The worst things in life come free to us.

di Kooglies
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 3: *** Secondo capitolo. ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 5: *** kiss me like you wanna be loved. ***
Capitolo 6: *** mission failed? ***
Capitolo 7: *** shower. ***
Capitolo 8: *** how are you? ***
Capitolo 9: *** fix you. ***



Capitolo 1
*** prologo. ***


 THE WORST THINGS COME FREE TO US.
edward christopher sheeran.


Prologo.
Una leggera pioggerellina scendeva su Halifax quel giorno del 23 novembre.
Nonostante tutto non faceva freddo,il clima era abbastanza mite.

Melanie sobbalzava ad ogni fossa presa dalla signora Westburn,nel vecchio pulmino arruginito tutto scrostato e di un azzurro opaco.Intanto batteva il piede per il nervosismo,masticando una di quei disgustosi chewing-gum insapore comprati nei discount per poche sterline.Del resto,non poteva comprarsi neanche qualcosa da mangiare,le regole del collegio erano ferree:si consumavano pasti solo all'interno dell'edificio e secondo gli orari prestabiliti.
Melanie non era esattamente una ragazza modello.Dopo la scomparsa di sua madre,era stata mandata in collegio ma le regole c'è infrangeva erano troppe e i danni commessi gravi.Data la sua condotta si decise di mandarla temporaneamente in una casa dove abitava un'ex insegnante del collegio: sarebbe andata a scuola e avrebbe avuto una nuova madre,un nuovo padre per ricominciare la sua vita.
Peccato che Melanie avesse dovuto accettare per forza,o questo o il ritorno a Porthmonth. E lei lì non voleva mai più tornare in vita sua.Lì..c'era suo padre.
Si accorse di cominciare a sudare freddo,perciò smise di pensare a tutto cio,accese la radio e continuó a guardare fuori dal finestrino.

'You're insicure,don't know what for...
You're turning heads when you walk through the door..'


Melanie inizió a canticchiare la canzone,perfettamente intonata.
Halifax era davvero un città piccola,pensava intanto.Scorreva con gli occhi sui negozi con le vecchie luci al neon.

'..everyone else in a room can see it,everyone else but you...'

Aveva un buon presentimento,chissà forse il soggiorno ad Halifax non sarebbe stato poi così male e lei si sarebbe..potuta fare un nuova vita.
Forse.

'...baby you light up my world like nobody else,the way that you flip your hair gets me overwhelmed,but when you smile,at the ground it ain't to tell,you don't know,oh oh,you don't you're beautiful..'

Quando finalmente arrivarono,Melanie lancio un'occhiata alla casa : 'niente male' pensó.
Era una modesta casetta fatta di mattoni e un piccolo giardino,semplice ma carina.
Mrs.Westburn si asciugó sul sudore (era eccessivamente grassa perciò sudava molto spesso,ed era uno spettacolo terrificante secondo Melanie),insieme presero le valigie e la ragazza suonó al campanello.Venne ad aprire un signora sulla cinquantina: era molto bella.  In perfetta forma,aveva gli occhi acquamarina e i capelli biondo ramati,tendenti al rosso.Si presentò come Anne,e a Melanie sembró subito simpatica.
La padrona di casa le fece accomodare in cucina,e insieme Mrs.Westburn presero un the al limone,da brave inglesi.
Quando rimasero sole,Anne mostró la casa a Melanie,inclusa la sua camera.Le sembrava carina,aveva delle pareti rosa scuro,un letto,una scrivania e un armadio.
Il bagno più vicino era nella camera accanto,che poi Melanie scoprì essere del figlio di Anne,un certo Elawrd,ecard,insomma come si chiamava lui.


POV MELANIE

Passai il resto del pomeriggio a sistemare la mia roba,mi stesi anche un po' su letto ad ascoltare musica.Forse dormii,per qualche minuto.Ad un certo punto Anne mi chiamó ed io scesi.Lei era tutta sorridente,dietro riuscivo a scorgere una massa uniforme di capelli rossi.Si scostó e fece le presentazione 'Edward,Melanie' 'Melanie,Edward'.Lui mi guardava,io lo guardavo,Anne ci guardava,ansiosa.Lui aveva,come già detto,capelli rossi decisamente disordinati,leggero strato di barba arancione ad incorniciare il volto,occhi..azzurri?non riuscii ad identificare bene il colore.
Ad un certo punto mi sorrise e mi tese la mano 'Edward,ma puoi chiamarmi Ed' mi disse con un sorriso divertito; rimasi a guardarlo imbambolata.
Che cazzo mi prendeva?
Mi scossi leggermente 'Ehm..Melanie,ma puoi chiamarmi Mel,piacere' le nostre mani si incrociarono e persi un battito.Un brivido mi percorse la schiena.
'Melanie,no.Non di nuovo.' ripetei a me stessa.
Non potevo innamorarmi,l'amore fa solo male.
L'amore porta dolore,ferite,cicatrici.
L'avevo provato sulla mia pelle.
Nessuno mi aveva dato mai amore,io non ero pronta ad amare,non dopo papà.
Non dopo Matt Caddle.
Al solo pensiero rabbrividii.
Dovevo prendere le distanze dal quel rosso,così decisi di limitarmi ai 'buongiorno' la mattina e a 'buonanotte' al massimo la sera.
Semplice,no?
No.




Buongiorno belle signorine c:
okay,forse non scrivo così bene,e lo ammetto,ma vi conquisterò..con..ehm..in verità non ci ho ancora pensato,ma vi conquisterò.
Parola di winx.
Okay,scusate momento imbarazzante.
Comunque spero vi sia piaciuto il prologo,e spero anche che qualcuno recensisca,dai non vi faccio neanche un po' di pena?
skstm,scherzo lol.
Premetto che i capitoli saranno più lunghi di questo,prometto.
Cercherò di aggiornare 3-4 volte alla settimana,se la scuola me lo permette.
Appena finisco il liceo,facciò un falò con i libri di greco  e latino,giuro.
Non so cosa ve possa fottere,ma vabbè.
Se volete che passi da qualche vostra storia,scrivetemelo nella recensione,alright?
Ah,se volete contattarmi,questo è il mio twitter : @_xharoldsmuffin
Non ho altro da dirvi,credo.
Bye,
Gemma.

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Capitolo 2
*** Capitolo uno. ***


THE WORST THINGS IN LIFE COME FREE TO US.
edward christopher sheeran.

Primo capitolo.
Mi fiondai nel letto a velocità supersonica. Affondai il viso nel cuscino,e mi stesi meglio per tutto il letto. Con una lentezza inaudita mi girai finalmente a piancia insú e incominciai ad osservare le sottili crepe del soffitto.
Ripensai a quella sera,quando conobbi anche il signor Sheeran,Robert.
Come il figlio aveva anch'egli i capelli rossi,era alto e robusto.
Faceva un po' paura se visto da lontano,ma appena ci parlai appurai che era gentile e simpatico. 
Mentre Anne..si vedeva che era felice,ma c'era qualcosa che non andava. 
Potevo leggere,nei suoi occhi acquamarina,quasi della...delusione.
Ma cosa sto dicendo? Non è da me fare queste sciocche ed inutili paranoie. Assolutamente.
Bah,forse ero solo stanca per il viaggio.
Mi alzai e mi tolsi una scarpa,solo che quella di destra non voleva staccarsi allora la presi con entrambe le mani e cominciai a saltellare per la stanza.
Il problema è che di sotto c'era la stanza di Anne e Robert,che sentivano i rumori e mi chiesero se andava tutto bene.
'Va tutto a meraviglia,grazie' gridai,pregando il cielo che non salissero.In quel momento sbattei contro l'anta del grosso armadio di legno e caddi a terra,provocando un tonfo sordo.
Sentii Ed,Edward che ridacchiava. Sarei voluta andare di là e fargliela pagare,a quel rosso impertinente,ma ero appena arrivata,in una famiglia sconosciuta,non potevo comportarmi così male.
Ero stanca,avevo voglia di fumare. Ma non potevo,che cazzo.
Non fraintendetemi,non sono una di quelle figlie di papà viziate,tutt'altro. La mia vita era una..lotta alla sopravvivenza.
Mi rabbuiai al pensiero della parola 'padre'.
Infondo,non potevo davvero chiamarlo così,era meglio..semplicemente Johnatan.
Decisi che potevo starmene buona,almeno per quella prima sera. Mi gettai a peso morto su letto,affondando i miei pensieri nel cuscino.
Il giorno dopo,nuova scuola. Ci sarà anche il rosso.
Eccitante.
 
- - -
 
'non puoi,papà,non puoi.fermati ti prego.'
urlavo mentre mio padre sghizzava e compieva l'atto davanti ai miei occhi.
Io in ginocchio con le lacrime che mi scendevano calde sul volto,l'espressione torta in una maschera di dolore.
 
Mi svegliai di soprassalto,tutta sudata e controllai con mani tremanti l'orario sulla piccola sveglia di plastica bianca adagiata sul comodino accanto a me,per poi riappoggiarla al suo posto: le 7.15,adesso avrei dovuto alzarmi.
Poggiai un attimo ancora la testa sul cuscino,ripensando al mio incubo ricorrente: che cosa potevo fare?
Niente per ora.
Mi lavaii e vestii in fretta,indossai la divisa,presi lo zaino in cui Anne la sera aveva premurosamente deposto alcuni libri.
Scesi giù in cucina per fare colazione e trovai già tutti al tavolo,riuniti come una vera famiglia.
Mi sarebbe piaciuto avere una famiglia così.
Sorrisi amaramente vedendo Anne che preparava le uova e la pancetta,Robert che beveva il caffè mentre leggeva un articolo sul giornale fresco di stampa,e Ed,con la mia stessa divisa al maschile e gli occhiali,che beveva del latte.
Ad un certo punto si accorsero di me,ed io incontrai quegli occhi..dio,quant'erano belli,cambiavano colore in base al giorno..in quel momento erano verdi.
Distolsi lo sguardo,malvolentieri,e mi sedetti vicino al rosso,non avendo altra scelta. Bevvi del latte e mangiai una brioches,mi sentivo già sazia.
Anne prese parola 'Ed,allora accompagni tu oggi Melanie a scuola,mi raccomando,è il suo primo giorno' lui mi guardó e sorrise 'Certo mamma' poi si alzò e le schioccó un sonoro bacio sulla guancia.
Feci una smorfia disgustata.
Quel ragazzo era schifosamente dolce.  Ed io ero una ragazza che odiava i ragazzi dolci.
Non facevano per me,ecco.
Lo seguii all'uscita con la borsa a tracolla,e quando fummo fuori mi accorsi di quanto le nuvole oscurassero il cielo. Sarebbe venuto a piovere.
Ed mi fece salire nella sua vecchia auto che mi spiegó gli fu regalata da suo nonno,poco prima che morisse.
'Allora,come ti stai trovando qui?' mi chiese lui con un'espressione divertita,' Mmh..bene.' risposi fredda.
'Wow..mi conosci da neanche una sera e già ti sto antipatico,un record' assunse un'aria visibilmente sorpresa mentre svoltava nel viale in cui si sarebbe dovuta trovare la nostra scuola,'No..e che..con le persone che non conosco tendo ad essere introversa.' feci un sorriso forzato e lui sembró rilassarsi.
Scendemmo una volta arrivati e appena varcammo la soglia rimasi sbalordita. Un enorme edificio fatto di mattoni rossi scuri s'innalzava di fronte a noi,centinaia di facce sconosciute chiacchieravano indisturbate in cortile.
Ed,vedendomi leggermente spaesata,mi fece segno di seguirlo.
Oh al diavolo le distanze,potevamo anche essere semplici amici,no?
Mi presentò quattro ragazze,tutte molto simpatiche: Nicole,Camille,Stephanie e Cinthya.
Ero in classe con Cinthya e Ed,wow.
Ad un certo punto vidi un ragazzo bellissimo,alto magro e muscoloso,con dei bellissimi capelli ricci e gli occhi verdi.
'Harry' si presentò facendomi il baciamano.
Avvampai immediatamente e riuscii a malapena a dire il mio nome. Dov'era finita la Melanie estroversa? Ero terribilmente spavalda,quando volevo. 
Mi stavo comportando come una di quelle ragazzine con gli ormoni a mille che sbavano dietro a cantanti adolescenziali.
Harry comunque era già occupato,con Cinthya,quindi era out.
'Amoore' sentii una voce squillante e irritante provenire dalle mie spalle.
Una ragazza con dei capelli biondi leggermente mossi,corti fino alle spalle,truccata da far schifo e alta circa un metro e sessanta,con dei tacchi ridicoli...bació appassionatamente Ed.
What?
Zoccola.
No ma a cosa cazzo penso ora?
Dio,forse avrei bisogno di un'aspirina.
Nicole mi diede un colpetto sul fianco per risvegliarmi dallo stato di trance in cui mi trovavo.
Ed mi guardava sorridente,mano per mano con..quella..'Chant,e lei la ragazza di cui ti parlavo.Chantale,Melanie.Melanie,Chantale.' si rivolse poi a me 'È la mia fidanzata'.
Fidanzata.
Fidanzata.
Fidanzata.
Diedi la mano a quella puttan...ragazza così simpatica sorridendo falsamente mentre lei faceva lo stesso,trucidandomi con lo sguardo.
Che cazzo voleva da me?
Beh,se pensava che a me interessasse chi si scopava il rosso,anzi.
Quando finalmente la campanella suonó,ci dirigemmo in classe.
Ed non la smetteva di guardarmi un secondo.
Cosa cazzo aveva da guardare?
Mi giraii anch'io a guardarlo,e appena incrociai il suo sguardo,tutto il mondo scomparve.
La classe,la prof.di letturatura,solo i suoi occhi nei miei.
Dio,non riuscivo a distogliere lo sguardo.
 
 
Dopo scuola doveva uscire con la sua fidanzatina,quindi io avrei dovuto rimediare uno strappo da Harry e Cinthya,mi stavano davvero simpatici quei due.
Strani,ma simpatici.
Quando rientrai non c'era nessuno a casa,salii nella mia camera,presi il cuscino e gridai.
Ma guarda un po' se doveva farsela un po' con quella troietta fanciulla adorabile,non che importasse,era per dire ecco.
Perchè,a me non importava giusto?
Scossi la testa,facendo spettinare tutta la frangetta,e decisi che ero solo stanca,solo quello.
Mi mancava Terry,la mia migliore amica del collegio.
Non l'avrei mai più rivista.
Mentre bevevo un po' d'acqua pensai che non sarebbe stato per nulla facile vivere in quella casa.
Per niente.
 
 
 
 
------------------
Angolo autrice.
Yo,ciao a tutte ragazzuole.
Dio,grazie per le sei recensioni al prologo,non pensavo che vi piacesse la storia c:
Comunque,parlando del primo capitolo...Melanie è gelosa di Chantale,ma non lo vuole ammettere, eh eh.
Tranquille,ho la storia in testa,e succederanno un bel po' di cose interessanti.
Che non vi anticiperò,MUAHAHAHAH.
Ah,mi sono dimenticata di dirvi che la storia l'ho ambientata ad Halifax,e non a Suffolk.
CHIEDO PERDONO.
Parlando di  cosa tragiche,domani si torna a scuola.
Io..non ce la faccio,non sono preparata mentalmente al ritorno.
Voglio dormire,che..cavolo.
Ah,vi volevo chiedere,vi danno fastidio le parolacce che inserisco nel testo?
Mi dispiace,se a qualcuno dà fastidio,me lo dica che le tolgo.
La storia mi prende troppo,e penso che tra oggi e domani aggiorno.
Detto questo,vado veramente che mia madre sbraita.
Il mio twitter,per qualsiasi cosa a disposizione : @_xharoldsmuffin
Bye,
-gemma.

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Capitolo 3
*** Secondo capitolo. ***


THE WORST THINGS IN LIFE COME FREE TO US.
edward christopher sheeeran.

Secondo capitolo.
Passai un'oretta scarsa sui libri,non ero proprio una grande studiosa. 
Dopodichè indossai un paio di short chiari con delle calze nere,vans arancioni fluorescenti (le adoravo),una maglietta bianca a maniche corte dei Nirvana e una felpa,dato che era quasi Dicembre. 
Certo,soltanto per quello.
Raccolsi i miei lunghi capelli marroni in una crocchia,con un gesto rapido,escludendo la frangetta e lasciandola libera sulla fronte.
Passai una riga di matita nera sopra gli occhi verdi,l'unica cosa che mi piaceva di me,poi presi il mio blackberry,praticamente l'unica cosa di valore che possedevo,le cuffie e il mio adorato skateboard. Pacchetto di sigarette nella tasca,odiavo letteralemente ogni tipo di borsa.
Mi davano fastidio,che ci potevo fare?
Scesi le scale con nonchalance,e trovai di due piccioncini sul divano. Ed le stava accarezzando dolcemente i capelli mentre lei si stava praticamente ficcando la lingua in gola,una mano intrecciata nei capelli del rosso,l'altra che provava a togliere le mani del ragazzo dai suoi capelli. 
Rollai gli occhi al cielo,che squallida.
Più li guardavo più la mia sensazione di disgusto cresceva.
'Oh,andiamo Melanie,non lo conosci neanche.'
Fantastico,ora parlavo anche da sola,e con chi? Con la mia voce interiore,ovviamente.
Attraversai il salotto velocemente a passo deciso,diretta in cucina dove trovai Anne stava cucinando una torta al cioccolato e sorrisi involontariamente a quella scena.
La avvisai che stavo uscendo,e lei con un sopracciglio alzato mi chiese se avevo fatto i compiti.
'Certo' dissi sorridente. Lei si illuminò e mi lasciò andare.
Piccola bugiarda.
Aprii la porta ed ispirai l'aria a pieni polmoni.
Presi lo skateboard ed incominciai a girare per Halifax,com'era carina. Cioè,insomma,niente di speciale,la tipica cittadina inglese.
Mi piaceva.
Presi il blackberry,misi le cuffie e schiacciai sopra 'riproduzione causuale',partì 'Stray Heart' dei Green Day.
Ora sì,che iniziavamo a ragionare. L'idea di andare via  dal collegio alla fine non era risultata maligna,anzi.
Mi accesi una sigaretta,ed ispirai profondamente al primo tiro,il fumo mi provocava uno strano pizzicorio alla gola,che trovavo mangnifico,mentre scorrevo con lo sguardo sui magazzini,alcuni con addobbi natalizi prematuri,sui supermarket,sui vecchi pub inglesi,fino a che mi soffermai ad un parco. Era bello,con alcune quercie sparse qua e là,bambini che correvano felici e delle panchine.
Buttai la cicca per terra,spegnendola con un piede e scendendo dallo skate,e mi sedetti su una panchina.
C'era un ragazzo,bellissimo,che mi guardava da lontano. Ricambiai i suoi sguardi.
Occhi scuri,capelli biondo cenere e un sorrisetto sul volto.
Si avvicinò a me,e mi tese la mano,che strinsi gentilmente.
'Lucas' si presentò. 'Melanie' feci un sorriso sghembo.
Mi disse che lavorava in un magazzino di ferramenta in città,e che aveva 23 anni.
Distolsi lo sguardo e feci un'espressione sorpresa,insomma..avevo pur sempre 17 anni.
Sei anni di differenza,e io non ero manco maggiorenne.
Tornai a guardarlo,era maledettamente carino.
Oh,a fanculo l'età.
Continuai a parlarci e ci demmo appuntamento per il giorno successivo.
Tornai a casa che era già buio,appena rientrai Anne mi saltò addosso e mi disse che la stavo facendo preoccupare.
Si era preoccupata,per me.
Wow.
Salii di sopra e vidi che c'era Ed. Gli passai accanto senza neanche salutarlo.
Lui girò la testa sorpreso,e mi prese per un braccio.
Ahia.
Cercai di non far vedere il dolore,mentre Ed mi sorrideva divertito.
'Non lo sa,non può saperlo,non è colpa sua' continuavo a ripetermi.
'Ehi,ti va di venire domani dopo la scuola a mangiare con me,.Nicole,Camille,Harry e Cinthya? Mi,cioè CI farebbe piacere..' lasciò la frase in sospeso aspettando la mia risposta.
'Certo' risposi senza neanche pensarci.
E se sarebbe venuta la zoccola? Non che m'importasse qualcosa,ovviamente.
Oh,al diavolo. Bastava che mi toglieva la sua calda fottuta mano dal braccio.
'Grandioso! Ah,è pronta la cena,scendi.' sorrise ancora e tolse la mano dal braccio,ed io ricominciai a respirare regolarmente.
Cenai,ringraziai,poi salii nuovamente di sopra.
Mi buttai a peso morto sul letto. Questa volta all'insù.
Le crepe del soffitto era davvero interessanti,si,mmh.
Sentii una melodia,sembrava quasi..una chitarra? Naaah.
Ed non aveva la faccia di uno che suonava,ed i signori Sheeran erano già a letto.
Non ero pazza io,però.
Decisi di indagare,così cercai di capire da dove poteva provenire la canzone. Tutte le mie conclusioni mi portavano ad..una porta?
La aprii senza problemi,mica ero come una di quelle stupide ochette viziate che pensavano sempre di essere in film horror.
Dunque aprii la porta,trovandomi un corridoio bianco davanti a me. Una volta che l'ebbi percorso,trovai tre gradini di legno e una piccola porta fatta del medesimo materiale.
Provai ad entrare e vidi Ed,seduto sul bordo della finestra di quella stanza minuscola che dava sul tetto,con in mano una chitarra e canticchiava al chiaro di luna.
Si giró e prese a guardarmi con quei suoi occhi meravigliosi.
Mi sorrise,e mi fece segno di avvicinarmi. Non volevo fare una delle mie solite figure,e poi ero come attratta da tutta quella situazione. 
Mi fece spazio e riuscii ad incrociare le gambe,mentre mi sedevo di fronte a lui. Prendemmo a guardarci,e mi persi nuovamente nei suoi occhi,come quella mattina a scuola.
Senza staccare i suoi occhi dai miei mi disse in un sorriso 'Hai scoperto il mio posto segreto' sorrisi anch'io.
'Già,mi dispiace. Non era mia intenzione' ridacchiammo.
Parlammo fino all'una di notte,lui mi parló di sè e io...di me.
Tralasciando molte cose.
Gli dissi che mia madre era morta e mio padre era stato in prigione ed ora era stato scagionato..ma non gli spiegai il motivo. Sperai che non lo intuisse.
Non mi piaceva affatto ricordare il mio passato.
Si fece fin troppo tardi e decidemmo di andare a letto,raggiungendo le nostre camere.
Sussurrai un flebile 'buonanotte' e mi voltai per andare in camera,ma lui mi prese per le spalle e si avvicinó sempre di più a me.
Oh cazzo,oh cazzo.
Sentivo il suo respiro sul mio viso,dio lo stomaco si stava contercendo tutto. Mi sussurrò in un'orecchio 'Quando non sei acida sei anche simpatica' e poi 'Buonanotte Mel' infine mi lasciò un piccolo bacio sulla guancia.
Feci un sorriso idiota e avvampai visibilmente,andando in camera mia.
Che cazzo mi prendeva?
'Melanie,lui è fidanzato e poi l'amore porta solo delusioni.' sentii la voce.
Fidanzato,solo delusioni.
Aveva ragione,io non mi innamoravo della gente.
Semplicemente Melanie Buckett non si innamorava.
Si,certo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Buongiorno bella gente!
Allora,come è andato il primo giorno di scuola dopo le vacanze di natale?
Dio mio,per me alzarsi dal letto è stato una specie di trauma. 
Devo fare ancora matematica per domani...ma chi ne ha la voglia?
Pff.
Passando al capitolo,vi piace? Tranquille,se pensate che le cose stiano andando troppo di fretta vi sbagliate,AHAHAH,ci metterò un bel po' per farli baciare,sti due.
Perchè secondo voi Mel ha male al braccio?
Io non ve lo dico,lol.
Lo scoprirete mooolto più avanti.
Questa ff mi piace,quindi la scrivo velocemente,non so perchè,di solito non sono così veloce ad aggiornare.
Comunque vi volevo ringraziare per tutte le recensioni,e chi ha messo la storia tra le seguite e i preferiti.
Vi amo,davvero.
Vi ricordo sempre che sono su twitter,per qualasiasi cosa: @_xharoldsmuffin
Fatemi sapere che pensate,ok?
Ciao  a tutte c:
-Gemma.
 
 
                                                              

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Capitolo 4
*** Capitolo tre. ***


THE WORST THINGS IN LIFE COME FREE TO US.
edward christopher sheeran.
 
If I'm louder,would you see me?would you lay down,in my arms and rescue me?'
 
 
 
Capitolo tre.
Mi svegliai con un leggero mal di testa.
Scostai la coperta candida,scesi lentamente dal letto e mi vestii.
Forse andare a letto all'una passata non era stata una buona idea,constai osservandomi le occhiaie ben marcate.
Che aspetto orribile.
E dovevo uscire con Lucas,merda.
Presi lo skateboard,e scesi in cucina dove Ed mi rivolse un buongiorno sorridente.
Ma come cazzo faceva? Io a malapena a quell'ora emettevo un verso rabbioso.
Diedi un bacio sulla guancia veloce ad Anne,poi Ed mi disse alzandosi 'Allora,stamattina vai in skate?' io annuii,ed uscimmo insieme,visto che lui doveva prendere la macchina.
Quella mattina a scuola ero particolarmente nervosa.
Saltai la lezione di letteratura,e me ne andai in cortile a fumare alla seconda ora.
Dopo un'estenuante terza ora passata sui polinomi e monomi,uscii in chiosco per la ricreazione e mi sedetti insieme agli altri,accendendomi un'altra sigaretta.
La troi..ragazza di ed mi guardava scandalizzata.
Oh,certo,ora voleva fare anche la santarellina? Ma per piacere.
'Come va ragazzi?' disse Camille tutta allegra.
'Bene dai' risposi con nonchalance. Ed e Cinthya mi guardavano scandalizzati 'Ma sei hai preso tre note e hai saltato la seconda ora?' mi fece notare quest'ultima. Schioccai la lingua al palato 'Dettagli' dissi atona.
Chi se ne importava.
'Allora,che si fa sabato?' cambiai discoso,con voce impastata per il fumo ai ragazzi.
'Discoteca,ci state?' annuimmo tutti alla proposta di Harry mentre Cinthya si sporse per dirmi nell'orecchio 'Vieni un po' prima che ci prepariamo' ci scambiammo uno sguardo d'intesa,e continuammo a parlare,mentre lanciavo occhiate di sottecchi ai due piccioncini (ed e chant,come la chiamava lui) che si scambiavano effusioni. Ma dico io,ci sono i bagni per fare queste schifezze. Sentii qualcosa bruciare nel petto,sarà sicuramente la sigaretta.Dovevo iniziare a fumare di meno?
Naah.
*
Eravamo in un fastfood della periferia,c'erano poche persone e il freddo si faceva sentire. Quell'oca di Chantale blaterava a proposito del nuovo film di Taylor Lautner mentre Ed mi lanciava occhiate di tanto in tanto. Fissando le mie braccia.
Feci finta di niente e continuai ad ascoltare le squallide battute di Harry,mangiando il mio panino.
Risi fintamente ad un paio di battute,ed esaminai le espressioni dei miei compagni.
Cinthya guardava sorridendo il suo ragazzo,mentre chiudeva le mani a cerchio intorno al suo braccio. Harry invece,aveva una faccia da scemo mentre raccontava la storia di quando aveva girato in motocicletta nudo a causa di una scommessa,Nicole stava ridendo probabilmente per il racconto del riccio,incantata dai suoi occhi verde smeraldo,Camille invece si torturava il labbro mentre beveva il suo milkshake,impegnata a pensare a chissà cosa.
Chantale,invece,aveva quella perenne espressione da oca bionda il cui cervello ha fatto le valigie per Panama e non è più tornato.
In quel momento si stava acconciando i riccioli biondi,mentre si specchiava nello schermo del suo cellulare di ultima generazione.
E poi c'era Ed,con quel sorrisetto schifosamente frequente sulle labbra,i capelli rossi totalmente spettinati e quegli occhi così magnetici,che...mi guardavano?
No aspettate,mi state dicendo che il rosso qui presente si è accorto che lo stavo fissando quasi con la bava alla bocca?
Bene,anzi male
Grandissima figura di merda.
*
Tornai a casa con Ed,e mi ricordai che dovevo uscire con Lucas,perciò salii in fretta le scale della casetta e mi avviai nella mia stanza.
Dramma più totale.
Di solito non ero una che si faceva tanti problemi,ma insomma,Lucas era bellissimo e poi aveva ventitré anni,dico.
Optai per un paio di shorts blu chiari strappati ai bordi,calze nere sotto,vans blu e una maglietta bianca a maniche lunghe di pizzo,poteva andare.
Lasciai i capelli sciolti,misi la felpa e scesi velocemente di sotto,presa dall'ansia.
Ed era stravaccato sul divano,a guardare uno stupido cartone animato di un pinguino analfabeta.
Si giró nella mia direzione e mi guardó per una manciata di minuti. Mi scossi dallo stato di trance in cui mi trovavo ed incominciai a a cercare le sigarette.Anne doveva averle trovate e nascoste.
Sentivo lo sguardo del rosso addosso,dio che fastidio.
'Dove devi andare?' mi chiese,con una punta di..acidità?naah,impossibile.
'Devo uscire con un tipo' risposi distrattamente.
Dove diamine erano le mie sigarette?dio.
'Ah,e come si chiama?' disse mentre si disponeva più educatamente sul divano.
'Geloso Sheeran?' ridacchiamo insieme.
'A dir la verità molto' mi disse...serio?
Naah,impossibile,stava solo scherzando.
Lo osservai con un sopracciglio alzato,battendo un piede per terra 'Si chiama Lucas' dissi sbuffando,mentre la frangetta di scompigliava tutta.
Lui strabuzzó gli occhi e si alzò 'Lucas?Lucas Terency?' sussurró preoccupato.
Pensai a quale potesse essere il cognome 'Si,dev'essere così che si chiama' dissi sovrappensiero.
Guardai la sua espressione e corrucciai la fronte.
'Perchè?' schioccai la lingua sotto il palato aspettando la sua risposta.
'È un drogato' mi disse serio.
Non l'avevo mai visto così.
'Si,certo senti devo andare ora,eh? A dopo' feci per andarmene quando mi prese un braccio.
Mi uscì un gemito di dolore.
Merda.
'Ti ho fatto male?' chiese lui guardandomi.
'No' mentii.
'Dai fammi vedere' disse lui cercando di alzare la manica.
Doppia merda.
Cercai di liberarmi dalla sua presa ma mi teneva fortissimo,guardandomi preoccupato.
Mi sollevò di un po' la manica,forse si intravide qualcosa perchè sbarrò gli occhi.
Tripla merda.
'Mel..' sussurrò,lasciandomi il braccio.
Mi girai e mi diressi verso l'uscita,a passo veloce.
'Sta attenta' mi disse quando stavo per oltrepassare la porta.
'Lo sarò,tranquillo'.risposi uscendo nel freddo pungente di Halifax.
Non era una bella giornata,stava per piovere e tirava un vento fortissimo.
Accesi la sigaretta e mi incamminai verso il parco,il nostro luogo di incontro.
***
Stavo aspettando au questa stramaledettissima panchina da circa quaranta minuti,la testa mi girava. Guardai ancora una volta l'orologio mentre battevo un piede a terra per l'ansia (e il freddo),così mi alzai e mi incamminai per strada.
Bastardo,cretino,stronzo..
'Mel!' sentii chiamare in lontananza. Mi girai immediatamente e riconobbi Lucas,i capelli biondi disordinati sul volto,le guance rosee per la corsa.
Mi raggiunse e mi mise una mano sulla spalla senza staccare gli occhi dai miei,il viso torto in un'espressione critica 'Mi dispiace,davvero. Solo che c'era molta gente al negozio e..' molta gente?in un'officina nella periferia di Halifax? La cosa non mi garbava affatto.
Decisi comunque di uscire con lui,oramai,e lasciai perdere la storia del ritardo.
Mi portò nel centro di Halifax,con la sua moto,e passeggiammo per le vie: negozi sfarzosi,signore con la pelliccia,ragazze bellissime,per non parlare poi dei palazzi,enormi e alcuni fatti di vetro.
Mi portò in un bar irlandese e ci sedemmo ad uno dei tavoli scassati.
Mentre aspettavamo il cameriere e Lucas blaterava a proposito di qualcosa sulle macchine,che a me non importavano minimamente,mi guardai intorno. Una luce opaca 'illuminava' il luogo,il bancone con gli alcolici era immenso e dietro di esso un barman dall'aria stanca ripuliva alcuni bicchieri;la cosa più carina erano i numerosi quadrifogli sparsi per il locale,simbolo dell'Irlanda. Accennai un sorriso ad un sospiro di sollievo quando vidi il cameriere venire verso il nostro tavolo.
Ah,però.
Era biondo,tinto forse,occhi azzurri,fisico perfetto,lessi senza farmi vedere il nome su cartellino: Niall.
'Ciao,allora cosa prendete?' ci disse con un palese accento irlandese,guardandomi sorridendo.
Lucas notando il nostro scambio di sguardi intervenne dicendo frettolosamente 'Per una vodka,grazie' Niall appuntó tutto sul blocchetto,e notai che era mancino.Si rivolse poi a me sorridendo 'E per lei,signorina?' 'Sono Melanie,per me una coca cola comunque' sfoggiai un sorriso solare.
Lui mi rivolse un ultimo sguardo e segnó l'ordinazione,per poi scomparire chissà dove.
*
Sbattei la porta di casa non molto delicatamente. Avevo i vestiti spiegazzati,le guancia rosse e il fiatone per la corsa.
Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo,dirigendomi in cucina mentre fuori iniziava a piovere. 
Ci trovai Ed che beveva una tazza di latte mentre leggeva qualche appunto,forse da studiare per il giorno successivo.
Quando mi notó,mi guardó e ridacchió leggermente 'Ma che è successo?' domanda ovvia.
Come se non fosse successo nulla.
Notavo il suo sguardo sulle mie braccia,però.diamine.
Mi sedetti non poco elegantemente sulla sedia di fronte alla sua,poggiando i gomiti sul freddo tavolo di marmo e portando le mani chiuse a pugno vicino alle gote.'Lucas mi ha portato in un pub irlandese,abbiamo bevuto qualcosa,lui ha parlato circa la metà del tempo di automobili e poi mi ha portato in un parco,ci siamo stesi e ci siamo rotolati come due bambini.' feci uno sbuffo ironico,mentre Ed mi lanciava occhiate infuocate.'Poi mi baciata.Ed io sono corsa via,ho preso la metropolitana e sono tornata a casa.' conclusi il racconto con una smorfia.
Ed,che dapprima mi guardava con un'espressione critica,si mise a ridere.
'Sei tutta matta Mel.' disse sorridendo.
Quanto cazzo era bello.
'Sabato sera ci sei?' mi chiese poi.
Annuii.
Mi ricordai solo ora.
Discoteca, vestito, maniche corte, gambe scoperte.
Merda.
 
 
 
 
 
Hola bellezze!
Intanto vi volevo ringraziare per le recensioni del capitolo precedente,e per 
le persone che hanno messo la storia tra i preferiti/le seguite/le ricordate,vi amo tutte immensamente.
È l'una di notte o: dovrei dormire,domani c'è scuola ma forse non ci vado,*me diabolica' MUAHAHA.ok,la finisco.
Tornando alla storia,spero che la cosa delle braccia di Melanie non è troppo scontata cc a me sto capitolo fa schifo c:
Comunque Lucas e Melanie si sono baciati,hebskdk. Chi è per i Mucas(?).(Melanie+Lucas)Nessuno lol.
Mi rispondo anche da sola ora,beeene.
Io comunque sono per i Edwlanie(?) (Edward+Melanie lol)c: lo so non ha senso ma capitemi,è tardi.
Ora vi lascio fanciulle,come sempre per dubbi/consigli/domande mi trovate su twitter: @_xharoldsmuffin.
Detto questo,vado,
fatemi sapere che ne pensate,
buonanotte.
-gemma.
 
 

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Capitolo 5
*** kiss me like you wanna be loved. ***


THE WORST THINGS IN LIFE COME FREE TO US
(edward christopher sheeran)
Settle down with me,
Cover me up,
Cuddle me in.
Lie down with me,
Hold me in your arms.
Your heart’s against my chest,

Lips pressed to my neck,
I’ve fallen for your eyes,
But they don’t know me yet.

And the feeling I forget,

I’m in love now.

Kiss me like you wanna be loved,
Wanna be loved,
Wanna be loved.

This feels like I’ve fallen in love,
Fallen in love,
Fallen in love.

 
Era tutta la settimana che lo evitavo,tra pomeriggi studio da Cinthya,passate con Nicole e Camille che raccontavano delle loro avventure sessuali,saluti sfuggenti la mattina e occhiate fuggenti nei corridoi della scuola.
In quel preciso istante vagavo tra i negozi che la perferia di una modesta cittadina può offrire,senza successo. Erano già le quattro e tra un'ora scarsa sarei dovuta andare da Cinthya per i preparativi.
Ah,dimenticavo.
Lei sa tutto.
Sia chiaro,non che io le abbia accennato qualcosa,solo che ha un'intuito particolare per 'questo genere di cose',aveva detto quando mi ha chiesto la conferma.
In realtà non è andata liscia come ve la sto raccontando. Mentre le confessavo tutto dovevo avere la faccia di un coniglio impaurito e ad un certo punto ho iniziato a piangere balbettando come una stupida. E lei aveva detto 'Il tuo segreto è al sicuro con me,tranquilla. Ci sarò sempre per te'. 
E io volevo crederle,davvero. Ma..andiamo,nessuno c'era mai stato 'per me'. Io ero Melanie,quella che se la doveva cavare da sola.
Tornando a noi,vestito per la festa...maniche lunghe,lungo fino al ginocchio diciamo...ce la potevo far-
Non ce la potevo fare.
Mandai un veloce messaggio alla mia amica e sullo skateboard sfrecciai fino a casa sua,sperando che avesse qualcosa da prestarmi.
Bussai alla porta e mi aprii lei con un sorriso che comprendeva metà faccia.
Avevo leggermente paura.
 
 
Indossai dei pantaloncini leggeri che mi comprivano le estremità delle coscie,ed un vestito color acquamarina che mi copriva le braccia,ma intorno al collo fino all'inizio del petto era trasparente,scarpe con un tacco ragionevole. Ero assolutamente bruttissima. Sembravo una balena,dovevo togliermi subito quella cosa da dosso,o avrebbero riso tutti di me.
Cosa credevo di fare? Puah.
Cinthya mi bloccò da dietro e arrivarono anche Nicole,Camille,Harry a convincermi. Mi misero in macchina di forza,sentivo la gola gonfiarsi e la vista pian piano appannarsi.
'Sei bellissima,davvero. Non piangere' mi girai sbalordita verso un ricciolino sorridente,e sorrisi a mia volta. 
Harry e io saremmo potuti diventare amici,poco ma sicuro. Mi piaceva il suo carattere.
Cercai di non pensare al mio aspetto e in poco tempo raggiungemmo la mega-villona in cui si sarebbe svolta la festa. Già,inspiegabilmente,la discoteca era saltata a causa di un invito inaspettato da parte del migliore amico di Harry,Louis.
Louis Tomlinson,mi pareva si chiamasse. Ma non ne ero sicura.
Doveva essere un riccone sfondato,pensai mentre esaminavo il gigantesco giardino con le statue di marmo che raffiguravano..angeli forse?
Storia dell'arte non era mai stato il mio forte.
A dir la verità,la scuola non era mai stata il mio forte.
Entrammo e subito ci venne data una calorosa accoglienza,un moro alto e dal fisico slanciato,probabilemente ubriaco,si accasciò completamente su Camille che divenne paonazza per l'imbarazzo. La guardavamo sogghignando,mentre cercava di combattere con tutto quel ben di dio addosso,mentre Nicole si era già avvinghiata a un tizio anonimo,dai capelli scuri e occhi marroni,bah.
Cercai tra la folla una chioma rossiccia.
'No,Melanie,no. Il piano è evitarlo,giusto?' 'Giusto.'
Oh mio dio. Parlavo con il mio cervello ora,di male in peggio.
Mi diressi verso la cucina,presi al volo un bicchiere dal colore bluastro e ne scolai il contenuto in un sorso. Scossi la testa velocemente,sentendo la gola bruciare.
Quanto cazzo era forte quella roba.
Vidi davanti a me,che rideva rosso in viso a una delle battute che gli stava raccontando il suo amico,Niall,il biondino del pub irlandese.
Mi avvicinai a lui 'Hey,Niall giusto?' lui prese fiato e mi scrutò per un paio di secondi,poi si illuminò.
'Ah,tu sei la ragazza che è venuta l'altro giorno con Terency! Non avevi l'aria di spassartela molto' fece un risolino,ricordando probabilmente la mia faccia annoiata mentre lui blaterava a proposito della frizione 'Si,ehm..hai centrato in pieno!  Comunque sono Melanie!' feci un sorrisino abbozzato e tesi la mano. Lui ricambiò,aveva l'aria felice,e mi presento l'amico con cui stava parlando 'Lui è Olly' lo indicò con un cenno della testa e mi presentai anche a lui.
Il biondo tinto mi disse poi 'Vuoi..vuoi fare un giro fuori?' io annuii in segno di assenso e uscimmo all'aria gelida di Halifax.
Prima di oltrepassare la porta sentivo uno sguardo che mi trapassava la schiena,ma non girai la testa a guardare chi era.
 
 
Niall era assolutamente fantastico. Avevamo parlato per circa un'ora e mezza,poi lui si era scusato dicendo che doveva rientrare o sua madre l'avrebbe fatto  fuori.
Mi salutò con un bacio sulla guancia che mi fece sorridere come un'ebete,certo non era come i baci di e-
Di nessuno. Assolutamente nessuno.
'Da quando quelli che si chiamano nessuno hanno i capelli rossi,le lentiggini e sono incredibilemente dolci?'
Oh sta zitta,stupida vocina insignificante nella mia testa.
Rientrai in sala e vidi che era il momento del lento.
No,no,no.
Indietreggiai ma andai a sbattere contro un paio di gambe,osservai meglio la figura...sbarrai gli occhi.
No,tutto,ma ED SHEERAN NO.
Mi sorrise e dimenticai tutto. Era così bello.
'Mi concede questo ballo signorina Buckett?' disse con fare ottocentesco. Feci un risolino e annui.
Ma cosa credete? Solo perchè insomma,mi faceva pena e poi era da maleducati rifiutare.
Si,certo,Melanie.
Prendemmo posto al lato della pista mentre risuonavano le note di 'A Thousand Years',lui mi mise un braccio intorno al vita e mi strinse a sè.
Oh,fanculo tutti.
Incominciammo a muoverci lentamente,a tempo,lui aveva iniziato ad accarezzare dolcemente la mia schiena,mentre io avevo messo le mani intorno al collo.
Poi lui abbassò di poco il capo e mi soffiò nell'orecchio 'Sei bellissima,perchè hai fatto tutte quelle storie?' Oh,allora lui sapeva.
Ecco,adesso gli sarò sembrata una stupida bambina viziata di cinque anni. 
Ma tanto non me importava niente,no? NO.
'Si,evitiamo l'argomento per favore' risposi flebilmente di rimando,sorvolando sul fatto che ero arrossita notevolemente. Ma porca merda.
Lui per tutta risposta scese con le labbra sul mio collo e iniziò a lasciarmi dei piccoli baci che mi stavano provocando brividi,strbuzzai gli occhi,io Melanie Buckett...oh al diavolo,potevo anche lasciarmi andare qualche volta.
Continuò seguendo il profilo della mascella e arrivando alla guancia,mentre una mano scendeva e mi premeva l'estremità della coscia.
Come per dire 'So' tutto'. Il mio cuore perse un battito e incominciai a mordermi il labbro per non scoppiare a piangere.
Non volevo che lui lo sapesse,mi metteva troppo esposta. Troppo aperta. Stava riuscendo ad abbattere una corazza che mi ero costruita duramente per anni.
Non poteva,semplicemente.
Decisi di fare finta di niente. 
Misi una mano nei suoi capelli arancioni,e fu allora che lui mi prese il viso tra le mani,sfiorando le sue labbra con le mie. Arrossi violentamente,mentre lui cercava nel mio sguardo un consenso. Le luci si sfocarono leggermente e in quel momento,mi baciò.
E io mi sentii viva veramente per la prima volta.
Ricambiai il bacio,con lo stupore di entrambi,le sua labbra erano così soffici.
Ma che diamine stavo pensando?
Ci staccammo affannati,poi lui mi sorrise e balbetto un 't-ti riaccompagno a casa,è tardi.'
Cinthya e Harry erano spariti chissà dove,Camille e il moretto se la stavano spassando di sopra e Nicole era sparita ore fa con il tizio anonimo.
 
 
 
Sentivo un tepore nello stomaco,che mi fossi presa..una..una..cotta per Ed?
Naah,impossibile. E allora perchè avevo lasciato che mi baciasse?
Arrivammo in casa entrambi in silenzio.
Lui aveva l'aria calma,ma vedevo nei suoi occhi un leggero imbarazzo.
Salimmo le scale,e arrivati alle rispettive stanze,ci guardammo negli occhi.
Avevo già detto che amavo i suoi? Lui mi sfiorò la guancia e diventai rossa.
Imbarazzata sussurrai un flebile 'notte' e richiusi la porta della camera,appoggiandomi con la schiena e sorridendo come un ebete.
Mi riscossi subito,sembravo un'adolescente con le ovaie impazzite.
Melanie Buckett non si innamorava.
Pft.



Siete libere di uccidermi,davvero. ODIO LA MIA CAZZO DI SCUOLA.
Mi dispiace,tanto e questo capitolo non è un granchè,cioè apparte il fatto che si danno un piccolissimo bacetto innocente *faccia pervertita*
Avete visto i Grammy? Sono rimasta male,pensavo che il nostro rosso vincesse...ma infondo lui è il nostro premio e noi il suo,no?
No?
Bho. Ho perso il filo del discorso,lol.
Cooumnque,mi dicono che il 17 febbraio QUALCUNO ha compiuto anche ventidue anni.
Stai diventando vecchio,Sheeran.
Okay,ho finito di assillarvi,spero che vi piaccia e..mi scuso ancora.
Temo che nessuno seguirà più questa storia,AHAHAHAHAHA.

Cazzo mi rido.
Adieu.

-zainsbotilia (si,ho cambiato nick jzvsagjk e anche su twitter,ora sono: @javaddscheek)




 

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Capitolo 6
*** mission failed? ***


THE WORST THINGS IN LIFE COME FREE TO US.
(edward christopher sheeran)


capitolo sei.

 
 

Yo, my best friend, best friend till the very end.
Cause best friends, best friends don't have to pretend.
You need a hand, and i'm right there right beside you.
You in the dark, i'll be the bright light to guide you.
'Member the times, times, times sneaking of the house.
All of the times, times, times that you had the doubts.
And don't forget all the trouble we got into,
We got something you can't undo, do.

(Cher Llyod-Oath)

 

‘MI OFFRO COME VOLONTARIA! MI OFFRO VOLONTARIA COME TRIBUTO!’ azzannai un biscotto mentre Katniss Everdeen (alias Jennifer Lawrence) gridava codeste parole.
Questa era una delle mie scene preferite di Hunger Games in assoluto. 
Accanto a me Cinthya,Harry e Camille guardavano attenti gli eventi che si susseguivano. Avevo visto/letto la trilogia per un conto indefinito di volte.
Bevvi un sorso di succo d’arancia mentre anche Peeta Mellark (quel gran figone di Josh Hutcherson) veniva scelto come tributo.
Sentii la porta chiudersi e vidi la figura di Ed affacciarsi in cucina,raggiungendo da dietro Harry,che sembrava molto interessato all’attrice protagonista,dicendo serenamente ‘Uh,Hunger Games,carino’ poi mi lanciò un’occhiata a cui ricambiai arrossendo come una stupida.
 ‘Penso che andrò di sopra’ venni interrotta da Anne che entrò nella stanza con un sorriso larghissimo e vedendoci in attesa inziò a parlare :-‘Si stanno avvicinando le vacanze natalizie,e volevo chiedere ai vostri amici di venire nella nostra casa in montagna,in Scozia’ disse sorridendo ancora.
Aggrottai le sopracciglia.Casa in montagna? Scozia?
Ed,forse notando la mia faccia stranita mi spiegò ‘Si,ogni Natale e Capodanno andiamo nella nostra casa in montagna,è abbastanza grande ed è vicino a Trossachs,in Scozia’ fece un sorrisetto mentre io annuivo e mi giravo fissando Cinthya,supplichevole.
Accettarono tutti e io saltai in piedi abbracciandoli,poi la sera a cena ringraziai anche i signori Sheeran e mi ritirai in camera,ascoltando Birdy,una cantante emergente inglese,mi piaceva molto il suo stile.
Pensai alle vacanze natalizie che mi si prospettavano nei giorni a venire,sarebbe stato tutto più semplice con i miei amici,avrei potuto evitare Ed tranquillamente.
L’altra notte l’avevo sognato,che mi accarezzava il braccio e la guancia. Sentivo un senso di tranquillità,che non avevo mai provato prima.
Non che mi piacesse Ed,assolutamente. Solo..era piacevole,ecco tutto. Niente di importante.
Sentii un leggero bussare alla porta ‘Si?’ dissi incuriosita ‘Mel sono Ed,volevo farti sentire una cosa’ mi irrigidii tutta e mormorai un ‘Okay’ debole.
Il rosso entrò nella mia camera con chitarra alla mano,e si stese accanto a me nel letto,mi lanciò un’occhiata veloce ‘Avevo pensato di chiamarla Fall’ sorrise ed inziò a cantare.
Annuii interessata,cercando di tenere le distanze tra di noi,l’ultima volta ci eravamo..cioè insomma..non era andata bene.
‘You and I ,two of a mind ,this love's ,one of a kind’seguivo con lo sguardo le sue dita che si muovevano fluide sulla sua chitarra.
You and I,we're drifting ,over the edge’ era davvero bravo,dio. Sentii una strana sensanzione nel petto,di calore e sorrisi a Ed che intanto aveva alzato di un poco la voce.
‘And I will fall for you,and I will fall for you,if I fall for you,would you fall too?’  mi venne in mente che probabilmente la canzone era per Chantal e un peso mi ingarbugliò lo stomaco. Non lo diedi a vedere e continuai a muovere la testa a tempo.
‘You and I,learning to speak,with kisses on cheek’ ma lui e Chantal si sbaciucchiavano tutto il santo giorno,forse era interessato a qualcun’altra,molto probabile.
‘ We're lifted ,over the edge’prese a guardarmi e arrosii. Ma che cazzo,facevo sempre la figura dell’idiota. Sorridendo cantò le ultime parole ‘And I will fall for you ,and I will fall for you ,if,I fall for you,would you fall too?’ applaudii leggermente e lui mi schioccò un bacio sulla guancia.
Arrossii,ancora,e feci un colpo di tosse imbarazzato ‘ E’..è..molto bella,davvero Ed. Chantal ne rimarrà’ lui si grattò la testa ‘Uhm,grazie Mel. Si,si penso che..che..le piacerà’ qualcosa in me si ruppe. L’aveva davvero scritta per quell’oca giuliva? Insomma,non che mi interessasse,solo che non mi andava che venisse sprecata per un simile soggetto.
Sentii la gola gonfiarsi e gli occhi inumidirsi,mi girai dall’altra parte e mormorai ‘Sono stanca,meglio andare a letto. Buonanotte’ lui ricambiò il saluto sospirando e quando sentii la porta richiudersi mi rintanai sotto le coperte e scoppiai in un pianto liberatorio.
 
La mattina seguente ero a pezzi. Il braccio mi bruciava dalla sera precedente,ed avevo la voglia di andare a scuola pari a zero.
Beh,infondo,quest’ultima non era proprio una novità per me.
Scesi le scale distrattamente e sentii delle voci di sfuggita provenire dalla cucina..Harry? Ma che ci faceva di lunedì mattina a casa nostra?
Ed stava parlando animatamente ‘…mi sono accorto…non so che fare…secondo te?’ scesi qualche gradino e appoggiai l’orecchio alla porta chiusa,giusto in tempo per sentire il ricciolo rispondere ‘Amico,devi lasciare quella troia’ mi morsi il labbro inferiore.
Troia=Chantal. L’unica eguaglianza in matematica che mi risultasse corretta.
Che poi non era proprio matematica,ma dettagli.
‘Si,oggi…ora di arte…chioschetto…’ non riuscii a sentire bene quel che diceva Ed poiché mangiava nel mentre.
Quindi l’avrebbe lasciata oggi,durante l’ora di arte,quindi l’ultima ora,al chioschetto?
Ero assurdamente euforica. Salutai "i due uomini" in cucina,lasciandoli un po’ straniti,correndo fuori,zaino e skateboard alla mano.
Nevicava. Amavo la neve.
Avrei amato anche la faccia di Chantal quando avrebbe saputo di essere stata scaricata. 
Presi il blackberry e composi il numero di Cinthya. Mi rispose dopo tre squilli ‘Mel,ciao. Che succede?’
Ghignai maligna ‘Tieniti libera all’ultima ora,Cinthya. Abbiamo una missione da compiere’.
 
 
‘Ripetimi ancora una volta perché ho accettato a fare questa enorme cazzata’ indossavamo delle tute come quella di Eva Kant,o più meno uguali,che avevo trovato prima della scuola in un negozio di seconda mano. Le adoravo.
Lanciai un’occhiata da cucciolo bastonato alla mia amica ‘Perché mi vuoi tanto bene..’ la mia espressione mutò in una risata malefica ‘..e perché non vuoi perderti l’oca giuliva tettona mentre viene mollata’ lei sbuffò ridendo insieme a me.
Ci zittimmo non appena sentimmo dei passi avvicinarsi e ci nascondemmo dietro un muretto.
Il chiosco era di forma quadrata,i corridoi erano di marmo bianco e coperti,mentre al centro c’era una area rettangolare verde all’aperto.
Sentimmo la voce di Chantal che chiedeva irritata ‘Ho freddo,perché mi hai portata qua?Grr mi si rovina il fondotinta’ io e Cithya ci scambiammo un’occhiata divertita.
‘Oh,non fare tante storie dai. Andiamo,sediamoci su quel muretto’ Ed prese a trascinarla verso la nostra direzione. Verso il nostro muretto. Io e la mia amica ci guardammo,stavolta terrorizzate.
‘Merda’ sussurrammo all’unisono. Poi iniziammo a camminare a gattoni verso la via opposta,si stavano avvicinando sempre di più,così presi per la maglia Cinthya e la spinsi dietro una busta della spazzatura disposta su un carrello,probabilmente appartenente ad un bidella.
‘Non ci copre abbastanza,che cazzo facciamo?’ mi mormorò a denti stretti con un’espressione corruggiata lei.
‘L’unica soluzione è..’ continuò lei,e io capendo dissi schifata ‘P
Oh,no.’ ‘Oh,si’ mi rispose e ci buttammo nella busta,piena di schifezze.
‘E un ringraziamento speciale va a Melanie Buckett,artefice di questa situazione di merda’ borbottò la mora con voce da presentatrice mentre la guardavo dispiaciuta.
I due cominciarono a parlare e Cinthya mi disse sottovoce dimenandosi ‘Sei sicura che questa busta ci tiene entrambe?’ io la zittii con il dito ‘Si,Chantal io sono certo di non..’ Ed venne interrotto da quella fantastica ragazza che esclamò ‘Hai sentito,questo rumore?’ Zoccola.
Sentii uno strappo e un ‘oh-oh’ poi mi ritrovai col culo per terra coperta da bucce di banane e del frullato alla fragola.
Ed e Chantal ci guardavano allibiti ‘Che ci facevate in una busta della spazzatura?’ disse il rosso mentre la bionda tinta faceva un’espressione disgustata.
‘Ehm..noi..noi ci stiamo esercitando per la nostra nuova recita teatrale..’ Cinthya cercò delle scuse,ed io ebbi  un’illuminazione,prendendo delle bucce di banana e iniziando a giocarci ‘..le scimmie sul letto!’ esclamai con un sorriso ebete. ‘Le scimmie sul letto..?’ ripetè Chantal poco convinta.
‘Si..uhm…’ guardai la mia amica e lei capì al volo,scattando in piedi insieme a me.
Cominciammo a cantare gesticolando con le bucce in mano :

‘Five little monkeys 
jumping on the bed. 
One fell off 
and bumped his head. 
Mama called the doctor and the doctor said, 
"No more monkeys jumping on the bed!"’

 Ed e Chantal ci guardavano come due cretine.
Ed era ciò che le nostre azioni rispecchiavano effettivamente.
‘Noi..ecco..avremmo lezione di arte,andiamo. Ciao!!’ scappammo a gambe levate verso la porta d’uscita e la richiudemmo alle spalle.
Scivolammo per terra con la schiena appoggiata ancora al portone,e Cinthya si mise una mano  nei capelli,esclamando ancora col fiatone per la corsa ‘Che grandissima..’  io mi morsi il labbro continuando la frase ‘...figura di merda’ e chiusi gli occhi,cercando di pensare come se tutto non fosse mai successo.
Dio.
 
 
 
 
 
Se state pensando che io sia pazzoide……………………avete azzeccato.
AHAHAHAHAH scusate,ma dovevo fare una scena un po’ comica (che non mi è riuscita come avrei voluto ma vabbè) in contrasto con la scena asdfjksf di prima.
Chantal mi sta in culo,non c’è niente da fare. Ed cazzo devi lasciarla al più presto.
*Gemma,sei consapevole di star parlando da sola?*
Si,si lo so ma dettagli.
Questa scuola mi sta uccidendo,serie,e ho deciso di fissare un giorno prestabilito per aggiornare: martedì,scelto in base ai compiti per il giorno dopo.
Quindi il prossimo capitolo arriverà il 26/3 lol.
Mi lasciate una recensione? Per faaavore.
Grazie a tutte quelle che hanno messo la storia nei preferiti/seguite/ricordate e quelli che hanno recensito!
Love ya.
-zainsbotilia
(ps.vi piace il banner? Me lo ha fatto @tanger_gin c: ksjfhjask )

 

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Capitolo 7
*** shower. ***


THE WORST THINGS IN LIFE COME FREE TO US.

 

CAPITOLO 7.



Respira.
Lasciavo che l’acqua scorresse cocente sul mio corpo.
Quando facevo la doccia non pensavo. Niente pensieri,solo io,l’acqua e la mia intimità. In doccia ero veramente io.
La Melanie non arrogante,non irruenta,non presuntuosa o che rispondeva male quando le chiedi qualcosa.
La Melanie che non si proteggeva a priori,per prevenire le possibili delusioni o differenze,la ragazza di qualche anno,prima che Jane morisse. Prima che il padre si trasformasse in un qualcosa di mostruoso e ingestibile.
La Melanie che sorrideva e arrossiva quando le facevi un complimento,che usciva con le sue amiche,che aveva due genitori fantastici.
Tutto prima che succedesse quel terribile incidente.
Mi sedetti in un angolo della doccia,ora l’acqua scendeva più violentemente sulla mia pelle,bruciandola quasi,ma a me andava bene così,perché mi aiutava più di quanto si potesse pensare.
Il braccio mi bruciava più del dovuto,e lo sapevo benissimo prima di entrare nella doccia che avrei sentito dolore,ma non ci facevo molto caso.
Si,mi autolesionavo. Era la prima volta che ne parlavo apertamente così con me stessa,era successo tutto così in fretta. Era bastato un pomeriggio particolarmente difficile e ci ero cascata,come una stupida.
Crederete che sono una vigliacca,e avete ragione,assolutamente. Una che non vuole rialzarsi ed affrontare i propri problemi,
che vuole apparire come la vittima di turno.
Il problema era che io non avevo nessuno per cui rialzarmi e combattere. Mia madre era morta,mio padre un vecchio ubriacone che viveva di qualche soldo guadagnato in uno squallido pub paesano,non avevo qualcuno per il quale valeva la pena vivere.
Non volevo far vedere alle persone questo lato di me,non quando assumevo un comportamento da persona forte e fiera,quando non era così. Del resto si sa,i bulli sono soliti assumere i loro comportamenti contro i più deboli,proprio per non mostrare la loro fragilità interiore e i propri turbamenti.
Ripensai al comportamento di mio padre assunto negli ultimi giorni in cui rimasi a Porthmouth,prima di andare al collegio e poi successivamente a casa Sheeran,ai miei nuovi amici.
Sheeran.
Dovevo allontanarmi da lui,al più presto,perché avevo come la sensazione che Ed,prima o poi,mi avrebbe privato della mia corazza di fortezza,la corazza a cui avevo tanto agognato per proteggermi dalle persone. Ed ora che ci ero riuscita,arriva lui,con i suoi inconfondibili capelli arancio e quegli occhi incredibilmente meravigliosi.
E durante la canzone che mi aveva cantato in camera l’altra sera io avevo effettivamente sperato che lui l’avesse dedicata a me.
Stupida illusa.
Gettai la testa all’indietro,lasciando che l’acqua mi attraversasse dispoticamente il viso,pervadendomi gli occhi fino a farli diventare rossi,ovattandomi le orecchie.
Canticchiai per un po’ la canzone che avevo come sottofondo di Birdy,rilassandomi e ascoltando il suono della voce dolce che si diffondeva per il bagno di casa Sheeran.
God knows what is hiding in that weak and drunken hearts’ dio sa cosa si nasconde dietro questi cuori fragili e ubriachi.
God knows what is hiding in those weak and sunken eyes a fiery throng of muted angels’ dio sa cosa si nasconde dietro quegli occhi infossati e deboli,l’impeto riempie gli angeli.
Amavo quella canzone,riusciva a farmi piangere ogni volta talora la ascoltavo,mi lasciavo andare unendo la mia mediocre voce da ragazzina a quella della cantante,matura e potente.
‘People help the people,and if you're homesick, give me your hand and I'll hold it’ la gente aiuta la gente,e sei nostalgico,dammi le tue mani e io le stringerò.
Un po’ come avevano fatto gli Anne e Mark con me.
‘People help the people,and nothing will drag you down’ niente ti porterà giù.
God knows what is hiding, in this world of little consequence,behind the tears, inside the lies’ Dio sa cosa si nasconde in questo mondo di piccole conseguenze,dietro le lacrime, dentro le bugie.
Credevo in Dio,pregavo per mia madre. Anche questo faceva parte dei miei segreti,se così si potevano chiamare.
Mia madre,Marie Clare,era molto religiosa e anche lei e insieme a mio padre ogni domenica mi portava nella Chiesa del quartiere dove risiedevamo quando abitavamo a Portmounth.
Era un ambiente che nei primi tempi  mi incuteva timore,tutti erano così seri e un solo uomo,sulla cinquantina d’anni,parlava per l’ora.
Sedevo sulla panca sempre accanto alla signora Rubersh,del palazzo di fronte,che viveva da sola con il suo gattino Peo,un batuffolo di colore arancione che giocava con me a palla qualche volta,perché suo marito era morto tempo fa in guerra. Per le feste io e mia madre le portavamo una porzione di lasagne e di torta,le facevamo compagnia,nella sua solitudine.
Il parroco della chiesa del mio piccolo quartiere di chiama Don Louis,ed aveva origini francesi. Le prime volte,come ho già detto,mi incuteva timore ma quando cominciai a frequentare il catechismo,subito mi diede una buona impressione.
Una volta ero in una parte un po’ isolata del cortile per i giochi,perché era morto il mio uccellino Plus ed io ero molto triste.
Avevo nove anni. Lui venne e mi consolò,mi abbracciò ,da quel momento divenimmo grandi amici. Lo aiutavo ogni messa facendo da chierichetto e qualche volta mi portava a fare delle passeggiate in montagna,era la sua passione.
Un giorno,andai a trovarlo nella sua casetta prima della messa,e una suora mi disse che era morto di infarto. Così scappai verso la collina e rimasi lì fino all’ora di cena circa,i miei genitori preoccupatissimi mi trovarono stanca,affamata e sporca di fango insieme a un paio di vicini e alla suora della mattina stessa.
Strinsi gli occhi,permettendo di esalare dell’acqua. Sembrava che tutti a cui tenevo a cuore nella mia vita fossero destinati a morire.
I guess the loneliness came knocking,no one needs to be alone, oh save me’  Credo che la solitudine è venuta bussando,nessuno ha bisogno di essere solo, oh salvatemi.
Salvatemi.
Feci pressione sulle ginocchia e rischiando di scivolare chiusi l’acqua della doccia,infilando l’accapatoio ed uscendo frettolosamente dal bagno,afferrando il cellulare e correndo nella mia stanza.
 
 
 
 
‘Allora,avete preso tutto? Siete sicuri al cento per cento?Guardate che io non torno indietro’ Anne ci avvertì per la decima volta,e io annuendo per la decima volta,presi la mia piccola valigia e la caricai nella vecchia Jeep di Mark.
Salutai Harry e CInthya in lontanza,agitando una mano sorridendo e salii a bordo,attendendo che loro facessero lo stesso.
Per la prima oretta di viaggio parlai con la mia amica,ascoltando  una band emergente inglese,i One Direction,lei ne era completamente ossessionata. Poi scoppiò una discussione abbastanza accesa tra me,Ed,Cinthya e Harry su chi fosse meglio tra la Meyer e la Rowling.
Quando finalmente arrivammo constatai che pioveva,infilai blackberry e cuffiette nella tasca del cappotto,scesi insieme agli altri.
Mi fermai di fianco ai tre,che stavano fissando l’enorme casa di legno che emergeva di fronte a loro.
‘Ah,approposito,voi due mi dovete ancora spiegare cosa ci facevate in una busta della spazzatura l’altro giorno’ Ed dette queste parole prese a fissarci.
‘Voi COSA?!’ disse Harry,che era probabilmente  all’oscuro di tutto.
‘Niente’ io e Cinthya ci lanciammo un’occhiata,prendendo il riccio per entrambe le braccia,e trascinandolo dentro la casetta.
Era piccola,ma confortevole. Amavo lo stile dei signori Sheeran.
Vidi Anne rossa in viso per lo sforzo lasciare la camera di letto di sopra per dirigersi in cucina,dato che era quasi ora di cena.
Ebbi un’idea,e mentre i due piccioncini parlottavano in un angolo,mi diressi verso Anne,fermandole la mano che stava accendendo la pentola per la pasta.
‘Lascio faccio io’ dissi in un sorriso,e lei mi ringraziò baciandomi la guancia. Avevo già detto che adoravo quella donna?
Mi raccolsi i capelli in uno chignon davvero orrendo e mi rimboccai le maniche: misi la pentola sul fuoco a bollire,preparai del semplice sugo al pomodoro ed intanto buttai la pasta nell’acqua che intanto stava bollendo.
Mi occupai quindi dei secondi,cuocendo degli hamburger e delle patate ‘’smile’’ che avevo trovato nel frizeer.
Portai tutto in tavola e tutti sembrano sorpresi dal mio repentino cambio d’umore. Certo si può dire che le docce a volte sono vitalizzanti,nel senso proprio della parola.
‘Penso che studierò arte dopo il liceo’ disse Harry con un grosso pezzo di hamburger in bocca,poi accennò a me ‘Tu ci hai già pensato?’ ingoiai in fretta ciò che stavo masticando e mi pulii la bocca con il fazzoletto rispondendo senza indugio ‘Psicologia,mi affascina’ vidi Anne annuire,contenta. Mi faceva piacere vederla così,era da un po’ che i suoi occhi erano..spenti. Proprio come i miei.
‘Wow’ biascicò Ed mentre mangiava,e io feci una smorfia di disgusto ‘Ti informo che non si parla a bocca piena’ lui si avvicinò fino ad arrivarmi ad un palmo di naso ‘Intendi così?’ rise lasciandomi vedere tutto il contenuto di cibo che stava masticando,e io lo allontanai con lo strofinaccio,unendomi alla risata generale di tutti i presenti.
Quella sera mi sentii un po’ Melanie vecchia. La Melanie che faceva qualcosa di carino per qualcuno e non pensava a se stessa,la Melanie che si divertiva con gli altri.
‘Haaaaarry Pooootteeeer’ Ed gridate queste parole si lanciò sul divano a capofitto,mentre lo seguivo a ruota,ansiosa di vedere la mia saga preferita.
Anne e Mark ci guardavano divertiti quando noi parlavamo con i personaggi del film per dare dei ‘’consigli’’ come se loro potessero sentirci.
Harry e Cinthya erano spariti nella loro camera di sopra ed io potevo immaginare benissimo cosa  stessero facendo. Oh insomma due pervertiti erano. Ridacchiai al pensiero e Ed mi guardò male,forse pensando fossi matta. Gli diedi un buffetto sulla spalla continuando a guardare tranquillamente il film.
 
Vennero i titoli di coda,ed i signori Sheeran si diressero nella loro camera dandoci la buonanotte. Ero sul punto di fare egualmente,quando Ed mi tirò per la manica,facendomi intuire di stare zitta con il dito,e mi trascinò fuori,nel freddo pungente scozzeze,chitarra alla mano.
‘Devo farti vedere un posto’ mi disse tutto contento e io feci una faccia da completa ebete.
Arrivammo a un paio di alberi,più precisamente dei salici piangenti,e il rosso mi ci guidò attraverso,facendomi scorgere un bellissimo lago da cui si vedeva la luna.
Ci sedemmo quasi alla riva e lui mi ricantò ‘Fall’. A quel punto non sapevo cosa pensare: lui aveva lasciato Chantal..possibile che la canzone fosse…fosse per me?
‘Cosa c’è che ti affligge?’ domandò il rosso curioso ‘Sai,stasera eri..diversa,come se si fosse risvegliato in te qualcosa,qualcosa di bello’ feci un sorrisetto abbozzato.
Minchia ma quel ragazzo sapeva leggere le persone come dei libri aperti. E io non volevo essere un libro aperto,per nessuno.
‘Mi..mi stavo chiedendo se fossi triste perché tu e Chantal avevate rotto,insomma dato che la canzone era per lei..però ho anche altre teorie’ la sua faccia prese un’espressione divertita ‘Sentiamo,quali sono queste altre teorie?’ arriciai il naso,prendendo a contare sulle dita delle mano ‘Beh,potrebbe esserci un’altra…’ i suoi occhi si illuminarono. C’era decisamente un’altra. Il mio cuore ebbe una fitta,insomma forse..ero..lontanemente..nel profondo..molto profondo…attratta lievemente da lui. Si,era decisamente così ‘…ma sicuramente non sono io’ storsi la bocca in un’espressione buffa e lui alzò un sopracciglio,divertito ‘E perché mai?’ mi disse tranquillamente. Mi stava prendendo in giro?
No,si.
Feci una risata ironica,alzandomi in piedi ‘Insomma,mi hai visto? Sono goffa,orribile,imbarazzante e questi chili di troppo..’ adesso ero girata dall’altra parte,troppo rossa per guardarlo in faccia.
Sentii che si alzava anche lui.
Oh merda,che cazzo voleva fare ora?
Mi spinse contro una quercia,mettendomi di fronte a lui. Aveva un’aria mista tra l’incazzato e la dolcezza..poteva essere possibile?
Probabilmente sarà stato quell’assaggio di vino che avevo bevuto a tavola.
‘Tu.Melanie.Beckett.non.ti.devi.mai.e.poi.mai.’ mi bloccò i polsi e continuai guardarlo in attesa,con gli occhi sgranati ‘sottovalutarti’ e poggiò le sue labbra sulle mie,deciso.
Il suo accenno di barba inspida premeva contro la mia guancia liscia e il calore del suo corpo trasmetteva sicurezza. Edward Sheeran stava trovando il modo di leggermi,di leggere la mia storia.
Perché,infondo,le persone sono un po’ come dei libri: hanno delle storie,chi belle chi brutte,chi con un lieto fine,chi con un finale triste.
Però solo qualcuno riesce a capirle fino in fondo: certo,dipende anche quanto è profondo un certo libro. Ed io,Melanie Buckett,ero un po’ come un libro molto profondo,difficile da capire,da comprendere.
Ed Edward Sheeran era il lettore prescelto.
 
 
 
 
 
 
 
HEEEEEEEEEEEEEY.
Come promesso,ecco il capitolo,succedono un sacco di cose!!
Vi prego di fare attenzione alla storia di Melanie,perché è molto importante per la fan fiction.
Spero vi piaccia,davvero e siccome in tante seguite questa storia,potete lasciarmi una recensione?
Ringrazie di cuore comunque tutte,siete dfgksdgjkaasdva anche solo leggendo la mia storia.
Colgo il momento per auguravi buone vacanze di pasqua,ci rivediamo la settimana prossima c:
Vi amo,la vostra
-zainsbotilia (alias gemma lol)

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Capitolo 8
*** how are you? ***


THE WORST THINGS COME IN LIFE FREE TO US

CAPITOLO 8.

Attenzione a questa stupida *che poi sarei io* un secondo prima di leggere: mi dispiace tantissimo,perché avevo detto che avrei postato martedì,ma ho avuto alcuni problemi familiari e non ho potuto aggiornare.Scusatemi,almeno questo capitolo è po’ più lungo,per fami perdonare. Ci rivediamo di sotto,buona lettura.

‘Voi COSA?’ Cinthya sbarrò gli occhi mentre io le facevo segno di stare zitta. Eravamo in un bosco,l’avevo portata là per parlare della mia ‘chiacchierata’ notturna con il rosso. Le lanciai un’occhiata struggente continuando a camminare con lei che mi seguiva a ruota,curiosa di scoprire nuovi dettagli ‘Hai sentito benissimo,signora Styles’ lei mi diede un buffetto sulla spalla ridacchiando,poi inarcò le sopracciglia come una che la sa lunga e fece un sorrisetto pervertito  ‘Uhm,e io come ti dovrei chiamare? Signora Sheeran percaso?’ dapprima cercai di non ridere,evidenziando sul fatto che Ed poteva anche spuntare da dietro un cespuglio,poi mi lasciai ad una risatina insieme alla mia amica,raccontandole la serata. Lei mi ascoltava attentamente con un sorrisetto sulle labbra adorabile e alla fine unendo le mani disse in tono risoluto disse ‘Oh,l’ho sempre saputo che eravate una bellissima coppia’  arrossii violentemente,dandole un pugno affettuoso sul braccio e borbottai un imbarazzato ‘Non siamo una coppia’ lei rise poi fece una faccia seria ‘Ehm..precisamente,dove siamo?’ io la guardai e la mia ilarità scomparve quasi istantaneamente.
Non ne avevo la più pallida idea.
Vagammo per circa..un’ora? Cinthya continuava a lamentarsi dei suoi piedi e di quanto bruciassero,mentre io spremevo le meningi per capire come tornare alla piccola casa scozzese dei Sheeran. ‘Oh,ormai è quasi un’ora che camminiamo senza meta. Ammettilo,siamo spacciate.’ La mia amica mi guardò accigliata e io rassegnata alzai le spalle. Lei gettò la testa all’indietro,con la mano sulla fronte,esclamando in tono teatrale ‘Oh,me misera. Morirò qui,senza ness-‘ le rivolsi un’occhiata da finta arrabbiata ‘Ti pare questo il momento di scherzare? ’ la interruppi bruscamente.
Sentimmo un suono che assomigliava vagamente allo scrosciare dell’acqua. Io  e Cinthya ci guardammo sorridendo : il lago di casa Sheeran! Prendemmo a correre verso quello,quando a metà strada udimmo un rumore sinistro provenire da un cespuglio vicino ‘Hai sentito anche tu?’ mi disse a più bassa voce che poteva la mia amica.
Assentì con il capo e pian piano ci avvicinammo al rumore anomalo,ad un certo punto qualcosa spuntò fuori e mi cinse la vita. Non riuscii a vedere cos’era,troppo occupata ad urlare insieme alla mia amica e ai presunti esseri non identificati,avvinghiati a noi,mentre ruzzolavamo precipitosamente verso la fonte d’acqua,cadendoci dentro. Sentii l’acqua che mi invadeva e mi trascinava sempre più giù,mi entrava nelle orecchie e mi rendeva gli occhi arrossati e gonfi. Continuavo a fare bolle con la bocca cercando di muovere gli arti utili del mio corpo ‘Non voglio morire,non qui’ . Dimenai le mani aprendole e gettando l’acqua all’infuori,aiutandomi anche con i piedi. Aprendo leggermente gli occhi che bruciavano vidi la superficie. Sentendo un moto piacevole nel centro del petto,spinsi con un’ultima bracciata fino a raffiorare dall’acqua,facendo contrarre i polmoni e respirando l’aria pura.
Sentii un paio di braccia prendermi,tenendomi per le spalle e le ginocchia,sputai un po’ d’acqua restiva dei polmoni ‘O dio,per fortuna stai bene’ disse la voce dello sconosciuto che mi tirò al suo petto,abbracciandomi e guardai in faccia al mio aggressore, quasi prendendomi un infarto.
‘ED??!’ gli urlai in faccia e prima che potesse rispondermi entrambi sentimmo un ‘clack’ e delle risatine. Cinthya aveva ben pensato di immortalare il momento scattando una foto. Le lanciai un’occhiata incazzata e prima di rivolgerle uno dei miei insulti chiedendole la fotocamera,Anne  uscì dal balcone della casa che dava sul lago guardandoci storto ‘Ma vi sembra il momento del bagnetto? Vestiti poi?’ ci urlò,poi borbottò qualcosa che sembrava vagamente ‘Questi giovani d’oggi’ posò lo sguardo nuovamente su di noi ‘Andate a cambiarvi,presto,è pronta la cena.’
‘Ma chi è questo castain liver?’ borbottò Harry per la milionesima volta mentre Cinthya mangiando il suo stufato stava raccontandomi dei suoi idoli. Quest’ultima alzò gli occhi al cielo,infastidita,rivolgendosi al fidanzato ‘Justin Bieber,Harry,Justin Bieber,quell’affascinante cantante canadese,lo seguo da quasi quattro anni,dovresti saperlo pronunciare ’ ribattè piccata e portò le mani sotto il mento,con sguardo sognante mentre pensava a chissà cosa. Anche se un’idea ce l’avevo,su cosa stava pensando quella mora pervertita,e pare che anche per Harry fosse lo stesso,dato che sembrava molto seccato dalla conversazione ‘Puah,a me la sua musica fa schifo. E’ uno dei tanti bambinetti che ci sono in giro.’ * Calò il silenzio sulla tavola,udii Anne bisbigliare qualcosa e io guardai il mio amico,preoccupata per la sua incolumità,mi parai giusto in tempo davanti a lui,poiché Cinthya,infuriata e paonazza in viso,stava agitando il coltello furiosamente verso il riccio ‘COME TI PERMETTI?HAROLD EDWARD STYLES IO TI CASTRO,TI AMMAZZO,TI SOTTERRO VIV-‘ si accorse che tutta la tavola la stava osservando stranita. Harry fissava con aria di sfida la sua fidanzata. Quest’ultima si risedette,si schiarì la voce e disse come se non fosse successo nulla ‘Beh,ognuno ha i propri gusti. Sbagliati,ma gusti’ Harry le lanciò un’occhiata divertita e io feci ugualmente,mentre vedevo Ed che stava per scoppiare a ridere,letteralmente.
Finimmo la cena deviando l’argomento Bieber mentre i due si lanciavano delle frecciatine,cui ignoravamo prontamente cambiando argomento. Aiutai Anne con i piatti,dopodiché tutti sembravano spariti. Non mi lamentai,anche perché non vedevo di dare loro la buonanotte ed infilarmi nel tepore delle coperte per sfogarmi. Mi recai in salotto,vidi Cinthya e Harry che si sbaciucchiavano in modo decisamente spinto,li salutai distrattamente,come anche i signori Sheeran e salii di sopra. Di Ed neanche l’ombra.
‘Starà scrivendo una canzone’ pensai svestendomi,appoggiando delicatamente i vestiti sulla sedia. Rimasi in canotta e slip,portandomi davanti allo specchio verticale che giaceva sulla parete di legno,squadrandomi.
Mi portai indietro i capelli;che sembravano un ammasso di paglia castana,mi accarezzai il viso,tirandomi le guancie arrossate con i palmi freddi delle mia mani,cercando di sorridere. Ma non riuscii.
Lambii un pezzo di carne del mio stomaco,allontandolo schifata,per poi vederlo ritornare al suo posto,tra la ciccia che popolava il mio corpo. Avevo riniziato a mangiare troppo e stavo visibilmente ingrassando,constatai osservando scrupolosamente anche le mie gambe e i miei polpacci. Cibo odioso. Socchiusi lievemente le labbra,volgendo poi gli avambracci verso l’esterno,scoperti di bende. Mi sentii così ridicola,insulsa,guardandomi nell’insieme. Ed mi aveva baciata sicuramente solo per pena. Era per forza così. Mi passai l’indice sulle ferite,svuotando la mente e chiudendo gli occhi. Sentii uno scatto della porta e riposi in fretta le braccia dietro la schiena mentre sbarravo alla vista di Ed..aveva visto qualcosa o ero riuscita a nascondere in tempo? Comunque si limitò ad arrossire e mormorare ‘Mi dispiace,ti volevo dire..si..ehm..buonanotte’ gli feci un sorriso forzato sentendo di stare per scoppiare a piangere ‘Tutto okay,buonanotte’ lui mi fece un cenno poco convinto.
Mi misi a letto così com’ero,spegnendo la luce e liberandomi in un pianto liberatorio,finalmente,addormentandomi in un sonno popolato da scheletri di fantasmi del mio passato. Mi svegliai che era notte fonda,e controllare l’ora sulla sveglia collocata sul mio comodino. L’una di notte. Scossa da un improvviso brivido di freddo,mi strofinai velocemente le mani sulle braccia. Sentendo la porta riaprirsi,pensai che fosse Anne e mi rimisi velocemente sotto le coperte,fingendo di dormire tranquillamente. Ma i passi non era proprio la donna,sembrava più Cinthya,ma non volevo mi vedesse in questo stato,avrei potuto farle impressione,o ancora peggio,schifo.
Non era nemmeno lei. A giudicare dal tono della voce con cui il presunto sconosciuto,tale Ed,mi chiese ‘Posso?’ alludendo se poteva entrare nel mio letto,feci finta di continuare a dormire e lui sussurrò ‘Tanto lo so che sei sveglia’ arrossii e non mi mossi neanche di un centimetro,trattenendo il respiro quando sentii le coperte alzarsi lentamente.
Non avevo il coraggio di girarmi verso il rosso,che era proprio accanto a me,e io ero…ero..completamente sprovvista di protezione. Senza bende,senza felpa,senza uscita. Perché io ero in tutti i sensi senza uscita: senza fondo,senza punti d’appoggio,senza mia madre e senza Don Louis,immersa nel buio della notte con delle stupide cicatrici sugli avambracci.
Sentii una pressione sulle spalle,e piano Ed mi voltò verso di lui,facendomi vergognare profondamente e diventare rossa in volto. Ci guardammo negli occhi per dieci lunghi minuti senza dire una parola. Silenzio assoluto.
Finalmente si decise a parlare ‘Stai bene,Mel?’ disse calmo e io lo guardai confusa...e in un certo senso sollevata,mi basta fingere,come sempre.
‘Tutto okay’ gli dissi e lui si avvicinò ancora guardandomi intensamente negli occhi..erano così..azzurri. ‘Io dico sul serio’ non sarei riuscita a sostenere quello sguardo ancora per molto,e sentii un groppo salire in gola. Oh,fanculo.
Scoppiai a piangere sommessamente,sentendo Ed abbracciarmi,accarezzandomi i capelli.
Salvami.
 
*Non ho nulla contro Justin Bieber,anzi,mi piace come cantante e mi sta simpatico,era per evidenziare la gelosia di Harry,lol.
 
Come ho già detto sopra,mi dispiace.
VI è piaciuto il capitolo? Spero di si,e che seguiate ancora la storia c:
Ho cambiato nickname (@) su twitter,sono @zaynsfondness c:
Vacanze di Pasqua tutto okay? Mia nonna mi ha fatto fare un vagone di figure di merda :c HAHAHAHAH.
Scappo,vado a finire greco che poi devo andare dal dentista pervertito :c
Adios,vi amo,
-zainsbotilia (gemma insomma lol)

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Capitolo 9
*** fix you. ***


THE WORST THINGS IN LIFE COME FREE TO US.
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When you try your best,but you don't succeed” mi strinse a sè,facendo pressione con il palmo della sua mano sul mio capo,e nascosi il filo nell’incavo del suo collo,continuando a piangere silenziosamente.

“When you get what you want,but not what you need” continuò con la sua voce dolce,accarezzandomi mentre il tepore delle coperte e dei nostril corpi creava uno strano contrasto con il temporale all’esterno. Il vento soffiava e un frastuono di tuoni rimbombava ogni tanto.
Seppi che mi ero lasciata andare completamente,mi stava trapassando da parte a parte e non c’era via di scampo.

When you feel so tired,but you can't sleep, stuck in reverse” misi le mani intorno alle sue spalle e lui strinse il mio fianco destro,tirandomi ancora più a sè per quanto fosse possibile,sentivo il suo respiro sul collo e piano i miei singhiozzi si colmarono.
And the tears come streaming down your face”  con estrema audacia gli lasciai un leggero bacio sulla parte inferiore della mascella,pungendomi con il sottile strato di barba arancione del suo viso.
When you lose something you can't replace”  mi irrigidii a quei versi,mi ricordavano il passato,il passato che mi perseguitava ormai da sempre e lui parve accorgersene,perché posò la mano che prima era sui fianchi sulla schiena,accarezzandola.
“When you love someone but it goes to waste. Could it be worse?” mi baciò lentamente la palbebra,facendomi arrossire,sentendo un’emozione crescente all’altezza del petto.
Lights will guide you home,and ignite your bones” intrecciai la gamba alla sua,ispirando il suo profumo,lasciandomi guidare dalla sua voce.
“And I will try to fix you” Ed si scostò leggermente da me,per poi poggiare la fronte sulla mia e avvicinare la sua bocca alla mia,lasciandomi sentire il suo respiro e mi baciò.
Ricambiai il bacio,poggiando le mie mani sul suo viso per avvicinarlo al mio,mentre lui mi tirava a sé avvolgendomi un fianco. Dischiusi le labbra,approfondendo il contatto e sentii di nuovo quella situazione nello stomaco,bruciava,ardeva di passione.
Ci staccammo e prese a lasciarmi piccoli baci sulla guancia,facendomi arrossire e sorridere dalla felicità. Non sembravo neanche io,Melanie Buckett,la cattiva ragazza,non adatta ai sentimenti e alle storie sdolcinate.
Poi fece una cosa del tutto inaspettata. Mi prese le braccia e le guardò,esaminando le cicatrici.
Mi sentii stupida. E completamente in imbarazzo.
Poi volse lo sguardo verso di me,e arrossii violentemente,mentre mi fissava con quegli occhioni tristi e poi li rivolse di nuovo verso i miei avambracci. Si chinò leggermente verso di esse e le sfiorò delicatamente con le labbra. Sentii gli occhi inumidirsi per quel gesto per lo stupore mentre lui mi accarezzava i capelli con un sorriso costernato.
Sentivo le palpebre pesanti abbassarsi e mi addormentai,sfinita.
Fui svegliata dal rumore di un tuono. Le tre di notte. Una notte che sembrava non voleva passare mai.
Superai  Ed al mio fianco,e mi avviai a passo felpato verso l’armadio,prendendo con mani che tremavano una felpa ed uscii nel balconcino che si trovava al di fuori della camera.
Mi sedetti per terra.
Mi sentivo una completa idiota,e probabilmente lo ero.
Sentivo il freddo penetrarmi nelle ossa e gelarmi la pelle.
I capelli che venivano leggermente scompigliati dal vento e le goccioline d’acqua fredda bagnarmi le spalle,il viso,il capo.
Iniziò a girarmi la testa,mentre mi portavo le gambe al petto,chiudendomi in me stessa,nella mia corazza di protezione.
Poco dopo sentii dei passi e una mano si poggiò sulla mia spalla ‘Vieni dentro’ Ed sussurrò queste parole a bassissima voce.
Sospirai. ‘Ed…io…’ cercai di oppormi ma neanche il tempo di rendermi conto di cosa stava succedendo che lui mi prese per le gambe e mi trascinò nuovamente nella stanzetta,poggiandomi delicatamente sul letto e avvicinandosi per baciarmi.
Mi scappò un sorrisetto quando mi resi conto di cosa stavo realmente facendo: mi stavo innamorando di lui,e la cosa era reciproca. L’avrei trascinato nel baratro che incombeva su di me per anni. Non avrebbe più avuto scampo. Non potevo fargli questo.
Lo allontanai con un braccio rimettendomi seduta ‘Sto bene,penso che tu debba andare ora.’ Dissi con la voce che tremava.
Lui mi scrutò come per capire quel mio repentino cambio d’umore e cercò di controbattere,ma gli misi una mano sulle labbra scuotendo decisa la testa ‘E’ tardi e siamo stanchi ,meglio andare a dormire buonanotte.’
Lui rassegnato mi rivolse un’ultima occhiata,prima di andarsene non prima di aver sussurrato un flebile ‘notte’.
Avrebbe sofferto,avrei sofferto,ma era per il suo bene.
 
 
 
 
 
 
‘Perché diamine dovremmo andare al concerto di questo ciasten chiver?’ borbottava Harry in direzione della sua fidanzata che si portò sconsolata una mano alla fronte.
Maledizione,Harold. E’ Justin Bieber,cosa ci vuole di difficile per capirlo? E poi devi accompagnarmi al concerto perché è il mio idolo,e che diamine.’ Cinthya rigirò il suo cucchiaino nel the che si preparava a bere. Alzò lo sguardo su di me.
‘Oh,e buongiorno zuccherino. Buona vigilia di natale’ mormorai qualcosa simile ad un ‘buongiorno’ e mi recai in cucina,giusto in tempo per sentire Harry che chiedeva alla fidanzata di sentire una canzone del suo cantante preferito,per farsi un’idea di come sarebbe stato il concerto.
Tornai da quei due pochi minuti dopo,con una tazza di caffè bollente in mano e la voglia di uscire sotto zero: stava anche nevicando.
Mi sedetti al tavolo,lanciando un’occhiata al video che stavano guardando: As long as you love me,mi pare si chiamasse la canzone.
Fatto sta che Cinthya aveva la solita espressione ebete quando si trattava di un suo idolo,mentre Harry aveva strabuzzato gli occhi e la sua espressione non prometteva niente di buono.
Sospirai,preparandomi ad un’eventuale sfuriata,notando che anche i coniugi Sheeran avevano fatto il loro ingresso nella sala.
Salutammo tutti educatamente e rivolsi un sorriso incoraggiante ad Anne,che sembrava più di malumore del solito.
Mentre prendevo un sorso dalla tazza,sentii dei rumori soffocati e alzai lo sguardo verso Harry,che si stava togliendo la cuffietta dall’orecchio,inorridito.
‘C-che c-cos-sa era quella cosa?’ disse come se avesse appena ascoltato una canzone di Pino Giordano.
‘Harold,sei così prevedibile. Ora ti dico come andranno le cose: tu ora accetterai il fatto che mi piaccia Justin Bieber,mi porterai al concerto e saremo tutti felici e contenti’ Cinthya sfoderò un sorrisetto di sfida palesemente falso con un tono che non accettava repliche. Ma Harry non sembrava molto d’accordo.
‘Senti,io non pagherò l’ira di dio per andare a vedere quel..quel..coso senza maglietta agitarsi sul palco,okay?’ Harry pronunciò queste parole con un tale patos da colpire-‘mi dispiace!’-Anne in pieno viso che ora si massaggiava il naso,le gote rosse.
‘Non se parla! Faremo come dico io!’ urlò Cinthya incazzata,ma Harry non sembrava volerla assecondare stavolta ‘No! Faremo come dico io!’ urlò il riccio agitando le mani e colpendo involontariamente il servizio antico di piatti prediletto da Anne,che boccheggiando si aggrappò al marito per non svenire.
‘L-la c-c-collezione di piatti di nonna Stephanie’ mormorò sconvolta mentre il marito la consolava dicendole ‘Non fa nulla,Anne cerca di calmarti. Infondo abbiamo ancora il servizio buono di teiere che ci mandò quel tuo lontano parente australiano…’
Harry,dal canto suo,iniziò a scusarsi ripetutamente con la donna,mentre il marito l’aveva stesa sul divano e le sventolava un pezzo di giornale a pochi centimetri dal viso per farla riprendere aria.Mi scappò una risata nel trambusto,era davvero comica la scena.
All’improvviso qualcuno mi poggiò una mano sul fianco e per lo spavento sobbalzai,girandomi d’istinto e vedendo che non era una persona qualunque,ma lui. Per la sorpresa mi lanciai-letteralmente-all’indietro,andando a finire direttamente nel prezioso servizio di teiere. Ed sgranò gli occhi vedendo la figura di sua madre svenire nuovamente mentre io mi rialzavo goffamente imbarazzata per la figuraccia. Si avvicinò a me prendendomi per il braccio ‘Tutto bene?’ mi guardò preoccupato.Aprii la bocca per riferire qualcosa quando suonò il campanello.
Diedi un occhiata alla porta e mi rigirai verso gli altri,annuendo verso Ed e mormorando un ‘vado io’,le guance ancora rosse.


 
 
Un ragazzo alto,bruno e con gli occhi verdi mi guardava attentamente con un sorrisino terribilmente irritante sul volto e con diversi pacchetti in mano.
‘Ciao,io sono Nick. Sono il cugino di Ed,tu devi essere..mh..Melanie!’ disse allegramente entrando in casa e togliendo la giacca di pelle marrone che indossava.
‘Si sono io’ mormorai di fretta. Era davvero uno schianto.
‘Non mi avevi detto che era così carina’ gridò al cugino abbracciandolo,dato che il rosso aveva appena fatto il suo ingresso in sala.
Non udii la risposta dell’altro,Cinthya a grandi falcate varcò l’ingresso e presami per il braccio,uscì fuori velocemente.
‘Sei impazzita? Morirò congelata’ dissi sprezzante battendo i denti per il freddo.
‘Vestiti in fretta. Dobbiamo assolutamente andare a comprare un abito super sexy per la cena di stasera.’ Spiegò semplicemente.
‘Cena?’ chiesi aggrottando le sopracciglia.
‘E’ la vigilia di Natale! Ma c’è qualcosa in quel cervellino o no?’ sbuffò spazientita mentre si allontanava spazientita.
Sospirai,recandomi in casa ancora in pigiama,mentre fuori continuava a fioccare.
 
 
 
 
                                                            
 
 
 
NON UCCIDETEMI,VI PREGO.
FORGIVE ME.
Scusate scusate scusate,ma la scuola mi ha impegnato a tempo pieno e tra latino,greco,matematica,storia non ci capisco più  nulla.
HO LA VERIFICA DI GEOMETRIA VENERDI’. VENERDI’ IL PENULTIMO GIORNO DI SCUOLA. Roba da spararsi.
Dai che è quasi finitaaaa.
Inoooltre,sono andata al concerto dei One Direction. Dio vi giuro è stato s-t-u-p-e-n-d-o. A Verona.
Ho fatto sei ore di fila ma ne è valsa la pena.
Un minuto,ma a voi che ve fotte? Nulla,giusto.
Tornando alla storia,ribadisco che non ho nulla contro JB,e…vi è piaciuta la scena tra Ed e Mel?jkjkgsgks sinceramente volevo renderla più..intima,ma non ci sono riuscita L.
Nick renderà le cose un po’ interessanti…mh vedremo.
Btw la scena dei piatti e delle teiere doveva essere ‘comica’ ma non fa ridere HAHAHAHAHAHAHAAHAHAHAH cazzo rido.
Allora ditemi,fatemi sapere se vi è piaciuto questo capitolo (spero che qualcuno segua ancora la storia argh ),come vi è andata la pagella,se avete debiti..insomma potete scrivermi qualsiaaaasi cosa!
See ya soon,
-Gemma.

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