Chiudi gli occhi e guarda la libertà di murrina (/viewuser.php?uid=17894)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Nuova rotta ***
Capitolo 2: *** Arrembaggio di pirati sulle coste di Alabasta ***
Capitolo 3: *** Arrivo a Palazzo e presentazioni ***
Capitolo 4: *** Presentazione del Re ***
Capitolo 5: *** Barricata sul cuore ***
Capitolo 6: *** Propostrana... ***
Capitolo 7: *** Propostrana 2: altri guai in arrivo... ***
Capitolo 8: *** Operazione... trionfo ***
Capitolo 9: *** Incontro con Khoza ***
Capitolo 10: *** Una pessima scoperta ***
Capitolo 11: *** Un piccolo uccellino blu ***
Capitolo 12: *** Fuoco e fiamme, due volte ***
Capitolo 13: *** Lieta conclusione: una grande X nera ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1: Nuova rotta ***
P.s... il primo capitolo sarà brevino...^^
“Agli ordini
capitano!”
E la Sunny
ripartì, le vele
spiegate al vento e l'ancora salpata.
La cartografa della nave,
Nami stava
analizzando una mappa, quando, stupita e felice, d'un tratto sorrise
compiaciuta; c'era un piccolo ma interessante dettaglio nella rotta.
A cena, quella sera, decise
di esporre
il fatto:
“ Ciurma, aprite
tutti le orecchie ed
ascoltatemi bene: due anni fa approdammo in una regione a voi ben
nota.”
Tutti i presenti, tranne
Robin,
cercarono di far mente locale...
Ebbene, dopo due
anni” precisò
“abbiamo la possibilità di ritornarci e fare
visita ad una
persona a noi cara.”
Tutti i presenti, tranne
Robin,
cominciarono a capire;
Rufy esclamò
impaziente:
“ E dai Nami, non
tenerci sulle
spine! Di cosa si tratta?”
“ Signori, in tre
giorni di
navigazione potremmo arrivare ad Alabasta... Sarebbe un'ottima scusa
per far rifornimenti. E soprattutto...per andare a trovare Bibi!!
Sempre se il capitano vuole...” spiegò sorridendo
ampiamente, sicura della risposta del giovane.
“ E allora io
dico... Rotta per
Alabasta!” urlò Rufy.
Robin non capiva, Zoro si
limitava a
sorridere mentre tutto il resto dell'equipaggio esultava, anche
Sanji, che non vedeva l'ora di vedere quel dolce fiorellino...
La loro Bibi.
|
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Capitolo 2 *** Arrembaggio di pirati sulle coste di Alabasta ***
Era deciso, allora.
Chissà come Bibi
era
cambiata...chissà come li avrebbe accolti...
chissà
cosa avrebbe pensato...
Nami spiegò
tutto alla sua
sorellona Robin, che capì e disse:
“ Forse
è meglio che io resti
sulla nave. In fondo ero sempre un membro della Baroque
Works.”
“ Ma
Robin...”
“ Nami, non so se
lo ricordi: ho
cercato di uccidere lei e di distruggere il suo regno!”
“ Oh no,
sorellona, sono sicura che
Bibi capirà... Siamo tutti stati gabbati da
quel...quel...mostro. Le parlerò io!” rispose
sicura lei,
continuando a parlare della avventure vissute insieme alla
principessa.
Principessa... Anzi, regina!
Nami cominciò a
fantasticare:
molto probabilmente a breve sarebbe diventata una regina.
Chissà se
già conosceva
il futuro sposo?
“
Piuttosto...Ragazzi! Come facciamo
con la marina e l'esercito di Alabasta?!” si
spaventò
Chopper, ma nessuno gli badò.
In meno dei tre giorni
previsti (i
venti erano favorevoli), la Sunny approdò sulle coste di
Alabasta, per la felicità dell'equipaggio.
“ Forza, ciurma,
tutti giù!”
esclamò Rufy.
“ Ehm,
Rufy?” mormorò Robin.
“ Forse
è proprio il caso che
io rimanga sulla nave. Almeno per adesso, insomma...già
l'esercito noterà la presenza di...pirati! Se poi ci sono
anche io...preferisco non guastare questi momenti.”
“ Come
preferisci, Robin”
intervenne Nami: “ Ma sappi che...ti costringeremo a
conoscere la
nostra amica prima o poi!” rise, mentre la nave era pronta
per
essere attraccata.
“ Sua
maestà!” un servitore
ossequioso e tremante fece capolino nella sala del trono. “
Una
sentinella...Pirati! Hanno avvistato dei pirati, sua maestà!
Pirati a dritta, così ha detto! Pirati!”
“ Pirati hai
dett... si, l'hai detto.
Anche troppe volte... Grazie, per il momento.” rispose, con
un
leggero stato di inquietudine e di sorpresa, di curiosità.
Si diresse verso la
finestra, afferrò
il canocchiale posato vicino ad essa e...
Lo stesso cadde dopo pochi
secondi.
“ Portatemi alla
baia, subito!”
esclamò con uno strano tono autoritario, utilizzato
raramente.
Dopo poco che tutti i
ragazzi
poggiarono i piedi sulla terraferma, un suono artificiale, quasi
metallico forò i loro timpani.
“ FERMI DOVE
SIETE!”
I pirati ubbidirono,
alzando le mani.
Usop, solitamente fifone,
questa volta
non si scomposse, abituato ai combattimenti con l'esercito, con la
legge, per farla breve; e disse, con un' espressione delusa e poco
viva sul volto, con la bocca serrata e piegata verso il resto
dell'equipaggio, come per non farsi vedere dagli avversari.
“ Ecco, ve lo
dicevo io, avremmo
dovuto cercare un diversivo, o comunque dirlo a Bibi! Prima
avvertire! Poi attraccare. Una rogna in più... Zoro, tira
fuori le spade.”
“ E' l'esercito
di Bibi. Non la
marina... Non sarebbero in grado di tenermi testa, non posso uccidere
questa gente.”
“ Ecco che fa il
solito presuntuoso,
sempre a...” cominciò Sanji, a cui si
unì un coro di
voci incredule:
“ COME HAI
DETTO?!?” l'intera
ciurma non si aspettava una risposta del genere dallo spadaccino.
“ Ehi....v-voi!
Non- non ci state a
sentire?!” urlava senza molto coraggio un comandante
dell'esercito,
indicando ad alcuni soldati di catturare i suddetti. “Ho
detto...”
“ Lasciateli
andare!” intervenne
quindi colei che dal palazzo aveva visto l'arrivo della Sunny,
riconoscendo la bandier senza esitazione.
“
BIBI!” urlarono all'unisono i
componenti della stessa nave.
La ragazza aveva un lungo
vestito
lilla, a maniche lunghe. Portava i capelli sciolti ed un diadema
molto semplice sul capo.
“ Ma...sua
maestà!”
“ Fate come vi ho
detto, fidatevi!”
Immediatamente, le armi
vennero
abbassate, lasciando così liberi Nami e gli altri, la quale
subito si precipitò ad abbracciare l'amica, commossa.
“ Nami! Amica
mia!” mormorò
Bibi piangendo di felicità.
Senza lasciar andare la
rossa,
singhiozzando disse:
“ Oh,
ragazzi...non avete idea...! Io
non... Oh, cielo! Temevo che non vi avrei mai più rivisto...
E
invece...! Quanto mi siete mancati!”
Sciolse l'abbraccio con
Nami per
fiondarsi verso Rufy, che la strinse allungando le sue braccia di
gomma, mormorando: “ Bibi!”;verso Sanji che, ben
felice di
accogliere quel gesto delicato ma emozionato, per una volta non fece
lo sciocco, limitandosi a stringere forte l'amica, sincero; verso
Usop, che “tirava su” con il lungo naso, e verso il
piccolo
Chopper, chi più commosso di lui?
“Dottore!” esclamò,
prendendolo in braccio e strapazzandolo.
Venne il turno anche
dell'ultimo della
lista.
Bibi con un sorriso rimase
con le
braccia sollevate senza sapere bene cosa fare, conoscendo il
carattere dell'amico; ma quando nei suoi occhi lesse un atteggiamento
diverso da quello scettico e quasi freddo solito.
Dopo pochi secondi di
pausa, quando
Zoro distolse lo sguardo, inarcando le sopracciglia e cambiando
ghigno sul volto, allora Bibi gli cinse il collo con le braccia, con
le lacrime agli occhi.
Lo spadaccino dal canto
suo, sciolse la
posa che le sue braccia avevano assunto (incrociate sul petto) per
metterne una sulla schiena della ragazza dai capelli turchini, con un
impercettibile sorriso.
Grazie mille a Shainareth per la precisazione e per il commento... |
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Capitolo 3 *** Arrivo a Palazzo e presentazioni ***
Le forze armate guardavano
sempre più
increduli la scena.
“
Ma...ma...” balbettò
l'anziano.
Bibi si preparò
alla bugia che
si era preparata durante il viaggio. O forse da due anni, da quando
aveva lasciato quella sgangherata compagnia di ideali nei cuori.
“ Non temete,
soldati... Non
sto...prendendo contatti con dei fuorilegge!” rise,
voltandosi a
guardare gli amici. Proseguì con tono più
solenne: “
Sono i salvatori della vostra regina, compagni di avventura
e...amici. Che vengano accolti con gli onori adeguati... come
amici.” e rimase sul vago, senza, tuttavia,
mentire...solo...omettendo.
“ Venite,
ragazzi, andiamo a
palazzo!”
Durante il tragitto in
un'unica grande
pseudo-carrozza, la discussione tra i compagni proseguì.
Bibi, ancora incredula,
continuava a
chiedere della avventure affrontate, dei nemici incontrati, dei nuovi
alleati..
“ Ma dicci, Bibi!
Da quel che ho
capito...sei una regina, ora! Raccontaci, su! Ti sei sposata,
quindi!?!” la incitò Nami, curiosa di saperne di
più
sull'amore della vita della fanciulla.
“
Oh...sì. Sapete, mio...padre
è morto, oltre un anno fa...una malattia...e...”
tutti ne
furono addolorati “ Mi sono dovuta...Ehm, sì, mi
sono...sposata!” concluse con un filo di mestizia.
“ Dai,
raccontaci! Lui chi è?
Com'è? È bello? È come delle
favole?”
intervenne innocentemente Chopper.
“ Beh... dipende
di quale personaggio
delle fav...cioè, più o meno! E'...particolare.
Ora è
fuori città, ma tornerà stasera, lo vedrete
allora!”
sorrise falsamente, balbettando frasi in cui si celavano risposte
amare e tristi, rassegnate. Si sfiorò un polso, coperto
dalla
manica del vestito, chiudendo gli occhi.
Nami se ne accorse,
ricordandosi dei
cosiddetti “matrimoni combinati”(Come poteva una
ragazza
romantica e sognatrice come lei parlare dell'amore della sua vita a
quel modo?) e quando Usop cercò spiegazioni, lei alla prima
sillaba da lui pronunciata, gli rifilò un piccolo calcio
sullo
stinco destro.
“EHI!”
Dopo poco, la truppa
arrivò a
palazzo.
Un magnifico palazzo,
davvero:
circondato da fiori bianchi e colorati, riprendeva lo stile classico,
con colonne e capitelli, una profusione di capitelli, pur sempre nei
limiti del decoro e dell'eleganza. Uno stile raffinato, sfarzoso, ma
signorile. Il giardino possedeva tre fontane molto ampie, in cui
vivevano alcuni pesci rossi.
La sala del trono era
comunque molto
fine, in fondo era sistemato il trono, anzi i due troni.
L'equipaggio della Sunny
rimase
incantato da tanta magnificenza... ma poco dopo, Nami
sussultò:
Robin!
Preoccupata della possibile
reazione
dell'amica a proposito dei... “nuovi alleati”,
procedette con
cautela:
“ Ehm...Bibi?
Ricordi...ecco, quando
parlavamo dei...nostri nuovi alleati?”
“ Sì,
Nami!”
“ Ecco...sulla
nave è rimasto
qualcuno.”
“ E
perchè non l'avete portato
con voi? Andiamolo a prendere!”
“ No, no,
aspetta,
Bibi...vedi...ecco... Lei è buona.
È una nostra
alleata, ci fidiamo di lei e lei si fida di noi...solo che
ehm...”
dopo una lunga pausa, nella quale tutti i pirati rimasero con il
fiato sospeso, guardando con speranza la rossa, lei sputò il
rospo: “ è Nico Robin.”
“
COSA?!?” urlò la regina.
Seguirono spiegazioni e
racconti.
Bibi, nonostante poco
convinta ancora,
sospirò: “ Portatela pure qui... Non fatela
riconoscere
dalla popolazione, la conosciamo bene, ma qui al palazzo
sarà
al sicuro, anche se...sono certa che è abile a
difendersi!”
“ Grazie
Bibi...”
“ Lo faccio per
voi...” rispose con
fermezza e con un sorriso.
Dopo una decina di minuti,
l'incaricato
(Sanji che, volontario,si era prontamente offerto di prelevare la
fanciulla dalla nave) ritornò con l'ex componente della
Baroque Works, la quale si inchinò di fronte alla sovrana,
ricordando e provando vergogna, in una delle rare volte in cui
l'archeologa dovette chinare il capo per l'imbarazzo. Teneva gli
occhi bassi.
Bibi respirò a
fondo, per poi
sollevare delicatamente il viso della donna e fissandola seria, le
prese una mano.
“ Crocodile non
ha colpito solo i
suoi nemici.”
Mal comune mezzo gaudio.
Due donne quasi distrutte
da un mostro
senza cuore.
Consapevoli o meno.
Quasi distrutte
sì...ma ora,
ritornate alla vita.
“ Se puoi,
perdonami. O almeno, fingi
che io...”
Bibi stolse lo sguardo.
Fine della discussione.
Dopo un pomeriggio di
chiacchiere e di
risate, arrivò il momento della cena.
“Ehm...ragazzi...?”
mormorò
imbarazzatissima Bibi, rivolta ai suoi migliori amici:
“ Vorrei
chiedervi un favore... vi
prego di evitare di dire al re che siete pirati... Si agiterebbe
inutilmente...e... Sì, insomma...vorrei che la vostra
permanenza qui sia più serena e allegra possibile!”
Ci fu una risposta generale
molto
cordiale, comprensiva.
Venne preparato un
banchetto sontuoso,
secondo prescrizione della regina che conosceva le abitudini
alimentari di quei pirati.
Ad un tratto, le mandibole
di tutti i
commensali smisero di masticare.
Il re, sua
maestà, fece il suo ingresso.
Ringrazio di cuore Shainareth e Marty de Nobili!
Per Shainareth: scusa ancora per la recensione...^^
Volevo solo dirti che in questa fic ci saranno paring un po' particolari, non esattamente definiti, che si sottolineeranno nel corso della vicenda... E' un punto essenziale della fic, diciamo!
Bacioni, murrina
|
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Capitolo 4 *** Presentazione del Re ***
Preannuncio di aver
commesso un errore
volontariamente:
Vi sarete accorti che sto
chiamando la
nave della ciurma di Cappello di Paglia “Sunny”,
quando
nell'equipaggio non tengo conto della presenza di Franky.
In verità non
volevo tenerne
conto, dato che, fondamentalmente, mi pareva stonasse un altro, nuovo
personaggio, sconosciuto a Bibi.
Grazie ancora per i
commenti:
Maho87: Ma salve, cara
Maho!
Eh...scoprirai, scoprirai...Grazie mille per aver recensito!^^ Spero
che continuerai a seguirmi! Bacioni!
Shainareth: Sei davvero
molto
gentile... faccio del mio meglio, errori
“volontari” a parte
(vedi il sopra citato...XD), se c'è qualcosa da
segnalare...Ho
le orecchie aperte! ^_^ Grazie mille per continuare a seguirmi.
Carina l'idea di Bonkure al governo di Alabasta...anche se ho dubbi
sulla sua eventuale prolificità o sulla sua prole...oh Santo
Iddio!
Bibi si alzò e
andò verso
di lui, chinando il capo e sfiorando la sua guancia con le labbra.
L'uomo avrà
avuto come minimo il
doppio degli anni della regina e il suo bacino sarà stato
almeno il triplo di quello della sposa.
Grosso, grasso,
assolutamente non bello
come i principi delle favole (anzi!!), vero Chopper?
“ Caro, abbiamo
ospiti.” sorrise
verso di loro
“ Bene, bene,
tesoro. Fammeli
conoscere.”
“ La ciurm...ehm!
Cappell...Ehm,
la...compagnia...teatrante...teatrale!, di...ehm...molto lontano da
qui, ecco... Siamo la Sunny! Sì! La compagnia teatrale
più
richiesta nei sette mari!”
mentì Usop, come
ben sappiamo
aveva una buona capacità d'improvvisazione e come attore se
la
cavava alla grande.
Non li
avevano già
visti?
Occhi sbarrati,
bocche asciutte, un
brivido lungo la schiena.
Ma dove?
Ironia della sorte.
La prima reazione della
suddetta ciurma
di fronte a quell'uomo sgradevole fu la stessa.
La cena
ricominciò e
l'equipaggio della Sunny, sebbene con un'immagine poco piacevole
dell'uomo appena presentato dalla regina in mente, seguì il
ritmo andante della serata.
Mentre i pirati erano a far
baldoria,
Zoro era sul terrazzo della sala da ballo, all'aperto, e guardava il
mare.
Bibi lo notò e
mentre tutti si
divertivano, lei si avvicinò allo spadaccino, allegra.
Ma prima di avere il tempo
di aprire
bocca per dirgli qualcosa, lui la battè sul tempo:
“
Perchè stai insieme a quella
specie di scimmia?”
Bibi stava per rispondere
la solita
frase, quella che ormai ripeteva automaticamente, senza sentire
veramente le parole che diceva: “Perchè lo
amo”. Con Zoro
però non riuscì a mentire.
“ Alleanza con un
altro paese. Lui
era l'unico principe non sposato del regno.”
“ E ne capisco i
motivi.” disse
acido. “ Tsk...” sospirò quindi il
ragazzo: “ E ti lasci
comandare da questi... questi? Tu! Non solo ora hai il potere di
comandare! Tu ne hai lo spirito!”
“ Non sempre
regnare significa far
quello che si vuole. Ed è questo che ho voluto. Anche se non
era esattamente buono per me.”
“ Tsk!”
“ Ti prego, Zoro.
Non sai quanto sia
stato difficile. Ormai... ho imparato a fingere di amare qualcuno che
cerco di non odiare, e ci provo ogni giorno, credimi.”
“
Perchè hai lasciato che ti
rubassero la libertà?”
“ Basta
Zoro!” si mise le mani
accanto alle orecchie, ed esclamò, reprimendo un urlo,
reprimendo ancora una volta il fiato di quell'urlo.
“
E...Khoza?”
lo spadaccino si calmò. Parecchio tempo prima avevano
affrontato una discussione su questo tema.
“
Lui...
E' da qualche tempo che non lo vedo qui, ad Alabasta. E poi... Lo sai
come sono fatti i matrimoni tra nobili.” rispose sorridendo
mesta,
guardando il mare. Unica fonte di consolazione in tante serate buie,
in cui nemmeno la Luna riusciva a rischiarare la sua anima trafitta.
“ Com'è bello il mare di notte...”
//
FLASHBACK//
Bibi,
Zoro, Chopper
e Nami se ne stavano a prua, ad osservare in silenzio
l'immensità
dell'oceano alla tenue luce della luna.
Sanji,
sbadigliando, raggiunse gli altri, chiedendo loro:
“
Yawn...
Ragazzi...che ci fate in piedi, a quest'ora?”
“
Shhhh...”
sussurrò Nami.
“
EHI RAGAZZI,
ECCOVI, DOV'ERAV...” le grida di Rufy, seguito dall'assonnato
Usop,
furono troncate da un animato “ SHHHHTT!!” da parte
di tutto il
resto della ciurma.
Stettero
così,
i sette amici, a godersi l'alba, il sorgere del sole su
quell'orizzonte irraggiungibile.
//Fine
FLASHBACK//
I due
si
ritrovarono soli, di nuovo, mentre i ricordi sfumavano.
“
Non hai ancora
incontrato Occhi di Falco?”
“
No. Sono sicuro
che lo rincontrerò nel momento più opportuno,
quando
sarò capace di batterlo. Quando mancherà solo lui
da
sconfiggere per diventare il più grande spadaccino del
mondo.”
“Pregherò
perchè quel giorno possa arrivare presto, Zoro.”
“
Non credo molto
nelle preghiere, secondo me servono a poco. Ma se ti fa piacere,
pregherò. Per la tua libertà.”
Bibi
quindi rimase
sola, ma per poco: infatti Rufy e Nami arrivarono come due tornadi
sorridenti per farle compagnia, a lei che continuava a pensare a
ciò
che le aveva detto Zoro: in effetti aveva colpito nel segno.
“
Bibi... Sappi
che qualunque cosa ti abbia detto quell'orso di Zoro l'ha fatto solo
perchè...perchè ci tiene a te e ti considera
ancora
un'amica. Avete due punti in comune: la testardaggine e l'ambizione.
E lui lo sa bene, e quindi ti rispetta...” la
confortò Nami,
capendo ciò che turbava l'amica.
“Ehi,
è
qui la festa?!” Sanji, Chopper ed Usop invasero il grande
balcone.
“
Indovinato
Sanji!”
“ Ma ditemi
ragazzi...come procedono
le ricerche del Grande Blu?” esordì sorridente la
principessa.
“ Beh... Il
secondo pensiero che ci è
balenato in testa quando abbiamo saputo che eravamo vicini al tuo
paese è stato di sconforto: Possibile essere tornati
indietro?
Però abbiamo scoperto che in realtà...”
L'allegra compagnia
continuava a ridere
e a scherzare, incuranti del baccano che facevano.
In fondo, ci voleva un po'
di sana
esuberanza in quel palazzo...
Ehi Sanji! Ti ricordi
quell'isola
assurda in cui...?? Ah ah ah ah!! E ti ricordi la faccia di Usop
quando...?! Ah ah ah! Ehi! Non è vero!! Oh, dai, Usop non
fare
l'offeso... Ehi Zoro, finalmente sei arrivato, dove accidenti ti eri
cacciato?! Vi si sente fin dal giardino! I soliti...Tsk... E invece
ti dico che...! Ma no, ci mancherebbe altro! Mica l'avevo fatto
apposta! Perchè avevamo incontrato la tempesta, zuccone!
Già,
hai ragione!
Le chiacchiere allegre e spensierate proseguirono fino alle due di
notte.
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Capitolo 5 *** Barricata sul cuore ***
“ Ahw...ragazzi,
non sarebbe ora di
andare a nanna?”
“ Hai ragione,
Sanji... è
parecchio tardi!”
“ D'accordo...
Allora buonanotte a
tutti e... grazie fratelli miei! Siete il più bel regalo di
Natale, compleanno, anniversario... di tutto! Grazie!” disse
abbracciando Nami, la più vicina alla giovane sovrana.
“ Su, su,
principessina... Ma che
dico, regina! Va' a nanna, ora... Siamo noi che ci siamo voluti fare
un regalo...” disse Nami.
E Bibi si
incamminò verso la sua
stanza, sorridendo nel cuore, il turbamento causato dalle parole di
Zoro con un velo di serenità.
// FLASHBACK//
Zoro si allenava. Come
sempre.
Dava le spalle a Bibi, che
si era
avvicinata all'aspirante miglior spadaccino mai esistito,
chiedendogli:
“
Zoro...ho...fatto qualcosa di
sbagliato?”
“ No.
Anzi.”
“ Sei d'accordo
con me, nella mia
scelta?”
“ La rispetto.
Rispetto la tua
posizione.” disse con decisione, sollevando un peso con la
mano
destra. “ Rispetto ciò che hai fatto valere sino
ad ora.”
“ Lo rispetterai
anche quando sarò
lontana?”
“ Fin tanto
chè tu lo farai
valere."
//Fine FLASHBACK//
La mattina seguente, Bibi
si svegliò
di ottimo umore, verso le 9.
“ Buongiorno,
maestà!”
“ Buongiorno! I
miei ospiti si sono
già alzati?” salutò la cameriera.
“ Ehi
Bibi!!” urlò dal fondo
della sala Rufy.
“ Buongiorno,
Rufy!” esclamò
ancora in camicia da notte e vestaglia, entrambe di uno splendido
celeste chiaro.
Dopo la colazione, Bibi si
diresse
verso la propria camera per vestirsi.
Si affacciò
prima dall'enorme
spiazzo sul balcone della sua stanza e...
“
Khoza?!” urlò, stupita.
“ Buongiorno,
maestà!”
“ Khoza, ma...
che ci fai qui? Sono
mesi, anni che non ti fai vedere ad Alabasta!” disse,
camminando
per lo spiazzo.
“ Ho sentito
delle voci... Pare sia
arrivato Cappello di Paglia e compagnia, vero?”
urlò, per
farsi sentire.
“ Cosa? Non
capisco! ... Aspetta!
Rimani lì, scendo subito! Oh, no, accidenti! Prima devo
vestirmi! Ci metto un minuto!”
Dopo una decina di questi
(il solito
“minutino” femminile, eh?), Bibi si
presentò a Khoza,
accaldata dalla corsa, con i capelli svolazzanti alla brezza
mattutina e con un sorriso incredulo stampato sulle labbra.
Lui la guardava sereno, con
un piccolo
sorriso e con le mani in tasca.
Lei sospirò per
riprendere fiato
e dopo alcuni istanti di silenzio iniziale, lei abbracciò
istintivamente l'amico.
Lui, appena imbarazzato,
rispose
debolmente al gesto, prese tra le mani dure, provate da tante
avventure, le braccia della turchina e ricominciò a
guardarla
negli occhi.
“ Ehi, ehi, ho
fatto addirittura
scomodare sua altezza, Bibi!” ridacchiò
“Come stai?”
“ Io...io...bene!
Bene, grazie! Ma
raccontami...com'è che sei tornato? Toto mi aveva detto
che...”
“ Diciamo che...
Mi sono preso una
pausa. Avevo bisogno di... di staccare, ecco. Ma guardati! Sei
diventata una signorina, piccola Bibi!” rise. Poi
mormorò,
constatando: “Come sei diventata bella...”
Bibi arrossì
reprimendo un
sorriso compiaciuto. “ Oh, ehm... Gr-grazie... Ora, su,
entriamo a
palazzo! Devo farti conoscere degli amici!” disse prendendolo
per
un braccio.
“ Oh, no, Bibi,
non è il caso.
Ero solo di passaggio, devo ancora tornare a casa, dai
miei...” si
scusò.
“
Oh...capisco...” rispose un po'
delusa.
“ Ma
tornerò, davvero! Ci
vedremo presto, magari...magari anche per vedere da vicino tuo...tuo
marito. Ehi, cos'è quella faccia? Non sarai mica imbarazzata
di sentir parlare dell'uomo che hai sposato!”
Khoza sapientemente
utilizzò il
termine “sposato” e non
“scelto”.
“ Grazie per
essere passato... Mi sei
mancato.”
“ Anche...voi,
maestà.
Arrivederci...” la salutò, facendole il baciamano.
Dopodichè
si voltò tenendo per ancora qualche istante gli occhi dentro
a
quelli della ragazza, infine se ne staccò definitivamente e,
sempre con le mani in tasca, si incamminò verso casa.
//FLASHBACK//
“ Fin tanto che
tu lo farai valere.”
Bibi stava per piangere.
Lui si girò:
“ Farai ragionare
Khoza?”
“ Lo
farò...sì. Lo
farò.” la principessa singhiozzò.
“ Sai...sai come
si dice...destino crudele...”
“
Bibi,” sussurrò lui,
poggiando entrambi i pesi: “ E' a Khoza che pensi. Lo so. Lo
sai.
Non è questo” disse,
soffermandosi sull'ultima parola
e facendo un gesto indicante la nave, o forse, ciò che
rappresentava la nave e la ciurma di pirati. “ ...il tuo
destino.
E' quello.” e indicò la
terraferma, o meglio, ciò
che rappresentava.
Bibi abbassò gli
occhi,
sforzandosi di trattenere le lacrime.
“ Tsk...
Probabilmente non mi
sentiresti mai più parlare così
filosofo.” ghignò
lo spadaccino.
La principessa sorrise, un
po'
forzatamente.
// Fine FLASHBACK//
Ecco a voi il nuovo capitolo... Spero vi sia piaciuto e vi sia di aiuto per svelare qualche arcano di questa fic.
I miei migliori auguri di Buon Natale, a tutti voi!!
|
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Capitolo 6 *** Propostrana... ***
“ Bibi, che fai,
parli con gli
sconosciuti?!” Nami l'afferrò per un polso mentre
la
turchina ritornava verso la sua camera, con aria confusa e stupita.
Quell'incontro inaspettato...era stato come un vero e proprio
tornado. L'aveva travolta in pieno, senza lasciarle il tempo di
prendere fiato. Paradossalmente, perchè di aria stiamo
parlando.
“ Oh,
b-buongiorno Nami! No,
no...Affatto...Non l'hai riconosciuto?”
“ Per la
verità ero parecchio
distante... No, chi era?” chiese, con un dito sulle labbra.
“
Khoza.” sorrise lei.
Un gridolino entusiasta si
levò
nel castello. In breve tempo tutta la ciurma, pardon, la compagnia
teatrale di Cappello di Paglia lo venne a sapere e si
divertì
a scherzare sulla cotta che la regina confessò di aver avuta
per il ragazzo in questione, nell'adolescenza.
Anche se, in effetti,
sappiamo tutti
bene che non è semplice stabilire la precisa data di
scadenza
di tale età.
Era stata una grande
sorpresa, per lei,
che qualche volta si abbandonava al pensiero di quell'uomo, vedendolo
come riscatto da una quotidianità di solitudine e noia.
Khoza, il
“capo”, come spesso lo
chiamava lei quando erano bambini, era ritornato ad Alabasta.
Non le importava se fosse
tornato per
la sua ragazza o per lei; era tornato.
Qualche ora dopo, Usop e
Chopper
stavano correndo per i corridoi del palazzo verso la sala da pranzo,
quando il Re, borbottando, scese le scale.
“ Buongiorno, sua
maestà!”
sorrisero i due, in coro.
“
Ciao.” rispose sgarbato lui. Poi
assunse un'espressione pensosa: “ Ragazzo... Come hai detto
che si
chiama la tua compagnia?”
“
La-la...mia...ah, la compagnia! Oh,
certo, maestà, la nostra compagnia, vero Chopper?
Sì,
il suo nome è “La grande e magnifica compagnia
teatrale di
Cappello di Paglia”!” rispose orgoglioso.
“ Cappello di
Paglia, eh...? Dove ho
già sentito questo nome?” domandò,
insieme minaccioso
e pensieroso.
“ N- non saprei
dire...sua maestà!”
“ E dove ho
già visto la tua
faccia?” si avvicinò.
“ La-la mia
faccia, maestà?
Oh, ma è semplice...I nostri spettacoli sono assai famosi,
le
nostre locandine sono le più maestose e...”
“ Certo, certo,
ne sono sicuro.”
tagliò corto il re, voltandosi e dirigendosi verso la
medesima
destinazione dei due pirati/attori, che, parlandosi con lo sguardo,
capirono i possibili guai.
Il re, d'altro canto, non
si fidava di
quell'assurda combriccola.
Sembrava avere una pessima
influenza
sulla moglie: la notte precedente, era tornata da lui parecchio
tardi, senza la voglia nè la forza di fornirgli spiegazioni.
In più...c'era
qualcosa che non
quadrava, nè in quello spadaccino così arcigno,
nè
in quel ragazzino spiritato.
Soffiava aria di
cambiamento.
Arrivato nel salone,
trovò la
regina intenta ad intrattenere gli ospiti; o meglio, sembrava fossero
loro ad intrattenere lei. Ridevano come bambini! E non degnarono di
uno sguardo sua Maestà il Re Kamal Fediz, il quale, cercando
di richiamare l'attenzione del presenti, si schiarì veemente
la voce, che risuonò nel petto con potenza tellurica.
Gli inchini dei ragazzi
furono seguiti
dall'espressione severa sul muso del sovrano rivolta direttamente
alla giovane donna che l'aveva sposato.
L'annuncio del pranzo
interruppe quel
dialogo di sguardi d'odio dall'una e di amara sorpresa dall'altro.
La spontaneità
di Bibi era stata
troppo a lungo oppressa da quell'ambiente reso austero e silenzioso
dal nuovo re, il quale decise: avrebbe dovuto saperne di più
su quella gente che aveva fatto insorgere implicitamente la moglie
contro la sua autorità.
Mentre si ingozzava
rimuginava,
pensava, rifletteva. Ad un certo punto, esclamò:
“ Ma
perchè, Bibi, oggi
pomeriggio non porti i tuoi ospiti a fare un giro del Paese? Sarei
ben felice di accompagnarvi.”
“ Con vero
piacere, Maestà.”
La nobildonna conosceva bene il carattere del marito: era un'evidente
provocazione. Chissà cosa stava tramando... Non
indugiò
nella risposta, ma si pentì quasi subito: e se qualcuno
avesse
riconosciuto i pirati, smascherandoli e scoprendo la loro vera
identità? Non ci voleva un laureato: solo i pochi che non
risiedevano a palazzo non avevano mai visto uno di quei maledetti
cartelli che, a chiare lettere, informavano della taglia sulla testa
di un ricercato. Il tempo li aveva ingialliti, il vento strappati;
altri cartelli “più importanti” li
avevano ricoperti,
nascondendoli. C'era da sperare, sperare che nessuno ricordasse con
precisione quei volti.
Nel primo pomeriggio, venne
preparata
una carrozza molto grande. Era un calesse, quel genere di mezzo di
trasporto aperto.
La compagnia si
incamminò. Una
strana compagnia, a dirla tutta: il re, la regina, e un buon numero
di giovani mai visti.
Prima tappa: il mercato
locale. Fu
un'occasione molto interessante per Nami e per Zoro, che era rimasto
affascinato da un banco di spade di produzione locale.
Dopo quasi un'ora, il
corteo ripartì,
per visitare la campagna di Alabasta.
Passarono proprio davanti
alla casa di
Toto, Bibi sorrise, ricordando i bei momenti dell'infanzia, in cui
lei e Khoza giocavano insieme ogni giorno, quando Igaram la inseguiva
per riportarla dal padre, quando i due si picchiavano e litigavano,
per poi rifare pace qualche attimo dopo.
Il re ordinò al
cocchiere di
percorrere un sentiero poco rassicurante.
“ Ma...caro!
Perchè vuoi fare
questo percorso? Non è una bella zona, non è un
posto
molto sicuro!”
“ Ma cosa dici,
Bibi? E' solo una
stradina un po' tortuosa... Alabasta è un paese di pace e
tranquillità.” sembrò vantarsi.
“ Kamal, ti posso
assicurare che
quando ero bambin...”
“ Bibi, ti posso
assicurare che da
quando tu eri bambina i tempi sono cambiati!!”
Lei si zittì,
indispettita.
Dopo vari minuti di
tragitto, un
cavallo si imbizzarrì. Tutti gli altri risultavano
spaventati,
ma da cosa?
“ Bene, bene,
bene...La carrozza
reale, proprio da queste parti? Boris, abbiamo visite!” una
voce
tagliente e roca risuonò nelle orecchie del gruppetto. Due
poco di buono erano lì che si godevano la magnificenza della
carrozza, immaginando la ricchezza che permetteva tanto sfarzo.
Mille grazie ancora alle commentatrici...^_^ Grazie Maho e grazie Shainareth...sempre gentilissime!!
Vi avverto fin d'ora che sabato presto presto partirò, vi lascierò quindi un paio (forse anche tre) capitoli nuovi in versione "pacchetto unico"!
Un bacio,
Murrina
|
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Capitolo 7 *** Propostrana 2: altri guai in arrivo... ***
“ Dimmi,
carciofo, abbiamo visite?”
se la rise Sanji, rivolto ad un Zoro che prima sghignazzò,
poi
lo guardò minaccioso; il biondo spense la sigaretta e
aprì
lo sportello.
“ Possiamo
aiutarvi, gentiluomini?”
“
Sì... fuori portafogli e
gioielli!”
Zoro sospirò
pesantemente: “
Sanji, dai, non fare l'idiota, ritorna qui e sta' buono.”
Gli pareva, in effetti,
eccessivo un
tale intervento per due ladruncoli del genere.
Il re, intanto, respirava
affannosamente, terrorizzato.
Bibi aveva l'impressione di
essere
dentro ad una botte di ferro, così non si
preoccupò;
anche lei avrebbe potuto scombussolarli quanto bastava per continuare
il tragitto con tranquillità.
“ Sei sempre il
solito
guastafeste...” sbuffò il cuoco, seguendo il
consiglio dello
spadaccino.
“ Vi arrendete
quindi?” uno dei lui
ladri chiese, suscitando l'ilarità dei pirati e della regina.
Rufy si teneva la pancia e,
ridendo,
balbettò: “Ah...ah ah ah!! Zo-zoro! Fa' loro
vedere le
spade, ah ah ah! Fallo, dai!!”
Zoro ottemperò
alla richiesta
senza scomporsi; alla vista della prima, i due sfortunati predoni si
spaventarono, alla vista della seconda posero un piede indietro,
finchè non videro la terza mantennero quell'atteggiamento
silenzioso.
“ Eh?! E...e...e
le sai anche usare,
q-quelle??”
E mentre Rufy continuava a
sganasciarsi
per quelle domande, Bibi colpì leggermente la gamba di Zoro,
per richiamare la sua attenzione.
“
Zoro!!” bisbigliò: “ Non
usare la terza! Dì che è di...del re! Inventati
qualcosa!”
“ Ma io non le
voglio mica usare...
Dovrei sporcarle solo per...? Oh! Oh, giusto...” lo
spadaccino
capì: l'avrebbero riconosciuto con molta più
facilità,
d'altronde era sua peculiarità il combattimento con tre
spade.
I due malandrini, dopo
essersi
impressionati abbastanza, cercarono aiuto chiamando altri amici della
stessa pasta: da due diventarono sette.
“ Oh, santo...!
Ragazzi, tutti
fuori... Questi furboni qui vogliono farci menare un po' le
mani!”
Zoro sembrava veramente deluso di quegli avversari. Lui odiava
battersi con gente di livello inferiore al suo. “ Non farti
tanti
riguardi, spadaccino, scendiamo e basta!” disse Robin.
“ S-scendere?
Miei cari ragazzi, non
vorr-vorrete...?” il re continuava a tremare.
“ Vedete
alternative, maestà?”
fu la domanda retorica di Chopper.
“ Ragazzi,
attenti...” finalmente
la moglie sembrava cominciare a preoccuparsi! “Non
esagerate!”
Come non detto...
Zoro si limitava a
difendersi, Robin
schiaffeggiò uno degli avversari con varie mani, Chopper ed
Usop fecero ricorso alle proprie tecniche, Rufy si divertì
un
poco, e Sanji imitava Zoro, parando i colpi. Nami aveva già
stecchito il suo avversario con un colpo con il Climattack
(scusateeee...non so bene come si scrive! Nd murrina).
Quando sia il cuoco sia lo
spadaccino
si stufarono, con qualche calcio la fecero finita.
Sette uomini agonizzanti a
terra. “Non
preoccupatevi, si riprenderanno...” fu la consolazione che
Rufy
portò a Kamal, il quale guardava i giovani con occhi fuori
dalle orbite: com'era possibile, tanta agilità e potenza in
quegli attoruncoli mingherlini?
Attori, stava pensando? Non
ne era poi
così tanto sicuro. Come potevano essere dotati di tali
poteri?
Cos'erano, maghi, stregoni,
demoni...?!
Quella sera li avrebbe
messi alla
prova...
Bibi applaudì,
dispiaciuta per
quei poveretti, ma divertita dall'atteggiamento degli amici:
“Diciasette secondi esatti! Siete migliorati, ne avrei
stimati
almeno venti!”
Il re, sempre
più confuso, si
tamponò la fronte sudata con un fazzoletto.
“ Forse
è meglio tornare a
casa...”
Dopo una mezz'ora
abbondante, il
calesse si fermò davanti alla reggia, lasciando scendere i
passeggeri.
Il re continuava a
rimuginare ed entrò
spedito nei corridoi, come a volersi allontanare da quei vulcani di
energia.
“ RAGAAAAAAZZI,
CHE FAME!” chi
altro se non Rufy?
Il suo stomaco fu saziato
dopo
un'oretta, minuto più, minuto meno: a cena pronta, i
commensali si ritrovarono nella sala da pranzo; tutti mangiarono con
un certo appetito, compreso il re, che però pareva
più
assente del solito. Pareva concentrato a pensare...
Quegli impiccioni...quegli
impiccioni
avrebbero potuto far saltare la copertura.
Erano soggetti svegli, li
si vedeva,
furbi, scaltri, abituati a situazioni difficili; del resto si sa,
quello dell'attore è un mestiere non sempre facile.
Il margine di differenza
tra un attore
e un lestofant... Lestofante? Lestofante, aveva pensato il re?
Ma sì, era
ovvio! Quelli non
erano attori: erano impostori! Ricordò la lotta di qualche
ora
prima: come potevano essere così abili?
Rivolse uno sguardo alla
banda di
scellerati, come li definì lui stesso e, improvvisamente,
esordì:
“ Compagnia
teatrale, avete detto,
signor...signor...?” schioccò le dita in direzione
di Usop.
“ Usop,
signore!”
“ Signor Usop?
Avete detto così,
oggi pomeriggio?”
“
S-sì, signore!”
“ E che ne
direste di farci vedere
qualcosa di vostro, diciamo così, un vostro
spettacolo?”
“ Caro, non mi
sembra il caso.”
Bibi fu lesta nel contraddire il marito, posando la propria mano su
quella dell'uomo.
“ A me
sì. Mi piacerebbe
saggiare il talento di questa...troupe...così
celebre.”
recitò con tono falso, ingannatore. “ Allora, cosa
ne
pensate?” chiese rivolto alla ciurma, la quale, in effetti,
non
poteva tradirsi in quel modo, non poteva non accontentare tale
richiesta.
Cari commentatori e lettori...
Ecco a voi, come promesso, il "pacchetto" prendi TOT paghi TOT-1...XD
Cavolate mie a parte, vi auguro di passare un fantastico capodanno, un
ringraziamento particolare e sentito a Maho e Shainareth, grazie
davvero!
Ancora tantissimi auguri, per un Capodanno pieno di belle sorprese...
Un abbraccio e un bacio!!
Murrina
|
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Capitolo 8 *** Operazione... trionfo ***
“ Caro, i nostri ospiti sono certamente stanchi
e...”“ Non preoccuparti, Bibi, siamo giovani e
forti!” scherzò Usop, senza lasciarsi prendere dal
panico, questa volta; quindi, per trarre d'impaccio tutti,
esclamò: “ Abbiamo in serbo per voi degli sketch
che vi faranno emozionare, vostre Signorie!”
completò, sorridendo, prima di girarsi verso il cerchio
formato dagli altri componenti del gruppo.
“ Allora...cos'hai intenzione di fare, Usop?!”
bisbigliò Nami, un po' isterica.
“ Non lo so!! Dobbiamo inventarci qualcosa!”
“ Io ho un'idea!” intervenne Chopper “
Ognuno dovrà improvvisare seguendo i propri talenti, o
meglio, le proprie abilità! Tu, Zoro, con le spade, Rufy
è fatto di gomma, e sarebbe di certo considerato un dono
divertente; Robin con le sue mani e...ehi! Nami e Sanji possono creare
la scenetta iniziale! Usop farà il presentatore!
E...”
La geniale renna, in pochi minuti, progettò un'estrosa
scenografia: la scena si apriva con Sanji e Nami che fingevano
(fingevano solamente, purtroppo per il cuoco) di essere fidanzati.
Il biondo proponeva alla rossa uno spettacolo circense molto in voga, e
ce la portava, dove Usop dava a credere di domare Chopper, che nel
frattempo si era trasformato; Robin e Zoro impostavano una sorta di
gioco con i coltelli – avete presente quel numero in cui un
uomo bendato scaglia delle lame contro una donna immobilizzata su una
tavola di legno?-, in cui le molteplici mani dell'archeologa
rappresentavano la parte comica: esse coglievano al volo i coltelli
(non le preziose spade, per carità!) che lo spadaccino le
tirava. Rufy, inoltre, fungeva da clown, imitando gli altri componenti
della pseudo compagnia teatrale e facendo boccacce e facce buffe.
Un risultato eccellente, per quei pochi minuti di organizzazione.
La regina rise di cuore per gli spassi che vedeva interpretare da quei
fantastici amici.
Il re, dal canto suo, prima ne rimase incredibilmente sorpreso, poi, al
contrario, sorprese tutti: cominciò a ridere, una volta
finito lo spettacolo.
Rise e rise ancora, applaudendo:
“ Bravi, ragazzi! Siete veramente bizzarri, ma siete
gradevoli...”
La ciurma, che poteva vantare una certa esperienza anche nel campo
teatrale, fece un inchino, sospirando per la fortuna avuta.
Terminò la cena in allegria, Kamal ormai non temeva
più nulla. Erano solo semplici ragazzi di talento. Forse un
po' troppo libertini, per certi aspetti.
Un servitore, sbalordito dal riso del sovrano, assai raro, sparse la
voce di quest'avvenimento.
Con una catena di informatori, la notizia fece capolino in una locanda
del paese, in cui, fatalità volle, era presente anche il
nostro Khoza, che volle informarsi sul tafferuglio (così gli
dissero) successo al palazzo reale.
“ Oh, ma niente, Khoza...non ascoltare questi pettegoli,
sarà stata una battuta a far sorridere il re, tutto
qui.” il barista alzò le spalle, impassibile: non
era certo una notizia clamorosa.
“ Eppure...è tutto merito di quella nuova
compagnia, arrivata da poco qui ad Alabasta! Si dice siano amici della
regina...”
Khoza tossì, un sorso di birra gli era andato di traverso.
Forse era il caso di passare a trovare, nuovamente, la sua amica...
Bibi tornava dalla camera del marito, che le chiedeva compagnia, per
quella notte.
A lei venne una voglia irrefrenabile di urlare, ma non lo
rifiutò (ma non l' accettò, neppure).
Si diresse velocemente nella camera di Nami, in cui erano riuniti quasi
tutti, ad eccezione di Rufy, Usop e Sanji: si erano voluti fermare in
paese per visitarla meglio, vedere le bellezze di Alabasta (per l'uno)
e per provare le locande tipiche (per gli altri due), per cercare
ristoro dopo quella faticata “tremenda”. Inscenare
uno spettacolo in quattro e quattr'otto non è roba da
pivellini!
La turchina, meravigliata, seguitava a complimentarsi con gli amici:
“ Ragazzi, siete stati geniali, ve lo devo dire... Chopper,
complimenti!”
“ Oh, ma per così poco!!” la piccola
renna si imbarazzò parecchio.
“ Ah, ah, Bibi, devi ringraziare anche Zoro, qui, lui in
effetti non era molto convinto!” Nami sghignazzava alle
spalle del ragazzo dai capelli verdi.
“ Giusto...Grazie Zoro!” la regina stette al gioco.
“ Tsk... E' l'ultima volta che faccio una cosa del
genere...”
“ Ma lo sai che sei proprio antipatico?!” lo
schernirono le due ragazze più giovani.
Una cameriera bussò delicatamente alla porta:
“ Sua maestà...?” sembrava uno
scoiattolino impaurito: avrà avuto al massimo sedici anni.
“ Prego, Miriam!” rispose affabile la giovane.
“ C'è...cè una visita per voi...Ha
detto che attenderà sul terrazzo...Se volete
seguirmi...!”
“ U-una visita? Sai di chi si tratta?”
La cameriera scosse la testa: il soggetto in questione non aveva voluto
dire il proprio nome. “Ha detto che voi l'avreste chiamato
“capo”.”
Mh...che ne dite?
Ci sarà qualcosa sotto?
Non ci sarà?
Beh...L'unico modo per scoprirlo è voltare pagina (Internet)!
Io non sgancio una parola in più, anche se la suspance
è quella che è...! XD
Grazie a chiunque abbia letto!
Besos
|
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Capitolo 9 *** Incontro con Khoza ***
Bibi sussultò e, congedandosi velocemente dagli altri,
spiegando altrettando velocemente la situazione con un semplicissimo
termine in labiale (“Khoza!”) seguì la
ragazzina, sistemandosi i capelli con agitazione.
Ringraziò Miriam e, con le mani dietro la schiena, si
avvicinò a quella figura che poggiava la propria schiena
sull'enorme balcone, fino a ritrovarsela davanti.
“ Ciao capo...”
“ Bibi, buonasera” la salutò,
sfiorandole una guancia con le labbra, a mo' di saluto.
“ Po-posso fare qualcosa per te?”
Lui, per tutta risposta, incrociò le braccia sul petto e,
con tono perentorio, chiese spiegazioni sugli amici che aveva portato
ad Alabasta.
La giovane donna parve dubbiosa, ma preferì dirgli la
verità.
Si sentì rispondere da qualcuno che, evidentemente,
conosceva già quella verità.
Khoza sciolse le proprie braccia e prese quelle della ragazza che gli
stava di fronte, scuotendola con dolcezza. Contemporaneamente
urlò, tenendo la voce ad un volume più basso
possibile (so che sembra una cosa paradossale, ma...Avete capito come
glielo disse? Bon, perfetto! XD NdMurrina).
“ Ma sei impazzita, Bibi?! Portare a palazzo quella banda di
pirati! Come puoi pensare di passarla liscia? Li troveranno, capiranno
chi sono e li denunceranno! Non ci vorrà molto prima che
tutto il paese lo sappia!”
“ Shhht! Khoza non dire così, sono al sicuro qui,
non è il Re il problema, per lui è difficile
anche capire se siamo nel XXI secolo, non sa cosa c'è
fuori” ed indicò, istintivamente, il mare.
“ Non ha idea del mondo che corre fuori dalle porte di un
qualunque palazzo! Non ha il fegato per mischiarsi alla...”
“ ...Plebe?” domandò, con un filo di
polemica, il giovane.
“ ...Gente comune!” rispose con fermezza
“ E allora perchè oggi ha voluto abbassarsi a
questi livelli di... tristezza sociale?” più che
una domanda, quella di Khoza sembrava una vera e propria affermazione:
il re sospettava qualcosa.
“ Perchè...” Bibi rimase di stucco e
volse lo sguardo a terra: “ E' banale rispondere
“perchè ho cercato di cambiarlo, in questi due
anni”?”
“ Sì... Bibi, perdonami, io mi sto solo
preoccupando di te.” disse, avvicinandosi alla ragazza:
“ Non meriti di essere in pena, ancora. Meriti di essere
felice!” le mise le mani sulle spalle.
“ Non preoccuparti, capo. Rufy e gli altri sanno cavarsela...
Li aiuterò a scappare senza lasciare tracce, se le cose si
metteranno male!” gli sorrise.
“ Non è per loro che mi preoccupo.” A
che cosa alludeva? Bibi ci mise qualche istante, ma poi capì.
“ Non temere...” ripetè: “
Starò bene.”
“ Bibi guarda in faccia la realtà: il tuo cuore
non è con lui.”
Alla donna venne istintivo un sorriso: non era il solo che pensava
queste cose. Zoro aveva ragione quando le consigliava di avere occhi e
orecchie aperte, per evitare le illusioni, falsi miti prodotti da una
mente bisognosa di sicurezze; non sono sogni, non sono speranze, sono
solo situazioni irrealizzabili. Bibi non avrebbe potuto vivere con
loro, sulla Sunny, non era quello il suo posto: il suo posto era ad
Alabasta, una corona in testa e al fianco l'uomo che veramente amava.
Non un fuorilegge rassomigliante a quello, nè tantomeno un
rozzo uomo di mezza età senza passione nè
sensibilità. Non era quello il ruolo che avrebbe dovuto
vivere.
“ Forse dovrebbe esserlo... o forse potrebbe.”
“ Nè l'uno nè l'altro, Bibi! Cos'hai da
spartire con...quello?”
“ Khoza, devi portare rispetto, è pur sempre il
tuo Re!” cercò di indignarsi la giovine, ma non le
riuscì, cogliendo il significato delle parole dell'ex
ribelle.
“ Sai cosa penso sia? Penso sia un...Un...Maiale! Tutto il
regno lo considera un babbeo! E' solo un fantoccio, quella che
veramente pensa al nostro Paese sei tu...” le disse,
scostandole una ciocca di capelli dal viso. “ Tu non sei
fatta per essere una pia moglie, muta e accondiscendente alle richieste
o pretese del marito!” dicendo così, la fece
sorridere. L'uomo le mise le mani sulle spalle e avvicinò il
proprio viso a quello della nobile, per guardarla negli occhi,
annullando la differenza di altezza.
“ Khoza... Me la caverò...” gli
sussurrò, mettendogli una mano sulla bocca. “ Ti
ricordi, quando eravamo piccoli mi dicevi che somigliavo ad un gattino:
non mi facevo mai male, cadevo sempre in piedi. Sarà
così anche questa volta. Grazie per essere
tornato...”
Lui rispose limitandosi a regalarle un piccolo sorriso. In effetti,
Khoza era molto diverso da Bibi, per certi versi: lei sorridente,
sensibile, sognatrice, altruista, ottimista ed allegra. Lui ribelle, a
volte scontroso, forte e determinato, pragmatico, odiava le grandi
cerimonie ed era un tipo diretto, preferiva andare subito al sodo della
faccenda.
Si abbracciarono e si augurarono la buonanotte, silenziosamente, senza
la voglia di dividersi veramente. Bibi aveva vissuto una giornata piena
di emozioni; appena svoltato l'angolo, nascosta agli occhi del ragazzo,
che si stava incamminando, si lasciò scivolare ed,
appoggiandosi al muro del giardino del palazzo, si lasciò
cadere seduta per terra.
Amava Khoza, odiava il Re, adorava i suoi amici pirati: ora,
lì, se non fosse stata così maledettamente
coscienziosa avrebbe preso ciò che le serviva, avrebbe fatto
fagotto, se lo sarebbe portato appresso mentre saliva con Rufy e gli
altri su quella nave. Il fagotto, chiaramente, consisteva anche in
Karl, il suo fidato papero, e Khoza. Sarebbe stata pronta a rapirlo, se
lui non avesse voluto seguirla. Mentre ragionava su questi assurdi
piani, un gatto balzò fuori dal cespuglio.
Chaka, la regina ricordava, le aveva insegnato a ponderare, a meditare,
a non lasciarsi trasportare da cattivi sentimenti, tra i quali erano
annoverati anche egoiosmo e animo capriccioso.
“ Ma io non sono capricciosa! Vorrei solo avere la vita di
una normale ventiduenne!” esclamò Bibi, al vuoto,
o forse al gatto, come a difendere la propria posizione di fronte
all'immagine che la sua testolina aveva prodotto, quella di Chaka che
le ripeteva quanto prima spiegato.
In un impeto di aggressività, stringendo i pugni,
calciò a vuoto qualcuno che non conosceva, per questo
destino crudele (come si usa dire) che le aveva riservato.
Khoza dal canto suo, non aveva mai accettato il matrimonio
senza amore di quella ragazza che l'aveva sorpreso ogni giorno e
l'aveva sempre fatto innamorare di più. Sì, quel
re era un usurpatore; Bibi era sua proprietà, senz'ombra di
dubbio. Probabilmente non si sarebbe mai rassegnato all'idea di vederla
da distante: lui da sotto, lei dal trono. Voleva la sua piccola Bibi,
le era mancato quel fiorellino blu.
“ Bibi...” si ritrovò a mormorare,
mentre saliva sul proprio cavallo.
Il suo desiderio era averla per sè, per proteggerla da
questo mondo di falsità e cattiveria, la voleva vedere
raggiante, con il suo sorriso spontaneo e dolce, al sole di Alabasta,
la stessa Alabasta che lei aveva fatto rinascere dalle ceneri di una
guerra inutile e senza senso, come tutte le guerre.
Decise: l'avrebbe portata via con sè.
Nami stava sul balcone della propria camera, nella quale Robin, Zoro ed
Usop chiacchieravano e si divertivano. Aveva osservato tutta la scena.
Scosse la testa, triste per le sorti dell'amica e, mentre continuava a
fissare la notte, Zoro le si avvicinò.
“ Sei preoccupata per Bibi?”
“ Sì. Dobbiamo liberarla, Zoro! Dobbiamo farla
reagire, la porteremo via con noi! Ecco, sì! Faremo finta di
rapirla!” si illuminò, quindi. Notte strana,
quella. Forse era la Luna, troppo vicina alla Terra, ma in quella notte
tutti ebbero idee estreme.
“ Nami, vola basso: noi non possiamo fare niente, con noi si
caccierebbe solo nei guai. Non facciamo sciocchezze, la stiamo facendo
ragionare, questa è l'unica cosa che ci è
concessa.”
“ Tsk... Non capisco perchè non abbia cercato di
sposare Khoza!” lei ricominciò a guardare il cielo
stellato.
“ Nami, avanti, sai benissimo che ci sono protocolli su
protocolli per tutto, nella nobiltà”
“ Zoro... Ti è stato difficile rinunciare a
lei?” chiese lei, a tradimento. Il giovane non si scompose:
“I nostri destini non coincidevano, lo so. Il suo posto non
è con noi, ed il mio posto non è con lei. Ti
posso assicurare di essere stato ed essere tuttora sereno al cento per
cento. Avrò qualcun'altro al mio fianco.”
spiegò, prima guardando Nami, poi imitandola nella postura:
fiera e composta di fronte alle stelle ed alla Luna. Una metafora si
trasformò in un dato di fatto.
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Capitolo 10 *** Una pessima scoperta ***
Sanji
entrò
trafelato nella camera, accompagnato da Rufy e Chopper, che non
avevano ancora capito ciò che turbava così tanto
il
cuoco.
I tre
erano appena
tornati da una locanda nella quale erano andati a bere, dopo una
passeggiata nel centro della città
Sanji,
con
un'espressione sconvolta, richiamò l'attenzione degli amici.
Con il massimo di serietà, espose le sue preoccupate
sentenze:
“ Signori. Volete scoprire, voi, dove abbiamo già
visto
quella faccia da merluzzo che sta sul trono accanto a Bibi? Ebbene,
guardate qui:”
E
spiegò un
foglio, ingiallito e stropicciato, su cui la foto di quel gorilla
sembrava voler scappare dallo sguardo indagatorio e scioccato dei
presenti.
“
La sua taglia è
una miseria, comunque faceva parte della ciurma di Albida, la
ricordate? E' un vero e proprio furfante, ha ucciso parecchi uomini,
quando era un pirata, ha saccheggiato e depredato. E' un pirata, un
fuorilegge, un vigliacco che è stato cacciato da Albida
stessa. Giù alla locanda, poco fa ho sentito parlare di una
specie di colpo di stato. Ebbene, si parla di cospirazione contro la
monarchia. C'è aria di rivolta, ancora. Ho ascoltato la
conversazione di due evidenti lestofanti: stanno con Fediz, il re,
stanno progettando di distruggere il palazzo, di...oh Cielo, non so e
non voglio sapere cos'hanno intenzione di fare alla regina, per farla
sparire; e di assoggettare il paese con una dittatura. Il re
è
un bandito che tenterà di instaurare una monarchia assoluta.
Ecco dove l'avevamo già visto, ecco dove ci aveva
già
visti. Siamo tutti sull'infinita lista dei ricercati dalla
Marina!”
“
Non è
possibile, come ha fatto a non essere arrestato da Smoker? E' un
personaggio in vista!” esclamò Usop.
“
Evidentemente
si è nascosto bene, o ha cambiato identità.
Questo è
ancora da scoprire.” suppose qualcun'altro.
“Dobbiamo
avvertire Bibi e poi scapperemo!”
“
Se la marina
troverà lui...troverà anche noi!”
“
Lui è un
bandito, è cattivo, noi siamo buoni, quindi la Marina
dovrebbe
catturare solo lui!” Rufy uscì con una battuta del
genere.
“
Beata
ingenuità, Rufy... Smoker e compagnia non faranno differenze
tra “banditi buoni” e “banditi
cattivi”! Ma qui si tratta di
aiutare Bibi!” intervenne Nami.
“
Io suggerisco
di dire tutto ciò alla regina, perchè poi lei dia
il
ben servito al Re, lo cacci dal potere e si risposi. Così
lei
non rischierà nulla.” Robin stupì tutti.
Il
gruppetto intero
annuì contemporaneamente, Nami e Sanji si offrirono per
andare
a parlare alla regina.
Si
diressero
velocemente verso la sua camera, aprirono la porta e la trovarono in
lacrime, con una mano delicatamente posata sulla guancia sinistra.
“
Bibi...
Cosa...?” chiese Nami.
“
Mio dolce
angelo, cosa ti è successo?” Sanji intervenne
spudoratamente, come al solito, ma ricevette un'occhiata truce da
parte della rossa.
“
N-niente,
ragazzi...”
“
Non mentirci...
Dai, dicci, cosa ti è successo?” chiese impaziente
e
preoccupata la navigatrice.
Bibi
chiese di
poterlo dire prima all'amica, perchè temeva la reazione di
quel gentiluomo farfallone che le stava davanti, il quale, nonostante
tutto, era davvero un signore (bisogna dirlo) con le donne.
“COSA?!”
urlò
Nami, incredula.
Il re,
stufo delle
continue (ed insolite) azioni impertinenti della moglie, solitamente
così posata e tranquilla, l'aveva schiaffeggiata,
umiliandola.
Sanji,
il quale fu
prima pregato di mantenere un contegno, non riuscì ad
conformarsi a tale richieste.
Esplose,
furente:
quel maledetto, a detta sua, aveva passato il limite di troppo, di
troppo.
Un
bandito al
governo, un pancione scortese e scostante, assolutamente immeritevole
di una sposa come Bibi, che si permetteva di picchiarla?
Gli
cadde la
sigaretta di bocca e si diresse alla porta, irruente, con la voglia
di menare un po' le mani, o meglio, le gambe, ma Bibi, da seduta che
era, si protese in avanti, rischiando di cadere, per afferrare la
manica della giacca del biondo; “ Sanji, no, ti
prego!” lo
supplicò.
I suoi
occhi da
cerbiatto implorante riuscirono a distogliere il cuoco dall'obiettivo
che si era prefissato; egli, quindi, si ricompose, prese le mani
della sua “protetta”, la rimise in posizione
eretta, la guardò
fissa negli occhi, si riaccese una sigaretta e, con calma, le disse:
“Bibi, abbiamo qualcosa da dirti.”
La
giovane donna
seppe così tutto, seppe di Albida, del passato dell'idiota
con
cui condivideva il letto, ma soprattutto, della cospirazione.
Per
Bibi fu un duro
colpo, era già piuttosto turbata, ora si sentiva ancora
peggio. Dovevano agire subito. Subito.
Dovevano
raccogliere prove per far cadere l'insano ideale di Kamal Fediz.
“Gli
parlerò
io, fidatevi, ragazzi. Non la passerà liscia!”
Si
accordarono in
questo modo: Sanji e Zoro, i due più
“minacciosi” del
gruppo, sarebbero ritornati alla locanda, per convincere qualcuno a
parlare.
Il
compito di Usop
e Chopper sarebbe stato quello di travestirsi e camuffarsi per
risultare irriconoscibili e scendere al paese per ricavare
informazioni dalla gente.
Bibi
avrebbe
cercato di consultare la lista dei ricercati senza insospettire
nessuno.
“
Ah, e Bibi...
Dì a tuo marito che la ciurma di
Cappello di Paglia è
qui per fargliela pagare. Che si permetta un'altra volta di
toccarti...!” fu l'ultimo avvertimento del biondino.
“
Grazie,
Sanji...” gli mormorò, con un sorriso mesto.
Grazie
alle commentatrici...^_^
Grazie
mille e scusate il ritardo!
|
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Capitolo 11 *** Un piccolo uccellino blu ***
Bibi
scoprì
con amarezza che il nome dell'uomo che aveva sposato non era Kamal
Fediz, ma uno dei compagni di Heppoco, un certo Meppoco Zidef.
Scoprì
con
vergogna che era un vile e un vigliacco.
Scoprì
con
sdegno ed ira che stava progettando la caduta del suo Regno.
Con
passo spedito, senza ascoltare i consigli, o meglio, le inibizioni
degli amici che le proibivano di mettersi in pericolo con un uomo
con pochi scrupoli e poco coraggio, ma con la stupidità
necessaria per aggredire una fanciulla, la regina aprì la
porta della camera di Meppoco.
“
Kamal... o
meglio...Meppoco! Non serve che continui a tenere nascosti i tuoi
luridi progetti! Ormai sanno, ormai tutti sappiamo.” lui la
guardò
allibito e si avvicinò:
“Calma,
calma, tesoro... Mi pare tu sia un po' stanca, stasera, stai per caso
male?” la prese sottobraccio e la spinse verso la porta, ma
lei si
voltò verso di lui, per soffiargli in faccia: “Non
sai di
aver trovato un osso duro, ti vedrò fuori da questo palazzo
prima che tu abbia il tempo di dire
“ahi!”.”
“
Oh...ma sarai
TU, mia cara, a dirlo...” e le strinse i polsi con violenza :
“Sei
stata una sciocca, bambina mia! Non so chi ti ha detto di questi miei
affari, ma ti assicuro che te ne pentirai!”
La
gettò
sull'ampio letto e la raggiunse, sovrastandola con la sua mole.
Lei
tirò
calci al vuoto, sperando di colpirlo, ma lui le immobilizzò
le
gambe, cercando di sfilarle gli abiti.
“
Non ti
permetterò mai...”
“
Di far cosa? Io
non sto facendo nulla! Chi potrebbe contraddirmi? Io sono il re, mia
cara!”
Lei si
difese come
meglio poteva, calci, morsi e pugni, ma lui non sembrava curarsene:
la giovane riconobbe di essere stata una sprovveduta. Riuscì
a
calciargli il grande pancione, facendolo piegare; schizzò
fuori dal letto, ma lui le fu subito addosso.
Con
vari colpi, la
ragazza acquistò un po' di punti a proprio vantaggio, ma al
colosso era sufficiente posarsi sopra di lei per ribaltare la
situazione.
“
Ti concedo
questo, zuccherino: sei tosta e ti batti bene! Ma sei una
femminuccia... E sai quanto mi ci vuole per farti quello che mi pare?
” la provocò, con voce di scherno.
Bibi si
vergognava
di aver commesso un tale errore: eppure lei era preparata a certe
situzioni, aveva combattuto spesso come membro della Baroque Works!
Si
vergognò
di quella sua azione immatura e le veniva da vomitare.
Cercò
di
urlare, ma le mancava il respiro perchè quel bestione le
bloccava il fiato.
Dalla
finestra,
miracolosamente aperta, si sentì una voce molto familiare:
“
Prova a
toccarla solo un'altra volta...!”
Un
attimo e la
figura aggredì all'istante quel maledetto maniaco.
“
Khoza!! No!!”
urlò allora la regina.
Il
giovane era un abile arrampicatore: aveva preso l'abitudine di salire
sugli alberi circostanti il palazzo anche solo per intravedere la
figura di Bibi, oltre le tende di lino che incorniciavano le ampie
finestre e gli enormi balconi. Per caso, quella notte, sentì
la sua “piccola principessa” urlare strane parole:
seguì
quindi, a detta sua, quel suono melodioso fino ad ritrovarsi davanti
alla finestra aperta della camera da letto del re, giusto in tempo
per scongiurare ciò che non avrebbe mai voluto accadesse.
“
Levati di
torno, ragazzino!!” fu l'esclamazione di Meppoco che, tra
imprecazioni e bestemmie, cercò di gettarlo a terra.
La
ragazza dai
capelli color cielo aveva una mano davanti alla bocca, come a non
voler esprimersi.
Stava
in piedi,
allibita: vedeva il suo vecchio amico che si difendeva dal violento
marito.
Per lei.
Si
sentì
incredibilmente stupida, cosa che poi, in un altro momento,
confessò
al ribelle.
Meppoco
si
distrasse e Khoza gli sferrò un pugno sulla testa e lo fece
cadere a terra, afferrò Bibi per la vita e si
gettò giù
dalla finestra, atterrando su di un cespuglio vicino al proprio
cavallo.
“
Bibi...anf...stai bene?” le chiese, col fiatone, steso
sull'erba.
“
S-sì...”
gli rispose, con un filo di voce, tremava e aveva un graffio sul
viso. Lei invece aveva le braccia piegate e posate sul petto, come a
volersi proteggere o, semplicemente, consolare; stava seduta sulle
ginocchia, posa che dopo poco fu imitata dal giovane, che le prese le
mani, le guardò i polsi che erano stati stretti da quelle
mani
d'acciaio, le continuva a chiedere se quell'infame l'avesse picchiata
o ferita da qualche parte, pareva agitato.
La
povera regina
scuoteva la testa e gli spiegava che si era relativamente ben difesa.
Pareva sconsolata.
“
Oh...” fece
Khoza, guardando quegli occhi da cerbiatto braccato. Le mise un
braccio intorno alle spalle, l'altro dietro alla schiena, e
l'attirò
a sè, lasciandole posare il capo sul proprio petto; contatto
che Bibi apprezzò molto.
“
Dove sono i
tuoi amici...i Mugiwara?” le bisbigliò
all'orecchio.
La
turchina si
passò una mano impietosa sugli occhi, scacciando le infide
lacrime che cercavano di insediarsi nel suo viso: “
Sono...a-andati
a telefonare alla marina... Sotto falso nome, ovviamente...Faranno
catturare l'impostore e poi si nasconderanno in un vicolo del Paese,
poi li andrò a prendere e...e...fuggiranno per non essere
catturati anche loro...”
“
Dov'è
questo vicolo?” le chiese dolcemente, sentendo il suo tono
spezzato, carezzandole il capo. Voleva cambiare discorso, voleva che
la sua bambolina non ricordasse che si sarebbe dovuta separare ancora
da quei suoi bizzarri amici.
“
Hai
presente...Oh, lo conosci bene: è dietro l'incrocio della
statua dello Sciacallo...c'è un
sottopassaggio...è buio
e ben nascosto. Lo conosci, vero?, ci giocavamo da piccoli...”
Lui le
sorrise,
annuì e la sua amica, o meglio, la sua innamorata, si
sollevò
per guardarlo.
La
ragazza sentì
la mano rude e grande dell'amico, o meglio, innamorato, sfiorarle la
candida guancia; lei si abbandonò a quella carezza,
chiudendo
gli occhi e seguendo l'armonia di quel tocco.
I due
amici, o
meglio, innamorati erano davvero vicini, ma Khoza si sfogò
in
una risata sommessa, raccolta.
“
Che c'è?”
gli sorrise Bibi, con fare ingenuo, il suo tono da bambina dolce.
“
Non mi pare il
posto più romantico, questo, per...beh, alziamoci,
almeno!”
lui rispose al sorriso, rizzandosi in piedi ed aiutando la giovane a
fare altrettanto, la quale, già imbarazzata di per
sè,
arrossì ancora di più, quando finì
dritta
addosso a Khoza, che, evidentemente, l'aveva attratta a sè
con
troppa forza, riuscendo nel suo intento. Sghignazzò del
rossore sulle gote della regina.
“
L'hai fatto
apposta, mascalzone!” lei si finse arrabbiata e gli
tirò un
colpetto sulla spalla.
“
No, non è
vero... Pensavo fossi più pesante, invece sei un
fuscellino...” mormorò “ Il mio piccolo
uccellino blu...”
continuò, avvicinandosi alla bocca della donna, la quale si
era completamente ripresa dai precedenti turbamenti.
Sentiva
tutto farsi
più leggero, voleva che quella notte non finisse mai,
avrebbe
punzecchiato e baciato Khoza fino alla morte (riteneva quel connubio
di azioni un mix perfetto).
Ecco a
voi...Buona lettura!^_^
|
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Capitolo 12 *** Fuoco e fiamme, due volte ***
Uno dei
collaboratori dell'ormai desautorato re venne a scoprire il suo
arresto.
“ NO!! E'
saltato tutto...maledetta marina...maledetti, quelle
calunnie...”
imprecava, furente, picchiava pugni a vuoto.
Chissà
cosa
sarebbe potuto diventare! Un comandante...un capo, un vero leader!
Ricco e
potente. A
fianco del re, da solo, vero tiranno, rispettato e temuto.
Niente,
tutto
all'aria! Per colpa di quei...quegli...
Ad un
tratto, gli
sovvenne, però, che la polvere da sparo sparsa in tutta la
reggia c'era ancora.
E
nessuno l'aveva
tolta.
Un bel
modo per
farla pagare a quegli idioti... Anche per loro, sarebbe saltato tutto
all'aria!
“
Dov'eravamo
rimasti?” chiese retorico Khoza, tentatore, con voce
seducente.
“
Mh... Fammici
pensare...” la giovane si toccava le labbra con la punta
delle
dita,con aria pensosa, per poi passare quest'ultime sulle labbra del
ragazzo, il quale la strinse a sè...
Una
scintilla,
un
fuoco.
Un'esplosione.
Il
palazzo in
fiamme.
Bibi si
voltò,
non appena udì l'immensa esplosione, spalancò gli
occhi:
“NO!!!”
urlò.
Scioccata, rimase lì, imbambolata, a vedere uno spettacolo
così gloriosamente tragico. Urlava, gridava, corse verso il
rogo, temendo per la vita di coloro che erano al suo interno.
“
Bibi!” Khoza l'afferrò per un braccio,
abbracciandola forte
per farla ragionare, ma lei continuava a guardare, continuava a
gridare, continuava a pensare a chi avrebbe potuto morire in
quell'incendio. La regina corse via, verso il giardino principale,
dove trovò riuniti tutti coloro che temeva di aver perso: le
cameriere, la servitù, la gente che le ricordava Igaram e
Chaka, la gente che vedeva quotidianamente, a cui, comunque, era
legata.
Sospirò
sollevata: qualcuno aveva catturato il bandito che aveva acceso la
miccia e aveva fatto evacuare l'intero palazzo.
Bibi
ringraziò
il Cielo. Si voltò, sentendo che Khoza la chiamava.
In
groppa al suo
cavallo, le tendeva la mano: “ Bibi, muoviti, dammi la mano!
Dobbiamo andarcene di qui, è pericoloso!”
La
giovane lo guardò, si rigirò verso la reggia,
poi, di
nuovo verso il ragazzo che amava.
“Khoza...”
sussurrò. Da lontano scorse un'ombra scura, emergere dal
buio:
era il cospiratore, il re desautorato per ovvi motivi.
Aveva
le manette
alle mani ed era scortato da alcuni uomini della Marina. Anche lui
urlò il nome della ragazza dai capelli color cielo.
A
questo punto, la
diretta interessata, senza più indugiare, si
affidò al
ribelle: posò la propria mano su quella di quest'ultimo, che
la aiutò a salire sul suo bel stallone.
“Portami
via...”
fu la preghiera di Bibi. La coppia si fermò in un vicolo del
paese, nel quale, a detta di Khoza, i pirati amici della ragazza
aspettavano il loro arrivo.
“
Andiamo, ora,
bisogna raggiungerli e farli partire prima possibile!”
esclamò
il ragazzo.
“
Capo...” lo
fermò lei.
“
Dimmi, bimba!”
le sorrise. Per tutta risposta, la nobile si accoccolò sul
petto del ribelle, che la strinse a sè. Si guardarono negli
occhi.
“
Hai freddo,
Bibi?” soffiava una brezza fresca.
Lei
scosse la testa
“ Così sto benissimo...” Si guardarono
negli occhi.
Quando
avrebbero
voluto, solo pochi centimetri dividevano le due bocche.
Cercando
di
limitare quella distanza, il ragazzo si avvicinò ancora di
più. Le posò una mano sulla guancia e poi, senza
più
riguardi, la baciò. Un bacio a stampo, si intende, per
quella
sera aveva già osato abbastanza, ma fu un bacio dolce,
relativamente intenso per la sua brevità (i due si
staccarono
dopo pochi secondi).
La
regina ebbe
l'impressione che il cuore potesse perforarle il petto da un momento
all'altro; era successo.
Concerto
di campane
per Bibi, nessuno mai l'aveva baciata in quel modo.
Dopo
quei momenti
così sgargianti, Bibi gli sorrise
radiosa, posò
nuovamente le labbra su quelle di lui e poi si separò
definitivamente dal ragazzo e, con gli occhi che lui tanto amava, lo
invitò a seguirla: c'era l'ultima cosa da fare.
Grazie
Shainareth, grazie Maho!
Gentilissime...^_^
|
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Capitolo 13 *** Lieta conclusione: una grande X nera ***
“Bibi!
Stai
bene?” il coro dei pirati preoccupati si levò tra
i rumori
agitati che si sentivano in lontananza.
“
Benissimo”
lei si voltò verso Khoza “ Grazie, ma voi? State
tutti bene?
Forza, seguitemi, non possiamo stare qui a lungo, la Marina ha
già
sguinzagliato i suoi...barboncini.”
Usop,
Rufy e
Chopper risero come mentecatti.
“
Eh già,
la Marina non può niente contro di noi!”
intervenne,
sorridendo, Sanji.
La truppa corse al molo, per vie traverse, per vicoli e trabocchetti
conosciuti solo a pochi abitanti di Alabasta, tra cui Bibi e Khoza.
La Sunny aspettava i propri proprietari (perdonate il gioco di
parole, non mi viene, al momento, una frase migliore! Nd Murrina)come
se anche essa fosse a conoscenza del tafferuglio appena accaduto.
“ Siamo di nuovo a questo punto. Non voglio di nuovo dirvi
addio...” Bibi abbassò lo sguardo.
Nami si avvicinò e l'abbracciò: “
Bibi...Anche quello
dell'altra volta è stato un addio. La vita è
sempre
imprevedibile!” la rossa cercò di scherzare.
“ Bibi, tu sei
sempre con noi, sei
sempre nella Sunny, sei con noi anche quando non ti vediamo.”
fu
Rufy che sussurrò queste parole così sagge e
profonde.
“Ragazzi... Mi avete salvato la vita due volte: prima mi
avete
preso con voi, combattendo con me e per me. Poi mi avete ridato la
libertà. Alabasta vi sarà eternamente grata.
Avete
salvato due volte anche il mio Paese. Vi adoro, fratelli miei. Grazie
di tutto.” Bibi iniziò ad abbracciare tutti.
L'ultimo, come al solito, fu Zoro, a cui mormorò:
“ Avevi
ragione.”
Lui le rispose, senza farsi sentire: “ Io ho sempre ragione,
ricordatelo. In bocca al lupo, principessina.”
E li vide allontanarsi, salire sulla vecchia Going Merry, la Sunny,
la leggendaria nave che aveva varcato le soglie della fantasia
impossibile, che aveva solcato le onde dell'avventura, all'insegna
della libertà; rotta verso i sogni.
“ L'anima dei miei amici vi seguirà dall'alto!
Proteggeranno
voi e vi sosterranno nel cammino” fu la preghiera che Bibi
rivolse
all'equipaggio.
La ciurma non si sarebbe voltata indietro a salutarla, Bibi lo sapeva
bene: era la seconda volta che si salutavano, dicendosi addio.
Bibi non avrebbe mai più rivisto quei suoi strampalati
amici,
anche se le sue speranze non si esaurirono mai.
Tutt'ad un tratto, la ragazza al fianco di Khoza si destò,
come colta da uno spavento:
“ Oh, no!! Ho dimenticato di chiedere loro se...
Ragazzi!” urlò
quest'ultima parola, correndo verso il mare.
Khoza la bloccò: “ Bibi, è tardi... Mi
dispiace,
piccola. Cosa volevi chiedere loro?”
Lei per tutta risposta sollevò un lembo della manica della
sua
camicia, scoprendo il famoso tatuaggio che condivideva con gli amici,
la X nera.
Volse l'ultimo sguardo all'orizzonte e notò qualcosa di
diverso nella nave; l'ormai neo fidanzato le porse il suo piccolo
canocchiale e Bibi spiò all'interno: qualcuno agitava una
mano.
Chopper esclamò:
“ Ci ha visto, ragazzi! Via!”
Sei ragazzi si fermarono all'istante: con lo sguardo sorridente e le
maniche rimborsate, alzarono il braccio sinistro, imitando lo stesso
gesto di qualche anno prima.
Bibi li imitò, ridendo.
Poi un'idea le balenò nella mente.
Doveva issare al più presto una bandiera.
Un'enorme bandiera bianca, con sopra disegnata un'enorme X nera.
Sarebbe
stato il
simbolo che avrebbe sempre affiancato la bandiera di Alabasta.
Pochissimi
avrebbero conosciuto il suo significato, ma quei pochissimi sarebbero
stati onorati, quell'enorme amicizia sarebbe stata onorata.
Così
decise,
e così riferì a Khoza, mentre camminavano verso
una
meta non ancora definita.
" Mi
dispiace, Bibi..." mormorò ad un tratto, lui.
" Per
cosa, Khoza?"
" Per i
tuoi amici... Devi aver passato degli anni difficili."
" In
effetti sì. Ho sentito forse per la prima volta
nella mia vita il peso della solitudine. Pell e Chaka se ne sono
andati, seguendo mio padre, i Mugiwara, e poi...tu..."
"
Perdonami. Io non..."
"
Shhhhht... Non voglio sentirti dire così." lei si
fermò, gli si pose davanti e gli mise un dito sulle labbra.
A cui presto si sostituì la propria bocca.
“
Ah, a
proposito...” la donna si fermò: “
Grazie...” gli prese
le mani.
Il
giovane ribelle
la baciò nuovamente per risponderle poi: “ Di
cosa?”
“
Mah, vedi un
po' tu... Per questo” spiegò, riferendosi al bacio
di
poc'anzi: “ Per avermi difeso...
Per
avermi
aiutata... Vedi un po' tu...” rise. Poi si fece seria:
“Khoza,
vuoi...vuoi stare con me?”
“
Cosa?” fu
preso in contro piede.
“
Hai capito?”
lei sorrise.
“
Con...te... a
palazzo?” sembrò colpito.
“
Con me, a
palazzo. Re di Alabasta. Nuovo Re di Alabasta.”
specificò,
sognante.
“...Mi
stai
chiedendo di sposarti?” volle precisare.
“
In un certo
senso.” chiarì, retorica.
“
Ahn...” fece
lui, fingendosi deluso, provocando un tonfo al cuore di Bibi.
Poi
sorrise
beffardo: “Allora sì!”
Si
baciarono, per
l'ennesima volta, a lungo; un bacio meno casto del primo.
La mia
principessa,
colei che per me rimarrà sempre una piccola damina che corre
per i corridoi del palazzo, a cui penserò sempre con affetto
e
ammirazione, la mia piccola padroncina dai capelli color cielo...
Ecco, quella bimba sveglia e vivace era diventata una donna
intraprendente e coraggiosa.
Baciava,
accoccolata sul suo petto, il suo amato, chiedendo al tempo di
fermarsi all'infinito.
Entrambi,
dopo
tanto tempo, dopo tante battaglie, avevano trovato la
felicità,
l'uno nell'altra e viceversa.
Khoza,
d'altronde,
si sentiva un vigliacco ad entrare nuovamente a palazzo, dopo tutto
il male che sentiva di aver causato: ebbe modo di capire che Bibi
aveva compreso il suo orgoglio e il suo amore per la Patria che li
accomunava.
Si
sentiva in
debito con il suo popolo: ebbe modo di capire che Bibi gli aveva
donato l'opportunità di rifarsi.
Qualche
lingua
maligna borbottò che il giovane si era servito della regina
per salire al potere, ma io so bene che non è
così.
Potrei rischiare qualunque cosa, scommettendo che Khoza amava
sinceramente e passionalmente Bibi.
Ebbe
modo di
dimostrarglielo più di una volta; e tutti, sia
malelingue,sia
coloro che lo ammiravano e la stessa regina, ebbero modo di notarlo.
Ricordo
ancora
quando lo vidi piangere, come il bambino che era stato, quando Bibi
si ammalò e sembrò non guarire più.
Piangeva
e le stava
accanto, giorno e notte, l'accarezzava quando dormiva e le parlava
quando era sveglia; si arrabbiava quando i servitori si preoccupavano
eccessivamente: “Non c'è niente di cui aver
paura!” allora
urlava. Quando era proprio lui il primo ad essere tremendamente
spaventato dai capricci della sorte.
Sicuramente
pregò
abbastanza, perchè vide il suo “uccellino
blu”-come la
chiamava sempre- riprendere il volo; la piccola...oh, scusate, Bibi
si riprese con somma gioia del re.
A
conclusione di
tutto, fecero l'amore per tutto il giorno, ma questo, beh, non so se
avrei dovuto dirvelo. In fondo ai fini della narrazione non era
importante, ma è un dettaglio che anche un piccione, o
meglio,
un uomo di bassi valori, può considerare romantico.
Potrei
raccontarvi
quel che successe dopo, potrei raccontarvi che il giorno successivo
la partenza della nave degli amici pirati la regina proclamò
il nuovo re, così su due piedi; potrei raccontarvi che il
popolo venne a conoscenza della congiura, accolse con entusiasmo il
nuovo sovrano e tutt'ora non che Bibi diede alla luce i due
splendidi figli di Khoza in una mattina d'estate ed in una notte di
primavera; potrei raccontarvi che vissero per sempre tutti felici e
contenti, ma... ma questa è un'altra storia!
Grazie
per avermi
ascoltato!
Questi
sono fatti
realmente accaduti nel regno di Alabasta, veduti da me, dall'alto,-vi
assicuro, molto alto- proprio come un falco sa e può fare.
// E' Murrina che vi parla!! XD
Salve, mie cari lettrici (e lettori)! Allora, avete capito chi era il
narratore?! Ecco spiegato tutto...!
Grazie mille, davvero, per aver letto e magari anche commentato.
La mia fiction è finita, l'avrete senz'altro capito XD, le
coppie sono quello che sono...
Cara Maho, vedrai, ho in serbo una mini sorpresina per te...
Per la cara Shainareth spero di riuscire a scrivere qualcos'altro
dedicato a lei, sicuramente cercherò l'ispirazione in
qualche angolo remoto della mia testolina...
Grazie, davvero!
Un grosso abbraccio!
|
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