Il vero amore è magia!

di millym93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il destino alcune volte va riscritto ***
Capitolo 3: *** Un cattivo presagio ***
Capitolo 4: *** So riconoscere un'anima disperata. ***
Capitolo 5: *** La resa dei conti ***
Capitolo 6: *** La più cruda delle Verità. ***
Capitolo 7: *** Impavido, leale, altruista ***
Capitolo 8: *** Avviso ***
Capitolo 9: *** Calls me home ***
Capitolo 10: *** “ How to save a life” ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo.

 

Emma figlia di Biancaneve e il Principe Azzurro, James, è tornata a Storybrooke per cambiare gli eventi e ridare il lieto fine a tutti i protagonisti delle Favole, ma non aveva idea che entrando in quella calma cittadina avrebbe ritrovato la sua famiglia d' origine e il suo unico vero amore.

 

Il suo sguardo penetrante, la sua sicurezza nel mantenere l'anonimato, il suo interesse nei suoi confronti l'aveva fatta sospirare per la prima volta Emma, dopo Neal Cassidy si era nuovamente innamorata, per di più di uno sconosciuto di cui non conosceva ne il nome, ne la sua vera storia.

L'aveva visto la sera prima arrivare in mezzo a Storybrooke con la motocicletta, figa se si può anche aggiungere.

Scese dalla moto con una tale eleganza che gli lasciava perdere il respiro, passo la sua delicata mano in mezzo a quei capelli color ambra e gli chiese < se quella fosse Storybrooke >, io ne rimasi incantata quindi gli mormorai solo un lievissimo “sì”.

Lui dal suo canto lo percepì, mi chiese cortesemente dove si poteva trovare una locanda e dopo che mio figlio Henry gli diede indicazioni partì a razzo verso la sua rotta senza guardarsi indietro.

In cuor mio sperai di rivederlo il giorno dopo, quel ragazzo così affascinante, ma altrettanto misteriosi, mi attraeva perciò non lo volevo dimenticare.

 

Mi sveglia con delle occhiaie che mi arrivavano persino al naso, quella notte dormi proprio poco, tutta la notte mi tormentai con il ricordo di quello sconosciuto non mi diede un nome, un indizio su chi fosse, ma Henry quel mattino mi disse una cosa del tutto inaspettata.

 

Henry: Emma! Emma!

Emma: che succede Henry, problemi con regina?

Henry: no non ho problemi con lei.... Sai che ieri ti ho detto che non ci sono forestieri a Storybrooke, beh.... ho sfogliato il libro e quel tizio non viene accennato; per l'operazione cobra dovrei scoprire chi è.

Ecco sapevo che mio figlio era molto perspicace, ma così mandava a monte tutti i miei piani e lo avrebbe fatto fuggire a gambe levate quel dolce pasticcino.

Emma: Henry non importunare la gente vado io a scoprire chi sia.

Henry: Emma te l'ho detto quel tizio non c'è nel libro, io devo scoprire chi è.

Ora devo andare a scuola, ma se mi capita di vederlo per salvaguardare l'operazione cobra devo capire che personaggio è del libro.

 

 

La giornata passo tranquillamente senza neanche un sotterfugio, fino a quando Regina non mi si parò davanti e mi disse che quel tipo, appena arrivato in città destava sospetto e si era, a parer mio, fermato “accidentalmente” sulla soglia di casa di Regina, ma lei mi chiese con poca grazia di indagare.

 

Entrai alla locanda della mia casa amica Ruby ( cappuccetto rosso) e lo vidi lì seduto con poca grazia ad un tavolo, io ero letteralmente congelata visto che fuori stava piovendo a dirotto.

Mi avvicinai con una lentezza felina fissandogli costantemente la nuca.

Dopo essermi avvicinata iniziò il nostro primo vero dialogo.

 

Emma: dobbiamo parlare...

Lui: perchè?

Emma: perchè lei è sospetto.

Lui: sto qui seduto in un luogo pubblico, sorseggiando caffè, che sarebbe successo se avessi anche ordinato la torta?

Aveva anche senso dell'umorismo, già mi piaceva, ma non potevo lasciar trasparire nulla dal mio comportamento.

Emma: l'hanno vista parlare con Henry.

Lui: il ragazzino che è venuto a pormi un mucchio di domande? Fa sempre così? Mi sembra curioso e molto sveglio.

Emma: cosa stava facendo lì?

Indagai sempre in sostanze circospette, almeno potevo sapere più cose su di lui.

Lui: la moto mi aveva lasciato a piedi, può capitare.

Poi una cosa mi colse di sorpresa la valigetta, se la portava sempre appresso?

Emma: che valigetta misteriosa, cosa c'è dentro?

Lui: è piuttosto frustrante non saperlo vero?

Emma. Me lo dica e basta.

Lui: perchè è illegale portarsi una valigetta appresso?

Ora sembravo un idiota dovevo reagire nel miglio modo possibile.

Emma: no certo che non lo è.

Lui: muore dalla voglia di sapere che cosa contiene?

In realtà e vero muoio dalla voglia di sapere tutto di lui però come al solito nego o dico solo una mezza verità.

Emma. No certo che no.... e va bene forse un po' sì.

Lui: purtroppo aspetterà, dovrà aspettare per tanto tempo, mi osserverà a portarla in giro, la trascinerò in luoghi strani e molto molto misteriosi, e ogni giorno che passerà il mistero si farà più fitto e avvincente, la sua fantasia inizierà a galoppare, ma anche la sua frustrazione pur non sapendo ma immaginando che cosa potesse mai proteggere quel piccolo scrigno o invece lei può permettermi di offrirle da bere prima o poi ed io glielo dirò all'istante.

Già proposta molto allettante non ci pensai neanche un momento.

Emma: vorrebbe offrirmi da bere?

Lui: esatto!

Emma: d'accordo!!! accetto l'offerta.

Con molta delicatezza e altrettanta lentezza prese lo scrigno e lo appoggiò in mezzo al tavolo, picchiettò le dita in modo alquanto nervoso, come se fosse indeciso se farmelo vedere o meno, lo aprì e l'unica cosa che mi venne in mente fu “tutto qui!

Lui mi sorrise come se lo avessi detto ad alta voce... ops, l'avevo detto ad alta voce.

Lui mi disse: sono uno scrittore.

Emma: è qui per questo?

Lui: io trovo che questo posto regali molta ispirazione, lei non crede?

Poi ripose la sua valigetta per terra e si alzò per avviarsi verso l'uscita della locanda.

Emma. Quindi non è la prima volta che viene qui!!

Lui: non ho detto questo.

Emma: non mi offre da bere?

Lui: Ho detto prima o poi.

Detto ciò uscì e io rimasi con interi punti interrogativi che continuavano a gironzolarmi per la testa, ma che cosa potevo aspettarmi come primo incontro.

 

ecco qui la mia storia e del mio fantomatico incontro con uno  sconosciuto che ho scoperto essere l'amore della mia vita il vero ed unico, ma c'è ancora tanta strada da fare prima che io e lui creiamo il nostro lieto fine.

 

Fine prologo

Continuerò solamente se la storia vi piace veramente quindi mi aspetto delle recensioni, non so se negative o positive fate voi, ma qualche incoraggiamento per continuarla non fa mai male

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Capitolo 2
*** Il destino alcune volte va riscritto ***


Buondì , ecco quà come promesso il secondo capitolo della mia storiella la dedico a tutte quelle ragazze che amano la coppia August e Emma.
se non capite il mio modo di scrivere è semplice, è descritto tutto dal punto di vista di Emma, lei descriverà la sua storia con August e di tutti i misteri che capitano nella piccola città di Storybrooke.
Buona lettura, ps: per continuarla mi aspetto delle piccole recensioni, per vedere se la storia vi piace realmente , per ulteriori dubbi in fondo la storia ho descritto cosa mi aspetto da voi ;)
                                     
                                                            Il destino alcune volte va riscritto

 

 

Capitolo 1

 

Erano trascorse 48 ore da quando avevo avuto la mia prima discussione, il mio primo dialogo, con quello sconosciuto, era ora di scoprire il suo nome.

In prima mattinata incontrai Mary Margaret (Biancaneve) sapevo che stava succedendo qualcosa tra lei e David, ma avevo avuto troppi impegni e purtroppo i nostri dialoghi erano diventati piuttosto brevi e molto evasivi.

Che cosa stava succedendo? Forse tra lei e David le cose non funzionavano, si dice che l'amore sia la pazzia peggiore che esista, ma come fare ad aiutare un'amica in difficoltà? Avevo bisogno di un consiglio e a chi potevo rivolgermi, Il signor Gold era un tipo molto sospettoso, Regina non mi piaceva per nulla, sono rimasta anche per questo motivo a Storybrooke, David, beh era escluso a prescindere, Henry è un bambino che vive nel suo mondo, perciò non potrei parlargli di Mary Margaret, mi direbbe semplicemente che tra loro è destino, potrei andare da Archie, lui è lo psicologo di mio figlio potrebbe capirmi.

Mi fiondai a passo svelto nello studio di Archie, che era intento nel studiare le sue carte.

Emma: Archie ho un problema?

Entrai tutta trafelata. Lui alzò il suo sguardo dalle sue cartelle e con bocca quasi asciutta mi disse: mi dica signorina Swan, qual'è il suo problema?

Emma: devo aiutare un'amica....

Archie: su vada avanti.

Emma: questa mia amica ha..... come posso dire..... un feeling con un'altra persona.....

Archie: e lei le vorrebbe dare una mano.

Emma: è questo il problema, non so come, lei non mi parla quasi mai di lui, e lui.... beh le cose non sembrano andare bene.

Archie: andare bene in amicizia o in qualcos'altro?

Emma: non posso dirglielo, mi spiace, ma come posso risolvere la situazione?

Archie: gli toccherà parlargli a cuore aperto, gli parli con le porte dell'anima spalancate e vedrà che alla fine la sua amica gli crederà e seguirà il suo consiglio.

 

 

Finita la seduta, se si può definire tale.

Mi fiondai nella locanda di Ruby, dovevo trovare Mery Margaret, dovevo assolutamente scoprire che fosse successo, dovevo stargli vicino, perchè nel momento del bisogno lei c'era sempre stata, ora toccava a me ricambiare il favore.

Emma: ruby dov'è.......< proprio in quel momento gli squillò il cellulare> Pronto....... che cosa?.....no non è possibile.

La chiamata ricevuta mi sconvolse come non poche, era scomparsa la moglie di David, sembrava che fosse successo un incidente stradale.

Emma. Arrivo subito.

Come chiusi la chiamata dissi a Ruby di lasciar perdere avevo altro da fare, trovare la vittima nei peggiori dei casi, nei migliori trovare la donna scomparsa.

Proprio in quel momento mi imbattei nel “mio” sexy e adorato sconosciuto.

Questa volta non fui la prima a parlare.

Lui: stavo cercando proprio te lo sai? Speravo che mi avresti offerto da bere come mi avevi promesso.

Ecco a sto punto una persona normale direbbe, in verità tu mi avresti dovuto offrire da bere, invece dalla mia bocca uscirono altre parole più elettrizzanti, più profonde.

Emma: sarebbe un appuntamento?

Lui: se etichettarlo ti mette più a tuo agio, d'accordo, chiamalo così.

Emma: pensavo che tu fossi venuto qui per trovare ispirazione.

Sembravo un po' civetta in questo momento ma flertare non era nei miei calcoli almeno finche non avevo conosciuto lui.

Lui: sono molto ottimista per il nostro incontro.

< Perchè non rendere il nostro incontro ancora più misterioso allora?>

Emma: io ho una regola però, esco solo con quelli che mi dicono il loro nome. Chi ha un segreto può averne anche altri, magari è sposato, nasconde pezzi di cadavere nel freezer. Ti auguro una buona giornata.

Lo superai, alcune volte l'indifferenza può aiutare a rendere un rapporto solido, perchè si vede quanto una persona ci tiene a conoscerti.

Lui sempre girato di spalle, come era prevedibile mi disse: Mi chiamo August, < e con un sorriso splendido continuò> August w. Booth .

Io stupita gli chiesi: davvero? Hai anche un secondo nome?

August: W. Sta per Wayne, quindi non hai più nessun motivo per non incontrarmi qui, dopo il lavoro.

In realtà non avrei avuto nessun motivo per evitarlo dopo il lavoro, ma sono felicissima di aver scoperto il suo nome, almeno ho fatto un piccolo passo verso il mio traguardo.

Superandolo presi la macchina e mi avvicinai al luogo dell'incidente com'era prevedibile, la sua macchina era intatta l'unica cosa fuori posto era la valigia, spostata per terra e tutti i vestiti impiantati sulla strada, non c'era visibilità di sangue quindi la vittima potrebbe essere stata addormentata e portata via senza aver subito violenza.

Sull'asfalto non vi erano neanche segni di trascinamento perciò non saperei che pesci pigliare, meglio andare alla centrale e fare rapporto prima che riceva una visita indesiderata dal sindaco, alias Regina.

Mentre facevo il mio rapporto l'indiziato principale era David era l'ultimo che aveva visto la moglie ed era l'ultimo con cui aveva parlato; che significava, cosa poteva andare ancora storto, sembrava che qualcuno volesse rovinare il rapporto tra David e Mary Margaret, che cosa dovevo fare?

Dovevo assolutamente parlare con lei.

 

 

Mi recai a passo svelto verso la locanda di Ruby, erano le 7:15 del mattino sapevo, che Mary Margaret sarebbe stata lì, da quando si frequentava di nascosto con David.

Come sospettavo alle 7: 15 si trovano lì, in due tavoli separati, ma i loro sguardi, tra di loro si lanciavano frecciatine amorose.

Io salutai educatamente David, che a sua volta ricambio il saluto

Emma: ehi Mary Margaret!! che succede?

Mary Margaret: nulla Emma, invece tu, ho visto l'altro giorno che stavi parlando con un forestiero?

Emma: ah, non lo conosco.

Mary M. : ma se ci hai parlato vuol dire che lo conosci.

Emma: non è nessuno.

Mary M. : se non è nessuno vuol dire che è per forza qualcuno.

Emma: lasciamo perdere, sono venuta qui per parlare di te, non di me.

Mary M. : Beh, ma ora io vorrei che parlassimo di te.... allora come si chiama, com'è arrivato, che cosa è successo?

Certo che a volte Mary M. è veramente invadente, vuole sapere tutto su August, non è che vuole sapere di lui, perchè interessa anche a lei?

Ruby: già Emma, dicci chi è quel tipo così affascinante, ma allo stesso tempo così misterioso.

Emma: ragazze la volete piantare? Sono venuta qui per informare Mary M. di una tragedia, non per discutere di cose, così poco importanti.

Mary M.: allora dimmi Emma che è successo?

Disse con tono ansioso.

Emma: è sparita la moglie di David, e lui è l'ultima che la vista.

Mary M.. che cosa? Non crederai che sia stato lui, è impossibile.

Ruby: Già Emma, David è così un bravo ragazzo.

Emma: ragazze non ho detto questo è solo il primo indiziato, dovrei fare delle ricerche.

Già ma da dove dovrei partire? Magari dal luogo dell'incidente.

Come la volta precedente c'era la macchina sfasciata, le valigie, nessun segno di sangue, ne di combattimento, però notai delle orme per terra, la suola della scarpa era abbastanza piccola sembrava l'orma di una donna, ma chi poteva essere, quindi non era David il colpevole, ma qualcun altro.

 

 

Infatti, mi recai in commissariato per scagionare David che era stato arrestato sotto accusa.

Emma: David sei libero di andare.

David: che cosa sul serio?

Emma: certo non sei stato tu, so quando una persona, mente e tu non stai mentendo.....

.Vai prima che cambi idea.

David si volatilizzò ed io mi buttai stufa sulla mia sedia del mio ufficio dopo la morte di Graham Non riusciva più ad aprirsi, credeva che lei non fosse destinata a stare con qualcuno, pensava che il suo destino fosse stato riprendersi suo figlio e crescerlo nel miglior modo possibile, ma forse il suo destino era stato riscritto dal momento in cui ha messo piedi in quella nuova cittadino, con quei paesani strani e intraprendenti, per lei, forse, c'era un nuovo inizio.

Fine capitolo. 

Eccoci qua alla fine di un altro capitolo mi aspetto sempre delle recensioni, per andare avanti, così che vedo che qualcuno segue la mia storiella molto presto avremo degli sviluppi. Le recensioni possono essere sia esse positive, negative e neutre le accetto sempre. criticare fa bene, perchè così posso migliorare il mio modo di scrivere ;) a presto bacioni. 

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Capitolo 3
*** Un cattivo presagio ***


Eccomi quì con un nuovo captolo della mia storia, scusatemi l'ho accidentalmente cancellato l'avevo già spostato. 
Ho già pronto il terzo capitolo e il quarto tra poco partirò con la reale storia che non riguarda nulla i precedenti episodi, ma ho dovuto descriverli per farvi capire come Emma cambiasse la sua visione nei confronti di August.
Questo capitolo lo dedico alla mia migliore amica che ha letto la storia e l'ha emozionata. spero di ricevere da voi la stessa identica felicità
a presto =)
Un cattivo presagio

 

Capitolo 2

 

Era da mesi che non sognavo, era da mesi che non sognavo la mia vita a Manhattam,

Neal era al mio fianco , mi teneva la mano, passeggiavamo e parlavamo del nostro futuro insieme, del nostro bambino.

In quel momento Neal mi accennò di un suo amico d'infanzia, il quale avrebbe fatto parte della nostra famiglia, non ricordo il nome, ma so che Neal lo riteneva importante, era come un fratello per lui.

Poi mi svegliai nel mio letto, tutta sudata e trafelata come se avessi fatto un incubo.

Che c'entrasse con la sparizione della moglie di David, oppure con l'arrivo di August?

Non si sa, ma questa mattina dovevo assolutamente scoprire di chi erano le orme sull'asfalto per trovare il colpevole.

 

 

Arrivata sempre nel solito luogo vi trovo Sidney, lui era un ottimo Scrittore, ma anche un ottimo collaboratore, ultimamente mi aiutava a scoprire cose su Regina che io non sapevo.

Emma: Allora Sidney ci sono novità?

Sidney: Nulla di particolare solo che questo numero di scarpa può essere solo di una persona.

Emma: di chi è Sidney?

Sidney: Della signorina Blanchard.

Rimasi Freddata sul posto, non poteva essere Mary M. non avrebbe mai fatto sparire, in casi peggiori uccidere una persona.

Emma: Sidney, non è possibile che sia stata Mary M. Lei non torcerebbe un capello ad una mosca.

Sidney: sono state trovate le sue impronte nel luogo del Delitto/Rapimento.

Oddio!!! dovevo schiarirmi le idee, staccare, prima che mi arrivi un emicrania.

Non posso, non può essere, non ci credo, qualcuno vuole incastrare Mary ed io lo troverò.

 

Stavo piangendo, mentre camminavo in mezzo alla strada, per fortuna che l'area era deserta.

All'improvviso sentì il rombo di una moto, sapevo chi era, August, magari pensare ad altro mi avrebbe tirato un po su di morale.

Emma: allora entriamo, vuoi bere oppure no?

August: si certo, però non voglio farlo qui. Dai salta su.

Che cosa? Io dovrei salire su una moto? Ma siamo matti ora glielo dico.

Emma: vuoi che salga insieme a te su quella moto?

August: salta su, vuol dire proprio questo.

Già come si voleva dimostrare. Io non mi fido.

Emma: facciamo così, mi lasci la moto e guido io.

August: facciamo invece che lasci perdere le tue manie di controllo e fai un atto di fede. Sei indebito non farti pregare.

<È una causa persa vincerà sempre lui.> Conosco un buon posto per bere.

Nonna di Ruby: se non vai tu ci vado io.

Certo come no non mi faccio rubare un ragazzo così bono, da una donna altro che stagionata.

Così lui mi fa spazio e prendo posto verso di lui, ma i dubbi mi assalgono, Vorrà che metto le mani intorno alla sua vita? Oppure, è meglio che metto le mani dietro sulla moto? Che faccio, tentiamo tanto non costa nulla.

Dopo di che circondai la sua vita con le mie mani per tenermi più stretta; con lui mi sentivo al sicuro, hi sempre sognati di avere un uomo forte e virile al mio fianco ed ora che stava succedendo non ci potevo credere ero al settimo cielo.

Mi portò in un posto dove vi erano solo un albero e un piccolo pozzo, posto alquanto insolito per un primo appuntamento.

Emma: un posto per bere, non parli per metafore.

August: pensa quello che vuoi, ma io dico sempre la verità .

Emma: credevo che intendessi bere un paio di birre.

August: vuoi che ti faccia ubriacare?

Se ci porta a qualcosa di più, certo perchè no.

Emma: no!!

Certo che parlo proprio o sproposito, la mia lingua fa l'opposto di quello che mi dice i cervello.

August: allora la birra è rimandata.

Emma: sei molto ottimista.

August: si dice che c'è qualcosa di speciale in questo pozzo, c'è anche una leggenda. Secondo essa l'acqua del pozzo arriva in realtà da un lago sotterraneo, e quel lago ha virtù e proprietà magiche.

Mi sembra di sentire mio figlio adesso.

Emma: magiche? Parli proprio come Henry.

August: lui è molto sveglio < disse l'uomo sexy facendomi l'occhilino>.

Sempre secondo questa antica leggende se bevi l'acqua del pozzo, ritornerai in possesso di qualcosa che hai perso.

Ecco qui c'è qualcosa che non quadra.

Emma: sai molte cose di Storybrooke per essere un forestiero.

August: e tu ne sai davvero poche per essere lo sceriffo.

Beccata!!! 0-1 per te!!!

Emma: c'eri già stato? Come sai queste cose?

August: so queste cose per un motivo molto semplice Ho letto la targa.

Uff!!! ho scampato il pericolo.

Emma: (tirò un sospiro di solievo) ci credi veramente?

August: sono uno scrittore, devo avere un mente molto aperta.

Emma: ma credere nella magia?

August: l'acqua è un elemento molto potente, è stata venerata in molte tra le culture più antiche del mondo, scorre attraverso le terre di ogni dove, e collega tutto il pianeta, se esiste una cosa che ha proprietà mistiche, se esiste qualcosa di magico, beh è sicuramente l'acqua.

Emma: credere in tutto questo richiede una fede non indifferente.

August: se ti servono le prove per qualsiasi cosa Emma rimarrai ferma allo stesso punto per molto tempo.

Emma: forse, o forse scoprirò la verità prima di chiunque altro.

August: miss scetticismo, c'è una cosa che posso dirti con certezza che non richiede atti di fede e su cui entrambi concorderemmo.

Emma: sarebbe a dire?

August: è acqua molto buona.

E quel sorriso, sì quel sorriso mi faceva venir voglia di baciarlo.

Dopo il breve appuntamento il lavoro mi chiamava dovevo andare al commissariato per archiviare le nuove prove e fare il resoconto della situazione, salutai August come facevo le ragazze al loro primo appuntamento, dandogli un bacio sulla guancia, dopo di che ripresi in mano le prove trovate, ma una faccia alquanto scura mi si parò davanti era la faccia di Regina.

Regina: qualche novità?

Emma: per adesso nulla di concreto.

Perchè mi stai sempre addosso, sto facendo il mio lavoro mi lasci in pace, volevo rispondergli però mi è sembrato più opportuno rimanere sulla difensiva.

Regina: lo sa Emma che se ha qualcuno da segnalare deve farlo, deve farlo perchè se lei non farà il suo mestiere ci saranno dei provvedimenti.

Emma: per adesso, e non voglio ripetermi, non ho nulla di concreto, devo continuare con le mie indagini.

Detto ciò Regina se ne va sempre più scoraggiata, forse voleva incastrare qualcuno, ma poi mi tornò in mente una cosa che mi ha detto August oggi pomeriggio “se ti servono le prove per qualsiasi cosa Emma rimarrai ferma allo stesso punto per molto tempo.” Forse ha ragione, non devo cercare delle prove, ma devo rivolgermi hai fatti e trarne delle piccole conclusioni, pur di incastrare il vero colpevole. 

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Capitolo 4
*** So riconoscere un'anima disperata. ***


Eccomi di nuovo con voi, non vedo molti interessati alla storia, ma continuerò comunque a spostarla per farvi vedere come secondo me doveva andare a finire
A me paice, e spero che anche a voi affascini vedere una storia tra una coppia così improbabile, vedo storie Di hook/ Emma, Tremotino/Emma, Neal/Emma, Il Cacciatore/Emma, ma non ho mai visto qualcuno con così tanto coraggio di mettere insieme una storia tra Emma/August, ad alcuni piace e i video su youtube parlano chiaro bisogna solo riuscire a crearle; e solo quelli con molta fantasia ci riescono, perchè alcune delle coppie precedentida me descritte, nella serie Emma ha avuto un feeling con loro.
Quella poco probabile a parer mio è Tremotino ed Emma che è assai difficile crearla, ma nella serie tv ci sono molti dialoghi tra loro 2 per iniziare una storia, quindi spero che alcuni di voi abbiano la mia  identica idea perchè io adoro le coppie poco improbabili e quelle che ho visto fino ad ora sono,diciamo, molto probabili.
 
Capitolo 3

 

 

So riconoscere un'anima disperata.

 

 

Anime disperate eravamo, Appena svegliata, mi dovetti bere una forte tazza di caffè, perchè quel giorno avrei imprigionato la mia più cara amica, Mary M.

Ero disperata non sapevo come scagionarla, e in più in città tutte le persona ce l'avevano con lei, perchè per loro era una rovina famiglie, ma lei aveva solamente scelto di seguire il suo cuore, io al suo posto avrei fatto lo stesso.

Emma: Mary sei pronta?

Mary M.: Emma lo sai che io non ho fatto, devi credermi non ho ucciso Kathryn.

Emma: Maryl, Mary, Mary, stai calma troveremo un modo per liberarti stanne certa io non ti lascerò in quella prigione.

Mary M.: grazie mille Emma

Mary, mi abbracciò come se fossi la sua ancora di salvezza, non la lascerò sprofondare, farò tutto il possibile per tirarla fuori da questo casino.

 

 

Percorro un lato della strada per poi entrare nella bottega del signor Gold .

Un tipo molto estroverso, che lascia punti interrogativi in ogni dove, devo chiederli un favore, lui è l'unico che può contrastare Regina e ottenere la libertà di Mary M.

Emma: signor Gold, ho bisogno del suo aiuto.

S. Gold: mi dica signorina Swan, sono tutto orecchi.

Emma: Volevo chiederle se gentilmente può diventare l'avvocato di Mary M., lei conosce i contratti ed è l'unico che Regina temi.

S. Gold: accetto signorina Swan, ma.....

Emma: Avanti mi dica qual'è il prezzo questa volta.

S. Gold: il suo perdono.

Sorrise maligno.

Emma: intanto, mi limiterò a tollerarla

S. Gold:mi va più che bene.

Emma: Mi tolga una curiosità, ma perchè lo fa?

S. Gold: Perchè so riconoscere un'anima disperata.

Forse ha ragione ero disperata, perchè nessuno sano di mente avrebbe chiesto aiuto al S. Gold, ma ora dovevo andare al solito posto dove mi aspettava Henry per parlare dell'operazione cobra, ma a quel punto successo una cose del tutto inusuale scoppiò una bomba e con essa anche il castello e Henry correva tutto trafelato verso di me.

Emma: Henry, ma che succede?

Dico anche io con tono alquanto preoccupato.

Henry: Il libro è esploso insieme al castello, non ci sarà più un lieto fine per i protagonisti delle favole.

Emma: Henry stai tranquillo, magari è ancora intatto.

Già speriamo che sia intatto ad Henry piace molto il libro.

Henry: Emma vieni, l'avevo messo qui.

Apre quella specie di botolina dove, vi poteva essere riposto il libro, però non c'era più nulla solo polvere il libro sembrava essere distrutto perciò Henry si mise a piangere e poi a tirare calci al vento, era scosso, io non sapevo che cosa fare, l'operazione cobra si era conclusa prematuramente.

Emma: Henry che ne dici se ce ne torniamo a casa sei scosso.

Henry: no, io me ne vado

Scappò via, non so dove Henry si fosse rifugiato, però lo cercai in continuazione per tutta la città, finché non entrai di soppiatto nella locanda di Ruby, ma mi bloccai proprio all'entrata perchè il mio piccolo ometto stava parlando con August e senti dire una frase da lui.

Non sono qui per te, sono qui per Emma”, quindi deduco che lui mi conoscesse già da prima che io venissi a vivere qui a Storybrooke, ma non indagai subito, ora mi dovevo occupare di un caso altroché allettante.

 

In quel momento ricevetti una chiamata inaspettata dalla mia amica Ruby.

Ruby: Emma, ci sei?

Emma: si, Ruby, che succede?

Ruby. Forse ho trovato qualcosa.

Tirai un sospiro di sollievo, perchè pensavo essere qualcosa che avrebbe scagionato la mia amica Mary M., però la mia illusione durò molto poco.

Emma: Che cosa hai trovato Ruby, aspettami lì che arrivo subito.

Chiusi la chiamata e corsi a prendere la mia bellissima, macchinina gialla canarino e sfreccia come un fulmine fino al luogo in cui mi ha chiamato Ruby.

 

Arrivata sul posto però non ci trovai la mia amica, ma August.

Che ci faceva lì? Era tempo di scoprire che cosa in realtà vuole da me.

August: che cosa fai?

Mi chiese come se nulla fosse mai successo!!! Dovrei chiedergli di che cosa voleva dire la frase di poco fa? Io credo di no!!! lui non sa nulla e per ora non deve sapere nulla.

Emma: Cerco un ago in un pagliaio.

Come si voleva dimostrare, si avvicinò in modo grazioso al mio tenero corpicino, ma chi volevo prendere in giro, si avvicinò solo per vedere qual'è la prova che ho appena trovato grazie alla mia amica Ruby.

August: cioè prove per scagionare la tua amica che è stata incastrata.

Buona a sapersi la pensiamo allo stesso modo August, non glielo dissi però.

Emma: Ogni pista che ho seguito si è trasformata in un vicolo cieco. Ero convinta di avere un grande istinto, dei super poteri, ma ora non lo so più. August: è come il blocco dello scrittore più o meno, senza la parte sulla scrittura però, .

Emma: Possibile...

August: quando queste cose capitano a me, preferisco rileggere quello che ho scritto, invece che procedere per inerzia così scopro che mi ero perso delle briciole di ispirazione per strada.

Emma: dovrei riniziare da zero.

Sei un genio August in questo memento ti vorrei proprio dare un bacio.

August: Quando io inizio a scrivere di solito parto da un'idea, e quando poi arrivo a meta ne ho un'altra, le cose cambiano.

Forse sto capendo il tuo discorso August, come ho già detto sei un genio.

Emma: e cambia la prospettiva.

August: esatto!!!

Emma: una donna scomparsa.

August: ed è diventato omicidio con occultamento, sapendolo dall'inizio forse avresti preso una strada diversa.

E vero!!!!cosa ci costa guardare meglio.

Così cominciammo ad ispezionare la zona dove vi avevo trovato lo scrigno di Mary M.

All'improvviso notai che August stava zoppicando non ne capivo il motivo, ma mi senti molto preoccupata per lui.

Emma: che succede?

Lui con aria moto sgarbata ed evasiva mi rispose; Ninete.

Io poco convinta, però imperturbata continua il mio discorso.

Emma: non sembra niente ti do un'occhiata.

Ma lui scatto indietro come scottato, che avesse paura che io lo toccassi, come mai questo rifiuto improvviso, pensavo che ci fosse feeling tra noi due oramai.

August: sto bene è solo un crampo ora mi passa.

Ci credetti molto poco alla sua scusa, ma lascia perdere e continuai le indagini.

August: mi dispiace, deve essere molto dura per te

Emma: beh questo è a dir poco.

August: io non ti conosco bene, però....( no caro, non mi conosci affatto)... Ho l'impressione che insieme a Henry, Mary M. rappresenti una famiglia te. Non c'è da vergognarsene.

Intanto che guardavo, notai che in mezzo alla sabbia vi erano 2 cose altrochè sospette, una chiave ed un pezzo di mettallo scheggiato.

Emma: August, guarda!!!

August: che cos'è?

Emma: un frammento, credo che sia di una vanga, che si è rotto urtando la roccia. Se troviamo la vanga da cui proviene dimostreremo che Mary M. non ha seppellito lo scrigno e che è innocente.

August: e penso che tu già sappia esattamente di chi è la vanga.

Sei molto perspicace August, riesci sempre a capirmi al volo, dopo aver pensato ciò li regalai uno dei miei migliori sorrisi.

Già sapevo chi era la prima indiziata ora ci manca solo un modo per entrare e dimostrare che sia stata lei a rapire la vittima e ad incastrare Mary M. 

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Capitolo 5
*** La resa dei conti ***


Sì lo so vi scoccio ancora con questa banalissima, stupida storia, ma se la seguiste ne vedrete delle belle come l'arrivò dell'antipatico, e non è una metafora, Neal, che tenterà di riprendersi Emma e Henry, come la scoperta di Tremotino che suo figlio è ancora vivo, come ritorneranno tutti nel loro mondo.
Come ho accennato è divisa in 2 parti la ff, prima e dopo il sortilegio.
All'inizio ho ripreso la storia tra Emma e August, modificandola.
Nel secondo nella storia vi sarà un triangolo tra Neal/ August/ Emma so come farla finire, ma Neal avrà un parte importante nel capitolo e con lui anche Tremotino.
Spero che la dseguite d'ora in poi in molti a presto. 

Capitolo 4

 

 

La resa dei conti.

 

 

Quella sera mi recai dall'unica persona autrice di questo misfatto: Regina.

Sapevo che la chiave che avevo trovato era per aprire una porta, dietro la quale avrei trovato la vanga che ha colpito Kethrin.

Al mio seguito vi era August, oggi non mi voleva lasciare un attimo sola sembrava che volesse sostenermi il tutto per tutto.

Io d' altro canto provavo qualcosa per lui, non sapevo se definirla amicizia, affetto fraterno, amore, ero come al mio solito confusa.

In passato ero più decisa sulle mie relazione, quando ebbi conosciuto Neal, fu amore a prima vista, con August, invece, era tutto un mistero.

Oddio!!! sto facendo paragoni, August, non è Neal, e, Neal non è August, sono due persone completamente differenti”.

Emma: Adesso noi entreremo, ma tu non toccare niente.

Lui alzò le mani in segno di resa, aveva su i guanti perchè non ci ho pensato anch'io, i guanti non lasciano impronte.

Così, con le torce io ed August cercammo per tutto il garage e alla fine notai la vanga, finalmente, esultai felice , abbiamo il nostro colpevole.

Emma: August, vieni qui.

Si avvicinò con passo molto felpato, alzò la sua torcia e vide ciò che avevo visto io, la vanga era spezzata e il pezzo che avevo in mano combaciava.

I nostri sguardi per un breve attimo si incontrarono, fui la prima a distoglierlo, ma sentivo sempre il suo sguardo penetrante su di me.

 

Il giorno seguente, mi recai a casa di Regina con in mano un mandato di perquisizione sapevo già dove cercare ed ero al settimo cielo, avrei scagionato la mia amica e fatto vedere a tutti chi era realmente il loro sindaco.

Regina aprì la porta e sembra che rimase stupita dalla mia presenza.

Regina: Buongiorno signorina Swan a cosa devo la sua presenza?

Emma: Ho un mandato di perquisizione Regina devo ispezionare la sua casa, iniziamo dal garage.

Regina: bene e cosa crede di trovare la dentro?

Emma: l'arma del delitto.

A passo svelto seguita da Regina mi recai nel suo garage e sapendo benissimo dove fosse l'arma andai dritta nel punto in cui l'avevamo trovata la scorsa notte........Rimasi allibita.... Non era possibile, la vanga era sparita.

 

 

C'era solo una persona a conoscenza della vanga, come ho potuto fidarmi di lui, era stato lui ad avvisare Regina, a far perdere le tracce, ora capisco del perchè mi era sempre stato appresso, mi sentivo delusa e allo stesso tempo sconfortata.

Regina: sei contenta adesso.

Disse con la sua solita aria da strafottente.

Io le girai le spalle e uscì di fretta dovevo sapere il perchè lo aveva fatto, perchè mi aveva usato e mentito era ora di scoprire la verità.

Bussai frettolosamente la porta della stanza di August.

Lui mi aprì e senza sapere cosa realmente fosse successo.

August: ciao.

Emma: come hai potuto farlo, hai tradito sia me che Mary M.

August: aspetta un attimo, rallenta un secondo, di che parli

< Certo fai pura la parte dello sprovveduto, tanto io so che sei stato tu>.

Emma: La vanga era scomparsa dal garage, Regina sapeva del mio arrivo.

August: credi che sia stato io a dirglielo?

Emma: certo, sei l'unica persona che lo sapeva.

August: aspetta, speravo che avessi abbastanza fiducia da sapere che io non ti tradirei mai.

Emma: e.... perchè dovrei? Come faccio a sapere che non menti? E che mi dici la verità?

August: Non mento lo giuro.

Emma: è esattamente quello che direbbe un bugiardo.

Presi e me ne andai, non poteva dire la verità, gli occhi, i suoi occhi non mentivano solo che io non gli credevo, non volevo credergli, sembrava essere afflitto per ciò che gli avevo detto, però ero sicura, erano i fatti che parlavano, lui era il solo ad essere stato con me tutto quel tempo, ed era l'unico a sapere dove si trovava la vanga, stavo male perchè ancora dopo tutto questo tempo un uomo era riuscito a prendermi in giro.

Entrai come una furia nel commissariato e mi trovai davanti il Signor Gold e Mery M. che veniva portata via, era finita Mery M. era condannata.

Emma: io mi ero fidata di lui, avevo chiesto il suo aiuto perchè, lei era l'unico che poteva contrastare Regina.

S. Gold: non disperare, Emma, non è mai troppo tardi.

Emma: troppo tardi per cosa?

S. Gold: per fare la mia piccola magia.

E come se ne è andata mi lasciò un sacco di dubbi che anche lui fosse coinvolto con Regina che avesse fatto il doppio gioco, beh era tutto da vedere, ora mi importava solamente di trovare un piccolo modo per scagionare Mary M.

Buttai il mio ufficio tutto in aria, ero distrutta e allo stesso tempo nervosa, ma buttando in aria il mio ufficio ci ritrovai una cosa, una cimice dentro un vaso di fiori, quello stesso vaso che il giorno prima Sidney mi aveva portato.

Lui era la spia, la spia di Regina, perciò August non era l'unico a sapere tutto, ma anche Regina, e poteva aver fatto sparire lei la vanga che il giorno prima avevo trovato.

 

 

Dovevo correre da August , trovarlo e scusarsi , non era stata colpa sua, ero io che avevo sbagliato.

Lo trovò all'uscita della locanda di Ruby.

Emma: ehi!!! Mi dispiace.

Chissà se mi avrebbe ascoltato, chissà se mi avrebbe perdonato, io in cuor suo l'avrei fatto, e spero ancora adesso che non tutti sia perduto”.

Si avvicinò a me con tale lentezza, che mi fece mancare il fiato.

August: per cosa?

Emma: per aver dubitato di te. Scusami non dovevo.

Lui guardò cosa avevo in mano e mi chiese: Che cos'è?

Emma: una prova. La dimostrazione che mi sono fidata delle persone sbagliate. Avrei dovuto ascoltarti, questa cimice l'ha messa Sidney

August: Il giornalista?

Emma: dovevo capirlo.

August: no, non prenderti colpe che non hai Emma, a volte non è semplice vedere ciò che abbiamo sotto il naso, ma non mi hai deluso “Mi ha perdonata, meno male”

Emma: ce la metto tutta.

In quel momento i nostri visi erano vicini, quasi si toccavano, le sue labbra erano talmente vicine da sentire il suo respiro, chiusi gli occhi e aprì leggermente la bocca, ma all'improvviso si sentì un urlo da dietro la locanda era Ruby

Emma: Ruby che è successo?

Ruby: La dietro!!!

Mi indicò dietro il vicolo, dietro di me c'era pure August e vidi una cosa del tutto inaspettata il corpo di Kathryn dissanguato, ancora vivo,ma pieno di sangue, non riusci a guardarlo dietro di me August mi circondò con le braccia e spinse la mia testa fino al suo petto, in modo tale da occultarmi la visione sadica della donna, Ruby chiamò subito un'ambulanza che arrivò da lì a poco, Mary M. era finalmente scagionata, ma a che prezzo.

 

 

Portata via la vittima tornai alla mia auto dovevo riflettere, ma successe la seconda cosa più assurda di quel giorno trovai sotto la mia auto il libro di Henry

Andai direttamente alla sua scuola.

Emma: Henry?

Henry: Emma, che succede?

Emma: ho delle novità sull'operazione cobra.

Henry: sì!! e quali?, senza più il libro.

Emma: ecco qui le novità, il libro non è andato disperso, l'ho trovato stamani sotto la mia auto.

Henry: Evviva possiamo riaprire l'operazione cobra allora?

Emma: si possiamo riaprirla.

Ero felice del fatto che Henry fosse felice, almeno c'era stato un riavvicinamento con mio figlio”.

 

Il pomeriggio Mary M. fece una festa in suo onore per essere stata scagionata dalle accuse che la legavano al caso.

Notai un certo Feeling tra August e mio figlio come se fossero in combutta su qualcosa, non diedi molta importanza al fatto, ma quell'uomo era affascinante e allo stesso tempo molto misterioso.

In seguito dovetti accompagnare Henry a casa prima che Regina si accorgesse della sua scomparsa, per mia fortuna o sfortuna alla porta vi trovai David, sapevo quello che aveva detto a Mary M., però, dovevo chiederle prima il permesso a lei per farlo entrare.

Appena mi voltai incontrai il suo sguardo” gli dissi con il labbiale, che David era qui. Lei con uno sguardo altro che sconcertato mi disse di farlo andare via.

Emma: Hanry i accompagna a casa David....

David: ma io volevo solo.....

Emma: mi spiace.

Li fece un sorriso tiratissimo e lui prese e se ne andò, proprio in quell'istante arrivò il Signor Gold.

Signor Gold: crescono proprio in fretta.

Ma che vuole questo qui?

Emma: già e sempre più difficile lasciarlo andare, cambiando del tutto discorso mi dica è stato lei?

Signor Gold: a fare cosa?

Emma: A fare materializzare Katryn all'improvviso, qui c'è il suo zampino. È questa la piccola magia di cui parlava?, perchè se lei ha rapito quella poveretta per rilasciarla....

S. Gold: Lei sta pensando che io lavori con Regina o contro di lei?

Emma: potrebbe fare il doppio gioco.

1 a 0 per me S. Gold.

S. Gold: se la dia lei una risposta, nel frattempo le faccio io una domanda, cosa sa di quell'uomo?

Perchè mi chiede di August? Non si sarà messo nei guai? Il signor Gold è un tipo troppo imprevedibile, potrebbe arrivare a ucciderlo, speriamo che non diventi un nemico, perchè in questo caso non saprei come fare a proteggerlo”

Emma: August è uno scrittore, a parte questo la sua vita è avvolta nel mistero. Perchè?

S. Gold: l'ho sorpreso a frugare nel mio ufficio August W. Booth, è chiaramente un nome falso. Lo sa sono un vero esperto di nomi.

Ecco lo sapevo ora inizierà ad indagare su di lui, spero che non gli succeda nulla di grave.

Emma: Sarà uno pseudonimo che le importa?

S. Gold: si fida di lui?

Dopo tutto quello che è successo, dopo quello che c'è anche stato, me lo chiede pure,certo che mi fido di lui più di chiunque altro.

Emma: Sì, più di quanto mi fidi di lei.

Lasciai lì il signor Gold da solo e mi avvicinai ad August lo dovevo tenere sotto d'occhio al sicuro almeno il più possibile dovevo evitare che il signor Gold li facesse qualcosa.

Tenevo a lui, come tenevo ad Henry e non gli sarebbe accaduto nulla finché io gli sarei rimasta a fianco.

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Capitolo 6
*** La più cruda delle Verità. ***


Eccoci quì, si sono sempre io, ve lo detto che la finivo anche se non ricevevo delle Recensioni positive, perchè mi piace la storia, e perciò non sono come alcuni che la iniziano, ma non la continuano perchè non ricevono dei commenti da voi, io continuo per la mia strada mi basta solo uno che visita il capitolo che per me vuol dire letto.
siamo quasi alla fine della prima parte, poi inizierà la seconda che sarà molto più avventurosa e più emozionante, perchè è tutta di mia invenzione.
Spero che continuiate a seguirmi baci a presto.

Capitolo 5.

 

 

La più cruda delle Verità.

 

Era passato un giorno e mezzo da quando non vedevo August, Henry quel mattino si presentò a casa mia con il libro aperto, e successo qualcosa di insolito, credo anche di sapere che cosa, ma lo faccio dire a lui.

Emma: Henry, come mai già in piedi?

Henry. Emma, ho sfogliato il libro e vi ho trovato qualcosa di strano al suo interno, una storia che precedentemente non c'era.

Emma: quale Henry?

Che strano, anche io lo sfogliato in precedenza ed ho visto tutte le storie possibili, non sapevo che ve ne era una in più.

Henry. Quella di Pinocchio, prima non c'era. Il signor Marco è Geppetto però bisognerebbe trovare il fantomatico Pinocchio.

Emma: Me ne occupo io.

Ho già un sospetto solo che me ne devo accertare, non credo veramente ciò che viene descritto nel libro, ma per il bene di Henry lo devo fare.

 

 

Mi ritrovai fuori dal mio palazzo e in quello stesso instante vidi August che mi stava aspettando lì fuori, la sua aria era molto seria sembrava che il mondo ci stesse cascando addosso proprio in quel momento, che mai doveva succedere.

Lui mi indicò la moto, io vi salì sopra, proprio e partimmo per una meta che a me era sconosciuta, ad uno stop gli chiesi: August puoi dirmi dove stiamo andando e come questo mi aiuterà a battere Regina?

August: facciamo una scampagnata Emma così potrò raccontarti una storia.

Emma. Quale storia?

Ora mi faceva davvero paura, che venisse da un altro mondo realmente?

August: La mia!!!

Guidò per un lungo tragitto fino a che la luce del giorno divenne il buio della notte e si fermo vicino ad un ristorante.

Era ora di cv ora di chiarire, era ora di scoprire chi fosse veramente August W. Booth, era ora che lui si aprisse del tutto con me, perchè se vogliamo creare un rapporto solido, la verità viene prima di tutto.

Emma. Che cos'è questo posto?

August: che io sappia un ristorante.

Emma: ora basta scherzi, non sono un personaggio di uno dei tuoi libri, ora dimmi che cosa ci facciamo qui.

August: credo che tu lo sappia.

E no che non lo so August, oppure io lo so ma non tivoglio credere, non voglio credere a ciò che mi stai per dire, rovinerà per sempre la nostra amicizia e quello che si stava per creare.

August tira fuori dalle sue tasche un foglietto e aggiunse: questo posto ti sembra famigliare. Sei stata portata qui quando ti hanno trovato da piccola.

Emma: hai rimediato un articolo che parla di me, e allora? Credevo di essere qui per parlare della tua storia.

August: infatti, questa è la mia storia, ed è anche la tua.

Emma: che cosa stai dicendo? < no non ci posso credere, non può essere vero....>

August: Il bambino di 7 anni che ti ha trovata, ero proprio io.

No non può essere August è il bambino della mia infanzia.

Ci recammo nel bosco.

Emma: perchè siamo venuti nel bosco?

August: perchè le risposte che stai cercando sono nel posto in cui ti ho trovata.

Emma: ecco non sei tu il bambino sull'articolo, non sono stata trovata in un bosco, ma sul ciglio della strada.

August: cosa te lo fa pensare? Il fatto che fosse scritto sul giornale, non ti è venuto in mente che quel ragazzino potesse aver mentito sul luogo del ritrovamento?

Emma: no, però mi viene in mente che mi stai raccontando un mucchio di bugie. Non voglio più ascoltarti (non voglio più crederti, perciò me ne vado), Mi incammino verso la strada però lui disse una frase che mi fece tornare indietro.

August: Quando ti ho trovata era avvolta in un copertina, era bianca e c'era ricamato il nome Emma in un angolo. (Oddio!!! come lo sa? Solo Mary M. ha visto la copertina nessun altro). Questo non c'era nell'articolo vero? Come farei a saperlo se non fossi io?

Già i torni contano sei tu...

Emma: ok!!! supponiamo che sia proprio tu, perchè hai mentito sul luogo in cui mi hai trovata?

August. Solo per proteggerti.

Emma. Proteggermi da cosa?

August: da quello...e mi indicò un albero.

Emma: un albero?

August: tu hai letto il libro di Henry? E dunque sai del sortilegio, sai che ruolo hai, è vero Emma io e te siamo arrivati in questo mondo con quest'albero.

Emma: August, vorresti farmi credere che sei un personaggio delle favole?

August: Pinocchio.

Ok abbiamo capito che in quella città sono tutti pazzi, ed io avdo proprio a prendermi i pazzi, Regina, il S. Gold, Henry, ed ora pure August, mi fidavo di lui, credevo fosse diverso a quanto pare per l'ennesima volta ho sbagliato.

Emma: Già certo Pinocchio, Questo spiega le bugie. Sei tu che ha aggiunto una storia al libro di Henry.

August: volevo che sapessi la verità.

Emma. La verità è che hai perso completamente la testa e come bugiardo non vali niente, perchè non scrivere la fine della storia ( ora non ci sto capendo più nulla)

August: perchè è questa la fine la stiamo scrivendo ora, in questo momento.

Emma: e che cosa succederà alla fine della storia?

August: che comincerai a crederci.

E no caro io non crederò proprio a nulla, per oggi ho sentito abbastanza.

Emma: non succederà mai.

Il suo sguardo era altroché allibito, non sapeva più che pesci pigliare, ma ha ragione io non credo in nessun sortilegio, questo era il mondo reale.

Mi spiace August che tra noi è finita così.

Io corsi via ero affranta, mi sentivo sconfitta, non so cosa mi stesse succedendo, ma volevo solo andare nel mio letto e svegliarmi come se questo fosse solo un brutto sogno.

August d' altro canto mi stava inseguendo e chiamandomi, chiedendomi di restare, ma non ce la facevo, non potevo più vederlo ne come amico, ne come qualcosa di più, mi ha deluso e mi deluderà ancora.

All'improvviso sentì un tonfo, mi girai August era caduto, non stava bene, oppure faceva solo finta.

Emma: cos'ha la tua gamba che non va?

August: ho fallito

Emma: si può sapere di che cosa stai parlando?

August: non ha importanza, non mi crederai mai.

Emma: se pensi che facendoti compatire riuscirai a farmi cambiare idea ti sbagli di grosso.

August: io non mi sto facendo compatire, che tu ci creda oppure no è tutto vero Emma, sono malato.

Emma: è un eufemismo.

August: sei mai stata a Puket, è un'isola ricca di fascino, piena di piacere è il luogo perfetto per perdersi, ero proprio lì, quando tu hai deciso di rimanere a Storybrooke.

Emma: come fai a sapere quando ho deciso di rimanere a Storybrooke?

August: perchè alle 8: 15 del mattino, mi ha svegliato un terribile spasmo alla gamba, erano le 8: 15 di sera a Storybrooke, ti dice qualcosa? È in quell'attimo che il tempo in città ha ripreso a scorrere ( no non è possibile), avrei dovuto essere lì con te, ma non c'ero.

(Ma di che cosa sta parlando, di quando mi sono recata a Storybrooke, oppure prima?) e dato che ero a girovagare per il mondo ho avuto un doloroso monito di quanto ero lontano dalla via, se l'albero non è servito a farti credere, ci penserà questo.

Tirò su il punto dei pantaloni più in basso, all'inizio non volevo credere ai miei occhi al posto della gamba aveva il legno, non poteva essere vero, sbattei gli occhi velocemente per vedere se fosse reale e vidi che era una gamba di uomo, erano solo state delle allucinazioni.

Emma: la tua gamba cosa dovrebbe dimostrare?

August: guarda.

Emma: August sto già guardando

August: sul serio non lo vedi?

Emma: non vedo cosa?

August: la forza con cui neghi e più forte di quanto pensassi, ti impedisce di vedere la verità.

Emma: ok, uno dei sue sta perdendo la testa e non si tratta di me.

August: ti rifiuti di aprire gli occhi, dopo tutto quello che hai visto che cosa ti impedisce, ancora di credere.

Emma. Perchè per te è così importante che io creda.

August: perchè io e tutta questa città, tutti noi confidiamo in te.

Emma: io però, non vi ho mai chiesto di confidare in me.

August: ci farai l'abitudine perchè questa è la realtà.

Emma: stai dicendo che la felicità di tutti dipende da me? Non è possibile, è una responsabilità che io non voglio.

August: non la vuoi ora, poco tempo fa non volevi neanche Henry, ma lui è venuto da te ed ora lotti con tutte le tue forze per lui.

Emma: ma solo per lui, perchè non riesco a gestire altro in questo momento, anzi sto fallendo anche su quel fronte, e tu vieni a dirmi che devo salvare tutta la città è una cosa ridicola, non voglio ascoltarti.

August: mi dispiace per te Emma, ma questo non cambia la realtà, sei la nostra unica speranza

Emma: allora siete tutti nei guai.

Mi spiace August, mi spiace per tutto quanto, ma io non sono in grado, addio.”

 

 

Scappai, corsi per lunghi chilometri fino a ritrovarmi a Storybrooke, mi fiondai a casa di Regina con un solo obbiettivo lasciare la città, però di frequentare lo stesso Henry, anche se l'unico pensiero che affollava la mia mente erano le parole che August mi aveva detto pochi minuti fa, tutto ciò era assurdo, ma dentro di me sentivo che era reale, sentivo che non mi stava mentendo, ma non volevo crederci, finché sulla porta di casa mia non vi trovai il mio ragazzo Henry, con in mano un dolcetto.

Emma. Grazie Henry è per me?

Stavo per addentarlo quando Henry me lo tolse di mano.

Henry: no ce la mela.

Emma. E allora?

Hnery. C'è il veleno, non puoi mangiarlo.

Henry me lo aveva portato su richiesta di Regina, lui mi ha detto che lei lo aveva preparato per il viaggio

Emma: cosa?

Henry: non capisci l'accordo era solo un trucco per farti mangiare quello per liberarsi della salvatrice.

Emma. Perchè avrebbe dovuto farlo, le avevo appena detto che me ne andavo.

Henry: finché sei viva sarai una minaccia per il sortilegio.

Emma: Henry adesso devi smettere di ragionare così.

Henry: ti giuro che è la verità e le cose non cambieranno neanche lasciando la città.

Emma: facciamo una prova

Tentai con tutta la mia forza di strapparglielo dalle mani però non ci riusci.

Henry: no.

Emma: ma che stai facendo?

Henry: non avrei voluto arrivare a questo, puoi non credere al sortilegio o a me, io però credo in te.

Mentre morsicava mi rendevo conto che era solo un scherzo.

Emma: visto ci vuoi un po di gelato così possiamo parlarne con calma..

Ma mentre parlavo vidi la vista di Henry appannarsi, scivolare verso per terra ed era come se fosse svenuto lo chiamai un paio di volte ma non mi rispose che dovevo fare?

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Capitolo 7
*** Impavido, leale, altruista ***


Capitolo 6

 

Impavido, leale, altruista

 

Portai mio figlio direttamente all'ospedale bisognava scoprire che cosa ha? Cosa gli è successo? Io dissi ciò che ho visto ai medici, ma non mi credettero, dovevo avvisare la madre adottiva, dovevo parlarne, con qualcuno, farmi aiutare dovevo fare qualcosa, ma l'unico che mi venne in mente era August, lui era l'unico che mi poteva aiutare adesso.

Dopo aver informato Regina mi recai a velocità inaudita a casa di August, bussai, ma nessuno mi rispose, che fosse fuori, aprì lentamente la porta e lo ritrovai sul letto sdraiato immobile che gli fosse successo qualcosa, poi vidi una cosa del tutto anormale, August era di legno.

Emma. Nooo!!! August che succede?

Non è possibile dovevo credergli prima, dovevo aiutarlo quando mi ha chiesto aiuto, non ora, adesso sta morendo ed io non posso fare nulla

August: ora riesci a vederlo? Finalmente credi.

Il suo respiro era lieve, ed era così afflitto.

Era un puntino nero che stava andando incontro alla luce io dovevo fermarlo, dovevo dirgli che lo amavo dovevo dirgli molte cose e non poteva andarsene così, io non glielo avrei permesso.

Emma: sì, adesso ti credo, ma cosa posso fare per salvarti?

August: spezza il sortilegio.

Emma: ci proverò te lo prometto, ma ora devo salvare Henry e senza di te non posso farcela

August: non è vero.

Emma: si che è vero, è troppo per me, io oggi ho sentito dalla Regina cattiva e Tremotino che devo andare a caccia di pozioni, non ce la faccio August, non ce la faccio, una persona normale non può farcela.

August: per nostra fortuna tu non sei normale, tu puoi salvare Henry tu puoi salvare tutti noi

Emma: Shiiiiiiiii!!!! riposati August, non sprecare il fiato tu devi rimanere in vita.

Emma cercò di trattenere le lacrime, cerco di non farle scivolare lungo la sua guancia e cadere sul petto oramai fatto di legno di August, e pian piano il viso di Emma si avvicinò, con molta delicatezza al viso di August e poso lievemente le labbra sulle sue, non sapeva cosa avesse scatenato quel terribile ricordo, ma sapeva che gli avrebbe dato una mano per l'ultima missione.

Vide suo padre e sua madre con in braccio lei, vide il padre che fece di tutto per portarla in quel luogo di legno che sembrava una corteccia d' albero August aveva ragione lei era la salvatrice e doveva aiutarlo.

Risvegliata dal bacio disse: August non ti preoccupare io ti salverò, salverò te Henry e tutta Storybrooke, ora so cosa devo fare.

 

Detto ciò mi allontanai di fretta, e mi recai alla locanda del S. Gold che non era altro che Tremotino.

Entro di soppiatto nel negozio di Tremotino.

Tremotino: sbaglio, oppure se il mio occhio non mi inganno quello è lo sguardo di una donna che crede nel sortilegio?

No non sbaglia brutto cretino, ora dimmi il modo per salvare Henry e anche August.

Emma: saltiamo i convenevoli Tremotino, e andiamo subito al punto che devo fare per salvare Henry?

Tremotino: meno male che quando ho redatto il sortilegio, ho messo una goccia della pozione più potente al mondo come clausura di salvataggio.

Emma: e quale sarebbe?

Tremotino: l'ho ricavata dalle ciocche di capelli dei tuoi genitori, è l'amore la magia più potente al mondo ed è l'unica che può spezzare l'incantesimo.

Emma: ecco perchè sono io la salvatrice, ecco perchè sono l'unica a spezzare l'incantesimo.

Tremotino: ed ora lei deve andare a recuperarla, lei è al solito posto, la mia amica.

In quel momento entrò Regina.

Regina: di chi parlate?

Tremotino: della nostra amica, è sempre al solito posto vero?

Regina: lei è uno stronzo, non può permetterle di andare lì.

Tremotino: io posso e devo se volete salvare Henry.

Regina. Va bene, è accordato andiamo.

Tremotino: Aspetta, le devo dare ancora una cosa.

Infatti davanti a me vi era una scatola e dentro ad essa vi era posta una..... spada? Ma a cosa serviva una spada io avevo i proiettili ed erano molto più potenti.

Emma: una spada?

Tremotino: La spada di suo padre.

 

Regina mi accompagnò nella scuola elementare, ma che stava cercando' All'improvviso aprì un passaggio segreto dietro alla parete, un passaggio di cui nessuno conosceva l'esistenza.

Emma: perchè non viene giù con me?

Regina: perchè qualcuno deve star qui per muovere l'ascensore.

Emma: se ne inventi un'altra di scusa, io non mi fido di lei.

Regina: è reciproco, ma dobbiamo farlo per il bene di Hentry.

Emma: se Henry muore, lei morirà con lui, che mi devo aspettare.

Regina: diciamo un'amica, che però il suo corpo non gli appartiene.

Emma. Va bene io vado.

Regina: in bocca al lupo.

Certo mi serve molto,comunque mi avviai giù per l'ascensore, appena arrivai a Terra non sapevo che cosa aspettarmi, era tutto buio non si vedeva nulla e in mezzo alla saletta vi era una specie di bara, fatta con rami foglie e vetro, che sia morto qualcuno, i miei passi si fecero pesanti ed indietreggia, finché non sentì dietro di me un corpo enorme e caldo, sembrava squamoso, chi poteva essere, appena mi apparì un occhio verde e pauroso capì perfettamente di chi si trattava, era un drago, avrei dovuto combattere contro un drago?

All'inizio con la mia spada tentai dei colpi, ma non era capace di maneggiarla perciò riposi le soluzioni al metodo pratico, utilizzare una pistola.

Sparai una serie di colpi a vuoto, perchè la bestie era ancora intatta, allora la mandai all'angolo infatti precipitò dentro il magma, pensavo che fosse finita, pensavo che fosse morto, ma non era così, dopo pochi attimi, infatti, si rialzò in volo, che dovevo fare? Avevo finito i proiettili, avevo finito le idee, mi guardai intorno in cerca di un aiuto ed eccola, la spada di mio padre, era l'unica soluzione, mi gettai dietro a delle colonne per schivare il fuoco che derivava dalle fauci del mostro e mi gettai per prendere la spada, la strinsi e infine la gettai sperando che colpisse direttamente il cuore della bestia.

Come avevo previsto, il mostro divenne polvere e aveva lasciato con la sua distruzione un contenitore oro, lo presi e lo portai direttamente a Tremotino, presi l'ascensore per recarmi al piano superiore, con il cuore in mano perchè ero ancora preoccupata per le sorti di Henry, ma all'improvviso l'ascensore si bloccò, e la faccia che vidi non è quella che speravo.

Emma: che succede Regina.

S. Gold: Signorina Swan, la Signorina Regina la lasciata.

Emma: Signor Gold, aspetti che venga su.

Signor Gold: Emma, con quella cosa in mano non riuscirà a salire, me la lanci. (si certo così poi potrai scappare, non mi fido), si fidi di me, non c'è più tempo.

Tanto vale fidarsi, il tempo scorre e il mio piccolo Henry potrebbe morire, in questo caso dovrò fidarmi del Signor Gold, lui è l'unico che è qui per aiutarmi.

Emma: va bene, adesso glielo lancio.

Dopo averglielo lanciato, però il Signor Gold, scappò via, mi lasciò li da sola capì immediatamente di aver commesso uno sbaglio e dovevo assolutamente affrettarmi per riprendere in mano la situazione, mi arrampicai con una velocità inaudita e appena arrivata al pianerottolo vi ritrovai Regina legata ed imbavagliata, che cosa era successo?

Dopo avergli tolto la benda che aveva sulla bocca mi sputò fuori il suo veleno.

Regina: Sì è fidata di lui, anche quando gli ho detto di non fidarsi, ora chissà dov'è andata, Henry è spacciato per colpa sua.

Io che continuavo a slegarla anche se dentro di me mi maledivo per essermi fidata di lui, per non aver capito che era tutto uno scherzo di pessimo gusto, gli dissi per rimediare “Magari non è andato, lontano possiamo ancora recuperarlo”.

In quel momento ci squillarono i cellulari, sia il mio che quello di Regina, era l'ospedale.

Emma: l'ospedale, Henry.

Tutte e due ci dirigemmo all'ospedale più in fretta possibile, questo vuol dire che Henry si è aggravato e in casi più gravi potrebbe essere morto.

Appena arrivammo alla stanza di Henry i dottori ci dissero che avevano fatto il possibile, Henry era morto.

Io e Regina iniziammo a piangere il dono più prezioso c'era stato tolto e nessuno poteva ridarcelo.

Regina rimase fuori dalla stanza, io, invece, mi incamminai per raggiungere il letto del piccolo.

Appena gli fui vicino.

Emma: mi spiace Henry, mi spiace così tanto, (le mie labbra arrivavo quasi perfino a toccare la fronte) Ti voglio bene.

In quel momento, nel momento in cui le mie labbra toccarono la fronte di Henry successe una cosa del tutto inaspettata, un fascio di luce si espanse per tutto l'ospedale e successivamente per tutta la città, Il sortilegio era stato spezzato, e il corpo di Henry riprese a respirare e successivamente il cuore riprese a battere, gli occhi si aprirono e mi disse: anch'io ti voglio bene. Ci sei riuscita hai spezzato il sortilegio e mi hai salvato.

Io smisi di piangere e gli feci un sorriso, avevo finalmente adempiuto al mio compito, ma mi chiedevo ancora come mai eravamo tutti qui.

Emma: Henry, come mai siamo ancora tutti qui?

Henry: non lo so.

Poi vidi la “suddetta” infermiera guardare fuori dalla finestra, che stava succedendo, vidi un nuvola grossa di colore violaceo sommergerci e poi più nulla, la città venne completamente sommersa e la visione era confusa, era l'inizio, dell'arrivo, di nuovi guai.


ED ECCO QUì LA FINE DELLA MIA PRIMA PARTE. 
FINALMENTE DIRETE, NON NE POTEVO PIù DI QUESTA COPPIA, E VERO, MA COME VEDRETE IL FINILA LASCIA UN PUNTO DI SOSPENSIONE, COME CONTINUERà? 
SEMPLICE, AL PIù PRESTO VI SPOSTERò LA SECONDA PARTE DELLA MIA SERIE CHE VEDE COME PROTAGONISTI EMMA/AUGUST/NEAL CHE COSA ACCADRà? 
CONTINUATE A SEGUIRMI E LO VEDRETE =) 
A PRESTO 

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Capitolo 8
*** Avviso ***


Avviso importissimo. 

La seconda parte non segue, nessun avvenimento della serie televisiva. 
La storia si incentrerà sull'arrivo di Neal, che sconvolgerà il quieto viviere di Emma e Henry. 
In più il mistero si farà più fitto, come mai Emma è gli altri protagonisti delle favole sono ancora a Storybrooke? e che cosa è successo realmente ad August? 
Nella Serie televisiva Neal è visto come un ragazzo alquanto dolce e corretto e che tiene molto alla famiglia, nel mio caso invece vedremo un ragazzo tenace a raggiungere i suoi obbiettivi, il quale utilizza qualsiasi mezzo per ottenerli, anche ingannare Henry. 
Henry in questo caso riscoprirà l'affetto paterno, visto che nella prima serie è l'aspetto materno che si va ad approfondire. 
August ha invece un particolare, quando è stato intagliato il tronco Geppetto ci ha decorato sopra un crisantemo, aspetto molto importante per capire la mia "FF". 
Speroc eh continuiate a seguirla e grazie mille perchè questa ff è la migliore che mi è riuscita. 

A presto.

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Capitolo 9
*** Calls me home ***


 

 

Eccomi tornata con il primissimo capitolo della seconda parte della mia storia. 

Capitolo di mia invenzione, finalmente la storia si farà più avvincente, e a parer mio più bella, spero che anche a voi piaccia, con i capitoli sono quasi alla fine. 

Ditemi che ne pensate a presto ;) 

Capitolo 7

 

Calls me home

 

La nube violacea ci sommerse, eravamo tutti felici, perchè finalmente potevamo tornare nel nostro luogo d'origine, potevamo lasciare Storybrooke e vivere finalmente in pace e prosperità, con i nostri famigliari, con i nostri amici, con i nostri amori, ma dopo che la nube ci ebbe investito aprimmo gli occhi e ciò che vedevamo non era ciò che ci aspettavamo, eravamo di nuovo a Storybrooke.

 

Dal mio canto non notai la differenza, io vivevo oramai da troppi anni in quel mondo, forse in cuor mio avevo solo sperato di vedere un posto diverso dal mondo reale, ma eravamo qui tutti a Storybrooke, questo voleva farci capire che non era finita, che la minaccia incombe ancora su di noi.

 

Mi fiondai fuori dall'ospedale, per vedere se la nube aveva rilasciato danni nella cittadina di Storybrooke, ma non c'era nulla di strano, tranne un paio di persone a me conosciute che si abbracciavano e con gli occhi pieni di gioia si salutavano come se era da tanto tempo che non si vedevano.

Mi avvicinai, meglio per ascoltare ciò che Mary M. stava dicendo.

Mary M.: Prima devo trovare mia figlia.

Non potevo crederci allora era vero, io ero figlia di due personaggi delle favole, ero figlia di Biancaneve e il Principe Azzurro.

Emma: allora è tutto vero?

Si girarono entrambi e volsero lo sguardo verso di me, ci leggevo dentro un po di incertezza, un po di paura, ma mi avvicinai comunque e loro si avvicinarono a me, la prima ad allungare le braccia per darmi un caloroso abbraccio fu mia madre, seguita da suo marito e infine da Henry, mentre rimanevo lì un pensiero fisso aleggiava nella mia mente “ dove poteva essere August?”

Emma: Dov'è August?

Chiesi con tono, a parer mio fin troppo alto.

Bincaneve: io non saprei Emma, dove l'hai visto l'ultima volta

Emma: su di un letto ed era morente.

Marco: in che senso?

Emma: si stava trasformando in legno, cioè si è trasformato in legno, io l'ho lasciato lì perchè dovevo compiere il mio destino mi spiace non volovo farlo.

Mi dispiaceva non poter aiutare Marco, e mi dispiaceva aver lasciato morire un'altra persona a cui tenevo.

Henry: Emma, aspetta un attimo, forse non è troppo tardi per August, ci basta trovare la fata Turchina lei potrebbe aiutarci.

Ci muovemmo tutti troppo in fretta per accorgerci che la fata Turchina era lì ad ascoltare ciò che stavamo dicendo.

Fata Turchina: Ho sentito tutto Henry purtroppo non posso darvi una mano, non ho la mia bacchetta e senza di essa non posso fare le magie.

Erano tutti afflitti compresa io anche se non lasciavo trasparire nulla, non potevo dire che amavo August, non potevo dire nulla, perchè non ho fatto nulla per aiutarlo.

 

Emma non immaginava che un uomo misterioso era appena arrivato in città e che avrebbe messo a soqquadro la sua vita. In quel momento si trovava con August, l'aveva incatenato e legato, non gli permetteva via di scampo, perchè lui era l'unico che poteva mettergli i bastoni tra le ruote.

August: che cosa sei venuto a fare a Storybrooke?

Dal tono utilizzato da August, si capiva che non era uno sconosciuto.

Uomo:A riprendermi ciò che mi appartiene.

August: Emma non è tua, e appena scoprirà della mia scomparsa mi verrà a cercare e te la farà pagare.

Uomo: ti fidi troppo di lei August, non dovresti dargli tutta questa fiducia, ti ha già deluso una volta cosa te lo fa pensare che non lo farà di nuovo'

August: non lo farà io credo in lei.

Uomo: me la riprenderò August, lei ed Henry andremo a New York e vivremo felici, non me la porterai via di nuovo.

August: io non te lo mai portata via.

Uomo: tu me l'hai portata via ed io te la farò pagare.

 

Io dal mio canto mi recai alla stanza di August, dovevo vedere se almeno la sagoma del burattino fosse lì.

Entrai senza neanche chiedere il permesso, sapevo che oramai nessuno poteva rispondermi, perchè Pinocchio era solo un burattino di legno.

Il mio naso Entrò nella stanza e senti un lieve profumo di Uomo, com'era possibile, August oramai era morto.

Entrai del tutto e vidi, nulla, non poteva essere almeno il burattino doveva esserci invece era scomparso, che il sortilegio abbia fatto effetto anche su di lui e lo ha riportato in vita?

Impossibile Graham anche se il sortilegio si era spezzato non era tornato in vita.

Dovevo parlare con qualcuno, ma con chi?

Tornai al mio appartamento, la mia faccia era del tutto sconvolta. Con chi potevo parlare, nessuno mi avrebbe creduto, e poi avrei dato l'ennesima delusione.

Biancaneve. Emma che cosa hai?

Emma. Nulla.

Bincaneve: non è vero hai la faccia altroché sconcertata, che succede? A me puoi dirlo sono tua madre.

Emma. Ecco io non so da dove iniziare.

Biancaneve: inizia dal principio.

Gli raccontai di come avevo conosciuto il padre di Henry, di com'è finita la nostra storia, di come ho vissuto la relazione subito dopo di Graham, cioè quella con August.

Lei stesse li per un po di tempo a pensarci per un po' di tempo e con un sorriso mi disse: Non ci pensare Emma , ora vai a riposare che è stata una giornata abbastanza pesante, dormici su e domani mattina ci penseremo.

Emma. Grazie mille Mad....Mary M.

Non ero ancora pronta a chiamarla mamma e non so se tanto presto riuscirò.

 

Mi coricai a letto, ma non mi addormentai subito, perchè avevo sempre il pensiero in testa di August che era scomparso .

se gli avessi creduto prima, tutto questo non sarebbe successo” Continuavo ad incolparmi ma forse era destino.

Appena presi sonno, sognai, sogno del tutto strano, fuori dagli schemi, vidi una foresta e un camper, entrai e dentro al camper ci vidi un corpo svenuto, disteso per terra, con le mani legate.

Quel corpo mi sembrava altroché famigliare, tentai di avvicinarmi, ancora un pochino per vedere chi fosse, ma mi svegliai.

Mi svegliai di soprassalto richiamata dall'odore del caffè, appena fatto da Mary M.

Mary M.: Buongiorno!!!! dormito bene?

Emma: una meraviglia

ma mi stava prendendo in giro non le vedeva le occhiaie che portavo?

Mary M. caffè?

Emma: si grazie.

Bevvi il mio caffè ed inizia subito le indagini, forse August era stato portato via di forza o solamente vi erano tracce della scomparsa, non notai niente, ne segni di trascinamento, ne sangue, marchiature o altro, che se ne sia andato di sua spontanea volontà non è possibile.

Mi recai al mio ufficio, dovevo avere un posto dove potevo pensare senza essere interrotta, ma a quanto pare il mio ufficio non era la scelta giusta.

James. Ciao Emma ci sono problemi?

Emma: no perchè?

James: hai una faccia, cioè non che tu stia male, ma sembra che non hai dormito molto.

Emma: no infatti, non ho dormito quasi per niente.

James: ti va di raccontarmi cosa è successo?

Emma: Ecco io l'ho detto alla mam.... cioè Mary M. però non mi ha saputo dare un vero proprio consiglio, mi ha solo detto dormici su ed eccomi qui.

James: Che succede Emma? Dovresti essere felice, ma non lo sei.

Emma: ecco io amo una persona.....

James: sì....

Emma: e questa persona è scomparsa.

Ecco ora mi chiederà chi è? Dove vive? Che cosa fa per mantenersi? Cioè il terzo grado, e non ci voleva proprio.

James: ed io lo conosco in qualche modo?

Emma: diciamo che l'hai visto un paio di volte, ora scusami James, ma devo andare a fare un sopralluogo,

Con una scusa così poco banale me la filai via, ma dovevo parlare assolutamente con Archie, dovevo parlargli del sogno che ho fatto stanotte e se quel sogno in qualche modo sia una premonizione.

Emma: Archie scusa il disturbo.

Entrai di soppiatto senza neanche bussare.

Archie. Emma entra, comunque adesso sono il grillo parlante.

Emma: mi spiace, ma preferisco chiamarti Archie, se per te va bene ?

Archie: finché siamo in questo mondo puoi chiamarmi Archie, va bene?

Emma: Certo.

Archie: allora qual'è il problema?

Emma: esistono i sogni premonitori?

Archie: è possibile, se hai un legame emotivo molto forte con un uomo, animale, bambino, potresti sognare ciò che gli succederà o ciò che gli sta accadendo.

Emma: ecco io ho fatto un sogno di u camper e al suo interno vi era una persona a me conosciuta che stava male, è possibile?

Archie: si certo.

Emma: grazie mille, grazie Archie.

Ora sapevo dove cercare sapevo dove guardare, sapevo che forse quella persona era August ed era vivo, dovevo solo trovarlo.

Appena fuori dallo studio di Archie, vi trovai una persona a me poco gradita.

Emma. Che ci fai tu qui?

Uomo: non sei felice di vedermi qui Emma.

No, per nulla e glielo dissi.

Emma: per niente Neal.

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Capitolo 10
*** “ How to save a life” ***


Ed eccomi di nuovo quì tra voi, con un nuovissimo capitolo della mia storia, mi spiace di non esserci stata in questo periodo, ma ho avuto altro da fare, ora, però, sono tornata e prontissima a finire questa bellissima Fan fiction.

Capitolo 8

 

How to save a life”

 

 

Neal una losca figura del mio passato, il mio primo vero amore, che mi ha portato sulla via della perdizione, dell'inganno, è ritornato per rientrare a far parte della mia vita.

Mi ha portato a commettere reati, mi ha lusingato per poi lasciarmi da sola a partorire suo figlio, mio figlio.

Un piccolo fagottino rosa capace di conquistare il cuore di tutte le persone anche quelle più malvagie come Regina.

Ora era tornato in città alla ricerca di qualcosa che aveva perduto, ma io avrei lottato con le unghie e con i denti pur di non dargli ciò che voleva.

Mi servirà tempo, per trovare August, per salvarlo e per trovare un modo per far ritornare tutti quanti nel mondo da cui provenivano.

Ora, però, devo anche occuparmi di Nea, con lui non succedeva mai nulla di buono, con lui i guai erano assicurati.

Emma: che ci fai qui Neal?

Neal: sono venuto per riprendere ciò che è mio, e per portarti via da questo posto.

Emma: qui ho la mia famiglia, ho un lavoro, ho una casa, a Manhattan non avevo nulla.

Neal: avevi me?

Emma: mi hai lasciato Neal, e per di più nel momento del bisogno.

Neal: non volevo farlo.

Sembrava altroché dispiaciuto, ma i suoi occhi da cerbiatto non mi avrebbero fatto capitolare.

Emma: non ti credo Neal, chi è stato l'artefice di tutto ciò sentiamo?

Mi sorrise, ma non era il solito sorriso banale, di conforto, sembra un sorriso del tutto sinistro, come se il colpo che incasserò mi avrebbe distrutto, mi avrebbe rovinato la vita.

Neal: August.

Un solo nome, una sola identità, cercai di attutire il dolore, ma era troppo forte, caddi per terra perchè le ginocchia non reggevano, le mani presero a vagare sul mio volto e infine coprirmi le orecchie, scuotevo la testa inconsapevolmente cercando di negare ciò che avevo appena sentito.

August, non poteva essere stato lui, non mi conosceva ancora, non conosceva Neal, non conosceva nessuno, allora perchè proprio lui.

 

Con gambe tremanti mi rialzai , e presi a correre, dovevo allontanarmi, non ne potevo più di questi misteri, di queste menzogne, non ce la potevo fare.

Mi ritrovai inconsapevolmente nel bosco che avevo sognato la notte precedente, non sapevo dove girarmi, dove vagare, il camper non era situato nel posto in cui lo avevo visto.

All'improvviso, sentì dei passi sostare dietro di me, chi poteva essere, mi voltai e di colpo mia madre, cosa ci faceva lì nel bosco?

Mary M.: Emma che succede?

Emma: nulla Mary M., solo che io questo posto l'ho già visto.

Mary M. certo è la foresta infinita.

Emma: la foresta infinita.

Sapevo che non era uno scherzo era davvero infinita e più ti inoltravi nel bosco, più avevi possibilità di perderti, ma io dovevo andarci lo stesso.

Emma: scusami Mary M. ma io devo ispezionare la zona.

Mary M.: va bene Emma, ma prendi questa possono pur sempre attaccarti gli orchi.

Mi diede una spada, mi avrebbe fatto comodo.

 

Intanto in una piccola parte della città Neal si recò nel negozio di suo padre.

Tremotino: Buongiorno giovane straniero, desidera?

Neal: Fare un patto.

Non ne capivo il motivo come mai uno straniero conoscesse la mia più totale fonte di potere, e come faceva costui dal volto così familiare a non temere il prezzo del patto che sanciremo.

Tremotino: sei sicuro di cosa stai per fare? Il prezzo sarà altrettanto alto.

Neal: non temere, padre conosco i tuoi prezzi.

Tremotino: Beal... Bealfire?

Neal: si padre sono io, ed ho bisogno del tuo aiuto.

Tremotino: vedo che non c'è stato verso per te di seguire la via della bontà, alla fine ti sei rivelato per quello che sei, malvagio e calcolatore.

Neal: ho avuto un buon maestro.

Tremotino: Bene, ora dimmi , che cosa hai bisogno?

Neal: voglio riprendermi Emma e con lei anche il piccolo Henry.

Tremotino: e...... perché vorresti fare ciò?

Neal: perché Henry è mio figlio e Emma è la donna che amo.

Tremotino: è qual'è il problema ragazzo mio basta che glielo dichiari.

Neal: Non è così semplice, lei dopo che l'ho lasciata, ecco.... come posso dire.... padre.... lei mi ha rifiutato si rifiuta di stare con me, e io adesso la rivoglio a tutti i costi.

Tremotino: non sarà così semplice ragazzo mio, ma ci lavoreremo insieme e porteremo la signorina Swan a stare di nuovo con te.

Neal. Grazie padre.

Tremotino: di nulla Bealfire.

Dopo una breve riconciliazione tra padre e figlio i due misero giù un piano per Emma.

 

Intanto Emma si era inoltrata nel bosco.

Per mia fortuna non ho ancora trovato un orco o altre creature magiche capici di uccidermi.

Segui le orme che vi erano pitturate sul terreno, all'improvviso dietro a dei cespugli senti dei rumori, non poteva essere un semplice animale, in effetti vi sbucò fuori un lupo, dal colore bianco e grigio con occhi color ghiaccio e sembrava volesse dirigermi nel posto a me designato.

Lo seguì per un breve tratto e all'improvviso vi vidi un camper, non poteva essere il camper che ho sognato, invece era quello.

Corsi di tutto spiano fino ad arrivare alla sua entrata, era sporco e malandato, sembrava essere abbandonato da anni, ma che ci faceva nella foresta infinita?

Era malandata, porte distrutte, finestre aperte, ruote a terra sembrava fosse isolata, ma io spinta dalla mia irrefrenabile curiosità vi scorsi dentro.

All'interno vi era un irrefrenabile odore di sangue misto con vomito, che era successo e chi stava lì dentro?

Entrai con molta lentezza e miei occhi erano puntati sull'orrida scena che mi si presentava davanti, mi avvicinai con molta lentezza alla stanza e vidi una figura imbavagliata e legata, mi dava le spalle, ma quel lieve fragore di

barba e muschio insieme mi disse chi era realmente.

Emma: August?

Non rispondeva sembrava svenuto, ma appena mi apprestai a vederlo dalla parte frontale, vidi che aveva una lieve commozione celebrale, chi poteva aver fatto ciò?

Emma: August, resisti, ora ci sono io, andiamo via da qui, andiamo via.

Tentai con tutte le mie forze di sollevarlo, dovevo riuscirci dovevo andarmene e portarlo direttamente all'ospedale.

Al di fuori c'era quel lupo tutto bianco e grigio che mi fece strada fino ad arrivare alla città.

Lì mi soccorse mio padre James.

James: che è successo Emma?

Emma: l'ho trovato tutto dissanguato all'interno di un camper, ti prego James non voglio che muoia.

Con il suo aiuto lo portammo all'ospedale e fu subito ricoverato.

Emma: Mi dovrai molte spiegazioni August, questa volta non ti lascerò andare.

Detto ciò me ne andai alla ricerca di mio figlio, dovevo assicurarmi che fosse protetto e in salute, almeno lui.

 

Fine capitolo 8 

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