Fall.

di blacknroll
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Io innamorata? ***
Capitolo 2: *** I found your love ***
Capitolo 3: *** From the moment i meet you, everything changed ***
Capitolo 4: *** Never let you go ***
Capitolo 5: *** Small bump. ***
Capitolo 6: *** I'll be there for you ***
Capitolo 7: *** Awake. ***
Capitolo 8: *** The other side. ***
Capitolo 9: *** Le bugie hanno le gambe corte. ***
Capitolo 10: *** Love sucks. ***
Capitolo 11: *** Happy ending. ***



Capitolo 1
*** Io innamorata? ***


Capitolo Uno
Io innamorata?


Abby_s © 2013
I One Direction (Louis Tomlinson, Liam Payne, Zayn Malik, Harry Styles e Niall Horan) sono una delle pop band internazionali più conosciute.
L’autrice di questa fanfiction non intrattiene con i citati artisti alcuna relazione di tipo economico-collaborativo.
Questo racconto descrive eventi di pura fantasia, destinati all’intrattenimento di altri fan e non persegue alcun intento diffamatorio (né pretende di dare informazioni veritiere sulle persone di cui tratta) o finalità lucrativa. L’intreccio qui descritto rappresenta, invece, copyright dell’autrice (Abby_s).


Mi stavo tranquillamente beando della brezza mattutina e fumando una delle mie Marlboro, quando sentii due mani calde sfilarmi il pacchetto dalle dita. Chi poteva essere se non quel coglione di Zayn, a rompermi le scatole mentre stavo comodamente seduta in veranda?
"Smettila di scroccarmi le sigarette, deficiente! Se le vuoi, te le compri!" gridai, fulminandolo con lo sguardo e schiaffeggiandogli il braccio con una mano.
"Buongiorno anche a te, sorellina" rispose lui, un sorriso sornione e sarcastico stampato sul viso assonnato.
Ormai c’ero abituata, quella scenetta era la routine mattutina da quando i nostri cari genitori avevano deciso di abbandonare la loro splendida figlia e il cosiddetto uomo-scimmia in vacanza, da soli e insieme, per tre lunghissimi mesi. A nulla erano valse le mie proteste e i pianti disperati, naturalmente finti. Se i miei genitori avessero deciso di organizzare vacanze senza offendere la ragione umana, avrebbero senza dubbio condiviso la verità universale che una ragazza con il mio quoziente intellettivo non potesse sopravvivere ad una vacanza con un idiota completo come mio fratello. Avrei dovuto essere anche cieca, oltre che stupida, per non rendermi conto dell'andirivieni di ragazze portate da mio fratello a casa nostra ogni sera. Sfortunatamente per me, ci vedevo benissimo.
Zayn si lasciò cadere con uno sbadiglio sul dondolo dove ero sdraiata, limitandosi a non schiacciarmi le gambe tra i cuscini e la sua schiena come a dimostrarmi il suo smisurato affetto fraterno.
"Sai a cosa penso sorellina?"
"Tu non pensi Zay, ti illudi di pensare, ma in realtà fai solo prendere aria al cervello" lo liquidai, sarcastica.
"Farò finta di non aver sentito" rispose lui, guardando altrove e sollevando il mento per darsi contegno, "Comunque penso che se ti innamorassi, forse, diventeresti meno acida" concluse, accendendo la sigaretta con l'accendino che credevo di aver perso in spiaggia il giorno prima.
Evidentemente, non mi ero semplicemente accorta che fosse entrato a far parte della collezione privata dell'incorregibile Zayn III, il ladro nient'affatto gentiluomo.
Infastidita dall'ennesimo furto e dall'insinuazione di poco prima, allungai una mano per sottrargli il mio accendino. Zayn, in tutta risposta, mi guardò con un'espressione angelica e stupita, non cogliendo il motivo del mio comportamento.
"Zayn lascia le imprese impossibili a qualcuno che riesce ad arrivare a fine giornata senza sbattere contro le pareti di questa catapecchia."
"Sorellina, non è un'impresa impossibile" sbuffò, facendo spallucce, "Molto più semplicemente tu non hai mai permesso a nessuno di entrare nel tuo cuoricino. Se continui così, è ovvio che nessuno s'innamorerà mai di te" fece una pausa "Fortunatamente per loro".
Tirandomi a sedere, mi vendicai della battuta con uno spintone.
-Cavolo, mio fratello ha fatto un discorso serio, dev’essere di sicuro l’effetto della nicotina-
Fui costretta ad ammettere che aveva detto qualcosa di vero, tra i soliti deliri.
Ma io sono Abby e tengo a distanza le persone, anche se sono a qualche centimetro da me. Fingo di essere forte perchè le delusioni, per troppi anni, mi hanno fatta a pezzi. Tanti errori fa, Abby non era così, era una ragazzina solare che metteva la felicità degli altri sempre al primo posto, prima della sua. Dopo tante delusioni, però, ho deciso che avrei modificato questo tratto del mio carattere, rendendomi più forte di quando potessi immaginare. Ho creato, così, una finta corazza, e ho iniziato ad indossarla ogni volta che qualcuno si è avvicinato a me. Ormai da tempo, nessuno ci prova più e a me non è rimasto da fare altro se non chiudermi sempre di più nel mio piccolo mondo. "Ehy sorellina, sorellina.. diamine, non pensare troppo, ti sta uscendo il fumo dalle orecchie."
"Zayn, se non la finisci di darmi fastidio, ti mando a mare con un solo calcio."
"Abby, se non la finisci di mangiare yogurt scaduti, diventerai più acida di quanto tu già non sia. Ho una proposta da farti" con aria saccente, Zayn incrociò le braccia al petto, avendo cura di non bruciarsi con la sigaretta accesa.
Non dissi nulla, dedicandogli soltanto un'occhiata interrogativa.
"Se riesco a trovare una persona in grado d'innamorarsi di te, vado a starmene da Niall per una settimana."
disse tutto d’un fiato come se avesse avuto l’idea più brillante al mondo.
Stranamente mi piaceva questa proposta, sapevo benissimo che se avessi voluto milioni di ragazzi sarebbero corsi da me a braccia aperte. Ma avevo sempre preferito chiudermi nel mio mondo. Avrei più felicemente apprezzato una persona che riuscisse a penetrare nella mia anima, piano piano, senza che facessi il minimo sforzo, travolgendo tutte le mie convinzioni e progetti. Com'era quella parola che dicevano gli altri? Ah, "l'amore", non l'avevo mai provato, troppo occupata a chiudermi dentro di me, troppo occupata a mostrarmi forte per gli altri. Mi sarebbe piaciuto assaporarlo però, l'avrei accolto dentro me, come fa una mamma con il suo bambino, nutrendolo e facendolo germogliare. Ma purtroppo, l'amore oltre ad essere la cosa più bella, è anche la cosa che ti fa soffrire di più. Adesso non mi piaceva più il suono di quella parola, mi faceva sentire di nuovo vuota come prima. Avrei aspettato, per anni, forse per secoli che arrivasse, ma le persone come me erano destinate a fare questo, vivono per fare questo. Quindi meglio rassegnarsi da ora al proprio destino.
"Zay, mi stai dicendo una settimana senza un rompiscatole come te? Certo che accetto, ma fai attenzione potrei anche far finta di innamorarmi, solo per batterti fuori casa fratellino"
risposi con tono di sfida. Io innamorata? Ma come gli viene in mente? Gliel’ho avrei dimostrato "Ah sorellina, credimi t’innamorerai eccome"
fece per andarsene con sguardo allusivo e minaccioso. Allorché io gli feci lo sgambetto, e lui cadde come una pera cotta per terra.




Ehila pipoooool,
ho deciso che comincerò anche io ad intasare il fandom con le mie orribili fanfiction, non perchè vi odi, anzi vi amo perché siete tutti carini e coccolosi *ok,basta*, ma perchè non ho un cactus da fare visto che è estate, e io da brava sfigata non vado al mare *scoppiaapiangere*.
Aniway, se siete riusciti ad arrivare fin qui, sani e salvi, vi ringrazio con tutto il cuore, non so con quale coraggio ci siate riusciti...ma vabbè.
Comunque, se vi va, potete anche lasciare una piccola recensioncina, per farmi capire se vi è piaciuto, oppure se devo buttare la tastiera dalla finestra e darmi all'ippica c:
Okay, vi sto annoiando a morte, piccolo riassunto, il personaggio si chiama Abby ed è la protagonista, nei prossimi capitoli scoprirete chi sarà il ragazzo in grado di farla innamorare, ma Zayn, ci metterà un po’ di tempo per trovarlo, dovreste averlo capito in questa ff è estremamente stupido, ma grazie all'aiuto di Niallino (?) tutto si risolverà *ballalaconga*.
Lo so che adesso mi ucciderete, per questo vi lascio, la vostra Abby vi saluta ci vediamo al prossimo capitolo, byeeee love you allll <3

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Capitolo 2
*** I found your love ***


Capitolo Due
I found your love


Abby_s © 2013
I One Direction (Louis Tomlinson, Liam Payne, Zayn Malik, Harry Styles e Niall Horan) sono una delle pop band internazionali più conosciute.
L’autrice di questa fanfiction non intrattiene con i citati artisti alcuna relazione di tipo economico-collaborativo.
Questo racconto descrive eventi di pura fantasia, destinati all’intrattenimento di altri fan e non persegue alcun intento diffamatorio (né pretende di dare informazioni veritiere sulle persone di cui tratta) o finalità lucrativa. L’intreccio qui descritto rappresenta, invece, copyright dell’autrice (Abby_s).


“Oddio, ma ti pare possibile Mag..” dissi, mentre cercavo di accendermi l’ennesima sigaretta
“E dai Abby, sta solo cercando di fare qualcosa per te, infondo sai benissimo che ha ragione” la vidi sorridere pensando a Zayn, mentre si appoggiava sulla sedia di fronte al letto
“Mag, tu asseconderesti mio fratello, anche se ti chiedesse di buttarti con lui dal Niagara, perché sappiamo tutti che ne sei follemente innamorata ”
Cominciai a prenderla in giro, facendole una linguaccia e lei fece una faccia tra l’imbarazzato e il confuso “Abby, ma sei pazza?! Ti ho detto mille volte che non devi dirlo ad alta voce, siamo a casa tua potrebbe arrivare da un momento all’altro” fece una piccola pausa “ma si vede così tanto?”
mi piegai in due per le risate, ma come poteva essere così ridicola?
Zayn per quanto potesse essere stupido, era stato il primo ad accorgersene, da quando la bionda aveva cominciato ad usare un tipo di attenzioni diverse verso di lui, ma a lui questo non dispiaceva, e perciò faceva finta di non capire nulla, soltanto per non spezzarle il cuore. Forse prima o poi si sarebbe deciso anche lui a farsi avanti, visto che ormai le sue attenzioni erano ricambiate.
“Comunque Mag, ciò non toglie che questa idea sia la cosa più stupida mai fatta, e scommetto che Liam sarebbe d’accordissimo con me” dissi pensando al gelato che Liam avrebbe portato, quando sarebbe venuto qui.
È vero si, sono una sfruttatrice, ma come si può rifiutare la consulenza di un’ amico, che oltre a darti ottimi consigli ti porta anche il gelato? Ecco, è impossibile, solo uno stupido non accetterebbe.
“Abby, forse almeno per una volta potremmo andare noi da lui, visto che oggi è domenica, e sicuramente alla gelateria ci sarà un casino di gente” disse alzandosi dalla sedia dove era comodamente sdraiata e dirigendosi verso la porta con la tua tipica esuberanza
“Okay baby, forse su questo hai ragione, let’s gooo” feci per alzarmi anche io, ma inciampai in uno dei palloni che mio fratello lasciava sparsi per casa, e caddi rovinosamente a terra
Lurido uomo-scimmia, questa me la paghi!
“Abby, certo che sei proprio una cogliona..”
Eccone un’altra, a furia di stare con Zayn, stanno acquisendo lo stesso numero di neuroni.
Uscì chiudendo la porta di casa con la mia solita delicatezza, che fece sobbalzare Mag e una buona quantità di passanti.
Mentre io e Mag stavamo tranquillamente raggiungendo la gelateria, se per tranquillamente voi intendete una tipica corsa a ‘chi arriva ultimo paga il gelato’, dove io ero in netto vantaggio, un altro ragazzo dai capelli castani, si guardava intorno spaesato. Nota a tutti la mia attrazione per figure di merda, inciampai in un sasso e mi schiantai letteralmente su di lui. Brava Abby, brava
“Ehm scusa…”
Visto da vicino non era proprio un granché
Pantaloni rossi, con un risvolto inguardabile, maglia a righe, capelli che da vicino si avvicinano più al biondo scuro che al castano, e due occhi color ghiaccio.
“Ma sei scema?! Vedi dove vai la prossima volta” fece lui aggiustandosi la giacca, con fare altezzoso. “Senti fammi un piacere dimmi, dove abita Niall Horan, e fai pure in fretta”
Ma che cazz..? “Senti amico potresti essere anche un po’ più gentile, sai che ti dico? La strada per casa Horan te la trovi da solo. E già che ci sei trova pure quella per andare a fanculo… deficiente”
Cominciai a camminare verso la gelateria, per andare il più lontano da quel tizio. Ma come si permette? Ma si è visto perlomeno? Basta, ho bisogno di Liam. E del gelato. Si, il gelato è la cosa più importante. Dopo Liam, ovviamente.

“Così abbiamo scommesso che sarei riuscito a trovare qualcuno in grado di farla innamorare”
Ero da Niall, per una consulenza lampo, sulla scommessa con Abby. Si, la scommessa. Perché costi quel che costi io avrei vinto. Perché io sono Zayn Malik, il re delle scommesse. Inchinatevi plebeeei a vostra maestà.
“Comunque Zay, io penso che non riuscirai mai a trovare il ragazzo perfetto per lei. È troppo, complessa da capire. Perfino io, non sono riuscito a ottenere ancora un appuntamento con lei. Io, io che sono il ragazzo più popolare di tutta la spiaggia” modesto come al solito Nialler. “E’ una sfida che ormai ho abbandonato.”
Zayn sorrise “Niall, l’hai dovuta abbandonare, altrimenti mia sorella ti avrebbe castrato a vita. E tu hai avuto paura per i tuoi preziosi gioiellini e hai lasciato stare, tutto qui. Ora non fare il gradasso, e andiamo a cercare tuo cugino prima che si sperda per la spiaggia alla ricerca della casa perduta” feci per alzarmi dal divano dov’ero seduto, e cominciai a guardarmi intorno. Certo che quella casa era davvero magnifica, sarebbe stata perfetta per una festa.
Una festa? Ma certo, una festa per fari incontrare ad Abby il suo grande amore!
Conoscendola avrebbe accettato di sicuro!
Zayn sei un fottuto genio!
“ Ehy amico, ma perché non organizziamo una bella festa per dare il benvenuto a tuo cugino? Sarebbe uno sballo!”
“ Okay! Adesso andiamo a prenderlo altrimenti altro che festa!”
Zayn 1- Abby 0! Sono un mito ragazzi!

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Capitolo 3
*** From the moment i meet you, everything changed ***


Capitolo Tre
From the moment I meet you, everything changed


Abby_s © 2013
I One Direction (Louis Tomlinson, Liam Payne, Zayn Malik, Harry Styles e Niall Horan) sono una delle pop band internazionali più conosciute.
L’autrice di questa fanfiction non intrattiene con i citati artisti alcuna relazione di tipo economico-collaborativo.
Questo racconto descrive eventi di pura fantasia, destinati all’intrattenimento di altri fan e non persegue alcun intento diffamatorio (né pretende di dare informazioni veritiere sulle persone di cui tratta) o finalità lucrativa. L’intreccio qui descritto rappresenta, invece, copyright dell’autrice (Abby_s).



 
“Today I don’t feel like doing anything I just lie in my bed”
 
Sentivo la sveglia che continuava a suonare ininterrottamente da circa 10 minuti, ma non avevo il coraggio di spegnerla, infondo lo stava dicendo lei che non dovevo fare niente e stare a letto pft. Purtroppo per me, avevo un appuntamento con Mag alle 10, e se fossi arrivata ancora una volta tardi mi avrebbe di sicuro ucciso, perciò fui costretta ad alzarmi, maledetta Mag. Infilai le pantofole e scesi le scale con la stessa velocità di un bradipo zoppo. Arrivata in cucina, vidi mio fratello appoggiato al muro in giardino cercando di risultare attraente, con scarsi, se non scarsissimi risultati, non potei far a meno quindi di affacciarmi e gettargli un bicchiere d’acqua in testa.
“Ed ecco a voi mister maglietta bagnata” cominciai a ridere, avevo bagnato il suo sacro ciuffo che ora ricadeva sulla sua fronte, come un militare caduto. Zayn arrivò in cucina con un volto infuriato
“Abby ma sei impazzita?! Guarda cosa hai fatto al mio povero ciuffo! Me la pagherai  brutta babbuina!”così cominciò a prendermi a cuscinate ovunque, usando il cuscino della poltrona appoggiata al tavolo della cucina.
“Basta, basta, chiedo umilmente perdono!” dissi tra una risata e l’altra, Zayn si alzò e disse “La corte è stata clemente”
Scoppiai a ridere, e mi abbandonai sul divano, Zayn si sedette affianco a me, e stancamente poggiai la testa sulla sua spalla.
Ad un tratto suonò il suo telefono, e svogliatamente rispose “Okay, me ne occupo io. Si, non preoccuparti. Okay. Vabene. Vuoi attaccare diamine?! Ciao.”
“Chi era?” dissi curiosamente.
“Nialler, stiamo organizzando una festa di benvenuto per suo cugino, e io devo occuparmi come al solito degli inviti. A proposito, tu ci sei giusto?” fece lui, con fare annoiato.
“ Io che manco ad una festa?! Certo che ci sono fratellino. Avviso Mag e Liam?”
Al solo nominarla, gli occhi di mio fratello cominciarono ad illuminarsi. Era proprio cotto!
“Nono” fece subito lui “ Ci penso io”
“ Love is in the air tonight” cominciai a canticchiare, e lui mi guardò sconvolto.
“Io non sono innamorato di Mag, semplicemente sono io che mi occupo degli inviti e quindi voglio essere io ad invitarla.” disse con fare soddisfatto.
“Mettiamola così, avevi paura che dicendoglielo io, avrebbe potuto rifiutare, e quindi vuoi farlo tu per evitare che questo succeda” Ed Abby segna ragazziii,colpito e affondato.
“Ma fammi il piacere. Se non fosse venuta lei sarei stato con un’altra ragazza” cominciò a sbadigliare. Voleva mentire e non sapeva neanche farlo, che lurido uomo-scimmia!
“Infatti, proprio quello che stai facendo da una settimana a questa parte, quando l’unica ragazza a girare per la casa sono io” Zayn mi guardò con fare sconfitto, e io me ne andai sorridendo, non lo avrebbe mai ammesso ma glielo leggevo negli occhi. Abby vince ragazzi!
 
 
“E poi mi ha detto ‘allora passo da te alle sette?’ Abby ti rendi conto andrò ad una festa con Zayn Malik!!”
Stavamo girando per i negozi alla ricerca di qualcosa per la festa, ed era circa la centomilionesima volta che mi ripeteva la loro telefonata.
“Lo so Mag lo so, c’ero anche io a casa, quando ti ha telefonata. Adesso vogliamo entrare qui? Ho visto un vestito che ti starebbe d’incanto” m’incantai a guardare la vetrina, forse questo era il posto giusto per trovare il vestito. Avrei tanto voluto vedere quel cugino di cui tutti parlavano da giorni, da come lo descrivevano sembrava tanto un modello della ‘Armani’, scommetto che alla fine non sarebbe stato tutto questo granché considerato che non aveva neanche una grande fama a Doncaster, dove per un’anno abbiamo frequentato la stessa scuola pft.
“Abby risvegliati dal coma. La commessa ci sta guardando storto da un quarto d’ora” disse la bionda con fare tragico.
Entrammo e mentre girovagavo tra i reparti, alla ricerca di un vestito adatto una voce maschile mi porse un vestito “Prova questo, ti starebbe d’incanto”
Mi girai per ringraziare il commesso, e mi ritrovai faccia a faccia con il deficiente che l’altro giorno mi aveva dato della cogliona. Ma che cazz..?
“ Ancora tu?!” dissi con voce stridula. Possibile che il solo guardare i suoi occhi mi facesse questo effetto?! Guardandoli meglio non erano dei semplici occhi color ghiaccio, avevano quelle striature verdi, che li facevano apparire ancora più magnetici. Erano quel genere di occhi, che non ti permettevano di leggere nell’anima, ma che costruivano una barriera di frammenti di ghiaccio, che nessuno aveva mai avuto il coraggio di attraversare. La stessa barriera che vedevo riflessa nei miei occhi. I suoi erano occhi distanti, distrutti. Occhi che non hanno più le lacrime per piangere, occhi che un attimo prima ti urlano di andartene, e un attimo dopo ti pregano di restare. Occhi che nessuno sarebbe mai riuscito a capire, perché nessuno avrebbe mai avuto più il coraggio di farlo.
“ Volevo chiederti scusa per l’altro giorno, sai, stavo cercando la casa di un mio amico, ed ero anche molto stanco” lessi della sincerità nelle sue parole, quindi riuscì a trattenere tutti gli insulti che minacciavano di uscire, e risposi con un semplice ‘grazie’.
“Comunque piacere Louis” mi disse porgendomi la mano
“ Abby” risposi stringendola ma fui costretta a salutarlo perché Mag tutta infuriata mi stava chiamando da circa mezz’ora. Lui mi rispose con un ‘ci vediamo in giro’ e tutto ritornò vuoto come prima.
“ Ma lui non era il ragazzo dell’altro giorno?” chiese Mag con aria curiosa.
“ Si” risposi io seccata. Perché Mag alle volte mi sembrava così invadente? Lasciai perdere, e mi accorsi che avevo ancora il vestito che Louis mi aveva consigliato in mano. Entrai in camerino e lo misurai, era stupendo, ma di sicuro sarebbe costato troppo, così mi apprestai a rimetterlo al suo posto con aria desolata.
 
La commessa mi vide e disse “ Ma cosa fa?”
“ Come scusi?” la guardai con aria interrogativa.
“ Quel ragazzo è appena uscito, dicendo che di sicuro lo avrebbe preso  e quindi lo ha già pagato, mi aveva pregato di non dirle nulla, inventando qualche scusa come saldi e cose varie, ma se lei lo rimette a posto, la sua sorpresa sarebbe svanita, non le sembra brutto?”
Sarebbero questi i momenti adatti da fotografare, la commessa che mi guardava con aria sognante, e io che rispondevo con una faccia pienamente sconvolta. Annuii distrattamente e mi avvicinai alla cassa, perché lo aveva fatto? Cercai di non far capire nulla a Mag, non per qualcosa, era la mia migliore amica, e l’unica che non mi aveva mai abbandonato. Ma mi dava fastidio che ricominciasse a pensare che fosse di nuovo tutto come prima, che la vecchia Abby fosse ritornata, perché  non avevo per niente voglia di ricominciare da capo.
 Stavo bene così,niente amore, nessun rapporto, qualche storiella ogni tanto alle feste, ma niente di più, e per nessuna ragione qualcosa sarebbe cambiato.
 
 
Okay, sono un coglione, ma non ho resistito.
Come potevo? Era così bella, non sembrava neanche la stessa ragazza che mi aveva risposto tutta infuriata il primo giorno, quel velo di freddezza era quasi del tutto scomparso, e mi sono sentito terribilmente in colpa per come l’avevo trattata. Normalmente la cosa non mi avrebbe sfiorato minimamente, le sarei benissimo passato davanti senza importarmene, ma con lei non ci riuscivo.
È stato solo un attimo, in cui i suoi pozzi ambrati si erano scontrati con i miei azzurri, e in quell’attimo ho sentito tutte le barriere che per anni avevo costruito frantumarsi sotto il suo sguardo. La sentivo così terribilmente uguale a me, l’unica persona che nonostante tutto non vedevo causa delle mie sofferenze.
Basta Louis devi smetterla, è la copia di Meredith e ti farà soffrire, dimenticala.
 Ma come potevo? Come fai a dimenticarti di una persona che ti entra da subito dentro l’anima?
Sapevo che se avessi continuato, sarebbe ricominciato tutto da capo e l’avrei persa come ho fatto con Meredith, mi ero ripromesso di venire qui e di dimenticarla, e soprattutto di non innamorarmi, ma tutto ciò era stato impossibile da quando Abby era entrata come un uragano nella mia vita, sapevo che la maggior parte dell’interesse fosse legato alla sua somiglianza con Meredith perché è così che ci si comporta quando perdi qualcuno. Senti dentro di te la stessa sensazione che si prova quando non c’è più la nutella, o quando il film che avevi programmato di vedere non c’è più, ti senti vuoto, perso, senza via d’uscita. E allora si che diventi pazzo, provi a fare di tutto pur di ritrovarla, la cerchi negli oggetti che le appartenevano, nelle persone, nelle vecchie fotografie insieme. Ma è quando realizzi che non potrà mai ritornare tutto come prima che ricominci a formare le barriere, cerchi di farti colmare dal vuoto, nella certezza che niente potrà essere come lei.
Ma ecco, che come un angelo piovuto dal cielo, ti ritrovi la sua perfetta reincarnazione davanti agli occhi, stesso sorriso felice, stesse fossette ai lati della bocca, stesso carattere vivace. Allora ti credi pazzo, pensi che sia un illusione, che sia la tua mente malata a prenderti in giro, ma quando la vedi li davanti a te, senti l’impulso di abbracciarla, di stringerla a te, pensi che sia ritornata, che abbia capito che sei tu l’uomo giusto, ma è solo una delle tante persone che le somigliano. Ma finalmente questa persona ha qualcosa in più, qualcosa che ti attrae più di delle altre, ti da sicurezza, ti dice ‘ehy, sono qui, ho sopportato le tue stesse delusioni, ho sofferto quanto te, ma ora che ti ho trovato, possiamo sostenerci a vicenda. Spezza le mie barriere, e io farò sciogliere le tue’ allora ti butti a capofitto, sai che dopo ci sarà lo schianto, e che quindi ti farai male, ma non ci pensi e vai avanti. Ed è esattamente così che mi sono sentito quando l’ho vista per la prima volta, e per niente al mondo me la sarei fatta scappare.
 
“Ehy Lou, sono Niall, hai finito con la doccia?”
“Si, certo scusami”
Uscì dal bagno, abbandonando l’unico posto in cui riaffioravano tutti i dubbi esistenziali, e dirigendomi verso la camera degli ospiti, che Niall mi aveva gentilmente prestato. Aprì la valigia e cercai qualcosa di adatto per la serata, un pantalone rosso, una camicia blu con delle bretelle sarebbero andate più che bene, bastavano solo quelle perché una mandria di ragazze cadessero ai tuoi piedi. Feci il mio solito risvolto ai pantaloni e scesi in cucina, chissà se ci sarebbe stata anche Abby alla festa..Basta pensare a lei Lou!
 
“Zaaaaaaayn brutto deficiente, esci immediatamente dalla doccia, prima che cominci a prenderti a calci!”
“Un attimoooo” disse lui, mentre cercava di aggiustarsi il ciuffo.
Era circa mezz’ora che cercavo di entrare in bagno, ma l’uomo-scimmia aveva sentito l’impulso di aggiustarsi i suoi dannati capelli, proprio mentre io avevo deciso di fare la doccia, quindi dopo essere stata brutalmente cacciata fuori dal bagno, ero stata costretta ad aspettarlo impalata fuori alla porta. Ma adesso basta, la furia di Abby si stava scatenando, presi una rincorsa, e mentre cercavo di sfondare la porta, Zayn uscì e io caddi rovinosamente a terra.
“Sorellina, se avevi così bisogno del bagno potevi dirmelo” fece lui con un ghigno stampato sulle labbra.
“Lurido uomo-scimmia vai via prima che ti uccida con le mie stesse mani” gli ringhiai contro e lui corse via, fingendo di essere spaventato, si era appena vendicato per stamattina quel lurido grrr ora basta.
Fortunatamente dopo circa dieci minuti c’è l’avevo fatta, avevo indossato il vestito che il ragazzo mi aveva “regalato” ed ero scesa. Zayn sarebbe andato a prendere Mag, e se fossi andata con quei due avrei fatto sicuramente da palo, così avevo gentilmente chiesto a Liam di passarmi a prendere e lui come al solito aveva accettato. Adoravo il mio migliore amico, era così disponibile con tutti, peccato che fosse gay altrimenti lo avrei già sposato fuggendo con lui lontano da quel demente di mio fratello.
Sentì suonare alla porta e andai ad aprire convinta che fosse Liam, ma quando la spalancai rimasi totalmente scioccata da quello che vidi
“Louis ma tu cosa ci fai qui?!”
Era veramente stupendo, aveva lo stesso pantalone della prima volta ma questa volta al posto della maglia da marinaio disperso, aveva una camicia con delle bretelle. Mi era sempre sembrato Peter pan, il ragazzo sempre giovane, con i suoi occhi verdi e le labbra sottili e lo sguardo perennemente perso nei suoi pensieri, era semplicemente perfetto.
Mi stava fissando anche lui con fare sconvolto, come se non mi aspettasse,ma questa era casa mia cavolo!
“ Ehm.. scusa pensavo che qui ci fosse Zayn..avrò sbagliato appartamento”
C’era una punta d’imbarazzo nella sua voce, in completa contraddizione con il tono arrogante che aveva usato la prima volta, non ci feci caso cercando di nascondere le guance rosse che minacciavano di risaltare sotto i chili di phard che avevo usato
“ No hai ragione, io sono sua sorella, adesso te lo chiamo.. ehm vieni entra non stare li impalato”
Okay, dire che era una situazione imbarazzante è dire poco, avevo chiamato Zayn circa dieci minuti fa, ma lui mi aveva mandato a quel paese dicendo che per diventare perfetti ci voleva molto tempo, allora io gli avevo risposto che era totalmente inutile con lui perché aveva la stessa bellezza di un gabinetto intasato, e lui mi aveva mandato ‘gentilmente’ a quel paese, lurido uomo-scimmia al quadrato.
Finalmente dopo anni di attesa, la reginetta della festa aveva degnato noi umili plebei della sua presenza, stranamente era ancora in orario considerato il fatto che lui faceva quasi sempre tardi. Finalmente  uscimmo di casa, e mentre Zayn passava a prendere Mag io e Louis, stranamente ci ritrovammo a camminare a braccetto per le strade in attesa che facesse buio e che la festa cominciasse, Liam era stato occupato con i preparativi e mi aveva mandato un messaggio, dicendomi che non sarebbe riuscito a passare in tempo, e io avevo approfittato della presenza di Louis per non rimanere da sola.
 
Cominciammo a parlare del più e del meno, e io mi sentivo stranamente a mio agio con una persona che a stento conoscevo, mi raccontò che era il cugino di Niall, e che era venuto qui per godersi le vacanze, l’immagine del ragazzo arrogante del nostro primo incontro aveva lasciato spazio a un ragazzino vivace e simpatico, i suoi occhi da cupi e freddi avevano cominciato a sprizzare vita da tutti i pori, come se non lo facessero da anni e finalmente anche i miei cominciarono a brillare. Ci dimenticammo totalmente della festa, e ci sedemmo in spiaggia a osservare il tramonto, ancora una volta lo vedevo tremendamente uguale a me.
 



ehila pipooool,
eccomi qui a rompervi di nuovo con questa orribile fanfiction, mi farebbe tanto piacere sapere cosa ne pensate, quindi perchè non lasciate una piccola recensione *facciadacucciolo* 
okay sarò breve, scusate per il ritardo e perdonatemi per questo capitolo un pò pallosso cc don't worry il meglio deve ancora arrivare byeeeee love you all c:

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Capitolo 4
*** Never let you go ***


Capitolo Quattro
Never let you go


Abby_s © 2013
I One Direction (Louis Tomlinson, Liam Payne, Zayn Malik, Harry Styles e Niall Horan) sono una delle pop band internazionali più conosciute.
L’autrice di questa fanfiction non intrattiene con i citati artisti alcuna relazione di tipo economico-collaborativo.
Questo racconto descrive eventi di pura fantasia, destinati all’intrattenimento di altri fan e non persegue alcun intento diffamatorio (né pretende di dare informazioni veritiere sulle persone di cui tratta) o finalità lucrativa. L’intreccio qui descritto rappresenta, invece, copyright dell’autrice (Abby_s).



Zayn.
Dire che la serata  di ieri era stata fantastica è dire poco, Mag era stata fantastica, la festa era stata fantastica, e io non mi ero mai reso conto di quanto potesse essere perfetta quella ragazza. Era perfetta in tutto quello che diceva o faceva, con la sua chioma bionda che le ricadeva al lato e la pelle  candida che metteva in risalto i suoi occhioni blu, Cenerentola paragonata a lei era solo un bidone dell’immondizia.
Non avevo potuto mettere in atto il mio piano, visto che la mia cara sorellina non si era presentata, ma c’erano buone probabilità che fosse rimasta con Louis, visto che neanche il festeggiato si era degnato di venire. Non c’era neanche stato il bisogno di presentarli, visto che a modo lo già si erano conosciuti, ora ero solo curioso di sapere se il povero ragazzo dopo una serata con mia sorella era ancora sano, cosa alquanto impossibile dato i suoi ultimi racconti in fatto di ragazzi, che peccato mi ci ero già affezionato sigh.
Quando la sera precedente ero ritornato a casa, non avevo trovato nessuna traccia di mia sorella, non mi ero neanche disturbato a mandarle un messaggio, troppo preso dalla serata trascorsa con Mag.
 Avevamo ballato fino a tardi, e dopo avevamo fatto una lunga passeggiata sul molo, vicino alla spiaggia, non le avevo ancora rivelato i miei sentimenti, ma non c’è la facevo più ad aspettare, era la prima volta che mi capitava, visto che solitamente erano le ragazze a dirmi che erano innamorate di me, ma io non ci facevo mai troppo caso perché avevo sempre preferito le storielle.
Ora invece eccomi qui a cercare le parole giuste da dire, e se fossi risultato ridicolo? Se Mag avesse già trovato un altro molto più sexy di me?
Impossibile, non c’è nessuno più sexy di me pft
Era la prima volta che stavo sveglio a pensare di notte, visto che io a differenza di mia sorella che la notte s’interrogava su tutti i dubbi esistenziali possibili e immaginabili, la notte dormivo.
Non riuscivo a sopportare questa situazione, così scesi in cucina a farmi una tazza di latte, notai che erano già la dieci passate, anche se in quella casa non ci alzavamo prima delle undici, e che quindi era inutile tornare a dormire, così andai in giardino dove adoravo distendermi sull’erba fresca la mattina, dopo circa cinque minuti sentì dei passi da elefante avvicinarsi, preoccupato per il mio ciuffo mi alzai di scatto, correndo ai ripari.
 
“ Vengo in pace” disse mia sorella, mai fidarsi del nemico, perciò mi avvicinai cautamente
“ Chi mi dice che tu non nasconda qualcosa per uccidermi da qualche parte?” risposi mentre cercavo un’arma per difendermi
“Fratellino preferisco ucciderti quando meno te lo aspetti, è più crudele” disse lei con un sorriso malefico sulle labbra.
“ Sei senza cuore” dissi guardandola con sguardo omicida, lei di tutta risposta si sedette sull’erba accendendosi una sigaretta.
“ Ehy sorellina, cosa hai fatto ieri sera di tanto importante da non venire alla festa?” le dissi con sguardo malizioso.
“Non sono fatti che riguardano te, mio caro fratellino” disse con il suo solito tono aspro “ Invece tu mica ti sei dato tanto alla pazza gioia con Mag?” mi disse con tono di sfida. Di tutta risposta la ignorai, risedendomi sull’erba. Mai parlare con mia sorella la mattina, è più acida di un limone.
“ Comunque tanto per avvisarti, io oggi non ci sono.” Fece lei con tono vago
“ Vai finalmente ad ucciderti?” risposi con sguardo innocente, in caso di risposta affermativa non mi avrei rinunciato a esultare davanti a lei.
“ Ti piacerebbe mio caro.” Sarà per un’altra volta pensai. “ Vado fuori con Liam, doveva venire anche Mag, ma non si sente bene, ti consiglio vivamente di andarla a trovare da solo, se non vuoi che ti mandi io con un calcio.”
 La gentilezza di mia sorella stamattina era sovraumana. Fortunatamente sarebbe stato Liam a sopportarla e non io.
“ Ah, quando ritorno esco con Louis, quindi anche se non lo farai non scomodarti ad aspettarmi.”
Lei esce con Louis, io rivelerò i miei sentimenti a Mag e il mio piano va a gonfie vele, senza che io debba muovere un dito, a parte con Mag.

Abby.                          
Fortunatamente avrei trascorso la mia mattinata con Liam, il che significava nessun problema nel vestirsi, avrei anche potuto indossare il pigiama, sfortunatamente era l’unico che avessi portato quindi mi toccava pure non rovinarlo. Misi  un pantaloncino e una canotta, con le mie adorate converse bianche, feci una veloce treccia, e visto che ero anche in anticipo preparai una borsa con qualcosa da mangiare in caso di qualche emergenza, e l’abbinai a un cappello di paglia.
 La serata trascorsa precedentemente con Louis, era andata alla grande, e tranne quando aveva deciso di buttarmi a mare, cosa per cui mi ero brutalmente vendicata seppellendolo nella sabbia,  tutto era trascorso per il meglio, tra  risate e prese in giro verso i poveri sfigati ubriachi che giravano per la spiaggia, se qualcuno ci avesse visto, ci avrebbe facilmente scambiato per delle persone che si conoscono da una vita. In un certo senso era proprio così, avevo assodato ormai il fatto che fossimo due gocce d’acqua in tutto, nel modo di comportarsi con gli estranei e invece la differenza con gli amici, entrambi adoravamo le feste, e mi aveva fatto la strana promessa che ad una festa ci saremo ubriacati insieme, solo per farci dire cosa avremo combinato. Erano le persone come lui, che avevano tutta quella esasperata voglia di vivere, ad essere quelli che erano stati più in contatto con la morte.
Mi aveva chiesto di andare a mangiare un gelato insieme oggi, e io non avevo rifiutato, visto che dopo la brutta impressione fatta all’inizio avevo velocemente cambiato idea sul suo conto, non potevamo di certo definirci amici per la pelle, ma ad essere sincera provavo una certa attrazione verso di lui, ogni volta che i suoi occhi glaciali si scontravano con i miei, una scia di brividi mi percorreva tutta la schiena, lasciandomi senza parole, il modo in cui mi aveva stretto la mano mentre un gruppo di ragazzi mi si stava avvicinando, mi aveva fatto sentire terribilmente protetta, avevo sempre ricevuto quella attenzioni ma la maggior parte delle volte era Liam, riceverle da lui era più un gesto fraterno, invece con Louis sapevo che c’era qualcosa in più, che non riuscivo ancora a spiegarmi.
Scesi di corsa le scale, e per poco non mi ritrovai spiaccicata alla porta, Liam mi aspettava come al solito con la sua moto, dietro l’angolo, gli schioccai un sonoro bacio sulla guancia e infilai il casco, sapevo che se non l’avessi fatto mi avrebbe di sicuro ucciso.
“ Com’è andata ieri sera principessa?” mi disse mentre scendevamo dalla moto, per entrare nel nostro parco.
“ Sono stata con Louis”  risposi cercando di slacciare il casco, con scarsi risultati, come al solito mi aiutò lui e insieme entrammo nel parco.
“ Il cugino di Niall, giusto?” domandò mentre ci buttavamo sull’erba.
“ Si, lo stesso ragazzo che mi diede della cogliona” dissi con tono seccato, ricordando l’episodio.
Di tutta risposta lui cominciò a ridere, ricordando il modo in cui mi presentai alla gelateria quello stesso giorno, con un umore nero, e tanta voglia di gelato.
“ T’ interessa ora?” fece lui con fare malizioso.
“ Per il momento riesco ancora a vivere senza essere ossessionata dal suo pensiero” risposi con tono ironico. “ Però più tardi dovremo andare a farci un giro insieme”
“ Abby non sei mai uscita per più di una volta con lo stesso ragazzo, e soprattutto non hai mai rinunciato ad una festa per lui, studio psicologia e devo dire che il tuo caso lo conosco abbastanza bene” disse guardandomi negli occhi, con fare da saputello.
“ Liam quando diventerò una pazza da rinchiudere, prometto che verrò da te a farmi fare il lavaggio del cervello” risposi acidamente.
“ Quando ammetterai di avere dei problemi con il tuo cuore?”
Da quando si è trasferito a medicina, non studiava psicologia?
“ Non sono l’unica qui” lo sguardo di Liam si incupì improvvisamente, avevo toccato un tasto dolente, ma mi ci aveva portato.
 Tutti sapevamo della sua storia con Safaa, di come aveva spezzato il suo cuore dopo averlo lasciato, appena Liam aveva avuto il coraggio di dichiararsi. È da quel momento che Liam decise di non avvicinarsi a nessuno più, usando la scusante dell’omosessualità per limitare i rapporti con le ragazze, che come Safaa avrebbero potuto distruggerlo. Gli avevo più volte detto che era una cosa stupida, ma ognuno cercava di proteggersi a modo suo, lui fingeva solo in un modo diverso dal mio.
“ Scusa” gli dissi e lo abbracciai, lui rispose all’abbraccio e disse “ Non preoccuparti, so quanto sia difficile controllare la tua acidità alle volte” gli diedi uno schiaffo, e lui cadde di lato, cominciammo a spingerci a vicenda, fin quando lo stomaco di Liam non cominciò a brontolare, decidemmo di mangiare i panini che fortunatamente avevo portato, e dopo ci avviammo verso casa.

Zayn.
Mi ero lavato, vestito e avevo sistemato i capelli in maniera perfetta, ma non trovavo ancora il coraggio di andare da Mag, mi ricordai della sera precedente, delle parole di Abby e così mi decisi a scendere.
Dopo pochi passi, ero davanti alla sua porta , presi un lungo respiro e bussai.
Forza Zayn cosa ti succede?
 La porta si aprì dopo una serie di passi strascicati, segno che Mag stava ancora dormendo, mentre stava cominciando a cacciare una serie di insulti nei confronti dell’ospite indesiderato, si fermò quando vide la mia faccia, ed assunse un espressione tra lo scioccato e il felice.
“Entra pure” disse balbettando, e cercando qualcosa di più decente da mettere, come faceva a non sapere che era perfetta anche così?
Le guance le si tinsero di un rosa tenue, e io le offri la scatola di biscotti, che Abby mi aveva consigliato di prendere, visto che erano i suoi preferiti quando stava male, lei rispose con un timido grazie, e raggiungemmo il salotto.
“ Scusa per la visita, Abby mi aveva detto che stavi male, e allora mi ero sentito un po’ in colpa” dissi tutto d’un fiato.
“ No, non è stata colpa tua, anzi, grazie per la serata di ieri” sorrise.
Perfetto se voleva farmi impazzire c’era già riuscita.
“Sei bellissima quando sorridi” dissi senza rendermene conto.
Da bravo coglione avevo rovinato tutto, adesso Mag mi avrebbe lasciato li, fuggendo via disperata ,bravo Zayn, bravo.
“ Tu sei sempre bellissimo” disse lei di risposta, imbarazzata da questa rivelazione, si fece tutta rossa dalla testa ai piedi.
Un sorriso da ebete mi si piazzò in faccia, e non riuscì a togliermelo per almeno dieci minuti, da quel momento reagì d’istinto, mi alzai di scatto, seguito a ruota da Mag, che forse come me aveva lasciato da qualche parte dispersa il cervello, le presi il viso tra le mani e la baciai.
Non fu uno dei miei soliti baci passionali, che vanno subito oltre i limiti, questo fu un bacio esattamente come Mag, delicato ma allo stesso tempo pieno di emozioni che mi si accavallarono tutte sullo stomaco, non potevo dire che ero innamorato, ma una cosa certa la sapevo, ormai non sarei più riuscito a stare a lungo senza lei.
“ Zayn, sei sicuro di quello che stai facendo?” mi chiese lei, quasi a conferma che non fosse tutto un sogno.
“ Mai stato più sicuro di così prima d’ora” dissi sorridendo sulle sue labbra.
Questa volta fu lei a prendere l’iniziativa, come se riuscisse a capire tramite quel bacio, che le mie parole fossero vere, e io di tutta risposta non potei che dare silenziosamente conferma che lei sarebbe stata sempre e solo l’unica.
 
 
Oddiooooo, dire che questo capitolo fa cagare è un eufemismo, oggi Abby era un po’ più acida del solito, ma finalmente ho fatto entrare in scena anche Liam, che a stento aveva detto una battuta, spiegando il motivo della mia scelta. Zayn finalmente si è dichiarato, ma sta a voi scoprire se le cose andranno bene, oppure se Zayn si comporterà da deficiente. Nel prossimo capitolo ci sarà un piccolo fraintendimento *geniodelmale* Grazie a quei poveretti che hanno avuto il coraggio di metterla nelle preferite/seguite/ricordate , mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione. See you soooon byeee c:
 

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Capitolo 5
*** Small bump. ***


Capitolo Cinque
Small bump


Abby_s © 2013
I One Direction (Louis Tomlinson, Liam Payne, Zayn Malik, Harry Styles e Niall Horan) sono una delle pop band internazionali più conosciute.
L’autrice di questa fanfiction non intrattiene con i citati artisti alcuna relazione di tipo economico-collaborativo.
Questo racconto descrive eventi di pura fantasia, destinati all’intrattenimento di altri fan e non persegue alcun intento diffamatorio (né pretende di dare informazioni veritiere sulle persone di cui tratta) o finalità lucrativa. L’intreccio qui descritto rappresenta, invece, copyright dell’autrice (Abby_s).


Per l’app...app… incontro con Louis dovetti cambiarmi, perché il mio povero pantaloncino aveva fatto una brutta fine a causa della stupidità di Liam, che a 20 anni, non sapeva ancora mangiare un panino decentemente, i miei piani quindi di non stancarmi erano andati felicemente a quel paese. Diversamente dal mio solito cercai qualcosa che mi facesse apparire un po’ più vivace, e optai per un vestitino a fiori, sapevo che avrebbe dato facilmente nell’occhio, inoltre io odiavo le fantasie un po’ troppo vivaci, ma un po’ per pigrizia e un po’ per voglia di cambiare lo lasciai, al piede indossai un paio di sandali, e completai il look da contadinella con un nastro nei capelli. Diciamo che il mio problema principale, a parte la statura, sono i capelli di un colore in definito tra il castano e il biondo, e senza una orma precisa, con il ciuffo ribelle perennemente sulla fronte.
Ero pronta per l’app…l’app.. incontro con Louis ed ero stranamente in anticipo, considerando che non dovevamo fare niente di particolare, visto che dovevamo semplicemente entrare in un bar e prendere un gelato, ma stare con lui mi metteva leggermente in soggezione, cosa che a me, nonostante la mia grande esperienza in appuntamenti che per la maggior parte finivano sempre o a casa mia, o in qualche albergo, non so se mi spiego, non era mai capitato, forse la certezza che nonostante la nostra indole, non saremo mai arrivati a quel punto, perché stava nascendo qualcosa di diverso.
 Cominciai a girovagare per la casa, alla ricerca di qualcosa da fare, fin quando non bussarono alla porta, convinta che fosse mio fratello, non mi scomodai per niente ad andare, ma quando avvicinandomi sentii imprecare una voce diversa, notai nello spioncino una cresta biondiccia che girava per il pianerottolo, convinta che ci fosse stato un attacco di creste viventi, presi un paio di forbici per distruggere il nemico, ma non appena aprì la porta notai che la cresta in realtà aveva un corpo, riconobbi subito il bel sederino di Louis, anche se sono una femmina, e queste sono generalmente cose che fanno i maschi, se fosse state al posto mio, di sicuro il primo particolare che avreste notato sarebbe stato quello, quindi non fate le finte moraliste sks, cercai di nascondere al più presto le forbici, buttandole in un vaso, ma ci riuscì con scarsi risultati, visto che scoppiò a ridere.
“Stavi provando per la parte di Edward mani di forbice?” disse lui, schioccandomi un bacio sulla guancia, cosa che mi lasciò un po’ stordita.
“ No, caro mio, volevo studiare come un maschio riesce a vivere dopo che gli hanno tagliato i suoi gioielli con le forbici” risposi a tono, e lui istintivamente si portò le mani sul pacco,  buttando le forbici dall’altra parte della strada.
“ Non oseresti” mi disse minaccioso.
“ Ho un altro paio in cucina, non urtarmi per stasera sweetie”  dissi mettendo in mostra il mio accento inglese sull’ultima parola, lui mi guardò offeso, e per un po’ camminammo in silenzio.
Cominciai ad osservarlo, aveva un profilo perfetto, e quando rideva si formavano delle piccole rughette vicino agli occhi, in più portava un bermuda, che questa volta non aveva avuto il bisogno di arrotolare indecentemente, e la sua immancabile maglia a righe, sono convinta che a casa sua avesse un armadio pieno solo di maglie a righe e pantaloni rossi, i suoi occhi saettavano di qua e di la, come un bambino alla ricerca del suo negozio preferito di giocattoli, fin quando non arrivammo veramente davanti a uno di questi.
“L’ho visto oggi” mi spiegò mentre entravamo “ e ho subito pensato che fosse adatto a te” l’ho guardai stranita, finché non arrivammo davanti a un ripiano pieno di carillon, gli occhi mi cominciarono a brillare, e per la prima volta una strana gioia mi invase il cuore, il mio sguardo cadde subito su un carillon poggiato infondo, era un po’ intaccato perciò era nascosto, ma c’era una ragazza dentro che piangeva in un angolo, e fuori un ragazzo che cercava di entrare.
“ Era quello che mi aveva colpito oggi, la ragazza nell’angolo mi ricordavi tu, eh….avevo pensato di regalartelo, una parte di me era convinta che fosse quello giusto, ma un'altra mi diceva che forse sbagliavo, nel dubbio quindi ho fatto scegliere a te, ci assomigliamo molto sai? Perché anche io, tra mille carillon avrei scelto questo”  mi disse trapassandomi con quegli occhi ghiaccio.
“ E’ perfetto, grazie mille Louis, non dovevi” feci per riappoggiarlo e andarmene, ma lui mi bloccò.
“ E’ un regalo, accettalo “ mi disse quasi implorando, sapevo che se avessi rifiutato il regalo, in qualche modo avrei rifiutato anche lui, e non volevo farlo, così senza neanche pensarci mi fiondai tra le sue braccia. Anche lui sembrò inizialmente colpito da quel gesto, ma dopo poco ricambiò stringendomi ancora di più, riuscivo a sentire il suo cuore che batteva forte, allo stesso tempo col mio, ma sarebbe stato ridicolo baciarlo solo per un regalo, anche se era molto più di questo.
Continuammo la nostra passeggiata e Louis non faceva altro che parlare, diceva cose senza senso, e prendeva in giro ogni passante imitando il suo modo di camminare, o criticando i suoi vestiti, mi mantenevo la pancia a causa delle risate, e sembravo un lemure con una crisi epilettica, mentre Louis sembrava un’ animatore per feste.
Dopo un po’ ci venne voglia di gelato e ci catapultammo letteralmente in un bar. Mentre aspettavamo, una signorina dalle forme abbondanti e poco nascoste, si avvicinò al nostro tavolo.
“ Cosa ti porto?” disse rivolgendosi completamente a Louis e ignorando me, se c’era una cosa che odiavo era essere ignorati, quindi cominciai a lanciare delle brutte occhiate alla barbie uscita male che Louis sfortunatamente notò, cominciando a sorridere, ero convinta che di li a poco li avrei visti strusciarsi sul tavolo con foga, visto che Louis più che parlare con lei sembrava stesse parlando con le sue tette, e lei a stento conteneva la bava.
“ Ci porti” disse evidenziando la prima parola facendomi sogghignare “ due gelati, uno crema e menta, e un altro..” si bloccò guardandomi, e facendo girare la barbie verso di me, che mi guardò con sufficienza, per evitare di far uscire parole indelicate dalla mia bocca verso di lei, mi limitai a fare segno sul menù, guardandola omicida, la cameriera spaventata fuggì verso il bancone, e io sorrisi soddisfatta.
“ Gelosa eh?” disse Louis, con sguardo malizioso.
“ Di te? Per niente mio caro” risposi acida, lanciandogli una bustina di zucchero, per evitare che il suo sguardo cadesse di nuovo sulla barbie che si ostinava a passare vicino a noi.
“ Zuccherino, non sono io a dovermi addolcire, semmai quella sei tu” feci una smorfia al suo commento, e cominciai a fissare gli altri tavoli, dopo circa cinque minuti sentì qualcosa appoggiarsi violentemente sul tavolo, mi alzai di scatto per prendere a pugni quella cameriera che adesso mi stava dando sui nervi, e mi ritrovai faccia a faccia con due occhioni verdi.
“ Harry” urlai, e circa tutto il locale si girò verso di me, compreso Louis che guardava il riccio come un bambino a cui hanno appena rubato la cioccolata, chi era geloso ora? Sorrisi.
“ Cosa ci fai qui?” gli dissi facendogli posto al tavolo, lui si sedette tranquillamente, senza degnare di uno sguardo Louis, le cui nocche stavano diventando bianche e la cui mascella sembrava che a momenti fuggisse via, tanto che si muoveva freneticamente.
“ Harry, lui è Louis” dissi indicandolo, Harry gli porse una mano, che Louis ignorò.
“Louis lui è mio cugino Harry” stavo per scoppiare a ridere quando vidi l’espressione di Louis cambiare completamente, sembrava quasi imbarazzato per la sua reazione di prima, ma sollevato per il fatto che secondo lui, nessuno lo avesse notato.
“ Allora Haz, non hai ancora risposto alla mia domanda” cominciai ad assaggiare il mio gelato, soddisfatta del gusto che avevo preso, crema e nutella non mi delude mai, come al solito l’immancabile schizzo di gelato non tardò ad apparire, e per non sembrare una cogliona, feci di tutto per non farlo notare.
“ Sai che abito qui nelle vicinanze, e i miei genitori hanno deciso che ormai sono abbastanza grande per pagarmi da solo gli studi, così sono stato costretto a lavorare” disse quasi schifato “ ma fortunatamente tra poco cominceranno le ferie e per due mesi starò lontano da questo sudicio bar”
“ Non mi sembra così tanto male “ disse Louis inserendosi finalmente nella conversazione “ le cameriere sono carine” si sorridettero beffardi, e io non feci altro che emettere un grugnito schifato, che fece divertire Louis, che riprese a guardare nella mia direzione, ad un tratto quello che doveva essere il gestore, cominciò a chiamare Harry a gran voce, che fu costretto ad alzarsi.
“ Mi dispiace ragazzi ora devo andare” disse salutandoci, poi si rivolse a Louis “ Amico è stato un piacere conoscerti, tieni a bada la mia cuginetta” si strinsero finalmente la mano, ed Harry tornò al bancone, lo guardai infastidita per la sua ultima affermazione, e trascinai Louis fuori dal locale, prima che i miei istinti omicidi  prevalessero sulla cameriera, il che sarebbe stato un piacere all’umanità dato il suo scarso gusto nel vestire.
Louis mi riaccompagnò a casa, lasciandomi sul pianerottolo, dopo aver chiuso la porta, lo sentì dire alla finestra.
“ Ciao zuccherino, ci vediamo domani”
“ Non chiamarmi zuccherino” grugnì per la milionesima volta infastidita, sperando che potesse finalmente capire.
“ Ciao zuccherino” ripeté ancora più forte.

Louis Tomlinson era l’essere più stupido al mondo.
 
 
 
Ccccciao racazze, scusate il ritardo cwc ma non avevo neanche un briciolo di ispirazione, a conferma di ciò questo schifo di capitolo c:
L’idea principale di questo capitolo era far litigare Abby e Louis, ma questo ve lo riservo per il prossimi capitoli muahah, grazie a tutti quelli che seguono e recensiscono la ff, siete i più belli c: ora vi lascio, spero che il capitolo nella sua merda vi piaccia, byeee love you all c:

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Capitolo 6
*** I'll be there for you ***


Capitolo Sei
I’ll be there for you


Abby_s © 2013
I One Direction (Louis Tomlinson, Liam Payne, Zayn Malik, Harry Styles e Niall Horan) sono una delle pop band internazionali più conosciute.
L’autrice di questa fanfiction non intrattiene con i citati artisti alcuna relazione di tipo economico-collaborativo.
Questo racconto descrive eventi di pura fantasia, destinati all’intrattenimento di altri fan e non persegue alcun intento diffamatorio (né pretende di dare informazioni veritiere sulle persone di cui tratta) o finalità lucrativa. L’intreccio qui descritto rappresenta, invece, copyright dell’autrice (Abby_s).


Mi svegliai di soprassalto, dopo aver sentito dei rumori sospetti in cucina avrei scommesso Chuck Norris, che non fosse mio fratello, infatti normalmente a quest’ ora egli vigeva in stato di coma sul letto, quindi pensai fossero dei ladri.
Presi una scopa dallo sgabuzzino, e  preparai una delle mie mosse alla kung fu panda, scesi di soppiatto le scale, e mi catapultai in cucina.
“Non muoverti sono armata, e conosco altre 100 parole difficili per farti spaventare” dissi con tono minaccioso.
“Abby?” mi chiese una voce che conoscevo già.
“Mag?” la guardai sconvolta.
“Cosa diamine ci fai qui?”  disse stridula.
“Sai carina, io ci abito qui” risposi seccata “ La domanda la dovrei rivolgere io a te, darling”
“Ehm… ero con tuo fratello” vidi Mag farsi rossa fino alla radice dei capelli, e io emisi uno strano verso che sembrava tanto un maiale strozzato. La guardavo terrorizzata, non poteva essere la stessa Mag, doveva essere di sicuro successo qualcosa e c’era una sola spiegazione.
“State insieme?” dissi senza abbandonare il mio tono sconvolto, perché se la risposta fosse stata affermativa scommetto che i miei capelli sarebbero diventati bianchi tutti in una sola volta.
“Si” disse sussurrando.
Scoppiai ad urlare e la abbracciai trascinandola in una danza, che tutto sembrava fuorché quello.
Lei scoppiò a ridere, e sembrava come se si fosse tolta un macigno dallo stomaco, dal canto mio ero felicissima per loro, finalmente il mio fratellino aveva messo in moto l’unico neurone che gli era rimasto, e io non potevo che esserne fiera.
L’unica ribelle rimasta qui ero io, mi illudevo che dopo tutto non sarebbe cambiato nulla, ma in realtà le cose non andarono proprio come pensavo.
Il piccolo Malik, insospettito dai rumori era sceso in cucina, e senza degnarmi di uno sguardo, aveva preso la sua fidanzata, che non aveva staccato un occhio da lui da quando era entrato, e l’aveva portata in camera sua a fare chissà che cosa.
“Buongiorno anche a te fratellino” urlai indispettita, lo sapete già se c’era una cosa che odiavo era essere ignorata.
Quel troglodita, aveva trasformato una splendida giornata, in una giornata in cui se fossi rimasta in quella casa nessuno mi avrebbe cacato, decisi si andare da Liam, almeno lui non mi avrebbe abbandonato per due bacetti pft.

“Buongiorno migliore amico mio” urlai entrando in gelateria, stampandogli un bacio sulla guancia.
“Buongiorno anche a te Abby, mi dispiace ma oggi sono occupato con il lavoro, e non posso rimanere a parlare con  te.” disse mentre cercava di portare un vassoio al tavolo, spostandomi di lato.
Uscì furiosa dal locale, perché nessuno voleva stare con me?
Cominciai a camminare sul lungomare, domani me l’avrebbero pagata tutti per avermi lasciata da sola, mi fermai a pensare su una panchina, cacciando il mio fidato i-pod e una delle mie sigarette dalla borsa.
Perché le persone si sentono sempre in solitudine, pur essendo amate o avendo tante persone vicino, la solitudine le persegue non le lascia in pace e le blocca? Non riuscii a rispondere a questa domanda, che due mani grani mi si poggiarono sugli occhi.
“Senti amico, oggi non è giornata.” dissi seccata.
“Quando è giornata per te zuccherino?” sentì la solita voce squillante pronunciare quelle parole, e non feci in tempo a cacciarlo via, che già si era fiondato affiancò a me sulla panchina.
“Louis..” sussurrai nervosamente.

Stranamente rimanemmo in silenzio per un bel po’ di tempo, e i  pensieri cominciarono a riaffollarmi la mente.
Alcuni dicono che il tempo sana tutte le ferite, io non sono d’accordo. Le ferite rimangono. Col tempo, la mente, per proteggere se stessa, le cicatrizza, e il dolore diminuisce, ma non se ne vanno mai.
“Ci pensi mai come sarebbe se fossimo innamorati? Noi due sdraiati sulla spiaggia, che ci guardiamo negli occhi e non diciamo una parola, perché gli sguardi parlano da se. Sarebbe bello non credi?” disse senza fare troppo caso a quello che diceva, come se quelle parole fossero sfuggite dalla sua bocca, senza un comando preciso.
Lo guardai sconvolta, come poteva solo pensare quelle cose?
“ Io non sono adatta alle persone come te” dissi quasi con rabbia.
 Delle lacrime calde cominciarono a sfiorarmi il viso, non doveva vedermi così, nessuno doveva vedermi così, io ero forte. Cominciai a correre per le strade, e più correvo, più questa convinzione mi bruciava dentro, distruggendomi e provocandomi solo altre lacrime.
Non avevo fatto i conti con la velocità di Louis che dopo poco tempo mi raggiunse bloccandomi.
“ Ho perso Louis, ho perso diamine.” mi arresi alla volontà delle lacrime, e mi piegai in due per il dolore, questa volta nessuno mi avrebbe salvata, o almeno io mi illudevo così. “Qui continua a crollare tutto.Mi sento come in un cazzo di gioco di ruolo, quando si arriva a un punto morto che non sai dove andare e come ci sei arrivato a quel punto.Vorrei riavviare il gioco. Per piacere.” dissi singhiozzando.
Non mi ero accorta che nel frattempo Louis mi stava stringendo a sé  mentre continuavo a tremare, cercando di farmi capire che lui adesso c’era, ma chi mi dice che ci sarebbe stato di nuovo quando avevo bisogno di lui?
Come se mi avesse appena letto nella mente disse “ Da oggi in poi ci sarò io al tuo fianco piccola”.
“ E se questo non bastasse?” dissi egoisticamente.
Un sorriso amaro gli si disegnò sulle labbra.
“ Farò in modo di diventare tutto ciò di cui hai bisogno” mi strinse di nuovo a se, per evitare che brutti pensieri ricominciassero ad assalirmi.
Mi sentì inebriata dal suo profumo e ancora una volta reagì istintivamente, portai le braccia dietro al suo collo, e assaporai quelle labbra che tanto desideravo in quel momento. Per la prima volta, mi trattò come se fossi stata di cristallo, e finalmente capì cosa si prova ad essere amati, anche solo per un secondo.
Sono entrambi convinti che un sentimento improvviso li unì. È bella una tale certezza, ma l’incertezza è più bella.
Non conoscendosi prima, credono che non sia mai successo nulla fra loro. Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi , dove da tempo potevano incontrarsi? Vorrei chiedere loro, se non ricordano un faccia a faccia in una porta girevole? Uno “scusi” nella ressa? Un “ha sbagliato numero” nella cornetta? Ma conosco la risposta. No, non ricordano.
Li stupirebbe molto sapere che già da parecchio il caso stava giocando con loro. Non ancora del tutto pronto a mutarsi per loro in destino, li allontanava, gli tagliava le strade soffocando un risolino si scansava con un salto.
Vi furono segni, segnali, che importa se indecifrabili. Forse tre anni fa il martedì scorso una fogliolina volò da una spalla all’altra? Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.  Chissà era forse la palla tra i ricordi d’infanzia?
Una notte, forse, lo stesso sogno, subito confuso al risveglio. Ogni inizio infatti è solo un seguito e il libro degli eventi è sempre aperto a metà.
 
Heila pipooool,
come vanno le vacanze? Voglio ringraziare quelli che mi hanno recensito la storia siete bfkvblzdxhgzlnglz, ok, basta. Scusate se non riesco a rispondervi subito, la vi apprezzo tantissimo. Spero che questo capitolo vi piaccia, perché non sapevo quando farlo e avevo un po’ di idee che mi frullavano in testa c: vabene splendori ora vi lascio byeeee love you all c:

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Capitolo 7
*** Awake. ***


Capitolo Sette
Awake


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I One Direction (Louis Tomlinson, Liam Payne, Zayn Malik, Harry Styles e Niall Horan) sono una delle pop band internazionali più conosciute.
L’autrice di questa fanfiction non intrattiene con i citati artisti alcuna relazione di tipo economico-collaborativo.
Questo racconto descrive eventi di pura fantasia, destinati all’intrattenimento di altri fan e non persegue alcun intento diffamatorio (né pretende di dare informazioni veritiere sulle persone di cui tratta) o finalità lucrativa. L’intreccio qui descritto rappresenta, invece, copyright dell’autrice (Abby_s).


Ci sono persone che sono legate da un elastico e non lo sanno. Ad un certo punto prendono e partono, ognuna per la sua strada, ognuna per i fatti suoi, e l’elastico le lascia fare, le asseconda, al punto che di quell’elastico quasi ci si dimentica. Poi però, arriva il momento estremo, quello al limite dello strappo, e l’elastico reagisce, non si spezza, anzi, piuttosto, con un solo colpo, violentissimo, le fa ritrovare di nuovo faccia a faccia.
Mi ritrovai a ribadire quelle parole, senza nemmeno volerlo.
Ahia. Ma cosa cazz?
“Louis stavo cercando di formulare pensieri intelligenti io” dissi inferocita.
“ Lo so Abby, ma ti stava andando il fumo in cervello così ho pensato di risvegliarti dal coma” rispose come se avesse appena fatto la cosa più intelligente del mondo, mentre invece mi aveva solo colpito con un sassolino.
“Stai tentando il suicidio oggi, caro” assunsi un tono minaccioso.
Era pomeriggio, io avevo sonno, e lui mi dava fastidio.
E’ illegale, dovrebbero arrestarlo pft.
 “Abby” disse imitando la voce di un bambino.
“ Che c’è?” risposi acida, mi aveva disturbato e ora mi teneva così.
“ Non è che mi accompagni  a comprare il gelato?” continuò.
“ No” dissi a monosillabi.
“ E dai Abby non dirmi che sei arrabbiata solo perché ti ho lanciato un sassolino?!” non lo risposi.
“ Okay allora per farmi perdonare stasera ti porto a cena fuori.”
Si alzò di scatto lasciandomi un veloce bacio, non mi diede neanche il tempo di rispondere che già correva via.
Portai le mani alla bocca istintivamente, e rimasi ferma così un bel po’.
Dovevamo chiarire un po’ di cose.
 
Zayn.
Dire che ero felice è dire poco, ero super mega stra mila felice, mi sento così un coglione, ma ho la strana sensazione che qualcosa possa rovinare tutto.
“ Niall amico mio, quanto ti voglio bene” urlai saltandogli in spalla.
“ Zayn non ingropparmi come se fossi la tua fidanzata, grazie” disse mentre mi fissava sconvolto.
Pervertito.
“Anche tu una volta eri così, fratello”  disse guardandomi saccente.
Una dote di Niall?
Leggere nel cervello, per questo riusciva a conquistare tutte le ragazze.
Con quel faccino dolce e tenero… nessuna avrebbe mai immaginato cosa si nascondesse sotto.
“ Magari faresti bene anche tu a trovarti una ragazza… fissa” lo osservai mentre mi mandava a quel paese mentalmente.
“ Ok amico, adesso ti lascio ho un appuntamento con Mag e non voglio fare tardi” dissi mettendo il cellulare in tasca e avviandomi verso la porta.
Questa sera avrei dovuto dare l’anello di fidanzamento  a Mag  per farle capire che facevo sul serio.
Solo a dirlo mi tremavano le mani.
 
 
Ehila pipooool,
okay perdonate la cacata ma è un capitolo di passaggio, come al solito non mi veniva l’ispirazione, ma adesso ho un bel quadro della situazione, lo so mi ucciderete perché vi sto facendo aspettare da giorni, ma ricordatevi che vi amo. Grazie a tutte quelle che recensiscono la storia siete vjvjvpvldnfvòz. Fatemi sapere cosa pensate che possa succedere in una recensione muahahahah byeee love you all C:

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Capitolo 8
*** The other side. ***


Capitolo Otto
The other side.


Abby_s © 2013
I One Direction (Louis Tomlinson, Liam Payne, Zayn Malik, Harry Styles e Niall Horan) sono una delle pop band internazionali più conosciute.
L’autrice di questa fanfiction non intrattiene con i citati artisti alcuna relazione di tipo economico-collaborativo.
Questo racconto descrive eventi di pura fantasia, destinati all’intrattenimento di altri fan e non persegue alcun intento diffamatorio (né pretende di dare informazioni veritiere sulle persone di cui tratta) o finalità lucrativa. L’intreccio qui descritto rappresenta, invece, copyright dell’autrice (Abby_s).


“Tu brutto maniaco, figlio di puttana, cosa diamine hai combinato al mio supermegastrafigo vestito?!”
Il mio vestito, che avevo accuratamente lavato e stirato per la serata, era stato brutalmente macchiato dal gel per capelli che mio fratello aveva rovesciato sul letto.
“Scusa..” provò lui spaventato.
Se non fosse stato per Mag che lo aspettava ero convinta che lo avrei di sicuro ucciso.
E poi come se non bastasse aveva anche preteso di occupare il bagno per più di mezz’ora, facendomi fare ancora più tardi del previsto e rovinandomi tutta la serata.
Finalmente con soli tre quarti d’ora di ritardo, ero riuscita ad avviarmi verso il luogo dell’appuntamento.
Correvo a perdifiato con un paio di tacchi altissimi, e più che una ragazza che sta per andare ad un appuntamento galante, sembravo un bradipo zoppo che ha appena vinto Miss trucco sbavato duemilaventordici, e diciamo che tutto questo non era aiutato dal fatto che il mio vestito rosso fiammante, aveva una macchia bluastra nella parte centrale.
Ma poco importa perché come sappiamo tutti, io ero la regina delle imperfezioni.
Nella mia mente frullavano le immagini degli ultimi nostri incontri.
Il bacio che mi aveva lasciato poco prima di andare via, la promessa che mi aveva fatto. Erano tutte mie illusioni o qualcosa di reale c’era?  
Forse posso anche io ricominciare a vivere.
Perché si, Louis me l’aveva promesso, quella era la mia serata.
Ma come ormai sappiamo tutti le favole non esistono, e non si vive di illusioni, infatti ciò che non avrei mai potuto immaginare apparve davanti a miei occhi.
Louis era li, per l’occasione vestiva di tutto punto con i capelli all’indietro, e stava accompagnando una ragazza dentro, a prima vista sconosciuta, verso quello che doveva essere il nostro tavolo.
Senti qualcosa rompersi all’altezza del petto.
Un’altra delusione.
Qualcuno mi spiega perché ogni volta che mi aspetto qualcosa alla fin fine succede sempre l'esatto contrario?
Il problema è che anche se ci sono passata mille volte, ogni volta la ferita si riapre e ricomincia a bruciare.
Perché dovremo tutti capire che le promesse si rompono, e i gesti, perfino quelli non valgono più.
Esistono persone che si dimenticano di tutto, non ammettono spiegazioni e buttano tutto all’aria, perché è più semplice così. Ed anche se ci riprovi mille e mille volte, quelle persone sapranno solo guardare i tuoi sbagli.
Il volto di Louis era preoccupato e quel solito sorrisetto furbo era completamente scomparso, la ragazza in questione lo salutò per un tempo che a me risultò troppo, lui l’aiutò sedersi, e dopo essersi seduto anche lui la ragazza cominciò a stringergli la mano che aveva poggiato sul tavolo, ma lui la ritrasse frettolosamente.
Stavano discutendo e io mi ero avvicinata al vetro del locale per osservare meglio la scena, e non so neanche io, forse perché quella giornata non voleva proprio andare bene, ma delle lacrime cominciarono a rigarmi il viso.
Ad un tratto Louis alzò gli occhi, evidentemente non risultavo troppo nascosta perché subito riuscì a vedermi, si alzò di scatto per venirmi incontro, ma io corsi via, non avrei sopportato altre bugie.
Lo sentivo chiamarmi da lontano e sapevo anche che se avesse voluto mi avrebbe raggiunto in poco tempo.
Ma le mie preghiere furono esaudite visto che mi ritrovavo completamente sola, con il viso coperto di lacrime distesa sulla sabbia fredda.
E quello che accade a quelli come noi, quelli per cui il lieto fine non è ancora stato inventato, quelli che continuano ad illudersi, pur sapendo che non arriveranno mai a nulla.
Mi accesi una sigaretta visto che sapevo che quella sarebbe stata la mia unica consolazione.
Eppure ci avevo sperato, avevo detto ‘ Vai Abby che questa è la volta buona’, ma come al solito io non ero stata abbastanza, Louis si era subito stancato di me, come tutti gli altri del resto, e infondo perché dare loro torto se quella era la pura e semplice verità.
Mi aveva illusa, si era preso subito gioco di me. Sapeva come ero fatta, conosceva i miei punti deboli, e ha subito puntato su quelli, per farmi sprofondare ancora più in basso.
Osservavo le stelle, come facevano ad essere così maledettamente lucenti?
Se ne stavano li in alto e sembrava quasi che ti prendessero in giro.
“Guarda questa” dicevano “ nessuno ti vuole, potresti anche rassegnarti”.
Ah certo, perché poi siete meglio voi.
Tirai un sassolino in aria, convinta che le avrei colpite ma questo mi ricadde in fronte.
‘Aha sfigata’ dissero in coro.
Tanto prima o poi viene il giorno e ve ne andate, e poi vediamo chi è la sfigata.
“Ci speravi non è così?” una ragazzina dal volto pallido mi si avvicinò piano.
“Invece non è successo. Meglio abituartici subito alle delusioni.”  Si sedette al mio fianco, e cominciò ad osservare l’orizzonte.
Aveva l’aspetto di una ragazzina, ma degli occhioni verdi ti facevano pensare ad una persona che la vita la conosce meglio di chiunque altro.
“ Vieni” mi disse “ passeggiamo insieme sulla riva, devo raccontarti una storia”.
Come quella melodia che non riuscirai mai a dimenticare, le sue parole mi penetravano dentro e viaggiavano tra i meandri più profondi della mia mente. Risvegliavano vecchie sensazioni e riportavano a galla vecchi ricordi.
Senza neanche accorgermene ero arrivata davanti casa mia, mi girai per ringraziare la ragazzina, ma era misteriosamente scomparsa.
Mi sembrava di conoscere perfettamente quella ragazzina, i suoi lineamenti, la pelle pallida, aveva qualcosa di estremamente familiare. Di sicuro avrebbe fatto parte di quegli incontri che non si dimenticano.
 
SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE E ANCORA SCUSATE. Dovreste picchiarmi a sangue, e penso che dopo tutto questo tempo non vi ricorderete neanche di me cwc. Alloooora questo capitolo l’ho riscritto ben 5 volte, ed è per questo che ci ho messo tutto sto tempo, beh considerando che ho avuto tantissimissimi impegni in questo ultimo periodo. Spero vi piaccia, e che non sia uno delle mie solite cagate, per la fretta non l’ho riletto e perdonatemi pure tutti gli errori grammaticali e non che ho fatto. Però mi sono già portata avanti con il nove, e spero vivamente di non fare la stessa fine di questo, altrimenti penso che mi ucciderete. Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione mi raccomando.
Byeeee love u all c:

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Capitolo 9
*** Le bugie hanno le gambe corte. ***


Capitolo Nove
Le bugie hanno le gambe corte.

Abby_s © 2013

I One Direction (Louis Tomlinson, Liam Payne, Zayn Malik, Harry Styles e Niall Horan) sono una delle pop band internazionali più conosciute. 
L’autrice di questa fanfiction non intrattiene con i citati artisti alcuna relazione di tipo economico-collaborativo. 
Questo racconto descrive eventi di pura fantasia, destinati all’intrattenimento di altri fan e non persegue alcun intento diffamatorio (né pretende di dare informazioni veritiere sulle persone di cui tratta) o finalità lucrativa. L’intreccio qui descritto rappresenta, invece, copyright dell’autrice ("http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=307334">Abby_s).


Zayn.
Dev’esserci un’angolatura particolare al bordo degli occhi quando t’innamori. Si fissa all’improvviso a contorno delle ciglia e non ci sarebbe nient’altro da guardare. Ti accompagna ovunque ma non sai né perché c’è e né perché ti accompagna senza svelarti il motivo. Sai solo che vedi tutto diverso, le ombre, i colori, le luci, la notte e le farfalle. E come una miccia improvvisa accende una scintilla sublime dentro due soli occhi, appoggiati delicatamente sullo stesso angolo, due occhi come due gocce ad annegarti e ridestarti l’anima.
Quanto tempo era passato? Minuti? Ore? Da quanto tempo ero qui a pensare?
Sarei dovuto andare a prendere Mag, ma non c’è la facevo. Non dopo che avevo rivisto lei.
Mi aveva stravolto, tutto quello di cui ero stato certo fino ad un minuto prima era crollato con un semplice ‘Ciao Zayn’ .
Avrei dovuto passare la serata più bella della mia vita fingendo che non fosse accaduto nulla o stare qui e con molte probabilità perdere tutto?
 
No, non mi sarei rovinato di nuovo la vita, avrei reagito.
Composi quel numero, quello che credevo anche di aver eliminato.
“ Pronto Safaa, sei tu? Devo parlarti, raggiungimi appena puoi.”
Corsi subito a casa, conoscevo il posto in cui ci saremo incontrati.
Arrivai li, e con mia sorpresa la trovai fuori al cancello che mi aspettava.
“ Ci rincontriamo.” Disse superba, con un’aria che non le era mai appartenuta.
Era cambiata dall’ultima volta, sembrava una donna. I capelli ricci erano raccolti al lato, in una di quelle acconciature che tanto la facevano sembrare una di quelle donne d’alta classe.
Ogni traccia di quella che era la ragazzina felice di una volta era sparita, seppellita sotto le cicatrici di una vita che forse era stata affrontata nel modo troppo sbagliato. Nel modo troppo egoista.
Ma come biasimarla? Aveva dovuto lasciare tutto, i suoi amici, la sua famiglia, i suoi amori.  Mi guardava con odio, come se fossi stata io la causa dei suoi problemi.
Ma forse era realmente così.
“ Perché sei qui?” le chiesi diretto, senza giri di parole.
“ Tranquillo Zayn, non sono qui per te. Tanto meno per rovinare la tua stupida vita.”
La guardai sconvolto, quanta rabbia c’era in quelle parole. Rabbia soffocata per anni.
“ Bene.” dissi freddo. “ Fai quello che vuoi qui, ma non intaccare né me né Mag.”
“ Ah, quindi te la fai con la biondina ora? E quanto durerà questa volta? Costringerai anche lei a lasciare tutto per il suo bel principe tenebroso, e poi la abbandonerai sul fondo?”
“ Non è come pensi Safaa” dissi guardandola nei suoi occhi marroni accecati di rabbia.
“ Ah, no. Allora illuminami.”
“ Io la amo.” Dissi tentennando su quell’ultima parola.
“ L’ho già sentita questa, quante volte me lo hai detto ansimando? E quante volte io mi sono illusa che fossi sincero?”
“ Lei non se ne andrà. Lei non scapperà alla prima difficoltà come hai fatto tu, lei non è come te.” Gli urlai in faccia fuori controllo.
“ E tu cosa vuoi Zayn, me o lei?” disse ad un millimetro dalla mia faccia, i nostri nasi che si scontravano, gli occhi fissi l’uno nell’altro, i respiri che si fondevano.
Non seppi neanche io perché lo feci, forse perché non c’è la facevo più, forse la rabbia o forse fu tutto questo messo insieme.
Ma eravamo due persone sbagliate, nel posto sbagliato, e soprattutto al momento sbagliato.
Sentì un rumore di passi dietro di me, mi girai di scatto e vidi l’ultima persona che avrei mai immaginato di vedere. Liam. Il suo sguardo era sconvolto, la rabbia fuoriusciva da tutti i pori. Mi si avvicinò e mi sferrò un pugno in pieno viso. Caddi a terra in un bagno di sangue.
L’unica cosa che mi ero davvero meritato.
 
Il risveglio seguente fu piuttosto traumatico, sentivo una parte della faccia che mi pulsava freneticamente, facevo fatica a tenere l’occhio aperto, così provai ad alzarmi.
“ Questa volta l’hai fatta grossa amico.”
“ Niall” mi girai di scatto e lo vidi poggiato allo stipite della mia porta, che mi osservava pietoso. Provai ad aprire bene gli occhi ma non ci riuscì.
“ Tieni prendi questo” disse passandomi il ghiaccio, che poggiai delicatamente sull’occhio. “ Ma come ti è saltato in mente?”
Ecco, ora sarebbe partito con la solita predica.
“ Tutto sommato però te lo sei meritato, solo il pugno però.” Mi disse guardandomi affranto.
“ Non dirmi che..” lo guardai, e nei suoi occhi lessi la risposta che non avrei mai voluto sentire “ Mag” dissi quasi in un sussurro.
“ Devo andare da lei.” Dissi deciso.
“Calma amico, è con tua sorella, che non ha passato neanche lei una bella serata,  e penso che ti ucciderà se ti avvicini.”
“ Niall, devi aiutarmi.” Dissi implorando aiuto.
“ Mi dispiace per te amico, ma è ora che impari a cacciarti da sola dai guai, non ci sarò sempre io al tuo fianco.”
Sapevo che aveva ragione, e ci sarei riuscito.
Non avrei rinunciato a Mag per nulla al mondo.
Costi quel che costi.
 
 
 
Yeahyeahyeah c’è l’ho fatta c:
un po’ in ritardo come al solito, ma mi perdonerete perché ho voluto godermi l’ultimo mese di vacanza, prima della scuola cwc
aniway cosa ne dite di questo capitolo? Personalmente mi sono divertita a scriverlo, non pigliatemi per scema lol.
Grazie a tutti quelli che non hanno ancora abbandonato la storia e che continuano a recensire, siete gentilissimi. Un grazie va anche a tutti quelli che hanno messo la storia nei seguiti, I love ya.
E per oggi vi lascio, ci vedremo presto c:
 
 
 
 

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Capitolo 10
*** Love sucks. ***


Capitolo dieci 

Capitolo Dieci

Love sucks.



Abby_s © 2013

I One Direction (Louis Tomlinson, Liam Payne, Zayn Malik, Harry Styles e Niall Horan) sono una delle pop band internazionali più conosciute.

L’autrice di questa fanfiction non intrattiene con i citati artisti alcuna relazione di tipo economico-collaborativo.

Questo racconto descrive eventi di pura fantasia, destinati all’intrattenimento di altri fan e non persegue alcun intento diffamatorio (né pretende di dare informazioni veritiere sulle persone di cui tratta) o finalità lucrativa. L’intreccio qui descritto rappresenta, invece, copyright dell’autrice (Abby_s).





Abby.
Un viaggio.
Tutto quello che avevo saputo fare era fuggire, ancora una volta.
Osservavo il nuovo paesaggio alla finestra, avevo lasciato le spiaggia affollate della costa newyorkese per dirigermi verso paesini sconosciuti.
Era questa la giusta decisione? Probabilmente no.
Forse cambiare aria mi avrebbe fatto bene, avrei chiarito le idee.
Infondo non era stato semplice lasciare Mag, Liam. 
Louis.
Lui era meglio toglierselo dalla testa, troppi problemi, dovevo saperlo. Gli occhi ghiaccio non promettono mai bene. 
Sarei andata a trovare i miei nonni che abitavano nelle vicinanze, e forse la loro aria un po' bizzarra e sempre allegra mi avrebbe fatto bene. 
Mi domando sempre come sia possibile stare male per una semplice e silenziosa assenza. 
Cosa rende una persona tanto speciale, indispensabile, vitale per un'altra? È una questione fisica o mentale? 
La chimica sicuramente ha la sua importanza. Quando tocchi la pelle di una persona qualunque e sai che c'è qualcosa di più intimo di una semplice stretta di mano; o quando vedi quei pozzo profondi e azzurri, così bello da volerci affogare, dove altri vedono solo occhi. 
La mente fa un lavoro più sottile, sottointeso, che ti entra dentro più di nascosto, quando sei più vulnerabile, magari mentre sogni.
Comincia a mancarti un atteggiamento a cui non avevi mai fatto caso, un particolare modo di pronunciare una parola, il semplice alzare gli occhi al cielo per esasperazione, lo sguardo attento durante una conversazione.
Si comincia con poco a sentire un'assenza, forse con un deja-vu, una canzone o il clacson di un'auto che fino ad allora non vi diceva niente, ma che vi fa voltare nella speranza di veder passare un particolare modello di auto. 
L'assenza, paradossalmente, è una costante presenza nella vostra vita, qualcosa di cui non vi liberate. 
L'assenza c'è ogni giorno. Ma una mattina qualunque, di un mese qualunque, aprite gli occhi pensando: wow, sto bene. 
Quel giorno forse l'assenza non ci sarà più, lasciandovi un'emozione che profuma di ricordi.

Louis. 
Ero stato un codardo, un fortuitissimo stupidissimo codardo. 
L'avevo persa. 
Di nuovo. 
Avevo perso l'unica occasione di essere felice, l'unica scelta giusta che avevessi mai fatto. 
Ma non potevo ripetere gli stessi sbagli di nuovo, non me lo sarei permesso. 
Arrivai di corsa sotto casa sua, la sua finestra era chiusa, strano. 
Cominciai a bussare, avevo paura che mi avesse visto e che avesse  deciso di ignorarmi per sempre. 
Cercai di rendermi presentabile, e cominciai a stilarmi mentalmente tutta una serie di ragioni per cui ero l'uomo giusto per lei e che doveva per forza perdonarmi. 
Ma non riuscivo nemmeno a convincere me, perfetto. Credo che avrei avuto una crisi isterica da un momento all'altro, avrei cominciato a strillare come un isterico. 
Finalmente qualcuno si decise ad aprirmi, non ebbi il coraggio di guardare la faccia, ma non ricordavo che Abby avesse le gambe così scure e pelose, e che le sue tette  si fossero trasformate in pettorali, aspettare un secondo. 
Alzai improvvisamente lo sguardo e trovai uno Zayn piuttosto sconvolto che mi fissava, diciamo che non era lui quello che mi aspettavo. Sembrò leggermi nel pensiero, e mi spiegò assonnatamente che Abby era dai suoi nonni e che era partita già da un bel pezzo, era distrutto anche lui, evidentemente non gli buttava molto bene. Fui felice di sapere che non ero l'unico sventurato della situazione. 
Questa volta fui io a fissarlo sconvolto, dovevo agire in fretta. 
Cominciai a correre verso casa, avrei chiesto a Niall di prestarmi il suo scooter, più che scooter era una moto da corsa, che il padre gli aveva regalato lo scorso Natale, ma andava lo stesso bene, anzi meglio. 
Non sapevo bene dove fossi diretto, ma confidai nel senso di orientamento che derivava dai mie anni passati a giocare ad acchiapparello, non erano tanti, ma sempre meglio di niente. 
Mi fermai alla stazione dei pullman, ero convinto di averlo superato, visto che avevo viaggiato quasi alla velocità della luce, e cominciai ad aspettare. 
Dopo pochi minuti la vidi scendere, provai una di quelle sensazioni d'ansia dove pensi che la tua vita deriva tutto da quel momento. 
Si girò verso di me, e io instintivamente sorrisi, era così bella perfino con i capelli raccolti, e l'aria di una che non ha dormito un secondo. 
“È inutile arrivare fin qui senza dirmi nulla, no?” disse lei, finalmente mi resi conto di quello che stavo per perdere.
“Abby devo dirti una cosa” mi concessi una pausa, gli occhi di lei brillavano, era confusa almeno quanto me, e potevo sentire il suo cuore che le martellava nel petto, il mio diciamo che era quasi collassato.
“Io sono perdutamente e irrimediabilmente innamorato di te”  dissi tutto d'un fiato, ora mi sarei aspettato uno schiaffo o lei che fuggiva via sconvolta, e invece non mi rispose. Mi si avvicinò cautamente e poggiò la sua faccia sul mio petto, tenendomi stretto. 
Anche io, disse in un sussurro.

Mag
Ero distrutta. 
Sapevo che le cose non sarebbero state sempre perfette, e che sarebbe arrivato qualcosa a guastare tutto, ma non immaginavo che sarebbe stato così. 
Probabilmente stare qui a piangere sul letto ascoltando tutta da discografia di Taylor Swift, non era la soluzione giusta, ma al momento era l'unica cosa che avevo voglia di fare. 
Gettai per aria l'ennesimo fazzoletto bagnato e mi alzai dal letto, forse qualcosa che potevo fare c'era, non mi avrebbe di certo aiutato ma almeno mi faceva rilassare. 
Stavo per prendere la chitarra che Zayn mi aveva regalato per il nostro anniversario, ma capii che non era il caso e cacciai la chitarra che avevo da quando ero piccola. Cominciai a suonare, le note della canzone che stavo scrivendo scivolarono fuori dal  raccoglitore dove tenevo tutte le miei canzoni, presi in mano il foglio e cominciai a fissarlo, ricominciai a piangere con gli occhi che mi bruciavano. 
Basta, non potevo continuare così, raccolsi freneticamente tutte le cose che appartenevano a Zayn o che mi aveva regalato e le buttai in una busta. 
Ora la stanza mi sembrava molto più vuota, come me senza lui. 
Affondai la faccia nel cuscino e lanciai un urlo, sapevo benissimo che non sarei mai riuscita a dimenticarlo.

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Capitolo 11
*** Happy ending. ***


Capitolo Undici.

Happy ending.



Abby_s © 2013

I One Direction (Louis Tomlinson, Liam Payne, Zayn Malik, Harry Styles e Niall Horan) sono una delle pop band internazionali più conosciute.

L’autrice di questa fanfiction non intrattiene con i citati artisti alcuna relazione di tipo economico-collaborativo.

Questo racconto descrive eventi di pura fantasia, destinati all’intrattenimento di altri fan e non persegue alcun intento diffamatorio (né pretende di dare informazioni veritiere sulle persone di cui tratta) o finalità lucrativa. L’intreccio qui descritto rappresenta, invece, copyright dell’autrice (Abby_s).






“Devi rimanere calma Mag, mi hai capito?” disse Abby in preda alla disperazione più totale. 
Erano circa 19 ore che apportava l'amica in preda alla disperazione più totale. 
“E che sarà mai solo un semplice matrimonio” le ripeteva continuamente. 
Chissà se sarebbe capitato lo stesso con Louis.
Si, proprio lui. 
Lo ricordava ancora quel giorno, era impresso nella sua memoria, nitido come non mai. 
Eppure erano passati ben 3 anni. Ricordava ancora lo sguardo pieno di odio che gli aveva lanciato, ricordava quei 3 mesi passati insieme a stuzzicarsi, ricordava il carillon, quello che ormai portava ovunque, e ricordava tutto il dolore che aveva provato quella sera, quella che doveva essere la loro sera. 
Ma alla fine di sere così ne avevano avute mille, l'unica cosa da dire ora è che il finale felice esiste per tutti, anche per una ragazzina vivace che odiava tutto e tutti, anche per il ragazzo estraneo dal mondo. 
Arriviamo davanti alla chiesa, il padre di Mag è pronto a darle il braccio, e io corro al mio posto di fronte all'altare,  Louis mi guarda e sorride, sento uno strano movimento all'altezza dello stomaco, ancora.
Ci sono tutti. 
Liam con Caroline, la sua nuova ragazza dai capelli rossi, che più che ragazza sembra una bambina, ma lui la ama e posso assicurarvi che non c'è coppia più bella di loro. 
Ci sono Niall e Harry , che sono troppo occupati a fare i play boy per mettere la testa sulle spalle, chissà se lo faranno mai. 
Ci sono le sorelline di Louis accorse qui soltanto perché “ vogliono vedere un altro matrimonio, prima di vedere quello più bello.”  
Sono loro l'unico motivo per cui Louis adora la sua famiglia, loro che tra dieci anni, magari, si ritroveranno a passare gli stessi problemi che abbiamo passato noi, loro che si ritroveranno a piangere la notte alla ricerca di qualche soluzione, ma spero che questo tempo non arriverà mai per loro, perché sono troppo deboli e fragili per affrontare un mondo, che è cattivo con tutti ormai. 
E poi la vedo, c'è anche lei in fondo alla chiesa, i capelli ricci sono di nuovo quelli di una volta, tutta quell' arroganza che aveva dimostrato tempo fa è scomparsa, probabilmente sta piangendo in silenzio, come poteva non farlo  quando la persona che aveva amato più di chiunque altra ora stava marciando verso l'altare con il vero amore della sua vita? 
Ma magari anche lei l'avrebbe trovato un giorno, forse si nascondeva proprio qui, tra le panche di una chiesa, mentre due giovani ragazzi si giuravano amore eterno, e magari si stavano anche scrutando, e in un'attimo lei avrebbe dimenticato tutte le delusioni e i dolori, e lui avrebbe capito cosa sognifica amare. Ecco posso sentirlo ora quell'attimo, guardo negli occhi Louis e tutto accade. Ci sono persone per cui amore è sinonimo di tristezza, delusione, sogno, ma io dico che non c'è un sinonimo all'amore. L'amore é quello e basta. Cura e malattia insieme, caldo e freddo, luce e buio, tenerezza e durezza, carezze e pugni. Questo è per me l’amore. L’amore è pura contraddizione.
E io lo sapevo, lo sapevo quando camminavamo mano nella mano e quando il secondo dopo litigavamo. 
Lo sapevo quando ci baciavamo lontano da casa, di nascosto come dei ladri. 
Lo so ora, e lo saprò tra due mesi quando mi ritroverò a passare quello che sta passando Mag ora, senza avere la minima idea di cosa dire e fare, lo saprò anche quando cominceranno a nascere i primi problemi di coppia, ma a quelli ormai sono più che abituata. 
Fisso tutti attentamente, Zayn é un concentrato di ansia e eccitazione, mi guarda e cerca di farmi dei segnali, la scommessa mi dice, io non capisco, ma poi ci penso e mi ritorna tutto alla mente. 
Mi ricordo di quei due ragazzini che si erano ritrovati a trascorrere l'estate insieme, senza fare altro che litigare, mi ricordo della scommessa, che avevano entrambi affermato con così tanta fierezza, e pensare che le cose erano andate in modo così diverso. 
Ripenso a questo e mi guardo indietro, di nuovo verso di lui. 
Ma non c'è più, tutto ciò mi sembra strano e nel momento stesso in cui cerco di darmi una risposta il mio telefono comincia a suonare, tutta la chiesa mi guarda e io scoppio a ridere, è Louis che mi chiede di raggiungerlo in spiaggia perché ha una sorpresa per me, tutta la chiesa mi guarda ed hanno già capito tutto. 
Arrivo di corsa in spiaggia, i piedi che chiedono pietà, con l'unico desiderio di fermarsi, ma questa volta sono io a comandare. 
“ Non potevi proprio aspettare che finisse la cerimonia?” disse ad un tratto.
“ Non più.” rispose porgendole un cofanetto. 
Abby lo aprì frettolosamente, col cuore che le batteva a mille, la riconosceva la confezione era quella che aveva visto più volte a casa di Louis, e conteneva una delle cose più belle al mondo. 
Era un semplice anello con due iniziali incise, e con un brillante a completare il tutto, lo guardava stupefatta non riusciva a darsi una spiegazione, e fu Louis a dargliela.
“ Vuoi sposarmi?” disse tutto d'un fiato, con le parole che facevano a gara a non uscire. E lei non poté fare altro che scoppiare a piangere e urlare al mondo intero quanto amore potesse provare per quel ragazzo.
Lui la prese in braccio e entrarono di nuovo in chiesa, la celebrazione quasi al termine e tutti i parenti che applaudivano felici. 
Lei rise e lui pensò che non c'era lavoro più importante, più gratificante, del riuscire a farla ridere ancora.




Ciaaaaaaao genteee cwc
È arrivato il brutto momento, nonostante tutto gli sforzi che sto facendo ho deciso di concludere questa ff, mi dispiaceva aggiornare ogni morte di papa(?) e quindi mi sono detta " basta, o scrivi e la finisci oppure cancelli tutto." E quindi mi sono decisa lol. Un grazie particolare a quelli che mi hanno sostenuto fino alla fine, chi più chi meno. A chi ha continuato a recensire e anche a chi ha reputato la mia ff troppo semplice e scontata, sappiate che non mi toglierò presto dalla mischia, ho già tre os in corso e l pubblicherò a breve, mi dispiace un casino lasciare questa ff, la prometto che appena l'ispirazione mi tornerà ne creerò subito un'altra, e voi per la mia gioa la seguirete u.u. No seriamente, non so come ringraziarmi per le vostre genererossissime recensioni, che mi hanno sempre fatto sorridere e dato la spinta a continuare, siete fantastiche non dimenticatelo mai <3

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