Strix.

di loveyajawaad
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Replay. ***
Capitolo 3: *** It isn't strange? ***
Capitolo 4: *** Surprise. ***
Capitolo 5: *** Discovery. ***
Capitolo 6: *** They don't know about us. ***
Capitolo 7: *** She's a Strix, now. ***
Capitolo 8: *** The firts problem. ***
Capitolo 9: *** The decision. ***
Capitolo 10: *** Run Cher, run! ***
Capitolo 11: *** Bye bye, Bradford. ***
Capitolo 12: *** Why? ***
Capitolo 13: *** The first notice. ***
Capitolo 14: *** Our little secret. ***
Capitolo 15: *** The end of the journey. ***
Capitolo 16: *** Concentration. ***
Capitolo 17: *** Another world. ***
Capitolo 18: *** Shade. ***
Capitolo 19: *** Niademus. ***
Capitolo 20: *** The end? No, a new start. ***
Capitolo 21: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


CAPITOLO 1: PROLOGO

Era una giornata di pioggia a Bradford. Il cielo era completamente ricoperto di nubi nere e grigie e il sole mancava da ormai una settimana. Era settembre e l'aria si faceva sempre più fredda e umida.
Cher era sotto la tettoia ad aspettare il pullman che sarebbe passato di li a poco. Aveva detto addio al motorino qualche settimana prima per via del maltempo e quindi si doveva accontentare dell'autobus per andare a scuola.
Era un ragazza abbastanza bella: aveva i capelli neri fin sotto il seno e occhi scuri e grandi; era alta e magra ed era proporzionata per la sua età. Era una ragazza socievole e solare anche se spesso le piaceva chiudersi in se stessa.
Abitava nel quartiere più in periferia e più povero di Bradford. I suoi genitori stavano ancora insieme ma stavano passando un periodo di crisi anche per il fatto che il lavoro non gli lasciava pace. Cher aveva due fratelli più piccoli di 8 e 6 anni. Lei era la più grande ed era nata quando la madre era ancora giovane. Adesso aveva 17 anni e frequentava le scuole superiori. Si erano trasferiti durante l'estate perchè, prima di entrare nella crisi finanziaria in cui erano adesso, i genitori di Cher erano molto ricchi ed abitavano felicemente con i figli nel centro di Londra. Poi, un episodio completamente inaspettato, li distrusse facendoli andare quasi in bancarotta qualche mese prima.
Il padre e la madre di Cher, erano titolari di un'agenzia immobiliare. Andava tutto a gonfie vele, tranne per il fatto che avevano il vizio del gioco e che, a volte, perdevano grandi somme. Purtroppo un giorno andarono troppo oltre con le scommesse e, perdendo tutto contro un signore molto distinto e famoso a Londra, andarono praticamente in bancarotta. Gli restarono pochi soldi e, visto che l'agenzia inspiegabilmente fallì, si dovettero trasferire nella parte più povera di Bradford.
Cher non aveva mai pensato che il fallimento dell'agenzia era stato del tutto casuale e ci aveva dato più peso rispetto ai suoi genitori, ma quell'argomento era ormai proibito sia in casa che da qualunque altra parte. Era come se volessero nasconderle qualcosa. I fratellini non avevano mai capito quegli argomenti perchè erano ancora piccoli e innocenti e forse era meglio così. Nella sua vecchia città, inoltre, aveva avuto un'esperienza poco piacevole che le lasciò un grande trauma adolescenziale: un giorno, passeggiando per le vie di Londra per andare dalla sua più cara amica, si ritrovò faccia a faccia con uno stupratore ricercato da tempo dalla polizia che la portò in un vicolo buio e cieco. Cercando di spogliarla, Cher iniziò ad urlare e se non fosse stato per un poliziotto in borghese che passava da quelle parti, chissà che cosa le sarebbe successo. Di sicuro nessun passante si sarebbe fatto avanti perchè il delinquente era molto temuto da tutti, visto che era risaputo che girasse con un coltellino.
Da quando si erano trasferiti Cher era preoccupata per la scuola. Avrebbe dovuto riniziare tutto da capo partendo dagli amici.
Era il primo giorno quello che stava per affrontare e non era affatto tranquilla. All'orizzonte scorse il pullman che avrebbe dovuto prendere. Salì velocemente per bagnarsi il meno possibile e si sedette nel primo posto libero che trovò. Il viaggio fino alla scuola sarebbe durato più o meno quaranta minuti, quindi prese le cuffie e iniziò ad ascoltarsi la musica.
A circa metà viaggio la ragazza accanto alla quale si era seduta le picchiettò con un dito la spalla.
Si tolse una cuffietta e, quando si girò per guardarla meglio, si accorse della sua straordinaria bellezza. Sembrava una di quelle dee che si trovano sui libri di storia dell'arte o nei musei. Aveva lunghi capelli biondi fino alla vita, degli occhi di un azzurro meraviglioso che sembrava quasi blu ed era magra e alta più o meno come Cher.
'Ciao, mi chiamo Ray!' le disse. Aveva una voce armoniosa e dolce come il miele che sembrava volesse avvolgerla in una tranquillità sovrannaturale.
'Ciao, mi chiamo Cher!' le rispose lei con voce insicura e molto più roca della sua.
'Sei nuova di qui, vero?'
'Si, mi sono trasferita da poco.'
'Ho visto di sfuggita il foglio che hai in mano e penso proprio che tu frequenterai la mia stessa scuola!'
'Davvero? Che classe fai?'
'Quest'anno farò la quarta superiore e sarò nella 4C!'
'Fammi controllare un attimo...' diede un'occhiata ai fogli che le erano arrivati per posta per farle un pò capire dov'era la scuola e in che classe sarebbe dovuta andare 'Ohw, peccato... Io sono nella 4A...'
'Aaah! Che peccato! Io però conosco qualcuno della tua classe! Se vuoi ti faccio conoscere qualche ragazza!'
'Mi saresti di grande aiuto!'
Passò il resto del viaggio ad ascoltare la musica finchè non vide Ray che si preparava per scendere.
'Prima di andare a scuola dovrei salutare il mio ragazzo. Potresti aspettarmi un attimo?' le chiese.
'Certo, figurati!'
Scesero dal pullman. Alla fermata c'erano tantissimi ragazzi con gli ombrelli aperti che non lasciavano intravedere niente, anche se dei ragazzi attirarono la sua attenzione. Li vide solo di sfuggita e le pareva di aver visto una specie di luce che li circondava, come se fossero angeli o esseri sovrannaturali.
Vide poi Ray correre verso un ragazzo. Era alto, con degli occhi verde smeraldo, riccio e bellissimo da mozzare il fiato. Come lei dopotutto.
Lei gli si attaccò al collo baciandolo appassionatamente. Quando si staccarono il sorriso del ragazzo la fece sciogliere. Aveva delle fossette che lo rendevano ancora più bello.
Cher era imbarazzata da quella scena e si girò dall'altra parte. Allora lo vide, dall'altra parte della strada.
Alto, con i capelli corvini sparati in alto; aveva la pelle ambrata che sembrava scintillare.
Successe tutto in un attimo. Un camion le passò davanti e quando ebbe di nuovo la visuale lui non c'era più.
Sparito.
Com'era possibile? Eppure lei era sicura di averlo visto.
'Cher? Qualcosa non va?' era Ray che era tornata da lei.
'N-no... Va tutto bene...'
'Sicura?' si vedeva che non credeva alla risposta che Cher le aveva dato.
'S-si... Andiamo a scuola...'
Era sempre più sconcertata. Una sola cosa di lui che aveva visto le era rimasta bene in presso. Una scritta. Probabilmente un tatuaggio.
Strix.

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Capitolo 2
*** Replay. ***


CAPITOLO 2: REPLAY

Era ancora confusa e con la mente offuscata. Non riusciva a pensare ad altro se non a quel ragazzo che aveva visto di sfuggita e a quel tatuaggio... A quella scritta che non aveva significato.
Intanto lei e Ray erano ormai arrivate dentro la scuola che era un edifico enorme e quasi imponente. Aveva un aspetto allegro: le pareti erano dipinte di un rosso vivo e i corridoi erano abbelliti da delle specie di graffiti. Non sembrava una scuola tecnica, anzi, sembrava quasi un liceo artistico. I dipinti alle pareti erano spettacolari: erano dei colori più accesi che Cher avesse mai visto e persino gli armadietti ti mettevano un'allegria con i loro colori caldi. Non sembrava per niente una scuola. La scuola che aveva precedentemente affrontato era molto più triste come arredamento e colori rispetto a questa, che sembrava uscita da un film.
'Ma chi ha fatto questi graffiti? Sono bellissimi!' chiese a Ray, molto interessata e curiosa di sapere.
'Devi sapere che la preside di questa scuola è una donna anziana ma piena di vita; le piacciono questi colori vivi e una volta all'anno "assume" degli studenti, come dire...professionisti, per pitturare le pareti in modo allegro e dare un aspetto invitante alla scuola.' risponde lei allegramente.
'Wow! Nella mia vecchia scuola era tutto diverso...'
'Non ci sono tante scuole così! Ahahah!' dice Ray ridendo 'Dai, adesso vieni con me che ti presento delle ragazze veramente simpatiche della tua classe.'
La porta da un gruppetto di ragazze che ridevano e, interrompendole gentilmente con un saluto, inizia a presentare Cher.
'Ciao ragazze! Lei è Cher! Si è appena trasferita qui a Bradford e sarà in classe con voi.'
'Ciao Cher!' dissero tutte all'unisono.
'Ciao a tutte!' rispose lei timidamente.
Improvvisamente suona la campanella. Anche il suo suono sembrava più allegro e meno assordante di una normale campanella che avvisava gli studenti dell'inizio delle lezioni.
'Scusate ma adesso devo proprio andare. Ciao Cher. Ci vediamo all'intervallo!' così dicendo si allontana soavemente dal gruppetto raggiungendone un altro.
Nell'entrare in classe, una ragazza rossa, si avvicina a Cher.
'Ciao! Mi chiamo Kess. Tu sei Cher, vero?' le disse allegramente.
'Si, piacere!'
'Senti, ti va di sederti vicino a me per oggi?'
'Molto volentieri. Grazie!'
Appena entra in classe, Cher, nota subito la diversità schiacciante di quella rispetto ad un'aula normale di una scuola a Londra. Le pareti erano di un giallo molto acceso ed erano decorate da fiori in stile Hippy che mettevano molta allegria. Chissà se anche le lezioni sono così diverse pensa Cher.
Lei e Kess si siedono in due posti piuttosto lontani dalla cattedra e sistemano le loro cose. Dopo pochissimi minuti entra la professoressa di Economia, che sarebbe stata la prima lezione affrontata nella giornata.
Era una donna piuttosto corposa; portava un vestito lungo fin sotto alle ginocchia marrone e delle scarpe con un tacco talmente basso che era come portare delle scarpe da ginnastica qualunque.
I capelli erano raccolti in un cipollotto sopra la testa ed erano legati da un nastro, sempre marrone, che cadeva soffice lungo il capo.
Appena entra in classe tutti si alzano. Quando finisce di sistemarsi alla cattedra fa sedere gli studenti ai propri posti e inizia a fare l'appello. Quando arriva al suo nome si ferma.
'Cheroline Casper!'
'Presente!'
'Mmmh! Non mi sembra di averti mai visto. Vuoi presentarti, cara? Vieni pure qui accanto a me.' sembrava gentile e disponibile.
Cher si alza e va vicino alla professoressa.
'Allora che ci dici di te?' la incita lei.
'Emh... Mi chiamo Cher e vengo da Londra. Mi sono appena trasferita qui a Bradford per motivi familiari e spero di trovarmi bene in questa scuola.' disse tutto talmente velocemente che forse nessuno aveva capito di cosa stesse parlando, ma l'unica cosa che voleva era ritornare al posto dove si sentiva di sicuro meno osservata.
'Piacere, Cher! Io sono la professoressa Elisabeth Shorelin! Siamo felici di averti con noi quest'anno! Ora vai pure al posto, cara!'
Va quasi correndo al suo posto con la testa bassa per non incrociare lo sguardo di nessuno e si siede silenziosa com'era arrivata.
'Perfetto, ragazzi. Ora possiamo iniziare la lezione. Qualcuno può dirmi dove eravamo arrivati con il programma l'anno scorso?'
La professoressa inizia a parlare, ma Cher stava ancora pensando a quel ragazzo. Non ascoltò neanche una parola della prof., finchè una bidella non bussò alla porta.
'Scusami Elisabeth, la preside mi ha avvisato di informarti che avrete un nuovo compagno di classe oltre alla signorina Casper che, a quanto vedo, è già entrata.' mi rivolge un sorriso a trentadue denti, poi rivolgendosi nuovamente alla professoressa 'lo studente arriverà tra qualche giorno.'
'Sai dirci il nome?' chiese la prof.
'Si, si chiama Zayn Malik.'
Appena la bidella pronunciò quel nome, partì un chiacchericcio da parte delle ragazze della classe e Cher ebbe un tuffo al cuore. Non sapeva il perchè, ma quel nome... Le era più che familiare. Lo aveva già sentito da qualche parte. Ne era sicura. Solo che non sapeva nè dove, nè quando.
'Grazie mille, Grace! Puoi andare!' disse la prof. alla bidella, che uscì dalla classe sorridendo.
Zayn Malik. Zayn Malik. Zayn Malik. Zayn Malik. Zayn Malik. Zayn Malik. Zayn Malik. Zayn Malik. Zayn Malik. Zayn Malik.
Pensò tutta la lezione a quel nome che, al solo pronunciarlo o pensarlo, le provocava un tuffo al cuore e le farfalle nello stomaco.
Alla fine della lezione suonò nuovamente quella campanella che, però, segnava l'inizio dell'intervallo.
'Allora, Cher! Come ti sono sembrate le prime due ore di lezione in questa scuola?' le chiese Kess mentre si avviavano fuori dall'aula.
'Le lezioni? Fantastiche, direi!' se almeno le avessi ascoltate... pensò Cher rispondendo alla sua nuova amica.
Fuori dalla classe, Ray, la stava già aspettando circondata dalle ragazze che le aveva presentato prima.
'Ehi, ho saputo che avrai Zayn Malik in classe! Eeeeeh, fortunella!' disse lei con un sorrisetto malizioso e leggermente emozionato.
'Emh, si... Ma cos'ha di tanto speciale questo Zayn?'
'Primo: è figo! Secondo: dicono che sia un ragazzo dolcissimo. Terzo: è un pò strano ma veramente affascinante.' a risponderle non era stata Ray, ma una ragazza mora dallo sguardo sognante 'Ah, comunque io sono Beth, piacere!' le porge la mano.
'Piacere, Cher!' rispose lei stringendogliela.
'Ciao, io sono Sam. Come ti sembra la nuova scuola?' le chiese una ragazza bionda scura.
'Ciao! Mi sembra strana ma allo stesso tempo fantastica!' le rispose.
Continuarono a parlare fino a che non suonò di nuovo la campanella. Nel giro dei dieci minuti di intervallo, aveva conosciuto più o meno metà classe. La cosa bella che la stupiva di più era che erano tutti gentili e ospitali con lei.
La giornata proseguì normalmente. Quando arrivò il momento di uscire da scuola, Cher e Kess, si rincontrarono con Ray e insieme andarono alla fermata. Durante le lezioni aveva parlato molto con Kess, scoprendo di andarci molto daccordo. Generalmente il primo giorno di scuola era andato da Dio.
Arrivarono alla fermata, dove c'era ancora il fidanzato di Ray che la aspettava per salutarla.
'Di solito al ritorno da scuola, Harry,' disse indicando il ragazzo 'viene con me in pullman, quindi vi abbandonerò per il resto del viaggio.' dice leggermente triste.
'Non ti preoccupare, vai pure!' le disse Cher.
'Grazie per avermi capito!' le sorride e corre da Harry.
Si baciano ancora appassionatamente come quella mattina. Quando erano così vicini sembravano quasi una cosa sola. Sembravano fatti per stare insieme, come due pezzi di puzzle.
Intanto, il pullman arriva e Cher e Kess salgono insieme negli ultimi posti.
Cher si siede accanto al finestrino e, di nuovo, come quella mattina, vede il ragazzo con il tatuaggio che le era sparito davanti agli occhi.
I loro sguardi si incrociarono e fu come se una scarica elettrica le avesse attraversato il corpo, da capo a piedi.
Il ragazzo la fissò per qualche secondo finchè lei non tolse lo sguardo. Quando si rigirò per riguardarlo lui era sparito.
Il pullman partì e lei si immerse nei suoi pensieri, ancora più confusi e offuscati di prima.

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Capitolo 3
*** It isn't strange? ***


CAPITOLO 3: IT ISN'T STRANGE?

Il pullman si fermò davanti a casa sua. Aveva riniziato a piovere e ogni volta che Cher pensava alla scuola, le veniva in mente il ragazzo misterioso, e ogni volta che le veniva in mente quel ragazzo le venivano le farfalle allo stomaco. Salutò Kess, che aveva scoperto abitare nella casa accanto alla sua e aprì il suo ombrellino.
Si avviò verso il suo palazzo, dove la portiniera stava guardando male lei e tutte le persone che passavano per strada. Aveva un caratteraccio orrendo e ogni volta che Cher la salutava, o le rispondeva male o non la cagava proprio.
Entrò velocemente nel palazzo e lo percorse velocemente fino ad arrivare al modesto appartamento dei suoi genitori. Suonò alla porta più volte, finchè il fratellino più piccolo di 6 anni non le aprì la porta con le orecchie tappate.
L'ennesima litigata dei suoi.
L'ennesimo cattivo esempio dato ai figli minori.
Prese in braccio il fratellino che si chiamava Josh e lo portò in camera sua, dove c'era anche Paul, il fratello mezzano di 8 anni.
Chiuse la porta dietro di se.
Le loro litigate erano estenuanti. Ogni volta che litigavano, i bambini piangevano e si lamentavano e, ovviamente, era Cher a doverli consolare.
'Dai ragazzi, calmatevi... Sapete come fanno, ormai... Mi sento anch'io come voi, solo che cerco di non notarlo troppo, anche se so che è molto difficile...' cercò di calmarli lei.
Improvvisamente la finestra della camera si aprì e un vento gelido e umido investì i tre fratelli. Josh e Paul gridarono e Cher si alzò di corsa per chiudere la finestra.
Cosa sarà successo? La finestra era chiusa...pensò. In effetti era un avvenimento molto strano...
Intanto i loro genitori, spaventati dal rumore inaspettato, corsero nella stanza per sapere che era successo.
'Mio dio, Cher! Che è successo?!' chiese la madre in tono spaventato e quasi di rimprovero.
'Non lo so mamma... La finestra si è aperta improvvisamente nonostante fosse chiusa....' rispose lei.
'Va beh, fa niente. Lasciamo perdere. Venite in salotto ragazzi!'
I fratellini corsero via dalla sua stanza lasciando Cher finalmente da sola. Mentre si sistemava, le arriva un messaggio da Kess, la sua nuova amica.
-Ciao Cher! Ti va se tra pochissimo ci incontriamo davanti alla fermata?-
-Si, ci sto! Scendo subito!-
Si preparò alla velocità della luce, salutò la famiglia e corse alla fermata, ben felice di allontanarsi dall'inferno che era diventata la sua casa. Fortunatamente aveva smesso di piovere anche se c'era ancora il vento gelido.
Arrivò al "punto di incontro" nello stesso momento di Kess. Si salutarono e decisero di andare ad un parchetto vicino a casa loro, dove c'erano dei ragazzi che giocavano a calcio.
Si sedettero su una panchina girata verso i "calciatori" e iniziarono a parlare godendosi lo spettacolo dei ragazzi senza maglietta.
'Cher, ma che avevi oggi in pullman? Mi sembravi...distratta.' le disse Kess.
'Beh, diciamo che ho molti problemi in famiglia e poi... quel ragazzo.... Zayn... Il suo nome mi è parso familiare... Ma non l'ho mai sentito prima...'
'Ehm... Boh, sarà solo un'impressione...' rispose lei. Sembrava volesse cambiare argomento perchè aveva una voce turbata. 'Ma piuttosto, perchè non ci guardiamo questi bei ragazzi per distogliere la mente da questi brutti pensieri?'
Si misero a guardare la partita anche se, ovviamente, Cher pensava a tutt'altro.
Mentre i ragazzi esultavano per un goal lei girò la testa verso un gruppetto di alberi messi tutti vicini nello stesso punto.
Le farfalle le invasero lo stomaco e il cuore smise di battere. Era lui, ed era lì, a pochi passi da lei.
Non badando a chi le stesse intorno si avviò verso quel gruppo di alberi avvicinandosi sempre di più a lui che sussultò e fece per andarsene.
'Ehi, tu! Fermati, ti prego!' gli urlò Cher quasi disperatamente.
Il ragazzo si mise a correre.
'Ti prego, non scappare!' era già stanca di rincorrerlo, ma nonostante quello lo voleva raggiungere a tutti i costi.
Improvvisamente si ferma. Lei si bloccò di istinto.
'Per favore, adesso che ti sei fermato... Potresti ascoltarmi?' gli chiese ansimando.
'Cosa vuoi da me?' rispose lui freddo.
'Piuttosto cosa vuoi tu?! Ti ho già visto due volte alla fermata del pullman e due secondi dopo ti ho visto scomparire! Poi ti ho visto adesso... Si può sapere chi sei? Mi stai pedinando per caso?!' era incazzata, anche se non sapeva il vero motivo.
'Io... Non sono nessuno... Nessuno che ti possa interessare!' sembrava quasi preoccupato.
'Ascolta, per favore. Io...' non fece in tempo a finire la frase che Kess la raggiunse ansimando.
'Cheeer! Perchè sei scappata?!'
'Come?! Non hai visto il ragazzo che ho inseguito? E' qui dietro di me, Kess!' mi girai per mostrarglielo ma lui non c'era più.
'Quale ragazzo, Cher? Sei impazzita?! Forse tutti i problemi che hai ti stanno distruggendo, non credi?'
Possibile che non l'abbia visto?era sempre più confusa.
'Uh, si può essere... Sono piuttosto stanca ora... Sarà meglio tornare a casa...' non voleva fare la figura della pazza, anche se per metà l'aveva già fatta. Era meglio tornarsene a casa e non pensarci più.

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Capitolo 4
*** Surprise. ***


CAPITOLO 4: SURPRISE

Appena entrò in casa, sentì un silenzio di tomba. Andò in giro per la casa per vedere se c'era qualcuno ma senza risultato. Era da sola in casa il che era strano, perchè qualcuno c'era sempre.
Andò in cucina per farsi qualcosa da mangiare e notò un bigliettino sul tavolo.
-Noi siamo andati dalla zia Mary e, sapendo che non ti fa piacere vederla, ti abbiamo lasciato a casa da sola. Ti ho lasciato un piatto di pasta nel frigo. Scaldala e mangiala. Noi non sappiamo quando torneremo a casa, quindi vai a letto presto e non fare casini. Baci, papà.-
Perfetto. Aveva la casa tutta per lei. Ma cosa avrebbe fatto? Non era più a Londra dove, solitamente, invitava delle care amiche per passare la serata insieme. Lì a Bradford la casa era piccola e di care amiche ancora non ne aveva. Poi questa casa le faceva anche paura perchè era sempre buia.
Prese la pasta e iniziò a riscaldarla. Intanto accese la TV. Capitò sul telegiornale che ascoltò per abitudine.
Generalmente non le interessava, ma lo guardava per mancanza di qualcosa da fare.
Mangiò velocemente e in silenzio, poi, non avendo niente da fare, si chiuse in camera.
La casa era talmente silenziosa che le faceva paura.
Improvvisamente suonarono alla porta. Cher sobbalzò.
Chi può essere a quest'ora?
Andò in salotto e si appoggiò alla porta per sentire la risposta.
'Chi è?' chiese.
'Sono... Il ragazzo di prima...'
Come sempre il cuore le si fermò e le farfalle le invasero lo stomaco. Si, era lui. Ma cosa avrà voluto a quell'ora?
'Cosa vuoi?' gli chiese lei un pò impaurita.
'Ti prego non avere paura. Voglio solo parlare con te...'
'Ma io non ti conosco neanche e poi tu oggi non hai voluto ascoltarmi quando ne hai avuto la possibilità!'
'Lo so, ma è importante...!'
'Io... Non posso aprire agli sconosciuti!'
'Per favore Cher, non posso parlarti da qui!'
'C-come sai il mio nome?' adesso aveva davvero paura.
'Ascolta, io so molte cose di te, ma non posso dirti niente se non mi fai entrare...!'
'Mi posso fidare?' lei voleva vederlo, solo che aveva paura.
'Te lo posso garantire sulla mia stessa vita. Ti puoi fidare di me.' sembrava sincero.
Prese le chiavi e piano piano le inserì nella porta. Girò la chiave una, due, tre volte finchè la serratura non scattò. La porta era aperta. La socchiuse lentamente e appena mise lo sguardo fuori dall'appartamento una luce potentissima la investì e un vento arrivato da chissà dove la fece cadere all'indietro.
Entrò in casa un individuo che però non camminava. Era sospeso a mezz'aria e non assomiliava affatto al ragazzo misterioso, anzi. Era alto come lui, ma aveva dei capelli rosso fuoco e degli occhi altrettanto rossi.
Entrò in casa ridendo malvagiamente. La sua voce era cambiata. E non era come quella del ragazzo misterioso.
L'aveva ingannata.
Solo una cosa in comune avevano i due individui: il tatuaggio, Strix. Solo che questo...essere, ce l'aveva sul polpaccio, mentre il ragazzo misterioso sul braccio.
Cher era stordita e non sapeva cosa pensare. Il terrore di quella visione le aveva invaso tutto il corpo e non riusciva a muoversi.
'Ahahahah!' rise in modo maligno 'Finalmente ci rivediamo!'
'I-io non ti ho m-mai visto!' era terrorizzata e non sapeva proprio come fare.
'Allora vedo che Zayn non ti ha mai detto niente di me!'
Z-zayn?
'Io non conosco nessun Zayn! Stai delirando!'
'A no? Dici davvero?'
'Tanto prima o poi qualcuno sentirà dei rumori in casa mia e allora qualcuno verrà a salvarmi!'
'Invece non sentirà niente nessuno! Ahahah! Cosa credi? Che sia così sprovveduto?!'
'...'
'Ti starai chiedendo sicuramente chi sono o cosa voglio, non è così? Beh, io sono Niademus e sono il più potente dei...'
'NOOOO!'
Quella voce...
Era il ragazzo misterioso. Buttò giù la porta e si accanì contro Niademus. Iniziarono a lottare. I muscoli di lui erano tirati e gonfi dallo sforzo. Era uno spettacolo bellissimo.
Improvvisamente qualcuno la prese per la vita e la portò alla velocità della luce in camera sua.
Aveva visto altre persone scagliarsi contro Niademus, solo che non le aveva viste con ceretezza e non era riuscita a capire di chi si trattasse.
Intanto quel qualcuno la mise a sedere sul letto e iniziò a rovistare nella borsetta che aveva al collo mentre l'altro individuo la teneva seduta.
Ray... Kess...
'Ragazze, ma che cosa...?' era più confusa di quanto non lo fosse mai stata.
'Stai tranquilla, è tutto ok! Dai, bevi questa, ti farà rilassare.' le disse gentilmente Ray.
'IO NON STO PER NIENTE TRANQUILLA!'
'Hai sentito che ti ha detto Ray?! Bevi quella cosa e stai tranquilla!' la aggredì Kess.
Prese tra le mani il bicchiere che le porgeva. La bevanda puzzava ed era bollente. Non volendo far arrabbiare di più Kess, però, la bevve comunque.
Subito sentì le vene pulsargli e si sentì svenire. In pochi istanti si ritrovò a vagare nel regno dei sogni e delle tenebre.
 
'Che dici? Avrà fatto effetto?' chiese Kess a Ray.
'Si, anche se penso che si ricorderà comunque il tatuaggio che aveva visto la prima volta a Zayn. Il nome Strix la perseguiterà per sempre. Però, purtroppo, le leggi della natura non si devono sfidare. C'è un limite a tutto e da quando hanno avuto l'Imprinting il loro destino è segnato. Non possiamo farci niente. Ma una cosa è certa: deve scoprirlo da sola chi siamo. Dobbiamo fare assolutamente in modo che Niademus non interrompa nuovamente lo scorrere degli avvenimenti che Madre Natura ha previsto per Cher e Zayn. Lo facciamo per il loro bene. E' il nostro compito.'
Kess annuì e insieme si avviarono in salotto, dove Zayn, Harry e gli altri avevano sistemato il casino della battaglia e le stavano aspettando.
'E' andato tutto bene?' chiese Harry.
'Si, ha bevuto la bevanda costretta da Kess.'
'Non potevo farci niente. Era testarda e ho dovuto incutergli un pò di timore. Tanto non si ricorderà niente di niente. Solo del tatuaggio. Di noi si ricorderà come ci ha sempre creduto di vedere, cioè da normali esseri umani.'
Zayn aveva la testa bassa ed era visibilmente triste.
'Che fine ha fatto Niademus, invece?' chiese Ray.
'E' scappato, come sempre, chissà dove. Ma un giorno lo prenderò. E allora...' era Zayn ad avere risposto. Aveva i pugni stretti e aveva la fronte corrucciata.
Sentirono dei rumori di passi sulle scale.
'Sono i genitori d Cher. Andiamo!' disse Harry.
E così dicendo sparirono nel buio della notte.
 
Cher si svegliò la mattina dopo con un gran mal di testa. Si avviò in bagno e si sciacquò la faccia. Aveva le occhiaie. Aveva dormito, di questo ne era certa, ma era stanca come se non avesse chiuso occhio tutta la notte.
Come previsto da Ray e Kess non si ricordava niente dell'episodio della sera prima, anche se aveva ancora per la testa quel maledettissimo tatuaggio. Ma aveva deciso: quel giorno avrebbe scoperto cosa significasse. Durante la notte aveva avuto degli incubi su quella scritta ed era stato terribile.
Si vestì in fretta e andò in cucina, dove suo padre stava facendo una veloce colazione pronto per andare al lavoro.
Con lui aveva dei bellissimi rapporti anche se dopo la crisi non gli aveva più parlato più di tanto.
Prese una brioche e fece compagnia al padre mangiando in silenzio.
Quella mattina non pioveva e, anzi, c'era anche un pò di sole anche se il suolo era ancora umido e con qualche pozzanghera qua e la.
Uscì di casa un pò prima e si sedette alla fermata. Dopo qualche minuto arrivò anche Kess, sorridente come sempre.
'Buongiorno! Come stai?' le disse con un sorriso enorme stampato in faccia.
'Bene, grazie! Anche se sono molto stanca. Te?' le rispose Cher rivolgendole un debole sorriso.
'Benissimo! Oh, guarda! Sta già arrivando il pullman!'
Salirono e presero dei posti in fondo. Anche quella mattina Ray era già sul pullman. Vedendole, le salutò con grande entusiasmo e, senza farsi vedere da Cher, si scambiò un occhiolino con Kess.
Appena si sedette, Cher iniziò ad ascoltarsi la sua solita musica e, senza volerlo, si addormentò sulla spalla di Kess.
Qualche minuto prima di arrivare la svegliarono e, ancora mezza addormentata, scese dal pullman quasi barcollando.
La giornata di scuola proseguì noiosa e lenta. Finchè la solita bidella non bussò alla porta per avvisarci dell'arrivo del nuovo studente.
Al solo sentire il nome di Zayn Malik, Cher sussultò e si riprese da quel sonno che pochi istanti prima la avevano sopraffatta.
La professoressa di Diritto, fece entrare il ragazzo e dentro di lei successero le solite cose che succedevano quando vedeva il ragazzo misterioso. Finalmente gli aveva dato un'identità: Zayn.
Ora capiva cosa intendevano le sue compagne.
Le crebbe però la paura e la soggezione quando si rese conto che l'unico banco vuoto era quello accanto al suo.
Infatti i banchi, essendo disposti tre per ogni fila, erano tutti occupati tranne la fila mia e di Kess.
'Benvenuto! Prego, vai a sistemarti accanto alla signorina Casper così potremo continuare la lezione.' disse la prof.
Una serie di commentini fuori luogo invasero la classe e le orecchie di Cher.
Era terribile.
'Ciao!' le sussurrò Zayn.
'Ciao!' gli rispose.
'So che ti chiami Casper di cognome, ma non so il nome. Tu sei...?'
'Cheroline, ma preferisco essere chiamata Cher.'
Le porse la mano. Gliela strinse. Era fredda ma allo stesso tempo calda. Era una strana sensazione.
Cher notò il tatuaggio, la scritta: Strix. Vista da vicino le incuteva una strana paura. Sembrava che attorno alla scritta la pelle fosse bollente come se fosse un'ustione, perchè era tutta rossa.
La lezione continuò come prima e, alla fine della giornata, tornò a casa più felice, emozionata e turbata di quando ne era uscita.
Appena entrò nell'appartamento prese il suo piccolo computer e, decisa nel suo intento di scoprire la verità, lo accese.
Una rapida ricerca su Internet le fece capire il vero significato del tatuaggio di quel misterioso ragazzo.
Quella maledettissima parola l'aveva perseguitata per molto tempo nei sogni e fino a quel giorno non aveva capito nè la lingua da cui proveniva nè il suo possibile significato.
Strix.
Quel tatuaggio le era familiare, eppure non l'aveva mai visto se non sulla sua pelle abbronzata.
Appena lesse il significato della parola il cuore le smise di battere e tutto si fermò improvvisamente e, con la stessa imprevedibilità, il computer si spense, come fulminato.

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Capitolo 5
*** Discovery. ***


CAPITOLO 5: DISCOVERY

Rimase a fissare lo schermo spento per qualche minuto finchè sua madre non entrò in camera sua.
'Cher...' vedendola imbambolata in quel modo le si avvicinò 'Qualcosa non va, tesoro?'
'Mamma... Mi sa che il computer si è rotto...' le rispose lei ancora immersa nei suoi pensieri.
'Come rotto?' cliccò il pulsante dell'accensione e lo schermo si accese 'Vedi che non è rotto? Ma che hai in questi ultimi giorni? Sembri strana...'
'No, niente mamma... E' che non si accendeva prima. Magari hai la mano magica! Ah-ah-ah...'
'Va beh, comunque ero venuta da te per dirti che io, tuo padre e i ragazzi usciamo a fare un giretto visto che è una bella giornata. Vuoi venire con noi?'
'No, grazie. Sarà per un'altra volta... Andate pure...' non aveva voglia di uscire. Doveva andare fino in fondo a quella sua ricerca.
'Va bene. Noi torneremo tra un paio di orette. Ah, a proposito. Il computer si è acceso.' le fa l'occhiolino 'Ciao Cher!' così dicendo le da un bacio ed esce da camera sua.
Il silenzio scese nuovamente nella sua mente. Ritornò su internet. Cercò di nuovo. Strix. E, prima che il computer si spegnesse nuovamente, stampò i risultati.
Come prima, sempre inaspettatamente, il computer si spense. Però ora aveva le prove che aveva atteso e tanto bramato. Aveva finalmente le prove di cos'era Zayn.
Prese il cellulare. Non fece in tempo a comporre il messaggio che Kess le scrisse precedendola.
-Scendi. Ora. Ti devo parlare.-
-Te lo stavo per scrivere io. Arrivo subito. Alla fermata, come solito.-
Prese le prime scarpe che trovò e afferrò il giubbotto.
Chiuse la porta a chiave e corse giù per le scale.
Stava per uscire, quando la portiniera la chiamò con un cenno.
'Ehi, tu! Vieni qui! C'è una cosa anonima per te!' le disse bruscamente.
Porse a Cher un pacchetto rettangolare ben chiuso e sigillato. Pinzato al pacchetto c'era un foglio piegato a metà con scritto all'esterno "Leggimi prima di aprire il pacchetto in un posto abbastanza isolato e in compagnia di Kess. Non aprirmi prima.".
'Ma chi...?'
'Non so chi te l'abbia consegnato! L'ho notato qualche minuto fa fuori dal portone! Ora vattene!' disse lei quasi disturbata da Cher.
Uscì lentamente dal palazzo. Kess non la stava aspettando alla fermata come sempre. Se la ritrovò davanti, come apparsa dal nulla.
'Kess, ti devo parlare! Ho un...'
'Si lo so! Andiamo in un posto isolato ora!'
Come fa a sapere...
Andarono quasi correndo in una radura vicino a casa loro che Cher non aveva mai nè visto, nè minimamente notato.
'Non sapevo esistesse un posto del genere vicino a casa nostra....' era sbalordita.
'Infatti non siamo vicino a casa nostra.' la sua voce era come preoccupata.
'Come no...?!'  non ci capiva niente. Era tutto così misterioso...
Si fermarono in un cerchio di prato circondato da alberi alti come sequoie. L'erba era cortissima e ben tenuta e il suo colore verde smeraldo sembrava brillare.
Kess la fece sedere su una pietra e lei si sedette su quella di fronte. In mezzo alle due pietre sulle quali erano sedute ce n'era una più piccola ma più alta.
Sembravano fatte apposta.
'Dov'è il pacchetto?' le chiese Kess tutto di un fiato.
'E' qui... Ma tu come facevi a sapere...?'
'Io so molte cose di te che tu non sai. Io so fare cose che tu non sai fare. Io non sono un normale essere umano.' alzò la manica del maglione e scoprì un tatuaggio.
Allora anche lei...
'Strix... Tu allora...'
'Si, Cher. Sono una specie di Vampiro. Come loro dopotutto...' indicò un punto della radura in cui gli alberi si piegavano in una specie di arco.
All'inizio vide solo delle figure nere che avanzavano nascoste nelle ombre degli alberi, ma quando uscirono...
'Ray... Harry... Zayn........ Ma chi sono gli altri?'
Tre ragazzi che non aveva mai visto apparvero nella loro magnificenza appena dietro agli altri.
Uno aveva i capelli marrone chiaro e degli occhi verdi/azzurri da svenimento. Un'altro era biondo, occhi azzurri. L'ultimo, invece, aveva i capelli cortissimi e gli occhi marroni.
Erano tutti magnifici, compresi quelli che conosceva. Allora era vero quello che si diceva. I Vampiri erano delle creature belle quanto letali.
'Loro sono Louis, Niall e Liam. Sei senza parole, vero? Ebbene si! Noi siamo Vampiri. Ma non Vampiri qualunque. Precisamente siamo...'
'...Strix.' la precedette Cher 'Creature simili ai Vampiri ma che hanno più capacità. E' incredibile...'
'Apri il bigliettino che c'è sul pacchetto.' le disse Kess.
Prese delicatamente il biglietto e lo aprì.
"Cara Cher. Il tuo destino è stato segnato. Sei destinata a diventare una di noi. Devi sapere che hai avuto l'Imprinting con uno del Clan dei Direction. Penso tu abbia già capito chi.
In qualunque caso, in questo pacchetto per te misterioso, c'è una lastra sulla quale è stato inciso il tuo VERO destino e, soprattutto, le TUE capacità che SOLO ed ESCLUSIVAMENTE tu hai. Inoltre avrai un compito, un'obbiettivo.
Da quando verrai trasformata la tua vita cambierà di parecchio.
Sarà difficile. Ma sarai accompagnata dalla persona con cui hai avuto l'Imprinting che è e sarà la persona più importante della tua vita. Con lui affronterai tutte le difficoltà. Insieme.
Imparerai che potrai fare più cose di prima molto più velocemente.
La tua famiglia non dovrà ASSOLUTAMENTE scoprire niente. Sarà completamente all'oscuro. PER SEMPRE.
Penso che tu ora sia pronta ad aprire il pacchetto.
Buona fortuna, Cher.
Ti servirà.
Simon"
Appena finì di leggere, la lettera si bruciò lasciando tra le mani di Cher soltanto della cenere.
'Ora non ti resta che aprire il biglietto. Zayn...' Kess fece segno a Zayn di mettersi accanto a Cher.
Si, era lui con cui aveva avuto l'Imprinting. Era con lui che avrebbe vissuto la sua vita. Era lui il suo "tutor".
Nel giro di pochi millesimi sentì il suo respiro sulla sua testa.
Con le mani che tremavano, Cher iniziò ad aprire il pacchetto.
Solo ora si rese conto del suo peso e della sua durezza.
Aveva paura. Non sapeva cosa le sarebbe aspettato.
Finalmente tutta la carta che "rivestiva" il suo destino si tolse.
La lastra era blu, come il cielo in una notte stellata. Le scritte incise erano bianche. Il testo non era scritto nella sua lingua, ma nonostante quello capiva ciò che c'era scritto.
Si girò verso Zayn. La stava guardando. Le diede un bacio in fronte e la incoraggiò a leggere.
"Uno solo è il tuo destino:
diventerai uno Strix del Clan dei Direction.
Sarai trasformata da Zayn Malik.
I tuoi poteri li potrai percepire dal momento in cui leggerai questo.
Saprai leggere nell'anima della gente.
Saprai distinguere i malvagi dai buoni.
Saprai fare le scelte giuste.
Dovrai proteggere la tua famiglia.
Dovrai proteggere le ragazze che hanno passato i tuoi stessi problemi.
Questo è il tuo destino.
Queste sono le tue capacità.
Questo è il tuo compito."
Appoggiò la lastra sulla pietra che c'era nel mezzo e guardò Kess d'istinto.
Sorrideva.
'Ora non resta che far avverare il tuo destino.' disse Kess sempre sorridendole.
Si alzò e si mise tra Harry e Niall. Tutti gli Strix tranne Zayn erano disposti in cerchio mano per mano.
Li fissavano.
Zayn le prese la mano. La fece sedere sulla pietra opposta rispetto a quella in cui era seduta prima e, sedutosi di fronte a lei, le afferrò entrambe le mani e la fissò intensamente.

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Capitolo 6
*** They don't know about us. ***


CAPITOLO 6: THEY DON'T KNOW ABOUT US

Cher sentì come un flusso di energia provenire dalle mani di lui. Si sentiva come più potente. Erano le sue capacità, solo che, come c'era scritto nella lastra, non poteva abusarne fino all'effettiva trasformazione.
Zayn le strinse le mani e lei ricambiò quella stretta salda.
'Zayn... I-io ho paura...' disse lei debolmente 'M-mi sento male...'
Si sentiva mancare le forze. Lui le strinse ancora di più le mani.
Gli Strix in cerchio avevano gli occhi chiusi e Cher sentiva come un flusso di energia che le penetrava dentro. Aveva i brividi. Era una strana sensazione, che non aveva mai provato.
La vista iniziò ad offuscarsi e sentiva come se il mondo attorno a lei stesse svandendo.
In poco tempo gli occhi le si chiusero contro la sua volontà e non sentì più niente, oltre a degli urli di donne e uomini provenienti da chissà dove.
 
'Chi siete?!' provò ad urlare lei.
Le voci erano dappertutto ma lei non poteva vedere da  dove provenissero. Zayn, Kess, Ray e gli altri erano scomparsi.
Aveva paura e si mise a piangere in silenzio.
Improvvisamente calò il silenzio e subito dopo un urlo sofferente squarciò la temporanea "tranquillità".
Era Cher ad urlare. Sentiva un dolore fortissimo al collo.
Se lo toccò. Le si era aperta una ferita. Dei denti.
Cadde in ginocchio sovrastata dal male. Continuava ad urlare e a piangere.
Poi, com'era venuto, il dolore sparì lasciando Cher nel totale silenzio.
Dopo pochi secondi che le parsero interminabili, le urla di prima invasero di nuovo la sua mente.
Si tappò le orecchie. Non voleva sentire niente se non il più totale silenzio.
'NOOOOOO!' urlò lei sfinita.
Una luce la investì costringendola a coprirsi gli occhi con le mani.
Quando si abituò alla luminosità di quel luogo e tolse le mani dagli occhi vide uno spettacolo devastante: c'erano molti cadaveri e un essere sporco di sangue continuava ad uccidere donne e uomini succhiandogli il sangue.
Aveva due tatuaggi, uno sul braccio e uno sul polpaccio. Era uno Strix. Ma non era come quelli che conosceva Cher. Era malvagio e uccideva tutte le persone che si trovava davanti.
Poi un essere che sembrava un angelo apparse tra le nuvole nere e colpì l'essere con un fulmine che lo divise a metà.
Dalle due metà, l'angelo, fece rigenerare due esseri: uno era come gli Strix che conosceva, cioè bello e buono, l'altro aveva capelli e occhi rossi e sembrava sprizzare malvagità da tutti i pori.
Aveva creato una rivalità. Bene e Male. Come Paradiso e Inferno. Dio e Diavolo.
Così erano nati gli Strix.
Quelle immagini le sparirono dalla visuale e si sentì cadere nel vuoto. Intorno a lei diventò nuovamente tutto nero e il dolore che prima aveva sentito solo al collo si espanse in tutto il corpo costringendola ad urlare nuovamente.
 
Tutti gli Strix si erano precipitati attorno a Cher dal primo momento in cui iniziò ad urlare.
'Mi fa malissimo vederla in questo stato e non poter fare niente' disse Zayn abbattuto e con un angolo della bocca ancora sporco del sangue di lei.
Cher continuava ad urlare di dolore e scottava. Le sue vene si erano gonfiate per far scorrere meglio il veleno.
Piano piano ogni parte del suo corpo si trasformava.
La ferita sul collo continuava a sanguinare.
'E' meglio stenderla sul prato. Non si è mai verificata una trasformazione del genere. Questo è un segno! Dobbiamo proteggerla e aiutarla.' disse Ray.
Kess e gli altri annuirono e le due ragazze stesero delicatamente Cher sul prato morbido.
Zayn era pietrificato.
'Ma allora lei...' disse ad un filo di voce '...potrebbe...morire...'
Gli scese una lacrima che percorse velocemente la sua guancia fino ad arrivare al sangue di Cher, sull'angolo della bocca.
La guardò intensamente.
'NO ZAYN! NON PENSARLO NEANCHE PER SCHERZO! LEI NON MORIRA'!' gli urlò contro Ray.
'Ray, devi capirlo. Anche io ho provato le sue stesse emozioni. Anche se è stato diverso. Perchè tu non rischiavi di morire. Ma la paura l'ho avuta lo stesso...' intervenne Harry con un'espressione combattuta tra la tristezza e la felicità.
Ray lo guardò dolcemente e poi, rivolgendosi a Zayn, gli disse: 'Scusami Zayn, è che anch'io ho paura. Lo ammetto.'
Erano tutti combattuti. Era ormai da molto tempo che Cher soffriva.
'Possiamo almeno provare ad alleviarle il dolore? Vi prego...' supplicò Zayn.
'Ci penso io!' disse Niall.
Era la sua capacità. Curare.
Si mise in ginocchio davanti a Cher e le mise le mani sul collo. Chiuse gli occhi e subito una luce debole massaggiò il collo di lei.
Cher iniziò a calmarsi e l'espressione di dolore che aveva sul viso scomparve quasi del tutto. Si muoveva ancora, ma si vedeva che stava molto meglio di prima.
'Grazie Niall... Davvero!' disse Zayn molto più rilassato.
'E di che, fratello!' andò da lui e gli diede una pacca amichevole sulla spalla.
 
Cher sentì come un calore sul collo e il dolore scomparve quasi del tutto lasciandole un pò di pace.
Sentiva la voce di qualcuno.
Si concentrò e si rese conto di chi era quella voce. Era Zayn.
Era come se la sua mente avesse registrato le poche parole che si erano scambiati e gliele stesse proiettando in quell'abisso nero che l'aveva "inghiottita".
La sua voce la calmava. Le dava sicurezza. Provò a chiamarlo.
'Zayn! Zayn! Dove sei?'
Senza accorgersene si era messa a piangere. Voleva uscire da quell'oscurità. Voleva vedere il volto tranquillo e misterioso di Zayn. Voleva baciarlo e abbracciarlo come non aveva mai fatto con nessuno.
Poi apparve dal nulla una figura. Rideva e la guardava anche se lei non poteva vederne il volto.
'Ahahah! Finalmente ci rivediamo!'
Cher sussultò. Riconosceva quella voce. In un attimo il terribile ricordo di quel giorno le invase la mente.
Londra. Stava andando dalla sua più cara amica. Una stradina buia. Uno stupratore ricercato. Un poliziotto in borghese.
Quel brutto episodio tornò ad offuscarle la mente.
Inizialmente aveva paura, come la prima volta, ma subito dopo le venne una tremenda voglia di uccidere. Sentì come una scossa che le invase il corpo. Voleva vendicarsi di quello che aveva fatto quell'uomo a lei e a tutte le ragazze della syìua età.
Gli saltò addosso. Affondò i suoi denti nella sua pelle e assaporò il sapore del suo sangue.
 
'Sembra che si stia riprendendo!' esultò Kess.
Il viso di Zayn si illuminò e si avvicinò alla velocità della luce al corpo inerte di Cher.
'Non si muove più. La trasformazione è terminata.' disse piano Ray.
'Guardatele la bocca!' esclamò Harry.
Si, la trasformazione era finita.
Cher era ufficialmente uno Strix del Clan dei Direction.
Tutti si spostarono dal suo corpo e Zayn la prese fra le braccia facendole appoggiare la testa sul suo petto.
Il viso di lei si contrasse leggermente e subito dopo aprì gli occhi. Belli come non mai.

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Capitolo 7
*** She's a Strix, now. ***


CAPITOLO 7: SHE'S A STRIX, NOW

Era stanca. Si guardò attorno. Gli Strix erano attorno a lei anche se un pò distanti, mentre Zayn la teneva in grembo. La guardava e le sorrideva. Lei era ancora stordita, ma ricambiò il sorriso senza pensarci su due volte.
Le labbra di lui si posarono sulla sua fronte.
'Ora non scotti più.' disse dolcemente.
'Ma... Cos'è successo?' chiese lei confusa.
'Guarda il tuo corpo, le tue mani, toccati la bocca e capirai.' intervenne Ray felice.
Cher si mise a sedere e contemplò il suo corpo come le aveva detto Ray e notò qualcosa di diverso. Le mani erano strane, ma quando se le portò alla bocca, capì veramente cose era successo.
Era stata trasformata da Zayn, come c'era scritto sulla lastra del destino.
Si toccò poi d'istinto la ferita al collo che aveva percepito in quella specie di limbo che aveva avuto, ma la pelle era perfetta e liscia, come se non fosse successo niente.
'Non hai più niente. C'è solo una piccola cicatrice non percepibile al tatto.' le spiegò Zayn come se le leggesse nel pensiero.
'Io adesso sono... Più sicura di me stessa... Com'è possibile?'
'Sono i tuoi poteri. Da adesso li potrai sfruttare al meglio per difendere le persone in difficoltà.'
Sembrava che in quella radura fossero rimasti solo lei e Zayn. Cher pensava solo a lui e a quello che le era successo. Invece tutti gli Strix dei Clan erano lì e li stavano fissando.
'Ho avuto una specie di limbo, se così lo posso chiamare, durante la trasformazione... Ho visto cose terribili...' si mise le mani sugli occhi.
Zayn gliele prese dolcemente e la guardò preoccupato.
'Cos'hai visto nel tuo limbo, Cher?'
'Non ricordo bene ciò che ho visto...'
'Ti prego, cerca di ricordare! E' importante!' la supplicò lui.
'Mi ricordo una specie di... lotta...!' Zayn lanciò uno sguardo a Kess che, annuendo, chiuse gli occhi e si mise le dita sulle tempie iniziando a concentrarsi 'E... C'era un'essere che uccideva tutte le donne e gli uomini che si trovava davanti e... Sembrava uno Strix, solo che aveva due tatuaggi: uno sul polpaccio e uno sul braccio. Poi ad un certo punto, una specie di angelo è apparso e... Ha diviso a metà quell'essere generando dai "rimasugli" due esseri differenti: uno Strix e...'
'Niademus.' concluse Kess 'Ha avuto uno specie di flashback sulla Divisione.' era visibilmente turbata.
'Hai visto dell'altro?' chiese ancora più preoccupato Zayn.
'Beh, niente di particolare... Ho visto lo stupratore che mi voleva violentare, ma...'
'L'hai ucciso succhiandogli il sangue.' la interruppe Kess 'Ormai è sicuro. E' la Reincarnazione.'
'La che cosa?!' disse Cher molto confusa.
'La Reincarnazione è l'ultima cosa che volevo... Accidenti!' disse quasi urlando Zayn.
'Ma che diamine è questa Reincarnazione?!' chiese Cher iniziando ad arrabbiarsi.
'Non posso crederci!' Zayn si mise le mani tra i capelli e abbassò la testa.
'Cher, vieni qui per favore.' le disse Ray.
La raggiunse incerta e preoccupata.
'Abbiamo bisogno di accertazioni.' disse Ray ' Magari ci sbagliamo. Magari non è lei la Reincarnazione.'
'Eppure la Divisione e quella cosa dello stupratore... Sembrano dei segni evidenti...' pensò ad alta voce Kess.
'QUALCUNO MI POTREBBE DIRE CHE COS'E' QUESTA REINCARNAZIONE?!' urlò Cher per attirare l'attenzione.
Tutti la guardarono sbalorditi.
'Scusaci Cher... E' che forse è successo in casino...' disse Zayn raggiungendola 'Vieni con me.' le prese la mano e la portò oltre l'arco di alberi dai quali erano usciti prima gli Strix.
Appena li oltrepassarono si ritrovarono di nuovo a Bradford, nel boschetto vicino al campetto di calcio.
Lui la fece sedere su una panchina e le prese le mani.
'Cher, quella cosa che hai visto nel tuo "limbo" è la Divisione, ovvero l'episodio secolare in cui un angelo fece nascere la rivalità tra noi Strix e Niademus e i suoi scagnozzi. Non è una cosa normale nel percorso della trasformazione. In più, la cosa dello stupratore, è un altro fatto che ci fa credere che tu sia la Reincarnazione. E' una cosa pericolosa per te. Devi sapere che in tutti i secoli in cui sono vissute le generazioni di Strix, ce n'è stato uno di loro più forte di altri che provò a sconfiggere Niademus che però non lo sconfisse completamente, ma lo costrinse soltanto a ritirarsi dai combattimenti per molti secoli che furono i secoli di pace. Lo Strix che fece questo atto eroico si chiamava Mary ed era una femmina. Dopo la sua morte si pensò ad una Reincarnazione che sarebbe nata attorno a questo secolo. Noi pensiamo che sia tu, ma io spero che la tua vita non centri con questa storia. Ora che ti ho trovata non voglio perderti.' la abbraccia forte.
'Ma quindi io dovrei lottare contro questo Niademus?' era spaventata.
'Se sei davvero tu la Reincarnazione, si...'
Le scese una lacrima. Aveva davvero paura e non sapeva come comportarsi.
'Ehi, piccola. Non piangere. Non ce n'è bisogno. Vedrai, io e te risolveremo tutto!'
Le prese il viso e appoggiò le sue labbra su quelle di lei. Quelle di lui erano morbide e sembrava volessero avvolgerla.
Le loro labbra si socchiusero e le loro lingue si incontrarono attorcigliandosi in una lenta danza.
Cher sentì le farfalle nello stomaco crescere sempre di più. Voleva che quel momento non finisse mai.
Si staccarono.
'Zayn, io ho paura...'
'Non devi aver paura. Ci sono io qua per te.'

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Capitolo 8
*** The firts problem. ***


CAPITOLO 8: THE FIRST PROBLEM

'E' meglio che vada a casa ora. Non vorrei far preoccupare i miei. Che già  hanno i loro problemi...' disse Cher.
'Va bene, però prima di andartene devo avvisarti di un'ultima cosa: da adesso, tu percepirai i sentimenti delle persone che ti circondano e potrai leggergli nell'anima. Per i tuoi genitori adesso sei molto diversa. Ti vedranno strana, ma qualcunque cosa ti chiedano rispondigli sempre che sarà solo una loro impressione. Gli scagnozzi di Niademus sono dappertutto e non devono assolutamente sapere della tua trasformazione. Cerca di essere il più naturale possibile con chiunque, chiaro?'
'Si, va bene. Però io continuo ad avere paura. Se davvero fossi la Reincarnazione e non fossi in grado di affrontare Niademus? Cosa mi succederebbe? Sono troppe le domande che mi frullano nel cervello e a cui non so dare risposta. Magari davvero non sono abbastanza forte da sconfiggerlo...'
'Non devi pensarlo neanche per scherzo, Cher!' Zayn le prese le mani e la guardò negli occhi 'Tu, sempre se sei la Reincarnazione, SICURAMENTE sei abbastanza forte da affrontarlo se non da sconfiggerlo! Credi in te stessa. L'autostima è l'arma più potente di chiunque. Anche di un normale essere umano.'
Cher riflettè per un attimo, poi guardò Zayn e gli sorrise.
'Quanto tempo ho per prepararmi alla possibile battaglia contro Niademus?' chiese facendosi nuovamente seria in volto.
'Dipende da quando i suoi scagnozzi scoprono che ti sei trasformata. Potrebbero volerci mesi, ma potrebbero anche metterci poche settimane se non pochi giorni. Dovremo iniziare ad allenarci già da domani se possibile. Ah, poi un'ultimissima cosa: una caratteristica diversa che abbiamo noi Strix dagli altri normali vampiri è che non ci nutriamo del sangue umano, ma neanche di quello animale. Per nutrirci noi mangiamo le stesse identiche cose degli umani, solo che se ne sentiamo il bisogno beviamo comunque il sangue umano. In più noi Strix possiamo sia dormire che farne a meno. Questa cosa ci sarà molto utile per allenarci.'
Lei annuì decisa. Doveva prendersi le sue responsabilità. Se davvero era lei la Reincarnazione aveva un solo compito: salvare gli innocenti dall'ira di Niademus, provocata da chissà che cosa. Forse era proprio quello il punto debole del suo nemico: doveva scoprire quello che lo turbava. I suoi poteri erano una specie di segno che il destino non ha voluto specificarle? Era possibile.
Si alzò dalla panchina e guardò il cielo. Adesso era decisa. Doveva affrontare la realtà.
Anche Zayn si alzò. Dentro di lui sentiva che era Cher la Reincarnazione, glielo si leggeva negli occhi, aveva anche lui paura ma non lo dava a vedere.
'Bene, ora vado. Ci vediamo domani. Spero di non combinare casini. Non vorrei essere costretta a fare tutto "l'allenamento" velocemente solo per una distrazione.'
'Brava! Così mi piaci! Comunque scrivimi un messaggio per ogni cosa che ti sembra fuori dal normale, ok?' Zayn sorrise e la avvolse tra le sue braccia per darle uno dei suoi baci dolci e profondi.
Si salutarono un'ultima volta, poi ognuno prese la sua strada.
Durante quel brevissimo tragitto, Cher ripensò a tutto quello che le era successo in un solo giorno. Le sembrava incredibile, quasi impossibile.
Si sentiva fisicamente più forte e sentiva che nelle vene non le scorreva il solito sangue.
Come si sarebbe comportata una volta entrata in casa? Si sarebbero accorti della differenza?
Arrivò velocemente al suo palazzo. La solita portinaia sgarbata, questa volta, la salutò cortesemente aprendole la porta. Cher la guardò in modo strano, poi proseguì su per le scale prendendo il suo cellulare.
-Zayn, c'è già un avvenimento strano nel mio palazzo. Perfetto!- gli scrissi il messaggio con un tocco di ironia e lo inviai velocemente.
Non feci in tempo ad aprire la porta che mi era già arrivata la risposta.
-Ok, vai in camera tua. Io ti raggiungo subito.-
Entrai in casa. In salotto c'era tutta la famiglia seduta sul divano a guardare un film in tranquillità.
Almeno in casa non è successo niente di strano, per ora pensò Cher.
'Ciao a tutti!' disse lei nel modo più normale che le riusciva.
'Ciao!' risposero loro uno dopo l'altro continuando a guardare il film.
'Io vado in camera mia a fare i compiti e a studiare.'
'Va bene, tesoro. Vai pure, noi non ti disturberemo. Non ti preoccupare.' rispose suo padre.
Si avviò quasi correndo verso camera sua.
Meno male che erano troppo interessati al film per badare a me.
Entrò in camera e chiuse la porta dietro di se.
Zayn era già lì e la fissava quasi divertito, ma quel sorriso sparì subito per far spazio alla preoccupazione.
'Cos'è successo di strano?' gli chiese subito lui.
Cher si affacciò alla finestra.
'Beh, la portinaia... Si è comportata molto diversamente con me, rispetto al solito. Lei normalmente è burbera e sgarbata, mentre oggi è stata addirittura gentile.'
'Mmmmmh... Il pacchetto chi te l'ha consegnato?'
'Me l'ha dato lei e quando me l'ha dato mi è sembrata preoccupata... E quando le ho chiesto chi lo avesse consegnato mi ha detto di andarmene e che lei l'aveva trovato fuori dalla porta.'
'Mi sembra strano... Ti ricordi se fuori dal biglietto o dal pacchetto c'era il tuo nome?'
'Non mi pare...'
'Allora siamo nella merda! E' molto probabile che quella donna sia una dei tanti scagnozzi di Niademus... La cosa è preoccupante. Dobbiamo fare subito qualcosa. Quando hai la casa libera?'
'Di solito quando torno da scuola sono tutti in casa, però, quando c'è una bella giornata, escono per fare una passeggiata.'
'Dobbiamo agire praticamente subito. Se quello scagnozzo viene a scoprire che tu sei già stata trasformata potrebbe esserci un gravissimo problema.'
Si sentì improvvisamente un tonfo alla finestra. Cher sussultò, mentre Zayn andò semplicemente ad aprirla. Entrarono in camera sua Ray ed Harry.
'Ehi, fratello! E' successo qualcosa?' chiese Harry.
'Abbiamo percepito un pericolo, quindi siamo accorsi subito noi due. Gli altri li abbiamo fatti rimanere alla radura per sicurezza.' continuò Ray.
'Si, in effetti è successo un avvenimento molto strano e, molto probabilmente, anche pericoloso per tutti noi.' Zayn spiegò quello che era successo, dopodichè seguì un gran silenzio.
'Dobbiamo assolutamente scoprire qualcosa di più su quella donna.' disse Harry.
'Ci pensiamo noi!' concluse Ray.
'Perfetto! Forse sarà meglio che per stanotte io stia qui con Cher, per sicurezza.' disse infine Zayn.
Gli altri annuirono, poi uscirono dalla finestra scomparendo nella notte.
'CHEEER! E' PRONTA LA CENA!' urlò sua mamma.
'Ok, io vado a mangiare. Vuoi che ti porto qualcosa di nascosto dopo?'
'Non ti preoccupare per me. Ti aspetterò in camera tua.' così dicendo si sedette sulla sedia davanti alla scrivania e le rivolse un gran sorriso.
Lei ricambiò e andò in cucina dove stavano già iniziando a mangiare. Finì la sua porzione di cibo velocemente e in silenzio, per poi ritirarsi nella sua camera con la scusa della stanchezza.
Appena rientrò in camera vide Zayn intento a leggere un libro vecchio di chissà quanto che le aveva regalato sua nonna qualche tempo prima.
'Che intellettuale! Ahahah!' scherzò Cher.
'Ahahah! Vero?' lui si alzò dalla sedia e, prendendole il viso, iniziò a baciarla.
'Sarà meglio che ti riposi, adesso.' disse staccandosi 'La prima notte dopo la trasformazione è sempre la più dura.'
'Va bene. Grazie di tutto Zayn.'
Si mise il pigiama e si buttò sul suo letto stranamente stanca, sprofondando in un sonno profondo e pieno di incubi.
Si svegliò di mattina presto un pò stordita. Socchiuse leggermente gli occhi per sbirciare ciò che stava facendo Zayn: stava ancora leggendo quel libro, prendendo appunti in matita e aveva il computer acceso. Era di spalle e non poteva vedergli il viso.
Si mise a sedere e iniziò a fissarlo.
'Buongiorno! Hai dormito bene?' gli chiese lui senza girarsi.
'Abbastanza. Anche se ho avuto degli incubi.'
'In effetti ho notato che ti rigiravi molto sul letto. Hai anche parlato nel sonno, riuscendo anche a svegliare tuo padre che è venuto in camera per vedere che stessi facendo. Ahahah!'
'Cooome?! Ho parlato? E che ho dettoo?' lo aggredì dolcemente lei.
'Ahahah! Ripetevi il mio nome e dicevi parole inesistenti. Ahahah!'
'Oddio! Ahahah!' sprofondò il viso nel cuscino continuando a ridere nel modo meno rumoroso possibile.
Zayn la raggiunse e iniziò a darle bacini dolci sul collo.
'Cosa stavi facendo prima che mi svegliassi?' gli chiese lei dandogli bacini a sua volta.
'Niente di importante.' rispose ridacchiando.
'Sicuro?'
'Sicurissimo.' così dicendo la prese per la vita e, appoggiandola dolcemente al muro, iniziò a baciarla appassionatamente.
Poco dopo sentirono dei rumori provenire dalla camera da letto dei suoi genitori.
'Si sono svegliati. Io adesso vado. Ci vediamo più tardi a scuola.' le diede un bacio sulla fronte e uscì velocemente dalla finestra.
Subito dopo entrò in camera suo padre ancora mezzo rimbambito dal sonno.
'Yaaaaawn!' sbadigilò lui 'Ben svegliata tesoro. Ho sentito che stanotte ti agitavi nel sonno dicendo parole confuse. Che sognavi?'
'Non mi ricordo...'
'Ummh, va bene. Preparati per andare a scuola intanto. Ci vediamo di la in cucina per fare colazione.' chiuse la porta dietro di se lasciando Cher da sola.
Si vestì in fretta e andò in cucina, dove c'era già suo padre. Mangiarono entrambi velocemente e divisero poi le loro strade.
Uscì di casa. L'aria era fredda e c'era vento. Alla fermata, Kess la guardava mentre la raggiungeva e la salutò.
'Cher, abbiamo un problema.'

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Capitolo 9
*** The decision. ***


CAPITOLO 9: THE DECISION

'Intendiamo la stessa cosa?' chiese Cher.
Kess annuì 'Purtroppo quella donna è uno degli scagnozzi di Niademus. Da quello che ne sappiamo non dovrebbe aver ancora scoperto niente di te e della trasformazione, ma' abbassò la voce in modo che potesse sentirla solo lei 'dobbiamo prendere comunque seri provvedimenti. Ci trasferiremo.'
'Come sarebbe a dire?! E i miei genitori? I miei fratelli? Dovremo pur difenderli in qualche modo!'
'Abbiamo già pianificato una buona parte del piano, non ti devi peroccupare. Solo che dovremo spiegartela in un luogo più adatto. Non qui. Non adesso.' appena finì quella frase il pullman si fermò davanti a loro distraendole completamente da quell'argomento.
Cher notò che Kess era diversa quella mattina. Sembrava emozionata come lo era un bambino il giorno del suo compleanno. Non ci badò molto e salì sul pullman.
Appena salirono videro Liam e Zayn che gli facevano cenno di raggiungerli, mentre Harry e Ray erano una fila dietro di loro a parlare.
Kess si sedette affianco a Liam e, dopo essersi scambiati dolci sguardi, si baciarono. Cher si sedette accanto a Zayn fissando l'amica con una faccia da: "Dopo mi spiegherai!".
Si girò verso Zayn, bello come al solito, e si buttò tra le sue braccia. Capiva dal suo sguardo, seducente come sempre, che era molto preoccupato e teso.
Gli accarezzò il viso e lo guardò felice anche se non poteva nascondere il suo turbamento.
'Oggi dobbiamo parlare.' le disse Zayn.
'Mi hai anticipato! Te lo stavo per dire io! Ahahah!'
'Chissà perchè!' le fece l'occhiolino.
'Il tuo potere...' mormorò Cher in un soffio.
Le sorrise dandole un bacio sulla guancia.
Ad un certo punto Kess la chiamò.
'Pss! Dopo devo dirti un bel pò di cose!'
'Si, lo so!' la guardò maliziosa.
'Posso rubartela di nuovo?' si intromise Liam.
'Certo! Ahahah!'
'Io invece rubo te!' Zayn le prese il viso e la guardò intensamente negli occhi 'Ti amo, Cher!'
'Anch'io Zayn!'
Si scambiarono una serie di bacetti finchè il pullman non si fermò per farli scendere.
'Ecco la fermata! Andiamo.' esclamò lui.
La prese per mano e insieme scesero dalla vettura aspettando che anche gli altri scendessero.
'Scusami Zayn. Ho un urgente bisogno di rubarti la tipa.' disse Kess prendendo Cher per il braccio e spingendola via da lui 'Allora, mia cara. Ieri sono successe delle cose fantastiche. Forse avrai anche intuito, no?'
'Asdfghjkl siiii! Siete dolcissimi insiemee! Ma... E' una, come dire...semplice cotterella o...?' chiese Cher.
'Vedi, è proprio questa la cosa strana. Abbiamo avuto un Imprinting ritardato! E' una cosa rara per gli Strix. Di solito l'Imprinting succede tra umani e Strix, mentre noi due... Ci siamo perdutamente innamorati in pochi istanti. E' bastato guardarci negli occhi per capire... E' una sensazione magnifica, Cher! Ora so come ci si sente!' era visibilmente emozionata.
'E invece Ray e Harry?' chiese incuriosita.
'Beh, la loro è una storia molto simile a quella tua e di Zayn, solo che devi fartela raccontare da lei. Io non l'ho vissuta. Mentre lei ti potrebe dare i particolari. Ma io comunque mi sento un pò partecipe al loro Imprinting perchè io ero già uno Strix da un pò di tempo.'
'Se non sono indiscreta, tu come sei diventata Strix?'
Kess abbassò lo sguardo intristendosi improvvisamente.
Cavolo! Devo aver toccato un tasto dolente...pensò Cher mordendosi un labbro.
'Scusa Kess! Non volevo essere indiscreta! Scusami tanto! Se non vuoi dirmelo ti capisco...'
'No, non preoccuparti... Non è colpa tua. E' che...' fece una pausa 'Te lo racconterò più avanti...'
'Va bene, ma non sentirti obbligata a raccontarmelo. Non voglio costringerti. La mia era solo curiosità. Scusa, davvero!'
'Non ti preoccupare, Cher... Sono cose che capitano. E poi tu non potevi sapere...' le rivolse un sorriso e ritornò da Liam.
'Che è successo?' le sussurrò Zayn alle spalle che l'aveva raggiunta.
'No, niente...'
'Mmmmmh, va bene.' la abbracciò e le stampò un bacio sulla nuca.
Arrivò poi il momento di andare a scuola. Ray si salutò con Harry e Kess con Liam.
Quando li raggiunsero anche le altre, si avviarono verso l'entrata. Si fermarono davanti alla classe di Ray per salutarla, poi andarono nella loro classe, dove la prof era già seduta alla cattedra.
'Ma ben arrivati, ragazzi! Prego, accomodatevi ai vostri banchi.'
Andarono tranquillamente verso i loro tre posti e sistemarono le loro cose, dopodichè iniziò la lezione.
Passarono tutto il tempo a bisbigliare tra loro, quando suonò la campanella del'intervallo raggiunsero Ray che era vicino ad un calorifero.
'Eeeehi!' si salutarono.
Cher e Zayn si misero abbracciati e iniziarono a conversare con le ragazze.
Finì in fretta sia l'intervallo, che le lezioni che gli seguirono. Al suono dell'ultima campanella Kess prese Cher e la portò nell'ufficio della preside.
'Dobbiamo parlarle!' furono le uniche parole che disse lei mentre la trascinava quasi a forza.
Bussarono la porta. Una voce da nonnina le accolse. L'ufficio della preside aveva le pareti rosa e ogni mobilio aveva il colore di una delle sfumature del rosa esistenti.
'Buon giorno ragazze, ditemi pure ciò di cui avete bisogno.' disse sorridendole gentilmente.
'Signora preside, pensiamo di aver trovato uno degli scagnozzi di Niademus. Cher potrebbe essere in pericolo!'
Cher rivolse a Kess una faccia sconvolta. Pure la preside sapeva...?
'Mmmmh, penso che mi sarebbe più utile dare un'identità a questa persona.' puntualizzò la signora.
'E' la portinaia del suo palazzo.' continuò Kess indicandola 'Non sappiamo chi sia esattamente, ma è quello che vogliamo scoprire.'
'Nel frattempo dovremmo nascondere Cher. Non può farsi scoprire. Non se è la Reincarnazione.'
'Lo sappiamo, ma non sappiamo neanche dove nasconderla. E poi c'è un altro problema: la sua famiglia. Chi la difenderebbe?'
'Inanzitutto Zayn, visto che è il suo tutor, dovrà seguirla ovunque vada. Poi, perchè l'allenamento vada a buon fine, bisogna che vengano accompagnati da almeno quattro Strix: due maschi e sue femmine. Purtroppo le procedure sono molto severe a riguardo. Togliendo gli Strix per l'allenamento, nel vostro Clan, rimarrebbero solo due componenti, ovvero Niall e Louis. Solo che non bastano per la protezione della sua famiglia. Bisogna che chiediate aiuto ad altri Clan. Non c'è altra soluzione.'
'Bene. Allora procederemo al più presto possibile.'
'Ma... Cosa diremo alla mia famiglia durante la mia assenza?' intervenne Cher.
'A quello ci penserò io, mia cara. Tu non ti devi preoccupare. Pensa solo all'allenamento.' concluse la preside.
'Noi ci congediamo, allora.' disse Kess.
'Informatemi al più presto delle novità.'
Uscirono dall'ufficio silenziosamente e si diressero verso gli altri del Clan. Andarono poi verso la solita radura per parlare.
'Cher, penso tu abbia già più o meno capito il nostro piano. Ora spetta a te decidere. Dovremo agire subito. Quindi accetti il piano?' disse decisa Ray.
'Per me è difficile...' fece una lunga pausa.
'Cher!' la richiamò Ray 'Si o no?' concluse.

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Capitolo 10
*** Run Cher, run! ***


CAPITOLO 10: RUN CHER, RUN!

'Si. A condizione che difendiate la mia famiglia in tutti i modi possibili.' disse Cher.
'Noi faremo il possibile.' disse Niall passando lo sguardo da lei a Louis, che annuì.
'Ragazzi, è venuto il momento di presentarvi dei miei amici molto stretti del Clan dei Currie.' entrarono nella radura quattro ragazzi molto affascinanti e tutti molto simili 'Sono tutti e quattro fratelli e hanno acconsentito ad aiutarci in tutti i modi possibili per difendere i tuoi famigliari, Cher.' disse Louis serio in volto.
'Va bene. Vi ringrazio molto per la disponibilità. E' molto importante per me che la mia famiglia sia al sicuro mentre io sarò via.'
'Non vi preoccupate. Sapremo svolgere al meglio il nostro compito.' era il più bello e, molto probabilmente, anche il più grande ad averle rivolto la parola. Aveva una voce calma che dava un effetto tranquillizzante. Le rivolse un sorriso rispettoso e, pur sentendosi a disagio per quel rispetto strano, ricambiò.
'Bene, se non ci sono altre presentazioni, io esporrei meglio a Cher il nostro piano.' affermò Zayn. Detto questo la prese per mano e la portò dentro quella foresta che sembrava nascondere molti segreti. Dopo essersi allontanati abbastanza dal gruppo di Strix, si fermarono.
'Penso tu non abbia ancora potuto sperimentare la tua velocità, giusto?'
'Non ne ho avuto l'occasione.'
'Bene, allora proverai adesso questa bellissima emozione. Quando corri velocemente, i tuoi sensi si sviluppano di più del normale perchè, andando a velocità molto elevata, i riflessi devono essere pronti.'
'Perchè la prima prova la facciamo in una foresta? E poi non dovevi spiegarmi ulteriormente il piano?' chiese Cher confusa.
'Diciamo che prendo due piccioni con una fava. Per andare nel posto in cui voglio andare c'è un pò di strada da fare; quindi più veloci si va, prima si arriva. Così, mentre impari a correre velocemente, ti spiego anche il piano. Tutto in uno.'
'Ah, ok! Ora capisco.'
'Bene, allora salta in groppa!'
'Ma come?! Non dovevo mica imparare?'
'Si, ma prima ti serve un esempio. Quindi, sali in groppa!'
Cher restò ferma a fissarlo indecisa sul da farsi, perciò Zayn la prese di forza e se la issò sulle spalle.
'Ti fidi di me?' le disse lui.
'Si.'
'Stringiti forte!'
Cher si strinse a lui e subito dopo iniziò a correre. Andavano avanti ad una velocità impressionante. Gli alberi che sfioravano sembravano solo delle strisce di colori sfuocati.
Zayn andava a zig zag tra sequoie e rametti ed era incredibile vedere quanto erano pronti i suoi riflessi.
L'aria le scompigliava i capelli e le emozioni che provava in quel momento erano indescrivibili.
Poi, improvvisamente come era iniziato, tutto finì.
'Piaciuto il giretto?' le disse lui con un sorrisetto malizioso mentre la faceva scendere 'Non hai parole, vero?'
'... Oddio è stato stratosferico! Voglio riprovare!'
'Adesso riproverai, solo che sarai tu a correre. Io ti starò accanto per non farti sbattere contro qualche albero. Ahahah!'
'Ah-ah-ah! Ma che simpatico Jawaad! Peccato che io non andrò a sbattere contro nessun albero!'
'Scommessa?'
'Scommessa!'
'A si? Allora facciamo così: se vinci tu, io ti farò fare quello che vorrai. Ma se vinco io... Eheheh!'
'Zayn!' disse Cher dandogli una pacca sulla spalla.
'Che cosa hai fatto?!' disse guardandosi la spalla con una faccia da stupido 'Adesso vedi cosa ti faccio! Ahahah!'
Iniziò a rincorrerla.
Cher, senza neanche rendersene conto, iniziò a correre ad una velocità impressionante, come aveva fatto Zayn poco prima.
Quando però si rese conto a che velocità stesse andando, si distrasse un attimo. Quell'attimo le bastò per rischiare di andare a sbattere contro una grossa quercia. Riuscì a fermarsi col il naso a pochi centimetri dal tronco.
Lui la raggiunse accanto all'albero ridendo.
'Che c'è da ridere?!' disse Cher girandosi nella sua direzione.
'Ahahahah! No, è che... Fa ridere come ti sei fermata! Ahahahah!'
'Ma io stavo rischiando di andare a sbattere!'
'Che ti avevo detto io? Ahahah! Ho vinto la scommessa!' disse usando un tono da vittorioso.
'Non penso proprio, mio caro! Per l'esattezza stavo per andare a sbattere, ma non l'ho fatto. Quindi siamo pari.'
'E quindi dobbiamo esaudire entrambe le richieste iniziali della scommessa! Eheheh!'
'Non penso proprio carino! Sono arrabbiata con te.'
'Grazie, grazie! So di essere irresistibile! Ahahah!' ribattè lui addolcendo sempre di più lo sguardo.
'Non provare a distrarmi col tuo sguardo.' Zayn si avvicinò al suo viso 'Io non cedo.' continuò a dire Cher con voce sempre più indecisa 'Sono sempre incazzata con te.' ormai le loro bocche erano a pochi centimetri di distanza.
'Sei sicura di essere ancora incazzata?' disse lui cingendole la vita.
'Si, io sono ancora incazzata. Non mi puoi prendere in giro in questo mod...' lui premette le sue labbra contro quelle di lei e iniziò a baciarla. Rimasero attaccati per un pò, finchè Zayn non si staccò.
'Mica eri incazzata? Ahahah!'
'Infatti io sono ancora incazzata con te.'
'Allora perchè mi baci?'
'Perchè ti amo...'
Lo prese per la nuca e lo spinse nuovamente contro le sue labbra.
Non ne aveva mai abbastanza di lui.
I loro corpi erano premuti l'uno contro l'altro attraendosi sempre di più.
'Ragazza mia,' disse Zayn interrompendo quel lungo bacio dolce e intenso 'tu devi imparare a correre, se no la prossima volta i termini della scommessa li rispettiamo.'
'Ci sto! Ora vieni qui! Dammi un altro minuto di pausa prima di riniziare.'
'Abbiamo poco tempo per farti imparare... E poi potrei anche non riuscire a controllarmi.'
'E dai! Un ultimo bacetto! Solo uno... Poi continuiamo l'allenamento!'
Zayn la guardò rassegnato e le diede un altro lungo bacio.
'Bene, ora che abbiamo accontentato i tuoi desideri...'
'Facciamo un'altra scommessa!' lo interruppe lei.
'A tuo rischio e pericolo! Propongo la stessa di prima!'
'Ci sto!' appena finì di parlare, Cher, iniziò a correre veloce come prima.
Sfrecciava tra gli alberi con un'agilità che non si sarebbe mai aspettata. Non era più distratta ora. Si concentrava su ciò che aveva attorno e regolava la velocità. I suoi rifessi erano pronti e nessun albero le impediva di continuare imperterrita la sua corsa.
Continuò a correre, finchè non si ritrovò in una radura come quella in cui era stata trasformata.
Si fermò di scatto in mezzo a quel prato ammirandolo.
Subito delle braccia la avvolsero in un abbraccio.
'Siamo arrivati! Brava! Ce l'hai fatta! Ora parliamo del piano.'
'Ah-ah-ah! Non ti sei dimenticato di qualcosa? La scommessa l'ho vinta io, quindi facciamo quello che voglio io!'
'Non adesso, Cher. Magari più tardi.' rispose lui facendosi serio in volto.
'Uff, va bene! Ti ascolto.'
'Inanzitutto tu sai già che noi due, con quattro testimoni, dovremmo partire lontani da qui. Non posso ancora dirti dove andremo, ma presto lo scoprirai. Partiremo domani mattina. La preside informerà i tuoi genitori da subito, ma, per essere più credibili, c'è bisogno che tu glielo ricordi appena torni a casa. Procederemo a piedi, correndo. Possibilmente, non dovremo farci vedere da nessuno. Hai qualche domanda?'
'Una ci sarebbe: come muoiono gli Strix?'
'Dipende da dove sono stati morsi. Il tuo punto debole è il collo.'
'E quello di Niademus? Lui è nato da un angelo che l'ha diviso da un altro Strix. Non è stato morso.'
'Quello lo devi scoprire da sola, mi dispiace. Nessuno di noi può dirti niente a parte di ragionare sulla visione che hai avuto durante la Trasformazione.'
'Capisco...'
'Si è fatto tardi. Vai a casa dai tuoi famigliari ora. E ricordati della gita.' disse Zayn.
La prese per la mano e la fece passare sotto un arco simile a quello della radura da dove erano entrati.
Si trovarono nel solito gruppetto di alberi. Cher si guardò avanti e indietro confusa.
'Ma come...?'
'Quella foresta ha tante uscite ma una sola entrata.' le rispose lui con un sorrisetto.
Procedettero per un pezzo di strada insieme finchè non arrivarono alla fermata.
'E' meglio che io mi fermi qui. Non vorrei che la portinaia mi vedesse. Ciao piccola. Più tardi vengo a trovarti in camera tua!' le fece l'occhiolino, le diede un bacio a stampo e andò dalla parte opposta.
Cher si incamminò verso il suo palazzo, superò la portinaia che le stava aprendo gentilmente la porta ed entrò in casa.
'Ciao papà, ciao mamma!' salutò lei.
'Ciao tesoro!' le disse suo padre 'Ci ha chiamati poco fa la tua preside per parlarci di una...'
'..gita che vuole farci fare! Si parte domani, papi!' lo anticipò Cher.
'Esatto. Noi abbiamo consentito dopo le insistenze di quella donna. Sai, discutevamo per i soldi...'
'Si, papi! Ma non c'è bisogno di soldi! La scuola paga tutto.'
'Mi ha già detto tutto la preside. Mi ha anche detto che solo gli studenti "modello" hanno accesso a questi corsi! Siamo così fieri di te!'
'Si, anch'io!' disse Cher. Aveva gli occhi che le pizzicavano per le lacrime.
Era così brutto per lei raccontare delle bugie alla sua famiglia. Loro non sapevano neanche minimamente dei pericoli a cui andava incontro.
'Ora vai pure in camera tua a rilassarti. Vogliamo che domani tu sia fresca e pronta!' le disse sua madre sorridendole.
Cher annuì e andò a chiudersi nella sua stanza. Lì, non resistette più e iniziò a piangere in silenzio.
Dopo pochi minuti le bussarono alla finestra.
Zayn.
Si asciugò le lacrime, dopodichè gli aprì.

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Capitolo 11
*** Bye bye, Bradford. ***


CAPITOLO 11: BYE BYE, BRADFORD!

'Hei, che fai? Piangi? Non devi... Qual'è il problema?' le disse lui cingendole la vita e guardandola negli occhi.
'Io... Non mi piace raccontare bugie alla mia famiglia... Loro si fidano di me... Sono fieri di quella che pensano che sia la mia situazione scolastica... Mi sento uno schifo...'
'So come ti senti, ma devi essere forte! Tutti hanno i loro momenti di debolezza, anche i più forti e temuti del pianeta. Devi solo pensare che quello che fai o che dici alla tua famiglia è a fin di bene.'
Cher non ce la faceva più. Si sentiva emotivamente a pezzi. Sprofondò il viso nel petto di lui e si lasciò cullare dal suo abbraccio forte.
Non voleva sembrare così debole agli occhi altrui ma non poteva farne a meno. L'indomani sarebbe partita per chissà dove e forse non avrebbe neanche più rivisto la sua famiglia.
Non aveva mai pensato negativo, nonostante i problemi che aveva la facevano intristire. Aveva sempre pensato positivo, perchè per lei la positività era stata un'ancora di salvezza. Ma ora non sapeva più cosa pensare.
'Penso che ora cercherò di dormire.' annunciò Cher esausta.
'Sono d'accordo. Dormi e riposati. Domani sarà una giornata faticosa.'
Prese un paio di pantaloncini e una maglietta a maniche corte, se li mise e si infilò tra le coperte del letto.
Zayn si sedette accanto a lei e le accarezzò il viso, guardandola prendere sonno.
 
Le prime luci dell'alba che filtravano dalla tenda le investirono il viso. Aprì leggermente gli occhi e assaporò il profumo che c'era in camera sua. Si stiracchiò leggermente e si sedette sul bordo del letto.
Zayn stava guardando fuori dalla finestra il sole che faceva capolino tra le case e i palazzi.
Si alzò e gli andò dietro abbracciandolo. Si mise in punta di piedi e appoggiò il mento sulla sua spalla.
'Ben svegliata.' le sussurrò dolcemente lui.
Lei gli diede un bacio sulla guancia e guardò i lineamenti del suo viso addolcirsi in un sorriso.
Zayn si girò e le prese il viso per guardarla negli occhi.
'Come ti senti oggi?'
'Beh, diciamo che sono ancora abbastanza scossa per ieri sera. Per il resto però va tutto bene.' gli sorrise 'E tu come stai?'
'Io sto bene, come sempre. Starei meglio se non fossero successi tutti questi casini in così pochi giorni.'
'Quando avete detto che è la partenza alla mia famiglia?'
'Normale orario scolastico.'
'Quindi ho ancora tempo per prepararmi sia mentalmente che materialmente. Vorrei solo che andasse tutto bene...'
'Non ti preoccupare. Ci sono io al tuo fianco. E poi ci saranno anche Kess, Ray, Harry e Liam. Vedrai: ce la farai. Io credo in te. Tutti credono in te.'
'In che senso...tutti?' gli chiese lei.
'Sai, devi sapere che ogni volta che "nasce" un nuovo Strix, tutti quelli "anziani" lo percepiscono. E possono percepire anche il potere che hanno.'
'Quindi tutti sanno che sono..."nata". Ma quindi anche Niademus! Anche lui è uno Strix!'
'Non è un vero e proprio Strix. E' stato diviso da uno di noi. Quindi non può percepire le stesse cose che percepiamo. Per questo tu sei ancora al sicuro. Per ora.'
'Ma spiegami meglio chi sono questi scagnozzi. Da quello che ho capito io sono creature umane che stanno della parte di Niademus, ma non è molto chiaro il concetto.'
'Praticamente loro sono esseri umani creati da Niademus nel senso che li ha trasformati.'
'Ma quindi hanno i nostri stessi poteri.'
'No, no. Quando è avvenuta la Trasformazione, l'angelo ha privato a Niademus molti vantaggi che abbiamo noi. Solo che col tempo si è fortificato diventando più forte di molti di noi. Per quello rappresenta un grosso pericolo. Gli scagnozzi sono come armi. Lui li usa e, se non fanno bene il loro dovere, li uccide.'
'Capisco... Ma se io mi batto contro Niademus, muoio per forza anche se lo sconfiggo?'
'Dipende... La prima Strix che ha provato a sconfiggerlo è morta in seguito ad alcuni danni che gli aveva inflitto in battaglia, ma non l'ha sconfitto. L'ha costretto a ritirarsi per molti anni. Magari tu riesci a sopravvivere. Io lo spero con tutto il mio cuore, Cher. Se tu muori io non sono più niente... Tu sei tutta la mia vita...'
'Anche tu, Zayn. Ti amo e non voglio perderti!'
Senza neanche rendersene conto le loro labbra si sfiorarono per poi unirsi in un bacio lungo e intenso.
 
'Cher, tesoro! Devi andare a scuola! Se no perdi il pullman per andare in gita!' suo padre la stava chiamando a gran voce.
Dalla cucina si sentiva un buon odorino di uova e pancetta. Lasciò Zayn in camera sua e si avviò in cucina.
Era riunita tutta la famiglia. Persino Josh e Paul si erano svegliati presto per salutarla.
Sua madre le stava cucinando una colazione molto diversa dal solito.
'Mamma, non dovevi!' le disse sorridendole.
'Si che dovevo! Cavoli, stai per andare via per un bel pò di tempo e voglio che ti porti via un bel ricordo!'
'A me basta pensare a voi per sentirmi bene.' era vero.
A lei bastava la sua famiglia per stare al meglio. I fratellini le saltarono addosso abbracciandola forte.
'Ci mancherai!' dissero in coro.
'Paul, Josh! Lasciate mangiare vostra sorella. Dopo potrete abbracciarla quanto vorrete!' gli disse la mamma dolcemente.
Cher si sedette e iniziò a mangiare di gusto quella fantastica colazione porgendo un pezzo di pancetta per uno ai fratellini. Mangiò lentamente per assaporare quel momento di riunione con la famiglia, forse per l'ultima volta.
Finito di mangiare andò a vestirsi e a prepararsi.
Entrò in camera sua dove Zayn aveva riempito uno zainetto con alcuni vestiti.
'Spero vadano bene questi!' le disse con un sorriso triste.
Cher diede un'occhiata veloce dentro lo zaino e annuì.
Si buttò sul letto e iniziò a fissare il soffitto.
Si sfilò il pigiama e prese dei vestiti da mettere durante il "viaggio".
Fu pronta in alcuni minuti, quindi si chiuse in bagno per sistemarsi i capelli e per lavarsi i denti.
Guardò per un attimo la sua immagine allo specchio. Si sorprese a vedere i suoi lineamenti così dolci e i suoi occhi così belli.
Non si riconosceva. Era come se la sua anima avesse preso posto in un altro corpo. Chiuse gli occhi assaporando le risate dei suoi fratellini che provenivano dal salotto e le voci di tutta la famiglia che parlavano tranquillamente. Voleva fosse quello il ricordo da portarsi a dietro. Voleva ricordare solo le cose positive: delle risate e chiaccherate.
Nessun tipo di litigio.
Sentì uno spostamento d'aria e quando aprì gli occhi vide Zayn dietro di se che le cinse la vita spingendola a se.
Restarono così per qualche minuto finchè suo padre non la chiamò per sapere se era pronta.
Si spazzolò un'ultima volta i capelli e uscì dal bagno annunciando che aveva finito e che poteva andare.
Entrò in camera sua per prendere lo zaino e per darsi appuntamento con Zayn alla fermata, poi si diresse di gran passo verso il salotto.
La abbracciarono tutti quanti dolcemente raccomandandogli di comportarsi bene e di fare la brava, dopodichè uscì di casa.
Stava attraversando il suo palazzo per l'ultima volta. Stava per superare quella maledettissima portinaia per l'ultima volta. Stava lasciando alle spalle tutta la sua vita: suo padre, sua madre, Josh e Paul. Le sarebbero mancati.
 
Il pullman arrivò dopo pochi minuti. Kess, Cher e Zayn lo stavano aspettando ansiosi.
Salirono sulla vettura assaporando uno degli ultimi viaggio che avrebbero fatto.
Scesero alla fermata. C'erano tutti: Harry, Liam, Louis, Niall, Zayn, Kess, Ray e persino i quattro Strix che erano disposti a difendere la sua famiglia.
Era strano per Cher. Non si era ancora resa conto delle cose che le erano successe. L'unica cosa che voleva era che passasse tutto in fretta. Che potesse riabbracciare presto la sua famiglia e vivere la sua vita con Zayn.
Tutto qui.
Venne il momento di dividersi. Andarono in una parte isolata di Bradford per scambiarsi le ultime istruzioni e gli ultimi saluti.
Passò tutto velocemente. Da una parte il gruppo di Cher Zayn e dall'altra quello di Louis e Niall.
Quest'ultimo gruppo partì verso casa di Cher, mentre gli altri iniziarono la loro corsa verso sud.

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Capitolo 12
*** Why? ***


CAPITOLO 12: WHY?

Il paesaggio intorno a loro cambiava molto velocemente. Cher e Zayn correvano insieme, mano per mano.
Non si fermarono per quasi un giorno intero. Si fermarono nella notte. Il sole era calato da qualche ora e la foresta in cui continuavano il loro viaggio era tenebrosa e incuteva uno strano terrore.
Gli alberi erano alti come sequoie e non lasciavano vedere il cielo.
Si accamparono in una piccolissima radura: l'erba era secca e l'aria fredda.
Non avevano niente a presso a parte qualche cibaria e dei vestiti. Ray prese la grande sciarpa rossa che aveva sulle spalle e la stese a terra permettendo a lei e ad Harry di sedersi senza troppi problemi. Kess mise a terra una specie di coperta estiva e si sdraiò con accanto Liam. Cher guardò nello zaino e, non avendo nè coperte nè grandi sciarpe, si accontentò di una felpa che le aveva regalato sua madre e che stese a terra.
Era piuttosto piccola: non ci sarebbero stati sia lei che Zayn, quindi pensò a qualcos'altro da stendere a terra.
Lui, senza neanche porsi il problema, si sdraiò sul'erba facendole segno di sedersi sulla felpa.
'E tu come fai?' gli sussurrò Cher dopo essersi seduta.
'Sopravviverò!' gli rispose lui ridendo e facendole l'occhiolino.
Zayn appoggiò la testa sulle gambe di lei facendole la linguaccia e iniziò a guardare le stelle. Cher si sdraiò metà sulla felpa e metà sull'erba e chiuse gli occhi.
C'era un incredibile silenzio in quella radura. Tutto era tranquillo.
La pancia iniziò a brontolarle e, senza darle il tempo di prendere qualcosa da mangiare nello zaino, lui le stava già porgendo una merendina. Cher la prese e la mangiò offrendogliene un pezzo.
Restarono vicini tutta la notte ad assaporare quel momento di tranquillità.
Cher non voleva addormentarsi in alcun modo ma il sonno stava piano piano prendendo il sopravvento su di lei. Sbatteva continuamente gli occhi e se li strofinava.
'Ehi, se vuoi dormire dormi.' le sussurrò lui tra un bacino e l'altro.
'Ma io non voglio... Vorrei godermi questa...' sbadigliò'...notte.' rispose lei assonnata.
'Hai tutto il tempo che vuoi. Ma ora pensa a riposarti!' le fece appoggiare la testa sulle sue gambe e la coccolò finchè non cadde in un sonno profondo e senza sogni.
 
Qualcosa le picchiettava sulla faccia ma non capiva che cosa. Era ancora mezza addormentata e sentiva dei lamenti lontani. Piano piano prese conoscenza e aprì gli occhi che fu costretta poco dopo a richiudere.
Si coprì il viso con un braccio e cercò di capire cosa stesse succedendo.
'Cavolo! Questa proprio non ci voleva!' Ray correva da una parte all'altra della radura fornendo tutti di mini ombrellini portatili.
Finalmente riuscì ad aprire gli occhi. Una pioggia intensa si imbatteva sulla foresta. Tutti gli altri avevano le faccie stordite, come se si fossero appena svegliati.
Zayn stava correndo verso di lei con un ombrello in mano.
'Ma che è successo?' gli chiese confusa.
'Siamo stati attaccati. Ma è successo un avvenimento molto strano.' le rispose lui velocemente.
'In che senso molto strano? Che avvenimento?'
Cher si era alzata e rincorreva lui che, come gli altri Strix, stava correndo da una parte all'altra della radura.
Non sapeva che stessero facendo, ma dalle mani di ognuno usciva un'aura che lei poteva percepire ma non vedere.
Si guardò attorno e notò una specie di cupola protettiva creata da loro.
La pioggia aveva improvvisamente smesso di caderci addosso grazie a quella protezione, ma restava il fatto che Cher non capiva ancora che era successo.
Afferrò Zayn per un braccio, forse troppo forte perchè gemette facendo una smorfia.
'Uh, scusa... Solo che vorrei delle spiegazioni....'
'Non ti devi scusare. Ma adesso non posso spiegarti. Chiedi a Kess. Lei può.' così dicendo si allontanò frettolosamente facendo riuscire dalle mani quell'aura.
Cher andò dall'amica che, effettivamente, sembrava non stesse facendo niente.
'Kess, io... Volvevo chiedere spiegazioni su quello che è successo. Non ci sto capendo niente...'
'Dopo che ti sei addormentata,' disse tenendo gli occhi chiusi 'delle strane ombre hanno iniziato a circondarci, senza attaccarci. Hanno iniziato a volarci via via più vicini, quindi ci siamo messi in allerta. Improvvisamente una di loro, la più grossa e imponente è esplosa, spargendo una polverina. Non capivamo che stava succedendo, ma ci sentivamo sempre più stanchi e deboli. Un'ombra più piccola si è avvicinata a te e tu... Hai reagito nonostante stavi dormendo. Hai tipo emanato una grande luce dal petto che ha scaraventato via tutti quegli esseri che, esplodendo a loro volta, hanno creato quella specie di polverina umida simile a pioggia che ci ha fatto assopire nuovamente. Ci siamo svegliati poco fa e abbiamo issato una cupola coprendoci con dei comuni ombrelli per non rischiare di addormentarci nuovamente. Quello che hai fatto tu è stato...' aprì gli occhi per guardarla 'pauroso...'
Cher la guardò a lungo cercando di fare mente locale.
Ma come ho fatto?! pensò.
Sentì una presenza dietro di se. Zayn.
'Ascolta, non so che cosa erano quei cosi, ma so di sicuro che dobbiamo muoverci. Ripartiamo.'
Raccolse le sue cose, ma nel prendere la felpa si accorse che c'era depositata sulla manica un pò di quella polverina. La prese e la mise dentro un sacchettino trasparente che si chiuse nella tasca del giubbotto. Finì di raccogliere le sue cose, le mise nello zaino e se lo issò sulle spalle indifferente.
'Partiamo.'
 
Non sopportava dover correre con la nebbia, ma il tempo la costringeva a farlo. Sfrecciava velocemente tra gli alberi con gli occhi ridotti a fessure per vedere al meglio. Gli altri Strix erano in difficoltà come lei, ma lo davano meno a vedere.
Passavano di città in città ad una velocità impressionante. Cher stava ancora pensando al racconto fornito da Kess.
Cosa aveva fatto a quelle ombre? Come aveva fatto? Ma soprattutto, cos'erano veramente quelle creature?
Non sopportava avere così tanti interrogativi che le frullavano per la testa.
Distratta dai suoi pensieri non si accorse di Zayn che la chiamava e che, stufato di sbraitare il suo nome, la afferrò per il braccio facendola barcollare.
'Cher! Ti ho chiamato milioni di volte! Allora? Che facciamo? Ti va bene qui?' mi mostrò una grotta ricoperta di muschio a pochi metri da noi.
'Ci fermiamo di già?' il sole c'era ancora e di solito si fermavano di sera.
'Si perchè nella città in cui siamo la gente gira più di notte che di giorno, quindi proseguiremo domani.' sembrava seccato.
'Va bene... Ma dove sono gli altri?'
'Sono andati a caccia.'
'Di animali?'
'Si.' rispose secco.
Cher lo guardò interrogativa. Lui ricambiò il suo sguardo. Aveva la fronte corrucciata e un sopraccioglio alzato.
'Beh?!' le disse lui aggredendola.
'Ma si può sapere che hai?!' gli gridò contro lei mostrando i denti.
Zayn sembrò spaventarsi, perchè indietreggiò cambiando radicalmente la sua espressione da incazzato a triste.
'Senti io... Non so che mi stia succedendo...'
'Sei cambiato da un giorno all'altro! Non mi sembra per niente normale!'
'Io...' la guardò un attimo con un espressione vittima, poi entrò nella grotta senza proferire più parola.
Cher rimase come imbambolata appena fuori dall'ingresso e aspettò il ritorno degli altri.
 
L'attesa si fece lunga. Arrivarono verso tarda sera passeggiando tranquillamente come normali esseri umani.
Ray e Kess, vedendo Cher piangere, le corsero incontro. Harry e Liam invece, dopo essersi scambiati un'occhiata, entrarono nella grotta dove c'era Zayn.
'Ehi, che è successo?' le chiese Ray.
'Non chiederlo a me! E' Zayn quello problematico!'
Le due ragazze si scambiarono un'occhiata confusa.
'In che senso problematico?' chiese Kess.
'Vai a chiederlo a lui!'
Nello stesso momento uscirono anche Harry e Liam seguiti da Zayn che aveva una faccia incazzata.
'Ma che ha?!' chiese Ray a Harry.
'Non lo sappiamo. Prima non faceva così... Ci ha risposto male. Non so che gli prende.'
Si sentì un leggero tonfo. Si girarono tutti nella direzione della grotta.
Zayn era per terra tutto sudato e si muoveva a scatti soffrendo e urlando dal dolore.

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Capitolo 13
*** The first notice. ***


CAPITOLO 13: THE FIRST NOTICE

'Zayn!' urlò Cher.
'Ferma! Non ti avvicinare!' le disse Ray appena in tempo poco prima che gli si buttasse al collo.
Si fermò con le braccia tese verso di lui e le gambe pronte ad inginocchiarsi.
'Che cosa gli sta succedendo?!' continuò disperata Cher con le lacrime che uscivano ininterrottamente dai suoi occhi.
'Non lo sappiamo. Proprio per questo è pericoloso. Potrebbe succedere qualunque cosa!' le rispose la bionda.
'Ma nessuno di noi qua ha un potere in grado di capire minimamente quello che gli sta succedendo?!' era terrorizzata 'Niall! Servirebbe lui! Ma non c'è! Non so cosa fare...!' non riusciva a capacitarsi di quello che stava vivendo lui e per lei era terribile non poter fare niente.
Kess le cinse le spalle per rassicurarla 'Ascolta, tesoro. Troveremo sicuramente una soluz...'
Non fece in tempo a finire la frase che le urla finirono e Zayn rimase a terra inerte. A quel punto Cher gli si buttò addosso scuotendolo.
'Zayn! Zayn, rispondimi ti prego!' cercava di fargli aprire quegli occhi meravigliosi. Li voleva vedere. Ne aveva bisogno.
'Zayn, ti prego! Non mi abbandonare!' aveva un volto cadaverico. Peggio del solito. Non sembrava dare alcun segno di vita. Senza accorgersene aveva iniziato a dargli piccoli pugni sullo stomaco che via via diventavano più forti.
Lui tossì e la sua faccia ritornò al colore normale, ma gli occhi erano ancora ermeticamente chiusi.
'Zayn...' singhiozzò nuovamente. Gli occhi di lei erano gonfi e rossi dal pianto.
Gli sfiorò la guancia con le labbra. Allora successe: sentì come una scossa che le invase il corpo e tutto intorno a lei sparì per dare spazio ad un paesaggio sconosciuto.
Erano lei e Zayn. Mano per mano. Ricoperti di sangue e col fiatone.
Intorno a loro c'era la desolazione. Corpi morti a terra, erba colorata di un rosso sangue e alberi sfioriti. Il vento portava alle loro narici un orribile odore di morte.
Da lontano una figura familiare avanzava verso di loro applaudendogli al ritmo delle lancette di un orologio.
Quel battito lento le dava sui nervi. La figura iniziò a prendere forma. Era un uomo. Capelli rossi, occhi rossi e quel tatuaggio sul polpaccio, Strix.
Solo un'essere poteva essere così maledettamente ripugnante e disprezzato: Niademus.
Riprese conoscenza grazie a Zayn che la stava scuotendo.
'Cos'hai visto?!' le chiese disperato.
'Ti sei ripreso?! Oddio! Ero così in ansia!' buttò le sue braccia attorno al suo collo e lo strinse forte.
'Immagino quanto tu possa essere felice, ma ora dicci che hai visto!'
Raccontò la sua visione e terminò il tutto con un'espressione schifata e spaventata in volto.
'Non può avere due poteri! Com'è possibile?!' chiese confusa Ray.
'E' iniziato tutto dopo il contatto che ha avuto con Zayn. L'ha baciato sulla guancia ed è entrata in quella specie di trance dopodiche lui si è risvegliato. Non ha una logica!' disse Liam.
'Si che ha un senso.' intervenne Cher.
Tutti rivolsero gli sguardi su di lei.
'E' stato un avvertimento. L'ho percepito. Non so come, ma l'ho fatto.'
 
Entrarono nella grotta esausti. Avevano discusso a lungo sullo strano avvenimento fino a terminare a tarda notte costretti dal sonno che li aveva influenzati la notte precedente.
Si sistemarono come la volta prima disponendo però di una sentinella per non farli cadere in altri tranelli.
Il primo turno era di Harry.
Cher e Zayn dovevano assolutamente riposare dopo tutto quello che gli era capitato.
La grotta era abbastanza spaziosa per ospitare tutti e sei, ma all'interno c'era un fastidioso odore di muffa e il terreno era leggermente umido e scivoloso.
Non era il massimo della comodità, ma dovevano accontentarsi. Non erano lì per fare una gita di piacere.
Si addormentarono tutti tranne Ray che andò vicino ad Harry per fargli compagnia.
Verso l'alba un urlo agghiacciante squarciò il tranquillo silenzio. Si alzarono tutti di scatto cercando di capire la provenienza dell'urlo.
Harry e Ray entrarono trafelati nella grotta incitando gli altri di uscire velocemente.
'Loro sono qui!' disse il ricciolo.
Uscirono alla poca luce del sole e si ritrovarono davanti un piccolo gruppo di apparenti esseri umani differenziati però da un simbolo sul collo.
Due corna rosse come il fuoco erano tatuate poco sotto l'orecchio: scagnozzi.
Si misero tutti in posizione d'attacco. A Cher venne automatico fare gli stessi movimenti degli altri come se avesse sempre combattuto, ma non era così.
Si stupiva di se stessa e delle tecniche di uccisione che le stavano girando nel cervello. Le sapeva tutte anche se non comprendeva il perchè. Forse aveva acquisito le capacità di Mary, la quale si era Reincarnata in lei. Non aveva altre spiegazioni e di certo non poteva richiederle adesso.
Qualche metro dietro il gruppetto di scagnozzi c'era un corpo umano immobile e dissanguato. Cher provò immediatamente disgusto.
Mostrò i denti cercando di incutire timore, ma sembrava che quegli esseri non provassero alcuna emozione.
Uno di loro parlò. Aveva una voce stridula e priva di qualunque espressione. Era neutra. Non lasciava trasparire nè paura, nè felicità, nè qualunque altra forma di emozione. Aveva però una targa sul petto con un nome sopra: Capo Gamma.
'Siete voi dunque, gli Strix che hanno intenzione di sfidare il nostro Signore?' rise rumorosamente facendo poi segno agli altri esseri di procedere.
Gli scagnozzi gli saltarono addosso senza dargli neanche il tempo di rispondere. Iniziò una battaglia che durò molto poco in quanto non erano creature molto difficili da battere.
Cher si rivelò molto in gamba e riuscì a stupire sia gli altri Strix che il Capo Gamma che fino a quel momento non aveva combattuto. Nessuno aveva badato a lui. Poco prima che finissero di uccidere gli ultimi scagnozzi, il Capo girò i tacchi cercando di fuggire.
Cher e Zayn se ne accorsero e iniziarono l'inseguimento. Lo raggiunsero quasi subito. Però, improvvisamente, le ombre della sera prima, avvolsero il Capo costringendo Zayn a fermarsi. Cher non esitò a oltrepassare quelle ombre che si dissolesero appena ebbero il minimo contatto con lei.
Riuscì ad afferrarlo per il collo sbattendolo contro un albero.
'Ti manda Niademus. Non è così?' gli chiese lei urlandogli quasi contro.
Lui sorrise beffardo 'Io non so niente.'
'Ti uccido se non me lo dici! Ti uccido!'
'Uccidimi! Tanto non ho niente da perdere!' le rispose ridendole in faccia.
Cher urlò di rabbia e, senza rendersene conto, gli staccò la testa con un gesto.
'Cazzo!'
Raggiunse Zayn che la stava fissando con gli occhi spalancati e con la bocca mezza aperta.
'Ma come...?'
'Ah, non chiederlo a me!' gli rispose lei 'Andiamo dagli altri adesso.'
 
Raggiunsero velocemente gli altri Strix che, presi dalla battaglia, non si erano accorti della loro assenza.
I corpi degli scagnozzi giacevano a terra immersi in un mare di sangue.
'Dove eravate andati?' gli chiese Liam vedendoli arrivare da una parte fitta della foresta.
'Ci siamo occupati del "Capo Gamma"!' gli rispose Cher mimando con le dita le virgolette e facendo una vocina stridula.
'Veramente hai fatto tutto da sola. Sei stata...fantastica!' le disse Zayn.
'Non esageriamo adesso!' rispose lei ridendo e diventando leggermente rossa sulle guance.
'Stai scherzando, vero?! Gli hai staccato la testa con un gesto e poi l'hai affrontato come avrebbe fatto uno Strix adulto!' ribattè lui sorridendole.
'Complimenti, cavolo!' le disse Harry porgendole la mano e sorridendole.
'Ma cos'è questo?' chiese Kess raccogliendo un medaglione da terra.
'E' uno di quei medaglione che permette agli scagnozzi di comunicare tra loro.' le rispose Liam prendendolo in mano 'Tutti ne hanno uno. Quindi ora...'
'Siamo nuovamente in pericolo.' concluse Cher.

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Capitolo 14
*** Our little secret. ***


CAPITOLO 14: OUR LITTLE SECRET

Viaggiarono tutto il giorno fermandosi verso il tardo pomeriggio nei pressi di un fiumiciattolo che tagliava quell'enorme foresta a metà. Erano tutti molto stanchi e sudati. Puzzavano di morte. Cher disprezzava se stessa per l'odore che si era porata a presso.
'Beh, direi che ci potremmo anche lavare, no? Puzziamo come dei dannati!' affermò Ray.
Annuirono tutti quanti dividendosi maschi con maschi e femmine con femmine.
'Ma quant'è bello questo posticino! Io direi di lavarci qui. Che ne dite ragazze?' propose Kess.
'Ci sto!' dissero all'unisono la bionda e Cher.
Avevano trovato un posticino abbastanza appartato. In quel punto il fiumiciattolo si allargava formando una specie di laghetto circondato da cespugli alti mezzo metro pieni zeppi di bacche selvatiche e piantine di mirtilli. L'acqua non era molto fredda e il fondo era fatto di roccia. Sembrava una di quelle vasche termali immerse nella natura. Era bellissimo e sembrava tutto artificiale.
'La natura fa delle cose spettacolari!' disse Cher ammirando quella specie di paradiso.
Si spogliarono rimanendo in reggiseno e mutande e si immersero completamente in acqua.
Si rilassarono un pò chiaccherando finchè i ragazzi, sbraitando come Tarzan, non si tuffarono a bomba creando schizzi enormi. Riemersero ridendo.
'E dai! L'avevamo trovato noi questo posto!' protestò Kess mentre Liam la prendeva in braccio per poi buttarla sott'acqua.
'Siete proprio stupidi!' disse ridendo Cher.
Era diventato impossibile rilassarsi con quegli animali chiamati più normalmente ragazzi.
Si schizzarono per un bel pò di tempo cercando in tutti modi di non far stare ferme le ragazze che ormai avevano rinunciato alla pace e alla tranquillità e avevano iniziato una guerra di schizzi.
Quando il sole tramontò smisero di giocare dedicandosi invece a lavarsi. Dopo un pò di tempo iniziarono a uscire prima Kess e Liam, poi Ray e Harry lasciando da soli Cher e Zayn.
'Come si dice: finalmente soli!' disse lui avvicinandosi alle labbra di lei.
Si sfiorarono 'Dopo tutto quello che è successo non ho avuto neanche il tempo di ricordarti una cosa di vitale importanza!' ormai erano a pochi millimetri di distanza 'Ti amo.'
Le labbra di lui premettero su quelle di lei. Percepì le farfalle nello stomaco e sentì le vertigini invaderle il corpo come una scarica elettrica. Da troppo tempo non si baciavano così. Le mancava quel contatto così ravvicinato con il suo corpo. Iniziarono a baciarsi sempre più appassionatamente finchè non iniziarono ad andare oltre al bacio. Quel confine del non ritorno. Però in quel momento Cher si sentiva benissimo e non rifiutò quel dolce invito che Zayn le proponeva.
Erano soli, in una foresta. Di lì a pochi giorni ci sarebbe stata una terribile battaglia. Non avrebbe mai voluto pensarlo, ma voleva che quegli ultimi giorni fossero i migliori. Per tutti e due.
 
Erano attorno ad un piccolo fuocherello improvvisato da Harry. Ognuno parlava dei fatti propri.
'Senti, mi dispiace per ieri... Non volevo trattarti male... Non so che mi sia successo...' disse Zayn a Cher.
'Non devi scusarti... Non eri tu quello che mi diceva quelle cose. Non so che ti è capitato ma saranno state o le ombre o la polverina. Anche se continuo a pensare che le ombre sono state le effettive cause di quel tuo comportamento.'
'Come fai ad esserne così sicura?'
'Beh, ci sono state varie coincidenze che hanno affermato la mia ipotesi. Prima di tutto quella sera tu eri vicino a me a dormire e l'ombra ha colpito più te che gli altri. Quando ti ho sfiorato la guancia ti ho risvegliato dal tuo "coma" e quando stavamo rincorrendo il Capo Gamma le ombre si sono dissolte appena le ho toccate. Tutto torna, Zayn! Stanno cercando di mettermi i bastoni tra le ruote iniziando col disarmare te!' disse convinta Cher.
Lui si grattò il mento 'Mmmmh. Si, in effetti tutto torna... Ma non capisco! Quando hai avuto quella visione... Tu non hai due poteri... Nella Lastra del Destino non c'era scritto...'
'Effettivamente anch'io non comprendo questo...'
'A meno che...Ma certo! E' un messaggio! Niademus deve averlo messo nell'ombra per trasmetterlo a te! Lui si serve delle ombre per queste cose e lui ha...il potere di leggere nel futuro...'
'Quindi io ho visto...'
'Il momento in cui lo incontrerai...'
'Lui ha avuto quella visione e ha voluto estenderla a me. Ma perchè?'
'Ha voluto avvisarti. Lui non ha paura di te. Vuole dimostrarti questo. Vuole intimorirti.' affermò Liam immettendosi nel discorso.
'Però perchè quella scena? Il nostro incontro... Io non ero sola! C'era anche Zayn...'
'Allora vorrà confonderti le idee... Non lo sappiamo...' intervenne Ray.
Il fuoco scoppiettava pigramente lanciando ogni tanto qualche scintilla che cadeva sull'erba verde. Un leggero venticello muoveva le foglie degli alberi e l'acqua che scorreva lentamente nel suo letto dava un senso di tranquillità.
Cher respirò a fondo l'aria pura che tirava in quel luogo tanto misterioso quanto affascinante.
Pensava a quello che aveva fatto poco prima con Zayn. Si chiedeva se avesse fatto la cosa giusta. Si chiedeva veramente se la sua fine era vicina come aveva pensato fino a poco prima. Ora ne era meno sicura perchè voleva con tutto il cuore passare il resto della sua eterna vita con il ragazzo dei suoi sogni.
Voleva e doveva assolutamente sconfiggere Niademus. Anche a costo di spremere tutte le sue energie.
La vita di molti Strix e di altrettanti esseri umani erano nelle sue mani.
Desiderava essere una normalissima Strix come Ray o come Kess, ma non poteva e questo le dava sui nervi. Guardandole felici con Harry e Liam provava invidia. Si, invidia: perchè non poteva vivere in tranquillità la sua eterna vita con Zayn, perchè loro non si facevano tutti i problemi o tutte le domande che si faceva lei. Loro erano uguali a lei, eppure così diverse.
 
Decisero di ripartire all'alba dell'indomani. La sera dopo sarebbero dovuti arrivare al luogo prestabilito. Non avevano ancora parlato molto di quel posto in cui si stavano dirigendo. Forse temevano che qualcuno potesse sentirli.
Anche quella sera, Cher stese la sua felpona a terra facendo sedere però Zayn. Gli si accovacciò accanto appoggiando la testa alla sua spalla.
Stare vicino a lui le dava molta sicurezza e la faceva sentire a casa.
Già... A casa... La sua famiglia le mancava ogni giorno di più. Chissà per quanto tempo sarebbe continuata quella farsa. Probabilmente per sempre. Nonostante il tempo che avesse passato a Bradford fosse davvero poco lei sentiva di aver lasciato una parte di lei in quella cittadina. Chissà che fine aveva fatto la sua portinaia, o meglio lo scagnozzo che aveva tentato di scoprire se la sua trasformazione aveva avuto effetto.
Chissà che stavano facendo adesso Josh, Paul e i suoi genitori. Molto probabilmente erano a letto o magari, come succede a volte, stavano ancora guardando uno di quei film per bambini che durano un'eternità.
L'unica cosa che desiderava in quel momento era rivederli, riabbracciarli. Voleva sentire le risate dei suoi fratellini e le voci dei suoi genitori, che mano a mano che avanzavano si facevano sempre più distanti.
Però pensava anche al futuro: a lei e a Zayn, a Niademus, a un possibile futuro dopo la Battaglia. La sua mente non la smetteva di elaborare domande a cui però non poteva rispondere.
Per la prima volta in tutta la sua vita si sentiva in colpa. Però non per una bravata commessa, ma per la morte di uno scagnozzo per mano sua.
Non voleva credere con quale semplicità e naturalezza abbia fatto quel gesto. L'immagine della testa decapitata di quell'essere le continuava a girare nella mente. Quegli occhi spalancati dal terrore e quella bocca aperta non le davano pace.
Immersa com'era nei suoi pensieri, non badava a chi la circondava. Infatti, quando Zayn le cinse la vita per stringerla ancora di più a sè, si spaventò.
'Ti ho spaventata? Sono così brutto?' rise e lei non potè far altro che ricambiare.
'No, è che stavo pensando ad altro...'
'Ah, e a che pensavi?' le disse lui ridendo.
'No, niente... Non ti preoccupare...' gli sorrise e per non fargli ribattere lo baciò.
Si sdraiarono e, come prima, iniziarono a baciarsi sempre più appassionatamente, rischiando di andare nuovamente oltre al bacio.
'Eeeemh, ragazzi.' sussultarono staccandosi 'Capisco la vostra voglia di stare vicini vicini, ma ci siamo qui anche noi...' disse Harry ridendo e salutando con la mano per fargli capire che non erano soli.
Cher diventò tutta rossa e Zayn si grattò la testa imbarazzato.
'Eheh, emh... Scusate!' disse lui con un mezzo sorriso da ebete.
'Niente ragazzi. Figuratevi!' rispose Harry facendo l'occhiolino.
Scoppiarono tutti a ridere finchè Cher non si bloccò con gli occhi spalancati e colmi di terrore.

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Capitolo 15
*** The end of the journey. ***


CAPITOLO 15: THE END OF THE JOURNEY
'Cher, finalmente ci rincontriamo!'
L'uomo vestito in rosso era fermo davanti a loro e li guardava in tono di sfida. Aveva tra le mani una lastra verde che teneva stretta come se fosse la cosa più preziosa che avesse.
'Cazzo, ma quella è...' mormorò Zayn preoccupato.
'Si, mio caro. E' la tua Lastra del Destino.' lo Strix si irrigidì 'Posso farti quello che voglio. Sai, Cher' continuò rivolgendosi a lei 'Non mi piace la presenza del tuo amichetto. Vorrei soltanto che se ne andasse.' toccò con la sua unghia lunghissima una parte della Lastra facendola vibrare. Subito dopo Zayn era a terra che urlava di dolore.
'Fa male, vero?' lo provocò l'uomo.
'Lascialo stare!' urlò Cher 'E' me che vuoi!' fece un passo avanti facendo distrarre Niademus che smise di torturare Zayn.
'Sei temeraria! Mi stupisci. E vedo che reagisci quando si fa qualcosa alle persone a cui vuoi bene.' guardò lo Strix sorridendo malvagiamente.
'Non fare niente di cui potresti pentirtene.' lo minacciò Cher mostrando i denti.
'Ma che paura!' rispose lui ironicamente 'Credi che io stia qui ad ascoltare le tue inutili minacce? Beh, ti sbagli.'
Toccò nuovamente la Lastra facendo soffrire Zayn. Di nuovo.
Lei non sopportò oltre. Urlò e dalle sue mani uscì una luce potentissima che fece distrarre Niademus.
'Tu mi sottovaluti!' gli disse Cher.
'E tu sottovaluti me!' detto questo, in un gesto velocissimo, prese in ostaggio Zayn tenendolo per il collo.
'Non gli fare del male!' ormai la sua era diventata una supplica.
'Forse sei andata troppo oltre, ragazzina. Perchè dovrei ascoltarti?'
'Perchè io lo amo...'
Per un istante le parse che negli occhi di Niademus si fosse accesa una lucina di pietà verso di loro. Ma fu solo un attimo, perchè afferrò più saldamente il collo di Zayn e in un gesto, come lei aveva fatto con quello scagnozzo, lo uccise.
 
Cher piangeva, non riusciva a non farlo. Non voleva credere a quello che aveva visto. Le lacrime percorrevano le sue guance velocemente e le mani le tremavano. Zayn le prese il viso per guardarla negli occhi.
'C-cosa hai v-visto?' le chiese preoccupato dalla risposta che poteva ricevere.
Lei non riusciva a rispondergli. Non voleva. L'unica cosa che desiderava era passare il più tempo possibile con lui.
'Cher, per favore, dimmi che hai visto!' le chiese di nuovo con più decisione.
Lei riuscì piano piano a raccontargli tutto, tra un singhiozzo e l'altro.
Finì di raccontare la visione in pochissimo tempo. Non voleva ricordare le immagini di poco prima. Non voleva vivere davvero quella situazione. Non era possibile, non ci voleva assolutamente credere.
Tutti la guardavano sconvolti.
Zayn scuoteva la testa con le mani tra i capelli. Aveva una faccia visibilmente terrorizzata.
'No, questa non è una visione.' concluse per autoconvincersi della falsità della faccenda 'Non può essere una visione.'
Cher si buttò tra le sue braccia affondando il viso nel suo petto.
Perchè dovevano capitare tutte a lei?! Il mondo le sembrava uno schifo: non solo doveva combattere con un essere apparentemente imbattibile, ma doveva anche perdere l'unico amore della sua vita.
Non le sembrava una cosa giusta. Voleva soltanto avere una vita normale. Senza Strix, senza Niademus, senza niente che potesse metterla in quelle condizioni.
'Ascolta, risolveremo questo e tutti gli altri problemi. Ok? Avremo una vita normale, come gli altri.' neanche lui era sicuro di quello che diceva, ma nonostante questo cercava di crederci.
'Hai ragione, Zayn. Questa non può essere una visione.' affermò Ray sicura.
'Cosa intendi dire?' le chiese Cher.
'Intendo che, normalmente, nelle visioni non si possono vedere le morti delle persone. Se no uno potrebbe modificare il futuro sconvolgendo il tempo. E' impossibile!'
'Ray non ha tutti i torti!' disse Zayn. Dentro di loro si era accesa una piccola speranza. Forse vana, ma pur sempre una speranza.
 
Cercarono di dormire per il resto della serata. La mattina all'alba, come accordato, partirono. Durante il viaggio, Cher non resistette più e si avvicinò a Zayn per fargli delle domande.
'Ma io non ho ancora capito dove stiamo andando...'
'Stiamo girando per tutti i luoghi di questo paese. Quando arriveremo nel luogo della Divisione percepirai qualcosa che potremo percepire anche noi. Allora ci fermeremo.'
'Ho capito... Ma cosa faremo una volta trovato quel luogo? Inizieremo l'allenamento?'
'L'allenamento l'hai ormai quasi completato.'
Lei si fermò di scatto. Lui la raggiunse.
'Ma che fai?' le chiese sbalordito.
'Cosa vuol dire che l'allenamento l'ho quasi completato?!'
'Sai correre, sai combattere e uccidere. L'unica cosa che ti manca è l'estensione del tuo potere.'
'E come faccio ad estenderlo?'
'Lo scoprirai.' così dicendo continuò la sua corsa.
 
Verso sera si fermarono in una foresta molto triste: tutti gli alberi erano sul punto di morire e l'erba era secca e marrone.
Il sole era calato da poche ore e c'era un vento freddo che scompigliava i capelli. Si fermarono accanto ad un pozzo. Era malmesso: i mattoni che lo componevano erano rovinati e davano l'impressione di cedere da un momento all'altro. Era ricoperto da muschio e erbe di ogni genere e intorno ad esso c'erano ossa.  Allora successe.
Cher si sentiva come chiamata da quel pozzo. Si avvicinò e sentì la testa pulsarle. Le immagini che aveva visto durante la Trasformazione iniziarono ad invaderle la mente e le urla di quelle persone le rimbombavano nel cervello.
Si portò le mani sulle tempie e si allontanò. Zayn le cinse le spalle.
'L'abbiamo trovato.' disse sia preoccupato che triste.
'E' dentro al pozzo. E' un passaggio per arrivare al luogo.' disse Cher.
'Abbiamo ancora poco tempo per finire l'allenamento. Iniziamo.'

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Capitolo 16
*** Concentration. ***


CAPITOLO 16: CONCENTRATION
'Per estendere il tuo potere c'è bisogno di allenamento. Solo allenamento. Devi imparare a concentrarti e a pensare a ciò che vuoi vedere dell'individuo scelto. Prendi me, ad esempio. Per potermi leggere nell'anima, per poter capire i problemi che mi affliggono o il mio stato d'animo, devi concentrarti. Concentrati sul tuo obbiettivo, Cher. Concentrati.'
Lei chiuse gli occhi e si concentrò come le aveva detto Zayn. Corrucciò la fronte e concentrò i suoi pensieri su di lui.
Doveva sapere cosa lo affliggeva, aveva detto. Doveva farcela.
Dopo qualche minuto aprì gli occhi.
'Non ce la faccio...'
Zayn le prese le mani e le strinse tra le sue.
'Tu ce la farai. Devi solo concentrarti. Pensa al tuo obbiettivo. Riprova.'
Lei annuì e richiuse gli occhi. Cercò di concentrarsi il più possibile. Pensò intensamente al suo obbiettivo.
Intorno a lei si fece tutto silenzioso. Sentì la sua voce.
Ho paura di quello che potrebbe succederle... Non sa cosa le aspetta... Potrebbe farsi del male... Non voglio perderla... Se perdo lei, perdo tutto... L'ho aspettata per così tanto tempo... La mia famiglia è morta qualche anno fa... Non ho bisogno di perdere altre persone che amo...
Si sconcentrò un attimo e le voci si dissolsero dalla sua mente.
Aprì gli occhi. Era sudata e Zayn la guardava con un sorriso triste in volto.
'Brava. Visto che ce l'hai fatta?'
'Si, ma... Non è stato bellissimo...'
'Lo so, Cher. Ma questo è già un passo in avanti. Devi fare in modo che Niademus non possa percepire quando gli leggerai nell'anima. Io l'ho percepito. Non è una bella sensazione. Se lui lo percepisce per te potrebbe essere la fine. Ho letto un libro, qualche anno fa, in cui ci sono scritti tutte le "evoluzioni" dei vari poteri. Nel caso del tuo, potresti riuscire non solo a leggere nella sua anima, ma anche a farlo ragionare bloccandolo in una specie di limbo con te, nel quale nessuno dei due potrà ferire l'altro. In questo modo ti risulterà più facile sconfiggerlo, perchè con questo limbo potresti imporgli di fare ciò che vuoi te per un pò di tempo. Solo che puoi farlo una sola volta. Non di più.'
'E' interessante, solo che sarà molto difficile.'
'Per adesso concentriamoci sul "mascherare" il suo potere. Ricorda: Niademus non deve assolutamente percepirti quando gli leggerai nell'anima. Per nessun motivo.'
'Ma cosa mi servirà potergli leggere nell'anima?'
'Per esempio potresti scoprire il suo punto debole.'
'Ah, giusto che voi non me lo potete dire...'
'Non è colpa nostra. Io te lo direi, ma risciherei di rovinare un progetto durato secoli.'
'Capisco... Vorrei solo che questa storia finisse in fretta...'
'Anch'io, Cher. Non ne posso più.'
Zayn si avvicinò e l'abbracciò saldamente. Le baciò la fronte 'Ce la faremo. Insieme. Noi due. Per sempre.'
 
Finirono di allenarsi a notte fonda. Raggiunsero gli altri che erano sdraiati attorno ad un piccolo fuocherello che bastava ad illuminare qualche metro. Si sdraiarono lontano dal fuoco, in una parte semibuia di quella radura.
Nel corso della serata Cher non aveva fatto molti progressi, ma era riuscita ad attenuare la sensazione che provava l'avversario nell'essere letto nell'anima.
Quell'allenamento era duro e la sfiniva. Non pensava che fosse stato così difficile. Dopotutto correre velocemente non era un problema, l'affinità nel combattere l'aveva ereditata da Mary. Le mancava solo il potere speciale che, per come la pensava lei, era ancora in alto mare.
Erano molto vicini al pozzo e lei poteva percepire la potenza che proveniva dal suo interno. Dietro quel passaggio c'era Niademus pronto ad aspettarla. Forse, pronto per ammazzare Zayn. La visione l'aveva tormentata prima, e anche adesso ne era vittima.
Chissà quanto tempo avevano ancora. Chissà se Niademus sapeva già della loro presenza in quella foresta. Chissà se sapeva della paura che provava lei ogni volta che pronunciava il suo nome.
Scosse la testa cercando di scacciare tutti quei pensieri negativi e si strinse a Zayn cercando riparo e protezione.
 
Si svegliò la mattina dopo per un picchiettio continuo. Un picchio aveva deciso di darle noia.
'Si mangiaa!' affermò Harry ridendo e correndo verso l'uccello che continuava imperterrito il suo "lavoro".
Cher fece uno scatto e riuscì ad afferrare il picchio anticipando il riccio.
'Però! Sei abile!' si complimentò lui.
'Si, ma non mi corromperai così.' rispose lei ridendo.
'Aaaah, mi sfidi allora?' chiese con tono provocatorio.
'Se proprio vuoi perdere.' concluse lei facendogli l'occhiolino.
Saltò giù dall'albero e iniziò a scappare. Harry non fece una piega e la guardò. Scese tranquillamente dall'albero e la fissò. Un attimo dopo Cher era a terra.
'Ehi! Così non vale!' protestò lei cercando di alzarsi.
'Peccato che non l'avevi detto.' le rispose lui strappandole la piccola preda dalle mani e ridendo.
'Come osi importunare la mia donna?!' lo aggredì scherzando Zayn.
'Non ti conviene sfidare il re!' gli rispose stando al gioco.
'Il re di cosa? Dei maschi vigliacchi?'
'Ah si, è? Bene, allora...'
Non fece in tempo a finire la frase che si bloccò rimanendo impietrito nella sua posizione.
'Pure la tua donna ti va contro!' lo provocò Zayn ridendo.
'Non fare tanto il galletto te!' le rispose Ray che impietrì il moro di sua volta 'E ora,' disse strappando dalle manone di Harry il povero picchio 'Questo bellissimo animaletto torna alla sua bellissima predatrice. Tieni Cher.' le disse porgendole l'uccellino ridendo.
'Ma grazie!' le rispose ridendo.
Ray schioccò le dita e i ragazzi caddero per terra.
'E non fate più una roba del genere!' li rimproverò ridendo.
'Signorsì signora capitana!' risposero in coro tra una risata e l'altra.
 
'Bene, Cher. Ora dobbiamo concentrarci.'
Erano le prime ore del pomeriggio e Zayn aveva deciso di riniziare l'allenamento dopo il cazzeggiamento della mattinata.
'Sai cosa fare. Quindi datti da fare.'
Si mise in piedi davanti a lei e chiuse gli occhi. Lei fece lo stesso e si concentrò.
Ci fu silenzio. Le solite voci. Provò a trattenere la forza del potere nel suo corpo in modo da fargli percepire di meno quello che stava facendo.
Provò più e più volte finchè verso la metà del pomeriggio, mentre provava nuovamente l'estensione del suo potere, una voce la sconcentrò facendola tornare nel mondo reale.
'Allora, Cher? Concentrati! Ce la puoi far...' nell'aprire gli occhi e vedendola concentrata si tappò la bocca maledicendo le parole che gli erano appena uscite di bocca. 'Non dirmi che...'
'Si, mi hai interrotto... Aspetta. Questo vuol dire che...ce l'ho fattaa!' urlò saltandogli addosso.
'Non ho percepito quello che stavi facendo! Hai fatto un grandissimo passo in avanti! Bravissima! Sono fiero di te, piccola!' così dicendo l'abbracciò e la baciò partendo dalla fronte e arrivando alle labbra. Si premettero una sull'altra e i loro corpi si unirono come due pezzi di puzzle.
Si staccarono e si riabbracciarono tornando dagli altri per dare la buona notizia.
'Ma allora bisogna festeggiare!' disse Liam con un grosso sorriso stampato in viso.
'Propongo di andare a caccia!' affermò Harry eccitato.
Annuirono tutti insieme e partirono alla ricerca della preda più grossa. Si erano divisi in "squadre": Cher, Kess e Ray formavano una squadra e Zayn, Liam ed Harry ne formavano un'altra.
'Bene, ragazze. Dobbiamo assolutamente vincere!' disse esaltata Kess.
'Ma mi sembra più che ovvio, ragazza mia!' le rispose Cher altrettanto esaltata.
'Ssssh. Sentite questo rumore.' c'era un fruscio appena dietro un alto cespuglio di rovi. Saltarono e atterrarono di fianco ad un grosso orso che si era impigliato.
'Oh, poveretto! Quasi quasi mi dispiace ucciderlo...' disse Kess inclinando le labbra.
'E, lo so...' concordò Ray.
'Ma se cercassimo un'altra preda?'
'Oooooh yess!' un grido potentissimo squarciò la foresta.
'I ragazzi devono aver trovato un elefante!' affermò Ray.
Scoppiarono tutte a ridere a quell'affermazione stupida.
'Mi sa che dobbiamo proprio prenderti, piccolo.' disse Cher all'orso che le guardava impaurito.
Lo azzannarono e il lamento dell'animale venne coperto da quello di qualche altro essere.
Tornarono alla radura di partenza, dove aspettarono i ragazzi per un pò di tempo.
Arrivarono trionfanti con un'alce in spalla.
'Non avete preso niente, donne?' disse in tono di sfida Liam.
'Gonfiatevi di meno, bellezze. Guardate cos'abbiamo noi qui!' così dicendo, Kess prese l'orso che avevano catturato e nascosto per farli credere vittoriosi per pochi secondi.
Si fermarono stupiti e sconcertati.
'Vi hanno mangiato la lingua?' gli chiese ridendo Ray.
I ragazzi si scambiarono degli sguardi che non promettevano niente di buono e, al tre di Zayn, corsero verso le ragazze prendendole in braccio e buttandole nel fiumiciattolo che li aveva affiancati per buona parte del loro viaggio.
Riemersero fradice dall'acqua guardando male i ragazzi. Uscirono lentamente e, facendo uno scatto improvviso, spinsero i ragazzi nel fiumiciattolo.
Scoppiarono tutti a ridere e passarono il resto del pomeriggio nell'acqua, finchè non calò il sole.

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Capitolo 17
*** Another world. ***


CAPITOLO 17: ANOTHER WORLD
Quando si svegliò il sole era già alto.
Avevano passato la notte a divertirsi come bambini in un giorno d'estate e, per un bel pò, non avevano pensato a quello che avrebbe dovuto fare Cher di lì a poco: sconfiggere Niademus.
Quella mattina c'era uno strano caldo che non faceva pensare che fossero a fine Settembre. Attorno a loro la foresta sembrava aver preso vita improvvisamente: molti uccellini cantavano e l'erba si era rinvigorita rispetto a quando avevano appena scoperto quel posto. Nel fiumiciattolo, l'acqua scorreva lenta e pigra e ogni tanto si sentivano degli schizzi. Forse pesci che saltavano.
Un piacevole vento fresco muoveva le foglie sugli alberi e una tranquillità innaturale incombeva su quel luogo.
Cher si mise a sedere assaporando l'aria fresca. Gli altri erano ancora addormentati serenamente, quindi decise di andare ad esplorare per bene ciò che la circondava.
Si inoltrò nella foresta. Degli scoiattoli si rincorrevano tra i rami degli alberi e altri rosicchiavano delle noci.
Mentre camminava tranquilla e silenziosa sentì un lamento. Si fermò di scatto e, nascondendosi dietro un albero, diede una sbirciatina al luogo dal quale aveva avvertito il rumore.
Un uomo, che sarà stato sulla cinquantina, si stava massaggiando il piede. Era seduto sul tronco di un albero caduto e dal suo viso si intravedevano smorfie di dolore.
Chissà che gli è successo...pensò lei.
Curiosa dal  sapere che gli fosse capitato, colse l'occasione per leggergli nell'anima.
Sarà un buon allenamento per me.
Si concentrò sull'uomo e intorno a lei si fece silenzio.
Hanno massacrato la mia famiglia... Mia moglie! I miei figli!... E come se non bastasse questo piede mi da ancora noie... Non credo che resisterò a lungo... Maledetti!
Si riprese e lo guardò con compassione.
Fece un passo avanti e si avvicinò.
L'uomo alzò lo sguardo di scatto e, quando vide Cher, sembrò calmarsi.
'Buongiorno buon uomo. Cosa le è capitato?' gli chiese con la voce più mielosa che le riusciva.
'Chi è lei?' le rispose leggermente spaventato.
'Mi chiamo Cher. Non deve essere preoccupato. Non voglio farle de male. Che le è capitato?' gli chiese nuovamente lei avvicinandosi.
L'uomo sembrò tranquillizzarsi, anche se restò comunque rigido.
'H-hanno massacrato la mia famiglia e io... Sono rimasto ferito...' disse lui con gli occhi lucidi.
'Chi è stato?'
'Non lo so... Degli uomini... Tutti vestiti di nero... Noi abitiamo in una casetta ottocentesca nel bosco e siamo abbastanza ricchi. Inizialmente pensavo volessero rubare, ma poi...' si mise le mani tra i capelli e iniziò a piangere.
Cher pensò che non aveva mai visto un uomo ridotto in quelle condizioni. Si sedette accanto a lui e cercò di calmarlo.
'Voi avevate dei nemici?'
'No, ma noi non siamo così vulnerabili di solito...'
'Che intende dire?'
Lui la guardò a lungo per poi abbassare lo sguardo.
Prima non se n'era accorta, ma ora avvertiva una strana aura provenire dall'uomo.
Gli guardò le mani: erano grandi e muscolose. Anche le braccia e le gambe sembravano altrettando forti.
L'uomo sembrò accaldato. Si tolse la camicia che fino a quel momento aveva tenuto aperta. Restò in canottiera. Allora vide una cosa strana che la fece sobbalzare.
'Ma lei è...'
Lui annuì e abbassò lo sguardo, quasi come se fosse imbarazzato.
 
Zayn si svegliò di soprassalto. Aveva fatto un incubo. La sua morte.
Scosse la testa, come se volesse scacciare il pensiero. Si girò nella direzione di Cher, ma lei non c'era.
Si alzò in piedi di scatto e si guardò attorno chiamando il suo nome.
Col casino che faceva svegliò gli altri Strix che, allarmati da suo comportamento, lo fermarono chiedendogli cosa fosse successo.
'Cher! E' sparita! Dov'è?!'
'Calmati, Zayn. Magari aveva voglia di farsi due passi.' gli disse tranquillamente Ray.
'No. Lei non si sarebbe svegliata senza dirmelo!'
'Ascoltami amico. Lei non deve seguirti sempre. E' abbastanza grande per prendersi le sue responsabilità e per prendere decisioni. Devi tranquillizzarti.' gli disse Harry.
'Ma se le fosse successo qualcosa...!'
'Non le è successo niente. Vedrai.' concluse Liam.
'Io vado lo stesso a cercarla!' ribattè lui.
'Fai come vuoi. Ti aspettiamo qui.'
Si girò dalla parte opposta e iniziò a correre cercando di percepire la sua aura.
Non ci mise molto a trovarla.
Percepisco un'altra aura oltre alla sua. Non è sola.pensò preoccupandosi.
Si fermò esattamente davanti a Cher.
Lei, appena lo vide gli sorrise e gli andò in contro.
L'uomo, invece, sembrò rannicchiarsi su se stesso.
'Non ti preoccupare, Mike. Lui è il mio ragazzo. Si chiama Zayn. E' un amico.'
Lui gli fece un cenno e l'uomo ricambiò in modo frettoloso.
'Dove sei stata tutto questo tempo?! Mi sono spaventato.' la rimproverò Zayn.
'Ascoltami, amore. Avevo voglia di fare una passeggiata. Tutto qua. Solo che poi ho incontrato lui e, leggendogli nell'anima, ho scoperto ciò che gli era successo. Ho iniziato a parlargli e indovina cosa ho scoperto? Anche lui è uno Strix! Non è fantastico?! Il problema è che hanno massacrato la sua famiglia.' lui sembrò turbato.
Si avvicinò a Mike e si fece raccontare ciò che gli era successo.
Finito il racconto, rimase con lo sguardo perso nel vuoto a pensare.
'Scagnozzi. Non c'è altra spiegazione.' concluse Zayn con fare diplomatico.
'Si, anch'io l'avevo pensato.' disse l'uomo annuendo.
'Ma non avete cercato di difendervi?' gli chiese Cher.
'Beh, veramente io sono l'unico Strix nella mia famiglia. E non ne vado fiero. All'inizio ero un semplice essere umano pieno di sogni e ambizioni. Mi sono sposato con Eveline, mia moglie, all'età di trentacinque anni e abbiamo vissuto una vita felice con i nostri due figli, finchè un giorno...' fece una pausa e iniziò a fissare uno scoiattolo intento a rosicchiare una grossa noce 'Un giorno, tornando dal lavoro, mi imbattei in un gruppo di uomini. Dopo avermi fissato a lungo, iniziarono a inseguirmi iniziando a parlarmi di chi erano veramente: erano Scagnozzi. Ma non Scagnozzi qualunque. Erano i più forti e anche i più malvagi. Avevano notato che, grazie al mio lavoro, ero molto forte come muscolatura e mi dissero che mi avrebbero fatto diventare più forte. Cercai di scappare, ma ormai mi avevano circondato. Poi, una donna che non avevo notato prima, si avvicinò a me e mi morse. I momenti della trasformazione furono tremendamente dolorosi... Me li ricordo ancora oggi... Fatto sta, che iniziarono a perseguitarmi chiedendomi continuamente di fare lavori per loro. Mi rendevo conto di essere entrato in un brutto giro. Un giorno, però, mi imbattei in uno Strix. Inizialmente, vedendo che ero uno Scagnozzo, cercò di uccidermi, ma quando gli sipegai chi ero veramente provò compassione per me e decise di convertirmi con un morso. Mi fece diventare come lui. Uno Strix. Un buono, come diceva lui. Quando gli Scagnozzi mi scoprirono si allontanarono da me per poi ritornare oggi. Massacrando la mia famiglia.' finì il suo lungo discorso sollevato.
Cher pensava.
Davvero era possibile convertirsi?
Zayn la guardò e chiese a Mike che aveva intenzione di fare adesso.
'Sinceramente non saprei. Andrò avanti per la mia strada. Mi vendicherò della mia famiglia. Di mia moglie. Dei miei figli.' disse con i pugni rivolti al cielo.
Cher lo fissò 'Non vuoi unirti a noi?'
'No, davvero. Preferisco andare avanti da solo. Ce la farò. E poi ho degli amici Strix in città. Chiederò aiuto a loro. Grazie lo stesso.' detto questo si alzò e corse via.
I due si guardarono.
'Forse è meglio così.' commentò Zayn rompendo il silenzio.
Lei annuì e, prendendo la mano di lui, si avviò verso gli altri.
 
'Davvero è successo tutto questo?!' esclamò sbalordita Kess quando finirono di raccontare il tutto.
'Si. E ho paura che se gli Scagnozzi sono così vicini, possano riferire a Niademus della nostra presenza. Sarà meglio affrettarsi.' annunciò Zayn.
Annuirono tutti quanti alzandosi da terra.
Improvvisamente il cielo si scurì coprendo il sole con nuvole nere e minacciose.
Un fulmine per poco non colpì Liam che, con un balzo all'indietro, lo schivò agilmente.
'Questo non è un normale temporale.' disse Ray.
'Niademus...' mormorò Cher.
Si guardarono tutti negli occhi e, correndo il più veloce possibile, andarono verso il pozzo.
Attorno ad esso si era formata una poltiglia nera che ribolliva.
Si sentiva uno strano rumore dall'interno.
Poi, con imprevidibilità, un vortice uscì dal pozzo.
'E' il passaggio!' urlò Harry cercando di farsi sentire dagli altri.
Cher e Zayn si presero per mano e, facendo un passo in avanti, fecero cenno agli altri Strix di seguirli.
Si girarono verso il pozzo e, con un salto, si buttarono nel vortice.
 
Attorno a loro non c'era niente. Il vuoto. Eppure lei sentiva che stava cadendo.
'E' tutto buio!' disse Cher stringendo la mano di lui.
'Lo so, ma non aver paura!' la rassicurò Zayn abbracciandola.
Caddero nel vuoto per un tempo che parve infinito per poi cadere in una specie di deserto.
Non c'era vento e faceva un caldo bestiale. Dei piccoli cactus ingialliti rendevano ancora più triste il paesaggio che li circondava.
'Dove sono gli altri?!' chiese Cher allarmata, dopo essersi resa conto che erano da soli.
'Non percepisco la loro aura. Deve essere un trucco di Niademus.' rispose lui.
'Hai proprio ragione, Zayn Malik.'
Una figura di bassa statura si avvicinò a loro. Aveva la voce stridula, come Capo Gamma. Era sicuramente uno scagnozzo, ma non l'avevano mai visto.
Cher si strinse di più a lui cercando di tranquillizzarsi.
'Voi e i vostri amici vi potrete rincontrare. Sempre se sopravviverete!' rise maligno.
Li guardò con tono di sfida e schioccò le dita.
Dietro di lui si fecero avanti tantissimi Scagnozzi.
'Buona fortuna. Vi servirà.' 

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Capitolo 18
*** Shade. ***


CAPITOLO 18: SHADE.
Cher strinse la mano di Zayn con forza. Gli Scagnozzi che avevano davanti saranno stati almeno una cinquantina: non ce l'avrebbero mai fatta.
Lei aveva paura.
Non sapeva cosa sarebbe successo.
Erano troppi.
Lui era confuso.
Continuava a pensare agli altri Strix.
Si trovavano anche loro in quella scomoda situazione?
Guardò con tono di sfida quell'essere e ricambiò la forte stretta di Cher.
'Cosa c'è? Avete paura?' li provocò lo Scagnozzo.
'Non abbiamo paura di esseri così spregevoli!' cercò di intimarli lei mostrando i denti.
Rise di gusto 'E voi pensate di poterci intimare così?' il suo viso si contrasse e si fece serio 'Vi sbagliate.'
Fece un gesto con la mano destra e la prima fila di Scagnozzi si avventò su di loro.
Cher non ci pensò due volte: iniziò a combattere. Non aveva intenzione di morire.
Non lì.
Non in quel momento.
Spalle a spalle con Zayn combatteva e uccideva tutti gli esseri che cercavano di metterli fuori combattimento.
Nel bel mezzo del primo combattimento, però, Cher si accorse che quelli Scagnozzi tendevano ad avventarsi più su Zayn che su di lei. Si staccò dalle sue spalle e si avventò su uno che stava per attaccarlo dal fianco sinistro.
Gli prese la testa con una forte stretta e quest'ultima sparì sotto il suo tocco.
La battaglia si fermò.
Gli Scagnozzi la guardavano con il terrore negli occhi e Zayn, invece, sembrava quasi divertito da quella situazione.
'Allora.' iniziò lei con un sorrisetto vittorioso stampato in volto 'Vedo che i tuoi amichetti sono ombre. O sbaglio per caso?' chiese al capo di quel gruppetto di esseri con un tono di sfida.
Lo Scagnozzo fece un passo indietro e, girandosi di colpo, cercò di scappare.
'Tz! Illuso!' mormorò Cher.
Scattò al suo inseguimento e lo raggiunse subito.
Lo prese per la gola e lo minacciò.
'Dov'è Niademus?'
'Non te lo dirò mai! Eheheh!' rispose lui cercando di nascondere la sua paura.
'Dimmelo!' gli urlò lei stringendo la presa.
'Non te lo dirà mai. E' inutile. Sono legati al loro capo come neanche immagini.' si intromise Zayn avvicinandosi a loro.
'Me lo dirà, invece! Anche a costo di stare qui per sempre.' ribattè lei allentando leggermente la presa sul suo collo.
Improvvisamente la terra iniziò a tremare e si alzò un forte vento.
Un terremoto.
Da lontano videro qualcosa di scuro, come una nuvola carica di pioggia, venire verso di loro ad una velocità impressionante.
'Ma che cosa...?' mormorò Cher confusa.
'La nostra morte si avvicina.' disse lo Scagnozzo con un certo luccichio negli occhi 'Quella nube non lascia traccie dopo il suo passaggio. Addio.' chiuse gli occhi e si lasciò andare a peso morto tra le braccia di lei.
Zayn la guardò terrorizzato e la prese per mano, lasciando che l'essere cadesse a terra.
'Che cosa facciamo adesso?!' chiese lei con le gambe che le tremavano.
'Non lo so! Queste cose le ho lette solo nei libri! Non so come uscirne fuori!' iniziò a girare a vuoto, come se cercasse una porta o qualcosa che li avrebbe portati via da lì.
 
La sensazione di vuoto persisteva nello stomaco di Kess.
Stavano cadendo.
Atterrarono violentemente al suolo.
Nel luogo in cui erano finiti c'era buio.
Un vento freddo muoveva le foglie di un piccolo alberello tremolante in mezzo al nulla.
Erano finiti in un deserto.
Chilomentri di dune si estendevano davanti a loro senza segnare un confine.
Kess si alzò massaggiandosi la testa e si guardò attorno.
'Dove sono Cher e Zayn?!' esclamò preoccupata.
Si alzarono anche gli altri guardandosi in giro.
'Cazzo. Niademus. Ci ha divisi. Lo ha fatto sicuramente apposta. Vuole solo loro.' disse Liam.
'Si, ma noi invece dove siamo?' chiese Ray un pò spaventata.
Harry guardò il punto del cielo da cui erano atterrati.
Un buco nero si stava richiudendo sopra di loro troppo velocemente per sperare di attraversarlo.
Da lontano si poteva intravedere una nube scura che si dirigeva alla loro destra.
Non li avrebbe beccati.
Non c'era da preoccuparsi.
Ora dovevano solo capire come uscire da quella situazione.
Dietro di loro sentirono un tonfo.
Si girarono di scatto.
Un uomo era atterrato nel punto in cui erano atterrati anche loro e si stava massaggiando una spalla.
Quando alzò lo sguardo sussultò.
'Chi siete?' chiese con un tono leggermente impaurito.
'Volevamo fare la stessa domanda a te!' ribattè Liam mettendosi davanti a Kess e Ray insieme ad Harry.
'Mi chiamo Mike.'
 
La nube continuava ad avvicinarsi minacciosa. Il gruppo di ombre-Scagnozzi sembrava agitato.
Zayn li osservò come se da loro potesse trarre una via di fuga.
Prese le mani di Cher e la costrinse a guardarlo negli occhi.
'Forse ho trovato la soluzione! Vedi le ombre come si comportano?' le indicò. In effetti sembrava che si stessero accumulando l'una con l'altra per formare un'ombra unica.
'Che cosa hai in mente?' gli chiese lei curiosa.
'Devi sapere che le ombre sono un ottimo mezzo di trasporto. Solo che ti portano dove vogliono loro e quando hanno finito il loro viaggio diventano di pietra.'
'Quindi tu le vorresti... Usare.'
'Esatto. Solo che mi servi tu per convincerle. Devi minacciarle.'
'Ma non pensi che morirebbero comunque? Non si farebbero convincere. Se le minaccio di morte loro preferirebbero morire dissolte che morire di pietra...'
'Qui sta il bello! Una volta trasformata in pietra, la loro anima si reincarna in uno Scagnozzo o in uno Strix. Quindi per loro sarebbe più vantaggioso. Solo che per noi è pericoloso.'
'In che senso pericoloso?'
'Beh, la loro trasformazione da ombra a pietra avviene molto velocemente. Se noi non riusciamo ad uscire in tempo rimarremmo intrappolati per sempre.'
Lei lo guardò rabbrividendo.
'Però se restassimo qui moriremmo comunque.' concluse lui.
Cher guardò verso la nube che ormai era pericolosamente vicina a loro.
Si girò verso Zayn.
'Facciamolo.'
 
'Belle informazioni che ci dai! Potresti essere chiunque!' ribattè Harry facendosi minaccioso.
'Aspetta un attimo. Ma Mike non era mica lo Strix che hanno incontrato Cher e Zayn?' si intromise Ray spostando i ragazzi.
'Coma fate a sapere...?' chiese confuso l'uomo.
'Non ti preoccupare, siamo amici dei ragazzi che hai incontrato!' affermò Kess sorridente avvicinandosi a Mike e tendendogli la mano.
Lui la afferò e si fece aiutare ad alzarsi.
'Come facciamo a saperlo con sicurezza?' chiese Liam guardando le mani strette l'una all'altra dell'uomo e di Kess.
Lei notò i suoi sguardi 'Non fare lo stupido!'
'Se volete vi faccio vedere il tatuaggio, se così lo possiamo chiamare.' propose Mike.
Annuirono e lui si tirò su la manica mostrando la scritta.
'Vi fidate adesso?' chiese in tono di rimprovero ai due ragazzi.
'Si.' risposero loro sbuffando.
'Come mai sei qui?' gli chiese gentilmente Ray.
'Beh, Cher, la ragazza, mi aveva chiesto se volevo unirmi a loro nell'uccisione di Niademus. All'inizio rifiutai l'offerta, ma cambiai idea quando vidi un vortice spuntare da chissà dove. Allora capii cosa dovevo realmente fare. Vendicarmi di quell'essere e di quello che mi ha fatto.'
Le ragazze gli sorrisero.
'Ma dove sono Zayn e Cher? Non li vedo!' chiese Mike.
'E' questo il problema: non lo sappiamo. Niademus ci ha separati da loro.' rispose Kess in tono di sconfitta.
'Forse so come aiutarvi.'

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Capitolo 19
*** Niademus. ***


CAPITOLO 19: NIADEMUS.
Tutti guardarono Mike perplessi.
'E come faresti ad aiutarci?' chiese Harry quasi in tono di sfida.
'Non ti conviene essere così sgarbato con me. Non sai qual'è il mio effettivo potere. Non sai niente di me. Potresti pentirtene.'
Il riccio si avvicinò ad un soffio dal suo viso.
'Mi sa invece che sei tu quello che dovrebbe temere. Con me non si scherza, sappilo.' gli sibilò nell'orecchio.
Ray si avvicinò e prese Harry per un braccio.
'Ragazzi! Vi sembra il momento di litigare?! Due nostri amici sono in pericolo e non sappiamo neanche dove!' li rimproverò. 'Mike!' disse poi rivolgendosi all'uomo 'Aiutaci per favore. Siamo nelle tue mani!'
Lui si guardò in torno.
Si girò verso la nube che fino a pochi minuti fa era a chilometri di distanza, mentre ora era a pochi metri da una grossa montagna accanto a loro.
'Ho paura di sapere cosa sia quella nube. E ho paura che sia diretta verso Cher e Zayn.'
 
'Ok. Adesso devi fare una cosa difficile. Devi convincere queste ombre di fare ciò che vuoi in pochi istanti. Pensi di potercela fare?'
Cher annuì convinta e si concentrò.
Chiuse gli occhi.
Il silenzio la avvolse e nella sua mente sentì solo delle voci indistinte e delle urla soffocate.
Cercò un modo per comunicare.
Pensare.
Doveva pensare.
Ho bisogno di voi.
Ho bisogno di voi per scappare da qui.
Non mi importa dove ci porterete.
Mi importa salvarci.
Pensateci.
Qualcosa di freddo le sfiorò una spalla.
Aprì gli occhi.
Un'ombra gigantesca si era "appoggiata" su di lei in segno di resa.
'Ce l'hai fatta!' esclamò Zayn avvicinandosi e prendendo un'estremità di quell'essere nero.
La invitò a fare altrettanto con la parte opposta e al suo tre tirarono per formare un portale.
Assomigliava ad un buco nero.
Faceva quasi impressione.
Si presero per mano e si guardarono.
Si scambiarono uno sguardo veloce e si buttarono.
 
Gli Strix corsero a più non posso fino alla parte opposta della montagna.
Poco prima di arrivare a destinazione, però, ci fu un botto seguito da un'intensa luce blu che li costrinse ad indietreggiare.
Quando aprirono gli occhi, l'enorme nube era sparita.
Kess e Ray si guardarono col terrore negli occhi.
Furono le prime ad assistere all'orribile spettacolo: per terra c'era una polverina argentea e due corpi erano stati sommersi da essa.
Si avvicinarono tremando.
Non si vedevano, ma si potevano percepire due aure che piano piano si affievolivano.
Si inginocchiarono entrambe e scostarono la polverina dai corpi.
Sbarrarono gli occhi e le lacrime iniziarono a rigargli gli occhi.
I ragazzi le raggiunsero consapevoli dello spettacolo a cui avrebbero assistito.
I corpi dei loro amici erano stati pietrificati. Avevano i visi terrorizzati e si tenevano per mano.
Ebbero tutti la stessa reazione.
Tutti tranne Mike.
Lui sembrava quasi compiaciuto.
'Che cos'hai da sorridere! Non vedi come sono stati ridotti Cher e Zayn! Mi viene voglia di ammazzarti!' urlò Harry contro l'uomo che continuava ad assumere un'espressione tranquilla e felice.
'Ma non capite, cari amici? Non vedete il trucco? Osservateli meglio.' disse con calma indicando i corpi.
Si girarono verso quello spettacolo accapricciante.
Il primo ad accorgersene fu Liam.
Toccò la mano di lei.
Quest'ultima si sbriciolò al suo tocco.
'Pietra che si sgretola? Qualcosa non quadra...' mormorò.
'Esatto. Io l'avevo capito subito.' ribattè orgoglioso Mike.
Kess si alzò 'Come hai fatto?'
 
Dentro l'ombra faceva freddo.
Si sentiva come se fosse sulle montagne russe. Ora le mancava l'aria, ora aveva il voltastomaco.
L'unico appiglio sicuro dentro a quell'inferno era Zayn.
La sua mano era calda, forte.
'Ci siamo.' mormorò lui dopo secondi interminabili di silenzio 'Al mio tre devi saltare, Cher. Devi essere pronta e concentrata.'
Lei annuì e strinse gli occhi in una fessura.
'Uno...' gli strinse la mano 'Due...' si concentrò 'Tre!' saltò nel vuoto.
Non sapeva come doveva farlo. Lo fece e basta.
Seguì i movimenti di lui.
Sentiva intorno a lei un rumore di sgretolamento.
Cercò tutta la sua forza di volontà.
Tese i muscoli fino allo spasimo.
Sentì dolore al piede, ma non le importava.
Sentì uno strappo e furono fuori.
Atterrarono in un posto desolato.
Le ricordava troppo il luogo della visione in cui Zayn veniva ucciso.
Subito le pizzicarono gli occhi. La testa iniziò a girarle e dovette aggrapparsi a lui per non cadere.
Scosse la testa mormorando continuamente 'no' a ripetizione.
Lui la strinse a se e le prese il viso tra le mani.
Erano vivi.
Era questo l'importante.
Si, ma vivi fino a quando?
Erano seduti a terra.
Cher osservava impaurita il paesaggio che la circondava.
Zayn attirò nuovamente la sua attenzione.
Si avvicinò piano e la baciò come mai aveva fatto.
Sentirono un battito di mani, lento e snervante.
Un uomo circondato da una luce rossa si stava avvicinando ad una lentezza allucinante.
Il cuore di lei iniziò a battere forte e sentì che le mancava il respiro.
Niademus.
Era arrivato.
 
'Come ben sapete io inizialmente ero stato trasformato in Scagnozzo e poi in Strix. Nonostante il cambiamento radicale, io riesco ancora a percepire i pensieri di Niademus. So ciò che vuole fare. So ciò che attua. Quindi so che loro non sono morti. Ora sono vivi, davanti a lui. Vuole uccidere Zayn per indebolire Cher, ma io posso impedire tutto questo.' afferò Mike con la voce tremolante dall'emozione.
Lo guardarono perplessi tutti quanti, finchè Harry non si rivolse a lui per la prima volta con un tono amichevole, quasi supplichevole.
'Allora, ti prego. Salvalo. Salvali.'
L'uomo lo guardò e annuì.
Chiuse gli occhi e dalla sua testa uscì una nuvola che proiettò un'immagine.
Un deserto desolato, una luce rossa, due figure e tanta tensione.
Li avevano trovati.
Loro erano in quella proiezione.
Li vedevano, ma non potevano fare niente.
Intorno a Zayn videro un velo blu che lo avvolse.
Sembrava che nè Niademus, nè Cher potessero vederlo. Forse neanche Zayn stesso.
Cos'era veramente?
Cosa sarebbe successo?
Sarebbero riusciti ad intervenire?

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Capitolo 20
*** The end? No, a new start. ***


CAPITOLO 20: THE END? NO. A NEW START.
'Benvenuta nel mio mondo, Cher!' le disse Niademus con un sorriso 'Zayn.' disse poi al ragazzo facendosi serio e arrabbiato.
Lui ricambiò il suo sguardo di sfida e lo sostenne finchè l'uomo non si rivolse nuovamente alla ragazza.
'Allora, Cher. Come mai sei venuta fino a qui?' le chiese con un sorriso beffardo.
'Sai benissimo perchè sono qui.' gli rispose lei tra i denti.
'Lo sai, vero, che tutto ciò è molto rischioso per te?'
'Si! E sono pronta ad affrontare tutto questo!'
'Anche da sola, per caso?'
Cher non fece in tempo a rispondere che Niademus aveva sotto la sua stretta potente, il collo di Zayn.
'Co-cosa vuoi fare?' gli chiese lei balbettando.
'Ah, hai paura adesso?' esclamò lui ridendo.
Strinse la presa sul suo collo.
'Non vorresti rinunciare a tutto e metterti dalla mia parte? Potresti salvare Zayn in questo modo.' le propose sorridendo.
Lei guardò il suo amato ancora sotto la forte stretta di quell'essere.
'Non farlo Cher...' disse lui in un fil di voce.
'Zitto tu!' sbraitò Niademus sbattedolo a terra e mettendo un piede sulla sua guancia destra.
'NO!' urlò lei 'Non fargli del male!'
'Quindi ti unisci a me?' disse lui tradendo un'emozione che nascose subito ritornando serio.
'Farò di meglio.'
Chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dalla sua forza di volontà.
Si concentrò e fu silenzio.
 
'Cosa sta facendo?' chiese Harry guardando di traverso ciò che aveva davanti agli occhi.
'Sta mettendo in pratica i suoi allenamenti.' gli rispose Ray chiudendo gli occhi.
'Sapete che tipo di allenamenti?' chiese Liam.
'Davvero non sapete che cos'ha fatto Cher per tutto questo tempo?!' esclamò quasi rimproverandoli Kess.
Loro la guardarono come un bambino guarda un oggetto mai visto.
'Beh, dovreste saperla la sua storia. Siete suoi amici dopotutto.' si intromise Mike ancora concentrato 'Lo so io che non conosco quasi per niente nè lei nè voi.'
'Peccato che solo lei possa vedere ciò che fa.' sospirò Kess.
 
Era entrata nella mente di Niademus.
E ora?
Non sentiva le solite voci.
Non provava le stesse emozioni.
Non era come le altre volte.
Eppure sapeva che si trovava nell'anima del suo nemico.
Lo percepiva.
Cosa mi sta succedendo?pensò iniziando ad agitarsi.
Improvvisamente un lamento attirò la sua attenzione.
Era un bambino.
Piangeva.
Si concentrò ulteriormente cercando di andare più a fondo sulla faccenda.
Con un pò di sforzi riuscì a raggiungere quel flebile legame che era riuscita a stabilire.
Una luce sfuocata circondava un bambino.
No.
Era una bambina.
Talmente piccola che non capiva sicuramente niente di ciò che la circondava.
La visione si espanse cambiando paesaggio.
Una stanza rosa.
La bambina di prima, forse più grande di qualche anno, che piangeva.
Due adulti molto vicini tra loro che urlavano.
Stavano litigando.
Forse era per quello che la bambina piangeva.
Poi c'erano due bimbi molto piccoli che piangevano a squarciagola nei loro lettini.
Dovevano essere appena nati.
Forse avevano qualche giorno.
Aspetta un attimo.
Ma quel luogo lei lo conosceva.
Lei conosceva quelle persone.
Quella era la sua famiglia!
Quelli erano i suoi ricordi!
Com'era possibile?
'Cos'hai, Cher? Paura?'una voce familiare rimbombava nella sua mente.
Distolse quei pensieri.
'Chi sei?!'urlò lei cercando di captare qualsiasi segnale, qualsiasi segno.
'Non puoi battermi. Sono più forte di quanto pensi! Anche la tua amica Mary è stata battuta da me per lo stesso motivo!'
'Chi sei?'insistette lei 'Dove sei?!'
'Non devi aver paura. Se mi ascolti non ti succederà niente..'
'Mai!'
Ribattè lei.
Si concentrò ulteriormente e sentì una forza potentissima invaderle il corpo.
Una mano si appoggiò sulla sua spalla.
Sussultò.
'Ciao Cher.'le disse una ragazza molto bella e magra dai lunghi capelli neri.
'Chi sei?'le chiese incantata.
'Sono Mary e sono qui per aiutarti.'
Detto questo si trasformò in una piccola sfera luminosa e entrò nel corpo di Cher attraverso il petto.
Subito, un calore le invase il corpo.
Si sentì più forte e in quel momento sapeva che ce l'avrebbe fatta.
Si concentrò e in un batterd'occhio si ritrovò in una radura verde che si estendeva probabilmente per vari chilometri.
Due ragazzi, un maschio e una femmina, erano seduti al centro di quella cornice e si stavano mangiando con gli occhi a vicenda.
Erano molto felici insieme e si tenevano per mano.
Iniziò a batterle il cuore quando si rese conto di chi era il maschio: Niademus.
Ma ancor più si spaventò nel rendersi conto dell'identità della ragazza: assomigliava moltissimo a Cher e a Mary messe insieme.
Era bellissima e in lei brillava un'anima pura.
In Niademus, invece, c'era un'aura negativa in mezzo a tutta quella purezza.
Era la gelosia.
Era geloso di tutto in lei.
Non si chiese il perchè, ma Cher sapeva il nome di quella ragazza: Samahara.
Il paesaggio cambiò improvvisamente e si trovò davanti agli occhi Samahara nelle braccia di un ragazzo alto e moro.
Somigliava troppo a Zayn.
Niademus entrò in scena.
Si era completamente trasformato.
Da bellissimo ad un mostro.
Si avventò contro il presunto Zayn e cercò di ucciderlo.
Però, prima che potesse fare qualunque cosa, Samahara gli si pose davanti facendogli da scudo.
Niademus, accecato dalla rabbia, non ci pensò due volte e in un gesto ammazzò la ragazza per poi avventarsi sul ragazzo.
Fece una strage quel giorno.
Sterminò un intero paese.
Poi un angelo venne dal cielo e lo separò in...
Le immagini che fino a quel momento aveva visto scomparirono e fu buio.
'E così hai scoperto il mio passato...' sospirò una voce.
Una figura si formò piano piano davanti alla visuale di Cher.
Niademus.
'Mi arrendo a te, Cher... Sapevo che sarebbe arrivato questo momento.'lei lo guardò stupita.
Sentì tutta la forza dentro di lei svanire. Pochi secondi dopo, al suo fianco, c'era Mary in tutta la sua bellezza.
L'essere spostò lo sguardo su tutte e due le ragazze.
'Sei sempre stata bellissima, Samahara...'disse con un mezzo sorriso.
Guardò oltre le due Strix.
Dietro di loro era apparsa quella donna che Niademus aveva tanto amato.
'Mi fidavo di te... E invece... Ti sei andata a divertire con un altro...'
'In tutto quel casino non sono mai riuscita a spiegarti il vero motivo di quella cosa... Io non ti stavo tradendo. Ti stavo mettendo alla prova. Odiavo quella tua gelosia. Sapevo che un giorno ti sarebbe stata fatale. Speravo che i miei pensieri fossero falsi, mentre s è verificato quello che temevo. Io ti amo Niademus. Ti amavo una volta, come ti amo adesso.'gli sorrise.
Lui si avvicinò a lei e le cinse la vita.
Si baciarono.
Niademus rivolse un sorriso alle ragazze.
'Grazie per avermi fatto capire l'importanza dell'amore...'
Detto questo svanì insieme alla sua amata.
Sentì un tonfo e una fitta alla testa.
Qualcuno la stava scuotendo.
'Cher, Cher!' sentì urlare da fuori.
Era stremata.
'Cher, ti prego! Rispondimi!'
Aprì leggermente gli occhi.
Incontrò gli occhi di Zayn. Furono la prima cosa che vide. Lo abbracciò forte.
Lui la aiutò ad alzarsi.
'Cos'è successo? Il corpo di Niademus è... Scomparso all'improvviso!'
Lei sorrise e si buttò addosso a lui.
Lo baciò.
'L'ho aiutato, Zayn. Ha capito i suoi errori. Ha rincontrato il suo vero amore...  L'ho sconfitto!' disse tutto di un fiato sorrridendo.
Sentì un vuoto nello stomaco e, appena tutto si calmò nuovamente, si ritrovò nella loro radura.
Erano tornati a Bradford.
C'erano tutti: Harry, Ray, Liam, Kess, Louis, Niall e perfino i quattro Strix che avevano protetto la sua famiglia per tutto quel tempo.
Erano a casa.
Tutti la avvolsero in abbracci e complimenti.
C'era uno Strix, però, che era rimansto in disparte.
Mike.
Era seduto da solo su una piccola roccia.
Cher gli si avvicinò e lo abbracciò.
'Grazie...' gli sussurrò all'orecchio.
Lui le sorrise, si alzò e sparì nella foresta.
La sua missione era compiuta.
Aveva fatto il suo dovere.
Era sopravvissuta.
Finalmente poteva godersi il suo unico amore e... La sua famiglia.
Già.
Le era mancata tanto.
Zayn, leggendole nel pensiero, le si avvicinò e le prese la mano.
Uscirono dalla radura e si avviarono a casa di lei.
Entrò nel palazzo tremando.
La portinaia era cambiata: era una donna sulla sessantina dall'aria simpatica che la salutò calorosamente.
Salì le scale che aveva temuto di non poter mai più salire e arrivò al suo pianerottolo.
Respirava l'aria di casa.
Bussò piano alla porta.
Le aprirono i suoi fratellini che, appena la videro, le saltarono addosso facendola quasi cadere.
Poco dopo la raggiunsero i suoi genitori attirati dal rumore del bambini.
La abbracciarono tutti.
In quel trambusto non si era accorta che Zayn era sparito.
Passò tutta la giornata con la sua famiglia.
Quanto le era mancata!
Era finalmente felice.
Verso sera tardi andò in camera sua.
Zayn era sdraiato sul letto, con gli occhi chiusi.
Gli si avvicinò piano e si sedette accanto a lui.
Gli tolse dal viso un ciuffo ribelle e lo baciò in fronte.
Lui aprì gli occhi.
Si alzò e la prese tra le sue braccia.
Le baciò il collo.
'Pensavo non ce l'avessi mai fatta...' confessò Cher.
'E invece ce l'hai fatta. Passeremo il resto della nostra vita insieme. Mai nessuno potrà ancora separarci. Staremo insieme. PER SEMPRE.'

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Capitolo 21
*** Epilogo. ***


CAPITOLO 21: EPILOGO.
Tre anni dopo…
I suoi genitori, dopo averle raccomandato di tornare presto, l’avevano abbracciata e baciata.
Sapevano che intenzioni avesse Zayn.
Erano emozionati al solo pensiero.
La macchina si fermò davanti al solito palazzo.
Cher la sentì.
Sorrise ai suoi genitori e uscii dalla soglia di casa.
Scese le solite scale e sorpassò il solito portone.
Lei ancora non sapeva quello che l’aspettava.
L’unica cosa che sapeva era che Zayn la voleva portare fuori a cena.
Vide la macchina.
Due secondi dopo sentì un respiro dietro al collo.
‘Pronta per la serata?’ le sussurrò all’orecchio il ragazzo.
Lei annuii stringendo le sue braccia.
Salirono in macchina.
Il tragitto fu breve.
Parcheggiarono in un posto un po’ insolito.
Erano in mezzo al nulla.
Intorno a loro c’era solo erba e alberi.
Solo natura.
Solo una cosa di artificiale c’era in mezzo a tanta bellezza: una coperta stesa a terra apparecchiata a dovere.
‘Cosa significa tutto questo?’ chiese lei con un sorrisino che le si formò in viso.
‘Vieni con me!’ le disse semplicemente lui prendendola per mano.
La fece sedere sulla coperta decorata di grandi cuori rossi e lui fece lo stesso.
Le versò un po’ di vino rosso nel bicchiere.
‘Facciamo un brindisi?’ propose lui sorridendo.
‘A noi due!’ concluse lei alzando il suo calice.
Bevvero un sorso di vino e iniziarono poi a mangiare.
Piano piano Zayn riempì il tavolo di cibarie di ogni genere, di quelle che piacevano di più a Cher.
Mangiarono in silenzio assaporando quel momento romantico e i rumori che produceva la natura.
Verso fine serata, Cher interruppe il silenzio.
‘Questo posto è così…magico!’ disse rapita.
‘Sai cosa c’è di veramente magico in questo posto? Noi due!’
Zayn si avvicinò a lei e la prese per mano.
La aiutò ad alzarsi e si avvicinò a pochi centimetri dalla bocca di lei.
‘Per una volta facciamo finta di essere due ragazzi normali. Che fanno cose normali. E che hanno una vita normale. Per una volta facciamo finta di non avere pensieri per la testa. Facciamo finta che non abbiamo vissuto tutte quelle emozioni. Facciamo finta di esserci appena diplomati. Facciamo finta di aspettare una proposta di lavoro. Facciamo finta di essere persone diverse.’
Si avvicinò a lei sempre di più finché le sue labbra non si appoggiarono su quelle di lei.
In quel momento erano persone normali.
Non erano più Strix.
Non avevano sconfitto Niademus.
Quel momento che stavano vivendo era quello che stavano vivendo due normali ragazzi che hanno appena finito le scuole.
Non c’era nessuna minaccia che incombeva su di loro. Niente.
SI staccarono da quel bacio e subito Zayn si inginocchiò.
Mise una mano nel taschino interno del giacchetto ed estrasse una piccola scatola.
‘Cher,’ disse socchiudendo la scatola ‘Vuoi diventare mia PER SEMPRE?’ aprì completamente quel piccolo cofanetto e finalmente Cher ebbe la possibilità di vedere cosa conteneva.
Un anello con un piccolo diamante al centro.
Una cosa semplice e normale.
Lei urlò e gli saltò addosso facendolo cadere sul prato.
Si ritrovarono sdraiati a terra.
Lei su di lui.
‘Si si si! Lo voglio!’ urlò poi baciandolo.
Finalmente tutto andava per il verso giusto.
Quella sera tutto andò per il verso giusto.
Era la serata più bella che Cher avesse mai passato.
Aveva fatto una promessa con il ragazzo che amava.
L’avrebbe mantenuta.
Quattro anni dopo…
‘Zayn, dov’è finita Cher?! Deve mettere il vestito!’ chiesero Kess e Ray al ragazzo mentre era intento a sistemarsi la cravatta.
‘Sai com’è fatta! Sarà andata da qualche parte nella foresta a ricordare i vecchi tempi o a tenersi allenata.’ rispose lui continuando a guardarsi allo specchio ‘Come sto?’ chiese poi girandosi verso le due ragazze.
‘Lo smoking ti dona veramente tanto!’ esclamò Ray.
‘Sei un figurino!’ aggiunse Kess.
Risero insieme, come una volta.
Le due ragazze lasciarono Zayn con la sua prova abito e andarono ancora a cercare Cher.
Andarono nella foresta, come aveva consigliato il moro e lì la trovarono.
Era seduta sul sasso dove era seduta lei poco prima della sua Trasformazione e aveva gli occhi chiusi.
Kess le mise una mano sulla spalla e lei aprì gli occhi.
‘Dobbiamo andare a mettere l’abito.’ le ricordò Ray sorridendo.
‘Ah, già… Dovrò indossare vestito e tacchi!’ disse ironicamente.
‘Ti tocca, mia cara!’ esclamò Kess ridendo.
Risero tutte e tre.
Effettivamente quel posto era frutto di molti ricordi.
‘Dai, andiamo adesso.’ disse Ray interrompendo il silenzio.
Si avviarono verso casa di Cher.
Sua mamma le aspettava sulla soglia di casa con il vestito tra le braccia.
Appena entrò in camera sua non fece in tempo a pensarci due volte che Kess, Ray e sua mamma la stavano già vestendo.
L’abito era bellissimo: lungo e stretto, senza spalline e con dei leggeri ricami sui fianchi.
Il velo non aveva voluto metterlo.
In compenso aveva un piccolo fiocco bianco sul lato destro del capo.
Quando fu pronta andò davanti allo specchio e si guardò.
Si stupì nel pensare che era bellissima.
Per la prima volta nella sua vita si sentiva perfetta.
Le nozze si sarebbero svolte di li a poche ore e lei doveva ancora sistemarsi capelli, unghie e trucco.
In più anche le sue damigelle dovevano prepararsi.
Le quattro donne si separarono per iniziare a scegliere il vestito da indossare, il trucco da farsi, l’acconciatura dei capelli e lo smalto da mettersi.
In meno di due ore erano pronte e solo dieci minuti dopo sarebbe iniziata la celebrazione delle nozze di due Strix.
Salirono nella macchina del padre di Cher che era stata decorata a dovere.
L’autista era Harry.
Le scortò fino alla chiesa.
Fuori non c’era più nessuno a parte suo padre.
Tutti la stavano attendendo con ansia.
Harry parcheggiò la macchina ed entrò da una porta laterale della chiesa.
Pochi minuti dopo, a braccetto col padre, Cher fece la sua entrata “trionfale” seguita dalle tre damigelle anche loro più belle che mai.
Zayn era sull’altare.
La aspettava.
Il suo sguardo era rapito.
La amava e lei amava lui.
Appena si ritrovò faccia a faccia con lui le fece l’occhiolino e lei si sentì più sicura che mai.
Le prese la mano.
La sua vera vita sarebbe iniziata da ora.

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