No one compares to you.

di maynflow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parigi. ***
Capitolo 2: *** Toledo. ***



Capitolo 1
*** Parigi. ***


                                                                                          CHAPITRE 1 

-Partiamo ed andiamocene da qui. Parti con me.- gli occhi di André brillarono di desiderio. Jehan sapeva quanto lui ci tenesse a cambiare vita, a lasciare Parigi e girare il mondo ma era cosciente anche del fatto che non l’avrebbe mai lasciato. André era chiuso con i suoi sentimenti, non li mostrava per paura di farsi illusioni. Molte volte gli aveva confidato di non credere all’amore se non come forma di debolezza. Tutto sommato, era un bel modo di vivere,  il suo. Nessun rimpianto, non si aspettava nulla dagli altri tanto quanto da se stesso. Aveva sempre fatto ciò che gli passava per la mente tanto da poter essere definito il massimo esponente del famoso ‘Carpe Diem’. Jehan invece era completamente l’opposto. La personificazione della bontà, qualche lentiggine sul viso e dei capelli rossicci che André adorava. Jehan avrebbe dato la vita per lui. Lo conosceva da così tanto tempo, non riusciva ad immaginarsi da nessuna parte senza di lui. Insieme si completavano e nemmeno loro riuscivano a capire quanto fossero importanti l’uno per l’altro. André era la scelta migliore; poteva condurlo alla felicità in un secondo o spezzargli il cuore altrettanto velocemente. Era come avere tra le mani un tesoro di così inestimabile valore ma dover stare costantemente in allerta per non farlo cadere. Possiamo dire che Jehan fosse la realtà e André il cambiamento.
-Non abbiamo così tanti soldi per viaggiare, ti ricordo dove viviamo. Qui ci sono tutti i nostri amici e come faremo con l’università? E’ troppo…utopico.- lo contraddisse Jehan non poi così sicuro. Il suo sguardo guizzò fuori dalla finestra, il panorama delle strade di Parigi era bello ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per partire e andare via. Era solo abituato a programmare tutto. Doveva solo abbandonare la sua vita e partire?
-Ho da parte qualcosa per pagarci il viaggio. Ci stavo pensando da un po’. Io ho te, tu hai me, che ce ne frega degli altri?-
-André, oggi sei romantico o è solo un modo piacevole di convincermi?- Jehan rise inclinando la testa di lato, accogliendo volentieri il bacio di André sulle sue labbra.
-E’ un sì?- lui prese il suo viso tra le mani, il respiro di Jehan lo faceva rabbrividire.
-Sì, verrò con te.-
***
La vista di Parigi dalla Tour Eiffel di notte era spettacolare. Parigi era considerata la città dell’amore eppure loro non l’avevano mai visitata come meritava. Migliaia di turisti ogni giorno riempivano le strade ma –come in ogni città cosmopolita che si rispetti- in ogni sobborgo c’erano quelle stradine dimenticate da Dio. Era lì che avevano sempre vissuto André e Jehan. In realtà il primo aveva trascorso la maggior parte della sua vita a Bordeaux, mentre l’altro a Vichy. Si erano entrambi trasferiti a Parigi per studiare, affittando un monolocale a poco prezzo. Quello era successo tre anni prima e, guardando indietro nel tempo, ne avevano passate tante insieme. Per quanto Jehan si sforzasse di ricordare, non c’era mai stato un periodo in cui era stato da solo o lontano da André. Nell’ultimo periodo, anzi, si erano avvicinati molto.
-Perché qui?- Jehan si voltò verso il moro. Erano pochissime le persone presenti in quella sala all’apice della Tour Eiffel. Di solito, la sera era un ristorante ma era piuttosto tardi e le ultime coppie stavano andando via. L’orario di chiusura era alle porte ma era il momento migliore per ammirare la città senza troppa gente addossata ai vetri. Tutte le luci dei lampioni su ‘Rue de Rivoli’ o i negozi sgargianti de Les Champs Elisée rendevano Parigi un cielo stellato.
-Prima di partire volevo farti apprezzare la nostra città. Lo sto facendo per noi, tutto questo. E’ difficile … spiegare i miei sentimenti. Non so come tu ci riesca, sembra tutto così semplice con te. Però io sono quello che cambia idea circa ogni cinque minuti e tu sei testardo.- fece un respiro profondo, non era mai stato bravo a parlare di sé ma questo non lo fermò.
-Ti dissi che ti avrei fatto star male, che ti avrei fatto soffrire stando insieme a me ma tu eri così ambizioso e volevi farmi capire che sono in grado di amare. Che tutti sono in grado di amare. E allora mi sono fidato di te e ho trovato qualcuno che è sempre lì a sostenermi anche se la maggior parte delle mie scelte sono infondate o dettate dal mio essere precipitoso. Non penso, agisco e basta perché mi è più facile. E questo discorso è solo per farti capire che per quanto le mie possibilità possano influire, farò il mio meglio per renderti felice e per essere la persona giusta per te.- concluse sorridendo per l’espressione basita di Jehan che probabilmente non l’aveva mai visto così come lo stava vedendo quel giorno. Diverso, positivo.
Non rispose, si limitò ad avvicinarsi a lui, posandogli un bacio leggermente sotto le sue labbra, restando accanto al suo viso per qualche minuto interminabile. André adorava il profumo di Jehan non per un motivo particolare. Probabilmente adorava tutto di lui. Jehan era quel tipo di ragazzo la cui bellezza non era notata da tutti. Non era come la maggior parte delle persone che conosceva che, sapevano di essere belli e tutti continuavano a ripeterlo. Jehan aveva quella bellezza nascosta dagli occhi comuni della società che lo rendevano irrimediabilmente attraente. E non sapeva nemmeno di esserlo. Era privo di malizia ma del tutto desiderabile. Quante volte André avrebbe voluto avvicinarsi a lui e concedersi completamente alla persona più importante della sua vita senza rimpianti? L’aveva fatto molte volte ormai, André, ma nessuna delle precedenti era stata desiderata davvero come quella. Tutti gli altri erano stati dei tappabuchi a momenti di noia della sua vita spericolata, trascorsa alla ricerca di qualche bar o discoteca in cui passare la notte. La vita sentimentale del rosso invece, era pressoché inesistente. Non perché non potesse essere abbastanza attraente per qualcuno, ma perché ormai nessuno aveva bisogno di una figura con una buona dose di ingenuità e timidezza che lo rendevano assolutamente esemplare. Jehan era immacolato, una figura tanto pura quanto perfetta e André non avrebbe mai voluto scalfirlo per paura di cambiarlo.
Quando il controllore suggerì di lasciare la sala, la mano di André scivolò lungo quella di Jehan, intrecciando le proprie dita a quelle del ragazzo e il rosso si meravigliò della dolcezza di quel gesto. Le valige erano pronte –impacchettati alcuni vestiti in fretta a furia- e così anche i biglietti.

***

Il fischio del treno fece destare Jehan dai suoi pensieri. Non aveva avuto rimpianti e tra quelli che sembravano minuti interminabili, sarebbero partiti. Definita l’andata ma non il ritorno. Durante il viaggio verso l’appartamento, per recuperare tutto il necessario, Jehan aveva chiesto ad André quando sarebbero dovuti tornare,o se sarebbe stato il caso di avvisare gli amici della loro assenza. Lui aveva semplicemente scosso la testa;  gli amici o le conseguenze non erano mai stati all’apice delle sue preoccupazioni. Molte volte Jehan si era meravigliato di esser entrato nelle sue ‘grazie’ con la sua semplicità. L’aveva notato per caso e aveva capito che era diverso dalla solita società consumistica che basa tutto sull’aspetto esteriore, omologando gli individui con tanto di bollino e firma di fabbrica.
Jehan era l’unico del suo genere e sarebbe sempre rimasto così, a ricordargli di quanto la sua vita avesse un senso preciso con la sua presenza.
Il treno fischiò di nuovo e partì. Jehan, seduto accanto al finestrino, guardò il paesaggio che ben presto cambiò; dalla città piena di rumori alla campagna tranquilla.
Ormai non poteva più tornare indietro ma nessuno di loro aveva intenzione di farlo.
Au revoir Paris.



ANGOLO AUTRICE:
Primo capitolo della mia prima fanfiction. Bisognava inziare prima o poi no? Sarà una storia in cui ogni capitolo sarà ambientato in una città diversa -non so bene quanti capitoli ci saranno- partendo proprio da Parigi. Ci metterò insieme i miei generi preferiti quali l'angst -chi non ama l'angst?- fluff e il genere erotico. Ma man mano che si andrà avanti con la storia capirete meglio. Spero soltanto che questo primo capitolo vi attiri, non dimenticate di lasciarmi una piccola recensione per farmi sapere com'è. Le critiche sono ben accette.
Au revoir mes amis, al prossimo capitolo :)
P.S: Cercherò di aggiornare ogni settimana, spero di essere puntuale. :P

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Capitolo 2
*** Toledo. ***


                                                                     CHAPITRE 2
 
Tra scali, cambi di coincidenze, voli e metropolitane eccola lì: Toledo. Era una città piuttosto carina e decisamente più tranquilla di Parigi. Si trovava nel bel mezzo della Spagna a poco più di un’ora da Madrid. Non era una di quelle città che pullulano di turisti e di persone, una città nella quale non puoi nemmeno andare a visitare un museo che non respiri più. Toledo era calma, il fiume scorreva placido intorno alla città e a Jehan ricordava la Senna. Non c’era un motivo preciso per cui avevano preso il primo aereo per la Spagna; in realtà avevano preso un mappamondo e avevano puntato il dito sulla prima città che capitava anche se probabilmente la maggior parte di quelle si sarebbero trovate in posti sperduti e impossibili da raggiungere. Era quello il bello delle avventure,no?
Erano arrivati lì da circa un’oretta e avevano appena finito di disfare le valige. Il bello di viaggiare con André era che non programmava niente per cui il povero Jehan si ritrovava a non sapere quando sarebbero ripartiti, o cosa avrebbero fatto quella sera. Cosa si poteva fare in una città come quella?
-Voglio vedere come riuscirai a sorprendermi, mister Giriamoilmondo.- rise Jehan sistemando le ultime magliette nell’armadio. Si trovavano in uno di quegli edifici adibiti a dormitorio per gli studenti, a poco costo che erano molto utili per chi non voleva fermarsi tanto tempo in un posto o chi,  ovviamente, non aveva così tanti soldi per pagare vitto e alloggio. Durante il viaggio non avevano detto molto, si erano infatti soltanto limitati a scambiarsi qualche sguardo fugace e Jehan aveva ascoltato André mentre sparlava –e rideva- delle hostess che camminando lungo il corridoio dell’aereo, cercavano di fare una buona impressione su di lui. Semplicemente, André guardava troppi film ma il rosso non gliel’aveva detto.
-Devi imparare a divertirti di più, Jehan. Non essere sempre così apprensivo e realista.
C’è il sole, c’è la natura, ci sono io, cosa vorresti di più?- André si avvicinò a Jehan sorridendo provocante e lui sornione scosse la testa ridendo. Fece per tornare ai suoi vestiti quando venne attirato verso di lui dalla maglietta. Sorrise sulle sue labbra e André passò le sue mani sui suoi fianchi asciutti. André era quello coi muscoli ben definiti da anni ed anni di palestra, Jehan era più il ragazzo magro che mangiava pochissimo e si manteneva di stenti.
-André….- sussurrò il rosso ancora sulle sue labbra abbassando subito lo sguardo. Lo baciò ma si ritrovò incastrato tra il corpo di André sopra di lui e le lenzuola. Una posizione piuttosto scomoda ma piacevole in ogni caso.
-Hey non ti sto chiedendo nulla.- rispose lui con sguardo divertito e palesemente malizioso.  André era completamente disinibito di fronte a tutto e tutti e contrariamente Jehan arrossiva violentemente ad ogni suo complimento o provocazione. Come in quel momento. Le sue guance si velarono di un leggero color rosaceo che André adorava. Così come adorava ogni segno evidente dell’imbarazzo di Jehan, non voleva in nessun modo che facesse qualsiasi cosa contro la sua volontà. Gliel’aveva sempre detto e lui si era scusato per il suo essere così… riservato. Facendo peso sulle sue braccia, André baciò delicatamente le labbra di Jehan e si alzò avvicinandosi alla porta.  Era sera inoltrata, perché restare ancora in stanza?
-Allora non vieni?-
***
Los Cobertizos* erano chiamate quelle stradine del centro di Toledo che attiravano la maggior parte delle persone per il loro essere così particolare. Non erano semplici stradine bensì erano coperte da immensi archi fino a formare un tunnel. Alcuni lampioni medioevali illuminavano il passaggio altrimenti oscuro. Si poteva guardare davanti, ma il cielo era completamente invisibile, sovrastato dalla pietra massiccia. A quell’ora della notte, la maggior parte della gente era ormai tornata a casa, o si era rinchiusa in uno di quei bar irlandesi a far festa. Avevano la maggior parte della città tutta per loro ma André sapeva benissimo dove andare. Non ci era mai stato prima ma il suo senso dell’orientamento spiccatissimo e un piccolo aiuto da Google Maps non permettevano errori.
Jehan fece scivolare la sua mano dietro il fianco di André; era più libero di dimostrare ciò che provava per il moro quando non c’era nessuno ad osservarli. O forse, si sentiva in colpa per quello che era successo nell’ostello. Jehan voleva che André facesse parte di tutti gli aspetti e i momenti della sua vita ma la sua timidezza era sempre stata d’ostacolo a molti eventi.
Con un gesto repentino e inaspettato, André spinse il rosso contro una delle pareti della stretta stradina e si avventò sulle sue labbra con violento piacere, le mani tra i suoi capelli.
Non si fermò nemmeno ad osservare l’espressione del ragazzo, in penombra.
Forse era spaventato, forse appagato, felice, preoccupato, agitato.
-Non ti sto chiedendo nulla ma non puoi impedirmi di provarci. O di baciarti. Di accarezzarti.- sussurrò André posando un bacio sul collo di Jehan, che tremò leggermente scosso dai brividi. Baciava come un Dio ed entrambi lo sapevano tanto che il rosso non poteva farne a meno. Non osò nemmeno rispondergli per non rovinare quel momento. Ormai stavano insieme da circa un anno eppure ogni giorno, ogni bacio, era sempre meglio del precedente. C’era qualcosa, nella loro relazione, quel legame così forte, che metteva tutto prima del sesso. Per molto tempo infatti, c’era sempre stato solo quello per André: Diceva di non credere all’amore, di non provare nessun sentimento oltre quello della passione. Era più bravo a baciarlo o a farlo tremare di piacere, piuttosto che dirgli un ti amo. Un anno, solo un ti amo. Jehan non chiedeva nulla, solo la sua presenza. Passò le mani dietro i suoi fianchi in una sorta di abbraccio e poggiò il suo volto tra l’incavo del suo collo. Sentiva di poter stare lì in quel posto per sempre. Al contrario, la dolcezza di Jehan spiazzava la maggior parte delle volte André: Lo lasciava immobile, senza sapere cosa fare, o cosa dire. Jehan era ingenuo e André si sentiva in colpa per averlo portato sulla cattiva strada. Stare con lui significava restare sveglio per tutta la notte, tornare a casa ubriaco, rischiare molte volte. Era uno stile di vita che di certo non era tipico di Jehan ma lui non aveva mai detto nulla a riguardo e mai si era lamentato.
Si staccarono e continuarono a percorrere quelle vie finchè non sbucarono in una piazza più o meno grande. Era deserta e sembrava uno di quei palcoscenici di film horror. Ci mancava che all’improvviso sbucasse qualche maniaco.
Si sdraiarono entrambi sull’erba, in un piccolo parchetto privo di panchine e guardano la cattedrale illuminata a giorno di fronte a loro. Il campanile era altissimo, con le guglie che lo rendevano ancora più imponente; sembrava volesse attirare tutte le stelle sulle loro teste. Il cielo era limpidissimo, nemmeno una nuvola lo solcava e perciò le stelle erano ancor più evidenti.
-Hai mai visto una stella cadente?- Il rosso poggiò la testa sul petto di André e sorrise nel sentire il battito del suo cuore.
-No. Tu?-
-Nemmeno. Sai cosa chiederei se ne vedessi una?- rispose nuovamente Jehan. Non credeva in quello che la gente diceva sempre: ‘se riveli il tuo desiderio ad alta voce, esso non si avvera più.’
-Cosa?-
-Di restare qui. Per sempre.-

ANGOLO AUTRICE:
Cosa avevo detto? Aggiornare ogni settimana? Sono partita in vacanza, indovinate dove? Proprio a Toledo, la città in cui ho ambientato il secondo capitolo. In realtà proprio questo doveva essere diverso, ambientato in un'altra parte di mondo ma, insomma, ero appena tornata e Toledo mi è piaciuta un sacco quindi ho cambiato tutto all'ultimo momento. Per quello ci ho messo di più xD
Il finale è pieno di fluff, spero non sia troppo, e spero anche che questo capitolo vi piaccia. Ha un valore sentimentale molto caro, diciamo così. (Il prossimo sarà più movimentato)
Grazie per i complimenti per il  primo capitolo, significano molto per me e mi spronano a continuare, speriamo questa volta, anche prima. Se volete lasciarmi altre recensioni, fate pure, le adoro*-*
Non vi dirò 'Aggiorno fra una settimana' perchè conoscendomi, probabilmente ci metterò di più, però prometto di aggiornare il più presto possibile, ecco.
Au revoir mes amis!
P.S. Ho scritto de Los Cobertizos, vi lascio il link di una foto, così capite meglio di cosa stavo parlando: 
http://esphoto500x500.mnstatic.com/los-cobertizos_4231021.jpg

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