The princess and the warrior

di princess_serenity_92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'inizio di tutto -prima parte- ***
Capitolo 3: *** Incontro ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


prologo
The princess and the warrior







Prologo






Due famiglie, di diversa stirpe, nel pianeta Vegeta-Sei, ov'è la scena, per antica rivalità, rompono in una nuova lite, e il sangue dei cittadini  imbratta le mani dei cittadini.
Dai lombi fatali di questi due nemici toglie vite una coppia d'amanti avventurati, nati sotto maligna stella, le cui pietose vicende seppelliscono, mediante la lor morte, la guerra d'odio dei loro genitori, che, ove non si fosse data la morte de' loro figliuoli, null'altro avrebbe potuto arrestare...

Quello era un giorno speciale per il pianeta Vegeta-Sei, il re, che altri non era che Vegeta, aveva fatto organizzare un grandioso banchetto con tutti i nobili e le persone più importanti di tutto il pianeta per festeggiare la loro ultima conquista, il pianeta  Mu Ara.
La principessa Bra non era molto entusiasta di quella, come dire festa?
Ma nonostante ciò non poteva mancare, così con la sua dama di compagnia, Pan Son, figlia di un guerriero di terza classe ed una terrestre, si era diretta in camera per prepararsi all'evento.
Quello che sperava era trovar un bel ragazzo che le avrebbe rapito il cuore, ma dentro di se era consapevole che non avrebbe trovato nessuno in mezzo a quel branco di scimmioni, come li definiva sua madre, di cui lei stessa era la principessa.
Così rassegnata si era fatta aiutare ad indossare l'abito per le cerimonie importanti, una abito sfarzoso di color rosso con corpetto a fascia decorato da piccoli swaroski, un unica manica a sorreggere tutto con della applicazione in raso a forma di rosa.
Sull'ampia gonna vi era uno strato di tulle sollevato sulla parte sinistra e tenuto fermo da tre rose sempre di raso, mentre il resto era tutto in preziosa seta.
Sui capelli color del cielo che erano stati raccolti in uno chignon con delle ciocche che ricadevano ai lati, erano stati applicati due rose rosse raccolte dai giardini del palazzo reale.
Al collo portava un giro collo di diamanti  e sulla testa un diadema con lo stemma della loro casata.
"Siete bellissima altezza" le dissero le ragazze che l'avevano aiutata a prepararsi.
Lei sorrise, dopo tutto non c'era ragazza più bella e affascinante di lei, si voltò successivamente verso la sua dama, la sua migliore amica.
"Tu cosa ne pensi Pan?" Chiese, perchè il commento dell'amica era una cosa preziosa per lei.
"Bra sei bellissima, vedrai stasera nessun ragazzo riuscirà a resisterti, cadranno tutti ai tuoi piedi e chissà magari tra loro troverai la tua anima gemella".
La principessa si affacciò alla finestra non molto convinta di quelle parole anche se in cuor suo sperava che potesse essere la volta buona per trovare il vero amore.

"Non penso proprio sia una buona idea Goten" aveva invano tentato di fermarlo.
"Come non lo è scappare di nascosto dal palazzo reale e confondersi tra il popolo, andiamo Trunks mi presenterò solo al ballo" e il giovane sorrise al pensiero che sicuramente avrebbe trovato qualche bella nobile da sposare e uscire così da quello schifo di vita che era riservato alle terze classi come lui.
"Fai un po' come vuoi, ma non venire a piangere da me amico se mio padre ti scopre e ti butta nelle segrete" rispose il giovane principe rassegnato alla testardaggine che aveva il suo migliore amico.
Si erano conosciuti durante una missione di conquista dove il giovane principe era il comandante e tra i suoi soldati ci era il più piccolo della famiglia Son.
Quel giorno li aveva salvato la vita e da quel momento aveva capito che era il suo migliore amico.
Proprio come lo era lui, il giovane Son era un mezzo sangue, nato dall'amore di un saiyan e di una terrestre.
La terra oltre a possedere molta ricchezza, aveva delle belle esemplari donne, tra cui una di queste la compagna del re Vegeta, Bulma.
Così conquistandola data la sua posizione vantaggiosa, era diventata il centro degli affari commerciali ed interni del pianeta Vegeta-Sei.

"E' ora di andare principessa" disse una delle sue ancelle così con un gran sospiro si era diretta insieme alla sua amica e dama nel grande salone dove avrebbe avuto inizio il banchetto e il ballo di quella celebrazione.
Quello che non poteva sapere era che proprio quella sera l'incontro con due occhi color pece avrebbero per sempre cambiato la sua vita.

Il banchetto reale era appena finito dando così il via alle danze che si sarebbero prolungate per tutta la notte.
La bella principessa aveva ricevuto molti inviti da parte di figli di nobili, inviti declinati gentilmente così da permetterle di continuare a danzare con suo fratello Trunks.
"Permettete questo ballo?" Non appena era finita la musica le era stata fatta la richiesta da un giovane sconosciuto, era di una bellezza paragonabile a un dio, diverso da qualsiasi altra persona o saiyan.
I suoi occhi così scuri da far perdere le sue iridi chiare in quella pozza di pece, i capelli lunghi fino alle spalle ben pettinati  e la  lunga  coda pelosa attorcigliata intorno la vita.
"Certamente" aveva semplicemente risposto, non aveva mai visto una simile bellezza, così con la grazia che si addice ad una principessa aveva cominciato a volteggiare insieme a lui in quella grande sala concedendo, per la prima volta, un ballo a qualcuno che non fosse il suo adorato fratello.

Le luci erano soffuse e il pavimento a specchio rifletteva la loro immagine danzate mentre tutti gli altri ospiti li guardavano stupiti, tutti tranne il re che in preda ad un attacco di gelosia nei confronti della figlia le tempie avevano cominciato a pulsare.
In quel momento c'erano solo loro due e nessun altro, era come se fossero i soli al mondo a godere di quella meravigliosa musica che li accompagnava.
"Come ti chiami?" Aveva chiesto poi incuriosita la principessa.
Il giovane aveva sorriso prima di rispondere: " Se ti dicessi il mio nome mia dolce principessa mi sarebbe proibito rivederti, quindi per amor tuo sarò sempre lo sconosciuto che ha ballato con te questa sera" e con ciò la musica era finita lasciando la principessa sola allontanandosi da quella dea che le aveva rapito il cuore, dea che non avrebbe mai potuto avere se non in sogno.













Ciao a tutti i lettori che si sono avventurati a leggere questa mia nuova storia.
Di recente ho letto il libro di Shakespeare, Romeo e Giulietta, dai cui è tratta la frase iniziale in corsivo, ed ho avuto una piccola ispirazione per scrivere questa long.
Spero che con questo prologo vi abbia indotto a tal punto da seguirmi e lasciarmi una piccola recensione.
Son ben accette le critiche perchè c'è sempre da imparare...
Allora alla prossima (?)
Ciao e grazie ancora.

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Capitolo 2
*** L'inizio di tutto -prima parte- ***


1

L'inizio di tutto -prima parte-

Dubita che le stelle siano fuoco,
 dubita che il sole si muova,
 dubita che la verità sia mentitrice,
 ma non dubitare mai del mio amore.

[William Shakespeare, Amleto]







Avevano passato una notte stupenda, il loro non era sesso, ma vero è proprio amore.
"Sta spuntando il sole amore mio" Aveva sussurrato nell'orecchio dell'amata il giovane principe.
La ragazza aveva mugugnato e stropicciandosi gli occhi si era svegliata.
"Vuoi già partire? Il giorno è ancora lontano, quella che vedi laggiù non è la luce del mattino, ma bensì un'illusione" aveva risposto cercando di intrattenere ancora per un po' il suo amore.

Per tutta risposta il ragazzo aveva posato un casto bacio sui capelli della corvina alzandosi successivamente per vestirsi.
"Trunks quando ci rivedremo?" Aveva chiesto mentre si avvolgeva le lenzuola bianche attorno al suo corpo nudo, segno della notte di passione passata con lui.
"Spero al più presto Pan, tra qualche ora dovrò partire per la terra per affari urgenti, potessi amore mio ti porterei con me" ed aveva baciato nuovamente quelle labbra carnose e soffici.
"Lo so bene amore mio, promettimi che starai attento" ed aveva nuovamente posato le sue labbra su quelle dell'uomo per l'ultimo bacio d'addio.
"Tornerò presto te lo prometto tesoro" e dopo ciò era saltato giù dalla finestra per dirigersi al castello cercando di non farsi scorgere da nessuno.

Quella notte non era riuscita a chiudere occhio, cercava di capire chi potesse essere il misterioso cavaliere con cui aveva ballato, quesito senza nessuna risposta.
Neanche i sogni le avevano concesso di vederlo, e l'allodola aveva cominciato a cantare ancor prima che lei potesse vederlo ancora una volta.

Sbuffando si era alzata dal letto per dirigersi in bagno, un bagno caldo forse l'avrebbe aiutata a distendere i pensieri.

Su una cosa era certa, non lo aveva mai visto a corte, quindi molto probabilmente non faceva parte della cerchia dei nobili.

La principessa aveva sospirato, quello sconosciuto le aveva rapito il cuore con un solo sguardo, così con la testa che vagava per il mondo dei sogni si era immersa nel tepore dell'acqua.


Quella mattina era stato convocato dal re in persona, non succedeva spesso, ma era sicuro che questa volta si trattava di una cosa molto importante.

Da quando era riuscito a trasformarsi in un super saiyan, ovviamente successivamente al re Vegeta, era stato nominato a capo dell'esercito imperiale.

Il generale Kakaroth era rinomato per la sua abilità di guerriero e la sua forza, certo non si poteva definire una delle persone più intelligenti del pianeta, ma quando si trovava sul campo di battaglia, niente e nessuno poteva eguagliarlo.

Era sposato con una terrestre che aveva risparmiato durante l'attacco a quel primitivo pianeta, il suo nome era Chichi, certo non era più giovane ma nonostante tutto portava molto bene i suoi cinquantacinque anni.

Dal loro amore erano nati due ragazzi, che proprio come il padre erano abili combattenti al servizio del re, i loro nomi erano Gohan e Goten.

Contro voglia, si era alzato dal letto per prepararsi all'incontro con il sovrano.

Chichi era già in piedi da un paio di ore, sfamare due saiyan non era di certo facile.

Kakaroth la raggiunse con indosso già la divisa per presentarsi davanti il gran re, aveva il tempo di fare colazione e poi subito a rapporto al palazzo reale.

“Goku questa notte Goten non è tornato a casa, lo so che è forte come te, ma sono preoccupata lo stesso, non si può mai sapere”.

Goku era il nomignolo che li aveva attribuito subito dopo sposati, e da quel giorno l'aveva sempre chiamato così perchè a parer suo era molto più bello che Kakaroth.

“Stai tranquilla Chichi vedrai che tra un po' arriva” e detto ciò aveva cominciato a mangiare con grande foga.


Il ballo reale era finito da parecchio tempo, ma non aveva nessuna intenzione di tornare a casa.

Si trovava sotto la finestra della sua amata, sperava che sarebbe riuscito a vederla, ma più la notte si inoltrava più le sue speranze svanivano.

Era la sorella del suo migliore amico, tra l'altro anche la principessa, ma anche se la mente diceva di lasciarla perdere, il cuore non li dava tregua.

Quel lento che avevano ballato insieme tornava prepotente nei suoi ricordi, non la vedeva da qualche ora e già sentiva la sua mancanza.

Aveva sospirato, rassegnato a quell'amore che non sarebbe potuto mai nascere, così quatto quatto stava per lasciare quel meraviglioso giardino decorato da tante rose rosse ed una fontana al centro, quando la donna dei suoi pensieri si affacciò alla finestra sospirando.

Si nascose in modo che non lo potesse vedere, così protetto dal manto della notte si nascose per origliare i pensieri della principessa.

“Chi sei? Mi hai rapito il cuore solamente con il tuo sguardo, vorrei tanto poterti rivedere anche se solo per un attimo” e detto ciò aveva nuovamente sospirato rientrando dentro la sua camera.

L'aveva osservata senza distogliere lo sguardo neanche per un attimo, aveva cambiato quel meraviglioso abito con una semplice vestaglia da notte rosa semi trasparente, qualche inserto di pizzo impreziosivano quella veste, ma non poteva essere paragonata a lei.

Era rimasto ancora un po' nascosto sperando che lei potesse uscire ancora, ma così non fu.

L'allodola cantò e costretto dalla luce del giorno che si stava avvicinando dovette lasciare quel luogo, ma si era ripromesso che l'avrebbe rivista, niente e nessuno glielo avrebbe impedito, dopo tutto era Goten Son figlio del generale a capo dell'esercito reale.


Sua figlia era appena scesa, il suo sguardo era triste e malinconico, non c'erano bisogno di parole perchè lui aveva capito quello che era successo.

“Pan la colazione” aveva esclamato la moglie, ma prima che potesse sedersi al tavolo si era alzato per abbracciarla, non era certo comportamento di un saiyan, ma in quel momento l'orgoglio doveva essere messo da parte perchè sua figlia era più importante di qualsiasi altra cosa.

“Vedrai che tornerà presto” aveva detto da padre amorevole cercando di rassicurarla.

La ragazza aveva sorriso leggermente, sapeva che non sarebbe tornato tanto presto ma volle credere alle parole del padre.

Sua figlia era cresciuta, oramai era una donna e poteva capire le pene che stava soffrendo per quell'amore che non doveva esistere.

Capiva il dolore che provava perchè anche lui a suo tempo si era innamorato di una schiava, anche se Trunks era un principe, nulla cambiava da quello che aveva passato lui.

“Pan capisco quello che provi, ma fatti forza vedrai che le cose si sistemeranno” e aveva sciolto l'abbraccio.

“Grazie papà” aveva semplicemente risposto sedendosi successivamente a tavola per consumare la colazione, si ne era convinta presto le cose sarebbero cambiate, Trunks l'amava e quello era l'importante per lei.

Ciao a tutte voi che avete deciso di seguirmi in questa mia nuova avventura, sono consapevole di avere un ritardo esagerato e per di più mi presento con un capitolo corto.

L'ho dovuto tagliare a metà perchè non sono riuscita a scrivere il resto, e per non fare passere altri quattro mesi, si fa per dire, ho deciso di pubblicarlo così.

Spero di non avervi deluso, alla prossima e grazie a tutte le ragazze che hanno lasciato la loro firma nelle recensioni, sono quelle che spronano a continuare a scrivere.

Buona serata.

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Capitolo 3
*** Incontro ***


3



Incontro









Io giuro!
 Per me stesso
 Per Dio, per i miei genitori
 Ti amo
 Io giuro!
 Che questo amore non finirà mai

[Eu juro, Leandro e Leonardo]

Era sicura che il loro amore non sarebbe mai finito, ma ogni volta che lo vedeva allontanarsi da lei il cuore cominciava a dubitare.

Pan sapeva che Trunks l'amava con tutto se stesso, ma dentro di lei faceva male ogni qualvolta lui se andava promettendoli che sarebbe ritornato.

"E se quello che stiamo facendo fosse sbagliato?" si era chiesta come consuetudine di ogni mattina, ma la risposta era sola una: no, non era sbagliato.

Loro si amavano e niente e nessuno avrebbe potuto dividerli, neanche quella stupida classe sociale ove lui era principe e lei una mezza saiyan di terza classe.


Aveva posato il pettine dopo essersi spazzolata i corti capelli corvini, aveva sospirato pronta per iniziare una nuova giornata.

Varcata la soglia di casa si incamminò verso il palazzo reale, al primo incrocio doveva svoltare a destra e poi al secondo a sinistra e infine dritta fino al castello ma non prima di essere passata in mezzo al mercato.

Ogni passo era un pensiero che andava al suo amato, ogni metro una lancinante agonia, era innamorata come non era mai stata prima, certo nel passato aveva avuto qualche cottarella, ma non era paragonabile all'amore che provava nei confronti del principe.


Ingoiò un rospo che le si era formato in gola e dopo aver preso un grosso respiro e un po' di coraggio, si era diretta a grandi passi verso la camera di Bra.

Mentre passava per i corridoi, il suo sguardo incrociò quello di Trunks, avrebbe tanto voluto saltarli letteralmente addosso e baciarlo fino a quasi svenir, ma l'unica cosa che le era concessa in quella circostanza, era inchinarsi umilmente davanti a lui in segno di rispetto: dopo tutto, lui era un principe e lei un umile serva.


La giovane principessa si trovava ancora nel meraviglioso mondo di Morfeo, il Dio del sonno che ogni notte accompagnava tutti quanti nel mondo più bello che potesse esistere: quello dei sogni.

In quel mondo ognuno poteva essere chi desiderava; non c'erano ne regole ne limiti, tutto poteva accadere galoppando con la fantasia.

Nel sogno, Bra era insieme al giovane misterioso che aveva conosciuto la sera precedente a quel ballo.

"Così tu sei una principessa" le disse il giovane sfiorando il suo viso.

Erano seduti su una panchina, ogni tanto il vento autunnale faceva cadere delle foglie rosse dall'albero che si trovava dietro di loro.

"Tu sai chi sono io, ma io non vi conosco" le rispose mentre un brivido correvo lungo la sua schiena.

La principessa lo guardò negli occhi, erano un misto tra paura, mistero, dolcezza ed imbarazzo.

Improvvisamente le mani della ragazza cominciarono a pulsare, sentii il suo cuore perdersi in ogni singolo millimetro del suo corpo, le mani cominciarono a sudare, era agitava: tremava.

Sentiva il cuore a mille, la testa girava; non capiva più nulla.

Era come se la panchina sotto di loro non esistesse più, era come se intorno a lei non vi fosse più niente, solo il sorriso e l'anima del ragazzo accanto alla sua.

La testa le continuava imperterrita a girare mentre il sorriso davanti a lei illuminava l'atmosfera che la circondava.

Provava tanta eccitazione, terrore, felicità sgomento e paura: che fosse quello l'amore?

Lentamente le labbra del giovane sfiorarono le sue, si sentì come non si era mai sentita prima; i loro cuori battevano velocemente all'unisono producendo un suono magico, un suono magico cullato dal vento autunnale.


Pan la vide sorridere nel sonno, le doleva terribilmente doverla svegliare ma purtroppo non aveva scelta.

Le tocco leggermente la spalla sinistra chiamandola dolcemente; al suono della sua voce la principessa aprì lentamente gli occhi sbadigliando " Pan stavo facendo un bellissimo sogno" disse stropicciandosi gli occhi.

Pan sorrise, la sua amica sembrava proprio una bambina; mentre tentava di svegliarsi, le andò a preparare un bagno caldo ai petali di rosa, non vi era niente di meglio per iniziare bene una giornata.



Goku o meglio Kaharot, era arrivato davanti il re Vegeta, il quale lo guardava con con un aria seria e preoccupata.

"Vostra maestà" aveva espresso in tono solenne "in quale modo posso aiutarla?".

Il re si massaggiò le tempie, si alzò dal suo trono dirigendosi verso un tavolo facendo cenno a Kaharot di seguirlo.

Una volta arrivati srotolò una grande mappa raffigurante la terra.

"Vedi Kaharot, il abitanti di questo insignificante pianeta hanno deciso di ribellarsi a noi dichiarandoci guerra, ora noi sappiamo che siamo nettamente superiori a loro in forza, ma a quanto pare sono riusciti ad inventare delle armi che ci possono uccidere come se fossimo semplici umani. Kaharot siamo in guerra, ed è per questo che il mio miglior generale deve partire immediatamente insieme a delle truppe e porre fine a tutto ciò" e dopo ciò sbatté un pugno sul tavolo spaccandolo a metà.

"Partirò immediatamente mio signore" rispose senza pensarci su, quella era un ulteriore occasione per far vedere al suo re quanto valesse.

"Bene, le navicelle sono pronte e mio figlio ti sta aspettando, spero possa imparare molto da te Kaharot" detto ciò lasciando il suo generale solo.

Goku era entusiasta, sapeva che non avrebbe fallito e questo avrebbe significato una montagna di soldi e ricche ricompense per lui e la sua famiglia.


La notte era scesa rapidamente come un ladro, la luna brillava alta nel cielo contemplando l'amore di due giovani.

Trunks era entrato come sempre dalla finestra, quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe vista fino a quando la guerra non fosse finita.

Pan era triste e felice allo stesso tempo, triste perché da li a poche ore il suo amato sarebbe partito senza sapere quando sarebbe tornato, ma felice perché adesso lui era li con lei.


Nel mentre Pan si spogliava, Trunks contemplava quel corpo perfetto e seducente, il sangue bolliva dentro di lui, era eccitato e il desiderio era travolgente.

La ragazza si mise accanto al suo uomo baciandolo più volte con passione inaudita, e in modo dolce e delicato.


Trunks provava una stupenda sensazione, un gradevole piacere, si divincolò da lei con un azione bramosa la stesa dolcemente sopra il letto supina, piano piano la penetrò.

Le braccia di Pan erano attorno la schiena del principe, erano entrambi in sintonia, vivendo un rapporto eccezionale insieme.

Svolsero insieme quel ritmo micidiale finché insieme non si amalgamarono uniti nel piacere sessuale.

Rimasero immobili in quella posizione, coi sensi abbandonati, l'un l'altro avevano la dolce percezione di essersi appagati.


Uscì da lei, era accaldati e sudati, ma felici, quello non era sesso ma amore vero e puro.

"Pan è stato meraviglioso, non so come farò senza di te" disse il principe accarezzando il viso della sua giovane amata.

"Trunks ti prego, Ricordami, quando il suono di ogni voce sarà spento, quando l'eco dei tuoi passi segnerà la tua assenza. Ricordami quando parti e non ritorni a questa casa, quando il freddo dell'inverno riempirà questa stanza: Ricordami..." rispose mentre i suoi occhi diventavano lucidi.

"Pan..." la guardo con tutto l'amore possibile che i suoi occhi potevano donare.

"Trunks ricordami, quando senti la tua anima incompleta, quando il morso e il dolore non si quieta. Ricordami, quando guarderai con gli occhi del passato, quando niente tornerà più come è stato.

Ricordami, Amandomi perché con te la vita più forte l'ho sentita. Ricordami, Ricordati ogni gioia, ogni ferita non può essere infinita. Ricordami, Ricordati del tuo nome tatuato su di me." Non vi erano altre parole da esprimere solo un lungo bacio a contemplare quell'amore profondo e sincero.


Goten anche quella sera era tornato di nascosto al palazzo reale, aveva scavalcato il muro del giardino reale.

Si era nascosto dietro una folta siepe di rose sperando di riuscire a vedere la principessa che li aveva rapito il cuore.

Passò un po' di tempo, quando finalmente lei uscì sul suo balcone.

La pelle era pallida, ma al chiaro di luna brillava, i suoi occhi erano grandi e con l'effetto vedo e non vedo della camicia da notte di pizzo che indossava, riusciva ad intravedere il suo seno sodo e perfetto.

Le gambe erano snelle e perfette, la sua bellezza eterea, poteva far invidia a qualsiasi Dea che fosse scesa in terra.


Oh caro il mio dolce Romeo chi sei veramente?” sospirò sedendosi sul davanzale dando le spalle al giovane nascosto.

Perchè sei riuscito a rubarmi così il cuore senza che io sapessi neanche il tuo nome? Ma che cos'è un nome? Quello che noi chiamiamo col nome di rosa, anche chiamato con un nome diverso , conserverebbe ugualmente il suo dolce profumo .” espresse lasciandosi trasportare dai suoi pensieri.


Ad un tratto sentì un rumore provenire dal giardino ridestandosi dai suoi pensieri.

chi sei tu,cosi' nascosto dalla notte,
inciampi nei miei pensieri piu' nascosti? “ chiese.

non so dirti chi sono,adoperando un nome. Perche' il mio nome, o diletta santa, e' odioso a me stesso, perche' e nemico a te. E nondimeno strapperei il foglio dove lo trovassi scritto.” rispose uscendo fuori dal suo giaciglio.
“ Le mie orecchie non hanno ancora udito un centinaio di parole pronunciate dalla tua lingua ,e nondimeno riconosco la tua voce : non sei forse tu il mio dolce Romeo?” disse affacciandosi e guardandolo in tutto il suo splendore.

Goten sorrise era veramente stupenda, il suo sorriso brillava più di tutte le stelle della galassia e la sua risata era più armoniosa di un usignolo.

Ti prego mia amata chiamami Goten” le chiese non riuscendo più a mantenere il suo segreto.


Bra sorrise, finalmente era riuscita a scoprire il nome dell'uomo che amava: Goten.

e come sei giunto fino a qui'? dai,dimmi come e perche'. Le mura del cortile sono irte e difficili da scalare, e questo luogo, considerando chi sei tu, potrebbe significare la morte se qualcuno della mia famiglia ti scoprisse. “

Ho scavalcato le mura sulle ali dell'amore, poiche' non esiste ostacolo fatto di pietra che possa arrestare il passo dell'amore,e tutto cio' che amore puo' fare ,trova subito il coraggio di tentarlo: per questi motivi i tuoi familiari non possono fermarmi.
“ Se ti vedranno ti uccideranno.” Lo ammonì lei.
“ Ahime',che si nascondono piu' insidie nel tuo sguardo che non in venti delle loro spade. A me basta che mi guardi con dolcezza e saro' immune alla loro inimicizia.“ rispose al suo rimprovero
“ Non vorrei per tutto il mondo che ti scoprisero qui'.” Era amareggiata e intimorita se qualcuno l'avesse scoperto, per lui sarebbe stata la fine.

“Ho il mantello della notte per nascondermi ai loro occhi. Se tu mi ami non mi importa che essi mi scoprano. Meglio perdere la vita per mezzo del loro odio ,che sopravvivere senza poter godere del tuo amore.” E sorrise nel dire ciò.


Bra era felice come non mai, il sorriso di Goten era perfetto, nessun principe poteva essere più bello e aitante di lui.

“ E chi ha saputo guidarti fino a qui'?”

E' stato amore principessa, che per primo ha mosso i miei passi, prestandomi il suo consiglio ,ed io gli ho prestato gli occhi. Non sono un buon pilota: cio' nonostante, anche se fossi tanto lontana quanto la riva abbandonata dove lavano marosi del piu' remoto dei mari, non esiterei a mettermi in viaggio, per un carico cosi' prezioso.”


A quelle parole il cuore di Bra prese a battere velocemente, nessuno le aveva mai rivolto parole così poetiche.
“ Tu sai che sul mio volto vi e' la maschera della notte, altrimenti un verginale rossore colorerebbe le mie guance ,a causa di quello che mi hai sentito dire stanotte. E molto volentieri mi piacerebbe rinnegare tutto cio' che ho detto. Ma basta con le forme e i convenevoli. Mi ami? So gia' che risponderai si,e che io credero' a cio' che tu dirai. Ma se lo giuri ,potresti poi dimostrarti sleale . Dicono che Giove sorrida dei giuramenti degli amanti. O ,nobile Goten, se davvero mi ami ,dillo apertamente,e se credi che io mi lasci conquistare troppo facilmente ,arriccero' la fronte e saro' cattiva,e mi neghero', cosicche' tu abbia ragione di corteggiarmi:altrimenti ,non saprei negarti niente per tutto l'oro del mondo. O mio Goten ,io sono davvero troppo innamorata, e ti potresti interpretare questo comportamento come frivolo. Ma abbi fede in me, mio buon signore, ed io sapro' dimostrarmi anche piu' leali di coloro che sanno offrire in modo migliore la loro modestia.”


Avrebbe giurato in eterno il suo amore per lei, l'amava con tutto se stesso
“ Principessa, per quella sacra luna che inargenta le cime di quegli alberi ,giuro...”

Oh,non giurare sulla luna, l'incostante luna che si trasforma ogni mese nella sua sfera, per paura che anche il tuo amore si dimostri, come la stessa luna,mutevole.” Disse fermando il suo giuramento.

“ E allora su cosa dovrei giurare?” Chiese innocentemente.

Non giurare per niente. E se proprio devi giurare ,giura sulla tua persona benedetta,che e' il dio della mia idolatria:e non potro' fare a meno di crederti.” Rispose perdendosi in quegli occhi color pece.

Se il caro amore del cuor mio...” Ricominciò Goten, ma fu interrotto dalla giovane principessa.

“ Non giurare,di grazia. Anche se la tutta la mia felicita' e' riposta in te,non riesco a provare nessuna felicita' nel patto d'amore appena stipulato. Troppo precipitato ,troppo frettoloso e irriflessivo, e troppo mi somiglia il lampo che muore prima che si abbia il tempo di dire : lampeggia. Buona notte dolce amore mio!...il dolce riposo e la pace entrino nel tuo cuore. Allo stesso modi di quelli che che confortano il mio seno.”

“ Mi vuoi dunque lasciare così mal soddisfatto?” Chiese amareggiato il giovane.

“ E qual soddisfazione potresti avere tu,stanotte?” Ribattè innocentemente Bra.

“ Lo scambio del voto fedele del tuo amore insieme al mio.”

“ Ti ho gia' dato il mio prima ancora che fossi tu a chiederlo: eppure mi piacerebbe che il momento di dartelo non fosse gia' passato.”

“ Vorresti forse riprendertelo? e perche' amore mio?” Quelle parole così sussurate nel cuore nella notte erano come una medicina per il cuore di Goten.
“ Solo per poter essere prodiga ,e dartelo di nuovo. Eppure altro non desidero se non cio' che gia' possiedo: la mia generosita' e' davvero senza limiti, come il mare, e come il mare il mio amore e' profondo. e piu' te ne do piu' ne ho per me, perche' entrambi sono infiniti. Sento una voce, dal dentro, addio amore mio. Vengo subito,madre. O mio caro Goten,sii fedele a me. Resta ancora un poco. Torno subito.” Con gran fretta entrò dentro la sua camera, non poteva permettere neanche a sua madre di scoprire Goten.

“ Oh notte beata! temo che ,perche' siamo di notte,tutto questo non si riveli soltanto un sogno,troppo dolce e lusinghiero per essere fatto di sostanza reale.” Si disse dandosi un pizzicotto per provare che ciò che stava vivendo era reale.

Tre parole,diletto Goten,ed un'ultima buona notte. Se davvero il tuo amore e' sincero e la tua intenzione e' di sposarmi,fammelo sapere domani per mezzo di qualcuno che daro' disposizione che ti raggiunga, cosicche' potro' sapere dove e come il matrimonio verra' celebrato: e deporro' ai tuoi piedi tutte le mie fortune ,e ti seguiro' come il mio signore per il mondo intero.” Disse mettendo le mani sul suo cuore e sentendone il forte battito.


Bra” Sentì sua madre chiamarla da dentro.

Arrivo subito...ma se le tue intenzione ,tuttavia,non fossero belle, io ti supplico : cessa della tua corte,e lasciami sola con il mio dolore. Domani mandero' qualcuno. Mille volte buona notte!”


Ma la notte mille volte,invece,ora che la tua luce mi viene a mancare. L'amore corre verso l'amore con la gioia tipica degli scolaretti che fuggono dai loro libri, e all'incontro l'amore si separa da amore con la stessa delusione che hanno coloro che vanno a scuola.”

“ O Goten,oh! potessi avere la voce di un falconiere ,per richiamare a me questo volatile! ...”
E' l'anima mia che invoca il mio nome. Quale dolce suono argenteo non modula durante la notte la lingua degli amanti, soave musica all'orecchio che ascolta!”


Goten! a che ora vuoi che ,domattina,il mio messaggero venga a te?”
Alle nove.” Rispose non credendo neanche lui a tutto ciò che stava succedendo.

“ Non ti faro' aspettare. E' come se fino ad allora debbano passare venti anni. Mi e' passato di mente il motivo per cui ti ho richiamato.”
“ Lascia che io rimanga fino a quando non saprai ricordarla.”
“ Ma io vorrei dimenticarla di nuovo ,giacche' tu resti ,come mi sovvenga quanto ami la tua compagnia.” disse sinceramente e innocentemente Bra.
“ Ed io seguitero' a restare qui' per costringerti a non ricordare piu' nulla.”

“ E' quasi giorno Goten. Vorrei che fossi gia' partito; ma allo stesso modo vorrei saperti non piu' lontano di quell'uccellino a cui una bimba capricciosa permette di saltellare un poco fuori dalla sua mano, come un povero prigioniero trattenuto dalle ritorte ,e con un filo di seta lo riporta a se con un piccolo strattone, tanta e' la gelosia che mette nell'amare la sua liberta'.” disse apprensiva.
“ Vorrei essere io quell'uccellino.!”
“ Anche io vorrei che tu lo fossi,diletto: eppure,per il troppo amarti, finirei con l'ucciderti. Buona notte,buona notte! Il separarsi e' un dolore cosi' dolce,che ti darei la buona notte fino a domani mattina.!”
che il suo elegga la sua dimora negli occhi tuoi, e scenda la pace nel tuo cuore!
Ah,se potessi essere io il sonno e la pace per poter riposare tanto dolcemente ! Da qui' andro' alla cella del mio confessore a chiedere il suo aiuto, e a raccontargli la cara vicenda che mi e' capitata.” Disse amaramente sapendo che doveva staccarsi da lei.

Ma era felice, perchè anche lei li aveva giurato il suo eterno amore, e se fosse stato necessario sarebbe scappato insieme a lei per costruire una nuova vita perchè l'amava più di ogni cosa al mondo.

Ma quello che il caro Goten non poteva sapere, era che in quella notte romantica un'uomo nascosto nell'ombra aveva ascoltato tutta la sua dichiarazione con la principessa.

Adesso era nei guai? Quello di cui era sicuro, era l'amore che provava nei confronti della sua Bra.

Note dell'autrice:

Dopo molto, ma molto, ma molto tempo; finalmente ho aggiornato la storia.

Purtroppo avendo tre bambini, un martio ed una casa sulle spalle, non ho molto tempo da dedicare alle mie storie; ma prima o poi le finirò.

Nella conversazione che Pan ha con Trunks dopo la notte di passione, le parole le ho prese in prestito dalla canzone de Il Volo: ricordami.

Mi piace davvero troppo quel gruppo, e sentirli dal vivo è stato veramente una cosa indescrivibile.

Comunque torniamo a noi: invece la scena finale tra Bra e Goten, l'ho presa in prestito al caro e vecchio Shakespeare, dal libro Romeo e Giulietta, tra l'altro la trama su cui è basata questa storia.

Spero mi lasciate i vostri commenti e i vostri pareri, alla prossima allora.

Buona Serata

Princess:_serenity_92



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