Amami, baciami

di Jongkeylover
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Punch drunk love ***
Capitolo 2: *** Sleepless night ***
Capitolo 3: *** Dangerous ***



Capitolo 1
*** Punch drunk love ***


Era passato un anno dal nostro debutto e conoscevo Kibum da un sacco di tempo ormai, eppure non mi ero mai accorto di lui. Si, avevamo passato un sacco di tempo insieme divertendoci, e credevo che la sua amicizia fosse davvero speciale. Ma un giorno, vicino a lui sul palco, mi accorsi che c'era qualcosa che non andava in lui. O forse era in me che qualcosa non andava?! Ogni volta che mi avvicinavo a lui mi sembrava che qualcosa mi pigiasse sullo stomaco e spesso mi passava l'appetito. Per questo credevo di dovermi allontanare da lui.. Mi stava rovinando: avevo perso cinque chili in pochi mesi!

Così, un giorno, mentre eravamo fuori tutti insieme, lo presi da parte e gli dissi che doveva starmi lontano perché, per colpa sua, la mia immagine era coperta. Lui rispose solo che avrebbe fatto come gli avevo chiesto e se ne andò, lasciandomi solo. Da quel giorno, per un po' di tempo, non ebbi più grossi problemi.

 

«Oggi è un giorno molto importante, ragazzi! Date il massimo e dimostrate di essere i migliori! Le fan hanno atteso il comeback per molto tempo e si aspettano tantissimo dall'esibizione di oggi!» Ci disse il manager prima che salissimo sul palco per la nostra prima esibizione di Juliette. Fuori le fan ci chiamavano gridando. Durante l'esibizione, come sempre, evitai lo sguardo di Kibum. Ma questa volta non andò bene come al solito. Mentre Key stava ballando gli scappò di mano il microfono, che mi cadde in mezzo ai piedi. Così mi piegai a raccoglierlo, e lui mi si avvicinò per fare lo stesso. Al posto di prendere il microfono, afferrai la sua mano e ci ritrovammo a guardarci faccia a faccia coi nasi che quasi si sfioravano. Rimasi bloccato. «Lascia la mano, Jong!» Mi rialzai di scatto e imbarazzato guardai da un'altra parte, dimenticando di cantare la mia parte. Un vero disastro!

«Ti rendi conto che hai rovinato la nostra prima esibizione?!» mi riproverò Kibum alla fine dell'esibizione.

«Le fan non se ne sono neppure accorte! Erano troppo emozionate!» risposi.

«Questo lo dici tu! Spero che per il tuo comportamento non si creeranno dei problemi in futuro!» disse il manager e se ne andò imbronciato.

«Jonghyun! Lo sapevi che questa performance era molto importante..» aggiunse Onew.

«Va beh.. Non importa ragazzi! Ora rilassiamoci. La giornata è stata difficile per tutti!» s'intromise Taemin per calmare la situazione.

«Taemin ha ragione! Torniamo a casa!» gli fece eco Minho.

 

Insomma cosa mi succede? Perché mi sono bloccato? Eppure pensavo che tutto andasse per il verso giusto, e invece quando ho visto Key il mondo per un attimo si è fermato. Ma che pensieri mi faccio.. Devo smetterla! In quel momento qualcuno bussò alla mia porta. «Avanti!»

«Sono Kibum! Volevo solo scusarmi per quello che è successo oggi» disse sedendosi accanto a me sul letto.

Il cuore prese a battere forte, tanto che forse anche Key se ne accorse. Eravamo soli, nella mia stanza al buio e sullo stesso letto. «E di cosa? È colpa mia.. Sono io che devo scusar..» prima che potessi finire di parlare mi poggiò l'indice sulle labbra. «Shh!! So che eri molto emozionato per questo comeback, e per colpa del mio errore, non sapendo come comportarti, ti sei bloccato! È più che normale! Perciò ti devo le mie scuse anche per le accuse che ti ho lanciato oggi! Mi dispiace!» Sorrise. Io lo fissavo con gli occhi spalancati e tremavo, sembrava come se un pugile mi avesse appena colpito in pieno stomaco. Fece segno di andarsene. «Non te ne andare!» lo afferrai per il braccio facendolo ricadere sul letto. Eravamo sdraiati uno accanto all'altro. Non sapevo che fare. «Devo andare!» Disse alzandosi imbarazzato e sbatté la porta alle sue spalle. Rimasi di nuovo solo con i miei pensieri. Devo.. devo capire perché ogni volta che vedo Kibum mi sento in questo modo!

 

A colazione, tutti insieme. «Buon appetito» disse Kibum porgendoci la colazione. Evitò il mio sguardo.

«Buon appetito!»

«Anche oggi sarà una giornata impegnativa! Mi raccomando ragazzi!» disse Onew e mi guardò, come per dire: niente più errori.

«Faremo tutto bene!» replicò Minho e mi prese sotto braccio. Grazie per il supporto, Minho!

«Mangiamo!» concluse Taemin.

 

Questa volta l'esibizione fu perfetta e, oltre alle fan, anche noi eravamo contenti e soddisfatti.

«Questa sera si festeggia! Tutti in discoteca!» propose entusiasta Key.

«Si! Facciamolo!» dissero tutti all'unisono.

«Non so.. Sono un po' stanco..»

«Avanti! Non vorrai toglierci tutto il divertimento! E poi dobbiamo riscattarci per il modo in cui ti abbiamo trattato l'altro giorno! Oggi la tua performance è stata perfetta! Lascia che il tuo Hyung ti ripaghi!» cercò di convincermi Onew.

«E va bene.. Andiamo!»

«Assà!»

 

In discoteca. «La musica non è un po' alta, Minho? È così fastidiosa..»

«Strano Jong! Di solito ti piace venire in discoteca e ascoltare la musica a tutto volume!»

«Lo so.. Ma ultimamente mi sento un po' infiacchito.»

«Mmh.. Vado a cercare gli altri, così facciamo un drink tutti insieme!»

Mi guardai attorno, ancora una volta rimasto solo. Perché il mondo mi sembra così buio?!

«Sei sovrappensiero?» Kibum mi arrivò alle spalle.

«Solo un po' stanco.» Di nuovo soli Key, veniamo a noi! Cerchiamo di capire cosa mi sta succedendo.

Mi porse un bicchiere colmo di un qualche super-alcolico. «Bevi! Svegliati un po'!»

«Non dovresti bere..»

«Che importa... Piuttosto, cos'è quella faccia? Sorridi! Non lo sai che se sorridi sei molto più bello?!»

CRASH!! Mi cadde il bicchiere di mano. Cominciai a sentire il solito male allo stomaco e a sudare.

«Ti senti bene?» chiese, toccandomi la spalla con la mano e poggiando le labbra sulla mia fronte. Un calore mi prese dal ventre fino alla testa: ero rosso! Mi irrigidii. «Che fai?»

«Controllo se hai la febbre! No, non ce l'hai! Ma sei un po' rosso..»

«Sto bene! Tranquillo..» Non sto bene per niente. E tu sei il mio malessere. Sono malato di te!

«Sei sicuro? Andiamo! Ti porto a casa! Ora avverto gli altri con un messaggio. Forza, tirati su!»

«Grazie!» Stammi lontano.. Non posso sopportare la tua vicinanza. Perché devo soffrire così tanto?

Una volta fuori dalla discoteca l'aria fresca mi refrigerò «Ora mi sento meglio! Grazie mille!»

Sorrise. «Bene sono felice!»

Cadde il silenzio e l'aria era tesa: nessuno dei due sapeva che dire. Poi assunse un'espressione seria. «Hyung! Che ti prende ultimamente? Quando mi hai detto di starti alla larga ci sono rimasto un po' male, ma ho pensato che avessi bisogno del tuo spazio, e ho fatto ciò che mi hai chiesto. Però non mi è mai andato giù e ho aspettato che ti passasse questa fase. Ora invece mi sembra solo che tu sia peggiorato!»

«In realtà non lo so neppure io..»

«Guardami in faccia quando mi parli! Sto parlando con te, non con la tua nuca!»

«S-si..» Come posso guardarti?

«Mi stai dicendo che io non c'entro niente con il tuo umore di questi giorni?»

«N-no.. No! Ti pare?!» E invece si.. Ma perché non riesco a dirgli cosa penso?!

«Bene! Allora mi sento sollevato! Comunque se avrai bisogno di qualcuno con cui parlare io sarò sempre qua!» e mi fece l'occhiolino.

«Beh.. sai..» «Ecco dov'eravate!» Minho mi bloccò prima che potessi dire qualsiasi cosa, per fortuna!

«Vi abbiamo cercato a lungo! Eravamo preoccupati per te, Hyung!» esordì Taemin sorridendo, aveva le guance tutte rosse e un andatura tremolante.

«Non dovevate preoccuparvi.. Sto benissimo!»

«Bene! Torniamo a casa allora! Non possiamo permetterci di fare tardi! E poi Jong sembra essere davvero stanco..» Onew, ancora lucido, aveva capito perfettamente le mie intenzioni.

 

La situazione rimase stabile per alcuni mesi, fino ad ottobre quando rilasciammo un altro singolo Ring Ding Dong. Eravamo costretti a vederci spesso per le prove e perciò cercai come al solito di evitare Kibum, evitando così anche di sentirmi male.. Ma cominciava a non funzionare più! Al posto di sentirmi meglio, mi sentivo peggio. Le giornate senza lui erano monotone e tristi. Ho bisogno di stargli vicino..

Gli mandai un messaggio, era meno imbarazzante che parlargli di persona:

-Key, che fai oggi?

 

-Niente di che.. Oggi è il nostro primo giorno libero dopo tanto tempo! Pensavo di riposarmi un po' e poi magari uscire a fare shopping! :)

 

-Ah.. Pensavo anche io di comprare qualcosa di nuovo! Perché non andiamo insieme?

 

-Ok! Preparati! Alle tre si esce! ;)

 

Finalmente starò un po' da solo con lui e potrò cercare di chiarire i miei sentimenti! Non può di certo essere che.. No! Non può essere..

 

Alle tre.. «Sei già qua Jonghyun?»

«Minho?!» Cosa ci fa qua Minho?

«Ha scoperto che uscivamo e mi ha chiesto se poteva venire anche lui..» Disse Key.

«Ah..Ok! Tutti insieme sarà più divertente!» Finsi un sorriso. Perché diamine ha dovuto auto-invitarsi?!

«Hai finito di cambiarti, Hyung?» Chiese Key.

«Ancora no..» Troppo tardi! Aveva già spalancato la porta del camerino. Avevo solo le mutande! Diventammo entrambi rossi in volto e Kibum richiuse velocemente la porta.

Minho «È successo qualcosa?»

«No nulla..» balbettò Key.

Dopo andammo a comprarci un frullato. Mentre camminavamo per strada delle fan si accorsero della nostra presenza, così aumentammo il passo e alla fine ci ritrovammo a correre, inseguiti dalle saeseng. «Dividiamoci! Tu e Key andate a sinistra! Io vado a destra!»

Kibum mi prese per mano, mi fece girare a sinistra e mi trascinò in una minuscolo passaggio tra due case.. La folla di ragazze impazzite ci sorpassò senza notarci. Uno di fronte all'altro, ci respiravamo addosso. Avevo il batticuore, ma non per la corsa. Key alzò lo sguardo su di me. Arrossii. Un altro pugno in pieno stomaco. Il cuore mi batteva in petto come non aveva mai fatto. Sentivo le gambe cedere.

«Stai bene?» Accennai di si.

«Penso che ora possiamo uscire di qui!»

Gli bloccai la strada gettando con forza il braccio sul muro di fronte a me, affianco alla sua testa. Lui mi guardò spaventato.

«Sai.. In realtà io credo di sapere, ora, che cosa mi sta succedendo!»

«Non mi sembra il momento di parlarne..» Disse cercando di uscire dalla mia stretta. Poggiai alla parete anche il ginocchio, costringendolo a stare fermo, attaccato al muro.

«Hyung! Mi spaventi! Lasciami passar..» Prima che potesse finire di parlare gli infilai la lingua in bocca.

Con una mano mi allontanò da lui. «Ma sei pazzo?»

Lo lasciai andare e disperato per la mia azione mi accovacciai al suolo. Ti amo Kibum.. Ma cosa penserai ora di me?

 

Ritornai a casa solo due ore più tardi, ma Key ancora non c'era. «Dov'è Key?» chiesi a Taemin.

«Non so.. Non è ancora tornato a casa e non si è fatto sentire.»

«Ma non era con te quando ci siamo divisi?» m'interrogò Minho.

Avvampai pensando a quello che avevo fatto poco prima, chissà come avrebbero reagito se avessero saputo cos'era successo. «S-si.. Cioè.. In realtà.. Non importa! Vado a cercarlo!»

Onew si propose di venire con me, ma gli dissi di aspettare tutti a casa, nel caso in cui fosse tornato.

Sapevo bene dove cercare Kibum! Quando era sconvolto, e aveva tutte le ragioni per esserlo, beveva qualsiasi alcolico gli capitasse a tiro.

Arrivai fino al pub in cui era solito andare e mi fermai a pensare che probabilmente non sarebbe stato felice di vedermi. Non importa, devo assicurarmi che stia bene..

Lo cercai dappertutto, ma niente. Cominciò a venirmi l'angoscia: ero preoccupato per lui. Solo dopo mezz'ora pensai di guardare nei bagni. Lo trovai mentre vomitava. Mi sedetti affianco a lui e cominciai a massaggiargli la schiena. «Come ti senti?»

«Bummie sta male, Hyung!» Era ubriaco fradicio. Con un pezzo di carta gli pulii la bocca (com'era sexy la sua bocca!) e lo afferrai per le ascelle «Tirati su, avanti! Torniamo a casa! Mi hai fatto preoccupare..»

A quel punto mi saltò al collo. «Hyuuuunnnngg! Hyung! Hyung! Hyung!»

Non ce la facevo. Perché ora mi sta abbracciando? «Cosa c'è?»

«Hyung.. Io.. io ti voglio bene..» Persi di nuovo il controllo e lo baciai con forza, più della prima volta. Lui era troppo ubriaco per accorgersi di quello che stava succedendo. Mi stavo approfittando di lui! Dio, come posso fare qualcosa del genere?

Lo riportai a casa, e gli altri non indagarono troppo su cosa fosse successo.

 

Il mattino dopo. «Come ti senti?» chiesi a Kibum, sedendomi affianco a lui e porgendogli una zuppa d'alghe.

«Jonhyun..»

«Allora? Ti senti meglio? Mangia la zuppa, ti aiuterà con la tua sbornia.»

«Jonghyun..»

«Lo so! Devi soffrire molto.. Anche per quello che ti ho fatto ieri..» presi un cucchiaio di zuppa e glielo avvicinai alla bocca.

«Jonghyun.. Voglio che tu te ne vada! NON TI AVVICINARE!» gridò.

Mi allontanai di scatto, non potevo certo pensare che avrebbe accettato i miei sentimenti. «Pensavo avessi..» Taemin spalancò la porta. «È tutto ok?»

«Si.. Ho portato della zuppa a Kibum, ma ora me ne stavo andando.» Taemin mi guardò sospettoso.

Tornai in camera mia. Senza neanche accorgermene stavo piangendo. Devo lasciarlo andare: io sono un uomo, lui è un uomo, non può funzionare! Cosa penserebbe la gente?

Decisi che dovevo dimenticarlo. Da quel giorno in poi smisi di nuovo di guardarlo e cominciai a uscire più spesso con diverse ragazze. Finché, quasi un anno dopo..

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Capitolo 2
*** Sleepless night ***


Aspettai mezz'ora alla stazione prima che la mia ragazza arrivasse, era in ritardo come al solito.

«Jonghyun! Sono qui!» mi sorrise. Un sorriso incapace di sciogliere il gelo del mio cuore.

«Eccoti finalmente!» La presi sottobraccio. «Oggi passeggiamo insieme, d'accordo?» Sorrise ancora e fece si con la testa. Era una bella ragazza, ma non provavo nulla per lei. In fondo ero dispiaciuto: la stavo usando per dimenticare Key. Ma chissà che stando insieme sarebbe sbocciato davvero l'amore. In più Onew, Taemin e Minho sembravano essere contenti della mia relazione e credevano che la mia ragazza fosse davvero carina dalle foto. Così decisi che questa volta gliela avrei fatta conoscere di persona.

«Dove siamo?»

«A casa mia! I miei compagni volevano conoscerti. Ti va?»

Entrati in casa tutti, tranne Kibum, erano davanti alla porta ad aspettare il nostro arrivo.

«Benvenuta! Non vedevamo l'ora di conoscerti!»

«Sono davvero felice di poter fare la vostra conoscenza!»

«Prego, entra in casa!» La invitò Onew. «Mi dispiace solo che non ci siano tutti i membri! Key ha detto che aveva un appuntamento molto importante e non ha potuto rimanere.»

Finsi che non m'importasse. Alla mia ragazza sembrava non importare in ogni caso.

Passammo un bel pomeriggio tutti insieme, ma dentro di me sapevo che qualcosa mancava perché tutto fosse davvero perfetto.

Si era fatto tardi ed eravamo ancora tutti insieme a chiacchierare, quando Key entrò in casa tirando dritto verso camera sua e senza degnarci neppure del suo sguardo. Ci guardammo attoniti. Nessuno capiva cosa gli potesse essere successo.

«Forse ora dovrei tornare a casa!» balbettò la mia fidanzata imbarazzata dall'atmosfera creatasi.

«Si, ti accompagno!» presi il giubbotto e la aiutai ad infilarlo.

Per qualche ragione non vidi l'ora di riportarla a casa e non vederla più. Piuttosto, volevo capire che cos'era successo a Kibum. Stavo per bussare alla sua porta ma mi bloccai. Non vorrà vedermi! Mi odia! Però sembrava davvero sconvolto, di sicuro non disdegnerà il mio supporto. Mi appoggiai alla porta. E se dovesse urlare? E magari vorrà raccontare agli altri quello che gli ho fatto. E se.. Sentii il vuoto alle mie spalle: stavo cadendo. Per istinto cercai di girarmi e protendere le mani verso il pavimento. Mi ritrovai cavalcioni sopra Key. «Cosa ci fai davanti alla mia porta? Se devi bussare, fallo e basta!» Disse Key guardando da un'altra parte. «Kibum.. Io mi chiedevo.. Se tu.. Se tu stessi..»

«Ti chiedevi come sto? E perché mi sono comportato così indifferentemente poco fa?»

«Esatto..» risposi ancora sopra di lui; mi mancava stargli così vicino. Lo squadrai: il collo lungo e bianco, le labbra carnose e semiaperte che sembravano chiedermi di baciarle e gli occhi, i suoi occhi, gli unici che potevano farmi dimenticare qualsiasi cosa. Gli passai una mano tra i capelli. Avvicinai il viso al suo, potevo sentire il suo respiro sulla faccia. Aprii le labbra.. «Cosa state facendo?» Chiese Onew allarmato. Kibum mi gettò per terra con uno spintone e caddi ai piedi di Taemin. Erano tutti lì a guardarci con sguardo inquisitorio. È la fine.. Mi hanno scoperto! Non vorranno più vedermi.. Chiusi gli occhi, pronto ad essere giudicato. «Tranquilli! Non è successo nulla.. Stavamo scherzando, ma mentre facevamo gli scemi Jonghyun mi è caduto addosso.» Mi tese la mano. «Non ti sei fatto male, vero?» Perché? Perché mi ha protetto quando avrebbe potuto finalmente dire che cosa gli ho fatto? Taemin mi volse di nuovo quello sguardo interrogativo «Se è così..» e se ne andò insieme agli altri.

Subito dopo presi il cellulare e scrissi alla mia ragazza:

-lasciamoci

 

Il giorno dopo la ritrovai davanti al dormitorio a braccia incrociate e aria infuriata. Non feci in tempo ad avvicinarmi che sbottò in un lungo discorso: chiedeva spiegazioni, non riusciva a capire come potessi lasciarla dopo tutte le belle cose che avevamo passato insieme e soprattutto poco dopo che le avevo presentato i miei amici. Non avevo alcuna voglia di sentire le sue lamentele. Ero crudele? Forse. Ma lo ero di più continuando a mentire a lei e a me stesso. «Mi dispiace di averti mentito per tutto questo tempo. Ma non posso e non voglio continuare in questo modo.. Perciò è meglio se la finiamo qua!»

Si avvicinò, sfiorandomi la guancia con una mano. «Davvero è tutto finito? Davvero valgo così poco per te?»

Infastidito, le allontanai la mano brutalmente. «Si! Il mio cuore è già occupato da una persona speciale che non può essere sostituita.»

«Lo rimpiangerai!» Mi disse solo, e poi non la vidi né sentì più per molto tempo.

 

La prima cosa da fare adesso era chiarire con Kibum quello era successo. Era giusto che mi scusassi: praticamente lo avevo aggredito. Lo cercai nella sua stanza ma non c'era. Era troppo rischioso chiedere agli altri dove fosse, presto o tardi avrebbero scoperto ciò che provavo per lui. Così mi accomodai sul letto della sua cameretta e aspettai che tornasse.

Sentii un profumo di vaniglia e muschio, caloroso e refrigerante allo stesso tempo, intorno a me era tutto bianco: mi trovavo in un enorme e vuota stanza senza orizzonti. All'improvviso in lontananza apparve Kibum, sorrideva e mi veniva in contro. Ricambiai il sorriso e cominciai ad avvicinarmi anche io. Una volta uno di fronte all'altro ci guardammo negli occhi a lungo, poi protese il braccio avvolgendomi il collo e costringendomi a stare con il viso ad un palmo dal suo. Poi, delicatamente, posò le labbra sulle mie.

Ad un tratto tutto scomparve e ebbi la sensazione di sprofondare verso il basso.

Ripresi conoscenza. Era solo un sogno. Aprii gli occhi e la faccia di Key mi apparve davanti al naso. Subito si tirò indietro imbarazzato, anch'io mi tirai su di scatto. Non avevo parole. Il bacio è stato vero? O no? Lui cercava di spiegare balbettando qualcosa ma non riusciva a formulare una frase di senso compiuto. «Io.. cioè.. N-non.. Non so cosa mi sia successo.. cosa stessi facendo..» Gli tremavano le mani e continuava ad agitarle freneticamente. Mi si sedette affianco cercando di ricomporsi.

«Sono venuto a scusarmi per ieri.» dissi, cercando di tranquillizzarlo. «Ancora una volta ti devo delle scuse, seppure sia io stesso quello a soffrire..» l'ultima frase la dissi quasi sussurrando.

Mi fissò impaurito. «I-io.. ieri.. Ieri mi sono sentito come se mi avessero pugnalato alle spalle! Queste notti non ho dormito per nulla.. Men che meno ieri sera.»

«Mi dispiace di averti importunato.»

«No.. Non sei stato tu! Cioè.. non è quello che credi tu che mi ha fatto passare notti insonni. Ripensavo a quando eravamo così uniti io e te e..» arrossì e abbasso lo sguardo, fissandosi le mani che sfregava nervosamente. « Sono stato geloso della tua ragazza! O almeno credo..»

Il cuore cominciò a palpitarmi fortissimo, sentivo il sangue affluire velocemente da ogni parte e le mani mi sudavano. Gli saltai addosso!

Lo gettai sul letto e poggiai la bocca sul suo collo, profumava di vaniglia e muschio. Lo baciai lungo tutto il collo fino ad arrivare alla bocca. Lui non si ritrasse. Mi passò la mano tra i capelli e li strinse con forza tra le dita, spingendomi la testa su di lui. Mi sollevò la maglietta e mi accarezzò dolcemente gli addominali. Rimanemmo stretti l'uno a l'altro a lungo e dormimmo insieme.

Avevo sofferto per molto tempo, ma alla fine era riuscito ad ottenerlo.

Il giorno dopo mi svegliai accanto a lui. Era un sogno. Osservai i suoi lineamenti illuminati dai primi raggi del sole: quando dormiva era ancora più sexy. A poco a poco si svegliò anche lui e accorgendosi della mia presenza, avvampò e guardo dall'altra parte. Gli accarezzai la testa, come per fargli coraggio e dimostrargli il mio affetto. «Su! È ora di alzarsi, se gli altri ci trovano così siamo finiti!» gli sussurrai all'orecchio.

Si alzò di scatto e cominciò a vestirsi, lo osservai ancora per un poco, poi mi sollevai e uscii dalla stanza cercando di non farmi scoprire.

 

Eravamo seduti sul divano in salotto, solo io e Kibum, non troppo vicini, così da non dare nell'occhio. «Kibum.. Vuoi venire con me ai bagni pubblici?»

«Mi piac..» E arrivò Minho, che si sedette in mezzo. «Allora, di cosa si stava parlando?» e ci prese entrambi sottobraccio. «Bagni pubblici? Voglio venire anche io..»

«Bagni pubblici?!» gridarono Taemin e Onew entrando nella stanza. «Ci siamo anche noi!»

«No, grazie! A me non interessa!» concluse gelido Key.

«Facciamo domani?» e cominciarono a mettersi d'accordo tra loro. «Bene allora andremo tutti tranne Kibum, che non sembra essere interessato!»

Mi alzai di scatto. «Penso che dovrei rimanere a casa e fargli compagnia..»

«Aaahh.. niente storie. Domani tutti ai bagni!»

Alla fine mi ritrovai ai bagni con tutti gli SHINee, ma senza Key, l'unico con cui volevo andare. Ma dopotutto non mi dispiacque, mi trovavo bene con loro e li conoscevo da moltissimo tempo. Tornammo a casa nel pomeriggio tardi, ci accolse un dolce profumino di carne: Key stava preparando qualcosa da mangiare, cucinava per noi tutte le sere. «Finalmente siete tornati! Come al solito devo fare tutto io! Tra un'ora si mangia..» Disse scocciato. Non si fece avvicinare per il resto della giornata, probabilmente non era di buon umore.

Ci servì la cena e si sedette nel posto di fronte a me; cercai il suo sguardo, ma lo teneva fisso nel piatto.. Allungai la gamba e cominciai a strisciare il piede sulla sua gamba. Gli strappai un sorriso, ma subito tornò serio e con un calcio mi allontanò.

«Ahi! Chi mi ha colpito?» chiese Taemin. Ritirai indietro la gamba e feci finta di niente. Per un pelo..

A notte fonda, non riuscendo a dormire, andai a trovarlo ancora nella sua stanza. Era sveglio. Scoprì le coperte e mi fece posto. «Dormi con me, se vuoi farti perdonare..» Perdonare? Mi sdraiai affianco a lui e riposammo insieme.

 

A colazione non riuscimmo a guardarci o ad aprir bocca: era imbarazzante, e sopratutto era imbarazzante continuare a nasconderci e a tener nascosto agli altri membri la situazione. Dovettero accorgersene, perché Onew improvvisamente scoppiò in una fragorosa risata e ruppe il silenzio «Hahaha!!Ragazzi! Ragazzi! Sapete qual è il colmo per un pizzaiolo?»

«Mangiare ramen?!» scherzò Taemin. Onew smise di ridere e lo guardò serio. «No! Avere una figlia capricciosa! Hahahahaha!» Ma nessuno rise. Lo guardammo perplessi. «Non capite niente..» disse sconsolato il leader e prendendo il suo piatto per metterlo nel lavello, inciampò nella sedia e cadde a terra. Questa volta ridemmo tutti di gusto, ma la Onew condition non era una novità. Minho lo aiutò a rialzarsi.

Alle sette e mezza eravamo già al palazzo della SM per le prove del nuovo pezzo. La giornata era splendida e faceva già caldo, un vero spreco rinchiudersi lì dentro. La nuova canzone, Lucifer, rivelava un lato di noi completamente diverso dal solito e per questo cambiammo look. Kibum si era rasato e in questo modo si esaltavano i suoi tratti. Dannatamente sexy! I capelli degli altri invece erano alquanto ridicoli: Minho sembrava una rana e Teamin una donna; in fondo a me e ad Onew era andata bene.

Provammo senza sosta ma, sfiniti, a mezzogiorno, decidemmo di fare una pausa e mangiare qualcosa. Jinki, per fortuna, aveva ordinato del pollo d'asporto per tutti. Key si fiondò sulla coscia più grossa, che addentò voracemente, sporcandosi tutto di salsa. Gli passai un dito sulle labbra per pulirlo e me lo leccai. Sorrise timidamente. «Devo andare in bagno!» disse.

«Vengo anche io!» e gli afferrai la mano.

Uscì dal bagno e lo scrutai mentre si asciugava le mani, mi piaceva osservare qualsiasi cosa facesse. «Non resisto..» presi la sua faccia tra le mani e lo baciai; costringendolo ad arretrare, finì contro il lavandino. Cercò di mettersi più comodo, allora, fremendo, lo sollevai per farlo sedere sopra il lavello. «Ah! Ah!» gridò. Mi bloccai. «L'acqua! L'acqua! È fredda!» il rubinetto si era aperto e la sua maglietta si era bagnata. Feci per togliergliela e lui, attonito, mi fulminò con lo sguardo. «Sei pazzo?»

«Vuoi restare con la maglietta fradicia?» fece cenno di no. «Vieni! Andiamo nel retro, facciamola asciugare al sole.»

Ci mettemmo nel giardino sul retro. «Forse si asciugherebbe prima se la togliessi.»

«Scherzi?» strabuzzò gli occhi spintonandomi. «E se qualcuno ci vedesse?»

Lo guardai maliziosamente abbracciandolo da dietro, si divincolò. «Smettila!» Ero un po' deluso dalla sua reazione, ma in fondo aveva ragione.

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Capitolo 3
*** Dangerous ***


Come quasi ogni sera avevo dormito nel letto insieme a Key, ma al contrario delle altre volte, mi ero dimenticato di svegliarmi.

«Hyung! Il tuo programma preferito è già iniziato! Giù dal le..» strillò Taemin, aprendo di scatto la porta, e rimanendo bloccato a guardare con la bocca spalancata. Mi svegliai di soprassalto e sorpreso e spaventato mi gettai giù dal letto. Nello stesso momento si svegliò anche Kibum. Taemin prese a balbettare e poi alle sue spalle arrivarono anche Minho e Onew, il cui sorriso si spense in volto non appena videro la scena. La fine! Ci avevano scoperti!

«Che cosa sta succedendo?» prese in mano la situazione Onew, l'unico che aveva avuto il coraggio di aprire la bocca.

«Non è come sembra..» guardai Kibum: perché mentire a questo punto? Perché continuare a nascondersi? Il cuore mi si fermò in petto.

«Abbiamo solo dormito insieme, ma non c'è altro. Quindi non pensate a cose strane perché non è assolutamente così.» le sue parole suonavano come un: finiamola qua Jonghyun, non voglio che gli altri pensino cose strane di me! Lo guardai in cerca di un segno sul suo volto, ma lui guardava deciso da un'altra parte.

Taemin tirò un sospiro di sollievo e si ricompose. «Meno male Hyung, mi è venuto un colpo!»

Onew e Minho ci guardarono sospetti, ovviamente non soddisfatti delle magre scuse di Key. «Siamo sicuri che non abbiate niente da dirci? Non sembra essere proprio come è stato detto. Se ci fosse qualche problema dovreste sentirvi liberi di parlarne con noi.» Per un momento pensai che avrebbero potuto accettarci, ma Kibum evidentemente non la pensava come me. «Non c'è bisogno che diventiate così seri per questa sciocchezza. Ieri sera stavamo chiacchierando insieme sul letto e ci siamo addormentati all'improvviso. È già successo altre volte, no?! Non mi sembra ci sia niente di strano.» Questa volta sembravano essersi convinti.

«Avete ragione! Che cosa abbiamo pensato per un momento?! Hahahah!» Onew si mise a ridere come al solito per cercare di sciogliere la tensione, ma non servì a molto. Io, d'altro canto, rimasi in silenzio per tutta la conversazione, fin quando non uscirono tutti insieme dalla stanza e non rimasi da solo. Di nuovo solo. Di nuovo rifiutato. O forse no? Forse c'è ancora la speranza che stesse solo mentendo per cercare di nascondersi, ma che in realtà non pensi davvero quelle cose.

Dopo pranzo decisi che avremmo dovuto parlare. Lo bloccai mentre tornava dalla sale prove.

«Ah Jong! Ti cercavo anche io. Ho giusto il bisogno di parlarti.» fece una pausa che sembrò durare un'eternità. «Riguardo la nostra relazione,» e lo disse come se non fosse mai stato vera. «non voglio che continui. Riesci a capire cosa succederebbe se gli altri lo scoprissero? Non voglio essere etichettato per questo episodio passeggero. Quindi dimentichiamo tutto quello che è successo. E, ti prego, torniamo ad essere buoni amici come lo eravamo prima.»

A stento trattenni le lacrime e rimasi senza forze né parole per replicare, lui se ne andò lasciandomi da solo con le mie sofferenze.

Così finiva la nostra relazione.

 

Passai un'intera settimana dormendo solo poche ore ogni notte, ero visibilmente stanco e gli altri si preoccupavano per me chiedendomi se non avessi la febbre. Ma tutto mi scivolava addosso: non m'importava niente di nulla! Oltre al problema di Key, si sommava la stanchezza delle continue prove per il comeback, mancavano solo pochi giorni alla prima esibizione. Alla mia angoscia si frapponeva la spensieratezza di Kibum, che sembrava più rilassato e concentrato del solito, assolutamente incurante di quello che mi aveva fatto.

 

«Jonghyun! Svegliati, devi guardare questo!» mi svegliò Minho, gettandosi sul letto. A fatica aprii gli occhi e presi il giornale che mi stava porgendo. Ci misi un poco a mettere a fuoco l'immagine. Rimasi immobilizzato. Una foto di me e Key, insieme, che ci baciavamo. Il sangue smise di affluirmi alla testa, che mi sembrò avesse cominciato a girare vorticosamente. Mi scaraventai giù dal letto. «Cos'è questo?» Corsi in salotto per sapere se anche gli altri avevano visto la notizia. Erano tutti seduti sul divano con le braccia incrociate e aria preoccupata. Kibum era in piedi vicino a loro, mi fissava preoccupato e contemporaneamente arrabbiato.

«Sospettavamo già qualcosa sin dall'inizio.» disse Onew. «Mi dispiace che non abbiate avuto il coraggio di raccontarcelo. Ma ora non è questo il problema.»

Lo interruppi. «Lo so! Anzi lo sapevamo entrambi. Per questo ci siamo lasciati. Non era giusta la nostra relazione e ancora più ingiusto era mentirvi. Ma Key mi ha sempre messo in guardia, lui non ha nessuna colpa, è solo colpa mia. Vi chiedo perdono!» e mi inchinai fino alle ginocchia.

«Onew intendeva dire che il problema non sta nella vostra relazione, ma nel fatto che migliaia di persone questa mattina hanno letto il giornale! Probabilmente ormai lo saprà già tutta la città. Il manager arriverà a momenti, preparatevi ad una strigliata. Ma state tranquilli, dopo avervi sgridati, sarà molto occupato a cancellare queste voci, che siano vere o false, non gli interesserà più di tanto.» Minho aveva ragione, probabilmente una folla di shawol impazzite avrebbe presto circondato il palazzo della SM.

Taemin mi poggiò una mano sulla spalla. «Sono triste che voi non abbiate detto la verità. Ma avremo tempo per discutere di ciò dopo, prima dobbiamo soffocare queste voci.»

La sgridata del manager durò un'ora intera e riportava anche ammonimenti da parte del presidente Lee Soo Man. Dicevano che eravamo impazziti e non avremmo mai dovuto fare una cosa del genere, soprattutto senza averne parlato con loro, e che anche nel caso in cui le foto non fossero state autentiche, adesso toccava a noi fare in modo che le fan smettessero di credere a queste voci.

Il risultato fu che Kibum si allontanò ancora di più da me.

La testa era in procinto di esplodermi: dovevo prepararmi al comeback, che, nel caso in cui le voci sulla mia relazione non fossero cessate, probabilmente non ci sarebbe neanche stato, e soffrire in solitudine per tutte le delusioni che avevo ricevuto. Ma qualcosa non tornava: chi aveva diffuso quell'immagine? Eravamo stati molto attenti a non farci scoprire.

Pensai di rivolgermi a Key, il solo che potesse aiutarmi a risolvere il mistero. Bussai alla sua camera e dopo aver ricevuto il permesso, entrai. Sicuramente non si aspettava mie visite, perché accorgendosi che ero io, smise scocciato di leggere una rivista e cominciò a fissarmi. «Che vuoi? Non hai capito cos'hanno detto il manager e il direttore? Dobbiamo stare lontani e fare in modo che non ci siano prove che diano fondatezza a quella foto.» Era davvero freddo.

«Solo un momento. Voglio capire chi ci ha incastrati. Chi ha scattato questa foto. Se fosse stata una fan probabilmente la foto non si troverebbe sul giornale.»

«Di questo si sta occupando il manager.» e chiuse la conversazione.

Mi diressi nel retro per cercare di pensare meglio, ma una folla impazzita, munita di altoparlanti e cartelli circondava l'intero edificio: protestavano contro la foto. «No! No! Alla Jongkey no! No! No!» «Vogliamo spiegazioni! Le scuse non bastano!» dicevano. Spaventato mi rinchiusi dentro, la situazione era più grave di quanto pensassi.

La foto era stata scattata nel giardino sul retro della SM, probabilmente pochi mesi prima. Chiesi al manager se aveva fatto qualche scoperta in più, ma mi rispose solo che sarebbe andato al giornale per scoprire chi la aveva venduta.

 

Al dormitorio l'atmosfera era davvero pesante. Tra la preoccupazione per il comeback e quella per il rumor, si dormiva poco. Per di più i ragazzi sembravano imbarazzati a starmi vicini.

Ero a terra col morale e Key, come gli altri, non sembrava volermi aiutare: continuavo ad osservarlo da lontano perché non voleva che mi avvicinassi, ma mi sarebbe davvero piaciuto potergli stare anche solo affianco. Non avevo mai sentito la mancanza di qualcuno così tanto, eppure lui dormiva nella stanza affianco alla mia.

Mancavano solo cinque giorni all'esibizione e si parlava di cancellare tutto, quando arrivò una notizia dal manager: aveva ottenuto il nominativo di chi aveva venduto le foto. E inaspettatamente era una persona che conoscevo molto bene. Io e il manager andammo subito a parlarle.

«Chi è?»

«Sono Jonghyun! Kim Jonghyun! Aprimi la porta..»

«Che cosa vuoi?» disse la donna senza aprire la porta, mi guardava dallo spioncino.

«Lo sai cosa voglio. Hai scattato tu le foto e le hai vendute al giornale. Voglio solo parlare, quindi apri la porta.» cercai di usare parole convincenti. Si aprì uno spiraglio, e la mia ex-fidanzata sporse fuori dalla porta la testa.«Ti avevo detto che te l'avrei fatta pagare.»

«Non credevo neppure che ti avrei mai più rivisto.»

«Sorpresa!» disse sadicamente. «È ciò che ti meriti per avermi fatto soffrire.

«Tu sei pazza. Nessuno ha mai reagito così solo perché il fidanzato l'ha lasciata.»

«In ogni caso è giusto che le fan sapessero della vostra relazione. È così osceno ciò che fate: non meritate neanche di vivere!»

«Non parlare così duramente. Noi ci amiamo, anzi.. ci amavamo» Risi amaramente. «..come qualsiasi altra persona. Si, è vero, siamo due uomini, ma allora? Non era amore anche il nostro? Probabilmente quando tu eri in mia compagnia, provavi lo stesso che sentivo io quando sono con Key. Per me Kim Kibum è tutto e non posso vivere senza di lui, ma per colpa tua, lui mi ha abbandonato di nuovo. E allora cosa dovrei fare adesso? Come posso sentirmi soddisfatto? Tu hai ottenuto la tua vendetta.. e allora io?»

«Il vostro non è un amore lecito!» sbraitò.

«E questo chi lo decide?»

Non rispose. Abbassò lo sguardo: probabilmente, nonostante tutto, si sentiva in colpa.

«Puoi fare una sola cosa per aiutarmi.. Fai pubblicare un altro articolo e dì che era una foto modificata con fotoshop. Fallo, e avrai rimediato al tuo errore, te lo chiedo per favore. Se non sistemiamo tutto, non solo saranno guai per me, ma anche per gli altri e per tutta la casa discografica. Gli altri non se lo meritano, se vuoi farmela pagare, fai in modo che non ci vadano di mezzo gli altri.»

Ristette un attimo «Lo farò.. Ma ho una richiesta: dirai pubblicamente che sono la tua ragazza.»

Non avevo parole per rispondere. «Io, non posso!»

«In questo caso non se ne parla che ritiri la notizia..»

«Ma.. e va bene! Lo farò!»

Il giorno dopo venne pubblicato l'articolo che smentiva la tresca tra me e Key, ma confermava invece il mio fidanzamento con un altra ragazza. Le fan non furono comunque contente, anzi forse mi avrebbero preferito insieme ad un mio compagno che con lei, e non cessarono le proteste davanti alla SM.

Il diretto interessato non fu certo di aiuto.

«Cos'è questa storia del fidanzamento?» mi chiese Kibum. «Lee Soo Man è su tutte le furie.»

«Posso capire. Però l'unica soluzione per smentire le voci sul nostro rapporto era questa. Presto si dimenticheranno di lei, e anche io non appena riuscirò a farle capire che non può funzionare.»

«Mi sembra che tu l'avessi già lasciata un'altra volta?»

«Insomma, perché ti importa così tanto? Sei geloso?»

Avvampò, mi assestò un pugno allo stomaco e se ne andò. È geloso davvero?!

 

Meno due giorni all'esibizione, bisognava tranquillizzare le fan e farli cessare la protesta. Questa volta Lee Soo Man in persona si preoccupò di convincere la “mia ragazza” a smentire le voci, e fu costretta a farlo, così le shawol si tranquillizzarono e il giorno della prima esibizione arrivò senza tanti problemi.

«FIGHTING!» e salimmo sul palco. Le fan ci accolsero urlando, ma appena partì la musica si fece silenzio, sembravano molto compiaciute della performance. Mentre cantavo mi voltai a guardare più volte Key, stava bene e sembrava allegro ballando sulle note di Lucifer. Alla fine dell'esibizione facemmo un profondo inchino e, dopo aver ringraziato le fan, ci ritirammo nei camerini. Era andato tutto bene: le shawol avevano dimenticato tutti gli scandali degli ultimi tempi e ci eravamo esibiti con il massimo delle energie.

«Davvero un ottimo lavoro ragazzi! Semplicemente stupendi! Ora fate veloci che avete un'intervista.» il manager si complimentò con noi e ci lasciò gli abiti da indossare per l'incontro.

«Dove si festeggia oggi?» chiese Onew, mentre io continuavo a prepararmi in disparte.

«Che ne dite di andare in qualche bel locale di Gangnam?!»

«È un po' lontano e domani abbiamo le schedule piene fin dal mattino presto..» ci pensò. «Ma chi se ne importa dopo tutto. Andiamo!»

«Tu che fai Jonghyun? Non sembri interessato.»

«No, infatti. Sono molto stanco.» finii di cambiarmi per primo e cominciai ad avviarmi per conto mio. Tutto questo mi ricordava ciò che era successo un annetto prima, e cioè nulla che mi rendesse allegro! Key non avrebbe gradito la mia presenza d'altronde.

Durante l'intervista mi riempirono di domande sugli scandali che mi avevano riguardato e naturalmente smentii ogni cosa come meglio potei, gli altri sembravano scocciati da questo fatto.

 

A casa, la sera. «Noi stiamo uscendo, sicuro di non voler venire?» chiese Taemin, entrando nella mia stanza. Risposi che stavo bene così e se ne andarono senza di me. Rimasi a fissare il soffitto e a pensare, pensare, pensare: come potevo sentirmi così male? Si era sistemata ogni cosa. Potrò mai essere felice?

Da quanto mi raccontarono, gli altri si divertirono molto, e tornarono a casa solo alle due di notte talmente sbronzi e stanchi, che si addormentarono tutti in mezzo al salotto. Li coprii con una coperta e poi finalmente cercai di dormire anche io.

Stavo per chiudere gli occhi quando sentii scricchiolare la porta e dalla fessura apparve una cresta. «Posso dormire con te?» feci posto nel letto a key, che mi si sdraiò affianco, dritto e composto come un baccalà, il più distante da me. «Sai..» cominciò a dire a bassa voce, per non svegliare gli altri. «è stata davvero dura negli ultimi mesi.» Mi voltai a guardarlo sorpreso, era abbastanza buio ma potevo chiaramente vedere il suo profilo: la fronte spaziosa, il naso piccolo e le labbra carnose a cuoricino, era arrossito. «Insomma, chiederti di starmi lontano è stato difficile per me. E poi quando è uscito di nuovo che tu eri fidanzato non ci ho più visto, cioè poco prima sembravi non poter fare a meno di me. Per questo io ti vorrei dire..»

«Non c'è bisogno che tu dica nulla.» mi misi sopra di lui e cominciai a baciarlo. Mi scese una lacrima che cadde sulla sua bocca, Key la leccò e mi baciò. Continuammo a baciarci sempre più febbrilmente, gli sfilai la maglietta e lo baciai sul petto, lasciandogli dei succhiotti. Cominciò a gemere e mi eccitai ancora di più. Ci spogliammo completamente e finalmente fu completamente e solo mio.

Sfinito mi addormentai sopra di lui. Kibum mi ama. Ora sono felice. Ora posso vivere.

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