You've got this hold on me.

di Lorisenne
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Don't touch my Canon ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


You've got this hold on me
(Tu mi possiedi)

  • Prologo

 

 

Seneca diceva "Talvolta ci vuole coraggio anche a vivere." , ci aveva preso in pieno. Bisogna essere coraggiosi per continuare a vivere. Non si è coraggiosi nel morire ma nel sopravvivere, nel sopravvivere a chi se ne va lasciandoti un vuoto nella gola e un buco nello stomaco. Sono Luana, ho sedici anni, e sono coraggiosa. Perché vivo, perché sono sopravvissuta. Esattamente un anno fa i miei genitori mi hanno lasciato, un incidente stradale dicono. I freni non funzionavano, era il giorno del mio saggio di danza, quello di fine anno, loro doveva venire a vedermi e dei freni guasti gliel'hanno impedito. Si può perdere la vita per colpa di una maledettissima auto guasta? Adesso vivo da mio zio, in una piccola cittadina inglese, odio tutto questo. Odio l'Inghilterra, questo tempo assurdo, queste cabine telefoniche rosse. Ma è l'unico posto che ho.
 "Lù, posso entrare?"  Una timida moretta dai capelli lunghissimi fa capolino all'ingresso della mia stanza. Mia cugina, Emily. 
"L'ha già fatto!" sbuffo. 
"Allora, cosa c'è?" domando poi. 
"Oh beh mi chiedevo...che ne diresti di... questo? TA-DAN!" mi sventola davanti due biglietti, li afferro e li leggo.
 "Concerto dei One Direction? Passo."
 "Oooh, come passo? Sai quanta gente ucciderebbe per andarci?"
 "Falli uccidere allora." 
"Andiamo Lù, vuoi rimanere in questa stanza reclusa fino alla fine dei tuoi giorni?"
 "Esatto."
 "Andiamo, non ti posso trascinare con la forza ad un concerto dove la gente viene trascinata solo per uscire." 
"Oh ti prego Lily! Lasciami in pace." 
"No, non ti lascerò in pace, devi reagire Lù, è passato un anno, cosa vuoi fare lasciarti morire anche tu? Non te lo lascerò fare! Adesso tu ti vesti e ci vieni. E' un ordine."
 Mentre Emily lasciava la stanza mi abituavo all'idea che sarei uscita quella sera per un concerto che non volevo vedere. L'unica cosa che avrei voluto fare era liquidare la cena con una scusa qualsiasi e andare a dormire subito. Volevo stare sola, perché solo da sola stavo bene. Senza nessuno che mi domandasse "Come stai?" con quello sguardo dispiaciuto, odiavo quello sguardo dispiaciuto. Lo stesso che si fa a un malato terminale. Ma io non sono un malato terminale, loro hanno sicuramente più voglia di vivere di me.

Seneca diceva «Talvolta ci vuole coraggio anche a vivere» , ci aveva preso in pieno. Bisogna essere coraggiosi per continuare a vivere. Non si è coraggiosi nel morire ma nel sopravvivere, nel sopravvivere a chi se ne va lasciandoti un vuoto nella gola e un buco nello stomaco. Sono Luana, ho sedici anni, e sono coraggiosa. Perché vivo, perché sono sopravvissuta. Esattamente un anno fa i miei genitori mi hanno lasciato, un incidente stradale dicono. I freni non funzionavano, era il giorno del mio saggio di danza, quello di fine anno, loro doveva venire a vedermi e dei freni guasti gliel'hanno impedito. Si può perdere la vita per colpa di una maledettissima auto guasta? Adesso vivo da mio zio, in una piccola cittadina inglese, odio tutto questo. Odio l'Inghilterra, questo tempo assurdo, queste cabine telefoniche rosse. Ma è l'unico posto che ho.

 "Lù, posso entrare?"  Una timida moretta dai capelli lunghissimi fa capolino all'ingresso della mia stanza. Mia cugina, Emily.

"L'ha già fatto!" sbuffo.

"Allora, cosa c'è?" domando poi.

"Oh beh mi chiedevo...che ne diresti di... questo? TA-DAN!" mi sventola davanti due biglietti, li afferro e li leggo.

 "Concerto dei One Direction? Passo."

 "Oooh, come passo? Sai quanta gente ucciderebbe per andarci?"

 "Falli uccidere allora."

"Andiamo Lù, vuoi rimanere in questa stanza reclusa fino alla fine dei tuoi giorni?"

 "Esatto."

 "Andiamo, non ti posso trascinare con la forza ad un concerto dove la gente viene trascinata solo per uscire."

"Oh ti prego Lily! Lasciami in pace."

"No, non ti lascerò in pace, devi reagire Lù, è passato un anno, cosa vuoi fare lasciarti morire anche tu? Non te lo lascerò fare! Adesso tu ti vesti e ci vieni. E' un ordine."

Mentre Emily lasciava la stanza mi abituavo all'idea che sarei uscita quella sera per un concerto che non volevo vedere. L'unica cosa che avrei voluto fare
era liquidare la cena con una scusa qualsiasi e andare a dormire subito. Volevo stare sola, perché solo da sola stavo bene. Senza nessuno che mi domandasse "Come stai?" con quello sguardo dispiaciuto, odiavo quello sguardo dispiaciuto. Lo stesso che si fa a un malato terminale. Ma io non sono un malato terminale, loro hanno sicuramente più voglia di vivere di me.

 

 

ANGOLO AUTRICE.

Salve a tutti, e grazie per aver letto (se avete letto u.u) questa FF nasce dalla voglia di fare qualcosa che 

spero possa essere "diverso" non il solito "La sua bocca sapeva di tabacco e miele" (?) . Spero vi possa piacere, anche 

questo è solo un prologo, un assaggio di quello che sarà. Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, grazie! 
Passo e chiudo (?)

Lorisenne .

 

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Capitolo 2
*** Don't touch my Canon ***


 

You've got this hold on me.

(Tu mi possiedi)

 

 

  • 1. Don't touch my Canon

 

"Una felpa: triste, informe, grigia, sgualcita e... adesso che la guardo meglio ha anche una macchia di pomodoro. Vuoi davvero uscire di casa così? No perché io te lo impedirò, per il tuo bene si intende!" protesta mia cugina.

"Ah, Lily cosa dici, vado bene così."

"Sai il look trasandato può anche andare bene per i ragazzi, fa bello e ribelle, anche se personalmente mi disgusta lo stesso, ma sulle ragazze no! Non ti lascerò macchiare la tua reputazione!"

"Ti dovrei forse ricordare che non ho alcuna reputazione da tenere smacchiata."

"E quindi il momento di crearsela."

"Mmmh vabbè vediamo cosa proponi?"

"Che ne dici di una bella gonna? Hai delle gambe favolose."

"Non se ne parla!"

"Va bene...va bene un passo alla volta..."

Alla fine di un lungo battibecco io ed Emily siamo riuscita a patteggiare: una maglia lunga bianca, pantaloni neri attillati e stivali bassi e niente trucco, neanche un filo.
"Papà siamo pronte!" annuncia mia cugina.
Un uomo, alto, snello, dai capelli ricci e corti neri senza neanche un capello bianco e gli occhi scuri fa capolino dalla cucina.
"Allora bellezze si va? Siete eccitate?" domanda mio zio.
"Si sprizzo gioia da tutti i pori, zio davvero." replico
"Ah Luana, ti ho già detto che puoi chiamarmi Richard, zio mi fa sentire vecchio."
"Papà tu SEI vecchio." interviene Emily
"Ma se ho solo trentaquattro anni, ho praticamente la stessa età di Ian Somerhalder, non è forse l'attore per cui sbavi dietro?"
"Touché."

"Vabbé Lily facciamo tardi!" intervengo scocciata.
"Aspetta, porta la tua Canon per le foto!"
"Scherzi? Il mio unico amore?"
"Ti prego, ho il cellulare già semi-scarico."
"Se non passassi 24h su Twitter forse adesso potresti usarlo!"
"Oh ti prego, ti scongiuro, ti farò mille favori ti prego!"
Alla fine mi sono lasciata convincere ad esporre la mia amata Canon a questo terribile pericolo.
Il tragitto casa-concerto è davvero parecchio trafficato. E' pieno di ragazze urlanti, da ogni parte. Urlavano, si dimenano e piangono e io quasi mi sento fuori luogo. Anche mia cugina è lì a strapparsi i capelli e piangere come una fontana, non capisco, neanche eravamo entrate, cose avrebbe fatto dentro una volta faccia a faccia con i suoi idoli? Le sarebbe venuta una mossa epilettica?
All'entrata ti costringevano a lasciare fotocamere e simili, ovviamente io ho abilmente nascosto la mia Canon, specificando a Lily che per nulla al mondo l'avrei cacciata. L'omone all'ingresso era stato chiaro, sarebbe stata sequestrata. Molte ragazze avevano fatto lo stesso. Nascondevano fotocamere ovunque anche nel reggiseno.
Una volta iniziato il concerto niente mosse epilettiche per fortuna, ma tante urla e pianti. Era un concerto o un funerale?

"Oh, Lù la guardia sta urlando quelle ragazze, passami la fotocamera faccio una foto!" bisbiglia Emily.
"Sei pazza!"
"Andiamo non succederà nulla!" dice sfilandomi la macchina fotografica dalla borsa, tentando di accenderla senza riuscirci.
"Oh, aspè la rompi si fa così!" dico prendendo la macchina fotografica e accendendola.
"AH-AH-AH! Cosa abbiamo qui, due furbette! Sequestrata!" una voce ci fa sobbalzare entrambe.

"Ah no la prego, la rimettiamo a posto." dico rivolgendomi verso la voce, un omone grosso e pelato.
"Sì, sì certo. Ne ho le tasche piene di voi furbette. La potrà recuperare un genitore." replica strappandomi di mano la MIA CANON.
Si allontana via, lasciandomi impotente mentre inizia una nuova canzone e le ragazze cominciano a urlare.
Guardo mia cugina malissimo, e lei con lo sguardo mi implora perdono.
Mi alzo di scatto e seguo la guardia, mentre sento mia cugina urlare qualcosa.

Continuo a seguirlo finché non entra dietro le quinte. Qui altre due guardie mi fermano.

"Dove va signorina?"
"Quel tipo ha qualcosa di mio e devo riaverlo!"
"Calmati lì non puoi entrare."
"Fatemi ridare la Canon e me ne andrò!"
"Fai venire uno dei tuoi genitori e la riavrai."
"Oh certo, aspetta li chiamo dall'oltretomba."
"Non inventarti storie."
"Non invento niente." sento improvvisamente le lacrime uscire fuori senza controllo.
"Ascoltate, è un regalo di mio padre, lui era un fotografo vi prego. Io devo riaverla!"

Le due guardie mi fissano un po' poi una di loro mi tocca una spalla con la mano.
"D'accordo. Ma entri con me."
Mentre entro dietro le quinte sento la canzone iniziata smettere e la folla urlare. Ma dal palco un assoluto silenzio.

"Hey Jim, hai visto Max?" domanda la guardia che mi fa strada.
"Da quella parte. Quando hai finito torna qui devi aiutarmi a far uscire i ragazzi." replica l'uomo che suppongo si chiami Jim.
Proseguiamo prendendo la direzione che il caro Jim ci aveva indicato e arriviamo ad una porta, l'uomo la apre e finalmente troviamo l'uomo che cercavamo affannosamente, ha ancora in mano la MIA CANON, conversa con un ragazzo dalla faccia conosciuta.
"Beh oggi è il tuo giorno fortunato ragazzina." dice l'uomo prima di entrare nella stanza.
"Non ci giurerei..." bisbiglio tra me e me. Poi faccio mente locale, ecco chi era! Che stupida! La sua faccia era incollata dappertutto nella stanza di Lily.

 

 

 

 

HEY GENTE! 

Ringrazio chi ha recensito e se siete arrivati qui in fondo vi invito a farlo!

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
Chi avrà incontato Luana?
ps.: mi scuso per distaccatezza di Luana, io avrei sclerato al concerto ma Luana...che caratteraccio! XD 

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