Nine months

di Sherlock Holmes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A letter ***
Capitolo 2: *** Are you happy? ***
Capitolo 3: *** Deduce, Watson! ***
Capitolo 4: *** Congratulations! ***
Capitolo 5: *** Implore ***
Capitolo 6: *** I can't choose! ***
Capitolo 7: *** Coagulant ***
Capitolo 8: *** Why doesn't he cry? ***
Capitolo 9: *** He's alive! ***
Capitolo 10: *** Little John...? ***



Capitolo 1
*** A letter ***


POV WATSON
 
Sospirai, estraendo dalla mia tasca la curiosa lettera che avevo ricevuto da Holmes…
 
Mio caro Watson,
ho estremo bisogno del suo intervento.
La prego, mi raggiunga nella mia residenza nel Sussex…
E porti i suoi strumenti del mestiere.
 
Suo, affezionatissimo
Sherlock Holmes
 
Erano mesi che non vedevo il mio ex-coinquilino.
 
 
Senza alcun preavviso e senza alcuna spiegazione, un dì… aveva lasciato l’appartamento al 221B di Baker Street per rifugiarsi nella casa in cui era cresciuto…
 
Troppo preso dal mio lavoro allo studio medico, non mi ero soffermato eccessivamente a pensare che cosa aveva portato Holmes a lasciare Londra…
Un caso fuori porta?
Un nemico pericoloso?
 
Magari, ora… Aveva nuovamente bisogno del suo socio!
 
A quel pensiero, mi sfuggì un sorriso.
Holmes aveva ragione: io necessitavo del fremito dell’avventura…
 
O forse… era ferito?
Così, si sarebbe spiegata la sua richiesta di portare i miei strumenti da medico…!
 
Oddio.
 
Comunque, presto avrei trovato risposta alle mie domande…
Infatti, la carrozza si fermò.
Con un balzo, scesi…
Allungai il prezzo della corsa al vetturino e mi avviai, valigia alla mano, verso la residenza Holmes…
 

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Capitolo 2
*** Are you happy? ***


POV HOLMES
 
Carezzai i capelli di Irene, distesa sul letto.
Un dolce sorriso campeggiava sul suo volto.
 
Erano passati mesi da quando avevo lasciato il mio appartamento al 221B…
Per evitare che i miei nemici sapessero che, ormai, di fatto, avevo una famiglia.
Era stato difficile metabolizzare la situazione.
 
Sherlock Holmes stava per diventare padre. Incredibile… Ma era così.
E la madre di suo figlio altri non era se non l’unica donna che avevo amato.
Irene Adler.
La mia Irene Adler…
 
Lei fissò i suoi occhi nei miei.
- Sei felice?-
La sua voce mi riscosse.
Domanda difficile…
- Beh… Sono accanto alla donna che amo, quindi…-
Il suo sguardo si fece più intenso…
- Sai perfettamente cosa intendo.- esalò.
Sospirai lievemente.
- Non sono ancora… del tutto conscio di ciò che accadrà…
Sai, io padre e tu madre…-
Fissai il suo pancione, nascosto da un leggero lenzuolo.
Poi, sorrisi.
- Io… credo di esserlo, gioia. Di… essere felice, intendo.-
I suoi occhi brillarono, posandosi poi nei miei.
- Davvero?-
Annuii, sorridente.
- Davvero… - le risposi, in un dolce sussurro, prima di baciarla.
 
Udii, in quel mentre, un lieve bussare…
- Sarà lui…- le mormorai.
Irene mi sorrise, carezzandomi il viso.
Le baciai la mano, prima di alzarmi dalla poltroncina accanto al suo letto…

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Capitolo 3
*** Deduce, Watson! ***


POV WATSON

Fu il mio più caro amico Sherlock Holmes ad aprirmi la porta.
 
Non lo vedevo da mesi, e, sinceramente, mi aspettavo di trovarlo smagrito e alquanto provato.
O, addirittura, grondante di sangue, data la sua richiesta di armarmi di valigetta da medico.
Invece…
Era in piena forma e… mi accolse, addirittura… con un sorriso.
Pareva davvero  felice. Come non mai.
- Holmes...!- lo salutai – Che piacere rivederla!-
Gli sorrisi, a trentadue denti, e gli poggiai una mano sulla spalla, con fare fraterno.
Lui ricambiò tale caloroso mio saluto.
- Oh, Watson! Mio caro Boswell! Entri, entri!-
Mi lasciò il passo, sempre sorridente.
- Che novità, da Londra?- mi chiese.
Entrai nella casa di campagna di Holmes, accomodandomi, dopo invito del padrone di casa, in poltrona.
Posai a terra la mia valigia con gli strumenti da medico, prima di rispondergli.
- Leggo il “Police Gazette” ogni mattina, e trovo innumerevoli casi dichiarati irrisolvibili da Scotland Yard… Casi che, però, lei potrebbe sciogliere in un batter d’occhio…-
Lui sorrise, afferrando la pipa.
- Mi lusinga, dottore.-
Se la accese, posando i suoi occhi, scuri e penetranti, nei miei.
- Per un istante, ho pensato al peggio, quando…  ho ricevuto la sua lettera…- gli confessai.
- Per via della mia richiesta di portare la sua valigetta da dottore?-
Esalò una nube di fumo.
- Esattamente.- sussurrai  - Invece… lei sta bene, fortunatamente.-
Annuì.
- Ovviamente, come può vedere.- rispose, sorridendo; la pipa tra i denti.
- Quindi… Perché mi ha chiesto di portare gli strumenti da medico?-
Altro suo enigmatico sorriso.
- Ragioni, Watson…-
Aggrottai le sopracciglia.
- Su, dottore…!- mi incitò – Da quanto tempo ho lasciato Baker Street?-
- Beh… Mesi, ormai…- mormorai.
Alzò gli occhi al cielo.
- Quanti mesi?- m’interrogò.
Li contai, mentalmente…
- Mh… Nove?-
“E allora?” mi trovai a pensare…
Holmes sospirò.
- Oh, avanti, deduca, Watson!- sbottò, togliendosi la pipa dalla bocca.
 
Nove mesi?
Nove mesi…
Un collegamento si fece strada tra i meandri della mia mente…
Nove mesi è… il periodo di gestazione di una donna
 
Holmes sorrise.
- Ha intuito, dottore…-
Sgranai gli occhi.
Mi stupiva sempre l’esattezza nel suo dedurre i miei pensieri….
- Ma… Holmes… Lei… A-Allora… Vuol dirmi che… sta per…-
Si alzò in piedi, con un sorriso, conducendomi nella stanza attigua.
Irene Adler ricambiò il mio sguardo, sorridendomi dal letto.
Mi fu impossibile non notare… il suo pancione, appena nascosto dal lenzuolo.
- Sì, Watson.- sussurrò Holmes – Sto per diventare padre.-

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Capitolo 4
*** Congratulations! ***


POV HOLMES

Fui fiero di dirlo.
 
Sto per diventare padre.
 
Suonava strano. Ma non mi parve una frase stonata, a dir la verità...
 
Watson rimase senza parole.
- V-Voi…- farfugliò.
Ridacchiai, scaricando la pipa.
- Oh, sì.-
- Miss Adler, Holmes… Congratulazioni…!-
Mi strinse la mano, calorosamente.
Poi, fece per tirarmi un pugno, senza però agire.
- E me lo dice adesso! Mesi dopo averlo saputo? Ah, si vergogni!- scherzò – L’ha tenuto nascosto al suo migliore amico!-
“Unico amico…” lo corressi mentalmente.
- Era necessario che nessuno lo sapesse, dottore…-  fece Irene – Io e Sherlock abbiamo… così tanti nemici… Non volevamo metterla in pericolo, rivelandoglielo…- spiegò.
Watson parve comprendere.
Infatti, annuì, con un sorriso.
- Ora… Ho risposto al suo interrogativo riguardo la mia richiesta, Watson?- chiesi.
- Beh… - iniziò, posando la sua borsa da medico a terra -Immagino che… voi desideriate che io aiuti miss Adler a far nascere vostro figlio.-
- O figlia.- puntualizzò Irene.
Mi sedetti accanto a lei, prendendole la mano.
- Precisamente, mio caro Boswell.-
Lui sorrise, nuovamente.
- Ne sarei onorato. Davvero onorato, Holmes.-

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Capitolo 5
*** Implore ***


POV IRENE ADLER

Mi svegliai nel bel mezzo della notte.
Gridando di dolore.
Sherlock, accanto a me, si destò in immediato, prendendomi la mano…
- I-Irene… -
 
Doglie.
Mio Dio! Che immenso, straziante, lacerante dolore!
 
POV HOLMES
Urlò. Di nuovo.
- Gioia… Gioia… Resisti, ti prego…-
Le baciai la nuca, fuggevole.
Afferrai la vestaglia, gettandomela addosso…
Ed uscii di slancio dalla nostra camera, diretto in quella degli ospiti, occupata da Watson.
Bussai, freneticamente.
- Dottore! Presto! Irene ha… ha le doglie!-
Sentii il rumore di una caduta.
Poi, la porta si aprì.
- Contrazioni ogni… quanti minuti?- mi domandò.
Zoppicando, non solo per il capitombolo, Watson raggiunse la sua giacca, indossandola.
- Veramente… Ogni minuto…-
Un altro urlo della mia amata squarciò il silenzio della casa.
Io tremai, lievemente.
Sì.
Avevo timore. Un inconsapevole timore…
- Arrivo. Subito.- fece Watson, ormai sveglio.
Agguantò la sua valigetta, correndo nella stanza da letto mia e di Irene…
- Scaldi dell’acqua e prenda pezze di stoffa. Molte!- mi ordinò.
 
Ghermii dalla madia tutti gli asciugamani che riuscii a prendere, e misi una tinozza d’acqua sul fuoco del camino.
Ad ogni grido della mia amata, serravo le palpebre.
Era una tortura sentirla urlare…
 
POV WATSON
 
Sangue sulle lenzuola.
Troppo.
Miss Adler si teneva il ventre, senza mai smettere di gridare…
- Deve stare tranquilla.
Tranquilla, ha capito? Deve calmarsi…-
- Come… diavolo… fac-cio, Watson!- esclamò, artigliando le lenzuola…
Deglutii.
E dal continuo afflusso di sangue non mi fu difficile capire che la situazione si stava rivelando essere grave.
Molto grave.
 
Holmes arrivò con stoffe pulite ed acqua calda.
Fu quando vide il viscoso liquido rosso inzuppare le candide lenzuola che… si allontanò, terrorizzato.
- C-Che suc-cede, Watson?!-
Finsi di non aver udito la sua domanda, tacendo, per evitare di rispondergli…
 
Altro grido di miss Adler.
La fronte della donna s’imperlò di sudore…
Tamponai il sangue…
- Deve… spingere, miss…  Spinga…-
Lei annuì, facendolo…
Holmes, da buon compagno, andò a far forza alla sua amata, prendendole la mano…
- Tesoro… Va tutto a… a meraviglia…-
 
Fu in quell’esatto istante che Irene Adler perse conoscenza.
Lo sguardo di Holmes si fece sgomento.
- Irene!-
Il mio amico prese a chiamarla…
E la schiaffeggiò leggermente.
 
Non si riprese…
 
- Watson, Watson!-  esclamò – L-La prego… La scongiuro, faccia qualcosa!- m’implorò…
Sì.
Sherlock Holmes m’implorò.

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Capitolo 6
*** I can't choose! ***


POV WATSON
 
Situazione alquanto critica, purtroppo. Con due sole soluzioni possibili.
Sospirai, affranto, coperto dal sangue di miss Adler…
- Watson!- mi chiamò il mio più caro amico, disperato…
Non potevo chiedergli di fare una scelta del genere…
- Holmes…- la mia voce risultò essere poco più di un sussurro.
Mi fissò; gli occhi sbarrati.
- Miss Adler ha… perso molto, molto sangue e… senza un coagulante non passerà la notte…-
Il mio socio sbiancò.
Sembrava che uno dei suoi peggiori incubi si fosse appena concretizzato nella realtà…
- Ma, vede…  Per… i pre-nascituri il coagulante risulta essere… un veleno…-
 
POV HOLMES
 
Non poteva essere reale. No. Doveva essere solo uno dei miei ennesimi incubi…!
Perdere Irene!
La Donna! L’essenza stessa della mia esistenza…!
Chiusi gli occhi, per un istante, sperando di riaprirli e, così facendo, di risvegliarmi…
Inutile.
Stava accadendo davvero
 
Implicitamente, Watson mi stava mettendo di fronte ad una scelta tremenda.
O Irene o mio figlio.
 
Crollai, senza smettere di tener il palmo sudato della mia amata.
- Come posso… decretare la… salvezza dell’uno o dell’altra?! – esclamai, terrorizzato - Non posso scegliere, Watson!-
Il dottore mi fissò.
- Non può. Ma deve…- esalò…

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Capitolo 7
*** Coagulant ***


POV HOLMES
 
Se avessi scelto il bambino, avrei perso l’unica donna che avrei mai amato.
Ma se avessi scelto lei… Irene mi avrebbe odiato per tutta la vita.
No, non potevo perderla. Per nessuna ragione al mondo.
- Salvi Irene! Per l’amor del cielo, salvi la mia gioia, Watson!- mi arresi…
Il dottore non tergiversò.
Afferrò il botticino e la siringa…
 
Il mio cuore si fece pesante…
Immensamente pesante…
 
- Su, tesoro, riprenditi…-
Con un paio di leggeri schiaffi, la mia adorata si riprese appena.
- Miss Adler… Spinga. Spinga!- le ricordò Watson, appena prima di iniettare il siero della sua salvezza; la condanna per mio figlio non ancora nato.
- Non… ce… la fac-cio…- sibilò la mia adorata…
Mi scese una lacrima.
Una sola lacrima dettata dalla tensione…
- Sher-lock… perché… pian-gi?-
- Spingi!- esclamai – Amore mio, spingi, spingi!-
Con un grido, esaudì il mio desiderio…
 
POV WATSON
 
Stava spingendo con tutte le sue forze…
E il flusso di sangue si stava arrestando…
Il coagulante stava facendo effetto…
- Così, così, miss Adler!-
Vidi la nuca del bambino…
- Holmes, le forbici sterilizzate, presto…!-
Un urlo della donna…
- Tagli il cordone…-
Il mio amico era uno straccio.
Temetti che stesse per svenire…
Una sforbiciata del padre, e il bambino poté dichiararsi nato.
- E’ un maschietto…!-
 
Ma non pianse.
Come da mie previsioni.

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Capitolo 8
*** Why doesn't he cry? ***


POV HOLMES
 
Nessun pianto di bimbo.
 
Deglutii, ingollando così una seconda lacrima.
Sì, Irene mi avrebbe odiato.
 
La mia amata crollò ansante sui cuscini, debole come non mai…
Ritornai da lei, prendendole la mano.
- U-Un… m-maschietto…- esalò, sorridente…
- Sh… Riposa, ora…- feci; un groppo in gola.
- F-Famme-lo ab-bracciare… -
 
Watson sculacciò appena il bambino…
Ancora silenzio.
- Gioia… Nostro figlio…-
Come potevo dirglielo?
- P-Perché… non… piange, Sherlock?-
Non riuscii a rispondere alla sua domanda…
 
Quando i suoi occhi si posarono nei miei… Lei capì.
- NO!- gridò, disperata… - E’ n-nato mor-to! Oh, no, no, no…!-
L’abbracciai.
Con le sue minime forze… Pianse
- N-Non sono nean-che… in grado di… dar-ti un… fi-glio, Sherlock… C-Che donna s-sono…?-
La strinsi, cercando di rinfrancarla…
- Non dire così… Non è colpa tua, gioia… -
“E’ colpa mia…”
 
Watson fece un altro tentativo.
In quell’istante… Un gemito.
Un gemito… di bimbo.

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Capitolo 9
*** He's alive! ***


POV IRENE ADLER
 
Fu il più bel suono della mia vita.
- Holmes… Miss Adler!- esclamò Watson, prendendolo in braccio e lavandolo...
- E’…-
- E’ vivo…- sussurrai…
Un enorme, rinfrancante sorriso di sollievo si dipinse sul volto del mio amato.
Che mi strinse, con ritrovato vigore…
- Non… aveva voglia di piangere…- sussurrò Watson, felice quanto noi genitori - Fortunatamente, ha tagliato il cordone ombelicale prima della diffusione del coagulante nel piccolo, Holmes…-
Fissai il mio amore.
- Che…?-
Sherlock sospirò.
- Hai avuto una spaventosa emorragia, cara… E la sostanza che il dottore ti ha iniettato… poteva far del male al bambino…-
Si morse un labbro.
- Mi dispiace di aver agito così, ma… Non potevo vederti morire…- aggiunse.
Sorrisi, carezzandogli una gota.
- E’… andato tutto bene. Non crucciarti…- lo rassicurai…
Watson ci portò nostro figlio, che solo in quel momento scoppiò a piangere...
Fui io la prima ad accoglierlo tra le mie braccia…
- Ho controllato il suo cuoricino. Sta bene…- ci riferì il caro dottore…
Il nostro piccolo smise di disperarsi, per fissare i suoi genitori…
- Guarda… Guarda, Sherlock! E’…-
- …perfetto.- concluse lui per me.
Mi baciò la nuca, teneramente.

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Capitolo 10
*** Little John...? ***


- Il piccolo John…- sussurrò Irene, felice e soddisfatta come non mai.
Sorrisi.
- Permettete?- s’intromise il dottore…
Lo fissammo.
- John?- chiese conferma…
Annuimmo.
- Ma vostro figlio non ha i baffi! Non può portare il nome di un baffuto…!- esclamò, scherzoso.
Mi strappò una risata.
- Allora… William.- sussurrò appena Irene, fissandomi, eloquente.
Altro mio sorriso.
- William gli calza a pennello, gioia…- feci, con un sorriso.
- M-Ma… io scherzavo, signori!- protestò Watson – Anzi,  sarebbe un onore dare il mio nome a vostro figlio…!-
- Watson, Watson… Aveva ragione lei. Niente baffi, niente John.-
Un mio sorriso.
E il dottore alzò gli occhi al cielo.
 
Io ero padre.
Padre di un bambino perfetto.
Padre di William Adler Holmes.
E… .
Ne ero felice.
Davvero, davvero felice.

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