Then Came You

di ManuBlackVIP
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue- The Kiss ***
Capitolo 2: *** Lightstick ***
Capitolo 3: *** PINK AND RAINBOW-FILLED PAJAMAS (Part I) ***
Capitolo 4: *** PINK AND RAINBOW-FILLED PAJAMAS (Part II) ***
Capitolo 5: *** Cars Everywhere (Part I) ***
Capitolo 6: *** Cars Everywhere (Part II) ***
Capitolo 7: *** Chanyeol's Boyfriend (PartI) ***
Capitolo 8: *** Chanyeol's Boyfriend (PartII) ***
Capitolo 9: *** The Sweetest ***
Capitolo 10: *** What a Circus (Part I) ***
Capitolo 11: *** What a Circus (Part II) ***
Capitolo 12: *** Written And Spoken (PartI) ***
Capitolo 13: *** Written And Spoken (PartII) ***
Capitolo 14: *** Because You're Mine (Part I) ***
Capitolo 15: *** Because You're Mine (Part II) ***
Capitolo 16: *** (>_<) (>_<) (>_<) ***
Capitolo 17: *** And It Will Hurt (Part I) ***
Capitolo 18: *** And It Will Hurt (Part II) ***
Capitolo 19: *** I'll Try To Make It Better (Part I) ***
Capitolo 20: *** I'll Try To Make It Better (Part II) ***
Capitolo 21: *** Let's Pretend ***
Capitolo 22: *** Just in Time ***
Capitolo 23: *** All I Want Is You (Part I) ***
Capitolo 24: *** All I Want Is You (Part II) ***
Capitolo 25: *** Never Let Go ***
Capitolo 26: *** Rule Number One ***
Capitolo 27: *** XOXO ***
Capitolo 28: *** STOP ***



Capitolo 1
*** Prologue- The Kiss ***


*Angolo dell'autrice: 

Salve a tutti! ^-^/ Sono peggio di una mosca, sono ovunque X°D Questo periodo non sono troppo ispirata per aggiornare le mie fanfic..in compenso, però, ho voglia di tradurre! :D
E ho scelto questa stupenda fanfic che ho letto su asianfanfic e che è scritta da YoungWoo17. *^*
A me è piaciuta tanto, spero che in tanti la leggerete, anche se è una rating verde *povere fluff rating verde snobbate da mezzo mondo ;A;*
Eccovi dunque il primo capitolo *l'unico corto, gli altri sono decisamente più lunghi*








Se si fosse trattata solo dell’ennesima ordinaria giornata, Park Chanyeol sarebbe semplicemente rimasto dentro la sua nera C4 Corvette e aspettato aiuto, aspettato che il suo assistente-barra-bodyguard-barra-migliore amico Huang Zitao venisse a prenderlo e portassero la sua amata macchina, Joey, a riparare.
Ma non era un giorno qualunque. Quel  giorno, la sua agenzia avrebbe firmato un contratto con un nuovo cantante e avrebbero lanciato una collaborazione che avrebbe spaccato nel mondo della musica. E, dannazione, lui era in ritardo.
Si passò la mano attraverso i suoi capelli color sabbia, leggermente mossi.  Chanyeol lanciò un’occhiata impaziente all’orologio, la fronte corrugata e delle adorabili fossette sulle guance che addolcivano la sua espressione dura nel suo bel volto.
Nessuno, guardandolo, avrebbe mai sospettato che lui fosse uno dei nomi più potenti  nel mondo dello spettacolo. Il suo aspetto trasudava ricchezza, con la sua camicia bianca, la cravatta a righe, nera come i pantaloni di marca che mettevano in risalto le sue lunghe gambe.  Ma con la sua giacca poggiata sul braccio sinistro, Chanyeol sembrava più un modello che il presidente in carica della più grande agenzia di idol del paese.
Il suo cellulare vibrò. “Sarò lì tra mezz’ora” diceva il messaggio. Chanyeol pensò che ormai era inutile che Zitao arrivasse o meno, perché non sarebbe stato in mezz’ora.  Non aveva intenzione di aspettare per la sua auto, con quel caldo. Aveva bisogno di andare in ufficio immediatamente. Così, Chanyeol provò qualcosa di mai tentato prima e andò alla fermata dell’autobus, pur sembrando a disagio e fuori luogo.
Le ahjummas alla sua destra stavano guardando con aria strana sia lui che il suo ombrello nero. Chanyeol alzò le spalle; facevacaldo.  Non aveva intenzione di arrivare in ufficio stanco e sudato, ecco il perché dell’ombrello. Guardò nuovamente l’orologio. Mancavano 15 minuti all’inizio del meeting. Dannazione.
Chanyeol alzò il pugno al cielo, quando finalmente scorse il pullman verde dei trasporti pubblici avvicinarsi alla fermata.  Le persone si ammassarono, spingendo indietro Chanyeol per salire.
Tenendo all’ordine e alla perfezione, Chanyeol arretrò per non finire nella mischia e rischiare che i suoi vestiti si rovinassero.  Stava per chiudere l’ombrello e salire nel pullman, quando, d’un tratto, una mano sul suo braccio lo trattenne con forza.
Sarebbe caduto di sedere, se non fosse stato per la salda presa sul suo braccio che lo costrinse bruscamente a voltarsi a sinistra. Rimase incantato nel trovarsi davanti un bellissimo sconosciuto.
La cima della testa del ragazzo sconosciuto arrivava a malapena al naso di Chanyeol. Ma, prima che potesse registrare altri particolari, il ragazzo, tenendolo ancora per il braccio, si alzò in punta di piedi, lanciò una rapida occhiata alle sue labbra e lo baciò.  Lo. Baciò.
Gli occhi di Chanyeol si spalancarono per lo stupore.  ODDIO.  Il suo cuore era vicino al collasso. Questo era..lui era..  non riusciva a muoversi  Questo..lui..  non si accorse delle sue palpebre che lentamente si chiudevano.  Questo è stato..  Non si accorse della mano sollevata per attirare il ragazzo più vicino.  Dio questo è davvero..  le soffici labbra incollate alle sue, si mossero una, due volte. Poi, proprio come erano comparse, le labbra sparirono. Chanyeol aprì gli occhi e lo sconosciuto era..sparito.  Diamine.
Si guardò intorno per cercarlo, ma sembrava svanito nel nulla.
Tornando lentamente in sé, scosse la testa e realizzò che non solo il ragazzo, ma anche il bus era andato via. Doppio diamine.
Lasciato da solo e confuso, Chanyeol si portò le dita alle labbra.  Cos’è appena successo?




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Capitolo 2
*** Lightstick ***





Baekhyun lanciò uno sguardo alle sue spalle per accertarsi che l’uomo che lo inseguiva avesse perso le sue tracce. Una risata senza fiato gli sfuggì dalle labbra, mentre continuava a correre lentamente.
Dovrebbero fare di meglio che inviare due criminali a prenderlo, per di più in giacca e cravatta.
Era un bene che avessero già rinunciato. Si stava stancando, dopo aver corso senza sosta per sei blocchi di edifici. La maglietta gli si era incollata alla schiena per il sudore ed era in ritardo. Sicuramente Prez lo avrebbe sgridato. Ebbe un fremito al pensiero. Baekhyun era così impegnato nel tentare di inventare una scusa per il suo ritardo, che non notò subito l’uomo in occhiali e completo nero che lo aspettava alla fine della strada. -Ehi tu! Fermati!- gridò l’uomo.

Baekhyun sollevò lo sguardo.  NO.  Si fermò e iniziò a correre nella direzione opposta, ma vide che un altro complice bloccava quella via. Guardandosi intorno, notò una piccola strettoia tra due edifici e, senza pensarci un secondo, vi corse attraverso.  Poteva sentire i passi degli uomini alle sue spalle. Baekhyun corse più velocemente, il cuore che batteva all’impazzata.  Il rumore dei passi si stava affievolendo, ma non poteva fermarsi ora. Raggiunse la fine della strettoia e si ritrovò nella strada principale. Era all’aperto.
Si guardò attorno alla ricerca di un posto in cui nascondersi  e l’occhio gli cadde sulla folla alla fermata dell’autobus dall’altra parte della strada.  Perfetto.
Baekhyun immediatamente ci corse contro, con l’intenzione di nascondersi tra la gente.
Ebbe appena il tempo di attraversare la strada, prima che il semaforo diventasse verde e permettesse il passaggio delle macchine. Era completamente senza fiato e aveva bisogno di fermarsi.

Per sua sfortuna, il pullman arrivò e la folla cominciò a diminuire, man mano che la gente saliva sul pullman.
Ben presto non sarebbe rimasto nessuno.  Nel panico, afferrò il braccio dell’ultimo ragazzo rimasto e lo bloccò.
In verità, l’intento di Baekhyun era solamente quello di nascondersi sotto il grande ombrello nero del ragazzo e poi spiegare tutto al ragazzo arrabbiato che aveva appena perso il pullman.

Ma quando si trovò faccia a faccia con quel ragazzo alto, i pensieri di Baekhyun si annebbiarono. Si trattava sicuramente del più bel ragazzo che avesse mai visto e ora lo stava guardando con sorpresa, con i suoi bei occhi castani .
Non sapeva quanto ancora sarebbe rimasto così a fissarlo, se  non avesse sentito i passi dei due malviventi dietro di sé. Istintivamente, afferrò il braccio del ragazzo per far abbassare l’ombrello sulle loro teste e si sollevò in punta di piedi per nascondersi meglio. Baekhyun guardò di lato e vide due paia di gambe passare oltre la fermata dell’autobus  e salire sul veicolo, prima che questo partisse.
Baekhyun sospirò per il sollievo.

Tornare a guardare la faccia dello sconosciuto fu probabilmente il più grande errore che potesse fare, poiché, non appena gli occhi di Baekhyun si posarono sulle labbra vicinissime del ragazzo, il suo cervello andò nuovamente in corto circuito. Non riuscì a fermarsi.  Sentì il proprio corpo protendersi in avanti, come mosso da una forza invisibile. E poi lo baciò.

Sentì mille sensazioni nello stomaco, non appena le sue labbra si poggiarono su quelle morbide del ragazzo.
Non sapeva che fare, non aveva mai baciato nessuno prima, né era stato baciato.  Ma questo era..questo è.. Dio, lui è…  Baekhyun tornò in sé quando sentì la mano del ragazzo sulla sua spalla che lo attirava a sé.
Si ritrasse per riflesso e fece l’unica cosa che poteva fare. Corse via.

Baekhyun corse, svoltando in vicoletto e fermandosi solo quando fu certo di non essere seguito.
Respirando affannosamente, si toccò le labbra.  Cosa aveva appena fatto?  Sentiva le sue guance bruciare per la mortificazione.  Il tutto era durato pochi secondi, ma sembrava che il tempo fosse rallentato quando si trovava tra le braccia del ragazzo. Baekhyun scosse la testa. Tutto questo era stupido. Non avrebbe dovuto pensare a certe cose. Aveva ben altre cose più importanti a cui pensare, come trovare il modo che quelli non lo prendessero mai  e la sgridata che avrebbe ricevuto tra poco, quando prez si fosse accorto del suo ritardo.




*************************




Chanyeol era ancora in trance, quando salì nell’ascensore che lo avrebbe condotto al suo ufficio al diciassettesimo piano della KStar Entertainment. Continuava a rivivere mentalmente la scena alla fermata dell’autobus, per il poco che ricordava. Ed era difficile perché ancora non capiva cosa fosse successo.
Era tutto confuso, l’unico ricordo chiaro era la faccia del ragazzo e il bacio. Chi sei tu?  Chanyeol iniziava ad avere mal di testa.

-Chanyeol!- lo chiamò qualcuno, non appena le porte dell’ascensore si spalancarono. Alzò lo sguardo e vide suo cugino, Junmyeon, l’EVP* della compagnia. Aveva un’espressione preoccupata sul volto, quando si avvicinò a lui.
-Stai bene? Dove eri finito?- Junmyeon si passò una mano tra i scuri e mossi capelli. – ero preoccupato-
-Sto bene. La macchina si è rotta e ho dovuto prendere un bus- spiegò.
-Il bus?- chiese incredulo  -comunque sia, è la terza volta in un mese che capita. Forse è tempo di rimpiazzare Joey?-

Il ragazzo più alto lanciò un’occhiata fredda al cugino.
-Okay okay. Era solo un suggerimento, hai visto quel che è successo- La preoccupazione tornò sul volto di Junmyeon – Chanyeol è da un’ora che aspettiamo, quel fottuto manager mi sta dando sui nervi-
Chanyeol sollevò un sopracciglio. Era insolito per il gentile EVP parlar male di un’altra persona. Questo manager doveva essere davvero un bastardo.

-Dove sono?-
-Nel tuo ufficio- Junmyeon gli fece strada verso l’ufficio del Presidente. Chanyeol chinò il capo, salutando la segretaria di suo padre – e tecnicamente ora la sua- che sedeva al suo tavolo, fuori dalla porta.
Junmyeon spinse la pesante porta in mogano e la tenne aperta per Chanyeol.
Prendendo un profondo respiro e chiarendosi le idee, Chanyeol entrò. Sarebbero stati solo affari da quel momento in poi.

Le due figure nella stanza si alzarono dalle rispettive poltrone di pelle sulle quali sedevano, non appena Junmyeon e Chanyeol entrarono.
Chanyeol s’inchinò, prima di avvicinarsi e stringere loro la mano.
-Mi spiace di avervi fatto aspettare- disse serio – c’è stato solo un piccolo inconveniente. Sono Park Chanyeol-

Il ragazzo più basso vicino a lui sorrise e profonde fossette apparvero sulle sue guance, conferendogli un’aria angelica.  Questo dovrebbe essere il bastardo?
- Sono felice di incontrarti finalmente Presidente Park. Io sono Zhang Yixing e questo è il mio artista, Lu Han-  rispose l’uomo in coreano.

Chanyeol rivolse lo sguardo all’altro ragazzo, Lu Han. Ricevette un timido sorriso da lui, mentre si stringevano la mano. Ora capiva perché lo chiamavano Angel of the East. Sapeva che il ragazzo cinese fosse bello, ma di persona lo era infinitamente di più.
Con i suoi capelli biondi perfettamente sistemati, i tratti delicati e una corporatura esile, Lu Han era meraviglioso. Chanyeol pensò che se non fosse già innamorato, sarebbe stato un po’ interessato al ragazzo; ma ormai il suo cuore apparteneva già a qualcun altro.

Proprio allora, ecco che si sentì bussare alla porta. Voltarono le teste e videro entrare la più grande star della KSE, Do Kyungsoo. Chanyeol si sentì sciogliere, mentre Kyungsoo avanzava verso di loro. Non poteva farci nulla, non quando Kyungsoo sorrideva in quel modo, le sue labbra piene a forma di cuore,  i suoi grandi occhi gentili. Chanyeol pensava che fosse il miglior cantante al mondo.
Il suo cuore batté forte, quando Kyungsoo si mise al suo fianco.

-Sei in ritardo- lo ammonì scherzosamente Chanyeol.
-Scusa, sono stato trattenuto-
Sorrise a Kyungsoo, con un’espressione più dolce.  Si ricordò che si trovavano ad un meeting e subito cancellò dal viso quell’amorevole espressione e si rivolse ai nuovi arrivati.
-Vi presento il nostro Do Kyungsoo. Kyungsoo loro sono il manager Zhang YiXing e Lu Han-
-Piacere di incontrarvi, specie ora che state entrando a far parte della compagnia- li salutò Kyungsoo stringendo le mani ad entrambi.

-Questo è ancora da vedere- disse il manager e Chanyeol capì finalmente perché Junmyeon detestava il ragazzo. Il suo sorriso non raggiungeva gli occhi e stava studiando troppo Kyungsoo, per i gusti di Chanyeol.
-Beh, allora sediamoci e discutiamone-  Junmyeon fece cenno a tutti di sedersi. Chanyeol andò dietro la scrivania. Kyungsoo si sistemò con Junmyeon sul divano alla sua sinistra, mentre Yixing e Lu Han in quello a destra.

-I contratti sono già pronti, tutto ciò che manca sono le vostre firme. I termini sono già stati decisi.  Ammetto che sono rimasto sorpreso nel sapere che volevate incontrarmi comunque . Credo che il Signor Kim qui presente sia la persona adatta con cui discutere queste faccende- Lo sguardo di Chanyeol si poggiò sul manager.

Le labbra di YiXing si curvarono appena prima di rispondere. 
-Tratto tutto quello che riguarda Lu Han con la massima attenzione, sono certo che voi capiate. Lui è il migliore qui, quindi voglio il meglio per lui. Inoltre, volevo parlare con voi Mr Park-
Vi era un sottile insulto nel modo in cui YiXing aveva parlato e Chanyeol vide gli occhi di Junmyeon ridursi a due fessure.

-Mr Kim è il meglio- replicò. Il manager sorrise con indulgenza.  Lo sguardo di Chanyeol s’intensificò.
-Dato che siamo qui, Mr Zhang, mi può dire cosa la trattiene dal firmare il contratto?-
-Una bella domanda. Come ho detto, voglio il meglio per Lu Han. Abbiamo ricevuto innumerevoli offerte da tante agenzie che promettevano tanti benefici- Ci fu una leggera tensione dopo questo. Chanyeol lesse la sfida negli occhi del manager e lui non si sarebbe di certo tirato indietro.

-Credo che abbiamo già offerto il meglio per il tuo artista. Sono certo che molte agenzie vi abbiano fatto proposte simili, ma certamente non hanno superato le nostre. Non dimentichiamoci che noi siamo la KSE.
E’ vero quando dico che le altre agenzie sono misere barche a confronto con la nostra nave. Volete il meglio? La KSE lo è- Chanyeol si poggiò allo schienale, il ritratto della confidenza – ovviamente non vi costringeremo a firmare il contratto se non lo desiderate. Anche noi abbiamo dei dubbi, dato che dovremo frenare la carriera solista di Kyungsoo. Forse non dovrem--

-Non abbiamo detto che non firmeremo con voi. La nostra era solo un’osservazione- lo interruppe YiXing e Chanyeol seppe di aver vinto.
-Perfetto! Ho i contratti nel mio ufficio, se per favore ci spostiamo di là..-  Junmyun si alzò in piedi. I due cinesi fecero altrettanto.
-Di nuovo, è stato un piacere avervi incontrati, Manager Zhang, Lu Han- Chanyeol s’inchinò.  Una passeggiata.

Non ci volle molto prima che fu lasciato solo con Kyungsoo, il quale era rimasto in silenzio per tutto il tempo. – Stai bene? Non è da te essere in ritardo per un meeting importante. Ti sei sentito male?- chiese il suo amico d’infanzia, preoccupato. Il calore che Chanyeol aveva sentito quando era entrato nella stanza tornò. Kyungsoo era preoccupato per lui ed era una bella sensazione.
- Niente di grave. E’ solo Joey - replicò.

-Okay. Non ti dirò di rimpiazzare quella macchina, perché so quanto ci tieni, sin da quando il nonno Park te l’ha affidata. Ma non sarebbe il caso di usarne un’altra per il momento? Mi preoccupo davvero per te-
C’era una ruga sulla fronte di Kyungsoo che Chanyeol trovò decisamente adorabile – metti che Joey si rompa all’improvviso, che tu sei nel bel mezzo del nulla, che non ci sia segnale e Tao non possa trovarti, che--

 Chanyeol sorrise. – Kyungsoo, non esiste “il bel mezzo del nulla” in città. E Joey ha solamente bisogno di una piccola riparazione. Ma grazie per la tua preoccupazione- E grazie per aver pensato a me, pensò.
-Va bene- Kyungsoo si avviò verso la porta, ma poi si fermò per guardare nuovamente Chanyeol. –Oh, comunque domani ho del tempo libero. Ti va di andare a pranzo insieme? E’ da un po’ che non usciamo insieme-

Chanyeol cercò di mantenersi calmo, sebbene volesse saltare di gioia. –Okay- disse semplicemente.
-Bene allora- replicò il ragazzo più basso.
Chanyeol poteva percepire l’ampio sorriso sul suo volto. Un appuntamento! Beh, tecnicamente era un pranzo, ma era già un qualcosa! Kyungsoo lo salutò con un cenno prima di uscire dalla stanza, portandosi via un pezzo del cuore di Chanyeol con lui.




*********************



-Mi dispiace, prez-
-Non ti capisco Baekhyun-ah. Questo si suppone sia il primo fan event nella tua posizione di fan chant leader e noi, Starlings, prendiamo seriamente le nostre responsabilità- Jongdae, il presidente del fan club di Kyungsoo scosse la testa –non tolleriamo questo tipo di comportamento-
-Per favore Jongdae-sshi, sono davvero dispiaciuto. C’è stato un imprevisto e in più c’era un traffico pazzesco- Baekhyun sollevò la mano, come fosse sotto giuramento. – non sarò mai più in ritardo, lo giuro prez!-

Ancora nessuna risposta dal leader, quindi afferrò il suo braccio e sfoderò la sua arma segreta: gli occhi da cucciolo.
–Per favoreee. Ho lavorato sodo per ottenere quella posizione. E tu sai quanto io ami questo fan club. Ti prego-
Ovviamente nessuno riusciva a resistere ai suoi occhi da cucciolo. Nessuno.

-Oh, va bene. Lascerò correre per questa volta, dato che sei mio amico. Ma la prossima volta sarai retrocesso. Comunque, come mai sei così stanco?- chiese il presidente del fan club.
-Perché ho corso per arrivare qui- rispose. Lo aveva fatto sul serio.
-Faremo meglio a prepararci ora. Kyungsoo sta per arrivare per il mini fan meeting-

Baekhyun annuì con entusiasmo.  Si trovavano per terra, di fronte all’edificio della KSE, dove si sarebbe tenuto il fan meeting di Kyungsoo oggi. Era davvero eccitato perché sarebbe stato in prima fila per la prima volta. Inoltre avrebbe coordinato i fan chants che aveva imparato a memoria con tutto il cuore.
Baekhyun era un fan di Kyungsoo sin dal suo debutto, tre anni fa. Il suo primo singolo, I’ll be there, aveva aiutato Baekhyun a superare la morte dei genitori.

Poco tempo dopo, un membro dello staff della compagnia si avvicinò e parlò con Jongdae. La donna annunciò che Kyungsoo sarebbe arrivato tra 5 minuti. Baekhyun riusciva a stento a trattenere la sua felicità. Forse oggi sarebbe riuscito anche a stringere la mano del suo idol!
-Ragazzi! Preparate lightstick e banner!!- Jongdae annunciò al centinaio di fans presenti.
Baekhyun cercò il suo lightsick, ma la tasca posteriore era vuota. Dove era finito?
Controllò tutte le tasche della sua felpa, ma non c’era. Voleva piangere. Forse lo aveva perso durante la fuga. Un altro punto contro quei tizi, pensò Baekhyun.

-Dov’è il tuo lightstick?- gli chiese Jongdae.
-Non lo so, prez. Non lo so- rispose Baekhyun abbattuto.
-Non piangere Baekhyun ah. Per fortuna ne ho uno extra. Abbine cura- Porse il luminoso lightstick giallo a Baekhyun. All’estremità vi era una stella, con la il nome Kyungsoo al centro e le lettere Starlings scritte intorno. Il loro simbolo era una stella, perché per loro, i Starlings, Kyungsoo era la stella più preziosa.

-Grazie Jongdae-shi. Non lo perderò questa volta-
Una scintillante cabriolet rossa parcheggiò vicino all’entrata e ne scese un ragazzo alto dai capelli neri e in un all-black outfit. Sembrava più giovane di Baekhyun. Il ragazzo aspettò affianco allo sportello dei passeggeri.  Baekhyun era distratto a contemplare il giovane, quando sentì una leggera agitazione non appena le porte della compagnia si aprirono. Baekhyun allungò il collo, sperando di vedere il suo idol. Ma solo un paio di uomini in completo uscirono.

Stava per distogliere lo sguardo, quando notò il più alto tra loro. Sembrava familiare.
Non appena il gruppo fu più vicino al posto in cui Baekhyun si trovava, ebbe una visuale migliore.
“OMG..” Girò svelto le spalle. Era il ragazzo dell’ombrello!  Quello che aveva baciato prima!  Che ci fa qua?
Lanciò un’ occhiata furtiva,sospirando di sollievo nel notare che il ragazzo non poteva vederlo.
Seguì con lo sguardo il ragazzo biondo camminare fino alla macchina rossa, dove il ragazzo con i capelli neri aprì lo sportello del passeggero per lui. Doveva essere un pezzo grosso allora.

-Perché ti nascondi, chi stai guardando?- Jongdae gli toccò la spalla.
-Chi è quello?- chiese Baekhyun, indicando il ragazzo dell’ombrello.
-Bellissimo vero? E’ Park Chanyeol. Le persone lo chamano Ice Tower, beh perché dicono abbia un cuore gelido- disse Jongdae – ma se tu sei il figlio di una delle più ricche famiglie della città e l’attuale presidente della KSE, beh puoi permetterti di essere freddo quanto vuoi-
-Presidente?- chiese Baekhyun sorpreso – ma non è troppo giovane per esserlo?-
-Si, ma ho sentito che suo padre, il precedente Presidente Park, sia forzato al riposo dopo aver avuto un ictus, quindi ora è suo figlio ad essere il presidente della KSE-
-Oh- Baekhyun si portò una mano alle labbra, arrossendo al ricordo di quanto accaduto poco prima.

Park Chanyeol. I suoi occhi seguirono la macchina rossa, finché non sparì alla vista. Park Chanyeol.
Ci fu un improvviso boato di urla eccitate. Baekhyun realizzò che Do Kyungsoo era a pochi metri da lui. Iniziò ad urlare con quanto fiato aveva in corpo e si dimenticò di ragazzi biondi, ombrelli e baci alle fermate dell’autobus.



*********************



-Ammettilo, ti ha strapazzato- rise Luhan – Zhang YiXing strapazzato da un ragazzo-
YiXing lanciò un’occhiataccia al cantante biondo seduto dietro di lui nel van. Era stanco di Luhan che si prendeva gioco di lui per quanto accaduto poco prima. Avendo sentito che il Presidente Park era stato rimpiazzato da un ragazzo di appena 22 anni, aveva pensato di poterlo intimidire per poter ottenere maggiori vantaggi per Luhan. Ma si era rivelato un ragazzo molto acuto, forse più astuto del padre. YiXing ricordava lo sguardo freddo di Park Chanyeol mentre lo studiava.

-Non mi ha strapazzato. E’ andato tutto secondo i piani-
-Si, i loro piani- Luhan rise di nuovo – pensavo che avessi detto li avessi in pugno. Eri totalmente terrorizzato da quel Park Chanyeol-

-Non lo ero. Ma con lui potremmo incontrare resistenza. Ammetto di averlo sottovalutato. Lui non può essere manipolato, ma gli altri sono semplici. Specialmente quel Kim Junmyeon-  YiXing pensava di poter facilmente costringere l’EVP ad eseguire ogni suo comando  – ti farò diventare una grande star qui in Corea. Anche più grande di quel Do Kyungsoo di cui si vantano tanto-

-Lo so- il ragazzo biondo sembrò annoiato all’improvviso.
-Ma ti avverto. Ti conosco, so quanto sei stronzo. Per favore, cerca di non farlo notare nel mentre che sei qui. E sii gentile con quel Do Kyungsoo - Aveva notato come Park Chanyeol lo guardava. Era abbastanza sicuro che il ragazzo fosse infatuato del cantante. Il ragazzo più alto guardava tutti con freddezza, ma il suo sguardo si addolciva quando si posava su Kyungsoo. –se non vuoi essere strapazzato pure tu, non fare casini con il tuo nuovo partner-




*************************




Si stava facendo tardi e Baekhyun era stanco. Sebbene si sentisse euforico per il fan meeting  (Kyungsoo gli aveva fatto un cenno!), ora doveva tornare alla realtà. La realtà i cui non poteva tornare a casa perché quei malviventi potevano essere lì ad aspettarlo, la realtà in cui aveva a malapena i soldi per sfamarsi e non per permettersi una stanza in un motel. L’unico suo possesso erano i vestiti e il lightstick che teneva in mano.  Gemette.

Non era sempre stato così.  Le cose erano cambiate bruscamente quel giorno, sette mesi fa, quando scoprì che i soldi che i genitori gli avevano lasciato erano spariti. E poi ci fu lo scandalo. Fu così inaspettato che non seppe che fare. Fu costretto ad abbandonare la scuola, a lasciare i suoi amici per quello che era successo. Non gli era rimasto più nulla.
Ora non poteva nemmeno guardare la foto incorniciata dei suoi genitori che era sempre sopra il suo comodino. Sentì gli occhi inumidirsi. Baekhyun sapeva che piangere non serviva a niente, non avrebbe cambiato le cose, quindi prese un profondo respiro e accese il lightstick.  Guardò la luce gialla brillare. Era come avere un pezzo di paradiso tra le mani. Le sue labbra si curvarono in un sorriso. C’erano ancora alcune cose di cui essere grato.

Entrò in un piccolo ristorante di noodles e si sentì sollevato perché i prezzi erano bassi.  Baekhyun iniziava però a disperarsi, man mano che la notte si faceva più buia.
Stava pensando a dove avrebbe potuto passare la notte, quando un servizio nella TV vicino al tavolo attirò la sua attenzione. Rumor di un imminente evento alla KSE e una collaborazione tra due top star dell’Asia.
Un’immagine di un bel ragazzo apparve sullo schermo. Baekhyun la fissò, il suo cervello iniziava a frullare. Park Chanyeol.



************************



-Si. Rilasciate il primo teaser domani, come da programma. Si, okay- Chanyeol chiuse la chiamata. Guardò la città scorrere fuori dal finestrino della macchina di Zitao. Era stata una lunga giornata e non vedeva l’ora di tornare a casa e mettersi sotto le coperte. Amava il suo lavoro e il fatto che gli fosse stata data la possibilità di condurre l’agenzia, anche se temporaneamente. Amava sapere che stava facendo qualcosa che avrebbe reso i suoi genitori orgogliosi. Ma a volte, come oggi, era stancante.

-Beh hai fatto in fretta- disse Zitao, lanciandogli un’occhiata mentre guidava. Chanyeol non lasciava che nessuno guidasse per lui. Non si fidava di lasciare la sua vita nelle mani di qualcun altro. Ma se si trattava di Zitao, lo avrebbe fatto. Era cresciuto con la consapevolezza di poter affidare la sua vita a Zitao, come suo padre l’aveva affidata al padre di Zitao.
-Cosa?-
-Il primo teaser uscirà domani e ho sentito poco fa da Junmyeon-hyung che i preparativi per l’evento erano già in corso ancora prima che incontraste quella gente cinese-
Chanyeol sorrise al modo in cui Zitao parlava della “gente cinese”,  come se lui non fosse uno di loro. –pensavo volessero incontrarti perché esitavano-

-Loro forse, io no. Non avevo dubbi sul risultato del meeting. Ero sicuro che avrebbero firmato-
-Ovviamente- sogghignò Tao – chi può dire di no a Park Chanyeol?-
Le persone comuni non avrebbero osato parlare in quel modo a Chanyeol, ma non Zitao. Parlava con sfacciataggine, ma a Chanyeol non importava. Forse perché si conoscevano da una vita o forse perché Chanyeol sapeva che Zitao poteva prenderlo a calci in qualsiasi momento.

-Comunque..come sta Joey?- voleva essere sicuro che la sua macchina fosse apposto.
-L’ho portata subito a riparare, non appena ho ricevuto la tua chiamata. Ci vorrà una settimana per rimetterla in sesto-
-Una settimana!! Ma--
-Nessun ma, Vostra Grazia. E’ colpa tua, quella macchina è così vecchia che potrebbe essere tua madre-
-Me l’ha affidata Nonno-
-Si, ma non ti ha detto di guidarla ogni giorno- fece una pausa, mentre eseguiva una manovra per parcheggiare di fronte al lussuoso appartamento di Chanyeol – non sprecherò il mio tempo per convincerti ad usare un’altra macchina, so che non mi ascolteresti comunque. Guiderò io per te a partire da domani, finché Joey non sarà riparata. Quindi vedi di svegliarti presto-
-Ti ho mai detto quanto sei impertinente?- chiese al più giovane.
Chanyeol scese dalla macchina e salutò Zitao, prima che ripartisse.

A casa finalmente, pensò, avviandosi all’entrata dell’edificio. L’indomani ci sarebbero state molte cose eccitanti, come il rilascio del primo teaser e il pranzo con Kyungsoo. Chanyeol aveva voglia di ridere e, dato che non c’era nessuno intorno, lo fece.

Si spaventò a morte, quando sentì qualcuno toccargli la spalla e fu sorpreso quando vide di chi si trattava. Era il ragazzo della fermata dell’autobus!
Fece un passo indietro, orripilato, e, ricordando cosa aveva fatto prima il ragazzo, si coprì la bocca con una mano mentre con l’altra faceva cenno al ragazzo di stare lontano.

-Non avvicinarti!-
Lo sconosciuto rise e fece un salto in avanti (un salto proprio!), facendo arretrare Chanyeol di un altro passo.
Era ancora a pochi passi dalla porta in vetro dell’edificio.
-Cosa vuoi? Chi sei?-
-Non c’è bisogno di aver paura- Chanyeol sobbalzò spaventato quando il ragazzo tese una mano, ma poi realizzò che era solo per un saluto.

-Mi chiamo Byun Baekhyun. Tu sei Park Chanyeol. D’ora in poi vivrò con te-
-Cosa?!- esclamò Chanyeol esterrefatto, dimenticandosi di coprirsi la bocca –Cosa?-
-Ho detto che vengo a vivere da te- Il ragazzo, Byun Baekhyun, sorrise di nuovo e Chanyeol lo avrebbe trovato carino, se non pensasse che fosse pazzo.
-E perché mai dovrei lasciare che qualcuno che nemmeno conosco viva con me?- chiese incredulo.
Ci fu una breve pausa, in cui il ragazzo più basso chinò la testa, come immerso nei pensieri. Ma poi sollevò nuovamente la testa. Le guance erano lievemente colorate di rosa.
-Perché ho dato a te il mio primo bacio- rispose Baekhyun.

Nominando il bacio, Chanyeol poggiò lo sguardo sulle labbra del ragazzo e ricordò quanto fossero soffici e quanto..scosse la testa per scacciare via quei pensieri .
-Non te l’ho chiesto!- esclamò Chanyeol, certo di essere arrossito come una ragazzina.
-Ma io te l’ho dato comunque- Lo sconosciuto aveva anche l’audacia di mettere il broncio!
-Chiamo la polizia!- minacciò Chanyeol. Il ragazzo sembrava innocuo, ma non poteva esserne certo.

-Non c’è bisogno- il ragazzo roteò gli occhi- non volevo farlo, ma non mi lasci altra scelta..-
Chanyeol vide il ragazzo cercare qualcosa nella tasca posteriore e si allarmò, pronto all’attacco.
E se avesse tirato fuori un coltello o una pistola? Era pronto a gridare aiuto, quando il ragazzo estrasse la mano dalla tasca. Chanyeol sollevò le mani, girò la testa, pronto al dolore. Ma non accadde nulla.
Aprì lentamente gli occhi e vide un oggetto giallo e luminoso davanti alla sua faccia.

-Sei stato cattivo, quindi ti meriti questo. Io ti maledico, principe crudele!- lo sconosciuto agitò il lightstick e toccò la punta del naso di Chanyeol  –tu diventerai una patata!!-
Shockato, Chanyeol guardò prima il lightstick e poi il ragazzo. –Tu sei pazzo-
Byun Baekhyun sospirò. –Forse lo sono. Non so davvero che ci faccio qua- Improvvisamente sembrava triste.
Si raddrizzò e allontanò il lightstick dal volto di Chanyeol.  Il ragazzo più alto riconobbe il design.

-Questo è un lightstick dei Starlings-
-Si, sono un fan di DO Kyungsoo- il ragazzo sorrise nuovamente. Non sapeva perché, ma si sentiva un po’…rilassato? –sono uno dei suoi più grandi fans. So tutto di lui, chiedimi qualsiasi cosa, il colore preferito, cibo, oroscopo, altezza, qualsiasi cosa. Ho memorizzato il suo profilo nel sito ufficiale. So quale è il suo ideal type, il suo..-

Chanyeol si era fermato alle parole “cibo” e “ideal type”. Si ricordò del pranzo domani.
Era strano e aveva paura di poter essere contaminato dalla follia di questo strano ragazzo, ma iniziava a pensare che gli sarebbe potuto essere d’aiuto.

-…poco fa ero al fan meeting e ho incontrato DO Kyungsoo! Quanto è stato fantastico? E’ stato allora che ti ho visto e ho saputo chi fossi. Ho fatto delle ricerche online e poi sono venuto qui, pensando che mi avresti dato una mano..ma chi voglio prendere in giro..? – il ragazzo si fermò un attimo per prendere fiato – Beh, Park Chanyeol è stato bello incontrarti! Buona giornata!-
-Aspetta, Baekhyun, giusto?- Il ragazzo più basso annuì. – perché vuoi vivere con me?-
Il ragazzo gli regalò un sorriso che non raggiungeva però gli occhi.
-Sembrerà stupido, ma ho pensato che tu fossi l’unica persona di cui potermi fidare e… non ho nessun altro posto in cui andare-

Chanyeol fu stupito dalla risposta del ragazzo. Se lui era l’unica persona di cui potersi fidare, significava che quel ragazzo non aveva davvero nessuno. Solo la disperazione può portare un ragazzo a fidarsi di uno sconosciuto. E forse anche Chanyeol era disperato, perché credette alle parole di Baekhyun.
-Ti lascerò restare per stanotte-
-Cosa? Davvero??- gli occhi del ragazzo si ingrandirono.
Chanyeol sapeva che se ne sarebbe pentito, ma sarebbe potuto essere d’aiuto per il suo pranzo e Baekhyun aveva detto di conoscere l’ideal type di Kyungsoo.
-Si, ma dovrai fare qualcosa per me-
-Farò tutto quello che vuoi!-
-Tutto?-
Baekhyun annuì, serio. –Si, a meno che non involva qualche parte del mio corpo-
Chanyeol balbettò. –Cosa stai dicendo?? Non voglio nulla che abbia a che fare con il tuo corpo!-
-Non si sa mai-
-Penso di aver cambiato idea..-
-No, no! Scherzavo.  Farò tutto quello che vuoi, per favore lasciami restare per stanotte-
Chanyeol si addolcì, ma solo perché pensava che il ragazzo sembrava un cucciolo.
-Okay, andiamo-





 

****************

note. EVP = Executive Vice President



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Capitolo 3
*** PINK AND RAINBOW-FILLED PAJAMAS (Part I) ***


*vi ricordo che questa è una traduzione della fanfic di YoungWoo17 ^-^ Questo capitolo è decisamente lungo, quindi ho deciso di dividerlo in due parti *l'originale non è diviso*
Buona lettura e fatemi sapere che ne pensate! ^.^/*






Chanyeol sapeva che prima o poi si sarebbe pentito di quella decisione, ma, guardando in basso verso il ragazzo che stava al suo fianco come un cagnolino sperduto, si disse che era troppo tardi per tornare indietro, dato che erano già all’interno dello spazioso appartamento.
Il ragazzo aveva l’indice davanti alle labbra, mentre esaminava il luogo. Chanyeol pensò che fosse troppo tardi per il ragazzo per sentirsi imbarazzato, quando era stato lui stesso a chiedere se poteva restare per la notte. Andò a sinistra, verso il soggiorno, togliendosi la giacca e poggiandola sullo schienale del divano bianco. Si aspettava che Baekhyun lo seguisse e rimase sorpreso, notando che il ragazzo non si era mosso ed era ancora vicino alla porta.

-Hai intenzione di rimanere lì tutta la notte?- Al suono della sua voce profonda, Baekhyun si riscosse e lo guardò, sorprendendo Chanyeol  con suo aspetto così innocente. Le sue energie sembravano essersi esaurite nel breve tragitto in ascensore. Baekhyun si avvicinò lentamente, fermandosi a pochi passi da lui.
Con la sua felpa gialla e i pantaloni blu, dava un tocco di colore all’appartamento bianco e nero di Chanyeol.
Indicò il divano. – Tu. Siediti.-

Baekhyun obbedì immediatamente, sedendosi di fronte a Chanyeol, che stava in piedi. Le sue mani erano poggiate sulle cosce e il lightstick era tra di loro. Osservava Chanyeol, aspettando qualcosa e mordendosi il labbro inferiore. Chanyeol non poté fare a meno di essere rapito alla vista dei bianchi denti che tormentavano quelle labbra così soffici..e lui sapeva quanto fossero soffici, perché quella mattina … Dannazione.  Non aveva intenzione di riportare alla mente certi ricordi e ne era seccato, ecco perché il suo tono risultò più aspro del dovuto.

-Potresti mettere via quel coso?-
-Cosa? Il lightstick?- Baekhyun lo agitò nuovamente, sorridendo rilassato.
-Si- rispose. Non era sua intenzione mettere a proprio agio il ragazzo, ma apparentemente lo aveva fatto.
Baekhyun poggiò il lightstick nel tavolino accanto a lui.
-Non c’è bisogno di aver paura. Non ti trasformerò davvero in una patata-
-Non ho paura- replicò indignato.
-Essere una patata non è così male. Saresti tutto tondo, marrone e morbido se bollito, assolutamente meraviglioso con un po’ di sale e burro. Ancor più delizioso se fatto arrosto. Non ti piace il purè di patate?-
-Si, mi piace-  Che diamine sta dicendo?  Non aveva tempo per parlare di patate, arrosto o meno. – Non ti ho permesso di restare qui per parlare di patate-

-Sei tu che hai cominciato- rispose il ragazzo, scrollando le spalle.
Già, e iniziava a pentirsene. Chanyeol chiuse gli occhi e afferrò la base del suo naso. Doveva ripetersi che stava facendo tutto questo per il suo pranzo con Kyungsoo. Respirò profondamente. Avrebbe fatto qualunque cosa per Kyungsoo.

-Okay chiariamoci. Ti permetto di stare qui stanotte, per una sola notte, in cambio di informazioni-
Baekhyun lo guardò con curiosità. – Che tipo di informazioni?-
-Prima mi hai detto che Kyungsoo è il tuo idol - Il ragazzo annuì – e hai detto che sai tutto di lui. Quello che gli piace e quello che non gli piace. Voglio che tu mi aiuti ad organizzare un … pranzo – Chanyeol improvvisamente non se la sentì di definirlo un appuntamento davanti al ragazzo.

-Oh, tipo un appuntamento?- gli occhi di Baekhyun si spalancarono, prima che un grande sorriso apparisse sulle sue labbra – Ti piace Kyungsoo?-
-Non è un appuntamento, è solo un meeting ti ho detto- rispose, sentendosi un po’ frustrato dall’espressione sul volto di Baekhyun.  Non poteva negare che gli piacesse Kyungsoo.
Baekhyun aveva ancora quell’espressione eloquente.
-Certo, se lo dici tu- Baekhyun gonfiò le guance e per un attimo sembrò perso nei suoi pensieri. – Cosa vuoi sapere?-
-Voglio solo sapere come rendere questo app- questo meeting piacevole- rispose Chanyeol. Era difficile parlare di Kyungsoo con qualcun altro, specie con qualcuno che non conosceva.

-Piacevole, huh? Beh, a cosa avevi pensato?-
Chanyeol ci pensò su, prima di rispondere. –Solo ad un pranzo in un bel ristorante. Ovviamente in un posto privato, o saremmo sommersi dai paparazzi in un batter d’occhio-
-E poi?- continuò il ragazzo.
-E’ tutto- si accigliò, davanti all’espressione divertita di Baekhyun –che c’è?-
-Se vuoi fare bella impressione a questo appuntamento, ops a questo meeting, devi fare qualcosa di più- Ed ecco che all’improvviso realizzò una cosa. Si alzò in piedi, puntando il dito contro Chanyeol. –aspetta un attimo. Quali sono le tue intenzioni? Sono pure?Perché come Starlings, il mio dovere è quello di proteggere Kyungsoo. Nel nostro manuale delle regole, Articolo 2, Sezione 4, “Noi giuriamo di proteggere--
Chanyeol sollevò una mano, per porre fine a quella sfilza di sciocchezze.
-Punto numero uno: non ho nessuna cattiva intenzione, okay? E’ solo un meeting tra…amici-
Baekhyun lo squadrò dalla testa ai piedi. Tutto questo era ridicolo. –Ne sei certo?-

-Ovvio che ne sono certo!- Perché doveva giustificarsi con questo ragazzo?- e punto numero due: Kyungsoo è un mio amico d’infanzia. Siamo cresciuti insieme, quindi se c’è qualcuno con buone intenzioni, quello sono io- Indicò sé stesso.
-Beh, se siete amici d’infanzia, allora tu dovresti conoscerlo meglio di chiunque altro. Perché hai bisogno di me?- chiese confuso Baekhyun.
-Perché lo conosco,ma non so quali siano i suoi gusti in fatto di..ragazzi- mormorò l’ultima parte e Baekhyun dovette avvicinarsi per riuscire a sentirlo.

-Che hai detto? Non ho sentito-
-Non so i suoi gusti in fatto di ragazzi! Ecco, soddisfatto?- urlò. Dannazione, poteva percepire il rossore sulle guance. Fantastico.
-Oh- il ragazzo sorrise – Non era così difficile da dire, no? Articolo 5, Sezione 7, “Noi Starlings dobbiamo sempre dire la verità , dobbiamo---
-Io non sono uno Starling - Chanyeol iniziò a sospettare che avrebbe tirato il collo a qualcuno prima che la notte finisse.
-Ti piace Kyungsoo, giusto? Chiunque lo ami è uno Starling - sentenziò Baekhyun. Chanyeol lasciò correre il commento. Doveva farlo o ne sarebbe uscito pazzo.

– Smettila di puntualizzare tutto ok? Altrimenti non riesco ad arrivare al punto in cui ti dico cosa dovresti fare per il tuo meeting- il ragazzo pronunciò con sospetto l’ultima parola . Prima che Chanyeol potesse nuovamente intervenire, il ragazzo tornò serio.
-Sai una cosa? Penso che Kyungsoo abbia bisogno di un po’ di normalità nella sua vita. Dal suo talk show il mese scorso, ho intuito che vorrebbe un po’ di pausa da tutte le attenzioni- Chanyeol osservò il ragazzo più basso camminare avanti e indietro davanti a lui – quindi se vuoi che questo appuntamento sia memorabile, devi renderlo non così speciale-
Chanyeol lo guardò confuso. – Non così speciale?- Ma questo era esattamente l’opposto di quello che Chanyeol aveva in mente. Voleva renderlo speciale, così magari Kyungsoo avrebbe pensato che anche Chanyeol fosse speciale.

-Esatto. Tutti gli riservano trattamenti speciali, e ammettilo: probabilmente anche tu lo fai. Quindi sii diverso stavolta. Trattalo come se non fosse una star; trattalo come se non fosse DO Kyungsoo la celebrità, ma DO Kyungsoo il tuo amico d’infanzia- Chanyeol doveva ammettere che i ragionamenti di Baekhyun avevano un senso. – Sai qual è il suo dessert preferito, vero?-

Si, Chanyeol lo sapeva. Sapeva l’ossessione di Kyungsoo per il budino al cioccolato. Annuì. –Ottimo!- esclamò Baekhyun – quindi offrigli budino al cioccolato. Ho letto in una rivista che quella è la cosa che gli è mancata di più dopo il debutto. Sai, per via della dieta. Sono sicuro che lo apprezzerà, perché capirà che lo vuoi rendere felice- Baekhyun si fermò davanti a lui e poggiò con leggerezza le mani sulle sue spalle.
-Okay Mr. Park Chanyeol. Sei sistemato-

C’era solo un passo di distanza a separarli e Chanyeol poteva vedere l’eyesmile di Baekhyun. Questo ragazzo era davvero basso. Con i suoi occhi dolci castani, il suo naso perfetto e la pelle chiara, sarebbe stato davvero bellissimo se avesse tenuto la boccachiusa, limitandosi a sorridere.  Ed ecco che di nuovo si ritrovava a fissare le sue labbra. Non poteva davvero farne a meno.  Perché non era stato il primo bacio solo per Baekhyun, ma anche per Chanyeol. Gli veniva da piangere, perché lo stava conservando..e invece ecco cosa era successo.

Si ritrasse bruscamente e le mani dell’altro si staccarono dalle sue spalle. Aveva già ottenuto quello che desiderava sapere, quindi era meglio concludere questa conversazione il prima possibile.
-Dato che hai già tenuto fede alla tua parte del patto, ora rispetterò la mia. Puoi restare a dormire qui. Ma ci sono due regole da seguire, ascolta con attenzione. Primo: niente baci-

Baekhyun annaspò – Cosa? Baci?  Ovviamente no! Cosa ti fa pensare che--
-Hai già dimenticato chi ha baciato chi questa mattina?-
Baekhyun annaspò ancora di più. – Ya! Quello..quello è stato un incidente!-
Chanyeol inarcò un sopracciglio – Un incidente?-
-Sei così immaturo. Per caso era il tuo primo bacio o un qualcosa su cui non puoi passarci sopra?- disse Baekhyun sulla difensiva, incrociando le braccia, benché stesse arrossendo in modo evidente.
-Cosa?- il ragazzo più basso era troppo vicino alla verità.

-Andiamo avanti Park Chanyeol. Qual è la seconda regola?- chiese Baekhyun, facendo finta di non averlo appena insultato. Bene, avrebbe lasciato correre anche questo commento. Di nuovo.
-La seconda regola è che hai il permesso di utilizzare solamente tre stanze nel mio appartamento. Uno, il soggiorno- Un battito di mani di Chanyeol e le luci del soggiorno si accesero – due, la cucina- alzò la voce e non appena pronunciò quelle parole, le luci della cucina si accesero. – e tre, il bagno- e anche le luci nel corridoio che conduceva al bagno si accesero.

Chanyeol posò nuovamente il suo sguardo su Baekhyun che aveva gli occhi spalancati e la bocca aperta in una grande “O”. – WOW,è incredibile! Come hai fatto? -
Le sue labbra sorrisero, quando notò quanto l’altro fosse sbalordito.
-Qui, quasi tutto è attivato da dei comandi vocali- spiegò, compiaciuto. Era orgoglioso del suo appartamento. Voleva mostrarlo a tutti, una volta terminati i lavori un anno fa, ma alla fine non aveva mai invitato nessuno.

-Puoi farlo di nuovo?-  L’entusiasmo di Baekhyun si rivelò contagioso perché non solo Chanyeol si ritrovò a fare nuovamente il giochino delle luci, ma anche a far fare al ragazzo un breve tour dell’intero appartamento, contraddicendo la sua stessa regola.
Andarono nella sua area relax, Chanyeol gli mostrò il televisore LED e l’impianto stereo e poi si spostarono nella mini palestra affianco. Tutto era bianco e nero, tranne qualche accenno di argento e vetro. A Chanyeol piaceva così.
Il suo tour era scandito dai “oooh” e “aaah” di Baekhyun, sinceramente impressionato dal posto.
Sorrise soddisfatto, quando Baekhyun saltò per la sorpresa, mentre gli parlava dell’impressionante sistema d’allarme all’ingresso del suo studio.

-Non mi mostri cosa c’è dentro?- chiese il ragazzo. Chanyeol scosse la testa. – Il mio ufficio è offlimits per chiunque, tranne che per me-

-Okay e che mi dici di quella?- chiese, indicando l’ultima porta.
-Questa è la mia camera- aprì la porta – vieni a vedere-  Chanyeol si chiedeva davvero perché stesse mostrando a Baekhyun la propria casa e perché lui stesso ne fosse eccitato. Ma c’era qualcosa di affascinante nelle spropositate reazioni di Baekhyun. Entrarono nella sua camera, la stanza più grande dell’appartamento. Sulla destra, vi era un letto di dimensioni regali. Chanyeol premette un interruttore e le tende che coprivano la parete di fronte a loro si alzarono, rivelando una grande vetrata che separava la stanza da una terrazza che offriva un panorama della città.

-Woah- esclamò Baekhyun entusiasmato, avvicinandosi – è stupendo-
Anche Chanyeol lo pensava. Ecco perché aveva scelto quell’appartamento quando aveva deciso di andare a vivere da solo. Mentre il ragazzo era intento ad ammirare il panorama, Chanyeol si avvicino all’armadio alla sua sinistra.
Premette un altro interruttore e le ante dell’armadio si aprirono, rivelando numerosi vestiti appesi su aste di metallo mobili, che rendevano più semplice scegliere quale abito indossare senza finire sepolti sotto montagne di maglie e pantaloni.

-Oooh- fu sorpreso nel trovare Baekhyun al suo fianco, completamente ammaliato dall’armadio. –Posso…- fece una pausa per lanciare un’altra occhiata all’interno dell’armadio.

-Puoi cosa?-
-Posso dormire qui?- chiese Baekhyun con un timido sorriso. Chanyeol si perse un attimo, mentre guardava il ragazzo più piccolo, e dovette scuotere la testa per tornare in sé. Si sentiva strano. Attribuendone tutta la colpa a Baekhyun, afferrò un paio di pigiami e chiuse le ante.
-No, non puoi. Tu dormi sul divano- Si girò per vedere Baekhyun che lanciava un’ultima occhiata all’armadio prima di seguirlo in soggiorno. Non riusciva proprio a capirlo. Chi vorrebbe dormire in un armadio?!

-Oh, prima che me ne dimentichi- Sparì, per poi tornare con una coperta e un cuscino che porse a Baekhyun – tieni. Vado a farmi la doccia per primo-
Chanyeol trovò Baekhyun seduto esattamente dove lo aveva lasciato, quando tornò dopo essersi fatto la doccia. Il ragazzo sembrava stanco e assonnato, ma sorrise ugualmente quando vide Chanyeol.
Era perplesso, un disperato come Baekhyun come poteva trovare la forza di sorridere in quel modo?
-Puoi usare il bagno ora. Ho uno spazzolino in più, lo puoi trovare nel mobiletto. Ci puoi trovare anche altre cose e vestiti da usare- guardò il ragazzo che indossava ancora gli stessi vestiti di quella mattina, quando si erano baciati… Okay Park Chanyeol, non ricominciamo.

-Grazie- disse Baekhyun.
-Yeah-

Il ragazzo entrò nel bagno.  Chanyeol si sedette sul divano, aspettandolo. Era stata davvero la giornata più assurda della sua vita. Guardò l’orologio sul muro, erano le 10:32 PM.
Sarebbe dovuto andare a dormire un’ora fa, ma, per quanto detestasse ammetterlo, era stato divertente far fare quel tour a Baekhyun. Chanyeol si disse che era perché il ragazzo gli ricordava un cucciolo che aveva avuto quando era piccolo. Non avrebbe dovuto pensare troppo al ragazzo, dato che l’indomani se ne sarebbe andato.

Dopo pochi minuti, sentì la porta aprirsi e a Chanyeol  per poco non cadde la mascella quando vide cosa aveva di fronte.
-E quello da dove diamine salta fuori?-

Baekhyun, con i capelli arruffati, indossava un pigiama troppo grande per lui con stampe ad arcobaleni, cuori e … quelli erano unicorni?!
-Dal mobile di cui mi hai parlato- Baekhyun ridacchiò –non sapevo che avessi gusti così carini per l’abbigliamento notturno-
-Non è mio!- esclamò Chanyeol.
-Oh, ma c’è scritto Channie- Baekhyun indicò il nome ricamato sulla tasca destra della maglia.
Chanyeol voleva morire per l’imbarazzo. Era uno dei regali di compleanno di sua nonna. Dannazione.
-Dai, non essere imbarazzato per il tuo amore per i pigiami rosa e pieni di arcobaleni. In fondo è davvero molto carino-

-Non mi piacciono né il rosa né gli arcobaleni. Puoi tenerlo e bruciarlo dopo. Non m’importa-
-Perché dovrei bruciarlo? Mi piace, lo terrò. Anche se in effetti è grande- Baekhyun per poco non inciampò nei pantaloni, quando tentò di avvicinarsi.
Osservò il ragazzo lottare per tentare di sistemare la maglia del pigiama, ma quella continuava a scivolare sulla sua spalla, rivelando parte della pelle chiara del ragazzo. Perché stava notando certe cose? Improvvisamente, Chanyeol sentì caldo. Si alzò, scanso Baekhyun e camminò fino alla sua camera.
-Bene. Non fare nulla di strano- disse e poi entrò nella stanza senza rivolgere un’altra occhiata a Baekhyun.
Si mise a letto e fissò il soffitto, desiderando addormentarsi il prima possibile. Magari tutte le stranezze sarebbero scomparse il giorno dopo.

Poco dopo, dopo aver immaginato quanto sarebbe stato stupendo il suo pranzo con Kyungsoo, sentì bussare alla porta. Chanyeol era ormai sul punto di addormentarsi, quindi decise di ignorarlo.
Ma ecco che di nuovo  Knock! Knock! Knock!  Dopo un lungo sospiro, mise da parte le coperte e si alzò per andare ad aprire la porta.

-Cosa..—Prima che potesse finire la frase, vide un flash rosa sfrecciargli accanto e poi notò Baekhyun intento a sistemare velocemente una coperta sul pavimento affianco al suo letto, mettendo il cuscino ad un’estremità e poi accovacciandosi nel letto appena allestito.

-Che stai facendo?- chiese incredulo.
-Scusa- Chanyeol si bloccò sentendo il tono dell’altro –P-posso..posso dormire qui?-  Pensò che quel ragazzo sembrasse piccolo, indifeso e..afflitto? Sembrava esile, in quel grande pigiama, coricato su un lato mentre si teneva le ginocchia strette al petto. – Posso?-

Non sapeva perché, ma si sentiva dispiaciuto per lui. Quindi, andando contro i suoi principi, Chanyeol tornò nuovamente a letto, ripetendosi che tutto questo era solo per una notte. Si chiese da quando fosse diventato così gentile.
-Park Chanyeol? Mi dispiace davvero tanto. Non preoccuparti, dopo stanotte non mi rivedrai mai più. Ma… grazie- disse Baekhyun, le sue parole attutite dal cuscino nel quale era sepolto il suo viso.

-Yeah yeah- In qualche modo Chanyeol sentiva che la notte non era destinata a finire in quel modo. Non sapeva da dove provenisse questo assurdo bisogno di confortarlo, ma non riuscì a trattenersi. Non voleva che il ragazzo fosse triste.
-Fammi ricordare la regola numero uno: niente baci-
Sentì la risatina di Baekhyun, prima di un indignato “Come desideri”.

Questo portò l’ombra di un sorriso sulle labbra di Chanyeol.
Così era meglio. ***





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Capitolo 4
*** PINK AND RAINBOW-FILLED PAJAMAS (Part II) ***




Baekhyun camminava in punta di piedi, stando attento a non svegliare il gigante addormentato sul letto. Si sentiva ancora assonnato, le misere cinque ore di sonno non erano state sufficienti a compensare le disavventure del giorno precedente. Ma doveva svegliarsi presto, aveva parecchie cose da fare in quella giornata. Doveva trovarsi un lavoro, trovare un posto in cui stare e far attenzione a quei malviventi che gli davano la caccia.

Fu sorpreso nel vedere i suoi vestiti lavati e stirati, poggiati sopra il tavolino nel soggiorno. Fu ancora più sorpreso quando sentì una voce femminile alle sue spalle. 
-Buongiorno!-  Baekhyun si girò e vide una piccola donna dai capelli grigi, ferma sulla soglia della cucina. Sembrava avere una sessantina d’anni, indossava un grembiule rosso e teneva un piatto in una mano.
-Uh. Buongiorno..?-
L’anziana donna gli sorrise calorosamente. Lanciò un’occhiata verso la camera da letto, prima di dire: - Spero che tu abbia … dormito bene-

Baekhyun annuì esitante, non capendo il perché della scintilla maliziosa negli occhi dell’ahjumma – Si, bene-
-Fantastico! Comunque sia, io sono Nonna, la governante della famiglia Park. Passo ogni mattina da Chanyeollie per sistemare e mettere un po’ in ordine. Non preoccuparti, non ci metterò molto. So che avete bisogno di tempo da soli. Ma sono davvero felice di vederti qui!- si avvicinò a Baekhyun e lo abbracciò, confondendogli ulteriormente le idee – il nostro Chanyeollie non aveva mai portato nessuno a casa, quindi sono certa che tu sia eccezionale- Baekhyun riusciva a malapena a respirare, stretto in quell’abbraccio. Sospirò di sollievo quando l’ahjumma si tirò indietro. – Come ti chiami,caro?-

-Uh, Byun Baekhyun - s’inchinò.
-Che nome adorabile!- disse la donna. Baekhyun non sapeva che dire, prima d’ora nessuno gli aveva detto che il suo nome fosse adorabile. – Grazie..?-
La donna lo afferrò per un braccio, trascinandolo in cucina, dove la colazione era già servita sul tavolo.
-Siediti pure. Devi essere affamato … dopo ieri notte- Baekhyun notò di nuovo quel luccichio – ma dimmi: da quanto tempo vi conoscete?-

-Ci siamo incontrati ieri all--- Baekhyun fu sorpreso dall’espressione shockata dell’ahjumma.
-Solo ieri??- batté le mani e squittì. Esatto, squittì per davvero – allora deve essere stato amore a prima vista! Non è così romantico?-
A Baekhyun, che stava per bere, per poco non scivolò il bicchiere dalle mani a quelle parole. – Scusi?-
-Non sai per quanto tempo io e sua nonna abbiamo aspettato questo giorno. Dovrà saperlo al più presto-
iniziò a togliersi il grembiule.

Istintivamente, Baekhyun la afferrò per un braccio. – Ma Ahjumeoni..-
-Oh, non essere timido tesoro. E’ una cara e gentile signora e ti adorerà. Io ti adoro già- Diede a Baekhyun un altro abbraccio.
-No, state sbagliando. Uh, noi non siamo..innamorati- iniziò a dire Baekhyun, ma fu interrotto nuovamente.
-Per ora. Forse non vi amateancora, ma non preoccuparti tesoro. Tu sei qua. Come ho detto, Chanyeol non ha mai portato nessuno a casa. Tu devi essere speciale- L’anziana donna gli diede un colpetto alle spalle.

-Veramente, quello che sto tentando di dire--
-Ma certo! Come ho fatto a non pensarci? Ovviamente tu e Chanyeol vorrete dirlo alle vostre famiglie di persona. D’accordo.  Per ora non dirò nulla alla nonna. Ma non fateci aspettare troppo, okay?- Diede un’occhiata all’orologio – oh cielo! Dovrei essere alla villa ora! Ti lascio alla tua colazione allora. E dai il buon giorno a Chanyeollie da parte mia- E con un occhiolino e un cenno se ne andò.

Baekhyun si stava ancora riprendendo dall’incontro con l’anziana donna. Che modo di iniziare la giornata!
Essere scambiato per il ragazzo di Park Chanyeol. Gemette. Un solo bacio lo rendeva già il suo ragazzo? Il suo viso si scaldò al ricordo. Andò rapidamente a cambiarsi i vestiti. Prima fosse andato via di lì, meglio sarebbe stato. Una volta finito, lanciò un’ultima occhiata all’appartamento e fece un cenno di saluto verso la porta della camera da letto, prima di avviarsi verso la porta d’ingresso.

Proprio allora sentì un beep, dalla segreteria.

Sono Park Chanyeol, lasciate un messaggio. Beep.
Park Chanyeol dove sei? Ti avevo detto di svegliarti presto!
Muovi il culo fuori dal letto e sbrigati o verrò a prenderti e sai che non sarà piacevole. Hai 5 minuti. Beep.
 
A Baekhyun quella sembrò una minaccia di morte. Si chiese se dovesse svegliare o meno il ragazzo, prima che quel tipo arrivasse e uccidesse il gigante. Sollevò le spalle. Un atto di coraggio per una buona azione.
Baekhyun tornò alla camera da letto e bussò. Nessuna risposta. Aprì la porta e sbirciò all’interno. Il ragazzo stava ancora dormendo. Si avvicinò al letto. – Mr. Park?-

Si chinò per osservarlo meglio. Era davvero bello. La sua espressione austera era addolcita dal sonno. Baekhyun sorrise di fronte a quell’immagine di Park Chanyeol. I capelli biondi ricadevano sul volto, la bocca era leggermente aperta.
-Mr. Park?-  Ottenne solo un gemito dal ragazzo. – Park Chanyeol?-  Chanyeol si grattò il naso e Baekhyun dovette trattenere una risata davanti alla sua espressione.
Avvicinandosi ulteriormente e dicendosi che fosse per un bene superiore, toccò la guancia del gigante addormentato  – Park Chanyeol!-

Gli occhi del ragazzo si aprirono lentamente, per poi spalancarsi non appena vide Baekhyun.  Gridò, facendo sobbalzare indietro Baekhyun per la sorpresa.
- Ya! Che ti prende?- si lamentò, le orecchie indolenzite dall’urlo di Chanyeol.

-Ti ho detto niente baci!-
-Dio, dovresti davvero darci un taglio. Cioè, ma chi vuole baciarti! Ti stavo solamente svegliando. Perché penso che la tua vita finirà tra cinque minuti- spiegò.
-Cosa?- chiese il ragazzo più alto, chiaramente ancora disorientato dal sonno.
-Qualcuno ha chiamato e ha detto che avevi 5 minuti di tempo, altrimenti lui verrà qui e ti ucciderà o qualcosa di simile-
Lo sguardo di Chanyeol saettò verso l’orologio digitale sul comodino. Con un diamine, si alzò e velocemente corse fuori dalla stanza, trascinandosi dietro Baekhyun e mollandolo nel soggiorno prima di andare in bagno. Non gli era ben chiaro come fece, ma in meno di dieci minuti erano entrambi fuori dall’appartamento di Baekhyun, in ascensore.

Baekhyun osservò Chanyeol e si chiese che pazzo fosse stato ad andare a chiedere aiuto proprio a lui la notte scorsa. Indossava il suo elegante completo nero e una cravatta di seta bianca e Baekhyun si rese conto che aveva davvero di fronte il Presidente della KSE. Aveva un aspetto fresco, formale,da uomo d’ affari; ben lontano dal Park Chanyeol che gli aveva mostrato la sua casa e lo aveva lasciato dormire nel pavimento della sua camera. Questo Park Chanyeol era diverso dal ragazzo dell’ombrello alla fermata dell’autobus ieri mattina. Sembrava uno sconosciuto e Baekhyun non riuscì a capire il perché di quel senso di perdita che provò nel guardare i suoi capelli perfetti e i suoi lineamenti bellissimi.  Baekhyun pensava che fossetroppo perfetto. Ed essere troppo perfetti non era mai un bene.

Raggiunsero l’ingresso e Chanyeol si avviò verso l’uscita senza degnarlo di uno sguardo.
Sentendo che avrebbero dovuto almeno salutarsi in qualche modo, dato che avevano passato la notte insieme, Baekhyun lo chiamò. – Park Chanyeol!-
Il ragazzo più alto si fermò, voltandosi, e Baekhyun affrettò il passo per raggiungerlo.
“Volevo solo dirti grazie per la notte scorsa e..” Non sapeva bene che altro dire. Chanyeol sollevò un sopracciglio.
Baekhyun, preso dall’istinto, afferrò la sua cravatta e si sollevò in punta di piedi per fare due cose: per baciare velocemente sulla guancia il ragazzo più alto e per allentargli la cravatta, cosicché non avesse un’aria troppo formale.

Park Chanyeol era ancora stupito, quando Baekhyun si inchinò mormorando un“Stammi bene”, prima di correre via, con le guance in fiamme. Corse fuori, finché non fu ad una certa distanza da Chanyeol, corse finché il batticuore non fu più dovuto dal bacio, ma dalla stanchezza.
Folle Byun Baekhyun, pensò, Folle Baekhyun.



************


Si stava nascondendo con cautela a qualche metro di distanza dal cancello di casa sua. Baekhyun sapeva che quei tipi non avrebbero ceduto facilmente. Oggi c’erano altri due brutti ceffi in giacca e cravatta davanti alla casa e Baekhyun sapeva che non ci sarebbe potuto entrare nemmeno volendo.
Sarebbe tornato un altro giorno. Con calma, si allontanò, nascondendo il volto con il bavero della giacca.

Ed ecco che si ritrovava nella stessa situazione del giorno precedente. Con pochi soldi, senza vestiti e un posto dove stare. Ma se c’era una cosa che aveva imparato dai suoi genitori, era quella di non arrendersi mai.  Baekhyun respirò a fondo per calmare i nervi. Doveva trovarsi un lavoro. Sospirò. Non sapeva nemmeno da dove iniziare per trovarne uno.



***********



Flight  KR17325 from London , arrived at 13:40

Non notò gli sguardi di ammirazione che ricevette, non appena mise piede fuori dall’aereo.  Forse ci era abituato o forse non gli interessava. I suoi pantaloni azzurro chiaro, la maglietta a maniche lunghe, mettevano perfettamente in risalto la sua pelle scura, facendolo apparire sexy e intrigante.
Un paio di occhiali nascondevano i suoi occhi scuri come i capelli castani. Il profilo del mento e le sue labbra piene avevano catturato e spezzato dozzine di cuori.

“Sono stato via per troppo tempo” pensò, mentre raggiungeva la reception dell’aeroporto. Non era più abituato al clima coreano, dopo aver vissuto nella fredda Londra negli ultimi tre anni.
Le sue labbra si curvarono in un sorriso, che se fosse stato indirizzato a qualcuno, lo avrebbe steso.
Non se lo aspettava, ma si sentiva bene ad essere tornato.

Tirò fuori il cellulare, compose un numero conosciuto a memoria. Al quarto squillo, una voce profonda rispose. Sorrise.
-Yo, Happy Virus! Sono a casa-



********************



Tutto stava andando perfettamente secondo i piani. Chanyeol non poteva fare a meno di fissare in adorazione Kyungsoo, seduto davanti a lui, che parlava e rideva proprio come ai vecchi tempi.
Aveva sognato a lungo questo momento, lui e Kyungsoo a pranzo insieme, sin da quando erano giovani e Chanyeol aveva realizzato di amare il suo amico. Avrebbe voluto confessarsi tempo fa, ma la vita sembrava avere altri piani.

Kyungsoo aveva debuttato tre anni fa, raggiungendo il suo sogno di una vita di diventare un cantante. Chanyeol pensava di confessarsi allora, ma poi si disse che era meglio dare prima tempo a Kyungsoo di abituarsi alla vita da celebrità. Aspettò un altro anno, ma quando suo padre ebbe un altro attacco di cuore-stavolta uno serio- si era ritrovato a ricoprire la carica di Presidente. L’ultimo anno era stato davvero duro per Chanyeol. Era stato istruito per ricoprire quel ruolo, certo, ma non si aspettava che il momento giungesse così presto. Però era grato del fatto che finalmente i genitori erano potuti andare in vacanza all’estero e rilassarsi, lontano dal lavoro.

Ma ora, tutto si era sistemato. Sì, c’erano ancora la carriera di Kyungsoo e il lavoro di Chanyeol, ma avrebbe potuto funzionare. Aveva aspettato per più della metà delle loro vite, sicuramente era abbastanza.

-Hey, perché non stai mangiando?- chiese Kyungsoo.
-Che dici? Certo che sto mangiando- esagerò i suoi gesti, mentre mangiava il suo piatto di marsala, per far ridere Kyungsoo.  Il più piccolo lo fece e questo scaldò il cuore di Chanyeol.

-Mi era davvero mancato tutto questo. E’ da tanto che non mangiavamo insieme. Tutta colpa dei nostri fitti impegni. Beh, tutto sarebbe stato perfetto se--- il ragazzo fu interrotto dall’arrivo di un cameriere, che iniziò a portare via i piatti. Chanyeol fu grato dell’interruzione, perché aveva un’idea di cosa il ragazzo avrebbe voluto dire.  Fu un po’ triste nel sapere che il ragazzo aveva bisogno di qualcos’altro per completare l’uscita. Scosse la testa. Non importava. Entro la fine della giornata, avrebbe fatto capire a Kyungsoo che la sua sola presenza era sufficiente.

Si eccitò, quando il cameriere arrivò con il dessert per Kyungsoo. Chanyeol non vedeva l’ora di vedere la sua espressione quando avrebbe visto cosa si celava sotto il coperchio.
-Che cos’è?- chiese il ragazzo più giovane.
-Una sorpresa- rispose l’altro, fremendo per l’attesa. Entrambi si apprestarono a sollevare i rispettivi coperchi, quando il cellulare nella tasca di Chanyeol vibrò. Nessuno conosceva il suo numero privato, eccetto per la famiglia, Zitao e Junmyeon. E la sua segretaria, che non lo avrebbe chiamato se non si fosse trattata di un’emergenza. Lanciò uno sguardo di scuse a Kyungsoo, prima di alzarsi e andare in un angolo della stanza per rispondere.  Non riconosceva il numero.

-Pronto?-
-Yo, Happy Virus! Sono a casa-   Happy Virus? Solo una persona lo chiamava così.
-Jongin?- si voltò per guardare Kyungsoo, che gli stava sorridendo – Jongin sei tu?-
-Beh, non sembri troppo felice- ci fu una risata – sono io. Come sta il mio cugino preferito?-
-Alla grande. Aspetta. Che significa che sei a casa?-
-Significa che sono a casa. Sto andando proprio ora alla villa- L’iniziale sorpresa di Chanyeol, si trasformò in felicità. Si trattava di suo cugino, che non vedeva da tre anni. – dove sei?-

-Sono..- Chanyeol era reclutante a dire dove si trovava e con chi. In qualche modo, non poteva dire che era con Kyungsoo, che, insieme a Jongin, completava il trio dei migliori amici d’infanzia. – a lavoro-
-Ah, okay. Ci vediamo, Presidente Park!- un’altra risata – mi sei mancato cugino. E..anche Kyungsoo-
-Si, mi sei mancato anche tu. E sono sicuro che sei mancato anche a Kyungsoo- sentì un peso nel petto, perché sapeva che era vero. Non sarebbe dovuto essere geloso, ma lo era. – Ci sentiamo Kkamjong-
La chiamata finì e Chanyeol tornò al tavolo.

-Qualcosa non va?- chiese Kyungsoo preoccupato.
-Nulla- Chanyeol lo guardò negli occhi, forzando un sorriso – Jongin è tornato-
-Cosa? Davvero?- poteva leggere la felicità negli occhi di Kyungsoo. Più di quella che vedeva di solito, quando si incontravano.
-Si, sta andando alla villa ora-
-Ma è stupendo Chanyeol! Su, andiamo!- Kyungsoo tolse il tovagliolo da sopra le ginocchia.
-E il dessert?- Chanyeol stava assistendo alla distruzione del suo piano perfetto e alla rovina della sua sorpresa.
-Perché non lo portiamo a casa e non lo mangiamo con Jongin? Non sei contendo di rivederlo? Sono passati tre anni!-  Kyungsoo rise – finalmente è a casa!-
Chanyeol esitò. – Tu vai, Kyungsoo. Io ho ancora cose importanti da fare-
-Ma--
-E’ tutto apposto. Cioè, posso sempre vederlo più tardi- Chanyeol forzò un altro sorriso –vai prima tu-
-Okay, se ne sei convinto. Ci vediamo allora!- Kyungsoo si alzò, dirigendosi verso la porta.  Si fermò.
-Oh e grazie per il pranzo, è stato fantastico-

Dopodiché, Chanyeol fu lasciato solo con il budino al cioccolato che Kyungsoo non aveva nemmeno visto. Ovviamente era felice che Jongin fosse tornato. Amava suo cugino. E amava anche Kyungsoo. Ma aveva l’orribile sensazione che Kyungsoo amasse di più Jongin.  E ora lui era di nuovo solo.
Proprio come ai vecchi tempi.
                            



************************
 


Non poteva credere che si trovava di nuovo davanti all’edificio in cui abitava Park Chanyeol. Non era lì perché lo voleva. E’ solo che dopo otto ore in cui aveva tentato e fallito nel trovare un lavoro, Baekhyun voleva trovare conforto nel suo Starling Lightstick…e allora aveva realizzato che lo aveva dimenticato nell’appartamento del ragazzo. Non sapeva ancora dove avrebbe trascorso la notte, né cosa gli sarebbe successo l’indomani, ma poteva almeno fare qualcosa per riavere il lightstick, perciò eccolo qui.

Baekhyun sentì il rumore di una macchina in avvicinamento e poi vide una macchina rossa fermarsi di fronte all’edificio. Il ragazzo alto scese dalla macchina, prima che quella ripartisse, e andò verso l’ingresso.
Prima che potesse entrare, Baekhyun gli corse incontro. –Hey?-
Chanyeol gli lanciò un’occhiata prima di gemere – TU-
-Si, io- Non sapeva che fare, specialmente ricordando il modo in cui si erano lasciati quella mattina, ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro – uhm..So che ti avevo promesso che non mi avresti mai più rivisto, ma ho dimenticato il mio lightstick nel tuo appartamento. Ti assicuro che non l’ho fatto apposta. E’ che tu mi hai trascinato fuori così in fretta e--
-Okay- Baekhyun s’interruppe, sentendo il tono dell’altro. Fu allora che si accorse del collo incassato tra le spalle. Sembrava stanco e … triste. – vieni con me-

Stettero in silenzio durante il tragitto in ascensore. Baekhyun lanciava occhiate furtive al ragazzo più alto. Gli si leggeva la rassegnazione in faccia. Si sentì in colpa ad averlo disturbato, perché era chiaro che il ragazzo fosse esausto. – Scusami-
Chanyeol lo guardò con aria assente, prima di uscire dall’ascensore e aprire la porta dell’appartamento.
Non controllò nemmeno se Baekhyun lo avesse seguito o meno. Il ragazzo biondo si tolse semplicemente la giacca e si sedette sul divano, la testa abbassata e una mano sulla nuca.
Baekhyun andò a recuperare il lightstick, che era ancora lì dove lo aveva poggiato la notte scorsa, sul tavolo.
-Uhm. Bene. L’ho preso-

Ricevette solo un cenno dal gigante – Allora io vado-  camminò all’indietro. Non sapeva perché. Stava aspettando un segno di qualche tipo? Quando era evidente che a Chanyeol non importava della sua presenza. Baekhyun gli fece un cenno e si voltò per andarsene. “E ora dove vado?”

Era ormai alla porta, quando sentì Chanyeol chiamare il suo nome. – Byun Baekhyun?-
Baekhyun si voltò e lo vide in piedi in mezzo al soggiorno. – puoi.. puoi restare?-
Perché? Avrebbe voluto chiedere. Ma Baekhyun poteva vedere chiaramente la tristezza incisa nei bellissimi lineamenti del ragazzo più alto. Anche tu sei solo?
L’assenza del sorriso sul suo viso era una risposta sufficiente. – Okay, se insisti- sorrise e ci fu un lampo di sollievo negli occhi di Chanyeol. – sarei dovuto essere altrove stanotte, ma se hai bisogno di compagnia, cancellerò l’impegno-

-Okay- disse Chanyeol pacatamente.
-Sto solo restituendo il favore- replicò Baekhyun. Non passò molto tempo, prima che si ritrovarono nuovamente entrambi nella stessa posizione della notte precedente. Chanyeol nel suo letto e Baekhyun sulla coperta stesa sul pavimento, indossando lo stesso pigiama rosa e con gli arcobaleni. Era grato del fatto che avesse scampato una notte per strada, ma non gli piaceva vedere il gigante così triste. Era restato in silenzio tutta la notte, rispondendo a malapena alle chiacchiere di Baekhyun.

L’unica luce nell’oscurità della stanza proveniva dal lightstick che teneva tra le mani. Si ricordò di come il gigante fosse riuscito a farlo ridere la notte scorsa. Come gli aveva fatto dimenticare la paura di essere solo, la paura che sentì quando affondò nel divano in soggiorno, senza la foto dei genitori ad accompagnarlo durante la notte, in una casa estranea. Era stato così gentile da lasciarlo dormire nella sua camera, per non farlo restare da solo.

Questo Park Chanyeol era davvero una brava persona, sebbene fosse accigliato per la maggior parte del tempo.  Non riusciva a credere che le persone lo chiamassero Ice Tower, perché non era affatto freddo.
Presa la sua decisione, Baekhyun si mise seduto. Era il suo turno.

Mise le mani sul letto e poggiò il mento tra di loro. Vide Chanyeol disteso di schiena, intento a fissare il soffitto. Baekhyun gli punzecchiò il braccio con il suo lightstick.
-Non hai paura?- chiese.
Dopo un po’, Chanyeol rispose. – Di cosa?-
-Di me- un colpetto – e del mio lightstick- un altro colpetto.
Chanyeol finalmente lo guardò. – E perché mai dovrei avere paura di te e del tuo lightstick?-

-Forse perché … e se ti trasformassi davvero in una patata? Una grande patata raggrinzita e pelosa che nessuno vorrebbe. Si – lo punzecchiò di nuovo – e poi ti metterei in un barattolo di vetro con la targhetta “Peggior Patata del Mondo. Non Mangiare”.  Infine ti rinchiuderei in un buio armadio in  qualche edificio abbandonato e tu non vedresti mai più la luce del giorno. Allora, anche se gridassi aiuto, il che è davvero impossibile dato che le patate non hanno una bocca, nessuno sarebbe capace di trovarti. E io finalmente… sarei in grado di dormire nel tuo armadio! Bwahahahahah!!-  questa volta lo colpì un po’ più forte –Patata!-

Guardò Chanyeol chiudere gli occhi. – Byun Baekhyun chiudi il becco- disse atono, ma Baekhyun vide un sorriso sulle labbra del ragazzo.
Missione compiuta.

Poi tornò a coricarsi nella sua coperta , abbracciando forte il cuscino, e sospirò. -Buonanotte, Park Chanyeol- 






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Capitolo 5
*** Cars Everywhere (Part I) ***


 
Per poco non lo calpestò.
Non era colpa sua. Chanyeol era sempre disorientato appena si svegliava. E non si supponeva che Baekhyun  dovesse dormire sul pavimento affianco al letto. O forse sì? Comunque fosse, il cervello confuso di Chanyeol funzionò appena in tempo per evitare di calpestare Baekhyun, che era raggomitolato su sé stesso e gli dava le spalle. Chanyeol perse l’equilibrio e cadde all’indietro sul letto. Dannazione.

Si mise seduto e tese la gamba destra fino a toccare il ragazzo addormentato con un piede.
-Byun Baekhyun-  Il ragazzo rispose con un verso simile a quello di un cucciolo. Colpì nuovamente il fondoschiena di Baekhyun.  –Ya, Byun Baekhyun-  Con un lamento, il ragazzo si mise seduto, stropicciandosi un occhio con una mano, mentre l’altro era parzialmente aperto per guardare Chanyeol. Il ragazzo più alto per un momento stette seduto ad osservare Baekhyun nel suo largo pigiama e nuovamente pensò che fosse davvero adorabile. Adorabile come un cucciolo, ovviamente, si chiarì da solo. Per cacciare quei pensieri pazzoidi, Chanyeol si alzò in piedi, afferrò Baekhyun per la collottola e se lo trascinò dietro.
-E’ ora di svegliarsi-  Senza lasciare la presa, trascinò il ragazzo mezzo addormentato fuori dalla camera, fino in soggiorno, così si sarebbe potuto sbarazzare del suo… ospite.

Non era sicuro di cosa lo aveva trattenuto dal cacciare Baekhyun la sera precedente. Sapeva solo che il suo cuore era ferito dall’appuntamento andato in fumo  e che la vista di quella piccola sagoma in una felpona gialla che si allontanava da lui era stata come patire un’altra perdita. Le sue labbra si erano mosse da sole e la cosa successiva che ricordava era l’imbarazzante momento in cui aveva chiesto ad un estraneo di restare a dormire con lui, come un bambino che aveva paura di rimanere da solo a casa.
Prima Baekhyun se ne fosse andato, prima avrebbe dimenticato quei momenti di debolezza e sarebbe tornato ad essere il solito Park Chanyeol .
Era così immerso nei suoi pensieri, che si dimenticò che fossero solamente le sei del mattino e che a quell’ora  ci fosse un’altra persona nell’appartamento.

-Chanyeol!- lo salutò Nonna – e il nostro piccolo Baekhyunnie- Lasciò andare Baekhyun, guardando sbalordito l’anziana donna. Lo colpirono due consapevolezze. Primo, che Nonna conoscesse già Baekhyun e secondo, che i due erano apparentemente in gran confidenza, perché la donna stava abbracciando con forza il ragazzo più basso.

-Lo conosci, halmeoni?-
-Perché? Certo! – la donna teneva ancora stretto Baekhyun – ci siamo incontrati ieri mattina. Devo ammettere che hai davvero buon gusto. Baekhyunnie è così carino, non è vero?- L’anziana donna punzecchiò la guancia del ragazzo più piccolo. Chanyeol notò l’espressione disperata  sul viso di Baekhyun e stava per … un momento. Cosa?  –Che gusti? Che carino?-

L’anziana donna roteò gli occhi. –Oh andiamo. Tesoro non devi nascondermelo. Baekhyun mi ha già confessato che è stato amore a prima vista- la donna diede dei colpetti sulla testa del più basso, mentre Baekhyun cercò di borbottare un diniego. Chanyeol era rimasto esterrefatto alle parole di Nonna.

-Non è stato amore a prima vista!- esclamò indignato.
-Prima vista, seconda vista, non importa. E’ sempre amore- L’anziana donna lasciò andare Baekhyun, batté le mani e si diresse in cucina. Notando che entrambi i ragazzi non accennavano a muoversi, tornò indietro e disse: - Cari, che ci fate qui in piedi? La colazione è pronta!-Dopodiché li afferrò entrambi per un braccio e li trascinò con lei. Nonostante la grande differenza d’altezza, riuscì a farli sedere a tavola, l’uno a fianco all’altro. –Mangiate!- ordinò.

Chanyeol lo fece, abituato ad obbedire agli ordini di Nonna sin da quando era piccolo.
Lanciò una breve occhiata al ragazzo basso seduto al suo fianco, e sorrise notando la sua espressione infastidita. Sentendosi osservato, Baekhyun si voltò verso di lui, gli occhi spalancati per la confusione.

-Sembrate due piccioncini- sospirò Nonna felicemente – così giovani e così innamorati-
-No!- esclamarono contemporaneamente i due ragazzi. Nonna si accigliò e alzò la voce.
-Sono vecchia, tesorini, ma non stupida. Finitela di essere così chiassosi la mattina presto. E tu, Chanyeol, piantala di influenzare negativamente il piccolo Baekhyunnie con i tuoi modi barbarici- ridacchiò la donna.

-Ma io non ho fatto-- -Chanyeol si chiese perché tentasse di parlare , quando sapeva che lo avrebbe interrotto in ogni caso. Doveva essere abituato ad essere zittito da Nonna.
- Zitto ragazzo. Mangia. E sai che è inutile tentare di negare che lui sia il tuo ragazzo. Ho visto Baekhyun uscire dalla tua camera per ben due giorni e il modo in cui vi guardate è più che eloquente- concluse con un occhiolino.

-No, ahjumeoni.  Non c’è davvero nulla tra noi. Posso spiegare – supplicò Baekhyun. Chanyeol lo guardò con pazienza, attendendo che il ragazzo cominciasse. Suonava un tantino disperato. La governante lo guardò con un sopracciglio sollevato e Baekhyun balbettò quando iniziò. – Vedete, avanti ieri, io ero..lo sapete, e poi l’ho visto alla fermata dell’autobus.. c’era.. e poi noi …- Baekhyun s’ interruppe e Chanyeol notò un rossore salire sulle sue guance – Noi, uh, e poi ci siamo incontrati di nuovo e io dovevo.. suppongo, ma poi..- Chanyeol sentì il ragazzo tirargli la manica, in cerca di aiuto, ma lui stesso era confuso su quanto era accaduto quel giorno a Baekhyun  e pure lui era curioso di sentire la spiegazione. Ed era ancora distratto da quanto fossero rosa le guance del ragazzo, quasi quanto il pigiama extra large di Chanyeol.
Forse più tardi Chanyeol si sarebbe rimproverato per l’aver notato particolari del genere, ma non ora.

-Tesoro, non ho capito una sola parola di quello che hai detto- L’anziana donna sorrise –ma va bene. Come ho detto, non dovete venire a spiegare le cose a me- Chanyeol e Baekhyun guardarono impotenti Nonna che si alzava e si toglieva il grembiule. – ora fate i bravi ragazzi e finite la colazione, okay? Oggi devo tornare prima alla villa, dato che il nostro Jongin è tornato a casa- Chanyeol fu momentaneamente distratto dal nome del cugino. Non era nemmeno riuscito ad andare alla villa per salutare Jongin. La governante era già vicina alla porta, quando Chanyeol notò che Baekhyun la stava seguendo per cercare di chiarire ancora la loro situazione. –Ahjumeoni..-

-Baekhyun-sshi, non preoccuparti. Ti ho già detto che per ora non dirò alla nonna di Chanyeol riguardo voi due. Ma non metteteci troppo, d’accordo? E ora dai un abbraccio a Nonna-  avvolse Baekhyun in un abbraccio – e anche tu, Park Chanyeol-  fece cenno a Chanyeol di avvicinarsi. L’anziana donna li stritolò in un abbraccio collettivo e Chanyeol non poté far altro che mettere cautamente le braccia attorno a quei due.
Con un ultima stretta, la donna se ne andò. Baekhyun e Chanyeol si guardarono ancora increduli, senza notare che erano ancora abbracciati.

-Avrei dovuto respingerti. Scusa, ma io non esco con le patate-
Chanyeol guardò in basso, al piccolo ragazzo stretto a lui e ci volle qualche istante per afferrare le sue parole. –Yeah, beh chi vorrebbe mai uscire con un cucciolo randagio come te?-  chiese indignato. Baekhyun lo guardò imbronciato con i suoi occhioni da cucciolo triste, il naso arricciato, emettendo  suoni da cucciolo.
Poi scoppiò a ridere, distraendo Chanyeol da quanto fosse fastidioso e facendogli pensare quanto fosse bello Baekhyun con gli occhi che quasi sparivano in due mezze lune. Per non parlare del bellissimo suono della sua risata, che portò l’attenzione di Chanyeol sulla bocca del ragazzo, le labbra leggermente aperte a rivelare i denti bianchi.
Chanyeol non si accorse della sua mano sulla schiena di Baekhyun che lo attirò a sé, se non quando la risata di Baekhyun sfumò e fu rimpiazzata dalla sorpresa e da un barlume di consapevolezza.
Non notò la sua testa che si abbassava, avvicinandosi sempre di più al viso alzato di Baekhyun, finché non rimase pochissimo spazio tra loro. Chanyeol guardò Baekhyun chiudere lentamente le palpebre e lui fece lo stesso. I loro nasi si toccarono, mancava un solo centimetro tra le loro labbra e poi..

Beep. Sono Park Chanyeol lasciate un messaggio.

Dieci minuti Park Chanyeol. Beep.


Entrambi spalancarono gli occhi, consapevoli di quanto fossero vicini, prima di separarsi, tra lo shock e l’imbarazzo. Chanyeol voltò le spalle, storcendo la bocca  e chiedendosi che diamine stesse facendo.
Poi si ricordò del messaggio in segreteria. Zitao. Dannazione. Lanciò una breve occhiata a Baekhyun che stava giocherellando con le dita e non lo stava guardando. Si schiarì la gola. Lui era Park Chanyeol, dannazione. Non aveva tempo per queste cose. Andò a farsi una doccia e spese i successivi cinque minuti riflettendo su quanto accaduto … beh su cosa era quasi accaduto. Si disse che era colpa della mancanza di sonno. Nonna e le sue uova strapazzate che aveva mangiato a forza lo avevano scombussolato. Non era stato perché si sentiva attratto dal cucciolo o altro. Per niente. Erano solo le uova.

Sentendosi infinitamente meglio dopo la logica spiegazione degli eventi, uscì dal bagno, pronto ad affrontare Baekhyun. Era convinto che l’altro lo stesse aspettando seduto sul divano, ma non vi era traccia del ragazzo. Tutto quello che vide fu il pigiama rosa piegato con cura sul tavolino in soggiorno.
Baekhyun se n’era andato. 
Velocemente, finì di vestirsi. Era conscio del tempo ma inconsciamente stava cercando con lo sguardo il lightstick con il quale il ragazzo lo punzecchiava. Chanyeol chiuse la porta dell’appartamento, sentendosi molto più che strano alla consapevolezza che Baekhyun non aveva dimenticato il Lightstick e che quindi non sarebbe più tornato. Non si sentiva deluso.. vero? Scosse la testa. No, sono solo le uova.



***************************


 
-Come sta la mia Joey?- Chanyeol chiese al ragazzo dai capelli neri che lo stava accompagnando in ufficio.
-Sii paziente, riavrai la tua macchina presto- rispose Zitao. Non era quello che Chanyeol aveva chiesto, ma si disse che la risposta fosse sufficiente. Zitao era sempre così. Amava andare dritto al sodo, senza girarci in tondo, sebbene fosse anche paziente e meticoloso allo stesso tempo. Non sorrideva molto, ogni tanto sogghignava, ma Zitao aveva la battuta pronta e un secco senso dell’umorismo che Chanyeol conosceva bene, dato che ne era la vittima principale.

Raggiunsero la KSE e Junmyeon salutò Chanyeol  non appena questo entrò nel suo ufficio.
-Hyung, che stai facendo nel mio ufficio?- Sapeva che non avrebbe nemmeno dovuto chiederlo, tutti sapevano il debole di Junmyeon per i divani in pelle dell’ufficio del Presidente. Junmyeon sorrise imbarazzato, prima di alzarsi e dargli una pacca sulla spalla. – Ho sentito che Jongin è tornato-

-Si, mi ha chiamato ieri- rispose Chanyeol,sedendosi dietro la scrivania.
Junmyeon si sedette nuovamente sul divano.  –Buono a sapersi! E’ passato tanto tempo. Ha studiato a Londra negli ultimi tre anni, giusto?-
-Si- Chanyeol ricordava l’ultimo giorno in cui vide Jongin, prima della sua partenza.  Era stato due settimane dopo il funerale dei suoi genitori e Jongin aveva perso molto peso. Era così triste e disperato che a Chanyeol fece male il cuore vedendolo in quello stato. Era sempre stato lui quello che programmava le uscite serali, lui quello che provocava Chanyeol e prendeva in giro Kyungsoo fino al punto che entrambi volevano farlo fuori. Ma nonostante la sua infantilità, Jongin era un grande amico confidente. Aveva anche un lato serio e sarebbe corso da te ogni volta che avevi un problema.
Chanyeol e Kyungsoo sarebbero voluti essere vicino a Jongin il periodo dell’incidente, ma Jongin si chiuse in se stesso. Ora Chanyeol era contento che Jongin fosse tornato e sperava che la ferita causata dalla morte dei genitori fosse guarita. Sperava che si fosse ripreso, perché nessuno meritava un dolore tanto grande, men che mai Jongin.

Ci fu un colpo alla porta, prima che entrasse un ragazzo alto dalla pelle scura, che indossava dei jeans e una giacca grigia sopra la maglietta bianca, che sembrava appena uscito da un photoshoot per modelli.
-Yo, Happy virus!-
-Jongin-ah!- Chanyeol immediatamente gli andò incontro, stringendolo in un caloroso abbraccio –da quanto tempo-  Chanyeol fece un passo indietro per studiarlo meglio e notò che il ragazzo sembrava più in forma dell’ultima volta che l’aveva visto. Era bello vederlo sorridere di nuovo. –Come stai?-

-Uh, io non merito un abbraccio?- disse Junmyeon da dietro Chanyeol.
-Hyung!- il ragazzo lo abbracciò, prima di sollevarlo dal suolo –sei ancora così piccolo!-
-E tu sei ancora un ragazzaccio!-  disse Junmyeon affettuosamente, non appena Jongin lo posò a terra.

Jongin sorrise ad entrambi. –Sono davvero contento di essere a casa- poi si voltò verso Chanyeol – anche se pare che solo nonna fosse contenta di rivedermi. Perché nessuno è venuto alla villa?-
Chanyeol si sentì in colpa. Sapeva che sarebbe dovuto andarci, ma era complicato. Era diviso tra il voler vedere Jongin e il non voler vedere Kyungsoo con Jongin. Sapeva che non avrebbe dovuto sentirsi così. Non c’era nulla di cui essere gelosi. Non c’era nulla tra Kyungsoo e Jongin..giusto? E ancora non c’era nulla nemmeno tra lui e Kyungsoo. Anche se aveva paura che quando sarebbe giunto il momento di scegliere tra i due, Kyungsoo avrebbe … scacciò questi pensieri.
-Scusa, ieri è stata una giornata occupata. Ho finito tardi e volevo che tu riposassi- disse.

-Woah. Mio cugino così preoccupato per me?- scherzò Jongin – e che mi dici di..---
-Oddio. Farò tardi all’incontro con l’EM! Devo andare, ci vediamo più tardi Jongin-ah!- esclamò Junmyeon prima di salutare e lasciare i due ragazzi.

-EM? E’ una nuova carica?-
Chanyeol sogghignò. –No, significa Evil Manager. Ha un rapporto di odio con il manager del nostro recente artista-
-Il nostro Junmyeon? Odio? Ma è dolcissimo. Questo manager deve essere davvero diabolico allora-
Chanyeol scrollò le spalle. –Lo incontrerai presto. Quindi sei tornato per restare?-
-Già. Non ho motivo di tornare a Londra- ci fu un leggero cambiamento d’umore in Jongin –volevo chiederti, come sta Kyungsoo?-

-Non lo hai visto ieri?- Era sorpreso. Sbaglio o Kyungsoo aveva abbandonato il pranzo per andare alla villa?
-Uhm, no. Non l’ho visto-  Beh,questo è strano, pensò Chanyeol.

-Sta più che bene. La sua carriera procede alla grande. Conoscendo nonna, ti ha già aggiornato su tutto quello che è successo mentre eri via, vero?-
-Si, più o meno- rispose Jongin con un sorriso –mi ha stancato più lei del volo di 11 ore ad essere onesti-
-E suppongo ti abbia pregato di iniziare a lavorare qui-
-Si- ci fu una pausa e Jongin sospirò – e io ho detto di sì-
-E’ fantastico- Chanyeol non sapeva che altro dire. Si sentiva un po’ dubbioso.
-Comunque come se l’è passata l’Happy Virus mentre io ero via?-
-Nessuno mi chiama così da molto tempo- rispose, ed era vero. Ci fu un lungo strano silenzio, che non era mai capitato tra Chanyeol e Jongin.


Jongin osservò come Chanyeol frenasse le sue espressioni dietro una maschera inespressiva, priva del calore che era sempre stato il fascino di Chanyeol.  In questi tre anni di assenza erano cambiate molte cose. Per esempio, suo cugino non rideva con tutto il corpo come un tempo, era come se non brillasse più.
Era solito ridere di cuore, senza badare alle stupide espressioni che faceva. Ora sembrava controllarsi, come se lasciarsi andare fosse contro le regole. Jongin avrebbe voluto sapere che gli era successo, ma più di tutto rivoleva indietro il loro vecchio rapporto d’amicizia.
-Per me sei ancora un virus- lo prese in giro.

-Beh per me tu sei ancora cotto dal sole. Londra non dovrebbe essere un posto nuvoloso e piovoso?-
-Scusami tanto, ma là mi trovavano estremamente hot- disse Jongin, spalancando le braccia e mostrando il suo corpo abbronzato e muscoloso. Chanyeol roteò gli occhi. – comunque perché non mi fai fare un tour degli uffici dato che dovrò lavorare qui?-

-D’accordo- rispose Chanyeol. Jongin aprì la porta per entrambi.
Si, erano cambiate tante cose in 3 anni. Anche nella compagnia. C’erano molte nuove facce, sebbene ci fossero anche volti noti fin dall’infanzia per Jongin. Ricevette un abbraccio da Miss Cho, che era sempre stata la segretaria del presidente, per quanto ricordasse. Attraverso il muro di vetro, intravide Junmyeon-hyung che discuteva animatamente con un ragazzo cinese dall’aria annoiata.
-E’ quello l’EM?-
-Si- rispose Chanyeol –è Zhang YiXing, il manager di Lu Han-
-Lu Han l’Angel of the East, giusto? Il nuovo partner di Kyungsoo?-
-Si la più grande star della Cina-

Jongin era curioso del nuovo acquisto, ma era più curioso di sapere di come se la stesse passando Kyungsoo.
Se n’era andato abbastanza bruscamente dopo il funerale dei suoi genitori e non aveva nemmeno assistito al debutto di Kyungsoo. Jongin aveva sempre saputo che il più grande sogno di Kyungsoo era quello di diventare un cantante e gli aveva promesso che ci sarebbe stato il giorno in cui si fosse avverato.
Aveva infranto quella promessa e forse anche molto di più, ma Jongin lo sapeva e aveva deciso di rimediare con l’amico. Beh, avrebbe iniziato non appena Kyungsoo si fosse fatto vivo. Era rimasto abbastanza deluso del fatto che nessuno dei suoi due migliori amici fosse andato ad accoglierlo ieri. Non lo avrebbe mai ammesso, forse nemmeno a sé stesso, ma, tra tutte le cose che gli erano mancate durante la sua assenza, Kyungsoo era in cima alla lista.

Come se pensare a lui avesse evocato la sua presenza, ecco che Kyungsoo uscì dall’ascensore proprio quando Chanyeol e Jongin raggiunsero l’ingresso. Jongin si congelò sul posto. Il ragazzo più basso stava parlando con un ragazzo biondo, ma Jongin se ne accorse appena. Il suo cuore non era preparato alla gioia che provò quando rivide Kyungsoo. Era cambiato. Ora i suoi capelli erano più corti, pettinati dai migliori stilisti. Era abituato a vedere Kyungsoo in magliette bianche e pantaloni larghi, ma ora indossava una costosa giacca rossa e jeans così attillati che Jongin riusciva a vedere la bella linea delle sue gambe.
Jongin seppe che Kyungsoo lo aveva visto, quando i suoi grandi occhi si spalancarono ancora di più e la sua bocca si fermò, restando spalancata. Non sapeva quanto tempo stettero lì a fissarsi, ma Jongin fu grato al ragazzo biondo che ruppe il silenzio con un “Presidente Park!” avvicinandosi a loro insieme a Kyungsoo.

Notò Chanyeol irrigidirsi appena, ma non ebbe il tempo di pensarci perché Kyungsoo si trovava davanti a lui dopo tre lunghi anni e Jongin era tanto calmo all’esterno, quanto agitato all’interno.
Kyungsoo aveva ancora gli occhi spalancati e un’espressione stupita sul viso. Un tempo Jongin avrebbe riso, ma ora il suo cuore stava battendo così forte che appena riuscì a sentire il ragazzo biondo chiedere a Chanyeol –Posso chiedere chi è questo ragazzo?-

-E’ mio cugino Jongin. Jongin-ah lui è Lu Han- solo quando sentì il suo nome, Jongin si voltò verso l’altro ragazzo. I media non esageravano con gli elogi: il ragazzo era davvero bellissimo… ma non era Kyungsoo.
-Ciao, piacere di conoscerti- Luhan sorrise e s’inchinò e per poco Jongin non si dimenticò di inchinarsi a sua volta.  I suoi occhi erano ancora rivolti a Kyungsoo. Finalmente Kyungsoo sorrise e gli parlò.
-Sono felice che tu sia tornato- Jongin si sentì disorientato. Da quanto il sorriso di Kyungsoo gli faceva quell’effetto?

-Yeah- Non era preparato per quello che successe dopo. Kyungsoo fece un passo in avanti e lo abbracciò. Jongin pensava che fosse un normale abbraccio di bentornato ma la sua reazione non fu affatto normale.
Il respiro divenne affannato e fu preso dall’improvviso impulso di stringere il ragazzo forte a sé e dirgli non lasciarmi mai.  Questo lo fece allontanare bruscamente. Nascose il suo disagio attraverso un sogghigno, sebbene Chanyeol e Kyungsoo avrebbero potuto vederci attraverso.
-E’ bello vederti- disse –come Junmyeon-hyung, tu sei ancora… basso-

Kyungsoo roteò gli occhi, contento che certe cose non fossero cambiate.
-E tu sei ancora abbronzato- rimbeccò Kyungsoo.
-Esatto. Ti ha superato Kkamjong- disse Chanyeol compiaciuto.
-Fermi un attimo. Di solito tu mi difendevi quando mi chiamavano in quel modo!- disse Jongin rivolto a Kyungsoo, ma il ragazzo scrollò le spalle e rise. Le cose erano come dovevano essere,loro tre che ridevano e si prendevano in giro proprio come ai vecchi tempi. Jongin incolpò il jetlag per la sua reazione poco fa quando aveva visto Kyungsoo. Poco importava che non avesse mai sofferto di jetlag in vita sua, dato che comunque quella era l’unica spiegazione al voler stare nell’abbraccio di Kyungsoo più tempo del dovuto.
Era il suo migliore amico, non si sarebbe dovuto sentire in quel modo, giusto?

-Jongin-ah- Chanyeol guardò il suo orologio –scusa se interrompo il tour, ma ho un meeting tra cinque minuti. Continuiamo più tardi, ok?-
-Oh anche noi dobbiamo andare Kyungsoo-sshi. La nostra pausa sta per finire- Luhan afferrò il braccio di Kyungsoo –Presidente Park,  Jongin-sshi-
-Okay, parleremo un’altra volta- disse Kyungsoo, prima di essere trascinato via da Lu Han. Chanyeol si diresse verso l’ascensore, ma Jongin era fermo a fissare la schiena di Kyungsoo che si allontanava. Una parte di lui avrebbe voluto seguirlo. Ed eccoci di nuovo. C’era qualcosa che non andava nella sua testa, ma non sapeva bene cosa fosse. E aveva paura che qualcosa di folle stesse scombussolando anche il suo cuore.

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Capitolo 6
*** Cars Everywhere (Part II) ***




Baekhyun gemette, affaticato, mentre camminava per le vie di Seoul. Un'altra vana giornata alla ricerca di un lavoro. Iniziava a realizzare quanto fosse incompetente. Gli unici lavori disponibili erano nei ristoranti o negli uffici, ma richiedevano un certo grado d’istruzione. Lui non sapeva cucinare, non era bravo nei lavoretti e non aveva avuto modo di finire il college. Non andava affatto bene. Il ricordo di sua madre interruppe i suoi pensieri.

Il mio Baekhyunnie è il migliore, quindi non essere triste. Il mio figlio preferito può farcela.
Ma sono figlio unico, eomma.
Ecco perché sei il mio preferito.


Dopodiché lo baciava sulla fronte e lo stringeva in un caloroso abbraccio. Dopo quello, Baekhyun si sentiva in grado di fare ogni cosa. Ne aveva bisogno proprio ora. Aveva bisogno di qualcuno che gli dicesse “puoi farcela” , “puoi sopravvivere per conto tuo”. Erano passati tre anni dalla morte dei genitori, ma non era stato completamente solo, fino a sette mesi fa. Ora la sua forza di volontà si stava indebolendo e certe volte avrebbe voluto solamente sedersi e piangere per ore per i suoi genitori.  Prima dell’incidente, la sua vita era stata fin troppo semplice. C’era sempre stato qualcuno a soddisfare i suoi bisogni. Guardò le sue mani esili, che non avevano mai conosciuto il lavoro, così lisce, morbide e… inutili.
Baekhyun tirò su col naso e se lo grattò, tentando di trattenere le lacrime. Sapeva che era inutile piangere ed era passato molto tempo dall’ultima volta che lo aveva fatto. Non doveva arrendersi proprio ora, ma era così stanco. Mi dispiace pensò rivolto al paradiso, sicuro che i suoi genitori lo stessero osservando,scusate se ho pensato di arrendermi. Continuò a camminare, pensando a cosa avrebbe potuto fare; mancava ancora qualche ora alla fine della giornata, sicuramente si sarebbe inventato qualcosa.

Inoltre si sentiva in colpa per aver lasciato l’appartamento di Chanyeol senza un grazie o un addio. Ma era stato solo perché era entrato in panico. Per poco non lo aveva baciato di nuovo e Baekhyun non sapeva come fossero finiti in quella posizione, ma sapeva che non andava affatto bene perché aveva iniziato a desiderare certe cose, cose impossibili che non erano fatte per uno come lui.





*****************




C’erano tre cose con le quali non bisognava scherzare con Tao: la sua macchina, i suoi vestiti e la suaciotola di ramen istantaneo. Amava la sua macchina quasi quanto Chanyeol amava la sua *ad eccezione del nome* , il suo completo era sempre stirato alla perfezione *gli piaceva indossarlo tutto il giorno* e i noodles erano il suo dolce peccato. Sapeva che non era sano mangiare spesso al MSG , ma Tao amava quel sapore artificialmente salato. La sua dieta era comunque costituita da frutta e verdura, quindi il ramen due o tre volte alla settimana non sarebbe stato un problema.

Erano quasi le 17.00, ma Tao aveva già staccato dal lavoro. Non doveva dare un passaggio a Chanyeol dato che quest’ultimo era uscito insieme a suo cugino Jongin. Tao aveva pensato che fosse una bella idea guidare fino al supermarket più vicino e comprare una ciotola di noodles istantanei.  Parcheggiò fuori dal negozio ed entrò, per scegliere il suo tipo di carne preferita. Sembrava decisamente fuori posto, un bel ragazzo in giacca e cravatta, appena sceso da una macchina costosa , felice di avere una ciotola di ramen tra le mani.

Tao stava per aggiungere le verdure, quando all’improvviso una piccola mano gli portò via il sacchetto. Guardò in basso, perché il ragazzo davanti a lui era decisamente basso. Il ragazzo indossava una felpona gialla e aveva un’espressione preoccupata sul volto. Tao era decisamente perplesso, incerto su come reagire, anche se normalmente si sarebbe ripreso le verdure e sistemato per le feste l’intruso.

-No, non dovresti aggiungere le verdure così presto.  Aspetta fino a quando i noodles non si saranno rammolliti e poi aggiungile. Saranno più croccanti e il sapore sarà migliore-
Il ragazzo sorrise con aria assente, poi poggiò sul tavolo il pacchetto di verdure, diede una pacca sulla schiena di Tao, prima di allontanarsi con aria debole e confusa. Tao pensò che il ragazzo sembrasse un sonnambulo. Riportò la sua attenzione ai noodles. Ormai era già tardi per aggiungere le verdure, non avrebbe fatto male provare a seguire il consiglio del ragazzo. Alzò le spalle prima di versare il contenuto del sacchetto nella ciotola. Li mescolò un po’, prima di assaggiarli. E sapete una cosa? Erano veramente più buoni. Tao sorrise e guardò nella direzione in cui il ragazzo bruno era sparito. Lo riusciva ancora a vedere a qualche metro di distanza e pensò di chiamarlo indietro per ringraziarlo e magari per metterlo in guardia sui pericoli di camminare così, sovrappensiero, nonostante la strada fosse deserta.

Ma fu sorpreso quando vide due uomini in giacca e cravatta affiancarlo e afferrarlo per entrambe le braccia.
Tao istintivamente si alzò e corse contro di loro, con ancora la ciotola di noodles nella mano destra.
Il ragazzo si stava dimenando per liberarsi dai due aggressori, quando Tao li raggiunse.

-Lasciatelo andare-  I due uomini voltarono la testa, distratti dal tono di comando di Tao. Sfruttò questa chance per afferrare il polso del tizio sulla destra per liberare il ragazzo dalla sua presa e poi diede un calcio all’altro uomo.  Dopodiché gli lasciò il polso e lo colpì di piatto ad un fianco, facendo gemere l’uomo dal dolore. Tao afferrò la felpa gialla per trascinare il ragazzo dietro di sé, mentre i due uomini si riprendevano dai colpi ricevuti. L’uomo a sinistra gli tirò un pugno che evitò con facilità prima di colpirlo in alto, reggendo ancora la ciotola di noodles nell’altra mano. L’altro tizio tentò di attaccarlo con un calcio, ma Tao fu più veloce. Con la mano libera gli afferrò la gamba, facendogli perdere l’equilibrio, e poi gli tirò un pugno sul naso, facendolo cadere all’indietro e urlare di dolore.  Tao si preparò al secondo assalto, ma la suoneria di un cellulare bloccò i due uomini. Prudente, Tao osservò uno dei due estrarre il cellulare e dopo pochi secondi segnalare all’altro la ritirata. Si allontanarono verso una macchina nera che li aspettava. Tao avrebbe voluto seguirli, ma la macchina partì subito e i suoi noodles si stavano raffreddando.
Si girò verso il ragazzo alle sue spalle. Si stava mordendo il labbro inferiore e sembrava preoccupato.
-Stai bene?- chiese Tao.

-Si- il ragazzo si avvicinò – ma tu stai bene?-
Tao si sentì offeso dalla domanda. Ovvio che stava bene, non aveva visto con quanta facilità aveva battuto quei tizi?
 – Ovviamente-
-Grazie. Scusa per …- il ragazzo si morse di nuovo il labbro. S’inchinò, prima di mormorare un “grazie” e allontanarsi. Tao era esterrefatto. Il ragazzo non temeva che quei brutti ceffi tornassero nuovamente?E chi erano?

-Hey aspetta- lo chiamò. Il ragazzo si fermò.  -non hai paura che quei due tornino a cercarti?-
-Starò bene-
-Come fai ad esserne certo? Li conosci?- chiese.
Vide l’altro esitare prima di rispondere. -No, ma starò bene-

-Stai andando a casa? Sta per fare buio. Lasciati almeno dare un passaggio- Tao non sapeva perché, ma era preoccupato per il ragazzo. Forse perché era così piccolo, tremante e aveva un’aria così smarrita.
-No, non c’è davvero bisogno---
-Insisto-
Il ragazzo lo fissò, prima di annuire lentamente. Forse aveva intuito che Tao non avrebbe accettato un no come risposta.  Guardò in direzione della macchina rossa. Ricordandosi dei noodles, aprì il coperchio e ne svuoto il contenuto nella sua bocca in due grandi sorsi. Guardò il ragazzo, che lo fissava ad occhi spalancati. Tao avrebbe voluto ridere davanti alla sua espressione sbalordita. Pensava che lo stupore fosse dovuto al modo in cui aveva ingurgitato i noodles, ma poi il ragazzo guardò prima lui e poi la sua macchina.

-Tu.. sei della KSE-
-Mi conosci?-
-No..ma ti ho visto là una volta-
Gli occhi di Tao vagarono sui capelli castani del ragazzo, sui suoi lineamenti adorabili,fino alla felpona gialla e ai jeans sbiaditi che coprivano il suo corpo minuto.
-Sei un trainee?-
-Oh no- il ragazzo sorrise – ero là per un fan meeting di Kyungsoo-

Raggiunsero la macchina e Tao aprì lo sportello del passeggero.  Il ragazzo salì timidamente.
-Puoi chiamarmi Tao- disse una volta seduto al volante. Solo poche persone potevano chiamarlo con il suo nome, Zitao e quelle persone erano i suoi genitori, Chanyeol e sua nonna. –come ti chiami?-
-Byun Baekhyun-
-Ok, dove ti porto Byun Baekhyun?-




********************




A qualche metro di distanza, guardò il ragazzo alto e dai capelli neri aprire lo sportello per Byun Baekhyun prima di salire al volante della cabriolet rossa. Ne memorizzò il numero di targa, mentre spariva nella strada.
Passandosi la mano tra i capelli biondi, poggiò la schiena sul sedile in pelle della sua auto. Aveva assistito a tutto, sin dall’aggressione. Aveva visto il ragazzo difendere Baekhyun e sconfiggere facilmente quegli uomini. Aveva deciso che i suoi uomini non avrebbero potuto reggere lo scontro, per questo li aveva richiamati.  Quindi qualcuno stava aiutando Byun Baekhyun. Interessante.

Mise in moto la macchina, mettendosi l’auricolare Bluetooth e digitando un numero sul cellulare.
-Lo hai preso?- chiese l’uomo dall’altro capo del telefono.
-No, ma c’è qualcosa che dovresti sapere-




********************************




-Questa è la mia macchina. Ricordami perché te la sto facendo guidare- chiese Jongin, seduto nel sedile del passeggero. Chanyeol sogghignò.
-Io non lascio nessuno guidare per me, ricordi? Eccetto Zitao-
-Dov’è la tua ad ogni modo? Joey, giusto?-
- La stanno aggiustando, la potrò riavere tra un giorno o due- A Chanyeol mancava davvero la sua auto. Non vedeva l’ora di riaverla indietro, così sarebbe finito l’incubo di Zitao che pretendeva si svegliasse presto per accompagnarlo a lavoro. Si stavano dirigendo verso l’appartamento di Chanyeol, dopo essere andati a cena insieme. Era un peccato che Kyungsoo non si fosse potuto unire a loro, dato che le sue registrazioni sarebbero finite tardi.

Fu come imparare a conoscere nuovamente suo cugino dopo 3 anni, durante le 3 ore che trascorsero insieme, un’ora per ogni anno anche se ovviamente non era abbastanza. Apprese che Jongin si era già laureato in Marketing e Cominicazione. Si era laureto con ottimi voti e Chanyeol si lamentò del fatto che non avesse avvisato la famiglia. Sarebbero potuti andare a Londra per essere presenti il giorno della laurea, ma Jongin scrollò le spalle e blandì Chanyeol con un sorriso, dicendo che non era così importante.  Jongin gli disse che aveva lavorato per un certo tempo come barista in un night club, non per i soldi, ma per la nuova gente che incontrava ogni notte. Il discorso si fece serio quando parlarono dei suoi primi mesi a Londra, subito dopo la morte dei suoi genitori.
-E’ stato difficile vivere da solo all’estero. Non conoscevo nessuno. Ma è anche stato liberatorio aver tempo per riflettere e stare in pace dopo quello che è successo. Mi mancano così tanto- Chanyeol riusciva a sentire il dolore dietro ogni parola.

-Mancano anche a noi. Ma siamo grati che tu sia tornato, perché ci mancavi pure tu- disse. Parlarono ancora dei progetti futuri di Jongin e inevitabilmente il nome di Kyungsoo saltò fuori e Chanyeol osservò con attenzione l’altro per capire cosa provasse nei confronti del loro amico.

Raggiunsero il suo appartamento e Chanyeol invitò Jongin a salire per un caffè, ma suo cugino rifiutò.
-Devi lavorare domani. Usciremo un’altra volta questa settimana. Possibilmente anche con Kyungsoo, se è libero-
Chanyeol sapeva che doveva assolutamente dire questa cosa a Jongin prima che la serata finisse.
-Riguardo Kyungsoo… c’è qualcosa che dovrei dirti- 
Jongin sollevò un sopracciglio. –Cosa?-
-..Mi piace-  Il sorriso di Jongin sparì per qualche istante e Chanyeol si sentì insicuro. Ma poi Jongin sorrise di nuovo e lui tirò un sospiro di sollievo.  Andava tutto bene, giusto? Non avrebbe dovuto competere con Jongin per Kyungsoo, vero?
-Oh. Okay-
-Tutto qui?- chiese Chanyeol.
-Yeah. E’ grandioso. Kyungsoo è stupendo-
-Si lo è-  Ci fu un silenzio e Chanyeol cercò qualcos’altro da aggiungere –bene. Meglio che vada ora. Ci vediamo a lavoro allora?-
-Sicuro-
Chanyeol salì verso il suo appartamento, sentendosi più leggero e felice rispetto a ieri.
Questa sì che è una bella giornata, pensò.




**********************




Tao guardò  il ragazzo al suo fianco. –Dunque tu vivi qui?-  Baekhyun annuì. Avevano parcheggiato davanti ad un palazzo a soli pochi blocchi di appartamenti di distanza da quello di Chanyeol e Tao pensò fosse divertente. –Il ragazzo per cui lavoro abita proprio dietro l’angolo. Che coincidenza, huh?-
-Ah,si- Baekhyun iniziò ad aprire lo sportello –grazie per l’aiuto di prima-
-No problem. Ma forse dovresti riportare l’accaduto alla polizia, perché se tornass---
-Va tutto bene, davvero. Credo si sia trattato di un malinteso. Ora vado- Baekhyun chinò il capo prima di scendere dall’auto.  Stette davanti all’ingresso del palazzo e agitò quello che sembrava un lightstick, mentre Tao ripartiva.

Compose il numero di Chanyeol, perché, nonostante la sua impertinenza, restava la sua guardia del corpo/assistente e doveva sapere se Chanyeol stesse bene.
-Hey Park Chanyeol- disse quando l’altro rispose – sei già a casa?-
-Si Boss- riuscì a sentire un sospiro e Tao sogghignò.
 -Yeah? Oh, comunque, Junmyeon-hyung mi ha consegnato dei documenti che prima mi sono dimenticato di darti. Ha detto che sono per il meeting di domani. Vuoi che te li porti ora?-
-Mi faresti davvero questo favore? Sono commosso-
-Yeah, sarò lì tra un minuto o due- Zitao cambiò marcia e fece inversione. Stava cercando i documenti nello scomparto della macchina e per poco non vide il ragazzo con la felpa gialla che camminava da solo sul marciapiede sul lato della strada.
Quello non è Byun Baekhyun?Dove sta andando? Lo seguì con la macchina e quando raggiunse l’incrocio, Tao ebbe la certezza che il ragazzo non sapeva dove andare, perché sembrava incerto su quale direzione prendere. Prima che Baekhyun potesse decidere, parcheggiò da un lato e uscì velocemente dall’auto.
Camminò verso di lui. –Hey, dove stai andando?-

Baekhyun sussultò per lo stupore, la colpa gli si leggeva in faccia. –Uh, stavo solo..-
-Non vivi qui, vero?-
Baekhyun sembrò andare nel panico. –Uh, no. Si che vivo qui. Io..-
-Andiamo- Tao lo afferrò per la felpa e lo costrinse a risalire in macchina. Una volta saliti, incominciò l’interrogatorio.  –Dove vivi? E stavolta faresti meglio a dirmi la verità- disse fissandolo intensamente.
-Io.. non posso tornare a casa- Baekhyun giocherellò con il lightstick tra le sue mani –quelle persone di prima, tengono la mia casa sotto sorveglianza-
-Dimmi, perché ti danno la caccia? Potrei aiutarti- Tao si sentiva dispiaciuto per Baekhyun, perché sembrava davvero preoccupato e spaventato. Suo padre gli aveva insegnato ad aiutare i bisognosi e Baekhyun sembrava proprio aver bisogno d’aiuto.

-Scusa, non posso. Non posso dirtelo-
-Sei coinvolto in qualcosa di illegale?-
-No! Non lo sono!- Baekhyun gli afferrò un braccio – non ho fatto nulla di male!-
-Okay okay, ti credo. Ma dove vivi al momento?-
Il ragazzo mugugnò qualcosa che Tao non riuscì a capire.
-Che hai detto?-
-Io… non ho un posto in cui stare-

Tao lo guardò sbigottito. La vita del ragazzo era probabilmente in pericolo ma non aveva un posto in cui stare? Sapeva che la cosa giusta da fare sarebbe stata di rivolgersi alle autorità, ma Baekhyun sembrava reclutante a farlo. Era dannatamente confuso sul da farsi. Studiò il profilo di Baekhyun. Era troppo innocente e fragile per essere coinvolto con quelle persone. Tao sapeva che non erano affari suoi, ma ormai  era già coinvolto. Aveva già deciso che avrebbe scoperto chi fossero i tizi che gli davano la caccia e come avrebbe potuto aiutarlo, ma era certo che non lo avrebbe potuto fare quella notte.
La cosa più urgente al momento era trovare un posto sicuro per Baekhyun.
I suoi occhi si posarono sui documenti nello scomparto dell’auto e la risposta arrivò da sola.

-Vieni con me- disse, mentre guidava verso il posto più sicuro che conoscesse. Era stato lui ad installare il sistema d’allarme lì e aveva persino perquisito l’area, quindi era certo che fosse un posto sicuro per Baekhyun.  L’unico problema sarebbe stato convincere il proprietario della casa a far rimanere Baekhyun fin quando Tao non avesse risolto la faccenda.
Dopo poco, arrivarono. Scese dall’auto, ma Baekhyun non sembrava intenzionato a fare altrettanto.  Bussò al finestrino. –Siamo arrivati, andiamo-

-Ma.. uh..- Baekhyun si morse il labbro, preoccupato.
-Hai bisogno di un posto in cui stare. E questo è il posto più sicuro che conosco- Tao aprì lo sportello e trascinò fuori il ragazzo. Lo mantenne per il braccio, dato che il ragazzo era ovviamente reclutante a seguirlo. Salirono sull’ascensore e Tao notò quanto fosse ansioso Baekhyun.
-Non preoccuparti-

Uscirono e Tao indirizzò Baekhyun verso la porta a sinistra. Tao suonò il campanello e parlò al citofono  
–Apri la porta-
Una voce profonda rispose dopo pochi secondi. –Non potresti essere meno rude?-
Poi la porta si aprì e Tao sentì Baekhyun irrigidirsi dietro di lui. Un ragazzo alto era fermo sulla soglia.
Tao vide gli occhi di Chanyeol spalancarsi, non appena li vide.
-Ma stiamo scherzando-



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Capitolo 7
*** Chanyeol's Boyfriend (PartI) ***


 
 

-Ditemi che è uno scherzo- Dire che Chanyeol fosse sorpreso nel vedere il cucciolo sperduto sulla soglia di casa sua era riduttivo. Perché Chanyeol pensava veramente che non avrebbe mai più rivisto Baekhyun. Figuriamoci insieme a Zitao.

-Vi conoscete?- chiesero contemporaneamente Chanyeol e il suo assistente. Spostò lo sguardo da Zitao a Baekhyun, che sembrava particolarmente piccolo accanto al ragazzo più alto.
-Beh, puoi almeno lasciarci entrare, così ti spiego tutto?- chiese il ragazzo dai capelli neri.
Chanyeol fece un passo all’indietro, permettendo ai due di entrare in casa. Non gli era sfuggito il fatto che Baekhyun non aveva ancora proferito parola. Il ragazzo più piccolo teneva la testa bassa e le sue mani giocherellavano con la zip della felpa. Quando raggiunsero il soggiorno, Zitao chiese a Baekhyun di sedersi e di rilassarsi e Chanyeol era non poco curioso di sapere come mai il suo amico fosse tanto gentile.
Stava diventando impaziente e il fatto di vedere qualcun altro prendersi cura del suo cucciolo sperduto non lo aiutava di certo. Cosa? Il suo cucciolo?Suo?
-Avete finito di sistemarvi? Perché sapete, non sono mica il presidente di un’importante compagnia, che abbia tutta la notte a vostra disposizione-

Il sopracciglio di Zitao si sollevò al suo tono tagliente. –Forse dovresti sederti pure tu-
-Forse no. Vorrei davvero sapere che sta succedendo e che ci fai con Byun Baekhyun- Chanyeol incrociò le braccia davanti al petto.
-Quindi vi conoscete per davvero. Allora è più facile del previsto. Ma come mai vi conoscete?- chiese Zitao.
-Oh, no! Non ci conosciamo!- esclamò Baekhyun –è solo che..solo che…-
Fu il turno di Chanyeol di alzare un sopracciglio. In qualche modo il fatto che Baekhyun negasse di conoscerlo lo irritava. Per l’amor del cielo, lui era Park Chanyeol.  Avrebbe dovuto essere lui a negare di conoscere il ragazzo, non che ci fosse una ragione per farlo. Baekhyun lo guardò disperato ed ecco che sentì quella strana sensazione tornare.

-Non è importante ora, Zitao. Mi pare che ti abbia fatto per primo una domanda-
-A Baekhyun serve un posto dove stare e quindi l’ho portato qui- Zitao fece un sorriso rassicurante a Baekhyun e Chanyeol non poté non restare a bocca aperta.
-Perché qui? E per quale motivo?-
Zitao alzò le spalle. – Perché qui è sicuro. Ed è un posto confortevole-
-Questo lo so! Ma di nuovo: perché? Perché non va dalla sua famiglia o qualcosa del genere?- Chanyeol era oltremodo confuso. Si rivolse direttamente a Baekhyun. – Chi sei tu? Non mi hai mai risposto-

Baekhyun si morse il labbro e abbassò lo sguardo. Sembrava stanco e sull’orlo delle lacrime.
-Scusa, non posso risponderti. Posso semplicemente andarmene. Non sei obbligato a farmi rimanere-
Il ragazzo fece per alzarsi, ma Zitao lo spinse nuovamente giù nel divano.
-No. Tu starai qui per il momento- Zitao guardò accigliato Chanyeol – e tu smettila di bullizzarlo-

Chanyeol balbettò –Non lo sto bullizzando! Ho solo fatto una normale domanda. E non ho ancora detto di sì. Perché tu dovresti decidere chi verrà a vivere con me nella mia casa?-
-Baekhyun ha bisogno di aiuto. E mio padre mi ha insegnato ad aiutare chi ne ha bisogno. L’ho portato qui perché è il posto più sicuro che conosco. Può restare qui per qualche giorno, non è che il tuo appartamento sia piccolo. Hai abbastanza stanze- spiegò Zitao.

Chanyeol realizzò che non aveva ancora ricevuto una risposta alla sua domanda.
-E’ in pericolo? Perché ha bisogno di stare al sicuro?-
Zitao roteò gli occhi. –Non c’è bisogno che tu te ne preoccupi, okay? Lascia semplicemente che Baekhyun stia qui e io mi preoccuperò di tutto il resto- Poi il suo assistente si rivolse a Baekhyun –Non voglio che tu lasci questo posto finché non te lo dirò io, intesi?-

Chanyeol si stava irritando. Non è che non volesse aiutarlo, ma perché non gli dicevano nulla?
-Se vuoi davvero aiutarlo, perché non lo ospiti a casa tua? Nessun posto è più sicuro- Ed era vero. Zitao era più efficace di centinaia di sofisticati sistemi di sicurezza.
-Ci avevo già pensato. Ma sai com’è il mio appartamento- rispose il ragazzo più giovane.

Chanyeol ricordava la casa dell’amico. Spaziosa e spoglia. C’erano pochissimi arredamenti. Non che Zitao non avesse i soldi per comprarli; è solo che gli piaceva vivere in modo spartano. C’erano solo poche sedie, scaffali e un duro letto fatto interamente di legno. Chanyeol guardò Baekhyun e immaginò il ragazzo delicato nell’appartamento di Zitao. Sicuramente quel posto non era fatto per Baekhyun. Ma perché doveva essere proprio lui ad ospitarlo?
-So come è fatto il tuo appartamento, Zitao. E non è male come pensi-

Zitao sospirò infastidito  – Sei senza cuore-
Chanyeol stava per protestare, ma il ragazzo più giovane continuò  – Andiamo Baekhyun. Non vogliamo essere infettati dall’egoismo di questa persona- Zitao sollevò Baekhyun e lo tenne per un braccio. Poi lo guidò fino all’uscita – Ci vediamo domani, boss!-

Chanyeol notò il tono sarcastico di Zitao, ma non poté replicare perché in quel momento Baekhyun si sporse oltre la spalla di Zitao e gli sorrise debolmente.
 – Mi dispiace- disse Baekhyun e Chanyeol li guardò raggiungere la porta.
Per qualche motivo, non gli fece piacere quando la mano di Zitao scivolò dal braccio alla schiena del ragazzo più basso. Poi vide il suo amico, solitamente stoico, che sorrideva in modo rassicurante a Baekhyun e Baekhyun che alzava la testa per fare altrettanto. Sembravano in confidenza. E avrebbero vissuto insieme.Il suo cucciolo sperduto. Diamine.

Chanyeol non si accorse che i suoi piedi si stavano muovendo per raggiungere i due ragazzi, la cosa successiva che seppe è che stava stringendo il braccio di Baekhyun –Aspetta-  i due ragazzi si voltarono al suono della sua voce –okay. Bene. Può restare qui-
La bocca di Baekhyun si spalancò per la sorpresa, ma Chanyeol si accorse del ghigno malizioso sulle labbra di Zitao. Come se già sapesse che Chanyeol avrebbe cambiato idea – No, è tutto apposto. Avevo già pensato di far vivere Baekhyun con me. Non c’è bisogno di sacrificarti- disse Zitao, continuando a sogghignare.

Chanyeol non sapeva cosa lo stesse possedendo, perché strinse con più forza il braccio di Baekhyun e iniziò a trascinarlo al suo fianco – Non mi sto sacrificando!-
-Sicuro? Perché come ho detto, posso--
-Sono sicuro. Okay?-
Zitao annuì. – Ci vediamo domani allora. E non perderlo di vista- poi si rivolse a Baekhyun – resta qui. E avvisami se ti bullizza, d’accordo?-
-Uh, okay- Baekhyun sembrava confuso e Chanyeol non poté biasimarlo. Si sentiva allo stesso modo.
 – Grazie Tao-sshi -
L’assistente li salutò e ricordò a Chanyeol di svegliarsi presto l’indomani, prima di andarsene e lasciarli soli nell’appartamento.
Solo allora Chanyeol notò che stava ancora tenendo il braccio di Baekhyun e lo lasciò andare.
Andò nel soggiorno. – Tu. Siediti.-

A Chanyeol sembrò di avere un déjà vu, quando Baekhyun si sedette e aspettò che continuasse.
Erano nello stesso posto di due notti fa,la prima notte in cui dormirono insieme. Cosa? No. Non avevano dormito insieme. Avevano solo … dormito … insieme. Chanyeol avrebbe voluto artigliarsi la faccia ogni volta che la sua mente elaborava certi pensieri. – Non so per quanto tempo starai qua. Boss Zitao non l’ha detto. Te lo permetterò, ma ti ricordi le regole di questa casa, vero?-

Baekhyun annuì – Si, posso andare solo in tre posti: soggiorno, bagno e cucina-
-Ovviamente l’hai già infranta, dato che hai dormito in camera mia-
Le guance di Baekhyun si tinsero lievemente di rosa –Mi dispiace-
-Bene. Poi c’è la regola numero due. Qual è la numero due?-
-Niente baci!- Chanyeol fu leggermente sorpreso dal sorriso di Baekhyun –non avrai nessun problema con quello. No, nessuno. Nessun bacio, né ora, né mai! Sissignore!-  e il ragazzo sollevò entrambi i pollici.

Non sapeva se essere contendo della risposta o sentirsi insultato del fatto che era ovvio che Baekhyun non volesse baciarlo di nuovo. Baciava davvero così male? Baekhyun non sarebbe dovuto essere così entusiasta per quella regola.E che diamine, Park Chanyeol?
-Si giusto, non dimenticarlo mai-  Il ragazzo gli sorrise dal divano. Era il turno di Chanyeol di sentirsi frustrato. Si voltò e continuò – Dato che starai qui più di qualche giorno, ti lascerò entrare in tutte le stanze tranne che nel mio ufficio. Penso che così sia abbastanza giusto-

-Si, più che giusto Presidente Park!-
Sentirsi chiamare in quel modo da Baekhyun lo metteva a disagio. Innanzitutto, si erano incontrati in circostanze insolite e poi avevano anche condiviso quel..quella cosa, ancora prima di conoscere i rispettivi nomi.  –Aish, chiamami semplicemente Chanyeol-  Vide gli occhi di Baekhyun spalancarsi di nuovo.
-Ma non posso! Cioè, sei il Presidente Park!-
-Che significa che non puoi? E aggiungici uno hyung, dato che sono più grande-
-Uh, quanti anni hai?-
-Ne compio 23 questo novembre-
-Allora io sono più grande. Ne ho compiuti 23 il mese scorso-

Chanyeol era stupito. Il cucciolo randagio era più grande di lui?
-Ne sei certo? A me sembri un ragazzino di 12 anni-
-Ovvio che ne sono certo. Quindi, Presidente Park, puoi chiamarmi pure Baekhyun. Oh e aggiungici uno hyung dato che sono più grande- lo prese in giro il ragazzo, rigirandogli le sue stesse parole.
-No. Questo non succederà mai- disse Chanyeol, facendo ridere Baekhyun. Era meglio vederlo così, rispetto a prima, quando era sull’orlo delle lacrime.
-Ti chiamerò Baekhyun e tu mi chiamerai Chanyeol, tutto qui-

-Oppure potrei semplicemente chiamarti Potato-ahjussi- disse il ragazzo, con un bel sorriso.
-Forse potrei semplicemente buttarti fuori a calci-
-Ma Tao ti prenderebbe a calci quando mi prenderesti a calci-
E davvero, cos’altro avrebbe potuto aggiungere Chanyeol ora?
-Pensi di essere adorabile, huh?-
-Si- ridacchiò il ragazzo – no, stavo scherzando. Okay Chanyeol-ssi-

Era assolutamente impreparato al brivido che gli percorse la pelle quando Baekhyun disse per la prima volta il suo nome con la sua dolce vocina. Chanyeol pensò che suonasse così bene. No. Detto da Kyungsoo era ancora meglio. Ma perché stava paragonando il modo in cui due persone pronunciavano il suo nome? Aveva davvero bisogno di dormire.
-Si sta facendo tardi e domani ho molte cos—si bloccò quando sentì un brontolio. Poi realizzò che proveniva dal ragazzo di fronte a lui.

-Per caso non hai ancora cenato?-
-No, ho già mangiato! Io---   Un altro brontolio.
Chanyeol sospirò. –Byun Baekhyun, regola numero tre: non mentirmi, specialmente riguardo al cibo-
-Scusa-
Chanyeol indicò la cucina. –Vai a mangiare. Ci deve essere ancora qualcosa- Non aspettò che Baekhyun si alzasse, andò dritto in camera sua e si lasciò cadere sul letto a pancia in giù. Bullizzato dall’assistente più giovane di 3 anni e giocare a fare il genitore di un cucciolo.. per favore questa giornata ora potrebbe finire?

Nonostante la stanchezza, Chanyeol era ancora sveglio quando Baekhyun entrò nella stanza un quarto d’ora dopo, indossando il pigiama rosa di Chanyeol.
Era coricato a faccia in giù, quindi forse il ragazzo pensò che stesse già dormendo, perché sentì Baekhyun sussurrare in tono furbesco – Buonanotte patata-

Non sono una patata, pensò prima di scivolare nel sonno.




*******************




Non erano  nemmeno le cinque del mattino e Chanyeol era già sveglio. Ne incolpava il ragazzo steso sul pavimento. Di chi altri sarebbe potuta essere la colpa? Chiuse gli occhi e cercò di dormire un altro po’, ma il sonno non voleva saperne di arrivare. Chanyeol era ancora scosso da tutta quella valanga di eventi che lo aveva travolto. Era abituato a vivere da solo da quando aveva vent’anni e ora improvvisamente si ritrovava a vivere con qualcuno che appena conosceva. Senza parlare del fatto che Zitao e Baekhyun non dicevano i motivi. Doveva venire a capo della faccenda. Lui era Park Chanyeol, diamine. Seriamente, era l’unico che pensava che il suo nome avesse un certo peso?

Fu distratto dai suoi pensieri quando sentì Baekhyun agitarsi. Chanyeol sentì il lato del letto sprofondare leggermente  e stava per aprire gli occhi e chiedere a Baekhyun che stesse facendo, quando lo sentì parlare con una voce roca per il sonno. –Buongiorno Presidente Park-
Si stava immaginando Baekhyun che lo guardava, con le braccia sul letto, proprio come la notte scorsa. Chanyeol iniziò a sentirsi nuovamente strano.
-Oh, no. Dimenticavo. Lascia che mi corregga. Buongiorno Chanyeol-ssi-  Chanyeol sentì uno sbadiglio, prima che il ragazzo continuasse –in verità è un bene che tu stia ancora dormendo. Volevo dirti scusa per tutto. So che tu non volevi tutto questo e.. mi dispiace. Cercherò di sistemare le cose il prima possibile, così potrai liberarti di me-

In che razza di problemi sei coinvolto? Perché non me lo dici?
-Vorrei poterti dire tutto, così capiresti, ma è un mio problema. Non voglio disturbarti più di quanto già stia facendo-
Sai quanto è frustrante?
-Devi esserne davvero frustrato. Di nuovo, scusa ma grazie. Un’altra persona non ci avrebbe pensato due volte prima di sbattermi fuori a calci, ma tu … tu mi lasci restare-
Chanyeol voleva ridere, perché era come se Baekhyun leggesse i suoi pensieri.
Yeah, sii grato, cucciolo randagio.
-Suppongo che per te io sia un cucciolo smarrito. Mi dispiace che tu sia costretto ad occuparti di me per un po’ di tempo. Ma per quel che vale, io penso che tu sia davvero gentile e… carino-
Gli ci volle tutto il suo autocontrollo per non scattare seduto per la sorpresa.
Pensi che io sia carino?
-Si, sei la patata più carina che conosca. Beh, sei l’unica patata che conosco, ma resti comunque carino. Però non rabbuiarti così tanto. Sorridi raramente ed è un peccato, perché sei più bello quando sorridi. Oh, guarda stai sorridendo nel sonno. Bei sogni?-
Chanyeol non si era nemmeno reso conto di star sorridendo. Perché non era rimasto impassibile? E da quando era diventato una patata?

-Chanyeol-
Poteva sentire la serietà nel tono di Baekhyun. Sì?
-Hai modificato la seconda regola vero? Significa che potrò dormire nell’armadio uno di questi giorni?- ci fu una leggera risatina –Byun Baekhyun sei pazzo-
Chanyeol pensò che fosse tempo di far sapere al ragazzo che fosse sveglio.
-Si, lo sei- disse, aprendo gli occhi. Si voltò e vide Baekhyun che lo guardava, gli occhi spalancati per la sorpresa.
-Da..da quanto sei sveglio?-
-Abbastanza da sentirti dire che sei pazzo-
Baekhyun lo guardò con sospetto –Sei sicuro?-
Chanyeol si mise seduto e si stiracchiò, allungando le braccia sopra la testa –Si e oh—vide il ragazzo aspettare con ansia le prossime parole –No. L’armadio è off limits-
Ci fu una traccia di sollievo negli occhi di Baekhyun.

Chanyeol si alzò e uscì fuori dalla camera, con Baekhyun che lo seguiva.
-Halmeoni non è ancora arrivata, è troppo presto. Dovremo aspettare per la colazione-
-Va bene. Posso usare il bagno per primo?-
-Yeah-  Stava per andare in cucina a prendersi un caffè, quando vide Baekhyun prendere i suoi vestiti dallo scaffale fuori dal bagno –non dirmi che hai intenzione di indossare di nuovo quelli?-
-Uh, si. Sono gli unici che ho- Baekhyun alzò le spalle –c’è qualcosa che non va?-
Non aveva nulla contro la felpa gialla e i jeans, ma, anche se fossero stati puliti, non era un po’ troppo indossare in continuazione gli stessi vestiti? Park Chanyeol, ti stai davvero preoccupando per il cucciolo? No. E’ stato Zitao ad avergli imposto questa responsabilità. Chanyeol si disse che quella era l’unica ragione.
-Ho tonnellate di vestiti. Te ne presterò qualcuno-
-Oh no. Non ce n’è bisogno. Ma grazie del pensiero- Baekhyun scosse la testa.
-Non mi sto preoccupando per te- disse Chanyeol avvicinandosi a Baekhyun –sono solo preoccupato perché il mioboss Zitao se la prenderà con me se non ti aiuto-
-Ma non ce n’è davvero bisogno- Baekhyun arretrò.
-Byun Baekhyun. Questa è casa mia. Mia la casa, mie le regole. Capito?- Non aspettò che l’altro rispondesse – Vai e fatti una doccia. Ti farò trovare dei vestiti pronti. Ora via, sciò-

Poi tornò in camera, al suo armadio. Aveva una marea di vestiti: sicuramente avrebbe trovato qualcosa che andasse bene anche a Baekhyun, anche se era molto più piccolo. Chanyeol sollevò il palmo della mano, cercando di ricordare quanto Baekhyun fosse alto. –E’ così alto, giusto?- si chiese, quando la mano arrivò sotto il suo mento –o forse un po’ più alto- disse, sollevando la mano fin sotto il naso. Ora la taglia. Si immaginò Baekhyun di fronte a lui. Spalle leggermente più strette. Vita affusolata. Inconsciamente sollevò le braccia a cerchio, come a stringere quella sagoma immaginaria in un abbraccio, ricordandosi di come Baekhyun fosse tra le sue braccia la mattina precedente.  Ma la sua mente vagò su pensieri meno innocenti, come la curva delle labbra di Baekhyun e il modo perfetto con cui il suo corpo si incastrava con il suo. Park Chanyeol, stop.

Si colpì forte la testa, prima di riuscire a scacciare quei pensieri. Sospirò e tirò fuori qualche vestito dall’armadio. Prese una maglia bianca a maniche lunghe, una maglietta nera e pantaloni grigi. Quelli sarebbero dovuti andar bene. Uscì dalla camera proprio quando Baekhyun stava uscendo dal bagno, con un suo accappatoio addosso. Gli occhi di Chanyeol si posarono sui suoi capelli umidi e il volto fresco e luminoso e bello e …. Ed ecco che ci cascava di nuovo. Schiaffò i vestiti in mano a Baekhyun con un grugnito.
-Ecco- Poi sparì in bagno e si accasciò contro la porta. Stava elaborando ogni sorta di strani pensieri che a Chanyeol non piacevano affatto.  Chiuse gli occhi e pensò all’unica cosa in grado di calmarlo: il viso sorridente di Kyungsoo. Dopo qualche istante, Chanyeol si rilassò. Ecco, pensa solo a Kyungsoo e tutto andrà bene.

Uscì dal bagno, aspettandosi di trovare Baekhyun in soggiorno, ma la casa era troppo tranquilla. Se n’è andato? Sentì una fitta al petto, come quella provata il giorno precedente quando Baekhyun se n’era andato. Ma poi notò qualcosa di giallo sul tavolino. Si avvicinò e vide che si trattava dello Starling Lightstick di Baekhyun e non poté trattenere un sospiro di sollievo. Se aveva lasciato il lightstick, significava che sarebbe tornato, giusto? Non ebbe il tempo di chiedersi perché fosse così sollevato, che vide un post-it affianco al lightstick.

Chanyeol-ssi

ti sto lasciando uno dei miei beni più preziosi
quindi non preoccuparti, tornerò a prenderlo e a restituirti i vestiti.
(Sono un po’ grandi e non sono io ad essere basso. Sei tu che sei assurdamente alto O_O)
Scusa se non ti ho aspettato prima di uscire. Dovevo uscire presto.
Buona giornata, ci vediamo più tardi, Potato-ahjussi! ^_^v

Baekhyun



Non sono una patata, dannazione. Chanyeol avrebbe voluto esserne infastidito. Davvero. Ma invece si ritrovò a sorridere come un’idiota. Diamine, stava ancora sorridendo dopo che finì di vestirsi. Uscì dalla camera e trovò Nonna in cucina.
-Chanyeol! Ti sei svegliato presto! Vieni a fare colazione. Dov’è il mio Baekhyunnie?-
-Il tuo Baekhyunnie non c’è. E’ già uscito-
-Park Chanyeol cosa hai combinato? Avete litigato? Il sole è appena sorto. Perché lo hai lasciato uscire a quest’ora? E se gli succedesse qualcosa? Povero piccolo- la donna fulminò Chanyeol, torturandosi le mani.
-Non ho  fatto niente! E non abbiamo litigato. Era solo di fretta ed è dovuto uscire prima, smettila di guardarmi così halmeoni-
-Avresti almeno potuto accompagnarlo. E’ quello che fanno i bravi fidanzati-

-Halmeoni…-- stava per negare ancora una volta la sua relazione con Baekhyun, quando sentì suonare alla porta e la voce di Zitao allo speaker. Chanyeol andò ad aprire la porta.
-Ma guarda chi si è alzato presto- disse, ma Zitao lo superò –conosci tutte le password, perché bussi?-
Di nuovo, il ragazzo più giovane lo ignorò.  –Dov’è Baekhyun?-
-E’ già uscito-
-Cosa vuol dire “è già uscito”? Ti avevo detto di tenerlo d’occhio-
-Scusami? L’ultima volta che ho controllato eri tu il mio assistente-  Zitao roteò gli occhi. Chanyeol ci era abituato, ma si stava stancando di non sapere niente.
-Ti prego, dimmi almeno che hai il suo numero di telefono o un qualche modo per contattarlo-
-No. Ma prima che tu mi uccida, sappi che mi ha lasciato un post-it dicendo che tornerà più tardi-

-Taotao!- Si voltarono verso l’anziana donna che gli andava incontro. Andò ad abbracciare Zitao e se Chanyeol fosse stato di umore migliore, avrebbe riso davanti alla scena. Il suo truce e alto assistente soffocato da una piccola donnina.
-Halmeoni puoi lasciarmi ora- disse Tao allontanandosi dalla donna.
-Shhh, mi mancava il mio Taotao. Vieni raramente alla villa. Tutti voi. Anche Chanyeol e Kyungsoo non ci fanno più visita. Sono contenta che ci sia almeno Jongin, ma ha già detto alla nonna che presto anche lui andrà a vivere per conto suo- i due ragazzi sentirono la donna tirare su col naso – ricordo quando eravate tutti alla villa e litigavate per i miei biscotti-

-Non piangere halmeoni- la confortò Zitao –cercheremo di venire presto, okay?-
-Okay. Oh e Chanyeol, porta anche Baekhyunnie-
-Baekhyunnie?- chiese Tao sorpreso – conosci Baekhyun, halmeoni?-
-Ovviamente. Baekhyun, il ragazzo di Chanyeol-  Chanyeol vide il sopracciglio di Zitao sollevarsi a quelle parole. – O cielo. Chanyeol non avrei dovuto dirlo a Taotao?-
-Tutto apposto. So già chi è Baekhyun- Zitao si voltò verso Chanyeol – è il ragazzo di Chanyeol-
-Chiudi il becco- disse Chanyeol esasperato – halmeoni, andiamo di fretta. Mangeremo in ufficio. Zitao, andiamo-

Erano in macchina, quando Chanyeol parlò di nuovo.
-Ora mi dirai tutto quello che sai su Byun Baekhyun-
Zitao gli lanciò una breve occhiata quando imboccarono la strada principale –Huh. Probabilmente lo conosci meglio tu, dato che sei il suo ragazzo-
-Non sono il suo ragazzo-
-Perché non mi racconti come vi siete conosciuti e io poi ti dirò cosa ritengo tu debba sapere?-
Chanyeol pensò che quella fosse la miglior offerta che avrebbe potuto ottenere da Zitao, perciò annuì.
Ora doveva trovare il modo di dire a Zitao tutto, tranne che del bacio.
-Bene. Ricordi il giorno in cui Joey si è rotta?-




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Capitolo 8
*** Chanyeol's Boyfriend (PartII) ***





-Sei sicuro che sarai dei nostri?- chiese Jongdae, quando diede a Baekhyun il foglio con la schedule delle prossime attività di Kyungsoo. Il presidente del fanclub lo aveva chiamato per il meeting a pranzo in un piccolo ristorantino di noodles. Baekhyun era grato del cibo gratis. Stava morendo di fame. –Questo mese sarà febbrile, dato che c’è un nuovo progetto e tante promozioni di Kyungsoo. Come Starlings---
-Dobbiamo sempre dare il nostro supporto- concluse Baekhyun –sono dei vostri, prez-
-Sembri stanco. Stanco come l’ultima volta che ci siamo visti, in verità. Stai bene?- Jongdae si corrucciò, preoccupato.       
-Sto bene, prez. Solo un pò affaticato, suppongo. Non pensavo fosse così difficile trovare un lavoro- Baekhyun aveva trascorso di nuovo tutta la mattinata cercandone uno. Era anche uscito presto dall’appartamento di Chanyeol, pensando che forse sarebbe stato più fortunato se avesse iniziato subito. Ma non era cambiato nulla. Non aveva trovato niente. –sono stato in molti posti, ma ancora nulla-

-Sai, stai facendo le cose nel modo sbagliato- il ragazzo diede una pacca sulla spalla di Baekhyun – quello che dovresti fare è andare in un’agenzia di collocamento-
-Un’agenzia di collocamento?-
-Si, ce ne sono tante. Devi solo dar loro le tue credenziali e loro trovano un lavoro per te, senza che tu ti debba affaticare tanto-
Baekhyun pensò che fosse una buona idea. Ne avrebbe cercata una allora.
-Okay prez. Grazie del consiglio. E parteciperò sicuramente al prossimo evento-
-No problem- Jongdae sorrise mentre lo salutava.





*******************
 



 
Kyungsoo bevette avidamente dalla bottiglia d’acqua che Luhan gli aveva offerto. La sua gola era un po’ secca a causa di tutte le prove che stavano facendo negli ultimi tre giorni. Guardò il suo nuovo partner sorridergli dolcemente, prima di sedersi al suo fianco per riscaldare un altro po’ le corde vocali.
Luhan era sempre stato così, sin da quando lo aveva conosciuto. Sempre sorridente, sempre generoso e gentile, ma, in qualche modo, Kyungsoo lo guardava ancora con diffidenza. Non perché pensasse che Lu Han fosse falso,  ma si sentiva a disagio perché raramente il suo sorriso raggiungeva i suoi occhi.

Kyungsoo lo vedeva scrutare gli altri con mente scaltra e calcolatrice, come se stesse giudicando il loro valore. Non era necessariamente una cattiva cosa, ma era in contrasto con la sua immagine angelica. Kyunsoo alzò le spalle. Fintanto che lavoravano bene insieme per la collaborazione, non gli sarebbe dovuto importare, no? Ora avrebbe dovuto concertarsi sul diventare un artista migliore.

Era grato del continuo supporto della compagnia e la sua carriera era stata grandiosa sin dal suo debutto, 3 anni fa. Forse le persone pensavano che avesse avuto vita facile a causa della sua famiglia e della vicinanza con le alte cariche della KSE –uno dei suoi zii era addirittura uno dei fondatori- ma si sbagliavano tutti.
Kyungsoo aveva dovuto superare tutte le audizioni e il regolare periodo da trainee prima di debuttare. Spesso era distruttivo e frustrante, ma ne valeva la pena. Sentire la gente per strada cantare le sue canzoni e vedere i fans che lo incoraggiavano valeva ogni goccia di sudore e ogni lacrima versata per arrivare dove era ora. Kyungsoo ricordava il suo debut stage come fosse ieri. Aveva cantato live per mostrare a tutti di cosa fosse capace. Il set era buio ad eccezione delle luci argentate che creavano l’illusione di una notte stellata. Kyungsoo stava al centro del palco, senza nessun’altra aggiunta a distrarre l’attenzione dalla vera star. Ai lati vedeva Chanyeol e la sua famiglia che facevano il tifo per lui. Era felice che i suoi cari fossero andati a supportarlo, ma sentiva un senso di vuoto quando guardava il posto affianco a Chanyeol, che sarebbe dovuto essere occupato dall’unica altra persona davvero speciale per lui.

Jongin glielo aveva promesso, glielo aveva sempre promesso, che ci sarebbe stato al suo debut stage, per cantare insieme a lui, per fargli passare la paura. Jongin aveva promesso di memorizzare i testi, così le sue labbra si sarebbero mosse all’unisono con quelle di Kyungsoo, come se fosse uno specchio. Ma Jongin non c’era.  Aveva compreso che all’amico serviva spazio e tempo a causa dell’incidente dei genitori.. ma era doloroso comunque. Faceva male non perché Jongin aveva rotto la promessa, ma perché Kyungsoo non aveva potuto star vicino al suo miglior amico. Aveva cantato la sua canzone di debutto per Jongin. Non poteva essere in Europa con lui, ma cantò I’ll Be There perché avrebbe sempre aspettato Jongin.

E ora Jongin era tornato, ma Kyungsoo era confuso.  Si era sempre immaginato il ritorno del suo migliore amico. Aveva visto sé stesso sorridergli, prima di abbracciarlo forte e tempestarlo di domande su dove fosse stato e che avesse fatto. Nella sua mente, Kyungsoo aveva progettato di farlo, ma quando quel giorno si era ritrovato fuori dalla villa, all’improvviso i nervi erano collassati. Restò seduto in macchina, incapace di muoversi. Perché aveva realizzato che erano passati tre anni e improvvisamente non era più certo che Jongin fosse lo stesso Jongin di un tempo. Se fosse ancora lo stesso ragazzo che inconsciamente aggiustava capelli di Kyungsoo dietro il suo orecchio, che gli sorrideva quando diceva una battuta. Non era sicuro che fosse lo stesso Jongin che lo fissava fino alla frustrazione e che poi rideva quando Kyungsoo gli tirava un pugno per il suo comportamento assurdo.

Kyungsoo se n’era andato senza nemmeno vedere Jongin, perché pensava di aver bisogno di tempo, il che era ridicolo dato che erano già passati tre anni. Non pensava che si sarebbe sentito in quel modo quando finalmente incontrò Jongin alla KSE  insieme a Chanyeol. Voleva correre da lui e scappare via da lui allo stesso tempo, ma non ebbe modo di decidere perché i due amici ormai lo avevano visto. Non era preparato allo shock di ritrovarsi il suo migliore amico a pochi passi di distanza. Era cambiato, era più alto, magro e il viso aveva acquisito tratti affilati. Ma gli occhi restavano gli stessi. Restavano bellissimi e a Kyungsoo facevano venir voglia di perdersi in essi.

Aveva provato a comportarsi normalmente e diede persino un abbraccio a Jongin, ma quando fu tra le sue braccia, lo shock che lo percorse lo costrinse ad allontanarsi immediatamente da lui. Ancora ora, non si spiegava cosa fosse e perché si fosse sentito in quel modo con Jongin.  Kyungsoo decise di darci un taglio con le stranezze, dato che Jongin avrebbe lavorato alla KSE e non voleva che l’amico percepisse che fosse strano quando era nei paraggi.

-Hai riposato abbastanza?- Kyungsoo alzò il capo,  vide Lu Han che gli sorrideva e notò lo sforzo dietro quel sorriso zuccheroso.
-Si- rispose. Doveva smetterla di pensare a Jongin e concentrarsi sulle prove, dato che aveva la sensazione che Lu Han non avrebbe esitato a metterlo nell’ombra, nonostante la sua apparenza angelica.





*********************





Il numero 01732 lampeggiò sullo schermo led e Baekhyun sospirò per il sollievo. Finalmente, era il suo turno. Stava aspettando all’interno dell’agenzia di collocamento da più di quattro ore e pensava che l’attesa non sarebbe mai finita. Realizzò che c’erano molte persone disoccupate come lui (alla fine aveva trascorso il tempo chiacchierando con tutti). Non si era mai reso conto di quello che succedeva fuori dall’Università e dalla sua casa. Forse aveva vissuto in una teca di cristallo, protetto dai genitori che non volevano lasciargli affrontare la realtà così presto.

Baekhyun si avvicinò allo sportello. Si sistemò i capelli e si lisciò i vestiti che Chanyeol gli aveva prestato. La maglietta bianca era un po’ larga e i pantaloni un po’ lunghi, quindi aveva dovuto rivoltarli parecchie volte. Ma erano sicuramente costosi e di ottimo materiale. E profumavano un po’ anche come Chanyeol, di fresca brezza invernale e cotone. Ricordava che profumava allo stesso modo quando si era avvicinato e lo aveva baciato…davvero, basta ora non era il tempo di fare certi pensieri.  Tuttavia le sue guance erano ancora rosse quando si presentò allo sportello.

-Buongiorno, Byun Baekhyun, non è vero?-  chiese la donna . Choi Ji Woo , diceva la sua targhetta.  Sembrava sulla quarantina e aveva un’aria un po’ intimidatoria.
-Si- rispose Baekhyun, osservandola. Pensò di non doversela prendere per i modi freddi della donna. Sicuramente era solo stanca dopo aver lavorato tutto il giorno. O almeno così Baekhyun sperava.

La donna guardò il modulo che aveva riempito prima. – Maschio. 23 anni. Hanyang University. Textile Fashion & Design. Hhm. Non laureato- Baekhyun sentì l’enfasi sulle ultime due parole. Lesse qualcos’altro prima di guardarlo nuovamente. –Anche se ha frequentato una scuola eccellente e i suoi risultati scolastici sono impressionanti, non ci sono molti lavori disponibili con le sue credenziali-
-Lo capisco. Capisco che non potrò trovare lavoro legato a quello che studiavo prima, ma a me va bene qualsiasi tipo di lavoro- disse con sincerità, sfoggiando il suo sorriso alla Baekhyun. La donna fu colta di sorpresa da un sorriso tanto luminoso ed era noto che nessuno potesse resistergli, quando Baekhyun sfoderava inconsciamente il suo charm.

-Bene, non si preoccupi. L’ aiuterò a trovare qualcosa- studiò Baekhyun per qualche istante – non mi sembra  il tipo da lavori manuali. Credo le si addica un lavoro in ufficio. Anche se potrebbe essere difficile dato che non si è laureato. Ma, come ho detto, non si preoccupi. Le troverò un lavoro il prima possibile-

-Grazie! Scommetto che lei ha già aiutato centinaia di persone come me, lei è un angelo mandato dal cielo!- disse Baekhyun con un sorriso grato che fece sorridere anche la donna – e Miss Choi, dovrebbe sorridere di più, perché è davvero affascinante quando lo fa- E lo pensava davvero.

Uscì fuori con il cuore leggero e speranzoso sui suoi piani futuri.
Guardò il cielo che si scuriva. Era tardi e aveva promesso a Chanyeol di tornare nell’appartamento. Non sapeva perché, ma si sentiva eccitato all’idea di vedere di nuovo Chanyeol. Forse perché era bello parlare con lui. Nei tre giorni che si conoscevano, Chanyeol era spesso corrucciato, ma a volte sorrideva e faceva venir voglia a Baekhyun di fare cose che lo facessero sorridere ancora di più. Sapeva che il Presidente della KSE non era una persona fredda. Anche Tao, anche se non lo mostrava, teneva al suo datore di lavoro. E poi quanti capi permettevano ai propri assistenti di rivolgersi a loro in quel modo?

Parlando del ragazzo dai capelli neri, Baekhyun era un po’ ansioso del loro prossimo incontro. Era sicuro che il ragazzo gli avrebbe fatto altre domande sul suo passato. Baekhyun  non era pronto per parlare della sua vita privata, perché non voleva che qualcun altro finisse invischiato nei suoi problemi. Non sarebbe potuto rimanere a lungo a casa di Chanyeol. Gli aveva promesso che se ne sarebbe andato non appena avesse trovato un lavoro e avuto abbastanza soldi da pagare un affitto. Nel frattempo sarebbe stato il più tranquillo e discreto possibile. Sapeva di avere la seccante abitudine di parlare decisamente troppo. Probabilmente avrebbe dovuto piantarla di chiamare il ragazzo patata.  Ma era divertente vedere Chanyeol arricciare il naso quando lo chiamava in quel modo, e Baekhyun lo trovava carino. Oh e doveva finirla pure di pensare che fosse carino perché anche quello lo avrebbe messo nei pasticci, dato che il battito del suo cuore accelerava ogni volta che pensava al volto di Chanyeol.

Raggiunse l’appartamento di Chanyeol e aspettò all’entrata. Poco dopo, vide la macchina rossa arrivare.
Chanyeol scese e gli fece un cenno, mentre Tao disse che avrebbe parcheggiato e poi li avrebbe raggiunti di sopra. Baekhyun seguì silenziosamente Chanyeol all’interno dell’appartamento. Stavano alle estremità dell’ascensore e Baekhyun non riusciva a sopportare il  silenzio. Anche se si era imposto di essere meno chiacchierone, cercò qualcosa da dire e alzò la testa per parlare. Ma dimenticò tutto non appena vide che Chanyeol lo stava guardando. Vide il ragazzo più alto che lo stava squadrando dalla testa ai piedi e si spaventò quando i loro sguardi s’incrociarono. Chanyeol si voltò e si schiarì la voce.
-Uh, stavo solo ... beh, i vestiti..-
-Si, li laverò immediatamente-
-No, non intendevo … volevo dirti che ti stanno bene- Chanyeol si allentò la cravatta, sembrava a disagio.
-Oh-

Scesero dall’ascensore e Chanyeol andò velocemente ad aprire la porta. Baekhyun rimase spiazzato dal comportamento dell’altro, quando Chanyeol andò dritto in camera sua senza proferire parola.
Guardò verso il tavolino e vide che il lightstick era ancora là. Il post-it però era sparito.
Sentì la porta aprirsi e vide Tao avanzare verso di lui.
-Sono venuto presto stamattina, ma tu eri già uscito- vi era un tono d’accusa nelle sue parole.
Baekhyun si passò la mano sulla nuca – Sono uscito a cercare lavoro-
-Ma non è pericoloso per te uscire da solo? E se quegli uomini dovessero tornare?-
-Sono stato attento. L’altra volta ero sovrappensiero e mi hanno colto con la guardia abbassata. Non preoccuparti, posso cavarmela da solo-
Tao gli lanciò un’occhiata dubbiosa ma non stette a discutere –Okay, ma perché non mi dici che succede? Voglio davvero aiutarti-
-Scusa Tao, non posso. E’ meglio per te sapere il meno possibile. Ma per favore, sappi che non ho fatto nulla di male. Posso cavarmela da solo, ho solo bisogno di tempo- spiegò. Baekhyun era davvero toccato dal fatto che questo ragazzo, che praticamente era uno sconosciuto, volesse aiutarlo, a differenza di amici e parenti che lo avevano subito abbandonato alla prima difficoltà.

-Puoi almeno dirmi come sei finito qui, prima che ti incontrassi? Chanyeol mi ha detto come vi siete incontrati alla fermata dell’autobus..--
-Cosa? Ti ha parlato ...ti ha parlato di quello?- Baekhyun poteva sentire le sue guance bruciare e avrebbe voluto sotterrarsi.
-Si. Mi ha detto che stava per salire sull’autobus e che tu improvvisamente lo hai trascinato e ti sei nascosto sotto il suo ombrello. Perché lo avevi scambiato per qualcuno che conoscevi-
-E’ tutto quello che ha detto?- chiese cautamente.
-Perché? C’è qualcos’altro?-
-Oh, no! Non c’è nulla!-
Tao lo guardò con sospetto –Okay. E mi ha detto che lo hai visto di nuovo all’agenzia e che sei un fan di Kyungsoo-
-Si, sono proprio il fanchant leader degli Starlings- disse con orgoglio.

-Questo non spiega come mai tu sia finito a dormire qui per due notti e perché Nonna-halmeoni pensa che tu sia il ragazzo di Chanyeol-
Baekhyun era mortificato.  –E’ tutto un malinteso! Lei mi ha visto solo uscire dalla camera di Chanyeol e..---
-Hai dormito in camera di Chanyeol?-
-Beh, si- disse Baekhyun –ma ho dormito sul pavimento. Non c’è stato nessun bacio. Non ci siamo mai baciati!-
-Nessuno ha parlato di baci, Baekhyun-ah- disse Tao con un sogghigno.
Baekhyun voleva sprofondare sottoterra –Giusto. Nessuno ha parlato di baci perché non c’è stato nessun bacio. Proprio nessuno-
-Bene. Ora che abbiamo stabilito che non c’è stato nessun bacio, posso chiederti come hai convinto Chanyeol a farti stare qui per due notti?-
-Lui non ti ha detto perché?-
-Mi ha detto che l’ha fatto perché tu avevi bisogno di un posto in cui stare e ti ha lasciato dormire qui per pura gentilezza-
-Si, è quello che è successo- Baekhyun riuscì a vedere lo sconcerto nel viso di Tao.
-Baekhyun-ah, non c’è gentilezza nel cuore di quella persona-
-Non è vero. Chanyeol-sshi è molto gentile-
-C’è qualcosa che dovresti sapere. Chanyeol e io siamo cresciuti insieme, lo conosco. E nessuno ha mai detto che è gentile. Freddo sì, ma gentile, mai- Zitao si avvicinò a Baekhyun – Ti ha chiesto qualcosa in cambio, vero? Puoi dirmelo-
Baekhyun sospettava che Zitao non sapesse nulla dei sentimenti di Chanyeol per Kyungsoo, quindi era meglio non dire nulla. Sebbene fosse a disagio, dato che Tao si stava avvicinando sempre di più, con sguardo indagatore. Ad ogni suo passo, lui ne faceva uno indietro, finché non sbatté le spalle contro un corpo caldo e grandi mani lo afferrarono.

-Ya, Zitao. Che stai facendo? Pensavo avessi detto di non bullizzare il cucciolo randagio-
Baekhyun fu sollevato nel sentire la voce profonda di Chanyeol dietro di sé, ma non poté fare a meno di imbronciarsi quando lo chiamò cucciolo. Non sono un cucciolo, mugugnò tra sé e sé.
-Non lo stavo bullizzando. Gli stavo solo chiedendo cosa gli avessi chiesto in cambio per averlo lasciato dormire qui. Stavo giusto per picchiarti nel caso fosse stato qualcosa di indecente- rispose Zitao.

-Posso ricordarti che io sono Park Chanyeol? Boss, io. Assistente, Zitao. Intesi?-
-Come vuoi. Parlare con voi due è una perdita di tempo. Io vado, voi tenetevi pure i vostri segreti. Baekhyun-ah, questo è il mio numero- Zitao gli porse un biglietto –chiamami se ti servisse aiuto. Specialmente se il qui presente Principe Azzurro dovesse crearti problemi- Baekhyun rise al sarcasmo di Zitao, ma annuì. Il ragazzo più piccolo era davvero dolce, anche se sembrava un assassino.
- e Park Chanyeol, oh, intendevo Boss. Prenditi cura di Baekhyun. Ci vediamo domani- e con questo, Zitao se ne andò.

-Tzk. Dovrei davvero licenziarlo- grugnì Chanyeol. Solo allora Baekhyun si accorse di quanto fossero vicini.
-Uh, Chanyeol-ssi, puoi lasciarmi andare ora-
Chanyeol si allontanò immediatamente. Ci fu un silenzio imbarazzante prima che Chanyeol parlasse nuovamente –Dov’è il tuo telefono?-
Baekhyun era confuso dalla domanda, ma tirò comunque fuori il cellulare –Ecco-
Con grande sorpresa, Chanyeol glielo prese di mano e iniziò a digitare qualcosa. Sentì una suoneria da qualche parte e qualche istante dopo Chanyeol glielo restituì –Ecco. Ora ho il tuo numero e ti ho memorizzato il mio-
Baekhyun vide che si era salvato sotto il nome di Presidente Park Chanyeol. Rise segretamente davanti a tanta formalità.
-Se mai dovessi trovarti nei guai, chiama Zitao, lui è il meglio- Baekhyun trovava divertente anche che Chanyeol stesse ripetendo le istruzioni di Tao – non mi piace essere secondo in nessuna cosa, ma dopo Zitao, chiama me-

Non fu divertente, però, il modo in cui il suo cuore sobbalzò a quelle ultime parole. –Okay- disse e per qualche ragione non riusciva a togliergli gli occhi di dosso. Stava succedendo qualcosa che stava scombussolando Baekhyun. Era come.. era come se si stesse coinvolgendo emotivamente. No.
Chanyeol si schiarì nuovamente la gola –Bene. Io vado a dormire. Fai quello che vuoi e poi vieni pure quando vuoi-
Gli occhi di Baekhyun lo seguirono fin quando non entrò in camera da letto, poi collassò improvvisamente sul divano, stringendo forte il suo lightstick. No, Byun Baekhyun, no. Non poteva permettersi di sentirsi in quel modo. Proprio no.



***************




Baekhyun era coricato sul pavimento, quando fu svegliato dalla vibrazione del cellulare accanto al suo orecchio. Sbadigliò, guardando che ore fossero. Così presto. C’era una notifica nelle e-mail e quando vide la scritta URGENTE, si affrettò ad aprire il messaggio.


Fr: jwchoi@weemploy.co.kr
To: imastarling@naver.com

Mr. Byun,

Buone notizie! Penso di aver trovato una buona posizione per lei!
E’ un lavoro contrattuale, con una buona paga e la assumeranno subito.
Per favore, porti una copia dei documenti e del foglio delle raccomandazioni allegato a questa email. L’indirizzo della compagnia è nell’altro allegato.
Avrà un colloquio di lavoro alle 10AM, oggi.
Spero che verrà assunto. Buona fortuna!

Sinceramente,
Choi Ji Woo

Senior Recruiter. WEC.


Aprì velocemente gli allegati e la sua bocca si spalancò, quando vide il nome della compagnia: KStar Entertainment.




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Capitolo 9
*** The Sweetest ***







Avrebbe iniziato a lavorare solo lunedì, ma Jongin si ritrovò comunque a camminare per i lucidi pavimenti di marmo all’ingresso della KSE. Salutò gli impiegati che passavano e gli sorridevano e la segretaria alla reception. Tutti sembravano essere di buon umore quel venerdì mattina, probabilmente perché poi ci sarebbe stato il weekend, ovvero due giorni di riposo per la maggior parte di loro.
Oggi aveva sentito l’inspiegabile bisogno di recarsi in ufficio.  Si sentiva ansioso sin dalla notte scorsa e non era riuscito a dormire bene. Sentiva l’impulso di muoversi, di dover fare qualcosa, altrimenti non si sarebbe distratto dai suoi pensieri.

Ancora una volta, gli tornò in mente la sua ultima conversazione con Chanyeol, la confessione del cugino riguardo i suoi sentimenti verso Kyungsoo. Doveva ammettere di essere rimasto sorpreso nel sapere che Chanyeol pensava a Kyungsoo in quel modo. Loro erano sempre stati amici, migliori amici, e non era sicuro di come dovesse sentirsi al riguardo. Non che dubitasse che Chanyeol non si sarebbe preso cura di Kyungsoo, era solo che … solo che si sentiva confuso, perché si sarebbe voluto rimangiare le parole, quando aveva detto che per lui era tutto okay.

Non è che anche lui provasse qualcosa per Kyungsoo, giusto?
Giusto?

Quando si accorse che stava facendo esattamente quello che voleva evitare, Jongin scosse la testa e salì in ascensore. Non sapeva nemmeno dove andare. Sospirò e sorrise alle altre persone nell’ascensore. Dato che non aveva proprio nulla da fare, salì fino all’ultimo piano dell’edificio e poi scese nuovamente giù. Mentre scendeva verso il primo piano, si studiò nelle pareti a specchio. I suoi occhi erano un po’ gonfi per la mancanza di sonno, ma il viso era sempre uguale. La sua giacca bianca metteva ancora più in risalto la sua carnagione scura. Appariva bello, nulla dell’aspetto esteriore mostrava la sua agitazione interiore.

Jongin guardò i numeri sopra le porte cambiare. Per ogni piano, ricordò a sé stesso i motivi per cui doveva essere contento che a Chanyeol piacesse Kyungsoo. Uno, voleva il meglio per suo cugino e Kyungsoo era il meglio. Chanyeol meritava di essere amato e non c’era nessuno di più gentile e amorevole di Kyungsoo. Si conoscevano da quando erano bambini, da quando erano senza denti e col pannolino, quindi Kyungsoo sapeva come rendere felice Chanyeol. Kyungsoo era talentuoso, bello e tutto quello che una persona vorrebbe essere.

Pensò che se fosse Chanyeol, anche lui si sarebbe innamorato di Kyungsoo.

Jongin si fermò. Il suo cuore aveva iniziato a battere più veloce. Troppo veloce. Cosa aveva appena pensato? C’era una flebile vocina in un angolo della sua mente che cercava di farsi sentire. Ma no, non doveva soffermarsi su questi pensieri. Non ci doveva proprio pensare. Stop.

Anche se i suoi pensieri continuarono a correre, quello che si fermò fu l’ascensore. E forse il mondo cospirava davvero contro di lui quel giorno, perché le porte si aprirono e si trovò faccia a faccia con Kyungsoo, i cui occhi si spalancarono quando vide Jongin.
-Hey Jongin- lo salutò con un sorriso mentre entrava.
-Kyungsoo- rispose, sperando che il ragazzo non si accorgesse di come si sentiva. Era combattuto sul da farsi, se andarsene o meno, ma le porte dell’ascensore si chiusero, prendendo la decisione per lui. Era solo Kyungsoo, perché si sentiva nervoso?

Kyungsoo si voltò verso di lui, guardandolo in attesa di qualcosa e Jongin seppe che gli aveva fatto una domanda, anche se lui non era riuscito a sentire altro che il suo cuore che batteva troppo forte.
-Huh?-
-Ho detto che non mi aspettavo di vederti. Pensavo che avresti iniziato lunedì- ripeté Kyungsoo con pazienza, con espressione un po’ confusa.
-Si, dovrei iniziare lunedì, ma…- alzò le spalle, non aveva idea di cosa dire.
Kyungsoo scoppiò a ridere e scaldò il cuore a Jongin. –Il nostro caro Jongin è davvero cresciuto, tutto eccitato all’idea di lavorare- lo prese in giro.

Con i suoi grandi occhi che quasi scomparivano in due semi lune e l’adorabile naso un po’ arricciato, Kyungsoo era esattamente lo stesso del giorno del suo 15esimo compleanno, quando Jongin gli aveva comprato una scorta di budino al cioccolato come regalo.
Era sicuro che l’amico avrebbe ricevuto ogni sorta di regali, ma lui aveva optato per il budino al cioccolato, sperando che Kyungsoo si ricordasse di quando aveva sgridato Chanyeol che lo prendeva in giro per la sua pelle scura. Kyungsoo disse che la sua carnagione gli ricordava il cioccolato e che era bella. Jongin avrebbe potuto scegliere un regalo più costoso e ricercato, ma decise di comprargli quel semplice dessert perché era certo che l’amico non lo avesse mai assaggiato e per qualche motivo voleva distinguersi dagli altri.
Anche se aveva avuto dei ripensamenti, quando tutti gli ospiti se ne furono andati ed era rimasto solo con il suo migliore amico. Aveva guardato con ansia Kyungsoo che scartava il regalo e quasi voleva strapparglielo dalle mani. Ma poi Kyungsoo lo guardò con il suo bel sorriso, facendo capire a Jongin che aveva fatto la scelta giusta.

Ora si sentiva allo stesso modo. Dopo tre anni di lontananza,  sentiva che tutto questo (parlare, ridere, stare accanto a Kyungsoo) era assolutamente giusto. Jongin non riuscì ad impedirsi di toccare con indice e medio la fronte di Kyungsoo, un gesto che faceva sempre quando il ragazzo rideva in quel modo. Ed ecco che il nervosismo iniziò a sparire, perché diamine, Jongin, questo è solo Kyungsoo, il tuo migliore amico.
-Kyungsoo-

Ma il nervosismo sparì, solo per essere rimpiazzato da una nuova emozione … una punta di egoismo, perché si accorse di desiderare che Kyungsoo sorridesse in quel modo soltanto a lui. Voleva che molte cose fossero solo sue.  Prima che potesse cogliere l’enormità della rivelazione, l’ascensore si fermò di nuovo, facendolo allontanare da Kyungsoo con sorpresa.

-Kyungsoo-ssi!- Il manager di Lu Han salutò Kyungsoo prima di entrare in ascensore. Poi s’inchinò educatamente a Jongin, prima di piazzarsi tra i due.
-Manager Zhang- rispose Jongin. Non sapeva se sentirsi seccato o sollevato dall’intrusione.
-Dunque, Kyungsoo-ssi, dov’è il fantastico EVP Kim?- chiese il manager, rivolto a Kyungsoo. Non vide il viso di Jongin rabbuiarsi al suo tono sarcastico.
-Penso sia nel suo ufficio- rispose Kyungsoo.
-Ottimo allora. E’ un bene sapere che sta facendo qualcosa di produttivo, anziché andare in giro, aspettandosi che il mondo ammiri la sua gloriosa figura- commentò il più grande.
Qual è il suo problema? Pensò Jongin. Suo cugino Junmyeon era il più bravo ragazzo in circolazione. Kyungsoo non rispose.
-Ad ogni modo, stai andando allo studio, vero? Anche io sto andando lì- continuò YiXing.
-Si- disse Kyungsoo e poi ci fu un lungo silenzio perché nessuno dei tre aveva qualcosa da dire.

Le porte dell’ascensore si aprirono al terzo piano, dove si trovavano i practice studios. Il manager scese per primo, lasciando indietro i due amici.
-Beh, ci vediamo dopo- Kyungsoo lo salutò prima di uscire e Jongin poté solo agitare la mano in risposta e guardarlo mentre si allontanava. Sentì una fitta al petto, guardando la sua schiena allontanarsi.

Le porte si chiusero e Jongin si accasciò contro la parete. Si sentiva nuovamente perso.
Si sentiva stupido per essersene reso conto troppo tardi.
Se per lui era così difficile vedere Kyungsoo che si allontanava da lui, quanto avrebbe fatto più male vederlo allontanarsi insieme a Chanyeol?





*******************


 
 
Baekhyun gonfiò le guance, prima di pressarle tra le mani e sgonfiarle.  Stava aspettando il suo turno per il colloquio di lavoro. C’erano altre dozzine di persone che aspettavano il proprio turno. Era abbastanza nervoso, quella era la KSE e, anche se era impossibile che il Presidente in persona si scomodasse per i colloqui, Baekhyun non poteva far a meno di pensare che Park Chanyeol fosse da qualche parte nell’edificio.

Appena aveva scoperto che il lavoro era alla KSE era rimasto sconcertato. Sapeva che non era una buona cosa intrecciare la sua vita con quella di Chanyeol e dei suoi vicini, perciò aveva deciso di aver a che fare con loro il meno possibile. Ma il destino sembrava avere altri piani. Aveva mezza idea di non presentarsi al colloquio, ma Ms. Choi si era impegnata per trovargli questo lavoro e lui non poteva farle questo. Pensò anche di sabotare il colloquio, ma anche questo avrebbe avuto ripercussioni su Ms.Choi. E, sopra ogni cosa, lui aveva bisogno di un lavoro per poter tornare alla sua vita normale.

Si sistemò il colletto della maglietta bianca che stava indossando. Era stato costretto a prendere altri vestiti in prestito da Chanyeol e gli stavano larghi di spalle. Era divertente il modo in cui Chanyeol glieli aveva freddamente messi in mano, come se non fosse proprio lui ad insistere che li indossasse.  Baekhyun aveva provato a rifiutare, era già fin troppo indebitato con lui, ma il ragazzo più alto aveva preso in ostaggio il lightstick di Baekhyun. I suoi occhi si erano spalancati dalla paura. Chanyeol non aveva intenzione di romperlo, vero? Ma invece, Chanyeol lo agitò e minacciò di trasformare pure lui in una patata.

Non riuscì a fare a meno di ridere, davanti al serio Presidente che agitava il lightstick con una mano e nell’altra teneva la pila di vestiti. Baekhyun accettò, ma si ripromise che quella sarebbe stata l’ultima volta. Ci fu uno strano silenzio, dopo che prese i vestiti e ringraziò Chanyeol con un sorriso. Era come se Baekhyun avesse oltrepassato un’altra linea, avvicinandosi di un altro passo a qualcosa dal quale sarebbe invece dovuto correre via. Fortunatamente, Nonna era arrivata a spezzare il silenzio.

Ecco che stava avendo altri ripensamenti, ricordando quello che era successo prima. Si disse che era una cattiva idea, ma non ebbe il tempo di rifletterci, dato che la porta si aprì e lo invitarono ad entrare.  Fu salutato gentilmente dall’intervistatrice.  Baekhyun si sedette di fronte a lei, porgendole i documenti, prima di iniziare a tamburellare con le dita sulle sue gambe. Come era successo con Ms. Choi, la donna diede un’occhiata alle sue credenziali, prima di guardarlo. Sembrava abbastanza gentile e questo rilassò Baekhyun.

-Bene, Mr Byun. Il riassunto e le raccomandazioni hanno già risposto a gran parte delle nostre domande. Solo altre due domande. Primo, dove vive attualmente? Ne abbiamo bisogno per calcolare quanto dista la sua resistenza dalla compagnia. Lei ha scritto solamente Seoul qui-
Baekhyun si arrovellò alla disperata ricerca di una risposta plausibile. Non poteva dire che viveva con Chanyeol, giusto?
-Oh, si. E’ solo che sono nel bel mezzo di un trasferimento. Aggiornerò la residenza appena possibile-
La donna annuì –Prima che le faccia la seconda domanda, gradirei informarla riguardo il lavoro per cui sta  facendo richiesta. Ovviamente lei sa che attività svolgiamo qui alla KSE, vero?-
-Si, certo. La KSE è una delle maggiori agenzie del paese. Allenate e producete i migliori artisti in differenti campi dell’intrattenimento- rispose Baekhyun.
-Esattamente. Beh a noi piace dire che siamo i migliori del paese- la donna rise –ad ogni modo, in pochi mesi, lanceremo la più grande collaborazione mai vista nel mondo del kpop e la compagnia metterà in gioco tutta sé stessa. Tutti stanno lavorando sodo affinché sia un successo, quindi abbiamo bisogno anche di impiegati extra. Stiamo assumendo vario personale da assegnare a diversi dipartimenti per i prossimi 5 mesi. Il lavoro può variare da segretario d’ufficio ad assistente della produzione- la donna descrisse altri possibili lavori e possibili paghe che avrebbe potuto ricevere.

-In sostanza si tratta di questo. E come vi abbiamo informato, il lavoro è contrattuale, ciò significa che il contratto scadrà 5 mesi dopo la data di assunzione. Ma questo non significa che non verrà considerato anche per una posizione permanente. Se farà il suo lavoro con buoni risultati, potremmo chiederle di restare-

A Baekhyun sembrava tutto fantastico. Era esattamente quello che gli serviva, il tanto giusto di tempo per sistemare le cose. In più, la paga era davvero buona.
-E ora, la seconda domanda. Quando può iniziare?- chiese l’intervistatrice con un sorriso.
Questo significava che era assunto, giusto? Baekhyun si sentì sollevato –Veramente, posso iniziare il prima possibile-
-Questo è grandioso! Mi lasci controllare in quale dipartimento può essere assegnato. Hm- la donna osservò la lista che teneva in mano –Oh ecco. Promotion & Marketing. Può iniziare questo lunedì?-
-Si, certamente- esclamò Baekhyun, contagiato dall’entusiasmo della donna.
-E ooh, in quel dipartimento ci sarà un nuovo capo- disse la donna, quasi a sé stessa.
-Scusi?- chiese Baekhyun, che non aveva sentito bene.
-Nulla. Ho solamente detto che il dipartimento avrà un nuovo capo ed è una fortuna per lei. Il precedente boss era davvero severo e vecchio- rise di nuovo- mi scusi, a volte parlo troppo-
Gli porse una copia del contratto –Ho bisogno di una tua firma qui-
-Grazie- Baekhyun si alzò e s’inchinò.
La donna stese il braccio per una stretta di mano –Benvenuto alla KSE, Mr. Byun e buona fortuna per il suo primo giorno!-

Ho un lavoro, ho un lavoro continuò a pensare Baekhyun,  finalmente ho un lavoro.  Ovviamente era un problema essere alla KSE, ma Baekhyun non riuscì ad impedirsi di sorridere quando uscì dalla stanza.
Voleva saltare di gioia e magari anche volteggiare. Si sentiva realizzato. Era stato capace di trovarsi un lavoro e non si sentiva più inutile. Era così occupato a congratularsi con sé stesso, che non guardò dove stava andando. Fu bruscamente interrotto dai suoi pensieri, quando andò a sbattere addosso a qualcuno. Fortunatamente il ragazzo più alto fu pronto di riflessi e lo afferrò prima che Baekhyun cadesse all’indietro.

-Oh, mi scusi!- esclamò Baekhyun, imbarazzato.
-E’ tutto ok-  Il ragazzo gli sorrise e Baekhyun pensò che era davvero bello, in un modo intrigante. Forse per via della sua carnagione scura. Il ragazzo sembrava un attore. Forse era un trainee?
Baekhyun arretrò e si ricompose. Sorrise timidamente e stava per andarsene, quando il ragazzo parlò di nuovo – il dipartimento delle Risorse Umane è da questa parte?-
Baekhyun si voltò e sorrise –Sì, seconda porta a destra- la indicò –Oh, anche tu cerchi lavoro?-
Il ragazzo sorrise –In un certo senso-
-E’ grandioso! Io sono appena stato assunto. Non è fantastico? Non preoccuparti. L’intervistatrice è davvero gentile- Baekhyun si avvicinò e diede una pacca sulla schiena del ragazzo –puoi farcela! E chissà! Magari finiremo per lavorare insieme!-
Anche il ragazzo sorrise, il che lo fece apparire ancora più bello e fece pensare a Baekhyun che dovesse tentare le audizioni, invece. –Si, magari-
-Ricorda solo di sorridere. E se diventi nervoso, pensa ad un posto felice dove vorresti essere, ma non pensarci troppo o lei penserà che tu sia strano e suppongo che sia un male. Oh, che sto facendo? Probabilmente ti sto facendo fare tardi. Fighting!- disse, prima di salutare il ragazzo e allontanarsi.

-Aspetta! Come ti chiami?- esclamò il ragazzo.
Baekhyun si voltò –Byun Baekhyun-
-Piacere di averti incontrato Byun Baekhyun e grazie-
Baekhyun gli sorrise di nuovo.
-No problem! E tu come ti chiami?-
-Kim Jongin-
-Buona fortuna, Kim Jongin! Spero di vederti lunedì!-





********************





Chanyeol era di buon umore. Davvero di ottimo ottimo umore. Finalmente ora avrebbe riavuto la sua Joey e la sua vita non poteva andare meglio. Beh, avrebbe potuto, ma.. comunque era grandioso, avrebbe avuto la sua auto e non ci sarebbero state più minacce di morte mattutine da parte di Zitao. Si stava immaginando sulla sua auto, per le vie di Seoul…aah il senso di libertà. Ecco perché Chanyeol non lasciava che nessuno guidasse per lui (eccetto ovviamente Zitao). Chanyeol voleva avere il controllo, il controllo della velocità, di decidere dove svoltare e quando fermarsi. Lo stesso valeva per la sua vita. Voleva essere l’unico a decidere le strade da prendere. Non voleva che le altre persone prendessero le decisioni per lui. Anche se i suoi genitori lo avevano aiutato, Chanyeol era cresciuto come una persona indipendente.

Era anche una persona che agiva e ora pensava che fosse tempo che facesse qualcosa a proposito dei suoi sentimenti per Kyungsoo. Ora non c’era nulla a fermarlo. Sorrise tra sé e sé. Le cose stavano davvero andando per il verso giusto.
-Non lo pensi anche tu?- chiese il ragazzo biondo al suo fianco. Chanyeol guardò Lu Han e non aveva la più pallida idea di cosa avesse detto. Ma lui era Park Chanyeol e non lo avrebbe mostrato, quindi annuì.
-Sapevo che saresti stato d’accordo- disse Lu Han. Il cantante gli si appiccicava ogni volta che si incontravano nell’edificio, camminava accanto a lui e parlava in continuazione di qualunque cosa reputasse interessante. Chanyeol forzò un sorriso. Non è che non gli piacesse Lu Han, è solo che non si trovava a suo agio con lui.

Non gli interessavano davvero questo tipo vago di conversazioni. Nessuno chiedeva a Chanyeol che ne pensasse del tempo o di che colore dovrebbero essere le pareti della sala prove (a quanto pare era di questo che Lu Han stava parlando). Le persone andavano da lui per discussioni importanti, per affari. Beh, tutti tranne Byun Baekhyun.

Chanyeol pensava che quel ragazzo fosse più random di una lotteria. Non sapeva mai cosa sarebbe uscito dalla sua bocca. Proprio quella mattina, Baekhyun aveva parlato per ore del conteggio delle cuciture delle lenzuola di Chanyeol e di come questo disturbasse il suo sonno. Il ragazzo e Nonna-halmeoni erano così immersi nel discorso, che lui si era sentito tagliato fuori. Per qualche ragione, voleva che Baekhyun parlasse anche a lui, il che era assurdo dato che per la maggior parte del tempo non faceva altro che desiderare che stesse zitto. E poi a Chanyeol non importava un accidenti delle cuciture delle lenzuola. Diversamente alla sua reazione alle chiacchiere di Lu Han, Chanyeol si ritrovava ad ascoltare Baekhyun, qualunque cosa stesse dicendo. Forse era la sua voce? Ma anche quella di Lu Han era piacevole. Non che pensasse che Baekhyun avesse una bella voce, perché non…oh, d’accordo, si aveva una voce più bella, ma solo un pochino. E la risata di Baekhyun era bella e musicale e lui era più bello quando sorrideva, con il suo eyesmile e.. e perché stava di nuovo pensando al cucciolo??

Fu sollevato quando vide Junmyeon dirigersi verso di loro. Almeno suo cugino lo avrebbe distratto dai suoi assurdi pensieri. Stava per chiedergli un report dei progressi, quando Junmyeon si rivolse a Lu Han, ignorandolo completamente. Che diamine..?
-Oh, buongiorno Lu Han! Dov’è il tuo grandioso manager?- Chanyeol notò il tono sarcastico, ma Lu Han sorrise dolcemente prima di rispondere.
-Devo incontrarlo tra poco. Vuoi parlargli?-
-Dio,no. Perché dovrei? Ma è bello sapere che sta facendo il suo lavoro anziché ciondolare in giro atteggiandosi come il padrone del posto- Junmyeon sogghignò – stai andando in sala prove? Sto andando anche io lì, devo incontrare Kyungsoo. Andiamo insieme. Oh, Chanyeol-ssi sei anche tu qui, non ti avevo visto-

Chanyeol sollevò un sopracciglio. Era alto 1.85 cm. Come aveva fatto Junmyeon a non vederlo, dato che stava accanto a Lu Han? E che diamine, cosa non andava in queste persone?
-Sono stato qui tutto il tempo- disse senza tono.
Junmyeon gli sorrise semplicemente, prima di trascinare Lu Han verso l’ascensore.  Chanyeol sospirò, dirigendosi verso il suo ufficio. La segretaria, Mrs. Lee, lo salutò, elencandogli la lista delle chiamate perse e la schedule del giorno.
-e Presidente Park, sua nonna ha chiamato- aggiunse.
Sua nonna? –Ha detto perché?-
-No signore. Le ho detto che eravate fuori per un brunch meeting. Ha detto che avrebbe richiamato--- Mrs Lee s’interruppe quando un telefono squillò.
Chanyeol prese il suo cellulare e fu certo che si trattava di sua nonna. Fece un cenno alla segretaria, prima di entrare nel suo ufficio. Voleva mettersi comodo prima di rispondere, dato che, conoscendo sua nonna, sarebbe stata una cosa lunga.

-Nonna! Sono felice tu abbia cham--
-Aishh, Park Chanyeol. Chi ti ha detto di ignorare tua nonna? Sono stupita che ti ricordi chi sono!- lo sgridò la donna.
-Che stai--?
-Non far finta di niente, nipote disgraziato! Sono sempre qui alla villa, sono vecchia e morente, ma quando mai mio nipote viene a farmi visita..! Ovviamente mai, perché dovrebbe? Non gl’importa più niente di sua nonna- piagnucolò.
Chanyeol alzò gli occhi al cielo. Ecco che sua nonna ricominciava con la sua cantilena. Anche se capiva perché si comportava così. Probabilmente era annoiata e non aveva nulla da fare. Lei lavorava nel dipartimento Recrutamento Nuovi Talenti, ma ormai si era pensionata da un po’.
-Ma certo che m’import--
-Hmp. E pure tuo cugino! Voi ragazzi non avete più tempo per vostra nonna! E Jongin questa mattina mi ha detto che si trasferirà nel suo nuovo appartamento. Ed era appena tornato. Non vuole stare con me? Nessuno vuole vedermi, persino Kyungsoo non si fa più vivo, è sempre occupato-
-Nonna, sono sicuro che—Chanyeol provò a calmare l’anziana donna ma fu interrotto. Di nuovo.

-Non voglio ascoltare le tue scuse. Io e Nonna ci siamo presi cura di tutti voi quando eravate piccoli. L’unico che mi vuole bene è il mio piccolo Zitao e non è nemmeno un mio parente. Sai una cosa? Cambierò il testamento e lascerò tutto a lui e a Nonna!-
-Nonna, hai già minacciato di farlo già altre cinque volte quest’anno- Chanyeol sorrise.
-Beh, questa volta lo farò sul serio!-
-Lo sai, siamo solo tutti troppo occupati col lavoro. Ci stiamo preparando per il grande lancio. E per favore non agitarti, ti si alza la pressione ed è un male per la tua salute- disse Chanyeol –verrò presto--
-Ti voglio vedere alla villa entro questa settimana- ordinò la donna.
-Ma…-
-Questa settimana, Park Chanyeol-
Chanyeol sospirò, abbattuto –Si, nonna. Sarò lì domani sera, okay?-
-Bene. Ora salutami come si deve-
-Ciao nonna-
-Okay, ti voglio bene tesoro- disse prima di chiudere la chiamata, come se non avesse speso gli ultimi cinque minuti a sgridarlo.

Ma era meglio così. Non aveva nulla da fare nel weekend in ogni caso. Prima aveva pensato di restare a casa, poi si era ricordato che non viveva più da solo. Sarebbe rimasto 24 ore su 24 con Byun Baekhyun. Non pensava che avrebbe resistito un singolo giorno. Il cucciolo lo avrebbe portato alla follia; come minimo sarebbe finito col buttarsi giù da un palazzo.
E lui era troppo giovane per morire.





 
**********************



 
 
La vita di Kim Jongdae era molto semplice, persino la sua routine quotidiana. Si svegliava presto la mattina e controllava le nuove email dalla KSE. Come Presidente ufficiale del fanclub di DO Kyungsoo, faceva colazione guardando le nuove news, video e foto di Kyungsoo nei vari fansites. Poi, prima di pranzo, si coordinava con i suoi collaboratori, così da avere già l’agenda aggiornata con i piani per i prossimi eventi e la schedule di Kyungsoo.

Nel pomeriggio (se Kyungsoo non aveva programmi), Jongdae si recava alla KSE per incontrare un membro della compagnia per discutere gli affari ufficiali del fanclub (schedule, nuova merce e quant’altro), oppure si recava nell’ufficio del club per occuparsi di faccende interne, come i nuovi membri, fondi e progetti. Restava nel quartier generale dei Starlings fino alle 18-19.00 e poi tornava a casa con il pullman, ascoltando le canzoni di Kyungsoo sul suo ipod. Nelle notti migliori, prima di andare a letto riceveva un’email o un sms dal suo amato Kyungsoo in persona, che lo ringraziava per il suo duro lavoro o gli augurava semplicemente la buonanotte.

Si, la sua vita era semplice, ma non necessariamente facile. Dato che Kyungsoo stava diventando un idol internazionale, rendeva il lavoro di Jongdae più difficile. Ma lo amava. Molti pensavano che fosse pazzo a dedicare la sua vita all’artista che amava, ma a Jongdae non importava.. ne valeva ogni secondo. Non solo perché poteva essere vicino al suo idol; veniva anche pagato.

Jongdae era così bravo in quello che faceva, che era stato eletto “Most Outstanding Club President of 2012” dalla Lega dei Fanclubs in Sud Corea. E lui ne era orgoglioso. Era ben conosciuto e rispettato dagli altri fanclubs, anche da quelli internazionali…ecco perché non capiva perché questa persona paffuta davanti a lui non fosse tra quelli.

-Come ti ho detto, non potete occupare questo spazio solo perché lo volete. Questo è sempre stato riservato agli Starlings- Jongdae provò a spiegarlo a gesti. Questo era davvero snervante. Il suo Vicepresidente lo aveva chiamato, dicendo che un fanclub cinese era arrivato davanti alla KSE, occupando il loro posto e scacciando gli Starlings.

Jongdae aveva lasciato in sospeso il suo meeting e si era diretto immediatamente alla KSE. I suoi membri avrebbero dovuto installare il banner dei “1000th days Celebration” per Kyungsoo questa settimana, ma Jongdae li trovò a guardar male i fans cinesi vestiti di rosa. Subito era intervenuto, cercando tutt’ora di fare da intermediario, anche se non sapeva praticamente nulla di mandarino e i suoi membri altrettanto.
Aveva provato ad usare il linguaggio dei segni, ma con questa focaccia cinese la faccenda era difficile.

-Hai capito? Okay?- chiese di nuovo allo straniero. Ma il ragazzo si limitò ad alzare un sopracciglio.
Jongdae sospirò. Guardò l’altro ragazzo. Era un po’ più basso di lui, aveva le guance paffute e la carnagione chiara. I suoi capelli rossicci erano in contrasto con la maglietta rosa che indossava. Vi era stampato sopra uno strano logo (quelle erano ali?) e una serie di caratteri cinesi che Jongdae non capiva. E gli occhi del ragazzo, leggermente inclinati verso il basso, stavano chiaramente ridendo di Jongdae. Perché diamine..?

Per sbollire la frustrazione, Jongdae iniziò a dire tutto quello che gli passava per la testa, tanto il ragazzo cinese non avrebbe capito comunque –Sembri una focaccia. Una focaccia paffuta.  Ma la tua testa è dura come un mattone e sei così fastidioso-

Fu sorpreso quando il ragazzo improvvisamente rise –Wow, questo sì che è diplomatico- disse la focaccia in coreano perfetto.

-Aspetta. Cosa? Capisci il coreano? No, tu parli in coreano?-
-Genio, iosono coreano- rispose il ragazzo.
-E perché diamine non mi hai risposto?- esclamò Jongdae.
-Perché era divertente guardarti mentre ti dannavi per cercare di spiegarti a gesti- il ragazzo sogghignò –e perché non abbiamo intenzione di spostarci-
-Perché no? Questo è territorio dei Starling-
Il-ragazzo-cinese-che-si-era-rivelato-essere-un-coreano-dopotutto si sistemò i vestiti e s’inchinò.
-Mi chiamo Kim Minseok, presidente del più grande fanclub del mondo..- allargò le braccia per includere anche i membri alle sue spalle –  Luhan’s  Sweetest -

Jongdae sentiva un gran mal di testa in arrivo. Oh, grandioso.





***********************
 
 
 
C’era qualcosa di strano negli sguardi che Junmyeon-ssi e Zhang YiXing si stavano scambiando. Kyungsoo non era certo se si volessero strangolare a vicenda o altro ..non voleva pensare ad altre opzioni. Si stavano fissando da quando si erano incontrati in sala prove un’ora fa ed era stupito che uno sguardo potesse durare tanto a lungo.

A Lu Han però non sembrava importare e continuò a fare stretching.  Anche Kyungsoo non se ne curò più di tanto e li lasciò al loro astio.
Quello che non poté far a meno di notare fu il ragazzo che entrò nella stanza e che si sedette sul divanetto ad un lato della sala, tentando di essere il più discreto possibile. Che ci faceva là Jongin? Certo, vi erano altre persone in sala (assistenti, coreografi e ballerini), ma Jongin pensava veramente che Kyungsoo non l’avesse notato? Percepiva sempre la sua presenza, non capiva come ci riusciva, ma era una cosa che era in grado di fare sin da quando erano piccoli. Percepiva quando Jongin appariva e sgattaiolava alle sue spalle per tentare di spaventarlo (non ci riusciva, ma Jongin non smetteva di tentarci). L’aria semplicemente cambiava e lui sapeva che era lì.

Quel momento sull’ascensore prima… dava ancora fastidio a Kyungsoo. Benché sorpreso, era stato felice di vedere Jongin. Eppure c’era quella strana atmosfera, una tale tensione come mai vi era stata prima tra loro.
Quando Jongin gli aveva toccato la fronte, Kyungsoo aveva sentito di appartenergli. Era strano sentire di appartenere a qualcuno? Certamente lui non era proprietà di Jongin. Il fatto di voler certe cose era spaventoso.
Tutto ciò rendeva Kyungsoo semi-cosciente. Gli stavano insegnando i passi della coreografia del nuovo singolo ed era parecchio complicata. Aveva fatto parecchi errori e aveva sentito lo sguardo di Lu Han affilarsi, ma vedere Jongin con la coda dell’occhio gli rendeva le cose ancora più difficili. I suoi piedi non si muovevano come avrebbe voluto e si sentiva le braccia strane. Non riusciva a concentrarsi e vide il coreografo rabbuiarsi.

Fu un grande sollievo quando annunciò la fine della sessione di prove. La stanza si stava lentamente svuotando. Si chinò, poggiando le mani sulle ginocchia, il cuore che gli batteva forte. Sollevò lo sguardo, quando Lu Han gli diede una pacca sulla schiena forzando un sorriso.
-Bel lavoro oggi, Kyungsoo-yah- disse il biondo, anche se non sembrava pensarlo. Kyungsoo non sarebbe stato sorpreso se fosse sarcasmo.
-Scusami, ero solo..-
Ma il ragazzo cinese si era già voltato per andare incontro a… Jongin, che sembrava sul punto di fuggire, quando Lu Han lo raggiunse. Improvvisamente Kyungsoo si sentì irritato. Era colpa di Jongin se non era riuscito a concentrarsi. Sentì i suoi piedi muoversi e si ritrovò anche lui a marciare verso l’amico d’infanzia.
Non sapeva che dire o fare, voleva semplicemente affrontarlo. O almeno renderlo partecipe della confusione che lui provava.

Perché questo era inaccettabile. Questacosa che si agitava nel suo petto, ogni volta che vedeva Jongin, non andava affatto bene.
Ed ecco che si ritrovò di fronte ad uno spaventato Jongin. Aprì la bocca per dire.. per dire…

Mi sei mancato. In questi tre anni, sarei voluto essere insieme a te. E ora che sei tornato, non so cosa fare. Vorrei solo sapere… ti senti allo stesso modo? Anche io ti sono mancato così tanto?

-Io..- Le parole non riuscivano ad uscire –io…-

Ma la porta si aprì e le parole non uscirono mai, perché un ragazzo alto, dai capelli argentati, entrò, si avvicinò a Jongin e disse:
-Ehi, babe -
 


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Capitolo 10
*** What a Circus (Part I) ***


*Saaalve! Volevo ringraziare tutti quelli che stanno leggendo/recensendo la fanfic! Spero vi stia piacendo! So che è solamente una traduzione, ma a me fa comunque piacere se mi dite se è tutto ok e cosa ne pensate ^.^
Detto questo.. buona lettura! <3 * 








Ancora uno
, pensò. Ancora un passo sbagliato e si sarebbe messo ad urlare. Lu Han vide Kyungsoo andare nuovamente nella direzione sbagliata, sconvolgendo la coreografia quando pestò un piede ad uno dei ballerini. Avevano eseguito bene la prima parte della coreografia, sebbene Lu Han doveva ammettere fosse una delle più difficili che avesse mai eseguito. Era davvero spettacolare, lasciava senza fiato, ed era sicuro che sarebbe stata un gran successo.

O almeno lo sarebbe stata se Kyungsoo si sarebbe deciso a darci un taglio con qualunque cosa lo facesse ballare come una lumaca. Era seccato, perché ogni suo errore significava che avrebbero dovuto ricominciare da capo e Lu Han si stava veramente stancando di tutto questo. Era confuso, perché la maggior parte delle volte Kyungsoo memorizzava i passi con più facilità di lui.

In quattro anni di carriera, Lu Han aveva imparato a disprezzare i cretini, gli scansafatiche e tutta la gente non professionale che avrebbe potuto danneggiare la sua carriera. La strada per il successo non era certamente facile, ma Lu Han raggiungeva la cima grazie al duro lavoro e al suo impegno. Si era accorto di pretendere molto perché lui dava del suo meglio, quindi le persone accanto a lui avrebbero dovuto fare altrettanto. Dopo aver incontrato Kyungsoo, il suo manager lo aveva avvertito di essere gentile con lui. Lu Han lo avrebbe fatto, ma fino ad un certo punto. Sarebbe stato abbastanza amichevole, ma nulla poteva forzare Lu Han a farsi piacere una persona senza che quella lo meritasse.

Dopo una settimana di pratica e schedule insieme, Lu Han aveva riconosciuto che anche Kyungsoo lavorava duramente. Era professionale come Lu Han, sempre puntuale, attento alle istruzioni, aperto alle critiche (non che Lu Han accettasse con piacere le critiche. Faceva sempre qualche scenata e poi se la prendeva con YiXing, ma alla fine faceva sempre qualcosa per correggersi e non ricevere due volte lo stessa critica). In verità, Kyungsoo un po’ gli piaceva. Era più giovane di lui, ma Lu Han riconosceva una star quando ne vedeva una. Per questo era davvero irritato che Kyungsoo stesse combinando un casino alle prove. Era chiaramente distratto e per Lu Han era inaccettabile.

L’istruttore alzò la mano per ordinare di ripetere la coreografia e il cantante biondo respirò profondamente per far sbollire la frustrazione. La musica partì di nuovo e la mente di Lu Han era concentrata sui passi, seguendo il ritmo. Girare a sinistra, cambiare posizione a destra. Tre passi indietro e.. Argh, Kyungsoo lo aveva fatto di nuovo.

Stava per perdere la calma(e questo era un male per la sua reputazione angelica, ma Dio, era così frustrante), quando fortunatamente l’istruttore ordinò una pausa. Voleva collassare lì e subito, magari alzare le braccia al cielo e lanciare una dannata imprecazione, ma ovviamente non poteva farlo, quindi uscì a prendere una bibita. Gli altri ballerini stavano affluendo alla porta e dovette sorridergli e aspettare il suo dannato turno.  E ora dove sono i distributori automatici?

Guardò a destra e ne vide uno alla fine del corridoio, sbuffò perché era più lontano del previsto. Stava per andarci, quando notò un ragazzo che camminava verso di lui. Il corridoio era in penombra e non riuscì a vederlo chiaramente in faccia, ma vide un cartellino ID sulla maglietta rossa del ragazzo. Almeno, c’era un prode assistente.

-Hey tu - lo chiamò – portami una bottiglietta d’acqua. E fai in fretta, okay?-
Il ragazzo si fermò, guardò indietro e poi di nuovo Lu Han –Io?- chiese.
-Si, tu. Vedi qualcun altro qui? Sbrigati a portarmela- disse Lu Han impaziente, prima di tornare in sala prove. La stanza era quasi vuota, fatta eccezione per Kyungsoo, il coreografo e il suo assistente, YiXing e Mr.Kim *dio solo sa cosa stessero facendo quei due nell’ultim’ora* e un ragazzo con una giacca bianca … oh un attimo, quello era il cugino del Presidente Park, giusto? Che ci faceva lì?

Lu Han sospirò. Anche se era stanco, forzò un sorriso nella sua direzione. Non prima di aver detto qualcosa a Kyungsoo.
L’altro ragazzo respirava affannosamente e teneva le mani sulle ginocchia e Lu Han ne ebbe compassione. Era esasperato, ma per questa volta avrebbe lasciato correre dato che era la prima volta che Kyungsoo combinava un macello. Però fai in modo che sia l’ultima, pensò.

Lu Han si avvicinò e diede a Kyungsoo una pacca sulla schiena –Bel lavoro oggi, Kyungsoo-yah-
Il ragazzo lo guardò con occhi pieni di rimorso e questo bastò a placare l’ira di Lu Han, che si avviò verso Kim Jongin. Non vedeva l’ora di tornare a casa e riposare.

Era ancora a qualche passo di distanza da lui, quando notò l’occhiata furtiva che il cugino del Presidente lanciò a Kyungsoo mentre cercava di sgattaiolare verso la porta. Guardò indietro e vide Kyungsoo marciare con decisione verso lui e Kim Jongin. Che stava succedendo? Beh, questo era strano, era… oh.

Oh.
Questo sì che era divertente.


-Salve, Jongin-ssi- esclamò Lu Han, facendo bloccare il ragazzo. Ma l’espressione di Jongin era controllata quando si voltò a salutare Lu Han.
-Lu Han-ssi- rispose con un piccolo cenno.
Lu Han vide il suo sguardo slittare da lui a qualcuno alle sue spalle. Ben sapendo che si trattava dell’altro cantante e notando lo sguardo impanicato di Jongin, Lu Han decise di prendere tempo per aiutare Kyungsoo. Si disse che era solo un gentile favore per Kyungsoo, non era sua intenzione godersi l’incontro tra i due. Ovviamente no. Sogghignò.

-Ho sentito che sarai il direttore del dipartimento delle Promozioni e che il nostro sarà il tuo primo progetto- disse Lu Han.
-Si- rispose Jongin distrattamente.
-Oh è una bella notizia- Lu Han iniziò il conto alla rovescia.In tre, due, uno..

Vide gli occhi di Jongin spalancarsi, quando Kyungsoo fu al suo fianco. Lu Han spostò lo sguardo da uno all’altro. Un’occhiata e gli fu chiaro cosa stava succedendo. Il Presidente Park era innamorato di Kyungsoo, mentre Kyungsoo era innamorato del cugino del Presidente e giudicando dalla reazione di Jongin, anche il cugino provava lo stesso per Kyungsoo. Che razza di circo, pensò Lu Han.

-Io..- iniziò Kyungsoo –io…-
Ma Kyungsoo non fu in grado di finire, perché un altro ragazzo apparve improvvisamente accanto a loro, circondando le spalle di Jongin con un braccio e dicendo –Hey babe-
Babe? Lu Han sollevò un sopracciglio.
-Babe!- esclamò Jongin, sorpreso.
-Babe?- chiese Kyungsoo, chiaramente shockato.

E prima che qualcuno potesse aggiungere qualcosa, l’altro cantante corse via. Lu Han pensò che Jongin fosse sul punto di correre dietro a Kyungsoo, mentre l’altro ragazzo … lo stava fissando?
Perché mi sta fissando?
Improvvisamente gli lanciò una bottiglietta d’acqua. Lu Han ne fu così sorpreso che per poco non l’afferrò.
-Ecco la tua acqua- disse il ragazzo dai capelli argentati, la sua faccia inespressiva come al solito.
Lo sguardò di Lu Han cadde sul cartellino ID sul petto del ragazzo.. vi era scritto GUEST a chiare lettere.
Oh merda.

Il ragazzo più alto dovette accorgersi del suo disagio, perché continuò a fissare Lu Han con i suoi occhi castani inespressivi.  Che c’è?
Jongin ruppe il silenzio con un profondo sospiro.
-Perché sospiri?- chiese il ragazzo dai capelli argentati.
-Io..non lo so- rispose Jongin –ma, babe, che ci fai qui?-
Il sopracciglio di Lu Han si alzò nuovamente. Aveva interpretato male? A Jongin non interessava Kyungsoo? Ma Lu Han pensava che sembrassero solo ottimi amici, mentre Jongin e Kyungsoo ..quella scena poco fa..
-Ehi, è modo di salutare il tuo migliore amico?- disse il più alto.
-Scusa, ero solo..-Jongin alzò le spalle –sono contento di vederti-
-Uh..?- A Lu Han non piaceva essere ignorato.

Jongin lo guardò come se si fosse ricordato solo ora della sua presenza.
-Oh, scusa Lu Han-ssi, ti presento il mio amico da Londra, Oh Sehun. Sehun, lui è Lu Han, The..-
-Angel of the East, lo conosco- e, ancora una volta, Lu Han sentì lo sguardo indagatore di Sehun.
Perché aveva la sensazione di essere giudicato? Lu Han ne fu infastidito. Era lui quello che osservava e giudicava, non il contrario. Era ancora imbarazzato per quello che aveva fatto prima *merda, ora qualcuno sapeva che non era angelico come voleva far credere*, ma comunque gli porse la mano e sorrise dolcemente –Piacere di conoscerti-

Sehun osservò la sua mano, prima di stringerla e sogghignare lievemente.  Lu Han sbatté le palpebre, sconcertato dal fatto che qualcuno gli stesse sorridendo maliziosamente. Ma poi il sogghigno sparì e tornò alla sua espressione neutra.
-Anche per me- rispose Sehun con lo stesso entusiasmo di un sasso.
-Lu Han, dobbiamo andare- lo chiamò YiXing dalla porta. Lu Han non si era nemmeno accorto che Mr.Kim se ne fosse andato.
-Si, okay- rispose, prima di inchinarsi ai due amici –ci vediamo-
Lu Han prese il suo zaino e raggiunse YiXing fuori dalla sala prove. Grazie al cielo non c’era nessuno dei paraggi, perché le guance gli facevano male a forza di sorridere.

-Chi era il ragazzo con Kim Jongin?- chiese YiXing.
-Era..- Il ragazzo che ho scambiato per un assistente e che ha probabilmente realizzato che sono una primadonna nei tre secondi in cui ci siamo incontrati e non so se sia una brutta cosa, ma davvero non m’importa, che faccia quello che vuole – era un amico di Kim Jongin, Oh Sehun-
 
-E’ anche lui in uno dei piani alti dell’agenzia?- ecco a cosa pensava YiXing quando incontrava una persona.
-Non lo so, non credo- rispose –penso sia troppo giovane per esserlo-
Lu Han aveva risposto con disinteresse, ma YiXing gli lanciò un’occhiata sagace prima di guardarlo con interesse.
 –Che c’è?-
-Niente-  il manager scrollò le spalle –andiamo.

Lu Han era confuso, ma lasciò correre. I due ragazzi riuscivano a leggersi a vicenda come libri, ma a volte Lu Han aveva l’impressione che il suo manager e amico di lunga data fosse un passo davanti a lui. Ma Lu Han aveva qualche asso nella manica. Stavano camminando tranquillamente verso l’uscita, quando Lu Han disse casualmente – Quindi, quel Mr. Kim---
-Cosa?- chiese bruscamente YiXing, un po’ teso.
Lu Han fece mezzo sorriso, prima di alzare le spalle -Niente-

YiXing roteò gli occhi, ma Lu Han vide che anche lui stava sorridendo. Era raro che potessero stuzzicarsi in quel modo a vicenda, da quando si erano trasferiti in Corea, circa 3 settimane fa. Si trattava sempre di lavoro, lavoro, lavoro tutto il tempo. C’era stata pure quella prima settimana d’inferno in cui Lu Han era stato male per la lontananza da casa, prima che riuscisse ad abituarsi a Seoul. Nella settimana successiva, vi erano stati innumerevoli meetings con varie compagnie, per parlare di contratti e accordi. E questa settimana le sue abilità erano state messe alla prova mentre si allenava con Kyungsoo. Non a caso, il cantante più piccolo era la superstar coreana e Lu Han doveva dimostrare di essere al suo livello o anche oltre.

Erano passate solo tre settimane e Lu Han sapeva che quello era solo l’inizio e che sarebbero passate molte altre settimane, prima che potesse tornare in Cina. La sua vita là non era perfetta e a volte era stancante, ma era fantastica. Tutto quello che amava era lì. Tutti quelli che amava erano lì. Pensò al fanclub e al suo costante supporto. Maledisse YiXing per la scelta del colore ufficiale –perché diamine doveva essere rosa chewing gum??--  Rabbrividiva ogni volta che sentiva la parolaSweetest, ma Lu Han amava sinceramente ciascuno di loro. Amava il modo in cui erano presenti a qualsiasi evento, sotto la pioggia o sotto il sole, stringendo il Lollipop-lightstick (di nuovo colpa di YiXing) e agitando i banners con il suo nome.

Sospirò. Gli mancavano, perché lì a Seoul, anche se lo riconoscevano, non gli chiedevano come stava o gli inviavano fiori e lettere scritte a mano per supportarlo e tirargli su il morale.
Il suo fanclub era pieno di sorprese. Ricordò quando, capeggiati dal caro presidente Minseok, noleggiarono gli schermi LED di Pechino per far apparire il messaggio “We Love You”, dopo il suo primo concerto. Era abbastanza certo di aver cantato male una o due canzoni e per poco non aveva perso la voce nell’encore, ma i messaggi dicevano “Sei il migliore”. Per questo si era ripromesso di lavorare ancora più duramente per questo progetto.

Si chiese cosa stesse facendo il suo fanclub, dato che di recente non aveva ricevuto nemmeno un’email da Minseok e--
Che diamine è questo fracasso?
Si stavano avvicinando all’uscita, quando vide una folla all’esterno e numerose guardie del corpo.
-Che succede?- chiese Lu Han.
-Non ne sono certo, ma penso—YiXing s’interruppe.
Lu Han era troppo impaziente per aspettare la risposta del manager, così marciò verso le porte e la sua bocca si spalancò alla vista di cosa lo aspettava. Fuori vi erano almeno cinquanta persone, che indossavano magliette rosa e agitavano i lightstick altrettanto rosa.
-Sorpresa!- gridarono.

Mio dio,  pensò,  cinquanta fans dalla Cina.

Odiava il colore del fanclub. Odiava il nome del fanclub.
Ma dannazione.

Sono davvero i più dolci.


 


********************************


 
 
Salto. Salto. Salto.  Un passo. Salto. Salto. Salto.

Baekhyun era vagamente consapevole di sembrare un idiota, mentre saltellava sul marciapiede con un gran sorriso stampato in faccia. A stento si tratteneva dal piroettare. Era troppo felice. Ora aveva un lavoro e si sentiva alla grande.
Il sole era già tramontato e le strade erano quasi deserte, le persone erano a casa a cenare. Lo stomaco di Baekhyun protestò perché era vuoto sin dall’ora di pranzo, ma non gli tolse il suo brio.
Ti darò da mangiare, pensò accarezzandosi la pancia, non appena torneremo a casa. Voleva ridere di sé stesso, dato che stava parlando al suo stomaco, ma poi la sua mente si focalizzò sull’ultima parola. Casa.

Era strano a come già pensasse all’appartamento di Chanyeol come casa. Non era trascorsa nemmeno un’intera settimana da quando si era trasferito lì. Dormiva sul pavimento in camera di Chanyeol e ,anche se vi erano le coperte, era ben lontano dalla comodità del suo enorme letto. Là non aveva nulla che potesse considerare suo, non vi era alcun segno della sua presenza. Sulle pareti bianche non vi erano sue foto incorniciate che testimoniavano la prima volta in cui mosse i primi passi, le sue prime medaglie, lui che ballava. Non c’erano poster di Kyungsoo, non c’erano scaffali con libri di design e vestiti, non vi era nessun mucchio di riviste sulle quali inciampare ogni volta che scendeva dal letto.

Non vi era nessun angolo.. nessuno spazio nel quale Baekhyun potesse chiudersi e stare per ore a sognare.

Nell’appartamento di Park Chanyeol non c’erano molte cose, ma c’era Park Chanyeol. E per quanto fosse confuso, con lui, Baekhyun si sentiva al sicuro. Negli ultimi mesi si era abituato a guardarsi le spalle,  un brivido di paura lo accompagnava quasi perennemente, facendogli temere ogni cosa. Ma quando si trovava con Park Chanyeol, dimenticava i suoi problemi e si ritrovava a pensare quanto Park Chanyeol fosse---

Beep! Beep!

Baekhyun sobbalzò, spaventato dal suono di un clacson di una macchina alle sue spalle. La macchina si fermò a pochi passi di distanza e Baekhyun si congelò. E se fossero stati di nuovo quei tizi?
Era pronto a scappare, quando intravide una chioma bionda oltre il finestrino e una mano che lo salutava.
Un attimo, quello era Chanyeol?

Baekhyun si avvicinò all’auto parcheggiata. –Park Chanyeol?- chiese e vide il presidente sorridergli.
Il finestrino si abbassò.
-Dunque, Byun Baekhyun, come andiamo?-
-Uh, bene?- Baekhyun era confuso dalla domanda.
-Bene. Ti starai chiedendo di chi è questa macchina-
Non particolarmente. Baekhyun era più curioso di sapere dove fosse Zitao, dato che era lui quello che guidava sempre per Chanyeol, giusto?
-Si?-
-Questa bellezza è mia. Si chiama Joey. E’ incredibile, vero?- disse Chanyeol con orgoglio e Baekhyun dovette trattenere una risata, dato che nella sua testa apparve un pavone che sfoggiava il suo piumaggio.
Realizzò che Chanyeol si era fermato per mostrargli l’auto. Questo ragazzo, pensò.

-Si, incredibile-
-Beh, non fa freddo fuori?- Chiese Chanyeol sporgendosi dal finestrino – e mancano altri due blocchi di edifici prima di arrivare a casa-
Baekhyun era sorpreso. Chanyeol si stava preoccupando per lui?
-E le strade sono piuttosto buie- continuò, la sua mano vagò sul sedile del passeggero vuoto accanto a lui –stavo pensando…-
Sta per chiedermi se voglio un passaggio? Pensò Baekhyun, arrossendo. Perché si sentiva così strano? Il cuore di Baekhyun iniziò a battere più in fretta e si sentì sciogliere.
-… che dovresti camminare più veloce-
Baekhyun stava per dire di sì all’invito, solo per poi realizzare che non c’era nessun invito. Camminare più in fretta?
-Quindi, yeah. Ci vediamo- disse Chanyeol, prima di ripartire, lasciando Baekhyun da solo.

Non sapeva se ridere o piangere. Cosa si aspettava? Park Chanyeol era Park Chanyeol, perché si sarebbe dovuto preoccupare di Byun Baekhyun?
Ci vollero altri 15 minuti, prima che Baekhyun arrivasse al palazzo, avendo camminato più lentamente del solito, giusto per fare il contrario. Tuttavia, non si aspettava di trovare un Chanyeol contrariato all’ingresso del palazzo.
-Pensavo di averti detto di camminare più in fretta- disse, prima di girare le spalle ed entrare nell’edificio.
Baekhyun dovette fare una corsetta per raggiungerlo -Mi dispiace. Non sapevo che mi avresti aspettato-
-Chi..chi dice che ti stessi aspettando?- disse Chanyeol, prima di accigliarsi di nuovo.
E allora che stavi facendo là fuori? Avrebbe voluto chiedere Baekhyun, ma lasciò perdere. Ricordò il sorriso che il ragazzo gli aveva fatto prima di lasciarlo indietro. Baekhyun si sentiva infastidito per averlo mal interpretato in quel modo.

Ma, in ascensore, mentre osservava il profilo di Chanyeol, il suo cuore continuò a sciogliersi.





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Capitolo 11
*** What a Circus (Part II) ***





Non riusciva a credere di aver trascorso 10 minuti a fissare il volto addormentato di Byun Baekhyun.
Chanyeol si lasciò andare sullo schienale del divano, chiudendo gli occhi. Era troppo presto per essere già in piedi il sabato mattina, ma aveva realizzato di non poter più rimanere nella sua camera.

Non sapeva perché si fosse svegliato. Aveva semplicemente aperto gli occhi e visto i raggi del sole che filtravano dalle tende della finestra. Si era voltato per ripararsi dalla luce e lo sguardo gli era caduto sul cucciolo addormentato sul pavimento. Aveva lo fronte corrucciata e le labbra sporgevano in un leggero broncio. Aveva le braccia e le gambe attorcigliate attorno ad un cuscino, che teneva stretto a sé. Le lunghe ciglia di Baekhyun tracciavano ombre delicate sulle sue guance e per qualche ragione, Chanyeol non era riuscito a distogliere lo sguardo.

Inconsciamente, si era proteso in avanti, allungando la mano verso la fronte del ragazzo. Aveva toccato con le dita lo spazio tra le sopracciglia, appianando le rughe. Non era più corrucciato. Ora va meglio, aveva pensato.
Stava per ritrarre la mano, ma il suo sguardo era slittato sulla guancia di Baekhyun e lui sapeva che non avrebbe dovuto guardare, ma sembrava così morbida e divenne un imperativo dover confermare se fosse veramente morbida.. giusto per esserne sicuri.. giusto ..per..

E poi Chanyeol si era ritrovato a toccare la guancia di Baekhyun e aveva pensato che fosse proprio come la immaginava e anche di più. Vagamente si domandò da quando avesse iniziato ad essere curioso riguardo la morbidezza delle guance di Baekhyun. Le sue dita vagarono lungo la mascella del ragazzo più piccolo, delimitandone il profilo fino al mento. Le labbra del ragazzo erano così vicine, leggermente aperte mentre respirava. Un piccolo gesto e le dita poterono toccare ancora più morbidezza lì. Le dita di Chanyeol iniziarono a sfiorarle ed era insano quanto desiderasse toccarle. Ma poi Baekhyun si era agitato nel sonno e Chanyeol si era ritratto di scatto, cadendo indietro sul letto.

Chanyeol aveva emesso un gemito, affondando la faccia tra le mani. E ora indossava ancora la sua banale maglietta bianca e i pantaloni scuri del pigiama. Era uscito dalla sua camera così in fretta che non aveva avuto il tempo di prendere un cambio d’abito. Aveva desiderato solamente uscire di lì il più velocemente possibile. Nemmeno lavandosi la faccia riuscì ad allontanare quel senso di stranezza che provava. Che stava facendo poco fa?

Sentì i muscoli delle spalle tendersi. Dannazione. Era sabato e si supponeva dovesse rilassarsi, ma non ci era nemmeno vicino. Si sentiva stressato e confuso. Si disse che era normale essere curiosi, giusto? Aveva vissuto da solo per così tanto tempo che era normale volesse sapere cosa si provava toccare il viso di  Baekhyun.  Ovviamente.

Chanyeol sentì passi strascicati avvicinarsi e si preparò mentalmente. Avvertì Baekhyun fermarsi a qualche passo di distanza davanti a lui, ma passò un minuto e il silenzio continuava. Chanyeol si raddrizzò e aprì gli occhi, scoprendo che il ragazzo lo stava studiando con curiosità. I suoi capelli erano ancora arruffati e sul bordo del labbro vi era ancora un residuo di dentifricio. Indossava ancora il pigiama rosa extra large che lasciava intravedere la spalla chiara del ragazzo. Chanyeol sentì che la stranezza stava tornando. Dannazione.

-Uh, se non sei occupato.. devo dirti una cosa- disse Baekhyun, leggermente esitante.
-Siamo nel weekend e ho intenzione di riposare-
-Oh, ma ci metterò circa trenta secondi a dirt---
-Byun Baekhyun, qualunque cosa sia, per favore risparmiamelo- rispose Chanyeol, crollando di nuovo sul divano.
-Ma è davvero importante. Vedi..-
Chanyeol roteò gli occhi. –Fai il morto-
-..volevo dirti che.. cosa?- Baekhyun lo guardò, incredulo.
-Ho detto di fare il morto-
L’altro mise il broncio –Non sono un cane. Io..--
-Questa è casa mia. Se io dico che sei un cucciolo, tu sei un cucciolo. Quindi.Fai.Il.Morto-
Baekhyun sembrò voler discutere, poi chiuse la bocca e mise il broncio –Bene-

A Chanyeol tornò in mente l’immagine di Baekhyun che dormiva e non gli piacque affatto. Non erano passati nemmeno cinque minuti e si sentiva già esausto per aver parlato col cucciolo sperduto.  Stava per chiudere nuovamente gli occhi, quando il suo cellulare squillò. Chanyeol si ricordò di averlo lasciato sul tavolo della cucina la notte scorsa. Stava per alzarsi, quando vide Baekhyun e pensò che fosse giunto il tempo di riscattarsi per tutta la confusione che il ragazzo aveva causato nella sua testa.
-Vai a prendermi il cellulare- ordinò.
Ma Baekhyun rimase fermo a guardarlo.
-Ho detto vai a prendermi il cellulare- ripeté Chanyeol esasperato.
-Ma sono morto-
Avrebbe voluto sbattersi la testa sul tavolo. Ovviamente aveva perso. Di nuovo.
-Pensi di essere carino, huh?-
Baekhyun alzò innocentemente le spalle ed ebbe pure il coraggio di sbattere quelle lunghe ciglia e guardarlo, prima di scoppiare a ridere. Chanyeol inciampò sui suoi stessi piedi e arrancò velocemente verso la cucina. Smettila di essere così adorabile, dannazione.

Chanyeol vide il nome sullo schermo. Uccidetemi ora, pensò.
-Pronto, nonna?-
-Dove sei?- chiese l’anziana donna.
-Perché?- domandò Chanyeol cauto.
-Cosa vuol dire perché? Tua nonna ti chiede dove sei e tu rispondi “perché”? E mi hai fatto aspettare fino a che le mie orecchie non stavano sanguinando prima di deciderti a rispondere!-

Non è che non volesse rivedere sua nonna. Era solo che, ogni volta che andava a farle visita, sua nonna tentava di immischiarsi nella sua vita e Chanyeol si sentiva a disagio. E questa settimana non aveva intenzione di andarci. Voleva solo stare in pace e magari chiudersi nella sua stanza tutto il giorno. E sapete una cosa? Avrebbe fatto proprio così.

-Scusa nonna, a dire la verità sono ad un meeting d’emergenza- Chanyeol si complimentò con sé stesso per la sua parlantina pronta.
-Quale meeting d’emergenza? Siamo nel weekend e tu hai promesso..---
-Nonna, conosci bene il mio lavoro. E so che ti ho promesso di venire alla villa, ma non penso di farcela-
Il campanello di casa suonò, interrompendolo. Chanyeol si avviò verso la porta e intravide Baekhyun vicino al tavolino in soggiorno. Stava per ordinargli di andare ad aprire, ma poi ci rinunciò. Probabilmente gli avrebbe di nuovo risposto “Sono morto”. Seriamente, che ne era stato della sua vita tranquilla?

Continuò a camminare verso la porta, tenendo il cellulare all’orecchio.
-Aspetta un attimo nonna, c’è qualcuno alla porta e--- nonna??!-
Chanyeol fu spiazzato di vedere alla porta sua nonna, insieme alla preoccupata governante.
-Park Chanyeol, da quando il presidente della compagnia tiene i meeting in pigiama?-
-Uh, da quando… ahio!- Chanyeol gemette, quando la donna lo colpì al braccio con la borsetta.
-Chi pensi di prendere in giro? Ho parlato con la tua segretaria ieri!- l’anziana donna lo stava di nuovo minacciando con la borsetta.
Chanyeol pensò rapidamente a come potesse salvarsi dall’ira di sua nonna.
-Nonna, la verità è che.. sono malato- tossì un po’ per dimostrarlo –quindi non sono potuto venire oggi. Ho pensato che ti saresti preoccupata e non volevo che lo fossi, quindi ho mentito – aggiunse qualche altro colpo di tosse.

Funzionò. Grazie a dio.
-Sei malato? Perché non mi hai detto niente? Ti farò fare una zuppa da Nonna- disse preoccupata.
Chanyeol si sentiva un po’ colpevole per dover mentire, ma lo faceva per la propria salvezza.
-Non ce n’è bisogno. Davvero. Ho solo bisogno di riposare tutta la giornata e--
-No. Mi prenderò cura di mio nipote, lasciami passare- l’anziana donna tentò di entrare e Chanyeol andò nel panico. Se sua nonna avesse visto Baekhyun.. non era sicuro di cosa sarebbe successo se avesse scoperto che stava vivendo con un’altra persona senza averle detto niente. Lanciò una breve occhiata alle sue spalle, sperando che Baekhyun avesse deciso di andarsene dal soggiorno e se ne fosse andato lontano, possibilmente su Giove.

-Nonna, aspetta! Non puoi entrare!-
-Smettila di urlare Chanyeol, non sono sorda!- disse sua nonna indignata.
-Scusa nonna, ma non puoi entrare. Sono malato e.. e penso di essere contagioso- Chanyeol si coprì la bocca –non voglio attaccartelo pure a te. So che non ti piacciono i dottori e gli ospedali. Ricordi quando sei stata ricoverata una settimana per colpa dell’influenza? Ricordi quanto eri irritata perché non potevi uscire dalla stanza? Ricordi quando ti mancavano i tuoi “tea party” settimanali?- Chanyeol lanciò un’occhiata disperata alla governante dietro sua nonna.Aiutami!
Fortunatamente, Nonna annuì comprensiva.
-Chanyeollie ha ragione, Mrs. Park. Non vorrà essere costretta a restare chiusa in camera per giorni?- disse.
-E va bene, voi due- Nonna Park sospirò –volevo spendere il weekend con mio nipote e lui è malato. Dovresti prenderti più cura di te. Chiama il dottor Jung, fatti visitare e poi fammi sapere. Okay?-
-Certo, nonna. Lo farò- disse Chanyeol sollevato.

La donna gli diede una pacca sulla schiena –Io vado, ma faresti meglio a sentirti meglio il prossimo weekend, così potrai venire a trovarmi-
Chanyeol annuì. Le avrebbe promesso di tutto se questo sarebbe servito a farla andare via in fretta.
-Ciao nonna. Ci vediamo halmeoni-

Le due donne stavano per andar via, quando---

-Halmeoni?- disse una voce dietro Chanyeol. Si congelò sul posto e vide sua nonna voltarsi e sollevare un sopracciglio. Byun Baekhyun, sei morto.

Come se non fosse abbastanza fottuto, Baekhyun si avvicinò e sbirciò sopra la sua spalla. –Oh-
Sua nonna lo spostò da un lato (come faceva ad essere così forte alla sua età?) e mosse un passo in avanti, entrando, con Nonna al seguito. Merda.

Chanyeol osservò terrorizzato l’anziana donna avanzare verso Baekhyun.- E tu chi sei?-




 





 
Baekhyun fece un passo indietro quando l’anziana donna si avvicinò.  Lanciò un’occhiata a Chanyeol che sembrava rassegnato ed era poggiato allo stipite della porta.
-Ti ho chiesto chi sei- disse la donna.
-Mi scusi- s’inchinò rapidamente –sono Byun Baekhyun-
Era nervoso, mentre la donna lo studiava dalla testa ai piedi. Un pensiero improvviso lo colpì. La donna somigliava a Chanyeol. E molto. Era più bassa di circa tre centimetri dei 174 cm di Baekhyun. Sembrava essere della stessa età di Nonna halmeoni, ma le similitudini finivano qui. Era vestita elegantemente, indossava un completo di seta color viola scuro e collo e orecchie erano ornati con preziose perle. I suoi capelli erano tirati in alto in un semplice chignon e i suoi occhi… beh, in quel momento stavano fissando il.. petto di Baekhyun?
Lui guardò alternativamente la donna e il punto in cui stava guardando. La donna allungò la mano e sfiorò la scritta ricamata “Channie” sulla tasca del pigiama.

-So chi ha fatto questo- la donna si avvicinò –Nonna, non sono forse stata io a farlo?-
-Si, Mrs.Park. Lo ha fatto lei- rispose Nonna.
-L’ho cucito per mio nipote. Perché lo stai indossando tu?-
Nipote? Questa è la nonna di Chanyeol?
Il sopracciglio di Mrs. Park s’inarcò mentre osservava il volto di Baekhyun. Baekhyun deglutì. Il suo sguardo truce era simile a quello di Chanyeol ad essere onesti, ma molto più spaventoso.
-Um, posso spiegarle..-
-Nonna, posso spiegarti..-
Baekhyun e  Chanyeol parlarono nello stesso momento. Ma alla donna non sembrò importare, perché spalancò gli occhi e squittì.

Baekhyun si spaventò quando improvvisamente la nonna di Chanyeol lo avvolse in un abbraccio. I suoi occhi cercarono Chanyeol che era a bocca spalancata davanti alla scena. Esattamente, come avrebbe dovuto reagire a questo?
La donna lo strinse forte per qualche secondo prima di lasciarlo andare. E questa volta fu lui a restare a bocca aperta, perché prima che potesse dire qualcosa, Mrs. Park colpì il nipote con la sua borsetta viola.
-Park Chanyeol, perché non me l’hai detto?-  gli colpì nuovamente il braccio. Baekhyun avrebbe riso, se non fosse stato troppo confuso per farlo.
-Nonna, fermati. Sono  malato, ricordi?- Chanyeol mise le mani avanti –e cosa non ti avrei detto?-
-Ho aspettato, aspettato e aspettato. Pensavo che sarei morta senza riuscire a vederti sposato e ora finalmente scopro che hai già un ragazzo!- la donna concluse la sua invettiva con un ultimo colpo sul sedere di Chanyeol.
Baekhyun vide Nonna in un angolo, che tratteneva una risata. In effetti, era davvero divertente, specialmente quando Mrs. Park aveva iniziato a picchiare Chanyeol mentre lo rimproverava per non avergli detto che Baekhyun fosse il suo ragazz--- Oh, my God. Non di nuovo.

-Um, mi scusi? Mrs.Park?- Baekhyun voleva chiarire le cose una volta per tutte.
-Si tesoro? Baekhyun, giusto?- Baekhyun annuì –Baekhyunnie, puoi chiamarmi nonna-
Sentì Chanyeol sul punto di strozzarsi e si schiarì la gola. –Um, si.. ma Mrs. Park, c’è qualcosa che..--
-Nonna- lo interruppe la donna.
Baekhyun si sentì il volto andare in fiamme. Cosa doveva fare? –Non..na?  C’è stato un malinteso. Io e Chanyeol non siamo.., uh, non sono il suo ra-raga..- Si sarebbe voluto picchiare. La sua lingua continuava ad inciampare su quella parola –non sono il suo r-ragaz--
-Oh, sshh. Non tentare di negarlo, caro. Non sono cieca. Sei proprio il tipo di Chanyeol- Mrs. Park annuì. A Baekhyun ricordò una versione più magra di Nonna.
-Come fai sapere chi è il mio tipo?- intervenne Chanyeol.
L’anziana donna si avvicinò nuovamente a Baekhyun, gli prese il viso tra le mani, pizzicandogli le guance.
-Lo so e basta. Awww. Guarda il nostro Baekhyun, è così carino-

A quel punto, Baekhyun non sapeva più cosa pensare o provare –Uh?-
-Si, troppo carino- Poi notò nuovamente il pigiama che Baekhyun stava indossando.
-Sei adorabile nel pigiama del mio piccolo Channie, ma è davvero troppo grande per te, non è vero? Non preoccuparti. Nonna Park te ne farà uno nuovo abbinato a quello di Channie! Cosa ne pensi Nonna?-
L’altra donna applaudì di gioia –Penso sia una fantastica idea!-
No, non lo è affatto, pensò Baekhyun. I suoi occhi corsero a Chanyeol, che li guardava male. Un’occhiata ed era chiaro che a Chanyeol non piaceva la piega che stavano prendendo gli eventi. Chiaramente non voleva essere scambiato per il ragazzo di Baekhyun, chi avrebbe voluto?
Baekhyun avvertì inaspettatamente una fitta di dolore al petto. Scosse la testa. No, non aveva nessun diritto di provare qualcosa. Nessuno.

-… ma almeno ora capisco perché mio nipote non viene più a farmi visita. E perché boicotta tutti gli appuntamenti che gli combino. D’accordo. Chanyeol, non pretenderò più che tu venga alla villa ogni fine settimana, dato che stare con Baekhyun è certamente più importante. Come si dice, stare sempre insieme fortifica una relazione. Ma mi aspetto che tu venga ogni tanto-
Nonna Park si girò verso Baekhyun –e mi aspetto che anche tu venga insieme a mio nipote. Dato che mi ha detto di essere malato, ti prenderai tu cura di lui, d’accordo?-
Baekhyun poté solamente annuire.
-Bene, allora. Nonna, andiamo. Ricordi ancora dove comprai la stoffa per quel pigiama? Penso che il giallo stia bene a Baekhyun…- l’anziana donna continuò a parlare mentre si allontanava verso l’uscita. Nonna gli sorrise, prima di seguire Mrs. Park.
Chanyeol le accompagnò fuori e poi tornò subito in soggiorno.
 
Cosa faccio? Cosa faccio? Era abbastanza sicuro che Chanyeol fosse arrabbiato con lui. Non si sarebbe dovuto far vedere. Byun Baekhyun, tu e il tuo dannato naso.  Giocherellò con il bordo della maglia del pigiama. Si era ripromesso di essere il meno invadente possibile, ma eccolo là, che restava sempre più coinvolto nel mondo di Chanyeol.
Sentì i passi di Chanyeol alle sue spalle. –Baekhyun..-
-Mi dispiace- praticamente urlò. Si voltò e s’inginocchiò, le sue mani al petto.  Chiuse gli occhi con forza –mi dispiace!
Non volevo, non l’ho fatto apposta! Ho solamente sentito la voce di Nonna e volevo salutarla e così..scusa.  Farò il morto per tutto il tempo che vorrai! Farò il bucato! Non so come si faccia ma.. laverò i piatti! Io..io farò..- s’inchinò e pensò a cos’altro avrebbe potuto fare.
Non notò Chanyeol posizionarsi di fronte a lui, finché non sentì le sue mani sollevargli il viso. Baekhyun aprì un occhio e su sorpreso di vedere il volto di Chanyeol a qualche centimetro di distanza dal suo.

-Sta zitto- disse il ragazzo più alto.
-Ma.. sono davvero dispiaciuto. So che sei arrabbiato. Se avessi saputo che c’era tua nonna, non sarei..- fu interrotto perché Chanyeol gli pressò le guance tra le mani e Baekhyun poteva soltanto immaginare quanto fosse orribile la sua faccia deformata in quel modo.Perché si preoccupava di quello ora?
Chanyeol si protese, avvicinandosi. Baekhyun respirava a malapena.
-Byun Baekhyun, ho detto di fare silenzio. Non sono arrabbiato-
Beh, quello lo zittì.
-Non lo sei?-
-No- rispose Chanyeol. E forse Baekhyun stava davvero sognando perché ..erano fossette quelle sulle sue guance? Chanyeol gli stava davvero sorridendo?
-Perché no?- chiese senza fiato. Fortunatamente, Chanyeol lo allentò la presa, così il suo viso non era più deformato. Ma le sue mani erano ancora sulle sue guance e Baekhyun ebbe come la vaga sensazione che quelle dita lo avessero già toccato in passato. Il che era impossibile.

-Perché ora sono libero!- Chanyeol rise e la sua profonda voce scaldò Baekhyun, invadendolo. Non poté fare a meno di sorridere a sua volta.
-Ora non sono più obbligato ad andare alla villa ogni weekend e nonna la smetterà di programmare quegli stupidi appuntamenti combinati!- disse il ragazzo più alto con gioia.
-O-okay- Che altro avrebbe dovuto dire?
-Diamine, non pensavo che lo avrei mai detto, ma..- Chanyeol si avvicinò ancora di più, i loro nasi quasi si toccavano -.. grazie-
Baekhyun riusciva a malapena sentire quello che l’altro stava dicendo, assordato dal battito del proprio cuore.  Questo non doveva succedere. Andiamo, Byun Baekhyun, piantala. Ti sta solo ringraziando, si ammonì da solo. Pensa semplicemente a lui come ad una patata. Era solo una patata.

Ma Baekhyun pensava che questa patata aveva il sorriso più particolare che avesse mai visto. Non era il più bello, ma era così perfetto nella sua imperfezione che faceva battere forte il cuore di Baekhyun.
Mi piaci.

Baekhyun balzò all’indietro, tentando di scacciare dalla mente quello che aveva pensato. Perché non poteva piacergli Chanyeol. Il ragazzo era innamorato di Kyungsoo, era il presidente della KSE  e vi erano miliardi di altri motivi per cui non poteva. La sua mente arrancò disperata, alla ricerca di qualcosa, di qualsiasi cosa potesse fermare questi sentimenti indesiderati dentro di lui.
-Non devi essere così shockato. Sai, anche io sono capace di esprimere la mia gratitudine- mugugnò Chanyeol, avendo la clemenza di lasciar andare Baekhyun.
-Lo..lo so- L’aria si era fatta un po’ troppo pesante, quindi Baekhyun aprì la bocca per dire una qualsiasi sciocchezza per allentare l’atmosfera, scherzandoci su. Perché era tutto uno spiacevole scherzo. Chanyeol non era innamorato di Baekhyun –P-per mostrare la tua gratitudine, mi farai dormire nel tuo armadio ora?-
Chanyeol roteò gli occhi, prima di colpirlo in fronte e poi stiracchiarsi.
-No. Mai.
Mai.  Baekhyun guardò Chanyeol allontanarsi.  Non dovrà saperlo mai.
-Oh, e dimenticavo. Fai il morto- disse il ragazzo più alto, prima di entrare in camera da letto.
Sapeva che innamorarsi di Chanyeol avrebbe significato sicuramente avere il cuore spezzato. Baekhyun poteva elencare all’infinito tutti i motivi per cui non avrebbe dovuto esserlo.
Ma quel suo sorriso imperfetto… forse poteva innamorarsi almeno un pochino?
Solo un pochino, promise.

Sebbene non fosse certo che sarebbe riuscito a frenarsi. Proprio per niente.




 


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Era estate e i raggi del sole erano caldi sulla pelle, ma la grigia distesa d’acqua davanti a loro dava l’impressione di un freddo sabato mattina. Jongin bevve un sorso del suo Latte, sorridendo appena quando lesse la parola “babe” scritta sul lato della tazza.
-Hai ragione. E’ davvero diverso qui. Non c’è nemmeno una nuvola di pioggia all’orizzonte- disse Sehun, prima di sedersi accanto a Jongin sulla distesa d’erba davanti al fiume. Il suo volto non diceva mai molto, ma Jongin aveva imparato a leggere il suo sguardo per capire il suoi pensieri.

-Cosa ti ha portato fin qui?- chiese a Sehun. Si erano visti il giorno della sua partenza da Londra. Ovvero solamente una settimana prima. Non si aspettava di rivedere Sehun così presto. Non che non volesse rivedere quello che ormai era il suo migliore amico da tre anni. Era stato solo inaspettato.
Sehun posò il suo caffè tra di loro e sollevò davanti al viso la macchina fotografica che portava al collo. Regolò la messa a fuoco e fece uno scatto, prima di rispondere.
-Competizione… e lavoro. Forse-

Jongin suppose che non doveva esserne sorpreso. Sehun si era laureato con lode nel suo corso di Fotografia. A Londra, anzi in tutta Europa, si poteva sempre leggere il nome Oh Sehun nelle mostre fotografiche e nelle competizioni internazionali. Era famoso per il suo stile semplice, la maggior parte dei suoi soggetti erano au naturel. Sehun era affascinato dallo studio dei volti e delle espressioni facciali, centro dei suoi capolavori.

Al contrario, Oh Sehun non era molto espressivo. Non era una persona socievole e preferiva trascorrere il suo tempo da solo. Infatti fu così che Jongin lo incontrò la prima volta nel club nel quale era solito lavorare. Sehun era seduto da solo al bancone del bar e sembrava annoiato. Ma guardando meglio, Jongin realizzò che stava studiando attentamente le altre persone con il suo occhio affilato. Sehun fu un po’ sorpreso quando Jongin si avvicinò e balbettò appena quando lo coinvolse in una conversazione. I suoi capelli erano castani all’epoca e contrastavano con la sua pelle bianca come la porcellana. Aveva l’abitudine di leccarsi le labbra e per la maggior parte del tempo sembrava essere in un mondo tutto suo.

Jongin fu contento di avergli parlato, perché scoprì che frequentavano la stessa università e i loro dormitori erano vicini. Notte dopo notte, Jongin incontrava il suo amico al bar, fino al punto di diventare talmente vicini che Jongin lo presentò al suo gruppo di amici. Sehun era il più giovane del gruppo e dato che erano gli unici due coreani, Jongin iniziò a chiamarlo maknae. Gli altri ragazzi presero a fare lo stesso, ma dato che non riuscivano a pronunciarlo correttamente, finirono col chiamare Sehun baby, che col tempo divenne babe.

-Stavo collassando quando prima il barista ha detto “Coffee for babe”- sghignazzò Jongin.
Sehun lo guardò assente –Non mi pare che tu abbia riso, quando ieri ti ho chiamato così-
Jongin grugnì –Non avresti dovuto farlo-
-Era uno scherzo-
-Si, ma… aishh, dimenticalo- Ricordò l’espressione di Kyungsoo prima che corresse fuori dalla stanza. Non aveva mica pensato che lui e Sehun fossero una coppia, vero? Ma perché era scappato via?

-Il piccoletto nella practice room era Kyungsoo?- chiese Sehun, rivolgendo la sua attenzione a Jongin.
-Si- Kyungsoo, colui che mi rende pazzo anche solo pensando a lui, Jongin annuì.
Sehun si spostò la frangia argentata da davanti agli occhi.
-E come vanno le cose?-
-Cosa intendi?-
-Tra te e Kyungsoo-
-Non c’è nessun Kyungsoo e me!- agonizzò Jongin.
-Non dovrebbe esserci?- chiese Sehun, con un lampo malizioso nei suoi occhi castani.
Jongin stava per dire di no, ma non ci riuscì. Rimase a fissare l’amico, in attesa delle risposte che stava evitando.
Sehun gli diede una pacca sulla schiena –Tienimi aggiornato, okay?-
Jongin annuì. Non dovrebbe esserci?






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Tao stava in piedi su una gamba sola, la gamba sinistra piegata all’indentro e le mani stese sopra la testa. Quale modo migliore di trascorrere il weekend che fare yoga e rilassare la mente? I suoi muscoli ben definiti erano messi in mostra dalla canotta nera che stava indossando per sconfiggere il caldo dell’estate.
I calci e gli esercizi che avrebbe dovuto fare più tardi sarebbero stati agevolati dai pantaloni larghi che indossava. Si stava abbassando per raggiungere la punta dei piedi, quando il computer emise un beep, facendolo risollevare. Finalmente.

Tao camminò fino alla scrivania. Sullo schermo del computer era apparsa la scritta “RISCONTRO”. Aprì il file trovato dal software che un suo amico gli aveva installato. Contrariamente a quello che Baekhyun pensava, Tao non aveva interrotto le ricerche. Sapeva che Baekhyun non avrebbe più risposto alle sue domande, perciò aveva deciso di occuparsene da solo.

Voleva solamente aiutare, perché Baekhyun sembrava sperduto e se c’era una cosa che faceva intenerire il cuore di Zitao, erano le persone alla ricerca di un posto a cui appartenere. Tao cliccò su “visualizza” e si aprì una finestra con un articolo di giornale datato 5 Agosto 2009. Perché quella data gli era familiare?

Lesse con attenzione. Incidente d’auto? Incheon… tre veicoli… ubriaco al volante.. cinque morti.. la mente di Tao scattò. Era lo stesso incidente. Tre anni fa. Che diamine..?

Stava ancora elaborando l’informazione quando ci fu un altro beep. Apparì un nuovo file e Tao lo aprì, trovando una foto di un Byun Baekhyun più giovane e il suo profilo della Hanyang University.
Si, pensò, non è molto ma è un inizio.



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Capitolo 12
*** Written And Spoken (PartI) ***


 

Era rivestito di costosa pelle nera. Era piacevole da accarezzare e la sua superficie morbida gli lasciava sempre un formicolio sulle dita.

L’EVP Kim Junmyeon amava i divani nell’ufficio del presidente. Li amava talmente tanto che lo si poteva trovare la mattina presto nell’ufficio, seduto comodamente mentre vi scorreva la mano sopra. Proprio come stava facendo quel lunedì mattina.
Mancava ancora un’ora e mezza prima dell’inizio della giornata lavorativa, ma Junmyeon era già nell’ufficio di Chanyeol, godendosi la tranquillità prima di iniziare una stressante giornata. Quando gli chiedevano perché fosse sempre nell’ufficio del Presidente (dato che ne aveva uno tutto suo), le persone probabilmente pensavano che fosse folle quando rispondeva che era lì perché amava i divani in pelle nera. Pensavano che lui stesse segretamente puntando alla posizione di Presidente e a volte riceveva occhiate di  pietà dagli impiegati.

Dopotutto, era Kim Junmyeon, il maggiore di tre cugini, e tutti pensavano che sarebbe stato lui a succedere al Presidente. Suo nonno, insieme a Nonna Park prima che si sposasse, era uno delle eredi della famiglia Kim, i proprietari della KSE. Molti pensavano che il gentile EVP sarebbe stato il prossimo in linea di successione e Junmyeon apprezzava la fiducia che riponevano in lui.

Ma la verità era che semplicemente amava davvero quei divani.
Non aveva mai puntato alla carica di Chanyeol; suo cugino la meritava pienamente. Onestamente, avrebbe potuto ottenere qualsiasi carica avesse voluto, ma Junmyeon amava essere a capo di “Artisti e Repertorio” , perché era ciò in cui lui eccelleva.
Era praticamente cresciuto alla KSE. Aveva iniziato ad andarci fin da quando l’agenzia era davvero piccola e comprendeva solamente cinque artisti. Aveva assistito alla crescita della KSE,  come si era creata il nome di miglior agenzia del paese. Nonno Kim, il presidente precedente al padre di Chanyeol, lo portava sempre con sé, permettendogli di giocare nel suo ufficio, su quegli stessi divani. Ecco perché li amava.

Aveva visto uomini importanti andare e venire, sedersi su quei divani e discutere di affari importanti e carriera. Nonno Kim si sedeva dietro la scrivania e Junmyeon lo osservava tranquillo in un angolino, studiando i loro incontri. Decise che lui avrebbe preferito sedersi insieme agli artisti e ai loro manager, piuttosto che dietro un pesante tavolo in mogano. Era sempre stato una persona socievole e la distanza tra i divani e la sedia del presidente sembrava davvero eccessiva. Inoltre, per quanto potesse essere sciocca come ragione, c’era un dress code che il Presidente doveva rispettare e lui odiava i completi in giacca e cravatta. Junmyeon preferiva indossare magliette dai colori chiari e golfini a maglia. Stava particolarmente bene in plaid, se poteva dirselo da solo.

Junmyeon (e i suoi papillon) avrebbero fatto un grande lavoro come Presidente, ma non tanto quanto stesse facendo ora come EVP. Era felice di poter aiutare Chanyeol e lo aveva incoraggiato, quando aveva preso il posto di suo  padre.

Guardò l’orologio. Altri quindici minuti prima che Chanyeol entrasse e roteasse gli occhi, dopo aver visto suo cugino ciondolare di nuovo nel suo ufficio. Ma Chanyeol non diceva mai nulla perché, a differenza di molta gente là fuori, suo cugino era una delle poche persone che lo capiva.
Tamburellò con la penna sul blocco di fogli che teneva in mano, mentre aspettava. Stava lavorando sulla possibile seconda traccia di Kyungsoo e Lu Han, dopo il rilascio della main titletrack e, anche se non era proprio il campo di Chanyeol, voleva il parere di suo cugino.

Fece una lista dei pro e i contro delle canzoni proposte. Ora il foglio di carta era riempito dalla sua calligrafia curva, le parole quasi si sovrapponevano a causa di un eccesso di idee troppo veloci da contenere. Una ballad come follow-up funzionerebbe..? pensò Questa mette in luce il registro vocale basso e dolce di Kyungsoo e le note alte di Lu Han. Ci meditò sopra. Stavano prendendo in considerazione una canzone che mostrava un lato nuovo di Kyungsoo e che allo stesso tempo presentava Lu Han nel mercato coreano.

Junmyeon prese un altro foglio e vi scrisse il nome del cantante cinese. Sotto vi scrisse Angel.  Bello, biondo. Junmyeon arricciò le labbra, mentre pensava ad altri aggettivi per Lu Han. Ma, inevitabilmente, i suoi pensieri finirono col concentrarsi sul suo manager, l’abominevole Zhang YiXing. Sovrappensiero, scrisse il suo nome sul foglio, mettendoci attorno tante “X”. Odioso, arrogante, pieno di sé. Una marea di X. Dittatore, pretenzioso, diabolico. Un altro paio di X. Fossette, sorriso, occhi…--

-Sei qui-  Junmyeon sollevò lo sguardo e vide Chanyeol entrare, con aria più irritata del solito.
-Sono sempre qui- replicò con un amabile sorriso –e buongiorno!-
Chanyeol roteò gli occhi come al solito, ma Junmyeon sentiva che c’era qualcos’altro che non andava in suo cugino. –Sembri stanco. Non sei riuscito a riposarti?-
Chanyeol sospirò –Ti prego, non parlarmi di riposo e di weekend- Iniziò ad esaminare i vari fogli che la segretaria gli aveva passato –devi parlarmi di qualcosa o sei qui per amoreggiare con i miei divani, come al solito?-

Junmyeon ridacchiò –A dire la verità, ho qualcosa da mostrarti- Lanciò un’occhiata ai fogli che teneva in mano e annaspò per quello che vide. Da quando vi erano cuoricini disegnati attorno al nome di Zhang YiXing??
Sentì le guance andare a fuoco. Immediatamente ritrasse il foglio che stava porgendo e se lo ficcò nella tasca dei pantaloni. Da dove saltano fuori quei cuoricini? Gemette inavvertitamente.

-Stai bene?-chiese Chanyeol.
-Si, si. Certo- disse dopo essersi schiarito la gola improvvisamente secca –volevo solamente consultarti riguardo la follow-up song di Kyungsoo e Lu Han-
Aveva pensato bene. Chanyeol in meno di dieci minuti riuscì ad individuare con chiarezza ciò di cui avevano bisogno. Ora la sua lista si era ridotta a sole due canzoni. Si alzò e ringraziò il cugino. Sarebbero servite molte altre consultazioni, ma era già un bel modo di iniziare la giornata.
-Grazie per l’aiuto. Ci vediamo, allora-

-Se hai problemi con la selezione, vai dal Manager Zhang, digli che ne abbiamo già discusso e mostragli una charts su cui sono basati i trends-
Junmyeon si fermò sulla porta, realizzando controvoglia che avrebbe dovuto parlare di nuovo all’EM oggi.
-Si, okay-
Una volta fuori, Junmyeon ebbe un fremito. Ora doveva capire come affrontare Zhang YiXing senza ricordarsi che aveva disegnato cuoricini svolazzanti attorno al suo nome.

 
 

 
 
**********************************






Baekhyun prese un profondo respiro, prima di varcare la soglia della KSE. Era il suo primo giorno di lavoro e si sentiva ugualmente eccitato e nervoso allo stesso tempo. Si sistemò la giacca grigia che stava indossando *sempre di Chanyeol*, prima di avviarsi verso l’ascensore che lo avrebbe condotto al 5° piano.

Si guardò intorno con una certa ansia, perché sapeva che da qualche parte dell’edificio c’era Chanyeol e lui, anche dopo le 48 ore trascorse insieme quel weekend, non era stato in grado di dirgli che era stato assunto alla KSE. La patata era stata incredibilmente testarda e si era rifiutato di ascoltare Baekhyun ogni volta che aveva provato ad avviare la conversazione.

Nemmeno riusciva a ricordare tutte le volte che aveva iniziato a parlare ed era stato interrotto. Chanyeol si tappava le orecchie e andava via ogni volta. Continuava a ripetere che era il weekend e che voleva rilassarsi, quindi “Per favore lasciami in pace, grazie mille”. Non era nella natura di Baekhyun essere assillante, ma aveva davvero avuto la tentazione di colpire forte Chanyeol con il lightstick, così si sarebbe fermato ad ascoltare. Ma ovviamente non  poteva farlo, quindi aveva continuato a provare ancora, ancora e ancora. Onestamente, Baekhyun non sapeva come annunciare la notizia e non sapeva come avrebbe reagito Chanyeol, ma pensava che fosse importante che il presidente ne fosse informato. Praticamente si stava immischiando sempre di più nella vita dell’altro e non voleva che Chanyeol pensasse che fosse tutta una cosa pianificata. Baekhyun voleva fargli capire che si trattava solo di un grande (incasinato) malinteso.

Pensava di aver trovato la sua chance ieri sera, quando aveva seguito con determinazione Chanyeol fuori dall’appartamento. Ma alla fine il ragazzo si era chiuso in macchina ed era rimasto là. Si era messo al volante, seduto con le mani dietro la testa. Baekhyun aveva bussato al finestrino per attirare l’attenzione, ma Chanyeol lo aveva ignorato, preferendo fare un pisolino. L’unica cosa che Baekhyun poté fare fu fargli la linguaccia (tanto Chanyeol aveva gli occhi chiusi) e tornare nell’appartamento.

Aveva fatto l’ultimo tentativo quella mattina, mentre il ragazzo cercava i vestiti nell’armadio.
-Chanyeol-ssi- aveva detto, ma era stato interrotto quando Chanyeol gli aveva messo in mano una pila di vestiti e, con sua sorpresa, gli aveva detto che poteva tenerli. Stava per protestare, ma non si aspettava che Chanyeol accorciasse la distanza tra loro, con un’espressione indecifrabile sul volto.  Baekhyun istintivamente era arretrato il più possibile, fin quando non si era ritrovato spalle al muro. Chanyeol si era avvicinato, poggiando le mani sul muro affianco alla testa di Baekhyun, intrappolandolo lì. Vi era la pila di vestiti tra loro, ma non aveva impedito a Chanyeol di chinarsi su di lui, finché la sua faccia non fu a pochi centimetri da quella di Baekhyun.

-Byun.Baek.Hyun- aveva detto il più alto, enfatizzando ogni sillaba con la sua voce profonda.
Non era da lui rannicchiarsi, ma Baekhyun si era ritrovato a ritrarsi sempre di più addosso al muro.

-Mia la casa, mie le regole. Ricordi?-
Aveva potuto solamente annuire. Non era sicuro di quanto tempo erano stati lì a fissarsi. Baekhyun non voleva distrarsi dal suo obiettivo originario, ma presto si era dimenticato il motivo per cui era lì, intrappolato dalle pagliuzze dorate negli occhi di Chanyeol.  Un lampo di realizzazione, la sua mente si era ritrovata teletrasportata indietro di una settimana, e Baekhyun aveva realizzato che quello era Park Chanyeol e che aveva guardato in quegli stessi occhi prima di dare il suo primo bacio.

Ma poi il più giovane si era ritratto bruscamente e si era allontanato in fretta. Baekhyun era orripilato al pensiero che Chanyeol potesse essersi accorto di quello che stava pensando e che stava cercando di non desiderare.

Ci fu un ding e le porte dell’ascensore si aprirono, distraendo Baekhyun dai suoi pensieri. Si stava dirigendo nella stanza dove si sarebbe tenuto l’orientamento dei nuovi impiegati. Prese un altro sospiro d’incoraggiamento, ma prima che potesse aprire la porta si sentì chiamare.
Baekhyun si voltò e vide il ragazzo che aveva incontrato lo scorso venerdì sorridergli.

-Oh, Kim Jongin-ssi!-
-Ciao- rispose l’altro.
-Sei stato assunto anche tu!- Baekhyun gli sorrise –te l’avevo detto che ce l’avresti fatta-
-Um, sai…-
Baekhyun gli diede una pacca sulla spalla. Il suo nervosismo sparì, dopo aver incontrato un volto familiare.
-Non c’è bisogno che mi ringrazi. Sin dalla prima occhiata, avevo subito capito che eri intelligente e che saresti passato. Beh, veramente pensai che avresti dovuto fare un audizione come artista, ma anche così va bene-
Jongin rise –Stai dicendo che sarei potuto essere un idol?-

Gli occhi di Baekhyun vagarono sui soffici capelli scuri, sul suo viso incredibilmente attraente, sui costosi vestiti neri che indossava.
-Si, sei molto bello- rispose Baekhyun con sincerità – ma sei in grado di cantare o ballare?-
Jongin ridacchiò –E’ un’audizione?-
-Oh, scusa! Sono solo molto nervoso. E’ il primo giorno di lavoro e.. e..- Baekhyun si avvicinò per sussurrare –come ti sembro?-
Fece un passo indietro per permettere a Jongin di guardarlo meglio. Voleva fare una buona impressione e probabilmente stava confondendo Jongin saltando da un argomento all’altro, ma non ci poteva fare nulla. Aspettò pazientemente mentre il ragazzo lo esaminava, preoccupato perché i vestiti di Chanyeol gli stavano grandi e sembrava ancora di più un bambino.

-Stai più che bene. Sei..qual’è l’aggettivo..um..-
-Presentabile?-
-No, carino-
In realtà non sapeva se essere contento di essere definito carino. Jongin fece una leggera risata e gli accarezzò i capelli –sembri deluso. Se non carino, allora adorabile-
Baekhyun pensò che adorabile non fosse proprio la parola che avrebbe voluto sentirsi dire, ma alzò le spalle. –Uh, okay-

-Probabilmente dovremmo entrare-
-Yosh, si! Scusa. Fighting!- Sorrise a Jongin prima che aprisse la porta per entrambi.
Baekhyun entrò per primo, s’inchinò alle persone presenti nella stanza e andò a sedersi in una delle sedie attorno al tavolo al centro della stanza. Avvicinò a sé la sedia affianco a lui per riservarla al suo nuovo amico, ma quando fece un cenno a Jongin, quello gli sorrise e procedette oltre.
Baekhyun era confuso e lo fu ancora di più quando una donna entrò e strinse la mano a Jongin.
-Mr.Kim, buongiorno! Ora che è arrivato, possiamo iniziare l’orientamento- Poi si rivolse alle altre sei persone nella stanza –Buongiorno! Io sono la team leader Shim, benvenuti nel dipartimento di Promozioni! Date il benvenuto al nostro nuovo direttore, Mr. Kim Jongin-
Nuovo direttore? I suoi occhi si spalancarono mentre guardava Jongin inchinarsi e lanciargli una breve occhiata di scuse. Baekhyun si ricordò quanto fosse stato informale poco fa e avrebbe voluto sprofondare nel pavimento. Questo.. questo ragazzo-cavolo.

L’ora trascorse in fretta, il Team Leader Shim mostrò loro qualche slide e parlò della KSE *i vari dipartimenti e la sua storia*e di chi la guidava. Si sentì nuovamente in colpa quando il nome di Park Chanyeol venne menzionato, ma si distrasse quando si accorse che Jongin lo stava fissando.
Baekhyun tornò a guardare le slide proiettate, sentendosi non poco a disagio.
Ben presto la presentazione finì e annunciarono che nell’ora seguente avrebbero fatto un tour della compagnia, prima di essere assegnati ai rispettivi lavori. Baekhyun seguì gli altri fuori dalla stanza, assicurandosi di mantenere una certa distanza tra lui e Jongin, dato che era ancora traumatizzato dal fatto di aver chiesto al suo boss se sapeva cantare o ballare.

Una volta nell’ascensore, Baekhyun realizzò che oh my God, stavano andando in giro per l’edificio e non poteva permettere che Chanyeol lo vedesse e lo scoprisse in questo modo. Si disse che glielo avrebbe detto appena tornato a casa e continuò a camminare a testa bassa. Vide che Kim Jongin lo stava nuovamente guardando con curiosità, ma Baekhyun evitò il suo sguardo.

La KSE aveva venti piani e loro furono in grado di visitarne circa dieci, quelli in cui avrebbero lavorato.
Ci fu un’improvvisa agitazione quando sentì il nome DO Kyungsoo pronunciato dalle nuove reclute. Apparentemente, avevano intravisto Kyungsoo passare, ma Baekhyun era troppo indietro per poterlo vedere.  Conclusero il tour senza incidenti e Baekhyun poté tirare un sospiro di sollievo. Nessun avvistamento della patata bionda. Stavano tutti entrando in ascensore, quando un beep annunciò che avevano raggiunto il carico massimo (era ora di pranzo e anche gli altri impiegati lo stavano utilizzando). Per istinto, Baekhyun scese per permettere agli altri di andare per primi. Salutò la Team Leader, rassicurandola che li avrebbe raggiunti presto e non notando che anche Kim Jongin era sceso.

-Sei arrabbiato con me?-
A Baekhyun scese un colpo quando si accorse del ragazzo al suo fianco.
-Lo sei?- chiese di nuovo Jongin.
-No- mugugnò, guardando altrove.
-Scusa, non sapevo come dirtelo. Okay, non è una scusa, ma questo è anche il mio primo giorno di lavoro. Ero nervoso anche io e tu sei molto socievole-
Baekhyun si arrese davanti allo sguardo supplicante di Jongin.
-Non mi deve chiedere scusa-
-Davvero? Mi perdoni?- chiese Jongin, sorridendo di nuovo.
Baekhyun non poté fare a meno di ricambiare il sorriso –Le ho detto che non fa niente. Ma, onestamente, mi avrebbe dovuto dire che era il mio capo- Baekhyun arrossì, ricordando come si era comportato –non posso credere di averle pure dato dei consigli-
Jongin ridacchiò –Ma erano buoni consigli. Mi hai già perdonato. Non evitarmi più, okay?-
-Va bene, Mr. Kim-
-E niente Mr.Kim, boss o quant’altro. Chiamami Jongin- tese una mano a Baekhyun –amici?-

Baekhyun pensò che non fosse molto appropriato, ma non poté resistere all’espressione entusiasta di Jongin. –Okay- disse, stringendogli la mano. Doveva ammettere che era bello avere un nuovo amico.
-L’ascensore ci sta mettendo troppo. Manderò una lettera di lamentele a mio cugino per questo- rise Jongin.
-L’uomo degli ascensori che si occupa della manutenzione è tuo cugino?- chiese incredulo.
-Beh, lui controlla tutto. Anche se non credo che a Chanyeol piacerebbe essere chiamato uomo degli ascensori-
-Scusa, chi?- chiese rauco Baekhyun. Sicuramente si stava immaginando le cose. Jongin non avrebbe mai potuto pronunciare il nome di Chanyeol.  Perché se lo avesse davvero fatto, Baekhyun sarebbe stato…

-Park Chanyeol, il mio cugino leggermente più grande ma infinitamente più musone-

..Baekhyun sarebbe stato così fritto.




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Capitolo 13
*** Written And Spoken (PartII) ***






Babe.  Odiava davvero quella parola.
Kyungsoo non riusciva a credere di aver impiegato 21 anni per realizzarlo. Era così corta. Il suono aspro di una sillaba che si diffondeva finemente in quattro lettere. Non gli piaceva nemmeno scritta su un foglio (non che lui l’avesse scritta più e più volte, niente affatto). Gli piaceva ancor di meno se pronunciata con accento europeo, specialmente se l’accento era accompagnato da un bel viso, capelli argentati e un’altezza che Kyungsoo poteva soltanto sognare.

Che sto facendo? Mormorò tra sé e sé, sbattendo la penna sugli spartiti che stava studiando. Era già tardi, ma lui era ancora in una delle sale di musica, tutto solo a tenere il broncio senza nessun motivo. Sarebbe dovuto essere soddisfatto, dato che poco fa il coreografo lo aveva elogiato. Aveva dato il suo meglio durante tutta la dance practice e anche l’Angel of the East aveva faticato a tenergli dietro. Si era spinto fino al punto di chiedere un allenamento extra perché, per qualche ragione, aveva ancora energie da spendere.

Voleva essere sommerso dall’attività fisica perché pensare … faceva troppo male. La settimana scorsa non aveva fatto altro che pensare e pensare e non aveva capito nulla, se non che lo scorso venerdì quel ragazzo aveva chiamato Jongin “babe”.  Ed era esasperante, perché prima d’ora non aveva mai avuto problemi di questo tipo.

A Kyungsoo piaceva credere di conoscere bene sé stesso. Sapeva chiaramente quello che voleva e quello che non voleva. Ma da quando Jongin era tornato, le cose si erano fatte indistinte. Voleva che tornassero come erano prima che il suo migliore amico partisse per Londra, ma allo stesso tempo desiderava qualcosa di completamente diverso. E non riusciva nemmeno a capire che razza di “diverso” si trattasse.

Ci fu un colpo alla porta e, prima che Kyungsoo potesse rispondere, si aprì, lasciando entrare l’oggetto delle sue frustrazioni e incertezze. Ci mancava solo questa.

-DO Kyungsoo- lo salutò Jongin – Non sei nemmeno venuto a salutarmi il mio primo giorno di lavoro-
-Scusa- rispose freddamente.
Jongin fu stupito dall’improvviso tono glaciale, ma provò a nasconderlo con un mezzo sorriso.
-Sono ferito-
Anche io sono ferito e non so perché –Ero occupato con la pratica-
Il suo amico si avvicinò, facendo scivolare le mani nelle tasche dei pantaloni, e Kyungsoo provò a non essere distratto dalla bellezza di Jongin.

-Ne sei certo? O non volevi semplicemente vedermi?-
Esatto. Non volevo vederti e ricordarmi che sono il tuo migliore amico, ma che tu non mi hai detto di avere già un ragazzo.
-Sono stanco, Jongin-ah-
-Hey, sai che stavo solo scherzando- Jongin si fermò a pochi passi da lui –hai finito qui? Perché non andiamo a cena? Offro io. Potremmo andare..--
-Scusa, sono davvero stanco- Kyungsoo si alzò per prendere le sue cose.
Jongin sembrò deluso, ma continuò  –Andiamo, Kyungsoo. Solo una cena veloce. Potremmo..--
-Perché non ci vai direttamente con il tuo babe?- lo interruppe, la lingua ustionata da quella parola.
-Abbiamo già speso insieme l’intero fine settimana e io voglio uscire con te e..e per favore-
L’intero weekend. Insieme. Kyungsoo era sempre stato una persona pacifica, ma in quel momento avrebbe voluto prendere a pugni qualcosa.
-E’ grandioso. Spendere l’intero weekend insieme. Si, è proprio quello che tutte le coppie dovrebbero fare..-
-Aspetta. Cosa? Coppie? Tu pensi che.. pensi che io e Sehun…?- Poi Jongin scoppiò a ridere e Kyungsoo si accigliò. Sembrava che il suo amico si stesse divertendo alle sue spalle.

-Che c’è di così divertente?-
Jongin continuò a ridere ancora per qualche istante, prima di rispondere –Oh Sehun non è il mio ragazzo!-
-Ma l’hai chiamato babe- disse Kyungsoo, quasi in un tono d’accusa.
-Si, ma è il diminutivo di baby. E’ il maknae nel nostro giro d’amici e dato che loro non riuscivano a pronunciarlo bene, hanno iniziato a chiamarlo così- Jongin ridacchiò di nuovo – tutti lo chiamano così. Anchetu potresti chiamarlo così-

Kyungsoo non  sapeva come reagire alla notizia che Jongin fosse ancora single e perché si sentisse così sollevato. Aveva ancora voglia di prendere a pugni qualcosa e così fece.
-Ahio!- si lamentò Jongin, massaggiandosi la spalla che Kyungsoo aveva colpito.
-Smettila di ridere di me- lo rimproverò, ma non c’era asprezza nelle sue parole.
-Ma è divertente!- ridacchiò Jongin.
Kyungsoo assottigliò le labbra –Bene, cosa avrei dovuto pensare?-
-Niente! Non avresti dovuto pensare niente- ci fu un cambiamento improvviso nello sguardo di Jongin e Kyungsoo seppe che l’amico diceva sul serio –non ti avevo promesso che se mi fossi innamorato di qualcuno, tu saresti stata la prima persona a saperlo?-
Kyungsoo non riusciva a fermare il suo cuore che batteva troppo forte –Non sei obbligato a farlo-
-Si invece. Ho già infranto troppe promesse che ti avevo fatto, non ho intenzione di romperne altre- Ed ecco che le sue dita sfioravano di nuovo le tempie di Kyungsoo – d’accordo?-

Era difficile parlare a causa del groppo in gola, ma ci provò. –D’accordo-
-Ora, il mio migliore amico può venire con me a cena?-
-Si- Come avrebbe potuto resistere?
Jongin sorrise e, con grande sorpresa di Kyungsoo, gli afferrò la mano per trascinarlo fuori dalla stanza. Quel semplice tocco fu come una scossa elettrica e in quel secondo finalmente Kyungsoo capì.
Aveva fatto la stessa promessa a Jongin, che sarebbe stato il primo a sapere quando Kyungsoo si sarebbe innamorato. Ma ora avrebbe dovuto rompere quella promessa.

Come poteva dire a Jongin che si era già innamorato di lui?

 



 

**********************






Tao guardò per la quarta volta nello specchietto retrovisore, giusto per esserne sicuro. Aveva visto bene, ad una certa distanza dietro di lui vi era una Berlina nera. La stessa che lo stava seguendo da giorni.  Sogghignò e continuò a guidare.

Era da tanto tempo che non si divertiva così.







***********************







Chanyeol pensava che camminare avanti e indietro fosse un segno di debolezza. Poteva sentirsi agitato o nervoso, ma non avrebbe mai perso il controllo di quelle emozioni al punto di camminare avanti e indietro senza sosta. Per questo era seduto nel divano del soggiorno, restando immobile nell’ultima ora. Era tutto tranquillo nell’appartamento, dato che Baekhyun non era ancora tornato a casa. Un’occhiata all’orologio sul muro, che segnava le 19.30. Il cucciolo era in ritardo.

Pensò che fosse divertente (il modo in cui quella mattina si era precipitato al lavoro per sfuggire a Baekhyun, solo per poi ritrovarsi il ragazzo alla KSE), ma Chanyeol non era in vena di ridere. Era arrabbiato e deluso e nemmeno parlare con Kyungsoo era servito a togliergli quel peso dal petto.

Chiuse gli occhi, ma le immagini che lo avevano perseguitato per tutta la giornata erano ancora lì.Baekhyun che teneva in mano la pila di vestiti di Chanyeol. Baekhyun alla fermata dell’autobus. Baekhyun che parlava con Jongin. Baekhyun che stringeva la mano a Jongin. Baekhyun con Jongin.

Sospirò, irritato. Non voleva vedere Baekhyun alla KSE. Non gli piaceva. Sentiva che era sbagliato. Baekhyun poteva semplicemente restare nell’appartamento di Chanyeol e lui lo avrebbe potuto nutrire, vestire e … prendersi cura di lui. Non era necessario che Baekhyun lavorasse alla KSE. E non c’era nemmeno bisogno che parlasse con Jongin.

Un’altra cosa che gli dava sui nervi era il fatto che Baekhyun non gli avesse detto che avrebbe lavorato alla KSE. Non pensava che Chanyeol dovesse saperlo? Chanyeol significava così poco? Puoi spendere del tempo a flirtare con mio cugino ma non puoi spendere del tempo con me? Pensò rabbuiandosi.

Dopo dieci minuti, sentì la porta aprirsi. Avrebbe dovuto essere arrabbiato con Baekhyun, ma invece era contento che il cucciolo fosse arrivato a casa sano e salvo.
Chanyeol si alzò di scatto. Che si fotta tutto. –Come è andata a lavoro?-
Baekhyun sollevò la testa, lo sguardo pieno  di colpa –E’ stato grandioso. Riguardo il mio lavoro…-
-Quando pensavi di dirmelo? O non pensavi nemmeno di farlo?- Prima che Baekhyun potesse rispondere, Chanyeol continuò –ti ho visto con Jongin stamattina- la sua mascella si serrò –stai lavorando alla KSE-
-Si. Mi dispiace, Chanyeol. Ho provato a dirtelo, ma..-

-Dimettiti-
-Cosa?-
-Ho detto di dimetterti. Non voglio che tu lavori lì-
Vide lo shock negli occhi di Baekhyun –Vuoi che lasci il mio lavoro?-
-Si. Oppure provvederò io. Non c’è bisogno che tu ritorni là-
 -Chanyeol- iniziò Baekhyun esitante –devi essere arrabbiato perché non te l’ho detto, ma questo lavoro è davvero importante per me. Lasciami almeno finire il contratto, poi me ne andrò-
-Non era un consiglio, Baekhyun- Chanyeol si voltò per andarsene, ma una mano sul braccio lo trattenne.

-Ho provato a dirtelo durante tutto il weekend, ma tu continuavi a scappare. Non sto cercando scuse. Per favore … spero che tu capisca-
-Non cambierò idea- Chanyeol si accorse che Baekhyun lo aveva lasciato andare.
-Potresti.. potresti almeno dirmi per quale motivo sei arrabbiato?-
Non lo so. Non chiedermelo. Smettila di confondermi.
-perché il Park Chanyeol che conosco io avrebbe capito- La nota di tristezza in quelle parole, fece voltare Chanyeol.
-Vuoi proprio saperlo? – stava praticamente urlando, ma non ci badò – Sei TU. Byun Baekhyun, tu sei ovunque. Alla fermata dell’autobus, in cucina, in camera mia. Tu sei là. Non sono mai stato senza di te. Per otto giorni. Appari persino quando chiudo gli occhi. E quando scappo nell’unico posto lontano da te, tu sei pure là. Potresti lasciarmi da solo per un secondo e lasciarmi respirare?!-

Baekhyun sembrò ferito e il suo labbro inferiore tremò quando sussurrò –Mi dispiace-
Chanyeol sentì un pugno allo stomaco, quando realizzò quanto le sue parole lo avessero ferito. Park Chanyeol che cosa hai fatto?
-Baekhyun..-
-Mi dispiace davvero-
Chanyeol guardò impotente Baekhyun passargli accanto e andare in bagno.
Dannazione. Non era questo che voleva. Non lo aveva chiesto niente di tutto ciò. Ma lo stesso valeva per Baekhyun, giusto? Dannazione, dannazione, dannazione.

Per la prima volta in vita sua, Chanyeol camminò avanti e indietro per la stanza.
Non passò molto tempo prima che la porta del bagno si aprisse. Subito alzò lo sguardo. Baekhyun indossava la sua felpa gialla e i jeans sbiaditi che indossava la prima volta che si erano incontrati e Chanyeol fu terrorizzato quando vide che il ragazzo stringeva il lightstick in mano.
-Dove stai andando?-
Il ragazzo più basso non riuscì a guardarlo negli occhi e Chanyeol si sentì pervadere dal panico.
-Baekhyun?-
-Park Chanyeol, grazie. So che per te non è stato facile ospitarmi. Sono un estraneo e ti ho causato solo problemi. Io.. io non avevo intenzione di essere ovunque – Ci fu un respiro tremante e sentì come una pugnalata al petto.
-Dove stai andando?- chiese di nuovo.
-Troverò un nuovo lavoro e ti ripagherò presto. Fino ad allora, starò il più lontano possibile. Te lo prometto-
-Ya, Byun Baekhyun. Ti ho chiesto dove stai andando-  Non puoi andartene.
Ma Baekhyun s’inchinò e probabilmente era quella la risposta, perché Chanyeol sapeva che il ragazzo non aveva nessun posto in cui andare.
-Grazie ancora, Chanyeol-
E poi, ecco che il suo cucciolo sperduto si stava allontanando.  Non andare, dannazione. Non puoi.
-Byun Baekhyun- sembrava un disco incantato, ma non sapeva che altro dire –diamine, Baekhyun!-

Vide le spalle dell’altro tendersi, ma continuò a camminare. Chanyeol lo raggiunse e disperatamente gli rubò il lightstick di mano.
-Ho il tuo lightstick. Non puoi andartene-
-Tornerò a prenderlo quando potrò ripagarti-
Non mi devi niente.  Ma non poteva dirlo a Baekhyun. Altrimenti non sarebbe davvero mai tornato indietro. Non che Chanyeol voleva che se ne andasse.
- Non credo che sarai mai in grado di ripagarmi. Mi devi talmente tanto che dovresti diventare mio schiavo per tutta la vita- Stava dicendo boiate, ma, che diamine, stava diventando disperato e non sapeva cosa inventarsi – questo è il tuo modo di ringraziare la gente? Abbandonandola e … e non lasciandogli modo di spiegare?-

Ma, anche se i passi erano rallentati, Baekhyun si stava ancora allontanando.
-E che mi dici di quelli che se la prenderanno con me se te ne andrai? Che mi dici di halmeoni, di mia nonna e di Zitao? Non ti importa nemmeno se morirò per mano loro, vero?-
Ancora qualche passo e Baekhyun avrebbe raggiunto la porta.
Non puoi andartene. Ma poi mandò tutto all’aria. Chanyeol sapeva che era senza speranza e parlò senza pensare.
-Vuoi che non riesca più a dormire e che mi ammali, preoccupandomi  per te, pensando se hai mangiato, dove sei e se stai bene? Vuoi farmi impazzire?-

Ed ecco che accadde l’inaspettato. Baekhyun si voltò e i suoi occhi erano un po’ umidi e molto confusi.
-Io non capisco, Chanyeol. Mi hai detto di lasciarti da solo-
Non capisco nemmeno io. Perché mi sto comportando in questo modo?
-Solo per un secondo! Ti ho detto di lasciarmi solamente per un secondo e, secondo il mio orologio, quel secondo è già passato- Suonava ridicolo. Ma Baekhyun era ancora fermo là, quindi doveva pur contare qualcosa.

E dato che finalmente stava concedendo a Chanyeol del tempo, ne approfittò –Io sono il boss. Mia la casa, mie le regole. Io dico rimani e tu rimani-
Diamine, era stata la cosa più stupidamente sbagliata da dire, dato che Baekhyun si era voltato di nuovo verso la porta.
-Dimentica tutto quello che ho detto prima. Byun Baekhyun, non andare-
Baekhyun lo guardò negli occhi e forse vi trovò quello che cercava, perché annuì. –Okay-
E Chanyeol finalmente poté respirare di nuovo.






**************************






Erano ormai quasi le tre del mattino, ma Baekhyun era ancora sveglio e fissava il soffitto.
Byun Baekhyun, sei un idiota.  Si rimproverò da solo, mentre ascoltava il respiro di Chanyeol.
Si mise seduto e vide il ragazzo biondo dormire, con la faccia rivolta verso di lui. E’ passata appena una settimana e guarda in cosa ti sei cacciato.

Si spostò sul lato del letto, facendo attenzione a non svegliare il gigante. Tutto quello che ti riguarda è proibito. I suoi occhi vagarono sul volto di Chanyeol.  Mi confondi e guardarti mi fa battere forte il cuore, sicuramente non fa bene alla salute. Allungò una mano e sfiorò i suoi lineamenti addolciti dal sonno.
Le tue azioni e le tue parole di poco fa non hanno alcun senso.  Baekhyun si avvicinò. Ma solo il fatto che tu abbia detto che ti saresti preoccupato per me, mi ha fatto dimenticare e cambiare idea.

Mi ferisci come se stessi guardando mille Starling lightsticks che vengono schiacciati da un carro armato, il mio cuore spezzato per ogni pezzo di plastica rotto. E poi le sue labbra furono a meno di un centimetro di distanza dalla guancia di Chanyeol e Baekhyun smise di fingere. Anche se non lo vuoi, hai vinto.
Chiuse gli occhi e lo baciò.
Ti amo così tanto.

Si ritrasse un poco per guardare Chanyeol un ultima volta prima di andare a dormire. Ma con suo orrore..
-Ya, Byun Baekhyun, che stai facendo?-





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Capitolo 14
*** Because You're Mine (Part I) ***


 
 

-Ya, Byun Baekhyun, che stai facendo?- disse Chanyeol e dopo nemmeno un secondo sentì un sonoro schiaffo sulla sua guancia. Ahio. Ma che diamine..?
Poi il letto s’infossò e vide Baekhyun seduto ai suoi piedi, con espressione sconvolta. Chanyeol si mise seduto puntellandosi sul gomito e si massaggiò la guancia.
-Ya! Perché lo hai fatto?-
-Io… io ero.. ecco.. quello che voglio dire..- balbettò il ragazzo.
-Cosa?- squadrò Baekhyun con sospetto. Poi un pensiero gli fece spalancare gli occhi –Hey, non dirmi che stavi infrangendo la Regola numero uno!-
-Ovv- ovviamente no!- negò il ragazzo.
-E allora che stavi facendo?- Chanyeol sapeva che probabilmente stava dicendo cose insensate, ma che altro avrebbe dovuto pensare?
Baekhyun annaspò. –Niente!!-
Doveva ammettere che era particolarmente divertente vedere Baekhyun arrossire. Il ragazzo mormorò qualcosa che Chanyeol non riuscì a capire, ma non ebbe occasione di chiedere cosa avesse detto perché Baekhyun si fiondò a terra sul suo letto improvvisato e si coprì interamente con la coperta.

Sentendosi inspiegabilmente insoddisfatto, Chanyeol scivolò verso il bordo del letto e allungò la gamba per punzecchiare il ragazzo con il piede.
-Hey, non mi hai ancora risposto- Gli diede un altro colpetto – Ya, Byun…- un sorrisetto comparve sulle sue labbra -…tae-
Baekhyun annaspò e scostò la coperta bruscamente – Non sono un pervertito!-
Il sorriso di Chanyeol si allargò ancora di più, quando vide il rossore sulle guance di Baekhyun, e si sentì molto molto più sollevato, dato il loro precedente “litigio”.
-Pensaci un attimo. Suona anche come il tuo nome- Un altro colpetto -  Byun. Tae. -

Chanyeol era troppo occupato a stuzzicare Baekhyun, che non si accorse delle intenzioni dell’altro finché non cadde dal letto, ritrovandosi sul pavimento, dato che Baekhyun aveva tirato l’estremità del suo pantalone, sbilanciandolo. Il cucciolo randagio scoppiò a ridere e la risata scaldò il cuore di Chanyeol.
Realizzando a scoppio ritardato che era proprio lui l’oggetto della risata, velocemente rotolò a sinistra e posizionò le sue ginocchia tra le anche di Baekhyun, riuscendo ad intrappolarlo sotto di lui con successo.

Chanyeol guardò in basso verso di lui e Baekhyun si zittì, quando i loro sguardi s’incatenarono. All’improvviso sentì come se lo stesse guardando per la prima volta, guardando Byun Baekhyun che sembrava un angelo spaventato, le sue soffici labbra separate per la sorpresa, i suoi profondi occhi castani spalancati. Chanyeol poteva sentiva tutto quanto impazzire, era come essere gettati in un tornado di domande e confusione. Il suo respiro si fece affannato e il suo cuore iniziò a battere pazzescamente forte.
Allora il suo sorriso sparì, perché non si era mai sentito in quel modo prima e lui non era certo di volere quel turbine caotico di emozioni che stava cercando di trattenere.

-Perché?- sussurrò, non sicuro di cosa stesse chiedendo e a chi. Perché mi sento in questo modo? Perché non ti ho lasciato andare? Perché non riesco a lasciarti andare?
Si piegò di più e inconsciamente sollevò una mano per sistemare gentilmente la frangia di Baekhyun, perché, forse, se avesse guardato più da vicino, avrebbe trovato una risposta. Ma sentì solamente più confusione, mentre studiava l’arco delle sopracciglia di Baekhyun e il piccolo neo sopra il labbro superiore. C’era sempre stato?

Il suo sguardo scese giù ed ecco che i ricordi che tentava di sopprimere tornarono. Ricordò che una volta aveva sentito quelle labbra sulle sue e si chiese se avrebbe provato lo stesso se fosse stato lui quello ad annullare lo spazio tra di loro ed infrangere la regola numero uno…

-Un insetto- disse Baekhyun in un soffio.
Chanyeol fu istintivamente salvato da quei pensieri pericolosi. Il suo sguardo tornò su quello di Baekhyun.
-Quale insetto?-
-Mi hai chiesto perché- rispose il ragazzo, la sua voce era ancora flebile – c-c’era u-un insetto e quindi mi sono avvicinato per mandarlo via-
Chanyeol ebbe un momento di difficoltà prima di capire di cosa stesse parlando. Un insetto. Era quello che lo aveva svegliato? Era quello la sensazione morbida che aveva sentito sulla guancia prima di aprire gli occhi? Poi una serie di immagini gli apparvero. Il volto di Baekhyun vicino al suo, lo schiaffo sulla guancia, la caduta dal letto, il suo corpo premuto contro quello di Baekhyun…Oddio. Velocemente si ritrasse, realizzando quanto fosse intima la posizione in cui si trovavano. Chanyeol si arrampicò sul suo letto.

Si coricò e si voltò dall’altra parte, per impedire a Baekhyun di vedere il rossore sulle sue guance. Diamine, Park Chanyeol, dacci un taglio.
-Bene. Vai a dormire. Non puoi fare tardi a lavoro-
-Lavoro? Intendi dire.. che posso lavorare alla KSE?- ci fu un enorme sollievo nelle parole di Baekhyun e Chanyeol si sentì di nuovo una merda per quello che gli aveva detto quella sera.
-Si. Quindi vai a dormire, prima che cambi idea- grugnì. Si, Park Chanyeol. Come se potessi mai farlo.
-Chanyeol?- Ci fu un silenzio e per qualche motivo Chanyeol si tese mentre aspettava che Baekhyun continuasse – possiamo essere… amici?-
Sapeva che probabilmente sarebbe stata una cattiva idea, ma Chanyeol non poté fare a meno di girarsi e guardare il cucciolo. Sapeva che quegli strani pensieri sarebbero inevitabilmente tornati…come infatti accadde.  Amici? Sentì lo stomaco attorcigliarsi. Non penso di voler essere tuo amico.

Ma Baekhyun sembrava così speranzoso ed ecco che comparve di nuovo l’urgente bisogno di dargli tutto quello che voleva, perciò Chanyeol mugugnò un “Come vuoi”, prima di girarsi dall’altra parte.
-E’ un si, vero?- Poteva praticamente sentire il sorriso sul viso di Baekhyun. Chanyeol emise solo un grugnito in risposta.
-Sei il migliore, potato-ahjussi-
-Zitto e dormi, Byuntae-






***********************





Avendo dormito solo poche ore, si svegliarono entrambi tardi e dovettero mangiare in fretta, con Nonna che protestava per la colazione lasciata a metà.  In un baleno, si ritrovarono in ascensore e Chanyeol si sentiva a disagio perché Baekhyun gli stava sorridendo tutto il tempo, con gli occhi che sparivano nuovamente in due mezze lune.

Raggiunsero l’ingresso e Baekhyun sollevò un braccio per salutarlo, ma Chanyeol lo afferrò e lo trascinò nel parcheggio. Fu un impulso del momento, una decisione presa a causa del ricordo del cucciolo che per poco non lo aveva lasciato la notte scorsa. La sua mente problematica non si era nemmeno accorta di aver afferrato Baekhyun per riflesso.

-Uh, Chanyeol? Devo essere alla fermata dell’autobus presto-
Chanyeol non parlò finché non raggiunsero Joey e aprì lo sportello del passeggero.
-Sali-
Il ragazzo più basso stava lì impalato a guardarlo, quindi Chanyeol dovette spingerlo dentro, prima di chiudere lo sportello e andare a sedersi al volante.
-La cintura- ordinò, ma il ragazzo continuava a fissarlo. Roteò gli occhi e si protese verso di lui per mettergli la cintura. Erano talmente vicini che Chanyeol poté sentire il profumo fresco di cotone e un tocco di menta. Quello era il profumo della pelle di Baekhyun. Sentì la faccia andare in fiamme. Perché stava pensando certe cose?

Rapidamente, si raddrizzò e vide un sorriso affiorare nuovamente sulle labbra di Baekhyun.  
-Che c’è?- Mise in moto e si concentrò sulla strada, ma non poté fare a meno di lanciare una breve occhiata al cucciolo al suo fianco –smettila di sorridere- borbottò.

-Ma sono felice- rispose Baekhyun –quando sono felice, sorrido-
-Beh, allora smetti di essere felice-
-Non posso- Chanyeol si sentì di nuovo il suo sguardo addosso –grazie del passaggio-
-Non ringraziarmi. Voglio solo essere sicuro che tu arrivi puntale in ufficio. Beh, noi ti stiamo pagando per lavorare..- concluse con un’alzata di spalle.
-Okay-
-E dovrò farti scendere almeno cinque isolati prima. Non voglio che la gente ci veda insieme e si faccia idee sbagliate-
-Okay Chanyeol-
Forse cinque isolati erano troppi? –D’accordo, quattro isolati prima- Baekhyun lo stava guardando con quel sorriso, diamine.
-Va bene, tre isolati e non di più- Chanyeol si accigliò, immaginando Baekhyun percorrere quella distanza da solo –Okay, due isolati e poi vai da solo-

Park Chanyeol, hai appena negoziato con te stesso?







-Okay- disse Baekhyun e dovette guardare altrove o avrebbe continuato a gongolare eccessivamente. Con leggerezza tracciò alcune lettere sul finestrino con un dito. Ti amo, da nove giorni e continuo ad amarti.

Ammettere a sé stesso che era innamorato di Chanyeol lo faceva sentire mille volte  meglio di quando negava i suoi sentimenti per lui. In ogni caso, aveva già perso così tante cose che era sciocco non ammettere di aver perso anche il suo cuore. Doveva solamente goderselo, finché avrebbe potuto.

Essere innamorati era proprio come sua madre gliel’aveva descritto, ma vi era anche dell’altro. C’erano tutti i brividi, batticuori e la sensazione di essere sulle montagne russe di cui aveva parlato, ma non aveva detto che sarebbe stato così spaventoso. Era come cadere da una scogliera: nonostante si sappia di farsi male, ci si vuole tuffare lo stesso perché è così incredibile. E lui si sentiva esattamente così in quel momento.  Era la cosa più stupida che stesse facendo e sapeva che sarebbe presto finito col cuore spezzato, ma voleva comunque farlo. Voleva essere insieme a Chanyeol.

Erano già amici ed era abbastanza per lui. Anche se il suo cuore la pensava diversamente, sarebbe dovuto essere così.
-E poi torneremo a casa insieme. Mandami un messaggio quando finisci di lavorare. Ti verrò a prendere nello stesso posto in cui ti farò scendere. Non andare con nessun altro, eccetto me. Chiaro?- ordinò Chanyeol.
Guardò nuovamente Chanyeol, stupito. Sarebbero anche tornati a casa insieme?
-E’…è perché ora siamo amici?-
Il ragazzo più alto gli diede solo una scrollata di spalle evasiva in risposta.
Trascorsero il resto del viaggio in silenzio, Baekhyun era incredibilmente eccitato all’idea che la giornata finisse per poter tornare a casa insieme.Baekhyun, devi darti una calmata. Non è il modo in cui dovresti trascorrere il tuo secondo giorno di lavoro.

Girarono l’ultimo angolo e la macchina si fermò a due isolati di distanza dalla KSE. –Okay, ci siamo-
Baekhyun si slacciò la cintura di sicurezza. –Grazie ancora, Chanyeol. Passa una buona giornata, okay? Ci vediamo più tardi!-
Chanyeol non lo stava guardando, ma gli fece un cenno. Notando che la cravatta del più giovane era ancora una volta troppo stretta, Baekhyun si protese verso di lui e gliel’ allentò. Ecco, non troppo perfetto. Realizzò troppo tardi l’avventatezza del gesto e lanciò un’occhiata al volto di Chanyeol, vicinissimo al suo. Il ragazzo era sorpreso e lo stava guardando in modo strano.
-Scusa- disse, prima di scendere velocemente dall’auto. Qualche istante dopo la macchina ripartì e Baekhyun agitò un’ultima volta le braccia in saluto, prima che il veicolo sparisse.

Sospirò. Se voleva che tutto questo durasse, avrebbe dovuto imparare a trattenersi davanti a Chanyeol.
Aveva appena iniziato a camminare verso la KSE, quando una macchina color blu scuro si affiancò a lui.
Baekhyun vide il finestrino abbassarsi e rivelare il suo capo, Kim Jongin.
-Baekhyun!- lo salutò.
-Buongiorno!- sorrise di rimando.
-Sali, andiamo insieme- offrì Jongin.
-Oh, no. E’ tutto okay. L’ufficio è vicino, comunque. Camminerò- Baekhyun pensò che il nuovo giovane capo del dipartimento fosse davvero gentile. Proprio come Chanyeol, ma senza la scontrosità.
-Dai, insisto. Perché camminare, quando ho abbastanza posti in macchina?-
-Ma le persone..-
-Non è un problema. Se non sali subito, saremo entrambi in ritardo-
Sembrava che Jongin non avrebbe accettato un no come risposta, quindi Baekhyun timidamente aprì lo sportello ed entrò.  Il suo capo rise.
-E’ così spaventoso salire in macchina con me?- chiese mentre guidava.
-No! E’ solo che… le persone non diranno niente? Voglio dire… tu sei il capo, non dovrei essere visto insieme a te-  Perché era così che Chanyeol aveva detto, giusto? E Baekhyun non voleva malintesi con nessuno.
-E cosa dovrebbero dire? Cosa c’è di sbagliato nell’andare in ufficio insieme? Non preoccuparti- Jongin gli sorrise e continuò a guidare.

Sorrise a sua volta, ma non tanto quanto prima, dato che tentava di dimenticare che Chanyeol non voleva essere visto insieme a lui.







********************************







Lanciò una breve occhiata alla folla fuori dalla KSE, prima di procedere verso l’ingresso. Perché c’erano così tante persone? Poi Sehun vide delle ragazze in rosa che tenevano un grande banner. Angel of the East. Le sue labbra si arricciarono. Angelo,eh?
Afferrò la sua macchina fotografica e immortalò la scena. Sembravano davvero un mucchio di caramelle gommose al limone e alla fragola. L’Esercito delle Caramelle, pensò divertito.

Sehun si voltò per entrare. Era là per firmare finalmente un contratto con la KSE. La settimana scorsa aveva detto a Jongin di aver ricevuto un’offerta dalla compagnia il giorno dopo la partenza dell’amico. Aveva pensato che fosse una grande opportunità per far visita ai suoi parenti in Corea e fare una sorpresa al suo migliore amico, oltre al fatto che sarebbe stato generosamente pagato. Sehun pensava che il contratto fosse davvero buono (gli lasciavano libertà artistica e la possibilità di lavorare anche in progetti futuri), ma si era convinto solamente dopo aver visitato la KSE per conoscere i dettagli del progetto. La KStar aveva detto di amare il suo stile e che sarebbe stato perfetto per il concept dell’album su cui stavano lavorando, per questo avevano scelto lui.

Dopo averne esaminato i dettagli venerdì scorso e averci riflettuto tutto il fine settimana, Sehun aveva deciso di accettare. Ci sarebbe stata anche una competizione fotografica il mese prossimo e quindi sarebbe stato ultra occupato, ma amava le sfide. Gli sarebbe bastato trovare il soggetto perfetto e tutto si sarebbe sistemato.

-Sesto piano… o era il sedicesimo?- mormorò tra sé e sé, mentre entrava in ascensore. Sarebbe stato più facile se avesse chiesto indicazioni a qualcuno, ma a Oh Sehun non piacevano le cose che richiedevano il parlare con altra gente. Per dirla in modo semplice, avrebbe preferito diventare calvo, piuttosto che intraprendere una conversazione con un estraneo. Non aveva nulla contro le persone, ma si sentiva semplicemente a disagio ogni volta che apriva bocca.

Tuttavia, amava osservare e ascoltare le persone, i loro gesti e le loro espressioni. Credeva di poter capire meglio una persona dallo sguardo nei suoi occhi, piuttosto che dalle parole che uscivano dalle sue labbra.
Forse perché era cresciuto da solo (i suoi genitori erano sempre in viaggi d’affari), aveva imparato ad amare la solitudine, piuttosto che sentirsi solo. Si sentiva a proprio agio solo quando parlava con qualcuno che già conosceva. In verità, se non fosse stato per Jongin,  avrebbe trascorso i suoi anni del college da solo.

Era raro per Sehun trovare un altro come lui, uno che preferiva osservare piuttosto che guardare, ma pensava di aver visto qualcosa in Lu Han. Ricordava lo sguardo negli occhi del cantante. Era acuto e calcolatore. Sehun pensava che anche a lui piacesse studiare le persone attorno a lui. Probabilmente Lu Han lo faceva con disinvoltura, perché le persone erano troppo distratte dalla sua bellezza per notare che dietro quella faccia vi era una mente scaltra e ambigua.

-Sei o sedici?- si chiese nuovamente. Alzò le spalle e premette il bottone 6 per primo. Sarebbe sempre potuto andare al sedicesimo piano, se si fosse sbagliato. Le porte si aprirono e Sehun scese, iniziando a vagare, con aria cool e … persa. Era certo di esserci già stato, quando stava cercando Jongin lo scorso venerdì. Dopo dieci minuti (e dopo altre quindici porte sbagliate), realizzò che il sesto piano era riservato alle sale prove. Al sedicesimo piano, allora.

Stava tornando all’ascensore, quando si ritrovò in un corridoio familiare e vide una pianta familiare vicino ad un distributore automatico. E vicino, vi era un altrettanto familiare ragazzo biondo che stava prendendo a calci il suddetto distributore automatico.

-Tu- calcio –stupida- calcio, colpo  –merda!-
La luce era perfetta, l’angolazione era perfetta e l’espressione era perfetta. Sehun rapidamente sollevò la macchina fotografica. E tre, due… cheese!

-Ugh-
Era abbastanza vicino. Click!
Vide l’Angel of the East congelato a guardarlo, con la gamba ancora ferma a mezz’aria.
-Perfetto-
-Ovviamente sei tu- Lu Han alzò gli occhi al cielo e si raddrizzò –ovviamente-
Sehun si avvicinò. –Uno dei miei migliori scatti- disse blandamente. Si sorprese da solo. Perché era così facile parlare con questa persona?

-Ci sono io nella foto, è ovvio che sia la migliore- lo derise il ragazzo più grande.
Lu Han lanciò uno sguardo allo schermo della sua macchina fotografica, all’espressione irritata sul volto di Lu Han che distorceva i suoi tratti angelici.
-Si, questo è il vero te- sussurrò sovrappensiero.
Non si accorse di Lu Han che si avvicinava, finché non lo sentì annaspare, vicino al suo orecchio, e vide che il cantante era al suo fianco, intento a guardare lo schermo.
- Oh my god. Cancellala!-
- Perché? Pensavo che ogni tua foto, fosse lamigliore- lo sfidò Sehun.
Ma Lu Han lo fissò semplicemente. Ebbe un tic all’ occhio sinistro?
-Cancellala e basta-
- Non credo proprio- disse prima di allontanarsi.
-Hey- il ragazzo più basso gli afferrò il braccio – che hai intenzione di fare con quella?-
- Veramente, non sono affari tuoi-
Luhan pestò i piedi e gli tirò nuovamente la manica –Non posso credere di star facendo questo- mormorò il cantante – ti darò qualcosa in cambio se la cancelli-
-Sei così disperato?- chiese Sehun, leggermente sorpreso.
Il cantante lo fissò. –E’ il mio lavoro-

Onestamente, Sehun non aveva alcuna intenzione di diffondere la foto. Era per divertimento personale, nulla di più. Stava per dire al ragazzo di non preoccuparsi, ma Lu Han scelse quel momento per guardarlo. La luce perfetta si soffermava sui  suoi delicati lineamenti con un chiaro bagliore.. i suoi occhi diventarono quasi dorati. Proprio in quell’istante, dentro Sehun qualcosa era appena… scattato.

-Cosa vuoi?- chiese Lu Han con impazienza.
Sehun non poté farne a meno. Era esattamente quello che stava cercando.
-Voglio vederti nudo-






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Capitolo 15
*** Because You're Mine (Part II) ***







-Bubblegum pink-
-Sunshine yellow!-
-Bubblegum pink-
-Sun-freaking-shine yellow!-
-Perché stai urlando?- chiese Minseok al quasi-ma-non-del-tutto-isterico Presidente degli Starlings, seduto dall’altra parte del tavolo.  Si trovavano in una delle sale meeting della KSE da più di un’ora, ma non erano nemmeno lontanamente vicini ad una conclusione.

-Perché sei uno stupido testone?-  chiese Jongdae, fumante.
-Yeah, come al solito. Molto diplomatico- sogghignò. Minseok prendeva sul serio la sua posizione e questa questione (ovvero di che colore sarebbe dovuto essere il lightstick per la collaborazione tra Kyungsoo e Lu Han), ma era abbastanza divertente infastidire il serio Kim Jongdae.
-E tu, come sempre, sei… una pagnotta!-
Minseok si accigliò. Era orgoglioso delle sue guance morbide e paffute. Lu Han in persona gli aveva detto che lo rendevano carino e lo aveva persino chiamato baozi. Ma Jongdae lo faceva suonare un insulto.
-Scusami un attimo, io sono una pagnotta speciale-
-Quello che vuoi. Ho provato ad essere civile, ma con te non c’è verso-
-Civile? Il modo in cui hai suggerito di fare una votazione è stato civile? Quello si chiama barare. Siete in vantaggio numerico, siete  5 volte più di noi. Come avremmo potuto mai vincere?- chiese esterrefatto.

-Quello non è un mio problema- disse Jongdae con un ghigno autocompiaciuto.
-Beh, ora lo è, perché io dico bubblegum pink- Minseok si appoggiò sullo schienale della sedia e incrociò le braccia.
-Davvero? E io dico sunshine yellow!-
-Bubblegum pink-
-Sunshine yellow!-
-Te lo ripeto. Rosa-
-Te lo ripeto e cerca di fartene una ragione perché sarà giallo!-
-Bubbleg..-
-Sunsh…-

-Ragazzi! Per favore!- supplicò il ragazzo più basso con un papillon a righe. Minseok e Jongdae si voltarono all’unisono a guardarlo.
-Mi scusi- iniziò Minseok –ma lei chi è?-
-Non lo conosci?- Jongdae sembrava scandalizzato –è l’EVP della KSE per A&R!-
Oh. Quante lettere abbiamo qui, pensò Minseok. Non sembrava una persona importante. Ma se era uno dei piani alti, forse avrebbe potuto sfruttarlo a proprio vantaggio. – Mi dispiace, Mister. …?-
-Kim Junmyeon-  rispose l’EVP prima di tendergli la mano –sono stato chiamato da un’assistente che mi ha detto che c’era un subbuglio qui. Qual è il problema?- chiese calmo con un sorriso.
-Mr. Kim, sono Kim Minseok, lo stimato presidente del fanclub ufficiale di Lu Han, The Sweetest- Minseok fece un gesto verso l’irritato Jongdae – Vedete, questa persona è il problema-

-Niente affatto!- rispose Jongdae indignato –EVP Kim, il vero problema è che qui eravamo soliti essere molto pacifici e organizzati. Sa che gli Starlings sono il fanclub migliore, vero?- Junmyeon annuì e Jongdae continuò – ma da quando queste persone sono arrivate, tutto si sta separando!-
-Non è del tutto vero. Quelli che sono separati,- Minseok fece un cenno verso la testa dell’altro presidente –sono i tuoi capelli. Sono divisi come se non ci fosse un domani-
Jongdae si portò una mano sulla riga al centro dei capelli –E questo cosa c’entra! Potresti piantarla con le tue sagaci battute ed essere serio per un momento?-
-Ma io sono serio. I tuoi capelli sono seriamente tremendi- disse con un sogghigno. Non erano veramente tremendi. Anzi erano addirittura carini, ma non lo avrebbe mai detto a Jongdae.

-Il tuo atteggiamento è tremendo! Una completa disgrazia. Noi Starlings…-
-Beh, noi Sweetest non avremmo nemmeno mai pensato a barare, quindi..-
-Um, ragazzi?- Junmyeon tentò di intervenire.
-…quindi non c’importa se voi siete venuti dritti dalla Cina..-
-…abbiamo viaggiato per migliaia di kilometri per supportare Lu Han e non dire che…-
-Ragazzi per favore..-
-..sarà inevitabilmente Sunshine yellow!-
-… perché sarà Bubblegum pink-
-Um…-
-Sunshine yellow!-
-Bubblegum Pink-

-Silenzio!- ordinò una voce tagliente. Minseok si voltò e vide il manager Zhang sulla porta. Bastava un’occhiata ai suoi occhi fiammeggianti per capire che il manager non era affatto contento.
-Che sta succedendo qui?-
Minseok s’inchinò e spiegò brevemente –Manager Zhang, sono lieto di vederla di nuovo! Siamo discutendo sul nuovo colore del lightstick della collaborazione e io stavo spiegando con calma a questi signori perché bubblegum pink, il colore di Lu Han, dovrebbe essere scelto-  Pensò di aver sentito un “con calma, un cavolo” mugugnato dall’altra parte del tavolo, ma non poteva esserne certo.

-Hey, perché non me lo avete detto quando ve l’ho chiesto prima?- disse Junmyeon, sembrando ferito. Minseok pensò che non lo avrebbero dovuto nemmeno dovuto mandare come intermediario. L’EVP era un ragazzo troppo docile.
-Non riesci nemmeno a gestire una piccola schermaglia come questa?- chiese YiXing, sollevando un sopracciglio.
-Ce la stavo facendo. Se fossi stato qui un momento prima..-
Ma Junmyeon fu interrotto da YiXing che si rivolse ai due presidenti –Vi daremo una settimana per venire a capo di questa faccenda. Niente liti, niente fanwars. Una discussione pacifica tra voi due. Se da qualche parte comparirà una qualsiasi cosa che possa danneggiare Lu Han o Kyungsoo, sarete sospesi a data indefinita. Mi sono spiegato?-
-Si, certo Manager Zhang- rispose Minseok. Lanciò un’occhiata a Jongdae che si stava inchinando.
-Ce ne occuperemo subito, Mr. Zhang-

-Ricordate. Una settimana-  poi YiXing tornò a schernire l’EVP – ed ecco come si gestiscono le questioni-
Kim Junmyeon sembrò colto di sorpresa, ma poi si ricompose.
-Sono contento per te allora- disse prima correre furioso fuori dalla stanza.
Fu il turno di YiXing ad essere sorpreso, mentre guardava Junmyeon varcare la porta. Il manager uscì poco dopo, lasciando soli Minseok e Jongdae.
C’è qualcosa di strano in quei due, pensò Minseok perplesso. Ma non ebbe il tempo di pensarci, perché Jongdae piazzò le mani sul tavolo e si sporse in avanti.

-Okay, veniamone a capo-
-Bene-  Non vincerai con me.
Era un devoto fan di Lu Han da cinque anni ormai, persino da prima del suo debutto, e lo avrebbe provato con questa vittoria.
-Abbiamo una settimana- disse Jongdae.
-Lo so-  Sarà un gioco da ragazzi.
-Okay, perfetto-
-Okay-  Perderai di brutto. I tuoi sogni saranno pieni di bubblegum pink.
-Come stavo dicendo, il sunshine yellow..-
-Io penso ancora che il bubblegum pink…-
Lo sguardo di Jongdae lo trafisse –Sunshine yellow-
Minseok sogghignò –Bubblegum pink-

Che il gioco abbia inizio.






**********************






Tao guidò fino ad una strada praticamente deserta, guardando con attenzione nello specchietto retrovisore per essere sicuro che la macchina grigia lo stesse ancora seguendo. Andava avanti così da più di tre giorni e Tao pensò che fosse giunta ora di finirla.
Aveva già trovato tutto il trovabile online e ora gli servivano solo le informazioni che pensava che il suo stalker potesse fornirgli. Giusto qualche altro dettaglio per completare il puzzle della vita di Byun Baekhyun.

Tao accelerò, facendo accelerare anche l’altro. Andiamo, pensò, abbocca.
Premette ancora sull’acceleratore e l’altro, temendo di perderlo di vista, si avvicinò. Tao sentì l’adrenalina scorrergli nelle vene, quando accelerò nuovamente. L’altro fece lo stesso, avvicinandosi ulteriormente.  Solo un po’ più vicino… Ora!

Tao frenò, sterzando a sinistra e bloccando la strada.  Ci fu uno stridio delle ruote sulla ghiaia, quando l’altra auto si fermò appena in tempo per evitare la collisione con quella di Tao. Il veicolo sterzò appena, il suo paraurti non colpì Tao e la sua macchina per un breve margine, e si fermò poco dopo, la polvere aleggiava ancora attorno a loro.

Il ragazzo dai capelli neri si avviò verso il lato del conducente, con i sensi in allerta. Sentì un click e lo sportello si aprì. Si aspettava di vedere di nuovo altri di quegli uomini contro cui aveva combattuto la volta precedente. Vecchi tizi, bassi e tozzi in giacca e cravatta che nemmeno ci stavano bene. Non si aspettava di certo il ragazzo alto e dai capelli biondi che ne uscì. Non era tozzo e certamente non era vecchio. E i suoi vestiti… gli stavano sicuramente bene.

Tao si fermò ad un braccio di distanza dal ragazzo. Era meravigliato di vedere che il ragazzo fosse anche più alto di lui. –Chi sei tu? E perché mi stai seguendo?-
L’estraneo lo guardò, sollevando un sopracciglio.
-Ti ho chiesto..- non finì la frase perché il ragazzo fece scivolare una mano in tasca e Tao scattò di riflesso per afferrarla –Hey!-
Il ragazzo oppose resistenza e ci fu una piccola lotta. Tao dovette utilizzare più forza del solito per avere la meglio. Qualche mossa di difesa e si ritrovarono faccia a faccia, il braccio destro di Tao che spingeva il ragazzo sulla sua auto grigia.
-Niente scherzi. Ti ho chiesto chi sei-
-Kris Wu- rispose il ragazzo, col fiato corto.

Kris Wu? Quel cognome.. l’ho già letto. La frazione di secondo in cui Tao fu distratto, il ragazzo ne approfittò, riuscendo a liberarsi dalla presa e ad invertire le posizioni.
Kris avvicinò il volto al suo. –Da quando tempo lo sai?-
-Sapere cosa?- rispose Tao, cercando di distrarlo con una conversazione per fargli mollare la presa.
-Che ti stavo seguendo- disse con voce profonda.
Tao sogghignò. –Sin dal primo minuto in cui l’hai fatto-
Non si aspettava che l’altro scoppiasse a ridere.
-Diamine, e per tutto questo tempo mi sono rinchiuso in quella vecchia auto malridotta per cercare di passare inosservato- disse il ragazzo, quasi a sé stesso.

Tao sentì la presa allentarsi e colse l’opportunità per dare una ginocchiata al ragazzo e colpirlo allo stomaco. Kris Wu arretrò e Tao immediatamente gli afferrò il braccio, torcendolo all’indietro, prima di sbatterlo nuovamente contro la sua auto. Con il braccio libero, afferrò da dietro il collo di Kris, forzandolo a tenere la faccia sull’auto. Ti ho in pugno. Tao sorrise, compiaciuto del suo lavoro.
-Ecco come si svolgeranno le cose da ora- disse –IO faccio le domande e TU rispondi-
Il ragazzo più alto ridacchiò, ma poi gemette di dolore quando Tao gli torse il braccio con più forza.
-Okay, diamine, lo farò-
-Ottima risposta- Poi Tao notò un foglio spiegazzato in mano a Kris. Velocemente glielo prese e vide che si trattava di una foto di Byun Baekhyun.
-Te la stavo per mostrare quando mi hai attaccato- Kris si raddrizzò un po’, il tanto che Tao gli permise, e voltò la testa per guardarlo.
-Perché hai una foto di Baekhyun? Perché gli date la caccia?- Tao sospettava di sapere la risposta, ma voleva sentirlo con le sue orecchie.
-Perché? In pratica lui ci appartiene-







***************************







-Vuoi che ti aiuti?- chiese YiXing, dopo aver trovato Lu Han seduto nel suo ufficio, infastidito e immerso nei suoi problemi.
-A fare che?-
-A strapparti i capelli. Sembra che tu sia vicino a farlo-
Lu Han lo guardò irritato, prima di crollare sulla sedia –No, non voglio diventare calvo e io ho addominali, okay? Ho un corpo perfetto e non voglio mostrarlo perché.. beh perché!-
YiXing dovette ammettere che non aveva idea di cosa l’amico stesse blaterando, ma ora non era dell’umore giusto per indagare. Era stanco a causa di tutti i meeting a cui aveva preso parte quel giorno, della questione del fanclub e dell’incompetente EVP. Come osava Kim Junmyeon persino arrabbiarsi con lui? Non era stato lui ad aver risolto il problema?

Solo Dio sapeva quanto sarebbe durata ancora quella discussione, se lui non fosse arrivato. Non era nemmeno suo compito intervenire. Inoltre, non aveva decisamente scoperto del meeting perché stava cercando l’EVP. Gli era solamente capitato di incontrare la sua assistente di Junmyeon e automaticamente le aveva chiesto del suo boss. Comune cortesia.

Lasciamolo marcire nel suo ufficio, mentre tiene il broncio. Pensò YiXing avvicinandosi alla sua scrivania.
-Andiamo a casa, okay? Vado a prendere la mia roba. Ho bisogno di far riposare il mio bellissimo corpo- disse Lu Han prima di andarsene.
YiXing scosse la testa. Sì, anche lui voleva tornare a casa. Stava per sedersi, quando notò una tazza di tè sul tavolo. Non ricordava di averne chiesta una. Si sedette e la prese. Era ancora perfettamente caldo, constatò, bevendone un sorso. Fu allora che si accorse di un bigliettino sul tavolo. Curioso, lo prese e vi vide una calligrafia elegante e nitida.

Non mi piaci. Per niente. Ma grazie per prima. -KJ

Fu una cosa quasi del tutto involontaria, quando YiXing sorrise prima di bere un altro sorso. Era per il tè caldo, si disse.  Non per Kim Junmyeon.
Tuttavia, stava ancora sorridendo quando entrò in ascensore. All’interno vi era solamente un altro ragazzo.
-Buona sera!- lo salutò il ragazzo più giovane.
E se Lu Han fosse stato presente, ne sarebbe rimasto sorpreso, perché YiXing gli sorrise e gli fece un cenno di saluto.
Gli occhi del ragazzo brillarono e YiXing pensò che avesse davvero un sorriso carino. Sembrava proprio un cucciolo impaziente.
-Spero che tu abbia avuto una bella giornata-
YiXing ripensò a tutto il lavoro e i grattacapi di quella giornata e ad un certo ragazzo a cui non piaceva.
Per niente.
-Si, lo è stata-






*********************






Ya, Byun Baekhyun, sono già le cinque del pomeriggio. Dove è il tuo sms?
Chanyeol stava fissando lo schermo del suo cellulare da quindici minuti ormai. Si stava davvero irritando, perché Park Chanyeol non era fatto per aspettare.
Poi il suo cellulare vibrò e per poco non gli cadde, nella fretta di rispondere. Ma.. Zitao?
-Pronto?-
-Ti sto aspettando all’ingresso. Scendi entro 5 minuti- ordinò il suo assistente.
-Cosa?-
-E’ importante, Presidente Park-
-Ma non posso. Ho altro da fare e poi ho Joey. Non devi..-
-Ti giuro che ridurrò Joey in mille pezzi se non verrai con me- minacciò il ragazzo.
Chanyeol fece una pausa. Se Zitao era arrivato a minacciare Joey, allora doveva essere importante.
-Che succede?- chiese, tornando serio.
-Cinque minuti, Park Chanyeol- E poi riagganciò.






************************







Sono pronto.
Ho finito.
Puoi venire a prendermi ora?


Baekhyun cancellò per l’ennesima volta il messaggio. Andava sempre peggio ad ogni tentativo. Perché non riusciva nemmeno a scrivere un semplice sms a Chanyeol? Perché era così nervoso?
Sono arrivato.
Questo sarebbe andato bene, giusto? Stava per premere invio, quando vide che era arrivato un nuovo messaggio.

“Ho un affare urgente da sbrigare. Vai a casa”

Baekhyun sentì una fitta al petto per il disappunto. Era tutto il giorno che aspettava questo momento. Lesse il messaggio di nuovo. Suonava così impersonale. Ma cosa si aspettava? Non è che fossero amici stretti. Voleva che Chanyeol gli mandasse stupidi emoticons? Non riuscì a trattenere una risata al pensiero dell’ Ice Tower della KSE che inviava uno smile.

Dopo pochi passi, il cellulare vibrò di nuovo.

“Fai attenzione.”

Senza preavviso, Baekhyun si sentì nuovamente precipitare dalla scogliera. Chi aveva bisogno di emoticons dopo quello?


 
 
Baekhyun ora era già in pigiama (quello di Chanyeol), ma il ragazzo non era ancora rientrato a casa. Aveva iniziato a giocare con il comando vocale delle luci dell’appartamento (Cucina! Bagno! Cucina! Soggiorno! E tutte le combinazioni possibili), cantato tutto il primo album di Kyungsoo ed essersi fatto aggiornare sulle news da prez, ma ancora nessun segno di Chanyeol. Dove sei?

Baekhyun si svegliò quando sentì la porta aprirsi. Non si era accorto di essersi appisolato sul divano. Si affrettò ad alzarsi e dirigersi verso l’ingresso. Il suo cuore scalpitò alla vista di Chanyeol, prima di tornare ad un ritmo più regolare. Avrebbe dovuto farci l’abitudine o sarebbe probabilmente morto giovane.

-Chanyeol!- lo salutò e avrebbe voluto aggiungere altro, ma non riusciva più a respirare. Perché le braccia di Chanyeol improvvisamente lo stavano avvolgendo, tenendolo stretto. Che sta succedendo? Perché lui..? Riusciva a stento a pensare, perché Chanyeol lo strinse ancora di più a sé e sentì la fronte poggiare sul suo collo.
-Chanyeol- sussurrò –perché?-
-Perché- rispose calmo, ma con una punta di fierezza  - sei mio-








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Capitolo 16
*** (>_<) (>_<) (>_<) ***


Angolo della traduttrice:

Tadah! E con questo lunghissimo capitolo, sono arrivata finalmente a metà fanfiction!! *applaude da sola*
Spero vi piaccia! Grazie a tutti i lettori e in particolare ai recensori ;A; Mi fa davvero piacere che apprezziate i miei sforzi! <3
Piccolo avviso per i lettori che seguono anche le mie altre fanfic: sappiate che non le ho abbandonate! >< Il fatto è che il mio computer si è rotto e i capitoli già scritti sono là dentro. Quindi finché non lo riparo e li recupero, mi dedicherò alla traduzione ^^
Buona lettura!

 
 
 




-Stai dicendo praticamente Baekhyun appartiene a voi altri?- gli occhi di Tao squadrarono il ragazzo più alto davanti a lui.
-Ovvio, perché no. In fondo ho passato un’ora a spiegarti perché il cielo è blu- rispose Kris sarcastico.
Tao era così tentato di far sparire il ghigno sul volto dell’altro, possibilmente con una serie ben piazzata di calci, ma si stava facendo tardi e Chanyeol doveva sapere tutto il più presto possibile. Si avvicinò a Kris, sbattendolo nuovamente contro la macchina.
-Sei fortunato che io non abbia tempo-
-Tempo per cosa?-
-Per trasformarti in un’insalata- Tao si chinò su di lui e lo fissò dritto negli occhi –non ti avvicinerai mai più a Byun Baekhyun-
-Yeah?-
-Si, “yeah”- Tao si raddrizzò ed estrasse una penna e un pezzo di carta dalla tasca della sua giacca. Alzò lo sguardo e vide lo sguardo sorpreso che l’altro tentava di dissimulare.
-Che c’è? E’ la prima volta che vedi una penna?-
-No. Pensavo che avresti estratto una pistola e mi avresti fatto fuori- rispose il ragazzo con un’alzata di spalle.
-Diversamente da te, non sono un malvivente-
-Scusami? Ti sembro un malvivente?- chiese Kris spalancando le braccia.
Lo sguardo di Tao sorvolò dai suoi capelli biondi, alla sua giacca bianca, ai suoi jeans fatti su misura e alle scarpe in pelle. Sembrava più un modello uscito dalla passerella, piuttosto che un delinquente, e sembrava pure educato. Ma perché avrebbe dovuto dirglielo?

Tao decise di non rispondere, scribacchiò qualcosa sul foglio e lo schiaffò sullo stomaco dell’altro, sorridendo quando vide il ragazzo trasalire.
-Ci incontreremo di nuovo tra 36 ore. Ora corri da papà e richiama indietro i tuoi scagnozzi che stanno dando la caccia a Baekhyun-
Kris diede un’occhiata alla calligrafia fine sul foglio.
-Mi lasci andare così? Pensi che mi lasci dare ordini da te in questo modo?-
-Se sai cosa ti conviene fare, allora sì-
-Bene, dato che mi hai già dato una ginocchiata alle parti basse, schiaffato la faccia sull’auto e dato un pugno allo stomaco, posso almeno sapere il tuo nome?-

-Non c’è bisogno che tu lo sappia. 36 ore, Kris Wu- Tao iniziò ad allontanarsi.
-E se io non mi presentassi?- gli urlò dietro Kris.
Tao non si girò nemmeno per rispondere. – A tuo rischio-
Salì in macchina e sentì una risata prima di chiudere lo sportello.
Che strano ragazzo, pensò, completamente diverso da quello che mi aspettavo.  Partì, ansioso di arrivare alla KSE.

Tao aveva visto il modo in cui Chanyeol guardava Baekhyun e aveva notato il modo in cui la sua voce cambiava quando parlava di lui.  Chanyeol entrava subito sulla difensiva quando Tao gli chiedeva come stesse Baekhyun e cosa stesse facendo. Chanyeol era tutto proteste e lamenti, ma quando Tao offriva di nuovo di prenderlo con sé, allora Chanyeol iniziava con i “No, no, no” e cambiava argomento. Non era completamente certo di cosa significasse, ma sicuramente quel Baekhyun stava facendo bene a Chanyeol. Poteva vedere l’Ice Towersgelarsi quando era con il cucciolo. Ora il suo amico aveva assolutamente bisogno di sapere tutto quello che aveva appreso, altrimenti come avrebbe fatto Chanyeol a tenersi Baekhyun?






****************************

 



 
Ho affari importanti di cui occuparmi. Vai a casa.

Chanyeol sentiva che non era abbastanza. Si stava dirigendo verso l’uscita per incontrare Zitao, mentre fissava lo schermo del cellulare, senza curarsi delle altre persone che stavano andando via come lui. Avrebbe voluto dire tante cose, ma le parole scorrevano troppo velocemente nella sua testa e non era in grado di afferrarle.

Non parlare con gli estranei.

Non cacciarti nei guai.

Vai dritto a casa.

Questo è stupido, pensò. Chanyeol fissò il cellulare per qualche istante, lo schermo ancora bianco e il cursore che lampeggiava.

Avrei voluto accompagnarti a casa.

Ora voleva prendersi a calci. E quello da dove saltava fuori?
Uscì e vide Zitao aspettare vicino alla sua auto rossa, con aria solenne. Non aveva tempo per questo, ma le sue dita si mossero da sole e digitarono sullo schermo e prima che potesse pensarci due volte, premette invio.

Fai attenzione.

Velocemente andò incontro al suo assistente. –Che c’è di tanto urgente?-
-Non qui, boss. Sali- rispose il ragazzo più giovane.
Chanyeol andò dal lato del passeggero e stava aprendo lo sportello, quando il cellulare vibrò.

Ok. Anche tu. (0 ^-^ 0)

E poi sentì le guance andargli a fuoco e non poté credere che questo stesse capitando a lui. Immediatamente salì e si allacciò la cintura, per evitare di sbattersi la testa sul cruscotto.
Si sentì imbarazzato e folle perché questo non era il comportamento di Park Chanyeol. Park Chanyeol non perdeva tempo dietro stupidi messaggi che non significavano nulla. Park Chanyeol non aspettava una risposta e si sentiva felice come un’idiota quando ne riceveva una. E Park Chanyeol  non arrossiva per un’ emoticon, dannazione.
Non avrebbe dovuto nemmeno importargli.
-Hey, tutto bene?- gli chiese Zitao, lanciandogli un’occhiata incuriosita prima di tornare a guardare la strada.
Chanyeol prese un profondo respiro e cercò di concentrarsi sulla situazione attuale.
-Lo sarebbe se tu mi dicessi dove stiamo andando-
-Arriveremo presto- fu la risposta di Zitao.
Non poté far a meno di essere un po’ preoccupato per quello che l’amico doveva dirgli. Zitao sembrava serio ed era più silenzioso del solito.
-Dopo devi riportarmi in ufficio, devo prendere Joey-
-Lo farò-

Svoltarono in una strada familiare. –Aspetta. Questa non è..?-
-Si-
-Che ci facciamo in un parco giochi?- chiese Chanyeol, corrugando la fronte –hai sentito l’improvviso bisogno di ricordarti della tua infanzia?-
Come previsto, non ottenne nessuna risposta. Zitao parcheggiò l’auto e scese. Chanyeol era a dir poco confuso, ma seguì il suo assistente. Da dove saltava fuori quella ciotola di ramen?

-Praticamente mi hai trascinato fin qui per giocare e mangiare ramen?-
Tao gli lanciò solo una vaga occhiata e iniziò a camminare. Si fermarono alle altalene, dove Chanyeol guardò incredulo l’amico sedersi su una e procedere a sollevare il coperchio della ciotola.
Stava iniziando ad esserne davvero irritato, ma Tao era semplicemente seduto lì a mangiare e se la prendeva pure con calma. Dopo qualche altro boccone, il ragazzo più giovane lo guardò.
-Puoi anche sederti, sai-

Chanyeol sospirò, rassegnato, e si sedette. Si sentiva ridicolo. Due alti ragazzi in giacca e cravatta, seduti nelle altalene per bambini e a malapena ci stavano.
-Beh, questo è divertente- disse secco- ovviamente io non sono stanco per gli infiniti meetings di questa mattina e non devo mica lavorare domani, quindi, prego, prenditi pure tutto il tempo che vuoi, dato che non penso che sembriamo due idioti seduti qui e mi piace davvero tanto guardare te che mangi. E’ proprio il mio passatempo preferito-

Tao gli lanciò un’occhiata. –Dato che sei tanto insolente, pensa a questo: “Il mio indispensabile assistente mi porterebbe in un posto strano senza motivo?”-

Sbuffò alla parola indispensabile, giusto per contrariarlo. Ma alla fine ci pensò davvero. E in effetti no, Zitao non lo avrebbe portato lì senza un motivo. Si guardò intorno. Proprio di fronte al parco giochi, vi erano due piccole strade che portavano ad un complesso di case e ville, delimitate da dei lampioni. Era un posto tranquillo e dal posto in cui si trovavano, Chanyeol pensò che fosse un bel quartiere.
Stava passando il tempo a contare il lampioni accesi, quando Zitao finalmente parlò.
-Vedi quella casa alla fine della strada alla tua sinistra? Sul pendio, quella con il tetto rosso-
Chanyeol guardò dove Zitao gli stava indicando e la vide. Fu facile da individuare, dato che era più grande delle altre case nei paraggi.
-Yeah-

-Là viveva una coppia ricca. Non lo erano all’inizio, ma dopo pochi anni divennero tra i fornitori di stoffe con più successo a Seoul. La coppia decise di espandersi e aprì alcuni negozi di vestiti, oltre ad una grande fabbrica fuori città-
Non era certo di dove Zitao volesse andare a parare con quella storia, ma Chanyeol continuò ad ascoltare, tenendo lo sguardo sulla casa.
-Era il 2007 e gli affari andavano così bene che la coppia decise di espandersi anche all’estero. I costi erano elevati, ma i futuri guadagni sembravano promettenti, quindi decisero di chiedere un prestito alla banca per investire sul nuovo progetto. Era un rischio, ma decisero di farlo ugualmente. Poco tempo dopo, la costruzione della nuova fabbrica era già avviata- Zitao fece una pausa per poggiare la ciotola vuota a terra.
Iniziò a dondolare. –Tutto stava andando alla grande. Ma questo era prima dell’inaspettato crollo economico dell’ anno dopo. Molte imprese fallirono e, ovviamente, anche la coppia ne fu colpita. E il colpo fu brutto. Dovettero chiudere tutti i negozi e poterono mantenere solo la fabbrica. Aggiungi il fatto che la seconda fabbrica era ancora in via di costruzione e che loro dovevano ancora restituire il prestito alla banca. In pratica fu ..-
-Un disastro- intervenne Chanyeol.
Zitao annuì e continuò. –Non sapevano cosa fare. Fortunatamente, o sfortunatamente piuttosto, un amico gli presentò una compagnia cinese di prestiti, i Wu. La compagnia era in regola, ma i termini dei prestiti erano… beh, diciamo che non erano così grandiosi. In pratica, i Wu pagarono tutti i debiti con la banca della coppia, includendo l’ipoteca della casa, e prestarono loro dei soldi. Sperando che le cose sarebbero migliorate, la coppia accettò.
Le cose stavano andando meglio. Avevano bloccato i lavori dell’altra fabbrica e la prima stava andando estremamente bene.  Stavano pagando regolarmente i debiti con gli interessi-

Chanyeol lanciò un’occhiata all’amico. –Ma ovviamente, come in tutte queste storie, qualcosa è andato storto, vero?-
-Esatto.  Fine dell’ estate 2009. Ci fu un terribile incidente d’auto- rispose Zitao.
Il ragazzo prese un profondo respiro e Chanyeol iniziò ad intuire dove stesse andando a parare. Odiava gli incidenti d’auto, perché uno aveva ucciso i genitori di Jongin. Anche quello accadde nel 2009.
-Un attimo. Zitao…-
-Agosto 2009. Un tizio ubriaco guidava a tutta velocità. Perse il controllo dell’auto e finì sull’altra corsia. Scontro frontale con una BMW nera- La voce di Zitao si ruppe appena – Ricordo ancora Mr. Kim accarezzarmi i capelli prima di salire sulla BMW quel mercoledì mattina-

Chanyeol ebbe una morsa al petto, al ricordo dei suo zii. Faceva ancora male ricordare il modo inaspettato in cui erano morti.
-Il veicolo del guidatore ubriaco andò in testacoda e colpì un’altra auto, una blu scuro. Altre due persone persero la vita quel giorno- Zitao fece un cenno verso la casa dal tetto rosso – i precedenti proprietari di quella casa-
-Non ebbero un attimo di tregua, eh?- Chanyeol si sentì dispiaciuto per la coppia – una fine triste per tutti-
-Il punto è che la storia non è ancora finita. Perché vedi, la coppia aveva un figlio. Un ragazzo che ha seppellito i genitori prima del tempo, prima che fosse pronto- il suo assistente si alzò in piedi e si mise le mani in tasca –era appena entrato al college e non sapeva come gestire una compagnia da solo. Aveva un solo parente, uno zio lontano, che prese il controllo degli affari e mandò tutto alla rovina in otto mesi-
Il ragazzo non sapeva nulla dell’ipoteca e dei debiti. Pensava che  i genitori gli avessero lasciato abbastanza soldi per consentirgli di laurearsi e poi riprendere la gestione degli affari dopo la laurea. La compagnia cinese veniva ancora pagata regolarmente grazie ad un acconto preparato in precedenza dalla coppia, ma dopo due anni i soldi finirono.
Sette  mesi fa, i Wu confiscarono tutti i beni della coppia, ma non era ancora abbastanza per coprire i debiti e gli assurdi interessi. Senza più soldi, il ragazzo fu costretto a lasciare il college. A questo punto aveva perso già tutto, ma la compagnia gli stava ancora col fiato sul collo. Provò a chiedere una prologa, ma Mr. Wu rifiutò. Voleva che il ragazzo lavorasse per lui fino al ripagamento dei debiti, il che, considerando l’andamento degli interessi, sarebbe significato per tutta la vita-
Zitao lo guardò in faccia –Ovviamente il ragazzo non accettò. Inizialmente riceveva solo chiamate minatorie, ma quando le ignorò si ritrovò perseguitato dagli uomini di Mr. Wu che volevano portarlo da lui-

Chanyeol si accigliò. –Hanno tentato di rapirlo?-
-Più o meno- disse l’altro –il ragazzo scappò, ma non poteva tornare a casa perché era sorvegliata dagli sgherri di Wu. Da allora è in fuga-
Ci fu una pausa e Chanyeol notò lo sguardo pieno di aspettativa di Zitao. Ebbe quasi paura di chiedere –Zitao, perché mi stai raccontando tutto questo?-
-Perché- il suo amico lo guardò dritto negli occhi –dopo tutto quello che è successo, quel ragazzo sta ancora sorridendo. E anche ora, che è intrappolato e non sa dove andare, si tiene tutto per sé e cerca di far sorridere anche gli altri-

A quel punto, Chanyeol seppe. Nella sua mente apparve un’immagine di Baekhyun che sorrideva. Gli occhi scuri a forma di due mezze lune e il neo appena visibile sopra il labbro. Un cucciolo randagio che si imbronciava, sorrideva e lo rendeva pazzo.

-E tu devi sapere tutto questo, perché loro mi hanno appena detto di essere i proprietari di Baekhyun-
A quelle parole, Chanyeol scattò in piedi, gli occhi fiammeggianti.
-No, non lo sono-
-Quindi che hai intenzione di fare?-
-Quello che deve essere fatto- Chanyeol si avviò verso la macchina di Zitao.
L’assistente sorrise e seguì il ragazzo.
-Okay, boss. Facciamolo-






*******************************






Stava fissando le sue mani sul volante, strette talmente tanto che le nocche erano sbiancate. Era stata una lunga giornata, era stanco, ma , sopra ogni cosa, Chanyeol voleva essere certo che Baekhyun fosse arrivato a casa sano e salvo. Ma era ancora seduto lì, immobile, e non sapeva come gestire tutte emozioni che lo stavano travolgendo.

Era triste per tutte le vite perse in uno stupido incidente. Ricordò quanto fosse disperato Jongin all’ospedale, quanto la sua mano tremasse quando Chanyeol gliel’aveva stretta per fargli capire che gli era vicino. Pensò a Baekhyun e lo stomaco gli si attorcigliò. Aveva almeno avuto qualcuno vicino che gli tenesse la mano?

Chanyeol scese dall’auto, i suoi passi erano pesanti come il suo cuore. Si sentiva così distrutto.
Raggiunse l’ingresso e ancora non sapeva che fare. Andava bene essere un po’ felici, no? Baekhyun lo aveva trovato o lui aveva trovato Baekhyun, ad ogni modo lui gli era vicino e…. e cosa? Se solo avesse trovato una risposta.

Salì in ascensore, i numeri rossi sul display cambiavano ad ogni piano. Un numero per ogni giorno passato con Baekhyun. La fermata dell’autobus, il lightstick, il suo pigiama rosa e i suoi vestiti troppo grandi per lui. Tutti quei grazie, i mancati addii e gli occhi speranzosi che lo seguivano ovunque, anche nei suoi sogni.

Quei pensieri lo confondevano. Erano pericolosi e destabilizzanti.
Le porte si aprirono e lui scese. Girò a sinistra e si ritrovò davanti al suo appartamento. Byun Baekhyun era dentro e improvvisamente si arrabbiò. Era furioso con il ragazzo innocente che aveva dovuto passare tutto quanto da solo, furioso perché lui era Park Chanyeol, ma era troppo stupido per sapere cosa fare ora. Avrebbe pagato tutti i debiti di Baekhyun, ma sentiva che non era abbastanza. Si sentiva così inutile.

Era folle il modo in cui desiderò improvvisamente che il ragazzo si fosse fidato di lui e gli avesse confessato tutto. Desiderò che Baekhyun condividesse con lui le sue paure, le sue speranze e quello che lo faceva sorridere. Si conoscevano appena, voleva strangolare il cucciolo per  la maggior parte del tempo e giurò su Dio che se Baekhyun lo avesse colpito di nuovo con quel lightstick, allora ..lo avrebbe piazzato in un posto troppo alto, in modo che il nanetto non potesse raggiungerlo (si, la vendetta era abbastanza misera), ma proprio ora, desiderava rendere il cucciolo felice. Sebbene i perché continuassero ad evitarlo, voleva che Baekhyun fosse solamente felice.

Chanyeol aveva un piano. Nella sua mente, progettava di entrare in casa e comportarsi come se nulla fosse, per non far capire a Baekhyun che fosse a conoscenza del suo passato. Gli avrebbe chiesto con nonchalance come avesse passato la giornata e poi lo avrebbe ignorato per il resto della serata. Proprio come faceva di solito. Ma nel momento in cui aprì la porta, nel momento in cui vide Baekhyun che lo salutava e lo chiamava per nome, i suoi piani andarono a farsi benedire.

Il suo primo pensiero fu che Byun Baekhyun appartenesse a quel posto, proprio qui, con il suo pigiama rosa e .. e fu naturale come respirare avvolgerlo in un abbraccio.
-Chanyeol- sussurrò Baekhyun –perché?-
Non lo so. Davvero non lo so. E’ perché… perché..
-Perché sei mio- lo strinse più forte. Le parole erano uscite da sole, ed erano vere. Byun Baekhyun apparteneva a Park Chanyeol ora. Si chiese come mai suonasse tanto bene, più di quanto avrebbe dovuto.  E non si spiegava perché questo abbraccio sembrasse così giusto.
-Chanyeol?-
Fu la confusione nella voce di Baekhyun che lo fece tornare alla realtà. Realizzò che stava abbracciando Baekhyun. Le sue labbra erano sul collo di Byun Baekhyun e oh my god. Lo lasciò andare bruscamente, arretrando.
Baekhyun sembrava sorpreso e preoccupato allo stesso tempo. –Stai bene?-
-Cosa?-
-Um, voglio dire.. sei ubriaco?-
Ci volle un momento prima che Chanyeol capisse di cosa stesse parlando. –Ovviamente no!- si avviò verso il soggiorno, frustrato.

Baekhyun lo seguì. –Oh, ho solo pensato che.. dato che le tue guance sono così rosse e tu, beh.. mi hai abbracciato e…-
Chanyeol si sentiva il volto sempre più in fiamme. Dannazione. –Non sono ubriaco. Non ti ho abbracciato. Sono solo…caduto! Sul tappeto!-
-Oh, okay- rispose Baekhyun anche se non ne sembrava del tutto convinto. Poi il ragazzo scoppiò a ridere.
-Perché stai ridendo?- chiese seccato, ma Baekhyun alzò le spalle –ed è tardi. Perché sei ancora sveglio?-
Era strano, pensò Chanyeol, come il ragazzo più grande improvvisamente non fu in grado di guardarlo negli occhi.
-Ti stavo aspettando-
Era totalmente impreparato alla reazione del suo cuore a quelle parole.  Si schiarì la gola.
-Bene. Sono qui. Vai a letto-
Baekhyun gli sorrise e, come al solito, tornò quella strana sensazione.
-Ok Chanyeol. Sembri stanco. Dovresti andare a dormire pure tu-
Chanyeol annuì e basta.  Non si fidava della sua voce.




 
 
 
Chanyeol provò a contare le pecore, ma dato che non funzionava, iniziò ad elencare tutti i membri a capo della KSE e i loro segretari. Siccome non riusciva ancora a dormire, provò a contare tutte le volte in cui avrebbe voluto sbattersi la testa al muro da quando aveva conosciuto Baekhyun. Ci rinunciò quando arrivò a 256.

-Hey. Non riesci a dormire?-
Chanyeol interruppe l’affascinante studio del soffitto e si voltò, vedendo Baekhyun con le braccia poggiate sul bordo del suo letto.
-Nemmeno io ci riesco- sospirò il ragazzo, poggiando il mento sulle mani.
Provò ad ignorare il cucciolo, ma fu inutile. Il suo sguardo continuava a scivolare sul broncio stanco del ragazzo.
-Com’è stata la tua giornata?- chiese Chanyeol, pensando di continuare con il piano che aveva pianificato in precedenza.
Baekhyun sorrise –Oh, è stata fantastica. Sono stato nominato liaison officer del dipartimento di Promozioni  (N.d.T il liason officer coordina le attività all’interno di una compagnia ed è un legame tra le persone, si occupa della coordinazione e della comunicazione tra le parti dell’agenzia) - disse con orgoglio.
Chanyeol storse le labbra –Quindi sei finito col diventare un corriere-
Il broncio divenne difensivo – Non sono un semplice messaggero. Sono un liaison officer-
-Si si. Un corriere-
-Mi scusi, Park Chanyeol. Un corriere distribuisce lettere nei vari uffici. Un liaison officer va a consegnare importanti documenti e a parlare con le persone ai piani alti dell’agenzia- Baekhyun concluse annuendo con la testa.

-Stessa cosa- sogghignò Chanyeol. Era bello stuzzicare il cucciolo ogni tanto.
La fronte di Baekhyun si corrugò. –Non lo è-
Si voltò di lato per guardare in faccia il ragazzo. –Lo è-
Baekhyun si avvicinò –Non lo è-
-Lo è- Sembrò una rana per il modo in cui cantilenò quelle parole, ma non se ne curò.
-Non lo è e tu sei una patata-  Colpetto.
Chanyeol fu stupito quando il dito di Baekhyun gli colpì il naso. –Non sono una patata!-
-Si che lo sei- e il cucciolo ebbe l’audacia di chinarsi in avanti e ridergli in faccia.
-Non che non lo sono- anche lui si protese in avanti e punzecchiò a sua volta il naso di Baekhyun. Il ragazzo più basso esclamò, prima di coprirsi il viso con le mani. –Resti una patata-
Chanyeol non poteva credere di star continuando con questa cosa. –Ya, byuntae, non lo sono!- si mise seduto e tentò di separare le mani di Baekhyun per poter continuare a punzecchiarlo in faccia, ma le mani non si spostavano, quindi iniziò a colpirlo ovunque potesse. Sulla fronte, sulle guance, sul mento. Era stupido e infantile, ma a Chanyeol non sembrava importare.

Baekhyun sobbalzava per le risate, ma continuava a chiamare Chanyeol patata. Indignato, non ci pensò due volte, prima di trascinare Baekhyun sul letto con lui. Il ragazzo letteralmente squittì, prima di cadere sopra le sue gambe. Chanyeol rise trionfante, dato che ora il viso di Baekhyun era inerme ai suoi attacchi. Portò la sua mano destra dietro il collo di Baekhyun, avvicinando la sua faccia, mentre con l’altra gli faceva il solletico.
-Io non sono una patata. Ora arrenditi o di te non rimarrà più niente, dopo che avrò finito -
-Okay okay- replicò Baekhyun ridendo. Sollevò le mani, era senza fiato. –Mi arrendo!-

Chanyeol non riuscì a trattenere un grande sorriso e Baekhyun gli sorrise a sua volta, con ancora un bagliore malizioso negli occhi che lo rendeva ancora più bello.  Mio, pensò Chanyeol, tu sei mio.
Poi i suoi occhi si spalancarono e Chanyeol non riuscì a respirare perché no, a lui non piaceva Baekhyun in quel senso. Non gli piaceva. Ovviamente no. Era impossibile.
Il suo shock doveva essere visibile sul volto, perché Baekhyun sembrò preoccupato –Chanyeol?-

Non mi piaci.
-Potato-ahjussi?-
No, no, no –Io sono innamorato di Kyungsoo!-
Entrambi sobbalzarono alla sua esplosione. Chanyeol sentì Baekhyun irrigidirsi e allontanarsi. Le sue braccia gli sembrarono incredibilmente vuote.
-Lo so- disse Baekhyun con un piccolo sorriso. Scese dal letto e Chanyeol lo osservò coricarsi e coprirsi con la coperta –buonanotte-
-Yeah- fu la sua unica risposta, prima di seppellire il volto nel cuscino, chiedendosi perché gli sembrasse tutto improvvisamente così sbagliato.





*******************************






-Mr. Kim, l’assistente Kang ha chiamato. Ha detto che non potrà venire a lavoro oggi. Lui e Mr. Lee si sarebbero dovuti occupare della schedule di Kyungsoo oggi. Abbiamo mandato un sostituto- disse preoccupata la team leader Shim, dalla soglia dell’edificio di Jongin.
-Do Kyungsoo registra un programma oggi?- chiese Jongin, alzando lo sguardo dai documenti che stava leggendo.
-Si. Era stato pianificato tutto due settimane fa e una persona del nostro dipartimento sarebbe dovuta essere là per prendere il materiale per la collaborazione-
-Mi dispiace, non ne ero al corrente. Chi pensa dovremmo mandare?- Jongin era leggermente imbarazzato per non esserne stato informato. Si stava ancora ambientando e prendendo confidenza col suo nuovo incarico e aveva ancora molte lacune.
-Ora sono tutti occupati, probabilmente dovremmo mandare Ms. Kwon. Ma forse anche lei è occupata. Potrei chiedere a Mr. Hwang..-
-Andrò io- rispose –ormai qui ho quasi finito-
-Ne è sicuro?- Ms. Shim chiese esitante, ma Jongin vide il sollievo nei suoi occhi.
-Si, leader Shim- annuì e sorrise.
-E’ grandioso Mr. Kim! L’assistente Lee la condurrà là. In pratica, dovrete solo approvare i materiali da utilizzare. Li avviserò che sarà lei a presentarsi- la donna uscì e poi tornò indietro –Oh e grazie!-

Jongin sorrise. Le persone nel dipartimento si stavano davvero sforzando di dargli una mano, specialmente la Team Leader Shim, che si era fatta carico di gran parte del suo lavoro quella settimana. Sperava di imparare tutto in fretta, così da poter essere d’aiuto.
Finì di leggere i documenti e poi premette il pulsante dell’interfono per chiamare la segretaria –Mr.Byun è tornato? Ho qualcosa che dovrebbe portare al dipartimento Vendite-
-Non ancora signore-
Jongin guardò l’orologio sul computer. Aveva ancora tempo prima di andare alla broadcast station.
-Va bene lo stesso. Ci andrò io di persona-

Si stava dirigendo verso il dipartimento Vendite, quando intravide Baekhyun di fronte all’ “Artists’ Wall” della KSE, la parete in cui erano affissi tutti i poster e gli album di tutti gli artisti della KSE, passati e presenti.
Stava per chiamare il ragazzo per salutarlo, quando sentì Baekhyun cantare. Si avvicinò e sentì che si trattava della canzone di Kyungsoo, I’ll Be Here. Si fermò ad ascoltare Baekhyun finché non finì l’ultima parte del coro e pensò che avesse una bella voce.
Fece un applauso e Baekhyun sussultò sorpreso, prima di voltarsi e sorridere quando lo riconobbe.
-Kim Jongin-sshi!-
-Ecco dove eri finito. Ti stavo cercando prima- disse Jongin avvicinandosi.
-Oh, mi dispiace. Sono appena tornato da Produzione e Marketing. E non ho potuto fare a meno di fermarmi qua- il ragazzo sorrise timidamente –è il mio posto preferito alla KSE-
Jongin si portò al suo fianco e vide cosa stava guardando Baekhyun prima. Era il poster del primo singolo di Kyungsoo.

-E’ il miglior cantante del mondo-
-Si lo è- il ragazzo più alto gli lanciò un’occhiata –sei un suo fan?-
-Ovviamente! Sono uno Starling-
Jongin riconobbe la parola. –Starling? E’ il nome dei fans di Kyungsoo, giusto?-
-Si- Baekhyun si protese verso Jongin e sussurrò con fare cospiratorio –in verità sono attualmente il fan chant leader degli Starlings-
-Wow, cool-
-Vero? Anche se ora non posso andare al quartier generale e ai meetings perché devo lavorare- Baekhyun sembrava dispiaciuto.
A Jongin non piacque vedere Baekhyun triste. –Vieni con me-
-Dove?-
-Sono affari ufficiali della KSE. Vieni semplicemente con me-
-Oh, ma..um, devo essere di nuovo qui entro le cinque, perché..um, qualcuno mi starà aspettando-
-No problem. Torneremo in tempo. Andiamo-

E Jongin seppe di aver preso la decisione giusta, quando vide Baekhyun a bocca spalancata quando arrivarono alla broadcast station.
-Tu stai permettendo a me di vedere Do Kyungsoo esibirsi live?-
-No, ti ho portato qui per badare alla macchina- Jongin rise –ovvio che ti ho portato qui per vedere Kyungsoo!-
-Grazie!- e Baekhyun letteralmente balzò all’entrata. Una volta nello studio, Jongin vide un gran numero di fans davanti al palco, con in mano numerosi lightstick gialli, palloncini e banners con il nome di Kyungsoo.
Non poté fare a meno di sentirsi orgoglioso. Poi notò Baekhyun voltare la testa a destra e a sinistra, come se stesse cercando qualcuno. –Dov’è?-
-Dov’è chi?-
-Sto cercando… eccolo! Prez!- Baekhyun salutò qualcuno alla sua destra  e Jongin si ritrovò preso per mano e trascinato via, ma non gli importava perché l’entusiasmo di Baekhyun era contagioso.
-Baekhyun-ah!- un ragazzo dagli zigomi affilati lo salutò –pensavo fossi a lavoro e non saresti potuto venire-
-Io sto lavorando- rispose Baekhyun e indicò Jongin –Jongin-sshi, lui è il presidente degli Starlings, Kim Jongdae. Prez, lui è il mio capo, Kim Jongin-

Jongin s’inchinò. –Oh, anche tu sei uno Starling?-
-No- rispose Jongin con un piccolo sorriso – ma sono un amico d’infanzia di Kyungsoo-
-Davvero?- chiese Baekhyun eccitato –beh, allora tu sei uno Starling!-
Jongin stava per replicare, ma fu interrotto dal presidente del fanclub –Si, lo è. Guida degli Starlings, Articolo 1, Sezione 1.2.  Uno Starling promette di amare Do Kyungsoo. Quindi chiunque ami Do Kyungsoo è uno Starling-
-Tu lo ami, vero?- chiese Baekhyun.
-Io…- iniziò Jongin, ma poi si fermò rendendosi conto delle parole del ragazzo.

Tu lo ami.
Tu lo ami.
Tu lo ami.

Poi le luci si abbassarono e Jongin fu trascinato davanti,  con Baekhyun e Jongdae ai suoi fianchi. Fu spinto e strizzato tra i due, ma la sua mente era troppo nel caos per farci caso. Improvvisamente, si ritrovò in mano un lightstick a forma di stella e la folla iniziò a gridare, le pareti dello studio tremavano.

Tu lo ami.

Quelle parole avevano catturato Jongin e non poteva scappare nemmeno se avesse voluto. Si chiese il perché. Non era una novità. Amava Kyungsoo sin da quando erano bambini. Anche prima cha Jongin imparasse a leggere e scrivere, ancora prima che smettesse di  usare il pannolino. Era il suo migliore amico. Era ovvio che amasse Kyungsoo.

Tu lo ami.

Ma questa volta era diverso. Diverso in modo strano. Una sensazione calorosa, strana che gli attorcigliava lo stomaco.
-Do Kyungsoo! Do Kyungsoo!- urlavano i fans.  Jongin sentì qualcuno afferrargli il braccio che teneva il lightstick e vide Baekhyun che urlava il nome di Kyungsoo. Il ragazzo più basso gli sollevò la mano e la agitò, suggerendogli silenziosamente di agitare il lightstick.
Una luce si accese e Jongin rimase a fissare in ammirazione Kyungsoo che era apparso al centro del palco.

Tu lo ami.

E lui lo amava. Lo amava davvero, realizzò Jongin. Più di ogni altra cosa.

Io lo amo.

-Hai ragione Byun Baekhyun – sussurrò – sono uno Starling-






************************






Kyungsoo gonfiò le guance e poi lasciò andare l’aria. Lo fece per tre volte, proprio come faceva prima di ogni performance. Lo aiutava a rilassare le labbra e a calmare i nervi.
Dal backstage, sentiva i fans che urlavano il suo nome e Kyungsoo sorrise. Ringraziò gli Starlings per il supporto. Li immaginò con tutti i lightstick e i banners, indossando magliette gialle, e i sorrisi sulle sue loro labbra, quando sarebbe uscito.

Il direttore gli diede il segnale e annuì, prima di salire al buio sul palco e avanzare verso il centro. I fans urlarono quando scorsero la sua silhouette. Prese un altro respiro e poi fu illuminato dai riflettori.
La musica iniziò e lui lasciò che lo avvolgesse.

Iniziò a cantare. E quando Kyungsoo cantava era pura magia. Ogni parola era intrisa di affetto e amore. Ogni nota era un grazie. Il suo sguardo si addolcì quando si posò sul mare di lightstick gialli. Ancora non riusciva a credere che le persone andassero a vederlo e a sentirlo cantare.
La canzone finì e ci fu il solito boato di urla e applausi. Kyungsoo formò un cuore con le mani e poi s’inchinò. Il suo sorriso si fece ancora più largo quando vide il suo amato Jongdae, saltare su e giù. Il suo sorriso si congelò quando vide la figura al suo fianco. Sentì gli occhi del ragazzo fissi sui suoi e fu come se nello studio ci fossero solo loro due.

I fans, i confetti, le telecamere erano tutti spariti. Erano rimasti solo Kyungsoo e il suo migliore amico Jongin. Kyungsoo e il ragazzo che amava. Era sempre stato il suo sogno, Jongin che lo vedeva cantare.
E stava accadendo.

Sentì il suo cuore impazzire, quando Jongin agitò il lightstick verso di lui. Come posso non amarti?







*******************************






Chanyeol era in piedi che guardava la performance di Kyungsoo da uno degli schermi vicino al suo ufficio. Era una sfortuna che non fosse potuto andare a vederlo di persona. Chiuse gli occhi per un momento e ascoltò la voce di Kyungsoo. Si sentiva sempre calmo e rilassato ogni volta che il migliore amico cantava.
Kyungsoo era sempre stato una sorta di ancora per lui. Pensò che non sarebbe mai potuto sopravvivere a tutto lo stress e alla fatica di essere il nuovo Presidente, se non fosse stato per il constante supporto di Kyungsoo e la sua presenza. Non dimenticava mai di mandargli un messaggio o chiamarlo ogni giorno per sapere come se Chanyeol se la stesse cavando e se fosse tutto ok. Di recente erano entrambi occupati e non avevano parlato molto. Erano capitate molte cose.

Gli era capitato Byun Baekhyun.

Chanyeol pensò di dover passare più tempo con Kyungsoo, perché Baekhyun stava distruggendo la sua pace. Era un terremoto, un tifone e un cucciolo allo stesso tempo. Mentre essere con Kyungsoo era come abbracciare un soffice e comodo cuscino che profumava di lavanda, Baekhyun era un giro sulle montagne russe, che ti avrebbe lasciato oltremodo confuso e disorientato. Proprio come si sentiva lui ora.

Ecco perché sono innamorato di Kyungsoo,  si disse. Ancora e ancora.

Se lo era ripetuto quando aveva ricordato Baekhyun parlare senza sosta durante il viaggio in macchina di mattina, parlando di come le patate arrosto fossero le migliori. Se lo era ripetuto prima durante il meeting, quando si era ricordato di quanto fossero tremendi i capelli di Baekhyun appena alzato, scompigliati in tutte le direzioni.  Se lo stava ripetendo alle 5 di quella sera, dopo aver mandato il settimo sms al cucciolo e quello non aveva ancora risposto.  Dov’è finito, dannazione?

Ecco perché sono innamorato di Kyungsoo, si disse per l’ennesima volta, inviando il suo sedicesimo messaggio, parzialmente seccato e parzialmente preoccupato, ma comunque là ad aspettare il cucciolo randagio al luogo prefissato.





*******************************






-Oh cielo- mormorò Baekhyun, dopo aver lanciato un’occhiata all’orologio sulla parete dell’ufficio di Promozioni. Erano già le 17.30 e lui avrebbe dovuto incontrare Chanyeol alle 17.00 per tornare a casa insieme.Starà ancora aspettando? Immediatamente, corse al tavolo e prese il cellulare.

23 messaggi ricevuti. 8 chiamate perse.

-Hey, scusa per averti trattenuto così a lungo- disse Jongin avvicinandosi a Baekhyun – non pensavo ci sarebbero volute due ore solo per prendere le clip-
Baekhyun sorrise e lo rassicurò –Non c’è problema, davvero. Voglio ringraziarti per avermi portato con te-
Il suo cellulare vibrò.

1 nuovo messaggio.

-Oh, ma ora devo andare. Ci vediamo domani, Jongin-sshi e grazie ancora!- vide a malapena Jongin annuire, perché si allontanò a super velocità.

Sono giù qui. Dove sei?

Ya, dove sei?

Non aspetterò per sempre.

Byun Baekhyun.

Dove sei?

?

???

Sono un uomo occupato.

Dove sei?

Me ne sto andando.

Ora me ne sto davvero andando.

Vado tra tre..

Due…


Baekhyun era senza fiato e annaspava, quando girò l’angolo e non poté far a meno di sorridere, perché erano le 17.46 e Joey era ancora parcheggiata là. Il cellulare vibrò ancora.

Uno.

Me ne sono andato.

Camminò verso il veicolo, la testa bionda di Chanyeol era ben visibile attraverso i finestrini. Il suo cellulare vibrò di nuovo.

Sto davvero andando ora.

 Baekhyun vide il messaggio e guardò in fretta verso l’auto, ma non stava andando da nessuna parte. Perché mi fai questo? Ti piace spingermi giù dalla scogliera.

Raggiunse il lato del passeggero e bussò al finestrino, salutando esitante Chanyeol. Il ragazzo si corrucciò, ma non disse nulla quando salì in auto. Nemmeno un secondo dopo, il cellulare vibrò di nuovo.

Sono partito.

Baekhyun lanciò un’occhiata a Chanyeol, che era ancora seccato, e velocemente digitò sul cellulare.
Chanyeol sussultò appena, quando il suo cellulare vibrò. Baekhyun aspettò che il ragazzo leggesse il messaggio che gli aveva inviato.

Sono qui.  o(*⌒__⌒*)o

Chanyeol alzò un sopracciglio e iniziò a digitare qualcosa. Il cellulare di Baekhyun vibrò.

Che diamine.

Baekhyun trattenne a stento una risata, quando inviò la risposta.

Grazie, potato-ahjussi.  (  ̄∀ ̄ )

Chanyeol lo stava guardando con circospezione, quando il suo cellulare vibrò di nuovo. Il ragazzo più alto digitò un altro messaggio e questa volta Baekhyun rise quando lo vide.

PER. COSA. DIAMINE. E’.

Baekhyun sorrise soddisfatto quando vide la piccola icona sparire dallo schermo. Messaggio inviato.

Perché mi hai aspettato. Sei il migliore.  (ノ´ヮ´)ノ*:・゚✧


Vide Chanyeol fissare lo schermo per lungo tempo e sapeva che quello che stavano facendo era stupido, dato che erano seduti uno affianco all’altro. Ma era felice. Era un qualcosa che aveva solamente potuto sognare e ora se lo sarebbe goduto il più possibile. Chanyeol gli inviò un altro messaggio, prima di mettere in moto ed ignorarlo per il resto del viaggio.

A Baekhyun non importò. Non sarebbe stato in grado di parlare in ogni caso, perché sullo schermo del suo cellulare vi era un piccolo miracolo:

Come vuoi.  (>_<)


L’ Ice Tower Park Chanyeol gli aveva appena inviato un emoticon.




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Capitolo 17
*** And It Will Hurt (Part I) ***


E dopo un lungo capitolo, un aggiornamento breve ma veloce! Ecco a voi ^-^








-Giovanotto, potresti ripetermelo?- chiese l’anziana donna e Jongdae dovette trattenere un sospiro, perché era già la terza volta che la donna glielo chiedeva. Aveva già sprecato cinque minuti di tempo che avrebbe invece potuto impiegare per ottenere altri stickers blu da attaccare sulla sua lavagna, nel marciapiede davanti alla KSE.
-Sto facendo un sondaggio ahjumeoni, per stabilire quale sarà il colore ufficiale della collaborazione tra Kyungsoo e Lu Han. Le opzioni sono sunshine yellow- Jongdae indicò il lato sinistro della lavagna – e bubblegum pink-  indicò la parte destra – lei deve sono attaccare uno sticker sul colore che preferisce-
-Oh- la donna annuì come se avesse capito –ma chi sono Lu Kyungsoo e Do Han?-
Jongdae gemette. Tuttavia si ricompose quando sentì che qualcuno lo stava osservando e ne fu certo quando sentì una risatina alle sue spalle.

-Bisogno d’aiuto?- disse una voce. Jongdae si girò e vide la Pagnotta che sogghignava.
Sparisci. –No-
Minseok alzò le spalle e tornò a parlare con i passanti. Jongdae lanciò un’occhiata alla lavagna che l’altro ragazzo stava tenendo, per controllare quanti stickers avesse accumulato finora. Si sentì sollevato quando vide che il numero era più o meno uguale al suo. Stavano facendo tutto questo da quattro giorni ormai *sin dall’inizio della settimana* ed era stancante stare là in piedi tutto il giorno, ma era l’unica soluzione che erano riusciti ad escogitare per risolvere il problema del colore. Erano stati d’accordo sul fatto che ci avrebbero pensato solamente i 2 presidenti, per evitare imbrogli da entrambe le parti.

Non che Minseok e Jongdae non si fidassero dei membri del club, ma la tentazione di aggiungersi degli stickers da soli era troppo alta, vista la posta in gioco. Era più di una battaglia tra bubblegum pink e sunshine yellow, più di Sweetest versus Starlings.  Era anche una battaglia per vedere chi sarebbe riuscito a rimanere tutto il giorno sotto il sole cocente senza collassare. E Jongdae doveva ammettere, sebbene controvoglia, che la pagnotta non-così-cinese era un avversario ostico.

Jongdae andò un attimo nel panico, quando vide che Minseok aveva appena collezionato altri due stickers nel giro di un minuto.
-Ah, ahjumeoni, scelga il colore che preferisce e basta, okay?-
L’anziana donna stava per posizionare lo sticker sul lato rosa della lavagna, ma poi ci ripensò e lo posizionò sul giallo. Jongdae per poco non lasciò andare un’esclamazione di sollievo. Sentì un’altra risatina e vide che proveniva di nuovo dal presidente degli Sweetest. Che ha tanto da guardare?

Non che Jongdae ne fosse conscio o altro. Si portò una mano ai capelli. Li aveva tagliati e sistemati lo scorso weekend, dopo che la pagnotta aveva deriso la sua riga al centro. Ora erano più corti e aveva la frangia più carina del mondo.
Vide l’altro ragazzo che si avvicinava, sempre col solito ghigno sul volto.

-Devo dire che hai un certo fascino sulle ahjummas, lady killer- lo prese in giro Minseok.
Jongdae stava fumando di rabbia. Quell’insofferente ragazzo parlava come se lui potesse far colpo solo sulle donne di una certa età!

-Io sono apprezzato da persone di qualsiasi sesso, età e nazionalità, grazie tante- disse.
-Buon per te allora. Avrai bisogno di tutto l’aiuto possibile- gli occhi del ragazzo accennarono alla lavagna di Jongdae –perché gli Sweetest vinceranno-
-Lo credi davvero? Povero piccolo- Jongdae avanzò più vicino –perderete così di brutto-
Minseok scoppiò a ridere e gli occhi di Jongdae si ridussero a due fessure. –Ridi quanto vuoi finché potrai. Sarà il mio turno di ridere quando perderai e la tua arroganza di morderà il culo!-
-Perché, stai guardando il mio culo?- l’altro ragazzo finse di essere scandalizzato –vuoi mordere anche tu il  mio delizioso sedere?-
-Ma chi ti starebbe guardando il culo?!- Jongdae si controllò a stento da pestare i piedi a terra per la frustrazione – e per tua informazione io non voglio mordere né il tuo, né quello di chiunque altro!- aveva alzato la voce e ora i passanti sul marciapiede lo guardavano male. Sorrise con aria di scusa e poi tornò a concentrarsi sulla causa della rovina della sua esistenza.

-Yeah, davvero affascinante- ed ecco quel fottuto ghigno –mi piacerebbe stare qui a chiacchierare con te, ma ho del lavoro da fare e un sondaggio da vincere, quindi..-disse Minseok con un cenno prima di allontanarsi. Il ragazzo ebbe pure la sfrontatezza di coprirsi il sedere con le mani e Jongdae sentì l’urgente impulso di scagliargli contro la sua lavagna.

Respira, calma, respira. Sei meglio di così, Kim Jongdae. Lo supererai. Inspira, espira. Gli Starlings vinceranno. Tutto sarà color sunshine yellow e sarà perfetto. E poi quel Kim Minseok striscerà di nuovo nella sua tana in Cina piangendo, si si.

Erano solo le 07.45 del mattino. Giovedì era appena iniziato. Oggi avrebbe consolidato il punteggio e domani avrebbe ottenuto la vittoria. Tornò sorridente verso i potenziali votanti e fece del suo meglio per ignorare la fastidiosa presenza del ragazzo al suo fianco.
Alla fine,però, non riuscì a fare a meno di far scivolare lo sguardo sul suddetto delizioso sedere.
E dovette ammetterlo. Non era niente male.






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Chanyeol non vedeva l’ora di iniziare un’altra giornata in ufficio. Un’altra giornata in cui ordinare a Baekhyun di correre da una parte all’altra ad ogni suo comando. Non pensava di essere crudele, dopotutto era il suo boss. Si stava solamente assicurando che Baekhyun facesse qualcosa di produttivo. Poco importava se molte delle sue commissioni non riguardavano il suo lavoro da liaison officer. Chanyeol lo mandava a consegnare documenti agli altri dipartimenti, ma gli ordinava anche di andare a prendere cibo, di regolare il condizionatore nell’ufficio del presidente e di andare a fare rifornimento di carta bianca (anche se aveva le scorte sotto la scrivania, ma questo non c’era bisogno che Baekhyun lo sapesse).

Per Chanyeol era una vendetta. Vendetta per tutta la confusione e quei strani sentimenti, in nodi allo stomaco e le notti insonni di quei giorni. Non lo faceva certamente perché non voleva trascorrere nemmeno un minuto senza il cucciolo. Non lo faceva certamente perché in questo modo Baekhyun non avrebbe avuto tempo da passare insieme a Jongin. Era stata solo una coincidenza che Chanyeol avesse decisoinformalmente di sottrarlo al dipartimento di Promozioni, quando lo scorso lunedì aveva visto Baekhyun  e suo cugino andare a pranzo insieme e parlare troppo felicemente.
Si disse che il suo stomaco faceva male per la fame e che non era il modo in cui Baekhyun rideva alle parole di Jongin che lo scocciava. Era solo una pura e semplice coincidenza.

Chanyeol fece rallentare Joey e guardò fuori, verso i due ragazzi sul marciapiede fuori dalla KSE. Erano là con le loro lavagnette da quattro giorni ormai e Chanyeol sorrise, pensando a quanto lavorassero duramente i due presidenti dei fanclub. Era una buona notizia per la collaborazione tra Kyungsoo e Lu Han.
Junmyeon gli aveva descritto in breve la questione, dopo che lui si era fermato all’ingresso sorpreso di vederli e aveva chiesto spiegazioni. Beh, buona fortuna, pensò, continuando a guidare fino al parcheggio sotterraneo.

Spense il motore, ma non scese subito, i suoi pensieri erano concentrati su una nuova idea e un sorriso affiorò sulle sue labbra. Avrebbe buttato il caffè che sicuramente la sua segretaria gli aveva preparato e se ne sarebbe fatto portare un altro da Baekhyun. Sì, lo avrebbe aggiunto alla lista di cose da fare che aveva pensato la scorsa notte.

Chanyeol uscì dall’auto e avanzò verso gli ascensori nel parcheggio, quando passò un’auto e intravide Jongin al volante, così decise di aspettarlo per andare in ufficio insieme. Si corrucciò leggermente perché gli era sembrato che il passeggero al suo fianco fosse familiare.Chi poteva essere?

Rimase lì in piedi e osservò suo cugino scendere dall’auto e… No, quello non era Baekhyun, vero? Lo aveva appena lasciato a due isolati di distanza, quindi non poteva essere lui.
Ma era il cucciolo randagio, che indossava la maglietta blu che Chanyeol gli aveva dato e sorrideva a Jongin.  I due erano così impegnati a parlare che non notarono Chanyeol , il quale salì velocemente in ascensore e premette freneticamente il pulsante. Non sapeva perché non volesse essere visto e si sentiva stupido perché stava scappando. Per l’amor del cielo, lui era Park Chanyeol. Si passò la mano tra i capelli biondi, non curandosi di spettinarli.

Il suo stomaco gli faceva di nuovo male. Non poteva incolpare la fame, perché aveva appena fatto colazione con Baekhyun e con Nonna che li teneva d’occhio. Il ragazzo più basso aveva avuto anche il fegato di chiamarlo “schiavo tassista” davanti alla donna e Nonna aveva colpito il braccio di Chanyeol. Ricordava ancora Baekhyun ridere mentre Chanyeol si massaggiava il braccio.

Quel sorriso ..è solo mio, non è vero? Pensò. Baekhyun non avrebbe dovuto regalarlo a chiunque. Non avrebbe dovuto sorridere in quel modo a Jongin, perché suo cugino era giovane e… e se si fosse innamorato di quell’immagine da cucciolo?

Le porte dell’ascensore si aprirono al 17esimo piano e Chanyeol scosse la testa. Non doveva torturarsi in questo modo, pensando a cose inutili. Tuttavia i suoi pugni si strinsero, mentre camminava verso il suo ufficio.

Yeah, Park Chanyeol, e se Jongin si innamorasse di Baekhyun? Cosa te ne importerebbe?  I pugni si serrarono ulteriormente. Cosa te ne importerebbe?






*******************************


 


Ed ecco che si trovava in un piccolo studio, indossando solo i boxer e un accappatoio, e Lu Han aveva voglia di lanciare qualcosa, perché il ragazzo dai capelli argentati diceva che non era abbastanza nudo.
-Non sei nudo. Ho detto che voglio vederti nudo-  disse piatto Oh Sehun.
-Cosa vuol dire che non sono nudo?-  urlò Lu Han, quasi con piacere dato che di recente non aveva possibilità di farlo – seiceco?-
-La tua faccia è tutto make up. Dio solo sa quanti strati di roba ci hai messo sopra- replicò Sehun pazientemente-  quando ti ho detto “nudo”, intendevo senza alcun make up, al naturale-

Luhan non sapeva se volersi schiaffeggiare dato che aveva trascorso gli ultimi cinque giorni ad allenarsi e a tonificare i muscoli (non che volesse impressionare Sehun) o voler uccidere il fotografo proprio lì in quell’istante, per non essere stato chiaro su quello che voleva. Chi avrebbe mai pensavo che intendesse quello?
Stava ancora lanciando occhiatacce a Sehun, pensando ad un’aspra vendetta, quando il ragazzo gli lanciò un cambio di vestiti.
-Mettiti questi e lavati la faccia. Fai in fretta-
Il cantante marciò verso il piccolo bagno e chiuse la porta con forza. Col cavolo che si sarebbe lasciato fotografare senza make up! Era impensabile, se Sehun che avesse pubblicato quelle foto, tutti avrebbero visto che la sua pelle non era così perfetta e che i suoi occhi non erano così definiti come la gente pensava. E non poteva permetterlo. Lu Han era l’ Angel of The East e doveva essere perfetto.

Indossò una maglietta bianca con collo a V e semplici blue jeans, sorpreso di vedere che gli andavano perfettamente e che Sehun conoscesse la sua taglia. Alzò le spalle, dicendosi che non doveva esserne sorpreso dato che il ragazzo era un fotografo e quindi era logico che fosse un ottimo osservatore. Si tolse il lucidalabbra color pesca, l’unica concessione che gli avrebbe fatto.

Uscì e andò a sedersi sullo sgabello in legno sul quale era seduto prima. Lu Han pensò che il background bianco creava un bel contrasto con i suoi capelli color miele che lo rendevano così angelico.  Guardò con aspettativa il ragazzo chino sulla camera fotografica. Il ragazzo si raddrizzò, accigliandosi.
-Ti avevo detto di struccarti-
-No- sorrise dolcemente- ora muoviti, non ho tempo- Era vero. Aveva detto al suo manager che aveva bisogno di qualche ora libera oggi e per fortuna YiXing non aveva fatto troppe domande. Sarebbe dovuto tornare alla KSE entro due ore.

Ma Sehun non iniziò. Sparì, solo per tornare con una salvietta umida in mano. Prima che Lu Han potesse protestare, il ragazzo più alto fu davanti a lui, tra le sue gambe, e poi iniziò a togliergli il make up dal viso. Lu Han cercò di fare resistenza, ma Sehun gli afferrò il mento.
Ed era incredibile e inaspettato come fossero duri gli occhi del fotografo su di lui, ma come le sue mani sulla sua faccia non lo fossero affatto. Erano gentili, mentre rimuovevano strati di fondotinta e cipria, e Luhan per un momento dimenticò che non avrebbe dovuto lasciarglielo fare, perché senza trucco sarebbe stato brutto e imperfetto. Era incantato dalla sensazione soffice del tessuto sulla pelle e dal calore della mano sul suo mento.
Poi tornò cosciente, quando sentì il polpastrello del pollice di Sehun scorrere su un brufolo sulla sua guancia.

-Ho un brufolo là- disse, distogliendo lo sguardo per non far notare al ragazzo quanto fosse sconcertato.
-Va bene- rispose Sehun, la sua voce scemò – va perfettamente bene-
Con l’ultimo tocco sulla fronte, Sehun arretrò e Lu Han riuscì a respirare di nuovo. I suoi occhi fissarono la salvietta, impanicandosi quando videro tutto il suo make up sopra. Si sentiva più nudo ora, che prima in boxer. Si coprì il volto con le mani, sentendo l’urgente bisogno di nascondersi.

-Non farlo- lo bloccò Sehun.
Reclutante, lasciò cadere le braccia e respirò a fondo. Poteva farcela. Aspettò che Sehun andasse dietro la macchina fotografica e quando lo fece, Lu Han si calò nel suo personaggio. Anni di esperienza con i photoshoot subentrarono e il nervosismo sparì. Click dopo click, scatto dopo scatto, Lu Han sorrideva e flirtava con l’obiettivo, dimenticando tutto tranne che essere bellissimo.

Dopo mezz’ora, Luhan era stanco di posare, ma pensava di star facendo un buon lavoro, quindi fu sorpreso quando Sehun sollevò una mano e bloccò il photoshoot.

-Che c’è?- chiese.
-Forse dovremmo provarci un altro giorno- Sehun si voltò e fece per allontanarsi.
-Cosa vuol dire “forse dovremmo provarci un altro giorno”- chiese –stava andando tutto bene, non capisco perché…-
Sehun si girò a guardarlo –Ti ho detto che voglio che tu sia nudo. Ho bisogno di te, Lu Han. Non dell’Angel of the East. Di te-
-Di che diamine stai parlando?- si alzò in piedi –sono io. Sono Lu Han!-
Ma il ragazzo più alto lo guardò con aria assente.
Lu Han era più che furibondo. Come osava questo.. questo ragazzino farlo sentire come se non fosse abbastanza?! Afferrò la sua borsa e la sua giacca, non curandosi di indossare vestiti non suoi, e corse via.
-Ci vediamo giovedì prossimo- gli disse dietro Sehun.
Quell’odioso ragazzo si aspettava davvero che sarebbe tornato? Salì in macchina e fu inorridito dall’evidente tremore delle sue mani sul volante.

Vai al diavolo, non ti vedrò mai più.




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Capitolo 18
*** And It Will Hurt (Part II) ***





-Mr. Byun, il presidente Park chiede di nuovo di lei- disse la Team Leader Shim, alzando lo sguardo dallo schermo del computer non appena Baekhyun entrò nell’ufficio. Era appena tornato da A&R, dove aveva consegnato un messaggio di Chanyeol per l’EVP.
Baekhyun sospirò, dopo che uscì dalla stanza. Dopo l’ennesima volta che il presidente aveva chiesto lui, aveva smesso di chiedersi il perché.  Potato-Ahjussi si comportava in quel modo dall’inizio della settimana ormai. Era rimasto sorpreso quando quel lunedì era stato inviato al 17esimo piano, dicendogli che il Presidente Park aveva bisogno di lui per mandare alcuni documenti al dipartimento di Marketing. Era confuso perché lui lavorava nel dipartimento di Promozioni ed era certo che avessero altri impiegati. Perché il Presidente Park aveva bisogno di lui?

Ma cercò di non pensarci e imparò solamente a fare quello che gli veniva richiesto. Anche se non era certo che andare a fare rifornimento di fogli bianchi o accertarsi che il dispensatore d’acqua al primo piano funzionasse correttamente fosse proprio il suo lavoro. Ma lui veniva pagato, quindi non gli importava molto.
Era solo che Chanyeol gli sembrava diverso oggi. Baekhyun si stava chiedendo che gli fosse successo, perché quella mattina il ragazzo sembrava scontroso come al solito. Aveva persi no roteato gli occhi quando Baekhyun lo aveva salutato e gli aveva sorriso. Ma quando Baekhyun era entrato in ufficio pochi minuti fa, Chanyeol non lo aveva nemmeno guardato e teneva le labbra serrate. Di solito, quando il presidente gli dava qualche ordine, Baekhyun riusciva a vedere Chanyeol storcere la bocca o arricciare le labbra, come se fosse contento di comandarlo.

Questa volta, Chanyeol sembrava teso  e la sua voce era tagliente. Non dava un attimo di riposo a Baekhyun, prima di ordinargli di fare qualcosa di nuovo. Si stava stancando di correre da una parte all’altra, di salire e scendere con l’ascensore, solo per i capricci di Chanyeol  e quel giorno era ad un passo dall’arrendersi.

-Baekhyun-sshi!-Jongin si avvicinò –puoi aspettare un attimo? Ho un contratto importante che devo far firmare. Sto finendo proprio ora-
-Um, posso assentarmi un attimo e poi tornare? Mi dispiace, è solo che il Presidente Park ha chiesto di me e devo andare ora- disse Baekhyun flebilmente. Gli dispiaceva far aspettare Jongin. Era il suo capo e lui era stato assunto per eseguire i suoi ordini.
-Oh- replicò Jongin con una risata – quindi mio cugino ha chiesto di nuovo di te, eh? Devi averlo impressionato con le tue abilità. Sono improvvisamente geloso, perché si suppone che tu lavori per me-
Baekhyun si chinò velocemente in segno di scuse –Sono davvero dispiaciuto, Jongin-sshi. Anche io non so perché abbia scelto me- disse, anche se forse era una bugia –mi dispiace molto-
-Non preoccuparti, sto solo scherzando- Jongin sorrise divertito –dato che stai per incontrare mio cugino, ricordagli che tecnicamente sei un mio impiegato e che ho bisogno che tu sia con me stasera alle 3PM, chiaro?-
-Okay- Baekhyun annuì –dobbiamo partecipare ad un meeting?-
-Veramente no.  Ci prenderemo una pausa e andremo al cafè qui davanti- Jongin lo salutò –a più tardi-

Baekhyun stava ancora sorridendo quando raggiunse l’ufficio del presidente. Jongin era il miglior boss di sempre. Salutò Mrs. Cho, prima di bussare alla porta ed entrare nell’ufficio. Il suo sorriso si estese quando vide la testa bionda concentrata sulla lettura di un documento. Che patata occupata.

-Mi ha chiamato?-
Chanyeol lo guardò per un istante prima di tornare ai suoi documenti. –Si-
-Ha messaggi o documenti da mandare?-
-No-
Aspettò con pazienza che il ragazzo più alto gli ordinasse qualcosa da fare. I secondi passavano, ma Chanyeol continuava a leggere, quindi Baekhyun si schiarì la gola e provò di nuovo.
-Um, Presidente Park, cosa vuole che faccia?-
Finalmente il ragazzo lo guardò. –Vai a prendermi un caffè-
Baekhyun rimase spiazzato. Caffè? Forse non aveva sentito bene. –Giusto per esserne certi..um..vuole che io le porti del caffè?-
Chanyeol annuì e Baekhyun, che di solito non di arrabbiava facilmente, era sul punto di esserlo proprio ora.
-Mi ..mi ha chiamato solo per portarle un caffè?-
Il ragazzo smise di leggere e intrecciò le mani sopra i documenti. –E’ quello che ho detto-

Baekhyun annaspò per l’indignazione.
-Non posso crederci. Mi hai chiamato per un caffè, quando c’è qualcun altro fuori dalla porta perfettamente in grado di farlo. Jongin-sshi ha bisogno di me, ma ho dovuto rifiutare perché Vostra Altezza ha chiamato-
Chanyeol si accigliò. –Beh, io ho bisogno di te-
-Per cosa? Per qualcosa di futile come un caffè? Forse per te sono un passatempo, Presidente Park, ma ho del lavoro importante da sbrigare. E mi dispiace di non aver potuto aiutare Jongin..-
-Non ne voglio sentir parlare. Ti ho detto di portarmi un caffè-
Baekhyun sbuffò. Chanyeol stava andando di matto.

-Caffè? D’accordo- Baekhyun marciò fino al negozio più vicino. Se è caffè che vuoi, va bene.
Tornò in ufficio e camminò verso Chanyeol. Senza guardarlo, Chanyeol gli fece cenno di poggiare il caffè sul tavolo. L’altro ragazzo gli prese la mano e la aprì, versando nel palmo un pugno di chicchi di caffè. Chanyeol sollevò la testa sorpreso e vide i chicchi nella sua mano.
-Che cos’è questo?-
-Hai detto che volevi caffè- rispose Baekhyun- vuoi che ci aggiunga anche dell’acqua calda?-
-Dannazione- disse Chanyeol prima di gettare i chicchi nel cestino –qual è il tuo problema?-
Baekhyun spalancò la bocca. Qual è il mio problema?
-Sono il tuo capo. Mio l’ufficio, mie le regole-
-Ovviamente, Presidente Park- Baekhyun si voltò per andarsene.
-Perché? Sei irritato? Sei arrabbiato con me?- disse Chanyeol e Baekhyun si fermò –non dovrei essere io quello irritato e arrabbiato?-

Baekhyun lo guardò, incerto.Che stava dicendo?
-Non importa quante volte io ti dica che sono la legge, tu non mi ascolti- Chanyeol si alzò e si avvicinò –non ti avevo detto di non andare con nessun altro?-
-Che? Cosa intendi..?-
-Ti ho visto. Ti ho visto con Jongin, prima. Eri in macchina con lui. Da quando ti fai dare passaggi da lui?-
chiese Chanyeol.  Baekhyun non lo aveva mai visto così freddo e non sapeva perché si sentisse così in colpa anche se non aveva fatto nulla di sbagliato.
-Dalla settimana scorsa. Mi ha visto camminare dopo che mi avevi lasciato e si è offerto lui-  Perché mi ha detto che per lui non era un problema essere visto insieme a me, mentre tu.. Baekhyun distolse lo sguardo, per non far capire a Chanyeol cose che non avrebbe dovuto sapere.
-Vedi? Ti avevo detto di non andare con chiunque te lo chieda!-
Baekhyun non sapeva cosa dire. –Lui non è chiunque. E’ il mio capo ed è tuo cugino-
-Lo so. Ma vale lo stesso- disse Chanyeol testardamente –quando ti dico di non farlo, non devi farlo!-

Era il loro primo litigio. –Proprio non riesco a capirti- rinunciò a capire cosa stesse succedendo –ora vado-
Baekhyun si sentiva deluso di sé stesso, perché pensava di conoscere Park Chanyeol. Lo amava, giusto? Ma in quel momento era più sconcertato che mai.
Era vicino alla porta, quando sentì una mano sul suo braccio. Fu inaspettato, quando sentì Chanyeol poggiare la testa sulla sua spalla.Potato-ahjussi perché ti comporti così?

-Sono stanco, Baekhyun- sussurrò Chanyeol e sembrava davvero distrutto –così stanco-
Baekhyun pensava di essere davvero senza speranza, perché un secondo prima si stava lamentando dei modi dittatoriali e ingiusti di Chanyeol e ora che il ragazzo era poggiato su di lui, tutto andava alla grande.
-Perché?-
-Resta così un momento-
E Baekhyun sapeva che quando Chanyeol glielo chiedeva in quel modo, avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui e questo era fantastico e doloroso allo stesso tempo. Non riuscì a resistere, forse il momento sarebbe finito presto,  Baekhyun lentamente si girò e mise le sue braccia attorno a Chanyeol. Lo sentì irrigidirsi per un secondo, ma poi si rilassò e Baekhyun chiuse gli occhi, stringendolo più forte a sé. –Okay-
Passò un po’ di tempo prima che i due tornassero  a muoversi. Chanyeol arretrò e ci fu un silenzio imbarazzante. Poi il ragazzo più alto mormorò un “mi dispiace”, prima di tornare alla scrivania.

-Va tutto bene. Siamo amici, no?- chiese conferma, cercando lo sguardo di Chanyeol.
-Yeah-
-Ora vado-
-Baekhyun? Dì a Jongin che non avrò più bisogno di te oggi. Finirò il lavoro da solo-
Ecco che Chanyeol sconvolgeva nuovamente le sue parole di poco fa.
-Okay. Oh, mi hai ricordato che Jongin mi ha detto di dirti che sarò con lui stasera alle 3-
-Per quale motivo?-
-E’ il mio capo- gli ricordò Baekhyun.
-Bene, come vuoi-
Ma Baekhyun riusciva a vedere che Chanyeol non era perfettamente d’accordo. Sentiva di non potersene andare in questo modo, quindi facendosi coraggio disse: - Torniamo a casa presto oggi. Ti preparerò la cena-
-Sai cucinare?-  chiese Chanyeol stupito.
-Nonna halmeoni la scorsa settimana mi ha insegnato a cucinare qualche piatto. Potrei non essere bravo come lei, ma ecco..- Baekhyun giocherellò con il bordo della  maglietta –ti va bene?-
-Yeah-

Chanyeol disse di si e con quella sillaba tutto divenne perfetto. Era sciocco come Baekhyun non vedeva l’ora che la giornata finisse. Doveva solo sperare di non incasinare nulla.





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Avete presente quando vi ritrovate a fischiettare un motivetto felice e non riuscite a fare a meno di muovere la testa  e i piedi a ritmo? Beh, Junmyeon stava facendo esattamente quello all’interno dell’ascensore, mentre saliva su, verso l’ufficio di Chanyeol. Il party ufficiale per il lancio della collaborazione sarebbe stato tra una settimana e tutto stava andando liscio. La stampa, i fans e gli stessi artisti erano ultra eccitati. Aveva appena saputo che da un sondaggio recentemente svolto era emerso che il debutto di Lu Han e Kyungsoo era l’evento più atteso dell’anno.

Era eccitato e su di giri, non vedeva l’ora di riferire la news a Chanyeol, per questo stava praticamente ballando a tutti gli effetti. Ma, ovviamente, la regola dice che tutti i momenti imbarazzanti debbano avere uno spettatore e così fu, dato che proprio durante un particolare movimento di bacino, le porte dell’ascensore si aprirono, rivelando il Diabolico Manager. Junmyeon si ricompose in fretta e si aggiustò la cravatta, facendo finta che niente fosse successo.

Ma il ghigno sul volto di Zhang YiXing provava il contrario. Con grande irritazione, Junmyeon vide il manager allontanarsi da lui e appoggiarsi sull’altra parete dell’ascensore. Come se lui fosse… come se lui avesse…
YiXing probabilmente notò la sua espressione attraverso il riflesso delle pareti a specchio, perché sogghignò ancora di più prima di parlare.
-Scusa, non volevo essere infettato dalla tuastranezza- disse con un cenno verso l’EVP –oh, non lasciare che la mia presenza ti fermi. C’è ancora spazio in ascensore. Continua pure-
Vai  a spiaccicarti la faccia al muro.

L’ascensore continuava a salire e c’era un pesante silenzio tra i due, la tensione nell’aria era così spessa che la si sarebbe potuta tagliare con un coltello. Per non restare ulteriormente in silenzio, Junmyeon proruppe:
-Quindi.. il party per la collaborazione è il prossimo sabato-
YiXing gli lanciò un’occhiata. –Lo so-
-Yeah-
Silenzio.
-Lu Han è pronto, non è vero?-  chiese il ragazzo più basso, gli occhi incollati al pavimento.
-Lui è sempre pronto. Dovrei chiederlo io di Kyungsoo..-
-Kyungsoo è una superstar. Ovviamente è pronto-
Di nuovo silenzio.
-Quindi.. il party inizia alle 19.00..-disse Junmyeon nello stesso momento in cui le porte dell’ascensore si aprirono al 12esimo piano, la fermata di YiXing. Prontamente, chiuse la bocca perché non era certo di quello che voleva dire.

L’EM scese e, senza voltarsi indietro,  disse:  -Dato che ci tieni tanto che io sia il tuo accompagnatore per il party, vieni a prendermi da me alle sei- e poi si allontanò.
-Non intendevo.. no!- Ma YiXing era già sparito.

Junmyeon incrociò le braccia, disperato.Non mi ha nemmeno detto dove vive.






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Lu Han era arrivato in ritardo alle prove, perciò restò più a lungo, mentre Kyungsoo stava già tornando a casa. Era stanco, ma il debut stage si faceva sempre più vicino e questi giorni doveva allenarsi il doppio. Kyungsoo si recava alla KSE alle 5 del mattino, ma continuava a fare pratica anche nel suo mini studio di registrazione a casa.
Era ansioso di esibirsi con Lu Han e dimostrare alla gente quanto avevano faticato e lavorato sodo nelle ultime tre settimane. Ma era eccitato il doppio perché questa volta ci sarebbe stato Jongin. Lo rendeva  nervoso, ma non poteva dire che non lo desiderasse.

Ogni volta in cui non stava pensando alla collaborazione, i suoi pensieri erano tutti su Jongin. Si era davvero sentito profondamente toccato dal fatto che Jongin avesse assistito alla sua performance la scorsa settimana. Forse il suo amico non avrebbe mai provato lo stesso, ma Kyungsoo aveva già accettato di amare Jongin e che non avrebbe mai smesso di farlo.

Kyungsoo raggiunse l’uscita, ancora pensando a Jongin, e fu inaspettato quando vide il suo migliore amico all’ingresso, che rideva con un ragazzo adorabile e più basso. Dalle tazze che stavano tenendo in mano, capì che venivano dal bar di fronte alla KSE. Vide Jongin poggiare per scherzo la sua tazza sulla testa del ragazzo più basso, mentre l’altro esclamava in segno di protesta. Il ragazzo dai capelli più scuri sorrise al piccoletto e Kyungsoo sentì qualcosa di tremendo crescergli nel petto, si sentiva soffocare. Perché quello non era un sorriso qualsiasi. Era ovvio che Jongin teneva al ragazzo.

Fece un passo indietro e poi un altro ancora, prima di correre via, correre finché non fu lontano da loro. Si ritrovò all’ultimo piano, nel posto in cui poteva trovare sollievo. Kyungsoo nemmeno bussò e doveva essere sconvolto, perché Chanyeol scattò in piedi e andò verso di lui.

-Kyungsoo? Che hai?-  chiese il suo migliore amico, preoccupato.
Giusto, Chanyeol era il suo migliore amico, il suo conforto, il suo sostegno. Kyungsoo si gettò tra le sue braccia e seppellì il volto nel suo petto, lasciando che il cuore regolare dell’altro calmasse il suo ritmo impazzito.
-Hey, che succede?- mormorò Chanyeol contro i capelli soffici di Kyungsoo. Ma lui non poteva rispondere, la sua voce non usciva dalla gola, quindi scosse solamente la testa, sapendo che Chanyeol avrebbe capito in qualche modo. Kyungsoo lo sentì accarezzargli la schiena.
-Vuoi che resti con te?-
Kyungsoo annuì e chiuse gli occhi, cercando di scacciare l’immagine di Jongin innamorato di qualcun altro.






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-Ecco, c’è del kimchi e sono sicuro che halmeoni abbia qualche verdura nel frigorifero. Dovrebbe bastare, credo- disse Baekhyun, parlando con sé stesso, mentre aspettava che Chanyeol venisse a prenderlo al solito posto. Si sentiva ultra ansioso e si chiese perché mai si fosse offerto di cucinare. Nel migliore dei casi, a Chanyeol sarebbe venuta un’indigestione e sarebbe stato più scontroso del solito. Nel peggiore dei casi, Potato-ahjussi sarebbe morto avvelenato.

Non era certo di come avrebbe fatto, ma Baekhyun non si sarebbe tirato indietro, perché così avrebbe almeno potuto fingere per un momento di stare insieme a lui, che fossero innamorati e che avessero mangiato insieme una cenetta fatta in casa, proprio come una normale coppia. Poteva far finta che, alla fine della cena, Chanyeol si sarebbe chinato verso di lui, sussurrandogli cose dolci all’orecchio. Dicendogli che amava la sua cucina e che non si sarebbe mai stancato di Baekhyun.

Rise per quanto stava diventando assurdo. Sto impazzendo, pensò. La sua testa si voltò a destra, quando sentì una macchina avvicinarsi. Ma non era Joey. Eppure la cabriolet rossa gli era familiare.
-Zitao!-
L’assistente di Chanyeol lo salutò con un cenno, prima di frenare e fermarsi accanto a Baekhyun.
-Salta su-
-Oh, ma Chanyeol..-
-Riguardo quello. Il Boss mi ha detto di venirti a prendere e di portarti a casa. Ha detto che ha qualcosa di molto importante da fare, ma che farà in fretta- Zitao aprì lo sportello per lui.
Baekhyun pensò che fosse meglio così. Almeno Chanyeol non avrebbe dovuto essere testimone del casino che probabilmente avrebbe combinato in cucina. Fu un viaggio veloce, Baekhyun ringraziò Zitao e salì nell’appartamento.

Impiegò due ore e ne uscì con i nervi a pezzi, ma Baekhyun riuscì finalmente a posizionare l’ultimo piatto sul tavolo. Non poté fare a meno di sorridere orgoglioso, davanti al suo lavoro. Aveva creato tutto da solo un pasto completo. Si tolse il grembiule di halmeoni e iniziò a pulire, così a Chanyeol non sarebbe sceso un colpo al suo arrivo.

Erano le 21.00 e Baekhyun faceva avanti e indietro davanti alla porta d’ingresso, pensando che l’impegno di Chanyeol doveva essere davvero importante, se lo stava trattenendo così a lungo.

Un’ora dopo, Baekhyun stava sistemando il tavolo per l’ennesima volta, accertandosi che tutto fosse perfetto e al posto giusto, sorridendo alla vista delle tazze che aveva preparato, sperando che  Chanyeol non notasse che fossero un paio abbinate.

Alle dieci, Baekhyun stava riscaldando la carne al microonde, sicuro che Chanyeol sarebbe stato a casa a momenti e non volendo che la patata trovasse la cena fredda sul tavolo.

Un’ora dopo, l’orologio segnava le 11, e Baekhyun iniziò a trasferire la zuppa di kimchi in un contenitore di plastica, insieme agli altri piatti, sospirando per il disappunto quando li mise in frigorifero. Tutto intoccato e non mangiato.

50 minuti dopo, era steso sul divano abbracciandosi le ginocchia e indossando come al solito il pigiama rosa di Chanyeol. Stava combattendo contro le palpebre che gli si chiudevano, aspettando ancora che Chanyeol tornasse a casa, quando sentì la porta di casa aprirsi. I passi di Chanyeol si fecero più vicini. Le luci erano spente e aveva mezza idea di spaventare la patata, solo per vendicarsi per la lunga attesa.
Ma non ne ebbe l’occasione perché le luci si accesero e sentì Chanyeol parlare al telefono.

-Si, sono arrivato a casa. Ma sei sicuro di stare bene ora? Posso tornare indietro se vuoi.. okay, okay. Riposati. Ci vediamo domani, Kyungsoo. Buonanotte-

Baekhyun lo sapeva. Nel profondo del suo cuore, sapeva che l’importante affare di Chanyeol era Kyungsoo.  Ma saperlo, non evitava che facesse così male. Chiuse gli occhi e si strinse più forte le ginocchia.

Fu qualche secondo dopo la mezzanotte che le lacrime cominciarono a scendere.







************
Mini Angolo della Traduttrice:

Lo so ;A; Vi ricordo che non sono l’autrice, ha distrutto pure me ;A; Soffriamo insieme ç^ç



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Capitolo 19
*** I'll Try To Make It Better (Part I) ***





Prima di lasciarlo andare, Chanyeol strinse Kyungsoo un’ultima volta.  Fece un passo indietro e si sentì affranto, guardando Kyungsoo poggiarsi stancamente allo stipite della porta.
-Grazie, Chanyeol- disse Kyungsoo con un sorriso, ma Chanyeol riusciva a vedere che non era uno dei suoi soliti sorrisi allegri. Gli accarezzò i capelli dolcemente, prima di allontanarsi e poi guardare indietro un’ultima volta per vedere il ragazzo che lo stava salutando.

Salì in macchina e si lasciò andare sul sedile con un profondo sospiro. Riusciva a vedere la luce in camera di Kyungsoo, dato che era parcheggiato davanti a casa sua. Chanyeol aspettò che la luce si spegnesse, prima di partire verso casa. L’orologio sul cruscotto indicava che mancava mezz’ora alla mezzanotte. Era stato con Kyungsoo dalle 5 del pomeriggio, ma Chanyeol non pensava che le ore passate insieme fossero state sufficienti per alleviare i problemi dell’amico.

Era stato sorpreso quando aveva visto il suo migliore amico entrare in ufficio, quando il suo amico gli era corso incontro e lo aveva abbracciato. Perché, onestamente, era una cosa mai successa prima. Non quando c’era Jongin in circolazione. Loro tre erano migliori amici, ma, ogni volta che Kyungsoo aveva bisogno di sfogarsi e parlare con qualcuno, andava sempre prima da Jongin. Chanyeol era sempre la seconda scelta.

Poi era diventato il primo, quando Jongin se n’era andato e lui era l’unico rimasto. Non se la prendeva, perché era sempre stato così. Chanyeol sapeva che c’era sempre stato un legame diverso tra suo cugino e Kyungsoo (loro erano proprio migliorimigliori amici), quindi sperava di poter essere qualcosa di più per Kyungsoo. Sperava che Kyungsoo si innamorasse di lui, perché Chanyeol aveva trascorso gran parte della sua vita con ben più di una semplice cotta per lui.

Quindi, era una brutta cosa? Si chiese Chanyeol. Era una brutta cosa che, nonostante Kyungsoo fosse evidentemente triste e angosciato, lui fosse felice? Era toccato dal fatto che il suo amico fosse andato da lui, Park Chanyeol la seconda scelta, l’ultimo a sapere le cose. Non era andato da Jongin, era andato da lui.
Anche se non sapeva perché, Chanyeol si sentiva importante e indispensabile. Quello che aveva sempre desiderato era che Kyungsoo avesse bisogno di lui.

Aveva fatto del suo meglio per sollevare l’umore a Kyungsoo. Chanyeol lo aveva portato a casa e aveva aspettato che Kyungsoo si sfogasse con lui. Mentre aspettava, era diventato il Park Chanyeol che nessuno aveva visto da anni. Aveva provato a scherzare, stuzzicare e distrarre Kyungsoo dai pensieri negativi che lo stavano distruggendo. Aveva parlato, parlato e parlato ininterrottamente di ogni cosa, banale o irrilevante che fosse. Il suo cuore si alleggerì quando l’amico sorrise alla vista di Chanyeol che mutilava le verdure con il coltello da cucina, mentre lui mescolava la zuppa nella pentola.

 

Ci fu un momento, tuttavia, in cui Chanyeol sentì come se stesse dimenticando qualcosa, ma poi lasciò perdere, dato che non riusciva a ricordare cosa fosse, troppo distratto dalla confortante vista di Kyungsoo in jeans e maglietta in cotone. Fu una bella cena, durante la quale Kyungsoo sorrise spesso e addirittura rise, quando addentò una carota tagliata male, dicendo che somigliava ad una strana tromba.
Chanyeol si aspettava ancora che l’amico gli confidasse il suo problema, ma Kyungsoo restava in silenzio, così continuò a chiacchierare un altro po’.

Erano rimasti seduti sul divano del soggiorno a bere cioccolata calda. Era estate, ma a Kyungsoo piaceva la cioccolata, specialmente il budino al cioccolato. Chanyeol lo aveva sempre saputo.
Si era sentito sollevato quando, dopo qualche momento, Kyungsoo aveva iniziato a parlare. Aveva raccontato a Chanyeol di come andavano gli allenamenti con Lu Han, di come fosse un po’ in ansia per il party la settimana prossima e di come Chanyeol non avesse mai più dovuto metter piede in cucina. Kyungsoo rideva. Chanyeol continuava ad aspettare. Ma il motivo dell’infelicità di Kyungsoo non venne mai rivelato.

Era tornato a casa e stava parcheggiando Joey, quando Chanyeol realizzò che ancora non sapeva quale fosse il problema di Kyungsoo. Lo colpì il fatto che non avesse chiesto il perché e avesse solamente aspettato. Perché in qualche modosentiva che la risposta sarebbe stata dolorosa,  l’unica cosa di cui non avevano parlato ma che era l’unica cosa importante.
I suoi passi erano pesanti, mentre camminava verso l’ascensore, la mente ancora occupata da quello che era successo quel giorno. Entrò nel suo appartamento e fu sorpreso quando il cellulare vibrò. Era una chiamata da Kyungsoo.

-Hey, va tutto bene?-
Entrò in soggiorno e accese la luce.
-Si. Volevo solo essere certo che fossi arrivato a casa sano e salvo- rispose l’amico.
-Si, sono tornato a casa sano e salvo. Ma sei sicuro di stare bene ora? Se vuoi posso tornare indietro..-
-Sto bene. Non preoccuparti per me. Grazie per essere rimasto prima-
-Okay, okay. Vai a riposare. Ci vediamo domani, Kyungsoo. Buonanotte-
La chiamata finì e Chanyeol notò quanto Kyungsoo gli si fosse avvicinato. Sentiva che era giunto il momento perfetto per farlo suo. Allora cos’era che lo stava trattenendo?

Proprio allora, sentì un movimento alla sua destra e fu stupito di vedere Baekhyun coricato sul divano, la faccia nascosta tra le ginocchia. Si avvicinò e s’inginocchiò davanti a lui.
-Baekhyun?-
Nessuna risposta. Perché il cucciolo stava dormendo lì? Stava aspettando di nuovo che Chanyeol tornasse a casa?
-E’ così?-
Sarebbe stata una bugia, dire che il pensiero non aveva scaldato il cuore di Chanyeol. Si ritrovò nuovamente ad accarezzare la testa di Baekhyun, ma dovette ritrarre la mano perché il ragazzo sussultò nel sonno.
Non riusciva a vedere il suo volto, perché era nascosto tra le sue ginocchia, ed era triste perché per qualche motivo avrebbe voluto vederlo. Era mezzanotte ed erano passate più di otto ore dall’ultima volta che aveva visto Baekhyun.

Scattò in piedi, perché era tardi e perché si stava nuovamente sentendo strano … come sempre … ogni volta che si trovava con il ragazzo più basso. Andò in cucina a prendere da bere, dato che la sentiva la faccia bruciare e la gola secca. E no, non aveva pensato alla regola numero uno e lui non gli era mancato. Era semplicemente assurdo. Era innamorato di Kyungsoo, non se lo era appena detto?

Aprì la porta del frigo per prendere una bottiglia d’acqua e notò un paio di contenitori in plastica disposti ordinatamente sui ripiani. Per caso Nonna era passata quel pomeriggio per cucinare? Corrugò la fronte mentre pensava. Era insolito. L’anziana donna andava sempre ogni mattina; non sarebbe passata nell’appartamento di sera dato che sarebbe comunque venuta la mattina dopo. Scrollò le spalle e chiuse lo sportello. Si ricordò la cena con Kyungsoo e sorrise, perché anche se lui era un disastro, il suo amico era un grande cuoco. Chanyeol sapeva che era stata Nonna ad insegnare a Kyungsoo quando erano insieme (quando era lei a cucinare per lui, Kyungsoo e Jongin).

Dubitava che Baekhyun fosse bravo a cucinare quanto Kyungsoo, anche se Nonna aveva insegnato pure a lui.
Chanyeol per poco non si fece sfuggire la bottiglia di mano.

“Andiamo a casa presto oggi. Ti preparerò la cena”.

Aprì di nuovo il frigorifero e sentì la colpa sopraffarlo, quando i suoi occhi si posarono sui contenitori in plastica. Ne prese uno e lo aprì, trovandovi all’interno uno dei suoi piatti preferiti. Dannazione, Park Chanyeol. Lo mise al suo posto e ne prese un altro. Zuppa di Kimchi. Un altro dei suoi piatti preferiti. Dannazione, dannazione, dannazione.

Chiuse lo sportello e vi si accasciò contro. Baekhyun. Come aveva potuto dimenticarlo? Si sentì tremendamente in colpa, ricordando che il cucciolo lo aveva aspettato tutta la notte e aveva cucinato per lui.

Ma lo aveva fatto per Kyungsoo. Certamente Baekhyun avrebbe capito, sapeva che gli piaceva Kyungsoo. E non era che lui fosse obbligato a tornare presto a casa perché Baekhyun cucinava per lui, vero?

Si, Chanyeol, continua a ripetertelo. Voleva di nuovo sbattersi la testa al muro. A questo punto non sapeva nemmeno con chi prendersela. Con Baekhyun che lo stava facendo impazzire o con sé stesso che permetteva che il cucciolo gli facesse quell’effetto. Non gli piaceva per niente. Marciò verso il soggiorno, con tutta l’intenzione di svegliare il ragazzo e chiedergli il perché, perché lo stesse confondendo in quel modo atroce. Ma si fermò non appena vide il cucciolo, addormentato sul divano. E all’improvviso, tutta la frustrazione svanì. Restò lì in piedi e tutto quello che riuscì a pensare fu “Mi dispiace Baekhyun”.






************************


 

 

Nonna halmeoni  fece più volte scivolare lo sguardo da Chanyeol, che sembrava teso, a Baekhyun, che sembrava depresso. Vide Chanyeol lanciare un’occhiata preoccupata a Baekhyun, che teneva gli occhi incollati sul piatto. Erano entrambi silenziosi e rispondevano solo a monosillabi alle sue domande.

Di solito, a quell’ora del mattino, lei e Baekhyun stavano già discutendo del terzo o quarto argomento del giorno, mentre Chanyeol  cercava per la diciassettesima volta di attirare l’attenzione dell’altro ragazzo.
Trovava davvero adorabile il modo in cui Chanyeol li interrompeva e il modo in cui i suoi occhi si accendevano quando Baekhyun si distraeva e gli riservava un sorriso. Pensava che fosse dolce il fatto che Chanyeol diventasse geloso quando l’attenzione di Baekhyun non era concentrata su di lui e il modo in cui Baekhyun s’ illuminava quando battibeccava con Chanyeol.

Due persone non potevano essere più innamorate. Perciò era sconcertante il modo strano in cui si stavano comportando quella mattina. Che c’è che non va con questi due? Dio santo, non avranno mica litigato?
Li guardò preoccupata.

-La colazione è deliziosa, halmeoni. Grazie- disse Baekhyun. Sorrideva, ma Nonna notò che non era un sorriso che raggiugeva gli occhi.
-Ovvio, sono la migliore cuoca in circolazione- scherzò – oh, ho visto il cibo in frigo. Hai provato a cucinare i piatti che ti ho insegnato la settimana scorsa?-
Ci fu silenzio dopo la domanda e la donna si chiese perché improvvisamente l’atmosfera fosse così tesa.
Chanyeol stava fissando Baekhyun, il quale annuì solamente, prima di abbassare di nuovo lo sguardo sul piatto.
-E’ fantastico, caro- si rivolse al ragazzo biondo- dimmi Chanyeol, come ha cucinato il nostro piccolo Baekhyunnie? E’ stato bravo?-
-Io..- iniziò Chanyeol, ma poi si fermò e chiuse le labbra.

Nonna si accigliò e si alzò per andare a prendere uno dei contenitori dal frigo. Tornò, lo aprì ed esclamò dopo aver assaggiato uno dei piatti preparati da Baekhyun. –E’ assolutamente delizioso- disse a Baekhyun. Il ragazzo le sorrise timidamente –Ma perché ne è avanzato  così tanto? Vergognati, Park Chanyeol. Se il tuo ragazzo cucina per te in questo modo, dovresti almeno impegnarti e spazzolare tutto in una volta!-
Nonna vide Chanyeol arrossire senza dire una parola.
-Se non riesci ad apprezzare cibo buono come questo, allora lo prenderò io, così tua nonna ed io potremo gustarcelo-
Chanyeol sembrava sul punto di dire qualcosa, ma Baekhyun lo anticipò –Va bene, halmeoni. Ma il cibo non è così buono- Si alzò dal tavolo –devo andare a prepararmi. Grazie di nuovo per la colazione, halmeoni-

La donna lo guardò allontanarsi, prima di voltarsi e guardare accigliata Chanyeol.
-E tu che hai da dire a proposito?-
-Non ho fatto niente- si difese Chanyeol.
-Non so cosa sia successo tra voi due. Ieri mattina era tutto perfettamente normale- Nonna continuò a traferire i contenitori sul tavolo. Li stava imbustando tutti per portarli alla villa e vantarsi con Mrs. Park di quanto fosse bravo a cucinare Baekhyun. Stava per finire, quando Chanyeol la bloccò, prendendole il contenitore che aveva in mano.

-La zuppa di kimchi no- disse.
Nonna si trattenne a stento dal sorridere, dinnanzi alla sua espressione testarda. –Okay- disse. Dopo aver finito, abbracciò Chanyeol.
-Ora vado. Di qualunque cosa si tratti… vedi di sistemarla, Chanyeol-





***********************





-No, seriamente- mormorò Tao sottovoce, quando intravide nello specchietto la Porche bianca tirata a lucido. Quel ragazzo lo stava seguendo sin dal loro ultimo incontro e non stava nemmeno tentando di nasconderlo. Chi userebbe una macchina bianca per stalkerare una persona? –Non ne ho voglia, è troppo presto per questo-
Premette l’acceleratore e, ovviamente, anche il suo inseguitore fece altrettanto.
-Che cosa vuole?- Cambiò marcia e accelerò di nuovo. Si allontanò sempre di più, la distanza tra loro due crebbe finché l’altro non fu solo un puntino in lontananza.
-Più tardi- disse in modo compiaciuto.






*************************






Il viaggio era troppo silenzioso e Chanyeol si sentiva a dir poco a disagio. Baekhyun non gli aveva rivolto la parola per tutta la mattina, eccetto quando lo aveva salutato quando si erano incontrati in cucina. Si supponeva che il cucciolo parlasse tutto il tempo, sorridendo come non mai e facendo impazzire Chanyeol.

Stavano andando a lavoro, il cucciolo era seduto affianco a lui, sul sedile del passeggero, e guardava fuori dal finestrino, non prestandogli alcuna attenzione. Ora fu lui quello ad accigliarsi. Park Chanyeol non avrebbe dovuto essere ignorato. Anche se Park Chanyeol era uno stupido idiota che si era dimenticato che sarebbe dovuto essere a casa presto la notte scorsa.

-Ya- Chanyeol sobbalzò al suono della propria voce, perché sembrava troppo alta all’interno della macchina. Baekhyun si voltò e lo guardò con aria interrogativa.
Park Chanyeol, ora che hai attirato la sua attenzione cosa farai? Si schiarì la gola, temporeggiando perché non sapeva cosa dire. Doveva scusarsi? Ma solo l’idea di dire “Scusa”, lo faceva soffocare.
-Ya- ripetè.
-Si?- chiese Baekhyun.
-Penso che dovrei chiamare nonna e avvertirla riguardo il cibo-
-Perché?-
-Beh, l’hai cucinato tu, quindi probabilmente rischia l’avvelenamento o qualcosa del genere- rise, ma poi si bloccò quando vide l’espressione ferita di Baekhyun –stavo.. stavo solo scherzando- concluse in modo poco convincente.
-Okay- Baekhyun fece un piccolo sorriso, prima di voltare di nuovo la testa. Dannazione, Park Chanyeol.

Restarono in silenzio per il resto del viaggio. Si tese leggermente, quando varcarono il cancello della KSE, conscio del fatto che gli altri potevano vederli insieme. Non voleva che gli altri pensassero che Baekhyun avesse ottenuto il lavoro solo grazie a lui. Chanyeol si sentì sollevato, quando raggiunsero il parcheggio. Il cucciolo stava per scendere dall’auto. –Baekhyun- lo chiamò.  Baekhyun lo guardò nuovamente e lui si sentì perso. Avrebbe voluto dire “mi dispiace”, ma tutto quello che uscì dalla sua bocca fu –Lavora sodo-

Chanyeol lasciò cadere la testa sul volante quando Baekhyun se ne andò. Lavora sodo. Lavora sodo?!

Di qualunque cosa si tratti.. vedi di sistemarla, Chanyeol.

Dannazione. Come poteva sistemare le cose se aveva bisogno di sistemare anche sé stesso?







***********************

 




Salve, Starlings! Questo è il telefono di Kyungsoo. Potrei essere impegnato o non a casa al momento, ma se lasciate un messaggio, vi richiamerò presto!

Beep.


Sono Jongin. Ho chiamato ieri, ma tu non hai risposto. Ho provato a chiamarti anche al cellulare. Hai ricevuto i miei messaggi? Chiamami.

Beep.

 




 
 
***********************







Non era facile crescere con tutti quanti che pensavano che tuo padre fosse un boss della mafia, perché tutti avrebbero pensato che tu fossi l’erede della mafia, specialmente se eri l’unico figlio del boss. Kris Wu era veramente l’erede di una grande compagnia e di un conto bancario praticamente illimitato, ma non era il figlio di un boss della mafia. Innanzitutto, non erano italiani. Erano cinesi e anche se suo padre era uno squalo, la loro compagnia di prestiti era in regola. Kris era sicuro che suo padre non aveva mai ammazzato nessuno. Il CEO Wu era un bastardo senza cuore e senza scrupoli, ma decisamente non era un assassino.

Aveva tentato di sfuggire da quell’immagine che aveva addosso fin dalla nascita, (aveva persino cambiato nome da Yifan a Kris quando si erano trasferiti a Seoul) ma non aveva mai funzionato. Ogni volta che veniva proferito il cognome Wu, a tutti tremavano le gambe e tutti distoglievano lo sguardo. Come sua madre, Dio benedica la sua anima, lui non aveva voluto aver niente a che fare con gli affari di suo padre, quindi si era laureato in Psicologia… con un master in Business Administration. Anche se aveva provato a resistere, il suo cervello aveva un fiuto per gli affari troppo acuto, come quello di suo padre.

La differenza è che lui non faceva nulla di nemmeno lontanamente illegale. Kris conduceva la sua azienda per conto suo. Ma, occasionalmente, metteva il naso nelle faccende di suo padre e cercava di contenerlo e sistemare le cose. Ecco come era finito invischiato nel caso di Baekhyun. L’interesse imposto da suo padre, aveva scandalizzato Kris. I Byun avevano fatto un ottimo lavoro, continuando a pagare i prestiti regolarmente e, se non fossero morti, li avrebbero estinti nel giro di 6 anni.

Ma i prestiti non erano stati ripagati del tutto ed erano gravati sulle spalle di Baekhyun. Era stata un’idea di Kris quella di far lavorare Baekhyun per loro, anzi per lui, per ripagare il debito ed evitare che suo padre gli stesse col fiato sul collo, ma Mr.Wu voleva che il ragazzo lavorasse per lui. Kris non sapeva che suo padre aveva già tentato una volta di rapire il ragazzo, non finché non se ne occupò personalmente.

Tuttavia, trovò intrigante che Baekhyun non fosse solo e indifeso come pensavano e che fosse protetto da qualcuno con abbastanza potere e influenza per assumere il bodyguard dai capelli neri che aveva dato una lezione ai suoi uomini.

Non aveva mai visto nessuno come Huang Zitao. Escludendo il fatto che aveva battuto i suoi uomini con naturalezza estrema e usando solo una mano (dato che l’altra era occupata a reggere la ciotola di ramen), c’era qualcosa nello sguardo di quel ragazzo e nel modo in cui si comportava che lo rendeva irresistibilmente attraente agli occhi di Kris. Aveva immediatamente detto a suo padre che si sarebbe occupato di persona di tutta la faccenda di Byun Baekhyun e si era ritrovato a seguire Zitao con la sua macchina bianca. Ora si era trasformato più o meno in uno stalker e aveva imparato le abitudini del ragazzo (e soprattutto il suo nome). Era divertente e avrebbe riso, se Huang Zitao non lo avesse seminato, lasciando in una nuvola di polvere dietro sé. Per fortuna, la macchina del ragazzo era rossa, perciò fu facile individuarla di nuovo.

La strada in cui Zitao svoltò gli era familiare ed era molto affollata. Avanzava a passo di lumaca, dato che la strada era invaso da pedoni e ai lati vi erano dozzine e dozzine di bancarelle. Un attimo. Aveva appena seguito il ragazzo fino ad un mercatino? Kris fu costretto a parcheggiare l’auto nelle vicinanze, dato che non riusciva ad avanzare. Notò la cabriolet rossa parcheggiata, quindi significava che anche Zitao era a piedi.

Kris era grato di aver preso da sua madre non solo il bell’aspetto (ecco perché le persone lo stavano fissando), ma anche l’altezza. Sovrastava gran parte della folla ed era contento del fatto che anche l’altro ragazzo fosse così alto, così sarebbe stato facile da trovare. Anche se gli iniziò a venire qualche dubbio, dopo che passarono trenta minuti senza alcuna traccia del ragazzo. Capelli neri, giacca nera, cantilenò nella sua testa. Capelli neri, giacca nera, capelli neri, giacca…eccolo!

Velocemente, gli andò dietro, ma, che diamine, lo perse di nuovo. Kris si guardò attorno e vide che aveva svoltato in una strada meno affollata. Stava tornando indietro da dove era venuto, quando si sentì afferrare e improvvisamente si ritrovò in un vicolo, faccia al muro. Beh, questa situazione era decisamente familiare.

-Perché mi stai seguendo?-
Kris si sentì afferrare per i capelli sulla nuca e un respiro caldo sul collo.
-Ciao anche a te- rispose, solo per finire col gemere dal dolore, dato che fu sbattuto nuovamente contro il muro.
-Ti ho fatto una domanda- Zitao si avvicinò e a Kris sarebbe piaciuta la posizione, se non fosse per il braccio girato dietro la schiena. E faceva male.
-Questo è un paese libero- rispose con un’alzata di spalle, o meglio quella che voleva essere un’alzata di spalle, ma che in realtà fu solo un piccolo movimento dato che la presa di Huang Zitao era davvero salda.
-Ci siamo messi d’accordo per incontrarci ogni due settimane per i pagamenti. Oltre a quello, non devo vederti. Intesi? Altrimenti di te non rimarrà niente su cui la tua famiglia potrà piangere, dopo che avrò finito con te- lo minacciò il ragazzo.

In qualche modo, di tutto quello che Zitao aveva detto gli entrò in testa solo la parte “dopo che avrò finito con te” e Kris pensò che gli sarebbe davvero piaciuto che il ragazzo gli facesse qualcosa e viceversa. Stava per dare una risposta maliziosa, quando sentirono un’esclamazione e videro una coppia con gli occhi fissi su lui e Zitao. Sentì il ragazzo dietro di lui arretrare e colse quest’occasione per voltarsi e stringerlo al petto, prima di sogghignare verso gli spettatori. La coppietta fece una smorfia e Zitao si tese, accorgendosi della situazione. Si allontanò bruscamente da Kris, quando gli estranei si allontanarono.
-Tu vuoi proprio morire, vero?- l’altro ragazzo gli lanciò un’occhiataccia –smettila di seguirmi- disse Zitao e fece per andarsene.

Kris si disse che dato che ormai aveva iniziato tutto questo, doveva continuare e vedere dove andava a finire (sperando non sei metri sotto terra), perciò raggiunse il ragazzo dai capelli neri e lo trattenne per un braccio. Ormai erano nella strada principale e, anche se Zitao avrebbe potuto metterlo al tappeto, vide che esitava a farlo in pubblico, non volendo fare una scenata.
-Cosa vuoi?- chiese Zitao a denti stretti, cercando di liberarsi dalla sua presa.
-Esci con me-
-Toglimi le mani di dosso-
Invece, Kris lo attirò più vicino a sé e si chinò verso di lui –No-
-Sei pazzo-

Il ragazzo biondo questa volta alzò le spalle per davvero.
-Beh, mi piaci, quindi probabilmente lo sono-
Dimostrando finalmente di non essere un rammollito , aumentò la stretta e si trascinò dietro il ragazzo. –Andiamo-





*****************







Byun Baekhyun, smettila di tenere il broncio.

Baekhyun si lasciò andare sullo schienale della sedia in ufficio. Perché si sentiva così triste? Si era detto di non farsi aspettative. Se lo era ripetuto ogni minuto di ogni giorno. Chanyeol era innamorato di Kyungsoo e per la patata lui era solamente un cucciolo randagio che stava abitando temporaneamente da lui.  Non aveva il diritto di sentirsi in quel modo.

Chanyeol non era obbligato a tornare a casa presto e a mangiare quello che lui cucinava. Poco importava se Baekhyun si fosse impegnato tanto e ci avesse impiegato due ore. Si trattava di Kyungsoo e pensò che se fosse stato al posto di Chanyeol, avrebbe fatto lo stesso.

Smettila di prenderti in giro, Baekhyun. Sai benissimo che se Kyungsoo ti avesse invitato a cena ti sarebbe venuto un attacco di cuore, ma se avessi saputo che Chanyeol ti stava aspettando a casa, saresti corso da lui.  Mise il broncio. Era tutto vero. Ma non cambiava il fatto che lui fosse solo Byun Baekhyun e che probabilmente Chanyeol aveva persino dimenticato dell’impegno preso con lui per cena. Non aveva nemmeno detto una parola quel mattino durante la colazione e nemmeno in macchina. Chanyeol se n’era semplicemente dimenticato e il suo cuore doveva solo mettersi in pace e smetterla di fare male, okay?

Inoltre, aveva aspettato tutto il giorno ed era ora di pranzo, ma non gli era arrivato nessun ordine dall’ Ice Tower del diciassettesimo piano. Il Presidente Park era un tiranno altezzoso in ufficio, perciò Baekhyun si stava chiedendo perché si sentisse deluso dal fatto che Chanyeol non avesse chiesto di lui. Che patata complicata.

Proprio allora, la Team leader Shim apparve. –Mr.Byun, il Presidente Park vuole vederla nel suo ufficio ora-
In un istante, si sentì sollevato.
Mentre si avviava, si disse che doveva davvero piantarla con quell’aria imbronciata. Non era colpa di Chanyeol se amava Kyungsoo. Era colpa di Baekhyun che si era innamorato di Chanyeol.
Entrò nell’ufficio di Chanyeol dopo aver bussato alla porta e vide il ragazzo biondo dietro la scrivania. Fu confuso, notando che Chanyeol voleva che si avvicinasse.
-Mi hai chiamato?-
-Uh, si-

Il silenzio dopo la risposta fu certamente imbarazzante. Baekhyun si guardò i piedi e studiò le sue scarpe nere. Se ne avrebbe dovuto comprare un paio nuovo, non appena avrebbe ricevuto lo stipendio. Sentì Chanyeol schiarirsi la gola e sollevò lo sguardo.
-Ho bisogno che tu vada nel parcheggio e stia vicino a Joey. Non andare da nessun’altra parte, resta fermo lì-
-Come prego?- Era l’ordine più assurdo che aveva ricevuto dal Presidente finora.
-Mi hai sentito. Vai e rimani vicino a Joey-
-E..?-
-Fai come ti ho detto-

Baekhyun fu stupito di vedere Chanyeol giocherellare con le dita, nonostante il tono fermo della sua voce.
-Okay-  Se ne andò, ma non prima di aver lanciato un’ultima sconcertata occhiata a Chanyeol.
Arrivò al parcheggio e immediatamente trovò l’auto. Si fermò davanti a Joey, incerto su cosa Chanyeol gli avesse esattamente chiesto di fare.

-Certo che il tuo boss è strano- disse Baekhyun rivolto alla macchina, guardando il suo riflesso sulla carrozzeria splendente –suppongo che per il momento siamo solo tu ed io, huh?-
Baekhyun si guardò attorno: era solo in mezzo a tante macchine nel parcheggio.
-Joey, vuoi sentire una storia? Parla di una patata davvero scontrosa e con molti capelli. Chiamiamola Park Chanyeol…-







******************







Ciao, Starlings! Questo è il cellulare di Kyungsoo. Al momento sono occupato, ma se mi lasciate un messaggio, vi richiamerò appena posso. Grazie!

Beep.

Kyungsoo? Sono ancora Jongin.  Suppongo tu sia davvero occupato, eh? Non ti ho visto alla KSE. Io.. uh, volevo solo chiederti se hai ricevuto i miei messaggi.

Beep.






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Capitolo 20
*** I'll Try To Make It Better (Part II) ***


·        


Era giunto il momento della verità. Era venerdì, l’ultimo giorno del sondaggio. Minseok contò e ricontò più volte il numero degli stickers sulla sua lavagna. Decisamente una valanga di voti. Ridacchiò. Lanciò un’occhiata furtiva verso Jongdae, che stava ancora annotando i voti sulla sua lavagna. La sua fronte era aggrottata per la concentrazione. Perderai di brutto.

-Okay gente- disse l’EVP Kim, seduto a capo del tavolo –spero sia andato tutto bene per entrambi. Finalmente, oggi decideremo il colore della collaborazione. Spero che tutti accettino sportivamente la decisione, qualunque sia il risultato, d’accordo?-
Minseok e il presidente degli Starlings annuirono.
-Dunque, Jongdae-sshi, Minseok-sshi, mostratemi le vostre lavagne-
Entrambi si alzarono e girarono le lavagne, per permettere a tutti di vedere.
L’EVP si rivolse prima a Jongdae. –Il tuo risultato?-
Il ragazzo sembrava compiaciuto. -39 per gli Sweetest e 363 per gli Starlings!-
Ci fu un boato di applausi nel lato della stanza occupato dalle persone con le magliette gialle.
-Tu che mi dici, Minseok-ssi?-
Prese un profondo respiro prima di rispondere. – 41 per gli Starlings e 365 per gli Sweetest!-
Questa volta il boato fu nella parte della stanza occupata dai ragazzi con i lightstick rosa.

Junmyeon guardò entrambi i leaders. –Ottimi risultati. Sembra quasi… oh, lo è. E’ un pareggio-
-No, non può essere!- esclamarono all’unisono Minseok e Jongdae.
-404 per gli Starlings, 404 per gli Sweetest-
Ci furono boati di protesta da entrambe le parti. Non può essere, mugugnò Minseok tra sé e sé, tutto il tempo speso fuori è stato inutile??
-Dobbiamo fare di nuovo il conto!- disse Jongdae e ci fu un mormorio generale per decidere chi avrebbe dovuto farlo. L’EVP Kim e la sua segretaria ricontarono i voti, ma il risultato fu lo stesso.  404 voti per ciascuno.

-Suppongo sia necessario fare qualcosa per rompere il pareggio- disse Junmyeon – anche solo di un voto. Qualcuno non ha votato?-
I membri del fanclub non potevano votare, lo sapevano tutti. Minseok stava pensando dove potesse rimediare uno stick extra, quando un ragazzo alto e biondo entrò nella stanza. Non conosceva molte persone alla KSE, ma era certo che quello fosse Park Chanyeol, il presidente della KSE.
-Chanyeol-ssi-  Junmyeon salutò suo cugino –cosa ti porta qui?-
-Ho qualcosa di importante da fare. Ho bisogno che tu mi copra- rispose il ragazzo più alto.
-Dove stai andando?-
-In…  un posto importante. Non so se dopo tornerò  o meno. Se hai bisogno di parlarmi, basta che mi telefoni. Ora devo andare-
Junmyeon lo richiamò indietro –Ma pensavo che la riunione fosse oggi-
-L’ho spostata. Nel caso, chiamami o mandami un sms, okay?- rispose velocemente il ragazzo, evidentemente di fretta. I suoi occhi si spostarono sul tavolo. –Hyung, è il tuo thermos?-
-Si. Perché?-
Il ragazzo biondo tornò indietro e prese il thermos. –Lo prendo in prestito-
-Per cosa?- chiese l’EVP.
-Acqua calda. Per cos’altro?-

Park Chanyeol si voltò di nuovo, ma ecco che improvvisamente una lampadina si accese nel cervello di Minseok.
-Presidente Park!- fu sorpreso quando sentì la voce di Jongdae chiamarlo, nello stesso momento in cui lo fece lui. Oh, non osare. Velocemente, si avvicinò. –Presidente Park, solo qualche secondo. Servirebbe…-
-Presidente Park, lei è uno Starling, vero?- s’intromise Jongdae –abbiamo solo bisogno di un suo sticker..-
-Devo andare- li interruppe Chanyeol.
-Ma Presidente Park..-
- Presidente, per favore..-
-Giusto! Chanyeol-ssi, abbiamo bisogno di te per…-
-Okay. D’accordo. Bene. Di che si tratta?-

Kim Junmyeon gli mostrò una lavagna e gli porse uno sticker blu. –Mettilo semplicemente sul colore che preferisci. Sunshine Yellow o Bubblegum Pink-
Chanyeol afferrò lo sticker, lo schiaffò sulla lavagna e sparì. Minseok non si era nemmeno accorto di aver chiuso gli occhi. Lentamente gli aprì, spaventato di vedere dove avesse messo lo sticker. Rimase a bocca aperta quando vide il risultato.

Lo sticker blu era esattamente in mezzo alla lavagna, metà per ciascuna parte.

I suoi occhi cercarono Jongdae nello stesso istante in cui lui cercò i suoi. Minseok pensò che probabilmente aveva la stessa espressione sbigottita dell’altro presidente. Un altro momento di silenzio, continuavano a fissarsi, e poi accadde qualcosa di inaspettato.

Entrambi scoppiarono a ridere.







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Tao stava fissando quella grande mano che gli stava stringendo il braccio, pensando al modo più veloce ma più doloroso possibile per rompere quelle lunghe dita. Perché nessuno, nessuno, trascinava Zitao da nessuna parte. Questo pazzo ragazzo biondo pensava di essere il suo proprietario, portandolo qua e là, senza lasciarlo mai andare, nonostante i suoi tentativi di resistenza.

Doveva ammettere che per essere un ragazzo magro, Kris Wu era forte (giudicando dalla presa salda sul suo braccio). Non si aspettava che Kris potesse riuscire a sottometterlo, vista la facilità estrema in cui era riuscito a stenderlo al loro primo incontro.
Tao non si aspettava nemmeno di essere così remissivo. Il fatto era che Kris lo aveva interessato… portandolo nel posto in cui si trovavano. Anche se aveva un debole per gli orecchini, Tao non era mai stato in un posto del genere. Doveva concederglielo: sicuramente aveva bei gusti in fatto di gioielli. I suoi occhi si soffermarono su una teca dove erano disposte file di orecchini. Adocchiò quello dorato a forma di teschio, con una catenina che lo collegava ad un secondo pezzo, così da poterlo indossare nei sue due piercings nell’orecchio sinistro.

-Bello, non è vero?- sussurrò Kris vicino al suddetto orecchio e Tao s’irrigidì, perché era vicino, troppo vicino. Ignorò la domanda e osservò il ragazzo.
-Lo vuoi provare?- insistette il biondo e non diede nemmeno il tempo a Tao di rispondere, che aveva già chiesto all’assistente di mostrargli l’orecchino. Fu trascinato via di nuovo, davanti ad uno specchio, e poi sentì la calda mano di Kris toccargli l’orecchio. Tao arretrò di riflesso, pronto a spezzargli l’osso del braccio, ma si fermò quando vide Kris sorridergli. In quel momento sembrava quasi normale (però restava assurdamente bellissimo con la sua maglietta blu scuro, ma non era questo il punto), come se fosse solo un normale ragazzo che si godeva una giornata di shopping, come se non fosse Kris Wu, l’erede della Wu Enterprise e tutto il marcio che rappresentavano.

-Rilassati- disse il ragazzo più alto. E, sorprendentemente, Tao lo fece, cullato dal timbro profondo della voce dell’altro –lascia che te lo metta io-
Sentì nuovamente la sua mano sul suo orecchio e il freddo metallo dell’orecchino. –Okay, puoi guardare ora- Tao lo fece, guardandosi allo specchio. L’orecchino gli stava bene. Fortunatamente, Kris arretrò, lasciandogli lo spazio per respirare.

-Lo prendiamo- disse.
-Ottima scelta signore- rispose l’assistente del negozio.
Tao assottigliò lo sguardo.  –No-
-Ma è ovvio che ti piace-
-Se mai ne vorrò uno, lo comprerò io!-
-Ah sì?- disse Kris, sollevando un sopracciglio.
Lo fece davvero. Tao odiava davvero quelle sopracciglia. Si liberò dalla sua presa e si allontanò. Avrebbe dovuto sbarazzarsi prima di quell’odioso ragazzo.  Poteva tranquillamente farlo. Un solo colpo sotto la gabbia toracica e Tao sarebbe stato libero. Non capiva perché si fosse fatto trascinare via da Kris.

-Zitao, aspetta!-
Ecco, avrebbe dovuto immaginare che il ragazzo non lo avrebbe lasciato andar via così facilmente. Lo stava seguendo da più di una settimana dopotutto. Sentì una mano sulla sua spalla e Tao controllò a stento l’urgente istinto di voltarsi e dargli il meritato calcio.
-Lasciami andare- disse calmo.
-Ne voglio uno- dichiarò Kris –Voglio un Huang Zitao. Dove posso comprarlo?-
-Non sono in vendita- lo fissò. Di che diamine stava parlando questo ragazzo?
-Ma io ti voglio- Kris si avvicinò e gli afferrò la mano, prima di porvi una piccola scatola – non preoccuparti, non è un anello. Non faccio proposte di matrimonio al primo appuntamento-

Tao gli schiaffò la scatola sullo stomaco, ma il ragazzo intercettò la sua mano e gli restituì la scatola.
-Ti lascerò da solo oggi, se lo accetti-
Potrei andarmene e basta, si disse. Non doveva stringere nessun accordo con il biondo. Tao avrebbe potuto stenderlo in qualsiasi istante e impedirgli di seguirlo. Ma sorprese sé stesso, quando annuì.
-D’accordo-
Il ghigno di Kris riapparve. –Okay. Ci vediamo domani-
-Hai detto che mi avresti lasciato da solo-
-Ho detto che lo avrei fatto per oggi. Non per sempre-
-Non ho tempo per questo- disse secco –ho del lavoro da fare- Tao oltrepassò Kris, dandogli una gomitata al fianco quando gli passò accanto. Sogghignò soddisfatto quando sentì un gemito di dolore.
Tuttavia, si fermò quando sentì il ragazzo dire: -Potresti lavorarti me-
Cosa?
-Oppure puoi lasciare tutto il lavoro a me-
Tao lo fissò semplicemente.
-Ti piacerà- disse Kris con una risata.
Irritato a morte, Tao disse –Un'altra parola e ti farò urlare-
-Anche quello può andar bene-

Fu una fortuna che Tao desse le spalle a Kris, perché se avesse visto il modo in cui gli occhi del biondo seguivano e tracciavano le sue curve, qualcuno a quest’ora sarebbe morto.







********************************







Ciao Starlings! Questo è il cellulare di Kyungsoo. Al momento sono occupato, ma se mi lasciate un messaggio, vi richiamerò appena posso. Grazie!

Beep.

Non inizio a sembrarti uno stalker? Um, probabilmente sì. Chiamami se senti il messaggio, okay?

Beep.







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-… quindi la fata disse “se non la smetti di comportarti in questo modo, tu patata, e non la smetterai di spezzare il cuore del cucciolo, sarai per sempre pelosa e nessuno ti amerà, anche se sei carino e intelligente e alto e…”-

-Baekhyun, con chi stai parlando?- Chanyeol guardò con curiosità il ragazzo che saltò per la paura, con aria colpevole, al suono della sua voce.
-Um, stavo solo raccontando una storia a Joey-
-Oh. Sali- Chanyeol aprì lo sportello e velocemente entrò in macchina, mettendo la busta in plastica che teneva in mano nel sedile posteriore. Vide che Baekhyun esitò, prima di salire.
-Dove andiamo?-
Non poteva rispondere perché, francamente, Chanyeol non era completamente certo su dove portare il cucciolo, quindi grugnì e gli ordinò di allacciarsi la cintura. In macchina c’era silenzio come quella mattina. Chanyeol era riluttante ad ammetterlo, ma era abbastanza nervoso. Si sentì tuttavia sollevato quando svoltò in una strada familiare e finirono in un parco. Erano le 3 del pomeriggio, il cielo era limpido ma non faceva troppo caldo, era perfetto.
-Uh, mi sa che hai sbagliato strada- disse Baekhyun indicando fuori dal finestrino –siamo in un parco-
-Non ho sbagliato- replicò –seguimi- Probabilmente stava confondendo Baekhyun come non mai (stava confondendo pure sé stesso), ma Chanyeol non era mai stato bravo con le parole e Baekhyun doveva rassegnarsi e accettarlo.

Afferrò la busta dal sedile posteriore e aspettò che Baekhyun scendesse dall’auto prima di chiuderla e dirigersi verso il parco. Guardò indietro solo una volta, per accertarsi che il ragazzo lo stesse seguendo. –Potresti camminare più in fretta- disse. Sobbalzò inavvertitamente quando vide Baekhyun aggrottare le sopracciglia. Probabilmente il cucciolo lo stava maledicendo in tutte le lingue.

Raggiunsero una panchina e Chanyeol gli fece cenno di sedersi, anche se Baekhyun sembrava ancora confuso.
-Chanyeol? Che stiamo facendo qui? Perché non ho detto alla Leader Shim che sarei uscito e forse Jongin mi sta cercando..-
-Ho fame- proruppe, prima di sedersi. La panchina non era molto lunga e c’era appena lo spazio per due persone. Piazzò la busta di plastica nello spazio tra di loro e iniziò a rovistarci dentro. Ne tirò fuori il thermos di Junmyeon, due ciotole di ramen istantaneo, bacchette, qualche pacchetto di patatine.
-Siamo qui perché hai fame?- chiese Baekhyun incredulo –non potevi mangiare semplicemente in ufficio?-
-Volevo mangiare fuori. Sono il capo, io sono..-
-..la legge. Lo so- Baekhyun guardò il cibo –sono abbastanza sicuro che halmeoni darebbe di matto se vedesse questo. Sembra che tu abbia preso d’assalto il distributore automatico-
Non era stata la scelta migliore, ma Chanyeol si era dovuto arrangiare. La mattina, appena svegliato, non aveva mica programmato di portare Baekhyun a mangiare fuori. Era perseguitato dalle parole di halmeoni e solamente alle 2 del pomeriggio a Chanyeol era saltato in mente di farlo. Baekhyun gli aveva preparato la cena e lui pensava di poter fare lo stesso. Il punto era che Chanyeol non sapeva assolutamente nulla di cucina, ma aveva visto Zitao preparare il ramen istantaneo, quindi pensava di potercela fare. Forse.

Decise di non rispondere e sollevò il coperchio. Cosa devo fare dopo?
Svitò il tappo del thermos e iniziò ad aggiungere l’acqua calda.
-Aspetta!- disse Baekhyun bloccandogli la mano- dovresti aggiungere il condimento prima di versare l’acqua- Il ragazzo più basso tentò di prendergli il thermos, ma Chanyeol lo tenne fuori dalla sua portata.
-Lo faccio io-
-Sai almeno come si fa?-
-Ovvio- replicò Chanyeol. Ovvio, Park Chanyeol.
Aprì il coperchio dell’altra ciotola. In tutto il processo, leggeva furtivamente le istruzioni scritte sopra. Diamine, perché le lettere sono così piccole.

Lanciava anche occhiate al ragazzo accanto a lui e si sentì imbarazzato, perché Baekhyun lo guardava come se fosse uscito fuori di testa, cosa certamente quasi vera. Grazie al cielo, il cucciolo rimase in silenzio a guardare Chanyeol che preparava tutto da solo. Chanyeol versò l’acqua calda e aspettò. Ne ho messo un po’ troppa, diamine.

Ancora due  minuti, pensò, andiamo, muovetevi, incitò i poveri noodles. Pensò di aver sentito una flebile risatina, ma, quando sollevò lo sguardo, l’espressione di Baekhyun era impassibile. Guardò l’orologio. Tre, due, uno.. fatto! Prese le ciotole e ne porse una a Baekhyun. –Mangia-
Aveva ragione. Il brodo sapeva di acqua e le verdure non erano minimamente morbide. Dannazione, davvero. E’ una schifezza, si lamentò con sé stesso. – Ripensandoci. Non mangiare- disse Chanyeol, tentando di portar via la ciotola a Baekhyun. Ma, con sua sorpresa, Baekhyun non mollò la presa.

-E’ perfetto- disse e Chanyeol dovette dargli atto di saper mentire così bene, mantenendo un’espressione composta.
-E’ tremendo e ti ho detto di non mentirmi mai- borbottò.
-Okay, non è proprio perfetto…ma è unico allora- Gli occhi di Chanyeol si spalancarono quando vide che Baekhyun continuava a mangiare –Hai detto che avevi fame. Dovresti mangiare anche tu-
Dunque mangiarono i peggiori noodles sulla faccia del pianeta in silenzio. Chanyeol sentiva ancora quella strana sensazione nello stomaco. E’ solo il ramen, vero?

Circa un quarto d’ora dopo, finirono. E, che diamine, si era dimenticato di portare da bere. Ottimo lavoro. Vedendo il thermos, lo aprì e lo porse a Baekhyun, che gli sorrise prima di prenderlo. Sicuramente l’acqua calda era meglio di quei noodles.
Baekhyun gli rese il thermos e lui era sul punto di bere, quando gli venne in mente che il cucciolo aveva appena bevuto da lì. Non aveva fatto caso su quale lato avesse poggiato le labbra. E se avesse bevuto dallo stesso punto? Chanyeol sentì le guance andare in fiamme. Non sarebbe stato un bacio indiretto? Ya, Park Chanyeol, sei una ragazzina delle medie o cosa? Farsi viaggi mentali su sciocchezze del genere. Vergognati, ragazzo.

In ogni caso, decise di non rischiare, dato che era abbastanza schizzinoso. Rimise il tappo e rimase fermo, seduto lì. Seduto lì. Perché, cos’altro poteva fare?
-Devo chiamare la stampa?- chiese Baekhyun e Chanyeol ebbe la sensazione che il cucciolo si stesse nuovamente prendendo gioco di lui. Avrebbe dovuto esserne offeso, ma non era quello che voleva? Anche se a sue spese, il ragazzo stava sorridendo di nuovo.
-Per quale motivo?-
-Park Chanyeol, il presidente della KSE, ha appena cucinato per me-  le labbra di Baekhyun si tesero in un ampio sorriso.
Pensò che fosse illegale. Baekhyun non avrebbe dovuto sorridere in quel modo, perché, dannazione, Chanyeol non riusciva a respirare.
-Smettila di sorridere- Mi fai venir voglia di fare certe cose, provo strane sensazioni.

-Ma sono felice- rispose Baekhyun. Poi divenne serio. –Ti perdono-
Chanyeol annaspò. –Per cosa?-
-Non lo hai fatto per la notte scorsa?- Baekhyun indicò le ciotole vuote –sei dispiaciuto per non essere tornato a casa presto ieri, ecco perché hai organizzato questo-
Si, praticamente era quello che aveva fatto, ma Park Chanyeol non aveva intenzione di ammetterlo.
-Non è così. Ero solo affamato, te l’ho detto-
Baekhyun lo guardò scettico. –Eri solo affamato?-
-Si!- Improvvisamente si alzò in piedi e si allontanò, lasciando l’altro a raccogliere tutto.
-Hey, potato-ahjussi, aspetta!- Sentì Baekhyun che lo chiamava, ma era troppo frustrato per fermarsi.

Si addentrarono ancora di più nel parco. Vi erano alcuni studenti che tornavano a casa, coppiette che passeggiavano e ciclisti occasionali. Chanyeol sentì che Baekhyun si stava avvicinando, anche senza guardare, perché quella strana sensazione era tornata. Rallentò il passo per permettere al cucciolo di raggiungerlo.
-Io.. non mi stavo scusando. Tu, piuttosto, non hai preparato la cena per scusarti con me?-
-L’ho fatto?-
Chanyeol si sentiva lo sguardo di Baekhyun addosso.
-Si. Avevi detto che avresti preparato la cena per scusarti per tutte le volte che non mi hai ascoltato quando ti ho detto di fare qualcosa-
-Davvero, l’ho detto?-
Chanyeol guardò il ragazzo più basso. –Perché stai ridendo?-
-Non sto ridendo- rispose, ma c’era ancora una luce maliziosa negli occhi. Chanyeol decise di non prestargli attenzione.

Stavano camminando su un piccolo ponte, sotto vi scorreva un fiumiciattolo.
-Presidente Park..- il cucciolo stava guardando lui, perciò non vide il ciclista che andava verso di loro.
Sarebbe stato travolto, se Chanyeol non lo avesse afferrato per il polso, attirandolo a sé.
-Hey, guarda dove vai!- urlò irato al teenager che nemmeno si fermò a chiedere scusa. Guardò in basso e realizzò che Baekhyun era  vicino. Perché faceva così caldo d’un tratto? Immediatamente, si ritrasse.
- Anche tu! Aish, guarda dove vai!-
Continuò a camminare, ma per qualche motivo la sua mano non riusciva a lasciar andare il polso di Baekhyun. E se la sua mano fosse scivolata in basso e fosse finita con l’afferrare quella più piccola di Baekhyun? Chanyeol si disse che era perché il cucciolo tendeva a cacciarsi nei guai e che si trattava del suo istinto protettivo da padrone.

In quel momento, passarono un bambino e il suo cane. Il piccolo e peloso animaletto tentava di correre più in là di quanto il guinzaglio gli consentisse, cercando di andare verso Chanyeol.
-Che carino- disse Baekhyun con una risata.
Yeah, tu sei carino, pensò Chanyeol. Solo come un cucciolo, si corresse. D’un tratto, sentì la mano vuota, quando Baekhyun si allontanò per avvicinarsi all’animale. Sentì di nuovo la sua risata e Chanyeol rimase senza fiato, il cuore gli batteva così forte. Restò lì in piedi congelato, a guardare Baekhyun che accarezzava il cane, prima di salutarlo. Perché il cucciolo gli faceva questo?

Park Chanyeol, dacci un taglio.
Era così immerso nei suoi pensieri, che non sentì Baekhyun che lo chiamava e si accorse troppo tardi che il ragazzo era già tornato al suo fianco.
-Chanyeol, non dovremmo tornare in ufficio?-
Si, avrebbero dovuto, ma Chanyeol non sembrava intenzionato a dirlo.
-Forse dovremmo iniziare ad avviarci verso la macchina- aggiunse Baekhyun. Chanyeol rimase lì immobile anche quando l’altro iniziò ad allontanarsi. Stava aspettando, pregando che qualcuno lo aiutasse ad uscire dallo stato di trance nel quale era caduto.
Notando che Chanyeol non era con lui, Baekhyun si voltò. –Chanyeol?-
-Io..- qualunque cosa stesse per dire, fu interrotto da qualcosa di bagnato che colpì il suo naso.  Poi i suoi occhi, poi la sua testa e presto si stava bagnando per intero.
-Hey, Potato-ahjussi, sta piovendo! Muoviti!- In un attimo, Baekhyun lo raggiunse, lo prese per mano e lo trascinò via, mentre il cielo si scuriva e scoppiava un inaspettato acquazzone.

Ma la mente di Chanyeol non sembrava connettere il fatto di dover andar via da quell’allagamento.
Era troppo presa da qualcos’altro. Desiderò che qualcuno lo svegliasse, ma non accadde. Invece di essere distratto dalla fredda pioggia che cadeva sulla sua pelle, sembrava che la pioggia avesse lavato via ogni cosa e che non fosse rimasto più nulla, nulla ad eccezione diBaekhyun.

Il ragazzo era fradicio e tremante, ma non sembrava farci caso. I capelli bagnati gli si erano appiccicati al viso e Chanyeol poteva vedere il suo naso che stava diventando rosso per il freddo, ma le labbra erano tese in un gran sorriso e, dannazione, stava notando tutte le cose che si era ripromesso di non notare.
Non poteva fare a meno di fissare Baekhyun perché il suo cuore gli stava facendo male e Chanyeol tentava invano di negarlo.

Lo vide avvicinarsi sempre di più, senza rendersi conto che in realtà era lui quello che stava camminando verso Baekhyun. Quando fu di fronte a lui, si sentì spazzato via, volare, cadere e atterrare bruscamente. Ma no, non poteva essere. Io non ti amo.

Baekhyun rise di nuovo, gli occhi quasi del tutto chiusi e le gocce di pioggia che pendevano dalle sue ciglia.
–Sembra che tu abbia visto un..-
Chanyeol ci tentò, ma non si sarebbe potuto fermare nemmeno volendo. Annullò la distanza tra di loro e poi le sue labbra si poggiarono sulla fronte di Baekhyun. Voleva correre via e continuare il bacio allo stesso tempo, perché questo non era abbastanza, ma era comunque troppo.

-…fantasma- concluse il ragazzo più basso in un sussurro.
Sentì il respiro tremante di Baekhyun. –Io..-
Chanyeol voleva dire molte cose, ma tutto quello che ne uscì fuori fu –Grazie-
Baekhyun lentamente alzò il viso e i loro sguardi s’incontrarono. Chanyeol pensò che la pioggia non reggesse il confronto con gli occhi scuri del cucciolo, perché lui vi stava annegando, talmente erano profondi. Guardò e guardò ancora e vide più di un guizzo di sorpresa e di incertezza.
-Um, per cosa?- chiese insicuro Baekhyun.
-Per la cena di ieri notte-  E mi dispiace, Byun Baekhyun, perché sono stato un idiota a dimenticarmene.
Il cucciolo scosse la testa –Oh, non è nulla. Davvero!-
Ed ecco di nuovo quel dannato sorriso, barcollante e incerto, ma più bello che mai.

Smettila, per favore. Non mi sento bene e vorrei che tu mi sorridessi in questo modo ancora, ma guardami, sono un disastro. Yah, cucciolo randagio, smettila di guardarmi in questo modo.

-Potato-ahjussi, andiamo a casa?- chiese Baekhyun.

Qualcuno mi aiuti.








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Questo è il cellulare di Jongin. Yeah, lasciate un messaggio.

Beep.


Jongin? Sono Kyungsoo. Ho ricevuto i messaggi. Scusa, ma andrò con Chanyeol al party. Ci vediamo lì? Okay allora.

Beep.





**********************







Baekhyun storse la bocca quando entrò in camera di Chanyeol. Ci fu una violenta raffica di starnuti da parte del gigante a letto e si sentì dispiaciuto per la patata. Lui era uscito incolume dalla loro serata all’aperto, ma non si poteva dire lo stesso per Chanyeol. Ora il ragazzo era a letto, con febbre e raffreddore.

Aveva iniziato a starnutire quando erano tornati a casa, due ore fa. Baekhyun gli aveva detto di andare a farsi la doccia, ma la patata si era intestardita, dicendo di andare prima lui. Aveva fatto in fretta, ma quando era uscito dalla doccia, Chanyeol era già pallido e tremante. Ora stava scottando ed era risultato essere il peggior paziente di sempre. Chanyeol malato era un Chanyeol scontroso e capriccioso.

-Chanyeol? Ti ho portato la medicina..- disse al ragazzo steso a faccia in giù sul letto.
-Non la voglio. Vai v—etciùùù!!-
-Peggiorerai se non la prendi-
L’altro ragazzo rispose con un grugnito soffocato che suonava sospettosamente come “Non me ne frega, cucciolo”
Punzecchiò nuovamente Chanyeol. –Andiamo, prendila-
Il ragazzo si voltò e Baekhyun vide quanto fosse rossa la sua faccia. –No-

Mise la sua mano sulla fronte di Chanyeol. –Sei bollente.  Muoviti, girati, così ti metto questo sulla fronte-
Un altro grugnito.
-Se non fai come ti dico.. io.. io.. chiamerò nonna Park!-
La minaccia funzionò. Ci mise un po’, ma alla fine Chanyeol riuscì a girarsi e a sdraiarsi.
-Non.Osare.-
-Okay,  non la chiamo. Ma prendi la medicina-
Andò a mettere alcuni cuscini dietro la schiena di Chanyeol, tenendolo d’occhio per vedere se stava prendendo la medicina.
-E’ amara. Bleah-
-Chi avrebbe detto che l’ Ice Tower in realtà è un piagnucolone- lo prese in giro Baekhyun.
-Non è vero- replicò Chanyeol debolmente, prima di lasciarsi andare all’indietro.

Era dispiaciuto per il ragazzo, ma non poteva fare a meno di sorridere di fronte a questo suo lato.
Questi giorni con Chanyeol non sarebbero durati per sempre e lui doveva collezionare ricordi che gli avrebbero poi fatto compagnia quando se ne sarebbe andato.
-Comunque, dove eri finito? Perché ci hai messo tanto?- borbottò Chanyeol irritato.
Cosa? – Non ci ho messo nemmeno tre minuti. Che dici?-
-Veramente erano cinque minuti e qualche secondo. Ho controllato l’orologio-
E tra tutte le cose che facevano sciogliere Baekhyun, ecco che la patata mise il broncio. Roteò gli occhi, ma in verità si sentiva come una gelatina. Era tremendo.

-Non c’è infermiera migliore di..—hey dove stai andando?-
-Me ne vado- Anche lui poteva mettere il broncio.
Era sulla soglia della porta, quando Chanyeol disse serio –Rimani-
E Baekhyun tornò indietro, perché come avrebbe potuto resistere, quando Chanyeol aveva bisogno di lui?
Si sedette sul bordo del letto e osservò Chanyeol respirare, finché non si addormentò. Baekhyun gentilmente gli accarezzò la fronte, spostando con cura la frangia per sostituire la pezza umida.

Si portò la mano alla fronte, nel punto in cui Chanyeol lo aveva baciato. Grazie, gli aveva detto Chanyeol. Era solamente un grazie. Avrebbe desiderato che fosse qualcosa di diverso, qualcosa simile a “Ti amo”, ma chi voleva prendere in giro.

Si sentiva un po’ miserabile, ma un sorriso involontario affiorò sulle sue labbra al ricordo del fail di Chanyeol nel preparare il ramen.  Si era accorto che Chaneyol stava tentando di rimediare alla notte scorsa, specialmente quando non aveva voluto il suo aiuto nella preparazione. I noodles erano a malapena cotti, la zuppa sapeva di acqua aromatizzata alla carne, ma Baekhyun voleva piangere perché Park Chanyeol lo aveva fatto per lui. Quindi sarebbero stati i noodles istantanei più buoni che avesse mai assaggiato. I più buoni di sempre.

-Hai detto grazie, ma non hai nemmeno detto scusa. Era troppo per Park Chanyeol, eh?- sussurrò, ridendo silenziosamente per quanto entrambi fossero ridicoli –sei assolutamente il peggiore. Non mi piaci neanche un po’-

Molto divertente, Baehyun.

-Ti amo semplicemente così tanto-




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Capitolo 21
*** Let's Pretend ***


*Angolo della traduttrice*

Ok. Salve a tutti! Eccovi il capitolo più lungo che abbia mai pubblicato. E pure il più sudato (non solo perché fa un caldo pazzesco, ma perché è stata una faticaccia tremenda ed è costato ben 3 giorni di traduzione >^<).
Ho deciso di pubblicarlo insieme e non dividerlo, perché è probabilmente il capitolo cruciale dell’intera fanfic. Vedrete che ne succederanno di tutti i colori.
Fatemi  sapere che ne pensate ;)
Buona lettura! :D

 
 
 




Junmyeon lentamente aprì gli occhi e si stiracchiò nel letto, per nulla contento di essere stato svegliato dalla sveglia sul comodino, nonostante avesse  dormito solo tre ore. A tentoni cercò di individuare la sveglia per spegnerla. Non voleva alzarsi, ma era sabato e quella notte ci sarebbe stato il party per il lancio della collaborazione alla KSE.

Era anche il motivo per cui ieri notte aveva fatto tardi. Si stavano preparando per quell’evento da un mese e avevano finito i preparativi la settimana scorsa, ma Junmyeon non aveva potuto fare a meno di essere in ansia mentre ieri controllava per l’ennesima volta la sua lista di cose da fare. Nulla doveva andare storto, non potevano permetterselo. Inutile dirlo, il debutto di Kyungsoo e Lu Han come duo era l’impresa più rischiosa e audace mai compiuta dalla KSE, quindi dovevano assicurarsi che tutto fosse perfetto.

Come previsto, i due cantanti erano pronti, dato che erano già dei professionisti singolarmente prima di diventare un duo, quindi Junmyeon non si preoccupava troppo per loro. Sperava solo che il pubblico li apprezzasse e desse loro il sostegno che meritavano.

Controvoglia, si forzò ad alzarsi dal letto, sbadigliando ancora una volta. Lo sguardo di Junmyeon scivolò sul post –it accanto alla sveglia. L’indirizzo dell’EM. A stento si trattenne dal seppellirsi nuovamente sotto le coperte al ricordo di quello che aveva attraversato per ottenerlo, e che probabilmente era stato il momento più imbarazzante della sua vita.

Aveva rimandato le ricerche fino all’ultimo momento, perché non voleva andare a prendere il manager a casa sua e poi andare al party con lui. Perché questo lo avrebbe reso il suo accompagnatore, giusto? Ma nonostante questo, non aveva il coraggio di marciare verso il manager Zhang e dirgli che non sarebbe andato a prenderlo. Invece, avevano continuato con i loro battibecchi ogni volta che si erano incontrati alla KSE durante la settimana.
Ed ecco che ieri, quando era ormai troppo tardi per disdire, si era ritrovato costretto a chiedere alla sua assistente di procurargli l’indirizzo di YiXing, perché non gliel’avrebbe chiesto di persona anche se fosse stato l’unico modo per ottenerlo. La donna era stata presa contropiede e lo aveva guardato sbalordita, come se gli fosse cresciuta una seconda testa sulla spalla.

-Ha bisogno del suo indirizzo, signore? Posso chiederle per quale motivo?- La sua assistente sapeva bene che lui e il manager Zhang non erano in buoni rapporti.
-E’ che..- aveva iniziato, temporeggiando, dato che non aveva previsto di essere interrogato e non voleva che nessuno sapesse che era praticamente stato costretto a farlo dall’EM. Si, costretto.
-E’ che, um.. ho alcuni documenti da inviargli, quindi ho bisogno del suo indirizzo- aveva mentito a disagio.
-Oh. Perché non li dà a me, Mr.Kim? Ci penserò io a farglieli avere-  aveva detto con un sorriso e Junmyeon aveva imprecato mentalmente, chiedendosi perché la sua assistente doveva essere così gentile.
-E’ tutto ok. Lo farò io, mi serve solo..-
-Non c’è bisogno che si scomodi. E’ il mio lavoro inoltrare le sue corrispondenze-
-No. Io.. mi serve semplicemente il suo indirizzo- si era sentito le guance andare a fuoco –è personale-
La donna gli aveva lanciato un’occhiata stupita ed interrogativa, che ben presto si era trasformata in uno sguardo malizioso.  –Oh-

Junmyeon gemette. Che cosa intendeva con quell’ “Oh”?!
Guardò nuovamente il foglietto e sospirò.  In aggiunta all’ansia per l’evento di quella sera, doveva anche preoccuparsi di apparire al meglio, perché Kim Junmyeon non poteva non essere perfetto dinnanzi a Zhang Yixing.



 
 


*************************







Chanyeol era nel balcone della sua camera, poggiato contro la ringhiera. Guardò su verso il cielo limpido di quella mattina e prese un profondo respiro. Tutto sarebbe dipeso dal party quella notte.
Tutto.
Anche se aveva già provato più volte di essere un presidente e di successo per la KSE, proprio come lo era stato suo padre, questo progetto avrebbe consolidato la sua posizione. Sapeva che erano pronti. Lui e il suo team si erano assicurati che tutto filasse liscio, tutto era pronto per ogni tipo di evenienza e imprevisto.

Ma non era ugualmente fiducioso riguardo un’altra questione, su cui stava riflettendo dalla settimana scorsa, quando era andato a casa di Kyungsoo.
Aveva deciso che quella notte avrebbe confessato i suoi sentimenti al migliore amico. Aveva capito di aver già aspettato abbastanza e di non poter più rimandare. Non c’era proprio alcun motivo per farlo. Si disse che era tutto ok, dato che aveva già detto a Jongin di amare Kyungsoo e suo cugino era stato d’accordo.

Anche Baekhyun era a conoscenza dei suoi sentimenti per Kyungsoo.

Non che il fatto che Baekhyun lo sapesse, interferisse in qualche modo con la sua decisione. Certo, si sentiva legato al cucciolo, ma era solo perché era da un po’ che vivevano insieme. Non voleva dire che ora aveva bisogno del permesso di Baekhyun per fare qualcosa. Il cucciolo non c’entrava nulla.

Ma, diamine, ad essere onesti, parte del motivo per cui aveva deciso di affrontare la faccenda, aveva a che fare con Byun Baekhyun, la fonte di tutti i suoi problemi. Chanyeol era stanco di sentirsi strano, perso e confuso.  Conosceva Baekhyun da solo un mese, un mese, ma era come se fosse stato gettato nel caos da molto più tempo. Voleva solo tornare alla normalità, ai giorni tranquilli, dove tutto era bianco o nero. Voleva tornare al tempo in cui la sua unica certezza era che amava Kyungsoo.

Non voleva essere perseguitato dai suoi occhi che s’illuminavano quando il cucciolo sorrideva o da quella magica risata che lo seguiva persino nei sogni. Nulla era più stato normale da quando Baekhyun lo aveva toccato con quel suo lightstick.
D’un tratto, sentì un movimento affianco a lui che lo distolse dai suoi pensieri. Abbassò lo sguardo e vide la causa del suo tormento interiore che gli sorrideva, sembrando ignaro del fatto che stesse facendo impazzire Chanyeol.

-Hey, Potato-ahjussi. Ti stavo chiamando, ma non mi hai risposto. Halmeoni se n’è già andata- disse il ragazzo più basso, sistemandosi il colletto di quel dannato pigiama rosa. La scritta Channie era ancora ricamata sul petto e fece ricordare a Chanyeol che Baekhyun gli apparteneva.

Tu sei mio, ma perché non riesco a farti fare quello che voglio? Perché non riesco a toglierti dalla mia testa?

-Tutto bene?- chiese Baekhyun, aggrottando leggermente la fronte quando l’altro non rispose. Baekhyun sollevò il braccio e poggiò la mano sinistra sulla fronte di Chanyeol, mentre con la destra si toccava la propria. –Non hai la febbre. Non puoi essere ancora malato, vero?-
Chanyeol sentì quelle calde dita toccarlo e si ricordò della scorsa settimana, quando Baekhyun aveva fatto quello stesso gesto più volte di quante volte fosse riuscito a contare, mentre Chanyeol era a letto malato.
La febbre era stata infernale, come se qualcuno gli martellasse senza sosta in testa. L’unico sollievo che aveva  provato era stato le volte in cui il cucciolo si era seduto sul suo letto, gli aveva passato la mano tra i capelli, mormorando parole che facevano sparire il suo dolore. Sapeva di essere un terribile paziente, ma in qualche modo Baekhyun era riuscito a prendersi cura di lui, non importava quanto capriccioso e ottuso fosse stato.

Ma questa volta il tocco lo fece sentire strano, perciò arretrò e interruppe il contatto. –Sto bene-
-Ma sembri pallido- disse il ragazzo, apprensivo-il party è stanotte? Sei nervoso?- Baekhyun rise alle sue stesse parole –che sto dicendo? Ovvio che sei nervoso! E’ un evento importantissimo e ci hai lavorato tutta la settimana. Ma ricordati che tu sei Park Chanyeol e tutto quello che dici è legge. Quindi se dici che il party sarà un successo, lo sarà-

Non è per niente così, cucciolo.

-Baekhyun… stanotte…- Chanyeol scosse la testa –Aissh. Dimenticalo-
-Che c’è? Ovviamente qualcosa ti sta tormentando. Dimmelo. Siamo amici, ricordi?- disse Baekhyun.
Amici? Si, erano diventati amici. Specie dopo quel pomeriggio al parco. Da quel giorno, avevano organizzato una routine: colazione, andare insieme a lavoro, tornare a casa, cena, dormire. Beh, il cucciolo dormiva, mentre lui restava in balìa dei pensieri e aveva un sonno agitato. Che male avrebbe fatto se avesse detto a Baekhyun dei suoi piani? In ogni caso, aveva bisogno di parlarne a qualcuno o sarebbe esploso.

-Stanotte… ho intenzione di dichiararmi a Kyungsoo-
Chanyeol aspettò la reazione dell’altro con il fiato sospeso. Vide l’espressione di Baekhyun congelarsi, prima che distogliesse velocemente lo sguardo.  Lo fissò intensamente, in cerca di qualche cenno rassicurante, qualcosa che gli dicesse che stava facendo la cosa giusta. Poco dopo, Baekhyun lo guardò nuovamente e il sorriso era tornato al suo posto.

-E’ grandioso Chanyeol. Era ora che lo facessi- disse il ragazzo con una breve risata.
Era un tremore quello nella voce di Baekhyun? Non poteva esserne certo. Ma perché era così importante conoscere i pensieri di Baekhyun? Non avrebbe cambiato idea. Ma che stava succedendo? Perché gli sembrava di non riuscire a respirare?

-Sono nervoso- proruppe Chanyeol e un attimo dopo desiderò nascondersi, perché.. che diamine aveva appena detto?
C’era sorpresa sul volto di Baekhyun, ma fu subito rimpiazzata da un sorriso radioso.
Forse un po’ troppo radioso, pensò.
-Nella guida del nostro fandom, Articolo I, Sezione 2.9. “Uno Starling deve fare del suo meglio per rendere Kyungsoo felice”. E io so che Park Chanyeol riuscirà a farlo, perché..- Baekhyun fece una pausa e lo guardò negli occhi -…potato-ahjussi riesce a rendere chiunque felice-

A quelle parole, Chanyeol sentì una fitta al petto. Io rendo felici le persone? Byun Baekhyun, ti rendo felice?

Ora fu lui a distogliere lo sguardo. –E’ impossibile-
-Non è vero.  Park Chanyeol è la patata migliore- disse Baekhyun mostrandogli i pollici sollevati.
-Non lo sono. E se Kyungsoo non mi ricambiasse?- si passò una mano tra i capelli. Era possibile. Kyungsoo avrebbe potuto respingerlo e il solo pensiero faceva male.
-Io sono uno Starling e non mi sarebbe concesso dirlo…ma  sarebbe un pazzo se non ti ricambiasse- disse serio l’altro ragazzo.
Chanyeol sbuffò. -Si, certo-

Baekhyun emise un “tzk” e incrociò le braccia al petto. –Ricordi la prima notte in cui sono venuto nel tuo appartamento? Quando mi hai chiesto di aiutarti con il tuo appuntamento in cambio del permesso di restare qui?-
Ovviamente, come poteva dimenticarlo? Chanyeol annuì.
-Lascia che ti aiuti-
-Come potresti essermi d’aiuto?- sollevò un sopracciglio.
-Facciamo finta- disse il cucciolo –facciamo finta che io sia Do Kyungsoo. Siamo al party e tu sei da solo con me- Baekhyun si raddrizzò – io sono fermo qui e tu.. ti dichiari a me-
-E’ ridicolo- borbottò Chanyeol. Come poteva riuscirci?
-Beh, almeno farai pratica. E io posso dirti se stai sbagliando-
-Come puoi correggermi? Ti sei mai dichiarato a qualcuno?- Chanyeol vide Baekhyun esitare un attimo, ma poi il cucciolo gli sparò un sorriso incoraggiante.
-No. Ma nemmeno tu. E onestamente penso che, tra i due, io sia quello che ne sa di più, sono più grande- disse Baekhyun sulla difensiva.
-Abbiamo solo sei mesi di distanza-
-Sono comunque più grande. Dai, potato-ahjussi. Smettila di avere paura o ti chiamerò pollo-ahjusshi- lo prese in giro Baekhyun – e poi lo faccio gratis-
-D’accordo. Ma non ridere o ti butto giù dal balcone, intesi?- lo minacciò Chanyeol.
Baekhyun gli sorrise e gli mostrò nuovamente il pollice alzato. Chanyeol sentiva i palmi delle mani sudare. Perché aveva accettato? Ok, Baekhyun era stato in grado di aiutarlo la scorsa volta, ma stavolta era diverso. Completamente diverso.

-Puoi iniziare ora-
Chanyeol si sentiva abbastanza a disagio. Si schiarì la gola.
-Kyungsoo.. questo è stupido- era stupido perché non poteva non notare che quello davanti a lui era Baekhyun con il suo pigiama rosa e non Kyungsoo.
-Non lo è. So che non somiglio in nessun modo a Kyungsoo- Baekhyun si guardò i piedi-ma possiamo far finta per un po’. Almeno siamo più o meno della stessa altezza- concluse con una risatina.
-Okay- Chanyeol si avvinò –facciamo finta-
La differenza d’altezza, costrinse Baekhyun ad alzare il viso e ben presto i sorrisi sparirono. Erano solo loro due e Chanyeol ricordò a sé stesso che tutto questo non era reale.

-Kyungsoo, siamo stati insieme per così tanto tempo. Cioè, siamo cresciuti insieme e in pratica tu sai tutto di me. Mi piace credere che anche io so tutto di te. So cosa ti rende felice e quello che ti rende triste e..- Chanyeol  si bloccò quando vide che Baekhyun lo guardava in attesa –e tu sei..- sapeva cosa dire in seguito, ma le sue parole gli morirono in gola.
L’immagine di Kyungsoo che stava disperatamente tentando di trattenere nella sua testa svanì e presto rimase una sola cosa. Era rimasto solo Baekhyun, il suo naso, i suoi occhi, il suo neo sopra il labbro, tutto di lui e nient’altro.  E in quel momento, i sentimenti erano troppo da sopportare. Il resto delle parole che stava cercando di sopprimere, vennero fuori da sole.

-Sei testardo e impossibile e, dannazione, mi fai venir voglia di sbattermi la testa su ogni superficie dura disponibile. Dio, non hai idea di quanto voglia farlo. Continuo a pensare a te e, anche se ci provo, non riesco a farne a meno. Tu sei nei miei pensieri perché… perché sei bello e intelligente e impertinente e sorridi come se fossi spensierato, ma non lo sei- fece un passo in avanti –A volte, no, il più delle volte, vorrei solo guardarti perché magari così capirei perché mi sento così strano quando tu sei nei paraggi. E’ folle e non ci capisco nulla. E’ frustrante e mi fa impazzire. Vorrei solo liberarmi di te-

Chanyeol annullò la restante distanza tra loro. Afferrò il mento di Baekhyun e gli sollevò delicatamente il viso, così da poterlo guardare negli occhi in cerca di qualche risposta. Ma finì coll’affogarvici nuovamente. Accarezzò dolcemente la guancia di Baekhyun con il pollice. C’erano molte parole che avrebbe voluto aggiungere, ma sembravano tutte superflue.

Parlò in un sussurro quasi rassegnato –Sono stanco, ma perché non riesco a lasciarti andare? Voglio che tu sia mio e, dannazione, io.. io voglio essere tuo. Dimmelo, sono davvero innamorato di te?-







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Facciamo finta.

Tra tutte le stupide idee che Baekhyun avrebbe potuto pensare, quella aveva certamente vinto.
Perché non aveva detto un semplice “fighting” e si era allontanato? Perché aveva deciso di restare e aiutare Chanyeol con la sua dichiarazione?

Sei uno stolto masochista, Byun Baekhyun.

Ora era troppo tardi per rimangiarsi le parole e Chanyeol aveva già accettato. Non era così male, no? Almeno, anche se nella finzione, avrebbe sentito Chanyeol dire che lo amava.  Ebbe una fitta al cuore che poi divenne un cratere profondo quando la patata pronunciò il nome di Kyungsoo.
-Questo è stupido- mugugnò Chanyeol.
Si, lo era, ma Baekhyun voleva aiutarlo nel modo in cui poteva. Magari se Chanyeol fosse riuscito ad esprimersi ad alta voce, non sarebbe stato così nervoso e… anche Kyungsoo gli avrebbe detto che lo amava.
- Non lo è. So che non somiglio in nessun modo a Kyungsoo- disse e dovette abbassare lo sguardo a terra perché era troppo doloroso realizzare di non essere per niente come Chanyeol voleva -ma possiamo far finta per un po’. Almeno siamo più o meno della stessa altezza- Forzò una risata e sospirò quando Chanyeol accettò.

Byun Baekhyun, in nessun caso, non lasciare che il tuo sorriso tentenni. Non devi mostrare nessuna emozione, per nessun motivo. Non devi…

Ma era difficile restare indifferenti quando Chanyeol diceva di conoscere Kyungsoo in un modo che Baekhyun non si sarebbe nemmeno mai sognato, perché non poteva di certo comparare il mese di Baekhyun e Chanyeol all’intera vita di Kyungsoo e Chanyeol.
Fu sorpreso, tuttavia, quando Chanyeol d’un tratto si fermò e Baekhyun avvertì che qualcosa era cambiato. Lo sguardo della patata non era più assente e sembrava quasi giù di morale. Quando riprese a parlare, Baekhyun fu sconcertato dalle forti emozioni celate dietro ogni parola, era come se Chanyeol si stesse rivolgendo a lui.

Baekhyun, è solo una finta.

Il ragazzo più alto si avvicinò e fu difficile rimanere indifferenti. Perché era Kyungsoo quello bello e intelligente, ma Chanyeol stava guardando lui. Non si aspettava che Chanyeol dicesse quelle cose per questo il suo cuore iniziò a battere forte, finché non desiderò afferrare Chanyeol, per cancellare la frustrazione che sentiva nella sua voce.Kyungsoo, come riesci a fargli questo effetto?
Ma, finzione o meno, Baekhyun non si aspettava che Chanyeol gli prendesse il volto tra le mani, come se fosse prezioso per lui, come se Byun Baekhyun fossespeciale.

-Sono stanco, ma perché non riesco a lasciarti andare? Voglio che tu sia mio e, dannazione, io.. io voglio essere tuo. Dimmelo, sono davvero innamorato di te?-
-Io…-
Ma non poté continuare, perché improvvisamente le labbra di Chanyeol stavano toccando le sue  e le sue braccia lo stringevano forte al suo petto. Allora il suo cervello si spense, sentì le orecchie fischiare e ci fu solo Chanyeol, ovunque, il suo corpo che circondava il suo, le sue mani, le sue labbra, tutto di Chanyeol spazzò via la realtà.
Per quanto quasi impossibile, Chanyeol lo attirò ancora di più a se’ e gli inclinò la testa, approfondendo il bacio.  E tutto quello che Baekhyun riuscì a pensare fu Ti amo… amami anche tu. Poi, non riuscì più a pensare a nulla, perché la bocca di Chanyeol si mosse sulla sua , spazzando via ogni pensiero e iniziando a fargli cedere le ginocchia.
Baekhyun si sollevò sulla punta dei piedi e lo tenne per le spalle, ad occhi completamente chiusi, tutto quello che rimase furono solo lui e Chanyeol, solo loro due. In quel momento di finzione, loro erano innamorati.
Baekhyun non aveva mai desiderato così tanto qualcosa in vita sua, quando che Chanyeol si rendesse conto che tra le sue braccia c’era lui e che quel momento non finisse mai. Ma la vita non era mai stata dalla parte di Baekhyun, perché Chanyeol si scostò bruscamente e la sua faccia era una maschera di orrore quando realizzò cosa era appena successo.

-Baekhyun… io.. mi dispiace-

A me no,  pensò, guardando Chanyeol allontanarsi. Si morse il labbro per impedirgli di tremare.

“Dimmelo, sono davvero innamorato di te?”

Lo spero, perché io ti amo, avrebbe voluto rispondere Baekhyun.

Se solo quelle parole fossero state per lui.







********************



 
 


Jongin poggiò i vestiti sul letto, quelli che avrebbe invitato al parti quella sera. Diede un’occhiata a quello che aveva messo insieme (una semplice giacca nera e jeans stretti) e si chiese se fosse adatto per l’evento. Scrollò le spalle. Non era importante, dato che non sarebbe andato lì per fare una sfilata e in ogni caso non doveva risaltare particolarmente.
Doveva partecipare perché era il capo del dipartimento di Promozioni e perché era un evento importante per Kyungsoo. Si sentiva frustrato perché era da una settimana che non sentiva l’amico. Sapeva che Kyungsoo era occupato con gli allenamenti e anche lui stesso era stato impegnato, ma era deluso perché non aveva potuto dirgli nemmeno un “ciao”.  Era inutile dire che era geloso di sapere che Kyungsoo sarebbe andato al party con Chanyeol.  Sapeva che a Chanyeol piaceva Kyungsoo, forse addirittura lo amava, ma questo non impediva a Jongin di provare lo stesso.

Non poteva biasimare Chanyeol per essersi innamorato del suo amico, perché Do Kyungsoo era perfetto. Il problema è che Jongin si era reso conto di amarlo troppo tardi. Più di tre anni in ritardo.
Quindi, come poteva pretendere che Kyungsoo ricambiasse i suoi sentimenti quando lo aveva abbandonato per tutti quegli anni e aveva infranto la promessa fatta? A differenza di Chanyeol, che aveva diligentemente trascorso quegli anni al suo fianco, supportandolo anche solo con la sua sola presenza.

Ma tu lo ami da sempre, lo lascerai andare così, senza combattere?

Sapeva che non lo avrebbe fatto, non avrebbe potuto farlo, anche volendo. Jongin non avrebbe ferito suo cugino, ma aveva finito di infrangere altre promesse, ferendo Kyungsoo, più di quanto non avesse già fatto. Aveva promesso a Kyungsoo che sarebbe stato il primo a sapere se si fosse innamorato. E lui sapeva di poter far felice Kyungsoo, era determinato a farlo. Più di quanto Chanyeol avrebbe potuto fare. Era un pensiero sfacciato, anche arrogante forse, ma era la verità. C’era un rapporto speciale tra di loro, qualcosa che nemmeno la distanza poteva spezzare.

Non riusciva a spiegarlo bene, ma sapeva che quel legame esisteva. Ecco perché Kyungsoo correva sempre prima da lui sia che fosse felice, sia che avesse un problema. Ecco perché Kyungsoo gli stringeva la mano ogni volta che era nervoso. Ecco perché Jongin era stato confortato da Chanyeol quando i suoi genitori morirono, ma aveva pianto solamente tra le braccia di Kyungsoo.  Jongin era solo troppo ottuso per notarlo prima.

Aveva deciso di rivelare a Kyungsoo i suoi sentimenti, sebbene fosse nervoso e spaventato. E se Kyungsoo avesse scelto Chanyeol al suo posto? Perché sarebbe potuto succedere. Ed era spaventoso il pensiero di ritrovarsi da solo. Cosa avrebbe fatto allora? In un momento di debolezza, Jongin tirò fuori il cellulare e scrollò la lista dei contatti. Aveva bisogno di un appoggio. Avrebbe potuto chiedere al suo babe di accompagnarlo, ma la sola idea di Sehun, che sarebbe andato al party in ogni caso, e della sua faccia inespressiva gli fecero passare la voglia. Aveva bisogno di qualcuno che lo supportasse e che gli dicesse “te l’avevo detto”. I suoi occhi si fermarono su un nome. Byun Baekhyun.

Senza pensarci due volte, avviò la chiamata e aspettò che l’amico rispondesse.
-Pronto, Jongin-ssi?-
-Ciao Baekhyun- rispose –sei occupato?-
-Oh, no. Non proprio-
-Ho bisogno del tuo aiuto. Per il party stanotte. So che non è senza preavviso.. ma verresti con me?- Jongin fu imbarazzato per il suono debole della sua stessa voce.
Ci fu un silenzio dall’altra parte e Jongin temette che Baekhyun rifiutasse.
-Um, ma penso che sarei fuori luogo. Cioè, non ho i vestiti adatti da indossare, anche se volessi venire- disse Baekhyun con una risata amara.

Jongin si sentì in colpa per aver preteso troppo da Baekhyun, ma non riusciva davvero a pensare a nessun altro. Odiava il tono di autocommiserazione dell’altro, come se Baekhyun pensasse di non essere all’altezza di partecipare all’evento.
-Non saresti affatto fuori luogo, Baekhyun. Mi divertirei più a stare con te, che con la maggior parte delle persone là, te lo assicuro. E se sono i vestiti a preoccuparti… posso aiutarti io- provò a sembrare sicuro di sé, ma non ci stava riuscendo affatto –ho davvero bisogno di qualcuno al mio fianco- iniziava a suonare un tantino disperato.

Ci fu un altro silenzio e Jongin sospirò di sollievo, quando sentì un timido okay da parte di Baekhyun.
-Grazie. Significa davvero molto per me. Il party inizia alle 19.00, ma dato che sono il capo di Promozioni, devo essere lì in anticipo. Posso passare a prenderti verso le quattro e mezza? Così avremo il tempo di prepararci. Dammi solo il tuo indirizzo e ..-
-Oh no! E’ tutto apposto. Um, prenderò il bus per venire da te-
-E’ tutto okay, Jongin-ssi. Mi serve solo il tuo indirizzo-
Jongin gli era così grato, che non gli fece domande sul suo indirizzo. Gli diede le istruzioni per raggiungere il suo appartamento e ringraziò nuovamente Baekhyun.
Chiuse la chiamata con il cuore decisamente alleggerito.

Ora doveva solo far smettere di tremare le ginocchia al pensiero di doversi dichiarare a Kyungsoo.






 

**********************



 


-Dove diavolo sei finito? L’ultima volta che ho controllato, eri ancora il mio manager e i manager non abbandonano i propri artisti in questo modo. Chiamami appena puoi- disse Lu Han al cellulare, oltremodo seccato. Era il quinto messaggio che lasciava nella segreteria di YiXing e quello non si era ancora fatto vivo.

Lo aveva visto per l’ultima volta un’ora fa, quando erano arrivati presto alla KSE, per dare modo a Lu Han di cambiarsi per il party e magari di fare ancora un po’ di pratica con Kyungsoo. Era al limite e il suo stomaco era stretto in una morsa perché, diamine, era nervoso. Chi non lo sarebbe stato? Certo, Lu Han era abituato ad esibirsi live dinnanzi a migliaia di fans, ma questa volta era diverso. Era il preludio del suo debutto in un paese straniero, stava giocherellando con le dita e dove diavolo era Zhang YiXing?! Sarebbe dovuto essere là prima che i nervi di Lu Han saltassero e lui perdesse il suo lato angelico.

Il party era iniziato. Il largo salone era pieno di oltre novanta invitati, tutte abbigliate per l’occasione. Intravide una chioma argentata tra la folla e s’irrigidì. Lasciò andare un sospiro di sollievo quando vide che si trattava solo di uno dei backup dancers.  Ma poi digrignò i denti quando si accorse che l’Angel of the East era nervoso per colpa di un fotografo agli esordi.
Era snervante sapere che da qualche parte in quella stanza vi era l’odioso Oh Sehun ed era inevitabile che prima o poi s’incontrassero. Ma, ad essere onesti, non era ancora pronto ad incontrare di nuovo il ragazzo dai capelli argentati, dopo il loro ultimo scontro lo scorso giovedì.

Si era ripromesso di non rivedere Sehun mai più, mai, ma alla fine lo scorso giovedì si era ritrovato di nuovo nello studio del ragazzo, o perché il troppo allenamento gli aveva bruciato i neuroni o perché amava torturarsi da solo. Aveva raddrizzato le spalle e messo su un’espressione annoiata, prima di entrare, preparato a perdonare Sehun per la sua ottusità la scorsa settimana e pronto a posare per lui nuovamente.
Dopotutto Lu Han era l’Angel of the East e non si tirava mai indietro.  Non poteva accettare che un giovane ragazzino senza esperienza lo rendesse insicuro e lo facesse scappare via.

Per qualche secondo aveva perso un po’ della sua compostezza, quando aveva trovato Sehun seduto rilassato dietro la scrivania, che lo stava evidentemente aspettando. Come se il fotografo fosse certo che Lu Han sarebbe tornato. Ricomponendosi in fretta,  Lu Han aveva sollevato un sopracciglio.
L’angolo della bocca del ragazzo si era sollevato, non era proprio un sorriso, ma un qualcosa che infastidiva Luhan ancora di più.
-Beh, hai intenzione di cominciare? Sono una persona occupata-

Sehun si era alzato in piedi, aveva preso la sua macchina fotografica e fatto un veloce scatto a sorpresa a Lu Han.
-Volevo solo catturare questo look- aveva detto il ragazzo più giovane –inoltre, la scorsa volta sei corso via con i miei vestiti-
Luhan si era sentito le guance bruciare. Era corso via con quei vestiti addosso, ma non sapeva fossero proprio di Sehun. Si era sentito frustrato, ma aveva tentato di mantenersi impassibile. Ti odio davvero, Oh Sehun.  Si era sbottonato il cappotto, rivelando che stava già indossando la maglietta bianca e i jeans.
-Io non indosso cose già messe altri- 
-Però ti stanno bene- Sehun aveva alzato le spalle.

Lu Han aveva sentito l’urgente bisogno di correre via di nuovo. Aveva guardato in basso e aveva visto che aveva già fatto un passo verso la porta, ma si era trattenuto. Non sarebbe scappato, facendo vincere quel fotografo da strapazzo in quel loro strano duello –Come ho  detto, non ho tempo. Potremmo sbrigarci?-
Così posso sbarazzarmi di te una volta per tutte, si era detto, dimenticando che era stato lui a tornare indietro, senza aver nemmeno il bisogno di farlo.

Il ragazzo dalla chioma argentata gli aveva fatto cenno di seguirlo. Erano andati nello stesso studio, quello con lo sgabello in legno.
-Lu Han?-
Si era seduto sullo sgabello. –Sì?-
-Pensa nudo-

Il viso del ragazzo era così impassibile, senza alcuna espressione, che Lu Han non aveva saputo dire se stesse scherzando o meno. Ad ogni modo, aveva dovuto combattere l’impulso di curvare le labbra in un sorriso, perché non si sarebbe mai messo a ridere per qualcosa che Oh Sehun aveva detto. Proprio no.

Sehun aveva sollevato la macchina fotografica, puntando su di lui, e aveva annuito in approvazione, notando che LuHan non era truccato (beh, aveva messo solo un leggero strato di fondotinta).
Non aveva lasciato che il ghigno soddisfatto del fotografo lo infastidisse. Non aveva messo alcun make up solo perché lui aveva deciso così, non perché era il volere di Oh Sehun.

Doveva ammettere, tuttavia, che si era sentito a disagio e ultrasensibile per tutta la durata del photoshoot. Avrebbe voluto sussultare ogni volta che sentiva lo scatto della macchina fotografica, ad ogni flash. Non aveva bisogno di pensare nudo, si sentiva già nudo. Era stata la prima volta che faceva qualcosa del genere e si era sentito incredibilmente spaventato.

Sehun si era bloccato e Lu Han era rimasto impressionato dal modo in cui il ragazzo riusciva a leggergli dentro, perché aveva detto: -Rilassati. Sei bellissimo così come sei. Fidati di me-
Fidarsi di lui? Si conoscevano a malapena e Lu Han era andato lì solo per via di uno stupido ricatto. Che schifezza eh? Ma poi Sehun gli aveva sorriso e quella volta era un sorriso sincero. Il blocco nella sua gola era sparito e Lu Han aveva pensato “ma che diavolo..??”

-Io sono sempre bello. Sono l’Angel of the East- aveva detto in modo altezzoso.
Un altro flash inaspettato. Ecco un’altra foto infamante, aveva pensato Lu Han.
-La pianteresti di farlo?-
Sehun lo aveva risposto solo con un’altra espressione impassibile, prima di tornare a lavoro. Lu Han si era imposto di rilassarsi.
Dopo altre dozzine di pose più tardi, Lu Han aveva iniziato a sentirsi stanco. Di solito, quando lo fotografavano, il fotografo gli faceva dei complimenti, dicendo che stava facendo un buon lavoro o lodando la sua bellezza. Ma tutto quello che aveva ottenuto da Sehun erano stati degli sguardi insofferenti. La sua pazienza era vicino al limite. Per l’amor del cielo, lui stava facendo del suo meglio ma sembrava che stesse sbagliando tutto.

-Lu Han, se tu fossi te stesso e basta, potremmo..-Sehun si era interrotto da solo e Lu Han aveva letto la sua frustrazione, quando si era passato la mano tra i suoi capelli argentati.
-Ancora con questa storia?- aveva chiesto incredulo – questo sono io! Quante volte devo dirtelo? Io. Sono. Luhan! Cosa vuoi da me?-
Sehun lo aveva guardato negli occhi. –Voglio il vero te. Non voglio quei falsi sorrisi forzati. Voglio il ragazzo che mi ha ordinato di andare a prendergli da bere. Voglio vedere di nuovo quel Lu Han che stava prendendo a calci il distributore automatico e stava imprecando. Quel Lu Han. Io voglio quel Lu Han-

-Stai chiedendo qualcosa di impossibile –il ragazzo si era lasciato andare in una risata sprezzante -quel Lu Han non esiste-
-L’ho visto con i miei occhi- Sehun gli era sembrato deluso – perché ti piace fingere di essere qualcun altro? Perché ti nascondi dietro questa brutta persona?-

Aveva appena chiamato brutto l’Angel of the East?!

Era esterrefatto, ma poi si era sentito pervadere da una calma inaspettata ed era persino riuscito a sorridere a Sehun, mentre avanzava verso di lui.
-Fingere? – si era avvicinato, fino a fermarsi a pochi centimetri di distanza –hai detto che a me piace fingere, ma chi è quello che finge qui? Ti comporti come se tu fossi diverso, no, come se ti senta indifferente. Ma non lo sei, vero? Sei proprio come chiunque altro, vuoi qualcosa da me-

-Non è vero- aveva risposto Sehun con calma.
Luhan aveva sbuffato. –Oh, andiamo. Ci siamo solo noi due qui. Puoi dirmelo. Sei proprio come tutti gli altri che si aspettano che io sia perfetto. Beh, io lo sono già- aveva messo una mano sulla spalla di Sehun e si era chinato in avanti, i loro petti quasi si toccavano –questo. Non è questo che vuoi da me? Dimmelo-
Luhan aveva fatto scivolare la sua mano dietro la nuca di Sehun, avvicinandogli il volto al suo.
-Guardami. Non sono già perfetto così?-
-No-
Luhan aveva stretto la presa.

-Non voglio che tu sia perfetto. Voglio che tu sia reale. Non è stancante fingere? Non è…-
Sta zitto e basta. Zitto. Zitto. Zitto..
-..doloroso? Perché vuoi essere qualcuno che non s--
Luhan non gli aveva dato il tempo di finire. Lo aveva zittito con la sua bocca. Il bacio era stato rigido, le loro labbra non si muovevano. Aveva tenuto gli occhi chiusi con forza e aveva attirato Sehun ancora di più a se.
Smettila.. okay?

In qualche modo, Sehun aveva capito, perché le labbra sotto le sue si erano ammorbidite. E poi non era stato solo un bacio, era un bacio. La sua bocca si era aperta per consentigli di entrare e improvvisamente si erano ritrovati in un abbraccio, le braccia di Sehun lo circondavano. Non era stato il migliore dei baci e Lu Han non sapeva bene come muovere le sue labbra su quelle di Sehun, ma aveva pensato che fosse okay essere imperfetto una volta tanto, perché era meraviglioso.

Le mani del ragazzo più alto si erano mosse dalla sua vita, alle sue spalle, fino a prendere il suo viso. Aveva sentito il suo pollice scorrere sul suo zigomo, ricordando a Lu Han la prima volta che aveva fatto lo stesso gesto. Il bacio era continuato e Lu Han si era ritrovato quasi a corto di fiato, non riuscendo a fermarsi perché, se l’avesse fatto, sarebbe stato di nuovo l’Angel of the East che non poteva permettersi questo tipo di coinvolgimento.

Sehun aveva interrotto il bacio controvoglia, poggiando la fronte sulla sua. –Lu Han-
E non appena fu tutto finito, la temporanea follia che aveva fatto abbassare le difese a Lu Han era sparita come era iniziata. Lu Han era balzato all’indietro e se n’era andato senza voltarsi nemmeno una volta.

Da allora, era stato perseguitato dal ricordo di quel dannato bacio e dalla voce di Sehun che sussurrava il suo nome. E anche ora, quando avrebbe dovuto concentrarsi sul party, era distratto e Luhan avrebbe voluto prendersi a calci, o meglio, prendere a calci Oh Sehun fino all’inferno per essersi infilato in quel modo nella sua testa, giocando con i suoi pensieri. Il ragazzo desiderava che fosse sé stesso, ma non aveva idea di quanto fosse importante per Lu Han essere perfetto.

Vide un flash con la coda dell’occhio e una macchina fotografica puntata su di lui. Il suo cuore impazzì di nuovo, ma non era Sehun era solo un fotografo qualsiasi.

Tutto questo doveva finire.

Vide i reporter dirigersi verso di lui e si chiese dove fosse finito il suo manager, perché Zhang YiXing li avrebbe fatti sparire con un solo schiocco di dita.

YiXing, se non ti presenti entro dieci secondi, sei morto.









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Kyungsoo stava osservando il suo riflesso in una delle vetrate della stanza in cui si stava svolgendo il parti. Non sembrava, ma era nervoso. Gli ospiti continuavano ad arrivare e lui iniziava ad avere le mani appiccicaticce. Inoltre, la sala si stava riempendo di reporter e presto Kyungsoo avrebbe dovuto parlare davanti a loro e apparire sereno e calmo.
Ma poteva farcela. Era abituato a rispondere ad una raffica di domande riguardo la sua carriera e la sua vita privata. In realtà lo rendeva nervoso il fatto che avrebbe rivisto Jongin, dopo averlo evitato per una settimana. Aveva pure mentito, dicendo che sarebbe andato al party con Chanyeol.
Si sentì davvero stupido per averlo fatto.

A Kyungsoo non piaceva questa faccenda dell’essere innamorato, perché lo rendeva stupido e confuso. Aveva iniziato ad agire prima di pensare, a saltare a conclusioni affrettate senza nemmeno chiedere a Jongin. Si sentiva miserabile per la maggior parte del tempo. Di recente, la sua mente era altrove, da quando aveva visto Jongin con il piccoletto dai capelli scuri, quando invece si sarebbe dovuto concentrare sugli allenamenti.

Se non fosse stato innamorato di Jongin, vederlo felice con qualcun altro lo avrebbe fatto felice a sua volta e non lo avrebbe reso insicuro e geloso.
Sapeva di dover risolvere la faccenda con Jongin e farsi perdonare per averlo evitato tutta la settimana. Avevano già passato tre anni senza vedersi, non avrebbe dovuto lasciare che quel piccolo incidente lo allontanasse da lui. Magari Jongin aveva sorriso a quel ragazzo solo in modo amichevole, tipico di lui. Poteva non significare assolutamente nulla.

Fu interrotto dai suoi pensieri, quando vide nel riflesso Chanyeol che si avvicinava. Il suo migliore amico si fermò al suo fianco, Kyungsoo sollevò lo sguardo e vide Chanyeol che gli sorrideva.
-Kyungsoo-
-Hey- disse con un sorriso –nuovo look?-
Chanyeol istintivamente si toccò i capelli più corti, ora tinti di nero. Le sue grandi orecchie erano più in mostra e Kyungsoo lo trovò semplicemente adorabile. –Yeah-
-Ti dona-
-Smettila di mentire- disse il più alto, distogliendo lo sguardo.
-Dico sul serio. Come mai questo cambio improvviso?-
Chanyeol scrollò le spalle e mugugnò qualcosa tipo “Stavo uscendo fuori di testa stamattina”.
-Che hai detto?-chiese.
-Niente- replicò Chanyeol.
-Oh. Comunque, hai per caso visto Junmyeon-ssi? Non l’ho ancora visto-
-Nemmeno io- rispose Chanyeol distrattamente.

Kyungsoo guardò da più vicino il suo amico e si accigliò per non essersi accorto prima che Chanyeol fosse tormentato da qualcosa.
-Chanyeol, va tutto bene?-
-Kyungsoo, devo dirti una cosa- Guardò il soffitto prima di posare nuovamente lo sguardo su di lui. Kyungsoo non aveva mai visto l’amico così nervoso e serio –Ma non ora, dopo la tua performance, okay?-

Non avrebbe negato nulla a Chanyeol. Era grato di avergli dato più tempo e stava per dirglielo, quando vide qualcosa che lo fece morire. A pochi metri di distanza, c’era Jongin con il bel ragazzo dell’altro giorno.
Sentì vagamente Chanyeol che lo chiamava, ma non riusciva a distogliere lo sguardo dalla coppia e rispondere. Stava nuovamente saltando a conclusioni affrettate, si disse.
Ma in quel momento era davvero difficile non farlo.

Si stavano tenendo per mano.


 
 
 
 

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Dimmelo, sono davvero innamorato di te?

Chanyeol era stato perseguitato da quella domanda tutto il giorno. Stava impazzendo a tal punto da volersi strappare i capelli. Come risultato, andò a tagliarseli più corti e tingerli di nero, come il riflesso del suo umore.

Dimmelo, sono davvero innamorato di te?

Ma lui non poteva essere innamorato di Baekhyun, perché aveva amato Kyungsoo per tutta la vita. Il suo migliore amico non si poteva paragonare a nessuno. Kyungsoo era tutto quello che Chanyeol poteva desiderare. Era divertente, intelligente e aveva talento. Era gentile e aveva tante altre ottime qualità. Invece la parola Baekhyun era sinonimo di problemi per lui. Baekhyun era la sua fitta nel petto, l’amaro in bocca. Pensare al cucciolo randagio lo faceva impazzire e non lo faceva sentire bene.

Dimmelo, sono davvero innamorato di te?

Non poteva credere di aver infranto la regola numero uno. Il bacio di quella mattina era stato un errore, lui tentava disperatamente di convincersi che non fosse stato altro che uno sbaglio. Era successo solo perché il suo cervello si era momentaneamente fuso e lui non era in sé. Anche la stretta nel suo cuore che aveva provato quando le loro labbra si erano incollate era una qualche anomalia. Non poteva essere nient’altro. E anche se si sentiva a casa mentre abbracciava il cucciolo, anche se muovere le labbra sulle sue sembrava tremendamente giusto, non avrebbe cambiato niente. Entrambi stavano solo facendo finta. Era solo una recita. Giusto?

Ora aveva solo bisogno di vedere Kyungsoo e sarebbe tornato in sé stesso. Entrò nella sala del party e iniziò a cercare disperatamente l’amico. Quella notte. Si sarebbe dichiarato quella notte. Tutto sarebbe andato al meglio. Niente più confusione. Niente più pensieri erranti su un cucciolo in pigiama che agitava il suo lightstick giallo. Niente più incantesimi di patate.Niente di niente.

Trovò Kyungsoo davanti alla vetrata e subito si sentì calmo e rilassato. Era una fortuna che il cantante fosse da solo. Andò dritto verso di lui, facendo finta di non sentire membri dello staff e i reporter che lo chiamavano. Si fermò accanto a Kyungsoo. Era bello perché accanto a lui Chanyeol riusciva a respirare con facilità. –Kyungsoo-

Il suo amico lo guardò con i suoi grandi occhioni espressivi. Attese la sensazione di felicità che lo invadeva sempre quando erano insieme, ma si accorse che qualcosa era cambiato. Scosse la testa, dando la colpa all’ansia. Chanyeol si portò una mano ai capelli quando Kyungsoo li nominò. Come avrebbe potuto spiegare lo stato di caos mentale di quella mattina? Nemmeno lui aveva una spiegazione.
Ma basta chiacchiere, lui aveva una missione. -Kyungsoo, devo dirti una cosa. Ma non ora, dopo la tua performance, okay?-

Forse non avrebbe dovuto dirlo a Kyungsoo proprio ora, ma se non l’avesse fatto stanotte, allora non l’avrebbe fatto mai più. Non poteva sopportare un altro giorno d’attesa. Aspettò la risposta del suo amico, che stava guardando Chanyeol ma sembrava distratto.
-Kyungsoo?- chiese di nuovo il presidente.

Ancora nessuna risposta, così osservò con più attenzione il viso di Kyungsoo. Sembrava incantato e stava fissando qualcosa dietro Chanyeol. Curioso, si girò per vedere cosa avesse attirato l’attenzione di Kyungsoo.
Si pietrificò per lo shock. Quello era Baekhyun?

Ma era un Baekhyun che non aveva mai visto prima. Il suoi capelli scuri ricadevano dolcemente sulla fronte. I suoi occhi espressivi erano ben delineati da una spessa linea di eyeliner, rendendoli sensuali e misteriosi. Baekhyun indossava una costosa giacca bianca che non era di Chanyeol e che faceva risaltare il suo fisico minuto. I pantaloni neri fasciavano le gambe sottili, enfatizzando la curva delle anche. Quando si muoveva, si intravedeva la maglietta blu scuro sotto la giacca. Per dirlo in breve, Byun Baekhyun era bellissimo.

Sembrava una persona diversa, ma quando quelle labbra familiari sorridevano, Chanyeol vide che si trattava davvero del cucciolo perché solo il sorriso di Baekhyun lo faceva sentire strano.
Non era preparato per l’improvviso astio che provò alla vista di qualcun altro che prendeva il cucciolo per mano.

Jongin sorrise malizioso a Baekhyun e Chanyeol serrò i pugni. Poi i due si allontanarono e Chanyeol ebbe una mezza idea di seguirli e di portare via Baekhyun, tenendolo lontano da Jongin, perché… lui è mio, diamine.  Il cucciolo apparteneva a lui e nessun altro poteva guardarlo in quel modo, eccetto Chanyeol.
Voleva portar via Baekhyun e cancellare tutto quel make up che nascondeva la sua pelle morbida e i suoi occhi luminosi. Non gli piacevano nemmeno quei vestiti. Baekhyun stava meglio nel pigiama rosa e con gli arcobaleni di Chanyeol. Nessun altro poteva tenere quelle belle mani, tranne che…
-Chanyeol-
Si sentì tirare per la manica e guardò al suo fianco. Diamine, si era completamente dimenticato di Kyungsoo. –Mi dispiace-
Era dispiaciuto di molte cose.
-Okay, ci vedremo dopo la performance- disse Kyungsoo.

Park Chanyeol, sei qui per dichiararti a Kyungsoo. Non sono affari tuoi, non devi infastidirti solo perché hai visto Baekhyun con Jongin. Anzi, non dovrebbe essere un vantaggio? Niente più distrazioni. Avrai Kyungsoo tutto per te.

-Grazie-
Ma dirsi quelle cose, non lo aiutava a sentirsi meglio. Aveva lo stomaco attorcigliato e si sentiva male. Era tutto un gran casino. Fortunatamente la mano di Kyungsoo coprì la sua e si sentì immediatamente meglio.  Ecco, così va bene, pensò, Kyungsoo è quello giusto.
-Kyungsoo!- Si voltarono entrambi e videro Luhan che si avvicinava sorridendogli –ti stavo cercando. Oh, salve Presidente Park-
Chanyeol lo salutò con un cenno.
-Scusa Kyungsoo-ssi, ma devo portarti via. La nostra performance è tra un’ora e dobbiamo fare pratica. E per qualche motivo non riesco a trovare il mio manager- disse il cantante biondo, leggermente preoccupato.
-D’accordo Lu Han. Chanyeol, tornerò più tardi-

Fu lasciato da solo, rinunciando all’idea di trascorrere il resto della serata a parlare ad altre cariche importanti e stancanti persone della stampa.
Chanyeol andò al bancone del bar su un lato della sala. Era immerso in una discussione con il capo del dipartimento di Finanze, quando qualcuno bussò alla sua spalla. Era Zitao, che indossava un completo nero.
-Mi scusi, ho qualcosa di importante di cui discutere con il mio assistente- si congedò con l’uomo, prima di rivolgersi all’amico.
-Che succede?-
-Boss, credo che dovresti saperlo. Nonna Park è appena arrivata e mi ha detto di venirti a prendere-
Dannazione, si era dimenticato che sua nonna sarebbe stata presente.
-Okay, andiamo-
Zitao lo trattenne. –E anche Baekhyun-
-Cosa?-
-Sta cercando anche Baekhyun. A quando pare, una certa signora le ha detto che il tuo Baekhyun lavora alla KSE. Quindi si aspetta di vederti con lui stanotte- spiegò Zitao pazientemente.

Il tuo Baekhyun. Rise mentalmente a sé stesso.
-Beh, Baekhyun è qui. Con Jongin. Quindi puoi ben vedere che non è davvero mio-  non riuscì a nascondere il tono di gelosia nella sua voce.
-Sei un tale idiota-
-Yah, Huang Zitao. Io sono Park Chanyeol e sono il tuo capo-
-Questo non cambia niente, capo- Zitao si raddrizzò –Beh, se avessi saputo prima che lo avresti ceduto così facilmente, avrei potuto direttamente portarlo a casa di Jongin, invece che da te-
-Hey, dove stai andando?- chiese Chanyeol vedendo l’assistente che si allontanava.
-A congratularmi con Jongin- sogghignò Zitao –per essere più furbo di te-
Ma che diamine?? Questo sfacciato ragazzo cosa intende dire con questo?
-Yah, Zitao!-
-Boss, se sei davvero così stupido, allora non lo meriti- Zitao si fermò, quando vide qualcosa –questa è la tua ultima chance, boss-

Chanyeol guardò nella direzione che il ragazzo gli stava indicando. Vide Jongin e Baekhyun sparire dietro le porte in vetro che conducevano al terrazzo. Chanyeol dimenticò tutto il resto.

Diamine. No.










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Avevano più di un’ora di ritardo ed era tutta colpa di Kim Junmyeon.
Yixing era seduto sul sedile del passeggero nella macchina dell’EVP, chiedendosi cosa avesse fatto di male per essere finito imbottigliato nel traffico (e sicuramente maledetto da Lu Han) durante una delle serate più importanti per la sua carriera.

Forse era perché aveva deciso di tornare a casa dopo aver accompagnato Lu Han alla KSE, dato che Junmyeon sarebbe dovuto passare a prenderlo alle 19.00. O forse era stato perché inaspettatamente non era riuscito a decidere cosa indossare quella notte (solo dopo circa 12 cambi d’abito, si era deciso ad indossare la giacca nera in pelle e una camicia a motivo grafico che facevano sembrare una celebrità pure lui). Ma probabilmente tutto era destinato ad andare storto dal momento in cui aveva visto l’EVP sulla soglia dell’ufficio di Chanyeol, con il suo golfino e il suo papillon.

La prima impressione di Yixing su Kim Junmyeon fu che fosse un’idiota. Si chiedeva cosa ci facesse una persona socialmente incompetente a lavorare alla KSE come EVP. Il problema era che l’idiota in questione aveva un bel sorriso. E l’idiota, come ben presto scoprì, non era affatto un idiota. Yixing era particolarmente intrigato dal guizzo di sfida negli occhi dell’altro ogni volta che si incrociavano. Come se avesse sempre voglia di stuzzicarlo o di qualcos’altro e il manager non poteva certamente tirarsi indietro.

-Non risponde nessuno- disse Junmyeon riattaccando.
-Sei così insignificante che nessuno risponde alle tue chiamate?- chiese sdegnosamente.
-Beh, perché non provi tu?- disse l’EVP sbuffando.
Yixing tirò fuori il suo cellulare e oh, grandioso. Nessun segnale. Come diamine faceva a non esserci nessun segnale nel bel mezzo della città?! Tese le labbra fino a ridurle ad una linea sottile. Questa non ci voleva.

-Allora?- chiese Junmyeon sogghignando.
-Non c’è segnale- rispose.
Un colpo di clacson alla loro sinistra.
-Non di nuovo-gemette Junmyeon.
Prima che Yixing potesse anche battere ciglio, ne seguirono una serie di strombazzate e urla. Dopo cinque minuti di caos generale, la strada tornò tranquilla. Era almeno la terza volta che succedeva, da quando era capitato un incidente sulla strada a un kilometro di distanza da loro.

-A quest’ora sarei già potuto essere al party- disse Junmyeon guardando dritto davanti a sé –avrei potuto incontrare persone importanti, magari fare nuovi contratti e forse anche rilasciare un’intervista-
Yixing si fece beffa dell’espressione persa di Junmyeon. Lui sarebbe potuto essere al party anni fa. Lanciò un’occhiata al ragazzo al suo fianco e si chiese come mai avessero avuto questo strano rapporto fin dal principio.

-E’ colpa tua se siamo bloccati qui. Se fossi passato a prendermi prima, avremmo potuto evitare quell’incidente-
-Stai seriamente dando la colpa a me?- Junmyeon si voltò a guardarlo.
Lui scrollò le spalle.
-Seriamente?- s’infiammò il vicepresidente – dici davvero?-
Yixing fu sorpreso quando realizzò che Junmyeon si era chinato verso di lui e lo stava osservando. Come si dice, se gli sguardi potessero uccidere, a quest’ora sarebbe in cenere. Ma avrebbe mentito se avesse detto che non fosse spaventato un minimo davanti a quell’esplosione di rabbia. Junmyeon divenne rosso in volto, respirava pesantemente  e aveva la mascella serrata, mentre lo guardava male. E Yixing non poté fare a meno di pensare che diamine, quel papillon era sexy.

E guarda caso a luinemmeno piacevano i papillon.

-Dico davvero- anche lui si fece più vicino.

E forse era inevitabile che le loro labbra s’incontrassero a metà strada, perché l’elettricità che c’era sempre stata tra di loro ora era troppa per essere ignorata.  Yixing fu shockato quando sentì la bocca di Junmyeon sulla sua e avvertì un calore inondargli le ossa. Tracciò il profilo delle labbra di Junmyeon con la sua lingua e si protese in avanti per cercare maggior contatto(senza curarsi della leva del cambio che gli si stava conficcando dolorosamente in un’anca).

Gli piaceva. Junmyeon gli piaceva davvero tanto e forse quella era la peggior rivelazione che avesse mai avuto. Perché tra loro due non avrebbe mai potuto funzionare. Lui era come un serpente, mentre Junmyeon era più un innocente coniglio (con un papillon). Ma poi l’innocente coniglio gemette non così innocentemente e tutti i pensieri svanirono mentre il bacio continuava ed era.. wow.

Dovettero fermarsi perché lui stava iniziando a pensare di fare certe cose più hot e decisamente inappropriate da fare in macchina, dato che tutti potevano vederli, per l’amor del cielo. Controvoglia si allontanò ed entrambi rimasero a fissarsi, ancora incantati e confusi da quanto era appena accaduto.

Yixing si schiarì la gola improvvisamente secca.
-Non dovremmo farlo di nuovo-
-Si, è stato un errore. Un grosso errore-
-Dimentichiamolo-
-Non è mai successo-
-D’accordo-
-Certo-

Ma ecco di nuovo quelle labbra rosa.
Zhang Yixing, pensa a qualcos’altro. Poi guardò negli occhi l’altro ragazzo e seppe con certezza che non sarebbe riuscito a pensare a nient’altro e che lo avrebbe decisamente baciato di nuovo.
-Quindi..- iniziò l’EVP, ma qualunque cosa volesse dire andò persa tra le labbra di YiXing..
Junmyeon lo attirò a sé e l’evil manager pensò che sarebbero dovuti rimanere bloccati nel traffico più spesso. Proprio come ora.







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-Finalmente- sospirò Baekhyun, poggiandosi sulla ringhiera. Erano al 19esimo piano e il vento era un po’ forte e forse anche freddo, ma era meglio stare là, piuttosto che sentirsi soffocati in quella sala.
-Scusa per averti trascinato qui- disse Jongin raggiungendo Baekhyun –ma non volevo restare da solo-
-Va tutto bene Jongin-ah- lo rassicurò.
-Stanotte sei stupendo-
Baekhyun rise. –Lo dici solo perché sei tu che hai comprato questi vestiti-
Jongin roteò gli occhi. –Non sono i vestiti, sei tu .. beh, i vestiti fanno la loro parte- il ragazzo ridacchiò –non voglio offenderti, ma penso che dovresti indossare abiti della tua taglia e non dovresti nascondere il tuo bel viso e fisico dietro quei vestiti troppo grandi-
Baekhyun avrebbe potuto dire che non comprava quei vestiti più grandi intenzionalmente, ma si trattenne dal farlo.
Amava quei vestiti perché erano di Chanyeol. Rivolse semplicemente un sorriso a Jongin prima di guardare verso l’orizzonte. Il cielo notturno era bello e le stelle splendevano sopra di loro.

-Non sei abituato a questo tipo di eventi, vero?- chiese Jongin qualche momento più tardi.
-No. Anche quando i miei genitori erano ancora in vita, raramente andavo ai party-
-Mi dispiace- Baekhyun sentì la sincerità nelle sue parole –anche io ho perso i miei genitori-
-Mi dispiace- rispose.
-Tutto apposto. Sono passati tre anni ed è ancora doloroso. Ma con il tempo va meglio-
Baekhyun smise di contemplare il cielo e guardò Jongin.
-So come ti senti. Anche i miei genitori sono morti tre anni fa. La cosa più tremenda è stato il modo così inaspettato con cui li ho persi. Un incidente d’auto e fu la fine-
Jongin lo guardò in faccia, ad occhi spalancati.
-Anche tu hai perso i tuoi genitori in un incidente d’auto?- Baekhyun annuì.  -anche io lo ho persi in quel modo. Nell’estate del..-
-2009- concluse Baekhyun. Oh my god. – Ad Agosto, il..-
-Cinque. Si-

Si guardarono l’un l’altro, sbalorditi. Baekhyun fu il primo a rompere il silenzio. Si dovette reggere alla ringhiera per supportarsi. –Io.. io sapevo che c’era un’ altra coppia, ma io.. non pensavo…- era senza parole. Non poteva crederci.
Jongin prese un profondo respiro. –Anche io sapevo che c’era un'altra coppia di vittime. Avevo sentito vagamente dire che un altro ragazzo oltre a me era rimasto orfano. Suppongo fossi immerso troppo nel mio dolore per farci caso. Mi dispiace Baekhyun-
Sentì un groppo alla gola, ricordandosi di quanto fosse stato solo in quei tempi. Sperava che Jongin non avesse passato lo stesso. –Non c’è bisogno che tu sia dispiaciuto-

Jongin si avvicinò e mise una mano sulla testa di Baekhyun. –Ma lo sono, perché lo vedo nei tuoi occhi. Eri da solo, vero? Anche se io avevo mia nonna, Chanyeol e i miei amici con me, sono scappato da loro. E’ stato così egoistico voler andar via e voler stare da solo, quando tu non avevi nemmeno nessuno al tuo fianco-
Ci fu un’espressione di dolore sul viso di Jongin e Baekhyun si sentì il cuore esplodere. –Ma era l’unico modo in cui potevi sopportare la perdita. Non essere così duro con te stesso, Jongin. Quelle persone ti amano. Sicuramente avranno capito-
Il ragazzo più alto gli sorrise tristemente. –E’ davvero tardi per dirtelo, ma..- con sorpresa di Baekhyun, sentì Jongin poggiare la sua testa sul suo petto –sono qui, se hai bisogno di me-
Baekhyun avrebbe voluto piangere, perché finalmente aveva incontrato qualcuno che capiva come si sentisse. –Grazie-

-Sono spiacente di dover interrompere questo vostro prezioso momento, ma ho bisogno di Byun Baekhyun-
Baekhyun si allontanò bruscamente da Jongin e vide un accigliato Chanyeol a pochi metri di distanza.
-Chan…Presidente Park!-
Era la prima volta che lo vedeva da quella mattina e Baekhyun era shockato di vedere la patata. I capelli biondi di Chanyeol erano stati rimpiazzati da un taglio nero e più corto. Era abituato a vederlo in giacca e cravatta, oltre che nel pigiama che usava per dormire, ma stanotte Chanyeol indossava un cappotto nero lungo fino al ginocchio, una maglia grigia e jeans scuri. Sembrava più giovane, bello e si, Baekhyun era ancora shockato.

-Yo, Happy Virus- lo salutò Jongin.
-Ti ho detto di non chiamarmi in quel modo-
-L’hai detto? Ad ogni modo, cosa vuoi da Baekhyun? E’ il suo giorno libero, siamo nel weekend e ad un party- ridacchiò Jongin –goditi un po’ la vita-
Baekhyun guardò Jongin. Non vedeva che suo cugino era di pessimo umore?
Chanyeol si accigliò ulteriormente. Si rivolse a Baekhyun senza rispondere a Jongin. –Vieni con me-
Non capiva cosa stesse succedendo. Baekhyun osservò il volto di Chanyeol ma vi trovò solo un paio di occhi che lo stavano trafiggendo. Perché la patata si stava comportando in quel modo?

Sei arrabbiato con me?
-Dove stiamo andando?- chiese, preoccupato.
Chanyeol lanciò una breve occhiata a Jongin, prima di tornare a guardarlo. –Ho bisogno di te. Vieni con me- il Presidente si avvicinò e lo prese per un braccio.
-Chanyeol- Jongin mise una mano sul braccio di Chanyeol e stavolta non stava sorridendo affatto.
-Stanotte Baekhyun è il mio accompagnatore. Non credo che sia giusto che tu gli dia ordini-
-Lasciami- disse Chanyeol in tono duro.
-No, tu lascialo- la presa di Jongin era ancora salda –non comportarti così, Chanyeol-
-Jongin..- lo avvertì la patata.
-Verrò con te- s’intromise Baekhyun. Chanyeol attirò il ragazzo più minuto verso sé, non appena Jongin mollò la presa.
-Ci vediamo più tardi, Jongin-ssi. Forse è un’emergenza e ha bisogno di aiuto. Farò in fretta, tornerò presto-

L’altro ragazzo non sembrò troppo convinto, ma annuì.  Jongin scoccò a Chanyeol una strana occhiata che Baekhyun non ebbe il tempo di decifrare, perché fu trascinato nuovamente dentro. Più si allontanavano dalla terrazza, più la presa di Chanyeol sul suo braccio si allentava. La mano scivolò giù sulla sua, come era successo al parco. Baekhyun ebbe una fitta al petto quando quelle lunghe dita si intrecciarono alle sue. Sembrava così reale.

Ma sapeva che sarebbe stato doloroso se avesse continuato. Provò a sottrarsi dal contatto, ma la presa divenne più forte. Chanyeol si fermò all’improvviso e per poco Baekhyun non andò a sbattergli addosso. Il ragazzo più alto si voltò a guardarlo. Erano in mezzo alla sala, ma non importava. Baekhyun vide la confusione e l’incertezza negli occhi di Chanyeol, e sapeva che lui ne era la causa.

Voleva chiedergli il perché, ma Nonna Park scelse quel momento per comparire e abbracciare velocemente Baekhyun. – Eccovi! Avevo detto al mio piccolo Zitao di venire a cercarvi, ma è sparito chissà dove. Ci sono torte al tavolo del buffet? Probabilmente sarà andato lì, vero? Ma comunque, come stai Baekhyunnie? Sei incredibile stasera. Posso credere che mio nipote si stia prendendo cura di te?-
Baekhyun era troppo stordito per rispondere con più di un semplice sorriso.
-Ottimo. Oh, ho assaggiato il cibo che hai preparato la settimana scorsa ed era squisito- l’anziana donna colpì Chanyeol con la sua borsetta rossa –E tu, ragazzo. Ho saputo da Nonna che ti sei ammalato di nuovo. Meno male che hai un ragazzo che si prende cura di te, altrimenti moriresti giovane e che ne sarebbe di me? Vuoi che io muoia poco dopo per il dolore?-

Nonna Park continuò a sgridare Chanyeol a bassa voce, dato che erano in pubblico. Baekhyun abbassò lo sguardo verso le loro mani unite. E la verità lo colpì in quel momento. Avrebbe voluto piangere e ridere allo stesso tempo per la sua stupidità. Non c’era nulla di reale. Stavano ancora facendo finta.  Chanyeol lo aveva preso per mano perché doveva far finta di essere il suo ragazzo davanti a Nonna Park, facendo finta che loro fossero innamorati e felici.

Era tutta una recita ed era tutto quello che loro sarebbero mai potuti essere.

Ora sapeva perché Chanyeol sembrava ferito. Perché non voleva niente di tutto questo ed era costretto a mentire. Questo spezzò il cuore di Baekhyun più di qualunque altra cosa. Quindi Baekhyun decise di cogliere quest’ultima occasione di stargli vicino, un’ultima volta prima di lasciarlo andare.
Fece scorrere il pollice sul dorso della mano di Chanyeol prima di aumentare la stretta.Ti amo così tanto. C’erano volte in cui voleva rimanere a fissare Chanyeol e basta. Si chiese: se avesse incontrato Chanyeol prima,  in circostanze diverse, avrebbe avuto qualche chance?
Scosse la testa. Baekhyun sapeva che quei pensieri erano inutili. Dammi solo un altro secondo per amarti, per favore.

-Voi due venite alla villa domani, d’accordo?- non ebbero nemmeno il tempo di rispondere, perché Nonna Park iniziò ad allontanarsi –Oh, c’è Mr. Lee della HJ Entertainment! Devo acciuffarlo prima che quell’uomo riesca a parlare di nuovo ai nostri trainee di trasferimento nella sua agenzia. Ci vediamo per l’ora del tè domani, ok cari? Vi aspetto entrambi. Ora lasciatemi chiacchierare con le persone anziane-

Con quello, l’anziana donna sparì e il tempo era scaduto.
La presa di Baekhyun si allentò. Provò a far scivolare via la sua mano, ma quella che lo teneva non si muoveva. Teneva la testa bassa perché sapeva che sarebbe bastato uno sguardo a Chanyeol per fargli cambiare idea. Voleva restare con lui per sempre.

-Perché?- la voce profonda di Chanyeol sembrava così vicina –perché non vedi l’ora di liberarti di me?-
-Finiamola Chanyeol- rispose in un fioco sussurro –smettiamola di fingere-
L’altro fece una risata forzata. –Si, è orribile, vero? Noi che fingiamo di stare insieme. Che razza di scherzo-
Baekhyun non pensava che il suo cuore potesse spezzarsi ulteriormente, ma accadde. Ora avrebbe voluto solo correre via, ma Chanyeol continuava a trattenerlo.
-Io amo Kyungsoo, Baekhyun. Lo amo-
Si congelò, prima di tentare di liberarsi, ma Chanyeol non lo lasciava andare. Lo so già, Potato-ahjussi. Ora lasciami e goditi il tuo felici e contenti.

-Ma tu… Dio, perché è così difficile?- Chanyeol sembrava arrabbiato.
-Che succede?-
Baekhyun spalancò gli occhi. Do Kyungsoo era proprio dietro Chanyeol. Il cantante avanzò, guardando prima uno poi l’altro. Vide gli occhi di Kyungsoo scivolare sulle loro mani unite.
-Chanyeol?-
Il ragazzo più altro sembrava indeciso, ma continuava a stringergli la mano.
-Baekhyun, c’è qualcosa che non va?- chiese Jongin al suo fianco. Non lo aveva nemmeno notato arrivare. Scosse la testa.
Baekhyun supplicò Chanyeol con lo sguardo. Invece di tentare di allontanarsi, questa volta si avvicinò e premette la testa contro la mascella della patata. Non si curò delle altre persone in sala, perché doveva assolutamente farlo. –Lasciami andare, Chanyeol-
Sentì un’ultima stretta e poi fu libero. Vuoto.

-Chanyeol, il programma sta iniziando- disse Kyungsoo. Il cantante fece una pausa prima di guardare Jongin –potete scusarci?-

Baekhyun guardò i due che si allontanavano, sperando disperatamente che Chanyeol guardasse indietro un’ultima volta. Ma non lo fece.
Pensò che era meglio così.

Che razza di scherzo.



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Capitolo 22
*** Just in Time ***


*Angolo della traduttrice*

Nuovo capitolo! Anche questo è intero, come l’originale. Capirete perché ho scelto di non dividerlo in due parti. Praticamente è il diretto seguito del precedente. 
Grazie a tutti i lettori e soprattutto ai recensori! ;A; *invia cuoricini* Mi fa tanto piacere sapere che apprezzate il mio lavoro di traduzione e che questa fanfic suscita in voi le stesse emozioni che ho provato io quando l’ho letta! *^*
Buona lettura!
Ps. questi giorni sarò parecchia presa dal comeback delle mie adorate 2NE1 *sclero saikjdaksidha* , potrei non aggiornare così in fretta come al solito! >^<



 


 
 

Aveva individuato Lu Han non appena aveva messo piede nella stanza.
Benché nella sala vi fossero più di duecento persone, Sehun avrebbe riconosciuto quella chioma bionda ovunque. Avrebbe voluto avvicinarsi, ma si trattenne dal farlo, imponendosi di stare in disparte ad osservarlo nel frattempo. Si disse che era l’occasione per studiare il cantante da lontano, ma la verità era che gli serviva del tempo per prepararsi. Sarebbe stata la prima volta che si incontravano dopo quello che era successo nel suo studio e Oh Sehun sentiva una mandria di elefanti marciare sul suo stomaco.

Nessuno lo aveva mai reso nervoso, ma nessuno aveva mai fatto quello che gli aveva fatto Lu Han, ovvero abbracciarlo e baciarlo quasi disperatamente.
Sehun aveva sempre mantenuto un certo distacco dai soggetti delle sue opere. Dopo ogni photoshoot, Sehun passava ad un nuovo soggetto praticamente istantaneamente ; lava e risciacqua, lava e risciacqua.
Andavano e venivano come niente.

Ma con Lu Han… era diverso.

Dalle numerose fotografie del cantante che aveva meticolosamente sviluppato, avrebbe già dovuto aver memorizzato tutto del volto di Lu Han, da tutte le sue diverse espressioni ai suoi piccoli tic, e, inoltre, avrebbe avuto già aver soddisfatto la sua curiosità. Eppure aveva la sensazione che ci fosse di più. Si era ritrovato a voler scoprire, conoscere molto altro ancora… per catturare e ricordare ogni singola parte di Lu Han.

Oh Sehun era irrimediabilmente attratto e affascinato da lui.

Sapeva che Lu Han provava almeno un po’ dei suoi stessi sentimenti. Lo aveva capito dal modo in cui le sue mani lo avevano afferrato e dal modo in cui le sue labbra cercavano le sue quando Sehun aveva cercato di ritrarsi, come se lui non volesse smettere. Il bacio poteva essere iniziato come qualcosa di falso, ma certamente aveva finito con l’essere qualcosa di reale.

Proprio come l’espressione di Lu Han in quel momento, mentre parlava con Jung Yunho. Tutti sapevano che l’Angel of the East era sempre stato un grande fan dell’altro cantante. Manteneva un serio contegno, ma Sehun poteva vedere con chiarezza che i suoi occhi brillavano. Sehun non riuscì a resistere, sollevò la macchina fotografica e scattò una foto. Tuttavia, la mossa si rivelò uno sbaglio, perché il flash attirò l’attenzione di Lu Han, che spalancò gli occhi non appena si accorse di lui.

Lu Han sembrava indeciso sul da farsi, se restare lì o marciare verso Sehun. Ritenendo che quello fosse un momento buono tanto quanto un altro, Sehun prese la decisione per lui. Iniziò a camminare verso il cantante, affrettandosi nel caso Lu Han decidesse di scappare via. Si fermò a due passi di distanza.

-Lu Han- disse con un cenno di saluto.
Gli occhi, prima spalancati, si strinsero –Oh Sehun-
Il ragazzo biondo aveva alzato un sopracciglio in segno di disdegno, ma la sua figura emanava preoccupazione.  Sehun scattò un’altra foto, facendo battere più volte le ciglia Lu Han, sorpreso.
-La smetteresti di farlo?- disse il cantante a denti stretti. I suoi occhi vagarono rapidamente sulle persone accanto a loro, per assicurarsi che nessuno potesse sentirli. – e, a meno che non siano questioni di lavoro, sta lontano da me-
Una parte di Sehun avrebbe voluto ridere, perché Lu Han stava sorridendo dolcemente ma aveva detto quelle parole velenose.  Ma un’altra parte avrebbe voluto avvicinarsi e toccare quelle labbra per vedere se fosse stato in grado di trasformare quel sorriso falso in uno vero. Non hai idea di come tu ti stia facendo desiderare da me.

Istintivamente Sehun fece un passo in avanti, ma poi si fermò quando vide il panico aumentare negli occhi di Lu Han. Strinse forte la macchina fotografica per impedire di allungare una mano verso di lui. La sollevò nuovamente, dato che Lu Han era di fronte a lui poteva almeno approfittarne.

Click!

-TI ho detto di piantarla-

Click!

-Vuoi davvero morire??-

Click!

-Sei così fritto-

Click!

Questa volta fu Sehun quello spaventato, dato che non si aspettava che Lu Han accorciasse la distanza tra di loro. Anche se aveva ancora la sua espressione angelica, i suoi occhi erano fiammeggianti. Il cantante aprì la bocca, come se volesse scuoiare Sehun vivo, ma cambiò idea dopo aver nuovamente guardato la folla che li circondava. Lu Han chiuse di scatto la bocca e sembrò sbollire del tutto. Sehun non poteva permetterlo.

-E’ tutto okay. Puoi essere te stesso. Non devi fingere quando sei con me- sussurrò.
Inizialmente, Lu Han sembrò sorpreso e confuso, ma poi sogghignò in modo diabolico, facendo battere forte il cuore di Sehun.  Lu Han fece un altro passo, si chinò in avanti e gli sussurrò all’orecchio –Come desideri-

Poi Sehun trasalì inaspettatamente, perché all’improvviso il cantante gli aveva dolorosamente pestato un piede.

-Ci vediamo più tardi, stronzo-

L’Angel of the East gli rivolse un altro di quei sorrisi zuccherosi e un cenno di saluto, prima di allontanarsi con arroganza.

Pensò di andargli dietro, ma poi scosse la testa esasperato e si guardò il piede pestato.

Beh, certamente quello era stato reale.




 
 


*****************************

 





Il palco era pronto, gli ospiti si erano radunati di fronte e c’era un’atmosfera eccitata e carica di aspettative. La performance stava per iniziare. Presto le luci si fecero soffuse e calò il silenzio in sala.
Le mani di Jongin si aprivano e si chiudevano, nel tentativo di scaricare la tensione che aveva in corpo. Si sentiva nervoso ed eccitato. Il suo cuore si fermò quando le luci si accesero e vide Kyungsoo e Lu Han al centro del palco, schiena contro schiena. Il cantante biondo stava guardando verso l’alto, bello ed etereo  nella sua giacca bianca e dorata. Ma Jongin aveva occhi solo per il profilo di Kyungsoo, il cui sguardo era rivolto verso il basso. Indossava una giacca color rosso scuro e il contrasto che creava con i suoi capelli scuri e la pelle chiara era sinonimo di perfezione.

Il sound gli era familiare. Era il remix di una delle vecchie canzoni di Kyungsoo. Jongin si perse quando Kyungsoo iniziò a cantare. E sapeva che sarebbe sempre stato così.

Aveva sempre pensato che la sua vita fosse già stabilita. Avrebbe finito gli studi e poi lavorato alla KSE. Non aveva mai immaginato nessun futuro senza Kyungsoo. Aveva sempre pensato che sarebbero stati migliori amici in eterno. Ma non si sarebbe mai aspettato di innamorarsi di Kyungsoo. Era stato stupido a non accorgersi che anche Chanyeol lo amava. Era sempre stato troppo compiacente, ora si trovavano in questa situazione aggrovigliata e alla fine qualcuno si sarebbe inevitabilmente ferito.

E quel qualcuno potrei essere io, si disse.

La canzone raggiunse il suo climax e Kyungsoo fece un acuto che suscitò l’ammirazione del pubblico e fece gonfiare d’orgoglio il cuore di Jongin. La performance finì e ci fu un momento di silenzio, prima che scoppiasse un fragoroso applauso. I due cantanti si inchinarono all’unisono e sorriso trionfanti.
Forse questo suonava egoistico, ma Jongin desiderava che Kyungsoo lo guardasse.

Guardami. Questa volta sono qui e, se mi darai una chance, ci sarò per sempre.

Invece di guardarlo, tuttavia Kyungsoo voltò la testa verso la sinistra del palco, dove stava Chanyeol, e gli rivolse un sorriso che Jongin avrebbe voluto per sé stesso. Era una visione dolorosa e dovette distogliere lo sguardo.

Fu allora che vide Baekhyun al suo fianco, intento a fissare intensamente il palco. Jongin si ricordò che il suo amico era uno Starling, quindi era ovvio che fosse contento di aver visto Kyungsoo esibirsi. Ma, guardando meglio, Jongin fu confuso nel notare che il suo sguardo non era di ammirazione… ma di desiderio. Ne era certo perché anche lui aveva lo stesso sguardo fino a poco prima. Seguì lo sguardo di Baekhyun e vide fu esterrefatto nel notare che il ragazzo stava fissando Chanyeol.

Improvvisamente gli tornarono in mente una serie di eventi (il momento in cui Chanyeol aveva trascinato via Baekhyun e la scena poco fa in mezzo alla sala). Stava succedendo qualcosa tra Baekhyun e suo cugino che lui non sapeva e che forse non avrebbe mai saputo. Ma di una cosa era certo: Baekhyun era innamorato di Chanyeol.
Jongin non seppe bene come reagire a questa nuova scoperta. Era triste che Baekhyun fosse destinato a condividere il suo triste destino e probabilmente a finire con il cuore spezzato. Avrebbe voluto provare a confortare il suo amico, ma come avrebbe potuto farlo se non riusciva a confortare nemmeno sé stesso?

Ci fu un secondo applauso e Jongin si accorse appena che la presentazione si era appena conclusa. La folla iniziò a disperdersi e lentamente le persone tornarono ai loro drink e alle loro conversazioni. Baekhyun lo guardò e tutte le emozioni di poco prima erano ora nascoste dietro un sorriso.

-Jongin-ssi, se per te va bene, potrei andare a casa ora?-
-Ti do un passaggio- disse iniziando a indirizzare il ragazzo verso l’uscita.
-Oh,no. Tu resta. Posso facilmente prendere un autobus e..-
-Baekhyun, non è un problema. E poi è tardi-
-No, davvero. E’ tutto okay. Per me sarebbe meglio tornare a casa da solo. E c’è ancora bisogno di te qui- rispose Baekhyun.
Il ragazzo più basso aveva ragione. Lui aveva ancora una faccenda in sospeso, una dichiarazione da fare. Si sentì in colpa perché era stato lui ad invitare Baekhyun e probabilmente era stato lui a renderlo involontariamente triste portandolo là.

-Almeno lascia che ti accompagni fino all’ingresso o alla fermata. Insisto-
Baekhyun annuì -Solo fino all’ingresso. Insisto-
Il ragazzo sorrise e Jongin fu contento di vedere che almeno non aveva perso il senso dell’umore.
Era più buio fuori dalla sala del party. Le uniche luci erano quelle del corridoio che conduceva all’ascensore. Il posto era deserto, dato che tutti erano al party. L’attenzione di Jongin era su Baekhyun, che camminava di fronte a lui e faceva scorrere delicatamente una mano sul muro. Pensò che una persona così adorabile meritasse di trovare presto la felicità. Spero che la troveremo entrambi.

Stavano svoltando l’ultimo angolo, quando improvvisamente Baekhyun si fermò e Jongin gli andò addosso.
Stava per chiedere cosa stesse succedendo, quando anche lui notò la coppia a pochi metri di distanza.
Sentì Baekhyun respirare a fatica alla vista di Chanyeol e Kyungsoo così vicini. C’era un mondo di dolore celato dietro quel breve annaspare. Jongin sapeva quanto sarebbe stato doloroso, quindi coprì gli occhi di Baekhyun con la sua mano e chiuse i suoi.
Ma non avrebbe potuto impedire loro di sentire quelle parole devastanti pronunciate poco dopo.

-Ti amo, Kyungsoo-

Jongin sentì Baekhyun sottarsi al suo contatto e correre via, mentre lui rimase lì pietrificato. Quando aprì gli occhi, vide il suo migliore amico tra le braccia di Chanyeol. Sentì il cuore spezzarsi nel suo petto.

Troppo tardi, Kim Jongin. Sei arrivato troppo tardi.







***********************

 
 




Chanyeol rimase in silenzio quando uscirono dalla sala del party. Kyungsoo non era sicuro di dove stessero andando e di cosa avrebbero parlato, ma era sicuro che fosse importante.
Scoccò una breve occhiata al suo amico. Sembrava diverso, no, i suoi occhi sembravano diversi. Erano cupi, come se in loro si fosse spenta la luce. Non era abituato a vedere questo lato di Chanyeol. Non aveva nemmeno barlume di felicità. Che ti succede Chanyeol?

Ma forse sapeva già la risposta. Aveva avvertito che era successo qualcosa al suo amico, quando stava tenendo la mano a quel ragazzo di nome Baekhyun. Non aveva mai visto Chanyeol comportarsi in quel modo. Di solito bastava una parola di Kyungsoo e Chanyeol avrebbe fatto tutto quello che lui desiderava, ma poco prima, Chanyeol non sembrava voler lasciare Baekhyun e forse non lo avrebbe fatto nemmeno se Kyungsoo glielo avesse chiesto.
Ma poi il ragazzo bruno si era chinato e aveva mormorato qualcosa all’amico. E aveva visto Chanyeol allontanarsi con indifferenza, ma aveva capito che in realtà stava combattendo inconsciamente contro un grande dolore. La sua mano era fredda quando aveva stretto il braccio di Kyungsoo. Si sarebbe preoccupato di più, ma prima doveva portare a termine la performance. Non avrebbe voluto lasciarlo solo, ma Chanyeol lo aveva rassicurato, dicendo che stava bene e di andare a prepararsi.

Era stata una performance ultra stressante. Aveva dimenticato tutto (tutte le ansie e le preoccupazioni che lo assillavano), per potersi concentrare al massimo e dare il meglio di sé. Le urla d’incoraggiamento e gli applausi gli avevano fatto capire che ne era valsa la pena. Con la coda dell’occhio, aveva intravisto Jongin, ma non aveva voluto fronteggiarlo in quel momento, così si era concentrato sulla rassicurante presenza di Chanyeol.
Ora era il suo turno di aiutare il giovane presidente, qualunque fosse il suo problema. Voleva sapere chi fosse davvero quel Baekhyun, perché era certamente lui la causa del cambiamento d’umore di Chanyeol. Il suo amico non se lo meritava.

Si fermarono alla fine del corridoio, vicino agli ascensori. Non c’era nessuno nei paraggi. Kyungsoo aspettò con pazienza che Chanyeol iniziasse a parlare. Lo vide provarci un paio di volte, ma alla fine chiudeva sempre la bocca. Allungò la mano e toccò il braccio di Chanyeol, sperando che il contatto lo aiutasse a rilassarsi. –Respira-
Il suo amico fece un profondo respiro e questa volta Kyungsoo seppe che era pronto.

-Mio padre si sentiva davvero in colpa per aver saltato il mio 15esimo compleanno e mi disse che potevo avere tutto quello che desideravo. Tu eri già un trainee, Kkamjong era preso con la sua fissa per le moto e io non avevo nulla da fare. Quindi chiesi una costosa chitarra. Così avrei potuto mostrare la mia abilità a mio cugino e suonare mentre tu cantavi-
Kyungsoo sorrise al ricordo. A quell’epoca, Chanyeol era troppo magro, Jongin era troppo scuro e lui era troppo basso per la sua età. –Eri un chitarrista tremendo- lo prese in giro.
-Lo so- sospirò Chanyeol – facevo così pena che sospetto che i miei genitori prenotarono il viaggio in Francia pochi giorni dopo perché non volevano sentirmi suonare. Nonna e Halmeoni uscivano sempre e Jongin si metteva le cuffie.
L’unico che mi ascoltava davvero eri tu. Anche se eri stanco per gli allenamenti e ti stavo distruggendo i timpani, tu dicevi di sì quando te lo chiedevo. Ecco perché..- Chanyeol guardò Kyungsoo dritto negli occhi e il cantante capì che le prossime parole avrebbero cambiato ogni cosa -..il giorno del mio sedicesimo compleanno ero certo che avrei voluto passare il resto della mia vita con te. Perché sapevo che tu non mi avresti mai abbandonato-

-Io..- Mi dispiace. Kyungsoo era senza parole.
Non lo sapeva e si sentiva stupido perché Chanyeol gli aveva appena detto che provava quei sentimenti da anni e lui non se n’era mai reso conto. Era sempre stato troppo impegnato a pensare a Jongin per notarlo.
-Volevo dirtelo da tanto tempo. Ma gli anni passavano e io perdevo tutte le occasioni che mi si presentavano. Mi dicevo sempre di aspettare, che non era il momento giusto- Chanyeol gli fece un triste sorriso –non so perché, ma ero così sicuro che tu provassi lo stesso e che avrei avuto tempo-

Il ragazzo più alto poggiò la mano su quella di Kyungsoo poggiata sul suo braccio.
-Ora è giunto il momento che ho aspettato per tutti questi anni. Tutto è come dovrebbe essere. E’ solo che questo- si indicò il petto all’altezza del cuore – prima riusciva a dire solo il tuo nome, ma ora… non sta funzionando bene. E’ difficile perché mi sono accorto che da un po’ di tempo mi sta dicendo qualcosa di diverso. Come è potuto succedere, se prima riuscivo a pensare solamente a te? Mi sento un’idiota che non riesce a capire cosa ha in testa, perché,diamine..- Chanyeol sembrava perso e confuso – ..io ti amo Kyungsoo-

Kyungsoo voleva maledirsi per tutto il dolore che aveva inconsciamente causato all’amico tutti questi anni. Abbracciò Chanyeol permettendogli di poggiarsi su di lui. –Lo so- sussurrò stringendolo più forte -..ma tu non seiinnamorato di me-

Chanyeol s’irrigidì tra le sue braccia, ma Kyungsoo lo sentì annuire contro la sua spalla.
-Non so cosa fare-
-Conoscere la differenza è un inizio- Kyungsoo si allontanò e lo guardò in faccia –asciugare quelle lacrime è il prossimo passo-
-Non sto piangendo- mugugnò Chanyeol sulla difensiva.
-Certo che no- lo prese in giro. Kyungsoo era felice di vedere che l’amico stava provando a sorridere, ma fu sorpreso dalla successiva domanda di Chanyeol.
-Kyungsoo-yah, e se avessi incasinato tutto e non potessi più rimediare? E se fossi davvero destinato a rimanere solo?-
-Chanyeol, io sono il tuo migliore amico. Non importa cosa succeda, non sarai mai solo. Io ci sarò-
Il ragazzo più alto fece una pausa e poi sogghignò. –Mi hai appena rifilato il testo della tua canzone?-
-Ripensandoci, puoi startene per conto tuo-si girò per lasciare indietro Chanyeol.
-Kyungsoo- lo chiamò l’amico –grazie-
Si voltò a guardarlo.
-No, grazie a te. Per avermi sempre cercato, facendomi sentire speciale-

E Kyungsoo dovette allontanarsi in fretta per non far notare a Chanyeol le sue lacrime.








*********************







Il silenzio era assordante.

Junmyeon lanciò una breve occhiata al ragazzo al suo fianco nell’ascensore. Yixing sembrava così freddo e distaccato da iniziare a fargli pensare che quello che era successo prima in macchina fosse solamente frutto della sua immaginazione. Ancora non era riuscito a reagire, doveva ancora realizzare l’accaduto.

Si toccò furtivamente le labbra. Erano gonfie e sensibili, specie il labbro inferiore che Yixing gli aveva morso prima e.. oh my god, doveva davvero smetterla di pensarci. Perché loro erano stati d’accordo (dopo la settima volta che si erano separati) che quel bacio (beh, baci), non c’era mai stato.

Era un po’ difficile da negare, quando bastava una sola occhiata alla parete vetrata dell’ascensore per vedere la sua aria incantata e il papillon storto. La giacca in pelle di Yixing non era messa meglio (era un impronta di mano quella sulla sua spalla?) e onestamente anche le labbra del manager sembravano gonfie e… beh, baciate.

Sono stato io a farlo, pensò compiaciuto. Junmyeon non poteva negare di sentirsi orgoglioso per essere riuscito a far perdere il controllo all’Evil Manager. C’era stato un momento durante il bacio (oh, okay baci), durante il quale Yixing gli aveva sorprendentemente permesso di prendere il controllo.
Tuttavia, ora non aveva idea di cosa tutto quello significasse per loro. Sarebbero tornati ad essere quello che erano prima del bacio (d’accordo, baci)?  O sarebbero stati più gentili l’uno con l’altro? Zhang Yixing avrebbe smesso di tormentarlo o avrebbero continuato con i loro battibecchi?
Perché a volte Junmyeon si sentiva stanco dei loro litigi. Non era nemmeno sicuro del perché litigassero così tanto. Ad essere onesti, ammirava Yixing per il suo lavoro di manager di Lu Han. Lui non ci sarebbe riuscito, lo invidiava. Certo, avevano iniziato con il piede sbagliato, ma questa non era forse l’occasione per cambiare le cose in meglio?

Gli piaceva Yixing. Ora lo sapeva.

Forse doveva dirglielo ora. Magari anche Yixing provava lo stesso. Magari.
Junmyeon stava per parlare, quando l’ascensore si fermò al 15esimo piano. Le porte si aprirono, ma non c’era nessuno. Si ritrovò spinto fuori dall’ascensore. Guardò indietro, troppo sorpreso per fare qualsiasi cosa se non fissare Yixing.
-Non possiamo arrivare insieme, desteremmo sospetti. Sali tra cinque minuti- disse il manager.
Avrebbe voluto protestare, ma le porte dell’ascensore gli si chiusero in faccia.

Gli piaceva Zhang Yixing? No. Loodiava.  Lo odiava davvero tanto.

Junmyeon aspettò qualche minuto prima di prendere l’ascensore. Quando arrivò al party era tremendamente in ritardo. Così in ritardo che ormai gli ospiti se ne stavano già andando. Andò dritto dalla sua assistente e gli chiese cosa fosse successo durante la sua assenza. Sospirò di sollievo. L’assistente gli disse che era andato tutto bene. Era certa che l’indomani su tutti i giornali si sarebbe parlato del successo del launch party.

-Ma dov’era, Mr.Kim? La stavamo cercando tutti. E ora che ci penso, anche il manager Zhang era assente- la sua assistente lo guardò con curiosità.
-C’è stato un incidente in strade e noi.. e io sono rimasto bloccato nel traffico. Le ho lasciato messaggi in segreteria, dato che non rispondeva al telefono- Junmyeon provò a rimproverarla per distrarla dal chiedere altre cose.
-Mi dispiace, Mr. Kim. Stavo correndo da una parte all’altra perché le persone chiedevano di lei e avevo anche le mie faccende da sbrigare e..-
-Va bene. Grazie per tutto-

Junmyeon si avviò verso il bancone del bar e vide l’EM che chiacchierava con Mr. Lee. Cercò di sembrare disinvolto e si stampò un sorriso professionale sul viso.
-Mr. Lee. Ho sentito che mi stava cercando- disse, senza guardare nemmeno una volta Yixing.
Il ragazzo più sorrise quando vide Junmyeon. –Junmyeon-ssi!- lo salutò, prima di congedarsi con Yixing –ci può scusare un momento, Manager Zhang?-
Il ragazzo cinese annuì e si raddrizzò. –Ci vediamo, Mr. Lee-

Yixing stava oltrepassando Junmyeon e l’EVP si aspettava di essere ignorato proprio come lui stava facendo finta di ignorare l’EM. Non si aspettava che Yixing gli sfiorasse lentamente la mano con la sua, mentre lo oltrepassava.
Junmyeon non poté fare a meno di guardare la sua schiena allontanarsi.

Okay, forse mi piaci di nuovo.







********************************





 
Chanyeol aprì la porta. Era buio dentro. Tornare e trovare un appartamento vuoto, non era per niente bello. Il che era divertente, perché lo aveva fatto negli ultimi tre anni e non era mai stato un problema per lui.

Entrò, sentendosi apatico. Era esausto ma non poteva rimanere fermo. Dov’era Baekhyun?
Aveva provato a cercarlo, dopo aver parlato con Kyungsoo. Non sapeva cosa avrebbe detto al cucciolo quando lo avrebbe trovato; sentiva solo il bisogno urgente di avere Baekhyun al suo fianco. Ma non riusciva a trovare né lui, né Jongin.
Non voleva pensare che fossero insieme. Non ce l’aveva con suo cugino. Jongin era perfetto. Era solo che Baekhyun era..---

Dannazione, tu sei mio. E tu puoi far impazzire solo me.

Il ricordo di Kyungsoo che lo respingeva era doloroso, ma se avesse pensato Baekhyun fare altrettanto… il suo stupido cuore sarebbe andato in pezzi e sarebbe morto. Sembrava melodrammatico ma era la verità.

Ya, Byun Baekhyun, guarda come mi hai ridotto.

Con passi pesanti, si trascinò fino in camera sua, sentendo un’altra fitta al petto alla vista del pavimento accanto al suo letto. Sembrava troppo vuoto senza Baekhyun e i suoi cuscini. Avanzò verso l’armadio, per cambiarsi i vestiti.
Corrugò la fronte, perché le ante erano leggermente socchiuse. Lui le chiudeva sempre. Chanyeol spalancò le ante e fu esterrefatto di trovarvi dentro il cucciolo randagio. Baekhyun era seduto sul fondo dell’armadio, la testa abbassata, e si teneva le ginocchia al petto, prima che sollevasse lo sguardo e guardasse Chanyeol con la stessa espressione incredula. –Potato-Ahjussi!-

Fu allora che Chanyeol notò che il ragazzo stava indossando la sua felpa gialla e i suoi jeans. Perché stava indossando quei vestiti?

“Per favore lasciami andare”

Lui aveva lasciato andare Baekhyun. Non lo aveva lasciato andar via con Jongin? Ma Baekhyun intendeva qualcos’altro? Voleva dire che avrebbe lasciato Chanyeol? Che non avrebbe mai più rivisto Baekhyun?
Il suo sguardo scivolò sul lightstick tra le mani di Baekhyun e il suo cuore immediatamente urlò in protesta. No!

-Te ne stai andando- disse, facendo un passo indietro e preparandosi alla risposta che avrebbe sentito.
Baekhyun si alzò e uscì.  –Si-
Se lo aspettava, ma questo non lo rendeva meno doloroso.
Perché? Perché sono stato uno stupido?
-Perché?-
Il cucciolo distolse lo sguardo.
Non significo nulla per te? Mi stai lasciando per Jongin? Lo ami così tanto che ora mi getti via?
-Chanyeol?-  Baekhyun agitò il lightstick e glielo puntò contro –ti libero. Non sei più una patata-
Non m’importa, mi hai detto che sono carino. Non sono ancora la tua patata?
-Grazie per tutto, ma ora devo andare- disse Baekhyun.
Strinse i pugni. –Byun Baekhyun dimmi perché. Questa è casa mia. Sono la legge. Dimmelo. Perché te ne stai andando?-
-Perché stare con te… fa male- come se si fosse lasciato sfuggire troppo, Baekhyun voltò le spalle e si allontanò.
Stare con lui era doloroso? Ma io ho provato a farti felice. Ci ho provato, dannazione.
Forse non aveva provato abbastanza. Forse lui non era abbastanza. Cosa intendeva il cucciolo?

Chanyeol non riusciva a respirare perché Baekhyun.. gli aveva appena spezzato il cuore. Ogni passo di Baekhyun verso la porta era una pugnalata al petto per lui.
-Fa male, huh?- disse con una risata forzata, impazzendo per la disperazione. Sapeva che suonava orribile, ma non era quello che Baekhyun pensava di lui? Qualcuno che faceva soffrire le persone.
-Sai almeno cosa sia il dolore?- le parole uscirono cariche di rabbia suscitata delusione.
Baekhyun si fermò. Guardò indietro e Chanyeol vide i suoi occhi colmi di lacrime.

Non è giusto. Sono io quello che dovrebbe piangere, non tu. Sono io quello che viene abbandonato.

-So cos’è il dolore. Credimi, lo so- disse Baekhyun con una triste risata che annullò il momento di autocommiserazione di Chanyeol. Baekhyun fece un passo in avanti –Dolore è restare quando sapevi di essertene dovuto già andare da tempo. Dolore è aspettare e aspettare per qualcuno che non verrà mai-
Un altro passo in avanti.
-Dolore è sentire una dichiarazione che non è per te… perderti in un bacio che non è destinato a te- altri due passi e Baekhyun fu davanti a lui, sembrava un angelo infuriato.
-Dolore è nascondersi dentro un armadio perché, diamine Chanyeol, le lacrime non smettono di scendere!-

Chanyeol fu sorpreso di vedere l’amarezza e la frustrazione negli occhi di Baekhyun. Baekhyun avanzò e lo punse dolorosamente al petto con il suo lightstick. La sua mano automaticamente si alzò a tenerlo.
Voleva stringere Baekhyun forte a sé, ma si fermò quando vide la rassegnazione sul suo viso.

-Il Dolore sono io, Chanyeol. Sono io, ogni volta che ti guardo, sapendo che tu non mi amerai mai nel modo in cui ti amo io-

Dopodiché, Baekhyun si girò e corse via, lasciando Chanyeol troppo shockato e incredulo per muoversi.

Sei innamorato di me? Tu mi ami? Ma io credevo… tutto questo tempo..

Voleva picchiarsi di nuovo. Ancora e ancora. Era davvero stupido, dannazione.
-Torna indietro- disse in un sussurro spezzato.
Ma Baekhyun se n’era andato. E tutto quello che restava era il suo lightstick che si stava tenendo stretto al petto.

“Sapendo che tu non mi amerai mai nel modo in cui ti amo io”


Ma io ti amo, cucciolo. Io sono follemente innamorato di te.








*********************



 


Jongin fece per bussare alla porta del camerino di Kyungsoo. Era là fuori da cinque minuti e ancora non aveva trovato il coraggio per bussare. Esitava perché l’ultima volta che l’aveva visto, il suo migliore amico era tra le braccia di suo cugino. Sperò che qualcosa lo rendesse impassibile, così avrebbe potuto incontrarlo senza crollare. Ma non c’era verso che le cose andassero così. Sapeva che se voleva superarlo e andare oltre, avrebbe dovuto essere felice per Kyungsoo e Chanyeol.

Tutto quello che desidero è che tu sia felice. Se lo sei con Chanyeol, allora sarò felice anche io.

Ecco quello che avrebbe detto. Se lo ripeté nella sua testa ancora e ancora, perché forse, se lo avesse fatto, ci avrebbe creduto anche lui. Era il migliore amico di Chanyeol e Kyungsoo. Avrebbe dovuto essere felice per loro. Avrebbe dovuto. Non importava che avrebbe fatto male… lui doveva farlo.

Un ultimo profondo respiro e bussò. –Sono Jongin-
Dopo qualche istante la porta si aprì. Kyungsoo era da solo e lasciò entrare Jongin, prima di tornare a sistemare le sue cose. Ora indossava dei semplici jeans e una maglietta. Realizzò che davanti a lui c’era Kyungsoo, non la star, ma il suo migliore amico, il ragazzo che amava.
E si sentiva così nervoso.
“Pensa ad un posto felice” gli aveva detto una volta Baekhyun.
Un posto felice? Questa volta non avrebbe funzionato. Perché il suo posto felice era un qualsiasi posto insieme a Kyungsoo, il suo posto felice era proprio davanti a lui.

-Hey- disse finalmente Jongin.
-Hey- rispose Kyungsoo, senza guardarlo.
Ora, Jongin.
Tutto quello che desidero è che tu sia felice. Se lo sei con Chanyeol, allora sarò felice anche io.
Dillo.

-Tutto..-iniziò, ma la frase su cui si era tanto esercitato non voleva proprio uscire fuori.
Kyungsoo lo guardò con circospezione. Da quando Kyungsoo gli nascondeva le cose?
-Hai infranto la tua promessa- Jongin non riusciva a fermare le parole che uscivano da sole –l’hai infranta-
Il cantante spalancò gli occhi.
-Cosa?-

Jongin, fermati, si disse, ma la bocca non obbediva più al cervello –Non l’ho fatto apposta, ma prima ti ho visto con Chanyeol. Ha detto di amarti-
-Lo ha fatto- disse Kyungsoo, interrompendo quello che stava facendo e guardando in modo strano Jongin.
-Tu.. anche tu lo ami, giusto?- Jongin sentiva un groppo alla gola.
-Ovvio che lo amo-
Tutto quello che desidero è che tu sia felice. Se lo sei con Chanyeol, allora sarò felice anche io.
Dillo e vattene.

-Vedi? Hai infranto la promessa- disse Jongin. Fremette perché suonò parecchio ferito e geloso.
-Quale promessa?- chiese Kyungsoo, incredulo.

Jongin lo odiava. Odiava tutto questo. –Mi hai promesso che quando ti saresti innamorato, io sarei stato il primo a saperlo-
Il suo amico rise ma non sembrava affatto divertito. –Mi stai dicendo… mio dio. Io non ho infranto nessuna dannata promessa-
Jongin rispose in difesa: -Ma mi hai appena detto di amare Chanyeol..-
-E’ il mio migliore amico. Ci sono cresciuto insieme. Ovvio che lo amo-
Sentiva che si stava scavando la fossa da solo, ma Jongin non riusciva a fermarsi. –Ma allora..-
-Come puoi?- chiese Kyungsoo improvvisamente –come puoi accusarmi di aver infranto la mia promessa, quando tu non hai mantenuto la tua?-
Jongin suppose che se l’era meritato. Ma non stavano parlando di lui! Stavano parlando di Kyungsoo e di come lui non dovesse amare Chanyeol.  Non quando Jongin lo amava così tanto.
-I miei genitori sono morti, Kyungsoo…-

-Non sto parlando di quello! Pensi che sia così crudele da non capire perché te ne sei andato? Sto parlando della stessa promessa che tu hai detto che io ho rotto- Kyungsoo incrociò le braccia davanti al petto – il ragazzo bruno? Quello con cui eri preso per mano?-
-Baekhyun?- Jongin si era un attimo perso. Che c’entrava ora Baekhyun?
-Si, Baekhyun! Il bel ragazzo con cui sei sempre. Tutti lo amano-
Kyungsoo pensava che…?
-Ma io non son..---
-Quindi vedi, a differenza di te, io ho mantenuto la parola data. Perché ti amo e tu sei il primo a saperlo!- urlò il migliore amico.

Erano entrambi sorpresi dalla confessione. Jongin spalancò la bocca e guardò Kyungsoo. Il cantante sembrava affranto e gli voltò le spalle.
Jongin non poteva crederci. Avrebbe voluto saltare, urlare dalla gioia. Il suo cuore stava per esplodere, perché Kyungsoo aveva appena detto di amarlo.
Si mise alle spalle di Kyungsoo e avvolse il migliore amico in un abbraccio, stringendolo al suo petto.
Sentì un Kyungsoo agitarsi, ma Jongin non mollò la presa.

-Quella era una dichiarazione, vero?- sussurrò contro i capelli di Kyungsoo –perché non puoi rimangiartela-
-Sei uno stupido.. perché ti amo?- chiese Kyungsoo, tenendogli il braccio.
Jongin voleva piangere, pensando a tutto il tempo sprecato. Sarebbero potuti essere insieme da tempo, se lui non fosse stato così stupido.
-Non lo so, ma sono felice che ti mi ami- poggiò le labbra sulla guancia di Kyungsoo –ti amo-
-Sei davvero uno stupido-

Jongin sentì Kyungsoo abbandonarsi tra le sue braccia e questo era proprio tutto ciò che desiderava, Kyungsoo felice insieme a lui.
-Sono uno Starling-
-Molto, molto stupido-
 
 
 

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Capitolo 23
*** All I Want Is You (Part I) ***



 
 
Jongdae versò il caffè caldo nella tazza che stava preparando per Baekhyun, guardando distrattamente il vapore che si sollevava e ripensando agli eventi della scorsa notte.
Era da solo nel quartier generale degli Starlings, aspettando gli aggiornamenti da un fortunato membro del fanclub che era stato in grado di andare al party per il lancio della collaborazione. Era troppo occupato ad editare le foto ricevute e postarle nel sito web che non si era accorto di come si fosse fatto tardi.
Fortunatamente il party era finito poco dopo. Era appena passata la mezzanotte quando chiuse tutto e non si aspettava di trovare una persona all’ingresso.  Era stato sorpreso di vedere Baekhyun.

-Baekhyun? Che ci fai qui?-
-Scusa, prez. Io… ho solo bisogno di un posto in cui stare-  aveva risposto esitante Baekhyun.
Avrebbe voluto chiedergli perché, ma Jongdae si era accorto che non era il momento adatto, dato che l’amico sembrava esausto e sconvolto.
-Non puoi stare qui. Vieni con me a casa mia- aveva detto, afferrando il braccio di Baekhyun.
Il ragazzo era sembrato sul punto di protestare, ma Jongdae non gliene aveva dato la possibilità. Lo aveva trascinato fino alla sua mini cooper e poi lo aveva portato al suo appartamento. Era piccolo, ma tanto lui viveva da solo, quindi Baekhyun poteva restare per un po’.

Erano arrivati in fretta. Di nuovo, Jongdae avrebbe voluto chiedere cosa fosse successo, ma Baekhyun non era sembrato dell’umore adatto per parlare. Aveva cercato di prestargli dei vestiti, invitandolo ad usare liberamente il bagno, ma Baekhyun aveva rifiutato. Jongdae ci aveva rinunciato solo perché si era accorto che l’amico era davvero stanco e si sentì dispiaciuto per qualunque fosse il suo problema. Non era allegro come al solito e questo aveva fatto preoccupare Jongdae.

Quella mattina, si era svegliato presto e aveva visto Baekhyun che dormiva sul sofà, con un’espressione tormentata sul viso. Il suo amico stava davvero passando attraverso una qualche situazione difficile e lui voleva essere d’aiuto. Ma avrebbe potuto esserlo solo se Baekhyun gli avesse detto cosa non andava. Non si sarebbe intromesso negli affari di Baekhyun se lui non voleva.
Mise le due tazze di caffè su un vassoio, insieme ad un piatto di toast, e lo portò nel soggiorno, dove vide che Baekhyun era già sveglio. Il ragazzo era in piedi davanti allo scaffale in cui teneva tutto il merchandise di Kyungsoo (la sua collezione di album, i photobooks, i calendari..). Jongdae notò che l’attenzione di Baekhyun era stata catturata dal suo bene più prezioso: una foto autografata di lui con Kyungsoo nel backstage del primo concerto del cantante. Era custodita da una cornice gialla ed era posizionata proprio affianco al suo primo Starling Lightstick.

Come aveva potuto dimenticarlo? Baekhyun era uno Starling. Quindi, anche se non poteva aiutarlo con il suo problema, Jongdae poteva almeno distrarlo, giusto?
-Se il mio appartamento prendesse fuoco, quella è assolutamente la prima cosa che porterei in salvo- disse allegramente Jongdae, poggiando il vassoio sul tavolo- morirei di sicuro se succedesse qualcosa a quella foto-
Baekhyun si voltò, sorridendo –Lo so-
Jongdae notò lo sforzo del ragazzo per apparire normale, quindi ricambiò il sorriso –Beh, probabilmente porterei in salvo anche i miei soldi. E i vestiti. E la mia limited edition del Do Kyungsoo Holiday in Japan photobook. Pesa 6 kg ed è ultra ingombrante, ma diamine, tu lasceresti indietro 365 pagine di assoluta perfezione?-
Baekhyun rise e scosse la testa –No, non lo farei-
Jongdae si avvicinò e prese il lightstick. –E questo. Ovviamente non lo lascerei mai. E’ quello che mi hanno dato al suo showcase di debutto – Lo accese e lo agitò –posso ricordarlo perfettamente. Era buio e dal nulla
piccole luci iniziarono ad illuminare il tetto dello stadio insieme ai nostri lightstick. Ci fu un silenzio improvviso. E’ stato incredibile, sai? Era come stare sotto un cielo stellato. Poi apparve Kyungsoo, illuminato dai riflettori. In quel momento pensai che Kyungsoo fosse davvero unastella- fece l’occhiolino a Baekhyun –ed ecco che siamo nati noi Starlings-

-Se fosse mio- disse Baekhyun, guardando tristemente il lightstick nella mano di Jongdae –lo terrei con me per sempre-
E Jongdae avvertì che l’amico non si stava riferendo semplicemente al lightstick. Ci fu un silenzio, Baekhyun si morse il labbro inferiore e distolse lo sguardo. Jongdae rimise il lightstick sullo scaffale. Voleva sollevare l’umore dell’amico, perciò lo trascinò sul divano, invitandolo a mangiare. Iniziò a parlare solo quando Baekhyun diede un morso al toast.
-Parlando di lightstick.. indovina un po’?- chiese eccitato, sorridendo quando vide l’infelice Baekhyun guardarlo con curiosità –abbiamo vinto!-
-Vinto cosa?-
-Seriamente, dovrei retrocederti. Andiamo, il sondaggio per il design del lightstick!-
-Abbiamo vinto?-
-Esatto- disse con orgoglio –è stata una dura battaglia, ma gli Starlings hanno prevalso!-
-Come ci siamo riusciti?-
-Beh, devi sapere che c’è stato un pareggio e non trovavamo nessuno che potesse fornirci almeno un altro voto. Ormai tutti alla KSE avevano già votato e il manager di Lu Han ci aveva detto di risolvere la faccenda entro il pomeriggio. Kim Minseok, la tremenda pagnotta presidente degli Sweetest, ed io eravamo a corto di tempo. Siamo usciti fuori insieme, ansiosi di trovare una persona che potesse votare. C’era un ragazzo all’ingresso della KSE e io gli corsi incontro. Ma poi mi fermai perché, oh my god, non era una persona qualsiasi. Era lo Spaventoso Ragazzo Killer!-
-Lo Spaventoso Ragazzo Killer?-
-Si! La guardia del corpo/assistente o qualunque cosa sia del Presidente Park. Quello con i capelli neri e occhi scuri e terrificanti. Persino Minseok si è nascosto dietro di me. Comunque, ormai era troppo tardi per tirarsi indietro, dato che il ragazzo si era girato verso di noi e sarebbe bastata una mossa sbagliata per ritrovarci tagliati a fette e gettati nell’acqua bollente- disse Jongdae scrollando le spalle.
-Tao? Stai parlando di Tao?- chiese Baekhyun –ma è davvero gentile-
Jongdae lo guardò incredulo. –Con te, forse. Ma noi eravamo davvero spaventati, okay? Ad ogni modo, non c’era via di fuga e, dato che ci chiese cosa volevamo, gli ho coraggiosamente spiegato la questione dei voti.
Poi avevo realizzato che sarebbe stato un vantaggio per me, perché lui è l’assistente del Presidente e si supponeva fosse uno Starling. Ma poi quel bastardo al mio fianco ha iniziato a parlare allo Spaventoso Ragazzo Killer in cinese!! Allora mi sono ricordato che il ragazzo è cinese e che quindi avrebbe potuto votare per Lu Han. Per poco non me la sono fatta sotto per l’ansia, te lo confesso-

Ovviamente stava esagerando, ma era bello vedere Baekhyun ridere. –Ridi pure. Ma di certo non era divertente il modo in cui Tao ci stava guardando. Come se fossimo due idioti che perdevano tempo. Ma, con mia sorpresa, si è fatto avanti e ha messo uno sticker dalla parte degli Starlings! Mi sono trattenuto al stento dal saltare per la gioia. Sono subito corso dentro, giusto in tempo per l’arrivo del manager Zhang. Il nostro fanclub è stato annunciato vincitore, la Pagnotta è tornata a casa piangendo e questo è tutto-

Ma in verità, non era finita proprio così. Jongdae era tutto preso a gongolare per la vittoria, quando Minseok si era avvicinato e, con sua sorpresa,  gli aveva stretto la mano dopo avergli detto “Congratulazioni”.  Erano stati sul punto di azzannarsi sin dal primo incontro, perciò Jongdae si chiedeva confuso perché il presidente degli Sweetest lo avesse fatto.

-Non vedo l’ora di vedere il nuovo design- disse Baekhyun.
-Sarà fantastico-
-Um, prez?- Baekhyun giocherellò con la zip della sua felpa –grazie per avermi permesso di stare qui-
Jongdae si fece serio. –Nessun problema, Baekhyun. Puoi restare finché sarà necessario-
-Grazie prez. Resterò solo stanotte e risolverò tutto entro domani, promesso-
Il presidente del fanclub is alzò in piedi – Ti ho detto di non preoccuparti, okay?- Aspettò che Baekhyun annuisse prima di iniziare a ritirare le tazze –nella nostra Guida, ricorda: Articolo 4, Sezione 2.  Uno Starling..-
-..aiuta sempre un altro Starling nel momento del bisogno- Baekhyun gli sorrise –grazie ancora prez-
Jongdae annuì.
-Ad ogni modo, sto tornando al quartier generale per postare gli aggiornamenti. Vuoi venire con me?-







*****************************




 


Baekhyun si tratteneva a stento dal sobbalzare ogni volta che Jongdae nominava Chanyeol.  Non sapeva come avrebbe potuto reagire se avesse visto le sue foto della scorsa notte.
Avrebbe ricordato. Si sarebbe decisamente ricordato del modo in cui i suoi capelli scuri mettevano in risalto i suoi grandi occhi, rendendolo più bello e irresistibile. Avrebbe ricordato il calore della sua mano quando aveva stretto forte quella di Baekhyun. E avrebbe ricordato il suo profilo nella penombra mentre Chanyeol si dichiarava a Kyungsoo.

-Penso che stavolta non verrò- disse a Jongdae. Il suo cuore aveva bisogno di tempo per riprendersi, anche se temeva che non lo avrebbe mai fatto.
Il suo amico alzò le spalle e gli sorrise gentilmente –Okay. Fai come se fossi a casa tua, va bene? Se hai bisogno di uscire, ti lascio una chiave di riserva- disse prima di andare in cucina.
Baekhyun si sentì estremamente grato a Jongdae. Era un rischio stare dal suo amico, ma non aveva nessun altro a cui rivolgersi. Non era andato da Jongdae fin dall’inizio perché non voleva che gli uomini di Wu lo seguissero fin lì. Pensava fosse più sicuro stare in un posto casuale, in un posto in cui i Wu non si sarebbero aspettati di trovarlo.
Ora che ci pensava, era da tanto che non si sentiva più seguito. L’ultima volta era stata quando Tao gli aveva presi a calci. Si erano già arresi? Aveva poca importanza, il debito rimaneva e lui doveva prendersene carico. Sospirò. Avrebbe trovato un nuovo lavoro. Baekhyun non  poteva continuare a lavorare alla KSE, era impossibile. Doveva eliminare tutti i legami con la patata.

La notte scorsa aveva corso e corso, finché i suoi polmoni non avevano chiesto pietà. Si era detto di non guardare indietro. Perché era certo che non ci sarebbe stato nessuno dietro e sarebbe stato doloroso.
L’immagine di Chanyeol stupefatto davanti alla sua confessione restava impressa nella sua memoria. Non era intenzione di Baekhyun esprimere i suoi sentimenti ad alta voce. Non aveva intenzione di farlo sapere a nessuno, men che mai a Chanyeol. Era dovuto correre via il più velocemente possibile perché non sarebbe riuscito a sopportare di essere respinto da Chanyeol. Nella fretta, aveva dimenticato lì il suo lightstick, ma ora non poteva tornare indietro. E se avesse incontrato di nuovo Chanyeol? Le corde che lo tenevano precariamente insieme si sarebbero completamente spezzate.

Baekhyun seppellì il volto tra le mani. Sapeva che era stata solamente colpa sua. Si sarebbe dovuto fermare quando si era accorto di essersi innamorato della patata. Ma come avrebbe potuto smettere di amarlo quando Park Chanyeol era tutto quello che aveva mai desiderato?

Byun Baekhyun, svegliati.

Era finita. Doveva iniziare ad affrontare la realtà. Non doveva più pensare agli “e se..” e…
-Basta soffrire, okay? – disse portandosi una mano al cuore.
Doveva ricominciare da capo.
Innanzitutto avrebbe dovuto trovare un nuovo lavoro. Tirò fuori il cellulare dalla tasca della felpa. Stranamente il suo cuore batteva dolorosamente. Respirò a fondo, prima di premere il pulsante di accensione. Non ci volle molto prima che le notifiche apparissero sullo schermo. 24 messaggi. Tutti dalla stessa persona.

From: President Park Chanyeol.

Baekhyun non aveva mai cambiato il nome con il quale Chanyeol si era salvato in rubrica. Avrebbe voluto ridere, ma invece tirò su col naso. Le sue mani stavano tremando, mentre faceva scorrere le dita sul nome di Chanyeol.

Ti amo, Potato-ahjussi.

Un altro pezzo del suo cuore si ruppe, quando selezionò l’opzione “cancella tutto”.  Tutto cancellato e mai letto.

Inbox Vuoto.

Proprio come si sentiva lui. Vuoto.
Aveva paura di controllare i messaggi in segreteria, ma Baekhyun si fece forza, chiuse gli occhi e si portò il cellulare all’orecchio.

Hai 18 messaggi in segreteria.

Beep.

Baekhyun? Sono Tao. Incontriamoci domani alle 2. Chiamami. E in caso tu non voglia, ricordati che mi sei debitore. Non metterti nei guai nel frattempo.

Beep.

Tao era autoritario come al solito, ma Baekhyun ne fu toccato perché sapeva che il ragazzo era preoccupato per lui. E Tao aveva ragione, era in debito con lui.

Byun Baekhyun, sei in debito anche con Chanyeol.

Si, ma gli aveva già dato il suo cuore e il suo lightstick, anche se Chanyeol non li voleva. Un misero scambio, pensò afflitto.
Commise un errore, tuttavia, quando ascolto  il messaggio successivo. Avrebbe dovuto cancellarli tutti senza ascoltarli, così non avrebbe sentito la voce di Chanyeol e le ginocchia non gli avrebbero ceduto.

Okay, ho capito. Non vuoi parlarmi. Ma, almeno.. Baekhyun, dimmi che stai bene. Dannazione. Per favore..?

Beep.

-No, io voglio sempre parlare con te- sussurrò al telefono, cancellando tutti i restanti messaggi vocali.
Ma non stava bene, perché era bastato un solo messaggio per farlo tentennare. Si era detto che era finita, ma se avesse sentito di nuovo Chanyeol chiamare il suo nome, sarebbe uscito dalla porta…

Correndo da lui.







**********************






Aveva un fottuto mal di testa.
E un punto nel suo petto faceva male. Chanyeol sapeva che non era dovuto al fatto che aveva dormito solamente due ore quella notte. Era perché il cucciolo sperduto lo aveva lasciato.
Chanyeol non voleva aprire gli occhi e vedere che Baekhyun non era coricato sul pavimento, ancora mezzo addormentato e con il suo pigiama rosa addosso. Non voleva alzarsi dal letto perché il cucciolo non sarebbe stato lì a dargli il buongiorno, prima di sbadigliare e stiracchiare le braccia sopra la testa. Non voleva trascorrere un giorno senza sentirsi strano, perché si sentiva in quel modo solo con Baekhyun nei paraggi.

Era rimasto basito quando Baekhyun gli aveva detto di amarlo. Non aveva idea… e questo provava solo quanto fosse stato ottuso e idiota. I suoi pugni si strinsero. E sentì qualcosa nella sua presa. Aprì gli occhi e vide che stava ancora stringendo il lightstick che Baekhyun aveva lasciato indietro. Lo aveva tenuto in mano tutta la notte, finché non si era ripreso dallo shock ed era corso fuori a cercare Baekhyun.  
Aveva pensato che se magari Baekhyun avesse visto il lightstick, sarebbe tornato indietro. E allora Chanyeol lo avrebbe stretto forte a sé e non lo avrebbe lasciato andare finché Baekhyun non avesse capito che anche lui lo amava.

Perché lo amava davvero.

Ad ogni modo, non era stato in grado di trovare Baekhyun. Aveva cercato e cercato (aveva corso fino alla fermata dell’autobus e per le strade), ma ormai era troppo tardi. Era tornato a casa esausto e vicino a perdere ogni speranza. Gli aveva inviato messaggi e imbarazzanti messaggi vocali, ma non aveva ricevuto nessuna risposta. Si sentì male per la preoccupazione, pensando a tutte le cose peggiori che sarebbero potute succedere. E se Baekhyun avesse avuto un incidente? E se gli fosse successo qualcosa di brutto?

Chanyeol era entrato nel panico e aveva chiamato l’unica persona in grado di aiutarlo. Non si era aspettato che Zitao rispondesse dopo il primo squillo, dato che erano le 3AM.
-Tu cosa??- gli aveva chiesto infuriato, dopo che Chanyeol gli aveva detto di aver perso Baekhyun.
-Se n’è andato e non sono riuscito a trovarlo. Puoi arrabbiarti con me quanto vuoi. Però aiutami a trovarlo, Zitao- a questo punto suonava disperato, ma a Chanyeol non importava più. Voleva solo riavere Baekhyun.
-Troverò Baekhyun e mi accerterò che stia bene. Ma non ti dirò dov’è. Quello è compito tuo- aveva detto Zitao prima di riattaccare.
E’ tutto quello che chiedo, aveva pensato Chanyeol. Aveva bisogno di sapere che Baekhyun fosse al sicuro.

Era crollato a letto esausto e ora si stava alzando controvoglia, storcendo la bocca nel notare la maglietta e i pantaloni sgualciti. La notte scorsa non era nemmeno riuscito a cambiarsi. Chanyeol uscì dalla camera e si congelò quando vide Nonna che sistemava i cuscini sul divano.
-Buongiorno Chanyeol!- Nonna tentò di guardare oltre Chanyeol –dov’è il mio Baekhyunnie? Ho una sorpresa per lui da parte mia e di nonna Park!-
Si ingegnò per trovare le parole adatte per dire che Baekhyun non c’era, ma non riuscì a trovare un modo per farlo suonare meno doloroso.
-Non è qui-
Nonna si accigliò. –E’ domenica mattina ed è troppo presto. Dov’è andato? TI ha detto quando tornerà? Tua nonna vi aspetta alla villa stasera-
Chanyeol non era ansioso di dire nemmeno a sua nonna che Baekhyun se n’era andato.
-Baekhyun è andato via-
-Me l’hai già detto. Ti ho chiesto quando torna a casa..- Nonna si allontanò per prendere qualcosa dallo scaffale all’ingresso e poi tornò da Chanyeol, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro -..perché, ta dah!-
L’anziana donna aveva in mano un pigiama giallo. Aveva gli stessi unicorni e arcobaleni di quello rosa di Chanyeol, ma era molto più piccolo e invece di “Channie”, c’era ricamato sopra “Baekkie”.
-Tua nonna l’ha finito ieri, perché ha insistito a farlo a mano. Avrebbe voluto darglielo ieri notte, ma ha pensato che non fosse in momento adatto. La taglia è perfetta, vero?-
Chanyeol fissò il pigiama. Si, era perfetto e desiderava tanto vederlo indossare da Baekhyun. Ma probabilmente non avrebbe mai potuto vederlo e il solo pensiero fece venire a Chanyeol voglia di essere abbracciato e confortato da Nonna, proprio come faceva quando era piccolo e non si sentiva bene.
Certamente ora non si sentiva bene.

-Halmeoni, Baekhyun se  n’è andato e.. non so dove sia-
-Cosa? Perché? Che hai fatto? Avete litigato? Cosa gli hai detto? Che è successo?- La donna si tormentò le mani, stropicciando il pigiama.
-Non ne sono proprio certo- rispose- lui… Baekhyun ha detto che mi ama-
Chanyeol sentì qualcosa negli occhi. Era caldo e umido e minacciava di cadere giù, perciò guardò in alto verso il soffitto, pregando che sparisse. Aveva paura di non riuscire a smettere, una volta iniziato. Proprio come i suoi sentimenti per Baekhyun.
-Lo sapevo. Tutti lo sapevano- disse Nonna.
Io no. Ero troppo stupido. Non lo sapevo.
Si era sforzato talmente tanto di negare i suoi stessi sentimenti che non aveva visto nient’altro.
-E’ corso via-
-E perché tu non gli sei corso dietro?- Nonna sembrava agitata –e se fosse capitato qualcosa di brutto al mio Baekhyunnie?-
-L’ho fatto. Ho provato a cercarlo, ma..-
-Gliel’hai detto?- lo interruppe Halmeoni.
-Detto cosa?-
-Che anche tu lo ami-
Chanyeol si tormentò le mani.
Nonna la prese come una risposta e lo guardò con disappunto. Ripiegò il pigiama e lo rimise al suo posto. Prese la sua borsa, prima di voltarsi a guardare Chanyeol. – Nel frattempo mi occupo io di tua Nonna e non gli dirò cosa è successo. Ma trovalo. O non tornerò mai più a pulire e cucinare- iniziò a camminare verso la porta, ma poi si fermò. –Lui ti appartiene, quindi riprenditelo-

Poi Chanyeol fu nuovamente solo nel suo appartamento.
Me lo riprenderò.
Ma.. e se Baekhyun  non lo avesse più voluto? Cosa avrebbe fatto allora?
Scosse la testa. No, non doveva pensarci. Byun Baekhyun aveva detto che Park Chanyeol era la miglior patata al mondo, quindi come avrebbe potuto resistergli?
Chanyeol si passò stancamente una mano tra i capelli. Non si sentiva per niente ottimista. Sapeva solo che Baekhyun sarebbe dovuto tornare da Chanyeol. Doveva tornare, dannazione.

Perché proprio come Chanyeol era la patata di Baekhyun, Baekhyun era il cucciolo di Chanyeol. Erano due specie completamente diverse, lo sapeva, ma Chanyeol amava troppo Baekhyun per importargliene.







**************************







Tao si poggiò sulla sua macchina, aspettando l’arrivo di Baekhyun. Aveva ricevuto un messaggio dal ragazzo che diceva che lo avrebbe incontrato. Gli aveva risposto, dandogli le indicazioni per arrivare al parco in cui nonna Park lo portava a giocare con gli altri quando era piccolo.
Era domenica e c’erano molte persone (bambini con le babysitter, famiglie che facevano picnic e venditori ambulanti di cibo). Il posto era allegro e movimentato, quindi Tao aveva pensato che sarebbe stato perfetto per incontrare qualcuno che era triste.

Non sapeva esattamente cosa fosse successo tra Chanyeol e Baekhyun la notte scorsa. Era ancora convinto che fosse compito di Chanyeol trovare e far pace con Baekhyun, ma se poteva aiutare il suo amico, lo avrebbe fatto. Chanyeol lo aveva capito. Tao sapeva che Chanyeol lo aveva chiamato non per riportargli indietro Baekhyun, ma per accertarsi che stesse bene.
Si raddrizzò quando vide una figura familiare avvicinarsi. Anche se aveva profonde occhiaie, Tao era sollevato di vedere che l’amico stava bene. L’altro lo salutò con un sorriso, ma Tao riusciva a vedere la diffidenza nei suoi occhi.

-Hey- lo salutò prima di condurlo verso una panchina vicina.
Si sedettero uno affianco all’altro, Tao chinato in avanti con le gli avambracci sulle cosce e Baekhyun con la schiena dritta e la testa abbassata.
-Hai avuto problemi a trovare questo posto?-
-No. Um, ero già stato qui. Una volta- rispose Baekhyun.  Un piccolo sorriso e un’aria sognante apparvero sul suo viso, come se stesse ricordando qualcosa di felice.
-Bene- rispose tranquillamente.
Entrambi aspettavano che fosse l’altro ad iniziare, finché non fu Baekhyun a rompere per primo il silenzio.
-Sono venuto solo.. per dirti scusa e grazie di tutto-
-Non c’è bisogno che mi ringrazi- Tao si girò a guardarlo –dove stai dormendo?-
-Sto a casa di un mio amico-
-E’ un posto sicuro? Dammi l’indirizzo, così controllo..-
-E’ tutto okay, Tao-ssi. E’ un posto sicuro e farò attenzione. Non devi preoccuparti per me- finalmente Baekhyun sollevò la testa per guardarlo- hai già fatto così tanto. Non so nemmeno come ringraziarti adeguatamente. Ma penso che sia giunto il momento di fare le cose di nuovo per conto mio. Mi sento in colpa per aver contato così tanto su di te e.. su Chanyeol-
-E’ il mio lavoro. Mi occupo delle cose-
-Ma non sono nemmeno il tuo capo- ridacchiò Baekhyun.
Tao non poteva dirgli che non lo stava facendo solo per lui, che era lì anche per volere di Chanyeol. Ma non era solo lavoro, lo stava facendo perché erano entrambi suoi amici.
-Non importa- disse.
-Come sta Chanyeol?- chiese l’altro con voce flebile.
Tao intuì che Baekhyun si preoccupava per l’amico e stavolta capì anche quanto lui fosse importante per Chanyeol. – Dipende da come tu vuoi che stia-
-Cosa intendi?-
-Se tu sei felice, lui è felice. Se tu sei triste, lui è triste- vide emozioni contrastanti sul volto di Baekhyun. Voleva essere certo che Baekhyun provava lo stesso per Chanyeol. –Tu come ti senti ora?-
-Io.. sono triste- rispose Baekhyun esitante –ma non può essere triste anche Chanyeol-
-Te lo dico io, lo è-  Fece una pausa e poi chiese – Baekhyun, perché te ne sei andato?-

Vide Baekhyun mordersi il labbro, e la presa delle sue mani sulle ginocchia farsi più salda. Il ragazzo distolse di nuovo lo sguardo e quando parlò ci fu un lieve tremore nella sua voce.
-E’ doloroso.. amare una patata così tanto. Fa male sapere che la patata non ti ama a sua volta-
Tao non aveva capito nulla di questa faccenda delle patate, ma in qualche modo capì. Il piccoletto amava davvero Chanyeol.
-Lasciami pelare quella patata-
Baekhyun fece una risatina –Forse dovremmo bollirla, così magari diventerebbe più morbida-
-Io dico di spappolarla- anche Tao sorrise.
Baekhyun sospirò. –No, non si può. Perché è la miglior patata del mondo. Unica nel suo genere-
-E allora perché non l’hai tenuta con te? Non esiste una favola che dice che la patata si trasformerà in essere umano col bacio del vero amore o qualcosa del genere?-
-Tao, non esistono storie del genere- disse Baekhyun ridendo.
-Se non esiste, creane una. Una con un happy ending- disse serio.
-Non posso. Io non sono il vero amore della patata e ha già un suo happy ending-
Tao roteò gli occhi. – A volte anche i cuccioli sono parecchio idioti-
Baekhyun lo guardò con aria assente.
–Lascia stare. Che piani hai ora? Dove devi …- Tao s’interruppe quando intravide un ragazzo alto e biondo dietro un albero. Ma che diamine..??
-Um, Baekhyun, mi dispiace ma ora devi andare. Cioè, io devo andare- si alzò e fece alzare anche l’altro. Si fermarono sul sentiero principale. –Ci sentiamo di nuovo, okay? Ti chiamerò più tardi. Devo solo..  Vai a casa ora-
Baekhyun sembrava confuso, ma fortunatamente non fece domande.
-Okay. Ma Tao, per favore non dire a Chanyeol niente di quello che ho detto-
-Va bene. Vai dritto a casa, capito?- disse Tao. Baekhyun lo salutò e si allontanò.

Tao lo guardò mentre si allontanava, accertandosi che nessuno stesse seguendo il ragazzo. S’irrigidì quando avvertì una presenza alle sue spalle, tutti i suoi sensi erano allerta.
-Che ragazzo carino-
-Ho detto di smetterla di seguirmi- disse Tao a denti stretti.
Sentì il ragazzo avvicinarsi finché non avvertì il suo respiro caldo vicino all’orecchio.
-Preferisci che io segua Byun Baekhyun invece?-
Questo indusse Tao a voltarsi e a fronteggiare Kris Wu.
-Abbiamo già un accordo, razza d’idiota. Noi paghiamo, tu lasci in pace Baekhyun. Ti ho già dato la prima parte la settimana scorsa. Non avremmo dovuto incontrarci fino alla settimana prossima. Non vedi proprio l’ora di mettere le tue avide mani su altro denaro, vero?-





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Capitolo 24
*** All I Want Is You (Part II) ***




*Angolo della traduttrice*
Salve a tutti! So che questo capitolo è corto, ma vi piacerà! ^-^
Tarderò un po’ ad aggiornare dato che vi voglio bene e quindi non dividerò il prossimo capitolo *^*/<3
Grazie mille a tutti i lettori e ai recensori!
Buona lettura :D







Era lì da quando il ragazzo dai capelli neri aveva parcheggiato l’auto. Kris non era abituato a vedere Tao senza il suo completo nero. Stava indossando jeans scuri strappati e una leggera maglietta grigia. Con tutti quegli orecchini e i polsini in pelle, sembrava più un rocker che una guardia del corpo. Ma questo non cambiava il fatto che Kris lo voleva. Non lo cambiava nemmeno un po’.

Fu sorpreso dell’arrivo di Baekhyun. Non pensava che Tao fosse lì per incontrare il piccoletto. Ad essere onesti non era lì per lui, era lì per il ragazzo dai capelli neri al quale non riusciva a fare a meno di pensare negli ultimi giorni. Gli venne da ridere quando Tao si accorse della sua presenza e d’un tratto divenne tutto protettivo nei confronti di Baekhyun. Ci fu una scintilla pericolosa negli occhi del ragazzo che glielo fece desiderare ancora di più.

- Non vedevi proprio l’ora di mettere le tue avide mani su altro denaro, vero?-
Guardò il ragazzo davanti a lui e sogghignò. No, non vedevo l’ora di mettere le mani su di te, avrebbe voluto dire. Tuttavia non aveva ancora intenzione di morire, perciò ignorò la domanda e sollevò una mano per toccare l’orecchino nell’orecchio sinistro di Tao.
-L’hai indossato-
L’assistente arretrò -Ti ho fatto una domanda-
-Ti farebbe felice se ti dicessi di sì, che sono qui per i soldi e così via?- chiese sollevando un sopracciglio.
-No, ma mi darebbe un altro motivo per pestarti-
Nulla di nuovo qui. –E se ti dicessi che sono qui perché voglio te, cosa otterrei?-
-Un calcio extra e un pugno-
Kris suppose di poterlo sopportare. Avrebbe fatto un male cane ma non si sarebbe arreso. Era strano. Molti si sarebbero chinati a lui, solo ad uno schiocco delle sue dita. Ma non Huang Zitao. Forse era per quello.

-Voglio te-
Gli occhi del ragazzo si assottigliarono e sembrò pronto a pestare a sangue Kris, ma poi quello sguardo sparì. E Tao improvvisamente fu troppo vicino; Kris riusciva a vedere le pagliuzze castane nei suoi occhi.
-Davvero?-  mormorò e lo sguardo scivolò sulle sue labbra –tu mi vuoi davvero?-
Tutto quello che poté fare fu deglutire nervosamente e annuire. Non era abituato a non essere guardato male da Tao.
-Allora devi fare quel che dico. Se vinco io, mi lascerai in pace una volta per tutte-
Vincere? Stavano per sfidarsi? Non era certo di quali fossero le condizioni e probabilmente sarebbe finito male, ma.. –se vinco io, tu sarai mio-
-Forse-
La risposta era vaga, ma andava bene. Kris scrollò le spalle. Almeno era un qualcosa. –Okay-
-Seguimi-

Non si aspettava che Tao lo portasse a casa sua. Aveva scoperto il suo indirizzo molto tempo fa (dato che lo aveva stalkerato), ma ancora non era arrivato al punto di seguirlo fin dentro. Kris sapeva che il ragazzo viveva da solo e non era sicuro del perché questo lo rendesse eccitato e nervoso allo stesso tempo. Potrebbe uccidermi e nessuno verrebbe a saperlo, si disse. Ma se avesse vinto la competizione di cui Tao aveva parlato, beh allora rimanere da solo con lui sarebbe stato perfetto.
Tao lo condusse in uno spazioso cortile sul retro circondato da pietre. La casa era semplice, fatta di legno. Tao sbirciò da una finestra mentre passavano davanti e vide che all’interno vi era un arredamento misero.
Era preso dall’esaminare di soppiatto il posto, quando qualcosa di duro gli colpì il petto. Kris lo afferrò automaticamente e vide che si trattava di un lungo bastone in legno. Cosa..? Tao non pensava mica che avrebbe…

-Combattimi-
Kris lo sapeva. Sarebbe morto.
-Combatti con me. Le regole sono semplici. Entrambi abbiamo un bastone con cui combattere. Il primo sedere che tocca terra ha perso- disse il ragazzo con un sorriso furbo.
Il primo sedere che tocca terra? –Quindi se cado di culo, perdo?-
-Yeah-
Kris osservò l’erba che copriva il cortile. Non sarebbe stato troppo doloroso, vero? Avrebbe sicuramente perso (sarebbe durato massimo 5 minuti), ma sarebbero stati 5 minuti in cui Tao gli sarebbe andato dietro.
-Va bene. Facciamolo-
-Ho la tua parola, Wu? Quando vinco mi lascerai in pace?-
Annuì.

“Quando”, nemmeno “se”. Kris era un po’ offeso dal fatto che Tao fosse così sicuro di vincere. Si, avrebbe perso, ma non c’era bisogno di sottolinearlo, borbottò tra sé e se mentre si arrotolava le maniche della camicia.
Beh, questo non vale, pensò quando sollevò lo sguardo e vide Tao che si toglieva la maglietta, restando in canottiera nera e rivelando le braccia muscolose.
Okay, facciamo 3 minuti allora.

-Pronto?-
Kris esibì un sogghigno sicuro, sperando che l’altro non notasse la sua preoccupazione. Tao si fece avanti e Kris arretrò, stringendo con più forza il bastone. Il ragazzo fece altri due passi in avanti, prima di agitare il bastone davanti a lui. Kris, spaventato dall’attacco, per poco non si fece colpire. Per fortuna riuscì ad allontanarsi, inciampando un po’ sui suoi piedi.
Stava ancora tentando di perdere l’equilibrio, quando Tao roteò il bastone e tentò un secondo attacco. E lo portò a segno. Fu colpito allo stomaco e fece male da morire. Kris stava per cadere, quando trovò un utilizzo per il bastone e lo usò per reggersi in piedi. Non era sicuro di sembrare un cretino muovendosi di lato in quel modo come un granchio, ma di certo lui si sentiva stupido. Non aveva tempo di piangersi addosso, tuttavia, dato che il suo avversario si stava avvicinando. Si sarebbe potuto allontanare di più, ma quando guardò Tao, si bloccò.

Tao appariva glorioso. I caldi raggi del sole pomeridiano toccavano i suoi capelli corvini, facendoli splendere. Aveva la pelle coperta da un sottile strato di sudore e Kris improvvisamente sentì caldo e lo stomaco attorcigliarsi.
Aveva perso ancora prima che tutto questo cominciasse. Lui era perso.
Tao approfittò di quell’attimo di distrazione. Tao attaccò di nuovo e questa volta lo colpì alla spalla. Era troppo vicino per evitarlo e Kris si sentì cadere. In tutti i sensi.
Per riflesso, la sua mano si allungò verso un qualsiasi cosa potesse allentare la caduta, afferrando quella stessa arma che lo aveva colpito. Vide gli occhi di Tao spalancarsi, non aspettandosi che Kris lo avrebbe trascinato giù con lui.
Kris emise un gemito di dolore quando le sue mani e il suo sedere toccarono a terra e si accorse che non era solo erba. Dure pietre gli si conficcarono nel sedere e, diamine, sarebbe diventato pieno di lividi viola. Non era ancora finita, comunque, perché sentì un corpo cadere sopra di lui, raddoppiando il dolore e facendolo gemere di nuovo.

Aprì gli occhi e si ritrovò il viso di Tao vicinissimo, spaventato e confuso. Kris si mise seduto, ignorando il sedere dolorante. Per una volta gli dèi sembravano essere dalla sua parte, dato che Huang Zitao era proprio lì dove voleva che fosse: sopra di lui, a cavalcioni.
Il ragazzo provò ad alzarsi, ma Kris lo afferrò per la vita e lo attirò a sé. Stava di nuovo giocando con il fuoco, ma, che diamine, era così bello avere Tao su di sé.
-Hai perso. Lasciami andare, Wu-
Era curioso come Tao non stesse proprio cercando di spostarsi. Restarono così, gli sguardi incatenati, e Kris dimenticò tutto tranne che..
-Chiamami Kris-
Non riusciva più a resistere, era troppo.  Kris annullò lo spazio tra le loro labbra e lo baciò. Sentì il ragazzo congelarsi tra le sue braccia. Deluso, Kris interruppe il bacio. Che cosa si aspettava? Con tutto questo pedinamento continuo, voleva essere desiderato a sua volta.
Attese che Tao si alzasse e lo scacciasse via, magari dandogli un pugno o due prima di andarsene. Ma rimase sul grembo di Kris, immobile.

-Tu… hai perso- disse di nuovo il più giovane.
Si. Ma il fatto che Tao non lo stesse respingendo era come una vittoria. E se *qui rischiava di impazzire* anche lui piaceva a Tao?
-No, non ho perso- Kris lo strinse più vicino e toccò la mascella di Tao con la mano libera –ho vinto questo-
Tentò nuovamente di baciare Tao, ma il ragazzo lo bloccò con un dito contro la sua fronte.
-Puoi farlo solo perché io te lo permetto. Hai capito, Wu?-
-Cristallino-

Questa volta, fu Tao a poggiare le labbra sulle sue, baciandolo. Il cuore di Kris impazzì nel suo petto e gli sembrò una reazione eccessiva per quello che era, in realtà, solo un bacio casto. Ma poi sentì la mano di Tao scorrere tra i suoi capelli e afferrarlo per la nuca, attirandolo più vicino.

Perdere non era mai stato così bello.








*************************






 
 
-Stai uscendo?- chiese Jongin e Kyungsoo non poté fare a meno di sorridere, notando il disappunto nella sua voce.
-Sto solo andando a fare la spesa.  Non ti fanno male le orecchie?-  lanciò un’occhiata all’orologio – stiamo parlando al telefono da quasi due ore ormai-
-Davvero? Beh, non m’importa. Non vuoi parlare con me?-
Kyungsoo roteò gli occhi, esasperato –Non ho detto questo-
La verità, però, era che si sentiva incredibilmente felice e faticava a contenersi. Non lo avrebbe dato troppo a vedere, altrimenti Jongin sarebbe stato tutto compiaciuto e non lo avrebbe lasciato in pace.

La notte scorsa era stata incredibile. Erano successe così tante cose; non sapeva nemmeno da dove iniziare.
Il party era stato un successo. Aveva visto che l’articolo era finito in prima pagina sui giornali. Avevano lodato le abilità di Kyungsoo e Lu Han, dicendo che “erano gli artisti da tenere d’occhio” e che “avrebbero sicuramente conquistato l’Asia e il mondo intero”.  Kyungsoo sperava che quando sarebbe stata rilasciata la loro canzone di debutto, la gente avrebbe reagito positivamente.

Inoltre, Kyungsoo aveva scoperto i sentimenti di Chanyeol. SI era sentito triste, pensando che per tutti quegli anni aveva sempre preferito Jongin a lui, senza sapere che Chanyeol era innamorato di lui. Sicuramente lo aveva ferito e Kyungsoo voleva rimediare. Non per pietà, ma perché Chanyeol era il suo migliore amico e gli voleva bene. Sperava solamente che Chanyeol trovasse una persona che lo rendesse felice. Perché Kyungsoo aveva già trovato la sua.

Sentire Jongin dirgli che lo amava era stato surreale. Come poteva Jongin amarlo a sua volta? Kyungsoo non tentò nemmeno di spiegarselo. Al suo risveglio quella mattina, ebbe paura di essersi sognato tutto: il modo in cui Jongin lo aveva abbracciato da dietro dopo essersi dichiarato, il modo in cui aveva stretto la sua mano mentre lo accompagnava a casa e il modo in cui Jongin lo aveva baciato sulla guancia, dandogli la buonanotte sulla soglia di casa sua.
Ma poi si era accorto che non era stato un sogno, perché Jongin gli aveva mandato un messaggio.

Oggi sarò molto impegnato, ma ti chiamerò, okay? Ti amo.

Kyungsoo trovava imbarazzante il modo in cui aveva continuato a giocherellare con il cellulare tutto il giorno, sperando che squillasse. Jongin aveva chiamato due ora fa e stavano parlando no stop da allora. Era un po’ deluso per non aver potuto trascorrere la giornata con lui (Jongin aveva detto di non potersi liberare dal lavoro), ma era assolutamente eccitante il modo in cui il ragazzo gli diceva Ti amo ogni cinque minuti circa, nel bel mezzo delle frasi e fuori dal contesto.

…quindi era la prima volta che andavo lì, stava piovendo ed era così freddo. Ti amo, te l’ho detto? Si? Okay, dicevo che a Londra pioveva in continuazione..

-Stai uscendo ora?- chiese Jongin, distogliendolo dai suoi pensieri.
-Si, sono alla porta. Sto prendendo le chiavi della macchina- rispose mentre usciva –ora sono fuori e sto per riattaccare, okay?-
-Ma Kyungsoo…-
-Jongin, ci sentiamo dopo-
-Prima dimmelo-
-Dirti cosa?-
-Che mi ami- rispose e Kyungsoo poteva immaginare l’espressione testarda sul volto di Jongin.
-Più tardi, Jongin- chiuse la chiamata, sentendosi leggermente in colpa per aver stuzzicato Jongin, ma sentendosi anche infinitamente soddisfatto.

Era al cancello, quando si sentì afferrare da dietro e tutto divenne buio, perché lo bendarono.
-Hey, lasciami andare!- esclamò impaurito.  Kyungsoo provò a divincolarsi per liberarsi, ma poi si immobilizzò quando sentì qualcosa puntato alla schiena. –Cosa vuoi?-
Nessuna risposta, ma sentì che i suoi polsi venivano legati.
-Che cosa vuoi?- chiese di nuovo.
Una mano gli afferrò il braccio e lo trascinò via.
Oh my god, è un rapimento? Provò ad opporre resistenza, ma chiunque fosse era forte. Fu spinto nel sedile posteriore di una macchina e avvertì frustrato che il rapitore salì al suo fianco, per impedirgli di scappare.
Spaventato, Kyungsoo tentò di minacciarlo. –Ti conviene lasciarmi andare o… il mio ragazzo verrà a cercarti!- La presa sul suo braccio si fece più salda e Kyungsoo pensò che forse le sue parole stavano funzionando. –Si, il mio ragazzo verrà a cercarti. E lui è alto e forte. Ti stenderà con un pugno solo. Lasciami andare e non te la farà pagare per avermi sequestrato. Tra poco mi chiamerà e quando non risponderò capirà che c’è qualcosa che non va. Il mio ragazzo mi ama davvero tanto e non aspetterà prima di venire a cercarti-

Kyungsoo sapeva che stava dicendo una marea di cose ridicole, ma non tutte. Perché Jongin lo amava davvero, giusto?
-Lui mi ama davvero- sussurrò e sentì il ragazzo al suo fianco avvicinarsi. Aveva cambiato idea? Ad ogni modo, la macchina si fermò e il ragazzo si allontanò. Kyungsoo sentì lo sportello aprirsi e fu trascinato fuori. Camminarono per poco e capì che erano entrati in un edificio. Svoltarono un paio di volte, i loro passi riecheggiavano sul pavimento.
Sentì una porta aprirsi e fu condotto in quello che supponeva fosse il centro della stanza. Poi, il suo rapitore gli liberò le mani, prima di togliergli la benda. Kyungsoo dovette battere le palpebre un paio di volte, ma era troppo buio. Non faceva differenza essere bendati o meno.
-Chi sei tu? Dove mi hai portato?-
In risposta, le luci si accesero e Kyungsoo si guardò attorno. C’erano centinaia e centinaia di piccole luci tutte intorno e la luce di un riflettore era puntata su di lui. Sembrava familiare, non poteva essere…

Ma lo era. Era il palco del suo debut stage. Tre anni fa.
Kyungsoo avvertì un movimento alla sua sinistra e fu sorpreso quando vide il suo alto e forte ragazzo che stringeva in mano uno Starling lightstick.

-Kim Jongin-







************************




-Si?- rispose Jongin, avvicinandosi al furente Kyungsoo.
-Sono ad un passo dall’ucciderti! Ommioddio- il ragazzo lo guardò torvo- pensavo che mi stessero portando dio sa solo dove e.. ed eri solamente tu!- Kyungsoo agitò le braccia per la rabbia.
-Mi dispiace..?- disse quando fu ad un solo passo dal cantante infuriato –ho pensato che fosse figo. Volevo fare qualcosa di romantico..-
-Romantico??! Farmi venire un infarto lo chiami romantico?!- esclamò Kyungsoo –riportami a casa-
-Ma pensavo che avresti apprezzato- disse Jongin avvicinandosi –non ti ricordi?-
Kyungsoo rimase in silenzio a fissarlo.
-Kyungsoo non ricordi? Gennaio 2004. Il mio compleanno? Stavo andando al mio party, quando venni bendato e trascinato dio sa solo dove. E poi mi misi a piangere perché avrei perso la mia festa, la mia torta, i regali..-  Vide Kyungsoo spalancare gli occhi mentre ricordava.

-Ricordi ora?- Jongin sorrise quando il ragazzo annuì.
-Ti trascinai al parco giochi- disse Kyungsoo- ricordo la tua faccia shockata quando ti accorgesti che ero stato io. Ti colava il naso-
-Vuoi ancora uccidermi?- chiese Jongin.  Toccò la fronte di Kyungsoo con il suo indice. Era così felice solo per il fatto di essere con lui.
-Si- rispose Kyungsoo, ma Jongin vide che non diceva sul serio.

Aveva pianificato tutto la notte scorsa, dopo aver accompagnato Kyungsoo a casa. Aveva a malapena preparato ogni cosa, ma non poteva aspettare oltre. Voleva farlo subito, così avrebbero potuto iniziare subito il loro futuro insieme.
-Ho realizzato che siamo stati insieme in quasi ogni momento importante della tua vita. Io non mi ricordo, ma Nonna ha detto che io ero presente quando hai detto la tua prima parola. Nonna mi ha detto che hai gorgogliato un “Jong” prima di picchiarmi con la tua manina. Al quinto anno, eravamo insieme quando facesti di nascosto l’audizione per la recita scolastica, per fare una sorpresa a tua madre. Al sesto anno, eravamo insieme quando finisti di comporre la tua prima canzone “Strawberry Cakes”. Quella volta mi colpisti con la tastiera, quando io caddi dalla sedia per le risate- ridacchiò Jongin.
-Te lo eri meritato- borbottò Kyungsoo, ma Jongin vide che anche lui stava facendo del suo meglio per trattenere una risata.
-Eravamo insieme quando hai preso la patente, ma poi eri troppo spaventato per guidare sul serio e sei finito con l’andare in bicicletta, per andare a celebrare nella gelateria vicino al campus-
-C’era anche Chanyeol-
-Si, eri esausto e alla fine siamo andati a piedi. Ma dato che la principessa ha le gambe corte non riuscisti a camminare per molto, quindi ti portammo a cavalluccio noi due, alternandoci. Ma poi Chanyeol si lamentò delle tue ossa sporgenti che continuavano a pungerlo-
-Già. Quindi alla fine sei stato tu a portarmi a cavalluccio fino a casa- continuò Kyungsoo, ora sorridente.
-Ballo studentesco. Io e Chanyeol non ci andammo (anche se avevamo dei completi che ci rendevano assolutamente affascinanti), perché il nostro migliore amico aveva la febbre e non poteva andarci. Restammo in camera tua a giocare ai videogames e a tentarti con i cioccolatini, dato che a te non era permesso mangiarli- Jongin sogghignò, al ricordo di Kyungsoo con il naso rosso, avvolto nelle coperte, con un aspetto miserabile e invidioso di lui e Chanyeol.
-Comunque me ne desti un morso-
-Esatto- rispose Jongin –io ti darei qualsiasi cosa che ti renda felice-

Poi strinse Kyungsoo tra le sue braccia e poggiò una guancia sui suoi capelli.
-Voglio essere in tutti i tuoi ricordi. In quelli importanti e anche in quelli insignificanti. Voglio essere nel tuo futuro. Ma ho perso tre anni, Kyungsoo. So che non posso recuperarli, ma almeno posso essere in questo momento. Voglio mostrarti tutto quello che avrei fatto se fossi stato presente al tuo debutto-
Kyungsoo capì, fece un passo indietro e toccò la guancia di Jongin. E poi cantò per lui.

I’ll be here, I’ll be here..

Jongin lasciò che la stupenda voce di Kyungsoo lo avvolgesse, proprio come le sue braccia avvolgevano Kyungsoo. Osservò il viso che gli era mancato ogni secondo in quei tre anni e ringraziò il cielo per averlo riportato a casa. Fu quasi dispiaciuto quando la canzone finì.
- E ora che avresti fatto se fossi stato qui?- chiese Kyungsoo speranzoso.
Jongin gli sollevò il viso. – Ti avrei abbracciato in questo modo. Poi ti avrei detto “ce l’hai fatta”. Una volta rimasti soli, ti avrei detto che ti amavo e lo avrei ripetuto all’infinito, finché tu non mi avresti accettato-
Jongin catturò con il pollice una lacrima solitaria sulla guancia di Kyungsoo. –Dopo quello, ti avrei detto nuovamente ti amo… prima di baciarti così-

La bocca di Jongin incontrò quella di Kyungsoo e fu magico. Ogni tocco delle loro labbra era puro paradiso. Jongin sentì il cuore fargli male, ma stavolta era un dolore piacevole.

Ti amo, pensò, Ti amo, ti amo, ti amo…


 


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Capitolo 25
*** Never Let Go ***


*Angolo della Traduttrice*

Terzultimo capitolo, Signore e Signori! Non l’ho diviso, perché è perfetto così com’è.
Buona lettura <3

 
 




Erano passati solo un giorno, otto ore e undici minuti dall’ultima volta che aveva visto Baekhyun, ma a Chanyeol sembrava un’eternità. Chanyeol ne avvertiva la mancanza ad ogni respiro. Ogni secondo senza il cucciolo era troppo lungo.
Anche prima (quando non aveva ancora capito ancora di amarlo) le ore sembravano passare più lentamente senza Baekhyun. E il tempo trascorso insieme, invece, era passato troppo in fretta.
Il ragazzo era troppo preso dai sorrisi contagiosi di Baekhyun e non si rendeva conto che un’altra giornata era ormai finita. Baekhyun ci sarebbe sempre dovuto essere. Ma ora, erano due mattine che Chanyeol si svegliava senza di lui e desiderava solo riaverlo indietro.

Non riusciva a stare fermo nella sedia. Camminava come un anima in pena nel suo ufficio, passandosi ripetutamente una mano tra i capelli, sull’orlo di una crisi di nervi. Quel giorno Baekhyun sarebbe dovuto andare alla KSE e, a giudicare dall’ora, sarebbe già dovuto essere arrivato. Chanyeol aveva già avvisato la Team Leader Shim di mandargli Baekhyun su nel suo ufficio non appena fosse arrivato.

Chanyeol sarebbe voluto andare di persona nel Dipartimento di Promozioni e aspettare Baekhyun là, ma aveva così tanto da dire (parecchie scuse e confessioni), che ritenne non fosse il posto adatto.  Onestamente, Chanyeol pensava che Baekhyun non gli avrebbe rivolto volentieri la parola, a meno che non glielo ordinasse in qualità di capo. Era evidente che lo stesse evitando, visti i numerosi messaggi senza risposta che Chanyeol gli aveva lasciato nei giorni scorsi, quando aveva provato a contattarlo. Chanyeol sospirò, frustrato. A quest’ora avrebbe già dato di matto se Zitao non lo avesse chiamato il giorno prima, assicurandogli che Baekhyun stava bene, prima di riattaccare velocemente.

Diamine, voleva sapere di più. Dove si trovava il cucciolo? Stava davvero bene? Mangiava come si deve? Era triste?

Anche lui sentiva la sua mancanza?

Disperato, Chanyeol si lasciò cadere sulla sua sedia.
Baekhyun.. non aveva smesso di amarlo in quei due giorni, vero? Di sicuro amava ancora Chanyeol, vero?
Ed eccoci di nuovo. Chanyeol stava ricordando tutte le stupide cose che aveva fatto e detto.
Ripetuto in continuazione a Baekhyun che amava Kyungsoo. Datogli ordini alla KSE. Dimenticato la loro cena. Acconsentito a quella disastrosa recita… quella probabilmente era stata la cosa più stupida di tutte. Come aveva potuto anche solo pensare di volere Kyungsoo, quando per tutto il tempo aveva Baekhyun nella sua testa? Nel suo cuore.

Chanyeol non poteva negarlo. Sin da quel bacio alla fermata dell’autobus, la sua vita era cambiata. Park Chanyeol era cambiato. Quel breve tocco sulle labbra gli aveva portato così tanti dubbi e confusione; non sapeva più cosa fare. Baekhyun aveva distrutto la sua pacifica esistenza, abbattuto con il suo sguardo allegro e quel fottuto lightstick il muro che aveva costruito con cura. E senza rendersene conto, Chanyeol si era perdutamente innamorato.

Aveva fatto provare a Chanyeol sensazioni alle quali non era abituato. Gli aveva fatto venir voglia di buttarsi giù da un palazzo, sbattersi la testa al muro, stringerlo forte a sé e… non lasciarlo mai andare. Tutto il caos che Baekhyun aveva portato? Lo avrebbe accolto a braccia aperte, perché ora sapeva che Baekhyun  era semplicemente la cosa migliore che gli fosse capitata nella sua vita. E forse era troppo tardi, ma ora lo sapeva. Loro sarebbero dovuti essere insieme. A Chanyeol non importava come ci sarebbe riuscito. Sarebbe stato una patata o qualunque cosa Baekhyun volesse, pur di riaverlo indietro.






************************





Baekhyun  mise più a fondo le mani nelle tasche della felpa, scavando nel tessuto con le unghie per il nervoso. Lesse le grandi lettere metalliche sopra la porta del posto che era diventato così importante per lui.

KStar Entertainment.

Era il posto in cui aveva trovato nuovi amici e dove aveva sentito di aver fatto qualcosa, per una volta nella sua vita. Qui era dove aveva capito di valere quando qualcuno lo lodava per il lavoro ben svolto. Quello era il posto dove Baekhyun sperava di intravedere Chanyeol in ascensore o nei corridoi e alla sua vista il cuore di Baekhyun si gonfiava d’orgoglio ogni volta.
La KSE era il posto in cui Park Chanyeol  era visto come l’Ice Tower che intimidiva tutti, ma anche il posto in cui la potato-ahjussi abbassava le sue difese e poggiava la testa sulla spalla di Baekhyun perché era stanco.

Baekhyun dovette prendere un profondo respiro, prima di aprire le porte. Vedere le persone al lavoro come al solito (la receptionist che salutava tutti, gli assistenti occupati al telefono e gli altri impiegati che chiacchieravano e bevevano caffè diretti ai loro uffici) lo rese triste, perché presto non avrebbe più fatto parte di tutto questo.
Non sarebbe più stato parte del mondo di Park Chanyeol.
Era per il suo bene, ovviamente. Cercava di convincersene.  Fin dal principio non era mai appartenuto a quel posto. Era stato uno sbaglio pensare di poterne far parte. Senza volerlo, era stato egoista. Aveva desiderato cose impossibili, amato chi non avrebbe dovuto amare. Era doloroso, ma non lo rimpiangeva. Non avrebbe potuto rimpiangerlo in nessun modo. Baekhyun non era dispiaciuto di aver incontrato Chanyeol, perché ora aveva dei bei ricordi da custodire per sempre.

Entrò nell’ufficio di Promozioni e si preparò alle occhiate curiose che avrebbe ricevuto dai colleghi. Gli sguardi lo seguirono finché non raggiunse il cubicolo della Team Leader Shim, che si alzò in piedi non appena lo vide.
-Mr. Byun! La stavo cercando. Ho bisogno che faccia una cosa- disse la donna posizionandosi di fronte a Baekhyun.
-Mi dispiace per il ritardo- si scusò.
-E’ tutto okay- La donna lanciò un’occhiata confusa ai vestiti di Baekhyun. Non erano propriamente adatti per il lavoro. Stava per parlare, ma Baekhyun la precedette.
-Leader Shim, mi dispiace. Sto rassegnando le dimissioni- dichiarò di colpo, prima che il coraggio gli venisse meno.
La donna spalancò la bocca per lo stupore.
-temo che non potrò più lavorare qui. Se non le dispiace vorrei discuterne con Mr. Kim- disse con aria di scusa.
-Ma certo. Mr. Kim è nel suo ufficio. Mr. Byun, spero che le faccia cambiare idea. Lei è un elemento prezioso per il nostro team-

Baekhyun la ringraziò per il complimento, prima di dirigersi verso l’ufficio di Jongin. Bussò, esitante. Jongin era stato il suo primo e migliore amico alla KSE e gli dispiaceva troncare i rapporti con lui.
-Baekhyun!- lo salutò Jongin, quando lo vide sulla porta. Come gli altri, il suo sguardo cadde sui vestiti di Baekhyun. –Bene, bene, bene, Mr. Byun. Ci siamo trasformati in piccoli delinquenti vedo- lo prese in giro, lasciandosi andare sullo schienale della sedia. –Arrivi in ritardo e con abiti informali. La prossima volta ti presenterai con capelli biondi e cantando quella canzone “Careless Careless” che passano alla radio?-
Baekhyun avrebbe riso alle parole di Jongin, ma non ci riuscì pensando a quanto gli sarebbe mancato tutto questo. Gli sarebbe mancato Jongin e il suo modo di sollevargli sempre il morale.
-Mi dispiace- rispose –non conosco nemmeno quella canzone-
-Lavori nell’industria della musica e non conosci nemmeno un motivetto popolare? Ora che ci penso, non so nemmeno chi la cantava-  Jongin corrugò la fronte mentre pensava –beh, deve essere stata l’unica hit del gruppo- scherzò.

Baekhyun gli rivolse un piccolo sorriso e probabilmente Jongin percepì che qualcosa non andava.
-Baekhyun, qual è il problema?-
-Sono qui… per rassegnare ufficialmente le mie dimissioni-
Ci volle qualche momento prima che Jongin riuscisse a riprendersi dall’annuncio.
-Te ne stai andando?- chiese sconcertato.
Baekhyun si sentì in colpa, vedendo quanto Jongin fosse ferito e deluso. Ma doveva farlo.
-Si-
Il suo amico sembrava voler fare altre domande, ma Baekhyun non era ancora pronto a rispondere. –So di non aver dato preavviso e ho ancora il contratto con l’agenzia, ma spero che tu possa accettare le dimissioni. Devo occuparmi di certe cose- lanciò un’occhiata di supplica a Jongin, sperando che capisse anche senza una spiegazione –Se restassi qui.. non potrei farle-

Jongin lo osservò attentamente, con un’espressione indecifrabile. Baekhyun sapeva che il suo boss aveva tutto il diritto di rifiutare e più Jongin lo fissava, più Baekhyun diventava nervoso. Jongin si alzò in piedi e si avvicinò al ragazzo. Con sorpresa di Baekhyun, il ragazzo gli mise una mano sulla testa, esattamente come aveva fatto due notti prima. Nei suoi occhi ci fu quel guizzo di comprensione nel quale Baekhyun sperava.
-Dimmi come posso aiutarti-
-Mi hai già aiutato tanto. Ora devo fare le cose per conto mio- disse Baekhyun.
-Ti permetterò di lasciare la KSE, ma devi promettermi che resteremo in contatto, va bene?- chiese Jongin.
-Okay, prometto. Sei il capo migliore del mondo, Jongin-ssi-
-Puoi scommetterci- rispose Jongin prima di fare un passo indietro- mi piacerebbe parlare di più, ma c’è qualcosa che devo fare..-
-Oh, non ti trattengo oltre. Ora vado. Grazie di nuovo Jongin-ssi!- Baekhyun s’inchinò, voltandosi.

Ecco fatto. Era meglio così. Per qualche motivo si sentiva un peso nel petto e i suoi piedi erano reclutanti a muoversi. Si voltò nuovamente verso Jongin.
-Um.. prima di andarmene… per l’ultima volta. .posso..?-
Jongin annuì ancora prima che finisse di parlare.
-Certo che puoi, Baekhyun. Nessun problema-
Baekhyun sorrise grato all’amico.

Un ultima volta. Voglio andarci un ultima volta.






*************************





 
Perché ci sta mettendo così tanto?
Chanyeol smise di camminare avanti e indietro. Al diavolo. Sarebbe andato giù di persona a cercare Baekhyun. Non gli importava più di quello che avrebbero detto le persone. Baekhyun ci stava mettendo troppo e Chanyeol diventava più ansioso ogni secondo che passava senza vederlo.
Marciò determinato verso la porta, ma si congelò immediatamente quando la vide aprirsi lentamente.
Gli saltò il cuore in gola.
-Baek..--
Ma no, non era il suo cucciolo sperduto. Era suo cugino, che entrò guardandolo in modo cupo.
Jongin aveva la stessa espressione dell’ultima volta in cui Chanyeol lo aveva visto, ovvero quando era al fianco di Baekhyun. Non sapeva ancora cosa pensare della sua relazione con il cucciolo, ma non aveva il tempo di pensarci, perché ora era più importante andare a cercare Baekhyun.
-Scusa, Jongin. Sono occupato- Chanyeol oltrepassò il cugino, ma si fermò bruscamente alle sue successive parole.
-Io e Kyungsoo stiamo insieme ora-
Chanyeol si girò a guardare l’altro ragazzo.
-Lo scorso sabato, dopo il party,  ha detto di amarmi e io gli ho detto che provo lo stesso per lui- Jongin lo guardò dritto negli occhi –Stiamo insieme-

Chanyeol  lo aveva capito. Sapeva che Kyungsoo amava Jongin e che suo cugino amava a sua volta il suo migliore amico. In cuor suo lo aveva sempre saputo. In un altro momento si sarebbe congratulato con suo cugino, gli avrebbe detto che era felice per lui e lo avrebbe preso in giro per averci messo così tanto. Ma Chanyeol doveva sbrigarsi a trovare Baekhyun e ad ottenere la sua felicità prima che fosse troppo tardi.
Non pensò che se Jongin gli avesse detto quelle parole tre mesi fa, gli si sarebbe spezzato il cuore, dato che pensava che Kyungsoo fosse l’amore della sua vita. Al momento, a Chanyeol importava solo di vedere Baekhyun.

Solo Byun Baekhyun.

Le uniche parole per Jongin furono: -Non osare ferire Kyungsoo-
-Non lo farò- rispose Jongin.
Chanyeol era alla porta, quando suo cugino parlò di nuovo.
-Ad ogni modo, Baekhyun si è dimesso-
Jongin lo aveva detto in modo casuale, con molta leggerezza, ma a Chanyeol sembrò essere investito da un camion.
-No, non può-
Chanyeol abbassò la maniglia della porta. Non può dimettersi, pensò, non può andarsene. Non lo lascerò andare via.
-Può. Lo ha già fatto- disse Jongin, estraendo un foglio dalla tasca del cappotto –con effetto immediato-
Chanyeol guardò la lettera che Jongin gli stava porgendo. Non l’avrebbe mai accettata, dannazione.
Aprì la porta con eccessiva forza, dovuta alla paura.

Non può lasciarmi di nuovo.

-Stai andando a cercarlo?- chiese Jongin, ma Chanyeol lo ignorò.
Stava uscendo quando si bloccò di nuovo.
-E’ ancora qui-
Chanyeol non sapeva se strangolare Jongin per averlo spaventato  o abbracciarlo per il sollievo.
-Dimmi dov’è e basta, dannazione!- ringhiò.
Questo fece sorridere Jongin. –E’ nel suo posto preferito alla KSE- Jongin alzò un sopracciglio, notando l’espressione vuota di Chanyeol –non lo sai? E’ andato al Wall…-

Non attese che Jongin finisse la frase. Chanyeol era già fuori dal suo ufficio, quando il ragazzo lo chiamò.
-Non osare ferire Baekhyun!-

Non lo farò, pensò mentre quasi correva. Non lo farò mai più.






***************************






Ci volle un po’ prima che i colleghi di Baekhyun lo lasciassero andare via. Ci furono molti abbracci, addii e pacche sulla schiena. Era davvero triste lasciare tutte quelle splendide persone.
Baekhyun si avviò verso gli ascensori. Un’ultima fermata e poi se ne sarebbe andato per davvero. Voleva vedere The Wall per l’ultima volta. Aveva bei ricordi anche lì. Ammirare gli album e gli awards di Do Kyungsoo, interrogandosi sulle date di rilascio e congratulandosi da solo vedendo che le sapeva tutte. Farsi ridicole foto con il muro come sfondo e posizionare la sua mano sull’impronta della mano di Kyungsoo.
Era stato fortunato. Non tutti gli Starlings avevano la possibilità di vedere quello che Baekhyun aveva visto ogni giorno.

Le porte dell’ascensore si aprirono e Baekhyun fu shockato di vedere chi apparve.
Era Dimple-ahjussi avvolto in un abbraccio con.. quello era l’EVP Kim??
I due si separarono in un batter d’occhio e Baekhyun arrivò a chiedersi se lo fosse immaginato. Ma poi notò il papillon storto dell’EVP e i capelli scarmigliati di Dimple-ahjussi ,che solitamente erano perfetti.
Baekhyun s’inchinò imbarazzato, prima di salire in ascensore. Era al dir poco imbarazzante stare tra i due ragazzi. Era così silenzioso, i loro respiri sembravano troppo pesanti. Si trattenne dal correre letteralmente fuori dall’ascensore quando le porte si aprirono all’ottavo piano. Con contegno s’inchinò, prima di uscire fuori. Erano stati probabilmente i 10 secondi più imbarazzanti della sua vita.

Baekhyun scosse la testa. Non aveva molto tempo a disposizione. Più tempo sarebbe restato lì, più sarebbe aumentato il rischio di incontrare Chanyeol. Sarebbe stato un disastro.. per la sua risolutezza e per il suo cuore.
Girò un angolo ed ecco The Wall. Era sempre lo stesso. Pieno di trofei e targhette, grandi posters e ritratti. I suoi occhi si posarono sul suo pezzo preferito. La cover del primo singolo di Kyungsoo. Si avvicinò.
Sotto il poster vi era una targhetta in metallo con lettere dorate incise sopra:

29 Giugno 2009. I’ll Be Here.
Written by Kim J.W.
Performed by Do Kyungsoo.

Baekhyun sapeva cosa c’era scritto ancor prima di leggere. Avanzò lungo il corridoio. I displays erano sistemati in ordine cronologico. Sorrise, ricordando il giorno in cui aveva comprato il secondo album di Kyungsoo, cosa stava facendo quando Kyungsoo ricevette il suo primo Song of The Week award e la canzone che stava ascoltando sull’ ipod quando Kyungsoo annunciò il suo Asian Concert Tour. Così tanti ricordi in un unico posto.

Anche il suo cuore conteneva un muro di ricordi. Ma, invece di album covers e targhette dorate, vi erano  macchine con un nome proprio, pigiami rosa e noodles cotti male. Invece di poster incorniciati, vi erano dolci nonnine, assistenti bad ass e luci attivate dal comando vocale. Vi erano sorrisi perfetti, fronti corrugate e finti baci.  Vi era Park Chanyeol.

Baekhyun mise la mano sul calco della mano di Kyungsoo ancora una volta. Erano quasi della stessa grandezza, ma erano completamente diverse, ricordandogli tutto quello che non sarebbe mai stato. Tutto quello che lui non era.
Non poteva paragonare quello che lui conosceva di Chanyeol a tutto quello che Kyungsoo sapeva di lui.
Tre mesi non erano niente a confronto di una vita intera. Ma Baekhyun non misurava l’amore in ore o giorni. Poteva anche non essere stato con Chanyeol per molto tempo, ma Baekhyun era certo che in tutta la sua vita non avrebbe mai amato nessun altro come lui.

Era quasi alla fine del muro. Baekhyun sollevò lo sguardo verso il poster della collaborazione di Kyungsoo con Luhan.
-Forse lo sai già, ma giusto in caso.. quando scotta per la febbre alta –disse Baekhyun alla faccia sorridente del suo idol –afferra la sua mano e non lasciarla andare. Nemmeno quando si addormenta. Non gli piace essere da solo quando è malato-
Quasi riusciva di nuovo a sentirla, la presa di Chanyeol sulla sua mano quando si era alzato per andargli a cambiare il panno sulla fronte, la notte in cui avevano avuto quell’improvvisata cena a base di noodle nel bel mezzo del pomeriggio. Non si era potuto allontanare perché Chanyeol aveva intrecciato le loro dita e non lo aveva lasciato andare.

Se solo fosse potuto restare sempre al suo fianco.
 
-Io sono uno Starling e lo sarò sempre- sussurrò –però promettimi che renderai Chanyeol felice, okay?-

Baekhyun trasalì al suono di passi dietro di lui.

-Non piangere-






*****************************






Era un miracolo che il pulsante dell’ascensore fosse ancora intero dopo che Chanyeol lo aveva ripetutamente premuto con violenza.
Dove cavolo è l’ascensore? Fumò di rabbia.
Jongin gli aveva detto che Baekhyun era andato al Wall ma non gli aveva detto quando il cucciolo fosse andato o quanto tempo ci sarebbe rimasto o… Diamine, dov’era il fottuto ascensore?!
Ci fu un “ding!” e finalmente le porte si aprirono.

-Chanyeol!- lo salutò Junmyeon –proprio la persona che cercavo-
Prima che il cugino potesse uscire, Chanyeol lo spinse di nuovo dentro, prima di salire e premere il pulsante per l’ottavo piano.
-Parleremo più tardi- Guardò i numeri sul display che cambiavano.
16.. 15.. Ding!
Chanyeol digrignò i denti per la frustrazione. Le porte si aprirono e rivelarono un paio di assistenti pronti a  salire.
-Questo ascensore è occupato- disse Chanyeol. Intimidito, lo staff annuì con la testa. Le porte si richiusero.
-Perché hai fretta? Dove stai andando?- chiese Junmyeon, stupito dal comportamento di Chanyeol.
Lanciò un’occhiata a suo cugino, notando vagamente che Junmyeon sembrava strano.
Ma non ebbe tempo di chiedere perché il suo papillon fosse storti.

-Più tardi hyung-
-Ma ci vorrà solo un secondo..- continuò Junmyeon – ieri sera nonna all’improvviso mi ha chiesto di andare alla villa..-

14. Andiamo, andiamo… pensò Chanyeol, non prestando attenzione a quello che il cugino stava dicendo. Ding!

Chanyeol grugnì. Premette il pulsante nuovamente, non facendo aprire le porte.
-… e si è lamentata perché tutti i suoi nipoti si stanno nascondendo da lei. Ha fatto il tuo nome in particolare. Sei ufficialmente diseredato-
Le porte rimasero chiuse e l’ascensore proseguì.
-Lo dice sempre- rispose Chanyeol distrattamente, fissando i numeri rossi.

13..12..

-Si, ma stavolta ha minacciato di diseredare me se non ti porto alla villa- spiegò Junmyeon – è un’ingiustizia, non trovi?-

11.. 10… Chanyeol ignorò Junmyeon. Mancavano due piani.

-E poi ha continuato con le sue scenette drammatiche, dicendo che vuole vederti prima di morire e così via. Ah, e ha detto che faresti meglio ad andare e a portare bacon-

9.. Cosa?

-Cosa?- girò la testa verso Junmyeon.
Il ragazzo più basso scrollò le spalle. –Non lo so, mi ha solo detto di dirti di portare bacon-

Ding!
Non c’è tempo, non c’è tempo.  Ottavo piano, grazie a dio.


Chanyeol scese e, notando che suo cugino fece segno di seguirlo, lo spinse nuovamente dentro l’ascensore.
-Scusa Hyung- premette il pulsante all’interno, prima di scendere.
-Chanyeol..- Junmyeon fu interrotto dalle porte che si chiusero.

Ad ogni passo, respirare diventava più difficile.

Ti prego Baekhyun. Per favore resta lì.







***************************






-Non piangere- disse il ragazzo dai capelli argentati.
A Baekhyun gli sembrò familiare. Di solito lo vedeva parlare con Jongin e aveva sempre una macchina fotografica al collo.
-Byun Baekhyun, giusto?- chiese l’altro con un sorriso gentile.
Qual’ era il nome del ragazzo? Oh, si..
-Babe?- fece Baekhyun.
-Veramente sono Oh Sehun ma sì , tu puoi chiamarmi Babe- disse Sehun con una risatina.
-Scusa. E’ che ho sentito Jongin-ssi chiamarti così e pensavo..- Baekhyun era abituato a vederlo con la solita espressione assente. Non si aspettava di vederlo sorridere ed era abbagliato dalla bellezza del ragazzo.
-Non preoccuparti- rispose Sehun –sono io quello che dovrebbe scusarsi, per averti spaventato e beh, per averti scattato foto-
Baekhyun lo guardò confuso –Scattato foto?-
-Si. Mi sono perso di nuovo, sono sceso al piano sbagliato. Non sono mai stato bravo a ricordare i numeri- Sehun si avvicinò – stavo tornando agli ascensori, quando ti ho visto. Sembravi così felice e .. in pace. Non ho potuto resistere-
Il ragazzo mostrò a Baekhyun lo schermo della macchina fotografica. C’era lui che sorrideva mentre guardava il poster di Kyungsoo.
-Ti ho seguito in silenzio, ma ho visto che man mano che proseguivi diventavi triste e una volta raggiunta la fine.. hai pianto-

Baekhyun si portò una mano alle guance e sì, erano bagnate. Non si era accorto di aver iniziato a piangere. Subito si affrettò ad asciugarle con la manica della felpa.
-Non vorrei essere invadente.. ma perché stai piangendo?-
C’era sempre la tentazione di dire i tuoi segreti a uno sconosciuto che eri certo non avresti incontrato mai più.
-Ho piantato una patata speciale, ma è cresciuta troppo in fretta e.. e non entra più nel mio barattolo-
Sehun lo guardò pensoso. –Che ne dici di un barattolo più grande?-
-Non posso permettermelo- disse Baekhyun con un sospiro- ma va bene, perché qualcun altro gliene ha già trovato uno migliore-
Il ragazzo dai capelli argentati annuì. –Allora speriamo che il nuovo proprietario lo ami quanto te-
Per essere così giovane, Baekhyun pensò che avesse capito molto bene. –Si-
-Vuoi che cancelli le tue foto?-
-E’ tutto okay. Mi hai fatto apparire bello almeno per una volta- Baekhyun sorrise al fotografo- ora devo andare-
-Yeah, anche io. Grazie per queste- Sehun indicò la macchina fotografica –ci vediamo più tardi-
Con un cenno, entrambi si allontanarono, in direzioni opposte.

Che peccato, pensò Baekhyun, non ci sarà mai un “più tardi”.





***************************






Il suo cuore batteva a mille. Chanyeol sperava che i suoi piedi lo conducessero velocemente da Baekhyun, ovunque fosse.

Ci sono quasi.
Un altro angolo.
Solo pochi passi.


E poi Chanyeol arrivò. Ma Byun Baekhyun non c’era.
Dannazione, dove sei? Si guardò velocemente attorno, i suoi occhi scrutavano ovunque.
-Byun Baekhyun, dove sei?-
Nessuno rispose. Il cucciolo era andato. Dannazione, dannazione, dannazione!
Era come se il karma fosse contro lui. Sapeva che aveva sbagliato in passato e questa era la punizione. Ma non capiva che lui voleva rimediare? Così disperatamente. Voleva essere con Baekhyun, litigare con lui, ridere con lui e innamorarsi di lui ogni giorno. Chanyeol voleva solo tenergli la mano un’altra volta, poggiare il mento sulla sua testa, avvolgerlo con le sue braccia e far cessare questo dolore al petto che lo stava torturando.

Si sentiva così impotente. Specie quando si ricordo di tutte le persone che aveva deluso, lasciandosi sfuggire Baekhyun.

“Perché non gli sei corso dietro?”
“Sei un tale idiota”
“Perché ti comporti così?”

Si sentiva la testa scoppiare. Tutti i sensi di colpa, le preoccupazioni e la frustrazione lo stavano distruggendo. Non posso avere una tregua? Solo una tregua, diamine.
Lui poteva correre e correre dietro Baekhyun, ma come avrebbe potuto trovarlo se il mondo intero era contro di lui?

Chanyeol colse un movimento nell’angolo con la coda dell’occhio, ma le sue speranze svanirono subito, quando vide che si trattava di un’altra persona. Niente Baekhyun. All’improvviso tutto divenne troppo da sopportare. Qualunque cosa il ragazzo dai capelli argentati avrebbe voluto dire, fu dissipato dalla furente disperazione di Chanyeol.

-Tu! Anche tu hai intenzione di arrabbiarti con me? Anche tu hai intenzione di minacciarmi di perdere tutto? O peggio, mi guarderai con pietà perché l’ho allontanato?- chiese Chanyeol irato, avvicinandosi al ragazzo –lo farai?-
Continuò a sfogare tutta la sua frustrazione addosso allo sconosciuto –Dite tutti che siete feriti perché io sono stato uno stupido a lasciarlo andare via. Ma perché non pensate a me? Perché non importa a nessuno? Mi manca. Molto. Nessuno si ferma a pensare che anche io sto male, più di voi, perché lui mi ha lasciato!- avrebbe voluto prendere a pugni qualcosa, urlare e piangere – nessuno capisce la mia solitudine, lui non dava a voi la buonanotte prima di addormentarsi. Non siete voi ad averlo visto stiracchiarsi e grattarsi il naso non appena si svegliava. Non siete voi ad averlo visto mentre affascinava ogni singola persona attorno a lui. Per poi scoprire che vi aveva già rubato il cuore e che glielo avevate volontariamente concesso perché lui vi rendeva così felici. Così dannatamente felici-

La sua voce si stava affievolendo, ma continuò, così magari questo estraneo lo avrebbe capito almeno un po’. –Io lo amo, ma a nessuno sembra importare che io ho paura di vederlo, perché se lui non mi volesse più vedere … e se non mi amasse più? Mi ha già lasciato-
Chanyeol chiuse gli occhi e si pizzicò la base del naso. Cosa stava facendo? Raccontando la sua storia ad una persona che sembrava a dir poco annoiata. Sto uscendo fuori di testa.

-Hai ragione, non  sono quella persona ma… per caso tu sei una patata?-
Chanyeol fu stupito dalla domanda. –Perché lo chiedi?-
-Perché se vuoi parlare con il proprietario del tuo.. beh, barattolo.. è appena andato da quella parte- disse il ragazzo indicando in fondo al corridoio –circa un minuto fa-
Il giovane presidente lo guardò confuso.
-Penso che se hai bisogno di parlargli, dovresti andare e seguirlo ora- Il ragazzo guardò nella sua macchina fotografica – il proprietario del barattolo è Byun Baekhyun, giusto?-
Il nome lo fece scattare. Chanyeol lo esaminò. Stava dicendo la verità? Perché giurava su dio che..
Il ragazzo gli porse la macchina fotografica. Perché a questa persona è permesso di circolare liberamente alla KSE?  Tutti i pensieri furono spazzati via, quando vide sullo schermo il ragazzo minuto che indossava una felpa gialla, che stava proprio nel punto in cui lui era fermo ora.

Il ragazzo dai capelli argentati gli sorrise. –Per quello che vale, penso che tu ci stai ancora nel suo barattolo- disse prima di allontanarsi.
Chanyeol era confuso dalle parole del ragazzo, ma non aveva tempo da sprecare. Aveva un’altra occasione di incontrare Baekhyun.
Il Karma poteva anche essere contro di lui, ma sperava che la fortuna fosse dalla sua parte questa volta.





***********************






Baekhyun seguì la serie di foto incorniciate degli artisti della KSE, fino alla fine dell’esibizione,  lungo il corridoio, per finire davanti ad una grande porta color crema. Non era mai stato in quella parte della KSE prima d’ora ed era abbastanza deserta, rispetto alle altre aree dell’ottavo piano. Preso dalla curiosità, sbirciò dal vetro rettangolare della porta. Era uno studio di registrazione. Grazie alle luci arancioni presenti, riuscì a vedere un pannello di controllo all’interno e due sedie girevoli. Un’altra porta conduceva ad un’altra stanza insonorizzata. Aveva sempre voluto visitarne una, da quando aveva visto i behind-the-scene video di Kyungsoo. Si poggiò per vedere meglio, quando la porta si aprì lentamente. Saltò indietro per la sorpresa.

Non c’era nessuno nei paraggi e la porta aperta lo stava tentando. Avrebbe dovuto..?
Sapeva che non era autorizzato a farlo. Ma era il suo ultimo giorno alla KSE e aveva già fatto molte altre cose che non avrebbe dovuto fare (provare sentimenti che non avrebbe dovuto provare), quindi perché no? Mentre entrava, si promise che ci sarebbe rimasto solo un minuto, giusto il tempo di dare un’occhiata veloce.
Baekhyun fece vagare le dita sullo schienale della sedia girevole e si avvicinò per esaminare da vicino i numerosi pulsanti nel pannello di controllo. Sorrise tra sé e sé. L’unica parola che aveva capito era “volume”. S’inoltrò, fino alla stanza insonorizzata. Non sapeva da dove avesse tirato fuori tutto quel coraggio, ma abbassò la maniglia e aprì la porta. Forse perché sapeva che niente lo avrebbe ferito più di quanto già non fosse.

I suoi piedi lo condussero fino al centro della piccola stanza, dove c’erano un’asta col microfono, spartiti di musica e grandi cuffie poste sul leggio.  Guardò davanti a lui, attraverso il vetro che separava le due stanze. Vide il suo riflesso e da quell’angolazione, pensò di somigliare ad un vero cantante.
Baekhyun sorrise e immaginò di star registrando il suo quinto singolo di successo. I suoi fans lo stavano aspettando fuori , in attesa di sentire una preview della canzone. Immaginò un ragazzo giovane alla console e un uomo al suo fianco, un produttore magari. E ovviamente anche un manager, quindi immaginò Jongdae salutarlo e dirgli che stava procedendo tutto bene.
Chi altri dovrebbe esserci? Jongin. Il suo amico sarebbe stato lì a supportarlo e anche Zitao. Aveva bisogno di un’assistente/guardia del corpo con cui condividere una ciotola di ramen qualche pomeriggio. Ma il ricordo dei ramen gli fece male al petto. Perché nello scenario immaginato mancava qualcun altro.

Qualcuno esageratamente alto che aveva l’abitudine di imbronciarsi davanti a Baekhyun. Qualcuno che probabilmente avrebbe avuto un’aria di disapprovazione per tutta la durata della registrazione. Ma quel qualcuno, per Baekhyun, era sufficiente. Anche se gli altri non ci fossero stati, a Baekhyun sarebbe bastato avere il ragazzo dai corti capelli scuri e dai grandi occhi che lo aspettava dall’altra parte del vetro.

Questo gli fece pensare –non per la prima volta- cosa sarebbe successo se lui fosse stato una star come Do Kyungsoo? Se avesse sorriso come lui, se fosse stato popolare come lui? Se avesse avuto una bella voce e avesse saputo ballare bene come lui? Perché Do Kyungsoo era perfetto ed era quello che Park Chanyeol voleva. Se Baekhyun fosse stato esattamente come Kyungsoo, la patata avrebbe voluto anche lui?

Ed ecco che si dava sempre la stessa risposta. No, non avrebbe funzionato.

Perché Byun Baekhyun non era una star. Lui era uno Starling. Era un fan che impazziva per le nuove canzoni del suo idol, che stava in fila da mezzanotte solo per essere il primo ad avere il suo album.
Baekhyun era uno studente di Moda e Design. Amava i vestiti. Poteva riconoscerne ogni fibra di tessuto con un solo tocco. Anche bendato. Sapeva le caratteristiche della lana, del nylon, del cotone come le sue tasche. Non sapeva nulla della differenza tra una croma e una semicroma, ma era in grado di dire l’origine esatta delle fibre e quando uno stile era diventato popolare. In breve, Byun Baekhyun non avrebbe mai potuto essere come Do Kyungsoo.

Ma poteva almeno immaginarlo per ancora qualche minuto, quindi chiuse gli occhi e lo fece.

 




**********************






Chanyeol si fermò davanti allo studio di registrazione, sperando che questa intuizione fosse esatta. Si sentì strano, quando aprì la porta leggermente socchiusa. E strano significava che Baekhyun era vicino.
Gli tremavano le mani ed era nervoso.  Magari si stava sbagliando. Forse Baekhyun non ci sarebbe stato e lui si sarebbe di nuovo sentito vuoto. Non sapeva come avrebbe reagito se fosse entrato e Baekhyun non fosse lì.
Veramente, non sapeva cosa avrebbe fatto nemmeno se Baekhyun ci fosse stato. Da dove avrebbe iniziato? Come avrebbe fatto a farsi ascoltare? Come avrebbe potuto convincerlo che era sincero?

Ti amo, cucciolo. Per favore, credimi.

Chanyeol entrò con cautela, il suo cuore iniziò a cedere quando vide che la stanza era vuota. Ma poi voltò la testa e fu allora che lo vide.
Si aspettava il caos, confusione, il tornado di emozioni  che lo travolgeva quando era vicino a lui. Si preparò ad esserne investito, ma non arrivò mai. Invece, c’era solo Byun Baekhyun e nient’altro.

Non riuscì a trattenersi, gli andò incontro. Poco importava che non sarebbe stato in grado di spiccicare parola. Poco importava che Baekhyun avrebbe potuto anche non volerlo rivedere. Perché, dannazione, era passato tanto tempo da quando si era sentito così vivo.
Aprì la porta della stanza insonorizzata e Baekhyun spalancò i suoi bellissimi occhi per lo stupore.
-Ya, Byuntae- disse, spaventato dal fatto che si trattasse solo da una visione indotta dal suo cuore in astinenza.

Perse un battito, quando vide gli occhi di Baekhyun pieni di lacrime.  Subito annullò la distanza tra loro e prese il viso del cucciolo tra le mani. –Ya- disse. Una lacrima scivolò giù dalla morbida guancia di Baekhyun e raggiunse il suo pollice. Chanyeol si chinò più vicino –Mi dispiace- mormorò – mi dispiace così tanto-

E poi lo baciò. E questa volta non fu una coincidenza o una recita. Questa volta fu reale. Reale come avrebbe dovuto essere il gusto delle labbra di Baekhyun sulle sue. Reale come il loro corpi stretti l’uno contro l’ altro. Vero come i migliaia battiti del suo cuore quando Baekhyun mosse le sue labbra e ricambiò il bacio.
Il bacio proseguì e non voleva finire. No, mai. Baekhyun apparteneva a quel posto, tra le sue braccia. Ma c’erano cose che andavano dette.
Reclutante, si allontanò di pochi centimetri e aprì gli occhi. Era tempo di dire a Baekhyun quello che provava e anche se non trovava le parole giuste, tenne stretto il cucciolo per impedire che scappasse via.

-Te ne sei andato- disse, guardando Baekhyun negli occhi –te ne sei andato e hai portato via con te tutta la mia felicità. Mi sono rimasti solo i ricordi dei tuoi sorrisi e delle fastidiose  risate. Non riuscivo a dormire. Ho pensato solo a te. Te ne sei andato e non mi hai dato nemmeno la possibilità di rispondere-  Un’altra lacrima scese giù –ma sai, ora non importa-
La presa si fece più salda. –Puoi dormire nel mio armadio tutte le volte che vuoi. Puoi giocare con le luci dell’appartamento finché non si romperanno. Potrai trasformarmi in una pelosa patata, mettermi in un barattolo e non farmi uscire più. Però tienimi con te, cucciolo. Tienimi sempre con te-
Chanyeol poggiò la sua fronte su quella di Baekhyun.  –Pensavo che la mia vita fosse perfetta, mapoi sei arrivato tu e ora.. non mi importa se lo è o meno. Perché sono con te-  fremette - ed è tutto quello che importa davvero. Ti amo, Baekhyun. Ti am..-
Chanyeol fu bruscamente interrotto quando Baekhyun lo attirò a sé e lo baciò.
-Ti amo- sussurrò Baekhyun contro le sue labbra –Solo te- Chanyeol sentì le sue braccia attorno al collo –Sempre te-

Baekhyun seppellì il suo volto nel suo collo e Chanyeol lo strinse forte.
-Non lasciarmi mai andare- singhiozzò Baekhyun.
-Non lo farò- mormorò contro i suoi capelli – non ti lascerò mai andare-





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Capitolo 26
*** Rule Number One ***


*Angolo della traduttrice*
Capitolo completo! :D Nella fanfic originale, corrisponde al 16°.
Ho una stupenda notizia per tutti voi: l’autrice originale ha finalmente ripreso ad aggiornare!! Ha postato il 18° capitolo e ha annunciato che ci sarà ancora il 19° capitolo e infine il 20°, che sarà l’epilogo (T^T).
Io intanto farò del mio meglio per tradurre al più presto i due capitoli rimanenti che sono stati pubblicati! :D
Godetevi questo bel capitolo!
Grazie infinite a tutti coloro che leggono e seguono la fanfic e in modo particolare ai recensori <3
Buona lettura! ^.^

 
 



Baekhyun non voleva aprire gli occhi perché aveva paura di scoprire che magari era stato soltanto un sogno. Magari era ancora da solo nello studio di registrazione e si stava immaginando le braccia di Chanyeol attorno a sé. Ma riusciva a sentire il cuore di Chanyeol battere forte quanto il suo, quindi forse era tutto vero. Finalmente raccolse un po’ di coraggio e guardò in alto, vedendo Chanyeol intento ad osservarlo.

-Pensavo che ti fossi addormentato- lo prese in giro Chanyeol.
Sorrise, ma Baekhyun riuscì a vedere un’emozione ben più grande dietro quel sorriso. Baekhyun lentamente sciolse l’abbraccio. Non voleva, ma sapeva che dovevano parlare. Aveva così tante domande da fare. Comunque, doveva ancora riprendersi da quanto era appena successo, perciò decise di iniziare con le domande semplici.

-Come mi hai trovato?- chiese con voce strozzata, la gola ancora chiusa a causa delle lacrime.
Chanyeol gli accarezzò dolcemente una guancia. –Anche se tu non volevi essere trovato?- chiese il Presidente –perché non iniziamo dalla notte del party?-
Baekhyun annuì debolmente.
-Ti sono corso dietro- disse Chanyeol diventando serio –devi capire, Byun Baekhyun, che non puoi dire a persone ignare di tutto di amarle e poi correre via subito dopo. Devi dare tempo a quelle stupide persone il tempo di pensare e… afferrare la frase. Io non ne avevo idea e sono stupido, cucciolo. Quando mi sono reso conto del significato delle tue parole, tu eri già sparito. Sono uscito a cercarti, ma non sono riuscito a trovarti, perciò ho chiamato Zitao. Mi ha quasi ucciso per averti lasciato andare, ma era l’unica persona a cui potevo chiedere aiuto. Volevo solo assicurarmi che tu stessi bene-  spiegò Chanyeol, desideroso di chiarirsi con Baekhyun e di fargli comprendere.
-L’ho incontrato ieri sera- disse Baekhyun timidamente –ma gli ho fatto promettere di non dirti dove fossi..-
-Esatto-
Ora Baekhyun si sentiva in colpa per aver fatto preoccupare Chanyeol. –Mi dispiace..-

-No, a me dispiace. Per tutto il giorno, ieri, ho pensato a tutte le cose che ho detto e ti ho fatto e avrei voluto buttarmi giù da una scogliera o qualcosa del genere- Chanyeol fece un passo indietro, le sue mani scivolarono sulla vita di Baekhyun. Il ragazzo più basso avvertì la perdita, ma sapeva che quel discorso era necessario.
-Per così tanto tempo (quasi per tutta la vita) ho pensato di amare Kyungsoo e continuavo a sopprimere i miei sentimenti per te. Continuavo a ripetermi che era impossibile che mi fossi innamorato di te. Come potevo essermi innamorato così follemente e così in fretta di una persona che avevo appena incontrato?
 Ma non è quello il punto- Chanyeol gli puntò un dito al petto –quando te ne sei andato, l’unica cosa che sapevo e che dovevo riportarti indietro. Sapevo che oggi saresti venuto a lavoro. Avevo detto alla Team Leader Shim di spedirti da me non appena fossi arrivato. Ti ho aspettato tutta la mattina. Ho aspettato ma tu arrivavi, perciò ero pronto a marciare fino al dipartimento di Promozioni per venirti a cercare. Ma poi mio cugino si è presentato nel mio ufficio e mi ha annunciato con orgoglio che lui e Kyungsoo stanno insieme-

Baekhyun annaspò per la sorpresa. –Loro stanno..? Ma..-
Non ne aveva idea. Era troppo preso dai suoi problemi per accorgersi che Jongin fosse innamorato di Kyungsoo.
-Si, ma non ho avuto il tempo di parlarne perché dovevo venire a cercarti. Ma poi quello scellerato di mio cugino mi ha detto casualmente che avevi rassegnato le dimissioni- Chanyeol scosse la testa, frustrato –sembrava che il mondo ce l’avesse con me. Ero pronto a strangolarlo, ma poi mi ha detto che tu eri ancora alla KSE e quindi ho deciso di rimandare perché cercare te era mille volte più importante- Chanyeol  lo teneva stretto per le spalle –e ora ti ho trovato-
-Si, lo hai fatto- Baekhyun sentì gli occhi pizzicare – mi dispiace di averti fatto preoccupare e di averti evitato. Non pensavo che ti importasse di me e avevo paura che se ti avessi rivisto sarei corso da te.. anche se tu non mi amavi-
Chanyeol lo strinse tra le sue braccia e gli baciò la fronte dolcemente – Ti amo. Sono in ritardo, lo so, ma ti amo- lo abbracciò più forte –devi tornare a casa con me, okay?-

Baekhyun si era già preparato ad allontanarsi da Chanyeol e a non far più parte del suo mondo. Aveva deciso che era giunto il tempo di cavarsela da solo e affrontare i suoi problemi per conto suo. E se avesse perso di vista di nuovo il suo obiettivo tornando a casa di Chanyeol? E se avesse finito col contare nuovamente troppo su Chanyeol?
Avrebbe dovuto dire di no.
Peccato che Baekhyun volesse stare con lui. I giorni trascorsi senza di lui erano stati troppo lunghi. Voleva stare con Chanyeol ogni minuto e ogni secondo, perché non voleva perdersi nessun sorriso, nessun broncio.
-Non puoi dire di no- disse Chanyeol. Il ragazzo più alto gli sollevò il mento, così da poterlo guardare dritto negli occhi. –non ti permetterò di dire di no. Ricordati che ho ancora il tuo lightstick in mio possesso-
Questo fece scoppiare a ridere Baekhyun. Era ovvio che lo avrebbe ricattato con il lightstick.
-Ridi pure, ma dico sul serio- Chanyeol provò a sembrare serio, ma fallì dato che gli angoli della bocca si curvarono in un sorriso –se non torni a casa, non lo vedrai mai più-

Torna a casa. Torna da Park Chanyeol.
Baekhyun seppellì il volto nel petto di Chanyeol, perché non poteva impedire alle lacrime di scendere. Ma stavolta erano lacrime di gioia.
-E’ un si?- chiese Chanyeol e Baekhyun sentì che anche la sua voce era strozzata.
-Si, tornerò a casa- rispose- ma solo per il lightstick-
Il petto di Chanyeol fu scosso da una risata. –Certo, lo so-
Poco dopo, uscirono dallo studio. Baekhyun fu sorpreso quando Chanyeol lo prese per mano e non lo lasciò andare nemmeno davanti agli altri impiegati. Imbarazzato, Baekhyun tentò di liberarsi, ma Chanyeol aumentò la presa. Davanti a tutti quegli sguardi curiosi a loro e alle loro mani unite, Baekhyun avrebbe voluto sotterrarsi. Ma poi bastò un’occhiata a Chanyeol per fargli venire voglia di baciarlo senza sosta, dato che la patata sembrava così compiaciuta e orgogliosa di averlo al suo fianco.

Ti amo così tanto, pensò.
Tuttavia, fu un sollievo quando raggiunsero l’ufficio di Chanyeol. Il ragazzo più alto lasciò andare la sua mano e gli disse di sedersi sul divano in pelle. Baekhyun non era certo di cosa ci facessero lì. Lui non era più un impiegato della KSE e doveva sbrigarsi a trovare un nuovo lavoro.
Baekhyun si guardò intorno, pensando che anche quell’ufficio gli sarebbe mancato. La sua testa si voltò quando sentì Chanyeol pronunciare il nome di Jongin. Il giovane presidente era seduto sulla sedia e stava parlando al telefono.
-L’ho trovato- una pausa- e ha ritirato le dimissioni, perciò tornerà a lavorare per te- un cenno di assenso –Yeah, okay- chiuse la chiamata e poi si rivolse a Baekhyun –da domani, tornerai a lavoro-

Baekhyun si alzò di scatto. C’era sempre qualcosa nel tono dittatoriale di Chanyeol che gli faceva saltare i nervi, proprio come ora.
-Scusami, ma non ti avevo detto che avevo rassegnato le dimissioni?-
Chanyeol si accigliò. –Non vuoi lavorare più qua?-
Lo voleva. Voleva tornare a lavorare alla KSE, ma aveva appena deciso di voler essere indipendente e non voleva che qualcun altro prendesse le decisioni per lui.
-Non penso che sia tu a dovermi dire cosa devo fare- replicò.
-Ormai ho già detto a Jongin di buttare via la tua lettera di dimissioni-
-Quale lettera?- chiese, confuso.
Chanyeol ignorò la domanda. –Byun Baekhyun, mio l’ufficio, mie le regole. Io dico rimani e tu rimani-

Baekhyun non aveva intenzione di discutere ancora con lui. Girò i tacchi, diretto verso la porta. Amava Chanyeol e sarebbe tornato a casa con lui, ma questa storia dell’ufficio..
Si fermò a metà strada, però, perché una mano tratteneva il suo braccio.
-Ya- disse Chanyeol dietro di lui –ti ho detto di dare alle persone stupide il tempo per pensare-
Baekhyun sospirò.
-Okay, fammelo dire di nuovo. Baekhyun, per favore, torna a lavorare alla KSE perché tutti dicono che sei bravo e che sarebbe una grave perdita per il team se te ne andassi- Chanyeol gli mise un braccio attorno alle spalle –e perché voglio sapere dove ti trovi in ogni istante o impazzirei pensando a te. Per favoree-
Era così ingiusto. Era così ingiusto che le sue ginocchia diventassero così deboli alle parole della patata. Lo odiò per questo.
-Non dovrei dire di sì- rispose.
Sentì Chanyeol afferrarlo e farlo volteggiare.
Sei così debole, Baekhyun.  Sospirò di nuovo.
Chanyeol stava sogghignando. –Ma lo dirai, vero?-
Baekhyun poté solamente annuire. Ancora una volta, Chanyeol lo avvolse in un abbraccio.
-Questo è stato il nostro primo litigio- gli bisbigliò Chanyeol all’orecchio.
Primo litigio?
-Non penso che sia stato il pr--
La patata si abbassò, poggiando il mento sulla spalla di Baekhyun.
-Come coppia, sciocco-
Come coppia.
Come faceva Chanyeol a disarmarlo in quel modo? Ma poi pensò che se tutti i loro litigi sarebbero finiti in quel modo, con lui tra le braccia di Chanyeol, allora non sarebbe stato tanto male.







***************************






Probabilmente Baekhyun lo trovava un po’ inquietante, ma Chanyeol non perdeva mai di vista il cucciolo. E non lasciava nemmeno la sua mano. Baekhyun lo aveva aspettato mentre lui liberava il pomeriggio dagli impegni, lanciandogli periodiche occhiate per accertarsi che fosse ancora lì con lui.
Aveva capito che era ora di iniziare a cambiare i suoi modi, se voleva che il cucciolo restasse con lui. Aveva realizzato di smettere di prendere decisioni per Baekhyun o ordinargli cosa fare. Poco prima, aveva solo cercato di fare in modo che il cucciolo continuasse a lavorare per la KSE, ma era andato tutto storto. Per fortuna  Baekhyun lo aveva perdonato in fretta. Non avrebbe commesso mai più lo stesso errore.

La loro relazione era ancora precaria e Chanyeol era ben consapevole che c’erano ancora molte cose che andavano sistemate. Ecco perché ora stava portando Baekhyun a vedere Kyungsoo. Baekhyun sapeva che prima amava il suo migliore amico e Chanyeol gli aveva pure chiesto aiuto per farlo innamorare di lui. Stavolta voleva rendere chiaro a Baekhyun che l’infatuazione per il cantante gli era passata e che ora non c’era niente tra di loro, se non semplice amicizia. Così forse, dopo, Kyungsoo e Baekhyun sarebbero potuti diventare amici.

-Dove stiamo andando?- chiese Baekhyun al suo fianco. Stavano camminando nei corridoi che conducevano agli studi della KSE usati per i photoshoots degli artisti.
-A vedere un amico- rispose.
Baekhyun corrugò la fronte –Che amico?-
-La superstar. L’unica e sola..-
Aspettò che Baekhyun capisse a chi si stesse riferendo, poi vide gli occhi di Baekhyun spalancarsi e la sua mascella che per poco non cadeva.
-Do Kyungsoo?-
-Si-
Chanyeol si fermò, quando sentì Baekhyun tirargli la manica.
-Ma non puoi portarmi là! Cioè…Chanyeol, guarda!!- Baekhyun lo strattonò di nuovo, prima di indicare disperato i suoi vestiti –sono un disastro!-
Il suo sguardo vagò dai suoi capelli castani alla felpa gialla, fino ai jeans sbiaditi e alle scarpe da ginnastica bianche. Baekhyun sembrava bello, carino, adorabile e..
-ParkChanyeol- lo chiamò il cucciolo.
Chanyeol scosse la testa e spostò alcuni ciuffi ribelli dalla fronte di Baekhyun. –Non preoccuparti. Sei stupendo- disse in adorazione.

Baekhyun roteò gli occhi, ma sulle sue labbra vi era un sorriso quasi impercettibile che lo rendeva ancora più bello. Chanyeol pensò che avrebbe dovuto dirlo più spesso a Baekhyun, perché lo era davvero. Dovette camuffare una risata, quando Baekhyun si pietrificò davanti alla porta dello studio del photoshoot. Gli accarezzò i capelli e gli sistemò la felpa, prima di intrecciare le loro dita e condurlo all’interno dello studio.
Vi erano parecchie persone a lavoro. Lo studio era un po’ buio, dato che tutte le luci erano puntate sul set. A sinistra vi era un tavolo con i computer dove si potevano visualizzare le preview. Alla loro destra vi erano carrelli di vestiti e un altro tavolo per make-up e accessori. Chanyeol vide l’Angel of The East seduto su una sedia, mentre gli veniva applicato il make up. Riconobbe alcune coordi-noonas e le salutò brevemente con un cenno.
Non fu sorpreso di notare che ci fosse anche Jongin a guardare Kyungsoo. Teneva gli occhi fissi sul set dove stavano fotografando il cantante.
Chanyeol chiamò suo cugino; Jongin si voltò e gli sorrise.


-Hey Baekhyun!- disse avvicinandosi –da quanto tempo-
Baekhyun rise e Chanyeol lo sentì rilassarsi al suo fianco. Era sia grato che geloso che Jongin avesse un tale effetto su Baekhyun. Sapeva che i due erano molto affiatati e solamente amici, ma non poteva fare a meno di ripensare alla scena di due notti fa (Baekhyun tra le braccia di Jongin), perciò suonò leggermente acido quando disse: -E’ previsto che tu sia qui?-
Jongin gli rivolse un sogghigno divertito  in risposta. Avrebbe aggiunto altro, ma qualcuno lo chiamò.
-Presidente Park!- lo salutò Lu Han –che bello vederla. Stavo giusto pensando che avrei bisogno di parlarle ed eccola qua!- Il cantante cinese lanciò un’occhiata a Baekhyun e a Jongin, prima di rivolgersi nuovamente a Chanyeol –Potrei parlarle un minuto?-
Lu Han sorrise così dolcemente a tutti loro, che a Chanyeol fu impossibile rifiutare.

-Di che si tratta?-
Il ragazzo biondo gli rivolse un altro sorriso zuccheroso, prima di trascinarlo da parte.
-Avrei un piccolissimo problema. Uno davvero minuscolo, a dire la verità- Lu Han indicò il fotografo alto che dava loro le spalle. A Chanyeol sembrò familiare. –Vede, vorrei che fosse rimpiazzato-
Chanyeol tornò a guardare Lu Han. Stava sorridendo, ma il suo sguardo era duro. Improvvisamente si sentì a disagio a parlare con il cantante. Ad ogni modo, non poteva permettersi di darlo a vedere, perciò chiese: --Potrei sapere per quale motivo desideri che venga rimpiazzato?-
-Non mi piace lavorare con principianti e novellini che non sanno stare al loro posto- rispose Lu Han, dimenticando di controllare il tono.
Chanyeol tornò a guardare il fotografo e si stupì di notare che si trattava del ragazzo dai capelli argentati che lo aveva aiutato a trovare Baekhyun.
Solo per questo non lo avrebbe mai licenziato, ma Chanyeol ricordò che era anche l’amico di Jongin di cui suo cugino gli aveva parlato. Era abbastanza sicuro che fosse un fotografo di fama mondiale.

-Mi dispiace, ma temo di non poter acconsentire a questa richiesta- disse Chanyeol con fermezza.
-E perché no?- Quando Chanyeol sollevò un sopracciglio, Lu Han tornò al suo contegno angelico –mi scusi, Presidente Park se le sono sembrato un po’ arrogante -
-E’ tutto apposto- disse, ma si sentì sollevato quando Lu Han venne chiamato sul set. Il cantante era circondato da una strana aura pericolosa e Chanyeol non vedeva l’ora di allontanarsi.
-Come mai quella faccia?- chiese Jongin. Chanyeol non si era accorto che il cugino si fosse avvicinato.
-Nulla- rispose e voltò la testa per guardare Baekhyun. Il cucciolo era perso in adorazione degli schermi delle preview.
-Vorrei vedere la lettera di dimissioni che Baekhyun ti ha dato. Vorrei solo sapere che motivazioni ha scritto-
Jongin sembrava confuso. –Oh, quella lettera. E’ nel mio ufficio-
Chanyeol lo guardò scettico, prima di allungare una mano. –Tirala fuori-
Rassegnato, Jongin tirò fuori la lettera dalla tasca interna del cappotto. Chanyeol gliela strappò di mano e ne lesse in fretta il contenuto.

ATTENZIONE:
Il bagno degli uomini al 5° piano è attualmente sotto manutenzione.

Chanyeol si sentì dispiaciuto per gli impiegati del quinto piano.
-E se l’avessi letta prima?- chiese esasperato al cugino.
-Sapevo che non l’avresti fatto. Sapevo che saresti stato troppo impanicato per preoccuparti di leggerla-disse Jongin compiaciuto. Ma poi il suo sorriso si fece timido. –Mi dispiace, Chanyeol. Io…-
-Va tutto bene- Ed era vero. Aveva capito che Jongin lo aveva fatto per farlo correre dietro a Baekhyun –quando te ne sei accorto?-
-Me l’ha detto Kyungsoo ieri, che ti piaceva Baekhyun e non lui-
Ovvio che glielo avesse detto Kyungsoo.
-Un’altra cosa. Quando ti dissi che mi piaceva Kyungsoo, perché non mi hai detto che piaceva anche a te?- chiese. Era sinceramente curioso di sapere il motivo. Suo cugino non era mai stato una persona timida.
-Ad essere onesti, non sono stato certo di amarlo finché non sei stato tu a dirlo. E’ stato come prendere una botta e risvegliarsi.. suppongo di doverti ringraziare- Jongin sorrise, scherzoso.
-Cosa avresti fatto se ti avessi detto che mi piaceva sul serio Kyungsoo?- lo sfidò.
-Sei mio cugino. Ti voglio bene. Ma avrei lottato lo stesso per Kyungsoo- disse sinceramente Jongin.
-Okay, sei passato- Chanyeol diede una pacca sulla spalla del ragazzo.
-Mi stavi mettendo alla prova?- chiese incredulo Jongin.
-Sei mio cugino. Ti voglio bene, ma Kyungsoo è ilmio migliore amico-
Jongin roteò gli occhi. –Beh, Baekhyun è mio amico. Cosa avresti fatto se mi fosse piaciuto sul serio?-
-Ti avrei dato un pugno. Anzi, avrei chiesto a Zitao di pestarti al mio posto e poi avrei portato via Baekhyun- disse Chanyeol, serio.
-Anche se Baekhyun mi avesse ricambiato?-
-Anche in quel caso-
Ci fu un momento di silenzio, nel quale Jongin sembrò ponderare le sue risposte. Poi il più giovane diede una pacca sulla spalla di Chanyeol. –Okay, sei passato-

Ma Chanyeol fu distratto, notando Kyungsoo che si stava avvicinando a Baekhyun.
Qualcuno sta per avere un infarto, pensò, sapendo quanto Baekhyun lo adorasse. Ne fu felice.
-Noi stiamo insieme- disse, ripetendo le parole di suo cugino – Io e Baekhyun stiamo insieme-
Jongin ridacchiò. –E’ bello dirlo, vero?-
Dopo tanti cuori spezzati, fraintendimenti e lacrime?
-Si, lo è-







***********************
 


 



Ora Baekhyun sapeva cosa significasse essere un pesce fuor d’acqua. Non riusciva a muoversi e i suoi polmoni non funzionavano correttamente. Provò a parlare, ma nessun suono uscì dalla sua bocca. Onestamente avrebbe voluto girare i tacchi e fuggire perché oh, god Do Kyungsoo era proprio lì al davanti a lui.
Sto per avere un infarto. No, ne sto già avendo uno.
-Di solito esco orribile nelle foto. E’ un miracolo che Sehun-ssi sia riuscito a farmi sembrare almeno umano- disse Kyungsoo, indicando i monitor con le preview.
Tu sei sempre perfetto. Oh my god.
Non era ancora in grado di parlare, ma ecco che Kyungsoo si voltò verso di lui.
-Ciao! Sono Do Kyungsoo- disse il cantante con un sorriso, allungandogli una mano.
Baekhyun dovette impegnarsi al massimo per non mettersi a squittire. Cosa faccio? Cosa faccio?
Stretta di mano. Giusto. Forzò la sua mano a sollevarsi e stringere quella di Kyungsoo. Lo aveva visto tante volte, ma mai così da vicino. Al party era stato troppo distratto e instabile per notare che il cantante gli fosse così vicino.
Oggi, era certamente tutta un’altra faccenda. La consapevolezza della vicinanza di Kyungsoo, lo colpì come un getto d’acqua ghiacciata.

-Ommioddio. Sono uno Starling. Ommioddio- proruppe Baekhyun e subito dopo desiderò sotterrarsi, era troppo imbarazzante.
Ma Kyungsoo sorrise con quel famoso sorriso a forma di cuore. –Davvero? E’ un onore. Grazie-
E allora accadde. Baekhyun dimenticò momentaneamente i tre mesi passati in cui ogni volta che Chanyeol pronunciava il nome “Do Kyungsoo” lo conduceva sull’orlo delle lacrime. Tutto quello che riusciva a pensare era che si trovava davanti al suo idol e…
-OMG. Ti amo. Sono un tuo fan sin dal debutto. Forse ti sembrerò inquietante, ma so che ti piace il budino al cioccolato e che odi il mese settembre perché ho letto ogni tuo articolo e visto tutti i tuoi shows. Ho memorizzato la tua schedule mensile e OMG ti sto stringendo la mano!- Baekhyun sapeva di star delirando, ma non riusciva a fermarsi.
Kyungsoo ascoltò tutto in una tirata.
-Quando hai indetto quell’evento di carità per i superstiti del terremoto ho pianto, perché sei stato davvero, davvero gentile. Poi hai creato quel  centro assistenza per gli orfani.  Io ci vado una volta al mese per aiutare- disse con fervore Baekhyun –sei il migliore-
Kyungsoo continuava a sorridere e Baekhyun sarebbe voluto strisciare sotto una roccia e non uscirne mai più.

-Mi dispiace. So che ci siamo già visti in altre occasioni, ma mai come ora. Probabilmente sarai davvero spaventato, quindi,  uhm, ora la smetterò. Proprio ora-
-No, è tutto okay. Credimi; sono oltremodo onorato che tu sia un mio fan. E grazie per aver supportato i miei progetti. Significa tanto per me- Kyungsoo afferrò anche l’altra mano di Baekhyun –come ringraziamento, lascia che ti riveli un segreto. Conosci molte cose di me, ma scommetto che questo non lo sai- il cantante si chinò verso di lui e gli sussurrò all’orecchio con fare cospiratorio: -ho ricevuto la mia prima dichiarazione sabato notte al party-
Baekhyun era sorpreso che Kyungsoo lo rivelasse così, ma non era esattamente una novità per lui.Lo sapevo già.
-Oh-
-Si, ma il punto è che non era nemmeno per me- disse Kyungsoo con un sorriso malizioso sulle labbra.
Baekhyun restò a bocca aperta. Quello non lo sapeva. Fissò Kyungsoo e doveva avere un’aria davvero confusa, perché Kyungsoo proseguì.
-Vedi, ho questo migliore amico davvero alto che era convinto di amarmi per tutti questi anni. Però non era davvero innamorato di me. E so che lui non è il tipo da innamorarsi facilmente di una persona qualsiasi. E sabato scorso, ha confessato il suo amore non per me, ma per un ragazzo di nome Byun Baekhyun. Allora io ho pensato che questo ragazzo che è riuscito a far perdere la testa a Park Chanyeol, debba essere per forza speciale. Ho visto il cuore dell’ Ice Tower catturato, legato stretto e senza possibilità di fuga- Kyungsoo lo guardò negli occhi- spero solo che Byun Baekhyun si prenda cura di lui e lo ami come merita di essere amato-

La timidezza sparì. Stavolta Baekhyun vide Kyungsoo non come il suo idol, ma come il migliore amico di Chanyeol.
-Veramente- rispose esitante- il cuore catturato che hai visto non era di Chanyeol. Era di Byun Baekhyun, che è grato che Chanyeol abbia mani di pastafrolla così non potrà sciogliere presto i nodi che lo imprigionano. Così non lascerà mai andare Byun Baekhyun-
Il sorriso di Kyungsoo si fece ancora più largo. –Mi piace molto Byun Baekhyun-
Girarono le teste all’unisono, quando sentirono che era nuovamente il turno di Kyungsoo di essere fotografato.
-Devo andare, ma trovo ingiusto che tu sappia così tante cose di me, mentre io non so quasi niente di te. Magari qualche volta potremmo andare a prendere un caffè insieme?-
-Oh, certamente! Sicuro!-  esclamò.

Con un sorriso, Kyungsoo tornò sotto i riflettori. Baekhyun continuò a fissare in adorazione il cantante. Quello che era appena successo gli sembrava ancora surreale.
-Ya, Byun Baekhyun- disse Chanyeol alle sue spalle.
-Dammi un momento. Sto avendo un collasso qui- disse.
Sentì l’altro ragazzo ridere, prima di essere nuovamente preso per mano.
-Pensavo che fossi sul punto di svenire- lo prese in giro la patata.
Baekhyun avrebbe volto mettere in broncio perché Chanyeol si stava prendendo gioco di lui e della sua reazione davanti a Kyungsoo. Ma poi ripensò alle parole di Kyungsoo riguardo la confessione di Chanyeol e lasciò correre.
-Andiamo a casa?-
-Solo se mi lasci guidare Joey- disse, guardando Chanyeol.
Il ragazzo più alto aveva la faccia di uno che aveva appena ingoiato qualcosa di amaro. –Uh..-
-Secondo me guido davvero bene-
-Uh…-






********************

 



 
Sarebbe stata una bugia dire che non fosse affatto preoccupato per Joey.  Durante il tragitto verso il parcheggio, Chanyeol pensò ad un modo per dissuadere Baekhyun dal suo intento. Non poteva dire semplicemente dire no al cucciolo.
Guardò Baekhyun precederlo, felice alla prospettiva di guidare Joey. Il ragazzo più basso si fermò davanti alla macchina nera e allungò la mano, in attesa delle chiavi. Chanyeol abbassò la testa, frugando nelle tasche alla ricerca delle chiavi e nascondendo la sua espressione addolorata a Baekhyun.
-Baekhyun? Non penso che..- iniziò, ma poi vide che il cucciolo lo stava ancora guardando con occhi pieni di aspettativa. Chanyeol sospirò rassegnato e chiuse gli occhi, mentre gli porgeva le chiavi.

-Sarà divertente! Anche se non ho mai guidato una macchina prima d’ora-
Chanyeol inorridì a quelle parole e il cucciolo ebbe l’audacia di scoppiare a ridere.
Si accigliò -Non lo trovo divertente-
-Avresti dovuto vedere la tua faccia!- annaspò Baekhyun tra una risata e l’altra –hai creduto davvero che fossi serio-
Chanyeol non poteva credere di essere stato preso in giro da Baekhyun. Si accigliò ancora di più.
Baekhyun gli prese la mano e gli restituì le chiavi, imbronciandosi in modo adorabile e continuando a fissarlo. –Aw, andiamo. Stavo solo scherzando-
Poi emise versi da cucciolo e lo guardò con quegli adorabili occhi supplicanti da cucciolo, come aveva fatto quando Nonna lo aveva definito il suo ragazzo. Chanyeol come avrebbe potuto mantenere il muso se Baekhyun si comportava in quel modo?
Avrebbe voluto stringerlo forte al petto, ma non era il posto adatto, quindi scosse la testa e aprì lo sportello della macchina.  Il viaggio fu relativamente tranquillo, un confortevole silenzio riempiva l’abitacolo. Non ci misero molto a raggiungere l’appartamento di Chanyeol.

Chanyeol lasciò entrare Baekhyun per primo e per poco non gli andò addosso quando il più basso si fermò di colpo all’ingresso.
-A te gli onori- gli sussurrò.
-Soggiorno!- chiamò Baekhyun.
La stanza si illuminò. Chanyeol aveva sentito il tremore nella sua voce e anche lui era emozionato. All’improvviso realizzò che Baekhyun era tornato nel posto al quale apparteneva. Con lui.
Si schiarì la voce e fece strada al cucciolo. Baekhyun si fermò di nuovo vicino al tavolo e si voltò verso di lui.
-Dov’è il mio lightstick?-
Chanyeol andò a prenderlo e tornò in fretta in soggiorno.
-Eccolo- disse, porgendolo a Baekhyun –Ya, Byun Baekhyun, ricordi cosa hai detto sabato scorso, prima di andartene?- si grattò il retro del collo, incerto su come esprimersi per non suonare ridicolo –hai detto che ero libero e non più una patata-
-Oh. Si, ricordo- Baekhyun annuì e attese che continuasse.
-Beh, voglio essere di nuovo una patata- proruppe –Sai, nel senso che..-
Chanyeol sentiva le guance andare a fuoco.
-Ne sei sicuro?- chiese Baekhyun. Stava guardando Chanyeol e i suoi occhi brillavano.
-Lo sono- disse, determinato.
Il cucciolo sorrise e Chanyeol seppe di aver dato la giusta risposta, perché Baekhyun sembrava felice.
-Okay allora- Baekhyun, tuttavia, si accigliò quando provò ad accenderlo, senza riuscirci. Premette più volte il pulsante, ma non si accese.
–Forse bisogna cambiare le batterie-
Baekhyun lo guardò perplesso. –Ma le ho cambiate l’altro giorno-
Chanyeol si limitò a scrollare le spalle, troppo frustrato per dire a Baekhyun che aveva perso ore a fissarlo, in sua assenza, perché gli mancava.

-Allora non potrò trasformarti in una patata-
Cosa? No. Lui voleva essere una patata il più presto possibile.  Diamine, mi accorgo da solo di sembrare uno scemo.
-Ma…- provò a protestare.
-Forse conosco un altro modo- Baekhyun si avvicinò, finché tra loro rimasero solo pochi centimetri a separarli. Era così vicino che Chanyeol riusciva a distinguere le pagliuzze dorate negli occhi castani di Baekhyun, che risplendevano di dolcezza. Baekhyun poggiò la sua mano sul petto di Chanyeol e la lasciò scivolare fino alla sua spalla, mentre si sollevava in punta di piedi. Lo sguardo di Baekhyun si soffermò sulle labbra di Chanyeol, che fremette in anticipazione.
Il ragazzo più basso si protese in avanti, ma si bloccò prima che le loro labbra si toccassero.

-Oh, la Regola numero uno. Niente baci-
-Quale regola numero uno? Niente baci?  Non esiste una cosa del genere- disse Chanyeol debolmente.
Baekhyun fece una risatina. Chanyeol non riuscì ad aspettare oltre e catturò la sua risata tra le sue labbra.
Avvertì il corpo di Baekhyun modellarsi contro il suo e il suo cervello si spense.
Il bacio era dolce e lento. Non c’era fretta, solo i tocchi leggeri delle loro labbra. La mano di Chanyeol afferrò la vita di Baekhyun e lo attirò più vicino a sé. Esplorò ogni angolo della bocca di Baekhyun. Chanyeol inclinò la testa di lato, approfondendo il bacio e rendendolo più appassionato. Ti amo, pensò, mentre Baekhyun si aggrappava al suo collo e rispondeva al bacio.
Dopo parecchi istanti dopo, che sembrarono infiniti, si staccarono, bisognosi di aria. Chanyeol, non volendo interrompere il contatto, sfregò il naso sulla guancia di Baekhyun prima di depositare leggeri baci sulle palpebre chiuse di Baekhyun. Il cucciolo sorrise, prima di aprire gli occhi.

-La mia patata-
-Non penso abbia funzionato- disse Chanyeol, la sua voce era più profonda del solito –non mi sento una patata. Forse dovremmo provare di nuovo-
Baekhyun roteò gli occhi, ma si protese in avanti, facilmente ingannato, e lo baciò. Ed ecco che la magia ebbe di nuovo inizio.
Dopo un po’, Chanyeol si ritrasse controvoglia. Dovevano mangiare e lui doveva ancora dare una cosa a Baekhyun. Stava per andare in camera, quando Baekhyun parlò di nuovo.
-Dato che non ci sono più regole… ora posso dormire nell’armadio, vero?-
Chanyeol si voltò a guardarlo, con aria interrogativa. Era sempre stato curioso del perché Baekhyun volesse stare nell’armadio.
-Perché vuoi dormire là?-
Il cucciolo guardò a terra e prese un respiro profondo prima di rispondere. Era ovvio che gli ci volle un grande sforzo per parlare.
-Perché all’interno mi sento sempre al sicuro. Quando mi sentivo solo, andavo nell’armadio dei miei genitori. Toccavo tutti i loro vestiti, sentendoli contro la mia guancia, e dopo qualche minuto mi sentivo meglio-
Chanyeol si stupì. Era la prima volta che Baekhyun nominava i suoi genitori. Stava iniziando a fidarsi di Chanyeol? Lo sperava. Voleva che Baekhyun si fidasse di lui, così sarebbe potuto essere sempre al suo fianco, ogni volta che ne avrebbe avuto bisogno.

Non gli ho ancora detto della faccenda dei debiti.
Si sentì in colpa.  Chanyeol scosse la testa. Glielo avrebbe detto presto, ma ora non era il momento.
-Eri sempre solo?- chiese cupo.
-Non solo, piuttosto da solo. I miei genitori non erano mai a casa, prima di morire-  Baekhyun spalancò gli occhi, come se si fosse accorto di aver rivelato troppo. Cercò di coprire l’errore con una risata. –Poi adoro davvero il tuo armadio-
-Ho cambiato idea. Non puoi andare nell’armadio-
Baekhyun spalancò la bocca, incredulo.
-Quando ti senti solo, non andare là- Chanyeol prese la mano di Baekhyun e se la portò al petto, sul suo cuore –vieni da me… e proverò a renderti felice, okay?-
Baekhyun gli sorrise grato. –Lo hai appena fatto-

Stancati dagli eventi della giornata, mangiarono in fretta la cena che Baekhyun aveva preparato. Dopo, Chanyeol mostrò a Baekhyun il pigiama giallo che nonna Park aveva fatto per lui. Il cucciolo saltellò per la gioia e glielo strappò di mano. Si portò la maglia al petto, posizionandosi di fronte a Chanyeol.
-E’ così carino! Mi sta bene?- chiese il ragazzo, gongolando.
Tu sei carino, pensò Chanyeol. Il giallo donava a lui e al suo sorriso radioso. Però non poté fare a meno di guardare con disappunto le lettere ricamate sul petto. Baekkie. Si accigliò. Non gli piaceva. Voleva vedere il proprio nome sul petto di Baekhyun. Era il suo cucciolo e avrebbe dovuto avere addosso il nome del proprietario, giusto?

-Non ti sta bene- rispose Chanyeol. Vide il cucciolo intristirsi.
-Non mi sta bene?- chiese Baekhyun imbronciato.
-Dovresti indossare quello rosa-
-Oh, okay- sospirò Baekhyun –è che volevo indossare pigiami coordinati di coppia-
Chanyeol non poteva sopportare quell’espressione triste sul viso di Baekhyun. Diamine, guarda cosa mi costringe a fare.
Poco dopo, era fuori dalla porta del bagno, imprecando. Si sentiva stupido per i vestiti che stava indossando. Imprecò di nuovo.  Cosa non faccio per amore, sospirò.

Chanyeol entrò in camera e vide Baekhyun seduto nel solito posto, affianco al letto. Il cucciolo gli andò incontro e scoppiò a ridere quando lo vide. Ridere non mi aiuta nemmeno un po’, pensò.
La maglia del pigiama giallo era troppo corta e lasciava esposta la pancia di Chanyeol.
Chanyeol provò a tirarla giù, ma, così facendo, per poco non si strozzò con il colletto.  Non andava meglio con i pantaloni, che erano decisamente troppo corti e finivano pochi centimetri sotto il ginocchio. Chanyeol si sentiva un gigante strizzato in abiti da bambino. Arrossì, notando che Baekhyun continuava a guardarlo.
-Smettila di fissarmi- mugugnò.
-Ma sei così adorabile- tubò Baekhyun, prendendolo in giro.
In consolazione, Baekhyun stava indossando il pigiama rosa con gli arcobaleni di Chanyeol. Vedendo il cucciolo indossare il suo nome di nuovo,  pensò che ne fosse valsa la pena.
-Andiamo a dormire e basta, okay?-

Avanzò verso il letto e notò che Baekhyun stava tornando a stendersi sulle coperte sul pavimento. Non gli piaceva l’idea di avere un enorme letto tutto per lui e far dormire il suo prezioso cucciolo sul pavimento. Senza indugi, catturò Baekhyun tra le sue braccia. Sentì un’esclamazione di sorpresa, quando lo mollò sul letto senza troppe cerimonie.
-Puoi dormire qui- dichiarò.
-Ma non posso..--
-Puoi. Lo dico io- Chanyeol vide che Baekhyun era di nuovo sul punto di protestare, quindi si chinò e prese il suo volto tra le mani –non puoi dire di no-
Baekhyun sembrava voler ribattere, la sua mascella era ancora serrata. Chanyeol zittì le sue proteste con un bacio. –Per favore?-
-Sei impossibile- disse Baekhyun, ma stava sorridendo, perciò Chanyeol lo prese come un sì.

Il cucciolo si spostò per fargli spazio, ma solo quando si stese al suo fianco Chanyeol capì in che cosa si era cacciato. Lanciò un’occhiata al cucciolo al suo fianco, deglutendo rumorosamente quando notò quanto fosse vicino. Riusciva a percepire il calore che l’altro emanava. Voleva avvicinarsi e accoccolarsi al suo fianco, seppellire il viso nel suo collo e… --dannazione questa è stata una cattiva idea.
Chanyeol fissò il soffitto. Nella stanza faceva freddo, ma iniziò a sudare. Diamine, diamine, diamine. Gemette inavvertitamente.
Lanciò un’altra occhiata a Baekhyun e ottenne un sorriso da lui.
-Buonanotte Chanyeol- disse il cucciolo, assonnato.
La sua pelle sembra così liscia e morbida da questa angolazione, pensò. Da ogni angolo, a dire il vero. Ora non è il momento di fare certi pensieri, Park Chanyeol. Doveva davvero smetterla. Chanyeol chiuse gli occhi e si impose di dormire, ma fallì quando Baekhyun si voltò verso di lui ed emise un verso da cucciolo.

Con un gemito soffocato, Chanyeol  afferrò il suo cuscino e si piazzò sulle coperte sul pavimento, dove Baekhyun era solito dormire. Si stava dando dell’idiota, quando notò che Baekhyun lo stava osservando da sopra il letto.
-Che stai facendo?-
-Um, penso che io starò sul pavimento. Si sta davvero bene qui- rispose Chanyeol- tu dormi pure là-
Baekhyun lo guardò con curiosità.
-Ma sei tu ad avermi forzato a dormire sul letto, perché dovresti...---
- Ya, byuntae. Dormi- Gli diede le spalle e chiuse gli occhi, dichiarando conclusa la conversazione.
Avrebbe dovuto sapere che non si sarebbe arreso così facilmente. Sentì il letto cigolare e un secondo dopo si ritrovò un cucciolo in pigiama rosa tra le braccia.
-Hai detto che qui si sta meglio- disse Baekhyun, accoccolandosi contro il petto di Chanyeol –e lassù fa freddo-

Chanyeol ci rinunciò. Probabilmente non avrebbe chiuso occhio, ma era così meraviglioso avere Baekhyun stretto a sé.
-Ora potresti dormire, per favore?- chiese rassegnato.
Avvertì il cucciolo annuire. –Oh, ma prima..-
-Mmm- mormorò contro i capelli di Baekhyun, stringendolo ancora più forte a sé.
-Ti amo, Potato-ahjussi-
-Ti amo anche io, cucciolo-




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Capitolo 27
*** XOXO ***


*Angolo della traduttrice*

Eccomi tornata!  Ancora un capitolo e saremo alla pari con la storia originale (e dovremo aspettare gli aggiornamenti dell’autrice). Intanto vi lascio con questo capitolo, il mio preferito <3
Grazie a tutti voi che mi seguite e supportate.
Buona lettura! ^-^/

 

 
 
Chanyeol era cresciuto sotto le cure di Nonna. Le voleva bene e le avrebbe concesso qualsiasi cosa avesse voluto. Ma al momento era triste, perché quello che halmeoni desiderava era l’attenzione di Baekhyun e Chanyeol era costretto a guardarla mentre chiacchierava con il suo ragazzo. Non che non volesse, ma né l’anziana donna né Baekhyun gli avevano prestato la minima attenzione, da quando si erano seduti a tavola per la colazione.
Aveva provato ad inserirsi nella conversazione, ma era come se fosse invisibile. Non lo calcolavano minimamente. Osservò Nonna avvolgere Baekhyun in un abbraccio e sospirò inavvertitamente. Anche Chanyeol desiderava farlo. E desiderava  dargli anche un appropriato bacio mattutino.

Si, un bacio mattutino lungo trenta minuti suonava appropriato.

Tuttavia, quello che poteva fare era solo fantasticare, dato che quei due si comportavano come se lui non ci fosse. Chanyeol posò lo sguardo sul cibo a malapena toccato; era così intento a lamentarsi tra sé e sé che non sentì Nonna che lo stava chiamando.
-Park Chanyeol- disse il cucciolo. Alzò la testa e sussultò, notando la faccia di Baekhyun così vicina alla sua, dato che il ragazzo si era sporto sul tavolo per attirare la sua attenzione. Baekhyun rise, prima di tornare a sedersi nella sua sedia.
-Che c’è?- chiese Chanyeol, tornando alla realtà.
-Ti stavo chiamando prima, ma non stavi ascoltando- rispose Nonna –dicevo, dato che ora Baekhyun è tornato, è tempo di far visita a tua nonna. Di recente non si dà pace, sai com’è fatta-

Lo sguardo di Chanyeol scivolò su Baekhyun. Il cucciolo lo stava guardando come se stesse aspettando la sua decisione. Pensò che non ci fosse più ragione per non andare. Però restava un grande passo per Chanyeol. Baekhyun sarebbe stata la prima persona che avrebbe portato alla villa in vita sua. Anche se il ragazzo aveva già incontrato sua nonna varie volte, portarlo alla villa era significativo.
Ma… il cucciolo sarebbe stato d’accordo? Chanyeol conosceva già il suo passato ed era pronto ad accettare ogni suo aspetto. Ma sua nonna sicuramente avrebbe voluto sapere di più e avrebbe fatto a Baekhyun domande sulla sua vita e sulla sua famiglia. Chanyeol non era sicuro che il suo ragazzo fosse pronto ad affrontarla e ad affrontare l’argomento in generale. Baekhyun non si era nemmeno completamente aperto a lui. Chanyeol non era certo di come il cucciolo avrebbe reagito quando avrebbe scoperto che lui sapeva già tutto del suo passato.

-A te va bene?- chiese a Baekhyun.
-Si- rispose l’altro, con un cenno d’assenso.
-Okay. Halmeoni, per favore informa nonna che verremo stasera a cena- 
L’anziana donna batté le mani per la gioia. –Lo farò certamente- disse, iniziando a chiedere con eccitazione a Baekhyun cosa preferisse mangiare a cena –oh cielo! Devo proprio andare. Voi ragazzi, perché mi avete fatto parlare così a lungo?-
-Come se avessimo potuto fermarti-mugugnò Chanyeol.
-Oh, shhh. Ora vado. Finite di mangiare, ci vediamo più tardi!- Halmeoni abbracciò di nuovo Baekhyun.
Chanyeol sollevò un sopracciglio, quando tutto quello che ricevette dall’halmeoni fu un cenno di saluto, prima che se ne andasse. Baekhyun notò la sua espressione e gli chiese quale fosse il problema.

-Nulla, solo il fatto che tutti ti adorano- disse Chanyeol, imbronciandosi.
Baekhyun scoppiò a ridere. -Sei geloso?-
Chanyeol probabilmente sembrava ancora di cattivo umore, perché Baekhyun rise di nuovo. Il cucciolo si alzò e andò al suo fianco. Chanyeol fu sorpreso quando il suo ragazzo gli accarezzò gentilmente i capelli.
-Non dovresti essere geloso, sai.  Halmeoni e tutti gli altri amano di più te- disse il ragazzo più basso.
Chanyeol fece scivolare le braccia attorno alla vita di Baekhyun e lo attirò più vicino, prima di poggiare la testa sul suo petto.
-Non è questo-
-E allora cosa?-
Chanyeol guardò Baekhyun. – Sono geloso perché tutti vogliono stare con te e riducono il poco tempo che io posso passare con te-
Baekhyun gli colpì la fronte – Ma quale poco tempo? Sono con te per la maggior parte del giorno. E lavoro insieme a te. Spendiamo talmente tempo insieme che probabilmente presto ti stancherai di me-
-Questo non succederà mai-  Chanyeol sospirò accoccolandosi contro Baekhyun –Non ridere. Ma per me, cucciolo, ogni secondo senza te è troppo lungo, mentre ogni secondo con te passa troppo in fretta- inconsciamente aumentò la sua presa su Baekhyun –ho paura di non avere abbastanza tempo per amarti- confessò –sembro ridicolo, vero?-

Si aspettava una risata da parte di Baekhyun, ma invece ricevette un bacio sulla testa. Il cucciolo sollevò il viso di Chanyeol e sfregò il suo naso contro quello di Chanyeol.
-No, non lo sei. Ma per me le cose sono diverse- Baekhyun gli prese il viso tra le mani – quando sono con te, il tempo si congela. Non penso al passato o al futuro. L’unica cosa che importa è il presente. E finché tu non mi lascerai andare, io farò altrettanto-
-Davvero? Prometti?-
-Prometto-
Baekhyun sorrise ed ecco che Chanyeol la sentì di nuovo. Quella strana sensazione. Ma questa volta sapeva di cosa si trattava. Gli piaceva sentirsi così, perché significava che era insieme a Baekhyun.
-Dovremmo sigillare la promessa- sollevò una mano e scacciò alcune ciocche ribelli dalla fronte di Baekhyun. Prolungò il tocco, prima di far scivolare la mano sulla nuca del cucciolo –un bacio di mezz’oretta dovrebbe bastare-
Baekhyun rise e roteò gli occhi. –Come facevo a sapere che avresti detto questo?-
-Perché stavi pensando la stessa cosa- rispose sfacciatamente Chanyeol.
-Non è vero!- Baekhyun tentò di spostarsi, ma Chanyeol fu più veloce. Attirò il cucciolo a sé, costringendolo a sedersi sul suo grembo e gli diede un bacio sulle sue labbra.

Baekhyun lo guardò esasperato, ma alla vista dell’ampio sorriso dell’altro, cedette e mise le braccia attorno al collo di Chanyeol. – Trenta minuti, huh? Sicuro di poter reggere?-
-Sopravvivrò- Chanyeol abbracciò Baekhyun, per dargli quel bacio tanto desiderato sin da quando si era svegliato quella mattina. –Ti amo, lo sai vero?-
Baekhyun annuì.
Ed ecco che provava di nuovo le stesse sensazioni di tutte le volte che si baciavano. Chanyeol sentiva la testa girare forte, il suo cuore bruciare, il respiro affannarsi  …tutto era perfetto, così come doveva essere.
Mentre le loro labbra si muovevano dolcemente, pensò che non fosse giusto avere dei segreti con Baekhyun. Essere onesto con lui era l’unico modo per far sì che il suo ragazzo si fidasse completamente di lui. Era nervoso. Chanyeol non sapeva come dire a Baekhyun che sapeva del suo passato, praticamente da appena si erano conosciuti. Ma doveva dirglielo.

-Ti amo, Chanyeol- sussurrò Baekhyun contro le sue labbra.

Glielo dirò più tardi, pensò, non volendo interrompere quel prezioso momento.O domani. Glielo dirò sicuramente domani.







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Avvertì le labbra di Yixing che scivolavano lungo il suo collo e Junmyeon non poté fare altro che attirare il manager più stretto a sé.  Le sue braccia si posarono sulle spalle dell’altro ed era abbastanza sicuro che ormai i loro vestiti fossero stropicciati in maniera irreversibile. I primi tre bottoni della sua camicia erano aperti e dio sa solo dove Yixing aveva messo il suo papillon, dopo averlo strappato via poco prima.

Non era ben certo di come fosse finito con la schiena contro la parete del suo ufficio, gemendo e dimenticandosi del suo appuntamento quotidiano con Chanyeol. Ma era esattamente quello che stava succedendo quei giorni, ogni volta che lui e Yixing si incontravano nei corridoi od ogni volta che le loro spalle si sfioravano quando si stavano dirigendo a qualche meeting alla KSE. Junmyeon non sapeva cosa fosse esattamente tutto questo e che cosa significassero questi incontri clandestini, ma non aveva il tempo nemmeno di rifletterci un secondo, che veniva trascinato via da Zhang YiXing. Sembrava incapace di resistergli.

Quando l’altro ragazzo sospirò il suo nome col suo accento cinese, Junmyeon sentì una fitta al petto, una via di mezzo tra il batticuore e un infarto. Succedeva solo quando si trovava in questo modo insieme a Yixing. In qualunque posizione a dire la verità. Non che avessero provato varie posizioni o altro. Anche se, ad essere onesti, non gli sarebbe dispiaciuto.

Junmyeon fu interrotto dai suoi pensieri dallo squillare del telefono sulla scrivania. Si mosse per staccarsi, ma Yixing scelse quel momento per inclinare la testa e approfondire il bacio, facendogli dimenticare qualsiasi cosa, tranne che la presa su di lui. Solo al quarto squillo, Junmyeon ricordò dove si trovava e che quello che stava facendo non sarebbe dovuto accadere né lì né in quel momento.
Non sarebbe dovuto succedere a prescindere, a dire la verità.

-Devo..- disse, interrompendosi quando improvvisamente Yixing lo guardò dritto negli occhi. E questo frustrò Junmyeon perché, sebbene avesse le sue braccia attorno ai fianchi, non riusciva a leggere l’espressione di Yixing.  Anche se aveva capito che le sue fossette erano più evidente quando era corrucciato e che sollevava il sopracciglio quando trovava stupido qualcosa, Junmyeon non lo conosceva affatto.

L’EVP non era il tipo da fiondarsi così ciecamente nelle relazioni, ma questa volta l’attrazione tra lui e il manager di Lu Han era troppo forte per essere ignorata. Non aveva avuto il tempo di pensare alle conseguenze, qualunque fossero, perché la sua mente si era svuotata sin dal loro primo bacio. Forse anche prima.

Aveva paura di ammettere che voleva qualcosa di più. Qualcosa più di queste brevi scappatelle in cui si finiva col trovarsi così vicino a Yixing da poter sentire il battito del suo cuore. Aprì la bocca per parlare, ma fu di nuovo interrotto da Yixing, che si allontanò, lasciandolo andare. Il ragazzo più alto cercò di sistemarsi i capelli e i vestiti. Buona fortuna.  Junmyeon si schiarì la gola e si diede una sistemata mentre si dirigeva alla scrivania, per afferrare il telefono al sesto squillo.
-Pronto?- rispose distrattamente. Metà della sua attenzione era ancora su Yixing che si ravvivava i capelli. –si, ovvio che verrò al meeting. Tieniti pronto per le due-

Pensò che se lo sarebbe dovuto aspettare. Vide Yixing avviarsi verso la porta, senza un ciao o una parola. Senza un sorriso. Non si avrebbe dovuto sentirsi così deluso e ferito.  Perché dopo tutto quello che avevano fatto e detto, loro non erano niente.

Junmyeon provò a convincersi che a lui andava bene così. Lascialo andare via, è tutto okay.
Lo stava lasciando andare, quando vide il suo papillon sporgere dalla tasca del manager. Il rosso contrastava molto con il nero della sua giacca. Per qualche motivo, questo fatto fece parlare Junmyeon.
-Te ne stai andando?-
Yixing di fermò e si girò a guardarlo. –Si- rispose, prima di afferrare la maniglia della porta.
-Te ne stai andando- ripeté Junmyeon. Non sapeva nemmeno perché stesse dicendo qualcosa di così ovvio. Yixing se ne stava andando e questo era quanto.
Il manager lo guardò di nuovo ed ecco che aveva nuovamente quell’espressione indecifrabile sul volto.
-Che c’è?-
-Nulla. Non è nulla- Noi non siamo nulla. Junmyeon pensò di lasciar correre, ma la sua bocca sembrava più veloce del suo cervello –finiamola qui-

Aspettò una risposta, una reazione, un qualsiasi cosa, ma non ci fu nulla. Il silenzio era devastante e Junmyeon non riusciva a bloccare la lingua.
-Io non sono così. Io non sono.. questo- indicò loro due –io non faccio queste cose. Io sono il tipo di ragazzo che bacia il suo ragazzo alla fine del loro terzo appuntamento. Sulla guancia. Non lo tengo nemmeno per mano prima di esserci uscito insieme per un mese. Io non trascino le persone negli ascensori o altrove solo per limonare. Io non.. è che… tu nemmeno mi piaci-
-Io non ti piaccio- disse Yixing.
-No, non mi piaci- Era una bugia. Junmyeon lo seppe nell’istante in cui pronunciò quelle parole. Gli piaceva molto, ma era abbastanza sicuro che Yixing non provava lo stesso per lui. Bastava guardare quanto fosse facile per lui dimenticarsi di Junmyeon. Il fatto che poco prima se ne stesse andando freddamente dopo quel bacio ne era la prova. – Quindi fin..--
-Finiamola qui. Ti ho sentito la prima volta- rispose finalmente Yixing –Va bene. Nemmeno tu mi piaci se è per quello-

Dopodiché l’Evil Manager uscì dalla porta. Junmyeon doveva ammettere che faceva male. Molto. Con la rottura, la fitta al cuore non andò via, anzi peggiorò. Si toccò il petto. Era confuso: come poteva essere così doloroso ma sentirsi anche così vuoto?
Junmyeon avrebbe voluto richiamare indietro Yixing.
Se n’era andato con il suo papillon, ma Junmyeon aveva paura che non fosse l’unica sua cosa ad essere stata portata via da Yixing.







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Dopo essersi lasciato cadere sulla sedia nell’ufficio del suo manager, Luhan giocherellava col biglietto che Sehun gli aveva dato il giorno precedente. Gli aveva passato con discrezione quel pezzo di carta dopo la fine del photoshoot. No, non il suo cuore non aveva scalpitato perché le loro dita si erano sfiorate e no, non era rimasto deluso perché Sehun non aveva aggiunto altro prima di andarsene. Quella testa di cazzo non aveva detto una parola.

Sehun gli aveva solo dato il bigliettino e aveva sorriso. Ma era bastato per garantirgli una lunga nottata insonne, a contemplare il modo migliore per far fuori quell’odioso ragazzo. Il photoshoot era stato una tortura, la voce di Sehun gli rimbombava in testa, destabilizzandolo.

Sorridi. Bellissimo. Perfetto, gli aveva sussurrato.

Gli aveva detto parole che qualsiasi fotografo avrebbe detto a Luhan. Ma suonavano sbagliate. Era diverso da quando erano da soli. Sehun non aveva bisogno di parlare per far capire a Lu Han cosa pensava. Gli bastava annuire o corrugare la fronte. Fermarsi e fissarlo. O restare completamente impassibile.

Non riusciva a credere che il giovane fotografo avesse avuto l’audacia di dargli l’indirizzo di una galleria d’arte. Come se Lu Han avesse tempo da perdere andando a visitare qualcosa di ridicolo come una mostra fotografica.  Non era riuscito nemmeno a capire il significato della nota scritta a mano sul retro del biglietto.

“Ho vinto io”.

Vinto cosa? Onestamente non gl’importava. La cosa importante era che dopodomani ci sarebbe stato l’ultimo photoshoot e sarebbe dovuto essere sollevato dall’idea di non dover più incontrare quell’ Oh Sehun. Peccato che non si sentisse esattamente sollevato. Stava uscendo fuori di testa.

Rigirò il foglio e lesse nuovamente quelle tre parole.

Ho vinto io.

Non sarebbe andato. Non sarebbe andato. No.
Proprio allora la porta si aprì di colpo, spaventando Lu Han e distogliendolo dai suoi pensieri. Entrò Yixing con una grossa nuvola nera sulla testa e un’aura tetra.
-Chi piace a chi? Ha! Pretendere di sapere le cose.. è solo uno spreco di tempo- il ragazzo si fermò davanti alla scrivania e poi iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza. –e io non trascino le persone negli ascensori!-
Lu Han rise. –Chi è che ti tormenta tanto?-
Yixing si voltò verso di lui, stupito di vederlo lì. –Che ci fai qua?-
Il cantante si limitò a scrollare le spalle. Era là perché non aveva nulla da fare e non voleva tornare al dormitorio e restare da solo con i suoi pensieri.

-Ti ho detto di andare a riposare. Da mercoledì avrai l’agenda piena di impegni e non voglio che crolli. E devi anche recuperare le lezioni di coreano. Il produttore ha detto che hai problemi di pronuncia nelle canzoni e..--
-Va bene, va bene. Lo farò, okay?- Lu Han si alzò dalla sedia girevole e si sedette sull’orlo della scrivania –non hai ancora risposto alla mia domanda-
Yixing si passò una mano tra i capelli e Lu Han si rese conto che qualcosa impensieriva davvero il suo amico.
-Quale domanda?-
-Ti ho chiesto cosa ti succede- Non era abituato a vedere Yixing in quello stato. Di solito era sempre il manager cool e impassibile dell’Angel of The East. –va tutto bene?- chiese Lu Han preoccupato.

-Si. Nulla di cui tu debba preoccuparti- rispose Yixing, senza però guardare Lu Han negli occhi.
-Fai sul serio? Stai parlando con me- disse il biondo incredulo – c’mon-
Yixing si grattò il retro del collo. –Okay.. ci sarebbe questa cosa-
-E..?- Lu Han incrociò le braccia.
-E io non voglio desiderarla- il ragazzo dai capelli scuri cominciò a camminare avanti e indietro di nuovo –non voglio-
Lu Han avrebbe voluto ridere di entrambi perché, dal suo astio nei confronti di Oh Sehun e dal papillon rosso che sporgeva dalla tasca di Yixing (a proposito da dove diamine saltava fuori?), capì che avevano entrambi lo stesso problema. Desiderare.

-Ma non puoi farci niente, giusto?-
 Yixing si fermò a guardare Lu Han. –Esatto- ammise.
Luhan scese dalla scrivania e si avvicinò al manager, afferrandolo per le spalle.
-Tu sei Zhang Yixing. Tu sai sempre cosa fare-
Vide le fossette apparire sul suo volto, mentre Yixing accennava un sorriso. Lu Han prese il suo zaino dalla scrivania.
-A più tardi-
Non diede il tempo a Yixing di chiedergli dove stesse andando. Il suo manager non avrebbe comunque approvato. Lui era l’Angel of The East. Non sempre sapeva cosa fare, ma faceva sempre quello che voleva.





La galleria che ospitava l’esibizione fotografica non era molto distante dalla KSE. In meno di mezz’ora, Lu Han era già all’interno, cappellino calato sulla fronte e occhiali scuri che gli nascondevano gran parte della faccia. Tuttavia non bastava a mascherare i suoi tratti delicati e anche indossando semplici jeans e una giacca rossa, si sentiva addosso gli sguardi della gente. Si avviò rapidamente verso la stanza in cui si teneva la mostra.

“The 16th Annual Art & Soul Photography Competition” diceva l’insegna all’ingresso. Competizione? Era quello che intendeva Sehun? Aveva vinto qui? Lu Han entrò e vide un banner su cui era scritto a lettere dorate “2013: Favourite Things”.
Scrollò le spalle. Che razza di tema era? Così amatoriale. Continuò a camminare, dicendosi che si trovava lì solo perché era curioso di sapere perché Sehun gli avesse detto di andare e non perché sperava di incontrare quella chioma argentata. Ripensandoci, voleva vedere Sehun e gongolare, ricordandogli che non si sarebbero più rivisti.

Tuttavia, Lu Han era incantato dalle foto esposte. Era evidente che non si trattava di una competizione amatoriale come all’inizio aveva creduto. Le scene e gli oggetti catturati in ogni foto lasciavano senza fiato. Una solitaria margherita gialla in mezzo ad un campo di papaveri bianchi. Palloncini colorati che volavano nel cielo azzurro. Chi si sarebbe aspettato che un bicchiere di latte e un piatto di biscotti potesse essere così bello?

Interessato com’era, i suoi occhi scandagliavano le descrizioni sotto le foto, cercando inconsciamente il nome Oh Sehun. Raggiunse la fine dell’ampia stanza e trovò un breve corridoio che conduceva ad una galleria più piccola. Alla sua sinistra vi era una grande foto di un uccellino congelato in volo, le ali spalancate in tutta la loro maestosità. Nella targhetta sotto vi erano il nome del fotografo e il titolo “Red”. Aveva vinto il terzo posto. Pochi passi alla sua destra, vi era una foto di un paio di vecchie scarpe da ginnastica, incrostate di fango, abbandonate senza cura vicino ad una porta d’ingresso. Si intitolava “Coming Home” e aveva vinto il secondo posto.

Sentì il cuore accelerare; aveva paura di vedere l’ultima foto. Si voltò lentamente, ma non era preparato a vedere quello che vide. Dopo le precedenti foto piene di colori, quella davanti a lui risaltava particolarmente. Era un suo primo piano.
I suoi capelli sembravano dorati, in contrasto con lo sfondo bianco e la sua pelle era di una pallida sfumatura color albicocca. Lu Han si sentì le guance in fiamme, quando vide l’espressione sul suo viso.
Le sue labbra erano leggermente socchiuse in modo strano, come se stesse per ridere ma si fosse trattenuto all’ultimo secondo. Vi erano piccole rughe a bordo degli occhi e la cicatrice di un brufolo sulla guancia liscia. Era imbarazzante vedere una sua foto di questo tipo.

Dannato idiota, pensò. Si allontanò dalla foto. Ti ucciderò. Lu Han guardò la targhetta, giusto per esserne sicuro. Aveva ragione. Vi era il nome Oh Sehun scritto in grassetto. Ovvio che avesse vinto il primo posto.  Il cantante stava per distogliere lo sguardo, quando il titolo della foto attirò la sua attenzione:

“Quella quasi risata”

Tornò a guardare la foto e stavolta non ne fu infastidito. Si tolse gli occhiali per guardare meglio. I suoi occhi si posarono una seconda volta sulla sua faccia. Ora ricordava chiaramente quando era stata scattata. Pensa nudo, gli aveva detto Sehun e Lu Han era stato indeciso se ridere o tirargli un pugno. Provava lo stesso anche ora. Voleva picchiare il fotografo per aver mostrato al mondo la sua foto senza make up (e senza permesso, quel piccolo bastardo). Ma voleva anche ridere perché, ad essere onesti, in quella foto era davvero bello. Sembrava reale.

Era il Lu Han che vedeva allo specchio quando era il ragazzino di quattordici anni che sognava di diventare un cantante. Gli mancava. Gli mancava quel Lu Han che non aveva paura di sorridere e ridere. Che non si preoccupava di fare strane espressioni o di essere troppo esagerato.

Allora era così che Oh Sehun lo vedeva?

-Oh my god, scusami, tu sei… Lu Han?-
Lu Han sobbalzò, notando una ragazzina intenta a fissarlo. Si voltò bruscamente e si rimise gli occhiali.
-No, non sono io-
-Oh- La ragazza sembrava delusa- allora devi essere il ragazzo della foto, vero? Assomigli all’Angel of the East-
-Yeah- rispose. Era pronto a fuggire, quando la ragazza parlò di nuovo.
-All’inizio pensavo che quello nella foto fosse Lu Han, ma il sorriso è troppo diverso. Ma anche tu sei bello- disse con sincerità –il fotografo è il tuo ragazzo? La sua cosa preferita è la tua quasi risata. E’ così dolce-

Fu come ricevere un pugno allo stomaco, quando realizzò il significato di quelle parole. Quell’idiota.
-No, um, lui è…--
-E’ stato bello parlare con te, ora devo andare- ridacchiò la ragazza –devo andare a raccontare alla mia amica che si è persa il sosia di Lu Han. E’ una Sweetest a livelli estremi. Peccato che non siano permesse le foto qui dentro-  Ridacchiò di nuovo, prima di lasciare Lu Han da solo e più confuso di prima.
A Lu Han pizzicavano gli occhi. Non era commosso. Non avrebbe pianto per una stupida fotografia. Il suo cuore non ne era minimamente toccato. Stava solo battendo in questo modo perché.. perché .. era arrabbiato. Si, lo era. Quello stupido fotografo non aveva nemmeno chiesto il suo permesso prima di esporre la sua foto. Sarebbe davvero dovuto andare a prenderlo a calci. Si disse che quello era l’unico motivo per cui stava praticamente correndo a cercare Oh Sehun.

Solo per quello, ovviamente. Nient’altro.






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Si stava chiedendo se fosse il caso di bussare o fare direttamente irruzione nell’ufficio di Junmyeon. Con la coda dell’occhio, vide che la segretaria dell’EVP lo stava osservando. Perché non avrebbe dovuto? Dopotutto era in piedi davanti alla porta da ormai tre minuti, non permettendole di informare il suo capo della sua presenza. Zhang Yixing, apri questa dannata porta.

Era stato troppo distratto (a pensare a Junmyeon, ma non lo avrebbe ammesso) per notare che aveva il papillon rosso dell’EVP in tasca tutto il giorno. Solo quando aveva visto il suo riflesso in una vetrata mentre si recava ad un meeting, aveva notato qualcosa di rosso che sporgeva dalla tasca. Lo aveva tirato fuori e si era ricordato di averlo portato via inavvertitamente.
Ricordava di averlo visto indossare dall’EVP quella mattina e che aveva dovuto fare del suo meglio per non trascinarlo in un angolo e farlo suo lì sul momento.
Non aveva progettato di seguire l’EVP fino al suo ufficio, né di sbatterlo contro il muro e baciarlo con passione. Ma era successo. Non era colpa sua se quella mattina Junmyeon era particolarmente irresistibile. E anche tutte le altre volte in cui erano finiti in quella situazione. Diamine, lui era sempre irresistibile.

Yixing era rimasto sorpreso quando Junmyeon aveva detto di finire qualunque cosa ci fosse tra loro, perché era stato abbastanza sciocco da pensare che i suoi sentimenti fossero ricambiati. Non era mai stato in una relazione prima d’ora ed era passato molto tempo dall’ultima volta in cui era uscito con qualcuno. Era stato troppo occupato a portare avanti la carriera di Lu Han, per anche solo poterci pensare. Era la prima volta dopo tanto tempo che gli veniva voglia di baciare qualcuno. Yixing non aveva sentito proteste da Junmyeon quando tutto questo era iniziato. Non si aspettava che il ragazzo volesse di più. Perché era di questo che si trattava, vero? Junmyeon desiderava qualcosa che ora Yixing non poteva dargli.

Gli andava bene finirla. Ora doveva solo aprire quella porta e restituire quello stupido (carino) papillon al suo pretenzioso (carino) proprietario. Con questa rinnovata determinazione, abbassò la maniglia.
Sussultò appena, tuttavia, quando la porta si aprì e vide Junmyeon in piedi, che lo guardava altrettanto stupito.
Guardò l’altro ragazzo scuotere confuso la testa ed entrò nell’ufficio. Yixing chiuse la porta alle sue spalle, domandandosi vagamente perché lo avesse fatto. Si era appena detto che doveva solo restituire il papillon e andarsene. Non avrebbe dovuto addentrarsi nella stanza e fissare Junmyeon.
L’EVP si posizionò affianco alla scrivania, tamburellava sulla superficie con le dita. Perché era così nervoso?

-Sono venuto solo per restituirti questo- disse Yixing prendendo in mano il papillon –ho scoperto di averlo in tasca solo qualche minuto fa-
-Oh. Grazie- Junmyeon tese la mano per prenderlo. Ma Yixing ebbe la folle impressione che fosse troppo impersonale. Junmyeon parlava come se non avesse avuto le mani sul corpo di Yixing per tutta la mattinata.
Non sapeva perché improvvisamente si sentisse così infastidito e turbato. Decisamente turbato.

Quindi, invece di porgergli il papillon e uscire dalla stanza, Yixing avanzò verso Junmyeon fino a fermarsi a pochi centimetri da lui. Sentì Junmyeon irrigidirsi, quando sollevò le mani e sistemò il papillon attorno al suo collo.
-Po.. potevo farlo da solo. Non c’era bisogno –
Il manager pensò che Junmyeon facesse un po’ fatica a respirare. Anche lui si sentiva un po’ stordito. Forse era la vicinanza. Non c’era abbastanza aria.
Tuttavia, non riuscì ad allontanarsi. Anche dopo avergli messo il papillon (era storto, ma Yixing non ne aveva mai indossati, d’accordo?!), non era arretrato. Non poteva. Perché se lo avesse fatto, sarebbe finita sul serio. Non avrebbe più potuto toccare Junmyeon. Non avrebbe più potuto guardare i suoi occhi profondi dopo ogni bacio.

Prese un profondo respiro e si rassegnò. Yixing premette le labbra contro l’orecchio di Junmyeon.
-Usciremo insieme. Va bene-
-Cosa?-
-Tutto quello che vuoi. Appuntamenti. Niente baci. Niente prese per mano. Nessun contatto fino alla terza uscita. Non ho mai fatto niente del genere, ti avverto. Non mi piace andare al cinema, ma se è necessario guarderò solo i film d’azione. Niente diabetiche storie d’amore o stupidaggini del genere-
Yixing si raddrizzò e guardò Junmyeon negli occhi.
-Niente scappatelle negli ascensori o altrove. Anche se, ti avverto, ti mancheranno sicuramente- concluse.

Junmyeon lo fissava e basta. Yixing non lo avrebbe ammesso, ma era nervoso e spaventato come non mai.
Stava praticamente chiedendo all’EVP di diventare il suo ragazzo. Sapeva che ciò avrebbe comportato una serie di complicazioni nella sua vita,  ma al momento riusciva solo a pensare che Junmyeon non gli aveva ancora risposto. –Ebbene?- chiese Yixing impaziente.
-Io.. okay- fu la breve risposta.
Finalmente Yixing rilasciò il respiro che stava trattenendo. Istintivamente si chinò a baciare Junmyeon, ma poi si bloccò, ricordandosi che non avrebbe dovuto farlo. Mugugnando mentalmente, Yixing si ritirò. Per questo non era preparato quando Junmyeon lo attirò di nuovo bruscamente a sé e gli diede un bacio passionale. Non era né breve, né casto. Se lo stava godendo decisamente troppo e gemette quando l’EVP gli succhiò la lingua. Se era un test, avrebbe sicuramente fallito.

Fu difficile, ma si forzò ad interrompere il bacio.
-Pensavo che avessi detto…-
Junmyeon sorrise e Yixing pensò di non averlo mai visto sorridere in quel modo.
-Stiamo lavorando insieme da quasi tre mesi. Penso proprio che abbiamo passato la regola del terzo appuntamento-
Era il suo turno di sorridere all’altro ragazzo.
-E i film romantici non piacciono nemmeno a me. Più sangue c’è, meglio è- Junmyeon toccò delicatamente il labbro di Yixing –ho sentito che questo fine settimana esce un nuovo film horror-

Ora era ufficialmente fottuto, non c’era più via di ritorno. Ma non gl’importava.

-E’ un appuntamento- sussurrò Yixing, prima di reclamare le labbra di Junmyeon ancora una volta.






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Sehun aveva passato l’intera giornata a fissare le foto di Lu Han. Aveva molti duplicati. Probabilmente avrebbe potuto coprire tutte le pareti dello studio con la faccia del cantante. Sarebbe stato inquietante, ma Sehun era ad un passo dal farlo.
Mercoledì avrebbe finito di lavorare con lui. E, a meno che Sehun non avesse trovato una qualche altra cosa con cui inconsciamente ricattarlo, le loro strade si sarebbero divise.
Avrebbe dovuto esserci abituato. Ogni volta che un incarico finiva, saltava al successivo.
Ma era stranamente difficile lasciarsi Lu Han alle spalle.Non voleva.

Gli piaceva. C’era poco da discutere. Anche se non sapeva fino a che punto, lui gli piaceva. Non si era mai sentito in quel modo prima d’ora. Non sapeva cosa fare. Sehun aveva pensato che quest’infatuazione gli sarebbe passata presto. Non aveva pensato che avrebbe desiderato passare più tempo con lui per vedere quale sviluppi ci sarebbero stati.

Era certo che anche Lu Han provava qualcosa per lui. Ma lui era l’Angel Of the East e sarebbe stato parte di lui, non importava quante volte Sehun gli chiedesse di essere sé stesso. Sehun sapeva che non avevano trascorso abbastanza tempo insieme per far sì che Lu Han superasse le sue insicurezze e si fidasse di lui.
Avrebbe voluto un altro po’ di tempo, anche solo uno o due giorni, ma non ce n’era.

Stava fissando una delle sue foto in silenzio. Se qualcuno lo avesse visto, nessuno avrebbe minimamente intuito quali pensieri turbassero il giovane ragazzo. Eccetto forse per le labbra impercettibilmente tese, nessuno avrebbe mai saputo che, per la prima volta in assoluto in vita sua, Sehun non avrebbe voluto essere solo e avrebbe voluto avere un certo cantante violento e dai capelli biondi al suo fianco.

Forse far andare Lu Han all’esibizione era stato uno sbaglio, ma non riusciva a rimpiangere di averlo invitato. Se il cantante biondo fosse andato, avrebbe capito quanto piaceva a Sehun. Era un misero tentativo per dichiararsi, ma la cosa peggiore che sarebbe potuta succedere era che Lu Han ridesse di lui. Comunque, se avesse avuto ragione e Lu Han avesse ricambiato i suoi sentimenti, quest’insopportabile attorcigliamento di budella per l’ansia ne sarebbe valso la pena.

Sehun avvertì una presenza alle sue spalle e si voltò, trovandosi faccia a faccia con un Lu Han assolutamente stupendo efurioso.

-Tu!- esclamò, avanzando verso il fotografo – tu non puoi fare certe cose! Non puoi farmi provare cose e rendermi confuso e ..—Sehun si sentì un dito conficcato dolorosamente tra le costole –come osi espormi pubblicamente in quel modo? Come osi farmi sentire bello? Sei un tale idiota!- Gli occhi di Luhan erano pieni di rabbia, incredulità e un accenno di lacrime –non puoi farlo!-
Sehun lo lasciò sfogare. Pensava di meritarselo, in ogni caso. Non intendeva farlo, ma era ovvio che avesse ferito Lu Han in qualche modo. Il cantante sembrava perso. Sehun non riuscì a fare a meno di accoglierlo tra le sue braccia, la sua guancia premuta contro il petto.

-Non puoi davvero- mormorò Luhan.
-Ti amo- sussurrò Sehun contro i capelli del ragazzo più basso. Lui stesso ne fu shockato. Ma era vero. Avere Lu Han tra le sue braccia gli aveva fatto capire che non gli piaceva semplicemente. Era qualcosa di più. Lo era sempre stato.
Lu Han si scostò per guardarlo in faccia.
-Non puoi-
-L’ho già fatto- rispose.
-Ti sto per tirare un pugno- minacciò il cantante.
-Ti amo lo stesso- sfiorandogli la guancia con la mano.

Lu Han si alzò in punta di piedi e premette le sue labbra contro quelle di Sehun, facendo scorrere una mano tra i suoi capelli argentati e attirandolo a sé. Non aveva detto all’altro ragazzo di amarlo a sua volta, ma Sehun lo poteva percepire dal modo in cui Lu Han lo stava baciando. Un momento dopo, si separò dalla bocca di Lu Han. Vide lo sguardo del cantante scivolare sulle sue labbra e Sehun si sentì vacillare un attimo.
-Non picchio le persone quando sono occupato- disse Lu Han prima di avvicinarsi ulteriormente –hai tre secondi-
Sehun era imbarazzato ad ammettere di aver capito cosa Lu Han intendesse, solo quando il cantante roteò gli occhi. Continuò a rimanere immobile.
-Tempo scaduto- sospirò il ragazzo biondo, iniziando a divincolarsi dall’abbraccio di Sehun.

Alla velocità della luce, Sehun trattenne Lu Han afferrandolo per i fianchi. Lo fece voltare e lo sollevò, facendolo sedere sul tavolo e facendo cadere parecchie fotografie e negativi per terra. Lu Han afferrò la maglietta di Sehun con entrambe le mani e sollevò la testa per guardarlo.
Una mano lo lasciò andare e Sehun sentì il tocco del cantante sulla sua gola, poi giù sulle clavicole e sul suo petto. Sehun si chinò, baciando dolcemente Lu Han e facendogli cadere la testa sensualmente all’indietro.
Le sue mani finirono sulle ginocchia di Lu Han e poi gli spalancò le gambe, occupando subito dopo lo spazio che si era creato tra loro. Le cosce di Lu Han si strinsero con forza attorno ai suoi fianchi e sentì il suo calore invaderlo. Sehun lo assaggiava, esplorando ogni angolo della sua bocca. Lu Han tentò di sollevare ulteriormente la testa e si aggrappò al suo collo per approfondire il bacio, ma Sehun lo ignorò. Aveva tutto il giorno per baciarlo.

-Non dovresti lanciare certi ultimatum alla gente- disse contro il collo di Lu Han.
-Sono l’Angel of the East, faccio quello che voglio- rispose l’altro, prima di lasciarsi sfuggire un gemito.
-No, sei Lu Han- smise di colpo di baciarlo e lo guardò negli occhi –e tu puoi fare tutto quello che vuoi con me-
-Qualsiasi cosa?- chiese serio il cantante.
Sehun annuì e sentì il suo cuore scalpitare quando Lu Han lo abbracciò. Lo abbracciò semplicemente.
-Oh Sehun?-
Sehun sorrise al tono improvvisamente scherzoso dell’altro. Lu Han girò il viso di Sehun verso il suo e i suoi occhi ebbero una scintilla maliziosa.  Si sarebbe dovuto aspettare che non sarebbe finita lì.
-Si?-
-Pensa nudo-
 
 
 
 
 
****************************  

 
 


 
 
-..E questo è Chanyeol quando si unì al Club dei Furetti- Nonna Park indicò la foto incorniciata sul grande mobile in legno ad un lato del soggiorno della villa.
Baekhyun sorrise vedendo un Chanyeol cicciottello di 11 anni, con occhiali da nerd e con un furetto in mano.
-Nonna- grugnì Chanyeol alle loro spalle –se Baekhyun decide di rompere con me, sarà colpa tua-
-Smettila di lamentarti. Il piccolo Baekhyun non ti lascerà, a meno che tu non faccia qualcosa di davvero stupido e a quel punto io ti mollerò in mezzo alla strada e adotterò ufficialmente Baekhyun- l’anziana donna prese a braccetto Baekhyun –non preoccuparti. Tutte le volte in qui mio nipote ti bullizza, vieni pure da me-
Baekhyun lanciò un’occhiata al suo imbronciato ragazzo –Lo farò-
-Bene. Ora, ecco il mio Chanyeollie quando ottenne la sua prima medaglia da boy scout…- Nonna Park continuò ad indicare tutte le foto. Vi erano foto di Jongin, Chanyeol e Kyungsoo ai tempi del liceo, tutti e tre sembravano allegri e giovani. In alcune vi erano pure l’EVP e i suoi genitori.

Era stata una cena abbastanza semplice, per quanto potesse essere semplice una cena con cinque portate. Nonna Park lo aveva intrattenuto con storie divertenti sull’infanzia di Chanyeol  e degli altri suoi nipoti. Faceva finta di non sopportarli, ma dal suo tono era chiaro quanto fosse orgogliosa di loro.
Ci fu un momento di tensione quando la donna chiese a Baekhyun della sua famiglia e dei suoi genitori. Provò ad essere il più onesto possibile, dicendo che era orfano e che gli mancava un anno alla laurea.
Chanyeol forse aveva percepito il suo disagio, perché cambiò discorso, distraendo sua nonna con discorsi sulla HJ Entertainment e il loro nuovo gruppo. Gliene fu grato, ma si sentì anche un po’ in colpa. Avrebbe voluto dire a Chanyeol del suo passato. Non c’era motivo per non farlo.

Sentì una gomitata alle spalle e si voltò, vedendo Chanyeol che faceva finta di addormentarsi per colpa delle chiacchiere senza fine di Nonna Park. Provò a guardarlo con disappunto, ma era così divertente. Baekhyun trattenne a stento una risata.
-Park Chanyeol, non pensare che non ti veda- Nonna Park colpì il braccio di Chanyeol.
-Nonna, non è ora che tu vada a letto?- chiese il nipote.
Come se fosse pianificato, Halmeoni entrò nella stanza.
-Mrs. Park, le ho già preparato il suo tè-
-Mi trattate tutti come se fossi una specie di invalida- si lamentò l’anziana donna.
-Dobbiamo comunque andare via, nonna. Domani dobbiamo andare a lavoro- disse Chanyeol. Diede alla donna un bacio sulla guancia. –Grazie per la cena-

-Ma promettimi che tornerete questo sabato. Porta Jongin e anche Junmyeon. E anche Kyungsoo. Vi voglio tutti qui-
-Va bene nonna. Ora vai a riposare- Chanyeol le diede un breve abbraccio.
-D’accordo- Nonna Park si rivolse a Baekhyun –anche tu Baekhyunnie. Dai a nonna il bacio della buonanotte-
Anche Baekhyun l’abbracciò e la baciò sulla guancia. Si sentiva felice, mentre guardava le due donne allontanarsi. Si sentiva come a casa. Improvvisamente gli mancavano i suoi genitori. Per fortuna c’era Chanyeol al suo fianco che gli accarezzava i capelli e gli impediva di essere triste.

-Andiamo?- chiese.
-Un attimo. Voglio farti vedere una cosa- rispose Chanyeol. Afferrò la mano di Baekhyun e lo trascinò lungo una serie di corridoi, fino ad una porta blu.
Chanyeol l’aprì e spinse Baekhyun all’interno.
Era una stanza enorme, molto più grande di quella di Baekhyun. Le pareti erano color crema e vi erano tappeti grigi che coprivano il pavimento. Una grande libreria separava l’area da letto dal resto della stanza, dove vi erano un divanetto e una poltrona. Chanyeol lo portò fino al letto di dimensioni regali.
-Fammi indovinare. E’ la stanza di Jongin- scherzò Baekhyun.
-Sbagliato, prova di nuovo-
Baekhyun si guardò attorno. Era una bella camera, pulita e dai bei colori. Non si era immaginato così la stanza d’infanzia di Chanyeol. In base alle storie di Nonna Park, Chanyeol era un bambino attivo, che amava i cartoni animati, la musica e .. furetti.

-Sembri deluso- disse Chanyeol, facendo scivolare le braccia attorno a Baekhyun –cerchi qualcosa?-
-Non proprio-  Baekhyun sorrise timidamente –pensavo che sarebbe stata.. qualcosa di più?-
La patata rise e strinse più forte Baekhyun.
-C’è di più, ma non è qui. Te lo mostrerò dopo-
-Allora che ci facciamo qui?-
-C’è bisogno di chiederlo?- Chanyeol lo spinse giocosamente sul letto, seguendolo subito dopo. Baekhyun finì intrappolato sotto Chanyeol che lo sovrastava.
-Ho sempre sognato di portare qualcuno qui e scambiarci tanti i baci come nei film-

La patata si lasciò andare, mise le braccia sul petto di Baekhyun, prima di poggiare il mento su di loro.
Era praticamente coricato sopra Baekhyun e sembrava si stesse divertendo.
-Park Chanyeol, non sei affatto leggero- sospirò il ragazzo più grande.
-Hmmm, perché non trascorriamo così il resto dei nostri giorni?- Chanyeol poggiò la testa su di lui e sospirò beato. Baekhyun mosse le mani tra i capelli corvini del suo ragazzo.
Tre anni fa aveva perso tutto, quando i suoi genitori erano morti, e aveva visto la sua vita sgretolarsi davanti ai suoi occhi. Ma ora il fato era intervenuto e gli aveva offerto il mondo.
Gli sembrava ancora incredibile che il ragazzo che aveva impulsivamente baciato qualche mese fa alla fermata dell’autobus ora fosse tra le sue braccia e gli dicesse di amarlo. Aveva sempre pensato che Park Chanyeol fosse fuori dalla sua portata. Non avrebbe mai pensato che la patata cercasse di raggiungere lui.

-Possiamo scambiarci tutti quei baci ora- sussurrò.
Chanyeol sollevò la testa e si arrampicò più in alto, finché non furono faccia a faccia.
-Non c’è qualcosa che dovresti dirmi prima?-
Baekhyun sentì il cuore battergli forte nel petto. C’erano tante cose che voleva dirgli. Riguardo i suoi genitori e i debiti. Tutto quanto. Ma aveva ancora paura della reazione di Chanyeol. Si fidava della patata, ma non era ancora pronto.
-Ti ho già detto che ti amo stamattina- disse invece.
Vide qualcosa negli occhi di Chanyeol, ma sparì in fretta, prima che avesse il tempo di decifrarlo.
-Ma questo è il mio sogno. Nel mio sogno tu dici di amarmi. Tentativo numero due!-
Sospirando, Baekhyun disse :- Chanyeol, ti amo, anche se sei..--
Ma Chanyeol aveva già catturato le sue labbra e lo stava baciando, stringendolo forte come se non ci fosse un domani. Forse lo fece perché anche Baekhyun provava lo stesso.

Ti dirò tutto domani. Tutto quanto. Domani.




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Capitolo 28
*** STOP ***


 
 
Kyungsoo faticò a non restare a bocca spalancata quando Luhan gli rivolse un altro sorriso genuino.
La prima volta che lo aveva fatto (quella mattina all’ingresso della KSE), Kyungsoo aveva pensato di esserselo immaginato.  Ma dopo che accadde per la quinta volta, Kyungsoo capì che c’era qualcosa di diverso.
Il cantante dai capelli biondi sembrava più dolce. Più felice. I suoi passi sembravano più leggeri ed era sparita la solita espressione dura dai suoi occhi.
Durante l’intervallo, Kyungsoo vide Lu Han armeggiare con il cellulare. Lo vide tentare inutilmente di trattenere il sorriso che gli affiorò sulle labbra.

Non sapeva esattamente cosa fosse successo al suo partner, ma Kyungsoo era felice che qualcuno stesse rendendo felice Lu Han. Se fosse durata, allora forse sarebbero cessati anche gli sguardi inquisitori dell’altro cantante.
Doveva ammettere che, sin dal loro primo incontro, aveva avuto paura di Lu Han. Anche se aveva un’aura angelica, Kyungsoo aveva sempre la sensazione che ad una sua mossa sbagliata il cantante cinese lo avrebbe mangiato vivo. Sorrise e scosse la testa.
Avevano affrontato molte cose nei tre mesi passati insieme. Dopo gli estenuanti allenamenti ed essersi praticamente uccisi con le prove, si era instaurato un certo legame d’amicizia tra i due. Anche se non erano del tutto a proprio agio l’uno in presenza dell’altro, Kyungsoo e Lu Han ora sapevano i relativi difetti e argomenti tabù e li evitavano.
Insieme avevano affrontato molte cose, ma sapevano che non era finita. I preparativi erano duri, ma la vera lotta sarebbe iniziata la settimana prossima quando l’album, in cui avevano versato tutti i loro sforzi, sarebbe stato rilasciato. Ogni debutto era rischioso. Non potevano contare solo sulla loro fama personale per avere successo. Ognuno avrebbe dovuto fare del suo meglio e non farsi schiacciare dalla pressione. Per fortuna, Kyungsoo aveva tante persone a supportarlo.

Proprio allora, il suo cellulare vibrò, distraendolo dai suoi pensieri.

(^_−) --☆ Ho uno Starling lightstick in mano.

Stava ancora sorridendo, quando ricevette subito un altro messaggio

(●^o^●) Ti amooooooo

Non poté far a meno di continuare a sorridere mentre rispose.

Jongin esci da quel sito di emoticon

Era fortunato ad avere Jongin al suo fianco. Un ragazzo che gli rendeva tutto più semplice con un semplice sms. Quando rischiava di soccombere per lo stress, Jongin era sempre lì a calmarlo. Sebbene non avessero potuto trascorrere molto tempo insieme dalla domenica precedente, Jongin gli mandava sempre messaggi d’incoraggiamento tutto il giorno. La sua presenza lo aiutava ad affrontare ogni cosa.
Kyungsoo sperava che d’ora in avanti tutto filasse liscio. Non solo per lui e Jongin, ma anche per le persone attorno a loro. Specialmente per Chanyeol; il suo amico meritava tutta la felicità del mondo. Forse avrebbe dovuto chiedere una pausa per il fine settimana e organizzare un’uscita a 4 con Chanyeol e Baekhyun. Aveva ancora molto da imparare sul ragazzo del quale il suo migliore amico si era innamorato.

Ma è divertente   V(⌒▽⌒)
((è stato Baekhyun a farmi conoscere il sito, incolpa lui))


-Kyungsoo?- lo chiamò Lu Han.
-Arrivo tra un secondo- rispose. La pausa era finita. Kyungsoo digitò una veloce risposta, promettendo di vedere Jongin prima di tornare a casa.

Woohee! Okay. Fighting!  \(°o°)ノ!
Ci vediamo dopo. I <3 U
(*^3^)/~☆



Sorridendo, diede un’ultima occhiata al suo sfondo (una selca di lui e Jongin scattata su richiesta di quest’ultimo), prima di tornare al centro della stanza, affianco a Lu Han. Con una scintilla di determinazione nello sguardo e cuore leggero, rivolse un cenno d’assenso al suo partner.

-Pronto. Quando vuoi tu-






******************************






Si chiese come mai si sentisse così ansioso mentre si infilava la sua maglietta nera, di fronte allo specchio sull’armadio. Guardò le sue grandi mani tremare mentre la abbottonavano e corrugò la fronte. Tirò su la zip dei suoi pantaloni su misura, si sistemò la cintura e prese un profondo respiro per calmare i nervi. Ma quella strana sensazione apatica rimaneva.

Kris osservò il suo riflesso e la superficie liscia gli presentò la stessa immagine che vedeva ogni giorno. L’unico erede della Wu Enterprise, alto, dai tratti aristocratici e dalla chioma bionda. Era bello, irresistibile addirittura, nonostante una punta di cautela nei suoi occhi scuri.

Ad essere onesti, sapeva bene quale fosse la fonte dei suoi problemi. O meglio chi fosse.
Erano passati parecchi giorni dall’ultima volta che aveva visto Huang Zitao.  Il suo ultimo ricordo di lui erano i suoi capelli color inchiostro e la pelle sudata avvolta tra le sue candide coperte, illuminato dalla pallida luce lunare, poco prima del sorgere del sole. Era un ricordo così impresso nella sua mente, che se Kris chiudeva gli occhi poteva quasi sentire Tao gemere il suo nome tra ansimi di piacere, poteva quasi sentire di nuovo le sue unghie graffiargli la schiena mentre avevano raggiunto insieme il culmine dell’estasi.

Facepalm mentale. Kris si disse che sembrava una qualche descrizione di un romanzo scadente. Da dove uscivano quelle parole stucchevoli ? Sospirò.

Dopo quella notte di piacere, si era svegliato nudo, da solo, nel letto di Tao, con il sedere che gli faceva un male cane a causa della caduta in giardino la sera prima (non per altri motivi, okay?). Non aveva subito pensato alla possibilità che Tao avesse potuto lasciarlo lì da solo in quel modo. Pensava solamente che il ragazzo più giovane fosse da qualche parte, facendosi una doccia o preparando la colazione. Ma dopo un’ispezione nella casa dell’ assistente-bodyguard-dal bastone wushu roteante , capì finalmente che Tao lo aveva davvero lasciato.

Non fu bello sentirsi in qualche modo usato. Peggio ancora dopo aver realizzato che lui aveva trattato nello stesso modo le sue passate conquiste. Una notte di piacere e aveva chiuso con loro, chiunque fossero. Lui era Kris Wu e poteva avere chiunque voleva. Ma stavolta era stato lui ad essere mollato con un semplice pezzo di carta lasciato sul tavolo.

Chiudi la porta quando esci.

Kris lo aveva visto quando stava prendendo il telefono e il suo orologio. Aveva studiato quella calligrafia spigolosa, notando quanto fossero impersonali e distaccate quelle parole. Dopo le ore di passione trascorse insieme, Kris aveva pensato che Tao avesse percepito il legame tra loro due. Ma forse si era sbagliato. Se fosse stata un’altra persona, a Kris non sarebbe importato, anzi sarebbe stato grato per aver evitato un incontro mattutino. Ma si trattava di Tao e a Kris piaceva veramente. Sentì lo stomaco attorcigliarsi e faceva male.
Era incredibile quanto ne fosse rimasto ferito.

Da allora non aveva più contattato la guardia del corpo. Erano passati tre giorni e ora stava avendo un ripensamento. Aveva pensato di poter superare quest’infatuazione facilmente se non lo avesse più rivisto. Dopotutto a Kris piaceva variare e aveva già avuto un assaggio di Tao. Sarebbe dovuto essere abbastanza, giusto? Ma, onestamente, non era così semplice perché, santo cielo, gli mancava.

Kris Wu non era uno stalker e certamente non correva dietro le persone che non lo volevano. Ma si stava comunque accertando di apparire al meglio per quando avrebbe incontrato Tao più tardi. Il ragazzo era ignaro che aveva intenzione di incontrarlo per un confronto, ma a Kris non importava. Se Tao non lo avesse ricambiato, allora bene, Kris avrebbe smesso di andargli dietro.
Anche se vedere Tao gli faceva venir voglia di provare ancora e ancora, si promise che questa sarebbe stata l’ultima volta.

Un’ultima volta.







********************************






Baekhyun era abbastanza sicuro che quello che stavano facendo fosse illegale. Beh, non proprio illegale, ma certamente qualcosa che non avrebbero dovuto fare nell’ufficio del Presidente.
Baekhyun sentì la presa di Chanyeol sui suoi fianchi mentre lo trascinava più vicino a lui; era seduto a cavalcioni sul grembo dell’altro, la sedia in pelle scricchiolava sotto il peso dei due ragazzi.
Le mani di Baekhyun vagarono sul petto di Chanyeol e avvertì il calore della pelle dell’altro anche attraverso i vestiti. Le mani di Chanyeol scivolarono giù lungo la sua spina dorsale, fermandosi alla curva del suo fondoschiena. Baekhyun non riuscì a reprimere un gemito, che venne subito catturato dalle labbra dell’altro, dando inizio ad un altro bacio passionale.
Tutto era iniziato innocentemente. La Team Leader Shim gli aveva detto di consegnare un importante documento per il Presidente Park alla sua segretaria e Baekhyun aveva subito obbedito, contento di aver un’occasione di vedere la patata. Gli mancava già, anche se si erano separati nell’ascensore solamente tre ore prima.

La segretaria, Mrs. Lee, lo aveva salutato con il suo consueto sorriso. Baekhyun le stava per porgere i documenti, quando lei gli aveva detto che poteva entrare nell’ufficio, dato che Chanyeol era libero dagli impegni per la prossima ora. La donna gli aveva rivolto un cenno d’incoraggiamento prima di tornare al suo lavoro. Baekhyun aveva aggrottato le sopracciglia, ma poi aveva scrollato le spalle: l’importante era vedere Chanyeol.
Aveva aperto  lentamente la porta e si era fermato sulla soglia, guardando di fronte a sé.

Chanyeol era seduto dietro la sua grande scrivania, intento a compilare alcuni fogli. Indossava giacca e cravatta neri, ma, con sorpresa di Baekhyun, indossava anche un paio di occhiali dalla montatura argentata, che gli conferivano proprio un’aria da presidente. Non lo aveva mai visto con gli occhiali e, per qualche ragione, lo trovava incredibilmente attraente. Beh Byun Baekhyun, tu lo trovi sempre incredibilmente attraente, si disse. Era comunque contento di aver visto questo lato del suo ragazzo. Non si sarebbe dovuto stupire di imparare nuove cose su Chanyeol dato che c’era ancora molto che non sapeva sulla patata.

Anche Chanyeol doveva sapere molte cose su Baekhyun, a partire dalle circostanze che lo avevano portato davanti all’appartamento del giovane presidente. Baekhyun era nervoso e incerto su come raccontare a Chanyeol il suo passato, ma non poteva rimandare ancora per molto. Era terrorizzato all’idea di rivelare i suoi segreti; non sapeva come Chanyeol avrebbe reagito. Tuttavia, riteneva che l’amore non potesse sopravvivere senza la fiducia. Perciò decise di dirglielo quella notte. Era l’unico modo per far sì che la loro relazione durasse.

Dopo qualche istante, Chanyeol sollevò la testa e notò la presenza di Baekhyun. La patata posò i fogli che stava leggendo e abbagliò Baekhyun con uno dei suoi sorrisi radiosi. Chanyeol aspettò che l’altro lo raggiungesse accanto alla scrivania prima di parlare.
-Come mai il mio cucciolo è qui? Sentivi già la mia mancanza, vero?- lo prese in giro.
Baekhyun scosse la testa in diniego, sebbene fosse la verità. –Spiacente di smontare il suo entusiasmo, Presidente Park, ma sono qui per questi- disse Baekhyun, sventolandogli i documenti sotto il naso.
La patata gli afferrò la mano e prese i fogli, per poi mollarli sulla scrivania senza degnarli nemmeno di un’occhiata. Dopodiché attirò ulteriormente a sé Baekhyun, finché l’altro ragazzo non si trovò nello spazio tra le sue gambe.
-Aww, non ti sono mancato?- Ora Chanyeol gli teneva entrambe le mani e Baekhyun avrebbe voluto ridere, davanti all’espressione afflitta della patata. E magari avrebbe anche voluto cancellare quel broncio con un bacio.
Scosse di nuovo la testa. –No-
-Neanche un pochino?-Chanyeol sollevò una mano di Baekhyun e ne baciò il palmo –davvero?-
-Magari un po’- ammise, prendendo il viso di Chanyeol tra le mani. Il ragazzo più alto sorrise e Baekhyun gli accarezzò la guancia con il pollice, in uno slancio di tenerezza. Non era difficile innamorarsi sempre di più di Chanyeol ogni volta che lo vedeva, specialmente quando Baekhyun notava i suoi sentimenti ricambiati nello sguardo dell’altro.

Incantato, Baekhyun gli tolse gli occhiali e li poggiò sulla scrivania. Poi mise le braccia attorno al collo di Chanyeol; era una mossa audace da parte sua, ma al momento voleva solo baciare Chanyeol.
Sarebbe dovuto essere un semplice bacio sulle labbra. Ma al primo contatto, Baekhyun capì che sarebbe stato tutt’altro che semplice. Furono investiti da un’ondata di calore che li sciolse. Baekhyun pensò di finirla lì, ma poi Chanyeol lo attirò a sé finché Baekhyun non si ritrovò praticamente sopra di lui. Il battito del suo cuore accelerò e si sentì invadere da un’ondata di calore quando Chanyeol gli morse il labbro inferiore.

Chanyeol si lo allontanò un attimo, solo per sistemarlo meglio a cavalcioni su di lui, prima di continuare ad assalire Baekhyun con baci e carezze, gentili ma possessive. Baekhyun non era da meno: le sue mani vagarono tra i capelli di Chanyeol, poi scesero sul suo collo, sotto il colletto, a contatto con la pelle bollente. Vi era un enorme bisogno di annullare la distanza tra di loro, di essere un tutt’uno con Chanyeol sia emotivamente che fisicamente.

Ed eccoli lì. Il tempo si era fermato e i baci si allungavano. Continuarono ancora e ancora, mormorando solo i rispettivi nomi e vari “ti amo”. Ma non era ancora sufficiente, Baekhyun sentiva la necessità di muoversi.
La mano dell’altro che gli accarezzava la coscia lo stava facendo impazzire e non riuscì ad impedirsi di roteare il bacino contro quello di Chanyeol. Il movimento comportò una stupenda ondata di piacere che lo fece ansimare contro le labbra di Chanyeol.

Chanyeol allontanò la sua bocca da quella di Baekhyun, mantenendolo per le braccia per allontanarlo gentilmente.
-Fermo- ansimò –penso dovremmo fermarci-
Entrambi avevano un aspetto sconvolto, con labbra gonfie e capelli spettinati. Baekhyun sentì Chanyeol schiarirsi la gola e fu allora che si ricordò dove si trovavano. Gli occhi di Baekhyun si spalancarono per l’imbarazzo e subito si mise in piedi, arrossendo violentemente..
-Mi dispiace- mormorò, preso dal panico.
Ma Chanyeol non gli permise di allontanarsi, attirandolo nuovamente tra le sue braccia.
-Non c’è nulla di cui scusarsi, cucciolo- lo rassicurò, tracciando cerchi immaginari sulla sua schiena.

Baekhyun era frustrato per non essere stato capace di controllarsi in presenza di Chanyeol , ma anche ora vi era ancora il desiderio di continuare quello che avevano interrotto. Il cuore gli batteva forte, ma poi realizzò che anche il battito di Chanyeol era accelerato, perciò non era il solo a provare quelle sensazioni. La consapevolezza di essere riuscito a farsi desiderare da Chanyeol lo rese immensamente felice e lo fece sentire meglio.

-Sono stati gli occhiali?- mormorò Chanyeol contro i suoi capelli.
-Huh?- Baekhyun si raddrizzò per guardare in faccia il suo ragazzo.
-So che mi fanno sembrare dannatamente sexy e non mi avevi mai baciato in quel modo prima d’ora..-
Chanyeol non fu in grado di finire, perché Baekhyun gli strizzò il volto tra le mani, facendogli assumere un’espressione da papera.
-Park Chanyeol- disse con una risata esasperata.
Il ragazzo più alto diede un bacio sulla punta del naso di Baekhyun, facendolo ridacchiare. Smise di ridere, tuttavia, quando Chanyeol si fece serio.

-Baekhyun- disse –ti devo dire una cosa-
Baekhyun inclinò la testa da un lato, curioso –Che cosa?-
-Non ora. Stanotte-
Baekhyun annuì. Dal modo in cui Chanyeol lo guardava, aveva intuito che si trattava di qualcosa di serio.
-Okay. Anche io devo dirti una cosa. Stanotte-
Quello che doveva dire a Chanyeol non era appropriato per il suo ufficio. Non che quello che stavano facendo qualche minuto prima fosse appropriato per un ufficio. Sentì nuovamente le guance in fiamme.
-Sei arrossito- disse la patata, accarezzando le guance rosse di Baekhyun –cosa vorresti fare stanotte?-
-Torna a lavoro, potato-ahjussi- disse, roteando gli occhi. Baekhyun si alzò, chinandosi per un ultimo veloce bacio.

Era quasi alla porta, quando Chanyeol disse: -Oh, dimenticavo. Stasera ho un meeting e probabilmente farò tardi. Proverò ad evadere il prima possibile. Ti accompagnerà a casa Zitao, okay?-
Baekhyun era un po’ deluso, ma annuì. –Okay-
Si voltò di nuovo ed ecco che Chanyeol lo richiamò.
-Oh, Baekhyun? E’ stata la sedia, vero? Non sapevo avessi un debole per i bei ragazzi sulle sedie d’ufficio. Dimmelo, così ne comprerò di sicuro un’altra da mettere nell’appartamento. Così possiamo..-
-A più tardi, Presidente Park- lo interruppe Baekhyun, prima che la patata lo imbarazzasse di nuovo. Non poté fare a meno di continuare a sorridere mentre si avviava verso l’ascensore.

Non sono gli occhiali o la sedia, pensò Baekhyun,  sei tu.








***********************************






Nel quartier generale degli Starlings tutti erano occupati con i preparativi per lo showcase di Lu Han e Kyungsoo. Il posto era pieno di palloncini, banners e tanti diligenti membri del fanclub. Gli Starlings di Kyungsoo stavano temporaneamente ospitando gli Sweetest di Lu Han, che occupavano metà del quartier generale. Con cuore pesante, gli Starlings avevano assistito ad un’invasione di palloncini rosa, mescolati ai loro gialli.
All’inizio c’era stato qualche disagio, ma poi fortunatamente entrambi i fanclub si erano adattati alla nuova situazione. La linea invisibile che divideva Starlings e Sweetest oramai apparteneva al passato. Ora magliette gialle e rosa lavoravano fianco a fianco per far sì che lo showcase dei loro amati idols fosse un successo.
Un fattore fondamentale per il dissiparsi delle tensioni tra i due fanclub era stata la tregua raggiunta tra i due presidenti. Dopo gli infiniti litigi delle prime settimane, finalmente ora si sorridevano addirittura a vicenda quando si salutavano.

Per questo motivo, non aveva senso che a Jongdae mancasse il modo in cui Minseok insultava lui e i suoi capelli.
Il presidente degli Starlings lanciò un’altra occhiata al cinese-ma-non-proprio-cinese presidente degli Sweetest, avvertendo un (ridicolo) senso di vuoto. Si, certo, era bello non essere tormentati ogni giorno, ma a Jongdae non piaceva il modo in cui la pagnotta lo stava ignorando ultimamente.
Vi era solo un “buongiorno” la mattina e un cenno di saluto la sera (e i consulti occasionali), nient’altro.


Era forse dispiaciuto di aver perso? Ma Jongdae ricordava anche come si fosse congratulato con lui e gli avesse stretto la mano. Lo aveva forse offeso in qualche modo o..aishh, questo è folle, pensò. Da quando desiderava che Minseok lo notasse? Non gli piaceva mica. Minseok non era nemmeno il suo tipo.
Comunque, tipo o no, sentiva che c’era qualcosa che non andava. Sussultò leggermente quando la pagnotta sollevò la testa, interrompendo quello che stava facendo, e il loro sguardi s’incrociarono. Il ragazzo gli rivolse un breve cenno di saluto e poi tornò a discutere animatamente con il vice presidente di Jongdae.
Distolse lo sguardo, dicendosi che non era geloso di come Minseok fosse a suo agio con gli altri Starlings. Decisamente no.
Ma dovette ripensarci, tuttavia, quando si ritrovò nuovamente a fissare Minseok. Sentì una stretta allo stomaco quando vide la mano di Minseok sul braccio della ragazza. Stavano ridendo e Jongdae avrebbe voluto scagliarsi su di lei.
Non lo aveva pianificato, ma si ritrovò improvvisamente accanto al presidente degli Sweetest, bussando alla sua spalla.

-Hey Pagnotta- proruppe –posso parlarti un secondo?-
-Si, certo- Minseok si scusò con l’altra Starling.
La ragazza ridacchiò e Jongdae alzò un sopracciglio. Smise, tuttavia, quando notò il suo presidente che la stava fulminando con lo sguardo. Ma invece di defilarsi imbarazzata, fece l’occhiolino a Jongdae e un sorriso malizioso, prima di allontanarsi, lasciando Jongdae interdetto. Ma che…??

-Dunque, Sua Eccellenza, di che vuole parlarmi?-
Prez si voltò verso l’altro ragazzo. Era da un po’ che non aveva la piena attenzione di Minseok e non ricordava che la pagnotta fosse così attraente. Era dimagrito e il suo viso era più affilato. Il nuovo taglio di capelli più corto lo faceva sembrare più giovane, più carino, più …
-Jongdae?-
-Uh, si- Jongdae si guardò attorno alla ricerca di un angolo tranquillo, ma non ne trovò nessuno. Finché il suo sguardo non si posò sull’unico posto disponibile del quartier generale. Non era proprio l’ideale, ma avevano bisogno di privacy.
-Vieni con me-
Minseok sembrava sul punto di voler chiedere qualcosa, ma poi scrollò le spalle e si limitò a seguirlo. Jongdae si stava dirigendo verso una porta bianca nel lato destro della stanza. Guardò Minseok e il ragazzo più basso sembrò inizialmente confuso, ma poi cominciò ad assumere un’espressione divertita.

-Cosa dobbiamo fare nel bagno?- chiese, gli angoli della bocca che si sollevavano.
-Entra e basta, okay?-
Il ragazzo scrollò le spalle ed entrò, seguito subito dopo da Jongdae. Okay, forse non era stata una buona idea, perché, quando Jongdae accese la luce, notò che là dentro vi era a malapena spazio per loro due.
E’ che a Jongdae non piaceva il modo in cui Minseok lo stava ignorando e finalmente aveva trovato qualcosa con cui attirare la sua attenzione. Non che volesse essere notato o altro. Erano così vicini e ora l’altro ragazzo lo stava fissando e lui non sapeva cosa fare, riusciva a malapena a respirare, era sempre più confuso e sperava che il suo cervello si spegnesse. Proprio ora.

-Sei inquietante visto da vicino- lo prese in giro Minseok.
-Non è vero!- protestò indignato. Jongdae vide che Minseok stava ridendo e questo lo fece rilassare. Il presidente degli Sweetest era tornato l’odioso di un tempo e Jongdae poteva gestire un Minseok del genere.
-Anche carino, ma decisamente inquietante- Minseok continuò a sorridere.

Carino? Mi trova carino?  Scosse la testa. Kim Jongdae, concentrati. Sei qui per dirgli una cosa. Dilla.
Si schiarì la gola. –Non sono inquietante-
Non è questo, Jongdae. Voleva sbattersi la testa al muro.
-Allora, perché ci hai chiusi qua dentro?-
-Voglio farti vedere una cosa, okay?- Jongdae armeggiò con la zip della giacca che stava indossando.
-Woah, calma tigre- Minseok alzò le mani allarmato –non siamo nemmeno al primo appuntamento!-
Jongdae gli lanciò un’occhiataccia.
-Sto per pugnalarti a morte-
-E con cosa? Con le tue sopracciglia?- sogghignò la pagnotta.
-No. Con questo!- Jongdae tirò fuori dalla tasca interna della giacca il nuovo lightstick e lo schiaffò sul petto di Minseok.
Sorpreso, il ragazzo lo afferrò prima che cadesse a terra.
-Questo è…-
-Il modello del nuovo lightstick ufficiale- mugugnò Jongdae, sentendosi improvvisamente insicuro e imbarazzato. Aveva realizzato da solo il design e nessuno lo aveva visto prima d’ora.
Osservò la pagnotta mentre lo esaminava, rigirandoselo tra le mani.
Il design era semplice, in pratica era uno Starling Lightstick modificato. Vi era ancora la stella al centro, ma stavolta vi era un’aureola sopra di essa e aveva due piccole ali ai lati. Al centro della stella vi era una S e attorno vi erano incisi i nomi di Kyungsoo e Lu Han.

-S per Starling?- chiese Minseok.
-Si, ma anche per Sweetest- A disagio per il modo in cui Minseok lo stava osservando, Jongdae decise di distrarlo e spense la luce, facendoli piombare al buio.
-Ora accendilo-
Il ragazzo obbedì e la stella s’illuminò di giallo, mentre l’aureola e le ali si accesero di un rosa brillante.
Jongdae notò l’espressione incredula di Minseok.
-Non esserne troppo shockato. Non sono mica egoista o altro-
-Lo so, ma..-
-Si, abbiamo vinto noi la sfida, ma questa è una collaborazione. Ovviamente ho pensato anche al tuo fanclub. E poi non ci sono regole che impediscano ad un lightstick di avere due colori- disse Jongdae sulla difensiva.

Minseok guardò il lightstick tra le sue mani e poi di nuovo Jongdae.
-Non so che dire-
Puoi dire di nuovo che sono carino, pensò. WTF, Kim Jongdae..??
-Come vuoi- borbottò. Jongdae si affrettò a riaccendere le luci e a cercare di avvicinarsi alla porta, per sgusciare via e non far notare a Minseok il rossore sulle sue guance.
-Aspetta- disse la pagnotta dietro di lui –grazie, Prez-
Jongdae si voltò e vide Minseok che gli sorrideva. Ed ecco che non riusciva di nuovo a respirare bene. Annuì debolmente e abbassò la maniglia. Forzò i suoi piedi a muoversi, fino a raggiungere la sua scrivania e collassare sulla sua sedia.
Si trattenne a fatica dal grugnire per la frustrazione perché, oh my god, si era appena reso conto che forse aveva, come dire, una piccola cotta per Kim Minseok.

Uccidetemi adesso.




 
 
*************************





 Tao fissò torvo i noodles nella ciotola che aveva tra le mani. Dannato Kris Wu. Era tutta colpa sua.
Se quell’arrogante bastardo non avesse nuovamente invaso i suoi pensieri, allora Tao si sarebbe gustato la sua ciotola di ramen in santa pace. Invece no, i ricordi di Kris sembravano essere testardi quanto Kris stesso, s’infiltravano subdolamente nel suo subconscio, facendogli dimenticare tutto il resto.

Nervoso, pugnalò le verdure galleggianti con le bacchette. Sapeva che non avrebbe mai dovuto dormire con lui. Eccome se lo sapeva. Tao aveva due cartelle piene di fascicoli sulla vita di Kris Wu (riguardanti il suo gruppo sanguigno, le sue transazioni finanziarie, i suoi viaggi all’estero, il suo cibo preferito e persino la marca del suo profumo). Aveva imparato i nomi delle persone che avevano a che fare con lui. Sapeva la frequenza con cui iniziava e terminava una relazione, se la si poteva definire tale. Kris era un playboy di prima classe, il perfetto esempio di ciò che Tao disprezzava di più.
Eppure era successo. Aveva abbassato la guardia e lasciato avvicinare Kris. Ora sapeva molte altre cose di Kris che non avrebbe davvero voluto sapere. Come i suoi baci riuscivano ad essere passionali e dolci allo stesso tempo, come il suo sguardo si era fatto profondo quando Tao aveva ansimato il suo nome e come le sue mani avevano tremato quando aveva accarezzato il viso di Tao, mentre aveva raggiunto l’apice del piacere. Nella sua memoria era fisso il ricordo del petto marmoreo e caldo di Kris contro la sua schiena, quando il ragazzo più alto lo aveva stretto a sé mentre dormivano. Per una volta, Tao non aveva sentito il bisogno di stare in allerta e sveglio. Per una volta, si era sentito come se fosse lui quello tenuto al sicuro e protetto.
E ad essere onesti, gli piaceva quella sensazione, forse addirittura la amava. Ma era un qualcosa alla quale doveva abituarsi. Non voleva essere una delle tante conquiste di Kris Wu, anche se forse era ormai troppo tardi.

Tao si stancava anche solo a tentare di dimenticare che, dopo quello che era successo, Kris era sparito. Il biondo lo aveva già dimenticato. Ed ecco che aveva di nuovo i nervi a fior di pelle perché, più del dolore al cuore che non ammetteva di avere, era furioso per aver sprecato una perfetta ciotola di noodles pensando a quello stronzo.

Era oltremodo confuso, non riusciva nemmeno a concentrarsi sul suo lavoro. Diede un’occhiata all’orologio: ancora qualche minuto e avrebbe dovuto accompagnare Baekhyun a casa. Guardò la ciotola di ramen nella sua mano sinistra, chiedendosi se li avrebbe dovuti mangiare o  meno. Non gli piacevano i noodles troppo cotti, ma aveva fame. Perso nei suoi pensieri, non notò la macchina bianca che si era fermata davanti a lui, finché non spense il motore.

Lo sportello si aprì e ne uscì Kris. Aveva un’aria cool e composta e Tao ebbe l’impulso di tirargli in faccia la ciotola di ramen. Tao s’immobilizzò quando vide qualcosa balenare negli occhi di Kris. Lo stronzo gli andò in contro, sempre più vicino, vicino e vicino, facendo arretrare Tao finché non finì contro la propria auto e intrappolato dal suo sguardo.

-Che cosa vuoi?- chiese a denti stretti, pronto a spingerlo via.
-Quante volte te lo devo ripetere? Te. Voglio te- esclamò Kris, con la fronte aggrottata. Si avvicinò ulteriormente e Tao dovette alzare la testa per poterlo guardare in faccia. –Quello che non voglio è svegliarmi da solo nel letto con solo un post-it che mi dice di chiudere la porta! Non voglio sentirmi usato e buttato via come una gomma da masticare!-
Tao sbuffò. –Detto da uno che dorme con una persona diversa ogni notte-
Kris ignorò la sua impertinenza. Si chinò più vicino, lasciando a malapena a Tao lo spazio per respirare.
-E soprattutto non voglio essere preso in giro- colpì la carrozzeria della macchina di Tao con la mano – E cazzo, tu hai fatto tutte queste cose eppure ti voglio lo stesso. Dannazione, tu mi piaci. Quindi dimmi se tu mi vuoi o no o che altro. Ma non..-
-Scusami un attimo. Posso ricordarti che sei tu quello che è sparito?-Tao fece una pausa per calmare il tremore nella sua voce –Niente chiamate. Niente messaggi. Niente!-
Kris aggrottò le sopracciglia, confuso. –Stavi aspettando che io ti chiamassi? Ma il post-it…--
-Che problemi c’erano con il post-it ad ogni modo?- lo fissò –ti ho detto di chiudere la porta. O sua maestà Kris Wu non si può abbassare a chiudere una porta?-
Kris sembrava preso alla sprovvista. –Ma pensavo..-
Tao afferrò la maglietta di Kris con la mano libera. –Pensavi cosa? Che ti stessi prendendo in giro? Beh lo stavo facendo. Tu mi stavi stalkerando! E ora dici che mi vuoi anche se non ho visto nemmeno la tua ombra per ben tre giorni!- Tao si sentì mortificato per quanto suonava disperato.

Silenzio. Kris gli catturò il mento tra le dita. –Anche tu mi vuoi?-
Tao serrò la mascella, rifiutandosi di rispondere. Desiderava Kris, specie quando era così, un ragazzo diverso da quello che inizialmente Tao pensava che fosse. Peccato che Tao non volesse desiderarlo. Non riusciva a credere che il biondo avesse cambiato il suo comportamento solo perché era invaghito di lui.

Tuttavia, Kris dovette aver intuito i sentimenti che tentava di sopprimere, perché il suo sguardo si addolcì.
-Andiamo-
-Dove?- chiese Tao.
-In un posto dove potrò convincerti che tutto quello che desidero sei tu-
Per l’amor del cielo, lui era una guardia del corpo. Era in grado di combattere simultaneamente contro 10 uomini senza nemmeno sudare. Ma allora perché si sentì le gambe molli solo a quelle parole?
-Io.. io ho del lavoro da fare- riuscì a dire.
-D’accordo. Allora ci vediamo stanotte- Non era una domanda. Probabilmente lo avrebbe rimpianto, ma Tao si ritrovò ad annuire.
-Stanotte ti concederai completamente a me e farai quello che ti dico- disse, serio. E si guadagnò un pugno allo stomaco.
-Non forzare troppo la fortuna, ragazzo- disse Tao.

Sorprendentemente, Kris rise. Era un bel suono. Il ragazzo più alto attirò Tao al suo petto e lo abbracciò. Questo era bello. Tao non tentò nemmeno di divincolarsi.
-Mi piaci davvero. Ti voglio vedere ogni giorno e non solo quando mi incontri per darmi i soldi per pagare i debiti di Byun Baekhyun. Io voglio stare con te-
-D’accordo- rispose Tao. Non era pronto per dire le stesse cose, ma abbracciò Kris a sua volta.
-E’ tutto quello che hai da dire?- Kris si allontanò, ma stava sorridendo.
-Si- disse, giusto per essere ottuso –ci vediamo più tardi-
Il ragazzo più alto ridacchiò e gli diede un ultimo bacio veloce –Okay-

Kris salì in macchina e partì, dopo aver di nuovo ricordato a Tao di chiamarlo non appena si fosse liberato.
Tao guardò la luce dei fari sparire lungo la strada. Poi tornò ad osservare la ciotola di ramen ancora nella sua mano sinistra. La stava a malapena tenendo, la presa stava scivolando e per poco non gli cadeva di mano. Tao poteva combattere contro due malviventi senza nemmeno versarne una sola goccia, ma bastava un solo incontro con Kris Wu (un bacio e un abbraccio) per farlo tremare al punto di fargli quasi perdere la presa.

Sospirò. Ci avrebbe pensato più tardi, dopo il lavoro, si disse. Tao stava per aprire lo sportello della macchina, ma si congelò quando vide qualcuno con la coda dell’occhio. Con suo orrore, si trattava di Baekhyun, fermò lì in piedi, pallido e con gli occhi spalancati.

Porca puttana, imprecò. Baekhyun aveva visto Kris? Li aveva sentiti? Che ci faceva lì? Il ragazzo avrebbe dovuto aspettarlo all’ingresso della KSE.

-Baekhyun?- chiese Tao esitante.
-Vorrei… per favore, portami a casa-
-Okay- disse. Aprì lo sportello per Baekhyun, che sgusciò all’interno senza una parola.
Tao continuò a lanciare occhiate allo specchietto retrovisore durante tutto il tragitto. Avrebbe voluto chiedere a Baekhyun cosa aveva visto, ma non riusciva a trovare le parole. L’altro ragazzo sembrava assente mentre guardava fuori dal finestrino e stringeva forte i pugni sul suo grembo.
Baekhyun non proferì parola per tutto il viaggio. Tao avrebbe voluto spiegare e cercò di pensare a come iniziare, ma Baekhyun ormai era fuori dalla macchina, ringraziandolo. Il suo sorriso era troppo forzato.

Non appena Baekhyun entrò nell’appartamento, Tao tirò fuori il suo cellulare. Chanyeol doveva esserne informato. Immediatamente compose il numero dell’amico, ma a rispondergli fu la segreteria.
Rispondi, rispondi, pensò preoccupato. Dopo il quinto tentativo, ancora nessuna risposta. Tao guidò velocemente sulla via di ritorno, sperando di trovare il giovane presidente e dirgli che probabilmente Baekhyun aveva scoperto il loro segreto.

Le cose non andavano affatto bene.







******************************






Finalmente a casa, si disse Chanyeol sull’ascensore del suo palazzo. Avrebbe voluto tornare a casa presto, ma il meeting si era prolungato per altre due ore. Gli altri colleghi avevano insistito anche per un drink, che lo aveva trattenuto ulteriormente. Era stata una giornata lunga e stressante, ma ancora non poteva rilassarsi.

Aveva intenzione di aprirsi maggiormente con Baekhyun e dirgli tutte le cose che ancora non sapeva.
E poi c’era la questione dei debiti. Sperava davvero che Baekhyun avrebbe capito il perché del suo gesto. Aveva paura, ma non avrebbe cambiato idea. Niente più segreti dopo stanotte.

Chanyeol scese dall’ascensore. Si era dimenticato di ringraziare Zitao per aver accompagnato Baekhyun a casa. Tirò fuori dalla tasca il cellulare, mentre si avviava verso il suo appartamento. Lo aveva spento durante il meeting, perciò non fu sorpreso di vedere una marea di nuovi messaggi e chiamate perse, dopo averlo acceso. Era appena entrato nell’appartamento, quando realizzò che la maggior parte erano di Zitao. Curioso, iniziò a comporre il numero del suo assistente, ma si fermò quando vide Baekhyun in piedi in mezzo al soggiorno.

Subito dimenticò qualsiasi altra cosa.
Chanyeol gli andò incontro e subito avvolse il cucciolo in un abbraccio, stritolandolo. Era tardi, ma notò che Baekhyun indossava ancora il completo che utilizzava in ufficio. Forse era troppo stanco per cambiarsi, pensò Chanyeol sorridendo. Si chinò e baciò Baekhyun, rimanendo un po’ deluso perché il ragazzo non rispose al suo bacio.
Baekhyun si allontanò da lui. Dava le spalle a Chanyeol, perciò il ragazzo non si accorse di come il labbro del cucciolo tremava quando disse: - C’è qualcosa che volevi dirmi, giusto?-
-Si- rispose. Chanyeol prese un profondo respiro. Poi afferrò la mano di Baekhyun e lo trascinò verso l’unico posto dell’appartamento che il ragazzo non aveva ancora visto. Si fermarono davanti alla porta del suo ufficio.

Puoi farcela, Park Chanyeol.
Intrecciò le sue dita a quelle di Baekhyun, guadagnando così coraggio. Inserì la password. 11270506. Si sentì bene mentre la digitava. L’aveva cambiata da poco e probabilmente sembrava una ragazzina che gongolava nel vedere le date dei loro compleanni insieme.
La porta si aprì. E che ci voleva.

Guidò Baekhyun all’interno e sentì una soffocata esclamazione di sorpresa da parte dell’altro ragazzo. Se lo aspettava, dopotutto era come entrare in un mondo completamente diverso.
In contrasto con il design bianco e nero dell’appartamento di Chanyeol, quella stanza era colorata, piena di vita.
Non vi era un pezzo di muro scoperto. Una cacofonia di immagini riempiva l’intero spazio; da poster vintage degli Avengers, fino all’ultimo album dei Super Junior. Vi erano scaffali e scaffali pieni di action figures. Vi erano anche una batteria e due chitarre. In quella stanza vi erano un sacco di cose di cui tutti ignoravano l’esistenza. Era il suo posto segreto, dove Park Chanyeol poteva essere semplicemente Chanyeol.

E ora stava condividendo tutto questo con Baekhyun.
-Sei sorpreso, non è vero?- rise a disagio. Non riusciva a leggere l’espressione sul volto di Baekhyun e iniziò ad innervosirsi. Baekhyun era forse deluso dopo essere venuto a conoscenza del suo lato infantile? –Uhm, yeah. Non è chissà quale gran cosa, ma guarda..!- Chanyeol lasciò la mano di Baekhyun e andò a prendere una delle chitarre. –questa è la chitarra che ho ricevuto in regalo da mio padre- Un’altra risata forzata.
-Oh e questo- Chanyeol afferrò un pelouche di Spongebob –carino vero? L’avevo comprato per regalarlo ad una compagna di classe alle elementari.. ma fui troppo codardo per darglielo-

Tornò a guardare Baekhyun e fu allora che si accorse che c’era qualcosa di terribilmente sbagliato.
Il suo cucciolo non lo stava nemmeno guardando e teneva i pugni stretti lungo i fianchi.
-Baekhyun, qualcosa non va?-
Il ragazzo più basso lo fissò. I suoi occhi erano velati di lacrime.
-Quando pensavi di dirmelo?- chiese –anzi, hai mai avuto intenzione di dirmelo?-
Il cuore di Chanyeol perse un battito.  Baekhyun sapeva.
-Baekhyun..--
-Da quando lo sai?-
Era doloroso per Chanyeol vedere una lacrima scivolare lungo la guancia di Baekhyun.
-Ascoltami io..--
-Come hai potuto?- singhiozzò –ti facevo così pena?-
-No, affatto- rispose Chanyeol.
-Povero orfano Byun Baekhyun. Senza soldi e vestiti e senza nessuno che si prenda cura di lui- disse Baekhyun con voce rotta. Ogni parola era una pugnalata al cuore di Chanyeol. - povero orfano Byun Baekhyun..-
-Baekhyun, non è come..-
-Non era solo un debito! Dovevo riscattare l’onore della mia famiglia!- Baekhyun si asciugò rabbiosamente le lacrime –sai come ci si sente quando tutti ti voltano le spalle e tutti dicono cose orribili sulle persone a te più care? I miei genitori erano i genitori migliori del mondo! Mi amavano. Erano gli unici ad amarmi sul serio-
-Io ti amo, Baekhyun- disse invano Chanyeol. Fu mille volte più doloroso, quando cercò di raggiungere il ragazzo ma Baekhyun arretrò.
-No, non mi ami. Se fosse vero, allora mi avresti detto di conoscere il mio passato. Mi avresti lasciato pagare i debiti. Mi avresti almeno lasciato una parte del mio orgoglio- Baekhyun si nascose il viso tra le mani –se mi avessi davvero amato, allora avresti creduto in me e mi avresti lasciato gestire la situazione da solo-

Questa non era la notte che Chanyeol aveva progettato. Chanyeol non voleva nulla di tutto questo. Non voleva vedere Baekhyun piangere di fronte a lui.
-Baekhyun volevo solo aiutarti..--
-Era la mia battaglia. MIA. Non ne avevi il diritto, Chanyeol- Baekhyun sollevò la testa, shockato –Mio.. quella notte in cui mi hai detto che io ero tuo.. lo sapevi da allora, vero?- proruppe in una risata isterica che ferì Chanyeol- sono letteralmente tuo, non è così? Quanto hai pagato per me?-
-Baekhyun, basta, non---
-Tu finiscila- disse Baekhyun. Chanyeol si sentì crollare a pezzi. Si spaventò quando improvvisamente lo sguardo di Baekhyun si fece assente. –Stop. Entrambi, noi, dobbiamo finirla-
-Non farlo, ti prego- supplicò Chanyeol, afferrando disperatamente il polso di Baekhyun perché realizzò che lo stava perdendo –non farci questo-

Per un secondo, Baekhyun sembrò tornare in sé. Il ragazzo più basso singhiozzò.
-Non so più nulla- E poi Chanyeol lo perse di nuovo.  Baekhyun si divincolò e iniziò ad allontanarsi.
-Hai promesso!- lo richiamò Chanyeol –mi hai promesso che finché io non ti avrei lasciato andare, tu non mi avresti lasciato. Non ti lascerò mai, Baekhyun-
Baekhyun si fermò e Chanyeol vide una scintilla di speranza, che fu subito spazzata via dalle successive parole del ragazzo.
-Forse dovresti-
Quelle due parole gli devastarono l’anima. Ma lui era Park Chanyeol e Baekhyun gli apparteneva. Non poteva lasciarlo andare. Non lo avrebbe fatto.
-No, ti amo troppo- tento di impedire alla sua voce di tremare –so che hai bisogno di tempo. Se vuoi andare, puoi. Sappi solo che io sarò qui. Io non vado da nessuna parte, Baekhyun-

L’unica risposta che ricevette fu il suono della porta che si chiudeva. Era da solo.

Fu allora che infine Chanyeol crollò e pianse.






********************




*Nota della traduttrice*
Hola
~! So che è passato un po’ di tempo dall’ultimo aggiornamento.. ma eccomi qua!
Sappiate una cosa: io sono rimasta un mese bloccata in questo punto tragico, perché l’autrice non aveva più aggiornato. ;_;
Fortunatamente, l’autrice ha aggiornato proprio ieri con l’ultimo capitolo! *skdjkdsdjsk* Quindi voi non dovrete soffrire tanto quanto me XD
Grazie tutti a quelli che mi seguono  e in particolare ai recensori! <3
Alla prossimaaa *il finale si avvicina, sobs*




 

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