Nascita di un inaspettato amore.

di mikilily
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dolore. ***
Capitolo 2: *** Vendetta. ***
Capitolo 3: *** Consapevolezza. ***
Capitolo 4: *** Maschere. ***
Capitolo 5: *** una labile felicità. ***
Capitolo 6: *** Il canto dell'uccellino. ***
Capitolo 7: *** faccia a faccia (I parte) ***
Capitolo 8: *** faccia a faccia (II parte) ***
Capitolo 9: *** Alla fine... ***



Capitolo 1
*** Dolore. ***


La stanza nel dormitorio femminile è vuota. Sola, si crogiola nel dolore: se lo merita.
Lui ha finalmente trovato una ragazza, una che lo sappia amare e rispettare. Lei non ha più alcuna speranza di conquistarlo.
Il cervello le pulsa nella tempia, il cuore ha smesso di battere, una morsa dolorosa attanaglia il suo stomaco al ricordo di Blaise che bacia Helena, la caposcuola Corvonero.
Un brivido percorre il suo corpo, si copre le gambe con la coperta, le lacrime inumidiscono il cuscino, ormai sono ore che piange.
Quella sera non scenderà in Sala Grande a mangiare, nessuno vedrà il suo dolore.
Pansy ha perso ed ora, non ha più voglia di lottare, Blaise ama un’altra .

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Capitolo 2
*** Vendetta. ***


- Hai deciso di vivere qui dentro fino alla fine della scuola?- la voce di Daphne è sprezzante e dura, ma non mi lascio convincere: rimango ancora lì, sotto le coperte del mio letto nel dormitorio.
So’ che se mi dice queste parole lo fa per il mio bene, ma non m’importa.
- Pansy mi hai sentita?- urla sollevando le coperte che fino a quel momento celano il mio corpo al mondo.
La guardo stizzita, lei mi fronteggia senza paura: sa che sto’ soffrendo.
- Rimanere qui a piangerti addosso, non cambierà nulla – rimbrotta lei, guardandomi severa.
- Per una volta combatti o almeno affatturalo -
Sgrano gli occhi incredula, mentre con la mano mi asciugo una lacrima.
- Sai che non sarei in grado di fargli del male- ammetto, lei scuote il capo e si siede sul letto.
- Dovresti provare, sai che soddisfazione! - aggiunge – se poi, non vuoi usurpare il suo viso, puoi accanirti su Helena -
Rimango interdetta poi un’idea mi balza alla mente. Sorrido immaginando la mia vendetta.
Per fortuna che c’è Daphne Greengrass.

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Capitolo 3
*** Consapevolezza. ***


Rilassato ritorno al dormitorio, ho ancora in bocca il sapore fruttato del gloss di Helena.
Supero l’ingresso della casa comune di Serpeverde convinto di essere solo, mi sbaglio.
- La Corvonero ti ha rapito, Blaise? – mi domanda Draco, uscendo dal cono d’ombra. Lo guardo stranito, da anni non parliamo di donne. Da quando lei è diventata sua, io e Malfoy, abbiamo smesso di parlare di donne.
- Sì - rispondo sferzante – Helena è quanto di meglio potesse capitarmi -
- Non è la donna per te - replica facendo un passo.
Ora, siamo uno di fronte all’altro: ci fronteggiamo.
- Quello che pensi tu, Malfoy, non m’interessa – rispondo ridendo, poi, gli giro le spalle e mi dirigo nelle mie stanze.
- Pensa alla tua di donna – dico e non appena quella frase esce dalla mia bocca, sento il retrogusto amaro della sconfitta.
Pansy è ancora nel mio cuore e benché mi sforzi di credere che amo Helena, lei è ancora la regina incontrastata. 

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Capitolo 4
*** Maschere. ***


- Allora?! -
- Allora cosa Greengrass! - rispondo acido, Astoria mi guarda torva, sento il cuore sgretolarsi ma la maschera imperturbabile che porto da anni non abbandona il mio viso: sono un Malfoy, sono abituato a mentire.
- C’ hai parlato? - domanda Daphne affiancando la sorella.
Sbuffo.
Era logico che non fosse sola, non osa mai farsi trovare in situazioni imbarazzanti con me, nessuno deve pensare male della perfetta Astoria Greengrass.

Esilarante! Pensare che ,tra poco tutti ,sapranno che alla fine della scuola diverrà mia moglie.
Mi odia? Certo che ti odia Draco, tutte ti detestano.
Chissà quante storie sul mio conto le avranno raccontato Daphne e le altre.
Pansy no!

Pansy non ha detto nulla, solo lei sa che il mio cuore è della più piccola delle Greengrass.
Abbiamo stretto un patto e questo, ci ha portato fin qui, a soffrire per i nostri errori, convinti che questi ci avrebbero portati a conquistare il cuore di chi amiamo: abbiano sbagliato.
- Sì - rispondo – dice che ne è innamorato -
- Impossibile - replica Daphne – devi convincerlo a lasciarla -
- Io, e perché dovrei? - domando incrociando lo sguardo con gli occhi azzurri di Daphne.
- Perché se ci troviamo in questa situazione, è tutta colpa tua Draco - risponde fredda – sei tu che hai proposto a Pansy di far credere a tutti che stavate insieme -

Sgrano gli occhi incredulo, i miei occhi si posano su Astoria. Mi sento morire, lei sa.

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Capitolo 5
*** una labile felicità. ***


Cammino a passo lento lungo l’andito del quarto piano, questa sera, sembra che la fortuna sia con me: faccio la ronda con lui.
Mi congratulo con me stessa, anche se, sul mio volto non vi è alcun sorriso: sono riuscita a convincere la Philips a fare uno scambio, così è lei, quella che ora perlustra i sotterranei con l’odiosa Helena di Corvonero.
La sua fidanzata, quella che lui ama, quella che ogni sera bacia davanti a tutti in Sala Grande.
Sò che questo non cambierà nulla, ma almeno ora non stanno insieme.
Avrei dovuto vendicarmi, Daphne mi ha spiegato nel dettaglio cosa dovevo fare, ero quasi pronta, ma ho avuto paura di complicare le cose.
Paura che lui intuisca che dietro l’aggressione alla sua bella, ci sia io.
Sono disposta a perderlo per sempre, in fondo, l’ho già perso;
morirei, però, nel vedere nei suoi occhi l’odio nei miei confronti.
Se mi comportassi male con Helena, lui capirebbe il mio segreto ed io, non voglio: sarebbe troppo umiliante.


Giro l’angolo mentre tra le mani la bacchetta illumina la via, lui silenzioso mi affianca; il suo braccio sfiora il mio, un brivido scende lento lungo la schiena, il cuore batte forte nel mio petto: presto ci divideremo e queste emozioni vivranno solo nei miei ricordi.
Li custodirò gelosamente, mi ciberò di loro come un’affamata.
- Qui abbiamo finito – dice allontanandosi da me, la sua voce è fredda ma pacata.
Sento il cuore sgretolarsi, la maschera che mi ostino a portare, cade.
- Divertiti, fin che sei in tempo, Pansy – dice, mi fermo al centro dell’andito, la bacchetta è ancora stretta nelle dita ma Blaise è già sparito.

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Capitolo 6
*** Il canto dell'uccellino. ***


 
- L’ha lasciata – Theodor Nott ha appena sganciato la bomba, si siede tranquillo affianco a Daphne e Astoria nel tavolo in fondo alla biblioteca, quello nascosto tra cataste di libri.  Non c’è nessuno oggi, il sole è alto e tutti hanno preferito studiare all’aria aperta tranne la Mezzosangue, ma quella studia e non ci degna di uno sguardo.
Respiro piano, il mio cuore batte frenetico nel petto e timorosa sollevo lo sguardo per incrociare gli occhi verdi di Theo.
Ho paura che sia solo un’illusione, l’ennesima che il mio cuore ormai ferito non potrà superare.
- Come? - domando incredula da quello che ho appena sentito enunciare dal mio amico.
- Blaise ha lasciato la Corvonero – ripete pazientemente Theo, Daphne al suo fianco gli sfiora la mano e sorride, lui la stringe piano e poi la bacia delicatamente.
Quei gesti trasudano amore, sono così innamorati e inscindibili che li invidio.
- Helena - lo corregge Astoria interrompendoli, ricevendo uno sguardo sbieco dalla sorella e uno ostile dal neo cognato.
- Sì, quella lì – rimbrotta Daphne staccandosi impercettibilmente da Theodor.
- Sai il motivo?- domando stringendo le mascelle, i denti mordono le mie guance, mi ferisco, pronta a ricevere l’ennesima delusione che spezzerà il mio cuore ormai morente.
- Un uccellino ha informato la ragazza che presto Blaise, sceglierà la sua promessa e che lei, visto la sua linea di sangue, non è tra le papabili -
Sgrano gli occhi rimanendo senza parole: Blaise non farebbe mai una cosa simile, lui è diverso da tutti noi, non è mai stato legato a queste idee del sangue puro.
- Un uccellino male informato – replico indugiando sugli occhi della mia migliore amica.
Daphne sogghigna e la mia intuizione diventa certezza.


La vendetta è un piatto che va mangiato freddo.

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Capitolo 7
*** faccia a faccia (I parte) ***


Passeggio sola nel giardino d’inverno del castello, tutti i miei compagni sono a cena in questo momento, io però, non ho fame.
Come potrei la mia vita è finita, a breve lui scoprirà ogni cosa.
Seduta su una fredda panchina di pietra, sento il freddo penetrare lentamente nelle ossa, la mantella che copre le spalle non può nulla, il gelo si è impossessato del mio corpo.
Il vento s’intrufola tra le ciocche dei miei capelli, le mani sono contorte dall’ansia, rimugino sulla lite che solo due ore prima ho intavolato con quella stupida.
**
“Sei contenta Parkinson?!” Helena, affiancata dalle sue amiche, mi guarda con disprezzo. La odio e non riesco a placare la mia rabbia.
“ Che cosa vuoi?” domando acida, cercando di mantenere un contegno.
“Che cosa voglio? Voglio che ti faccia da parte. So che sei stata tu, sei sempre tu “ replica.
“Vaneggi” rispondo non degnandola della ben che minima attenzione, continuando a spazzolarmi i capelli.
“Sei solo un’illusa se credi che lui mi abbia lasciato a causa tua. Lui mi ama e presto tornerà strisciando ai miei piedi “ Mi blocco, non avevo mai sentito una Corvonero parlare in quel modo; nessuna, tranne noi Serpeverdi, parlava così esplicitamente.  
Ero senza parole, Daphne che in quel momento stava al mio fianco sbuffò infastidita, Helena non la degnò di uno sguardo e la mia amica detestava essere ignorata.
“Non vali niente Parkinson, lo sanno tutti, sei solo una puttana che scalda il letto dei tuoi compagni di casa. Malfoy non ti ha ritenuto all’altezza per diventare sua moglie, Blaise, benché gli muori dietro come una cagna in calore, non ti sposerà mai”
“Come osi? ”replico indignata “ sei solo invidiosa perché tu non sei stata invitata dalla sua famiglia alla festa”
 Mi sento una stupida ad abbassarmi ai livelli di Helena , ma non ci vedo più: sono stanca delle chiacchiere che si fanno alle mie spalle. Stufa di essere considerata una donna di poca morale.
 
 “Parkinson lo sanno tutti che muori dietro a Blaise, lui però, di una come te non sa che farsene. Rassegnati!”
La schiaffeggiai; che liberazione fu quando la mia mano arrossò la sua guancia, quando i suoi occhi persero la supponenza.
Quell’illusione durò poco, alla fine fui io a scappare, nascondendomi da tutti gli abitanti del castello compresi, i miei amici.
**
- Sapevo di trovarti qui - mi girai di scatto, incredula nel trovarmi ancora una volta Blaise di fronte.
Cammina lentamente verso di me.
Tremo e non per il freddo, i suoi occhi scuri mi sondano, sono certa che tra poco mi annienterà. Trattengo il fiato.
- Oggi ho sentito parlare di te - dice, non oso ribattere il mio cuore smette di battere, so che questa è l’ultima volta che parleremo.
- Helena dice che l’hai schiaffeggiata, è vero Pansy?- sono pietrificata non riesco a parlare.
- Posso sapere il perché? - domanda ed io, abbasso lo sguardo sconfitta.
È venuto fin qui per vendicare l’onore della sua amata.


Spazio Autrice:

Siamo quasi alle battute finali, riusciranno i nostri eroi a richiararsi il loro amore?
Vi ricordo che, se non l'avete ancora fatto, troverete le mie storie, spoiler e novità sulla mia pagina Fb:

https://www.facebook.com/mikilily81?ref=tn_tnmn

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Capitolo 8
*** faccia a faccia (II parte) ***


L’ho cercata in ogni sala, in ogni stanza del castello e finalmente eccola lì, la cara ed enigmatica Pansy.
Avanzo lentamente verso di lei, i suoi occhi si accorgono di me, il mio cuore smette di battere, il discorso che avevo in mente svanisce tra i labirinti della mia mente.
Mi sento un naufrago in balia delle onde, ogni volta che la incontro dimentico le cose.
- Oggi ho sentito parlare di te? - dico e già mi maledico per il tono accusatorio che ho usato.
I suoi occhi perdono il solito smalto combattivo, abbassa lo sguardo. In quest’istante mi rendo conto ancora una volta che io e lei, siamo due perfetti sconosciuti.
Da quanto non parliamo? Da quando abbiamo preso a ignorarci?
Non è gusto incolpare di tutto a Draco. Sono io che mi sono allontanato, io che ho deciso di non nutrirmi più dei suoi discorsi, dei suoi sorrisi, questi, mi ferivano.
 Io l’amavo, la amo e lei ,era sua.
Lo è ancora, anche se, lui, l’ha buttata via per un’altra.
Dove sei Pansy? Che fine ha fatto la pantera che un tempo avrei voluto domare?
È così che ti ha ridotto quel cretino che non ha saputo apprezzarti? È colpa di Draco se ora sei una gattina indifesa?
- Helena dice che l’hai schiaffeggiata? È vero Pansy?- Chiedo.
- Posso sapere il perché? - le domando, speranzoso di sentire la sua voce.
Sento che presto l’illusione cullata nella sera svanirà, m’illuminerà sul perché ha litigato con la mia ex e scoprirò che io non ne sono la causa.
Perché dovrei esserlo , in fondo, per lei io non sono mai stato nulla più che un amico.
- Che cosa vuoi Blaise? - la sua voce è bassa e roca, un brivido brucia il mio cuore.
- Hai voglia di umiliarmi anche tu? Accomodati! Ma stai attento, sono sempre io. So’ vendicarmi dei torti subiti –
Rimango interdetto dalle sue parole, sento un brivido lambire il petto e scendere lento lungo lo stomaco, le mie mani si muovano senza che io riesca a fermarle.
Sfioro la sua pelle con le dita , riesco sforzando un poco a sollevarle il viso, costringendola così a guardarmi.
-Non lo farei mai - dico e mi stupisco nel vedere una lacrima tra le ciglia scure.
- Se vuoi uccido Draco, se questo può farti stare meglio: Astoria capirà - dico cercando di farla ridere, facevamo sempre così, tanto tempo fa.
Con il pollice cancello quella goccia che scivola via sulle gote, sussulta smarrita portando le mani sul viso.
- Draco?! – ripete – non è … mi è entrata della polvere non sto piangendo – dice imbarazzata, si alza e sento il mio cuore impazzire.
- Pansy ! – la chiamo, non mi ascolta, raccoglie le sue cose velocemente: sta scappando.
- Chi è? - domando a bruciapelo.
Si giri di scatto, non l’ho mai vista così pallida, i suoi occhi mi guardano smarriti, mi sento nudo davanti a quelle iridi scure.
- Se non è Draco, chi è l’uomo che ti ha ridotto così? - indietreggia impaurita e scappa via. A nulla sono valse le mie parole, ancora una volta siamo due satelliti che mai s’incontreranno.
Che stupido sono stato a illudermi, non potrò mai essere io l’uomo che ama.
- Blaise - la voce di Daphne dietro di me mi fa sussultare – che le hai fatto?- mi giro per guardare la più grande delle sorelle Greengrass, sconvolto mi accorgo che non è sola perfino Draco Malfoy si è scomodato.
-Che le hai detto?- domanda ancora a pochi passi da me.
-Se l’hai offesa, ti giuro, che maledirai questo giorno per l’eternità-
- Zabini parla - dice lui, vorrei sfogarmi e levargli quel ghigno dal viso, mi trattengo.
- Non le ho fatto nulla, non sono io che l’ha umiliata e presa in giro -
Daphne stringe le labbra, scuote il capo: so che è furiosa.
Draco ,invece, ride, la sua risata argentina echeggia nell’aria trasportata dal vento.
- Merlino Blaise! Ancora non hai capito che è innamorata di te - la voce sferzante di Draco è più letale di un pugno sullo stomaco, boccheggio.
- Abbiamo inscenato ogni cosa, tra me e Pansy non c’è mai stato niente - chiarisce e finalmente sfogo tutta la mia rabbia sul viso un tempo diafano di Draco Malfoy.
Astoria capirà e sono certo che , in un certo verso, approvi.
È colpa sua, lo so, è lui che l’ha convinta.

 
 

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Capitolo 9
*** Alla fine... ***


È corsa nella sua stanza buttandosi nel letto, finalmente può abbandonarsi a un pianto liberatorio.
Non sa da quanto tempo è lì a piangere, non le importa.
Ora non le interessa più nulla, né di sembrare debole, né di sembrare ridicola: piange tutte le lacrime che possiede fino a prosciugarsi.
Sente la porta che si apre e come uno struzzo porta la testa sotto il cuscino, si isola; sa che è Daphne che la vuole consolare e poi bacchettare, lei non ha voglia di sentirla, di vederla, se potesse, vorrebbe scomparire.
Ecco, si è seduta sul letto e tra poco le toglierà le coperte iniziando il solito sermone. Non ha voglia di sentirla, non ha voglia di ascoltare le mille panzane che, la sua migliora amica, le racconta da sempre.
Lei non è bella: è un tipo, Daphne mente.
Lei non è simpatica: è odiosa, Daphne mente.
Lei non è intelligente: è cretina, Daphne mente.
Non ha nessuna qualità, per cui è logico che Blaise non l’abbia mai considerata in quel senso, nessuno l’ha mai considerata qualcosa di diverso che "l’oca che si faceva Malfoy".
Il cuore stride l solo menzionare tra sé e sé quell’etichetta che per anni le hanno cucito sopra. Si vergogna, lei che è sempre stata orgogliosa. Si schifa, lei che è sempre stata presuntuosa.
Che cosa è diventata? Dov’ è la vera Pansy? Dov’è quella che si vantava? Dov’è quella che aggrediva per non essere ferita.
È morta tanto tempo fa ma, nemmeno se n’è resa conto, neppure lei che è parte in causa.
Sente due braccia stringerla, sobbalza quando si rende conto che non è Daphne.
- Detesto vederti piangere - la sua voce è come un pugno violento nello stomaco, mozza il fiato.
- Soprattutto se sono io, la causa di queste lacrime – tira sul con naso, vergognandosi per il rumore molesto.
- Pansy - Blaise stringe forte la sua voce melodiosa riscalda ogni cosa, tocca le corde del cuore – Pansy ti prego guardami – è una richiesta, non un’imposizione.
Mi giro lentamente tra le sue braccia, lui non allenta la presa e quando finalmente prendo coraggio e sollevo lo sguardo rimango senza fiato: è bellissimo.
- Perché non me l’hai detto?- chiede, sfuggo a quella domanda, mi vergogno
- Hai ragione, non sono nessuno per dirti questo. Io stesso non ho osato dirti nulla – ammette, sento un brivido salire lento ed esplodere al centro del mio petto.
- Tu … - la voce esce ovattata dalla mia bocca.
- Sì anche io … - risponde e poi, senza staccare mai i suoi occhi scuri dai miei, mi bacia, asciugando con i polpastrelli delle sue calde mani le lacrime salate sul mio viso.
- Blaise - dico
- Ti amo – risponde e finalmente lascia che i fatti dimostrino ciò che le parole hanno confessato.
Mi ama e per lui sono unica, in fondo, sono Pansy Parkinson: so fare innamorare un uomo anche senza trucchi e inganni mi dico compiaciuta, mentre Blaise mi stringe forte sul suo petto.


Spazio Autrice:

Salve ragazze anche questa piccola raccolta, perle , della vita di Pansy e Blaise è giunta al termine. Ringrazio chi ha letto e recensito e chi in futuro leggerà.
Un bacio e buona giornata.
Mikilily.

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