La vita è una sorpresa

di MySoulIsRocknRoll
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La rosa mucosa ***
Capitolo 2: *** Galeotto fu il gelato ***



Capitolo 1
*** La rosa mucosa ***


-Ti fai sempre beffe di me! - Esordii a gran voce nel cortile della scuola, quasi con le lacrima.
- Razza di maschiaccio, si può sapere io che centro?! - Mi urlò Ranma mentre cercava di librarsi dalla stretta di Shampoo.

Quella mattina, dopo l’ennesimo litigio a scuola tra noi due, sempre a causa di Shampoo, corsi via dal cortile e, al riparo da occhi indiscreti scoppiai a piangere. Le mieamiche Yuka e Sayuri che mi avevano rincorsa per consolarmi. Era la prima volta che  mi succedeva di piangere a scuola ma oggi non doveva umiliarmi in quel modo, perché oggi è il 13 maggio, lui forse non lo sa ma 11 anni fa mia madre morì a causa di una terribile malattia.

-Perché deve sempre umiliarmi? Non ha rispetto neanche per il dolore! - Dissi io tra le lacrime ed i singhiozzi , alle mie amiche che erano al corrente di tutto.
- Dai, torniamocene a casa. Se vuoi ti accompagniamo noi. Lo sai che Ranma alcune volte è veramente stronzo. - Mi disse lei aiutandomi a rimettermi in piedi.
Nel frattempo nel cortile c’era la solita faida con Kuno e Ryoga (che spuntano come funghi sempre al momento buono)in mia difesa, che martoriavano quello stupido,infatti, nel giro di 5 minuti riuscì a cambiare sesso 3 volte con altrettante strizzate da parte di Kuno per la sua ragazza con il codino.
Io,intanto, era tornata già a casa e stavo uscendo dopo pranzo con un mazzo di fiori. Stavo andando a trovarla. A casa mi ero mostrata abbastanza allegra per non destare sospetti sul litigio. Non volevo che si intromettessero tra me e lui: lo avevano già fatto troppe volte con conseguenze imbarazzantissime. Presi un mazzo di Peonie, erano i suoi  fiori preferiti e arrivai alla stazione. Presi il treno. Il viaggio durò  mezz’ora. Mi guardai intorno e vidi i vari passeggeri: vidi degli uomini n giacca e cravatta, un gruppo di ragazzine che chiacchierarono allegramente e molti turisti ma poi vidi un ragazzo. Colsi nel suo volto una somiglianza con qualcuno ma non riuscivo a collegare. Un moment … ma certo!!! Era uguale a Shampoo!Cercai di osservarlo meglio ma lui cambiò vagone.
 
Intanto a casa, Ranma si andò a fare un bagno caldo per riacquisire le sue sembianze maschili. Si sentiva in colpa per Akane, sapeva che oggi era un brutto giorno ed era normale che avesse reagito peggio del solito, ma non dipendeva certo da lui se Shampoo arrivava e si metteva a stritolarlo (piuttosto che abbracciarlo). Uscì dalla vasca e si rivestì: decise che per rilassarsi e riordinare i pensieri sarebbe andato a fare un po’ di allenamento. Scese infatti in palestra ed iniziò a tirare pugni ad una fantoccio fino a sbriciolarlo. Nel frattempo si torturava la mente cercando di trovare le parole adatte per chiederle scusa. Nel giro di cinque minuti distrusse mezza palestra facendo anche qualche buco nel muro. In quell’istante passarono li davanti due vecchiette dall’aria pettegola ed una disse all’altra:
-Ma quanto spendono i Tendo ogni mese per la manutenzione della casa? -
 
Arrivai davanti alla sua tomba mi accovaccia e posai i fiori. Il cimitero era quasi deserto. Mentre ero lì però la mia mente pensava a cosa fare con Ranma finché non mi venne un‘idea potevo chiederlo a lei infondo chi meglio di una mamma …
Gli chiesi un segno che arrivò poco dopo portato dal vento. Infatti mi si posò sul grembo una rosa mucosa. Ci misi
due secondi a capire cosa voleva dire; di recente avevo letto su un libro che parlava di una ragazza che per
esprimersi usava i fiori ed il loro significato ed in fondo al libro c’era un piccolo dizionario col significato dei fiori
più comuni. Ma non ebbi bisogno di consultarlo perché la rosa mucosa era un tema ricorrente nella storia quindi
ricordavo bene il suo significato, infatti voleva dire infedeltà!
 

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Capitolo 2
*** Galeotto fu il gelato ***


Lo dovevo fare ingelosire: si ma come? Ci avevo già provato diverse volte ma con risultati scarsi e situazioni imbarazzanti. Certo, non è che io fossi stata così convincente, ma stavolta dovevo fargliela pagare e poi sia Kuno che Ryoga non sono per niente credibili come miei presunti fidanzati rispetto ad un ragozza che Ranma non conosceva. Quindi prima di tutto dovevo trovarmi un ragazzo. Mentre pensavo, mi indirizzai sul sentiero di ritorno quando andai a scontrarmi con un ragazzo. Rimanemmo per un po’ a guardarci a vicenda. Era il ragazzo che avevo visto sul treno, doveva avere suppergiù la mia età, aveva degli occhi stupendi: erano azzurro mare. I capelli castano scuro  li portava legati in una coda che gli ricadeva sulla schiena. Era alto e robusto ma aveva una tale grazia quando si muoveva che poteva essere anche una ballerina classica vestita per carnevale, al contrario di me che quando m muovo sembro un’elefantessa in calore. Era proprio bello ed infondeva una tale sicurezza …
<< Scusami. >> Gli dissi già rossa in volto << Non ti avevo visto. >>
<< No scusami tu. Oggi ho la testa parecchio tra le nuvole. >> Mi rispose lui in tono calmo e gentile. Diede una veloce occhiata dietro le sue spalle e mi disse:
-Sei da sola? –
- Si. – Gli risposi io timidamente.
- Beh, allora che ne dici di prendere un gelato insieme? Offro io! – Mi disse lui indicandomi un chiosco dietro di lui.
- Volentieri. – Risposi io cacciando un sorriso a 32 denti (anche se forse però con la botta che avevo preso me ne era saltato via qualcuno).
Ci incamminammo verso il chioschetto. Il caldo era soffocante e un bel gelato ci voleva proprio. Presi il mio solito cono allo yogurt con sopra la cioccolata: mmmmm… il massimo! Lui invece prese un cono alla nocciola ed insieme ci accomodammo ad un tavolino all’aperto sotto un tendone. In quel momento si alzò un leggero venticello. C’era un gran viavai di gente. Guardai l’orologio erano le 4 di pomeriggio. Ero li da 2 ore.
-Mi sembra di averti già visto prima. Forse è stato in treno? – Disse lui facendomi risvegliare dai miei pensieri.
- Sì è probabile perché anche io ti ho notato. – Azzardai io – Sai somigli ad… una ragazza che conosco. – Facendoci caso era il ragazzo che avevo visto sul treno, quello che somigliava a Shampoo.
- Sono venuta al cimitero per mia madre. Sai l’ho persa 11 anni fa per una malattia. – Dissi mordendomi un labbro per trattenere l’emozione.
- Mi dispiace molto. - Disse lui ingoiando l’ultima cucchiaiata di gelato e alzandosi per andare a pagare. Mi alzai anche io e lo seguii senza aggiungere altro. Fu lui a rompere il silenzio, infatti mi chiese:
- Da dove vieni? –
- Sono di Tokyo. E tu? - chiesi imbarazzata.
- Io? Vengo dalla Cina però per un po’ sarò ospite qui a Tokyo da mia cugina … se vuoi ti accompagno a casa. – Mi disse.
- Grazie sei molto gentile – gli risposi mentre ci incamminavamo.
In treno rimanemmo quasi tutto il tempo in silenzio. Era bello e aveva modi che mi ricordavano il dottor Tofu. Forse posso far ingelosire Ranma con lui, anche se lui era troppo perfetto rispetto a quello zoticone.
All’uscita, la stazione era semi-deserta anche se erano solo le cinque. Dovevo assolutamente ritornare a casa se no papà e gli altri si sarebbero preoccupati. Mentre camminavo inciampai e finii per terra. Lui mi si avvicinò e mi prese tra le braccia, ci guardammo a lungo negli occhi. Sapevo cosa si aspettava ma forse era troppo timido per fare il primo passo, però era lì e aspettava. Presi coraggio e trattenni il respiro. Mi allungai e le mie labbra sfiorarono le sue fino a toccarle e per un attimo il mondo intorno a noi si fermò.

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