Signorina Granger? No,Weasley.

di Sam27
(/viewuser.php?uid=228040)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** . Così, senza che nessuno li abbia chiamati, ritornano i ricordi, vivi, che mi passano davanti come in un film, che poi è la mia vita. ***
Capitolo 2: *** ”Noi, come auror, dobbiamo collaborare e abbiamo invitato a questa festa anche i Malfoy” ***
Capitolo 3: *** La battaglia ha inizio, facciamo attenzione a non urlare troppo e ci prendiamo a cuscinate, buttandoci per terra. ***
Capitolo 4: *** Il Torneo Tremaghi ***
Capitolo 5: *** 5. Il fuoco si fa per l’ultima volta blu e ne esce un biglietto, la professoressa McGranitt ha le labbra arricciate in quello che dovrebbe essere un principio di sorriso. ***
Capitolo 6: *** Rispondo con un sillabato “dopo” alle richieste di spiegazione da parte di Albus ed Anna, James invece mi guarda con semplice diffidenza e sdegno. ***
Capitolo 7: *** Oh, vedrai! Abbiamo bisogno di svagarci: troppi compiti, troppo studio e te hai appena dovuto affrontare la Prima Prova … Ho in mente alcuni giochetti Babbani perfetti ***
Capitolo 8: *** Il Ballo del Ceppo ***
Capitolo 9: *** 9. Quasi non riesco più a contare tutte le volte in cui ci siamo trovati così vicini e ad un passo dal baciarci ma qualcosa è andato storto. ***
Capitolo 10: *** “Domani è il compleanno di Scorpius” ***
Capitolo 11: *** "Il mondo si è capovolto: prima Rose e Scorpius ed ora Roxanne ed Albus!" esclama James perplesso ***
Capitolo 12: *** La seconda prova ***
Capitolo 13: *** “Ragazzi idea formidabile: sabato, cioè domani, festa a casa Potter. Gli adulti fanno un’altra riunione e noi approfittiamo, partecipazione obbligatoria, intesi?” ***
Capitolo 14: *** Una nuova e decisiva fine. ***
Capitolo 15: *** Strani Equivoci. ***
Capitolo 16: *** Qual è la prima tappa per il piano “Ricuci i rapporti”?- ***
Capitolo 17: *** “La vendetta è dolce lo sai Grifona?” ***
Capitolo 18: *** Terza Prova ***
Capitolo 19: *** Siamo sempre noi ***
Capitolo 20: *** Ma che gusto ci sarebbe ad avere una famiglia normale? ***
Capitolo 21: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** . Così, senza che nessuno li abbia chiamati, ritornano i ricordi, vivi, che mi passano davanti come in un film, che poi è la mia vita. ***


Mi guardo allo specchio, imbronciata.
E una ragazza con i capelli rossi e cespugliosi ricambia il mio sguardo, fisso i miei occhi in  quelli verdi, al di là dello specchio, che mi fissano sotto le sopracciglia folte. Il labbro inferiore è appena più pronunciato dell’altro e la fronte è corrugata, in un’espressione che la fa sembrare una bimba di 5 anni.
Indossa una maglietta arancione –che fa a pugni con i capelli-,  i jeans blu chiaro che le arrivano a metà coscia e vecchie scarpe da tennis. Ha i capelli raccolti in una coda, anche se ormai parecchi ciuffi sono scappati via dall’elastico e sembrano elettrizzati o appena cruciati.
Quella ragazza, come avrete capito, sono io. Sì, ben 17 anni ormai, che sono costretta a vedermi tutti i giorni allo specchio. Costretta? Chiederete. Costretta.
Io odio i miei capelli così gonfi, ricci, mossi, un groviglio, una massa di capelli rossi, di un rosso vivo, acceso.
Io odio i miei occhi, verdi, con delle striature castane al centro e alcune azzurre verso l’esterno, più piccole.
Io odio il mio fisico asciutto, i miei fianchi, la mia altezza.
Io odio le mie lentiggini.
Sì, ho reso l’idea.
Io odio anche il mio carattere. Sono troppo impulsiva, orgogliosa, sincera, solare, testarda, saccente.
Come se non bastasse, io odio mia madre. Perché è perfetta, è tutto quello che non sono io, bella, intelligente, calma, sempre sorridente e con una parola gentile per tutti.
Vi chiederete: ma questa c’è qualcosa che ama?
Sì, la mia famiglia, una moltitudine di ragazzi e ragazze dai capelli rossi.
La mia migliore amica, Anna Paciock.
Ed il ragazzo che mi piace:
Scorpius.
No! Che dico? … Volevo dire Henry. Sì, Henry, il ragazzo che mi piace da un secolo.
Scorpius.
Lo penso di nuovo, guardando con aria di sfida il mio riflesso, però abbasso subito lo sguardo.
Perché? Perché sono appena arrossita Cazzo!
Le mie guance si sono appena colorate di quel rosso lieve, leggero, che si è confuso con le mie lentiggini e gli occhi verdi –anche se solo per qualche secondo- avevano uno strano scintillio.
Lo scintillio dell’amore.
No! Assolutamente no! A me non piace Scorpius. A me non può piacere uno stupido ragazzo viziato, che non fa altro che prendermi in giro, che ha quell’aria di superiorità che io odio, è altezzoso, saccente, si crede al di sopra di me. Io lo odio. Come odio i suoi capelli biondo chiaro, quasi bianchi, che si scompiglia ogni cinque minuti. Come odio i suoi occhi di ghiaccio, sempre freddi e distanti dal resto del mondo. Come odio il suo fisico asciutto e gli addominali scolpiti.
Ma è veramente così?
Ancora questa stupida vocina, che ormai da mesi mi stressa la giornata, la vita, l’esistenza. Mi scombussola, è solo colpa sua se ho questi stupidi dubbi, infondati per di più.
I dubbi sono cominciati alla fine del mio sesto anno a Hogwarts. Quando Corvonero ha vinto la coppa delle case.
Ricordo benissimo quel giorno, perché è stato quel fottutissimo giorno afoso di giugno in cui la vocina ha iniziato a tormentarmi.
Così, senza che nessuno li abbia chiamati, ritornano i ricordi, vivi, che mi passano davanti come in un film, che poi è la mia vita.
 

Il banchetto di fine anno è terminato, sento i Corvonero fare ancora baldoria, sicuramente insieme a mia cugina Roxanne,io sto facendo le valigie, mettendo dentro qualche calzino e maglietta dimenticati. Scendo la scala a chiocciola insieme ad Anna, con la solita consapevolezza di avere un’estate davanti - un’intera estate davanti- senza la nostra cara Hogwarts.
Io e Anna ci sediamo sul primo scompartimento vuoto che troviamo. Per vuoto, ovviamente, intendo che dentro ci siamo io, Anna, Rose, Hugo, Lily e James. A metà viaggio, mentre abbiamo già fatto scoppiare un paio di fuochi magici e il pavimento è coperto da carte di cioccorane e gelatine tutti i gusti +1, James esce dallo scompartimento per andare con gli altri capi scuola –anche se io sostengo ed ho sempre sostenuto che la McGranitt prima di dargli il distintivo si sia fumata qualcosa- mentre  Hugo corre da Kristine Zabini, la sua attuale ragazza.
Proprio mentre mi sto gustando una gelatina all’arancia e la partita a scacchi magici di Lily e Anna, nello scompartimento entrano gli unici ragazzi della mia famiglia ad essere due sciagurati Serpeverde: Albus e Dominique, seguiti –ovviamente- dal “mio” odiato Scorpius.
-Ciao! Ci sono posti liberi?- chiede la mia adorata cuginetta. Dominique Weasley ha 17 anni, i capelli biondi e lisci, gli occhi azzurri e limpidi, un’intelligenza sopraffina e sangue Veela nel DNA.
-Sì, solo due, però …- dice Lily, gentile come sempre.
-Che peccato, qualcuno dovrà andarsene …- dico io fingendomi addolorata, mentre Scorpius mi guarda alzando un sopracciglio e Albus mi trafigge con un’occhiataccia.
-Oh! Perfetto! Io devo andare subito alla carrozza dei capo scuola, sono già in super ritardo.- esclama Dominique, battendosi una mano delicata sulla fronte, poi mi sorride con finta dolcezza e mi saluta con un bacio sulla guancia.
-Allora ragazze come va?- domanda Albus, lasciando che Scorpius si sieda vicino a me e sedendosi lui nel sedile dalla parte opposta.
Inizia una conversazione sulla montagna di compiti, sugli insulti ai professori e il campionato di Quidditch, la mia gamba e quella di Scorpius si sfiorano.
Io lo guardo, di sottecchi, lui ricambia il mio sguardo. Io continuano a guardarlo e penso che i suoi occhi siano proprio ghiacciati,freddi,ostili. Stiamo a guardarci ancora per qualche secondo poi lui distoglie lo sguardo con aria arrogante ed io sorrido tra me e me.
-Io non sopporto il professor  Paciock-
-Come non lo sopporti Malfoy? Ma se è il professore migliore che abbiamo!- esclamo io, sempre pronta a stuzzicarlo, infatti Albus mi guarda male. Però questa volta non è davvero colpa mia, no? Neville è davvero il professore migliore del nostro corso.
Scorpius si gira verso di me.
-No che non lo è! E’ molto meglio la Parkinson!- esclama, scompigliandosi i capelli, con quel gesto arrogante che non sopporto.
-La Parkinson?- rido –ma se si chiedono tutti come abbia fatto a prendere la cattedra! Sa a mala pena cosa sono le arti oscure …- sorrido e Lily al mio fianco  ride.
-Non è così male …- tenta ancora Scorpius, convinto.
-Tanto, Malfoy, lo sappiamo benissimo che a te piace solo per il suo balcone e il suo didietro!- esclamo io, infervorata e indispettita. Infatti noi ragazze abbiamo notato da tempo le occhiate desiderose e languide che tutti i ragazzi lanciano alla nostra bella –nonché rifatta- professoressa di Difesa Contro le Arti Oscure. Vedo Scorpius arrossire appena.
-Rose non esagerare!- esclama Albus.
-Perché nemmeno per te è così,vero?- chiedo, appena divertita, mentre Anna annuisce e Lily si tiene la pancia dal troppo ridere.
-Beh dopo tutto … cioè non puoi pretendere … insomma non è così male … e poi sai, siamo maschi …- balbetta mio cugino. Ed io e Anna scoppiamo definitivamente a ridere, seguite a ruota dai due ragazzi.
Senza farci caso, tra le risate, poso una mano sulla gamba di Scorpius e la sento improvvisamente calda. Lui mi guarda per un attimo sorpreso –smettendo di ridere- ed io, impacciata, tolgo la mano spostandomi i capelli dalla fronte.
 
 
-Vorresti dirmi che l’Irlanda è migliore dell’Inghilterra?- chiedo io, guardandolo indispettita.
-No! Stavo solo dicendo che nell’ultima partita contro di loro abbiamo giocato davvero male mentre Styls ha giocato benissimo!- dice guardandomi come si guarda una bambina piccola che non capisce che non deve più accettare caramelle dagli sconosciuti.
-Quindi tifi per l’Irlanda?- chiedo guardandolo storta, lui sbuffa.
Siamo uno di fronte all’altro,in piedi, il sole ormai sta calando e, a momenti, arriveremo alla stazione di King Cross.
-Certo che no! Io tifo per l’Inghilterra! Solo che Styls gioca davvero bene e …- ma prima che possa finire la frase lo interrompo.
-Anche Vincent gioca bene- lui mi guarda e scuota la testa.
-Perché invece di sentire non ascolti?- mi chiede, con voce lenta, strascicando le parole.
-Guarda che non serve che usi quel tono, ci sento benissimo e non ho tre anni- lo informo, calma.
-Così sembra … Eppure, a volte, dimostri il contrario- dice lui, mentre un ghigno gli affiora fra le labbra e con la mano sinistra si scompiglia i capelli.
-Perché te invece sei un ragazzo maturo e responsabile!- dico, con un sorrisetto sarcastico.
-Esattamente Rosie …- dice lui, annuendo affabile.
-Non chiamarmi Rosie!- dico io, mentre stringo i pugni.
-Già, come se potesse darti più fastidio di quanto io te ne dia di solito, sei sempre la solita prevenuta- io infilo cautamente una mano in tasca –e irritabile, non ti si può dire nulla, non si può proprio scherzare con te- lentamente prendo la bacchetta e serro la presa, mentre penso veloce ad un incantesimo –anche se dovrei aggiungere che ti comporti così solo con me, visto che …-
-Expelliermus!- esclamo.
Non ho nemmeno il tempo di vedere la sua mano scattare ed afferrare la bacchetta che già il mio incantesimo mi rimbalza addosso, il suo incantesimo di scudo è stato velocissimo e detto solo a mente ma più che efficace.
Il mio incantesimo di disarmo rimbalza per lo scompartimento e Albus, Lily e Anna -che fino a poco fa ridevano- sono costretti a tuffarsi sotto i sedili.
Poi uno scoppio verde, una puzza incredibile e ci ritroviamo tutti coperti di Puzzalinfa da capo a piedi.
-Ora, ragazzi, noi cerchiamo uno scompartimento pulito per gli ultimi 5 minuti mentre voi pulirete questo- dice Anna, aspirando con la bacchetta la Puzzalinfa dai suoi vestiti.
Così Lily –che ride- Albus –che mi sorride benevolmente- ed Anna –che mi rimprovera con lo sguardo- ci lasciano da soli.
-Guarda cos’hai combinato!- sbotto io, incrociando le braccia.
Lui, con mia estrema sorpresa scoppia a ridere e io,senza bene sapere il perché, sorrido.
-E va bene è tutta colpa mia- ammetto io, sbuffando.
-No, no, ti sbagli è tutta colpa nostra-
Nostra. Noi. Suona strano questo pronome, riferito a noi due.
-Già, quindi è meglio se ci sbrighiamo a ripulire-
Così, con alcuni rapidi colpi di bacchetta e l’incantesimo Gratta e Netta, puliamo lo scompartimento.
-Proprio un bel lavoro Scorpius- mi congratulo, sorridendo.
-E da quando sono Scorpius?- chiede lui, ridendo appena.
-Da mai, Malfoy … Se non accetti nemmeno che …- dico io, rabbuiandomi. Il sorriso gli si spegne dalle labbra.
-Scherzavo piccola Weasley,scherzavo- e qui sospira –ma dimmi, perché noi finiamo sempre col litigare?-
-Non ne ho idea- dico io, sincera, non trovando nient’altro da dire.
Segue un attimo di silenzio, poi …
-Peccato abbia vinto Corvonero, io personalmente non sopporto i Corvonero- dice lui, scrollando le spalle.
-Davvero?- chiedo stupita –Una cosa che abbiamo in comune, allora, io li trovo saccenti ed arroganti …- dico.
-Completamente d’accordo, tua cugina Roxanne, per esempio …-
-Pomposa ed arrogante, sì-
Lui mi guarda allibito per una frazione di secondo e poi ride, d’accordo con me.
-Sarà meglio che andiamo- dico io.
-Giusto.- commenta.
Dapprima nessuno di noi due fa un passo poi tutti e due cerchiamo di aprire la porta dello scompartimento, con il risultato delle nostra mani –una sopra l’altra- sulla maniglia.
Io provo la stessa sensazione di calore di prima, ma apro la porta e quando lui sottrae la mano ne sono quasi dispiaciuta.
“Dillo che ti dispiace tantissimo”
“Ma non è assolutamente vero!”
“Come no? Non dirmi che questo contatto non ti è piaciuto”
“Certo che non mi è piaciuto, io odio Scorpius Hiperyon Malfoy!”
-Allora andiamo?- mi chiede Scorpius, interrompendo la discussione in corso nella mia mente.
-Dov … Ah sì-
Così, fianco a fianco, scendiamo dal treno.
-Beh … ciao- dico io.
-Ciao- risponde e mi volta le spalle.
Stupido, arrogante e cafone.
“E perché mai?” ancora quella stupida vocina
“Non mi ha nemmeno salutata!”
“Certo che lo ha fatto, hai sentito benissimo il suo –ciao-“
“Non è così che si salutano gli amici!”
“E da quando in qua siete amici?”
Non rispondo.
“Ammettilo che avresti voluto un suo bacio”
“io … no …”
“E dai!”
“Che ne vuoi sapere tu? Sei solo una stupida vocina nella mia testa!”
“Appunto… Nella tua testa, cara, so tutto di te e anche meglio di te… “
“Pff … “
Muovo appena la mano come a schiacciare una mosca.
-Che hai Rosie?- mi domanda Albus.
Per un attimo sto per dirgli della vocina, poi mi rendo conto che una persona che parla con una voce nella propria testa non deve sembrare molto normale.
-Nulla Al, allora andiamo?- chiedo, spingendo insieme a lui il carrello attraverso il binario nove e tre quarti, seguiti dall’intera famiglia Weasley- Potter.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** ”Noi, come auror, dobbiamo collaborare e abbiamo invitato a questa festa anche i Malfoy” ***


-Rose! Scendi! Sai che dobbiamo andare alla Tana per il compleanno dello zio Harry!!-
-Arrivo mamma!- esclamo, sbuffando.
Prendo una maglia a maniche corte, dei Cannon Chudley, un paio di pantaloncini corti e blu, delle scarpe da ginnastica bianche. Mi do una veloce occhiata allo specchio e vedo appena il mio viso deformarsi in una smorfia, prima di voltare le spalle alla mia immagine ed uscire di corsa dal bagno, e volare giù dalle scale con un balzo.
-Ce ne hai messo di tempo Rosie!- mi apostrofa il mio fratellino, sorridendo.
-Non. Chiamarmi. Rosie.- scandisco io, guardandolo male.
Lui sbuffa. –Certo che sei proprio permalosa! E comunque perché Albus può chiamarti così che è tuo cugino ed io che sono tuo fratello no?-
Ha ragione. Albus mi ha sempre chiamata Rosie. Albus, che oltre ad essere uno dei miei cugini preferiti è anche il mio migliore amico. Ormai tutti –apparte Al- hanno rinunciato a cercare di chiamarmi Rosie, per non rischiare di venire schiantati, Hugo no.
-Sei geloso  fratellino?- chiedo sorridendo, addolcita.
-Ma che cosa dici! Che rompipluffe che sei!- e così dicendo incrocia le braccia.
-Ragazzi smettetela. La volete piantare di litigare, per una buona volta? Piuttosto, prendete un po’ di polvere e andate nel camino o saremo gli ultimi ad arrivare- ci sgrida mamma ed io, preparandomi ad usare la metropolvere, mi avvicino ad Hugo.
-Come se loro smettessero qualche volta di litigare …- mi sussurra lui, sbuffando.
-Giusto!- esclamo io, in risposta, ridendo. Presto contagio anche lui e così entriamo nel camino, sereni. Il nostro rapporto è sempre stato questo, battibecchi, discussioni, litigi, incantesimi, scherzi … E subito dopo un sorriso, un abbraccio, un sorriso d’intensa, una risata e ritorna tutto normale.
-Merlino che fumo! Chi è adesso?- chiede una voce impaziente.
-Zio George!- esclamo io, alzandomi subito in piedi.
-Nipotina!- esclama lui, mentre gli salto al collo. Lo stringo forte.
-E’ tanto che non ci vediamo!- esclamo.
-Circa una settimana, sì, …- dice lui ed io scoppio a ridere. Poi mi scompiglia i capelli.
-Zia Angelina!- esclamo, dandole un bacio sulla guancia, sulla sua pelle color cioccolato.
-Gli altri?- domando, mentre anche Hugo esce dal camino.
-In giardino- mi informa zia.
Io e Hugo usciamo dalla cucina della Tana, mentre mamma e papà entrano nella stanza intenti in una delle solite discussioni.
-Rose!-
-Zio Harry!!!- esclamo io dandogli due baci: uno per ogni guancia. Zio Harry è il mio zio preferito, forse perché lo frequentiamo moltissimo, forse perché ha dato vita a tre figli così stupendi, forse perché è un mito.
-Auguri!- esclamo ancora, mentre lui mi ringrazia.
-Come stai, piccola?- mi chiede zia Ginny, al suo fianco.
-Bene e te zietta?- le chiedo, sorridendo.
-Bene- dice lei.
Solo dopo aver salutato zio Bill, zia Fleur, zio Percy, zia Audrey, zio Charlie, nonno Arthur e nonna Molly, mi accorgo di una cosa alquanto strana.
-Zio, ma dove sono tutti i ragazzi?- chiedo, scrutando tutto attorno.
-Su in soffitta- mi risponde zio Harry, con un sorriso.
-Ah grazie. Vieni Hugo?- gli chiedo.
-Cos- … Oh sì- dice lui,annuendo.
-Guarda che zia Fleur è, appunto, tua zia- gli dico, notando le occhiate che gli lancia.
-Lo so benissimo!- esclama lui, arrossendo. –Ma una volta in soffitta non ci stava il demone?- aggiunge, per cambiare discorso.
-Sì, infatti, è quello che mi domando anche io- dico, pensierosa.
Il demone dei nonni Weasley mi è sempre piaciuto molto, perché assomiglia a noi Weasley,anche se non parla.
-Entriamo?- chiede Hugo, arrivati nella stanza che una volta era di papà, davanti alla porta che conduce in soffitta.
-Bussiamo- in fondo non ho la più pallida idea del perché siano tutti in soffitta.
Hugo bussa.
Si sentono diverse voci azzittirsi e poi una, più alta, avvicinarsi.
-Tranquilli, sono Hugo e Rosie- esclama Albus.
-Al!- esclamo io, abbracciandolo e dandogli un bacio su ogni guancia.
Lui, sorridendo, ricambia il saluto.
-Ciao ragazzi!- esclamo rivolta agli altri, sempre sorridente, salutandoli tutti, uno ad uno. Poi mi siedo vicino a Roxanne.
La soffitta è trasformata, non più un angolo vuoto e puzzolente sede del demone Weasley, ma una stanza larga e bassa, pulita -anche se con qualche ragnatela-, con delle poltrone e in centro un tavolo con appoggiate sopra dei fogli.
-Allora che succede?- domanda Hugo, sedendosi di fronte a me.
-Riunione Weasley-Potter!- esclama Fred.
-E questo posto?- domando –Non era il rifugio del demone?-
-Beh … Il signor Lovegood ha voluto il demone per alcuni esperimenti e noi abbiamo trasformato la stanza per farci una riunione …- e, da qui, Lily inizia a raccontare di tutti i lavori che hanno fatto per la stanza senza abbandonare un briciolo del suo entusiasmo.
Io osservo la moltitudine dei miei cugini, senza ascoltarla:
·         Victorie, 22 anni, ex-Grifondoro, i capelli corti, biondi e una ciocca fucxia, gli occhi azzurri
·         Dominique,18 anni, ex-Serpeverde, i capelli lunghissimi e biondi, con le punte rossastre, gli occhi tra l’azzurro e il verde, bellissima
·         Louis,17 anni,Grifondoro, i capelli lunghi che porta in una coda,rossi, con alcune ciocche bionde, gli occhi verde chiaro.
·         Molly,20 anni, ex-Corvonero,i capelli rossi, gli occhi castani, gli occhiali, alta e slanciata.
·         Lucy, 19 anni, ex-Grifondoro, i capelli a caschetto e rossi, gli occhi tra il castano e il verde, minuta e agile.
·         Fred,14 anni, Grifondoro, i capelli corti e rossi, gli occhi verdi, alto per la sua età, la pelle chiara.
·         Roxanne,16 anni, Tassorosso, i capelli lunghi fino alle spalle e rossi, la pelle color cioccolato, gli occhi da cerbiatta.
·         James, 18 anni,Grifondoro, i capelli rossicci e a caschetto,lisci, gli occhi castani, un fisico da paura.
·         Albus, 17 anni, Serpeverde, i capelli neri e disordinati,ribelli, gli occhi verdi, gli occhiali.
-Che fai Rosie? Ci stai scrutando come se dovessi farci lo scanner ….- dice Albus, sorridendo.
-Oh nulla. Allora come mai questa riunione?- domando. D’improvviso tutti si fanno seri.
-Perché c’è un problema cara cugina, un grosso problema, noi …- ma Roxanne viene interrotta da alcune grida.
-Ragazzi di sotto!- ci urla ancora nonna Molly.
-Andiamo dai!- dice Fred, iniziando a scendere.
-Allora come stai Rosie?- mi chiede James, mettendomi un braccio intorno ai fianchi.
-Non-chiamarmi-Rosie- dico io, scandendo ogni parola.
-Sì scusa …-
-E sì, fratellone, solo io posso chiamarla Rosie- si vanta Albus, sorridendo.
-Ma …- dice James, subito tornando a sorridere.
-A chi pensi che daranno la carica di capitano, quest’anno, nella nostra squadra?- chiede ancora.
-Non saprei, io …- ma mi blocco.
Perché davanti a me c’è una sorpresa, sicuramente quello che stava per dire Roxanne, davanti a me c’è l’intera famiglia Malfoy.
E che sorpresa!
Oh! E tu stai zitta!
-C-ciao …- dico io balbettando, visto che non mi sono ancora del tutto ripresa dallo shock.
-Ragazzi, so che conoscete già i Malfoy e anche loro figlio visto che è il migliore amico di Al …- dice zio Harry.
-Cosa ci fanno loro qua?- chiede Hugo.
-Hugo! Sii educato. Noi, come Auror, dobbiamo collaborare e abbiamo invitato a questa festa anche i Malfoy- dice papà, sorprendendomi sempre di più –Che ti piaccia o no- conclude.
-Ma … e questo da quando?-
-Rose! Non essere maleducata!- mi dice mamma sorridendo come scusa ai Malfoy che fanno però un gesto della mano come ad eliminare la cosa.
Gli auguri, i regali, la torta, non riusciamo a trovare un momento per finire la riunione.
E nemmeno uno per stare da sola con Scorpius.
Infatti io non ho nessun’intenzione di restare sola con Scorpius …
Non si sa mai...
Sbuffo, sotto l’occhiata scettica di Albus. Devo smetterla di comportarmi come se questa voce esistesse davvero …
Ma io esisto
...Ed ignorarla …
Esisto, nella tua testa!
Sono le nove e mezza, di sera. Tutti gli adulti giocano a scacchi magici, noi siamo di nuovo in soffitta.
-Roxanne, cosa dicevi prima?- le chiedo.
-Ecco, che sarebbero venuti i Malfoy …-
-Ma vi sembra logico che i nostri genitori siano diventati amici tutto d’un tratto?- chiede Scorpius.
-No … E’ proprio quello che dobbiamo scoprire!-
I genitori che giocano da soli, cioè senza di noi, a scacchi magici. Ci hanno convinto a stare qua da soli.
-Secondo me la cosa degli Auror è una grande cazzata- dice Fred.
Di solito ci obbligano a giocare con loro.
-Oppure una parte della verità- riflette Albus.
Invece, questa volta, ci hanno obbligati a stare qua tutti insieme …
-Cosa intendi?- domanda James.
… Sapendo il rischio che si corre mettendo un Malfoy in una stanza insieme con dei Potter-Weasley …
-Intendo che ci deve essere per forza una ragione molto più ampia.- spiega Albus.
Qualcosa non torna.
-I Malfoy che vanno d’accordo con i Potter e i Weasley?- domanda Dominique, sarcastica.
Oppure, torna tutto. Ci hanno mandati sopra per non ascoltare che cosa dicono loro …
-Non si è mai visto … Impossibile- mormora Molly, scuotendo la testa.
… E sicuramente parleranno della cosa per la quale sono diventati improvvisamente così “amici” …
-Però non è che la cosa sia così male, magari almeno voi andrete d’accordo con Scorpius …- dice Albus.
… Dovremmo solo poter ascoltare che cosa dicono …
-E poi si pensava che lo scemo in famiglia fosse James …- dice Louis sdrammatizzando.
… Una delle invenzioni di zio George andrebbe benissimo …
-Ragazzi, insomma, cosa vogliamo fare ora?-
… Ma sì, ho trovato! …
-Orecchie Oblunghe o Udito incredibile!- esclamo.
Tutti si girano verso di me sbalorditi e Scorpius mi guarda con i suoi occhi color del ghiaccio.
-Fred, hai delle orecchie oblunghe o dell’ udito incredibile?- chiedo io, ignorandoli e girandomi verso mio cugino.
-Sì .. Certo che sì, ho una scorta di orecchie oblunghe nello zaino … Ma, non capisco a cosa ti servano …- balbetta lui.
-Tu prendine …- conto tutti noi -12 e scendiamo di sotto! Ma senza fare rumore …-
-Sì,sì, Fred muoviti! Dobbiamo fare presto o smetteranno di parlare!- esclama Molly.
Io l’ho sempre detto che il cappello aveva fatto benissimo ad assegnarla a Corvonero.
Mentre Fred prende le Orecchie Oblunghe vedo parecchi occhi illuminarsi, finalmente anche i miei cari cugini hanno capito.
-Io continuo a non capire …- dice James.
Io lo zittisco con un gesto veloce della mano.
-Andiamo, ma fate piano- dico.
Così scendiamo le scale, davanti alla porta ognuno di noi si infila il filo color carne nell’orecchio e l’altra estremità la mette sotto la porta.
Io sono incastrata fra Scorpius e Lily. Sempre gentile con me,eh, Merlino!
La mia mano e quella di Malfoy sono paurosamente vicine.
E questo ti elettrizza cara Rosie …
1 non mi elettrizza 2 non chiamarmi Rosie
Poi perché permetti solo ad Albus di …
Shh… che non sento.
“Non dobbiamo dire nulla ai ragazzi”
“Esatto non devono sapere”
“No, assolutamente nulla”
“Non pensate siano grandi abbastanza?”
“No no. Assolutamonte no, per l’amor di Merlino! Non ne devono sapere nionte!”
“Va bene, ora noi dovremmo andare”
“Un attimo … E la prossima riunione?”
“Nelle vacanze di Natale”
“Bene, ora se non vi dispiace noi andiamo”
La maniglia si muove e la porta si apre, noi cerchiamo di spostarci. Troppo tardi, troppo vicini.
-Veloci, smaterializzatevi! – sussurra James.
Molly afferra la mano di Fred, Lucy il braccio di Roxanne, Victorie prende sotto braccio Hugo e Lily, Dominique dà la mano a Louis. Girano tutti su se stessi e un secondo dopo sono spariti con un sonoro POP.
Rimaniamo io, Albus, James e Scorpius.
Sono stata una stupida, la mia idea era idiota, mamma e papà mi uccideranno.
Uccideranno anche James, è già stato bocciato zia Ginny e  zio Harry non ne sopporterebbero un’altra delle sue.
La signora e il signor Malfoy direbbero che non è nobile origliare dietro alle porte e –da quanto ho capito- abbiamo origliato anche una cosa piuttosto grave.
La porta si apre ed io vedo Draco Malfoy davanti a me.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La battaglia ha inizio, facciamo attenzione a non urlare troppo e ci prendiamo a cuscinate, buttandoci per terra. ***


Rimaniamo io, Albus, James e Scorpius.
Sono stata una stupida, la mia idea era idiota, mamma e papà mi uccideranno.
Uccideranno anche James, è già stato bocciato, zia Ginny e  zio Harry non ne sopporterebbero un’altra delle sue.
La signora e il signor Malfoy direbbero che non è nobile origliare dietro alle porte e –da quanto ho capito- abbiamo origliato anche una cosa piuttosto grave.
La porta si apre ed io vedo Draco Malfoy davanti a me.

James getta su di noi il mantello dell’invisibilità. Draco si stropiccia gli occhi, guardando perplesso davanti a sé, poi scuote la testa. Noi, intanto, saliamo le scale ed entriamo in soffitta.
-Ragazzi, tutto bene?- chiede Molly venendoci incontro.
-Sì, sì, ora sì, ma ci hanno quasi beccati- dice Albus mentre ci togliamo tutti il mantello.
-Come vi hanno quasi scoperto?- domanda Fred.
-Sì, mio padre ci ha praticamente visti ma Potter è stato veloce e ci ha gettato addosso il mantello- spiega Scorpius.
Tutti guardano, per una frazione di secondo, sorpresi Scorpius. Ha fatto un complimento a James, vi rendete conto?
Com’è nobile!!
Oh, ma stai zitta tu!
Ammettilo che ti è piaciuto stare così vicina a lui!
No, cazzo, no non mi è piaciuto!
Dicono tutti così … eh, eh.
Non iniziamo a …
-Rose? Rose? Rose mi stai ascoltando?!?- esclama Hugo.
-No, in effetti no- ammetto.
-Adoro la tua sincerità cuginetta- ridacchia Dominique.
-Dicevamo?- chiedo io sorridendo.
-Dicevate  sarebbe più corretto …- precisa Lucy.
-Comunque?- chiedo curiosa.
-Ti stavamo chiedendo cosa ne pensavi in merito alla conversazione- mi spiega Roxanne, tranquilla.
-Ah .. Beh, non saprei. E’ di sicuro qualcosa di molto importante e pericoloso anche …-
-La cosa migliore sarebbe chiederlo direttamente a loro …- dice James.
-Ma sei davvero così scemo come sembri? Ci ammazzerebbero, intanto per aver origliato la conversazione …- inizia Louis.
Noi ridiamo, l’aria è alleggerita dal suo tentativo di sdrammatizzare.
-Pensa che io mi chiedo lo stesso ogni volta che ti vedo- dice James ammiccando.
Louis fa per ribattere ma Lily lo interrompe.
-Potremmo fare delle indagini, ognuno per conto proprio, ognuno di noi dovrebbe chiedere ai propri genitori facendo domande allusive e poi a Hogwarts ci incontreremo di nuovo …-
-Al solito posto?- domanda Albus.
-Al solito posto- conferma Victorie.
“Roxanne!Fred!”
“Molly! Lucy!”
“Ragazzi, Scendete!”
Chiacchierando sull’ormai imminente ritorno a scuola e ridendo scendiamo le scale.
-Una mandria di ippogrifi imbizzarriti?- ci saluta nonna Molly –Ah no … Sono i ragazzi …- e così dicendo ci fa l’occhiolino.
Tra saluti , baci e abbracci se ne vanno tutti … o quasi.
-Noi dormiamo alla Tana, ragazzi!- ci informa papà, con un sorriso che va da un orecchio all’altro.
-Anche voi?- chiedo a zia Ginny.
-Sì, così domani andiamo alla stazione di King Cross insieme!- esclama lei  sorridendomi.
-Grande!- esclama James, mettendomi un braccio sulle spalle.
-Anche noi?- domanda Scorpius al padre.
-No, io e tua madre andiamo a casa, te sì- Draco,  salutando il figlio –con quella che vorrebbe essere una carezza- esce dalla Tana con la moglie.
-Mitico!- esclama Albus.
-Allora nella vecchia stanza di Ron dormiranno Albus, Scorpius e James, in quella di George Lily e Rose, mentre Hugo dormirà in quella di fianco …-
-Un momento Arthur … James e Scorpius dormiranno insieme quando decideremo che la casa non ci servirà più …- dice Harry.
-Beh allora Scorpius fa cambio con Hugo …- tenta di dire nonna Molly.
-Non possiamo far dormire l’ospite da solo mamma!- esclama Ginny indignata.
-Beh … Allora dormirà Rose con Scorpius ed Albus …- dice mamma allargando le braccia.
-Grazie mamma- sibilo io fra i denti.
Il tuo più grande sogno si è avverato.
Sì, hai ragione.
Davvero lo hai ammesso?
Certo, il mio più grande incubo …
-Bene ragazzi, è ora di andare a dormire!- esclama nonno Arthur.
-Dormire? Sono le dieci e un quarto nonno!- ribatte James.
-Domani mattina ci si alza presto ..-
-Ma …- tenta ancora di dire lui.
-Niente ma! A letto!- ordina zia Ginny e nessuno vuole subire una fattura orcovolante da zia Ginny …
-Notte!- esclamo io salendo, e regalando a tutti un sorriso ed un’occhiata tagliente a mamma.
-Notte Hugo ci vediamo domani mattina!- esclamo, arrivati in pianerottolo.
-Notte sorellina!- dice lui ed io gli scompiglio affettuosamente i capelli.
-Notte piccola dolce Lily!- esclamo abbracciandola forte.
Lei ride.
-Notte impulsiva testarda Rose!-
Io le sorrido.
-Notte Jamie!!!- esclamo baciandolo sulle guancie.
-Notte Rosi … Rose!- si corregge in tempo e mi fa l’occhiolino.
-Andiamo su!- mi dice Albus.
-Stavo salutando!- protesto io tirandogli scherzosamente un pugno.
Lui sbuffa e si massaggia la spalla, poi sorride.
-Allora ragazzi, pensate che quest’anno potreste andare d’accordo?- domanda.
-Questo dipende da lei- dice Scorpius indicandomi.
Che presuntuoso! Perché lui è stato un angioletto in questi anni vero?
Beh devi anche ammettere però che …
-Perché gli anni scorsi ero solo io a litigare?- gli domando sarcastica.
-Non ho detto questo Weasley, ho semplicemente detto che quest’anno dipenderà tutto da te …-
-E perché?-
-Perché io sinceramente non ho più voglia di litigare per ogni minima cosa … con te …-
Che dolce!
Dolce un boccino! Ha solo detto che non vuole più litigare con me …
Non sai cogliere le sfumature eh Weasley?
Un momento questa voce assomigliava spaventosamente alla sua!
Questo sa succedendo nella tua testa, cara …
Apriamo la porta della vecchia stanza di zio Ron, ci sono tre letti e accanto ad ognuno un comodino. L’armadio e i poster occupano il resto dello spazio. Un letto è vicino alla finestra che dà sul cortile, uno vicino a quest’ultimo e l’altro vicino alla botola che accede alla soffitta.
-Il letto vicino alla finestra è il mio!- esclamo, entrati in stanza.
-Come sempre Rosie!- esclama Albus con un ghigno, mettendosi in quello vicino alla soffitta.
-Allora io mi metto qua- dice Scorpius in tono neutro.
-Un momento! E io dovrei dormire accanto a Malfoy? Non se ne parla!- esclamo.
Tutti e due sospirano.
-Cosa dicevamo prima? …- borbotta Al.
Rose non fare storie! Che magari le vostre mani, nel sonno, si potrebbero unire … O per caso uno dei due può “scivolare” nel letto nell’altro …
Scivolare? Non sono così vicini i letti!
Appunto …
Ah no! Ah no! Assolutamente no! Io eviterò proprio questo!
Però fermati un attimo ed immagina.
Quindi, senza che io capisca bene il “come”, nella mia testa si formano delle strane immagini: io e Scorpius, le nostre mani unite. Poi non riesco a dormire, nemmeno lui, ci avviciniamo nel silenzio della notte. Il suo letto è così caldo e le sue braccia sono così invitanti …
Un brivido mi percorre la schiena …
-Insomma, Albus! Io …- cerco di dire, poi volgo per un attimo lo sguardo a Scorpius e il ghigno sul suo viso non mi piace per niente.
-Ascolta Rose, te dormirai accanto a lui, che ti piaccia o no!- esclama Albus.
-Va bene, va bene …- dico io  sbuffando.
Segue un minuto di silenzio. Io ho sempre odiato i minuti di silenzio, quelli in cui la gente apre e chiude la bocca perché non sa se interrompere quell’attimo o no, io personalmente mi trovo sempre in grande imbarazzo, per di più sono …
-Emh … Rosie?- mi domanda Albus.
-Dimmi- gli rispondo io, tornando a sorridere.
-Ti dà fastidio vedere due tuoi coetanei in mutande?- mi domanda scrutandomi.
-In che senso?- chiedo spalancando la bocca stupita.
-Nel senso che siamo in estate e fa caldo. Nel senso che io, come ben sai, odio dormire vestito-
 –Ma Albus sei mio cugino! Ci conosciamo da quando siamo nati e abbiamo passato tre quarti della nostra vita insieme, ti pare che mi scandalizzo?- io rido e lui ride con me.
-Un momento … Hai detto due miei coetanei?-
Ci sei arrivata finalmente!
Sì, esatto e questo non può … cioè non …
-Esatto …- azzarda lui.
Io ci rifletto un attimo. Vedere Scorpius in mutande, il mio acerrimo nemico, lui in … mutande. Deglutisco e il mio sguardo passa furtivamente sul corpo di Scorpius per poi distogliere lo sguardo quando i nostri occhi si incrociano.
Scoperta piccola Weasley! Se di lui non te ne fregasse nulla non ci penseresti tutto questo tempo, perché vederlo in mutande non ti farebbe né caldo e né freddo!
Infatti non mi fa né caldo né freddo.
-Sopravvivrò! - esclamo sorridendo.
-Io vado a farmi una doccia- ci avvisa Scorpius in tono neutro.
-Ti va di fare due chiacchiere?- mi chiede Al, appena Scorpius varca la soglia.
-Come ai vecchi tempi?- domando mentre gli occhi mi scintillano.
-Come ai vecchi tempi- annuisce lui.
I vecchi tempi erano quando io giocavo ancora con le bambole e lui pensava che i bambini nascessero per un incantesimo delle bacchette –di legno-, allora eravamo legati tanto quanto adesso e, siccome passavamo quasi tutto il tempo insieme, quando c’era qualcosa che non andava, quando Hugo mi faceva piangere o quando la mia squadra del cuore perdeva andavo a rifugiarmi tra le braccia di Albus. Salivo in camera sua e mi raggomitolavo vicino a lui, che mi abbracciava ed io gli raccontavo tutto. Al aveva sempre una soluzione ad ogni mio problema, riusciva sempre a farmi ridere.
Così si sdraia sul mio letto ed io mi raggomitolo sul suo petto –questo ha sempre funzionato anche perché lui ha preso l’altezza dai zii Weasley-
-E’ da giugno che non parliamo …- dice lui ed io sento il suo petto alzarsi ed abbassarsi sotto la mia testa.
-Hai ragione- commento.
-Ed è da Giugno che vedo che non stai molto bene, cos’è che ti preoccupa Rosie?- domanda ed io non posso trattenere un sorriso, riesce sempre a capirmi.
Potrei non dirgli nulla, dirgli che va tutto bene, dire che sono stati gli esami, che è perché sono stressata, perché i Cannon Chudley non hanno vinto la coppa …
Potresti …
Ma non mi crederebbe.
Giusto …
O potrei dirgli tutto sfogarmi con lui, ma potrebbe dirlo a Scorpius.
Potrebbe, ma sai che non lo farà …
Così gli racconto tutto dei dubbi che mi sono venuti e persino –arrossendo- della vocina stupida della mia testa.
-Sei un po’ confusa, vedo, perché non me lo hai detto subito?-
-Della voce o di Scorpius?- domando.
-Di tutte e due!-
-Della voce perché avresti pensato che sono pazza …-
-Ma questo lo sapevo già, e poi è soltanto la tua coscienza che si fa sentire …-
-E di Scorpius perché … Perché non so nemmeno io cosa pensare … Non ci capisco più nulla …- dico.
-Secondo me …- inizia, accarezzandomi i capelli, ma in quel momento entra Scorpius.
Io, incredula, mi sento arrossire in pieno stile Weasley mentre Albus si alza con tutta tranquillità.
-Ora vado io in bagno!- esclamo e prima che uno dei due possa dire qualcosa imbocco l’uscio.
Arrivata mi lavo la faccia per riprendermi. Stupide guance, stupide orecchie, perché devo arrossire sempre? E poi non avevo nulla di cui vergognarmi … Sbuffo, poi sorrido al mio ritratto nello specchio.
Mi spoglio e faccio la doccia, lasciando l’acqua scivolare sulla pelle. Quando finisco mi sento meglio.
“Una doccia gelata è il rimedio per ogni brutto pensiero” dice, ogni tanto, nonna Molly.
Ed ora non posso che essere d’accordo. Mi fermo davanti allo specchio e mi guardo, forse –dopo tutto- non sono così male, i fianchi sono proporzionati alle mie gambe lisce e alla pancia piatta, i seni sono piccoli e sodi e le spalle minute.
Sbuffo di nuovo, togliendomi un ciuffo rosso dalla fronte. Infilo reggiseno, mutande ed una maglietta a maniche corte larga e azzurra che mi arriva all’inizio delle cosce, sciolgo la coda e osservo per un attimo i capelli che mi arrivano al fondoschiena.
Mi asciugo i capelli usando il phon –che abbiamo grazie al mio “quasi babbano” nonno Arthur- visto che non essendo ancora maggiorenne non posso usare la bacchetta …
Entro in stanza e trovo i due ragazzi lottare con i cuscini. Mi avvicino al letto.
-Non è un gioco che fanno le ragazze di solito?- domando.
Poi mi blocco, perché non ho notato una cosa: Scorpius è in mutande.
La pancia piatta, la tartaruga e i muscoli sono i frutti dell’allenamento di Quidditch a cui è sottoposto come cacciatore. La pelle è appena abbronzata e gli occhi scintillano. I soliti occhi azzurri e freddi.
Deglutisco ancora e, forse, arrossisco anche un po’.
-Chi l’ha detto?- mi risponde Albus, sempre continuando la lotta, ma io non rispondo e sono quasi immobile, imbambolata.
È tutto bianco, un cuscino mi ha appena colpita in piena faccia.
-Ah è così?!- esclamo riprendendomi.
La battaglia ha inizio, facciamo attenzione a non urlare troppo e ci prendiamo a cuscinate, buttandoci per terra. Più di una volta la mia mano sfiora la pelle di Scorpius ed io rabbrividisco ma non ci faccio troppo caso.
La battaglia, così come è iniziata, finisce.
-Ragazzi io devo ancora fare la doccia!- esclama Albus alzandosi di colpo dal letto.
-E vai!- gli risponde Scorpius.
Al esce dalla stanza e noi rimaniamo da soli, ognuno sdraiato nel proprio letto.
-E’ stato divertente- ammetto.
-Gente correte e udite! La Weasley ha ammesso di essersi divertita con me …- dice Scorpius in tono solenne.
-Scemo!- esclamo lanciandogli un altro cuscino. Lui, ridendo, me lo rilancia ed io lo prendo e me lo rigiro fra le mani.
-Comunque hai ragione …- aggiunge, serio –ho scoperto che anche te sai ridere e scherzare ed essere divertente …-
Io gli lancio un’occhiata velenosa ed Albus entra in stanza, anche lui in mutande. Ha anche lui la pancia ed un principio di tartaruga, ma la sua pelle è più chiara e i muscoli delle braccia più evidenti.
-Sei proprio un figo!- esclamo andandogli accanto e scompigliandogli i capelli dopo avergli scoccato un bacio sulla guancia.
Lui ride e si aggiusta distrattamente i capelli.
-La tartaruga di Scorpius è mille volte meglio!- ribatte poi, dandomi un pretesto per guardarla.
-Può essere …- mormoro io.
-Bene ragazzi … buona notte …- dice Albus, sbadigliando.
Io mi sdraio, così come gli altri, per poi rialzarmi subito su.
-Vorreste dirmi che voi avete sonno?- chiedo.
-Ci risiamo …-
-Perché?- chiede Scorpius ad Albus.
-Rose odia dormire … Lo trova uno spreco di tempo …- spiega Al.
-Beh io ora non ho così sonno …- tenta di dire Scorpius.
-Io sì, quindi divertitevi- dice Albus sorridendo e salutandoci con la mano.
-E va bene … E’ inutile giocare in due … Notte Albus … Notte Malfoy!- sorrido a tutti e due e mi corico.
Albus spegne la luce con la bacchetta.
Io mi corico sdraiata sul letto a pancia in su e passo metà nottata a fissare il soffitto e, da quel che posso vedere, non solo io –questa volta- faccio difficoltà a dormire.
 
 
 
Il mattino del primo settembre alla Tana succede il solito trambusto. Io mi sveglio alle otto tranquilla , mi stiracchio e vado subito in bagno per lavarmi la faccia e fare la doccia.
Scesa a colazione trovo nonna Molly e zia Ginny che cucinano, alla grande tavola sono seduti tutti i ragazzi.
-Nonno?- domanda Lily sbadigliando.
-E’ in giardino a dare la caccia a qualche gnomo …- dice nonna Molly gettando alcune occhiate fuori dalla finestra.
Poi nessuno parla, tutti sbadigliano e si stiracchiano.
-Su ragazzi! Cosa sono quei musi lunghi? Quelle occhiaie?- domando addentando una crostata alle mele.
-Giusto! Oggi si ritorna ad Hogwarts gente!!- esclama James recuperando il suo entusiasmo e sorridendo a tutti, come un bambino.
Albus scuote la testa, Hugo si limita a mangiare il suo panino e Scorpius sembra chiedersi cosa ci siamo fumati così presto …
Dopo la colazione viene il momento di cambiarsi e caricare le valigie. Io infilo la prima cosa che trovo sul letto e mentre passo dal bagno –per sistemarmi un po’ i capelli- alla stanza noto che, al contrario, Lily è in corso ad un “enorme” dilemma … -La maglia azzurra? Quella gialla? O il completo viola? Morgana non riesco a decidermi!- continua a ripetere mangiandosi le unghie. Sempre facendo quel semplice tragitto –bagno e camera- ho notato che James ha appena iniziato a fare i bagagli e Hugo è ancora in pigiama ed è talmente addormentato che cerca di infilarsi i pantaloni come maglia. In camera mia, di Scorpius e di Al regna più ordine: Albus e Scorpius chiacchierano allegramente, anche se ancora mezzi addormentati, mentre controllano di aver messo tutto in valigia. L’ordine è interrotto da me, che corro da una parte all’altra della stanza saltellando, prima per infilarmi i pantaloni, poi la maglia, dopo devo prendere un libro, dimentico ancora un braccialetto e infine mi siedo sul letto e leggo tranquillamente un giornalino sul Quidditch quando mi accorgo che devo ancora prendere la divisa nuova.
Alle nove e mezza, quando ormai Lily è riuscita a scegliere cosa mettersi –dopo essersi cambiata più e più volte-, James è sdraiato sul letto e fa volare un boccino per poi acchiapparlo di nuovo, io ho finito 3 giornalini di Quidditch e Scorpius e Albus molte partite a spara schiocco –e credo anche che Hugo abbia capito che i pantaloni andassero infilati dal basso- , papà ci chiama tutti urlando –Scendete sotto! Su! Dobbiamo preparare la macchina!-
Così con un gran correre e saltare scendiamo le scale e iniziamo a riempire il baule di una macchina Fiat di cui non so bene il modello –è James l’esperto di macchine, scusate tanto-.
Alle dieci riusciamo a partire, o almeno ci tentiamo visto che appena zio Harry gira l’angolo James urla di aver dimenticato la sua scopa. La seconda volta arriviamo fino a davanti casa dei Lovegood e Lily si ricorda di aver dimenticato la scatola dei trucchi. Finalmente dopo altre tre dimenticanze –tra cui la mia maglia con ricamato il leone di Grifondoro, la bacchetta di Hugo e il gufo di Albus- il nostro viaggio comincia.
Alle undici meno dieci riusciamo ad essere in stazione.
-Siamo arrivati!- esclamo io battendo le mani.
-Un altro anno sta per cominciare!- aggiunge James con un’enorme sorriso.
-Devo anche aggiungere che per te non dovrebbe esserci?- gli dice Louis, appena arrivato.
-Preferirei di no!- ribatte James facendo l’occhiolino.
Davanti al binario nove e tre quarti mi fermo un attimo. Tutto sta per ricominciare, un nuovo anno, nuovi litigi, castighi, voti, feste, risate … Tutto per l’ultima volta …
Attraverso il muro di mattoni e davanti a me guardo bene l’espresso rosso.
Ciao Hogwarts, ciao di nuovo, ciao per l’ultima volta.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il Torneo Tremaghi ***


L’espresso di Hogwarts fischia e papà ci guarda allarmato.
-Zio Harry ci vediamo!- esclamo abbracciandolo.
-Mi raccomando Rose …- inizia papà con sguardo severo –Vogliamo anche quest’anno la coppa di Quidditch ai Grifondoro!-
-Promesso!- esclamo baciandolo sulle guance.
-Ron sei sempre il solito!- esclama zia Ginny –Comunque questo è il vostro ultimo anno, vivetevelo ragazzi- si raccomanda mentre sciolgo l’abbraccio.
-Quest’anno avete i M.A.G.O. buona fortuna- mi saluta mamma.
-Non me lo ricordare!- esclama Albus abbracciandola.
Io faccio una smorfia. A lei importa solo dei voti …
-Ragazzi vi conviene andare!- continua miss-mamma-perfetta.
Noi corriamo sul treno giusto in tempo e li salutiamo fino a quando non spariscono all’orizzonte.
-Ragazzi ci vediamo dopo al banchetto! Io corro da Helena!- esclama Louis mettendosi una mano sul cuore e sospirando.
-Sempre con quella Lovegood sta!- sbuffa Roxanne –Io invece vado a cercare le mie compagne di stanza, ciao cuginetti e … Malfoy- aggiunge facendo solo un cenno a quest’ultimo.
-Ragazzi non ci crederete ma Jordan ha trovato un Acromantula gigante!- esclama Fred.
-Jordan chi?- chiede Lily.
-Harry Lee Jordan!- spiega Fred impaziente ed entusiasta prima di scappare via.
-Ragazzi questo scompartimento è vuoto!- esclama Albus indicandone uno.
James ci blocca diventando improvvisamente serio.
-Un momento! Lui dovrebbe venire con noi? L’ho sopportato abbastanza!-
Il diretto interessato alza un sopracciglio biondo e lo fissa gelido.
-Ti do così fastidio?-
-Esatto Malfoy- annuisce James come se finalmente Scorpius avesse capito le funzioni della pietra lunare.
-Ragazzi ma quanto dovrà ancora andare avanti l’ostilità Malfoy/Potter-Weasley?- domanda Albus sconsolato.
-Fino a quando ci saranno Malfoy imbecilli come lui e suo padre!- spiega tranquillamente James.
Scorpius tira fuori la bacchetta, puntandola contro il petto di James.
-Rimangiati quello che hai detto!-
-Perché dovrei?- domanda James ancora tranquillo.
Scorpius si scompiglia i capelli infastidito, spingendo ancora un po’ avanti la bacchetta che apre un piccolo taglio sulla maglia di James.
-Ragazzi ora smettetela- dice seria Lily.
-Ed entriamo in uno scompartimento- aggiunge Albus.
-Ciao ragazzi come va?- domanda Anna allegra.
-Come puoi vedere …- dice Hugo indicando James e Scorpius uno di fronte all’altro che si guardano con certe occhiate degne di un Basilisco.
-Credevo che te, Malfoy, desiderassi quanto me non essere nello stesso scompartimento per non farti contagiare dal nostro sangue sporco- continua James sputando le parole come fossero lame appuntite.
-Io non ho mai detto questo!- ribatte Malfoy.
-Come se non lo pensassi! Sappiamo tutti di che pasta siete te e tuo padre! Perché pensi che io ce l’abbia con te ed i tuoi amici Serpeverde anti-babbani? – gli dice James tirando anche lui fuori la bacchetta.
-E tu come fai a saperlo? Non sei un Legilmens particolarmente abile che io sappia, anche perché se no quest’anno non saresti su quest’espresso!- le loro facce sono talmente vicine che si potrebbero toccare.
Io stringo i pugni per non intervenire e mantenere la promessa fatta ad Albus e Scorpius, per non litigare, respiro cercando ci calmarmi ...
-Ora tocca a te ritirare ciò che hai detto!- gli urla James. Ormai parecchie facce si sono affacciate dai vari scompartimenti.
-Non ci penso proprio … E te come tuo padre avete sempre le stesse idee e giudicate le persone ancora prima di conoscerle … Presuntuosi ed arrogant …-
E no! Zio Harry non me lo tocchi! E prima che lui possa finire la frase gli lancio un incantesimo, il primo che mi viene in mente, guidato dalla rabbia.
-Levicorpus!- gli grido mentre vicino a me Hugo trattiene il respiro e Lily cerca di tirarmi per un braccio, ma ormai è fatta.
-Rose … Potrebbe arrivare qualcuno … -tenta di dire Albus più preoccupato per il fatto che potrebbe venire un professore e per me sarebbero guai che per il suo amico.
-Weasley! Mettimi giù!- esclama Scorpius.
-Tu rimangiati quello che hai detto su zio Harry- dico cercando di dar un tono di tranquillità alla mia voce e reprimendo la rabbia.
-E ti sei arrabbiata solo per quello?- mi chiede guardandomi.
Certo che in testa in giù e molto più carino.
Davvero pensi che sia carino?
Certo, così è innocuo.
-Solo? Solo?- gli chiedo guardandolo male.
-Cosa succede qua?- domanda una voce alle mie spalle.
Io mi giro lentamente, interrompendo l’incantesimo e facendo cadere Scorpius –che si rialza imprecando contro di me sottovoce-. Davanti a me c’è la professoressa McGranitt, la preside della scuola.
-Professoressa! Quale piacere vederla anche quest’anno!- esclama James andandole in contro.
-Potter evita questi convenevoli … Weasley appena entreremo a scuola,dopo il banchetto, verrai convocata dall’insegnante della tua casa e discuterai con lui la tua punizione!- mi ordina.
-Ma professoressa! E quella di Malfoy?- domanda Hugo.
Ho già detto che adoro il mio fratellino?
-Non credo che si possa punire una persona perché era a testa in giù …- dice decisa la preside.
-Lei non capisce! L’ha provocata!- protesta Lily.
-Esattamente! Ha insultato James!- esclama Hugo.
-Ed Harry!- aggiunge Anna ed io giurerei di aver visto –a quest’ultima affermazione- un lampo di rabbia passare negli occhi della McGrannit.
-Beh … Penso che nemmeno a te farebbe male un colloquio con il tuo insegnante Malfoy- e detto questo la preside gira sui tacchi, non prima ovviamente di averci lanciato un’occhiata tagliente e severa.
-Ora pensate che potremmo andare nello scompartimento?- ci domanda Albus che è rimasto per tutto il tempo con una mano appoggiata alla porta dello scompartimento e gli occhi che correvano da me, a James, a Scorpius.
-Grazie di avermi aiutata Albus- gli sibilo appena entriamo.
-Prego …- dice lui imbarazzato.
-Stai sempre dalla sua parte!- protesta Anna.
-Io veramente mi sono astenuto- dice Albus annuendo vigorosamente con la testa.
Ognuno prende il proprio posto ma io rimango in piedi.
-Al posso sedermi in braccio a  te?- gli domando sorridendo.
-Non eri arrabbiata con me?- domanda lui ghignando.
-Non riesco ad essere troppo arrabbiata con te! Sei troppo carino!- esclama facendogli l’occhiolino e sedendomi in braccio a lui.
-Ma Rose! Il più figo in famiglia sono io!- esclama James fingendosi incompreso.
-Ovviamente fratellino!- esclama Lily ridendo.
I capelli rossi le incorniciano il volto e gli occhi castani luccicano piacevolmente. Lily ha 15 anni ed è la mia cugina preferita, è sempre allegra e solare, è anche intelligente ed un abile pozionista –al contrario di suo fratello- ovviamente è anche lei Grifondoro.
-Ma a chi è arrivata alla fine la spilla da capitano?- domanda Hugo.
-A nessuno ora che ci penso …- dico pensierosa, erano tutti convinti che sarebbe arrivata o a me o a James ma non ce n’è stata nessuna traccia.
-Secondo me erano talmente indecisi tra la mia e la tua bravura che si sono dimenticati di consegnarla!- esclama James.
-Mai conosciuta una persona più modesta di te Potter!- esclama Scorpius con un ghigno mentre si passa una mano tra i capelli.
Noi ridiamo e così iniziamo a parlare dell’anno imminente.
Mi sento osservata e mi guardo intorno senza fare molta attenzione a ciò che dicono, Scorpius sta guardando fisso –con uno scintillio negli occhi alquanto sinistro- le mani di Albus strette intorno alla mia vita.
E’ geloso …
Sai che mi interessa … E poi –Merlino!- Albus è mio cugino.
Il tuo cugino preferito, il tuo migliore amico, il tuo confidente, l’unica persona che riesca a capirti, …
Sì e allora?
Io continuo a sostenere che Scorpius sia geloso …
Infine il viaggio finisce ad arriviamo ad Hogwarts, scendiamo dall’espresso e prendiamo una carrozza.
-A voi come sono andati gli esami?- chiede Anna curiosa.
-Io ho preso 100 in tutti gli esami, eccetto Artimanzia in cui ho preso 87- dice Scorpius, mentre anche gli altri illustrano i loro voti che io so a memoria per via dei discorsi durante l’estate mi incanto a guardare il paesaggio della nostra cara Hogwarts.  Ora che ci penso io, Scorpius e Kevin siamo gli unici studenti del settimo anno a frequentare quasi tutti i corsi –nessuno di noi tre fa divinazione-.
-Te Rose quanto hai preso?- mi chiede James.
-Ma James ne abbiamo parlato tutta l’estate … Comunque ho preso in tutto il massimo dei voti- dico con noncuranza.
-Con “il massimo dei voti” intendi 100?- mi domanda Anna.
-No … Intendo 120 su 100 …- spiego.
-Sapevo che fossi intelligente, ma …- dice Anna spalancando la bocca. Intanto siamo arrivati al castello e scendiamo dalle carrozze nel caos generale.
-Evidentemente hai un gran cervello come tua madre, Granger.- mi dice Scorpius sorridendo.
Io mi blocco, il piede ancora alzato a metà di un passo. Albus fa una smorfia come se l’avessero appena punto, Anna scuote la testa, James continua a giocare con un boccino che ha in mano, Lily emette un suono simile ad un gemito di dolore, Hugo trattiene il fiato.
-Come mi hai chiamata?- chiedo ansimando.
-G-Granger- dice lui allibito e ignaro del perché gli altri abbiano reagito così.
-Io mi chiamo Weasley, non Granger- spiego ancora, cercando di rimanere calma.
-Lo so benissimo ma visto che hai un cervello così simile a tua madre …- inizia lui.
Io lo incenerisco con lo sguardo e stringo i pugni.
-Io non ho nulla di simile a mia madre!-
-Ma … Io … Non capisco …- balbetta lui passandosi un’altra volta la mano fra i capelli.
-Te lo spiego io Malfoy: TU NON DEVI OSARE MAI PIU’ PARAGONARE ME A MIA MADRE!- gli urlo puntandogli il dito contro.
Assurdo, come se io e lei potessimo avere qualcosa di simile se non il fatto di abitare nella stessa casa. Assurdo.
Vedo con la coda dell’occhio gli altri trattenere il respiro –nel caso di Albus e Lily-, ridere –nel caso di James e Hugo- e guardare la scena con un mezzo sorriso –nel caso di Anna- mentre la McGranitt viene verso di noi.
-Ma Granger io volevo solo …- continua Scorpius.
-NON CHIAMARMI GRANGER!- gli urlo.
-Ok, allora Rosie …-
-MA LO FAI APPOSTA?- gli grido puntandogli il dito al centro del petto, lui segue con lo sguardo il mio dito e poi guarda me, prima di rispondere sul viso gli compare un mezzo ghigno.
-Certo che sei proprio irritabile Weasley … Uno non può nemmeno farti un complimento, che …- ma la spiegazione di Scorpius viene interrotta dalla preside.
-Ancora voi due? Malfoy, Granger! Insomma! Oh scusi signorina Weasley, è che la confondo con sua madre- si scusa la McGranitt quando vede i miei pugni stringersi e il mio viso farsi livido di rabbia.
-Ma io no ho nulla di simile a mia madre!- le urlo addosso.
-Intanto si calmi e poi mi dispiace informarla del contrario …- inizia lei severa mentre io sbuffo togliendomi una ciocca rossa dagli occhi
–Ora, tutti e due nell’ufficio di Paciock, veloci!- conclude.
Io saluto con un cenno gli altri e mi dirigo con Scorpius verso l’ufficio di Neville.
Non so perché ma ho sempre odiato mia madre, Hermione Granger, lei è un mito per tutti … Tranne che per me. Lei vuole solo che io studi e mi impegni a scuola, non le importa se sto male, se ho un ragazzo, se ho dato il mio primo bacio o altro, lei riesce sempre ad essere gentile e ha capire tutti, meno che me … Sembra che per gli altri sia sempre pronta a morire, eppure non abbia mai un po’ di tempo per me …
Scuoto la testa reprimendo le lacrime di rabbia.
-Ti sei calmata un po’ ora?- mi domanda Scorpius.
-Odio che mi paragonino a mia madre … Io non ho niente a che fare con lei …- mormoro.
-Eppure è una donna straordinaria, piena di coraggio, gentilezza e intelligenza … Lo dice sempre anche mio padre-
-Pff …-
-E’ quasi la donna perfetta … E vi assomigl … - tenta di dire lui scrutandomi.
-Se ti piace tanto perché non te la sposi?- sibilo fra i denti.
-Sei impossibile, non stavo dicendo questo!- lui si scompiglia i capelli ma io non lo ascolto e busso alla porta dell’ufficio di Neville.
-Avanti- ci dice una voce giovale dall’interno.
Noi apriamo la porta ed entriamo, Neville ci saluta con un gran sorriso e ci dice che sa già il motivo della nostra “visita”, inoltre ci informa che passeremo la serata del giorno seguente e il giovedì sera in punizione.
-Professore non ci verranno tolti punti vero?- domando preoccupata.
-No Rose, ma io fossi in voi eviterei di scannarvi ogni volta che state insieme per più di cinque minuti …- dice Neville sospirando.
-Non è colpa nostra se non ci sopportiamo- dice mestamente Scorpius.
Io deglutisco, per una volta non posso che essere d’accordo con lui …
Proprio sicura?
-Sapete ragazzi, spesso l’odio e l’amore si confondono-
Io sgrano gli occhi e balbetto qualcosa di incomprensibile, Scorpius arrossisce appena e si scompiglia i capelli, poi veniamo congedati e tra noi cala uno strano silenzio.
-Che cosa stupida, eh?- mi chiede sorridendo.
-Eh già … Come si potrebbe pensare che io e te … Cioè che noi …- ma la mia spiegazione finisce in un balbettio confuso e vedo un quadro in cui si raffigura Cupido ridacchiare sonoramente e interrompersi dopo una mia occhiata.
Arrivati al banchetto, lo smistamento è appena finito ed io mi siedo subito al tavolo di Grifondoro iniziando subito ad ingozzarmi.
-Scusate ma sto morendo di fame- dico soprattutto rivolta a Nik-quasi-senza-testa che mi guarda triste.
-Tranquilla Rose, mi ricordi tanto tuo padre quando mangi-
-Ser Nicholas de Mimsy-Porpington te l’ho mai detto che sei il miglior fantasma che poteva capitare a Grifondoro?- esclamo raggiante.
-Oh beh grazie- dice lui evidentemente imbarazzato.
Lily ride insieme a James, quei due sanno benissimo che il miglior modo per farmi tornare il buon umore quando sono appena stata confusa con una Granger è paragonarmi ad un Weasley o ancora meglio ad un Potter.
-Bene ora che vi siete saziati- dice la preside alzandosi e battendo le mani per far sparire il cibo –vorrei annunciarvi che quest’anno ad Hogwarts si svolgerà il Torneo Tremaghi e saranno perciò sospese attività straordinarie come i tornei di Quidditch,Scacchi Magici, Incantesimi o Pozioni. Inoltre gli esami, fatta eccezione per i M.A.G.O. e i G.U.F.O. che si svolgeranno nei primi di Luglio, saranno sospesi per quest’anno. Ora per molti di voi che non sanno cos’è quest’evento sono lieta di annunciarvi che …-
La sala viene percorsa da un mormorio eccitato e noi iniziamo subito a parlare e a fantasticare, mentre i pochi ignari di cosa sia il Torneo ascoltano affascinati.
-Metterete il vostro nome?- domanda James.
-Ovvio! Io ci proverò!- esclama Hugo.
-Ma non hai sentito? Solo i maghi maggiorenni possono partecipare!- lo rimbecca Lily.
-Ah è vero … Comunque spero che sia un Grifondoro o un Weasley o un Potter!- continua Hugo.
-Ovvio!- dice Nick –Mi ricordo dei primi Tornei Tremaghi che si erano svolti …- ma nessuno ascolta più nemmeno lui, siamo tutti troppo eccitati ed entusiasti.
Anna e James spariscono ad una riunione, in quanto Caposcuola, i Prefetti guidano i bambini del primo anno in Sala Comune ed io –serena del fatto che quest’anno non tocchi a me ma a Lily ed Hugo- corro al dormitorio.
Sbadiglio, stanca. Non c’è ancora nessuna così mi faccio una doccia in tutta tranquillità, disfo la valigia e mi metto a letto. Mi sdraio tranquilla e mi sto anche per addormentare, quando uno strano ticchettio mi fa sobbalzare. Alla finestra c’è un gufo che batte col becco e chiede di entrare.


----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Spazio all'autrice:
Buonpomeriggioa  tutti quelli sopravvissuti alla fine del mondo ;-) ! Scusate se non mi ero ancora presentata ma non volevo tediarvi troppo, questo capitolo è stato un po' più corto dei precendetni, vi prego di perdonarvi ma cercherò di rimediare nel prossimo. Io adoro la coppia Rose/Scorpius e così, come avete potutto vedere, sto scrivendo l'ennesima FF. Spero che vi stia piacendo almeno tanto quanto piace a me scriverla... Che altro dirvi? Di recensire se ne avete voglia, ma io vi ringrazio tutti comunque. Anche chi sta pensando che  fa schifo e chi sta solo dando un'occhiata. L'idea del Torneo Tremaghi spero vi piaccia... Ora questi 4 capitoli sono arrivati abbastanza in fretta, il prossimo invece ci metterà un po' perchè sono indecisa su chi deve essere il campione (Scorpius,James,Rose,Albus o Anna?) tranquilli troverò una soluzione e magari non sarà nemmeno uno di questi .... Indovinate di chi è il Gufo? Eheheheheeh
Non vi svelo più nulla :-P
Tanti saluti
Marty-Herm

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5. Il fuoco si fa per l’ultima volta blu e ne esce un biglietto, la professoressa McGranitt ha le labbra arricciate in quello che dovrebbe essere un principio di sorriso. ***


E’ Neve, il gufo che condividono i tre fratelli Potter. Prendo la pergamena e leggo velocemente, curiosa.
Ehi Rosie! Non abbiamo finito di parlare io e te! Ti passo a prendere davanti al ritratto della Signora Grassa.
Tuo
Al

Io sorrido, non aspetto altro, devo sfogarmi con qualcuno.
Corro giù dalle scale e per la Sala Comune, in cui non c’è nessuno fatta eccezione per alcuni studenti del primo anno intenti a chiacchierare eccitati.
Attraverso il ritratto e mi guardo attentamente attorno anche se so che non vedrò nulla.
Zio Harry quando James è diventato maggiorenne gli ha regalato la Mappa del Malandrino, invece quando Albus ha compiuto 17 anni ha ricevuto il mantello dell’invisibilità. Mentre rifletto sulla faccia di Al quando aveva aperto il pacco ed era rimasto affascinato dal contenuto, lui si toglie il mantello e mi squadra da capo a piedi.
-Rose! Sei venuta in pigiama!-
-Oh, sono rimasta così sorpresa della tua lettera improvvisa che me ne sono dimenticata!- esclamo con un alzata di spalle.
-Se tu non ci fossi ti dovrebbero inventare!- esclama Albus scompigliandomi i capelli.
Sentiamo dei passi e ci mettiamo il mantello giusto in tempo, un attimo dopo passa James insieme ad Anna.
-Sarebbero una coppia perfetta quei due, vero?- sussurro ad Albus mentre ci allontaniamo.
-Non posso darti torto- ammette lui.
-Dove andiamo?- gli domando in un sussurro mentre oltrepassiamo Gazza che si guarda attorno circospetto.
-Al dormitorio- risponde lui come se fosse ovvio.
-Ma … E Malfoy,Nott e Goyle?- gli domando perplessa. Non avevo nessuna intenzione di convivere con quei individui.
-Malfoy è alla riunione dei capiscuola, Nott e Goyle sono in Sala Comune a fumare e non verranno a dormire prima delle due di notte …- mi spiega Albus con naturalezza.
Camminiamo in silenzio per un po’.
-Ma Rose hai problemi a farti vedere con me? Sono tuo cugino!- mi chiede mentre entriamo nei sotterranei.
-Io non ho problemi a farmi vedere con te, ho problemi a vedere loro- borbotto io.
La Sala Comune dei Serpeverde mi ha sempre affascinata e allo stesso tempo intimorita, così verde e spettrale, piena di oggetti oscuri e misteriosi. Anche se preferisco quella dei Grifondoro calda e accogliente devo ammettere che non è male.
-Eccoci, allora cosa dicevamo?- mi domanda Albus mentre si toglie il mantello ed io mi siedo sul suo letto pensierosa.
-Dicevamo che non ci capisco più nulla!- esclamo afferrando il suo cuscino e  stringendolo fra le braccia.
-Sai dovresti iniziare a prendere in considerazione l’idea che ti possa piacere Scorpius-
-Ma a me non può piacere Scorpius! Lui è … è … Non riesco nemmeno a descriverlo!-
-Non è così male sai, se lo conosci a fondo. E’ pur sempre un Serpeverde sì, ma non lo sono anche io?-
Io penso velocemente soppesando le sue parole, mentre lui mi accarezza i capelli.
-Ma tu sei diverso. Lui è impossibile è … Pensi davvero che mi piaccia?- gli domando con voce tremula, ben sapendo che la mia sembra quasi una supplica.
-Questo devo capirlo te-
-E come?- sbotto io guardandolo attentamente.
-Devi ascoltare il tuo cuore-
Nella penombra riesco a distinguere il suo sorriso misterioso.
-Oh, insomma! Non fare il Silente della situazione, Albus!-
-Ma è così … Solo te puoi capirlo- mi dice annuendo vigorosamente. –C’è altro che ti tormenta, vero?- mi chiede.
-Sì: il fatto che tutti mi chiamano Granger e mi confondano con lei!- protesto.
-Tu mi dici sempre tutto vero?- mi domanda lasciandomi sorpresa.
-Certo, sei il mio migliore amico … -
-Sei una bugiarda Rosie Weasley!- dice lui puntandomi il dito contro.
Io mi gratto la testa, perplessa e pensierosa. Quando mai gli ho mentito o nascosto qualcosa?
-Non mi hai mai detto la vera ragione per cui non sopporti zia Hermione- dice lui, riprendendo il suo solito tono calmo e sorridendo.
-Scemo! Mi hai fatto prendere un colpo!- esclamo lanciandogli addosso il cuscino.
Lui ride poi si rifà serio.
-Comunque non ho voglia di parlarne …- mormoro.
-Va bene- dice lui.
I minuti passano in fretta, mentre io ed Albus chiacchieriamo vicini come non facevamo da troppo tempo, e vengono scanditi dal ticchettio del mio orologio. L’orologio d’oro che mi è stato regalato il 27 marzo, per il mio diciassettesimo compleanno. Quest’anno zio Harry mi ha raccontato una cosa che mi ha riempita d’orgoglio: il 27 marzo era anche il compleanno di James Potter, suo padre. Quindi lui mi ha regalato il suo orologio, era stato trovato dopo la guerra fra le macerie della casa e zio Harry lo aveva tenuto per poi decidere di regalarlo a me. Io a sentire queste parole l’avevo abbracciato forte. Sorrido a questo ricordo, ma dopo qualche secondo il sorriso mi si congela fra le labbra.
-Albus! Che bei gusti che hai!- dice malizioso Nott entrando nel dormitorio
Io guardo il mio orologio: è mezzanotte e mezza.
-E’ sua cugina, Tom, sempre a pensare male …- dice Scorpius scuotendo la testa.
-E quindi? Anche se è sua cugina?- grugnisce Goyle.
–E poi se fosse mia cugina io ne approfitterei volentieri …- aggiunge facendomi l’occhiolino.
-Mi dispiace che tu debba ascoltare questi deficienti Rosie, è meglio che ti accompagno al tuo dormitorio- dice Albus sospirando sconsolato e dandomi un buffetto sulla guancia.
-Comunque sono sette anni che vi vediamo sempre insieme, siete sicuri di essere solo cugini ed amici?- domanda Tom.
-Ma che domande fai!- esclama Albus scuotendo la testa.
-Andiamo- aggiunge poi rivolgendosi a me.
Io sento i loro sguardi su di noi fino a quando non attraversiamo l’uscio e Albus mette il mantello, coprendo anche me.
-Sono proprio dei cretini!- esclamo quando siamo di nuovo davanti alla Signora Grassa.
-Lo so, non farci caso e pensa a quello che ci siamo detti- dice sospirando, poi mi dà un veloce bacio sulla fronte e sparisce di nuovo sotto il mantello.
-Artemisia fosforescente- dico rivolta al ritratto e la Signora Grassa sbuffa per l’indignazione di essere stata svegliata a quest’ora, ma mi fa passare.
Appena mi sdraio sul letto cado addormentata. Sono sfinita e non faccio nemmeno caso ad Anna che è ancora sveglia e mi osserva corrucciata.
 
Il giorno dopo iniziano le lezioni, a colazione la McGranitt passa per dare ad ognuno i rispettivi orari ed io mi accorgo che ho la settimana piena, come sempre. Hugo si lamenta del suo, in cui ha solo tre ore libere al giorno, poi dà un’occhiata al mio e si zittisce. Al quinto anno avrei dovuto decidere quali materie scegliere e lasciarne altre, ma io avevo deciso di tenerle quasi tutte per approfondire meglio gli studi ed è inutile dire che questa scelta aveva reso immensamente felice –con mio profondo rammarico- mia madre. A lezione tutti i professori, com’era già successo al quinto anno per i G.U.F.O. , fanno un discorso sull’importanza di questi esami e sul nostro futuro, Neville ci informa anche che a gennaio si terrà un corso di Orientamento in cui verranno alcune persone specializzate in diversi campi a parlarci del proprio lavoro. Il mercoledì, a pranzo, la preside ci annuncia che le scuole di Durmstrang e Beauxbonts verranno il 29 ottobre e nei due giorni seguenti i ragazzi avranno la possibilità di mettere i nomi nel Calice di Fuoco. La settimana, tuttavia, si rivela ardua e indaffarata, i ragazzi del quinto e del settimo anno vengono riempiti di compiti e di esercizi per gli “imminenti” esami. Anche il sabato siamo tutti in Sala Comune o in biblioteca a finire i compiti arretrati e a studiare. Finalmente, tra la gioia ed il sollievo generale, arriva la domenica. Mi sveglio con il sole che fa capolino tra le nuvole, timido timido.
-Buongiorno ragazze!- esclamo svegliando Danielle, Anna e Emma.
-Rose! Perché sei sempre co-co-sì … così … mattutina?- mi chiede Danielle sbadigliando.
-Perché se no non sarei io- rispondo semplicemente.
-Ragazze sono sfinita, il settimo anno è micidiale. Ci vorrebbe qualcosa per tirarci su- esclama Emma decisa.
Ci pensiamo mentre ci cambiamo e facciamo una doccia.
-Ho trovato! Merlino, che idea! Questa sera si organizza un pigiama aarty!- esclama Anna mentre si lega i capelli ramati in una coda.
-Solo noi?- chiede Danielle entusiasta.
-Umh … Invitiamo anche Lily e Emmeline?-
-Buon idea Emma!- esclamo io, pregustando già la serata.
Con questa prospettiva la giornata prosegue molto velocemente. Al mattino mi limito a fare gli ultimi compiti di Artimanzia e il tema di pozioni. Nel pomeriggio mi rilasso davanti al fuoco facendo una partita a Scacchi Magici con Hugo e James.
Finalmente arriva la sera, ognuna di noi indossa il suo pigiama preferito. Il mio è molto semplice, azzurro con disegnati due boccini, quello di Lily porta un leone di Grifondoro ruggente e quello di Emma è rosa a pois bianchi, al contrario quelli di Anna ed Emmeline sono piuttosto elaborati, con diversi disegni e scritte …
Ci sediamo per terra in cerchio.
-Allora ragazze, vi devo aggiornare con il Gossip di quest’anno!- esclama Emmeline mettendosi comoda. Ogni anno, in ogni pigiama party, Emmeline ha l’abitudine di aggiornarci con i “Gossip” di Hogwarts. Sa sempre tutto, dai nuovi amori sbocciati a quelli appena finiti, da chi è stato messo in punizione a chi ha preso una T a Pozioni, che sia per la sua particolare tendenza nel farsi confidare i segreti o per la sua straordinaria abilità in Occlumanzia non l’abbiamo mai capito.
-Dicci tutto!- esclama Emma avida di sapere.
-Vi dirò solo le cose principali. Quindi veniamo subito a noi: per Anna abbiamo Kevin MacMillan e James Sirius Potter- qui trattengono tutte il respiro e si lasciano andare a esclamazioni di sorpresa, escludendo me e Lily.
 –Per Lils: Eric Rorger Davies, 15 anni Tassorosso, e Gilber Baston, 16 anni Corvonero.- Lily fa un gran sorriso a tutte, compiaciuta.
–Emma ha fatto una conquista che so molto innamorata, oserei dire anche perdutamente, ed è care mie Jeremy Justin Finch–Fletchley, 17 anni Grifondoro- la diretta interessata arrossisce e ammicca.
-Ora, per me c’è soltanto il mio Leonard- sospira Emmeline, riferendosi a Leonard Smith, un ragazzo del mio anno.
-Danielle ha conquistato Lewis Adrian Pucey, 17 anni Corvonero, e Myles Higgs, 16 anni Grifondoro- Danielle scaglia in aria il pugno, in segno di vittoria e noi ridiamo.
-Ora veniamo alla nostra cara Weasley- prosegue Emmeline sorridendo.
-Dimmi- la esorto io, curiosa.
-Per te cara abbiamo parecchie conquiste quest’anno- inizia lasciandomi a bocca aperta –Allora, abbiamo Scorpius Hyperion Malfoy, del vostro anno Serpeverde, Tom Nott, anche lui del vostro anno e Serpeverde, ed anche Samuel Terry Steval, 17 anni Tassorosso.-
Io rido.
-Mi stai prendendo in giro, vero?- le domando.
-Ma no, certo che no!- dice lei perplessa, scuotendo la testa.
-Mi vuoi dire che io piaccio davvero a Scorpius, Nott e Samuel?- le domando incredula.
-Sì … Ovviamente c’è una piccola percentuale che io mi sia sbagliata ma …-
-Ma questo non è mai successo- conclude Anna compiaciuta.
Io ho un tuffo al cuore e lo stomaco mi si stringe in modo sospetto.
-Ora tocca a voi dire chi vi piace!- esclama Emmeline incurante dello shock che mi ha procurato.
-Un attimo! Prima prendo i biscotti!- la ferma Danielle, correndo a prendere un pacco di Zuccherotti dal comodino.
Così la serata trascorre tra chiacchiere, risate e biscotti.
 
 
 
 
 
Nello stesso momento nel dormitorio dei Serpeverde del settimo anno ha la meglio il caos. I 4 ragazzi sono sdraiati ognuno sul proprio letto, comodi. Tom e Vincent stanno tranquillamente fumando e alcune bottiglie di Wisky incendiario giacciono ai piedi dei loro letti. Albus sbuffa infastidito dalla puzza di fumo e Scorpius osserva il soffitto assorto nei suoi pensieri. La camera è in disordine, il disordine che possono provocare in una giornata di riposo quattro ragazzi maggiorenni e pigri.
-Ragazzi sapete cosa stavo pensando?- domanda Nott.
-Non sono mai stato un Leggilmens particolarmente abile- mormora Scorpius, distolto dai suoi pensieri.
-Mi piacerebbe proprio tanto farmi la Weasley …- a queste parole Albus scatta su, sbattendo la testa sul letto superiore e Vincent guarda perplesso l’amico.
-E come mai?- domanda invece Scorpius cercando di sembrare distaccato.
-Mi piace molto-
Albus rischia di nuovo di sbattere la testa contro il letto di sopra e Vincent continua a fumare incurante del fatto che la sigaretta si è spenta da un po’.
-Stai scherzando?- domanda Scorpius.
-No, per niente … Hai problemi Sco?-
Silenzio.
Quest’ultimo arrossisce.
-No, nient’affatto … Ma non credo che si metterebbe mai con te – dice poi, alzando le spalle.
-Ti sbagli, è te che odia caro Scorpius. Io e lei non ci siamo mai insultati in mezzo alla Sala Grande o lanciati incantesimi nel bel mezzo della lezione di Cura delle Creature Magiche- ribatte Tom facendo un altro tiro con la sua sigaretta.
Scorpius deglutisce ma non dice nulla. Quello che ha detto Tom è maledettamente vero e lui lo sa benissimo, guarda Albus incerto e questi ricambia lo sguardo.
-Solo una cosa Tom Nott- incomincia Albus feroce –Se fai soffrire Rose …- e conclude con un gesto violento la frase, un gesto non da Albus Severus Potter …
Tom non lo ascolta, è la prima volta che gli piace così tanto una ragazza e non riesce a capacitarsene, non capisce nemmeno la sorpresa di Vincent e il rancore di Scorpius. Ma che Albus lo voglia o no, Rosie Weasley sarà sua, come tutte le altre. Ghigna nel buio e la stanza ricade nel silenzio, interrotto solo dal russare sordo di Vincent.
 
 
 
 
 
 
Il giorno dopo, a colazione, colgo parecchie facce ancora addormentate e con profonde occhiaie. Tra cui Albus e i suoi amici Serpeverde, così come le mie compagne di dormitorio. Io invece sono perfettamente riposata, come al solito.
Durante la lezione di Storia della Magia vedo Emmeline, Anna e Danielle dormire beatamente al loro banco, James e Lysander giocano a tris tranquillamente –un gioco babbano che si fa cercando di mettere delle x e delle o in linea per tre, non l’ho mai capito molto- io, invece, cerco di stare attenta e di seguire la voce pacata e noiosa del professor Ruf.
E se Scorpius fosse qui non ti annoieresti.
Ancora te? Perché non mi lasci stare?
Non ancora, non fino a quando sarai così indecisa …
Ma te non fai che incrementare i miei dubbi! Così non mi aiuti! Al contrario, mi fai impazzire.
Uff, dovresti stare attenta alla lezione che se no ti toccherà chiedere gli appunti ad Albus.
Stare attenta? E come faccio con la tua presenza seccante?
Visto che vuoi (emh … emh … ) parliamo. Allora, Nott, Malfoy e Steeval, eh?
Secondo me Emmeline sbaglia. Io e Samuel siamo buoni amici, ad Erbologia ci aiutiamo spesso, è impossibile …
E che mi dici di Scorpius?
Ma se parliamo sempre di Scorpius: sai che non lo so …
E Nott?
Non posso negare che sia carino …
Un gran pezzo di figo!
Sì, ma non lo conosco molto …
-Rose stai prendendo appunti, vero?- mi sussurra Anna sbadigliando.
-Sì scusa- le dico io, riprendendo a scrivere e pensando che sono proprio stupida a parlare con la mia “coscienza”.
 


Ottobre arriva in fretta e con i primi di questo mese anche la risposta della lettera che avevo mandato a papà.
Ciao Rose. Io sto bene grazie, spero che gli studi e i compiti proseguano bene e sono contento che quest’anno ci sia il Torneo Tremaghi. Anche zio Harry ne aveva fatto parte, come sai, se vuoi mettere il tuo nome nel Calice hai tutta la mia approvazione ed anche mamma fa il tifo per te. L’unico lato negativo è che quest’anno non ci sarà il  Quidditch e so che la pensi come me. Cos’altro mi avevi chiesto? Ah sì, dei Malfoy. Beh vedi, abbiamo pensato che è inutile continuare a non andare d’accordo ora che lavoriamo insieme. E poi ora che Bill e Asteria è ora che rinunciamo ai vecchi disaccordi.
Papà.

Mi ero quasi dimenticata di quello che gli avevo scritto e della conversazione che avevamo origliato. A pranzo riferisco, con l’aiuto di James, a tutti i miei cugini – ad Albus do il compito di dirlo anche a Scorpius- di incontrarci il 10 al solito posto.
Il solito posto è una stanza di Hogwarts che hanno scoperto James e Fred in una delle loro tante malefatte, cercavano un posto dove nascondere un ordine di Caccabombe appena arrivato e si sono ritrovati in un’ala del castello ancora sconosciuta, al terzo piano dopo il ritratto di una signora che canta l’Opera e di un giovane giocatore di Quidditch, c’è un muro. Se schiacci la giusta mattonella e dici la parola d’ordine esatta -Frutti al limone variegati alla cannella- appare una porta di legno scuro che dà in una stanza rotonda e con una vista sul giardino,il pavimento è coperto da una Moquette e gli scaffali sono pieni di alcuni libri molto antichi. Noi l’abbiamo soprannominata “La stanza delle scoperte” perché ogni tanto scopriamo un libro nuovo o un ritratto alla parete che è cambiato durante la notte.
Alle nove siamo tutti lì, seduti comodi sul pavimento. Io ho in braccio Lily e al mio fianco Albus e Roxanne.
Dico loro della lettera e ci guardiamo pensierosi.
-Cosa potrebbero avere papà e Astoria?- domanda Louis.
-Non so … Zio Bill è stato morso da un lupo mannaro, non pensate che … ?- domanda Fred.
-Non  credo, me ne sarei accorto o no?- domanda Scorpius dubbioso e Albus annuisce sicuro.
-Che altro potrebbero essere?-
-Magari sono amanti!- tutti ci giriamo verso James indecisi se essere disgustati o divertiti.
Poi scuotiamo la testa e James alza le spalle, come a dire: “almeno ci ho provato”.
-Voi avete chiesto?- domanda Hugo.
-Io sì, ho cercato di chiedere a mio padre se ci fossero novità o se qualcuno in famiglia stesse male ma mi ha risposto dicendo di farmi gli affari miei …- dice mesto Scorpius.
-Molto charmonte tuo padre- dice Louis, con l’accento francese di zia Fleur.
-Anche io ho chiesto a mamma- inizia Lily –le ho domandato se mi dovessi preoccupare per qualcosa e lei mi ha detto di stare tranquilla, che il Torneo Tremaghi non sarà pericoloso- conclude sbuffando.
-Quindi non abbiamo concluso nulla- dice Roxanne.
Noi scuotiamo di nuovo la testa e ci promettiamo di pensarci.
 
I giorni seguenti passano molto velocemente, in più tutti aspettano il 29 Ottobre con ansia. Louis, poi, non vede l’ora di rivedere alcuni cugini Delacour e James specialmente le cugine. Dopo, il giardino inizia a colorarsi di marrone e giallo, le foglie cadono, le giornate si accorciano e il freddo si intensifica. L’autunno avanza, i compiti si fanno maggiori, i pomeriggi all’aperto scompaiono e arrivano i caminetti accesi e i vestiti più pesanti. Il giorno tanto atteso arriva, anche le lezioni sembrano passare più veloci, i professori si rivelano magnanimi e ci danno meno compiti, la McGranitt passa a raccomandarsi di vestirsi bene e con i capelli in ordine. Artimanzia finisce con mezz’ora di anticipo e noi possiamo correre a prepararci, nei dormitori femminili c’è un gran caos: chi cerca le scarpe giuste da abbinare alla divisa, chi non sa se scegliere tra i pantaloni e la gonna, chi non sa se può farsi le codine o è meglio mettere semplicemente un cerchietto, … Il dormitorio del settimo anno non fa differenza. Io sono sdraiata sul letto, ho appena finito di fare la doccia e rifletto su cosa mettermi, Danielle corre sue  giù per trovare un vestito adatto, Emma invece non trova una calza ed Anna è l’unica tranquilla, già vestita, che si spazzola tranquillamente i capelli.
Dopo molti richiami di Emma mi alzo anche io ed inizio a vestirmi, metto i pantaloni, la camicia, la cravatta e la tunica, la solita divisa. Però lego i capelli con un nastro giallo e metto delle calze decenti –dopo che Danielle ha detto e insistito con il fatto che non si sa mai e potremmo dover togliere le scarpe- quando mancano ormai solo 10 minuti siamo pronte.
Scendiamo in Sala Comune chiacchierando.
-Ecco le fanciulle!- esclama James, appena ci vede, facendoci l’occhiolino.
-Buongiorno ragazze!- ci saluta Hugo.
-Pronte a fare conoscenza delle scuole straniere?- domanda Fred emozionato.
-Prontissime! Chissà quanti bei ragazzi che ci saranno!- esclama Anna con gli occhi scintillanti.
James fa una smorfia.
-E quante ragazze francesi e magari anche cugine Veela …- aggiunge Louis.
-Andiamo! O ci perderemo il loro arrivo!- esclama Lily.
-Giusto- annuisce Lysander.
-Come pensate che arriveranno?- domando mentre usciamo in giardino e ci avviciniamo ad Albus e Roxanne.
-Papà dice che quando erano loro ad Hogwarts i ragazzi di Durmstrang erano arrivati in nave e le ragazze di Beauxbonts in carrozza- dice Roxanne allegra.
-Oh, è probabile che sia così anche quest’anno ragazzi- ci informa Neville.
Scrutiamo il cielo, che pian piano va scurendosi, con una certa ansia. Finalmente vediamo la superficie del Lago Nero incrementarsi e ne esce una nave, di un bel legno scuro con finimenti duri. Molti si lasciano scappare dei gridolini e delle esclamazioni di sorpresa, dalla nave ne escono molti studenti avvolti in pesanti pellicce, tra cui un uomo alto e robusto con sopracciglia folte e il mento appuntito, la pancia che ricade a strati sulla cintura.
-King, do il benvenuto a te e ai tuoi studenti nella nostra cara Hogwarts- dice la McGranitt cordialmente ma con una nota di distacco ed ostilità nella voce.
-Grazie Minerva. Sono lieto di essere di nuovo qui. Dove …?-
-Entrate, prego, il signor Gazza sarà così gentile da portarvi dentro- dice tranquilla la McGranitt e gli studenti seguono il loro preside dentro il castello.
Aspettiamo ancora qualche minuto, poi vediamo in lontananza la carrozza di Beauxbonts, con i maestosi cavalli che la trainano, atterrare davanti a noi. Ne escono una donna alta e di corporatura robusta, la stessa corporatura di Hagrid, e alcuni studenti –per la maggiore ragazze- vestiti con una divisa e mantelli blu chiaro e grigi.
-Benvenuta Olympe!- esclama la McGranitt ben più sorridente.
-Oh! Minorva. Siamo molto felisci di trovarsci di nuovo qui con voi!- risponde la preside con il suo accento francese.
A cena gli studenti di Beauxbonts si siedono al nostro tavolo e quelli di Durmstrang al tavolo dei Serpeverde.
-Bene ragazzi- inizia la McGranitt appena finiamo di mangiare –avete tempo fino al banchetto di Halloween per mettere il vostro nome nel calice. Ricordatevi che SOLO i maghi maggiorenni possono mettere il loro nome nel Calice di Fuoco e che una volta che sarete stati scelti dal Calice non potrete più tirarvi indietro. Rifletteteci bene, se volete proporvi dovete scrivere su un biglietto il vostro nome, cognome e la vostra scuola. Spero, e sono sicura, che tutta la scuola sosterrà il proprio campione.-
Dalla sala si alza un cordiale applauso e la McGranitt si alza per andare a posare il Calice di Fuoco in un punto della sala a cui, attorno, sono state messe una linea d’età ed eventuali protezioni.
Nei giorni seguenti non si parla d’altro: il Torneo Tremaghi. Gli studenti stranieri non si vedono, se non a colazione, pranzo e cena. Quasi tutti i ragazzi e le ragazze del settimo anno mettono il loro nome nel calice: James è il primo a farlo, Albus e Louis ci confidano di averli messi durante la notte, Anna e Danielle mettono il loro nome subito dopo cena –e dopo aver visto un ragazzo particolarmente carino di Beauxbonts mettere il suo-, Lysander la sera del 30 canticchiava allegramente quando ha deciso di mettere il suo, Nott e Scorpius –tra i fischi di tutti i ragazzi e le ragazze di Serpeverde- hanno i messo il loro al pranzo del giorno di Halloween, Malikin e Green lo fannonel pomeriggio, ci giungono anche voci di diverse ragazze di Tassorosso che hanno messo i loro nomi mentre tutti dormivano.
Io ho in mano un biglietto:
Rosie Weasley
Hogwarts

Di fianco a me Lily mi incoraggia a metterlo nel calice e Roxanne mi elenca tutti i rischi che potrei incontrare. Io mi faccio coraggio ed attraverso la linea d’età, niente barba –come, al contrario, è spuntata a Fred che ha anche ricevuto i complimenti da zio George e una strilettera da zia Angelina-, cammino lentamente e poi butto il mio biglietto nel Calice di Fuoco.
Ben fatto.
Grazie.
Magari sarà Scorpius il campione … O Nott …
Magari James.
 
 
Il banchetto di Halloween è sempre grandioso, il cielo è pieno di stelle, ragni finti sbucano dappertutto, le ragnatele dominano i muri e i fantasmi sono più lugubri del solito. I dolci a forma di mostri e le caramelle ai gusti più strani non fanno che mettere allegria  a tutti.
-Vi rendete conto che questo è il nostro ultimo anno e questo il nostro ultimo banchetto di Halloween?- mormora Louis, lo sguardo perso nella sua torta a forma di pipistrello.
-Appunto! Quindi dobbiamo VIVERCELA! Su con il morale e goditi questi ben di Merlino!- dice James dandogli una pacca sulle spalle, talmente forte da rischiare di soffocare il povero Weasley –tra le risate generali-.
-Ora che vi siete saziati, scopriremo i campioni di questo Torneo. I ragazzi che chiamerò saranno pregati di attraversare la sala ed andare in quella porta-
Il Calice viene portato al tavolo degli insegnanti da un Gazza piuttosto seccato.
-Per Beaxbonts …- inizia la preside mentre il fuoco nel Calice si fa blu.
-Certo che sa come creare suspense questa vostra preside.- dice Sarah Delacour, una nostra lontana parente.
-Ma oui … Però devo ammettere che questo castello è semplicemonte charmonte.- annuisce Sonia Beaux.
Emmeline le zittisce con lo sguardo, io osservo il Calice di Fuoco , da cui ne è uscito un biglietto sotto gli “oooh!” generali.
-Sarah Delacour!- legge la McGranitt suscitando grandi applausi, lei si alza imbarazzata e sparisce nell’altra stanza, seguita da molti sguardi languidi.
-Per Dumstrang …-
Di nuovo la Sala è percorsa da mormorii di eccitazione.
-Alena Ivanov-
Un altro applauso si alza per tutta la Sala Grande, mentre una ragazza bruna e con gli occhi neri e profondi si erge in tutta la sua statura e cammina lenta attraversando la stanza.
-Per Hogwarts …-
Tutti trattengono il fiato. Io spero con tutto il cuore che sarà Albus o James.
O Scorpius …
Sì, anche.
Il fuoco si fa per l’ultima volta blu e ne esce un biglietto, la professoressa McGranitt ha le labbra arricciate in quello che dovrebbe essere un principio di sorriso.
-Rosie Weasley-
Io sento a malapena l’applauso che è scoppiato o le pacche sulla spalla dei miei amici, riesco a stento a vedere il sorriso radioso di Hagrid e Neville. Percepisco solo le mie gambe che lentamente percorrono la Sala Grande e arrivano nella stanza dove ci sono già Alena e Sarah, impazienti.
E’ vero, ho messo il mio nome nel calice. Ma non ho mai davvero pensato che potesse scegliere me, invece è successo. Sorrido ad una Sarah che mi viene incontro, abbracciandomi. Poi aspettiamo i tre presidi, col cuore in gola.
Sono una dei Campioni del Torneo Tremaghi, realizzo sorridendo.





-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Spazio autrice:
Ciao Ragazzi!!! Buona Viglia!!! Non ci ho messo così tanto ad aggiornarla, avete visto? mi sento anche piuttosto soddisfatta: il capitolo è piuttosto lungo. Che en dite di una Rose che dovrà affronatre tutte le sue insicurezze ed il suo "caratteraccio" per superare il torneo Tremaghi e -speriamo- vincere? Siete rimastid elusi? Non so, scrivetemi, recensite! Spero che recensirete, sinceramente, ma vi ringrazio anche se leggete soltanto. Allora, inizio a lavorare per il prossimo capitolo -sperando semrpe che questo vi abbia soddisfatti- e forse riuscirò a farvelo avere prima della fine di questo caro 2012.
Baci e abbracci
Marty_Herm

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Rispondo con un sillabato “dopo” alle richieste di spiegazione da parte di Albus ed Anna, James invece mi guarda con semplice diffidenza e sdegno. ***




Sono una dei Campioni del Torneo Tremaghi, realizzo sorridendo.
Prima che una di noi tre possa dire qualcosa entrano nella stanza Kingsley Shacklebolt –il ministro della magia- la McGranitt, Madame Olympe, King Becker e Justin Finch-Fletchley –il direttore dell’ufficio degli sport e trucchi magici- che iniziano a spiegare:
-Ragazze, vi annuncio che il Torneo Tremaghi comprende tre prove e tutte saranno giudicate da me,Madame Olympe, Becker, Finch-Fletchley e la professoressa McGranitt. In queste tre prove dovrete dimostrare di avere coraggio, forza d’animo, abilità negli incantesimi e audacia. La prima prova sarà una specie di “corsa ad ostacoli”, sapete quelle gare che fanno i babbani in cui bisogna superare una serie di sbarre per raggiungere l’arrivo. Si svolgerà nel campo da Quidditch, ci saranno alcuni ostacoli da superare. Il punteggio dipenderà dal tempo che impiegherete e da come supererete le prove. Alla prova potrete portare con voi solo la bacchetta. La prima prova si svolgerà il 29 Novembre, fra un mese. Ho dimenticato qualcosa Kinsley?-
-No, non mi sembra Justin. Non credo proprio.-
-Bene, allora in bocca al drago ragazzi e ricordate: non potete ricevere aiuti esterni- Justin conclude la frase con una rapida occhiata ai tre presidi poi ci saluta.
-A che serve gareggiare? Tanto sappiamo benissimo chi vincerà.- esclama Alena superba.
-Beh allora, visto che si sa, tanto vale che ti ritiri- dico io con un sorrisetto, spiazzandola.
-Non è quello che intendevo- afferma riprendendosi.
Io sorrido ancora, saluto Sarah ed esco dalla sala. Appena attraverso il ritratto della Signora Grassa un boato infrange la calma della Sala Comune dei Grifondoro, è come aver vinto una partita di Quidditch, tutti mi battono pacche sulle spalle, mi abbracciano e mi sorridono. Io ringrazio tutti e mi siedo in alcune poltrone accanto al fuoco, insieme ai miei cari cugini, a mio fratello e ad Anna.
-Complimenti sorellona! Sapevo ce l’avresti fatta!- esclama Hugo raggiante.
-Ho completa fiducia in te Rose- annuisce James.
-Giusto! Devi tenere alto l’onore dei Grifondoro!- dice ancora Lily.
-E soprattutto dei Weasley!- aggiunge Louis.
-Grazie ragazzi!- esclamo io sentendo il cuore scaldarsi.



Il primo Novembre mi accorgo che anche Tassorosso e Corvonero sono contenti del campione di Hogwarts e –nonostante io sorrida a tutti quelli che si complimentano con me e li ringrazio- non faccio che sentirmi peggio: essere il campione di Hogwarts è una responsabilità non indifferente ed io non credo di esserne all’altezza. Neanche le argomentazioni di Anna riescono a tirarmi su il morale e così mi avvio a lezione di Babbanologia.
Lisa Turpin è la nostra insegnante. La classe è composta da me,Scorpius,Albus,Kevin MacMillan,Nott –che non ho mai capito come mai segua questa materia- e le gemelle McDoulag -Abbi e Elise, smistate in Corvonero e Tassorosso-.
Oggi la professoressa spiega l’inquinamento dei babbani e perché può gravare anche a noi maghi. Io sono seduta affianco a Albus.
-Sono felice che tu sia una dei campioni Rosie- mi sussurra.
Io avverto una spiacevole stretta allo stomaco. –Grazie-
-Come mai non ne sei felice?- mormora.
-Ma cos- … ? Certo che ne sono felice!- esclamo a voce così alta che la professoressa –che prima stava scrivendo alla lavagna- si gira verso di me.
-Ah sì Weasley? E come mai l’inquinamento delle fabbriche dovrebbe farti felice?- mi domanda alzando un sopracciglio, io rivolgo un’occhiataccia ad Albus.
-Emh … Allora, perché …- dico io cercando velocemente un argomento a cui aggrapparmi –Veramente non mi riferivo a quello-
-E a cosa?- mi incalza la Turpin.
-Ecco io parlavo di un’altra cosa con Albus e …- inizio io.
-Quindi non eri attenta … ?-
-No … Cioè sì, io ero attenta … Infatti …- ma è inutile tentare di dare caramelle a un drago arrabbiato.
-Professoressa, io credo che Weasley fosse felice del fatto che, come ha detto lei, gli umani stiano cercando di eliminare i gas nocivi e molte fabbriche usano ormai prodotti naturali. Giusto, Rose?- mi domanda Not.
Io resto per qualche secondo a guardarlo, forse per qualche secondo di troppo. Infatti lui ricambia il mio sguardo malizioso e compiaciuto, io mi accorgo che tutti ci stanno osservando e mi rivolgo alla prof dicendo “Esatto” e “Proprio così”.
-Rosie, non mi dire che ti piace Nott!- mi sussurra Albus appena la professoressa ricomincia a spiegare.
-No, certo che no- dico io decisa. –E’ solo che …-
-Che?-
-Che: 1 mi ha chiamata Rose 2 mi ha evitato una punizione sicura 3 ha detto qualcosa di sensato.-
-Già …- risponde lui vago.
Io lo osservo attentamente e lui distoglie lo sguardo.
-Albus Severus Potter cosa mi nascondi?- gli sussurro.
-Nulla- dice lui in fretta, troppo in fretta.
-Ti conosco troppo bene. Comunque non importa-
Scorpius e Nott, al loro banco, parlottano tra loro concitati, anche se Scorpius non sembra essere troppo contento.
-Bene ragazzi, quindi voglio un tema su questo di due pergamene- ci congeda la professoressa.
-Albus, tu hai … sentito su che cos’è il tema?- gli domando.
-Oh! C’è un tema?- mi domanda allarmato, io rido. Poi vado da Elise che sta rimettendo i libri nella borsa.
-Scusa Elise, mi potresti dire su cos’è il tema?- le domando amabilmente.
-Potrei- risponde lei ridacchiando.
-Quindi è vero che non eri attenta- aggiunge la gemella.
-Sì. Allora, emh … su che cos’è il tema?- domando di nuovo sempre sorridendo.
-Beh … Se non fosse per Tom avresti una bella punizione, allora perché non lo chiedi a lui?- mi domanda Elise lanciando un’occhiata languida a Nott.
-Perché lo sto chiedendo a voi- dico semplicemente sbuffando.
-O perché ti piace e ti vergogni …- dice Abbie annuendo come chi la sa lunga.
-A me non piace Nott- dico io facendo una faccia disgustata.
-Allora perché non lo chiedi a lui del tema?- domanda Elise.
-Farò così, ma voi due siete delle- e qui uso un aggettivo che per educazione preferisco non ripetere e che se lo avesse sentito la Turpin avrei rischiato per la seconda volta una punizione.
Ora ti tocca andare da loro.
Lo so.
E parlarci.
Lo so.
Buona fortuna e cerca di non arrossire.
Improbabile.
I due ragazzi stanno chiacchierando in corridoio, appena fuori dall’aula. Io prendo un bel respiro e cerco di convincermi che i battiti accelerati del mio cuore sono dovuti alla discussione appena avuta. No, scherzo, ci rinuncio, so benissimo che è perché sto per parlare e trovarmi vicinissima a lui.
Lui chi? Tom o Scorpius?
Bella domanda.
Dicevi che non ti sarebbe mai potuto piacere Tom!
Veramente dicevo lo stesso, ed anche peggio, di Scorpius.
Già, ora muoviti però.
-Emh … Ragazzi … Nott, Malfoy, mi potreste dire su che cos’è il tema di babbanologia?- domando titubante.
-Wow Rose! Perdi colpi: prima non stai attenta alla lezione, non sai su che così un compito e vieni a domandarlo a noi due.- dice Nott fingendosi sorpreso ed io mi chiedo chi gli abbia dato tutta questa confidenza.
-Se ti dà così fastidio lo vado a chiedere a Kevin- ed ora che ci penso non capisco perché non l’ho chiesto a lui. Ma tanto, anche se volessi, non riuscirei a muovermi visto che le mie gambe sono molli e tremano quasi, nonostante tutto sono dritta e con un sorrisetto sarcastico.
-Oh no. Non intendevo questo, anzi ne sono lusingato-
Io lo guardo, per capire se mi sta prendendo in giro o dice sul serio. Nott ha dei bei occhi scuri, neri e profondi e ha i capelli castani e ricci, è alto e ben piazzato.
Un gran figo.
Diciamo che è carino ed è quasi l’esatto opposto di Malfoy.
-Comunque il tema è sulle fabbriche babbane, sui gas nocivi immessi nell’aria e quelli scaricati nei fiumi- mi spiega Scorpius.
-Grazie Malfoy- gli sorrido sollevata.
-Ehi Rose, hai visto l’annuncio oggi in bacheca?- mi domanda Nott.
-Quale annuncio?- gli chiedo cauta.
-Questo sabato, cioè dopo domani, c’è il primo fine settimana ad Hogsmeade- annuncia sorridendo ed il mio cuore sembra rallentare di colpo, la bocca mi si fa asciutta.
-Sì, l’ho letto-
-Ti va di venirci con me?- chiede avvicinandosi.
Io vedo Scorpius irrigidirsi e stringere i pugni, che sia geloso?
Il mio sguardo si sposta poi su Nott che mi guarda speranzoso. Gli occhi neri scrutano la mia espressione e la bocca è piegata in un sorrisetto,i capelli ricci gli ricadono attorno al viso.
Annuisco. Un attimo dopo mi pento di averlo fatto e mi chiedo anche cosa mi abbia spinto a farlo. Eppure ho annuito e sabato uscirò con Nott.
Più o meno il sogno di ogni tua coetanea.
Ma non il mio.
Sicura?
Deglutisco ed ho improvvisamente caldo.
-Bene allora a sabato Rose- e così dicendo si volta ed io lo guardo andare via.
Solo ora mi accorgo che il corridoio è deserto, siamo rimasti solo io e Scorpius e –mi accorgo anche guardando un grande orologio appeso al muro- manca solo un quarto d’ora a Erbologia.
-Pensavo che non sopportassi Tom- dice Scorpius mesto, interrompendo il silenzio.
-Io …- la voce mi si spezza.
Lui mi guarda perplesso.
-Non lo so. Non ci capisco più nulla- annuncio strisciando contro il muro e sedendomi per terra, mi passo una mano sulla faccia e quando riapro gli occhi Scorpius è seduto vicino a me e guarda il soffitto.
-Ti va di parlarne?- mormora, quasi ad aver paura di rompere la tensione che c’è nell’aria.
-Pensavo mi piacesse Henry …- inizio e,ora che ci penso, non so nemmeno come mai gliene parlo.
-Henry Thomas?- mi chiede, io annuisco e poi riprendo.
-Poi a giugno è successa una cosa, cioè nulla di particolare, ho semplicemente iniziato a vedere una persona con occhi diversi ed ero già abbastanza confusa per quello. Ed ora Nott mi ha chiesto di uscire,cioè ogni ragazza di questa scuola pagherebbe galeoni per uscire con lui perché dicono che sia fighissimo ma io non guardo solo l’aspetto di una persona, e non so nemmeno perché gli ho detto di sì-
-Sei solo un po’ confusa-
-Un po’?- gli domando sarcastica.
Lui ride, prima di dire –Ok, un po’ tanto-
Io mi sposto un ciuffo dalla fronte.
-Sei confusa perché non sai più chi ti piace- dice girandosi verso di me.
Io annuisco, poi silenzio.
Silenzio.
-Scorpius io invece credo di essermi innamorata- le parole mi escono di bocca senza che io abbia comandato che lo facessero e, oltre che sorprendere me, lasciano lui allibito.
Per un attimo non facciamo altro che guardarci negli occhi.
Ci sono troppe cose che non vanno in questa scena.
1 io l’ho appena chiamato Scorpius
2 mi sono appena confidata con lui
3 stiamo parlando pacificamente e lui mi sta dando dei consigli
4 gli ho appena detto di essere innamorata in quanto non lo sapevo nemmeno io
5 ci stiamo guardando per troppo tempo per essere due maghi che si odiano a morte.
-Di chi?- mi sussurra.
Io sto per rispondergli, quando il mio sguardo cade sull’orologio. Dovremmo essere in classe già da tre minuti, così salto in  piedi.
-Siamo in ritardo Scoprius! La lezione di Erbologia!- esclamo indicando l’orologio.
Lui geme di sorpresa e preoccupazione.
-Vieni! Se corriamo, arriveremo in tempo-
-In teoria non si dovrebbe correre per i corridoi di Hogwarts- dico io severa.
-In teoria Rose, ma in pratica … - dice prendendomi la mano e incominciando a correre.
-E poi siamo in ritardo- aggiunge mentre svoltiamo a destra, quasi a convincere anche se stesso.
Io sento la mia mano farsi improvvisamente calda fra la sua.
Corriamo attraversando mezzo castello, fino a quando non arriviamo alla serra numero 5, con dieci minuti di ritardo dall’inizio della lezione. Apriamo la porta, precipitandoci dentro l’aula.
-Buo-buongiorno- dico io ansimando e lasciando la mano di Scorpius.
-Scorpius,Rose!?- esclama Neville guardandoci sorpreso –Spiegatevi- aggiunge.
-Noi …- inizio io, però mi rendo conto di non saper continuare, di non essere mai stata brava con le parole e che tutta la classe ci sta guardando tra mormorii e bisbigli.
-Noi stavamo finendo il tema sulle Mandragole e non abbiamo visto l’ora-
-Non mi sembra che voi abbiate la stessa sala comune- continua Neville sospettoso.
-Infatti eravamo in biblioteca- aggiungo prontamente io.
-Voi due … insieme?- chiede, come se fosse proibito dalle regole della scuola.
-S-sì- dice Scorpius incerto.
-Bene ragazzi, andate a posto, sappiate però che per questa volta chiudo un occhio ma la prossima saranno 5 punti in meno ciascuno-
Mentre io e Scorpius prendiamo posto –io affianco ad Anna e Albus e lui a Felicity Warrington e Paul Betchley- dieci occhi ci seguono perplessi. Tutti da ormai sette anni, conoscono l’astio che lega me e Scorpius e quindi sono giustamente stupiti del fatto che siamo entrati insieme in classe e per di più –come alcuni avranno notato- mano nella mano e pacificamente, ma nessuno di loro –ne sono certa- ne è stupito quanto me. Rispondo con un sillabato “dopo” alle richieste di spiegazione da parte di Albus ed Anna, James invece mi guarda con semplice diffidenza e sdegno.



Il momento per parlare arriva solo durante Storia della Magia in cui nessuno è mai attento –i più dormono- ed è semplice lanciare un incantesimo muffilato attorno e nessuno si accorge di te, tantomeno il professor Ruf –il fantasma che ci è stato assegnato per questa già noiosissima materia-, così io inizio a raccontare.
Quando finisco, abbastanza rossa e nervosa, sembra che qualcuno abbia lanciato un incantesimo tacitante ai miei due migliori amici.
-Allora?- chiedo.
-Rose, vorresti dirmi che ti sei innamorata di Nott? Per carità è il ragazzo più bello della scuola ma ….- e lascia la frase in sorpreso, come se a tutti fosse chiaro quello che ha lasciato in sospeso.
-Ma no! Rosie è innamorata di Scorpius, vero?- mi domanda invece Albus.
Io li guardo, poi apro la bocca come a dire qualcosa, la richiudo e scuoto la testa. –Non lo so- dico infine.
-Come non lo sai! Hai detto a Malfoy che sei innamorata!- esclama Anna talmente forte che,se non ci fosse stato l’incantesimo Muffilato, anche il professor Ruf avrebbe interrotto la lezione per guardarla.
-Lo so, però non capisco come mi siano uscite quelle parole, mi sono venute … spontanee … Io non so di chi- dico sconsolata.
-Non ti resta che andare ad Hogsmeade e scoprirlo- conclude Albus, saggio come sempre.



Il sabato arriva troppo presto, secondo i miei gusti. Appena mi sveglio mi faccio la doccia e dopo Emma mette tutti i miei vestiti sul letto, Emmeline cerca di convincermi a truccarmi e Anna mi chiede come voglio fare i capelli, nonostante le mie proteste insistono e scendono a far colazione solo dopo che io urlo loro che ho accettato di uscire con Nott non di sposarlo.
Mi siedo sul letto e mi metto le mani fra i capelli.
-E’ solo un uscita ad Hogsmeade- dico, ad alta voce per convincermene.
E’ un brutto segno parlare da sola.
E’ un brutto segno anche parlare con te.
Giusto. Quindi non vuoi un consiglio?
No e lasciami in pace.
-Devo solo essere me stessa- dico sospirando.
Prendo degli abiti babbani, perché gli ho sempre preferiti, non amo le tuniche e ne ho molti grazie a nonna Granger. Indosso dei jeans blu chiaro, un golf azzurro,le scarpe da ginnastica e il mantello, lascio i capelli sciolti e mi rifiuto categoricamente di truccarmi.
All’ingresso del castello Gazza mi perquisisce due volte, io credo mi abbia preso in antipatia da quando gli ho detto che sapevo che è un maghinò e Mrs Purr andrebbe bandata dal mondo magico … Sì, beh, tralasciamo i particolari.
-Ciao Rose- la voce che mi ha appena sussurrato all’orecchio e fatto un leggero solletico mi ha colta di sorpresa.
-Ciao Nott- dico girandomi verso di lui.
-Potresti chiamarmi Tom?- mi domanda facendo una smorfia.
-Oh, sì certo Nott … ehm, Tom- dico correggendomi e facendolo ridere.
-Comunque sei davvero carina così- dice mentre ci avviamo ad Hogsmeade.
-Oh, non ho messo nulla di particolare-
-Appunto, te al contrario delle altre ragazze sei naturale e non ti trucchi troppo. Ci sono ragazze che sembrano dei mostri con tutto quel trucco-
Io scoppio a ridere e lui mi guarda tra il sorpreso e l’allegro, quasi chiedendosi com’è riuscito a farmi ridere.
-Che squadra tifi?- gli domando.
-Che squadra tifo?- domanda perplesso.
-Sì è quello che ho detto- io annuisco vigorosamente fingendomi seria.
-E’ che di solito mi chiedono che marca babbana adoro usare, il profumo che metto, i miei dolci preferiti cioè di solito ad una ragazza non piace il Quidditch- spiega come se fosse la cosa più naturale del mondo.
-Invece a me piace il Quidditch, io lo adoro.- ribatto non senza una punta d’orgoglio.
-Lo so è per quello che mi piaci- annuncia serio, io arrossisco e faccio finta di guardare la vetrina di Madama PiediBurro.
-Vuoi andare lì?- domanda indicando il piccolo bar. Il suo braccio sfiora la mia guancia ed io arrossisco di nuovo ma cerco di rispondere in tono naturale.
-Oh, io preferisco i Tre Manici di Scopa . Però se vuoi possiamo andarci …- dico riluttante alla sola idea.
-Cosa? Io? Una volta ci sono andato per san Valentino con Jenna Harper, un incubo. Non so come ho fatto a mangiare la cioccolata, avevo la nausea a forza di tutti quei coriandoli rosa e i Cupido del medesimo colore.-
Io mi sto ormai tenendo la pancia dal troppo ridere e lui si unisce a me.
Quando smettiamo di ridere segue un silenzio imbarazzato. Dopo tutto non è così male, dovrei solo dire qualcosa di intelligente. Ma per quanto io mi sforzi non trovo nulla da dire e perciò mi limito a guardare le vetrine dei negozi.
-Guarda! Zonko!- esclama lui ad un certo punto, indicando il negozio preferito di James.
-E’ il mio negozio preferito- mi dice mentre entriamo.
-Piace molto anche a me- rispondo sincera.

Quando arriviamo ai Tre Manici di Scopa ci sono molti altri studenti che chiacchierano e prendono una burobirra. Ne ordiniamo due anche noi e le aspettiamo parlando delle nostre squadre di Quidditch. Appena Madama Rosmerta ci porta la burobirra e noi iniziamo a berla entra James.
Io lo saluto con la mano ma lui mi ignora e si siede nel tavolo più lontano dal nostro, con Hugo e Louis.
-Come mai non ti ha salutata?- domanda perplesso.
-E’ un po’ che non mi parla …-
-E perché?- chiede curioso, sorseggiando la sua burobirra.
-No, nulla …- mi affretto a rispondere io e lui non indaga oltre, non credo nemmeno che abbia capito che c’è dell’altro.
Più tardi passiamo vicino a Mielandia.
-A me non piace molto, è sempre pieno di gente e di troppi dolci.- dice Tom stupendomi.
-Davvero? Invece è il mio negozio preferito-
Lui alza le spalle. –Se vuoi ci andiamo- aggiunge in fretta
-Oh no, continuiamo a camminare- dico io, avvistando dentro Scorpius e Albus.
Togli le mani dalle tasche.
E perché mai?
Una camminata mano per la mano sarebbe l’ideale.
Non credo proprio che mi prenderebbe per mano, non è quel tipo di ragazzo.
Tu prova. Vediamo se è romantico.
Che pluffe!
Però faccio quello che la mia “vocina e cara coscienza” mi dice, le mie braccia penzolano ai miei fianchi.
-Non capisco come tu faccia a seguire tutte le materie-
-Non le seguo tutte- obbietto io.
-Come no?-
-No, non faccio Divinazione-
-Sono comunque moltissime- insiste lui.
Così l’argomento “materie” si trascina quello “professori” ed anche “voti” e chiacchieriamo senza freni per un po’.

Il cielo inizia a scurirsi e fra poco dovremmo tornare ad Hogwarts. Abbiamo pranzato dai Tre Manici di Scopa e preso lì un’altra burobirra, più tardi. Inutile negare che mi sono divertita. Tom sarà pure arrogante e vanitoso, ma è molto simpatico ed anche un gentiluomo a modo suo, oltre ad essere divertente e spiritoso.
 L’ultimo negozio che visitiamo è il Ghirigoro ed ora è di nuovo sceso un imbarazzante silenzio, che ha seguito una discussione sul Torneo Tremaghi.
-Mi sono divertito con te Rose-
Siamo ancora vicini al Ghirigoro e invece dovremmo già essere sulla via del ritorno, io sono appoggiata al muro e lui più avanti, di fronte a me.
-Mi togli una curiosità?- domando io.
-Dimmi-
-Come mai hai iniziato a chiamarmi Rose? E perché sei voluto uscire con me?-
-Preferiresti che ti chiamassi Weasley? O Grang- …- inizia lui avvicinandosi.
-No, grazie. Ma intendo che da giovedì hai iniziato a chiamarmi Rose, prima ero solo Weasley- gli spiego appena più diffidente.
-Questa è la stessa ragione per cui ti ho chiesto di uscire- continua ad avvicinarsi.
-Cioè … ?- gli domando io mentre si fa sempre più vicino ed una parte di me vorrebbe non avergli mai fatto questa domanda.
-Tu mi piaci da impazzire Rose, non ho mai provato nulla di simile per nessun’altra-
Le sue parole mi colpiscono, nonostante non ci siano più di 3 gradi sento improvvisamente caldo, il cuore mi batte all’impazzata e non so cosa rispondere. Perché io non so cosa provo, al contrario suo.
-Forse è meglio che andiamo, si sta facendo tardi- dico, non molto convinta.
-Sicura di voler andare?- domanda malizioso, con il solito sorrisetto da Serpeverde. Mettendo un braccio affianco alla mia testa, appoggiandosi al muro e facendosi ancora più vicino, ormai i nostri volti si sfiorano.
-Io … Dovremmo proprio andare …- ma lo mormoro talmente piano che può far finta che io non abbia detto nulla.
Io non sono sicura di volerlo baciare, eppure le mie labbra sono come attratte dalle sue e i miei occhi vogliono perdersi nei suoi neri e profondi. Il tempo non corre né troppo velocemente, né troppo lentamente, va giusto. Le sue labbra si avvicinano precipitosamente alle mie, le sfiorano.
-Giù le mani da lei!- sia io che Tom sussultiamo, è come risvegliarsi da un sogno, quando non capisci se sia stato reale e se ti è piaciuto davvero.
James è in piedi vicino a noi, la bacchetta puntata contro Tom.
-Potter io …- dice Tom spiazzato.
-Tu, lurido Serpeverde, come osi metterle le mani addosso …- sibila James ed io non l’ho mai visto così, o meglio: non l’ho vedevo così dalla volta in cui ha beccato Lily e Peter Corner che si baciavano, al terzo anno della piccola Potter.
Ha i capelli scompigliati e la sua espressione è feroce.
-Non le ho messo le mani addosso- dice Tom, come se la sola idea di farmi del male lo disgustasse.
-Ah no?-
-No, ci stavamo per baciare … O almeno, ci saremmo baciati se non fossi arrivato tu ad interromperci- io avvampo e passo lo sguardo da uno all’altro.
-Rose merita di meglio che un maschilista, presuntuoso come te- ogni parola di James, rivolta a lui, sembra un insulto.
Tom fa per ribattere e tirare anche lui fuori la bacchetta.
-Basta ragazzi!- dico io decisa –E’ meglio che torniamo al castello o rischieremo una punizione …-
-Non mi importa. Prima devo dare una lezione a questo cretino-
-Cretino io? Non sono io quello che ripete l’anno, Potter-
-Per il sinistro floscio di Merlino!- esclamo io e se la faccenda non fosse così tesa sarebbe quasi divertente.
Si girano verso di me, io non li guardo ma mi dirigo lentamente verso il castello e i due mi seguono. Se fossero due basilischi non so chi dei due sarebbe morto. Evitiamo la punizione per un pelo di unicorno! Fred e Leanne Jordan arrivano subito dopo di noi e Fred fa un sorriso furbo, come se avere un’altra punizione da Gazza fosse un premio ardito da me e James.
All’ingresso ci separiamo e James se ne va senza dire una parola, io faccio per seguirlo ma so che ci sarà tempo per spiegargli tutto, più tardi. Soprattutto non lo seguo perché Tom mi ha afferrata per un braccio prima che io potessi seguirlo.
-Potremmo continuare da dove eravamo rimasti- mi dice sfacciato.
Ma io da una parte voglio ardentemente continuare ciò che avevamo iniziato, dall’altra vorrei solo andarmene e chiarirmi le idee.
-Che dici?- mi chiede avvicinandosi e scrutando il mio volto, quasi ad aver paura di fare qualcosa che io non voglio.
Segui il tuo cuore, ha detto Albus.
-Dico che potrebbe essere una buona idea- calco un po’ troppo sul potrebbe, ma lui non sembra accorgersene.
Mi trascina per i corridoi, fino ad uno deserto, al quinto piano, vicino alla Sala Comune di Grifondoro.
-Sai che sei la ragazza più carina che io abbia conosciuto?- mi sussurra sempre avvicinandosi.
-Ed anche quella che abbia saputo sorprendermi e farmi divertire più di tutte-
Si avvicina ancora ed io questa volta lo lascio fare. Lui chiude gli occhi e li chiudo anche io, le sue labbra si posano sulle mie e ci baciamo. Io gli circondo il collo con le braccia e lui mi accarezza la schiena, le nostre lingue si incontrano e ci baciamo lentamente.
All’improvviso mi accorgo di quello che sto, anzi stiamo, facendo e mi stacco da lui improvvisamente.
Io lo guardo e anche lui sembra parecchio imbarazzato da quello che è successo, per una volta non mi avvolge nei suoi occhi neri.
-Tom … Io … non posso- e così dicendo corro via.
-Menta piperita- dico alla Signora Grassa.
-Ma no! Questa è la parola di ieri …- ma dopo aver visto la mia faccia mi lascia passare comunque.
In Sala Comune non c’è nessuno, sono tutti a cena. Una sola figura scura è seduta sulla poltrona più nascosta che lui abbia trovato.
-James- mormoro andandogli incontro.
Il cuore mi batte ancora forte e non so cosa pensare.
Lui alza lo sguardo verso di me. Ha in mano un barattolo di nutella e la sta mangiando, con un cucchiaio.
-James io ti posso spiegare- il mio sguardo incrocia il suo, è come ferito. Avvicino la mia poltrona alla sua, non si ritrae: è un buon segno.
-Sto aspettando- sento che sforza il suo tono di voce per sembrare distaccato e arrabbiato.
Inizio a dire una serie di cose senza senso, che poi è quello che sento dentro. Non gli taccio nulla, gli dico tutto, come ho fatto con Anna ed Albus.
Quando finisco mi porge un cucchiaino ed io mi siedo più vicina a lui, iniziando a mangiare. So che questo significa che mi ha perdonata.
-La nutella, il miglior rimedio per ogni cosa- dico io.
-Non volevo interrompervi, non volevo arrabbiarmi così. E’ che quando l’ho visto così vicino a te io non ho capito più nulla. Sei come una sorella per me- conclude la frase mormorando.
-Jamie anche tu sei come un fratello per me, so che sei troppo buono e non faresti mai male a nessuno. Sei solo un po’ protettivo-
Lui sorride.
-Ora dimmi cos’hai te- dico mentre mangiamo.
-Mi sono innamorato-
Io rido.
-Rose, non scherzo.-
-James, hai ai tuoi piedi tutte le ragazze della scuola. Sei stato con la metà di loro …- ma non finisco la frase perché colgo il suo sguardo.
Forse non sta scherzando.
Forse è innamorato davvero.
-Anna vero?- gli chiedo.
-Si vede così tanto?- ma sotto il suo sguardo tenero, quello di un bambino che ha paura di finire ad Azkaban per aver usato per sbaglio una magia contro il gatto, non gli dico nulla del “Gossip” di Emma.
-Non molto a dirla tutta, ho tirato ad indovinare- e James ci crede. Perché James è come un bimbo, nonostante i suoi 18 anni è ancora come un bimbo. Entusiasta per tutto, solare, bello, timido, tenero, gentile, coraggioso ed un vero gentiluomo. Non somiglia molto ai Potter, come aspetto fisico,ma nell’anima e nel carattere è la copia di nonno James.
Mangiamo nutella fino a quando la Sala Comune inizia a riempirsi e solo quando arrivano Lily, Hugo ed Anna ci decidiamo ad andare a fare i compiti. Ovviamente l’intera famiglia Weasley/Potter e le mie compagne di dormitorio vogliono sapere tutto, ma io fingo un improvviso mal di testa che mi costringe a letto.
Solo Anna sembra intuire come mi sento veramente, perché si sdraia vicino a me, come faceva quando al primo anno avevo paura di non superare gli esami e  ci addormentiamo.



L’occasione di parlare con Albus arriva solo durante Trasfigurazione, abbiamo iniziato la Trasfigurazione umana e c’è un gran tumulto fra chi si tramuta e non riesce più tornare normale e chi -per sbaglio o meno- trasfigura il proprio compagno di banco.
-Hai baciato Tom!?!- esclama Albus inorridito.
-Tu non sei Rose, che ne hanno fatto di lei?- domanda ancora, spaesato.
-Smettila di fare lo scemo … Andare ad Hogsmeade non è servito a nulla, anzi sono ancora più confusa-
-Mi dispiace. Comunque ti stai esercitando, vero? Mancano solo 22 giorni!-
-A cosa?- domando spaesata.
-Alla prima prova!-
-Oh… Sì, certo …-
In realtà l’ho completamente dimenticato e lui sembra capirlo perché cambiamo argomento.


Antiche Rune è la materia che mi piace di meno, il nostro insegnante è Morty Allen. Un uomo giovane e pieno di vita, fin troppo, trova per ogni lezione delle nuove idee per farci sentire meno il peso della materia –o così dice lui-, non abbiamo mai seguito il programma e con lui non sai mai cosa ti aspetta. Il mercoledì pomeriggio mi dirigo verso l’aula di Antiche Rune in compagnia di Lysander, l’unico Grifondoro –oltre me- a seguire questa materia. Quando entriamo sono già seduti tutti in classe che è composta da: me, Lysander,Scorpius,Kevin,Warringotn, Harper, Nathaniel Malkin, Abbi, Elise e Henry. Allen non è ancora arrivato e noi iniziamo a chiacchierare tranquilli, non smettiamo nemmeno quando la porta si apre ed uomo basso e tarchiato entra saltellando.
-Buongiorno professore!- recitiamo in coro quando, dopo ripetuti richiami, riesce ad attirare la nostra attenzione.
-Buongiorno ragazzi! Allora, oggi vi darò un testo da tradurre.-
Noi sospiriamo sollevati, niente giochi oggi. Io invece faccio solo un mezzo sospiro, perché so che una fregatura c’è, con lui c’è sempre.
-Però a coppie- continua infatti il professore –ho messo i nomi delle ragazze in alcuni biglietti, i ragazzi verranno a pescarli e così si formeranno alcune coppie. Alla fine dell’ora mi consegnerete il vostro lavoro.-
I ragazzi lentamente e titubanti si alzano e pescano un biglietto da un contenitore.
-Bene!- inizia Allen battendo le mani entusiasta –Ora andate dalla vostra compagna ed iniziate il lavoro. Ecco, questi sono i testi- e con uno tocco della bacchetta fa apparire sulla scrivania una serie di pergamene.
Io mi giro verso Lysander –Con chi sei?- gli domando sorridendo.
-Jenna Harper, un incubo.- mormora lui spalancando i grandi occhi sporgenti.
-Buona fortuna amico, ne avrai bisogno- dico io comprensiva. Jenna Harper è un’idiota totale, una ragazza convinta che il rosa sia il colore universale e che lei sia il centro dell’universo.
Mi sto giusto chiedendo chi mi sarà capitato quando vedo Scorpius venire incerto verso di me.
-Siamo capitati in squadra insieme- dice scrutando la mia espressione.
-Ah- è l’unica cosa che riesco a dire.
Questa non ci voleva.
Come no? Se ci stai un po’ insieme riuscirai a capire cosa provi per lui.
Non credo proprio.
Vedremo …
-Forse è meglio che prendiamo il nostro testo- aggiungo andando alla cattedra. Allen mi rivolge un sorriso incoraggiante ed io mi trattengo dal fulminarlo con lo sguardo.
-Ti dà fastidio stare in coppia con me, vero?- domanda Scorpius mentre mi siedo lasciandomi di stucco.
-No ero solo sovrappensiero, scusa. Sarà meglio incominciare- gli sorrido benevolmente e lui avvicina titubante la sedia alla mia.
Iniziamo a lavorare, siamo tutti e due molto bravi in Antiche Rune –modestia a parte, siamo i primi della classe- e lavoriamo bene.
-Questa cos’è già Malfoy? Non mi ricordo- dico indicando una runa pensierosa.
-Malfoy! Malfoy! Mi ascolti?- gli domando mordicchiando la piuma e rivolgendogli un’occhiata.
Mi sta guardando dispiaciuto, appena nota il mio sguardo finge un sorriso e mi dice –Una è credo, oppure una ò-
-Cosa c’è?- gli domando.
Non capisco, cos’è che ti preoccupa?
Era dispiaciuto, sembrava ferito, cos’ho fatto?
Pensaci un attimo …
Ma non sei la mia coscienza? Non potresti dirmelo tu?
Non è colpa mia se non capisci mai nulla …
-Nulla- ma dietro il suo nulla sento che ci sono molte ragioni.
Andiamo avanti con la traduzione senza più sollevare la questione. Mi accorgo che lavorare con lui è facile come farlo con Albus o Hugo, non sono nervosa come con Tom, riesco ad essere benissimo me stessa.
Sta andando benissimo.
Ma io combinerò presto uno dei miei soliti casini, me lo sento.
E perché mai?
Non sei me, cara la mia saccente? Non conosci quanto io sia imbranata?
Ma no non succederà nulla.
Scorpius si alza per consegnare la traduzione a un sorridente Allen ed io gioco con la piuma, la passo da una mano all’altra. Ma la mando un po’ troppo a sinistra e per prenderla urto la boccetta d’inchiostro, che si rovescia sul banco e su tutti i fogli di pergamena prima immacolati.
-Merda! Per le mutande di Merlino!- impreco facendo voltare tutti verso di me.
-Weasley! Ma cos’ha combinato signorina! Pulisca tutto!- mi sgrida severo mentre l’ora finisce ed il resto della classe se ne va.
Io inizio a pulire con un incantesimo Gratta e Netta, ma l’inchiostro ha già impregnato il legno del banco e le pergamene.
-Weasley solo per oggi le consento di saltare Erbologia- dice Neville entrando in classe.
-Tu Malfoy, puoi seguirmi alla serra.- aggiunge
-Preferirei restare ad aiutare Rose, se è possibile, è stata anche colpa mia-
Se non avessi visto la bocca di Scorpius muoversi non avrei mai creduto che l’avesse detto davvero lui.
-Va bene, d’altronde siete i miei studenti migliori ragazzi e non credo avrete bisogno di molto tempo per recuperare. Ah e signorina Granger …-
-… Scusami, Weasley, no Rose. Scusa ho sbagliato. Beh lasciamo stare …-
Come mai non l’hai corretto? Ti ha chiamata Granger.
Perché ho capito, ho capito cos’aveva Scorpius.
Davvero?

Iniziamo a pulire in silenzio, usando tutti gli incantesimi “domestici” che conosciamo.
-Scusa, sai, se prima ti ho chiamato Malfoy. Mi dispiace Scorpius-
-Te ne sei accorta, eh!-
-Non capisco come mai ti abbia dato fastidio- aggiungo però, incerta. In fondo io l’ho sempre chiamato Malfoy.
-Perché per una volta mi ero illuso che potessimo essere amici.-
“Mi ero illuso che potessimo essere amici” le sue parole, così sincere e schiette mi colpiscono, più che se mi avesse insultata come ha fatto in tutti questi anni.
“Mi ero illuso …”
Ma noi possiamo ancora essere amici …
Perché non glielo dici?
Io non posso, ho la gola secca e le parole scivolano vai senza che io riesca ad afferrarle.
-Ma non è così vero?- aggiunge quando vede che io non dico nulla.
-Perché?- domando.
-Come perché? Mi stai prendendo in giro Weasley?-
-No, io non …-
-Il giorno prima ti confidi con me come se fossi il tuo migliore amico e il giorno dopo mi chiami per cognome e non mi consideri e poi lavori con me come se fossimo amici ed infine mi chiedi perché non possiamo essere amici?- ha detto tutto questo con voce lenta e bassa.
-Non capisco. Cos’ho fatto di male?-
-Cos’hai fatto di male? Il mondo non gira intorno a te, non sei il centro di tutto. Cresci una volta tanto. Ci sono altre ragazze sai, eppure …- ma non finisce la frase e mi volta le spalle.
Abbiamo ormai finito di pulire ed anche i fogli di pergamena sono come nuovi.
Sarebbe semplice lasciarlo andare via, fregarmene e andare da Tom. Eppure a me sono sempre piaciute le sfide e non voglio prendere la via facile.
La verità è che non vuoi perderlo ma sei troppo orgogliosa per ammetterlo.
Forse …
-Scorpius … Scorpius … Mi dispiace, ok? Senti, lo so che ho un pessimo carattere- con uno slancio in avanti gli afferro il polso.
Lui si gira verso di me.
-Se vuoi posso cercare di cambiare. Ascolta,  io voglio davvero essere tua amica o almeno provarci-
-Non cambiare mai, le persone che ti amano ti accettano per quello che sei-
-E’ un proverbio babbano?- gli domando, pensando che è davvero bellissimo.
-Sì-
-Te e Tom state insieme? Ieri sera ci ha raccontato della vostra giornata- domanda.
-Quindi ti avrà anche detto di com’è finita. Io sono ancora più confusa di prima. Ho scoperto che è molto diverso da come pensavo è che anche lui ha dei sentimenti-
-Se dici così vuol dire che hai già deciso e non lui-
Le sue parole mi colpiscono e sento che sono vere, verissime.
-Ma io non voglio far soffrire nessuno e invece va sempre così, con tutte le persone a cui voglio bene. Non mi riesce mai nulla, lo dice sempre anche mia madre. Io combino solo casini- mi scende una lacrima ed io la strofino come a cancellare con lei tutte le altre che la stanno seguendo.
Io aspetto che rida, che mi prenda in giro, che mi sgridi di nuovo.
Invece fa una cosa che non avrei mai creduto possibile. Mi abbraccia.
Le sue braccia mi stringono e io d’un tratto capisco, capisco perché sono ancora più confusa dopo il bacio.
Mi batte dei colpi dolci sulla schiena e mi stringe a sé. Le lacrime smettono di scendere.
Ora lo so davvero, il bacio mi ha spaventata e confusa perché mentre baciavo Tom ho immaginato e desiderato ardentemente fosse Scorpius.
Ma Rose, questo significa che tu ti sei …
Non lo dire, ti prego, per una volta ascoltami e stai zitta.
Mi accorgo che i suoi capelli hanno un buonissimo profumo.
Lui si allontana un po’ da me.
-Va meglio?- domanda scrutandomi ansioso.
-Sì, grazie- rispondo.
Fisso i miei occhi nei suoi e mi accorgo che non sono così gelidi e ghiacciati come ho sempre pensato, o meglio come ho sempre voluto pensare, al contrario sono celesti, brillanti e limpidi, chiari.
-Cosa c’è Rose?- mi domanda perplesso.
-I tuoi occhi …- mormoro.
-Che cos’hanno?- chiede ancora.
-Non avevo mai visto quanto fossero limpidi e azzurri- mormoro.
Mi rendo conto di quello che ho detto ed un attimo dopo arrossisco in perfetto stile Weasley.
Perché gliel’hai detto? Ora capirà anche lui che ti sei …
Ti ho detto di non dirlo!
E perché mai?
-Forse dovremmo andare a mangiare- dice togliendomi dall’imbarazzo.
In Sala Grande, poco prima che ci dividiamo per andare ognuno nel proprio tavolo mi augura buona fortuna per la prima prova e io deglutisco, me ne ero dimenticata di nuovo.



Il giorno dopo James, Lily e Albus si offrono di aiutarmi ad imparare altri incantesimi per la prova, ad aiutarmi. Io protesto, dicendo che non possono aiutarmi ed è proibito dalle regole.
-Segui troppo le regole Rosie- mi rimprovera Albus.
-Ti aiutiamo solo ad allenarti- insiste Lily.
-E poi non lo verrà a sapere nessuno- aggiunge James. Alla fine mi convincono.
La Stanza delle Necessità è perfetta per allenarsi, ce ne ha parlato zio George ad un compleanno di Roxanne. A mamma non era piaciuta l’idea che noi sapessimo della Stanza e che potessimo usarla infrangendo le regole, ma poco importa …
-Vediamo … Cosa ti potrebbe servire?- domanda Albus pensieroso, prendendo alcuni libri dagli scaffali.
-Zio Harry e zia Fleur hanno detto che quando hanno partecipato loro al Torneo Tremaghi hanno dovuto affrontare un drago, avvicini, sirene e tritoni, sfingi, schiopidi spara coda, mollicci e …- dice James elencandoli sulle dita.
Io mi sento male.
-Rose! Sei pallida!- dice Lily venendomi vicino, mettendomi una mano sulla fronte come a provarmi la febbre e poi guardando con aria di rimprovero il primogenito Potter.
-Scusa …- mormora James mortificato.
-Tranquillo, tranquilla Lily, va tutto bene … Era solo un capogiro- deglutisco –Iniziamo- aggiungo decisa.
-Allora proviamo una serie di incantesimi: Schiantesimi, Incanto Patronus, Incantesimo di Incendio, Incantesimi di Apertura, Incantesimo di Disarmo, Fattura Pungente, Levicorpus …- mormora sfogliando un altro libro.
Iniziamo subito, fanno a turno per battersi con me.

-Expecto Patronum- dalla mia bacchetta esce un flebile bagliore argenteo che si spegne quasi subito.
-C’eri quasi! Ma devi pensare a qualcosa di veramente felice!- mi rimprovera Albus.
-Voglio vedere te!- gli dico acida.
-Expecto Patronum- mormora lui e dalla sua bacchetta esce un grosso cane scodinzolante che inizia a percorrere la stanza.
Io sbuffo. –Non ci riuscirò mai- dichiaro.
-Rose Weasley vorrebbe arrendersi così?- mi punzecchia James io volgo il mio sguardo su di lui e sulla sua espressione allegra e canzonatoria.
Penso con tutto il cuore al momento del mio diciottesimo compleanno, mi concentro sulla sensazione di soddisfazione e felicità che ho provato mentre i vestiti venivano a me con un semplice incantesimo di Appello, la festa, la torta con i disegni del Quidditch e i sorrisi di tutti, i regali.
-Expecto Patronum!- questa volta ci sono riuscita, lo sento, dalla mia bacchetta fuoriesce una forma argentea che pian piano va a formarsi: un bellissimo cavallo sta dritto davanti a me e per alcuni attimi galoppa nella stanza, poi si dissolve.
-Eccellente!- esclama Lily entusiasta battendo le mani –Ma siete sicuri che incontrerà dei Dissennatori in questa corsa ad ostacoli?-
-No, proprio per questo ci stiamo allenando su moltissimi incantesimi. Bene, cosa potremmo provare ora?- domanda Albus
-Sulle maledizioni senza perdono-
-Ma sono illegali James!- protesta Lily, James alza le spalle e scuote la testa.
-Io credo che dovremmo andare. Guardate che ore sono!-
Mezzanotte. Gli allievi del settimo anno hanno il permesso di stare svegli solo fino alle 10 e 30.
-Buonanotte ragazzi!- ci saluta Albus scomparendo sotto il mantello e dirigendosi nei sotterranei.
-Prometto di non avere buone intenzioni- mormora James rivolto alla Mappa del Malandrino.
-Andiamo, per il momento questo corridoio è vuoto- aggiunge mentre usciamo dalla Stanza delle Necessità.
-Rose, c’è qualcuno vicino al ritratto della Signora Grassa- sussurra James arrivati al quinto piano.
-Chi?-
-Nott, ci vediamo dopo in Sala Comune. Stai attenta- sussurra e appena giriamo l’angolo vedo che ha ragione.
Magari non vuole parlare con me.
Sì, e i Troll volano …
-Notte Rose- mi saluta James mormorando la parola d’ordine alla Signora Grassa.
-Notte cuginetta- dice Lily abbracciandomi e seguendo il fratello.
-Ciao Tom- mormoro io.
-Ciao Rose- dice lui guardandomi attentamente.
Io non dico più nulla, aspettando che sia lui a parlare.
-Rose dimmi la verità: il bacio non ti è piaciuto.-
Ringrazio Merlino che siamo al buio! O vedrebbe che sono arrossita, un’altra volta, alla Weasley.
-No, Tom non …-
-Ho fatto qualcosa che non andava?- mi interrompe lui.
-No, assolut-…-
-E’ per James?- chiede interrompendomi di nuovo.
-No, no, io e lui abbiamo fatto pace, è tutto apposto …-
-E’ perché sono un Serpeverde?- domanda ancora titubante.
-No, non centra nulla. Ascoltami un attimo-
Lui mi osserva ed io mi sento il suo sguardo addosso. Anche io lo guardo e per una volta riesco a sostenere il suo sguardo.
-Tu sei un ragazzo fantastico, tutto il contrario di quello che pensavo, pur sempre un Serpeverde sì, ma non è questo il punto … Con te sono stata benissimo Tom, ma io ho capito che …- la voce mi si incrina vedendo i suoi occhi riempirsi di tristezza ed amara delusione.
Faccio un bel respiro e riprendo –Ho capito che sono innamorata, di un altro ragazzo-
Ci guardiamo ancora per qualche minuto.
-Sei una ragazza meravigliosa Rose Weasley. Sei bellissima, divertente, solare, orgogliosa, intelligente … Dovresti solo aver più fiducia in te stessa, spero che il ragazzo di cui ti sei innamorata ti meriti- Tom dice tutto questo sempre guardandomi negli occhi.
Ci tiene davvero a te se dice una cosa del genere, sai che Tom Nott non è un tipo molto saggio.
Già …
-Voglio solo chiederti un’ultima cosa …-
Io lo guardo alzando le sopracciglia.
-Mi dai un ultimo bacio?-
Io spalanco la bocca e la richiudo, come faccio sempre quando sono a corto di parole e le orecchie mi si fanno calde e rosse.
-Io … Cioè …-
-Per favore e poi non ti costa molto- vedo che ha ripreso il suo solito sorrisetto malizioso.
Insomma, non è che proprio mi costi nulla. E’ pur sempre un bacio.
Oh, piantala di lamentarti e bacialo!
Ma io non sono una di quelle ragazze che si fanno qualsiasi ragazzo capiti loro a tiro!
Lo so e lo sa anche lui, lo sanno tutti insomma …
-Poi ti lascerò stare e ti dimenticherò, promesso- insiste lui.
Su dai, prendila come una conferma dei tuoi pensieri. Se non ti piace non proverai nulla.
Io mi alzo appena sulle punte e lo bacio, lui risponde al bacio stringendomi a sé. Ha un modo di fare completamente diverso da Scorpius, lui ha una presa dolce e rilassata, Tom sicura e passionale. Mi bacia ancora accarezzandomi i capelli.
Io mi stacco piano, non volendo ferirlo ancora.
-Nonostante tutto mi piaci lo sai, Rose?-
-Avevi promesso che mi avresti dimenticata se ti avrei baciato-
-Un Serpeverde non mantiene mai le sue promesse …-
-Ma … Nott …- sibilo indignata.
-Ci proverò, ma non ti garantisco nulla. Sei terribilmente irresistibile, sei l’unica ragazza che è riuscita a resistermi. Buonanotte piccola Weasley- e così dicendo si gira e se ne va.
Io ci rimango di sasso e poi mi volto e mormoro la parola d’ordine ad un’addormentata Signora Grassa.
Quando mi sdraio nel letto a baldacchino ripenso al bacio e penso che –per le mutande di Merlino!- è successo un’altra volta: un’altra volta avrei voluto ci fosse lui al suo posto.



Quando vorresti che il tempo passasse molto lentamente, all’improvviso inizia a volare. Un battito di bacchetta e siamo già al 15 di Novembre.
L’ora di Pozioni si prospetta come al solito, con il porfessor Lumacorno che ci assegna le pozioni più complicate che riesce a trovare e elogia per ogni cosa i suoi studenti preferiti. Oggi prepariamo la Pozione della Pace. Proprio mentre aggiungo l’ultimo ingrediente –polvere di corno di Unicorno- qualcuno bussa alla porta.
-Avanti- dice il professor Lumacorno sbirciando nel calderone di Paul Betchley.
Entra Hugo, piuttosto imbarazzato.
-Emh … professore, Rose dovrebbe venire con me, per la pese delle bacchette, sa tutti i campioni devono farla- spiega lui con fare incerto.
Tutti si girano verso di me, mentre io –le maniche tirate su, la faccia quasi coperta dalla nebbiolina argentata che si alza dalla mia Pozione, i capelli legati in una lunga coda da cui ormai i ciuffi rossi scappano via- sento le orecchie diventare rosse.
-Beh, Rose vai pure- mi congeda Lumacorno sorridendo.
La classe mi segue con lo sguardo, rivolgendomi sorrisi incoraggianti e cenni d’assenso.
-Ehi fratellino, come va?- gli domando quando siamo ormai fuori dalla stanza.
-Bene, sono felice per te. Sono sicuro che sarai la migliore e vincerai il torneo!-
Io lo guardo tra l’allegro e il preoccupato: riuscirò a non deludere tutte le aspettative dell’intera Hogwarts?
Chiacchieriamo ancora un po’, fino ad arrivare in Sala Professori. Lì c’è il signor Olivander, ancora piuttosto attivo nonostante l’età, Sarah,Alena, i tre presidi, Shacklebolt e Finch-Fletchley.
-Buongiorno- dico io.
Anche Hugo saluta, ma se ne va ed io guardo la porta chiudersi un po’ dispiaciuta, mi avrebbe fatto piacere se fosse rimasto a farmi un po’ di coraggio.
Ma non hai nulla da temere.
-Emh … Scusate … Ma cos’è la pesa delle bacchette?- domando titubante.
-Oh nulla di cui preoccuparsi mia cara.- dice schietto Finch-Fletchley
-Dovrete solo consegnare la vostra bacchetta al signor Olivander che ci dirà se sono tenute bene e se potrete affrontare le prove con quelle- aggiunge Kingsley sereno.
Il signor Olivander ci chiama una ad una, osservando accuratamente le nostre bacchette e poi facendo spuntare dalla punta un mazzo di fiori o delle scintille colorate.
Quando tocca a me si limita a dire –Mh … legno di Melo … Con piuma di Fenice … lunghezza: 13 pollici … Duttile … Sì, una buon bacchetta.- conclude facendo spuntare dalla punta un getto d’orato.
Mi sorride ed io ricambio serena.
A pranzo Louis mi domanda cos’ho dovuto fare alla pesa delle bacchetta ed io gli racconto tutto brevemente.
Mentre mangio il mio arrosto il mio sguardo corre all’ultima tavolata, quella dei Serpeverde. Scorpius sta mangiando tranquillamente, probabilmente sente il mio sguardo su di sé perché si gira verso di me e i nostri sguardi si incrociano, mi sorride ed io ricambio.
-Rose, Rose! Cosa stai guardando?- mi domanda Louis.
-Io … niente …- rispondo vaga.
-Stavi guardando il tavolo dei Serpeverde o, per precisare Malfoy-
-Non è vero!- esclamo arrossendo, punta sul vivo.
-Oh sì che è vero … Non è che ti piace?- s’inserisce Fred.
-No … Ma cosa dite! Cioè … Scorpius, a me? Figuriamoci!- dico spostandomi un ciuffo dalla fronte nervosamente.
-Ah ah! Beccata cuginetta! L’hai chiamato Scorpius!!!- Louis punta contro di me un dito, accusatore.
-Per la miseriaccia! Smettetela!- esclamo esasperata, facendo un gesto brusco con il braccio e dimenticandomi che tenevo in mano il succo che così si rovescia addosso ad Anna.
-Oh scusa, scusa, scusa …- continuo a ripetere mortificata.
-Rose guarda cos’hai combinato!- mi sgrida James ed io lo guardo come a dire “proprio te parli?!?” e lui sembra capire perché sorride e scrolla le spalle.
-Ma no, tranquillo Jamie, ormai ci sono abituata. Questa sarà la millesima maglia che mi rovina- dice Anna con noncuranza ed io mi sento avvampare, lo stesso succede a James.
-Ehi James! Sei arrossito!- esclama Louis ridacchiando.
-Eh sì, non puoi dargli torto- aggiunge Fred.
-Impossibile negarlo.- conclude Lily
 -Oh Jamie- dice Louis, in una pallida imitazione di una voce femminile. Per fortuna Anna in questo momento è in dormitorio con Emma a cambiarsi la maglietta.
Continuano a stuzzicare James per un po’, fino a quando quest’ultimo non si alza, tira fuori la sua bacchetta e sussurra qualcosa –che io giurerei sia “Tarantallegra”- e Louis e Fred si ritrovano a ballare da soli e poi fra loro, mentre tutta la Sala Grande è in preda a scrosci di risa e loro due rossi dalla frustrazione e dalla vergogna pregano James di smetterla. Io mi unisco alle risate -seguita da Lily che si deve tenere la pancia per il troppo ridere- e tutto finisce solo quando la preside si alza spazientita e infligge a James l’ennesima punizione.
Io rido e dall’altra parte della Sala Grande scorgo Scorpius intento a ridere a crepapelle e –non so perché- ma sento il cuore riempirsi di uno strano, piacevole, calore …



Il 29 Novembre arriva prima di quanto pensassi, perché –come ho già detto- il tempo vola. Di giorno seguo le lezioni e di sera mi alleno con James –quando non è in punizione-, Lily ed Albus. Io, durante un’altra lezione di Antiche Rune a coppie, confido a Scorpius che mi sentirò meglio quando tutto questo sarà finito.
Il giorno della Prima Prova non vado a lezione, perché il professor Neville mi ha annunciato che verrà a farmi visita la mia famiglia. Così saluto Anna, Emma e Danielle e mi dirigo alla Sala Grande allegra.
Appena entro vedo Sarah con un uomo ed una donna biondi,miei lontani cugini, che mi salutano più a destra ci sono Alena con quelli che immagino siano suo padre e sua madre e un bimbo più piccolo, non danno segni di avermi notata ed io faccio altrettanto. Più avanti ci sono papà, zio Harry e zia Ginny.
-Ciao!- esclamo salutandoli tutti con un abbraccio e –a zio Harry- un grosso bacio.
-E mamma?- chiedo cauta.
-Non è potuta venire, era al lavoro …- spiega vaga Ginny.
-Certo, ha sempre tempo per tutto meno che per me …- mormoro mentre sento gli occhi pungere di lacrime di rabbia che ricaccio indietro.
-No, non è così … E’ che …- tenta di spiegare papà. Io lo guardo bene, mi chiedo come faccia ad amare tanto mamma.
-Lavora tanto, lo so, eppure anche te e zio siete Auror e zia Ginny lavora nella nazionale Inglese, eppure siete qui no?-
Loro si guardano fra loro, con sguardi carichi di intensa, vorrei capire anche io cosa si stanno “dicendo”.
-Vedi Rose, mamma sta lavorando ad una cosa che non ha a nulla a che fare con gli Auror …- mormora papà soppesando le parole ed io fiuto nell’aria la questione della riunione segreta.
-Sì, certo, come no … E’ sempre e comunque qualcosa più importante di me, vero?- domando fingendomi ancora contrariata, in realtà cerco solo di ottenere altre informazioni.
-No è un lavoro molto importante questo e mamma è l’unica che possa farlo …-
-E perché?- domando ancora.
-Perché beh vedi … da quando …- papà si interrompe per la gomitata che zia Ginny gli ha appena sferrato.
-Ascolta Rose, è una cosa estremamente segreta e non te la possiamo dire …- tenta di spiegarmi quest’ultima.
-Come mai?-
-Perché non vogliamo che tu ti preoccupi inutilmente- risponde col solito sorriso sincero nonostante l’espressione grave.
-Ma ormai sono maggiorenne!- esclamo indignata. –E poi sono sicura che anche Scorpius vorrebbe sapere che cos’hanno fatto sua madre e zio Bill …- mi interrompo di colpo.
-E tu come fai a saperlo?-
-Beh … ecco … io …-
-Temo sia colpa mia sorellina, in una lettera gli ho scritto per sbaglio una cosa …-
Zia Ginny guarda papà in un modo talmente simile a quello di nonna Molly che lui indietreggia.
-… Dicevo, una cosa su una lettera … Ma non era nulla di importante … Non credo che lei abbia capito qualcosa più di questo … Vero, Rose?- mi domanda implorante.
-Oh no. Assolutamente no, però è evidente che mi nascondete qualcosa- continuo.
Zio Harry mi mette una mano sulla spalla e mi guarda negli occhi.
-Anche a me, da ragazzo, dava fastidio che mi si tenessero le cose nascoste, specialmente le cose che in un certo senso mi riguardavano. Poi, col tempo, ho capito che dietro a tutto c’era un ovvia ragione e che era sempre per il mio bene. Ed ho anche io creduto che … una persona … non mi volesse bene in alcuni momenti e invece poi ho scoperto che teneva moltissimo a me. Non rifare i miei stessi errori Rose, dai tempo al tempo, sappi aspettare e non perdere mai la fiducia nelle persone che ami-
Io lo guardo e osservo i suoi occhi verdi, della stessa tonalità di quelli di Albus, so che mi sta dicendo la verità come so che non mi mentirebbe mai e che mi vuole bene. Di impeto lo abbraccio e sento che sorride.
-Beh … allora … andiamo?- domando titubante e un po’ imbarazzata dopo questa mia rivelazione d’affetto.
La mattina passa in modo molto piacevole, chiacchieriamo passeggiando sulle rive del lago e per i giardini. Zio Harry mi racconta di quando è stato lui campione e zia Ginny mio riempie di aneddoti divertenti su papà. A pranzo i tre ragazzi Potter salutano con affetto e allegria i genitori e Hugo si immerge in una fitta conversazione di Quidditch con papà.
La prova è alle 15, i minuti sembrano passare molto lentamente, ma allo stesso tempo i secondi volano.
Il professor Neville mi viene a chiamare e, dopo aver salutato calorosamente zio Harry, zia Ginny e papà, mi porta in una tenda ai piedi del campo da Quidditch. Poco dopo arrivano anche Sarah e Alena, seguite da Finch-Fletchley e Kingsley.
-Allora ragazzi, la Prima Prova comincerà a momenti, state calmi e rilassati. Non dovrete fare altro che usare le vostre abilità e restare lucidi, andrà tutto bene. Alla fine del percorso che è stato ideato per voi troverete degli scrigni, se supererete gli ostacoli potrete prendere questo oggetto che contiene un indizio sulla prossima prova. Bene ragazzi, buona fortuna.- e così dicendo, Kingsley ci volta le spalle ed esce dalla tenda. La sua voce calma mi ha rassicurata un po’ ma sono comunque super nervosa, il mio cuore batte all’impazzata e la mai gola è secca, deglutisco ancora una volta.
-Eseguirete la prova in questo ordine: prima la signorina Delacour- Sarah fa un cenno d’assenso e continua a spostare il peso da una gamba all’altra, ansiosa
–Poi la signorina Ivanov- Alena sorride incerta poi riprende a sussurrare qualcosa sotto voce, probabilmente incantesimi
–Infine la signorina Granger … Ehm, scusa Weasley, è che ti confondo sempre con Hermione …- io deglutisco e non faccio nemmeno caso al suo errore.
 Sento gli studenti di Hogwarts, Durmstrang e Beauxbonts risalire le scalinate e sedersi chiacchierando. Vorrei poter essere lì con loro, a chiacchierare e ridere, senza pensieri; invece sono qui e farò di sicuro una figuraccia …
Oh, insomma! Abbi un po’ di fiducia in te!
Perché il Calice di Fuoco mi ha scelta?
Per lo stesso motivo per cui il Cappello Parlante ti ha smistata a Grifondoro … E ora smettila di lamentarti!
La voce di Finch-Fletchley che dà inizio al Torneo mi giunge ovattata e lontana, poi Sarah esce dalla stanza abbozzando un sorriso per salutarci. Di nuovo i suoni mi giungono indistinti, sento le ovazioni del pubblico, alcuni timidi applausi, esclamazioni di sorpresa e gridolini eccitati o di indignazione.
-Bene ora i giudici assegneranno i punteggi- non sento nulla, li staranno facendo vedere in aria. Vedo anche Alena farsi un po’ più pallida e perdere la solita espressione spavalda, probabilmente è anche lei nervosa per la prova incombente.
Viene chiamata e mi guarda per un millesimo di secondo, ci scambiamo un occhiata che forse dovrebbe essere un buona fortuna reciproco, poi anche lei esce dalla tenda.
Rimango da sola a misurare a grandi passi la tenda, contorcermi le dita, sospirare e deglutire.
-Ed ecco i punteggi per la signorina Ivanov …-
Io vedo la stanza girare intorno e mi devo tenere ad una sedia per non cadere. Poi prendo un bel respiro, è il mio turno, dopo tutto c’è un motivo se ora sono qua e se appartengo alla casa scarlatta, il Cappello Parlante e il Calice di Fuoco devono aver visto qualcosa in me.
Forse ce la posso fare.
Appena sento chiamare il mio nome esco dalla tenda titubante, barcollo un attimo, vedendo tutta la scuola –incluse quelle di Beauxbonts e di Durmstrang- a fissarmi. Il campo da Quidditch è diverso, davanti a me un vicolo circondato da alcune siepi, ma non troppo alte in modo che gli spettatori possano vedere ciò che succede, da qui scorgo alcuni animali Fantastici e degli oggetti che non riesco bene a definire. Deglutisco un’ultima volta, poi mi faccio coraggio.
Avanzo cercando di dare un’andatura decisa al mio passo, ben sapendo che gli occhi di tutti sono ben puntati su di me. Entro nel vicolo e non indugio oltre: il tempo incalza.
-Ecco Weasley che entra nel percorso ed avanza verso lo Schiopodo Sparacoda- annuncia Finch-Fletchley con la voce magicamente amplificata.
Infatti è proprio così, davanti a me c’è un Schiopodo Sparacoda adulto, ma è piuttosto lui che avanza verso di me, minaccioso.
-Stupeficium!- urlo io. L’incantesimo colpisce lo Schiopodo Sparacoda senza però danneggiarlo ulteriormente.
Io continuo a colpirlo mentre avanza verso di me, cercando di prendere tempo.
Cos’aveva detto Hagrid riguardo agli Schiopidi?
E dai …
Allora, sono coperti da una corazza e i maschi hanno il pungiglione. Guardo lo Schiopodo, sì è un maschio.
Bene … Sono coperti dalla corazza dappertutto meno che … meno che nella pancia certo!
Lo Schiopodo avanza verso di me, punta il suo pungiglione e colpisce, facendone uscire un getto di fuoco. Io mi butto per terra, anche se mi ritrovo la maglia bruciacchiata rotolo verso il basso, più vicina allo Schiopodo.
-Impedimenta!- grido, puntando la bacchetta al suo ventre. Lo Schiopodo viene sbalzato indietro, bloccato per qualche secondo. Proseguo per qualche metro, poi mi blocco, un gelo agghiacciante mi prende dentro, ogni pensiero di felicità viene spazzato via.
“Perderò lo so … Farò una figuraccia, me lo sento …”
No, non è vero, non è così. Io posso farcela.
Vinco la Coppa Tremaghi, ecco, ce l’ho in mano. Scorpius mi abbraccia, vedo il viso radioso di Lily.
Focalizzo il mio pensiero su queste sensazioni.
-Expecto Patronum!- dico con quanto fiato ho in gola e il cavallo bianco ed argentato esce dalla punta della mia bacchetta. Galoppa contro il Dissennatore, che si dissolve nell’aria. Prendo un grande respiro e proseguo.
Davanti a me c’è un Ippogrifo, deglutisco, bisogna avere una grande fiducia in sé stessa, coraggio e abilità di concentrazione ed io non credo di avere nessuna delle tre.
Però ci posso almeno provare, ci devo almeno provare.
Guardo dritto negli occhi l’Ippogrifo, mi ricorda Fierobecco ma ha lo sguardo più fiero e più rigido, da lui ero riuscita –dopo molti sforzi- a farmi accettare. Cerco di non far trapelare la paura nel mio sguardo ma solo una determinata sicurezza. Sostengo il suo sguardo, sarebbe così facile sbattere le palpebre, iniziano a farsi pesanti e gli occhi a bruciare. Mi inchino senza smettere di guardarlo negli occhi. Forse ce l’ho fatta. No mi sa di no, ora torno indietro e trovo un altro modo per passare. Sto già indietreggiando quando l’Ippogrifo si inchina a sua volta, io lo accarezzo e passo oltre.
Avanzo ancora per un po’. Arrivo ad uno spazio più allargato, c’è solo un mobiletto che si agita. Io deglutisco al pensiero di cosa ci possa essere dentro. Da qui riesco a vedere la fine del percorso.
Una figura esce dal mobile, non riesco a vederla bene. Poi all’improvviso prende forma.
Crac. Papà morto, a terra.
Io mi sento svenire, sudo freddo.
Questo non è reale, questo non è reale, questo non è reale,questo non è reale …
Crac. Mamma morta, con i suoi vestiti puliti e profumati, il bel sorriso congelato.
Non è reale, non è reale, è solo un Molliccio, non è reale, è solo uno stupido Molliccio …
Crac. Hugo a terra, dal labbro scende un rivolo di sangue.
Questo non è reale. E’ solo un Molliccio. Cosa bisogna fare contro un Molliccio? Su coraggio, gli abbiamo studiati al terzo anno.
Crac. Zio Harry morto.
Io sono immobile, cercando di pensare.
Crac. Zio George morto.
Allora … Per sconfiggere un Molliccio bisogna pensare a qualcosa di ridicolo in qui trasformarlo e poi pronunciare l’incantesimo: Riddikulus.
Crac. Lily distesa per terra, la bocca spalancata.
Crac. James per terra, i capelli disordinati e il solito boccino stretto in una mano.
Crac. Albus, il principio di un mezzo sorriso e il corpo ghiacciato ed inerte.
Devo reagire, su, qualcosa di ridicolo, pensa a qualcosa di ridicolo.
Crac. Scorpius disteso a terra, una macchia di sangue che si allarga sul suo petto.
No! Questo non lo posso sopportare!
-Riddikulus!- grido, con la forza della disperazione, trovando il coraggio chissà dove dentro di me.
Il corpo prende a girare come una trottola, poi si trasforma in una specie di mostro a molte teste che si agitano fra loro. Le teste non hanno un volto definito ma facce buffe e si fanno le linguacce fra loro, ballando e tirandosi i capelli. Non so perché ma questa scena mi fa ridere e così scoppio in una sonora risata, forse alimentata anche dal fatto di aver scampato il pericolo, di aver trovato il coraggio, di non dover più vedere i loro corpi morti ma poterli cogliere tra gli spalti che mi osservano ansiosi.
Il Molliccio prende una forma strana e indefinita, di nuovo. Io non rimango ad indugiare ma passo oltre.
Vedo chiaramente la fine del percorso ora, questo è l’ultimo ostacolo.
Un’altra piccola radura, ma questa volta coperta da una moltitudine di specchi, io avanzo cauta e scorgo la mia immagine riflessa –non mi soffermo troppo sui miei capelli in disordine, i vestiti bruciacchiati e l’aspetto pallido e impaurito ma con un’espressione coraggiosa e decisa- ma la creatura magica è nascosta.
Mi guardo ancora attorno, i secondi passano lenti, poi lo vedo. Uno scrigno, piccolo e di legno scuro. Tendo la mano per prenderlo, lo afferro, per qualche attimo non succede nulla. Ma dal primo momento che l’ho visto ho saputo che gli specchi non c’erano per nulla e che di certo non era stato lasciato lì incustodito.
Infatti succede, una ventina di Pixie mi vola addosso, tempestandomi di piccoli pugni, tirandomi la maglia, i capelli e cercando di prendere lo scrigno.
-Impedimenta! Impedimenta! Impedimenta!- dico cercando di proteggermi anche con le mani, il primo incantesimo becca alcuni Pixie scagliandoli lontani, ma gli altri due beccano gli specchi ed io vengo sbalzata a terra, colpita dai miei stessi incantesimi.
Ecco a cosa servono gli specchi, mi ritrovo a pensare pochi attimi prima che i piccoli folletti blu mi siano di nuovo addosso.
-Protego!- urlo. Questa volta sembro avere una buon trovata, infatti molti Pixie vengono spazzati via, mentre altrettanti cercano di attraversare la barriera, ma invano.
Corro, sempre mantenendo l’incantesimo.
Quando arrivo alla fine del vicolo, le siepi spariscono lasciando spazio al solito campo da Quidditch e i Pixie vengono trattenuti nel vicolo da una barriera, traggo un sospiro di sollievo e appoggio le mani sulle ginocchia.
-E la signorina Weasley finisce la corsa con il tempo maggiore ma con risultati più ampi! E’ riuscita infatti a superare il Molliccio, al contrario della signorina Delacour e quindi a prendere lo scrigno. Ora la parola ai giudici- per tutta la Prima Prova non ho ascoltato ciò che diceva Finch-Fletchley ma ora sono ben attenta.
Io mi volto verso i cinque giudici.
La McGranitt alza la bacchetta e disegna sopra la sua testa uno splendente 9.
Madame Olympe disegna un 8.
Becker un altro 8.
Kingsley ci pensa un attimo prima di alzare la bacchetta e far apparire un 9.
Finch-Fletchley mi guarda a lungo e poi anche lui disegna un 8.
-Bene! Ora mentre ci consultiamo per i giudizi finali puoi entrare in quella tenda per ricevere alcune ed adeguate medicazioni-
Io mi dirigo verso la tenda indicatomi. Quando entro vedo subito Sarah e Alena già sedute in altre due brandine. Madama Chips mi dà un pezzo di cioccolata per i Dissennatori e mi medica la spalla e diverse bruciature e tagli nel resto del corpo.
Non riesco a riposarmi per più di cinque minuti che i campioni sono richiamati per ascoltare i punteggi finali.
-Ad Alena Ivanov dovrebbero spettare 44 punti, ma gliene abbiamo aggiunti 2 per l’ottimo tempo e 1 per l’ottimo attacco al Molliccio, quindi sono 47- dagli spalti si leva un poderoso applauso a cui Alena risponde con un sorriso ed un piccolo inchino.
-A Sarah Delacour spetterebbero 41 punti, gliene sono stati tolti 1 per lo scontro con il Molliccio e 2 per quello che avrebbe dovuto esserci con i Pixie, quindi è a 38 punti, un ottimo punteggio comunque mia cara- tutti applaudono e sento qualcuno inveire in francese, mentre Sarah sorride a tutti.
 -A Rose Weasley sono stati assegnati dai giudici 42 punti, abbiamo deciso di aggiungergliene altri 3 per l’ottimo Patronus e 1 per come ha saputo tener testa all’Ippogrifo. Quindi lei è a 46 punti- tutti applaudono ed io sorrido incerta e sollevata.
-Quindi al primo posto c’è Ivanov, al secondo Weasley e in ultimo Delacour. La prossima prova si terrà il 20 Febbraio. Le due di voi che sono riuscite a prendere lo scrigno ci potranno lavorare per avere alcuni indizi, la signorina Delacour avrà modo di prepararsi comunque. – detto questo Finch-Fletchley rivolge qualche parola alla sua gola e la voce gli ritorna al tono normale ed io tiro un altro sospiro di sollievo: è finita.
Senza aspettare nessuno mi dirigo alla Sala Comune di Grifondoro, prima però passo dalla Guferia da cui mando alcuni gufi –a zio George e agli altri cugini- attraverso il ritratto della Signora Grassa pensando che finalmente potrò riposare un po’ chiacchierando magari con Anna …
Ma i miei piani vengono completamente stravolti. L’intera casa di Grifondoro mi accoglie con ovazioni. E’ come quando il mio nome è uscito dal Calice, ma anche mille volte meglio. Tutti mi abbracciano, mi danno pacche vigorose sulle spalle –doloranti d'altronde-, si passando di mano in mano lo scrigno senza riuscire ad aprirlo, mi fanno i complimenti e mi sorridono.
Fred e James annunciano a tutti che hanno preso del cibo dalle cucine e dopo cena ci sarà una festa. Io ho solo voglia di riposarmi, ma vengo contagiata dall’allegria degli altri e li seguo a cena.
-Sei seconda Rose, seconda! Se la prossima prova andrà alla grande, cosa di cui non dubito minimamente, diventerai prima e vincerai il Torneo!- esclama James con entusiasmo prima di buttarsi nel suo pasticcio di carne con foga.
Appena mi riempio il piatto di Porridge mi accorgo di avere fame, di star morendo di fame. Così inizio anche io ad ingoffarmi. Per tutta la cena e per tutta la festa non si parla altro che della mia prova, quando ormai la festa sta finendo e quasi tutti sono andati a dormire –Neville è venuto a sgridarci e dirci di smetterla già tre volte- mi raduno, sbadigliando, in un angolo della Sala Comune. Con me ci sono James, Lily, Fred, Hugo e Louis ma anche –sgattaiolati via dai loro letti caldi- Albus e Roxanne.
-Pensavo non ce l’avresti fatta con quello Schiopodo Sparacoda-
-Oh, io invece ho temuto quando l’ho vista chinare il collo scoperto davanti a quell’Ippogrifo. Non assomigliava per nulla al nostro Fierobecco- Lily rabbrividisce.
-Ma no. E’ stata bravissima ed eccellente in tutto, anche meglio degli altri. Un’unica cosa pensavo davvero che l’avrebbe fermata com’è successo a Sarah: il molliccio- Louis deglutisce.
-Anche io ho avuto paura di non farcela- dico sbadigliando.
-Quindi la tua paura più grande sarebbe … ?- domanda Roxanne incerta.
Io annuisco.
-E se non fossi riuscita a superarla probabilmente si sarebbe trasformato anche in voi, è stato terribile- rabbrividisco e arrossisco anche un po’, poi sbadiglio di nuovo.
-Ma tu stai morendo di sonno! Su vai a letto!- esclama Albus severo.
-Sì, credo che fa-farò così. Buona-na notte-te- dico sbadigliando ancora.
-Ma aspetta e lo scrigno?- domanda James.
-Insomma! Ha appena finito e superato la Prima Prova! Avrà tutto il tempo di pensare alla Seconda! Ora è tempo di riposarsi- dice Fred deciso.
Così salgo a letto, vedendo gli altri parlare, probabilmente staranno lì ancora un po’.
Io mi sdraio sul letto, al calduccio, mi avvolgo nelle coperte.
Sul comodino c’è il cofanetto, potrei dargli un’occhiata.
Già, potrei. Sono troppo stanca e poi Fred ha ragione: la Prima Prova è finita, ho ancora un sacco di tempo, ora devo solo pensare a riposarmi.
E così scivolo lentamente nel sonno.






--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Spazio autrice:
Ciao!!! Sono riuscita ad aggiornare prima di Capodanno, mi sento realizzata :'-) anche perchè devo dire che è venuto piuttosto lungo =D
Voglio solo spiegarvi alcune cose:
1.inanzitutto non pensate male della nostra cara Rose se ha baciato Nott, ma è già un miracolo se è riuscita a resistere al suo incredibile fascino e a capire che è innamorata.. Tanto ormai ci sarete arrivati tutti alla frase lasciata a metà dalla sua "vocina" no? ...
2. volevo parlare anche di quello che ha detto Harry a Rose, avete capito a cosa si riferiva...no? Allora, ha detto che lui ha pensato che una persona non gli volesse bene... e sì, prorpio così Silente, vi ricordate come nel 7 libro abbia dubitato di lui, no? E poi anche quella cosa che gli tenevano le cose nascoste... vi ricordate come si era arrabbiato il giovane Harry?
3. Il molliccio di Rose non è mancanza di ispirazione o una pallida imitazione di quello di Molly Weasley, ma semplicemente è che il mio -ed anche quello della Rowling a quanto o scoperto, anche se il suo in altrenativa potrebbe essere anche lei stessa sepolta viva- dicevo? ah sì, è che il mio sarebbe esattamente così. Poi non chiedetmi eprchè quella strana creatura dovrebbe far ridere Rose, ma ero a corto di ispirazione -perdonatemi ma è anche la mia più grande paura- e mi è venuta questa cosa stramba.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, comunque.
Recensite se vi va e... ci vedremo all'anno nuovo!
Marty_Herm
n.b.= vi chiedo scusa se fino ad adesso non ho messo immagini... ma non ne sono capace (completamente imbranata, sì) potreste dirmi per favore come si fa?

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Oh, vedrai! Abbiamo bisogno di svagarci: troppi compiti, troppo studio e te hai appena dovuto affrontare la Prima Prova … Ho in mente alcuni giochetti Babbani perfetti ***


Sbadiglio ancora assonnata, mi sembra quasi impossibile che appena ieri c’è stata la Prima Prova ed io ne sono uscita indenne. Beh … non sto contando la ferita alla spalla, le ustioni e la stanchezza … Ma capito cosa intendo, no?
Sono anche piuttosto soddisfatta di me stessa: sono riuscita a vincere le mie paure, a farmi coraggio e ad affrontare tutti gli ostacoli.
Non è stato così difficile e forse –dico e sottolineo il forse- potrei anche vincere il Torneo Tremaghi. Sorrido alla mia immagine riflessa. Circa tre mesi fa –giorno più, giorno meno- ero nella stessa posizione, a circa però 20 e più kilometri di distanza. Però mi vedevo con aria diversa, in modo molto più negativo.
Stai semplicemente crescendo e maturando.
Tu dici?
E sì, è anche l’amore che fa questo …
Sento una stretta allo stomaco, non saprei dire con certezza se sia piacevole o meno, so solo che nella mia mente vedo chiara e nitida l’immagine di Scorpius. Faccio un gesto con la mano come a scacciare l’immagine dai miei pensieri, ma questa rimane. Chiudo gli occhi concentrandomi su di lui ed avverto di nuovo quella stretta allo stomaco.
Bussano alla porta del bagno ed io rispondo un po’ acida, sicura sia Danielle pronta per lavarsi i capelli e farsi la doccia, che non durerà meno di un’oretta buona.
-Un attimo!- dico infatti scocciata.
-Dai Rose muoviti!- infatti è la voce inconfondibile della mia compagna di stanza.
-E dai! Te poi ci starai tutta la mattina in bagno!-
-Ma non è per quello! C’è qualcuno che ti vuole vedere in Sala Comune …- insiste lei ancora bussando.
-Chi?- domano aprendo improvvisamente la porta e facendola barcollare in avanti.
-Oh! Vai sotto a vedere- dice lei con espressione furba, io le faccio la lingua e lei di conseguenza ridacchia e si chiude in bagno.
Anna e Emma giocano tranquillamente a Scacchi Magici sdraiate sul letto di quest’ultima, io ancora in pigiama mi cambio velocemente. Infilando al volo quello che trovo sul letto, non rendendomi nemmeno conto di che cosa sia.
-Come mai tutta questa fretta?- domanda Emma incitando il suo pedone a muoversi mentre quello ribatte infastidito che lui no, assolutamente non può essere sacrificato.
-Ehm … Danielle ha detto che c’è qualcuno che mi sta aspettando …-
-Oh! E chi è, Tom?- domanda Anna sorridendo.
 -Non lo so, ma non credo. Sai io e Tom abbiamo chiuso …- mormoro infilandomi una scarpa.
-E come mai? Non mi dire che quell’idiota ti ha lasciata dopo che vi siete baciati!- esclama Anna indignata mentre Emma riesce finalmente a far muovere il suo pedone.
-Cosa? Si sono baciati?- le fa eco Danielle, apparendo sulla soglia del bagno con i capelli bagnati ed un’espressione semplicemente stupefatta.
-Sì ci siamo baciati e no l’ho lasciato io, non è che l’ho proprio lasciato non stavamo insieme, e comunque non è proprio un idiota- spiego infilando anche l’altra scarpa.
-Ah no?- domanda Emma alzando un sopracciglio.
-Idiota o no è il più figo della scuola- chiarisce Danielle sempre asciugandosi i capelli con la bacchetta.
-Appunto! Si può sapere perché l’hai lasciato?- mi chiede Anna.
-Non l’ho lasciato … non stavamo insieme!- esclamo io legandomi i capelli.
-Sì va beh … Comunque: perché?- mi incalza Emma muovendo strategicamente la sua regina.
-Perché sono innamorata di un altro. Ora scusate ma devo andare- la mia dichiarazione lascia tutte a bocca aperta.
Sempre saltellando per aggiustarmi la maglietta attraverso Danielle che cerca di trattenermi per chiedere di chi, do una veloce occhiata ad Emma che ancora a bocca aperta non si è accorta di aver fatto scacco matto e ad Anna che mi guarda strano.
Scendo velocemente le scale e arrivo in Sala Comune, mi guardo attorno cercandolo.
Un gruppo di ragazzini del primo anno che fa i compiti … no.
James, Louis ed Hugo che mi salutano con la mano mentre giocano a SparaSchiocco che poi in realtà dovrebbero studiare … no.
Lysander e Jeremy che studiano Pozioni … direi di no.
Lily, Fred, Leanne e Harry Jordan che ridono per una nuova invenzione del piccolo Weasley … no.
Lo vedo vicino al ritratto della Sala Grande, che mi sorride. Nonostante non sia proprio chi avevo immaginato fosse mi si riempie il cuore di gioia e gli corro incontro.
-Al!- esclamo abbracciandolo.
-Anche io sono contento di vederti Rosie, ma così mi strozzi!- esclama lui con voce soffocata ed io lo lascio andare ridendo.
-Devo spedire una lettera a nonna Molly vieni con me, così parliamo un po’?- mi domanda incerto.
-Merlino! E me lo chiedi? Certo che vengo con te- e gli sorrido, lasciandolo enormemente sollevato.
La Signora Grassa si sposta per farci passare e lancia un’occhiata ad Albus come chi la sa lunga, ma non dice nulla. Probabilmente si starà rimproverando per averlo fatto passare, ma io ho sempre sostenuto che Albus abbia un fascino non del tutto scontato.
Arriviamo alla Guferia e mentre lui lega la lettera alla zampa di Neve io resto un attimo a guardare i gufi che dormono o volano liberi e felici.
Prima che lui possa iniziare con le domande gli dico tutto di Tom, lui mi ascolta con un’espressione indecifrabile, ma quando arrivo alla parte in cui Tom dice che un Serpeverde non mantiene mai le sue promesse ride di gusto.
-Quindi ora te e Scorpius siete amici?- mi domanda quando finisco di parlare e lui di ridere.
-Sì- dico guardandomi attentamente le punte dei piedi.
-Sai che questo mi fa immensamente felice, vero? Ma quando ammetterai che ti piace?- mi chiede lasciandomi per un attimo a bocca aperta.
-A me non piace- affermo cercando di dare un tono deciso alla mia voce e continuando sempre a fissarmi i piedi.
-Ah no?- insiste venendomi più vicino.
-No!- esclamo io.
-Sono così interessanti le tue scarpe?- mi domanda sorridendo ironico.
Io alzo lo sguardo verso di lui.
-Non proprio- ammetto sorridendo a mia volta.
-Ora ripetimi che non ti piace Scorpius-
-A me non piace Scorpius- dico tranquillamente guardandolo negli occhi. Lui pare sinceramente stupito dall’evidente franchezza del mio sguardo ma non indaga oltre.
-Mi sono appena accorta di una cosa!- esclamo dopo una manciata di minuti in cui tutti e due abbiamo guardato un punto indefinito fuori dalla finestra.
-Cosa?-
-Parliamo sempre di me e mai di te …- inizio e lui sembra arrossire.
-Caro il mio infido Serpeverde in sette anni hai sempre sostenuto che non ti piacesse nessuno, apparte un periodo al quinto anno in cui ti eri infatuato di Danielle, ma io sento che quest’anno non è così …- dico guardandolo negli occhi e questa volta è il suo turno di distogliere lo sguardo ed arrossire “alla Weasley”.
Lo guardo tra il divertito e il sorpreso: non l’avevo mai visto così.
-Ma no … io …- balbetta mentre io mi avvicino e continuo a fissare i suoi occhi verdi.
-E’ strano perché nemmeno l’affidabile gossip di Emmeline mi ha rivelato nulla …- lui continua a balbettare imbarazzato. E’ l’unico dei miei cugini –e probabilmente anche di tutti i ragazzi di Hogwarts- a sapere dell’abilità di Emmeline a scoprire i segreti altrui.
-Ok. Ok. Te lo dico- si arrende dopo un po’ e mi guarda serio, poi ritorna a guardarsi le scarpe, probabilmente incapace di sostenere oltre il mio sguardo.
-credomipiacciaroxanne- prima trattiene il fiato e poi lo dice talmente in fretta che non riesco a capire una parola.
-Cosa?- gli domando.
-Ecco, sapevo avresti reagito così, ma vedi …-
-No,no, frena … Non ho capito nulla …- mi affretto a dire.
-Beh … Credo mi piaccia Roxanne-
Ok. Questa volta non rido, non ci trovo nulla da ridere. Ad Albus piace Roxanne, nostra cugina! Lo so che è una ragazza fantastica ed anche piuttosto carina ma a lui non può piacere Roxanne.
-Roxanne Dumbledore … vero?- domando ben sapendo che non è così, infatti lui scuote la testa.
Per alcuni secondi ho la tentazione di ridere, di dirgli che non gli può piacere nostra cugina e che la deve dimenticare. Però subito dopo questi pensieri meschini i nostri sguardi si incrociano un’altra volta e ricordo tutte le volte che lui mi è stato affianco, che mi ha sostenuta, consolata, assecondato i miei capricci.
-Lo so è una cosa impossibile eppure io sento di amarla …- mormora con sguardo supplice.
Chissà da quanto tempo celava questo sentimento, da quanto tempo ci pensava e penso anche che potrei arrabbiarmi, ma no, conta che alla fine lui me l’ha detto. I suoi occhi hanno una tristezza infinita ed io faccio la cosa che avrebbe fatto lui al posto mio, l’unica cosa che mi sento di fare visto che non sono mai stata brava come lui con le parole.
Lo abbraccio e lo stringo forte. Lo vedo asciugarsi una lacrima e poi recuperare il suo sguardo fiero, ma in fondo agli occhi verdi riconosco sempre quella sofferenza … Di chi soffre per amore …
-Al tranquillo. C’è sempre una soluzione e poi molti babbani si sposano tra cugini. Se voi due vi amate …-
-Ma è questo il punto: lei non mi guarda nemmeno. Sono suo cugino!- dice sconsolato ed io lo stringo più forte. Per una volta sono io quella che consola e non quella ad essere consolata, la cosa mi suona un po’ strana ma lo stringo ancora forte a me, rassicurandolo.
-Non sono sicura che sia così, ma se vuoi le parlerò e le chiederò chi le piace. Sai che le cugine Weasley si affidano sempre a me- è incredibilmente vero, non sembro una persona particolarmente affidabile eppure di solito tutte le mie cugine si confidano e si sfogano con me. Io in tutta sincerità ho sempre preferito una partita a Quidditch con i ragazzi che una giornata di trucco con le mie cugine, eppure quei momenti di “pettegolezzi” e “segreti” venivano fatti sempre a me.
Lui mi sorride sollevato e stiamo ancora un po’ abbracciati. Consolandoci a vicenda, perché in fondo ho bisogno anche io di questo abbraccio.
 Il sole, per quanto debole e timido dietro le nuvole, è alto nel cielo. Quindi decidiamo di decidere di andare in Sala Grande, facciamo per uscire dalla Guferia quando io lo fermo mettendogli una mano sulla spalla.
-Ascolta Albus, riguardo a quello che ti ho detto prima …- inizio arrossendo e lui si fa attento.
-Beh … Ti ho detto che non mi piace Scorpius ed è così perché …- mi interrompo nervosa.
Poi prendo un bel respiro e continuo.
-Perché io sono innamorata di lui- dopo tante volte che l’ho negato, dopo aver proibito di ammetterlo pure a me stessa finalmente lo dichiaro al mio migliore amico e questo mi fa un effetto incredibile. Improvvisamente mi sento meglio, come se mi fossi tolta un peso, come se tornassi a respirare dopo una lunga apnea, come se un nodo in gola e al cuore mi si sciogliesse.
 
 
 
Con la domenica arriva anche Novembre. Appena mi sveglio guardo fuori dalla finestra, la apro e mi lascio accarezzare dal vento gelido. Sento nell’aria già l’arrivo dell’Inverno, ormai la Foresta Proibita è spoglia e a me sembra anche più oscura e pericolosa, il cielo è nuvoloso e il Lago Nero è oscuro e  poco invitante, deve essere anche gelido …
-Ma sei scema? Qui si gela!-
-Sempre di buon umore appena sveglia eh Anna!- dico io sorridendo e chiudendo la finestra mentre lei sbadiglia.
-Cosa prevediamo per oggi ragazze?- domanda Emma sforzandosi di alzarsi e scendere dal letto.
-Colazione, compiti arretrati, pranzo, compiti arretrati, cena e qualcosa di divertente.- risponde Danielle già in bagno a truccarsi.
-Cosa intendi con “qualcosa di divertente”?- domando io dubbiosa.
-Oh, vedrai! Abbiamo bisogno di svagarci: troppi compiti, troppo studio e te hai appena dovuto affrontare la Prima Prova … Ho in mente alcuni giochetti Babbani perfetti- risponde sorridendo.
-Del tipo?- domanda Anna lavandosi la faccia per cercare di svegliarsi e stiracchiandosi.
-Del tipo: obbligo,verità,salvataggio; sette minuti in Paradiso ed il gioco della bottiglia …- spiega lei elencandoli sulle dita.
-E cosa sarebbero?- domanda Emma titubante e dubbiosa.
Io e Danielle partiamo in un’accurata spiegazione, io ho amici babbani e lei è stata sempre appassionata da questi giochi.
-Wow! Se mi piacciono!- esclama Anna con gli occhi luccicanti mentre continuiamo a cambiarci.
-Ed io ho in mente alcune persone da invitare a questa bella serata …- dice Danielle.
-Non devono essere troppe se no si crea un gran casino e non ne viene fuori nulla.- l’avvisa però Emma.
Io mi esterno dalla conversazione, mentre loro decidono chi invitare. Continuano a parlarne per tutta la colazione mentre io chiacchiero con James e Louis della partita tra il Puddlmore United e I magnifici Sette. Quando torniamo in Sala Comune e ci apprestiamo a fare i compiti, provviste di pergamene, piume e libri, hanno finalmente deciso. Io ho il compito di avvisare tutti a pranzo, saremo: io,Danielle,Emma,Anna,Lily,Roxanne,Scorpius,Myles Higgs, Jeremy, James, Gilbert Baston e Albus.
12 persone che Anna ha definito fin troppe, voleva fare una cosa più “intima”, ma bisognava trovare un ragazzo per ogni ragazza –ha insistito Danielle- e non potevamo eliminare nessuna di noi, né Lily e né Roxanne –che Emma ha preso più che in simpatia- … Fosse stato per Danielle avremmo invitato anche Emmeline, Louis, Fred, Lysander,Hugo, Harry, Leanne, Tom e Lorcan … Ma Anna è stata irremovibile ed io ho dovuto concordare: saremmo stati davvero troppi.
La mattina passa facendo i compiti, come avevamo programmato. A pranzo mi è molto facile fare un salto da Lily che chiacchiera con Myles e avvisarli della “festa” prevista per questa sera, Lily accoglie la cosa esultando ed io mi raccomando –come mi ha pregato di fare Emma- di non spargere la voce. Subito dopo, confondedomi con la folla di gente che esce ed entra nella Sala Grande mi avvicino al tavolo dei Tassorosso, sussurro a Roxanne di venire in Sala Comune alle nove e trenta. Poco dopo mi avvicino a quello dei Corvonero e avvisto subito Gilbert che chiacchiera con Lorcan ed io cercando di non far trapelare nulla a quest’ultimo lo avviso dell’incontro di sta sera, lui accetta volentieri. Per ultimo, controllando che i professori non mi notino, mi dirigo alla tavolata dei Serpeverde. Maledico fra me e me le ragazze che mi hanno assegnato questo compito e Merlino che si vede che mi vuole proprio male. Noto Albus e Scorpius chiacchierare mentre mangiano dei tortellini italiani.
-Ciao ragazzi- dico salutandoli imbarazzata.
-Ciao Rosie- mi saluta Albus allegro.
-C-ciao Rose- dice Scorpius con la forchetta a metà fra la bocca ed il piatto.
-Ascoltate: Danielle ha pensato che siccome abbiamo studiato molto e siamo stati riempiti di compiti ed impegni dovremmo avere una serata libera e spensierata. Quindi ha pensato che questa sera alle nove e trenta potreste venire alla Sala Comune di Grifondoro.- spiego io tutto d’un fiato guardando più che altro Albus e lanciando occhiate furtive a Scorpius.
-E cosa faremo?- domanda quest’ultimo ed io tiro un sospiro di sollievo, ha accettato.
-Dei giochi babbani: del tipo sette minuti in paradiso, il gioco della bottiglia e verità, salvataggio, obbligo-
-Che cosa sono?- domanda lui ed io arrossisco.
-Oh beh … Danielle ha pensato che ci potessero far svagare e che siano divertenti … Lo scoprirai questa sera- dico infine sorridendo.
-E chi c’è oltre noi?- chiede curioso ed io gli faccio una rapida lista degli invitati.
-Oh no! Oh no! Neville sta venendo verso di noi … Scusate ragazzi- e così dicendo cammino in fretta al mio tavolo, dove avviso anche James e Jeremy. Prima di iniziare a mangiare ripenso alla faccia di Scorpius quando mi sono allontanata dal loro tavolo: sembrava quasi dispiaciuto … Avverto un’altra stretta al cuore.
E finalmente l’hai ammesso! Sei innamorata di lui!
E sì. Ti senti realizzata?
Molto! Era come dicevo io dall’inizio, non che ne abbia mai dubitato ovvio. LALALALALA l’hai ammesso!
Uff … e meno male che dovresti essere la mia coscienza.
Su dai, festeggiavo solo un po’.
Com’è che però non te ne sei ancora andata?
Oh ma come siamo gentili … Comunque se lo vuoi sapere il mio compito non è ancora finito …
Il pomeriggio ci mettiamo subito a studiare ed io, come al solito, finisco prima di tutte. Papà –per l’appunto- dice sempre che io ho il cervello di mamma, nonostante ogni volta si becchi le mie occhiatacce.
Siccome ho già finito anche i compiti per la prossima settimana le lascio studiare, corro al dormitorio femminile e prendo il libro che sto leggendo ora, “La ragazza drago”. Hugo mi chiede di restare con lui ed aiutarlo a studiare, ma io gli consiglio di andare da Lysander, di solito lo avrei aiutato volentieri, ma ho bisogno di immergermi in un bel libro e non pensare a nient’altro, di viaggiare con la fantasia ed isolarmi un po’ dal resto.
Attraverso il buco del ritratto e mi incammino alla Guferia. Arrivata mi siedo in un angolino comodo, contro il muro, il lento e morbido frusciare delle ali dei Gufi, Barbagianni e Civette dà un tocco magico e rilassante all’atmosfera. Per questo vengo sempre qua a leggere, specialmente di domenica che non c’è mai nessuno.
Inizio a leggere, le parole scorrono sotto i miei occhi ma io non le vedo. Sono ormai in quel mondo dove solo i veri amanti dei libri possono andare, quando ti isoli da tutto il resto e te sei nel libro e vivi quello che vive il libro e piangi insieme al protagonista, provi ansia, dolore, sorridi e ridi anche. Pagina dopo pagina arrivo a più di metà, il sole inizia piano piano a calare ma io non me ne accorgo, immersa come sono nella lettura.
-Strano posto per leggere- la voce di Scorpius mi riporta alla realtà, io gli sorrido facendogli un cenno e lui si siede affianco a me.
-La biblioteca non ti piace?- domanda.
-Oh sì, ma trovo che questo posto sia più … magico ed anche più tranquillo per leggere. In biblioteca c’è troppo silenzio, un silenzio irreale, qui è come essere in mezzo alla natura e riesco a concentrarmi di più- gli confido. Poi distolgo lo sguardo, pensando che ho parlato troppo.
-Wow! Non ci avevo mai pensato …- mormora lui.
-Anche a te piace leggere?- gli domando incerta.
-Se mi piace? I libri sono la mia vita!- risponde fiero ed io sorrido, abbiamo una cosa in comune così importante e non me ne ero mai accorta.
Iniziamo a parlare dei nostri libri preferiti e il tempo vola ancora.
-Dovremmo essere a cena!- esclamo io guardando l’ora.
-Già, il tempo e volato-
-Sì, è piacevole chiacchierare con te- le parole mi escono dalla bocca prima che io possa fermarle. Perché non penso mai prima di parlare, perché? Mi domando mentre arrossisco.
-Anche con te- dice lui –Non pensavo che l’avrei mai detto- aggiunge pensieroso.
Io rido, lui viene presto contagiato, poi gli rifilo un pizzicotto e lui mi guarda tra le risate e sgrana gli occhi.
-Come hai osato?!?- esclama fingendosi serio. Io rido ancora più forte e lui inizia a farmi il solletico.
Questo è sempre stato il mio punto debole, inizio a ridere e non riesco più a smettere e mi dimeno. Lui continua a farmi il solletico sempre ridendo. Io cerco di scappare e mi alzo in piedi, prendo un bel respiro per riprendere fiato e poi mi giro verso di lui e lo guardo con aria furba.
-No, no. Rose, non ci provare- dice lui indietreggiando.
Ma io inizio a ridere, mi slancio in avanti e gli faccio il solletico a mia volta.
Alla fine ci ritroviamo ansimanti appoggiati al muro.
-Non mi divertivo così dalla volta in cui James aveva fatto un incantesimo alle mutande di Hugo, per cui queste li si erano infilate in testa e Louis gli aveva lanciato un incantesimo di Adesione Permanente. Dovevi vederlo: ha iniziato a correre per tutta La Tana cercando di sfilarsele- racconto io tutto d’un fiato.
Lui scoppia in una risata, una risata forte ma cristallina, vera.
-Ed ecco che abbiamo saltato la cena …- mormora io guardando l’orologio.
-Ne è valsa la pena però- ribatte ed io lo guardo sorpresa, ma lui sta osservando i gufi e non sembra voler incrociare il mio sguardo.
-Già …-
-Se non fosse che sto morendo di fame- dice con una smorfia, poi mi guarda e mi sorride.
-A questo posso rimediare io- e così dicendo mi dirigo verso l’angolino dove leggevo prima, prendo la mia borsa a tracolla e gli rivolgo una veloce occhiata.
-Ti piace la Nutella?-
-Cos’è?- domanda curioso. Io sorrido e con un gesto teatrale tiro fuori il barattolo.
Lui mi guarda strano ed allibito, incerto se sia uno scherzo o no.
Io gli porgo un cucchiaino, poi mi siedo per terra.
Lui mi guarda, ancora in piedi e con il cucchiaino in mano.
-Scherzi?- mi chiede infatti.
-No perché?-
-Io dovrei mangiare “quella roba” con un cucchiaino?-
Io porto una mano al cuore e con voce solenne dico –Così mi offendi, caro Scorpius-
-Su dai, fidati e assaggia, sono sicura che non te ne pentirai- aggiungo ritornando al mio solito tono di voce.
Lui si siede vicino a me e prende un po’ di Nutella titubante. Porta il cucchiaino alle labbra ed io osservo la sua espressione sorridente.
Appena assaggia socchiude gli occhi, poi li riapre e mi scopre ad osservare ansiosa la sua espressione.
-E’ la cosa più buona che io abbia mai mangiato- ammette infine. Io rido ed iniziamo a mangiare.
-Ci vediamo fra … Tre quarti d’ora- mi saluta, guardando l’orologio.
-Già a dopo Sco …-
Lui sorride a questo nomignolo e ci separiamo.
-Dove sei stata? Ci hai fatto preoccupare da morire!- mi aggredisce James appena attraverso il ritratto della Signora Grassa.
-Sì, insomma. Non vieni a cena! Potevamo pensare qualsiasi cosa!- inveisce Louis.
-Lou ha fatto il disfattista pessimista come sempre e pensava che fossi stata aggredita da un Troll ….- spiega Lily.
-Non è vero … non necessariamente da un Troll- precisa Louis serio.
-Comunque ci hai fatto preoccupare davvero sorellina!- riprende Hugo.
-Sì, insomma. Sono le 8 e 50! Sei via da quasi 4 ore e mezza!- continua James.
-Sono stata a leggere in Guferia e non mi sono accorta del tempo che passava- spiego io che nel frattempo ho fatto qualche passo indietro preoccupata. –E poi è arrivato…- ma taccio subito sapendo di aver parlato troppo.
-Chi? Non ancora Nott, vero?- domanda James serio.
-No, no, tranquillo. Comunque mi dispiace tanto ragazzi, sapete che vi voglio bene e che non avrei voluto farvi preoccupare- mormoro io dispiaciuta.
-Oh tranquilla- mi consola Lily intenerita, abbracciandomi.
-Sì beh … Forse abbiamo esagerato un po’- ammette Louis dandomi un buffetto sulla guancia.
-E’ che non riusciamo proprio a stare senza di te- sospira Fred che non aveva ancora parlato, facendomi l’occhiolino.
-Le ragazze ti cercavano però- mi avvisa James indicando le mie compagne di stanza. Io le raggiungo e loro mi guardano attentamente.
-Chi è il fortunato?-
-Il fo-fortunato?- balbetto io guardando Emma.
-Ma sì dai, ti si legge in faccia …- annuisce Danielle.
-A me? No … no ….-
-Apparte che sappiamo che sei innamorata perché ce l’hai detto questa mattina e poi si vede benissimo dai, hai gli occhi che luccicano …- insiste Anna sorridendo.
-Ma no che dite?- domando arrossendo.
Dopo altri vani tentativi e i miei balbettii vari lasciano perdere.
-Ragazze non ci avevo pensato: come faremo a far andare via tutti gli studenti di Grifondoro prima di …. Mezzora?- domando.
-Oh! In questo ci aiuterà la tua cara cugina Lily e James- spiega Anna misteriosa.
-Goditi la scena- aggiunge Danielle.
-E metti questi tappi- suggerisce Emma.
Io li metto e le guardo ancora senza capire, nonostante i tappi ci sento ancora benissimo.
-Buonasera ragazzi e ragazze!- dice James salendo su un tavolo.
-Domani è lunedì e ricomincia la settimana! Che ne dite di andare a dormire? Così domani sareste stanchi e riposati!- dice lui, molti lo guardano divertiti ed altri allibiti.
-Però prima che lo facciate Lily vorrebbe suonarvi una cosa- e Lily sale, aiutata da James, sul tavolo. Ha in mano un piccolo flauto di legno che inizia a suonare.
Io continuo a non capire ma ascolto la musica, bella e leggera. Poco dopo tutti applaudono, poi vedo molti sbadigliare, stiracchiarsi, chiudere i libri le pergamene, finire in fretta le partite di SparaSchiocco e salire ai propri dormitori. Louis, Fred e Hugo non fanno eccezione. Io penso, non senza un sorriso, che un giorno di questi dovremmo proprio ringraziare zio George
 
 
Gli “invitati” iniziano ad arrivare.
-La signora Grassa ha detto qualcosa?- domanda James a Gilbert.
-Solo che ai suoi tempi i Corvonero stavano nella Sala Comune dei Corvonero e i Grifondoro non dicevano ad altri la parola d’ordine …- risponde lui con una rapida alzata di spalle.
-Ciao Albus!- esclamo appena lo vedo attraversare il ritratto.
-Ciao fratellino!- esclama James abbracciandolo e scompigliandoli i capelli.
-Wow! Non ero mai venuto qui!- esclama invece Scorpius appena apparso dietro all’amico Serpeverde.
-Bello eh?- aggiunge James sorridendo, poi a un tratto sembra accorgersi chi è quello con cui sta parlando e improvvisa una conversazione con Roxanne.
-Sono felice che voi siate venuti!- esclama Danielle quando siamo ormai tutti seduti in alcune poltrone.
-Abbiamo pensato che stiamo studiando molto e ci vorrebbe una serata di svago. Quindi .. chi di voi conosce i giochi babbani?-
-Quali?- domanda titubante Roxanne.
-Il gioco della bottiglia, sette minuti in paradiso ed obbligo,verità, salvataggio … per esempio- dice Emma.
Molti fanno cenni d’assenso ma altrettanti di diniego.
-Allora nel gioco della bottiglia, si prende una bottiglia e si mette per terra, i giocatori si siedono intorno formando un  cerchio. La bottiglia si fa girare due volte, le persone a giocare saranno quelle verso cui la bottiglia si fermerà, la prima persona dovrà dare un bacio alla seconda …- ma qui Danielle viene interrotta.
-Che giochi strani che fanno i babbani … - commenta Scorpius.
-Strani ma intriganti- aggiunge Emma.
-Un bacio come?- chiede invece Jeremy.
-Oh beh … Le regole non lo specificano- risponde vaga Danielle prima di riprendere.
-Il gioco “sette minuti in paradiso” è molto semplice. Si mettono dei bigliettini con i nomi dei partecipanti in un cappello, i bigliettini vengono successivamente pescati e la coppia scelta deve passare sette minuti in una stanza chiusa, da sola.-
I miei compagni si scambiano occhiate concitate.
-Il gioco dell’obbligo, verità, salvataggio- spiega infine la primogenita Peaks –si svolge sempre con la bottiglia, il ragazzo o la ragazza scelti dal caso dovranno scegliere tra obbligo, verità e salvataggio. Se sceglieranno obbligo, saranno sottoposti ad una punizione a cui non potranno sottrarsi, se invece sceglieranno verità sarà loro posta una domanda a cui potranno rispondere o sì o no e se decideranno salvataggio dovranno scegliere se, in caso di pericolo, salverebbero una persona meno che un’altra.-
-Beh! Che aspettiamo?- domanda Albus.
-Iniziamo dal gioco della bottiglia!- esclama Lily, tutti si girano verso di lei che arrossisce un poco. La scelta viene presto approvata ed iniziamo.
-Bene … Allora facciamo che sceglieremo tre persone e la terza dovrà scegliere il tipo di bacio- dice Emma suscitando subito cenni d’assenso.
Sento la tensione nell’aria, che modo strano di passare una domenica sera. Un modo divertente però.
Chissà che non usciate te e Scorpius.
Già.
Il cuore inizia a battermi forte. La bottiglia si ferma: io.
-E ti pare la solita sfigata!- protesto.
-Sfigata non saprei, dipende chi ti capita- precisa Jeremy ed io non posso che dargli ragione.
La bottiglia gira ancora … Albus. Io rimango a bocca aperta.
Il terzo giocatore è: James.
-A me tocca scegliere il tipo di bacio?- domanda quest’ultimo passando lo sguardo da me e Albus.
Anna annuisce.
-A stampo-
-Che cosa?- gli urlo in faccia.
-Non avete imposto delle regole-
-Ma … ma … ma siamo cugini!- esclamo io.
-Oh! Vi dovete baciare a STAMPO … Non c’è nulla di male- ed ora io finalmente capisco perché dicono che James sia scemo. Bellissimo, ingenuo, entusiasta, per carità … Ma pur sempre scemo.
Mi avvicino di malavoglia ad Albus, gli sorrido quasi a scusarmi.
Non è che mi faccia schifo, per la miseriaccia! Ma non potrei mai pensare ad Albus sotto quel punto di vista!
Mi avvicino ancora di più al mio cugino Serpeverde e gli stampo un veloce bacio sulle labbra.
-Visto? Rapido ed indolore!- esclama James soddisfatto ed io gli lancio una Fattura Orcovolante che evita per un soffio.
I minuti passano veloci e così anche le coppie. Lily e Myles, Anna e Jeremy, Emma e James, Gilbert e Danielle, Anna e Albus. Anche, con una stretta allo stomaco e un rapido sguardo a Albus da parte mia, Roxanne e Scorpius. Io non vengo più scelta fino a quando non si sceglie di fare un ultimo giro.
-Jeremy- annuncia Anna prima di riprendere a girare la bottiglia.
-Rose- io ho un colpo al cuore, mi va sempre male! Merlino cosa ti ho fatto? Godric!
-Roxanne- io gemo, adoro mia cugina ma è anche un po’ stronza … Senza offesa per lei …
-Un bacio … vero-
-Cos’intendi per vero?- domanda James ingenuo.
-Con la lingua- precisa Roxanne, io le lancio un’occhiata di fuoco in contemporanea con Scorpius e Emma. Cosa dicevo?
Jeremy è al mio fianco, si gira verso di me ed io osservo per un attimo i capelli chiari e il fisico asciutto.
Non ti è proprio andata male
Taci.
Ci guardiamo come a dire “che ci tocca fare!”
Succede tutto molto rapidamente, Jeremy appoggia le sue labbra alle mie. Io penso a quello che sto facendo. E’ solo un bacio, mi ripeto. Ci baciamo lentamente.
Io e Jeremy stavamo insieme al quarto anno, ma ora non provo più nulla, è solo un ottimo amico. Ci baciamo ancora un po’, le nostre lingue si incrociano.
Dopo tutto non ha un cattivo sapore, però …
Non mi dire che ti piace!
Ma no! Fammi finire. Dicevo, però se fosse Scorpius sarebbe infinitamente meglio.
Ci stacchiamo, gli altri applaudono, Jeremy mi sorride ed io ricambio prima di lanciar un’altra occhiata di fuoco a Roxanne.
Decidiamo ora di giocare a “sette minuti in paradiso” e, mentre la coppia sarà in uno sgabuzzino chiusa, a verità,obbligo,salvataggio.
Devo ammettere che, anche se avevo dei dubbi, mi sto divertendo moltissimo. La serata è un successo e noi insieme ci divertiamo tantissimo.
Scriviamo i nomi in un biglietto e Danielle si toglie il cappello che porta quasi sempre.
-Lily hai voglia di pescare?- domanda lei con un’espressione dolce, ha sempre adorato la mia cuginetta, e chi non l’adora?
-Certo!- esclama lei entusiasta, saltando in piedi allegramente e pescando.
-Rose e …-
Dio! Merlino! Godric! Morgana o chiunque tu sia … ti prego fai uscire il suo nome …
-Scorpius- l’ho già detto che adoro la mia cuginetta vero? Mi trattengo da fare i salti di gioia.
Ci dirigiamo in fondo alla Sala Comune, c’è un piccolo sgabuzzino dove di solito teniamo le vecchie tenute di Quidditch e scope per i giovani giocatori Grifondoro che non se ne possono procurare o permettere altre.
Apriamo la porta e subito dopo Albus la chiude alle nostre spalle.
Non c’è molta luce, anzi è decisamente buio pesto. In più lo spazio è stretto ed angusto, siamo molto vicini, troppo vicini. Il mio viso è quasi contro il suo petto e sento il suo respiro lento e regolare sfiorare i miei capelli.
-Te e Jeremy stavate insieme?- domanda in un soffio.
-Sì, un paio di anni fa-
-Ti è piaciuto il bacio?- io sento il cuore fare qualche capriola.
-Ma … ma … Scorpius , che domanda è?- balbetto sentendomi le guance e le orecchie in fiamme.
Non mi risponde, sicuramente aspetta che lo faccia io.
-Beh … Era pur sempre un bacio, ma avrei preferito ci fosse qualcun’altro al suo posto …-
Per il cappello di Morgana! Maledetta la mia bocca! Dico sempre ciò che dovrei tacere …
-Chi?- domanda.
Io chiudo per un attimo gli occhi.
-Un ragazzo …- rispondo vaga.
-Serpeverde- aggiungo dopo un po’.
Per una manciata di secondi restiamo in silenzio e i miei occhi si abituano lentamente al buio.
-Sono contento che siamo diventati amici- mormora.
-Anche io- gli rispondo sincera.
Amici, amici, amici, amici, … Questa parola mi ribalza da una parte all’altra della mente senza che io riesca a fermarla. Quanto vorrei che noi fossimo qualcosa in più …
-Anche se in verità mi piacerebbe se noi fossimo qualcosa in più- sussurra quasi ad avermi letto nel pensiero.
Raccogliendo tutto il coraggio da Grifona che ho nelle vene alzo la testa verso di lui. E’ più alto di me di tutta una spanna.
Nonostante il buio vedo lo scintillio dei suoi occhi e il rossore delle sue guance.
-Non sai quanto piacerebbe a me- gli sussurro in risposta.
Le sue mani mi sfiorano i fianchi e mi afferra il mento tra l’indice e il pollice. I nostri sguardi sono intensi e sembrano comunicarsi tutto quello che si sono taciuti fino ad ora.
Il cuore mi batte velocissimo, sento e vedo le nostre bocche avvicinarsi.
Una luce in tutto quel buio, la porta si spalanca ed io e Scorpius ci separiamo per quanto ci permetta lo spazio ristretto.
-I sette minuti sono finiti, Rose- mi informa James.
Mentre torniamo dagli altri penso che, inconsciamente o meno, è già la seconda volta che James interrompe un mio bacio.
La serata trascorre allegra, il fuoco scoppietta tranquillo nel camino della sala Comune e noi ci divertiamo. Mi ritrovo anche a pensare che siamo davvero un bel gruppo, un gioco dopo l’altro si fa tardi. Né io e né Scorpius accenniamo più a quello successo nello sgabuzzino, non che ce ne sia occasione … Stiamo facendo una partita di SparaSchiocco, dopo aver finito i giochi babbani, quando Lily salta in piedi ed indica saltellando l’orologio.
-Ragazzi ma è l’una!-
Guardo ad uno a uno i miei amici e dalle loro facce capisco che nemmeno loro si sono resi conto del tempo che è quasi volato. Così la Sala Comune dei Grifondoro inizia a svuotarsi. Io saluto tutti con un rapido abbraccio ed un sorridente “Buonanotte”, quando arrivo a Scorpius il mio cuore fa più o meno –più più che meno- dieci capriole e credo che il cervello mi si smaterializzi, quando saluto invece Albus lui mi sussurra un “tu mi devi raccontare un po’ di cose, eh?” ed io non riesco nemmeno ad annuire ancora concentrata sul suo amico biondo.
-Anna aiutami, dovevo fare qualcosa ma non me ne ricordo …- mormoro mentre saliamo le scale per andare al dormitorio femminile.
-Allora non era importante- risponde lei con semplicità.
-Sì, sì che lo era! Dai aiutami …- la supplico io.
-Beh … non saprei! Magari dovevi dire qualcosa a qualcuno …- mi suggerisce lei.
-Non mi sembra … Albus ha detto che mi dovev- … Ma certo! Roxanne! Anna sei un genio!- e prima che lei possa aggiungere altro ho già fatto dietro front e agguantato per il mantello una ragazza che stava per attraversare il ritratto.
-Roxanne aspetta!- le dico.
-Sì, sì, però così mi strozzi- protesta lei, io la lascio andare e lei si massaggia il collo.
-Scusa cuginetta- mormoro sorridendo e lei mi segue sulle poltrone.
-Che c’è Rose? Sto morendo di sonno, sai?- mi avvisa lei sbadigliando.
-Sì scusa, ma c’è una cosa importante …- lei si fa subito attenta ed io prendo un bel respiro per cercare il modo migliore per chiederglielo.
-Secondo te i matrimoni fra cugini sono possibili?- le domando ansiosa.
-Ma cos- … Beh immagino di sì, ma Rose io pensavo ti piacesse Scorpius non James!- io la guardo chiedendomi se è così evidente, poi mi riscuoto e torno al motivo principale dell’argomento.
-No no, cioè sì … Voglio dire a me non piace Jamie, non è per me è per qualcun altro …- dico vaga. Lei arrossisce e i suoi occhi si fanno sfuggenti.
-Si vede così tanto?- mi chiede.
-Beh … un po’, in effetti- rispondo domandandomi di cosa stia mai parlando.
-Oh Rose io non so cosa fare, non credo che nemmeno mi guardi … Cioè siamo amici, ma è normale, ci conosciamo da quando siamo nati! Cioè siamo cugini …- geme lei.
-Quindi ti piace proprio tanto eh?-
-Se mi piace? Io credo di essermi innamorata di Albus- ammette con gli occhi lucidi.
Io le prendo una mano. –Troveremo una soluzione-
-Ma non capisci? Non c’è una soluzione. Io lo amo e lui si sarà innamorato di qualche ragazza Serpeverde, com’è giusto che sia.-
-Calma Anne- mormoro e lei a sentire il nomignolo con cui l’ho soprannominata io si calma.
Per un attimo ci immergiamo tutte e due in lontani ricordi, in un giorno che ci è stato raccontato talmente tante volte da saperlo a memoria.
 
Ho quasi due anni e sono in braccio a zio George, mi tiene le manine fra le sue ed io rido divertita da qualcosa che ha appena detto o fatto.
-Guarda Rose, guarda- mi dice lui indicando una culla, io chino la testa e sbircio fra le coperte. C’è un bimba con la pelle scura e i capelli rossi molto simili ai miei, solo più lisci.
-Questa è Roxanne, tua cugina- continua zio sorridendo.
Roxanne che fino a poco prima dormiva si stropiccia gli occhi e mi sorride.
-Anne!!- esclamo io.
-Roxanne- scandisce zio.
-Anne! Anne!- continuo a ripetere io.
-ROXANNE!- insiste zio.
-No! Anne!- ripeto io convinta mettendo il broncio. Zio Harry e Angelina ai lati della culla ridono ed io li guardo strani poi mi riaffaccio sulla culla della mia cuginetta e le faccio la lingua, lei ride divertita.

 
-Su Anne, se voi vi piacete una soluzione c’è: stare insieme- dico distogliendomi dai ricordi.
-Grazie Rose- dice lei sorridendo ed asciugandosi velocemente gli occhi.
-Ora vai a dormire, su, che domani si ricomincia- le dico e lei mi dà un bacio sulla guancia prima di sparire attraverso il buco del ritratto.
Io mi stiracchio e infine mi decido ad andare a dormire.
 
 
 
Il 15 Dicembre la giornata inizia bene, in bacheca troviamo affissi due annunci che suscitano in tutti un sospiro di sollievo e un’esclamazione sorpresa e allegra: un fine settimana ad Hogsmeade e l’elenco per le persone che resteranno a scuola per le vacanze di Natale. Lo firmo subito, poi scendo a colazione di ottimo umore.
-Che c’è oggi alla prima ora?- domando ad Anna, divorando il mio bacon.
-Erbologia- io sorrido al pensiero poi tutto d’un tratto spingo in avanti il piatto e mi viene la nausea.
-Io non ho più fame- annuncio.
-Ma Erbologia non è così terribile e poi ti è sempre piaciuta!- protesta Anna.
-Infatti non è per quello … Mi si è chiuso lo stomaco-
-Ma è impossibile! Il tuo stomaco è un pozzo senza fondo!- io lo prendo come un complimento ma non riesco comunque nemmeno a vedere il cibo.
-Sei sicura di non avere la febbre?- mi chiede ancora, questa volta un po’ preoccupata.
-No, il problema è un altro …- spiega Lily ed indica ad Anna un certo biondino che sta attraversando la stanza per andarsi a sedere al tavolo dei Serpeverde.
-No non è vero … - protesto io, ma siccome non risulto convincente nemmeno a me stessa, Lily ed Anna ne approfittano per intonare un coro di “Rose si è innamorata”
Avevo detto che la giornata era iniziata bene? Me lo rimangio.
La canzone sarebbe già stata umiliante ma abbastanza sopportabile se uscendo dalla Sala Grande non avessi sentito un saluto rivolto a me mi fossi girata e avrei trovato di fronte a me due ragazzi Serpeverde di mia conoscenza.
-E di chi si è innamorata Rose?- domanda Albus con finta innocenza, io lo fulmino con lo sguardo.
-Degna occhiata di un Basilisco- mi rimbecca lui.
Io gli faccio la linguaccia, lui mi tira un pizzicotto ed io gli scompiglio i capelli con il pugno.
-Beh ragazzi io vado a Difesa Contro le Arti Oscure- ci saluta Lily quando ha finalmente smesso di cantare.
-Beh noi andiamo a Erbologia, no?- domanda Anna.
-Sì giusto- risponde Scorpius prendendo parola per la prima volta.
Tutti sanno che Neville è il padre di Anna, eppure questo non l’ha mai avvantaggiata nella materia, anzi a lei non piace molto ed è una dei peggiori.
-Oggi Rose non ha fatto colazione- informa Anna ed io mi devo tenere a mente di “ringraziarla”.
-Immagino che allora non vedrai l’ora di pranzare, vero?- mi chiede Albus perspicace.
-No, per nulla- dico scrollando le spalle.
-Ma non è possibile! Tu chi sei? Che ne hanno fatto di mia cugina?-
-Pensa che non ha fame!- insiste la mia migliore amica.
-Non capisco cosa ci sia di anormale- interviene Scorpius sorpreso ed io sento scaldarmi il cuore.
-Devi capire caro Sco’ che pensare ad una Rose che non ha fame è come pensare ad un Troll da compagnia o ad un Elfo Domestico non ubbidiente o ad uno Schiopodo Sparacoda che vola …- spiega Albus.
-E’ l’unica spiegazione sensata di questa sua nausea e mancanza di fame è solo una: …- io cerco nelle mie tasche la bacchetta per lanciare un incantesimo tacitante ad Anna, ma lei prosegue spedita.
-La nostra cara Rose è innamorata!- esclama. Per fortuna in quel momento entriamo in classe e si azzittiscono tutti e tre, io prendo posto vicino a Samuel.
-Ragazzi prima di incominciare la lezione devo informarvi di una cosa. Quest’anno siccome si tiene il Torneo Tremaghi, per tradizione avrà luogo anche il Ballo del Ceppo. Si svolgerà il 22 Dicembre, il giorno prima delle vacanze e le lezioni per quel giorno saranno cancellate. Siete tutti pregati di vestirvi con il vostro abito migliore, di darvi una sistemata ai capelli ed informo le ragazze che si potranno sciogliere i capelli- tutte noi facciamo un rumoroso sospiro di sollievo basta con tutte le code, trecce e chignon che siamo costrette a portare vincolate dalle regole della scuola –In questo fine settimana ad Hogsmeade potrete comprare un vestito adatto. Ah e Rose tu dovrai aprire, insieme agli altri Campioni, le danze.- io deglutisco.
Durante la lezione non si parla d’altro.
-Tu sai già con chi andarci?- mi domanda Samuel.
-Credo di sì e te?- lui sembra un po’ dispiaciuto.
-Oh sì, sì anche io- si affretta a rispondere.
Nei giorni che seguono tutti, o quasi, i ragazzi dal terzo anno in su sono propensi in un’unica attività: invitare una ragazza al ballo. Alcune scene sono davvero tenere, come quando James si è presentato con un mazzo di fiori ad Anna per invitarla al ballo e lei è arrossita appena e ha detto sì abbracciandolo, altre decisamente divertenti, come quando Lorcan ha invitato Lily e lei gli ha detto di no e lui ha continuato a insistere fino a quando lei non gli ha lanciato una fattura Orcovolante degna di zia Ginny e il povero ragazzo è stato portato in infermeria. Venerdì invece prendo una decisione: chiederò a Scorpius –dopo anche le ripetute insistenze da Albus, Lily e Anna- di venire al ballo con me.
In una delle poche ore libere che ho nel mio orario incasinato mi dirigo in biblioteca, dove so di trovarlo. Sta cercando un libro tra gli scaffali, sto giusto per andare verso di lui quando vedo che non è solo. Alena sta ridendo per una sua battuta e continua a parlare. Io sento il cuore sciogliersi e le gambe diventare di piombo ma mi convinco a fare qualche passo avanti.
-Allora … andiamo insieme al ballo?- domanda Scorpius.
-Sì, sì certo- mi sento svenire. Cerco di recuperare l’auto controllo e faccio finta di cercare un libro tra gli scaffali.
-Oh ciao Rose- mi saluta Scorpius incerto quando ormai Alena se n’è andata.
-Ciao Scorpius- lo saluto io con il sorriso più vero che riesca a improvvisare.
-Sai già con chi andare al ballo?- mi domanda ed io sento lo stomaco chiudersi di nuovo ma poi penso che l’ha appena promesso ad Alena.
-Più o meno … E te vai con Alena?- gli domando.
-Con Alena? Hai ascoltato tutto quello che ci dicevamo?-
-Beh sì, ero qua a prendere un libro e ho sentito te che glielo chiedevi, scusa non volevo origliare-
-Ma sì tranquilla comunque hai capito male non andremo …- io non lo faccio finire, è inutile che cerca argomentazioni inutili.
-Guarda che non devi giustificarti con me. Mi va benissimo, cioè Alena non mi sta proprio simpaticissima però se piace a te … - dico sforzando al massimo le mie capacità espressive per cercare di fare un sorriso che non sembri una smorfia contorta.
-Ma no …- inizia lui.
-Spero che vi divertiate e … oh, ho trovato il libro che cercavo. Beh allora ciao!- lo saluto con lo stesso sorriso forzato, gli volto le spalle e lo lascio un po’ interdetto.
Sono talmente immersa nei miei depressi e lugubri pensieri che Tom mi deve chiamare più volte per attirare la mia attenzione.
-Sì scusa dimmi-
-Vieni al ballo con me?- mi domanda senza troppi giri di parole.
-Ci vado già con un altro- le parole mi escono di bocca prima che io riesca a fermarle.
-Mi dispiace, se magari me lo avessi chiesto prima …- mi giustifico davanti alla sua espressione dispiaciuta.
-Con chi? Con chi ci vai?- mi chiede.
-Con Samuel- dico afferrando il primo nome che riesco a pensare.
-Va bene- mormora lui, si gira un attimo fa qualche passo e poi torna indietro.
-Spero che un ballo me lo concederai comunque …- mormora venendomi pericolosamente vicino.
-Vedremo- dico io e lui soddisfatto si gira, infila le mani in tasca e se ne va.
Io corro subito davanti all’aula di Divinazione, dove so che si trova Samuel.
Lo vedo che esce dall’aula e mi avvicino furtivamente a lui.
-Mi chiedevo se potessimo andare al ballo insieme- dico tutto d’un fiato incurante degli sguardi che mi lanciano gli altri.
-Come amici …- aggiungo in fretta.
-Sì certo … Come amici … Beh sì mi piacerebbe davvero molto venire con te- dice lui passandosi una mano sui ricci castani.
-Bene- dico io sorridendo e continuando ad ignorare sempre tutti gli sguardi degli altri.
-Ci vediamo davanti alla Sala Grande alle 8?- domanda.
-Perfetto- rispondo io e sono talmente sollevata dal casino a cui ho appena rimediato che gli scocco un bacio sulla guancia prima di tornare in Sala Comune e spiegarmi con Lily ed Anna.
 
 
Il sabato già tutti sanno come l’orgogliosa, testarda ed intelligente Rose Weasley abbia chiesto a Samuel Steeval di andare con lui al ballo e di come gli abbia dato un bacio sulla guancia e lui sia rimasto a bocca aperta per 5 minuti buoni, ormai tutta la scuola sa anche di come Albus Potter abbia chiesto a Roxanne Weasley, sua cugina, di andare al ballo con la scusa di non sapere se riusciva a trovare un’altra accompagnatrice, ma su questo ogni ragazza ha da ridere. “Ma insomma, lo sanno tutti che Albus ha al suo seguito più o meno tante ragazze quante suo fratello!” mormorano le Grifondoro nei bagni. Sanno anche tutti di Lysander, il ragazzo biondo affascinante e misterioso, che ha chiesto balbettando a Sarah Delacour di andare con lui al ballo, lei lo ha squadrato un attimo, lui ha incrociato le dita, poi la ragazza ha accettato felice.
Con la posta, al mattino io ricevo due lettere e, ad accompagnare una, un sacchetto.
Cara Rose –dice la prima-
Mi dispiace davvero molto di non poter essere venuta alla tua prova, ma papà mi ha detto che sei stata davvero fantastica e che hai usato gli incantesimi in modo eccellente. Spero che tu stia studiando molto per gli esami, che sono ormai imminenti. Sono molto felice che tu abbia potuto partecipare al Torneo Tremaghi. Spero che almeno nelle vacanze di Pasqua farai un salto a casa.
Mamma.

Io mi trattengo dal stropicciarla e leggo l’altra.
Cara piccola Rose
Harry mi ha raccontato tutto della Prima Prova! Wow! Sei stata grandiosa! Mi sarebbe piaciuto venirti a vedere! Zia Angelina ti saluta e tutti i cugini più grandi, assieme ai nonni, ti fanno i complimenti! Fra pochi giorni ci sarà il Ballo del Ceppo. Ai miei tempi i vestiti venivano comprati e messi in valigia prima di partire ho saputo invece che, con mia felicità perché mi fa orrore il pensiero del vestito che ti avrebbe scelto Ron, quest’anno le regole sono cambiate e li comprerete a Hogsmeade. Ho deciso di farti un regalo anticipato per Natale. Questi sono 130 Galeoni e so che li spenderai con prudenza.
Con affetto
Zio George

Io spalanco la bocca e apro quasi con mani tremanti il sacchetto.
-130 galeoni- mormoro contandoli.
-Tieni guarda- dico a Lily sorridendo e lei ha all’incirca la mia stessa reazione.
-Beh, allora direi che qui urge una giornata di shopping ad Hogsmeade!- esclama Anna infine.
 
 
Siamo a Stratchy&Sons e sembra che l’intera Hogwarts si sia data appuntamento qui oggi e, probabilmente, è così. Io, Anna e Lily ci dirigiamo al reparto “ragazze”. Iniziamo subito a prendere e riempirci le braccia di tutti i vestiti che ci incuriosiscono, loro stanno ben attente al prezzo mentre io non bado a spese. Provo vestiti di tutti i tipi: lunghi, corti, attillati, larghi, gonfi, a palloncino, a pois, a tinta unita, arcobaleno, … Alla fine ne prendo uno semplice, di un blu scuro ed intenso ma brillante, mi arriva alle cosce, è stretto sotto il seno, senza le spalline. Prendo anche delle scarpe, non con il tacco, ma delle semplici ballerine, blu anch’esse. Anche Anna e Lily sono soddisfatte dei loro acquisti, così usciamo dal negozio felici.
-Andiamo a comprare i regali per Natale?- domando felice, dopo tutto mi sono rimasti ancora 40 galeoni e sono sicura che quest’anno dovrò fare molti regali.
-Sì! Ne devo ancora fare alcuni!- risponde Lily entusiasta.
Passiamo da MondoMago, Mielandia, Zonko e Scrivenshaft. Infine decidiamo di andare ai Tre Manici di Scopa a mangiare.
“Nuove specialità: italiane e francesi!” c’è scritto in un cartello affisso sulla porta.
-Wow!Ho lo stomaco che brontola da un’ora!- esclamo io spalancando la porta. Anna e Lily sorridono vedendo la mia espressione affamata.
-Ehi ragazze! Rose, sorellina, Anna! Vi unite a noi?- ci chiama Albus.
Io mi giro verso di lui e lo stomaco mi si chiude di nuovo, ma questa volta in una morsa dolorosa.
Scorpius è seduto vicino a lui e ci sono giusto tre sedie vuote. Noi prendiamo posto, io sforzandomi di sorridere, le mie due amiche allegre.
-Quali sono le nuove specialità?- domanda Anna a Madama Rosmerta.
-Abbiamo la pizza e gli spaghetti per le specialità italiane, io ve li consiglio, per quelle francesi la Quiche e la Ratatouille-
-Io prendo una pizza- ordina deciso Scorpius –Margherita- aggiunge.
-Li hai già mangiati questi piatti?- chiede Lily curiosa.
-Sì, ho fatto parecchie vacanze in Italia e un’estate sono anche andato a Parigi- risponde il ragazzo con noncuranza. Io mi sento ancora più insignificante rispetto a lui.
-Io mi associo a lui allora- s’inserisce Albus.
-Io anche- aggiunge Lily.
-Io prendo la Quiche- dice invece Anna, a cui so piacciono i sapori strani e nuovi.
-Te cosa prendi Rose?- domanda Lily voltandosi verso di me, io sento lo stomaco stringersi ancora di più.
-Una Burobirra- dico –E un sacchetto di Gelatine Tutti Gusti +1- aggiungo.
Tutti mi guardano, persino Madama Rosmerta mi lancia un’occhiata perplessa, poi decidono di far finta di niente e riprendiamo a chiacchierare.
Loro iniziano a mangiare ed io faccio anche fatica a bere la mia Burobirra, alla fine mi ritrovo a sgranocchiare qualche Gelatina per distrarmi dal profumo delle loro pizze –che di solito mi farebbe venire l’acquolina in bocca- ma che mi fa solo aumentare la nausea.
-Rose, non ti puoi nutrire di sole Gelatine!- protesta Anna ad un certo punto.
-Perché no?- domando ribelle.
-Perché non ti fa bene. Se continui a mangiare così poco finirai per ammalarti- spiega Scorpius e nella sua voce sento un velo di preoccupazione.
Ma che vuole? Tanto lui va al ballo con Alena, o no?
-E quindi? Saranno affari miei, no?- sbotto io abbassando gli occhi. Li sento che si guardano tra loro.
-Rose, sei proprio sicura di stare bene?- domanda Lily titubante.
-Certo che sto bene! Io sto benissimo, alla grande!- ribatto, non senza riuscire a togliere una nota di sarcasmo dalla mia voce.
-Lily mi ha detto che zia Hermione ti ha scritto …- dice Albus ed io mi sento, se possibile, ancora peggio.
-Sì è vero-
-E non l’hai presa molto bene, come mai?- insiste il mio caro cugino.
-Come sempre si preoccupa sempre delle stesse cose: compiti e studio.-
-Però ti ha scritto, magari voleva sapere come stavi …- tenta di dire lui.
-Certo! Tanto lei è perfetta, no?- sibilo io.
Lei è perfetta, lei al Ballo del Ceppo ci era andata con chi desiderava, con Krum. Lei ha sempre quel che vuole, lei …
-Non ho detto questo!-
-No, certo, però lei riesce sempre ad ottenere quello che vuole-
-Rose, io non ci sto capendo nulla!- esclama lui.
-Lasciamo stare. Io vado a prendere una boccata d’aria- e lasciando tutti di stucco imbocco la porta, senza nemmeno prendere il mantello.
Come vorrei che per una volta mamma mi chiedesse qualcosa del tipo “ma chi ti piace in questo momento?” o “con chi vorresti andare al Ballo del Ceppo?” o anche “Vorresti qualche consiglio per conquistare un ragazzo?”.
Ma no! Lei non si degna di dire nulla di tutto ciò perché per lei è ovvio! Lei queste cose le sa! Perché a lei viene sempre tutto bene! Sento le lacrime salire di nuovo e bruciare ma mi sfrego con forza gli occhi con il braccio.
-Non hai freddo senza il mantello?- io mi giro verso di lui e lo guardo acida.
-Che vuoi?-
-Non serve usare quel tono- mi rimbecca ma io continuo a guardarlo male.
-Non ho ancora capito se oggi ce l’avevi con me, con Albus, con il cibo o con tua madre- dice lui ed io per tutta risposta sbuffo.
-Con tutto questo vero?- chiede.
Io faccio un rapido cenno d’assenso prima di aggiungere –Con Albus no- poi giro la testa d’un lato per non incrociare il suo sguardo.
-Ti dà fastidio se resto?-
Sarebbe così facile dirgli di no …. Maledetto orgoglio!
Sento un fruscio di vestiti, mi giro verso di lui e vedo che si è tolto il mantello e me lo sta mettendo sulle spalle e appena l’ho addosso mi rendo conto che prima tremavo dal freddo.
-E’ stato carino da parte tua …- gli dico cercando di affogare l’orgoglio, non specificando però cosa ma lui sembra capire perché sorride appena ed arrossisce.
Gli volto le spalle e guardo in lontananza, con lo sguardo perso nel vuoto.
-Mi farò perdonare per non averti invitata al Ballo- mi sussurra all’orecchio prima di tornare al bar.
Quanto vorrei che dicesse il vero, quanto vorrei che lo facesse perché ci tiene davvero a me. Ma tanto lo so che è perché è troppo nobile e gentile per far soffrire una ragazza, stringo i pugni.
So che non ci tiene a me. Per la seconda volta in una giornata sopprimo a stento le lacrime.
Torno ai Tre Manici di Scopa mettendo tutta la mia forza di volontà per reprimere l’orgoglio che non se ne vuole stare buono in un angolo.
-Scusate ragazzi, non so cosa mi sia preso- mormoro.
-Albus mi dispiace- dico rivolgendomi specialmente a lui e guardandolo dispiaciuta lui incrocia il mio sguardo e mi sorride.
-Tranquilla e poi siamo abituati ai tuoi sbalzi d’umore- mi tranquillizza Lily ed io scarico la tensione ridendo insieme a lei.
Il resto del pomeriggio prosegue piacevolmente e si unisce anche a noi quello scemo di James che non smette un attimo di farci ridere.
-Rose, aspetta- mi ferma Albus mentre rientriamo al castello –Scorpius ci tiene davvero a te-
Vedendo che io non credo alle sue parole ed il mio sguardo è sofferente mi stringe una mano.
-Non voglio vederti soffrire. Ricordati che se un ragazzo non ti vuole non ti merita. Allora te dimostraglielo- e con questa frase ad effetto mi dà un buffetto sulla guancia e prosegue per i sotterranei.
 
 
-Anna! Anna! Sei sveglia?- le domando circa sei ore più tardi.
-Ora che mi hai svegliata sì- risponde lei con la voce ancora impastata dal sonno.
-Albus ha detto: se un ragazzo non ti vuole non ti merita, allora te dimostraglielo … Cosa significa?- le chiedo perplessa. Ci avevo rimuginato per tutta la cena, per tutta la sera ed il pensiero mi impediva di dormire.
-Vuol dire che per il Ballo del Ceppo devi essere bella come non mai e far rimpiangere a Scorpius di non averti invitata- risponde lei semplicemente.
-Ma è impossibile. Cioè guardami- protesto.
-Apparte che è notte e non vedo un boccino … Comunque per Anna e Lily make up, con l’aiuto anche delle assistenti Danielle e Emma, nulla è impossibile- e così dicendo si gira dall’altra parte e si riaddormenta.
Il Anna&Lily-make up era stato inventato anni prima, al terzo anno, quando Lily era al suo primo. Emma aveva un’importante appuntamento con James ed io intenerita le avevo promesso di aiutarla, però non ne ero capace e avevo chiesto aiuto ad Anna e Lily.
 
-Ragazze vi prego! Aiutatemi- le supplico facendole una faccia da cucciola disperata.
-Ma Rose! Io non ho il tuo cervello! Ho ancora da fare 5 rotoli di pergamena per Lumacorno!- protesta Anna.
-Ti prego! Ti prego! Ti prego! Io gliel’ho promesso! Ma sai che sono una frana in queste cose!- esclamo e loro mi guardano ancora titubanti.
-Voi invece siete bravissime in queste cose e …- inizio io ma vengo subito interrotta dalla piccola rossa.
-Su su! Non serve adularci e fare la ruffiana! Ti aiutiamo!- io le abbraccio tutte e due entusiasta e loro non possono fare a meno di sorridere.
Un’amica di Lily, Evana Christmas, nata babbana chiede a Lily un’opinione sul suo cappello da strega.
-Non ora! Dobbiamo trasformare una nostra amica, truccarla, acconciarle i capelli, vestirla, … - le spiega dolcemente l’amica.
-Come ClioMakeUp!- esclama Evana illuminandosi.
-Cos’è?- domanda Anna curiosa.
-Oh! Un programma babbano in cui una ragazza acconcia, trucca e veste le sue ospiti! A me piace molto!- spiega la bambina felice di sapere qualcosa che le altre compagne streghe ignoravano.
-Bene! Allora è pronta l’operazione Anna&Lily-make up!-
 

Da allora quando qualcuna di noi aveva un appuntamento o c’era una festa importante si rivolgeva a loro. Sì, forse ce la faranno a trasformarmi e farmi apparire bellissima.
Sorrido al cuscino prima di addormentarmi
.



-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Angolo alla scrittrice:
Buon 2013 ragazzi (e ragazze)! Beh diciamo che questo capitolo rispetto al precendete in lunghezza non può compete ma mi è venuto così, perdonatemi. Ho fatto emergere la parte peggiore del carattere di Rose, ma tentate di capirla ;) . Quando Roxanne diceva a Rose chi le piaceva, per un attimo sono stata tentata di dire che le piaceva Louis, ma poi ho pensato che fare una specie di Beautiful potteriano non fosse una buona idea ;-). Cos'altro dirvi? Ah sì, che mi dispiace per chi di voi tifavava per Tom ... E che vedrete che il Ballo del ceppo -e di conseguenza il prossimo capitolo- sarà ricco di eventi. Quindi, cos'aspetto?, corro a scriverlo.
Un bacio
Marty_Herm
n.b.= volevo ringraziare le circa 100 persone che seguono la storia in silenzio e tutte quelle fantastiche ragazze che fino ad ora hanno recensito la storia *-*
n.n.b.=grazie anche a chi l'ha solo letta e poi ha pensato che fa schifo!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Il Ballo del Ceppo ***


Il 21, una bellissima domenica, mi sveglio con uno strano presentimento. Balzo giù dal letto e lancio un’occhiata fuori dalla finestra, confermandolo.
-Ragazze! Su giù dal letto! Dai spicciatevi! Muovetevi ragazze!!- continuo ad urlare.
-Ragazze avete visto? Oh Rose, hai visto che bello?- esclama Lily spalancando la porta del nostro dormitorio ed entrando.
-Che c’è? E’ arrivato un nuovo mago super figo?- domanda Danielle ancora con la testa sul cuscino, aprendo solo gli occhi.
-No! No! Dai venite! Ne vale la pena, davvero!- insiste Lily saltellando sul posto.
Finalmente si alzano, tra mormorii e proteste, e guardano fuori dalla finestra.
Nevica.
Il prato è coperto da uno strato di soffice e candida neve, il lago è ghiacciato e perfetto per pattinarci, la sua superficie è liscia e luccica, la Foresta Proibita non sembra nemmeno più così pericolosa e i focchi di neve cadono lentamente.
-Ragazzi! Avete visto? Nevica!- esclamo svegliando gli ancora assonnati Grifondoro, appena scendo in Sala Comune.
-Sì! Non è fantatsico?- dice James venendomi incontro.
-Questa mattina niente compiti gente e poi avremo tutte le vacanze!- esclama Louis.
-Ben detto cugino! Appuntamento per sfide con le palle di neve e tornei di pattinaggio verso le nove, ragazzi!- aggiunge Fred dando una pacca sulla spalla al cugino.
A colazione tutta Hogwarts è in fermento, è incredibile come –per una cosa così semplice- siano tutti entusiasti. L’allegria per l’arrivo dell’inverno e della neve è palpabile nell’aria.
Raggiunti di nuovo i dormitori femminili indossiamo gli abiti più pesanti presenti nei nostri guardaroba, compresi guanti, capelli e sciarpe, rigorosamente scarlatte e d’oro con disegni di leoni che evidenziano la nostra casa.
Mentre usciamo in cortile ad un certo punto si sente un gemito strozzato.
-Ahi ho rotto un‘unghia!- esclama Emma.
-Oh, povera. Guardate si è rotta un’unghia, che cosa sarà mai al rigurado la povertà e la morte?- esclama Louis prendendola scherzosamente in giro.
-Tu non sai di cosa stai parlando! Tu non sai quanto ho faticato per farmi crescere le unghie e quanto ci passo a curarle!- ribatte Emma colpendo il Weasley con dei piccoli pugni.
Lui per tutta risposta indietreggia un po’ impaurito, con le mani dietro la schiena
-Weasley rimangiati quello che hai detto!- insiste Emma mentre noi ridiamo.
-Mai!- esclama lui e improvvisamente tira una palla di neve addosso ad Emma.
-Battaglia!- urla allora Fred lanciandomene una a me e cogliendomi di sorpresa.
Presto contagiamo anche chi cercava di leggere in un angolo in pace ed il cortile diventa un campo di battaglia. Non si fa distinzione fra i ragazzi di case diverse o i compagni di stanza, siamo tutti contro tutti. I più dispettosi ed abili con gli incantesimi, fra cui James e Fred, convincono addirittura le palle di neve a rincorrere l’avversario fino a quando questo non decide di arrendersi. Solo a pranzo rientriamo tutti al castello, infreddoliti e tremanti, con i vestiti zuppi ma un sorriso a 36 denti. Madama Chips deve però passare in ogni Sala Comune e distribuire alcune tisane per il raffreddore, che ci costringe sulle poltrone vicino al camino per tutto il pomeriggio, ma su una cosa siamo tutti d’accordo: ne è valsa la pena.
-Di certo stiamo mantenendo la promessa a mamma. Ci stiamo vivendo l’ultimo anno- commenta James la sera, dopo un’abbondante cena.
-Se per lui sarà l’ultimo- sussurra Louis a me e Lily.
-Speriamo di sì, io anche il prossimo anno non l’ho sopporto- aggiunge Fred sempre sussurrando. Io so che scherza, fin da quando è nato James è sempre stato come un fratello maggiore per lui, le malefatte che combinano le combinano sempre insieme, magari con l’aggiunta di Louis, si prendono in giro e si insultano anche ma in fondo so quanto si vogliono bene.
-Ragazze domani è il grande giorno!- dice Danielle.
-Lo so- rispondo io con il cuore in gola.
-Allora ci troviamo nel vostro dormitorio per prepararci alle tre, va bene?- domanda Lily.
-Sì, ma non potremmo far venire anche Roxanne e Emmeline?- domanda Anna.
-Potremmo cara, ma saremmo troppe e il nostro dormitorio non è grandissimo.- replica Emma e dopo una breve discussione Anna, a cui si è aggiunta Danielle, si arrende. E’ inutile discutere con lei.
Con grande insistenza di Emma andiamo a dormire alle 10, le sue argomentazioni sono che per un grande giorno bisogna avere un bell’aspetto e una buona dose di riposo. Alla fine ci arrendiamo –l’ho già detto che è inutile discutere con lei,vero?-, facciamo la doccia, mettiamo il pigiama e ci infiliamo sotto le coperte. Io non ho sonno perciò inizio ad osservare il letto soprastante.
Non so più cosa pensare comunque. Prima Scorpius cerca di baciarmi, dopo invita Alena al ballo, poi cerca di giustificarsi, mi corre dietro quando mi arrabbio, dice che si farà perdonare e il giorno dopo gioca con me a palle di neve. Sì, perchè oggi c’era anche lui e non posso negare di essermi divertita. Ma il punto non è questo, il punto è che sta facendo quello che avevo fatto io, e a tutto ciò non c’è un filo logico.
Forse c’è ma tu non lo vedi …
E quale sarebbe?
Non posso dirti tutto io
Ma se non mi dici mai nulla …
Forse Scorpius non stava invitando Alena al ballo …
Io so quello che ho sentito.
Sì, ma non hai sentito tutta la conversazione.
E allora?
E allora questo potrebbe fare tutta la differenza … Come potrebbe non farla …
Sì va bene, anche se non ci ho capito nulla. E il bacio? Perché mi è corso dietro? E i giochi di oggi?
Questi possono voler dire solo una cosa …
E cioè?
Che Scorpius, come ti tentano di dire tutti da Settembre, prova per te lo stesso che tu provi per lui.
No.
Come no?
Impossibile.
Ma che dici?
Lui non può innamorarsi di me, lui è troppo … perfetto.
Lui vive in una villa, io in una casetta, lui ha viaggiato io no, lui è un ragazzo di nobile famiglia io una ragazza semplice, io sono Grifondoro e lui Serpeverde, … Devo continuare?
Questi sono solo gli aspetti negativi … Guarda il bicchiere mezzo pieno: adorate entrambi i libri, entrambi siete eccellenti in tutte le materie, spadroneggiate nel Quidditch, tifate entrambi per la stessa squadra, siete ugualmente testardi e dolci allo stesso tempo …
Io rimugino su queste parole mentre pian piano scivolo nel sonno e prima di addormentarmi mi attraversa la mente un ultimo pensiero:
Forse non tutto è perduto, devo solo seguire il consiglio di Albus ed essere perfetta.
 
 
 
 
Inutile dire che il mattino dopo il castello si sveglia nel più totale panico. I professori iniziano a rimpiangere di aver organizzato il Ballo del Ceppo e a loro si aggiungono Kingsley e Finch-Fletchley, le ragazze già dal mattino iniziano a sussurrare i vari incantesimi per acconciarsi i capelli e per ogni tavolo a colazione c’è almeno una ragazza che piange disperata perché sa –che di certo- che sarà un disastro, i bambini più piccoli poi sono dispiaciuti –e anche di più- di non poter partecipare al ballo, c’è anche qualche ragazza che annuncia di darsi per malata. A pranzo iniziano a vedersi i primi volti maschili preoccupati e le ragazze urlano e imprecano contro tutti i santi possibili ed il colore del loro vestito. Inutile dire che nel pomeriggio nessuno riesce a studiare o fare i compiti, le ragazze sono ormai al limite del collasso ed anche i ragazzi sembrano in preda a piccoli attacchi di panico, la Sala Comune è pressocchè deserta di studenti dal terzo anno su, i dormtiori sono affollati e in disordine come non mai. Quelli dei ragazzi sono ancora peggio del solito, chi non trova più il vestito comprato precedentemente e chi si ostina a cercare di pettinare i capelli ribelli. Le ragazze sono in condizioni esasperanti, bussano alle porte della altre stanze per chiedere una forcina o semplicemente un consiglio, si fanno la doccia e per poco non si ricordano di dover usare lo Shampoo per lavare i capelli e non il corpo, poi ci sono i soliti dilemmi: ma questo vestito ci sta bene con le scarpe? E la collana dovevo prenderla di un colore diverso? E questi orecchini non vi sembrano inguardabili?
Il dormitorio femminile del settimo anno dei Grifondoro non fa eccezione, anzi … Ci siamo riunite alle tre come previsto e a mezz’ora di distanza non abbiamo ancora combinato nulla. Anna e Emma litigano ormai da dieci minuti buoni per chi deve essere la prima a fare la doccia, Danielle corre su e giù per la stanza cercando i nostri vestiti e accessori e posandoli sui letti, Lily saltella eccitata, guarda fuori dalla finestra, ridacchia, si passa una mano fra i capelli, li studia preoccupata e ricomincia da capo, io osservo semplicemente la scena. Infine decido che è ora di prepararsi davvero, calmarsi e fare tutto ciò che deve essere fatto.
-Merlino ragazze state ferme un attimo!- cerco di dire ma loro mi ignorano, è come se non avessi parlato.
-SILENZIO!- urlo con quanto fiato ho in corpo. Si bloccano immediatamente, Anna ha ancora un dito puntato contro il petto di Emma, quest’ultima ha la bocca spalancata e sembra sul punto di dire qualcosa di sgarbato all’amica, Danielle ha un piede sollevato propensa –un attimo prima- a camminare, Lily mi guarda con una mano ancora sui capelli.
-Bene. E’ ora che iniziamo a prepararci sul serio o non faremo mai in tempo per le 8. Ci prepareremo una alla volta, aiutandoci reciprocamente, in ordine crescente di età, okkei?- dico guardandole una ad una poi senza dare loro il tempo di rispondermi riprendo.
-Allora, Lily vai a farti la doccia e lavarti i capelli, nel contempo noi decideremo sul come vestirti e agghindarti- Lily si dirige verso il bagno ancora saltellando e prendendo un asciugamano.
-Ragazze, Danielle si occuperà del vestito e degli accessori, Anna del trucco, io dell’acconciatura e Emma le farai la manicure e la pedicure se è necesserio anche la ceretta …- loro si riscuotono e sorridono annuendo vigorosamente. Ognuna si prepara ad adempiere il proprio compito ed io sorrido compiacita.
 
Tre ore più tardi sono tutte pronte, eccetto me, sono seduta su una sedia in bagno, di fronte allo specchio. Ho addosso solo un asciugamano, ho appena finito di fare la ceretta alle gambe, Emma mi sta facendo la manicure e pedicure, il Anna&Lily-MakeUp sta decidendo come acconciarmi i capelli.
-Potremmo farle una lunga treccia  e con quella uno chignon …- suggerisce Anna.
-Oppure due codine …- tenta di dire Lily.
-La vuoi far sembrare una bimba di 10 anni?- protesta Anna.
-Ok, ok, era solo un’idea. Potremmo farle una semplice ma elegante treccia-
-O una coda-
-O lasciarle i capelli sciolti-
-In questa massa aggrovigliata? Senza offesa Rose- dice Anna ed io alzo le spalle immersa nei miei pensieri ed impreda ad una dura lotta interiore.
-Glieli piastriamo per bene e magari le mettiamo un cerchietto …- propone Lily.
-O meglio: una molletta che si intona con il suo vestito- aggiunge Anna.
-No ragazze- intervengo io decidendo finalmente.
-E cosa vuoi fare?- domanda Danielle che stava scegliendo i trucchi.
-Tagliarmi i capelli. Lasciatemeli lunghi solo fino alle spalle. E poi con la piastra fatemeli ricci.- dico sicura.
-Ne sei certa?- chiede Lily accarezzando i miei lunghi capelli.
-Sì, per me è importante capite?- loro annuiscono ma sono sicura che non è così.
-Quando una strega decide di cambiare per prima cosa taglia i capelli- insisto io e loro finalmente sorridono ed iniziano il taglio.
L’idea mi era venuta all’improvviso, volevo cambiare, essere diversa, perché forse –mi ero detta- dipende da qualcosa che ho se Scorpius non mi ha invitata. Volevo crescere, cambiare pur rimanendo sempre me stessa, era un’idea strana ma che mentre mi facevo la doccia si era pian piano fatta strada nella mia mente ed ora ho deciso. Taglierò i capelli e sarò in un certo senso diversa, ma comunque me stessa, so che le altre non avrebbero capito questo mio ragionamento ma per me è fondamentale.
Così guardo, non senza un nodo di nostalgia e tristezza nel petto, le ciocche rosse cadere sul pavimento. Successivamente Danielle, sempre sotto i consigli di Anna&Lily-MakeUp, mi trucca di azzurro chiaro che in alcuni punti tende al blu.
-Questo è il nostro regalo di Natale in anticipo- dice Anna indicando loro quattro e porgendomi due scatole. Io le apro curiosa e trovo dentro degli orecchini lunghi e a forma di dolcetti blu con sopra una tenera panna bianco sporco, sono talmente fatti bene che mi sale l’acquolina in bocca, nell’altro c’è una collana con la catenina d’argento e il ciondolo è una pietra azzurra con le varie sfumature che luccicano alla luce della lampada. Le abbraccio tutte senza smettere un attimo di ringraziarle.
Mi vesto con cura e alla fine ci ritroviamo ognuna al proprio letto –Lily sul mio- per la revisione finale.
-Vestito- dice Danielle e noi ci controlliamo, Emma si aggiusta alcune pieghe e Lily si affretta a tagliare l’etichetta.
-Trucco- continua lei e tutte noi ci affrettiamo a guardare nello specchio più vicino, Anna si aggiusta alcune piccole imperfezioni.
-Capelli- dice ancora, io guardo i miei e sorrido sapendo di aver fatto la scelta giusta. Io e Lily siamo le uniche ad avere i capelli sciolti, lei ha passato con la piastra i suoi già lisci e si è messa una molletta a forma di rosa arancione, Anna ha i capelli in una coda legata con un laccio verde, Danielle ha uno chignon da cui escono due sole ciocche di capelli che le incorniciano il viso, Emma ha una coda di lato legata da un vaporoso elastico viola.
-Vestiti- conclude Danielle. Io le guardo tutte e penso che sono ancora più belle del solito: Lily ha un vestito corto che le arriva poco sopra le ginocchia, arancione, stretto a vita con un nastro rossiccio, due spalline sottili e che tendono al giallo scuro, indossa le ballerine; Anna ha un vestito lungo, le arriva alle caviglie, di un verde speranza bellissimo e con alcuni pizzi più scuri che le scendono ai lati, è l’unica di noi a portare dei tacchi e –anche- di essere capace a camminarci senza sembrare un Ippogrifo ubriaco; Danielle è vestita di bianco, un bianco lucente e quasi immacolato, come la neve con cui giocavamo l’altro giorno, il vestito ha diversi strati che si intravedono solo alla fine, ha delle scarpe semplici e che sembrano di cristallo grazie ad un suo incantesimo; Emma ha un vestito che le arriva alle ginocchia, anzi poco più giù, è vaporoso, con diversi pizzetti ed è viola, porta delle scarpe da ginnastica a collo alto con i brillantini del medesimo colore.
-Ragazze siamo pronte- annuncia Lily alle sette e quaranta.
Io sospiro, Emma prende una borsetta di perline e ci avviamo verso la porta, io invece mi do un’ultima veloce occhiata allo specchio.
I miei lunghissimi capelli, di cui mi vantavo tanto mi arrivano ora alle spalle in boccoli rotondi e perfetti, sono ancora rossi e ricci ma non più crespi, il trucco e leggero e semplice ma efficace, mette in risalto il colore mischiato dei miei occhi e il vestito mi sta davvero bene. Per la prima volta mi guardo e mi vedo bella, spero solo che mi vedrà così anche Scorpius …
Anna, scese le scale, ci lascia per essere presa sotto braccio da James, solo per oggi vestito in modo ordinato e senza avere in mano il solito boccino, subito dopo si separa da noi anche Emma che raggiunge Jeremy stampandogli un bacio sulla guancia e dirigendosi con lui al ballo, passandoci vicino ci sorride entusiasta e lui imbarazzato. Attraversato il ritratto si allontana anche Danielle mano nella mano con Lewis Pucey. Rimaniamo io e Lily.
-Alla fine con chi vai al ballo?- le domando.
-Con Lorcan-
-Non l’avevi fatto finire in infermeria?-
-Già me ne sono dispiaciuta e sono andata a trovarlo e …-
-Ti ha invitata di nuovo?-
-No, l’ho invitato io. Sai che mi piace …-
-Allora perché non gli hai detto di sì subito allora?- le domando io.
-Perché mi vergognavo- risponde lei semplicemente ed io sorrido.
-Comunque stai davvero benissimo così e vedrai che Scorpius si pentirà di aver invitato Alena- aggiunge Lily ed io mi trattengo dall’abbracciarla solo perché siamo arrivati davanti alla Sala Grande e vedo Samuel, così io cammino verso di lui e Lily nella direzione opposta.
-Ciao- dico sorridendo.
-Sei … sei … bellissima- balbetta lui arrossendo.
-Grazie- dico io sorridendo radiosa.
-Andiamo- aggiungo porgendogli il braccio e lui lo afferra compiaciuto.
-Ragazzi aspettate- ci ferma la McGranitt quando ormai stiamo per afferrare la maniglia della portone della Sala Grande.
-Sì professoressa?- domando io.
-Aspettate gli altri campioni con i loro accompagnatori e poi inizierete con il primo ballo- spiega la preside e noi annuiamo.
Poco dopo arrivano Sarah e Lorcan, lui porta una veste da mago semplice, lei un vestito rosa e a palloncino che le sta molto bene.
-Rose ma hai tagliato i capelli!- esclama Lorcan un po’ indignato.
-Eh sì- dico io.
-Stai benissimo- aggiunge ed io lo ringrazio mentre Sarah gli lancia un’occhiata di fuoco.
-Ciao- dice Alena altezzosa come sempre nel suo visto azzurro e corto, che le arriva molto più in su delle ginocchia, con alcuni strati bianchi o azzurro chiaro sotto e le spalline sottili e trasparenti i capelli lisci e stretti in una treccia, ma il mio sguardo si ferma sul giovane Malfoy, una veste da mago semplice e nera, con un colletto ed un’apertura bianca davanti, i capelli biondi sbarazzini come sempre, è bellissimo. Smetto di respirare per qualche secondo.
-Ragazzi entrate- ci annuncia la McGranitt apparendo sulla soglia, noi ci facciamo avanti e una volta dentro mi accorgo di quanta gente c’è e che tutti ci stanno fissando, mi limito a sorridere al braccio di Samuel, scendiamo le scale e poi una musica sale lentamente. Samuel e gli altri cavalieri fanno un piccolo inchino tendendoci la mano, io la afferro e iniziamo a volteggiare. Guardo Samuel, che è abbastanza rosso ma sorride, per evitare di incrociare lo sguardo di Scorpius, cerco di non pensare a nulla se non a ballare ma non posso ignorare del tutto gli sguardi invidiosi di molti e ammirati di altri. Dopo il primo ballo, con la scusa di avere sete, convinco Samuel ad allontanarci dalla pista, in realtà non voglio vedere Alena che si stringe a Scorpius e balla con lui.
-Allora hai ascoltato davvero il mio consiglio!- esclama Albus afferrando un tramezzino e porgendolo a Roxanne.
-Sì-
-Hai fatto bene perché te l’hanno già detto che sei bellissima?-
-Sì, ma grazie comunque Al- rispondo sorridendogli.
-Ecco il drink Rose- dice Samuel porgendomi un bicchiere io ringrazio e lo prendo. Iniziamo a chiacchierare quando a noi si avvicina un ragazzo di Durmstrang.
-Ehi Rox hai voglia di venire a ballare?- le domanda il ragazzo, lei guarda titubante Albus.
-Dai non hai bisogno di chiedere il permesso a tuo cugino-insite lui, io vedo Albus stringere i pugni ma non dire nulla.
-Ok, vengo- si arrende Roxanne titubante e ci lascia per andare sulla pista da ballo.
Albus inizia a bare del Wisky incendiario, e finito un bicchiere ne prende un altro.
-Al, non è il caso …- tento di dire ma lui mi sferra un’occhiataccia.
-Rose hai voglia di venire di nuovo a ballare?- mi domanda Samuel ed io annuisco.
Il tempo passa e la musica si fa sempre più sfrenata e allegra, alcune coppie sono sparite dalla pista –e anche dalla Sala Grande- per rifugiarsi in parti del castello più isolate e lontane dagli sguardi degli adulti. Io e Samuel balliamo e mi diverto davvero moltissimo, in più il mio cavaliere è un eccellente ballerino, ogni tanto ci fermiamo per mangiare qualcosa o bere un drink.
-Ed ora il ballo del re e della regina. Ogni cavaliere dovrà prendere la dama della coppia alla propria sinistra e divertitevi- annuncia una voce, io guardo alla mia destra e non so se essere felice o sperare di sprofondare: Scorpius.
Segue un via vai confuso poi tutto si ferma e parte una musica dolcissima. Il biondo mette le sue braccia attorno ai miei fianchi e le sue mani si appoggiano perfettamente alla mia schiena, io gli avvolgo le braccia al collo e iniziamo a muoverci a tempo di musica come la altre coppie.
-Sapevo ci sarebbe stato questo ballo o ti avrei chiesto di ballare comunque- sussurra lui.
Io lo guardo indecisa se credergli o no, infine decido che ci penserò dopo e devo semplicemente godermi il momento. Ad un certo punto la musica finisce e ci ritroviamo con i visi a pochi centimetri uno dall’altro.
-Vuoi continuare a ballare con me?- mi domanda ed io riesco a sentire il suo respiro su di me e le sue parole sono come un soffio caldo sulla mia pelle.
Ed ora capisco che le strette allo stomaco che provo, le sensazioni di calore, il cuore che batte all’impazzata e la fame che va e viene sono i sintomi dell’amore, sono l’amore e capisco che mi piacciono da impazzire.
 -Io …- sto per accettare quando qualcuno strattona Scorpius per il braccio.
-Ehi Sco vieni a ballare!- esclama Alena strattonandolo io ho la tentazione di affatturarla –o meglio cruciarla- ma mi trattengo, senza riuscire ad evitare di chiedermi chi le ha dato tutta quella confidenza.
Scorpius si stacca lentamente da me.
-Sei ancora più bella del solito questa sera, non ho occhi che per te- mi sussurra all’orecchio con uno scatto velocissimo prima di raggiungere la sua dama.
-Rose?! Rose tutto bene?- mi chiama Samuel.
-Sì certo- rispondo io.
-Andiamo a mangiare qualcosa?- gli domando e lui annuisce.
Chiacchieriamo e ridiamo felici per una mezz’ora buona seduti ad un tavolo, io sento il cuore leggero.
-Scusa, vado al bagno- dice dopo aver bevuto l’ennesimo drink, io ridacchio.
-Tranquillo- lo rassicuro.
Quando torna io sto cercando per tutta la sala Scorpius e Alena ma non li trovo.
-Rose devo dirti una cosa-annuncia Samuel quando torna al tavolo.
-Dimmi- dico facendomi attenta e guardandolo negli occhi, ma lui distoglie subito lo sguardo.
-Rose tu mi piaci tantissimo- dichiara tutto d’un fiato ed io noto le sue guance rosse. E’ tenerissimo.
-Oh Samuel anche tu piaci molto, ma non in quel senso … Sei un ragazzo dolcissimo, tenero, simpatico e divertente. Ma io sono innamorata di un altro, capisci?- cerco di dirlo con le parole più dolci possibili, non voglio ferirlo.
-Non voglio che tu stia male per me Samuel, per favore. Detesto veder soffrire le persone a cui tengo, ormai dovresti saperlo e dopo sette anni devo dire che sei uno dei miei amici più cari- dico stringendogli una mano.
Mi dispiace così tanto, forse non avrei dovuto invitarlo al ballo …
-Tranquilla, capisco. Non rovinerò la nostra amicizia per questo, so che mi vuoi bene- dice lui.
-Guarda che ci sono un sacco di ragazze a cui piaci …- ma non ho quasi il tempo di finire la frase che una bella ragazzina di Beauxbonts si fa avanti timidamente al nostro tavolo.
-Vorresti ballare con me?- domanda diventando rossa come un peperone e con un forte accento francese.
-Oh ok- risponde lui sorridendo per incoraggiarla ed io li vedo prendere posto alla pista da ballo.
Non vedo invece né Scorpius né Alena da nessuna parte.
Senza rendermene conto imbocco l’uscio e finisco a camminare per i corridoi, continuando a pensare a me e Scorpius e le parole che mi ha sussurrato.
-Non dire nulla, ho capito …- mormora in quel momento una voce femminile, che appartiene ad una ragazza che si avvicina a qualcuno e lo bacia.
Io cammino ancora un po’ nella loro direzione e rischio di svenire, devo appoggiarmi al muro per non farlo.
Scorpius e Alena si baciano, in  realtà è più lei che bacia lui, quest’ultimo però non mi sembra aversene dispiacere. Sento le lacrime che ho trattenuto fino ad oggi bruciare ma le trattengo ancora una volta, mi giro di scatto e corro via.
“Non ho occhi che per te”
“Vorrei che fossimo qualcosa più che amici”
“Sei ancora più bella del solito”
I nostri visi vicini, le labbra che quasi si sfiorano, gli abbracci, le carezze, il ballo …
-Bugie! Erano tutte bugie!- grido buttandomi a capofitto fra le braccia di Albus, singhiozzando, sento che odora di alcol e mi accorgo che è ubriaco, ma mi stringe ugualmente fra le braccia, perché avverto che di quella stretta ne ha bisogno anche lui.
-Ho litigato con Roxanne- mi informa continuando a bere.
-Ho visto Scorpius e Alena che si baciavano- mormoro io e lui non prova a negare questa volta, a difendere il suo migliore amico, mi stringe semplicemente più forte. Dopo poco ci allontaniamo e lui mi porge un bicchiere di Wisky Incendiario e ne beve un altro, io lo prendo e mando giù tutto d’un sorso. Mi vengono di nuovo le lacrime agli occhi, è forte. Non mi è mai piaciuto bere, nessun tipo di alcolico eppure mi sembra che pian piano il Wisky sgombri la mente e mi liberi dei pensieri o forse mi piace pensare che sia così. Fatto sta che inizio a bere un bicchiere dopo l’altro, piano, gustando questa bibita che non mi è mai andata a genio. Dopo un po’ sento di avere caldo.
In Sala Grande sono ormai rimasti solo gli studenti più grandi e Finch-Fletchley come unico adulto, che all’inizio a provato ad impedire ai ragazzi di bere, poi ci ha rinunciato.
Bevo e bevo fino a quando una figura viene verso di me e afferra la mia mano.
-Vieni ti devo parlare- mi dice Scorpius.
-Tu razza di idiota!- l’esclamazione di Albus sarebbe già stata abbastanza strana per lui se non fosse stata rivolta al qui presente Serpeverde.
-Ma Al …- mormora Scorpius.
-Sei ubriaco- aggiunge subito dopo.
-Non pensare che questo mi abbia impedito di capire quello che le hai fatto!- gli urla in faccia, subito dopo ha un capogiro e si tiene lo stomaco. Scorpius fa per sorreggerlo ma lui spinge via l’amico e gli lancia un’occhiata che equivale a “io e te non abbiamo ancora finito” e si rifugia in bagno. Probabilmente a vomitare penso con una stretta allo stomaco che ha molto a che fare con l’alcol.
-Rose io ti posso spiegare!- esclama.
-Tu mi puoi spiegare?- ribatto sarcastica.
-Esattamente, tu non capisci …-
-Giusto: non capisco. Perché non ho ancora capito che ti stai solo prendendo gioco di me, che ti comporti bene con me perché lo vuole Albus e che di me non te ne importa nulla!- gli urlo addosso, la voce quasi amplificata dal Wisky.
-Non è così!- ribatte lui.
-Ah no?- dico ancora sarcastica.
-No tu hai visto mal-…-
-Non dirmi che ho visto male!- esclamo.
-No cioè sì … Voglio dire: tu hai visto bene ma non sai com’è andata dall’inizio!- insite.
-E non voglio saperlo! Lasciami stare ok?-
-Ma io non voglio lasciarti stare, perché io penso che …-
-Che sono una ragazza inutile, orgogliosa, testarda, imbranata e che ogni cosa che fa le viene male.  Credi che non lo sappia?- gli urlo contro.
-Ma no! Che dici?-
-Come che dico? Tutti la pensano così ed hanno ragione …-
-Non è vero! Dimmi chi è che la penserebbe così!- esclama.
-Te, mia madre,…- e la mia voce mi si spezza, avrei finito le persone da dire comunque ma la voce mi si spezza al suo pensiero.
-Tua madre?-
-Sì, esatto, miss-mamma-perfetta, perché lei non mi sopporta lo so, lei pensa che io sia inutile, per lei sarebbe meglio se io non fossi mai nata-
Lui mi viene vicino e fa per abbracciarmi.
-No!- esclamo. Lui mi abbraccia lo stesso ma io mi dibatto e lo tempesto di pungi sul petto.
-Lasciami! Lasciami!- continuo a dire ormai sull’orlo delle lacrime.
-Va bene ma tu mi racconterai tutto-
Mi lascia andare e mi guarda in attesa. Credo sia proprio che l’alcol mi faccia uno strano effetto perché inizio a raccontare.
-Mia mamma ed io quando ero piccola eravamo più che legate, tutti mi dicevano che assomigliavo a lei, mi confondevano con lei ed io ne ero orgogliosa, a volte pensavo persino di dirmi di chiamarmi Granger, non che non amassi i Weasley, ovvio … Mi ricordo che mamma era l’unica che mi chiamasse sempre Rosie ed io adoravo quel nome. Nell’estate tra il terzo ed il quarto anno mio nonno materno morì. Io adoravo nonno Granger, a volte credeva ancora di essere in Australia, era un effetto collaterale di un potente incantesimo di memoria che gli aveva inflitto mamma da ragazza, a volte mi scambiava per un canguro, ma io ci ridevo su. E’ stato lui ha farmi amare in primis i libri, iniziava a leggermi una storia ogni sera in cui la mamma era troppo stanca per farlo, chiacchieravamo per ore anche quando ero ormai troppo grande per leggere le fiabe di Beda. Quando morì mi cascò addosso il mondo, la stessa cosa successe a mamma, eravamo insieme quando ci diedero la notizia, io scoppiai a piangere e tesi le braccia verso di lei per farmi abbracciare ma essa era immobile, le gridai di reagire, che anche io provavo la stessa cosa ma mi disse che non potevo capire. Corsi in camera mia e mi chiusi dentro per una settimana, facevo entrare solo Albus che mi portava da mangiare e mi abbracciava fino a quando non mi addormentavo. Pian piano mi ripresi, andai al funerale e mi ripresi  ancora un po’ grazie alla mia famiglia. Mamma invece continuava a stare chiusa in camera e a parlare solo con papà, io non riuscivo a credere che in un momento in cui avessi tanto bisogno di lei mi avesse abbandonata. Andai in camera sua, le urlai tutto quello che pensavo, le dissi che era un egoista, che non capiva come stavo io, che mi aveva abbandonata e lei mi rispose che non era vero, che IO non potevo capire, mi arrabbiai ancora di più le gridai che non era capace a fare la madre, mi tirò uno schiaffò, probabilmente me lo meritavo eppure non le parlai per una settimana. Si riprese anche lei dopo una strigliata di papà, non parlammo più di quanto era successo fra noi e sembravamo comportarci come prima, eravamo gentili ed educate una verso l’altra, fin troppo … I nostri sguardi quando si incrociavano erano freddi.-
Faccio una pausa e poi riprendo.
-Non ci siamo mai chiarite, ci siamo allontanate sempre di più ed io non ho più permesso a nessuno chiamarmi Rosie, solo Albus l’unico che mi era stato davvero vicino e da allora io e mia madre …- di nuovo mi blocco non trovando le parole.
Lui cerca di nuovo di abbracciarmi ma io tiro fuori la bacchetta.
-Non fare finta di capirmi! Non fare finta che di me ti importi qualcosa!- esclamo.
Lui sta per rispondermi a tono quando lo lascio spiazzato, scoppio a piangere, seppellendo la faccia fra le mani. Non ce la faccio più, i ricordi sono tornati ancora più vivi. Quelli del nonno, della mamma, del terrore, del dolore, della morte, il funerale e di Scorpius, del suo bacio con Alena.
Piango e piango, Scorpius mi guarda senza avere il coraggio di avvicinarsi. Alla fine, quando ormai è sicuro che non lo attaccherò o nulla del genere si avvicina, prende con una mano la bacchetta e poi mi prende in braccio.
Devo risultargli leggera perché inizia a camminare, io continuo solo a piangere e vorrei mandarlo via ma non ne ho la forza e poi so che non riuscirei a camminare, mi sembra anche che la stanza abbia iniziato a girare. Mi posa su una delle poltrone della Sala Comune, fa apparire dal nulla una coperta e me la mette sopra.
Io continuo a piangere.
-Ora è il mio turno di parlare. In biblioteca Alena mi aveva chiesto di andare con lei al ballo, io le avevo detto che mi dispiaceva ma volevo chiederlo a te anche se non sapevo come dirtelo. Quando ci hai ascoltato le stavo chiedendo di andare al ballo per fare una prova, immaginando fossi te. Ormai avevi rovinato tutto, o meglio io non ero stato attento quindi sono dovuto venire al ballo con lei, sai che nemmeno io la sopporto molto?  Dopo un po’ Alena mi ha trascinato per i corridoi fin là dove ci hai trovato, io le stavo spiegando che mi piaceva una ragazza e lei ha frainteso: ha capito mi piacesse lei. Ho tentato di spiegarglielo ma mi ha baciato, un attimo dopo che sei andata via l’ho fermata e le ho spiegato tutto, non l’ha presa bene ma credo che in fondo abbia capito. Poi sono corso da te, il resto lo sai Rose- io anche se volessi non riuscirei a rispondergli né a ragionare e poi gira tutto.
Mi dà un veloce bacio sulla fronte e se ne va, io continuo a piangere fino a quando non scivolo nel sonno.
 
 
 
 
Il mattino dopo mi sveglio frastornata e vado subito in bagno. Mi ricordo solo di essermi addormentata piangendo su una poltrona della Sala Comune, qualcuna delle mie compagne di stanza poi deve avermi infilato il pigiama e messo a letto perché è così che mi sono svegliata. Guardandomi allo specchio mi accorgo che sono orribile, i capelli sono tornati in parte crespi e sono tutti arruffati, il trucco è scivolato via e mi ha invaso la faccia, gli occhi sono rossi e gonfi dal pianto. Inizio a togliere via il trucco e quando ho finito mi guardo allo specchio e sono piuttosto soddisfatta, pettino i capelli e mi lavo più volte la faccia. Quando finalmente traggo un sospiro di sollievo sento una nausea incontenibile e vomito. Sono i momenti più terribili con cui possa iniziare una giornata ma pian piano passa anche questa e mi sdraio sul letto. Chiudo gli occhi calmandomi e ad un certo punto i ricordi mi assalgono.
Il ballo, la dichiarazione di Samuel, il bacio tra Alena e Scorpius, il Wisky, la difesa di Albus, l’ennesima litigata con Scorpius, il mio racconto, il mio pianto, lui che mi porta in braccio in Sala Comune ed infine la sua spiegazione.
Sinceramente non so cosa credere, se solo penso a loro due che si baciano lo stomaco mi si stringe ancora e rischio di correre a vomitare di nuovo, le sue parole mi sembrano invece dolci ed invitanti e sarebbe così semplice credergli eppure una parte di me ancora resiste. La mia vocina interiore tace, per la prima volta forse in cui vorrei dicesse qualcosa.
Credo di aver finito le lacrime, ieri le ho piante quasi tutte. E con il senno di poi, posso dire che non devo averci fatto davvero una bella figura con Scorpius, ma tanto dopo tutto quello che gli avevo già raccontato …
Devo ammettere che sto davvero male, eppure è un dolore di per sé dolce, che per qualche minuto mi culla nel suo baratro profondo, un dolore che sa del profumo dei suoi capelli e delle sue labbra che desidero profondamente siano mie …
La porta si apre e dentro la stanza si catapultano Anna e Lily. Strano ma vero quest’anno pochissimi studenti si sono formati ad Hogwarts, i Grifondoro poi sono giusto 5 o 6.
-Rose, come ti senti?- domanda Lily venendo subito verso di me.
-Così e così- rispondo sedendomi sul letto.
-Ieri sono scesa a prendere un bicchier d’acqua e te eri sdraiata su una poltrona, si vedeva che eri ubriaca e sinceramente avevi anche un aspetto orribile però dormivi .. Cos’è successo?- mi domanda Anna ed io mi costringo a raccontare tutto, poi a loro volta mi informano delle loro serate.
Devo ammettere che in fin dei conti io e Albus siamo gli unici sfigati a cui il Ballo del Ceppo è andato male, loro ovviamente di Albus –grazie a Roxanne- sanno tutto e mi raccontano che dopo aver ballato con quello di Durmstrang la piccola Weasley ha trovato Albus ubriaco cosa che ovviamente non era da lui, ha provato a farlo smettere ma lui le ha urlato di tornarsene pure con il suo amichetto, insomma hanno finito per litigare ed ora Albus non sta meglio di me e Roxanne è distrutta mentalmente. Agli altri, come dicevo, è andata decisamente meglio: Anna e James dopo aver passato la serata a ballare sono stati una di quelle coppiette a rifugiarsi in un angolo nascosto di Hogwarts e a baciarsi, Anna ha detto che James ha anche bevuto parecchio ma io so quanto il mio caro cugino –ormai per abitudine- regga bene l’alcol, in poche parole ora stanno insieme ed io em li immagino già che camminano mano nella mano, che dolci! Lily ha rimediato un appuntamento con Lorcan per la prossima uscita ad Hogsmeade a patto che lui non la stressi così tanto e  Lorcan ha accettato ridendo, è incredibile come si formino certe coppie … Mi hanno anche raccontato per filo e per segno di tutte la altre coppie di Hogwarts, ma io dopo la storia anche piuttosto divertente di  Alena che –in seguito alla delusione presa da Scorpius- è andata a ballare con un Tom Nott abbastanza brillo e mentre si stavano per baciare lui la ha chiamata Rose e lei gli ha rifilato un sonoro schiaffo, perdo il filo del discorso.
Il giorno lo passiamo nella stanza del nostro dormitorio, dove Lily si è trasferita momentaneamente visto che nella sua stanza è rimasto solo Puff –il suo gatto-, chiacchieriamo, mangiamo qualcosa e giochiamo a Scacchi Magici, in poche parole fanno di tutto per distrarmi dal pensiero di Scorpius, ma io so benissimo che non si scappa dai propri pensieri.
-Ragazze dovrei credere o no a Scorpius?- domando infatti loro la sera, quando siamo tutte e tre sdraiate nel proprio letto –Lily in quello di Emma- perché io ci ho pensato comunque tutto il giorno ed il cuore mi dice una cosa, ma la testa un’altra.
-Rose io credo che lo debba decidere te- mi sussurra Lily il più dolcemente possibile, a volte penso che nonostante l’età sia più matura lei di me.
-Lo so, però voi cosa fareste?- domando decisa ad avere la loro opinione.
-Io andrei da lui e gli parlerei, non credo che riuscirei a decidere senza prima avergli chiesto ulteriori spiegazioni- dice Anna.
-Io gli crederei, l’amore è basato sulla fiducia- dice invece Lily ed io mi chiedo se in lei si sia incarnato lo spirito di Albus, anche perché –pensandoci- non credo che lui stia molto meglio di me. Sarebbe un po’ come se io mi innamorassi di Louis, per un attimo mi immagino al suo fianco ma poi scuoto la testa e quasi scoppio a ridere: che cosa ridicola. Con me vedo soltanto Scorpius, perché è l’unico che io voglio ci sia.
-Grazie ragazze, forse gli andrò a parlare- ma tutte e due capiscono che quel forse significa che non lo farò mai, perché tutte e due sanno che sono troppo orgogliosa.
Così, prima di addormentarmi maledico per l’ennesima volta il mio orgoglio.



----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------7
Angolo autrice:
Buongiorno ragazzi! Sì, mi sono stupita anche io della velocità sorprendete con cui ho aggiornato :O =D
Comunque, non so per voi, ma per Rose questo capitolo è stato piuttosto pesante e intenso... Secondo me comunque il Ballo del Ceppo non è stato un completo disastro nemmeno per Albus e Rose, è vero che ora stanno male sia fisicamente che mentalmente e che hanno avuto la prima sbronza, però hanno anche capito di esserci davvero sempre uno per l'altro e che l'amore non è uan cosa così semplice e scontata ... Sinceramente al momento non so quale delle due coppie sembra meno affiatata ma vedete -speriamo- che tutto si risolverà... Pensate invece come sta la povera -si fa per dire, ovvio- Alena ...
Anna e James io li adoro insieme e a quanto sembra anche Rose, poi Lily e Lorcan sono davvero una strana coppia...
Comunque alla prossima ragazzi! Alle Vacanze di Natale (per noi ormai quasi finite)
Marty_Herm
n.b.= grazie ancora epr tutte le visualizzazioni e le recensioni!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 9. Quasi non riesco più a contare tutte le volte in cui ci siamo trovati così vicini e ad un passo dal baciarci ma qualcosa è andato storto. ***


La vigilia di Natale mi sveglio decisamente meglio, fisicamente e mentalmente, del giorno primo. Volo subito a guardarmi allo specchio e decido che sono piuttosto guardabile oggi, potrei perfino definirmi carina. Ma devo assolutamente ammettere che così i capelli mi stanno decisamente meglio, li lego in una treccia, poi mi vesto e sveglio le mie due sciagurate compagne di stanza che si vedono volare addosso cuscini e coperte perché io riesca a superare il loro sonno profondo.
A colazione scopriamo che i quattro tavoli della Sala Grande sono stati sostituiti da altri due, più corti, la preside ci spiega che siamo in pochi e sarebbe stato inutile tenerli tutti quanti, io accetto il cambiamento di malavoglia e insieme ci andiamo a sedere.
-Ti sei ripresa dalla sbornia?- mi chiede James mettendomi una mano sulla spalla.
-Sì- rispondo io.
-Comunque il 22 dicembre è da mettere nella storia! La prima volta che sia te che Albus vi siete ubriacati! Non credevo che questo momento sarebbe mai arrivato!- esclama quasi commosso.
-A te com’è andata con Sarah?- domando a Lysander, probabilmente Anna me l’ha raccontato –e dalla sua occhiata mi rendo conto che è così- ma io non ci devo aver fatto caso.
-Bene, sai ci siamo baciati- mi confida lui sorridendo.
-Sono felice per voi!- esclamo rispondendo sincera al sorriso.
Io ho questa brutta abitudine: sorrido nei momenti meno appropriati. Infatti proprio ora entrano Scorpius e Albus, mi accorgo però che sono a debita distanza uno dall’altro e non si guardano nemmeno, Albus viene verso di noi mentre Scorpius si ferma all’altro tavolo con Goyle.
Io continuo a mangiare il mio panino al prosciutto e sto aggiungendo un po’ di bacon al mio piatto quando Albus si siede al posto vuoto di fianco a me battendo un pugno sul tavolo. Ok, questo non è decisamente da lui.
-Al- mormoro infatti posandogli una mano sul braccio, lui sembra calmarsi un po’.
-Io e Scorpius abbiamo litigato di nuovo- ci informa.
-Come sarebbe a dire di nuovo?- domanda James perplesso come tutti.
-E’ da ieri che litighiamo, veramente dal Ballo del Ceppo- mormora lui.
-Perché?- domanda Anna.
-Per … me-rispondo io cogliendo subito il succo della questione.
Albus annuisce e tutti sembrano capire eccetto James che ci guarda perplessi. Dopo un po’ riprendono tutti a mangiare sereni e tranquilli, dopo tutto è la vigilia di Natale! Io invece mangio il bacon e poco dopo bevo il mio succo d’ananas studiando Albus che invece guarda con aria poco felice il suo piatto e la sua colazione.
-Albus se te devi litigare con Scorpius per me lascia stare- taglio corto io ad un certo punto continuando a studiarlo.
-Ma Rose non capisci, ti rendi conto di quello che ti ha fatto?- mi domanda stupito.
-Certo che so cosa mi ha fatto ma lui è il tuo migliore amico e so quanto sia importante per te …- dico io.
-E che centra? Tu sei la mia migliore amica! E allora visto che dici questo non hai idea di quanto tu sia importante per me!- non l’ho mai visto così, è davvero provato dagli ultimi eventi.
-Ascolta Al …-
-No ascoltami tu Rose! Io non ho litigato con lui per te, per fare il bravo cugino o altro, l’ho fatto perché pensavo fosse giusto e perché ti voglio bene, ma te non sembri capirlo. Ma non pensare di farmi cambiare idea e non cercare di fare la nobile!- esclama balzando in piedi e facendo cadere la sua sedia, tutti si girano verso di noi.
-Al ora esageri- dico io nervosa cercando di sfuggire agli sguardi curiosi, non avevamo mai litigato.
-Io esagero? Io?- domanda rosso per la rabbia.
-Ok, forse no, ma siediti-
-E perché dovrei?-
-Senti calmati!- gli urlo a tono.
-Quella che non capisce sei tu, Rose! Io posso fare quello che voglio, così come lo fai te!-
-Non ho mai detto questo-
-Però lo pensi.-
-Niente affatto e siediti ora-
-Non fingere di restare calma e fare la saggia perché questo ruolo non ti si addice!- mi urla, so che si sta sfogando come tante volte io ho fatto per lui, ma davvero questo ruolo non mi si addice.
-Hai ragione ma non mi sembra il caso di fare queste scenate!- gli urlo, mi accorgo che tutti -dalla preside a Mrs Purr- ci stanno osservando.
-E perché mai? Tu le hai sempre fatte!- dice, non senza ridere, una risata amara. Io mi sento punta sul vivo.
-Ma sempre con una motivazione logica!- ribatto.
-Pff … Motivazione logica! Perché io non ne avrei?-
-E quali sarebbero?-
Lo vedo senza parole, poi sguaina la bacchetta e mi lancia un incantesimo. Sarà che è sempre stato un asso negli incantesimi non verbali e che io sono sempre stata lenta nell’incantesimo Protego, fatto sta che il suo Languelingua mi colpisce in pieno. La sensazione è più che sgradevole, ma mi riprendo velocemente e  concentrandomi al massimo cerco di colpirlo con un silenzioso Elettro. Ci riesco ma non deve risultare molto potente il mio incantesimo perché questo non lo ferma per più di qualche secondo.
-Ora basta! Ragazzi non  mi sembra il caso!- ci sgrida la McGranitt riprendendosi.
-Potter! Weasley! Giù le bacchette!- insiste.
Ma sia io e sia Albus non la ascoltiamo, ci lanciamo contemporaneamente uno Schiantesimo e l’ultima cosa che vedo è il volto della preside farsi livido di rabbia e preoccupazione.
 
 
 
La prima cosa che sento è una mano calda che stringe la mia in una presa rassicurante, la prima persona a cui penso è Albus ma mi accorgo che le dita sono più lunghe ed affusolate delle sue. Finalmente mi decido ad aprire gli occhi, sento la mano ritrarsi in fretta dalla mia e davanti a me si staglia nitida la figura di Scorpius. Le sue guance sono appena arrossate e ha un’espressione preoccupata.
-Che ore sono?- domando sedendomi sul lettino dell’infermeria.
-E’ mezzogiorno e mezza. Dopo che Albus ti ha schiantata sei rimasta incosciente per un po’, poi ti è venuta la febbre alta e …- lui distoglie lo sguardo.
-E?- lo incito io preoccupata.
-E hai detto delle cose … Gli altri sono scesi a pranzo credo che fra mezz’ora saliranno di nuovo su. Ci hai fatto preoccupare moltissimo- io sento una stretta al cuore, lui è rimasto con me.
-E Albus?-
-Ora dorme, lui non ha avuto la febbre ma non è voluto scendere a mangiare e quando è venuta a trovarlo Roxanne ha fatto finta di sentirsi male di nuovo …-
Io mi rabbuio un attimo, non è da Albus il comportamento degli ultimi giorni.
-Cos’ho detto quando avevo la febbre alta?- gli chiedo.
-Ma nulla …- io non ne sono convinta per niente ma penso bene di non insistere.
-Ti senti meglio ora?- domanda.
-Sì, io mi sento benissimo, potrei persino alzarmi-
-Oh no, Madama Chips si infurierebbe. Però credo che per la cena di Natale ti farà scendere-
-Le conviene …- dico io mettendo su il broncio e lui ride.
-Scusa Scorpius- mormoro a voce talmente bassa che pure a me risulta difficile sentirmi.
-Rose, ti sei svegliata!- esclama Albus stiracchiandosi, prima che Scorpius possa rispondermi.
-Sì. Albus mi dispiace tanto …- inizio io sorprendendomi, è la seconda volta che chiedo scusa in meno di un minuto.
-Non fare la scema Rose, avevi ragione ho esagerato- ammette lui.
Io gli sorrido e lui ricambia.
-Hai visto cos’abbiamo combinato? In infermeria per due Schiantesimi, faremo invidia a Fred,Louis e James per un po’- ridacchia Albus.
-Sì, fino a quando non riusciranno a distruggere un’aula del castello con l’aiuto di Pix e si beccheranno punizioni per una settimana- ribatto io ridendo, ben presto Scorpius si unisce a noi.
-Ma parliamo di cose serie- li zittisco io dopo un po’.
-Tipo?- domanda Albus.
-Roxanne- rispondo mesta.
-Non la voglio vedere, magari così riuscirò a dimenticarla-
-E intendi anche trattarla male quelle poche volte che la vedrai?- domando sarcastica, lui annuisce.
-Non funzionerà, fidati e parlo per esperienza personale, non ti servirà a nulla nemmeno negarlo a te stesso.- ci scambiamo rapidamente uno sguardo d’intensa, tutti e due sappiamo di chi sto parlando.
-E cosa dovrei fare?- domanda infine.
-Dirle cosa provi per lei- rispondo semplicemente.
-Ma sei scema?- sbotta lui.
-No, sono Rose- rispondo sorridendo.
-Io … io non posso farlo!-
-E perché mai?-
-Perché non avrei mai il coraggio e perché siamo cugini-
-Ma non centra nulla Al, tu devi …-
In questo momento, però la porta dell’infermeria viene aperta ed entrano tutti i miei cugini più Anna, sono sicura che Madama Chips non sarebbe contenta di tutta questa gente, ma credo che in questo momento sia in pausa pranzo.
-Ho realizzato che il tuo hobby sia farci preoccupare Rose!- esclama Louis sorridendo.
Io rido. –Solo per uno Schiantesimo!- ribatto.
-Sì, ma ti è venuta la febbre- insiste Fred.
-Ma non sarò stata così male, o no?- domando.
-Insomma …- risponde James vago.
-Come sarebbe insomma, si può sapere che ho fatto?- chiedo impaziente.
-Beh … ti agitavi, scottavi e dicevi delle cose …- risponde Lily sempre tenendosi sul vago.
Io li osservo preoccupata, cosa potrò mai aver detto?
-E che cos’ho detto?- chiedo infatti.
-Ma nulla lascia stare …- si svincola Anna.
Io non ho nessuna intenzione di lasciar perdere la questione, ma in questo momento veniamo nuovamente interrotti da Madama Chips che –come previsto- inizia ad urlare sul fatto che io e Albus dobbiamo riposare e che l’orario delle visite è finito.
-Emh … Madama Chips, io e mio cugino possiamo scendere per cena vero?- le domando mentre ci somministra una pozione.
-Beh … insomma …- borbotta lei.
-Ma Madama, è Natale!- la prega Albus guardandola con due occhi da cucciolo, irresistibili per qualunque donna.
-Forse … cioè …- continua a borbottare l’infermiera.
-E poi noi le saremmo davvero infinitamente grata se lei fosse così gentile da poterci far andare al banchetto. Le assicuro che stiamo davvero meglio, d'altronde grazie alle sue cure fantastiche …- continua lui.
-In teoria non dovrei lasciarvi andare, ma … Vedremo di fare un’eccezione- si arrende infine.
-Infido Serpeverde- gli grido quando Madama Chips imbocca l’uscio, lanciandogli un cuscino che lo colpisce in piena faccia.
Lui ride.
-Intanto ora possiamo scendere in Sala Grande per la cena di Natale- dice risoluto.
-Sì, ma questo non toglie che tu sia un infido, ruffiano Serpeverde-
-Però devi ammettere che ho classe-
-Beh … Un certo fascino- ammetto infine e poi scoppiamo di nuovo a ridere tutti e due nel medesimo istante. Sono così sollevata dell’aver fatto pace con lui che non mi sono ancora resa conto che lui e Scorpius si parlano di nuovo. In fondo la nostra litigata è servita a qualcosa.
 
 
La sera scendiamo in Sala Grande come previsto. Appena entriamo la McGranitt si informa sul nostro stato di salute e ci dice che il 27 sconteremo la nostra punizione, che ci verrà assegnata al momento. Prendiamo posto ed il banchetto ha inizio. Gli Elfi Domestici sembrano aver dato sfogo a tutte le loro capacità culinarie, anche più del solito. Gli antipasti sono inglesi, francesi e tedeschi anche in onore dei nostri ospiti, per primo c’è una zuppa di pesce veramente squisita e per secondo un arrosto di tacchino da far invidia al Primo Ministro babbano. Di dolci poi ce n’è di tutti i tipi, dai Scarafaggi a Grappolo alle Crèpès. Stiamo giusto gustando il Pandoro, da cui escono fuori piccoli regali, la McGranitt porta un nuovo cappello da strega e Madama Maxime una sciarpa di peli di Unicorno, quando in aria vengono sparati dei piccoli fuochi d’artificio.
-Weasley!- esclama la preside ed io,Fred,Roxanne,Louis e Hugo ci giriamo verso di lei.
-Oh!- esclama quasi divertita –Intendevo Fred e Louis comunque, rimettete a posto quei fuochi babbani!- esclama la preside.
-Ma sono tanto divertonti!- esclama una ragazza di Beauxbonts guardandoli rapita.
-Sì, ma siamo a Natale non a capodanno- rimbecca il preside di Durmstrang e alla fine i miei cugini –se pur dispiaciuti- sono costretti a rimetterli apposto.
Io trovo strano che James non abbia partecipato allo scherzo, ma appena lo scorgo poco più in là capisco il perché: sta chiacchierando con Anna e sembra perso a guardarla, noto anche che si tengono per mano e lei ride serena e spensierata come non l’ho mai vista fare.
-Hai visto, Anna?- domando a Lily e appena lei segue il mio sguardo la vedo sorridere intenerita.
-Che dolci! Sai … Alena?- mi chiede.
-Sì …?-
-Le piaceva Scorpius …-
-Ma guarda te, ecco perché l’ha baciato!- dico fingendomi sorpresa e lei mi scocca un’occhiata severa.
-Dicevo: le piaceva Scorpius, ha puntato per poco su Tom ma guardala ora- e questa volta sono io a seguire il suo sguardo e a notarla, è all’altro tavolo che fissa con un’espressione mista a fastidio, rabbia e gelosia Anna e James.
-Le piace James- dico capendo dove vuole arrivare la mia astuta cuginetta.
-Sì, dovremmo stare attente. Non è il caso di informare Anna- io annuisco e guardo per un po’ torva Alena poi riprendo a mangiare.
Presto siamo sazi ed il professor Lumacorno corre via perché deve andare al bagno, in quanto Fred ci sussurra che ha mangiato talmente tanto che la cintura gli stringa un po’ in certi posti … La preside ci concede un brindisi e tutti prendiamo un bicchiere di Wisky e facciamo “cin cin” augurandoci buon Natale, perché è ormai mezza notte. Neville raccomanda a noi Grifondoro di andare subito a letto, ma dallo sguardo che ci lancia – ed io scommetto che ha ragione- è sicuro che non lo faremo.
-Non so se avete visto le nuove invenzioni di papà …- ci sta dicendo Roxanne in questo momento.
-Del tipo?- domando io interessata.
-Del tipo pozioni d’amore e filtri infallibili, da diversa durata ovviamente ed anche …-
-A proposito di amore …- la interrompo io facendola diventare paonazza.
-Rose, sai che io a lui abbiamo litigato- mi sussurra per non farsi sentire dai cugini Weasley che festeggiano qui vicino.
-Lo so bene, ma non potete continuare così …-
-Tu parli come se avessimo qualche speranza di stare insieme-
-Ma ce l’avete!-
-Parli come se io a lui piacessi!- io faccio per rispondergli ma ammutolisco, non voglio dirle più del dovuto.
-Perché non potrebbe essere?- domando dopo un po’.
-Non lo so, però hai visto come abbiamo litigato …-
-Lo so, ma non vuol dire nulla. Prima di tutto dovete fare pace- inizio.
-E come?- chiede lei.
-Gli hai comprato un regalo di Natale?-
-Beh, sì …- mormora imbarazzata.
-Allora non vedo perché non darglielo di persona!- esclamo facendole l’occhiolino e lei mi sorride un po’ rassicurata.
Presto, circa verso le due di notte, iniziamo ad essere stanchi e ad annoiarci. Ma solo alle tre la Sala Comune si svuota ed andiamo a dormire.
-Tanto non riuscirò mai ad addormentarmi!- esclama Lily.
-Come no?- le domando.
-Non mi sembra che tu abbia problemi in questo, al mattino per svegliarti ci vorrebbe tutta la potenza di Merlino!- aggiunge Anna.
Lei sorride –Sì, però oggi è Natale! E domani mattina troveremo i regali! Vi pare che con questo pensiero io possa dormire?- ci domanda sconsolata.
Io ed Anna ci infiliamo a letto ridendo.
-Quindi te e Scorpius avete fatto pace?- mi domandano dopo un po’.
-Non so ..- rispondo incerta.
-Beh .. Spero di sì, così diventerete una coppia bella come Anna e James- dice Lily sbadigliando ed io sono sicura che se non fosse buio avrei visto Anna arrossire.
-Grazie Lily- rispondo, avrei voluto rispondere “lo spero anche io” ma le parole mi sono morte sul nascere.
-Ma dimmi Anna, vi siete già baciati?- domanda Lily entusiasta.
-Beh … sì …- balbetta lei sempre più imbarazzata.
-Merlino! E non mi dici nulla!- esclamo.
-Mi sembrava evidente- ribatte lei sottovoce.
-Dai racconta!- continua Lily e a me sembra di capire che, alla fine, non ci addormenteremo prima delle cinque.
 
 
 
Il mattino mi sveglio appena assonnata, subito –però- un pensiero mi attraversa la mente “E’ Natale!” e questo pensiero ha il potere di svegliarmi e farmi scendere dal letto a velocità impressionante
-Ragazze è Natale! I regali!- urlo loro dal bagno.
Non mi sfilo nemmeno il pigiama e scarto furtivamente i regali, mentre anche le altre si svegliano.
Il primo pacchetto è il consueto maglione di nonna Molly ed io sfilo subito il pigiama per infilarlo insieme ad alcuni comodi pantaloni. Mamma e papà mi hanno regalato un libro nuovo di zecca, scritto dalla mia autrice babbana preferita: J.K. Rowling. Roxanne e Fred una trousse. Louis, Dominique e Victorie un set di piume completo –comprese penne auto correggibili e inchiostro invisibile-. Molly e Lucy un libro che si intitola “Come superare indenni i M.A.G.O.”. James e Albus un set per la pulizia e la manutenzione del mio manico di scopa. Hugo un profumo della mia marca preferita e dai fratelli Scamandro un pacchetto di Cioccorane fatte in casa –probabilmente da loro madre, Luna- e un altro contenente i migliori dolci di Mileandia.
Scendendo in Sala Comune con Anna e Lily ringrazio tutti e poco prima di entrare vedo, in un angolo, Roxanne con in mano un pacchetto e Albus di fronte a lei che la scruta ansioso. Sorrido e poi mi dirigo subito a colazione.
 
La mattina decido di passarla a leggere tranquillamente, per rilassarmi un po’.
-E’ la mattina di Natale! Non si fanno i compiti!- mi ha rimproverata Louis vedendomi scendere dai dormitori con un libro in mano.
-Ma io non vado a fare i compiti, se mi cercate sono in Guferia a leggere!- ho esclamato e poco prima di attraversare il ritratto ho visto Louis e James scambiarsi un’occhiata rassegnata ed esasperata insieme.
Ed ora eccomi qui, seduta al mio solito angolino, con il libro in mano pronta ad immergermi nella lettura.
“Il seggio vacante” si intitola, probabilmente è stata mamma a prendermelo e –almeno questa- l’ha fatta giusta. Deve essere nuovo perché non l’ho ancora letto ed io, quelli della Rowling, li ho letti tutti.
Apro il libro ed inizio a leggere la prima pagina quando una voce interrompe la mia lettura.
-Posso?- mi domanda Scorpius incerto indicando il posto accanto a me.
Io annuisco sforzandomi di sorridere e lui si siede, le nostre gambe si sfiorano, anche lui apre un libro ed inizia a leggere. Io lo prendo come un segno di pace, comunque continuo a leggere. O almeno ci provo, perché il mio sguardo continua a passare da lui al suo libro, al mio, da lui al suo libro, al mio. I miei occhi vedono le parole ma la mia testa non riesce a capirne una,  alla fine mi ritrovo a rileggere la stessa frase, lui invece sembra perso nel suo libro. Trovo che sia davvero buffo e tenero, ogni tanto si scosta con le lunghe dita i capelli dalla fronte, si morde il labbro pensieroso e il suo sguardo è fisso sul libro. Chiudo di botto il mio e lui si riscuote.
-Ti do fastidio?- mi chiede.
-No, ma non riesco a leggere se ci sei tu vicino a me, non riesco a concentrarmi- ammetto arrossendo un po’.
-Tranquilla, se vuoi me ne vado-
-Non era quello che intendevo …- dico io mordendomi il labbro quasi fino a farlo sanguinare.
-Quindi mi hai perdonato?- mi domanda.
-Non dovrei?- chiedo alzando un sopracciglio.
-Sei incredibile Rose!- esclama lui ridendo ed io sorrido.
-Lo prendo come un complimento- dico infine.
Riapro il libro e cerco di nuovo di leggere, questa volta mi riesce molto meglio e scopro anche che è piacevole stare qui, con solo rumore le pagine dei nostri libri che si girano e del fruscio dei Gufi e Barbagianni, con le nostre gambe a contatto e le braccia che si sfiorano ogni volta che cambiamo posizione. E’ come condividere qualcosa di veramente importante, quasi un segreto che solo noi sappiamo. Infine mi immergo davvero nel libro con sottofondo tutto questo.
-E’ meglio leggere in compagnia che da soli- ammetto infine quando ci alziamo per andare a pranzo.
-Specialmente se si ha buona compagnia- dice lui sorridendo ed io ricambio.
Quando, al tavolo, ci vedono arrivare ridendo e con un libro sotto il braccio si scambiano tutti sguardi divertiti.
-Voi due non cambierete mai, vero?- domanda Fred e tutti scoppiano a ridere.
-In che senso?- domando stupita.
-Beh .. leggere … a Natale …- sbuffa James.
-Tu non hai mai aperto un libro vero Jamie?- domando io sorridendo.
-Beh quando lo farai … scoprirai che leggere non è solo un passatempo- continuo io sempre sorridendo.
-E magari imparerai anche qualcosa …- aggiunge Louis e di nuovo scoppiamo a ridere.
Il pranzo di Natale è squisito quasi quanto la cena.
-Com’è andata con Roxanne?- domando ad Albus. Le mie parole rischiano di farlo soffocare con l’acqua che stava bevendo.
-Bene … Cioè abbiamo fatto pace- mi informa.
-Splendido!- esclamo raggiante, abbracciandolo, lui sorride.
-Ti sei dichiarato?- domando poco dopo.
-Scherzi?- mi chiede con gli occhiali di traverso.
-No- ammetto io sincera.
Lui sorride ma fa un cenno di diniego.
-Questo pomeriggio niente libri Rose e niente trucchi ragazze!- esclama Fred dopo pranzo.
-Giusto gente, vi voglio tutti nel parco. Approfittiamone finche nevica!- continua James.
Così corriamo tutti a prendere mantelli,guanti,sciarpe e stivali.
Ci ritroviamo tutti in cortile. Non siamo moltissimi visto che gli studenti di Beauxbonts hanno insistito che c’era troppo freddo e quelli di Durmstrang volevano studiare –sono tutti scemi quelli, ha detto Louis-. Siamo semplicemente Albus,James,Louis,Fred,Lysander,Lorcan,Hugo,Scorpius,Samuel,io, Roxanne, Lily, Anna, Helena, Kristine, Jenna, Evana e Abbi.
-Che ne dite di una battaglia a palle di neve ragazzi vs ragazze?- propone Hugo.
-Direi che è un’ottima idea- risponde Helena.
I ragazzi si radunano in un piccolo cerchio, come fanno i giocatori di Rugby babbani prima di una partita, noi ragazze ci scambiamo sguardi di intensa.
La battaglia ha inizio.
Ci lanciamo addosso le palle di neve, dagli estremi del cortile, il campo è diviso da una linea tracciata sul terreno. Non ci sono regole, si usano incantesimi di tutti i tipi per beccare meglio l’avversario. Chi cade a terra, incurante di lesioni superficiali o d’intorpidimento, si rialza come se nulla fosse. Ben presto, però, la linea viene calpestata da noi e coperta dai piccoli fiocchi di neve che si posano candidi sul terreno. Ci ritroviamo nei campi dell’altro a rincorrerci, cadere e rialzarci, giocare come dei bambini, divertendoci come pazzi, non c’è più chi vince o chi perde solo chi si diverte, cioè tutti.
Ben presto mi ritrovo a rincorrere Hugo e alla fine lui si arrende, ma io senza pietà lo riempio di neve fin sotto il mantello.
-Dovresti essere Serpeverde- geme lui infreddolito.
 -Non serve insultare- rispondo io con una smorfia e lui sorride.
-Stai gelando! Vai a cambiarti!- gli dico preoccupata.
-Vado!Vado!-borbotta lui. Io gli tiro uno scherzoso scappellotto dietro la testa e lui ride per poi correre via.
Poco dopo mi ritrovo di nuovo in mezzo alla battaglia e poi –non so bene come- a rincorrere Scorpius. E’ davvero veloce e dopo un po’ finiamo in un cortile più piccolo, circondato dagli alberi.
-Basta, ok, hai vinto, non ce la faccio io- dico fermandomi, mettendo le mani sulle ginocchia e ansimando.
-Già e ora ti aspetta una punizione- dice lui con tono serio ed io lo guardo preoccupata.
-Conosco il tuo punto debole Rose- aggiunge.
-Oh no. No, no Scorpius per favore no!- inizio a dire indietreggiando, lui ride appena e poi inizia ad avanzare, io indietreggio ancora e alla fine corro. Ma sono troppo stanca e lui troppo veloce, alla fine mi afferra da dietro e inizia a farmi il solletico io rido e rido. Lui ride insieme a me e deve sembrare davvero una scena buffa vista da fuori.
Alla fine riesco a prendere la bacchetta e a spedirgli contro una palla di neve. Lui mi guarda sorpreso ed io sorrido con furbizia passando da una mano all’altra la neve, lui mi osserva preoccupato e poi inizia a correre io lo inseguo ma non andiamo avanti per molto. Non vede un ramo per terra ed inciampa, io cado subito dopo … Ma su di lui.
Ho una mano appoggiata al suo petto e l’altra sulla neve –questa si sta decisamente ghiacciando- il cuore mi batte come se avessi appena finito una partita internazionale di Quidditch e nonostante il freddo mi viene la strana idea di togliere il giubbotto per il troppo caldo che avverto.
-Rose …- sussurra lui.
Basterebbe poco, davvero poco, pochissimo e le nostre labbra sarebbero troppo vicine per potersi ritrarre.
-Sì?- mormoro io in risposta.
-Non hai più risposto alla mia domanda-
Io non riesco a ragionare, davvero, sembra che dei Dissennatori abbiano appena attaccato la mia materia grigia.
-Quale?- gli domando sottovoce. Ed ora che ci penso non so perché stiamo sussurrando, ma d'altronde non so nemmeno se io in questo momento riesco a pensare.
-Mi avevi detto che non ti piaceva Tom perché sei innamorata, ti avevo chiesto di chi ma non mi avevi ancora risposto- mormora lui.
Io lo guardo cercando di mascherare il panico nei miei occhi. Ed ora cosa gli rispondo? Dai voce aiutami!
Prima cosa non mi chiamo voce, visto che io sono te. Comunque com’è che oggi vuoi il mio aiuto?
Oh! Poche storie! Santo Godric! Ed ora che gli rispondo?
Mantieni la calma e pensaci un attimo.
Ma il mio cervello non funziona!
Chiudi gli occhi dai, cosa vedi?
Lui, solo lui. Perché io lo amo.
Riapro gli occhi e vedo che mi sta ancora scrutando in attesa di una risposta.
-Prima te- dico infine.
-Prima io, cosa?-
-Anche a te piacerà qualcuna, no?-
-Beh sì … E’ una ragazza fantastica, lei è … E’ speciale- dice socchiudendo appena gli occhi e poi sorridendo.
Io rotolo su un fianco fino a trovarmi affianco e non più sopra di lui.
-E’ bella?- gli domando.
Le nostre mani sono vicinissime.
-La ragazza più bella che abbia mai visto …-
-Ed è a Hogwarts?-
-Certo, la conosci anche molto bene …- dice lui sorridendomi.
Restiamo tutti e due in silenzio per un po’, assaporando questo momento. La mia parte destra sta ghiacciando, ma la parte sinistra del mio corpo sembra andare a fuoco.
Lui mi prende la mano ed è un contatto così bello e semplice che vorrei durasse per sempre. Io chiudo gli occhi.
-Forse è meglio che torniamo dagli altri- dico poi riaprendo gli occhi.
Lui si alza e si toglie la neve di dosso, poi mi tende la mano ed io la afferro tirandomi su.
 
 
 
-Ti rendi conto? E se gli piace Roxanne? Eh? Non posso essere contro mia cugina! O pensa se gli piace Emma! O Danielle! Magari è Sarah!-
-Rose, calma …-
-Calmarmi? Potrò mai competere con una ragazza così?-
-Non ti ha ancora sfiorata l’idea che possa essere te quella ragazza?- mi domanda infine Anna.
-Oh- riesco solo a dire. Ma una ragazza speciale, fantastica,bellissima? Io? No.
-No, mi sa proprio di no. Non ci aveva pensato.- dice Lily sorridendo.
-No, non posso essere io- dico scuotendo la testa e loro due si scambiano un’occhiata esasperata.
-Scendiamo a cena dai!- esclamo io per cambiare discorso.
Abbiamo passato il pomeriggio al calduccio, vicino al camino, a giocare a SparaSchiocco e Scacchi Magici coi pochi Grifondoro rimasti.
Durante la cena non ho tempo né voglia di pensare a quello di cui abbiamo discusso e su cui la mia testa ha rimuginato per ore. Il cibo è di nuovo squisito e rido talmente tanto da non capire –dopo cena- se ho lo stomaco che sembra scoppiare per il troppo cibo o le risate.
La sera riusciamo tutti a stento a stare svegli, ieri eravamo euforici, ma oggi il cibo ci ha completamente riempiti e abbiamo tutti un senso di intorpidimento totale.
Alle undici siamo già tutti a letto.
 
 
 
Il 27 mi sveglio con il presentimento che sarà una brutta giornata. Oggi c’è la punizione e sento che succederà qualcos’altro di negativo, con queste prospettive scendo a fare colazione. Ci sono gli ormai consueti due tavoli pressoché vuoti, non si è ancora svegliato nessuno.
-Hai ricevuto il messaggio ieri sera?- mi domanda Albus ancora assonnato, riempiendosi il piatto di dolci.
-Sì, me l’ha portato Lorcan- annuisco io iniziando a bere del succo e a prendere tutto il cibo che riesco a vedere.
-Quindi ci dobbiamo far trovare alle nove davanti alla capanna di Hagrid. Lo aiuteremo a dare da mangiare ai Vermicoli. Non è poi così male- dice passandosi una mano fra i capelli e mangiando cercando di rimanere sveglio.
-Non è poi così male? Non so te ma io me li ricordo, i Vermicoli! Quelle creature stupide ed insignificanti, oltre tutto anche noiose!- esclamo pensando che il mio presentimento si sta completamente avverando.
-Mah sì dai, almeno siamo con Hagrid-
-Già- mormoro per nulla rassicurata.
Dopo colazione usciamo dal castello, incrociando tutti gli studenti che vanno nella direzione opposta.
-Ma Al che hai fatto ieri sera?- gli chiedo dopo il suo ennesimo sbadiglio.
-Scorpius mi ha … mi ha … tenuto sveglio- risponde sbadigliando di nuovo.
-E perché?-
-Perché … per la ragazza che gli piace …- mormora lui sbadigliando un’altra volta.
Io mi rabbuio e lui pare notarlo.
-Ti piace proprio tanto, eh?-
-Io sono innamorata di lui- dico incrociando le braccia, seria.
-Non mi dirai chi gli piace, vero?- mormoro appena speranzosa, lui mi fulmina con un’occhiataccia.
Io sbuffo e penso che almeno questo significa che come a me non ha detto chi piace a Scorpius a lui non dirà chi piace a me.
Ormai siamo arrivati alla capanna di Hagrid, Albus bussa ed un omone con la faccia coperta da barba ispida viene ad aprirci.
-Oh! Vi ricordate di me solo per le punizioni, eh!- esclama vedendoci.
-Ma Hagrid noi …- tento di giustificarci io, ma lui non mi dà i tempo di rispondere che subito ci abbraccia facendoci barcollare.
-Scherzavo, scherzavo ragazzi. So che quest’anno ci avete i M.A.G.O. e te Rose sei pure stata scelta per il Torneo Tremaghi … Hai già risolto per quello scrigno?-
-Quale scrigno?- domando io rasserenata che non ce l’abbia con noi.
-Quello che ti hanno dato alla prima Priva! Non avrai mica perso quello!-
-Oh no, me ne ero solo dimenticata …- lo rassicuro io.
-Bene, ragazzi allora venite. Non è un compito difficile, ci dovete solo darci da mangiare, sapete sono innocui questi, ma voi li conoscete già. Peccato che te Albus non segui più la mia materia è interessante Rose, vero?- domanda speranzoso.
-Certo- rispondo io in fretta sorridendo.
La mattinata scorre lenta, i Vermicoli sono proprio come li ricordavo: noiosi.
Quando uno mi morde il dito, accolgo la cosa con gioia, visto che è l’unica cosa interessante che succede per tutto il tempo ed io finisco per fissare il taglio che ho sull’indice con interesse.
-Ciao Becco- diciamo salutando l’Ippogrifo poco prima di andarcene.
Hagrid ci sorride e ci saluta con la manona fino a quando non spariamo oltre il portone.
-Dopo tutto è stata una mattinata interessante- io lo guardo chiedendomi se l’abbiano scambiato con James o stia scherzando.
-Almeno siamo andati a trovare Hagrid- ribatto infine.
-Ragazzi mancano 3 giorni alla fine dell’anno!- ci accoglie James quando ci sediamo al tavolo per pranzare.
-Jamie io credo che sappiano contare- dice Louis fingendosi serio, gli altri ridono.
-A beh sì certo, questo lo so. Ma quello che voglio dire è che io, Louis e Fred abbiamo preparato una cosa grandiosa!- esclama James continuando.
-E a cosa avete pensato?- domanda Lily curiosa.
-A beh io ho avuto l’idea …- inizia Fred.
-NOI abbiamo avuto l’idea- lo corregge Louis.
-Sì, beh … Comunque vi conviene avere un buon halibi per questo pomeriggio- conclude Fred sorridendo.
Io,Lily,Roxanne ed Anna ci scambiamo uno sguardo di intensa, questo loro piano –come tutti i loro piani- non promette nulla di buono … Albus ed Hugo, invece, li pregano per raccontare loro tutti i dettagli ma i tre Malfattori si ostinano a non dire nulla.
-Un buon halibi? Cosa potremmo fare questo pomeriggio?- domanda Anna mentre torniamo al dormitorio.
-Non saprei, Roxanne dice che sarà tutto il tempo con Susanne Betchely, così avrà un testimone- spiega Lily.
-E noi cosa faremo?- chiedo loro.
-Compiti. Dobbiamo finirli- dice infine Anna sospirando.
Il pomeriggio prosegue tranquillo, ma meno noioso della mattina, almeno possiamo parlare essendo sicure che non “disturberemo” nessun Animale Fantastico.
-Ciao ragazze- dice Lysander con una faccia da funerale.
-Chi è morto?- gli domando ironica.
-Nessuno spero …- risponde lui.
-Ma la preside ti vuole nel suo ufficio,Rose. SUBITO.- ci informa con aria mesta prima di andarsene.
Io e Lily ci guardiamo ed io deglutisco, abbiamo tutte e due il sospetto che questo centri “qualcosa” con due Weasley ed un Potter di nostra conoscenza.
 
 
 
Busso titubante alla porta e poi entro. Mi guardo intorno incerta, c’è James seduto comodamente su una sedia come se fosse a casa sua –d’altronde ha passato talmente tanto tempo in questo ufficio che potrebbe benissimo essere così-, Louis studia i ritratti che lo guardano con aria di rimprovero, Hugo si guarda attorno ansioso e preoccupato, Fred sorride come se avesse appena vinto una borsa di Galeoni.
-Immagino saprete perché siete qui- inizia la preside.
-Emh … no- risponde Hugo.
-Allora ve lo spiego: qualcuno ha fatto scoppiare dei fuochi magici dei Tiri Vispi Weasley in tutte le aule di pozioni, che ora sono inutilizzabili.- dice scrutandoci uno ad uno, severa.
-E perché ha chiamato noi?- domanda Louis con finta innocenza.
-Perché è stato trovato un capello rosso sulla scena del crimine-
Fred riesce a stento a soffocare una risata in un attacco di tosse improvviso.
-E perché non ha chiamato tutti i ragazzi coi capelli rossi di Hogwarts?- domanda James.
-Perché per le vacanze di natale non ci sono tutti e non ho ritenuto opportuno chiamare anche la signorina Roxanne e la signorina Lily, visto che loro non ne hanno combinate molte al contrario vostro-
-Ma …- faccio per ribattere io.
-Niente ma signorina Rose, anche lei ne ha combinate tante da far invidia ai peggiori ragazzi della studenti- io mi rabbuio un attimo.
Insomma, che ne ho combinate tante è davvero una cosa grossa. E’ vero che una volta io e Louis abbiamo buttato delle Caccabombe nei calderoni di tutti i nostri compagni, al secondo anno e che l’anno dopo abbiamo bruciato tutte le scope dei componenti della squadra di Quidditch di serpeverde del settimo anno esclusa quella di Albus e che sempre quell’anno ho dato una mano a James a far uscire un  Troll dai sotterranei e che … Sì va beh non voglio si faccia notte, comunque sono pur sempre un Prefetto e –modestia a parte- la ragazza migliore del settimo anno.
-E chi sarebbero i ragazzi peggiori?- domanda Louis curioso.
-Oh beh … I Malandrini hanno dato piuttosto filo da torcere a Pix ed anche i gemelli Weasley … Devo però ammettere che anche Ron,Harry e la signorina Granger non si sono beccati poche punizioni- dice la preside. Io apro e chiudo la bocca, mamma che si era presa molte punizioni? Forse non è proprio la persona che ho sostenuto in tutti questi anni, forse è più simile a me di quanto io pensi …
-Chi erano i Malandrini?- domanda Hugo.
-James Potter, Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus … Ma non siamo qui per questo!- dice la preside riprendendo in fretta il suo autocontrollo.
-Comunque non ha prove contro di noi!- esclama James.
-Dove siete stati questo pomeriggio e chi può confermarlo?- ci domanda la preside sbrigativa, io penso che sembra di essere in uno di quei film gialli che piacciono tanto ai babbani.
-Io sono stata in Sala Comune con Anna e Lily- dico alzando le spalle.
-Io anche ero in Sala Comune, sono stato tutto il tempo con Lysander- aggiunge in fretta Hugo.
-Io ero in biblioteca con Louis e Fred-
-Io ero in biblioteca con James e Louis-
-Ed io ero in biblioteca con Fred e James-
-Potrebbe sembrare strano che voi tre abbiate come unici testimoni gli altri due- dice la McGranitt arricciando il naso.
-Già potrebbe …- conviene Fred.
-Però non può punirci senza prove- osserva Louis.
-In questo caso potete andare ma sappiate che vi terrò d’occhio. Per colpa vostra per due settimane non ci sarà lezione di Pozioni-
Finalmente usciamo dall’ufficio ed io traggo un sospiro di sollievo.
-Ragazzi era davvero un’idea fantastica- dico appena siamo in corridoio.
-Lo pensi davvero?- domanda James sorridendo.
-Certo! Ma non provateci mai più! Potevano espellerci!- esclamo io quasi ripensandoci.
Loro ridono ed io dopo un po’ mi unisco alle risate.
-Guarda te, papà allora ne ha combinate delle belle a scuola …- mormora James quasi fra sé e sé.
-E da quando ho sentito anche nonno e Remus, pensa quando lo saprà Teddy!- esclama Louis.
-Già … Comunque saputo più niente dei piani?- domanda Hugo.
Io racconto di quello che mi avevano detto poco prima della Prima Prova e loro non ne capiscono più di me.
 
 
 
L’ultimo giorno dell’anno nevica ancora e il pomeriggio decidiamo che il ghiaccio del Lago è abbastanza duro e resistente perché si possa pattinare.
Prendo i miei pattini nuovi, gli ho usati solo una volta e mi sono stati regalati a marzo, e scendo con Anna e Lily giù in cortile.
-Ragazze io non so pattinare però- dico arrivata in riva.
E per un attimo i nostri ricordi si volgono all’anno prima, in cui ci avevo provato ed ero finita gambe all’aria e mi ero slogata una caviglia, ovviamente lo stesso giorno avevo anche fatto l’ennesimo litigio con Scorpius che rideva.
-Sì beh … si impara- mi rassicura Anna, ma un attimo dopo lei è già sparita a pattinare mano nella mano con James.
Io sospiro e decido che posso rimediare almeno per un po’ la brutta figura. Faccio un giro del lago guardando gli altri pattinare e divertirsi, quando ritorno al punto di partenza trovo James ed Anna in un angolo avvinghiati, le loro bocche sembrano no  averne mai abbastanza dall’altro, sono così dolci che nemmeno per un attimo penso di ripagare James con lo stesso Galeone. Lily sta ridendo gettando la testa all’indietro e scompigliandosi i lunghi capelli lisci, è in compagnia di Lorcan e lui è rosso ed io sospetto non sia solo per il freddo. Albus e Roxanne ridono insieme a Louis. Persino Hugo e Fred stanno pattinando tranquilli.
Prendo un bel respiro, mi aggiusto il cappello, indosso i guanti e mi infilo i pattini.
Non ce la farò mai, non ce la farò mai, non ce la farò mai, non ce la farò mai, …
Metto un piede sul ghiaccio, mi sento instabile e maledettamente fragile.
Appoggio anche l’altro e mi sento mancare la terra sotto i piedi. Due braccia forti mi afferrano a pochi centimetri da terra e mi rimettono in piedi.
-Tutto bene?- mi domanda Scorpius.
-Sì, io non sono capace a pattinare- esclamo scuotendo la testa.
-Se vuoi ti posso insegnare- suggerisce lui.
E mentre inizia a spiegare io non posso fare a meno di pensare che anche in questo è meglio di me e di sicuro lo sarà anche la ragazza speciale che gli piace …
-Hai capito?- domanda infine.
-Sì-
-Sei pronta?-
-Io … cosa?- domando.
-Su dai ti tengo io, non cadrai- mi rassicura lui ed io mi sento davvero stupida ad aver paura per una cosa del genere.
Mi aggiusto il mantello e lo guardo un attimo.
-Fidati- insiste tendendomi la mano. Io annuisco e la afferro.
All’inizio rischio più e più volte di cadere, poi penso che davvero potrei riuscirci. Mi affido di più a lui e scopro che pattinare è una cosa meravigliosa. I piedi che sfiorano lentamente il ghiaccioe  passo dopo passo sembra quasi di volare.
-Stai diventando bravissima. Fra poco sarai meglio di me-
-Sei un bugiardo Scorpius!- lo accuso ridendo.
-Ma questo genere di bugie fa sempre piacere- aggiungo.
Per un attimo non ho fatto caso a quello che facevo o forse lui ridendo ha allentato un po’ la presa, il punto è che quasi scivolo, ma lui ha i riflessi pronti e mi afferra il braccio tirandomi a sé.
I nostri volti sono vicini. Quasi non riesco più a contare tutte le volte in cui ci siamo trovati così vicini e ad un passo dal baciarci ma qualcosa è andato storto.
-Se questo è il prezzo per cadere credo che cadrò molte più volte- dico in un soffio e subito arrossisco maledicendo me e Merlino fra me e me.
-Ed io ogni volta ti prenderò, Rose-
Rose, mi accorgo solo ora di quanto suoni bene il mio nome pronunciato da lui.
-Promesso?- domando.
-Promesso, io per te ci sarò sempre.-
Sento che c’è qualcosa di sbagliato.
Una Weasley e un Malfoy non si dovrebbero dire queste cose.
Una Grifondoro ed un Serpeverde non dovrebbero starsene così vicini con buone intenzioni.
Io gli sorrido e lui piano mi lascia andare.
-Rose! Fra poco si cena! Andiamo- mi urla Lily dall’altra parte della pista.
Io guardo il cielo –che è ormai all’imbrunire- e il mio orologio –che segna le sei-, accorgendomi così che il tempo sembra essersi smateriallizato.
Saluto con un veloce bacio sulla guancia Scorpius, poi mi giro ed inizio a pattinare con le mani dietro la schiena fino a Lily, sorridendo.
 
 
 
-Ad Albus piace Roxanne e a Roxanne lui vero?- mi domanda Lilya  cena rischiando di farmi soffocare con il mio stufato.
-E tu come … cioè …-
-Guarda che non sono scema!- mi rimbecca lei.
-Lo so e scusa se non te l’ho detto ma …-
-Tranquilla- risponde lei.
-Comunque dobbiamo trovare il modo di farli dichiarare io ce li vedo già sull’altare a baciarsi …- e le fantasticherie di Lily vanno avanti per quasi tutto il resto della serata.
-Credo che da domani dovrò iniziare a preoccuparmi per lo scrigno- osservo ioa  dun certo punto, interrompendola.
-Credo anche io- dice lei annuendo.
-Lily te l’ho mai detto che ti voglio bene?- le chiedo ad un certo punto.
-No credo che tu sia sempre stata troppo orgogliosa per farlo, ma l’ho sempre saputo- dice lei sorridendo.
-Beh allora te lo dico ora: ti voglio bene cuginetta-
-A-anche io- balbetta lei.
-Sei sicura di stare bene?- domanda.
-Mai stata meglio- confesso.
Continua a guardarmi perplessa mentre chiacchieriamo con gli altri.
-Lils la pianti?- sbotto ad un certo punto.
-Certo che l’amore ha proprio degli effetti strani …- mormora lei beccandosi un mio pizzicotto, ma alla fine ci ritroviamo a ridere entrambe.
-Allora ragazzi a mezzanotte, come sempre, verranno sparati in cielo i Fuochi Magici dal signor Gazza. Quindi ora prendete tutti una fetta di Panettone- e così dicendo la preside batte le mani ed appaiono Pandori e Panettoni di tutti i tipi e gusti.
-Ed un bicchiere del migliore champagne francese- dice battendo le mani un’altra volta e facendo apparire delle bottiglie.
Segue un gran fermento per prendere tutti una fetta di panettone e un bicchiere di champagne –James e Fred cercano di prenderne due, ciascuno-.
-A un felice anno!- esclama Neville e tutti brindiamo sorridendo.
Dopo iniziano i brindisi più strani … “Alla scuola” “Allo studio” “A Harry Potter” “Ai soldi” e …
-A che i nostri voti dell’esame siano tutti delle E!- esclama James.
-Ma ci vorrebbe un miracolo di Merlino non un brindisi!- esclama Fred.
Tutti scoppiano a ridere, finiti i brindisi chi più chi meno mangiamo tutti la nostra fetta di dolce.
-Ora seguitemi in cortile- annuncia la McGranitt alle 11 e 45.
-Aspetteremo la fine di quest’anno insieme- aggiunge.
Ci raduniamo tutti in cortile, alunni e professori, studenti di Beauxbonts e Durmstrang, amici o meno. Per ingannare il tempo assistiamo ad alcuni trucchi di James, Fred e Louis, i tre si sbizzarriscono con gli incantesimi più strani e divertenti per intrattenere il pubblico e per una volta nemmeno la preside fa obiezione ma, semplicemete, ride insieme a tutti noi.
-Rose- io mi giro verso Scorpius, al mio fianco.
-Dimmi-
-Te sai che a Albus piace Roxanne, vero?-
-Certo-
-E pensi che fra loro possa funzionare?- domanda incerto.
-Certo che può funzionare, te non credi?- gli domando.
-No-
-E perché mai?-
-Perché sono cugini!-
-E quindi? Se loro si vogliono davvero bene, se si amano, questo non conta. Devono solo cpaire che sono fatti l’una per l’altra- insisto con convinzione.
-Ma pensa a come la prenderanno i vostri genitori!-
-Lo accetteranno! E tu dovresti fare lo stesso se vuoi bene ad Albus!-
-Ma certo che io lo accettavo dicevo solo che …-
-Che secondo te loro non potrebbero stare insieme, sì …- dico io con aria annoiata.
-No! Chiedevo la tua opinione!- risponde lui semplicemente.
-Non hai detto così un attimo fa!- ribatto.
-Perché ti devi sempre arrabbiare con me?!- esclama stancamente.
Io stringo i pugni, intanto di fianco a noi gli altri stanno facendo il conto alla rovescia.
-Non sono io che mi arrabbio con te, sei tu che …-
Ma non riesco a finire la frase, non posso finire la frase.
Perché lui mi ha afferrato il viso con le mani e mi ha baciata.
Finalmente dopo aver tanto desiderato questo momento è arrivato.
All’inizio mi spiazza letteralmente, poi rispondo al bacio.
Intanto sento i fuochi che vengono sparati in cielo e gli auguri di buon anno ma non ci faccio caso, vorrei solo che questo momento durasse per sempre.
Le sue mani mi accarezzano la schiena ed io gli cingo dolcemente il collo. Sento il suo sapore sulla lingua ed è una sensazione meravigliosa, la mia bocca a contatto con la sua è la cosa più bella che io abbia mai provato. E’ davvero come in quelle canzoni, è davvero come toccare il cielo con un dito, vincere al campionato mondiale di Quidditch o cogliere una stella con la mano.
Ma questo solamente perché la persona che sto baciano è lui, perché le mani che accarezzano la mia schiena sono le sue e la bocca che bacia la mia è la sua.
Il tempo non corre come nel pomeriggio quando ci siamo divertiti a pattinare, non è lento e scalfito dai battiti del mio cuore come quando eravamo soli nello sgabuzzino, ma è giusto come se finalmente con questo bacio ogni cosa sia andata al suo posto.
Continuo a baciarlo e davvero –per una volta- so di essere al posto giusto al momento giusto.




------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Spazio autrice:
Buonsalve! (mi è venuto così =P)
Come state? Io bene ... Solo una cosa, lo so che di solito sono molto veloce ad aggiornare ma da dopodomani ricomincia la scuola anche per me, cari miei :/ e quindi avrò meno tempo da dedicare a questa Rose/Weasley. Che dolci Rose e Scorpius ... Mi è piaciuta come l'ho fatta finire, a voi no? Per il prossimo capitolo ho già un sacco di idee =D
Cosa vi volevo dire? Ah sì! A Rose piace la Rowling ma OVVIAMENTE in questa FF la Rowling non ha scritto Harry Potter ;) ...
Conoscete questa canzone?
http://www.youtube.com/watch?v=AItP3iC70KY io la trovo, per certi versi simile a Rose e Scorpius, un po' li rispecchia, non trovate?
Alla prissima ragazzuoli!
Marty_Herm

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** “Domani è il compleanno di Scorpius” ***


Mi sveglio con il cuore che batte all’impazzata.
Ti prego fa che non sia stato solo un sogno, penso incrociando le dita. Sospiro.
Mi passo la lingua sulle labbra e mi sembra di sentire ancora il suo sapore. Allora è successo davvero.
Mi guardo intorno, c’è solo Lily in stanza.
-Lily! Lily!- esclamo sedendomi sul suo letto.
Nulla! Non si sveglia! Le soffio piano nell’orecchio e lei salta su, sbattendo la testa sul letto di sopra, io ridacchio.
-Scema!- dice lei massaggiandosi la testa.
-Anna?- le domando titubante.
-Credo sia ancora con James …- mormora lei mentre tutte e due ci sediamo comode sul suo letto.
-Ancora con James? Non pensi che loro abbiano dormito assieme, vero?- le chiedo.
-La domanda più corretta è: hanno solo dormito?-
-Lils!- esclamo io mentre scoppiamo a ridere.
-E te e Scorpius? Ieri sera eravate proprio presi bene,eh!-
-Sei proprio sfacciata!- esclamo.
-Vorresti dirmi che non è così?- mi chiede alzando un sopracciglio.
-Sì … beh … Noi …- balbetto.
-Ed ora state insieme?-
-Non lo so- le confido sdraiandomi sul suo letto.
-Beh … Intanto ora scendiamo a colazione e non si sa mai che magari lo incrociamo- dice lei stiracchiandosi e sbadigliando.
Io sospiro ed annuisco. Quindi è successo davvero, ci siamo davvero baciati.
Forse sono davvero io la ragazza che gli piace.
Sorrido.
-Cosa c’è?- mi domanda Lily sorridendo a sua volta. Io scuoto la testa senza smettere di sorridere.
-Eh spero che sarai innamorata per sempre perché così sei molto meno disfattista e molto più allegra!- esclama serena ed io le rifilo uno scherzoso scappellotto.
Scendiamo le scale ridendo e scherzando e ci blocchiamo quando vediamo venire verso di noi Anna.
-Chi non muore si rivede!- la saluto io.
-Ciao ragazze!- risponde lei con un sorriso radioso che va da un orecchio all’altro.
-Allora dormito bene?- le chiede Lily facendole l’occhiolino, lei avvampa e in questo momento potrebbe essere scambiata benissimo per una Weasley.
-Ecco … Io … vi devo raccontare una cosa- dice lei.
-Immagino …- commenta Lily e si dirigono verso la stanza.
-Un momento ragazze … La colazione?- chiedo spaesata.
Loro continuano a salire le scale, io cerco di mettere a tacere lo stomaco che brontola e le seguo sospirando.
 
 
 
-Quindi l’avete fatto?- domanda Lily seduta al contrario sulla sedia, con una gamba piegata sotto di sé e l’altra ciondolante.
-Sì- mormora Anna, sempre sorridente, ma gli occhi bassi per l’imbarazzo.
Non era una rarità che una ragazza del settimo anno, di Hogwarts, facesse quello –non serve che io specifici- con il proprio ragazzo. Non era un caso che, soprattutto le Serpeverde, non fossero più vergini. I ragazzi, poi, se ne vantavano già dal quinto anno anche se non si capiva con chi avessero mai adempito l’impresa, se ne vantavano appunto … Che io sappia –e ne so parecchio- dei miei cugini Fred ed Hugo sono gli unici ancora vergini.
-E com’è stato?- le chiede ancora Lily.
-Bello, soprattutto perché il ragazzo con cui lo facevo era James.-
-Ora come ti senti?- le domando io curiosa.
-Strana-
Io e Lily ci scambiamo una rapida occhiata.
-In che senso strana?-
-Non lo so, sto bene davvero ma mi sento strana … Quando succederà anche a voi capirete- conclude sorridendo.
-Anna voi avete … Insomma cioè, sai quando …- ma finisco in un balbettio confuso.
-Rose vuole sapere se avete usato delle precauzioni- sbotta Lily sorridendo.
-Sì, insomma, era questo che ….-
-Oh sì, tranquille- risponde Anna.
-E te e Scorpius?- aggiunge rivolta a me.
-Beh ci siamo baciati- dico e parto in quarta a raccontare della mia serata.
-Ed ora state insieme?- mi incalza lei.
-Io non lo so …- rispondo sincera.
-Ma cos’è successo esattamente dopo che vi siete baciati?- domanda Lily.
Io torno con la mente alla sera prima. Dopo che ci eravamo baciati ci eravamo guardati negli occhi,lui aveva sorriso ed io ero riuscita a ricambiare a stento ancora sorpresa dall’ultimo –meraviglioso aggiungerei- evento. Lui aveva fatto per dirmi qualcosa ma la McGranitt ci aveva ordinato di andare a letto e così ci siamo dovuti separare.
Racconto tutto questo un po’ imbarazzata.
-E l’hai salutato, no?- mi domanda Lily.
-Sì-
-L’hai baciato vero?- continua Anna.
-Sì-
-In bocca?- chiede Anna.
-Non l’avrai baciato sulla guancia vero?!- esclama Lily.
-Io … beh … ero confusa …- rispondo ed era vero, il bacio mi aveva lasciata piacevolmente frastornata ed avevo finito per stampargli un bacio sulla guancia, non proprio sulla guancia, più sull’angolo della bocca a dirla tutta.
-Rose sei un genio in tutto il resto ma coi ragazzi sei davvero un disastro- annuncia Anna scuotendo la testa.
Io alzo le spalle ma devo avere un’espressione sconsolata.
-Però con Scorpius non serve: lui è cotto di te!- si affretta a chiarire Lily.
Parliamo di ragazzi –e di tre in particolare- per tutta la mattina ed io mi accorgo di nuovo che il tempo vola quando ti diverti. Così arriviamo all’ora di pranzo più affamate che mai.
-Bene, scendiamo a mangiare- dico io scendendo giù dal letto. “Che magari incontro anche Scorpius” aggiungo fra me e me.
-Aspetta!- mi ferma Anna trattenendomi per una manica.
-Santo Merlino! Che c’è adesso?- le domando seccata.
-Lo scrigno, non ci hai ancora lavorato se non sbaglio e manca poco più di un mese alla Seconda Prova …- continua lei.
-Appunto, è un sacco di tempo e poi dopo pranzo avrò tutto il tempo di …-
-Ho sentito da Roxanne Dumbledore un proverbio babbano: non rimandare a domani quello che puoi fare oggi. Quindi al lavoro!- esclama Lily interrompendomi.
-Ma ragazze! Io ho fame!- protesto e, quasi a venirmi incontro, proprio in questo momento il mio stomaco brontola.
-Dopo ci faremo portare un panino da Kreacher- dice Anna ed io mi rassegno a saltare il pranzo.
Prendo lo scrigno sedendomi sul letto, mentre loro si siedono entrambe su quello di Anna osservandomi. Tiro fuori la bacchetta ed inizio a borbottare a mezza voce tutti gli incantesimi di apertura che conosco.
-Se vuoi ti diamo una mano- suggerisce Lily dopo un quarto d’ora buono.
-No ragazze ci devo riuscire da sola- dico io sconsolata.
-Ben detto, ben detto- conviene una voce, noi ci guardiamo intorno perplesse e non vedendo nulla di strano i nostri sguardi si concentrano sul piccolo oggetto appoggiato affianco a me.
-Sì, sono stato io a parlare- confessa lui.
-Tu! Tu parli!- esclama Anna spaesata.
-Esattamente-
-E non sono Tu ma Kameron- aggiunge
-Beh … allora buongiorno ehm … Mr Kameron- lo saluto io incerta.
-Apprezzo la tua cortesia- risponde semplicemente lui.
-Allora potresti aprirti?-
-Potrei-
-Apriti!-
-Non vedo perché dovrei prendere ordini da te!- esclama quello indignato, io mi passo una mano fra i capelli e dalle facce di Anna e Lily nemmeno loro sanno cosa fare.
-Si potrebbe aprire Mr Kameron … per favore?- riprovo io.
-Un per favore cambia decisamente le cose!- esclama quello aprendosi.
Io esulto e guardo il misero contenuto dello scrigno. Una foglia, una ciocca di capelli neri, una figurina con raffigurato un cuore.
-E’ … è … tutto?- domando allo scrigno.
-Sì- risponde lui mesto. Io lo poso sul comodino e mi giro verso le altre.
-Ragazze mi spiegate che significa ?-
-Se lo sapessimo …- risponde Lily.
-Beh … una foglia di certo centra con gli alberi. Fai vedere, che foglia è?- domanda Anna prendendola.
A Lily basta un’occhiata per capire.
-E’ un Salice Ridente, un tipo di albero che si trova solo nella Foresta Proibita- spiega.
-E’ vero, dapprima non l’avevo riconosciuta.- mormoro io pensierosa.
-E questi?!- chiede Lily prendendo la ciocca di capelli per poi passarla ad Anna, infine arriva in mano a me ed io la osservo da più vicino.
-Ma non sono capelli! Sono peli e di Acromantula!- esclamo io lasciandoli cadere, Anna li raccoglie ad annuisce.
-E questa figurina? Cosa significa?- domanda Anna.
Io la guardo, è babbana. La figura del cuore non si muove.
-Quindi sappiamo che dovrai entrare nella Foresta Proibita e che dovrai scontrarti con delle Acromantule …- ragiona fra se e se Lily.
-Giusto. Ma cosa dovrò cercare? Insomma nella Prima Prova dovevo prendere lo scrigno e questa volta …?-
Ma per quanto ci scervelliamo, studiamo la carta da diverse angolazioni o  proviamo sopra di essa diversi incantesimi non ne traiamo altro.
Infine la stanza scende in un rigoroso silenzio, che sembra quasi essere scandito dal ronzio dei nostri cervelli in funzione.
Si sente un brontolio cupo.
-Scusate ragazze, ma se non mangio qualcosa rischio di svenire- mi scuso io e loro ridono.
-Io non lo trovo divertente- protesto indignata.
-Vado giù alle cucine a prenderci qualcosa- annuncia Lily.
Io ed Anna riprendiamo il discorso ma è come cercare di trovare un pelo di Unicorno in una riserva di pellicce del medesimo animale.
-Si può sapere chi ha inventato quelle maledetta scale?!- esclama Albus ansimando e spalancando la porta.
-I fondatori di Hogwarts, Al e si può sapere come hai fatto a salirci?- gli domando perplessa.
Sanno tutti che le scale del dormitorio femminile, se i ragazzi provano a salirci, si trasformano in uno scivolo.
-Lascia stare- dice facendo un gesto brusco con la mano. Dietro di lui appare Lily con i panini ed io mi getto sul mio con foga.
-Comunque stai bene!- esclama Albus.
-Cerfo che fo befe- replico io con la bocca piena.
-Perfè?- aggiungo, mentre anche Anna e Lily iniziano a mangiare ma con più calma e meno voracità.
-Come perché? Hai saltato la colazione ed anche il pranzo non è decisamente da te … E poi me l’ha chiesto Scorpius-
-Te … te l’ha chiesto Scorpius?- ripeto io posando il panino.
-Sì era preoccupato … Sai dopo quello che è successo ieri sera- io mi sento la gola secca.
-Abbiamo passato la mattina a chiacchierare e poi stavamo lavorando sullo scrigno per la Seconda Prova è solo per questo che non siamo scese in Sala Grande- gli spiego io.
-Bene. Pensavo che non ti piacesse più Scorpius …-
-Ma ti pare?!- esclamo io sdegnata per poi arrossire subito dopo.
-Piuttosto tu e Roxanne …- inizia Lily ma si interrompe con un brusco attacco di tosse mentre Anna sembra non capire.
-E tu come fai a saperlo?- domanda Albus.
-Io … dici a me?- ripete Lily sgranando gli occhi.
-Non glielo avrai raccontato!- esclama Albus puntandomi il dito contro.
-No l’ha scoperto da sola- rispondo io tranquillamente.
-Potrei sapere anche io di cosa state parlando?-
-Dai Albus sono sicura che Anna ci può aiutare!- lo incita Lily.
-Va bene …- mormora lui afflitto.
-Ad Albus piace Roxanne- dichiara Lily.
-Wow- commenta Anna.
-Ho in mente una cosa- aggiunge poi.
-Cosa?- chiedo io facendomi attenta.
-Nelle vacanze di Pasqua andrete a casa?- domanda.
-Sì- risponde Lily perplessa.
-Avete un televisore?- continua lei.
-Quei aggeggi babbani in qui si trasmettono i … film?- chiedo io, non proprio sicura si chiamino così.
-Esattamente- conviene Anna.
-E quindi?- chiede Albus.
-E quindi avete mai visto Romeo e Giulietta?-
-Io ho letto il libro- rispondo. –E’ una storia più che romantica di due ragazzi …-
Albus arrossisce e si guarda i piedi.
-… Completamente diversi, i loro genitori non vogliono che loro stiano insieme ma loro si vogliono comunque sposare, innamorati come sono. Solo che …- ma mi fermo ed arrossisco anche io, rendendomi conto a chi assomiglia questa coppia …
-Comunque potreste vedere questo film!- esclama Anna.
-E poi?- domanda Lily confusa.
-E poi, sai … l’atmosfera …- risponde Anna vaga e Lily sembra essere l’unica ad afferrare il concerto perché batte le mani eccitata, io e Albus al contrario ci scambiamo un’occhiata perplessa.
-Vieni Albus ora ti spiego- esclama Lily afferrandolo per un braccio e trascinandolo fuori dalla stanza.
-Io sono indietro con i compiti, mi aiuti?- domanda Anna.
-Sì, tanto devo farli anche io-
 
 
 
 
-Ora tu Rose, entri con noi in Sala Grande- dice Lily spingendomi.
-E se c’è Scorpius?- domando con il cuor in gola.
-Ancora meglio- sbuffa Anna.
-E se io non gli piaccio?- domando stupidamente.
-E dicevano che sei intelligente …- sospira Lily.
-Su entriamo!- annuncia decisa Anna.
Io prendo un bel respiro e le seguo in Sala Grande.
Vediamo Scorpius e Albus chiacchierare in un angolo e “guarda caso” accanto a loro ci sono parecchie sedie vuote.
-Possiamo?- domanda Lily esibendo il suo miglior sorriso.
-Certo- risponde Albus.
-Ciao ragazze!- esclama James apparendo quasi dal nulla e abbracciando da dietro Anna. Lei gli sorride e gli stampa un veloce bacio sulle labbra.
Io sento la gola secca.
-Su sediamoci che muoio di fame!- esclama James sedendosi esattamente dove poco fa stavo per sedermi io: vicino a Scorpius.
-Lì c’era Rose!- esclama indignata Lily mentre io le lancio un’occhiataccia.
-Ora ci sono io- risponde tranquillo James.
-E poi non credo che le dispiaccia non stare vicino ad un Serpeverde come lui- aggiunge mentre lui e Scorpius si guardano male.
Lily fa per ribattere ma io la anticipo.
-Veramente a me non dà nessuno fastidio stare vicino a lui- annuncio seria.
James mi guarda come chiedendosi se hanno anticipato Carnevale, poi si alza e prende posto affianco ad Anna.
Io mi siedo vicino a Scorpius ed affianco a me si siede Lily.
-Buon appetito!- esclamo quando il cibo inizia a riempire i piatti.
-Rose ti verrà un indigestione- cerca di dire Anna mentre io prendo tutto ciò –ed anche di più- che mi capita a tiro.
-Sei tu che mi hai fatto saltare il pranzo!- la rimbecco io iniziando a mangiare.
Dopo un po’ mi accorgo che Scorpius mi guarda con un sorrisetto strano che gli increspa le labbra.
-Che c’è?- gli chiedo girandomi verso di lui.
-Nulla. Pensavo solo che sei davvero tenera- dice lui, poi riprende a mangiare senza smettere di sorridere.
Io rimango un attimo a bocca aperta, poi sento le orecchie farsi rosse e un sorriso stamparsi sulle mie labbra.
 
 
 
I giorni successivi passano monotoni, con un solito argomento principale: i compiti. Ci rendiamo solo conto ora, che le vacanze stanno per finire, di quanto tempo abbiamo speso a fare altro e  che potevamo dedicare alla valanga di studio che ci hanno assegnato. C’è ovviamente chi, come James e Fred, passa il tempo a giocare e non ha la più pallida intenzione di aprire un libro. Questo però per me comporta il fatto di non poter vedere Scorpius, Anna insiste che ormai è come se fossimo fidanzati ed io l’ho minacciata seriamente di cruciarla se lo dice un’altra volta e soprattutto davanti a James. Lily invece sta già programmando il matrimonio e ci manca solo che inizia a distribuire inviti e volantini con tanto di Cupido. Il pomeriggio dell’ultimo giorno i vacanze sto scrivendo tranquillamente un tema di Astronomia quando James viene verso di me e si siede accanto alla mia poltrona.
-Rose io la amo- annuncia.
-Mi fa piacere James, ma lo sapevo già ed adesso ho da fare cinque rotoli di pergamena …- cerco di spiegagli.
-Come fai a saperlo già? E soprattutto pensi che lei mi ami?- domanda ancora.
-Credo proprio di sì Jamie- rispondo stancamente.
-Ne sei sicura?- chiede ancora.
-Certo- dico annuendo e sfogliando il libro “Pianeti e Lune dell’universo v.7”
-E non è che sai la parola d’ordine della sala di Tassorosso?- mi chiede.
-No … ma perché ci vuoi andare?- domando sempre sfogliando il libro.
-Per parlare con Rox, ovvio!- esclama lui.
-Ah certo, comunque Roxanne dovrebbe essere alla Guferia. So che spediva una lettera a zia Angelina per chiederle una bilancia nuova, la sua si è rotta …- gli spiego distrattamente.
-Ok, ora vado da lei. Ma sei sicura che mi ami?-
-Sì certo- gli confermo e lui si gira e fa per andarsene.
-Un momento!- esclamo facendolo voltare e capendo una cosa all’improvviso.
-Sì?- mi chiede lui impaziente.
-Tu parlavi di Anna vero?- gli domando.
-Anna? Cosa centra Anna?- chiede lui perplesso.
Io osservo la sua espressione ebete, il sorriso stralunato e capisco all’improvviso che c’è qualcosa che non va e poi è pressoché impossibile che James abbia una cotta per la stessa ragazza per cui ne ha una Albus e non solo perché è nostra cugina.
Mentre vado verso di lui promettendogli che andremo da Roxanne studio la sua espressione –sempre continuando falsamente a sorridere- ed il mio cervello lavora in fretta. All’improvviso mi vengono in mente le parole di Roxanne di quasi una settimana prima … "Non so se avete visto le nuove invenzioni di papà … Del tipo pozioni d’amore e filtri infallibili, da diversa durata ovviamente ..." La verità mi colpisce come un pugno allo stomaco. Ma Roxanne non può averlo fatto, chi può essere mai stato?
Alena! Ma certo! Però deve aver sbagliato qualcosa ed è andato tutto storto. Così James si è infatuato della persona sbagliata.
-James hai visto Alena ultimamente?- gli domando mentre ci dirigiamo alla Guferia.
-Sì, poco fa mi ha offerto un bicchiere di buona Burobirra … andiamo da Roxanne vero?- mi domanda.
-Certo- lo rassicuro io.
-Ah la mia Roxanne- sospira lui ed io scuoto la testa.
-La sua Roxanne?- domanda Scorpius venendo verso di noi.
-Certo! E non pensare di poterla corteggiare Malfoy!- esclama James guardando male uno Scorpius piuttosto perplesso.
-Nessuno te la ruberà, andiamo James- sospiro io.
-Alena gli ha rifilato un filtro d’amore ma deve aver sbagliato qualcosa …- sussurro io a Scorpius.
Arrivati in Guferia troviamo la giovane ragazza Weasley intenta a spedire una lettera.
-Amore mio!- esclama James vedendola ed andandole incontro.
-James?- chiede lei.
-So che anche te porvi lo stesso che provo io … Sposiamoci!-
-Non è divertente Jamie …-
-Ormai non devi più fingere, tesoro!- esclama lui prendendole una mano.
-E’ un filtro d’amore …- spiego in un sussurro a Roxanne.
-Oh- commenta lei mentre James sta ancora aspettando la sua risposta.
-Rose vieni andiamo a cercare un antidoto!- esclama Scorpius guardando James preoccupato.
-Prima che possa fare qualche pazzia- aggiunge io annuisco e lancio un ultimo sguardo a Anne prima di uscire dalla stanza.
-Ci serve un abile pozionista … Uno molto abile …- mormoro fra me e me.
-Ci serve subito un antidoto!- insisto.
-Pensa se Albus dovesse vedere James in quello stato!- io rabbrividisco al pensiero e Scorpius mi prende una mano.
-Calmati dai, troveremo una soluzione- mi rassicura.
-Già … Se solo avessimo l’antidoto già pronto …- mormoro fra me e me mentre continuiamo a camminare senza una meta precisa.
-Ma certo! Perché non ci ho pensato prima? Fred!- esclamo e prima che Scorpius possa proferire parola, lo sto trascinando verso la torre dei Grifondoro.
Per puro caso o forse perché per una volta Merlino ha voluto aiutarmi, il Weasley in questione ha appena attraversato il ritratto della Signora Grassa.
-Freddy! Hai un antidoto per i filtri d’amore?- gli domando impaziente.
-Per chi …?- domanda lui mentre il suo sguardo si ferma un attimo sulle mani mie e di Scorpius ancora allacciate.
-Per James, crede di essere innamorato di Roxanne!- esclamo e lui scoppia a ridere.
-Davvero?- mi chiede.
-Fred! Muoviti!-
-Un attimo!- e così dicendo ritorna sui suoi passi per apparire un attimo dopo.
-Ecco tieni- dice dandomi una provetta contenente un liquido rosa.
-Grazie!- esclamo io e mi giro per trascinare di nuovo Scorpius, questa volta fino alla Guferia.
Appena entriamo rimango per un attimo frastornata.
James e Albus si fronteggiano, sono uno davanti all’altro e hanno tutti e due un’espressione adirata. Stanno lottando alla babbana.
-Potter!- esclamo io facendoli girare entrambi, Albus ha un occhio gonfio e James diversi lividi in faccia.
Loro ritornano a guardarsi male per poi gettarsi di nuovo uno contro l’altro. Scorpius scatta in avanti e prende James da dietro per le braccia, bloccandolo.
-Lasciami lurido Serpeverde. Voglio proprio dare una lezione al mio “caro” fratello!- esclama dimenandosi.
Albus ansima dall’altra parte e sembra non chiedere niente di meglio.
Io corro vicino a James.
-Ti lasciamo andare se bevi questa- dico sventolandogli davanti la provetta.
-E perché dovrei farlo?- mi domanda.
-Dopo avrai molte più possibilità di battere Albus. Ma se non la vuoi la do a lui- dico semplicemente.
L’ho già detto che James non è molto sveglio, vero? Infatti accetta di bere il liquido e subito dopo io,Scorpius e Roxanne lo guardiamo ansiosi.
-Beh e allora? Come mai tutti qui?- domanda James dopo un po’ ed io lo abbraccio.
-Ben tornato fra noi!- esclamo e lui mi guarda senza capire.
-Avevi bevuto un filtro d’amore- spiega Roxanne.
-Quello che non capisco è come mai vi stavate picchiando- dice Scorpius.
-Oh beh … Io non ne sapevo nulla e quando sono entrato lui stava per baciare Roxanne …- si giustifica Albus.
-Beh grazie Al- dice Roxanne avanzando verso di lui e dandogli un rapido bacio sulla guancia. Io e Scorpius ci scambiamo uno sguardo d’intensa, mentre James non sembra notare nulla di strano.
 

 
 
Il giorno dopo alla Sala Grande vengono restituiti i consueti quattro tavoli visto che finiscono le vacanze, con gran dispiacere generale. Ritornano le lezioni,anche se –ci annunciano mentre noi ringraziamo Merlino,Morgana,Godric & Co- avremmo alcune ore di intervallo in più grazie alla sospensione dell’ora di Pozioni. Le altre però riprendono tutte, ma a me sembrano più interessanti, forse perché mi impegno di più o forse perché le seguo tutte con un certo ragazzo … Ormai per ogni lavoro a coppie, destino o no, finiamo insieme e nei lavori di gruppi io,lui e Albus siamo quasi sempre insieme, raggiunti da Anna o da Helena. Una sera io e Helena stiamo tranquillamente camminando per raggiungere l’aula di Astronomia.
-Com’è che hai detto?- le chiedo ad un certo punto.
-Che oggi, essendo il 15, la Luna di …- ripete lei.
-Che giorno è oggi?- le domando stralunata –visto che siamo in argomento- …
-Il … il 15- risponde lei senza capire.
-Quindi domani è il 16- affermo io.
-Fino a prova contraria …-
-Il 16 Gennaio!- continuo io sempre più preoccupata.
Lei annuisce senza capire.
-Dì al professore che sto male, che ho la febbre o un’indigestione … Scegli te!- le urlo prima di voltarmi e correre nella direzione opposta.
Entro ancora correndo in Biblioteca e senza prestare attenzione alle occhiatacce di Madame Prince corro fra gli scaffali cercando una persona. Quando vado a scontrarmi con un’altra, cadendo a terra.
Lui mi tende una mano ed io la afferro, tirandomi su.
-Scorpius- lo saluto sorpresa.
-Rose- dice lui sorridendo.
-Non dovresti essere a lezione?- gli chiedo.
-Beh anche te …-
-Oh! Io devo fare una cosa importante-
-Ed io avevo un mal di testa incredibile, Albus mi ha costretto ad accompagnarlo in Biblioteca per non farmi annoiare in stanza. Sa essere convincente quando vuole …-
-Immagino- dico ridendo.
-Devi ancora rispondermi!- esclama.
-Poi, te lo prometto. Devo fare una cosa di vitale importanza!- esclamo.
Subito dopo, con il cuore che mi batte all’impazzata, senza pensarci due volte, mi alzo sulle punte dei piedi e gli stampo un bacio a fior di labbra per poi correre via, lasciandolo interdetto.
-Albus vieni con me!- esclamo trovandolo seduto ad un tavolino ed afferrandolo per il mantello. Lui mi segue sorpreso non mi fermo fino a quando non siamo alla Guferia.
-Rose che hai?- mi domanda.
Io mi perdo per un attimo a guardare fuori dalla finestra e ricordo un giorno, il 16 Gennaio del mio secondo anno ad Hogwarts.
 
Io e Scorpius eravamo finiti in punizione insieme per esserci lanciati degli incantesimi nel bel mezzo del corridoio. Lui aveva ricevuto una Strilettera per essersi fatto mettere in punizione io una lettera con i complimenti da parte di papà …
-Bella la tua Strilettera!- esclamo mentre lucidiamo alcuni trofei.
-Simpatica …- dice lui sarcasticamente.
-Strano che a te non sia arrivata da tua madre, pensavo fosse abbastanza severa-
-Per tua informazione i miei si sono pure complimentati con me per averti sfidato!- gli dico compiaciuta.
Lui continua a lucidare il suo trofeo in silenzio.
-Perché non ribatti? Come mai non ti arrabbi?- gli domando curiosa. “Così non c’è gusto” avrei anche voluto aggiungere.
-Non ho voglia di litigare con te oggi- mi confessa.
-E come mai?- gli chiedo perplessa, sempre tenendomi a debita distanza da lui.
-E’ il mio compleanno- annuncia.
-Beh … Auguri- borbotto io.
Lui evidentemente non se l’aspettava perché alza gli occhi dal trofeo per guardarmi.
-E’ solo educazione non ti fare strani complessi mentali …- lo avviso io e le sue labbra si arricciano nel solito sorrisetto sarcastico.
 

-Domani è il compleanno di Scorpius- dico io distogliendomi dai miei pensieri.
-Lo so- dice lui.
-Io …- inizio nervosamente –io non so cosa regalargli- concludo torcendomi le mani.
Lui ride.
-Non c’è niente da ridere Potter!- lo rimbecco io.
-Sì hai ragione, scusa- dice lui ricomponendosi.
-Non hai nessun consiglio da darmi?- gli domando ansiosa.
-E’ strano che tu non ci abbia pensato …-
-A cosa?-
-Alla cosa di cui sia te che lui non potete fare a meno: un libro-
Io mi illumino.
-Al! Ma sei un genio!- esclamo.
-Lo so- conviene lui sarcastico.
Io lo abbraccio e gli scocco due sonori baci: uno per ogni guancia.
-Sai già quale libro regalargli?- mi domanda.
-Hai la Gazzetta del Profeta di questa mattina?-
-Sì- risponde lui tirandone una copia fuori da una tasca, io non perdo tempo a chiedermi come mai ce l’avesse in tasca ma sfoglio le pagine fino alle ultime due.
-Ecco i libri …- mormoro fra me e me.
-Guarda questo!- esclamo dopo un po’.
Il nobile mago” si intitola e la trama mi ha affascinata subito: Un nobile mago purosangue, figlio di due maghi famosi nel mondo magico, discendente da una lunga stirpe di maghi purosangue vede il mondo come gliel’hanno sempre insegnato. Ha solo 17 anni ma ha piani ben chiari per il suo futuro: diventare un Auror e portare onore alla sua famiglia, sposare una ragazza Purosangue e vivere la sua vita. Ma cosa succede quando incontra una strega nata babbana e se ne innamora? Riuscirà a vincere l’odio della sua famiglia verso i maghi non Purosangue? Ad inseguire i suoi sogni?”
-Bello sì … Non ti sembra assomigli un po’ …-
-A Romeo e Giulietta?- lo interrompo io.
-Io intendevo a te e Scorpius- conclude lui ed io arrossisco.
-Comunque lo prendo- annuncio e spedisco subito un gufo alla Gazzetta del Profeta.
-E tu hai saltato Astronomia per questa?- mi domanda Albus poco prima di separarci.
-Esatto- gli confermo io prima di salutarlo con un sorriso.
“Ed anche questa è fatta” penso sbadigliando mentre attraverso il buco del ritratto.
 
 
 
Il giorno dopo mi sveglio ansiosa. Faccio colazione e mangio con gli altri, appena Scorpius si siede a tavola il mio cuore accelera i battiti al massimo.
-Auguri- gli dico sorridendo.
-Grazie Rose- risponde lui e la sua bocca si arriccia in un sorriso bellissimo, il suo.
-Perché non gli hai dato il tuo regalo?- mi domanda poco dopo Lily.
-Glielo darò dopo- dico decisa e lei mi guarda preoccupata, la cosa non fa che mettermi ancora più ansia.
Mi dirigo ad Erbologia sempre più ansiosa, il regalo che sembra scottare nella tasca del mantello. E’ arrivato con la posta del mattino ed io ho tirato un sospiro di sollievo ma poi l’ansia è tornata all’improvviso.
Come mai tutta questa ansia?
E se non gli piace? E se sbaglio qualcosa? E se … ?
Dai calmati.
Fosse facile.
Davanti alla serra scorgo un’inconfondibile figura maschile che sta per entrare.
-Scorpius!- lo fermo lui si gira verso di me sorridente e Anna mi stringe velocemente il braccio ed entra a lezione.
-Sì?- mi domanda venendo verso di me.
-Io … Ecco … - inizio arrossendo come non mai.
Ma cosa mi succede? Questo non è da me! Su, Rose, prendi un bel respiro e fa quel che devi fare.
-Questo è per te- dico infine sorridendo e  riprendendo in mano il mio autocontrollo.
-Oh grazie- dice lui piacevolmente sorpreso.
-Ma è fantastico!- esclama una volta scartato il regalo.
-Davvero ti piace? -
-Certo!- mi conferma con il solito sorrisetto che ho imparato ad amare.
-Se non entriamo faremo tardi a lezione …- cerco di dire io mentre lui si avvicina.
-Beh una punizione sarebbe un prezzo equo- mormora lui.
-… Io credo che dovremmo …- ma lui mi interrompe, posandomi un dito sulle labbra.
-Shh- mormora. –Zitta e baciami- aggiunge sottovoce.
Io non me lo faccio ripetere due volte e appoggio le mie labbra sulle sue che mi sembrano subito calde e morbide.
-Rose vuoi essere la mia ragazza?- mi domanda staccandosi.
-Aspettavo solo che me lo chiedessi …- rispondo io sorridendo, poi riprendo di nuovo a baciarlo. Mentre le sue mani corrono subito ai miei fianchi, stringendoli dolcemente ed io gli accarezzo i capelli. Il suo corpo contro il mio è una sensazione bellissima, le sue labbra che premono contro le mie mi fanno capire da quanto desideravo questo momento.
-Rose?!- io mi giro lentamente verso Neville, allontanandomi da Scorpius. Mi ero completamente dimenticata della lezione deglutisco e mi preparo a subirne le conseguenze.




------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Spazio autrice:
BuonSalve ragazzi e ragazze!
La scuola è ricominciata eppure sono riuscita ad aggiornare, mi stupisco da sola... ;)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ... Ditemi, su su recensite!!! Io adoro CassandraJane che recensisce ogni mio capitolo!
Ora vado che devo vedere "Ultimo" il  film con Raul Bova...
BuonSalve e buona scuola a tutti!
Hi Guys!
Marty_Herm

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** "Il mondo si è capovolto: prima Rose e Scorpius ed ora Roxanne ed Albus!" esclama James perplesso ***


-Sì?!- chiedo facendo un finto sorriso angelico.
-Siete per la seconda volta in ritardo, vi avevo avvisato. Toglierò a tutti e due 10 punti, quindi 10 in meno a Grifondoro e 10 in meno a Serpeverde, inoltre sabato passerete il pomeriggio in punizione. Ora: giustificatevi per quello che stavate facendo-
Io e Scorpius ci scambiamo una rapida occhiata e restiamo palesemente in silenzio.
-Vuol dire che dovrò chiamare i vostri genitori- dice dopo un po’ sospirando.
-Ma Neville … cioè professor Paciock! Baciarsi non è contro le regole!- esclamo indignata.
-Durante le lezioni sì, Rose-
Per le spade di Godric! Ha ragione …
-Quindi ora entrate in classe. In silenzio- ordina.
Io e Scorpius entriamo in classe e ci separiamo per  prendere posto, io mi siedo vicino ad Anna, a capo chino.
Durante la lezione sussurro ad Anna quello che è successo, fino a quando –dopo che Anna ha lanciato un gridolino avendo saputo tutto- Neville mi toglie altri 5 punti.
A pranzo riesco quasi a dimenticare l’intera faccenda, chiacchierando allegramente con Lysander e Danielle, quando James si gira verso di me e mi domanda: -Ma cos’è successo ad Erbologia?-
Io deglutisco un paio di volte prima di rispondere.
-Neville mi ha vista che mi baciavo con Scorpius-
James scoppia a ridere.
-Scherzi vero?-
-No-
-Ma Rose tu non puoi aver baciato Malfoy!- esclama.
-James ascolta …- tento di dire io.
-E non era la prima volta …- aggiunge Emma prima che io la possa fermare.
-Cosa vuol dire “non era la prima volta”?- domanda Fred.
-Che … che io e Scorpius stiamo insieme- dico.
-Voi due cosa?- chiede Hugo bloccandosi.
-Temo di aver capito male- commenta Louis.
-No, ragazzi è così- annuncio io mentre Danielle ed Emma ridono della scena, devo ricordarmi di “ringraziarle” più tardi.
-Ma Rose, lui è Malfoy!!!- insiste James.
-Lo so-
-E’ un Serpeverde!- aggiunge Louis.
-Lo so-
-E tu lo hai sempre odiato!- continua Hugo.
-Lo so-
-E non ci hai detto nulla!- esclama Fred.
-Perché sapevo avreste reagito così …-
-Sei sicura non ti abbia rifilato un filtro d’amore?- chiede ancora Louis facendo una faccia disgustata.
-Ne sono più che sicura ragazzi … Io credo di essermi innamorata di lui-
-Ascoltate ragazzi se voi volete bene a Rose dovete accettarlo e poi in fondo ultimamente abbiamo passato molto tempo con Scorpius e vi siete anche divertiti- dice Lily venendomi incontro.
-Va bene- dice Hugo sorridendomi.
-Se proprio ti piace …- sospira Louis.
-Vedremo di conviverci- conclude Fred.
-Ma è impossibile!- sbotta invece James.
-Jamie …- tento di dire io.
-E non chiamarmi Jamie!- mi urla.
-Emh Rose … Forse è un brutto momento ma la preside ti vuole nel suo ufficio: immediatamente. La parola d’ordine è “tè alle mille foglie”-
-Grazie Gilbert-
Saluto gli altri rassegnata –James mi rivolge solo un indistinto grugnito- e mi incammino verso l’ufficio.
-Tè alle millefoglie- dico ai Gargoyle.
Loro si spostano e mi fanno passare. Quando entro c’è nell’ufficio una scena piuttosto strana:
Scorpius è seduto su una sedia e si sposta nervosamente i capelli dal viso ad intervalli regolari, dietro di lui –appoggiato alla sedia- il padre che guarda piuttosto male il mio, appoggiato ad un’altra sedia vuota, di fianco a Scorpius, che deduco debba essere mia. La McGranitt e Neville sono dall’altra parte della scrivania con aria piuttosto perplessa e preoccupata, i ritratti ci osservano incuriositi.
-Weasley, Malfoy- saluta brevemente la preside mentre io prendo posto.
-Preside- risponde Scorpius con un cenno del capo.
-Immagino sappiate perché siete qui- esordisce la professoressa ai nostri genitori.
-Emh … no- confessa papà.
-Rose e Scorpius sono arrivati per la seconda volta in ritardo ad una mia lezione- inizia Neville.
-E quando sono uscito fuori dalla serra per vedere dove fossero gli ho trovati in una situazione … imbarazzante-
Io e Scorpius ci lanciamo una rapida occhiata e poi deglutiamo.
-Che genere di situazione?- domanda Draco Malfoy secco.
-Si stavano baciando-
-Un bacio sulla guancia, vero?- domanda papà, ma nessuno si prende la briga di rispondergli e lui capisce al volo.
-Rose dimmi che non è vero- esordisce dopo, guardandomi.
-E’ vero- ammetto io abbassando la testa.
Malfoy e Weasley Senior restano per un attimo in silenzio, quasi a non trovare le parole.
-Scorpius, tu mi stai dicendo che hai baciato questa … questa … Weasley?-
-Sì- risponde mestamente Scorpius a capo chino ed io riesco quasi a vedere un lampo d’ira passare negli occhi di Draco ed uno di paura in quelli di Scorpius.
-E’ stato per una scommessa- dico e tutti si girano verso di me.
-Io e James …- incomincio dicendo il primo nome che mi passa per la mente.
-Avevamo scommesso che io e Scorpius ci saremmo baciati, è stato solo per questo che …- esito un attimo poi riprendo.
-E’ stato solo per questo che l’abbiamo fatto- concludo sospirando.
I minuti sono scanditi da un orologio piuttosto antico e dai battiti del mio cuore, talmente forti, che mi sembra che li possano sentire anche gli altri.
-Beh se è così …- dice papà alzando le spalle.
-Sì beh … Noi volevamo solo avvisarvi- aggiunge Neville.
Dopo i soliti convenevoli ci lasciano andare.
-Non sarebbe stato meglio dire la verità?- mi chiede Scorpius mentre camminiamo per i corridoi.
-E farli ricoverare al San Mungo per un infarto? Non credo- dico io facendolo sorridere.
-Però questo vuol dire che … che noi non stiamo più insieme?- domanda fermandosi, titubante.
-Ma sei scemo?- domando io.
-Come ti è venuto in mente?- continuo a voce appena più bassa.
-E’ che tu … tu mi piaci tantissimo- confessa avvicinandosi ancora.
Io lo bacio.
-Che compleanno eh?!- esclamo poi.
-Già, il più bello fino ad ora- dice sorridendo malizioso ed io lo bacio un’ultima volta, prima di dirigermi verso la Sala Comune dei Grifondoro.
 
 
 
James continua a non parlarmi per tutto il resto di Gennaio, però Lily mi racconta che papà e Harry gli hanno chiesto in una lettera se fosse vera la storia della scommessa e lui ha confermato la mia versione, in compenso io cerco di riappacificarmi con lui ma non vuole sentire ragioni. Con l’inizio di febbraio, secondo i professori si avvicinano gli esami sempre di più e ci riempiono di compiti dal mattino alla sera, le lezioni si fanno più intense e sembra che anche Louis si sia messo a studiare seriamente. Con pochissimo tempo libero, la mia unica occasione di vedere Scorpius è durante le lezioni. Questo fino a quando non arriva il 12 Febbraio e con esso anche l’annuncio di un’uscita ad Hogsmeade per San Valentino.
-Dici che Scorpius mi inviterà?- chiedo titubante ad Anna.
-Sono sicura di sì- mi rassicura lei che è appena stata invitata da James al centro della Sala Grande con un mazzo di viole, i suoi fiori preferiti.
Mi dirigo a Pozioni pensierosa, prendo posto affianco a Louis e dietro ad Tom e Scorpius, Lumacorno arriva ed iniziamo la lezione preparando il Distillato della Morte Vivente. Mi impegno con tutta me stessa, ben sapendo che quasi sicuramente questa pozione sarà una di quelle che troveremo all’esame. Alla fine Lumacorno passa affianco a me e sbircia nel mio calderone, la sua espressione diventa di pura sorpresa e felicità, poi getta un’occhiata a quello di Louis e sembra essere compiaciuto, infatti mio cugino mi sorride, infine la campanella suona ed il professore ci dice di posare una fiala della nostra pozione sulla cattedra e che la prossima volta avremo i risultati. Mi alzo e svuoto il mio calderone, prendendone solo una fiala ed andando a poggiarla sulla cattedra.
-Vuoi venire ad Hogsmeade con me?- mi sussurra una voce.
-Certo- rispondo io girandomi verso di lui, ormai in classe non è rimasto quasi nessuno, eccetto Tom che ci guarda acido.
-Andiamo a Cura delle Creature Magiche?- mi chiede dopo.
Io annuisco e ci incamminiamo chiacchierando.
-Pensi che James prima o poi riuscirà ad accettare che stiamo insieme?- mi domanda ad un certo punto.
-Sì, penso di sì … Ma più poi che prima- rispondo sorridendo.
Lui mi prende per mano mentre attraversiamo il parco dirigendoci vicino alla capanna di Hagrid.
-Eccovi ragazzi. Pensavo che siamo a Febbraio e abbiamo finito il programma per quest’anno però potremmo ripassare tutto quello che abbiamo fatto negli anni scorsi. Ecco qui, oggi facciamo i Thestral … Ve li ricordate, vero? Chi è che si ricorda e mi ci dice cosa sono?- domanda Hagrid mentre ci addentriamo nella foresta.
Io alzo la mano.
-Sì, Rose?-
-Sono dei cavalli alati, attratti dal sangue e dalla carne cruda e non tutti possono vederli-
-Bene Rose ci ha detto giusto e chi mi sa dire perché alcuni possono vederli ed altri no?-
Io mi guardo attorno, nessuno, così alzo di nuovo la mano.
-Sì?- domanda Hagrid mentre arriviamo in una radura.
-Possono vedere i Thestral solo le persone che hanno visto la morte in faccia- spiego e tutti annuiscono.
-Benissimo, 10 punti a Grifondoro. Sembra che tu abbia preso da tua madre l’abitudine a rispondere in modo corretto- mi dice Hagrid probabilmente pensando di farmi un complimento io sbuffo ed incrocio le braccia al petto.
Hagrid posa a terra alcuni pezzi di carne cruda e pian piano sentiamo dei fruscii e poi la carne inizia a “mangiarsi da sola”.
-Mi sembra che qualcuno di voi li veda, vero?- domanda Hagrid titubante.
Kevin e Lewis alzano le mani.
-Bene. Per la prossima volta voglio che mi fate un tema sui Thestral almeno di due pergamene. Ora, dovete sapere che …-
La lezione continua interessante ma la mia mente è rivolta ad un’unica cosa: l’uscita di sabato.
Con questa prospettiva il venerdì passa piacevolmente ma in modo interminabile, i minuti sembrano pian  piano allungarsi e l’orologio andare a ritroso. La sera del 13 febbraio la scuola sembra essere in fermento, dopotutto San Valentino è un giorno importante. Si vedono le ragazze single incupirsi man mano che si avvicina la mezza notte e quelle fidanzate mordersi le labbra e controllare l’ora. I ragazzi invece sembrano non preoccuparsene minimamente, anche se se ne può scorgere qualcuno intento a specchiarsi o a rileggere il manuale “Come sedurre una strega”, insomma non è di certo una serata come tutte le altre. Per noi Weasley/Potter e Scorpius è il giorno di un’altra riunione. Alle 11 ci ritroviamo nella Stanza delle Scoperte.
-Allora, novità?- chiede Louis.
Io racconto della conversazione della mattina della Prima Prova anche agli altri ma non riusciamo a cavarne un ragno dal cappello.
-Voi scoperto nient’altro?- domando agli altri che scuotono il capo.
-Nelle vacanze di Pasqua dovremmo indagare ulteriormente- sentenzia Roxanne.
-Sì e poi magari gli altri hanno saputo qualcosa di nuovo- aggiunge James.
Nessuno ha voglia di ritornare alle proprie sale comuni e così improvvisiamo una partita a SparaSchiocco, chi perde dovrà scontare una punizione.
-E James perde!- esclama Anna, invitata per l’occasione.
-Va bene … cosa devo fare?- chiede il ragazzo.
-Lo spogliarello!- esclama Lily ridacchiando.
-Ma dai … chissà che grande gioia vederlo in boxer … - commenta Louis.
-Allora dai un bacio a Anna!- propone Albus.
-E ti sembra che per lui sia una punizione?- domanda Fred scuotendo la testa.
-Abbraccia Scorpius!- esclama Hugo.
-Cosa??- chiede il giovane Potter.
-Proprio così- dice Roxanne annuendo.
I due ragazzi si guardano male e James va verso Scorpius, infine lo abbraccia come avrebbe fatto con uno Schiopodo Sparacoda ed io alzo gli occhi al cielo.
La prossima a perdere è Roxanne a cui toccano 100 flessioni, subito dopo è il turno di Scorpius.
-A lui però lo facciamo fare lo spogliarello!- esclama Fred divertito.
-Ma …- cerca di protestare il malcapitato.
-Niente ma, una punizione non si discute!- lo rimbecca Hugo.
-E dai che vuoi che sia!- lo incoraggia Albus.
Lui deglutisce.
Gli spogliarelli sono sempre stati le tipiche punizioni dello SparaSchiocco, non più che altro per vedere la persona in mutande ma per il fatto che è una cosa di cui uno si vergogna e quindi una punizione più complicata da eseguire.
Roxanne accende una vecchia radio che dà una musica di quelle che si ascoltano nelle discoteche babbane. Scorpius inizia a togliersi la maglietta ed io penso che ha un fisico perfetto e potrebbe benissimo essere uno di quei modelli babbani …
Presto si ritrova in mutande, appena imbarazzato. Il mio sguardo corre subito alla tartaruga perfetta, le braccia muscolose, la curvatura della schiena, la pelle candida e …
-Ed ora un ballo!- esclama Lily.
Scorpius la guarda senza capire.
-Ma sì … Come nelle discoteche babbane … Con Rose!- continua Anna ed io le fulmino tutte e due con lo sguardo.
-Non è una cattiva idea- si inserisce Louis.
-Vi scordate che io faccia lo spogliarello- dico chiara.
-Oh! Ma non serve …- mi rassicura Fred.
-Su dai!- mi incita Albus.
Io mi alzo e mi avvicino titubante a Scorpius il solo stargli così vicino mi provoca un’ondata di calore improvvisa, per di più lui è in boxer …
Però pian piano la musica mi prende e non penso a nulla se non alla musica e vedo solo Scorpius davanti a me. Dopo un po’ mi accorgo che anche gli altri hanno iniziato a ballare e che le musiche trasmesse dalla radio si fanno più lente, infine viene trasmessa una vecchia canzone delle Sorelle Stravagarie, “You are my life, Baby” . Il ritmo è dolce e regolare ed io e Scorpius siamo vicinissimi, lui si è infilato i pantaloni ma è a petto nudo.
-Scorpius hai presente la domanda che mi avevi fatto?- gli sussurro.
Lui annuisce improvvisamente attento,
-Beh … io penso che sia ormai scontato ma …- inizio io.
-Che cosa vorresti dire?- la voce di Roxanne ci fa sobbalzare e voltare verso di lei e Albus che si fronteggiano.
-Hai capito benissimo- risponde Albus con il solito tono calmo.
-Sei tu quello che non capisce!- lo rimbecca Anne.
-Ah sì? Allora spiegamelo!- la incalza Albus.
-Sei proprio uno stronzo, Al!- lo insulta Roxanne.
-Ma che ho fatto?- chiede lui.
-Sei un cretino!- gli urla ancora la ragazza sull’orlo delle lacrime.
-Ma Rox …- tenta di dire lui.
-Ma nulla! Ho tentato di fartelo capire in tutti i modi … Ci ho provato e ci ho sperato con tutto il cuore sai? Mi sono anche detta che forse poteva funzionare … Invece nulla! Lo vuoi capire che mi piaci?- gli urla Roxanne.
Albus apre e chiude la bocca un paio di volte, lei si volta ed esce dalla stanza.
-Rox!- esclama Albus cercando di correrle dietro, ma Louis lo prende per un braccio, fermandolo.
-Adesso ho capito tutto …- mormora Fred.
-Albus sei proprio scemo!- esclama Lily.
-Ma cos’ho fatto?!- chiede lui.
-Non dovevi farle una scenata di gelosia e in più dirle che lo hai fatto perché sei suo cugino!- lo rimprovera la sorella e Albus deglutisce.
-Ho rovinato tutto- dice poi.
-Quindi te e Roxanne … cioè lei e te …- mormora James.
-Sì- annuisco io.
-Il mondo si è capovolto?- domanda Hugo.
-Perché?- chiede Scorpius.
-Prima te e Rose … poi loro due- dice James quasi sconvolto.
-L’amore non ha confini- dice semplicemente Lily e dopo quest’osservazione sembra che nessuno abbia più nulla da dire, lentamente ci diamo la buona notte ed ognuno si incammina per raggiungere il proprio letto e, magari, riuscire a riflettere sugli ultimi eventi. Io invece ho tutto ben chiaro e in fondo non ci trovo nulla di strano, vorrei solo trovare un modo per aiutare Roxanne e Albus e penso che dovrò anche cercare di consolare la mia cuginetta … Ma domani è San Valentino …
 
 
 
Il mattino dopo in Sala Grande Roxanne non c’è e Lucinda White mi dice che è a letto e non vuole scendere per nulla al mondo, Albus invece sembra voler rimanere a dieta …
-James, non potresti andare ad Hogsmeade con Albus?- gli chiedo.
-C-cosa? Ma Rose io ci vado con Anna-
-Lo so .. però vedi come sta?-
-Ci vado io con lui- dice Hugo.
-E Kristine?-
-Ci siamo lasciati- dice in tono mesto.
-Ah mi dispiace- gli scompiglio i capelli e lui accenna un sorriso.
Due minuti, e circa cinque brioches e sei panini, dopo io e Anna saliamo in stanza e ci vestiamo, lei con cura nei minimi particolari ed io come sempre. Dopotutto, come dice sempre mamma, l’abito non fa il monaco.
Incontro Scorpius all’entrata del castello e, dopo aver subito l’ennesima perquisizione da parte di Gazza, ci dirigiamo a Hogsmeade.
-Dove ti va di andare?-
-Mielandia è il mio negozio preferito- rispondo d’impulso.
-Davvero? Anche il mio- risponde lui sorridendo.
Passiamo quasi tutta la mattina fra gli scaffali di Mielandia, a me è sempre piaciuto perché è un mondo tutto da scoprire, pieno di colori,voci,risate e soprattutto gusti di ogni tipo. Compriamo Gelatine Tutti i Gusti +1, Cioccorane, torte che si trasformano in fiori se si pronuncia la parola scelta, Scarafaggi a Grappolo che si muovono se gli fai il solletico al punto giusto e Zuccherotti.
-E’ quasi ora di pranzo- osservo mentre usciamo dal negozio.
-Andiamo dai Tre Manici di Scopa?- propone.
-Sì, certo- annuisco io.
Il locale è pieno come sempre e noi ci sediamo al primo tavolo libero, questa volta non ho nessun nodo allo stomaco e quindi sfoglio il menù super indecisa su cosa prendere.
-Te che dici … Prendo la quiche, la pizza o un hamburger?- gli chiedo titubante, già con lo stomaco che brontola.
-Io ordino una pizza, è il mio cibo preferito in assoluto- dichiara lui sorridendo.
-Io non ho mai mangiato nessuno di questi …- dico pensierosa.
-Ci possiamo sedere con voi?- domanda Anna allegra.
-Certo- risponde Scorpius. James ha l’aria di uno che sta per essere condannato ad Azkaban o che sa che a momenti verrà cruciato, ma prende comunque posto vicino a Scorpius.
Arriva Madama Rosmerta e mentre tra i due ragazzi, eterni rivali, scoppia una piccola discussione io ordino il pranzo, conoscendo benissimo cosa prenderanno James ed Anna.
-Avete finito?- chiedo tranquillamente a James e Scorpius che si guardano ferocemente.
-Più o meno …- borbotta James.
-Bene- esclama Anna sorridendo ed io scoppio a ridere, sentendomi rilassata e leggera come non mai.
-Alla fine cos’hai preso?- mi chiede Scorpius, un po’ per cambiare discorso e un po’ per curiosità.
-Tutto-
-Come tutto?- domanda James aggrottando la fronte.
-Beh ero indecisa fra la quiche, la pizza ed un hamburger e quindi ho fatto che prendere tutti e tre!-
-Stai scherzando?- domanda Anna.
Ben presto si accorge che non è così, quando Madama Rosmerta viene verso di noi con le mani occupate da quattro piatti ed altri due volano davanti a lei tenuti su da un incantesimo di levitazione, quando poi si sente dire che la metà di quelle pietanze sono per me quasi non li fa cadere tutti e i miei tre compagni per poco non scoppiano a ridere.
-Secondo me, allo stomaco di Rose, hanno lanciato un incantesimo di Estensione Irriconoscibile quando è nata …- sussurra James ad Anna facendoci scoppiare tutti e quattro in una sonora risata.
 
 
Usciti dai Tre Manici di Scopa ci separiamo, io e Scorpius proseguiamo per il sentiero che porta alla Guferia mano nella mano, anche se arrivati davanti all’edificio non entriamo ma continuiamo a camminare.
-Non avrei mai pensato che un giorno ci saremmo fidanzati- gli confesso ad un certo punto.
-Davvero?-
-Perché tu sì?-
-Lo speravo … Mi piaci da quando avevamo 14 anni- la sua rivelazione mi colpisce.
-Wow- riesco solo a dire.
Un misto di tenerezza e senso di colpa sembra attanagliarmi le viscere.
-Scorpius io … mi dispiace … Tutti questi anni in cui non ho fatto altro che insultarti e tu …- non riesco a continuare, ma lui mi stringe a sè ed io affondo la testa sul suo petto, socchiudendo gli occhi.
-L’unica cosa che importa è che ora stiamo insieme- mi sussurra.
Se qualcuno mi avesse detto che questo giorno fosse arrivato, che io e Scorpius staremmo stati insieme, che ci saremmo sussurrati parole dolci e che io mi sarei innamorata di lui … Probabilmente quella persona sarebbe finita in infermeria ed io ci avrei riso sopra. Eppure in questo momento non desidererei fare nient’altro ed essere in nessun’altro posto meno che qui, fra le sue braccia, ad assaporare il suo profumo e a sentire le sue mani che mi accarezzano la schiena.
Alzo la testa verso di lui, le nostre labbra si cercano e si trovano. Ci baciamo ed io socchiudo gli occhi al contatto con le sue labbra.
Ci guardiamo negli occhi e lui mi accarezza il mento con le dita.
-Sai, credo che sia meglio se rientriamo- mormora.
-Hai ragione- rispondo io.
Sciolgo l’abbraccio e mano nella mano ci dirigiamo al castello.
 
 
 
-Emh … ragazzi- dico piuttosto nervosa.
-Ragazzi!- esclamo appena più forte.
-James!-
Nulla. Anna e James -di fronte a me- si stanno baciando, la cosa mi va benissimo ma io avrei bisogno di un piccolo favore.
-Jamie ascolta!-
Loro si staccano e il primogenito Potter mi guarda indispettito.
-Scusa James … sei ancora arrabbiato con me?- gli chiedo cauta.
-No beh … oggi vi ho visti insieme e credo che potrò cercare di tollerarlo …- sospira lui.
-Bene! E ascolta mi servirebbe la Mappa del Malandrino … Me la presti vero?-
-Guarda  che i dormitori dei Serpeverde …-
-Ma che hai capito! Voglio andare da Roxanne- dico io.
-Ah! Tieni- e così dicendo mi porge il vecchio pezzo di pergamena, io gli sorrido promettendogli di restituirgliela e poi attraverso il ritratto, con la coda dell’occhio posso vederli riprendere a baciarsi.
La Sala Comune dei Tassorosso non mi è mai piaciuta particolarmente, anche se devo ammettere che ci sono stata solo altre due volte nel mio soggiorno ad Hogwarts. E’ comunque molto calda ed accogliente e sembra metterti subito a tuo agio, i colori giallo e nero predominano nella stanza, ci sono parecchi pouf e tavolini squadrati. Cerco di confondermi con gli altri Tassorosso anche se i miei capelli rossi e alla Weasley, inconfondibili, non sono d’aiuto. Raggiungo uno dei tunnel sotterranei che porta al dormitorio femminile ed apro la porta rotonda della stanza delle ragazze del sesto anno.
Come previsto trovo Roxanne sdraiata sul letto, gli occhi gonfi di pianto ed affianco un vassoio contenente due panini,sicuramente la cena -o magari anche il pranzo- che non ha ancora consumato.
-Anne- la chiamo e lei si gira verso di me.
-Vattene Rose, voglio stare da sola!- dice con voce isterica, nascondendo la faccia nel cuscino.
-Anne- ripeto io.
-Lasciami!- esclama lei, la voce attutita dal cuscino.
Io la abbraccio forte e lei si lascia andare, piangendo e versando tutte le sue lacrime, io la lascio fare come molte volte hanno fatto con me. Quando, alla fine, singhiozza solo ma i suoi occhi sono ormai asciutti le “ordino” di andare a fare una doccia e di pettinarsi i capelli lei esegue, appena ha finito le faccio mangiare e bere qualcosa anche se lei accetta con riluttanza.
-Va meglio?- le domando.
-Un po’- risponde lei tirando su con il naso.
-Ho combinato un casino … Come potrò rivedere Albus dopo quello che gli ho detto? E gli altri? Fred, Louis, Hugo? Cosa penseranno di me ora che sanno che mi piace nostro cugino?- dice tutto d’un fiato.
-Calma calma cucciola. Sai benissimo che abbiamo dei cugini fantastici, nessuno di loro se ne è avuto a male, perché hanno capito benissimo che non è colpa tua … L’hanno accettato persino più velocemente di come hanno accettato di me e di Scorpius … Quello che voglio dire è che noi siamo una famiglia e ci vogliamo tutti bene, Anne noi ti vogliamo bene e sai che stiamo male a vederti così. In quanto ad Albus … dovete parlare- le dico accarezzandole i capelli.
-Rose, cosa faremmo noi Weasley senza di te?- mi chiede dopo un po’.
-Probabilmente vi preoccupereste molto meno!- esclamo io e subito scoppiamo a ridere, l’aria sembra così farsi più leggera, alleggerita dalla nostra risata.
-Ora cerca di dormire, ok? E poi, domani è domenica, riposati e stai un po’ con le tue amiche ma a patto che scenderai in Sala Grande.-
-Va bene- dice lei e mi abbraccia un’ultima volta, prima di darmi la buona notte.
Io prendo la mappa del Malandrino ed esco fugace dai dormitori, poi dalla Sala Comune dei Tassorosso e mi dirigo verso la mia.
Sento dei passi, ma so benissimo chi è prima di vederlo arrivare.
-Albus! Che ci fai qui?- gli chiedo a bassa voce, il puntino di Mrs Purr sulla mappa segna che è solo due corridoi più in là.
-Devo parlare con te- mormora lui.
Io lo trascino in uno sgabuzzino lì vicino, vedendo sulla mappa il puntino di Gazza. Tratteniamo il respiro fino a quando non lo vedo cambiare piano.
-Dimmi tutto- dico io sedendomi.
-Roxanne- dice solo lui ed io capisco e mi avvicino, appoggiandogli una mano sulla spalla.
-Dovete solo parlare-
-Tu la fai tanto semplice. Io e Roxanne siamo cugini, non è così semplice, è sempre stata una sorella per me, come te, Lucy, Dominique eccetera … Ed ora, non lo so … Cioè so che mi piace ed anche molto, forse mi sono addirittura innamorato di lei … Ma tra noi non potrà mai funzionare … è impossibile!-
-Oh cuginetto!- esclamo abbracciandolo. Sono davvero poche le volte in cui è lui ad aver bisogno di me e, almeno in queste poche volte, voglio ricambiarlo di tutto quello che ha fatto per me.
-Nulla è impossibile, Al. Sono sicura che risolverete tutto, voi potete stare insieme. Perché voi vi volete bene e forse vi amate … Non lo so … So che per ora non desiderate altro che stare insieme e questo basta-
-Hai ragione- ammette lui.
-Ovvio io ho sempre ragione- dico con un occhiolino, riuscendo a strappargli un sorriso.
-Ora è meglio se andiamo. Notte Rose-
-Notte Al … ah … e salutami Scorpius-
Lui ridacchia.
-Lo farò- dice con un sorriso furbo prima di mettersi il mantello e sparire nell’oscurità.



------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Spazio autrice:
Buonasera ragazzi!
Ho appena finito il capitolo e quindi ora lo pubblico. Forse non è lungo come gli altri ma è abbastanza intenso, non trovate?
Al prossimo rose dopvrà affronatre la seconda prova e subito dopo ci saranno le vacanze di Pasqua, dove si spera i ragazzi riusciranno a capire aulcos'altro di queste strane riunioni tra i loro genitori. Tra Rose e Scorpius sembra andare tutto bene e si spera che anche Roxanne e Albus facciano pace ...
BuonSalve ed alla prossima ;-) =) ^.^
Marty_Herm

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** La seconda prova ***


Il lunedì a pozioni Lumacorno consegna i voti per il nostro precedente Distillato della Morte io prendo una E …
-Come sempre- commenta James mogio osservando la sua D.
-Almeno non hai preso una T- cerca di consolarlo Louis sorridendo ironico.
-Giusto!- esclama James recuperando il suo buon umore.
-Perché? Per cosa sta T?- domanda Lily mangiando le sue uova al bacon.
-Troll- risponde Fred.
-Io ho sempre pensato che dovessero darlo a Kevin …- commenta Louis indicandolo.
-E perché? E’ uno dei migliori!- protesta Anna.
-Ma l’hai mai visto mentre cammina?- domanda Hugo.
Noi ragazze ci osserviamo perplesse.
-Mah sì dai … sembra proprio un Troll …- spiega Fred facendo spallucce. Lily ride buttando la testa all’indietro ed io scorgo Lorcan guardala rapito, si accorge all’improvviso del mio sguardo e abbassa la testa imbarazzato.
Il pranzo finisce tra chiacchiere e risate, quando usciamo dalla Sala Grande io mi appresto a rincorrere Lorcan ed Hugo che si stavano dirigendo in biblioteca.
-Lorcan! Hugo!- urlo infatti, chiamandoli.
Loro rallentano e si voltano verso di me.
-Ciao- mi saluta Hugo.
-Ciao scricciolo- lo saluto io scompigliandoli i capelli mentre lui sbuffa.
-Ciao Rose- mi saluta Lorcan , un po’ fra le nuvole come al solito.
-Lorcan oggi non stavi guardando una certa Potter a pranzo vero …?- gli sussurro dopo che Hugo si è allontanato un po’ sotto mia richiesta.
-No … io … cosa? … Non so cosa tu voglio dire- si giustifica lui imbarazzato.
-E dai Lorcan, ti conosco da quando sei nato. Ti piace Lily, vero?-
-No … cioè …- balbetta ancora.
Io lo guardo corrugando la fronte.
Per un po’ non facciamo altro che guardarci negli occhi.
-E va bene, hai vinto, mi piace moltissimo-
-E cosa aspetti a dirglielo?-
-Io no … cioè …-
-Allora se vuoi proprio conquistarla devi fare qualcosa di immensamente romantico … Del tipo … Se domenica ti presenti da lei con un mazzo di Lillà, non saprà dirti di no, fidati- gli consiglio con aria professionale.
-Ma Rose …- cerca di protestare.
-Niente ma! Vuoi metterti con lei o no?- gli domando sorridendo.
-C-certo- risponde.
-Beh allora sai cosa fare- concludo sempre sorridendo.
-Tua sorella è un mito- sento dirgli a Hugo mentre mi allontano.
-Lo so- sento rispondere il mio fratellino con una nota di tenerezza nella voce ed io sorrido addolcita, andando verso la prossima lezione.
Attraverso il parco per dirigermi a Cura delle Creature Magiche e vedo due ragazze, all’entrata, indicarmi e ridacchiare. Non mi sono ancora abituata ad essere al centro dei pettegolezzi di tutta Hogwarts, da quando io e Scorpius siamo usciti insieme sabato non si parla d’altro. I due ragazzi eterni nemici, quelli che tante volte hanno visto sfidarsi nel bel mezzo della Sala Grande, quelli che non perdevano occasione per battibeccare, si sono fidanzati. Non esiste ormai studente che non lo sappia, solo i professori sembrano esserne all’oscuro –ed io benedico mentalmente Merlino per questo, se no sicuramente lo saprebbero anche i miei-. Ci sono moltissime ragazze, soprattutto Serpeverde, che programmano di chiudermi in un Armadio Svanitore e provare a conquistare il giovane Malfoy, alcune Corvonero sostengono invece che Scorpius mi abbia costretto ad accettare con la tortura, … Non sono la sola ad essere in pericolo di svoltare l’angolo e beccarmi una fattura per il mio ragazzo, anche Anna è a rischio: l’ultima volta ha trovato una strilettera che l’ha coperta di alcuni insulti che nemmeno Fred sarebbe stato capace di dire e con un’altra lettera si è ricoperta la faccia e le mani di una strana sostanza violetta, per quest’ultima ha dovuto passare una giornata –ieri- in infermeria e Madama Chips alla fine è riuscita a curarle la terribile acne. Ma alla fine anche le fan più accanite di James si devono essere rassegnate ed accorte che uno dei ragazzi più fighi della scuola non sarà mai loro, si vede da come guardava Anna nonostante le pustole da quanto la ama nonostante tutto.
 
 
Una lezione di incantesimi come le altre, no, non come le altre. In queste ultime lezioni, infatti, stiamo affrontando la complicata arte dell’Occlumanzia, appena il professor Vitous ci ha detto di dividerci in coppie ognuno di noi si è assicurato di essere assieme al suo migliore amico e non alla pettegola della classe che sicuramente sperpererà tutti i nostri più profondi segreti ai quattro venti.
Io faccio coppia con Danielle, sono riuscita a leggerle la mente già due volte, avendo immediatamente la visione di loro sugli spalti che osservano la mia Prima Prova e la sua palpabile preoccupazione, ora è il suo turno ed è riuscita a strapparmi il ricordo di una me che affattura Hugo.
-Nott! Ma lei non ci prova nemmeno! Se continua così, ragazzo, non potrà che essere bocciato nella mia materia! Come intende superare i M.A.G.O.?- domanda Vitous, rimproverando il Serpeverde che fa coppia con Scorpius.
-Ma prof! Non mi viene! Io ci provo! E poi è anche Scorpius … - risponde subito lui alzando le mani e scaricando il barile.
-La pratica è il miglior modo per imparare un incantesimo!-
-Ma gliel’ho detto è Scorpius …- ribatte Tom indicando l’amico che lo guarda acido.
-Bene allora ti allenerai fuori dalle lezioni con qualcun altro … Vediamo un po’ … Signorina Rose, lei darà una mano a Nott ad imparare questo incantesimo, confido in lei-
Io annuisco e posso benissimo vedere Tom sorridere soddisfatto e Scorpius stringere furiosamente i pugni fino a farsi male alle nocche.
-Ti va bene sabato, Rose?- mi sibila Tom mentre metto a posto i libri.
-Sì- rispondo.
-Il prof ci presta l’aula-
-Perfetto- commento, anche se la mia mente è già rivolta alla lezione dopo e al tema che dobbiamo consegnare.
-Sai saremo noi due … soli … senza nessuno che ci disturbi …- dice avvicinandosi.
-Così pare e Tom tieni bene in mente una cosa: ci alleneremo sugli incantesimi- dico decisa e rivolgendogli un ultimo sorriso esco dalla stanza.
 
 
 
Bene, arrivata a questo punto traggo una semplice conclusione: Merlino ce l’ha con me. Perché Vitous non l’ha chiesto a Kevin? Eh no, lui ha dovuto a chiederlo a me, così dovrò passare un pomeriggio con quell’affascinante Serpeverde, chiusi in una stanza da soli, come mi ha ricordato Scorpius. In effetti abbiamo discusso per questo.
“Devo andare Scorpius, sai che devo aiutare Tom ad Incantesimi”
“Già … Beh, divertiti”
“Cosa vuol dire divertiti? Pensi che non preferirei stare con te?”
“Insomma … Tra te e Tom c’è sempre stato un certo affiatamento …”
“Sei geloso Scorpius?”
“E se anche fosse? Credo mi sia legittimo, visto che stai per passare un’ora da sola con uno … come Tom!”
“Certo che lo è … Ma ricordati che sei tu il mio ragazzo” e detto questo avevo cercato di baciarlo, lui invece si era girato di scatto ed io ero riuscita solo a scoccargli un bacio sulla guancia prima di andarmene.
Non ne combini una giusta.
Grazie, ora sì che mi sento meglio!
Ah ah, spiritosa!
Sempre a rompere, vieni! Sto bene anche senza di te, sono già abbastanza di malumore di mio …
Guarda di non farti abbindolare da Tom
Io sono innamorata di Scorpius, lo sai, lui piuttosto … Hai visto come gli gira intorno quella Rihanna Singh …
-Ciao bella- mi saluta Tom interrompendo il filo dei miei pensieri, non mi ero neanche accorta di essere arrivata in aula.
-Ciao Tom-
-Ti sta davvero bene la divisa …- inizia lui ghignando.
-Anche se trovo che staresti molto meglio senza- conclude malizioso.
-Nott!- lo riprendo io, stringendo i pugni e ripetendomi di mantenere la calma.
-Siamo qui affinché tu impari Occlumanzia- sospiro io.
-In teoria …- dice lui.
-Anche in pratica- ribatto lanciandogli un’occhiataccia, lui fa spallucce senza lasciare il suo sorriso da perfetto Serpeverde.
-Allora, io proverò ad entrare nella tua mente, tu devi cercare di chiuderla e di non pensare a niente. Svuota la mente- gli spiego più calma, lui sembra quasi farsi serio ed annuisce.
-Pronto?-
-Pronto-
-Legillimens!- esclamo.
Un bambino moro gioca con un altro, biondo, Tom e Scorpius che si rincorrono in cortile, giocano a Mangiamorte e Membri dell’ Ordine della Fenice, Tom è il Mangiamorte.
Cambio scena
Un ragazzino di 11 anni trema quasi, all’idea di cosa gli farà suo padre se non finirà nella casa verde-argento, il Cappello Parlante lo assegna a Serpeverde tra applausi e grida e il piccolo Tom tira un sospiro di sollievo.
Cambio scena
Scorpius e Tom si fronteggiano. Tom dice qualcosa che non riesco ad afferrare e Scorpius lo prende per la cravatta, inchiodandolo al muro. “Ripetilo” gli sibila, Tom ghigna. “Non osare …” inizia Scorpius.
-Basta!- esclama il Tom di fronte a me nell’aula di Incantesimi, ed il contatto si interrompe.
-Cos’era quell’ultima scena?- gli chiedo scrutandolo.
-Nulla- si affretta a rispondere massaggiandosi il collo.
-Perché te e Scorpius litigavate?- gli domando ancora.
-Era solo una discussione fra amici-
Io alzo tutte e due le sopracciglia incrociando le braccia.
-Se non me lo dici tu vuol dire che lo chiederò a lui- dico afferrando la mia borsa e sono già sulla soglia quando mi afferra il braccio.
-No va bene … Io e Scorpius ieri abbiamo … discusso- risponde vago.
-Oh, davvero? Non ci sarei mai arrivata!- esclamo ironica, sorridendo.
-Vuoi proprio sapere il perché?- mi domanda cauto, io annuisco.
-Beh ecco … diciamo che ho fatto qualche commento su di te che non … non gli è piaciuto- risponde infine sorridendo con malizia.
Io sospiro.
-Ricominciamo dai- dico infine.
-Va bene … però questa volta tocca a me-
-Ti ricordo che devi esercitarti in Occlumanzia … - tento di dire io.
-Sì beh … però se vedo come si fa a resistere forse ci riuscirò meglio-
Alla fine mi lascio convincere, anche se credo che il suo intento sia un altro …
Tipo?
Tipo leggere i miei pensieri …
Ah già …
-Legillimens!-
Lui mi guarda negli occhi ed io ricambio.
Mi sforzo di non pensare a nulla, di vedere solo i suoi occhi, di non lasciarlo entrare.
Ci riesco, perché non succede nulla.
Lui apre e richiude la bocca, stupito.
-Come hai fatto?-
Io sorrido compiaciuta.
-Su riproviamo- dico categorica e ricominciamo.
-Legillimens!- eclamo io di nuovo.
 
 
A cena mi abbuffo quasi più del solito, non sembra ma tutto questo allenamento mi ha fatto venire una fame incredibile.
-Com’è andata con Nott?- mi domanda Anna.
-Tuffo befe- rispondo io.
-Potresti evitare di parlare con la bocca piena?!- mi sgrida Lily con lo stesso cipiglio che usa zia Ginny quando riprende Ron per il medesimo motivo.
-E’ che ho fame- rispondo.
-No! Ma davvero?- chiede Hugo sorridendo, io gli faccio la linguaccia e lui ride.
-Sembrate ancora due bambini!- esclama Lily scuotendo la testa.
-Io no! Sono maturo per la mia età!- esclama Louis e tutti ci crediamo, o quasi, perché in questo momento passano delle primine di Corvonero e Louis non può far a meno di mettersi in mostra e scompigliarsi i capelli in una pallida imitazione di James.
Io, Anna e Lily soffochiamo a stento le risate nel tovagliolo.
Ci sono invece due ragazzi –una ragazza ed un ragazzo per la precisione, una Weasley ed un Potter- di mia conoscenza che avrebbero davvero bisogno di qualche risata.
Albus sembra aver ripreso a mangiare –anche se non come al solito- e Roxanne è uscita dalla sua “prigionia” ma hanno entrambi le occhiaie e a stento vedo apparire nei loro volti –di volta in volta- l’ombra di un sorriso.
Anche quando sono insieme a  noi cugini non li vedo prendere parte alla conversazione o scherzare e se per sbaglio i loro sguardi si incrociano si ritrovano subito tutti e due a guardare da un’altra parte, arrossire, tossire e un lampo di tristezza passare nei loro occhi. Per noi è struggente vederli così, non sembrano nemmeno più loro.
-Ora basta!- esclamo ad un certo punto.
-Sì, lo so che i Cannon Chudley non avrebbero dovuto far restare in panchina Linch ma non mi sembra che sia il caso di prendersela tanto Rose- obbietta James.
Io lo guardo chiedendomi da chi abbia preso tutta la sua “intelligenza”, di certo non da zio Harry e zia Ginny …
-Ma James!- esclama Fred che ha capito benissimo che io non mi riferivo a quello.
-Scusate ragazzi! Ci vediamo dopo in Sala Comune!- esclamo alzandomi.
-Deve essere proprio grave, non ha nemmeno finito il dolce- commenta Hugo osservando il mio piatto mentre Lily scuote la testa rassegnata alla stupidità dei suoi cugini, ma io sono già al tavolo dei Tassorosso.
-Tu vieni con me- dico semplicemente a mia cugina, prendendola per un braccio.
Roxanne mi guarda allibita, ma si lascia trascinare, oppone una leggera resistenza quando vede dove siamo dirette ma la mia presa sul suo braccio è salda ed io ho dalla mia sei anni di duri allenamenti giornalieri da Portiere.
-Albus alzati e vieni con me- gli ordino, lui fa per protestare ma io afferro anche lui per un braccio e –tra alcuni sguardi piuttosto sorpresi e quelli che sembrano volermi cruciare dei due malcapitati- li trascino fino ad un’aula vuota dove sostava solo Pix.
-Esci- gli dico semplicemente.
-Rosie Lunatica Granger, oh che paura!- esclama il polterigist facendomi una pernacchia e usando di proposito tutti i nomignoli che odio.
-Fuori!- ripeto prendendo la bacchetta, lui fa un’ultima pernacchia prima di uscire.
-Rose? Sei impazzita?- mi chiede Roxanne.
-No- la rassicuro io sorridendo.
-Mi sono semplicemente stufata del vostro comportamento infantile- dico sempre sorridendo e senza ascoltare la voce dentro di me che mi sembra urlare “proprio te parli!”
-Quindi ora voi restate in quest’aula fino a quando non vi siete chiariti e non azzardatevi ad uscire prima, quindi vi saluto e vi auguro una bella serata cuginetti!- continuo io e per finire la mia opera come si deve e da brava cugina scocco a tutti e due un bacio sulla guancia prima di uscire.
Mi dirigo alla Sala Comune dei Grifondoro canticchiando, devo ammettere che a volte mi stupisco da sola delle mie idee straordinarie.
Straordinarie? Rinchiudere tuo cugino e tua cugina in un’aula ti sembra un’idea straordinaria?
Sì, perché faranno pace ed era ora che qualcuno facesse qualcosa.
E se invece iniziano a lanciarsi incantesimi?
Ah! Non avevo preso in considerazione quest’alternativa, comunque speriamo di no.
Sento due braccia afferrarmi il bacino e farmi girare verso di lui, io sorrido a quel contatto.
-Ma sei scemo!? Che fai!?- gli chiedo ritraendomi.
-Avresti voluto fossi il tuo bel biondino eh?- dice ghignando.
-Stai diventando insopportabile Tom- rispondo acida.
-Solo perché te mi rifiuti ed io invece voglio che tu sia mia- sussurra accarezzandomi il mento.
Io sposto con un gesto secco la sua mano.
-Scordatelo! Io non sono una di quelle tue ochette-
-Lo so. Per questo ti trovo irresistibile- continua sempre sorridendo e spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-Io no- rispondo, sorridendo falsamente.
-A questo posso rimediare- dice avvicinandosi.
Io invece indietreggio.
-Non è divertente Nott-
-E dai! Non farò mica così paura!-
-Peggio- sibilo acida.
Ben presto mi ritrovo contro il muro, lui è vicinissimo e da questa posizione mi è impossibile prendere la bacchetta.
-Lasciami stare Nott!- esclamo mentre lui mi afferra un braccio.
-Ma io non ti sto facendo nulla di male!- esclama lui passandosi una mano fra i capelli.
-Bene, allora lasciami andare- dico sospirando.
-No, no, non credo- commenta lui alzando le spalle.
-Io sono innamorato di te Rose- mormora avvicinandosi.
-Io no- rispondo semplicemente.
Un lampo di ira gli attraversa gli occhi.
-Non è possibile che ti piaccia quel cretino!-
-Invece è così- rispondo.
-Ma dai! Io e te staremmo molto meglio insieme- dice afferrandomi il mento fra le dita.
-No! Ed ora lasciami andare!- insisto cercando di dimenarmi.
-Shh- dice lui e vedo le sue labbra avvicinarsi pericolosamente, io alzo un ginocchio e lo colpisco in un certo posto …
-Rose!- geme lui.
-Te l’avevo detto di lasciarmi andare- sibilo io fra i denti.
Si riprende troppo presto e mi bacia, con forza.
Io non posso far altro che baciarlo, in questa situazione assurda.
La sua lingua si impone sulla mia e sento le sue mani correre sul mio corpo, con una mi stringe il braccio sinistro, mentre l’altra si infila lentamente sotto la mia maglietta …
All’improvviso sento la presa sul mio braccio diminuire e Tom staccarsi da me.
-Idiota!- sibila una voce, quella che riconoscerei fra mille, la sua voce …
Gli tira un pugno, in piena faccia e Tom si tiene il naso da cui perde copiosamente sangue, guardandolo malissimo.
-Ti conviene andare in infermeria se non vuoi che ti riduca anche peggio …- dice Scorpius fra i denti.
Tom lo guarda un’ultima volta, prima di dirigersi in Infermeria.
-Scorpius!- esclamo io buttandomi fra le sue braccia.
Sento le sue braccia stringermi e le sue mani accarezzarmi i capelli, eppure è più rigido del solito.
-Cosa c’è?- gli chiedo scostandomi.
-Voi vi stavate baciando- dice semplicemente, duro, schietto.
-Non crederai che io … che io l’avessi voluto baciare-
Non c’è bisogno che mi risponda, capisco benissimo -dal suo sguardo- che è esattamente quello che pensa.
-Hai così poca fiducia in me?- domando con voce flebile.
-Non è questo! E’ che … Merlino! … So benissimo che Tom ti viene dietro dall’inizio dell’anno e siete anche usciti una volta, oggi avete passato un intero pomeriggio insieme solo voi due ed ora vi ritrovo qua a baciarvi ... che cosa dovrei pensare?- chiede alzando la voce.
-Che cosa dovresti pensare? Magari che ci ha provato con me, che mi ha baciata con la forza e che non sono riuscita a sottrarmi?- gli urlo mentre una lacrima mi scende sulla guancia.
-Scusa … Perdonami- mormora lui, mentre le lacrime iniziano a scendere copiose sul mio volto al ricordo di quello che è successo e di quello che sarebbe potuto succedere.
-Se tu non fossi arrivato in tempo … Se tu non fossi venuto … Tom avrebbe anche potuto … Noi avremmo potuto …- dico con la voce rotta dai singhiozzi.
-Shh, io sono qui ora- mormora abbracciandomi ed accarezzando i miei capelli, questa volta dolcemente, con amore.
Io mi stringo a lui.
-Non so cosa farei senza di te- mormoro.
-Non voglio perderti- sussurra lui ed io mi limito a stringerlo più forte.
-Sarà meglio che io vada- dico dopo qualche secondo, o forse un minuto, o un’ora.
-Hai ragione, piccola- mormora dandomi un bacio sulla fronte ed io sento il cuore che mi si scalda al suono di quella parola così dolce e appena sussurrata riferitasi a me.
Attraverso il ritratto della Signora Grassa recuperando il buon umore e do la buona notte a tutti salendo allegra nel mio dormitorio.
 
 
-Che cosa state facendo?- domando, quasi volando giù dalle scale.
La Sala Comune è già pena di gente nonostante sia mattina presto e moltissimi bambini del primo anno sono seduti su una sedia con  qualche arto penzolante.
-Cosa succede Fred?- ripeto.
-Beh ecco sai il progetto a cui lavoravo con papà?- domanda lui.
-Sì, e allora?- lo incalzo.
-L’ho perfezionato e ora lo sto provando su alcuni ragazzi che si sono offerti volontari- spiega.
-Che cosa?- urlo alzando la voce mentre molti bambini mi fissano terrorizzati.
-Calmati Rose, così li spaventi, stanno benissimo. Guarda le loro gambe e le loro braccia ora ritornano normali- li guardo e mi accorgo che Louis ha ragione, sembra che le ossa ricrescano loro all’improvviso.
-Non è una scusa per fare tutto questo! Tu, James! Sei un Caposcuola!- lo rimprovero severa e lui si ritrae quasi intimorito.
-Hugo! Mi spieghi come ti hanno convinto?- gli chiedo e lui parte in quarta con un balbettio confuso.
-E dai, cuginetto, ti fai intimidire così da lei!- esclama Fred facendo una smorfia.
-E’ che quando fa così mi sembra tanto mamma …- dice Hugo con una punta di timore, scuotendo la testa.
-Sì può sapere perché dovete fare i vostri stupidi esperimenti su dei bambini?- esclamo alzando ancora di più la voce.
-Li paghiamo- obbietta James.
-Questo non è un buon motivo!- esclamo continuando ad urlare.
-Mi sembra di averla già vista questa scena. Una volta Hermione Granger ha fatto la stessa scenata a George e Fred Weasley- dice Nik-Quasi-Senza-Testa.
-Davvero?- domanda Fred curioso, anche se un po’ incupito a sentire il nome del nostro defunto zio.
-Sì …- e Nik inizia a raccontare, tra gli sguardi accorati e adoranti dei più piccoli.
-Comunque potresti evitare di sgridarmi così … Sembri davvero mamma- obbietta Hugo alla fine del racconto, io lo fulmino con lo sguardo e lui sorride debolmente.
-Comunque non ci hai detto cos’hai fatto ieri- osserva Lily che nel frattempo ci ha raggiunti insieme ad Anna.
-Oh! Io ho chiuso Roxanne ed Albus in una stanza-
Louis e Fred scoppiano a ridere.
-Cosa?- chiede James, anche lui in preda alle risate.
-Gli ho chiusi in una stanza, a proposito, spero si siano chiariti- dico pensandoci un attimo.
-Rose! Certo che se ti ci metti sei peggio di noi!- commenta Fred tirandomi una pacca sulla spalla.
-Cercherò di prenderlo come un complimento-
Tra risate e commenti arriviamo in Sala Grande.
 
 
-Al! Al!- esclamo, finalmente il ragazzo si gira verso di me ed io noto che le occhiaie sono meno evidenti della sera prima e che sorride.
-Avete fatto pace?- gli domando, lui annuisce.
-Ora state insieme?-
-Sì, Rose, ma non lo deve sapere nessuno. Nessuno. Nessuno al di fuori dei nostri cugini- si raccomanda.
-Racconta tutto- lo incito io e così iniziamo a dirigerci a Storia della Magia.
 
Dopo che Rose li aveva lasciati soli, Albus e Roxanne erano stati per un bel po’ in silenzio, evitando accuratamente di guardarsi. Infine era stato il giovane Potter a farsi coraggio e a prendere parola.
“Rox, non possiamo andare avanti così”
“Perché mai?”
“Perché io ci sto male”
“Non sei il solo”
“Lo so”
Era sceso nuovamente il silenzio ed era toccato di nuovo ad Albus romperlo, iniziò a parlare dicendo tutto quello che pensava.
“Tu per me sei importante. Io ero geloso, è vero e te l’ho detto … Sì ho sbagliato a fare quella scenata, lo so. Avevo paura di perderti e non solo come cugina … So che ti ho detto che ero geloso perché siamo cugini, ma non è affatto così Roxanne. Subito dopo te mi hai confidato che ti piaccio e ..”
“Non dovevo dirlo, ho rovinato tutto. La nostra amicizia e … tutto” lo interruppe la ragazza.
“No, non hai rovinato nulla. Perché anche tu mi piaci Rox, mi piaci da impazzire”
In quel momento Roxanne aveva finalmente alzato gli occhi verso di lui, si erano guardati per un po’, entrambi avevano assaporato quelle parole che sapevano d’amore.
Infine era successo tutto molto velocemente, si erano baciati e dopo quel bacio che così tanto aveva atteso Albus le aveva chiesto sottovoce se voleva essere la sua ragazza e lei aveva esclamato un sì pieno di allegria, baciandolo di nuovo.

 
 
 
Come promesso nessuno apparte la famiglia Weasley/Potter, Scorpius ed Anna sa del fidanzamento dei due cugini, che quando siamo soli non perdono tempo e sono quasi più dolci di Anna e James, ormai la nostra compagnia è formata da ben tre coppie e Fred ogni tanto annuncia di avere qualche caria o di dover andare in bagno per la troppa dolcezza … Lily invece ogni tanto sospira e dice “Ah, l’amore” , Lorcan non si è ancora dichiarato anche se ci è andato vicino molte volte, ma ogni volta il coraggio gli è venuto meno, ormai tutta la scuola è a conoscenza del suo amore “segreto” tranne Lily che sembra negare in principio l’evidenzia. Nonostante ciò io non ho molto tempo per rimuginarci su, passo gli intervalli e il tempo in cui non faccio i compiti per pensare e ripensare alla prova e a rifiutare categoricamente l’aiuto di Louis ed Hugo.
Il 29 Febbraio arriva.
Alle 15 ci ritroviamo alla solita Tenda, ma questa volta non sento lo scalpiccio di passi fuori e questo significa solo che –come avevo capito- la prova si terrà nella foresta e non là sugli spalti.
-Bene ragazzi, ora vi spiegherò cosa dovrete affrontare fra poco- dice Finch-Fletchley.
-Dovete sapere che il Torneo Tremaghi è formato da tre prove: nella prima i maghi devo dimostrare di saper reagire prontamente davanti al pericolo inaspettato, nella seconda di riuscire a superare l’ansia per una possibile perdita e ragionare velocemente, nell’ultima di riuscire a sfruttare a meglio tutte le proprie capacità. Quindi dovrete affrontare le Acromantule, all’interno della Foresta Proibita, per salvare una persona a voi cara che è in pericolo-
Io, Alena e Sarah deglutiamo.
-Bene, ora avete cinque minuti e poi la prova inizierà. Buona fortuna- dice Kingsley sorridendoci incoraggiante.
-Alena, il tuo piano non ha funzionato eh!- le dico io sorridendo nonostante l’ansia.
-Quale piano?-
-Quello del filtro-
-Non so di cosa tu stia parlando!- esclama lei girandosi dall’altra parte ed io scuoto la testa.
-Chi credi che avranno preso in “ostaggio”?- mi domanda Sarah titubante.
-Non lo so- rispondo con una voce roca che non sembra nemmeno la mia mentre il mio pensiero va a Scorpius.
Kingsley rientra nella tenda e ci dice che la prova comincerà a momenti, lo seguiamo fin all’inizio della Foresta dove tutti gli studenti di Durmstrang, Beauxbonts e Hogwarts ci osservano, chi preoccupato, chi eccitato, chi indifferente.
La McGranitt mi fa un piccolo cenno di incoraggiamento ed io le sorrido, ma credo che mi esca solo una smorfia confusa, mentre ripasso mentalmente tutti gli incantesimi che so e cerco di non pensare a che cosa incontrerò.
-Dovete proseguire sempre verso Nord, fino a quando non troverete una fila di ragni, dovrete seguirli fino ad arrivare alle Acromantule, se non ce la doveste fare fate delle scintille in alto e i Centauri vi porteranno fuori- si raccomanda Finch-Flechtley noi annuiamo ed entriamo nella Foresta Proibita da tre angolazioni diverse.
Io inizio a camminare spedita, pensando che Scorpius o chiunque sia potrebbe diventare molto presto il pasto di quegli orribili ragni e per un attimo penso anche alla faccia di papà e di Hugo in questo momento, sugli spalti. Loro odiano i ragni.
Prendo un bel respiro e faccio l’incantesimo dei quattro punti per controllare di procedere nella direzione giusta, mi addentro sempre più nella Foresta, ma dei ragni nemmeno l’ombra, ogni tanto –cioè ogni due passi- sento dei rumori sinistri. Mi ripeto che saranno soltanto i Centauri o delicatissimi Unicorni, quando qualcosa mi sfiora la gamba dico fra me e me che sicuramente sarà qualche Thestral che io non posso vedere.
Quando vedo il primo ragno traggo quasi un sospiro di sollievo, lo seguo e subito ne trovo altri ed altri, fino a quando non ce ne sono una massa indefinibile e nera che mi guida nel folto della foresta.
Ad un certo punto mi fermo, mi blocco, quasi incapace di continuare, una radura. Ma non una semplice, verde e rigogliosa radura … Gli alberi sono coperti da fitte ragnatele e l’erba è quasi appassita, tutto è avvolto nel silenzio più ovattato e sconvolgente possibile, ma la cosa più terribile sono le Acromantule, giganti, pelose, cattive. Mi guardano con i loro occhi ed io non riesco a muovermi, poi qualcosa attira la mia attenzione, in alto –quasi sopra la mia testa- ci sono Albus, Lysander ed una ragazza di Durmstrang che non conosco.
Questo mi riscuote, guardo il mio orologio e osservo che manca solo mezz’ora alla fine della prova.
Inizio a camminare cauta e lenta verso i prigionieri, le Acromantule mi guardano minacciose pronte a scattare al mio più piccolo passo falso.
Vedo Sarah sbucare fra i cespugli ed avanzare anche lei cauta. Dopo un tempo che ci pare interminabile arriviamo sotto alla tela e ai nostri amici, che sembrano dormire.
-Hai idea di come dobbiamo fare per arrivare fin là sopra?- le chiedo sussurrando.
Ma Sarah non ha il tempo di rispondere che un Acromantula va verso di lei, minacciosa. La bionda richiude la bocca ed alza le spalle, evidentemente non possiamo parlarci.
Ben presto, mentre noi due ci guardiamo intorno in cerca di qualcosa, Alena ci raggiunge.
Osserva la scena per qualche minuto poi prende ad urlare e a gettarsi verso le Acromantule.
-Lasciatela andare! Cosa le afete fatto! Voi! Lasciatela andare stupifi animali!- e aggiunge qualche altra frase nella sua lingua, io sospiro scuoto la testa e mi dirigo verso gli alberi.
Ho notato, infatti, che le ragnatele partono da lì. Anni di allenamento nel giardino della Tana con i miei cugini maschi mi consentono di arrampicarmi facilmente. Arrivata in cima osservo il vuoto sotto di me e ringrazio Merlino di non soffrire di vertigini. Tocco il filo di ragnatela che sembra essere più che resistente ed inizio ad avanzare. L’unica cosa che mi dà il coraggio di avanzare è il pensiero di Albus stretto fra quelle ragnatele e della bocca di un’Acromantula pericolosamente vicina a lui. In basso vedo Sarah seguire il mio esempio e Alena lottare contro le Acromantule, che scema, penso prima di ricominciare ad avanzare.
Finalmente arrivo vicino ai tre prigionieri, qui la ragnatela è più vasta e fitta, vado verso di Albus e l’Acromantula mi fissa immobile.
-Posso liberarlo senza che tu mi faccia qualcosa?- gli domando titubante.
-Sì- risponde quella con voce roca.
Io vado vicino ad Albus, tiro fuori la bacchetta e mormoro “Incendio”, quando le “corde” si sono abbastanza allentate e bruciate dico un piccolo “Aqua Eructo” che spegne il fuocherello appena divampato si spegne ed io libero Albus.
Lo guardo e lo abbraccio, pur sapendo che lui è incosciente. Non avevo mai avuto così tanta paura di perderlo. L’Acromantula mi guarda impassibile anche quando una piccola lacrime mi scende e bagna il volto di Al, mentre ricordo tutto quello che lui ha fatto per me. Sento un grido e mi dico che non c’è tempo per i sentimentalismi, rifaccio il percorso al contrario più serena e trasportando con un Incantesimo di Librazione Albus davanti a me.
Arrivata sotto noto che anche Sarah è riuscita nella sua impresa e si sta di nuovo addentrando nella Foresta Proibita, faccio per seguirla –manca un quarto d’ora alla fine della prova- ma sento di nuovo un grido, Alena è intrappolata tra alcune Acromantule che la fissano minacciosa, alcune hanno il pelo bruciacchiato, ma la bacchetta della giovane strega è caduta lontano …
Io guardo Sarah sparire fra gli alberi, il mio orologio, Al, l’amica di Alena, lei ed infine mi decido.
Adagio Albus per terra e corro da Alena.
Schianto molte Acromantule e con un Incantesimo di Appello recupero la sua bacchetta, gliela porgo ma lei è in preda al terrore. Così la trascino fra gli alberi, recuperando il corpo di Albus.
-Alena! Alena calmati!- le urlo, è scossa e ha il viso coperto di lacrime di paura.
-E’ tutto finito- mormoro stringendole una mano, lei infine annuisce.
-Vai a salvare la tua amica-
-N-non posso, non ce la faccio- dice infine. Io la guardo impietosita, lei si raggomitola su sé stessa, nonostante non la sopporti in questo momento sento una grande tenerezza per lei, le accarezzo la testa e faccio uscire un getto di scintille rosse dalla mia bacchetta esattamente sopra la testa. Poi corro fuori.
Il percorso di ritorno è molto più veloce e sono così sollevata che i rumori non mi spaventano più, ma li trovo quasi familiari.
Finalmente esco e un boato si leva dal pubblico, vedo Alena seduta su una brandina che lentamente si riprende e Sarah tutta sorridente che mi saluta.
La McGranitt sveglia Albus, Lysander e la ragazza di Durmstrang.
-Al!- urlo fiondandomi tra le sue braccia.
-Ehi Rosie! Ce l’hai fatta?- mi domanda, io annuisco.
-Lo sapevo!- esclama accarezzandomi i capelli, io scruto il pubblico ansiosa e ci trovo tutti i miei cugini che mi osservano sorridenti e poi lui, Scorpius, che alza su il pollice in segno di vittoria.
-Bene, i giudici si sono riuniti ed hanno deciso il punteggio che sarà compreso tra 0 e 10 per ogni campionessa- inizia Kingsley.
-Ad Alena 5 punti, per essere riuscita a trovare la radura e per aver affrontato i ragni, ma non essendo riuscita a salvare la sua amica né a mantenere la calma non le possiamo dare di più.-
Dal pubblico si alza un applauso di incoraggiamento e lei sorride timida.
-Alla signorina Delacour abbiamo dato 9 punti, per essere entrata entro il tempo stabilito ed aver superato in modo eccellente la prova.-
Un altro applauso, più fragoroso, risuona nell’aria.
-Ora, ci vuole molto coraggio ed audacia per salvare gli amici di fronte ad un nemico terribile, ma ce ne vuole altrettanto e molto di più per mettere da parte l’orgoglio ed aiutare i nemici. Quindi assegniamo a Rose Weasley … 10 punti!-
Io apro e chiudo la bocca, sono in testa alla classifica, mentre sento i Grifondoro incitarmi a gran voce.
-Quindi, al primo posto c’è Weasley, con 56 punti, al secondo Ivanov con 52 punti e infine Delacour con 47 punti-
Un ultimo applauso esplode ai confini della Foresta Proibita ed io sorrido radiosa.
Ora è solo tempo di sentire gli abbracci dei miei amici, di ricevere un bacio da Scorpius, di festeggiare con i Grifondoro e di sopportare qualche frecciatina dai Serpeverde … Il resto si vedrà …



-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
BuonSalve!
Eccomi finalmente, ieri non avevo tempo anche se smaniavo dall'idea di aggiornare ed oggi sono uscita a scuola dalle 17 (anche voi nelle ore di scuola non riuscite a pensare ad altro che a HP e alla FF? oks, ora mi prenderete per pazza..ed in effetti non nego di esserlo ;) ) comunque sembra che ci si metta anche EFP contro di me... ma finalmente eccomi qua!!! Eccome come dice il mio migliore amico, che e Romano... ma mi sto dilungando troppo....
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo e ringrazio tutti, specialmente quelli che hanno recensitoe  continueranno a recensire, tra cui ricordo CassieJane e tutti gli altri di cui (Merlino che memoria fenomenale eh? ;) ) non ricordo il nome...
Saluti Potteriani,
Marty_Herm

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** “Ragazzi idea formidabile: sabato, cioè domani, festa a casa Potter. Gli adulti fanno un’altra riunione e noi approfittiamo, partecipazione obbligatoria, intesi?” ***


-Ciao Rose-
-Ciao- esclamo io sorridendogli e mi sento scaldare il cuore vedendo che ricambia con tenerezza.
Iniziamo a camminare, l’inverno ed il freddo continuano ad avanzare incessanti nonostante siamo a Marzo e fra poco ci saranno anche le vacanze di Pasqua, è pomeriggio ed io e Scorpius abbiamo deciso di distoglierci un po’ dallo studio e dai compiti per stare un po’ insieme.
Ci prendiamo per mano ed iniziamo a chiacchierare, è semplice parlare con lui, confidarmi, essere me stessa, baciarlo, giocare, ridere, prenderci in giro, scherzare ed abbracciarci.
-Rose, mi prometti una cosa?- mi chiede ad un certo punto.
Io sono appoggiata sul suo petto, siamo seduti per terra.
-Cosa?- domando esitando appena un attimo.
-Tu giura-
Io lo guardo titubante, girandomi verso di lui, con il viso ad un soffio dal suo petto.
-Giuro- sussurro anche se un po’ dubbiosa.
-Bene … Nelle vacanze di Pasqua parlerai con tua madre e vi chiarirete-
Io lo guardo aprendo e chiudendo la bocca.
-C-cosa?- balbetto con una nota di isteria nella voce.
-Ci sono troppe cose, tra voi, non dette e tu ci stai male -
-No … io … no non posso!-
-Hai giurato- dice lui semplicemente facendo spallucce e sorridendo.
-Tu! Lurido! Serpeverde!- gli urlo dandogli dei pugni sul petto.
Lui ride, poi si avvicina velocemente al mio viso.
-Sei adorabile quando ti arrabbi- mi soffia sulle labbra.
Io sono quasi sul punto di irritarmi ancora di più, ma non riesco a resistergli, così lo bacio.
-Promettimi che lo farai- dice.
-E va bene, tanto te l’ho già promesso ed io non sono una Serpeverde …- dico quasi sputando l’ultima parola.
-Ehi!- esclama lui appena offeso sentendo il mio tono, poi scoppiamo a ridere entrambi.
 
 
 
-Non so voi, ma io mi sono davvero rotto i boccini!- esclama James con molta “finezza”.
-Per cosa?- domanda Lily riemergendo dal suo tema.
-Come “per cosa”? Tutti questi compiti che dobbiamo fare? E tutti quelli che ci vogliono dare per le vacanze di Pasqua?- domanda Louis.
-Perché, voi studiate e fate i compiti?- chiedo io perplessa.
-No … beh … ma non è questo il punto! Se ci danno così tanti compiti non possono chiamarle vacanze!- insiste Fred.
-Tanto non ci possiamo fare nulla- sospira Anna.
-E chi l’ha detto?- chiede Hugo entusiasta.
-Cosa vorreste fare?- chiedo io.
James, Fred, Louis e Hugo iniziano a tirare fuori mille idee dai loro cappelli, una più scema dell’altra.
-Cosa leggi Evana?- chiede Lily alla sua compagna, scrutandola.
-Oh! Un libro che si intitola “La rivoluzione del 3000”. E’ babbano- risponde lei.
-E di cosa parla?- domanda Hugo curioso.
Lei pare imbarazzata di tutti i nostri sguardi su di lei, ma risponde sorridendo.
-Parla di alcuni studenti che stufi di molte ingiustizie nelle loro scuole fanno molti scioperi e proteste, fino a che il preside non è costretto a dargli ciò che vogliono … E’ una cosa molto comune fra i babbani-
-Cosa sono gli scioperi?- chiede James aggrottando la fronte.
-Sono … come spiegarti? Delle manifestazioni, sono degli eventi in cui un gruppo di persone si mette d’accordo e sciopera. Cioè decidono di non lavorare per quel periodo, di fare dei cartelli per esprimere le loro impressioni e far capire quello che non va- spiega Lily, la cui materia preferita e Babbanologia.
-Ecco cosa possiamo fare!- esclama Fred illuminandosi.
-No, no, ma vi rendete conto di quante regole infrangeremmo?- chiede Anna.
-Più o meno … quasi tutte …- risponde Lily severa.
-E questo rende la cosa ancora più eccitante, no?- domanda Louis.
-No- risponde Anna.
-Sì invece!- esclama James contraddicendo la sua ragazza che lo guarda acida e lui manifesta un’espressione di scusa.
-No ragazzi, non credo sia la soluzione giusta- dice Emma.
-Infatti, faremo i compiti come tutti gli anni- interviene Danielle.
-Bene, siamo quattro contro quattro. Rose a te la decisione finale- commenta Fred guardandomi.
Io penso molto velocemente, in preda ad un conflitto interiore.
Una parte di me pensa che è sbagliato, che infrangeremo un sacco di regole, che dovrei fare i compiti come sempre e studiare che è giusto, di sicuro questa è la parte Granger.
La mia parte Weasley, invece, è assolutamente entusiasta all’idea, sarebbe una cosa che nessun mago ha mai fatto e servirebbe a rendere le vacanze di Pasqua molto più vacanze.
-Allora, Rose, facciamo la manifestazione?- mi domanda Lily sicuramente aspettandosi un no.
In questo momento mi viene in mente un proverbio che ho letto in un libro, Fairy Oak mi pare, “Se non riesci a dire di no, dì di sì, ma fai sembrare che sia una tua idea”.
-Sì, faremo la manifestazione, ma cercheremo di infrangere meno regole possibili- decido infine.
I ragazzi esultano, guardandomi come guarderebbero solo Godric in persona e le ragazze sbuffano, lanciandomi occhiate che farebbero davvero invidia al Basilisco..
-Ora dobbiamo organizzarci, prima di tutto …- inizio io eccitata.
 
 
Ben presto anche Anna, Emma, Danielle e Lily si convincono che è la cosa migliore e si uniscono al nostro entusiasmo. Io prendo in mano la situazione e insieme a James riesco ad organizzare tutto. Fred e Louis si procurano delle pergamene Infrangibili, sono degli oggetti che hanno un concetto simili al Voto Infrangibile, ma se infrangi la tua promessa invece di morire, ti becchi delle terribili pustole in tutto il corpo, anche dove non batte il sole. Albus e Lily, che sono sempre stati degli ottimi oratori, spiegano a tutta Hogwarts il nostro progetto e in un battito d’ali ogni studente mette il proprio nome sulla pergamena. Roxanne e Hugo si occupano di disegnare e scrivere i cartelloni. Anna ha iniziato a fare il conto alla rovescia per il giorno dello sciopero, Emma e Danielle cambiano idea ogni volta che entriamo in dormitorio sul vestito da mettersi e quando mi chiedono un’opinione io ribatto che non dobbiamo fare una sfilata di moda.
-Buongiorno, pronti?- esclama James sedendosi affianco ad Anna che gli dà un veloce bacio a fior di labbra.
-Per cosa?- domanda Nik curioso.
-Per … la verifica di Cura delle Creature Magiche- risponde Lily lanciando un’occhiataccia a James.
-A beh … nelle fauci del drago- risponde il fantasma dei Grifondoro e noi gli sorridiamo mormorando un “Crepi” forzato.
Dopo colazione si può sentire l’eccitazione e l’ansia, tutti hanno firmato volenti o nolenti ma qualcuno inizia ad avere i primi rimpianti.
Saliamo di corsa in Sala Comune a prendere cartelli e fogli, tutto il necessario.
Si sono radunati tutti in cortile, io mi aggiungo alla folla e mi dirigo verso le prime file, insieme ai miei cugini, Scorpius, Anna e i due fratelli Scamandro.
-E se ci mettono in punizione?- chiede un ragazzino nervoso.
-Pazienza- sospira James.
-E se veniamo espulsi?-
-Non capiterà- dico io decisa.
-Potrebbero metterci talmente tante T da non riuscire a recuperarle nemmeno con tutte le E di questo mondo-
-La mia media non farebbe differenza- risponde James allegro.
-Sono sicuro che i miei mi invieranno una Strilettera …-
-Che idee strane e pericolose che hanno i babbani …-
-I miei mi cruceranno, poco ma sicuro, …-
-E’ contro le regole. Non so quante ne stiamo infrangendo …-
-Fa pure freddo qua …-
Un mormorio sempre più alto si alza dalla folla di studenti.
-Ora basta!- urla una voce cristallina.
Una ragazza minuta si erge in tutta la sua statura, il vento gelido le scompiglia i capelli, i suoi occhi nocciola sono fermi e scorrono veloci su tutta la gente posta davanti a noi.
-Se avete così paura perché siete venuti?-
Nessuno risponde.
-Quest’anno io, come molti altri qui presenti, avrò gli esami e loro ci caricano i compiti già adesso. Temi, pergamene su pergamene, riassunti e ricerche ora ditemi con tutto questo come io farò a studiare per prendere i miei G.U.F.O. come potrò solo distrarmi un po’ e non stare sempre china sui libri, ditemi come potrò chiamare la prossima settimana “vacanze”-
Tutti tacciono ancora.
-So perché non mi rispondete, perché anche voi pensate le stesse cose. Ecco il motivo per cui siamo qui oggi, per farci valere, per far capire ai professori e alla preside quello che solo dicendo loro non ascolterebbero. Siamo qui per far sì che domani, primo giorno di vacanza, noi potremmo studiare e magari permetterci anche di mangiare un pezzo di cioccolato senza dover avere nel contempo un libro di Pozioni in mano-
Chi la guarda annuendo vigorosamente, chi sorridendo appena, chi perplesso e chi attento, Lorcan la osserva semplicemente rapito.
-Quindi chi non se la sente può andarsene. Se lo farete né io, né nessuno dei miei cugini vi impedirà di tornare a lezione e nessuno di noi smetterà di stare qui, continueremo anche senza di voi. Ma prima che voi decidiate voglio fare alcune semplici considerazioni.-
Tutti la guardano in attesa.
-Il Cappello Parlante a fatto bene ad assegnarvi alla vostra casa?-
A queste parole si alza un mormorio indignato ma Lily prosegue imperterrita.
-Dov’è finito il coraggio degno di noi Grifondoro, eh ragazzi?- domanda al gruppo con le cravatte, sciarpe e cappelli rosso ed oro.
-E la perseveranza e lealtà dei Tassorosso?- i ragazzi della casa nera e gialla si guardano imbarazzati.
-E l’intraprendenza e ambizione di voi Serpeverde?-
-E ditemi, amici Corvonero, la vostra saggezza vi impedisce di ribellarvi?-
-Io vi lascio scegliere- conclude Lily ed io la guardo sorridendo mentre lei ricambia.
-Chi è con noi?- chiede James.
Una mano, due, tre, cinque … Tutti gli studenti di Hogwarts alzano la mano destra al cielo mormorando un “io” o un “Ci sono” o anche “Contate su di me”.
-Sei stata splendida, fantastica, meravigliosa, bellissima, convincente …- dice Lorcan riempiendola di tutti i complimenti che riesce a trovare, avvicinandosi a lei.
-Oh! Zitto e baciami!- sussurra lei.
Lorcan le afferra il viso fra le mani e la bacia mentre io e Hugo ci scambiamo uno sguardo di intensa.
Dopo sentiamo le prime imprecazioni e esclamazioni di sorpresa provenire dal castello ed io immagino i professori cercarci per le aule, le Sale Comuni e la Sala Grande.
James mi guarda, io annuisco, Scorpius mi sorride incoraggiante.
-Sonorus- mormora il primogenito Potter rivolto alla sua gola, mentre io lo seguo un attimo dopo.
La manifestazione ha inizio.
-Cos’è questo casino?- domanda la preside autoritaria come sempre.
-Uno sciopero- risponde James con la voce magicamente amplificata.
-E contro cosa protestate?- domanda Neville sconcertato.
-Contro i compiti! Quest’anno abbiamo i M.A.G.O. e come facciamo a studiare se non abbiamo il tempo per farlo?- la mia frase viene accolta da ovazioni da parte dei miei compagni.
-Smettetela subito! O sarete messi in punizione!- tuona il professor Ruf.
-Non la smetteremo fino a quando non ci toglierete tutti i compiti!- insiste Roxanne.
-Giusto! Queste non si possono chiamare vacanze!- le fa eco il fratello.
-Sì! Almeno toglietecene la metà!-
-No! Tutti!-
-Non ce ne andremo fino a quando non ci avrete ascoltato!-
-Sì! Giusto!-
-Siamo stufi!-
-Per le mutande di Merlino! Non vogliamo rimanere bocciati!-
-Sì, infatti!-
-Silenzio!- grida la preside al limite dell’esasperazione e pian piano il mormorio si spegne, tutti la osserviamo.
-Chi sono gli organizzatori di questa manifestazione?- domanda severa.
Io e James ci guardiamo e facciamo qualche passo avanti.
-Signorina Granger … Voglio dire Weasley!- esclama stupita.
Io la guardo impassibile.
-Preside, noi ci siamo riuniti qua perché crediamo fermamente nelle nostre ragioni. Ognuno di noi vuole superare gli esami con il massimo dei voti e si vuole anche riposare nelle vacanze, o quello che dovrebbero essere, visto che non possiamo fare nessuna delle due cose per la montagna di compiti-
James annuisce vigorosamente al mio fianco.
Cala il silenzio, la professoressa pensa per molti minuti prima di rispondere.
-Vi saranno tolti i compiti per queste vacanze, a patto che voi vi impegniate a studiare seriamente e non ammetterò una sola D o una T nei vostri esami e nemmeno un punteggio che sia sotto il 50 … sono stata chiara?-
Chi lancia in aria i cappelli, chi esulta, Lily ed Anna si guardano sorprese come se non avessero mai creduto che la nostra idea sarebbe servita a qualcosa.
-Ma … Ma … - ci interrompe la McGranitt.
Tutti si fanno di nuovo in attesa.
-Ma?- le fa eco Louis incalzante.
-Ma il signor Potter e la signorina Weasley verranno comunque puniti, toglierò 10 punti ciascuno e dovrò convocare i loro genitori-
James alza le spalle ed io mi lascio sfuggire un piccolo gemito ma continuo a restare a testa alta, convinta della mia scelta.
-Ma professoressa!- esclama Albus.
-E’ anche colpa nostra!- insiste Scorpius.
-Sì! Di tutti noi! Non dia solo la colpa a James e Albus!- grida Lysander.
-Infatti! Se vuole punire loro deve punire tutti!- dice Anna.
Un coro di voci si alza dalla folla di studenti e Lumacorno è costretto ad usare un incantesimo Tacitante.
-Ragazzi, ho deciso e sarà così. Questi due hanno infranto un sacco di regole …-
-Non lo può fare!- grida Fred.
-Non posso? Io sono la preside signor Weasley ed è quello che farò, ora tutti nei vostri dormitori!-
 
 
 
-E quindi avete organizzato uno sciobero … no sciofero … no, no, sciopero, sì sciopero per non dover avere i compiti … Questa è bella davvero!- esclama papà tenendosi la pancia da ridere.
-Ah,ragazzi!- dice sempre ridendo.
-Non è divertente Ron!- esclama mamma guardando il marito, severa.
E’ il primo pomeriggio di vacanze, tutti sono andati a casa con  l’espresso, a me e James ci sono venuti a prendere i nostri genitori. Per tutto ieri non si è parlato che della manifestazione e del coraggio mio, di James e del fantastico discorso di Lily. Io guardo mio padre cercare di smettere di ridere, Hugo osservarci preoccupato, mamma con le mani strette per la rabbia e il solito cipiglio alla Hermione Granger e mentre osservo la scena penso alla sfuriata che sarà in atto in casa Potter e mi auguro con tutto il cuore che James abbia imparato a fare un buon incantesimo Scudo per sfuggire alle Fatture Orcovolanti di zia Ginny, rabbrividisco al solo pensiero.
-E tu, signorina! Come ti è venuto in mente?- mi domanda mamma.
Io rido.
-Adesso allora ti importa qualcosa di me eh! Quando ho affrontato le prove del Torneo Tremaghi miss-mamma-perfetta cosa fa? Mi scrive una lettera! Ma se sua figlia trasgredisce alcune regole allora eccola lasciare tutto e correre ad Hogwarts! Allora sai che ti dico? Che non credo proprio che tu sia la più indicata a sgridarmi, Granger!-
E con queste parole corro in camera mia, sfregandomi più volte gli occhi per cercar di fermare le lacrime.
Il tempo passa ed io sono sdraiata sul letto, fisso il soffitto.
Qualcuno bussa alla porta, non posso non riconoscere il tocco di mamma.
-Vattene!-
-Aprimi o butto giù la porta!-
-E buttala giù!- le grido, sicura che non lo farà mia, ma ovviamente dimentico per un attimo i motivi che hanno spinto il Cappello Parlante a proclamarla Grifondoro …
-Io e te dobbiamo parlare!- esclama dopo che ha rimesso apposto, con un semplice incantesimo, la porta appena buttata giù.
-Ma davvero? E perché dobbiamo farlo ora se non l’abbiamo mai fatto?-
-Ascolta …-
-Io? Io, devo ascoltare? Lo sai quante volte, in questi anni, ho desiderato che tu facessi la madre? Che mi stessi vicino? Che mi consolassi come zia Ginny ha fatto con Lily? Che mi urlassi che eri stufa dei nostri silenzi? Che rispondessi alle mie frasi provocatorie? Hai idea di quante volte mi sono vergognata di te? Di quante volte avrei voluto essere figlia di qualcun altro?- le urlo con quanto fiato ho in gola mentre lacrime di rabbia scendono lungo le mie guance.
Lei rimane immobile, colpita da quelle parole.
-Ti ricordi quando è morto nonno? E come potresti dimenticarlo! Sai quant’ho sperato tu venissi a consolarmi? Mi dicessi che mi volevi bene e mi abbracciassi? Invece no, te pensavi di essere sola nel tuo dolore ed hai lasciato tua figlia ancora più sola, nel momento in cui più aveva bisogno di te! Ti rendi conto di questo? Te ne rendi conto? Ma no! Tu sei sempre occupata con il lavoro! Perfino Draco Malfoy, Malfoy, mamma! Persino lui è più importante di me! Perché se io non fossi nata forse sarebbe stata meglio! Cosa sono per te? Inutile lo so, per te esistono solo i miei voti. I miei Eccezionale, pensi che non sappia quanto TU ti vergogni di me ogni volta che sono stata messa in punizione? Lo so che sono inutile, che non servo a nulla, cosa sono io in confronto alla famosissima Hermione Granger? Nulla! Lo so, ma non serve che tu me lo ricordi in ogni singolo giorno della mia vita!- le urlo tutto quello che mi sono tenuta dentro fino ad adesso, la voce mi si spezza e scoppio in un pianto rotto da singhiozzi che mi scuotono nel profondo.
Seppellisco il volto fra le mani per non vedere le sue lacrime, i suoi occhi pieni di lacrime, dolore e consapevolezza.
Sento le sue braccia, che mi stringono, non provo nemmeno a divincolarmi, rispondo all’abbraccio, affondando il volto sul suo petto e per la prima volta mi sento bene, fra le braccia di mamma e non mi importa se ho 17 anni, se sono maggiorenne, se sono anni che non parliamo, importa solo che ora stiamo condividendo questo.
-Hai ragione, Rose. Ti ho abbandonata quando avevi più bisogno di me. Quando è morto nonno non ho capito più nulla, sapevo che ti sarei dovuta stare vicino ma non ci riuscivo, mi dicevo che forse era meglio così. Abbiamo litigato, abbiamo iniziato a non parlarci ed io ero troppo orgogliosa, troppo per ammettere che avevo sbagliato, aspettavo che lo facessi tu. Io non ho mai pensato che tu fossi inutile, te lo avrei voluto dire, ma sono sempre stata troppo orgogliosa. So di non esserci mai stata. Se potessi ritornerei indietro, rifarei tutto, so di non essere stata una buona madre, io sono stata una pessima madre, … So che tu non mi vuoi bene …- dice accarezzandomi i capelli.
-No, non è vero! Io ti voglio moltissimo bene, te ne ho sempre voluto, è tutta colpa mia, io …- dico mentre le lacrime non accennano a diminuire.
-Shh- sussurra lei.
Mi stringe più forte, continuando ad accarezzarmi i cappelli fino a quando non smetto di piangere. Siamo sdraiate sul letto, non è come con Albus, nemmeno come con Anna e Lily, neppure come con Scorpius, sono per la prima volta con la mia mamma, sono con lei e vogliamo recuperare tutto il tempo perduto.
Mentre io mi vado a fare una doccia lei scende e preparare una cioccolata, la sorseggiamo in silenzio.
Dopo ci sdraiamo sul mio letto ed iniziamo a parlare, parliamo di tutto quello che è successo in questi anni, tutto quello che non ci siamo dette e sappiamo entrambe che non possiamo, in una notte, recuperare tutti gli anni perduti, ma non ci importa. Per una volta siamo insieme, noi due, come madre e figlia.
-Ti devo dire una cosa, il motivo della nostra “alleanza” con i Malfoy, il motivo per cui non sono venuta alle prove del Tremaghi. Mi devi promettere che non dirai nulla a nessuno, nemmeno ai tuoi cugini, nemmeno ad Albus- dice mamma ed io prometto anche se con riluttanza.
-Astoria è stata morsa da un lupo mannaro. Siamo riusciti a prendere la cosa in tempo e sembrava non presentasse gravi danni, come Bill. Poi, però, quest’estate, durante tutte le lune piene sono successe delle cose strane: alcuni bambini spariscono durante la notte, riappaiono trasformati, alcuni lupi si divertono a mordere i bambini e a trasformarli, non sappiamo chi ci sia dietro. Io sto lavorando ad una pozione, siccome Bill e Astoria contengono in parte, nel loro sangue, sangue e DNA di lupo mannaro, con questa pozione possono trasformarsi anche loro e cercare di indagare su chi sia questo lupo. So che non avete sentito nulla, stiamo cercando di mettere tutto a tacere, speriamo di risolvere tutto il prima possibile, prima che tutti i bambini vengano colpiti. Per il momento ci sono stati sei bambini feriti e cinque morsi.- mi spiega, lasciandomi scioccata.
Non riesco a commentare,nulla, è una cosa terribile.
Deglutisco.
-Mamma, anche io ti devo confessare una cosa- dico.
-Chi è il ragazzo?- mi domanda sorridendo.
-Come … ?- chiedo sconcertata.
-Rose, sei mia figlia. Ti conosco benissimo, lo vedo dai tuoi occhi, dal tuo sorriso- spiega senza smettere di sorridere.
-Mamma, nemmeno te devi dirlo a nessuno-
-Promesso- risponde lei, incrociando le dita davanti alla bocca, in un gesto babbano e profondamente infantile, sorrido anche io.
-E’ Scorpius-
-Immaginavo … Il confine tra amore e odio è sempre sottilissimo …-
Io la abbraccio di impulso.
Dopo chiacchieriamo ancora, parlando di tutto e di più, fino a quando non scivoliamo lentamente nel sonno.
 
 
 
 
 
 
Ron e Hugo avevano visto Hermione salire le scale e seguire Rose. Tutti e due avevano sentito le loro grida, si erano guardati ansiosi. Ron non sapeva se salire anche lui o lasciarle a sbrigarsela da sole. Aveva sentito Rose scoppiare a piangere e gli si era stretto lo stomaco.
Quando Hermione scese a preparare due cioccolate li trovò nella stessa identica posizione in cui li aveva lasciati, sorrise appena, un sorriso che sapeva di lacrime. Ron si avvicinò alla moglie, era ancora innamorato di lei come il primo giorno e non si sarebbe mai stancato di guardarla, la baciò delicatamente sulle labbra e poi sulla fronte, Hermione sorrise ancora e salì nella camera della figlia.
Ron propose al secondogenito una partita di Scacchi Magici e il ragazzo accettò, la partita fece bene a tutti e due, avevano entrambi quella passione e si divertivano a giocare insieme. Cenarono in silenzio, sentivano pesare su di loro l’assenza di Rose e Hermione. Dopo un’altra partita a Scacchi Magici Hugo annunciò di voler andare a dormire e Ron non seppe dargli torto a voler sfuggire al silenzio pesante che si era creato fra i due, gli diede perciò la buona notte e andò anche lui a farsi una doccia.
Passò davanti alla camera di Rose e scorse le due donne della sua vita sdraiate, mano nella mano, le tazze della cioccolata posate sul comodino, sorrise. Entrò nella stanza, rimboccò loro le coperte e le osservò ancora per un po’, prima di uscire dalla stanza.
Ricordava ancora il momento in cui aveva stretto Rose fra le braccia, il momento in cui –emozionato- aveva guardato Hermione sdraiata su un letto del San Mungo e la piccola bimba gli aveva stretto un dito con le manine fragili.
Lui e Hermione non avevano mai smesso di litigare, ogni tanto era come tornare ragazzini, quando ancora non sapevano che l’altro ricambiava i loro sentimenti, ma facevano sempre pace, bastava un bacio a fior di labbra o una carezza o una semplice stretta di mano. Lui la amava, non aveva mai smesso di amarla e non l’avrebbe mai fatto.
Ultimamente aveva notato le occhiaie ispessirsi, le rughe farsi più evidenti, gli sbadigli più frequenti e molte volte aveva tentato di mandare al diavolo i Malfoy, i bambini, tutti e portarla via da lì, ma sapeva che sua moglie era una delle pozioniste più abili del mondo magico di quegli anni. “Se ci fosse ancora Piton, o Lily Evans” pensava anche ogni tanto e poi si malediva per tutti quei pensieri e si limitava ad abbracciare e coccolare la sua Hermione.
Rose era così simile alla madre e forse lui non gliel’aveva mai detto, ma le voleva davvero bene.
Con questi ultimi pensieri si addormentò sul letto matrimoniale, per la prima volta da solo.
 
 
 
 
 
 
Sbadiglio sonoramente, mi stiracchio e sbadiglio di nuovo.
-Ben svegliata- mi saluta mamma, indaffarata ai fornelli.
-Grazie!- esclamo, correndo a stamparle un bacio sulla guancia, per poi darne uno anche a Hugo ed uno a papà.
-Oggi vengono i tre figli Potter e Scorpius- ci annuncia papà.
-Davvero?- domanda Hugo lanciandomi una rapida occhiata.
-Sì e te, Rose, cerca di non ammazzare il primogenito Malfoy- si raccomanda papà.
-E perché dovrei … ? Oh, sì, certo, cioè no, tranquillo- dico io sorridendo.
-E a che ora …?-
Hugo non ha nemmeno il tempo di finire la frase che suona il campanello.
-Vado io!- esclamo, dimenticandomi che sono ancora in pigiama.
-Ciao!- saluto i tre ragazzi e la ragazza, spalancando la porta.
-Ciao Rose!- dice Lily abbracciandomi.
-Ciao Rosie- dice Albus baciandomi sulle guance.
-Tu, razza di Malfoy, non guardare così mia cugina …. – sibila James a Scorpius mentre Lily ride.
-E te, non potevi mettere qualcosa che ti coprisse di più?- domanda James rivolto a me, ma sorridendo.
-Sai com’è, mi sono appena alzata- dico alzando le spalle.
-Zio Harry e zia Ginny?- chiedo, dopo che James mi ha avvolta in uno dei suoi soliti abbracci stritolanti.
-Sono a casa, dovevano parlare con gli zii, Astoria e Draco- mi spiega Albus.
-Ciao Rose- mi saluta infine Scorpius mentre gli altri entrano in cucina.
-Ciao- dico io baciandolo.
-Rose mi fai un favore?- mi domanda leccandosi le labbra.
-Dimmi-
-Ti vai a mettere qualcosa prima che io rischi di saltarti addosso?- mi chiede.
Io rido e corro su per le scale, mentre lui entra in cucina.
In effetti indosso solo una camicia da notte leggera, che lascia intravedere le mutande e il reggiseno. Sorrido al pensiero che Scorpius mi abbia visto così, nella mia testa vanno a formarsi alcune immagini che contengono me, Scorpius, una certa camicia da notte sul pavimento, e …
Sì, diciamo che hai reso l’idea …
Ma che vuoi, ancora?
Oh, fidati, ne devono ancora succedere di cose. Tu e Scorpius non avete ancora detto a tutti che state insieme, la storia di Bill e Astoria non è ancora conclusa, …
Sospiro, ormai ho imparato a conviverci con questa vocina, con l’ennesimo difetto della mia mente.
-A casa vostra ci sono già tutti?- chiede papà a Lily.
-Sì, tutti, hanno detto che vi aspettano- risponde lei.
-Bene, allora sarà meglio che ci sbrighiamo. Voi comportatevi bene, ci vediamo domani mattina- dice papà afferrando il mantello.
-Come domani mattina? Dove andate?- chiede Hugo.
-Oh … da nessuna parte … tranquillo- risponde mamma vaga ma lanciandomi uno sguardo d’intensa.
Io saluto entrambi con un bacio sulla guancia e stringo forte mamma.
-Buon lavoro- le sussurro.
-Vedo che hai mantenuto la tua promessa- dice a mezza voce Scorpius dopo che mamma e papà hanno varcato la soglia e si sono chiusi dietro la porta.
-Avevi dubbi, Serpe?- rispondo orgogliosa guardandolo con sfida.
-Qualcuno Grifona- risponde lui ghignando.
Scoppiamo a ridere mentre mi mette un braccio intorno alle spalle.
-Allora, cosa si fa?- chiede Albus sorridente.
-Non so, iniziamo a ordinare del cibo babbano per la mezza e intanto potremmo giocare a SparaSchiocco- propone Hugo.
-Ben detto fratellino!- esclamo afferrando il telefono di mamma posato su una mensola.
-Buongiorno vorrei ordinare … sei pizze, sì, sì, per le dodici e mezza, sì, sì, faccia lei, sì, …-
Mentre parlo al telefono gli altri iniziano a sparecchiare e a sistemare il tavolo.
La mattina passa piacevolmente, a pranzo mangiamo la pizza fra risate, chiacchiere, qualche frecciatina fra James e Scorpius, Hugo che rischia di ingozzarsi per la voracità con cui mangia il salame –non sapendo che è piccante- e i pettegolezzi di Lily.
Nel pomeriggio stiamo guardando Hugo stracciare Albus a scacchi, mentre io disegno, Lily sfoglia una rivista e Scorpius e James osservano i due cugini giocare.
Suona il campanello.
-Vado io!- esclamo lasciando il mio album poggiato sul divano.
Corro ad aprire la porta, sono Roxanne e Fred, seguiti da tutti i cugini Weasley.
-Ragazzi!- esclamo abbracciandoli ad uno a uno, per poi farli entrare.
-Gli altri sono in salotto!- esclamo.
-Ehi! Che ci fate qui?- esclama James.
-Vi siamo venuti a trovare, eravamo stanchi di stare a casa da soli- spiega Molly.
-Bene! Sapete che vi dico? Qui occorre una partita a Quidditch!- esclama Victorie.
-Giusto- dice Fred.
Corriamo: chi a prendere le scope, chi i mantelli più pesanti, chi si guarda intorno preoccupato e chi ansioso, infine ci ritroviamo in giardino.
-Facciamo le squadre!- esclama Dominique.
-Equilibrate però!- aggiunge Molly che odia non poter stare con i piedi attaccati a terra.
-Sì, sì- la rassicura Louis.
-I capitani sono James e Rose- tutti annuiscono all’affermazione di Lily.
-Albus- scelgo io.
-Victorie- dice lui.
-Scorpius-
-Louis-
Appena li nominiamo loro si mettono o dietro di me o dietro a James.
-Fred- scelgo io.
-Lily-
Io impreco a mezza voce e mi guardo freneticamente attorno.
-Dominique- dico conoscendo l’astuzia e perfidia di mia cugina.
-Roxanne e Hugo- sceglie James.
-Lucy-
Rimane solo Molly.
-Ecco lo sapevo- esclama l’ultima sconsolata.
Suonano il campanello.
Hugo corre ad aprire, chi sarà ora?
-E’ Teddy! Ragazzi è Teddy!- esclama mio fratello tornando verso di noi.
Io corro incontro al mio quasi cugino e gli salto al collo.
-Teddy!- grido.
Lui ride e mi stringe.
Mi stacco scompigliandoli i capelli blu.
-Ciao piccola- dice lui stampandomi un bacio sulla guancia.
Vedo Scorpius incrociare le braccia.
Presto il giovane Lupin viene sommerso da abbracci, pacche sulle spalle e soprattutto dai baci della sua ragazza.
-Ehi Vic, non ce lo sciupare che ci serve!- dice Louis riprendendo la sorella, lei ride mentre le guance le si colorano di rosso.
-Comunque toccava a me, Teddy è dei nostri- affermo decisa.
-Molly con me- dice James afflitto.
Le squadre si sono formate.
-Allora ragazzi vi illustro lo schema …-
-Rose è solo una partita tra cugini- obbietta Lucy.
-Beh dobbiamo vincerla comunque- mi dà man forte Teddy io gli sorrido grata e riprendo il mio discorso osservando la mia squadra: Scorpius,Dominique, Louis, Fred,  Albus e Teddy.
-Perfetto- dico infine e gli altri mi guardano.
-Vinceremo- dice Dominique decisa.
Io e James ci stritoliamo le mani in una presa ferrea, in sella alle scope … Via!
L’aria mi scompiglia i capelli, quanto mi è mancata questa sensazione, faccio qualche capriola per festeggiare l’evento.
-Ehi capitano! Qui si gioca!- esclama Albus.
-Sì infatti piccola, vola a parare!- mi urla Teddy, io annuisco e vado in porta.
Albus e Lily cercano il boccino per tutto il prato. Louis e Fred cercano di buttare giù dalle scope i giocatori della squadra opposta, mentre Hugo e Lucy quelli della nostra. Scorpius, Teddy,Dominique volano come cercatori, insieme a Molly,Victorie e Roxanne, io e James in porta.
La prima partita dura un’oretta buona, fino a quando non vinciamo noi per 260 a 70, anche se giocare senza un arbitro non è facile.
-Avete vinto, sì, ma voi siete molto più forti dai!- esclama James inarrestabile.
-E quindi?- chiedo io.
-E quindi siamo anche senza arbitro!- esclama Hugo.
-L’arbitro lo faccio io- dice Molly sconsolata.
-Sì, così siamo anche con un giocatore in meno- dice Victorie scuotendo la testa.
-Uno di noi verrà con voi- dice semplicemente Albus.
Lily sussurra qualcosa nell’orecchio di James.
-Scorpius- dice lui.
-Ma cosa!- esclamo contrariata.
-Su Rose, così siamo equilibrati- dice lui sorridendo io lancio a tutti e due i Potter un’occhiata di fuoco poi si ricomincia.
Molly dà il via.
Le formazioni sono cambiate.
Io e Lily siamo in porta, Albus e Scorpius sono i cercatori, Louis-Fred e Hugo-Victorie i battitori, Lucy-Roxanne e Dominique-Teddy i cercatori.
Il pomeriggio passa veloce fra partite di Quidditch, bolidi in faccia, boccini smarriti e punti regalati.
Infine ci trasciniamo, stanchi, in casa, facciamo tutti una doccia e ci infiliamo dei vestiti decenti e che non siano sporchi di fango ed erba.
Io vado in cucina ad ordinare una pizza, gli altri intrattengono il tempo con alcune partite a Scacchi Magici, Sparaschiocco, scambi di figurine e altri giochi.
Torno in salotto serena quando mi blocco.
-Cosa state facendo?- chiedo a James, Fred e Louis che hanno un’aria sospetta.
-Nulla!- risponde James nascondendo qualcosa dietro alla schiena.
-Cos’avete in mano?- ripeto.
-Emh … il tuo diario- risponde James.
-Ma quanto sei scemo?- gli domanda Fred, lui in tutta risposta alza le spalle.
-Avete cosa?- urlo isterica.
-Il tuo diario- ripete Louis.
-Datemelo- dico tendendo le mani.
-Non credo- risponde Fred.
-Mi interessava questa pagina …-
Prima che abbia il tempo di continuare la frase è schiantato, a terra.
-Ahi- dice Louis osservando il cugino.
-Se la metti così- dice tendendomi il diario, io faccio per prenderlo ma James è più veloce e corre via.
-Vieni qua! Razza di Cretino Potter!- gli urlo rincorrendolo.
Lui ride.
Facciamo il giro di quasi tutta la casa per poi ritornare in salotto, è davvero veloce.
-Impedimenta!- sussurro.
James si blocca ed io gli prendo il diario, spedisco il mio “tesoro” in camera e poi osservo James facendo alcuni passi indietro.
-Liberami!- esclama.
Io lancio un piccolo contro incantesimo e lui si lancia contro di me.
Finiamo per rotolarci sul pavimento, lottando alla babbana.
Ci guardano tutti divertiti da una scena che è diventata quasi all’ordine del giorno, Scorpius invece è preoccupato.
Suonano al campanello e Molly corre a prendere le pizze, ritornata le posa sul tavolo.
-Avete finito voi due?- ci apostrofa.
Io e James ci stacchiamo per poi scoppiare a ridere seguiti dagli altri.
-E’ stato divertente Jamie … Ma non ci provare MAI più!- mi raccomando.
-Tranquilla, mi è bastato!-
Ci alziamo in piedi doloranti.
-Guardate in che condizioni siete, non potete mangiare così- dice Lucy.
-E’ Rose ad essere messa male-
-Vorrei vedere … peserai sì e no 100 kg- dico io massaggiandomi i vari lividi sparsi su tutto il corpo.
-Voi iniziate a mangiare- dice Lily mentre mi accompagna di sopra.
-Vengo anche io- dice Teddy.
-James ha i muscoli di ferro- commento invece io, scuotendo la testa e facendo ridere Teddy e Lily.
 
 
 
-Ragazzi, che ne dite di vedere un bel film?- propone Hugo dopo cena.
-Un’idea fantastica, ma noi dobbiamo rientrare- dice Molly indicando lei e Lucy.
-Sì anche noi- s’inserisce Dominique.
Presto il salotto si svuota appena e Lily va a prendere “Romeo & Giulietta” siamo rimasti io,Hugo,Scorpius,Teddy,James,Lily e Albus.
Ci sediamo sul divano e nelle poltrone, accendiamo un vecchio televisore trovato in soffitta ed inseriamo la cassetta.
-Teddy sai che Albus e Rox stanno insieme?- chiede Lily.
-Ora che me l’hai detto sì- dice lui sorridendo.
-Anche io e Rose stiamo insieme- aggiunge Scorpius.
Io lo guardo, non capisco cos’abbia, è stato strano quasi tutto il pomeriggio, sembra quasi arrabbiato, …
-Davvero? Congratulazioni piccola!- esclama Teddy.
Io gli sorrido e continuiamo a vedere il film.
Quando il film finisce, ed io sono appoggiata completamente a Scorpius, Albus ne inserisce un altro che io trovo però abbastanza noioso e finisco per addormentarmi.
 
 
 
-Te e Rose non avete … vero?- chiede James sottovoce.
-Ma come ti viene in mente Potter?- chiede Scorpius scuotendo la testa.
-Non ammettere che non ti piacerebbe, ho visto come la guardavi oggi, Malfoy …-
-Non posso negarlo-
Sento il braccio si Scorpius stringermi appena di più a sé.
-Cos’avevi oggi Malfoy?- gli domanda James in tono quasi amichevole.
Da come parlano posso supporre che sono gli unici ancora svegli, la televisione dà un rumoroso sottofondo.
-Ero … geloso- ammette lui titubante.
James scoppia a ridere e Scorpius deve, probabilmente, tirargli un cuscino per zittirlo.
-E di chi?- chiede James dopo essersi calmato.
Io socchiudo gli occhi e vedo che Lily dorme abbracciata ad Albus, quest’ultimo dorme con la bocca aperta, russando e mi viene quasi da ridere, Teddy dorme in una poltrona a parte e James e Scorpius chiacchierano, per la prima volta pacificamente.
-Di Teddy-
-Ma lui sta con Victorie-
-Lo so-
-Davvero eri geloso di Teddy?- dico io facendoli sobbalzare.
-Rose tu .. tu da quanto ci stavi ascoltando?-
-Beh … da poco- dico io sbadigliando.
-Sarà meglio mettere ognuno nei propri letti- suggerisce James.
-Teddy può dormire sul divano- aggiunge più tardi, dopo che abbiamo spostato Lily e Albus.
-Beh Notte- dio io stringendolo.
-Notte- risponde James.
Scorpius e il giovane Potter si stringono in un rapido abbraccio e io mi chiedo chi dei due si sia bevuto il cervello, mi rispondo automaticamente che è sicuramente stato Scorpius perché non credo che James abbia un cervello …
Accompagno Scorpius nella stanza degli ospiti.
-Sco tu non hai nessun motivo per essere geloso, io sono innamorata solo di te-
Lui mi fissa per un attimo, stupito, poi mi trascina in un bacio dolcissimo e passionale.
 
 
 
 
Il mattino dopo i tre Potter e Scorpius tornano a casa degli zii e nei giorni seguenti io e Hugo studiamo, io per i M.A.G.O. e lui per i G.U.F.O., il mio rapporto con mamma migliora di giorno in giorno e finiamo persino per studiare insieme, ogni tanto ci prendiamo un’oretta di pausa in cui facciamo o una partita a Scacchi Magici o una partita a Quidditch con papà.
Il giorno di Pasqua si va alla tana, come di consuetudine passiamo per il camino, io e Hugo ci prendiamo a gomitate per chi deve entrare per primo e infine vinco io, visto che gli lancio un “Confudus” che lo lascia spaesato per qualche secondo. Saluto tutti con un abbraccio e rivolgo persino un buffo cenno ai genitori di Scorpius, c’è anche Teddy e persino la famiglia Paciock. Noto che zio Bill e la mia futura suocera –come la chiama Albus- hanno delle occhiaie piuttosto evidenti, io so –da quel che mi ha dato mamma mentre mi spiegava Pozioni- che è perché hanno provato una pozione all’ultima luna, senza però molti effetti se non quelli di alcune notti insonni.
La giornata passa indimenticabile, papà, zio Fred, zio Harry e Draco riescono persino a scambiarsi qualche parola cortese e noi cugini ci divertiamo moltissimi, le uova di Pasqua e le torte al cioccolato di nonna Molly sono all’ordine del giorno e persino Dominique –costantemente a dieta- non può far a meno di mangiarne a bizzeffe. Io e Albus troviamo anche il tempo di parlare, dopo cena, un po’ da soli, lui mi racconta che poco prima zia Ginny l’aveva quasi scoperto mentre si baciava con Roxanne, io di quello che è successo con mamma –eccetto del progetto sui Lupi Mannari-, infine chiacchieriamo dei M.A.G.O. e poco dopo ci raggiunge anche Scorpius. Albus dice di aver dimenticato una cosa in cucina, probabilmente per lasciarci un po’ da soli, ma non passano pochi secondi che ci raggiunge Dominique.
-Ragazzi idea formidabile: sabato, cioè domani, festa a casa Potter. Gli adulti fanno un’altra riunione e noi approfittiamo, partecipazione obbligatoria, intesi?- si raccomanda per poi partire in quarta, seguita da Lily, con descrizione di ogni minimo dettaglio della fasta, mentre continua a ripetere “Però non vi anticipo nulla” , “E meno male” borbotta ad un certo punto Scorpius in modo che solo io possa sentirlo.
Il giorno dopo, come previsto, tutti i “grandi” si incontrano nuovamente alla Tana ed io riesco a sviare l’argomento “riunioni segrete” con Albus andando in bagno.
Verso le sette e mezza, dopo che io e Hugo abbiamo appena finito di mangiare, Albus e Lily si materializzano con un POP davanti a noi.
-Hai superato l’esame allora!- dice Hugo sorridendo.
-Questa mattina- risponde Albus che era stato bocciato la prima volta.
-Rose, tu vieni con me, abbiamo solo mezz’ora per prepararci!- dice invece Lily afferrandomi per un braccio e trascinandomi su per le scale.
Io mi lavo i capelli e li piastro per poi lasciarli sciolti, non mi trucco, metto lo smalto fucsia, indosso una minigonna di jeans, una canottiera viola puntellata di brillantini rosa, una giacchetta di jeans sopra e delle All Stars a collo alto, viola.
-Rose diventi sempre più bella ogni giorno che passa!- esclama Albus aprendo e  chiudendo la bocca.
-Nemmeno te sorellina, non è che scherzi- aggiunge rivolto a Lily che indossa un vestito corto e blu, con il corpetto appena più chiaro e delle paperine intonate.
Noi sorridiamo.
-Gli abiti babbani vi donano davvero- conviene Hugo.
Entrambi ci porgono il braccio destro, io afferro quello di Hugo e ci smaterializziamo davanti a Grimmauld Place 5.
Suoniamo, una Dominique semplicemente raggiante ci apre.
La casa è trasformata, tavoli con bibite e cibo sono sparsi dappertutto, ci sono anche parecchie poltrone accoglienti, le luci per le scale sono soffuse ed ogni stanza –salotto,cucina, sala- sono trasformate in piste da ballo. Ci sono proprio tutti, Weasley, Malfoy, Potter, Paciock, Scamandro, Lupin,  Cattermole, Peaks, Jordan, Baston, Thomas, Zabini, ….
Lily mi trascina immediatamente in pista, iniziamo a ballare, dando il via alle danze.
Presto Scorpius mi raggiunge e balliamo insieme.
Il tempo passa, ed è solo ballo, musica, una bibita, qualche risata, un tramezzino e poi di nuovo in pista. L’eccitazione è al massimo, la musica mi rimbomba nelle orecchie, non penso a nulla.
Verso mezza notte i più piccoli iniziano ad andarsene. Hugo se ne va solo dopo che ho minacciato di Schiantarlo e non svegliarlo fino a domani mattina, Lily si lascia convincere solo dopo aver affatturato qualcuno e tirato una potente gomitata ad Albus, Lorcan la accompagna, Fred sbuffa e promette di farcela pagare, Roxanne dà un appassionante bacio ad Albus prima di dileguarsi e così via …
Alle due rimangono solo i maggiorenni e la casa inizia di riempirsi di ubriachi e di coppie che si sbaciucchiano in ogni angolo, insomma la festa –come ogni festa che si rispetti- degenera. Dominique è indaffarata a pulire il pavimento dal vomito, riempire le bottiglie e i vassoi che si svuotano, cambiare musica quando quella attuale diventa troppo noiosa.
Io mi siedo stanca e sorseggio un po’ di Burobirra chiacchierando con Albus e Anna.
-Io non sono ubriaco!- esclama James.
-A no?- domanda Scorpius sarcastico.
-No e comunque io lo reggo l’alcol, te invece non reggeresti nemmeno mezzo bicchiere signor purosangue- dice James, Scorpius fa per ribattere ma si gira e viene a sedersi affianco a noi.
-Calmati dai- gli dico io porgendogli una Burobirra, con mio profondo stupore la rifiuta e si riempie il bicchiere di Wisky Incendiario.
-Sai com’è fatto James- continuo mentre lui si riempie nuovamente il bicchiere.
-Non serve che te la prendi tanto- aggiungo preoccupata.
Lui non mi ascolta.
-Bene, quando avrai intenzione di ascoltarmi dimmelo- e così dicendo mi alzo, voltando le spalle a lui, al povero Albus che mi stava parlando e ad Anna che mi guarda spaesata.
Che faccia quello che vuole, se poi si ubriaca cazzi suoi, santo Merlino! Non mi ascolta mai, sì e poi sono io quella testarda ed insopportabile.
Mi fermo davanti all’albero genealogico dei Black, quasi sicuramente zio Harry lo tiene ancora perché non è riuscito a toglierlo. Finisco il mio bicchiere di Wisky e poi lo poso sul davanzale, sfioro il personaggio bruciato di “Sirius Black” ne ho così tanto sentito parlare che è come se l’avessi conosciuto, così come nonno James e zio Fred. Sospiro e faccio scorrere il dito fino alla figura di Scorpius.
In un flash ricordo tutto quello che abbiamo vissuto fino ad ora io e lui, quando ci siamo conosciuti e l’ho quasi buttato nel Lago Nero, tutte le punizioni passate insieme, quando gli ho pianto fra le braccia al Ballo del Ceppo, il nostro primo bacio a Capodanno, gli scherzi, le risate, le litigate che ha fatto con James, i nostri genitori che si squadrano, …
Sorrido e sospiro, spero che abbia finito di bere e che non si sia ubriacato.
Penso ad Anna e James che sembrano volersi giurare amore eterno da un momento all’altro, a Victorie e Teddy che si sposeranno entro la fine dell’anno, a Roxanne e Albus ancora così timidi eppure così dolci insieme da far capire che non si lasceranno mai e a noi due … E mi ritrovo a sperare con tutto il cuore che non mi lasci mai, perché io non lo farò, perché la mia non è una semplice cotta, io lo amo davvero e non potrei immaginare nessun altro al mio fianco, …
Stai diventando troppo sentimentale …
-Rosie, mi sa che ti conviene andare a dare un’occhiata al tuo boy, non è messo proprio bene …- mi dice una voce a pochi passi dal mio orecchio.
-Al tu sei ubriaco- affermo studiandolo.
-Sì- ammette.
-Guarda di non fare sciocchezze- e così dicendo barcollo un attimo, poi mi metto dritta ed attraverso le stanze, passando davanti a James ed Anna che si baciano appassionatamente e raggiungendo Scorpius.
-Sco …- mormoro.
-Rosie- dice lui spaesato.
A me sembra un cucciolo, che non sa né dov’è né dove deve andare ed ha solo bisogno di protezione.
Prendo un suo braccio e me lo metto sulle spalle.
-Vieni dai- mormoro.
Lui si aggrappa a me e lo trascino fino ad una camera vuota, posandolo sul letto.
Lo guardo ancora per un attimo, sembra che ora dorma. Sorrido a vedere il giovane Serpeverde così innocuo ed indifeso.
Gli accarezzo una mano e mi giro, per andarmene, ma prima che possa farlo lui mi afferra il braccio.
-Rosie, ti prego non andartene- mormora tirandomi a sé.
Non so come, ma senza che io possa impedirlo mi ritrovo distesa sopra di lui, con la sua mano che stringe ancora il mio braccio.
-Scorpius- mormoro a un soffio dal suo fiso. –Sei ubriaco-
-Lo so- dice lui accarezzandomi il viso.
-Quindi e meglio che vada- dico.
-Perché?- chiede lui mentre le sue dita sfiorano delicatamente la mia guancia.
-Perché …- inizio nervosa e con la voce spezzata dall’emozione.
Non riesco a continuare nonostante ci siamo milioni di perché:
perché siamo a casa dei miei zii,
perché non dovremmo stare insieme,
perché sei ubriaco ed io instabile dal punto di vista emozionale,
perché sei dannatamente bello ed irresistibile ed io sono sopra di te in un letto,
perché ti amo e non saprei dirti di no …
Non dico nessuno di questi e lui avvicina il mio viso al suo, coprendo i decimetri che ci separano e baciandomi, io rispondo al bacio.
Sento le sue mani correre alla mia gonna e la cerniera scivolare giù, sento le mie mani volare alla sua camicia ed iniziare a sbottonarla.
Un urlo, potente, un grido d’uomo ci fa sobbalzare, io gemo, gli zii sono tornati.





----------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao Potteriani!
Sono tornata, eccomi qui, spero di aver sossidfatto el vostre aspettative con questo capitolo.
Io, personalmente non vedevo l'ora che Hermione e Rose facessero pace...
Spero che abbiate notato il piccolo pezzo in cui faccio parlare Ron, è che adoro la coppia Ron/Hermione e, sinceramente, anche Ron quindi volevo scrivere qualcosa su di lui...
Cos'altro dire?
Buon inizio settimana,
tantissimi saluti potteriani come sempre...
Marty_Herm
n.b.= un grazie immenso a  tutti quelli che recensiscono e che continuano a seguirmi







Un urlo, potente, un grido d’uomo ci fa sobbalzare, io gemo, gli zii sono tornati.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Una nuova e decisiva fine. ***


Un urlo, potente, un grido d’uomo ci fa sobbalzare, io gemo, gli zii sono tornati.
Deglutisco, non è possibile, mi stacco freneticamente dal mio ragazzo che –mezzo ubriaco- non capisce cosa stia succedendo.
-Scorpius sono tornati i Potter- dico molto velocemente,lui mi guarda impassibile.
Io sospiro e ,anche se so che me ne pentirò, gli lancio un “Aqua Eructo” in piena faccia.
-Ma cosa?!- esclama lui contrariato ed io sperando che si sia ripreso almeno in parte lo trascino di sotto.
Qui la situazione è a dir poco critica: gli invitati sono ormai usciti tutti e zio Harry sta urlando contro James ed Albus, zia Ginny invece ha le braccia incrociate e batte un piede per terra ed io so che fra poco esploderà anche lei, Dominique ha un sorrisetto perfido sul volto, Lysander sembra voler sprofondare, Anna si guarda nervosamente le punte dei piedi, gli altri cugini devono essere riusciti a smaterializzarsi in tempo, i resti della festa giacciono attorno a noi.
-James tu sei il più grande e avresti potuto usare un po’ di buonsenso! Ma cosa dico? James Sirius Potter è ancora da vedere se ha un cervello …- grida zia Ginny, i capelli scompigliati, per tutta risposta James –ubriaco ma non troppo per capire quello che sua madre gli sta rimproverando e, cioè, la mancanza della materia di Priscilla- sorride a mo’ di scusante.
-Albus, ti pensavo con un minimo di coscienza! Ed io che pensavo che mio figlio avesse ereditato qualcosa da Percy …-
Al si trattiene dallo sghignazzare solo sotto lo sguardo tagliente della madre.
-Dominique, una festa!! Come ti è venuta in mente? E poi proprio oggi che …-
-Che, che cosa? Voi non ci dite cosa fate e noi ci divertiamo, mi sembra una cosa equa!-
-Non lo è , signorina, ed ora non pensare che non avviserò i tuoi e , soprattutto, se non ve lo diciamo ci sono delle ovvie ragioni!- continua zia e Dominique si intimidisce appena, per poi sparire con un sonoro CRAC.
-E Rose, che ci facevate te e Malfoy da soli di sopra?- indaga zio Harry con uno sguardo severo, indagando un po’ troppo sulla camicia di Scorpius mezza sbottonata, per fortuna io ho avuto la decenza –scendendo le scale- di sistemarmi.
-Era ubriaco, peggio di James, anzi è ubriaco. Quindi Albus mi aveva suggerito di portarlo di sopra prima che il signor Purosangue non mandasse all’aria la casa … -spiego cercando di recuperare il disprezzo che da sempre usavo nei confronti di Scorpius –quest’ultimo sembra essersi ripreso dopo l’Incantesimo Acquatico e annuisce vigorosamente- ma non mi deve venire troppo bene, quest’impresa, perché –anche se zio Harry sembra soddisfatto della risposta- zia Ginny mi lancia un’occhiata a metà tra l’intenerito e il rimprovero, quasi ad aver capito.
-Comunque ringraziate che da domani inizia la scuola, perché se no …- inizia zio Harry rivolgendo un’occhiata più che severa a James ed Albus, loro deglutiscono.
-Ora passerete la notte a pulire e quando avrete finito potrete andare a dormire, domani mattina vi sveglierete presto comunque- dice zia Ginny e noi annuiamo.
-Anna, Lysander se volete voi potete andare- aggiunge dopo, appena addolcita.
-No, no- dice Anna.
-Restiamo ad aiutarli- insiste Lysander ed il cuore mi si stringe d’affetto nei confronti dei due.
-E Lily?- domanda zio Harry dopo un po’, prima di andare a dormire.
-Lily …- inizia Albus.
-Sì, ecco, …- dico io.
-Lily era andata con il suo raga-…- inizia James, subito interrotto da una gomitata fra le costole da parte di Anna.
-E’ a casa nostra con Lorcan- interviene Lysander e zio fa un breve cenno prima di darci duramente la buona notte e salire le scale.
-Sarà meglio che iniziamo- sospira Scorpius, che ormai si è ripreso quasi del tutto.
James annuisce e iniziamo a pulire.
-Ehi Rose- dice Albus.
-Al, ripreso dalla sbronza?-
-Sì, ho bevuto un ottimo rimedio, quello che nonna Molly prepara sempre a Jamie … Funziona- risponde lui, sbadigliando, mentre mettiamo apposto la cucina.
-Bene- commento io, realizzando che lo sbadiglio è contagioso.
-E te e Sco che avete fatto,eh?- chiede con una nota di evidente malizia negli occhi verdi.
-Ma nulla … che cos-… che cosa intendi?- balbetto io avvampando alla Weasley.
-Poco fa, in camera. E dai! Si vedeva benissimo che la maglietta di Scorpius era sbottonata in maniera sospetta e, soprattutto, che tu avevi una strana luce negli occhi …-
Io deglutisco, avvampo ancora di più, per quanto sia possibile, e mi domando come fa sempre a capirmi così bene. Solo due persone riescono a farlo, ora che ci penso, lui e Scorpius.
-Nulla- rispondo, però.
-Questo “nulla” significa “esattamente quello che stai pensando ma che mi vergogno troppo per dire anche al mio migliore amico, miglior confidente, miglior cugino e la persona che mi capisca meglio in tutto il mondo magico”.-
La sua non è una domanda e quindi non necessita di una risposta.
Mi limito ad abbracciarlo e lui sorride, subito dopo torniamo a pulire.
Le ore trascorrono interminabili, in più la Serpeverde organizzatrice dovrebbe essere qui ad aiutarci invece che a casa a dormire. Nonostante tutto alle sei e un quarto del mattino abbiamo finito.
-Anna, Lys, grazie- dico io, infine.
-Figurati, questo ed altro per i Potter e i Weasley- risponde il biondo mentre Scorpius sbuffa.
-Beh … allora ci vediamo fra poche ore- sbadiglia Anna prima di baciare James con trasporto e smaterializzarsi.
-Sì, ciao- dice Lys sorridendo e dando un bacio a tutti, e persino un abbraccio a Scorpius, prima di andarsene anche lui.
-Io vado allora, te Scorpius rimani qui?- gli chiedo.
-Sì, io dormo qua- risponde lui, con gli occhi ancora un po’ lucidi per l’alcol.
-Allora a dopo ragazzi- li saluto, abbracciando Albus, scompigliando i già disordinati capelli di James e stampando un bacio sulle labbra di Scorpius.
Faccio un giro su me stessa e la familiare stretta allo stomaco mi attanaglia le viscere, poi rivedo il mio letto e crollo, ancora vestita.
 
 
 
Le otto arrivano troppo presto per tutti, meno che per me.
-Ma Rose, non è giusto, sei si-sicura di essere mia so-sorella?- domanda infatti Hugo, sbadigliando, quando scendo salterellando in cucina.
-Credo di sì- rispondo io stampandogli un bacio sulla guancia e correndo a salutare mamma e papà.
Con mio stupore e preoccupazione nel camino c’è la testa di Harry che sta spiegando ai miei cos’è successo ieri sera.
-Hanno organizzato una festa?- chiede papà
-Sì-
-Approfittando del fatto che noi non c’eravamo?-
-Sì-
-Si sono messi tutti d’accordo?-
-Esatto-
-Perché a noi non è mai venuto in mente!- impreca papà mentre io e Hugo cerchiamo di soffocare le risate nel bacon.
Mamma lo fulmina con lo sguardo.
-Che c’è? E’ vero, noi non ci abbiamo mai pensato- spiega papà nel tono più naturale possibile.
-Sì in effetti, però ti ricordi la festa al mio addio al celibato, quando George ha iniziato a …- zio Harry viene zittito da un’occhiata di mamma piuttosto severa.
Per il momento la ramanzina viene rimandata, con grande sollievo mio e di Hugo, visto che il vecchio trio sta ricordando tutte le feste passate insieme.
Finita la colazione mi alzo, per non disturbarli e magari per questa volta niente punizione. Così salgo di sopra e mi cambio, finalmente si torna ad Hogwarts.
 
 
 
 
 
 
 
Harry aveva appena finito di parlare con Hermione e Ron, quante ne avevano passate insieme. Ricordava come fosse ieri il tempo in cui davano la caccia agli Horcrux, con loro avevano un’unica arma: la loro amicizia. Gli anni ad Hogwarts, poi, erano una vera e propria nostalgia, i compiti, Gazza, le punizioni, Piton, Silente, gli scherzi dei gemelli Weasley, la continua rivalsa con Malfoy. Tutte cose che erano passate e che non sarebbero più potute tornare, eppure sarebbero restate nel suo cuore per sempre. L’amicizia con Ron e Hermione, nonostante avessero preso strade diverse, subito dopo la guerra non si era allentata, anzi, erano diventati ancora più uniti, sicuramente aveva anche influito il fatto che lui avesse sposato la sorella del suo migliore amico, eppure aveva il presentimento che non si sarebbero dimenticati comunque. Un’amicizia come la loro andava oltre ogni cosa. Quante ne avevano combinate. A volte, ricordando tutto quello che avevano fatto lui,Ron ed Hermione, era restio a punire i suoi figli. Già, Albus, James e Lily stavano crescendo.  Ne combinavano di tutti i colori insieme agli altri cugini Weasley, e spesso a lui facevano ridere e doveva reprimere a forza le risate,  mentre pensava a Fred e George che cambiavano la spilla di Percy da “Caposcuola” a “Zuccaposcuola” . Rose era la sua nipote preferita, non solo perché era la figlia di Ron e Hermione, ma anche –e soprattutto- perché aveva il carattere del padre e nel contempo anche quello della madre, era sempre piena di energia, giovane, carina, severa, orgogliosa e intelligente, lei e Lily facevano una coppia perfetta e se ci si mettevano erano peggio di Albus e James, una volta –una delle poche in cui avevano litigato- avevano rischiato di far saltare la cucina, … Provava un affetto paterno, verso quella ragazza, nonostante il suo padrino fosse George. Il figlioccio di Harry, Teddy, era fidanzato con un’altra delle sue nipoti, Victorie e nell’aria si poteva già annusare l’odore delle imminenti nozze.
-Harry ci sei?- gli domandò Ginny distogliendolo dai suoi pensieri mentre svoltava a sinistra, stavano accompagnando i ragazzi a King Cross.
-Sì scusa Gin- quel nomignolo faceva sempre sorridere la moglie e quella mattina non fece eccezione.
Lui la studiò bene mentre guidava, i tratti erano ancora giovali e bellissimi, nonostante le prime rughe facessero capolino nel sorriso limpido, i capelli rossi avevano già qualche ciocca grigio rossiccio, ma tutto questo Harry non lo vedeva. Vedeva solo la donna che amava, la donna che aveva sposato, la madre dei suoi figli.
Sorrise, pensando ad un giorno lontano, un giorno in cui aveva pensato che per lui non ci fosse un futuro, a quel tempo davanti a sé vedeva solo Voldemort, pensava che non avrebbe mai raggiunto la sua felicità con Ginny, ma che lei l’avrebbe raggiunta, anche se non con lui.
Invece ora eccolo lì, con una moglie fantastica che guidava un’auto babbana, due figli che litigavano nei sedili posteriori e la più piccola che sfogliava tranquillamente una rivista guardando male i due fratelli. Per la prima volta si sentì come tante volte avrebbe voluto sentirsi, un semplice mago, un mago felice.
 
 
 
 
 
 
 
Salgo sul treno come una furia, al mio fianco Hugo cerca di stare al mio passo.
-Rose rallenta!- mi chiama.
Ma io non ascolto. Spalanco la porta di uno scompartimento, saluto velocemente Lysander, Lorcan, Emma, Danielle, Anna e James. Continuo così per un po’, ad aprire le porte e salutare fino a quando non trovo quello che cerco.
Albus sbadiglia sonoramente, tra uno sbadiglio e l’altro gioca a SparaSchiocco con Scorpius, che si scompiglia i capelli ad intervalli regolari, Roxanne è appoggiata con la testa alla spalla del moro e se non fosse stato per i piccoli salti del treno si sarebbe già addormentata, Lily ha gli occhi che le si chiudono ed ogni tanto sgranocchia qualche Cioccorana per non cadere addormentata addosso a Scorpius, cosa che sembra voler assolutamente evitare.
La porta dello scompartimento ai apre facendo sobbalzare Roxanne che si era abbioccata un attimo e tutti gli altri si girano verso di me.
-Ciao ragazzi!- esclamo con un sorriso a trentasei denti. Sarà perché si torna ad Hogwarts, ma sono felicissima.
-C-ciao Rose!- sbadiglia Albus, io corro subito a salutarlo per poi scompigliarli i capelli. Hugo strascica i piedi fino al sedile affianco ad Albus e di fronte a Lily.
Io mi siedo fra Lily e Scorpius, do un bacio a mia cugina accarezzandole i lunghi capelli, un buffetto sulla guancia a Roxanne e un dolce bacio sulle labbra di Scorpius.
-Cos’è tutta quest’allegria?- mi domanda lui, scompigliandosi i capelli biondi.
-Nulla!- esclamo –Si torna ad Hogwarts!- aggiungo.
Ma il mio entusiasmo non coinvolge nessuno, davanti a me vedo solo occhiaie, visi assonnati e occhi spenti.
-E dai ragazzi!- dico.
-E dai cosa? Hai presente che dovremo iniziare a studiare per gli esami?- borbotta Hugo.
-Che questa notte non abbiamo dormito?- incalza Roxanne mentre cerca di rimanere sveglia.
-Che le vacanze sono finite?- continua Lily mesta.
-Che dovrai superare l’ultima prova?- commenta Scorpius preoccupato.
-Che non ci sarà nemmeno il Quidditch a distrarci?- dice Albus afflitto.
-E che saremo in case diverse e non ci potremo vedere moltissimo, visto che dobbiamo studiare?-  domanda Scorpius avvilito.
-Appunto- gli fa eco Albus.
-Ma come siete pessimisti! Vedete solo il lato negativo delle cose!- protesto io incrociando le braccia, mi stanno facendo smaterializzare il buon umore.
-E quali sarebbero i lati positivi?- chiede Lily perplessa, incrociando le braccia a sua volta.
-Oh insomma! Siamo al nostro ultimo anno Al e Sco e quindi dobbiamo godercelo! Gli esami non vuol dire chiudersi in biblioteca a studiare!- sbotto io dopo un po’.
-Forse per te- puntualizza Hugo.
-Io non ho questo problema- mormora Roxanne sollevata.
-E’ il nostro ultimo anno. Dobbiamo vivercelo- insisto.
-Forse hai ragione- ammette Albus.
-Ma questo non toglie ch-che questa notte no-non abbiamo do-dormito- biascica Scorpius fra uno sbadiglio e l’altro.
-Perché voi avete sonno?- domando sorridendo.
-N-no figurati! Abbiamo dormito ap-appena due ore ma è tu-tutto apposto!- risponde Hugo ironico riprendendo a sbadigliare.
Io sbadiglio a mia volta.
-Ragazzi mi avete contagiata!- protesto scuotendo la testa e tutti scoppiano a ridere.
 
 
Il ritorno a Hogwarts è il solito, salutiamo quelli che erano rimasti e controlliamo gli ultimi avvisi in bacheca. Nulla di rilevante, tranne uno:
La prossima settimana ci saranno dei corsi di orientamento, per i ragazzi dell’ultimo anno, per decidere insieme il nostro futuro.
Il pomeriggio -dopo le continue lamentele dei miei cugini su tutto quello da studiare e i pianti isterici di Emma, Danielle e Anna- preparo dei piani di studio. Compro, via gufo, dei diari e su ogni giorno –soprattutto i week-end – scrivo che cosa bisogna studiare, così non avrò problemi. Li distribuisco ai miei cugini e alle mie compagne di dormitorio, presto tutti i ragazzi del quinto e settimo anno me ne chiedono uno ed io sono ben felice che la mia idea –suggerita da mamma- abbia avuto successo, l’unici a lamentarsi sono Hugo –“non ho pomeriggi liberi”- e Fred –“ma ti pare il caso di distribuirli gratis? Potevi farci galeoni!”-.
Una settimana passa in fretta, i pomeriggi li trascorro a studiare insieme ad Anna e Lysander, se andiamo in biblioteca di solito ci fanno compagnia anche Albus e Scorpius e questi –purtroppo- sono gli unici momenti in cui riusciamo a stare insieme. A lezione cerco di prendere appunti e stare più attenta possibile per diminuire il lavoro da fare in Sala Comune e da aver più tempo da dedicare agli esami, man mano che si avvicinano Fred fa affari sempre più prosperosi di Pasticche Vomitose, Torrone Sanguinolento, Caramelle Rompiossa, ecc …
Madama Chips ha il suo bel da fare, soprattutto con le acne improvvise che spuntano, per la tensione e il nervosismo, che accresce anche solo con il continuo borbottio degli insegnati.
“Con un incantesimo così, sarà tanto se all’esame riuscirai a prendere una D”
“E questo lo ritroverete sicuramente all’esame … “
“Gli esami sono imminenti e voi non sapete nemmeno trasfigurarvi”
“Verrai bocciato se non ti impegni di più”
Eccetera, eccetera, eccetera …
Lunedì mattina, a colazione, noi del settimo anno abbiamo in parte recuperato un po’ di buon umore, visto che oggi salteremo le lezioni per l’orientamento professionale. La prof. Habboth distribuisce gli orari con le indicazioni per i rispettivi orari.
-Io penso di andare a quello per Auror, dipendente al ministero e negoziante, te che dici Anna?- domanda James alla ragazza che sta studiando il suo foglio.
-Umh … Io andrò a quello come Guaritrice, Difensore dei diritti e professoressa- dice lei.
-Tu?- mi domanda Lysander.
-Io … Andrò a quello come Guaritrice, Difensore dei diritti, Auror, dipendente alla Gringott, negoziante, sportivo, giornalista e ed anche professoressa-
-Tutti questi?- mi chiede Lily.
-Certo, sono molto curiosa- rispondo sotto le occhiate rassegnate dei miei amici Grifondoro e del sorriso compiaciuto di Nik-Quasi-Senza-Testa.
 
 
Il primo Salone d’orientamento della giornata a cui parteciperò è quello di negoziante, che comincerà alle dieci, perciò per il momento posso andare un po’ in biblioteca a prendere un bel libro e passare la mattina, in Guferia, a leggerlo.
Cerco qualcosa che mi possa interessare fra gli scaffali, alla fine opto per “La Difesa Contro le Arti Oscuri, suggerimenti e incantesimi V. 7” , il libro è quasi di 500 pagine ma credo che in esso potrei trovare qualcosa da esporre all’esame. Mentre mi rigiro il libro fra le mani, sento due braccia attorno alle spalle e mi giro, rimanendo piacevolmente sorpresa nel trovarmi il mio bel ragazzo a un passo dal viso.
Ho sempre sostenuto che i suoi occhi fossero color ghiaccio, invece non è così, sono di un azzurro chiaro, come il cielo in Primavera.
-Hai gli occhi più belli che io abbia mai visto- mi lascio sfuggire, arrossendo.
Il solito sorrisetto gli affiora sulle labbra mentre mi trascina fuori dalla biblioteca.
Finiamo, non so bene come, in un corridoio secondario, nascosto agli occhi di tutti.
Le sue mani mi tengono per la vita e un attimo dopo sta abbassando velocemente il viso, per portarlo all’altezza del mio.
-Tu, invece, sei la ragazza più bella che io abbia mai conosciuto- sussurra.
Senza darmi il tempo di risponderli mi bacia, le nostre lingue si incontrano, ci baciamo lentamente, fino a quando le sue mani non corrono velocemente alla mia camicetta.
-Scorpius …- mormoro scostandomi.
-Che c’è?- risponde lui, guardandomi negli occhi.
I nostri sguardi si incrociano e lui capisce.
-Scusa- mormora.
-No scusami tu … è solo che … non mi sento pronta- dico io sempre sussurrando.
I nostri sguardi si incrociano ancora, poi mi stampa un veloce bacio sulla fronte, per stringermi subito dopo a sé. Quando si stacca mi sorride.
Tanto so cosa sta pensando, che l’altra sera non dicevo la stessa cosa, ma l’altra sera lui era ubriaco ed io quasi, l’altra sera non ho avuto né il tempo né la voglia di rifletterci, mentre ora sì.
-Mi dispiace- sussurro di nuovo e lui mi mette un dito sulle labbra, mentre mi sorride e mi regala un dolce bacio, io chiudo per un attimo gli occhi e sospiro.
Non sopporto il mio essere così insicura, sempre, …
-Forse è meglio che io inizi ad andare- dico dopo un po’.
-Sì, ci vediamo più tardi- e dandomi un ultimo delicato bacio sulla fronte mi volta le spalle.
 
 
 
-Non capisco perché tu ti preoccupi- mi sussurra Lily.
-Perché io …- ma prima che possa aggiungere altro la Cooman la chiama per la millesima volta costringendola ad entrare in classe. Io mi rassegno ad andare all’orientamento e mi incammino, a testa bassa e con le mani in tasca. Arrivo in aula e saluto con un veloce cenno del capo Albus e Lysander, per superarli velocemente e sedermi al primo banco, vicino a Clarissa Missing –un’odiosa Corvonero a cui sembra non abbiano mai dato il dono della parola-.
-Buongiorno ragazzi!- ci saluta un allegro professor Vitous.
-Buongiorno- rispondiamo noi, chi prima chi dopo, chi sottovoce chi urlando.
-Bene, questi sono i signori Olivander, Weasley e Madama McClan, vi illustreranno in cosa consiste il loro lavoro e potrete porre loro tutte le domande che vi passano per la testa- ci spiega il professore di Incantesimi
–E che siano coerenti a questa “lezione”- aggiunge rivolgendosi in particolare a James che aveva già aperto la bocca per dire qualcosa, il ragazzo la richiude sogghignando.
-Buongiorno ragazzi! Io, come sapete visto che ognuno di noi è venuto da me a comperare la propria bacchetta, sono un venditore di bacchette. Chi di voi vorrà intraprendere questo mestiere dovrà studiare la complessa arte delle bacchette, perché ricordate è la bacchetta a scegliere il mago. Dovrete studiare altri due anni dopo gli esami e, dopo questi ulteriori studi, fare ulteriori prove, due scritte e due orali.-
Dopo qui mi perdo e nella classe inizia già a diffondersi un leggero chiacchiericcio, siamo sempre i soliti, non riusciamo a stare attenti più di cinque minuti. Sì, questa volta nemmeno io, la cosa che è successa fra me e Scorpius mi pesa, so che mi era lecito rifiutare eppure dopo aver visto i suoi occhi mi sono sentita in colpa e svuotata, il bacio che mi ha dato sulla fronte mi ha ferita, so che è una cosa stupida, eppure ….
-Buongiorno giovane balbettante bambocciona banda di babbuini!- ci saluta zio George, accolto da numerose risate e fischi, molti lo indicano ridendo e James gonfia il petto e sembra urlare a tutti “quello è mio zio”, Vitous scuote la testa come a pensare “Siamo alle solite” e la preside, che osserva zio da un angolino dell’aula, ha il labbro inferiore che tremula leggermente.
-Io, sono il direttore di “I tiri Vispi Weasley”. Non ho finito Hogwarts, ma come molti di voi sanno me ne sono andato al sesto anno, …-
L’affermazione viene accolta da parecchi sussurri, ovazioni e indicazioni.
-Ma come? Cos’è successo?- domanda qualcuno.
Così zio inizia a raccontare la storia che io ho sentito così tante volte da sapere a memoria, eppure che ogni volta mi fa morir dal ridere, in più zio riesce a parlare di Fred senza quel tono di mesta malinconia che avvolge sempre tutti -in particolare i Weasley e zio Harry- quando se ne parla, …
Un aereo di carta mi colpisce ed io mi lascio scappare un “Ahi” che non viene colto da nessuno, visto che sono ancora tutti presi dal racconto del mio padrino. Prendo il piccolo aereo di carta che è ancora in aria, appena dietro di me, e lo apro curiosa.
“Cos’è successo?” riconosco subito la scrittura famigliare di Albus. Lo guardo interrogativa ma lui non sembra capire la mia perplessità per il suo messaggio. Al contrario io mi chiedo per l’ennesima volta come abbia fatto a capirmi al volo.
-E la Umbridge era davvero così cattiva?- chiede Goyle.
-Certo, ed anche di più … Era una vecchia rospa megera lurida …- zio George viene colpito da un’occhiata severa della preside e si azzittisce, per poi riprendere dopo una breve pausa.
-Comunque voi non dovete prendere esempio da me, dovete finire i vostri studi e poi potrete aprire, se avete immaginazione e creatività, un negozio- conclude fingendosi serio ma credo che nessuno di noi pensi davvero che lui si auguri che finiremo gli studi e infatti poco prima di sedersi ci lancia un occhiolino.
“Non è successo nulla” scrivo rimandando l’aereo al destinatario e accingendomi ad ascoltare madama McClan.
-Rose mi stai prendendo in giro?-
-Non capisco …- dico mentre ci dirigiamo in un’altra aula per un’altra ora di orientamento.
-Lo vedo benissimo che non sei al tuo solito, cos’è che ti turba Rosie?-
Prima che io possa negare di nuovo l’evidenzia mi ritrovo, come sempre, a raccontargli tutto. Intanto arriviamo in aula e prendiamo posto ai primi banchi.
-Rose non è successo nulla di grave- mi rassicura lui, eppure io noto una piccola incertezza nella sua voce calma.
-Te e Anne l’avete già fatto?- gli domando seria, guardandolo di sottecchi.
-Ma … Rose … Noi …- inizia a balbettare il Serpeverde ma la preside esige immediatamente silenzio, salvandolo.
Come Guaritrici sono presenti Calì Patil e Lavanda Brown che ci parlano con dovizia di particolari –e pettegolezzi- di questi lavori. Per farli occorrerebbe eseguire tre anni di studi più uno di specializzazione e dieci esami pratici più quattro scritti. Io e Anna, a quest’affermazione, ci guardiamo preoccupate, deglutendo. Dopo questo, però, di nuovo, non riesco più a stare attenta, mi perdo fra i miei pensieri e riesco solo a vedere gli occhi di Scorpius.
A pranzo non riesco a mangiare, quel rompipluffe di fratello che mi ritrovo inizia a prendermi in giro, Rose di qua, Rose di là, Rose e Scorpius, Scorpius e Rose, io mi sforzo di non ascoltarlo e di cercare di mangiare la mia zuppa irlandese. Quando però ci si mette anche James perdo decisamente le staffe.
-Per le mutande di Godric! Dateci un taglio!- sibilo ai due ragazzi.
-Che c’è Rose, Salazar non ti piace più?- si inserisce Louis facendo con la testa un cenno al tavolo dei Serpeverde.
-Avete rotto i coglioni!- esclamo alzandomi, lasciando tutto e tutti e attraversando velocemente la Sala Grande.
Arrivo in Dormitorio con il fiatone e mi butto nel letto, affondando la testa nel cuscino.
Non li sopporto più, possibile che non capiscano quando è ora di finirla? Perché, Merlino, mi hai mandato dei cugini così scemi? Perché, Priscilla, non hai dotato anche loro di un minimo di materia grigia e te, Cupido, perché non gli hai donato un minimo di sensibilità? E non quella di un cucchiaino che contraddistingue anche papà? Spiegatemelo!
Bene, ed io invece, cara Morgana, guarda come mi sono ridotta! A parlare con i santi e a pregarli!
Aiutatemi! Sono definitivamente impazzita ….
-Tesoro cos’hai?- mi chiede Emma, affacciandosi sulla soglia.
Subito dopo entrano anche Anna e Danielle e prima che io possa rispondere si siedono tutte e tre al mio fianco,  mi sistemo meglio nel letto per far loro più spazio. Racconto tutto daccapo e mi aspetto i “è una sciocchezza” e “ma non è successo nulla” o anche i “stai tranquilla” che però non arrivano, invece mi abbracciano e sembrano capire le mie ansie e insicurezze.
-Ora però dobbiamo andare al Salone d’orientamento- dice Anna dopo una Burobirra, così andiamo insieme in un’aula del sesto piano. Appena entrate sentiamo un mormorio eccitato che si leva pian piano da tutti i nostri compagni, sì, perché ci sono quasi tutti, molti più di quelli che mi sarei aspettata. Vedo Scorpius insieme ad Albus e rivolgo loro un breve cenno, più a Al che al mio ragazzo. Appena la preside ci richiama all’ordine capisco il motivo di tutta questa folla e agitazione: in piedi davanti a noi ci sono i tre eroi del mondo magico.
-Buongiorno ragazzi!- ci saluta mamma sorridendo.
-Com’è bello essere di nuovo qua!- dice zio Harry allegramente e mi accorgo che tutti i miei compagni che non potrebbero essere più d’accordo a quest’affermazione.
-Sì! Buongiorno preside! Com’è bello rivederla! Si ricorda di quella volta in cui ha lottato da sola contro i dipendenti del …- inizia papà.
-Sì, signor Weasley ma non siamo qui per questo …- gli ricorda frettolosamente la McGranitt.
-Ah già … Beh sì …- balbetta papà diventando rosso.
-Sì ragazzi, noi siamo qui per parlarvi del difficile lavoro di Auror- spiega zio Harry riprendendo in mano la situazione.
-Esatto. Per diventare Auror dovrete fare due anni si specializzazione, sette esami fra scritti e orali, un altro anno di specializzazione e infine cinque esami scritti e quattro pratici. Non vi nego che sia difficile, ed anche molto- dice mamma alla classe.
-Ma se sarete armati di buona volontà io sono sicuro che ci riuscirete- ci rassicura zio Harry. Noi sorridiamo di rimando ai tre Auror e io alzo il pollice e faccio l’occhiolino a zio, che ricambia.
Gli altri Saloni procedono pressoché in ugual modo, ci sono due o tre rappresentati per ogni lavoro e ci spiegano gli esami e gli studi che dovremo seguire per diventare come loro. Alla fine della giornata io concludo di voler diventare Guaritrice, voglio aiutare i malati a guarire e magari –perché no- sperimentare e scoprire nuove cure.
-Rose, scusa per oggi- mormora Hugo remissivo, a cena.
-Sì, scusa, ci dispiace- dice Louis.
-A me no … però scusa-  aggiunge James.
-Tranquilli ragazzi, è tutto a posto!- concludo io sorridente e loro sembrano anche credermi, così come le mie compagne di dormitorio, io però mi sento malissimo e non so nemmeno bene il perché, mangio con foga come al solito, solo Lily –al tavolo dei Grifondoro- mi scruta con fare sospetto.
 
 


La settimana riprende come prima, studio,compiti, compiti, studio e a me va benissimo così, perché ho una buona scusa per non dover incrociare nessuno che non sia della mia Sala Comune, ogni tanto faccio qualche salto in Biblioteca per aiutare Hugo,Lorcan e Lily ha prendere il libro giusto per approfondire lo studio, ma se per caso mi capita di incrociare un certo gruppo di Serpeverdi faccio finta di aver dimenticato qualcosa al settimo piano e corro via. La mattina del 27 davanti al mio letto ci sono moltissimi regali, quasi più che a Natale, li scarto tutti felicissima, ricevo una moltitudine di libri, trucchi e piccole invenzioni o dolcetti che mi mettono subito di buon umore, passo la mattina a sorridere e a rispondere agli innumerevoli biglietti di auguri, ringraziando la moltitudine di cugini –e parenti- che mi ritrovo. Non vedo Scorpius per tutto il giorno ma alla sera, sul comodino, noto un gufo reale, porta un piccolo pacchetto e un biglietto.
“So che non ci sentiamo molto per tutti i compiti e lo studio ma mi manchi. Tantissimi auguri di compleanno Rose.
Tuo
Scorpius”

Il biglietto è breve ma conciso, apro il regalo che contiene un braccialetto semplice, d’argento, con un piccolo cuore come ciondolo. Semplice ma prezioso. Sorrido mentre mi infilo il pigiama, il braccialetto che luccica nella mia mano sinistra.
Nei giorni successivi non troviamo comunque il tempo di parlarci o forse io non lo voglio trovare. Non capisco nemmeno io, molto bene –anzi per niente-, il mio comportamento, a lezione mi concentro sul mio foglio e sulla penna che continua autonoma a prendere appunti guidata dalla mia mano esperta, ma le mie orecchie sembrano solo sentire quello che dice Vitous, ed è così anche questa mattina. La lezione presto finisce senza nemmeno che io me ne accorga, ritiro in fretta le mie cose cacciandole nella borsa che mi metto a tracolla. Faccio per uscire dall’aula quando una stretta ferrea mi blocca, afferrandomi la mano.
-Ferma- dice una voce autoritaria ed io tiro quasi un sospiro di sollievo, per un momento ho quasi temuto fosse lui.
-Rose, devi smetterla di evitarlo, fuggendo dai problemi non risolvi nulla e poi …-
-Cosa dovrei fare?- gli chiedo come se la colpa non fosse mia.
-Come: cosa devi fare!  A lui non importa se te non sei pronta o cose del genere, lui vuole stare con te! Non è una cosa importante quella!- mi spiega Albus scuotendo la testa.
-Nei sei sicuro?-
-Sono il suo migliore amico-
-Dici che dovrei andare da lui?-
-Decisamente-
-Ne sei assolutamente certo?-
-Assolutamente-
-Qualche ripensamento?-
-Nessuno-
-Quindi vado da lui … dov’è?-
-Nel dormitorio-
-Mi impresti il Mantello dell’Invisibilità?-
-E perché mai?-
-Non voglio che le altre Serpi mi vedano-
-Va beh … tieni-
-Grazie, parola d’ordine?-
-Purosangue-
-Ok, mi dovrò scusare-
-Udite udite. Rose Granger che si scusa con qualcuno!- dice Albus sorridendo sarcastico ed io gli lancio una piccola Fattura Orcovolante prima di uscire dalla stanza.
Che scemo che è!
Intanto, se non fosse per lui, tu ora non staresti correndo da Scorpius anche se in modo piuttosto vigliacco.
Intanto mi scuserò con lui e sarà tutto come prima.
Tu non sei normale, Rose.
Meglio pazza che noiosa.
Tu e i tuoi proverbi Babbani …
Tu e la tua abitudine di rompere …
Quando finisco questo strano scambio di battute interiore, fra me e la “voce”, affretto il passo e mi dirigo nei sotterranei. Non so nemmeno perché io abbia aspettato così tanto, forse perché stavo aspettando che qualcuno mi confermasse pienamente che ero nel torto e quel qualcuno non poteva che essere Albus. Sorrido.
-Purosangue- sussurro poco dopo essermi coperta con il Mantello, uno di questi giorni dovrò davvero onorare in qualche modo Ignotus Peverell ….
Attraverso -cercando di non scontrarmi con nessuno- la lugubre Sala Comune dei Serpeverde e salgo le scale, finalmente sono arrivata davanti alla porta del Dormitorio maschile del settimo anno. Indugio un attimo di troppo immobile, davanti alla porta, poi finalmente mi decido ad entrare. La mia mano è già protesa verso la maniglia quando sento delle voci provenire dall’interno, così cambio radicalmente i miei piani e mormoro un piccolo “Alohomora” entrando in punta di piedi nella stanza.
Non dovresti origliare!
Lo so.
Scorpius e Tom sono sdraiati, tutti e due nei rispettivi letti.
-Allora Sco?-
-Allora cosa?-
-La domanda che ti ho appena fatto!-
-No! Non ancora! Contento?- esclama infine Scorpius.
-Ma come? State insieme da tre mesi e non avete ancora fatto sesso?- chiede Tom, senza peli sulla lingua, come sempre.
-Esatto, il sesso non è la cosa più importante Nott. E comunque è lei che …- dice Scorpius tagliente.
-Che non te la dà-
Il biondo guarda il moro di sbieco, incredulo a tanta “finezza”, ma annuisce incerto.
-E quindi?- sibila subito dopo.
-E quindi, le cose sono due: o ti trova brutto o ha un altro- spiega Tom con finta saggezza.
Possibile che i maschi siano così scemi?
Benvenuta nel mondo, Rosie …
-Rose non ha un altro …-
-Ne sei sicuro?-
-Certo!- esclama Scorpius sedendosi sul letto, eppure la sua voce trema leggermente.
-E comunque se non è questa, è la prima chance-
-Non fare lo scemo! Ti ho detto che per le persone che hanno un cervello il sesso non è l’unica cosa che conta!-
-Pff … Non l’hai mai pensata così!-
-Beh adesso sì …- balbetta Scorpius imbarazzato rivolgendo uno sguardo di sfida a Tom.
-Non ci credo. Guardami negli occhi e dimmi che non la desideri- lo provoca Tom guardandolo ma l’altro abbassa lo sguardo, arrossendo.
-Se non vi sbrigate il vostro rapporto andrà a rotoli …-
-Ma non dire cazzate ed esci da questa stanza!- esclama Scorpius stringendo i pugni.
-Come vuoi- sospira Tom ed io trattengo il respiro mentre passa a pochi centimetri da me.
Appena esce dal dormitorio Scorpius si prende la testa fra le mani. Mentre lo osservo, incapace di proferire parola, il Mantello mi scivola sulle spalle e cade a terra.
-Rose!- esclama lui –Hai sentito tutto?-
Io annuisco.
-Ci hai spiati- è un’affermazione eppure io mi sento in dovere di rispondere comunque.
-Io non … sì-
-Bene! Prima mi eviti, non mi parli per una settimana ed ora ti metti a spiarmi! E poi parliamo di persone mature …-
-Vuoi darmi dell’immatura?- esclamo irritata.
-Perché non dovrei?-
-Se lo vuoi sapere ero venuta a scusarmi, ma dopo quello che ho sentito …-
-Non capisco cosa tu abbia sentito di male, è solo la pura verità! E comunque se tu non avessi origliato il problema non ci sarebbe!- mi urla adirato.
Io sento la rabbia crescermi in petto.
-La pura verità, eh? La verità che sei un purosangue lurido Serpeverde pervertito e egoista!- gli urlo contro.
-Sì è la verità Rose, è la pura verità e se tu non sei capace ad accettarlo … Insomma … Non è colpa mia se tu sei una … Sei una … una mezzosangue orgogliosa testarda infantile Grifona!-
-Esattamente-
Tutte le nostre parole sembrano uno sputo rivolto all’altro, come una volta, come gli anni scorsi, l’ennesimo dei nostri litigi, il peggiore.
-Forse tu avevi ragione, come tutti: siamo troppo diversi!- mi urla.
-Sì, è vero, siamo troppo diversi. E’ così evidente. Ed io scema che pensavo avrebbe potuto funzionare. Io che mi sono innamorata di te- concludo fredda, stacco dal mio polso il braccialetto e glielo lancio, lui lo afferra al volo poco prima che cada e lo tiene incredulo –ma ancora arrabbiato- fra le mani.
Mi giro, dandogli le spalle e con andatura lenta e precisa esco dalla stanza. Appena fuori corro, senza farmi scappare una lacrima, senza fare caso alle persone che mi guardano incuriosite o con disprezzo, senza fare caso alla Signora Grassa che urla indignata, senza accorgermi di James, Louis e Fred che mi chiamano per mostrarmi la nuova scopa da corsa appena sul mercato. Una volta sul mio letto mi fermo, sdraiata a pancia in su, fissando il soffitto –o meglio, il letto sopra di me-, le lacrime scendono ad una a una, calde e mi bagnano il viso, mi sento vuota, so che questa è la fine. Non la fine del mondo, non la fine che genera un nuovo inizio.
Ma una fine semplice, delicata, conclusiva.
La fine della storia fra me e Scorpius.





-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
BuonaSera ragazzuoli!!!! Come va? Che tristezza, eh? :'((
Sono qui contro il consenso dei miei, dicono che passo troppo tempo sul pc, uffa >.<
Pensate cosa faccio per questa Rose/Scorpius ;-)
Ahahahaah ok, non voglio tediarvi più di tanto. Ma domani è il Giorno della Memoria e volevo solo ricordarvelo, qua è anche Carnevale e a parer mia hanno fatto una cosa alquanto scema a farlo lo stesso giorno, comunque io domani -non so voi- ma guardero "La vita è bella"... :/
Recensite, come sempre, e continuate a seguirmi. LOL
Saluti Potteriani!!!!!!!!!!!! Ed anche moltissimi Cioccorane online a tutti!!!
Marty_Herm
n.b.= grazie a tutti quelli che mi recensiscono ogni santo capitolo!!! Che Silente vi benedica!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Strani Equivoci. ***


-Rox su vieni in classe! Aspettiamo solo te!- le gridò il professor Neville apparendo sulla soglia.
-Sì arrivo, ciao Al- disse lei sorridendogli, si alzò in punta di piedi per baciarlo.
L’istinto da Serpeverde di Albus per poco non gli fece girare di scatto la testa, facendo così sì che la ragazza lo baciasse come sempre sulla bocca, invece lasciò le sue labbra morbide posarsi sulla sua guancia. Infine Roxanne si girò ed entrò in classe. Albus guardò i suoi capelli rossi scomparire dietro la porta e i suoi bellissimi occhi scuri illuminarsi nel vedere la sua migliore amica. Sorrise, Roxanne lo faceva sempre sorridere.
Quella, per lui, era un’ora libera di solito occupata a studiare ma quel giorno non ne aveva proprio voglia. Si incamminò verso la Guferia, avrebbe spedito un gufo a Teddy,era come un secondo fratello maggiore per lui ed in più era l’unico al di fuori dei cugini a sapere che stesse con Roxanne, … Ma che diceva? La compagnia di James gli dava alla testa, Teddy era uno cugino. Rabbrividiva al pensiero di quando avrebbe dovuto dirlo al padre e a zio George, ma avrebbero superato anche quello lui e Roxanne, insieme.
Mentre era immerso nei suoi pensieri vide un’altra figura camminare in fondo al corridoio, la sua forma l’avrebbe riconosciuta in mezzo a moltissime altre. Il passo era lento, non allegro come al solito, i capelli rossi le ricadevano sul viso e gli occhi –che si vedevano appena- erano spenti. Lui sapeva il perché, sapeva perché la cugina non mangiava più con foga come prima ma a piccoli morsi, come Lily, gustando il cibo, perché odiava più di prima i Serpeverde e perché si buttava a studiare e a fare i compiti come non aveva mai fatto. Sia lei che la casa della sua “depressione” gli avevano raccontato il loro litigo, ed ogni volta si insultavano a vicenda eppure non aveva nemmeno mai visto Scorpius così triste.  Albus odiava vederla così.
-Ciao- la salutò lui.
-Ciao- mormorò lei alzando appena la testa e notando solo in quel momento la sua presenza.
Albus le avvolse un braccio intorno alle spalle ed iniziarono a camminare senza dirsi nulla, in direzione del cortile.
-Rose non puoi continuare così-
Lei lo guardò rassegnata, le aveva fatto quel discorso mille volte e non era mai riuscito a risolvere niente. Ma voleva assolutamente veder sparire quell’espressione dal viso di lei. Mentre spuntava fra di loro una piccola discussione Albus non smetteva di guardarla, fin da piccolo lei era stata il suo punto di riferimento. Quante volte avrebbe voluto essere come lei che, seppur con tutte le sue incertezze, era orgogliosa,testarda, decisa, fiera e sempre pronta a tutto pur di raggiungere i suoi obbiettivi, una vera Grifondoro, intelligente, lui invece all’inizio non sopportava di essere un Serpeverde e poi James gliene diceva di tutti i colori era stato solo grazie alla sua amicizia che era riuscito a superare quel momento.
Sospirò e la strinse più a sé. Lei non sapeva di dovergli tutto quello, era stata semplicemente se stessa. Una figura correva verso di loro ed una voce allegra ruppe il silenzio.
-Ciao!- esclamò Roxanne abbracciando entrambi, ultimamente sembrava aver preso il posto di Rose nella ragazza ottimista e solare e lei e Lily cercavano di sollevar il morale alla cugina, inutilmente, anche se di volta in volta riuscivano a strapparle qualche sorriso.
-Ragazzi io vado a … emh … studiare- mormorò Rose e con un breve sorriso si congedò.
Restarono a guardarla fino a quando non sparì dentro il castello.
-Che tristezza- disse Roxanne.
-Lo so, vorrei tanto che tornasse come prima- disse Albus.
-Escogiteremo qualcosa, dai!- lo rassicurò la ragazza e lui sorrise sinceramente rincuorato.
La abbracciò e la strinse a sé, come se fosse l’unica cosa a cui potesse aggrapparsi, come se non avrebbe mai voluto lasciarla andare.
Albus assaporò il semplice profumo della sua pelle e la baciò, la sua bocca sapeva di fragole, socchiuse gli occhi e continuò a baciarla. Presto finirono sdraiati sull’erba, le loro lingue si incrociavano, le loro mani accarezzavano i loro corpi abbracciati. Faceva ancora freddo nonostante fossero in primavera, eppure Albus non era mai stato meglio.
Nei momenti e giorni successivi non avrebbe saputo dire come, eppure le sue mani sapevano cosa fare e ben presto si ritrovarono nudi, sdraiati su quell’erba. Albus non era vergine, era successo la prima volta –che a causa di un tranello di James- si era ubriacato, Roxanne sì e lui lo sapeva. Per questo cercò di fare più piano possibile e mentre entrava dentro di lei continuò a sussurrargli parole dolci e a baciarla.
Infine rimasero uno accanto all’altra, vicini, Roxanne poggiò la testa sulla sua spalla, sarebbe stato magnifico rimanere così per sempre, ma dovevano rientrare a pranzare. Albus non si era mai sentito meglio in tutta la sua vita, si rivestirono con calma, lui non smise un attimo di guardarla, il suo corpo era perfetto, con quella carnagione tra il cioccolato e il bianco latte che si mescolava ai suoi bellissimi occhi profondi, i capelli le scendevano nelle spalle ondulati, i fianchi erano stretti al punto giusto, …
-Al?- chiamò lei dopo un po’, preoccupata dal suo sguardo.
-Sì scusa, è che sei bellissima. Potrei stare ore a guardarti- Roxanne arrossì, Albus no, sapeva perfettamente quello che aveva detto ma non se ne vergognava, era vero, lui lo pensava davvero e ne andava fiero, come andava fiero di amarla, di aver fatto l’amore con lei e del desiderio di passare con quella bellissima sedicenne il resto dei suoi giorni.
Mentre attraversava il cortile mano nella mano con lei, mentre entrava in Sala Grande e tutti li guardavano sospettando solo un amore fraterno sapeva che sarebbe arrivato il momento di parlarne con zio George, il momento in cui Harry si sarebbe arrabbiato e a nonno Arthur sarebbe preso un infarto, ma mentre vedeva Louis sorridergli e Lily sgridare Fred che aveva messo del peperoncino nelle fragole del povero –per una volta- James sapeva anche che i suoi cugini non l’avrebbero mai abbandonato e poi guardò Roxanne, più bella che mai e sapeva che neanche lei l’avrebbe mai fatto.
 
 
 
 
 
 
 
Guardo Roxanne separarsi da Albus e raggiungere gli amici Tassorosso, Albus andare al tavolo dei Serpeverde e sedersi vicino a Scorpius, quest’ultimo si gira verso di me, forse per sbaglio, forse per un abitudine appena dimenticata, forse per guardarmi, … I nostri occhi si incrociano, io rimango a guardarlo e spero di trasmettergli tutto quello che sento dentro, cioè nulla, solo il vuoto, la tristezza e la disperazione più totale, forse sembra capire perché abbassa lo sguardo frastornato, mentre una ragazza rossa al mio fianco segue il mio sguardo.
-Rose …- mormora Lily posando una mano sulla mia ed io la guarda, cercando di sorridere. Non mi deve venire molto bene.
Riprendo a mangiare, con tutta calma, cosa non da me, eppure non trovo più nessun interesse per il cibo, a dir la verità non trovo più interesse per nulla.
Vedo, con la coda dell’occhio, Lily dire qualcosa al suo ragazzo nell’orecchio e poi Lorcan, Lysander, James, Louis, Fred e Hugo parlottare fra loro. Di solito mi sarei avvicinata o avrei chiesto loro qualcosa in preda alla mia sfacciata curiosità, ma sinceramente non ne ho nessuna voglia.
Mi alzo buttando la borsa sulle spalle e mi dirigo lentamente in classe.
-Rose!- esclama Albus gettandomi le braccia al collo e facendo girare tutti verso di me.
Io, che stavo per entrare in aula di Pozioni mi accorgo subito che è successo qualcosa.
-Dimmi- dico solo mentre lui scioglie brevemente l’abbraccio.
Ha un sorriso che va da un orecchio all’altro e mi abbraccia di nuovo per poi sussurrarmi tutto, imbarazzato, all’orecchio.
Subito un pensiero maligno, su lui e Roxanne e su me e Scorpius, mi attraversa la mente. Ma con tutta la buona volontà che mi è rimasta lo scaccio e sorrido, il primo vero sorriso da settimane.
-Ora sono doppiamente felice!- esclama mentre entriamo in classe.
Io lo guardo accigliata.
-Ho fatto l’amore con Rox …- sussurra in modo che solo io possa sentirlo.
-E … Sono riuscito a farti sorridere!- urla quasi a tutta la classe.
Io gli sorriso di nuovo, poi vado a sedermi vicino ad Anna. James e Lysander, seduti davanti alla ragazza si zittiscono di colpo, appena io sono abbastanza vicina da poterli sentire e James –che non è mai stato molto furbo- mi guarda con uno sguardo che potrei quasi definire colpevole, ma che mi fa certamente capire che stanno architettando qualcosa,… Sì, qualcosa in perfetto stile Weasley.
 
 
 
E’ sera qui ad Hogwarts, venerdì sera ed io vorrei semplicemente essere lasciata in pace a leggere il mio libro, eppure Anna e Emma –non so perché ma Lily è stranamente sparita- cercano in tutti i modi di distrarmi e di farmi fare qualcos’altro. Volevo leggere in biblioteca, ma loro hanno deciso –per me- che era meglio se tornavo in Sala Comune ed io ho appena fatto in tempo a vedere James e Lily. Dico e ripeto IN BIBLIOTECA! Cioè avete mai visto entrare James in biblioteca? Ed io che pensavo che non sapesse cosa fossero i libri! Sì, mi devo ricredere visto che ne stava sfogliando uno, stranamente concentrato.
Dopo volevo andare in Guferia e ci ero anche arrivata, quando Anna e Emma mi hanno trascinata via, trovando tutte le argomentazioni possibili, e mentre mi trascinavano –di peso- di nuovo in Sala Comune ho incrociato Fred che andava, insieme a Louis, da dove eravamo appena uscite. Cosa alquanto più strana, camminavano a braccetto e confabulando stranamente seri. Due cose non andavano in quella scenetta. 1 Erano a braccetto senza cercare di ammazzarsi o farsi qualche stupido scherzo 2 Erano seri. SERI, gente!
Così ho anche provato a scendere nelle cucine per mangiare qualche biscotto e andare a trovare Kreacher, ma nulla, sono comparse, –quasi dal nulla, cioè da sotto un certo mantello dell’invisibilità, oserei dire- che è sembrato quasi mi stessero seguendo –magari anche, per qualche strana coincidenza da una mappa del malandrino di mia conoscenza-, Anna e Emma che mi hanno di nuovo portata alla nostra accogliente Sala Comune, ma io ho sempre fatto in tempo a vedere Hugo che entrava furtivamente dentro a un ritratto con una mela, quindi nelle cucine. Cosa alquanto strana visto il fatto che il mio giovane fratello sembra voler portare avanti il progetto C.R.E.P.A. di mamma e non tollera che nessuno di noi vada a infastidire gli Elfi Domestici.
Infine ho cercato di andare dal professor Lumacorno per chiedergli com’era andato l’ultimo compito, ma sono di nuovo intervenute Emma e Anna per impedirmi di andare nei Sotterranei. Ma per loro sfortuna ci eravamo già ed anche piuttosto vicine alla casa dei Serpeverde. Quindi, mentre mi avevano finalmente convinta a tornare in Sala Comune e mi ero rassegnata a parlare con Lumacorno l’indomani abbiamo visto venirci incontro il professore in causa con Lysander, che gli spiegava qualcosa a proposito di una qualche pozione, inutile dire che Emma mi ha portata via –seguita da Anna- prima che potessi capirne qualcosa di più o semplicemente chiedere qualcosa al prof.
Ma ora non sono distratta dalle due ragazze che vogliono convincermi ad andare a dormire e nemmeno da tutte queste stranezze –sempre considerando il fatto che Lysander ODIA Lumacorno e lo chiama “vecchio tricheco ermafrodito”-  ma dall’ultimo incontro che abbiamo fatto mentre venivamo qua, Scorpius e Lorcan che camminavano insieme e cosa ancor più strana: Scamandro stava offrendo un pasticcino a Malfoy!!!
Ora, cammino per le scale, diretta al Dormitorio, finalmente sono stata convinta da Emma ed Anna, ma la realtà è che sono stanca. Sì, lo so, Rose che-non-ha-mai-voglia-di-dormire Weasley è stanca, ma che ci volete fare? Per usare una delle tante frasi che Fred usa in questi giorni: l’amore mi sta rimbambendo (o come dice lui, facendo assomigliare ad una vecchia babbana fuori come un balcone!) .
Comunque i fatti strani sono troppi, ma nella mia mente sono stati totalmente cancellati da quei due incredibili occhi azzurri che, nonostante tutto, amo ancora.
Con un ultimo sbadiglio mi infilo sotto le coperte, mentre Danielle entra in stanza quatta quatta per non svegliarci. Ha un sorriso a trenta due denti e la sento sussurrare qualcosa a Anna, da parte di Lily, su Scorpius, ma devo sbagliarmi, perché Danielle si ostina sempre a chiamarlo Malfoy. Forse mi sto facendo tante paranoie per niente …
 
 
-Ragazze!- l’urlo di Lily mi fa alzare di soprassalto e sbatto la testa contro il letto di Danielle, sopra il mio.
-Che c’è?- le chiedo già sveglia, spaventata dalla sua espressione.
-Albus! Sta male! In infermeria!- riesce a dire prima di correre fuori dalla stanza, probabilmente diretta in infermeria.
Mi vesto mettendo dei vestiti a caso, Anna, Emma e Danielle sono sinceramente preoccupate come me e la cosa è sottolineata dal fatto che come me stanno indossando abiti a caso.
Arriviamo in Infermeria quasi volando e ci sediamo immediatamente accanto ai cugini Weasley/Potter più Lorcan e Lysander, occupiamo tutte le sedie della piccola sala d’attesa. I minuti sembrano trascorrere troppo lenti e non so per quanto rimaniamo qui, con il cuore in gola, solo James non sembra essere preoccupato. Quando Madama Chips esce dicendo che è tutto a posto e possiamo entrare ci fondiamo nella stanza, senza darle il tempo di ricordarci che è vietato l’accesso all’Infermeria a più di nove persone.
Tutti circondano Albus riempiendolo di domande, io rimango sulla soglia, non sapevo che in Infermeria ci fosse anche Scorpius, è sdraiato in un letto accanto ad Albus. Al solo vederlo mi sento stringere lo stomaco ed avverto un forte male al cuore, un male interiore, non fisico. Non mi muovo, resto immobile sulla soglia fino a quando Lily non si gira verso di me ed io mi fiondo su suo fratello.
-Albus! Che ti è successo? O Merlino! Stai bene? Sicuro? Cos’hai fatto? Ma ora è tutto ok, vero?- gli chiedo senza quasi riprendere fiato. Lui ridacchia e noto che, come Scorpius, ha uno strano colorito verde.
-Una strana indigestione, ho rischiato di .. mori- …- si interrompe di colpo.
-Beh ora sto bene- conclude sorridendomi appena.
Io lo abbraccio un’ultima volta, prima di lasciare il compito di coccolarlo a  Roxanne.
Madama Chips riesce a sbattere fuori Emma e Danielle.
Io rimango un po’ a distanza, visto che iniziano a chiacchierare anche con Scorpius, ora sembra che siano molto più uniti loro che io e Malfoy.
Albus, presto, si addormenta. Dopo aver passato una notte insonne non riesce a far a meno di cascare in preda ai sogni, con Roxanne che ancora gli accarezza i capelli e gli tiene fra la sua una mano.
Fred e Louis si congedano dicendo che devono fare i compiti, secondo me devono essere malati anche loro visto che non credo abbiano mai fatto un tema in vita loro. Lily e Hugo si ricordano improvvisamente di un tema sulle proprietà della pietra lunare per lunedì. Lysander corre via maledicendosi fra sé e sé per non essersi ricordato dell’appuntamento con Sarah. Insomma, ad un certo punto, nella stanza ci troviamo solo Madama Chips, Albus –che dorme-, Roxanne, io e Scorpius.
-Rose hai già finito i compiti?- mi domanda ad un certo punto Roxanne.
-Sì-
-Ecco, allora mi faresti un favore?-
-Dimmi-
-Stai qui con Albus? Per favore … ti prometto che …-
-Tranquilla- la rassicuro io accennando un sorriso e se ne va anche lei.
Madama Chips pulisce la stanza e infine si raccomanda a Scorpius di prendere la medicina fra mezz’ora e a me di darla a Albus, io prego Godric che non se ne vada eppure esce anche lei dalla stanza. Ed ora sono obbligata ad aspettare mezz’ora, per dare la medicina ad Albus, perché mi vuoi così male Merlino?
Non volendo per niente guardare in faccia Scorpius o incrociare i suoi occhi mi costringo a guardare dappertutto purché lui, il mio sguardo si sposta freneticamente dappertutto,sfiorandolo ma senza soffermarsi su di lui. Mi ritrovo a fissare un “interessantissimo” mobiletto.
-Guarda che anche se incroci i miei occhi non ti mangio …- dice ad un certo punto Scorpius, sarcastico. La solita, vecchia, stretta allo stomaco mi attanaglia le viscere. Quanto amo questa voce.
Sposto il mio sguardo su di lui.
Non guardarlo come un ebete!
Non ricordavo fosse così bello …
Rispondigli e non fare la scema!
-Lo so, ma tu di certo non vorrai che una sporca Grifona Mezzosangue ti contagi- rispondo sorridendo falsamente e facendo sparire il sorriso dalla sua faccia.
Ritorno a guardare Albus mentre lui si fissa astiosamente le scarpe, quasi fosse colpa loro di tutto quello che sta succedendo.
-Senti da’ te lo sciroppo ad Albus. Ciao Malfoy- e così dicendo gli volto le spalle.
So che ci è rimasto male, ma forse chiamandolo Malfoy lo dimenticherò.
Torno in Sala Comune e vedo che Lily ed Hugo non stanno facendo un tema, Lysander non è con Sarah, Fred e Louis non sono chini sui libri. Ma non ho tempo di pensare alle stranezze dei miei cugini e dei miei amici, mi dirigo in Dormitorio e lì rimango per tutto il giorno a leggere, senza permettere alle lacrime di uscire.
Lo dimenticherò.
Non ci riuscirai.
Lo so, cazzo, lo so.
 
 
 
 
 
Il suo volto si fa sempre più vicino fino a quando non mi bacia dolcemente, ci stacchiamo al momento giusto e lui mi prende per mano, camminiamo spensierati, mi sembra di essere leggera come non lo sono da troppo tempo. Adoro questa sensazione, i suoi capelli biondi si riflettono al sole e scopro nuovamente di adorare i suoi occhi azzurro ghiaccio, …
Mi sveglio sentendo qualcuno che mi tocca la spalla, scopro così di avere le guance bagnate da lacrime calde. Possibile che il solo stare in stanza con lui quindici minuti me lo abbia fatto sognare così intensamente? E queste stupide lacrime?
Te l’ho detto, non lo dimenticherai mai, asciugati le lacrime …
Per forse la seconda volta da quando conosco quest’insulsa vocina la ascolto e mi asciugo con la manica del pigiama le lacrime. Mi accorgo e mi ricordo che affianco a me c’è qualcuno, è Kreacher.
-Buongiorno Kreacher- dico cercando di sorridere fra le lacrime.
-La padrona non sta bene?- domanda lui con la sua vocina stridula.
-No tranquillo, solo un po’ di ansia per lo studio …- dico sempre con quel sorriso falsamente vero.
-Bene, il padronicino ha detto che deve andare nell’aula di Incantesimi. Lì troverà la risposta-
Lo guardo senza capire.
-Il padroncino chi? Che risposta?- gli domando.
-Il padroncino, … Io non sa che risposta, lui no ha detto a me-
Il padroncino, ci sono molti ragazzi che Kreacher chiama così, prima di tutto noi Weasley, poi i Potter, ma anche qualsiasi studente di Hogwarts gli stia abbastanza simpatico e lo tratti abbastanza bene.
La risposta, … La risposta a cosa?
-Io deve andare adesso, io deve preparare la colazione- dice infine sorridendo e prima di smaterializzarsi nelle cucine mi fa un inchino profondo, toccando con la testa pelosa a terra.
Mamma dice che Kreacher è cambiato tanto dalle fine della guerra, papà dice che una volta era un piccolo sudicio traditore –beccandosi, ovviamente, ogni volta una Fattura Orcovolante da parte di mamma- …
Almeno sei sicura che non sia un Serpeverde, perché loro trattano sempre male gli Elfi Domestici.
Sì, anche Albus, una volta ho litigato con lui per questo, ma eravamo piccoli …
L’opzione più plausibile sarebbe uno dei tuoi cugini o Sc-…
Non dirlo nemmeno! Non voglio illudermi!
Sospiro, le mie compagne di stanza stanno ancora dormendo, cammino quatta quatta, leggera, quasi come nel sogno. Il ricordo è ancora vivido e mi sembra quasi di averlo vissuto davvero, maledico quasi fra me e me Kreacher per avermi svegliata , … No, forse è stato meglio così. Se non l’avesse fatto e mi fossi svegliata più tardi forse sarebbe stato ancora peggio.
Sospiro nuovamente e mi vesto, legando i capelli in una comoda treccia.
Attraverso la Sala Comune salutando Hugo che ha uno strano sorriso, dovrò indagare e James –il solito impiccione- non mi chiede nemmeno dove sto andando, quasi lo sapesse già, … Come a concludere la cosa non vedo da nessuna parte Louis e Fred, sempre svegli di prima mattina, …
Ma che paranoie ti fai?
Sì, hai ragione –una volta tanto-, scusa.
Cammino tranquillamente, anche se pervasa da un’insolita curiosità e incertezza, fino ad arrivare all’aula di Incantesimi. Una stanza rettangolare, i banchi sono spostati contro i muri per far spazio agli alunni che di solito usano più le bacchette dei libri e una cattedra all’estremità della stanza. Mi blocco sull’uscio, dentro c’è già una persona. La persona in questione ha affollato i miei sogni. Vederlo mi fa rimbombare nella testa, come uno Schiantesimo che rimbalza in una stanza piena di Incantesimi “Protego”, la sua voce. La sua voce che grida “Mezzosangue” rivolto a me, …
Forse l’ha mandato lui Kreacher, forse si vuole scusare, forse no, però magari vuole chiederti di tornare con lui, magari ti prenderà, ti stringerà a sé, ti dirà che non vuole più perderti, mai più e ti bacerà come non ha mai fatto, con un bacio che andrà oltre il tempo e lo spazio.
Questa speranza, offerta dalla vocina –per una volta non così fastidiosa-, mi scalda il cuore come un bicchiere di Wisky incendiario.
Prima che io possa affogare in questa possibilità, correre da lui, stringerlo, essere pronta a scusarlo, scusarmi io stessa, … Mi rendo conto che non è così. Il suo sguardo è troppo perplesso della mia presenza perché io possa credere che mi abbia mandata a chiamare lui e i suoi occhi sono troppo freddi e distaccati per credere che si voglia scusare con me o che solo mi rivoglia con lui.
-Che vuoi?- gli domando.
-Non capisco. Un Elfo Domestico mi diceva di venire qua, che avrei capito la verità … Sei tu che devi spiegarmi che vuoi …- dice lui osservandomi sospettoso.
Faccio per ribattere ma la porta alle mie spalle si chiude con un tonfo, faccio la prima cosa che mi viene in mente. Poggio la mano sulla maniglia –mentre un doloroso ricordo affiora nella mia mente, quello di me e Scorpius che appoggiamo le nostre mani, sulla maniglia di una porta di uno scompartimento del treno rosso per Hogwarts, nello stesso istante- e cerco di aprire la porta.
Nulla.
Tiro fuori la bacchetta e provo tutti gli Incantesimi che conosco per cercare di aprirla.
Nulla.
Non si apre.
Ma davvero? Non so proprio cosa farei senza di te, … Pensavo che …
Sì, sì, fai poco la saccente e osserva in che guaio siete.
-Non si apre- ripete Scorpius, guardandomi come se da un momento all’altro io potessi saltare su e dire “Buon pesce d’Aprile anche se in ritardo, Sco!”.
-L’ho notato- faccio io sprezzante.
-Quindi devo dedurre che non mi hai chiamato te, qui- mormora quasi fra sé e sé.
-Intelligente il ragazzo, …- dico sarcastica, anche se ho un nodo alla gola che non ne vuole sapere di scendere.
-Quindi che facciamo?- mi domanda guardandomi negli occhi, io distolgo lo sguardo cercando di mantenere uno sguardo tagliente, ma proprio non ce la faccio a guardare quegli occhi così terribilmente belli e poi non dopo il sogno di questa notte, …
-Non lo so- scandisco come se stessi parlando a James o a un mago primitivo che non conosce la nostra lingua. Lui mi guarda male ed io sorrido, sapendo di aver colto nel segno. So che non sopporta quando lo si tratta dall’alto in basso.
Prendo una sedia, la porto al centro della stanza e mi siedo.
-Hai intenzione di stare qui fino a quando qualcuno non verrà ad aprirci?-
-Hai idee migliori Malfoy?- chiedo alzando un sopracciglio.
-No- dice.
-Bene- dico guardandolo male e subito dopo prendo da un banco vicino un libro di Incantesimi, per fortuna del settimo anno, iniziando subito a leggerlo.
Lui prende una sedia e si siede di fronte a me, io continuo a leggere –o meglio a scorrere gli occhi sul foglio e girare le pagine, per fargli pensare che io lo stia davvero facendo- mentre lui continua a guardarmi.
-Che vuoi?- gli chiedo ad un certo punto, chiudendo di scatto il libro e poggiandolo nel banco di fianco.
Mi accorgo improvvisamente che siamo più vicini di quanto il mio cervello –o quel che ne rimane- possa sopportare, quindi troppo vicini. E’ seduto al contrario sulla sedia e continua ad osservare.
-Parla. Malfoy. Adesso.- dico con lo stesso tono superiore.
-E’ che sei davvero bellissima- mi confessa prima di rendersi conto di quello che ha appena detto, avvampa appena e tenta un sorriso.
Io scoppio a ridere.
–Sì ok, carnevale è passato da un pezzo!- dico ironica, sorridendo.
-Io ero serio. Non è colpa mia se mi sono innamorato di te- sibila, poi sembra nuovamente non capire come mai ha detto quello che ha detto e mi guarda negli occhi.
-Raccontalo a qualcun altro Malfoy- dico mentre, però, il sorriso pian piano svanisce dalle mie labbra.
-Ma è vero. Io ti amo- avvampa ancora di più, ma non smette di guardarmi.
Non gli credo nemmeno per un attimo, nonostante il mio cuore vorrebbe farlo con tutto il cuore.
Gli tiro uno schiaffo, diretto, forte, un sonoro SCIAF che risuona nella stanza come una caccambomba che esplode nel silenzio del nulla, come una risata ad un funerale.
Stringo gli occhi e i pugni, conficcandomi le unghie nella pelle, pur di non piangere.
-Tu … tu … tu hai …- balbetta Scorpius guardandomi sconcertato e alzandosi in piedi.
-Esattamente Malfoy!- esclamo io, alzandomi a mia volta e ridendogli in faccia.
-Tu …- sibila prendendo la bacchetta, ma io non gli do il tempo di fare altro.
-Elettro!- lo vedo essere percorso da una piccola scossa elettrica, mentre i capelli gli si drizzano sul capo per un attimo.
Ci guardiamo in draghesco mentre urliamo insieme: -Expelliermus!-
Finiamo entrambi per terra, ci rialziamo mentre sentiamo delle voci al di là della porta e qualcuno trafficare con un coltellino nella serratura. Non ci faccio caso.
-Stupeficium!- grido mentre lui lancia un Incantesimo Protego, il mio Schiantesimo evita tutti e due per un soffio. In questo momento entrano James e Louis che si affrettano a sperare me e Scorpius, gli lancio un’ultima occhiata. Non rabbiosa, non sprezzante, non dispiaciuta, semplicemente ferita.
 
 
 
-Ma cosa ti è venuto in mente?- mi domanda la rossa,guardandomi male.
-Potevate distruggere l’aula! …- aggiunge inferocita.
-Un’ora di lezione in meno ..- replico io.
-Farvi male! …-
-Magari!-
-O anche peggio!-
-Del tipo!-
-Rose, io ti capisco, però, …-
-Davvero mi capisci? No, Lily, tu non capisci. Tu hai Lorcan, io non ho nessuno. Tu hai un ragazzo che ti ama, io solo delle amiche fantastiche- e detto questo scuoto la testa e salgo in dormitorio più depressa di prima.
Decido, arrivata al mio caldo letto, di studiare. Prendo così il mio diario e scopro che domani, il 19 Aprile, è il compleanno di Albus. Incredibile come passi veloce il tempo, sembra che sia volato, o magari si è anche smaterializzato, ma …
So già cosa regalargli, è un secolo che la vuole, mi serve solo l’aiuto di mamma, papà e Hugo. Corro subito in Sala Comune afferrando per la cravatta mio fratello –che era immerso in una fitta conversazione con James, Louis, Fred, Lorcan, Anna e Lily- e trascinandolo alla Guferia. Gli spiego tutto, con una strana espressione, a metà fra un sorriso e una smorfia. Lui accetta subito, entusiasta.
Mandiamo ai nostri genitori un gufo e scherziamo come non facevamo da un po’, la nostra complicità un po’ mi mancava.
Caso vuole che mentre discutiamo del regalo, Albus entri in Guferia e noi ci azzittiamo di colpo.
-Hugo, Jamie ti vuole in Biblioteca per quella cosa, …- dice Albus vago.
-Volo- risponde il rosso e corre via.
-Cosa facevate?- mi chiede Albus curioso.
-Ma nulla, ...- rispondo vaga.
Ringrazio Merlino che lui non faccia altre domande, mi chiede invece di raccontargli quanto accaduto la mattina. Gli dico tutto, sempre trattenendo le lacrime e lasciandomi avvolgere dai suoi abbracci.
 
 
 
La mattina del 19 mi sveglio con un’insolita sensazione che non avvertivo da un po’, una sorta di felicità. Mi crogiolo in essa, sapendo che non durerà molto.
La posta del mattino porta il solito sciamare di gufi mentre mangiamo tranquillamente la nostra colazione. Appena vedo due grandi Barbagianni volare verso il tavolo di Serpeverde, tutti i ragazzini indicarli e quei due grandi volatili che si posano davanti a Albus corro alle sue spalle e gli bendo gli occhi con le mani.
-Ehi!- dice lui, tra il felice e l’indignato.
-Chi è?- domando.
-Rosie!- esclama lui esasperato.
-Buon compleanno, bellissimo!- esclamo togliendogli le mani dagli occhi e baciandolo delicatamente sulla guancia.
-Grazie, cucciola!- esclama mentre io sorrido apertamente a questi nomignoli.
Appena scarta la sua nuova Nimbus Tremila mi salta al collo, mentre io rido, leggera. Subito dopo mi prende per mano e corre a mostrare la scopa a suo fratello e alla sua ragazza, per poi ringraziare anche Hugo, e trascinandomi con sé. Noto, non senza un leggero piacere, con la coda dell’occhio che Scorpius ci guarda traboccante di gelosia e tristezza.
Invece di compiacertene, potresti iniziare a pensare che ti ama davvero!
Ahahahaha no!
-Ascolta ragazza, oggi c’è una festa. La organizziamo per il compleanno di Albus.- mi avvisa Lily sorridendo, al fianco di Lorcan.
-Chi è invitato?- domando curiosa.
-La famiglia Weasley/Potter al completo, gli Scamandro, Malfoy, Paciock, Nott, McDoulag- elenca lei, chiamando tutti per cognome come fa sempre quando è nervosa e su di giri.
Io, ovviamente, non ho potuto subito sapere che lei dicendo “la famiglia Weasley/Potter al completo” intendesse proprio la famiglia Weasley/Potter al completo. Fatto sta che quando sono entrata nella stanza della necessità –dopo un’ora di preparativi con Anna e Lily e gli auguri di Emma e Danielle, manco partissimo per la guerra e poi hanno lanciato alle altre due un’occhiata cospiratrice che non mi è piaciuta per niente … Comunque dicevo che Lily mi ha acconciata i capelli in una traccia, non mi sono cercata anche se lei ha cercato addirittura di affatturarmi per convincermi, e mi ha costretta a indossare un suo vestito. Carinissimo, sì, ma anche molto corto, mi arriva sì e no alle cosce, è di un rosso/fucsia incantevole e lo ha abbinato ad un paio di scarpe di Roxanne rosse a pois neri incredibili. Però non vedo il motivo di vestirmi così bene. Anna ha detto che sono prima di tutto una ragazza, quindi devo curarmi, se lo dicono loro … E poi comunque, per la cronaca, vorrei vedere voi a mettervi contro Lily ti-lancio-una-fattura-orcovolante-da-far-invidia-a-zia-Ginny Weasley.- sono rimasta due o tre minuti a fissare la folla aprendo e chiudendo la bocca, alla festa c’erano esattamente:
Molly,Lucy,Victorie,Dominique,Louis,Fred,Roxanne e Hugo  Weasley.
Lily,James e Albus –ovvio- Potter.
Lorcan e Lysander Scamandro.
Scorpius, Krystal –sua cugina- e Kevin –suo cugino- Malfoy.
Alice e Frank Paciock.
Tom Nott.
Abbi e Elise McDoulag.
22 persone, una stanza enorme, una musica orecchiabile e veloce, due tavoli pieni di bibite e cibi, mille colori, luci colorate, un sorriso su ogni invitato.
Ad un certo punto penso con tristezza che per me non hanno organizzato tutto questo, ma schiaccio ferocemente questo pensiero.
Corro subito da Albus, lasciandomi indietro una Anna già avvinghiata a James, prendiamo insieme un aperitivo e chiacchieriamo insieme a Roxanne. A noi, ben presto, si aggiunge anche –con mio profondo dispiacere- Scorpius, io gli rispondo fredda e se posso non incrocio il suo sguardo. Abbraccio anche tutti i miei cugini e rispondo vaga alle loro richieste sul progetto degli adulti, odio tener loro nascosto qualcosa ma ho giurato e nonostante tutto quello che si può dire di me io mantengo sempre le mie promesse.
-La sapete l’ultima?- domanda James, che si è appena staccato da Anna.
-Dipende …- risponde Lucy.
-Sì, da cosa intendi- conclude la sorella non senza riuscire a nascondere la curiosità.
-Dominique e Tom stanno insieme- risponde Louis alle nostre tacite domande, anticipando il cugino.
-Davvero?!- esclama Lily, più arrabbiata che la bionda non le abbia detto nulla che sorpresa.
-Eh sì- risponde Dominique affiancata da Tom, che ha un braccio sulle sue spalle.
-E il nostro Louis, ora è scapolo?- chiede Teddy, indagando.
Lui ride.
-Esattamente- risponde dopo, scompigliandosi i capelli biondi e rossi quasi in una pallida imitazione di James.
-Ehi, non penserai di imitarmi!- sbuffa infatti il sopranominato.
-Comunque mi taglio i capelli quest’estate …- ci annuncia Louis.
-Che?!- chiede Victorie.
Louis annuisce vigorosamente.
-E la nostra piccola Lily?- domanda Dominique abbracciandola ma io la trovo una domanda piuttosto retorica visto che la mano della rossa è intrecciata a quella di Lorcan che -quando Lily dice “Mi sono fidanzata con Lorcan” con un sorriso a trentadue denti e Dominique risponde “Ah il giovane bel Scamandro” e la prima scocca un’occhiata gelosa e gelida alla seconda- arrossisce.
-Ma Rose, ti devono dire dell’ultima prova … quando?- mi domanda Lysander.
-Non so, ma a giorni- rispondo scrollando le spalle.
Mentre ricominciano con i pettegolezzi e annunci –l’ho mai detto che nella famiglia Weasley/Potter non si riesce ad avere segreti?- io e Dominique ci allontaniamo per prendere una bibita, sotto sua richiesta.
-Allora, ti piace proprio Tom?- le chiedo.
-Sì, credo di sì- risponde lei sorridendo e qualcosa, in quel sorriso, mi fa intendere che è proprio così.
-Guarda che è uno stronzo idiota pervertito Serpeverde- la avverto non senza un sorrisetto.
-Non so, secondo me un po’ è cambiato o almeno con me non è così- dice pensierosa mentre si arriccia una ciocca di capelli.
Io rido senz’allegria.
-Non illuderti, non cambiano mai, nemmeno con te- le dico come chi la sa lunga, non riesco però a nascondere la tristezza.
Lei mi guarda e per un attimo sembra stupirsi, poi sembra capire perché mi stringe in un rapido abbraccio. Solo in questo momento, mentre sono appoggiata alla spalla scoperta e perfetta di Dominique, mi accorgo che Scorpius è a pochi metri da noi e molto probabilmente ha sentito tutto.
Porca Morgana!
Calmati, … Non importa anche se ha sentito …
Hai ragione, che si fotta …
Non intendevo questo …
Io sì.
Fred viene verso di noi mentre Albus inizia a scartare alcuni regali.
-Sì, cuginetto?- gli domanda Dominique affabile mentre il ragazzo fa cenno a Malfoy di avvicinarsi.
-Guardate qua- e così dicendo fa apparire, con uno schiocco delle dita, uno strano oggetto. Si aspetta degli applausi ma io lo guardo inflessibile, è merito della Stanza delle Necessità, di certo non suo, …
-Cos’è?- domanda invece Malfoy.
-Allora, un giochino babbano che papà ha perfezionato. Provatelo- dice sorridendo ma siccome nessuno di noi tre capisce lui fa una breve risata per poi sbuffare.
Io osservo quello strano oggetto, è dei più svariati colori messi in contrasto fra loro, è un tubicino, sembra molto elastico.
-Guardate, uno mette un dito così …- dice prendendomi la mano e mettendomi un dito dentro all’estremità del tubicino.
-L’altro così …- dice prendendo anche quello di Scorpius e mettendolo all’altra estremità.
-Ed ecco fatto! Ora guardate e provate. Qualsiasi incantesimo voi proviate non succederà nulla- conclude soddisfatto.
Mi ritrovo così, senza che io me ne sia praticamente accorta, incollata a Scorpius. Mentre Dominque prova, entusiasta, ogni sorta di incantesimo.
-Bene, fantastico, bell’invenzione! Ora slegaci- dico sorridendo a Fred.
-Non so come si fa- risponde lui.
-Cosa vuol dire non sai come si fa?!- gli urlo io isterica mentre gli altri invitati iniziano a raccogliersi attorno a noi.
-Beh sulle istruzioni c’è una specie di indovinello e non sono ancora riuscito a risolverlo …-
Io inspiro ed espiro, cercando di calmarmi ma non riesco comunque a trattenermi dall’urlare.
-Non voglio restare attaccata per il resto della vita a questo Serpeverde Ermafrodito!-
-Ed io a questa …- ma il “caro” Scorpius sembra pensare che cosa sia io sia chiaro a tutti perché non continua la frase mentre lo guardiamo tutti di sottecchi.
-Dicci l’indovinello- dice Molly calma.
-Allora … dov’è? Dev’essere qui da qualche parte … - dice Fred imbarazzato rovistando nel mantello.
-Eccolo!- esclama quando ormai inizio a perdere la pazienza e la speranza.
-Dice:
 “La preposizione che viene prima di mezzo,
il genitore affidatario la fa del bambino adottato.
Un’altra preposizione che non sia da ma i.
Un gioco fra i babbani è assai comune in spiaggia se però ci giochi troppo per terra finirai ma se ci giochi poco addosso agli altri andrai, il verbo più importante è il contrario di lasciare.
Quando non ti allontani, che fai?
Se unisci tutto questo una risposta c’è, su avanti, muoviti. Ora tocca  a te”-
Ci guardiamo mentre tutti iniziano a pensare.
-E se io dico che deve andare in bagno?- domanda Scorpius.
-Beh caro, aspetti perché non ho nessun’intenzione di accompagnarti- ribatto sprezzante anche se leggermente imbarazzata.
-Almeno capiresti che non sono poi tanto ermafrodito-
-Pervertito e idiota sì-
-Io pervertito? Te allora, sei proprio all’antica!-
-All’antica? Ha parlato mr. Purosangue!-
-Meglio che una ….-
-Sì, sangue sporco e fiera di esserlo Malfoy, Beh fino a qualche tempo fa però non la pensavi così eh? Non ti faceva schifo baciarmi, eh!-
-No, ma nemmeno adesso. Sei te che hai frainteso tutto!-
-Giusto, io, la sporca mezzosangue.-
-Esatto … No cioè no …-
-Sei un Cretino!- gli urlo mentre mi avvicino, visto che non posso allontanarmi.
-E tu un’orgogliosa testarda!-
-E tu un … un …- ma non trovo più nulla con cui apostrofarlo e mi limito a guardarlo malissimo.
-Comunque è tutta colpa tua di questo casino- dice lui.
-Colpa mia? Tua casomai!-
-Mia? Prima l’infermeria, poi l’aula di Incantesimi ed ora questo direi che mi vuoi riconquistare.-
-Ma che cazzo dici Malfoy? Ti sei bevuto quel poco di cervello che ti rimane?-
Tiro fuori la bacchetta, lentamente, lui fa la stessa identica cosa e siamo quasi pronti a gridarci contro quando un grido ci interrompe.
-Ragazzi basta! E’ tutta colpa nostra- ammette Lily cercando di separarci.
Io sono troppo stupita per parlare.
-Abbiamo organizzato tutto noi- ammette Albus.





-------------------------------------------------------------------------
Eccomi! Sono in ritardo vero? Mi scusate vero? Anche per il capitolo patetico che mi è venuto. Le idee mi sono sembrate buone eppure non ho concluso granchè....
Che dire? Mio padre non mi fa usare molto il computer e poi fra lo studio, i compiti, sta scuola, la danza, l'oratorio e le amiche... SCUSATEMI! Comunque ora ho aggiornatoe  aspetto le vostre recensioni, eh!
Spero che almeno la parte di Al vi sia piaciuto perchè, sinceramente, è l'unica che mi piace di questo capitolo.
Vi prometto che dal prossimo aggiusterò un po' le cose, anzi DEL TUTTO! E poi nel prossimo vi prometto almeno di farvi scoprire qualcosa del Torneo Tremaghi,... alla prossima...
Marty

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Qual è la prima tappa per il piano “Ricuci i rapporti”?- ***


Avevano organizzato tutto loro, mi venne quasi da ridere. Era così ovvio, troppi comportamenti strani negli ultimi tempi, avrei dovuto accorgermene, avrei dovuto capirlo, avrei dovuto pensare di meno a quel Malfoy che in questo momento è più sorpreso di me. Invece non l’ho fatto ed ora non riesco a ridere, a dire che va tutto bene e a ringraziare i miei cugini perché si sono preoccupati per me, riesco solo a sentire una rabbia lenta e sorda che pian piano fluisce in me.
-Idioti!- sibilo con la faccia contratta dall’ira.
-Ehi Rose … Noi volevamo solo …-
-Zitto! So cosa stai per dire! Noi volevamo solo aiutarti … Ma non vi è passato per la testa nemmeno un istante che così mi avreste potuto solo far stare peggio?- domando guardandoli uno ad uno e loro, lentamente, abbassano il capo.
-Volevamo che te e Scorpius vi rimetteste insieme- dice Lily.
-Certo! E’ così facile no? Organizzate una intossicazione alimentare, una segregazione in una stanza ed una festa, a cui aggiungete uno stupido giochino babbano, e per voi queste cose possono rimediare a tutto quello che due ragazzi hanno rotto fra loro! Ma certo! E no, non è così facile- mentre urlo loro questo, ed anche molto altro, cioè tutto ciò che mi passa per la mente e Scorpius dal canto suo è più stupito che altro, senza accorgermene mi avvicino ad esso … Fino a quando le nostre braccia si sfiorano.
-Ma voi vi amate ancora!- esclama Albus guardandoci feroce, come fosse tutta colpa nostra, che poi in effetti è così.
Io mi lascio sfuggire un sorriso triste.
-No, Al, per una volta ti sbagli. Io lo amo ancora. Lui non mi ha mai amata- le mie parole sono appena un sussurro eppure sembrano rimbombare nella stanza, anche se credo che Scorpius le senta solo perché siamo talmente vicini che il contrario sarebbe impossibile. Senza dire altro mi allontano, camminando lenta per i corridoi, senza avere la più pallida idea di dove io stia andando.
Arrivo alla Serra n^ 8, è la mia preferita perché è piena di fiori dalle forme più strane. Cammino, anche se sarebbe più esatto dire che le mie gambe camminano perché io non provo nessun desiderio di farlo, arrivo al mio spazio preferito in assoluto. E’ un piccolo appezzamento di terra, in cui ci sono i migliori fiori babbani di tutti i colori dell’arcobaleno, dietro di essi c’è la vetrata che dà sul lago. Con le prime luci dell’alba si presenta ai miei occhi uno spettacolo che dire mozzafiato è poco … Il cielo si tinge di giallo e poi di arancione, per poi arrivare finalmente all’azzurro.
Sento le lacrime che premono per uscire. I raggi fanno luccicare la superficie del lago, i fiori sbocciano aprendo i loro petali, alcune gocce di rugiada cadono soffici sull’erba umida. Fra un fiore e l’altro c’è un piccolo arcobaleno che esce da una goccia e va ad un’altra, ad un certo punto un fiore si china verso di me, posandomi sul dito una goccia d’acqua. Una piccola goccia, azzurra, azzurro ghiaccio, azzurro cielo, azzurro primavera, …
Altre gocce mi cadono sulle mani, ma questa volta non è la rugiada dei fiori, ma le lacrime che non riesco più a trattenere. Piango senza ritegno, come avrei voluto fare dal litigio in camera di Scorpius, come non avevo ancora avuto il coraggio di fare, le mie spalle sono scosse da sussulti irrefrenabili e mi tremano le mani.
Improvvisamente le lacrime si fanno più calde, le spalle un po’ si calmano, il respiro si fa più lento, le mani accentuano il loro tremare. E’ semplicemente per il fatto che due mani mi hanno abbracciata da dietro, facendomi voltare verso quel magnifico fisico asciutto, stringendomi a quel petto scolpito dagli allenamenti di Quidditch. Sono quei due occhi azzurri –ora color del cielo in primavera, così belli che si potrebbero confondere col paesaggio che ammiravo poco fa- che mi avvolgono nel loro calore, sono i capelli biondo chiarissimo che mi solleticano il volto, sono le dita lunghe e affusolate che mi accarezzano la schiena.
-Non dire che non ti amo! Non farlo mai più! Non è così … Io ti amo …- mormora Scorpius stringendomi a sé.
-Ripetimelo …- dico in modo quasi infantile, smettendo improvvisamente di piangere.
-Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo …- continua a dire fino a che non lo bacio. Solo dopo averlo fatto mi accorgo davvero di quanto mi è mancata la sua bocca, il suo profumo, il suo respiro.
-Anche io … Ti amo anche io …- e così dicendo mi stringo forte a lui.
Attimi, o forse ore, o forse secoli, so solo che dopo siamo uno affianco all’altro sull’erba di quel fantastico appezzamento di terra, fra i fiori freschi e l’erba umida.
-Ti giuro che ero solo arrabbiato, non volevo dirti quelle cose e poi anche tu mi avevi insultato … Non sto cercando di giustificarmi e solo che un attimo dopo volevo correre da te eppure continuavo a vederti che mi restituivi il braccialetto e mi sembrava che il mio cuore si stesse spezzando in mille pezzi. Nei giorni successivi ti volevo parlare, giuro, avrei voluto prenderti, sbatterti contro il muro e baciarti, accarezzarti, abbracciarti fino a quando non mi avresti perdonato … Ma quel giorno avevi ragione, io sono solo un Serpeverde non ho il coraggio di voi Grifondoro …- mi dice all’orecchio.
-In fondo non siamo poi così diversi- dico io sorridendo e stringendogli la mano.
-Lo rivuoi il braccialetto?- mi domanda cauto.
Io mi giro verso di lui e lo bacio, premendo le mie labbra contro le sue.
-Ti basta come risposta?-
 
 
 
 
Attraverso il ritratto della Signora Grassa quasi travolgendo un gruppi di ragazzini del primo anno, non mi scuso nemmeno, tiro dritto fino ai posti più comodi della Sala Comune. Occupati dall’intera famiglia Weasley/Potter.
-Ora spiegatemi tutto per bene- dico seria, sedendomi nell’unica poltrona libera.
-Allora …- e qui Albus, interrotto ad intervalli regolari dagli altri cugini per alcuni commenti, parte in quarta a raccontare.
Tutto quello che, ovviamente,avevo già intuito benissimo da sola ma che voglio sentire da loro. Di come avevano chiesto a Lumacorno di una speciale pozione, chiesto gli ingredienti via Gufo –spedizione immediata-, la pozione era stata messa in un dolcetto rubato dalle cucine che era stato poi mangiato da Albus e Scorpius, finiti subito in Infermeria. Albus era servito per attirarmi là, sapevano che non ci sarei andata per nulla al mondo solo per Scorpius. Fallito questo piano avevano attuato quello B. Avevano così mandato Kreacher prima dal Malfoy e poi da me, in modo da attirarci nell’aula, ci avevano poi chiusi dentro –con un’ invenzione di zio George, i “tira e attacca non si stacca”-. Fallito anche questo era entrato in vigore il piano C: la festa di Albus. Lì era bastato un trucco babbano –a proposito di questo, a cui non avevo più pensato, si è staccato perché la risposta all’indovinello era: invece di tirare avvicinati. Infatti era quello che era successo, io mi ero avvicinata a Scorpius lasciando libere le nostre dita- e ci eravamo ritrovati incollati. Non aveva funzionato nemmeno questo ed era successo il peggio, …
-Ti prego Rose non arrabbiarti troppo!-
-Sì Rosie, davvero …-
-Volevamo solo rivederti felice!-
-Davvero è che pure Scorpius era giù …-
-L’abbiamo fatto per voi …-
-Per te!-
Io scoppio a ridere, una risata vera, genuina, cristallina. Mi alzo e senza proferire parola li abbraccio tutti, uno ad uno, senza fornire loro ulteriori spiegazioni e lasciandoli frastornati.
-Non credo di avervi mai detto quanto vi voglio bene, ragazzi … Beh ve lo direi, ora, ragazzi, ma è un numero davvero troppo grande- dico loro ridacchiando.
Mi guardano ancora più sorpresi e con le bocche, occhi –e anche forse orecchie- aperti.
-Vi basta come spiegazione un “io e Scorpius abbiamo fatto pace”?- e così dicendo mostro loro il braccialetto che sembra splendere al mio polso.
-Veramente no, rossa, io voglio tutti i dettagli!- si affretta a dire Lily mentre scoppiamo a ridere.
-Beh noi andiamo!- esclama invece Dominique baciandomi sulle guance.
Presto i cugini più grandi escono dalla stanza per un passaggio secondario mentre Albus e Roxanne ritornano in fretta alle loro Sale Comuni –non volendo finire in un guaio più grosso di loro venendo trovati nella nostra …- e gli altri iniziano a tartassarmi di domane. A salvarmi ci pensa Jeremy, arrivando in questo momento e dicendomi che in cortile stanno aspettando i tre campioni. Io scatto in piedi, nemmeno mi avessero punta con uno spillo in un certo posto che di solito non mostro in pubblico …. E corro via, arrivando con il fiatone in cortile.
-Buo-buongiorno- ansimo, accennando però un sorriso.
-Oh bene! Ora ci siamo tutti!- esclama Kingsley rispondendo al mio sorriso.
-Allora, la Terza Prova è divisa in due tempi, oggi vi sveleremo il primo tempo, il secondo vi sarà detto solo nell’intervallo che ci sarà fra le due parti. Molto semplicemente vi sfiderete a duello. Rispettando le regole, …. Quindi per il 26 Maggio dovrete leggere questo tomo, in cui sono contenute tutte le informazioni sui duelli fra maghi. Per questa prova non vi saranno assegnati punteggi, ma quelli che avete fino ad ora serviranno per decidere l’ordine in cui gareggerete fra voi.- dice Finch-Flechtey posando fra noi un libro che conterrà sì e no 700 pagine, Sarah deglutisce mentre Alena sgrana gli occhi.
-E io dovrei impiegare i miei pomeriggi a leggere quello?- chiede quest’ultima con voce quasi isterica.
Io e Sarah ci scambiamo uno sguardo d’intensa e scoppiamo a ridere cercando di simulare una finta tosse mentre la McGranitt guarda severa la ragazza.
-Esattamente- si dà la briga di rispondere Madama Maxime.
Quando rientriamo al castello, circa mezz’ora di discorsi e raccomandazioni dopo, io e Sarah stiamo ancora ridendo di gusto. L’ho invitata io, in fondo è mia cugina e poi so che è un po’ che lei e Lysander non si frequentano …
-Allors te e Scorpius, eh!-
-Già!- rispondo io sorridendole, ci basta uno sguardo, uno sguardo fra ragazze, fra adolescenti, fra cugine, fra amiche, per capirci.
-Ne sei innamorata?-
-Decisamente- rispondo sentendo la familiare sensazione delle mie guance in fiamme. Stupidi riflessi Weasley!
-Avete già fatto l’amore?- mi domanda con il solito accento francese e con tutta la naturalezza del mondo.
L’amore. E’ una parola che suona così bene, che non stona, che non dona imbarazzo, è sicuramente quello che hanno fatto Albus e Roxanne, non sesso, non hanno scopato, hanno fatto l’amore.
-No- rispondo con la stessa identica semplicità, senza smettere di sorridere.
Intanto siamo arrivate di fronte al ritratto della signora Grassa ed io le dico la parola d’ordine mentre urlo a mezza voce a Sarah di aspettarmi cinque minuti.
Corro su per le scale, i miei occhi scorrono veloci sulle porte dalla parte dei Dormitori maschili. Finalmente trovo quello che cerco ed apro di colpo la porta, senza bussare. I ragazzi mi guardano a bocca aperta, Jeremy si sta pettinando i capelli ancora bagnati seduto sul suo letto, Louis indossa solo i pantaloni, James ha la camicia sbottonata e la cravatta sfatta, Lysander ha attorno la vita un asciugamano mal messo e piccole gocce d’acqua cadono nel pavimento attorno a lui, Arturo Greengrass è sdraiato sul suo letto e fischietta.
-Ehi cugina, se volevi vederci nudi bastava dirlo!- mi urla Louis, nemmeno fossi dall’altra parte di un campo di Quidditch …
-Cos’è? Scorpius non ti basta o ce l’ha talmente piccolo che … - io ammirando, per così dire, sempre di più la finezza di quel primitivo imbecille di mio cugino, affatturo tutti e due per poi rivolgermi tranquillamente a Lysander.
-Lys! C’è Sarah che ti aspetta, quindi se io fossi in te mi muoverei! Ti do cinque minuti- gli dico sorridendo e lui mi guarda stranito, i capelli biondi e sbarazzini ancora completamente fradici.
Canticchio, serena come non mai, davanti al loro dormitorio fino a quando Lysander non esce, vestito di tutto pronto. Lo accompagno dalla sua ragazza che ci aspetta con le braccia incrociate, il piede che batte a terra e un’espressione dura che si addolcisce non appena vede chi le ho portato. Regalo a tutti e due un veloce bacio sulla guancia e torno in Sala Comune, iniziando a leggere il libro che mi è appena stato affibbiato. Sperando che almeno così, i miei cugini invadenti non mi faranno domane … Almeno per il momento …
 
 
La sera nel dormitorio femminile del settimo anno sembra abbiano annunciato un altro ballo, … Invece no! E’ semplicemente successo che io e Scorpius siamo tornati insieme, la notizia si è sparsa più veloce che se fosse volata sopra una Nimbus di ultima generazione ed ora Lily, Anna, Emma, Danielle e Roxanne mi stanno stressando perché io racconti loro tutti i dettagli inutile dire che quando Emma ha minacciato di chiedere tutto al mio “amico” Serpeverde io abbia iniziato a snocciolare loro la storia, che è stata accolta da “Ohhh”, “Ahhh”, gridolini di gioia, di sorpresa e ovazioni, … Insomma tutto in pieno stile New pettegolezzo di Hogwarts. Infine io e Anna siamo dovute per forza restare di più, da vere migliori amiche, a parlare un po’, degli ultimi avvenimenti, di compiti, di tutto quello che ci è passato per la mente insomma. Infine lei si è addormentata stringendo fra le braccia un peluches che le ha regalato James ed io sono rimasta a leggere questo libro, di cui sono già a buon punto ma comunque troppo indietro. E’ incredibile quante regole ci siano, da rispettare, da non infrangere, per prevenire, per evitare, … Regole e basta. Arrivano ben presto le sei ed io mi sveglio con un brutto presentimento, mi sveglio sì, perché mi ero addormentata con la faccia fra le pagine spesse ed appena ingiallite dal tempo. Non riesco a spiegare il peso che mi preme nello stomaco eppure sento che oggi non sarà per niente una buona giornata. A colazione i miei peggiori presentimenti si avverano, Roxanne ha gli occhi arrossati dal pianto.
La abbraccio subito, prima di chiederle qualunque cosa, prima ancora di guardarla bene in faccia, prima di capire se sia colpa di Albus o di qualche vipera Serpeverde, la stringo forte a me. Poi mi stacco e le scosto una ciocca di capelli dal viso, accarezzandole la pelle scura.
-Io e Albus abbiamo litigato- dice rispondendo alla mia tacita domanda.
Prima che mi possa dire altro la tavolata di Grifondoro inizia a riempirsi di gente e vedo Lorcan venire verso di me.
-E’ tutta colpa tua!- mi sibila fra i denti.
-Mia? Di che?- chiedo frastornata, scuotendo la testa.
-Sei te che mi hai convinto a chiederlo a Lily! A quella … quella …- ma sembra che non trovi le parole giuste per definirle e che non voglia offenderla troppo perché si gira e si va a sedere dall’altro capo del tavolo.
-Dicevi Anne?- le chiedo anche se ancora un po’ stupita.
-Io e Al …- ma di nuovo viene interrotta, questa volta da nostra cugina.
-E’ un cretino! Un’idiota deficiente! Ma chi cazzo si crede di essere? Porca Morgana! Ma che si faccia inculare da un Unicorno …-
-Chi è che si merita i tuoi toni soavi cuginetta?- domanda Fred alla rossa.
Lei gli lancia un’occhiata talmente tagliente che lui è costretto a ritirarsi, mordersi la lingua e tuffare la testa nella crostata che stava addentando fino ad un attimo primo.
-Dici Lorcan?- le chiedo.
-Oh! Ma allora lo fai apposta!!! Scommetto che stai pure dalla sua parte! Ma bene! Allora fottiti anche tu, anzi fottetevi insieme visto che ci siete!- mi urla Lily, facendo girare verso di noi quasi tutti i Grifondoro, subito dopo se ne va, lasciandomi sempre più allibita e sedendosi il più lontano possibile da me e da Lorcan.
-Ehi James mi sai dire cos’ha …- ma girandomi verso il punto dove di solito ci dovrebbe essere il primogenito Potter vedo solo l’aria.
-Oggi salta lezione e comunque grazie- mi dice Louis.
-Per cosa?-
-Per la fattura orcovolante! Ho ancora i segni!- esclama guardandomi male.
-Scusa Louis …- mormoro in parte dispiaciuta, sì in parte, …
-Ma tranquilla! Non eri te quella che doveva uscire con la più figa di tutta Hogwarts!- e detto questo si alza, lasciando metà colazione ancora sul piatto.
-Anne dicevamo …- ma anche lei se ne è andata ed io non me ne ero nemmeno accorta, girandomi dall’altra parte noto vuoto anche il posto di Anna e quello di Lysander.
-Porco Salazar!- impreco quasi fra me e me.
A lezione mi occupo di prendere appunti, come al solito, la prima ora sembra trascorrere veloce. Finita mi precipito da Scorpius. Lo abbraccio, incurante del professore, dei miei compagni, di tutto.
Lui mi trascina via dell’aula, ci dirigiamo insieme nei sotterranei, quasi pronti a due ore di Pozioni.
-Cos’è successo amore?- il mio cuore fa un balzo, e forse anche qualche capriola mortale con atterraggio multiplo e doppia giravolta, ma cerco di rispondergli senza fargli notare la mia emozione a quella semplice parola.
Intanto arriviamo a lezione, corro subito a prendere posto vicino ad Anna, lasciando Scorpius con un’ultima carezza.
-Come mai non c’eri a colazione?-
-Credo che mi sia lecito- risponde acida.
-E vorrei vedere, Merlino! Ma a me è anche lecito sapere il perché!- le rispondo a tono.
-Uff … Mi era venuta a parlare Stewart-
-E cosa ti ha detto?-
-Delle cose riguardo a Potter molto interessanti-
-Quali cose?- le chiedo stupita sia dal fatto che lei abbia parlato con quell’infida serpe, e sia ed ancor di più dal fatto che la dolce Anna abbia detto Potter riferito al suo bel James, in quel modo.
-Non diciamoci cazzate, cara! Tu le sai sicuramente!- e qui si accinge a preparare la pozione come richiesto da Lumacorno senza più rivolgermi la parola per il resto della giornata.
Leggo la prima riga scritta dal vecchio professore –o tricheco, come piace a noi chiamarlo- con un vago cipiglio ed interesse.
“La bevanda del buon umore”
-Mi sa che ne ruberò un po’ … Visto che servirebbe ad un bel po’ di noi …- mormoro fra me, ironica.
Subito dopo prendo il calderone e mi chino sul libro di Pozioni v.7.
 
 
 
Nei giorni seguenti sembra andare sempre peggio. I fiori iniziano a sbocciare, la Primavera fa capolino timida avanzando sempre di più sull’Inverno. Le coppie sembrano sciogliersi come la neve di fronte al sole. In più sembra che l’intero mondo ce l’abbia con me …
No! Non l’intero mondo!
Ah no?
No dai! Solo Anna, Lily, Lorcan, James, Albus, Roxanne, Louis ….
Solo? Sì, è vero, d’altronde loro sono solo le persone a cui tengo di più!
Lily e Lorcan hanno litigato anche peggio di come avevamo fatto io e Scorpius, non si parlano nemmeno e se devono rivolgersi all’altro dicono tipo: “Rox dì a Scamandro che deve togliersi di lì che c’ero prima io” e l’altro risponde “Lysander informa Potter che se ne deve andare lei … “. Questa mattina avevo quasi fatto pace con la rossa, ma poi a pranzo ho fatto l’errore di dire ad entrambi che si comportavano come due bambini ed ho rischiato di finire in Infermeria o al San Mungo per il resto della mia vita, … Solo Godric sa perché la mira eccellente di Lily ha sbagliato di pochi centimetri mandando il tavolo –e tutto il cibo, più bicchieri, piatti e posate che c’erano sopra- in mille pezzi.
Louis sembra inacidito ancora di più dal fatto che gli esami si avvicinano sempre di più e che è single. Lo studio ha anche un aspetto positivo, il fatto che il biondo è stato “costretto” a chiedere –Fred è venuto da me supplicandomi di aiutare il cugino, ma tralasciamo i particolari- il mio aiuto per aiutarlo a capire alcuni argomenti troppo difficili. Anche se l’atmosfera è sempre tesa e non capisco perché, ho anche capito cos’avesse e lui mi ha risposto molto educatamente di andare ad Akzaban e farmi baciare dai Dissennatori. Eppure un attimo dopo è entrata una folla di ragazze del quinto anno e si è azzittito in modo sospetto …
Sembra invece che James abbia gli ormoni in fermento e non abbia potuto far a meno di saltare addosso a Felicity Warrington che aveva solo l’accappatoio addosso nel bagno dei Caposcuola, o così sostiene Anna, l’interessato dice e afferma che invece è stata lei a saltargli addosso e che l’ha colto talmente di sorpresa che non ha potuto sottrarsi prima che lei lo sorprendesse. Io sono stata dall’inizio più sulla versione del Potter perché so quanto ci tenga a lei e quando ho cercato di farlo notare a quest’ultima lei ha smesso di parlarmi e infatti tutt’ora mi rivolge la parola solo se mi deve chiedere qualche appunto di qualche lezione –cioè tutte- particolarmente noiosa. James invece pensa che se io fossi stata zitta magari Anna l’avrebbe perdonata e che così ho peggiorato le cose. Io gli ho giurato che rimedierò a tutto e  che li farò riappacificare.
Ad Albus, mentre lui cercava di affatturarmi, ho promesso la stessa cosa. Lui e Roxanne si sono quasi –e con quasi intendo che ci sono andati davvero MOLTO vicini- schiantati in Sala Grande, perché il ragazzo ha detto che era stufo di nascondersi da tutti e lei ha detto che era troppo presto per dirlo a tutti, insomma hanno finito per urlare e così ogni studente –per favore non i professori e i fantasmi- ha scoperto la loro relazione, che è ormai quasi finita. La Weasley, e a lei almeno questo lo concedo, si è arrabbiata con me perché non sono stata ad ascoltarla, ha ragione sì ma non è stata comunque colpa mia.
Tutto questo sembra contribuire al mio reddito scolastico, come non fa altro che ripetere Lumacorno, eppure io passo interi pomeriggi a studiare, il problema è che le mattinate le occupo a pensare a come risolvere queste situazioni più che complicate. Dopo il nostro sciopero, almeno questo, non ci caricano più di compiti a noi del settimo anno ed ho anche giusto il tempo di aiutare il mio caro fratellino a farli, sempre se non ci mettiamo a lottare nel bel mezzo della Biblioteca.
Con tutti questi dilemmi, problemi, insomma con questa atmosfera agghiacciante e terribile –l’unica cosa positiva che succede e che, non potendo stare con nessun altro, mi avvicino di più a Lysander ed al mio Scorpius- passa Aprile. All’ultimo del mese la nostra cara preside ci regala un bel soggiorno ad Hogsmeade ed io prometto a me stessa e a Hugo,Lysander, Fred e Scorpius –le uniche persone che mi stanno a sentir- che risolverò tutto ciò che c’è da risolvere in questo sabato. Siccome sembra che Aprile –e anche Godric, a dirla tutta, unito magari pure a Merlino- mi odi e quindi devono tutti restare ad Hogwarts, tranne Lysander la cui ragazza deve anche lei studiare per gli esami di Beauxbonts e in più deve occuparsi del libro sui duelli fra maghi di cui io continuo a rimandare la lettura.
-Come mai così di buon umore?- mi domanda Scorpius dopo che gli ho dato un lungo bacio sulle labbra e sono tornata ad avere un sorriso da un orecchio all’altro.
-Perché oggi sento che riuscirò a risolvere tutto! – gli dico accarezzandogli una guancia, in un gesto così naturale e dolce che stupisce pure me.
-Mi spieghi come mai ti fai sempre in quattro, ed anche in sette, per aiutare gli altri? Cosa ci guadagni?-
-Una cosa che voi Serpi non comprenderete mai!- dico scuotendo la testa e sospirando.
Lui mi lancia un pizzicotto ed iniziamo a farci il solletico, ben presto mi ritrovo contro il muro, schiacciata dal suo peso. Dovrei andare in Sala Grande che mi aspetta Lys, ma d’altronde per cinque minuti di ritardo non è mai morto nessuno, …
-Ti amo- mi sussurra all’orecchio facendomi venire la pelle d’oca.
Il tempo si ferma, l’ho sempre saputo sì, ma sentirmelo dire fa tutto un altro effetto.
Lo bacio con foga, con passione, con amore, con tutta me stessa. Lui ricambia con lo stesso entusiasmo e sentimento.
Le sue mani scorrono lente sulla mia schiena, poi volano sotto la mia camicetta quasi incerte, io questa volta lo lascio fare quasi non desiderando altro, continua a baciarmi mentre sento i bottoni slacciarsi uno ad uno e le sue dita affusolate accarezzarmi. Improvvisamente sentiamo dei passi ed io vedo con la coda dell’occhio Neville venire verso di noi.
-Porco Salazar!- impreco staccandomi da lui, quest’ultimo non perde la calma anzi lancia un veloce incantesimo non verbale di disillusione su entrambi e il professore passa oltre, senza degnarci di un occhiata.
Io mi allaccio i bottoni, non essendo però molto sicura di averli messi giusti, della camicia e mi infilo il mantello e la sciarpa. Lui mi regala un ultimo bacio prima di separarci. Corro da Lysander, scusandomi con lui in tutte le lingue che conosco –che saranno una o due- e lui risponde semplicemente che non c’è problema alzando le spalle, io lo abbraccio e poi ci dirigiamo tranquillamente al villaggio magico.
-Qual è la prima tappa per il piano “Ricuci i rapporti”?- mi chiede il biondo sorridendo ed usando il nome che ha dato Fred, molto ironicamente e non credendo che io ci riuscirò, al progetto.
-Louis!-
-Louis?! Ha un ragazza, allora …-
-Ha una ragazza?-
-No! Cioè non lo so … - risponde lui e un attimo dopo scoppiamo a ridere contemporaneamente, senza un motivo ben preciso.
Forse oggi Merlino non mi vuole poi così male perché il ragazzo chiacchierato sta camminando lemme lemme verso di noi.
-Vado a parlargli io, vuoi?- mi domanda Lysander, annuisco anche se a malincuore e lo veso raggiungere l’amico.
Parlottano fra loro per un po’, pacche sulle spalle, poi l’espressione di Louis cambia radicalmente e il suo sguardo diventa di ghiaccio tipo zia Fleur quando a Natale nonna Molly mette la sua cantante preferita ….
-Lou!- dico io correndo da lui e abbracciandolo.
Lui pare stupito da questo improvviso attacco di affetto. Lo stringo più forte, avvolgendolo nel mio abbraccio, scompigliandoli i capelli e quando mi stacco gli lancio un sorriso fulminante. Lys si è allontanato quel che basta per lasciarci parlare in privacy, da bravi cugini.
-Sai che all’inizio quand’ero innamorata di Scorpius non riuscivo ad ammetterlo nemmeno a me stessa? Quando l’ho detto a Albus mi sono sentita leggera come su una scopa …- gli ho detto sempre sorridendo.
-Oh Rose- geme lui abbracciandomi nuovamente, poi si stacca imbarazzato e sembra voler darsi un contegno.
-Chi è?- gli chiedo solo.
-Gaia Ferguson …-
-Secchiona, Corvonero, 15 anni, capelli lunghi, lisci e neri, una ciocca blu, gli occhi scuri e sguardo profondo?-
Lui annuisce arrossendo alla Weasley.
-Qual è il problema?- gli domando cauta guardandolo negli occhi che per una volta non hanno il solito sguardo bellicoso.
-Non mi guarda nemmeno?-
-Fammi capire! Uno dei ragazzi più fighi della scuola ha paura di non piacere ad una scolaretta Corvonero insopportabile sottutto?- chiedo aggrottando la fronte.
-Detta così è molto meglio- dice scoppiando a ridere.
-Vai da lei ed invitala per quest’uscita da Hogsmeade- lui annuisce.
-Comunque l’avrei fatto anche senza il tuo aiuto- dice sorridendo.
-Ovvio, diciamo che ti serviva solo una spintarella ed un buon abbraccio- affermo facendogli l’occhiolino.
-Tappa 1 completata!- esclama Lysander un po’ sorpreso un po’ entusiasta.
-Burobirra per festeggiare?-
-E sia!-
Entrando da I Tre Manici di Scopa scopro che per una volta Godric mi vuole davvero bene, visto che in un tavolo è seduta Lily con Roxanne e dall’altra parte della sala Lorcan e Hugo.
-Ed ora che si fa?- chiedo al mio compagno di piani fermandomi sulla soglia.
-Piano B?-
-Certo- rispondo annuendo.
-Che sarebbe?- chiede allibito.
-Oh! Il mio piano preferito: improvvisare!- questa è una citazione del mio padrino ma io l’adoro e l’ho fatta anche un po’ mia.
-Rosmerta, una Burobirra!- dico in tono confidenziale e lei annuisce –Caro Scamandro guarda ed impara: hai un filtro d’amore a portata di mano?- chiedo io abbassando un poco la voce mentre ci avviciniamo al bancone.
-Ovvio, mi credi impreparato?- domanda scuotendo la testa e porgendomi una pozione, io faccio finta di non aver notato il suo veloce Incantesimo di Appello e reprimo un sorrisetto sarcastico.
La barista mi porta il bicchiere ed io pago, facendo finta di sorseggiare ma bagnandomi appena le labbra. Appena Madame Rosmerta si avvicina ad un altro cliente io verso il filtro nella bibita e mi avvicino a Gilbert Baston con un sorriso amabile sulle labbra.
-Ciao bello!- lo saluto sorridendo.
-Ciao Rose!- risponde lui ricambiando il sorriso anche se un po’ insospettito dal mio comportamento.
-Tieni, ti regalo questa. Non accetto un no- dico incalzando un po’ troppo sull’ultima frase.
Lui deglutisce e l’afferra. Sa che odio i Corvonero e sa che sono una delle studentesse più brillanti del mio anno, “Meglio non rischiare …” sembra dirsi fra sé e sé mentre beve. Il suo viso sembra subire una radicale trasformazione, il sorriso diventa quasi ebete, gli occhi si illuminano di una luce febbrile, gli tremano la mani.
-Era bello potente il filtro …-  sussurro a Lysander.
-Era uno degli ultimi …- risponde lui sempre sussurrando, preoccupato.
-Meglio così- rispondo io sorridendo.
-Ciao Lily- dico andando verso di lei e trascinando con me Gilbert.
La ragazza mi guarda acida, sostenuta da Roxanne, e fa per prendere la bacchetta. Io do una piccola a spinta a Baston, con un leggero colpetto sulla schiena.
-Ciao principessa- la saluta lui facendole un piccolo inchino e cercando di non mostrarsi ansioso, anche se io lo vedo sistemarsi nervosamente il colletto.
-Ciao Gilbert- risponde lei, scoccando un’occhiata a Lorcan e poi sorridendo felice al ragazzo che ha appena eseguito un perfetto baciamano.
-Come stai splendore?- le chiede Gilbert, sedendosi accanto a lei e spostandole i capelli dal viso, lei ride civettuola –sempre dando un occhiata al più giovane dei due Scamandro- e gli risponde senza smettere di sorridere.
Nello stesso momento una coppia di ragazzi, fra cui mio fratello e un certo biondo, si avvicinano al bancone per pagare e uno dei due quasi inciampa nel tentativo di tener d’occhio l’ex ragazza.
-Vieni con me?- chiede Gilbert prendendo una mano della Potter.
-Dove?- domanda Lily ridendo in modo troppo petulante, non da lei insomma …
-Non so. Dove vuoi. Per te andrei dappertutto, in cima al mondo, anche all’inferno. Basta una tua parola dolcezza!- esclama Gilbert facendola alzare. Ora lei si trova con le mani strette nelle sue, a pochi centimetri dal suo viso e dal suo petto.
-Che ne dici di Madama Pie di Burro?- io e Lysander per poco non scoppiamo a ridere, Lily odia quel locale eppure lo sta proponendo a Gilbert guardando con la coda dell’occhio Lorcan , … Chissà come mai!
-Per te ovunque tesoro- risponde Gilbert facendole fare un giro su se stessa. A me e Lys sta per venire un attacco di mal di pancia dal troppo ridere, Roxanne sembra frastornata nemmeno fosse appena salita sulla luna.
Proprio mentre il moro fa per prendere sotto il braccio la rossa, gli arriva un destro in pieno viso ed è costretto ad arretrare tenendosi il naso gocciolante di sangue fresco.
-Togli le mani dalla mia ragazza!- urla Lorcan che, seppur più piccolo di Gilbert, ora sembra molto più grande, forse per la rabbia, forse per la determinazione, forse per l’amore.
Lily incrocia le braccia e alza un sopracciglio, ma io riesco a scorgere dietro la sua espressione compunta il compiacimento.
-La tua ragazza?- chiede Gilbert spaesato.
-Esatto Baston, la ragazza di cui sono innamorato- dice Lorcan con una punta d’orgoglio ergendosi in tutta la sua statura e lanciando un’occhiata obliqua alla ragazza che si scompiglia i lunghi capelli.
-Ne sei innamorato?- risponde Gilbert sempre più frastornato. –Di lei?- aggiunge mentre Lysander maschera le risate in un attacco di tosse e scambia con me un’occhiata complice.
-Esattamente. Della ragazza più caparbia, bella, intelligente, solare ed anche permalosa …- dice Lorcan quasi ripensandoci, non aggiunge altro perché Lily gli è già saltata al collo per baciarlo appassionatamente un attimo dopo.
-Grazie Rose- mi sibila Lily, anche se un po’ fredda, mentre esce mano nella mano con Lorcan. Anche quest’ultimo sembra capire e mi lancia un sorriso radioso anche se un po’ incerto. Magari ce l’hanno ancora un po’ con me, però hanno fatto pace.
Io e Lysander usciamo dal locale, anche se prima lui dà un antidoto al povero Gilbert ed io lo ringrazio senza che lui capisca di cosa parlo.
Entriamo al Ghirigoro ancora ridendo e fra gli scaffali scorgiamo James e Anna, proprio dove pensavamo di trovarli, che cercano delle penne da uno scaffale o più che altro fanno finta di cercare qualcosa lanciandosi rapide occhiate sfuggenti e incrociandosi, ma senza incontrarsi mai.
-Idee?- chiedo a Lys pensierosa.
-Sì, lascia fare a me. Seguimi-
Ci dirigiamo così verso i due ragazzi e Lysander mi lancia un’occhiata d’intensa, quando siamo abbastanza vicini fa finta di osservare gli scaffali ed inizia a parlare.
-Ma hai sentito cosa si dice in giro?- domanda mentre Jaames va probabilmente ad osservare un altro scaffale e Anna ci osserva pensierosa.
-No cosa?- chiedo senza capire, visibilmente sorpresa.
-Ma come! Non lo sai?- dice lui scuotendo la testa, io la scuoto a mia volta.
-Dicono che James abbia fatto una sceneggiata a Warrington!-
-Ah sì?- chiedo spaesata. –Ah quello! E beh … Lo sa tutta Hogwarts!- aggiungo in fretta, capendo finalmente dove vuole andare a parare.
-Mi! Le ha urlato che non doveva saltarle addosso così e che per colpa sua aveva perso la ragazza della sua vita! Roba da matti eh? Ma tanto lo sanno tutti che è più intelligente un Troll di Felicity … -
-Infatti! Hanno anche detto che lei ha riso ed ha insultato Anna, per questo James l’ha schiantata –dico abbassando appena la voce mentre Anna si avvicina a noi per sentire.
-Ecco qua la penna! Andiamo a prendere delle pergamene?- mi chiede Lysander, lasciamo così la Paciock intenta a studiare il punto in cui siamo appena “spariti” riflettendo sicuramente su quello che ha appena sentito.
-Lys! Ma hai saputo?- gli chiedo mentre lui studia alcuni fogli di pergamena.
-Di Warrington?- chiede lui mentre James alza la testa per guardarci.
-Sì! Del duello che hanno fatto lei e Paciock!- spiego io.
-Minchia! Certo che ho sentito! Dicono che Anna fosse piuttosto scossa e che Felicity sia stata mandata in Infermeria!- dice lui scuotendo la testa.
-Sì e pensa un po’: Warrington ha detto ad Anna che non può essersi innamorata di un ermafrodito imbecille del genere e l’altra le ha risposto di andare a farsi fottere e l’ha affatturata per bene!- aggiungo trattenendomi a stento dallo scoppiare a ridere.
Mentre ce ne andiamo anche James è immobile, facciamo il giro fra gli scaffali e quando usciamo –senza aver comprato niente- la commessa ci lancia un’occhiataccia ma vediamo James ed Anna baciarsi, davanti al negozio. Io faccio finta di allacciarmi meglio il mantello per sentire quello che si dicono.
-Davvero hai duellato con Warrington?- le chiede James dolcemente.
-Io? Non sei tu che le hai fatto una sceneggiata?- chiede Anna senza smettere di sorridere.
Si guardano perplessi e poi lentamente si girano verso di me.
-Lys non ci aspettano … emh … sì vero?- gli chiedo voltandomi ed iniziando a correre.
-Sì esatto … proprio così …- annuisce Lys e mi segue a ruota lasciando i due piccioncini allibiti,anche se appena giriamo l’angolo li vediamo riprendere a baciarsi.
Appena riusciamo a smettere di ridere facciamo un salto davanti alla Stramberga Strillante, ma di Al e Rox nessuna traccia, andiamo così da Mielandia sia per vedere se riusciamo a beccarli sia perché io sto morendo di fame e diciamocela tutta: a stomaco vuoto non si pensa così bene. Il negozio è magnifico come sempre, dolci di ogni tipo, iniziamo a comprarne qualcuno –cioè quasi tutto il negozio- con un laguorino insistente e l’acquolina in bocca, anche se la bava ci uscisse dalla bocca non sembreremmo più affamati di così. Vaghiamo un po’ fra gli scaffali, assaporando già con gli occhi il cibo che mangeremo di lì a poco.
-Eccoli!- dico indicando Albus e Roxanne intenti a scrutare uno del cioccolato e l’altra delle Puffole Pigmee commestibili.
Mentre penso alla loro golosità mi viene un lampo di genio, nemmeno mi si fosse accesa una piccola lampadina sopra la testa. Spiego velocemente il mio piano a Lysander e lo mettiamo subito in atto. Una piccola ma efficace Caccia al Tesoro. Ben presto due areoplanini fatti di dolce zucchero planano sulle teste dei due ragazzi, a estremità diverse del negozio. Leggono interessati e subito i loro volti si illuminano e Roxanne non può fare a meno di leccarsi le labbra mentre Albus si massaggia la pancia con appetito. Il pomeriggio passa così: io e Lysander facciamo correre i due ragazzi da un lato all’altro di Mielandia, prima per prendere una cosa, poi un’altra, facciamo loro leggere biglietti e scatole di Gelatine, risolvere indovinelli e mangiare piccole leccornie, la cosa più divertente è che loro pensano che sia stata organizzata dai negozianti e che li spetta un premio super cioccolatoso ma non sanno che il risultato sarà molto più dolce …
Infine si ritrovano allo scaffale di partenza, ai due estremi, con in mano lo stesso biglietto, lo leggono, aggrottano la fronte e sospirano quasi nel medesimo istante poi sembrano voler mettere in atto quello che c’è scritto. Io e Lys ci scambiamo un piccolo cenno di vittoria.
Chiudi gli occhi e avanza di tre passi
vai molto lento e non inciampar sui sassi.
Fai una giravolta
la tua fame è molta.
Allarga le braccia davanti a te
come se:
l’aria abbracciassi, stringessi e non volessi lasciare
fallo dolcemente non ti affrettare.

In men che non si dica i due ragazzi si ritrovano abbracciati, si ritraggono sorpresi. Dopo Albus sorride e Roxanne non sa trattenersi, sarà per gli scaffali pieni di dolci intorno a loro che danno un’atmosfera dolcissima, sarà perché non aspettavano altro che una piccola spinta a parte di “Cupido”, sarà che il loro amore va oltre ogni cosa … Fatto sta che io e Lysander ci allontaniamo per lasciare loro un po’ di privacy.
-Fortuna che ha funzionato- dico io sorridendo.
-Fortuna che li conosci bene- replica lui dandomi una pacca sulla spalla.
 
 
 
 
Il mattino dopo mi affaccio subito alla finestra per svegliarmi. Il paesaggio è mozzafiato, gli alberi sembrano essere tutti in fiore, l’erba è verde e rigogliosa, il sole splende, il primo Maggio è arrivato, con la Primavera. L’amore è sbocciato in tutta Hogwarts e quasi a testimoniarlo un cuscino cade dal letto di Anna, forse mosso dal vento, ma nessuno lo raccoglie perché lei non c’è e io scommetterei la bacchetta sul fatto che lei sia nel dormitorio maschile del settimo anno. Nel cortile camminano Lily e Lorcan dandosi la mano mentre più in la posso scorgere Lysander bussare alla carrozza di Beauxbonts. Davanti alla Sala Grande ieri sera Albus e Roxanne si sono dati un tenero bacio, incuranti di tutta Hogwarts che li guardava e per concludere al meglio Louis mi ha regalato un Kit per manici di Scopa assortito.
Sbadiglio e sposto la mia attenzione sul comodino.
-Porco merlino!- impreco fra me e me. Mi ero completamente dimenticata del libro sui duelli fra maghi e sono solo arrivata a pagina 123.
Ed il libro ne ha 756, di pagine.







-------------------------------------------------------------------------------------------------
Eccomi qua! Scusate per il ritardo ma riesco ad usare il pc sempre meno >.<
Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!!!!!
Non perdete il prossimo che ci sarà la Terza Prova!!
Non ci credo siamo già al 16 capitolo *-*
WOOOWW! Quante visualizzazioni e quante recensioni!! Siete fantastici!!!
Se avete paura che la FF stia per finire non posso darvi torto, ma credo che insieme avremo ancora come minimo 4 capitoli e dico come minimo perchè poi mi fisso una cosa ma va sempre a finire che nel capitolo ne succede un'altra perchè la storia si evolve da sola e mai come voglio io! Per esempio appena avevo iniziato la storia avevo previsto di far stare Albus e Anna insieme ed invece, beh meglio così...
Comunque non so voi ma io adoro Lily/Lorcan non sono troppo adorabili?
Ok, ora vado, ciao nargilli!!!
Herm
n.b.= visto che siete troppo bravi vi dò una Cioccorana e una Gelatina Tutti i Gusti +1, sì a tutti voi che mi avete seguita fin qua! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** “La vendetta è dolce lo sai Grifona?” ***


Maggio avanza ed io arrivo ad odiare lo studio, mentre vedo le coppiette sbaciucchiarsi in cortile, i primini correre nei prati, i più grandi giocare spensieratamente e me stessa studiare chiusa in camera o in Biblioteca. E’ frustante, ok? E’ insopportabile. Dopo tutto è il mio ultimo anno, dovrei godermelo invece di studiare, maledetti M.A.G.O. e questo solo perché sono decisa a prendere ALMENO O in tutto, Scorpius dice che sono pazza, i miei cugini ci hanno fatto l’abitudine. In più devo leggere quello stupidissimo tomo e prepararmi psicologicamente all’ultima prova. Ok, sono piena di complessi, a peggiorare il tutto non riesco trovare più tempo per noi, per me e Scorpius lui capisce, io capisco, sì insomma ci capiamo … Ma a me lui manca da morire e non possiamo continuare così. Per questo quando James, una sera in cui –tanto per cambiare- sto leggendo il famoso libro di 756 pagine, si presenta da me e dice -Mi sono stufato- io chiudo di colpo il libro e mi volto a guardarlo. Sì, perché mi sono stufata anche io. Chiamatelo stress da esami –cosa che è sicuramente- chiamatelo mal d’amore –cosa che non migliora le cose- chiamatelo come vi pare, fatto sta che mi sono rotta le pluffe –che per intenderci, non ho-.
-Di che?- chiede Lily alzando appena gli occhi da una pergamena e incendiando con lo sguardo il fratello maggiore.
-Ma di tutto sorellina! Guarda fuori: a quest’ora dovremmo divertirci invece di stare tutto il tempo a studiare!- esclama James.
Anna scoppia a ridere. –Non pensavo tu studiassi-
-Sì … Beh … Non è questo il punto. Non stiamo mantenendo la promessa fatta a mamma, non ci stiamo godendo l’ultimo anno …-
-Ma se avete preso più punizioni quest’anno degli anni scorsi messi insieme!- dice Hugo.
-Lo sappiamo, ma dobbiamo fare qualcosa che rimanga nella storia!- s’inserisce Louis.
-Esatto, qualcosa che nessuno dimenticherà mai … Come zio Fred e papà …- aggiunge Fred sorridente.
-Abbiamo fatto lo sciopero .. Qualcosa che nessuno aveva mai fatto … - dice Lysander.
-Ma è diverso! Nessuno l’ha mai fatto ma dai prossimi anni se ne dimenticheranno fino a quando non lo farà qualcun altro …. Dobbiamo fare qualcosa di cui i ritratti parleranno per millenni!- esclama James.
-Ma abbiamo gli esami! Per quello passiamo le giornate a studiare! E Rose ha pure l’Ultima Prova! Non dobbiamo lasciarci studiare, giusto Rose?- mi domanda Lily voltandosi verso di me, io ricambio lo sguardo. Un tempo avrei detto di sì, ma questo è davvero il nostro ultimo anno, anche se devo studiare per i M.A.G.O. …
Ma fammi il piacere! Ne saprai più te di tutta Hogwarts messa insieme!
-Che cosa avete intenzione di fare?- chiedo rivolgendomi ai tre giovani malandrini.
-Non lo sappiamo. Ma ci servirebbe giusto una mente che inventasse tutto …- amica Louis.
Guardo Lily che sembra volermi cruciare, Anna che pare volermi avadakevrizzare, James è in attesa, Louis sorride, Hugo tamburella con le dita su un vecchio libro, Fred mi fa l’occhiolino.
-Non so- dico infine.
-Ma Rose!- protesta Fred, Louis gli prende un braccio e lo ferma.
-In realtà noi una mezza idea ce l’abbiamo e non stiamo chiedendo la vostra approvazione, lo faremo comunque, se non ci volete dare una mano non importa. Volevamo solo che Rose ci desse qualche consiglio- ammette Louis senza smettere di guardarmi.
Non ci penso proprio, dobbiamo studiare e finiremo nei guai.
Sicura? Confidano in te!
Oh al diavolo!
-Ditemi di che si tratta- dico osservandoli bene.
-Bene, ascolta Rose …- io interrompo mio fratello  con un’occhiataccia e due parole definitive.
-Tu no-
-Che cosa?- urla lui.
-Dicevamo ragazzi?- chiedo agli altri mentre Hugo, se potrebbe, mi avrebbe già affatturata, infine sbuffa e ritorna a studiare, tenendo però le orecchie bene aperte.
 
 
Il piano dei miei terribili cugini consiste in molte tappe, che  -per usare le parole di Fred- “Li faranno passare nella Storia di Hogwarts” io ho solo dato loro qualche consiglio grazie alla mia -come ha detto Louis- “eccellente materia di Priscilla”, Lily ha lanciato qualche occhiata di traverso e alla fine è stata contagiata dall’entusiasmo dei ragazzi –“Così si fa! Lo sapevo, io!” ha esclamato Lysander abbracciando Lily che sfogliava i fogli del loro piano-, solo Anna non ne ha voluto sapere niente –“E dai Anna! Su, divertiti un po’ anche te … “ e via così, James aveva iniziato a punzecchiarla per un po’. “Santo Boccino!” aveva esclamato fra il divertimento generale, tranne che forse il suo, quando la ragazza aveva preso ad inseguirlo-.
Ora mi preparo ad un’altra ora di lezione, per fortuna dopo le due interminabili ore con Lumacorno –considerato che la sua materia non mi va proprio a genio- avrò un’ora di Incantesimi che sperò sarà piuttosto rilassante, anche se subito dopo mi toccherà subire i racconti noiosi di Ruf.
Scendo le scale di corsa, come sempre, ma mi dimentico che l’ultimo scalino scompare alle otto e quarantacinque del lunedì e perciò inciampo e cado addosso –per fortuna o sfortuna, dipende da come la si vede- al povero Lysander che stava sistemando la sua borsa infilandoci il materiale per Pozioni. Mentre si alza e mi tende la mano per aiutarmi vedo, in un angolo, Luna Hill e Evana Cruise indicandoci e parlare fra loro, ridacchiando, non ci faccio molto caso. Io e Lys ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
-Che avete voi due?- domanda Lily ancora assonnata, con Lorcan al fianco che esibisce due occhiaie evidenti.
-Gli sono caduta addosso- spiego io e Lily sorride come fosse la cosa più naturale del mondo, ma dopo tutto lo è per me, “imbranata come sei” dice sempre nonna Molly scuotendo la testa.
-E voi due?- chiede Lysander.
-Noi due cosa?- domanda Lorcan sbadigliando sonoramente.
-Siete sicuri di aver dormito questa notte?- domanda Lys appena malizioso, mi accorgo solo ora che sono scesi dallo stesso dormitorio, quello maschile, del quinto anno, dalla stanza di Lorcan.
-C-certo- balbetta Lily avvampando fino alla radice dei capelli e diventando dello stesso colore dei suoi capelli.
-Beh se proprio lo vuoi sapere …- inizia Lorcan  –abbiamo studiato per i G.U.FO.-
-Studiato eh?- domanda Lysander sorridendo.
-Che cosa il corpo umano?- s’inserisce James.
Lily diventa ancora più rossa ed inizia a rincorrerlo, assistiamo così ad uno spettacolo all’ordine dal giorno ma sempre e comunque divertente, prima che ci ricordiamo tutti –avvertiti da Nik-quasi-senza-testa – di essere in ritardo per le elezioni.
-Porca Priscilla!- ansima Lysander mentre una Corvonero del sesto anno gli lancia un’occhiataccia. Finalmente arriviamo a lezione e, per nostra fortuna, Lumacorno non c’è ancora.
Ansimando mi vado a sedere vicino ad Anna, lei mi sorride ed io ricambio. Un attimo dopo il prof. entra nella stanza ed io tiro un sospiro di sollievo mentre risuona nell’aula un coro di “buongiorno”.
-Oggi ragazzi preparerete la Pozione della Morte Vivente. Gli ingredienti sono alla lavagna e alla fine della lezione me ne porterete una provetta alla cattedra. Buon lavoro ragazzi!-
Io inizio a trafficare con gli ingredienti, sbirciando sul libro e correndo a prenderne alcuni all’armadio. Nello stesso momento anche un altro ragazzo si alza e prende gli ingredienti dall’armadio.
-Rosie sai che ti voglio bene?- mi sussurra mentre prendiamo dell’Artemisia.
Io rido e gi scocco un’occhiata raggiante. –Anche io caro cugino- gli sussurro in risposta.
-Che combinate?- ci chiede James afferrando delle Radici di Valeriana.
-Prendiamo. Degli ingredienti. Dall’armadio. Per fare. Una Pozione- spiega Albus lentamente, mimando le frasi e pronunciando le parole come se stesse parlando con un Troll di Montagna, che poi non è scontato che sia meno intelligente di James …
-Ah ok- dice Jamie sorridendo e senza capire che Al lo sta prendendo in giro, quest’ultimo scuote la testa.
Il primogenito ritorna al suo posto e mentre cammina, si scompiglia i capelli e lancia una veloce occhiata ad Anna vedo molte ragazze girarsi, guardarlo e sospirare. Albus scuote ulteriormente la testa e va a sedersi al suo banco anche lui.
Prendo le ultime cose -Fagioli Sopoforosi e Zanne di Serpente- mi giro e mi trovo contro a Scorpius, il mio naso a un niente dai suoi pettorali.
-Ehi- dice lui sorridendo, mentre io mi alzo sulle punte per guardarlo.
-Ciao- rispondo sorridendo a mia volta.
Subito dopo Lumacorno ci lancia un’occhiata indagatrice e perciò sono costretta a lasciare “l’armadio”.
Dopo un’ora buona -oggi lezione doppia- la mia pozione ha assunto il giusto color ribes nero ed io sto tagliuzzando per bene le radici.
Succede una cosa molto strana: un attimo prima sento uno fruscio ed ho il presentimento che qualcosa sia caduto dentro il mio calderone, un attimo dopo mi ritrovo coperta di pozione da capo a piedi. E non sono la sola! Sembra che qualcuno abbia lanciato delle Caccabombe o un Fuoco Magico. Io, però, sono tra quelli messi meglio, c’è chi ha lunghe scottature perché aveva aggiunto troppa radice di Asfodelo o a chi stanno spuntando grosse bolle nelle orecchie perché aveva girato troppe volte in senso orario, … Insomma Lumacorno è costretto a mandarci tutti in Infermeria.
 
La settimana prosegue in modo disastroso, il giorno dopo a Erbologia tutte le piante iniziano a crescere a dismisura, costringendo tutti gli studenti a correre fuori dall’aula. Non si sa come, ma si crede che qualcuno abbia lanciato un Incantesimo su tutti i cancellini e i gessetti della scuola, che a Incantesimi hanno iniziato ad inseguire un povero professor Vitous e a scrivere cose che non riporterò per una questione di decenza. Come se non bastasse tutta la riserva di scope della  scuola hanno deciso di sana pianta di giocare a Quidditch da sole o di farsi un giro in volo, fatto sta che la McGranitt ha dovuto correre dappertutto per recuperarle. Durante l’ora di Storia della Magia, mi hanno raccontato Lily e Hugo, i libri del professor Ruf hanno iniziato a cancellarsi e riscriversi, mischiando parole, virgole, punti esclamativi e spazi, il fantasma però non se n’è accorto ed ha continuato a leggere e dopo a spiegare con la sua voce monotona e –in sottofondo- le risate a stento trattenute. Mercoledì mattina è entrato un Molliccio in ogni aula, facendo spaventare i ragazzi più piccoli mentre gli altri hanno avuto solo un’ulteriore lezione di Difesa Contro le Arti Oscure, il pomeriggio invece c’è stata un’infestazione di Folletti blu della Cornovaglia. Ma è stato giovedì che è stato toccato il fondo: tutta Hogwarts è stata assediata da una tormenta di amore. O più che altro di Infatuazione, io sapevo già di questo “piccolo” progetto e dovevo finire il tema di quattro pergamene di Artimanzia, perciò ho saltato colazione. Gli altri studenti e i professori non sono stati così fortunati, chi ha fatto il semplice errore di bere un succo di zucca a colazione è stato colpito da Cupido, per così dire. Non so dire se il momento più divertente è stato quando, a pranzo, Gazza ha dichiarato amore eterno alla McGranitt con in mano un mazzo di Orchidee o quando Neville ha spalancato la porta dell’aula di Trasigurazione per chiedere la mano della professoressa.
Il bello è stato che nessuno sapeva la causa degli improvvisi attacchi di cuore degli studenti -come quando Jeremy ed Emma hanno preso furiosamente a baciarsi nel bel mezzo della lezione di Cura delle Creature magiche e Hagrid ha sospirato “Ah! L’amore acerbo”- e così nessuno poteva porvi rimedio –inutile sono state anche le continue pozioni che ha dovuto somministrare Madama Chips- e tutti hanno bevuto altro succo a pranzo.
Finalmente –e dico finalmente perché potrebbero essermi venute le carie a furia di vedere occhi a cuoricino, ragazze che si gettano ai piedi di Louis e James, studenti che si baciano appassionatamente e insegnati che si mandano baci all’aria- è sera e sono seduta tranquillamente in Sala Comune a finire di leggere il libro sui duelli, di cui mi manca ormai solo qualche capitolo.
-Ti sono piaciuti i nostri filtri?-
-Se per piaciuti intendi che mi hanno fatto quasi cariare i denti dall’esagerata dolcezza allora sì- dico sorridendo a Fred.
-Spiritosa, comunque domani c’è il colpo finale-
-Bene. Anche perché ora io vado a …- ma non finisco la frase che arriva verso di noi Danielle dicendo che fuori c’è un ragazzo che mi aspetta e sale in dormitorio ridacchiando.
Io mi chiedo chi sarà mai e spero che nessuno dei miei cugini –James- abbia combinato qualche casino o che –James- si sia fatto mettere in punizione o che –James- gli serva aiuto per un piano. Ma appena attraverso il ritratto della Signora Grassa mi accorgo che non è nessuno di questi.
-Scorpius?!- esclamo con la gola secca.
La camicia è sbottonata e lascia vedere tutti i muscoli perfetti e si intravedono i peli che scendono verso il pube, i pantaloni sono a vita bassa –babbani!- e non nascondono i boxer, i capelli sono ancora più scompigliati del solito –visto che continua a passarsi una mano fra di essi-, gli occhi sono lucidi e pieni di una strana luce.
Ti prego, fa che non abbia preso il filtro, Merlino fa che non abbia preso il filtro, Morgana fa che non l’abbia bevuto, Godric fa che James non sia così cretino, Silente fa che non l’abbia bevu- …
-Ciao piccola-
to ….
Ok, l'ha bevuto.
Ed ora ci si diverte.

-C-ciao- dico io con voce incerta mentre i miei occhi continuano ad andare dal petto agli occhi.
-Ti amo- mi sussurra con voce suadente, poi prima che io possa dire niente mi ha già presa per un braccio ed ora mi sta trascinando per i corridoi. Senza stringere troppo la presa ma senza darmi la possibilità di liberarmi.
-Scorpius, ok, lo so, non sei in te, perciò fammi tornare indietro-
-Ma che dici?- chiede lui piegando la testa di lato e mettendo su un’adorabile broncio.
-Hai bevuto un filtro d’amore … Per questo ti comporti così …-
-Filtro d’amore o no … Ti amo- dice avvicinandosi e cercando le mie labbra.
Io lo respingo con una mano, che va a posarsi sul suo petto e sento il suo cuore battere all’impazzata mentre deglutisco.
-Non sei in te- ripeto cercando di mantenere la calma.
Lui sorride malizioso e scuote la testa, poi si passa una mano fra i capelli e riprende a portarmi con sé.
Apre la porta di un’aula vuota e chiude l’uscio dietro di sé, subito dopo mi guarda negli occhi e si avvicina lentamente.
-Mi ami Rose?- chiede con finta voce infantile, ma in realtà talmente suadente da farmi impazzire.
Stupidi ormoni.
-Certo- rispondo deglutendo un’altra volta.
Con una mano prende ad accarezzarmi la guancia, dolcemente, le sue dita lunghe ed affusolate sfiorano appena la mia pelle eppure questo basta a far sì che un brivido mi percorra tutta la schiena.
-Scorpius smettila- dico poco convinta, ma talmente poco che può far finta di non avermi sentita.
-Scorpius tu hai bevuto un filtro d’amore …- tento ancora, sempre con scarsa convinzione. Mentre lui inizia a farsi più vicina e prende ad accarezzarmi le labbra, passandoci appena il dito sopra.
-Scorpius …- mormoro ancora, quasi supplicandolo.
Non mi ascolta, si avvicina lentamente a me, le sue labbra cercano nuovamente le mie e questa volta le trovano. Perché non ci riesco, non ci riesco proprio a resistergli.
Le nostre lingue si incrociano, mentre in bocca sento fortissimo e dolcissimo il suo sapore. Dopo lui si stacca e inizia a baciarmi il collo, con piccoli e lenti baci che mi fanno impazzire. Senza che nemmeno me ne accorga la sua camicia è finita sul pavimento e alla mia mancano alcuni bottoni.
-Ti prego, non possiamo …- dico per l’ultima volta.
-Perché?- chiede lui, staccandosi appena ma senza smettere di stringermi a lui.
-Perché tu hai bevuto un filtro d’amore …- tento ancora di spiegargli.
Lui sbuffa spostandomi una ciocca di capelli di fuoco dal viso, la sua mano si sofferma sulla mia guancia e mi tira di nuovo a sé.
La porta si apre di colpo ed io deglutisco.
-Oh ragazzi! Scusate, non volevo, continuate pure, …- dice un imbarazzato Lumacorno chiudendosi la porta alle spalle ed io non posso fare a meno di notare che aveva in mano una scatole i cioccolatini.
-Che tipo strano …- borbotta Scorpius.
-Già …- commento io.
Lui si riprende subito dalla sorpresa, si avvicina a me, mi bacia e poi mi sussurra all’orecchio –Vieni-. Io obbedisco.
In un attimo siamo nella Stanza della Necessità, che sembra essersi trasformata in una camera da letto, con stendardi di Grifondoro e  di Serpeverde. Chiude la porta a chiave ed io noto un letto matrimoniale.
Vorrei avere un antidoto ad un filtro d’amore. Penso disperatamente, quello appare ed io lo raccolgo porgendolo a Scorpius.
-Cos’è?- domanda diffidente.
-Tu bevilo, dai- dico sorridendogli, lui lo beve.
-Scorpius sei tornato normale?- gli chiedo.
Lui alza lo sguardo verso di me e sorride, io mi perdo in quello splendido e disarmante sorriso da Serpeverde.
-Sono sempre stato normale-
Io aggrotto le sopracciglia. Lui ride.
-Dici sul serio?-
-Sì … Credi che io ti desideri solo per uno stupido filtro?- e detto questo riprende a baciarmi con più foga fino a quando non finiamo nel letto.
Io sono sopra di lui, pian piano i nostri vestiti vengono sfilati dalle mani dell’altro e cadono nel pavimento coperto da un lungo tappeto. Lui mi bacia, io lo bacio, le nostre lingue, la nostra bocca, il nostro corpo sembra essere uno solo. Ora capisco cosa volevano dire Anna e Albus. Mentre lui entra dentro di me e mi sussurra parole dolci all’orecchio mi sento finalmente donna, me, perché è lui a farmi sentire così e capisco che non potrò mai esserlo con nessun altro.
Dormiamo lì, abbracciati, sotto le coperte, in quello strano tepore.
 
 
 
Mi sveglio e penso che sia stato tutto un fantastico sogno, per questo tengo ancora un po’ gli occhi chiusi, quando finalmente li apro Scorpius non c’è, sospiro. Dopo mi accorgo che sono ancora nella Stanza della Necessità e il mio ragazzo è poco distante, già sveglio, con addosso solo i Boxer.
-Sco! Che ore sono? E’ venerdì, le lezioni …- balbetto confusa, scoprendo anche di essere nuda. Eppure non me ne vergogno.
-Tranquilla- dice lui sorridendo e mi porge un vassoio con la colazione, io sorrido di rimando mentre mi scossa un bacio fra i capelli.
Mangiamo in silenzio, poi mi vesto e mi do una sistemata ai capelli che sembrano ancora più in disordine del solito. La prima lezione del giorno è alle dieci, abbiamo la prima ora libera. Così ci sdraiamo sul letto ed iniziamo a parlare, a chiacchierare di un po’ di tutto, dei nostri più intimi segreti, di sciocchezze, di noi. La sua testa è appoggiata sul mio grembo ed io gli accarezzo i capelli biondi biondi, per poi scendere fino alle labbra e risalire.
-Rosie …-
-Sì?-
-Mi fai impazzire così …- dice lui prendendomi le mani e fermandomi, io sorrido.
Lui si gira verso di me e mi guarda malizioso.
-Sai che la vendetta è molto dolce Grifona?-
Io in principio non capisco cosa lui voglia dire poi prende a baciarmi, staccandosi dopo un po’, per poi proseguire lungo il collo, fino al mio seno e per poi staccarsi e ricominciare da capo, andando sempre più giù ogni volta.
-Sco finiscila …- gli dico anche se desidero ardentemente che lui continui, che non si fermi mai più ed infatti è quello che fa, continua a baciarmi così, mentre i nostri vestiti giacciono di nuovo ai piedi del letto.
Il mio sguardo cade quasi per caso sull’orologio alla parete e accorgendomi che mancano meno di dieci minuti a Trasfigurazione inizio a vestirmi promettendogli che anche una Grifondoro come me può avere la sua dolce vendetta …
Arriviamo a lezione in orario, ma con i capelli spettinati e gli abiti stropicciati, i nostri compagni ci lanciano lunghe occhiate, chi divertito e chi malizioso. La professoressa arriva e noi iniziamo la nostra lezione, in qui dobbiamo trasfigurare le nostre facce in uno squalo. Dopo un grido riecheggia nel castello. Accorriamo tutti fuori dalle aule, fino all’ingresso, è il caos più totale.
Le sfere di cristallo inseguono la Cooman, un gruppo di Doxie saltella eccitato da tutte le parti, le armature marciano scagliando incantesimi su qualsiasi cosa capiti loro a tiro, un Troll si gratta la testa ottusa guardandosi in torno stranito, Pix approfitta della situazione per intonare un nuovo motivetto –“E sono i Weasley a combinare casini. Alcuni credono che siano un po’ cretini. Ma Pix lo sa che sono dei perfidi malandrini. Loro creano disordine dappertutto. E non gliene frega che tu sia in lutto. Loro sono forti di brutto!”- , alcuni Snasi stanno mettendo tutto sotto sopra per cercare dell’oro e le paludi tascabili ricoprono a chiazze il pavimento. A torreggiare su tutto ci sono James, Louis e Fred con alcuni piccoli ghigni identici, sui loro manici di scopa, che governo il resto –James fa addirittura finta di essere direttore d’orchestra della canzone del polterigist-.
-Ora basta!- tuona la McGranitt facendosi largo fra gli studenti mentre io e Lily ci scambiamo uno sguardo divertito.
Immediatamente le sfere di cristallo cadono a terra frantumandosi in mille pezzi, i Doxie si ritirano in una gabbia apparsa dal nulla, le armature fanno un piccolo inchino e a passo di marcia ritornano ai loro posti, il Troll guarda tutti agitando la sua clava per poi tornare al Sotteraneo facendo penzolare le lunghe braccia attorno al corpo puzzolente, Pix fa una grande pernacchia e poi corre via –senza smettere di cantare-, gli Snasi si allontanano verso la capanna di Hagrid e le paludi svaniscono molto lentamente. James, Louis e Fred atterrano davanti alla preside senza smettere di sorridere.
-Tutti i casini di questi giorni erano … opera vostra?- domanda ancora la preside.
-Esattamente- dice Louis.
-E vi è sembrato divertente?-
-Sì, molto, sì sì, molto divertente- dice Fred.
-Non siete pentiti per niente?-
-Dovremmo esserlo?- chiede James perplesso.
-Bene, passerete tutte le sere da qui alla fine dell’anno in punizione. Vi verranno tolti 50 punti, ciascuno-
I Grifondoro sibilano indignati.
La McGranitt annuisce con aria grave.
 
 
 
Nei giorni successivi sembra che James, Louis e Fred debbano passare alla storia e, nonostante siano sempre stati molto popolari questa volta non esiste un solo studente, ritratto o fantasma che non conosca il loro nome. Persino i Grifondoro hanno sorvolato sulla faccenda dei 150 punti per acclamarli e battergli affettuose pacche sulle spalle ogni volta che gli incontrano per i corridoi. Presto le ragazze iniziano a vederli addirittura come degli eroi e chiedergli di firmare le loro borse –cappelli, mantelli o addirittura braccia- con i loro rossetti. E Anna inizia a temere che tutto questo la faccia dimenticare a James, ma quest’ultimo la coccola ancora più del solito, riempiendola di regali –di baci e carezze- tutte le volte che ne ha la possibilità. Intanto su gli esami incalzano e l’ultima prova incombe su di me come un’ombra invisibile. La sera prima della prova non riesco a dormire, è come se avessi ingoiato un grosso carico di piombo e questo non ne vuole proprio sapere di scendere. Dormo sì e no quattro ore, svegliandomi ogni quarto d’ora –di orologio- per poi girarmi dall’altra parte e riaddormentarmi. Alle sei scendo in Sala Grande, con l’intenzione di prendere un bicchiere di succo anche se a quest’ora non c’è ancora nessuno. Con mia grande sorpresa scopro che qualcuno c’è e mi sta anche aspettando, è Scorpius che non mi dà il tempo di parlare e mi stringe forte a sé per poi condurmi fuori in cortile. Ormai le giornate si sono fatte splendide, estive ed è anche per questo che lo studio pesa così tanto. Io mi sono promessa che se la prova andrà a buon fine mi prenderò una buona settimana di pausa.
Ci sediamo su un muretto, in una parte più nascosta del cortile, o almeno io mi siedo e Scorpius sta in piedi di fronte a me.
Parliamo di altro, anche se il discorso della terza prova sembra aleggiare fra di noi, so che lui vuole distrarmi e gli sono più che grata.
Improvvisamente mi ricordo della mia vendetta, cambio espressione e gli sorrido maliziosa.
-Rose?- domanda lui.
Io mi avvicino e lo bacio, mentre mi stringe a sé io faccio aderire il suo bacino al mio. Sentendo la sua parte maschile aderire contro di me.
-Rose …- mormora lui. –Non mi provocare-
-Ah no?- dico io ridendo per poi riprendere a baciarlo e a spingere di più contro di lui. E’ un gioco, quasi a chi resiste di più all’altro, allora lui inizia a baciarmi sul collo e nel contempo le sue mani si infilano nella mia maglietta regalandomi pian piano la mia nudità.
Lo facciamo qui, fra l’erba fresca e il vento di mattina, tra la Primavera che sboccia e il principio di Estate, soli con il nostro amore
.










----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao ragazzi! Eccomi di nuovo qui!
Finalmente i nostri cari Rose e Scorpius si sono dati da fare ... ;)
Boh! Che dire? Spero che vi sia piaciuto!!!! Scusate ma ho dedicato questo capitolo a maggio, ai casini dei tre Weasley e a questa bellissima coppia così non sono riuscita a farci entrare la Terza Prova. Il prossimo capitolo sarà dedicato a quello, ve lo anticipo (ma non solo).
Baci,
Herm

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Terza Prova ***


18. Terza Prova.

Io deglutisco ed entro nella tenda dei campioni, Sarah mi rivolge appena un cenno e Alena fa uno sbuffo che forse -dico,ripeto e sottolineo il forse- dovrebbe essere un saluto. Dopo di che Sarah inizia a camminare per la stanza, in tondo ed io sento la nausea salire.
-Potresti smetterla?- le chiedo, quasi certa di essere diventata verde.
-No, non credo- risponde lei dura.
-Che problema hai?-                                               
-Be’ avresti tu un problema se una sottospecie di cugina Weasley ci provasse con il tuo ragazzo- dice lei sprezzante, quasi mandando scintille dagli occhi.
-Che cosa?!- grido con voce acuta, più del normale.
Prima che qualcuna possa dire altro, prima che Alena possa inferire ulteriormente, prima che Sarah possa tirare fuori la bacchetta, prima che io possa chiedere altre spiegazioni, prima di tutto questo entrano nella tenda il Ministro della Magia, Finch-Flechtey e i tre presidi.
Tengono il loro discorso, ognuno di loro, sui valori del Torneo, sulle amicizie, sul nostro coraggio, sui punteggi, sulla prova che dobbiamo affrontare. Io non riesco a capire una parola, mi sembra che la colazione, la cena di ieri (e persino una tortina che avevo mangiato a sei anni) mi salgano su per lo stomaco e premano contro la gola.
Per tutti questi motivi quando Kingsley dice “Ed ora Sarah e Rose si sfideranno per prime, quindi vi prego di seguirmi” io mi trovo del tutto impreparata e quasi mi chiedo dove sono. Dopo la consapevolezza si fa ancora più grande.
-Cinque minuti per prepararvi- aggiunge Flinch-Flechtey dopo averci lanciato una breve occhiata ed io ne devo dedurre che abbiamo tutte e tre un aspetto orribile.
Dovrò affrontare Sarah, davanti a tutta la scuola, nervosismo-time. Non mi ricordo un solo incantesimo, so a malapena il mio nome. Le gambe si fanno improvvisamente molli, il mondo prende a girare e la testa mi duole da far paura.
Improvvisamente le gambe smettono di tremare, la testa smette di pulsare, il mondo ritorna a stare in equilibrio e credo di aver ripreso un po’ di colore. Una mano si è infilata nella mia, stringendomela.
-Ehi- dice guardandomi attraverso gli occhiali e quegli occhi verdi così familiari.
-Non ce la farò mai e non capisco come io abbia mai potuto pensare di farcela non so come ho potuto pensare di iscrivermi e non so proprio perché l’ho fatto, secondo me poi il Calice di Fuoco si era fumato qualcosa e per questo ha confuso il mio nome con quello di qualcun altro e mi ha scelta, però io perderò e farò la figura della cretina davanti a tutta la scuola e non solo, io non posso vincere, non ce la farò, è inutile, se potessi ritirarmi l’avrei già fatto- dico tutto d’un fiato, guardandolo con gli occhi lucidi.
Lui mi abbraccia come solo Albus Severus Potter sa fare, trasmettendoti tutta la sua fiducia.
-Tu ce la farai. Perché non ho mai conosciuto una ragazza più in gamba di te, non sai quante volte avrei volentieri scambiato la mia personalità con la tua Rosie Granger- dice lui sorridendo e sciogliendo l’abbraccio.
-Stai meglio?- aggiunge dopo un po’.
Io annuisco.
-Ah! Anche Lily, James, Roxanne, Fred, Louis e tutti gli altri Grifondoro ti augurano buona fortuna, sperando davvero che tu vinca- il suo sorriso è più ampio che mai.
- E Scorpius ti manda tutto il suo immenso amore- conclude con una smorfia.
-Oh- commento io arrossendo compiaciuta.
-Signor Potter fuori! Signorina Delacour, signorina Granger … no, mi scusi. Prima o poi ce la farò a chiamarla Weasley, sì, ecco, venite.- disse la McGranitt anche lei visibilmente preoccupata.
Il campo da Quidditch è trasfigurato ed io mi lascio sfuggire una smorfia, c’è una grande arena, tipo quella che si usa nel pugitato (o pugipato o pugilato o come si chiama) Babbano. Io e Sarah entriamo nell’arena, mentre Finch-Fletchley fa la cronaca descrivendoci come “pallide e stressate ma pronte all’azione”. Quindi io e Sarah ci inchiniamo e tiriamo fuori le bacchette.
Ora che sono davvero qui e che sto per affrontare la Terza Prova. La mia parte da Grifondoro fluisce in me e dimentico tutto, da tutta Hogwarts (Beauxbonts e Durmstrang) che mi sta guardando all’ansia che mi divorava poco fa. Esistiamo solo io e Sarah, le nostre bacchette.
-Le regole sono semplici: chi di voi due fa cadere per primo a  terra l’altro o lo disarma tre volte vince, non si mira per uccidere o ferire gravemente, non si usano maledizioni illegali o incantesimi non riconosciuti dal Ministero- spiegò con al voce amplificata dal Sonorus il direttore degli Sport e Giochi Magici.
-Expelliermus!- esclama lei.
“Protego!” penso io.
Il sortilegio scudo si sovrappone fra me e lei e l’incantesimo le rimbalza addosso, facendole svolazzare i capelli.
Iniziamo a duellare sul serio, presto lei inizia a prevalere ed ogni volta che un suo Incantesimo mi sfiora o rimbalza troppo vicino a me rabbrividisco. Sarah è mossa da una determinazione –e rabbia- cieca mentre io non vedo l’ora di spiegarle che fra me e Lysander non c’è NIENTE, se non pura e vera amicizia!
Si sa, però, che la rabbia è una cattiva consigliera e a lungo nuoce. Infatti ora i suoi Incantesimi iniziavano a farsi meno precisi e costanti, i miei sempre più pericolosamente vicini a lei.
-Elettro!-  il mio Incantesimo le colpisce il polso, che trema in preda ad una scossa, la bacchetta le scivola di mano e cade a qualche metro da noi.
-Accio Bacchetta!- esclamo in fretta e il pezzo di legno vola fino nelle mie mani.
Ora siamo pari, due a due, la prossima mossa sarà la vincente ed entrambe vogliamo vincere. Iniziamo a girare in cerchio, squadrandoci. La sua mano fa un fluido movimento, la sua bocca non si apre, ma una fune dorata scaturisce dalla punta della bacchetta e avvolge il mio avambraccio.
Brucia, come se il mio braccio fosse lambito dal fuoco. Mi salgono le lacrime agli occhi, ma so che non devo mollare la presa, cerco di resistere e stringo i denti.
“Bombarda Maxima” punto la bacchetta esattamente ai suoi piedi e un’esplosione ci fa balzare ambi due all’indietro.
Ha funzionato.
Io sono di nuovo libera dalla corda e lei è quasi caduta a terra o almeno ancora sorpresa. Decido in un attimo di cercare di sfruttare questo momento per finirla qui. La mia mente vola veloce, cercando un Incantesimo adatto.
-Exulcero- la mia voce rimbomba nel grande campo da Quidditch mentre tutti trattengono il respiro, sapendo che questi sono gli ultimi istanti e quindi i più sensazionali.
La Fattura Pungente le colpisce la mano che immediatamente si riempie di bolle e –dalla sua espressione- si capisce che brucia almeno quanto a me prima.
Io esulto, credo di avere la vittoria in pungo. Ma è troppo presto. E’ un errore, che –capisco solo ora- mi è costato la vittoria. Mentre il suo “Stupeficium” appena sussurrato mi colpisce in pieno petto, io cado per terra e la bacchetta mi vola via, vedo nei suoi occhi una certa tristezza mischiata al compiacimento.
-E la vittoria va alla signorina Delacour!- esclama la voce di Finch-Fletchey.
Io sospiro, mi tiro su e ci facciamo un piccolo inchino da congedo. Cammino in fretta verso la tenda per farmi medicare le ferite da Madama Chips –mentre inizia il Duello fra Alena e Sarah, quest’ultima non sembra mostrare segni di stanchezza-, sento il sapore della sconfitta amaro e indesiderato che mi riempie lo stomaco e la gola, provocandomi un fastidioso nodo che non riesco a mandare giù. Non dico una parola, né mentre l’infermiera mi costringe a bere una tisana e né mentre resto appena in disparte ad osservare le duellanti.
Accolgo quasi con sollievo la fine della battaglia e la vincita di Sarah, la quale è prima ora. Mi preparo –più che altro psicologicamente- a battermi con Alena e avanzo più o meno decisa verso l’arena.
 
Così ora siamo noi due, una di fronte all’altra, gli sguardi fissi. Ci squadriamo e facciamo un piccolo inchino senza mai toglierci gli occhi di dosso. Viene dato il via al Duello fra Maghi – o meglio, streghe-. Incantesimi iniziano a rimbalzare dappertutto, lampi d’oro,d’argento, verdi e bianchi invadono l’atmosfera e il silenzio è interrotto da esclamazioni, trattenimento di respiri e ovazioni da parte del pubblico ma anche da scoppi, Incantesimi urlati, sussurrati e insulti a mezza voce. Non ci siamo mai state molto simpatiche e nonostante dopo che io l’avevo salvata il nostro rapporto fosse migliorato Alena resta sempre la stessa superba, altezzosa, insopportabile ragazza. Sono decisa a batterla, anche perché se no sarò ultima e sicuramente nella seconda parte della prova partirò in netto svantaggio. Senza che io me ne sia resa conto siamo già uno a zero, per lei.
-Sectumsempra-
-Pietrificus Totalus- urla Alena schivando il mio Incantesimo facendo una piccola piroetta a mezz’aria.
E che cazzo! Sembra molto più perfetta e molto più “Campione del Torneo” di me!
-Lumos Solem!- grido prendendola alla sprovvista, una luce fortissima invade tutto il campo da Quidditch ed è talmente forte che molti spettatori devono coprirsi il viso con le mani. Anche Alena, ed è proprio per questo che io insisto e penso “Expelliermus” facendole volare via la bacchetta dalla mano.
Uno a uno.
-Pietrificus Totalus!-
Le mie gambe si immobilizzano e non riesco più a muovere un muscolo, resto così per un secondo ma quanto basta a lei di dire –Levicorpus-
 Poco prima che l’Incantesimo mi colpisca penso con tutta la forza di cui sono capace, un semplice “Protego!”. La mia bacchetta sembra quasi armata di volontà propria e devia l’Incantesimo giusto in tempo.
-Tarantallegra!- esclamo, decisa a vendicarmi. Le sue gambe iniziano a ballare senza freno e lei fa molta fatica a reggersi in piedi.
-Impedimenta- il suo Incantesimo avanza velocemente verso di me, mi sposto di lato e lo evito.
-Stupeficium!- riesco a colpirla per un soffio, che è davvero un soffio, se non fosse in preda ad un ballo sfrenato non ci sarei mai riuscita. Fatto sta che cade a terra, rotolando di lato.
Due a uno.
-Bombarda Maxima!- grida alzandosi, l’Incantesimo colpisce lo spazio di arena ai miei piedi e pezzi di cemento mi rimbalzano addosso, uno mi colpisce in testa, facendomi perdere il senno per qualche secondo. Riesco a riprendermi piuttosto in fretta, tutto sommato.
Ben decisa a vendicarmi faccio qualche passo avanti, ancora con la testa dolorante.
-Avis- uccellini d’orati appaiono dal nulla. –Oppugno- i carinissimi uccellini si scagliano contro la mia avversaria. Ricordo che zio Harry mi ha raccontato che una volta mamma ha spedito a papà lo stesso incantesimo, e quella è stata una delle volte in cui hanno litigato sul serio, non parlandosi per settimane, …
-Expelliermus!- l’Incantesimo di Disarmo mi porta a guadagnare un punto ancora una volta.
Tre a uno.
Ho vinto, faccio dei gran sorrisi al pubblico che applaude. Sono seconda a Sarah ed ora ci aspetta la seconda parte, tutto sommato non è andata poi così male. O almeno spero …
Faccio un’altra sosta nella tenda, da Madama Chips, che mi rimette in sesto e –apparte la stanchezza mentale- mi sento come se dovessi ancora lottare. Io e le mie coetanee aspettiamo pazientemente Finch-Fletchey che non tarda ad arrivare, accompagnato da un fotografo che inizia a scattarci mille fotografie e a riempirci di domande, o almeno fino a quando Alena non gli sibila di andarsene se non vuole finire in Messico , mezzo nudo e con un tatuaggio sulla schiena dove c’è scritto “Sono scemo, tiratemi un calcio. Grazie a chi lo farà”. Io mi trattengo appena dal ridacchiare e faccio passare la risata per un colpo di tosse particolarmente violento, questa tecnica me l’ha insegnata papà ed è pressoché infallibile.
-Bene. Immagino che tutti voi sappiate cos’è il “Tria Expertus”-
-Emh … no- dico io.
Sarah annuisce, Alena si volta verso di me.
-Come non sai cos’è? Oh insomma! Lo sanno tutti cos’è il Tria Excoso … - subito dopo si gira verso Justin.
-Cos’è il Tria Expertus?- domanda con voce angelica mentre io mi trattengo dal prenderla a pugni.
-E’ una disciplina magica, non popolare come il Quidditch, certo, ma pur sempre molto diffusa. Consiste in tre prove –ed infatti Tria Expertus, significa proprio tre prove- di capacità fisiche. La prima consiste nel volo, la seconda nel nuoto e la terza nello smaterializzarsi-
-N-nuoto?- mormoro io.
-V-volo?- chiede Alena in un sussurro, con voce tremante.
-Materializzarsi …- dice Sarah quasi fra sé e sé.
L’uomo annuisce, osservandoci per un attimo, poi prosegue. –Quindi voi dovrete superare questo Tria Expertus, la prima che lo farà e quindi che arriverà alla coppa, vince. Tutto chiaro?-
Noi annuiamo e lo seguiamo fuori dalla tenda, un’ultima volta, per l’ultima Prova.
Veniamo disposte dai nostri presidi in tre diversi punti del campo, a un metro di distanza una dall’altra. Per prima Sarah, dopo io, ultima Alena. Ci consegnano una scopa –io insisto per appellare la mia-, ci permettono di tenere la bacchetta e ci augurano buona fortuna –la McGranitt un po’ apprensiva, abbandonando la solita aria severa-.
-Bene … Uno, due, tre e … Partite!- esclama Finch-Fletchey.
Ed è proprio così, tutte e tre siamo montate sulle nostre scope e ci siamo date una leggera spinta verso l’alto, iniziando a planare. Io seguo il percorso che mi è indicato da una piccola freccia blu, la quale sfreccia davanti a me a velocità irrefrenabile. Presto mi ritrovo a solo qualche metro di distanza da Sarah, mentre Alena non si vede nemmeno dietro di noi. Voliamo spedite, senza parlare. Il campo da Quidditch finisce e ci ritroviamo a sorvolare la Foresta Proibita, ogni tanto perdiamo quota a causa di un gufo particolarmente dispettoso o ci alziamo ancor di più per evitare un albero più antico degli altri. Facciamo un rapido giro, le frecce si abbassano fino a quando le mie scarpe non arrivano a sfiorare la superficie del Lago Nero. Sprono ancor di più la mia scopa, spingendomi in avanti, ben decisa a superare Sarah. Ma nemmeno lei ha intenzione di mollare ed anche lei si china in avanti, dando dei piccoli colpetti al legno. Un lampo di genio ed ho una idea molto sciocca e nel contempo molto geniale. Mi abbasso ancora, ormai ho i pantaloni bagnati fino al ginocchio. Passo sotto di Sarah e in un istante sono davanti a lei e l’ho superata. La sento imprecare contro Morgana, ma non credo che questo la possa aiutare. Completiamo il giro e scendiamo dalle scope, trafelate, ci siamo fermate –sempre avendo seguito le frecce- al bordo del Lago e un Patronus di uno dei giudici ci indica l’acqua con la testa, in un gesto molto chiaro e preciso. Io deglutisco ed inizio a spogliarmi, Sarah mi segue subito dopo, lanciando lontano la scopa appena mette piede a terra e affrettandosi. Piego i vestiti e li rimpicciolisco con un semplice incantesimo, per poi infilarmeli incastrati fra l’orologio e il polso, Sarah mi osserva mentre faccio ciò, ghigna e si tuffa senza voltarsi.
Non sono mai stata brava a nuotare, almeno non in superficie e senza un incantesimo dovrei salire a prendere fiato circa ogni 40 secondi. Quindi applico su di me un Incantesimo Testabolla che -per il freddo o per l’ansia- non mi riesce al primo colpo e devo riprovare a farlo cinque o sei volte, quando finalmente la mia testa è circondata da una bolla che mi permette di respirare sia adesso che appena mi immergerò, Alena mi ha raggiunta e guarda l’acqua titubante, poi si tuffa. Io la seguo, dapprima esitando e poi buttandomi a capofitto nel Lago Nero. L’acqua gelata mi toglie il respiro e per un attimo resto frastornata, poi prendo a nuotare dando poderose bracciate, in stile rana, senza avere il problema del respirare. Raggiungo Alena e la supero, Sarah è troppo lontana da raggiungere. Nuoto fino quando non sento le braccia farsi pesanti e le gambe tremare, finalmente riemergo in superficie, dove scopro fa ancora più freddo. Raggiungo stremata la riva ed ho il desiderio di accasciarmi sulla sabbia, rimanere qui e mollare tutto.
Dopo ricordo Albus, Scorpius, Hugo e i cugini Weasley, loro credono in me e così tutta la scuola. Così mi costringo a mettere un piede dopo l’altro davanti a me e raggiungere l’altro Patronus. Questi sta spiegando a Sarah dove si deve smaterializzare: in centro al campo da Quidditch, nei tre cerchi che sicuramente prima aveva notato, esattamente in quello azzurro, io in quello giallo e Alena –che avanza verso di noi ansimante- in quello viola.
Faccio mente locale di quando ho volato sopra il prato, in sella alla mia scopa, sì, in effetti c’erano dei cerchi … Sì, sì! Esattamente in centro al campo!
Annuisco al Patronus, o meglio nella sua direzione perché quello si è già dissolto nel nulla.
Tremiamo tutte e tre e ci guardiamo per alcuni minuti spaesate, Sarah è la prima a riprendersi fa un cenno più rivolta a se stessa che a noi. Fa un giro intorno a sé e … cade a terra. Trema troppo, deve star morendo di fredda, dopo tutto indossa solo la canottiera e le mutande. Se non ci fosse l’ultima prova del Tremaghi ora sorriderei, perché per una volta ho avuto una buona idea, tiro fuori i vestiti e li ingrandisco. Dopo li indosso uno ad uno, asciugandoli con la bacchetta e sentendomi subito meglio. Sarah asciuga i suoi, seppur miseri e Alena fa lo stesso. Non sto a vedere se riescono a materializzarsi, giro su me stessa e penso disperatamente al cerchio giallo.
Pop.
Ed eccomi qua, dopo la solita sensazione super sgradevole sono arrivata proprio in mezzo al cerchio e tutti mi stanno aspettando, giudici, amici e non. Vedo la Coppa davanti a me, corro disperatamente verso di essa. Avverto dietro di me un altro POP, Alena mi sta raggiungendo. Metto la mano in avanti e sprono le mie gambe, che ad un certo punto vanno da sole perché io non ce la faccio davvero più.
Un ultimo sforzo, penso disperatamente.
Sì, un ultimo sforzo. Afferro la coppa e faccio in tempo a sentire una gradevole sensazione che sa di vittoria frasi spazio nella mia pancia che tutto diventa nero.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Siamo sempre noi ***


19, Siamo sempre noi.

Un ultimo sforzo, penso disperatamente.
Sì, un ultimo sforzo. Afferro la coppa e faccio in tempo a sentire una gradevole sensazione che sa di vittoria frasi spazio nella mia pancia che tutto diventa nero.

Quasi non respiro eppure il mio cuore scoppia di felicità, la coppa ancora stretta fra le mie mani e il freddo che punge la pelle. Le braccia muscolose di James, la stretta calda di Albus, le mani delicate di Lily, la risata di Fred, la pacca sulle spalle di Louis, il sorriso splendente di Roxanne, le parole urlate di Anna, il conforto di Hugo e il suo sguardo. Mi stringono fortissimo e un attimo dopo mi hanno presa sopra di loro e mi fanno avanzare verso la giuria. La McGranitt, sorridente dalla prima volta in cui io l’abbia mai vista, fa cenno ai miei cugini e amici –più tutti i Grifondoro e il resto di Hogwarts- di farmi scendere, così è ed io mi avvicino. Capisco da sola ciò che devo fare, avanzo così verso Alena e le stringo la mano, sorridendole, vedo che ricambia. Vado poi verso Sarah e cerco di spiegarle con uno sguardo tutto ciò che devo e forse capisce perché alza le spalle e abbozza un sorriso, le stringo la mano e l’abbraccio. Mi ritrovo nuovamente davanti ai giudici, provata ma felice.
Kingsley avanza verso di me.
-Potrei tediare tutti voi con ulteriori parole, o spiegarvi il coraggio delle nostre campioni,raccontarvi tutto ciò che hanno passato questa sera e di ciò che hanno affrontato anche contro se stesse. Ma perché farlo? Credo che ognuno di voi lo comprenda fin troppo bene e abbia voglia di festeggiare. Sì, anche voi studenti di Beauxbonts e di Durmstrang perché non avete perso. Avete vinto nuovi ricordi, nuove amicizie, nuove avventure, ed è proprio questo lo scopo del Torneo Tremaghi. Quindi dirò solo questo: grazie a tutti voi-
Dalla folla scoppia un fragoroso applauso e diversi fischi, il ministro mi consegna un sacchetto di monete tintinnante e mi rivolge un sorriso complice.
Torno dai miei amici, compagni e famigliari che mi abbracciano ancora, stordendomi ulteriormente. Non so bene come ma arriviamo in Sala Grande e mi accorgo che sto morendo di fame, si presenta davanti ai miei occhi un banchetto con i fiocchi ma lancio una breve occhiata a Lily che capisce e fa un cenno agli altri. Ritorniamo in Sala Comune e Fred entra per ultimo, fra le mani un vassoio pieno di leccornie. Iniziamo a mangiare, ridere, scherzare, chiacchierare e sbadigliare –io-. Ad un certo punto Scorpius mi prende da parte e mi trascina verso uno sgabuzzino a lato della stanza. L’ho mai detto che ci sono troppi sgabuzzini ad Hogwarts?
-Sei stata bravissima sai piccola?- dice accarezzandomi i capelli.
-Io? Che avrei fatto senza tutto il vostro sostegno?- chiedo sgranando gli occhi.
-Nulla – dice strizzandomi l’occhio mentre io fingo di offendermi.
-Stai diventando una vera donna- mi sussurra all’orecchio provocandomi un brivido.
Devo dire che ha proprio ragione!
Ancora te? Ma quand’è che te ne vai? Rovini sempre tutto!
Gentilezza al massimo proprio …. Comunque scusa e me ne andrò appena diventerai una donna. Io ti aiuto a …
A rompermi le pluffe!
A crescere. Stavo dicendo che ti aiuto a crescere.
Sì,sì, ok, ora sparisci e fammi stare con il mio bel Scorpius!
Avvicino la mia bocca alla sua e lo bacio, la sua lingua mi accarezza le labbra e la mia accarezza la sua. E’ un intrecciarsi ed incontrarsi, un bacio dalla dolcezza infinita. Presto le sue mani corrono sotto alla mia camicia bianca e mi slacciano il reggiseno, accarezzandomi i seni. Le mie sono strette all’altezza del collo e gioco piano con i suoi capelli mentre continuiamo a baciarci.
-Sco, ti sembra il caso di farlo qui?- gli chiedo in un sussurro mentre le sue mani si fanno spazio sotto la mia gonna.
-Perché che c’è di male?-
-E’ stretto- ammetto arrossendo.
In un attimo quella dolcissima serpe –si fa per dire- del mio ragazzo ha lanciato un Incantesimo di Estensione Irriconoscibile alla stanza.
-E se entra qualcuno?- chiedo mentre i suoi pantaloni cadono a terra.
-Shhh … Non essere pessimista …- mi sussurra poggiandomi un dito sulla bocca che fingo di mordergli.
Ed ora finiamo a giocare sul pavimento, come due amanti innamorati quali siamo.
Ci rivestiamo ed io poggio la mano sulla maniglia, scompigliandomi i capelli con l’altra in un gesto che ho ripreso a fare, una vecchia abitudine che ritorna –avevo smesso quando avevo notato che lui faceva lo stesso con i suoi capelli-. Lui si appoggia da dietro su di me, facendo aderire in modo assolutamente irresistibile i nostri corpi.
-Sco’ … - lo ammonisco cercando di scostarmi.
-Sì?- dice lui prendendo a baciarmi il collo.
-Sai che non riuscirò a resisterti ancora per molto ..-
-E’ esattamente quello che voglio- dice Scorpius girandomi e riprendendo a baciarmi con dolcezza.
Io rispondo al bacio, facendo incontrare ancora una volta le nostre lingue. Dopo trovo da qualche parte tutta la forza di volontà che ho –piuttosto ristretta, credo- e mi stacco da lui uscendo dalla stanza.
-Rose! Finalmente! Non volevo disturbarvi ma gli zii sono qui per congratularsi con te!- esclama Anna. Lei non fa parte della famiglia, ma è come se fosse così e infatti ogni tanto li chiama anche lei zii.
Corro in Sala Grande trascinandomi dietro gli altri due, arrivata corro incontro a mamma e papà che mi stringono forte. Ma non ci sono solo loro!
Anche zia Ginny e zio Harry mi aspettano per stringermi la mano e zio George e Angelina che mi baciano e mi abbracciano, ma anche zio Percy e zia Audley e zia Fleur con zio Bill e zio Charlie. Mancano solo i nonni ed i cugini.
Scorpius mi stringe la mano senza farsi vedere dalla moltitudine dei miei parenti e raggiunge gli amici Serpeverde, Albus escluso. Passo un pomeriggio fantastico, mamma prende la vincita e promette di versarmela in banca il primo possibile io annuisco, ho ormai piena fiducia in lei.
-Tutto a posto con lo studio?- chiese zia Ginny mentre i suoi occhi indugiano un po’ più del dovuto su James.
-Sì, certo e poi Rose mi dà una mano, vero?- mi chiede Jamie cogliendomi un po’ alla sprovvista.
-Ma sì, certamente infatti da domani li metterò tutti sotto con i compiti- dico io sorridendo e facendo l’occhiolino a zio George. Lui ridacchia e ricambia.
 
 
 
 
E’ ormai Estate ed è anche profondamente snervante ed irritante stare in Sala Comune a studiare per riuscire a prendere dei M.A.G.O. . Siamo tutti parecchio nervosi: Emma ha avuto un attacco di nausea mentre il professor Vitous spiegava cosa ci chiederanno agli esami e ha vomitato sulla cattedra,  Danielle è scoppiata a piangere ieri pomeriggio dicendo che prenderà una T in tutto e allagando la sua pergamena, James ha paura di essere bocciato un’altra volta e secondo me verrà promosso anche solo per l’impegno visto che passa tutto il giorno con un libro in mano a recitare incantesimi –l’altro giorno ha quasi accecato Lysander-, Tom si è riempito di pustole per lo stress –anche se io sospetto ci sia lo zampino di Louis-, Abbi McDoulag continua a gridare isterica a chiunque si dia la pena di ascoltarla –che possono essere anche fantasmi, ritratti e armature-, Paul Betchley è stato visto cercare di convincere il corvo della torre di Corvonero a dargli tutta la sua sapienza. Insomma stanno tutti dando di matto. Ed io? Io sto studiando moltissimo, anche se Lily insiste che so già tutto e prenderò tutti E non mi sento per niente sicura.
Oggi è il primo giorno degli esami, Anna è talmente nervosa che ha sgridato un bambino del primo anno solo perché masticava una gomma troppo forte, ora siamo davanti alla Sala Grande e aspettiamo di entrare.
-Quindi per trasformare un ago in un fiammifero o viceversa bisogna …-
-Basta James! Basta! Hai rotto le sante pluffe di Salazar!- sbotta Anna gettandogli un’occhiataccia e lui non dice più niente anche se giurerei che lo sta ripetendo a mezza voce.
Le porte si aprono e la McGranitt ci informa delle solite regole che noi non ascoltiamo, persi ancore nell’esatto incantesimo per la Trasfigurazione Umana. Entriamo e prendiamo posto in silenzio, la preside ha detto “Senza parlare” ma non ce n’era bisogno. Credo che la mia gola si sia trasfigurata o pietrificata …
Tardiamo ancora a cominciare –Louis ha provato a portare una Penna Autocorreggente e Tom una pergamena già scritta, la preside sta facendo loro una bella ramanzina- e l’ansia sembra divorarmi, ora che sono qui vorrei rifare trecento volte il Tremaghi ma non gli esami …
Finalmente cominciamo, leggo le domande e il cuore mi sale in gola, non ho capito niente. Prendo un bel respiro ed osservo i miei compagni, nessuno è più calmo di me, respiro ancora e infine mi decido. Impugno la piuma talmente forte che quella si divincola dalle mie mani, allento un po’ la presa e comincio. Ce la posso fare.
Due ore -e un quarto d’ora di ripasso- dopo siamo di nuovo davanti alla Sala Grande. Questa volta è Danielle che continua a sussurrare a Emma –come in una sorta di litania- il giusto movimento della bacchetta per eseguire ogni Incantesimo che abbia studiato e la giovane Cattermole mi lancia occhiate intermittenti di aiuto o ansia. Le sensazioni che volavano nel mio stomaco questa mattina ci sono di nuovo, tutte, a colazione non ho mangiato e credo proprio di aver fatto bene –Jeremy ha vomitato in Sala Grande e ha dovuto riscrivere tutti i suoi appunti, una cosa disgustosa-.
E’ sempre la McGranitt ha ripeterci tutte le regole e ha far scorrere i suoi occhi severi su tutti noi, una volta dentro non si ripetono ulteriori incidenti –chiariamoci: apparte Lysander che rovescia l’inchiostro indelebile su tutti i suoi vestiti e Jenna Harper che si mette a strillare perché uno scarafaggio le è salito sul banco-. Leggo la prima domanda appena più sollevata: “Il movimento esatto per eseguire un perfetto Expelliermus” ho solo un veloce ricordo della bacchetta di Scorpius che vola via, al sesto anno e sorrido.
Il pranzo non significa -per noi del settimo e per gli studenti del quinto anno- rifornirsi di cibo, chiacchierare e stare un po’ con gli amici ma mangiare velocemente con un libro di Difesa Contro Le Arti Oscure sotto il braccio o rispondere alle eventuali lettere stressanti di genitori apprensivi. Per fortuna zia Ginny e zio Harry hanno il buon senso di non mandare un gufo a James che è già abbastanza su di giri di suo e sembra addirittura più ansioso di me –“Ma voi alla settima che avete risposto?” “Oh insomma! Credo proprio di aver sbagliato la quinta, anche se nella trentesima non credo di aver specificato bene il movimento giusto per eseguire un Patronus …” “Ma dite che mi bocceranno per non aver risposto all’ultima?”, con i continui mormorii di risposta di Fred “Non so … Ma spero proprio di no perché io, ad un altro anno a te, non ti reggo”-.
Difesa Contro Le Arti Oscure è sempre stata la mia materia preferita,  per questo sono piuttosto tranquilla, la McGranitt ci spiega per l’ennesima volta le regole e Kevin, al mio fianco, si sta mangiando le unghie. Prendo posto a quello che sta ormai diventando il mio banco, le domande mi aspettano. Così come mi aspettano a Pozioni, l’ora dopo, e a Babbanologia, Artimanzia, Erbologia, Cura delle Creature Magiche, … Gli scritti sono così tanti che arrivo al punto di chiedere ad Albus –che sta già ripassando per le prove pratiche- se qualcuno non mi abbia confusa quando avevo scelto di continuare tutte le materie, lui mi risponde con un divertito “No, Rosie, te sei sempre così precipitosa e confusa anche senza un Confundus” che si becca, in risposta, un mio libro dritto in faccia.
Quando arrivano le prove pratiche tiro un sospiro di sollievo, ma giusto per qualche minuto, perché inizia di nuovo tutto d’accapo. Il ripasso, l’ansia, chiedere agli altri com’è andata, osservare trepidanti gli esaminatori, cercare di farsi suggerire dagli amici, fingersi malati, …
L’ultimo giorno di questa tortura -che pare infinita- abbiamo la pratica di Pozioni. Finita la Sala Grande viene trasfigurata ed appare la solita, vecchia e cara stanza. Tutti noi ci guardiamo per un attimo confusi, ancora increduli che sia finita. Dopo segue un boato che scuote tutta Hogwarts, lanciamo i cappelli da mago –o strega- in aria e urliamo, tutti, nessuno escluso. Perché ora non ci importa se siamo stati promossi o no, se prenderemo sette T o dieci E, ci importa solo che siamo liberi. Che non ci dovremo pensare fino all’inizio di Luglio e che, per il momento, ce l’abbiamo fatta.
 
 
L’ultimo giorno di scuola ci coglie impreparati, così come i letti su cui dormiremo ancora solo una notte, i prati che non solcheremo più, le regole che non dovremmo più rispettare, gli splendidi piatti su cui Elfi Domestici hanno faticato che non assaggeremo più. Niente compiti a sorpresa,punizioni,interrogazioni, ansia, risate, professori e compagni. Niente quattro case, Sale Comuni, Serre, Incantesimi da provare e riprovare, gufi che sciamano il Sala Grande verso i rispettivi proprietari. Niente di niente.
Cercheremo un lavoro, ci dovremo sposare, cercare casa, svegliarsi presto, cenare con gli amici, la famiglia, il Natale, i figli all’espresso di Hogwarts …
Sembra tutto così triste che anche il sole pare spento. I musi lunghi, qua in giardino, sono parecchi. Siamo riuniti al solito posto, sdraiati all’ombra. James e Louis spaventano i primini, ma nemmeno loro ci trovano più il divertimento di una volta, Albus e Roxanne si tengono per mano guardando gli altri, Scorpius ha la schiena appoggiata all’albero ed io la testa sulle sue gambe, Fred gioca con il boccino di James, Anna cerca di far ridere il migliore amico –Lysander- triste per la partenza di Sarah, Lily ha un sorriso mesto e Hugo le sta raccontando qualcosa. Il clima non è il migliore, nonostante si muoia di caldo.
-Ed io che prendevo in giro Victorie quando ha pianto per il suo ultimo anno- disse Louis sedendosi accanto a noi e lasciando stare le matricole.
-Lasceremo questo posto, vi rendete conto?- gli fa eco James scuotendo la testa.
-Già- dico io sospirando.
-Però ce lo siamo goduto quest’anno eh?- chiede Scorpius sorridendo.
-Certo! E poi noi non ci perderemo. Quest’estate tutti a Grimmauld Place n^ 12 ogni qual volta che mamma e papà se ne andranno!- esclama Albus facendo l’occhiolino.
-Sì esatto! E qualche volta posso invitarvi a Villa Malfoy …- dice Scorpius accarezzandomi i capelli.
-Sarebbe fantastico!- esclama Roxanne.
-Non avrei mai pensato che l’avrei detto ragazzi ma mi mancherete, tutti- dice Lorcan guardandoci uno ad uno, ma io so che si riferisce in particolare a Scorpius.
-Già, vi voglio bene- gli fa eco Hugo sorridendo un po’ imbarazzato.
-Oh! Abbraccio di gruppo?- chiede Fred.
Ci abbracciamo ridendo, forse felici, forse malinconici o nostalgici. Forse solo con la paura di crescere.
Il banchetto è sempre spettacolare e Grifondoro vince la coppa delle case. James si sta raccomandando con un ragazzo del sesto anno per il suo posto di Capitano della squadra di Quidditch, Anna, Emma e Danielle si raccontano gli ultimi pettegolezzi, Louis sta architettando qualcosa con Fred, Lily e Hugo fanno una partita a Scacchi come arrivederci alla scuola. Io sono all’entrata della mia Sala Comune a chiacchierare con Albus e Scorpius.
-Sai credo che Victorie e Teddy si sposino a giorni …- informo i due Serpeverde.
-Ah sì?- chiese Albus.
-Ma sì dai! Ormai l’hanno capito tutti! E se non è così dirò due paroline a Teddy …- dico mentre Scorpius ride.
-E lo convincerai ad invitare i Malfoy …!- esclama Albus.
-Ovvio- aggiungo io.
-Alla fine non abbiamo ancora capito che stanno architettando i nostri genitori- fa Scorpius pensieroso.
-Già … E quindi che lavoro farete?- chiedo cambiando discorso in fretta, troppo in fretta.
Albus alza le sopracciglia, Scorpius mi guarda strano, ma non dicono niente e rispondono alla mia domanda. Devo dirglielo, anzi, convincerò gli zii a farlo.
Parliamo ancora un po’, ricordando i vecchi tempi – e ridendo su come io e Scorpius ci insultavamo sempre- infine do un bacio a Scorpius e abbraccio forte il mio migliore amico. Torno i Sala Comune e mi unisco a Hugo e Lily, batto il mio caro fratellino due volte mentre chiacchiero con la piccola Potter sulle Sorelle Stravagarie baby. Ben presto rimaniamo solo noi –cugini Weasley, più Anna e Lys- a giocare a Saparaschiocco, verso l’una andiamo a dormire anche se nessuno di noi ne ha veramente voglia.
Faccio parecchia fatica ad addormentarmi ma mi sveglio che da una parte sto decisamente meglio e dall’altra vorrei non aver mai chiuso gli occhi. Ho sognato tutti i momenti migliori e divertenti che ho vissuto qua dentro e inizio a pensare che la nostra seconda casa, la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts l’abbia fatto a posta a lasciarci questi sogni –anche le mie compagne di stanza hanno fatto codesti-, per non dimenticarla mai, cosa che nessuno farà mai. Com’era? Ah sì! The home is the heart is and my heart is a Hogwarts, non c’è verità più grande di questa.
Saliamo sull’espresso rosso ancora assonnati, trascinando il baule e salutando Hagrid con l’altra mano. Ci sistemiamo in uno scompartimento, allargato magicamente da Scorpius –devo riconoscere che ha un vero talento per questi incantesimi-, il viaggio prosegue come al solito. Fra ciocco rane, gelatine tutti i gusti +1, zuccherotti, partite a scacchi magici, le nuove invenzioni di Fred, gli scherzi di James e Louis, la risata allegra e frizzante di Lysander, le lotte di Hugo e Lorcan. Siamo sempre noi.
Quando il Caposcuola dei Corvonero passa dal nostro scompartimento –e rimane parecchio scioccato- e ci annuncia che stiamo per arrivare –perché lui “viene direttamente dalla carrozza del capotreno!”- tutti si affrettano a mettere in ordine lo scompartimento, mentre Scorpius mi prende per un braccio e mi trascina in uno stanzino delle scope –possibile che ce ne sia uno anche sul treno? Ma lo fanno apposta?-.
-Dimmi- dico sorridendo.
-Volevo salutarti, perché sai … Appena scenderemo ci saranno tutte le nostre famiglie …-
-Già. Comunque vorrei ci promettessimo una cosa …-
-Amore eterno?- chiede sarcastico.
-No, scemo!- esclamo tirandogli un pugno scherzoso sul braccio. –Che al matrimonio di mia cugina e di Lupin diremo a tutti la verità-
-Promesso- dice lui prima di tirarmi a sé e regalarmi un bacio dolcissimo, come me ne ha dati pochi. Di quelli che ti fanno restare senza respiro e rassicurarti anche prima di una Prova Tremaghi.
Il treno rallenta, noi ci allontaniamo e proprio in questo momento mi passa per la mente lo stesso momento di un anno fa, quando avevamo duellato e avevamo dovuto pulire lo scompartimento.
Sorrido mentre afferro il mio baule e scendiamo.
Vedo subito la mia famiglia, la moltitudine di persone che ci aspetta paziente e con un sorriso sulle labbra sempre pronto.
Corro loro in contro, non prima di aver regalato un ultima carezza al mio Scorpius, li abbraccio tutti uno ad uno –mamma e zio George due volte-. Inizio a raccontare tutto quello che è successo in questo anno –sorvolando su alcune cose …- e Hugo si rassegna a sorbirsi una seconda volta il mio anno scolastico.
Io sorrido ancora, non è cambiato niente, siamo sempre noi.
Saluto i miei cugini con un bacio mandato in aria mentre James e Albus quasi si picchiano perché uno ha rovinato il distintivo si Caposcuola all’altro. Siamo sempre noi.
Lorcan e Lily si scambiano sguardi complici mentre zia Ginny aggiusta a lei l’uniforme, Roxanne sussurra qualcosa a Lysander mentre lui ride guardando il fratello e la rossa.
Siamo sempre noi.




----------
Eccomi qua! Scusate il ritardo e se questo capitolo è un po' piccolino, ho cercato di fare del mio meglio.
Un capitolo, l'epilogo e poi abbiamo finito ragazzi.
42 recensioni? Grazie di tutto <3
Recensite ancora, mi raccomando!!!! =D

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Ma che gusto ci sarebbe ad avere una famiglia normale? ***


20. Ma che gusto ci sarebbe ad avere una famiglia normale?
 

I PARTE

Il sole splende a Godric’s Hollow, è una bella mattina d’estate. Gli studenti che frequentano la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts sono rientrati da pochi giorni. In una casa appena fuori città –una villetta a schiera- regna già abbastanza caos da poter essere definita “casa Weasley”. Mio fratello Hugo sta correndo su e giù per le scale, in cerca della nuova scacchiera magica di ultima generazione –non la troverà mai, perché lui non sa dello scompartimento in salotto che si apre se dici la parola “Nargillosamente” che poi non credo nemmeno sia una parola, uno di questi giorni devo farmene spiegare il significato da “zia” Luna- ; mamma ha appena combinato l’ennesimo disastro in cucina –cercava di preparare una torta per il nostro rientro da scuola- ed ora sta usando un semplice incantesimo Gratta e Netta per pulire il tutto –che ad essere sinceri le viene molto meglio della torta-; papà continua a trattenersi dal ridere e perciò tiene la bocca serrata e sembra che gli abbiano affibbiato un No-Pupù-No-Pipì; io per non ridere mi sono rifugiata in camera mia ed ora me ne sto tranquilla, con le braccia incrociate dietro la schiena, sdraiata sul letto, lo sguardo perso sul soffitto.
Mi manca Scorpius, è passata appena una settimana e già mi manca da morire.
Qualcuno bussa alla porta con insistenza –l’ho chiusa a chiave per ogni evenienza-.
-Non l’ho presa io la tua scacchiera!- esclamo.
-La mia scacchiera?- mi fa eco una voce perplessa.
-Lily!- mi alzo per andare ad aprire.
-Sono venuta a prenderti!- mi informa e so, anche senza vederla, che ha un sorriso a trentadue denti che le illumina il bel viso.
Mi blocco. –A prendermi?-
-Ma certo! Devi venire con me a fare shopping!- dice come se fosse la cosa più naturale del mondo.
-Io … non sto bene … sono … in pigiama –dico guardandomi furtivamente intorno e cercando di trovare altre vie d’uscita.
Lei ride, poi la sento trafficare con qualcosa e subito dopo qualche scatto. In men che non si dica la porta è spalancata e Lily di fronte a me.
-Ma tu non puoi usare la magia!- esclamo corrucciata.
-La magia no, i trucchi di zio George sì!- dice ridendo.
Impreco.
-E comunque perché dovremmo andare a fare shopping?-
-Ma per il matrimonio di Victorie e Teddy, no?-
-Già …-  l’invito ci è arrivato ieri, sotto forma di una coppia super felice che ha bussato alla porta di casa nostra, non era moltissimo che non li vedevo ma mi ha fatto comunque molto piacere. Alla notizia che si sposavano non stavo più nella pelle e papà ha dovuto ordinarmi –ridendo- di calmarmi.
-Ma aspetta ….- aggiungo. –Tu non hai bisogno di un vestito! Sei una delle damigelle!-
-Infatti … E’ per te che dobbiamo prenderlo il vestito!-
-Oh no, oh no, oh no, oh no! Lily Luna Potter non ci provare!-
Lei,ovviamente, -nel pieno del suo stile- non mi ascolta e mi afferra per un braccio, trascinandomi di sotto.
-Ehi ragazze che fate?- ci chiede mamma sorridendo.
-Porto Rose a fare shopping!-
-Oh- dice mamma ridacchiando e capendo tutto.
-Mamma dille che non posso andare! Perché non posso, vero?- chiedo speranzosa.
-Ma certo che non puoi!- annuisce mamma.
Io mi giro soddisfatta verso Lily, come a dirle “visto?”.
-Come fai a fare shopping senza soldi?- e detto ciò mi infila in mano un sacchetto pieno zeppo di galeoni, falci e zellini, ride ancora e ci chiude fuori di casa.
-Su! Materializziamoci!- dice Lily sorridendo e afferrando la mia mano.
Imprecando contro Merlino, Godric, Salazar e qualsiasi santo mi venga in mente faccio un giro su me stessa pensando mestamente “Diagon Alley!”.
Le strade sono afose ed affollate, ci smaterializziamo sul marciapiede e per poco una strega che vende amuleti contro i Lupi Mannari non ci viene addosso. Ci dirigiamo subito da “Madama McClan abiti per tutte le occasioni”. Codesto negozio è sempre stato il preferito di Lily –il mio, non c’è da chiedere, è “Accessori di prima qualità per il Quidditch”-, la proprietaria ci accoglie con un bel sorriso e si informa subito su come potrebbe esserci utile. Lily le spiega che vorrebbe un vestito per un matrimonio adatto a me.
-Bene … Qualche richiesto specifica?- chiede la signora McClan ancora sorridendo.
-Oh niente di che … Voglio dire non deve essere troppo sfarzoso, ma allo stesso tempo comodo ed elegante. Non lo voglio assolutamente stretto, ma neanche largo o sembrerà una bambolina dell’800. Non me lo dia troppo corto o potrebbe assomigliare ad una donna scarlatta pronta per il suo lavoro, ovviamente non può essere esageratamente lungo o ci inciamperà. Non lo voglio di un colore troppo scuro perché ci deve essere aria di festa e non sta andando ad un funerale, ma nemmeno tutto pizzi e fiocchettini o la prenderanno ad una festa per babbani. Non deve avere inclusi troppi accessori perché non mi piacciono quei tipi di vestiti. Tutto chiaro?- domanda Lily sorridendo.
La donna guarda Lily forse chiedendosi come quella quindicenne pare avere in sé lo spirito di una diciottenne maniaca dello shopping, forse cercando di riordinare le idee su tutto quello che le ha appena detto, forse avendo una mezza idea di buttarci fuori.
-Ah e non badiamo a spese- aggiunse Lily.
Lo sguardo della negoziante sembra voler dire “Mi sembra il minimo” ma nessuno disse niente per un po’, io chiedendomi perché questa mattina non mi sono segregata in casa, Lily studiando i vestiti
Un attimo dopo la proprietaria è sparita fra la miriade di vestiti ed inizia a prendere un paio alla volta e a caricarseli fra le braccia.
-Questo no …. Questo potrebbe andare … troppo lungo … troppo corto … troppo vistoso … Assolutamente no! … Sì, forse sì! … Voi che ne pensate? …- continua a dire, finalmente sembra entrata nel suo elemento.
-Su su, e te che fai lì fermo? Prendi le misure- il metro appena interpellato saltella verso di me e mi fa allargare braccia e gambe, mi sento più che ridicola ma preferisco non imbattermi nell’ira di mia cugina quindi sto ferma ed immobile e mi lascio misurare.
Mezz’ora dopo siamo in camerino, pronte a provare una valanga di vestiti che sembra non finire mai, ogni volta che esco dalla stanzetta e mi giro verso le due, esse mi studiano per un po’, si lanciano un’occhiata complice e poi esprimono il loro giudizio –fin ora sempre negativo-.
Finalmente troviamo il vestito giusto, lo capisco subito perché a Lily si illuminano gli occhi e Madama McClan fa un grande sospiro e ringrazia il cielo. Anche a me piace, moltissimo. E’ lungo fino alle caviglie, di un rosa chiaro e semplice, il corpetto ricalca il seno ed è collegato alla gonna tramite una fascia appena più chiara, moltissime pieghe vanno a formare la parte inferiore dell’abito. Ci abbiniamo delle scarpe da strega semplici e del medesimo colore, con un minimo di tacco –sempre sotto insistenza di Lily-.
Il resto della giornata è decisamente più piacevole, io e Lily vaghiamo per Diagon Alley guardando le vetrine, divertendoci e alternando le passeggiate ad un buon gelato. La sera la Teletrasporto a casa sua, avendo così l’occasione di riabbracciare il mio migliore amico, scherzare con Jamie e salutare gli zii. Infine torno a casa, dove Hugo sembra aver rinunciato a cercare la scacchiera, mamma a cucinare e papà ha ordinato del fast-food. Vorrei poter dire che la serata passa tranquilla, ma sarebbe –potete immaginare- una grande cazzata, io e Hugo distruggiamo l’ennesimo regalo dei nonni dall’Australia mentre lottiamo sul pavimento, mamma è costretta ad azzittirci con un perfetto Incantesimo Tacitante e papà a lanciarlo su se stesso per evitare di ridere.
 
 
Sembra incredibile ma per una volta un momento tanto attesa arriva in fretta, senza dover contare i giorni che mancano. Sarà perché non ho compiti delle vacanze o perché Hugo è migliorato moltissimo nel Quidditch o ancora perché sto leggendo un libro che mi ha regalato Scorpius e che me lo fa ricordare, fatto sta che oggi è il giorno del matrimonio. Riusciamo tutti a svegliarci di buon’ora –udite udite: anche papà!-, i due “uomini” di casa sono presto pronti ed aspettano me e mamma, né io né lei –abitualmente- siamo patite del trucco e della moda ma oggi è un giorno importante e –si sa- tutte le donne vogliono essere perfette per i giorni importanti. Quindi ci siamo chiuse in bagno subito dopo colazione –il matrimonio è alle 11- ed ora ci stiamo aiutando reciprocamente. Il trucco, la ceretta, accessori vari, scarpe e vestiti sono ok ma ora ci manca la parte più difficile e che ci spaventa solo a pensarci: i nostri capelli. Li abbiamo entrambi ricci e crespi, l’unica differenza è che i miei sono rossi e i suoi castani. Ci osserviamo a lungo prima di riuscire a decidere l’acconciatura, le proponiamo tutte ad alta voce fino a quando non troviamo quella giusta e ci mettiamo a lavoro. Mamma, nonostante tutto, è ancora bella e giovane, solo qualche ruga riesce a farsi largo nel suo viso –ed è bastato coprirla con del leggero fard e una crema apposita, devo ancora una volta ringraziare zio George e i suoi prodotti-. Le lego così i capelli in una treccia perfetta, che tengo insieme a sua volta con un bel nastro blu pervinca come il suo vestito. Decido, al contrario, di lasciar sciolti i miei capelli, usiamo solo una schiuma speciale che li rende più lucidi e meno crespi, più ricci.
Finalmente siamo pronte, scendiamo di sotto con il cuore in gola ed in attesa del giudizio di due che, si sa, hanno la sensibilità di un cucchiaino e la cavalleria del medesimo oggetto. Rimaniamo invece sorprese.
-Sembrate due Veela!- esclama papà guardandoci.
-Dove sono finite mia madre e mia sorella?- chiede Hugo aprendo la bocca.
Io e mamma ridiamo e ci prendiamo tutti per mano –abbiamo deciso che, per non rovinarci il vestito, ci smaterializzeremo tutti insieme-, un giro su noi stessi ed è presto fatto.
Il matrimonio si tiene alla Tana, in giardino, ed è già pieno di gente: amici, parenti, conoscenti, professori, ministri e chi più ne ha più ne metta. Giurerei che il cortile è molto più grande dell’ultima volta che ci sono stata. Ma non è tecnicamente possibile, vero? O sì? ..
Troviamo subito Louis e Dominique –che saluto con gioia- i quali ci indicano i nostri posti: nelle prime file insieme a quelli degli altri parenti stretti Weasley e i nonni Tonks. Inizio a salutare tutti, baciare ed abbracciare, ho sempre saputo che siamo moltissimi ma così tanti non credevo. Tiro finalmente un sospiro di sollievo quando prendo posto fra zia Ginny ed Albus. Chiacchiero con zio Charlie, zio George ed i cugini ma nel contempo i miei occhi perlustrano il giardino in cerca della famiglia Malfoy. Devo aspettare un quarto d’ora prima di vederlo arrivare, bellissimo, perfetto, alto, biondo, gli occhi azzurri, il vestito nero con lo stemma dei Malfoy, … semplicemente perfetto. Ci facciamo un gran sorriso ma sono i nostri occhi a parlarsi e a dirsi tutto ciò che il silenzio ci toglie.
Sono ancora persa a guardare Scorpius quando tutti si alzano in piedi e mi affretto a seguirli, Teddy entra e si dirige all’altare impettito e rivolgendo a tutti dei gran sorrisi –a me anche un occhiolino in perfetto stile Teddy Lupin-. Cinque minuti dopo ancora nessuna traccia della sposa e già si inizia a mormorare, io tranquillizzo Roxanne: Victorie è sempre e costantemente in ritardo, si sa che le piace farsi attendere.
Ancora cinque minuti e vediamo zio Bill venire verso di noi, salutare gli altri ma avvicinandosi frettolosamente.
-Che succede?- domanda subito zia Audrey preoccupata.
-Victorie si è chiusa nella sua stanza e non vuole parlare con nessuno, non so proprio che le sia preso … Fleur sta cercando di convincerla. Non capisco un attimo prima stavamo per arrivare e un attimo dopo … Oh, ecco Fleur!- ci giriamo verso di lei, che con le stesse mosse astute di zio, incanta tutti con il suo bel sorriso e un attimo dopo è di fianco a noi.
-Rose vieni!- esclama.
-Io? Io che centro?- chiedo confusa.
-Non lo so, ma Vic non vuole parlare con nessuno e non vorrei dover rimandare tutti a casa. Per favore, Rose-
-Ma io che posso fare?-
-Sei l’unica che può. Sei l’unica con cui vuole parlare, l’ha chiesto espressamente-
-Ok, arrivo- dico mentre zio Bill mi prende per mano ed attraversiamo tutto il cortile diretti alla Tana, Scorpius mi guarda interrogativo ma io gli faccio un cenno, gli spiegherò tutto più tardi.
Busso alla porta che cela la sposa.
-Vic? Victorie? Sono io!- esclamo lanciando un’occhiata a zio che annuisce.
Lei mi apre per poi richiudermi la porta alle spalle subito dopo. La guardo: è bellissima, perfetta nell’abito bianco, il caschetto biondo ordinato con una ciocca fucsia che le circonda il volto, gli occhi azzurri sono rossi di pianto –e questa è l’unica cosa che stona-.
-Che c’è? Che è succeso?-
Lei si morde il labbro poi crolla sul letto ed inizia a parlare fra un singhiozzo e l’altro.
-Non sono adatta a fare la moglie. Non ci riuscirò mai. Pensa che sono arrivata a chiedermi come faccio a piacere a Teddy, se lui in realtà non sia innamorato di Dominique che è mille volte più bella di me. Io non sono mai stata la più bella come lei, né la più intelligente come Molly, né la più coraggiosa come te, o la più simpatica come Lily, o ancora la più dolce come Roxanne, la più saggia come Lucy … Io sono sempre stata solo Victorie. Invece Teddy è perfetto … Oggi ci sposiamo e domani? Potrebbe succedere di tutto, io non so cucinare, non sono mai stata brava a stirare e quando avremo dei figli? Oh Rose!- dice saltandomi al collo e prendendomi a singhiozzare.
La stringo forte e la lascio sfogare un po’ prima di risponderle.
-Sai cos’ho letto in un libro babbano? Che noi stiamo morendo ogni giorno, da quando siamo nati, ci avviciniamo sempre più alla morte. Noi non sappiamo quando essa verrà a prenderci ma sappiamo che lo farà. Non sappiamo se domani moriremo, verremo lasciati dalle persone care o saremo le persone più felici del mondo. Tu non sai nulla di tutto questo, ma hai una certezza che molti non hanno: sai di essere amata da Teddy, sai che il suo amore non ti lascerà mai. Sei solo un po’ depressa ed hai paura di non farcela è normale Victorie. Ma ti sbagli su tutto il resto, asciugati le lacrime, aggiungi un po’ di trucco e guardati allo specchio- lei mi guarda storta ma annuisce e fa come le ho detto.
Un attimo dopo siamo in piedi di fronte allo specchio e osserviamo entrambe il suo riflesso.
-Sai cosa vedo? Semplicemente Victorie. La strega più bella, più coraggiosa, più intelligente, più simpatica, più tutto del mondo. Sei sempre stata un mito per me Vic e lo sei per tutte noi cugine Weasley. Ti vogliamo bene così come sei, Teddy ti ama così come sei-
Ci abbracciamo e sento che finalmente sa di essere pronta. Apro la porta e lei abbraccia anche zio Bill che non fa nulla se non accarezzarle i capelli, li precedo e vado a prendere di nuovo posto mentre faccio un cenno a James –il testimone di Teddy- e a Emma Baston –la testimone di Vic-. Subito dopo la folla si azzittisce perché Victorie Weasley è appena entrata al braccio di suo padre, pronta per sposarsi. Al suo seguito Lily e Roxanne sono belle come non mai nei loro vestiti identici, d’oro e legati in vita con un nastro scuro. Sorridono tutte e tre le mie cuginette, io e Albus ci scambiamo un sorriso. Appena Victorie arriva all’altare vedo Teddy guardarla come fosse il suo sole, la sua unica ragione di vita –ed in fondo credo sia così-.
Un signore che esibisce, anche lui, un ampio sorriso e vestito in abito da gala inizia a parlare ma io non ascolto, non mi sono mai piaciuti i discorsi lunghi e noiosi ed oggi sono troppo felice. Così il mio sguardo si sposta sugli invitati e mi accorgo che sono davvero tantissimi, -per qualche strano motivo- il mio sguardo è continuamente attratto dalla figura perfettamente perfetta di Scorpius, il quale si gira verso di me e mi rivolge un semplice occhiolino capace di farmi arrossire.
Il mago ha finito la lunga cerimonia e Victorie e Teddy si stanno scambiando gli anelli, poi lei gli salta fra le braccia e si scambiano un lungo bacio. Zia Fleur e zia Ginny si abbracciano in prima fila, nonna Molly e nonna Andromeda singhiozzano e si passano un fazzoletto bianco, Hagrid ha estratto uno dei suoi formato tovaglia, noi cugini corriamo verso gli sposi ed iniziamo a saltare loro attorno, a congratularci e ad abbracciarli, poi è il turno degli zii e della folla incredibile che si avvicina a loro a marcia funebre –per la lentezza- e dà il loro regalo.
Senza che nessuno se ne accorga faccio un cenno a Scorpius, un attimo dopo siamo nel capanno delle scope.
-Ehi piccola! Tutto ok?- dice accarezzandomi una guancia.
-Sì … Ascolta io ci ho pensato molto e credo che dovremmo dirglielo- dico prendendo la sua mano e stringendola con la mia.
-Sì, forse hai ragione … Ma come? Non vorrei rovinare la splendida atmosfera …- dice cupo.
Io rido di cuore.
-Non sei mai stato ad una nostra festa vero?- chiedo ancora ridendo.
-Non credo … perché?-
-Vedrai … Vedrai, capirai da te il momento giusto-
 




II PARTE

Ed infine è arrivata la parte che più mi piace di tutte le feste Weasley, quando rimaniamo solo noi e pochi amici. Oggi ci sono anche i Lovegood, i Paciock, i Tonks e i Malfoy. Si può dire che siamo in famiglia. Il resto degli invitati se n’è andata da un po’, noi abbiamo appena finito di cenare e parliamo del più e del meno. I due sposi sono felici come non mai ed ancora al centro dell’attenzione. La festa era al culmine. Scorpius ogni tanto mi rivolge una breve occhiata, non ha ancora capito cos’intendessi dire ma non è per lui che sono preoccupata bensì per James, sembra essere super nervoso e continua a muovere la sua gamba ininterrottamente facendomi venire l’ansia.
-Ma che hai?- sbotto mentre mi versa il succo di zucca e lo fa cadere tutto sulla tovaglia e sul mio vestito.
-Vieni, sono un’esperta in queste cose- dice Anna sorridendomi, io la seguo –non prima di aver lanciato un’ultima occhiata a James- ed entriamo in bagno.
Qui la sua espressione e i suoi atteggiamenti cambiano, diventa nervosa e ansiosa ancora più del suo ragazzo.
-Ma che avete te e James?- le chiedo dopo che mi ha ripulito perfettamente il vestito.
-Be’ sai dobbiamo annunciare una cosa …-
-Del vostro fidanzamento? Ma tranquilla la prenderanno tutti benissimo, o almeno meglio di quanto non prenderanno quello mio e di Scorpius o quello di Albus e Roxanne …- dico deglutendo.
-Non quello …- dice ed io la studio per un attimo.
Sbaglio o è un po’ pallida?
Aveva davvero le guance così paffute ad Hogwarts?
E come mai ha messo un vestito così largo? A lei non piacciono queste cose, se non sbaglio …
Ora che ci penso, non ricordo che James sia mai stato così premuroso con lei come oggi.
E non l’ho mai vista mangiare tanto …
-Anna non sarai …-
Lei annuisce e si tocca la pancia.
-Oh Merlino! E’ meraviglioso!- esclamo abbracciandola.
Torniamo dagli altri, lei ancora più preoccupata e io ancora più allegra. Facciamo in tempo a sederci che un tintinnio di bicchieri ci fa girare verso i capotavola, i due sposi.
-Scusate, ma vi prego di prestare per un attimo un po’ di attenzione- dice Teddy aggiustandosi il coletto ed alzandosi in piedi.
-Vorrei ringraziare tutti, sì l’ho già fatto prima ma voglio ringraziare ancora voi. Tutti voi. Dapprima Andromeda e Ted che mi hanno cresciuto come un figlio e non un nipote, poi te Harry che sei stato il padre che non ho mai avuto. A Bill e Fleur che mi hanno permesso di sposare quella fantastica donna che ora siete al mio fianco ed è mia moglie. Ma un ringraziamento ancora maggiore debbo farlo a  tutti i cugini Weasley qui presenti che con le loro pazzie, spericolatezze, casini, litigi, abbracci e racconti non mi hanno mai fatto mancare l’affetto di una famiglia, devo a loro tutto quello che sono stato, che sono e che sarò. Ringrazio ancora tutti voi, anche chi non ho nominato, perché sappiate che resterete nel mio cuore per sempre. Quindi propongo un semplice brindisi: alla famiglia!-
-Alla famiglia!- ripetiamo in coro, con le lacrime agli occhi.
Tutti i bicchieri, senza nessuna eccezione, si alzano in aria per poi fare “cin-cin” con il vicino.
Teddy si siede e bacia Victorie, sua moglie.
-Ragazzi anche io ho una cosa da dirvi!- esclama zio Charlie alzandosi in piedi.
Qualcuno –George e Bill- fa qualche fischio.
-Ho accettato quel posto di lavoro negli Stati Uniti, partirò la settimana prossima. Ma tranquilla mamma, è solo per questa estate- scoppia un fragoroso applauso e zia Angelina dà una pacca sulla spalla a zio.
-Visto che è il tempo degli annunci …- inizia nonno.
Ecco, è questo il momento che mi piace di più, in ogni nostra festa che si rispetti c’è sempre: Il Tempo degli Annunci, lo chiamo io. Il mio sguardo si posa su quello dei miei cugini e loro contraccambiano l’occhiata piena di sottintesi, anche loro hanno capito.
-Papà, io devo confessarti una cosa …- dice Louis alzandosi e guardando zio Bill.
-Hai presente quel giorno che sono tornato nelle vacanze di Natale dicendo che avevo un occhio nero perché Fred mi aveva rifilato per sbaglio Un Cannocchiale stregato di zio George? Be’ non era vero …. Avevo fatto una lotta alla babbana con Gilbert Baston?-
-E per quale motivasione?- chiede zia Fleur assottigliando gli occhi.
-Non mi era andata bene che avesse baciato Lily …- ammette mentre Lily gli lancia un’occhiata di fuoco.
-Che ha da dire a tua discolpa Lily?- chiede zia Ginny un po’ divertita.
-Che l’ho lasciato e ho scelto meglio …-
-E chi tesoro?- chiede zio Harry.
-Lorcan- dice Lily mentre sia lei che il ragazzo arrossiscono e scoppiano applausi e fischi.
James trema e si alza.
-Papà, devo dirti una cosa, molto importante- inizia James.
-Ho voluto dirla oggi davanti a tutti voi perché mi sembra che io sia un po’ giovane per morire e magari così in pubblico Neville e papà mi risparmieranno …-
Qualcuno rise ma la maggior parte dei volti si fanno preoccupati.
-Io e Anna stiamo insieme …-
-Anna Paciock?- chiede papà appena sconcertato.
James annuisce e la indica. –Anna Alice Paciock-
-Ma è magnifico!- esclama Hannah Abbot alzandosi e andando ad abbracciare la figlia e poi James.
-Non ho finito- dice Anna mentre tutti si zittiscono ancora, io gli faccio un piccolo cenno di incoraggiamento.
-Dicci cara- dice zia Ginny sorridendole.
-Sono incinta-
James deve avvertire ciò che prova Anna perché le si avvicina, le mette un braccio intorno alla vita e guarda i suoi con aria di sfida.
-Jamie, sei pronto a prenderti la responsabilità di diventare padre?- chiede Neville, quasi fossimo ad un’interrogazione.
James prima di rispondere guarda Anna, poi  annuisce sicuro.
-Bene, allora congratulazioni ragazzi!- esclama zio Harry alzandosi ed abbracciando James, poi Anna.
-Se è maschio lo chiameremo Harry- dice Anna sorridendo.
-Se è femmina Augusta- obbietta James.
Qualcuno alza i bicchieri per brindare e si sentono parecchi “A James ed Anna!” io mi unisco agli altri felice, poi iniziano a tremarmi le gambe. So che è il mio turno.
-Anche io devo dirvi una cosa, a tutti voi- la tensione è di nuovo palpabile.
-Non sarai incinta!- strilla mamma.
Io faccio un risolino nervoso. –No, no-
-Io … io e Scorpius stiamo insieme-
I bicchieri che hanno in mano zio George, zio Harry e Draco esplodono. –Ehm … proprio sicura di non essere incinta?- chiede papà speranzoso, io scuoto la testa appena divertita.
Scorpius si alza in piedi e l’attenzione si sposta su di lui.
-Perché voi eravate nemici fin dal primo giorno di scuola non vuol dire che io e Rose non possiamo stare insieme, noi ci amiamo …-
-Oh vi amate … Siete troppo giovani!- esclama papà.
-Tu e mamma avevate la stessa nostra età!-
-Loro erano più maturi!- obbietta zio Harry
-Papà maturo? Ma non farmi ridere zio!- dico io iniziando a scaldarmi.
-Be’ no, non credo che Ron sia mai stato maturo …- “Ehi!” dice papà offeso –Comunque loro avevano affrontato più cose!-
-Oh certo! C’era una guerra … Ma si dia il caso che IO ho vinto il Torneo Tremaghi quindi forse non sono più una bambina …-
-Non stiamo dicendo questo ..- dice Astoria. –Ma insomma un Weasley ed un Malfoy! Un Serpeverde ed un Grifondoro …-
-E quindi?- interviene Albus.
-Al per favore …- dice zia Ginny.
-No zia niente per favore, dobbiamo dirvi una cosa anche noi!- esclama Roxanne.
Tutti si fecero di nuovo attenti, qualcuno si versò dell’altro Wisky Incendiario.
-Anche io e Roxanne ci vogliamo bene, moltissimo. Ma non il bene che si vogliono due cugini … Noi siamo innamorati … E … E stiamo insieme- dice Albus.
I bicchieri di zio George e zio Harry scoppiano una seconda volta.
-Ah- riesce a commentare zia Angelina.
-Dovete accettarlo! Un sacco di babbani si sposano fra cugini addirittura fra fratelli!- dice Roxanne guardando sua madre.
-Ok, ok, tesoro …. Se voi vi volete bene. E’ questo quello che conta- dice zio George.
-Ah certo! Per loro va tutto bene, invece io e Scorpius siamo due immaturi, mi sembra ovvio …- dico io sarcastica.
-Rosie, calmati …- dice Scorpius.
-No che non mi calmo!-
-Ma voi siete davvero troppo diversi!- esclama papà.
-Dove le vedete le diversità? L’importante non è che ci amiamo?- mi salgono le lacrime agli occhi.
-Sì, certo Rose, noi vogliamo che tu sia felice e …- inizia zio George.
-Voi non volete che io sia felice, se no non l’avreste mai detto! Voi non potete dire che mi volete bene e poi non appoggiarmi nelle mie scelte. Io Scorpius lo amo e se non accettate lui non accettate nemmeno me! E se proprio volete sapere come la penso … Sappiate che siete voi gli immaturi Almeno io le cose le dico, non tengo niente nascosto alle persone a cui voglio bene! – e detto questo volto loro le spalle e corro via.
 
 
-George, Ron ,Harry!- esclama Ginny guardando male tutti e tre.
-Per la miseriaccia! Noi non volevamo farla stare così male!- esclama Ron.
-Già … Non volevate …- dice Scorpius sarcastico incrociando le braccia, fa per dire un’altra cosa ma Albus gli posa una mano sulla spalla.
-Urca che altro deve succedere? Fred non è che sei gay?- domanda zio George passandosi una mano sulla fronte.
Fred ride. –No papà, tranquillo! Piuttosto, cos’è che ci tenete nascosto?-
Improvvisamente sono tutti i cugini Weasley a farsi attenti e a voltarsi verso gli adulti.
-Ecco noi vi dobbiamo raccontare una cosa – ammette Hermione.
-Io vado a parlare con Rose- dice Draco alzandosi e lasciando tutti di stucco.
-Tu cosa?!- domanda Harry.
-Be’ dopotutto è la mia futura nuora …- insiste facendo una smorfia mentre Scorpius guarda il padre sorpreso.
-Ok ma vengo con te- dice George guardandolo male e facendo un cenno a Ron.
Mentre i due si allontanano –a debita distanza di sicurezza- Astoria e Hermione iniziano a raccontare ciò che hanno fin troppo taciuto.
 
 
Le lacrime non vogliono smettere di scendere, sapevo che sarebbe stato difficile ma non avrei mai immaginato che potesse esserlo così tanto. Cerco di asciugarmele appena sento dei passi appena dietro di me, mi rannicchio ancora di più nel giardino della Tana mentre vedo uno Gnomo saltare dal cespuglio vicino e correre via.
-Rose …- mi chiama una voce non molto familiare.
Mi giro e mi trovo davanti Draco Malfoy, poco più in là c’è zio George che lo scruta male a mo’ di guardia del corpo. I miei occhi incrociano quelli verdi di zio e capisco che mi sta chiedendo scusa, vorrei correre da lui ed abbracciarlo ma qualcosa –che non è l’uomo biondo di fronte a me- mi trattiene, forse l’orgoglio e la fiducia feriti.
-Che vuoi Malfoy?- gli chiedo sprezzante.
-Una volta non chiamavi così anche mio figlio?- chiede sedendosi al mio fianco.
-Già- commento lasciandomi scappare un sorriso.
-Ma tuo figlio è completamente diverso da te. Io con te non ci voglio parlare-
-Va benissimo, l’importante è che mi ascolti- mi lancia un’occhiata di sbieco e poi inizia a parlare.
-Credo che saprai fin troppo bene chi sono. Il ragazzino spocchioso ed antipatico che disse a tuo zio di scegliersi meglio gli amici, il Serpeverde arrogante che chiamo tua madre “Sporca Mezzosangue”, il Mangiamorte che ancora ragazzo cercò di uccidere il trio. Eppure, può sembrare strano, ma non dimentico ed io ho un debito con i tuoi, Harry mi salvò la vita, mi ricordo che tuo padre disse “Se moriamo per loro, Harry, ti uccido!” ed io in quel momento mi sentii un verme. Ti potrei dire, da perfetto Serpeverde quale sono, che non ho mai voluto essere un Mangiamorte, che mi ci hanno costretto, che ero un incompreso. Sarebbero un mucchio di cazzate. Ho sempre voluto diventare un Mangiamorte, solo sono stato troppo codardo per accettarne le conseguenze, volevo essere degno, un vero Malfoy, un vero Purosangue. A volte se ci penso mi faccio schifo da solo, credermi …-
-Non è così- dico voltandomi verso di lui.
-Come?-
-Tu non sei mai stato un Mangiamorte, non sei mai stato un assassino. Zio Harry me l’ha raccontato di quando eravate su alla torre, di come Silente fosse solo un vecchio di fronte a te e tu non l’hai ucciso. Mi ha detto che hai pianto, eri solo un ragazzo e vittima di quella guerra come tutti gli altri-
Lui mi guarda sorpreso ed io fiera.
-Questo non cambia i miei sentimenti verso di te, ma non pensare che io ti odi … Dopotutto senza di te, non ci sarebbe Scorpius e …- mi blocco arossendo.
-E tu non pensare che io sia al settimo cielo perché tu e Scorpius stiate insieme, non mi va a genio al cosa più di quanto non vada ai tuoi …-
-E allora perché sei qui? Perché mi hai raccontato tutto quello?-
-Perché voglio bene a Scorpius e so che anche i tuoi te ne vogliono-
-Però te lo stai accettando, loro no-
-Io lo sto accettando solo perché non voglio comportarmi come fece mio padre. Quindi tu ora devi promettermi che verrai con me, abbraccerai tuo zio, accetterai le scuse di tutti gli altri e continueremo la festa.-
Lo guardo a lungo prima di rispondere.
-Ok zio Draco- dico infine con un occhiolino.
-Non esageriamo- dice lui ed io rido.
Forse potremmo anche essere una famiglia, dopo tutto.
Si alza e mi tende la mano, dapprima la guardo con sospetto poi la afferro e corro da zio George.
-Scusa scricciolo, scusa, scusa- dice mentre lo abbraccio. –Mi dispiace moltissimo  che ..-
-Ti voglio bene zio Gred- dico stringendolo stretto.
-Anche io- dice con gli occhi lucidi.
Torniamo dagli altri e vedo subito Scorpius corrermi incontro.
-Tutto bene? Pensavo che mio padre ti avrebbe cruciata, come minimo …-
-No, no … Cioè sì, tutto bene e io e tuo padre abbiamo solo chiacchierato-
-“Chiacchierato”?- domanda sospettoso.
-Non sarai mica geloso di tuo padre Hyperion?- dico ridendo.
Lui non risponde ma inizia a farmi il solletico.
-No! No! Smettila Sco’…. Ti prego, ritiro tutto ciò che ho detto! Per favore … Dai Scorpius! – lo scongiuro fra una risata e l’altra.
Lui mi abbraccia da dietro e mi posa un delicato bacio sulla guancia.
Solo ora mi accorgo che tutti ci stanno guardando ed arrossisco.
-Ci dispiace moltissimo Rosie, ti promettiamo che non succederà più. Ti vogliamo bene- dice zio Harry mentre abbraccio anche lui.
Vado così a sedermi nuovamente vicino ad Albus.
-Così ora sapete tutto?- chiedo ai cugini.
-Eh già, sono anche preoccupata- ammette Lily.
Le sorrido.
Riprendiamo a ridere, chiacchierare e scherzare fino a tarda ora. Solo una persona sembra ormai estranea al divertimento: papà.
 
 
 
-Notte mamma!- esclamo dandole un bacio sulla guancia.
-Notte batuffolo!- apostrofo Hugo scompigliandoli i capelli, mentre lui mi rifila una linguaccia.
-Notte papà!- lo sto per abbracciare quando colgo la sua espressione.
-Che c’è?-
-Quindi stai con Scorpius …-
-Sì …-
-E immagino che quel bacio non fosse una scommessa, giusto?-
-Giusto …- ammetto.
-E ce lo hai tenuto nascosto fino ad ora …-
-Già, però …-
-Perché non ce l’hai detto prima? Non siamo forse la tua famiglia?-
-Oh non fare il bambino Ronald! Non sarebbe cambiato niente se ve lo avessi detto prima. I tuoi sono solo dei pessimi pregiudizi e …-
-Non parlarmi così signorina!- esclama mentre io gli volto le spalle.
-Non ci provare!- dice ancora mentre salgo le scale.
-TORNA SUBITO QUI! SEI TE QUELLA CHE FA LA BAMBI-…!-
Ma io sbatto la porta, senza sentire la sua voce, chiudendo fuori tutto o forse chiudendo dentro me.
Mi butto sul letto e osservo il soffitto.
Perché non me ne va mai bene una? Perché ogni volta che sono felice c’è sempre qualcosa che rovina tutto?
E’ la vita, Rose …
 E tu hai rotto i tre quarti di boccino con ste frasi di Salazar!
E ora che ho detto?

 
 
 
 
 
III PARTE

Una lacrima cade giù. Limpida, perfetta, cade giù e so che mi sarà impossibile riprenderla. Sembra così perfetta, tonda, fin troppo, ma soprattutto mi pare fragile. Come sono io adesso, come vedo la mia immagine riflessa nello specchio, una ragazza, fragile ed indifesa. Sola contro le lacrime che le scorrono incuranti del resto lungo le guance, incuranti delle mie mani che continuano e cercano inutilmente di scacciarle via, dei miei occhi rossi e dei capelli in disordine. Quell’unica goccia d’acqua si frantuma sul lavandino, ne segue un’altra, e un’altra. Le lacrime sono la forza dell’uomo, ha detto una volta un tale. Eppure a me ora non interessa, importa solo di questo, del dolore che sembra serrarsi attorno alle mie viscere e stritolarle, che pian piano sale fino alla gola mandandola in fiamme, che sale su in bocca provocandomi la nausea e i conati di vomito. Però forse sono più forte di quelle stupide lacrime, perché riesco a ricacciarlo giù il dolore, fino al cuore che si fa di piombo. L’organo sembra cadere giù, trasmettendo il dolore alle ossa delle gambe che si fanno pesanti e tremano forte. Talmente tanto che mi devo appoggiare al mobile per non cadere.
Respiro a fondo, una, due, tre volte.
Riesco a calmarmi con una forza interiore che non credevo di avere.
I minuti trascorrono lenti mentre osservo il mio riflesso nello specchio, osservo la me al di là del vetro sottile, mi guardo mordermi il labbro fino a farlo sanguinare nel tentativo di non piangere ancora, mi vedo passarmi una mano fra i capelli che mi arrivano alle spalle.
Infine la tempesta par passare, le lacrime sembrano voler rassegnarsi e richiudersi in qualche angolo di me, pronte ad uscire appena non sto troppo attenta.
Mi soffio il naso e mi lavo il viso con l’acqua fredda, ghiacciata. Questa ci voleva, gli occhi tornano del consueto colore grazie all’acqua e le macchie rosse spariscono. Mi sistemo come riesco le ciocche di capelli sparate nelle più disparate direzione. Sorrido al mio riflesso. Un sorriso che sa di lacrime, più simile a una buffa smorfia che a un’espressione di felicità.
Quanto vorrei non essere me, …
Ok, momento di depressione adolescenziale finito cara! Muovi quelle chiappe e vai a letto!
Perché dovrei farlo? Mio padre mi odia …
Tuo padre non ti odia, Rose. E poi hai una famiglia, degli amici ed un ragazzo che ti amano alla follia!
La finestra è invitante …
Che vuoi fare? Ti sei ammattita?
Con un gesto della mano scaccio via la vocina e afferro il mantello, spalanco la finestra e salto giù.
L’aria fredda della notte mi risveglia del tutto, sorrido al niente. Con un semplice incantesimo di librazione mi fermo a pochi metri da terra, appena i miei piedi poggiano sul terreno corro via nella notte. Lasciandomi casa Weasley alle spalle.
Mi fermo e sono in un grande prato, è distante da casa nostra e devo aver fatto almeno qualche chilometro. Forse se papà si preoccuperà per me, si renderà conto che tiene più a me che a dei vecchi giudizi.
Mi correggo, tu non  stai divento una donna. Ti stai comportando da vera bambina.
Lo so.
Ed è proprio per questo che mi salgono le lacrime agli occhi, lacrime che scaccio con il dorso della mano.  
Sento dei passi felpati dietro di me, passi che cercano di cogliermi di sorpresa, m giro di scatto. Ma è troppo buio e non ci vedo niente.
Chiudo gli occhi e respiro a fondo, devo star perdendo la calma per niente, magari è solo un sogno, magari sono solo agitata.
Alzo le palpebre e mi guardo attorno mentre con la mano destra tengo ben salda la bacchetta.
Passi. Né da mago né da babbano. Animali. Uno, due, tre … Cinque, sei … Sono moltissimo.
E se fossero …?
Per la prima volta scaccio il pensiero della fastidiosa vocina anche se so che probabilmente ha ragione, ma io sono già abbastanza nervosa così.
Lumos, penso. La mia bacchetta si accende e scopro che ho ragione. Ci sono dei Lupi Mannari, un branco intero e mi accerchiano.
Uno di loro scatta in avanti, verso di me.
Che stupida che sono stata, lo sapevo che c’erano questi attacchi ed il tutto per attirare l’attenzione di mio padre. Che idiota.
Il Lupo è sempre più vicino, pochi secondi e mi sarà addosso.
Ma compiangermi, maledirmi ed insultarmi non mi serve.
Scatto di lato e lui finisce a terra, contro un altro Lupo.
-Sei più furba di quanto pensavamo ragazzina- dice una voce, una voce malsana, sinistra, maliziosa. Una voce capace da sola di mettermi paura e farmi rabbrividire.
Nel mezzo del panico crescente mi accorgo che i Lupi Mannari non parlano.
-Chi sei?- gli chiedo girando su me stessa, cercando di trovarlo fra tutti i Lupi che mi circondano.
-No, tesoro, chi sei tu- dice con la voce melliflua.
Ed io ho ancora più paura.
-Non ho intenzione di dirtelo-
Quasi non finisco di parlare che un altro Lupo mi è addosso, gli lancio uno Schiantesimo troppo tardi: mi ha già tolto il cappuccio.
-Uh, uh! Una Weasley. I tuoi parenti ci stanno dando un po’ troppi problemi, chissà che dopo che ti avremmo morso se ci lasceranno in pace …- e detto questo fa un gesto con la mano, tutti i Lupi saltano in contemporanea verso di me.
Mi faccio scudo con il braccio, ma so che non basta, agisco di istinto e erigo davanti a me un Incantesimo Protego. Troppo banale, troppo semplice, toppo debole per poter resistere contro di loro ma almeno mi fa guadagnare tempo.
-Chi sei?- chiedo tanto per fare qualcosa, per non essere divorata dall’ansia.
-Greyback, Fenrir Greyback- dice ancora la voce e nella mia mente ci sono ricordi.
E’ un Mangiamorte, l’unico Lupo Mannaro che sia mai stato un Mangiamorte. E’ il lupo che ha morso il papà di Teddy, Remus Lupin, zio Bill. C’è lui dietro tutto ciò che sta succedendo ai bambini, è lui che vuole “reclutare” anche me e penso anche che venga cercato dalle guardie di Azkaban. Strano che nessuno le abbia ancora viste in giro.
Il mio scudo si fa sempre più piccolo, fino a disperdersi. Provo a lanciare qualche Schiantesimo ma ho la mano bloccata dal braccio di Greyback, un attimo dopo sono sopraffatta dai Lupi. Tutti si fa nero e mi lascio scivolare nell’oblio.
 
-No!- è l’urlo straziato di un uomo.
Dal buio che c’era si succedono alcuni lampi rossi.
-Lasciatela stare!- un altro uomo.
Le voci aumentano e si fanno più familiari, non riesco a muovermi.
Finalmente la luce e l’aria, santissima aria. Non mi sono mai accorta di quanto sia importante l’aria fino a quando non me ne sono sentita priva.
Sento due braccia forti stringermi.
-Scorpius- mormoro ricambiando l’abbraccio.
-Ehi cuginetta!- esclama James mentre continua a lanciare schiantesimi contro i Lupi.
Albus mi tende una mano ed io l’afferro.
Sto per chiedere a Louis che ci fanno qua ma non credo sia il momento più opportuno, i Lupi sono moltissimi ed è Greyback il più potente, armato di bacchetta lancia maledizioni che ci sfiorano.
Siamo troppo pochi, forse anche troppo giovani, ma più determinati di loro ed abbiamo un motivo per combattere. Io sono sfinita e credo anche di essere “l’anello debole”, i Lupi Mannari continuano a lanciarsi su di me per ordine di Greyback e gli altri –per proteggermi- finiscono per non difendere se stessi.
Mi blocco –e non è solo per la stanchezza, la pura, l’ansia, il timore e i molteplici graffi che ho su tutto il corpo- ma è perché sento un freddo pervadermi dalla testa ai piedi. Una disperazione mai provata, niente, tutti i ricordi felici sembrano sgretolarsi e mi sembra davvero di cadere in un infinito senza gioia. Solo dolore, dappertutto.
Moltissimi Dissennatori avanzano verso di noi, troppi, ancora di più dei Lupi Mannari, ci scambiamo sguardi atterriti.
Ci stringiamo di più e proviamo ad emettere qualche Patronus ma le nostre bacchette sembrano più spaventate, disperate e sconfitte di noi. Non riusciamo a far altro che arretrare, con il cuore in gola, afferro le mani di Albus e Scorpius.
Il Dissennatori sono troppo vicini, uno in particolare si avvicina a me e abbassa il cappuccio chiudo disperatamente gli occhi.
Penso divertita che è la seconda volta che rischio di morire sta notte ed è la millesima in un anno.
Il mio divertimento è insensato e del tutto fuori luogo eppure serve per far immobilizzare per un attimo il Dissennatore che stava per baciarmi. Dopo riprende il suo “lavoro”.
Ad un certo punto arretra e con lui tutti gli altri, non capisco cosa succeda, James mi tira per una manica ed io mi giro e rimango a bocca aperta.
Papà, mamma, zia Ginny, zio Harry, zio George, Draco e zio Bill vengono verso di noi. Dritti e fieri.
Preceduti da un cane –Jack Russel Terrier-, una lontra, un cavallo, un cervo, un delfino , un ippogrifo e un’aquila.
I Dissennatori spariscono, zio Harry, Draco e papà catturano Fenrir, gli altri si occpuano di mandare via il resto dei Lupi Mannari.
-Ragazzi! State bene?- chiede mamma preoccupata, i capelli scarmigliati.
Non facciamo in tempo a risponderle che corre verso di noi e ci abbraccia –anche Scorpius con mia grande sorpresa- zia Ginny fa la stessa identica cosa.
-Zio io …- dico con le lacrime agli occhi rivolta a zio Harry, mi sento maledettamente in colpa.
-Tutti a casa di Ron che è la più vicina, bisogna medicare quelle ferite- dice non lasciandomi il tempo di parlare.
 
 
 
 
Ora sto decisamente meglio, alla combriccola si è aggiunto anche Hugo che è sicuramente quello messo meglio –riguardo alla salute- abbiamo tutti –apparte il mio caro fratellino, unico minorenne- un bicchiere di Wisky Incendiario in mano, le ferite curate –o almeno quelle del corpo- e siamo seduti su un lettino. Ci verrebbe da passare questa giornata che sta per iniziare –il sole sta albeggiando- a dormire, ma credo che non ne sia ancora il tempo.
-Io …- inizio. –Mi dispiace. Ho combinato un casino. Sono stata infantile, sono scappata, vi ho messo tutti in pericolo. Scusate- dico, gli occhi di nuovo lucidi.
Cerco con lo sguardo Scorpius, che mi consola anche solo guardandomi.
James mi mette un braccio intorno alle spalle.
-Non tutto il male viene per nuocere- dice zio Harry.
-Come vedi, tutto ciò è servito a qualcosa- dice zia Ginny.
-A far capire che tuo padre e un’idiota totale …- inizia zio George.
-E in secondo luogo a farci catturare un Mangiamorte che non sapevamo fosse fuggito da Akzaban- conclude zio Bill fra le risate generali.
-Come avete fatto a trovarmi?- chiedo dopo un po’.
-Merito di Hugo- dice Draco.
-Ah sì?- domando guardandolo stupita.
Papà annuisce. –Voleva portarti una cioccolata calda, su suggerimento di mamma, perché nessuno credeva davvero tu stessi dormendo, e quando ha visto la finestra aperta e che non c’era il mantello …-
Hugo arrossì, imbarazzato e modesto.
-Be’ sì mi ha mandato un gufo- dice Albus.
-Io, ovviamente, stavo tranquillamente parlando con lui- zio Harry emette un piccolo sbuffo –e così siamo venuti da te, però prima abbiamo avvisato Louis- spiega James.
-Ed io mi sono impegnato ad avvisare Scorpius- precisa il biondo.
-Poi loro non ritornavano e mi avevano impedito di seguirli perché sono minorenne. Così ho chiamato loro- continua Hugo.
-E vi abbiamo trovato giusto in tempo. Quindi è bene ciò che finisce bene- dice Draco.
Già, tutto è bene quel che finisce bene e me lo dicono gli sguardi che tutti ci stiamo scambiando, di affetto più o meno reciproco e i sorrisi che ognuno di noi ha stampato in volto anche se siamo stanchi e sfiniti.
Perché dopotutto noi non siamo una famiglia normale, siamo i Weasley. Una famiglia troppo numerosa, dai numerosi capelli rossi e dalle lentiggini. Sempre pronti ad aiutare gli amici e a sfidare a duello i nemici.
Ma che gusto ci sarebbe ad avere una famiglia normale?
Per la prima volta lo ammetto: Weasley e fiera di esserlo.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Epilogo ***


21. Epilogo

Un raggio di sole mi colpisce in piena faccia, ne sento il calore e la luce che mi fa subito arricciare il naso in un gesto di fastidio. Apro appena un occhio, avendo così una visione della mia nuova casa, sì, mia e di Scorpius.
-Ben svegliata, piccola Grifona- dice chinandosi verso di me e posandomi un bacio sul naso.
-Buon giorno, affascinante Serpe- rispondo io stando al gioco e stiracchiandomi.
Sembra davvero buffo che qualche anno fa passavamo il nostro tempo ad insultarci, davvero molto buffo.
-E’ la nostra prima udienza importante, dobbiamo sbrigarci- dice Scorpius facendosi serio.
-Giusto e sbagliato. E’ la nostra prima udienza importante, ma tu devi sbrigarti. Io inizierò a lavorare soltanto fra due ore-
-Già- dice lui con una piccola smorfia.
-Ehi! Sei nervoso? Andrai benissimo ..- dico saltando giù dal letto e fiondandomi fra le sue braccia.
-Dici?-
-Andiamo Malfoy, ci si aspetta che i vecchi zucconi aristocratici purosangue come lei mantengano un po’ di contegno- lo prendo in giro facendogli il solletico.
-Credo tu abbia ragione ..- ammette infine sospirando.
-Come sempre- convengo annuendo.
Per la prima volta, questa mattina, mi regala un sorriso spontaneo e mi arruffa i capelli già in disordine.
Mi alzo sulle punte e gli do un ultimo bacio, o almeno così credo. Perché un attimo dopo mi tira a sé, baciandomi intensamente e poi ci ritroviamo nel letto.
-Sco, farai tardi- lo avverto mentre mi sistemo meglio sopra di lui, appoggiando i gomiti sul suo petto.
-E chissene frega!- esclama ritrovando il vecchio ghigno e ricominciando a baciarmi.
Sono passati due anni dall’ultimo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts eppure siamo ancora noi, ancora innamorati come il primo giorno.
Fossi in te mi sbrigherei! Oggi devono succedere molte cose importanti!!
Sobbalzo, era un po’ che la vecchia e fastidiosa vocina non tornava a farmi visita. Pensavo di essere cresciuta ormai, di non averne più bisogno. Evidentemente, mi sbagliavo.
Già cara! Avrai bisogno di me ancora per un po’!
Felicità ..
-Ti conviene andare .. Anche perché credo che volerò immediatamente di sotto a farmi un panino: mi è venuta una voglia di prosciutto!- esclamo già pregustando la mia colazione.
-Ci vediamo più tardi ok?- sorride lui, per poi posarmi un bacio sulla fronte ed uscire dalla stanza smaterializzandosi.
Sbadiglio e mi stiracchio per bene, poi scendo le scale ancora in pigiama e mi dirigo lentamente in cucina. Qui preparo il mio panino, lo sto per addentare quando mi ricordo che mi sono appena svegliata e che sarebbe meglio mangiare qualcosa di dolce e più calorifico.
Allontano da me il toast, accorgendomi che al solo guardarlo mi viene la nausea. Tiro un bel sospiro e mi preparo delle cialde, ci spalmo sopra una bella dose di marmellata e le mangio con gusto.
Corro di sopra a farmi una doccia: ne avevo proprio bisogno!
Quando esco mi sento meglio, anche se mentre mi vesto una strana nausea mi assale di nuovo. Devo essere troppo ansiosa per l’udienza, è uno dei maghi più influenzati e potenti del mondo magico, deve vincere la causa contro uno altrettanto potente (quest’ultimo è imparentato con i Malfoy). Io e Scorpius ci scontreremo in tribunale ed è strano visto che fin ad ora abbiamo lavorato spalla a spalla, funzionando come ottima coppia. Tanto vincerò io!
Sì, sei molto ansiosa per l’udienza, certo ..
Cos’è quel tono sarcastico?
Vedrai.
Bah ..
Penso ad Albus, quanto mi farebbe comodo averlo qui, poterci parlare anche solo per cinque minuti, invece lui è partito come prima missione da Auror, lui e Roxanne (che fa la guaritrice) sono in Africa per una missione di pace. Fantastico: il mio migliore amico lontano miglia e miglia .. Anna, invece, è impegnata con lo scatenato Frank Harry Potter e il matrimonio che ci sarà a giorni.
Ed è così che mi ricordo del regalo di nonno Arthur. Tiro fuori dalla tasca di alcuni vecchi jeans babbani un cellulare e compongo a fatica il numero, cercando di ricordare bene l’uso di questo strano aggeggio babbano.
X: Pronto?
R: Qui è sua cugina che parla!
X: Rosie! Sapessi quanto mi manchi! Come stai?
R: Un po’ di nausea per l’imminente udienza ma per il resto bene .. e te?
X: Qui è tutto a posto ma mi hai chiamato in un momento cruciale .. Sono ad una riunione ..
R: Scusa Al!
X: Tranquilla, non potevi saperlo. Ci sentiamo domani, tanto è Pasqua, che dici?
R: Va bene, un bacio grandissimo … Anche a Anne!
X: Certo, tranquilla!
Sospiro mentre infilo il telefono nella veste da strega.
Un’improvvisa fitta alla pancia mi fa piegare in due e devo appoggiarmi allo stipite della porta per non cadere so, senza guardarmi allo specchio, che ho assunto un colorito pallido e verdastro. Corro in bagno, dove appoggio la fronte sullo specchio freddo cercando di calmarmi.
Solo ansiosa per l’udienza, eh?
Mi vuoi spiegare cos’intendi?
No.
Mi concedo qualche minuto per riprendermi, poi girò su me stessa e vengo accolta da quel turbinio che è la mia materializzazione. In men che non si dica sono al Ministero della Magia, mi guardo intorno cercando di trovare conforto nel via vai di maghi e streghe, la maggior parte dei quali sono colleghi o ex-compagni di scuola.
Sono molto in anticipo, forse troppo, ma è sempre meglio che restare a casa a crogiolarmi nell’ansia.
Percorro la strada che so ormai a memoria, fino ad arrivare al mio ufficio.
Mi siedo sulla mia comoda poltrona -che ho sostituito personalmente alla casta e severa sedia d’obbligo- osservando la stanza. Il mio è diverso da qualsiasi altro ufficio, l’ho voluto personalizzare e Lily è stata ben contenta di darmi una mano. Quanto mi mancano lei e Hugo, è così strano che siano ad affrontare i loro M.A.G.O. senza di me .. Comunque che dicevo? Ah sì! Il mio ufficio.
Le pareti sono gialle, quasi d’oro, tappezzate di foto dei miei cugini, mie e di Scorpius, degli zii, di Albus Silente, dei quattro famosissimi Malandrini, di Severus Piton, dei miei amici; la scrivania, gli scaffali, il mobile e persino un quadro sono scarlatti. L’ho fatto apposta, per ricordare la mia appartenenza ai Grifondoro e alla mia vera casa: –come quella di tutti- Hogwarts. L’idea eccentrica è stata di Fred e Louis, io l’ho trovata geniale. Scorpius ripugnante, ma l’ha applicata nel suo ufficio cambiando i colori .. Un vero Serpeverde, sì.
Sento bussare e sussulto, immersa com’ero nei miei pensieri. E’ il mio cliente.
-Buongiorno-
-Buongiorno- mi dice con un sorriso preoccupato.
-Stia tranquillo, andrà tutto bene-
-Hanno anticipato l’udienza!-
Io scatto in piedi e lo seguo nell’ascensore, urtando una vecchia compagna di scuola che non riconosco, corriamo per le scale e finalmente arriviamo davanti alla porta imponente.
-Mi raccomando, si attinga ai fatti e dica sempre la verità. E’ chiaro?- chiedo cercando di sorridere rassicurante mentre mi aggiusto i vestiti.
Lui annuisce ed io entro nell’aula, raddrizzando la schiena e a testa alta. Scorgo Scorpius che mi rivolge un ghigno e un cenno di saluto io prendo posto insieme al mio cliente.
-Ed ora i giuramenti- dice il presidente del Winzegamont.
Io lascio la bacchetta da cui sono sprizzate delle scintille per la tensione e mi alzo in piedi guardando la folla intorno a me. –Giuro solennemente- la voce mi si incrina, non so perché ma mi viene da piangere. Perché una semplice frase come questa mi deve rammentare i bei tempi come quelli con Albus e James e la mappa del Malandrino? “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”, è mentre penso questa frase che scende la prima lacrima che vado subito a raccogliere con il dorso della mano.
Il settimo anno ad Hogwarts è stato spettacolare, ho conosciuto davvero Scorpius e improvvisamente ricordo ogni bacio, ogni singola parola. Così, mentre il cuore mi si riempie di dolci ricordi concludo la frase.
 
-Amore sei stata fantastica!- esclama Scorpius usciti dal tribunale.
-Intanto hai vinto tu- gli faccio notare stringendo i pugni.
Stupido orgoglio.
Ed ora perché ti arrabbi?
Ho perso, secondo te che dovrei fare, saltare dalla gioia?
Seppellisco l’impulso di tirare un calcio al muro.
Sbalzi d’umore ..
E tu stai zitta!
-Be’ solo perché ad un certo punto te ne sei uscita con un sorriso grandissimo dichiarando che il tuo cliente non era poi così sicuro di voler accusare il suo ex-finanziatore nonché migliore amico per traffici illegali .. Ma che ti è preso?- domanda divertito.
-Non lo so- dico sentendomi improvvisamente stanca e sciocca.
-Ascolta, che ne dici se vai a casa? Parlo io con gli altri, eh? Così ti riposi che domani abbiamo pure il pranzo di Pasqua- si raccomanda.
Io annuisco e mi dirigo ai “gabinetti” per smaterializzarmi via di qui, non senza prima avergli dato un lungo ed appassionante bacio.
E il pranzo in famiglia arriva prima del previsto. Il tempo sembra smaterializzarsi con tutti noi. Ignoro la mia vocina interiore che ogni tanto mi sussurra parole stupide e senza senso, del tipo “Voglia matta” o “Nausea” o “Sbalzi d’umore” o anche “Dolore tondo” oppure “Pancia grande!!”. Insomma non permetto a nessun sospetto né minima speranza di farsi spazio in me. Ok, ho detto una cavolata, sia il sospetto che la speranza sono qui e ben presenti. Così che la mattina passa, fra risate e chiacchiere mentre io cerco il momento giusto per parlare con Lily e Anna, tornata per l’occasione. Finalmente, appena prima del dolce, le trascino con me in bagno.
-Tutto bene?- mi chiede Anna preoccupata.
-Ragazze ultimamente non sono molto in quadro- e così inizio a raccontare tutti i sintomi.
Lily si è portata entrambe le mani alla bocca prima ancora che io finisca di parlare.
-Non mi dire che ..- mormora Anna.
Io annuisco.
-Su su fai l’incantesimo!- sussurra Lily.
Io prendo la bacchetta, la punto contro il mio ventre e, impaurita, penso: “Puerum revelio”*.
All’inizio non succede nulla ed io mi sento in parte sollevata, mentre in parte mi assale una tristezza senza fine. Emetto un sospiro simile ad un singhiozzo. Però poi accade.
Lily trattiene il fiato e Anna si lascia andare ad una risata liberatoria.
La mia pancia si illumina di blu in un punto preciso e lì compare un piccolissimo essere, non ancora formato, una cosa ovale e striminzita. Io capisco e mi scende una lacrima. Il mio bambino.
Corriamo nell’altra stanza.
-Ehi ragazze! Indovinate, un po’? Aspettiamo solo voi per mangiare le uova di Pasqua! MUOVETEVI!- ci urla James, noi annuiamo e ci andiamo a sedere intorno al grande tavolo.
-Ragazzi vi devo dire una cosa- mormoro, la voce tremante.
-Prima apri l’uovo- ridacchia Albus.
-Ma è importante- protestò con voce flebile.
-Anche aprire il tuo uovo, è importante- ribatte Teddy.
Io sospiro e mi arrendo mentre vedo Scorpius guardarmi ansioso. Ma che hanno tutti? Una gravidanza isterica?
No quella sei tu .., Anzi sei isterica per la gravidanza!
(grandissimo sospiro)
Apro l’uovo e addento un pezzo di cioccolata mentre scarto la sorpresa, vedo che tutti osservano me invece di aprire le loro. Sul serio, ma che hanno tutti?
E finalmente il mistero è svelato. C’è una scatolina piccola dentro l’uovo, quadrata, la apro delicatamente mentre mi tremano le mani.
E’ un anello, bellissimo, uno smeraldo incastonato al centro,il resto d’oro. Non ho mai visto niente di più bello. Mi luccicano gli occhi e mi asciugo una lacrima, quando alzo lo sguardo, Scorpius è di fronte a me, in ginocchio.
A voluto davvero fare le cose in grande!
-Mi vuoi sposare?- mi domanda mentre sento mamma scoppiare a piangere sulla spalla di papà e zia Ginny battere eccitata le mani mentre zio Harry le tiene un braccio fra le spalle, Draco è impallidito e Astoria ride.
-S-sì! Sì e ancora sì!- esclamo abbracciandolo. –Questa è stata la sorpresa più bella della mia vita! Ti amo, Scorpius e sì: voglio passare il resto della mia vita con te!- dico ancora baciandolo.
-Come siamo sentimentali ..- sogghigna Dominique mentre Roxanne sospira, le mani sul cuore.
-E per gli sposi Hip-Hip?- domanda zio George levando un bicchiere di Wisky Incendiario che deve aver appellato.
-URRA!- urlano gli altri mentre una bottiglia del “migliore spumonte francese” di zia Fleur viene stappata.
-Io vi devo dire una cosa- dico facendo calare il silenzio mentre mi asciugo altre lacrime.
-Be’ non credo che sia una sorpresa più di questa ..- ridacchia Fred.
-Aspetto un bambino- dico.
-Ti devi correggere cugino!- esclama Louis indicando Fred mentre scoppiano a ridere.
-Davvero?- mi chiede Scorpius afferrandomi le mani, l’espressione indecifrabile.
-Sì- annuisco intimorita.
-Ma è meraviglioso!- esclama ridendo e sollevandomi fra le braccia.
-Ti amo- mi sussurra mentre gli altri festeggiano.
-Ti amo- mormoro sulle sue labbra.
Un bimbo piccolo, appena nato, beve per sbaglio il bicchiere di Wisky che James aveva fra le mani ed ora emette delle piccole bolle dei più svariati colori.
-Be’ almeno siamo sicuri che non è un Maghinò ..- conviene Neville ridendo mentre Anna sgrida James e quest’ultimo deglutisce imbarazzato.
-Al è ora che ti dia da fare anche tu ..- sussurra Lysander all’amico, battendogli una mano sulla spalla.
Albus deglutisce.
-Per questo si prenderà una vacanza e andremo alle Maldive- sussurra Roxanne con fare seducente.
-Chissà che non vi raggiungiamo anche noi per il viaggio di nozze- aggiunge Scorpius.
Io sorrido, mentre sento uno strano silenzio dentro di me. Non più la vocina, perché ora sono una donna, no? Mi sto per sposare, il viaggio di nozze, il bambino. E’ tutto così fantastico, così nuovo che mi viene ancora da piangere. Sospiro mentre gli altri ridono fra loro, e stringo ancora la mano di Scorpius. E’ la mia vita ed io sono Rosie Weasley in Malfoy giusto? Degna ragazza Granger.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1456888