You stole my heart.

di xneedmysheeran
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette. ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


Capitolo uno.

Afferrai il libro di biologia e avvertii passi decisi alle mie spalle. Mi girai di colpo e vidi Nick a pochi centimetri da me,con occhi pieni di odio.
'Che vuoi,Nick?'
'Hei Lovato,com'è che sei ancora più brutta,oggi?'
'Com'è che fai ancora più schifo tu,invece?!'

Sentii un coro di risate percorrere il corridoio,c'era quasi la metà dell'istituto ad assistere alla litigata,tutti erano ovviamente dalla parte di Nick. Lui era il 'figo della scuola',mentre io ero una sfigata.
Era sempre stato così,fin dall'asilo. Nessuno voleva condividere con me il proprio giocattolo,nessuno voleva parlarmi. Mi ero abituata a stare da sola sin da quando ero una bambina,e a distanza di anni nulla era cambiato. Mi scostai una ciocca di capelli dal viso,pronta a subire un'esagerata reazione di Nick,lo vidi agitare il pugno,ma decisi di lasciar perdere. Chiusi con uno scatto deciso l'armadietto e corsi nell'aula di biologia,pronta a subire due lunghissime ore di lezione.
Continuavo a volgere lo sguardo verso Nick,che mi squadrava con aria feroce e mi mostrava le mani chiuse a pugno. Sapevo benissimo che anche quel giorno sarei tornata a casa piena di lividi,scossa dai singhiozzi. Il professore di biologia si accorse subito che qualcosa non andava,ma continuava la sua lezione ignorando il mio stato d'animo. Non seguivo una parola di ciò che spiegava,continuavo ad inquietarmi su ciò che mi sarebbe successo al termine delle lezioni.
Come mi avrebbero picchiata quel giorno? Pugni? Calci? Non c'era una gran differenza,a loro bastava agitare la rabbia repressa dentro sul mio corpo,e ci riuscivano alla grande.
Soffrivo di bullismo da tanti anni,ormai. Alle elementari venivo insultata da tutti,emarginata,ma non si era ancora arrivati a usare la forza. In prima media ebbi la possibilità di crearmi una nuova vita,ma non riuscii in quell'impresa. E fu a metà anno della prima media che si arrivò alla violenza. Cominciarono con qualche calcio,e finirono con delle vere e proprie risse.
Non avevo mai avuto il coraggio di difendermi,e anche ora,al liceo,non sapevo proteggermi dagli insulti e dalle botte. Mi ero fatta l'abitudine.

'Demetria Lovato,ora mi sono stancato della sua indifferenza verso la mia lezione,vada fuori!'

Mi alzai trascinando la sedia,ormai non mi importava più del mio rendimento scolastico. Quel che mi importava era finire il più in fretta possibile il liceo e stare lontana da tutti.

 

Le ore di biologia terminarono,afferrai i libri e mi diressi verso l'armadietto. Quel tragitto era sempre il più difficile da percorrere,il corridoio si riempiva di ragazzi e ragazze di ogni classe e i loro occhi percorrevano il mio corpo dalla testa ai piedi. Venivo derisa,giudicata.
Mi affrettai a digitare la combinazione sull'armadietto,vi misi i libri e mi infilai tra la folla che occupava il corridoio. Ancora qualche metro e sarei arrivata al portone di ingresso senza farmi notare,me la sarei scampata,almeno per quella volta. Ma era troppo presto per parlare.
'Hei Lovato,dove credi di andare?'
Quella voce mi fece gelare il sangue nelle vene,un groppo in gola mi impedì di ribattere. Era di nuovo lui,Nick Frigless. Di nuovo lui.
Trovai il coraggio di emettere un suono strozzato.
'Senti Frigless,non ho alcuna voglia di litigare con te. Lasciami in pace.'
Ma non ebbi il tempo di correre via. Nick mi afferrò con forza il braccio e mi fece sbattere con violenza contro il muro.
'Tu non te ne vai,Lovato. Hai capito?'
Mi avrebbe potuta ammazzare di botte da un momento all'altro,si capiva dallo sguardo con cui mi fissava. Era pieno di ribrezzo e di odio,quello sguardo.
Non ebbi la possibilità di difendermi,mi trascinò nell'aula più vicina e cominciò a insultarmi,poi le parole diedero spazio ai pugni e ai calci. Non avevo il coraggio di proteggermi. Tutto quello che potevo fare era subire e piangere.  



|| My space ||

Ciao c: mhm,spero che il capitolo vi sia piaciuto! mi affretterò a pubblicare il secondo. Mi farebbe piacere ricevere qualche recensione,spero che il racconto vi sia piaciuto. 

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


Capitolo due.

Mi sdraiai sul letto,con la schiena dolorante per i troppi colpi. Mi infilai le cuffie alle orecchie e chiusi gli occhi. Solo la musica riusciva a trasportarmi in un'altra dimensione,dove non c'erano il bullismo e la violenza. Diedi un rapido sguardo al pianoforte vicino al letto,mi alzai e mi avviai verso lo sgabello. Era lì che mi rifugiavo quando tutto andava male,mi sedevo in quello sgabello e le mie dita percorrevano i tasti neri e bianchi. Le mie mani combaciavano alla perfezione con i tasti di quel pianoforte,si muovevano da sole in modo da creare una melodia. Era quello che avevo fatto per anni,ormai ero abituata a sfogare la mia rabbia e la mia frustrazione sulla musica.
Mi interruppero una serie di piccoli colpetti sulla porta. Mi alzai di scatto e sussurrai appena.

'Avanti.'
'Demi,sono io.'
'Mamma,non è il momento. Puoi andare per piacere?'
'In realtà hai visite.'

Sulle prime pensai a uno scherzo. Chi poteva essere? Nessuno mi aveva mai fatto visita,nessuno ci teneva a venire a casa mia. La mia camera era spaziosa,ma solo io occupavo quell'ampio spazio.
Mi accorsi con grande orrore che le lacrime cominciavano a rigarmi il viso,succedeva sempre così quando mi rendevo conto del fatto che ero completamente sola.

'Mamma,davvero,non voglio visite. Dì che sto dormendo. Dì qualcunque cosa.'
Vidi una smorfia di disapprovazione sul viso della mamma,poco dopo si mise a urlare.
'Poi ti lamenti se sei sola,Demetria! Poi ti lamenti!'

Mi voltai dall'altra parte. Proprio non mi aiutava,non capiva. Le lacrime ricominciarono a scendere,non riuscivo a interrompermi,a controllarmi. Affondai la testa nel cuscino e ripresi a singhiozzare violentemente. Mi asciugai le lacrime con la manica della felpa e mi diressi di nuovo verso il pianoforte,poi cominciai a cantare.
Era diverso,quando cantavo. Dimenticavo tutti i miei problemi,la mia solitudine,i miei polsi. Già,dimenticavo anche quello. Anche se era tanto difficile da dimenticare,la musica mi aiutava a distrarmi.  


|| My space ||

Ciao ragazzi c: Il primo capitolo ha ricevuto un po' di visite,perciò ho deciso di continuare. Mi farebbero piacere anche un po' di recensioni.. Grazie mille per averlo letto.
Alessia xx

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Capitolo 3
*** Capitolo tre. ***


Capitolo tre.

I giorni trascorrevano,ma nulla cambiava. Nick continuava a picchiarmi e insultarmi,come del resto il suo gruppo di amici. Ogni giorno che passava rimanevo sempre più sola. Ero dimagrita di diversi chili e occhiaie profonde mi segnavano il volto.
Ma dopo la pazienza che avevo avuto in tutti quegli anni,forse qualcosa di bello sarebbe arrivato anche a me,in fin dei conti.


Afferrai lo zaino e mi incamminai verso la scuola. Era una bella giornata primaverile,ma sapevo già cosa mi aspettava all'entrata. Risate e insulti. Poi all'uscita si sarebbe passati alle mani,come sempre.
Mi diressi verso l'armadietto e vi riposi il cellulare e l'iPod,poi presi il quaderno di matematica e camminai velocemente verso l'aula. Non ero stata notata da nessuno,poiché a quell'ora vi era uno sciamare continuo di studenti di ogni età che facevano il loro ingresso nelle aule.
Ad un tratto mi bloccai e mi portai una mano alla testa: mi ero dimenticata di ripassare per la verifica di matematica. Rischiavo l'insufficienza,e avrei avuto bisogno di un bel voto. Camminai lentamente verso l'aula e aprii timidamente la porta. Ma notai subito qualcosa di diverso.

'Lovato Demetria,si sieda là'

Il professore di matematica mi indicò il mio abituale posto,ma c'era qualcosa di diverso: il banco vicino era occupato da una ragazza della mia età,dai capelli rosso fuoco e dagli occhi verde smeraldo. Sembrava molto più grande e aveva dei piercing sul viso,era davvero bella.
Mi sedetti tremante sulla mia sedia e poggiai sul banco rosso mogano i libri. Il professore esclamò con finto entusiasmo:

'Demetria,le presento la sua nuova compagna di banco. Il suo nome è Emily Count,spero riusciate a socializzare! E volevo avvisarla che la verifica di matematica è stata annullata per via del nuovo ingresso,abbiamo deciso di rinviarla a domani.'

Riuscii a contenere la felicità che mi avevano portato queste due novità,ma era un po' troppo presto per parlare. Il professore proseguì:

'In compenso,mi vedo costretto a metterle una nota sul registro per via del suo ritardo,signorina Lovato.'
Mi rassegnai al fatto che le cose non mi sarebbero mai potute andare davvero bene e posai gli occhi sul libro di matematica.
Ero stanca di vivere.


|| My space ||

Mhm,avevo voglia di pubblicare l'altro capitolo,perciò eccovelo qui c: Molto presto pubblicherò il quarto,intanto leggete e recensite questo!
Alessia xx

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro. ***


Capitolo quattro.

Alla fine delle lezioni mi diressi in sala da pranzo,come al solito sola. Trovai un posto libero e solitario vicino alla finestra e mangiucchiai di malavoglia una fetta di pane tostato.
Sentii dei passi diretti verso di me e sperai non si trattasse di Nick,ma ero sicura fosse lui. Alzai intimidita lo sguardo e sgranai gli occhi: di fronte a me c'era Emily con un vassoio pieno di cibo e un sorriso stampato sulla faccia.

'E' libero quel posto?'

Io balbettai imbarazzata:
'Oh certo,siediti pure.'
Cercavo di non dare a vedere il mio stupore e la felicità che tenevo repressa dentro.

'Come mai te ne stai tutta sola? Non hai un'amica con cui sederti e parlare?'

Abbassai lo sguardo,imbarazzata dalla domanda. Cosa potevo rispondere? Che ero sola,emarginata,picchiata,insultata,vittima di bullismo? Era troppo difficile da dire a una sconosciuta,perciò mi limitai a schiarire la voce e intimare:
'Preferisco stare sola all'ora di pranzo,non mi piace il caos.'

Tornai a casa con le cuffie alle orecchie e una grande confusione nella testa e nel cuore. Era la mia occasione,potevo farmi un'amicizia e non essere più una sfigata. Ma era meglio non illudermi,sarebbe successo quello che succedeva sempre: la ragazza nuova si sarebbe unita al gruppo di Nick e mi avrebbe insultata. Passeggiavo lentamente e cominciai ad avvertire brividi di caldo e freddo contemporaneamente. Non stavo bene,questo era certo.
Il mio stomaco si contrasse,le pupille si dilatarono,le gambe diventavano più fragili e mi sentivo troppo debole. Poi ad un tratto vidi solo il buio più totale. Più niente.


|| My space ||
Ciao c: Ecco il quarto capitolo. Qui vi lascio un po' in sospeso,cosa succederà a Demi? Lo scoprirete nel quinto! ahaha,ok basta. Pubblicherò al più presto il capitolo cinque,intanto leggete e recensite questo!
Alessia xx

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque. ***


Capitolo cinque.

Mom's pov

'Signora,sua figlia potrebbe farcela come potrebbe non farcela. E' attaccata alle macchine,se stacchiamo la spina la vita di sua figlia finisce qua,glielo dico con molta schiettezza.'
Questo mi sentii dire dal dottore in quel tardo pomeriggio. La vita di mia figlia era appesa a un filo e io non potevo fare niente per aiutarla.
Quella voce. Il rumore dell'ambulanza in sottofondo. Era tutto così confuso.
Mi rimbombava tutto nella testa. La porta si aprì e ne uscì un altro dottore dall'aria rassegnata:
'Dottore,Demi sta meglio? Posso entrare a vederla?'
L'uomo abbassò lo sguardo e subito capii:
'Dottore,mi dica la verità. Come sta mia figlia?'
'Demetria non sta bene,è in fin di vita. C'è solo il quaranta per cento delle possibilità che si salvi. Se sua figlia riuscirà a lottare... Avrà qualche minima possibilità.'

Mi lasciai cadere sul divanetto della sala d'attesa e venni scossa da violenti singhiozzi.
Mia figlia era in coma,stava per morire.


Demi's pov

Era tutto buio. Tutto così confuso.
'La ragazza non ce la farà,sta per morire.'
'Non ha più possibilità,il cuore si sta fermando.'
Ma cosa stavano dicendo? Cosa mi era successo? Mi sarei voluta alzare in piedi e urlare:

'CHE STATE DICENDO?! IO SONO VIVA!'

Ma il mio corpo non rispondeva ai comandi,non riuscivo nemmeno ad aprire gli occhi,le palpebre erano incollate. In lontananza sentivo un pianto,una donna che piangeva. Il rumore di un macchinario. Le voci allarmate dei medici.  


|| My space ||
Come promesso ecco il quinto capitolo,a breve inserirò il sesto c: Spero vi sia piaciuto! Mi raccomando: leggete e recensite.
Alessia xx

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Capitolo 6
*** Capitolo sei. ***


Capitolo sei.

Mom's pov

'Pronto,chi è?'
'Signora,venga subito in ospedale,sua figlia si è svegliata!'

 

Demi's pov

Riuscii a socchiudere le palpebre,ma intorno a me era tutto troppo confuso. Luci a neon illuminavano abbondantemente la stanza. Non c'erano finestre e l'unica uscita era una porta scorrevole massiccia. Avevo un sacco di macchinari attaccati al braccio e nel comodino a fianco al letto era presente un foglio rosa confetto. Lo presi e notai subito la calligrafia della mamma:

'Cara Demi,
Se leggerai questa lettera vorrà dire che ti sei svegliata. In tal caso sappi che la mia vita ha riacquistato un senso. Ho passato ore insonni,ho pianto tutte le mie lacrime. E nel caso tu non sia stata abbastanza forte e non sia sopravvissuta,la mia vita ha perso il senso. Tesoro mio,sappi che ti voglio bene. E tentare di danneggiarti non ti porterà a essere una persona migliore.'

 

Aveva capito. Aveva capito che non stavo più mangiando da giorni,che mi tagliavo,che stavo arrivando a uccidermi pian piano.
Le lacrime ricominciarono a scendere e a bagnarmi il viso,di nuovo. Questa volta non erano ragazzate,questa volta stavo rischiando la mia vita,la cosa più preziosa che mi era rimasta,ormai.
La porta si spalancò di colpo e mi trovai di fronte la mamma,in lacrime:

'Demi! Ce l'hai fatta,tesoro,ce l'hai fatta.'

Era scossa dai singhiozzi e mi abbracciò con forza,quasi temesse di potermi perdere nuovamente.

'Scusa mamma,scusa.'

Poi ricominciai a piangere anche io.
Come avevo potuto arrivare a questo? Arrivare a uccidermi?

|| My space ||
Eccovi il sesto capitolo c: spero vi piaccia! Leggete e recensite se vi va. A breve pubblicherò il settimo. 
Grazie della lettura!
Alessia xx

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Capitolo 7
*** Capitolo sette. ***


Capitolo sette.

I giorni passavano,ma nulla aveva intenzione di cambiare. 
'Lovato,chi si rivede! Ho saputo che hai tentato di ucciderti.'
'Vai via,Nick. Ti prego.'
Scoppiò in una sonora risata,che mi fece paralizzare. Non ne potevo davvero più di condurre quella vita,di essere vittima di bullismo,di essere un'autolesionista. Non riuscivo più a controllarmi.
 
Entrai in aula con in mano il libro di scienze e una debolezza che mi faceva vibrare l'anima. Mi sedetti al mio posto,ma notai che Emily non era accanto a me. Era dall'altra parte dell'aula,insieme al gruppo di Nick. Sgranai gli occhi,incredula. Cosa era successo? Erano riusciti a trascinarsi dietro anche lei?
All'ora di pranzo notai con disgusto che Emily si sedette nuovamente vicina a Nick e mi lasciò sola. Non avevo fame,ma non volevo tornare in ospedale. Non volevo rischiare nuovamente la vita. Mangiucchiai una fetta di pane e mi alzai diretta in aula di musica. Lì niente mi poteva interrompere. 
 
Mi sedetti al pianoforte in mezzo all'aula,era nuovo e luccicava,era la mia via di salvezza. Le mie dita sfiorarono i tasti e non riuscii più a staccarle. Scorrevano velocemente,in cerca delle note giuste. Però quel momento di pace non era destinato a durare. Niente era destinato a durare. La porta si spalancò di colpo e mi trovai di fronte ciò che non avevo mai osato immaginare. Le pupille si dilatarono,brividi di caldo e freddo mi scorsero lungo la spina dorsale. 

|| My space ||
Hei ragazze,scusate il ritardo,ma eccovi il settimo capitolo c: Ho visto le recensioni che avete lasciato,e vi ringrazio davvero molto. Mi fa piacere che la ff venga apprezzata,e spero che anche questo capitolo riceva qualche recensione. 
Alessia xx

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Capitolo 8
*** Capitolo otto. ***


Capitolo otto.

Mi trovai di fronte gli occhi di Emily e Nick,pieni di odio. Emily aveva in mano una mazza da baseball,ma ancora non sapevo per quale motivo. Nick,invece,si limitava a scuotere i pugni in aria.
Non riuscivo a crederci. Nel volto di Emily potevo scorgere il disprezzo che provava verso di me,ma mi sembrò di notare un velo di malinconia e pietà.

'Che volete farmi?'
'Niente,Lovato,assolutamente niente'


Mi risvegliai e notai che l'aula era vuota e la luce spenta. Tentai di alzarmi in piedi,ma caddi subito a terra,priva di forze. Cosa mi avevano fatto?
Le gambe erano violacee. Mi portai la mano alla testa e quando la ritrassi mi accorsi che grondava di sangue. Intanto continuavo a sentirmi sempre più debole.


'Aiuto.. Aiutatemi!'
La voce mi uscii a malapena,leggermente roca. Nessuno rispose. Che stava succedendo? Ero sola? Quanto era passato?
Riuscii a trascinarmi fino alla porta,mi aggrappai allo scaffale di legno e riuscii a raggiungere la maniglia,immersa nel buio. Abbassai la maniglia,ma con mio grande stupore la porta non si aprì. Guardai incredula la porta. Mi avevano chiusa dentro. L'aula di musica era all'altro capo della scuola,era isolata e nessuno ci sarebbe passato davanti. Sarei rimasta chiusa là dentro per ore.
Accesi la luce e mi distesi sul pavimento. Stavo troppo male per mettermi a urlare o a fare rumore. Chiusi nuovamente gli occhi e caddi in un sonno profondo.


'Demi,Demi! Demetria Lovato,mi senti? Demetria? Demi?!'

Spalancai di colpo gli occhi e mi trovai di fronte una figura esile,quasi trasparente. Era Adele,la bidella.

'Adele,aiutami.'

Riuscii a dire a malapena due parole,poi le palpebre si chiusero nuovamente,incapaci di tenermi sveglia.

|| My space || 
Ciao ragazze c: Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Sarei felice se lasciaste anche qualche recensione. Buona lettura. 
Alessia xx

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