Sorelle Hunter

di Blue fox
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** I pensieri di Alyssa ***
Capitolo 3: *** prima prova (part 1) ***
Capitolo 4: *** La prima prova (2 parte) ***
Capitolo 5: *** Il tramonto ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Stavamo scendendo lungo i sotterranei, attraverso l'ascensore.
Eravamo due sorelle. Io ero Sue, avevo 15 anni, e non conoscevo molto mia sorella. Eravamo state separate dall'infanzia, per cui non ci conoscevamo. Solo ora sapevo di avere una sorella.
Si chiamava Alyssa, aveva 17 anni, ed era molto timida.
Non l'avrei mai vista come sorella maggiore, visto che la sua timidezza la teneva lontana da ogni conversazione, ma era potente la sua aura, era molto potente.
L'avevo conosciuta proprio un giorno prima dell'esame e quindi non ci ritenevamo molto unite.
Volevo scoprire meglio chi fosse in modo da conoscerla meglio. Decisi quindi di farle delle domande, ma lei, com'era prevedibile, non mi rispondeva e cambiava argomento...
D'un tratto la sua voce mi distolse dai pensieri: "Allora, Sue, dove sei cresciuta??".
Incredula che avesse preso l'iniziativa, risposi titubante "Sono stata adottata da una popolazione semi-estinta, che vive sulle montagne del nord..."
"Davvero?!" esclamò "Io invece sono vissuta con una popolazione ormai sterminata... ma non penso che ti interessi..."abbassò lo sguardo imbarazzata. Non pensai di controbattere, dopo tutto certi argomenti erano molto delicati per noi.
"Non pensi che forse non sia stato un caso se partecipiamo entrambe all'esame??" sorrisi.
Alyssa tacque qualche secondo "Forse... e visto che siamo sorelle, sarà un opportunità per conoscersi meglio". Poi mi sorrise.
Non ero abituata a quel genere di comportamento da parte sua, ma mi piaceva. Era carina, dolce, timida e anche potente.
Non facemmo in tempo a finire di discutere perché l'ascensore si fermò, ed entrambe entrammo nell'enorme grotta, dove molte persone erano ferme ad aspettare il loro turno per ricevere una targhetta.
Ognuno di loro aveva un numero, tranne noi.
Alyssa mi diede un cartellino: ero il numero 212, lei il 213.
Rimanemmo ferme, finché uno strano rumore ci attirò... 

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Capitolo 2
*** I pensieri di Alyssa ***


Quella ragazza bionda era mia sorella.
Che fosse stato il destino a farci incontrare?
Ero invidiosa.
Era una ragazza molto forte, potente, sicura di sé. Tutto quello che io non avevo.
Mi ero sempre sentita debole, avevo sempre bisogno dell’affetto di qualcuno. Avevo sempre il timore di stare da sola, poiché ero timida.
Cercavo sempre l’approvazione di tutti in quello che facevo. Non so perché. Forse per non sentirmi inutile, per far capire alla gente che poteva contare su di me, che ero una persona affidabile.
Forse mi comportavo così per un trauma subito da piccola. Non avevo idea del perché volessi che tutti mi riconoscessero. Magari avevo qualche mania di grandezza nascosta.
O forse cercavo solo qualcuno.
Volevo essere capace di trovare un qualcuno con cui aprirmi totalmente, qualcuno che mi difendesse, qualcuno che mi proteggesse. Erano questi i miei pensieri, mentre camminavo affiancata a mia sorella.
Poi andai a sbattere contro qualcuno.
Quando vidi quel ragazzo, rimasi molto sorpresa.
I suoi occhi erano la prima cosa che mi avevano colpita.
Di fronte alla loro aria intimidatoria, non potei fare a meno di abbassare lo sguardo.
Ma da quando lui mi aveva rivolto la parola, l’avevo capito. Qualunque cosa io avessi potuto fare, sapevo che ormai ero nella sua trappola.
Era bastato uno sguardo. Era stato un fulmine a ciel sereno.
Avevo capito che era lui quel “qualcuno” di cui avevo bisogno 

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Capitolo 3
*** prima prova (part 1) ***


Il rumore proveniva da un gruppetto di candidati all'esame, che stavano litigando.
Io adoravo le risse, ero cresciuta in quell'ambiente.
Non potei fare a meno di notare un ragazzino, forse della mia stessa età, che si divertiva a innervosire gli altri.
Era molto agile, aveva i capelli bianchi e gli occhi di colore simili al mio. Forse i suoi erano più chiari, quasi grigi.
Invece mia sorella sembrava assorta in altri pensieri, tanto che non si accorse che era andata a scontrarsi con un altro partecipante.
Io, in quel momento non ero presente, ma da lontano vedevo Alyssa scusarsi, abbassando la testa.
Il giovane sembrava molto tranquillo, era alto, non avevo idea di quanti anni potesse avere, era biondo e aveva anche lui gli occhi azzurri.
Notai che il giovane non era molto timido, infatti fin da subito vedevo che almeno lui riusciva a togliere le parole di bocca ad Alyssa. Non so cosa si stessero dicendo, ma pensai che forse era meglio lasciarli soli.
Mi voltai, cercando di scrutare il mio prossimo avversario. Erano tutti molto grossi, ma nessuno emanava un aura potente come quel ragazzino che, dato che avevamo la stessa età, mi era del tutto normale chiamare con quell'appellativo.
Il giovane aveva appena iniziato una lite. Mi aspettavo che combattesse, invece, non appena il suo avversario fece la prima mossa, lui agilmente si mise a correre.
Ci rimasi molto male visto che mi aspettavo una lotta indimenticabile.
Alyssa mi si fece vicina. Sembrava molto felice, anche se non ne avevo capito il motivo.
"Sue, ti volevo presentare un membro dell'esame, si chiama Kurapika" mia sorella mi mostrò il ragazzo di prima, che, sorridendo, mi tese la mano.
"Molto piacere" mi strinse la mano.
"Io mi chiamo Sue, piacere!" risposi incredula che mia sorella potesse aver parlato con qualcuno.
Quando finalmente Alyssa mi raccontò del motivo per cui Kurapika partecipava, lui sembrava divertito. Io invece no, non ero d'accordo.
"Perché osservi il mio amico?" domandò il biondo, lasciandomi di sasso. Quindi il ragazzino con i capelli bianchi era suo amico?
"Volevo trovare un rivale degno del mio potere!!" esclamai. Sì, quello dai capelli bianchi mi sembrava potesse essere alla mia altezza.
"Killua non è una persona molto affidabile..." cercò di mettermi in guardia Kurapika.
"Killua... quindi è questo il suo nome..." pensai distratta.
In quel momento non avevo voglia parlare, quindi lasciai i due ai loro affari.
Finalmente, dopo ore di attesa, un signore dall'aspetto molto buffo, raggiunse tutti i partecipanti e, chiudendo definitivamente le iscrizioni Hunter, iniziò a spiegare le regole della prova.
Killua, quel ragazzino che avevo osservato tutto il tempo, mi si avvicinò, ma non si accorse di me, infatti non mi degnava minimamente di uno sguardo.
Cercavo anche Alyssa con lo sguardo, ma non la trovai.
"Cerchi qualcuno?" mi fece il ragazzino vedendomi curiosa e leggermente preoccupata.
"Sì, mia sorella" risposi diffidente. Improvvisamente ero diventata visibile?
"Non ti facevo una persona molto affettuosa" mi sorrise l'albino.
"La cerco perché è una ragazza molto testarda, tutto qui!" feci spallucce.
"Piacere, io mi chiamo Killua" sorrise, mostrando dei denti bianchissimi.
"Io sono Sue".
Quando vidi il ragazzino piegarsi in due dalle risate, la mia espressione si rabbuiò.
"Ma che nome è Sue????" rideva, con le lacrime agli occhi.
"E' inutile parlare con te, visto che ora non ho tempo!" lo liquidai. Forse era al mio livello, ma era incredibilmente stupido, a quanto pareva.
Quando finalmente intravidi Kurapika, mi chiesi se Alyssia fosse con lui. Per cui lo raggiunsi, e, fortunatamente, la mia "adorata" sorellona era lì a scherzare con lui.
Il signore, finito di leggere il regolamento, fece un breve riassunto:
"-E' una prova individuale
-Si può sopravvivere o morire
-Non si torna più indietro, una volta iniziata la prima prova."
Ci fu uno sparo, e tutti si misero a correre.
Io ero abituata a correre tanto, visto che conoscevo i miei limiti, ma Alyssa?
Quella prova, ci avrebbe permesso di conoscerci o di morire. Stava a noi la scelta... 

Ringrazio vivamente la mia collega per l'aiuto!!! grazie!!!! MissKuruta!!!

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Capitolo 4
*** La prima prova (2 parte) ***


Correvamo,tutti i partecipanti correvano,senza avere la minima idea del perchè.
Degli urli,proveninvano dai partecipanti rimasti indietro,le porte,si erano chiuse schiacciandoli,o uccidendoli.
Ogni tanto,il mio sguardo si posava su gli altri partecipanti,per vedere chi avrebbe ceduto prima o poi,utilizzando una delle mie tante abilità,percepivo,l'energia degli altri.
La chiamavo,l'abilità "occhio di falco",riuscivo a scorgere la minima presenza di aura.
Killua,mi si fece incontro,sembrava molto divertito da quella prova,forse era anche un po' stufo di correre senza una meta.
-"Tutto qui??" mi disse vedendomi,barcollare ogni tanto.
-"...mph,possibile che non hai altro da fare che disturbarmi?"sibilai (che bruto termine)
Lui,fece finta di niente,ignorandomi di nuovo.
Restammo vicini per un piccolo tratto,poi lui,accellerò di nuovo,lasciandomi insieme al mio silenzio.
Alyssa,invece,era accanto a Kurapika,sembravamo molto amici,anche se si conoscevamo da meno di venti minuti.
Lasciai perdere,odiavo quel genere di "amicizie",io ero cresciuta sola,e sarei morta sola non sarebbe cambiato niente.
Invece Alyssa,viveva nella felicità,la invidiavo,anche perchè era molto carina,forse anche più di me ma non potevo dirlo con certezza.
-"finalmente hai accelerato!"disse la sarcastica voce dell'albino
-"forse,preferivo non rimanere in fondo" insomma,cosa voleva??
Mi guardò sorridendo in modo molto cordiale,per la prima volta,sentii di avere trovato qualcuno alla mia altezza...
Uscimmo dalla grotta. I sopravvissuti avrebbero dovuto proseguire.
L’aria pungente e pesante mi colpì il viso. Forse era la cosa migliore dopo aver corso per chissà quanti kilometri per più di quattro ore.
Io ero sempre stata tra i primi, accanto al ragazzino potente, Killua. Dietro di me avevo sentito solo delle urla, e degli ansimi pesanti per buona parte del tragitto.
Era stata una prova dura, psicologicamente parlando. Non sapere dove si andasse, quando ci si fermasse, per quanto tempo correre in quella schifosa galleria sotterranea.
Nel mio caso, molta della tensione pre-esame era scomparsa. E finalmente vidi in lontananza quel ragazzino, quel Killua.
Si era messo a chiacchierare con un ragazzino con i capelli verdi, che se sembrava avere la sua stessa età. Vicino a lui c'era pure un adulto che portava gli occhiali.
Mi avvicinai anche non ero sicura di poterlo fare. Insomma, non eravamo così intimi da poter andare a parlargli di mia spontanea volontà!
Ma mi feci vincere dalla curiosità che provavo per quell’essere furbo e feroce.
-Ciao splendore!- sorrise l’uomo più grande.
-Non chiamarmi così- risposi freddamente, fulminandolo con lo sguardo.
-Cosa vuoi?- intervenne Killua, mostrandomi freddi occhi da assassino.
Avevo fatto male forse a parlargli.
-Volevo chiederti se sai dove è il tuo amico biondo- inventai al momento. Anche se in effetti volevo proprio saperlo, ero sicura che fosse stato con mia sorella.
-No, non so dove si trovi- terminò, voltandomi le spalle e tornando a chiacchierare con i suoi due amici che mi fissavano incuriositi.
-LASCIALO SOLO CON QUELLA RAGAZZA, GLI FAREBBE BENE!- lo sentii urlare dopo qualche secondo.
Mi voltai, e vidi che lui mi fissava.
Lo ignorai e tornai sui miei passi, pensando a dove poteva essersi cacciata Alyssa.
 

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Capitolo 5
*** Il tramonto ***


Cercavo Alyssa, ma, da quello che sembrava, era scomparsa con il biondino.
"Maledizione a quella ragazza che mi fa sempre preoccupare" pensai.
Ero andata a chiedere agli amici del biondo, ma loro non sapevano niente.
Mentre pensavo a tutti i posti in cui si erano potuti cacciare, immaginai che forse si erano nascosti a fare cose dal contenuto discutibile.
Tornai in me quando l'albino dai modi di fare avventati mi chiamò con voce strepitante
- Sue, Kurapika l'avrà portata a vedere il tramonto sulla collina, è davvero un bellissimo luogo per stare insieme a una donna!- replicò con espressione contenta.
Mi avvicinai, lo ringraziai a stento, non avevo tempo!
Dovevo trovarla prima della prossima prova, che sarebbe iniziata poco dopo.
Lui mi guardò con aria annoiata
- Voi siete sorelle, perché non ti fidi di lei? - chiese.
- Ho scoperto che siamo sorelle solo da poco tempo, non so quali siano i suoi limiti - risposi.
Era strano dover fare la parte della sorella maggiore.
- Per quale motivo vuoi diventare Hunter?- sospirò Killua.
- Per trovare il legame tra me e lei... insomma l'hai vista! Lei non sembra mia sorella è così... innocente e timida mentre io ucciderei tutti quelli che vedo! - spiegai.
Lui fece spallucce.
- Tu le vuoi molto bene vero? anche io ho dei fratelli ma non abbiamo un buon rapporto -
- Davvero? e come mai lo vieni a dire a me? - chiesi curiosa.
- Non so, ma penso in qualche modo siamo simili.
Non risposi, ma mi scappò una piccola risata. Lui non se ne accorse e continuò a camminare
- Non ti fidi si Kurapika? - mi chiese a un certo punto.
- Non è che non mi fido, ma Alyssa si mette nei guai facilmente -
- Non ti piace...- disse interrompendo
- E se fosse? non so nemmeno che tipo di ragazzo è! - mi liberai.
Non sapevo niente su quel ragazzo, poteva essere tranquillamente un assassino che avrebbe ucciso Alyssa, che era troppo innocente per capire certe cose.
Lui si voltò con sguardo cupo.
- Kurapika è un bravo ragazzo, può sembrare strano ma ti puoi fidare di lui - detto questo continuammo verso la collina, quando ormai il sole stava calando...

*ALYSSA POV*

Eravamo sulla collina.
Kurapika voleva mostrarmi il tramonto, e io lo trovavo semplicemente romantico anche se lui non sembrava molto convinto.
- E così hai un sorella...- disse cercando di iniziare un discorso -deve essere molto preoccupata...
- Sì, lei si preoccupa, pensa che io sia fragile, ma non è così.
Ero molto orgogliosa della mia forza, dopotutto ero la sorella più grande dovevo essere io la persona preoccupata non lei.
Ma poi pensai che, in fondo, lei non aveva bisogno di me.
Kurapika mi vide afflitta.
- Cosa succede? - mi chiese dolcemente.
- Sue è più piccola di me, eppure si comporta da persona adulta e affidabile... questo mi delude un po', mi fa sentire inutile... sono io la più grande!
Lui mi guardò con i suoi bellissimi occhi acquamarina.
- Non conosci la sua storia?- domandò ad un certo punto.
Non avevamo avuto molto tempo per conoscerci. Sapevo solo che lei era nata in una tribù molto povera dove tutti dovevano aiutare, ma non sapevo altro. Non era vissuta negli agi e negli allori.
- Lei è stata meno fortunata di me - sospirai. Il mio orgoglio aveva ancora una volta mostrato la parte più brutta di me.
- Non preoccuparti - sorrise, rincuorandomi - Lei sa che sei forte, ma ti ha appena conosciuta e non vuole perderti!.
Gli sorrisi a mia volta. Ero felice che lui mi fosse così vicino.
Appoggiai la testa sulla sua spalla, mentre guardavamo il tramonto su quella splendida collina..

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