Skate Boy

Song: Only of you - Green Day



Lo vidi solo quando alzai lo sguardo dal marciapiede ancora umido per la pioggia. Le gambe fasciate in un paio di jeans scuri attillati rotti sulle ginocchia e tenuti su da una cintura borchiata alla quale erano appese delle catene tintinnanti, la t-shirt grigia e consumata di qualche taglia di troppo.

Scivolava sul suo skate lungo l'asfalto e sembrava ci sapesse fare. Alzai lo sguardo e riuscii a intravederlo poco prima che mi sorpassasse. I capelli chiari erano scompigliati dal vento, l'espressione assorta, gli occhi cerulei guardavano in avanti e per un istante, solo per un istante, incontrarono i miei, di una chiara tonalità di verde.

La suola della scarpa stridette contro l'asfalto e lo skate si fermò. Spingendone un'estremità lo fece sollevare e se lo mise sotto braccio. Si avvicinò senza staccare gli occhi dai miei. Mi si mise davanti, era più alto di me, dopo un breve istante parlò "Hey, io sono Michael."

Mystery Spot

Song: The One I Want - Green Day

 

-Dai, ti prego... entriamo!

-No, no. Lo so che dopo ti caghi sotto, nano!

-Hey, non è vero, ti preeeeeego.

-Convincimi.

Mi avvicinai e gli posai un bacio delicato sulla guancia guardandolo supplicante con gli occhi da cucciolo. Ci provava con me, l'avevo notato e non avrebbe resistito al mio gesto. Infatti mi prese la mano, intrecciò le dita con le mie e si mise a camminare verso la casa dell'orrore, dove fino a pochi secondi prima si stava rifiutando di portarmi.

Sopra l'entrata, un enorme cartello su cui troneggiava una luminosa scritta al neon: "Mystery Spot".

Quando fummo dentro mi appiccicai a lui, il buio completo ci circondava.

Luci rosse si accesero accanto a me e uno scheletro quasi mi cadde addosso. Urlai e mi ritrovai addosso a Mike. Lui mi circondò i fianchi con le braccia e mi strinse a sé.

-Tutto bene?- Chiese dolce.

-Sì...

Il pavimento si mise a tremare, urli acuti rimbombavano in quella cavità oscura.

-Mikey, voglio uscire...- Chiusi gli occhi e il ragazzo si chinò leggermente, mi sollevò e mi prese in braccio tenendomi stretto al petto. Rimasi lì, accoccolato in quel dolce torpore, fino a quando la luce ci colpì violentemente in volto, in netto contrasto con l'oscurità in cui eravamo immersi poco prima.

Non volevo mi rimettesse a terra, non volevo staccarmi dai lui. Tutto il mondo sembrava così poco importante rispetto a me e lui in quel momento.

-Ora ti porto a casa, ok?- Mi mormorò all'orecchio.