Don't let me go. di eppy (/viewuser.php?uid=134402)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Avviso ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo venti ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventuno ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventidue ***
Capitolo 24: *** Capitolo ventitre ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 39: *** Capitolo 38 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 41: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 42: *** Capitolo 41 ***
Capitolo 43: *** Capitolo 42 ***
Capitolo 44: *** Capitolo 43 ***
Capitolo 45: *** Capitolo 44 ***
Capitolo 46: *** Capitolo 45 ***
Capitolo 47: *** AVVISO ***
Capitolo 48: *** Capitolo 46 ***
Capitolo 49: *** Capitolo 47 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Tom
Burbank sedeva al tavolo assieme al suo collega James Parker,
discutevano come al solito.
"
ma pensaci un secondo, no?" Parker sbuffò mettendosi con le
mani conserte, pronto a sorbirsi la prossima 'trovata geniale' del suo
collega "avanti, spara!" disse poi, incitandolo a continuare "da quanto
siamo in America?" domandò il primo "quattro giorni?"
rispose a sua volta Parker, davvero non sapeva dove il tizio seduto di
fronte a lui volesse andare a parare "esatto" si sentì
rispondere "e allora?" "quanto ci resteremo?" "un paio di mesi"
"appunto" Burbank sembrava seguire soltanto il filo logico del suo
pensiero e il collega ancora non arrivava a capire cosa stesse
progettando quella mente contorta.
"
e poi siamo in piena estate" aggiunse Burbank alzandosi per andare a
prendere qualcosa da bere "è la stagione degli amori, lo
sanno tutti, no?" continuò, offrendo del succo fresco a
Parker, quest'ultimo si rizzò a sedere all'improvviso e si
sporse verso il collega "che intenzioni hai?" domandò ormai
sicuro che centrasse qualcuno dei ragazzi in particolare "ci siamo
già capiti" rispose l'altro immaginando già le
copertine di ogni rivista di gossip "bisogna riportare l'attenzione su
di loro, in estate è facile distrarsi, ci sono un sacco di
cose da fare, i One Direction potrebbero passare in secondo piano se
quelle ragazzine trovano di meglio da fare" esordì uno dei
due uomini "io non credo che possa succedere qualcosa del genere,
quelle ragazzine non li abbandoneranno così facilmente" "ma
è meglio prevenire che curare, giusto?" Burbank sembrava
assolutamente determinato "se pensi che possa essere utile al futuro
dei ragazzi come boy band, ci sto" si arrese Parker "certo,
è quasi automatico che in estate nascano degli amori, lo si
vede nella maggior parte dei film, e quasi tutti hanno scadenza...i
nostri ragazzi hanno l'età giusta per potersi casulamente
trovare coinvolti in qualcosa del genere, la durata di una vacanza, e
poi ognuno con la sua vita" spiegò l'agente dotato di
parecchia inventiva, era entusiasto della propria idea.
"
sei un genio del male, Tom" disse l'altro, nascondendo un sorriso di
approvazione "veramente mi preoccupo solo di far restare i ragazzi
sulla cresta dell'onda" si difese "canzoni amate da tutti e un tour
mondiale sold-out non bastano?" "sai meglio di me che la gente
è ficcanaso per natura, gli piace impicciarsi delle faccende
altrui, soprattutto se si tratta di persone che stimano e amano, sono
ossessionate quasi dal sapere cosa accade ai propri idoli, vorrebbero
potersi tenere in contatto con loro giorno e notte" James Parker non la
pensava esattamente così, anche se doveva ammettere che un
fondo di verità nelle spietate parole del collega
c'era...ogni volta che uno dei ragazzi era stato avvistato in compagnia
di una ragazza, sul web si era scatenato l'inferno, e non si era
parlato d'altro per giorni e giorni, quindi se l'obiettivo era
focalizzare l'attenzione su di loro, quello era sicuramente il modo
giusto.
"
va bene...chi hai intenzione di chiamare?" domandò a quel
punto "no, ecco la vera notizia bomba!" disse l'ideatore di quel
subdolo piano "nessuna cantante, nessuna ballerina, nessuna modella,
nessuna attrice, nessun viso già conosciuto, questa volta si
tratterà di una ragazza simile a quelle che vogliamo
stupire, o addirittura una di loro, mi occuperò
personalmente di sceglierla" "sembra quasi che tu stia organizzando
un'estrazione" disse l'altro ridendo sotto i baffi, ormai complice
"dovrà essere una ragazza semplice, ma difficile da
dimenticare" continuò imperterrito, come se nemmeno avesse
sentito le parole del collega "e quando pensi di trovare questa ragazza
che corrisponde alla tua idea di semplice e difficile da dimenticare?"
quasi lo prendeva in giro "nelle prossime ore, al massimo
domani" "e tu mi aiterai, caro James" aggiunse "bisogna decidere quanto
offrirle affinchè accetti" ipotizzò Parker
"quello non è un problema" rispose l'altro in maniera quasi
automatica "piuttosto bisogna comunicare al nostro Cupido chi colpire"
"giusto" approvò l'altro "i ragazzi non saranno dalla nostra
parte, non gli sono mai piaciute cose del genere, loro hanno un cuore
d'oro, non sono disposti a venderlo, e non vorranno nemmeno ingannare
così le loro fan, gli sono grati nel modo più
vero, diranno di no sicuramente" Tom sapeva che il collega avesse
ragione, i One Direction amavano le loro fan con tutte le cellule del
corpo, non avrebbero mai accettato di prenderle in giro così
brutalmente, ma mentre stava ancora pensando a un modo per fargli
ingoiare la pillola, gli venne da ridere "siamo i loro manager, quindi
ci devono ubbidire, non hanno scelta" disse poi scandendo bene ogni
parola, mentre il suo complice annuiva bevendo l'ultima goccia di quel
succo di frutta, pronto a spalleggiarlo.
In
quel momento la porta si spalancò e cinque ragazzi
entrarono nella stanza "Ciao Tom, ciao James" li salutarono con un
gesto della mano, come facevano sempre, erano i loro manager e gli
portavano rispetto, ma non li stimavano affatto, avevano capito che
sarebbero stati capaci di fare di tutto per raggiungere i propri scopi,
e a loro questo non piaceva per niente "com'è la spiaggia,
Zayn?" domandò Parker cercando di spezzare la tensione, che
in realtà avvertivano soltanto lui e Burbank, forse
perchè si sentivano un pochino in colpa?
"
fantastica" rispose il ragazzo andando a posare la propria tavola da
surf "ci voleva una giornata così"
concordò Louis "c'erano onde altissime, è stato
divertente" aggiunse Harry "il miglior giorno libero del secolo!"
esultò Niall affacciandosi alla finestra "programmi per
stasera?" domandò Liam, ansioso di sapere come sarebbe
proseguita la giornata "siete liberi di fare ciò che volete
anche stasera, senza esagerare si intende, e domani"
comunicò Burbank, poi si scambiò una strana
occhiata con il collega che soltanto Harry e Louis colsero "dovete
dirci qualcosa?" domandarono timorosi di ricevere un'ennesima
imposizione "alle otto si cena, per il resto, ve lo abbiamo
già detto, siete liberi" spiegò Parker, prima che
i ragazzi si congedassero e raggiungessero le loro camere.
"
qualcosa bolle in pentola" annunciò Liam mentre infilava la
chiave nella toppa della serratura della loro stanza d'albergo "ma se
ci hanno detto che possiamo fare ciò che vogliamo fino a
domani!" protestò Niall, era di sicuro il più
ingenuo di tutti "appunto, ci vogliono fuori dai piedi"
constatò Zayn "stanno oraganizzando qualcosa"
continuò Liam "e non ci piacerà di sicuro,
giusto?" gli fece eco Harry "è la cena che mi proccupa"
disse Louis, stranamente serio, e gli altri annuirono.
Diciamo
la verità, si trattava di cinque ragazzi nel fior fiore
della loro gioventù che avevano realizzato il proprio sogno,
e lo stavano vivendo regalando emozioni impareggiabili a decine di
milioni di persone sparse sulla circonferenza del pianeta, erano felici
perchè amavano follemente ciò che facevano e si
divertivano sul serio sul palco, erano così spontanei,
pazzi, complici in ogni cosa, che era praticamente impossibile non
innamorarsi della loro energia, della loro vitalità, delle
loro voci nate per fungere da ali per volare, dei loro sorrisi dolci e
autentici, e dei loro occhi perennemente ludici sul palco. I One
Direction non avevano nulla da invidiare a nessun uomo sulla faccia
della Terra, stavano maledettamente bene, amavano la vita, la
gente, il mondo...e l'unico prezzo che dovevano pagare erano le
imposizioni di quei due uomini che sì, sicuramente li
avevano aiutati a raggiungere il successo, ma che si collocavano nelle
categoria dei materialisti più accaniti, e spesso e
volentieri imponevano regole e comportamenti ai ragazzi; loro
sopportavano, perchè in confronto alla strordinaria bellezza
del periodo che stavano vivendo, la rigidezza di Tom Burbank e James
Parker, passava in secondo, terzo, quarto piano.
Dall'altro
lato della città, una ragazza originaria del Sud e appena
uscita viva dagli esami di maturità, aveva finalmente
raggiunto l'adorata zia che si era offerta di ospitarla per tutta
l'estate; Megan non aveva avuto nessun dubbio, desiderava partire,
aveva aspettato quella vacanza per così tanto tempo, che il
giorno dopo aver letto i risultati degli esami sui tabelloni, aveva
preparato la valigia e telefonato la zia dicendole di farsi trovare in
aeroporto al suo arrivo.
"
allora Megan, come stai?" le domandò dolcemente la donna
mentre si aggingevano a raggiungere casa "bene, credevo che quegli
esami non sarebbero più finiti, ho studiato come una pazza
giorno e notte e ho fatto impazzire anche mamma e papà,
sicuramente non sono stata molto sopportabile in questo periodo zia
Katy, avevo la tensione a mille, e mi ci voleva una vacanza rilassante
come questa" spiegò, entusiasta di trascorrere gran parte
dell'estate lì in compagnia di sua zia "rilassante? tesoro
mio, tu non hai idea di quanto sia frenetica la vita qui"
ribattè la donna "lo so, è lo svantaggio di aver
trascorso tutta l'infanzia e l'adolescenza in un posto grande quanto
una noce di cocco, perciò sono felice di essere qui, voglio
conoscere questo posto, ambientarmi e divertirmi, questo è
ovvio, ma un po' di relax in spiaggia non me lo toglierà
nessuno" la donna sulla cinquantina le sorrise "sai che la band per cui
faresti pazzie, trascorrerà l'estate proprio dove la
trascorrerai tu?" gli occhi di Megan si illuminarono "lo so, era tutto
calcolato zia" si lasciò scappare una risata nervosa "magari
avessi trovato i biglietti per assistere a un loro concerto" disse
lottando con se stessa per impedire a qualche lacrima prepotente di
sgorgare, ogni volta che si soffermava a pensare di non poter
partecipare al concerto dei suoi sogni, le risultava difficile non
scoppiare a piangere "magari sarai così fortunata da
incontrarli in giro" ipotizzò la zia "ma quante
probabilità ci sono di capitare nello stesso posto alla
stessa ora?" "non lo so, tesoro, la città è
enorme, e tu non ci sei mai stata, non sai ancora orientarti...potrebbe
succedere, ma in caso contrario, ti prego Megan, non restarci male,
goditi questi due mesi" le disse teneramente "zia Katy, mettti l'anima
in pace, ti parlerò di loro come se fossero i miei migliori
amici, parlerò al computer chiamandoli 'idioti' e mi
addormenterò ascoltando le loro voci, sognando il giorno in
cui potrò guardarli negli occhi" la donna rise di cuore
"nessun problema per questo" le disse poi, svoltando a sinistra "pensi
davvero che potrei riuscire a incontrarli?" domandò la
ragazza un secondo dopo, animata da una nuova speranza "o Dio, sarei la
ragazza più felice del mondo!" continuò "e se
Harry mi guarda negli occhi, e perdo le facoltà cognitive?"
"potrei anche svenire zia!" okay, adesso stava sognando a occhi aperti
"Harry? Harry dei One Direction?" domandò la donna
parcheggiando l'auto nel vialetto della propria casa "vabbè,
mi sentirei tre km sopra al cielo anche con Zayn, Niall, Liam e Louis,
però forse ho dimenticato di dirti che un debole per Styles"
ammise, le guance diventarono rosse in meno di un istante e la zia se
ne accorse "buona fortuna, tesoro!" si limitò a dirle,
prendendola in giro teneramente e abbracciandola prima di entrare in
casa "sono contenta di averti qui Megan."
SALVEEEE
:))
Beh,
è soltanto il primo capitolo, e spero che via abbia
incuriosito almeno un po' :D
Mi
raccomando, non esitate a farmi sapere tutto quello che pensate, amo
interagire con voi :))
Spero
che vi sia piaciuto e che seguirete la storia :))
A
prestooooooo ♥♥
|
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Dov'è
che eravamo rimasti?...I ragazzi a cena, giusto.
Erano
seduti tutti e cinque a uno dei tavoli della sala dell'hotel che li
ospitava, avevano già terminato il pasto e stavano
chiacchierando tra loro ridendo e prendendosi in giro a vicenda, come
facevano praticamente dal giorno in cui si erano conosciuti, ma quella
sera, tutti e cinque ebbero la netta sensazione che i loro manager
avessero dei piani per loro, non avevano idea di cosa si potesse
trattare, ma erano sicuri che ci fosse qualcosa in gioco, altrimenti
non gli avrebbero comunicato di avere tutta la serata e il giorno
successivo per fare ciò che gli passava per la testa, erano
stati troppo gentili, e i One Direction, ci avrebbero messo la mano sul
fuoco, stava per succedere qualcosa. E come aveva detto Zayn, quei due
li volevano fuori dai piedi.
"
Zayn, Liam e Louis, potete andare" annuciò Parker
avvicinandosi al tavolo dei ragazzi, i tre si alzarono un po' perplessi
e si avviarono verso la loro camera lasciando i propri posti vuoti "voi
due invece, vi aspetta un simpatico testa o croce" aggiunse Burbank
rivolgendosi a Niall e Harry "testa o croce?" domandò il
biondo piuttosto divertito... ma dai, davvero? Testa o croce? "si,
deciderà la sorte al nostro posto" esclamarono i due uomini
prendendo posto al tavolo dei ragazzi "ma ci volete dire che succede?
chi deve decidere cosa?" Harry non capiva "sei testa o croce?" gli
domandò Parker come se non avesse nemmeno sentito le parole
del ragazzo "croce" sfuffò lui, un attimo dopo i due agenti
cacciarono fuori una monetina e la lanciarono in aria con un
atteggiamento sin troppo serio e composto che fecere ridere sotto i
baffi i due malcapitati "è uscito croce!" annuciò
Tom Burbank con un sorrisetto dipinto sul viso "buona fortuna Harry!"
Niall gli diede una pacca sulle spalle e si allontanò. Non
era mai stato fortunato nei giochi, doveva cominciare a esserlo proprio
adesso?
"
beh, allora sembra che sia proprio tu ad aver bisogno di una ragazza"
Harry li squadrò senza parlare, la situazione gli stava
sfuggendo di mano "stavolta abbiamo deciso di darti una mano nella
scelta della fortunata, anzi, siamo così premurosi che ci
preoccuperemo di farlo noi al tuo posto" i manager o uomini senza tatto
e senza cuore, chiamateli come vi pare, sembravano addirittura
divertiti "che cosa?" domandò il ragazzo "dai che hai
capito" si sentì rispondere "no, non ho capito un bel niente
in realtà" alzò un pochino la voce, sentiva che
una spiegazione più dettagliata del piano lo avrebbe fatto
infuriare di brutto, Parker si sporse verso di lui "è
facile! Ti innamorerai di una ragazza, perderai la testa per lei,
vivrete una dolce storia d'amore della durata di un mese o poco
più, e poi ognuno per la sua strada, tu però
starai male per averla persa fino alla fine dell'estate"
spiegò, come se stesse parlando di una pellicola
cinematografica "ma non sarà nesssuna Taylor Swift, nessuna
modella di bikini, e nessun viso già conosciuto,
l'attenzione di tutti sarà focalizzata su di te e sulla tua
nuova fiamma, le ragazzine intaseranno il tuo account di twitter, ti
dedicheranno trends e cagate varie dicendoti di sorridere, e intanto
sarà finita l'estate, e i One Direction saranno stati sulla
cresta dell'onda per tutto il tempo" concluse Burbank, Harry era
semplicemente allibito, aveva voglia di strozzarli, a tutti e due.
"
forse avete le idee un po' confuse" disse cercando di mantenere un
certo autocontrollo "siete i manager di una band, non i registi di un
film!!" sbottò un istante dopo alzandosi e urlandogli
contro, era il minimo che potesse fare, dire che era furioso era dire
poco, nulla "entro domani sera conoscerai la tua nuova ragazza" gli
disse Burbank con una faccia tosta che gli fece venire voglia di
tirargli un piatto addosso, per fortuna i camerieri li avevano
già portati via tutti, non era di certo un ragazzo violento,
non lo era mai stato, quei due però avevano
esagerato, e la voglia di prenderli a pugni era tanta.
"
no, non voglio conoscere nessuno!" urlò avviandosi verso la
porta "ti troveremo una bella ragazza" sembrava quasi che volessero
prenderlo in giro "sentite, mi innamorerò anche io, qualcuno
mi ruberà il cuore, e porterò quella ragazza
all'altare, ma quando succederà, voi due, i ragazzi, la mia
famiglia, le fan migliori del mondo, e persino il mio cervello, non
centreranno niente. Sarà una scelta soltanto sua"
esclamò portandosi una mano al petto, all'altezza del cuore
"nel frattempo però, non ostacolerai la carriera dei tuoi
migliori amici, intesi?" "è la mia vita, non il vostro film,
se volete vincere un oscar, un nobel o qualunque altra cosa, se volete
che i giornali parlino della storia d'amore creata da voi a tavolino
come se fosse uno stupido contratto, allora avete sbagliato mestiere.
Prendete degli attori e manipolate i loro sentimenti come se fossero
burattini, pagateli profumatamente, e state certi che il vostro film
sarà un successo planetario. Ma io ho scelto di fare il
cantante, e non mi trasformete in ciò che fa più
comodo a voi, e alle vostre tasche!" così dicendo si
allontanò più incazzato che mai, ma sollevato per
essergli riuscito a dire ciò che pensava....era assurdo,
volevano farlo innamorare a comando, quando anche i bambini sanno che
il cuore, è l'unico muscolo involontario, e ama a suo
piacimento, nel modo più imprevedibile e autentico possibile.
Tornò
nella camera dai ragazzi piuttosto turbato, sbattè la porta
e si piazzò sul divano in mezzo a loro "quei due sono
completamente andati!" esclamò, prima di raccontare ai suoi
migliori amici la conversazione che avevano avuto "dimmi che stai
scherzando" disse Niall quando ebbe finito di sfogarsi "no,
è tutto reale" "hanno superato il limite!" lo
spalleggiò Liam "ma si sono rincoglioniti per caso?"
domandò Louis con il suo solito modo di fare,
alzò le braccia al cielo e strappò un'amara
risata a tutto il gruppo "no, sono sempre stati così" si
aggiunse Zayn "e adesso?" domandò Niall all'amico "non posso
farlo, non mi importa neanche più di tanto il fatto di dover
vivere in conflitto con me stesso, quanto quello di dover ingannare
così sfacciatamente tutte le nostre fan, loro che ci
supportano, che ci amano, che ci permettono di vivere questo sogno a
occhi aperti, loro si fidano di noi...no, se quei due imbecilli pensano
che questo sia soltanto un gioco, allora non mi va di giocare"
spiegò, pensando a dove potesse arrivare la mente umana pur
di assicurarsi denaro "vanno bene tutti i limiti che ci hanno imposto
fino ad adesso, mangiare sano, fare sport, non bere, non esagerare con
i colpi di testa..." continuò Niall "ma questo è
decisamente troppo!" sbottò Zayn "io propongo di trovarci
altri due manager, gente seria e onesta questa volta" propose Lou "lo
sai che non possiamo, loro hanno in mano il nostro futuro, i concerti,
i cd, i libri, noi, i One Direction, dipendiamo da loro" gli
ricordò Liam "quindi, che si fa?" domandò Zayn
rendendosi conto che non esistevano molte vie d'uscita "io non voglio
farlo, ma come al solito sono loro a mantenere il coltello dalla parte
del manico" esclamò il diretto interessato, sapeva che non
si trattava di una possibilità, ma di un'imposizione "li sto
odiando come non ho mai odiato nessuno, non possono essere
così....non mi vengono neanche le parole!" "stronzi?"
suggerì Louis, era quella la parola esatta "supereremo anche
questa!" esclamò Niall tentando di dargli conforto "siamo
una squadra, giusto?" questa volta parlò Zayn "e resteremo
uniti anche nella sconfitta" concluse Liam, dando una pacca sulla
spalla all'amico; Harry si chiese come avrebbe fatto senza di loro e si
rese conto di non riuscire a trovare risposta a quella domanda, forse
perchè senza i suoi migliori amici, non avrebbe nemmeno
avuto ragione di esistere una risposta.
" e così è questo il misterioso mondo degli
adolescenti?" Megan avvertì il suono della voce di sua zia
alle spalle e si voltò instintivamente "sembra di si" le
disse, mentre la donna si avvicinava di più a lei fino ad
appoaggiare le mani sulla scrivania dove era posizionato il computer
"hai telefonato ai tuoi genitori per dirgli che sei arrivata sana e
salva?" le domandò sbirciando sul computer, Megan
annuì, poi continuò ad armeggiare con
l'apparecchio "zia, guarda questa spiaggia" esclamò la
ragazza puntando il dito contro il desktop del suo portatile
"è una delle nostre spiagge, non c'è dubbio"
confermò la donna "l'ha postata Niall poco fa su twitter" la
informò "chi è? un tuo compagno di scuola?" le
domandò, scatenando la risata della ragazza "si, il mio
vicino di banco!" rispose lei ironicamente "è uno dei
ragazzi!" esclamò poi "ah, intendi quel Niall? scusa, mi era
sfuggito di mente il fatto che tu parli di quella band come se
conoscessi i ragazzi personalmente e fossero tuoi amici" la prese in
giro scherzosamente "io ti avevo avvisato" rispose Megan alzando le
mani, e la donna dovette ammettere che sua nipote aveva ragione.
" secondo te dov'è precisamente questa spiaggia?"
domandò curiosa la ragazza "no eh, Megan, la stalker no!"
rise di cuore "so che lo sai, zia" "ma no..tutta la costa è
caratterizzata da spiagge come questa, e poi al buio è
ancora più difficile orientarsi..." spiegò la
donna "non mi sto illudendo di andare lì e trovarli seduti
in cerchio intorno al fuoco mentre cantano Torn, anche se sarebbe
stupendo, ma sul serio, so che non sarà così,
voglio soltanto sapere dov'è per andare a farci un giro,
almeno potrò dire di essere stata in un posto dove sono
stati anche loro" le brillavano gli occhi quando parlava di quei cinque
ragazzi, era impossibile non rendersene conto "tu sei pazza, tesoro
mio!" la donna le cinse le spalle con un braccio nascondendo un sorriso
"allora?" domandò la ragazza "bagno trentasei se non erro,
mi sembra di riconoscere il bar" "grazie" esclamò la ragazza
schioccando un bacio sulla guancia della zia "e come ci si arriva da
qui?" domandò un attimo dopo, rendendosi conto di non aver
la più pallida di come muoversi in quella città
"per adesso in macchina!" disse la donna con tono fermo e deciso,
voleva bene a Megan, e non poteva negarle di andare a fare una capatina
in quella spiaggia, sentiva che per lei era importante, ma allo stesso
tempo, sapeva che sua nipote aveva vissuto tutta la sua vita in un
posto completamente diverso, e non se la sentiva di lasciarle prendere
il bus da sola di notte, in fondo era solo il primo giorno, avrebbe
avuto tempo per ambientarsi.
Una ventina di minuti dopo, Megan scese dall'auto e si
guardò intorno, sarebbe stata sicuramente un'estate
fantastica, se lo sentiva, c'erano tutte le carte in regola per
renderla indimenticabile, e lei aveva tanta voglia di gettarsi in
quella nuova esperienza; camminò a piedi per un centinaio di
metri e si fermò quando i suoi occhi scorsero la scritta che
indicava il trentaseiesimo bagno a partire da Sud, seguì
quel sentiero fino a quando i suoi piedi non toccarono la sabbia,
avvertì i granelli tra le dita e decise di togliersi i
sandali e continuare a camminare tenendoli in mano, il contatto con la
sabbia era fresco e piacevole, giunse fino al mare e respirò
a pieni polmoni, finalmente, finalmente si era liberata della scuola e
di tutto ciò che l'aveva tenuta impegnata durante l'inverno,
e adesso stava osservando le onde venirle incontro e bagnarle la punta
delle dita dei piedi, si rilassò completamente, poi riprese
a camminare a riva, la luna le rendeva visibile il cammino, durante
quella passeggiata incrociò almeno una cinquantina di
persone, la spiaggia era decisamente affollata e non c'era da
meravigliarsene...chi non avrebbe colto l'occasione di rilassarsi in un
paradiso del genere? Persino i ragazzi, tra i loro mille impegni,
avevano scelto proprio quel posto.
Megan si guardò intorno soltanto per scrupolo, sapeva che
sarebbe stato un miracolo riuscire a incontrarli, ma ci sperava con
tutto il cuore.
Salveeeee :))
Ecco il secondo capitolo, spero tanto che vi sia piaciuto
e aspetto di sapere cosa ne pensate, come sempre! ♥
Se avete qualche consiglio da darmi, sentivevi pure liberi di farlo; e
se volete essere avvisate ogni volta che aggiorno, vi basta chiedere :DD
Dodici recensioni per il primo capitolo? Dodici? Davvero, non so come
ringraziarvi, spero di riuscire a ripagare il vostro affetto non
deludendovi mai :))
GRAZIE GRAZIE GRAZIE ♥ Un bacione, e a
prestooooooo!! :))
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Tom
Burbank e James Parker osservavano il centinaio di ragazze che quella
sera avevano scelto di trascorrere qualche ora in spiaggia, avevano
occupato uno dei tavoli del bar che la zia di Megan aveva riconosciuto
dalla foto, e sorseggiavano una birra fresca e frizzante da un
bicchiere di capacità 0,4; per chiunque li vedesse,
si trattava di due uomini in jeans e camicia che avevano
intenzione di concedersi una bibita in compagnia, chiacchierando del
più o del meno, per poi tornare a casa dalle loro mogli e
dai loro figli; invece quei due avevano l'onore di essere i manager
della boy band più amata del momento, ma nessuno avrebbe
potuto riconoscerli, tenevano alla propria privacy, se poi
però quella di qualcun'altro veniva venduta a riviste di
gossip, non se ne facevano un cruccio... un nome a caso?
Harry.
Squadravano
le ragazze da capo a piedi con l'apparente indifferenza di un
bel giovanotto di fronte a una donna sulla sessantina, chiacchieravano
persino tra loro, facendo credere alla gente ciò che
volevano, e non era difficile, loro ormai ci erano abituati, speravano
soltanto che i ragazzi avessero il buon senso di non arrivare in
spiaggia come se niente fosse, quella sera avrebbero fatto meglio a
scegliere un posto meno afffollato o addirittura a rilassarsi in
albergo, tanto la struttura vantava di essere direttamente sulla
spiaggia e i One Direction avevano una delle camere vista mare...era da
lì che Niall aveva scattato la foto.
L'orologio
sulla parete segnava le 22.30 e i due uomini cominciavano ad annoiarsi,
la gente non gli prestava attenzione e non poteva immaginare di essere
di fronte a un gatto e una volpe presi in prestito da Pinocchio, che
avevano intenzione di promettere guadagni non scavando una buca e
depositandoci i soldi, ma facendo finta di recitare in un film diretto
da due registi senza la minima esperienza, si sentivano gli
organizzatori di una sorta di cripto-corcorso dal nome "finta fidanzata
per Harry Styles!" Disgustoso.
Da
quando si erano appostati lì, ne erano passate di ragazze
che avrebbero potuto attirare la loro attenzione, non era difficile
trovare belle regazze in spiaggia, ne avevano viste tante...
fancuille bionde e con gli occhi chiari che facevano pensare alle
Barbie, decisamente belle, alcune con i capelli nero corvino
e lo sguardo di ghiaccio che le rendeva inconsapevolmente
perfette per un film su angeli e demoni, ma non per il loro; avevano
persino visto qualche testa pel di carota spiccare tra la
folla, erano tutte ragazze indubbiamente belle, ma una rossa sarebbe
stata decisamente troppo rara, e poi c'erano anche le orientali, le
marocchine, e ovviamente le ragazze più comuni, quelle con
capelli e occhi castani. Alcune passeggiavano da sole, altre con le
amiche, altre ancora mano nella mano con dei ragazzi, alcune sembravano
timide, altre estroverse, altre ancora un po' pazze, qualcuna chiusa in
se stessa...ce ne era per tutti i gusti, eppure Burbank e Parker non
erano ancora riusciti a sceglierne una. Loro avevano bisogno di una
ragazza che passasse semplicememte inosservata, non doveva attirare la
loro attenzione per la sua bellezza mozzafiato, doveva essere una di
quelle che la mattina sbuffava quando sentiva la sveglia suonare, che
andava a scuola anche in tuta, che rideva e scherzava assieme ai
compagni, e poi trascorreva i pomeriggi alternandosi tra
libri, compiti e computer, una che preferiva mangiare patatine fritte e
coca cola davanti alla tv con un'amica, piuttosto che scervellarsi per
decidere cosa indossare per andare in discoteca, una ragazza che viveva
in un modo completamente diverso rispetto al suo futuro 'fidanzato' e
che, secondo le due menti malefiche, avrebbe dovuto rubare il cuore a
Harry proprio per questi motivi, perchè sarebbe stata
l'esempio vivente di ragazza diversa ma allo stesso tempo troppo simile
a tutte le sue coetanee, e che in fondo in fondo, sognava un amore da
favola.
Il gatto e la volpe di questa storia, stavano quasi per arrendersi e
tornare in albergo con l'intenzione di riprendere le ricerche la
mattina successiva, quando rientrarono nel bar per pagare
ciò che avevano consumato e sentirono una ragazza
chiacchierare, si voltarono all'istante e notarono che parlava al
telefono.
"ti sei già dimenticata di me, Meg?" lei sorrise
scuotendo la testa "ci siamo viste solo stamattina!" le rispose subito
dopo, Emma era la sua migliore amica, e se c'era qualcosa che le
sarebbe sicuramente mancata in quei mesi, sarebbero stati i suoi
abbracci "lo so...com'è andato il viaggio?"
domandò l'altra "bene, zia Katy è venuta a
prendermi all'aeroporto, mi ha portato a casa sua, abbiamo cenato, e
adesso sono in spiaggia" spiegò "quanto ti invidio!" le
disse l'amica, Meg rise "questo posto è fantastico,
è affollatissimo, fa caldo, si sta da Dio" questa volta fu
Emma a sorridere dall'altra parte del telefono, era contenta di sapere
che la sua migliore amica si trovasse bene "nulla a che vedere rispetto
alla nostra noce di cocco?" "no Em, è un altro mondo, te lo
assicuro, amo il nostro Sud e sarà così per
sempre, ma mi sento come se fino a questo momento fossi stata chiusa in
un guscio e avessi scoperto ora l'esistenza di una realtà
diversa dalla mia, qui c'è da perdere la testa"
esclamò piuttosto su di giri "a proposito di perdere la
testa....nessun incontro-scontro con qualche principe azzurro come
succede nei film?" Meg rise, le voleva un bene dell'anima "no,
sfortunatamente questa è la vita reale" "io sento che
succederà qualcosa" ribattè l'altra "si certo
come no" la prese in giro "eddai Meg, sei in California!"
esultò "ancora non ci ho fatto l'abitudine...ti giuro che mi
sento piccola quanto un moscerino se solo alzo gli occhi e fisso
l'immensità del mare.. e questa spiaggia? non riesco a
capire dove inizia e dove finisce, sembra infinita, ma è
meravigliosa, e io mi sento libera Em" ammise, alzando lo sguardo sul
serio "goditi questa vacanza, dolcezza" "lo farò..anche se
con te sarebbe stato tutto più divertente" le
disse, sinceramente dispiaciuta di non poter condividere con lei
quell'esperienza "l'anno prossimo mi nascondo in valigia Meg, sappilo"
"va bene, comprerò una valigia enorme allora"
esclamò lei stando al gioco, ed Emma rise dall'altro capo
del telefono.
"adesso passiamo alle cose serie....hai scoperto dove alloggiano?" non
c'era nemmeno bisogno di specificare il soggetto, loro due si capivano
al volo "no, ma ho convinto zia Katy ad accompagnarmi alla spiaggia
ritratta nella foto che Niall ha postato" disse fingendo di non essere
su di giri per il solo fatto di trovarsi lì "tu mi stai
dicendo che adesso sei in un posto dove sono stati anche loro?" Emma
quasi l'aveva urlato "zitta che si sono girati tutti!"
sussurrò lei, ma era più esaltata della sua
migliore amica "Meg, ti rendi conto che potrebbero essere nei paraggi?"
"probabilmente no, non me ne rendo conto...se li incontrassi, boh, li
stritolerei di abbracci, Harry, Louis, Liam, Zayn, Niall, tutti,
sarebbe un sogno Emma!" non poteva immaginare che i ragazzi fossero
distanti circa duecento metri da lei "tutto quello che chiedo
è potermi specchiare nei loro occhi per un attimo soltanto,
voglio svenire per i loro sorrisi..." "si infatti, secondo me quando
sarà il turno di Harry, invece di buttargli le braccia al
collo come farai con tutti gli altri, resterai imbambolata, vedrai i
suoi occhi, il suo sorriso, e addio Meg!" Emma la prese in giro e lei
rise "Harry" sospirò a bassa voce "sei un caso perso!"
esclamò Emma divertita "si vabbè tanto non
succederà mai... mi sentirei la ragazza più
felice del mondo anche se riuscissi a scorgerli da lontano, ma ci
pensi? I One Direction sono nella città in cui sono io,
già questo è sufficiente per affermare che
sarà l'estate migliore della mia vita!" esclamò
con un sorriso dipinto sul viso "devo andare Meg, ma ci sentiamo
domani" "ovvio" rispose l'altra "non combinare casini" le
raccomandò "notte Em!" la salutò lei,
sì, la sua migliore amica le sarebbe mancata, e
tanto.
"
lei, lei è perfetta!" esclamò Burbank, sembrava
molto sicuro di se, il collega si voltò dalla parte di Megan
ancora una volta, Tom aveva ragione.
Mentre
stavano pagando le birre, l'avevano sentita chiacchierare, all'inizio
avevano colto soltanto qualche parola sconnessa, gli era parso che la
ragazza stesse parlando del posto in cui si trovava, avevano captato la
parola 'Sud' e si erano scambiati una rapida occhiata, avevano pensato
tutti e due la stessa cosa, una ragazza che si trovasse lì
in vacanza, ecco cosa stavano inconsapevolmente cercando. Da quel
momento avevano teso le orecchie e cercato di ascoltare il discorso, ma
Megan era educata, parlava a bassa voce, e loro due erano stati
costretti a sedersi al tavolo dietro di lei e a restare in assoluto
silenzio per poterci capire qualcosa in più; durante quel
tempo l'avevano osservata, era una ragazza con i capelli castani e gli
occhi altrettanto scuri, un fermaglio impediva ai boccoli di
caderle sulla fronte, indossava un jenas corto e una maglietta a mezze
maniche, aveva la pelle chiara e la corporatura esile, e i manager
capirono che poteva essere davvero lei quella giusta quando si
accorsero che Megan era quel tipo di ragazza che passava inosservata,
che non attirava gli sguardi su di se nonostante fosse carina,
semplicemente perchè non le era mai piaciuto essere al
centro dell'attenzione.
Quando
poi tesero le orecchie e captarono parole come "Niall" "foto"
"abbracci" "Harry, Zayn, Liam, Louis" "sogno" "One Direction" "estate"
, la loro espressione poteva essere paragonata a quella di un bambino
che la mattina di Natale trova sotto l'albero il regalo che ha chiesto,
vittoriosa.
" e adesso?" domandò Parker "lascia fare a me" disse
l'altro, molto più furbo, si alzò e si diresse di
nuovo verso il bancone del bar, lasciò qualche altra moneta
e poi fece segno al collega di raggiungerlo, si misero tutti e due in
piedi all'entrata, in attesa; qualche minuto dopo Megan di
alzò e raggiuse la cassa, e restò piuttosto
sorpresa quando il barista le comunicò che il suo
esta-thè era già stato pagato, la ragazza
pensò che ci fosse un errore, ma l'uomo dietro il bancone le
assicurò che qualcuno aveva già pagato al suo
posto "ma non conosco nessuno..chi è che ha pagato?"
domandò lei, e a quel punto il tizio le indicò
due uomini che stavano in piedi sulla porta, Megan si
domandò se fosse meglio scappare a gambe levate, oppure
andare da loro e chiedergli perchè le avevano offerto una
bibita, ma prima ancora che potesse decidere cosa fare, si
sentì prendere per un braccio e sobbalzò "almeno
un 'grazie' ce lo meritiamo, no?" iniziò Parker, le
sorrideva e Megan ebbe sul serio paura "chi siete?" domandò
agitandosi "tranquilla, siamo gente per bene, vogliamo solo parlare con
te" spiegò Burbank, la ragazza abbassò lo
sguardo, aprì la borsa e tirò fuori il
portafoglio, prese due euro e glieli diede "devo andare" disse un
secondo dopo, scappando via. Tom Burbank fu quasi tentato di
correrle dietro, ma il suo collega ebbe il buon senso di
sconsigliarglielo, l'avrebbero soltanto allontanata di più,
e non gli conveniva affatto.
"
forse dovevamo agire in modo diverso, l'abbiamo spaventata"
esordì Parker quando furono rientrati in albergo "non sai
quanto mi costa ammetere che hai ragione! Di questi tempi se ne sentono
di tutti i colori in giro, e una ragazza che si sente presa per un
braccio da due sconosciuti che le dicono di volerle parlare all'uscita
di un bar, si, effettivamente, la fuga ci sta tutta" per quanto
potessero comportarsi da stronzi, i due manager non si sarebbero mai
potuti approfittare di una ragazza, erano contro questo genere di
violenza "ci ritenteremo domani" "non sappiamo neanche il suo nome"
"dobbiamo ritrovarla a tutti i costi" detto questo, ognuno di loro
raggiunse la propria camera e chiuse la porta a chiave, la ragazza era
stata individuata, ora bisognava soltanto convincerla a prendere parte
a quella messa in scena...maddai, essere la fidanzata di Harry Styles,
chi è che avrebbe rifiutato?!
CIAOOOO :DD
Ecco il terzo capitolo! :))
Spero che vi sia piaicuto e che non vi abbia annoiato, come avrete
capito questi sono capitoli di introduzione, stiamo conoscendo meglio
la nostra protagonista e anche quei due mascalzoni! Comunque questa
situazione non durerà molto, e già dal prossimo,
si inizierà a capire qualcosa in più della storia
:DD
Vi ringrazio con tutto il cuore, chi legge, chi ha inserito la storia
in una qualsiasi lista, e ovviamente chi recensice ♥
Siete dolcissime! :DD E se volete essere avvisate quando aggiorno,
basta chiedere, sarò felice di farlo :DD
Dai sono stracuriosa, ditemi pure tutto ciò che pensate :DDD
Un bacione, a prestoooooo <3<3<3
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
"
Allora, che facciamo oggi?" Liam si mise a sedere sul proprio
bagnasciuga "restiamo così tutto il giorno" propose Harry
rilassandosi in spiaggia "tra una mezzoretta al massimo cambierai idea"
esclamò Zayn toccando la sabbia con le dita "e se
decidessimo di rimanere qui e trascorrere una giornata in mezzo alla
gente?" ipotizzò Niall, Louis lo squadrò a da
capo a piedi "potrebbe essere pericoloso" disse con tono serio
"immagina: I One Direction si stanno rilassando in spiaggia, bagno
trentasei, il posto è stato preso di mira da migliaia di
persone, il caldo afoso non aiuta, qualcuno si sente male, la spiaggia
è troppo piccola per ospitare tutte quelle ragazze
urlanti..." Harry lo spinse scherzosamente giù,
facendolo cadere nella sabbia "non è che ce la stiamo
tirando un po' troppo? domandò un attimo dopo, e gli altri
risero; si, stavano cavalcando l'onda del successo, erano in cima a
tutte le classifiche, tutti i concerti organizzati avevano fatto
sold-out in pochi minuti, ma erano soltanto ragazzi, giovani, con i
piedi per terra, consapevoli di star vivendo un sogno, affascinanti e
famosi, ma in fondo al cuore, si sentivano semplicemente come tutti gli
altri, soltanto parecchio più fortunati, e la voglia di
scherzare, di prendersi in giro, di ridere, di vivere era quella di un
comune adolescente, ed era questo che li rendeva speciali.
"
se facciamo una cosa del genere, Tom e James, non ci daranno mai
più un giorno libero" Liam era sicuramente quello
più razionale dei cinque "non devi neanche nominarmeli quei
due" Harry si fece più cupo "scusa" disse l'amico "dovresti
essere felice sai? stai per incontrare la ragazza che ti
ruberà il cuore" lo stuzzicò Zayn, lui contrasse
il viso in una smorfia "eddai! quanto potrà essere
terribile?" Zayn tentò di tirarlo su di morale "non
è questo il punto...potrebbe essere anche una principessa,
ma a me non va di prendere in giro le nostre meravigliose fan"
esclamò, il suo tono era determinato "questo ti fa onore,
Harry!" lo spalleggiò Niall "ma ci sei costretto..quindi
tanto vale iniziare con il piede giusto, no?" anche Liam
tentò di spronarlo "prendila così" disse Louis
rimettendosi a sedere "stasera conoscerò una nuova ragazza,
evviva!" urlò con il suo solito tono giocherellone, fece
ridere tutti, Harry compreso "provaci" gli disse Zayn con un sorriso, e
lui si sentì un pochino meglio.
Erano le nove di mattina quando i One Direction si resero conto che era
arrivata l'ora di lasciare la spiaggia, erano usciti presto per fare
surf e avevano approfittato del fatto che alla gente piacesse dormire
fino a tardi per rilassarsi in spiaggia, ma alle nove quel posto
cominciava a riempirsi, e loro dovevano andare via prima di rischiare
di restare intrappolati lì tutta la giornata, non che
quest'ultima alternativa non gli andasse a genio, avrebbero firmato
autografi e scattato foto fino a notte fonda se fosse stato per loro,
amavano il contatto con le fan, ma i due manager si sarebbero infuriati
di brutto, e i ragazzi volevano assolutamente evitare un'altra delle
loro stupide imposizioni.
Lasciarono la spiaggia pochi minuti più tardi, dopo
essersi trattenuti per un po' con alcune fortunatissime
fan...vi state per caso chiedendo se tra queste ci fosse anche Megan?
In ogni caso la risposta è no.
Lei ebbe la sfortuna, si fa per dire, di dover assaggiare tutti i dolci
che zia Katy le aveva preparato quella mattina, e arrivò in
spiaggia una mezzoretta più tardi, quando non c'era nessuna
traccia dei ragazzi; nonostante lo spiacevole incontro avuto la sera
precedente, Megan aveva deciso di ritornarci, semplicemente
perchè viveva nella tenera illusione di poter scorgere i One
Direction in quella spiaggia, dopo tutto Niall aveva postato una foto
di quel posto, quindi non potevano essersi allontanati troppo. Aveva
voglia di tuffarsi in mare, ma si rese conto che sarebbe stato
più prudente aspettare un po' dato l'enorme
varietà di delizie che aveva inghiottito per colazione,
quindi si sistemò sul proprio bagnasciuga e
lasciò che il sole le baciasse la pelle, mentre messaggiava
senza sosta con la sua migliore amica.
Quando si sentì picchiettare un dito sulla spalla,
sobbalzò come la sera precedente "volevamo chiederti scusa,
non era nostra intenzione spaventarti" lei li riconobbe
all'istante e si guardò intorno circospetta "volevi sapere
chi siamo? James Parker, e Tom Burbank" esclamò l'altro,
indicando prima se stesso e poi il collega, Megan non capiva che cosa
volessero quei due "e vogliamo parlare con te, in privato se possibile"
domandò gentilemente Burbank, la ragazza non ebbe esitazioni
"con voi non vengo da nessuna parte" non si fidava, i due uomini
rotearono gli occhi e sbuffarono sonoramente pensando a come si fossero
ridotti, prendere ordini da una ragazzina, e chi lo avrebbe immaginato?
"ascolta: noi siamo due manager e abbiamo bisogno di te, cerchiamo una
finta fidanzata per una star della musica" le dissero tenendo basso il
tono di voce "non se ne parla!" finta fidanzata? ma che avevano bevuto
quei due a colazione?
"non ti interessa sapere il nome della star?" la provocarono
"è una cosa molto scorretta" esclamò Megan, i due
uomini si lascarono andare a un sorriso divertito, testarda la ragazza,
ma avevano ancora un asso nella manica, ed era giunto il momento di
utilizzarlo "e se si trattasse di..." gli piaceva tenerla sulle spine
"Harry Styles?" l'espressione sul viso della ragazza cambiò,
sorrise inconsapevolmente, un luce attraversò i suoi scuri,
le cominciarono a sudare le mani, e il cuore prese una ricorsa
così forte che lei pensò che le fosse uscito
fuori dal petto, non poteva essere vero "è uno scherzo! dai,
non ci casco! mi state prendendo in giro!" persino la sua voce era
spezzata , e quel muscolo responsabile di tutto non voleva saperne di
calmarsi "come ti chiami?" domandò Parker "Megan Jones...e
sono su candid camera!" esclamò sicura che delle telecamere
nascoste stessero riprendendo i suoi movimenti.
Burbank l'afferrò per un braccio "è tutto vero"
le disse intimandole di parlare a voce bassa, le parve che il suo cuore
prendesse il volo, come se fosse un palloncino a elio
"perchè io?" riuscì a domandare con un filo di
voce "perchè sei una ragazza comune che farebbe pazzie per i
One Direction, e noi abbiamo bisogno proprio di qualcuno come te" se il
suo cuore si era librato nell'aria, adesso si era persino staccato dal
filo che lo teneva, e correra a ruota libera sorvolando metropoli e
oceani e confondendosi con le nuvole "aspettate, voi mi state chiedendo
di essere la fidanzata del ragazzo di cui sono innamorata?" ancora non
ci credeva "detta così sembra un sogno" rispose uno dei due
uomini "lo è!" ribattè Megan "a tempo
determinato" precisò Burbank "che vuol dire?" "che ha una
scadenza, sarai la sua 'ragazza' per un mesetto o poco più,
e poi lo dimenticherai per sempre" dimenticare Harry? Mai, non sarebbe
risucita a farlo mai "è un contratto Megan, una finzione,
lui non si innamorerà magicamente di te" aggiunse Parker in
tono brusco, ma lei non li stava nemmeno più ascoltando, si
era resa conto di una cosa, e non riusciva a smettere di sorridere,
aveva voglia di alzarsi e correre sulla spiaggia urlando a squarciagola.
Fino a pochi minuti prima, era sicura di dover rincorrere i ragazzi e
seguire con attenzione tutti i loro spostamenti, per poterli guardare
negli occhi un attimo soltanto, e ora invece avrebbe potuto trascorrere
del tempo con loro e conoscerli davvero, era la realizzazione di un
sogno, non si era mai sentita più felice di come lo era in
quel momento, anzi, quella sensazione quasi la spaventava, era troppo
bella per essere reale.
" è ora di metterci d'accordo sul compenso, Megan" "mi
volete pagare?" era esterrefatta "ogni lavoro va ricompensato"
esordì Parker "ma per me non è un lavoro,
è un sogno, e i sogni non hanno prezzo" disse convinta, il
cuore non aveva ancora smesso di battere all'impazzata "stai rifiutando
dei soldi? tanti soldi?" i due manager non potevano credere alle loro
orecchie "ve l'ho già detto, i sogni non hanno un prezzo,
non servono a far guadagnare nessuno, hanno soltanto un valore, enorme,
che si misura in emozioni/ battiti al minuto."
Da quanto tempo conosceva i One Direction? Quell' estate sarebbero
stati due anni, due anni da quando per la prima volta aveva ascoltato
What's Makes You Beautiful, la loro prima canzone, insieme a
Emma...non avrebbe mai dimenticato quel giorno, era successo per puro
caso, si erano ritrovate su Youtube e Megan aveva cliccato per sbaglio
sul video delle parole della canzone, il miglior sbaglio della sua
vita; quella canzone le era entrata in testa in pochi minuti, e sia lei
che la sua migliore amica, si erano ritrovate a canticchiarla durante
la giornata senza nemmeno rendersene conto, e quella sera stessa, dopo
essersi accorte di non aver smesso di cantarla nemmeno per un attimo,
si erano sedute al computer per scoprirne di più sui One
Direction.
Seppero di X Factor, del fatto che si erano presentati tutti e cinque
come cantanti solisti, guardarono i video delle loro esibizioni nello
show britannico con un prepotente sorriso sulle labbra, erano
semplicemente meravigliosi, scoprirono i video diary e trascorsero
tutta la notte a guardarli senza stancarsi mai, e quando finalmente
Morfeo ebbe la meglio, Megan si ritrovò a sognare di essere
tra le braccia di uno dei ragazzi della boy band che le aveva
già conquistate, in un solo giorno..indovinate un po' di chi
si trattava? Esatto, Harry.
Quando si svegliò la mattina dopo, non riusciva a spiegarsi
ciò che aveva provato durante quella notte, nonostante
avesse sedici anni, mai prima di allora aveva sognato di essere stretta
in un abbraccio da un ragazzo che non conosceva affatto, ma Harry aveva
già fatto breccia nel suo cuore.
Nei giorni seguenti Emma si invaghì di Liam, passavano le
ore a guardare i video diary e a ridere insieme a loro, dopo due giorni
sapevano a memoria ogni singola battuta, e poi si cullavano delle loro
straordinarie voci registrate a X Factor mentre svolgevano le normali
attività della giornata, erano diventate tutte e due
dipendenti da quei cinque ragazzi, e non se ne capacitavo, non avevano
mai perso la testa per una band, e nemmeno per un attore di Hollywood,
ciò che provavano era nuovo, fresco e assurdamente
coinvolgente. Contarono i giorni fino all'uscita del video di What's
makes you beautiful, e quando finalmente lo videro, il video della loro
prima vera canzone, ebbero la certezza di essere innamorate dei One
Direction.
Con il passare dei mesi iniziarono a delirare, secondo i genitori di
Meg, perchè parlavano ai ragazzi tramite un computer come se
loro potessero sentirle, li chiamavano idioti e li prendevano in giro
come se fossero i loro migliori amici, e cominciarono a desiderare di
abbracciarli e partecipare a un loro concenrto più di
qualunque altra cosa al mondo, e quella che Megan pensava fosse una
cotta la prima notte, non scomparve affatto, anzi, si
imposessò di lei fino a farle credere di svenire per un suo
sorriso o sguardo troppo intenso, si innamorò di Harry
Styles allo stesso modo in cui le sue compagne si innamoravano dei
ragazzi del paese, e lei si sentiva stupida ogni volta che vedeva il
sorriso di Harry su un volto conosciuto, ogni volta che provava a
farselo uscire dalla testa, e poi le bastava fissare i suoi occhi verdi
screziati di blu tramite uno stupido desktop, e tornava a sorridere
come una scema, era innamorata.
Aveva sempre pensato che si sarebbe sentita la ragazza più
fortunata del mondo se fosse riuscita a sentirli cantare dal vivo,
senza interferenze, e se fosse riuscita a specchiarsi nei loro occhi
per un fottutissimo perfetto istante; non riusciva ad addormentarsi la
sera senza aver ascoltato almeno una delle loro canzoni, le amava
tutte, e ogni volta che qualcuno le chiedeva quale fosse la sua
preferita, restava senza parole, perchè non sapeva
sceglierne una soltanto, ogni canzone le rubava il cuore, ognuna di
quelle voci era in grado di perforarle l'anima.
" Megan?" tornò nel mondo reale soltanto quando Burbank le
sventolò una mano davanti al viso, dovevano aspettarselo, si
trattava di una ragazza che amava i One Direction, ed era normale che
reagisse così, l'aveva detto lei stessa che si trattava di
un sogno, dimenticando persino quanto fosse sbagliato ciò
che aveva accettato di fare, le era bastato sentir nominare Harry, e il
suo cervello era andato in fumo "ti aspettiamo alle 20.00 in hotel,
è quello sopra le nostre teste, ricorda che è
assolutamente top secret tutto quello che ci siamo detti" esclamarono i
due congedandosi "sei invitata a cena dai One Direction" aggiunse
Parker prima di sparire dalla sua vista. Svenne, svenne appena si rese
conto che avrebbe incontrato i ragazzi sul serio, che avrebbe potuto
abbracciarli dopo averci sperato per due anni, svenne perchè
era un'emozione troppo forte, troppo grande per poter essere contenuta
in un muscolo piccolo quanto un pugno.
Ciaoooooooo :))
Eccomi qua, finalmente! :DD
Scusate se non ho aggiornato prima, non funzionava più
Internet, ed è tornato soltanto adesso D:
Comunque, le cose iniziano un po' a delinearsi, vero? Megan scopre
tutto il piano organizzato dai due manager senza scrupoli, e si rende
perfettamente conto di quanto la cosa sia scorretta, ma appena capisce
che si tratta davvero di Harry, dimentica tutto il resto...se capitasse
a voi una cosa del genere, che fareste, siate sincere, rifiutereste
l'occasione di stare accanto a loro perchè non sarebbe
giusto?
Io non capirei più niente proprio come Meg ahahahhaha, ma
questa è un'altra faccenda :))
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e vi ringrazio per le recensioni
ottenute fino ad ora, siete dolcissime, davvero ♥
♥
Un grazie anche a chi legge in silenzio, e a che inserisce la storia in
una lista :DD
Non esitate a farmi sapere tutto ciò che vi passa per la
testa, sentitevi libere di dirmi ciò che volete :))
Un bacione, a prestooooooooo <3<3<3
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Era
pomeriggio inoltrato quando Megan riuscì a smettere di
ciondolare per la stanza senza una meta precisa, aveva il cuore in
tumulto e ancora non si capacitava di ciò che le stava per
accadere, non riusciva a credere che lei, proprio lei, avrebbe cenato
insieme ai One Direction. Dopo essersi ripresa in spiaggia, si
era schiaffeggiata da sola parecchie volte per rendersi conto di non
essere intrappolata in un sogno, poi era tornata a casa della zia,
fortunatamente la donna non era in casa, e Megan aveva potuto correre
in quella che sarebbe stata la sua camera durante la permanenza in
California, e si era messa a saltare sul letto con un sorriso ebete
stampato in faccia, quello era il suo modo per esprimere
felicità, saltare sul letto le aveva sempre dato
l'impressione di sfuggire alle regole e alla gravità, le era
sempre piaciuto, sin da bambina, ma si rese conto che senza Emma
accanto, quell'attività perdeva tutto il suo fascino e la
faceva soltanto sembrare un'idiota agli occhi di chiunque la vedesse,
però si sentiva un'idiota felice.
Un
secondo dopo si ritrovò seduta a gambe incrociate
sul letto e con il telefono in mano, in attesa di parlare con la sua
migliore amica; Emma rispose con voce più stanca del solito
"Ei Meg" disse sforzandosi di calmare il respiro "ho bisogno di te"
esclamò lei mordendosi le unghie per non essere riuscita a
convincere i genitori della sua migliore amica a far partire la figlia
"è successo qualcosa?" avevano smesso di messaggiare
soltanto qualche ora prima, giusto quando Tom Burbank e James Parker
avevano rischiato di farle venire un infarto "se sei in piedi,
è meglio che ti siedi; se stai bevendo, è meglio
che smetti" le disse "veramente sono in palestra e sto per accasciami
al suolo dalla fatica" "vero, mi ero dimenticata che fosse
giovedì" Meg aveva persino perso la cognizione del tempo "se
non puoi parlare, ti chiamo quando esci" le disse, domandandosi come
avrebbe fatto a far passare quel pomeriggio che la separava
dall'incontro più atteso della sua vita "non ci provare Meg!
Dal tuo tono di voce sento che è successo qualcosa di
grosso, quindi dammi il tempo di spegnere questo massacrante attrezzo-"
"il tapis-roulant?" si intromise "chiamalo come ti pare!"
esclamò Emma, e lei rise, non perchè ci fosse sul
serio da ridere, più che altro per tentare di rilassarsi.
"sono tutt'orecchi" Emma era uscita dalla palestra e sedeva
all'esterno della struttura "oggi ho incontrato di nuovo i tizi che
ieri mi hanno offerto l'esta-thè, sono due manager" Meg
prese un profondo respiro, non credeva nemmeno lei a ciò che
stava per dire "sono i manager dei ragazzi" esclamò,
sforzandosi di non urlare o svenire di nuovo, Emma intuì che
non era tutto, e lasciò che la sua migliore amica
continuasse a parlare, anche se stavano iniziando a sudarle le mani "mi
hanno proposto una cosa che è sbagliatissima, e lo so, ma
quando ho sentito nominare Harry non c'ho capito più
niente" camminava nervosamente per la stanza "Meg vuoi farmi
morire per caso? dimmi che ti hanno detto!" esclamò l'altra
su di giri "..sono la fidanzata di Harry" lo disse in un sussurro,
sentì il battito cardiaco accelerare drasticamente e fu
costretta a sedersi per respirare con calma, dall'altro capo, il
telefono aveva iniziato a suonare a vuoto.
Meno
di un minuto più tardi, Megan rispose all'apparecchio con le
mani tremanti "se non sapessi che sei una frana con le bugie, direi che
mi stai prendendo in giro!" disse tutto d'un fiato la sua migliore
amica "ma tu non stai scherzando, vero?" Emma capì
all'istante che non poteva trattarsi di un scherzo, Meg faticava
addirittura a parlare "e invece in un certo senso è proprio
uno scherzo! Quelle due menti malefiche mi volevano addirittura pagare
per fare la finta fidanzata, ma io ho rifiutato ovviamente"
spiegò "frena frena frena" "Emma è soltanto un
piano, un progetto, e io mi ci sono trovata dentro non so nemmeno
come....ma anche se fosse la cosa più azzardata e sbagliata
del mondo, e probabilmente lo è davvero, io non riesco a
dire no. Accettare significa avere la possibilità di
guardarli negli occhi come sognamo da due anni, significa poterli
abbracciare, trascorrere del tempo insieme a loro, ed è il
mio cuore che qui entra in gioco, non può chiudere la porta
in faccia alla realizzazione di un sogno" Emma era sconvolta quanto
lei, e tutte e due avrebbero dato tutto pur di essere insieme in quel
momento "però ho paura, ho paura che quando tutta questa
recita finirà, starò male, loro continueranno il
tour e io tornerò a casa e cominceremo
l'università, e sarà come se quest'estate non
fosse mai esistita" si rendeva conto di star dando di matto, ma nella
sua mente non c'era più nulla di preciso e ordinato, provava
una miriade di emozioni nello stesso istante, e non si era mai sentita
più viva di come lo era in quel momento "che cosa faccio
adesso?" domandò più e se stessa che all'amica
"te lo dico io, adesso smetti di torturare le gambe e ti fermi un
attimo, non ti vedo, ma è come se fossi lì
insieme a te, starai sicuramente ciondolando per la stanza, smetti
anche di torturarti le mani, prendi un bel respiro, e goditi questa
opportunità più unica che rara!" Meg sorrise
d'istinto, forse aveva soltanto bisogno di sentirselo dire "tra un paio
d'ore devo essere in albergo, non so ancora cosa mi
inventerò con zia Katy, ma non riuscirò a tenerla
all'oscuro a lungo" farfugliò rendendosi conto di dover
gestire anche quella situazione "cenerò insieme ai ragazzi"
ripetè ad alta voce, come per convincersi che non fosse
tutto frutto della sua immaginazione, Emma scalpitava dall'altra parte
del telefono, poi si misero a urlare tutte e due per l'eccitazione.
"
non funziona saltare sui letti a distanza" si lamentò
l'amica, e Meg rise accorgendosi che avevano pensato la stessa cosa;
restarono a parlare al telefono fino alle sette e mezza di sera, come
soltanto due migliore amiche sono in grado di fare, poi Meg si
infilò sotto la doccia, e venti minuti dopo uscì
di casa e raggiunse la spiaggia, lesse l'ultimo messaggio di Emma e
sorrise, prima di alzare gli occhi e rendersi conto di essere a un
passo dall'entrata principale dell'hotel all'interno del quale
alloggiavano i One Direction.
"ei,
stai cercando qualcuno?" non appena sentì quella voce
così assurdamente familiare alle sue spalle, si
tirò un pizzicotto sulla pelle, il ragazzo dietro di lei se
ne accorse e rise, quella voce, quella risata, l'avrebbe riconosciuta
tra mille pur avendola sentita dal vivo per la prima volta "Niall?"
domandò lei senza voltarsi, temeva che sarebbe scomparso se
l'avesse fatto, intanto lui si era avvicinato quasi da poterla sfiorare
"si sono-" non gli lasciò nemmeno il tempo di terminare la
frase, si voltò di scatto e si buttò tra le sue
braccia, non poteva essere vero, non stava davvero abbracciando Niall
James Horan; lui l'accolse a braccia aperte come faceva
sempre e la strinse a sè, gli era sempre piaciuto
abbracciare le fan "io..io non ci credo" Meg aveva la voce spezzata
dall'emozione, lui le carezzò una guancia e le permise di
guardarlo negli occhi, erano azzurro cielo, e trasmettevano una
sensazione di tranquillità e sicurezza, erano ciò
di cui Megan aveva bisogno "come ti chiami?" le domandò
teneramente il ragazzo "Megan!" furono interrotti da due uomini che
conoscevano entrambi "vedo che hai già conosciuto Niall" le
disse Parker "cosa?" il ragazzo non aveva ancora afferrato.
"si..va
bene mamma...certo...non preoccuparti...d'accordo...ti voglio tanto
bene...saluta tutti, mi raccomando" furono distratti da un'altra
inconfondibile voce, bastò che Megan si girasse, per
scorgere un ragazzo alto, moro e snello mentre agganciava il telefono,
i suoi occhi diventarono lucidi, e un paio di secondi più
tardi i due manager e Niall la videro correre come se fosse spinta da
chissà quale forza; non appena Meg fu abbastanza vicina, gli
circondò il corpo con le braccia e poggiò
istintivamente la testa sulla schiena di un sorpreso Zayn, quasi a
voler respirare il suo profumo, lui si voltò e si
ritrovò davanti una ragazza con un sorriso stampato sulle
labbra "ciao" la salutò, Megan lo strinse di nuovo incapace
di articolare parole per tutte le emozioni che stava provando in soli
pochi minuti, Zayn ricambiò l'abbraccio con tenerezza, poi
la ragazza lo guardò negli occhi senza smettere di
sorridere, le sarebbe venuto male alla mascella come quando aveva visto
con Emma il dvd del loro concerto, ma non c'era cosa che le importasse
di meno, era tra le braccia di Zayn, assurdo.
"che
succede qui?" Liam e Louis uscirono dall'hotel notando lo scompiglio
che si era creato, stavolta Meg riuscì a urlare di gioia e
gli corse incontro chiamandoli per nome, non sapendo chi abbracciare
per primo, corse verso di loro con le braccia aperte e li strinse tutti
e due, i ragazzi si ritrovarono travolti e rischiarono pure di perdere
l'equilibrio, ma come avevano già fatto Niall e Zayn,
abbracciarono calorosamente Meg e le regalarono uno dei loro sorrisi,
lei si sentì come se le avessero sorriso degli angeli e si
specchiò nei loro occhi così diversi e
così intensi...qualcuno doveva svegliarla da quel
meraviglioso sogno.
" e Harry? dov'è? " domandò Burbank ai ragazzi
quando furono entrati "arriva" li tranquilizzò subito Lou,
soltanto a sentire il suo nome Meg si immobilizzò "beh,
credo proprio che abbiate capito che la ragazza che abbiamo scelto per
quel progetto di cui vi abbiamo parlato, è proprio lei,
Megan Jones" annunciò Parker, lei non seppe cosa fare, se
sorridere o scusarsi, sapeva che si trattava di qualcosa di scorretto,
ma quando Niall le rivolse un dolce sorriso e gli altri seguirono il
suo esempio, lei si sentì decisamente meglio,
però lo stesso non fu in grado di presentarsi come avrebbe
fatto in un occasione normale "non riesco a crederci" disse emozionata
più che mai "è un piacere conoscerti!"
esclamò Liam "non ci aspettavamo che Tom e James
scegliessero una fan!" esultò Niall "benvenuta nel club!" le
disse Zayn strizzandole l'occhio "sei pronta a trascorrere il prossimo
mese in nostra compagnia?" le domandò Louis spiritoso.
La
verità? Harry aveva dimenticato di dirgli che si sarebbe
trattato di una ragazza comune, probabilmente non sapeva nemmeno lui
che fosse una dolcissima fan, e i ragazzi per quanto lo avessero
incoraggiato, si erano ormai convinti che si sarebbero ritrovati a
dover sopportare chissà quale diva, avevano persino fatto
una tacita scommessa su chi potesse essere, e quando Megan li aveva
travolti con i suoi abbracci, l'ultima cosa che avevano pensato era che
potesse essere lei la ragazza che tutti stavano aspettando per cenare,
invece si erano dovuti ricredere del tutto. Furono inspiegabilmente
felici del fatto che quei due avessero dato a una fan la
possibilità di stargli accanto, e poi si resero conto che
per Meg quello sarebbe stato un sogno a occhi aperti nel momento esatto
in cui lei parlò con la voce tremante, e poi quegli
abbracci, soltanto una ragazza che avrebbe fatto pazzie per loro era in
grado di stringerli con tanta foga e tanta tenerezza nello stesso
istante.
" scusate il ritardo" Meg sapeva benissimo a chi appartenesse quella
voce, ma ancora non ci credeva, non poteva essere lui davvero, per lei
non era logicamente possibile che non ci fosse un desktop, una tv o
qualunque altra cosa a separarla da lui, soltanto aria, si
voltò di scatto, e si sentì tremare le gambe
quando stabilì un contatto con i suoi occhi, Harry la
guardò a sua volta, lei era perfettamente immobile accanto a
Liam, non riusciva a fare nient'altro escluso perdersi in quello
sguardo, il ragazzo non ebbe il tempo di dire nulla "finalmente ce
l'hai fatta!" esclamò Parker interrompendo bruscamente quel
gioco di sguardi e salvando Meg da uno svenimento sicuro "Harry, lei
è Megan...Megan, credo che tu sappia perfettamente chi sia
lui" esclamò Burbank con tono pratico, quasi come se stesse
presentando due colleghi di lavoro, come faceva a non rendersi conto
che quella ragazza stava facendo tutto il possibile per convincersi che
quello che stava vivendo fosse reale? "ciao" Harry le si
avvicinò e le porse la mano, lei non riusciva a interrompere
il contatto con i suoi occhi, lo aveva giusto di fronte, ed era
meraviglioso "ciao" sussurrò a sua volta, si
maledì per non riuscire a comportarsi in modo normale, lui
le mostrò un sorriso, il suo sorriso, quello che l'aveva
indotta a sognare a occhi aperti innumerevoli volte, non
potè fare a meno di sorridere a sua volta, si sentiva una
scema, ma poteva giurare di non essersi mai sentita
così....emozionata, follemente felice come lo era in quel
momento.
Quando Harry le lasciò andare la mano per sedersi a tavola,
lei se la ritrovò sudata, quel brevissimo contatto l'aveva
mandata in tilt, si sforzò di restare calma anche se
dubitava fortemente di poterci riuscire, prese posto tra Louis e Zayn,
e non appena si fu seduta, si guardò intorno e chiuse gli
occhi per un istante, un'irrazionale paura di riaprirli e non trovarsi
più con loro si impossessò di lei, Louis lo
notò "siamo ancora qui" le disse addentando una bruschetta,
Meg gli sorrise istintivamente "avanti, mangia" Niall era seduto di
fronte a lei, il tavolo era rettangolare, alla destra del ragazzo c'era
Liam, alla sua sinistra James Parker, e i due posti a capotavola erano
occupati da Burbank e Harry.
Megan non parlò molto durante la cena, era troppo emozionata
per riuscire a conversare come avrebbe fatto se al suo stesso tavolo
non ci fossero stati i One Direction, si limitò a guardarli
incredula e a sforzarsi di controllare i battiti del cuore, anche se
sapeva perfettamente che non dipendevano dalla sua volontà,
pensò che Emma si sarebbe sentita esattamente come lei se
fosse stata lì, e si rese anche conto che la sua amica la
conosceva meglio di tutti...cos'è che le aveva detto la sera
precedente, quando tutte e due avevano scherzato sul fatto che Meg li
potesse incontrare davvero?
" ...si
infatti, secondo me quando sarà il turno di Harry, invece di
buttargli le braccia al collo come farai con tutti gli altri, resterai
imbambolata, vedrai i suoi occhi, il suo sorriso, e addio Meg!"
Ed era successo, aveva abbracciato tutti calorosamente sentendosi
maledettamente bene stretta tra le loro braccia, e quando era arrivato
Harry, era rimsta lì immobile, paralizzata, avrebbe potuto
corrergli incontro e lasciarsi stringere, e invece le erano
all'improvviso mancate le forze per fare qualunque cosa..esattamente
come aveva previsto la sua migliore amica.
" Brindiamo a questa nuova avventura!" proposero i manager alzando i
bicchieri, per Harry quello era troppo "non c'è
niente da festeggiare!" sbottò alzandosi e allontanandosi,
gli altri ragazzi se lo aspettavano, Meg ci restò male,
indubbiamente, ma provò l'ardente desiderio di
raggiungerlo, si alzò rivolgendo a tutti un sorriso
di scusa, e lo seguì fuori, sul retro.
Lui avvertì dei passi dietro di se, si era seduto su dei
gradini all'esterno del ristorante "Niall, Zayn, Liam o Louis,
lasciatemi solo" disse, convinto che a seguirlo fosse stato uno dei
ragazzi, uno dei suoi migliori amici "se vuoi io mi tiro indietro"
esclamò lei, in piedi pochi metri dietro le sue spalle, lo
avrebbe fatto sul serio, Harry si voltò piuttosto sorpreso,
non se lo aspettava affatto "a che servirebbe? sceglierebbero un'altra
ragazza" Meg riusciva a restare imbambolata nei suoi occhi anche al
buio "magari ti piacerà di più"
ipotizzò, non sapeva che altro dire, il ragazzo le rivolse
un tenero sorriso, adesso pensava pure di essere brutta, assurdo,
pensò Harry "non sei tu il problema" le disse guardandola,
non voleva ferirla, poi si voltò di nuovo e fissò
l'asfalto.
" guarda che puoi venire a sederti accanto a me, non mordo, lo giuro!"
esclamò pochi secondi dopo, voltandosi di nuovo verso di
lei, Meg non se lo fece ripetere due volte, si ritrovò a
sorridergli come un'idiota e ancora una volta restò
ipnotizzata da quegli occhi, poteva giurare di esserne innamorata, sin
dal primo istante "sei diventata rossa come un
peperone!" le disse lui divertito, notando che il suo viso, e anche il
suo cuore, stavano prendendo fuoco, Megan rise a quell'affermazione,
stentava a credere di essere seduta proprio accanto a Harry, ma le
piaceva il fatto che lui fosse già passato al prenderla in
giro "smettila!" gli disse ridendo, con un luccichio negli occhi, lui
la guardò e sorrise, alterando permanentamente il battito
del cuore della ragazza che gli stava accanto.
Ciaaaaaaaaao :))
Eccomi con il nuovo capitolo :DD
Ho promesso a me stessa di togliermi l'abitudine di fare i riassuntini
nello spazio autore, quindi mi limito a ringraziarvi di cuore per tutte
le recensioni ricevute fino a oggi..in caso non lo abbiate ancora
capito, mi rendono davvero feliceeee :))
E ovviamente ringrazio anche chi legge e chi inserisce la
storia tra le preferite-seguite-ricordate :))
Sono curiosissima di sapere cosa ne pensate, quindi sentitevi pure
liberi di dirmi tutto ciò che vi passa per la testa :DDD
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto :DD
Un bacione, a prestooooooooo <3<3<3
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Non
erano più tornati dentro.
Harry continuava a starsene seduto su quei gradini rivolgendole ogni
tanto uno sguardo con la coda dell'occhio, e Megan non accennava a
spostarsi di un millimetro; dopo quello scambio di battute che aveva un
po' rotto il ghiacchio, se ne stavano tutti e due in silenzio con il
naso rivolto all'insù, guardavano le stelle che quella notte
brillavano nel loro cielo, ma nessuno dei due gli prestava davvero
attenzione, diciamo piuttosto che Harry pensava alla faccenda della
'finta fidanzata', e la ragazza, pur restando meravigliata di fronte
allo spettacolo sopra la sua testa, era convinta che la stella
più bella di tutte, si trovasse molto più vicina
a lei rispetto ai corpi celesti distanti anni luce, poteva dire che
fosse addirittura a portata di mano, e sorrise pensando che quella
sera, affermare di poter sfiorare con le dita la sua stella, non
sarebbe stato soltanto un modo carino e romantico per esprimere
quell'enorme carico di emozioni che aveva provato incontrando i ragazzi
e che stava ancora provando... no, non quella sera, lui, la sua stella,
era lì, le stava seduto proprio accanto.
Megan
provò una fitta al cuore pensando che il ragazzo che aveva
sempre considerato irragiungibile per ovvi motivi, adesso se ne stava
lì zitto, dopo averla presa pure in giro, lanciandole
sguardi furtivi di tanto in tanto; lei faceva tutto ciò che
era in suo potere pur di non restare immobile a fissarlo, ecco
perchè aveva rivolto lo sguardo alle stelle, per evitare di
imbambolarsi osservandolo anche solo di profilo, se poi lui si fosse
voltato del tutto, sapeva già che si sarebbe persa in quegli
occhi così dannatamente belli e in quel sorriso
paralizzante, avrebbe fatto di nuovo la figura della scema e proprio
non le andava, non con Harry.
Eppure
c'era una parte di se, che non voleva altro che quello, restare
lì a guardarlo fino a quando non le si fossero chiuse le
palpebre per la stanchezza...e il solo pensiero di assopirsi
specchiandosi nei suoi occhi prima di cadere tra le braccia di Morfeo,
le fece andare il cuore in titl... come se fino a quel momento avesse
goduto di un ottimo funzionamento.
Lui
non poteva nemmeno immaginare le sensazioni che stava provando Megan
standogli accanto, e anche se nessuno dei due parlava, non era un
silenzio pesante come ci si aspetterebbe, tutto ciò
a cui riusciva a pensare Harry era quella ridicola messa in scena, non
voleva fare l'attore, ma non aveva scelta, e non si aspettava affatto
che la sua co-protaginista sarebbe stata una ragazza come Meg, non
sapeva nulla di lei a parte il nome, ma si era sentito sollevato quando
si era reso conto di non dover fingere di essere innamorato di una
ragazza che pur non essendo conosciuta, si sarebbe montata la
testa....forse il suo era un giudizio affrettato, ma in qualche modo
aveva intuito che lei era quel genere di ragazza simile alle fan che
tanto amava. Non aveva assistito all'incontro con i ragazzi fuori
dall'hotel, nè quei due si erano preoccupati di
specificargli che si sarebbe trattato proprio di una fan, e a cena era
stato troppo impegnato a concentrarsi sull'assurdità di quel
piano per accorgersi delle sue emozioni, poi quando aveva visto il viso
della ragazza infiammarsi aveva capito che per lei doveva essere
qualcosa di incredibile potergli stare accanto, ma nonostante tutto
ciò, non aveva idea di che cosa lui e i ragazzi
significassero per Megan Jones.
Un
suono molto familiare distrasse entrambi, nell'aria risuonarono le note
del ritornello di 'Live while we're young', tesero tutti e due le
orecchie per capire da dove provenisse quel suono, e passò
qualche istante prima che Megan si rendesse conto che la musica
proveniva dalla sua tasca, nel momento esatto in cui se accorse,
incrociò lo sguardo di Harry, non seppe che fare, un giorno
o l'altro sarebbe riuscita a impedire a Emma di cambiarle le suonerie
del cellulare a suo piacimento, la sua migliore amica doveva averla
impostata come suoneria prima che lei partisse, Meg si
domandò il motivo per cui non se ne fosse resa conto prima,
non era la prima volta che il suo cellulare squillava in due giorni, le
ci volle qualche istante per collegare tutto: Emma doveva essersi
divertita con il suo cellulare mentre lei preparava le valigie e le
doveva essere passato per la testa di inserire 'Live while we're young'
come tono di chiamata per le voci della rubrica elecante sotto la
categoria 'famiglia'..un vero genio.
Divenne ancora più rossa quando afferrò
l'apparecchio per rispondere, Harry si sforzò di restare
indifferente, ma quando si voltò dal lato opposto a quello
di Meg, non riuscì a reprimere un sorriso.
"
pronto?" "tesoro, dove sei?" okay, adesso avrebbe dovuto inventare una
balla, non poteva certo dirle di essere seduta sul retro dell'albergo
dei One Direction accanto a Harry "Zia!
ehm..dove sono..sono" non era affatto abituata a inventarle di sana
pianta "in spiaggia" le sussurrò Harry con aria complice
"Megan non ti sarai persa, vero?" adesso il tono della donna sembrava
preoccupato "ma no, sono in spiaggia" esclamò con una
naturalezza che sconvolse persino lei "tutto a posto" disse poi,
accorgendosi dell'esitazione dall'altra parte "va bene, senti...vengo a
prenderti io o prendi il bus?" "il bus, sarai stanca, e poi domani devi
lavorare..tranquilla, non farò tardi" le disse sicura "tra
mezzora ti voglio a casa" le disse la donna con tono dolce, ma che non
ammetteva repliche "ricevuto!ci vediamo tra poco" la salutò
lei attaccando il telefono. Rimise l'apparecchio in tasca sotto lo
sguardo di Harry "grazie del..suggerimento" esclamò, ancora
un po' imbarazzata "lo sai? quella canzone...credo di averla
già sentita" scherzò lui, portandosi una mano
alla fronte e fingendo di non ricordare il posto o il momento a cui
stava pensando "sul serio?" Meg stette al gioco, lui annuì
convinto "io l'adoro, mi mette una carica pazzesca" esclamò
lei senza riuscire a trattenersi, Harry le rispose con un sorriso che
irrimediabilmente scatenò anche il suo, era bello sentirla
parlare così della loro musica.
"perchè non le hai detto la verità? le
domandò un po' di tempo dopo, riferendosi alla conversazione
della ragazza con la zia "non ci credo nemmeno io! come posso farlo
credere a lei?" il ragazzo sorrise di nuovo di fronte a quella risposta
"tu sei una nostra fan?" era più un'affermazione che una
domanda "aspettavo il giorno in cui vi avrei guardato negli occhi dal
vivo e vi avrei abbracciato da due anni" sussurrò, evitando
accuratamente di guardarlo, non poteva fare la figura dell'idiota ogni
volta, solo perchè le risultava impossibile stabilire un
contatto visivo con lui senza che una vocina dentro di lei le
suggerisse di amarlo davvero "non mi sembra che tu mi abbia
abbracciato" disse lui iniziando a passarsi tra le mani un sassolino
che aveva trovato lì per terra, fu a quel punto che Meg fu
costretta a guardarlo, poi senza dire una parola, si fece sempre
più vicina, fino a quando i loro corpi non si trovarono
l'uno a contatto con l'altro, Harry continuava a giocare con il
sassolino, ma inutile dire che percepiva ogni suo movimento, lei gli
gettò le braccia al collo, il ragazzo la strinse a sua
volta, Meg provò una sensazione a lei ancora sconosciuta, si
sentì completa in quell'abbraccio, come lo non era mai
stata, avrebbe voluto che quelle braccia l'avvolgessero per sempre.
Furono soltanto pochi istanti, la durata di un abbraccio comune a tutti
gli altri, ma furono più che sufficienti per mandarle in
pappa il cervelllo e per metterle in cuore in corsa, più di
quanto non lo fosse già, percepiva i battiti come martellate
nel petto, le pareva che il cuore stesse lottando con tutto se stesso
per superare la gabbia toracica e liberarsi dal petto, era sicura che
se fosse stato possibile, il suo cuore si sarebbe andato a sovrapporre
a quello del ragazzo che stava abbracciando e si sarebbe fuso con
quello di Harry, perchè glielo aveva già donato
anche se non materialmente, molto molto tempo prima. Quando si
staccarono, tentò di riprendere un contegno, ma era
difficile, aveva soltanto voglia di lasciarsi stringere di nuovo
"contento adesso?" si sorprese invece a domandargli, Harry la
guardò e scoppiò a ridere, proprio non reggeva
quel voler tentare di fingere che non fosse stata la sensazione
più bella che avesse mai provato, anche Meg se ne rese
conto, era stata la cosa più stupida che avesse potuto dire,
ma l'aveva fatto ridere, e la sua risata, era il suono più
piacevole che conoscesse.
Poco dopo rientrarono, James Parker e Tom Burbank le diedero
appuntamento per la mattina successiva, le dissero che dovevano
stabilire parecchi particolari riguardo la sua 'storia' con Harry, lei
annuì distrattamente riuscendo a captare soltanto l'ora
dell'incontro, i suoi occhi si erano posati sui cinque componenti della
boy band che l'aveva letteralmente stregata, erano lì in
piedi, vicini, e Megan Jones provò un tuffo al cuore
pensando che li aveva visti così migliaia, forse milioni di
volte, ma quella era senza dubbio la prima che se avesse corso nella
loro direzione, non sarebbe finita per abbracciare convulsamente un
televisore o il desktop del suo computer, avrebbe abbracciato loro, i
suoi eroi.
Si trattenne, non voleva sembrare appiccicosa, e si limitò a
salutarli sorridendogli con gli occhi lucidi, e ringraziandoli della
serata, poteva giurarlo, era stata la migliore della sua vita, prima
gli abbracci iniziali, la cena in sè per sè con
quel costante senso di perdita della testa ovattato dai loro sorrisi e
dalle loro voci, e poi l'oretta trascorsa fuori insieme a Harry...non
riusciva nemmeno a immaginare di essere più felice di
così.
" Ciao" le urlò Zayn mentre era sulla porta "Buonanotte
Megan" le dissero Niall e Louis con un sorriso "penso che ti
chiamerò Meg!" se ne uscì Liam "già,
anche io. Ci vediamo domani Meg" le disse Harry, lei li
salutò di nuovo trattenendo a stento la voglia di
abbracciarli, poi si allontanò e prese l'autobus con un
sorriso che le andava da un orecchio all'altro, quello che stava
vivendo era un sogno, non conosceva altre parole per definirlo.
Rientrò a casa silenziosa, le luci erano tutte spente, si
diresse verso la camera della zia e si affacciò con la testa
"oh sei tornata" le disse la donna accendendo l' abat-jour sul
comodino, lei le sorrise, non riusciva a fare a meno di farlo "ti sei
divertita oggi?" le domandò la zia... divertita? Era la
stata la giornata più incredibile, emozionante,
straordinariamente, eccezionalmente bella che avesse mai vissuto "si,
tantissimo" le rispose, doveva trovare un modo per raccontarle tutto,
era decisamente impossibile pensare di tenerla all'oscuro di
ciò che le stava accadendo, e poi voleva bene a sua zia, le
era infinitamente grata per averla invitata a stare a casa sua, non
voleva mentirle, doveva soltanto trovare il modo di dirle tutto.
" poi mi racconti" si sentì dire "d'accordo" "domani
uscirò presto, ho il turno di mattina, ma per le cinque
sarò di ritorno. Per il pranzo...troverai sicuramente
qualcosa in frigo" spiegò la donna "zia, non ti preccupare,
sono abituata a stare sola, non è un problema, e se proprio
non dovessi trovare nulla in frigo, mi cucinerò qualcosa"
non aveva mai avuto problemi di questo tipo "vado a dormire adesso"
esclamò subito dopo allontanandosi "buonanotte Megan"
"buonanotte!" la salutò, prima di chiudersi in camera.
Si liberò della camicetta e del jeans corto che indossava, e
infilò il pigiama estivo, poi andò in bagno per
lavarsi i denti, e quando si trovò di fronte allo specchio,
non si meravigliò più di tanto quando si accorse
che quel sorriso che aveva tenuto per tutta la serata, ancora non si
era deciso a lasciare il suo viso; poi tornò in camera,
aprì la finestra e vi si affacciò,
lasciò che l'aria frizzantina della notte penetrasse nei
suoi polmoni, il suo corpo fu percorso da un brivido che non aveva
nulla a che fare con il freddo, si stese sul letto a pancia in
giù e compose il numero della sua migliore amica, nonostante
fosse l'una passata.
" ei? dormi?" le domandò sottovoce non appena la
sentì rispondere "ma ti pare che tu eri insieme ai
ragazzi e io dormivo? aspettavo che mi chiamassi, devi raccontarmi
tutto" le disse, la sua voce pacata non nasondeva la sua
curiosità "ce l'ho fatta Emma, ce l'ho fatta! Sono la
persona più felice sulla faccia della terra! Li ho
abbracciati, tutti e cinque, è stato meraviglioso! Ho avuto
la possibilità di guardarli negli occhi, di sciogliermi per
i loro sorrisi...Dio mio, mi tremano ancora le gambe, e quando
sarò una vecchietta di ottant'anni, ripenserò a
questo giorno e tornerò a sorridere. Mi sento come se avessi
appena scoperto di avere le ali e poter volare, è stata
l'emozione più grande di sempre, giuro...sono assolutamente
perfetti" una lacrima solcò il suo viso, poi
iniziò a raccontarle tutto dall'inizio, dall'incontro con
Niall, Zayn, Louis e Liam fuori dall'albergo, all'arrivo di Harry, alla
cena, fino a quando non lo aveva seguito fuori, e tutto quello che
lì si erano detti, accennò anche al fatto che il
suo cellulare si fosse messo a cantare 'Live While We're Young' mentre
erano insieme, e a quel punto Emma scoppiò in una risata
fragorosa e colpevole, parlavano tutte due a bassa voce, Megan
raccontava e l'amica ascoltava incantata, trascorsero un paio d'ore
senza che nessuna delle due ne prendesse atto.
"sei stanca Em?" le domandò lei a un certo punto,
accorgendosi che l'orologio segnava le tre passate "neanche per sogno"
rispose l'altra "io non penso proprio che riuscirò a
dormire" esclamò, sicurissima che non avrebbe chiuso occhio
"e che problema c'è? io sono qui per questo" nemmeno Emma
sarebbe riuscita a prendere sonno "non so cosa farei senza di te! Chi
mi ascolterebbe delirare così in piena notte?" Megan le
voleva davvero un mondo di bene "io" disse l'altra, scatenando la sua
risata, un secondo dopo si coprì la bocca con la mano, poi
continuarono a chiacchierare senza battere ciglio fino a quando la luce
dell'alba non illuminò il viso a entrambe facendole
sprofondare in un sonno profondo.
Meg riaprì gli occhi quando sentì la porta di
casa sbattere, sua zia doveva essere già uscita,
cercò il cellulare sul lenzuolo e si accorse che non aveva
nemmeno terminato la chiamata, portò il cellulare
all'orecchio e potè appena percepire il respiro regolare
della sua migliore amica, sorrise chiudendo il telefono e rallegrandosi
del fatto che avessero tutte e due la promozione per chiamate
e messaggi gratis. Altrimenti avrebbero speso un milione.
Subito dopo crollò nuovamente tra le braccia di Morfeo, ma
dormì poco, forse tre ore in tutto, aveva timore di perdere
di vista l'orologio e mancare all'appuntamento con i due manager,
immaginò che avessero convocato anche Harry, e quel pensiero
la fece saltare giù dal letto e infiilarsi nel box doccia
alla velocità della luce; quando lasciò casa, si
sentiva fresca e piena di energie, nonostante avesse dormito
così poco, le bastava sapere che avrebbe di nuovo incontrato
i ragazzi per dimenticarsi di tutto il resto.
Sorrise, ma di un sorriso vero e spontaneo, sorrise e basta, senza
riuscire a controllare i muscoli della faccia e probabilmente senza
rendersene nemmeno conto, sorrise così a lungo che i
passeggeri del bus si domandarono a cosa stesse pensando quella ragazza
per sorridere così. Cinque ragazzi erano
responsabili di ciò che provava.
Ciaaaaaaaaaaao :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo :DD
Spero che vi sia piaciuto! Come già sapete, sentitevi libere
di dirmi tutto quello che vi passa per la testa, io adoro leggere
ciò che mi scrivete e 'chiacchierare' insieme a voi :))
E poi voglio ringraziarvi per tutte le recensioni ricevute fino ad ora,
siete dolcissime ♥
Un grazie anche a chi legge la storia, a chi la segue o la inserisce
tra le ricordate/preferite :DDD
Aggiornerò il prima possibile :DDD
Un bacione, a prestoooooo <3<3<3<3<3
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
"
Ei Meg!" "ciao" esclamò lei gettandogli le braccia al collo
"hai intenzione di travolgermi ogni volta che mi vedi?" Louis
ricambiò teneramente l'abbraccio, lei rise "dovresti farci
l'abitudine" gli disse tenendosi ancora stretta a lui "ah..okay" il
ragazzo sembrava piuttosto divertito, un attimo dopo la
lasciò andare, lei si avviò in direzione della
porta principale dell'hotel cercando di non urlare di gioia dopo aver
abbracciato di nuovo Louis...forse dopotutto era proprio lei che doveva
farci l'abitudine, ma quando vedeva i ragazzi, non riusciva a non
pensare di essere la fan più fortunata del mondo.
"
Buongiorno" esclamò una volta poggiati i piedi sulla
moquette della reception dell'albergo "oh ciao" Liam le andò
incontro sorridente " caffè?" le domandò
gentilmente, lei scosse la testa "posso abbracciarti?" gli chiese
facendosi appena sentire, beh era proprio un caso perso "ma certo!"
esclamò lui stringendola a sè e scompigliandole
un po' i capelli "scusa..è che per me tutto questo
è semplicemente incredibile" esclamò non appena
si furono staccati "Meg, non devi chiedermelo e tantomeno
giustificarti, io amo gli abbracci" disse prendendo la tazzina di
caffè che aveva ordinato e sorseggiando la bevanda "Liam,
muoviti!" Zayn sbucò dall'ascensore "sei già
arrivata? wow, perfetto orario" esclamò il ragazzo
rivolgendosi a Meg, poi la salutò con un bacio sulla
guancia, e lei per poco non svenne, tentò di controllarsi,
non si aspettava affatto che i ragazzi sarebbero stati così
dolci e amichevoli sin da subito, ma in fondo non c'era da
meravigliarsi, sapeva perfettamente che il loro era un cuore d'oro.
Qualche
secondo dopo arrivarono anche Harry e Niall accompagnati da Tom Burbank
e James Parker "Megan, Harry, seguiteci" il tono del manager era severo
"e voi altri, non combiante guai, ricordatevi che stasera cantarete"
Meg fece appena in tempo a vedere Louis fare una linguaccia di nascosto
a Burbank e le venne da ridere "buona fortuna!" esclamò
Niall mettendo una mano sulla sua spalla e l'altra su quella di Harry,
Megan gli sorrise, prima che lui e il resto dei ragazzi si
allontanassero "mi sento come avessi combianto qualche marachella a
scuola e mi stessero accompagnando dal preside" disse a bassa voce,
rivolgendosi a Harry, mentre tutti e due seguivano i due
uomini, lui le sorrise divertito scuotendo la testa, poi
tornò serio "e sai quale sarà la nostra
punizione? saremo i protagonisti della storia d'amore rappresentata dal
corso di teatro" Harry alzò la testa dopo aver pronunciato
quella frase, incrociò lo sguardo della ragazza e si
sorprese a pensare che in una situazione diversa da quella che stavano
vivendo, avrebbe trascorso volentieri del tempo insieme a lei.
Proprio
non riusciva a sopportare quell'imposizione, la giudicava assurda, e ne
aveva tutte le ragioni "io ho capito che te lo hanno imposto, e so
anche perchè non vuoi farlo, non inganneresti mai la gente
di proposito" sussurrò la ragazza mantenendo bassa la voce e
tentando di camminare il più lontano possibile da quei due,
Harry era sorpreso dalle sue parole, soprattutto perchè
lei aveva capito tutto senza nessuna spiegazione..
"Meg, proviamoci. Hai ragione, a me non va di mettere in piedi questo
spettacolo, però ormai ci sono dentro, non posso
rifiutarmi...tu forse puoi, ma non farlo, ti prego" per un attimo i
loro sguardi si incrociarono, lei restò immobile, quegli
occhi e quel sorriso l'avrebbero fatta impazzire, di sicuro, non
riusciva a fare a meno di amarli con tutta se stessa "e visto che devo
fare la parte del principe azzurro, voglio che sia tu la mia
principessa" il cuore cominciò a battere forte, Meg si
portò instintivamente una mano al petto facendo il possibile
per dissimulare, ma dentro di lei stava esplodendo un vulcano di
emozioni, percepì i battiti accelerati e
allontanò subito quella mano per paura che lui potesse
rendersene conto, era troppo, non poteva averlo detto sul serio, e
sapeva perfettamente che voleva essere soltanto una metafora, un modo
carino per dirle che non voleva che lei si tirasse indietro come gli
aveva detto la sera precedente, ma furono le paroli più
dolci che avesse mai udito, e già il semplice fatto che
Harry non volesse qualche altra ragazza al suo posto, fece
raggiungere la massima velocità al suo cuore.
Le
mancava il fiato, ma doveva assolutamente dirgli che non si sarebbe mai
pentita di aver accettato la proposta dei due spietati manager "non ho
nessuna intenzione di tirarmi indietro" parlò con la voce
tremante, sperando che lui non ci facesse caso "ma ieri sera hai
detto-" "si lo so, l'ho detto perchè pensavo che tu non
volessi" gli spiegò riuscendo a recuperare un respiro
più o meno regolare, ma non si faceva nessuna illusione, il
suo cuore non si sarebbe mai comportato in modo normale in presenza
di Harry, semplicemente perchè era lui, Harry
Styles, il ragazzo che si era intrufolato nei suoi sogni l'estate di
due anni prima.
"dovresti
prenderla in modo diverso" questo fu il consiglio di Parker per il
ragazzo, si erano seduti tutti e quattro in una sala dell'albergo
piuttosto lontana sia dalla reception che dalle camere, era un luogo
molto riservato "potrebbe essere divertente" aggiunse Burbank, Harry la
guardò e sorrise " siamo pronti, vero Meg?" lei
annuì ricambiando il sorriso, i due uomini si meravigliano
delle parole del ragazzo, sembrava aver cambiato atteggiamento, si
domandarono chissà come mai fosse successo, poi
accantonarono il problema dicendosi che l'importante era che Harry
avesse smesso di brontolare.
Voi
avrete certamente capito. Non è che all'improvviso gli
andasse a genio di prendersi gioco del mondo intero, ma visto che non
aveva possibilità di scelta, aveva deciso almeno di
provarci, e lo faceva anche per Megan, gli stava simpatica, e non gli
dispiaceva affatto conoscere meglio la dolce fan dei One Direction.
"
questo è lo spirito giusto, Harry!" esclamò
Parker poggiando i gomiti sul tavolo e passandosi le mani una
nell'altra come se le stesse lavando "allora, per prima cosa, bisogna
decidere quando, dove, come e perchè vi siete conosciuti"
annunciò l'altro, Meg ebbe l'impressione di star
partecipando a un gioco a quiz, uno di quelli che trasmettevano per
televisione, si voltò verso Harry e dalla sua faccia
capì che stava pensando la stessa cosa "non guardateci
così ragazzi! ci saranno delle interviste e Harry
dovrà sapere cosa rispondere" il tono di Burbank era
eccessivamente pratico "avanti, proponete qualcosa, dai" li
spronò il collega, loro restarono zitti "Megan, dove ti
piacerebbe incontrare il tuo principe azzurro?" lei sapeva bene cosa
rispondere, era una di quelle classiche domande che le avevano posto
sin da quando era bambina, il famosissimo principe azzurro, trovatemi
una sola ragazza che da piccola non abbia creduto a una favola, e che
da adoscente non abbia trascorso almeno un pomeriggio o una serata con
la propria amica del cuore a parlare del ragazzo dei sogni "in
spiaggia, all'alba o al tramonto, è lo stesso, quando non
c'è nessuno, ci si sente piccoli rispetto
all'immensità del mare, e non si può far altro
che restare ad ammirarlo. Non so perchè, ma ho sempre
creduto che non esistesse un posto più romantico di una
spiaggia solitaria" si scosse accorgendosi di aver parlato troppo "sono
d'accordo! Io amo fare surf all'alba quando tutti dormono e le luci del
mattino si specchiano nelle onde" aggiunse Harry, avevano tutti e due
uno sguardo sognante "perfetto! abbiamo una storia ragazzi" Burbank e
Parker li interruppero bruscamente "che?" domandò lei non
capendo "sentite se vi piace" esclamò il più
astuto dei due uomini.
"Una mattina come tutte le altre, Harry Styles, membro della
boy band che ha conquistato il mondo, decide di alzarsi presto e andare
a fare surf su una spiaggia californiana. Prende la sua tavola e inizia
a saltare sulle onde subito dopo il sorgere del
sole, è molto abile nello sport che ama e si
diverte a sfidare l'oceano, ma mentre supera un'onda dopo l'altra, si
accorge di un essere solo. Una ragazza ha avuto la sua stessa idea e lo
imita una decina di metri più in là, lui la
osserva compiaciuto, fino a quando non si ritrova ad assistere a una
scena che non si aspetta. Un'onda più alta del previsto, fa
perdere l'equilibrio alla ragazza facendola finire in mare; il nostro
Harry non esita nemmeno un secondo prima di tuffarsi per raggiungerla a
nuoto, lei è svenuta per lo spavento, lui la prende tra le
sue braccia portandola a riva, la fa stendere sulla sabbia e le
schiaffeggia il viso per rianimarla, lei apre gli occhi ed
è convinta di aver preso una bella testata quando si ritrova
di fronte Harry Styles. Pensa di essere completamente impazzita, il
ragazzo si accorge del suo stato d'animo e le domanda che cosa
c'è che non va, lei gli risponde schiettamente, dicendogli
di aver preso una botta forte in testa perchè vede davanti a
sè Harry dei One Direction, e aggiunge che rischia di
svenire di nuovo perchè è segretamente innamorata
di lui dalla prima volta che lo ha sentito cantare, e ovviamente
è pazza della boy band.
Allora il nostro Harry scoppia a ridere dicendole che sta benissimo,
poi l'aiuta a rialzarsi e si presenta, stringendole la mano e
guardandola dritta negli occhi, lei si paralizza di fronte al ragazzo
dei suoi sogni e si da della stupida per avergli già
spifferato di essere innamorata di lui, senza nemmeno preoccuparsi di
conoscerlo; ma nel cuore di Harry scatta qualcosa che il ragazzo non
riesce a definire nel momento in cui lei lo guarda
sorridendogli imbarazzata, è una sensazione che lui non ha
mai provato prima. Le propone di far colazione insieme, lei accetta con
tutto il cuore, e insieme si recano al bar dell'hotel dove alloggiano i
One Direction; Harry non le toglie gli occhi di dosso nemmeno per
attimo, e lei si trattiene a stento dal dirgli che lo ama, è
pedutamente innamorata dei suoi occhi e del suo sorriso, oltre che
della sua voce; i due iniziano a chiacchierare, parlano del surf,
dell'estate, della band, di loro, fino a quando il ragazzo non si
congeda a malincuore perchè richiamato all'ordine
dai manager..ma prima di separarsi da lei, Harry le propone di
rincontrarsi in spiaggia la mattina successiva."
"mi pare un buon inizio, no?" Parker sembrava divertito dalla fantasia
del proprio collega "mi piacerebbe innamorarmi così, sarebbe
bellissimo se tutto questo fosse vero" il ragazzo sorrise amareggiato,
stava ancora aspettando di incontrare la sua anima gemella,
guardò Meg e notò che la ragazza sembrava persa
in un mondo tutto suo, teneva un gomito appoggiato al tavolo, e si
teneva la testa con la mano rivolgendo lo sguardo alla finestra che
dava sul mare, i capelli castani erano legati in una coda che le
ricadeva su una sola spalla, e le sue labbra erano increspate in un
sorriso sognante, Harry pensò che fosse proprio bella.
"bene, adesso tocca a voi continuare" esclamò Parker con un
sorrisetto, la ragazza si scosse "dobbiamo inventarci il seguito di
sana pianta ? noi?" domandò Harry confuso, questo
di certo non se lo aspettava "e chi sennò? siete voi due i
protagonisti" gli ricordò Burbank "avanti, la vostra deve
essere una favola! Sbizzarritevi, infilateci tutto ciò che
volete, conditela con i vostri ingredienti preferiti, fate in modo che
accada ciò che avete sempre sognato!" così
dicendo i due manager si alzarono e si avviarono verso la porta "avete
un'oretta per stabilire tutto nei minimi dettagli, decidete come vi
siete innamorati" un secondo dopo li lasciarono soli. Meg
rinunciò a controllare i battiti del proprio cuore, quella
era una partita persa in partenza...davvero si trovava chiusa in una
stanza insieme a Harry per dare vita a...a un sogno?
" tutto questo è assurdo" esordì il ragazzo
ridendo, per lui era assurdo il fatto che all'improvviso gli fosse
venuta voglia di lasciare spazio alla fantasia e all'immaginazione e
costruire quella favola "okay..dov'è che eravamo
rimasti?" domandò lei riprendendo la posizione precedente
"dobbiamo vedere che cosa succede la mattina successiva" la ragazza
annuì "beh..quindi, i due si danno appuntamento all'alba in
spiaggia" cominciò Harry, un attimo dopo scoppiarono a
ridere tutti e due, era decisamente strano parlare di se stessi in
terza persona, sembrava che adesso fossero diventati loro i registi del
film e si fossero sdoppiati con il compito di controllare le vite delle
copie di se stessi... concetto alieno, eh? Ammetto che non ha proprio
nulla di umano, ma Megan e Harry si sentivano così,
era come se avessero in mano dei controller e stessero telecomandando
se stessi, e la cosa più sconvolgente erano che trovavano
divertente, e forse addirittura piacevole, quella situazione. Di punto
in bianco, si sentivano come se avessero trovato la chiave del cassetto
dei sogni e fossero pronti a liberarli tutti, era come se ai loro
alter-ego fosse concesso di vivere la favola che sognavano entrambi,
come se fossero degli scrittori che danno vita ai propri
personaggi..l'unica sostanziale differenza era che non si parlava di
protagonisti fittizzi, ma di loro due.
"... stavolta lei però non cade" esclamò Meg
convinta "ma soltanto perchè lui le insegna qualche
trucchetto per vincere contro le onde, utilizzano la stessa tavola, e
lui la tiene stretta a sè proprio con la scusa di evitarle
una seconda caduta" continuò il ragazzo "il cuore di lei va
in tilt al contatto della sua pelle con il corpo del ragazzo, lei lo
ama, da tantissimo tempo" per la prima volta, Meg sentì che
le parole che aveva appena pronunciato non erano soltanto appartenenti
al suo alter-ego, no, rispecchiavano ciò che lei stessa
aveva provato abbracciandolo "lui si sta innamorando, la conosce
soltanto da un giorno, ma è abbastanza per rendersi conto di
aver avuto la mente focalizzata su di lei per la maggior parte del
tempo, da quando l'ha vista cadere dalla tavola da surf " il tono di
Harry era così maledettamente dolce, era impossibile non
sognare a occhi aperti, Meg si sforzò di restare
impassibile, ma non ci riuscì del tutto, e sperò
che lui non lo notasse "quando tornano a riva, si stendono sulla sabbia
a chiacchierare come la mattina precedente, restano lì fino
a quando il sole non comincia a brillare alto nel cielo, e la gente
comincia a invadere la spiaggia" riprese, immaginandosi la scena "a
quel punto lui è costretto a lasciarla sola, però
le propone di trascorrere insieme il giorno successivo, sullo yacht che
ha affittato con i ragazzi" continuò Harry "lei stenta a
credere che incontrerà sul serio i One Direction, aspetta
quel momento da così tanto tempo, che quando li vede si
butta tra le loro braccia più emozionata che mai"
"trascorrono una giornata fantastica, ridono, scherzano, si divertono,
e anche i suoi migliori amici capiscono che Harry ha completamente
perso la testa per lei" il ragazzo le sorrise incitandola a continuare
"e al tramonto, si ritrovano soli a bordo piscina, lei propone una gara
di tuffi" esclamò Meg "lui la prende in braccio e la butta
in acqua, poi la segue" "iniziano a schizzarsi in piscina, ridendo a
crepapelle-" "fin quando il ragazzo non le domanda se è
davvero innamorata di lui come aveva detto dopo essere caduta, vuole
saperlo" Meg girò il viso in modo tale da non incontrare i
suoi occhi "lei è presa alla sprovvista e lo
spinge sott'acqua con tutte le sue forze" disse cercando di evitare di
rispondere direttamente, perchè aveva l'impressione che
quella fosse una domanda diretta a lei, non alla ragazza sullo
yacht..ma era soltanto un'impressione "finiscono tutti e due
sott'acqua, e quando riemergono, lui l'attira a se prendendola per la
vita, la guarda negli occhi in attesa di una risposta, spera con tutto
il cuore che lei dica di sì perchè, beh, si
è innamorato di una fan" Meg trattenne il respiro "lei gli
allaccia le braccia al collo, e senza dire una parola, avvicina il viso
al suo, i loro nasi si sfiorano e i loro respiri si confondono, il
tempo sembra fermarsi, dimenticano dove sono, tutto il mondo intorno
sparisce come se avesse subito un incantesimo, e in quel momento ci
sono loro due e basta, non sono una pop-star e una sua fan, e forse non
erano mai stati tali sin dal principio, sono soltanto un ragazzo e una
ragazza follemente innamorati. Non hanno bisogno di parole, si tengono
lì stretti per qualche istante, persi nel loro mondo, fin
quando lei non gli sfiora le labbra con le proprie, gli ruba un bacio
bagnato, e poi si stacca per guardarlo negli occhi" "lui non ci pensa
due volte prima di baciarla di nuovo, stavolta con più
passione, la ama, dall'istante in cui l'ha vista sorridere, e continua
a baciarla desiderando di non lasciarla mai più" "lei
interrompe quei baci per un attimo, dicendogli di si, che è
perdutamente innamorata di lui, poi riprende a baciarlo con foga,
provando sensazioni sconosciute, sentendosi in paradiso, e realizzando
di essere felice, davvero felice."
" Spero proprio che abbiate una storia degna di prima pagina!"
esclamò Parker irrompendo nella stanza, i due annuirono
distrattamente guardandosi, poi si scossero "perfetto! Allora domani il
mondo saprà che Cupido ha colpito ancora!" disse Burbank,
poi scoppiò a ridere, sempre più fiero della
propria idea, mentre Megan e Harry si domandarono dove li avrebbe
portati quella strana, stupida, falsa, meravigliosa storia che si erano
inventati.
Ciaaaaaaaao :))
Ecco il settimo capitolo!!!
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto :DD Fatemi sapere tutto
quello che pensate, se vi va ovviamente, sapete che per me è
importante :DD
Vi ringrazio per tutte le recensioni, siete fantasticheeeeee
♥
E ovviamente dico grazie anche a chi legge o inserisce la storia in una
qualsiasi lista ♥
Lo so che lo ripeto ogni volta..il fatto è che non vi
ringrazierò mai abbastanza per tutto ciò che mi
dite ogni volta e per tutto l'interesse che mostrate nei confronti
della storia :DD
Se volete essere avvisate quando aggiorno, basta chiedere,
sarò felice di farvelo sapere :))
Un bacione, a prestoooooooooo ♥♥♥
|
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Quando
Megan sentì la chiave infilarsi nella toppa della serratura,
guardò l'orologio e si rese conto che erano le cinque del
pomeriggio, si era da poco svegliata e ricordò che sua zia
la sera precedente le aveva detto che sarebbe rientrata per quell'ora;
dopo l'incontro con i manager, Harry e il resto dei ragazzi,
visto che era ora di pranzo, aveva optato per un tramezzino al
prosciutto crudo e formaggio da gustare sulla via di ritorno a casa, e
nonostante facesse caldo, aveva deciso di fare una passeggiata a piedi
all'ombra delle palme californiane, aveva semplicemente bisogno di
riprendere un contegno dopo ciò che era accaduto, dopo
essersi lasciata coinvolgere da quella storia completamente inventata,
dopo aver desiderato che fosse vera, e dopo aver avuto la conferma di
essere innamorata di Harry proprio come lo era il suo alter-ego.
In
fondo lo aveva sempre saputo, si era sempre accorta che ciò
che provava per lui andava oltre l'amore di una fan, lei lo amava senza
averlo mai visto, nello stesso modo in cui le sue compagne perdevano la
testa per i ragazzi del paese, ma fino a quando non se lo era ritrovato
davanti e aveva realizzato di essere davvero insieme a lui, non aveva
capito fino a che punto potesse esserne perdutamente
innamorata ...e il restare lì, in quella stanza, a
fantasticare in quel modo così libero e piacevole, l'aveva
mandata in tilt, come succedeva ogni volta che si perdeva nei suoi
occhi o si paralizzava di fronte a quel sorriso, ecco perchè
aveva bisogno di starsene un po' da sola, per permettere al suo cuore
di tornare a respirare regolarmente.
Aveva
impiegato quaranta minuti per tornare a casa, e la prima cosa che aveva
fatto dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua fresca di frigo, era stata
abbandonarsi sul letto e addormentarsi almeno per un paio d'ore, dato
che aveva alle spalle una nottata in bianco.
Quando
sentì sua zia chiamarla, le andò incontro per
salutarla "ciao tesoro" "ciao zia!" le lasciò un bacio sulla
guancia, le era riconoscente, se non altro perchè se la
donna non l'avesse invitata a stare da lei ignara di tutto quello che
sarebbe successo dopo, Meg non avrebbe mai avuto la
possibilità di vivere ciò che stava vivendo
"mamma mia! fa caldissimo, eh?" esclamò la zia spalancando
quasi tutte le finestre della casa, quando era arrivata, Meg si era
soltanto preoccupata di recuperare il sonno perduto "hai bevuto almeno
un po' d'acqua?" le domandò andandosi a cambiare "sembri
mamma quando mi dici così!" le rispose lei ridendo "beh,
abbiamo gli stessi geni io e tua madre" disse rientrando in cucina,
aveva messo un vestito estivo che le arrivava all'altezza delle
ginocchia, niente a che vedere con il jeans lungo e la camicia a mezze
maniche indossati per andare al lavoro "lo so" si limitò a
rispondere la ragazza sorridendo.
"quali sono i programmi per stasera?" le domandò la donna
mettendo un po' a posto qua e là, non era capace di stare
ferma nemmeno per un attimo "stasera rimango con te" rispose lei, i
ragazzi avevano un concerto quindi sarebbero stati impegnati, e a lei
non andava di vagabondare per la spiaggia da sola, la prima sera lo
aveva fatto con l'illusione di incontrarli, pensò che se ci
fosse stata Emma, sarebbero andate sicuramente a fare un giro, ma visto
che la situazione era diversa, non le sarebbe dispiaciuto trascorrere
una serata in compagnia della zia "oh bene, allora possiamo fare
qualcosa insieme" propose la donna sedendosi al divano "tipo?" Meg era
curiosa "stavo pensando che con questo caldo ci starebbe proprio un bel
gelato. Possiamo prepararlo e mangiarlo per cena!" esclamò,
lei la guardò per un attimo confusa.. gelato per cena?
Subito dopo sorrise ricordando che voleva tanto bene alla zia proprio
per il suo essere così..unica "ci sto!" disse alzandosi e
recandosi in cucina, seguita dalla padrona di casa.
"Megan,
hai parlato con tua madre e tuo padre?" le domandò lei
aprendo un mobiletto in cucina e tirando fuori l'occorrente "lo
farò stasera, papà mi ha mandato un messaggio,
gli ero detto che era tutto a posto, e che ci saremmo sentiti dopo
cena" rispose sciaquandosi le mani "beh, che fai lì in
piedi? Il gelato non fi fa da solo!" esclamò la zia
vedendola impalata vicino al lavandino, dopo essersi lavata le mani "si
ma..io non l'ho mai fatto prima d'ora, quindi devi dirmi tu cosa fare"
disse "impossibile!" replicò la donna "no, te lo assisuro!
Mamma lavora fino all'ora di cena da quando ero piccola, e sappiamo
bene che papà non è mai andato
d'accordo con la cucina e tutto ciò che c'è
dentro, per cui a casa mia non è mai stato fatto il gelato
artigianale" spiegò "va bene, allora imparerai oggi. Menta e
cioccolato, che ne dici?" Meg annuì "tu ti occupi del
cioccolato. Ecco, leggi qui gli ingredienti, preparali, dopo ti spiego
il procedimento" esclamò mostrandole un ricettario; la
ragazza versò 200 ml di latte in un bicchiere con misurino,
aggiunse 100 g di zucchero, un tuorlo, della panna fresca che
chissà come sua zia teneva sempre pronta (doveva farlo
spesso il gelato), e poi ovviamente completò l'opera pesando
100 g di cioccolato fondente "zia, io dovrei parlarti di una cosa"
esordì, mentre riduceva il cioccolato in pezzi piccoli e lo
metteva a cuocere a bagnomaria "devi aggiungerci un goccio di latte" le
consigliò la donna "ti ascolto" esclamò subito
dopo con un sorriso "ti è mai capiatato di sapere che quello
che stai facendo è sbagliato, e di farlo comunque
perchè ti rende felice?" le domandò accendendo il
fornello sotto il pentolino con il cioccolato "non sono brava con gli
indovinelli, parlami liberamente" Meg prese un respiro profondo.. come
poteva dirglielo senza far sembrare l'intera faccenda
un'assurdità?
Stava
preparando il gelato, ma la sua mente era costantemente rivolta ai due
manager, e sopratttto a Harry, Niall, Liam, Louis e Zayn "la sera che
mi hai accompagnato in spiaggia, e anche la mattina successiva, ho
incontrato due tizi" iniziò dal principio, parlava mentre
versava il latte nel pentolino "non così tanto!" intervenne
la donna togliendoglielo di mano, non si era nemmeno resa conto della
quantità "..tu non ci crederai adesso, come non ci ho
creduto io, ma quei due sono i manager dei One direction, e mi hanno
proposto di fare finta di essere la fidanzata di Harry"
esclamò tutto d'un fiato, non sapeva cosa aspettarsi, la
donna non rispose subito, rimase certamente sorpresa, ma non lo diede
troppo a vedere "e tu cosa hai fatto?" domandò continuando a
preparare il gelato alla menta, aveva avuto bisogno di un attimo per
realizzare il tutto, Meg tentennò nella risposta "non potevo
dire di no! insomma...mi stavano offrendo la possibiltà di
conoscerli, di trascorrere del tempo insieme a loro, di essere la
ragazza di Harry!Dai...se avessi detto di no, me ne sarei pentita a
vita!" la donna rise sentendo parlare la nipote in quel modo
così spontaneo "mescola il tuorlo con lo zucchero
fino a ottenere un composto omogeneo" Meg lo fece, ringraziandola
mentalmente per continuare a darle indicazioni per la preparazione del
gelato, facendola sentire a suo agio, nonostante la conversazione che
stavano avendo "quindi tu hai accettato.Sei pronta a subirne tutte le
conseguenze?" domandò continuando ad armeggiare con i vari
ingredienti "che cosa intendi?" la ragazza diluì il composto
ottenuto con un po' di latte "come pensavo!" esclamò la
donna senza smettere di trafficare in cucina "essere la fidanzata,
anche se per finta, di quel ragazzo, ti cambierà la vita
Megan. Non nel modo in cui pensi tu però..da quello che ho
capito, tu sai che si tratta di una cosa scorretta, ma vuoi andare
avanti fino alla fine, perchè in fondo in fondo speri, e non
provare a negarlo, che Harry si innamori di te. Non escludo che
potrebbe succedere, sei meravigliosa, e non lo dico perchè
sono di parte tesoro, tu lo sei davvero...ma il punto è un
altro: se pure smettesse di essere una finzione, se vi innamoraste
davvero, tu saresti pronta a rinunciare a tutto?" la donna le
andò vicino e le prese le mani impedendogli di continuare a
fare ciò che stava facendo "Voglio dire che il tuo viso e la
tua vita saranno dati in pasto ai giornalisti, ti seguiranno ovunque,
la tua privacy e la tua riservatezza saranno ridotte all'osso, non ti
lasceranno in pace neanche un minuto...senza contare le minacce che
potresti ricevere dalle ragazzine che si butterebbero da un balcone per
Harry. Non voglio spaventarti tesoro mio, ma tu sai molto meglio di me
come vanno queste cose, la stampa rovina tutto, e io voglio soltanto
assicurarmi che tu non stia saltando nel vuoto senza aver guardato in
basso. Sei davvero pronta a sopportare tutto questo, soltanto
per stargli accanto, per lui?"
Megan sapeva perfettamente che la zia aveva tutte le ragioni per
metterla in guardia, e dovette riconoscere che fino ad allora, non
aveva dato peso al fatto che i giornalisti si sarebbero impossessati
della sua vita, aveva pensato soltanto di aver avuto
un'opportunità più unica che rara, e si era
gettata a capofitto...e zia Katy aveva ragione, in fondo in fondo lei
sperava che tra lei e Harry nascesse qualcosa di autentico, era una
sognatrice, ma sapeva anche di non doversi fare nessuna illusione del
genere, il suo era uno stupido contratto.
E nonostante tutto, pur sapendo che si trattava di una finzione, pur
essendosi resa conto di star sacrificando la propria libertà
a favore delle riviste di gossip per fare la parte della finta
fidanzata, non ebbe nessun dubbio e nessuna esitazione "io lo amo."
Lo sussurrò torturandosi le mani, non riusciva a credere di
averlo confessato così, a sua zia, ma non aveva saputo
trattenersi; la donna la guardò e si rese conto che sua
nipote non aveva preso soltanto un abbaglio per quel ragazzo, il suo
non era nemmeno un amore platonico, tantomeno l'amore di una fan per
quanto grande questo possa essere, no, Megan si era innamorata di lui
come si può perdere la testa per un compagno di
classe o il vicino di casa, ed era assurdo, perchè lui era
Harry Styles, membro della boy band che aveva sconvolto il mercato
musicale e conquistato tutti i continenti, e sua nipote aveva appena
ammesso di amarlo.
Aveva capito subito che la ragazza aveva detto la verità,
aveva tenuto lo sguardo basso fisso sui propri infradito, non era
riuscita a tenere le mani ferme, aveva parlato con la voce roca, e
quando aveva alzato il viso, la donna aveva notato gli occhi lucidi, e
poi Megan le aveva sorriso imbarazzata un istante dopo..erano tutti
segnali che la facevano giungere a una sola conclusione: la sua dolce
nipotina innamorata persa di una pop-star.
" io lo amo" ripetè Meg guardandola negli occhi e
distogliendo lo sguardo un attimo dopo "è proprio per questo
che dovrei impedirti di reggere questa messa in scena" la donna
ricominciò a mescolare gli ingredienti "ho paura che tu
possa restarci male quando tutto questo finirà, e non voglio
vederti soffrire..tu meriti un ragazzo che ti ami sul serio, non a
comando, che ti porti al cinema, a vedere le stelle, che scriva i
vostri nomi sui muri e che si faccia il bello con gli amici quanto ti
ha accanto, meriti un ragazzo che ti venga a prendere in motorino e ti
porti a fare una gita fuori porta, che abbia paura di venire a casa tua
quando c'è tuo padre, perchè è normale
che sia così, un ragazzo che perda la testa per te, che ti
supporti nelle difficoltà di ogni giorno..capisci cosa
intendo?" "si, perfettamente" esclamò, poi aggiunse la panna
fresca e il cioccolato fuso all'impasto.
"perchè vuoi ridurti a essere amata 'per finta'?"
la zia le sfiorò un braccio mentre trafficava in cucina
"forse perchè al momento questo ragazzo di cui tu parli non
esiste, e anche se esistesse le cose non cambierebbero..forse
perchè io mi sento morire ogni volta che Harry mi guarda o
mi sorride, forse perchè amo il suono della sua risata
più di qualunque altra cosa al mondo, forse
perchè io per lui farei di tutto, e forse perchè
quando stiamo insieme, sto bene" continuò ad amalgamare il
tutto "e non per finta" aggiuse "alla fine dell'estate, me ne
farò una ragione, tornerò a casa e
tornerò ad avere la vita di prima, e ricorderò
questa come un'estate incancellabile..ma adesso zia, perchè
dovrei allontanarmi da lui e dai ragazzi sapendo che quando sono
insieme a loro, non riesco a non sorridere?" la donna si
lasciò scappare una risata "ecco perchè sono due
giorni che sei felice come una pasqua! Adesso ho collegato tutto!"
esclamò strizzandole l'occhio e riponendo il contenitore con
gli ingredienti nella gelatiera "sarà pronto tra un'oretta
circa" disse con disinvoltura, poi sia lei che Megan si andarono a
sedere sul divano.
"non ti nascondo che non sono particolarmente entusiasta
della faccenda, però è soltanto una tua scelta,
io avevo il dovere di farti capire ciò a cui stai andando
incontro, e ho cercato di dissuaderti come farebbe qualsiasi persona
sana di mente" sorrisero entrambe "Megan, se quel ragazzo è
davvero così importante per te, allora vai, vivi il tuo
sogno! ...Ma non azzardarti a dire a dire a tua madre e tuo padre che
io ti ho dato il via libera, mi ucciderebbero!" esclamò
facendola ridere "questo sarà un segreto tra te, me, Emma, i
ragazzi, e i manager, nessun'altro deve sapere che è tutta
una farsa" spiegò la ragazza "devi tenere davvero tanto a
quei ragazzi, per catapultarti in una storia simile" "tantissimo" disse
abbracciandola "grazie zia, ti voglio bene" aggiunse un secondo dopo
"anche io tesoro" sussurrò la donna tenendola stretta e
rendendosi conto di quanto la sua nipotina fosse cresciuta, era pronta
a sacrificare tutto ciò che aveva per Harry, a prescindere
da come sarebbe andata a finire, ed era orgogliosa di lei,
perchè aveva la grinta per inseguire i sogni.
"beh, com'è andata?" i One Direction erano seduti su un lato
del palco che sarebbe stato sede di un altro meraviglioso concerto
"meglio di quanto mi aspettassi" fino ad allora non avevano avuto un
minuto per chiedere a Harry dell'incontro, i ragazzi lo guardarono
stupiti "non ho cambiato idea, penso ancora che sia una cosa scorretta,
però..ho voglia di farlo" ammise con un sorriso "che?" Niall
era incredulo "e non voglio nessun'altra al posto di Meg, non mi va di
sopportare una ragazza che si monterà la testa per questa
storia, lei è una nostra fan, ed è davvero dolce"
confessò ai suoi amici "è vero!"
confermò Liam "dovevate vederla mentre ci inventamo quella
favola...quella ragazza mi piace" Zayn e Liam lo guardarono come se la
sapessero lunga, Niall sorrise e Louis lo imitò "no,
aspettate..non in quel senso" si corresse lui, i ragazzi alzarono le
mani "cioè, nessuno può negare che sia molto
carina, però io intendevo dire che mi piace come
persona" disse, mentre sulle sue labbra si faceva spazio un
sorriso mozzafiato "perchè, come cos'altro avrebbe dovuto
piacerti?" Niall, Zayn e Liam scoppiarono a ridere, mentre Harry
guardò male Louis "voglio conoscerla meglio"
esclamò subito dopo.
ECCOMI QUA! :))
Ciaooooooooo :))
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto! :DD
Dal prossimo inizierà sul serio 'la farsa'....sono
curiosissima di sapere cosa ne pensate, perciò, ditemi tutto
ciò che vi passa per la testa , come sempre :DDD
Grazie a chi legge, Grazie a chi segue la storia, Grazie a chi la
inserisce in una qualsiasi lista, e Grazie a chi recensisce
♥ ♥ ♥ ♥
Vi svelo un segreto: mentre scrivevo il capitolo ho cercato su Internet
la ricetta del gelato ahahahahah...non sono normale, lo so D:
Però ci tenevo a far sembrare tutto reale :))
Vado, un bacione, a prestooooooo
<3<3<3<3<3
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Capitolo 9 *** Avviso ***
AVVISO
Ciao a tutti! Volevo soltanto dirvi che parto per un paio di settimane.
L'ho saputo un paio d'ore fa...quindi scusate se vi lascio
così, prometto che appena torno aggionerò
entrambe le storie :DD
Grazie, un bacione, a prestoooooo
<3<3<3<3<3
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Capitolo 10 *** Capitolo 9 ***
"allora?
siamo intesi?" domandò Tom Burbank con un sorriso sghembo
dipinto sul viso, si comportava come se stesse parlando con dei bambini
dell'asilo e gli stesse intimando di non alzarzi dal proprio posto
mentre lui usciva dall'aula, il suo tono era severo e autoritario, e
quel sorriso palesemente falso e forzato stonava con il suo
comportamento "l'uomo che state per conoscere si chiama Zack,
è un nostro fidato amico, e fa il fotografo di professione.
Nessuno, oltre a lui, dovrà essere in grado di notare un
minimo dettaglio, una posa, una mano, o uno sguardo che possa far
pensare a qualcosa di studiato a tavolino..e se dovesse venire a galla
la verità, i One Direction potranno considerare la propria
carriera conclusa, perciò vi consiglio caldamente di stare
attenti a ciò che fate, perchè ne va di mezzo
l'intera band e la realizzazione dei vostri sogni" Parker sembrava
più preoccupato che prepotente, camminava nervosamente
avanti e indietro, mentre il suo collega cotinuava a mostrare quello
strano e, lasciatemelo dire, inquietante sorriso, e Meg e Harry si
scambiavano un'occhiata piuttosto confusa.
Il
ragazzo aveva voglia di prenderli entrambi per le spalle e scrollarli
per bene...se si trattava di qualcosa di così pericoloso da
sconvolgere il futuro della band a cui teneva più che alla
sua stessa vita, e se anche i due manager si rendevano conto del
rischio che correvano se fosse stato scoperto tutto, allora
perchè non si erano limitati a farsi i fatti loro, a
svolgere il proprio lavoro, invece di mettere il naso in una faccenda
così delicata, e procurargli una finta fidanzata?
"
Serve per mantenere i riflettori puntati su di voi per tutta l'estate,
il vostro prossimo album uscirà soltanto a fine dicembre, e
anche se sarà una bomba e invaderà tutte le
frequenze radio conosciute su questo pianeta, mancano più di
tre mesi a quel momento, e nel frattempo, in qualità di
manager della band, dobbiamo assicurarci che le vostre amatissime fan
non perdano la testa per qualche cantante improvvisato che lancia
tormentoni estivi" questa fu la secca risposta di Burbank, quando Harry
provò a rivolgergli le domande che gli frullavano per la
testa, la questione era stata chiusa così.
Il
pomeriggio precedente aveva confidato ai ragazzi che aveva voglia di
partecipare a quest'assurda messa in scena, ma non era proprio
così che stavano le cose, Harry voleva soltanto conoscere
meglio Meg, e si rendeva conto che per farlo, doveva sottostare a
Burbank e Parker, non aveva altra scelta. Dal canto suo, la ragazza si
era sentita improvvisamente responsabile del futuro dei One Direction,
e non era di certo una bella sensazione, il destino dei ragazzi che
amava più di se stessa era nelle sue mani e di quelle di
Harry, capiva che se le fan avessero scoperto che si trattava di una
finzione, sarebbero state deluse da Harry, e avrebbero finito per
allontanarsi da lui e dai ragazzi, oppure sarebbero finite per
soppesare ogni parola o gesto compiuto da loro, non si
sarebbero fidate ciecamente dei ragazzi, e lei lo sapeva, semplicemente
perchè, anche se le era stato offerto di interpretare la
fidanzata del ragazzo di cui era innamorata da ben due anni, sarebbe
comunque rimasta una grandissima fan dei One Direction, e se avesse
scoperto una roba del genere sul conto dei ragazzi, si sarebbe sentita
tradita e delusa, esattamente come tutte le altre ragazze che
stravedevano per loro.
Se
qualcosa fosse andato storto, non se lo sarebbe mai perdonato, poco ma
sicuro. Era terrorizzata dalle parole dei due uomini, dalla
situazione in cui si stava andando a cacciare, e allo stesso tempo, non
riusciva a smettere di pensare a tutto ciò che
aveva detto alla zia il giorno prima, si trattava di Harry, di quegli
occhi verdi sfumati di blu, di quel sorriso paralizzante, si trattava
di stargli accanto, e per lei ne sarebbe valsa la pena, sempre.
Una
mezzoretta più tardi, arrivò "il fotografo". Il
famoso Zack era un uomo burbero quanto i suoi degni compari. Si
spostarono tutti sul retro dell'hotel, superarono i gradini sui quali
Harry e Megan avevano scambiato quattro chiacchiere e condiviso un
abbraccio la sera in cui si erano conosciuti, e camminarono fino a
quando non raggiunsero una sorta di giardinetto piuttosto grande, che
poteva benissimo passare per un parco; a quel punto Zack
piazzò un cavalletto sull'erba e vi poggiò sopra
la propria macchina fotografica... per essere un paparazzo, era
organizzato proprio bene, infatti ne tirò fuori altre e le
posizionò ad angolature diverse, una a sinistra della prima,
l'altra a destra, poi tirò fuori una videocamera che doveva
costare una fortuna data la cura con cui la maneggiava, e la mise
accanto alla prima macchina fotografica, nei minuti successivi
continuò a tirar fuori aggeggi dalla sua valigetta e a
posizionarli intorno a Megan e Harry "sembra la borsa di Mary Poppins!"
sussurrò il ragazzo al suo orecchio, giusto per allentare
una tensione palpabile che stava investendo Meg, lei rise guadandolo
per un attimo negli occhi e chiedendosi se non sarebbe morta sul colpo,
se lui l'avesse baciata.
"
bene!" esclamò l'uomo con la valigetta più
capiente al mondo, poi diede l'imput a tutte le macchinette e
videocamere e sensori, e altri suppellettili che aveva sistemato in
giro "visto che queste saranno le prime foto della coppia
più dolce dell'estate, direi che saremo piuttosto casti,
vale a dire niente baci, almeno per oggi. E poi pensavo di riprendere
la ragazza sempre di spalle, o comunque in penombra, giusto per
suscitare la curiosità" aggiunse guardando Burbank e Parker
in cerca di approvazione "idea grandiosa!" urlò il secondo
"tranquilli ragazzi, vi diremo noi come comportarvi, ogni singola
mossa" Burbank sembrava addirittura eccitato all'idea di dirigere un
film che nessuno avrebbe visto al cinema, ma solo sulle copertine delle
riviste patinate.
"
Adesso Harry, avvinati a lei quanto basta per metterle un braccio
intorno alle spalle" suggerì Zack, mentre
impostava su tutti gli apparecchi una modalità
specifica, Harry fece ciò che gli era stato detto pur
bollendo di rabbia verso gli ideatori di quel piano,
Meg avvertì appena la sua presa sulle spalle, era
un tocco leggero, quasi impercettibile, ma era bello essergli
così vicina, poteva addirittura sentire una scia del suo
profumo "adesso voltavevi verso l'altalena lì in fondo, e
fate finta di star ammirando un bel tramonto" a quel punto tutti i
flash ( se qualcuno li avesse contati non si sarebbe fermato prima di
essere arrivato a una dozzina) erano puntati su loro due, e prima che
Meg riuscisse a voltarsi di spalle, sbarrò gli occhi
accecata da tutte quelle luci, si immobilizzò e
cominciò a sudare freddo.
Avete
presente, quando nei film, tutte le luci sono puntate sul protagonista?
Di solito succede quando è su un palco o sta per segnare un
touch down, o sta per fare qualcosa di imporante, e all'improvviso
sparisce tutto il mondo intorno, esistono soltanto quei bagliori
accecanti, e tutti aspettano che lui o lei si scrolli e vinca la paura?
Ecco, Meg si sentiva così, si sentiva come
un'attrice alle prime armi di fronte a un palcoscenico più
grande persino della sua città, era stordita dai flash
intorno a lei, e non riusciva a far altro, a parte restare ferma e
tremare come una foglia.
Harry, che teneva il braccio delicatamente appoggiato sulle sue spalle
se ne accorse all'istante e la costrinse a voltarsi verso di lui "tutto
bene?" domandò tenendola per le spalle, questa volta la sua
presa era salda, Megan annegò nei suoi occhi e
restò per qualche istante a fissarlo senza dire una parola,
lui la guardò dolcemente, i suoi occhi avevano avuto un
effetto...oserei dire rassicurante su di lei, sì, si era
sentita inspiegabilmente protetta soltanto perdendosi in quello
sguardo; Meg chiuse gli occhi riprendendo a respirare
regolarmente, aveva provato una sensazione di soffocamento con tutti
quei riflettori puntati addosso, che era sparita nell'istante esatto in
cui aveva incrociato lo sguardo del ragazzo "mi sembra di
essere la star di un film" confessò portandosi una mano
sulla fronte "non ci sono abituata ad avere tutti questi aggeggi
puntati verso di me, e boh, non lo so, per un attimo ho avuto...paura,
paura che mi accecassero" rialzò lo sguardo verso Harry
"sono una stupida" disse a quel punto, senza smettere di guardarlo,
proprio non riusciva a staccarsi da quegli occhi, ma ciò che
ignorava era che il ragazzo stava sperimentando per la prima volta in
tutta la sua vita, qualcosa come...ah accidenti al nome, non era capace
di definirlo, tutto ciò che sapeva era che voleva baciarla.
Si,
esatto, baciarla, e..sì, sulle labbra.. sì,
così, di punto in bianco. Ignorava nel modo più
assoluto cosa gli stesse accadendo, non si era mai innamorato sul
serio, e tutte le ragazze con cui era stato non erano mai riuscite a
coinvolgerlo del tutto, perciò si sentiva come se avesse
preso una botta in testa, con il risultato che Meg non era stata
l'unica a perdersi in uno sguardo. Quando aveva letto stordimento e
paura negli occhi della ragazza, aveva provato un tuffo al cuore, ed
era restato a guardarla desiderando tenerla stretta a se mentre lei gli
spiegava come si sentiva in quel momento, persino quando aveva chiuso
gli occhi, Harry era rimasto lì imbambolato, e quando lei li
aveva riaperti dandosi della stupida da sola, non sapeva neppure lui
come fosse successo e perchè, ma si era ritrovato a
specchiarsi in quegli occhi scuri, a osservare quel faccino ancora
accaldato e sconvolto, poi si era soffermato sulle labbra umide e
piegate quasi in un sorriso di scusa, ed era stato proprio allora che
aveva dovuto fare appello a tutto il suo buon senso, per non chinarsi
su di lei e baciarla dolcemente mandandola in estasi.
Si
rese conto di aver bisogno di una doccia fredda quando si rese conto
che se quel Zack, o i due manager gli avessero detto di baciarla, lui
non sarebbe riuscito a farlo con naturalezza, e invece quegli occhi
sbarrati per il terrore, quel viso paonazzo, e quella bocca umida, lo
avevano lettalmente mandato in tilt, come non si sarebbe mai
aspettato...e il problema più grande era proprio quello, il
fatto che il bacio che stava per dargli, non avrebbe avuto niente a che
vedere con la faccenda della finta fidanzata. In quel momento, aveva
persino dimenticato il motivo per il quale si trovavano lì,
e Zack e i suoi compari, era come non fossero mai esistiti. C'era solo
Megan.
Lottò
con tutte le sue forze per scacciare quel pensiero dalla mente, e
finì per stringerla in un abbraccio autoconvincendosi di
aver preso un abbaglio; lei si rannicchiò contro il suo
petto priva di forze, lasciò che Harry la tenesse stretta e
desiderò restare in quella posizione per il maggior tempo
possibile, stava maledettamente bene tra le sue braccia "non ti
preoccupare, ci sono io con te" sussurrò il ragazzo
accarezzandole i capelli, Meg nascose la testa nell'incavo della sua
spalla, mentre il cuore le balzava fuori dal petto, e decine di flash
catturavano l'immagine di loro due abbracciati.
"
ma ci fate o ci siete?" sbottò Harry un attimo dopo, era
infuriato, Zack alzò le braccia al cielo e le
lasciò cadere pesantemente sui fianchi, i due maneger gli
riservarono un'occhiataccia che in altre occasioni lo avrebbe zittito
"è per questo che vi avevo detto di voltarvi! Se vi giravate
ad ammirare il tramonto, avremmo evitato che Megan si sentisse
acceccata dai flash delle mie macchianette!" gli rispose Zack a tono,
Harry cominciò a camminare in direzione del paparazzo
"quando sarai così fortunato da riuscire a beccare un
tramonto in questo continente alle undici del mattino, chiamami!" disse
alzando di poco la voce "zitto" gli intimò Burbank
puntandogli un dito contro "esiste qualcosa che porta il nome di
effetto speciale, maledizione! E indovina un po' pop star? Pensavo
proprio di utilizzarlo per far credere alla gente che voi due vi steste
abbracciando di fronte a un bel tramonto..doveva essere una cosa
romantica!" Zack alzò di nuovo le braccia al cielo
imprecando silenziosamente "non è possibile che
anche un tramonto debba essere finto!"
Nessuno si aspettava che Megan avrebbe preso parte a quella
discussione, ma lei era dalla parte di Harry e non aveva paura a
dimostrarlo "cos'hai detto ragazzina?" domandò Parker,
fingendo di non aver sentito, dandole la possibilità di
ritrattare, lei guardò il ragazzo e dopo un sorriso di
incoraggiamento ripetè le sue stesse parole, Tom Burbank e
James Parker restarono allibiti, non si aspettavano una presa di
posizione così decisa da parte sua..
" sentite un po' voi due, noi dobbiamo lavorare insieme per un bel po',
che tradotto significa che io dovrò sopportarvi per un bel
po', e non mi va di litigare con due mocciosi, perciò se non
volete effetti speciali, che renderebbero soltanto più belle
e più romantiche le foto che vi scatterò, ci
tengo a precisarlo, allora non ci saranno. Ma è peggio per
voi, perchè se rifiutate gli effetti speciali, allora
vorrà dire che dovrete essere tanto bravi, da far credere
alla gente di essere perdutamente innamorati, senza l'aiutino di un
romantico tramonto, di una notte stellata, di un paesaggio
mozzafiato...dovrete essere tanto affiatati da catturare l'attenzione
su di voi e basta" spiegò il paparazzo professionista, i due
manager risero sotto i baffi, li avevano di nuovo in pugno.
" e adesso? rivolete indietro il finto tramonto?" domandò
Parker beffardo, il suo tono indusse Harry a sfidarlo
"no!c'è già troppa finzione!" sbottò
il ragazzo, Meg annuì per dargli corda "va benissimo, ci
impegneremo, faremo in modo che la gente creda ciò che deve
credere senza fuochi artificiali dipinti sullo sfondo"
continuò sempre più determinato
"...però dovete lasciarci spazio" "e questo che vorrebbe
dire?" Burbank adesso era incuriosito dalla faccenda, e suo malgrado,
ammirato dalla sfrontatezza del ragazzo "se ci dite voi quello che
dobbiamo fare, i nostri gesti non sembreranno mai spontanei,
perchè effettivamente non lo sono affatto" fu Megan a
rispondere, aveva capito al volo ciò che Harry voleva dire,
e non poteva che essere d'accordo "già..noi ci
comporteremo da fidanzatini per tutto il tempo necessario, e tu
scatterai tutte le foto che vorrai, senza effetti speciali" concluse
Harry, i due manager si scambiarono un'occhiata significativa, Zack
guardò nella loro direzione "state dicendo che non volete
che vi sia detto come comportarvi, e che interpreterete la parte degli
innamorati a tempo pieno?" Parker non era sicuro di aver capito bene
"esattamente! noi faremo i fidanzati felici fino allo scadere del
contratto, e Zack sarà libero di scattarci foto per tutto il
tempo, cogliendoci di sorpresa o facendolo come farebbe un vero
paparazzo, senza farsi scoprire" rispose lui educatamente, i manager si
accorsero che il suo ragionamento non faceva una piega, e poi se
avessero fatto in quel modo, loro due avrebbero potuto occuparsi di
altre faccende evitando di stargli costantemente dietro, in fondo
sarebbe stato vantaggioso anche per loro "Zack che ne dici?"
tagliò corto Burbank "a me sta bene! Significa meno lavoro,
meno fatica, e meno spreco di energie, se non devo passare il tempo a
inventarmi mosse strategiche per farli apparire innamorati!" Harry
sorrise soddisfatto guardando Meg, lei ricambiò rendendosi
conto che il ragazzo aveva affrontato i manager e il fotografo per lei,
unicamente per lei, perchè aveva capito che non avrebbe
retto la pressione di tutti quei flash puntati addosso in attesa di una
sua mossa, e non voleva assolutamente che lei si tirasse indietro.
" non ti libererai di me" gli disse la ragazza quando li lasciarono
soli, era come gli avesse letto nel pensiero, e Harry fu felice di
sentirglielo dire "da questo momento in poi, tranne quando siamo sicuri
di essere davvero soli, sei la mia fidanzata" esordì
tendendole la mano, come a voler sugellare un accordo, la ragazza
gliela stinse con il cuore in gola, ogni contatto con la sua pelle le
dava l'impressione di staccare i piedi dal suolo e avere la
possibiltà di librarsi tra le nuvole, Harry questo non lo
sapeva, ma dopo la stretta di mano, invece che lasciarla andare,
abbassò la propria in modo naturale tenendola ancora
intreccciata a quella di Meg. Si incamminarono verso la sala pranzo
dell'hotel tenendosi la mano, avvertendo un leggero click alle loro
spalle, rendendosi conto che il sipario era stato alzato, e che lo
spettacolo di cui erano protagonisti stava iniziando.
Ciaaaaaaaaao :))
Eccomi
quaaaaaaa! :DD
Scusate l'imperdonabile ritardo, sono stata via più del
previsto, ma ora sono tornata a casa e riprenderò a scrivere
:DD
Non vi biasimo se mi avete data per dispersa ahahahahaahah D:
Comunque, spero con tutto il cuore che questo capitolo sia stato di
vostro gradimento :DD
Dal prossimo inizierà la parte centrale della storia, ovvero
quella in cui i nostri protagonisti faranno finta di essere innamorati
e inseparabili.
Ditemi come al solito tutto quello che vi passa per la testa, adoro
leggere ciò che mi scrivete ♥
Per me è davvero importante sapere che c'è
qualcuno che aspetta con ansia il capitolo successivo :DDDDD
Grazie grazie grazie e ancora grazie per tutte le recensioni
♥
E Grazie a chiunque legga, o inserisca la storia in una qualsiasi lista
♥
Devo andare, un bacione, a prestooooooo <3<3<3
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Capitolo 11 *** Capitolo 10 ***
Quando
Liam lo raggiunse, il ragazzo notò che Louis era in piedi
sulla soglia dell'entrata dell'hotel e teneva le braccia aperte senza
un apparente motivo "ma che stai facendo?" gli domandò, sul
suo viso un'espressione stranita "sto aspettando Meg" rispose l'amico,
come se gli avessero domandato che cosa ci fosse per pranzo, e lui
avesse risposto 'pastasciutta'. Liam scrollò la testa
confuso e divertito allo stesso tempo "perchè?"
domandò notando Harry e Megan che camminavano tenendosi per
mano a pochi passi da loro, Louis non fece in tempo a rispondere,
perchè la ragazza si fiondò tra le sue braccia e
si lasciò abbracciare forte mentre rideva aggrappata a lui;
Harry e Liam avevano l'impressione di essersi persi qualche passaggio e
le espressioni dipinte sui loro volti rispecchiavano alla perfezione i
loro stati d'animo "visto? Mi sono abituato a essere travolto ogni
volta che sei nei paraggi" esclamò Louis mentre si
staccavano, e lei rise ancora "probabilmente stavolta non ti avrei
travolto" gli fece notare la ragazza, in fondo stava camminando mano
nella mano con Harry, e se non avesse capito al volo che Louis teneva
le braccia aperte in attesa di un suo abbraccio , dato che lei lo aveva
sul serio travolto la mattina precedente, non sarebbe corsa verso di
lui lasciando Harry, e anche Liam, un po' interdetti.
"
eh no, così non vale signorina! Mi hai detto tu che dovevo
farci l'abitudine, e io ho seguito il tuo consiglio, quindi adesso sei
costretta ad abbracciarmi ogni volta che mi vedi" spiegò
divertito, a quel punto Harry e Liam avevano ormai afferrato, e
trattennero una risata "non sarà di certo un problema"
ammise Meg con un sorriso; subito dopo raggiunsero Niall e Zayn a
tavola.
Mentre
mangiava allo stesso tavolo dei One Direction, il che era di per se
qualcosa di assolutamente fuori dal comune, e la mandava fuori di
testa, si sorprese a pensare ai due abbracci che aveva ricevuto quella
mattina, il primo di Harry e il secondo di Lou; il primo l'aveva colta
di sorpresa, l'altro se lo aspettava, anzi, gli era corsa incontro, ma
tutti e due l'avevano stretta con la stessa intensità... e
allora perchè lei non riusciva a considerarli sullo stesso
piano?
Louis
l'aveva abbracciata con tanta tenerezza, come farebbe un migliore amico
forse, e a Megan quel contatto aveva dato una grinta pazzesca, era
stato bello, spontaneo e indubbiamente dolce, uno di quegli abbracci
che aveva sempre sognato di condividere con un amico, e non solo con
Emma, per quanto le volesse un bene che andava oltre ogni confine;
però quando si era sentita stringere da Harry, quando i loro
corpi erano stati a stretto contatto l'uno con l'altro, quando aveva
nascosto il viso nell'incavo della sua spalla e quando il ragazzo
l'aveva rassicurata dicendole di non preoccuparsi perchè lui
c'era, non era stata esattamente grinta ciò che il suo corpo
aveva ricevuto. Avrebbe voluto che quegli istanti fossero durati per
sempre, si era sentita protetta e coccolata tra le sue braccia, e per
un attimo era stato come se tutte le sue forze l'avessero abbandonata,
altro che grinta...si era sentita all'improvviso leggera come un alito
di vento, troppo vulnerabile, ma per lui soltanto, e protetta da mille
sbarre di ferro per il resto del mondo.
Era
questo l'effetto che Harry le faceva, e non poteva farci assolutamente
niente, sapeva che da lui si sarebbe fatta fare di tutto, il che poteva
rivelarsi pericoloso, ma avere fiducia cieca in quel ragazzo per lei
era naturale come respirare, Meg aveva la certezza che non le avrebbe
mai fatto del male, se lo sentiva, e quel dolce abbraccio aveva messo a
dura prova il suo cuore...dire che era innamorata, era dire poco o
nulla.
Essere
rannicchiata contro di lui era stato bello da morire, ma l'aveva
scombussolata a tal punto che, era giunta alla conclusione che aveva
disperatamente bisogno anche di abbracci come quello di Lou, che erano
semplici e meravigliosi, e soprattutto le trasmettevano affetto
incondizionato senza farle perdere la ragione...con Harry, ogni volta
che si sfioravano era un colpo al cuore, era come se ogni volta che si
tenevano stretti, lei abbracciasse una fiamma che le incendiava il
cuore all'istante e la bruciava viva, rendendola incapace di fare
qualsiasi cosa, eccetto restare tra le sue braccia.
Provava
puro piacere ed eccitante stordimento nel sentirsi ardere, ma non
consideratela masochista, Megan Jones era soltanto stracotta di Harry
Styles.
Dopo mangiato, Niall propose a tutti di andare a prendere un
caffè. Zack si tenne a debita distanza con le sue
macchinette fotografiche, ma dopo essersi consultato con Burbank e
Parker, i quali furono subito d'accordo nel dire che fosse una bella
idea immortalare Meg e Harry insieme al resto dei ragazzi, si
mostrò comunque molto cauto, e ancora una volta,
assicurò che non avrebbe fatto primi piani sul viso della
ragazza...dovettero riconoscere tutti che a dispetto della professione
che svolgeva e suoi modi un tantino rudi, doveva essere un tipo a posto.
Per ironia della sorte, i One Direction scelsero di prendere quel
caffè in un bar sulla spiaggia che aveva più
l'aspetto di una baracca che di un luogo adatto ad ospitare gente, era
piccolo e angusto, di legno, e tra le fessure delle mattonelle non era
difficile scorgere granelli di sabbia, era un posto all'interno del
quale nessuno si sarebbe aspettato di trovare la boy band in testa a
tutte le classifiche, anzi, probabilmente nessuno si sarebbe aspettato
di trovare anima viva visti gli spazi limitati e le condizioni non
proprio ottimali...ma i ragazzi lo avevano scelto proprio
perchè erano sicuri di poter chiacchierare industurbati
lì, dato che non avrebbero trovato nessuno, a parte il
barista. L'uomo doveva essere prossimo ai settanta, ma si vedeva che
era un tipo tranquillo a cui piaceva soltanto strasene per conto suo, e
nessuno dei ragazzi si sorprese quando furono trattati come comuni
adolescenti, anzi, furono d'accordo nell'affermare che una volta tanto,
era piacevole passare inosservati. Meg li adorava sempre di
più, si erano dimostrati ancora più dolci e
simpatici di quanto si fosse aspettata.
Presero posto all'unico tavolo presente, lei si mise accanto a Harry
ovviamente, si era accorta della presenza di Zack e cercava di fare il
possibile per fingere il contrario "anche per te caffè,
Meg?" le domandò Zayn distraendola, lei annuì con
un sorriso, poi si guardò un po' intorno, da una parte
avrebbe preferito sapere esattamente dove fosse il fotografo,
dall'altra si rendeva conto che ignorando la sua precisa posizione,
poteva fingere meglio che non ci fosse.
" vuoi sapere dov'è?" le domandò Harry parlando a
bassa voce e avvicinandosi di più a lei, in quel momento
avvertirono un leggero click ma non seppero dire da che parte
provenisse, la ragazza si accorse di essere passata dal non riuscire a
reggere il suo sguardo, all'essere diventata dipendente dai suoi occhi
"no, meglio di no" disse con voce rassicurante, senza distogliere lo
sguardo, lui le sorrise; un attimo dopo il barista servì
loro i caffè.
Dovevano ammettere che pur essendo piuttosto piccolo come bar, e non
proprio elegante, aveva il suo fascino, più che altro
perchè era luminoso per via di un'apertura sul soffitto che
fungeva da finestra, era arredato in stile molto semplice, si trovava
direttamente sulla spiaggia, era un posto molto intimo, e poi il
caffè non era niente male! Sarebbero sicuramente tornati.
Per i ragazzi era piuttosto strano fermarsi a prendere qualcosa in un
posto non esattamente 'inn' come quelli che ormai erano abituati a
frequentare, ma gli piaceva ugualmente, se non di più,
perchè era come se lì potessero vivere un piccolo
pezzo di quell'adolescenza tranquilla che avevano ceduto per una
brillante carriera, si sentivano come ragazzi delle superiori in
vacanza che andavano a prendere qualcosa da bere al chiosco del
villaggio, dopo mesi di stress e pressioni per concerti, interviste e
quant'altro, qualcosa di 'normale' era quello di cui avevano
inconsapevolmente bisogno.
Beh, sarebbe stato completamente normale se non ci fosse stato un
paparazzo profumatamente pagato in agguato, ma tutto sommato Zack era
molto attento e la sua presenza non si avvertiva, e se tutti non
avessero saputo con certezza che lui fosse lì, avrebbero
scambiato quei click appena udubili per qualsiasi altra cosa.
Chiacchierarono per un po' del più e del meno, Meg si
trovava benissimo in loro compagnia, e finalmente riusciva a parlare
con loro senza sembrare una perfetta idiota, anche se quando ci
pensava, le sembrava ancora tutto assurdo "adesso raccontaci un po' di
te" propose Liam con un sorriso "da dove volete che cominci?" rispose
lei, in fondo si aspettava qualche domanda del genere "da dove vuoi"
suggerì Louis "non sappiamo nulla di te, a parte che sei una
nostra fan e che ti sei trovata coinvolta in questa strana storia"
aggiunse Zayn, aveva ragione "allora comincio con dirvi che mi chiamo
Megan Jones, ho diciotto anni, quasi diciannove, e vivo nel sud del
paese con la mia famiglia; sono figlia unica e ho una migliore amica,
pagherei oro perchè lei potesse raggiungermi, si chiama
Emma, ha origini italiane da parte di madre, ed è anche lei
una vostra grande fan" "ci piacerebbe conoscerla" disse subito Niall
"piacerebbe molto anche a lei" rispose Meg rammaricata "e che cosa ci
fai in California?" stavolta era stato Harry a parlare, erano molto
vicini e sembrava quasi che lui le stesse parlando all'orecchio, il che
poteva essere utile a Zack, ma il ragazzo non ci aveva nemmeno pensato
"Ho la fortuna di avere una zia che vive qui. Dopo gli esami, ho fatto
le valigie e sono partita, era da tempo che volevo venirci e finalmente
ci sono riuscita" esclamò esultando "e ti trovi bene qui?"
mentre glielo domandava, Harry cercò la sua mano, questa
volta lo fece per la riuscita della farsa "è fantastico!"
disse lei con un sorriso, sentendo il calore della mano del ragazzo
riversarsi sul proprio corpo "voi non avete idea di quanto sia piccolo
il paese in cui sono cresciuta! Ho avuto gli stessi compagni di classe
dall'asilo fino in terza media, quando esco di casa saluto praticamente
ogni persona che incontro, lì ci conosciamo tutti da una
vita, bambini, ragazzi, adulti e anziani, e se decido di andare al
supermercato, alla posta, in farmacia o al bar, ho buone
possibiltà di indovinare esattamente chi trovo ancora prima
di varcarne la soglia...persino in pizzeria, incontro sempre le stesse
persone, e conosco tutte le targhe delle automobili praticamente a
memoria" i ragazzi risero a quelle affermazioni.
"ma a te non piace molto questa situazione, vero?" Niall fu
il primo a intuire la verità "magari quando ero
più piccola sì, era bello poter uscire di casa
conoscendo il posto e le persone come le mie tasche, ho avuto
sicuramente un'infanzia felice, in quel paese non c'è spazio
per il pericolo, e i bambini sono liberi di correre al parco e giocare
indisturbati, ma oltre a quello non c'è molto altro da poter
fare" ammise "cinema? bowling? sale giochi?" domandò Liam
visibilmente interessato, lei scosse la testa "non c'è nulla
di tutto questo" il suo tono era neutro "ti sta stretto quel posto,
eh?" Zayn aveva fatto centro "si! ci sono affezionata un po' anche io,
come è normale che sia, ma più passano gli anni e
più mi rendo conto che il mio paese non ha nulla da
offrirmi, in tutti i sensi, e posso assicurarvi che alla lunga, il
fatto che la gente sappia tutto di te, il non incontrare mai visi
nuovi, stanca" "e ci credo!" concordò Louis "invece qui ti
senti libera" Meg si domandò come facessero quei ragazzi a
capirla alla perfezione, nessuno ci era mai riuscito fino in fondo, a
parte Emma; Harry le teneva ancora la mano e la guardava mentre lei
chiacchierava "decisamente! mi sento libera" gli confermò
con un sorriso.
" non avrai mica un fidanzato laggiù, vero?" Zayn non
sembrava scherzare mentre glielo domandava "si, certo, gli ho
specificato che per un mesetto circa sarei stata per il mondo intero la
fidanzata di una pop star, naturalmente gli ho anche detto che era
tutta una farsa, e lui non ha fatto una piega, non si è
lamentato nemmeno una volta" disse con tono sufficientemente serio da
confondere i ragazzi, in particolare Harry, ma la guardavano tutti come
se fosse pazza, lei non si trattenne e scoppiò a ridere
facendogli intuire di avergli raccontato una bella balla "ci hai fatto
prendere un colpo!" la accusò Harry dandole un leggero pugno
sul braccio con la mano libera, a quel punto scoppiarono a ridere
tutti. Stavano trascorrendo un pomeriggio davvero piacevole.
" adesso passiamo alle domande quiz" propose Louis "che?" Meg non aveva
afferrato "comincio io" affermò il ragazzo con un sorriso;
"okay, allora....panna o cioccolato?" "cioccolato" rispose senza
nemmeno pensarci
"adesso tocca a me..mhm..menta o caramello?" domandò Niall
"menta" era divertita da quel genere di domande
"dolce o salato?" la domanda di Liam era di sicuro la più
sensata "dipende dai gioni"
" pizza o gelato?" Zayn voleva metterla in difficoltà
"questa è crudele!" obiettò lei, poi scoppiarono
a ridere di nuovo
" basta cibo! ballo o canto?" Harry cambiò argomento "canto"
rispose lei senza indugio
" bicicletta o motorino?" era di nuovo il turno di Louis "se vedessi le
salite e le discese che ci sono giù, capiresti
perchè dico nessuno dei due" un'altra risata
" computer o tv?" ecco di nuovo Niall "sicuramente computer" rispose
con sicurezza
" mare o montagna?" Liam le rivolgeva le domande più
interessanti "mare mare mare" esclamò come una bambina,
strappando un tenero sorrriso a tutti
" elegante o sportivo?" anche Zayn si stava mettendo d'impegno
"sportivo, elegante solo in occasioni speciali" spiegò
"il tuo colore preferito?" Harry era passato alle domande aperte "ne ho
due: verde e azzurro" disse voltandosi verso di lui
'come i tuoi occhi' le suggerì una vocina all'interno, ma
ovviamente non lo disse.
" adesso basta con me! è il vostro turno!"
esclamò lei, i ragazzi si prepararono a rispondere alle sue
domande, anche se ben presto si scatenò un putiferio,
iniziarono a parlare tutti insieme e a far baccano, divertendosi e
perdendo di vista l'orologio; arrivano a chiedersi cose come "il tuo
supereroe preferito?" "tom o jerry?" "i puffi o i looney tunes?"
"Napoleone Bonaparte o Giulio Cesare?" "Nike o All star?"
"barboncini o bassotti?" "I Simpson o i Flinston?" "l'Albero Azzurro o
la Melevisione?"
Erano fuori controllo, e le domande esilaranti, ma in quel modo Meg
riuscì a scoprire qualcosa in più su di
loro, i ragazzi conobbero lei più a fondo, e da
entrambe le parti cominciò ad instaurarsi un solido rapporto
di amicizia... per lei era un sogno a occhi aperti, non conosceva altri
modi per definire l'intervallo di tempo trascorso in loro
compagnia..quei ragazzi, nonostante fossero delle vere star della
musica, erano giovani e continuavano a vivere mantenendo i piedi per
terra, ringraziando il cielo ogni singolo giorno per le
opportunità che gli erano state offerte.
Megan non aveva mai avuto dubbi sul fatto che avessero un cuore d'oro,
bastava vedere i loro occhi lucidi ai concerti, e i ringraziamenti che
facevano alle fan, e la beneficenza, e i loro sorrisi ancora increduli
di fronte a migliaia e migliaia di persone, la loro
spontaneità sul palco...ma ogni minuto trascorso insieme a
loro, le dava la conferma che non avrebbe potuto mai desiderare niente
di meglio che essergli amica.
Quando si alzarono per lasciare il bar, Harry le mollò per
un attimo la mano, poi il ragazzo fece in modo che le loro dita si
intrecciassero di nuovo non appena si incamminarono, Meg
guardò in basso pensando che quel contatto fosse perfetto. E
per quanto quel gesto potesse essere dettato dalla farsa che stavano
recitando, la scarica elettrica che le percorreva il corpo, seguita dal
calore emanato da quella stretta, non aveva nulla a che vedere con il
fatto che ci fosse un paparazzo professionista pronto a catturare
quelle dolci immagini.
Ciaaaaaaaao :))
Dai, stavolta sono stata brava, sono riuscita ad
aggiornare in fretta :DD
Allora...la farsa è appena cominciata, e ce ne saranno delle
belle :))
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto e colgo l'occasione per
ringraziarvi per tutte le recensioni ricevute per lo scorso capitolo, e
per i precedenti :DD
Non potete immaginare quanto mi renda felice il fatto che apprezziate
così tanto le mie storie!
Grazie grazie grazie e ancora grazie
♥♥♥
Se volete essere avvisati ogni volta che aggiorno, basta chiedermelo :DD
Un bacione, a prestooooooo <3<3<3
|
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Capitolo 12 *** Capitolo 11 ***
Quella
sera stessa Zack fece il giro delle agenzie e delle sedi dei giornali,
promettendo a tutti di avere un ottimo scoop da dare in pasto non solo
a tutta l'America, ma al mondo intero; all'inizio non fu preso molto
sul serio, ma quando scandì bene il nome di Harry Styles,
membro più giovane della boy band che stava cavalcando
l'onda del successo, tutti rizzarono le orecchie e si dichiararono
interessati.
In
una sera soltanto, si era messo in tasca più di quanto un
normale lavoratore avrebbe racimolato in due anni, anche se
naturalmente, il compenso doveva ancora essere diviso con i due
ideatori del subdolo piano, si sarebbe trattato comunque di un bel
guadagno per un paparazzo che aveva lavorato soltanto qualche ora, e
due uomini che si erano solo preoccupati di dare le direttive.
La
mattina dopo, quando Meg si alzò, sapeva che la sua vita non
sarebbe stata più la stessa, immaginava che ci fosse
già qualche loro foto in giro, ma di certo non si aspettava
quello che vide quando andò a ritirare in edicola il mensile
a cui sua zia era abbonata. Intanto in albergo, Harry si era svegliato
da poco e si era infilato sotto la doccia, pronto ad affrontare tutto
ciò che sarebbe successo dopo, lui una vaga idea ce l'aveva
già.
"
Ciao Niall!" la ragazza lo salutò con un sorriso dopo
essergli quasi finita addosso, non riusciva a smettere di passarsi tra
le mani quei fogli di giornale "ma buongiorno!" esclamò lui
dandole un bacio sulla guancia, si accorse subito dell'espressione
quasi..terrorizzata sul viso di Meg "che succede?" domandò
preoccupato "niente" mentì lei, poi sbuffò sotto
lo sguardo indagatore del ragazzo "siamo su tutti i giornali
dell'edicola più fornita della città!"
urlò quasi, il fatto che fosse la più fornita lo
aveva saputo da sua zia a colazione "dovevi aspettartelo Meg" le disse
sincero "si, lo so, ma è comunque strano, e poi
non pensavo che già stamattina tutti avrebbero saputo
tutto!" "eh..il potere della tecnologia!" la prese in giro lui
mettendole un braccio intorno alle spalle e facendola ridere "scemo"
bofonchiò lei non riuscendo a trattenere un sorriso "tu dove
stai andando?" gli domandò un secondo dopo, supponeva che
stesse uscendo dall'hotel visto che lo aveva incontrato nella hall "a
correre! stasera abbiamo un concerto, e fare jogging la mattina
è il mio rituale personale" le confidò, lei
sorrise "la camera di Harry è al secondo piano, la prima a
destra, in caso la stessi cercando" "grazie" "ci vediamo a pranzo?"
domandò subito dopo il ragazzo "se Burbank e Parker non
hanno altri programmi..." così dicendo Meg lo
salutò e si diresse verso la stanza che Niall le aveva
appena indicato.
Bussò
alla porta, e una manciata di secondi dopo Harry le aprì
"ciao!" la salutò sorridente, poi si avvicinò e
le diede un dolce bacio sulla guancia come aveva fatto Niall, Meg
sentì la propria pelle andare letteralmente a fuoco e fece
il possibile per non darlo a vedere, anche se trovava parecchio
difficile stare lì di fronte a lui, con Harry in bermuda blu
e maglietta bianca, e un asciugamano sulle spalle a causa dei capelli
bagnati, era perfetto come sempre, e ancora di più.
"
dai, vieni" l'invitò dentro, Meg lo seguì "non mi
chiedi perchè sono venuta?" gli domandò evitando
di guardarlo, per riuscire ad avere un tono almeno simile al normale
"guarda che lo so già" disse lui di tutta risposta, poi si
avvicinò a Meg che era ancora in piedi, si fermò
a pochissimi centimetri dal suo viso, e anche se non se ne rese conto,
rischiò di doverla prendere tra le braccia prima che lei
svenisse "non riesci più a stare senza di me"
sussurrò in un soffio, lei fu incapace di fissare qualcosa
di diverso da quegli occhi verdi azzurri, e per un attimo le
mancò il respiro "sto scherzando! E' ovvio che sei qui per
qualcosa che riguarda la nostra meravigliosa farsa" così
dicendo, si buttò sul divano, permettendole di tornare a
respirare regolarmente.
A
quel punto lei avrebbe voluto bloccarlo tirandolo per un braccio,
avvicinarlo a se di nuovo e dirgli 'forse tu stavi scherzando, ma per
me non è affatto un gioco, io mi sento davvero come se non
potessi più fare a meno di te' e dopo lui l'avrebbe baciata,
nel film che aveva in testa.
Non
riusciva a immaginare come sarebbe stata vuota la sua vita, quando
sarebbe finita l'estate e fosse tornata a casa, quando quei giorni
sarebbero diventati soltanto un ricordo, quando Harry non le avrebbe
più preso la mano, quando non avrebbe più potuto
perdersi nei suoi occhi, svenire per un sorriso, quando non avrebbe
più chiacchierato con Niall nella hall, salutato Zayn e
Liam, stretto forte Louis... sarebbe stato terribile, ma si
sforzò di non pensarci.
"
guardaaaa" esclamò sedendosi accanto a lui e mostrandogli
una serie di riviste che aveva con sè, Harry la
fissò per qualche istante negli occhi nocciola, per capire
se aveva preso bene la faccenda delle foto, vi lesse terrore,
incredulità, ma anche quel pizzico di leggerezza e
divertimento che lo tranquillizzarono all'istante. Nonostante Meg
avesse acquistato qualcosa come dieci riviste, le foto erano sempre le
stesse.
I
loro occhi si soffermarono su tutte, guardandole ad una ad
una, rivivendo il momento in cui erano state scattate: ce n'era una in
cui si tenevano abbracciati, tutti e due capirono al volo che si
trattava del momento in cui lui l'aveva rassicurata stringendola forte,
era l'abbraccio che Meg non avrebbe mai dimenticato, mentre per Harry
era stato il ripiego al bacio che avrebbe voluto rubarle; e poi c'era
quella in cui camminavano di spalle tenendosi per mano.
Sulla
pagina successiva, c'erano quelle scattate al bar della spiaggia, in
alcune si vedevano anche i ragazzi, in altre soltanto un loro braccio,
una mano, o mezza faccia "un gelato che quella testa è di
Niall" disse lui per liberarla da un po' di tensione "qualcosa mi dice
che ho già perso in partenza!" suggerì Meg
notando un ciuffo di capelli biondi che poteva appartenere soltanto a
Niall "lo penso anch'io"esclamò il ragazzo beffardo, lei si
ritrovò a guardarlo di nuovo negli occhi, poi gli diede un
pugno sul braccio e Harry rise soddisfatto, poi si concentrarono sulle
foto.
In
una sembrava che lui le stesse sussurrando qualcosa all'orecchio, in
un'altra Meg parlava e Harry la guardava dolcemente, in quella dopo
ancora erano stati immortalati mentre si tenevano per mano, e c'era
addirittura un dettaglio, un primo piano sulle loro dita intrecciate;
in nessuna delle foto era possibile identificare la ragazza, la maggior
parte la ritraevano di spalle, e quelle in cui lei posava presa di
profilo o frontalmente, erano comunque abbastanza scure da non
permettere il riconoscimento del suo viso. Li aveva aiutati il fatto
che si trovassero all'interno del bar, seppur luminoso, in netto
contrasto con i raggi del sole che irraggiavano la spiaggia.
I
titoli che avevano dato a quelle foto le varie riviste poi, erano un
vero spettacolo..sembravano striscioni pubblicitari che occupavano
più di metà pagina! E si ritrovarono a leggere
cose come: "Brutte notizie per le fan dei One Direction: vi resta
soltanto Niall" decisamente crudele, e poi "Harry Styles in dolce
compagnia: sarà la volta buona?" poco carino, oppure "Anche
il più giovane dei One Direction scottato
dall'amore...sarà soltanto una cottarella estiva?"
fastidioso "Harry, Harry....chi hai fatto capitolare stavolta?" troppo
invadente "Harry Styles mano nella mano con una ragazza! Il gossip
dell'estate!" questo sarebbe piaciuto a quei due geniacci dei manager
"Nuovo amore per Harry Styles dei One Direction" banale "Le ragazzine
impazziscono: chi è la ragazza tra le braccia del loro
Harry?" o ancora "Il ricciolino con il viso da angelo più
amato al mondo avrà forse trovato l'amore?" ..sdolcinato
"L'amore è nell'aria: colpito anche Harry Styles" "Fan dei
One Direction agguerrite: vogliamo sapere chi è lei!" un
tantino inquietante "La domanda è unanime: chi è
la nuova fiamma di Harry Styles?" accidenti "Harry dei One Direction
innamorato" wow ..e sarebbero potuti andare avanti per un bel po'.
" direi che siamo stati bravi!" esclamò lei cercando di
mostrarsi tranquilla, ma il tono di voce la tradì
"che c'è?" sussurrò il ragazzo, come se le avesse
letto nella mente, Meg lo guardò titubante, poi si perse nel
suo sguardo, e addio mondo "sapevo che tutti i giornali avrebbero
parlato di noi, e che saremmo stati sulla bocca delle fan di tutto il
mondo, ma fino a quando non lo vivi davvero, sembra sempre che stia
accadendo a qualcun'altro...questa volta però si tratta di
me sul serio, e non si accontenteranno di sapere il mio nome e vedere
la mia faccia, vorranno scoprire tutto ciò che mi riguarda
per trovare qualcosa che faccia sì, in quache modo, che io
non sia la ragazza giusta per te. L'ho realizzato adesso, e tutto
questo mi spaventa Harry, e anche se ti potrò apparire
infantile, ridicola o non lo so, confesso che ho paura, sono
terrorizzata dallo sconvolgimento che subirà la mia vita!
Ma non mollo, te lo prometto. Anche io sono una fan come tutte loro, so
benissimo che qualcuno mi augurerà pure la morte, e
allora io terrò duro, non perderei per niente al
mondo l'opportunità di conoscere te e i ragazzi, di
trascorrere del tempo con loro" "...e con te" concluse in poco
più di un sussurro "sei molto più coraggiosa di
quanto pensi" disse lui cingendole le spalle con il braccio e
attirandola a se mentre erano ancora seduti sul divano "ma non
starò qui a dirti di non preoccuparti, perchè ti
stai facendo un film da sola, perchè ti ameranno tutti,
nessuno ce l'avrà con te e cazzate del genere, ti prenderei
in giro e non lo meriti, e poi sai meglio di me che queste cose non
funzionano così..però anche io posso prometterti
una cosa" il suo tono era dolce, e Meg si abbandonò con la
testa contro il suo petto senza riuscire a controllarsi, lui
cercò la sua mano, e una volta che le loro dita si furono
intrecciate "affronteremo tutto questo insieme, ti difenderò
a spada tratta con chiunque, anche se non sei davvero la mia ragazza, e
farò tutto ciò che posso" le afferrò
il mento con due dita "perchè questo sorriso meraviglioso
non scompaia dal tuo volto".
Meg non fu in grado di aggiungere altro, avvertì soltanto
una violenta vampata di calore invaderle il corpo e affaticarle il
respiro, fece il possibile per dissimulare, ma quando Harry la strinse
più forte a se accarezzandole i capelli con la mano che non
teneva intrecciata alla sua, pensò di non essere tanto brava
a fingere di non essere perdutamente innamorata di lui, in quel momento
se ne sarebbero accorti pure i muri che faceva fatica a mantenere un
ritmo respiratorio regolare.. ma il ragazzo stava pensando ad altro.
Non si acccorgeva del fiato trattenuto di Meg perchè aveva
in mente di proporle un'uscita speciale per farla distrarre almeno un
po' "hai impegni stasera?" le domandò tenendola ancora
stretta contro il suo petto, lei alzò la testa e lo
guardò negli occhi, riuscì a malapena a dire un
semplice 'no' "io sì, abbiamo un concerto" le
spiegò, e la ragazza annuì dispiaciuta di non
poter stare insieme a lui e ai ragazzi "vorrei che tu venissi a
vederci" propose Harry con dolcezza, e a quel punto lei si
alzò e cominciò a saltellare per tutta la stanza,
incredula, felice, e completamente impazzita.
Esulatava come una bambina a cui è stata appena regalata la
barbie che desiderava da tanto, non riusciva a smettere di
girare in tondo e si sentiva una scema, Harry non la perdeva di vista
nemmeno per un attimo e la osservava parecchio divertito, la trovava
tanto tenera, ma non poteva neppure immaginare la portata del regalo
che le aveva appena fatto.
Megan sognava di assistere a un concerto dei One Direction dal primo
momento in cui li aveva sentiti cantare, era esplosa di gioa quando
dopo quasi due anni aveva scoperto che i ragazzi avrebbero tenuto un
concerto nella regione in cui viveva, non era andata a scuola il giorno
in cui erano stati messi in vendita i biglietti, era rimasta spiazzata
nel momento in cui non era riuscita ad acquistarli per lei e per Emma,
ma subito dopo lo sgomento aveva lasciato spazio alla rabbia verso i
bagarini, e la delusione, si era illusa di poterli finalmente ascoltare
e vedere dal vivo, si trattava di qualcosa che non avrebbe avuto
prezzo, e per lei non lo aveva, ma si rendeva perfettamente conto di
non poter chiedere ai suoi genitori di spendere cifre esorbitanti, lei
lo avrebbe fatto perchè era sicura che il giorno in cui
avrebbe assistito a quel concerto sarebbe stato indimenticabile,
avrebbe provato sensazioni che la memoria non avrebbe mai fatto svanire
nel nulla, eccitazione, stordimento, sorrisi, lacrime, respiro
affaticato e pura felicità...avrebbe dato tutto
ciò che aveva pur di esserci, ma non era stato possibile, e
a meno che non avesse speso migliaia di euro per un biglietto, il suo
sogno non si sarebbe avverato: i suoi genitori non potevano permettersi
di spendere ciò che guadagnavano in tre mesi.
Era rimasta a casa, e fino a pochi giorni prima del concerto si era
illusa di aver superato la cosa, ma quando aveva letto i tweet dei
ragazzi era letteralmente crollata. Erano stati tre giorni infernali,
si era addirittura finta malata pur di non andare a scuola e sorbirsi
tutte le frecciatine dei suoi compagni, sapeva che loro non intendevano
ferirla, scherzavano e lo si capiva, ma in quei giorni Meg era stata
molto suscettibile, sarebbe bastato un pizzicotto per farla piangere,
qualsiasi cosa era diventata un pretesto per riempire il cuscino di
lacrime amare, aveva trascorso tre giorni da moribonda, nel letto, con
gli auricolari infilati nelle orecchie, a immaginare la folla sotto
l'hotel e fuori dall'anfiteatro. Aveva persino chiuso gli occhi e
tenuto le mani giunte, sperando che il teletrasporto non esistesse
soltanto nei film, si era sentiva vuota come non lo era mai stata,
aveva pianto molto di più di quanto avesse fatto in tutta la
sua vita, si era sentita soffocare, era stata intrattabile e
irrequieta, e non aveva permesso a nessuno di commiserarla o avere
pietà per lei, non aveva nemmeno permesso a nessuno di
accorgersi del vero motivo del suo malessere...era stata talmente brava
che pure il dottore aveva concluso che doveva aver preso un'influenza
decisamente fuori stagione, soltanto Emma sapeva che la sua malattia
era direttamente proporzionale alla distanza che la separava da quei
ragazzi, ci era stata troppo male, e avrebbe ricordato per sempre il
18, il 19 e il 20 maggio come i giorni più lunghi e tristi
vissuti fino a quel momento.
Dolcissime frasi scritte su twitter direttamente dai ragazzi
le avevano dato il colpo di grazia. Colpita e affondata.
Avrebbe voluto raccontare tutto a Harry in quel momento, ma non ne
aveva la forza, e l'unica cosa che fece, senza nemmeno concedersi di
pensarci due volte, fu salire a cavalcioni sulle sue gambe senza
rendersi conto della posizione assunta, legargli le braccia al collo,
stringerlo forte e baciarlo ripetutamente su una guancia, una, due,
tre, dieci, venti volte, sempre seduta a cavalcioni su di lui.
A quel punto era Harry quello che doveva controllare i battiti, quello
che ancora non sapeva dare un nome all'amore.
Ciaaaaaaaaao :))
Finalmente ce l'ho fatta! :DD
Scusate, sono consapevole di averci impiegato parecchio..vi confesso
che mi sto godendo l'estate come non mai, non ho un minuto libero per
scrivere, ma sarei falsa se vi dicessi che non vedo l'ora che tutto
torni alla normalità, so già che
rimpiangerò questi giorni fino alla prossima estate,
perciò li sto vivendo sfruttandone ogni istante :)
In ogni caso, non abbandonerò mai le mie storie,
impiegherò soltanto qualche giorno in più ad
aggiornare, ma sappiate che odio lasciare le cose in sospeso e non lo
farò, è una promessa che vi devo, visto
l'interessamento mostrato nei confronti della storia e tutte le
recensioni ricevute :DD
A proposito, grazie grazie grazie grazie grazie grazie di tutto, vi
adoro, davvero
♥♥♥♥♥
Se volete essere avvisate quando aggiorno, basta chiedere :DD
Un bacione, a prestooooooo <3<3<3
|
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Capitolo 13 *** Capitolo 12 ***
Dopo
pranzo Meg, i ragazzi e un'altra decina scarsa di persone, si avviarono
in direzione dell'arena che quella sera avrebbe ospitato il concerto.
Quando
giunsero a destinazione l'orologio sullo smartphone della ragazza,
segnava le 15.30, l'aria era afosa e il caldo quasi insopportabile, ma
nonostante tutto, davanti ai cancelli ancora chiusi dell'enorme
struttura, sede per una sera del concerto più atteso
dell'anno, si contavano a occhio e croce dalle quattromila alle
cinquemila persone, compreso qualche genitore.
Non
appena le fan si accorsero dell'arrivo dell'auto dei ragazzi,
cominciarono a urlare a squarciagola sperando di essere notate,
sembravano impazzite da un momento all'altro, e alcune di loro, vale a
dire più di un centinaio, che erano rimaste nelle file
più lontane dai cancelli, si fiondarono sul furgoncino dei
ragazzi; Niall e Liam chiusero immediatamente i finestrini, non
perchè non volessero avere contatti con le fan,
più che altro perchè erano molto più
responsabili di tutte quelle ragazze messe assieme, e avevano
seriamente paura che qualcuno potesse addirittura tentare di infilarsi
all'interno del mezzo, e lì sarebbe stato un bel problema.
Meg
si aspettava una reazione del genere da parte delle ragazze, in fondo
anche lei era una di loro, però un po' di buon
senso ce l'aveva,
non si sarebbe mai gettata su un furgoncino in moto,
capiva quanto potesse essere pericoloso; ma la gente non sembrava
rendersene conto, e per una manciata di minuti, le persone all'interno
del mezzo, Megan compresa, videro ragazze arrampicarsi sui finestrini,
lasciare manate sui vetri e tentare di guardare all'interno. A quel
punto lei si nascose instintivamente tra Harry e Zayn per paura di
essere vista e riconosciuta, e poco dopo, per fortuna, il furgoncino
dei One Direction riuscì a varcare l'entrata secondaria
dell'arena, e tutti i passeggeri misero piede a terra sani e salvi.
Un
responsabile della sicurezza comunicò ai ragazzi che alle
17.00 i cancelli principali sarebbero stati aperti, quindi avevano
un'ora e mezza scarsa per le prove; Meg stentava a credere di essere
sul serio lì, insieme a loro, dietro le quinte, stentava a
credere che avrebbe assistito pure alle prove, nulla le sembrava vero,
persino le urla di gioia, le canzoni intonate dalle fan di tanto in
tanto, e l'atmosfera in generale, le parevano essere frutto della sua
fantasia.
Aveva
aspettato così tanto il giorno in cui avrebbe partecipato a
un concerto, lo aveva agognato per così tanto tempo, che ora
le sembrava impossibile che il suo sogno fosse a un passo
dall'avverarsi, e nonostante avesse ormai trascorso qualche giorno in
compagnia dei ragazzi, continuava a considerare un sogno a occhi aperti
potergli stare accanto, li amava con tutto con il cuore, tutti e
cinque, anche se per uno di loro il verbo 'amare' doveva essere
interpretato nel senso più stretto e letterale possibile.
"aglia!"
esclamò massaggiandosi il punto in cui era stata colpita, e
tornando al mondo reale "era solo un pizzicotto" precisò
Louis prendendola in giro, Meg gli fece la linguaccia mentre lui si
allontanava, subito dopo si sentì prendere la mano e senza
nemmeno voltarsi a guardarlo capì che si trattava di lui, la
stretta di Harry le trasmetteva cose che con nessun altro avrebbe
potuto provare "vieni" le disse trascinandola con sè sul
palco "quale canzone ti piacerebbe ascoltare?" le domandò
come se fosse la cosa più ovvia del mondo, e non il regalo
più bello che Meg potesse ricevere "la vostra prima canzone"
disse in un sussurro, Harry le sorrise e poi si allontanò
prendendo posto sul palco; Zayn, Liam, Louis e Niall erano
già pronti, ognuno di loro sapeva perfettamente cosa fare,
avevano fatto quelle prove centinaia di volte in città
diverse, loro ci erano abituati... per Megan essere lì era
una specie di miracolo.
Guardò l'arena completamente vuota di fronte ai suoi occhi,
era enorme, avrebbe ospitato cinquemila persone, sarebbe tremata da
cima a fondo, avrebbe sostenuto il peso delle emozioni inspiegabili di
tutta quella gente, sarebbe stata il luogo della realizzazione del
sogno di così tante fan, mancava un'ora all'apertura delle
grate, a quel punto non ci sarebbe stato un solo centimetro di spazio
vuoto, ma quando Meg fissò l'anfiteatro con le prime note di
"What makes you Beautiful" in sottofondo, e i ragazzi accanto a lei sul
palco, il suo cuore parve quasi fermarsi per un solo instante, scattare
una foto che avrebbe conservato tra i ricordi più preziosi
di sempre, e riprendere a battere all'impazzata.
Con un salto scese dal palco e corse fino al centro della struttura,
lì si fermò e restò in piedi, il suo
corpo tremava, le gambe avrebbero ceduto da un momento all'altro, li
aveva di fronte, tutti e cinque, ed erano sul punto di cantare, per
lei, lei era la loro unica spettatrice, si sentiva infinitamente
piccola in quell'arena, e infinitamente felice.
Liam cominciò a cantare, le sudarono improvvisamente le mani
e si sentì mancare l'aria, poi fu il turno di Harry, e
lì non fece assolutamente nulla per impedire alle lacrime di
rigarle il viso, era troppo, decisamente troppo; quando i ragazzi
intonarono il ritornello della canzone sentì il cuore
rimbombarle nel petto ad una velocità inaudita, e chiuse per
un attimo gli occhi bagnati di lacrime per convincersi di non star
sognando, si portò una mano al petto tremando come una
foglia, e si concentrò soltanto sulle loro voci, sapevano
perforarle l'anima con la violenza di un proiettile puntato dritto nel
petto e la leggerezza di un granello di sabbia, alla
velocità della luce e con lo splendore delle stelle
più blu. Si sentiva in paradiso.
Durante la seconda strofa, si avvicinò un po' al palco, la
voce di Zayn era un richiamo per lei, non ebbe nemmeno la forza di
cantare insieme a lui, qualsiasi tipo di suono le moriva in gola, era
emozionata, e quando Harry cantò per la seconda volta
'Everyone else in the room can see it, everyone else but you'
fu costretta a portarsi le mani sugli occhi per asciugare altre
lacrime; i ragazzi continuarono a cantare guardandola dolcemente,
chiedendole con lo sguardo di non piangere, ma lei non ce la faceva, e
quando fu il turno del secondo ritornello, si avvicinò
ancora al palco, come se quelle voci fossero una calamita per lei,
finì per poggiare i gomiti sul pavimento del palco, e con il
mento appoggiato sulle braccia e gli occhi tremendamente lucidi, vide
Harry venirle incontro e sedersi a gambe incrociate
all'estremità, esattamente di fronte a lei. Il ragazzo
teneva in mano il proprio microfono con la sinistra, successe tutto in
una manciata di secondi, con la destra le alzò il viso
costringendola a guardarlo negli occhi, e poi intonò il
proprio assolo, lo stesso che faceva imbambolare Meg quando lo sentiva
alla radio o sull'ipod, figuriamoci dal vivo.
' Baby you light up my world like nobody else
the way that you flip your hair gets me overwhelmed
but when you smile at the ground it ain't hard to tell
you don't know, oh oh
you don't know you're beautiful'
Harry la guardò trattenere altre lacrime mentre lui cantava,
la vide sorridere a più non posso con gli occhi lucidi, e si
accorse persino degli occhi di Meg intrappolati nei suoi, e non appena
terminò il suo assolo, poggiò una mano sulla sua
guancia, asciugandole le lacrime con il palmo, la ragazza
portò la propria mano su quella di Harry e le loro dita si
intrecciarono immediatamente, e restarono nella stessa posizione anche
quando abbandonarono il viso di lei.
Zayn, Liam, Louis e Niall continuarono a cantare la seconda parte del
ritornello scambiandosi occhiate tra di loro, guardando Harry ancora
seduto a gambe incrociate alla punta del palco, con lo sguardo fisso su
Meg e la mano libera dal microfono legata a quella della ragazza.
"smetti di piangere, ti prego" le sussurrò non
preoccupandosi minimamente di aver lasciato il ritornello ai ragazzi,
lui aveva smesso di cantare nel momento in cui le aveva poggiato una
mano sul viso, senza rendersene conto mancò le ultime parole
della canzone, e soltanto quando la base terminò si accorse
di non averle ancora pronunciate, allora pensò di rimediare,
e senza scostarsi da lì aggiunse:
' that's what makes you beautiful'
si portò il microfono vicino alle labbra,
pensando di essere completamente impazzito... non aveva mai mancato una
sola parola di una canzone.
Come si sentiva Meg? Stava per morire.
Almeno Harry era riuscito a farla smettere di piangere e tremare
tenendole la mano "stai bene?" Zayn e il resto dei ragazzi si
precipitarono da loro non appena terminò la canzone, lei
annuì con la testa "mai stata meglio di così"
sussurrò subito dopo "ma piangevi per..per noi?"
domandò Niall incredulo "non ho mai visto nulla di simile"
ammise Louis "si, tutte urlano a squaciagola, alzano cartelloni,
filmano con il cellulare.." preseguì Liam ".. piangevo, per
prima cosa perchè sono un'idiota e non riesco mai a
trattenermi, e sopratutto perchè sentirvi cantare dal vivo
è la cosa più bella che mi potesse capitare"
disse tenendo lo sguardo basso, Louis abbracciò d'istinto,
le voleva già tanto bene, Harry si limitò a
guardarla dolcemente, e Liam, Niall e Zayn un secondo dopo si unirono
all'abbraccio..erano momenti che Meg non avrebbe mai dimenticato, mai e
poi mai.
" comunque se ci fosse stato Zack a scattare foto, voi due non avreste
nemmeno dovuto recitare, ormai la parte vi viene naturale!"
esclamò Zayn facendo l'occhiolino al riccio, Harry si
alzò di scatto "devo andare a sciaquarmi la faccia" disse
allontanandosi bruscamente "veloce! che abbiamo altre canzoni da
provare!" lo ammonì Liam, ma lui non lo sentì,
era già nel camerino allestito per l'occasione; prese una
bottiglietta d'acqua e se la rovesciò quasi tutta sul viso,
sperava che avrebbe avuto lo stesso effetto della famosissima doccia
fredda, era ciò di cui aveva bisogno.
Ma che gli stava succedendo? Okay abbracciarla e tenerle la mano con il
pretesto di rassicurarla e proteggerla dai giornalisti,
ma andarsi a sedere di fronte a lei, cantare il ritornello a
pochi centimetri dal suo viso, sussurrarle di non piangere e
contemporaneamente asciugarle le lacrime con il palmo della mano e
tenergliela stretta fino alla fine della canzone? Tutto questo non era
previsto.
E dimenticarsi dell'ultimo verso? Non gli era mai capitato prima, e non
sarebbe dovuto capitare ancora. No, stava confondedo le cose, il suo
compito era far credere agli altri di essere perdutamente innamorato di
lei, non finire per esserlo davvero. Eppure si sentiva come se non
riuscisse più a distinguere la linea di confine tra finzione
e realtà, il che diventava preoccupante..stava bene con Meg,
non lo poteva di certo negare, il loro affiatamento e la loro
complicità in ogni cosa era tangibile come se si
conoscessero da molto più tempo, gli piaceva chiacchierare
con lei, scherzare, prenderla in giro, abbracciarla, tenerla per mano e
guardarla negli occhi, ma doveva assolutamente evitare di innamorarsi
di lei. Perchè lui non si sentiva pronto per una relazione
seria, temeva di farle del male, e non avrebbe sopportato di
vederla soffrire a causa sua.
Si prospettavano delle settimane parecchio complicate, avrebbe dovuto
stringerla, baciarla, amarla.. solo e soltanto per finta. Non c'era
altra soluzione.
Due minuti dopo tornò dai ragazzi, Niall gli disse che Megan
aveva insistito per assistere al concerto insieme a tutte le altre fan
e non dal backstage, quindi le aveva raggiunte all'esterno, non
intendeva essere in alcun modo privilegiata ed era convinta che
assistere al concerto dei suoi sogni senza condividere quell'emozione
insieme alle altre ragazze, senza morire di caldo fuori dall'arena e
essere spinta a destra e a sinistra senza alcun ritegno, avrebbe reso
incompleta quell'esperienza, e poi doveva allontanarsi da Harry,
altrimenti prima e poi l'avrebbe bloccato con la schiena contro un muro
e l'avrebbe baciato fino a non avere più fiato. Lui era
troppo dolce! E le stava complicando le cose...come poteva far finta di
fingere di amarlo? Davvero un bel dilemma.
Poco più tardi l'anfiteatro si riempì di gente,
fu una lunga attesa fino all'inizio del concerto, Meg era sul punto di
piangere di nuovo, era troppo emotiva e questa sfaccettatura del suo
carettere molto spesso le dava sui nervi, ma non poteva farci nulla;
fortunatamente a nessuna delle fan venne in mente che la ragazza vista
in compagnia di Harry potesse essere lei, in fondo non potevano
riconoscerla senza averla mai vista in viso, e quel pensiero la
rassicurò.
Aveva bisogno di Emma, in quel momento e per sempre, le mancava la sua
migliore amica in una maniera allucinante, desiderava che anche lei
fosse lì ad assistere a quel concerto più di ogni
altra cosa al mondo, la voleva al suo fianco, necessitava dei suoi
abbracci, delle sue prese in giro, dei suoi musi lunghi, di lei,
giurò a se stessa che in un modo o nell'altro, sarebbe
risucita a farla trovare faccia a faccia con i ragazzi.
Le due ore del concerto furono meravigliose, stupende, indimenticabili
come le aveva sempre sognate, cantò tutte le canzoni con gli
occhi lucidi, incontrando lo sguardo dei ragazzi e sorridendogli, e per
tutta la durata del concerto tenne il cellulare più in alto
possibile, impostato sul tasto di videochiamata, il numero e il viso di
Emma in sovraimpressione, una videochiamata dalla durata di 130 minuti,
un concerto in diretta per la ragazza a cui voleva più bene
al mondo..quello era l'unico modo che aveva per rendere partecipe la
sua migliore amica di quell'emozione grandissima, l'unico modo per
condividere con lei quello che tutte e due sognavano da tanto tempo. Si
sentì addirittura in colpa per essere l'unica delle due a
vivere quell'esperienza, Emma doveva essere lì con lei.
Spesso incrociava lo sguardo di Harry, si accorgeva che quei sorrisi
erano rivolti proprio a lei, e si sentiva tremare da capo a piedi...
Dio, se lo amava!
Il ragazzo dal canto suo, non risciva a trattenersi dal voltarsi
continuamente verso di lei, le sorrideva cantando,e mentre
faceva vibrare cinquemila anime con la sua voce unita a quelle di Liam,
Louis, Zayn e Niall, tutto quello a cui riusciva a pensare
era 'non voglio innamorarmi di te'.
Ciaaaaaao :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo! :DD Spero tanto che vi
sia piaciuto :DD
Devo scappare, perciò mi limito soltanto a ringraziarvi di
cuore per tutte le recensioni ricevute fino ad oggi, SIETE MERAVIGLIOSE
♥
Grazie grazie grazie grazie, davvero ♥
Ovviamente un ringraziamento va anche a chi legge soltanto e chi
inserisce la storia in una qualsiasi lista :))
Se volete essere avvisate quando aggiorno, basta chiedere :DD
Grazie ancora a tutti, un bacione, e a prestoooo
<3<3<3
Ps. Se vi va, potreste passare dalla storia di una mia amica.
Il link è questo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1907251
E' un fantasy, a me personalmente piace molto, poi lei scrive davvero
bene a mio parere...non vi deluderà se siete amanti del
genere! ;))
Grazie, e a presto ♥
|
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Capitolo 14 *** Capitolo 13 ***
Si
rigirò nel letto e senza nemmeno degnarsi di aprire gli
occhi, iniziò a muovere la mano sinistra nel vuoto, nella
speranza di riuscire a raggiungere il comodino e afferrare quel
maledetto cellulare, rischiò quasi di cadere, ma
riuscì ad appropriarsi dell'apparecchio, e soltanto quando
lo ebbe tra le mani, aprì gli occhi per premere sul tasto di
risposta "giuro che ti amerò per sempre!" si
sentì dire, sorrise spontaneamente, avrebbe ricosciuto la
voce di Emma tra mille, la sua migliore amica era a dir poco su di giri
"grazie per avermi svegliato" biascicò stiracchiandosi
"svegliato? Meg sono le undici!" la rimproverò con fare da
mamma "okay ma, ieri sera sono tornata a casa molto tardi, e penso di
essere riuscita a prendere sonno soltanto poco prima dell'alba" le
confidò sedendosi sul letto a gambe incrociate "mi devi
raccontare qualcosa? hai sognato qualcuno a occhi aperti?" Meg si
lasciò scappare una risata e l'amica capì di aver
fatto centro "io.. non ce la faccio! Ieri, durante le prove mi sono
poggiata con i gomiti sul palco e lui si è venuto a sedere
di fronte a me, ha cantato il ritornello di What Makes You Beautiful a
pochissimi centimetri dal mio viso, si è accorto che come al
mio solito piangevo, mi ha asciugato le lacrime e ci siamo tenuti per
mano per tutto il tempo..è troppo dolce, e io non so quanto
riuscirò a resistergli" "perchè vuoi
resistergli?" quella di Emma sembrava una domanda ovvia, ma per Meg non
era così semplice "perchè la nostra storia
è uno stupido contratto, e anche se io sono
inequivocabilmente innamorata di lui, questo sogno ha una scadenza, e
se dovesse succedere qualcosa tra di noi, non sopporterò di
doverlo lasciare a fine mese...forse mi considererai pazza, io non
riesco a immaginare di dirgli addio, ma è una tappa
obbligatoria, e se non mi lascio coinvolgere troppo, forse non
morirò asfissiata dalla sua mancanza " si rendeva conto di
dire cose alla rinfusa, senza un ordine e un senso preciso, ma con Emma
poteva permettersi il lusso di essere sincera fino in fondo.
"E quindi per 'sopravvivere' pensi di dovergli stare lontana?" ecco, la
sua migliore amica sapeva esattamente come prenderla, Meg fece silenzio
"sai che sarà difficile far credere al mondo intero che vi
amate alla follia se cerchi di evitarlo?"... sapeva che Emma aveva
ragione, ma quella situazione, il trascorrere la maggior parte del
tempo con lui, la mandava in tilt, le disconnetteva il cervello!
"Tu
non vuoi stargli lontana, Meg." "io voglio vivere dei suoi sorrisi per
il resto dei miei giorni" sussurrò con un filo di voce.
Avrebbe
inventato il teletrasporto di sana pianta se solo avesse avuto la
certezza di poterla raggiungere e starle accanto come solo lei era in
grado di fare, Emma doveva trovare il modo di andare da lei, da loro
"Meg? Sentimi bene, okay? Io ho capito come ti senti...da una parte
vorresti mantenere la distanze per rendere più facile
l'addio, e dall'altra, desideri esattamente l'opposto, non è
così?" domandò dolcemente, Meg annuì
flebilmente, poi emise un sospiro che la sua migliore amica
captò al volo "la prima è una vigliaccata e lo
sai bene anche tu, e la seconda è un sogno proibito, quindi
l'unico consiglio che posso darti è quello di smettere di
pensare, sul serio, concedi una pausa alla parte razionale, non
frenarti dal fare cose che poi ti pentirai di non aver fatto, e non
approfittarne eccedendo nel senso opposto...vivitela d'isitnto, segui
il tuo cuore, e se ti dovesse suggerire di fare una cazzata, tu falla,
perchè quel muscolo grande quanto il tuo pugno, è
l'unico degno di essere ascoltato" concluse "sono io che ti
amerò per sempre Em...vieni qua, ti prego!" le disse con
voce implorante, davvero non riusciva a immaginare come avrebbe fatto
senza di lei; la sua migliore amica rise "io ti dicevo che ti
amerò per sempre perchè soltanto grazie a te ho
ascoltato e visto il concerto che sogno da due anni in diretta,e boh,
sei la migliore amica che si possa desiderare" "ti voglio tanto tanto
tanto bene" le rispose Meg "a volte dico stronzate, ma per fortuna ho
te che mi dai una bella scrollata di spalle, anche virtuale...hai
ragione, ho accettato di prendere parte a questa farsa, che per me
è tutto tranne che finzione, sapevo già di
amarlo, ancora prima di cominciare, e adesso imparerò a
convivere con il tremore alle gambe che si impossessa di me ogni volta
che siamo vicini, con il cuore che rimbomba nel petto peggio di un
martello pneumatico con un solo sguardo, con il cervello in pappa
quando fa cose dolci, con la sensazione di star andando a fuoco ogni
volta che mi abbraccia, con il calore della sua mano intrecciata alla
mia, con il desiderio di un suo bacio..e pure con il senso di
soffocamento quando tutto questo diventerà un ricordo.
Voglio
soltanto lui.. ridere, scherzare, giocare, baciare, amare, vivere,
morire...solo insieme a lui." "sei stracotta!" "lo amo!" "e
voglio ricordare ogni singolo minuto della storia più bella
che abbia mai vissuto" concluse determinata a seguire davvero il cuore
"così mi piaci! E adesso devo andare, ma sentiti pure libera
di rompermi le scatole a qualsiasi ora del giorno e della notte, se hai
bisogno di me, ci sono..lascia perdere l'orologio" in quel momento Meg
capì cosa avrebbe potuto fare per renderla felice, almeno
fino a quando Emma non fosse riuscita in qualche modo a raggiungerla.
Non
fece nemmeno in tempo ad attaccare, che il telefonò
lampeggiò nuovamente, questa volta era un messaggio: "Ciao
Meg, sono Harry" e già qui, il cuore riprese la corsa
interrotta all'ultimo sguardo "Potresti darmi l'indirizzo di tua zia?
Sto venendo a prenderti! :)"
Le
ci volle qualche secondo per elaborare. Harry, proprio Harry, le aveva
appena inviato un messaggio! Considerando il fatto che si ritrovava a
sorridere come un'idiota persino quando le arrivavano sul
cellulare le notifiche dei tweet scritti dai ragazzi, figuriamoci come
poteva stare sapendo che sta volta quel messaggio era diretto
seriamente a lei, solo a lei, e poi le aveva detto che stava venendo a
prenderla, chissà che aveva in mente, di sicuro centravano i
manager e Zack...ma si accorse per lei non aveva nessuna importanza..lo
avrebbe seguito pure all'inferno.Si, la stessa ragazza che fino a pochi
minuti prima aveva addirittura escogitato un piano per mantenere le
distanze...neanche se lo avesse voluto, sarebbe riuscita a
resistergli.
"vuoi dirmi dove stiamo andando?" domandò la ragazza con un
sorriso, erano in macchina da una ventina di minuti, e Harry non le
aveva ancora detto dove erano diretti "ti piacciono le giostre?" le
domandò lui di tutta risposta, continuando a guardare la
strada "certo!" "e i giochi d'acqua?" chiese ancora "li adoro!" rispose
lei, e a quel punto Harry si voltò a guardarla "allora penso
proprio che trascorreremo una fantastica giornata" esclamò
sorridendole dolcemente, Meg non potè fare a meno di
ricambiare quel sorriso, subito dopo il ragazzo accese lo stereo,
coprì quegli occhi che avrebbero fatto fare pazzie alla
ragazza seduta sul sedile accanto al suo con un paio di occhiali da
sole, e si passò una mano tra i capelli ricci.
Ma lo faceva a posta? Se aveva intenzione di mozzarle il fiato, ci
stava riuscendo alla grande. Meg si impose di guardare la strada, e di
trattenersi dal fermare la macchina e baciarlo per un asso di tempo
indeterminato, provò a pensare ad altro, a
qualsiaisi cosa che non fosse lui, ma immancabilmente finiva per
guardarlo mordendosi il labbro inferiore; il ragazzo di cui era
perdutamente innamorata era accanto a lei, teneva le mani salde sul
volante, canticchiava allegramente con quella voce roca e graffiata,
con il risultato di rubarle anche l'anima, e si voltava a guardarla
sorridendole di tanto in tanto con quegli occhiali da sole, che
lasciatemelo dire, lo rendevano solo più sexy. Il cuore di
Meg sarebbe esploso da un momento all'altro se non fossero giunti a
destinazione nel minor tempo possibile. Fortunatamente arrivarono
davvero.
" Harry! Megan!" si voltarono tutti e due quando videro Zack andargli
incontro "mi raccomando..fate come se io non fossi qui a fotografarvi"
disse prima di sparire di nuovo "benvenuta al parco divertimenti
più famoso di tutta la California!" esclamò Harry
prendendole la mano "devo ammetterlo...quei due manager non potevano
avere idea migliore!" disse lei sorridendo e guardandosi attorno
"infatti l'idea è stata mia" ribattè Harry quasi
sussurrandoglielo all'orecchio "davvero?" Meg stentava a credere che
era stato lui, di sua spontanea volontà, a decidere di
portarla lì "si..Tom e James mi hanno detto che servono
altre foto, che la gente deve pensare a noi due come la coppia
più dolce dell'estate...e allora io gli ho riposto
dicendogli che avrei portato la mia ragazza al parco divertimenti,e
sarei stato tutto il giorno con lei, a coccolarla e baciarla fino a
restare senza fiato sulle giostre più adrenaliniche di
sempre" lo disse come se niente fosse, tenendole la mano e guardandola
negli occhi, facendola sentire in paradiso.
Non poteva averlo detto sul serio. No, proprio no, eppure Meg lo aveva
sentito con le proprie orecchie...coccolarla e baciarla fino a restare
senza fiato. Un brivido di puro piacere l'attraversò da capo
a piedi.
Come prima attrazione scelsero le montagne russe, giusto per cominciare
col botto! Harry le tenne la mano mentre facevano la fila, Meg non
aveva mai provato il brivido di salire su quella rinomata goistra prima
di allora, e gli confessò che un po' di fifa non le mancava,
e a quel punto il ragazzo la rassicurò
stringendola a se e baciandola sulla fronte; un attimo dopo salirono a
bordo di quelle macchinine che gli avrebbero fatto percorrere
interminabili salite, ripidissime discese e giri della morte in un solo
minuto. Durante la salita, si guardarono reciprocamente, Harry fece
appena in tempo a sussurrarle un 'adesso urla!" prima che lei iniziasse
a urlare davvero mentre quella giostra raggiungeva velocità
inaudite e precipitava giù per le discese facendo provare
emozioni contrastanti a tutti coloro che avevano avuto il coraggio di
sfidare le proprie paure.
"Allora?" le domandò Harry quando toccarono di nuovo terra,
lei lo abbracciò d'istinto legandogli le braccia intorno al
collo e ridendo a crepapelle "lo rifacciamo?" disse con un luccichio
negli occhi "lo sapevo!" esultò Harry lasciandosi
coinvolgere dal suo entusiasmo e sciogliendosi per il calore dei suoi
sorrisi; comiciò a farle il solletico dal nulla, facendola
ridere ancora di più e ridendo a sua volta, lei
tentò di evitarlo, soffriva troppo il solletico, e non
appena lui se ne accorse, cominciò a rincorrerla sempre
ridendo, Meg si infilò nella fila costringendolo a seguirla
e a comportarsi in modo normale in mezzo alla folla; Harry le
afferrò la vita con entrambe le mani facendole mancare il
respiro, fece in modo che la schiena della ragazza aderisse al suo
petto, e senza lasciarle la vita, si avvicinò fino a
poggiare il mento sulla spalla della ragazza "non finisce qui" le
sussurrò scostandole i capelli dall'orecchio, Meg si
sentì avvampare, ma non accennò a liberarsi da
quella presa, il suo bacino stava andando a fuoco sotto il tocco di
Harry, e la sensazione del suo corpo schiacciato contro quello del
ragazzo tra la folla, la faceva sentire dannatamente bene. Comunque
quelle parole erano riferite al fatto che lei fosse scappata via
impedendogli di farle il solletico.
Dopo aver fatto un secondo e divertententissimo giro sulle montagne
russe, di comune accordo, optarono per la ruota panoramica, se non
altro perchè era l'attrazione con meno minuti di fila; era
enorme, la più grande d'America, sembrava voler sfidare il
cielo con la sua smisurata altezza "wow" disse lei spingendosi con lo
sguardo fin dove le era possibile, Harry si sfilò gli
occhiali da sole e con delicatezza li posizionò sul viso
della ragazza, lei lo ringraziò con un meraviglioso sorriso
e alzò gli occhi al cielo ammirando quell'impalcatura di
metallo che da lì a poco gli avrebbe dato la
possibilità di ammirare dall'alto, parte della meravigliosa
costa Californiana. "non vedo l'ora di salirci" esclamò Meg
voltandosi per un attimo verso di lui, Harry dovette ammettere che i
suoi occhiali da sole le stavano proprio bene, maledì se
stesso quando non riuscì a non pensare a quanto fosse bella,
e quando lei tornò a rivolgere lo sguardo in alto, non si
trattenne dal spostarle i lunghi capelli castani su un solo lato,
sfiorandole il collo con le dita e facendo aumentare pericolosamente i
battiti del cuore della ragazza, poi poggiò entrambe le
braccia su di lei abbracciandola da dietro, Meg si lasciò
andare tra le sue braccia con la consapevolezza di essere sul punto di
svenire. Harry continuò a stare in quella posizione fino a
quando non salirono a bordo di una delle 'navette' della ruota
panoramica...pensò che in fondo era lì per far
credere al mondo intero che Megan fosse la sua fidanzata.
La ruota cominciò a salire prendendo quota, fermandosi a
scatti, e loro due ne approfittarono per ammirare le affollate spiagge
che si estendevano sotto i loro occhi, restarono senza fiato di fronte
alla bellezza dell'oceano, così azzurro, che quasi si
confondeva con il cielo, e poi si soffermarono sui grandi parchi e
sugli altissimi grattacieli, gli sembrava quasi che da lassù
potessero allungare una mano e toccare le estremità
superiori di quei parellelepipedi che contribuivano a dare un'aria
moderna a quel piccolo angolo di mondo. Raggiunsero il punto
più alto di quell'impalcatura continuando a guardarsi
intorno, fino a quando Harry non le sfilò gli occhiali da
sole appuntandoseli al petto, lei lo guardò confusa, ma con
un sorriso sempre pronto ad abbattere ogni barriera che il ragazzo
stava cercando di crearsi; senza nemmeno rendersene conto si presero
per mano avvicinandosi un po', e prima ancora che Meg fosse in grado di
capire quello che stava per succedere, lui la baciò sulle
labbra.
Un bacio dolce e delicato, che durò soltanto un istante, ma
ebbe lo stesso il potere di spedirla su un altro pianeta. Sapeva che
c'era Zack pronto a cogliere ogni loro tenera effeusione, ma il
contatto con le labbra di Harry la mandò il tilt, le ci
volle un po' per elaborare che lui, il ragazzo componente dei One
Direction che l'aveva fatta innamorare due anni prima con la sua voce,
i suoi occhi e il suo sorriso, visti soltanto tramite televisione o
computer, l'aveva appena baciata con una dolcezza inaudita, sentiva il
cuore rimbalzarle fuori dal petto e le tremavano le gambe pur sapendo
che era soltanto il contratto che prevedeva tutto quello che stava
vivendo...ma a dispetto di tutto, le loro labbra si erano toccate sul
serio, e le sensazioni che si erano impossessate dei loro corpi in
quegli attimi, non avevano nulla a che vedere con la finzione, i
manager e il paparazzo professionista, si trattava di qualcosa che
condividevano solo loro due, e nessun'altro all'infuori dei diretti
interessati avrebbe potuto capirlo. Anzi, persino Harry stesso faticava
a rendersene conto.
Dopo pranzo, si stesero un po' sull'erba e chiacchierarono
sommessamente, parlando di tutto quello che gli veniva in mente,
ridendo e prendensosi in giro a vicenda come amici di vecchia data,
senza mai accennare alla farsa, a Zack o al bacio; trascorsero un paio
d'ore in quel modo, rilassandosi e godendosi la giornata..stavano
dannatamente bene l'uno in compagnia dell'altra.
Nel pomeriggio passarono alle giostre d'acqua, l'aria era afosa e
trovarono senza dubbio piacevoli gli schizzi, risero e scherzarono per
tutto il tempo, abbracciandosi di tanto in tanto e regalandosi a
vicenda migliaia di sorrisi; Meg si perse completamente nei suoi occhi
più di una volta e giurò a se stessa che quella
fosse la migliore giornata del mondo. Lei, Harry, le giostre, e i
panorami mozzafiato. Nemmeno si ricordava più di Zack.
"andiamo!" esclamò Harry trascinandola con sè su
una delle sue attrazioni preferite, lei lo seguì ridendo, il
ragazzo si liberò della t-shirt ormai quasi fradicia,
prevedendo che si sarebbe bagnato ancora, non calcolò
l'effetto che avrebbe avuto su Meg il suo petto nudo, lei fece il
possibile per mascherare ciò che provava in quel momento, un
misto tra imbarazzo, stordimento ed eccitazione, che si trasformarono
in puro piacere quando lui la strinse a sè in cima allo
scivolo. La ragazza non si preoccupò del fatto che sarebbe
finita in una specie di piscina con tutti i vestiti addosso, di certo
non poteva toglierseli, quindi si lasciò stringere mentre
iniziava la ripida discesa; lei era seduta davanti, Harry l'abbracciava
da dietro e insieme scivolavano giù seguendo la traiettoria
vorticosa di quello scivolo. Ci fu un attimo in cui Meg si
voltò verso di lui sorridendo, ci un attimo in cui si
ritrovarono a guardarsi negli occhi, un attimo in cui i loro visi
furono a pochissimi centimetri l'uno dall'altro, e fu lo stesso attimo
in cui le loro labbra combaciarono di nuovo.
Il tempo di scambiarsi un bacio dolce come il precedente, ma un po'
più lungo, e poi finirono tutti e due in acqua. Quando
lasciarono il parco divertimenti e si avviarono verso la macchina
potevano essere le sette; Harry si era rimesso la maglietta, ma il
respiro della ragazza dopo quei baci, non sarebbe mai più
tornato regolare, lei aveva la canottiera inzuppata d'acqua che
lasciava appena intravedere il reggiseno che portava sotto, tutti e due
con i capelli bagnati; Harry restò in piedi per qualche
minuto per asciugarsi almeno un po' prima di mettersi alla guida "avevi
ragione!" esclamò lei scuotendo i capelli al vento, poi si
fece più vicina e finirono per trovarsi in piedi l'uno di
fronte all'altra "su cosa?" domandò lui sorridendo
"è stata una giornata fantastica!" rispose Meg
abbracciandolo d'istinto, gli legò le braccia al collo e
quando si staccarono, restarono in quella posizione quel tanto che
bastò per perdersi in uno sguardo, e senza averne pienamente
coscenza, si avvicinarono sempre di più fino a quando le
loro fronti si scontrarono inducendoli a sorridere ancora, i loro nasi
si sfiorarono, e le loro labbra si incollarono nuovamente. Meg
continuò a circondargli il collo con le braccia mentre lui
le prese il viso tra le mani, senza interrompere quel contatto, questa
volta la baciò sul serio fino a restare senza fiato,
accarezzandole i capelli, facendole provare emozioni proibite e
sconvolgenti; la spinse fino a far combaciare la schiena della ragazza
con la fiancata dell'auto, e la baciò ancora.
"Indimenticabile" sussurrò sulle sue labbra, quando
riuscì a staccarsi da lei.
Meg pensò di essere morta e arrivata in paradiso...era
troppo bello per essere vero, tutto reale. Lo amava ...Dio, se lo amava.
Harry non avrebbe ammesso ciò che stava iniziando a provare,
ma voleva baciarla ancora, un milione di volte.
E Zack aveva captato tutto con la sua macchinetta... tutto tranne i
battiti super accellerati del cuore. Tranne un soffocato amore.
ECCOMI QUA! :DD
Spero tanto che il capitolo vi sia piaicuto, e come sempre vi ringrazio
di cuore per ogni parola, ogni recensione che mi scrivete :DD
Non so se ve ne rendete conto, ma siete sempre dolcissime e mi date
tanta carica! :))
Grazie grazie grazie e grazie. Non mi stancherò mai di dirvi
quanto siete meravigliose.
Devo scappare, ma voi non esitate a farmi sapere cosa ne pensate :))
Un bacione, a prestoooooo <3<3<3
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Capitolo 15 *** Capitolo 14 ***
Il
bus acquistato per accompagnare i One Direction in tour, percorreva le
superstrade della costa Californiana da almeno un paio d'ore, faceva
molto caldo, ma i finestrini erano tutti chiusi a causa di un possibile
attacco da parte delle fan, in fondo sulla fiancata dell'autobus il
logo della boy band era stampato a lettere cubitali, ed era quasi
impossibile che nessuno lo notasse per strada, e poi, erano stati i
ragazzi stessi a far sapere a tutti (tramite twitter) che si stavano
spostando verso la zona Sud della California. La loro meta era
Los Angeles, avevano in programma ben tre concerti in quella
città.
In
uno dei diversi vani del mezzo, Niall era seduto, o meglio, stravaccato
su un divano, ed era intento ad armeggiare con il cellulare,
probabilmente aveva appena scaricato qualche nuova app che aveva il
potere di farlo rimanere lì incollato per parecchio tempo;
nel posto accanto al suo, Megan dormiva beatamente rannicchiata su
stessa, imitata da Harry, che era impegnato nella stessa produttiva
attività, sulla poltrona di fronte.
Perchè
dormivano tutti e due? Semplice..avevano trascorso la notte a guardare
il soffitto.
Dopo
la meravigliosa giornata trascorsa al parco divertimenti, Harry aveva
riaccompagnato Meg a casa, lui non si era fermato dato che anche quella
sera si sarebbe tenuto un concerto, ed era già in spaventoso
ritardo; la ragazza invece, era entrata in casa con un sorriso ebete
dipinto sul viso che la diceva lunga sul suo stato d'animo, si era
richiusa la porta alle spalle e si era concessa un sopiro con le mani
ancora appoggiate alla serratura.
Zia
Katy l'aveva raggiunta in meno di dieci secondi, l'aveva osservata per
qualche istante mentre reggeva ancora in mano il suo giornale
preferito, ed era giunta alle sue conclusioni da sola "sei stata
baciata" le aveva detto, come se fosse stata la cosa più
ovvia del mondo, Meg ci era rimasta di sasso, poi la donna le aveva
sorriso riprendendo a leggere quel mensile mentre se ne tornava in
salotto, e lei era riuscita scappare in camera sua, per raccontare a
Emma tutto quello che era successo.
Poco
prima di cena, aveva sentito suonare il campanello, ma visto che stava
ancora chiacchierando con la sua migliore amica, non si era nemmeno
disturbata per vedere chi era, quando la zia la richiamò,
salutò Emma promettendo di richiamarla dopo, e
tornò in salotto.
Di
certo non si aspettava di trovare Tom Burbank e James Parker
compostamente seduti sul divano e con in mano un assaggio del nocino di
cui sua zia andava tanto fiera "oh ciao Megan!" la salutarono bevendone
l'ultima goccia "se ti stai domandando come mai siamo qui, sappi che
è stato Harry a fornirci l'indirizzo" spiegò
subito Parker "ah..a proposito, oggi avete svolto un ottimo lavoro"
aggiunse l'altro sorridendo, Meg si sentì a disagio..lavoro,
come potevano ribatezzare 'lavoro' quella che era stata la miglior
giornata della sua vita?!
Sorrise
non poco imbarazzata "ne desiderate un altro goccio?"
domandò la donna gentilmente, riferendosi al liquore "grazie
signora, sarebbe fantastico" la lusingò Parker, Katy
ritirò i bicchieri e sparì in cucina "senti,
siamo qui per dirti che domani mattina i One Direction e tutto lo
staff, partiranno per Los Angeles. E devi venire anche tu, abbiamo
bisogno che tu segua Harry in giro per l'America" la ragazza
sbarrò gli occhi "non meravigliarti così
tanto...come faranno i paparazzi a scattarvi foto, come faranno i
giornali a parlare del vostro amore, se stati lontani?" per quei due
sembrava un fatto ovvio "per quanto tempo?" domandò
Meg...intendiamoci l'idea non le dispiaceva affatto, anzi, tutto
ciò che desiderava era trascorrere altro tempo con i
ragazzi, e soprattutto con Harry, ma partire con loro...non era affatto
sicura che sua zia glielo avrebbe permesso.
"soltanto
cinque giorni" rispose Burbank con un sorriso "per me va
bene,ma.."indicò con la testa la zia che proprio in quel
momento stava rientrando in salotto con altri due bicchierini di
pregiato liquore, come amava chiamarlo lei "accetterà per
forza, è indispensabile per la riuscita della farsa" disse
Parker un attimo prima che la donna potesse udire quelle parole.
Convincere zia Katy non fu affatto un'impresa semplice, soprattutto
perchè lei si sarebbe sentita responsabile se fosse accaduto
qualcosa, e non si sarebbe mai perdonata se Meg ne fosse andata di
mezzo, voleva un bene dell'anima alla nipote, era molto protettiva di
carattere e soprattutto, sapeva che i genitori della ragazza si erano
fidati ciecamente di lei, mandandola a trascorrere l'estate
lì a San Francisco.
Alla
fine cedette, ma non prima di aver raccomandato a Meg di parlarne con
i suoi genitori; quando i due maneger se ne andarono, erano
le undici passate, zia Katy la riempì di raccomandazioni con
la scusa di aiutarla a preparare la valigia, e quando ebbero finito
Megan parlò di nuovo con Emma, le raccontò della
grande novità e sclerò insieme all'amica fino a
tarda notte.
Quella
giornata trascorsa insieme a Harry, le aveva dato l'ennesima conferma
di esserne perdutamente innamorata, e ormai era più che
decisa a seguire il cuore. Avrebbe sofferto in modo disumano quando
tutto avrebbe avuto fine? Di sicuro, ma non intendeva assolutamente
privarsi di quei momenti che le avrebbero dato la sensazione di poter
abbracciare l'intero universo, soltanto perchè un ragazzo
riccio dagli occhi ipnotizzanti e dal sorriso paralizzante, faceva
finta di essere il suo fidanzato.
Quando
smise di chiacchierare con Emma, si distese sul letto e finì
per fissare il soffitto per un asso indeterminato di tempo, con lo
sguardo sognante e la mente impegnata a riavvolgere il nastro e farle
rivivere ogni minuto di quella giornata; oltre ai baci, agli abbracci e
agli sguardi che si erano scambiati, ripensò alla
chiacchierata sul prato, ricordò di aver detto al ragazzo di
essere felice di trascorrere l'estate e San Francisco, e
lui le aveva risposto con un 'ti piacerà anche Los
Angeles' lei non aveva dato peso a quelle parole, ma ora tutto aveva un
senso. Rinunciò a dormire, anche perchè era
troppo eccitata all'idea di partire insieme ai ragazzi. Ancora una
volta si sentiva la ragazza più fortunata sulla faccia della
Terra, e poco ma sicuro, lo era sul serio.
Anche
Harry non era riuscito a chiudere occhio quella notte, anche lui era
rimasto a fissare il soffitto, anche lui aveva rivissuto gli istanti in
cui le sue labbra avevano sfiorato quelle della ragazza, soprattutto
quell'ultimo bacio in cui aveva perso il controllo ed era addirittura
arrivato a spingerla contro la portiera della macchina, ma proprio per
quel motivo, era arrivato a conclusioni diverse da quelle di Meg.
Ciò che aveva deciso lui faceva a pugni con 'il seguire il
cuore'.
Era
partito da un punto fermo, dal fatto che quei baci, quegli abbracci, il
tenerla per mano, ogni momento trascorso insieme a lei, invece che
essergli totalmente indifferente come sarebbe dovuto essere, visto che
stava recitando in uno spettacolino creato ad hoc da quelle due teste
calde, gli trasmetteva qualcosa a cui non sapeva dare un nome, una
sensazione di completezza che non gli era mai appartenuta prima di
allora, e per quanto questa fosse indubbiamente bella e forte, era
pericolosa, gli faceva paura.
Meg
gli piaceva, e anche parecchio, ma non poteva nemmeno permettersi di
pensare di poter perdere la testa per lei, legarsi a lei avrebbe
significato rovinare la vita a tutti e due, semplicemente
perchè lui non era pronto ad avere una relazione normale,
figuriamoci se sarebbe stato capace di sostenerne una a distanza; e
poi le loro vite erano troppo diverse, e una volta terminata
quella meravigliosa messa in scena, non sapeva nemmeno se l'avrebbe
più rivista, gli faceva male solo pensarlo, ma si rendeva
perfettamente conto che sarebbe stato difficile riuscire a restare in
contatto, prima di tutto perchè lei si sarebbe iscritta
all'università e avrebbe continuato la sua vita, avrebbe
trovato un ragazzo perchè era bella da togliergli il fiato,
e i loro percorsi si sarebbero divisi per sempre.
Non
doveva innamorarsi di Megan perchè nessuno dei due ne
sarebbe uscito integro.
Forse qualcuno avrebbe fatto bene a ricordargli che in certi casi,
quando c'è di mezzo il cuore, la forza di
volontà, la determinazione, il coraggio, quelle
qualità che di solito sono considerate da tutti vincenti,
combattono dignitosamente fino alla fine, ma quello che la spunta
è l'amore. Perchè quello vero è
più forte di ogni altra cosa e vince, sempre. Ma in fondo
Harry non poteva arrivare a queste conclusioni, certo, aveva avuto
anche lui delle storie, ma non ce n'era una che lo avesse coinvolto
totalmente, si poteva quasi dire che lui e l'amore fossero due
estranei, si poteva quasi dire che glielo avesse presentato Meg e che i
due non fossero ancora riusciti ad entrare in confidenza, e per come la
vedeva lui, era meglio che le cose restassero così.
Doveva limitarsi alla farsa, coccolarla quando c'era Zack in giro, e
non ventiquattr'ore al giorno... si rese conto se sarebbe stato di gran
lunga più semplice se lei fosse stata una di quelle ragazze
che si montano la testa, che sono delle oche parlanti di natura, che
non hanno interessi a parte i vestiti, le scarpe, gli smalti, gli
ombretti, e i ragazzi; in quel caso l'avrebbe odiata e basta, avrebbe
contato i minuti, impaziente di mettere fine alla farsa ogni giorno, e
invece tra un po' si ritrovava a contare i minuti che lo separavano dal
rivederla, se si lasciava coinvolgere, sarebbe finita così,
e non poteva permetterselo.
Lo attraeva da morire perchè lei era una ragazza comune, con
una vita stereotipata, simile a quella di tutte le sue coetanee, era
una fan presa in mezzo a milioni di ragazze che non si era vergognata
di aver versato lacrime a un concerto, era una di quelle che passano
inosservate, niente capelli biondi lisci come la seta o onde perfette,
nessuna traccia di occhi azzurri come il mare o verdi come lo smeraldo,
shorts di jeans, canottiera colorata e converse costituivano il suo
outfit preferito, sembrava non essere particolarmente abituata a
truccarsi, mangiava con gusto fregandose di mantenere la linea, o
almeno così sembrava, visto che il suo fisico non era niente
male.. ma non era nemmeno una bomba sexy, e Harry era pronto a
scommettere che sui tacchi a spillo sarebbe durata meno di dieci
minuti. Erano gli occhi castani e lo sguardo intenso, era il suo
sorriso dolce, la sua spontaneità, le sue risate, il suo
essere così perfettamente uguale e diversa da tutte le
altre, era il rossore sul suo viso ogni volta che la abbracciava, era
il calore della sua mano ogni volta che la stringeva, era il suo essere
così semplice, a renderla terribilmente bella agli occhi del
ragazzo di cui era irrimediabilmente innamorata. Lui però
aveva deciso di esserle amico, e basta.
Si sentì scuotere dolcemente e mugugnò qualcosa
che non capì nemmeno lei, e che fece sorridere chi stava
provando a svegliarla "dai Meg, siamo quasi arrivati" non appena
sentì quella voce aprì lentamente gli occhi e fu
più che felice di specchiarsi in quello sguardo, nel suo
sguardo, prima ancora di rendersi conto di dove si trovasse; Harry le
sorrise mentre lei si stropicciava gli occhi incurante di avere i
capelli arruffati "tieni, ti ho portato un caffè" aggiunse
il ragazzo porgendoglielo e tornando a sedersi sulla poltrona di fronte
"grazie" disse lei assaporandone un sorso e facendo il possibile per
mascherare l'espressione di disgusto che le si era dipinta in faccia
"non ti piace?" le domandò lui trattenendo a stento una
risata, era davvero buffa, ma anche tenera "fa schifo" ammise la
ragazza provando a prenderne un altro sorso, Harry rise, e come al
solito, il cuore le andò in fiamme "lo so! Ma è
davvero utile..dopo aver bevuto una cosa del genere, fai sul serio
fatica a riaddormentarti come se niente fosse" spiegò
divertito "beh, se è così che funziona" rispose
lei avvicinando di nuovo la tazza alla bocca e buttando giù
quel liquido che proprio non era degno di essere chiamato
caffè, fece una smorfia che la diceva tutta "lo dovevi
provare prima o poi" si giustificò Harry contento che lei
fosse stata al gioco "ti autorizzo a svegliarmi con degli schiaffi la
prossima volta, piuttosto che con questa schifezza" nel momento esatto
in cui pronuciò quella frase il suo cuore le propose
un'alternativa migliore che di sicuro non avrebbe detto al alta
voce...essere svegliata con un suo bacio, non riusciva a immaginare
niente di più bello. La risata di Harry la ricondusse con i
piedi per terra, per modo di dire, perchè quando il ragazzo
portò la testa indietro non smettendo di ridere,
Meg lo guardò come se lui fosse il suo pass personale per il
paradiso.
" Ma buongiorno!" in quel momento entrò Niall, li
salutò con un caloroso sorriso, Meg ricambiò
mentre lui si accingeva a recuperare la propria valigia, un attimo dopo
arrivò anche Louis "dormito bene? tutti e due?"
domandò divertito avvicinandosi alla ragazza con tanto di
braccia spalancate, lei capì al volo, e lo
abbracciò amichevolmente come ormai era abitutata a fare
ogni volta che lo vedeva "benissimo!" esclamò Harry
rispondendo alla domanda dell'amico "le ho anche portato il nostro buon
caffè" aggiunse strizzando l'occhio a Meg e facendo ridere
sia Niall che Louis "delizioso, vero?" domandò Zayn
ironicamente, entrando a sua volta seguito da Liam, lei
annuì divertita "il migliore del mondo" rispose sistemandosi
i capelli in una coda laterale "siamo arrivati, ma abbiamo un problema"
esordì Liam attirando l'attenzione di tutti "siamo
circondati" lo spalleggiò Zayn, tutti non riuscirono a
nascondere un sorriso sotto i baffi; un attimo dopo l'autobus si
fermò, Harry la prese per mano all'improvviso mettendosi uno
zaino in spalla "non ti preoccupare, noi andremo dritti nella hall" le
disse, nello stesso istante il cui le portiere si aprivano e prima
Louis, poi Niall, e di seguito Zayn e Liam sparivano tra la folla.
I ragazzi furono accolti al loro arrivo a Los Angeles da migliaia di
fan...di solito riuscivano a mantenere segreto il luogo preciso dove
avrebbero alloggiato, ma quella volta qualcosa non aveva funzionato
considerato il numero di persone accorse lì soltanto per
vederli scendere dal bus. Liam, Niall, Zayn e Louis fecero di tutto per
stringere la mano, firmare autografi e scattare foto con quante
più fan possibili, le ragazze urlavano per l'emozione di
averli di fronte e trattennero lì i ragazzi per parecchio
tempo. Harry passò velocemente tra la folla limitandosi a
sorridere e a sfiorare le mani della gente, le fan urlavano il suo
nome, ma lui teneva la mano saldamente intrecciata a quella di Meg ed
era determinato a raggiungere l'entrata dell'hotel senza che la ragazza
si sentisse soffocata "ma è lei! c'è anche la
ragazza di Harry!" "si è li!" "eccola" urlò
qualcuno mentre loro due passavano. Già la riconoscevano,
aiuto.
Qualche minuto dopo il ragazzo riuscì ad avere le chiavi
della camera di Meg, l'accompagnò chiedendole se fosse tutto
a posto, lei sorrise dicendo che in un modo o nell'altro ci avrebbe
fatto l'abitudine, intanto raggiungero la stanza, era al secondo piano
di un lussuoso albergo di Los Angeles, vi entrarono e posarono a terra
le valigie; Meg restò a bocca aperta quando si rese conto
che si trattava di una suite con un due vani. Nel primo, più
spazioso, c'era un divano ad angolo, poteva essere un cinque o sei
posti, con un tavolino basso di fronte, e tanto di tv a schermo piatto
incollata alla parete; più in là vi era anche un
tavolo con delle sedie e sul lato destro una finestra con balcone che
si affacciava sulla strada; nell'altro vano vi era un letto a
una piazza e mezza, comodino, armadio e ovviamente il bagno.
La ragazza si affacciò al balcone seguita da Harry "sono
meravigliose! Se ne avessi avuto la possibilità lo
avrei fatto anche io" aggiunse riferendosi alle migliaia di ragazze
sotto i loro occhi, si voltò verso Harry e notò
che aveva gli occhi lucidi, le fece una tenerezza assurda e in quel
momento sentì di amarlo ancora di più,
perchè nonostante la fama, il successo, sia lui che il resto
dei ragazzi riuscivano ancora a emozionarsi, a restare senza fiato di
fronte all'affetto delle fan "è incredibile! ma quante ne
sono!?" esclamò lui, in quel momento le ragazze si accorsero
della sua presenza e ricominciarono a gridare il suo nome, lui sorrise
a più non posso e poi cominciò a mandare baci con
la mano in tutte le direzioni, Meg fece per tornarsene dentro, ma lui
la bloccò "resta qui" le disse tornando a stringerle la
mano, e a mandare baci con l'altra.
La ragazza fece non poca fatica per individuare Niall, Louis, Zayn e
Liam, tutti e quattro erano letteralmente circondati e continuavano a
trattenersi con le fan, nonostante sapessero bene che i due manager li
stessero osservando dalle loro camere e gli avrebbero fatto una
ramanzina a cena, ma a loro non importava, non si dimenticavano nemmeno
per un secondo che senza quel supporto, non sarebbero stati nulla, e
firmare autografi, fare foto e stringere mani, era il minimo che
potessero fare per ripagarle del loro affetto incondizionato.
Spostò più volte di seguito lo sguardo da Harry
alla folla, lui sorrideva con gli occhi lucidi urlando qualcosa di
tanto in tanto, non lasciandole mai la mano, e scatenando insieme ai
ragazzi una gara al battito cardiaco più elevato a cui
partecipavano sia le fan di sotto, che quella al suo fianco "Harry" lo
chiamò, il ragazzo si voltò "manchi soltanto tu..
non vedi che ti vogliono? vai da loro" gli disse semplicemente, era
sincera, non gli sembrava affatto giusto che Niall, Liam, Zayn e Louis
fossero giù insieme alle ragazze e lui fosse lì
con lei; il ragazzo la guardò per un attimo, poi le
lasciò un bacio sulla guancia prima di precipitarsi
giù. Meg lo seguì con lo sguardo, dovette
tapparsi le orecchie per le urla di gioia che udì quando le
fan si resero conto che lui aveva raggiunto i ragazzi, qualcuna di
loro, guardò verso l'alto e rivolse addirittura un mezzo
sorriso alla ragazza che assisteva a quel meraviglioso incontro dal
balcone della sua camera, emozionata quasi quanto il resto delle fan
sotto i suoi occhi.
Era davvero uno spettacolo meraviglioso, tornò dentro a
prendere la macchina fotografica, e scattò una foto. I One
Direction mescolati a migliaia di fan, intenti ad accontentarle in
tutti i modi possibili, decine e decine di cartelloni e striscioni
tenuti in alto; fece uno zoom sulle ragazze e notò i
nickname di twitter scritti sul braccio, sorrise pensando che fino a
una settimana prima, lei stessa si sarebbe sentita immensamente felice
di essere in mezzo a loro, adesso aveva addirittura la
possibilità di trascorrere la maggior parte del tempo
insieme ai ragazzi, provò un tuffo al cuore soltanto al
pensiero di poterli considerare quasi degli amici, sul serio, non come
aveva sempre fatto da casa; annullò lo zoom,
guardò di nuovo la foto e sorrise ancora tornandosene
dentro, sarebbe sempre rimasta prima di tutto una fan, esattamente come
tutte le ragazze che erano lì sotto, come tutte quelle che
avevano assistito a un concerto, come tutte quelle che li avevano
incontrati, e come tutte quelle che si servivano di twitter come unico
mezzo per stargli accanto. Lei era una di loro, e lo sarebbe rimasta
per sempre.
Teneva ancora la macchina fotografica in mano, ingrandì
l'immagine su alcuni punti particolari e notò che tutti e
cinque i ragazzi sorridevano con gli occhi lucidi, pur non avendo a
dispozione nemmeno lo spazio per muovere un braccio..fu semplicemente
l'immagine più bella che avesse mai visto.
Le fan li adoravano e i ragazzi le amavano dal profondo del
cuore..e se gli fosse stato chiesto di esprimere in numeri la
gratidutine e l'affetto che nutrivano verso la gente, loro non
avrebbero saputo rispondere, perchè quel numero sarebbe
andato oltre ogni cifra che la mente umana riesce a contare.
Ciaaaaaaaaao :))
Ecco il nuovo capitolo...sinceramente non mi convince del
tutto, non so perchè, forse me l'ero immaginato diverso.
Comunque come sempre i giudici siete soltanto voi, quindi, non esitate
a farmi sapere cosa ne pensate! :)
Spero davvero di non avervi deluso :D
Il prossimo arriverà presto, promesso! :))
Ora vado, grazie di tutto, vi adoro, un bacione, a prestoooooooo
♥♥
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Capitolo 16 *** Capitolo 15 ***
Ricordando
la promessa fatta alla zia prima di partire, Meg tirò fuori
il celllulare dalla borsa e cercò sulla rubrica il numero di
casa sua; era quasi ora di cena e sicuramente sia sua madre che suo
padre erano già rientrati dal lavoro. Il telefono
squillò per una ventina di secondi prima che qualcuno
alzasse la cornetta e una voce familiare pronunciasse quel fatidico
"pronto?" "ciao mamma!" la salutò lei "Megan! Come va, tutto
a posto?" domandò la donna, la sua voce era stanca "si si,
io tutto bene..e tu? papà?" domandò la ragazza
immaginando cosa stessero facendo i genitori in quel momento, prima che
sua madre prendesse la telefonata, quasi riusiva a vedere sua madre
accanto ai fornelli intenta a cucinare, e suo padre seduto al divano,
interessato al solito quiz televisivo "stiamo bene anche noi, soltanto
un po' stanchi, oggi è soltanto lunedì, ma sia io
che tuo padre abbiamo avuto una giornata non facile al lavoro"
spiegò "ho capito, ma..niente di grave, vero?" "no..si
aggiusta tutto..non preoccuparti Meg" rispose la donna concedendosi un
sorriso.
"
senti mamma.." la ragazza tentò di prendere tempo "so
già tutto tesoro mio!" rispose lei improvvisamente
arrabbiata, lei restò zitta non sapendo cosa dire...si,
insomma, sentiva i suoi genitori quasi tutte le sere da quando era
ospite della zia, e durante il giorno mandava qualche messaggio giusto
per fargli sapere che era tutto a posto, aveva detto a sua madre di
aver conosciuto un ragazzo, ma niente di più di questo
"sapevo che stavi frequentando un ragazzo, ma dianime Meg, ti
è sembrato un dettaglio irrilevante il fatto che si
trattasse di Harry Styles?" "l'ho dovuto scoprire dai giornali!"
aggiunse infuriata.
Meg
se lo aspettava, era ovvio che gli sarebbe capitato fra le mani un
foglio di carta qualunque e avrebbero scoperto tutto, si
sentì in colpa per aver nascosto ai genitori
l'identità del ragazzo, ma lo aveva fatto soltanto
perchè se avesse detto che si trattava di Harry, di
conseguenza avrebbe dovuto spiegare che in realtà era tutta
una farsa, e sapeva per certo che i suoi genitori le avrebbero
acquistato un biglietto del treno e l'avrebbero spedita a casa il
giorno successivo.
Zia
Katy era sorella di sua madre, e le due donne si somigliavano
parecchio, anche fisicamente, se non per il fatto che la zia riusciva a
essere un po' più indulgente della mamma..ma forse dipendeva
proprio dal fatto che Megan non fosse sua figlia, e di conseguenza
potesse permettersi di viziarla un pochino.
"
mi dispiace" sussurrò, in quel momento avrebbe voluto
spiegargli l'intera faccenda, ma sapeva di non poterlo fare "avresti
dovuto dirci le cose come stavano..insomma, sapevo perfettamente del
tuo debole per Harry..sei innamorata di lui da ben due anni" le
ricordò la mamma cercando di mostrarsi più
comprensiva "è vero" rispose lei, si sentiva uno schifo a
non poter aggiungere altro "come l'hai conosciuto?" domandò
la donna, adesso curiosa "in spiaggia, di mattina, all'alba" Meg
ricordò la famosa storiella che avevano inventato insieme
"perchè non ce lo hai detto?"
"
Siamo all'inizio mamma..io non so se durerà" questo era
vero, aveva soltanto un mese a disposizione per stargli accanto, ed era
passata già una settimana dal giorno in cui aveva incontrato
i due manager "non importa...lui è il tuo primo ragazzo, mi
avrebbe fatto piacere saperlo, da te" si soffermò un po' di
più sulle ultime due parole "scusa" disse di nuovo, la donna
sospirò dall'altro capo del telefono "se fossi stata qui a
casa, sarebbe stato diverso...ma sei così lontana da noi.. e
io e tuo padre abbiamo bisogno di sapere cosa fai, se stai bene" "sto
alla grande" esclamò lei con un sorriso "amo Harry" aggiunse
un attimo dopo, sentendosi un po' più leggera per esserle
riuscita a confessare almeno quello, l'unico pezzo di verità
in tutta quella bugia.
La
donna sorrise udendo quelle parole, Megan non era più la sua
bambina "non è tutto, vero? devi dirmi qualcos'altro che
sono sicura che sai che mi ha fatto andare su tutte le furie"
spiegò, lei intuì all'istante "prometto che ti
porterò qualcosa di speciale direttamente da Los Angeles"
disse, non sapendo che reazione aspettarsi dall'altra parte "fai pure
la spiritosa tu..quando torni a casa ne riparleremo" esclamò
la donna, lasciandole intendere che l'avrebbe attesa una bella
punizione "ti ha detto tutto zia Katy?" "no guarda, me lo ha spifferato
una civetta canterina" Meg rise, ma solo per prenderla in giro "mamma,
non sei divertente" la informò "ah! quante me ne combini! Ti
prego, Megan-" non le lasciò nemmeno finire la frase "tieni
gli occhi aperti" continuò la ragazza al suo posto,
indovinando ciò che la donna stava per dirle "sul serio. E
la prossima volta, parlane con noi prima di partire, i One Direction
girano il mondo, e un giorno di questi potresti addirittura telefonarmi
dall'Europa!" Meg rise di nuovo, sua madre non aveva tutti i torti "non
lo farò più, promesso" "lo spero per te" rispose
la donna.
"
ti faccio salutare tuo padre...e ringrazialo perchè come
sempre ha preso le tue difese" "a domani tesoro!" esclamò
subito dopo "ti vogllio bene mamma" disse lei un attimo prima di udire
la voce del suo papà.
Aveva
sempre avuto un ottimo rapporto con entrambi i genitori, aveva quasi
sempre rispettato le loro regole e le loro giuste imposizioni, e quelle
poche volte in cui aveva fatto di testa sua, ne aveva pagato le
conseguenze; era stata educata bene e si rendeva conto da sola si star
sbagliando a non dire tutta la verità alle persone che le
avevano donato la vita, ma non poteva fare diversamente; sapeva bene
che certe cose sua madre proprio non le tollerava, e non poteva
permettersi di sprecare l'occasione di restare insieme ai ragazzi per
altre tre settimane, o poco più.
Quando
riattaccò il telefono, si rese conto che erano quasi le
nove, si infilò sotto la doccia per rinfrescarsi un po' dopo
il viaggio, dieci minuti dopo uscì e indossò un
pantaloncino di jeans a vita alta, una canottiera bianca molto
semplice, e le sue inseparabili All Star che ormai non potevano
più considerarsi bianche come lo erano state appena
comprate, sciolse i capelli lasciandoseli cadere sulle spalle,
afferrò la borsa e si precipitò giù,
convinta che tutti fossero già a tavola.
Nel momento in cui raggiunse la sala pranzo, si accorse che al tavolo
destinato a lei e ai ragazzi, c'era soltanto Harry.
Lo vide sorriderle non appena si accorse della sua presenza, Meg lo
raggiunse e si sedette al posto accanto al suo "menomale..pensavo di
essere in ritardo" esclamò guardandosi intorno "in effetti
ti stavo aspettando" le fece notare il ragazzo, Meg lo
guardò confusa "ci siamo soltanto io e te" aggiunse lui
versandole dell'acqua nel bicchiere "e i ragazzi?" certo, non poteva
negare che le sorrideva l'idea di cenare da sola con Harry,
però non se lo aspettava, e soprattutto si
domandò che fine avessero fatto tutti gli altri "allora..
Liam è andato a prendere Charlie in aeroporto, Louis
è uscito con Beth, e Zayn con Jamie" le
spiegò, in quel momento il cameriere servì loro
il primo, Meg si guardò nuovamente intorno e solo allora
notò che tutti i membri dello staff, compresi Burbank e
Parker, cenavano divisi in due lunghe tavolate, a qualche metro di
distanza da loro.
" ahh! Quindi Charlie è il soprannome di Charlotte Evans,
Beth è quello di Elisabeth Finner, e Jamie deve essere
Jasmine Davis" esclamò lei portando la forchetta alla bocca
"perspicace" la prese in giro Harry sorridendole, lei
ricambiò con un luccichio negli occhi. Conosceva benissimo,
almeno di nome, le tre ragazze nominate da Harry pochi istanti prima:
Charlotte, la nuova fiamma di Liam dopo Denise, era una modella
australiana, bionda, occhi azzurri, lineamenti dolci e un fisico da
paura, però le ispirava simpatia ed era molto meno
conosciuta di quanto si possa immaginare; Elisabeth invece faceva parte
di un famoso corpo di ballo, una brunetta dagli occhi scuri come la
pece e capelli riccissimi, era la ragazza di Louis da più un
anno, e Jasmine invece, con i capelli nero corvino, gli occhi verdi e
il viso da star del cinema, era appunto un'attrice molto amata, e da
qualche mese, la fidanzata di Zayn.
" sai, è un'occasione più unica che rara..di
solito i manager non permettono alle nostre rispettive ragazze di
raggiungerci o seguirci negli spostamenti, ma visto che tu sei qui con
me, in uno slancio di generosità, hanno permesso a Jamie,
Charlie e Beth di unirsi a noi a Los Angeles" spiegò con un
sorriso "mi piacerebbe conoscerle..Charlotte mi ispira simpatia" "si,
in effetti ha una risata contagiosa quella ragazza" ammise lui mentre
il cameriere portava via i piatti "Jamie... se devo dirti la
verità, quando ha iniziato a uscire con Zayn, non la
sopportavo, ma non la conoscevo affatto, e quando ho deciso di darle
una possibilità, ho cambiato totalmente idea su di lei"
spiegò cominciando a mangiare la carne appena servita
"Beth?" domandò la ragazza imitandolo "quella ragazza
è una svampita, non ricorda mai dove mette le cose o quello
che deve fare, sinceramente non so come faccia a ricordarsi i passi di
ogni ballo" disse divertito "però è la persona
più altruista che io abbia mai conosciuto" aggiunse
riportando lo sguardo sul piatto.
" certo che ti faccio fare la figura dello sfigato" esclamò
lei, pentendosi un attimo dopo di non essere riuscita a stare zitta
"perchè?" "dai..i tuoi migliori amici, nonchè
compagni di band, sono fidanzati uno con un'attrice, l'altro con una
modella, l'altro ancora con una ballerina...io, beh non sono davvero la
tua ragazza, ma questo lo sappiamo soltanto in pochi, e in ogni caso
sono lontana anni luce dall'essere tutto questo" spiegò,
Harry scosse la testa "Zayn ha conosciuto Jamie a una serata di
beneficenza, ti assicuro che pur essendo un'attrice molto amata, il
successo non le ha dato alla testa e si considera una persona uguale a
tutte le altre; Charlie è una modella, ma le sue aspirazioni
di vita sono molto più alte dello sfilare in passerella, e
Beth ha faticato parecchio prima di entrare a far parte di quel corpo
di ballo, è conosciuta soltanto in quel
ristretto ambiente...in fondo sono ragazze come te, hanno
fatto dei sacrifici per arrivare dove sono ora, hanno puntato in alto e
sono state determinate "osservarono tutti e due il cameriere
portare via anche quella pietanza.
Quando restarono di nuovo soli, Harry le si
avvicinò un po' di più "non hai nulla da
invidiare a nessuna di loro.. tu sei semplicemente Meg, e sei
straordinaria" le disse guardandola negli occhi, lei si
sentì avvampare, il cuore minacciò di uscirle dal
petto, un sorriso si impossessò del suo volto, e si
trattenne dal dirgli che lo amava più di ogni altra cosa al
mondo...non ci credeva, Harry Styles, proprio lui, le aveva appena
detto che era straordinaria. Rischiò un attacco cardiaco
bello pesante.
Harry pensava davvero che lei lo fosse, straordinaria nella sua
ordinarietà, ma si morse la lingua per non essere riuscito a
tenere la bocca chiusa, così rischiava di far fallire il
piano dell'amico, e contemporaneamente non ruiscì a
immaginare cosa migliore e peggiore di quella.
Il cameriere servì loro il dolce " e Niall in tutto questo
dov'è?" domandò Meg, rendendosi conto in quel
momento che il biondo non era stato ancora nominato "ma
proprio non ti piace stare con me?" le rispose lui fingendo di essere
offeso "no! mi sei antipatico" esclamò la ragazza modellando
tra le dita un pezzettino di pane e lanciandoglielo addosso "ah
davvero?" domandò il ragazzo con un sorriso beffardo,
avvicinandosi pericolosamente, Meg annuì trattenendo il
respiro "ne sei sicura?" continuò Harry iniziando a farle il
solletico alla pancia, lei comiciò a ridere a crepapelle e
il ragazzo la seguì a ruota, al parco divertimenti aveva
scoperto quanto soffrisse il solletico e ora la considerava la sua arma
vincente, continuò imperterrito avvicinandosi sempre di
più fino e ridendo insieme a lei, fin quando Meg non mise le
mani sulle sue bloccandolo "ci stanno guardando tutti"
sussurrò con il respiro affaticato, erano
decisamente troppo vicini; Harry rise da solo
pensando alla scena: lui e Meg seduti uno accanto all'altra
in un tavolo da sei posti, a ridere senza ritegno mentre lui le faceva
il solletico alla pancia, e una ventina di persone li guardavano con un
espressione mista tra lo stranito e il divertito.
" che pensino ciò che vogliono! Io non smetto fin quando non
mi dirai che stai trascorrendo una fantastica serata insieme a me" la
sfidò, non smettendo di tenere gli occhi puntati nei suoi
"è la miglior serata che riesca a ricordare" disse lei,
senza pensarci due volte, perchè era terribilmente vero.
Harry capì che era sincera da come lo guardò,
come se stesse per annegare nei suoi occhi, e solo allora fece appello
a tutto il suo buon senso per allontanarsi da lei prima che fosse
troppo tardi. "comunque Niall è a fare il babysitter alla
piccola Lux" spiegò, dopo essere tornato al suo posto.
" lo fai spesso anche tu, vero?" domandò Meg tentando di
riprendere un contegno "si! adoro quella bimba" esclamò,
ormai avevano terminato di mangiare "sembra tanto dolce! Mi piacerebbe
tenerla in braccio" rispose la ragazza, pensando a quanto fosse tenero
il fatto che i ragazzi facessero a turno da babysitter alla piccola Lux
"allora la prossima volta che tocca a me tenerla, mi farai compagnia"
propose Harry con un sorriso "certo, volentieri".
...Se non mi uccidi prima, semplimente guardandomi negli occhi!
" che vuoi fare stasera?" a quella domanda il cuore comiciò
a battere di nuovo all'impazzata, si, come se per un attimo avesse
ripreso un ritmo regolare..per lei essere insieme a Harry, equivaleva a
stare sulle montagne russe, un batticuore continuo, una sfida
all'ultimo respiro, il fiato trattenuto e tutto il resto..ma aveva
tutta la voglia di far durare quel giro in giostra per sempre. Non si
era mai sentita più viva di quando era insieme a lui.
"non lo so, quello che vuoi tu" "io stavo pensando a un giro
sulla Luna" rispose lui, sforzandosi di sembrare serio "interessante!"
Meg stette al gioco "mi ha sempre affascinato la sfera celeste con
tutti i pianeti, le costellazioni, gli astri.." gli confidò,
mentre si rendeva conto che tutti i membri dello staff avevano lasciato
la sala "allora possiamo anche allungare il viaggio e fare un salto su
Marte" propose il ragazzo con un sorriso "preferirei Saturno"
continuò lei, Harry ci pensò su un attimo, poi
gli si illuminarono gli occhi "ci sono! vuoi rubargli un anello, per
poi distruggerlo quando ritorniamo sulla terra e farne tanti gioelli" a
quel punto Meg non riuscì a trattenere una risata "eh eh!
Piano svelato! Ti conviene prepararne uno di riserva!" "ce l'ho
già" rispose lei, come se fosse ovvio "furba"
sussurrò Harry con un sorriso beffardo dipinto in viso che
ebbe il solo risultato di far fare capriole al cuore della ragazza.
"vorrei cavalcare una cometa" disse lei piano, dando voce a tutti i
suoi sogni più folli di bambina "e io essere l'austronauta
che giuda la navicella spaziale" rispose lui, aprendosi come non aveva
mai fatto con nessuno fino ad allora, nemmeno con i ragazzi riusciva a
dire cose così decisamente assurde...
Harry si rese conto di non aver mai avuto una conversazione
così piacevole con una ragazza, quando ormai a notte
inoltrata, si accorse che stavano chiacchierando da ore,
alternando i discorsi seri alle stupidaggini, le battute umoristiche ai
sogni, ed erano ancora lì, loro due da soli, seduti a un
tavolo ormai sparecchiato da un pezzo in una sala gigantesca. E pensare
che tutto aveva avuto inizio da quel 'e i ragazzi, dove sono?'
Liam, Louis e Zayn erano usciti in compagnia delle proprie ragazze,
Niall faceva il babysitter e Harry aveva trascorso la serata a
chiacchierare, fantasticare e ridere con la ragazza che non
avrebbe dovuto essere altro che la sua finta fidanzata.
Pochi minuti prima che l'orologio segnasse le due, decisero di tornare
in camera... il problema era che gli stava tornando fame "giura che non
dirai a nessuno ciò che stiamo per fare" disse lui
prendendola per un braccio e trascinandola con se, Meg lo
seguì un po' confusa, ma senza obiettare, godendosi la
sensazione di completezza che era capace di avvertire anche quando le
loro mani si intrecciavano; Harry si diresse verso la cucina e lei a
quel punto capì, rise divertita mentre il ragazzo avanzava
con fare circospetto fino a raggiungere il freezer, per aprirlo e poi
richiuderlo subito dopo aver letteralmente rubato una vaschetta di
gelato.
Stavano tornando in sala quando Meg fece per trascinarlo di nuovo in
cucina "i cucchiai" disse ridendo "che?" domandò lui non
avendo ancora afferrato "come pensi che dovremmo mangiare questo
gelato?" gli fece notare lei, quando erano di nuovo nella zona
'proibita', ridevano tutti e due mentre Harry apriva cassetti a caso
alla ricerca delle posate "aspetta!" lo bloccò lei, il
ragazzo la guardò negli occhi smettendo di frugare alla
ricerca dei cucchiai, e persino in una stanza completamente buia, Meg
riuscì a rischiare un attacco di cuore quando i loro sguardi
si incrociarono, pericolosamente vicini "nella lavastoviglie"
sussurrò con quel poco di fiato che le restava "ma sei un
genio!" esclamò Harry prendendola di nuovo per mano e
dirigendosi verso l'eletrrodomestico, si assicurarono che avesse finito
il lavaggio, prima di premere il pulsante per sbloccare la chiusura
ermetica e aprirla, individuarono subito il cestello delle posate, e
presero due cucchiai, dopo di che la richiusero, ripresero il gelato
che avevano appoggiato su uno dei ripiani della cucina, e si
affrettarono a lasciare quella stanza, tenendosi ancora per mano e
ridendo a crepapelle, per la cazzata che avevano appena fatto.
Si diressero verso le scale per raggiungere le camere, ma passando per
la Hall, Harry notò un paio di giornali che li
ritraevano in copertina, se ne appropriò con un gesto
rapido, e poi finalmente arrivano al secondo piano; ridevano ancora
come due pazzi mentre Meg infilava la chiave nella toppa della
serratura e si richiudeva la porta alle spalle dopo che tutti e due
erano entrati. Come se avessero stipulato un tacito
accordo, andarono tutti i due sul balcone, Harry si stese per
terra a pancia in giù e Meg si sedette su un lato,
aprirono il gelato rubato in cucina e lo mangiarono a cucchiaiate
prendendolo direttamente dalla vaschetta.
Da quella posizione, osservarono parte della città di Los
Angeles tra le sbarre mettaliche della ringhiera, una vista mozzafiato,
un tripudio di luci che si confondevano con le stelle "sai che non
sarà più Zack a scattarci foto?" la
informò Harry, aveva un giornale in mano, si
soffermò sulle foto che li ritraevano insieme al parco
divertimenti "davvero?" domandò lei sorpresa, posando lo
sguardo prima su quelle in cui si tenevano abbracciati o semplicemente
per mano "lui aveva solo il compito di gettare l'esca.."
spiegò il ragazzo gustando un'altra cucchiaiata di gelato "e
tutti gli altri paparazzi hanno abboccato, giusto?" Meg
fissò la foto in cui si scambiavano il primo bacio sulla
ruota panoramica, era davvero bella, doveva ammettere che Zack aveva
scelto un'ottima postazione per immortalarli "giusto"
confermò Harry guardandola, prima di riportare gli occhi
sulle foto; ce n'era un'altra in cui si baciavano dolcemente sullo
scivolo e un ultima ancora, scattata vicino alla macchina. Tornarono
tutti e due con la mente e il cuore a quel bacio più
appassionato degli altri, Meg sentì un brivido di puro
piacere attraversarle la schiena, e Harry ripose il giornale dopo aver
fatto uno sforzo disumano per non baciarla in quel preciso istante.
" tutti i menbri dello staff pensano che stiamo insieme sul serio"
disse riprendendo a mangiare gelato "anche i miei genitori lo pensano"
rispose lei, sentendosi nuovamente in colpa per avergli detto solo una
mezza verità "pure mia madre" ammise Harry visibilmente
dispiaciuto.
Poi, per un motivo che nessuno dei due riuscì a spiegarsi,
risero insieme..non c'era da ridere, ma il semplice fatto che fossero
quasi sdraiati su un balcone di un hotel alle tre del mattino, a
mangiare gelato rubato con cucchiai rubati, e chiacchierare
sommessamente di ciò che gli passava per la testa, ammirando
la città che si estendeva dinanzi ai loro occhi, era un
motivo più che valido per considerare quella serata speciale.
Ciaaaaaaaao :))
Oggi sono su di giri...non vedo l'ora di andare a vedere il film dei
ragazzi!!! :DDDD Sarà di sicuro un capolavoro! ♥
Allora..in questo capitolo sono state nominate tre ragazze che
entreranno a far parte della storia, anche se la loro non
sarà una presenza fissa.
Prima non erano mai state nominate, in quanto a San Francisco non le
era stata data la possibiltà di raggiungere i propri
fidanzati, però, visto che era necessario che Meg seguisse
Harry per la farsa, ho pensato di introdurre anche loro...sarebbe stato
strano se soltanto uno dei ragazzi fosse riuscito a portare la propria
fidanzata con se, no?
Avremo modo di conoscere un po' meglio queste
tre ragazze che hanno fatto perdere la testa a Liam, Louis e Zayn.
Non paragonatele a Perrie, Eleanor e Sophia, non sono loro, o meglio,
ricoprono il ruolo che nella realtà è rivestito
da loro, ma in comune hanno soltanto il fatto di essere una modella e
una ballerina..che poi non hanno in comune nemmeno questo,
perchè è Beth, la ragazza di Louis a essere una
ballerina, ed è Charlie, la ragazza di Liam a essere una
modella, e non c'è nessuna cantante come Perrie, piuttosto
un'attrice.
Spero di essere stata chiara in questa spiegazione, in
realtà nutro qualche dubbio a riguardo D:
Perciò, se avete qualcosa da chiedere, ricordatevi che sono
sempre qui :))
Harry e Meg sono sempre più affiatati e ..vedremo cosa
succederà nei prossimi capitoli!
Grazie di tutto, non esitate a farmi sapere cosa ne pensateeeeee
Vi adoro, un bacione, a prestooooooo <3<3<3
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Capitolo 17 *** Capitolo 16 ***
Un
timido raggio di luce gli illuminò il volto inducendolo ad
assumere un'espressione contrita, istintivamente si portò le
mani sugli occhi per tentare di impedire al sole di colpirlo dritto sul
viso, vide che la cosa non funzionava e fece per girarsi dall'altro
lato, ma si accorse di essere bloccato nei movimenti, c'era qualcosa o
qualcuno che gli impediva di spostarsi affinchè la luce
mattutina giungesse alle sue spalle e non gli disturbasse il sonno;
aprì gli occhi lentamente, se li stropicciò, e si
mise seduto ancora stordito, quando si accorse che invece del soffitto,
sopra di lui si estendeva direttamente il cielo.
Non un cielo qualunque, il cielo di Los Angeles tinto dei colori
dell'alba: giallo, arancio, rosa sbiadito e porpora. Decisamente
meraviglioso.
Si
guardò intorno e vide subito Meg stesa sul pavimento accanto
a lui, sorrise come conseguenza diretta, ricordando la serata
precedente. Bastò che spostasse il raggio visivo di qualche
grado per mettere a fuoco la vaschetta vuota di gelato, i due cucchiai,
e i giornali presi nella Hall dell'hotel; poi rivolse lo sguardo a Meg,
la ragazza dormiva appoggiata su un fianco, indossava ancora il
pantaloncino di jeans, la canottiera e persino le Converse
che aveva ai piedi quando era scesa a cena, i capelli mossi sparsi sul
pavimento, e una dolce espressione dipinta sul viso, Harry non fu in
grado di trattenersi, tanto lei non lo avrebbe mai saputo, le
carezzò teneramente una guancia facendo attenzione a non
svegliarla, poi sorrise prendendola tra le braccia, la ragazza si mosse
appena nel sonno "shhh" sussurrò lui "dormi" aggiunse
baciandola sulla fronte con una dolcezza inaudita, poi
superò il balcone e l'adagiò delicatamente sul
letto.
Guardò
l'orologio sul comodino, e si rese conto che erano soltanto le sei del
mattino, ma era più che sicuro che da lì a poco
le fan sarebbero ritornate, e diciamo che non sarebbe stato bello
lasciarla dormire sul balcone con tanto di spettatori. La
guardò sorridendo per un ultima volta, prima di lasciare la
stanza.
Percorse
il corridoio in punta di piedi, allo stesso modo in cui lo aveva
percorso soltanto tre ore prima, insieme a lei e con il gelato il mano,
gli venne da ridere ripensando a quella scena, e si accorse che il
piano dell'esserle amico e basta quando non c'era più la
farsa di mezzo, beh, non stava funzionando alla grande.
Ma
continuava a pensare di non doversi lasciar coinvolgere, altrimenti
lasciarla andare via sarebbe stato impossibile, e privarla della sua
vita facendogli vivere la propria, portarla con sè e i
ragazzi in giro per il mondo, sarebbe stato bello, ma non giusto, e
tantomeno fattibile, a causa di due esigenti signori che non avrebbero
mai accettato un no come risposta, e che rispondevano al nome di Tom
Burbank e James Parker. E poi Meg doveva iscriversi
all'univeristà, aveva un futuro davanti a sè
tutto da costruire, poteva scegliere chi voleva essere come
persona, nel mondo del lavoro, e lui non intendeva toglierle
questa opportunità, forse perchè inconsciamente
desiderava che lei continuasse a essere una ragazza comune, che vive
una vita comune, che studia, rischia di diventare pazza per superare un
esame più complesso degli altri, raggiunge il traguardo
della laurea, partecipa a concorsi, si inserisce nelle graduatorie, o
apre un'attività per conto suo, facendo ciò che
più l'appassiona, coltivando hobby e realizzzando sogni a
piccoli passi.
Harry amava ciò che faceva, e su questo non c'erano dubbi,
ma preferiva che le persone a lui care non fossero coinvolte nel
vortice della fama, anche se era consapevole che difficlimente Meg
sarebbe passata inosservata dopo la fine della farsa, e si sentiva
addirittura in colpa per questo... mentre per ciò che
riguardava Jamie, Charlie, Beth e le loro relazioni con Zayn, Liam e
Louis, la faccenda era diversa, perchè tutte e tre le
ragazze conducevano già un'esistenza
più o meno mondana prima di conoscere i ragazzi, quindi
nessuna di loro aveva apportato cambiamenti alla propria vita a causa
dell'amore.
Come ultima possibiltà per loro due, restava quindi
una relazione a distanza, ma non era nemmeno da prendere in
considerazione..conosceva abbastanza se stesso per sapere che non
avrebbe retto la situazione e che avrebbero finito per soffrire tutti e
due.
L'unica soluzione sembrava quella di evitare di perdere la testa per la
sua dolce fan, ma come dice il famoso detto popolare 'tra il dire e il
fare, c'è di mezzo il mare', e Harry si era già
innamorato di lei, che volesse ammetterlo o meno, ormai era un dato di
fatto...se così non fosse stato non si sarebbe di certo
scervellato all'alba, ancora intontito dalle poche ore di sonno, per
trovare un modo per restare insieme. Fu una ricerca fallimentare, in
ogni caso .
Si rese conto di non aver con sè le chiavi della suite che
condivideva con Liam e Louis, e fu costretto a bussare, alle sei del
mattino. Dovette insistere un po', prima che uno dei suoi amici
riuscisse a svegliarsi infastidito da quel 'toc toc,' e barcollare
sbadigliando fino alla porta.
"Ma che fine avevi fatto?" ovviamente era Liam, Louis aveva un sonno di
piombo "ero con Meg" rispose semplicemente, l'amico richiuse la porta
guardandolo con aria severa "fino a quest'ora?" si informò
facendo il possibile per tenere gli occhi aperti, stava morendo dal
sonno,Harry annuì "siete usciti?" domandò Liam
tornandosene nel letto "no" rispose l'altro imitandolo "abbiamo cenato
qui in hotel e siamo rimasti a chiacchierare fino a tardi, dopo siamo
saliti in camera sua per un gelato" evitò di dire dove
fossero andati a prendere quel gelato, altrimenti Liam lo avrebbe preso
per pazzo, e poi avrebbero cominciato a ridere insieme come al solito,
e avrebbero finito per svegliare non solo Louis, ma anche tutto il
resto dell'albergo "vi siete divertiti?" Harry annuì con un
sorriso "tu e Charlie? che avete fatto?" "cenetta romantica, e poi
siamo andati a ballare" spiegò il ragazzo con aria sognante,
nonostante il sonno.
"Renditi conto che noi siamo usciti con le nostre ragazze, e tu sei
quello che si è ritirato all'alba" esclamò Louis,
di colpo sveglio, Harry gli lanciò un cuscino addosso come
risposta "guarda che ha ragione!" lo spalleggiò Liam
girandosi dall'altro lato "non mi sono innamorato di lei!"
sbottò, così, dal nulla, fissando il soffitto, e
un attimo dopo si rese conto di essersi fregato da solo "si si.."
rispose Liam sul punto di riaddormentarsi "l'importante è
crederci!" lo prese in giro Louis prima di tornare con la testa sotto
il cuscino. Due minuti dopo, dormivano tutti e tre come ghiri.
Era mezzogiorno passato quando i due ladri di gelato riuscirono a
svegliarsi, farsi una doccia veloce, rivestirsi e uscire dalle
rispettive camere.
Il caso volle che si incontrassero nel corridoio "buongiorno"
esclamarono quasi all'unisono, poi Meg si avvicinò per
dargli un bacio su una guancia, fu un gesto fin troppo spontaneo da
parte sua, e fece sciogliere Harry in un caloroso sorriso "hai nascosto
le prove del reato?" domandò il ragazzo divertito, Meg non
riuscì a trannere una risata di fronte a quell'affermazione
"ho sciacquato i cucchiai in bagno prima di nasconderli in valigia e ho
buttato la vaschetta vuota di gelato nel cestino all'ingresso della
camera, dopo ho chiuso la busta, con un doppio nodo" spiegò
mentre camminavano fino a raggiungere la sala da pranzo, Harry rise
immaginandosi la scena, e lei come al solito trattenne il respiro
guardandolo "non ho molta fame.." ammise il ragazzo un attimo dopo,
notando che stavolta gli unici a mancare al tavolo erano proprio loro
due "non ti ha mai detto nessuno che ingozzarsi di gelato dalle tre del
mattino in poi, toglie l'appetito?" domandò lei sorridendo
"come se lo avessi fatto solo io" borbottò Harry "no c'ero
anche io, ed è stato..." avrebbe voluto dire qualcosa come
'piacevolmente stupendo' oppure 'fantastico' o 'indimenticabile'
"davvero divertente" esclamò guardandolo negli occhi "tu mi
farai impazzire" le rispose lui, regalandole un altro meraviglioso
sorriso, uno dei suoi, di uno quelli che avevano l'assurdo potere di
mozzarle il respiro.
Raggiunsero il resto dei ragazzi a tavola, chiacchierarono e
scherzarono tutti insieme come sempre, e visto che nè Harry,
nè Meg mangiarono granchè, i due furono costretti
a raccontare tutto al resto della band, ci fu una risata generale che
coinvolse tutti, interrotta soltanto dall'arrivo di tre belle ragazze.
Zayn lasciò il suo posto all'istante, andò
incontro a Jamie, stringendola in un caloroso abbraccio e rubandole un
bacio subito dopo, Liam invece non si accorse dell'arrivo di Charlie
fino a quando lei non posò le braccia intorno al suo collo
salutandolo dolcemente, poi si allontararono tutti e due; Louis e Beth
si scambiarono un tenero bacio, e poi la ragazza si sedette al tavolo
accanto al suo fidanzato tenendogli la mano, salutò il resto
dei ragazzi amichevolmente, non accorgendosi di Meg in un primo
momento. "Oh ma che idiota che sono!" sbottò Louis
all'improvviso portandosi una mano sulla fronte "Meg, ti presento la
mia ragazza" aggiunse un attimo dopo "piacere, Elisabeth" la ragazza
allungò la mano e lei la strinse con un sorriso "Megan,
piacere di conoscerti" si presentò a sua volta "Louis mi ha
parlato di te..dice che sei una forza" le disse la ballerina
entusiasta, Meg si fece rossa in viso e sorrise imbarazzata...insomma,
non era mica cosa da tutti i giorni, che Louis Tomlinson dei One
Direction, confidasse alla sua ragazza che una fan, nonchè
finta fidanzata di Harry, fosse una forza!
" Ciao a tutti" una ragazza bionda si avvicinò al tavolo,
Niall, Louis e Harry ricambiarono il saluto, lei sorrise fino a quando
non si imbattè in un viso nuovo, la raggiunse in meno di un
secondo, e le tese la mano facendola alzare "tu devi essere Meg! Io mi
chiamo Charlotte, ma odio il mio nome, perciò tutti mi
chiamano Charlie!" esclamò abbracciandola come se la
conoscesse da una vita "beh hai indovinato..sono Meg! sono contenta di
conoscerti!" le disse, pensando di non essersi sbagliata quando aveva
intuito che Charlotte Evans ispirasse simpatia.
"Vieni Jamie, ti faccio conoscere una persona" sussurrò Zayn
intrecciando la propria mano con quella della fidanzata, e dirigendosi
verso Megan che era ancora intenta a chiacchierare con Charlie,
attirò l'attenzione della ragazza picchiettandole un dito
sulla spalla "ciao, piacere di conoscerti, sono Meg" esclamò
lei, stringendole la mano "piacere mio, mi chiamo Jasmine, o
Jamie" esclamò l'altra sorrridendole. "Vabbè, a
questo punto dimenticati che io mi chiamo Elisabeth, e chiamami Beth"
la ragazza di Louis la raggiunse e si presentò nuovamente,
poi risero insieme.
Fecero giusto in tempo a prendere il caffè, Burbank e Parker
richiamarono i ragazzi dicendogli di sbrigarsi, quel giorno il concerto
si sarebbe tenuto di pomeriggio. Liam, Zayn e Louis salutarono le
rispettive ragazze, lasciandole sedute al tavolo e dandole appuntamento
per il tardo pomeriggio, Niall salutò tutte con un bacio
sulla guancia e Harry guardò per un attimo Meg rivolgendole
un sorriso "dopo il concerto, io e te andiamo a fare un giro per Los
Angeles" sussurrò al suo orecchio, lei annuì con
il cuore a un passo dall'esploderle, e lo salutò prima che
lui andasse via insieme al resto dei ragazzi.
Okay, era ovvio che il giro a Los Angeles aveva molto a che fare con la
farsa, ma si trattava comunque di uscire con Harry, e già
questo bastava per affermare che avrebbe trascorso un'altra fantastica
giornata. Lo amava ogni minuto di più, e le piaceva da
morire il fatto che fossero entrati in confidenza.
" Bene!" esclamò Beth passandosi tra le mani la tazzina di
caffè ormai vuota "siamo rimaste sole" constatò
Charlie guardandosi intorno "quindi, che si fa?" domandò
Jemie alle altre, le due ragazze scrollarono le spalle, come a dire
'non so lo', mentre Meg non riusciva a fare a meno di
sentirsi un po' fuori posto in loro compagnia. Era seduta allo stesso
tavolo con tre ragazze meravigliose, non fu capace di non soffermarsi a
pensare a quanto fossero belle, sembravano tutte e tre appena uscite
dalla sala trucco di un set cinematografico, erano perfette! Aveva
visto Jamie sulle copertine delle riviste tante di quelle
volte...Jasmine Davis era la classica attrice ventenne, brava, bella,
spigliata e amata da tutti; e poi c'era Elisabeth Finner, alias Beth,
che pur non essendo molto conosciuta, era considerata dagli esperti una
delle più brave ballerine di danza classica e moderna mai
viste nel settore, alta, magra e dannatamente carina con quei ricci
selvaggi; per non parlare di Charlie, il fatto che fosse una modella la
diceva lunga sul suo fisico asciutto, e i suoi capelli biondo naturale
e lisci come la seta, erano sicuramente un punto a suo favore. Megan si
ritrovava seduta in compagnia di queste tre ragazze, senza rendersi
conto di essere altrettanto bella a modo suo, nella sua
semplicità.
" ei! Meg!" vide Charlie con i suoi occhi azzurri sventolarle una mano
davanti al viso e capì di essersi persa qualcosa "scusate,
ero sovrappensiero" disse con un sorriso "pensavi a Harry?" la
stuzzicò Jamie, lei non seppe che rispondere, era l'unica
volta in cui non stava pensando a lui, ma il solo sentirlo nominare la
rese incredibilmente vulnerabile "è logico, dai" la
rassicurò Beth, le altre due risero coinvolgendola. "Non
possiamo stare qui per sempre" si lamentò Jamie qualche
secondo dopo "sentiamo..dove vuoi andare?" domandò Charlie
alzandosi a sua volta "Meg, eri mai stata a Los Angeles?" Beth si fece
più vicina a lei "questa è la prima volta"
rispose "perfetto! allora non ti dispiacerà andare da
Hollypop?" "dove?" domandò spaesata "non dirmi che non lo
conosci!" Jamie sembrava piuttosto sorpresa "chi?" "Hollypop!"
urlò Beth strabuzzando gli occhi "dovrei sapere di cosa
state parlando?" domandò sentendosi una perfetta idiota
"decisamente si, Meg" dissero all'unisero le tre ragazze, poi sorrisero
divertite, Charlie la prese sotto braccio come si fa come una vecchia
amica "allora è d'obbligo andarci!" esclamò
entusiasta. Dieci minuti dopo erano tutte e quattro fuori dall'hotel.
" è un negozio fantastico!" le confidò Beth
mentre camminavano "guarda! Questa borsa l'ho comprata lì"
aggiunse Jamie mostrandole quella che effettivamente era una bellissima
borsa di cuoio "wow!stupenda!" esclamò "si lo so" si
pavoneggiò la proprietaria della borsa in questione, si
atteggiò a diva per qualche istante, poi si voltò
verso le ragazze e scoppiò a ridere prendendosi in giro da
sola. Meg ne rimase piuttosto stupita..insomma non si aspettava che le
famose fidanzate di Liam, Zayn e Louis, tanto amate quanto odiate dalle
fan dei ragazzi, fossero delle ragazze così spontanee e
genuine; era in loro compagnia da poco meno di un'ora, e di
certo non poteva avere l'ardire di giudicarle, ma si rese conto che se
non avesse saputo chi fossero in realtà, avrebbe pensato di
essere in procinto di trascorrere un pomeriggio insieme a tre
normalissime ragazze, amiche tra di loro, e con una passione sfenata
per questo benedetto 'Hollypop'.
Non si atteggiavano a dive, non pareva importarle un tubo il fatto di
star uscendo soltanto con una semplice fan, e nessuna di loro, aveva
mai accenato, nemmeno per sbaglio, alla carriera da modella, da attrice
o da ballerina. Consideravano già Meg una di loro, e la
ragazza era ben disposta nei loro confronti...Harry aveva ragione,
Jamie, Charlie e Beth, tralasciando le cose piuttosto lampanti come il
loro stile di vita, non erano poi così diverse da lei.
Forse era stata sempre una sua errata convinzione, ma Meg aveva sempre
pensato che nel mondo dello spettacolo, esistesse una buona dosa di
rivalità a rovinare quelle che potevano considerarsi
amicizie, oppure aveva sempe immaginato le star del cinema o della
passerella come bambine viziate, abituate ad ottenere tutto quello che
desiderano, ragazzine che il pomeriggio non trovano niente di
meglio da fare a parte la fila al centro benessere, o che comandano a
bacchetta tutti quelli che gli stanno intorno. Forse si era sempre
sbagliata, o forse erano proprio Jamie, Charlie e Beth a non essersi
montate la testa..loro scherzavano e ridevano tra loro, prendendosi in
giro, passeggiando per strada come un qualsiasi gruppo di amiche,
prendendosi sotto braccio, scambiandosi pareri sulle vetrine...potevano
essere benissimo lei e Emma a trovarsi in una situazione del genere,
con la sola differenza che nessuno si sarebbe sognato di fermare loro
due per un autografo o una foto. A Jamie, l'attrice tra le tre, era
capitato minimo venti volte soltanto quel pomeriggio, e lei non aveva
mai batutto ciglio, si vedeva che ci era abitutata, e aveva una
pazienza da record (proprio come i ragazzi) per fermarsi ogni volta
durante una tranquilla passeggiata. Charlie e Beth, non passavano
inosservate, ma comunque erano molto meno famose, Meg invece, fu
riconosciuta quasi da tutti, ma solo perchè era in compagnia
delle altre fidanzate, e in ogni caso, nessuno la importunò,
la gente si limitò a indicarla o semplicemente a dire
all'orecchio del vicino qualcosa rigaurdo lei e Harry.
" siamo arrivate!" esclamò Jamie indicando il famoso negozio
facilmente riconoscibile da un'insegna gigantesca che portava la
scritta 'Hollypop'. "Beth, cerca di non comprare anche le pareti questa
volta!" la prese in giro Jamie, l'altra le riservò una
smorfia e sparì all'interno del negozio "noi tutte adoriamo
questo negozio, credo si sia capito, ma Beth è leggermente
fissata" sussurrò Jamie all'orecchio di Meg, soffermandosi
volutamente sulla parola 'leggermente', lei sorrise divertita "in
realtà di tratta di una catena australiana, infatti a
Sydney, a Camberra e nelle altre metropoli australiane, troveresti
Hollypop a ogni passo, ma qui in America, non ce ne sono molti, e in
California, quello in cui stiamo per entrare è l'unico"
spiegò Charlie mentre tutte e tre varcavano l'entrata.
Non appena mise piede in quel posto, Meg si guardò intorno,
lasciando che le sue narici venissero inebriate da quel profumo
sconosciuto ma decisamente ipnotico, poi si soffermò sulla
musica, anche questa decisamente piacevole; seguì Charlie e
Jamie tra i vari reparti stupendosi di quanto quel negozio fosse
grande, e perdendosi di fronte a finestroni fittizi che avevano tutta
l'aria di essere reali e facevano illudere chiunque, anche se solo per
un attimo, di trovarsi davvero in Australia. La luce soffusa ma
abbastanza forte per permettere di distinguere senza problemi i colori
dei vari capi d'abbigliamento o i cartellini dei prezzi, i grandi
lampadari rigorosamente spenti che fungevano soltanto da scenografia,
le poltrone e i divanetti sisemati qua là con tanto di
tavolini, il pavimento composto da tavole in legno e volutamente
scricchiolante come se ci si trovasse su un ponte, e tavole da surf
esposte ovunque, rendevano senza alcun dubbio quel negozio unico nel
suo genere. Per non parlare dei vestiti e degli accessori
con prezzi del tutto ragionevoli, certamente non da mercato,
ma nemmeno da Louis Vuitton...le ragazze non avevano certo tutti i
torti a essere innamorate di quel posto.
"hai trovato qualcosa?" le domandò Beth a un certo punto,
Meg si voltò verso di lei e notò che aveva una
castasta di vesiti in mano, e persino un paio di scarpe "prendi solo
quelli?" le domandò ironicamente, la ragazza rise
"tranquilla, ho fatto anche di peggio" le disse riuscendo a malapena a
camminare con tutti quei vestiti addosso "comunque mi piaceva un
vestitino estivo" disse Meg frugando tra le borse "quello azzurro?"
chiese conferma Jamie, che era stata con lei tutto il tempo, la
ragazza aveva trovato soltanto degli shorts, due o tre paia,
una camicia e degli orecchini "si quello" disse lei, in quel momento
apparve anche Charlie "scusate se vi ho abbandonate un attimo, ma
dovevo trovare quella benedetta maglia" esclamò mostrando
fieramente il proprio acquisto, che doveva aver già visto da
qualche parte visto che era andata a colpo sicuro "e poi ho trovato
anche questi" aggiunse facendo vedere alle ragazze un paio di occhiali
da sole e indossandoli "sono bellissimi!" esclamò Meg, il
modello era davvero carino e poi le stavano divinamente "si ma non li
ho presi per me, ne ho fin troppi... ho pensato che potessero piacerti,
e volevo farteli vedere Meg, secondo me ti starebbero bene"
spiegò con un sorriso, poi se li sfliò
passandoglieli "provali" la incoraggiò Beth, mentre lei si
chiedeva come fosse possibile tanta gentilezza da parte di ragazze che
conosceva appena "fantastico! come pensavo" esclamò Charlie
entusiasta, Jamie la guidò davanti a uno specchio per farle
vedere la sua immagine riflessa, e si, doveva ammettere che non erano
niente male "devi prenderli Meg" "grazie Charlie" le disse sincera, la
ragazza sorrise "non fraintendermi, non è che penso che tu
non sia capace di trovarti un paio di occhiali da sole senza il mio
aiuto...ho solo pensato che visto che è la prima volta che
vieni qui, avrei potuto consigliarti qualcosa" spiegò "ma io
ti ringrazio, sono davvero belli!" le disse nuovamente, a quel punto
Charlie l'abbracciò "sono contenta che ti piacciano" era
davvero affettuosa quella ragazza. Dopo aver avuto l'approvazione di
tutte e tre, Meg decise di prendere anche il vestito che aveva visto
insieme a Jamie, poi pagarono alla cassa e uscirono tutte e quattro
soddisfatte.
" Avevate ragione riguardo Hollypop" esclamò bevendo uno
starbucks in compagnia delle ragazze "lo sappiamo!" risposero quasi in
coro, poi scoppiarono tutte a ridere, come se fossero amiche da una
vita, in realtà Meg le aveva conosciute quel giorno stesso,
ma non aveva importanza, aveva trascorso con loro quel classico
pomeriggio tra ragazze..doveva raccontare tutto a Emma, e fare in modo
che la sua migliore amica la raggiungesse al più presto.
" il concerto dovrebbe essere finito" esordì Beth guardando
l'orologio "torniamo in albergo?" domandò Charlie ricevendo
l'approvazione delle altre, un minuto dopo si avviarono; durante il
tragitto non smisero di chiacchierare nemmeno per un attimo, parlarono
più che altro dei ragazzi, Jamie, Beth e Charlie ricoprivano
i rispettivi fidanzati di pregi per poi prenderli in giro scherzando, e
ammettere quanto fossero innamorate.
Meg le ascoltava rapita, pensando che le sarebbe piaciuto da morire
fare lo stesso con Harry...poi si domandò se Charlie, Jamie
e Beth fossero a conoscenza della farsa, forse si, forse no, lo avrebbe
sicuramente scoperto. Intanto quelle tre ragazze le stavano proprio
simpatiche.
" Sono tornati!" urlò Jamie vedendo i ragazzi da
lontano, erano tutti e cinque sul balcone della suite di Zayn
e Niall, probabilmente approfittavano del fatto che non ci fossero fan
in agguato per rilassarsi un po' bevendo qualcosa di fresco e
scherzando tra loro, forse sentirono le ragazze esultare,
perchè si voltarono sorridendo.
Meg non potè fare a meno di concentrarsi su Harry, il
ragazzo la stava guardando, e lei pensò ancora una volta che
fosse perfetto.
CIAOOOOO!
Eccomi qua con il nuovo capitolo!
Vi avevo detto che avremmo conosciuto un po' meglio queste tre regazze,
ed eccoci di fronte a un pomeriggio di puro shopping! :))
Allora che ve ne pare? Vi stanno simpatiche Jamie, Charlie e Beth? Chi
preferite tra le tre?
Sembra che stiano nascendo nuove amicizie, ma state pure
certe, che nessuno sostituirà Emma...
Per quanto riguarda il negozio Hollypop, ho preso spunto da Hollister,
infatti ci sono alcune cose in comune, credo che lo abbiate notato :))
Meg è innamorata persa di Harry, lo ama ogni secondo di
più, la farsa va avanti..e anche lui sta cedendo :DDD
Ne saprete di più nel prossimo capitolo, che non
tarderà ad arrivare!
Adesso vi lascio in pace..ma non prima di avervi ringraziato per tutte
le recensioni ricevute, siete meravigliose ♥
E grazie naturalmente anche a chiunque abbia letto o inserito la storia
in qualsiasi lista :)))
Se volete essere avvisate quando aggiorno, basta chiedere! Ne
sarò felice!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, un bacione, alla
prossimaaaaaaaaaa <3<3<3
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Capitolo 18 *** Capitolo 17 ***
"
Pron-" si bloccò di colpo davanti alla porta di quella
stanza, un sorriso sghembo dipinto sul viso, e una ragazza che
considerava bellissima davanti ai suoi occhi "pronta?" ci
riprovò, riuscendo a terminare la domanda questa volta, lei
sorrise senza avere la benchè minima idea di cosa stesse
provando il ragazzo in quel preciso istante, inconsapevole di avergli
mozzato il respiro "si.." disse con un altro sorriso "quasi" aggiunse
un secondo dopo roteando gli occhi "vieni, entra" esclamò
poi, invitandolo dentro e chiudendosi la porta alle spalle.
Harry
si mise seduto sul divano cercando di riprendersi da
quell'improvviso..boh, non sapeva nemmeno lui come chiamarlo, fatto
sta, che vedendola così gli era mancato il fiato, per un
motivo che neppure lui riusciva a spiegarsi, e l'unica cosa di cui si
rendeva conto era che quella ragazza, una semplice e dolce fan, gli
stava facendo perdere la testa con una facilità assurda.
"
che hai?" gli domandò lei, notando una sorta di
scombussolamento interiore "io...no..niente" non poteva certo dirle che
il cervello era andato a farsi friggere quando lei gli aveva aperto la
porta con quel vestito azzurro che le fasciava perfettamente il corpo,
e i lunghi capelli poggiati su una sola spalla "dove siete andate?
..intendo, tu, Charlie, Jamie e Beth" domandò tentando di
riprendere un contegno, Meg si liberò delle ballerine per
indossare le solite vecchie converse "tu conosci Hollypop?"
domandò divertita "credo proprio di averlo sentito nominare
dalla ragazze" rispose lui con un sorriso "appunto!" esclamò
lei sparendo in bagno "mi hanno portata lì, dove ho comprato
questo vestito, e lo stavo misurando" disse urlando un po' per farsi
sentire dall'altro vano "è bellissimo!" le rispose Harry
senza riuscire a trattenersi, lei fu capace di arrossire pure mentre si
infilava i pantaloncini e una canottiera monospalla.
"
adesso sono pronta" afferrò una giacca impermeabile
infilandola nella borsa e lasciò i capelli come erano prima,
poi tornò da lui "perfetto, andiamo allora"
esclamò Harry mentre si avviavano verso il corridoio.
"
dove ve ne andate di bello?" Liam e Zayn sbucarono all'improvviso "in
giro" nemmeno loro due sapevano dove fossero direttti in
realtà, sicuramente avrebbero scelto un posto non insolato e
facilmente individuabile dai paparazzi, altrimenti chi avrebbe sentito
quei due "Harry, vieni un attimo" Liam portò l'amico in
disparte, mentre Meg chiacchierava con Zayn, il ragazzo le disse che di
li a poco sarebbe uscito con Jamie, e che aveva convinto anche Niall a
seguirli in quanto la bella attrice aveva intenzione di presentare
un'amica al biondo dei One Direction.
"ricordi
quello che hai detto, o meglio urlato, stamattina quando sei tornato in
camera?" e come avrebbe potuto dimenticarlo "ero fuori di me" si
giustificò, pur sapendo che quella scusa non avrebbe retto
nemmeno per un secondo "no no..tu eri fin troppo in te, se vogliamo
metterla su questo piano" spiegò Liam, Harry non seppe cosa
ribattere "goditi il tempo che hai a disposizione per stare con lei,
abbracciala, coccolala, baciala quando desideri
farlo...altrimenti te ne pentirai quando tutto sarà finito"
gli disse semplicemente, intuendo quella specie di battaglia combattuta
da cuore e cervello che stava facendo impazzire l'amico, lui
sospirò rumorosamente, poi gli sorrise riconoscente, e un
attimo dopo tornò da Meg.
"
ha perso la testa, eh?" domandò Zayn non appena loro due si
furono allontanati, Liam annuì "non l'ho mai visto
così preso...ieri sera è stato con Meg per tutto
il tempo, poi sono saliti in camera sua e devono essersi addormentati
lì, è tornato in camera alle sei di stamattina"
spiegò "aglia! allora la faccenda è seria"
contastò Zayn "parlate di Harry?" s'intromise Louis
raggiungendoli, i due annuirono "avete notato anche voi che ultimamente
sorride pure senza motivo, tira in ballo Meg per qualsiasi cosa, e non
sembra essere più tanto contrario alla farsa?"
domandò ai due amici "per non parlare di come la guardava
oggi a tavola..." s'intromise Zayn "e di quando al concerto le ha
tenuto la mano durante le prove e si è addirittura
dimenticato dell'ultimo 'That's what makes you beautiful!"
rincarò la dose Liam, gli altri due risero "è
proprio andato!" concluse Louis scatenando di nuovo la risata degli
amici "da quello che ho capito però, pensa di dover
reprimere ciò che prova, sa anche lui che dopo la fine della
loro 'storia', Meg tornerà a casa, noi probalimente
riprenderemo il tour in Europa, e sarà impossibile per loro
stare insieme" spiegò Liam "..e le relazioni a distanza non
fanno proprio per lui" continuò Zayn
"perciò..secondo me, dovrebbe sfruttare ogni minuto che gli
resta per stare con lei" esclamò Louis, dando voce ai suoi
pensieri "è quello che gli ho detto io!" gli rispose
l'amico "io credo proprio che lo farà" lo
conoscevano tutti così bene, che potevano intuire
perfettamente come si sentisse.
"
ma Niall?" Zayn ruppe di nuovo il silenzio chiedendo dell'amico "era in
camera a parlare al telefono, sarà qui a momenti" rispose
Louis "beh, io vado a prendere Charlie, stasera è in fissa
con il bowling" così dicendo Liam li salutò con
un sorriso "ci vediamo dopo!" ricambiarono gli altri due "Lou, tu e
Beth potreste venire con noi, no?" "si..non voglio perdermi Niall che
fa amicizia con l'amica di Jamie" disse, prendendo schersosamente in
giro l'amico, ma fu talmente sfortunato che il diretto interessato
arrivò in quel momento e non perse tempo a tirargli uno
scapellotto sulla nuca, poi risero insieme "dai andiamo!" Zayn si
avviò verso l'uscita controllando l'orario sull'orologio al
suo polso, erano le sette, e l'aria si stava rinfrescando.
Alla fine erano finiti in un parco. Harry l'aveva presa per mano appena
varcata la soglia dell'hotel e non l'aveva più lasciata.
Chiacchieravano passeggiando lentamente, ridendo di tanto in tanto e
desiderando che quel benedetto mese non avesse mai fine, e non
perchè sarebbe terminata l'estate.
Meg, che lo aveva amato sin dal primo istante, molto prima di
incontrarlo, faceva ancora fatica a credere che le loro mani fossero
intrecciate, e ogni volta che abbassava lo sguardo e posava gli occhi
su quell'incastro perfetto, le veniva voglia di applicare un intero
tubetto di attack sulle loro dita, in modo tale da farle restare unite
per sempre, e non le sarebbe affatto dispiaciuto fare lo stesso con il
resto dei loro corpi.
Ok, era pazza, stava impazzendo, forse perchè ora
più che mai, pensava che anche quando fosse tornata a casa,
persino all'università, o sul posto di lavoro, o
semplicemente al bar, non ci sarebbe mai stato un ragazzo che l'avrebbe
fatta sentire così come si sentiva con Harry.
La verità? Dal momento in cui aveva ascoltato la sua voce
per la prima volta, e lo aveva guardato negli occhi e visto sorridere,
anche se tramite uno stupido desktop, aveva smesso di provare interesse
per qualsiasi altro individuo del sesso opposto...a scuola, c'era un
ragazzo che l'aveva sempre attratta, sin dal primo liceo, poi
misteriosamente aveva smesso di piacerle, e questo era successo
perchè pur il ritrovarselo di fronte con quegli occhi
più verdi dello smeraldo, non le faceva
più nessun effetto. Così, all'improvviso, si era
sorpresa a pensare al ragazzo che in quel momento le teneva la mano
sempre più spesso, fino a quando non era arrivata al punto
di ammettere di essere seriamente innamorata di lui, e ciò
costuiva un bel problema, in quanto non lo avrebbe mai incontrato, o se
pure fosse successo, sarebbe stato per un istante, Harry non l'avrebbe
distinta dalle altre fan, e quello che sognava tutte le notti, sarebbe
continuato a esistere soltanto nella sua testa. Eppure, da ben due
anni, nel suo cuore c'era solo e soltanto lui.
Nemmeno nella più rosea delle supposizioni aveva mai creduto
davvero di poter finire al suo fianco...e adesso invece?
Chiacchieravano insieme tenendosi per mano, si prendevano in giro,
scherzavano, trascorrevano intere serate a fantasticare, rubavano
gelati dalla cucina degli alberghi e.. e Meg si perdeva nel suo sguardo
ogni singola volta, era seriamente convinta che non esistesse al mondo
qualcosa di più bello, più profondo e
più ipnotico di quegli occhi, sembravano smeraldi
incastonati nell'oceano, e la metafora rende perfettamente l'idea,
perchè lei ci annegava dentro, più di cinquanta
volte al giorno. E poi c'era il suo sorriso che come minimo avrebbe
fatto scogliere pure i ghiaccai, e quelle fossette che gli davano
l'aria da bambino. Quei ricci che gli ricadevano sul viso, le labbra
sottili e incredibilmente morbide, e le sue mani con quegli
innumerevoli braccialetti che portava a polsi, le braccia forti e
muscolose, quei tatuaggi per cui sembrava andare pazzo, il petto
scolpito, le gambe abbronzate..era perfetto in ogni minimo dettaglio
che componesse il suo corpo, e di questo potevano accorgersene tutti,
insomma, bastava non essere completamente ciechi per rendersi conto che
Harry Styles era uno dei regazzi più affascinanti che
esistessero sulla faccia della Terra, senza nulla togliere ai suoi
quattro migliori amici..ma Meg, aveva sempre avuto un debole piuttosto
accentutato per lui, lo amava sul serio, soprattutto per tutte quelle
piccole cose che vanno ben oltre l'aspetto fisico e il fascino.
La sua voce, roca e graffiata, le perforava l'anima con la violenza di
un proiettile scagliato giusto al petto e con la dolcezza di una
carezza, le arrivava dritta al cuore, seguendo un'unica direzione,
facendole provare brividi in ogni nota di ogni canzone; e quando le
parlava, quel timbro all'apparenza rude, si rivelava essere
ipnotico..avrebbe potuto dire qualunque cosa, ogni suono emesso dalla
sue labbra, ogni parola pronuciata da lui, sembrava essere giusta, e
persino quando pronunciava il suo nome, Meg pensava che non potesse
essere detto in modo più bello.
E poi c'era la sua risata, quel suono così accogliente e
melodioso, quella semplice risata che era in grado di spazzare via
tutto il resto, e se portava la testa al'indietro non smettendo di
ridere e continuando a guardarla con quegli occhi, allora c'era sul
serio da credere di essere giunti in paradiso; il calore emanato dalla
sua stretta, il suo modo di avvicinarsi a lei con aria complice,
persino il suo modo di prenderla in giro o di farle il solletico, e la
sua andatura, il suo modo di immergere il viso in una tazza di
cappuccino e venirne fuori con i baffi di latte montato, il suo
schiarisi la voce con due colpi di tosse, il suo addormentarsi anche
nei luoghi e nelle posizioni più bizzare, e poi....il modo
in cui la bloccava tirandola per il braccio, o le afferrava la vita
portando le mani all'altezza dei suoi fianchi, o quegli abbracci che le
donavano la voglia di amare, e quei baci inaspettati che la spedivano
direttamente su un altro pianeta... la lista sarebbe potuta continuare
all'inifnito. Meg dipendeva completamente da lui, i suoi sorrisi erano
conseguenza di quelli del ragazzo, le sue risate erano conseguenza
delle sue battute, e tutto il subbuglio che si ritrovava nel cuore era
dovuto a Harry, a ciò che provava quando era insieme a lui,
quando si sfioravano soltanto.
" Meg..non lo senti anche tu?" fu la sua voce a riportarla con i piedi
per terra "cosa?" domandò lei mentre passeggiavano ancora,
subito dopo capì ciò che intendeva Harry
"è un gattino" esclamò indicando la direzione da
dove proveniva il miagolio "si" confermò il ragazzo, a quel
punto Meg lo trascinò con se correndo "ma dove
stiamo andando? non sappiamo dov'è" disse lui seguendola,
iniziava a fare un po' freddo, non mancava molto al momento in cui Los
Angeles sarebbe stata avvolta dal buio della sera e il cielo non
sembrava promettere nulla di buono "lo cerchiamo..se miagola
così, ci sarà di sicuro qualche problema" rispose
lei prendendo dalla borsa l'impermeabile e infilandoselo, Harry
provò a richiamare quel gattino con quei tipici movimenti
delle labbra utilizzati per gli animali, la ragazza lo
imitò, fino a quando, dopo aver camminato per un centianaio
di metri in una zona del parco che sembrava assomigliare più
a una foresta incolta che a un prato, lo videro. Era un gattino
tenerissimo, aveva il pelo tutto bianco, ad eccezione delle orecchie,
della parte inferiore delle zampette e della coda che erano tinte di un
candido grigio, miagolava incessantemente e li fissava dall'alto con
quegli occhetti azzurri.
Era finito su un albero, forse per scappare dalle grinfie di qualche
predatore.
" che facciamo?" domandò lei mentre si tenevano ancora per
mano "i gatti non sanno scendere dagli alberi" contastò il
ragazzo "dobbiamo aiutarlo" continuò Meg facendosi
più vicina all'albero, tentando di capire se sarebbe
riuscita a raggiungerlo arrampicandosi, non era troppo alto, ma se il
gattino era impaurito poteva addirittura salire ancora "io ci provo"
esclamò, chiudendosi nell'impermeabile che le arrivava
qualche centimetro più sotto il pantaloncino, facendo
credere che non lo indossasse affatto, e le lasciava le gambe
completamente scoperte "tu sei pazza" le disse Harry bloccandola e
rendendosi conto solo allora dell'effetto che avevano su di
lui quelle gambe affulosate e nude "non possiamo lasciarlo
qui..." spiegò, sembrava una bambina, ed era tanto tenera,
oltre che terribilmente sexy con quell'impermeabile addosso, Harry si
costrinse a pensare a qualcosa che non fossero le sue gambe mentre un
tuono squarciò il cielo facendoli sussultare "sali sulle mie
spalle" le disse il ragazzo accovacciandosi a terra, Meg
ubbidì senza pensarci due volte, subito dopo lui si
alzò in piedi avvicinandosi all'albero e reggendola tenendo
le sue mani sulla parte superiore delle gambe della ragazza "okay,
forse ci arrivo" disse lei concentrata. In quel momento iniziarono a
cadere dal cielo goccioline di pioggia.
" vai un po' più destra" gli disse tendendo le braccia in
direzione di quel esserino tanto dolce, Harry si spostò
seguendo le sue indicazioni, non smettendo di tenerla per le gambe,
adesso pure bagnate a causa della pioggia, e arrovellandosi il cervello
pur di non assumere un espressione da lesce lesso mentre non riusciva
a trattenersi dall'accarezzargliele dolcemente; Meg avvertiva
perfettamente il tuo tocco delicato, le stava disegnando cerchi
immaginari sulla parte superiore delle cosce, sotto la pioggia, mentre
lei gli cingeva involontariamente il collo con il corpo,essendo seduta
sulle sue spalle "ci sono quasi" esclamò tentando di darsi
un contegno e richiamando a sè il gattino, pioveva a
dirotto, ma Harry non ne sembrava affatto preoccupato, non era un
temporale di quelli con tuoni e lampi che squarciano il cielo, quindi
non reputava pericoloso il fatto che fossero vicino a un albero, c'era
stato soltanto un rimbombo iniziale, poi solo pioggia.
Continuava ad accarezzarle le gambe impazzendo ogni secondo di
più, non sapeva che diamine gli stesse prendendo, poi
capì che stava soltanto seguendo l'istinto, che stava
mettendo in pratica il consiglio di Liam, e che tutto ciò
che desiderava in quel momento era lei. Non riusciva a trattenersi dal
desiderare ogni singola parte del suo corpo, dal toccare la sua pelle
mordiba e unumidita dall'acqua giocando al pittore cieco, muovendo
dapprima solo i polpastrelli, e poi l'intera mano disegnando cerchi
sulle gambe della ragazza. Per Meg non fu affatto facile continuare a
fare ciò che stava facendo, si sentiva così
maledettamente vicina a lui, che temeva di perdere del tutto i sensi,
ma doveva resistere, doveva salvare il gattino.
Harry arrivò a sfiorarle una delle cosce con le labbra
facendole provare brividi lungo tutta la schiena, la ragazza si
autoconvise che fosse stato un contatto involontario e si
diede della stupida per aver reagito trattenendo il fiato, ma non era
capace di evitarlo, avvertì un formicolio che aveva imparato
a conoscere dal momento in cui i loro sguardi si erano incrociati per
la prima volta, all'altezza dello stomaco, e poi, fortunatamente, prima
che la situazione potesse compromettersi ancora di più,
riuscì a prendere tra le braccia il motivo di tutto quello
scompiglio.
Harry le permise di scendere dalle proprie spalle, ma ormai sapeva di
non essere più in grado di resistere un minuto di
più, e perfettamente consapevole del gesto che stava per
compiere, le prese la mano mentre lei cercava di ritrovare la via di
ritorno, il gattino restò immobile sotto l'albero,
stranamente non scappò, la pioggia scrosciava, il cielo era
ormai scuro e tutti e due erano bagnati fradici dalla testa ai
piedi..ma come se non esistesse nulla attorno a loro, come si
trovassero in una bolla di sapone, le prese la mano stringendogliela
forte e tirandola violentemente a se, Meg non fece in tempo a rendersi
conto di nulla fino a quando, meno di un secondo dopo, non
sentì le sue labbra su quelle di Harry, lui l'aveva attirata
a sè con la forza di un uragano e le sue labbra erano finite
direttamente sulle sue mentre la stringeva portando le mani dietro la
schiena della ragazza. Fu un bacio diverso da quelli che si erano
scambiati sulla ruota panoramica o sullo scivolo, persino
più passionale di quelli vicino alla macchina. Un contatto
intenso, bramato, e fin troppo breve.
Quando si staccarono, a Meg mancava il respiro, non fu in grado di fare
qualcosa di diverso dal perdersi nei suoi occhi e dal fissare le labbra
schiuse del ragazzo, e Harry si domandò che diavolo stesse
combinando lì sotto la pioggia, poi si decise a mandare
tutto al diavolo, almeno per cinque minuti, e si fiondò di
nuovo sulle labbra di lei; Meg rispose al bacio lasciandosi
completamente travolgere da quelle emozioni, portò le
braccia intorno al suo collo senza interrompere il contatto tra le loro
labbra, anzi, quello si faceva ogni secondo più intimo, lei
iniziò a giocare scompigliandogli i ricci, infilando le dita
tra i capelli del ragazzo e modellandoglieli aiutata dal fatto che
fossero completamente bagnati, esattamente come i loro visi,
difficilmente distinguibili nella foga di quel bacio.
Harry la teneva stretta contro di sè in un meraviglioso
abbraccio, e non sembrava intenzionato a smettere di baciarla, neppure
quando gli mancò il fiato per continuare, le sue mani
massaggiavano la schiena di Meg con gesti lenti e decisi, le sue
braccia le impedivano di sfuggire alla presa, anche se lei non
l'avrebbe fatto nemmeno se le avessero offerto un miliardo di dollari,
non si sarebbe mai allontanata da lui, perchè quel ragazzo
era diventata la sua fonte primaria di sopravvivenza. Non c'era
possibilità che uno spiffero d'aria passasse tra i loro
corpi, erano avvinghiati come se quello fosse l'ultimo minuto che
avessero a disposizione per amarsi, le loro labbra si assaporavano
sempre di più ballando una danza sconosciuta al resto del
mondo, le mani esploravano la pelle, e continuavano a baciarsi con foga
dimenticando persino dove fossero.
Il cavo immaginario che connetteva cuore e cervello si
spezzò provocando un cortocircuito che invase i loro corpi,
trasformandosi in pura ellettrcità che a contatto con la
loro pelle bagnata, esplose del tutto provocando un boato interiore che
ebbe il solo risultato di eccitarli ancora di più, e
comunque quel rimbombo riuscì a confondersi e addiruttura a
scomparire soffocato dai battiti super accelerati del cuore.
Stavano rischiando grosso a starsene lì a baciarsi sotto la
pioggia, ma a nessuno dei due sembrava realmente importare...una
polmonite sarebbe stata meno dolorosa di quella mancanza assurda che
avrebbero provato quando fossero riusciti a mettere fine a quel bacio,
che durò minuti interi.
Aveva tutte le carte in regola per essere considerato un
bacio..disperato, sì, perchè Harry aveva provato
il disperato bisogno di sentire il suo corpo aderire al proprio, aveva
provato il disperato bisogno di stringerla forte, di baciarla come se
non ci fosse un domani, prima che quell'incanto venisse rotto, e il
cervello gliele suonasse di santa ragione. Desiderava baciarla dal
momento in cui le loro labbra si erano divise dopo la giornata
trascorsa al parco diventimerti, ma sapeva benissimo quanto fosse
sbagliato bramare quel contatto così intensamente, e aveva
saputo mantenere le distanze, fino a quando non si era messo di mezzo
un gattino da salvare, un impermeabile, e il temporale.
Quando si staccarono, restarono a guardarsi sotto la pioggia senza
sapere che dire, Meg era sul punto di rischiare un'infarto per
l'intensità e il trasporto di quel bacio, ma non osava
distogliere lo sguardo dai suoi occhi, anche se ci sarebbe annegata
dentro per la miliardesima volta, e Harry, vedendola così
accaldata nonostante le gocce d'acqua sulla pelle, decise
istintivamente che da quel momento in poi, le regole sarebbero
cambiate. Non aveva più senso continuare a ripetere di non
doversi innamorare di lei, perchè questo passaggio era
già stato violato da un pezzo, se ne erano resi
conto pure i ragazzi, aveva perso la testa, e non lo avrebbe
più negato, ma restava il fatto che loro due non avessero
nessuna possibilità per stare insieme, quindi non gli
rimaneva altro che sfruttare il ruolo che recitava per starle accanto.
Si erano ribaltate le cose. All'inizio l'aveva baciata per rendere
credibile la farsa, e adesso, si ritrovava nella condizione di dover
approfittare di quella messa in scena, per stringerla, coccolarla,
baciarla, amarla quanto più poteva. Era pronto a donarle
tutto l'amore del mondo, era pronto a renderla la ragazza
più felice sulla faccia della Terra, a patto che lei
non scoprisse i suoi veri sentimenti, fino allo scadere del
tempo...non poteva dirle di essersi innamorato, altrimenti avrebbe
complicato le cose, non voleva che lei iniziasse a sperare in qualcosa
che non potevano avere, desiderava soltanto rendere quei giorni
indimenticabili, baciarla con la scusa più banale fino
all'ultimo minuto, secondo, istante.
" ..." aprì bocca senza emettere alcun suono "dici.." non
riusciva nemmeno a parlare "dici che.." era la cazzata più
grande che potesse sparare "i paparazzi?" domandò
lei con il respiro ancora affaticato, Harry annuì "non lo
so" la voce della ragazza era poco più di un sussurro, ma
doveva ritrovare a tutti i costi un contegno, altrimenti l'avrebbe
baciato ancora, e ancora, fino all'alba del giorno successivo,
nonostante le condizioni atmosferiche non particolarmente adatte a
restare là fuori. In fondo al cuore tutti e due sapevano che
nessuno aveva assistito a quel bacio, ed era meglio così,
perchè era stato decisamente troppo...romantico, intimo,
disperato, intenso, travolgente..era stato qualcosa che dovevano
ricordare solo loro due, era stato il loro momento, l'emozione
più sconvolgente e appagante di sempre.
"..ti esce l'acqua persino dalle orecchie!" esclamò lui
ridendo.. okay, era una battuta stupida e senza alcun senso, ma fece
sorridere Meg e alleviare la tensione dopo quel meraviglioso bacio. La
risata di cui era tanto innamorata era ciò di cui aveva
bisogno, ridere insieme a lui era l'unico modo per far finta che nulla
fosse accaduto o perlmeno di fingere che lo avessero
fatto unicamente per la stampa, e quel suono che avrebbe distinto tra
mille, ebbe il potere di allegerirle il cuore. Sorrise a sua volta,
sentendosi di nuovo in grado di respirare dopo quei minuti che avevano
preso la grandezza dell'eternità, dopo il bacio
più bello che avesse mai ricevuto, e senza che nemmeno se ne
rendesse conto, il suo sorriso ebbe su Harry lo stesso effetto che la
risata del ragazzo aveva avuto su di lei.
Gli allegerì il cuore.
Ciaooooooo :))
Sono tornata! Avevo intenzione di pubblicare questo
capitolo già ieri, ma non ce l'ho fatta..la scuola
è iniziata e anche se non sono ancora sul punto di
trascorrere giornate chinata sui libri, c'è sempre da
rivedere qualcosa per il giorno dopo, e il pomeriggio vola.
A proposito di questo, volevo dirvi che per ovvi motivi,
sarò un po' più lenta ad aggiornare, spero di
riuscire a mantenere un ritmo regolare di un capitolo a settimana,
anche se il prossimo dovrei riuscire a pubblicarlo durante il weekend,
almeno spero :))
Ma parliamo del capitolo! Ve lo aspettavate questo bacio senza
precedenti?
Giuro che mi sono letteralmente sciolta mentre lo scrivevo *--------*
E Harry, adesso che ha ammesso di essere innamorato di lei, ha cambiato
strategia, per così dire...che ne pensate?
Vuole sfruttare la farsa per starle accanto senza confessarle i suoi
sentimenti, per non illuderla, per non indurla a credere in qualcosa
che non possono avere, e per proteggerla in un certo senso :D
Grazie per tutte le recensioni ricevute fino ad ora, grazie a chi legge
e a chi inserisce la storia in una qualsiasi lista. Vi adoro
♥♥
Ho notato che le recensioni sono un po' calate ultimamente e mi
dispiace tantissimo...perciò, non siate timidi, mi bastano
anche dieci parole, ditemi tutto ciò che vi passa per la
testa, dai :DDD
Vado, un bacioneeeeeeeeee
A presto <3<3<3<3<3
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Capitolo 19 *** Capitolo 18 ***
Era
ormai l'una di notte, quando Meg se ne tornò in camera dopo
aver trascorso qualche ora in compagnia di Harry, Liam e Charlie.
Dopo essere rientrati in albergo, visto
che Niall, Zayn e Louis erano usciti a loro volta, i due
avevano deciso di unirsi a Liam e alla sua ragazza, infatti li avevano
raggiunti al bowling e avevano passato il resto della serata a sfidarsi
a colpi di birilli. Harry aveva ritenuto più opportuno non
restare da solo con Meg, altrimenti dopo quel bacio così
maledettamente intenso, non sapeva cosa sarebbe successo se avesse
perso di nuovo il controllo...poteva giurarlo, tenerla stretta contro
di se, massaggiarle la schiena, baciarla in quel modo sotto la pioggia,
era stato semplicemente favoloso. Lei era favolosa, ed era riuscita a
fargli perdere la testa come non aveva mai fatto nessun'altra ragazza.
Forse
Harry era attratto così tanto da lei, proprio
perchè Meg era una loro fan, perchè l'aveva vista
imbarazzata, incredula e con la testa fra le nuvole quando l'aveva
incontrata per la prima volta, perchè era stata timidissima
all'inizio, come se avesse avuto l'impressione di star vivendo
un sogno, e poi piano piano, un giorno dopo l'altro, si era iniziata a
sciogliere, gli aveva mostrato la sua vera se, senza indossare nessun
tipo di copertura... era se stessa, e riusciva a comportarsi allo
stesso tempo da fan numero uno, come quando non era riuscita a
trattenere le lacrime al concerto, quando lui le aveva cantato il
ritornello di What Makes You Beautiful tenendole la mano, o quando,
appena arrivati a Los Angeles, aveva spinto Harry a raggiungere il
resto dei ragazzi e le fan appostate all'ingresso dell'hotel; e allo
stesso tempo era diventata amica di tutti e cinque i One Direction. Il
suo sogno.
Le piaceva ridere e scherzare insieme a loro, e lo avrebbe fatto per
tutta la vita se solo le fosse stata data l'opportunità,
considerava suoi amici i ragazzi che due anni prima le avevano rubato
anche l'anima con quelle loro voci, e stava maledettamente bene in loro
compagnia. Poi, quando era sola in camera e accendeva l'ipod
impostandolo sulle loro canzoni, non riusciva a fare a meno di versare
lacrime di gioia, perchè per lei era assurdo e fottutamente
bello pensare che se fosse uscita da quella stanza, avrebbe potuto
abbracciarli tutti...quante volte aveva sognato di essere stretta in
loro abbraccio quando era a casa, ed aveva finito per chiudere gli
occhi, perchè solo in quel mondo che esisteva nella sua
testa, poteva fingere di averli davvero accanto.
Harry non era a conoscenza di quest'ultimo particolare, ma trascorrendo
così tanto tempo insieme a lei, aveva imparato a conoscerla,
e si era scoperto a pensare sempre più spesso a quanto fosse
dolce il suo sorriso, a quanto lo intrigassero quegli occhi scuri, a
quanto fosse piacevole tenerle la mano e abbracciarla, o farle il
solletico e sentirla ridere a crepapelle mentre gli intimava di
smetterla, non riuscendo a nascondere quella scintilla elettrica che le
attraversava il corpo da capo a piedi quando le distanze tra loro
diminuivano pericolosamente...e magari fosse stata soltanto una
scintilla!
Nello stomaco di Meg avveniva l'intero trasferimento del Safari anche
quando si perdeva nei suoi occhi blu-verdi...ma questa è
un'altra storia.
Harry la trovava bella da togliere il fiato perchè era una
ragazza semplice..ecco, questa era la chiave di tutto. Era semplice
imbambolarsi guardandola sorridere con quel luccichio negli occhi, era
semplice sentirsi bene quando le stringeva la mano, era semplice essere
soparaffatti dalla voglia di abbracciarla forte, di farla ridere e di
baciarla intensamente. Era semplice scherzare insieme a lei, o anche
soltanto trascorrere serate intere a chiacchierare, era semplice
considerarla complice in ogni cosa, e fare le cazzate più
assurde, correndo, comportandosi da bambini, e ridendo come pazzi.
Forse dipendeva dal fatto che insieme a lei, le cose
più semplici e persino banali, diventavano ragioni per cui
sorridere.
E la verità, era che a Harry faceva ancora uno strano
effetto pensare di essersi innamorato della sua fan, forse
perchè prima di allora non aveva mai perso sul serio la
testa per una ragazza, ma qualcosa era cambiato in una sola settimana,
qualcosa lo aveva avvicinato a lei sempre di più, e adesso
si ritrovava nella condizione di dover evitare di trascorrere una
serata da solo con Meg, perchè avrebbe corso il rischio di
tenerla stretta per tutto il tempo e baciarla anche se fossero stati
all'interno di una stanza chiusa a chiave, dove dei paparazzi non ci
sarebbe potuta essere nemmeno l'ombra.
Come in una zona un po' particolare del parco, al buio, e sotto la
pioggia. Ma lì si trovavano comunque all'aperto e la remota
possibilità che qualcuno li avesse visti non era da
eliminare del tutto.
In ogni caso, erano stati bene in compagnia di Liam e Charlie, si erano
sfidati al bowling nella classica divisione a squadre maschi contro
femmine, Meg aveva giocato a colpire i birilli soltanto un paio di
volte, dato che nel suo paese il bowling non c'era neanche, e si era
dovuta accontare della wii della sua migliore amica per fare un po'
d'esperienza...peccato però che fare strike si
rivelò molto più difficile del previsto, e che
Charlie, se possibile, era messa ancora peggio di lei. Vinsero i
ragazzi ovviamente, e loro due andarono pure ad abbracciarli per
festeggiare la vittoria. Liam e la sua ragazza si scambiarono una serie
di dolci baci, poi Charlie abbracciò anche Harry mentre Meg
si lasciava stringere da Liam, per poi fiondarsi tra le
braccia del ragazzo di cui era innamorata.
Aveva troppa voglia di abbracciarlo,e gli gettò le braccia
al collo con enfasi, mentre Harry la sollevava da terra ridendo e
girando su se stesso più volte, stringendola forte e
godendosi quel momento.
Quando tornarono in hotel, Meg raggiunse la propria camera e come al
solito chiamò Emma confidandosi con lei come faceva ogni
giorno e sperando con tutta se stessa di rivederla presto, aveva
bisogno di lei, assolutamente, perchè era la sua migliore
amica e la voleva accanto, perchè desiderava che anche lei
realizzasse il suo sogno conoscendo i ragazzi, e anche
perchè voleva dimostrarle di essersi sempre sbagliata su
Jamie, Charlie e Beth.
Inutile dire che trascorse gran parte della notte con la mente rivolta
a qualche ora prima e il cuore bloccato nell'istante in cui si erano
baciati al parco.
Dio che bacio! Avrebbe voluto farlo durare per sempre, incurante della
pioggia scrosciante, del luogo, del tempo, del mondo...era stato troppo
intenso e troppo bello, e paparazzi o no, lo avevano voluto tutti e
due. Le sudarono improvvisamente le mani a quel pensiero..Harry aveva
voluto baciarla. Perchè se così non fosse stato,
si sarebbe limitato a qualcosa di molto più simile a un
finto bacio. E invece quello era stato terribilmente vero.
Si addormentò pensando a quanto sarebbe stato bello se lui
fosse stato lì ad abbracciarla mentre si lasciava vincere da
Morfeo. Lo amava alla follia.
La mattina dopo, dopo essersi lavata e vestita, scese a far colazione,
si accorse di avere un po' di tosse mentre imbeveva il cornetto nel
cappuccino e chiacchiereva con i ragazzi, chiedendo a Zayn, Louis e
Niall come fosse andata la serata. Quest'ultimo storse il naso, dicendo
che si era divertito, ma Caroline, che doveva essere il nome dell'amica
di Jamie, non era il suo tipo. I ragazzi si ostinavano a voler trovare
una dolce metà per Niall, non gli sembrava bello che ormai
fosse l'unico a essere rimasto single, almeno secondo il mondo intero,
ma in fondo si rendevano conto che lui era benissimo in grado di farlo
da solo, e se ancora non aveva una fidanzata, non la considerava
affatto una tragedia, anzi, si godeva la vita tranquillo e spensierato,
convinto che quando fosse riuscito a trovare la ragazza giusta, non
l'avrebbe più lasciata.
Subito dopo l'attenzione di tutti si spostò su Harry, aveva
l'aria assente, gli occhi lucidi, il viso pallido e tremava
visibilmente dal freddo. Non ci volle molto a capire che cosa gli
stesse succedendo, e non appena Meg se ne accorse, si alzò
da tavola raggiungendolo, e con fare da mamma gli posò una
mano sulla fronte per accertarsi che i suoi sospetti fossero fondati;
era caldo, ma non bollente, e per avere un'ulteriore conferma prima di
allarmare tutti, si avvicinò un po' di più a lui
posando il mento sulla sua fronte, esattamente come faceva sua madre
con lei, ed ebbe la certezza che avesse già qualche linea di
febbre.
Lui la lasciò fare senza aprire bocca, fino a quando Meg non
si rivolse ai ragazzi che ormai avevano capito tutto "credo proprio che
si sia ammalato" disse sapendo perfettamente a cosa fosse dovuto
quell'improvviso aumento di temperatura...erano stati sotto la
pioggia a salvare il gattino, e poi a baciarsi, per non si sa quanto
tempo! "vieni, ti accompagno in camera" esclamò aiutandolo
ad alzarsi e sostenendolo per le spalle per non fargli perdere
l'equilibrio "non mi sento bene" si lamentò lui fermandosi
di colpo e appoggiandosi a Meg, privo di forze "lo so, adesso misuriamo
la febbre, prenderai una tachipirina, starai un paio di giorni a
riposo, e poi tornerai come nuovo" lo rassicurò, la sua voce
era dolce e lui si lasciò cullare da quelle parole.
Un minuto più tardi raggiunsero la suite, Meg lo
aiutò a stendersi sul letto, e non riuscì a
trattenersi dal dargli un bacio sulla fronte..quello non era il solito
Harry, sempre attivo e sorridente, sembrava che qualcuno lo avesse
privato di ogni forza, era questo l'effetto della febbre, e lui era
tanto tenero, sembrava indifeso.
La ragazza cercò il termometro seguendo le indicazioni che
le aveva dato Louis, e non appena lo ebbe tra le mani, fece pressione
sul tasto di accensione e glielò passò, Harry se
lo mise sotto l'ascella con le mani tremanti, e attesero insieme che
quest'ultimo suonasse. Meg si sedette sul letto accanto a lui,
tenendogli la mano e sorridendogli mentre gli carezzava dolcemente una
guancia e lui chiudeva gli occhi rilassandosi e beandosi di quel tocco.
Avveniva tutto in modo naturale, lei gli stava accanto
perchè non desiderava altro che quello, e il ragazzo era
felice di essere nelle sue mani.
La febbre si rivelò essere più alta del previsto,
per la precisione 39.3. Aveva tutte le ragioni per apparire
così debole, e c'era assolutamente bisogno di una
tachipirina che gliela facesse scendere al più presto,
almeno per dargli un po' di sollievo.
In quel momento Meg sentì bussare alla porta e si
ritrovò davanti tutti e quattro i ragazzi "allora?"
domandò Zayn visibilmente preoccupato "ha la febbre quindi?"
gli fece eco Niall "si, ed è anche altina" spiegò
lei mostrandogli il termometro "e adesso come facciamo?" si
domandò Liam "abbiamo un'intervista oggi pomeriggio"
spiegò Louis "e non è mai successo che non
fossimo tutti e cinque" aggiunse Niall "bisogna avvisare Tom e James"
propose Liam "calmatevi un attimo, ragazzi" toccò a lei
riportare l'ordine, loro sorrisero rendendosi conto di star esagerando
"è ovvio che Harry deve stare a letto almeno oggi e domani
per come stanno le cose" disse Zayn "quindi si rimanda l'intervista,
fine della storia" concluse Louis, mentre tutti e quattro si piazzavano
sugli altri due letti presenti nella stanza. "Per quanto possa essere
strano, non ci è mai capitato che qualcuno di noi si
ammalasse mentre eravamo in tour, perciò non sappiamo cosa
fare" spiegò Niall, Harry seguiva i loro discorsi senza
proferire parola, non ne aveva le forze "serve una tachipirina" disse a
quel punto Meg "dobbiamo chiamare un medico?" domandò Zayn
"tutto lo staff sembra essere sparito stamattina" sbottò
Louis alzandosi nuovamente e trascinando Liam con se "siamo noi che gli
abbiamo chiesto di non starci troppo addosso, ci hanno soltanto preso
troppo alla lettera!" "dove andate?" stavolta parlò Niall "a
cercare una farmacia" rispose Louis uscendo dalla stanza. Zayn e Niall
restarono lì, mentre Harry era sul punto di addormentarsi e
Meg gli stava accanto.
Quando il ragazzo si lamentò tremando ancora per il freddo,
lei portò di nuovo il mento sulla sua fronte e si accorse
che la febbre doveva essere continuata a salire "ho bisogno che mi
diate una mano" disse rivolta a Zayn e Niall, i due osservavano ogni
suo movimento "agli ordini capo" rispose il biondo facendola sorridere
"non è che riuscireste a procurarmi una recipiente con
dell'acqua fredda e un tovagliolo di stoffa?" domandò,
sapendo di star pretendendo troppo, i due ragazzi la guardarono
straniti "facciamo solo un recipiente con dell'acqua fredda" aggiunse
subito dopo "non possiamo andare a rubare una scodella in cucina!"
disse Zayn divertito, in quel momento Meg ebbe il colpo di genio "torno
subito" esclamò avviandosi verso la porta "frena frena
frena..tu resti qui con Harry" l'ammonì il ragazzo "mi
sembra che tu sappia gestire un po' meglio questa situazione, dicci
quello che dobbiamo fare" Niall sembrava più che determinato
"non credo che vi piacerà l'idea, ma è l'unica
che mi è venuta in mente" "spara" la incitò Zayn
"dovreste andare in camera mia, aprire la busta che c'è
dentro il cestino all'ingresso e prendere la vaschetta di gelato
vuota...tranquilli, c'è solo quella lì dentro,
non toccherete altra spazzatura" quando era scesa a colazione quella
mattina, nessuno l'aveva ancora tolta, quindi con un po' di fortuna
l'avrebbero trovata lì.
I ragazzi eseguirono subito, lasciandola di nuovo sola con Harry. Lui
era in uno stato di dormi-veglia a causa della febbre alta, e Meg lo
chiamò dolcemente per svegliarlo "alla fine quella vaschetta
di gelato ci tornerà utile" gli disse, continuando a
riempirlo di carezze e attenzioni, e lui sorrise nonostante
tutto, cercando la mano della ragazza e stringendola forte,
come se le volesse chiedere implicitamente di non lasciarlo mai solo,
ma lei non aveva alcuna intenzione di muoversi, lo avrebbe accudito
fino a quando non fosse tornato il ragazzo di sempre, e anche dopo se
lui lo avesse voluto.
" Eccola!" esclamò Niall, rientrando nella stanza seguito da
Zayn e porgendole la vaschetta recuperata, lei fu costretta a lasciare
la mano a Harry per attuare ciò che aveva in mente, e il
ragazzo la seguì con lo sguardo mentre trafficava con quella
vaschetta in mano; i due amici si sedettero accanto a lui e gli fecero
compagnia per un po', mentre Meg raggiungeva il bagno e spruzzava mezzo
flacone di sapone nella vaschetta per lavarla liberandola di ogni
traccia di gelato e sciacquandola più volte, assicurandosi
che fosse perfettamente pulita e profumata, prima di riempirla con
acqua fredda e afferrare l'asciugamano più piccolo che
riuscì a trovare nei ripiani del mobiletto accanto al
lavandino. Un minuto dopo, tornò dai ragazzi, sperando che
Louis e Liam non ci mettessero troppo, e che i famosi impacchi che sua
madre le aveva fatto più volte da piccola,
funzionassero anche questa volta.
Si sentiva subito meglio quando sua madre le poggiava quel fazzoletto
sulla fronte, e sperava su di Harry avesse lo stesso effetto. Si
sedette nuovamente sul letto accanto a lui mentre i ragazzi
chiacchieravano a pochi passi da loro ricordando di aver tenuto anche
loro, almeno una volta, un fazzoletto bagnato sulla fronte. Meg si era
dovuta arrangiare dato che si trovavano in un albergo, aveva sostutuito
il fazzoletto con un ascugamano, o lo aveva imbevuto nell'acqua fredda
strizzandolo per bene, prima di poggiarglielo delicatamente sulla
fronte, tenendolo fermo per qualche istante, per poi toglierlo e
ripetere l'operazione da capo. Harry parve sentirsi meglio
già dal primo impacco, ma lei continuò a
mettergli e togliergli quell'asciugamano sulla fronte, sorridendogli di
tanto in tanto, e pensando a quanto fosse fottutamente perfetto, anche
così, in quelle condizioni non proprio ottimali "ti hanno
mai detto che sei molto cagionevole di salute?" gli
sussurrò, approfittando in un momento di distrazione di Zayn
e Niall, Harry sorrise a quelle parole, aprendo gli occhi e guardandola
come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto. Meg
continuò con gli impacchi, mentre i ragazzi si domandavano
come mai si fosse ammalato, e Harry sentendoli, non potè
fare a meno di lasciarsi scappare una risata, segno che stava
decisamente meglio.
Poco dopo, arrivarono Louis e Liam con la tachipirina e si
complimentarono con Meg per come fosse riuscita a fargli abbassare
almeno un po' la febbre, facendogli i tradizionali impacchi, ma a modo
suo, con ciò che aveva trovato. Mentre versava il contenuto
della bustina in un bicchiere e lo mischiava con l'acqua, si
accorse che le stava suonando il cellulare, Zayn lo prese in mano
leggendo il nome sul display, era Emma, e Meg disse ai ragazzi di
rispondere, sia perchè era davvero impegnata a fare altro,
sia perchè era sicura che la sua migliore amica avrebbe
sclerato di brutto, sarebbe morta dalla felicità nel
rendersi conto di star parlando al telefono con i One Direction. Aveva
in mente di farle questo scherzetto già da un po',e quella
le parve l'occasione giusta.
Intanto gli somministrò la medicina, e poi seguì
fuori i ragazzi lasciandolo solo, Harry aveva bisogno di
dormire un po'. Lasciò
che Emma chiacchierasse incredula e super felice con Liam, Niall, Zayn
e Louis, e non passarono nemmeno dieci minuti,
che tornò a controllare come si sentisse il ragazzo.
Non era proprio capace di stargli lontano, e quando lo raggiunse,
notò che non era ancora riuscito a prendere sonno "non mi
piace restare solo" disse lui, facendole capire di gradire la sua
presenza, Meg si sedette nuovamente accanto al letto e le loro mani si
intrecciarono in modo spontaneo e naturale, come se non potesse essere
diversamente da così, come se fossero fatte apposta per
incastrarsi, pezzi di un puzzle speciale.
" Dormi, io resto qui" gli sussurrò dolcemente. E mantenne
la promessa, perchè quando Harry si svegliò un
paio d'ore più tardi la trovò appisolata sul
lenzuolo che gli copriva le gambe, la guardò sorridendo,
intenerito, pensando a quanto fosse tenera e bella a essersi
addormentata lì con la mano ancora stretta nella sua;
e restò a fissarla senza stancarsi mai, fino a
quando lei non si svegliò, e non si mise seduta chiedendogli
come si sentisse.
Stava meglio, la tachipirina gli aveva fatto scendere la febbre e
l'effetto sarebbe durato ancora per qualche ora, però adesso
sentiva di avere caldo, ed era addirittura sudato, oltre a sentirsi
ancora terribilmente stordito; la ragazza tirò il lenzuolo
ai piedi del letto scoprendogli le gambe, ma anche la maglietta era
bagnata fradicia, e ne serviva una pulita. Harry le disse dove trovarla
in valigia, parlandole con un filo di voce, e Meg gliela
passò non appena la ebbe tra le mani. "Mi aiuti?"
domandò lui con un sorriso, sembrava un bambino, ed
era bellissimo, anche con i capelli arruffati, gli occhi lucidi e quel
sorriso dolce, e forse, solo forse, si stava facendo credere
più debole di quanto non fosse solo per ricevere tutte
quelle piccole attenzioni dalla ragazza.
Lei non se lo fece ripetere due volte, e anche se un po' imbarazzata,
lo aiutò a sedersi appoggiato con la schiena alla spalliera
del letto, poi gli disse di tirare su le braccia, e afferrando la
maglietta che indossava per i lembi, gliela tirò su con
dolcezza, sfiorando a tratti la pelle e avvertendola bollente come
fuoco, e non a causa della febbre! Gliela sfilò del tutto,
ammirando per qualche breve istante il suo petto nudo, giusto il tempo
di afferrare la maglietta pulita e infilargliela, accompagnandola
giù con le mani e sfiorandogli nuovamente la pelle con i
polpastrelli, avvertendo le stesse sensazioni di prima, se non ancora
più amplificate, e procurandogli un dolce solletico.
"Ecco fatto" esclamò quando ebbe finito, e fece per
allontanarsi, aveva intenzione di andare a prendersi un bicchiere
d'acqua, ma Harry la bloccò per un braccio, tirandola verso
di sè con quelle poche forze che aveva "grazie"
sussurrò guardandola negli occhi, Meg sorrise con il cuore
all'altezza della gola "non devi dirlo neanche" rispose con un filo di
voce "e invece si..se non ci fossi stata tu a prenderti cura di me, con
tutto lo staff magicamente scomparso, e Niall, Zayn, Louis e Liam che
non avrebbero saputo da dove iniziare, non so come starei adesso. Ma tu
eri qui, e mi hai fatto gli impacchi con l'acqua fredda come avrebbe
fatto mia madre, sapevi perfettamene ciò di cui avevo
bisogno" spiegò, lei sorrise con un luccichio negli occhi.
In quel momento tornarono i ragazzi con dei vassoi contenenti il
pranzo, avevano deciso di mangiare tutti in camera per non lasciarlo da
solo, ovviamente ne portarono uno anche a Meg, e chi
stravaccato su un letto, chi su un altro, mangiarono con gusto; Harry
faceva un po' fatica a fare tutto da solo, si sentiva ancora piuttosto
debole, tanto che alla fine Zayn lo imboccò prendendolo in
giro per tutto il tempo e giocando all'aeroplanino che vola, e
guardacaso finisce in bocca, come si fa con i bambini..altrimenti ci
avrebbe impiegato tutto il pomeriggio. Gli altri ragazzi, Meg compresa,
si fecero le migliori risate.
Poi, dopo mangiato, lei gli fece misurare di nuovo la febbre, ce
l'aveva quasi a trentotto, ma stava un po' meglio; e quando la ragazza
tornò da lui per riprendersi il termometro, Harry le fece
segno di farsi più vicina, come se volesse dirle qualcosa
nell'orecchio, e approfittando del fatto che i ragazzi si stessero
divertendo scherzando tra loro come al solito, nell'istante esatto in
cui Meg si chinò su di lui, il ragazzo le
schioccò un dolcissimo bacio su una guancia.
Lei sorrise rendendosi conto di avere il cuore letteralmente in fiamme,
le labbra di Harry sulla sua pelle equivalevano ad abbracciare il sole,
fuoco ardente.
" Non ti avevo ringraziato per bene" sussurrò il ragazzo,
come a voler giustificare quel gesto, poi si coricò di
nuovo, Meg gli poggiò una mano sulla fronte e si accorse che
la febbre ricominciava a salire "ricominciamo con gli impacchi?" gli
domandò, lui annuì, e la ragazza tornò
a immergere l'asciugamano nell'acqua per poi poggiarglielo sulla fronte
"io me la sono cavata con un po' di tosse" gli confidò,
facendo pressione con l'asciugamano bagnato sulla sua fronte, Harry le
sorrise in modo complice, poi socchiuse gli occhi godendo il
più possibile sia del sollievo che gli provocavano gli
impacchi d'acqua fredda, che della vicinanza e della dolcezza di
Meg.
Ciaaaaaaaaao :))
Finalmente sono riuscita ad aggiornare!
Sinceramente, contavo di farlo nel weekend, ma ho avuto un imprevisto,
e sono stata fuori casa sabato e domenica.
Allora...spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto, e vi
ringrazio per tutte le recensioni ricevute fino ad adesso..davvero,
siete la mia forza :DDD
Siete capaci di strapparmi un sorriso, sempre, anche quando la giornata
è cominciata male, giuro.
Ovviamente ringrazio anche tutti coloro che leggono la storia, e chi
l'ha inserita in una qualsiasi lista, vi adoro! :))
Ehhhh.... Harry si è ammalato, diretta conseguenza di quel
bacio appassionato sotto la pioggia, e Meg lo coccola in tutti i modi
♥
Il loro rapporto si fa sempre più stretto, giorno dopo
giorno, e vedremo come andrà a finire... :)
Ditemi tutto quello che vi passa per la testa, non esitate a farmi
sapere cosa ne pensate, come avrete certamente capito amo leggere
ciò che mi scrivete e interagire con voi!
Scappo, un bacione, a prestoooooo ♥♥♥
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Capitolo 20 *** Capitolo 19 ***
Giovedì
pomeriggio.Quarto giorno nella bellissima Los Angeles.
"
no ma tranquilla eh! ammettilo, ammettilo che le tue intenzioni erano
quelle di farmi morire sul colpo!" diciamo pure che Emma rispose alla
telefonata della sua migliore amica in modo piuttosto originale, la
ragazza scoppiò in una risata fragorosa "dai, non
esagerare!" le disse, tentando di trattenersi dal ridere ancora "non
esagerare Meg?!" era evidente che Emma fosse ancora parecchio su di
giri, lei rise ancora, doveva sentirsi con quella voce stridula "da
quando in qua, Zayn Malik, e ripeto, Zayn Malik, risponde al telefono
della tua migliore amica?" domandò, mentre faceva su e
giù in giro per la stanza, Meg sorrise tra sè
sapendo che lo sfogo di Emma non era ancora terminato "cioè,
no dai! Io ero già pronta a dirne una delle mie, quando ho
sentito dall'altro capo quella voce che avrei riconosciuto tra mille! E
avrò anche fatto la figura dell'idiota visto che appena mi
sono resa conto di chi fosse la persona con cui stavo parlando, mi
è venuta voglia di aprire la finestra e urlare al mondo "ei
gente! Sto parlando con Zayn, quel Zayn" e poi sarei svenuta prima
ancora di rendermi conto di che giorno fosse!" "si, perchè
la giornata di ieri, è da segnare sul calendario Meg!" dire
che parlava senza prendere fiato, non sarebbe bastato per spiegare come
si fosse sentita quella ragazza in quei momenti "Mi ha detto qualcosa
tipo, boh, che tu eri con Harry...ero troppo fuori di me per prestare
attenzione alle sue parole. Non ha fatto in tempo ad aggiungere altro
che ho sentito le voci di Louis, Niall e Liam che si accavallavano per
salutarmi!" Meg l'ascoltava sclerare, esattamente come avrebbe fatto se
l'avesse avuta di fronte "e poi hanno iniziato a farmi domande, io
rispondevo a monosillabi, stavo morendo, giuro..fino a quando Niall non
mi ha detto di calmarmi, è stato dolce, e non so come, sono
riuscita a dargli ascolto" esclamò respirando finalmente a
pieni polmoni "mancava solo Harry...a proposito, cos'è che
gli era successo?" Meg roteò gli occhi immaginandola in
quell'istante, probabilmente era riuscita a smettere di gironzolare per
la stanza senza meta, e si era stesa supina sul letto, nella stessa
posizione in cui era lei "si è preso la febbre, e io gli
stavo facendo gli impacchi d'acqua fredda..era così tenero e
indifeso, non sono stata capace di staccarmi da lui nemmeno per un
attimo" spiegò "ah, quindi era questo quello che mi ha detto
Zayn quando non ero nel pieno nelle mie facoltà cognitive"
disse divertita "probabilmente" confermò Meg.
"aspetta un secondo...se si è ammalato vuol dire
che ha preso il famoso colpo d'aria, all'aperto, con condizioni
atmosferiche non proprio ottimali...devo continuare?" "no" rispose Meg
ridendo "ho capito che hai capito" aggiunse subito dopo, questa volta
fu Emma a scoppiare a ridere senza ritegno "ma quante me ne stai
combinando?" l'accusò scherzosamente "non te lo immagini
neanche...!" sospirò, ripercorrendo in qualche istante i
giorni trascorsi a Los Angeles, e sopratutto che bacio che non avrebbe
dimenticato nemmeno se a novant'anni suonati si fosse ammalata di
alzheimer..quel bacio, tutti i precedenti, tutti gli abbracci, ogni
minuto trascorso con Harry, ma soprattutto quel bacio, se l'era inciso
sul cuore, e fino a quando quello avesse continuato a pompare sangue,
il bacio sotto la pioggia si sarebbe conservato intatto, tra i ricordi
più preziosi di sempre.
"
secondo te riuscirò a essere felice quando lui
diventerà di nuovo irragiungibile?"
In
quella semplice domanda si nascondeva la sua paura più
grande. Sapeva perfettamente che il suo amore smisurato nei confronti
di Harry, l'aveva distratta dalla realtà che la circondeva
già due anni prima, l'aveva allontanata categoricamente da
qualsiasi tipo di cotta adolescenziale, aveva fatto in modo che non
provasse mai nulla di più di un semplice sentimento
d'amicizia per qualsiasi ragazzo che si fosse avvicinato a lei
nell'arco di quei due anni, e anche se ce n'erano stati pochi e non ci
avevano mai provato spudoratamente, Meg non era mai riuscita a sentire
quelle dannate farfalle nello stomaco quando un ragazzo carino le
sorrideva, non si era mai persa in degli occhi che non fossero di una
tonalità indecifrabile tra lo smeraldo grezzo e l'azzurro
del mare.
Harry
le aveva rubato il cuore dal primo istante, e lei si rendeva conto che
ciò costutuiva un problema, perchè non poteva
nemmeno sperare di essere ricambiata, e nonostante tutto, aveva
continuato ad amarlo lo stesso, e sempre di più.
Poi
erano arrivati Burbank e Parker con quella loro proposta, regalandole
il sogno più bello di sempre, e adesso, dopo tutto quel
tempo trascorso insieme, dopo aver sfiorato le nuvole, dopo aver
conosciuto sul serio quel sentimento che tutti chiamano amore..come
avrebbe fatto a costruirsi una vita senza che lui ne facesse parte?
Già lo trovava parecchio complicato prima di incontrarlo,
ora sarebbe stato impossibile.
Ecco svelato il suo timore più grande: aveva paura di non
saper essere felice se lui non l'avesse più guardata negli
occhi, se non le avesse più stretto la mano e se non
l'avesse più abbracciata e baciata. Le sarebbe mancato
persino il solletico, ed era cosa che odiava più al mondo,
prima che ci si mettesse Harry di mezzo.
"
Meg non mi stai ascoltando" la voce dell'amica la riportò
con i piedi per terra "no" ammise, Emma la conosceva troppo bene
"allora adesso sentimi bene perchè non te lo dirò
di nuovo" prese un respiro profondo "digli tutto" "cosa?" "che sei
innamorata persa di lui?" Meg sospirò "non ci vuole un genio
per capirlo, visto che ogni volta che mi sfiora trattengo il respiro"
"quindi tu pensi che lui lo sappia già?" le
domandò la sua migliore amica "è lampante, Emma!
Ieri che aveva la febbre, non so quanti baci sulla fronte gli ho dato,
e quante carezze sulla guancia gli ho fatto, gli ho sorriso per tutto
il tempo, imbambolandomi a guardarlo anche mentre gli poggiavo
l'asciugamano sulla fronte" spiegò "e lui?" Meg sorrise
inevitabilmente "mi sorrideva a sua volta guardandomi, mi stringeva la
mano, mi lasciava fare..e poi mi ha persino ringraziato con un bacio
sulla guancia" si morse il labbro pensando a quanto fosse stato dolce
"e mi ha chiesto di aiutarlo a cambiarsi la maglietta, come se fosse un
bimbo" aggiunse, sempre più intenerita "e allora o sei
scema, o fai la scema!"
Meg le voleva così tanto bene, anche per quel suo saper
essere così diretta "senti, prima ti bacia come se non ci
fosse un domani con la scusa di quei maledetti paparazzi, sapendo
perfettamente che di quelli non c'era nemmeno l'ombra, poi si fa curare
da te quando si ammala, sempre per colpa di quel bacio, ti tiene la
mano impedendoti di andare via e lasciarlo solo, ti sorride nonostante
si senta così debole, ti avvicina con la scusa di dirti
qualcosa e ti ritrovi con una guancia infuocata..." "misà
che non sei l'unica ad aver perso la testa cara Meg!" lei rise
istericamente, avrebbe dato tutto ciò che aveva
perchè quello che aveva detto la sua migliore amica fosse
vero "io? piacere a lui? stai scherzando, vero?" "può avere
ai suoi piedi tutte le ragazze del mondo,e sappiamo tutte e due che non
sto affatto esagerando..perchè dovrebbe scegliere me? sono
soltanto una fan" disse, Emma alzò le braccia al cielo, e
poi se le fece cadere pesantemente lungo i fianchi, quando Meg faceva
così, le veniva voglia di abbracciarla e strozzarla nello
stesso instante, ed era più che sicura che se fossero state
faccia a faccia, la seconda opzione avrebbe avuto la meglio sulla
prima. Ma in quel momento desiderava abbracciarla perchè era
lontana.
" allora spiegami perchè è così dolce"
la sfidò, sperando che la sua migliore amica si arrendesse
all'idea di ammettere che forse, ed era davvero soltanto un forse,
visto che non poteva provarlo in alcun modo, era riuscita a far
capitolare niente meno che Harry Styles.
" perchè siamo diventati amici, perchè mi vuole
bene...e soprattutto perchè è nella sua indole
essere così dolce e protettivo" sospirò
nuovamente "..è una persona veramente speciale! Tutti dicono
che è bello..io ci aggiungo che è una bella
persona, la migliore che abbia mai conosciuto.
Insieme ai suoi quattro degni compari ovviamente. E' incredibile quanto
siano meravigliosi tutti e cinque! Te lo giuro, sono ragazzi che stanno
vivendo un sogno a occhi aperti restando con i piedi ancorati al
terreno, ed è stupendo vederli ridere, scherzare, prendersi
giro come farebbero tutti i ragazzi della loro età"
Emma sorrise a quelle parole, decise di lasciare perdere la faccenda di
Harry, se davvero aveva ragione, Meg se ne sarebbe accorta presto da
sola.
" E tu? come stai?" le domandò la sua migliore amica,
curiosa di sapere se ci fosse qualche novità "tutto a posto
e niente in ordine, come sempre" era tipico di Emma rispondere in quel
modo, lo faceva sempre, e in realtà quella frase un suo
senso ce l'aveva..era come dire che in una stanza, tutte le cose erano
collocate da qualche parte ma nessuna era al suo posto, quella
era la tipica camera di ogni adolescente, e per estensione di
significato, la tipica vita di ogni adolescente "possibile che sai
dirmi solo questo? parliamo sempre e solo di me...adesso è
il tuo turno" le disse spronandola a raccontarle qualcosa "Meg, sai
meglio di me che in questa noce di cocco in cui siamo nate e cresciute,
non succede mai nulla di entusiasmante. E' la solita vita, l'unica
differenza è che manchi tu...per il resto mi alzo tardi
tutte le mattine, aspetto mia madre per pranzare, poi mi butto sul
divano a guardare ciò che capita, raramente aiuto a fare
qualcosa in casa, dopo mi attacco al computer, al telefono o sento la
musica e resto sveglia fino a tardi, soprattutto quando tu mi chiami
alle tre del mattino.. ti assicuro che mi sto godendo l'estate alla
grande, rilassandomi al massimo" spiegò, non era annoiata da
quella vita "mio padre lo chiamerebbe 'dolce far niente" rispose lei
"esatto! è il termine più azzeccato"
esclamò Emma ridendo.
"sai che all'inizio di ottobre abbiamo i test, e io non ho
aperto libro?" le fece presente subito dopo, Meg si portò
una mano sulla fronte alzandosi di colpo dal letto e mettendosi a
sedere, se ne era dimenticata davvero...si, aveva sempre pensato che
una volta tornata a casa, si sarebbe iscritta
all'università, ma non aveva calcolato che avrebbe dovuto
studiare per i test "quando torno a casa ci facciamo un bel programma
di studio..avremo un mese a disposizione" "si..sempre se non passeremo
le giornate a piangere per esserci allontanate dai ragazzi, e da Harry"
la prese in giro l'amica "in effetti anche questo è da
mettere in conto" rispose Meg ridendo, ma quella risata nascondeva un
retrogusto piuttosto amaro, e Emma lo capì al volo
"dai..supereremo anche questa insieme" cercò di confortarla,
anche se un abbraccio in quel momento, sarebbe stato la cosa migliore
per entrambe.
" ma mi spieghi come cavolo facciamo a finire per parlare sempre e solo
di me?" Meg preferì cambiare discorso, e Emma rise
"ammettilo..ho un'abilità pazzesca a rigirare la frittata"
"ah questo è sicuro!" rispose lei divertita "quando torni a
San Francisco?" le domandò l'amica "dopodomani, sabato
pomeriggio dovrei essere di nuovo da zia Katy"
In quel momento Meg sentì bussare alla porta della sua
stanza, andò ad aprire accogliendo le tre ragazze "hai
visite?" Emma doveva aver sentito le voci "sono appena arrivate
Charlie, Jamie e Beth" la informò con un sorriso "ah adesso
vi frequentate assiduamente?" le aveva già raccontato del
pomeriggio di shopping "e le chiami pure Charlie, Jamie e Beth? con i
soprannomi?" Meg rise divertita "gelosa" la prese in giro "certo che lo
sono!" confermò Emma "nessuno ti sostituirà mai"
la rassicurò, ed era sincera "dove la trovo una
più pazza di te?" aggiunse "va bene, va bene, esci pure con
loro" "ma guarda che raggiungiamo i ragazzi al concerto" "siete proprio
delle fidanzate modello" scherzò Emma, prendendole in giro e
facendo la vocina da bimbetta perfettina, la sua migliore amica rise di
gusto, le voleva un bene immenso "aspetta ma..concerto? Harry non era
malato?" domandò Emma con disappunto, non appena fu
ritornata in sè "vedi che ho ragione? E' una persona
speciale! Ha la febbre anche ora, soltanto due ore fa ha preso
l'ennesima tachipirina, e adesso è già sul
palco...morirebbe piuttosto che deludere le fan" spiegò,
pensando ancora una volta a quanto lo amasse "che dolce" "tanto"
rispose Meg, poi si decise a salutarla, ma un attimo prima che
attaccasse Emma richiamò la sua attenzione "grazie per tu
sai cosa" sorrise "avevo intenzione di farti questo scherzetto
già da un po'" "muori" esclamò l'amica, lei rise
ancora "ti voglio tanto bene anche io" rispose con voce angelica "a
dopo scema" la salutò Emma, poi attaccarono.
Meg guardò il dispay del telefono accorgendosi di aver
trascorso più un'ora al telefono con l'amica, nonostante si
sentissero quasi quotidianamente e si inviassero più
sms al giorno "parlavi con la tua migliore amica, vero?"
domandò Beth "si, si chiama Emma" rispose lei con un sorriso
"ti manca eh?" continuò Charlie prendendola sotto braccio
"da morire" ammise la ragazza "è anche lei fan dei ragazzi?"
Jamie era curiosa di natura, Meg annuì con
convinzione, poi uscirono tutte e quattro e durante il tragitto per
arrivare al palasport dove si esibivano i One Direction, le
raccontò dello scherzo che le aveva fatto il giorno prima,
Jamie, Charlie e Beth risero, ma non nascosero di trovare dolce il
fatto che la ragazza avesse perso completamente il senno a sentire le
loro voci, e poi aggiunsero che anche loro tre erano fan sfegatate
della band di cui facevano parte i propri fidanzati, da quando li
avevano conosciuti.
Il concerto era ormai giunto quasi al termine, ed era stato uno
spettacolo meraviglioso come sempre.
I ragazzi erano sul palco, chiacchieravano con le fan e si godevano gli
ulltimi minuti di fronte a un palasport stracolmo di gente, prima di
presentare la canzone che avrebbe concluso lo show. Niall
avvicinò la bocca al microfono centrale e
annunciò What Makes You Beautiful, tutte le fan urlarono,
mentre Louis si voltò indietro per caso notando la presenza
di Beth, Charlie, Jamie e Meg; con un cenno del capo avvertì
il resto dei ragazzi, Liam aveva già iniziato il suo assolo,
e Harry e Zayn si girarono un attimo verso di loro sorridendo.
Poi fu il turno di Harry, Meg lo guardò mentre la sua voce
roca si diffondeva nell'aria, e prima che potesse fare qualcosa per
fermarla, una lacrima le rigò il viso, seguita da tante
altre..era incredibile che sentirli cantare dal vivo continuasse a
fargli quell'effetto, nonostante non fosse più la prima
volta.
Jamie, che era accanto a lei, si accorse subito del suo stato d'animo,
e le mise un braccio intorno alle spalle stringendola a sè,
le fece una tenerezza assurda. La ragazza continuò ad
asciugarsi le lacrime per tutta la durata della canzone, abbracciata a
Jamie fino all'altima nota, e quando i One Direction dopo aver
terminato di cantare fecero un inchino verso il loro pubblico, lei
applaudì fino a farsi diventare le mani rosse.
Un paio di minuti più tardi, furono scortate dalla sicurezza
sul retro del palazzetto, degli agenti le dissero che i ragazzi si
stavano cambiando, e che le avrebbbero raggiunte lì; Meg
fece del suo meglio per mascherare gli occhi lucidi, mentre commentava
con Charlie, Jamie e Beth l'ennesima perfetta performance dei One
Direction. Il primo a varcare la soglia della porta posteriore
fu proprio Harry, camminava tenendo una mano sulla fronte e aveva
l'aria di essere stordito, la ragazza non riuscì a
trattenersi dall'andargli incontro, e quando gli fu abbastanza vicina
quasi da sfiorarlo, lui le gettò le braccia al collo,
aggrappandosi a lei con tutte le sue forze, gettandosi a peso morto,
sfinito. Meg lo accolse tra le sue braccia stringendolo forte, senza
dire una parola, Harry restò in quella posizione senza
rendersi conto dello scorrere del tempo, e lei non accennava a volerlo
staccare da sè, il ragazzo si reggeva in piedi unicamente
grazie alla sua presa, e le circondava il collo con entrambe le braccia
poggiando la testa sulla sua spalla.
Lei non si aspettava di certo una situazione del genere, ma i loro
corpi l'uno a stretto contatto con l'altro, come al solito le
provocavano sensazioni inspiegabili a parole; sembrava che
Harry avesse atteso a lungo il momento in cui si sarebbe gettato tra le
sue braccia, e che non volesse far altro che restarsene così
per tanto tanto tempo, si sentiva come se un camion gli fosse passato
sopra, e l'unica cosa che fece, sicuro che lo avrebbe fatto sentire
meglio, fu piombare addosso a Meg e lasciare che lei lo stringesse
forte a sè. Non sapeva spiegarsene il motivo, ma si sentiva
come se l'incastro dei loro corpi, potesse dargli un po' di
quell'energia di cui la febbre lo aveva privato del tutto, e non gli
importava se tutti i ragazzi, comprese Charlie, Jamie e Beth, e magari
pure qualcuno della sicurezza lo stessero osservando, lui avvertiva il
bisogno di restare ancorato a lei.
Meg gli scompigliava dolcemente i capelli, beandosi di quegli istanti
che avrebbe ricordato in eterno "siamo arrivate all'ultima canzone, ma
mi è bastato assistere a quella per essere certa che il
concerto è stato bellissimo" sussurrò, lui
alzò di poco il viso "è stata la cazzata
più grande di sempre pretendere di cantare con la febbre, ma
lo rifarei altre cento volte" rispose tornando a poggiare la testa
sulla sua spalla 'solo per ricevere questo abbraccio' avrebbe voluto
aggiungere, Meg sorrise "febbre o meno, sei stato meraviglioso come
sempre" gli confidò evitando accuratamente di guardarlo
negli occhi "e tu hai pianto come sempre" "no, non è vero"
tentò di negare "ti ho vista" si limitò a dire
lui, la voce era debole e le braccia circondavano ancora il collo della
ragazza.
E ciò che può sembrare strano è che
nessuno di tutti e due si sentiva in imbarazzo a restare
così per così tanto tempo, era come se tenersi
stretti in quel modo, fosse diventato tutto a un tratto naturale "ti
sta risalendo la febbre" constatò Meg, ma non
perchè avvertiva sempre più caldo, quello era
solo dovuto al fatto di averlo tra le braccia, si accorse dell'aumento
della temperatura corporea solo quando gli toccò la fronte
"torniamo in albergo?" sussurrò Harry, riuscendo finalmente
a staccarsi da lei. Raggiunsero i ragazzi che scherzavano a pochi passi
da loro, i quali non batterono ciglio sull'abbraccio a cui tutti
avevano assistito, ormai avevano capito che Harry aveva perso
la testa per la loro dolce fan, e consideravano ovvio il fatto che in
un momento di debolezza fisica, non volesse altro che abbracciarla,
tutti avevano capito che aveva bisogno di lei per stare bene.
Una mezzoretta più tardi, arrivarono in albergo, Liam,
Louis, Niall e Zayn si erano trattenuti per delle interviste, e poi
sarebbero usciti, magari anche in compagnia delle ragazze, Harry invece
aveva preferito tornansene in hotel, e ovviamente Meg non lo aveva
lasciato solo. Lui non voleva restare solo.
La ragazza aprì la porta della propria stanza, e un secondo
dopo, aiutò Harry a sdraiarsi sul suo letto, si sedette
accanto a lui porgendogli il termometro e dandogli un'altra bustina di
tachipirina mischiata con dell'acqua, quando lesse il valore piuttosto
alto sullo strumento. Gli accarezzò dolcemente il viso,
mentre lui le stringeva la mano tremando dal freddo, a quel punto Meg
si alzò per prendergli una coperta e gliela mise addosso.
La febbre lo rendeva incredibilmente debole e tenero "non voglio che mi
scaldi la coperta!" sbuffò lui, liberandosene "voglio che lo
faccia tu!" aggiunse, socchiudendo gli occhi un attimo dopo; Meg
pensò che stesse delirando, in fondo una temperatura
corporea più elevata del normale poteva provocare qualche
effetto collaterale, se poi si aggiungeva il fatto che stava prendendo
parecchie medicine, il delirio ci stava tutto..e non si rese conto che
invece la febbre lo aveva reso soltanto molto più disinibito
nei suoi confronti, non si era accorta che quell'alterazione aveva
abbattuto il muro che stava cercando di costruirsi per proteggersi dai
propri sentimenti, e svelava le sue emozioni, quelle che avrebbe voluto
celare.
Nonostante fosse convinta che stesse delirando, sentì il
cuore a un passo dell'esploderle, mentre tornava a stringergli la mano
"vedrai che guarirai presto, già domani ti sentirai molto
meglio" gli sussurrò passandogli dolcemente una mano tra i
ricci "no, se non mi abbracci" si lamentò lui, subito dopo
riaprì gli occhi e la guardò
sorridendo, continuando a tremare dal freddo. Meg non perse
altro tempo, si liberò delle scarpe e si distese accanto a
lui, il letto era a una piazza e mezza e ci stavano entrambi, lo
abbracciò come Harry le aveva chiesto e come lei desiderava
ardentemente fare, il ragazzo poggiò di nuovo la testa sulla
sua spalla chiudendo gli occhi, accoccolandosi contro il suo corpo come
se lei, proprio lei, fosse la più efficace delle medicine.
Meg si accorse che tremava ancora, e lo strinse ancora di
più, avvertendo i suoi battiti fondersi con quelli di Harry
in un'unica melodia che per poco non riecheggiava nella stanza, forse
l'avvertiva soltanto lei dato le condizioni non proprio ottimali del
ragazzo, ma poteva giurare che era come batteria con tanto di piatti,
tamburi e bacchette, piantata giusto al centro del suo cuore.
Lo baciò sulla fronte, poi sulla guancia e infine all'angolo
delle labbra, mentre lui si addormentava lentamente, accoccolato contro
di lei, con la testa sul suo petto e la mano intrecciata nella sua. Non
tremava più, e sorrideva, nonostante lo spossamento fiscico,
sorrideva.
Ciaaaaaaaaaao :))
Eccomi qua! Finalmente sono riuscita ad aggiornare! :DD
Stavolta sarò davvero breve, perchè devo finire
di studiare e non posso trattenermi oltre.
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto! :DD
E come sempre non esitate a farmi sapere i vostri pareri :DD
GRAZIE di cuore a tutte
voi che recensite, che seguite, che inserite la storia in una qualsiasi
lista...vi adoro, davvero ♥
E adesso vado sul serio, un bacione grande grande
grande... a prestooooo <3<3<3
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Capitolo 21 *** Capitolo venti ***
L'ultimo
concerto che avrebbe ospitato la città di Los Angeles, era
fissato per venerdì, si sarebbe svolto nel tardo pomeriggio
con inizio previsto per le 19.00, e poi i ragazzi sarebbero rientrati
in albergo. Sabato dopo pranzo, avrebbero lasciato la
città, diretti di nuovo a San Francisco.
Lo
spettacolo fu come al solito straordinario, i One Direction riuscirono
a far sognare a occhi aperti l'intero stadio, ancora una volta, diedero
alle fan tutto quello che potevano offrirle, si sgolarono su quel palco
cantando con grinta e infinita dolcezza, donando emozioni
impareggiabili, e loro stessi si commossero di fronte a tutto
quell'affetto incondizionato. Erano amati in ogni angolo del mondo, e
questa non è affatto un'esagerazione.
Meg
invece, aveva trascorso il pomeriggio in compagnia di Charlie, Jamie e
Beth mentre i ragazzi erano impegnati nelle prove, questa volta avevano
optato per qualcosa di più rilassante che svaligiare
Hollypop, avevano deciso di restare a chiacchierare tra di
loro, sedute nel giardinetto sul retro dell'hotel e sorseggiando una
bibita fresca; la ragazza si trovava bene in loro compagnia, e le
piaceva trascorrere un po' di tempo con quelle che in brevissimo tempo
erano addirittura diventate sue amiche, e loro tre sembravano pensarla
allo stesso modo, quindi ne approfittarono, dato che venerdì
era anche l'ultimo giorno che avevano a disposizione per restare
insieme. Il giorno dopo, le tre ragazze sarebbero tornate in
Inghilterra, lei a San Francisco con i ragazzi, e non sapeva quando e
se le avrebbe riviste.
Beh,
messa così, quelle poche ore sembravano essere le
ultime che avrebbe trascorso in compagnia di Jamie, Beth e Charlie, e
quello non poteva considerarsi esattamente un pensiero felice, anzi, le
dispiaceva parecchio doverle salutare con la consapevolezza che quello
fosse un addio, e non soltanto un arrivederci.
Le
tre non erano a conoscenza della farsa, i ragazzi avevano spiegato a
Meg, che quelle due teste calde dei manager gli avevano intimato di
cucirsi la bocca e non dire a nessuno la verità, nemmeno
alle proprie fidanzate, c'era già troppa gente a conoscenza
dello spettacolino, e la posta in gioco era davvero molto alta per
permettersi il lusso di rischiare di essere scoperti, quindi Liam,
Louis e Zayn, avevano dovuto tenersi per sè ciò
che sapevano, e anche Meg aveva fatto lo stesso, pur desiderando con il
tutto il cuore liberarsi da quel peso e confidarsi con loro. Certo,
c'era Emma, e ci sarebbe sempre stata, ma lei era in una situazione
così delicata e particolare che necessitava di essere
guardata negli occhi mentre raccontava ciò che provava per
Harry, ciò che aveva sempre provato per quel ragazzo riccio,
che con una nonchalance decisamente invidiabile, le aveva rubato pure
l'anima.
Jamie,
Charlie e Beth erano sicure che in qualche modo avrebbero rivisto Meg,
per loro, lei era la fidanzata di Harry, e perciò, ci
sarebbero sicuramente state altre occasioni per chiacchierare
allegramente con un caffè in mano, o ascoltare i ragazzi a
uno dei tanti concerti che avevano in programma, completamente rapite
dalle loro voci, oppure svaligiare di nuovo il famoso Hollypop! Mentre
per Meg quello era addio, a meno che le tre ragazze non si fossero
presentate di punto in bianco a San Francisco, e il tutto entro le due
settimane restanti enunciate dal contratto. Sarebbe stato davvero bello
se fosse accaduto!
"
Eccoci qua!" esclamò Liam varcando la soglia e finendo
dritto dritto tra le braccia di Charlie, erano appena rientrati in
hotel dopo il concerto, le prese il viso tra le mani e la
baciò dolcemente, si sussurrarono qualcosa di
incomprensibile e poi si strinsero forte; "dimmi che non è
vero che domani te ne vai" Zayn era distrutto all'idea di dover
salutare Jamie, le sarebbe mancata da morire come sempre "infatti non
è vero, non vado proprio da nessuna parte" disse la ragazza
passandogli una mano tra i capelli, lei era l'unica a cui Zayn
permettesse di rovinargli il ciuffo "..fin quando lo vorrai
sarò sempre qui" continuò, posando una mano
all'altezza del cuore del ragazzo, lui la baciò di tutta
risposta "allora resterai qui per sempre" le disse quando le loro
labbra smisero di cercarsi.
Qualche metro più in là, Meg ricevette un bacio
sulla guancia e uno stratosferico sorriso da Harry, che subito
sparì a farsi una doccia anticipando i suoi migliori amici,
poi, con la gota ancora infuocata dopo quel tocco, abbracciò
Niall salutandolo e trattenendosi a chiacchierare un po' con lui,
mentre Louis e Beth ridevano a crepapelle, guardandosi con aria
complice e mangiandosi con gli occhi.
Meg
rise e scherzò insieme al biondo dei One Direction, si
lasciò prendere in giro dal ragazzo, che non aveva potuto
fare a meno di notare la forma a cuore che avevano assunto i suoi occhi
dopo quel semplice bacio sulla guancia, Niall aveva capito che lei non
stava fingendo e non aveva mai nemmeno pensato di farlo, ancora prima
che il resto dei ragazzi se ne rendessero conto; Meg non
seppe che dire, lo lasciò divertire e ridere della sua
espressione facciale, dovuta sempre e quel benedetto bacio, e si
trattenne dal gettargli di nuovo le braccia al collo mentre lui la
prendeva in giro, semplicemente perchè ogni volta che si
soffermava a pensare al fatto di poterlo considerare suo amico, come
Louis, Liam, e Zayn, provava un tuffo al cuore.
Perchè
non ho nominato Harry? Semplicemente perchè Meg non riusciva
proprio a considerarlo un amico e basta, lui era l'amore della sua
vita, punto.
Dopo una mezzoretta buona, Liam, Zayn e Louis sparirono dalla
circolazione insieme alle loro ragazze, in fondo quella era l'ultima
sera prima che tutti lasciassero Los Angeles, separandosi per
settimane, o forse mesi, era impossibile saperlo, perciò ne
approfittarono per coccolare il più possibile le loro belle
fidanzate; Niall, Meg e Harry invece, restarono in hotel, a vedere un
film in camera mentre sgranocchiavano popcorn comprati al bar della
hall..
Poco prima dei titoli di coda, Meg si addormentò
rannicchiandosi su se stessa, e subito dopo di lei, anche i due ragazzi
lasciarono che Morfeo avesse la meglio su di loro; lei occupava
metà divano, nell'altra metà c'era Niall, e Harry
si appisolò su una poltrona, rivolgendole un ultimo sguardo
prima di abbassare le palpebre e lasciarsi vincere dal sonno.
Potevano essere le due del mattino, quando il ragazzo si
svegliò infastidito dalla scomoda posizione, e si fece
venire la brillante idea di uscire nel bel mezo della notte, con lei.
Si avvicinò a Meg sorridendo e le accarezzò
dolcemente il viso per destarla dal mondo dei sogni, ma la ragazza
senza nemmeno preoccuparsi di aprire gli occhi, gli prese il viso tra
le mani, convinta di star ancora sognando, e lo avvicinò
pericolosamente e sè lasciandogli uno, due, cinque, dieci
baci sulla guancia; lui fece uno sforzo sovraumano per non chinarsi
ulteriormente e baciarla stendendosi su di lei..quella ragazza aveva
l'assurdo potere di disconnettergli il cervello e mandarlo
completamente in tilt. Non aveva mai immaginato che sarebbe stato
così difficile resisterle.
Quando lei aprì gli occhi, dopo altre carezze, e si
accorse di ciò che aveva appena fatto baciandolo
ripetutamente su una guancia senza motivo, si fece rossa in viso e si
alzò di scatto, rischiando di svegliare pure Niall, Harry
non potè fare a meno di sorridere, cercando di controllare
inutilmente i battiti del cuore dopo quel contatto così
ravvicinato "em..io..io" Meg non sapeva come giustificarsi "lo so,
stavi sognando di baciare il tuo principe azzurro" sussurrò
il ragazzo guardandola mentre lei si stropicciava gli occhi, non aveva
realizzato di essere il principe azzurro in questione "già"
Meg rispose appena "che ore sono?" domandò un secondo dopo,
sempre sottovoce "le due e dieci" disse lui con naturalezza, la ragazza
lo guardò in modo confuso "perchè mi hai
svegliato?" "Voglio portarti a vedere Los Angeles di notte."
Meg sorrise guardandolo negli occhi "dammi un minuto" disse,
prima di alzarsi senza replicare, andare a sciacquarsi la faccia
e pettinarsi, per poi uscire insieme a Harry dopo aver
lasciato un messaggio a Niall. L'intricava da morire l'idea di uscire
da sola con lui nel bel mezzo della notte. Era terribilmente romantico
ed eccitante allo stesso tempo.
Harry aveva ragione, Los Angeles era meravigliosa, una città
di luci "wow!" esclamò lei guardandosi intorno, dopo che
ebbero raggiunto uno dei viali principali "lo sapevo che ti sarebbe
piaciuta!" rispose il ragazzo circondandole le spalle con un braccio
mentre camminavano, e pensando a quanto fosse stato naturale per Meg,
alzarzi alle due, sciacquarsi il viso, darsi una sistematina ai capelli
legandoli in una coda di cavallo,e seguirlo fuori senza preoccuparsi di
truccarsi e tantomeno di cambiarsi. Indossava una maglia grigia a
maniche lunghe che le stava un po' grande e che le copriva il sedere,
con dei semplici legging neri, e le sue amate converse, era sportiva e
trendy allo stesso tempo, il mix che Harry preferiva in assoluto.
" parlami un po' di te" propose lei, mentre passeggiavano abbracciati,
sempre per via della farsa "che vuoi sapere?" "non lo so, quello che
vuoi, la prima cosa che ti viene in mente, qualcosa che non sanno tutti
e che non viene spiattellato sulle riviste patinate, abbiamo avuto le
prove di quanto possono essere false le notizie date dai giornali, e io
voglio conoscere te. Non Harry Styles, il ruba cuori dei One Direction,
ma il ragazzo che sei quando scendi dal palco.
Quando smetti di indossare lo smoking per le premiazioni e torni a
casa, e ti butti sul divano, a cosa pensi? Quando sei in un negozio e
devi scegliere se comprare una maglietta rossa, verde o blu, quale
prendi? Qual'è il tuo colore preferito? E i gusti di gelato,
preferisci quelli alla frutta o extracalorici?- Harry l'ascoltava senza
battere ciglio, cullandosi della sua voce, e sentendosi...felice, si,
felice, perchè Meg era davvero interessata a lui, a
Harry e basta, al ragazzo comune che si nascondeva sotto il titolo di
rubacuori, lo stesso che senza rendersene conto,aveva tanto tanto
bisogno di qualcuno che lo amasse senza se e senza ma, qualcuno come
lei, anzi, proprio lei.
" sono un'idiota" disse semplicemente, spiazzandola
"perchè?" domandò la ragazza divertita
'Perchè mi sono innamorato di te. Perchè ho perso
la testa per quella che doveva essere solo la mia finta fidanzata.
Perchè tu, con la tua bellezza così naturale, con
la tua sponteneità, con i tuoi sorrisi, con i tuoi occhi
scuri, e con la tua dolcezza mi hai fatto credere nell'amore, per la
prima volta. Ma sono un'idiota, perchè non posso dirti
quello che provo, perchè ho bisogno di una scusa per
baciarti, quando vorrei farlo tutto il giorno. Perchè noi
non abbiamo alcuna possibilità, e nonostante ciò,
io mi innamoro di te un po' di più ogni minuto che passa.
Ecco perchè sono un'idiota, non riesco a ragionare quando
siamo pericolosamente vicini'. Ma non lo glielo disse.
" perchè a volte desidero ardentemente qualcosa, pur sapendo
che non potrò mai averla, e invece di rinunciare, mi
accanisco ancora di più, c'è qualcosa che rende
sempre irrinunciabile il proibito, e io lo desidero con tutto me
stesso" fu tutto quello che uscì dalle sue labbra "anch'io"
rispose lei, sorprendendosi delle sue stesse parole, era incredibile
quanto fossero in sntonia quei due, Harry le sorrise, grato per non
averlo considerato pazzo e per non aver approfondito l'argomento,
perchè si trattava di lei, ciò che voleva e non
poteva avere era lei.
Durante quella passeggiata, chiacchierarono senza soffermarsi sulle
vetrine illuminate, il ragazzo le parlò di se, le
raccontò cose che pensava di aver dimenticato,
esaudì tutte le sue curiosità, mentre Meg lo
ascoltava sinceramente interessata, sempre abbracciata a lui.
Camminavano percorrendo uno dei vali più caotici e
movimentati della città, eppure, si sentivano soli nella
notte, e se fosse scoppiato un incendio proprio lì, magari
loro due avrebbero continuanto a passeggiare abbracciati, perdendosi
nei loro discorsi e incuranti del mondo intero.
"ho promesso a mia madre che le avrei portato qualcosa da Los Angeles"
esordì la ragazza, ricordando tutto ad un tratto di non
averle comprato niente "un profumo potrebbe piacerle?"
domandò lui indicando una boutique con il braccio che teneva
intorno alle spalle di Meg "certo" lei lo trascinò con
sè nel negozio, e cominciò a trafficare con
diversi profumi, si appropriò di un paio di striscette
apposite per provarli e spruzzò la prima essenza, storse il
naso facendo ridere Harry e invitandolo a sentire quel profumo, sul
viso del ragazzo si dipinse un'espressione di disgusto, e rise anche
lei, passando avanti, e spruzzando una seconda essenza. Non male, ma
non era esattamente il genere che faceva impazzire sua madre. In
aggiunta al profumo, le avrebbe sicuramente comprato un paio di quelle
calamite che si attaccano al frigo, pensò, mentre ne provava
un altro.
Harry le stava accanto e rideva e scherzava insieme a lei attribuendo
il generoso appellativo di 'puzza' ad alcune essenze decisamente
stravaganti; dopo averne provati tre o quattro Meg aveva terminato le
striscette "vediamo com'è questo!" esclamò lui,
prendendo una delle boccette, facendo pressione sul tappo e spruzzando
l'essenza sul collo della ragazza, per poi chinarsi
delicatamente su di lei e annusare, lasciandosi inebriare da quel
profumo così dolce, e indugiando per qualche istante di
troppo, con le labbra vicine, molto vicine, al collo della ragazza, e
l'intero viso completamente immerso nella porzione di pelle tra il
volto e la spalla.
Lei restò immobile, lasciandolo fare, godendo di quella
vicinanza totalmente inaspettata, e facendo uno sforzo enorme per non
abbandonarsi contro di lui, provocando un contatto diretto fra le
labbra di Harry e la sua pelle e sentendosi ardere, come se fosse a un
passo dal sole "hai un metodo molto originale per provare un
profumo" trovò la forza di dirgli, quando lui si fu
allontanato, ma Harry non sembrò badare alle sue parole, e
dopo aver preso in mano un altro profumo, fece la stessa cosa che aveva
fatto con il precedente, spruzzandoglielo sull'altro lato del collo;
questa volta Meg, lo vide avvicinarsi a lei sempre di più, e
non riuscì a evitare di portare la testa all'indietro,
rendendo ancora più infuocato e passionale quel contatto
ravvicinato, che in realtà non fu un contatto vero e
proprio..per fortuna, altrimenti non sarebbe stata più
responsabile delle sue azioni, se lui se avesse soltanto sfiorato il
collo con le labbra.
"secondo me questo è perfetto" concluse il ragazzo, parlando
con la voce roca e con il viso ancora immerso nell'incavo suo del
collo, a Meg sembrò quasi che Harry le soffiasse
quelle parole, e fu percorsa da un brivido terribilmente intenso "hai
freddo?" domandò lui prontamente, tornando ad assumere una
posizione eretta, lei scosse la testa, facendo l'impossibile per
nascondere ciò che provava, e quando si fu ripresa, decise
di seguire il consiglio di Harry e acquistò quel profumo per
sua madre.
Quando tornarono in strada, rivolse gli occhi al cielo, e mentre lui
tornava ad abbracciarla circondandole le spalle con il braccio, la
ragazza ripensò a ciò che era successo meno di
due minuti prima, a Harry completamente chinato su di lei, intento a
lasciarsi stordire da quel profumo che lui stesso aveva spruzzato sul
suo collo con la precisa intenzione di arrivare quasi al punto di
poggiare delicatamente le labbra sulla sua pelle infuocata, e baciarla
di punto in bianco, facendole capire decisamente troppe cose,
sentimenti di cui lei non doveva essere a conoscenza. Quando Meg
riabbassò lo sguardo, si ritrovò con gli occhi
imprigionati in quelli del ragazzo e si morse involontariamente il
labbro inferiore, senza accorgersi di averlo mandato di nuovo in tilt
con quel semplice gesto.
Aveva voglia di baciarlo, desiderava un contatto con le sue labbra con
un'intensità così forte che spaventava persino
lei.
"I paparazzi" urlò il ragazzo, trascinandola con
sè, correndo verso l'ignoto, prima che Meg avesse il tempo
di guardarsi intorno e scoprire che quella inventata da Harry, era una
scusa bella e buona per portarla in un luogo più intimo e
appartato.
Un attimo. Si stavano nascondendo dai paparazzi? Non aveva senso
scappare, o meglio, sarebbe stato del tutto normale se loro due fossero
stati una vera coppia... "dove stiamo andando?" domandò lei
continuando a seguirlo, più confusa che mai, il ragazzo si
fermò nel bel mezzo di un vicolo completamente deserto e le
regalò uno di quei sorrisi che mozzano il respiro "non lo
so" ammise avvicinandosi di più a lei e guardandola dritta
negli occhi, erano soli, e tutto ciò che entrambi
desideravano era lasciarsi andare e continuare a complicarsi la vita
scambiandosi uno di quei baci indimenticabili, o anche cento, mille di
quei baci "hai detto di aver visto i paparazzi, giusto?" Harry
annuì, Meg non doveva assolutamente scoprire che era stata
una bugia "bene, allora l'ultima cosa da fare è nascondersi" 'anche se non voglio altro che
restare sola con te' le suggerì una vocina che conosceva sin
troppo bene.
Harry si rese conto di aver fatto una cavolata bella grossa a
trascinarla lì, non se sarebbe uscito vivo da quella
situazione, non avrebbe resistito ancora per molto. Gli era rimasto
l'amaro in bocca e bramava di baciare dolcemente quel collo dal momento
in cui si era allontanato da lei in profumeria, ma aveva sbagliato i
calcoli, quella ragazza era capace di farlo rincitrullire al punto
tale, da fare l'opposto di ciò che avrebbe dovuto fare dopo
'aver visto' i paparazzi, scappare da loro..ma che gli era
saltato in mente?
In quel momento la voglia di restare solo con lei aveva preso il
sopravvento sulla sua lucidità, quella situazione gli stava
sfuggendo di mano, diventando ogni secondo più pericolosa,
perchè ogni secondo si legava un po' di più a
lei, si innamorava di lei in maniera sempre più intensa.
Brutto affare.
..E succedeva tutto in modo così naturale, senza che Meg
facesse nulla..era il suo essere così..lei, che lo faceva
letteralmente impazzire.
Perso nei suoi pensieri si accorse appena che la ragazza lo aveva preso
per mano e stavano camminando di nuovo in direzione del viale
principale "qui dovrebbe andare bene" le sentì dire, prima
che i suoi occhi venissero coperti dalle mani di lei, e la sua schiena
aderisse contro il muro, giusto un paio di metri prima che quel vicolo
si immettesse in uno dei viali più caotici di Los Angeles.
Non capì le intenzioni della ragazza fino a quando non
sentì le sue labbra combiaciare perfettamente con le
proprie; senza averne pienamente coscienza, Meg stava esaudendo il
desiderio di entrambi. Si era fermata lì, in modo da tale da
restare almeno un po' appartati, e allo stesso tempo, non troppo
lontani ed eventualmente visibili dai paparazzi fantasma, che avevano
preso vita nella mente di Harry, e adesso si erano impossessati della
sua, fornendole la scusa per baciarlo.
Fu un bacio disperato come l'ultimo che si erano scambiati, quello al
parco, le loro labbra si cercavano senza sosta e fremevano dalla voglia
di appartenere l'uno all'altro. Per lui era dannatamente eccitante
baciarla con quella sorta di benda sugli occhi che formavano le mani
della ragazza, senza un motivo preciso, così, per gioco..ma
fu un gioco che li coinvolse fin troppo, che fece perdere la testa a
Harry a tal punto, da indurlo a ribaltare le posizioni con un
movimento rapido e deciso, facendo aderire la schiena di Meg contro il
muro, e affaticando il respiro di entrambi. A quel punto, fu
inevitabile baciarle lentamente e dolcemente collo.
Poggiò delicatamente le labbra sulla pelle accaldata della
ragazza, e impresse piccoli, teneri e casti baci su di lei, facendole
quasi il solletico con la bocca, e spedendola sempre e comunque su un
altro pianeta. Lei si sentiva semplicemente in paradiso, non esistono
parole capaci di rendere giustizia a sensazioni del genere, troppo
belle e intime per poter essere descritte.
" b-basta" fu lei a fermarlo, doveva, sennò la situazione
sarebbe degenerata, avevano bisogno tutti e due di una doccia non
fredda, gelata, ma sapevano bene che nemmeno quella sarebbe riuscita a
placare i battiti esagerati dei loro cuori; Harry si
allontanò da lei controvoglia, bastò che la
fissasse per un nano secondo negli occhi, perchè la ragazza
gli prendesse il viso tra le mani, avvicinando di nuovo le labbra alle
sue, rubandogli un ultimo e leggerissimo bacio prima di mettere
definitivamente fine a quell'attimo in cui tutti e due non erano stati
più capaci di ragionare.
Restarono lì, l'uno di fronte all'altra ancora per qualche
minuto...era assurdo che riuscissero a essere un attimo prima amanti
clandestini, e un attimo dopo migliori amici, ma forse tutto dipendeva
dal fatto che tra di loro si stava lentamente instaurando qualcosa di
più forte dell'amicizia e più intenso dell'amore,
un rapporto meraviglioso, che non ha eguali, e che gli permetteva di
essere sempre in sintonia. Malgrado tutto, Harry si ritrovò
a pensare che approfittare della farsa per stare insieme a lei, era la
cosa migliore che gli potesse capitare, perchè in quel modo
poteva coccolarla e baciarla, a patto di inventarsi paparazzi
invadenti, senza uscire allo scoperto, senza dirle di aver perso la
testa per una dolce fan; e per lui, che aveva poca condifenza con
l'amore, quello vero, e non era bravo in queste cose, rappresentava la
situazione ideale. Però entro un paio di settimane tutto
sarebbe finito, e a quel punto, avrebbe dovuto prendere una decisione:
uscire allo scoperto e rischiare il tutto per tutto, o perderla per
sempre. Ma non voleva pensarci..i programmi a lungo termine non
facevano al caso suo, e in ogni caso non avrebbe permesso a quel
pensiero di rovinargli le due settimane che aspettava di vivere al suo
fianco.
" ho un talento particolare nello scegliere i profumi" le disse con un
sorriso, passandosi la lingua sulle labbra, assaporando di nuovo
quell'essenza di cui la sua bocca si era impregnata, conseguenza del
contatto con il collo della ragazza "spero che mia madre sia d'accordo
con te" rispose lei, ridendo "fidati, è impossibile
resistere" susssurrò il ragazzo, ancora in piedi di fronte a
Meg "al profumo..intendo" aggiunse, sorridendole di nuovo.
" si sta facendo giorno" notò lei, Harry annuì
"bene! Che vuoi per colazione?" le domandò, e mentre si
incamminavano in direzione di un bar, le loro mani si intrecciarono in
modo automatico, sorrisi altrettanto spontanei si fecero spazio sui
loro volti, e fragorose risate riempirono l'aria.
Ciaaaaaaaaao !
Eccomi qua con il nuovo capitolo! :DD
Spero tanto che vi sia piaciuto, e mi raccomando, non esitate a dirmi
cosa ne pensate! :))
Amo interagire con voi, ormai lo sapete, no? ♥
Grazie..per tutto. Per le recensioni che apprezzo tantissimo e che mi
strappano sempre un sorriso, e per l'interesse che mostrate verso la
mia storia seguendola o indicandola tra le ricordate e preferite.
Grazie davvero :DDD
Un bacione, a prestoooooooooooo <3<3
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Capitolo 22 *** Capitolo ventuno ***
"
Ei" la ragazza si voltò, seguendo la direzione dalla quale
proveniva quella voce "vuoi una mano?" domandò Zayn, era in
piedi sulla soglia della porta della suite, con le mani infilate nelle
tasche dei jenas chiari e un sorriso dipinto sul viso "si, grazie"
disse lei, mentre il ragazzo entrava nella sua stanza e sollevava un
paio di borsoni, Meg lo seguì trascinando il trolley dietro
di sè e dando un'ultima occhiata in giro prima di chiudere a
chiave la camera. Era arrivato il giorno della partenza.
"
Ciao Meg!" urlò Niall dal corridoio, salutandola con la mano
e premendo il dito sul tasto per chiamare l'ascensore, lei
ricambiò con un caloroso sorriso, mentre il biondo
iniziò a chiacchierare con Zayn "dai..." la spronarono tutti
e due, invitandola a raggiungerli in ascensore "andate ragazzi, ho
dimenticato una cosa" disse lei, riprendendo a trafficare con le chiavi
della porta per aprirla di nuovo "ti aspettiamo giù"
esclamò Niall, prima che le porte dell'acensore si
richiudessero.
Sua
madre le aveva ripetuto fino alla nausea che la sua stonatagine non
l'avrebbe portata da nessuna parte, e più volte le aveva
consigliato di scriversi qualche promemoria, tipo post it, per
ricordarsi tutto, ma Meg non lo aveva mai fatto sul serio, considerava
ridicolo che una ragazza dovesse appuntarsi ciò che doveva
fare, insomma, non aveva mica ottant'anni..nemmeno sua nonna aveva mai
avuto bisogno di post it.
Meg
se l'era sempre cavata a modo suo, e anche quella volta, le era venuto
in mente di aver dimenticato la maglietta che aveva indossato il giorno
precedente, un attimo prima che fosse troppo tardi.
Rientrò nella stanza per recuperarla, e quando la ebbe tra
le mani, non potè fare a meno di annusarla inebriandosi di
quel profumo che Harry le aveva spruzzato sul collo quella notte e che
era immancabilmente finito anche sulla maglietta; si trattava del
secondo profumo, lo stesso che aveva comprato per sua madre. Quando
erano rientrati in albergo dopo aver fatto colazione, lei aveva
sciaquato l'indumento, in modo tale da riportarlo indietro pulito, ma
aveva sperato che quell'essenza non andasse via..giusto per il piacere
di ricordare quella notte trascorsa a zonzo per le strade di Los
Angeles insieme al ragazzo che amava con tutta se stessa, ogni volta
che avrebbe indossato quella maglia.
Subito
dopo si era addormentata, e aveva ripreso coscienza della situazione in
tempo per preparare i bagagli, ma ovvviamente, la maglietta era rimasta
stesa fuori, e sarebbe rimasta lì, se non si fosse ricordata
di prenderla all'ultimo minuto. Si richiuse la porta alla spalle per un
seconda volta, e si incamminò nel corridoio, voltandosi
indietro trascinandosi il trolley per avere un'ultima panoramica
dell'interno di quell'albergo dove aveva avuto l'onore di alloggiare
insieme ai One Direction.
Era
sempre stata imbranata con le valigie, perciò era grata a
Zayn per averle dato una mano, ma il fatto che il ragazzo avesse
portato già giù due terzi dei bagagli, non le
impedì di scontrarsi con qualcuno mentre continuava a
camminare guardandosi indietro.
"
Scusa" disse voltandosi e ritrovandosi di fronte ciò che
più amava al mondo, due occhi di una tonalità
indecifrabile, più azzurri che verdi, e più verdi
che azzurri "dai qua" rispose lui poggiando la mano sulla sua, mentre
si appropriava della valigia della ragazza, e le rivolgeva
contemporaneamente un sorriso che avrebbe fatto sciogliere le calotte
polari artiche; Meg lo seguì notando come riuscisse a
destreggiarsi bene pur trascinando ben due trolley dietro di
sè, e chiamò l'ascensore sentendosi lo sguardo di
Harry addosso "sei felice di ritornare a San Francisco?" le
domandò lui, Meg gli sorrise "si, cioè, sto bene
anche qui ma-" "..a San Francisco ti aspetta tua zia, hai una casa" le
ricordò il ragazzo, lei colse una nota leggermente
maliconica nel suo tono di voce "non deve essere facile trascorrere
mesi e mesi vivendo in hotel in giro per il mondo" sussurrò,
nello stesso momento in cui tutti e due entravano nell'ascensore.
Harry
le sorrise, domandandosi come facesse quella ragazza a cogliere nel
segno sempre e comunque, era speciale, e ormai se ne era accorto da un
pezzo "è divertente!" disse, sfidandola, per capire fino a
che punto lei fosse capace di leggergli dentro, Meg lo
squadrò, soffermandosi sui suoi occhi e sapendo
già cosa dire "sei un pessimo bugiardo!" gli tirò
un leggero pugno sul braccio e lo fece ridere "guarda che è
davvero divertente.." rispose lui tenendo il viso rivolto verso il
basso, Meg si avvicinò di più poggiandogli due
dita sotto il mento e costringendolo a guardarla, Harry non resse il
contatto visivo con i suoi occhi scuri.
"è divertente, all'inizio, quando ti accorgi di
avere la possiblità di vivere insieme ai tuoi quattro
migliori amici, senza genitori, e senza la monotonia della routine
quotidiana. Le prime volte mi sentivo come se fossi in gita, gli
spostamenti con il pullman, le serate sempre fuori casa, le notti
trascorse a far baldoria in albergo con gli amici, una gita scolastica,
nè più nè meno, una figata
assurda" spiegò "..però le gite non durano mai
più di cinque giorni, perchè sono esperienze
sicuramente indimenticabili, ma oltremodo stressanti. Ricordo bene che
quando ritornavo a casa dopo quei famosi viaggi d'istruzione, ero
stanco morto, entusiata, ma privo di energie, e mi ci volevano due
giorni per riprendermi" "Immagina una gita per dura per
sette, otto, dieci mesi.." "ti distrugge" dissero all'unisono, per poi
sorridersi a vicenda a conferma di quanto fossero in sintonia
"già" confermò Harry.
L'acensore si fermò "ma questo non vuol dire che io non ami
ciò che faccio, anzi. Si, lo ammetto, ci sono dei momenti in
cui staccherei volentieri la spina e mollerei tutto, ci sono momenti in
cui la nostialgia di casa mi mangia vivo, ma è proprio in
quei momenti che mi fermo e faccio i pro e contro della situazione, e
lì capisco che non c'è storia. Che nonostante
tutti i disagi che questa vita comporta, continuerei a cantare insieme
a Zayn, Louis, Liam e Niall per tutta la vita, perchè quella
sensazione che provo posando gli occhi sulle migliaia e migliaia di
persone che accorrono a un nostro concerto, che urlano, si sgolano
soltanto per noi, che piangono-" le passò un dito sotto
l'occhio sfiorandola dolcemente, come per farle capire che si stesse
riferendo anche a lei "-soltanto udendo le nostre voci dal vivo,
è impareggiabile, e mi ripaga di tutto lo stress" concluse,
erano rimasti fermi nell'ascensore nonostante fossero arrivati a
destinazione, e Harry a quel punto fece per avviarsi e raggiungere il
resto dello staff "sei una persona speciale, e parlo del ragazzo che ho
conosciuto in questi giorni, non della star della musica, parlo di te
Harry" gli sussurrò, trattenendolo per un braccio e non
riuscendo a frenarsi dal dirgli ciò che pensava di lui "sono
fortunato" rispose lui, riuscendo a mascherare piuttosto bene quelle
martellate provenienti dal petto "si, ma sei speciale"
ripetè lei, convinta.
Harry
pensò che era la stessa cosa che pensava di lei, e se Liam e
Louis non avessero interrotto quel momento, avrebbe finito col poggiare
le labbra su quelle di Meg e rubarle un bacio così intenso
che le avrebbe deformato le labbra, poi avrebbe premuto tasti a caso
nell'ascensore senza smettere di baciarla, con la precisa intenzione di
bloccarlo, e l'avrebbe amata in ogni centimetro della pelle,
lì dentro...ma questo era soltanto ciò che
desiderava, e faceva a pugni con ciò che fece, limitandosi a
sorriderle calorosamente.
"è il momento dei saluti" esordì Louis avviandosi
verso l'esterno dell'hotel, il resto del gruppo lo seguì, e
quella che Meg si trovò davanti subito dopo fu una delle
scene più dolci e tristi che potessero esistere. Charlie,
Jamie e Beth avevano il volo per Londra solo qualche ora dopo rispetto
alla partenza dei ragazzi, e si precipirarono in albergo a salutarli,
dato che non li avrebbero rivisti per un bel po'.
Harry preferì non assistere a quella scena, e il fatto che i
due manager lo avessero preso in disparte per chiedergli come stesse
andando la famosa farsa, gli fornì soltanto la scusa buona
per evitare di immedesimarsi nei suoi amici, e pensare a quando avrebbe
dovuto fare lo stesso con Meg, con la piccola differenza, che il loro
non sarebbe stato soltanto un arriverci, ma un addio, a meno che... a
meno che, non fosse riuscito a convincere i manager a prolungare la
faccenda della finta fidanzata, in fondo non sarebbe stata
così male come idea, ma sapeva quanto fossero cocciuti quei
due.
Louis e Beth si abbracciarono convulsamente tenendosi stretti per
più di un minuto, nessuno dei due parlava servendosi delle
parole, erano l'una tra le braccia dell'altro, ed erano i loro gesti a
spiegare quanto fossero difficili i saluti; lei era tenerissima,
riusciva a stento a trattenere qualche lacrima, mentre il suo ragazzo,
sorrideva godendosi quell'ultimo convulso abbraccio. "Ci vediamo
presto" sussurrò lui, faceva il possibile per apparire
allegro, anche se sapeva bene che quella ricciolina gli sarebbe mancata
da morire, ma il suo carettere scherzoso e giocherellone, lo induceva a
prendere tutto con positività, credeva davvero che l'avrebbe
rivista presto, e forse non si sbagliava affatto, visto che era quasi
cosa certa che a fine settembre i ragazzi sarebbero tornati a fare una
capatina a casa, in Inghilterra "certo amore, ci vediamo presto"
rispose Beth, lasciandosi stringere per l'ultima volta, e baciandolo
intensamente prima di salutarlo sul serio.
Qualcuno potrebbe dire che Louis e Beth si salutarono in modo banale,
ma in quel 'ci vediamo presto' si celava tutta la voglia che entrambi
avevano di ritrovarsi di nuovo, si nascondeva la speranza che i giorni
in cui sarebbero stati lontani sarebbero passati in fretta, ma
più di ogni altra cosa, quel 'ci vediamo presto' era una
promessa. La loro meravigliosa promessa d'amore.
Zayn e la sua Jamie, invece, si baciavano dolcemente, incuranti di non
essere affatto soli, loro due erano fatti così, non gli era
mai importato del resto del mondo quando erano insieme, e quella ne era
la prova "vorrei seguirti anche io in giro per il mondo come Meg fa con
Harry" si rammaricò Jamie, quando riuscirono a staccarsi "tu
sei un'attrice amore mio, e non puoi mandare tutto in fumo per me" "lo
sai che lo farei" sorrise lei, Zayn roteò gli occhi per poi
lasciarle un bacio sulla fronte "e tu sai che ti spezzerei le gambe se
lo facessi" le rispose, il suo tono era dolce, ma fermo, e la ragazza
non potè far altro che arrendersi "Jamie, Jamie...vorrei
averti al mio fianco per tutto il tempo, io sto vivendo un sogno sotto
molti punti di vista, ma tu hai il sacrosanto diritto di realizzare il
tuo" "e il nostro Zayn? Il nostro sogno?" domandò lei
soffermandosi sulla parola 'nostro' "quello ci appartiene
già, e sarà nostro per sempre" a quel punto Jamie
lo baciò di nuovo, più volte, fino a quando tutti
e due non capirono che era giunto il momento di andare.
Liam e Charlie, intanto, chiacchieravano camminando abbracciati,
parlando sommessamente come facevano sempre e riuscendo a condividere
gli ultimi minuti insieme, senza pensare all'imminente arrivederci. Il
ragazzo teneva le braccia intorno al suo corpo e di tanto in tanto le
baciava teneramente i capelli biondi, come farebbe un fratello
maggiore, però lui l'amava, e anche se la conosceva
personalmente solo da pochi mesi, Charlie era riuscita a farlo
capitolare subito, e ricambiava i suoi sentimenti allo stesso
modo. Nemmeno
Niall e Meg, che chiacchieravano a pochi passi da loro, riuscivano a
udire ciò che i due si dicevano, ma tutti sorrisero
instintivamente quando udirono la risata della ragazza; Meg
pensò a Harry, che era sparito insieme ai manager e che
quella sera, quando avevano cenato insieme, solo loro due, finendo a
mangiare gelato rubato dalla cucina sul balcone della sua suite, le
aveva confidato che la risata di Charlie fosse contagiosa. E aveva
ragione, riuscì a risollevare l'umore un po' a tutti, ma il
momento di salire sul bus che li avrebbe riportati a San Francisco, per
i One Direction e la loro dolce fan, era arrivato, e prima di lasciare
Los Angeles, Meg abbracciò tutte e tre le ragazze,
stringendole e godendosi quel momento.. erano davvero diventate amiche
in poco tempo, le voleva davvero bene, e la rattristava profondamente
doverle salutare.
Meg amava trascorrere il tempo con i ragazzi più di ogni
altra cosa al mondo, aveva legato con tutti, in modo particolare con
Harry ovviamente, ma lì c'erano di mezzo i sentimenti...
invece con Niall, sentiva di potersi fidare di lui, e più
passavano i giorni, più si rendeva conto di avere molto in
comune con il biondo, erano diventati amici, e lo stesso discorso
valeva per Zayn, Liam e Louis.
Megan Jones, semplice fan, amica dei One Direction! Non avrebbe mai
creduto di poter leggere una frase del genere..eppure quello era
soltanto uno dei tanti sottotitoli che i giornali avevano dato ad
alcune foto in cui era ritratta insieme ai ragazzi. E poi naturalmente
c'erano le foto che la immortalavano insieme a Harry, abbracciati,
mentre si tenevano per mano, persi in uno sguardo, coinvolti in una
risata, o semplicemente complici in ogni cosa.
Ormai tutti parlavano di lei come di Megan, la ragazza comune che aveva
fatto perdere la testa al giovane e irresistibile Harry Styles, e
persino le fan della boyband sembravano provare simpatia per lei, forse
perchè tutte sapevano che Meg era una di loro.
Erano sulle copertine di tutti i giornali, e si poteva dire che Burbank
e Parker fossero riusciti alla grande nel loro obiettivo,
perchè Meg e Harry erano davvero la coppia dell'estate, la
più dolce e più inaspettata di tutte. La pop star
innamorato della sua fan, era un romanzo destinato ad entrare nel cuore
della gente.
Tutti erano concordi nell'affermare di non aver mai visto Harry
così felice come lo era da quando Megan era entrata nella
sua vita, gran parte delle persone pensava che lei fosse la ragazza
giusta per lui, e in molti seguivano ogni notizia pubblicata
riguardante la loro 'storia' come se fosse la fiction televisiva di cui
non perdevano nemmeno una puntata, era un amore fresco e giovane, che
faceva tenerezza a tutti, anche se raccontato soltanto attraverso foto
stampate sui rototalchi.
Ma la cosa più strana, più bizzarra,
più assurda e più bella in assoluto, era che i
due piccioncini presi di mira da tutti i paparazzi, avevano
vissuto e continuavano a vivere i momenti migliori, quando erano
completamente soli. Qualche esempio? La serata trascorsa in hotel, il
gelato rubato, le chiacchierate, il gattino da salvare, il meraviglioso
bacio al parco, il prendersi cura l'una dell'altro quando Harry aveva
la febbre, le carezze, le pezze bagnate, i baci sulla fronte,
l'abbraccio dopo il concerto, l'addormentarsi abbracciati nello stesso
letto, la nottata trascorsa per le strade di Los Angeles, il profumo
spruzzato sul collo, i paparazzi immaginari, i baci con le mani sugli
occhi, semplicemente il loro modo di capirsi con un sguardo, la
facilità con cui riuscivano a fidarsi l'un dell'altra.. e la
lista potrebbe continuare. Nessun obiettivo era riuscito a immortalare
quei momenti, a meno che non si parli di quella porzione di cuore che
fotografa tutto istante per istante, e conserva ogni sguardo, ogni
sorriso, ogni emozione e ogni battito, come un tesoro preziosissimo.
..Cos'è che stavo dicendo? Ah si, che Meg amava trascorrere
del tempo con i ragazzi più di ogni altra cosa al mondo, ma
c'erano dei momenti in cui aveva semplicemente bisogno di una presenza
femminile, di una ragazza, di un'amica a cui raccontare tutto
ciò che avveniva all'interno del suo corpo quando Harry la
guardava dritta negli occhi, le sorrideva, la stringeva a
sè, e la baciava. Emma, aveva decisamente bisogno di Emma, e
lei c'era sempre, ma soltanto per telefono, Meg aveva bisogno di
parlarle faccia a faccia, abbracciarla e tirarle cuscini addosso
quando diceva cavolate, necessitava della presenza della sua
migliore amica, e si era legata così tanto alle fidanzate
dei ragazzi, perchè loro tre, con la loro simpatia, ironia,
il loro essere amiche, la loro passione per lo shopping e l'amore
incondizionato verso i ragazzi, riuscivano a colmare almeno un po'
quell'assenza costante.
Le abbracciò convulsamente, sperando che un giorno le
avrebbe riviste, mentre saliva sul bus, pronta a ritornare a San
Francisco.
Quattro ore più tardi, esattamente quando la lancetta
più piccola dell'orologio era completamente rivolta verso il
basso, segnando le sei del pomeriggio, e la più grande era
ferma sul dodici, stando a significare che fossero esattamente le
diciotto, Meg, i ragazzi e tutto il resto dello staff, rientrarono
nella città dove tutto aveva avuto inizio. Fortunatamente il
luogo dove era ubicato l'albergo era rimasto misterioso e ignoto per la
maggior parte della persone, e i One Direction riuscirono a sistemarsi
nuovamente nelle proprie camere senza troppi intoppi.
Meg salutò tutti dandogli appuntamento all'indomani,
prevedendo che zia Katy quella sera sarebbe stata felice di averla a
casa, e subito dopo raggiunse a piedi la fermata del bus; dovette
aspettare per una ventina di minuti, durante i quali
messaggiò con Emma, facendole sapere di essere tornata a San
Francisco, e chiamò anche sua madre, con l'intenzione di
tranquillizzarla, di dirle che il viaggio era andato alla grande e che
stava bene, dannatamente bene.
Si accorse di avere molti sguardi puntati addosso, e fece il possibile
per ignorarli, sapendo bene che ormai tutti la riconoscessero come la
ragazza di Harry, e la cosa continuava a farle uno strano effetto,
cercò di comportarsi con disinvoltura prendendo l'ipod e gli
auricolari dalla borsa e ascoltando la musica esattamente come tutte le
altre ragazze e ragazzi presenti sul bus. Il cellulare vibrò
nuovamente poco prima della fermata, e Meg non potè fare a
meno di sciogliersi in un sorriso sognante leggendo il messaggio
'è strano non averti intorno...' era Harry, si erano
separati da meno di un'ora, ma dopo aver trascorso cinque giorni stando
insieme ventiquattr'ore su ventiquattro, per lui era sin troppo facile
sentire la sua mancanza "in senso positivo o negativo?"
digitò e inviò il messaggio, scendendo
dall'autobus e cominciando a camminare verso casa della zia, qualche
secondo dopo il cellulare vibrò di nuovo e la ragazza
trattenne il respiro prima di leggere la risposta "nel senso che ormai
fai parte della mia vita."
Sorrise a più non posso, rischiando pure di finire dritta
dritta contro un palo della luce, non riusciva a staccare gli occhi dal
dispay dell'apparecchio e leggeva e rileggeva quel messaggio cercando
di convincersi che non fosse frutto della sua fantasia. Non poteva
crederci...lui faceva parte della sua vita dal primo istante in cui lo
aveva sentito cantare e si era imbambolata nei suoi occhi, pur
guardandolo attraverso lo schermo di un computer, e ora, ben due anni
dopo, Harry, proprio Harry, le mandava messaggi con scritto che lei
faceva parte della sua vita. Era una delle cose più belle
che potesse immaginare, e un brivido le percorse la schiena quando le
arrivò un altro messaggio "sei arrivata a casa?" il ragazzo
aveva preferito cambiare discorso in fretta, forse perchè
era stato troppo impulsivo nella risposta precedente, troppo sincero
"quasi...ancora un centinaio di metri" rispose lei, tentando di
recuperare un contegno "scommetto che stasera zia Katy ti
preparerà una cena degna di una regina!" Harry le rispose
subito dopo, Meg rise tra se e se "ovviamente" scherzò lei
"qui carne e insalata.." si lamentò il ragazzo "se vuoi la
regina è disposta a condividere con te il suo sostanzioso
pasto" lo digitò d'impulso, senza rendersi pienamente conto
di averlo invitato a cena, e forse non se ne accorse nemmeno lui
"cioè? Meg si domandò come avessero fatto a
finire per parlare di cibo, ma non aveva alcuna importanza, stava
messaggiando con Harry, con il ragazzo che amava, e pensò
che il fatto stesso che riuscissero a chattare in modo così
disinvolto di qualunque cosa, come se fossero migliori amici da una
vita, la diceva lunga su come il loro rapporto stesse diventando sempre
più stretto, affiatato e indubbiamente bello.
" vuoi venire a cena da me?" ormai non poteva più tirarsi
indietro, e poi era sicura che alla zia avrebbe fatto piacere
conoscerlo "mi piacerebbe,e non lo dico per gentilezza, io verrei
davvero..ma chi glielo dice a quei due?" la ragazza sorrise amaramente
leggendo quel messaggio, perchè c'aveva sperato, aveva
sperato che lui dicesse di si, che sarebbe addirittura andato a casa
sua, che le avrebbe fatto un po' compagnia dopo cena... "hai ragione,
non centrerebbe niente con la farsa" "te le prometto Meg, una sera di
queste, verrò da te, conoscerò tua zia,
guarderemo un film, e staremo insieme" il cuore riprese a batterle
all'impazzata leggendo quella risposta "guarda che ci conto!" gli
scrisse velocemente "una promessa è una promessa" rispose
lui di rimando, inducendola a sorridere ancora "sono arrivata" gli
scrisse, imboccando il vialetto "ma brava!" la prese in giro lui.
Ancora non ci credeva, non era logicamente possibile che stesse
messagiando con Harry, eppure gli sms arrivati sul suo cellulare
dicevano il contrario...camminava sorridendo, con gli occhi posati sul
display dell'apparecchio, e in un primo momento non
focalizzò l'attenzione su quel paio di scarpe posizionate
proprio accanto alla porta di casa. Passò avanti senza
degnarle di uno sguardo più attento, ma un attimo prima di
infilare la chiave nella toppa della serratura, si voltò di
scatto a guardare quelle scarpe, come se fossero comparse allora; non
erano sue, non erano di sua zia, ma erano un paio di converse, azzurre,
che conosceva sin troppo bene.
Aprì la porta il più velocemente possibile, e si
precipitò di sopra, per poco non cadde giù per le
scale, raggiunse la sua camera correndo e travolse la persona che era
ancora intenta a disfare i bagagli. Le due ragazze si abbracciarono
fortissimo, gettandosi le braccia al collo a vicenda e tenendosi
strette per qualche minuto senza parlare, i loro corpi avvinghiati e i
loro occhi lucidi di lacrime. "mi sei mancata da morire"
sussurrò Meg, quando si staccarono per un attimo "anche tu,
tantissimo!" Emma l'abbracciò di nuovo "dovevo venire a
vedere cosa stavi combinando" le disse divertita, mentre erano ancora
strette l'una all'altra "avevo bisogno di te" rispose Meg, sincera.
" Sono state le scarpe a tradirmi, vero?" le domandò subito
dopo, l'amica rise di gusto e poi annuì "volevo farti una
sorpresa..ma pioveva, mi sono bagnata tutta, soprattutto le scarpe, poi
ho chiamato tua zia e lei mi è venuta a prendere, ci eravamo
già messe d'accordo che sarei venuta, ma ormai le converse
erano fradice, le ho lasciate lì ad asciugare.." Meg la
travolse con un altro abbraccio "nel caso non te ne fossi ancora
accorta, non mi aspettavo affatto di trovarti qui, quindi la sorpresa
è riuscita eccome!" le disse "hai fatto pure la finta tonda
quando ti ho scritto dicendoti di essere arrivata a San Francisco!"
l'accusò, Emma rise di cuore "sono contentissima di
rivederti" esclamò Meg "sapessi io!" rispose l'altra.
Furono interrotte da un familiare 'bip' proveniente dal cellulare della
ragazza "devo dirlo a Harry" esclamò Meg, intuendo che fosse
lui,e volendogli raccontare di aver appena riabbracciato la sua
migliore amica, la nuova arrivata la squadrò da capo a piedi
con aria indagarice, poi tutte e due si gettarono sul letto a peso
morto, fiondandosi sul cellulare contemporaneamente, e strappandoselo
di mano a vicenda, ridendo insieme come facevamo sempre, e accorgendosi
di quanto fossero mancate a entrambe anche le cose più
semplici, come lo stare sdraiate sullo stesso letto con gli occhi fissi
su un cellulare. Era troppo bello essere di nuovo insieme.
Ciaaaaaaaaao :))
Eccomi quaaaaa! Credo che ormai abbiate capito che ho
preso l'abitudine di aggiornare il lunedì sera, penso di
essere riuscita a trovare un buon ritmo che si combina bene con lo
studio e che mi permette di aggiornare una volta alla settimana :DD
Allora allora allora..i nostri ragazzi e Meg sono ritornati a San
Francisco; Charlie, Jamie e Beth sono tornata a loro volta a casa;
Harry e Meg hanno cominciato pure a messaggiare con il cellulare, e
soprattutto....sorpresaaaaaaa!
Ecco che finalmente Emma raggiunge la sua migliore amica! ♥
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto, non vi
ringrazierò mai abbastanza per tutto il supporto che mi
date, siete meravigliose, vi adoro, e amo chiacchierare con voi! :DD
Quindi non esisate a farmi sapere tutto quello che vi passa per la
testa ;))
Ps. Ho scritto una nuova one-shot, si chiama 'Love for breakfast',
ormai mi conoscete e sono sicura che avete già intuito chi
è il protagonista tra i nostri cinque ragazzi. Mi farebbe
davvero piacere se ci passaste, e mi diceste cosa ne pensate, mi
rendereste felice..sempre se vi va :DD
Un bacione, grazie di tutto, e a prestoooooo <3<3<3
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Capitolo 23 *** Capitolo ventidue ***
"ohh..qualcuno
è tornato a casa!" una donna dall'aria dolce e gentile si
affacciò alla porta della camera di Meg, la ragazza era
intenta a chiacchierare seduta sul letto insieme alla sua migliore
amica, una a capo, e all'altra a piedi dello stesso letto, ma non
appena udì la voce della zia, Meg saltò a terra
con un balzo e gettò le braccia al collo della donna. "Zia
Katy!" esclamò abbracciandola "bentornata tesoro mio!"
rispose la più matura delle due "non ti ho sentito
arrivare..altrimenti sarei scesa giù a salutarti"si
scusò la ragazza "non preoccuparti, eri sicuramente
impegnata a chiacchierare con qualcuno" esclamò, facendo un
cenno con il capo in direzione di Emma e sorridendo "e in ogni caso,
sono tornata dal lavoro proprio adesso" concluse, Meg sorrise.
"
hai visto che bella sorpresa ti aspettava a San Francisco?" le
domandò la donna, riferendosi al fatto che la sua migliore
amica fosse lì insieme a loro "meravigliosa! Grazie zia!" le
era davvero grata per aver permesso alla sua migliore amica di restare
a casa sua "ma figurati! Emma è adorabile, ed è
la benvenuta qui" disse, rivolgendosi anche alla diretta interessata,
che sorrise calorosamente come ringraziamento "e poi sai benissimo
Megan, che a me non piace stare da sola..è bello avere due
ragazze così fresche e giovani come voi che girano per casa"
quella donna era un angelo, sul serio "ah, a proposito, ho pensato che
vi avrebbe fatto piacere dormire nella stessa stanza, quindi
ragazze, quando vi viene sonno, vi basterà tirare la molla
che c'è sotto il letto, per averne un altro un po'
più basso del primo" "fantastico!" esclamò Emma
entusiasta "perfetto!" le fece eco Meg "bene! vi lascio
sole, vado a cucinare.." "zia" la donna si voltò
nuovamente verso la nipote "conserva le tue specialità per
quando verrà Harry, a noi basta una pizza, vero Em?" l'altra
ragazza annuì, poi si scosse "che cosa?" domandò
sorpresa "chi verrà?" le fece eco la donna "Harry, me lo ha
promesso" rispose Meg, in poco più di un sussurro.
Okay,
non era riuscita a tenerselo per sè, sarebbe stato troppo
bello averlo a cena a casa della zia e trascorrere l'intera serata con
lui, sapendo che per una volta, il ruolo che stavano recitando non
centrava nulla nel modo più assoluto, e anche se Meg sapeva
bene che proprio perchè la farsa non sarebbe stata valida
per quella serata, lui non le avrebbe tenuto la mano per tutto il
tempo, e non l'avrebbe baciata togliendole il respiro, non poteva fare
a meno di essere felice al solo pensiero di averlo come ospite
a casa sua, già in questo, era inevitabile non
accorgersi che tra loro ci fosse una certa intimità. Ed era
dannatamente bello il rapporto che stavano instaurando .
"
quindi volete la pizza?" domandò la donna, riportandola sul
pianeta terra, le due ragazze annuirono "bene, ma a una sola
condizione" squadrò prima Meg e poi Emma, come per
assicurarsi che avrebbero accettato "andiamo a mangiare fuori" propose
entusiasta "idea grandiosa! sempre se non sei stanca dopo una giornata
di lavoro..." Katy fece un gesto con la mano che stava a significare
che era perfettamente in forma "sapete da quanto tempo non ceno fuori?"
domandò retoricamente, le due ragazze sorrisero
"vorrà dire che conserverò le mie
specialità per il ragazzo che ha fatto andare in fumo il
cervello di mia nipote" Emma rise di gusto, divertendosi a prenderla in
giro insieme alla zia "e a proposito, voglio assolutamente sapere
qualcosa in più su questa vacanza a San Francisco" le disse
la donna strizzandole l'occhio mentre usciva dalla stanza per andare a
prepararsi "siamo in due allora!" le fece eco Emma, divertita.
"
Smettila di darle corda!" la riprese Meg, quando furono di nuovo sole
"perchè? tua zia è un fottuto genio!"
esclamò ridendo "si, è eccezioanale"
concordò Meg "..ma questo non vuol dire che voglio
trascorrere il resto della serata a parlare di me, che perdo
completamente le facoltà cognitive e le coordinate
spazio-temporali ogni volta che lui mi si avvicina più del
dovuto!" sbottò, facendosi rossa in viso, Emma
l'abbracciò forte, di punto in bianco "ho fatto proprio bene
a venire, hai davvero bisogno di qualcuno che ti dica che i tuoi occhi
brillano in modo inequivocabile ogni volta che parli di Harry..e non
potevo di certo farlo per telefono!" Meg sorrise spontaneamente
"vedremo se qualcuno riuscirà a farli brillare a te!" la
provocò giocosamente "ma magari" rispose l'amica ridendo
"qualcuno che non sia Liam" precisò Megan, guardandola
dritta negli occhi, Emma sbuffò.
In
quei due anni si era invaghita del ragazzo di Charlotte Evans, ma si
trattava di un sentimento molto meno intenso di quello che aveva legato
Megan a Harry; per Emma, Liam era un ragazzo meraviglioso, il prototipo
del suo ragazzo ideale, ma non era mai arrivata a sognarlo tutte le
notti e ad allontanarsi da ogni amicizia un po' speciale con
un ragazzo del sesso opposto, che sarebbe potuta sfociare in qualcosa
di più... come invece aveva fatto qualcun'altro.
Emma
aveva anche avuto una storia con un ragazzo che frequentava la loro
stessa scuola e la cui classe, nell'ultimo anno, era capitata proprio
di fronte alla loro..si chiamava Mark, capelli neri, occhi azzurri, nel
complesso decisamente carino. Si erano conosciuti durante l'intervallo,
e prima di finire per uscire insieme, avevano trascorso almeno un
mesetto a chiacchierare del più e del meno appoggiati al
termosifone, conoscendosi un po',e sperando che i rispettivi prof
facessero ritardo ogni giorno, per restare insieme ancora qualche
minuto. La prima volta che erano usciti insieme, si erano scambiati un
bacio e da lì era partito tutto. Meg era stata felice per la
sua migliore amica, perchè effettivamente Emma sembrava
stare bene in sua compagnia..certo, non era mai arrivata a dire che lui
fosse l'amore della sua vita, ma quando erano insieme stava bene, le
piaceva essere coccolata da lui, e questo le bastava.
Poi, con l'avvicinarsi degli esami, avevano deciso di rompere, di
comune accordo, non perchè fosse successo qualcosa in
particolare, ma semplicemente perchè avevano sempre meno
tempo a disposizione per stare insieme, e anche perchè dopo
quasi sette mesi, l'affiatamento iniziale aveva lasciato spazio a una
monotona routine che aveva stancato entrambi; tutti e due avevano
voglia di vivere e fare nuove esperienze, e si erano lasciati senza
rancore. Emma non ne aveva sofferto, arrivando a concludere da sola che
loro era stata soltanto un'infatuazione passeggera, e ancora adesso,
quando gli capitava di incontrarlo per strada, si fermava a parlare con
lui senza alcun imbarazzo e nessun astio nei suoi confronti.
A parte Mark, l'ultima storia d'amore vissuta della ragazza risaliva a
due anni prima , quando aveva letteralmente perso la testa per un
ragazzino un anno più piccolo di lei, escogitandole tutte
per restare da sola insieme a lui; Meg non si era fatta problemi a
dirle quasi quotidianamente che era pazza a offrirsi di aiutarlo con la
matematica, pensando che in quel modo, tra una funzione e un logaritmo,
tra loro sarebbe nato qualcosa in più che una semplice
affinità scientifica.
Nonostante tutto, alla fine Emma era riuscita a mettersi con quel
ragazzino, ma appena aveva davvero avuto l'occasione di conoscerlo
meglio standogli accanto, si era resa conto di aver preso un enorme
abbaglio, e lo aveva mollato su due piedi, neanche due settimane dopo
il loro primo bacio, che tra l'altro, era stato il suo primo bacio in
senso assoluto.
Meg non poteva certo vantare di aver avuto delle storie d'amore come la
sua migliore amica...ma non pensate che non avesse mai preso una cotta
per qualcuno. Aveva dato il suo primo bacio a quattordici anni. A
quello che era il suo migliore amico da una vita, e come spesso succede
in questi casi, nessuno dei due volle prendersi la
responsabilità di rovinare una bella amicizia, ma al
contrario di come starete sicuramente pensando, nessuno dei due era
innamorato dell'altro. Si, quel bacio c'era stato, ma loro erano come
fratello e sorella, e pur volendosi un mondo di bene, non riuscivano a
vedersi diversamente da come erano, proprio non gli si addiceva il
termine 'fidanzati'..loro erano migliori amici e basta..Quel bacio era
stata una svista da parte di entrambi, forse era stata la situazione,
quella serata, la festa, l'atmosfera dolce in generale, ad averli fatti
finire labbra contro labbra, ma la cosa era finita esattamente dove era
iniziata, per tutti e due. Dopo lui si era trasferito.
Al liceo, Meg si era presa una bella cotta per un ragazzo con il quale
a stento scambiava qualche parola, e poi Harry, il suo sorriso, la sua
voce e i suoi occhi le avevano fatto dimenticare pure lui. Si chiamava
Richard, e da quel momento in poi le fu completamente indiferrente,
forse perchè ogni volta che lo guardava, non vedeva
più Richard, ma c'era Harry al suo posto, perlomeno nella
sua testa, e tutto questo succedeva con qualsiasi altro ragazzo. Era
innamorata del riccio pur non avendolo mai visto, ma lo aveva amato sul
serio sin dal principio, rendendosi conto di essere un tantino
'fissata', e continuando a far girare il proprio mondo intorno a Harry
nonostante tutto il resto.
"...
ovviamente anche Louis e Zayn sono off limits!" precisò, con
voce ferma "ma dovevi proprio diventare amica delle loro fidanzate?" le
domandò Emma, fingendosi infastidita, lei rise e l'amica le
tirò un cuscino addosso "ti piacerebbero se le conoscessi"
"forse si" rispose con un sorriso "e naturalmente scherzavo riguardo i
ragazzi, mi basta poterli guardare negli occhi dal vivo e parlargli
senza svenire" "te lo dico per esperienza, è
complicatissimo evitare di gettargli le braccia al collo ogni
volta che li vedi" Meg lo disse quasi in un sussurro, a quel punto
tutte e due sorrisero, prima di prepararsi a loro volta per uscire.
Una
quarantina di minuti più tardi, uscirono di casa insieme a
zia Katy e raggiunsero in macchina una rustica pizzeria.
Non
appena ebbero preso posto, Meg si rese conto che molte delle persone
sedute ai tavoli l'avevano riconosciuta e l'additavano parlando
sottovoce, non ci voleva certo un genio per intuire cosa ognuno stesse
dicendo all'orecchio del vicino. Sia Emma che la zia si accorsero della
situazione, e fecero il possibile per far finta di niente. "Allora? Ti
sei divertita a Los Angeles?" le domandò la donna, subito
dopo che il cameriere ebbe ritirato le ordinazioni "si, certo! E' una
città bellissima, ci sono luci ovunque, è caotica
e frenetica come ogni metropoli americana, ma sono stata bene
lì" rispose la ragazza "e il resto tutto bene?" si
informò di nuovo la zia "si, sono stati cinque giorni
meravigliosi!" "e Harry?" questa volta fu Emma a prendere la parola, e
la sua migliore amica la fulminò con lo sguardo per averlo
tirato in ballo, mentre l'altra rideva sotto i baffi, complice della
zia. "Scusa Meg" le mimò con le labbra un attimo dopo, Emma
era fatta così, e lei le voleva così bene anche
per quel suo essere oltremodo curiosa.
Meg
la guardò scuotendo la testa come a dirle che la conosceva
troppo bene, e il quel momento stesso, pensò che le era
mancata sul serio, le era mancato pure rivolgerle certe occhiatacce
mentre l'amica rideva sotto i baffi, e prendersi in faccia dieci
cuscinate al giorno..erano cose che facevano parte della loro
quotidianità e che rendevano il loro rapporto ineguagliabile.
"
Harry è il ragazzo più dolce, bello, tenero,
giocherellone, irresistibile, scemo, e perfetto che possa esistere. Vi
basta come risposta?" domandò, mentre il suo viso assumeva
la stessa tonalità cromatica di un peperone "è un
caso perso" osservò Emma, bagnandosi le labbra con un sorso
di coca cola, la donna rise per il commento spontaneo e spudorato della
migliore amica di sua nipote, anche lei si rese conto che il loro
prendersi in giro e punzecchiarsi a vicenda, in realtà
dimostrava quanto tenessero l'una all'altra e quanto fossero in
confidenza, in perfetta sintonia..
"se
tu lo ami, deve essere per forza speciale!" concluse zia Katy, Meg
sorrise tornando a prendere un colorito quantomeno simile al
normale, poi afferrò il cellulare e mandò un
messaggio proprio a lui.
"Dovresti ringraziarmi" gli scrisse, sentiva già la sua
mancanza, e voleva un pretesto qualsiasi per tenersi in contatto con
lui, si rese conto che ormai non riusciva più a
controllarsi, faceva esattamente ciò che le segggeriva il
cuore; il ragazzo rispose qualche secondo dopo "grazie Meg, ti adoro!"
No
ma lo faceva a posta? Inutile dire che rilesse il messaggio
più volte sorridendo come una scema al dispay del cellulare
e inducendo Emma a guardarla come se la sapesse lunga, mentre zia Katy
era intenta a tagliare la propria pizza, appena sfornata. Meg si
sentì tirare un leggero calcio da sotto il tavolo, e quella
fu l'unica cosa capace di distrarla dal cellulare con il messaggio di
Harry in sovraimpressione, reagì a quel calcio scambiandosi
un'occhiata con la sua migliore amica, come a dirle che dopo l'avrebbe
informata di tutto, e subito dopo tornò a concentrarsi
sull'apparecchio che aveva vibrato di nuovo.
Il ragazzo, dal canto suo, si malediceva per averle scritto quel
dolcissimo 'ti adoro' così, senza una ragione precisa, ma
gli risultava sempre più difficile controllarsi, e non
andava affatto bene... immaginò il sorriso che si era fatto
spazio sul volto della ragazza, intuiva perfettamente che lei lo
ricambiasse totalmente, anche se non l'aveva mai sentita dire che lo
amava. Di colpo, si rese conto che ignorava completamente il motivo per
cui l'aveva ringraziata, era stato al gioco e basta, lasciandosi
coinvolgere un po' troppo...
" perchè ti ho ringraziato?" Meg rise sotto i baffi
"perchè stasera ho rinunciato alle specialità di
zia Katy, soltanto per te" digitò velocemente, e poi
inviò il messaggio, tra un boccone e l'altro; lui sorrise
leggendolo, e attirando l'attenzione dei ragazzi su di se "per me?" non
capiva, ma gli piaceva da morire chattare con lei, anche se sarebbe
stato più felice di averla seduta nel posto accanto al suo
"già! siamo uscite per cena, e zia Katy ha detto che
cucinerà tutte le ricette presenti sul suo ricettario (e
sono veramente tante, te lo assicuro) quando verrai a cena da noi" gli
rispose.
" quindi non puoi più tirarti indietro!" digitò
ancora, riferendosi sempre alla promessa fatta da lui stesso "ti giuro
che non lo avrei fatto comunque, e lo sai" Meg sorrise di nuovo,
sorridendo anche a Emma, che di tutta risposta allungò con
molta nonchalance il collo sul suo cellulare, approfittando del fatto
che la donna fosse andata a pagare. Non aveva voluto sentir ragioni, e
aveva offerto la pizza alle due ragazze.
" ma ti rendi conto, Meg? Cioè..è incredibile, il
ragazzo per cui stravedi da due anni, non solo tutto ad un tratto ha
smesso di essere irragiungibile, ma trascorre pure tutta la serata a
messaggiare con te!" Emma era visibilmente su di giri, e Meg
smisuratamente felice, le brillavano gli occhi, ancora.
Non tornarono a casa troppo tardi, tutte e tre erano stanche, Meg e
Emma per aver viaggiato, e zia Katy, per aver svolto il turno pieno di
lavoro.
Le ragazze si misero in pigiama in un baleno, ridendo e scherzando tra
loro mentre si svestivano senza il minimo pudore e si sciaquavano i
denti insieme; quando furono pronte per andare a dormire, Emma
salutò la zia della sua migliore amica gentilmente, mentre
Meg si trattenne qualche minuto insieme alla donna e scambiò
ancora quattro chiacchiere con lei prima di abbracciarla dandole la
buonanotte e salire in camera.
La mattina successiva si sarebbe sicuramente recata in albergo dai
ragazzi, era arrivato il momento di conoscerli per Emma, e non poteva
esserne più felice. Per tutta la serata aveva continuato a
messaggiare con Harry, mentre passeggiava al fianco della zia e della
sua migliore amica prima di tornare a casa, ma quando
rientrò in camera, trovò Emma seduta sul suo
letto con un sorrisino angelico dipinto sul viso che le fece capire
subito che si era persa qualcosa.
"Ti dico solo quattro parole" cominciò la nuova arrivata,
Meg la spronò a continuare "anzi cinque.." sembrò
rifletterci su un attimo "parlaaa!" esclamò lei
raggiungendola sul letto "io. tu. domani. One Direction. spiaggia"
"cosa?" Emma le passò il cellulare, e l'amica sorrise
instintivamente quando lesse ciò che Harry le aveva scritto
"domani mattina io e i ragazzi andiamo in spiaggia, vieni con noi?
Naturalmente puoi portare con te la tua migliore amica" ovviamente gli
rispose in senso affermativo, con un 'si' accompagnato da una serie di
faccine sorridenti, poi Harry le spiegò un po' meglio la
faccenda con altri messaggi "ci vediamo alle sette in hotel. Andremo in
un posto poco affollato, un paesino a una trentina di kilometri da San
Francisco, e cercheremo di dare nell'occhio il meno possibile" "..ma i
paparazzi potrebbero esserci comunque, e perciò, tu
continuerai a essere la ragazza che mi ha fatto perdere la testa"
aggiunse lui, e Meg non poteva che essere più d'accordo,
glielo scrisse in un ennesimo messaggio, mentre Emma le stava accanto e
seguiva ogni passaggio super entusiasta. "Fallo smettere di essere
così dolce, ti prego, io così non ce la faccio a
resistergli, e nemmeno a fare finta di non essere mai stata spedita su
un altro pianeta da un suo bacio...non voglio che-" Emma la interruppe
stringendola in un abbraccio convulso, aveva già capito che
Meg non poteva fare a meno di pensare a quando quel sogno avrebbe avuto
fine, e la sua migliore amica, con quella stretta così
decisa, voleva dimostrarle ancora una volta che lei c'era e ci sarebbe
sempre stata.
" non ci pensare.." le disse, come se le avesse letto nel pensiero, Meg
la strinse di più "hai ragione" sussurrò,
sforzandosi di sorridere.
Poi si misero tutte e due sotto le coperte e spensero la luce, Emma
controllò il suo account twitter per l'ultima volta prima di
spegnere il telefono, Meg impostò la sveglia alle sei di
mattina, prestino, per dirla tutta, ma avrebbero trascorso la giornata
in spiaggia con i ragazzi, e ne valeva decisamente la pena. Ne sarebbe
valsa sempre la pena, per loro, anche se era ormai quasi l'una ed erano
ancora sveglie.
" Non ci credo!" esclamò Emma, saltando letteralmente in
aria e inducendo l'amica a fare lo stesso, la ragazza non
fece nemmeno in tempo a domandare alla sua migliore amica che diavolo
le fosse preso, che si ritrovò il cellulare di quest'ultima
letteralmente spiaccicato in faccia, e vide anche lei.
Sul display era aperta la pagina sul profilo twitter di Harry, l'ultimo
tweet risaliva a un'oretta prima, ecco ciò che diceva.
" Mi sento uno stupido, non ti vedo soltanto dalle sei di questo
pomeriggio, sono stato bene a San Francisco, e ti giuro che mi manca
già non averti intorno..."
Meg ricadde sul letto a mò di sacco di patate, con uno
sguardo sognante dipinto sul viso e gli occhi di Emma addosso, era
ovvio che il messaggio fosse riferito a lei. Forse Harry aveva pensato
che c'erano pochissime possibilità che Meg lo leggesse, dato
che era stata proprio lei a dirgli che da quando 'stavano insieme' non
era più entrata su twitter, e infatti era stato soltanto
grazie a Emma se lo aveva visto; e forse lo aveva scritto anche
perchè non c'era nulla di strano se tutti i suoi follower
avessero visto un tweet con ogni probabilità dedicato a
quella che per tutti era la sua ragazza.
Era stato retwittato da qualcosa come 1.200.000 persone e inserito nei
preferiti da più di 500.000, segno evidente che la maggior
parte della gente li vedeva come una coppia dolcissima e tifava per il
loro amore, nonostante quelle stesse persone fossero al contempo gelose
marce..ma era del tutto comprensibile.
E loro stavano prendendo in giro tutti con quella farsa. Anzi, no,
stavano prendendo in giro solo loro stessi, perchè
paradossalmente, si amavano, addirittura molto più
intensamente di quanto pensasse il resto del mondo. E gli unici a
essere presi giro dalla farsa, erano proprio loro due.
Meg non resistette oltre, riprese il cellulare e digitò un
nuovo messaggio, con le dita tremanti e il cuore a un passo
dall'esploderle, sul serio.
" Buonanotte Harry"
la risposta arrivò quasi in tempo reale.
" Notte Meg"
Ciaaaaaaaao :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo..ovviamente, di
lunedì :D
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, ed evito di fare
riassuntini perchè è già abbastanza
lungo di suo ahahahah
Mi raccomando, sentitevi liberi di dirmi tutto ciò che vi
passa per la testa, di qualunque cosa si tratti, se avete qualche
consiglio, o magari anche qualche rimprovero, io sono sempre qui,
pronta a leggere tutto ciò che mi scrivete, e a interagire
con voi :DD
Credo di averlo detto già mille volte, ma non vi
ringrazierò mai abbastanza per tutte le recensioni ricevute
e per l'interesse mostrato nei confronti della storia!
Vi adoro, e spero che mi accompagnete in quest'avventura fino alla fine
:))
Grazie ancora di tutto, un bacione, al prossimo aggiornamento, e
recensiteeeeeeee
♥♥♥♥♥
Ps. Colgo l'occasione per invitarvi a leggere, e se vi va a farmi
sapere cosa ne pensate della mia nuova one-shot 'love for
breakfast'..se siete interessati la trovate nella mia pagina ;))
Ciaaaaaaaaaaao <3<3<3<3
|
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Capitolo 24 *** Capitolo ventitre ***
Quando
quella mattina suonò la sveglia, alle sei, per la prima
volta nei suoi diciotti di vita, Meg non fu assalita dalla voglia di
prenderla e scaraventarla sul pavimento, stanca di quel fastidiosissimo
'drin' che la riportava nel mondo reale ogni mattina. Le sei, poco dopo
dell'alba..nemmeno quando era costretta ad alzarsi presto per non
perdere la corriera per andare a scuola, si era mai svegliata
così presto. E non lo aveva mai fatto nemmeno in quelle due
settimane, che poteva giurare fossero state le più belle di
sempre.
Più
che altro, la mattina precedente si era addormentata poco dopo le sei,
dopo aver trascorso le ore più fitte della notte a zonzo con
Harry, a scegliere profumi, e a baciarlo e lasciarsi baciare in un
vicolo adiacente al viale proncipale.. ma quella era un'altra storia.
Meg non era esattamente un tipo mattiniero, anzi, adorava poltrire nel
letto fino a mezzogiorno, ma quella domenica d'agosto, il pensiero di
sbattere a terra la sveglia così violentemente da farla
spaccare in due, non l'aveva nemmeno sfiorata. E guardacaso centrava il
fatto che non vedesse l'ora di rivedere lui, e naturalmente il resto
dei ragazzi.
"
Emma..Emma!" chiamò la sua migliore amica, che tra l'altro
le stava comodamente appoggiata su un fianco "uhm?" ricevette un
mugugno come risposta, e la scosse un po di più "lasciami
stare.." si lamentò la ragazza "va bene, allora
vorrà dire che andrò da sola in spiaggia con i
ragazzi!" a quelle parole la bella dormigliona si rizzò a
sedere sul letto stropicciandosi gli occhi "buongiorno!" le disse Meg,
dandole un bacio sulla guancia.
Poi
si alzò, raggiunse il bagno e meno di dieci secondi dopo,
Emma le fu accanto, si sciacquarono la faccia tutte e due, poi scesero
giù in punta di piedi per non svegliare zia Katy, e si
sedettero al tavolo inghiottendo pan di stelle e succo di frutta; "non
ci credo che tra meno di un'ora li incontrerò!"
esordì la bionda tra le due, la sua migliore amica le
sorrise raggiante, ormai nessuna delle due aveva più sonno
"è normale che ci siamo salutati soltanto ieri, e mi manc-
mancano già?" l'altra ragazza scosse la testa in senso di
disapprovazione "non pensare di esserti salvata in calcio d'angolo con
il plurale!" "..specifica Chi ti manca, e poi ti dico se è
normale" si scambiarono un'occhiata, non ci fu bisogno che Meg
aggiungesse nulla "si, è normale, testa bacata di una
migliore amica, e sai perchè? Perchè sei
innamorata di lui! Ed è risaputo che quando l'amore ti
frega, non esiste Santo che ti tenga lontano dal tuo principe azzurro,
nemmeno con il pensiero" Meg sorrise "queste perle di prima mattina?"
le domandò strizzandole l'occhio, e sapendo perfettamente
che Emma avesse ragione, la ragazza scrollò le spalle "ho i
miei momenti" disse semplicemente, inducendola a ridere ancora.
Subito
dopo, scrisse un bigliettino a sua zia, nel quale spiegava che lei e
Emma avrebbero trascorso la giornata in spiaggia con i ragazzi, e che
sarebbero tornate per l'ora di cena, lo attaccò al
frigorifero a mò di post it, e poi tornò su;
intanto la sua migliore amica si era preparata, e una ventina di minuti
più tardi, quando fu pronta anche lei, dopo una bella doccia
rinfrescante, raggiunsero la fermata del bus. Si stupirono del fatto
che già alle sette di mattina, praticamente mezza San
Francisco fosse già perfettamente attiva, sveglia, e in
corsa come al solito; loro due si misero sedute vicine, per Meg
continuava a essere bizzaro e scomodo essere al centro dell'attenzione
della gente che la fissava senza il minimo pudore, ma dieci
minuti dopo le sette, furono davanti l'hotel dei ragazzi.
Quando
Louis la vide arrivare da lontano le andò incontro, e Meg si
fiondò automaticamente tra le sue braccia...doveva
ammetterlo, a Los Angeles, quando c'era Beth, aveva fatto il possibile
per trattenersi dall'abbracciarlo, anche se sapeva che la sua fidanzata
non se la sarebbe presa, ma lì, non c'era nessuno a cui
quell'abbraccio avrebbe potuto dare fastidio, quindi si
lasciò stringere.
Quanto le erano mancati quegli abbracci da orso che solo Louis
Tomlinson era in grado di regalarle? La risposta a questa domanda
è..da morire!
"Ciao!" la salutò il ragazzo quando si furono
staccati, Meg rispose al saluto sorridendo, facendosi subito da parte
"lei è Emma, la mia migliore amica" "oh ma che piacere!" il
ragazzo abbracciò anche la nuova arrivata, che dal canto
suo, ancora non riusciva a spiccicare parola. "Sempre in ritardo..."
Zayn comparve dietro di loro, e salutò Meg con un bacio
sulla guancia, la ragazza gli fece la linguaccia e lui rise, poi la
scena si ripetè come era successo per Louis, e Emma ancora
non fiatava, troppo emozionata.
Non
appena Harry vide che le due ragazze erano arrivate, si
precipitò giù e agì d'istinto, avvolse
le proprie braccia intorno al collo di Meg abbracciandola da dietro, e
a quel punto anche lei restò senza fiato come Emma,
portò le sue mani su quelle di Harry e
girò appena la testa di lato per dargli un bacio sulla
guancia "oggi ti schizzerò per tutta la giornata, ti ho
avvisata!" disse lui con un sorriso beffardo dipinto sul viso, e prima
ancora che la ragazza potesse rispondere, sciolse l'abbraccio
presentandosi a Emma.
Gli
ultimi ad arrivare furono Liam e Niall, i quali si ritrovarono di
fronte, oltre a una raggiante Meg, anche la sua migliore amica,
altrettanto felice, ma completamente spaesata. Dopo le rituali
presentazioni, la ragazza dai capelli biondi lunghi fino alle spalle,
lisci, e gli occhi scuri come quelli della sua amica, non
riuscì a non imbambolarsi avendo di fronte Liam, e
nonostante tutte le ammonizioni di Meg, sorrideva con le guance rosse e
le parole bloccate in gola, incapace di rapportarsi normalmente con i
One Direction, esattamente come aveva fatto la sua migliore amica
all'inizio di quell'avventura.
Megan
la prese sotto braccio sussurrandole un 'respira', prima di
incamminarsi insieme a lei seguendo i ragazzi nel pulmino che avevano
affittato per raggiungere la spiaggia. Il
viaggio fu tranquillo e durò poco più di una
mezzoretta, durante la quale, Meg in primis, e poi anche Niall, Zayn e
Louis fecero il possibile per far sentire Emma a suo agio, mentre Liam
guidava e Harry gli stava affianco, anche se avrebbe volentieri tenuto
stretta a sè la sua finta fidanzata; comunque sia,quando
giunsero a destinazione, Emma aveva già fatto dei passi
avanti, e ora chiacchierava addiruttura con Niall senza svenire.
Parcheggiarono
il mini bus proprio di fronte all'ingresso della spiaggia, tanto era
talmente vecchio e rovinato nella carrozzeria, che nessuno avrebbe mai
detto che quello fosse il mezzo a bordo del quale aveva viaggiato la
boyband più amata del secolo! E l'intento dei ragazzi era
proprio quello..trascorrere una giornata in assoluto relax, anche se
avrebbero scommesso sulle loro voci, la cosa più preziosa al
mondo, che qualche paparazzo li avrebbe beccati.
Avevano scelto una spiaggia libera a 30 km più a sud della
metropoli californiana di cui erano ospiti, alle 7.50 del
mattino non era per niente affollata, e desisamente bellissima; Meg e
la sua migliore amica si tolsero le scarpe non appena sentirono i
granelli di sabbia tra le dita, e i ragazzi le imitarono,
raggiungendole con tanto di ombrelloni e chincaglierie varie, si
posizionarono a pochi passi dalla riva, e non appena ebbero fissato il
bastone degli ombrelloni nella sabbia (e ci misero un bel po'), si
liberarono dei copricostumi e camminarono in direzione dell'oceano fino
a quando un'onda poco violenta ma letteralmente gelata, non gli
bagnò i piedi e le caviglie. A quel punto, si allontarono
istintivamente da lì, immergendo i piedi nella sabbia per
ritrovare un po' di calore, e tornarono agli ombrelloni respirando a
pieni polmoni quell'aria mattutina che sembrava essere incontaminata.
" Meg? mi passi la crema?" la ragazza diede il flaconcino alla sua
migliore amica, poi l'aiutò a spalmarla sulla schiena, e si
fece aiutare da Emma allo stesso modo, subito dopo Niall e Harry si
fecero sentire, visto che Liam e Louis avevano già
provveduto da soli, e Zayn sembrava non essere minimamente interessato
a proteggersi dagli eritemi solari; Harry le si parò davanti
con un sorriso e senza troppi preamboli le versò un po' di
crema sulle mani e si voltò di spalle, Niall chiese a Emma
di aiutarlo gentilmente, e le due ragazze si misero all'opera. Meg gli
massaggiò delicatamente la schiena spalmandogli la crema con
i polpastrelli tremanti, poi il ragazzo si voltò e prese la
sua mano portandosela sul proprio petto, per farle capire che non
voleva bruciarsi nemmeno sul davanti; le sue guance si dipinsero di un
lieve e tenerissimo rossore, mentre lo sfiorava appena, per poi vincere
l'imbarazzo e massaggiarlo prima sulle spalle e sulle braccia, poi sui
pettorali e infine sull'addome arrivando poco più
giù dell'ombellico e fermandosi qualche centimetro prima
dell'elastico del costume. Fu una procedura che durò un
minuto forse, ma Harry non le staccò gli occhi di dosso
nemmeno per un attimo mentre lei toccava il suo dorso nudo, inducendolo
a provare un misto tra formicolio e puro piacere. "Grazie"
disse soltanto, quando Meg ebbe finito, poi mise l'asciugamano a terra
e si stese accanto a lei.
Dall'altro lato c'era Emma, e intorno a loro, malamente sdraiati, il
resto dei ragazzi. Trascorsero gran parte della mattinata a ridere e
scherzare tra loro prendendo il sole, poi venne il momento di fare il
bagno; Liam, Zayn, Niall e Louis e persino Emma si
tuffarono senza preoccuparsi dell'impatto che l'acqua fredda
avrebbe avuto sulle loro pelli, e lo stesso avrebbe fatto anche Harry
se non si fosse accorto di Meg che, nonostante fosse incitata dalla sua
migliore amica e dai ragazzi a tuffarsi, indugiava un po' troppo, ferma
a riva.
Non che avesse paura, sarebbe stato ridicolo, semplicemente, le piaceva
entrare in acqua lentamente, e tuffarsi soltanto quando l'oceano le
fosse arrivato almeno all'altezza dei fianchi...purtroppo Harry non era
del suo stesso parere, e dopo averla raggiunta a riva (aveva perso
tempo a gonfiare un materassino) le mise un braccio intorno alle
spalle, mentre la ragazza si voltava verso di lui perdendosi di nuovo,
per la milionesima volta, in quegli occhi che avevano l'assurdo potere
di sminuire la bellezza di quella distesa azzurra che gli stava di
fronte "o ti tuffi, o ti tuffo" le disse lui guardandola, Meg non ebbe
il tempo di rispondere, quegli occhi come sempre l'avevano fatta
imbambolare "e?" domandò, come se non avesse ascoltato una
sola parola "troppo tardi!" esclamò lui afferrandola per le
gambe e prendendo la rincorsa, stringendola tra le sue braccia prima di
mollarla e buttarla in acqua.
La ragazza rise non appena realizzò l'accaduto, si
spostò i capelli dal viso ormai completamente bagnati, e
ricambiò il favore a Emma che si stava divertendo a
schizzarla tra una risata e l'altra, poco dopo anche Liam e Zayn si
unirono a loro schizzandole, si divertirono da matti, e quando Meg ebbe
un attimo di tregua, cercò Harry con lo sguardo e lo vide
rilassarsi sul materassino che aveva gonfiato poco prima, Louis e Niall
facevano una gara a stile libero, o qualcosa di simile. La ragazza fece
segno alla sua migliore amica di scusarla un attimo, e Emma le fece
l'occhiolino come risposta, intuendo perfettamente ciò che
Meg intendeva fare, e approvando pienamente.
Lei si avvicinò cautamente a Harry pregustando la vendetta,
e dopo essersi assicurata che lui non l'avesse vista, tanto era preso a
rilassarsi, con un gesto deciso, rovesciò sia il
materassino, che il ragazzo che vi era comodamente sdraiato sopra. Rise
a crepapelle mentre lui emergeva dall'acqua e la guardava sfidandola,
un attimo dopo si sentì afferrare per le gambe e si
ritrovò stretta nella sua presa, rideva ancora, ma quando
Harry si scostò i ricci dal viso portando la testa
all'indietro, persino la risata le si bloccò in gola..ma
quanto cavolo era bello?
Si ritrovò a pensare che sarebbe stato di gran lunga
più facile annegare nei suoi occhi, piuttosto che
nell'oceano.
A quel punto lui iniziò a schizzarla violentemente "l'hai
voluto tu!" gridava, mentre Meg cercava di ripararsi portandosi le mani
davanti agli occhi "basta, ti prego basta!" voleva fargli credere di
essere arrabbiata, ma rideva, e Harry la trovò tenerissima,
smise e l'abbracciò forte lasciandole un bacio sulla fronte
"non mi sono mai divertito in spiaggia come oggi" sussurrò
tenendola ancora stretta, Meg sorrise senza ritegno, e qualche secondo
dopo si ritrovarono nel bel mezzo di una lotta all'ultimo schizzo che
però coinvolgeva tutti e sette i bagnanti.
Poco prima di pranzo le due ragazze uscirono dall'acqua e dopo aver
passeggiato per un po' sulla spiaggia asciugandosi alla
meglio,tornarono sotto l'ombrellone, e tra una chiachiera e l'altra,
versarono il contenuto della borsa frigo in dei piatti di plastica, e
li passarono ai ragazzi insieme alle posate e a un bicchiere d'acqua
fresca. Si misero in cerchio e gustarono l'insalata di riso..avrebbero
potuto benissimo scegliere di pranzare in un ristorante, ma no, almeno
per quel giorno, volevano sentirsi comuni adolescenti intenti a
divertirsi al mare. Mangiarono poco, in previsone di altri bagni, e
quando ebbero terminato, i ragazzi optarono per un'altro tuffo
nell'oceano, prima che iniziasse la digestione; Meg e la sua migliore
amica invece restarono sotto l'ombrellone a godersi un po'
d'ombra.
"ti ho mai detto che ti voglio tanto tanto ma tanto bene?"
esclamò la bionda, stendensosi accanto a Meg "quasi tutti i
giorni" "bene, allora te lo ripeto" Meg rise "ti stai divertendo?" le
domandò un attimo dopo, stendendosi sul fianco e girandosi
verso di lei, Emma annuì convinta "è incredibile
che io, proprio io, stia trascorrendo una giornata in spiaggia insieme
ai One Direction, cioè, ti rendi conto?" "già,
è assurdo" concondò l'altra "sono meravigliosi
quei ragazzi! Scherzano tra loro, ridono, si prendono in giro, e fanno
lo stesso con me e con te, come se ci conoscessero da sempre" tutte e
due avevano uno sguardo sognante "se solo sapessero che noi per ben due
anni, abbiamo parlato al desktop di un computer, come se li avessimo di
fronte.." "no Meg, fidati, è meglio che non lo
sappiano" in quel momento scoppiarono a ridere entrambe, complici. "Lo
sai che tutti mi hanno riconosciuta? si sono ricordati di aver parlato
con me al telefono!" Emma era decisamente su di giri, e Meg sorrise
instintivamente perchè ora riconosceva chi aveva di fronte,
non quella ragazza imbambolata nella quale la sua migliore amica si era
trasformata quando i ragazzi le si erano presentati, si rese conto che
quella che aveva avuto Emma in quei momenti doveva essere la stessa
faccia che era appartenuta a lei quando li aveva incontrati per la
prima volta.. okay, era decisamente imbarazzante come cosa,
perciò decise di non pensarci oltre.
" uno: sarà successo non meno di quattro giorni fa, e due:
non sono degi smemorati" le rispose, prendendola in giro, la sua
migliore amica le fece il verso, e subito dopo scoppiarono di nuovo a
ridere. Meg cambiò posizione e si stese di nuovo supina "sto
vivendo un sogno, Emma" sussurrò appena, guardando il sole
attraverso la stoffa dell'ombrellone "lo sto vivendo anche io, grazie a
te" ribattè l'altra, Meg si voltò verso di lei
"non puoi capire quanto sono felice che tu sia qui" la sua migliore
amica l'abbracciò teneramente "sono sicura che questi
quattro giorni saranno i migliori di sempre" esclamò felice
"perchè quattro?" domandò innocentemente Meg,
Emma le rivolse un sorriso malinconico "giovedì dopo pranzo
ho il treno per tornare a casa.." spiegò, avevano avuto
così tante cose da dirsi, che quella era passata in secondo
piano, Meg sbuffò "così presto?" "si, ma tanto ci
rivediamo quando torni a casa tu, no?" l'amica annuì,
avrebbe tanto voluto che quel momento non arrivasse mai, era tutto
perfetto così com'era, non poteva desiderare niente di
meglio che trascorrere le sue giornate con Harry, Zayn, Louis, Niall,
Liam e la sua migliore amica. Ma era effettivamente troppo bello, per
poter durare.
" una domanda.." esordì la bionda "tu sei ancora convinta
che Harry ti dedichi tutte quelle attenzioni, per 'la farsa'?"
enfatizzò le ultime parole racchiudendole in delle
virgolette, ma Meg non potè risponderle perchè
qualcosa, o meglio, qualcunò rubò tutta la sua
attenzione.
All'improvviso avvertì un corpo completamente bagnato
combaciare perfettamente con il proprio, e in quello stesso istante si
sentì rabbrividire per il freddo contatto e avvampare per
tutto il resto; non riuscì a rendersi conto delle intenzioni
di Harry fino a quando lui non la baciò, e Meg, tanto per
cambiare, ebbe la netta impressione di essere in paradiso.
All'inizio fu un bacio dolce e casto, poco più che un
delicato sfiorarsi, quasi un sorridersi labbra contro labbra, ma dopo
qualche secondo, il bacio diventò più intenso,
bramato, voluto da entrambi. Il contatto tra le loro labbra si fece
sempre più intimo, i loro corpi erano perfettamente l'uno
sull'altro, e nessuno di tutti e due sembrava aver voglia di riprendere
fiato. Harry..semplicemente non aveva resistito, era uscito dall'acqua
insieme ai suoi migliori, l'aveva vista lì, sdraiata
sull'asciugamano, rilassata e più bella che mai, e non aveva
saputo fare qualcosa di diverso dallo stendersi su di lei completamente
bagnato, e baciarla.
La ragazza, con il cuore letteralmente in fiamme, e completamente
arresa alla forza travolgente di quel bacio, portò le mani
attorno al suo collo, intrecciandole dietro la sua nuca e attirandolo
di più a sè, mentre lui continuava a tenere le
labbra premute contro le sue, baciandola con passione, e giocando con i
suoi capelli.
Quando Harry fu costretto a interrompere quel contatto per
necessità di ossigeno, la guardò un attimo negli
occhi scuri, la vide sorridere sotto di sè, e a quel punto
riprese a baciarla, poggiando le labbra prima sull'angolo della bocca e
scendendo lentamente fino ad arrivare al collo. Tutti e due sembravano
aver dimenticato di non essere soli, non gli importava nulla di nulla,
Harry teneva il viso completamente immerso nel suo collo e la baciava
dolcemente su ogni angolo di pelle scoperta, sfiorandole le spalle e
arrivando fino a dove poteva spingersi senza essere intralciato dal
costume della ragazza, tornando alle labbra e poi di nuovo al collo,
mentre lei aveva spostato le mani tra i suoi ricci aggrovigliandoseli
tra le dita e sentendo andare a fuoco tutte le cellule del corpo che
entravano in contatto con quelle labbra, le sue labbra.
Meg gli reggeva la testa tra le mani, godendo della vicinanza dei loro
corpi, e muovendo le dita tra i capelli del ragazzo,
massaggiandoglieli, scompigliandoglieli, mentre lui la lasciava fare e
continuava a baciarla alternativamente sul collo e sulle labbra,
mandandola in estasi.
I loro corpi l'uno sull'altro, i suoi pettorali perfettamente scolpiti
a contatto con la pelle nuda della ragazza, i loro addomi
incollati, i loro respiri che si rincorrevano e le gambe
intrecciate tra loro, un incastro reso ideale dalla genetica, e due
cuori che si fondevano in uno.
Harry portò le mani sui suoi fianchi senza smettere di
baciarla, desiderandola come non aveva mai desiderato niente e nessuno
prima di perdere la testa per lei, e trattenendosi a stento dal
sussurrarle cose che avrebbero reso completamente inutile e privo di
senso quel contratto..qualcuno doveva fermarlo prima che fosse troppo
tardi, prima che dalle sue labbra, ancora incollate su di lei,
uscissero quelle due parole che avrebbero compromesso tutto il resto.
Doveva assolutamente reprimere quel ' ti amo', che all'improvviso
sembrava l'unica cosa che il suo cervello fosse in grado di
formulare.
"E basta!" sbottò Liam ridendo. Salvato in calcio d'angolo.
"Altrimenti fniremo per credere che la farsa sia soltanto una scusa
bella e buona per baciarvi!" rincarò la dose Louis, anche se
in effetti era chiaro a tutti che quei due fossero pazzi l'uno
dell'altra...
Harry a quel punto si staccò da lei, maledicendo e
ringraziando mentalemente i suoi migliori amici..avevano fatto di
sicuro la cosa più giusta a bloccarlo, non sapeva se si
sarebbe fermato tanto facilmente, adorava sentire il corpo di Meg
combaciare contro il suo, era una sensazione che non aveva prezzo,
accentutata ancora di più dal fatto che fossero in spiaggia
e di conseguenza indossassero solo i costumi, gli piaceva da morire
baciarla, ma si rendeva conto di aver bisogno di un freno, e i suoi
quattro migliori amici lo aiutavano anche in questo. Meg si
ritrovò invece a dover reggere gli occhi di Emma puntati su
di lei, che la guardava come se la sapesse lunga, lei le sorrise, non
riuscendo a celare quel groviglio di emozioni che albergavano nel suo
stomaco, e ricevendo un occhiolino da parte della ragazza a cui voleva
più bene al mondo.
Fortunatamente, il resto del pomeriggio trascorse senza altri
meravigliosi e piacevoli intoppi, fecero il bagno più volte,
scherzando e ridendo come al solito, tutti insieme, rilassandosi al
sole e organizzando giochi in spiaggia, divertendosi, anche se gli
sguardi che si scambiavano i due finti fidanzatini erano roventi, e
Zayn, Louis e Liam avrebbero tanto voluto che Jamie, Beth e Charlie
fossero lì insieme a loro.
Verso sera, raccolsero la propria roba e ripresero la strada verso
casa, praticamente esausti, ma pienamente soddisfatti della giornata
appena trascorsa. Harry salutò Meg con un tenerissimo bacio
sulla fronte, dandole appuntamento all'indomani, e nel momento stesso
in cui si salutarono, tutti e due cominciarono inconsciamente a fare il
conto delle ore e dei minuti che mancavano fino a quando non si
sarebbero rivisti.
Ditemi voi, come potevano solo pensare di separarsi per sempre, meno di
quindici giorni più tardi.
Ciaaaaaaao :))
Eccomi qua! Oggi è lunedì, e fortunatamente anche
questa settimana sono riuscita a mantenere il mio impegno e ad
aggiornare! :DD
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto, e che il poco tempo che ho
disposizione per scrivere, non comprometta la riuscita dei capitoli! :))
Sinceramente ho notato un clamoroso calo delle recensioni, e mi
dispiace un sacco...che succede? Non vi piace più? Avete
consigli da darmi? O anche critiche da rivolgermi magari...qualunque
cosa abbiate da dire, vi prego, fatemi sentire :D
In caso vi fosse sfuggito, sono le vostre parole che mi spronano a
scrivere, e tengo tanto ai vostri pareri, perciò
sbizzarritevi pure :DD
Ne approfitto ancora una volta per invitarvi a leggere, se non lo avete
già fatto, la mia ultima one-shot. Si chiama 'love for
breakfast', non credo ci sia bisogno che vi dica chi è il
protagonista, ormai mi conoscete, e..niente, se vi va, passate, mi
rendereste davvero felice :D
Okay basta, smetto di tediarvi..e mi vado a sentire di nuovo 'story of
my life' ..l'adoro, è diventata la mia droga, l'ascolto tipo
trenta volte al giorno ahahahahh
♥♥♥♥♥
Grazie di cuore alle mie
fedelissime lettrici, a chi è appena entrato nel mio mondo,
e a tutti voi che in modo o nell'altro, seguite la storia :))
Vado sul serio, un bacione, a prestoooooooo <3<3<3
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Capitolo 25 *** Capitolo 24 ***
Lunedì
pomeriggio.
Due figure snelle passeggiavano per le strade di San Francisco
godendosi quel pomeriggio estivo, fortunatamente non troppo afoso, e
perfetto per un giro in centro.Parlottavano tra loro come
sempre, guardandosi intorno qua è là tra
una chiacchiera e l'altra, e tenendo un passo piuttosto lento; le due
ragazze camminavano sotto braccio reggendo un gelato
con la mano libera, e soffermandosi su alcune vetrine, curiosando in
cerca di qualche saldo speciale, o semplicemente ingannando il tempo,
prima del concerto dei One Direction. Ormai tutti riconoscevano Meg, e
la additavano senza alcuna vergogna, parlando di lei e di Harry come
dei protagonisti della storia d'amore più inaspettata e
dolce dell'estate. La star della musica, e la sua fan...era un
calderone bollente, destinato a vendere migliaia e migliaia di copie.
Ammettiamo pure che sia i paparazzi che i giornalisti, e i giornalai,
ci stavano guadagnando parecchio sulla curiosità delle fan
dei One Direction di sapere gli ultimi dettagli sulla storia del loro
beniamino e della ragazza che gli aveva fatto perdere completamente la
testa.
Ma senza volerlo, o almeno non volendolo inizialmente, erano proprio
Harry e Meg quelli che ci guadagnavano di più dalla
farsa..il loro non era certo un guadagno in termini di denaro,
assolutamente no, lei aveva rifiutato sin dal principio ogni sorta di
compenso remunerativo, e lui si era soltanto dovuto piegare alla
volontà dei due manager, quindi i soldi centravano poco,
anzi, nulla; anche perchè il loro guadagno aveva un valore
molto più alto di qualsiasi cifra a sei, sette, otto, nove o
infinti zeri..grazie a quella messa in scena loro due avevano la
possibilità di trascorrere la maggior parte del tempo
insieme, e stiamo parlando di un ragazzo e una ragazza i cui destini
non si sarebbero probabilmente mai incrociati se non si fossero messi
in mezzo due materialisti di prima categoria...forse Meg sarebbe
riuscita a realizzare un sogno partecipando a un loro concerto un
giorno o l'altro, ma non si sarebbe trovata mai a faccia a faccia con
Harry, a meno che non fosse accaduto un miracolo! Non avrebbe
passeggiato per strada con la mano intrecciata nella sua, non avrebbe
rischiato di svenire per ogni sguardo e per ogni sorriso, non si
sarebbe mai potuta perdere in quegli occhi che tanto amava, e le sue
labbra non avrebbero mai neanche solo sfiorato quelle del ragazzo,
provocandole brividi di puro piacere lungo tutto il corpo.
Quello che lei stava vivendo era un sogno a tutti gli effetti, non
aveva prezzo, e nulla sarebbe mai stato più importante,
più potente e più intenso delle emozioni che si
facevano largo nel suo cuore quando si sfioravano, anche se si fosse
trattato un contatto involontario, e non era quello il caso.
" Accidenti amica mia! Sei diventata una star... da un giorno
all'altro!" esclamò Emma, quasi impressionata
dall'attenzione della gente focalizzata solo su di loro "ma
quale star!" rispose l'altra enfatizzando il gesto con la mano, dopo
aver gettato nella pattumiera più vicina, il fazzoletto di
carta che aveva tenuto stretto intorno al cono "e anche se
così fosse, non durerà per molto, non appena
sarò a casa tornerò ad avere l'anonima vita di
sempre, e la gente si ricorderà di me soltanto come della
ragazza che per un mese contato, ha fatto perdere il senso
dell'orientamento a Harry Styles" "..non che tutta questa attenzione
concentrata su di me, mi faccia sentire a mio agio, ma te lo giuro, se
sopportare la perdita di ogni tipo di privacy fosse il prezzo da pagare
per restare insieme a lui per sempre, il fatto di avere decine e decine
di macchine fotografiche puntate addosso ogni volta che metto il naso
fuori casa, non mi scalfirebbe minimamente...io per lui sarei disposta
a sacrificare tutto! Semplicemente perchè so che
ora, anche se ...un principe, si un principe, come quello
delle favole che ci raccontavano da bambine.. anche se un principe si
innamorasse di me, io non sarei in grado di essere felice.
Ho bisogno soltanto di una cosa per stare bene, ed è lui."
La sua migliore amica la guardò rivolgendole un tenero
sorriso, dire che Meg viveva per Harry, sarebbe stato addirittura
riduttivo.
"ma è inutile continuare a sognare a occhi aperti, devo
trovare il coraggio di affrontare la realtà, e accettare che
ciò che c'è tra di noi finirà insieme
alla farsa"
Emma fece una smorfia che la diceva lunga.. quando la sua migliore
amica diceva cavolate del genere, era costretta a doversi trattenere
con tutte le sue forze per non prenderle la testa tra le mani e
sbattergliela contro il palo della luce, ma forse nemmeno in quel modo
decisamente drastico, Meg avrebbe capito che non sarebbe bastato
strappare un contratto per lacerare ciò che loro due
provavano l'uno per l'altra.
"io non penso che finirà come credi tu"
azzardò la bionda, l'amica le rivolse un sorriso malinconico
"no, non penso nemmeno io che Harry si dimenticherà di me il
giorno dopo che sarò partita, lo vedo che sta bene quando
siamo insieme, ormai siamo diventati complici in tutto, ma questo non
vuol dire che mi chiederà di restare o di essere la sua
ragazza per davvero" sospirò rumorosamente, e Emma le
schioccò un bacio su una guancia con l'intenzione di tirarla
un po' su di morale "la speranza è l'ultima a morire, me lo
hai sempre detto tu, no?" la ragazza si concesse un sorriso,
imponendosi di godersi quei giorni e non pensare all'addio, mentre la
sua migliore amica era convinta che in qualche modo, non osava
immaginare quale, ma in qualche modo, Harry e Meg sarebbero rimasti
insieme..semplicemente perchè aveva visto tutto con i suoi
occhi e non nutriva più dubbi.
La frequenza degli sms che si inviavano quando non erano insieme, la
portata del sorriso del ragazzo quando l'aveva abbracciata salutandola,
o quando aveva giocato e scherzato insieme a lei in acqua, la
naturalezza con la quale si erano chinato stendendosi su di lei
completamente bagnato, la facilità con la quale le loro
labbra si erano trovate, l'intensità di quei baci
che provocavano sempre e comunque un cortocircuito nel cuore di Meg,
semplicemente il loro modo di stare bene insieme, non poteva far
pensare che quei due stessero recitando un copione. Emma
si era accorta di aver avuto ragione sin dal principio, quando aveva
intuito che il più giovane dei cantanti dei One
Direction si fosse preso una bella cotta niente popò di meno
che per la sua migliore amica, a sua volta innamorata persa di lui.
Pensò che il problema fosse proprio quello, lei si era
accorta che Harry provava qualcosa di puro e vero per Meg, che non
aveva nulla a che vedere con la famosa farsa, e lo aveva capito in solo
giorno, semplicemente guardandoli mentre erano insieme.. e la diretta
interessata ancora non riusciva a realizzare di essere ricambiata,
forse proprio perchè era troppo coinvolta.
Lo so che può suonare strano, ma se ci fate caso, a volte
succede..quando si è così dentro, quando si
è immersi in qualcosa fino al collo, spesso non si riesce
più a ragionare in modo lucido, e probabilmente l'inghippo
stava proprio lì, e Meg non riusciva a rendersi conto di
aver fatto perdere sul serio la testa a Harry, perchè era
troppo innamorata, lo amava nel modo più vero, e tutto
ciò a cui riusciva a pensare giorno e notte, erano i suoi
occhi di una tonalità che nemmeno il più esperto
e creativo dei pittori sarebbe riuscito mai ad ottenere.. era pronta a
scommettere su tutto che, neanche se un eccellente artista avesse
mischiato tra loro centinaia e centinaia di verdi e altrettante tinture
più simili al blu, sarebbe stato possibile rivedere
il colore degli occhi di Harry riprodotto su una tela o anche su un
semplice foglio. Nessun colore, sarebbe mai stato più bello
di quello a cui faceva ancora fatica a dare un nome.
Ed era per questo motivo che non sapeva decidere se il suo colore
preferito fosse il verde o il blu...quando qualcuno glielo chiedeva,
avrebbe semplicemente voluto rispondere ' il mio colore preferito?
quello degli occhi del ragazzo che amo', indecifrabile e maledettamente
ipnotico.
Poteva giurare di non aver mai visto un solo individuo con degli occhi
come quelli di Harry, e sapeva per certo che esistessero milioni di
persone con del verde misto al blu intorno alla pupilla, ma erano le
innumerevoli sfumature, era l'intensità e la
profondità di ogni suo sguardo che le mandava in pappa il
cervello e le faceva aggrovigliare lo stomaco, travolgendola,
oltrepassando pelle, sottopelle, ossa, muscoli e gabbia toracica, non
fermandosi nemmeno di fronte al cuore, perforandoglielo e
impossessandosi della sua anima.
Non c'era nulla da fare, era proprio un caso senza speranza, come
spesso le rinfacciava Emma, prendendola scherzosamente in giro.
Chiacchierando con l'amica, Meg si ricordò di aver letto da
qualche parte una frase a cui all'epoca non aveva dato tanto peso,
c'era scritto qualcosa tipo 'se una persona ti piace dal primo sguardo,
non smetterà mai di piacerti', e ora, dopo essersi persa
infinite volte nei suoi occhi, poteva giurare che era vero, sapeva
perfettamente che Harry avrebbe continuato a metterle il cuore a
soqquadro fino alla fine dei suoi giorni, a prescindere da come fossero
andate le cose. Ogni volta che lo avrebbe sentito soltanto nominare,
non avrebbe potuto fare a meno di pensare ai momenti trascorsi insieme,
riavvolgendo il nastro sempre da capo, chiudendo gli occhi, immaginando
di averlo ancora accanto, illudendosi di trovarlo nella stanza
adiacente alla sua, come quando erano in albergo a Los Angeles, e
desiderando con tutta se stessa che il teletrasporto non esistesse
soltanto nei film di fantascienza. Sapeva di aver bisogno di lui per
essere felice, e non le restava altro che godersi pienamente ogni
singolo istante, ogni abbraccio, ogni tocco, ogni bacio, ogni
travolgente emozione che solo lui era in grado di regalarle.
Quando pensava a lui, non era più capace di far funzionare
la parte razionale del cervello, improvvisamente tutte le sinapsi si
disconnettevano, i suoi sentimenti prendevano il sopravvento su ogni
altra cosa esistente..ecco spiegato il motivo per il quale non si
accorgeva di essere amata da lui; le bastava soltanto pensarlo, per
perdere il controllo, e si rendeva conto che la cosa poteva essere
pericolosa, ma non poteva farci niente se lo amava più di se
stessa.
" Non hai idea di quanto si parli di te nel nostro paesello!" a quel
punto tutte e due scoppiarono a ridere, sapevano bene che nel posto in
cui erano cresciute l'hobby della gente era impicciarsi dei fatti degli
altri "e cosa dicono di me?" domandò Meg, adesso curiosa
"beh vediamo..le nostre coetanee ti invidiano fino al midollo, anche se
hanno sempre sostenuto che i One Direction fossero degli sfigati" Meg
si lasciò andare a un'altra risata, pensando a quanto fosse
prevedibile la gente lì.. "non dirmi che adesso li seguono
anche!" "certo che no! ma si capisce che sono verdi dall'invidia quando
le senti parlare!" "cioè, dai Meg! Un gruppetto di amiche
che parla dei propri fidanzati, ovvero dei ragazzi del nostro paese e
di quelli limitrofi, e sappiamo bene che tipi sono, le senti elogiarli,
e fin qui, la cosa potrebbe essere considerata normale...ma se invece
di complimenti direttamente rivolti a loro, fossero nient'altro che
paragoni con Harry?" Emma raccontava divertita e Meg l'ascoltava..non
aveva mai pensato a come le sue coetenee avessero preso tutta la
faccenda, in realtà non le era mai importato e continuava a
non importarle, però sotto sotto, era bello sapere che le
ragazze che si erano sempre comportate da dive di Hollywood a scuola,
adesso fossero quasi gelose di lei, che non aveva mai fatto parlare di
sè prima di allora.
" paragoni con Harry?" "si! quando senti uscire dalle loro labbra frasi
come 'Jake mi convincerebbe a fare cose folli..altro che Harry Styles o
chiunque egli sia!' oppure ' oh ma perfavore..Max è tutta la
mia vita, e lui mi ama davvero, Megan e quello sfigato del suo ragazzo
non possono competere con noi'" "ma davvero non si rendono conto che
sappiamo tutti chi sono Jake, Max, Willam, James..? dai, sono degli
idioti montati, e se stanno con Katia, Ross e le altre a mesi alterni,
è solo perchè mollando a piacimento le ragazze
credono di essere fighi !" Meg rise parlando dei suoi ex compagni di
liceo, proprio quelli che credevano che il mondo gli girasse intorno
soltanto perchè erano obiettivamente 'carini'.
" testoline bacate Meg, di che ti meravigli?" le era mancato parlottare
così con la sua migliore amica "vabbè, non
è che Katia, Ross, Ellen e il resto del gruppo siano delle
cervellone..quindi possono stare insieme!" okay, le era scappata quella
frase, il che fece ridere Emma, segno che la sua migliore amica fosse
perfettamente d'accordo con lei "boh, che dicano e facciano quello che
gli pare...io so soltanto che in certi momenti, mi farebbe davvero
comodo sapere come si blocca il tempo" esclamò subito
dopo,con sguardo sognante "si, scrivi alla Nasa, potrebbe
essere il loro prossimo argomento di ricerca!" le rispose a tono la sua
migliore amica, Meg sbuffò sonoramente "lo so che
è impossibile..ho solo detto che sarebbe bello se non lo
fosse in certi momenti" "tipo quando ti bacia?" le domandò
Emma, ficcanaso e curiosa "si, hai colto nel segno" le rispose lei con
un sorriso che le andava da un orecchio all'altro "ma quanto sei bella
Meg, quando parli di lui? dovresti vederti, ti brillano gli occhi" le
confidò, non riuscendo a trattenersi "e quanto ti voglio
bene io?" disse slanciandosi verso di lei e stringendola in un
abbraccio "tanto?" domandò Emma "no..troppo" si
sentì rispondere dalla sua migliore amica.
Dopo aver sciolto l'abbraccio, continuarono la loro passeggiata, ma
quando furono di fronte a un chiosco, la loro attenzione fu attirata da
alcuni giornali, sulle copertine dei quali, c'erano Harry, Meg, i
ragazzi e persino Emma.
" no ti prego, devo comprarlo!" Emma saltellò con un
luccichio negli occhi, e l'amica provò a farla desistere
"dai Meeeeg...è la prima e l'ultima volta che
vedrò la mia faccia su un giornale di gossip! sono curiosa
di sapere cosa hanno scritto di me!" a differenza dell'amica, Emma
trovava divertente il fatto di essere al centro dell'attenzione, almeno
per un giorno "io ti aspetto qua...non posso andare a comprare un
giornale che mi raffigura in copertina!" insistè Megan
"si,beh.. hai ragione! okay, vado a prenderlo e dopo torniamo a casa!"
la ragazza rise divertita dall'entusiasmo della sua migliore amica,
aveva sempre saputo che Emma avesse un carattere decisamente
più spigliato dli suo, e si rese conto che se fosse stata la
sua amica del cuore a essere coinvolta in una faccenda del genere,
probabilmente anche lei avrebbe trovato divertente comparire su qualche
giornale per un giorno soltanto, come la migliore amica della fidanzata
di una star, era uno strappo alla regola che avrebbe potuto
permettersi. Mentre aspettava Emma, si domandò come avesse
fatto ad accettare quella messa in scena senza nemmeno concedersi un
minuto per pensare alle conseguenze, come la totale perdita di privacy,
subito dopo si diede della stupida da sola...Harry, poterlo conoscere,
trascorrere del tempo con lui e con i ragazzi che adorava
più al mondo, non c'era nulla che valeva l'emozione di
sentirli così vicini, e non si sarebbe mai pentita di
ciò che aveva accettato di fare. Mai.
' Questo amore non si può fermare!" Cinque parole scritte a
lettere cubitali costituivano il titolo della prima pagina
dell'articolo dedicato a loro.
Gli occhi di entrambe le ragazze si posarono sul testo. 'Ebbene si,
sembra proprio che il giovane e irresistibile Harry Sytles abbia
letteralmente perso la testa per la dolce Megan Jones! Diciotto anni,
mora, occhi penetranti, semplice, genuina, bella, e soprattutto fan dei
One Direction. E non dimentichiamo di dire, fortunata, ad essersi
imbattuta proprio nel ragazzo dei suoi sogni. Pare che i due si siano
incontrati per la prima volta alla fine di luglio, Harry
stesso ha raccontato in una recente intervista ambientata a Los
Angeles, di averla conosciuta all'alba, in spiaggia, e di essersi preso
una cotta per lei, nel momento stesso in cui i loro sguardi si sono
incrociati per la prima volta. Ed è così che dopo
essere stati paparazzati più volte a San francisco,
e poi a Los Angeles in atteggiamenti complici e teneri, i due
innamorati, ritornati da pochi giorni in città, decidono di
concedersi una giornata al mare in compagnia degli immancabili Liam,
Niall, Louis e Zayn, e di un'altra ragazza, probabilmente amica di
Megan.
Dalle foto riportate nelle pagine seguenti, sembra proprio che il
rubacuori dei One Direction abbia messo la testa a posto, e persino i
suoi migliori amici, nonchè compagni di band, sembrano
essere stati stregati dalla dolcezza della loro fan. Louis Tomlinson
racconta: 'dal primo momento in cui l'abbiamo vista, abbiamo capito che
ci adorava, semplicemente perchè dava l'impressione di
essere in trance, quasi quasi le volevo tirare un pizzicotto per farle
prendere atto di non star sognando! era tenerissima!" e Zayn Malik
aggiunge "è successo tutto molto in fretta, da un giorno
all'altro questa ragazza ha scombussolato totalmente il cuore di Harry,
non l'abbiamo mai visto così preso, ha occhi solo per lei..e
poi Meg è fantastica, è una nostra fan, e le
vogliamo davvero bene".
"E' vero, siamo diventati amici senza la minima difficoltà!
Lei è una ragazza semplice, e credo che sia proprio questo
ciò che ha colpito Harry..secondo me insieme formano una
coppia bellissima, non ci sono dubbi che siano innamorati pazzi l'una
dell'altro, ma la cosa più importante di tutte è
che vediamo lui finalmente felice" ..questo l'ntervento di Niall. "Sono
inseparabili quei due, dovevate vederli quando eravamo a San Francisco,
come tutti sapete Harry si è ammalato, e lei non l'ha
lasciato nemmeno per un istante..io credo che sia la ragazza giusta, e
so che in fondo anche Styles lo sa." Ovviamente non potevano mancare le
parole di Liam Payne. Ebbene sì, cari lettori, i due
piccioncini hanno la benedizione di tutti i componenti della band,
tutti adorano Meg, e pare proprio che quest'amore così
travolgente non sia stato un fuoco di paglia, come si pensava
all'inizio.
Ecco le foto che ritraggono Harry Styles e la sua dolce metà
in spiaggia. Capelli al vento per lei, sorriso paralizzante per lui,
risate, scherzi, giochi in acqua, sguardi complici, e una serie
infinita di baci infuocati sotto l'ombrellone.'
Meg fu costretta a distogliere gli occhi da quell'articolo, il cuore le
batteva forte, fortissimo, e in quel momento stesso si rese conto
ancora una volta, che avrebbe dato tutto ciò che aveva e
tutto ciò non aveva, per far sì che quelle parole
fossero vere. Non aveva dubbi su ciò che avevano detto i
ragazzi, sapeva che loro erano stati sinceri, intuiva perfettamente che
per loro quattro, lei e Harry formavano sul serio una bella coppia,
intuiva pure che in un certo senso speravano che non sarebbe finito
tutto con il lacerarsi di un contratto...ma nessuno sarebbe mai
riuscito a capire fino in fondo cosa quei due provavano l'un per
l'altra, nessuno avrebbe mai capito che provare a stare insieme,
avrebbe significato sconvolgere totalmente la vita di entrambi, e
nessuno avrebbe mai capito quanto avrebbero sofferto se avessero
lasciato le cose così, senza un inizio e senza una fine,
insospese.. non esisteva una soluzione, o se c'era, loro due non erano
ancora in grado di vederla.
Avrebbero pututo ammettere sin dall'inizio di essere pazzamente
innamorati l'uno dell'altra, avrebbero potuto provare a costruire
qualcosa in quei giorni, ma le cose non erano state così
semplici, e forse senza volerlo loro due le avevano complicate ancora
di più..perchè Meg non riusciva a rendersi conto
di essere ricambiata, il solo pensarlo o averlo di fronte, le faceva
perdere la lucidità e l'orientamento, e lui, pur avendo
ammesso a se stesso i suoi sentimenti, non voleva legarsi a lei sapendo
che l'avrebbe vista molto meno spesso di quanto Louis, Liam e Zayn
vedessero le proprie fidanzate.
Harry che non era mai riuscito a mantenere in piedi una relazione, e
che ora stava annegando in quell'amore fino al collo, non
sapeva se il modo migliore per per raggiungere il suo salvagente fosse
buttarsi a capofitto nell'oceano, a prescindere dalla distanza che lo
separava da lei, e rischiare di venire spazzato via dalle onde prima di
raggiungerla..e se invece fosse stato meglio lasciar perdere quel
salvagente e continuare a nuotare nel mare della vita, mantenuto a
galla soltanto dal peso immane che avrebbero assunto i ricordi di
ciò che aveva ormai perso, con il rischio di farli diventare
talmente pesanti da farlo annegare in ogni caso.
L'unica cosa certa era che in qualunque modo, avrebbe sofferto quando
non l'avrebbe avuta più al suo fianco. Non sapeva se avrebbe
retto una relazione a distanza, e non sapeva nemmeno se sarebbe stato
più doloroso continuare il suo percorso lasciando indietro
l'unica ragazza che gli aveva fatto provare sul serio amore..se
l'avesse lasciata andare via, quei ricordi dei loro corpi avvinghiati
si sarebbero trasformati in mattoni legati tramite dello spago a mani e
piedi, l'avrebbero mandato a fondo, a meno che lui non fosse riuscito a
slegarsi da essi prima di annegare, e ciò stava a
significare che doveva superare la sofferenza, fare tesoro di quella
meravigliosa estate, lasciando andare a fondo soltanto i mattoni, e
continuando a nuotare con lo spago legato ai polsi, con la leggera,
innocua consapevolezza di essere stato bene insieme a lei, e di essere
pronto a imbattersi in qualcosa di nuovo.
Il problema più grande di tutti, restava scoprire se ce
l'avrebbe fatta davvero a non lasciarsi trascinare giù dal
peso di loro due insieme, o se sarebbe stato più facile
percorrere kilometri e kilometri, mesi e mesi, cercando di non
lasciarsi abbattere da cicloni e uragani, senza più nessun
appiglio, con il solo desiderio di raggiungerla, e una scatola vuota da
riempire di istanti di felicità. Si trattava di scegliere,
rischiare di annegare per colpa dei ricordi, o rischiare di non farcela
per via degli ostacoli che una relazione a distanza avrebbe disposto
lungo la traiettoria..il rischio c'era comunque.
' Corpi avvinghiati, mani intrecciate sulla nuca per l'una, sul viso e
poi sui fianchi per l'altro, labbra incollate, respiri affaticati, baci
bollenti, desideri intensi e passione alle stelle. Harry come non lo
avevate mai visto prima, innamorato, felice e pazzo di lei'
Quest'ultima era la didascalia che seguiva una delle tante foto della
loro giornata in spiaggia..inutile dire che a Meg fece un certo effetto
leggere anche solo quelle poche righe su loro due, il cuore le batteva
così forte da trafiggerle il petto, e guardando quelle
immagini si ritrovò con le guance rosse di imbarazzo...ma
davvero? Baci bollenti, desideri intensi e passione alle stelle?
Davvero tutto il mondo avrebbe letto o stava leggendo che Harry era
pazzo di lei e che si erano baciati in spiaggia come se non ci fosse un
domani? Pure sua madre lo sapeva?
Mentre quel muscolo grande quanto un pugno umano non ne voleva sapere
di calmarsi, lei si voltò verso Emma, che intanto aveva
ritagliato dal giornale le foto in cui c'era anche lei insieme ai
ragazzi, Meg intuì che la sua migliore amica volesse
conservarle come ricordo di quella giornata in spiaggia, la
trovò una cosa tenerissima, e decise di aiutarla con i
ritagli, senza riuscire a smettere di pensare a Harry. Ai quei baci, e
alla voglia di essere stretta tra le sue braccia che la stava mangiando
viva.
Un paio d'ore più tardi, le due ragazze furono scortate
degli agenti di sicurezza dietro le quinte del palasport che avrebbe
ospitato il concerto dei One Direction, mancava meno di un minuto
all'inizio dello spettacolo, ma Meg aveva voluto a tutti i
costi andarli a salutare prima che i ragazzi iniziassero a cantare "ma
se scoppio a piangere? dici che sarebbe un problema?" Emma era su di
giri per il suo primo concerto, le tremavano le gambe, e anche se la
sua migliore amica aveva già assisito a due o tre show prima
di quella sera, si sentiva ugualmente emozionata e agitata come se
fosse la prima volta, un po' perchè non poteva immaginare
niente di più bello che cantare a squarciagola insieme a
Emma, a pochi passi da loro, e un po' perchè, pure se li
avesse visti tutti i giorni in concerto, quelle cinque voci le
sarebbero arrivate dritte al cuore ogni volta, e ogni volta avrebbe
pianto, lo sapeva.
" no..io continuo a farlo sempre" rispose, un attimo prima di
intravedere i ragazzi e correre verso di loro, abbracciò
tutti, si lasciò stringere da Louis, da Niall, poi da Zayn,
da Harry e infine da Liam, e la sua migliore amica fece lo stesso, un
attimo dopo i One Direction furono richiamati sull'attenti, era ora di
salire sul palco e perforare altre cinquemila o seimila anime; le due
ragazze cominciarono a muoversi in direzione dei propri posti, ma Meg
riuscì a indietreggiare di un solo passo, fu trattenuta da
Harry.
Si ritrovò con il viso nelle mani del ragazzo e con gli
occhi fissi nei suoi, non riuscì a non sorridere avendolo
così vicino "dimmi in bocca al lupo" sussurrò
lui, per poi avvicinare le labbra al viso di Meg che teneva ancora tra
le mani,e lasciarle un tenero bacio esattamente sulla curvatura delle
labbra, non sulla bocca, e non sulla guancia, la baciò su
una porzione di pelle intermedia, infiammandole il cuore sempre e
comunque.
" in bocca al lupo" disse lei con la voce roca, emozionata, a quel
punto Harry fu costretto ad allontanarsi, non prima di essersi
specchiato in quegli occhi scuri e averle mozzato di nuovo il fiato con
un sorriso "e non piangere quando prendo il microfono in mano, che mi
distrai!" disse ancora, il suo tono era divertito, ma
dannatamente dolce.
.
Ciaaaaaaaao :))
Eccomi qua, come ogni lunedì :D
Questa volta cercherò di essere breve sul serio, e vi
anticipo soltanto che dal prossimo capitolo qualcosina
cambierà :DD
Spero con tutto il cuore che questo capitolo non vi abbia deluso, e non
esitate a farmi sapere cosa ne pensate :))
Grazie mille per tutte le recensioni ricevute e per l'interesse
mostrato nei confronti della storia. Grazie anche ai lettori silenziosi
e a chiunque passi nella mia pagina ♥♥
Mi raccomando, fatemi sapere tutto quello che vi passa per la testa! :DD
Un bacione, e a lunedì prossimo
<3<3<3
|
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Capitolo 26 *** Capitolo 25 ***
"
Okay, va bene.. si, ci vediamo dopo! Ciao Liam!" Meg
riagganciò il cellulare, sorrise spontaneamente dirigendosi
verso le scale per salire in camera sua, e una volta che fu nella sua
stanza, si gettò a peso morto sul letto "allora? racconta!"
la incitò Emma sedendosi garbatamente accanto a lei, la
ragazza le sorrise "ti consiglio di non fare troppo tardi, stasera
abbiamo ospiti" rispose semplicemente, scatenando ancora di
più la curiosità della bionda "che mi stai
nascondendo?" si sentì domandare, Emma la squadrò
con aria indagatrice, si guardarono negli occhi per qualche istante
senza che nessuna delle due parlasse, poi Meg non riuscì a
reggere oltre lo sguardo inquisitore della sua migliore amica e
sbuffò sonoramente "ma è possibile che non posso
nemmeno farti una sorpresa?" domandò in tono retorico "dimmi
solo se centrano i ragazzi" "no..centra mia nonna guarda!" le era
venuto spontaneo, e Emma scoppiò in una risata fragorosa
coinvolgendo anche lei.
"
Proprio non vuoi dirmi niente?" ci ritentò, con tanto di
labbruccio e occhi dolci, Meg si sforzò di resistere "no! tu
torna prima di cena, e ti aspetterà una sorpresa"
le disse semplicemente, con tono fermo "okay" la sua migliore
amica scrollò le spalle e le rivolse un sorriso, poi si
alzò e le si parò davanti "come sto?" si
informò, non riuscendo a nascondere un pizzico di imbarazzo
misto ad emozione "sei bellissima come sempre" le rispose lei
prontamente, osservandola: indossava un vestito estivo decorato con
fantasie a fiori, delle tonalità del verde, del viola e del
blu, le arrivava appena più sopra il ginocchio, e ai piedi
portava un paio di semplici ballerine di cuoio, i capelli biondi erano
parzialmente legati. Si era truccata leggermente, e aveva indossato i
suoi orecchini preferiti, quelli a cerchio.
"
dove vi dovete incontrare?" domandò Meg mentre l'amica
afferrava la borsa, anche quella era di cuoio "dietro l'hotel dei
ragazzi" "non siete stati proprio dei geni nel decidere di vedervi
lì, giusto nel posto preferito dai fotografi" "lo so, ma non
conosco molti altri posti a San Francisco, anzi, direi che quello
è l'unico" ammise la ragazza ridendo, poi si
avviò verso la porta "bus numero 160, quinta fermata" Meg le
ripetè le indicazioni per l'ennesima volta "sicura che non
vuoi che ti accompagni? sei a San Francisco da soli due giorni,
potresti perderti" continuò, con fare materno "..disse
quella che girava da sola per la città già dalla
mattina dopo il suo arrivo!" le ricordò Emma, facendola
ridere "ok ok ricevuto!" così dicendo Meg le
baciò tutte e due le guance prima che la sua migliore amica
uscisse "divertiti!" le disse, un attimo prima di richiudersi la porta
alle spalle.
Bene,
adesso era sola. Zia Katy quella settimana aveva il turno serale,
quindi sarebbe tornata a casa soltanto nelle prime ore del
mattino, Emma era uscita con Josh, e lei aveva tutto il tempo di
dedicarsi alla cena.. perfetto.
Si,
avete capito bene, Emma era insieme a Josh. E ora avete l'impressione
di esservi persi qualche passaggio, giusto?
Lunedì
sera, dopo la fine del concerto, le due ragazze avevano raggiunto di
nuovo i One Direction dietro le quinte, e lì il batterista
della boyband più amata al mondo, non aveva perso tempo, e
senza il minimo pudore aveva chiesto il numero alla bionda, dopo averci
scambiato qualche parola; Emma glielo aveva dato senza pensarci due
volte, sapeva perfettamente chi fosse Josh, lo seguiva su twitter e le
aveva sempre ispirato simpatia, e poi era decisamente carino, quindi
gli scrisse il proprio recapito telefonico su un bigliettino e glielo
consegnò, ricevendo un caloroso sorriso dal ragazzo in
questione come risposta, e non immaginando minimamente che lui si
sarebbe fatto vivo non appena lei e Meg fossero ritornate a casa.
Josh
le aveva proposto di trascorrere il pomeriggio di mercoledì
insieme, e lei aveva accettato subito, entusiasta dell'idea; avrebbero
avuto l'opportunità di conoscersi e capire se
quell'attrazione per lo più fisica che li aveva investiti
due sere prima, si sarebbe potuta trasformare in qualcosa di
più, oppure era destinata a restare tale.
Quel
pomeriggio i ragazzi avevano in programma un paio di interviste che li
avrebbero tenuti occupati per un bel po', ed era stato proprio durante
una delle pause, che Meg aveva telefonato sul cellulare di Harry (anche
se le aveva risposto Liam) per proporgli di organizzare qualcosa per la
serata, visto che la sua migliore amica sarebbe partita il pomeriggio
successivo. Zayn aveva proposto di vedere un film tutti insieme,
naturalmente in albergo, con tanto di pop corn e bevande gassate, Niall
aveva optato per la pizza al posto di leccornie varie, Louis
si era soltanto lamentato che quelle interviste stessero durando
troppo, rendendosi disponibile a fare qualunque cosa pur di liberarsi
di quei conduttori invadenti, Harry doveva essere momentaneamente
assente, e Liam aveva espresso il desiderio di trascorrere quella
serata guardando film e gustando pizza, ma fuori dall'albergo..ed era
stato allora che Meg aveva invitato i ragazzi a casa di sua zia,
aggiungendo che avrebbe pensato lei stessa a fare la pizza. Nessuno
aveva trovato nulla da ridire, anzi, erano sembrati tutti entusiasti
dell'idea, perciò erano rimasti d'accordo nel vedersi a casa
di zia Katy non appena i ragazzi si fossero liberati delle interviste.
Tornò
in cucina, tirò fuori gli ingredienti necessari, e fece
giusto in tempo a versare la farina nel piatto della bilancia, prima di
sentir suonare il campanello, e precipitarsi ad aprire, il suo sesto
senso le suggeriva che Emma aveva dimenticato qualcosa ed era tornata a
prenderla, visto da era uscita solo da pochi minuti, ma quando
aprì la porta, si rese conto che quella volta il suo sesto
senso aveva fallito clamorosamente.
"
Avete fatto in fretta!" esclamò sorpresa, non riuscendo a
reprimere un sorriso trovandosi ancora una volta di fronte ai cinque
ragazzi che adorava più al mondo, Louis l'avvolse in un
abbraccio come faceva sempre, Niall le strizzò l'occhio
salutandola amichevolmente, Zayn le diede un bacio sulla guancia "le
preghiere di Lou sono state ascoltate!" disse semplicemente Liam,
salutandola a sua volta come aveva fatto l'amico e scatenando una
risata generale "ciao bellissima!" e alla fine arrivò Harry
e la travolse completamente con quella voce roca che si
ritrovava ad avere.
Lei
si fece da parte invitandoli ad entrare..assurdo, i One Direction in
casa di sua zia, semplicemente, favolosamente assurdo, e Harry che
l'aveva salutata con quel 'ciao bellissima' rischiando di farle perdere
completamente il controllo..assurdo, troppo bello per essere vero.
"
Perfetto! siete arrivati in tempo per aiutarmi" esclamò lei
"non guardare me" Louis preferì evitare ogni tipo di
equivoco e togliersi subito di mezzo, proprio non aveva intenzione di
trascorrere l'unico pomeriggio da adolescente comune, in una casa e non
in un hotel, a preparare l'impasto per la pizza "mi associo" disse
subito Niall, in quel momento Liam rientrò in casa con lo
scatolo dell'ultimo modello di playstation tra le mani, e l'apparecchio
elettronico all'interno ovviamente "scusa, ma abbiamo deciso che questo
sarà un pomeriggio rilassante a tutti gli effetti!"
continuò Niall, guardandosi intorno perchè non
vedeva tracce di Emma e si domandava che fine avesse fatto la ragazza
"okay ho capito tutto" Meg scosse la testa divertita "fate come se
foste a casa vostra" disse con un sorriso, desiderava davvero che i
ragazzi si sentissero a proprio agio, ma loro non sembravano avere
nessun tipo di problema, anzi, gli faceva piacere trascorrere un
classico pomeriggio sfidandosi in una partita di calcio alla
playstation come un qualsiasi altro gruppo di amici.
"A
me non interessa il calcio, quindi ti do una mano" Meg sorrise
riconoscente a Zayn "ti sei appena aggiudicato un pezzo di pizza in
più" esclamò divertita, guadagnandosi
un'occhiataccia da parte di Louis, Liam e Niall, scoppiò a
ridere, e poi si rivolse a Harry che fino a quel momento non si era
espresso.
Sentiva il peso del suo sguardo costantemente addosso, ed era quasi
sicura di avere le guance rosse, ma nonostante ciò gli si
avvicinò e poggiò le mani sulle spalle del
ragazzo, guardandolo negli occhi e avvertendo improvvisamente non
farfalle, ma elefanti, nello stomaco, quando lui le sorrise ricambiando
quello sguardo. "Anche tu mi aiuti, vero?" gli domandò senza
interrompere quel contatto, trattenendosi a fatica dal gettargli le
braccia al collo e lasciarsi stringere, aveva bisogno di sentire i loro
corpi aderire l'uno all'altro, ne aveva dannatamente bisogno.
"
ma non ti basta avere Zayn tra i piedi?" scherzò lui, Meg
sorrise scuotendo la testa "no..Zayn da solo non combinerà
abbastanza guai in cucina" continuò, Harry le sorrise
spontaneamente pensando a quanto diavolo fosse difficile resisterle,
anche così come era conciata, con una canottiera bianca, un
pantalone lungo di tuta che le fasciava perfettamente le gambe, gli
infradito, i capelli castani e boccolosi sciolti sulle spalle, ad
eccezione di qualche ciuffo raccolto in una pinza da casa, quello
sguardo innocente e terribilmente intrigante allo stesso tempo, e un
paio di guance rosse rosse. Pensò che fosse bellissima.
"Beh in questo caso, potrei anche-" lei non gli fece nemmeno finire la
frase, che lo prese per un braccio trascinandolo in cucina, e
afferrò anche quello di Zayn passandogli accanto; poi diede
ai due ragazzi un paio di grembiuli e aiutò entrambi a
legargli dietro la schiena "ti avrei aiutato in ogni caso" si
ritrovò a dirle il riccio tra i due, e Meg si
sentì avvampare "lo so" ammise con un sorriso.
Subito
dopo tutti e tre cominciarono a preparare la pizza, Meg diede
indicazioni ai ragazzi sugli ingredienti che erano già
disposti sul tavolo, e loro impararono che per l'impasto bastava acqua,
farina, sale, e lievito di birra. Sia Harry che Zayn si muovevano
goffamente in cucina ed erano piuttosto divertiti dalla situazione,
proprio come Meg, che li osservava di sottecchi lavorando l'impasto con
le mani. I due ridevano e scherzavano giocando a fare i cuochi, o
meglio, i pizzaioli, comunicando con Niall, Liam e Louis che erano
nella stanza accanto e chiedendo informazioni alla ragazza prima di
compiere un solo passo in un territorio, qual era la cucina, che non
gli era mai appartenuto prima di allora. Non che Meg fosse una cuoca
provetta, a casa si era sempre arrangiata con pasta e alimenti presi
direttamente dal frigo quando sua madre non c'era, ma la pizza l'aveva
imparata a fare proprio insieme a Emma, quando in secondo liceo si
erano cimentate nella preparazione del cibo più conosciuto e
amato al mondo per la 'giornata della creatività' che si
svolgeva puntualmente l'ultimo sabato di marzo, in concomitanza
dell'arrivo della primavera, e da allora le due ragazze, avevano
trascorso parecchie serate a vedere film in pigiama mangiando pizza
orgogliosamente fatta con le loro mani.
Pur comportandosi da scemo insieme a Zayn, Harry non la perdeva di
vista nemmeno un minuto e la osservava mentre era in piedi di fronte al
tavolo intenta a lavorare l'impasto, sbuffando innervosita ogni qual
volta le ricadeva un ciuffo di capelli sul viso, intralciandole la
vista e rendendola maledettamente attraente agli occhi del ragazzo..
non era stata una grande idea quella di tenere i capelli parzialmente
raccolti da una spilla, visti i risultati.
Dopo aver sufficientemente lavorato l'impasto e averlo reso omogeneo
staccandolo completamente dalla ciotola e poggiandolo su un tagliere,
arrivò il momento di preparare le cosiddette 'palline',
ognuna delle quali si sarebbe trasformata in una pizza a processo
concluso; quei due, più che aiutarla si divertivano a fare
gli idioti in cucina rincorrendosi come bambini con il matterello in
mano a mò di arma letale, ridendo a crepapelle e rovesciando
di tanto in tanto qualcosa a terra...Meg non aveva di certo avuto tutti
i torti quando aveva previsto che Zayn da solo non avrebbe combinato
abbastanza disastri, dovevano essere perlomeno in due per metterle la
cucina a soqquadro! Forse però ai due ragazzi era sfuggito
il suo tono palesemente scherzoso quando aveva detto ciò che
aveva detto, o più probabilmente, Zayn e Harry l'avevano
fatto apposta. Si, desisamente era più logica la seconda
ipotesi.
"uno di voi due sarebbe così gentile da salire in camera
mia, è la prima a destra, e prendere l'elastico che dovrebbe
essere sulla scrivania?" domandò con un sorriso, avendo le
mani sporche di farina e appicicose di quell'impasto, non poteva
servirsi da sola, a meno che non avesse impiegiato dieci minuti per
lavarsi le mani e prendere quel benedetto elastico, tornando subito
dopo a pasticciare, invece i due scansafatiche avevano le mani
pulite.... fu Harry a portarglielo un paio di minuti dopo,
sventolantolo in aria come per avere la conferma che fosse proprio
ciò che la ragazza stesse cercando "si, è questo!
grazie" rispose Meg con un sorriso, lui le si avvicinò fino
a trovarsi esattamente dietro di lei "vuoi che ti faccia una coda?"
domandò divertito "se ne sei capace..volentieri" "oh ma per
chi mi hai preso?" esclamò il ragazzo, fingendosi offeso,
liberandole i capelli dalla presa del fermaglio "guarda che se non
avevo successo come componente di una band, sarei diventato sicuramente
un barbiere" "si, e io un imbianchino"si intromise Zayn, sparandola
grossa e facendo ridere sia Meg che l'amico "mi dispiace ma non mi
fregate...so benissimo che tu volevi diventare un insegnante, e tu..
avevi le idee molto chiare" disse rifererendosi a Harry "infatti ti
piacevano così tante cose come sociologia, giurisprudenza,
scienze politiche e pure qualcos'altro, che alla
classica domanda 'che vuoi fare da grande?' hai risposto
citendole tutte" ricordò Meg.
"tu hai visto le nostre audizioni di x-factor da solisti?" Zayn
afferrò subito, invece Harry infilò le mani tra i
suoi capelli indugiando e attorcigliandoseli tra le dita, erano
morbidi, profumati e ricci "certo" rispose la ragazza abbassando lo
sguardo sull'impasto e tentando di non dare a vedere che stavano
iniziando a tremarle le gambe solo perchè lui la stava
toccando indirettamente tramite i capelli "non vi seguo da allora, vi
conosco dal giorno in cui avete pubblicato su youtube il video delle
parole di What makes you beautiful, quella canzone mi è
entrata in testa in un minuto, ma le vostre voci mi sono entrate nel
cuore, e quando è uscito il video, mi sono ufficialmente
innamorata dei vostri sorrisi. Da allora ho cercato sul web ogni cosa
che vi riguardasse, ho riso a crepapelle con i video diary e ho
guardato tutte le esibizioni di x factor, comprese le audizoni da
solista" spiegò, non poco imbarazzata "girare quei video
diary è stata la cosa più divertente in
assoluto!" disse Harry, sorridendo mentre finalmente le legava i
capelli in una coda molto più perfetta di quanto sia Meg che
Zayn avessero immaginato.
Certo, era vero che quei video erano esilaranti, ma lui aveva pensato
che quella fosse la cosa più..neutra da dire dopo che la
ragazza gli aveva confidato il modo in cui aveva scoperto della loro
esistenza, senza fingere e fargli credere di essere una di quelle fan
che li aveva seguiti pure durante lo show brittannico che era stato
senza dubbio il loro trampolino di lancio, lei era stata sincera, e i
due ragazzi lo avevano apprezzato tantissimo. E aveva confessato pure
di essersi innamorata sin da subito dei loro sorrisi, tralasciando le
volte che aveva pianto ascoltandoli, quelle in cui aveva saltato come
una pazza insieme a Emma davanti allo schermo di una tv ogni volta che
loro avevano vinto un premio, tralasciando la disperazione, la rabbia e
quelle maledette lacrime che le avevano rigato il viso per giorni
interi, quando non era riuscita a incontrarli pur avendoli nel suo
stesso stato in America, e quando le erano stati soffiati i biglietti
del concerto giusto sotto il naso. Un attimo prima c'erano, erano
disponbili, e l'attimo dopo c'era il tutto esaurito. Ovviamente aveva
volutamente omesso anche tutte le volte che aveva sognato di essere
stretta dalle braccia di colui che era ancora dietro di lei, e si stava
avvicinando sempre di più alla porzione di collo resa
scoperta dai capelli ora legati.
Harry sapeva bene di non poter permettersi di cedere a certe
tentazioni, quando non avrebbe potuto giustificarle nemmeno con i
paparazzi immaginari, ma nonostante ciò, si rese conto che
proprio non ce la faceva a resistere, non riusciva a restare
indifferente evitando di complicare lo cose, già
estremamente difficili di loro, e si avvicinò
impeccettibilmente a lei, arrivando quasi a sfiorarle il collo con le
labbra, poggiando delicatamente la testa sulla sua spalla. Meg
avvertì una certa vicinanza che la fece avvampare, ma fu
salvata da Zayn, il quale accortosi che la situazione stava per
degenerare, aveva afferrato una delle famose palline dell'impasto
tirandola dritta dritta a Harry, facendo imprecare l'amico e ridere la
ragazza.
" ma..sei matto?" gli domandò Meg, quando si fu ripresa
dalle risate "quella doveva essere una pizza!" esclamò
divertita a sconcertata allo stesso tempo "infatti" gli fece eco Harry
fingendosi offeso, Zayn si limitò a ridere ancora di
più, subito dopo tutti e due aiutarono Harry a liberare la
propria maglietta da quell'ammasso appiccicoso, e visto che non ci
riuscirono del tutto, Meg lo trascinò in camera sua con
l'intenzione di dargli qualcosa di pulito "e tu intanto rendi
quell'ammasso di pasta di nuovo simile a ciò che era prima"
ordinò a Zayn, un attimo prima di sparire. Il ragazzo,
rimasto solo in cucina si diede da fare e addirittura spostò
il tagliere con tutte le palline in un luogo più
appropriato, coprendolo con una coperta che Meg aveva precedentemente
portato in cucina proprio per farne quell'utilizzo, permettendo
all'impasto di lievitare lentamente. Ci sarebbero volute almeno cinque
ore, e se tutto sarebbe andato secondo i piani avrebbero mangiato per
le dieci, ma non aveva alcuna importanza.
Nel frattempo, Harry si era liberato sia del grembiule, sia della
maglietta, restando a torso nudo, in jeans, di fronte a
un'imbarazzatissima Meg, che non sapeva che fargli indossare, visto che
le sue magliette gli sarebbero state tutte piccole.
"..Oppure resto così" propose lui provocandola,
erano in piedi l'uno di fronte all'altra e si guardavano dritto negli
occhi "non-non credo proprio" rispose la ragazza, maledicendo se stessa
per non riuscire a fare a meno di spostare lo sguardo dai suoi occhi,
al suo petto completamente nudo con i tatuaggi in bella vista, e
vicino, troppo vicino, pericolosamente vicino al suo, quasi si
sfioravano, e lei sentiva tutte le cellule del corpo andare a fuoco,
nonostante non esistesse un contatto effettivo.
" perchè? non posso restare così? i ragazzi ci
sono abituati" azzardò lui, non lo avrebbe fatto davvero, si
divertiva solamente a provocarla "si, lo so, cioè, no boh"
è superfluo dire che i pensieri e le parole di Meg erano
privi di un senso logico, a causa di quella maledetta e benedetta
vicinanza "molto chiara come risposta.."la prese in giro lui,
sfoggiando subito dopo uno di quei sorrisi mozzafiato, e a quel punto
la ragazza lo spinse sul letto poggiando entrambe le mani sul suo petto
"ma dai.. smettila!" esclamò con tono scherzoso, mentre lui
cadeva giù trascinandola con sè.
Ottima mossa, pensò la ragazza tra sè e
sè, dandosi della stupida da sola per non essersi resa conto
in tempo che spingendolo sarebbe finita così, infatti, si
ritrovò addosso a Harry, i loro addomi a contatto, e le sue
mani poggiate sempre sul petto nudo del ragazzo. Lei
faceva fatica a respirare regolarmente, e lui non era da meno, non si
azzardava a guardarlo negli occhi per paura di annegarci dentro per la
trecentomiliardesima volta, ma quella volta, in quella posizione,
sarebbe stato pericoloso lasciarsi coinvolgere troppo,
perchè a separare le loro pelli c'era solo la canottiera
indossata dalla ragazza, e quella consapevolezza eccitava tutti e due
in modo smisurato.
Meg era completamente stesa su di lui, le sue mani ancorate al
petto del ragazzo, e la sua testa chinata su di lui, all'altezza del
cuore di Harry.. e fu proprio in quegli attimi fuggenti che si
ritrovò ad ascoltare per la prima volta il battito del cuore
del ragazzo che tanto amava, da regolare e controllato come si
aspettava che fosse, lo avvertiva invece come follemente furioso,
violentemente forte, ingestibile, impazzito, e tutto solo per lei, per
quella posizione che avevano assunto.
Restarono così per qualche istante, il tempo
necesario a Meg per riprendere il controllo dei propri arti e staccarsi
da lui controvoglia, Harry si mise seduto sul letto mentre lei gli
passava la maglietta, infilandogliela lei stessa per essere sicura che
la indossasse, non poteva restare a torso nudo.. no, assolutamente no,
e non dovevano nemmeno restare lì da soli ancora per molto,
sennò non ne sarebbero usciti vivi da quel groviglio di
sentimenti che albergava dentro di loro: voglia e paura di finire a
fare l'amore.
Cominciava a rendersi lentamente conto di essere ricambiata, lo aveva
capito semplicemente perchè, negli attimi in cui era stata
distesa su di lui, aveva percepito il battito irregolare, o
più altro, veramente impazzito, del cuore del ragazzo. E
quella consapevolezza la rendeva ancora più fragile,
perchè intuiva che non si sarebbero fermati a qualche bacio
appassionato quella volta, e non si poteva. Anche se non riusciva a
nascondere di essere incontrollabilmente felice di essere in qualche
modo amata da lui, quello che stava vivendo era un sogno con una data
di scadenza, e come tale, destinato a svanire nel nulla una decina di
giorni più tardi, quando il suono della sveglia, o in questo
caso l'aereo che l'avrebbe riportata a casa, le avrebbe restituito la
sua solita vita, svegliandola bruscamente.
Verso le sette Emma tornò a casa, fu immensamente felice
della sorpresa, abbracciò sia Meg che i ragazzi molte volte,
e il resto della giornata trascorse così, mangiarono pizza e
guardarono un film, risero e scherzarono, si divertirono da matti, i
One Direction passarono una serata a casa come non facevano
da troppo tempo, rilassandosi, sfidandosi alla playstation, e non
rendendosi conto dello scorrere del tempo. Verso le due del mattino, si
avviarono verso l'hotel, non prima di aver stretto sia Meg che Emma in
un caloroso abbraccio, salutando quest'ultima, visto che l'indomani
sarebbe ripartita. A Emma dispiaceva da morire lasciare la sua migliore
amica, ma lei e Meg si sarebbero riviste dieci giorni più
tardi, invece i ragazzi..le veniva da piangere soltanto al pensiero di
doversi separare da loro subito dopo averli conosciuti, non sapeva se e
quando li avrebbe rivisti.
Ma ciò che sorprese tutti fu che Niall la strinse a
sè con una forza inaudita, sembrava molto dispiaciuto di
quella partenza, e avrebbe voluto che Emma restasse ancora un po' a San
Francisco.
Ciaaaaaaaaao :))
Eccomi qua con il capitolo successivo!
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto :)) E mi raccomando, non
esitate a dirmi tutto ciò che pensate.
Anche se non sempre riesco a essere puntuale nelle risposte alle
recensioni, vi assicuro che ciò che mi scrivete mi strappa
sempre un sorriso, sempre, e spero tanto che questa storia non vi
deluda mai e continui a tenervi con il fiato sospeso fino alla fine.
Grazie per tutto il sostegno che mi date, vi adoro, sul serio
<3<3
..Finalmente Meg si sta rendendo conto di non essere del tutto
indifferente a Harry..era ora, vero? :DD L'attrazione tra quei due
è letteralmente alle stelle, e penso che nel prossimo
capitolo ne avremo una prova ;)
E che ne pensate di Emma che esce con Josh? E di Niall che si sta
affezionando a lei? Come finirà?
Su su, divertitevi con le iporesi, sempre se vi va :))
Un bacione, grazie ancora, e a prestoooo ♥♥
|
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Capitolo 27 *** Capitolo 26 ***
Megan
era distesa sul proprio letto a pancia in giù, con i gomiti
alzati e il viso poggiato sulle mani, Emma invece era seduta a
gambe incrociate accanto a lei, tutte e due indossavano il pigiama
essendo le tre del mattino, ma nè la mora, nè la
bionda, avevano la benchè minima intenzione di farsi vincere
dal sonno.
Avevano
trascorso una serata fantastica insieme ai ragazzi, e quando loro erano
tornati in hotel, si erano letteralemente buttate sul letto, e avevano
cominciato a chiacchierare come facevano sempre, fingendosi addormetate
solo quando zia Katy, di ritorno dal lavoro, era entrata nella loro
camera nelle prime ore del mattino, per controllare che fosse tutto a
posto.
Ovviamente
Meg aveva voluto sapere tutti i particolari dell'uscita della sua
migliore con il batterista della band che le aveva messo il cuore in
subbuglio, e non si era trattenuta dal confidarle di aver avuto la
netta impressione che Niall si mosse mostrato particolarmente
dispiaciuto di doverla salutare così presto, al che Emma le
aveva risposto con una sonora risata accompagnata da uno strano
luccichio degli occhi, una risata troppo immediata e troppo acuta per
far davvero credere che lei non se ne fosse accorta da sola. Ma
ciò non vuol dire che le due ragazze avessero visto qualcosa
in più di un nuovo e sincero sentimento di amicizia che il
biondo dei One Direction in particolare, nutriva nei confronti di Emma.
La
ragazza aveva confidato alla sua migliore amica di essersi divertita
con Josh quel pomeriggio, di essere stata bene insieme a lui, era stato
dolce al punto giusto, simpatico e indubbiamente affascinante, ma Emma
aveva negato tutto quando Meg le aveva chiesto se ci fosse stato un
bacio, o se sentiva che potesse nascere qualcosa tra loro due.
Effettivamente non c'era stato niente quel pomeriggio di
così emozionante e sconvolgente, erano stati bene l'uno in
compagnia dell'altra, stop, e probabilmente si sarebbero sentiti quando
fossero stati distanti, si sarebbero conosciuti meglio, ma dopo un solo
appuntamento nessuno di tutti due voleva sbilanciarsi troppo su un
rapporto che era ancora tutto da costruire.
Le
due migliori amiche si erano abbandonate a Morfeo alle prime luci
dell'alba, finendo logicamente per dormire tutta la mattinata e
svegliarsi dopo mezzogiorno, giusto in tempo per il pranzo preparato da
zia Katy, che di professione era infermiera
e aveva il giovedì come
giorno libero dal lavoro, mentre nei primi tre giorni della settimana
svolgeva il turno notturno, e nei weekend quello diurno.
Dopo
mangiato, le ragazze prepararono le valigie, si abbracciarono
più volte in modo convulso in stazione, e pur consapevoli
che si sarebbero riviste una decina di giorni dopo, sapevano entrambe
che avrebbero sentito l'una la mancanza dell'altra. " Ti aspetto a
casa, Meg!" urlò la bionda dal finestrino del treno, un
attimo prima che il mezzo prendesse velocità e cominciasse
ad allontanarsi sempre di più; la ragazza salutò
la propria migliore amica agitando la mano in aria, e
ritirandola soltanto quando i binari di fronte a lei furono di nuovo
vuoti. Poi tornò a casa della zia, facendo il possibile per
non pensare a quando sarebbe stato il suo turno di lasciare quella
città, e quell'amore.
" Ei! stasera ti va di fare una passeggiata?" e glielo domandava pure?
Insieme a lui avrebbe accettato di visitare gli Inferi, nonostante le
fossero venuti i brividi quando a scuola aveva letto di Dante e del suo
viaggio nel regno dell'Ade..ma con Harry si sentiva maledettamente
bene, protetta e coccolata a prescindere dai luoghi "certo! a che ora
ci vediamo?" rispose immediatamente al mesaggio, sapeva bene che si
trattava di una trovata di Burbank e Parker, ma intuiva che quei due
fornivano a Harry solo il pretesto per invitarla a trascorrere del
tempo insieme; aveva udito lei stessa quel cuore battere all'impazzata
quando era finita sdraiata sul letto addosso a lui, e come conseguenza
diretta, anche il suo di cuore aveva perso le staffe.
Il ragazzo di cui era profondamente innamorata provava qualcosa per
lei. Era una sensazione inspiegabile, più alta della
felicità e più bella di un sogno...ma il fatto
che non avessero possibilità di restare insieme dopo la
farsa, era più tremendo di un incubo.
" passo a prenderti dopo cena" scrisse lui "va bene, a dopo!" Meg
inviò il messaggio, sorridendo malgrado tutto, semplicemente
perchè aveva una voglia matta di vederlo, abbracciarlo e
baciarlo, era arrivata al punto tale da avvertire la sua mancanza
dall'istante successivo a quello in cui si salutavano.
Quando arrivò a casa, erano quasi le sei del pomeriggio,
scambiò due chiacchiere con la zia, si ricordò di
chiamare sua madre e suo padre in ufficio, per raccontargli come
stavano andando le cose, e poi salì in camera con
l'intenzione di farsi una doccia e vestirsi già per la sera;
un quarto d'ora più tardi uscì dal bagno con un
asciugamano avvolto intorno al corpo e i capelli bagnati, li
pettinò con cura e li asciugò giusto lo stretto
necessario per non rischiare una sinusite, poi indossò
l'intimo, e sopra a questo, una maglietta monospalla grigia abbinata a
un pantaloncino corto bianco e un paio di sandali bassi che non
indossava quasi mai per via della sua fissa per le converse, ma che le
stavano veramente bene; poi accese il computer e vi perse tempo
giocando fino a quando i capelli non si asciugarono del tutto.
A quel punto tornò giù dalla zia essendo passate
le sette già da dieci minuti, tornò
giù con l'intenzione di aiutarla a preparare la cena, ma
quella voce che udì scendendo le scale e ciò che
vide quando fu a piano terra, la lasciò inderdetta e
innegabilmente felice.
Si stropicciò addirittura gli occhi, come per convincersi
che fosse tutto reale, e sorrise a più non posso, quando li
riaprì e notò che lui era ancora lì,
seduto sul divano a chiacchierare con zia Katy; si mosse di soppiatto,
camminando in punta di piedi, silenziosamente, e una volta che fu
proprio dietro di lui gli avvolse le braccia intorno al collo e lo
baciò dolcemente su una guancia "ma che ci fai qui?"
domandò ancora chinata sul ragazzo, non riuscendosi a
trattenere dal dargli un altro tenero bacio sempre sulla guancia,
indiferrente al fatto che non fossero completamente soli. Harry le
rivolse un caloroso sorriso, beandosi di quella dolcezza e di quella
vicinanza e godendo il più possibile delle sensazioni che
pugnalavano il suo cuore come tante frecce, come se fosse stato il
bersaglio del tiro con l'arco..era incredibile l'effetto che riuscisse
ad avere su di lui uno pseudo abbraccio e dei semplici baci
impressi sulla guancia da lei.
" finalmente sono riuscita a conoscere Harry! E' arrivato poco fa, tu
eri di sopra, e intanto io e lui abbiamo scambiato quattro chiacchiere,
vero?" domandò la donna al diretto interessato, sorridendo
sia a lui che a Meg "si, ti avevo promesso che sarei venuto una sera,
ed eccomi qua" confermò il ragazzo "vi lascio soli, vado a
preparare qualcosa per cena!" si congedò la donna "accidenti
Harry! a me potevi dirlo che saresti venuto..adesso cosa ti preparo in
così poco tempo?" domandò scherzosamente, facendo
ridere i due 'finti' fidanzati, e sparendo subito dopo dalla loro vista.
" ha ragione! che ne sarà di tutte le sue
specialità?" Meg si era seduta sul divano accanto a lui, il
suo tono di voce era palesemente scherzoso e divertito "..ma io non
sono venuto per le specialità di tua zia, che per la
cronaca, è fantastica" spiegò Harry "voglio
trascorrere la serata con te, perchè domani io e i ragazzi
partiamo, e torneremo soltanto lunedì" Meg restò
spiazzata "come partite?" domandò con tono allarmato "sono
state aggiunte altre due date a Los Angeles, lunedì saremo
di nuovo qui" la rassicurò lui "ma mi..mi mancherete da
morire!" esclamò Meg spontaneamente, sottointendendo che lui
le sarebbe mancato molto di più di tutti gli altri "ho
provato a convincere Tom e James a farti partire di nuovo con noi, ma
sai che quei due sono più cocciuti dei muli!" a quel punto
la ragazza non riuscì a mascherare una risata per
quell'affermazione decisamente fuori dal comune, e la sua risata
scaldò il cuore di Harry, costringendolo ad ammettere ancora
una volta quanto fosse preso da Meg, quanto fosse innamorato
di lei.
"Lunedì torno" le disse, trattenendosi dall'accarezzarle
dolcemente il viso, il suo tono era quello di una promessa, e la
ragazza sorrise malgrado tutto.
"Ti aspetto" sussurrò con un sorriso, e un attimo dopo il
suo viso assunse il colorito tipico di un pomodoro, rendendola ancora
più tenera e bella agli occhi del ragazzo, che le sorrise
mozzandole il respiro come sempre.
" come mai hai cambiato programmi per stasera?" domandò lei,
passando a un altro argomento per non rattristarsi "abbiamo saputo poco
fa dell'aggiunta delle nuove date, e lo so che ti avevo proposto una
passeggiata dopo cena, però ho pensato che ti
avrebbe fatto più piacere se fossi venuto qui come ti avevo
promesso...e a dirla tutta, non mi andava nemmeno di essere bersaglio
dei paparazzi stasera, qui stiamo più tranquilli, no?" Meg
avvertì il proprio cuore battere all'impazzata quando prese
atto del fatto che lui le aveva apertamente detto di voler trascorrere
la serata con lei, senza l'intromissione dei paparazzi, per un motivo
che aveva ben poco a che vedere con i ruoli che ormai non stavano
più soltanto recitando, e quella per Meg fu la conferma che
Harry stesse bene in sua compagnia e che provasse per lei quel qualcosa
che tutti i comuni mortali chiamano amore, e che aveva considerato
sempre e solo un sogno..sentì una fitta al cuore nel momento
in cui ammise a se stessa che quel sogno si era realizzato, pur essendo
destinato a tornare nel cassetto.
Forse fino a quel giorno era stata cieca, forse Emma aveva avuto
ragione sin dall'inizio, lo leggeva in quegli occhi che amava
più di ogni altra cosa al mondo, lo vedeva nel suo sorriso,
Harry -le faceva un certo effetto soltanto pensarlo- ma
intuiva che lui, proprio lui, si fosse preso una cotta per la sua fan
numero uno. E fino al momento in cui aveva sentito il
cuore del ragazzo battere soltanto per lei quando gli era caduta
addosso, aveva sempre considerato praticamente impossibile il fatto che
lui, protagonista dei suoi sogni, si fosse innamorato di lei; ma ora,
sul quel divano, a casa di sua zia, guardandolo negli occhi, oltre ad
annegarci dentro come al solito, riusciva a rendersi conto di non
essere l'unica a imbambolarsi in uno sguardo o a restare paralizzata da
un sorriso...Harry cotto di lei? Era una consapelovezza che le avrebbe
fatto fare follie.
" sento che questa sarà una bellissima serata, lo sai?"
disse con voce spezzata, in poco più di un sussurro "ho lo
stesso presentimento" sorrise lui.
Poco dopo furono chiamati a tavola dalla zia, e cenarono tutti e tre
insieme, chiacchierando mentre gustavano il pollo con le patate al
forno, e tutto ciò che Katy era riuscita a improvvisare per
la cena; Harry si sentiva a proprio agio in quella casa, era
dannatamente bello per lui essere seduto a tavola con la ragazza che
gli aveva fatto perdere la testa, e con una donna di indole gentile che
aveva preparato per loro tutto quel ben di Dio, che aveva scherzato con
lui come se lo conoscesse da una vita, non trattandolo come una super
star (cosa che il ragazzo apprezzò infinitamente) e non
rivolgendogli mille domande come era solita fare la gente con cui aveva
a fare dandogli sempre l'impressione di essere sotto interrogatorio.
Katy lo aveva trattato come un qualunque ragazzo che sua nipote le
avrebbe portato a casa, e lui si era sentito libero di dire e fare
tutto ciò che gli passava per la testa; in quella casa
sentiva di poter essere se stesso, era spontaneo, perchè
sapeva che nessuno avrebbe pesato ogni parola uscita dalle sue labbra e
nessuno lo avrebbe giudicato, in un certo senso..si sentiva davvero a
casa, lì, insieme a loro, insieme a Meg, quella ragazza, e
il suo essere così semplice e così unica, gli
stava letteralmente mandando il cuore in iperventilazione. Dove c'era
Meg, c'era la sua casa...e nonostante tutto questo, continuava a essere
convinto che per loro non potesse esistere un futuro.
Ma da che mondo è mondo, nulla è più
importante e più sfuggente del presente 'tu sei qui ed ora'
era solita ripetergli sua nonna ogni volta che lui tendeva ad
accelerare le cose, di qualunque cosa si trattasse 'il passato non
c'è più, il futuro non c'è ancora, ma
tu sei qui e ora' era la frase completa; oppure 'ricordati che il
famoso futuro è ciò che ieri chiamavi domani, e
domani, oggi apparterrà già al passato,
perciò non limitarti a vivere in funzione di ciò
che verrà, perchè in questo modo senza
accorgertene lasci che oggi sfugga via.. e domani cosa farai? vivrai in
funzione del giorno dopo ancora? è un circolo vizioso,
stanne alla larga. Tutto ciò che vale la pena di vivere
è oggi, soltanto oggi'..si stupì di ricordare
ancora così bene ciò che sua nonna gli ripeteva
in continuazione da bambino, ma quelle frasi facevano parte di lui
ormai, le aveva interiorizzate, e riusciva a riperterle come se fossero
versi di una poesia, nonostante si rendesse conto che somigliassero di
più a uno scioquilingua!
E se 'tutto ciò che vale la pena di vivere è
oggi, e soltanto oggi', lui per una volta, avrebbe seguito l'istinto,
avrebbe dato ascolto al cuore.
Verso le undici, zia Katy si ritirò nella propria stanza, la
mattina successiva si sarebbe dovuta svegliare alle cinque per andare a
lavoro, e prevedeva già che la voglia di alzarsi sarebbe
stata pari a zero, perciò lasciò soli sua nipote
e Harry, dandogli la buonanotte e facendo capire al ragazzo di essere
libero di restare a casa sua quanto voleva. I due tornarono a sedersi
sul divano, e dopo aver salutato la zia, si guardarono negli occhi
provando sensazioni che le parole renderebbero banali, dire che si
stavano già amando soltanto tramite sguardi infuocati ,
sarebbe riduttivo.
Meg era seduta a gambe incrociate sul divano, a piedi scalzi, e Harry
le stava accanto; la ragazza sentì un brivido di puro
piacere attraversarle tutto il corpo, quando lui le prese la mano,
senza stringerla, semplicemente alzandogliela e portandola a
combiaciare con la propria che era sospesa a mezz'aria, Meg lo
lasciò fare guardando un tantino confusa ma intenerita, le
loro mani l'una accanto all'altra, come se fossero giunte "volevo
vedere chi ha la mano più grande" disse lui, la prima cosa
che gli venne in mente, la ragazza a quel punto sorrise, e mise l'altra
mano, la destra, nella stessa posizione in cui era la sinistra,
aspettando che lui facesse lo stesso "sono più grandi le
tue!" ammise divertita, con entrambe le mani ancora unite a quelle del
ragazzo, e sospese nel vuoto. Harry sorrise, e poi, molto lentamente
intrecciò le proprie dita con quelle di Meg, sempre nella
stessa posizione. Si incastrarono perfettamente le une alle altre e per
un asso indeterminato di tempo che poteva corrispondere a qualche
secondo o anche a minuti interi, restarono così, senza dire
niente, occhi negli occhi, mani nelle mani.
"che ne dici di bere qualcosa di fresco?" domandò
lui a un certo punto, senza muovere un solo muscolo "tipo?" "non so
perchè ma stasera ho una voglia matta di malibù"
ammise Harry "..con la coca" proseguì lei "solo un po', non
voglio mica ubriacarmi" Meg sorrise "zia Katy dovrebbe averlo, ogni
tanto si concede un bicchiere di.. qualcosa di fresco" gli
confidò "però ti avviso: io non sono capace di
reggere l'alcool" sussurrò ancora la ragazza, un attimo
prima che tutti e due riuscissero a slegare quelle mani e recarsi in
cucina. "Dovrebbe essere qui" così dicendo Meg
tirò fuori la bottiglia e il ragazzo si occupò di
prendere due bicchieri seguendo le sue indicazioni, e di versare la
bevanda al sapore di cocco in quei bicchieri "basta! ti ho detto che
non lo reggo!" gli ripetè lei bloccandolo, parlava a voce
bassa, poi prese anche la coca cola e il ghiaccio, e lasciò
che Harry completassse l'opera.
A quel punto la luce si spense improvvisamente, saltò la
corrente, e loro due restarono soli, in cucina, al buio, con un
bicchiere di malibù e coca in mano. Sorrisero rendendosi
conto che la situazione si faceva sempre più intrigante, e
un attimo dopo presero tutti e due i bicchieri in mano e li
avvicinarono facendoli scontrare, brindando, con un luccichio negli
occhi visibile nel buio della notte, segno di un'inconfondibile
complicità "all'estate che stiamo vivendo"
sussurrò Harry, guardandola dritta negli occhi scuri
"all'estate più bella della mia vita" continuò
lei, senza distogliere lo sguardo dal viso del ragazzo, reso ancora più attraente dalla
penombra. In pochi sorsi finirono il primo bicchiere, e senza smettere
di tenere lo sguardo incatenato, riempirono un secondo bicchiere,
sempre al buio, quella bibita dal sapore dolce di cocco e coca era
troppo invitante per essere lasciata lì "vacci piano"
sussurrò Meg "non preoccuparti, non ho nessuna intenzione di
perdere la lucidità" Harry sapeva che ci voleva ben altro
per ubriacarsi, qualche volta aveva bevuto in compagnia di amici, e
sicuramente non era quello il caso di ripetere l'esperienza,
ma forse non aveva calcolato che lei, non era mai andata oltre il primo
bicchiere.
Dopo il terzo, tornarono in salotto, Meg era già alticcia, e
non si fece nessun tipo di problema nel stendersi addosso a lui, era
ciò che desiderava, l'alcool l'aveva privata di quel poco di
inibizione che l'aveva trattenuta fino a quel momento, e il ragazzo, le
circondò il corpo con le braccia, strigendola a
sè nel buio della notte, e lasciandosi travolgere dal
piacere di sentire il suo corpo contro quello di Megan.
Si stava facendo davvero tardi, non era perfettamente sobrio,
più presente a sè stesso rispetto a lei, ma
comunque un po' su di giri, e tutto ciò che sapeva in quel
momento, era che stava bene, fottutamente bene.
Quella notte c'era la luna piena, emanava una luce argentea che si
rifletteva sul pavimento dando vita a giochi di ombre che rendevano
l'atmosfera sempre più perfetta per essere testimone di una
notte d'amore; Harry posò lo sguardo sulle gambe scoperte
della ragazza, indossava un paio di pantaloncini bianchi, e quelle
gambe nude e affusolate, rese visibili grazie all'effetto
della luna, gli fecero desiderare cose
proibite. Aveva voglia di accarezzarle avidamente e sfregarle contro le
proprie, voleva averla tutta per se, completamente sua.
Avvicinò le proprie labbra alla spalla scoperta della
ragazza, così, senza una ragione, e cominciò a
lasciarle piccoli e teneri baci sulla porzione di pelle non nascosta
dalla maglietta, Meg lo lasciò fare, succube dei propri
sentimenti, paralizzata dall'elettricità che provocavano le
labbra del ragazzo a contatto con la sua pelle nuda. "Meg" lui la
chiamò, sussurrando il suo nome al chiaro di luna,
inducendola a voltarsi lentamente e a guardarlo per un micro secondo
negli occhi, erano ancora più belli, più
brillanti nella penombra, anche se questo potrebbe sembrare un
controsenso "umh?" fu tutto quello che riuscì a dire lei,
tenendosi sempre stretta e ancorata alle sue braccia; Harry non le
rispose a parole, si limitò a poggiare le proprie labbra su
quelle della ragazza e baciarle dolcemente, lentamente, provocandole
brividi in tutto il corpo e rendendosi conto di doversi fermare
lì, prima che le cose andassero oltre.
Si, erano brilli, ma non ubriachi, ed erano consapevoli delle proprie
azioni e dei propri gesti, bramavano ciò che stava
accadendo, e forse quel poco d'alcol gli aveva soltanto fornito la
scusa di farlo senza concedersi il lusso di pensarci due volte, forse
gli aveva mandato in estasi il cervello, facendo prevalere soltanto il
cuore, e forse disattivare per un po' il muscolo cerebrale era tutto
ciò di cui entrambi avevano inconsapevolmente bisogno.
" forse..dovrei andare" sussurrò lui, interrompendo il
bacio... ma a chi voleva darla a bere? Non aveva la minima intenzione
di lasciarla lì da sola, e invece di alzarsi e dirigersi
verso la porta, si chinò nuovamente su di lei e la
baciò, in modo dolce come aveva fatto un attimo prima, Meg
gli prese il viso tra le mani "no" disse in un sussurro, riprendendo a
baciarlo subito dopo, più intensamente "resta con me"
aggiunse con il respiro affaticato, guardandolo negli occhi, e
desiderando con tutta se stessa che lui non se ne andasse proprio
allora, necessitava la sua presenza, i suoi baci, il suo amore.
" come?" domandò lui, come per convincersi di aver sentito
bene, le soffiò quelle parole sulla pelle, sfiorando con le
labbra l'incavo del collo della ragazza "resta con me"
ripetè Meg, abbattendo definitivamente tutte le barriere che
Harry aveva inutilmente tentato di innalzare per proteggersi da quella
passione così coinvolgente, rigenerante e distruttiva nello
stesso istante; riprese a baciarla, sempre con più
desiderio, assoporando le sue labbra mordibe, rosse e tremandamente
perfette per combiaciare con le proprie. Furono baci lenti, lentissimi
e assurdamente travolgenti, inesauribili, carichi di tutta
l'elettricità che quella notte era stata strappata
all'intera città, densi di passione, bramosi di
un'appartenenza completa.
La ragazza cambiò posizione, mettendosi a cavalcioni sulle
sue gambe e legandogli le braccia intorno al collo, reggendosi a lui,
mentre Harry riprendeva a baciarla avvolgendole le mani dietro la
schiena, attirandola a sè sempre di più, e
baciandole avidamente il collo e la spalla scoperta, inducendola a
lasciarsi scappare un sospiro di puro piacere. Poi ripresero a baciarsi
sulle labbra, contatti sempre più intimi e intrisi di
desiderio, baci interminabili, maledettamente intensi; lui
spostò le mani dalla schiena alle gambe della ragazza,
accarezzandole con i palmi aperti, disegnando cerchi immaginari con le
dita, e percorrendole lentamente dalle caviglie al bordo degli short,
tutto questo senza interrompere il contatto tra le loro labbra. Lei
prese a scompigliargli i capelli ricci, spingendosi sempre di
più con il corpo contro di lui, tanto da far combaciare i
rispettivi addomi, poi smise di baciarlo intensamente e lo
abbracciò forte, poggiando la testa sulla sua spalla,
sfiorandogli il collo con le labbra e cominciando a baciarglielo,
ricambiando il favore, nel momento in cui lui prese a massaggiarle la
schiena arrivando fino ai glutei. A quel punto, Harry non
riuscì a resistere oltre, la sollevò di peso,
facendola stendere completamente sul lato opposto del divano e si
posizionò su di lei, accarezzandole il viso e guardandola
estasiato, prima di riprendere a baciarla.
Portò le mani sui fianchi della ragazza, facendo scontrare
le loro fronti, incatenando il suo sguardo al proprio, continuando a
donarle sensazioni paradisiache in ogni tocco, e tornando a far
combiaciare le loro labbra, insaziabile dei suoi baci.
Senza mettere fine a quel contatto, portò una mano sotto la
maglietta della ragazza, toccandole la pancia nuda, accarezzandogliela
dolcemente fino all'orlo dei pantaloncini, e baciandola sempre
più intensamente.
Meg si sporse verso di lui permettendogli di portare l'altra mano
dietro la sua schiena, ma non appena Harry sentì di star
toccando il gancetto del reggiseno pur indossando lei ancora la
maglietta, si bloccò, non poteva andare avanti, o non si
sarebbe più fermato, e anche se non c'era cosa che
desiderava più ardentemente di farla completamente sua, non
poteva, non doveva, non sarebbe andato in fondo quando tutti e due
erano brilli, e se ci sarebbe stata una loro prima volta, sarebbero
stati tutti e due perfettamente coscienti. Si sarebbero amati senza la
scusa di essere influenzati dall'alcol, avrebbero ammesso di volerlo
tutti e due, anche se era palese che pure quella notte entrambi avevano
voglia di fare l'amore, e il malibù e coca centrava fino a
un certo punto... li aveva privati dei freni inibitori, ma non li aveva
certo indotti a fare cose che da sobri non avrebbero desiderato fare.
Erano le quattro del mattino ormai, e continuarono a baciarsi stesi
l'uno sull'altro diminuendo via via l'intensità dei baci,
dopo il freno che Harry si era imposto, fino a quando non si
addormentarono avvinghiati, il ragazzo con la testa poggiata sulla sua
spalla e le labbra all'altezza del suo collo.
" Non andare via, ti prego" sussurrò lei, prima di essere
vinta da Morfeo "resto qui, promesso" rispose Harry donandole un ultimo
bacio, poi tutti e due chiusero le palpebre restando così,
l'uno stretto all'altra su quel divano, testimone di un amore
così puro e travolgente, da essere costretto a
nascondersi.
Ciaaaaaaaaao :))
Allora..eccomi qua con un nuovo capitolo! :DD
Vi è piaciuto? Spero di sì, con tutto il cuore!
Non vi ringrazierò mai abbastanza per tutto il supporto
morale che mi date con le vostre parole e, il vostro interesse nei
confronti della storia, mi rendete felice, davvero :D Perciò
non esistate a dirmi tutto ciò che vi passa per la testa,
adoro interagire con voi, e credo che si sia capito ormai, no? :))
Beh, Emma è partita, e Meg e Harry hanno trascorso una
serata un po'..movimentata. Ciò che entrambi provano l'un
per l'altra è sempre più tangibile, e avrete
certamente capito che quella del malibù e coca, è
senza dubbio una scusa bella e buona per amarsi senza dover ammettere i
propri sentimenti.
I ragazzi ripartiranno per qualche giorno, ma non preoccupatevi, non
sarà affatto una lunga attesa.. ;))
Beh, vado, un bacione grande grande, grazie ancora, a prestoooooo e
fatemi sapere cosa ne pensate, sempre se vi fa piacere!
♥♥♥♥♥
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Capitolo 28 *** Capitolo 27 ***
"Bum
bum bum" Harry dischiuse lentamente le palpebre, e tutto ciò
che vide aprendo gli occhi fu una delicata porzione di pelle, le sue
labbra non sfioravano il collo della ragazza addormentata sotto di lui
per questioni di millimetri; si fece forza sulle braccia e si
staccò da lei controvoglia, ricordando benissimo
ciò che era successo durante quella notte e rendendosi conto
di essersi abbandonato a Morfeo pesando sull'esile corpo di Meg per
tutto il tempo.
Non
riuscì a trattenersi, le passò dolcemente una
mano sul viso, sfiorandole le guance con i pollici e guardandola
dormire...com'era bella! Con le labbra socchiuse, gli occhi serrati, e
i lunghi capelli schiacciati sul bracciolo del divano sul quale si
erano addormentati. No, lì si erano anche baciati come se
quella notte fosse appartenuta soltanto a loro, come se
l'elettricità che aveva lasciato al buio San Francisco, si
fosse concentrata tutta in quei meravigliosi baci.
"
Bum bum bum" anche Meg aprì gli occhi ritrovandosi davanti
una visione per lei celestiale: Harry appena sveglio con i capelli
ricci arruffati, quegli occhi sempre così perfettamente
ipnotizzanti, e quel sorriso tenero e rassicurante, dal quale dipendeva
irrimediabilmente il suo, di sorriso.
Lui ebbe la netta impressione di sentire un..ticchettio, qualcosa come
'bum bum bum', che a primo impatto gli sembrò provenire
direttamente dal suo cuore..non si sarebbe stupito più di
tanto se quel muscolo responsabile della vita fosse completamente
impazzito dopo una notte trascorsa insieme a lei, abbracciato a lei; ma
quel rumore era causato da qualcos'altro, e sembrava quasi che fosse in
competizione con il suo cuore, quasi come se si stessero sfidando in
una gara al battito più forte e veloce.
Harry
guardò Meg sorridendole mentre quel 'bum bum bum' si faceva
sempre più pressante; la ragazza si voltò in
direzione della porta ancora mezza addormentata, per sfuggre al rossore
che si era impossessato del suo volto, dopo essersi resa conto di aver
trascorso la notte insieme a lui.. e un attimo dopo tutti e due
capirono ciò che stava succedendo. Un uomo sbatteva
vigorosamente il proprio pugno contro il vetro della porta d'ingresso
della casa di zia Katy. "Oh merda!" esclamò il
ragazzo precipitandosi ad aprire, sapendo già chi
si sarebbe ritrovato di fronte.
"
Alla buon'ora Harry!" di fronte a lui un burbero Parker "non vogliamo
nemmeno sapere che cosa ci fai qui a quest'ora del mattino"
continuò il suo degno compare "saluta Megan e andiamo,
abbiamo preso noi le tue cose in albergo, muoviti, che siamo
già in ritardo" riprese il primo, il più basso
tra i due uomini; la ragazza intanto li aveva raggiunti sulla soglia,
ma quando aveva intravisto Niall, Louis, Zayn e Liam in cortile, aveva
sorpassato i due manager ed era corsa ad abbracciare i ragazzi, doveva
salutarli, visto che di lì a poco sarebbero partiti. Gli
strinse tutti e quattro, uno per volta, li abbracciò
convulsamente anche se a separarli ci sarebbero stati soltanto tre
giorni, e si rendeva conto che forse stava dando di matto, ma vedeva
quella partenza come una sorta di prova generale dell'addio, che
avrebbe avuto luogo il sabato successivo.
E
già, i ragazzi sarebbero tornati a San Francisco nella
giornata di lunedì e soltanto cinque giorni dopo, Meg
sarebbe dovuta salire sull'aereo che l'avrebbe riportata a casa..si
stava già preparando a dover sopportare tutta la sofferenza
che l'aspettava una volta che loro cinque, ma soprattutto Harry, non le
sarebbe più stato accanto, non le avrebbe più
stretto la mano, non le avrebbe sorriso, non le avrebbe mandato
messaggi tutto il giorno, e non avrebbe più sfiorato le sue
labbra, che invece, avrebbero rifiutato qualsiasi altro contatto. Meg
non voleva, non riusciva nemmeno a immaginare di baciare qualcuno che
non fosse lui, nessuno sarebbe stato mai capace di occupare quel
baratro che si sarebbe aperto nel suo cuore, quando l'unico modo per
perdersi negli occhi che amava più al mondo sarebbe stato
imbambolarsi di fronte al desktop del computer.
"
Dormito bene?" le domandò Liam con l'intenzione di prenderla
in giro, lei tornò con piedi per terra, ma non
fece in tempo a rispondere perchè fu avvolta in un abbraccio
così caloroso e potente, che le fece morire le parole in
gola. Harry le aveva avvolto le braccia intorno al corpo stringendola
da dietro, e quando lei si voltò per guardarlo in viso, le
mancò definitivamente il respiro, nel momento esatto in cui
annegando in quello sguardo, si proiettò un video nella sua
testa condito dei baci ardenti che si erano scambiati al chiar di luna.
Una roba che faticava ancora a credere che fosse realmente accaduta.
"
quindi ci vediamo lunedì" esclamò il ragazzo,
mentre si allontanavano di qualche metro dal resto della band, e
sfuggivano alle imprecazioni di Burbank e Parker, i quali sembravano
particolarmente infastiditi da quel ritardo imprevisto "si" nonostante
tutto, Meg sorrise, perchè le risultava impossibile essere
triste avendolo di fronte in tutto il suo rassicurante splendore; e
tutti e due avevano voglia di suggellare quell'accordo, quella promessa
forse, con un bacio, ma da sobri i freni di inibizione tornavano a
essere perfetttamente funzionanti, e finirono per restare lì
ancora per qualche istante, occhi negli occhi, fino a quando Harry non
fece per raggiungere i ragazzi che lo aspettavano già
all'interno del bus, e la ragazza lo bloccò afferrandogli il
polso e attirandolo di nuovo verso di sè. Quella stretta di
polso si trasformò in un attimo in un groviglio di mani
intrecciate "Harry" lo chiamò, sussurando appena il suo
nome, inducendolo a sentirsi stranamente.. bene, solo a sentir uscire
il proprio nome dalle labbra di Meg "che cosa..insomma" non sapeva
neppure lei dove stava trovando il coraggio di domandarglielo "che cosa
è successo stanotte?" la sua voce era un sussurro, e i suoi
occhi scuri incatenati a quelli del ragazzo lasciavano trasparire mille
emozioni, la paura di sentirsi dire uno squallido 'niente' prevaleva su
tutto il resto.
Il
ragazzo portò una mano sul suo viso, accarezzandoglielo
dolcemente, mentre le stringeva più forte la mano "tu che ti
ricordi?" glielo domandò con la voce roca, spiazzandola
completamente e inducendola a distogliere lo sguardo per non rischiare
di svenire tra le sue braccia..si, perchè nonostante fossero
passate circa tre settimane dal giorno in cui si erano visti per la
prima volta, Meg ancora non era capace di regolare il battito del cuore
quando si specchiava in quegli occhi, non ci sarebbe mai riuscita,
semplicemente perchè non avrebbe mai smesso di amarlo.
Quella era l'unica certezza che aveva, il suo amore nei confronti di
Harry era inesauribile, infinito, incommensurabile.
"
che cosa ricordi di stanotte?" le domandò lui di nuovo
vedendo che lei faticava a rispondere, il suo tono di voce era
dolcissimo, da farle vibrare l'anima "una serie di travolgenti baci"
ammise la ragazza, tenendo lo sguardo basso fino al momento in cui lui
non le alzò il viso con l'indice "baci baci baci e ancora
baci" sussurrò, i loro visi erano di nuovo pericolosamente
vicini "dimmi che non me li sono sognati" disse infine con voce appena
udibile, Harry le sorrise intenerito "no, è esattamente
quello che è successo" come poteva pensare di averlo
sognato? "solo questo?" domandò ancora lei, mettendosi in
gioco fino in fondo, voleva essere sicura che quella sorta di stato di
ebrezza non li avesse portati a fare altro in aggiunta ai baci "ti fidi
di me?" domandò lui in un sussurro "ciecamente" rispose di
getto, perchè si fidava sul serio, completamente.
"
eravamo un po' brilli e ci siamo lasciati andare, ma non è
successo nulla di più di quello che ricordi, e sono stato
...bene" confessò il ragazzo, a quel punto Meg non
riuscì a trattenersi oltre e gli gettò le braccia
al collo, stringendolo in un abbraccio convulso che mal celava un
evidentissimo 'sapessi io! ..come sono stata bene'!.
Harry
portò una mano dietro la schiena della ragazza e con l'altra
le accarezzò i capelli attirandola sempre di più
a sè, inebriandosi di lei, stringendola forte, come se
volesse imprimersi la sensazione di piacere prodotta dai loro corpi
l'uno a contatto con l'altro, non voleva andare via, ma doveva..e i due
manager non persero tempo nel ricordarglielo suonando ripetutamente il
clacson, a mò di strombazzata nelle orecchie, per dirgli di
staccarsi da lei e raggiungerli in autobus; ma Harry si sentiva come se
i suoi piedi si fossero incollati al terreno, come se il suo corpo
avesse bisogno di quello di lei per sentirsi completo, come se i suoi
occhi non potessero fissare qualcosa di diverso da quelli della
ragazza, e come se i suoi sorrisi non avrebbero avuto più
ragione di esistere quando non l'avrebbe più avuta tra le
braccia.
Ma
doveva andare, e dopo averla baciata teneramente sulla fronte, si
allontanò e prese posto sul pulmino senza voltarsi indietro.
La ragazza tornò dentro quando i One Direcion e tutto lo
staff si furono defiitivamente allontanati, e fu colta da un filino, ma
giusto un filino eh, di imbarazzo, quando si rese conto che ovviamente
sua zia era già uscita da un pezzo per andare al lavoro, e
che con tutte le probabilità li avevi visti
addormentati sul divano l'uno addosso all'altra.
"Ma
ci fate o ci siete?" esclamò Harry, esasperato dalla
curiosità dei suoi migliori amici riguardo la notte
trascorsa da Meg "vi ho detto che ci siamo solo baciati!"
continuò, sentendosi ben otto occhi puntati addosso
"dobbiamo far finta che gli crediamo?" domandò Louis ai
compagni, facendo sbuffare sonoramente il diretto interessato
"perchè è così difficile credere che
non abbiamo fatto niente, a parte baciarci sul divano, dopo aver bevuto
un bicchiere di troppo di malibù e coca?" "ma ti senti
quando parli?" Zayn sembrava piuttosto divertito "...non abbiamo fatto
niente, escluso baciarci sul divano, dopo aver convidiso una bottiglia
di malibù.." gli fece il verso Niall, prendendolo
scherzosamente in giro "punto primo Harry, ricordati come è
iniziata la faccenda..voi due vi siete conosciuti per un motivo
preciso, ed è già abbastanza strano che tu abbia
voluto trascorrere la serata a casa sua, senza che la cosa potesse
essere utile alla riuscita della farsa" cominciò Liam,
cercando di farlo ragionare "poi, non è cosa da tutti i
giorni dividere un alcolico con una ragazza, a casa sua, voi due da
soli" proseguì Louis, stranamente serio, per uno che aveva
la nominata di essere il clown del gruppo "in mia difesa, posso dire
che c'era anche sua zia" "..in camera sua, a dormire" aggiunse un
attimo dopo il ragazzo, alzando le mani come gesto di autodifesa "stai
zitto che peggiori soltanto la tua posizione" gli disse Zayn,
lasciandosi scappare una risata.
"Oh ma stamattina vi siete svegliati con l'intenzione di farmi il terzo
grado?" "si" risposero i suoi migliori amici all'unisono "se fossi
tornato in albergo stanotte, forse, sarebbe passato ancora qualche
giorno prima di questo" ipotizzò Niall "siete peggio di mia
madre e mia nonna messe insieme" sbottò lui, ormai
rassegnato ad ammettere che i suoi migliori amici avessero pienamente
ragione "e non è un complimento!" aggiunse un attimo dopo
puntandogli un dito contro, e scoppiando a ridere in quell'esatto
istante. Forse dopotutto aveva bisogno di una scrollata di spalle, e
per fortuna i suoi quattro migliori amici, oltre che a condividere
insieme a lui il divertimento, il successo e il titolo di boyband,
sapevano anche metterlo alle strette quando ci voleva, e fargli da
fratelli maggiori.
Tra
di loro era così, era sempre stato così sin dal
primo giorno in cui si erano riuniti a provare 'torn' a casa del suo
patrigno, si erano sempre sostenuti a vicenda, e ogni qual volta che
uno di loro usciva fuori dagli schemi, gli altri quattro erano pronti a
rimetterlo in riga...anche loro stessi, quando gli veniva domandato in
qualche intervista come riuscissero a restare con i piedi ben ancorati
al terreno nonostante il successo planetario, tutti e cinque erano
concordi nel rispondere che il loro segreto stava nell'essere amici,
prima ancora che membri di una band, e perciò, quando uno di
loro iniziava a montarsi la testa, gli altri lo riportavano alla
realtà. Si volevano bene come fratelli, amavano prendersi in
giro e persino litigare come fratelli, ma ogni qual volta che
qualcun'altro si prendeva l'ardire di fare lo stesso, erano pronti a
difendersi l'uno l'altro a spada tratta..ecco qual'era il loro segreto,
l'essere diventati una squadra, ancor prima di fare squadra per vincere.
"sentite,
sono rimasto lì perchè non potevo mettermi alla
guida in stato di ebrezza, è pericoloso" si rendeva
perfettamente conto che nessuno se la sarebbe bevuta "bella scusa" Liam
scoppiò a ridere "trovane una più convincente
Harry" lo spronò Louis divertito "ero ubriaco" si difese
lui, pur sapendo che non era vero "si infatti, eri ubiaco, e lo sei
anche adesso.." spiegò Niall "ma il malibù non
centra niente..cosa vuoi che abbiamo potuto farti un paio di bicchieri
misti alla coca? ..Ti sei ubriacato, ma di lei!" Zayn aveva centrato il
bersaglio.
Non
c'era nulla di più vero, si era ubriacato di lei, della sua
dolcezza, del suo sorriso, dei suoi occhi scuri e profondi, del suo
corpo a contatto con il proprio. Si, l'unico alcol che scorreva nelle
sue vene era il desiderio di amarla in ogni centimetro della pelle, di
stringerla forte e baciarla fino a perdere il respiro, di confessarle
che l'amava, come non aveva mai amato nessuno in tutta la sua vita..e
quella voglia di sentirla completamente sua bruciava davvero nel suo
sangue, come se fosse droga, che sterminava in un baleno tutte le
cellule del cervello, privandolo delle capacità cognitive, e
rendendolo sempre più dipendente da lei.
"
ho perso la testa! mi sono innamorato!" ammise guardando dritto negli
occhi i suoi amici, ora in cerca di un consiglio fraterno "maddai?" lo
prese in giro Louis, facendo ridere tutti per il tono in cui lo disse,
compreso il diretto interessato "ce ne eravamo accorti addirittura
prima di te" spiegò Niall "quando quella sera, a Los
Angeles, sei tornato in camera alle quattro del mattino dopo aver
mangiato gelato rubato ed essere stato insieme a lei fino a quell'ora,
e hai urlato 'non mi sono innamorato di lei', è stato
lì, che ho capito che questa volta ci sei dentro sul serio"
proseguì Liam "non è da te perdere
così facilmente le staffe per una ragazza,di solito sono
loro a cadere ai tuoi piedi, a considerarti un principe azzurro, e
invece tu non ti lasci mai prendere troppo.. hai una fottuta paura che
l'amore ti sconvolga la vita" fu Louis a continuare il discorso.
Era chiaro a tutti da un bel po' che Harry fosse pazzo di lei, ma non
avevano mai affrontato un discorso del genere, prima di allora ognuno
aveva tenuto quella consapevolezza per sè, quasi come se
fosse sottointeso, perchè loro cinque erano amici, erano in
grado di capirsi con uno sguardo, e la maggior parte delle volte le
parole erano superflue. Ma la situazione che si stava venendo a creare
era parecchio delicata, e Harry aveva bisogno di loro, dei loro
consigli, del loro modo di prenderlo in giro, delle loro ramanzine, e
del loro appoggio..con nessun'altro sarebbe riuscito ad aprirsi
così come faceva con Liam, Niall, Louis e Zayn, erano la sua
seconda famiglia.
"Forse
non è mai stato amore con nessuna delle tue ex, certo, ci
stavi bene e ti divertivi, ma nessuna è mai riuscita a
coinvolgerti emotivamente, totalmente. Con Meg è stato
diverso, perchè ti sei innamorato di lei giorno dopo giorno,
le altre ti hanno sempre e solo attratto, lei ti ha letteralemente
travolto, non scagliandosi contro di te come un fiume in piena, ti ha
travolto delicatamente, toccandoti il cuore molto prima di finirti
addosso" Zayn aveva sempre avuto un'animo sensibile, da poeta, e
riusciva a interpretare benissimo ciò che il suo amico
provava anche in quegli stessi istanti.
"Io
non voglio che tutto questo fnisca" disse lui, in un sussurro,
aprendosi completamente, confidandosi con i suoi migliori amici "e qui
casca l'asino!" esclamò Niall, guradagnandosi un paio di
occhiate confuse "Harry" gli poggiò una mano sulla spalla
"ti conosciamo troppo bene, e proprio per questo motivo sappiamo che
non ti senti all'altezza di portare avanti una relazione a distanza,
però perfavore, non farla soffrire" continuò il
biondo "ci siamo affezionati anche noi a Meg, le vogliamo bene"
l'appoggiò Liam, Zayn era dello stesso parere degli altri,
intuiva che Meg si sarebbe ridotta uno straccio quando si sarebbero
separati, lo capiva dall'energia con cui la ragazza
abbracciava lui, Liam,Louis e Niall, per lei sarebbe stato
estremamente difficile dividersi da loro quattro, figuriamoci da
Harry..quella ragazza avrebbe sofferto all'inverosimile, e faceva male
anche solo pensarlo.
" che cosa devo fare?" domandò a quel punto il ragazzo
"domanda da un milione di dollari!" esclamò Louis "non
possiamo essere noi a risponderti" proseguì Niall "ahh
perfavore! divertitevi a giocare ai filosofi un'altra volta!"
sbottò il riccio "guarda che ero serio" riprese subito Niall
"noi, da buoni amici, ti diremmo che devi seguire il cuore"
continuò Zayn "si, però c'è un piccolo
problema: Harry non ha mai percorso quella strada prima d'ora, non la
conosce, e potrebbe perdersi!" il tono con il quale Louis lo disse, era
divertito, mirato ad alleggerire la tensione, a strappare a tutti una
sonora risata, che però non arrivò, forse
perchè senza rendersene pienamente conto, aveva detto la
cosa più giusta, più vera al mondo.
Il punto era proprio quello: Harry non aveva idea di come gestire una
relazione a distanza, e proprio perchè non si era mai
trovato in una situazione simile prima di allora, aveva il timore di
non riuscire a reggere a lungo...sentiva il bisogno di stringerla a
sè anche in quel momento, non vedeva l'ora che quei giorni
passassero per poterla riabbracciare di nuovo..ma che cosa sarebbe
successo se le distanze fossero diventate insostenibili e le assenze
incolmabili? Come poteva resistere per mesi e mesi? Già quei
tre giorni gli sembravano troppi, dopo essersi abituato a trascorrere
così tanto tempo con lei.. uno, due, tre, cinque mesi,
avrebbero preso la grandezza dell'eternità, e lui non era
affatto sicuro di essere pronto a tutto questo.
Incredibile l'effetto che quella ragazza aveva su di lui.
Perchè se ne era perdutamente innamorato? Avrebbe voluto
tanto saperlo anche lui. Ma l'amore non si spiega. Forse era
il suo sorriso, i suoi occhi, la sua dolcezza, i suoi modi di fare, il
suo essere così tremendamente lei, lei e basta, unica. E
forse centravano una serie di motivi sconosciuti, che come risultato,
gli facevano battere il cuore all'impazzata, e desiderare sempre di
più, travolgendolo in un groviglio di emozioni.
"
secondo voi..mi ama?" domandò a quel punto il ragazzo, pur
sapendo che si trattava di una domanda stupida "no guarda! Ha trascorso
tutta la notte a baciarti, annega ogni fottuta volta nei tuoi occhi, si
paralizza per un tuo sorriso, sembra essere sul punto di
svenire ogni volta che l'abbracci, e le manca misteriosamente il
respiro quando la baci, perchè ti odia!"sbottò
Louis, stavolta riuscì davvero a strappare un sorriso a
tutti "come cavolo fai a non renderti conto che quella ragazza vive per
te?" ..Meg viveva per lui, il solo pensiero gli accelerò
smisuratamente il battito cardiaco.
"
è ovvio che ti ama! e se non te ne rendi conto da solo,
amico mio, hai di sicuro qualche inceppo al sistema di ingranaggi del
cervello" continuò Niall, Liam si limitò a dire
di essere d'accordo con altri, e soltanto Zayn scoppiò in
una risata fragorosa.
"ma
vi siete rincitrulliti tutti in un colpo solo?" sbottò
divertito "se non lo avete ancora capito, Harry è
perfettamente consapevole che il cuore di Meg batte solo per lui, ha
solo bisogno di..di conferme, perchè è la prima
volta che prova qualcosa del genere, e necessita di essere
spalleggiato, di sentirsi dire da noi, che siamo i suoi migliori amici,
che non è tutto un film che si sta creando da solo soltanto
perchè ha letteralmente perso la testa per la nostra dolce
fan" come sempre, Zayn aveva centrato il punto, e nel momento esatto in
cui lui lo fece notare a Niall, Louis e Liam, i tre si diedero
immediatamente degli stupidi da soli, per non averci pensato subito.
"
si, so che mi ama" si intromise Harry, dando ragione all'amico
"però non me lo ha mai detto" aggiunse, con un po' di
rammarico "nemmeno tu glielo hai mai detto" gli fece subito notare Liam
"sai qual'è il punto? che quando una persona dice 'ti amo',
prima di pronunciare quelle due fatidiche parole, vuole essere certa
che dall'altra parte non giunga uno scomodo silenzio, o imbarazzo"
continuò Louis, di nuovo serio "un 'ti amo' può
essere seguito soltanto da 'ti amo anche io' o da un bacio..altrimenti
diventa una terribile sofferenza, un auto-pugnalata scagliata nel
petto, una sorta di suicidio" spiegò ancora Liam "secondo me
Meg sta ancora elaborando ciò che tu provi nei suoi
confronti" ipotizzò Niall, e non aveva di certo tutti i
torti "o forse non avete ancora trovato il coraggio di dirvelo
perchè siete costantemente oppressi dalla paura di dovervi
dividere.." si intromise Zayn "boh, forse avete ragione voi, io non so
più niente, se non che lei è diventata la fonte
del mio sorriso, che mi sono innamorato sul serio questa volta, che ho
impiegato un casino di tempo per ammetterlo a me stesso, e che morirei
per sentirle dire che mi ama guardandomi dritto negli occhi"
ammise con sguardo sognante "okay, adesso stai esagerando" lo riprese
Niall "stai per essere ufficialmente classificato come un tipico 'caso
senza speranza'" continuò Louis "e chi lo avrebbe mai detto
che tu, proprio tu, avresti perso la testa così, e per una
nostra fan.." rincarò la dose Liam "Harry è cotto
di Megan! Harry è cotto di Megan!" Zayn diede solo il via a
quello che un attimo dopo si trasformò in un vero e proprio
coretto; il ragazzo squadrò i suoi quattro migliori amici
sbuffando sonoramente per quella canzoncina da asilo, e sorridendo allo
stesso tempo, perchè si sentiva fortunato ad averli al suo
fianco, pronti a dargli dell'idiota, a spalleggiarlo un istante dopo, e
a tornare a dargli del rincitrullito, e tutto nel giro di pochi minuti.
"Grazie
ragazzi!" gli disse quando ebbero terminato il coretto, quella
chiacchierata gli fece proprio bene "ogni tanto ho bisogno di essere
messo alle strette, ogni tanto ho bisogno di una scrollata di spalle, e
avrei perso in partenza ogni battaglia contro me stesso, se voi non ci
foste stati."
Okay, non avevano risolto nulla e non avevano preso nessuna decisione,
ma il solo fatto di parlarne libermente con i suoi quattro migliori
amici, fu un toccasana per Harry. E ora più che mai era
determinato a godersi ogni minuto che gli restava da trascorrere
insieme a lei, era sicuro che se non lo avesse fatto se ne sarebbe
pentito a vita, a prescindere dalla piega che avessero preso le cose,
si sarebbe goduto quei giorni, esattamente come intendeva fare lei.
Sarebbe stato da stupidi rifiutare di essere felice per non soffrire
quando lei se ne sarebbe andata, no?
La sofferenza sarebbe arrivata comunque, era la felicità che
doveva essere acchiappata al volo, magari con un retino per farfalle, o
con i pugni stretti.
" qualunque cosa tu decida di fare..goditela, goditi fino in fondo
cìò che quella ragazza è in grado di
farti provare" gli consigliò Liam "è una scelta
soltanto tua, anzi è vostra, ma non permettetevi di sprecare
questi ultimi giorni a rimuginare" continuò Zayn "non ne
vale la pena, credimi" si intromise Louis "amala, falla stare bene,
donale tutto..è l'unico modo per non avere rimpianti" Harry
sorrise dopo aver ascoltato anche il parere del biondo, pensando a
quanto bene potesse volere a quei quattro idioti, che sapevano dare
consigli più sinceri di quelli di un padre.
Si, gli avrebbe dato ascolto...rifiutarsi di essere felice per paura di
soffrire dopo, sarebbe stato un po' come rifiutarsi di vivere per paura
di morire, giusto?
E detta così, quella di trattenersi dall'amarla con tutto se
stesso, sembrava proprio una follia.
Ciaaaaaaaaao :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo! :DD
Scusate l'orario, ho fatto tardi perchè oggi sono stata
tutto il pomeriggio a studiare con una mia amica, e dopo che avevamo
finito ci è venuta la brillante idea di affacciarci alla
finestra e ci siamo accorte che nevicava!
Quindi pregate insieme a me, affinchè continuino a cadere
fiocchi per tutta la notte *-------* Io tengo le dita incrociate!
Ma passiamo al capitolo...beh., come sempre spero con tutto il cuore
che vi sia piaciuto :DD
Vi anticipo già che non ci saranno altri capitoli in cui Meg
e Harry saranno lontani, questi tre giorni li farò passare
in fretta, e già nel capitolo successivo, si ritroveranno di
nuovo tutti a San Francisco :)) E cominceremo ad avvicinarci al punto
di svolta :)
Non esitate a dirmi tutto ciò che vi passa per la testa,
qualunque cosa, davvero! Amo interagire con voi, non
smetterò mai di dirlo, e non smetterò mai di
essere debitrice nei vostri confronti per tutto ciò che mi
scrivete nelle recensioni, e per l'interesse che mostrate nei confronti
della storia.
Grazie, con tutto il cuore ♥
Un bacione, e a lunedì prossimooooooo
<3<3<3
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Capitolo 29 *** Capitolo 28 ***
"Allora?"
"si, si tranquillo" Liam gli fece l'occhiolino "tu però non
metterci troppo" lo avvertì Niall "ci pensiamo noi
a trattenerla" questa volta fu Zayn a prendere la parola, Harry gli
sorrise riconoscente "mi inventerò qualcosa"
esclamò Louis, mentre l'amico si allontanava in direzione
della spiaggia.
Per
chi avesse ascoltato una conversazione del genere, sarebbe stato di
gran lunga più facile, e forse persino naturale, pensare che
quei cinque stavano mettendo a punto un piano diabolico, uno scherzo
con i fiocchi, piuttosto che una dolcissima sorpresa.
Finalmente!
Finalmente!..Era tutto ciò a cui Meg riusciva a pensare,
finalmente quei tre giorni si erano decisi a passare, finalmente li
avrebbe rivisti tutti e cinque, e finalmente sarebbe stata di nuovo tra
le braccia del ragazzo che amava in un modo così intenso e
profondo, che quasi le faceva paura.
Erano
solo tre giorni che non si perdeva in quegli occhi, tre giorni che non
avvertiva elefanti nello stomaco per un semplice sorriso, tre giorni
che non provava piacere sentendo le sue braccia avvolgerle il corpo, e
tre giorni e diciannove ore esatte che non assaporava quelle labbra.
Dio, se le era mancato!
Era
stato il weekend più lungo di tutta la sua vita, aveva
trascorso molto tempo con la zia, almeno di pomeriggio quando
quest'ultima tornava dal lavoro, non era uscita se non per
necessità, aveva messaggiato con Emma per ore e ore,
sentendola pure al telefono, e aveva trascorso intere mattinate
sdraiata sul letto con gli auricolari nelle orecchie essendole rimasto
quello come unico modo per sentire costantemente le loro voci, quei
timbri che conosceva addirittura meglio di se stessa, che avevano la
capacità di dipingerle in faccia un sorriso da ebete e di
farla sospirare, guardando l'orologio ogni minuto e contando le ore
fino a quando non li avrebbe potuti riabbracciare.
E
poi naturalmente aveva messaggiato con Harry spessissimo, parlando pure
delle cose più banali, ridendo tra sè e
sè quando lui le scriveva qualcosa di divertente, dandogli
l'in bocca al lupo, esteso anche a Niall, Liam, Louis e Zayn
ovviamente, prima di ogni concerto, e sottoponendo se stessa a un
sforzo immane, a un rigido autocontrollo, pur di non afferrare quel
benedetto cellulare e scrivergli un tenerissimo 'mi manchi'
accompagnato da una decina, o forse un centinaio, infiniti cuori..
avrebbe digitato quel comunissimo '<3' fino a quando non le si
fossero atrofizzate le dita.
Perchè
lui le era mancato davvero come l'aria, più dell'ossigeno,
molto di più della somma aritmetica delle unità
astronomiche misurabili nell'universo..ed erano passati soltanto tre
giorni dal loro ultimo abbraccio nel cortile della casa della zia. Non
poteva farci niente, di fronte all'intensità di
ciò che provava per lui, era perfettamente impotente, e in
quelle tre settimanane trascorse insieme, era diventata dipendente da
quello sguardo, da quei ricci, da quelle fossette, da quelle braccia,
da quei baci..si resa conto di aver sempre vissuto aspettando, bramando
di vivere in simbiosi con Harry più di ogni altra cosa al
mondo.
Come
avrebbe fatto a salutarlo per sempre? A dirgli addio? Proprio non lo
riusciva a immaginare..ma non voleva nemmeno pensarci, non era il
momento, quel lunedì sera aveva solo voglia di stare insieme
a lui dimenticando tutto il resto, voleva sentirsi protetta da suoi
abbracci, estasiata dai suoi baci, e sua, solo e completamente sua.
Quel ragazzo l'avrebbe fatta impazzire seriamente un giorno o l'altro,
e la cosa più bella in assoluto, era che lo avrebbe fatto
soltanto guardandola negli occhi e sfiorandole delicatamente la pelle,
o baciandola sulla fronte come aveva preso l'abitudine di fare, o
semplicemente abbracciandola, tenendola stretta stretta contro di
sè.
"Finalmente"
sussurrò felice, tenendosi ancora ancorata alle braccia di
Louis, sembrava che il suo vocabolario ormai comprendesse solo quella
parola "ei! come te la sei cavata senza di noi in questi giorni?" le
rispose di rimando il ragazzo, abbracciandola forte; Meg era arrivata
in albergo neanche dieci minuti dopo il loro rientro a San Francisco,
impaziente di rivederli, e il primo in cui si era imbattuta era stato
proprio Lou. Si era fiondata tra le sue braccia senza darsi il tempo di
pensarci due volte, e lui l'aveva accolta stringendola teneramente.
"
Meeeeeeeg" non appena si fu staccata da Louis, si sentì
avvolgere le braccia intorno al collo e un secondo dopo si
ritrovò tra Zayn e Liam, schioccò un bacio sulla
guancia a entrambi e gli sorrise, abbracciando anche Niall pochi
istanti dopo, chiacchierando amichevolmente con i quattro ragazzi, e
guardandosi intorno, perchè appunto, erano solo in quattro,
mancava lui.
"
che c'è? manca qualcuno all'appello?" esclamò
Zayn, mettendole un braccio intorno alle spalle e prendendola
volutamente in giro, Meg divenne rossa in meno di un istante
"dov'è?" domandò in un sussurro, sapendo bene che
i ragazzi fossero a conoscenza dei suoi sentimenti "chi?" Liam
aggrottò le sopracciglia, come a voler fingere di essersi
perso qualche passaggio "mia nonna!" Louis come al solito fece ridere
tutti.. quando le battute gli venivano servite su un piatto d'argento,
non era proprio capace di trattenersi, e coinvolse tutti con la sua
innata simpatia.
"Comunque Harry, beh..lo abbiamo lasciato lì" Niall non
poteva inventarsene una peggiore, sul serio. Meg ovviamente non ci
cascò "e dai, ditemi dov'è" bisognava prendere
altro tempo "è con-" "sua madre!" Louis battè
Liam sul tempo "già, sua madre! gli ha fatto una sorpresa,
è venuta qui, e credo proprio che siano andati a prendersi
un caffè insieme" Zayn tentò di rendere la cosa
credibile "sai, lui è molto legato a sua madre" intervenne
Niall, a quel punto Meg sembrò convincersi, e anche se non
vedeva l'ora di gettargli le braccia al collo, era tenero pensare che
lui fosse con sua madre, in fondo non la vedeva da un bel po'...la
ragazza stava per domandare a Zayn, Liam, Louis e Niall se anche loro
sentissero la mancanza delle proprie famiglie, quando fu interrotta da
un familiarissimo 'bip'; era il cellulare di Niall "credo proprio che
Harry e sua madre abbiano finito il caffè"
annuciò con un sorrisetto divertito "ah, e mi ha detto di
dirti che ti aspetta in spiaggia" aggiunse un attimo dopo, Meg
sentì il cuore esploderle, non stava più nella
pelle, voleva andare da lui "avanti! che aspetti?" domandò
Zayn, incitandola a raggiungerlo, lei li abbracciò di nuovo
tutti e quattro, felice, prima di correre in direzione della spiaggia
"vi voglio troppo bene!" urlò, voltandosi indietro mentre
correva.
Non
appena Harry la vide, si sentì improvvisamente sudare le
mani, maledì se stesso per essere arrivato al punto di
imbambolarsi lì, in riva al mare, senza muovere un muscolo,
in attesa di riaverla tra le braccia, ma fu una debolissima attesa,
perchè Meg gli andò incontro correndo
più veloce di quanto avesse mai fatto, e lo travolse in un
abbraccio indescrivibile a parole. Lei gli gettò le braccia
al collo senza dire niente, e Harry la strinse forte a sè,
come se non la vedesse da mesi, la testa della ragazza si fece spazio
nell'incavo della sua spalla e le sue mani cinsero vigorosamente la
schiena di lei, con una tale foga, nemmeno fossero due calamite con i
poli opposti; era incredibile quanto fosse perfetto il modo in cui
combaciavano i loro corpi, quasi come se loro due fossero stati tessere
di un pezzle che si completavano a vicenda. Quell'abbraccio
così intenso e travolgente parlava al loro posto, molto
più espicitamente di quanto fossero mai riuscite a fare le
parole..e sarebbero rimasti così per sempre, se fosse stato
possibile, perchè stavano bene, dannatamente bene.
"
Mi sei mancato" sussurrò Meg, tenendosi ancora ancorata al
suo corpo, non avrebbe voluto interrompere quell'abbraccio per niente
al mondo, le sensazioni che producevano le mani di lui sul suo corpo
erano indicibili "anche tu" rispose il ragazzo con un filo di voce,
sopraffatto dalle emozioni derivanti dal sentire di nuovo il suo corpo
a stretto, strettissimo contatto con il proprio; poi la strinse ancora
di più se possibile, mozzandole il respiro, prima di
allontanarsi di poco da lei e fissarla negli occhi scuri "che ne hai
fatto dei tuoi boccoli?" le domandò dolcemente, spostandole
una ciocca di capelli dietro l'orechio, capelli che in quel momento
assomigliavano a fili di seta "ci sono giorni in cui proprio non li
sopporto, e oggi è uno di quei giorni" disse lei, stupita di
aver ricevuto una domanda del genere "tanto saresti bella pure con un
calzino in testa" si lasciò scappare lui, lo disse con tono
divertito, ma era esattamente ciò che pensava, e non appena
si accorse che quelle parole avevano ulteriormente amplificato il
battito del cuore di Meg, tornò serio e le prese la mano,
intrecciandola automaticamente con la propria.
"
Sei felice che tua madre sia venuta a trovarti?" domandò la
ragazza, così, per ritrovare un minimo di contegno, intanto
Harry le strinse anche l'altra mano "mia madre?" aggrottò le
sopracciglia come se fosse confuso, assumendo un'espressione contrita
sul viso e non smettendo di tenerle le mani, anzi, gliele
portò all'altezza del petto, sospese nel vuoto, e sempre
incatenate alle sue, così come erano incatenati i loro
sguardi "si, i ragazzi mi hanno detto.." provò a spiegare
Meg, ma fu interrotta da una sonora risata, una risata che amava
più della sua stessa vita e che le allegerì il
cuore.
Harry
portò la testa all'indietro ridendo come un bambino, senza
sciogliere quel groviglio di mani, ipnotizzandola completamente.
"Scommetto che questa è di Louis" disse ancora, tra le
risate, coinvolgendo anche lei questa volta, che lo seguì a
ruota, con il cuore nel bel mezzo di una corsa all'ultimo respiro
caratterizzata da un moto accelerato, che non si sarebbe estinto
nemmeno dopo aver percorso centinaia di migliaia di milioni di
chilometri ed essere arrivato sulla luna, o ai confini della galassia.
"Ma mi vuoi spiegare che succede?" domandò la ragazza
divertita, ridendo ancora, legata fisicamente al corpo di lui tramite
le mani e dipendente da quegli occhi "voltati" le disse semplicemente
Harry, dandole la possibilità di vedere un ombrellone
diverso dagli altri, decisamente più grande, all'ombra del
quale era apparecchiato un tavolo per due e...e poi Meg non vide
più nulla, perchè le si annebbiò la
vista dall'emozione.
Lui
le lasciò le mani portandole sul viso della ragazza "ei, ti
senti bene?" le domandò un tantino preoccupato,
specchiandosi nei suoi occhi scuri, a quel punto Meg annuì
distrattamente, anche se non stava proprio bene, era un passo dallo
svenire, per la felicità "mi serviva tempo per organizzare
tutto, ma non credevo che quei quattro fossero capaci di dirne una
così grossa" le disse, costringendola a guardarlo in viso, e
come per pura magia, l'incatenarsi dei loro sguardi restituì
a Megan le facoltà visive, come se i suoi occhi fossero
stati improvvisamete guariti dall'intensità con cui la
guardavano quelli del ragazzo di fronte a lei.
Non
fu capace di resistere oltre, gli gettò nuovamente le
braccia al collo, baciandolo ripetutamente su una guancia e lasciandosi
travolgere dall'entusiasmo dovuto alla consapevolezza che quel tavolo
sotto quell'ombrellone bianco era stato apparecchiato per lei, per loro
due, per la loro serata."tu vuoi farmi morire, ammettilo!" disse, non
smettendo di biaciarlo con foga sempre su quella guancia che era
diventata più rossa di un peperone, rendendolo ancora
più bello; Harry la bloccò e le loro mani si
intrecciarono nuovamente, spontanenamente, come se non potesse essere
diversamente da così "vuoi farmi morire" confermò
la ragazza, senza rendersi pienamente conto del peso delle proprie
parole, confessandogli a poco a poco quel che serbava nel cuore da
molto tempo prima di incontrarlo.
"Mai.
Io voglio farti vivere" sussurrò lui con voce roca,
guardandola intensamente negli occhi e tenendola per mano, in riva al
mare, non curandosi minimamente dello spettacolo naturale e del gioco
di colori che il sole stava offrendo loro calandosi nella distesa blu.
Meraviglioso, ma insignificante rispetto alla bellezza del loro
incontro. Il paesaggio faceva da sfondo, ma i protagonisti assoluti
erano loro due, e i loro rispettivi cuori, sguardi, mani, sorrisi,
corpi. Loro due e basta.
'Tu vuoi farmi morire'
'Mai.
Io voglio farti vivere'
'Voglio
farti vivere'
'Voglio
farti vivere'
'Voglio
farti vivere'
'Voglio
farti vivere'
Quelle
parole rimbovano nella testa di Meg senza sosta, incidendosi
contemporaneamente sul suo cuore in modo indelebile..forse Harry non si
era nemmeno reso conto di ciò che le aveva detto, era stato
tremendamente naturale per lui parlarle in quel modo, forse gli era
sfuggita l'importanza di quelle tre semplici parole, o forse
era pienamente cosciente di tutto e sperava con ogni cellula del corpo
che lei avesse recepito il messaggio.
'Voglio
farti vivere'..sembrava una frase presa chissà dove,
estraniata da chissà quale testo poetico, e invece, era
stato solo il suo cuore ad aver preso il sopravvento su tutto il resto,
e Meg, si sarebbe incisa quelle tre parole sulla pelle, lo
giurò a se stessa, lo avrebbe fatto davvero, a prescindere
da cosa ne avrebbero potuto pensare i suoi genirori, zia Katy, Emma, e
il resto del mondo. Harry le aveva detto che voleva farla vivere, e
quella semplice frase risuonò nelle sue orecchie
più dolce di un 'ti amo'. Forse meno esplicita, forse
addirittura più potente, ma bella, bella da togliere il
fiato.
Non
aveva mai udito nulla di più intenso, di più
travolgente, non lo aveva mai letto nemmeno nei migliori romanzi
d'autore, e non l'aveva mai sentito in nessun film, Harry aveva
dedicato quelle parole soltanto a lei, e sapevano tanto d'amore.
In
quell'esatto istante, avvertirono un lontano 'click', e non ci volle di
certo un genio per capire che una volta tanto, i paparazzi c'erano sul
serio, li avevano trovati, ed erano pronti a immortalarli e a vendere
le foto alle riviste più seguite del momento. A loro due
però non importava minimamente..che fotografassero
ciò che volessero, che scrivessero tutto ciò che
pensassero, Harry e Meg si comportavano come se non fosse affar loro.
Anzi, per essere più precisi, bisogna dire che ringraziarono
mentalmente quegli impiccioni per avergli nuovamente fornito una scusa
per finire labbra contro labbra, e l'attimo dopo dimenticarono
completamente la loro invadente presenza.
Un bacio meraviglioso, lento, passionale. Un contatto bramato da
entrambi. Le loro labbra erano le une sulle altre e si assaporavano,
muovendosi piano, donandogli sensazioni paradisiache che non facevano
altro che stordirli completamente, inebriandoli d'amore e facendogli
perdere del tutto i sensi.
Il bacio fu assurdamente intenso sin dal primo istante, tutti e due si
lasciarono travolgere dalla passione, godendosi a pieno ogni singolo
sfioramento, ogni singolo tocco, ogni emozione provocata da quel
contatto così perfetto. Meg si sentì
straordinariamente bene, desiderava ardentemente baciarlo ed essere
baciata, smaniava di sentire le labbra di Harry sulla pelle,
dappertutto. Desiderava baciarlo dal momento in cui aveva smesso di
farlo tre giorni prima, e casa della zia, e fu percorsa da un brivido
di puro piacere ed eccitazione, quando il ragazzo l'afferrò
per le gambe sollevandogliele da terra e legandosele intorno al bacino,
lei non si oppose a quella nuova posizione, anzi, lasciò che
Harry le massaggiasse dolcemente la schiena fino ai glutei, mentre le
loro labbra non volevano saperne di separarsi, e lei si spingeva sempre
di più verso di lui, fino a far combaciare i loro corpi.
Restarono in quella posizione per un bel po', le braccia di Meg legate
intorno al suo collo e le mani di lui che le accarezzavano la pelle,
partendo da dietro il collo e arivando fino ai fianchi, le gambe della
ragazza gli cingevano la vita, e i baci diventavano sempre
più intimi e passionali. Non c'erano dubbi che Harry avrebbe
finito per stendersi su di lei sulla sabbia, e avrebbe continuato a
baciarla, spingendosi forse anche oltre, se solo quei maledetti
paparazzi non li avessero brutalmente interrotti con decine di click
consegutivi, costringendoli a riprendere contatto con la
realtà e a guardarsi negli occhi, finalmente entrambi
consapevoli di essere pazzi l'uno dell'altra.
Si erano baciati volendo fingere di star facendo un favore ai
paparazzi, ma il contatto tra le loro labbra, aveva avuto su di loro lo
stesso effetto di un'amnesia, e di punto in bianco, si erano
dimenticati di tutto, persino di dove fossero, e avrebbero voluto
soltanto fare l'amore. Ma non era ancora arrivato il momento di
lasciarsi andare completamente, totalmente.
Coloro che il giorno successivo avrebbero sfogliato i giornali,
avrebbero visto un ragazzo che stringeva a sè una ragazza,
baciandola ininterrottamente e reggendola come un padre farebbe come
una figlia, permettendole di cingergli il bacino con le gambe, e il
tutto, in riva a un mare sovrastato da un'invidiabile tramonto sulle
tonalità del rosso, lo stesso colore della passione e della
bramosa voglia d'amarsi che ardeva nei loro cuori.
Cenarono insieme sotto l'ombrellone, lei seduta su un lettino e lui su
una sdraio, e tra un boccone e l'altro, chiacchierarono del
più e del meno; si mangiavano con gli occhi, Meg gli
domandava dei giorni trascorsi a Los Angeles e lui si divertiva a
raccontarle tutto, e finirono pure per parlare della madre di Harry,
che era stata involontariamente tirata in ballo dall'equivoco, o meglio
dalla bugia, che Louis si era inventato su due piedi, e che era stata
sostenuta da Niall, Zayn e Liam, per impedire a Meg di sospettare della
sorpesa. Il tempo volò, e in men che non si dica, si fece
mezzanotte, ma loro due non erano ancora pronti a darsi la buonanotte e
forse non lo sarebbero mai stati. Ogni secondo che passava, Meg si
rendeva sempre più conto di non essere indifferente al
ragazzo che amava con tutta sua stessa, lo aveva intuito quando gli era
caduta addosso e aveva sentito il battito del cuore di Harry prendere
la rincorsa e fondersi con il proprio, i baci che si erano scambiati
sul divano della zia non avevano nulla a che vedere con la farsa, e se
pure avessero voluto dare tutta la colpa al malibù, non si
poteva dire lo stesso dell'abbraccio asfissiante che si erano regalati
poco prima, e di quel bacio appassionato, interrotto soltanto dai flash
dei paparazzi.
E poi Harry la guardava con certi occhi, sorridendole per tutto il
tempo, ridendo insieme a lei e dandole sempre l'impressione di essere
imbambolato...forse era stata cieca per troppo tempo, ma non lo sarebbe
più stata in futuro. Lei piaceva a Harry, e quella semplice
consapevolezza era più dolce di un sogno.
Sapeva che si sarebbero dovuti separare in ogni caso, e ormai mancavano
solo cinque giorni a sabato, ma l'aver fatto breccia nel suo cuore, non
poteva non renderla felice. Voleva godersi quei giorni con lui, non le
importava altro che trascorrere gli sgoccioli di quel viaggio
in California, stretta tra le sue braccia.
E mentre Harry le raccontava del profondo affetto che lo legava a sua
madre, Meg si ritrovò a poggiare lo sguardo sulle sue
labbra, poi sugli occhi, e dopo di nuovo sulle labbra.. desiderava
assaporarle di nuovo. Le osservava muoversi nella formulazione di
parole e sorrisi, e tutto ciò a cui riusciva a pensare era
'baciami, baciami, ti prego baciami, baciami'..le sembrava di star
impazzendo, e come conseguenza diretta a quell'implicita richiesta, si
morse involontariamente il labbro inferiore, scatenando un putiferio
nel cuore di Harry.
Come se lui l'avesse sentita, smise di parlare e si passò
una mano tra i ricci, un attimo prima di sporgersi verso di lei,
accellerandole il battito cardiaco di dieci moltiplicato all'ennesima
potenza, a ogni centimetro annullato dalla vicinanza dei loro corpi;
lei restò perfettamente immobile, si accorse di
ciò che stava per accadere, e si sentì realmente
completa soltanto quando le labbra di Harry furono di nuovo sulle sue.
Meg si lasciò andare all'indietro stendendosi completamente
sul lettino, e un attimo dopo, il corpo di lui pesava interamente sul
proprio, le mani del ragazzo le accarezzavano dolcemente i capelli, le
sue lo attiravano sempre di più a sè, le loro
labbra non smettevano di cercarsi e i loro cuori erano coinvolti in un
turbinio di emozioni.
Ciò che nessuno dei due aveva calcolato, era che il lettino
non avrebbe retto il peso di entrambi e si sarebbe rotto facendoli
finire entrambi a terra con un bel tonfo nella sabbia fresca, leggera,
e resa visibile dalle migliaia di stelle sopra le loro teste.
Scoppiarono inevitabilmente a ridere per la comicità della
situazione, ma il capitombolo li aveva fatti finire di nuovo l'uno
sull'altra, e dopo essersi guardati negli occhi per un nanosecondo e
aver riempito l'aria di sonore risate, Harry non riuscì a
trattenersi dal baciarle avidamente il collo, poggiando le labbra sulla
pelle della ragazza, donandole sensazioni paradisiache, e guardardola
con occhi sognanti ogni volta che era costretto ad alzare il viso per
riprendere fiato.
Meg sentiva di poter morire da un momento all'altro, lo
pensò sul serio, ma nello stesso istante in cui lui riprese
a baciarla sulla bocca, e lei gli circondò il collo con le
braccia, si ricordò che Harry le aveva detto che voleva
farla vivere, non morire, e si rese conto che il ragazzo stava
riuscendo alla grande nel proprio intento, perchè quella
notte la stava vivendo sul serio. Stava vivendo di lui.
Buonsalveeeeee!
Ahahahaha vi mancava il mio saluto speciale? :DD
Probabilmente no, ma non fa niente.
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto, e come
sempre, non esitate a farmi sapere tutto ciò che
pensate...le vostre parole mi migliorano la giornata, dico sul serio,
per me è davvero importante essere a conoscenza del vostro
parere, perciò sbirrarritevi e permettetemi di ringraziarvi
ancora una volta per tutto ciò che mi scrivete.GRAZIE GRAZIE
GRAZIE ♥ E
ovviamente grazie a chiunque porta nel cuore questa fanfiction nel
cuore <3
Allora..siccome sono consapevole di star tirando questa storia un po'
troppo per le lunghe, e l'ultima cosa che voglio è che
diventi noiosa o banale, ho deciso di provare a farmi perdonare per
quest'attesa facendovi un paio di regalini ;) Sta arrivando Natale, no?
;)
Mi spiego meglio: il fatto è che quando ho iniziato a
scrivere questa storia, l'avevo già tutta in testa, capitolo
per capitolo, e sinceramente mi dispiace un sacco rinunciare a qualche
pezzo..e anche se per voi qualche capitolo può risultare
inutile, per me ognuno ha un significato speciale e non mi va di
eliminarlo dalla storia per 'affrettare' le cose.
Ma come ho detto, ho intenzione di farmi perdonare. Per prima cosa, vi
prometto che questa settimana farò i salti mortali per
aggiornare prima di lunedì! Dovrei farcela per
giovedì credo, al massimo venerdi, visto che alcune
interrogazioni le ho già fatte e sono un po' più
libera, e il capitolo successivo è già in fase di
trascrizione..quindi in questo modo accelereremo i tempi :D
E poi, avendo già scritto parte del prossimo capitolo, vi
lascio un piccolo spoiler, che spero apprezzerete :D
******* inizio spoiler *******
Avrebbe
forse dovuto prenderlo per il collo della maglietta, avvicinarlo
pericolosamente al suo viso e al suo corpo, e soffiargli sulle labbra
che lo amava? O forse avrebbe dovuto urlarglielo nelle orecchie
talmente forte, da farsi udire dall'intera città, come le
aveva
consigliato scherzosamente Emma? L'unica cosa di cui Meg era certa era
che non voleva perderlo, non voleva essere guardata in quel modo da
nessun altro ragazzo sulla faccia della Terra, non voleva che lui
dedicasse i suoi sorrisi a nessun'altra, e non voleva essere baciata
sulla fronte, sulle labbra, sul collo, sulla spalla, e su tutto il
resto del corpo, da qualcuno che non fosse lui.. non voleva nemmeno
essere amata, a meno che non fosse stato Harry a farlo.
Pensò che
aveva aspettato sin troppo tempo per confessargli i suoi sentimenti,
e dal momento in cui aveva sentito battere il suo cuore sotto di lei,
non
aveva fatto altro che pensarci, a ogni ora del giorno e della notte, e
dopo aver trascorso pure gli ultimi quattro giorni costantemente
ancorata alle sue braccia, dipendente dai suoi occhi, dal suo sorriso,
dalle sue fossette e dalla sua risata, aveva finalmente deciso che
avrebbe dato retta alla sua migliore amica, e al suo cuore.Quella
sera, la penultima della farsa, avrebbe ballato con lui tutta la notte
e gli avrebbe confessato che lo amava alla follia, sarebbe rimasta al
suo fianco, sarebbe stata diposta a tutto pur di vivere finalmente
quell'amore che le bruciava nelle vene, e che era stato soffocato sul
più
bello fin troppe volte. Si, sarebbe stata lei a fare il primo passo..al
diavolo le tradizioni e le stupide credenze! Non
poteva permettersi di perdere ciò a cui teneva di
più al mondo.
****** fine spoiler *******
Spero che abbiate apprezzato il mio piccolo regalo per farmi
perdonare...e niente, ci risentiamo presto, tra giovedì e
venerdì :DD
Un bacione forte forte, e recensiteeeeeeeee, sempre se vi fa piacere
:))
Ciao ♥♥♥
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Capitolo 30 *** Capitolo 29 ***
Sabato
si avvicinava inesorabilmente, i giorni passavano troppo in fretta, le
ore trascorse insieme volavano via a una velocità
supersonica, e quei due, innamorati pazzi l'uno dell'altra, come dei
perfetti cretini, non erano ancora riusciti a trovare il coraggio di
ammettere a vicenda che quella farsa non aveva più alcun
senso, anzi, non era mai stata tale sin dall'inizio, era stata la
maschera dietro la quale avevano preferito nascondersi, piuttosto che
correre il rischio di buttarsi a capofitto in una storia d'amore che
sarebbe potuta durare nel tempo, o spegnersi come un fuoco di paglia
pochi giorni dopo la loro separazione.
Non
potevano sapere cosa sarebbe successo, nessuno lo sapeva con certezza,
eppure tutti, pensavano che per un sentimento così bello e
coinvolgente, quale quello che aveva letteralmente investito Harry e
Meg, correre il rischio di amare fosse il minimo..e in fondo anche i
due diretti interessati sapevano che continuare a comportarsi
così come stavano facendo, lasciare le cose in sospeso, non
avrebbe giovato a nessuno. Finalmente tutti e due erano consapevoli di
essere ricambiati, ma ciò non bastava a garantirgli che
uscire allo scoperto gli avrebbe permesso di superare tutti gli
ostacoli che la vita avrebbe disposto lungo il loro cammino.
Meg
avrebbe capovolto tutto, stravolto le sue abitudini, i suoi piani, i
suoi progetti e i suoi sogni pur di stargli accanto, ma Harry, beh..lui
era talmente intimorito dalla portata dei sentimenti che provava nei
suoi confronti che pur essendo riuscito ad ammetterli a sè
stesso e ai suoi amici, non era ancora sicuro di riuscire a mantenere
una relazione a distanza, e contemporaneamente, non era nemmeno sicuro
di poter sopravvivere senza di lei, lasciando andare l'unica ragazza
che gli aveva davvero messo il cuore in subbuglio, e probabilmente
l'unica che avrebbe mai amato.
Non
voleva fare ipotesi azzardate, in fondo aveva soltanto diciannove anni
e non era matematicamente possibile escludere a priori
l'opportunità di imbattersi in qualcun altro, ma
lui aveva la netta sensazione che Meg fosse quella giusta,
insostituibile; stava vivendo in una sorta di limbo dal momento esatto
in cui l'aveva baciata per la prima volta al parco divertimenti e aveva
desiderato farlo ancora senza una ragione precisa, la stringeva a
sè, l'abbracciava e la coccolava con ogni scusa e pretesto,
la baciava intensamente e si legava a lei ogni minuto di
più, l'amava, e di questo ne era certo. Non aveva paura che
il sentimento nei suoi confronti potesse affievolirsi, aveva soltanto
timore di non essere in grado di reggere una situazione complicata
quale sarebbe diventata la loro una volta che Meg fosse ritornata a
casa, semplicemente perchè non aveva mai amato sul serio
prima di allora, e a soli diciannove anni, si ritrovava a dover fare i
conti con distanze spropositate. La sua storia d'amore sarebbe stata
diversa da quelle di Liam e Charlie, di Zayn e Jamie, e di Louis e
Beth..le tre ragazze vivevano in Inghilterra, nella regione che lui e i
suoi migliori amici chiamavano 'casa', e avevano una carriera
già avviata, erano già ben inserite nel mondo
degli adulti, avevano già deciso cosa fare della propria
vita e di tanto in tanto riuscivano a raggiungere i propri fidanzati e
trascorrere qualche giorno insieme a loro; e poi non avevano nemmeno
problemi economici, e nei periodi durante i quali non c'erano
spettacoli di ballo per Beth, riprese di film e premiazioni varie per
Jamie, e sfilate di moda per Charlie, le ragazze potevano salire sul
primo aereo e finire dritte dritte tra le braccia dei loro
fidanzati...Meg invece si sarebbe iscritta all'univerisità,
sarebbe stata perennemente stressata dal succedersi degli esami,
avrebbe dovuto fare i conti con il proprio salvadanaio ogni volta che
avrebbe dovuto pagare un biglietto di partenza, nè lui
avrebbe potuto raggiungerla spesso, e poi, cosa da non sottovalutare
assolutamente, lei viveva in America.
Tutto
sembrava essere contro di loro, perciò Harry aveva paura,
però, nonostante tutto, era così maledettamente
innamorato di lei che stava male al solo pensiero di doverla salutare
per sempre nel giro di un paio di giorni, non voleva dirle addio, non
voleva restare di nuovo solo.
Erano
le quattro di pomeriggio e Meg aveva appena finito di chiacchierare al
telefono con la sua migliore amica, era seduta alla scrivania in quella
che era ben presto diventata la sua camera a casa della zia, e si
reggeva la testa tra le mani, illudendosi di riuscire a trovare un modo
per rendere la situazione in cui lei e Harry si erano cacciati,
quantomeno sostenibile. Aveva trattenuto a stento le lacrime quando
Emma le aveva ricordato che sabato, ovvero due giorni dopo, sarebbe
dovuta ritornare a casa..non voleva che quel sogno finisse, non voleva
separarsi dai ragazzi e non sopportava l'idea di dover dividersi per
sempre da Harry, non dopo aver intuito i sentimenti che il ragazzo che
lei amava più della sua vita, provava nei suoi confronti.
Avrebbe forse dovuto prenderlo per il collo della maglietta,
avvicinarlo pericolosamente al suo viso e al suo corpo, e soffiargli
sulle labbra che lo amava? O forse avrebbe dovuto urlarglielo nelle
orecchie talmente forte, da farsi udire dall'intera città,
come le aveva consigliato scherzosamente Emma? L'unica cosa di cui Meg
era certa era che non voleva perderlo, non voleva essere guardata in
quel modo da nessun altro ragazzo sulla faccia della Terra, non voleva
che lui dedicasse i suoi sorrisi a nessun'altra, e non voleva essere
baciata sulla fronte, sulle labbra, sul collo, sulla spalla, e su tutto
il resto del corpo, da qualcuno che non fosse lui.. non voleva nemmeno
essere amata, a meno che non fosse stato Harry a farlo.
Pensò che aveva aspettato sin troppo tempo per confessargli
i suoi sentimenti, dal momento in cui aveva sentito battere il suo
cuore sotto di lei, non aveva fatto altro che pensarci, a ogni ora del
giorno e della notte, e dopo aver trascorso pure gli ultimi quattro
giorni costantemente ancorata alle sue braccia, dipendente dai suoi
occhi, dal suo sorriso, dalle sue fossette e dalla sua risata, aveva
finalmente deciso che avrebbe dato retta alla sua migliore amica, e al
suo cuore.
Quella sera, la penultima della farsa, avrebbe ballato con lui tutta la
notte e gli avrebbe confessato che lo amava alla follia, sarebbe
rimasta al suo fianco, sarebbe stata diposta a tutto pur di vivere
finalmente quell'amore che le bruciava nelle vene, ed era stato
soffocato sul più bello fin troppe volte. Si, sarebbe stata
lei a fare il primo passo..al diavolo le tradizioni e le stupide
credenze!
Non poteva permettersi di perdere ciò a cui teneva di
più al mondo, e finalmente, dopo giorni e giorni, era
riuscita a rendersi conto di esserci arrivata, anche se in ritardo;
Emma aveva capito tutto molto prima di lei e avrebbe dovuto darle
ascolto, ma visto che come dice il famoso proberbio 'è
inutile piangere sul latte versato', lei avrebbe appoggiato la
filosofia del 'meglio tardi che mai' e quella sera, gli avrebbe aperto
il suo cuore.
Harry l'aveva invitata a una festa in uno dei club più noti
di San Francisco, le aveva detto semplicemente che avrebbero ballato
fino a quando non gli avessero fatto male i piedi, e che ovviamente,
Liam, Louis, Zayn e Niall gli avrebbero fatto compagnia.
Certo che se ci pensate, la storia di Harry e Meg, è tutto
fuorchè comune. Lei innamorata persa da ben due anni,
ventiquattro mesi in cui lui non è nemmeno a conoscenza
dell'esistenza della ragazza. Una circostanza piuttosto bizzarra li fa
inaspettamente trovare faccia a faccia, occhi negli occhi, e sono
inizialmente costretti a trascorrere del tempo insieme, fingendo di
amarsi, per necessità di copione. Lei diventa completamente
dipendente dai suoi occhi penetranti, dal suo sorriso paralizzante, dai
suoi ricci perennemente scompigliati, dalle sue braccia muscolose, e
dai suoi rubati, voluti, intensi, bramati baci. Ben presto anche il
ragazzo si accorge di essersi innamorato, ma inizialmente non riesce
nemmeno ad ammetterlo a sè stesso, perchè
è la prima volta che si lascia coinvolgere davvero
dall'amore, e dentro il suo cuore alberga la fottuta paura di non
essere all'altezza di portare avanti una relazione quando saranno
distanti, quando la farsa di cui sono protagonisti sarà
terminata. La ama, ha paura, e non vuole perderla. Un bel dilemma.
E lei è talmente presa dal ragazzo, che per gran parte del
tempo a loro disposizione, non si accorge nemmeno di essere ricambiata,
vorrebbe avere i super poteri, le tornerebbero utili per bloccare il
tempo e invertirne il senso di marcia, per restare con lui praticamente
per sempre. A soli due giorni dalla partenza, e quindi dall'addio, la
ragazza decide di parlargli con il cuore, raccontandogli tutto..ma
nell'esatto istante in cui Meg aveva deciso di confessargli il suo
amore, rendondosi disposta a sacrificare tutto pur di restare insieme a
lui, Harry aveva deciso che avrebbe fatto la cazzata del secolo, e lo
sapeva, sapeva perfettamente che fosse una stupidaggine, e pure bella
grossa.
Quando il ragazzo la vide, fu costretto a fare appello a tutto il
proprio autocontrollo per non avvicinarsi pericolosamente a lei,
cingerle i fianchi con le braccia e baciarla, amarla come se non
esistesse un domani. Indossava una gonna di jenas che le lasciava
scoperte gran parte delle gambe, lunghe, lisce, nude e affusolate, e un
top dei toni del blu, semplicissimo e aderente, le stava
da dio; quella sera poi, dietro consiglio, o meglio, dietro
interminabili insistenze e incoraggiamenti da parte della sua migliore
amica, aveva scelto di indossare i tacchi, anch'essi blu notte.
Non li portava quasi mai, li trovava assurdamente scomodi, chiodi per i
piedi, ma quella sera sarebbero andati a ballare, e Meg era
più che sicura che non avrebbe trovato una sola ragazza con
delle ballerine, però era altrettanto sicura che non avrebbe
retto molto su quei trampoli, soprattutto perchè non c'era
per niente abituata, e le uniche volte in cui li aveva indossati era
stata praticamente costretta a metterli dalla circostanza; si trattava
più che altro di varie ricorrenze di famiglia, soprattutto
matrimoni.. sua madre le aveva ripetuto fino alla nausea che sotto quel
determinato vestito, le ballerine sarebbero state un pugno nell'occhio,
e alla fine lei aveva acconsentito a indossare i tacchi, sempre lo
stesso paio, visto ne aveva solo uno.
Harry l'aveva guardata come se lei fosse stata una dea, pochi
interminabili secondi durante i quali Meg si era sentita il suo oggetto
di desiderio..lui non era stato capace di spiccicare parola nei primi
minuti, letteralmente estasiato dalla bellezza così naturale
e sconvolgente di quella ragazza. Non l'aveva mai vista prima di allora
con i tacchi, e se le sue gambe gli avrebbero fatto follie
pure quando erano coperte dai jeans, meglio non dire che effetto gli
facevano in quel modo.
Quando giunsero finalmente al club, si unirono al resto dei ragazzi,
chiacchierarono e scherzarono per un po', forse un quarto d'ora. Il
locale assomigliava parecchio a una discoteca, musica ad altissimo
volume, giochi di luci soffuse, divanetti sparsi qua e là ai
lati della sala, folla accanto al balcone degli alcolici, e gente
sbronza e intenta a pomiciare già a quell'ora; okay, non era
esattamente il tipo di posto che permetteva a Meg di sentirsi a suo
agio, persino al liceo o durante le gite scolastiche era stata in
discoteca poche volte, e pur essendosi divertita, non era il tipo di
ragazza che viveva tutta la settimana aspettando il sabato per andare a
ballare, anche perchè, nel suo paese, nemmeno esistevano
luoghi del genere..
Ad un certo punto, mentre erano ancora seduti ai divanetti, Harry le
prese la mano, e sorridendole le fece segno di alzarsi e di
seguirlo, la ragazza lo fece, permettendo alle sue dita di
intrecciarsi con quelle di lui; arrivarono quasi al centro della pista
e si guardarono intorno, lui si avvicinò per sussurrarle
qualcosa all'orecchio, era l'unico modo per parlarle, la musica
sovrastava su tutto il resto "siamo alla festa di compleanno di un mio
amico" riuscì a sentire, annuì con sorriso,
rendendosi conto all'improvviso che Harry non l'avrebbe mai portata
lì, in quel posto così caotico e confusionario,
se non fosse stato per dovere "non te l'ho detto prima
perchè ti saresti sicuramente preoccupata di comprargli un
regalo, e non è necessario" spiegò, non
distogliendo nemmeno per un minuto lo sguardo dai suoi occhi scuri, e
facendole credere di poter svenire da un momento all'altro "come mai il
tuo amico è qui a San Francisco?" domandò la
ragazza, per ritrovare un po' di contegno "lui vive qui, oggi compie
vent'anni e mi ha invitato alla sua festa..ovviamente è
amico anche di Louis, Zayn, Liam e Niall" lei annuì per
fargli capire che lo aveva sentito, poi notò che Harry si
guardava intorno e cercava di individuare qualcuno tra la folla, non
fece nemmeno in tempo a domandargli chi i suoi meravigliosi occhi
stessero provando a focalizzare, che il ragazzo le strinse
più forte la mano e la trascinò con sè.
Meg lo osservò mentre lui le camminava davanti: quella sera
indossava una camicia bianca leggermente sbottonata sul petto, e
infilata in un jeans chiaro a vita bassa che lo rendeva maledettamente
sexy, i capelli erano più scompigliati del solito, gli occhi
magnetici come sempre, e lui... irresistibile.
Si fermarono soltanto quando Harry fu vicino a un ragazzo alto e
biondo, gli sorrise abbracciandolo calorosamente e augurandogli un buon
compleanno, e un attimo modo presentò Meg al tipo
che gli stava di fronte, definendola come la sua fidanzata, e
avvertendo una sorta di capovolgimento degli organi all'interno del suo
corpo, perchè avrebbe voluto davvero che lei lo fosse, e che
quella fottuta farsa durasse ancora un po', permettendogli di starle
accanto, coccolarla e baciarla, senza sbottonarsi troppo.
Si rendeva conto che sarebbe stata una vigliaccata, Meg aveva tutto il
diritto di sentirgli dire che lui l'amava follemente, ma si trattava di
Harry, Harry Styles, il più giovane dei One Direction,
affermato rubacuori e amante delle avventure e del divertimento..come
poteva essere semplice per lui impegnarsi in una relazione,e pure a
distanza?
Aveva deciso di effettuare una specie..di test, se così lo
si poteva chiamare, dopo di che, avrebbe deciso. Era una cazzata,
sapeva bene che era una cazzata, e non aveva confidato nemmeno ai suoi
migliori amici ciò che aveva intenzione di fare,
perchè lo avrebbero certamente convinto a lasciar perdere, e
lui aveva bisogno di quella conferma..sperava solo che Meg non lo
avrebbe mai scoperto.
Poco dopo, ritornarono al centro della pista, si mischiarono alla folla
che ballava e si divertirono insieme al resto dei ragazzi...persino
andare in discoteca per Meg non era mai stato così piacevole
e divertente come quella sera, con loro, con lui.
"Fatevi sentire ragazzi! Come sta andando la serata?" la voce del dj
irruppe nella sala, e la gente comiciò a urlare e battere le
mani, segno che si stava divertendo "Dov'è il nostro
festeggiato? Paul?" chiamò ancora il dj, il ragazzo si fece
largo tra la folla, e tutti si accorsero che era un po' brillo, cosa
del tutto normale per uno che decide di trascorrere un compleanno in
discoteca " so perfettamente che siamo ancora al preambolo della
festa, ma ho ricevuto una richiesta, e non posso non
accoglierla...riposiamoci un po' con questo lento, va bene?" Meg si
guardò intorno, la sala era molto più piena di
quanto lo era stata quando loro erano arrivati, molta gente era
letteralmente in preda all'esaltazione, e tutti trovarono bizzarro che
si ballasse un lento in una discoteca "un paio di minuti, e poi
torniamo tutti a scatenarci, okay?" dopo quelle ultime parole, gran
parte delle persone si diresse verso il balcone del bar , intenta a
bere qualcosa prima di continuare, persino Liam, Zayn e Louis si
allontanarono dalla pista pensando che sarebbe stato perfetto se in
quel momento Charlie, Jamie e Beth fossero state lì; Niall
invece guardava Harry e Meg con un sorrisetto decisamente colpevole
dipinto sulle labbra.. era stato lui a chiedere al dj di inserire un
lento, e si aspettava di ricevere delle occhiatacce da parte di tutti e
due, che avevano capito sin dal primo momento che doveva per forza
esserci lo zampino di qualcuno dei loro amici, ma non arrivò
nessuno sguardo assassino, anzi, Harry e Meg si limitarono a
sorridergli, quasi ringraziandolo per ciò che aveva fatto.
Furono poche le coppie che popolarono la pista. Non ci fu nemmeno
bisogno che lui chiedesse alla ragazza di ballare, era ciò
che volevano entrambi, si guardarono negli occhi per qualche istante,
sorridendosi a vicenda, poi Harry l'attirò a sè
poggiandole una mano all'altezza della schiena, provocandole un brivido
lungo tutto il corpo a quel contatto, e prendendole contemporaneamente
l'altra mano, intrecciandola alla propria, con il cuore che gli batteva
a mille e che gli suggeriva di stringerla forte forte e baciarla. Era
la penultima sera che avevano a disposizione per stare insieme.
Quando partì la base musicale, loro due erano nelle
classiche posizioni da ballo lento, e si amavano con gli occhi, non
fecero nemmeno caso alla canzone, forse l'avevano già
sentita, forse no, non gli importava..Meg si ritrovò a
pensare che se in quel momento avesse avuto un vestito lungo e pomposo
cucito addosso, sarebbe benissimo potuta passare per una principessa,
la gente l'avrebbe vista come tale, la gente..ma lei si sentiva
già una principessa. Sì, così, in top
colorato e gonna di jeans, era una principessa moderna, senza corona e
senza diadema, e il suo cavaliere, con i capelli disordinati, senza
mantello e senza spada, in jeans anche lui, era il più bel
principe del mondo. Il suo principe.
Prima ancora che la dolce melodia di quella canzone venisse riempita
dalle parole, Meg aveva già sciolto quelle posizioni e si
era stretta a lui abbracciandolo forte, non ruscì a
resistere, si gettò tra le sue braccia, lasciando che Harry
la tenesse ancorata al suo corpo, e le accarezzazze
lentamente prima i capelli e poi la schiena. La ragazza si strinse a
lui, come se un solo spiffiero d'aria che si faceva largo tra i loro
corpi, fosse il male peggiore al mondo, alzò le braccia
legandogliele intorno al collo e poggiò teneramente la testa
sulla sua spalla, respirandogli sul petto, lasciato appena scoperto
dalla camicia sbottonata.
Cominciarono a muoversi a ritmo di musica, lentamente, si dondolavano,
invece di cimentarsi nel compiere passi veri e propri...erano l'unica
coppia sulla pista da ballo che restava ferma sul posto, abbracciata
come se quello fosse uno degli ultimi momenti che avevano a
disposizione, e guardacaso, era proprio così.
Mantennero il silenzio per tutta la durata della canzone, si limitarono
soltanto a stringersi forte, a vivere di gesti e di emozioni, e non di
parole che sarebbero state banali in quel momento, forse addirittura
fuori luogo e superflue, il modo in cui si completavano a vicenda, il
modo in cui i loro corpi si incastravano perfettamente l'uno all'altro,
era al tempo stesso sconvolgente e indubbiamente meraviglioso.
Non avevano mai ballato insieme prima di allora, e i loro cuori
battevano all'impazzata, pareva quasi che volessero liberarsi dalla
gabbia in cui erano stati rinchiusi fino a quel momento, e librarsi
leggeri nell'aria, danzare sulle stesse note e congiurgersi per non
separarsi mai più, e dire che in quei minuti stavano
maledettamente bene, sarebbe riduttivo..non c'era nulla che potesse
distrarli, e se pure si fosse aperta una voragine sotto i loro piedi,
fosse scoppiato un incendio o fossero arrivati mostri armati presi in
prestito dai cartoni animati a minare quell'atmosfera
così dolce e rilassata, probabilmente loro due non si
sarebbero accorti di nulla e avrebbero continuato a ballare abbracciati
per ore e ore, fino a quando qualcuno non li avesse staccati con la
forza.
Harry l'attirava sempre di più a se, passandole le dita nei
capelli mossi e cingendole i fianchi con l'altra mano, avvertiva il
respiro perfettamente irregolare della ragazza sul petto, e
rischiò di perdere il senno, quando lei, con una
dolcezza inaudita gli sfiorò con le labbra quella porzione
di pelle nuda all'altezza dei pettorali. Lo baciò appena,
sfiorandolo soltanto con la bocca, inducendolo a domandarsi se avesse
addirittura sognato quel dolcissimo e casto contatto..ma Meg non era
stata capace di resistere oltre, e in quel modo, baciandogli
delicatamente il petto nudo, stava provando a fargli capire
ciò che ancora non era riuscita a dirgli tramite le parole.
Quando la canzone terminò, lui aveva perso completamente la
testa, e senza darsi il tempo di pensarci due volte, le prese il viso
tra le mani guardandola dritta negli occhi, e meno di un secondo dopo
le sue labbra furono su quelle di lei; un bacio che esprimeva tutto
ciò che in quel momento provava, persino lo stordimento
dovuto al contatto precedente, il piacere di averla tenuta stretta tra
le braccia per minuti interi, la voglia di prenderle la mano e portarla
in posto dove sarebbero stati finalmente soli e avrebbero potuto amarsi
fino a stare male, il senso di colpa per ciò che stava per
fare, la consapevolezza che non sarebbe servito a nulla, la fottuta
paura di non essere capace di renderla felice se le avesse chiesto di
essere la sua ragazza per davvero, e il pensiero di morire asfissiato
dalla sua mancanza.
Fu un bacio disperato, che voleva comunicarle tutto questo, e che
quando terminò per necessità di recuperare fiato,
lasciò Meg estasiata e distrutta al tempo stesso. Estasiata
dalla forza travolgente e dalla passione inaudita che si stava
consumando tra di loro, e distrutta dall'amara consapevolezza di aver
letto negli occhi di Harry e aver assaporato dalle sue labbra,
sentimenti contrastanti. Sì, perchè lei aveva
intuito perfettamente che qualcosa lo turbasse, le era quasi sembrato
che ci fosse stata una potentissima forza che lo spingeva
inesorabilmente verso di lei, e un'altra forza di verso opposto, e di
uguale modulo e direzione, come direbbero i prof di fisica, che lo
stava lentamente allontanando.
Non poteva aspettare oltre, era arrivato il momento di giocarsi il
tutto per tutto. Approfittò del fatto che fossero stati
raggiunti dai ragazzi, per precipitarsi in bagno, parlare a
sè stessa guardandosi allo specchio, prendere un respiro
profondo prima di ritornare in sala, tirare Harry in disparte, e
confessargli tutto ciò che fino a quel momento aveva tenuto
per sè... sapeva che lui non si sarebbe stupito di una
dichiarazione d'amore, in fondo se ne erano accorti pure i muri che era
pazzamente innamorata del suo sorriso, dei suoi occhi, delle sue
fossette, delle sue carezze, dei suoi abbracci, dei suoi baci, di lui.
Ma voleva sussurrarglielo specchiandosi nei suoi occhi, parlandogli con
la voce spezzata dall'emozione, torturandosi le mani incessantemente, e
sentendosi tremare le gambe mentre pronunciava quelle due fatidiche
parole.. ti amo. Non le aveva mai rivolte a nessuno prima di
lui, e non le avrebbe rivolte a nessuno dopo di lui, lo amava, lo aveva
sussurrato a sè stessa, a Emma, a zia Katy, e
persino ai suoi genitori tante di quelle volte, e adesso sentiva che
era arrivato il momento di dirlo a lui, all'unica persona che lo aveva
soltanto intuito.. ma sentirselo dire, per Harry sarebbe stata tutta
un'altra storia.
Meg tornò in sala, sperando con tutto il cuore, che lui,
come risposta, la stringesse forte tra le sue braccia, baciandola con
trasporto e sussurrandole a fior di labbra di aver perso la testa per
lei. Sarebbe stata la ragazza più felice del mondo, anzi, lo
era già, ma non sapeva che quella felicità era
destinata a durare ancora per poco, pochissimo, questione di secondi.
Buonsalveeeeeee :))
Ho deciso di ricominciare a dedicarvi il mio saluto
speciale ahahaahhah :DD
Allora..lo so, lo so che vi ho lasciato con l'amaro in bocca, ma se
continuavo poi non sarei più riuscita a smettere, e sarebbe
venuto fuori un capitolo lungo quanto un libro D:
In compenso però, visto che avete apprezzato l'idea dello
spoiler, ho deciso di lasciarvene uno anche questa volta :))
E poi, ovviamente ci risentiamo lunedì, e considerando che
oggi è giovedì, l'attesa sarà
più breve! :DD
Spero di essermi fatta perdonare, e spero che il capitolo non vi abbia
deluso.
GRAZIE di cuore per l'interesse, per il supporto, per la dolcezza e per
la fiducia che riponete in me e nella mia storia. Vi adoro, sul serio
♥
Grazie per le recensioni che mi migliorano puntualmente la giornata, e
grazie a chiunque passi nella mia pagina.
Non esisate a dirmi tutto quello che vi passa per testa, e se
avete domande, consigli, critiche o anche rimproveri, io sono qui :DD
Okay, vi lascio con lo spolier!
Un bacione forte forte, e a lunedì!!
♥♥♥♥♥
**********
"Dove
vuoi andare?" le domandò poggiandole un braccio intorno alle
spalle, Meg si limitò a guardarlo senza rispondere, non
voleva andare da nessuna parte, aveva soltanto voglia di camminare per
la città, fino a quando non le avessero fatto
così male i piedi, da riuscire a concentrarsi su qualcosa
che non fosse Harry "okay, ho capito" esclamò il ragazzo
regalandole un sorriso "giriamoci a piedi tutta San Francisco" aggiunse
ancora, sempre con l'intenzione di farle tornare il buonumore, anche se
sapeva che quella ragazza aveva il cuore ridotto in frantumi e non
riusciva a non sentirsi come se l'intero universo le remasse contro,
soltanto perchè pensava di aver perso per sempre l'unico
ragazzo che avrebbe amato più di se stessa, più
della vita.
"
Meg, io ti voglio bene, te ne voglio davvero" Lou aveva intenzione di
parlarle a cuore aperto, ma voleva assolutamente evitare che lei
scoppiasse in un'altra crisi di pianto "..e voglio bene anche a quel
cretino di Harry. E' uno dei miei quattro migliori amici, ho trascorso
gli ultimi tre anni praticamente in simbiosi con lui e i ragazzi, ho
imparato a conoscerlo, e sono pronto a giurare su tutto quello che
vuoi, che non è uno stronzo. Harry non è
stronzo." si fermò un attimo, interrompendo anche
lei; chiunque li avesse visti, si sarebbe ritrovato di fronte
un ragazzo e una ragazza scalzi, lui con le scarpe in mano, in piedi,
l'uno di fronte all'altra, su un marciapiede, in piena notte "So che
magari non mi crederai, e che sentirselo dire dal suo amico non
è lo stesso, ma lui è innamorato di te, non ci
sono dubbi su questo, ha perso la testa per te, come non gli era mai
accaduto prima..fidati.
Non
so perchè ha deciso di comportarsi in quel modo, e io non
voglio difenderlo, non ho problemi ad ammettere che è
un'idiota, ma è un'idiota con un cuore più grande
dell'intera America, e sono pronto a scommettere tutto l'oro del mondo,
che in questo preciso momento, sta male quanto te. Ha fatto la
stronzata del secolo, e sono più che sicuro che se ne
è reso conto da solo.Dio
mio, è un cretino!"
***********
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Capitolo 31 *** Capitolo 30 ***
Quando
lo vide, le parve di morire.
Si
sentì incredibilmente vuota, ferita, illusa, ridotta in
mille pezzi.
Il
suo cuore si trasformò in un macigno pesante, un peso
insostenibile, un muscolo lacerato nel profondo e un organo totalmente
inutile.
Ebbe
la netta impressione di non essere più in grado di
respirare, ebbe la sensazione di dover reggere il peso del mondo intero
tutto sulle sue esili spalle, e sul serio, per un attimo,
provò l'assurdo desiderio di morire pur di non vedere
ciò le stava di fronte.
Harry
stava baciando un'altra ragazza.
Una
freccia scagliata giusto al centro del petto, un coltello affilato
che aveva ucciso la parte più intima di
sè in un unico e sordo colpo.
Boom!
Un'omicidio interiore, che esplose in tutta la sua prorompente violenza
e che le diede l'impressione che si fosse aperta una voragine sotto i
suoi piedi, annientandola completamente, totalmente. Non si era mai
sentita peggio di così in tutta la sua vita.
Ebbe
un forte giramento di testa che per poco non la fece svenire, e
provò una fitta potentissima all'altezza del petto, segno
inconfondibile di una frattura avvenuta all'interno del cuore...lo
sentiva ancora battere e pompare sangue in tutte le cellule del corpo,
ma era come se lei fosse uscita dal suo organismo e stesse assistendo a
tutto dall'esterno. Si sentiva terribilmente vuota, era il suo corpo ad
essersi traformato in un involucro senza vita, senza anima, pronto a
ripiegarsi accartocciandosi su se stesso, crollando in un pianto senza
precedenti.
Come
diretta conseguenza,scappò via a gambe levate, correndo
senza meta, sfilandosi i tacchi dopo qualche passo per poter correre
ancora più veloce e abbandonandoli lì, per terra,
in strada, non sapendo nemmeno dove fosse, e continuando a fuggire
scalza e con gli occhi gonfi di lacrime.
Non
poteva crederci, eppure, lo aveva visto con i suoi occhi. Mancava ormai
un solo giorno alla scadenza del contratto, gli restava un solo giorno
per stare insieme, e lui aveva già provveduto a
rimpiazzarla...faceva male, fottutamente male, il solo pensiero di
vederlo in compagnia di un'altra, Meg non sarebbe mai riuscita
a sopportare l'idea di doversi costruire una vita di cui lui non
avrebbe fatto parte, non ce l'avrebbe fatta, lo sapeva.
Perciò si sentiva come se fosse appena stata investita da un
tram. Perchè fino a quel momento, anche se aveva sempre
creduto di essere rassegnata a separarsi da lui alla fine della farsa,
non aveva mai perso la speranza che qualcosa tra loro sarebbe potuta
cambiare ed evolversi in modo inaspettato, e invece adesso, dopo averlo
visto labbra contro labbra con un'altra ragazza, sentiva di aver perso
tutto.
Si, aveva perso tutto, proprio quando era stata sul punto di rischiare
di avere tutto..sarebbe bastato un solo minuto di differenza, e forse
le cose sarebbero andate diversamente, per un fottuto minuto, in quel
preciso momento, invece di correre piangendo, avrebbe potuto vivere del
suo amore.
Ma la colpa non era di Harry.. era lei ad essersi illusa, era lei ad
aver creduto davvero che lui l'amasse, lo aveva dedotto da quei baci,
da quegli sguardi, da quei sorrisi, dalla sua dolcezza, dai suoi
abbracci travolgenti, ma Harry non si era mai dichiarato, non le aveva
mai fatto nessuna promessa di un futuro insieme.
E lei c'aveva creduto come una bambina, negli ultimi giorni
specialmente si era aggrappata a parole non dette, e aveva commesso un
errore madornale.
Come aveva anche solo potuto pensare che Harry, proprio lui,
che poteva avere ai suoi piedi tutte le ragazze del mondo, avrebbe
scelto lei, una semplice fan? ...Eppure, c'erano stati di momenti in
cui lui le aveva dimostrato di tenerci davvero..persino quella sera
stessa l'aveva abbracciata forte mentre ballavano, e l'aveva baciata
intensamente subito dopo. Non aveva finto. Poi però
si era fiondato su quella ragazza, e Meg si era vista crollare tutto
addosso.
" vi prego, ditemi che non è successo ciò che
penso" dopo che lui l'aveva baciata, quella tipa gli si era appiccicata
addosso e aveva dovuto spingerla via per respirare di nuovo "dove.."
non riuscì a terminare la frase, troppo timoroso della
risposta "non è in bagno" rispose Niall, serio
"dov'è Meg?" domandò a quel punto, incrontrando
lo sguardo duro di Liam e subito dopo di Zayn "ma che cazzo combini?"
il moro dalla pelle olivastra non si fece problemi nel prenderlo per le
spalle e scuoterlo "ti ha visto, ed è scappata via in
lacrime" spiegò Niall "adesso ci spieghi che diavolo ti
è passato nella mente quando hai baciato quella" pretese
Liam, davvero non capivano "perchè l'hai fatto?" il biondo
riusciva a gestire la situazione meglio degli altri due, e Louis pareva
scomparso nel nulla "lasciatelo dire Harry..sei un cretino"
esclamò di nuovo Zayn, sapeva che l'amico non se la sarebbe
presa, non per così poco.
Cretino, cretino, cretino..quella parola gli rimbalzava addosso senza
scalfirlo minimamente, dal momento in cui aveva preso atto del fatto
che la sua Meg fosse scappata a gambe levate dopo averlo visto baciare
un'altra ragazza, il suo corpo aveva smesso di reagire "oh!" "Harry?"
"Harry?" "ti senti bene?" furono le ultime parole che udì
prima di sentirsi mancare. Non poteva aver assistito a quel bacio, e
lui non poteva essere stato così stupido da averlo fatto
davvero. Il pensiero che lei stesse piangendo chissà dove,
gli fece venir voglia di prendersi a schiaffi da solo, di picchiarsi a
sangue da solo, non appena fosse riuscito a riacquistare un minimo di
lucidità.
" Dimmi che eri ubriacio marcio" lo incalzò Liam, mentre
Niall gli porgeva un bicchiere d'acqua per farlo riprendere "no, non ho
bevuto" rispose lui, sapendo perfettamente che non sarebbe riuscito a
dire bugie ai suoi migliori amici "e allora che che ti è
preso?" "che speravi di ottenere?" "ti ha dato di volta il cervello?"
questa volta fu Zayn a prendere la parola.
"Dov'è Meg? E' tardi, San Francisco è
pericolosa di notte..non posso lasciarla sola" Harry parlò
come se non avesse udito una sola parola di ciò che aveva
detto l'amico, il suo pensiero era costantemente rivolto alla ragazza,
non c'era cosa che gli facesse più male del fatto di averla
ferita, e avrebbe voluto rincorrerla e stringerla forte a sè
per non lasciarla mai più..si, era stato un cretino,
perchè non era stato in grado di rendersi conto da solo che
baciare una ragazza a caso non avrebbe fatto altro che farlo sentire
colpevole nei confronti di Meg. E pure durante il bacio, non aveva
provato nulla di nulla, nessun tipo di sentimento, perchè
lei era l'unica ragazza che sapeva mettergli in cuore in subbuglio con
un solo sguardo, era Megan Jones che voleva baciare per il resto dei
suoi giorni.
" Devo andare da lei" disse alzandosi, barcollando, non essendosi
ripreso del tutto dal mancamento "no, adesso peggioresti le cose" gli
consigliò Liam "ma ho fatto la cazzata più grande
della mia vita" "menomale che te ne sei reso conto" borbottò
Niall "non ti servirà a niente correrle dietro" Zayn era
realista "lei ti ama ancora... ma le hai fatto del male appiccicandoti
a quella" continuò Liam "basta ricordarmelo! Lo so, ok? Lo
so." sbottò il ragazzo.
Prese un respiro profondo "ho baciato quella lì,
semplicemente perchè volevo capire cosa avrei
provato...insomma, voi mi conoscete meglio di chiunque altro, sapete
che non mi sono mai fatto problemi nel rompere con una ragazza e
baciarne un'altra il giorno successivo, e sapete anche che mai, mi sono
sentito una merda per averlo fatto. E ogni volta che ho baciato una
ragazza, non ho mai pensato e desiderato di stringere tra le braccia
qualcun'altra! Invece oggi è accaduto, per la prima volta in
diciannove anni.
Volevo vedere cosa sarebbe successo, come mi sarei sentito, era una
specie di test, e Meg non avrebbe dovuto vedermi. Non ho provato niente
baciando quella lì, niente, e adesso mi sento morire
soltanto al pensiero di aver fatto del male alla ragazza che amo
davvero.Non ho fatto altro che pensare a lei per tutto il tempo, pure
quando quella lì mi si è attaccata addosso,
e ho avuto la mia conferma, amo Meg, e farei carte false per
farla restare nella mia vita." quando finì di parlare, Zayn
fu il primo ad abbracciarlo affettuosamente "resti un cretino...ma sei
davvero cotto!" gli disse con tono divertito "se ci avessi detto le tue
intenzioni, ti avremmo chiuso in una stanza con Meg, invece che
lasciarti fare danni...idiota" si unì Liam "non la dire
questa in giro, ti considerebbero ancora più scemo di quanto
non sei" concluse Niall. "No, ma seriamente, sei un cretino!" Zayn
ripartì alla carica, questa volta però il
suo tono era meno accusatorio "l'hai fatta grossa.."si
accodò il biondo guardandolo con finta severità,
Harry a quel punto sorrise debolmente, perchè si rese conto
ancora una volta di avere i migliori amici del mondo. Sapeva di essersi
meritato tutto ciò che loro gli avevano rifilato contro, e
si sentiva debitore nei loro confronti, semplicemente perchè
come sempre, invece che voltargli le spalle, gli erano stati accanto,
insultandolo, ma non lo avevano lasciato solo.
" Louis è con lei, vero?" domandò a un certo
punto, aveva intuito tutto da solo, i ragazzi annuirono, Harry
sospirò, avrebbe dovuto ringraziare anche lui, almeno sapeva
che Meg non era sola "se vuoi possiamo insultarti anche per lui"
ipotizzò Liam, lui rise amaramente "ho fatto una cazzata, ma
non la lascierò andar via senza averle detto che mi ha
sconvolto la vita" sussurrò più a se stesso, che
ai suoi amici.
"E se chiamassi Lou e lo implorassi di dirmi dove sono, e li
raggiungessi?...ho bisogno di vederla, di abbracciarla forte mentre lei
mi tira pugni al petto, cercando di svincolarsi dalla mia presa" "no
Harry, fidati, lasciale un po' di tempo, lasciala sfogare con Lou,
è quello di cui in questo momento ha bisogno" gli
consigliò Niall "va bene" acconsentì lui,
rendendosi conto che effettivamente l'amico avesse ragione. Era furioso
con sè stesso, e contava i minuti che lo separavano dalla
mattina successiva, momento in cui sarebbe andato da lei, era pronto a
ricevere tutti gli insulti del mondo e pure uno schiaffo in pieno viso,
ma le avrebbe finalmente parlato a cuore aperto.
La ragazza si sentì afferrare per un braccio, e fu costretta
a voltarsi, sapeva per certo che Harry non l'aveva seguita, se fosse
stato lui a sfiorarla avrebbe già provato sensazioni
indicibili "Meg, fermati, ti prego" era la voce di un amico "non
scappare, sono venuto da solo" continuò lui, senza smettere
di tenerle il braccio, la ragazza sorrise debolmente, facendo il
possibile per bloccare le lacrime, senza ottenere alcun risultato "Lou"
sussurrò, felice di vederlo "senti..so di non essere Emma e
di non poterla sostituire, ma vedi, se vuoi, io..io sono qui e se hai
bisogno di-" Meg non gli fece nemmeno finire la frase, che si
buttò tra le sue braccia, travolgendolo, stringendosi a lui
incurante delle lacrime che continuavano imperterrite a rigarle le
guance "stavo per dire, che se avevi bisogno di un abbraccio potevi
stritolare me, ma tu mi hai preso proprio alla lettera!" disse lui con
tono divertito, con l'intenzione di strapparle un sorriso "scusa" Meg
si allontanò appena, un po' imbarazzata "vieni qui" Louis le
strinse di nuovo a sè, accerezzandole i capelli mentre lei
singhiozzava, incapace di smettere di rivedere quel bacio, a ripezione
nella sua testa.
Si, stava piangendo per lui, perchè lo amava più
di ogni altra cosa e vederlo insieme a un'altra l'aveva uccisa dentro..
e no, non si sentiva una bambina capricciosa che vuole ottenere sempre
tutto ciò che vuole, semplicemente perchè l'amore
che nutriva nei suoi confronti non aveva nulla che a vedere con un
capriccio, era incommensurabile, reale, puro, sincero, fottutamente
grande.
" Ei..ascoltami Meg" cominciò di nuovo Louis dopo che si
furono staccati, si vedeva che stava facendo il possibile per trovare
le parole giuste da dire, rivolse per un attimo lo sguardo a terra, per
cercare di organizzare i pensieri e dirle qualcosa per farla tornare a
sorridere, quando si accorse di qualcosa che lo distrasse dai suoi
propositi "..hai intenzione di lanciare una nuova moda?" le
domandò, osservando i piedi nudi della ragazza, lei si
limitò a sorridergli dondolandosi sui piedi "ho sempre
odiato i tacchi, sono scomodi, e mi mpediscono di correre" si
giustificò "non li avrai lasciati in strada, vero?" la
ragazza si guardò intorno, poi tornò a posare gli
occhi su di lui "credo di si" disse, senza disperarsi più di
tanto e senza mostrare il minimo interesse a riguardo.
" bene, in questo caso.." Lou si chinò e si
sflilò le scarpe "ti faccio compagnia" aggiunse afferrando
le scarpe con una mano e affiancandosi alla ragazza "ma sei matto?" Meg
era piuttosto stupita di quel gesto "ma senti chi parla!"
l'accusò lui "tu che avrai percorso già centinaia
di metri completamente scalza!" rincarò la dose,strappando
un altro debole sorriso alla ragazza. Louis trovò che fosse
veramente tenera, camminava a piedi nudi, senza meta e con gli occhi
gonfi di lacrime, e di tanto in tanto curvava le labbra in uno pseudo
sorriso, grazie a lui, e alla sua capacità innata di
migliorare la giornata, e in quel caso, la nottata, alle persone.
"dove vuoi andare?" le domandò poggiandole un braccio
intorno alle spalle, Meg si limitò a guardarlo senza
rispondere, non voleva andare da nessuna parte, aveva soltanto voglia
di camminare per la città, fino a quando non le avessero
fatto così male i piedi, da riuscire a concentrarsi su
qualcosa che non fosse Harry "okay, ho capito" esclamò il
ragazzo regalandole un sorriso "giriamoci a piedi tutta San Francisco"
aggiunse ancora, sempre con l'intenzione di farle tornare il buonumore,
anche se sapeva che quella ragazza aveva il cuore ridotto in frantumi e
non riusciva a non sentirsi come se l'intero universo le remasse
contro, soltanto perchè pensava di aver perso per sempre
l'unico ragazzo che avrebbe amato più di se stessa,
più della vita.
" Meg, io ti voglio bene, te ne voglio davvero" Lou aveva intenzione di
parlarle a cuore aperto, ma voleva assolutamente evitare che lei
scoppiasse in un'altra crisi di pianto "..e voglio bene anche a quel
cretino di Harry. E' uno dei miei quattro migliori amici, ho trascorso
gli ultimi tre anni praticamente in simbiosi con lui e i ragazzi, ho
imparato a conoscerlo, e sono pronto a giurare su tutto quello che
vuoi, che non è uno stronzo. Harry non è
stronzo." si fermò un attimo, interrompendo anche
lei; chiunque li avesse visti, si sarebbe ritrovato di fronte
un ragazzo e una ragazza scalzi, lui con le scarpe in mano, in piedi,
l'uno di fronte all'altra, su un marciapiede, in piena notte "So che
magari non mi crederai, e che sentirselo dire dal suo amico non
è lo stesso, ma lui è innamorato di te, non ci
sono dubbi su questo, ha perso la testa per te, come non gli era mai
accaduto prima..fidati.
Non so perchè ha deciso di comportarsi in quel modo, e io
non voglio difenderlo, non ho problemi ad ammettere che è
un'idiota, ma è un'idiota con un cuore più grande
dell'intera America, e sono pronto a scommettere tutto l'oro del mondo,
che in questo preciso momento, sta male quanto te. Ha fatto la
stronzata del secolo, e sono più che sicuro che se ne
è reso conto da solo.
Dio mio, è un cretino!" si portò una mano sul
viso, per trattenersi dal dire altro, e Meg restò
lì impalata ad ascoltarlo, dondolandosi da un piede
all'altro "..e anche se non so perchè si è
comportato così, credo di poter intuire il motivo
per cui l'ha fatto. Sono un ragazzo anche io, e certe volte, noi
sentiamo il bisogno di fare una cazzata, prima di prendere una
decisione. Ci comportiamo male, vi facciamo piangere, non ci
dichiariamo facilmente, e poi ci stiamo da cani, quando ci accorgiamo
di avervi fatto soffrire. Non siamo principi azzurri, non siamo capaci
di regalarvi la favola che sognate, sappiamo soltanto amarvi
incodizionatamente, e molto spesso lo facciamo in silenzio, senza farci
scoprire.
Lo sai? A volte penso che esista un ciclo, noi ragazzi ci innamoriamo
seriamente una sola volta nella vita, succede quando meno ce lo
aspettiamo, e il più delle volte, prima di rivelarvi i
nostri sentimenti, vi facciamo credere che non ce ne frega niente,
è quasi nell'ordine naturale delle cose, ma poi, quando voi
ragazze scappate via in lacrime, saremmo capaci di pestarci da soli,
per avervi fatto del male."
" Se Harry mi avesse confidato le sue intenzioni, penso che gli avrei
sbattuto la testa contro il muro fino a fargli cambiare idea,
perchè ha fatto una stronzata, e su questo non ci piove, ma
forse aveva bisogno di farla per capire ciò che prova per
te..noi ragazzi siamo strani Meg. Io ho fatto di peggio, e nonostante
ciò, adesso sto qui con te a dargli del cretino.. lui ha
fatto lo stesso con me quando è stato necessario" si
bloccò un attimo, perchè gli parve di scorgere un
sorriso un po' meno timido sul viso della ragazza "Sappiamo che si
tratta di stronzate all'ennesima potenza, ce ne rendiamo conto da soli,
ma proprio non riusciamo a evitare di commetterle.. si, siamo stupidi a
volte, e in fondo voi ragazze ci amate anche per questo.
Sai quand'è che ci rendiamo conto di non poter
più fare a meno di una persona? Quando ci accorgiamo che
facendole del male, facciamo più male a noi stessi"
" Io non voglio che lui soffra!" sussurrò a quel punto Meg,
spiazzando completamente il ragazzo "ma ti senti? hai ancora gli occhi
rossi di lacrime e le guance bagnate per colpa sua, e vieni a dirmi che
non vuoi che lui stia male" "lo sto odiando con tutta me stessa in
questo momento, ma continuo a credere che il suo sorriso sia la cosa
più bella del mondo" "no Meg, tu lo stai amando, lo ami, lo
hai amato dal primo istante e continuerai ad amarlo ancora"
sussurrò Louis, la ragazza non ebbe il coraggio di
rispondere semplicemente perchè l'amico aveva centrato il
punto..non poteva certo negare che lo amasse, sarebbe stato da
ipocriti.. sì, ce l'aveva con lui e pure con se stessa, non
sapeva che pensare, e se Louis aveva davvero ragione, allora Harry era
seriamente un cretino..eppure non riusciva ad odiarlo, nemmeno un po'.
Doveva rassegnarsi a provare solo infinito amore nei suoi confronti,
doveva farsene una ragione, a prescindere da cosa fosse accaduto quando
lo avrebbe avuto di nuovo di fronte.
" Allora? Come sono andato?" Louis interruppe il filo dei suoi pensieri
"oh alla grande!" Meg colse subito "sei stato promesso ufficialmente
come mio migliore amico" scherzò la ragazza "è un
impegno che voglio mantenere per tanto tanto tanto tempo" "anche io ti
voglio tanto bene Lou" disse lei, prima che si rincamminassero, di
nuovo senza meta, di nuovo scalzi, di nuovo insieme.
Avevano continuato a parlare fino a notte fonda, si erano seduti su una
panchina, e Meg era scoppiata nuovamente in lacrime, perchè
nonostante le parole dell'amico e l'intensità dei suoi
sentimenti non riusciva a farsi una ragione di ciò che aveva
visto e che le aveva ridotto il cuore in mille pezzi, e anche
perchè si era lasciata prendere dalla situazione e aveva
pianto sulla spalla di Louis fino ad assopirsi, distrutta dalla
consapevolezza che le restava un solo giorno prima di lasciare San
Francisco e ritornare a casa.
Potevano essere quasi le tre del mattino, quando
Louis rientrò in albergo con la ragazza tra le
braccia..non se l'era sentita di svegliarla e accompagnarla a casa, non
se l'era sentita di lasciarla da sola, e aveva optato per portarla con
sè in albergo, almeno ci sarebbero stati anche Niall, Zayn,
Liam...e il responsabile di tutte quelle lacrime che ancora le rigavano
il viso.
Quando Harry sentì l'amico rientrare, aprì di
scatto gli occhi, e si precipitò all'ingresso della suite,
spazio comune che condivideva con i ragazzi, mentre ognuno di loro
possedeva una propria camera; non si aspettava di trovare Meg
accoccolata tra le braccia di Louis, e quando il suo sguardo si
posò su di lei, non potè fare a meno di abbozzare
un sorriso, perchè lei era lì, e il semplice
fatto di vederla, lo rincuorò almeno un pochino. L'amico
adagiò la ragazza sul divano, e fu a quel punto che Harry
notò che le mancavano le scarpe.. quando domandò
a Louis che fine avessero fatto, tutto ciò che ottenne come
risposta fu "piacerebbe anche a me saperlo". Se in quei micro-secondi
c'era stato una sorta di rigido silenzio tra i due, adesso il ghiacchio
era rotto.
" ti hanno detto che sei un perfetto cretino, anche da parte mia?"
domandò il ragazzo dagli occhi azzurri, Harry
annuì con la testa bassa e aria colpevole "ma che combini?"
domandò ancora, il suo tono non era duro o aspro,
semplicemente affettuoso "cazzate. Ne faccio una dopo l'altra, ma se le
permetterò di andare via senza farle capire che l'amo
più della mia stessa vita, non me lo perdonerò
mai" a quel punto Louis si avvicinò e lo
abbracciò "si sistemerà tutto Harry. Credo che
voi due siate stati plasmati per completarvi a vicenda...dovevi
vederla, aveva ancora gli occhi di lacrime per colpa tua, e sai cosa ha
detto? Che non vuole che tu soffra!..Nonostante lei stesse piangendo
per te" il ragazzo sorrise senza ritegno "e poi ha aggiunto che ti
odia, e che il tuo sorriso è la cosa più bella
del mondo" disse ancora "sul serio? ha davvero detto che il mio sorriso
è la cosa più bella al mondo?" "si
idiota" sorrise Louis, e l'amico, dopo quell'ulteriore conferma, la
prese tra le braccia sorridendole come se lei potesse ricambiarlo, con
l'intenzione di portarla in camera sua.
"Secondo te quanto mi odia da uno a cento?" domandò
reggendola come se fosse una principessa "duemila" ribattè
Louis sicuro "però non mi hai chiesto quanto ti ama..e se me
lo avessi domandato, ti avrei detto che ti ama 'duemila elevato
all'ennesima potenza" "Grazie Lou" sussurrò "davvero, senza
te, Niall, Liam e Zayn, io non potrei vivere" aggiunse, prima di
voltargli le spalle "non ti azzardare a svegliarla, capito?" gli
ordinò l'amico, riferendosi a Meg, a quel punto Harry
sorrise, e poi sparì nella propia camera con la ragazza tra
le braccia.
L'adagiò delicatamente sul proprio letto a una piazza e
mezza e si stese al suo fianco, la guardò dolcemente "scusa
amore, scusa" sussurrò, non smettendo di rivolgerle sguardi
teneri e infuocati contemporaneamente. Poi si mise sopra di lei, stando
attento a non pesare sul suo corpo e facendo forza sulle proprie
braccia per non finirle addosso, si avvicinò lentamente al
suo viso, le depositò un bacio appena percepibile all'angolo
delle labbra, trattenendosi a stento dal baciarla seriamente
perchè non voleva svegliarla, timoroso della reazione che la
ragazza avrebbe potuto avere trovandosi nel suo letto.
Nel poggiare teneramente il suo viso su quello di Meg, Harry si accorse
che le guance di lei erano ancora bagnate dalle lacrime, e fu allora
che giurò a sè stesso che non l'avrebbe mai
più fatta piangere, e che avrebbe impedito che chiunque
altro la inducesse a versare lacrime.
"Perdonami amore" mormorò ancora, chinandosi completamente
su di lei e laciandole piccoli, casti baci a partire da sotto l'occhio,
respirando su di lei, e percorrendo lentamente con le labbra il
percorso seguito dalle lacrime; lo fece dolcemente, senza alcuna
fretta, da entrambi i lati, sfioramenti, baci tenerissimi, soltanto
accennati, ma colmi di un amore che non aveva mai nemmeno immaginato di
poter provare.
Le asciugò le lacrime in quel modo, baciandole, e assorbendo
con le labbra ogni traccia umida presente sul viso della ragazza. Era
una scena indescrivibile a parole, troppo rara e troppo intima per
poter essere paragonata a qualsiasi altro gesto d'amore...Harry si era
completamente chinato su di lei, guardandola con occhi innamorati,
nonostante la stanchezza, nonostante l'ora, nonostante tutto il resto,
e le aveva asciugato le lacrime che lui stesso le aveva fatto versare,
imprimendole dolcissimi baci sul viso, guidando le proprie labbra lungo
la traiettoria formata dalle guance rigate di lei.
Ditemi chi farebbe qualcosa del genere, sapendo che probabilmente la
ragazza che ama con tutto se stesso, non verrà mai a
conoscenza di quei gesti..ma a Harry non importava minimamente, l'aveva
fatta piangere, e aveva tutte le intenzioni di asciugarle le lacrime,
donandole tutto l'amore possibile, come se in quel modo potesse non si
sa come, annullare lo sbaglio più grande della sua vita, lo
stesso che aveva commesso quella notte.
" Sono uno stupido" sussurrò accarezzandole i
capelli "cretino e idiota..come amano definirmi i miei
migliori amici" continuò, sfiorandole il viso con il palmo
della mano "un perfetto imbecille" le baciò la fronte "un
deficiente" continuò, sempre sussurrando, con voce appena
udibile, soffermandosi proprio accanto al lobo dell'orecchio "si, sono
un deficiente, e potrei continuare ad offendermi da solo
all'inifinito..non voglio svegliarti, ma vorrei soltanto che
interrompessi bruscamente la mia lista di insulti, confessandomi che mi
ami anche la metà di quanto io amo te.
Vorrei che mi dicessi che non mi lascerai andare, perchè
anche se sei tu quella che dovrà salire su un aereo, sono io
che non voglio essere lasciato andare..voglio stare con te Meg" le
parlava come se lei potesse sentirlo, ma la sua voce era
così bassa e prnfonda, e quei baci così dolci e
leggeri, che la ragazza non riuscì ad accorgersi di nulla.
Per sua sfortuna.
Le sfiorò di nuovo le labbra con le proprie, prima di
stendersi di nuovo al suo fianco "Ma che mi hai fatto Meg? Eh? Che mi
hai fatto?" mormorò ancora "avrei volentieri strangolato
quei due quando mi hanno detto che avevano scelto per me una finta
fidanzata, e adesso? Penso che gli bacerei i piedi per avermi dato
l'opportunità di conoscerti. Mi sono innamorato di te, per
la tua dolcezza, i tuoi occhi scuri e assurdamente penetranti, per la
tua spontaneità, il tuo sorriso sincero, per i tuoi modi di
fare, le tue labbra rosse e perfette per combiaciare con le mie. Non
avrei mai pensato di poter perdere la testa così per una
dolcissima fan, ma qui la razionalità e il fatto che
apparteniamo a due mondi diversi, centrano poco a nulla.
Siamo noi due che ci completiamo a vicenda, e ho capito che di tutto il
resto non me ne frega niente. Non voglio trattenerti qui, so che
è ingusto oltre ad essere quasi impossibile, ma non voglio
perderti, per nessuna ragione al mondo amore mio.
Baciando quella lì, facendo una cazzata e lo
sottolineo, ho capito che nessun'altra ragazza sarà in grado
di farmi dimenticare di te e della nostra estate, come sarebbe successo
fino all'istante prima di conoscerti.Mi bastava trascorrere una serata
in discoteca per mettere una pietra sopra a una storia ormai conclusa,
ma ho avuto la conferma che per te questa regola non vale,
semplicemente perchè io non voglio dimenticarti...voglio
viverti, perchè ti amo.
Ecco, l'ho detto.Ti amo Meg. Ti amo così tanto."
sussurrò, guardandola con tutto l'amore che nutriva per lei,
amandola intensamente senza sfiorarla.
Buonsalveeeeeee :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo!!
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e vi ringrazio come al
solito per tutte le parole che mi scrivere nelle recensioni.
Siete dolcissime, davvero, e io vi devo tutto. Non scherzo quando dico
che sento di volervi bene, sul serio ♥
Perciò continuate, continuate a condividere con me
ciò che vi passa per la testa, continuate a dirmi cosa ne
pensate, e se avete consigli, domande, se desiderare chiarimenti, o
qualunque altra cosa, scrivetemi.
Mi migliorate sempre e comunque la giornata, e non fatevi
passare nemmeno per l'anticamera del cervello di annoairmi o darmi
fastidio, come ho spesso letto nelle recensioni...io AMO interagire con
voi, okay? :DD
Allora , allora, allora...ho notato che gli spoiler sono di vostro
gradimento, e per questo motivo, ho deciso di lasciarvene un altro.
E poi volevo anche dirvi che ho intenzione di aggiornare la storia tra
giovedì e venerdì come la settimana scorsa. Non
vi faccio promesse, perchè non sono sicura di poterle
mantenere.. però posso promettervi che ce la
metterò tutta per aggiornare il prima possibile.
Vi anticipo già che nel periodo di Natale, sarò
sicuramente più veloce nella publicazione, e spero che
questo vi faccia piacere :DD
E se pensate che accelerando i tempi la storia
finirà in fretta, non preoccupatevi, manca ancora parecchio
alla fine ;)
Ok, basta chiacchiere, vi lascio allo spolier!
Un bacione forte forte, e a prestooooooo <3<3<3 E
grazie ancora ♥
***********
Le
loro mani erano ancora legate e i loro sguardi incatenati, quando lui
finalmente parlò "sono un cretino" era la stessa frase che
si era sentito ripetere dai suoi migliori amici minimo una decina di
volte "chi era quella ragazza? la conosci? sei innamorato di lei?"
avrebbe voluto mangiarsi la lingua per ciò che gli aveva
chiesto, ma non era riuscita a evitarlo "innamorato?" il ragazzo rise
amaramente..perchè diavolo non riusciva a dirle che era
proprio lei la ragazza che gli aveva rubato al cuore? Perchè
ogni volta che i loro occhi si incrociavano, non capiva più
niente e gli morivano le parole in gola?
Non
avrebbe mai pensato che sarebbe stato così follemente preso
da una ragazza, al punto tale da non riuscire a confessarle
ciò che provava, quando tra i loro occhi si innescava una
sorta di legame elettrico,dolce e passionale.
"
non so nemmeno quale sia il suo nome" sussurrò,
vergognandosi di se stesso "perchè l'hai baciata? io pensavo
che..insomma..pensavo che tu" "cosa Meg?" la incitò provando
a riprenderle la mano "pensavo che tu tenessi a me, a noi" "non hai
idea di quanto io tenga a te"
riuscì a dirle con voce roca "non capisco...Louis mi ha
detto delle cose e io vorrei tanto credergli, ma non riesco a fare a
meno di pensare che forse mi sono fatta un film da sola."
In quel momento arrivarono, Harry parcheggiò e scesero
dall'auto cercando di nascondersi sul serio dai paparazzi questa volta,
perchè secondo le riviste la loro storia era giunta al
capolinea "non ti sei fatta nessun film" le disse fermandosi in piedi
di fronte di lei, sul retro dell'hotel "quello che abbiamo vissuto
è stato reale, vero, tremendamente vero" sussurrò
accarezzandole lentamente una guancia, lei era come ipnotizzata sotto
il suo tocco "mi dispiace Meg, non sono bravo con le parole, tantomeno
con le scuse..l'unica cosa che so è che ho fatto una cazzata
e che voglio rimediare. Non provare neppure a pensare che lo abbia
fatto per ferirti o perchè non me ne frega niente di te,
vederti piangere mi ha fatto sentire una merda. E sono un deficiente,
perchè sono venuto a casa tua con l'intenzione di dirti
ciò che provo davvero, e non ne sono stato capace,
perchè i tuoi occhi scuri e il tuo sorriso mi confondono al
tal punto, da farmi perdere le facoltà cognitive." prese un
respiro profondo "Non voglio che tu vada via"
***********
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Capitolo 32 *** Capitolo 31 ***
Fu
un colpo durissimo. Non trovarsela accanto al risveglio, fu terribile
per Harry.
Subito
dopo aver aperto gli occhi, allargò le braccia sul letto a
una piazza e mezza immaginando di stringerla forte e darle il
buongiorno baciandola dolcemente, sussurrandole quanto l'amava con la
voce ancora impastata dal sonno e i capelli arruffati. Sarebbe stato il
modo perfetto di iniziare la giornata.
Ma
si era ritrovato nel letto da solo, realizzando che lei era scappata di
nuovo, come aveva fatto quella notte dopo averlo visto labbra contro
labbra con quella tipa..gli venne voglia di prendersi a schiaffi da
solo per la stupidaggine che aveva commesso.
Si
alzò dal letto, trascinandosi in bagno e tuffandosi sotto il
getto freddo dell'acqua per ragionare sul da farsi: sarebbe andato da
lei, poco ma sicuro, era pronto anche a ricevere una porta sbattuta in
faccia, avrebbe bussato di nuovo, fino a farsi male le nocche, ma non
avrebbe permesso che quell'ultimo giorno che avevano a disposizione per
stare insieme, fosse sprecato così.
Avrebbe
tanto voluto che Meg restasse, ma chiederglielo sarebbe stato troppo,
lo sapeva; aveva tutte le intenzioni di chiarire la natura del loro
rapporto lasciata in sospesa da troppo tempo, voleva confessarle i suoi
sentimenti, sperava che lei gli dicesse che lo amava nonostante
ciò che era accaduto nelle ultime ventiquattr'ore,
sì, bramava di sentirglielo dire, desiderava che dalle sue
labbra fuoriuscissero proprio quelle due parole, 'ti amo', gli sarebbe
bastato per sentirsi il ragazzo più felice del mondo..al
modo in cui avrebbero combattuto contro tempo e distanza, ci avrebbero
pensato dopo.
E
pensare che fino al giorno prima, era stato letteralmente terrorizzato
dall'idea di dover affrontare una relazione a distanza, e invece quel
venerdì mattina, non c'era cosa che gli faceva
più paura che perderla per sempre. Tutto il resto aveva
perso importanza e significato, così, di colpo.
Forse
è vero che ci si rende conto dell'inestimabile valore delle
cose, o più che altro delle persone, soltanto quando si
è sul punto di perderle..era quello che era successo a
Harry, infatti fino a quando Meg gli era stata accanto permettendogli
di farle fare di tutto in termini di baci e carezze, lui non si era mai
reso conto fino in fondo quanto sarebbe stato difficile dividersi da
lei...era sempre stato combattuto sul gettarsi a capofitto in una
storia d'amore ostacolata dalla collocazione dei continenti,
e il lasciarla andare via, tentando di rendere neutro il ricordo dei
loro corpi troppo spesso avvinghiati.
Ma
dopo quell'insignificante bacio alla festa dell'amico, nel momento in
cui Niall gli aveva detto che lei era scappata via in lacrime, gli si
era formato un nodo all'altezza del petto, che lo aveva indotto a
rendersi conto che nulla gli avrebbe fatto più male che
lasciarla partire senza averle detto che lei, sì, proprio
lei, era diventata la ragione del suo sorriso. Forse le cose dovevano
andare così, forse doveva arrivare al punto di perderla, per
trovare il coraggio di confessarle il suo amore...ma nonostante tutto,
restava il fatto che aveva fatto la peggior cazzata, e voleva tirarsi a
ceffoni da solo.
Era
stato tutta la notte a guardarla dormire, trattenendosi dal baciarla in
ogni istante, scrivendole una canzone, e finendo per addormentarsi
all'alba, probabilmente non molto tempo prima che lei si risvegliasse,
e proprio perchè non era stato capace di chiudere occhio
durante la notte, era riuscito a riprendere coscienza soltanto quando
Zayn e Liam lo avevano chiamato per il pranzo. Poi ci si erano messi a
manager a trattenerlo, ed era uscito dall'albergo, diretto a
casa di Meg, soltanto nel pomeriggio.
Fu
lei stessa ad aprirgli la porta, e contrariamente a quanto Harry si
aspettava, non oppose alcuna resistenza, nè
dimostrò di essere fuori di sè dalla rabbia,
nessuno schiaffo in pieno viso e nessun naso schiacchiato contro la
serratura. Meg lo guardò senza parlare, maledicendo se
stessa perchè non riusciva a non pensare a quanto fosse
fottutamente bello, e perchè avrebbe voluto strangolarlo e
abbracciarlo nello stesso istante "Burbank e Parker mi hanno detto che
ieri sei stata vista scappare via dal locale, i paparazzi hanno
ipotizzato che avessimo litigato, e i giornali hanno riportato la
notizia, perciò la nostra farsa è ufficialmente
terminata, anche se con un giorno d'anticipo" le disse, parlando a
fatica, perchè avrebbe voluto avere il coraggio di dirle che
l'amava più di ogni altra cosa, nel momento esatto in cui
lei gli aveva aperto la porta.
Meg
si sentì morire a quelle parole, pensando che l'unico motivo
per il quale Harry era venuto a cercarla fosse quello, comunicargli che
erano svincolati dal contratto che per un mese li aveva fatti vivere
quasi in simbiosi. Ma lui non le aveva detto tutto, anzi, non le aveva
detto ancora niente.
"Per
la farsa è già stata scritta la parola 'fine'
dagli altri, ma la nostra storia insieme finirà soltanto se
saremo noi a deciderlo" aggiunse, guardandola dritta negli occhi "per
me non è finita Meg" disse ancora, non distogliendo lo
sguardo, non rendendosi conto dei battiti accelerati del cuore di lei
"vieni con me.Smettiamola di fuggire da noi stessi" a quel punto si
avvicinò di più alla ragazza fino a sfiorarle la
mano "vieni, ti prego" sussurrò, provando a intrecciare le
proprie dita con quelle di lei. Meg non aveva aperto bocca fino a quel
momento, sconvolta dalle sensazioni che si erano impossessate di lei
trovandoselo di nuovo di fronte, avvertì una scossa lungo
tutto il corpo nell'istante in cui le loro mani si sfiorarono, e non
trovò la forza di opporsi a quel contatto che sembrava
così naturale e perfetto. Si lasciò stringere la
mano e trascinare fuori, quasi inerme, non voleva sprecare quell'ultimo
giorno a San Francisco per nessuna ragione al mondo. Nonostante tutto,
non voleva privarsi dell'occasione di trascorrere del tempo con Harry e
i ragazzi, o se ne sarebbe pentita a vita.
Entrò
in macchina senza aprire bocca, troppo occupata a tentare di
regolarizzare il battito del cuore; lui poggiò le mani sul
volante e mise in moto, era ancora furioso con se stesso, per il
semplice fatto di non essere riuscito a dirle che l'amava..si
ritrovò a desiderare che lei lo avesse sentito quando glielo
aveva confessato quella notte dopo averle asciugato le lacrime con
dolcissimi baci, gli stessi baci di cui lei non sarebbe mai venuta a
conoscenza.
"
Perchè sei scappata?" le domandò "dovevo
preparare le valigie,poi sarei tornata a salutarvi" rispose lei,
parlando a fatica, specchiandosi in quegli occhi che come sempre le
facevano venir voglia di annegarci dentro "saresti tornata?" la voce di
Harry era calda, intrisa dell'instancabile voglia di amarla in tutte le
cellule del corpo "si" ammise lei, senza distogliere lo sguardo "devo
crederti?" domandò ancora il ragazzo, regalandole uno di
quei sorrisi impossibili da dimenticare "beh, se non avessi avuto
intenzione di farlo, ti saresti ritrovato con un paio di scarpe in
meno" Meg sorrise a sua volta, accorgendosi che proprio non ce la
faceva ad avercela con lui, e contro ogni logica, era molto
più facile desiderare di baciarlo "cosa?" a quel punto la
ragazza alzò le gambe poggiandole sul cruscotto e
indicò i propri piedi "ma ti stanno grandi!" la prese in
giro Harry, accorgendosi che Meg indossava le sue converse bianche "lo
so" ammise la ragazza. Lui fissò quelle gambe fasciate da un
paio di leggins per alcuni istanti "se non me le avessi riportate,
avrei avuto il pretesto per rincorrerti" "per dirmi cosa?" a quelle
parole, il ragazzo cominciò a sudare freddo 'per dirti che
ti amo! ti amo! hai capito che ti amo?' gli suggeriva una vocina nella
testa, ma come al solito lui non gli diede ascolto, era la stessa
vocina che la sera precedente gli aveva detto che baciare una ragazza a
caso sarebbe stata una stronzata "domanda di riserva?" ..si, non poteva
dire cosa più stupida di quella.
Meg
sbuffò, inducendolo a sorridere senza un motivo preciso "sei
tu che hai detto che dobbiamo smettere di fuggire da noi stessi" gli
fece notare, lui la guardò perforandole l'anima con quegli
occhi blu-verdi che si ritrovava ad avere "ti stai trattenendo dallo
strangolarmi, vero?" quell'affermazione la fece ridere, non
perchè fosse divertente, ma perchè più
che strangolarlo, in quel momento, e in tutti i precedenti, e in tutti
i successivi, avrebbe voluto solo baciarlo.
Stava
impazzendo, e lo sapeva, non poteva desiderare di baciarlo dopo aver
trascorso la notte a piangere per lui, ma si sa che quando entra in
gioco il cuore, gli enigmi elaborati dal cervello sono destinati ad
essere messi in un angolo remoto e dimenticato.
"Potrebbe essere" rispose soltanto, facendo volutamente la vaga, e
Harry a quel punto allungò spontaneamente una mano verso di
lei e cominciò a farle il solletico alla pancia, la ragazza
tentò di divincolarsi, poggiando le proprie mani su quelle
di lui con l'intenzione di bloccarlo, ma nel momento in cui le loro
pelli entrarono in contatto, Harry si fermò e la
guardò nuovamente negli occhi facendo intrecciare le loro
dita. Era icredibile che riuscissero ad essere complici anche in una
situazione del genere, quando non avrebbero dovuto far altro che
litigare e fare i diffidenti..l'atmosfera tra di loro non era mai stata
pesante, e non lo era nemmeno quella volta, nonostante il silenzio
tombale di Meg nel momento in cui se lo era ritrovato di fronte.
Non che lo avesse implicitamente perdonato o qualcosa del genere, non
che avesse smesso di sentirsi confusa e sull'orlo di un precipizio per
l'accaduto, ma restava il fatto che proprio non riuscisse a odiarlo, in
nessun modo, nemmeno un po', neanche se lo avesse voluto con tutte le
sue forze. Si, perchè, egoisticamente, cominciare a odiarlo
sarebbe stata la soluzione perfetta per partire in modo indolore, o
almeno così lei si illudeva di credere, ma in ogni caso,
aveva sbagliato tutti i calcoli, perchè il suo cuore non era
capace di provare per lui qualcosa di diverso da un amore immenso.
Nonostate avesse pianto tutta la notte, nonostante non sapesse se dare
ascolto a Louis o a quella vocina che le diceva che Harry aveva baciato
quella lì semplicemente perchè non aveva mai
nemmeno ipotizzato un futuro insieme a lei, non riusciva a tenergli il
broncio. Non ce la faceva, soprattutto perchè si rendeva
conto che quelle erano le ultime ore che avrebbero trascorso insieme e
voleva ricordarle in modo diverso, e poi lui, i suoi occhi, il suo
sorriso, la sua voce, le sue mani a contatto con le proprie, la
facevano stare bene, non c'era niente da fare.
Si, quella mattina era scappata via dall'albergo, ma nessuno poteva
immaginare la portata del sorriso che le si era dipinto sul viso quando
se lo era ritrovato accanto addormentato, quando ancora intontita dal
sonno non aveva realizzato l'accaduto e aveva avuto voglia di passargli
le mani tra i capelli, stringersi al suo petto e baciarlo dolcemente
fino a svegliarlo..poi aveva desistito, perchè la
notte precendente aveva ripreso vita nella sua testa e non aveva
trovato niente di più sensato da fare, a parte scappare via.
Ma sarebbe tornata sul serio per restituirgli le scarpe, non poteva
partire senza salutare i ragazzi, e non sapeva se al momento di dirgli
addio avrebbe preferito farlo da lontano, morendo dentro, e se invece,
contro ogni logica, lo avrebbe abbracciato così forte da
farlo soffocare.
Lo amava alla follia, e non sarebbe di certo bastata una notte di
pianti a indurla ad allontanarsi da lui, non ne saranno bastate nemmeno
mille di notti.
Quale ragazza sana di mente sarebbe mai riuscita a scherzare, ridere,
farsi fare il solletico e lasciarsi prendere le mani, dal ragazzo che
soltanto la notte precedente aveva baciato un'altra spezzandole il
cuore? Nessuna.
Però nella loro storia non c'era nulla di paragonabile a
tutte le altre: Harry e Meg non stavano insieme sul serio, si amavano,
ma non erano fidanzati, nè si erano mai dichiarati, entrambi
avevano intuito la profondità dei sentimenti che li
legavano, vivevano l'uno in funzione dell'altra, e ancora cercavano
conferme. In teoria lui non l'aveva tradita, e in pratica lei non si
sarebbe dovuta sentire come se le fosse crollato il mondo addosso...ma
era accaduto l'esatto contrario.
Le loro mani erano ancora legate e i loro sguardi incatenati, quando
lui finalmente parlò "sono un cretino" era la stessa frase
che si era sentito ripetere dai suoi migliori amici minimo una decina
di volte "chi era quella ragazza? la conosci? sei innamorato di lei?"
avrebbe voluto mangiarsi la lingua per ciò che gli aveva
chiesto, ma non era riuscita a evitarlo "innamorato?" il ragazzo rise
amaramente..perchè diavolo non riusciva a dirle che era
proprio lei la ragazza che gli aveva rubato al cuore? perchè
ogni volta che i loro occhi si incrociavano, non capiva più
niente e gli morivano le parole in gola?
Non avrebbe mai pensato che sarebbe stato così follemente
preso da una ragazza, al punto tale da non riuscire a confessarle
ciò che provava, quando tra i loro occhi si innescava una
sorta di legame elettrico,dolce e passionale.
" non so nemmeno quale sia il suo nome" sussurrò,
vergognandosi di se stesso "perchè l'hai baciata? io pensavo
che..insomma..pensavo che tu" "cosa Meg?" la incitò provando
a riprenderle la mano "pensavo che tu tenessi a me, a noi" "non hai
idea di quanto io tenga a te" riuscì a dirle con voce roca
"non capisco...Louis mi ha detto delle cose e io vorrei tanto
credergli, ma non riesco a fare a meno di pensare che forse mi sono
fatta un film da sola" in quel momento arrivarono, Harry
parcheggiò e scesero dall'auto, cercando di nascondersi sul
serio dai paparazzi questa volta, perchè secondo le riviste
la loro storia era giunta al capolinea "non ti sei fatta nessun film"
le disse fermandosi in piedi di fronte di lei, sul retro dell'hotel
"quello che abbiamo vissuto è stato reale, vero,
tremendamente vero" sussurrò accarezzandole lentamente una
guancia, lei era come ipnotizzata sotto il suo tocco "mi dispiace Meg,
non sono bravo con le parole, tantomeno con le scuse..l'unica cosa che
so è che ho fatto una cazzata e che voglio rimediare. Non
provare neppure a pensare che lo abbia fatto per ferirti o
perchè non me ne frega niente di te, vederti piangere mi ha
fatto sentire una merda. E sono un deficiente, perchè sono
venuto a casa tua con l'intenzione di dirti ciò che provo
davvero, e non ne sono stato capace, perchè i tuoi occhi
scuri e il tuo sorriso mi confondono al tal punto, da farmi perdere le
facoltà cognitive. " prese un respiro profondo "Non voglio
che tu vada via" disse ancora, riuscendo a sbottonarsi almeno un po'.
Stava per aggiungere qualcos'altro, forse che l'amava di più
quanto amasse se stesso, quando Niall, Liam, Zayn e Louis li
raggiunsero accerchiando Meg per chiederle che fine avesse fatto quella
mattina, e rendendosi conto troppo tardi di aver interrotto qualcosa.
Trascorsero le restanti ore del pomeriggio e la serata tutti insieme,
era l'ultimo giorno che avevano a disposizione e lo sfruttarono il
più possibile, Meg tentò di divertirsi con i
ragazzi evitando di pensare a tutto il resto, gli voleva un bene
dell'anima e le sarebbero mancati in modo folle, ma quando Harry la
prese per mano trascinandola con sè nella propria stanza,
lei lo seguì, lasciandosi travolgere dalle sensazioni che
provocavano le loro pelli a contatto, e desiderando continuare il
discorso che avevano lasciato in sospeso più di ogni altra
cosa al mondo.
Non appena furono nella sua stanza, Harry chiuse la porta a
chiave, e lei notò che gli tremavano le mani, lo vide
girarsi di spalle e stringere i pugni, prendendo un respiro pronfondo
prima di parlare.
"Ti amo" Meg si domandò se lui lo avesse detto sul serio o
se fosse arrivata al punto da immaginarselo
"Ti amo" questa volta lo sentì un po' più forte,
e il cuore cominciò a batterle furiosamente nel petto, era
in piedi davanti alla porta
"Ti amo" ripetè Harry, voltandosi finalmente e avvicinandosi
a lei
"Ti amo" ripetè un po' più forte, poi la ragazza
si sentì alzare il viso e lui la guardò dolcemente
"Ti amo" disse ancora specchiandosi negli occhi scuri di Meg, lucidi di
lacrime
"Ti amo" si sentì stranamente più leggero nel
momento esatto in cui i loro sguardi si incatenarono, lei era sul punto
di svenirgli tra le braccia, si vedeva
"Ti amo" questa volta le sorrise mentre glielo sussurrava
"Ti amo" continuò " ti amo" "ti amo" "ti amo" non riusciva
più smettere, e si sentì stupido pensando che
aveva impiegato così tanto tempo per confessarglielo
"Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti
amo" ne era certo, sicuro al cento per cento, quella ragazza lo aveva
cambiato senza rendersene nemmeno conto, e l'amava, l'amava da
morire
"Ti amo" "ti amo" "ti amo" continuò, a pochi centimetri
dalle sue labbra, sorridendole mentre il cuore gli esplodeva nel petto
"Ti amo"
Lei lo interruppe bruscamente, rubandogli un bacio, uno di quelli
così densi di significato, uno di quelli che nessuno dei due
avrebbe mai dimenticato "tu.." Meg parlò sulle sue labbra,
le sue mani erano intorno al collo del ragazzo "tu..tu sei la mia vita
Harry" sussurrò, era ancora incredula, e non pensava che
sarebbe riuscita ad aggiungere altro, il cuore le stava seriamente
scoppiando nel petto...Harry le aveva detto, e ridetto, e detto ancora,
che l'amava..un sogno,anzi, molto meglio di un sogno. E contro ogni sua
aspettativa, le parole fuori uscirono in un modo spaventosamente
naturale.
"Ti amo dal giorno in cui ho ascoltato la tua voce per la prima volta,
dal giorno in cui tramite un desktop mi sono imbattuta per la prima
volta nei tuoi occhi e nel tuo sorriso..poi sono venuta qui, e Burbank
e Parker mi hanno dato la possibilità di vivere un sogno.
Speravo con tutta l'anima che tu potessi ricambiarmi, ma non lo credevo
possibile; negli ultimi giorni soprattutto, qualcosa è
cambiato, ho cominciato a credere che anche tu provassi qualcosa per
me, e-" Harry le lesse nel pensiero "..era un test, una prova, volevo
capire se baciando lei potevo ritornare alla mia solita vita, che
includeva tante ragazze e nessun amore. E invece mi sono ritrovato a
desiderare una vita insieme a te" erano vicinissimi, e si guardavano
negli occhi, i loro corpi quasi a contatto "non voglio spiegazioni, non
mi importa più" sussurrò la ragazza "ti amo, sei
l'unica ragazza che mi ha fatto impazzire" "mentre baciavo lei, volevo
te" "basta" disse lei poggiando le proprie labbra su quelle del
ragazzo, facendo scontrare le loro fronti, baciandolo intensamente,
provando a trasmettergli tutto ciò che provava per
lui "non pensarci più, l'importante è
che ora siamo qui, io e te, insieme" sussurrò ancora,
staccandosi appena..davvero non le importava più, non dopo
ciò che lui le aveva detto; a quel punto fu Harry a baciarla
mozzandole il respiro "ti amo" mormorò prima di spingerla
contro la porta e riprendere a baciarla come se non ci fosse un
domani..e in effetti un domani non c'era.
" ti amo" ripetè lei lasciandosi travolgere dalle emozioni,
lasciandolo fare e permettendo che il contatto tra le loro labbra si
facesse sempre più intimo "stanotte non ti
lascerò andare via nemmeno sotto tortura" disse lui tra un
bacio e l'altro "non ho nessuna intenzione di andare via"
sussurrò la ragazza, sentendosi tremare le gambe quando
Harry cominciò a baciarle avidamente il collo.
" Voglio fare l'amore con te" la sua voce era roca come al solito,
profonda, seducente, e sì, glielo aveva detto
esplicitamente.. il fatto che fossero stati così tante volte
sul punto di farlo, non aveva fatto altro che accrescere smisuratamente
la loro voglia di appartenersi completamente "e allora baciami.
Spogliami. Amami. Rendimi tua" a quelle parole il ragazzo la
sollevò di peso e l'adagiò dolcemente sul letto,
stendendosi su di lei, riprendendo a baciarle le labbra, godendosi ogni
singolo istante di quella che sarebbe stata la loro notte. Tutti e due
fremevano eccitati, le loro labbra si assoparavano fino in fondo
travolgendoli completamente "Ti voglio" sussurrò lui
riprendendo a baciarle il collo e infilando le mani sotto la sua
maglietta, accarezzandole la pancia nuda, facendola rabbrividire per il
piacere, soffocandole i gemiti con travolgenti baci e arrivando a
passarle le mani sulla schiena, giocando con il gancetto del reggiseno,
prima di slacciarglielo, lasciandolo scivolare a terra. "Ti desidero"
mormorò ancora, in preda a un'inesauribile voglia di amarla
in tutte le cellule del corpo, si era trattenuto sin troppe volte
"Voglio amarti fino a farti dimenticare il tuo nome"
sussurrò, permettendole di sflargli lentamente la maglietta
con gesti dolci, impacciati e fottutamente sensuali; a quel punto
tornò a baciarla sulle labbra, mandandola in estasi, e un
attimo dopo le sfilò i leggins accarezzandole le gambe,
senza smettere di tenere le labbra premute contro le sue.
Tornò a infilarle le mani sotto la maglietta, le
sfiorò i seni facendole il solletico, la guardò
negli occhi, vi lesse solo amore, e la baciò sulla fronte,
disiderando che quella notte durasse in eterno, prima di afferrare i
lembi della maglietta e sfilargliela, facendo scontrare le parti
superiori dei loro corpi completamente nude, immergendole il viso nel
collo e baciandola ancora, prima si scendere giù e lasciarle
scie umide e respiri affannati fino all'ombellico.
La sentì rabbrividire, e a quel punto si distese al suo
fianco stringendola forte. Si baciarono ancora sulle labbra,
abbracciati, amandosi in un modo tutto loro, senza fretta, e restarono
così per un bel po', i loro corpi avvinchiati, fino a quando
Harry non la guardò negli occhi e capì che era
pronta.
Le prese le mani tra sue guidandola, le portò all'altezza
dei propri fianchi, e con un gesto deciso, le permise di fargli
scivolare giù i pantaloni e ciò che gli restava
addosso. La baciò ancora, amandola con tutte le sue forze,
sentendosi finalmente completo. Non aveva mai stretto forte a
sè una ragazza prima di fare l'amore, non l'aveva mai
baciata così tanto e così intensamente sulle
labbra, non si era mai sentito come se tutto stesse andando per il
verso giusto, non aveva mai desiderato così ardentemente
fondersi con lei..semplicemente non aveva mai amato qualcuno come stava
amando Meg quella notte; con le altre ragazze che aveva avuto, il
rapporto era sempre durato poco, qualche bacio poco casto all'inizio e
poi una pioggia di vestiti sul pavimento, e mezz'ora dopo, era
già tutto finito. Non aveva mai guardato nessuno negli occhi
come guardava Meg.
Poco dopo furono completamente nudi tutti e due, ma continuarono a
baciarsi, a stringersi, ad accarezzarsi, a coccolarsi, come se
credessero sul serio che quella notte potesse non finire mai; si
rotolarono in quel letto a una piazza e mezza, baciandosi intensamente
e restando abbracciati, totalmente travolti dai sentimenti che
provavano l'uno per l'altra.
" Dio, quanto ti amo" sussurrò lei quando furono nuovamente
l'uno sull'altra, lo guardò dritto negli occhi incatenando
il proprio sguardo a quello del ragazzo, e sentì
il cuore esploderle quanto lui le parlò "te lo giuro Meg,
non ho mai amato nessuno quanto amo te..io non so che mi prende, non mi
sono mai sentito così, e l'unica cosa che so è
che ti amo, ti amo davvero, ti amo tanto" "anch'io" sussurrò
lei, Harry la baciò dolcemente sulla fronte, poi sulla punta
del naso e infine sulle labbra "ti amo da morire" disse la ragazza
quando si staccarono. Un attimo dopo ripresero da dove avevano
interrotto, erano completamente nudi e accaldati, eccitati, ma prima
che lui la rendesse sua sul serio, Meg lo bloccò,
sentì il dovere di farlo.
"Harry.. io..vedi..ecco..io" "lo so, ho capito tutto" la
rassicurò lui sorridendole "questa è la mia prima
volta" riuscì a confessargli, e lui desiderò
amarla ancora di più se possibile, perchè era
bella, dolce, sudata, impacciata e tremendamente felice "non ti
farò del male" le promise, rubandole altri baci "non ho
paura" "non se ci sei tu" disse la ragazza, inducendolo a sorridere
senza ritegno. Tutto il resto successe automaticamente, i loro cuori si
fusero insieme ai loro corpi, Meg gridò il suo nome nella
notte e lui le soffocò ogni gemito con un meraviglioso bacio.
Fortunatamente i ragazzi avevano avuto il buon senso di lasciarli soli
e di dormire nella hall dell'albergo, perciò non sentirono
nulla, e provarono soltanto a immaginare ciò che stava
succedendo nella stanza di Harry chiusa a chiave, ma quell'amore
esploso tra quelle quattro mura, era troppo grande, troppo potente,
troppo intenso, troppo forte, troppo vero, troppo bello e fuori dalla
portata di ogni tipo di misura, di ogni grandezza fisica, di ogni
universo, di tutto, persino fuori dalla portata dei sogni.
Buonsalveeeeee :))
Allora, innanzi tutto voglio scusarmi per non essere
riuscita ad aggiornare tra giovedì e venerdi..il fatto
è che ho dovuto fare un compito in classe inaspettato e ci
si sono messi pure i colloqui..comunque è andato tutto bene,
perciò sono di nuovo qui tra voi ahahah :DD
Non ho molto da dirvi, ad eccezione di un immenso e sentito GRAZIE per
tutte le recensioni. Vi adoro, e lo sapete ormai, no ? :))
Ciò che scrivete mi rende felice, mi migliora la giornata, e
non potrei chiedere di meglio! Perciò continuate a dirmi
tutto ciò che vi passa per la testa, e se avete consigli,
domande, qualunque cosa vogliate dirmi, io sono sempre qui :))
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto...e a
prestoooooo ♥♥
Ahh, lo spoiler, dimenticavo!
*******
Uscì
dall'hotel che lo ospitava a San Francisco alla velocità
della luce, diretto a raggiungere un'auto, una qualsiasi, per poter
guidare come un pazzo fino all'aeroporto "ma dove stai andando?" Niall
era sua soglia e lo fissava preoccupato, Harry era fuori di
sè, voleva andare da lei, senza rendersi conto che
accelerando per arrivare nel minor tempo possibile, rischiava di
rimetterci la pelle "dove vai?" ci ritentò, ma il suo amico
sembrava non sentirlo nemmeno "vado a impedire alla mia ragazza di
partire" esclamò infine, aprendo la portiera dell'auto di
James Parker, la sua voce era animata dalla speranza, sì,
sperava che non fosse troppo tardi.. Niall avrebbe voluto
accompagnarlo, non per fare il terzo incomodo, avrebbe aspettato fuori,
ma almeno si sarebbe assicurato che Harry e tutti gli altri
automobilisti giungessero sani e salvi a destinazione; stava quasi per
proporglielo quando ci pensò qualcun'altro a fermare Harry.
"Ormai è troppo tardi per partire!" il ragazzo
rischiò un attacco di cuore.
**********
|
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Capitolo 33 *** Capitolo 32 ***
E
pensare che durante quella stessa notte, le fan dei One Direction
avevano letteralmente assalito l'account twitter di Harry con migliaia
e migliaia di messaggi, alcuni dei quali lasciavano trasparire un
sincero dispiacere per la fine della storia d'amore di una coppia che
aveva fatto sognare, altri avevano il solo scopo di consolarlo e non
farlo sentire solo, e altri ancora dicevano apertamente che Meg doveva
essere stata sotto l'effetto di un terribile e malsano incatesimo, per
essersi lasciata scappare il suo amore. Non mancavano nemmeno quei
tweet scritti da fan schifosamente gelose della ragazza che aveva fatto
perdere l'orientamento al loro beniamino, e quindi evidentemente
contente che il loro principe fosse nuovamente single.
Ma
nessuno sapeva come stavano realmente le cose e come Harry e Meg
avessero trascorso quella notte.
La
ragazza si svegliò ben presto, consapevole di quanto sarebbe
stato difficile affrontare quella giornata; quando aprì gli
occhi, si accorse di essere ancora stretta tra le sue braccia,
completamente nuda, e le scappò un sorriso accompagnato da
uno sguardo sognante, al ricordo della notte appena trascorsa. Si
strinse di più a lui e lo guardò dormire
beatamente, gli accarezzò il viso con i pollici molto
lentamente e immerse le mani tra i suoi ricci, come al solito
spettinati e tremendamente belli. Non aveva intenzione di svegliarlo,
perchè intuiva che se lo avesse fatto, non avrebbe
più trovato la forza di abbandonarlo e partire per tornare a
casa, si limitò a far combiaciare i loro corpi privi di
indumenti e a restare ancora per qualche minuto stesa accanto a lui.
Non
sapeva come sentirsi, non sapeva se essere smisuratamente felice per la
notte trascorsa insieme, perchè aveva fatto l'amore per la
prima volta in assoluto nella sua vita, e lo aveva fatto con lui, con
Harry, con l'unico ragazzo che avrebbe amato fino alla fine dei suoi
giorni, o se si sarebbe dovuta deprimere per le giornate che
l'aspettavano, ore interminabili prive di un qualsiasi
contatto con il suo amore.
Si
era donata completamente a lui, si era sentita in paradiso, si era
lasciata sfiorare e baciare in tutte le parti del corpo, ovunque, e
desiderava ardentemente poter provare tutto quel groviglio di emozioni
di nuovo, bramava di sentirsi di nuovo come quando i loro corpi erano
diventati uno solo, voleva sentirsi amata ancora, ancora e ancora. Si,
perchè era così che Harry l'aveva fatta sentire:
amata.
Si
era sentita bella come non mai quando lui l'aveva guardata in quel
modo, mangiandola con gli occhi, uno sguardo così
fottutamente intrigante, un misto tra dolcezza infinita ed eccitazione
pura; si era sentita protetta quando dopo averla baciata sulla parte
superiore del corpo facendole provare una serie infinita di brividi,
lui aveva capito che necessitava di essere abbracciata forte per un po'
e l'aveva tenuta stretta tra le sue braccia amandola in silenzio; si
era sentita sicura quando lui le aveva detto che aveva capito che
quella sarebbe stata la sua prima volta senza che lei glielo avesse
detto, e quando le aveva promesso che non le avrebbe fatto del male; si
era sentita coccolata quando Harry le aveva baciato la fronte e la
punta del naso sorridendole teneramente; si era sentita
meravigliosamente bene quando lui le aveva regalato una serie di
infiniti baci sulle labbra e sul collo, maledettamente passionali e
travolgenti; e si era sentita come se avesse raggiunto l'apice della
felicità quando si erano addormentati abbracciati, quando
lui le aveva dato la buonanotte accarezzandole i capelli e baciandola
sulle labbra prima di stringerla forte, e dopo averla resa
completamente sua.
Le
immagini di loro due intenti a fare l'amore scorrevano vivide nella sua
mente e le bloccavano il respiro, voleva restare lì, voleva
fare colazione a letto insieme a lui, voleva trascorrere la giornata
tra le sue braccia e voleva baciarlo e coccolarlo ogni qual volta le
andava, soprattutto quando apparentemente non aveva alcun motivo per
farlo...ma doveva andare via, tornare a casa, senza nemmeno sapere
quando lo avrebbe rivisto, con la sola meravigliosa consapevolezza di
aver fatto breccia nel suo cuore in un modo che non avrebbe
mai nemmeno immaginato, e con la convinzione di essere disposta a tutto
pur di vivere del suo amore.
Si
alzò dal letto controvoglia, raggiunse il bagno per
sciaquarsi il viso, si lavò velocemente e si
rivestì, poi tornò a stendersi sul letto,
incapace di lasciarlo solo. Si strinse nuovamente a lui, e lo
baciò all'angolo delle labbra "scusa amore"
sussurrò guardandolo teneramente "devo andare" disse
accarezzandogli delicatamente il viso con il palmo della mano,
fortunatamente, o sfortunatamente, dipende dai punti di vista, Harry
non si svegliò e Meg potè continuare a guardarlo
dormire per ancora una manciata di secondi, prima di lasciare il letto.
Arrivata sulla soglia della porta, non ce la fece e tornò
indietro, lo raggiunse e si gettò tra le sue braccia, lo
sentì mugugnare qualcosa e allentò appena la
presa "ti amo da morire" gli sussurrò dolcemente, lasciando
che una calda lacrima le rigasse la gancia e ricadesse sul petto nudo
del ragazzo. Se fosse rimasta lì ancora per cinque minuti,
avebbe perso l'aereo, e inconsciamente desiderava che quel volo
partisse senza di lei più di ogni altra cosa al mondo, ma
una chiamata da parte della zia la fece sussultare e allontanarsi da
quella stanza prima che Harry si svegliasse per la suoneria, e prima
che lei decidesse davvero di perdere quel maledetto aereo.
Dopo
aver raccolto tutte le sue cose, salì in macchina con la
zia, diretta all'aeroporto..le dispiaceva pure salutare zia Katy, le
voleva tanto bene, la legava a lei un affetto profondo e incondizionato
e le era grata per tutto. Durante il viaggio chiacchierarono un po', la
donna la vide parecchio giù di morale, le chiese dei
ragazzi, di Harry, e quando notò che gli occhi della nipote
brillavano soltanto a sentirlo nominare, capì che durante
quella notte era stato tutto chiarito, e che la sua piccolina, che poi
tanto piccolina non era più, era innamorata seriamente di
quel ragazzo, capì che gli aveva perdonato completamente
quella sorta di scappatella, e intuì pure che in quelle ore,
in quella stanza, doveva essere successo qualcos'altro, in
aggiunta a teneri baci. Meg non era tanto sfacciata e disinibita dal
confessarle una faccenda tanto delicata così, su due piedi,
anche se per lei sarebbe stato più facile dirlo all'adorata
zia Katy che alla mamma, ma anche se non parlava, glielo si leggeva in
faccia che aveva avuto una notte desisamente indimenticabile e che
amava Harry più di se stessa.
La
ragazza si soffermò a guardare il paesaggio, pensando che le
piaceva tutto di San Francisco, ma niente le sarebbe mancato di
più di lui, e dell'amicizia che aveva stretto con i
ragazzi...avrebbe sentito la mancanza della spontaneità,
della simpatia e soprattutto degli abbracci di Louis; avrebbe sentito
la mancanza della dolcezza, della vitalità e della
spensieratezza di Niall; le sarebbero mancate la
razionalità, l'altruismo e la tenerezza di Liam; e le
sarebbero mancate la vena poetica, l'impulsività e la
complicità di Zayn. Avrebbe sentito la mancanza di tutti e
quattro, del rapporto che aveva instaurato con loro, persino della
sensazione di star vivendo in una bolla di vetro, e della costante
paura di svegliarsi un bel giorno e realizzare di aver sognato quella
meravigliosa estate.
" Ei..tesoro" zia Katy le strofinò una mano sulla gamba,
scuotendola, Meg faceva fatica a trattenere le lacrime "puoi tornare
qui tutte le volte che vuoi" le disse, tentando di tirarla su di
morale, ma i kilometri che le separavano dall'aeroporto dimuniuvano a
vista d'occhio "sono contenta che tu abbia trascorso una bella vacanza"
"bella? è stata meglio di un sogno, dal primo all'ultimo
istante" rispose lei passandosi le mani sugli occhi, la donna al suo
fianco rise "e se dovevo piangere come una disperata, per sentirmi dire
da Harry che mi ama, allora sono contenta che sia andata
così" aggiunse, stringendo la mano della zia "ma quanto
è importante per te quel ragazzo?" era una domanda retorica
"più di ogni altra cosa" rispose la ragazza, di getto,
sincera "io penso che dovresti essere felice perchè il
ragazzo che ami ti contraccambia!.. se solo pensi alla conversazione
che abbiamo avuto io e te un mese fa in questa stessa macchina, mentre
percorrevamo questa strada nel senso di marcia opposto... " quelle
parole bastarono a riportare Meg indietro nel tempo, esattamente a
qualche minuto dopo il suo arrivo all'aeroporto di San Francisco.
*********
"sai
che la band per cui faresti pazzie, trascorrerà l'estate
proprio dove la trascorrerai tu?" gli occhi di Megan si illuminarono
"lo so, era tutto calcolato zia" si lasciò scappare una
risata nervosa "magari avessi trovato i biglietti per assistere a un
loro concerto" disse lottando con se stessa per impedire a qualche
lacrima prepotente di sgorgare, ogni volta che si soffermava a pensare
di non poter partecipare al concerto dei suoi sogni, le risultava
difficile non scoppiare a piangere "magari sarai così
fortunata da incontrarli in giro" ipotizzò la zia "ma quante
probabilità ci sono di capitare nello stesso posto alla
stessa ora?" "non lo so, tesoro, la città è
enorme, e tu non ci sei mai stata, non sai ancora orientarti...potrebbe
succedere, ma in caso contrario, ti prego Megan, non restarci male,
goditi questo mese" le disse teneramente "zia Katy, mettti l'anima in
pace, ti parlerò di loro come se fossero i miei migliori
amici, parlerò al computer chiamandoli 'idioti' e mi
addormenterò ascoltando le loro voci, sognando il giorno in
cui potrò guardarli negli occhi" la donna rise di cuore
"nessun problema per questo" le disse poi, svoltando a sinistra.
"Pensi davvero che potrei riuscire a incontrarli?" domandò
la ragazza un secondo dopo, animata da una nuova speranza "o dio, sarei
la ragazza più felice del mondo!" continuò "e se
Harry mi guarda negli occhi, e perdo le facoltà cognitive?"
"potrei anche svenire zia!" okay, adesso stava sognando a occhi aperti
"Harry? Harry dei One Direction?" domandò la donna
parcheggiando l'auto nel vialetto della propria casa "vabbè,
mi sentirei tre km sopra al cielo anche con Zayn, Niall, Liam e Louis,
però forse ho dimenticato di dirti che un debole per Styles"
ammise, le guance diventarono rosse in meno di un istante e la zia se
ne accorse "buona fortuna, tesoro!" si limitò a dirle,
prendendola in giro teneramente e abbracciandola prima di entrare in
casa "sono contenta di averti qui Megan."
**********
Quando tornò nel mondo reale, la ragazza si accorse di
essere di fronte al tabellone delle partenze "grazie di tutto zia"
esclamò slanciandosi verso di lei "ti voglio tanto bene..se
non fosse stato per te, non sarei mai venuta qui, e non avrei mai
conosciuto i ragazzi, non sarebbe successo nulla di tutto questo,
perciò grazie" "ma figurati tesoro" rispose la donna,
stringendola a sua volta "chiamami spesso, e torna a farmi compagnia
quando vuoi" "lo farò, promesso" sussurrò, prima
di interrompere l'abbraccio e fissare di nuovo il tabellone. Il suo
aereo sarebbe partito una ventina di minuti più tardi, ma
zia Katy aveva delle faccende da sbrigare e non poteva trattenersi
oltre, quindi la strinse a sè in un ultimo abbraccio prima
di sparire dalla sua vista.
Meg si sedette in un angolo, e per ingannare il tempo prese in
mano un giornale, lesse della versione che 'People' aveva dato della
fine della storia d'amore tra lei e Harry, e le venne quasi da ridere
pensando a quanto fossero false quelle notizie. La loro storia era
appena iniziata, e anche se non sapeva nulla riguardo a come sarebbe
andata avanti, non si sarebbe arresa di fronte a niente, lo amava alla
follia, e niente le avrebbe impedito di continuare a farlo.
Ripose il giornale, pensando che forse lei e Harry dovevano raccontare
la verità, forse era quella la cosa giusta da fare, ma di
sicuro non avrebbe mosso un dito senza parlarne con lui, c'era la sua
carriera in ballo, e se lui non se la fosse sentita, avrebbe lasciato
che il mondo continuasse a credere che si erano conosciuti all'alba in
spiaggia e che si erano messi insieme dopo solo due giorni.
Si guardò intorno e vide una tenera coppietta salutarsi
proprio a pochi metri da lei, e provò una fitta al cuore
pensando al modo in cui lo aveva lasciato, se ne era andata mentre lui
dormiva, ma lo aveva fatto per entrambi, perchè se lo avesse
svegliato i saluti sarebbero stati strazianti, e quell'aereo lo avrebbe
perso, di sicuro; c'erano i suoi genitori ed Emma che l'aspettavano a
casa a braccia aperte.. anche se le uniche braccia dalle quali avrebbe
voluto essere stretta fino a soffocare erano quelle di Harry, del suo
amore.
Mancavano meno di dieci minuti alla partenza, si mise in fila
per il check-in, riuscendo a stento a trattenere altre lacrime e
cercando di infondersi coraggio da sola, dicendosi che si sarebbe
specchiata presto in quegli occhi che le mandavano il tilt il cervello,
e che altrettanto presto avrebbe abbracciato anche Zayn, Louis, Liam e
Niall. Si fermò quando avvertì il cellulare
vibrarle nella tasca, prese l'aggeggio tra le mani e rischiò
di svenire quando lesse i suoi messaggi.
"Amore mio, dove sei?"
"Torna da
me"
"Ti prego Meg.."
"Resta ancora un po'"
"Perchè sono stato così stupido da non riuscire a
dirti prima quanto ti amo?"
"Perdi quell'aereo di proposito"
"Perfavore, fallo!"
"Mi manchi già amore"
"Ti rivoglio indietro.."
"Non sono pronto a salutarti"
"Torna qui amore mio"
"Non lasciarmi solo"
"Io ti amoooooo"
..sembrava quasi un urlo disperato.
Apparentemente erano messaggi sconnessi tra loro, ma miravano a una
cosa sola: farle cambiare idea sulla partenza. Harry si era ripromesso
di non chiederle di restare, sapeva che sarebbe stato troppo, ma quando
si era svegliato e non l'aveva trovata al suo fianco, era stato
assalito dalla voglia di prendere a pugni qualunque cosa gli capitasse
a tiro, per poco non aveva beccato Zayn che aveva fatto irruzione nella
sua stanza..e non aveva resistito dal mandargli una serie di dolci
messaggi, uno dietro l'altro, tutti tremendamente spontanei, tutti
inviati non tramite un complesso sistema elettronico o qualcunque cosa
sia il mezzo che ci permette di cominucare grazie agli sms, ma con il
cuore.
" Amore..strappa quel biglietto, fallo per noi!"
" Riducilo in mille pezzi"
" Ti prego, strappalo!"
Sì, aveva disperamente, schifosamente bisogno di lei.
Quando Meg alzò la testa dopo aver letto quell'ultimo
messaggio, si ritrovò giusto di fronte all'uomo al
quale avrebbe dovuto consegnare il biglietto aereo, reggeva quel pezzo
di carta rettangolare tra le mani e tremava dall'emozione dopo essere
stata bersagliata da tutti quei messaggi..no, non poteva partire
davvero. Ma che cosa ci faceva lì?
"Prego signorina" la incitò il tipo, tendendole la mano per
prendere quel biglietto, e lei, di tutta risposta, senza concedersi
nemmeno un istante per pensarci, senza esitare oltre, lo fece davvero,
stracciò il biglietto! E mentre ne annullava completamente
la validità, sul suo volto si dipinse un sorriso che le
andava da un orecchio all'altro.. diede ascolto a Harry, al cuore.
"Ma è impazzita? Come pensa di partire adesso?"
sia l'addetto, che la folla che si era creata dietro di lei era
sbalordita "infatti non ho nessuna intenzione di salire su quell'aereo,
io resto qui" non si sarebbe mai pentita di quel gesto "..e
scusate se vi ho fatto perdere tempo" disse con tono risoluto, l'uomo
la guardò quasi intenerito "deve essere veramente innamorata
di Harry" le disse, spiazzandola completamente, facendole capire che
l'aveva riconosciuta "si, lo amo con tutta me stessa" rispose senza
pensarci, dando spiegazioni a uno..sconosciuto, e rendendosi conto che
in quel modo probabilmente stava alimentando il pettegolezzo che
sarebbe finito su tutti i giornali in meno di un'ora, ma non le
importava. L'uomo si chinò a raccogliere ciò che
era rimasto del biglietto e glielo rimise in mano "questo resta suo" le
disse strizzandole l'occhio, prima di continuare il proprio lavoro.
Meg invece chiamò il primo taxi e gli dettò
l'indirizzo dell'albergo dei ragazzi, sorrideva come non mai, le
batteva forte il cuore e fremeva dalla voglia di riabbracciarlo.
Durante il breve viaggio chiamò a casa e spiegò a
sua madre che non sarebbe tornata, non sapeva per quanto si sarebbe
trattenuta a San Francisco, e rispose pazientemente a tutte le domande
che la donna che l'aveva messa al mondo le rivolse, la stessa donna che
quando capì che in tutto ciò che stava
succedendo, c'entrava il più giovane dei One Direction, non
trovò giusto continuare a replicare e fece capire alla
figlia quanto fosse felice per lei. Meg non se lo aspettava, e la
ringraziò di cuore, promettendo a se stessa che
una volta che fosse tornata a casa, le avrebbe raccontato tutto dal
principio, glielo doveva.
Poi inviò un messaggio a Emma, la sua migliore amica era al
corrente di tutto, tranne che dell'ultima notte trascorsa, Meg non
aveva trovato il tempo di raccontarglielo, ma a giudicare dalla mole di
faccine sorridenti che le inviò come risposta, la ragazza
capì che come al solito, Emma doveva aver già
intuito tutto da sola. Le voleva un bene dell'anima, e sembrava quasi
che fossero in telepatia a volte.
Uscì dall'hotel che lo ospitava a San Francisco alla
velocità della luce, diretto a raggiungere un'auto, una
qualsiasi, per poter guidare come un pazzo fino all'aeroporto "ma dove
stai andando?" Niall era sua soglia e lo fissava preoccupato, Harry era
fuori di sè, voleva andare da lei, senza rendersi conto che
accelerando per arrivare nel minor tempo possibile, rischiava di
rimetterci la pelle "dove vai?" ci ritentò, ma il suo amico
sembrava non sentirlo nemmeno "vado a impedire alla mia ragazza di
partire" esclamò infine, aprendo la portiera dell'auto di
James Parker, la sua voce era animata dalla speranza, sì,
sperava che non fosse troppo tardi.. Niall avrebbe voluto
accompagnarlo, non per fare il terzo incomodo, avrebbe aspettato fuori,
ma almeno si sarebbe assicurato che Harry e tutti gli altri
automobilisti giungessero sani e salvi a destinazione; stava quasi per
proporglielo quando ci pensò qualcun'altro a fermare Harry.
"Ormai è troppo tardi per partire!" il ragazzo
rischiò un attacco di cuore.
Fu questione di un attimo, Harry riconobbe al volo la sua voce, e lei
non seppe dire se avesse corso verso di lui senza rendersene nemmeno
conto, se fosse stato lui a venirle incontro correndo, o se entrambi
avessero persorso qualche metro, non lo sapeva, ma meno di un istante
dopo, fu di nuovo tra le sue braccia. Il ragazzo la strinse a
sè in modo convulso per qualche secondo e lei
ricambiò quell'abbraccio con la stessa voglia di
appartenergli per sempre, subito dopo si staccarono quel poco
necessario per guardarsi negli occhi "amore mio" sussurrò
lui incredulo, prima di baciarla intensamente.
Si scambiarono decine e decine di travolgenti baci "non ci credo" disse
Harry sulle sue labbra, guardandola come se non avesse mai visto
qualcosa di più bello di lei "non potevo andare via davvero"
replicò la ragazza, il respiro affannato e la voce spezzata
"hai letto i miei messaggi?" Meg annuì, il cuore le batteva
a mille, e lui la baciò ancora, prima dolcemente, per poi
regalarle baci ardenti di passione. Si amavano, si amavano veramente
tanto.
Quando riuscirono a staccarsi, lei prese dalla propria tasca il
biglietto ridotto in pezzi e glielo mise in mano, Harry
guardò quel pezzo di carta sorridendo, si sentì
straordinariamente felice nel rendersi conto che lei lo aveva fatto
davvero, aveva strappato il biglietto aereo come lui le aveva chiesto.
" Perchè scappi sempre?" le domandò
accarezzandole teneramente il viso "non lo farò
più" rispose Meg guardandolo dritto negli occhi,
capì che si riferiva a quella mattina, e anche a quella
precedente "è brutto svegliarsi e non trovarti" se prima non
riusciva a confessarle i suoi sentimenti, adesso era l'esatto
contrario, l'amava e desiderava urlarlo al mondo intero "non lo
farò più" ripetè lei, senza
distogliere lo sguardo "me lo prometti?" non ebbe alcun dubbio "te lo
prometto, amore" sussurrò, legandogli le braccia intorno al
collo e sporgendosi per rubargli un bacio.
" Sei mia" lui approfondì il bacio soffiandole quelle parole
sulle labbra, la ragazza si sentì in paradiso "solo mia"
continuò il ragazzo, prima di assoporare di nuovo la sua
bocca "solo tua" confermò Meg, lasciandosi baciare ancora, e
ancora. "Ti amo da morire Harry" "anch'io piccola".
"Si si, ci amiamo tutti quanti" Louis era in piedi di fronte a loro con
fare falsamente annoiato, e accanto a lui ovviamente c'erano anche
Zayn, Liam e Niall, quest'ultimo desisamente più rilassato
di quanto non lo era stato fino a pochi minuti prima. La ragazza non
resistette e li andò ad abbracciare, dire che era felice di
essere lì con loro era dire poco o nulla, ma un attimo dopo
tornò tra le braccia di Harry, che l'accolse prontamente e
si posizionò dietro di lei, poggiandole le mani all'altezza
dei fianchi. "Ti amo" sussurrò, lasciandole un dolce bacio
sul collo scoperto.
" Oooh! E basta!" Zayn sbuffò divertito, loro non se ne
rendevano conto ed era del tutto compresibile, ma in quel modo
contribuivano a fargli sentire la mancanza di Jamie in modo
più acuto del solito, e per Louis e Liam era lo stesso..e
anche Niall sentiva la mancanza di qualcuno, di un'amica in particolare.
"Spero che abbiate almeno un buon motivo per averci interrotto!"
scherzò Harry, facendo l'occhiolino ai suoi amici, non lo
avevano mai visto così incredibilmente..felice "puoi
scommeterci!" Louis sorrideva, in attesa di dar loro la notizia.
"Parlate!" li incitò Meg, intuendo dallo sguardo di Zayn che
doveva trattarsi di qualcosa di grosso, e bello "non abbiamo concerti
in programma fino a martedì pomeriggio, giusto?" chiese
conferma Niall, tutti gli altri annuirono, Harry compreso, anche se non
capiva cosa centrassero i concerti. A quel punto Liam gli
lanciò un mazzo di chiavi che lui afferrò al volo
"cos'è? ci avete comprato una casa?" scherzò il
ragazzo, non sapendo di esserci andato molto vicino "per ora
è ancora casa dei miei nonni" spiegò Liam con un
sorriso "l'idea è stata mia!" esclamò subito
Louis, mentre i due diretti interessati ancora non capivano "io e Niall
abbiamo convinto Burbank e Parker" affermò Zayn, orgoglioso
del proprio ruolo "pensiamo che siete stati talmente stupidi da non
riuscire a mettervi insieme sin dall'inizio.." si lasciò
scappare Niall "che quando tu tra un po' rischiavi di ucciderti per
raggiungere Meg, noi abbiamo deciso che se lei fosse rimasta, vi
avremmo fatto un regalo" spiegò il biondo "quelle sono le
chiavi della casa dei miei nonni, loro ormai si sono stabiliti in
Inghilterra, ma hanno una casetta in un paesino sperduto e
caratteristico dell'America. La casa è sul mare,
è piccola, perfetta per due, e per due giorni
sarà vostra!"
A quel punto, Harry e Meg si guardarono negli occhi increduli e felici,
poi corsero ad abbracciare i loro amici "sul serio?" "oddio, ma io vi
adoro" "no, davvero, siete stati dolcissimi" "vi voglio troppo bene,
ragazzi" esclamò lei stringendo prima Liam, poi Niall, Louis
e Zayn; "non vi ringrazierò mai abbastanza" disse
semplicemente Harry...non c'era nulla da fare, erano i migliori amici
del mondo, la sua seconda famiglia, e ciò non sarebbe
cambiato mai.
Poco dopo, i due innamorati si ritrovarono di nuovo da soli "quando
vuoi partire?" le domandò lui, tenendola stretta contro il
suo corpo mente erano seduti su una panchina, sul retro dell'hotel
"anche ora" sussurrò la ragazza, Harry la baciò
teneramente sulle labbra "stasera saremo lì" disse,
guardandola intensamente "non vedo l'ora" Meg gli rubò un
altro bacio "anch'io piccola". Piccola, era la seconda volta che la
chiamava in quel modo, e lei l'adorava "mi piace questo soprannome"
sussurrò sulle sue labbra "ti amo" la baciò
"piccola".
Buonsalveeeeeee :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo! Sono riuscita ad essere
puntuale nell'aggiornamento :DD
Come sempre, spero con tutto il cuore che anche questo capitolo vi sia
piaciuto, e che vi abbia trasmesso anche la decima parte di quello che
provo io ogni qual volta mi siedo dietro un pc e comincio a digitare
lettere che vanno a formare parole, frasi, e capitoli di una storia che
vive dentro me ♥
Scrivere è la mia passione più grande,
perciò vi dico e continuerò sempre a dirvi che
per me è importantissimo leggere tutto ciò che mi
scrivete e interagire con voi; è per questo motivo che le
vostre recensioni mi migliorano la giornata...quindi GRAZIE GRAZIE
GRAZIE.
Vi sono debitrice, lo so. Ma continuate a farmi sapere tutto
ciò che vi passa per la testa, perchè mi rendete
felice, sul serio. :DD
Vi lascio allo spoiler del prossimo capitolo ;) Tra giovedì
e venerdì nella mia pagina potreste trovare un regalino di
Natale (si, il nuovo capitolo)..spero di riuscire ad aggiornare prima,
lo spero :))
*********
"
So che l'esistenza di questa farsa sarebbe dovuta restare tra noi, ma
io ho perso la testa per te e voglio urlarlo al mondo" "non
è vero che ci siamo conosciuti in quel modo, e non
è vero che in soli due giorni siamo riusciti a confessarci
ciò che proviamo...non mi piace mentire, non alle fan, non
lo meritavano e non lo meritano nemmeno ora, io le-..ci tengo a loro"
Meg a quel punto allungò una mano sul tavolo e la
intrecciò con quella di Harry "puoi dire che le ami"
sussurrò " io amo te" a quel punto rischiò
seriamente un infarto "però le voglio un bene
incommensurabile, anzi, facciamo che le amo di bene"
continuò Harry "e vorresti spiegarle come sono realmente
andate le cose tra noi, gusto?" domandò la ragazza "si,
vorrei scusarmi con loro, dirle la verità" spiegò
"ma solo se lo vuoi anche tu" "ti sosterrò in ogni
decisione.. a meno che non si tratti di qualcosa di veramente
insensato" sembrava tanto una promessa "è la cosa giusta da
fare, parlale a cuore aperto" continuò Meg, riferendosi
all'ipotetico discorso che Harry avrebbe rivolto alle fan "ho paura"
confessò lui guardanola dritta negli occhi e facendole una
tenerezza assurda.
A
quel punto il ragazzo si alzò da tavola e si andò
a sedere sulla poltrona presente nel salottino di quella casa, Meg lo
seguì a ruota e si posizionò sul bracciolo di
quella stessa poltrona "è normale avere paura"
sussurrò immergendogli una mano tra i capelli "ne ho tanta"
continuò lui, aprendole completamente il suo cuore, era di
una dolcezza infinita "sai una cosa amore? il fatto che tu abbia
così tanta paura di perdere il loro affetto, è
l'inconfutabile prova che ci tieni davvero a loro."
************
BUON NATALEEEEEE!!!!!
|
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Capitolo 34 *** Capitolo 33 ***
Partirono
non molto tempo prima che l'azzurro del cielo estivo, lasciasse spazio
al tramonto sfumato di rosso, arancio e viola.
I
ragazzi avevano convinto Burbank e Parker a prestare a Harry una delle
loro auto, e lui e Meg gli sarebbero stati debitori a vita. Sembrava
quasi che la loro fosse una fuga d'amore, e sotto certi aspetti lo era
davvero, lasciarono San Francisco fregandosene di tutto il resto, con
la sola intenzione di trascorrere un paio di giorni completamente soli
in un posto per loro ancora ignoto, ma che aveva tutte le carte in
regola per essere considerato un romantico rifugio.
La
ragazza si appisolò sul sedile accanto a Harry poco dopo la
partenza, quella mattina si era alzata presto ed era stata pure sul
punto di salire su quell'aereo, poi, dopo aver ricevuto una serie di
dolci e disperati messaggi, era crollata definitivamente e aveva
ridotto il biglietto che l'avrebbe riportata a casa in mille
pezzi, proprio di fronte all'uomo al quale avrebbe dovuto consegnarlo
per farlo convalidare.
Si
era sentita libera dopo averlo stracciato, e continuava a ripetersi che
non avrebbe potuto fare una scelta migliore di restare lì,
accanto al ragazzo che amava.
L'auto
percorreva veloce le autostrade californiane, lasciandosi alle spalle
caotiche città e un meraviglioso tramonto, e Harry si
voltava verso di lei, incapace di smettere di sorridere, chiedendosi
come aveva fatto a ridursi in quel modo. Sì, non si era mai
sentito più felice, e tutto dipendeva da lei.
Seguendo le indicazioni del navigatore, uscì dall'autostrada
e si immise sulla statale, continuò a tenere il piede
sull'acceleratore permettendo al veicolo di avanzare verso la loro
meta, fino a quando non si rese conto che effettivamente non aveva la
minima idea di dove andare, e il tom tom iniziava a
scaricarsi...perfetto.
Approfittò
di un semaforo per chinarsi su Meg e baciarla dolcemente sulle labbra,
strappandola dal mondo dei sogni, o piuttosto introducendola a un sogno
ancora più bello, tutto da vivere a occhi aperti "ei"
sussurrò lei, sorridendogli sulle labbra e guardandolo
dritto negli occhi "mi sono davvero addormentata?" domandò
un attimo dopo, con la voce ancora impastata dal sonno, Harry
annuì perforandole l'anima con lo sguardo "scusa"
sussurrò lei, sporgendosi appena per ricevere un altro bacio
"è bello guardarti dormire, lo sai?" era di una dolcezza
incredibile "tirami un pizzicotto" disse lei di tutta risposta,
facendolo ridere intenerito e sentendosi completamente ammaliata da
quella risata così calorosa e rassicurante "è
tutto vero" esclamò Harry, baciandola sulla fronte e
sorridendole ancora, prima di tornare a fissare gli occhi sulla strada.
"
Dove siamo?" domandò la ragazza, stiracchiandosi e tentando
di orientarsi "boh!" rispose lui, e Meg scoppiò a ridere "il
navigatore ci ha abbandonati, ma fortunatamente abbiamo una cartina" a
quel punto Meg focalizzò la propria attenzione su un pezzo
di carta accuratamente ripiegato su se stesso, lo prese in mano e lo
spiegò "allora..." cominciò, portandosi le mani
tra i capelli e legandoli in una coda con l'elastico che teneva sempre
al braccio, Harry si voltò verso di lei e le sorrise..stava
imparando tante piccole sfaccettature di lei e del suo carettere che
non facevano altro che farlo innamorare ogni secondo di più;
ad esempio, si rese conto che Meg si legava automaticamente i capelli
in una coda di cavallo, quando aveva bisogno di concentrazione.
Se
le avesse domandato il motivo per il quale lo faceva, probabilmente
nemmeno lei stessa sarebbe stata in grado di rispondergli, le veniva
spontaneo, nello stesso modo in cui per lui stava diventando naturale
desiderare di stringerla, coccolarla e baciarla in ogni istante della
giornata.Quanto tempo avevano sprecato....
"
St Thomas Street" esclamò la ragazza, riportandolo alla
realtà "ecco, siamo qui" aggiunse un attimo dopo,
mostrandogli la mappa che teneva in mano "quindi non manca molto" si
rallegrò Harry "dovresti girare a sinistra, dovrebbe esserci
una rotonda" disse lei, cercando di spingersi con lo sguardo il
più in là possibile; lui seguì le
indicazioni, e quando entrambi finalmente videro la rotonda indicata
dalla cartina, si sorrisero a vicenda "guarda che se mi fai girare in
tondo e finiamo per consumare tutta la benzina senza arrivare da
nessuna parte, sarà solo colpa tua" l'accusò
scherzosamente "come sei catastrofico!" lo prese in giro Meg,
inducendolo a ridere di cuore. A quel punto la ragazza si
voltò verso di lui e lo osservò con un sorriso
dipinto sulle labbra, domandandosi come facesse a essere
così bello; lo osservò di profilo, teneva gli
occhi fissi sulla strada, anche se di tanto in tanto le lanciava
occhiate di sfuggita, i capelli appena scompigliati e mossi da quel
filo di vento estivo che penetrava tramite il finestrino leggermente
aperto, le mani saldamente poggiate sul volante, lo sguardo attento, le
labbra appena dischiuse, il viso per metà coperto
dall'ombra,e reso ancora più attraente da quelle candide
sfumature di luce, tipiche del calar del sole.
Sarebbe
potuta restare lì a osservarlo per ore e ore, senza mai
distogliere lo sguardo e senza mai stancarsi. Di fronte a sè
c'era la perfezione più assoluta.
"Adesso?
destra o sinistra?" Meg abbassò lo sguardo sulla mappa colta
in flagrante "emh..credo.. sempre sinistra" rispose alzando di poco gli
occhi e incrociando i suoi, i quali erano intenti a scrutarla
dolcemente.
"Dovremmo
esserci quasi" la rassicurò lui, erano di nuovo davanti a un
semaforo, occhi negli occhi "saranno due giorni meravigliosi, vero
amore?" domandò la ragazza sporgendosi appena verso di lui
"indimenticabili" Harry le lasciò un bacio sulla punta del
naso, e sarebbe sceso un po' più giù, se un
automobilista evidentemente in corsa contro il tempo, non lo avesse
invitato ad avanzare suonandogli il clacson nelle orecchie, segno che
era scattato il verde.
"
Al prossimo incrocio, destra" continuò Meg, poi
tornò a posare gli occhi sulla cartina, e quando li
rialzò si rese conto che Harry non aveva seguito il suo
ultimo consiglio in termini di indicazioni stradali "avevo detto
destra!" esclamò un attimo dopo "questa è una
strada senza uscita" continuò, quasi divertita, anche se lo
trovava inspiegabile "era quello che speravo" si limitò a
dire lui regalandole un sorriso mozzafiato, la ragazza si morse il
labbro intuendo al volo le sue intenzioni, e quel gesto involontario
fece scattare qualcosa nel cuore di Harry, che lo indusse ad accostare
velocemente la macchina, spegnere il motore e slacciarsi la cintura,
tutto nel giro di qualche secondo. Si avvicinò a lei,
sporgendosi sempre di più, fino a far scontrare le loro
fronti e sfiorare i loro nasi "tu sei pazzo" sussurò Meg con
tono dolce mentre lo guardava dritto negli occhi, annegandoci dentro
come sempre "se essere pazzo significa prendere arbitrariamente una via
senza uscita per poter fermare l'auto e baciarti, allora si, sono
pazzo" sussurrò il ragazzo, soffiandole quelle parole sulle
labbra, prima di cominciare a baciarla in modo romantico e passionale
contemporaneamente.
"Lo sai che ti amo più della mia vita?" Meg si
staccò un solo istante per potergli parlare, i loro cuori
battevano furiosamente, ma all'unisono, Harry la baciò di
nuovo prendendole il viso tra le mani e carezzandoglielo con i
palmi, e restarono così per un po', a baciarsi in
macchina in un luogo sconosciuto, mentre tutto ciò che c'era
intorno a loro veniva avvolto dall'oscurità punteggiata di
stelle.
"
Vorrei restare qui con te per sempre" sussurrò lui, quando
riuscirono a staccarsi per riprendere fiato "..però ho
fame!" aggiunse un secondo dopo con fare divertito, senza smettere di
guardarla intensamente negli occhi, facendole credere ancora una volta
che non esistesse nulla di più bello di quegli smeraldi
incastonati nell'oceano "allora torna sulla strada principale" gli
consigliò lei, regalandogli un altro bacio sulle labbra
prima di spingerlo via, anche se controvoglia.
"
Ci fermiamo a prendere due pizze, e le mangiamo a casa, ci stai?"
propose Harry "ci sto!" rispose lei, mollando la cartina,
perchè dopo essersi rimessi sulla statale, potevano dire di
essere arrivati, la casa dei nonni di Liam secondo le indicazioni non
doveva essere lontana, avrebbero dovuto svoltare nell'ultima traversa
alla fine della strada e percorrerla fino alla fine, fino alla spiaggia.
Fortunatamente
trovarono una pizzeria come speravano, Harry parcheggiò e vi
entrò con l'intenzione di prendere due pizze d'asporto,
mentre Meg restò in macchina e si guardò
intorno...le sembrava di essersi catapultata in uno di quei villaggi
pittoreschi e rimasti indietro nel tempo, uno di quei posti rari, in
via d'estinzione, uno di quei luoghi incontaminati che non facevano
altro che rendere il tutto sempre più simile a un sogno.
Lei
era vissuta in un paesino di mille anime o poco più, ma la
sua 'noce di cocco', come l'aveva soprannominato insieme a Emma, pur
essendo estremamente piccola, spopolata e circondata dalle alture, pur
avendo le sembianze di un presepe, non si poteva paragonare al posto in
cui si trovava in quel momento.
Non
c'erano dubbi sul fatto che il suo paese fosse tremendamente fuori
tempo e decisamente fuori mano, ma lì la gente rincorreva
ininterrottamente il progresso, senza raggiungerlo mai, lì
le persone vivevano di imitazione, facevano l'impossibile per rendere
il paesello simile alle grandi metropoli, senza fare nulla per
valorizzarlo, semplicemente adattandolo agli standard delle
città circostanti.. e proprio non capivano che in quel modo
lo stavano portando alla rovina.
L'amministrazione
comunale si preoccupava di affiggere al muro i cartelloni che
auguravano un buon Natale, o un buon anno scolastico, invece di spalare
la neve accumulatasi nelle strade, come succedeva quasi per tradizione
la sera della vigilia..si, auguravano di trascorerre un buon Natale,
barricati in casa senza potersi muovere e praticamente sommersi dalle
precipitazione nevose..oppure auguravano un buon anno scolastico senza
preoccuparsi di rendere la palestra della scuola agibile, e il cibo
della mensa commestibile. Piazzavano nel parco un cartello con il
divieto di accesso ai cani, pur sapendo che la maggior parte di quelli
fossero randagi, e non promuovendo nessuna campagna di
sensibilizzazione contro l'abbandono dei cuccioli. Davano troppo
importanza all'immagine, all'apparenza, e poca alla sostanza.
E
invece nel posto in cui Meg e Harry erano finiti, si respirava un'aria
diversa, fresca, origininale, forse proprio perchè quella
gente era consapevole di vivere in un'oasi della natura, e si impegnava
per preservarla, senza rincorrere la tecnologia più
sofisticata e la modernità, vivendo di ciò che
quel posto offriva loro e instaurando con esso un legame persino
più forte di quello di sangue. O almeno quella fu la prima
impressione che ebbe Meg...bastava gaurdare quella pizzeria, un
edificio semplice, rustico, non ossessionato dalle manie di grandezza e
avvolto in un'atmosfera piacevolmente intima e familiare, e lo stesso
si poteva dire del bar di fronte, o dell'officina meccanica accanto,
persino dell'ufficio postale e del minimarket che aveva visto di
sfuggita all'inizio della strada.
Le
pareva quasi di essere in uno di quei villaggi pittoreschi, resi
irresistibili dalla presenza di una lingua d'oceano, uno di quei
paesaggi in cui erano ambientate le storie e le vite dei protagonisti
dei suoi romanzi preferiti..pensò che le sarebbe piaciuto
vedere quel posto di giorno, quando la luce del sole illuminava anche
quel piccolo angolo di mondo apparentemente dimenticato da tutti,
tranne che dai suoi abitanti.
Quando
Harry tornò in macchina con le pizze, la ragazza gli sorrise
e afferrò i due cartoni mettendoseli sulle gambe "cavolo!I
nonni di Liam hanno saputo scegliere un posto meraviglioso per
trascorrere le vacanze!" esclamò lui, rimettendo in moto
"piace anche a te?" gli domandò teneramente Meg
"sì,dà tanto l'aria di essere semplice
e..romantico, è il mix che preferisco" spiegò il
ragazzo, guardandola con sguardo sognante e inducendola a sorridere
senza ritegno.
A
nessuno dei due sembrava vero di essere lì, insieme, senza
nessun'altro...Harry non si sarebbe mai sognato di trascorrere un paio
di giorni da solo con una ragazza in un posto sconosciuto, lontano da
tutti e da tutti, non era da lui fare questo genere di cose, non era da
lui nemmeno desiderare la compagnia di una ragazza in particolare in
modo così palesemente ardente, ma da quando Meg era entrata
nella sua vita, tutto era stato sconvolto in meglio, ed era lui stesso
a essere cambiato. Fino a poco tempo prima, il divertimento occupava il
primo posto nella sua scala di valori, adesso c'era l'amore. Fino a
pochi giorni prima, non era nemmeno in grado di decidere se buttarsi a
capofitto in una relazione a distanza, quale sarebbe inevitabilmente
diventata la loro storia, e adesso, stava varcando la soglia di quella
rifugio d'amore tenendole la mano.
Non
si trattava soltanto di una soglia effettiva, di un portico in legno..
no, lui aveva appena sorpassato un cancelletto molto più
importante e massiccio di quello della casa dei nonni di Liam: aveva
semplicemente capito che il timore di non riuscire a sopportare i
chilometri incontabili e le assenze incolmabili che si sarebbero posti
tra loro, non lo avrebbe portato a niente, anzi, lo avrebbe bloccato,
lì, di fronte a quella metaforica porta, e invece lui ora
fremeva dalla voglia di scoprire e vivere a pieno tutto quello che si
nascondeva dietro quella soglia. Voleva combattere fino alla fine per
lei, per ciò che stavano iniziando a costruire insieme.
Perchè
Meg lo faceva stare bene, perchè con lei era facile ridere,
scherzare, esserle complice, prenderla in giro, parlare di qualunque
cosa gli passasse per la mente senza avere il timore di essere
giudicato; e perchè era bello accarezzarle i capelli, il
viso, perdersi nei suoi occhi scuri, sentire le sue labbra sulle
proprie, vederla sorridere, stringerla forte, baciarla dappertutto fino
a restare senza fiato e coccolarla fino alla fine dei tempi.
Prima
di lei, c'erano state altre ragazze, quasi tutte modelle con un fisico
da urlo o comunque bellezze impareggiabili, ma non si era mai sentito
completo quando loro si buttavano tra le sue braccia e lo
riempivano di baci..bastava che Meg gli rivolgesse uno sguardo
innocente, e cuore e cervello smettevano di viaggiare sulla stessa
lunghezza d'onda. Si era innamorato di lei per il suo essere semplice e
dolce...e esattamente come aveva detto parlando del luogo in cui erano
finiti, quello era il mix che preferiva in assoluto.
Appena
entrati, senza nemmeno spendere qualche minuto per guardarsi intorno,
presero posto al tavolo in cucina e gustarono la pizza. Si sedettero
l'uno di fronte all'altra, e chiacchierarono, risero e scherzarono
insieme per tutto il tempo, mangiando e non smettendo di guardarsi
reciprocamente negli occhi nemmeno per un istante..Dio quanto stavano
bene insieme!
"
In pizzeria ho visto dei giornali, e naturalmente in prima pagina
c'eravamo noi due e la fine della nostra storia" esclamò il
ragazzo, mimando con delle virgolette la parola 'fine', che per loro
non era stato altro che l'inizio "anche qui? pensavo che questo posto
fosse immune ai pettegolezzi" rispose lei "non lo sai che la
curiosità è ciò che fa girare il
mondo?" domandò Harry con tono canzonatorio, la ragazza
scoppiò a ridere divertita "e questa da dove ti è
uscita?" "boh" lui scrollò le spalle regalandole un
raggiante sorriso "..però hai ragione" esclamò
Meg subito dopo, ripensandoci, e inducendolo ad assumere un'espressione
da 'so tutto io' , che lasciò presto spazio a un altro
brillante sorriso, accompagnato da un luccichio degli occhi. I suoi
maledettissimi meravigliosi occhi.
"
so che l'esistenza di questa farsa sarebbe dovuta restare tra noi, ma
io ho perso la testa per te e voglio urlarlo al mondo" "non
è vero che ci siamo conosciuti in quel modo, e non
è vero che in soli due giorni siamo riusciti a confessarci
ciò che proviamo...non mi piace mentire, non alle fan, non
lo meritavano e non lo meritano nemmeno ora, io le-..ci tengo a loro"
Meg a quel punto allungò una mano sul tavolo e la
intrecciò con quella di Harry "puoi dire che le ami"
sussurrò " io amo te" a quel punto rischiò
seriamente un infarto "però le voglio un bene
incommensurabile, anzi, facciamo che le amo di bene"
continuò Harry "e vorresti spiegarle come sono realmente
andate le cose tra noi, gusto?" domandò la ragazza "si,
vorrei scusarmi con loro, dirle la verità" spiegò
"ma solo se lo vuoi anche tu" "ti sosterrò in ogni
decisione.. a meno che non si tratti di qualcosa di veramente
insensato" sembrava tanto una promessa "è la cosa giusta da
fare, parlale a cuore aperto" continuò Meg, riferendosi
all'ipotetico discorso che Harry avrebbe rivolto alle fan "ho paura"
confessò lui, guardanola dritta negli occhi e facendole una
tenerezza assurda.
A
quel punto il ragazzo si alzò da tavola e si andò
a sedere sulla poltrona presente nel salottino di quella casa, Meg lo
seguì a ruota e si posizionò sul bracciolo di
quella stessa poltrona "è normale avere paura"
sussurrò immergendogli una mano tra i capelli "ne ho tanta"
continuò lui, aprendole completamente il suo cuore, era di
una dolcezza infinita "sai una cosa amore? il fatto che tu abbia
così tanta paura di perdere il loro affetto, è
l'inconfutabile prova che ci tieni davvero a loro" Harry le rivolse un
sorriso, poi l'afferrò per i fianchi e l'attirò a
sè, fino a farla sedere sulle proprie gambe "vieni qui, ho
bisogno di averti vicina" la ragazza si adagiò tra le sue
braccia e si lasciò stringere forte "le fan ti amano e lo
sai, farebbero di tutto per te e per i ragazzi, e anche se all'inizio
potranno sentirsi in qualche modo tradite o deluse da te, la cosa non
durerà, e quanto si renderanno conto che tu hai rischiato
tutto pur di essere sincero con loro fino in fondo, avranno l'ennesima
conferma di quanto sono importanti per te, e ti adoreranno
più di prima" continuò, con l'intenzione di
rassicurarlo "parlale con il cuore, e loro sapranno ascoltarti con il
cuore" lui a quel punto la strinse ancora più forte,
incapace di dire anche solo 'a', di fronte alla dolcezza di Meg, al suo
sapergli stare accanto.
"Non sono bravo con le parole, dovresti saperlo" disse poi, con tono
leggermente amareggiato "nessuno mi ha mai parlato come mi parli tu,
nessuno è mai riuscito a raggiungere così
facilmente il mio cuore come hai fatto tu" mormorò la
ragazza, continuando ad accarezzargli i ricci e parte del viso "non
è questione di saper formulare le frasi o esprimersi in modo
fluido e particolareggiato, non servono i paroloni e non devi preparti
il discorso..bastano anche un paio di frasi, l'importante è
che tu sia te stesso, e loro capiranno" "..ma come fai?" Harry la
guardò dritto negli occhi "a fare che?" "a sapere sempre
qual'è la cosa giusta da dirmi" "come fai a tranquilizzarmi,
a farmi ragionare, a infondermi speranza, e a guarirmi il cuore?!"
"credo che dipenda tutto dal fatto che ti amo alla follia" rispose lei,
baciandolo delicatamente sulla labbra "e allora non smettere mai di
amarmi" "non lo farei nemmeno se crollasse il mondo"
sussurrò, lasciandosi baciare ancora e abbracciare ancora
più forte di prima se possibile "se tu mi lasci, il mio
mondo crolla sul serio, adesso lo so" Meg era sul punto di sciogliersi,
disintegrarsi, annullarsi totalmente tra le sue braccia "non lo
farò mai, e non lo dico per dire..lo vuoi capire che io
dipendo da te?" si guardavano dritto negli occhi, coccolandosi e
baciandosi su quella poltrona, l'una in braccio all'altro, pur avendo
un intero divano a disposizione poco lontano da loro.
"Sei
la mia piccola" sussurrò lui, facendole andare in fumo anche
quel briciolo di lucidità che le era rimasta, poi la
baciò, poggiando dolcemente le proprie labbra su quelle
della ragazza, e accarezzandole la schiena con i palmi delle mani,
mentre Meg si sporgeva di più verso di lui facendo aderire i
loro corpi "solo e sempre tua" sussurrò sulle sue labbra,
prima che lui riprendesse a baciarla.
"Come farai con i manager?" domandò la ragazza quando
riuscirono a staccarsi "non voglio metterli in cattiva luce, io non
farò alcun nome, in fondo è merito loro se adesso
io e te stiamo insieme, dirò che la nostra farsa
è stata una strategia, che mi è stata imposta, ma
ci sono così tante persone che ci girano attorno che
potrebbe essere stata un'idea di chiunque...magari la maggior parte
delle fan penserà subito che sono stati i maneger, ma io non
lo confermerò, ciò che mi interessa è
dire la verità, non gettare fango sugli altri"
spiegò il ragazzo "è la verità
è che ti ho conosciuta per un contratto, che mi sono opposto
con tutte le mie forze alla volontà di chi me lo ha imposto,
ma non ho ottenuto nessun risultato.. la verità
è che non era affatto previsto che mi innamorassi di te, e
invece è successo, e non potrei esserne più
felice. Con te sono felice, e voglio condividere ciò che
sento con le persone a cui tengo, con le nostre meravigliose fan."
" Andrà tutto bene" sussurrò lei, sempre adagiata
sulle sue gambe "voglio liberarmi di questo peso..ho già
aspettato troppo, avevo timore di perdere tutto, e adesso grazie a te,
mi sento più tranquillo e nutro sempre più
speranze di riuscire a parlarle davvero con il cuore" rispose il
ragazzo "non voglio mai più mentire alle persone che si
fidano ciecamente di me. E forse mi sto tirando la zappa sui piedi da
solo, perchè tra non molto saremo visti di nuovo insieme e
tutti sapranno che il nostro amore va a gonfie vele, ma se non dico la
verità, sto male dentro. Io ti amo Meg, finalmente riesco a
dirtelo anche cinquanta volte al giorno, sto bene con te, anzi, tu mi
fai stare bene, mi rendi più forte di quanto io sia mai
stato, e voglio che tutti lo sappiano..voglio rendere le fan partecipi
della mia felicità" spiegò, tenendola stretta
contro di se "sei la cosa migliore che potesse capitarmi"
mormorò lei, staccandosi di poco dal suo petto per poterlo
baciare "tu lo sei" replicò Harry dolcemente "no tu" Meg si
lasciò coccolare ancora, fino a quando tutti e due non si
resero conto che si era fatto tardi.
"Direi che è arrivata l'ora di andarsi a preparare per la
notte" così dicendo, la ragazza si alzò
delicatamente e raggiunse quella che doveva essere la camera da letto;
si cambiò in pochi minuti indossando una camicia da notte a
mezze maniche che non arrivava a coprirle le ginocchia,
infilò gli infradito, raccolse i capelli in uno chignon alla
buona e tornò nel salottino, aspettandosi di trovarlo ancora
seduto su quella poltrona. Di Harry non c'era traccia, ma il fatto che
la porta d'ingresso fosse leggermente aperta, le fece subito intuire
che lui doveva essere uscito fuori, magari sul portico.
" si sta bene qui, vero?" domandò, comparendo alle sue
spalle, lui annuì guardandola "si" confermò
subito dopo, non smettendo di toglierle gli occhi di dosso e
avvicinandosi a lei "si sta divinamente" sussurrò,
avvolgendole le braccia intorno al corpo, così senza una
ragione precisa "e tu sei bellissima" continuò, soffiandole
quelle parole sul collo, e giocando con le labbra vicino al lobo del
suo orecchio.
Meg fu percorsa da un brivido che non aveva niente a che fare con
l'aria frizzantina che aveva portato la notte "ma se sono in camicia da
notte!" replicò, con la voce mozzata "e allora? sei bella
perchè sei te stessa, perchè non badi alle
apparenze, perchè non hai paura di farti vedere struccata,
non ne hai mai avuta..sei bella perchè sei dolce,
perchè non mi hai lasciato solo nemmeno un minuto,
perchè sai starmi accanto, perchè so che mi ami
per quello che sono davvero, sei bella perchè sei capace di
mandarmi in til pur indossando questa camica da notte a fiorellini, sei
bella perchè sei sei vera Meg, autentica, semplice, e io amo
tutto questo." Non si poteva rispondere a una dichiarazione
del genere, ogni cosa sarebbe risultata superlflua e banale..lei si
limitò ad alzare il viso verso Harry e a donargli un
meraviglioso bacio, uno di quelli che lasciano il segno e che possono
arrivare a deformare la bocca per l'intensità con cui
vengono dati "non so che dire, mi sembra ancora che sia un sogno, stare
insieme a te è un sogno" sussurrò, sorridendogli
sulle labbra prima di baciarlo di nuovo.
"e ciò che si è creato tra noi stanotte,
è stato anche meglio di un sogno" continuò, lui
si finse pensieroso "non credo di ricordare esattamente cosa sia
successo" sussurrò mangiandosela con gli occhi, a quel punto
Meg si voltò con l'intero corpo verso di lui e gli
legò le braccia al collo "un'improvvisa amnesia?" gli
sussurrò all'orecchio, la sua voce era calda "credo
che tu sia l'unica a sapere come fare per farmi tornare la memoria"
disse lui, poggiando le labbra sul collo della ragazza e cominciando a
baciarlo avidamente "il nome della medicina dovrebbe essere-" "amore"
la interruppe il ragazzo "dammi solo tanto amore" mormorò
con le labbra a meno di un centimetro dalle sue, si guardarono negli
occhi, quelli della ragazza brillavano nella notte, faceva fatica a
parlare, Harry percepì il suo respiro tremendamente
accelerato, e un meraviglioso sorriso si fece spazio sul viso di lui al
solo pensiero di essere il responsabile di quella corsa cardiaca.
'Dammi tanto amore' le aveva sussurrato..prima di conoscerla, era quasi
terrorizzato solo dal sentire pronunciare quella parola, non aveva mai
amato realmente prima di lei. La sollevò di peso e la
condusse di nuovo dentro, adagiandola sul letto, liberandola della
camicia da notte, lasciandola in intimo e permettendo a lei di
sfilargli la maglietta; Meg lo prese in parola e lo
abbracciò forte, fortissimo, con foga e passione, lo strinse
a sè, permettendogli di affondare il viso nell'incavo del
suo collo e baciarla dolcemente su quella porzione di pelle.
Fece scorrere le dita tra i suoi ricci, scompigliandoglieli, mentre i
loro corpi aderivano perfettamente ed erano tremendamente accaldati;
restarono abbracciati senza mai spingersi a fare altro per l'intera
durata della notte, e fu lei a coccolarlo esplorando la sua schiena
nuda con le mani, accarezzandolo dolcemente e baciandolo ripetutamente
e intensamente sulle labbra, sul mento e sulle spalle scoperte,
travolgendolo e lasciandosi travolgere dai sentimenti. Lo tenne stretto
contro di sè, amandolo con tutta se stessa in quel modo
così semplice e così profondo, facendolo stare
bene ancorato tra le sue braccia, e donandogli amore come lui le aveva
chiesto. Harry necessitava di sentirsi amato, desiderava ardentemente
che lei gli regalasse tutta se stessa, da nessun'altra si sarebbe fatto
coccolare e basta, da nessun'altra si farebbe fatto stringere
così per tutta la notte, e Meg lo amava davvero, senza
alcuna riserva, senza se e senza ma, senza nessuna vergogna e senza
nessun limite. Non si era mai sentito così
completo come quando i loro corpi si incastravano come due tessere di
uno stesso puzzle, destinate sempre e comunque a tornare vicine, e a
non dividersi mai in modo definitivo, destinate ad attrasi per sempre.
Buonsalveeeeeeeee :))
Eccomi con il nuovo capitolo! Spero tanto che vi sia
piaciuto, e come sempre, non esitate a fami sapere cosa ne pensate ..
:DD
Sono seria quando dico che le vostre parole riescono a farmi sorridere
sempre e comunque, e non fatevi passare nemmeno per l'anticamera del
cervello di infastidirmi e cose del genere. Scrivetemi, anche se siete
timide, io sono sempre qui :))
E ovviamente vi ringrazio per tutte le recensioni ricevute fino ad ora,
per quelle che verranno, e un grazie di cuore va anche a chi legge,
segue, inserisce la storia in una qualsiasi lista....GRAZIE a tutti
♥♥♥ In modo particolare a quelle
ragazze che puntualmente mi fanno sapere cosa ne pensano di ogni
capitolo, non faccio nomi, ma credo proprio che coloro alle quali mi
sto rivolgendo in questo momento, sappiano riconoscersi in questo
grazie speciale. <3
Ecco lo spoiler del prossimo capitolo, che verrà pubblicato
lunedì prossimo come sempre :D
**********
"
Era estate, agosto, precisamente il decimo giorno del mio mese
preferito. Potevano essere forse le sei di pomeriggio, ed ero a casa
mia insieme a Emma..probabilmente avevamo visto un film insieme durante
le ore più calde della giornata, e non so perchè,
ma nel tardo pomeriggio finimmo al computer; stavamo ascoltanto delle
canzoni a caso, rilassandoci, quando per sbaglio, giuro che
è stato per sbaglio, che ho aperto il video delle parole di
What Makes You Beautiful. Stavo per tornare alla pagina principale di
youtube senza nemmeno ascoltarla, poi però, è
partita la base musicale, l'ho trovata subito orecchiabile e ho
lasciato che i successivi tre minuti le vostre voci riempissero l'aria.
Quella canzone mi è piaciuta sin dal primo istante, e per
Emma è stato lo stesso, l'abbiamo sentita e risentita per
quattro o cinque volte consecutive, e ci siamo ritrovate a
canticchiarla fino all'ora di cena..quel ritmo era travolgente e le
vostre voci decisamente meravigliose. Ma è stato mentre
stavamo cenando insieme che ci siamo finalmente domandate di chi fosse
quella canzone! Siamo tornate su youtube e ho letto per la prima volta
in tutta la mia vita 'One Direction'. Ricordo perfettamente che guardai
Emma con sguardo interrogativo, ma come immaginavo nemmeno lei sapeva
qualcosa di voi. Perfetti estranei, mai sentiti nominare..era
ciò che si leggeva nei nostri occhi"
***********
No, non ho ancora finito di torturarvi ahahahha DD:
Visto che alcune di voi ci erano rimaste un po' male perchè
non sono riuscita ad aggiornare tra giovedì e
venerdì, come mi ero ripromessa di fare, ho deciso di farvi
un regalo. Consideratelo il mio regalo di Natale per voi.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2368175&i=1
Vi ricordate di una certa Sum, di un certo Harry, e tutti i loro amici?
Se si, perfetto..atrimenti questa one-shot vi rinfrescherà
la memoria! ;)
Spero che apprezziate questa capatina nelle vite di quei nove, anzi
dieci pazzi, nel periodo natalizio :DD
E ovviamente, non esitate a farmi sapere cosa ne pensate! Questa
one-shot è dedicata a tutte voi che avete sognato insieme a
me in 'Summer Paradise' e 'Nobody Compares To You'
♥♥♥
Ultima cosa prima di lasciarvi: BUON ANNOOOOOOOO!!! :DDD
|
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Capitolo 35 *** Capitolo 34 ***
Buongiorno
piccola!" Harry e Meg aprirono gli occhi nello stesso perfetto istante,
come se qualcuno avesse voluto che si destassero insieme in tutti i
sensi, non solo fisicamente e abbracciati, ma nello stesso brevissimo
arco di secondo. La voce del ragazzo era ancora roca e terribilmente
assonnata, da far girare la testa per lo stordimento derivato
dall'udire un suono così tremendamente caldo e profondo, e
il cuore di lei cominciò a far capriole dallo stesso istante
in cui aprì gli occhi. "Buongiorno amore"
sussurrò dolcemente, non scostandosi di un solo millimetro e
lasciando che i loro corpi continuassero a combaciare l'uno con l'altro
in un tenero e convulso abbraccio; aveva tenuto stretto a sè
Harry per tutta la durata della notte, e si erano addormentati
così, in quella posizione, restando miracolosamente fermi
anche nelle ore più buie e svegliandosi ancora
avvinghiati...Dio, non esisteva nulla di più bello che
abbandonare il mondo dei sogni per immergersi in una realtà
ancora più intrigante dei sogni.
Si
erano già svegliati nello stesso letto, prima di quella
mattina, ma quando era successo a Los Angeles, Harry non era nel pieno
delle facoltà cognitive avendo la febbre, a casa di zia Katy
erano stati bruscamente interrotti dal pugno di Burbank intenzionato ad
arrivare a scassinare la porta pur di recuperare il ragazzo e
costringerlo a salire sul bus, e un paio di mattine precedenti, quando
Meg si era svegliata accanto a lui, non era riuscita a godersi quella
sensazione di completezza che le invadeva il corpo e l'anima, pugnalata
dalla consapevolezza di aver pianto tutta la notte, perchè
l'aveva visto baciare un'altra.
Nemmeno
la mattina precedente si era sentita tre metri sopra al cielo
svegliandosi completamente nuda al suo fianco, c'era stato il pensiero
della partenza a opprimerla e farle versare una calda lacrima sul suo
petto; e invece, quel giorno, persino la sua quasi-partenza e
l'immagine di Harry appiccicato a quella tipa, per lei erano un lontano
ricordo, anzi, forse non esistevano più nemmeno come tali,
scalciati via dalla dolcezza delle parole che lui le aveva rivolto dopo
essersi chiusi a chiave in camera sua, e annientati totalmente dai
travolgenti, intensi, meravigliosi, ardenti e infiniti baci, coccole, e
carezze che si erano scambiati da quel momento in poi.
Tutti
e due si sentivano come se fosse la prima volta, e non c'era niente di
meglio di iniziare a vivere una nuova giornata, insieme, sin dal primo
battito cosciente.
"
Hai dormito bene?" domandò lei teneramente, guardandolo
dritto negli occhi e assumendo un'espressione palesemente sognante sul
viso "le tue braccia sono la ninna nanna più dolce
del mondo" sussurrò il ragazzo, stringendosi a lei ancora di
più. Meg restò senza parole, senza fiato, senza
respiro, priva di qualunque cosa diversa da un cuore in fiamme
già di prima mattina.
"
Non puoi essere così maledettamente dolce!"
esclamò, non preoccupandosi minimamente del fatto che le sue
parole potevano sembrare senza senso "perchè?"
domandò lui, portando entrambe le mani sui fianchi della
ragazza e abbracciandola mentre si stendeva su di lei, cambiando
repentinamente le posizioni "beh perchè..perchè"
okay, non sapeva che dire, anche perchè lui continuava a
guardarla con quegli occhi e a parlarle a voce bassa, affondando il
viso nell'incavo della sua spalla "dimmelo, perchè?" ancora
quella voce roca "perchè.. così finiremo per
passare tutta la giornata a letto, e vorrei tanto andare a fare un
giro, insieme a te, mano nella mano" sussurrò, stava
bruciando dentro, di un fuoco vivo e terribilmente bollente "sei sicura
di voler uscire?" domandò Harry alzando la testa e
soffermandosi a guardarla negli occhi scuri, un brivido percorse il
corpo di Meg coperto soltanto dalla biancheria intima "potrei farti
cambiare idea" continuò lui, strinzzandole l'occhio e
facendole trattenere un sospiro di puro piacere "potrei riuscire a
convincerti che non sarebbe male restare qui abbracciati per tutto il
giorno" "e come pensi di riuscirci?" Meg stette al gioco
"così" il ragazzo si chinò sul suo corpo,
sfiorandole l'addome con le labbra e lasciandole un bacio all'altezza
dell'ombellico, lei si morse involontariamente il labbro e gli permise
di baciarla risalendo dall'ombelico fino ad arrivare al mento, e poi
alle labbra.
A
quel punto Meg gli prese il viso tra le mani e lo baciò
intensamente, mentre lui le accarezzava dolcemente la pelle "vorrei che
tutto questo durasse per sempre" mormorò la ragazza,
soffiandogli quelle parole sulle labbra "non pensarci amore, ti prego"
sussurrò lui, continuando a baciarla, e intuendo
perfettamente a cosa fossero riferite le parole della ragazza "non ce
la faccio..è imposssibile!" non riusciva a non pensare a
cosa sarebbe successo quando lui fosse tornato in Inghilterra o
comunque sarebbe stato in giro per il mondo insieme ai ragazzi,e lei a
casa, o all'univeristà "va bene, allora parliamone" Harry si
staccò da lei e le carezzò una guancia, prima di
stendersi al suo fianco. Meg si avvicinò di più,
e fece in modo che le loro dita si intrecciassero "scusa"
sussurrò "non volevo rovinare un momento così
bello..il fatto è che quando mi baci mi mandi in estasi e io
non posso fare a meno di pensare a quando dovrò rinunciare a
questa sensazione di completezza assoluta che mi scorre nelle vene
quando sono insieme a te" "e tu avresti rovinato il momento?"
domandò il ragazzo dolcemente "lo hai reso ancora
più perfetto!" esclamò, lasciandole un bacio
sulla punta del naso "e anche se mi sforzo di non focalizzare la mia
attenzione sul momento in cui dovremo salutarci, il tempo scorre, ci
scivola via dalle mani, ed è giusto sapere cosa ci aspetta"
spiegò, mettendosi a sedere con la schiena poggiata alla
spalliera del letto, Meg fece lo stesso, permettendogli di stringerla
in un tenero abbraccio.
" Ci siamo cacciati in un bel guaio, eh?" quelle parole lo fecero
ridere di cuore, gli piaceva che Meg riuscisse a scherzare anche sulle
faccende delicate "quanto bello?" le domandò, soffermandosi
a guardarla negli occhi "un guaio bello da morire" confermò
la ragazza, sorridendogli dolcemente.
"Senti, io non ho mai avuto una relazione a distanza, anzi, a dire il
vero non ho mai avuto una relazione che possa essere considerata seria,
perciò non ho la più pallida idea di come
sarà, di cosa succederà quando saremo lontani. So
per certo che mi mancherai in modo folle, che mi mancherà
perderrmi nei tuoi occhi, vederti sorridere, coccolarti, baciarti,
averti tuttta per me..potrei diventare pazzo a causa tua e non me ne
stupirei più di tanto, potrei avere dei classici momenti
'no' in cui la voglia di spaccare tutto ciò che mi circonda
e di prendere a pugni chiunque senza motivo, potrebbe sovrastare su
tutto il resto; potrei assillarti tutto il giorno con i messaggi, o
potrei diventare eccessivamente geloso..per quanto ne so, potrei anche
imbambolarmi su un qualsiasi palco vedendo noi due in ciò
che canto, o potrei addirittura abbandonare i miei migliori amici nel
bel mezzo di un'intervista, un programma alla radio, uno show
televisivo o di un concerto, soltanto per mettermi a correre come un
pazzo per poterti raggiungere e baciare fino a star male.
Potrebbe succedere anche di peggio..io non lo so. Non ho mai amato come
amo te, e non so cosa aspettarmi dall'intensità di
ciò che provo nei tuoi confronti. Tu mi distruggi e mi sani
il cuore nello stesso tocco, con lo stesso sguardo. E non so dove ci
porterà questa situazione, non so nulla ad eccezione che ti
amo, ti amo in un modo che quasi mi spaventa, e sono pronto a tutto per
difendere ciò che stiamo costruendo, lo giuro"
" Noi ce la faremo. Te le prometto amore mio: vivrò
aspettando il giorno in cui sentirò le tue braccia
avvolgermi il corpo e stringermi forte a te..come ho fatto negli ultimi
due anni. Non
ho nemmeno mai avuto un ragazzo, e non so come ci si
comporta...però mi fido ciecamente di te e ti amo
più della mia vita. Non smetterò mai di amarti, e
non sto dicendo parole che saranno portate via dal vento, quello che
provo per te è fuori dalla portata di qualunque cosa, e
anche se so benissimo che starò male e che
passerò le notti abbracciata al cuscino fingendo e bramando
che tu sia al mio fianco, la distanza e il tempo non mi abbetteranno,
resisterò, lotterò, non ti mollerò per
smettere di soffrire, perchè so benissimo che se lo facessi,
ne morirei.
Ho trascorso due anni in attesa di incontrarti, rendendoti il centro
induscusso del mio mondo quando tu non eri nemmeno a conoscenza della
mia esistenza, e ora, nulla mi allontanerà da te. Io ti amo
sul serio, e non chiedo niente di meglio di essere soltanto
tua.. se ho te, ho tutto."
" Sei la cosa più bella che potesse capitarmi"
sussurrò Harry, avvicinandosi pericolosamente a lei e
guardandola dritto negli occhi prima di baciarla, come per sugellare
ciò che si erano detti "ti amo da morire" ripetè
lei, sulle sue labbra, inducendolo a sorridere a più non
posso.
"A quanto ho capito siamo due inesperti in questioni d'amore,
io rischio di diventare pazzo e mollare tutto, e tu di vivere contando
i minuti fino a quando non saremo di nuovo insieme, ma sai che ti
dico?" la baciò di nuovo prima di continuare "che impareremo
insieme tutto quanto, che impareremo a superare gli ostacoli che la
vita disporrà sul nostro percorso" "che fino a quando ci
amaremo come ora, tutto funzionerà" continuò lei
"..e mi perdonerai se non sarò un fidanzato modello?" "tu
per me sei il meglio" sussurrò Meg "...è come mi
trovassi a dover risolvere un'equazione di secondo grado senza aver
studiato le radici quadrate, perciò sbaglierò
prima di giungere al risultato" "e io ti passerò la gomma
permettendoti di riscrivere tutto da capo" "e se continuassi a sbagliare?"
A quel punto la ragazza sospirò rivolgendo per un attimo lo
sgurdo al soffitto, prima di tornare a concentrarsi su di lui, su
quegli occhi blu-verdi che sarebbero stati capaci di indurla a fare
qualunque cosa "io non ti lascerò..mettitelo in testa"
sussurrò sporgendosi verso Harry per baciarlo ancora "allora
diventeremo pazzi insieme! Quest'amore ci renderà folli,
semplicemente perchè non abbiamo la minima idea di come
gestirlo.. ma noi due saremo ancora più pazzi del sentimento
che ci lega, saremo così pazzi, da farlo funzionare" disse
lui, stupendosi più di chiunque altro delle parole che
stavano uscendo dalle sue labbra.
Incredibile che proprio Harry Styles si fosse innamorato senza rimedio
di una semplice ragazza, per giunta sua fan, e che dopo aver visto
lacrime sul volto di lei, fosse arrivato al punto tale da mettere in
discussione tutto quello che era stato il suo stile di vita fino a quel
momento, semplicemente per lei, perchè non riusciva nemmeno
a immaginare di lasciarla andare via per sempre. Aveva bisogno di lei
per essere felice, e da quando era riuscito a confessarle che l'amava
con tutto se stesso, tutti gli ostacoli che gli erano sembrati
insormontabili, si erano trasformati non in un cumulo di castelli di
carta, ma in qualcosa di quantomeno superabile. Sì, adesso
Harry credeva che per loro esistesse una possibiltà, e anche
se pensava sul serio che quell'amore lo avrebbe reso pazzo, voleva
provarci, voleva viverlo, voleva farlo funzionare.
Non si sarebbe fatto scappare l'unica ragazza che lo aveva confuso alla
grande, che giorno dopo giorno si era fatta spazio nel suo
cuore, lo aveva conquistato con la sua dolcezza, la sua
spontaneità, i suoi modi di fare e la sua bellezza naturale,
sanandolo, alterandone il battito e inducendolo ad amarla sempre di
più ogni secondo che passava.
" Cos'è che avresti fatto in questi due anni?" le
domandò a un certo punto, avendo intuito dalle parole di Meg
che lei doveva averlo amato incodizionatamente da molto tenpo
prima di imbattersi nei suoi occhi e nel suo sorriso "Io?
Niente" rispose lei, facendo volutamente la vaga, Harry sorrise
beffardo prima spingerla dolcemente giù sulle lenzuola, fino
a farla stendere di nuovo sul letto "dimmelo" sussurrò
chinandosi su di lei e guardandola dritto negli occhi, facendola
imbambolare come sempre "dimmelo o inizio a farti il solletico"
ritentò, Meg si morse istintivamente il labbro e lo
guardò con un luccichio negli occhi, e lui non seppe
resistere e poggiò delicatamente le labbra su quelle della
ragazza, baciandola dolcemente, per poi tornare alla carica "dai, ho il
diritto di saperlo" okay, probabilmente aveva ragione, anzi, aveva
sicuramente ragione, e Meg non aveva nessuna intenzione di nascondergli
quanto lo aveva amato, però non voleva cedere, semplicemente
perchè le piaceva da morire quando lui le si avvicinava
pericolosalmente con aria quasi minacciosa, e terribilmente intrigante
"l'hai voluto tu" sussurrò Harry, soffiandogli quelle parole
sulla pelle, intuendo perfettamente il gioco della ragazza, guardandola
ancora, come se fosse a un passo dall'ucciderla o dal baciarla fino a
farle mancare il respiro, preparandosi a sferrare un potentissimo
attacco di solletico.
Cominciò ad accarezzarle la gambe scoperte con i palmi delle
mani, gli occhi puntati in quelli di lei, e un sorriso dolce e
malizioso allo stesso tempo dipinto su un angelico volto,
risalì con le mani lentamente fino a raggiungere i fianchi
della ragazza, arrivando fino alla pancia, fermandosi per qualche
istante, prima di iniziare a farle il solletico, inducendola a ridere
come una pazza e a dimenarsi sotto di lui; ridevano entrambi a
crepapelle: Harry muoveva abilmente le dita sul suo addome,
sfiorandoglielo appena con i polpastrelli e mangiandosela con gli occhi
mentre la osservava ridere di gusto tentando di allontanarlo da
sè con vani risultati. Continuarono così per
qualche minuto, spensierati e felici, condividendo quegli istanti che
avrebbero ricordato per sempre, fino a quando Meg, approfittando di un
momento di debolezza in cui Harry si era imbambolato a guardarla con un
sorriso sognante, non riuscì a spingerlo via, ridendo ancora
e stendendosi su di lui un attimo dopo, ribaltando completamente le
posizioni.
Il ragazzo restò spiazzato da quel gesto, ma il suo prendere
in mano la situzione lo eccitò da matti, inducendolo a
prenderle il viso tra le mani e baciarla con passione ardente, mentre
la ragazza era ancora stesa sul suo corpo semi-nudo. Quando furono
costretti a staccarsi per riprendere fiato, Harry
l'abbracciò stringendola forte contro il suo corpo, e lei
poggiò la testa sul suo petto nello stesso istante in cui le
loro mani si intrecciarono spontaneamente.
"So che non dovrei dirlo, perchè lo soffro in modo folle, ma
mi piace da morire quando mi fai il solletico. Mi piace ridere insieme
a te" sussurrò dolcemente "sappi che mi stai autorizzando a
fartelo più spesso, e senza preavviso" Meg rise "lo so"
rispose, baciandogli il petto scoperto "ti amo" "piccola" aggiunse lui
un attimo dopo, facendole credere davvero che non potesse esistere una
giornata migliore di quella.
" Perchè mi guardi così?" la ragazza si
ritrovò di nuovo a specchiarsi in quegli occhi, che in quel
momento la fissavano come se fossero in attesa di qualcosa "lo sai" si
limitò a dirle lui, sorridendole "va bene, allora
partirò dall'inizio" sussurrò, Harry
annuì, curioso di ascoltare quella storia che lo riguardava,
e la ragazza tornò a poggiare la testa sul suo petto, le
loro dita sempre intrecciate, e i loro cuori armonizzati nello stesso
battito, quando cominciò a raccontare.
" Era estate, agosto, precisamente il decimo giorno del mio mese
preferito. Potevano essere forse le sei di pomeriggio, ed ero a casa
mia insieme a Emma..probabilmente avevamo visto un film insieme durante
le ore più calde della giornata, e non so perchè,
ma nel tardo pomeriggio finimmo al computer; stavamo ascoltanto delle
canzoni a caso, rilassandoci, quando per sbaglio, giuro che
è stato per sbaglio, che ho aperto il video delle parole di
What Makes You Beautiful. Stavo per tornare alla pagina principale di
youtube senza nemmeno ascoltarla, poi però, è
partita la base musicale, l'ho trovata subito orecchiabile e ho
lasciato che i successivi tre minuti le vostre voci riempissero l'aria.
Quella canzone mi è piaciuta sin dal primo istante, e per
Emma è stato lo stesso, l'abbiamo sentita e risentita per
quattro o cinque volte consecutive, e ci siamo ritrovate a
canticchiarla fino all'ora di cena..quel ritmo era travolgente e le
vostre voci decisamente meravigliose. Ma è stato mentre
stavamo cenando insieme che ci siamo finalmente domandate di chi fosse
quella canzone. Siamo tornate su youtube e ho letto per la prima volta
in tutta la mia vita 'One Direction'. Ricordo perfettamente che guardai
Emma con sguardo interrogativo, ma come immaginavo nemmeno lei sapeva
qualcosa di voi. Perfetti estranei, mai sentiti nominare..era
ciò che si leggeva nei nostri occhi" Meg si fermò
un attimo e alzò il viso verso di lui, curiosa di vedere la
reazione del ragazzo, e si ritrovò a dover sostenere un
sorriso sognante e uno sguardo intenso e concentrato; si
adagiò meglio tra le sue braccia prima di continuare "quella
canzone ormai ci era entrata in testa, ma un certo ritornello mi era
entrato anche nel cuore, e la curiosità di sapere qualcosa
in più su di voi ci stava divorando vive, perciò
mi ritrovai a digitare il nome della band nella banda di ricerca di
google, ed è stato allora che mi sono intrufolata nel vostro
mondo, non immaginando neppure che voi sareste diventati il mio. Ho
scoperto che eravate in cinque, tutti inglesi e un irlandese, ho
scoperto della vostra storia a x-factor, dei video-diary, e mi sono
ritrovata completamente imbambolata di fronte a una vostra foto. Cinque
angeli, non riuscivo a pensare altro di voi. Eravate tutti stupendi,
però io mi soffermai su di te. Boh..non so nemmeno spiegarlo
ora, ma i tuoi occhi di una tonalità mista tra il verde e
l'azzurro, più bella di entrambi i colori, il tuo sorriso
così dolce e birichino, le tue fossette, i tuoi ricci, tu,
sei stato capace di farmi dimenticare del resto del mondo, nel momento
in cui ti ho guardato per la prima volta, pure tramite uno stupido
desktop."
Harry la strinse più forte a sè modificando
delicatamente le posizioni, permettendole di parlargli guardandolo
negli occhi, lei indossava soltanto la biancheria intima, e lui un paio
di boxer e basta, i loro corpi erano l'uno sull'altro e si tenevano
ancorati in un dolcissimo abbraccio, le loro mani intrecciate, e i loro
cuori fusi in uno solo. "Ti ho sognato quella stessa notte! E la
mattina successiva mi sentivo come se stessi impazzendo,
perchè non me ne capacitavo..come avevo potuto sognare di
essere stretta tra le tue braccia, senza conoscerti e senza sapere
nulla di te, a parte che eri uno dei cinque membri dei One Direction?
E la cosa più assurda fu che mi sentii come se mi
mancasse qualcosa quando mi svegliai e mi accorsi che tu non eri mai
entrato a far parte della mia, non mi avevi mai guardato o abbracciato,
non sapevi nemmeno che io esistessi. Nei giorni successivi, oltre a
divorare in sol colpo tutti i video-diary e le vostre esibiizioni a
x-factor, persino le audizioni da solisti, ho capito che non potevo
farci nulla se mi ero presa una cotta per un ragazzo che pensavo non mi
avrebbe mai guardato negli occhi. E quando riuscii a collegare le voci
a ognuno di voi e mi resi conto che eri proprio tu che cantavi
'Everyone else in the room can see it, everyone else but you' e che eri
tu che cantavi il ritornello solista verso la fine della canzone, mi
ritrovai a chiudere gli occhi, immobilizzandomi, smettendo di fare
qualunque cosa stessi facendo, permettendoti di travolgermi con la tua
voce roca e tremendamente profonda, intrigante, ma dolce. Quel
ritornello mi ha fatto battere il cuore in modo smisurato sin dalla
prima volta che l'ho ascoltato, e mi fa lo stesso effetto anche ora a
dire la verità, e quando mi sono accorta che quella voce che
mi paralizzava, e quegli occhi e quel sorriso che mi
inducevano ad assumere un'espressione ebete sul viso, appartenevano
alla stessa persona, capii che mi ero innamorata seriamente di te. Il
colpo di grazia me lo diede il video vero e proprio, uscito una decina
di giorni dopo rispetto al testo e alla base musicale.
Da quel giorno, da quel dieci agosto, siete diventati parte di me, mi
avete fatto compagnia con la vostra musica in ogni momento della
giornata, quando ero felice, spensierata, quando ero pensierosa, triste
o annoiata, quando non riuscivo a dormire e quando avevo voglia di
piangere, quando avevo avuto una brutta giornata a scuola e quando
sembrava che non ci fosse nulla di sbagliato nella mia vita..ci siete
stati sempre. E io vi ho supportato in ogni occasione, vi ho seguito
passo passo su twitter, ho saltato per tutta la casa tutte le volte che
avete vinto un premio, e più di una volta ho impostato la
sveglia alle tre del mattino per poter guardare le vostre esibizioni in
qualche programma mandato in onda oltreoceano. Ho pianto come una
bambina quando non sono riuscita ad acquistare i biglietti per il
concerto.. e durante tutto questo tempo ho continuato a fantasticare su
me e te come avevo fatto la prima notte in sogno, mi sono
automaticamente chiusa in una bolla di vetro, allontanata forse
egoisticamente, stupidamente anche, da qualsiasi amicizia con il sesso
opposto che sarebbe potuta diventare qualcosa di più bello e
profondo.. mi sentivo una scema, ma io volevo te e basta.
E quando qualcuno mi interrogava riguardo un ipotetico ragazzo ideale,
le classiche domande tra ragazze, la mia mente e il mio cuore venivano
offuscate da te, dai tuoi occhi a cui non sapevo associare una
tonalità precisa, un aggettivo che gli desse giustizia, e
dal tuo sorriso, dalle tue fossette, dai tuoi ricci, da te e basta.
Quando vedevo una coppietta intenta a baciarsi nei corridoi, desideravo
follemente che tu non fossi così irragiungibile, e quando
leggevo su facebook quelle frasi del tipo 'l'amore ha sempre un nome,
un sorriso e degli occhi bellissimi' oppure ' se mai ti
vedrò, ti prego, quell'abbraccio fallo durare per sempre'
pensavo inevitabilmente a te. Okay, gli One Direction mi avevano rubato
il cuore, ma tu mi avevi rubato pure l'anima."
" Ed è per questo che quando Burbank e Parker mi hanno
proposto di essere la tua ragazza per finta, prima ho pensato che fossi
su candid camera, e poi quando mi sono accorta che non era
così, ho seriamente rischiato un infarto. Era un sogno per
me..pensa che volevano pagarmi, ma per me la possibilità di
conoscervi, di specchiarmi nei vostri occhi, di sentirvi cantare dal
vivo, di trascorrere del tempo con voi e di essere coccolata e baciata
da te, non aveva prezzo. Non avrei mai creduto che tu potessi provare
qualcosa per me, e per questo motivo adesso mi sento la ragazza
più felice del mondo..perchè ti amo, adesso sai
che ti ho amato sin dall'inzio, dall'estate di quel lontano 2011, ti
amo follemente e lo farò fino all'esalazione dell'ultimo
respiro, lo so, ne sono sicura. Sei la mia vita Harry.. e non lasciarmi
mai, perfavore"
Quando Meg smise di parlare si accorse che lui aveva le lacrime agli
occhi. Non poteva crederci, la ragazza gli aveva parlato a cuore aperto
raccontandogli tutto sin dall'inizio con il battito accelerato, e lui
non poteva credere che lei lo avesse amato così tanto e da
così tanto tempo. Nessuno lo avrebbe mai amato di
più di quanto lo amava Meg, ne era certo, e nessuno avrebbe
mai amato lei di più di quanto Harry stesse facendo in quel
momento, e in tutti i successivi.
" Io non rinuncerò mai a te, ma non devi farlo nemmeno tu"
gli occhi lucidi di lacrime, lacrime di emozione, di
felicità "questa è la più bella
dichiarazione che potessi farmi. Raccontandomi il modo in cui ci hai
conosciuto e ti sei innamorata di me senza avermi mai visto, boh, io
non ho parole, mi hai lasciato senza fiato. Nessuno mi ha mai detto
ciò che mi hai detto tu, nessuno mi ha mai amato quanto te,
e nessuno ti amerà mai quanto ti amo io. Ti amo follemente.
E forse queste queste parole possono sembrarti banali, ma non trovo
altro da dire amore mio..ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo da
morire. Lo giuro."
La baciò dolcemente sulle labbra, portando le braccia
intorno al suo corpo, mentre lei tornava a stendersi completamente
sulle lenzuola e gli permetteva di coccolarla, si guardarono negli
occhi per qualche istante senza parlare, si erano già detti
tutto, poi le loro labbra combaciarono di nuovo, unendosi in un bacio
intenso, passionale, lento, eccitante, meraviglioso. La ragazza si
ancorò a lui legandogli le braccia al collo e
massaggiandogli i ricci con i polpastrelli, mentre Harry continuava a
baciarla con una dolcezza e una foga inaudita, accarezzandole la
schiena nuda, per poi afferrarle i fianchi; i loro addomi a contatto,
le loro gambe intrecciate, i loro respiri affannati, gli occhi serrati
dal piacere e le labbra dischiuse, impegnate ad assaporarsi a vicenda.
Quando furono costretti a staccarsi per riprendere fiato, lui la
guardò con certi occhi, come se non avesse mai visto nulla
di meglio, come se nulla fosse paragonabile e lei, e Meg si
sentì davvero bella, ma bella sul serio, bella in tutti i
sensi. Si, lui, solo e soltanto Harry, era in grado di farla sentire
così maledettamente bene.
"Misà che mi sta venendo fame!" sussurrò lui,
accarezzandole dolcemente il viso con i pollici, la ragazza sorrise di
tutta risposta, si accorse di avere lo stesso languorino allo stomaco
"ma che ore sono?" domandò, Harry si allontanò di
poco da lei per afferrare il cellulare e leggervi l'orario, sul suo
viso si dipinse un'espressione sconvolta e divertita contemporaneamente
"indovina" disse semplicemente, stendendosi sulla propria porzione di
letto, per niente preoccupato "sarà quasi mezzogiorno" Harry
scoppiò a ridere, e lei in un attimo gli saltò
addosso, mettendosi a cavalcioni su di lui "facciamo un gioco: tu provi
a indovinare l'ora, e per tutti i tentativi sbagliati, mi dai un bacio"
"l'una" ipotizzò lei, non avendo la più pallida
idea di che ore fossero davvero, lui scosse la testa e
l'attirò a sè "paga il pegno"
sussurrò, un attimo prima che la ragazza lo baciasse sulla
fronte "le due?" "no" rispose con un sorrisetto beffardo, Meg lo
baciò su una guancia "non è possibile che siano
già le tre" disse lei "infatti..non lo sono" si
gaudagnò un altro bacio, sull'altra guancia "questo
è l'ultimo tentativo che hai a disposizione, se non indovini
adesso, non ti permetterò di lasciare questo letto fino a
domani mattina, nonostante stia morendo di fame" gli piaceva da morire
provocarla "si vabbè, adesso mi dirai che sono le sei e
mezza del pomeriggio, anzi, le sette meno venti" sparò lei,
ormai rassegnata a fare tutto ciò che Harry voleva, lo
baciò all'angolo delle labbra senza aspettare una risposta
"mi leggi nella mente per caso?" quella risposta la lasciò
spiazzata "sono le sette?" il ragazzo si limitò ad annuire
"ma...come è possibile?" Meg non se ne capacitava, il sole
ancora non accennava a tramontare, ma era del tutto normale visto che
era agosto, e l'appetito da parte di entrambi era ampiamente
giustificato.. non mangiavano dalla sera precedente "te lo avevo detto
che non sarebbe stato male restare qui abbracciati per tutto il
giorno"...accidenti, avevano trascorso sul serio tutta la giornata a
letto, chiacchierando, condividendo il passato e progettando il futuro,
coccolandosi, baciandosi e amandosi nel senso più vero del
termine.
"Ho fame anche io" sussurrò la ragazza, subito dopo averlo
baciato di nuovo, le sembrava di essere sotto l'effetto di una droga,
quelle labbra erano la sua droga, Harry era la sua droga "stasera ti porto a cena fuori
amore..sempre se riusciamo a lasciare questo letto" risero entrambi,
guardandosi intensamente negli occhi e sorridendosi a vicenda.
Meg stentava ancora a credere di aver davvero trascorso l'intera
giornata stretta tra le sue braccia come aveva sempre sognato sin da
quel dieci agosto di tre estati prima, ed era felice, e follemente
innamorata di lui.
Buonsalveeeeeeeee :)))
Allora? Come state? Io non riesco a credere che le vacanze
natalizie siano già finite...domani mi tocca tornare a
scuola, e penso sia lo stesso per molte di voi, però non ho
nessuna voglia di riprendere a studiareee D: Ma non deprimiamoci..in
fondo non sarà così male rivedere tutti, no? :)
In ogni caso, passiamo al capitolo! Come sempre spero con tutto il
cuore che via piaciuto :DD
Amo interagire con voi, chiacchierare insieme a voi, perciò,
non fatevi nessun tipo di problema, e anche se siete timidi, non vi
preoccupate, sentitevi liberi di scrivermi qualunque cosa vi passi per
la testa, davvero.
Non so, se avete domande, dubbi, se desiderate chiarimenti, o se avete
suggerimenti..scrivetemi scrivetemi scrivetemi ;)
E ovviamente ringrazio di cuore chi lo fa già. Vi voglio
bene, sul serio ♥♥♥
Vi dico già che il prossimo capitolo non arriverà
prima di lunedì prossimo...e buon rientro :DD
Vi lascio con lo spoiler :))
********
Sua
madre spesso le diceva che rischiava di diventare pazza in quel modo,
ma proprio non capiva che ascoltare le loro canzoni la faceva stare
bene in ogni caso, sempre: se era felice, e aveva trascorso una bella
mattinata in classe, inseriva il cd nell'apposita apertura del computer
e faceva scorrere il dito sulla manovella del volume fino a portarlo al
massimo, e poi cominciava a ballare e cantare per la sua stanza per ore
e ore; se invece era nervosa, confusa o arrabbiata, si stendeva sul
letto abbracciando il cuscino, rannicchiandosi su se stessa, e lasciava
che la dolcezza e la profondità delle loro voci, la
calmassero del tutto, sanandole il cuore e inducendola a sorridere
ancora. Li ascoltava persino quando aveva mal di testa o quando non
riusciva a prendere sonno, le bastava inserire le cuffie nelle
orecchie, regolare il volume,e lasciarsi cullare da quelle voci,
avvertendo la presenza di un martello pneumtico al posto del cuore ogni
qual volta era Harry a prendere il microfono in mano.
E
quella voce, sarebbe stata in grado di far tremare pure le stelle
perfettamente incollate al cielo, figuriamoci cosa poteva fare al cuore
di una ragazza!
***********
|
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Capitolo 36 *** Capitolo 35 ***
Dire
che Harry e Meg si stavano godendo a più non posso quei due
giorni che avevano a disposizione per amarsi in un villaggio
sconosciuto per gran parte del mondo, era dire poco o nulla, sarebbe
stato riduttivo affermare che per loro due, quei giorni si stavano
rivelando i migliori che avessero mai vissuto.
Dopo
aver trascorso la prima giornata a parlare del futuro e a rendere il
presente incredibilmente meraviglioso, condito da una serie infinita di
baci e coccole, erano riusciti a lasciare il letto e ad alzasi; Harry
l'aveva portata a cena fuori come aveva promesso..nulla di eccezionale,
un ristorantino semplice e di buon gusto immerso nel verde di quel
paesaggio incontaminato. E quando erano usciti di lì, erano
ritornati a casa, ma solo per prendere la chiatarra e recarsi in
spiaggia.
Si
erano seduti all'estremità del molo e avevano continuato a
chiacchierare sotto voce, abbracciati, e poi si erano distesi sul legno
di quel pontile e avevano provato a contare le stelle che brillavano
indisturbate dalle luci cittadine, finendo per ritrovarsi labbra contro
labbra come al solito.
Si
erano coccolati per tutto il tempo, raccontandosi ciò che
ancora non sapevano l'uno dell'altra, e prima di cadere tra le braccia
di Morfo, Harry aveva afferrato la chiatarra e aveva cominciato a
cantare, mandando il cuore di Meg in estasi, spedendolo in un viaggio a
senso unico che come meta aveva l'orizzonte, il cielo, il sole,
l'universo e forse ancora di più.
Le
note delle sue canzoni preferite avevano riempito l'aria, e lui non
aveva smesso di guardarla negli occhi nemmeno per un attimo mentre
faceva ciò che sapeva fare meglio, a parte amarla: cantare.
La voce di Harry, roca, profonda, graffiata, ma tremendamente dolce e
carica di un sentimento e di emozioni che nessuno dei due aveva mai
provato prima, la indusse a fissarlo con sguardo sognante, a cullarsi
di quella melodia, e a credere che non esistesse nulla al mondo di
più perfetto di quella voce, di quei sorrisi, di quegli
sguardi, di quelle braccia, di quel viso e di lui.
Quella
voce, quella maledetta voce...se era stata capace di farla innamorare
sin dal primo istante, figuriamoci che effetto che le faceva in quel
momento.
Se
pensate che quelle canzoni l'avevano introdotta a ogni nuovo giorno per
due anni, se pensate che appena salita sul bus che la portava a scuola,
Meg afferrava l'ipod, indossava gli auricolari, e poggiava la testa al
finestrino estraniandosi dal mondo, socchiudendo gli occhi e
lasciandosi scappare un sorriso di tanto in tanto, dimenticandosi di
ogni cosa che riguardasse la scuola, i prof, gli amici, la sua
vita...di punto in bianco esistevano soltanto quelle cinque voci,
così perfettamente distinte e così perfettamente
armoniche. E quando arrivava il turno di Harry, tratteneva il respiro
in automatico, lasciandosi travolgere completamente da lui, sospirando
ogni volta che terminava il suo assolo...nessuno, a parte la sua
migliore amica, sapeva quanto fosse innamorata di lui, e nessuno si
accorgeva mai di quella ragazza che preferiva sedersi ai primi posti in
corriera, sempre dal lato della strada, sempre immersa in un mondo
tutto suo.
Faceva
lo stesso anche al ritorno da scuola, e il pomeriggio a casa. Sua madre
spesso le diceva che rischiava di diventare pazza in quel modo, ma
proprio non capiva che ascoltare le loro canzoni la faceva stare bene
in ogni caso, sempre: se era felice, e aveva trascorso una bella
mattinata in classe, inseriva il cd nell'apposita apertura del computer
e faceva scorrere il dito sulla manovella del volume fino a portarlo al
massimo, e poi cominciava a ballare e cantare per la sua stanza per ore
e ore; se invece era nervosa, confusa o arrabbiata, si stendeva sul
letto abbracciando il cuscino, rannicchiandosi su se stessa, e lasciava
che la dolcezza e la profondità delle loro voci, la
calmassero del tutto, sanandole il cuore e inducendola a sorridere
ancora. Li ascoltava persino quando aveva mal di testa o quando non
riusciva a prendere sonno, le bastava inserire le cuffie nelle
orecchie, regolare il volume,e lasciarsi cullare dalle loro voci,
avvertendo la presenza di un martello pneumatico al posto del cuore
ogni qual volta era Harry a prendere il microfono in mano.
Per
non parlare della lieta tristezza che l'assaliva quando i ragazzi si
ritrovavano ad essere a qualche centinaio di kilometri da lei, e Meg
non sapeva mai scegliere se essere felice perchè guardando
l'ora, si, compiendo un gesto tanto banale, non poteva fare a meno di
pensare che anche per loro fossero le tre, le quattro o le cinque, e
quella consapevolezza la induceva a pensare che non fossero poi
così lontani, che nessun oceano la separava da loro...ma
restava il fatto che pur avendoli a un palmo di naso, rispetto alle
distanze incolmabili che di solito le impedivano di abbracciarli, non
riusciva mai a raggiungerli, sempre troppo lontani, anche quando
sembravano essere lì, proprio accanto a lei, e faceva male
pensare che fossero vicini e irragiungibili comtemporaneamente, faceva
male pensare di non poterli guardare negli occhi per l'ennesima volta.
Poi
però qualcuno, probabilmente il suo santo protettore, aveva
combinato le cose in modo tale che lei scegliesse di trascorrere
l'estate a San Francisco con la zia, in modo tale che i ragazzi si
trovassero nella stessa città per la stessa durata di tempo,
e in modo tale che a quei due scellerati di Burbank e Parker venisse in
mente di trovare una finta ragazza per Harry, proprio quella sera,
proprio al bar del bagno numero trentaquattro.
Se
lo avesse raccontato a qualcuno, difficilmente sarebbe stata creduta,
forse perchè la prima a non fidarsi ancora di ciò
che i suoi occhi, le sue mani, le sue orecchie e il suo cuore
registravano, era proprio lei...troppo, decisamente troppo bello per
essere vero.
Eppure
non stava sognando, eppure erano insieme, abbracciati
all'estremità di un molo immerso nell'oceano che bagnava un
paese sconosciuto per gran parte delle persone, ed erano soli, lei,
Harry, e nessun'altro. Anzi, mi correggo, lei, Harry, e la chitarra.
Era
nottte fonda, le stelle punteggiavano il cielo, le onde si abbattevano
dolcemente contro i paletti di legno della struttura che li sorreggeva,
e lui continuava a cantare, soltanto per Meg, mandandole in cuore ai
confini della galassia, spedito lì, come se fosse stato un
razzo infuocato.
Quel
ragazzo...che cosa era capace di farle provare soltanto fissando i
propri occhi in quelli di lei, sfiorandole la pelle, impregnandola del
suo profumo naturale, e stringendola a sè, mentre le
dedicava tutte le canzoni che l'avevano indotta a sognare a occhi
aperti tante di quelle volte! Meg pensò che se in quel
momento, si fossero unite anche le voci di Zayn, Liam, Niall e Louis,
così, all'improvviso, apparentemente senza un motivo
preciso,sarebbe morta sul serio..già non era in grado di
reggere e contenere le emozioni di sentirlo cantare dal vivo, a pochi
centimetri da lei, con quella voce limpida e tremendamente bella,
accompagnato da una sola e misera chiatarra, che lui si sforzava di
accordare in tutti i modi possibili, risultando soltanto più
dolce agli occhi della ragazza che ormai sapeva di amare con tutto se
stesso.
Meg
aveva sempre saputo che era Niall il genio della chitarra, ma sapeva
anche che Harry stava imparando dal suo amico, e che continuava a
guardarla negli occhi, nonostante gli sarebbe risultato molto
più semplice rivolgere lo sguardo allo strumento per
realizzare gi accordi giusti. Ad ogni modo, sbagliò di rado,
e lei non se ne accorse nemmeno, travolta completamente dalla sua
meravigliosa voce. La ragazza si accorse di non essere in grado di
descriverla a parole, dire che era roca, profonda, dolce, graffiata,
sensuale, bella da mozzare il respiro, limpida e fottutamente perfetta,
per lei in quel momento equivaleva a non dire nulla; non era capace di
spiegare come si sentiva, non c'erano aggettivi, participi, avverbi,
locuzioni o proposizioni che sarebbero stati in grado di rendere
giustizia a quella felicità pura e sconvolgente che le stava
invadendo il corpo e la mente.
"
Ei... amore" fu sempre quella voce a riportarla alla realtà,
Harry aveva smesso di cantare e aveva risposto la chitarra in un angolo
per abbracciarla e stringerla forte a sè, lasciandole
poggiare la testa sul proprio petto "continua a cantare, ti prego,
anche senza chitarra... canta Harry, perchè la tua voce mi
fa stare bene" sussurrò la ragazza, specchiandosi nel suo
sguardo e ancorandosi a lui come se avesse paura che un solo spiffero
d'aria potesse interrompere il contatto tra i loro corpi; lui la
guardò teneramente, il cuore gli batteva forte e ormai aveva
un andamento tutto suo che non aveva nulla a che vedere con tutto il
resto, troppo veloce per poter essere raggiunto dal pensiero.
A quel punto Harry cominciò ad accarezzarle lentamente i
capelli, baciandole la fronte di tanto in tanto, e avvolgendole le
braccia intorno al corpo, impedendole di muoversi, la strinse a
sè il più forte possibile, prima di riprendere a
cantare come lei gli aveva chiesto, così, senza l'aiuto
della chitarra..nel buio della notte risuonava la sua voce intervallata
dal rumore delle onde, la sua voce e basta, e per Meg non sarebbe mai
potuta esserci cosa più bella, intima e romantica, che
restare tra le sua braccia, sdraiati sul pontile in riva all'oceano,
succube della sua voce, nel pieno di una notte estiva condita di stelle.
"Now you were standing right there in front of me"
C'avrebbe messo la mano sul fuoco, quel verso non apparteneva a nessuna
canzone dei One Direction..le conosceva tutte a memoria, e non poteva
sbagliarsi.
Lui la guardò come a confermare ciò che Meg stava
pensando, e si, quella canzone l'aveva scritta da solo, durante la
notte in cui le aveva asciugato le lacrime con tenerissimi baci e
l'aveva guardata dormire, subito dopo aver commesso la stronzata
più grande di tutta la sua vita, e subito dopo aver capito
che se l'avesse lasciata uscire dalla sua vita, se ne sarebbe pentito
per sempre.Meg faceva parte di lui ormai, e con quella canzone composta
apposta per lei, voleva provare a farglielo capire.
Era stata scritta di getto, per poi essere rivista e perfezionata,
quando Harry aveva creduto che Meg lo avesse lasciato così,
salendo su quel maledetto aereo.
"Now you were standing right there in front of me" ricomiciò
a cantare, riferendosi al momento in cui lei gli aveva aperto la porta
di casa della zia
" I hold on scared and harder to breathe" e gli si erano bloccate le
parole in gola
" All of a sudden these lights are blinding me" si, erano gli occhi di
lei, il suo sorriso, le luci che l'accecavano
" I never noticed how bright they would be" e non si era mai reso conto
di quanto fossero brillanti, di quanto fosse difficile confessarle il
suo amore
"I saw in the corner there is a photograph" e se si guardava intorno
nella sua stanza d'albergo, tutto lo riportava a lei
"No doubt in my mind it's a picture of you" tra le foto che aveva
conservato ritagliate dai giornali, ce n'era una sua ed era spuntata
proprio durante quella notte
" It lies there alone on it's bed of broken glass" se ne stava
lì, quasi a volerlo farlo sentire ancora più
colpevole per ciò che aveva fatto
" This bed was never made for two" e quel letto che conteneva entrambi,
era a una pizza a mezza, così da costringerli a stare
più vicini
" I'll keep my eyes wide open" aveva tenuto gli occhi aperti per tutta
la notte,e lo avrebbe fatto ancora, soltanto per guardarla dormire
" I'll keep my arms wide open" e glielo stava promettendo, ogni volta
che avrebbe voluto, l'avrebbe tenuta stretta tra le sue braccia
"Don't let me" ...'Non lasciarmi'
"Don't let me" 'non lasciarmi'
"Don't let me go" 'non lasciami andare'
"Cause I'm tired of feeling alone" era stanco di sentirsi solo, come lo
era stato prima di incontrarla
"Don't
let me" ...'Non lasciarmi'
"Don't
let me go" 'non lasciami andare'
"Cause
I'm tired of feeling alone" era stanco di sentirsi
solo, nonostante considerasse i ragazzi la sua seconda famiglia
"I promised one day I'd bring you back a star" voleva una conferma, e
poi le avrebbe dato tutto
"I caught one and it burned a hole in my hand oh" e l'aveva avuta la
conferma, senza rendersi conto quanta sofferenza questa avrebbe portato
"Seems like these days I watch you from afar" in tutti quei giorni non
era mai riusciuto a parlarle con il cuore
" Just try to make you understand" e adesso voleva farle capire
ciò che era riuscita a sconvolgerlo totalmente
"I'll keep my eyes wide open yeah" e
sarebbe rimasto sveglio beandosi della sua vicinanza e stringendola
forte
"Don't
let me" ...'Non lasciarmi'
"Don't let me" 'non lasciarmi'
"Don't let me go" 'non lasciami andare'
"Cause
I'm tired of feeling alone" era stanco di sentirsi solo, necessitava di
lei
"Don't
let me" 'non lasciarmi'
"Don't let me go" 'non lasciami andare'
"Don't
let me" ...'Non lasciarmi'
"Don't let me" 'non lasciarmi'
"Don't let me go" 'non lasciami andare'
"Cause
I'm tired of feeling alone" era stanco di sentirsi solo, e anche se era
Meg quella che sarebbe dovuta partire prima
"Don't
let me" 'non lasciarmi'
"Don't let me go" 'non lasciami andare'
"Cause I'm tired of sleeping alone" era lui a non voler essere lasciato
andare...non sarebbe mai più stato bello dormire senza di
lei.
Gliela aveva cantata senza l'accompagnamento della chitarra, con lo
sguardo rivolto alle stelle e il cuore in corsa, ma l'aveva tenuta
avvinghiata contro il suo corpo per tutto il tempo, e quando verso la
fine della canzone, aveva percepito la propria maglietta come bagnata,
l'aveva guardata con gli occhi a cuoricino, accorgendosi che la propria
voce, rendendosi conto che quelle parole, non solo l'avevano fatta
emozionare, ma piangere.
Si, Meg era scoppiata in lacrime bagnandogli tutta la maglietta, non ce
l'aveva fatta, non aveva retto...già era stata un'ardua
impresa non svenire quando lui le aveva dedicato praticamente tutte le
canzoni dei One Direction, e il fatto che avesse scritto qualcosa
soltanto per lei, le fece mancare il respiro, inducendola a piangere,
per liberare tutto quello che stava provando.
" Amore mio" sussurrò lui, baciandola delicatamente sulle
labbra "ti amo, ti amo troppo, ti amo in un modo talmente intenso e
potente che mi fa paura, ti amo molto di più
dell'inifinità dei numeri e molto più adentemente
del calore prodotto dal sole, ti amo più di qualsiasi cosa,
persino più di me stessa. Ti amo Harry. Non mi
stancherò mai di dirtelo, voglio stare con te tutta la vita,
e non ti lascerò mai, perchè ne morirei.
E dire che desidero essere felice, signfica dire che voglio
te..la mia felicità non è un concetto astratto,
ha degli occhi di una profondità stratosferica e un sorriso
mozzafiato, sei tu la mia felicità" non aveva più
parole per esprimere quell'amore smisurato che provava nei suoi
confronti, e il ragazzo se ne accorse, infatti preferì
interromperla con un altro meraviglioso bacio...Dio se stava bene,
aveva la certezza di amare quella ragazza in un modo così
ardente come non aveva mai nemmeno immaginato, ed era sicuro che lei lo
amasse allo stesso modo, incommensurabile.
Non c'è sensazione più bella del provare amore
incondizionato per una persona e sapere di essere amati senza riserve
da quella persona..si sentivano tutti e due completi, stavano tutti e
due dannatamente bene.
E quella voce, sarebbe stata in grado di far tremare pure le stelle
perfettamente incollate al cielo, figuriamoci cosa poteva fare al cuore
di una ragazza!
Trascorsero la mattina successiva in spiaggia, rincorrendosi come
bambini, correndo a piedi scalzi a riva, e finendo per cadere
inevitabilmente l'uno addosso all'altra, stretti in un abbraccio dolce
e disperato contemporaneamente; avevano scherzato in acqua,
schizzandosi a vicenda e giocando con le onde, per poi finire labbra
contro labbra, coinvolti in mille baci dal sapore salato dell'oceano.
E poi Harry l'aveva presa in spalla con l'intenzione di rigettarla in
mare, ma nel momento in cui lei gli aveva alzato il viso,
costringendolo a fissare i suoi occhi nei propri, mentre era ancora
seduta sulle sue spalle, il ragazzo aveva rinunciato a ogni proposito e
si erano semplicemente baciati come se non volessero più
sprecare nemmeno un minuto del tempo che gli restava a disposizione per
stare insieme.
Dei paparazzi in quel posto non c'era neanche l'ombra , e loro due
trascorsero l'intera giornata a coccolarsi, abbracciarsi e baciarsi e
amarsi in ogni modo possibile, sentendosi liberi, liberi e felici,
svincolati da qualsiasi contratto e sempre più innamorati.
Quanto era bello potersi amare senza dover utilizzare nessuna scusa e
nessun pretesto.
Quanto era bello guardarsi negli occhi e avere voglia di
nascondersi dalle macchinette fotografiche e dal mondo, per amarsi
davvero, per comportarsi da fidanzati, per restare
soli...perchè la loro l'equazione d'amore aveva finalmente
due sole variabili: Meg e Harry. X e Y.
Buonsalveeeeee :)
Non so come, ma anche questa settimana, nonostante tutto,
sono riuscita ad aggiornare :D
L'unico problema è che questo capitolo non mi convinve
particolarmente, forse perchè l'ho scritto di fretta,
pensando a mille cose, tra cui sicuramente l'intero programma di
filosofia per la verifica di domani...ma in ogni caso, i giudici siete
voi, e mi farebbe davvero piacere se mi diceste cosa ne pensate :))
Lo so che gennaio è un mese insostenibile, almeno per noi
studenti, e per questo motivo ringrazio di cuore chi riesce a troavre
quel quarto d'ora di tempo necessario a leggere e recensire la storia.
GRAZIE ♥ e con tinuate a dirmi tutto ciò che vi
passa per la testa, perchè mi rendete felice.
Allora...nel prossimo capitolo Harry e Meg ritorneranno a San
Francisco.. non vi dico altro altrimenti vi rovino la sorpresa e vi
lascio allo spoiler!
*********
"
Che cosa fate?" quella voce li fece scattare e voltare in direzione di
Harry, che ne stava in piedi di fronte a loro "...e tu non troverai mai
uno geloso quanto lui!" scherzò Louis, rivolgendosi a Meg,
come per continuare il discorso di prima "non sono mai stato geloso"
rispose lui avvicinandosi a più alla sua ragazza e al suo
migliore amico "infatti..non lo sei mai stato! ti pare il momento
giusto per cominciare a esserlo?" domandò Louis con fare
spiritoso, si divertiva da matti a punzecchiarlo, era uno dei suoi
tanti modi di dimostrargli affetto "ma non lo sono!" rispose lui,
urlando un po' troppo, negando ciò che sembrava
così ovvio ed evidente agli occhi del suo amico con un po'
troppa enfasi, e troppa poca convinzione "sei sicuro di ciò
che dici?" a quelle parole Harry guardò in direzione della
ragazza "no" sussurrò appena, con un sorriso sgembo dipinto
sul viso che non fece altro che far accelerare i battiti del cuore di
lei..quanto era bello!
Senza
che lei se ne rendesse conto, Louis la imprigionò tra le sue
braccia e le schioccò un dolce bacio sulla guancia con la
precisa intenzione di costringere Harry ad ammettere quanto in
realtà fosse geloso..e bastò veramente poco per
farlo scoppiare!
*******
Recensite, recensite, recensiteeeeeee
♥♥♥ alla prossima! :DDD
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Capitolo 37 *** Capitolo 36 ***
"Eccoli!
Sono arrivati!" l'orologio appeso alla parete della hall dell'hotel dei
ragazzi, segnava quasi le quattordici esatte, quando Liam fu il primo
ad avvertire il rombo di un motore nelle vicinanze e scostò
la tenda giusto dello spazio necessario, per accorgersi di Harry e Meg,
che avanzavano verso l'hotel mano nella mano. Dopo essersi destato da
quella specie di sonnellino pomeridiano dal quale si era fatto prendere
subito dopo pranzo, Louis scattò in piedi e
anticipò Harry nel gesto di aprire la porta. "Bentornati!"
abbracciò Harry e Meg contemporaneamente, e
strizzò l'occhio alla ragazza, che in cambio gli
regalò un meraviglioso sorriso, poi Lou si fece da parte per
lasciare spazio agli altri; "dite la verità..vi siamo
mancati" li provocò Zayn, salutandoli a sua volta "veramente
no, per niente" scherzò l'amico "bene, allora potete anche
tornarvene da dove siete venuti" esclamò il moro,
rispondendogli a tono "magari" si lasciò scappare Meg, gli
unici a sentirla furono Harry e Zayn. Il primo la guardò
mordendosi involontariamente il labbro inferiore, desideroso di
baciarla, come se non ne avesse avuto abbastanza di lei durante quei
due giorni in cui non avevano fatto altro che coccolarsi, confidarsi,
amarsi in tutti i modi possibili; Zayn invece scoppiò a
ridere prima di domandare ai due innamorati come fosse andata la loro
breve vacanza.
"
è passata troppo in fretta" si limitò a dire
Harry "ma in ogni caso, è bello riavervi intorno, vero
amore?" aggiunse, rivolgendosi alla sua ragazza "certo!"
concordò lei con un sorriso "faremo finta di credervi"
esclamò a quel punto Niall, coinvolgendo tutti in una sonora
risata. Subito dopo i saluti, Liam e Zayn e Niall
accerchiarono Harry, cominciando a chiacchierare con lui come al
solito, mentre Louis mise un braccio sulle spalle di Meg e se la
tirò in disparte.
"Come
stai?" le domandò semplicemente, mentre entrambi camminavano
verso il retro dell'hotel "sono felice" sussurrò lei, quasi
incredula di fronte alle proprie parole..si okay, ogni volta che
qualcuno le domandava come stava, si limitava a rispondere 'bene', e lo
faceva in automatico, a prescindere dalla veridicità delle
sue affermazioni. 'Bene'.. rispondeva così anche quando si
sentiva come se un tir le si fosse spiaccicato adosso, o se avrebbe
volentieri preso a sberle qualcuno..un po' come quando la maggior parte
degli adolescenti, torna a casa da scuola, e alla domanda della mamma
'cosa hai fatto oggi?' risponde con un sistemarico 'niente', anche se
quel giorno è stato interrogato in due materie e ha ricevuto
il risultato di una verifica.
L'unica
persona alla quale Meg raccontava tutto per filo e per segno, era la
sua migliore amica, con il resto del mondo era sempre stata timida; e
invece adesso sentiva di potersi fidare ciecamente anche dei ragazzi:
di Harry, che amava e che avrebbe amato per sempre, e poi anche di
Louis, di Liam, di Niall e di Zayn...in fondo si era sempre rivolta a
loro come se fossero i suoi migliori amici, anche quando gli parlava
tramite un desktop!
Non
gli aveva risposto con un sistematico 'bene', ma gli aveva detto la
verità..era felice! Felice perchè lui le aveva
confessato che l'amava; felice perchè la stringeva, la
coccolava, l'abbracciava e le sussurrava parole dolci per
tutto il tempo, felice perchè sapeva che se solo avesse
potuto, lui non avrebbe mai smesso di baciarla; felice
perchè le aveva scritto una canzone, una roba assurdamente
romantica e travolgente, e gliela l'aveva cantata mentre i loro corpi
erano avvinghiati, convulsamente abbracciati in una notte di stelle;
felice perchè Harry sapeva farla stare bene, sempre e
comunque, anche solo guardandola negli occhi o prendendole la mano,
anche solo baciandola sulla fronte o addirittura prendendola
scherzosamente in giro, quel ragazzo era in grado di scombussolarle il
funzionamento dell'apparato respiratorio, soltanto pronunciando a voce
bassa il suo nome.
"
si vede che lo sei davvero" disse Louis sorridendole "ti brillano gli
occhi" aggiunse, quasi con tono divertito "si nota tanto?" Meg non
credeva di essere così facilmente decifrabile "si" le
rispose lui, prima di tirarle un buffetto sulla guancia, e a quel punto
la ragazza si rese improvvisamente conto che probabilmente non era lei
a essere un libro aperto, ma era piuttosto merito di Louis che in
così poco tempo, era riuscito a conquistarsi un posto
speciale nel suo cuore, come Niall, Zayn e Liam..sorrise senza ritegno
pensando ancora una volta di poterli considerare amici, migliori amici,
come aveva sempre sognato di fare, e come non avrebbe mai immaginato di
fare sul serio.
"
io penso che noi ti saremo grati per sempre" esclamò lui,
spiazzandola completamente "voi?" la ragazza non riuscì a
nascondere la sua sorpresa..semmai era il contrario, era lei che gli
sarebbe stata debitrice in eterno, perchè anche se non
fisicamente, i One Direction per lei c'erano sempre stati, l'avevano
sempre indotta a sorridere e a sentirsi sudare la mani e tremare le
gambe con le loro voci "si..noi. Te lo giuro, non abbiamo mai visto
Harry così...boh, da quanto è riuscito a dirti
che ti ama dopo esserselo tenuto dentro per settimane, è
diverso, è cambiato, vede il mondo sotto un'altra
prospettiva, decisamente migliore, e poi sorride sempre e ti mangia con
gli occhi in ogni istante. Lui ha avuto altre ragazze, ma nessuna
è riuscita a confonderlo, e allo stesso tempo a dargli
fiducia, sicurezza,e tanto amore, quanto gliene stai dando
tu...è assurdo Meg, sembra essere ritornato bambino per
quanto è felice! E siccome io sono il più grande
del gruppo, gli voglio un bene dell'anima e lo considero un po' il mio
fratellino, voglio che tu sappia che è grazie a te se lui
sorride senza motivo, credo che tu sia davvero la persona che
incosapevolmente Harry stava cercando da tutta la vita, e Zayn, Liam e
Niall sono d'accordo con me"
"
non puoi immaginare quanto lo amo, Lou...ho avuto un debole per lui sin
dall''inizio, i suoi occhi, il suo prendermi in giro, le sue labbra, il
suo scherzare con me, le sue mani, la sua dolcezza, le sue braccia, il
suo farmi desiderare di fermare il tempo, la sua risata, i suoi mille
modi di amarmi, la sua voce, stare con lui è un sogno, si,
è un sogno dal quale non voglio mai più destarmi"
sussurrò lei.
" Come farete quando entrambi tornerete a casa?" domandò il
ragazzo "sei un guastafeste" lo riprese lei scherzando, aveva ancora lo
sguardo sognante di chi è innamorato senza riserve "scusa"
disse Louis a bassa voce, ma Meg gli sorrise "non voglio pensarci, ma
è inevitabile..non lo so come faremo, però ce la
faremo" respirò a fondo prima di continuare "considerando
che ho trascorso ben due anni amandolo senza nemmeno che lui sapesse
della mia esistenza... non mi ucciderà passare qualche mese
senza poterlo abbracciare" "lo sai che hai appena detto una stronzata,
vero?" il tono di Louis non era per niente divertito, ma lei rise lo
stesso "si lo so" concordò regalandogli un mezzo sorriso "la
sua mancanza sarà così acuta e forte da farmi
credere di star soffocando, e dire che trascorrere qualche mese senza
averlo al mio fianco fisicamente non mi ucciderà,
mi aiuta soltanto a prenderla in modo un po' meno tragico. Io lo amo
Lou, e non lo lascerò perchè mi
mancherà troppo e non riuscirò a reggere una
relazione a distanza, questa è l'unica cosa di cui sono
sicura." L'amico a quel punto l'abbracciò "tu sei veramente
pazza di lui! ...Harry non troverà mai qualcuno che lo ami
quanto te!" le disse stringendola in un tenero abbraccio,
pochi istanti prima che fossero interrotti.
" Che cosa fate?" quella voce li fece scattare e voltare in direzione
di Harry, che ne stava in piedi di fronte a loro "...e tu non troverai
mai uno geloso quanto lui!" scherzò Louis, rivolgendosi a
Meg, come per continuare il discorso di prima "non sono mai stato
geloso" rispose lui avvicinandosi di più alla sua ragazza e
al suo migliore amico "infatti..non lo sei mai stato! ti pare il
momento giusto per cominciare a esserlo?" domandò Louis con
fare spiritoso, si divertiva da matti a punzecchiarlo, era uno dei suoi
tanti modi di dimostrargli affetto "ma non lo sono!" rispose lui,
urlando un po' troppo, negando ciò che sembrava
così ovvio ed evidente agli occhi del suo amico con un po'
troppa enfasi, e troppa poca convinzione "sei sicuro di quello che
dici?" a quelle parole Harry guardò in direzione della
ragazza "no" sussurrò appena, con un sorriso sgembo dipinto
sul viso che non fece altro che far accelerare i battiti del cuore di
lei..quanto era bello!
Senza che Meg se ne rendesse conto, Louis la imprigionò tra
le sue braccia e le schioccò un dolce bacio sulla guancia
con la precisa intenzione di costringere Harry ad ammettere quanto in
realtà fosse geloso..e bastò veramente poco per
farlo scoppiare!
"Okay, va bene, sono geloso! Sono molto geloso, e se non togli le mani
dal corpo della mia ragazza, prima ti faccio male e poi lo dico anche a
Beth!..si, sono geloso cazzo, e anche tanto!" a quel punto Louis si
allontanò da Meg ridendo "era esattamente ciò che
volevo sentirti dire!" esclamò divertito, tirando un lggero
pugno sul braccio dell'amico, prima di lasciarli soli.
Harry abbozzò un sorriso, ma restò fermo
lì dov'era, timoroso di una reazione negativa da parte di
Meg a quell'attacco di gelosia che effettivamente era
ingiustificato...stava parlando di Lou, del suo migliore amico, dello
stesso ragazzo che aveva tentato di farla ragionare quella maledetta
sera per convincerla a non avercela con lui, di quel ragazzo che amava
Beth e passava le ore a contare i giorni che lo separavano dal
rivederla..pochi, in verità.
Ma la ragazza lo privò dal peso di ogni dubbio, andandogli
incontro, circondandogli il collo con le braccia e poggiando le sue
labbra su quelle di lui, impegnandole in un bacio senza precedenti, e
calmandolo del tutto. Harry rispose immediatamete a quel contatto
così inaspettato e così passionale, il bacio
diventò sempre più intimo, le loro labbra non
smettevano di cercarsi e assaggiarsi a vicenda coinvolgendoli
totalmente in un vortice di emozioni; lei prese a massaggiargli i
capelli con le dita, e lui poggiò emtrambe le mani sui suoi
fianchi attirandola a sè sempre di più, e
continuando a baciarla avidamente fino a restare senza fiato.
Quando furono costretti a staccarsi, si guardarono negli occhi
sorridendo "pensavo te la fossi presa" disse lui, il respiro ancora
affaticato "forse non dovrei dirtelo, ma mi piace che tu sia geloso"
ammise la ragazza, Harry le regalò un sorriso mozzafiato "mi
dispiace, non mi comporto mai così..ma sono follemente
innamorato di te, e vorrei poterti strigere e coccolare per tutto il
giorno, tutti i giorni. Non ha senso essere geloso dei miei mgliori
amici, mi fido più di loro che di me stesso, però
non posso farci niente..io sono geloso" ammise fissando i propri occhi
magnetici in quelli di lei "e io ti amo tanto, molto di più
di quanto un cervello umano sia in grado di quantificare" sorrise lei,
avvertendo chiaramente un familiare svolazzamento di lepidotteri,
meglio conosciuti come farfalle, al livello dello stomaco. A quel punto
fu Harry a baciarla di nuovo, provando a trasmetterle con quel
bacio-killer-di-tutti-i-neuroni tutto ciò che solo lei era
capace di fargli provare; le loro labbra si unirono come le loro mani,
e una serie infinita di dolci e bramati contatti spedirono entrambi i
loro cuori su un altro pianeta.
" Sei agitato?" forse quei baci riuscirono davvero a trasmettere a Meg
ciò che lui stava provando in quegli istanti, Harry non le
rispose a parole, ma le strinse di più la mano e se la
portò all'altezza del proprio petto, lei sorrise "digli di
calmarsi" sussurrò la ragazza, continuando a tenere premuta
la mano sulla maglietta di lui, e percependo distintamente il battito
accelerato del suo cuore "cosa?" Harry nel frattempo si era imbambolato
a fissarla, Meg si avvicinò un po' di più "digli
di calmarsi" ripetè, si riferiva al cuore "impossibile! Non
mi ascolta mai, soprattutto se tu sei nei paraggi..non so se lo sai, ma
sei responsabile di questo ritmo incalzante, e poi sono agitato
perchè"- non gli fece nemmeno finire la frase "lo so, oggi
è il giorno in cui dirai la verità su noi due"
"si, alla fine del concerto" rispose lui "sento di doverlo fare" Meg
sorrise "ne hai parlato con i ragazzi?" domandò guardandolo
negli occhi, con il rischio sempre molto alto di svenirgli tra le
braccia "anche loro sono d'accordo..ma questo non basta a
farmi stare tranquillo" spiegò, e a quel punto Meg gli
gettò le braccia al collo abbracciandolo "andrà
tutto bene amore mio" sussurrò, mentre lo stringeva a
sè, e inspiegabilmente lui si sentì
più forte, più coraggioso, più
determinato, più sicuro di sè..e più
innamorato.
Tre ore più tardi, poco prima che il concerto venisse
concluso con l'ultima canzone, Harry prese il microfono e
cominciò ad avanzare verso il punto più a nord
del palco, si fermò soltanto quando fu sicuro che non
esistesse un posto più vicino alle fan di quello in cui
sostava in quel momento, voleva avere un contatto diretto, non si
sarebbe più nascosto, gli avrebbe detto la
verità. Si sedette sul pavimento, all'estremità
del palco, e cominciò a parlare "con il permesso dei miei
migliori amici, vorrei spendere qualche minuto per raccontarvi qualcosa
che mi sta veramente a cuore. In realtà non so nemmeno da
dove cominciare..." proseguì, la sua voce riecheggiava
nell'arena, e i suoi occhi vagabondavano all'interno di quell'enorme
anfiteatro, fino a quando non imbatterono in quelli di lei..Meg era
lì come sempre, immersa tra la folla come una qualsiasi
altra fan, nonostante fosse ormai riconosciuta da tutti e additata
senza alcuna vergogna.
Bastò che Harry si specchiasse per qualche istante nel suo
sguardo, perchè una frase in particolare, pronunciata da lei
quella sera a casa dei nonni di Liam, cominciasse a ripetersi nella sua
testa senza sosta, fino a dargli il coraggio di affrontare il pubblico
che lo squadrava da capo a piedi, silenzioso ma intrepido di sapere
cosa lui aveva da dire.
'Parlale con il cuore, e lo saparanno ascoltarti con il cuore', ecco
ciò che gli diede la forza di continuare il discorso, le sue
parole, lei.
" Voglio parlarvi di una ragazza, si, di Megan, di quella che tutti
conoscete come la mia fidanzata. Se vi state chiedendo per quale motivo
sto per raccontarvi i fatti miei, sappiate che non lo farei se non lo
ritenessi necessario.. non perchè non mi fidi di voi, ma
perchè penso che alcune cose siamo troppo intime per poter
essere raccontate. Però devo dirvi la verità, e
lo posso fare soltanto mettendo a nudo il mio cuore.
Cos'è che sapete della nostra storia? Ah giusto, sapete
ciò che hanno raccontato i giornali..che ci siamo conosciuti
in spiaggia, all'alba, che stavamo facendo surf come due sconosciuti
fino a quando un'onda più violenta delle altre non ha
ribaltato la tavola di Meg e non le fatto perdere l'equilibrio. Sapete
anche che io l'ho aiutata a rimettersi in piedi, e che nel momento in
cui le ho chiesto come stava, lei, con lo sguardo ancora appannato, mi
ha detto di non stare bene, di aver preso una botta forte in testa,
perchè vedeva davanti a sè Harry Styles dei One
Direction, aggiungendo anche di essere innamorata di me; e io a quel
punto le ho detto che era tutto reale, che non si era immaginata nulla,
che ero davvero io...ma nel momento in cui Meg ha realizzato di non
essere sotto l'effetto di nessuna disfunzione cerebrale e mi ha
guardato negli occhi, io mi sono sentito attratto da lei come
non mi era mai capitato con nessun'altra.
Il resto lo sapete già, no? Non siamo più
riusciti a separarci, ho perso la testa, e solo due giorni dopo il
nostro primo incontro, non potevano più fare a meno l'uno
dell'altra, stavamo insieme. Un colpo di fulmine direte voi, una storia
romantica..."
Prese un
profondo respiro prima di continuare "Peccato che quelle che vi ho
appena raccontato siano un cumulo di fandonie, peccato che non sia
accaduto nulla di tutto questo, peccato che io e lei non ci siamo mai
conosciuti su quella spiaggia, peccato che non sia riuscito a
dirle ciò che provavo in così poco tempo, e
peccato che Meg non sia stata la mia ragazza per davvero. Un contratto,
una farsa, ecco come è cominciata. Mi è stato
imposto di fingere di amarla, io non volevo, mi sono opposto con tutte
le mie forze al prendervi in giro in questo modo, facendomi vedere in
giro con una 'finta fidanzata', però non ho avuto scelta, e
mi sono ritrovato a stringerla, coccolarla e baciarla per tutto il
tempo.
E' cominciata come una forzatura, una scomoda prassi da seguire, e non
pensavo che si sarebbe trasformata in qualcosa di diverso, di bello e
grande. Dopo averla baciata per la prima volta sulla ruota panoramica,
mi sono accorto di volerlo fare ancora, a prescindere dai ruoli che
stavamo recitando e che ormai ci stavamo cucendo addosso come se
facessero parte di noi..il cuore lo aveva capito sin dal principio, il
cervello ci ha impiegato di più ad elaborarlo, ma quando
sono riuscito ad ammettere a me stesso di essere innamorato di lei, ho
cominciato ad approfittare della farsa, utilizzandola come scusa per
starle accanto e per baciarla in ogni istante. Forse questo che sto per
dire non lo sa nemmeno lei" cercò i suoi occhi e sorrise "
ma l'ho baciata sotto la pioggia dopo aver salvato quel
gattino, beccandomi quel febbrone e fingendomi anche più
debole e malato di quanto non fossi per avere tutte le sue coccole e
attenzioni, ho finto di aver avvistato i paparazzi per baciarla
nell'ultima notte trascorsa a Los Angeles, e sempre con la scusa dei
paparazzi invadenti l'ho baciata in spiaggia. Per non parlare di quando
eravamo a casa sua e mi ha fatto comodo fingermi quasi ubriaco sempre
per lo stesso motivo, e di quando i giornalisti c'erano sul serio e io
ne ho schifosamente approfittato per baciarla.
Non era previsto che mi innamorassi di lei, Meg doveva essere soltanto
la mia 'finta fidanzata', ma avevo sbagliato tutti i calcoli.
Perchè io la amo davvero, lei mi ha sconvolto l'esistenza e
voglio averla al mio fianco, è diventata il mio ossigeno..
ma noi due stiamo insieme sul serio da pochi giorni, precisamente dallo
stesso giorno in cui i giornali hanno riportato la nostra rottura.
Quello è stato il nostro inizio, quello vero..e lo so,
magari non vi importa nulla, o magari mi odierete per il resto della
vostra vita per avervi prese in giro, non potrei biasimarvi, sono io il
primo a dire che la sincerità è tutto in un
rapporto..
Quale rapporto? Semplicemente il nostro, l'affetto che avete dimostrato
di provare fino ad oggi, l'inesauribile supporto che ci date ogni
giorno, ricambiato dai nostri occhi lucidi quando siamo sul palco e
cantate insieme a noi, più forte di noi, e quei 'grazie' che
storpiamo alla grande, quei 'grazie' che pronunciamo in ogni nazione
che visitiamo e che vi fanno sorridere.
So benissimo che non meritavate di essere prese in giro, e se ho deciso
di dirvi la verità, è perchè non posso
vivere con questo peso, mi fa male sapere di avervi mentito con questa
storia della 'finta fidanzata', proprio a voi, alle persone a cui devo
tutto, alle mie meravigliose fan, anzi, alle nostre fan... e se sono
qui seduto a gambe incrociate di fronte a voi, è
perchè ci tengo sul serio, spero che possiate perdonarmi, ma
non lo pretendo.
Non smetterò mai di essere debitore nei vostri confronti,
sono sincero quando dico che siete incredibili, che vi voglio
bene...scusate." allontanò il microfono dalle labbra e
abbassò mestamente la testa.
Che Harry avesse parlato con cuore in mano, non c'erano dubbi..insomma,
non è mica da tutti scusarsi pubblicamente, di fronte a
migliaia a migliaia di persone, che costituiscono soltanto la centesima
parte e forse nemmeno quella, di tutte le fan sparse per il pianeta!
Lui aveva preferito dire la verità, anche se scomoda,
piuttosto che nascondersi dietro una fantastica bugia, e aveva mostrato
a tutti che anche un ragazzo a cui non manca apparentemente nulla, un
ragazzo che sta cavalcando l'onda del successo, e che si sta godendo la
vita e tutte le sue opportunità, sa cosa significa essere
umile, sa che vuol dire sentirsi debole, impotente per certi aspetti,
sa che non gli è tutto dovuto, sa di non essere invincibile
pur credendo di avere il mondo in una sola mano, e soprattutto,
è ancora capace di alzare gli occhi al cielo e ringraziare
ogni giorno qualcuno lassù che lo ha voluto così
bene.
Intorno a loro il silenzio più assoluto..la folla era
rimasta semplicemente spiazzata da quelle parole, e Meg avrebbe
volentieri scavalcato tutti e raggiunto quel palco per stringerlo forte
e sè e non lasciarlo mai più, ma si rese conto
che non era il caso, e lasciò quindi che fossero Zayn e
Niall a mettergli un braccio intorno alle spalle, aiutandolo a
rimettersi in piedi, sussurrandogli qualcosa, e facendogli capire in
quel modo che in ogni caso, loro c'erano, e ci sarebbero sempre stati.
Harry continuava a tenere lo sguardo basso, sperando con tutto se
stesso che le fan avrebbero capito, e sorrise quando si accorse di
essere bersagliato da una serie di peluche, palloncini con scritte,
cuori di stoffa, e foglietti arrotolati..certo, erano pochi rispetto
alla gente che quella sera aveva assistito al concerto, e la platea
continuava a mantenere il silenzio, sconvolta da quella dichiarazione,
però c'era qualcuno che lo aveva già perdonato, e
che in pochi attimi si era ripromesso di sostenerlo fino alla
fine..c'era qualcuno che si era reso conto che lui era soltanto un
ragazzo, e che sbagliare è umano.
Harry raccolse ciò che gli era stato lanciato, e sorrise al
pubblico, riconoscente e fiducioso, non aggiunse altro, ma tutti e
diecimila gli occhi che lo fissavano percepirono chiaramente un
silenzioso 'grazie' accompagnato da un 'perdonatemi, vi prego. Vi
prometto che non succederà mai più' rivolto non
solo a loro presenti fisicamente in quell'arena, ma a tutte le fan
concetrate sulla superficie terrestre.
Poi incrociò lo sguardo di lei e sorrise ancora, Meg gli
mimò qualcosa con le labbra, e lui si sentì
tremare le gambe; subito dopo il concerto riprese e il pubblico
tornò a scatenersi ed a emozionarsi insieme ai ragazzi.
Harry avrebbe dato loro del tempo per elaborare la faccenda, e dopo
sarebbe tornato tutto come prima..era ciò che sperava, e
ciò che sicuramente sarebbe accaduto, anche se lui ancora
non lo sapeva.
Dopo il concerto, Meg e i ragazzi decisero di trascorrere la serata
fuori, per far distrarre Harry e non fargli pensare a tutta quella
storia, e per divertirsi tutti insieme, visto che si trattava
dell'ultima serata, prima della partenza che avrebbe avuto
luogo la mattina successiva. Sarebbero tornati tutti a casa, il
problema era che i ragazzi si sarebbero diretti in Inghilterra
per riabbracciare le proprie famiglie dopo il tuor estivo in
California, e Meg sarebbe tornata nella sua noce di cocco, ubicata a
migliaia di chilometri di distanza dall'isola britannica.
Trascorsero una bella serata, cercarono più che altro di
godersi quelle ore senza pensare all'indomani, ma quando tornarono in
albergo poco prima di mezzanotte, (altrimenti i manager gliene
avrebbero dette di tutti i colori) , Harry e Meg si chiusero nella
stanza di lui, per niente pronti a salutarsi, e tantomeno a mettersi a
dormire, sprecando così le loro ultime ore.
" Tu resti qui stanotte" si ritrovò a dirle lui, erano
entrambi malamente sdraiati sul suo letto, il ragazzo le si
avvicinò fino a sfiorarle il collo con le labbra "ho
schifosamente bisogno di te" sussurrò con voce roca, prima
di baciarle dolcemente il tratto di pelle scoperta tra il mento e la
scollatura della camicetta che lei indossava, le mozzò il
respiro come al solito, tanto che la ragazza non riuscì a
rispondere fin quando lui non arrivò a baciarle le labbra e
a guardarla negli occhi scuri "e io sono qui" riuscì a dire
lei, il cuore che per poco non le sforava il petto "è la
nostra ultima notte" mormorò lui, dimenticando tutto quello
che gli stava intorno, cancellando dalla propria mente per quelle ore
qualunque cosa che non fossero loro due.
"Voglio ricordarla per sempre" Meg gli allacciò le braccia
intorno al collo, aderendo con la schiena al materasso, rigorosamente a
una piazza e mezza, mentre lui riprendeva a baciarle il collo
posizionandosi su di lei e facendole seriamente rischiare un
attacco cardiaco. Harry fece combaciare le loro labbra e la
baciò intensamente, le sue mani vagavano sul corpo di lei,
sfiorandole la pelle, prima tramite i vestiti, e poi
prendendo a sbottonarle lentamente la camicetta, che finì
sul pavimento un minuto dopo; le accarezzò la pancia nuda e
la gambe ancora semi coperte dagli shorts baciandola avidamente e
lentamente su una spalla, un attimo prima che lei afferrasse i lembi
della sua maglietta liberandolo da quell'indumento inutile.
Meg ribaltò le posizioni prendendolo alla sprovvista, lo
fece sedere sul letto e gli si mise in braccio, lui la strinse forte
contro di sè baciandole i capelli, e poi di nuovo sulle
labbra, mentre le sue mani le massaggivano i fianchi giocando con il
bordo degli shorts; la ragazza cominciò a tastargli i
pettorali con i polpastrelli, meravigliandosi dei suoi stessi gesti
così..audaci, e disegnò sulla pelle di lui il
contorno dei tatuaggi, accarezzandogli lentamente e dolcemente il petto
nudo.
Si guardarono negli occhi per qualche istante, parlandosi con lo
sguardo e reputando le parole suferflue e banali in un momento come
quello, si baciarono ancora sulle labbra per minuti interi, sempre in
quella posizione, fin quando lui non la spinse giù fino a
farla stendere nuovamente sulle lenzuola, non preoccupandosi
minimamente del fatto che entrambi fossero finiti con la testa ai piedi
del letto, e tornando a lasciarle scie umide sul collo, prima di
afferrare con i denti una bretella del reggiseno e tirarla
giù, sfiorandole con la bocca tutto il braccio,
liberandoglielo, per poi fare la stessa cosa con la bretella sinistra.
Si slacciò da solo i pantaloni, e cominciò a
baciarla ovunque, partendo dalla caviglie e risalendo per le gambe,
fino ad incontrare la stoffa del pantaloncino e liberarla di
quell'indumento con un un unico gesto; a quel punto riprese a baciarla
sulla pancia, salendo sù fino a ritrovare le labbra e
lasciarsi travolgere dai suoi baci. Dal canto suo, Meg pensava di poter
morire da un momento all'altro, anzi, pensò di essere
già morta e arrivata in paradiso.. non erano umane, non
erano concepibili, descrivibili, quantificabili le emozioni che solo
lui era in grado di farle provare, la sensazione di completezza che si
impossessava del suo corpo e della sua mente, quando faceva l'amore con
Harry.
Tutto il resto accadde da sè, ma dopo che i loro respiri si
furono fusi insieme ai loro corpi, non si addormentarono, si limitarono
a guardarsi negli occhi per interminabili secondi, a baciarsi ancora, a
coccolarsi e a stringersi nella notte; lei gli prese il viso tra le
mani "non ti abbandoneranno" sussurrò sulle sue labbra,
riferendosi ovviamente alle fan, rassicurandolo "voglio crederti" disse
lui, attirandola a sè ancora di più, le loro
fronti si scontrarono, i nasi si sfiorarono, e sorrisero entrambi, gli
sguardi incatenati "ti amo" sussurrarono nello stesso istante,
all'unisono, facendo combaciare le loro labbra di nuovo, e riprendendo
a baciarsi teneramente, lentamente, come se in quel modo potessero
rallentare anche il tempo. Continuarono così per tutta la
notte, e l'alba della mattina della loro partenza, li trovò
ancora intenti a fare l'amore.
Buonsalveeeeee :))
Non chiedetemi cosa mi sia preso ahahaahah ..avevo il
capitolo pronto e non mi andava di aspettare fino a domani sera, anche
perchè so già che domani sera sarò
impegalata tra i libri!
In ogni caso, spero di aver fatto una cosa gradita :DD E ovviamente
spero che il capitolo vi sia piaciuto! :DD
Grazie a tutte coloro che recensiscono sempre, siete meravigliose, dico
davvero..semplicemente perchè le vostre parole mi spronano,
e cosa da non sottovalutare assolutamente, mi fanno sempre sorridere
♥ Perciò Grazie ♥ Per me è
davvero importante sapere la vostra opinione ;)
Scappo, e vi lascio allo spoiler del prossimo capitolo!
***********
L'amava,
provava per lei quel qualcosa che non avrebbe mai nemmeno immaginato di
poter provare per qualcuno, si sentiva protagonista di quegli amori
narrati nei libri, e tutto ciò che desiderava era portarla a
Londra con sè. Portarla dovunque con sè, ma
sapeva benissimo di non poterlo fare, perciò la teneva
stretta senza parlare, quasi come se avesse avuto l'impressione che le
parole gli avrebbero rubato dei minuti preziosi.
"
Harry! possiamo parlarti un minuto?" il ragazzo si alzò e
raggiunse Louis, Liam e Zayn, mentre Niall si mise accanto a Meg per
farle compagnia "sul serio vuoi sprecare l'ultima ora che hai a
disposizione per stare con lei, in questo modo?" il ragazzo
alzò le spalle "non possiamo mica scappare dall'aeroporto"
disse "nessuno ha parlato di uscire di qui" Zayn sorrise, e lui lo
guardò in modo confuso "fate una pazzia" l'incitò
Liam "che?" "ti copriamo noi con Burbank, Parker e e tutti gli altri"
questa volta fu Louis a parlare "ma se siamo chiusi qui dentro"
esclamò, guardandosi intorno "aaah..non hai un minimo di
fantasia!" lo prese in giro Zayn, e lui lo guardò come se
fosse pazzo "ti devi svegliare ok?" tornò alla carica Liam,
prendendolo per le spalle e scuotendolo "e lo devi fare in fretta
perchè non hai molto tempo" "ma che state dicendo?" "cosa
devo fare? dirottare il suo aereo? O fingere di restare chiuso in bagno
e restare bloccato qui?" urlò un po' troppo, tanto che
quelle parole arrivano chiare anche all'orecchio di Meg e Niall "ora
stai cominciando a ragionare sul serio" gli disse Louis con un sorriso.
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Capitolo 38 *** Capitolo 37 ***
Gli
occhi lucidi, un sorriso forzato stampato sul viso, e la voglia di
impostare le lancette del tempo al momento in cui Burbank e Parker
avevano seriamente rischiato di farle venire un attacco di cuore
proponendole di far finta di essere la ragazza di Harry Styles, dello
stesso ragazzo che amava segretamente da ben due anni, e dello stesso
ragazzo che non si spiegava ancora come, ma si era innamorato di lei.
Non
avrebbre mai creduto possibile una cosa simile, eppure era successa.
Lui, il suo sogno in carne e ossa, le aveva detto che l'amava, l'aveva
resa sua donandole il paradiso, l'aveva indotta a strappare quei
maledetti biglietti aerei, l'aveva portata in uno villaggio sconosciuto
e non aveva smesso di coccolarla nemmeno per un secondo, le aveva
scritto una canzone facendole scoppiare il cuore, e l'aveva fatta
sentire bene, dannatamente bene, come se all'improvviso il mondo si
fosse trasformato nel posto adatto a realizzare i sogni, dal primo
instante in cui aveva fissato i propri occhi in quelli di lei.
L'amore
che lei nutriva nei suoi confronti non aveva limiti, nè
confini, e tantomeno dimensioni...si poteva dire che fosse pari all'
infinito.
"
Dai Meg...fammi un sorriso" Zayn le circondò le spalle con
un braccio mentre raggiungevano il bus le li avrebbe accompagnati tutti
all'aeroporto, la ragazza reagì curvando appena le labbra,
ma l'amico la guardò con disappunto "ho detto che voglio un
sorriso" ritentò "e per sorriso intendo questo"
esclamò, fermandosi e portando le proprie mani sul viso di
lei, costringendola a sorridere davvero "ti voglio tanto bene, vi
voglio tanto bene, troppo bene" sussurrò lei riprendendo a
camminare, rivolgendosi anche agli altri ragazzi "mancherai tanto anche
a noi, Meg" era vero, si erano affezionati a lei, si erano abituati
alla sua presenza, e sarebbe stata dura non imbattersi nella loro amica
per un po' di tempo "stavo pensando che ci potremmo organizzare...
magari vederci nelle festività natalizie" propose Liam,
sempre intenzionato a tirarla su di morale "non è questo il
modo di farla sentire meglio" Louis gli tirò una pacca sulla
spalla facendo l'occhiolino alla ragazza "no, è una buona
idea" sorrise lei..chissà forse il tempo sarebbe passato in
fretta, forse tra l'università e tutto il resto sarebbe
riuscita a non contare ogni singolo giorno, forse.
Maddai!
Chi voleva prendere in giro? A Natale mancavano ancora quattro mesi, e
lei non riusciva a resistere nemmeno mezzora senza Harry..proprio come
in quel momento, ne sentiva già la mancanza, ed erano
trascorsi solo una ventina di minuti dall'ultima volta in cui si era
specchiata nei suoi occhi, e poi..si, okay, ovviamente lui gli sarebbe
mancato più dell'aria, ma le dispiaceva da morire anche
dover salutare i ragazzi. Aveva stretto una bellissima amicizia con
Louis, con Niall, con Zayn, con Liam, stentava ancora a credere di
essere diventata loro amica dall'essere un'ignota fan, una tra
dieci milioni e forse ancora di più; ogni volta che si
soffermava a pensarlo, non poteva fare a meno di sorridere al
mondo senza motivo, dovunque fosse e con chiunque si trovasse..non
aveva prezzo ciò che stava vivendo, e anche se si rendeva
conto di essere già stata molto più che
fortunata, non voleva che finisse. Non era ancora pronta a salutarli, e
tutti sapevano che in fondo non lo sarebbe mai stata.
"
Eccoci! Andiamo" non appena anche Niall e Harry raggiungero il bus
(erano sempre loro i ritardatari quando si trattava di preparare i
bagagli) le porte del mezzo sul quale erano a bordo si chiusero, e il
rombo del motore le fece capire che erano ormai partiti, diretti in
aeroporto. Il problema era che avevano destinazioni finali diverse, e
che si sarebbero dovuti separare di lì a poco.
"
Ei piccola" il ragazzo le cinse dolcemente le spalle con un
braccio, Meg lo guardò negli occhi, e per un attimo
dimenticò tutto, persino dove fossero diretti "come stai?"
domandò lui teneramente, carezzandole il viso con i pollici,
lei non rispose, si limitò a gettargli le braccia al collo e
stringerlo forte, fortissimo "non ho mai pianto per un addio, anzi, per
un arriverderci..e non lo farò ora, okay?" forse Harry stava
parlando più con se stesso che con lei, ma il tono in cui lo
disse, le fece capire che era sull'orlo delle lacrime e che voleva fare
il forte a tutti i costi.
"Anche i supereroi a volte piangono" sussurrò la ragazza,
senza smettere di abbracciarlo "no!..non se ne parla..non ho pianto
nemmeno quando ho salutato mia madre dicendole che l'avrei rivista dopo
dieci mesi, dieci mesi" disse con voce roca, passandosi velocemente una
mano sul viso come a voler scacciare qualcosa come..una lacrima? La
ragazza a quel punto lo guardò, sorrise malgrado tutto, e
con una dolcezza inaudita gli prese il viso tra le mani "chiudi gli
occhi" un sussurro, un mormorio di cui nessuno si accorse tranne lui,
Harry ubbidì, e mentre Niall e Louis parlavano di una
partita di calcio, e Zayn e Liam armeggiavano con il cellulare poco
distanti da loro, Meg gli accarezzò delicatamente le
palpebre, massaggiandogliele più e più volte,
bagnandosi le dita delle lacrime che lui era sul punto di versare o
aveva già iniziato a versare; non aveva ancora terminato,
quando lui aprì gli occhi inaspettamente e la costrinse a
fermarsi e imbambolarsi in quello sguardo, Meg si sentì a
corto di fiato, lui se ne rese conto e le strinse la mano "che
succede?" mai avrebbe immaginato una reazione del genere, l'aveva solo
guardata, niente di più comune. Ma ci sono diversi tipi di
sguardo, e quello che Harry le aveva rivolto, non era paragonabilie a
nient'altro.. troppo intenso, profondo, innamorato.
"
Così nessuno si accorgerà che hai pianto"
aggiunse la ragazza, quando riuscì a tornare nel pieno delle
sue facoltà cognitive, Harry la strinse forte a
sè, intenerito dal pensiero che lei si fosse preoccupata di
asciugargli le lacrime, un po' come era successo quella notte, dopo la
festa di compleanno di Paul, quando era stato lui ad asciugarle le
guance umide, anche se Meg non lo sapeva "ci siamo quasi"
annunciò Niall, tirando un buffetto sulla guancia a Meg
mentre lei si staccava lentamente da Harry, che l'aveva tenuta stretta
a sè per tutto il tempo, senza dire una sola parola,
semplicemente trasmettendole con quell'abbraccio tutto ciò
che provava.
Poco
dopo, si ritrovarono tutti nella sala d'attesa dell'aeroporto di San
Francisco. Rivolsero lo sguardo all'enorme orologio, era mezzogiorno, e
il volo dei One Direction sarebbe partito alle 13.40, quello di Meg
alle 14.05, quindi avevano ancora un'ora e mezza per stare insieme, un
intervallo di tempo che sembrava essere infinito se ci si riferiva a
una fila alle poste, e che si riduceva a poco più
di un battito di ciglia, se messo in relazione con la voglia di non
separarsi mai.
Okay, va bene, a Meg faceva piacere tornare a casa, in fondo non vedeva
i suoi genitori da più di un mese, e poi voleva
riabbracciare la sua migliore amica, raccontarle gli ultimi
avvenimenti avvenuti, visto che in quegli ultimi tre giorni
praticamente non era stata da sola nemmeno un minuto. Lei e Harry erano
diventati inseparabili, ancora di più di quanto non lo
fossero sin dall'inizio della farsa, del viaggio a Los Angeles e tutto
il resto.. e poi pensava che le avrebbe fatto bene passeggiare nella
sua noce di cocco, nel posto che conosceva meglio delle proprie tasche,
nel luogo dove era cresciuta, in quell'angolo di terra, che vuoi o non
vuoi, non avrebbe mai potuto dimenticare. Però c'era
qualcosa, o meglio, qualcuno che le impediva di essere davvero felice
di tornare lì...Harry. E Liam, e Zayn, e Niall, e Louis.
Per il ragazzo la faccenda era pressochè la stessa: non
abbracciava sua madre, il suo patrigno e sua sorella da mesi e mesi, e
doveva ammettere che gli erano mancati da morire, così come
gli era mancata la sua Holmes Chapel, ma nulla al mondo, gli
sarebbe mai mancato di più della ragazza che in
così poco tempo gli aveva fatto letteralmente perdere la
testa; Zayn, Liam, Louis e Niall invece, non vedevano l'ora di
atterrare a Heatrow e stringere forte le loro ragazze, i loro amici
più stretti e le loro famiglie..non che non avrebbero
sentito la mancanza di quell'estate, di San Francisco e di Meg, ma
sicuramente sarebbero riusciti a sopportare il tutto in modo molto meno
tragico. Jamie, Charlie e Beth li stavano già aspettando in
aeroporto e loro non stavano più nella pelle, desideravano
baciarle e coccolarle fino a restare senza fiato. Anche se non lo
davano troppo a vedere, era stata dura sapere di averle così
lontane e poterle parlare soltanto per telefono, senza circondarle il
corpo con le braccia e stringerle forte al petto.
" Qui non sono ammessi i musi lunghi, ok?" Louis
guardò negli occhi entrambi e si accorse di non poter fare
molto per tirarli su di morale "vedete? c'è un
cartello..è proprio lì.. non sono ammessi i musi
lunghi" disse di nuovo, anche se li capiva perfettamente, eccome se li
capiva, ogni volta che doveva salutare Beth per poi rivederla dopo
qualche mese, nemmeno lui, così giocherellone e spiritoso di
natura, riusciva a varcare il check-in senza cacciare pretotenti
lacrime dagli occhi "dobbiamo fare qualcosa" sussurrò Niall
all'orecchio dell'amico "ok, fa tenerezza vederlì
lì, stretti in un abbraccio convulso, ma dobbiamo fare
qualcosa " "non ho mai visto Harry così" gli fece eco Liam
raggiungendoli "però l'ama davvero" se ne uscì
Zayn con la sua vena romantica "..e pensare che tutte le volte che
doveva tornare a casa, sorrideva come non mai" ricordò
Louis, riferendosi all'amico "e lei sta anche peggio..credo
che sentirà la mancanza di tutti noi" questa volta
fu Liam a dare voce ai propri pensieri.
Zayn li guardò di nuovo: se ne stavano seduti vicini,
abbracciati, mani nella mani, il cuore a mille, in attesa che quel
maledetto orologio segnasse l'ora di salutarsi davvero, se ne stavano
lì come se avessero voluto imprimersi per sempre sulla pelle
il calore prodotto dai loro corpi avvinghiati; Harry avrebbe voluto
parlarle, dirle che l'amava più della sua vita per tutti i
minuti rimanenti, ma non ce la faceva, le parole gli morivano in bocca,
non si era mai sentito come in quel momento, non era pronto a
fronteggiare una situazione simile, e l'unica cosa che riusciva a fare
era stringerla sempre di più, accarezzandole i capelli,
facendole poggiare la testa sulla sua spalla, e ricordando la notte
appena trascorsa. Era stata meravigliosa.
Liam, Zayn e Louis erano in un certo senso abituati a quella sensazione
di vuoto che gli si formava all'altezza del petto ogni qual volta
salutavano le loro ragazze, ma si rendevano conto che per il loro
amico, quella era la prima volta che si trovava in un pasticcio simile,
la prima volta che si innamorava sul serio di una ragazza e decideva di
volerla accanto a prescindere da tutto il resto..e ora capivano il
motivo per il quale Harry aveva avuto così tante
difficoltà a confessarle che l'amava, ora comprendevano
veramente perchè si fosse nascosto dietro alla farsa per
così tanto tempo... lui sapeva bene quello che sarebbe
successo, e voleva evitarlo a tutti i costi, ma allo stesso tempo,
sapeva pure che fosse ripartito senza farle sapere di essere diventata
il suo mondo, senza amarla in ogni cellula del corpo come aveva fatto
durante quegli ultimi giorni, si sarebbe sentito ancora peggio.
Se l'avesse persa per sempre, senza nemmeno provare a renderla felice,
non se lo sarebbe mai perdonato. L'amava, provava per lei quel qualcosa
che non avrebbe mai nemmeno immaginato di poter provare per qualcuno,
si sentiva protagonista di quegli amori narrati nei libri, e tutto
ciò che desiderava era portarla a Londra con sè.
Porlarla dovunque con sè, ma sapeva benissimo di non poterlo
fare, perciò la teneva stretta senza parlare, quasi come se
avesse avuto l'impressione che le parole gli avrebbero rubato dei
minuti preziosi.
" Harry! possiamo parlarti un minuto?" il ragazzo si alzò e
raggiunse Louis, Liam e Zayn, mentre Niall si mise accanto a Meg per
farle compagnia "sul serio vuoi sprecare l'ultima ora che hai a
disposizione per stare con lei, in questo modo?" il ragazzo
alzò le spalle "non possiamo mica scappare dall'aeroporto"
disse "nessuno ha parlato di uscire di qui" Zayn sorrise, e lui lo
guardò in modo confuso "fate una pazzia" l'incitò
Liam "che?" "ti copriamo noi con Burbank, Parker e e tutti gli altri"
questa volta fu Louis a parlare "ma se siamo chiusi qui dentro"
esclamò, guardandosi intorno "aaah..non hai un minimo di
fantasia!" lo prese in giro Zayn, e lui lo guardò come se
fosse pazzo "ti devi svegliare ok?" tornò alla carica Liam,
prendendolo per le spalle e scuotendolo "e lo devi fare in fretta
perchè non hai molto tempo" "ma che state dicendo?" "cosa
devo fare? dirottare il suo aereo? O fingere di restare chiuso in bagno
e restare bloccato qui?" urlò un po' troppo, tanto che
quelle parole arrivano chiare anche all'orecchio di Meg e Niall "ora
stai cominciando a ragionare sul serio" gli disse Louis con un sorriso,
mentre la ragazza lo guardava confusa...dirottare l'aereo? Ma parlava
sul serio?
Dopo un attimo di perplessità, Harry sembrò
ritornare quello di sempre "avete ragione...è da stupidi
restare qui ad aspettare che passi il tempo" tornò a
guardarsi intorno, Liam, Zayn e Louis tenevano gli occhi fissi su di
lui, convinti che nel giro di qualche secondo ci sarebbe arrrivato.
"Grazie" esclamò il ragazzo, prima di tornare da Meg e
prenderla per mano facendola alzare.
"Vieni con me al bar, amore? Ho bisogno di..di un po' d'acqua" la
ragazza annuì, lasciandosi trascinare "Harry...il bar
è di là" disse quasi divertita, non gliela
contava affatto giusta "emh si, ma al piano di sopra dovrebbe essercene
un altro. Lì fanno un cappuccino straordinario" rispose lui,
improvvisando, nello stesso istante in cui chiamava l'ascensore
premendo il dito sull'apposito pulsante.
Ma non voleva l'acqua? Lui la guardò negli occhi,
brillavano, e Meg riuscì a dimenticare di nuovo di tutto il
resto "che cosa hai intenzione di fare?" domandò, non appena
furono entrati in ascensore, Harry rise, capì che lei aveva
intuito che non fosse esattamente l'acqua ciò di cui aveva
bisogno, e quella semplice risata bastò, le bastò
per sorridere di nuovo. Non più un sorriso tirato, come
quelli che si erano dipinti sul suo viso a partire da quella mattina,
un sorriso vero, spontaneo e assolutamente meraviglioso. " Ti ripeto la
domanda: che cosa vuoi fare?" sapeva che stava per succedere qualcosa,
sapeva che Harry avesse qualcosa in mente "voglio stare un po' con te"
sussurrò il ragazzo, fissando i propri occhi in quelli di
lei e notando in quelli un luccichio che lo indusse a sorriderle sulle
labbra. Meg avertì il proprio cuore fare capriole, nel
momento esatto in cui lui la baciò dolcemente, per poi
concentrarsi sui pulsanti dell'ascensore. "Mi sembra che... dovrebbe
essere il quattro" esclamò, riferendosi a chissà
cosa, e premendo quel tasto "no, no è il sei"
pigiò il sesto pulsante sulla superficie del quale era
disegnato il numero sei "scherzavo, è il tre" premette un
altro tasto ancora "ma cosa?" Meg gli si avvicinò ridendo
"non vorrei che fosse il primo.." il suo dito si fermò su un
altro tasto "probabilmente è sull'attico!"
esclamò, premendo il numero otto "o magari è
giù..al livello della pista" pigiò il pulsante
con su scritto 'zero' "cavolo, non mi ricordo..sono stato in
così tanti aeroporti!" tornò a premere il quattro
"ok, forse ci sono, forse è il cinque" "basta!" "stai
fermo!" Meg gli prese le mani tra le sue per impedirgli di premere
altri tasti "così lo bloccherai!" esclamò
divertita, ma non appena ebbe finito di parlare, avvertirono uno strano
rumore, una specie di sirena all'interno dell'ascensore, e l'attimo
dopo, si spensero tutte le luci.
" Troppo tardi" sussurrò lui, guardandola come se stesse per
saltarle addosso da un momento all'altro "tu! tu..! tu..sei" si
aspettava di sentirsi dire 'cretino' 'idiota'..insomma, ci sarebbe
stato, aveva volontariamene bloccato un ascensore! Sul viso di Meg,
reso appena visibile dalla luce di emergenza, un'espressione quasi
eccitata "tu sei un fottutto genio!" esclamò, e non ebbe il
tempo di aggiungere altro perchè Harry rise portando la
testa all'indietro e cingendole i fianchi con le braccia, attirandola
pericolosamente a sè, prima di baciarla, mozzandole il
respiro e travolgendola totalmente in un bacio appassionato e
disperatamente intenso.
" Non potevo baciarti così davanti a tutti"
sussurrò il ragazzo, soffiandole quelle parole sulle labbra,
e a quel punto Meg sorrise mandandogli il cuore in fiamme, e
sporgendosi appena per permettere alle loro labbra di combiaciare
nuovamente, un contatto bramato da entrambi, intimo, lento, passionale,
travolgente, intrigante. Due corpi abbracciati e due cuori innamorati,
sempre di più, sempre più profondamente.
" Ti è piaciuta la trovata?" le domandò Harry
parlando a bassa voce, quando trovarono le forze di interrompere quei
baci "di solito la gente ha paura di restare bloccata in ascensore"
disse lei, le sue braccia ancora attorno al collo del ragazzo e le sue
mani tra i suoi capelli "e tu ne hai?" sussurrò, stabilendo
con lei un contatto visivo così malettamente ardente di
passione, che per poco non le fece annebiare del tutto il cervello,
costringendola a fermarsi in tempo prima di sfilargli la maglia e fare
cose che non andrebbero fatte in un'ascensore volontariamente bloccato
nel bel mezzo di un aeroporto.
"In condizioni normali, si, avrei paura" mormorò, senza
smettere di torturargli dolcemente i ricci "e ora?" Harry
portò le mani dai sui fianchi alla schiena, spingendola di
più contro di sè "ora no" la sua voce era un
sussurro, lui si chinò appena, e un attimo dopo Meg
avvertì le sue labbra all'altezza del proprio collo "ora ho
soltanto paura di non saper più vivere senza di te" aggiunse
la ragazzza, la voce tremante e il battito del cuore furiosamente
accelerato, Harry tornò a guardarla negli occhi e sorrise
"vuoi sapere di cosa ho paura io?" non le diede il tempo di rispondere
"di diventare pazzo, quando mi sveglierò la mattina e
realizzerò che sei troppo lontana" Meg lo baciò
teneramente "o quando avrò voglia e bisogno di stringerti,
quindi praticamente tutti i minuti, e finirò per abbracciare
l'aria" la ragazza cercò di nuovo le sue labbra, trovandole
subito e impegnandole in un nuovo bacio "non abbraccerai l'aria..ci
sono i ragazzi" sussurrò, senza smettere di annegare nel suo
sguardo, così ipnotizzante anche in penombra "si..ma io
voglio te, vorrò sempre te" "ti amo Harry, tanto tanto tanto
tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto ta-" la interruppe
bruscamente, portando un dito sulle labbra di lei "ti amo anche io,
molto più di quanto immagini" e azzerò nuovamente
le distanze tra loro. La baciò avidamente, spingendola
indietro, fino a far aderire la schiena di lei al muro, senza mai
interrompere il contatto e prendendole il viso tra le mani, giocando
con i suoi capelli e continuando a baciarla, annientato dal desiderio
di amarla, lì, in aeroporto, a meno di venti minuti dalla
partenza.
Meg lo abbracciò, cingendogli il corpo con le braccia e
godendosi ogni singolo istante di quel paradiso che lui le stava
donando, anzi, che si stavano donando a vicenda; baci, baci, baci e
ancora baci, ardenti e colmi di una passione inesauribile, che
terminarono soltanto quando entrambi furono a corto di fiato.
" Noi ci rivedremo presto, vero?" quella di Meg era un'implicita
richiesta "ti prego, dimmi di sì" aggiunse, la sua schiena
ancora appoggiata al muro, e il viso di lui a pochissimi centimetri dal
proprio "si, ci rivedremo prestissimo..un giorno di questi aprirai gli
occhi e sarò accanto a te, pronto a donarti tutto l'amore
del mondo e recuperare il tempo perduto" "me lo prometti, amore?" il
cuore che sembrava voler uscire dal petto "te lo giuro" disse lui,
guardandola dritto negli occhi scuri e trattenendosi dal baciarla
ancora.
"Scusa" un attimo dopo Meg si pentì di ciò che
gli aveva fatto promettere..come poteva essere stata così
egoista?
"..lo so che hai molti impegni, lo so che giri il mondo, so
che non è facile trovare il tempo per fare tutto,e non
voglio che tu rinunci a qualcosa per causa mia, l'ultima cosa che
voglio è che tu ti senta asfissiato da me, l'America
è lontana e-" Harry non le permise di continuare, non
riuscì a resistere e la baciò ancora
intensamente, mozzandole il respiro come al solito ed esplorando il suo
corpo con le mani "dille più spesso queste stupidaggini,
così con la scusa di tapparti la bocca, posso baciarti"
mormorò, quando riuscirono a mettere fine a quell'ennesimo
bacio "non hai bisogno di un pretesto per baciarmi" rispose dolcemente
la ragazza, lui le prese la mano "non azzardarti mai più a
scusarti per avermi chiesto di tornare..potrò essere
incasinato quanto vuoi, ma avrò sempre tempo per te, per noi
due."
" L'unica cosa che asfissierà è la tua mancanza,
capito?" tornò a prenderle il viso con le mani, la ragazza
si sentì completamente annientata da quello sguardo
così intenso, da quegli occhi così dannatamente
belli, colorati di sfumature di verde spruzzate di blu, le bloccavano
il respiro ogni singola volta, anche così, in penombra "ma
cosa aspettavamo per chiuderci qua dentro?" Harry tornò a
sfiorarle il collo con le labbra, e lei rise con il cuore a passo
dall'esploderle, poi fece in modo che il ragazzo alzasse di nuovo il
viso, e quando furono di nuovo l'uno di fronte all'altra, Meg lo
baciò legandogli nuovamente le braccia intorno al collo,
mentre lui portò le mani sui suoi fianchi, continuando a
baciarla ancora e ancora, sempre più avidamente. Avevano un
disperato bisogno di coccolarsi, di abbracciarsi, di baciarsi
all'infinito e di amarsi in ogni modo conosciuto e non, semplicemente
perchè sapevano che non avrebbero avuto la
possibilità di farlo per un po' di tempo..non sapevano con
certezza quando si sarebbero rivisti, poteva trattarsi di giorni,
settimane, mesi, e loro due avevano tutte le intenzioni di sfruttare
ogni singolo istante prima della chiamata del volo, per restare l'una
tra le braccia dell'altro.
Qualche minuto dopo, le porte dell'ascensore si aprirono di scatto, e
coloro i quali si erano preoccupati di andarli a salvare, o almeno
così credevano, li trovarono labbra contro labbra,
avvinghiati l'uno all'altra come se quello fosse l'ultimo minuto, e
forse lo era davvero.
"Adesso non si può neanche decidere di restare bloccati in
un ascensore, che subito ti vengono a liberare!" sbottò il
ragazzo, quando furono di nuovo in compagnia di Niall, Louis, Zayn e
Liam "siete stati quasi un'ora là dentro" gli fece notare
Louis "allora è volata" sospirò Harry, un attimo
prima che i due manager li richiamassero all'ordine.
" E' arrivato il momento di partire, forza ragazzi!" esclamò
Parker, per poi rivolgersi a Meg "sembra proprio che ci rivedremo!" le
disse, facendole l'occhiolino, nel frattempo anche Burbank si
avvicinò a loro "Grazie. Grazie per avermi scelta quella
sera, vi sarò debitrice a vita" poi li salutò.
Un attimo dopo abbracciò Niall lascinadosi stringere in un
tenero abbraccio "guarda che ti aspettiamo a Londra, eh!" sorrise lui
"possiamo organizzare una sorpresa per Harry..conta su di me" aggiunse,
mentre la ragazza lo stringeva di più; poi fu il turno di
Liam, sprofondò tra le sue braccia "non ci dimenticheremo di
te, ci sentiremo spessissimo" le disse lui accarezzandole i capelli;
quando abbracciò Louis, Meg era sull'orlo delle lacrime "mi
hai detto che sono il tuo migliore amico, perciò sappi che
non ti libererai di me" sussurrò dolcemente, stringendola
forte a sè, lei non trovava le forze per rispondere, e
sorrise ancorata al suo corpo; subito dopo finì tra le
braccia di Zayn, piangeva a dirotto, non era riuscita a evitarlo, dopo
ogni abbraccio sentiva sempre più vicino il momento di
salutare Harry, e non ce la fece a trattenere le lacrime "ei,
tranquilla" il ragazzo la strinse di più "Meg, lui ti ama,
tu lo ami, andrà tutto bene" esclamò, prima di
lasciarla andare.
L'istante successivo gettò le braccia al collo del ragazzo
che amava e lasciò che lui la stringesse fortissimo,
così tanto che le parve di soffocare in
quell'abbraccio, ma non si staccò, voleva abbracciarlo fino
a stare male, pianse sulla sua spalla "ti prego, smettila,
amore..così fai piangere anche a me" sussurrò
lui, abbracciandola in modo sempre più convulso, la voce
tremante e le braccia intorno al corpo di lei "piangi, non smetterai di
essere il mio supereroe" disse lei, senza interrompere l'abbraccio,
Harry si sentì come se fosse stata stappata una bottiglia, e
il contenuto fosse finalmente libero di fuoriuscire. Pianse tra le
braccia di Meg, piansero entrambi, singhiozzando rumorosamente. "Siete
due bambini!" li prese in giro Lou, cercando di smorzare la tensione,
anche se quell'abbraccio era davvero commuovente e tra un po'
scoppiavano a piangere anche loro quattro "no..sono solo innamorati" fu
Zayn a contraddirlo "follemente innamorati" lo corresse Liam.
Meg abbracciò di nuovo loro quattro e quando fu il turno di
Niall "salutami Emma, dille che mi piacerebbe rivederla" le disse lui,
subito dopo Megan afferrò il cellulare del ragazzo e gli
registrò il numero della sua migliore amica, sorridendo tra
le lacrime "sono sicura che sarebbe molto più felice di
sentirselo dire direttamente da te" esclamò strizzandogli
l'occhio.
Poi i ragazzi furono spinti dai manager lontano da lei, li
osservò andare via lentamente, le lacrime che
prepotentemente le rigavano il viso..no, non potevano andare via sul
serio.. lui...lui non poteva.
'Torna indietro, perfavore' il suo cuore gridava, ma le parole non
arrivarono in gola, ostacolate dai singhiozzi; e tutto ciò
che fece fu portarsi le mani sul viso per impedire ai suoi occhi di
vederlo farsi sempre più lontano, sempre più
piccolo in prospettiva, i suoi ricci ormai confusi tra la folla, e il
cuore di lei in preda alla voglia di infilarsi nella sua valigia e
seguirlo ovunque. Non era pronta a salutarlo, non lo sarebbe stata mai.
Meg si asciugò le lacrime con foga, tentando di calmarsi, ma
ciò che vide non appena le sue mani scesero lungo il viso
lasciandole prendere atto della realtà, per poco non le fece
arrestare il funzionamento degli organi interni, già
profondamente scombussolato.
Harry era lì, di fronte a lei, di nuovo, per pochissimi
istanti, ma c'era.
"Ricordati sempre che ti amo, che per me sei tutto, e che presto
tornerò da te... ricordalo sempre amore mio"
sussurrò lui stringendola forte, prima che Meg gli relagasse
un bacio, uno di quelli che nessuno di tutti e due avrebbe mai
dimenticato. Con quel contatto le lacrime di Harry si mischiarono alle
sue, ma avvenne anche qualcosa di più profondo,
uno scambio di cuori.
E poi lui se ne andò davvero, rendendola debole e priva di
forze nel momento esatto in cui smise di cingerle il corpo con le
braccia.
Buonsalveeeee :))
Eccomi qua, anche questa volta sono stata puntuale..dovete
ringraziare soltanto il santo che ha deciso che l'assemblea di isituto
dovesse capitare proprio domani ahahahah :DD Se così non
fosse stato, probabilmente non ce l'avrei fatta ad aggiornare.
In ogni caso, ecco che è arrivata la tanto temuta partenza,
e adesso vedremo come se la caveranno i ragazzi a Londra, e Meg a casa
sua insieme alla sua famiglia e a Emma. Se pensate che la storia sia
finita, siete sulla strada sbgliata..accadranno ancora tante tante cose
:))
Spero di non annoairvi con la lunghezza, e vi ringrazio di cuore per
ogni singola parola che mi scrivete nelle recensioni..davvero, vi
voglio bene ♥
Vi prego, continuate a farmi sapere cosa ne pensate, perchè
per me è importante, lo sapete :DD
Grazie anche a chi inserisce la storia in una quasiasi lista, e a
chiunque passi nella mia pagina :))
Prima di lasciarvi allo spoiler del prossimo capitolo, vi dico
già che purtroppo lunedì prossimo non ci
sarà alcun aggiornamento perchè..udite, udite!
Lunedì prossimo a ques'ora probabilmente starò
passeggiando per Oxford Street, o magari starò facendo in
giro sul London Eye, o starò ammirando il Big Ben, o
semplicemente starò assaggiando un 'Fish and Chips'! :DD
Non me ne vogliate, ma non riuscirò assolutamente a
scrivere, nemmeno mezzo rigo...vado a Londra, e credetemi se vi dico
che per me è un sogno! ♥
Quindi ci risentiremo tra dieci-quindici giorni :)) E adesso vi lascio
allo spolier! Recensiteeeeeeee <3<3<3
************
"Come
è andata in America?" domandò Jemie a tutti e tre
i ragazzi, una volta che si ritrovarono tutti e sei all'esterno
dell'aeroporto "alla grande! Siamo stati benissimo, i concerti sono
stati uno più elettrizzante dell'altro, e poi abbiamo avuto
anche parecchio tempo libero" spiegò Liam "si, è
stato tutto fantastico, davvero indimenticabile" esclamò
Zayn "qualcosa che vi mancherà?" domandò Charlie
curiosa, i tre ragazzi si scambiarono una veloce occhiata, consapevoli
che avrebbero pronunciato la stessa parola nello stesso istante "Meg"
dissero semplicemente "spero di rivederla presto!" Beth
parlò a nome di tutte e tre.
Quando
i One Direction atterrarono a Heatrow, Megan era già a casa
da un pezzo. Si era dovuta trattenere dal chiamare Harry per dirgli di
essere arrivata, perchè non voleva sembrare appiccicosa e
perchè lui sarebbe stato comunque ancora in aereo.
Si
era sforzata di non cedere alle lacrime per tutta la durata del
viaggio, anche se i suoi tentativi non erano andati a buon fine; e come
se non bastasse aveva continuato a sentirsi una stupida per tutto il
tempo, perchè sapeva che nella vita c'erano cose peggiori
del non poter vedere il ragazzo per non si sa quanto tempo. Si rendeva
conto che non era una tragedia, in fondo non era morto nessuno, come si
suol dire, e Harry l'amava, le aveva promesso che si sarebbero rivisti
presto, e lei non poteva chiedere di meglio.
Ciò
che non le andava a genio, era non saper quantificare in termini di
giorni, settimane o addirittura mesi, quel 'presto'. Non doveva
comportarsi come una bambina viziata, era l'ultima cosa a cui aspirava,
ma aveva pianto, semplicemente perchè quel sentimento che
provava per lui era troppo grande, troppo bello, troppo intenso, troppo
vero.. gli sarebbe mancato più dell'aria.
Avrebbe
fatto carte false per poter restare tra le sue braccia per sempre, e
affermare che teneva più a lui che a sè stessa
non era affatto un'esagerazione.
***************
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Capitolo 39 *** Capitolo 38 ***
Ormai
era fatta. Erano partiti, e non c'era più modo di tornare
indietro a meno che non avesse sul serio dirottato l'aereo.
Aveva
scelto il posto accanto al finestrino per poterci sbattere la testa
contro, e avere la possibilità di estraniarsi dal resto del
mondo, affondando lo sguardo nelle nuvole, e rifiutandosi di voltarsi
dal lato del passeggero, per non essere costretto ad accettare la
realtà. Dopo un intero mese in cui aveva condiviso tutto con
lei, in cui avevano vissuto quasi in simbiosi (adesso lo poteva
ammettere liberamente) con la scusa della farsa, e dopo quegli ultimi
quattro o cinque giorni assolutamente meravigliosi e perfetti, colmi di
un'amore che si era manifestato in ogni momento, era difficile voltarsi
e realizzare di non averla accanto.
Anzi,
più che difficile, era triste. Scosse la testa da solo,
senza distogliere gli occhi dalla fascia di cielo che stavano
attraversando, domandandosi come avesse fatto a ridursi
così. Piangere per una ragazza..non lo aveva mai fatto prima
di allora, nè pensava che sarebbe mai accaduto. Poi rise tra
sè nonostante tutto, correggendosi da solo,
perchè non lei non era 'una ragazza', una delle tante, no,
Meg era 'la ragazza', la sua ragazza. La stessa che l'aveva amato in
modo smisurato sin dal primo istante, la stessa che la prima sera
l'aveva abbracciato incredula e felice, la stessa ragazza insieme alla
quale aveva inventato dal nulla una storia romantica da far credere ai
giornalisti, la stessa ragazza che aveva desiderato baciare sulle
labbra senza un motivo preciso nel momento in cui lei era entrata nel
panico vedendosi una decina di flash puntati addosso.. e lui aveva
bellamente ignorato quella voglia, considerandola un attimo di pazzia.
Poi
aveva davvero premuto le labbra contro quelle di lei sulla ruota
panoramica di un parco divertimenti, lo aveva fatto per esigenze di
copione, se così le si può chiamare, ma
nell'istante in cui si erano baciati era successo qualcosa che non era
stato previsto nè dai manager, nè da nessun
altro, e lui di nuovo aveva ignorato quei segnali. Il giorno dopo erano
partiti per Los Angeles, avevano cenato da soli, ricordava
perfettamente che avevano trascorso la maggior parte del tempo a
parlare di Charlie, Jamie e Beth, ricordava pure che Meg per un attimo
non si era sentita all'altezza di una modella, di un'attrice e di una
ballerina professionista, e lui in quel momento l'aveva giudicata
pazza, perchè lei non poteva avere idea di quanto fosse
bella e speciale, nella sua dolcezza e nella semplicità.
Harry pensò che erano queste le componenti del suo carettere
che più l'avevano affascinato: una bellezza per niente
ostentata, tenera, semplice e condita di senso dell'umorismo.
Era stato dannatamente bene quella sera in sua compagnia al punto tale
che si era ritrovato sul terrazzo della camera di lei a mangiare gelato
rubato dalla cucina. Ricordò in momento il cui Meg era
piombiata in camera sua con le riviste in mano, sbigottita e
imbarazzata di fronte alla velocità con la quale il suo
viso, il suo corpo, il suo nome e il resto dei dati anagrafici erano
improvvisamente diventati di dominio pubblico, lui l'aveva abbracciata
forte promettendole che l'avrebbe aiutata a reggere quella situazione
per lei completamente nuova, e poi le aveva proposto di assistere a un
loro concerto quella sera stessa, non immaginando minimamente quanto
fosse riuscito a rinderla felice con quel semplice invito, e
ritrovandosi con un cuore impazzito, quando lei per rigraziarlo, lo
aveva ricoperto di baci sulle guance. Meg era scoppiata in lacrime a
quel concerto, e aveva fatto lo stesso a tutti i successivi a cui aveva
partecipato, riempiendogli il cuore di tenerezza e orgoglio ogni volta,
e arrivando persino a indurlo a prenderle la mano durante le prove e
dedicarle una canzone, per poi finire per imbambolarsi nel suo sguardo
e dimenticare l'ultimo 'That's what makes you beautiful' da solista.
Quel
ricordo lo fece sorridere, era l'ennesima conferma che quella ragazza
aveva un certo effetto di lui, e fu puntualmente ignorata.
Ricordò
il bacio appassionato che si erano scambiati nel bosco sotto la
pioggia, erano finiti lì per salvare un gattino, e quella fu
la prima volta in cui perse davvero il controllo di se stesso e la
baciò intensamente, facendo finta che i paparazzi fossero
lì pronti a immortalarli; quel fuori programma decisamente
passionale e romantico, gli aveva provocato un febbrone, e lui ne aveva
approfittato più del dovuto, fingendosi più
debole di quanto non fosse unicamente per farsi coccolare da Meg.
Ricordava ogni minimo particolare dei giorni trascorsi insieme: la
prima notte passata insieme, sempre per via della febbre, tutti gli
abbracci e i baci che si erano scambiati nelle prime ore del
mattino in un vicolo adiacente al viale più famoso di Los
Angeles, l'accurata scelta del profumo per la mamma di lei, i baci sul
collo...e poi il rientro a San Francisco. Gli sms, la
spiaggia, la pizza a casa della zia di Meg per salutare Emma che
sarebbe partita il giorno successivo, la serata trascorsa sempre da
soli, con tanto di malibù, coca, corrente improvvisamente
saltata, e infiniti e ardenti baci sul divano.
Ricordava
la ramanzina dei ragazzi conseguente a quella notte, e i loro consigli;
e poi i giorni che sembravano essersi traformati in anni quando i One
Direction erano dovuti ritornare a Los Angeles senza di Meg ; al suo
ritorno a San Fransisco le cose si erano iniziate a fare più
intriganti, a partire dalla serata che aveva organizzato per lei in
spiaggia, alla voglia incontenibile che aveva di amarla, al suo
limitarsi a baciarla intensamente sulla sabbia fresca, e poi la cazzata
più grande che avrebbe potuto commettere. La notte in cui le
aveva asciugato le lacrime con dei baci, confessandole di amarla mentre
lei dormiva, e il giorno successivo, la propria difficoltà
nel dirle che lei era diventata la ragione del suo sorriso, e la prima
volta che avevano fatto l'amore, seguita dalla sensazione di vuoto
quando si era svegliato non trovandosela accanto e dalla speranza di
riuscire a fermarla in tempo, e la felicità impagabile
provata nel riaverla tra le braccia.
E
poi c'erano i ricordi più recenti, quelli appartenenti ai
quei trascorsi nella casa dei nonni di Liam, il suo sapergli stare
accanto, il suo modo di sostenerlo nella decisione di vuotare il sacco
e dire tutta la verità riguardo la farsa, la notte appena
trascorsa, la stessa in cui avevano fatto nuovamente l'amore, e quella
mattina, la voglia di stringerla senza parlare in aeroporto, il suo
prendere in mano la situazione spronato dai suoi migliori amici, il
momento di follia pura in cui aveva premuto tutti i tasti dell'acensore
bloccandolo volontariamente e i baci, i sorrisi, gli sguardi, le risate
e le promesse che si erano scambiati lì dentro.
E
poi l'ultimo convulso abbraccio, e quelle lacrime che non avevano
voluto sapere di starsene al posto loro!
Si,
aveva pianto per Meg, perchè l'amava più di ogni
altra cosa, e rifiutava categoricamente l'idea di separarsi da lei.
Mentre il mese appena passato gli scorreva davanti, inducendolo a
sorridere di tanto in tanto, si voltò inavvertitamente dal
lato dei sedili, e esattamente come aveva immaginato, provò
una stretta al cuore non trovarsela accanto..non che si aspettava che
Meg fosse lì, ma non avrebbe avuto prezzo poterla stringere
di nuovo. Si era talmente abituato alla sua presenza,che adesso che lei
non c'era, si sentiva come se gli mancasse qualcosa. E gli mancava lei,
in un modo vergognosamente evidente.
"Come
va?" Louis gli si era seduto accanto, lui si voltò verso
l'amico e si concesse un mezzo sorriso "sono troppo sdolcinato se ti
dico che già mi manca?" faceva tenerezza il modo in cui lo
domandò, ma l'amico era determinato a tirarlo su di morale,
e assecondarlo o sparare frasi mielose, non era di certo il modo adatto
per raggiungere quello scopo "si" rispose senza mezzi termini,
facendolo sorridere nonostante tutto "dai..se raccontassi a qualcuno
che hai pianto in aeroporto, faresti meglio a non uscire più
di casa" continuò, pensando che prenderlo in giro fosse un
buon metodo per distrarlo "infatti tu non farai niente del genere"
"sennò?" lo sfidò Louis "ti spezzo le gambe"
rispose l'amico "non ne saresti capace..non ne hai il fegato, e poi mi
vuoi troppo bene per farrmi del male" Harry lo guardò come
se la sapesse lunga "e questo è lo stesso motivo per il
quale tu terrai la bocca cucita" gli fece notare, Louis
scrollò le spalle, consapevole che l'amico avesse ragione
"vero" disse soltanto, sorridendo.
"
Ma come fai a sapere che non lo faranno nemmeno Liam, Niall e Zayn?"
tornò alla carica "perchè sennò spezzo
le gambe a loro" rispose Harry, lasciandogli intendere che loro non lo
avrebbero fatto per lo stesso motivo per il quale non lo avrebbe fatto
lui; restarono zitti per qualche minuto, entrambi assorti nei
propri pensieri fino a quando Louis non se ne uscì con
'manca anche a me Meg' del tutto fuori programma, Harry lo
guardò storto, e lui si affrettò a precisare "non
nel modo in cui manca a te, ma mi manca" disse, inducendo l'amico a
sorridere di nuovo.
Menomale
che gli si era seduto accanto con l'intenzione di prenderlo in giro!
...Pensò il ragazzo dagli occhi azzurri, in quel momento
tutti e due sentirono un rumore di passi, e un attimo dopo Zayn, Liam e
Niall furono insieme a loro. Non avevano la possibilità di
girovagare per l'intera estensione del corridoio dell'areo quando
viaggiavano su voli di linea come stavano facendo quella volta, ma i
ragazzi approfittarono del fatto che il mezzo non fosse molto affollato
per occupare anche i posti che non gli erano stati assegnati
formalmente; naturalmente viaggiavano in un'ala dell'aereo riservata a
poche persone per via del loro esorbitante successo, e in quel modo non
incorrevano nel pericolo di imbattersi in qualche fan che casualmente
aveva preso quello stesso aereo. Non che non volessero, amavano il
contatto con i fan, ma dopo più di un mese trascorso in
America avevano soltanto voglia di rilassarsi pensando al ritorno a
casa, e poi dovevano essere di supporto a Harry, che non si sentiva
esattamente all'apice della felicità senza di lei.
I
cinque ragazzi chiacchierano per gran parte del viaggio, in fondo
avrebbero impiegato nove ore per arrivare a Londra, e man mano che il
tempo passava quattro di loro si sentivano sempre più
eccitati al solo piensiero di abbracciare famiglia, amici, e
soprattutto le rispettive ragazze; Niall era contento a modo suo
perchè aveva avuto il numero di Emma, e adesso doveva
soltanto trovare il coraggio di telefonarle o quantomeno scriverle. Si,
lui, il finto biondo più amato del mondo, era timido con le
ragazze. Non si poteva dire che si fosse innamorato della migliore
amica di Meg, la conosceva appena, ma sin dal primo istante quella
ragazza lo aveva intrigato, e aveva soltanto voglia di conoscerla
meglio..non aveva idea se si sentisse con Josh, non glielo aveva mai
chiesto anche se erano amici, non voleva sbilanciarsi troppo, e poi gli
sarebbe bastato esserle solo amico, almeno per il momento.
Harry
non vedeva l'ora di riabbracciare sua madre, ma a parte questo, avrebbe
preferito di gran lunga restare ancora un po' a San Francisco, con lei.
Era
strano per tutti sapere che Meg non fosse lì con loro, e
speravano di rivederla presto, perchè avevano imparato a
volerle bene in poco tempo, e gli avrebbe fatto un immenso piacere
riabbracciarla, però erano felici di tornare a casa, e
esattamente come Meg per Harry rappresentava il mondo, Charlie, Jamie e
Beth lo rappresentavano per loro, e non stavano più nella
pelle dalla voglia di stringerle forte e baciarle fino a restare senza
fiato.
Liam,
Zayn e Niall, come se avessero letto Louis nella mente, cominciarono a
stuzzicare Harry prendendolo in giro sempre per lo stesso motivo,
facendolo esasperare e divertire contemporaneamente, per poi fargli
ammettere che se avesse avuto la possibilità di tornare
indietro nel tempo, si sarebbe comportato esattamente come aveva fatto,
e avrebbe pianto tra le sue braccia. Perlomeno, non aveva nessun tipo
di rimpiato, aveva sfruttato ogni singolo istante per stare con lei, si
era goduto ogni attimo fino in fondo.
Poi
il discorso si spostò su Niall, tutti avevano notato un
veloce scambio di battute tra lui e Meg, e alla mise lo costrinsero ad
ammettere di aver ottenuto il numero di Emma; a quel punto Liam e Zayn
si scambiarono un'occhiata che incuriosì tutti, e un attimo
dopo i due spiegarono di aver fatto una scommessa sul fatto che prima
di partire, Niall avrebbe chiesto a Meg il numero dell'amica. Si vedeva
lontano un miglio che quella ragazza gli piaceva, se ne erano accorti
tutti, Harry compreso, ma il diretto interessato ci tenne a precisare
che desiderava soltanto conoscerla meglio, come amica, calcando fin
troppo l'ultima parola.
Poi
aggiunse con tono divertito che era stata Meg a dargli il numero senza
che lui glielo avesse chiesto apertamente, in seguito a una sua
semplice richiesta di mandarle dei saluti, e Zayn si
appigliò a quest'ultimo punto dicendo che la vittoria della
scommessa non doveva essere considerata di Liam, perchè non
era stato l'amico a chiedere il numero direttamente. In seguito ci fu
tra loro una giocosa discussione che li portò a non
accorgersi dello scorrere del tempo. Non mancava ormai molto all'arrivo
a Londra.
" Jegè sto arrivandooo!" Zayn non riuscì a
trattenersi, e sorrise senza ritegno pensando che da lì a
poco l'avrebbe riabbracciata, Louis e Liam lo fissarono per qualche
istante, trovando nelle parole dell'amico tutta la felicità
che provavano contando i minuti che mancavano all'atterraggio, Niall si
ritrovò a pensare al modo in cui, di punto in bianco,
avrebbe contattato Emma, e Harry sorrise a sua volta.. quantomeno era
contento per i suoi migliori amici.
" Pensala così: se tu e la tua ragazza non vivete nella
stessa città, e siete costretti a vedervi poco, immagina
quanto sarà bello stringerla tra le braccia dopo tanto tempo
e fare l'amore con lei tutta la notte" gli suggerì Liam,
sorridendo e pregustandosi già la serata con la sua Charlie
"si, è vero..è dura vedersi una volta al mese se
tutto va bene, e nessuno lo sa meglio di noi" proseguì Louis
"ma la sensazione che provi quando la rivedi dopo averla desiderata per
settimane e settimane, ti fa scordare di tutta la sofferenza provata
avendola lontana" si aggiunse Zayn, e un momento dopo atterrarono.
Harry andò dritto dritto ad abbracciare la mamma,
stringendola forte, felice di rivederla dopo più un mese, e
mentre si avviavano insieme verso casa come capitava troppo poco
spesso, si ritrovò a pensare che i ragazzi avessero ragione:
quando sarebbe riuscito a guardarla negli occhi e baciarla di nuovo,
avrebbe avuto l'ennesima conferma che ne era valsa la pena di aspettare.
Non appena mise piede a terra, anche Niall si fiondò tra le
braccia del suo papà, e cominciò a ridere e
scherzare con lui, prendendo il giro la mamma, i giocatori di calcio e
il resto della famiglia, intrepido di rivedere tutti. Salutò
il resto dei ragazzi, dicendogli che sarebbe tornato a Londra cinque o
sei giorni dopo, adesso aveva tutta la voglia di respirare l'aria della
sua amata Irlanda, e di Mullingar in particolare.
" Amore mioooo" una ragazza indubbiamente bella dai capelli nero
corvino e vispi occhi verdi, urlò nel bel mezzo
dell'aeroporto, per poi cominciare a correre con le braccia aperte,
fino a travolgerlo, e contemporaneamente altre due ragazze, una
biondina con un fisico da urlo, e una dolce e riccissima brunetta, la
imitarono. Zayn lasciò cadere la valigie a terra quando la
sua ragazza gli piombò addosso, l'abbracciò come
se non lo vedesse da mesi e mesi, e poi tutti e due persero il senso
dell'orientamento quando le loro labbra combaciarono un bacio intenso e
appassionato "mi sei mancata da morire Jegè"
sussurrò sui sulle sue labbra, prima di baciarla ancora
"anche tu Malik" disse lei, il respiro affaticato per l'emozione "a
proposito..ma questo soprannome da dove è venuto fuori?"
domandò la ragazza, gurdandolo negli occhi, tenendosi ancora
ancorata al suo corpo e pensando a quanto lui fosse bello
"Jegè? Boh, mi è venuto in aereo, mi sembrava
dolce..ma se non ti piace lo cambio" "lo adoro!" rispose Jamie,
sporgendosi per baciarlo ancora.
Poco distanti da loro, Liam e Charlie si abbracciavano in modo convulso
"è così bello riaverti tra le braccia!"
sussurrò lui, prendendole il viso tra le mani e fissando i
propri occhi in quelli azzurri di lei "stanotte non ho chiuso occhio,
non ci potevo credere che finalmente saresti tornato" disse lei,
sorrridendogli prima di gettargli nuovamente le braccia al collo e
baciarlo fino a restare senza fiato "e non dormirai nemmeno la notte
che verrà..è un problema?" domandò
Liam quando si staccarono, un luccichio negli occhi "assolutamente no"
Charlie lo baciò di nuovo. "Ti amo" sussurrò il
ragazzo sulle sue labbra, un attimo prima che la ragazza riprendesse a
baciarlo, lasciandogli poggiare le mani sui propri fianchi, come se
volesse impedirle di scappare via, ma Charlie non lo avrebbe fatto
nè allora e nè mai "ti amo anch'io"
esclamò, felice, quando riuscirono a mettere fine a quel
bacio.
" No, dai, non è vero.." Louis rise portando la testa
all'indietro "ti dico di sì!" insistè la ragazza,
riferendosi a chissà cosa "no Beth, non ci posso credere!"
ridevano come due pazzi, e contemporaneamente si mangiavano con gli
occhi "e invece devi, amore!" disse lei, sfiorandogli le labbra con le
proprie, prima teneramente, poi con passione. "Quanto abbiamo dovuto
aspettare per questo?" domandò lui riferendosi al bacio che
si erano appena scambiati, sorrideva come non mai "esattamente ventuno
giorni" rispose la ragazza, riprendendo a baciarlo subito dopo. Louis
la prese alla sprovvista sollevandola da terra, prendendola
tra le braccia come se fosse una principessa e facendola girare in
tondo stringendola forte; Beth gli intimò di metterla subito
giù, ma trovò quel gesto tenerissimo, e lo
baciò ripetutamente, comodamente accoccolata tra le sue
braccia.Okay, ventuno giorni non sono tantissimi, ma quando si
è innamorati posso prendere la grandezza
dell'eternità.
"Come è andata in America?" domandò
Jemie a tutti e tre i ragazzi, una volta che si ritorvarono tutti e sei
all'esterno dell'aeroporto "alla grande! Siamo stati benissimo, i
concerti sono stati uno più elettrizzante dell'altro, e poi
abbiamo avuto anche parecchio tempo libero" spiegò Liam "si,
è stato tutto fantastico, davvero indimenticabile"
esclamò Zayn "qualcosa che vi mancherà?"
domandò Charlie curiosa, i tre ragazzi si scambiarono una
veloce occhiata, consapevoli che avrebbero pronunciato la stessa parola
nello stesso istante "Meg" dissero semplicemente "spero di rivederla
presto!" Beth parlò a nome di tutte e tre. Subito dopo ogni
coppietta imboccò una strada diversa, continuarono a
coccolarsi per tutto il tempo, e si diedero appuntamento a qualche
giorno dopo. Era mercoledì e si sarebbero rivisti tutti
sabato, con Niall probabilmente lunedì, tutti avevano
intenzione di trascorrere qualche giorno in famiglia, e strano a dirsi,
ma Zayn, Liam, Louis, Harry e Niall avrebbero sentito la mancanza l'uno
degli altri..vivevano praticamente in simbiosi da quasi ben tre anni!
Quando i One Direction atterrarono a Heatrow, Megan era già
a casa da un pezzo. Si era dovuta trattenere dal chiamare Harry per
dirgli di essere arrivata, perchè non voleva sembrare
appiccicosa e perchè lui sarebbe stato comunque ancora in
aereo.
Si era sforzata di non cedere alle lacrime per tutta la durata del
viaggio, anche se i suoi tentativi non erano andati a buon fine; e come
se non bastasse aveva continuato a sentirsi una stupida per tutto il
tempo, perchè sapeva che nella vita c'erano cose peggiori
del non poter vedere il ragazzo per non si sa quanto tempo. Si rendeva
conto che non era una tragedia, in fondo non era morto nessuno, come si
suol dire, e Harry l'amava, le aveva promesso che si sarebbero rivisti
presto, e lei non poteva chiedere di meglio.
Ciò che non le andava a genio, era non saper quantificare in
termini di giorni, settimane o addirittura mesi, quel 'presto'. Non
doveva comportarsi come una bambina viziata, era l'ultima cosa a cui
aspirava, ma aveva pianto, semplicemente perchè quel
sentimento che provava per lui era troppo grande, troppo bello, troppo
intenso, troppo vero, e gli sarebbe mancato più dell'aria.
Avrebbe fatto carte false per poter restare tra le sue braccia per
sempre, e affermare che teneva più a lui che a sè
stessa non era affatto un'esagerazione.
In ogni caso, a parte quel vuoto al petto che provava da quando lui
aveva smesso di cingerle il corpo, e quella debolezza improvvisa che si
era impossessata di lei nello stesso istante, era bello essere di nuovo
a casa, dopo essere stata via per un mese o poco più.
Entrambi i suoi genitori l'avevano aspettata all'aeroporto, e si erano
abbracciati forte più volte, la mamma quasi aveva le lacrime
agli occhi, e Meg non se lo aspettava affatto, e il padre, l'aveva
stretta a sè con una presa vigorosa che non aveva mai
più utilizzato dopo l'ultima volta che era riuscito a
prenderla in braccio, quando era ancora bambina. Forse non si era resa
conto che un mese per loro era stato troppo, e paradossalmente, dopo
aver saputo badare a se stessa per un periodo più o meno
lungo, si sentì di nuovo bambina tra le braccia dei
genitori..era un qualcosa che non le succedeva da tempo, e la rese
felice.
La mamma la bombardò di domande per tutto il viaggio di
ritorno a casa, e lei gli raccontò della zia, di San
Franscisco, di Los Angeles, dei ragazzi e soprattuto di Harry, persino
suo padre si accorse della luce che le attraversava gli occhi ogni
volta che parlava di lui; e Meg promise a se stessa che l'indomani
avrebbe raccontato loro tutto, dall'inizio alla fine, meritavano di
sapere, sempre che non lo avessero già letto su qualche
giornale e facessero finta di niente..no, scacciò
immediatamente quel pensiero, conosceva sua madre, e non sarebbe
riuscita a tenersi tutto dentro se fosse stata arrabbiata.
Non lo era, e non lo era nemmeno il suo papà, sembravano
soltanto immensamente felici di aver riabbracciato la loro piccolina,
anche se tanto piccolina non era più, a giudicare dal modo
in cui amava quel ragazzo. Era pazza di lui, non c'era alcun dubbio.
Non appena era arrivata a casa, Meg si era fiondata in camera sua e
aveva lasciato lì tutti i bagagli, per poi guardarsi intorno
e provare una stretta al cuore quando aveva posato lo sguardo sui suoi
tre cd preferiti, sistemati sul ripiano della mensola e ben visibili,
disposti lì quando ancora non sapeva quanto sarebbe cambiata
la sua vita dopo quell'estate a San Francisco..non c'era nulla da fare,
le mancavano già, Harry in primis, ma anche i suoi quattro
migliori amici.
" Non ti sarai messa già a piagnucolare?" Meg si
voltò si scatto e un secondo dopo si ritrovò a
stringere forte la sua migliore amica "finalmente" disse la ragazza,
lasciandosi abbracciare ancora "non vedevo l'ora che tornassi, devi
raccontarmi tutto" rispose l'altra, stretta tra le braccia di Meg "io
ce l'ho con te!" rispose lei, con un tono dolce e scherzoso che stonava
con quelle parole "e perchè mai?" Emma non ci era ancora
arrivata "ti aspettavo in aeroporto" esclamò Meg, erano
ancora abbracciate "lo so, mi dispiace..è che mamma e
papà non ci sono per lavoro, e mia sorella è
malata, non potevo lasciarla a casa da sola" spiegò "anzi, a
dire il vero non dovrei essere nemmeno qui adesso... se mamma dovesse
telefonare a casa e scoprire che sono qui da te, non me la
farà passare liscia" continuò, ridendo divertita
e coinvolgendo anche l'amica "non ti preoccupare, stavo scherzando" le
disse Meg con un sorriso.
"Devo scappare..ma domani mattina ti aspetto a casa mia" la ragazza
annuì "tanto sarò da sola con mia sorella come
oggi, e avremo tutto il tempo per chiacchierare, come facevano prima
che tu partissi per andare a trovare tua zia e tornassi come la
fidanzata ufficiale di quel figo di Harry Styles" lei le
tirò un cuscino addosso "lui è solo mio!"
esclamò, come al solito gli occhi le brillavano "tu hai-" si
trattenne per non dirle di Niall, se l'era immaginata diversamente
quella scena "cosa ho?" domandò Emma guardandola come se
volesse metterla a disagio "tu hai.." pregò che le venisse
in mente qualcosa di sensato da dire, e in fretta "tu hai tanta voglia
di ascoltarmi" "questo è sicuro" ribattè Emma
"però non me la conti giusta" aggiunse un attimo dopo
"domani, ti prometto che domani ti racconterò ogni cosa" a
quel punto si abbracciarono di nuovo convulsamente "mi sei mancata Em"
"non dire bugie" "no, ok, lì era tutto fottutamente
perfetto, ma se ci fossi stata anche tu, sarebbe stato anche meglio"
era sincera "mi sei mancata anche tu Meg" rispose l'amica, prima di
abbracciarla di nuovo e sparire dalla sua vista.
La ragazza tornò in camera sua a mezzanotte passata, ma non
riuscì a prendere sonno in nessun modo, lui le mancava
troppo, e finì per infilarsi gli auricolari nelle orecchie
nel pieno della notte e ascoltare le loro canzoni come faceva prima di
incontrarlo, impostò la riproduzione casuale, e
partì Strong.
Una delle sue preferite. No aspetta, tutte erano le sue preferite.
Quando arrivò al ritornello trattenne il respiro, come
sempre.
I'm sorry if I say 'I need you'
but I don't care, I'm not scared of love
'cause when I'm not with you I'm weaker
Is that so wrong?
Is it so wrong? That you make me strong.
Dopo il secondo ritornello, le squillò il cellulare e quando
lesse il nome sul display si sentì sudare le mani.
" Amore" sussurrò, la voce spezzata dall'emozione, quella
maledetta canzone stava parlando al suo posto, esprimeva esattamente i
suoi sentimenti "che stai ascoltando?" domandò lui
dolcemente, Meg non pensava che avesse sentito, ma evidentemente aveva
premuto prima il tasto per rispondere e poi quello per mettere il pausa
l'ipod "niente che tu possa lontanamente conoscere" lui sorrise tra
sè, pensando a quanto fosse bello risentire la sua voce, a e
quanto faceva male non poterla stringere forte al petto "quando questa
canzone è stata composta, non ti conoscevo ancora, ma sembra
proprio che le parole siano state scritte apposta per te, per noi due"
il cuore di lei accellerò in modo spropositato quando Harry
le cantò il ritornello, così, di punto in bianco,
per telefono, con quella meravigliosa voce che si ritrovava ad avere.
"Tu mi rendi forte" mormorò lei, facendo fatica a scacciare
nuove lacrime quando lui ebbe terminato il ritornello..era vero, aveva
schifosamente bisogno di lui, non le importava nulla di tutto il resto,
non era spaventata dall'amore, si sentiva debole lì da sola
nel suo letto, e tutto ciò a cui riusciva a pensare era che
lui sapeva farla stare bene, si, la rendeva forte con un solo sgaurdo.
E per Harry era esattamente lo stesso.
Cominciarono così, e chiacchierarono per ore e ore, come
solo loro potevano fare, e quando attaccarono si resero entrambi conto
che effettivamente il fuso orario poteva essere un problema, ma
scoppiarono a ridere subito dopo, perchè non gliene poteva
importare di meno. Trascorsero le ore altenarndo i disperati 'mi
manchi' 'ti voglio qui' 'vorrei poterti abbracciare' 'non riesco a
stare senza di te' , ai sorrisi e alle risate, e il tempò
volò, perchè si amavano. Soltanto dopo aver
parlato con lui per così tanto tempo, Meg riuscì
ad addormentarsi, immaginando di essere stretta tra le sue braccia,
invece che aggrappata a un stupido cuscino.
Buonsalveeeeeee :))
Eccomi di nuovo qua! :D E scusate ancora per il
ritardo..Londra è meglio di un sognoooooo *-------*
Ma a parte questo, spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia
piaciuto :DD
Grazie a chi recensisce, grazie a chi inserisce la storia in una
qualsiasi lista, e grazie anche a chi legge soltanto ;)
Vi invito ancora una volta a non essere timide, davvero..adoro
interegire con voi lettrici :DDD
Devo scappare, il prossimo capitolo verrà pubblicato
lunedì prossimo come al solito, e niente...recensite,
recensite, recensiteeeee ♥♥♥ sempre se
vi va!
Ecco a voi lo spolier!
*************
E
Harry se ne stava comodamente seduto al tavolo in cucina, i capelli
scompigliati che gli ricadevano sulla fronte, gli occhi a tratti
stanchi e spenti, a tratti vivaci e brillanti, le labbra increspate in
uno pseudo-sorriso, le fossette appena accennate, i tatuaggi visibili
sulle braccia e sul torso completamente nudo: sarebbe stato
una visione celestiale per qualsiasi individuo appartenente al sesso
femminile, e bello, bello da togliere il respiro persino agli occhi
della donna che gli aveva donato la vita. Okay, è risaputo
che ogni mamma guarda il proprio figlio con gli occhi dell'amore, e lo
vede meraviglioso anche se il resto del mondo tende a
considerarlo una scimmia quasi umana, ma con Harry era impossibile
incorrere in tale pericolo, perchè obiettivamente, in lui
coesisteva di quanto più vicino ci fosse alla perfezione, e
anche sua madre era in grado di rendersene conto.
Maldettamente,
dannatamente, fottutamente bello, fuori e dentro.
"
ok, ci rinuncio! sei completamente impazzita" suo malgrado Meg rise di
cuore a quelle parole, perchè si rendeva conto di aver detto
praticamente un'assurdità, ma ciò non le aveva
impedito di dare voce al suo io più profondo che desiderava
una cosa sola: lui.
"
secondo me ti ha dato di volta il cervello!" "sei appena
tornata dopo aver trascorso più di un mese fuori
casa, e mi vieni a dire che vuoi andare a Londra, dall'altra parte del
pianeta, come se fosse la cosa più ovvia del mondo!"
sbottò "e lo dici come io direi di voler andare a prendere
un gelato al chiosco qui di fronte" continuò Emma "quando
perderai completamente la testa per chi so io, vedremo se cercherai di
fermarmi o mi inciterai ad accompagnarti..a Mullingar" così
dicendo, la sua migliore amica le strizzò l'occhio.
******************
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Capitolo 40 *** Capitolo 39 ***
Il
tipico cielo di Londra infuse un dolce senso di appartenenza nel cuore
dei ragazzi. Si sentivano finalmente a casa, dopo aver trascorso oltre
un mese nella famosissima America.
"
Oggi mi accompagni in un posto?" "dove?" sul viso di Zayn si dipinse un
sorriso, e nel momento in cui la sua fidanzata gli passò
accanto alla ricerca della propria maglietta, lui le bloccò
la strada cingendole il corpo con le braccia, lo fece in automatico,
come se avesse provato il bisogno di sentire la sua pelle coperta
soltanto dal reggiseno a contatto con la propria; Jamie trattenne il
respiro quando avvertì le mani del ragazzo sui fianchi e si
lasciò baciare lentamente sul collo, abbandonando il
proposito di rivestirsi. "Non mi hai ancora detto dove dobbiamo andare"
esclamò lui, continuando a tenerla ancorata contro di se, la
schiena di lei perfettamente appoggiata al suo petto "ti
piacerà" disse soltanto la ragazza, beandosi della
sensazione di completezza che le invadeva il corpo ogni qual volta la
sua pelle veniva accarezzata, o anche solo sfiorata da Zayn...il punto
era che questo accadeva troppo poco spesso.
"
D'accordo" il ragazzo sembrò rassegnarsi e
allentò appena la presa su di lei, ma nel momento in cui la
ragazza fece per avanzare di un passo anche se controvoglia, senza
nemmeno avere pienamente coscienza dei propri gesti, Zayn
portò le braccia in avanti, poggiandole sul suo ventre e
attrirandola nuovamente a sè "ma che ti prende Malik?"
domandò Jamie, voltandosi verso di lui, e cingendogli il
collo con le braccia mentre gli scompigliava i capelli con gesti lenti
ma decisi "mi sei mancata troppo Jegè" confessò,
un attimo prima che le loro labbra combaciassero in un bacio dolce e
romantico.
"
è la prima volta che ti manco così tanto?"
domandò lei, intenerita da ciò che gli aveva
sentito dire.. dopo una notte d'amore non l'aveva mai stretta a
sè in quel modo, impedendole di muovere un solo muscolo, a
meno che il movimento non fosse finalizzato all'avvicinarsi di
più a lui "tu mi manchi ogni qual volta siamo lontani..ma
non lo so, questa volta, è stata più dura
aspettare il giorno in cui ti avrei riabbracciata, e credo proprio che
sia stata colpa di Harry e Meg!" spiegò, non riuscendo a
nascondere un sorriso "perchè vuoi incolpare loro, invece di
ammettere che mi ami tanto tanto tanto?" le sue braccia circondavano
ancora il collo di Zayn, e il tono da bambina del quale si era servita
per parlargli, fece sorridere il ragazzo "non ho nessun problema ad
ammettere che ti amo tanto tanto tanto" rispose, guardandola dritto
negli occhi verdi "ma se tu fossi stata lì al mio posto,
avresti capito perchè penso che sia stata colpa loro...il
modo in cui si guardavano, i sorrisi che si scambiavano, gli occhi che
luccicavano, la voglia di abbracciarsi, i baci roventi fatti passare
per finti...l'intensità con la quale si desideravano, mi
ricordava ogni singolo istante quanto avrei voluto averti accanto per
tutto il tempo" Jamie lo baciò intensamente "anche tu mi sei
mancato da morire" sussurrò poi sulle sue labbra, una volta
che riuscì a interrompere quel contatto che sembrava essere
così giusto e così perfetto.
"
Ah! A proposito, ho sentito il discorso che Harry ha rivolto alle fan,
e se in un primo momento volevo strangolarti perchè mi hai
tenuto nascosto il fatto che fosse una farsa, nell'istante esatto in
cui lui ha terminato di parlare, ho capito che in realtà,
per i due diretti interessati non è mai stata finzione...non
è possibile fingere di sentirsi a un solo passo dal toccare
il cielo" "quindi non sei arrabbiata?" domandò Zayn,
spostandole dolcemente una ciocca di capelli dal viso "loro due non
hanno mai finto davvero, quindi in teoria non hanno preso in giro
nessuno" spiegò la ragazza, e subito dopo le loro labbra
combiaciarono nuovamente "nessuno ti ha mai detto che hai un cuore
grande?" lei sorrise sulle sue labbra "se me lo dici tu, ha valore
universale" disse, un attimo prima di liberarsi dalla sua stretta.
"
Dove scappi?" "se non chiedo troppo vorrei infilarmi la maglietta"
rispose Jamie divertita "tranquilla, tanto abbiamo esattamente
quarantadue giorni a disposizione per recuperare" così
dicendo, Zayn uscì dalla stanza con un sorriso dipinto sulle
labbra, un sorriso che contagiò anche lei.
"
Se me lo avessi detto, non lo avrei di certo sbandierato ai quattro
venti!" Beth e Louis erano seduti l'uno di fronte all'altra, reggevano
tra le mani una tazza di cappuccino, ed erano finiti sullo stesso
argomento "lo so amore, non è questo, io avrei voluto
potertelo confessare, e credimi se ti dico che mi sono sentito un po'
in colpa ad averti tenuta all'oscuro di tutto, ma se i manager lo
avessero scoperto, e...e mi avessero tolto la psp 4?" a quel punto la
ragazza scoppiò a ridere, più che altro per il
tono catastrofico con il quale lui l'aveva messa di fronte a
quell'eventualità "sei proprio uno scemo!" disse, ridendo
ancora, Louis tese la mano sul tavolo afferrando quella di lei.
"Non me ne frega niente della psp 4, si certo, è
ciò che amo di più al mondo, ma è
niente in confronto a te...il punto è che abbiamo promesso
tutti di tenere il segreto semplicemente perchè se fosse
venuto fuori, la nostra carriera avrebbe potuto considerarsi conclusa. Ma
credimi, Harry non ha mai finto di amare Meg, e Meg non ha mai finto di
amare lui" spiegò "questo lo so! Si vedeva lontano un miglio
che quella ragazza era innamorata persa di lui, e anche il nostro
ricciolino, non l'avevo mai visto così preso!" Beth sorrise
"quindi mi perdoni?" Louis la guardò dritta negli occhi
color delle pece e lei distolse volutamente lo sguardo "non lo so"
disse, facendo fatica a reprimere un sorriso "posso fare qualcosa per
farti cambiare idea?" domandò il ragazzo, le loro mani
ancora intrecciate sul tavolo, e i rispettivi cappuccini ormai freddi
"può darsi!" si limitò a dire la ragazza,
voltandosi e rivolgendogli uno sguardo dolce e malizioso
contemporaneamente.
Louis
colse subito, e con uno scatto repentino, si alzò in piedi;
un attimo dopo Beth sentì due braccia circondarle il corpo,
le labbra di lui si posarono delicatamente sul suo collo "che ne dici
di tornare a casa amore?" lei sorrise, gli occhi le brillavano, e il
cuore le batteva forte "è un'ottima idea"
esclamò, alzandosi a sua volta, afferrando la propria borsa
e soffermandosi a pensare quanto il suo ragazzo fosse bello, anche
nell'atto di lasciare qualche penny al barista per la colazione.
Qualche
minuto dopo si aviviarono mano nella mano, la ragazza poggiò
teneramente la testa sulla sua spalla, mentre continuavano a
chiacchierare sottovoce.
Louis
non riuscì a resistere, e non appena ne ebbe l'occasione, la
trascinò con sè in un vicolo stretto e la spinse
contro il muro fino a far combaciare la schiena di lei con la parete, e
senza preavviso, la baciò. Beth rispose a quel bacio,
portando le mani dietro la sua schiena e massaggiandogliela lentamente,
mentre lui le cingeva i fianchi con le braccia, senza interrompere il
contatto tra le loro labbra.
"
Non mi sembra vero che resterai a Londra fino a ottobre"
sussurrò la ragazza, guardandolo negli occhi, e facendo
scontrare i loro nasi "l'America è fantastica, e Meg mi
manca, ma poterti baciare fino a star male.. non ha prezzo" disse lui,
e un attimo dopo le loro labbra furono di nuovo le une sulle altre,
impegnate in un intenso e bramato bacio. La ragazza sorrise, stava
bene, dannatamente bene, lo amava, e avvertire il corpo di Louis
avvinghiato al proprio dopo giorni e giorni in cui aveva sentito la
mancanza di quel contatto, era la cosa più bella che potesse
esistere.
" Sei bellissima,
soprattutto quando sorridi così" le fece notare il ragazzo,
la guardava dritta negli occhi e pareva non essere intenzionato a fare
qualcosa di diverso dal cingerle la vita, tenendola ancorata tra il
proprio corpo e il muro alle loro spalle "sorrido così solo
quando sono con te" "allora sono stato perdonato?" domandò
lui, Beth gli tirò un pugno sul braccio "ti ho perdonato del
tutto nel momento in cui ti sei alzato e mi hai stretto tra le tue
braccia" a quel punto Louis la baciò di nuovo "ti amo"
sussurrò soffiandole quelle parole sulle labbra "anche io"
rispose lei, riprendendo a baciarlo.
"alla
fine..in un certo senso..così è stato anche
più dolce di come l'hanno raccontata i giornali" Charlie era
seduta sul divano a casa del suo fidanzato, i genitori di Liam erano
fuori casa per lavoro, e la ragazza aveva trascorso la notte
lì, insieme a lui "io avevo capito che tra quei due ci fosse
del tenero per davvero, la sera stessa in cui Harry, dopo averla
incontrata e aver ideato insieme a lei la storia dell'incontro in
spiaggia all'alba, sembrava non essere più tanto contrario
alla farsa..improvvisamente desiderava conoscerla meglio"
ricordò il ragazzo, con un sorriso "allora..quando ho
conosciuto Meg a Los Angeles-" lui le tolse le parole di bocca "si, era
già innamorato di lei, anche se non lo sapeva ancora"
Charlie sorrise "ho l'impressione che Meg lo ami da molto, ma proprio
molto tempo" ipotizzò la ragazza, non immagianando quanto
fosse andata vicino alla verità "lei aveva un debole per
Harry ancora prima di incontrarlo, ce ne siamo resi conto tutti dal
modo in cui si è persa nel suo sguardo il giorno in cui
Burbank e Parker ce l'hanno presentata..ce ne siamo accorti tutti
tranne lui ovviamente" a quel punto Liam passò un braccio
intorno alle spalle di Charlie, attirandola teneramente a sè
"dovrei essere arrabbiata con te, lo sai?" esclamò la
ragazza, sbuffando sonoramente mentre si adagiava meglio tre le sue
braccia, Liam rise "dovresti?" domandò, in tono provocatorio
"lo so, lo so...i manager avranno minacciato anche voi di tenere la
bocca chiusa, ma di me potevi fidarti, puoi fidarti.."
increspò le labbra in modo tale che la parte inferiore
sporgesse fuori "hai ragione, scusa amore, mi dispiace"
sussurrò lui baciandole la fronte come se fosse una bambina
"sai cos'è che mi fa più rabbia?" Liam
fissò quegli occhi blu che lo avevano fatto innamorare,
timoroso di ciò che Charlie avrebbe detto "il fatto che
dovrei essere arrabbiata, e invece non lo sono, non ci riesco! Le
parole di Harry rivolte alle fan, mi hanno fatto sciogliere..la loro
storia è molto più bella e romantica di qualunque
cosa i manager avessero architettato. Il loro far finta di fingere di
amarsi, boh, secondo me è da diabete..ma ci pensi? Hanno
trascorso un mese intero praticamente appiccicati con la scusa della
farsa, e scommetto tutto quello che vuoi, che conoscendo Harry,
sarà stato pure capace di inventarsi la presenza di
paparazzi invadenti per poterla coccolare senza destare sospetti" Liam
le sorrise "in realtà i sospetti li ha destati eccome! Da
quando Meg è entrata nella sua vita, è cambiato,
non è più un ragazzino, e nel momento in cui ha
capito che rischiava di perderla per sempre, si è
trasformato in un uomo, pronto a lottare contro tutto pur di averla al
suo fianco" Charlie lo baciò dolcemente sulla guancia, poi
all'angolo delle labbra, e lui la sollevò di peso
portandosela a sedere sulle proprie gambe "è lo stesso
effetto che tu hai avuto su di me" sussurrò il ragazzo, un
attimo prima che le loro labbra combaciassero.
"non vedevo
l'ora che tornassi" ammise lei, ancora ancorata al suo corpo,
allacciò le braccia dietro il suo collo e lo
guardò dritto negli occhi castano nocciola "ti prego, dimmi
che per il prossimo mese, non hai nessun impegno, nessuna sflata e
nessun viaggio oltreoceano..ho bisogno di averti vicina" Charlie lo
baciò di nuovo, questa volta con più trasporto
"questo era per addolcire la pillola, vero?" domandò il
ragazzo, quando si furono staccati "mi conosci troppo bene!"
esclamò lei, quasi divertita "ma in ogni caso, il ventidue
settembre, mi aspettano in Giappone" spiegò, nella sua voce
un filo di tristezza "perfetto" sorrise lui "vorrà dire che
fino a quel giorno sarai tutta mia" aggiunse un attimo dopo,
inducendola a sorridere di nuovo.
I One
Direction sarebbero rimasti a casa fino all'inizio di ottobre, subito
dopo sarebbe ripreso il tour, e avrebbero fatto ritorno nel Regno Unito
soltanto per le festività natalizie..di tornare in America
se ne parlava almeno a marzo, ma uno di loro in particolare, contava di
tornarci prima..o sarebbe seriamente impazzito.
Avvertì
le sue labbra poggiarsi sulle proprie, e l'attirò
maggiormente a sè, cingendole la vita con le braccia, e
continuando a baciarla fino a restare a corto di fiato "ti amo
Harry..io ti amo da morire!" le sentì dire in un sussurro, e
a quel punto le prese il viso tra le mani stendendosi completamente su
di lei "anch'io amore mio, e te lo prometto, niente e nessuno ci
separerà" le soffiò quelle parole sulle labbra
gonfie di baci, prima di riprendere da dove aveva interrotto "resterai
con me per sempre?" sembrava più una supplica che una
domanda, lui la baciò sulla fronte, poi sulla punta del
naso, dopo sulle labbra e scese fino al collo, facendole il solletico,
sfiorandola passionalmente con le labbra "io e te, per sempre. Non
dimenticarlo mai" sussurrò tra un bacio e l'altro, e la
ragazza sorrise a più non posso, inducendolo a fare lo
stesso, prima che entrambi venissero travolti dall'irruenza dei propri
sentimenti.
" Ti amo Meg" esclamò ad alta voce aprendo gli
occhi, e richiudendoli d'istinto quando si accorse di averla soltanto
sognata. Lei non c'era, e doveva imparare a farci l'abitudine, per
quanto sarebbe stato sempre triste svegliarsi senza poterla stringere e
coccolare per tutto il giorno.
Sbuffò sonoramente, perchè le mancava da morire,
poi si alzò dal letto e raggiunse la cucina con i capelli
ancora arruffati, in boxer come al suo solito "Ciao mamma!"
la sua voce era ancora impastata dal sonno, e la donna gli sorrise
raggiante, felice di averlo finalmente a casa "buongiorno tesoro!"
rispose, nell'esatto momento in cui gli serviva la colazione,
riempendolo di dolcissimi baci sulla fronte e sulle guance, e
coccolandolo molto di più di quanto un comune adolescente
sarebbe mai riuscito a sopportare.
" Basta,
basta" disse lui ridendo "ho capito che ti sono mancato" aggiunse,
cercando di liberarsi da quello slancio affettivo senza alcun
risultato; Anne rise a sua volta, incapace di smettere di abbracciarlo
e stringerlo forte come se all'improvviso si fosse trasformato in un
bebè "non posso farci niente se sono oltremodo felice di
riaverti a casa" esclamò, inducendolo a sorridere, e
passandosi una mano sugli occhi per non piangere di gioia "mi sei
mancata tanto anche tu" disse lui sincero..aveva sempre avuto un
rapporto speciale con sua madre.
"Allora? che
mi racconti?" le domandò il ragazzo curioso, non appena la
madre gli permise di inizire a mangiare senza essere asfissiato di
coccole e attenzioni "io? sempre la solita vita..la mattina esco per
andare a lavoro, prendo il caffè da Sturbucks, ritorno a
casa di sera, spesso stanca e sfinita, e ceno insieme a
Robert..è tutto esattamente uguale a quando sei partito, con
l'unica eccezione che sapendo che saresti tornato, ho chiesto qualche
giorno di ferie, quindi mi avrai sempre tra i piedi" sorrise mentre
raccontava "sei tu che devi raccontarmi com'è andato il
viaggio in America" aggiunse un attimo dopo, mettendosi a sedere di
fronte al ragazzo. A quelle parole Harry assunse un'espressione
sognante, parve essere risucchiato in un vortice di ricordi e emozioni
che lo portavano sempre e comunque a pensare a lei, il desiderio
ardente di guardarla negli occhi, spostarle una ciocca di capelli dal
viso, tenerla tra le braccia e baciarla fino a star male si
impossessò prepotentemente di lui, e la consapevolezza di
non poter fare nulla di ciò che bramava di fare, lo
buttò giù in meno di un secondo.
Anne lo
osservò in silenzio, intenerita da quella voglia che suo
figlio proprio non riusciva a nascondere, di voler correre a
più non posso, fino a raggiungerla, fino a quando non avesse
sentito di nuovo il corpo di lei combaciare con il proprio, travolgerlo
in un abbraccio stritola-tutto e in innumerevoli e intensi baci...Meg,
quella ragazza gli aveva rubato il cuore, c'era ben poco da aggiungere.
E Harry se ne
stava comodamente seduto al tavolo in cucina, i capelli scompigliati
che gli ricadevano sulla fronte, gli occhi a tratti stanchi e spenti, a
tratti vivaci e brillanti, le labbra increspate in uno pseudo-sorriso,
le fossette appena accennate, i tatuaggi visibili sulle braccia e sul
torso completamente nudo: sarebbe stato una visione
celestiale per qualsiasi individuo appartenente al sesso femminile,e
bello, bello da togliere il respiro persino agli occhi della donna che
gli aveva donato la vita.
Okay, è risaputo che ogni mamma guarda il proprio figlio con
gli occhi dell'amore, e lo vede meraviglioso anche se il resto del
mondo tende a considerarlo una scimmia quasi umana, ma con
Harry era impossibile incorrere in tale pericolo, perchè
obiettivamente, in lui coesisteva di quanto più vicino ci
fosse alla perfezione, e anche sua madre era in grado di rendersene
conto.
Maldettamente, dannatamente, fottutamente bello, fuori e dentro.
" Quando me
la farai conoscere questa ragazza?" domandò Anne,
riportandolo con i piedi per terra, e facendolo arrossire non poco
"cosa?" Harry si portò una mano tra i ricci cercando di
dargli una forma "Meg! Mi piacerebbe conoscerla" insistè la
donna, aveva saputo tutto riguardo la farsa non molto prima che il
ragazzo lo confessasse nel bel mezzo di un concerto, e moriva dalla
voglia di trovarsi faccia a faccia con la ragazza che lo aveva
scombussolato a tal punto, da far tingere le sue guance di rosso,
soltanto a sentirla nominare. "Non preoccuparti mamma, prima di quanto
pensi te la porterò qui, anche perchè io non
credo di riuscire a resistere molto senza vederla" la donna a quel
punto sorrise "vuoi addirittura portarla qui! un pensiero del genere
non ti aveva mai sfiorato con nessuna altra ragazza, vero?" Harry si
limitò ad annuire "sei cotto a puntino" continuò
la mamma, quasi prendendolo in giro "..ma questo non mi
impedirà di stritolarti di abbracci e baci" disse, un attimo
prima di alzarsi per cingergli il corpo con le braccia come aveva fatto
non più di una mezzoretta prima.
Poi
tornò alle sue faccende, e dopo avergli disfatto la valigia,
si recò in camera del figlio con qualcosa tra le mani "ho
trovato questo tra la tua roba" esordì, Harry riconobbe
all'istante quella boccetta rosa che sua madre reggeva "ho pensato che
lo avessi comprato per tua sorella, ma questo non è
assolutamente il suo genere di profumo" "è di Meg"
esclamò subito il ragazzo, non riuscendo a individuare il
motivo per il quale quel profumo era finito tra la sua roba "non glielo
avrai rubato, vero?" il tono di Anne evidentemente divertito "no
perchè se lo hai fatto, sei messo anche peggio di quanto
immaginassi" continuò poi, sempre con lo stesso tono,
sedendosi sul letto del figlio, Harry si limitò a gettarle
un cuscino addosso e ridere "non glie l'ho rubato. Anzi, in
realtà lei lo ha comprato a Los Angeles, era un regalo per
sua madre, ma a quanto pare è finito tra le mie cose"
spiegò "ha un buon odore, lo sai?" esclamò Anne
con un sorriso "mi pare ovvio..l'ho scelto io" si lasciò
scappare il ragazzo, e in quel momento stesso partì un
nastro a ripetizione nella sua testa condito delle immagini di loro due
in piena notte in giro per la Città degli Angeli, lui che le
annusava il collo facendo uno sforzo sovraumano per non baciarlo
avidamente, i paparazzi inventati, e i baci ardenti che si erano
scambiati in quel vicolo "tieni" esclamò la donna,
passendoglielo, per poi sorridergli e allontanarsi anticipandogli che
per pranzo lo aspettava il suo piatto preferito "sei la mamma migliore
del mondo, Anne Cox!" urlò lui, riempiendo di orgoglio e
affetto il cuore della donna che lo aveva messo al mondo.
Quando fu di
nuovo solo, si rigirò quel profumo tra le mani, inebriandosi
i polmoni di quella fragranza e bramando con tutto se stesso il giorno
in cui avrebbe potuto spruzzarglielo di nuovo sul corpo, e baciarla,
baciarla, baciarla in ogni angolo di pelle.
Dall'altre
parte del globo, e sette o otto ore più tardi, Meg era
malamente sdraiata sul letto nella camera della sua migliore amica,
mentre Emma ancora su di giri dopo
aver saputo che Niall ora aveva il suo numero di telefono, provava a
tirarla su di morale..impresa piuttosto ardua.
" Che ne dici
se andiamo a farci un giro?" le domandò, sedendosi a sua
volta sul proprio letto mentre l'amica teneva la testa schiacchiata
contro il cuscino e il cellulare perennemente tra le mani "e dove
andiamo?" si sentì rispondere "qui non c'è
granchè da fare, e poi non possiamo lasciare tua sorella
sola, ha la febbre" le ricordò Meg, Emma sbuffò
sonoramente, per poi tirare addosso alla sua migliore amica un peluche
rubato da una delle mensole della scrivania; soltanto a quel punto la
ragazza si girò dalla sua parte, e la bionda tra le due, si
rese conto degli occhi lucidi dell'altra.
"Allora...quando torneranno i miei..andremo a farci un giro!" "non mi
va" protestò la ragazza "a me non importa nulla..non era una
domanda Meg, ma un'affermazione. Noi usciremo e ci divertiremo come
facevamo prima che tu partissi, hai capito?" il tono di Emma non
ammetteva repliche, e la sua migliore amica fu costretta ad annuire con
un sorriso "Meg, devi tornare in te, ti prego!" la scosse fisicamente
"e fammi spazio!" aggiunse un attimo dopo stendendosi accanto a lei in
quello che in realtà era il suo, di letto "sono una stupida,
vero? Sì, lo sono, lo so, perchè ne sto facendo
una tragedia, ma ti giuro che non riesco a staccarmi da questo
cellulare e non riesco nemmeno a non pensare ai suoi occhi e al suo
sorriso almeno ogni secondo.." "non sei stupida, sei solo innamorata di
quel ragazzo in un modo assolutamente fuori dal normale, e soprattutto
fuori dai limiti" le disse Emma, inducendola a ridere per qualche
istante "mi manca da morire" sussurrò la ragazza, tutte e
due tenevano lo sguardo rivolto al soffitto e parlavano sottovoce "lo
so" le sorrise la sua migliore amica "ma devi fartene una ragione Meg!
Non siete nè la prima, nè l'ultima coppia
costretta a dover vivere una relazione a distanza, posso immaginare che
sia veramente dura, soprattutto dopo aver trascorso un mese in cui non
vi siete separati quasi mai, e credimi, so che lo ami e che tutto
ciò che vorresti in questo momento sarebbe abbracciarlo,
vorresti che io sparissi e che accanto a te, su questo letto, ci fosse
lui..però devi imparare a convivere con la sua assenza,
perlomeno fisica, devi reagire, devi uscire, devi costruirti un futuro,
devi prepararti per i test all'università e devi farlo per
conto tuo.
Harry ti ama
e tu lo ami, vi vedrete ogni qual volta sarà possibile, e
per la restante parte del tempo, vi acconterete di sapere di aver
trovato l'anima gemella tra sette miliardi di persone..dovresti
addirittura considerarti fortunata" provò a spiegarle Emma
"voglio andare a Londra" esclamò la ragazza, come se non
avesse ascoltato una sola parola.
Nessuno
riusciva a capire come si sentisse, quanto desiderasse essere stretta
da quelle braccia, quanto bramasse un suo bacio..nemmeno Emma riusciva
a comprendere fino in fondo l'impellente bisogno di annegare di nuovo
in quegli occhi, era un qualcosa che riguardava loro due e basta.
" ok, ci
rinuncio! Sei completamente impazzita!" suo malgrado Meg rise di cuore
a quelle parole, perchè si rendeva conto di aver detto
praticamente un'assurdità, ma ciò non le aveva
impedito di dare voce al suo io più profondo che desiderava
una cosa sola: lui.
" Secondo me
ti ha dato di volta il cervello!" "sei appena tornata dopo aver
trascorso più di un mese fuori casa, e mi vieni a dire che
vuoi andare a Londra, dall'altra parte del pianeta, come se fosse la
cosa più ovvia del mondo!" sbottò "e lo dici come
io direi di voler andare a prendere un gelato al chiosco qui di fronte"
continuò "..quando perderai completamente la testa per chi
so io, vedremo se cercherai di fermarmi o mi inciterai ad
accompagnarti..a Mullingar" precisò Meg, calcando le ultime
due parole "questo non centra niente, io e Niall siamo amici..ricordi
che fino a un mese fa stravedevo per Liam?" Meg sorrise "credo proprio
che da quando hai conosciuto di persona il biondo, le cose siano
cambiate anche per te" le disse, Emma roteò gli occhi e si
voltò a guardarla "Cosa vuoi? Che ti dica che in quei pochi
giorni in cui sono stata a San Francisco, Niall Horan è
stato capace di farmi sentire bene soltanto guardandomi negli occhi e
ridendo insieme a me?" "sarebbe un inizio" esclamò l'altra
"ti piace, e anche tanto!" aggiunse un attimo dopo, puntandole un dito
contro e ridendo insieme alla sua migliore amica, che tentava di negare
l'evidenza senza riuscirci, a giudicare dal rossore del quale si erano
improvvisamente tinte le sue gote.
" ti piace,
ti piace!" la canzonò scherzosamente Meg "se prendermi in
giro per la mia cotta, ti fa stare meglio e non pensare a Harry ogni
singolo istante, allora..si, ti dico che si..insomma lui..è
dolcissimo, e i suoi occhi sono..assomigliano al cielo estivo" si
lasciò scappare Emma, sorridendo insieme alla sua migliore
amica un attimo dopo "io non ho nessun problema ad ammettere
di essere miseramente dipendente da Harry" "questo l'ho notato"
sussurrò l'altra con tono complice "sei tu che vuoi fare la
finta tonta..era ora che lo ammettessi" "ok, va bene, mi piace, mi
intriga da matti il fatto che abbia il mio numero, e in questo momento
sto pregando anche in aramaico perchè mi scriva!" "puoi
farlo tu..io ce l'ho il suo numero" Emma le riservò
un'occhiata di rimprovero "non se ne parla" esclamò
risoluta, facendo ridere la sua migliore amica.
"Mi sei mancata Em" sussurrò Meg un attimo dopo,
abbracciando l'amica "..e continuo a voler andare a Londra" la sua era
un'implicita richiesta di accompagnarla "scordatelo!" le rispose
l'altra, alzandosi dal letto e trascinandola con sè.
Il loro
rapporto era speciale così com'era, e nessuna delle due lo
avrebbe mai scambiato con qualcos'altro.. le cuscinate in faccia, le
prese in giro, le risposte secche, e a volte persino gli scherzosi
insulti e accuse, si inserivano bene tra sorrisi complici, sguardi
parlanti, abbracci, parole e gesti affettuosi...erano migliori amiche
nel senso più vero del termine e nessuno sarebbe mai
riuscito a mettersi tra di loro.
Emma era andata a controllare come stesse sua sorella, e Meg aveva
ripreso a messaggiare con il suo amore, quando il cellulare della
bionda squillò, segno che era appena arrivato un messaggio,
e l'amica sboccò l'apparecchio, sorridendo intenerita quando
sul dispay lesse un numero che ormai conosceva a memoria; non
aprì il messaggio, si limitò a chiamare ad alta
voce Emma, doveva essere lei a leggerlo per prima.
"Indovina
amore?" scrisse intanto a Harry "non vedi l'ora di vedermi" rispose
subito lui con tanto di cuore "si ovviamente! " digitò
velocemente, lasciandosi scappare un sorriso sognante "si tratta di
Emma" aggiunse un attimo dopo "noooo..non dirmi che le ha
scritto!" fu la risposta di Harry "esattamente" confermò lei
"cosa le ha scritto?" "te lo dico quando lo saprò" altri
messaggi, centinaia nel giro di un paio di minuti "mia madre ha detto
che ti vuole conoscere" scrisse lui "dolce" "io non so per quanto
resisterò..un giorno di questi sarò lì
di fronte a te, è una promessa" a quel messaggio, Meg
rischiò sul serio un attacco di cuore, non gli scrisse che
fino a dieci minuti prima si era fatta prendere per pazza dalla sua
migliore amica soltanto perchè desiderava follemente andare
da lui "ti sto già aspettando amore" "ti amo" le scrisse lui
d'impulso "io di più" rispose Meg, sciogliendosi
completamente, e poi si scambiarono ancora tantissimi altri messaggi,
si scrivevano qualunque cosa gli passasse per la mente, dalla
più banale alla più importante, sognando a occhi
aperti il giorno in cui sarebbero stati di nuovo l'una tra le braccia
dell'altro.
Pochi istanti
dopo Emma ritornò in soggiorno "credo che la febbre le sia
passata" esclamò, riferendosi alla sorella, Meg
annuì sorridente "potremmo farla alzare dal letto e farle
mangiare qualcosa mentre guarda un po' di tv" propose, Lia aveva
compiuto dodici anni da poco e a settembre avrebbe cominciato la
seconda media, ma quando si ammalava, sembrava ritornare bambina...un
po' come qualcun'altro che Meg conosceva bene e amava con tutta se
stessa. Sorrise ripensando a quei giorni a Los Angeles, e soltanto la
voce di Emma la riportò con i piedi per terra "hai detto che
mi era arrivato un messaggio, giusto?" la ragazza annuì
fissandola come se la sapesse lunga "che c'è?"
sbottò l'altra facendola ridere, e l'istante dopo
strabuzzò gli occhi e non si trattenne dall'urlare per tutta
la casa girando in tondo "lo sapevo che sarebbe successo" disse Meg,
abbracciandola per condividere la sua felicità "..io..beh,
io lo speravo" ammise la bionda, stringendo la sua migliore amica.
"siete due
sclerate..si può sapere che succede?" Lia comparve sulla
soglia in pigiama, con una mano che reggeva la fronte
per il mal di testa, Meg le andò subito incontro "stai
meglio Lia?" la ragazzina annuì " si..ma che succede?"
domandò "non preoccuparti, sai bene che tua sorella
è un po' pazza" la ragazzina rise a quelle parole..Meg
sapeva che Emma non voleva che i suoi genitori lo venissero a sapere, e
confessarlo alla sorella minore significava dirlo indirettamente a
tutta la famiglia "ti va di vedere un film?" domandò Emma
alla più piccola per cambiare argomento, Lia
annuì, e un attimo dopo tutte e tre furono sul divano, di
fronte alla tv. Le due maggiori seguirono il film solo per poco tempo,
troppo impegnate a messaggiare con due dei componenti della boy band
che le aveva rubato il cuore.
Buonsalveeeeeee
! :))
Eccomi
di nuovo qua! :DD Devo dire che il lunedì sta diventando un
giorno davvero insostenibile..con un orario pesantissimo a scuola e il
corso di inglese per ottenere il b2 che frequento il pomeriggio, sono
distrutta :/
Ma in ogni
caso, ecco il nuovo capitolo :)) Spero con tutto il cuore che vi sia
piaciuto :DD
E colgo ancora
una volta l'occasione per ringraziarvi per il supporto che mi
date..forse nemmeno ve ne rendete conto, ma le vostre parole oltre a
strapparmi un sorriso sempre e comunque, mi spronano a scrivere, e
quindi a continuare a sognare a occhi aperti nonostante i compiti e gli
impegni che mi asfissiano fino al collo.
Perciò
vi prego, continuate a dirmi sempre cosa ne pensate, non siate timidi e
fatemi compagnia in quest'avventura :)) ♥
Devo scappare,
ma non prima di avervi lasciato lo spoiler del prossimo capitolo!
**************
A
distrarlo dei propri pensieri, fu il tono di chiamata del proprio
cellulare "Pronto?" domandò, sentendosi stupido per aver
aperto la chiamata senza nemmeno vedere il nome del mittente tanto era
distratto..o forse sognava già ad occhi aperti? "Horan, sono
io" "ei" gli rispose subito, riconoscendo la voce dell'amico
"senti...allora? glielo hai chiesto?" Niall sorrise immaginando Harry
torturarsi le mani dall'altra parte del telefono "si, si" a quelle
parole il riccio sembrò tirare un sospiro di sollievo
"è tutto apposto, Harry! E' fatta" "perfetto!"
esclamò l'altro, il tono di voce ora evidentemente esaltato
tradiva le sue emozioni "quindi ci vediamo lì tra un paio
d'ore?" domandò un attimo dopo, sempre più
impaziente e felice "si, a mezzogiorno...e non fare tardi come al tuo
solito!" lo prese in giro il biondo "parla lui!" rispose a tono Harry,
sul suo volto un sorriso contagioso "a dopo Niall...e grazie" disse un
attimo prima di attaccare.
Ancora una
volta, l'unica cosa che Meg desiderava era essere stretta tra le sue
braccia, ma dibitava fortemente che Emma sarebbe riuscita a riportarle
Harry.
****************
Un
bacioneeeeeeeeeeeee <3<3<3
|
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Capitolo 41 *** Capitolo 40 ***
Una
settimana dopo.
Le
sue labbra si incresparono in un sorriso, quando posò gli
occhi celesti sul display del cellulare, e lesse ciò che la
ragazza gli aveva scritto; rispose immediatamente al messaggio, per
confermarle ciò che sarebbe accaduto a distanza di qualche
ora, e subito dopo cambiò argomento, riprendendo a chattare
con lei, come aveva fatto quasi senza sosta, praticamente dal momento
in cui aveva trovato il coraggio di inviarle il primo messaggio.
Tutto
ciò a cui riusciva a pensare era quanto fosse piacevole
chiacchierare con Emma, conoscerla, scherzare insieme a lei anche senza
poterla guardare negli occhi, e soprattutto, non si capacitava di
quanto gli risultasse naturale desiderare di abbracciarla.
Che
lei lo attraesse, lo aveva capito nel momento in cui, a casa della zia
di Meg a San Francisco, era rimasto allora inspiegabilmente con l'amaro
in bocca quando aveva scoperto che la ragazza era uscita insieme a
Josh; la trovava indubbiamente bella, i capelli lisci biondi lunghi
fino alle spalle, gli occhi scuri simili a quelli della sua migliore
amica, e una dolcezza innata nel sorriso...si, in effetti, ad eccezione
dei capelli, castani e boccolosi per l'una, e biondi e stirati per
l'altra, entrambe le ragazze erano decisamente carine, e indubbiamente
semplici, genuine.
Tuttavia,
Niall preferiva non esporsi troppo, e accontentarsi di essere diventato
in poco tempo il migliore amico di Emma, piuttosto che il suo ragazzo.
Era presto, troppo presto, per parlare di qualcosa di più
profondo, in fondo non aveva trascorso che pochissimi giorni insieme a
lei, e anche se messagiavano in continuazione, quasi quanto Harry e
Meg, nessuno dei due si sentiva effettivamente pronto a un maggiore
coinvolgimento emotivo. Forse il loro era un atteggiamento difensivo,
con il quale intendevano celare la paura che la distanza avrebbe
rovinato tutto, ancora prima che tutto cominciasse.
E
tutti e due si sentivano degli ipocriti quando prendendevano in giro
Harry e Meg per la loro inesauribile voglia di stare insieme, e per i
malumori che si impossessavano di loro ogni qual volta si ritrovavano a
desiderarsi ardentemente, senza poter raggiungersi.
La
verità era che tutto era ancora confuso..Niall non sapeva
con certezza se Emma fosse intrigata da lui nello stesso modo in cui
lui lo era da lei, e quando sentiva parlare i ragazzi delle proprie
fidanzate, capiva di non essere ancora arrivato a un punto di non
ritorno, e considerando il fatto che in ogni caso non avrebbe potuto
stringerla a sè ogni qual volta lo avesse desiderato, per il
momento gli andava bene quello che stavano costruendo: una meravigliosa
amicizia... che celava la nascita di un interesse di natura diverso da
parte di entrambi.
Niall
aveva ammesso davanti ai suoi migliori amici di essersi preso una cotta
per la bionda, e lei aveva fatto lo stesso con Meg, ma al di
là di questo, la loro poteva considerarsi a tutti gli
effetti un'amicizia..il tempo avrebbe poi decretato se trasformarla in
qualcosa di più, o almeno questo era quello che credevano i
due diretti interessati.
A
distrarlo dei propri pensieri, fu il tono di chiamata del proprio
cellulare "Pronto?" domandò, sentendosi stupido per aver
aperto la chiamata senza nemmeno vedere il nome del mittente tanto era
distratto..o forse sognava già ad occhi aperti? "Horan, sono
io" "ei" gli rispose subito, riconoscendo la voce dell'amico
"senti...allora? glielo hai chiesto?" Niall sorrise immaginando Harry
torturarsi le mani dall'altra parte del telefono "si, si" a quelle
parole il riccio sembrò tirare un sospiro di sollievo
"è tutto apposto, Harry! E' fatta" "perfetto!"
esclamò l'altro, il tono di voce ora evidentemente esaltato
tradiva le sue emozioni "quindi ci vediamo lì tra un paio
d'ore?" domandò un attimo dopo, sempre più
impaziente e felice "si, a mezzogiorno...e non fare tardi come al tuo
solito!" lo prese in giro il biondo "parla lui!" rispose a tono Harry,
sul suo volto un sorriso contagioso "a dopo Niall...e grazie" disse un
attimo prima di attaccare.
Intanto,
dall'altra parte del globo Meg continuava a vivere la propria vita,
costantemente turbata dalla mancanza del ragazzo che amava con tutta se
stessa. La mattina si svegliava e trovava sempre un suo messaggio, dato
che in Inghilterra faceva giorno prima, e la sera invece, era lei a
dargli la buonanotte, ricordandogli continuamente quanto lo amasse e
quanto desiderasse averlo al suo fianco.
Erano
trascorsi dieci giorni dal loro ultimo abbraccio e appassionato bacio
in aeroporto, ma quelle duecentoquaranta ore avevano preso la grandezza
dell'eternità..le sembravano mesi e mesi, e dentro di lei
ardeva lo struggente desiderio di specchiarsi in quegli occhi che le
facevano perdere l'orientamento, anche solo per qualche secondo.
Durante quella settimana e mezzo, aveva più volte guardato
le sue foto al computer come aveva fatto milioni di volte prima di
conoscerlo davvero, e si era accorta che imbambolarsi di fronte a un
desktop non le bastava più, bramava di averlo di fronte, di
rischiare di svenire per un suo sorriso, desiderava sprofondare in un
suo abbraccio, sentire le mani di lui sul suo corpo, accarezzarle la
pelle, farle il solletico che soffriva terribilmente, e
soprattutto voleva baciarlo, sulle guance, sulle labbra, sul collo, sul
mento, sulla fronte, sulle spalle, sulla schiena, sul petto,
dappartutto, desiderava follemente scompigliargli i ricci con le dita e
avvertire il suo respiro sulle pelle, bramava di sorridergli sulle
labbra e gemere per i suoi baci, voleva poggiare la testa sul suo petto
e addormentarsi percependo il battito irregolare del suo cuore,
desiderava sentirsi quasi schiacchiata dal suo corpo e amata da lui in
ogni centimetro di pelle, bramava di sentirgli sussurrare parole dolci
all'orecchio e di svegliarsi al mattino tra le sue braccia, destandosi
da un sogno e immergendosi totalmente in una realtà ancora
più magica dei sogni, solo perchè Harry sarebbe
stato accanto a lei e le avrebbe mandato il cuore in
modalità-accelerata soltanto pronunciando il suo nome appena
sveglio.
Desiderava
tutto questo e molto di più, semplicemente desiderava lui, i
suoi sorrisi, le sue carezze, i suoi abbracci, i suoi baci ardenti, le
sue braccia, il suo petto, le sue mani, i suoi capelli, le sue
labbra... tutto, amava tutto di Harry.
E
almeno dieci volte al giorno, si domandava quando sarebbe riuscita a
riabbracciarlo, senza sapersi dare una risposta, e lasciandosi
inevitabilmente prendere da un attacco di 'mancanza-acuta', come lo
chiamava Emma.
In
quei momenti, l'unica cosa che riusciva a farla sorridere di nuovo,
era sentire la sua voce, ed essere rincuorata da una nuova e
dolcissima promessa di rivedersi presto. Capitava spesso anche che nel
pieno della notte si svegliasse, e non riuscisse più a
riprendere sonno in nessun modo, nemmeno contando le pecore come
più volte, scherzando, le aveva suggerito di fare zia Katy,
e a quel punto, non le restava che afferrare il telefono e comporre il
suo numero, lasciandosi cullare dalla sua voce, e dai ritornelli delle
canzoni che sempre più spesso lui le dedicava, mandandole il
cuore in fiamme ogni singola volta, e chiudendo la comunicazione
soltanto quando sentiva il suo respiro regolare dall'altra parte, segno
evidente che la ragazza era riuscita a riprendere sonno.
Già,
le canzoni..non le bastavano più nemmeno quelle, e pur
continuando ad ascoltarle quotidianamente e a sentirsi sudare le mani
ogni volta, non riuscivano a riempirle quel vuoto...forse
perchè aveva bisogno del suo ragazzo e dei suoi migliori
amici, non dei suoi cantanti preferiti.
Anche
Louis, Zayn, Niall e Liam le
mancavano da morire, e non c'era giorno in cui non sognasse a occhi
aperti il momento in cui si sarebbero ritrovati tutti insieme; durante
quella settimana aveva parlato più volte con tutti i
ragazzi, e aveva sentito anche Jamie, Charlie e Beth, che dopo averle
confessato di esserci rimaste male di non essere state informate della
farsa, le avevano chiesto come stava senza di lui, e avevano provato in
tutti i modi a tirarla su di morale. Dal canto suo, Meg non
era riuscita a evitare di sentirsi colpevole riguardo ciò
che era stata costretta a tenergli nascosto, ma le ragazze l'avevano
subito tranquillizzata, dicendole che pur essendosi sentite escluse
all'inizio, avevano capito che sia Meg che i One Direction avevano
tenuto quel segreto semplicemente perchè si trattava di
qualcosa di troppo grande, e poteva ritorcerglisi contro. E poi Jamie
aveva aggiunto che sarebbe stata felice di incontrarla di
nuovo, Beth l'aveva presa in giro fino allo sfinimento dopo aver
scoperto che aveva avuto una cotta per Harry da molto prima tempo di
incontrarlo, e Charlie le aveva ripetuto minimo dieci volte che erano
una coppia bellissima e che non aveva mai dubitato che loro due, pur
nascondendosi dietro quella maledetta finzione, si erano amati davvero,
sin dal primo bacio.
Avevano chiacchierato per più di mezz'ora e si erano
rimpromesse che in qualche modo, non si sa quando, sarebbero riuscite a
rivedersi, e magari avrebbero anche svaligiato un altro negozio targato
'Hollypop', droga personale di Elisabeth Finner, alias Beth, e
passatempo preferito di Jasmine Davis e Charlotte Evans.
In quei giorni, Meg era persino riuscita a raccontare ai suoi genitori
la verità sulla sua storia con Harry. Stranamente loro non
lo avevano letto sui giornali, e per lei fu meglio così,
perchè impiegò un'intera serata per spiegargli
dettagliatamente come fossero andate realmente le cose; sia sua madre
che suo padre, avevano capito da tempo che Harry Styles non era mai
stato indifferente alla loro figlia, e c'erano persino state delle
volte in cui, insieme e Emma, l'avevano presa in giro per quella che
allora era soltanto una cotta non ricambiata, e che adesso si era
trasformata in una dolcissima storia d'amore.
Ovviamente i suoi genitori restarono di sasso nel sentire tutta quella
storia, e sua madre in particolare, le domandò schiettamente
il motivo per il quale le aveva tenuto tutto nascosto.. fortunatamente
non indagò sul fatto se sua sorella Katy fosse a conoscenza
o meno dei fatti, altrimenti per Meg sarebbe stato ancora
più difficile giustificare il proprio comportamento.
Harry era riuscito a confessarlo ad Anne in un momento disperato,
sempre lo stesso giorno in cui si era svegliato senza di lei al suo
fianco, sempre durante quelle stesse e interminabili ore in cui la sua
ragazza sarebbe dovuta salire su un aereo per tornare a casa..sua madre
lo aveva chiamato, lo aveva sentito giù di morale e si era
preoccupata, a quel punto il ragazzo era riuscito ad aprirle il suo
cuore, a sfogarsi con lei, e a confessarle quanto amava Megan Jones, e
come tutto era iniziato.
La ragazza invece, non era mai riuscita a dire la verità ai
suoi genitori, e quella sera in cui gli aveva parlato con il cuore in
mano, aveva pazientemente risposto a ogni loro domanda, e promesso che
non si sarebbe mai più cacciata in un simile pasticcio; era
certa che non sarebbe capitato mai più, semplicemente
perchè in fondo al cuore sapeva bene che se si fosse
trattato di qualunque altra persona sulla faccia della terra, avrebbe
rifiutato senza pensarci due volte, forse avrebbe fatto un'eccezione
per Niall, Zayn, Louis e Liam, ma solo e unicamente per poterli
conoscere come bramava di fare da tempo, e per Harry, sempre lui, per
poter sperare di guardarlo negli occhi e sciogliersi per i suoi sorrisi.
Nonostante tutti e cinque i ragazzi corrispondessero all'idea che Meg
aveva dei 'principi azzurri', mai aveva fatto e mai sarebbe riuscita a
fare pensieri di quel genere su Zayn, Liam, Louis e Niall...non c'era
ragione o forza che tenesse, amava Harry, e lo avrebbe amato fino alla
fine, per sempre.
Nella parte di cuore riservata all'amore, c'era spazio per una sola
persona: lui. E quando a volte si soffermava a pensare che quel ragazzo
le avesse rubato anche l'anima, non poteva fare a meno di
sentirsi sempre più legata a lui; ormai lo sentiva parte di
sè, era l'unico capace di farla stare bene, soltanto
guardandola negli occhi, baciandola sulla fronte, e stringendola a
sè, ed era anche l'unico ragazzo dal quale si era lasciata
amare davvero, profondamente, totalmente, in ogni cellula del corpo.
Era l'unico ad essersele entrato dentro, in tutti i sensi, e lo amava,
lo amava alla follia, lo amava persino di più di quanto lei
stessa riuscisse a concepire.
Sobbalzò, alzandosi di fretta dalla sedia della scrivania
sulla quale aveva appoggiato i gomiti per sognare a occhi
aperti, quando sentì il telefono di casa squillare
insistentemente, e ricordò di essere sola..si era talmente
persa nei propri pensieri e desideri che aveva dimenticato persino che
ore fossero, e il fatto che entrambi i suoi genitori fossero al lavoro.
"Pronto?" rispose "Hai percaso buttato dalla finestra il tuo cellulare
per sperimentare la modalità-aereo?" Emma, la sua
delicatezza, e le sue battute da un milione di dollari! Meg rise per
l'assurdità della domanda della sua migliore amica "ma per
dire certe stronzate..ti impegni?" le domandò, ridendo
ancora "no, affatto, mi vengono naturali" controbattè la
bionda "si può sapere perchè non rispondi al
telefono?" domandò ancora "scusa..non mi sono accorta delle
chiamate, lo tenevo silenzioso, ormai è diventata
un'abitudine" "non mi dire che non stavi messaggiando con lui
perchè non ci credo!" Meg rise "mi ha scritto un messaggio
un'oretta fa e mi ha detto solo che sarebbe stato impegnato con i
ragazzi tutto il pomeriggio, e che mi avrebbe chiamato lui stasera"
spiegò "ok, lascia stare" esclamò la
bionda, maledicendosi per averle posto una domanda così
stupida..era ovvio che Harry non avrebbe potuto utilizzare il cellulare
per diverse ore.
"Cos'è che mi volevi dire?" domandò l'altra "che
oggi non posso venire da te come avevano deciso" in quel momento Meg si
sentì un'idiota...pensare a lui e a quanto desiderasse
riabbracciarlo, le aveva persino fatto dimenticare di avere un
appuntamento con Emma "ah..ok..non importa" disse, sapendo
già che la sua migliore amica avrebbe intuito dal suo tono
di voce che aveva completamente dimenticato il loro incontro "ahhh
Harry, benedetto Harry! ti sta facendo diventare una smemorata!" la
prese il giro Emma "mi manca" sussurrò l'altra "non
ricominciare, ok?" Meg si concesse un sorriso amaro "okay"
acconsentì subito dopo.
I primi due giorni trascorsi senza nessun tipo di contatto fisico con
lui dopo le ore passate insieme a casa dei nonni di Liam, o anche in
albergo, erano stati durissimi per Meg, e se non ci fosse stata Emma a
spronarla, a prenderla in giro, a tirarle cuscini addosso e fare tutto
il necessario per farla reagire, probabilmente anche in quel momento se
ne sarebbe stata sdraiata sul letto ad abbracciare il nulla,
fingendo di averlo accanto.
Dieci giorni dopo la loro separazione in aeroporto, poteva dire di aver
fatto dei passi avanti e di star lentamente imparando a vivere senza
averlo intorno fisicamente, però c'erano dei momenti in cui
sentiva l'impellente bisogno di immergergli le mani nei ricci e
baciarlo fino a star male, e in quei casi veniva risucchiata dalla
tristezza più assoluta, e nemmeno Emma riusciva
più a farla ridere..soltanto la voce del suo amore era in
grado di donarle di nuovo il sorriso. Quando lui le parlava sottovoce,
magari perchè in Inghilterra era notte, o perchè
era chissà dove e non voleva far sapere a nessuno i fatti
suoi più di quanto già si sapessero, Meg si
cullava di quella melodia e credeva a ogni singola parola che lui le
diceva.. trascorrevano ore e ore al telefono, a volte si lasciavano
prendere dallo sconforto entrambi, e più di una volta erano
stati tutti e due sull'orlo delle lacrime, però alla fine,
chissà come, finivano per ridere tutti e due, scacciando
prepotentemente le gocce bagnate dal viso, e bramando il giorno in cui
non avrebbero più avuto bisogno di un apparecchio elettrico
per parlarsi.
Ma nonostante tutto, mai, nemmeno una volta, Meg era stata sfiorata dal
pensiero di gettare la spugna per non soffrire così tanto la
sua mancanza, gli aveva promesso che non l'avrebbe lasciato mai, gli
aveva promesso che sarebbe stata forte e che lo avrebbe aspettato, e
aveva tutte le intenzioni di farlo, anche per tutta la vita,
perchè sapeva per certo che il baratro che si sarebbe
sostituito al suo cuore qualora lo avesse perso per sempre, sarebbe
stato molto più doloroso della sua asfissiante mancanza.
" Meg ma mi ascolti?" si morse istintivamente il labbro, ritornando
alla realtà "si si..dicevi che non puoi venire" disse,
incerta "esatto" "ma perchè?" domandò
spontaneamente la ragazza alla sua migliore amica
"perchè...beh perchè.." la sentì
titubare e ciò la insospettì, lei e Emma si erano
sempre dette tutto, pure le virgole "che succede Em?" l'altra ragazza
alzò gli occhi al cielo pregando che le venisse qualcosa da
dire, e in fretta "nulla, nulla..è solo che me ne ero
dimenticata..papà mi ha prenotato una visita per oggi
pomeriggio..dal, dal dentista" improvvisò, maledicendo se
stessa per la cavolata che aveva appena detto "tu? dal dentista?"
domandò Meg sorpresa, sapeva benissimo che la sua migliore
amica si era sempre categoricamente rifiutata anche solo di entrare in
uno studio adibito alla riparazione dei denti "già" disse
soltanto "ma cosa ha fatto tuo padre per convincerti?" le
domandò l'amica, ancora incredula "forse sono soltanto
cresciuta, e ho capito che quell'uomo con il camice verde non mi
intimerà di non mangiare più caramelle per il
resto dei miei giorni" si ritrovò a rispondere Emma,
pensando contemporaneamente che mai e poi mai sarebbe andata da un
dentista..ma trovare una scusa più credibile? no eh?
" va bene, facciamo finta che mi bevo questa cosa del dentista, ma
sappi che domani al massimo voglio che mi racconti tutto, ok?" "domani
è perfetto" rispose quasi in modo meccanico la bionda,
pensando di averla scampata bella, e non si accorse nemmeno di avere un
tono di voce leggermente esaltato "ma stai bene?" le domandò
subito l'amica "si! perchè? cosa dovrebbe esserci che non
va?" "non me la conti affatto giusta" ammise la mora tra le due "scusa
Meg, devo scappare, ma ti giuro che nel giro di qualche ora
mi ringrazierai per..per non essere venuta da te"
esclamò, prima di attacare, evitando di combinare altri
pasticci.
La ragazza posò la cornetta del telefono con un'espressione
sbigottita dipinta sul volto..ma che diavolo le prendeva? Emma non era
mai stata così sfuggente, ed era più che sicura
che stesse per succedere qualcosa, ma non aveva idea di cosa potesse
essere.
Ancora una volta, l'unica cosa che desiderava era essere stretta tra le
sue braccia, ma dibitava fortemente che Emma sarebbe riuscita a
riportarle Harry.
L'aveva sentita prima eccessivamente spiritosa con la battuta della
modalità-aerea, poi telegrafica quando le aveva detto di
dover mancare all'appuntamento, poi divertita, subito dopo in
difficoltà quando le aveva dovuto spiegare di dover andare
dal densista, poi di nuovo spiritosa, e alla fine addirittura esaltata.
Afferrò nuovamente la cornetta del telefono con l'intenzione
di scucirle qualche parola in più su ciò che
nascondeva, perchè era ovvio che Emma le stesse nascondendo
qualcosa "Meg, ti ho detto che ti spiego tutto domani, anzi,
più tardi" disse la bionda, non appena rispose alla chiamata
"stai andando dal dentista, giusto?" domandò l'altra,
fingendo di non averla nemmeno sentita, Emma strabuzzò gli
occhi, capendo che adesso erano in due a giocare "si" rispose, tentando
di sembrare convincente "vuoi che ti accompagni?" domandò
Meg, e l'amica non seppe che rispondere, gesticolò qualcosa
verso qualcuno "no..tranquilla, c'è mio padre, mi accompagna
lui" esclamò, prima di salutarla di nuovo, chiedendole
mentalmente scusa per averle raccontato un cumulo di stupidaggini. Poi
sorrise tra sè e sè, sicura di star facendo la
cosa giusta.
A quel punto Meg si arrese, se ne tornò in camera sua sempre
più incuriosita dallo strano comportamento di Emma, anche se
si fidava ciecamente di lei e sapeva che se non aveva voluto farle
capire nulla, non lo aveva fatto per capriccio..loro due erano una cosa
sola e il loro rapporto non sarebbe cambiato mai, e in più,
la sua migliore amica le aveva promesso che le avrebbe raccontato tutto
quella sera stessa.
Sorrise a sua volta pensando a quanto Emma potesse sembrare una pazza
squilbrata alle volte, ma le voleva bene anche per quello.
Erano ormai le cinque del pomeriggio, quando Meg guardò
l'orologio e decise di chiudere il libro che un paio di ore prima aveva
aperto per iniziare a prepararsi ai test universitari, cosa che avrebbe
dovuto fare con Emma, della quale non c'erano ancora tracce.
Accese l'ipod e alzò il volume quel tanto che bastava a far
riecheggiare quelle cinque meravigliose voci per tutta la stanza,
impostò la riproduzione casuale, e altrettanto casualmente
partì 'Something Great'. Cantò sottovoce insieme
a loro, perse un battito, o forse cento, al ritornello, e verso la fine
del primo di questi, si ritrovò a rivolgere lo sguardo alla
porta d'ingresso.
Fu esattamente in quel preciso istante che lo vide. Harry era un sogno
a occhi aperti come sempre.
Era appoggiato alla porta della sua camera, i capelli scompigliati, le
labbra dischiuse in un meraviglioso sorriso, gli occhi sempre
ipnotizzanti, e le braccia pronte ad accoglierla e stringerla come se
fosse stata il tesoro più prezioso al mondo, e per lui lo
era sul serio.
Megan contemplò la sua bellezza per un brevissimo ed eterno
secondo, avvertì l'ormai familiare capovolgimento degli
organi interni, e poi distolse lo sguardo riportandolo sulla scrivania,
sul tomo chiuso, quasi come se si fosse scottata.
"No! Le allucinazioni no amore" sussurrò, convinta che Harry
sulla soglia della sua stanza, fosse frutto dalla smisurata voglia di
abbracciarlo. Si, era quella la ragione, i suoi occhi se lo erano
immaginato proprio dove Meg voleva che lui fosse.. lì,
insieme a lei.
Buonsalveeeeeeeee
Ecco a voi il nuovo capitolo :))
Devo ammettere che non mi convince particolarmente, ma spero ugualmente
che a voi sia piaciuto :DD
Grazie per ogni minuto che impiegate leggendo questa storia e
soprattutto grazie delle parole che mi scrivete ogni volta nelle
recensioni. Io vi voglio bene, sul serio :DD
Vi prego, continuate a farmi sapere cosa ne pensate, perchè
per me è davvero importante ;)
Sono terribilmente di fretta, ma un piccolissimo spoiler non ve lo
leverà nessuno.
**********
E
proprio quando Meg si stava preparando a sospirare ascoltando il
secondo ritornello di 'Something Great", avvertì nettamente
dei passi, passi che non era lei a compiere, e desiderò con
tutta se stessa che fosse lui, anche se credeva che fosse praticamente
impossibile..poteva essere chiunque, Emma che si decisa a dirle cosa
stava succedendo, sua madre che era tornata prima dal lavoro, e forse
persino un malvivente o un ladro che si era intrufolato in casa sua..
*************
Un
bacione forte forte, a lunedì prossimo, e recensiteeeeee
♥♥♥♥♥
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Capitolo 42 *** Capitolo 41 ***
*QUANDO
TROVERETE IL LINK DI YOUTUBE CLICCATECI SOPRA, E QUANDO TROVERETE
SCRITTO 'FINE RIPRODUZIONE'..INDOVINATE? PREMETE STOP AHAHA :)*
Tutto ciò che doveva fare era attendere il ritornello.
Nel
momento in cui Meg aveva distolto lo sguardo credendolo nient'altro che
una sagoma priva di consistenza fisica, lui aveva deciso di farle
credere davvero di essere frutto della sua immaginazione;
restò lì immobile, limitandosi a fissarla, e non
riuscì a reprimere un sorriso..tanto lei non guardava e non
poteva accorgersi della sua espressione. Decise su due piedi la mossa
successiva che avrebbe compiuto, smaniando dalla voglia di correre da
lei per stringerla tra le braccia come aveva desiderato di
fare dall'istante in cui l'aveva lasciata in lacrime all'aeroporto. Con
estrema difficoltà riuscì a resistere all'impulso
di cingerle la vita e baciarla come se fosse in astinenza da troppo
tempo di qualcosa di fondamentale alla sua sopravvivenza.
La
vide camminare in direzione della finestra, e appoggiarcisi rivolgendo
lo sguardo all'esterno, al sole che stava lasciando spazio alla luna,
come se Meg volesse salutare l'astro della notte e chiederle come stava
il suo amore, visto che la luna aveva avuto la fortuna di sorgere anche
dall'altra parte del globo, e forse era tornata lì, all'alba
di quella sera, proprio dopo aver lasciato l'angolo di mondo dove lui
si trovava in quel momento.
Ma
più che in angolo di mondo, Harry sostava nell'angolo della
sua stanza, e lei non ne aveva la benchè minima idea.
Per
lui, che non desiderava altro che accelerare il tempo per poterla
riabbracciare, i secondi che lo separavano dal momento in cui la sua
voce registrata avrebbe riempito l'aria con il secondo ritornello,
sembravano essersi trasformati in intervalli infiniti, gli pareva quasi
che qualcuno si stesse divertendo a farli attendere ancora, ma forse
quell'ipotetico qualcuno stava solo rendendo l'attesa più
sofferta e il momento in cui sarebbero stati di nuovo l'uno tra braccia
dell'altra, ancora più bello. In fondo avrebbe anche potuto
mandare tutto all'aria e correre da lei, dimostandole di non essere
affatto il prodotto di una sua allucinazione visiva, ma il tal modo
avrebbe rovinato la sorpresa che stava per farle, un qualcosa che era
sicuro, le avrebbe mozzato il respiro.
E
proprio quando Meg si stava preparando a sospirare ascoltando il
secondo ritornello di 'Something Great", avvertì nettamente
dei passi, passi che non era lei a compiere, e desiderò con
tutta se stessa che fosse lui, anche se credeva che fosse praticamente
impossibile..poteva essere chiunque, Emma che si decisa a dirle cosa
stava succedendo, sua madre che era tornata prima dal lavoro, e forse
persino un malvivente o un ladro che si era intrufolato in casa sua.
https://www.youtube.com/watch?v=AuH8H5GSrNA
Ma nel momento in cui sentì due braccia calde e muscolose
posizionarsi intorno alla sua vita, fu certa di essere stata
stretta da lui, dal ragazzo più speciale al mondo, dallo
stesso che le faceva battere forte il cuore. Non poteva non riconoscere
le sensazioni che solo quelle braccia erano in grado di provocarle, non
poteva sbagliarsi dopo aver agnognato quel momento per giorni e giorni,
soltanto lui sapeva stringerla in quel modo così intimo e
dolce.
'Harry! E' lui! Il mio amore è davvero qui!"
pensò, senza riuscire a dar voce a quelle parole formatesi
nella sua mente, troppo emozionata e smisuratamente felice per poter
parlare come se niente fosse. Era lui! La stava stringendo,
abbracciandola da dietro..e non poteva esserci sensazione
più inaspetttata, bella e appagante di quella provata
nell'abbandonarsi tra le sue braccia.
Come conseguenza diretta a quel contatto, Meg ebbe un sussulto al cuore
che il ragazzo percepì distintamente, e si sentì
tremare le gambe, ma non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi verso di
lui, perchè Harry si avvicinò lentamente al suo
orecchio e sovrastò la propria voce registrata sul cd,
cantandole il ritornello a modo suo, con parole sue. Inutile dire che
lei rischiò un attacco di cuore.
"
I want you here with me, like how I pictured it, so I don't have to
keep imagining" assunse un'altra forma, ancora più dolce se
possibile.
Già
sentirlo cantare dal vivo, era una delle emozioni più
intense e travolgenti che Meg avesse mai provato..la sua
fottutissimamente perfetta voce! Se poi cambiava pure le parole
soltanto per lei, non c'era da meravigliarsi che la ragazza facesse
fatica persino a respirare. Lì, accanto alla finestra, con
le mani di lui alla vita, le sue labbra quasi a contatto con il proprio
orecchio, e il suo caldo respiro sul collo.
No,
respirare non era decisamente così facile, spontaneo e
naturale come dovrebbe essere! Eppure, pur non riuscendo a coordinare
decentemente le funzioni del proprio apparato cardiaco, Meg stava
bene..forse semplicemente perchè, quando c'era Harry insieme
a lei, tutto il resto avrebbe anche potuto incepparsi, sarebbe
sopravvissuta lo stesso, avrebbe vissuto di lui, dei suoi sorrisi, dei
suoi sguardi, delle sue carezze, dei suoi baci. Se anche tutto fosse
andato a rotoli, lui e soltanto lui, avrebbe comunque saputo come
renderla felice, anche solo tenendola ancorata contro il proprio corpo;
Meg sapeva di non aver bisogno di nient'altro che quello. E Harry,
dedicandole quei versi, sembrava volerle dire di averlo capito.
"
I'm right here, it's me" intonò la
canzone
"
Just like I promised it" Meg si cullò della sua
voce
"
So you don't have to keep imagining" fu poco più di un dolce
sussurro
"sono
proprio qui, sono io"
"come
ti avevo promesso"
"così
non devi continuare a immaginartelo"
La
ragazza riuscì a voltarsi, nonostante lui continuasse a
cingerle la vita con le braccia e a premere il proprio petto contro la
schiena di lei, cantandole quei versi nell'orecchio, sempre con quella
voce roca e maledettamente sexy che si ritrovava ad avere. I loro corpi
combiarono in modo automatico, assurdamente naturale, come se fossero
stati fatti apposta per stringersi e fondersi in uno solo. La
sensazione di piacere assoluto che avevano provato entrambi quando lui
le aveva cinto la vita, si amplicò a livelli inverosimili
quando Meg si lasciò imprigionare tra la finestra e il suo
corpo, trovando immediatamente le labbra di lui, e impegnandole in un
bacio disperatamente intenso.
E
dopo averlo bramato così tanto, si ritrovarono finalmente a
baciarsi in camera di lei, baci ardenti di passione.
FINE RIPRODUZIONE CANZONE
Entrambi
si sentirono di nuovo completi quando le loro lingue cominciarono ad
accarezzarsi, e le loro mani iniziarono a tastare la pelle tramite i
vestiti, desiderose di strapparli via tutti. La ragazza immerse le dita
tra i ricci di lui sospirando di piacere sulla sua bocca, mentre Harry
la attirava di più a se, se possibile, cercando di nuovo le
sue labbra; si baciarono ancora con una foga inaudita, fin quando Meg,
ormai completamente in balia dei propri sentimenti, non lo spinse sul
proprio letto, senza interrompere quel contatto, rendendosi conto di
ciò che aveva fatto soltanto quando si ritrovò
sul materasso, completamente spalmata su di lui.
"
Ops" disse soltanto, guardandolo un atttimo negli occhi e perdendosi
dentro come al solito, annegando in quegli occhi che in quel momento
ardevano di desiderio, desideravano lei; per tutta risposta Harry
riprese a baciarla lentamente, tenendola stretta contro il proprio
corpo e accarezzandole la schiena. Furono costretti a interrompere quei
bramosi contatti solo per mancanza di fiato "amore mio"
sussurrò la ragazza, abbandonandosi completamente alle sue
carezze "finalmente" disse lui, avevano entrambi il respiro affaticato
e le labbra gonfie gonfie degli ardenti baci che si erano
scambiati "sei davvero qui" "te lo avevo promesso, no?"
sussurrò il ragazzo, ripetendo le parole della canzone
modificata al momento; a quel punto Meg poggiò la testa sul
suo petto, rannicchiandosi contro di lui e permettendogli di
abbracciarla come se in quella stanza ci fossero cinquanta gradi sotto
lo zero "credevo di avere le allucinazioni" rispose, stringendosi di
più a lui e prendendo a disegnare sulla sua maglietta vari
ghirigori, accerezzandogli il torace e facendogli il solletico "sono io
che te l'ho fatto credere" ammise il ragazzo, il fiato corto per il
piacere che stava provando nel sentire le sue dita sul suo petto..
desiderò di non indossare quella maglietta "è
stato meglio così!" sorrise la ragazza, spostando le mani
dal torace per percorrere i contorni del suo viso "quando ho sentito
dei passi, ho addirittura pensato a un assassino!" Harry
scoppiò in una risata fragorosa a quelle parole "e poi?"
domandò baciandola sui capelli "poi ho sentito due braccia
attorno alla vita, e ho capito tutto" "non poteva essere stato
l'assassino, che voleva rapirti afferrandoti in quel modo?" questa
volta fu lei a ridere, e Harry la strinsè a se ancora di
più "che volesse rapirmi è probabile, ma non era
un assassino..eri tu" sussurrò, alzando di poco il viso per
guardarlo negli occhi "te ne sei accorta prima che iniziassi a
cantare?" " ho capito che eri davvero tu nell'estatto istante in cui mi
hai circondato la vita con le braccia, mi sono sentita..bene,
dannatamente bene, forte, sicura, protetta come non lo ero da quando ci
siamo separati, mi sono sentita completa..senza te non sono che una
miserà metà di me stessa " disse, mordendosi
istintivamente il labbro perchè aveva una voglia matta di
baciarlo, non realizzando che con quel semplice gesto, aveva scatenato
in lui bramose fantasie...come se prima non le avesse avute!
Ma quel mordersi il labbro, gli fece perdere completamente la testa,
tanto che Harry si ritrovò ad alzarle il viso e a
baciarla con trasporto per qualche minuto, senza smettere di stringerla
e accarezzarle la pelle "mi sei mancata da morire" esclamò,
continuando ad abbracciarla forte anche dopo che si furono staccati.
Nessuno dei due rusciva ancora a credere che fossero insieme, in
America, sdraiati sul letto di Meg, intenti a stringersi, coccolarsi,
baciarsi come desideravano fare dal momento in cui erano stati
costretti a separarsi in un aeroporto.
" Ti amo Harry Edward Styles, venire qui è il regalo
più bello che potessi farmi" sussurrò lei, un
attimo prima che le loro labbra combaciassero di nuovo, travolgendoli
completamente in un vortice di emozioni così intenso e dolce
che li fece dimenticare di qualsiasi cosa che non fossero due in quella
stanza, finalmente insieme. Okay, erano trascorsi solo una decina di
giorni, ma per tutti e due avevano assunto l'aspetto di mesi e
mesi.
Si baciarono fino a restare senza fiato, e quando furono costretti a
smettere, i loro corpi rimasero avvinghiati sul letto di lei, e
continuarono a coccolarsi in silenzio, godendosi ogni istante che gli
era stato concesso per stare insieme. I genitori di Meg sarebbero
rientrati di lì a poco, ma a nessuno dei due sembrava
importare, avrebbero trovato Harry lì e lo avrebbero
finalmente conosciuto di persona, avrebbero acconsentito a farlo
restare, e sicuramente gli avrebbero offerto il posto letto della loro
figlia..ovviamente Meg avrebbe dormito sul divano in salotto. Tuttavia,
neppure questo pensiero riuscì a distoglierli dalla
felicità finalmente ritrovata, la ragazza
dimenticò pure lo strano comportamento della sua migliore
amica, semplicemente perchè adesso c'era lui a stringerla, a
proteggerla, ad amarla, in tutti i sensi e in tutti i modi
conosciuti.
Quanto le era mancato poggiare la testa sul suo petto e percepire il
suo respiro irregolare! Quanto le era mancato avvertire le sue dita
cingerle i fianchi e accarezzarle la schiena! Quanto le era mancato
guardarlo negli occhi rischiando di restraci secca ogni volta! Quanto
le era mancato sentire il calore del suo corpo a contatto con il
proprio! Le era mancato Lui, in un modo disperatissimo.
"Come hai fatto ad arrivare fin qui?" gli domandò, non
appena riuscì a ritrovare un briciolo di facoltà
cognitive, rendendosi conto del fatto che Harry era entrato in
casa sua senza che nessuno gli avesse aperto la porta, e soprattutto
senza avere la più pallida idea di dove lei abitasse "ho
seguito la scia del tuo profumo" sussurrò lui, con sguardo
sognante, e la ragazza non potè fare a meno di rubagli un
tenero bacio..era impossibile resistergli, e quelle labbra erano da
tempo diventate la sua personalissima droga "sono seria"
precisò lei, non riuscendo a nascondere un luccichio a
livello degli occhi "se ti dicessi che.. ho accompagnato Emma dal
dentista?" domandò con un sorriso, e Meg aprì la
bocca per lo stupore "ma come ho fatto a non pensarci prima?" si
alzò di scatto e si mise a sedere sul letto, accanto a lui
"ma sono un'idiota!" cominciò ad insultarsi gratutitamente
rendendosi sempre più tenera e dolce agli occhi del ragazzo
che amava con tutta se stessa "dai ci sarebbe arrivato chiunque!"
continuò, senza freni "devo delle scuse a Emma, l'ho
assillata per tutto il pomeriggio, e lei stava solo cercando di.." "si,
di aiutarci! E' stata lei a venirci a prendere in aeroporto,
è stata lei ad accompagnarmi fin qui, ad aprirmi la porta
con la chiave che tenete nascosta sotto il vaso.. ed è stata
lei a inventare la peggiore bugia del secolo!" concluse il ragazzo,
scoppiando a ridere piuttosto divertito "venirvi a prendere?"
domandò Meg, soffermandosi sul venir-vi, lui le
regalò un sorriso mozzafiato e l'attirò
nuovamente a sè "le sorprese non sono finite,amore mio"
sussurrò, giusto un attimo prima che le loro labbra si
incollassero nuovamente, dedicandosi a un nuovo e appassionato bacio.
" Grazie" mormorò la ragazza, guardandolo dritto negli occhi
"e di cosa?" Harry parve non capire all'inizio, erano entrambi seduti
sul letto di Meg, lei sulle sue gambe "di essere qui con me..stavo
rischiando di impazzire, avevo dannatamente bisogno di averti vicino,
di stare con te" immerse le dita tra i capelli di lui "..di baciarti"
sussurrò, attorcigliando lentamente i suoi ricci "e allora
fallo, baciami come se non ci fosse un domani" la sua voce era poco
più che un sussurro e il cuore di lei cominciò a
trottare allegramente, neanche si fosse trasformato in un cavallo al
galoppo. Si, desiderava follemente baciarlo ancora.
Si avvicinò lentamente a lui fino a far scontrare le loro
fronti, lo guardò dritto negli occhi e avvertì
uno svolazzamento di lepidotteri, o forse dovrei dire di elicotteri,
dato l'intensità di quelle fitte allo stomaco, lui le
sorrise facendo comparire agli angoli della propria bocca quelle
fossette che Meg tanto adorava, i loro nasi si sfiorarono
delicatamente, e poi, il resto, avvenne con molta più
passione e irruenza.
La ragazza afferrò la maglietta di lui, stringendo tra le
dita quel pezzo di stoffa, attirandolo di più a
sè mentre si sistemava a cavalcioni sulle sue gambe, e
facendolo eccitare in modo spropositato soltanto per quel suo prendere
l'iniziativa...adorava quando lei lo faceva, e allo stesso tempo
adorava anche condurre il gioco, ma in quel momento, quel lembo di
stoffa arpionato da lei ebbe su di lui lo stesso effetto di uno
stordimento improvviso, e non potè far altro che
abbandonarsi a lei.. non desiderava altro da giorni e giorni.
L'ultima cosa che Meg vide prima che le loro labbra combaciassero in
una serie di baci intensi e colmi di una passione inesaurible, furono i
suoi splendidi occhi blu-verdi, brillanti come non mai, e ardenti
di un fuoco che poteva tradursi soltanto nella voglia di
amarla in tutte le cellule del corpo.Quegli occhi, ardevano di
desiderio per lei.
I baci furono intimi e irruenti sin da subito, le loro labbra non
smisero di cercarsi nemmeno per un istante, assaporandosi fino in
fondo, come se volessero sfruttare ogni istante per restare
incollate..perchè era così che doveva essere, il
loro era un contatto perfetto, e se solo non fossero stati umani e non
avessero avuto necessità di riprendere fiato, sarebbero
rimasti così in eterno.
Si staccarono controvoglia, lui le carezzò dolcemente il
viso, percorrendole le guance, il mento e ritornando alle labbra,
tocchi delicati e gentili che non avevano nulla a che vedere con la
foga dei loro baci precedenti, e successivi; la ragazza stringeva
ancora tra le dita la sua maglietta, e lui non ci mise molto a posare
entrambe le mani sulla sua vita, scendendo lentamente giù
fino ai fianchi e stringendoli, prima con dolcezza e poi con forza,
tutto questo mentre continuavano a baciarsi senza ritegno, travolti da
una passione che aumentava, si raddoppiava, triplicava, di secondo in
secondo.
A un certo punto, lui non ruscì più a reggere
quella situazione, non riuscì a resistere e si spinse sempre
di più su di lei fino a farla piegare all'indietro,
facendole inarcare la schiena, fino a farla stendere
completamente sulle lenzuola, con la testa posizionata a piedi del
letto, anche se di quest'ultimo dettaglio o non se ne accorse nemmeno
dei due, o più probabilmente, non importava a nessuno dei
due.
Harry si stese completamente su di lei, e una gamba finì tra
quelle delle ragazza, entrambi respiravano a fatica dopo
l'intensità di quei baci, ma nonostante ciò,
sembravano non averne mai abbastanza, e ne desideravano sempre di
più: nello sguardo di lui Meg scorgeva scintille, e il suo
povero cuore batteva forte nel petto, le parve quasi che urtasse contro
la gabbia toracica, e pompava sangue così violentemente che
la ragazza credette sul serio di essere a un passo da un esplosione
sicura, e la cosa più assurda di tutte, era che stava
dannatamente bene, pur sentendosi parte attiva di un big bang.
Quando Harry riprese a baciarla con più foga e passione di
prima, lei portò le mani sulla sua schiena massaggiandogli
la pelle tramite quella maledetta maglietta, mentre lui le accarezzava
lentamente le gambe, partendo dai polpacci, fino ad arpionarle di nuovo
i fianchi; la ragazza spostò le proprie mani dal dorso ai
capelli di lui, giocandoci, e forse tirandoglieli addirittura mentre
sospirava di piacere sulle sue labbra, ogni qual volta erano costretti
a riprendere fiato.
Il ragazzo infilò una mano sotto la sua canottiera,
solleticandole la pancia, e fece il gesto di liberarla di
quell'indumento, quando Meg, seppur controvoglia, fu costretta a
bloccarlo "non possiamo, non ora che potrebbero tornare i miei"
sussurrò, poggiando le proprie mani su quelle del ragazzo,
intrecciandole alle sue, nello stesso momento in cui Harry la
baciò sulla fronte "ti amo da morire" sospirò
lui, tornando a baciarle le labbra, stavolta con più
tenerezza "anche io amore mio" lei lo guardò negli occhi,
avvertendo una serie infinita di scariche elettriche.
Harry la baciò ancora, sempre con dolcezza, e la ragazza si
ritrovò a pensare che se non lo avesse fermato, tempo due
minuti, e si sarebbe ritrovata nuda sotto di lui..non che le sarebbe
dispiaciuto, ma..dai, sarebbe potuto entrare chiunque in quella stanza.
Rise, tra un bacio e l'altro, pensando che probabilmente quella stessa
notte la sua filosofia, o prudenza, chiamatela come vi pare, sarebbe
venuta meno, e finalmente avrebbero fatto l'amore.
Nonostante il fatto che entrambi sapessero che quello non era
nè il momento, nè il luogo giusto per dare libero
sfogo alle emozioni, gli risultava estremamente difficile smettere di
baciarsi e coccolarsi; anzi, dopo la tenerezza e la dolcezza di quegli
ultimi contatti, le loro labbra, così come i loro corpi,
avevano ripreso a cercarsi e ad accarezzarsi a vicenda con foga; Harry
non si mosse di un millimetro, la baciò ancora, con passione
e irruenza, portando le mani sui fianchi di lei e bramando sempre di
più, e meno di due minuti dopo dal momento in cui Meg aveva
posto le proprie mani sulle sue, intrecciandole a quelle del ragazzo
per fermarlo dal liberarla della canottiera estiva che indossava
anche se evidentemente controvoglia, lui intrufolò
nuovamente le dita sotto la stoffa dell'indumento e riprese ad
accarezzarle l'addome risalendo fino a quando non fu bloccato dal
reggiseno; e a quel punto guidò le proprie mani verso il
basso, senza smettere di premere le labbra contro le sue e soffocandole
ogni gemito di piacere con intensi baci. Iniziò a giocare
con l'orlo degli shorts di lei, mentre la ragazza lo attrirava verso di
se immergendo le proprie mani tra i suoi capelli, perdendo battiti a
ogni carezza che lui le donava, a ogni sfioramento, a ogni singolo
contatto.
Lo aveva fermato una volta, ma non ce l'avrebbe fatta a rifarlo una
seconda..si desideravano troppo vogliosamente per riuscire a desistere
dalla voglia di strapparsi tutti i vestiti di dosso e fondersi in un
solo corpo.. non si trattava di semplice e puro sesso, avevano scoperto
di sentirsi all'apice della felicità quando i loro corpi
nudi e accaldati si stringevano, intrecciandosi e donandosi
completamente l'uno all'altro, semplicemente si completavano a vicenda,
e avevano aspettato il giorno in cui avrebbero rifatto l'amore, amore e
non sesso, praticamente dall'ultima volta che si erano guardati negli
occhi a San Francisco.
Baci, baci, baci e ancora baci, sempre più appassionati,
corpi sempre più vicini, mani sempre più esperte
nell'esplorare la pelle tastandola e solleticandola dolcemente, sguardi
sempre più infuocati, respiri sempre più corti..
e le cose si sarebbero spinte molto più oltre se una voce
non li avesse interrotti.
" Te lo avevo detto che li avremmo trovati..così" un ragazzo
biondo dagli occhi più azzurri del cielo se ne stava sulla
soglia della porta della camera di Meg, e guardava con sguardo
divertito e intenerito allo stesso tempo, un' imbarazzata Emma che
aveva certamente intuito ciò che stava per succedere tra la
sua migliore amica e Harry, i quali nel giro di una manciata di secondi
si erano ricomposti "Niaaaaaaaaaaal" Meg gli gettò le
braccia al collo gridando il suo nome e lasciandosi stringere
dall'amico "che bello rivederti!" esclamò lui, regalandole
un sorriso, e tenendola ancora tra le braccia "mi sei mancato anche tu"
disse lei, abbracciandolo di nuovo con enfasi, per poi incrociare lo
sguardo della sua migliore amica, sprizzando felicità da
tutti i pori.
"scusa..scusa per averti assillato così tanto oggi
pomeriggio!" Emma l'abbracciò "nessuno ti ha mai detto che
è estremamente complicato farti una sorpresa?"a quel punto
la ragazza rise di cuore "grazie" disse soltanto, racchiudendo in una
sola parola tutto il bene che le voleva, non sarebbe bastato nemmeno
un'enciclopedia per spiegarlo, troppo grande per essere quantificato.
La sua migliore amica la strinsè di più a se, e
quando si staccarono, si rivolse anche ai due ragazzi.
"Ovviamente l'idea è stata di Harry" spiegò Emma
"si, desideravo follemente venire da te, ma non mi andava di dirtelo e
basta, volevo renderti davvero felice, volevo che non te lo aspettassi"
disse il ragazzo, guardandola con dolcezza "già, lui voleva
farti una sorpresa, ma non aveva la minima idea di dove iniziare,
perciò ne ha parlato con me e gli altri, abbiamo pensato che
Emma fosse l'unica in grado di aiutarci, e l'abbiamo
coinvolta" continuò Niall "mi hanno spiegato ciò
che avevano intenzione di fare, e tutto il resto è venuto da
sè..sono andata a prenderli in aeroporto, e ho accompagnato
Harry fin dentro casa tua visto che sapevo dove tenete di solito il
duplicato della chiave della porta d'ingresso..la stessa chiave che ho
usato anche adesso" Meg stentava ancora a credere che avessero
organizzato tutto per lei, unicamente per renderla felice riportandole
il suo amore, il cuore le batteva forte e per poco non
scoppiò a piangere di gioia "la sorpresa è
riuscita alla grande!E'davvero il regalo più bello che
avreste potuto farmi..io, vi voglio un mondo di bene!"
esclamò con la voce roca, stringendoli tutti e tre in un
abbraccio, prima di restare inprigionata unicamente tra le braccia di
Harry "ti amo, ti amo alla follia"sussurrò prendendogli il
viso tra le mani e regalandogli uno di quei baci così dolci
e così caldi, impossibili da dimenticare.
" Zayn, Liam e Louis non sono venuti perchè sono stati
rapiti dalle loro ragazze" spiegò poi Niall "ma potevano
portare anche Jamie, Charlie e Beth" disse Meg con un sorriso
"non possiamo trasferirci tutti a casa tua, amore" la fece notare
Harry, tornando a cingerle la vita con le braccia, proprio non riusciva
a non coccolarla e non tenerla ancorata al suo corpo; Meg gli sorrise,
rendendosi conto che lui avesse ragione "Niall dorme da me" si
intromise Emma, e in quel momento le sue guance di colorarono di un
lieve rossore. Il biondo le rivolse uno sguardo tenero e complice, e in
quel modo continuarono a guardarsi anche dopo, mentre chiacchieravano
spensieratamente tutti e quattro insieme.
Harry e Meg erano seduti sul letto di lei abbracciati, si stringevano a
vicenda, e di tanto in tanto si baciavano teneramente, senza mai
permettere che un solo spiffero d'aria separasse i loro corpi, mentre
Niall e Emma pur non sfiorandosi in nessun modo, si imbambolavano
spesso, l'uno fissava l'altra mentre questa guardava altrove e
viceversa, e quando capitava che i loro occhi si incontrassero, si
sorridevano a vicenda, e poi scherzavano e ridevano insieme come se
fossero amici da sempre.
Harry e Meg erano pronti a scommettere che prima o poi tra quei due
sarebbe nato qualcosa, magari non subito, sembravano tutti e due ancora
piuttosto impacciati con i sentimenti, come dimostrava il fatto che
continuassero ad arrossire ogni qual volta veniva tirato in ballo il
loro affiatato rapporto, ma con il tempo, probabilmente si sarebbero
resi conto di non poter sprecare un'affinità, una
complicità del genere riducendola a una semplice amicizia.
Continuarono a chiacchierare quasi fino a sera, attendendo il rientro
dei genitori di Meg, speranzosi in una loro reazione positiva alla
visita di Harry in particolare, e di comune accordo decisero che quella
sera avrebbero cenato fuori, tutti e quattro insieme, gli sarebbe
bastata anche una pizza, si sarebbero fatti andare bene persino il
cinese, il messicano o qualunque cucina di qualsiasi altra
nazionalità conosciuta, l'importante era essere finalmente
insieme, di nuovo, come a San Francisco.
Ah, e se vi preme saperlo, Emma e Josh avevano smesso di sentirsi
qualche giorno dopo il ritorno a casa della ragazza.
"Harry ma..quei capelli?!" Niall non riuscì a trattenersi,
ed espresse il suo disappunto per le condizioni della capigliatura
dell'amico con un sorriso piuttosto eloquente; il diretto interessato
fece per provare a sistemarseli "sono perfetti anche così"
esclamò Meg con naturalezza, e in quello stesso istante, il
braccio che si stava avvicinando alla testa, cambiò
repentinamente idea, e strinse la vita della ragazza. Lei si
voltò e non fece in tempo a dire o fare nulla, che Harry la
baciò lentamente, intensamente, mentre i suoi ricci
diventavano sempre più indomabili stretti tra le dita di
Meg, e lui la lasciava fare..adorava quando lei infilava le dita tra i
suoi ricci, dall'irruente dolcezza con la quale glieli accarezzava,
percepiva la sua voglia di fare l'amore.
Buonsalveeeeeee :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo :D
Sono distrutta, sono appena tornata a casa, e sono talmente fusa che
stavo per pubblicare di nuovo il capitolo precendente D:
Menomale che mi sono fermata in tempo ahahah D:
Comunque, spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto,
anche se credo che molte di voi avevano già intuito che
quella di Meg non era affatto un'allucinazione...non potevo tenerli
ancora lontani! ;)
E nei prossimi capitoli sarà dato un po' di spazio anche a
Emma, Niall, e i loro sentimenti.
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno recensito la storia fino ad
ora...vi adoro, davvero ♥♥ E continuate a farmi
sapere cosa ne pensate, ditemi qualunque cosa vi passa per la testa, io
sono sempre qui :DD
Devo andare, ma come al solito, vi lascio lo spoiler :)
Ah, spero che abbiate gradito il fatto che abbia inserito la canzone
all'interno del capitolo, e spero di aver calcolato bene i tempi :D
*************
Proprio mentre Harry versava una bevanda dolciastra nel
bicchiere della sua ragazza, non smettendo di sorriderle nemmeno per un
attimo, si ritrovò con la camicia completamente inbrattata
di chissà cosa, e una Kate apparentemente mortificata di
fronte "scusa, mi dispiace..non ne combino una giusta!"
esclamò, sorridendogli calorosamente "non ti preoccupare,
capita" rispose lui gentilmente, mentre Niall e Emma se la ridevano a
pochi passi da lui sorseggiando qualcosa, e Meg iniziava a capire il
gioco di Kate. "Senti, per farmi perdonare, lascia almeno che te la
ripulisca.." un altro sorriso ammaliante "no, non c'è
bisogno, davvero" "insisto! vieni con me!" la ragazza sembrava
determinata a non cedere, e lui comiciava a intuire le sue intenzioni
"no, ti ho detto che non importa" disse di nuovo, più
risoluto, e istintivamente strinse la mano di Meg per farle capire che
era impegnato "ah ti prego Harry, mi sento troppo in colpa"
sussurrò lei, afferrando un fazzoletto, imbevendolo d'acqua
e cominciando a passarglielo sulla macchia, avvicinandosi a lui
più del necessario e compiendo quei gesti in modo un po'
troppo sensuale, tanto che il ragazzo le afferrò le mani
rimettendogliele a posto, e allontanandosi con Meg, troppo sconvolta
persino per urlare contro la bionda.. avrebbe voluto taglierle le mani,
e lo avrebbe fatto se Harry non fosse stato più pronto di
lei e non l'avesse allontanata senza degnarla di una sola parola.
***************
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Capitolo 43 *** Capitolo 42 ***
" Mamma,
noi andiamo!" così dicendo Meg afferrò un
maglioncino e lo infilò nella propria borsa, prevedendo che
con l'avvicinarsi della notte, l'aria fresca tipica di quelle sere di
inizio settembre si sarebbe fatta sentire "mi raccomando..non fate
tardi!" la donna li raggiunse sulla soglia e con tono severo e
affettuoso contemporaneamente, come può esserlo soltanto
quello di una madre, gli aprì la porta "si si tranquilla"
rispose la ragazza, sorridendo a Harry, il quale non riusciva proprio a
staccarle gli occhi di dosso "Emma..tienili d'occhio, d'accordo? E
anche tu..Niall, giusto? Tenetemeli d'occhio" ripetè la
donna, per niente imbarazzata, riferendosi ovviamente a quello che
avrebbero potuto combianare la propria figlia e il suo fidanzato.
Okay, il punto era che leggeva negli occhi di tutti e due la smaniosa
voglia di stare insieme, di sfruttare ogni singolo minuto per
coccolarsi, abbracciarsi, baciarsi.. e pregava Dio che si sarebbero
fermati a quello...per lei Meg era ancora una bambina, probabilmente lo
sarebbe rimasta per sempre, anche quando avrebbe compiuto sessant'anni
e sarebbe diventata lei stessa nonna! Non si poteva di certo lamentare
del rapporto che aveva con sua figlia, certamente non erano una di
quelle famiglie dove non si litiga mai e si risolve tutto con sorrisi e
abbracci, questo no, c'erano state delle volte in cui Megan,
soprattutto da bambina aveva combinato qualche marachella, e ne aveva
sempre pagato le conseguenze; e ancora adesso, a diciotto anni
compiuti, quando faceva o diceva qualcosa che non andava fatto secondo
i canoni di comportamento adottati dalla madre per la sua educazione,
si bacceva una bella sgridata e anche qualche occhiataccia da parte del
suo papà.
Perciò si poteva dire che il suo rapporto con i genitori
fosse semplicemente nella norma, nè troppo smielato,
nè colmo d'astio. Si volevano bene a vicenda, ma non ci
tenevano a dimostrarselo quotidianamente con abbracci stritola-tutto e
carezze ai capelli.. tuttavia non c'era stato un solo giorno in cui
entrambi i genitori non le avessero chiesto come fosse andata a scuola,
non c'era stata una sola volta in cui non si fossero accorti della sua
agitazione per un'interrogazione, nervosismo per qualcosa in
particolare..e non era nemmeno mai capitato che sua madre e suo padre
non avessero capito cosa le stava a cuore.
Facevano il possibile per accontentarla e lei le era grata per questo,
anche perchè sapeva bene che con i lavori precari che si
ritrovano ad avere, non navigavano esattamente nell'oro, eppure, poteva
dire con assoluta certezza che non le fosse mancato assolutamente nulla.
Si dimostravano affetto semplicemente preoccupandosi l'uno per l'altro,
dandosi consigli a vicenda, ed essendoci sempre e comunque. Si
sarebbero fatti uccidere l'un per l'altro, e questo era poco ma sicuro,
ma preferivano non ostentare il loro rapporto, erano abituati
così, e nonostante tutto, Meg e sua madre non erano mai
state amiche e probabilmente non lo sarebbero state mai, erano mamma e
figlia come era giusto che fosse, e proprio per questo motivo la
ragazza non aveva ancora trovato il modo dirle che insomma..si, lei e
Harry si erano amati davvero, fino in fondo, e più di una
volta.
Zia Katy glielo aveva letto negli occhi, la mattina successiva alla
loro prima notte d'amore sarebbe stato impossibile non accorgersi dello
stato d'animo della ragazza, e lì Meg non aveva potuto far
altro che restare in silenzio, lasciando intuire alla donna che amava
come una seconda madre, quanto fosse stato bello fare l'amore con il
ragazzo di cui era innamorata da tempo immemorabile.
Invece sua madre continuava ancora ingenuamente a sperare che la sua
bambina non si fosse ancora donata del tutto a quel ragazzo, sperava
che Meg si fosse comportata da persona responsabile e che magari
sarebbe anche stata in grado di dirgli di no..ma era soltanto una sua
fantasia, un suo volersi ostinare a vederla bambina, quando il resto
del mondo, e persino suo marito, avevano già silenziosamente
capito che quei due, con ogni probabilità avevano
già fatto il grande passo.
Non era questione di responsabilità, ma di amore,
e quello esistente tra quei due traboccava da tutti i lati, tanto era
colmo di emozioni intense, vere, pure. La prima volta di Meg era stata
proprio con lui, non si sarebbe lasciata sfiorare da nessun altro, e
invece a Harry aveva permesso tutto, lui l'aveva fatta sentita amata
come mai prima di allora le era capitato, e se solo ne avesse avuto la
possibiltà, avrebbe ripetuto quell'esperienza giorno e
notte. Essere completamente sua la faceva sentire completa, e non
riusciva a immaginare niente di meglio.
Prima o poi anche sua madre lo avrebbe capito..il suo era soltanto un
atteggiamento protettivo, non aveva nulla contro il ragazzo, ma se solo
l'avesse fatta soffrire per via del successo, del suo essere idolatrato
dalle ragazzine di mezzo mondo, non glielo avrebbe perdonato; comunque
per il momento Harry si stava comportando da fidanzato modello, e poi
si vedeva lontano un miglio che teneva davvero tanto a sua figlia,
altrimenti non sarebbe piombato in casa loro per farle una sorpresa,
quindi, tutto sommato, continuava a guadagnare punti. Si, sembrava un
ragazzo per bene, oltre che indubbiamnente..com'è che lo
chiamavano le ragazzine? Ah si..figo.
"
Harry, ti preparo il letto in camera di Meg" esordì la
donna, un attimo prima che i quattro sparissero dalla sua vista "tu
invece dormirai sul divano in salotto" disse ancora rivolgendosi alla
figlia "signora Jonhson, non si preoccupi, non è necessario,
posso dormire anche io sul divano" rispose prontamente lui "ma non se
ne parla Harry! Sei nostro ospite" sorrise la donna "ci dormo io sul
divano amore" Meg gli strinse la mano sussurrandogli quelle parole
"perfetto, allora siamo d'accordo..a più tardi ragazzi" si
congedò la madre della ragazza "arriverci" la salutarono
garbatamente i tre "ciao mà!"
Non appena furono sul vialetto, Harry le prese il viso tra le mani e la
baciò dolcemente, lentamente, come se aspettasse quel
momento da mesi, nonostante non avessero fatto altro prima dell'arrivo
di Emma e Niall "non dormirà nessuno su quel divano, vero?"
le domandò, provocandola, Meg rise prima di rubargli un
altro bacio, che li coinvolse a tal punto che lui dimenticò
di essere in attesa di una risposta, e la ragazza dimenticò
di dargliela.
Subito dopo ripresero a camminare mano nella mano, soltanto pochi passi
indietro rispetto a Emma e Niall che invece camminavano
vicini, attenti a non sfiorarsi e ridendo insieme, confabulando come
due persone che oltre ad essere migliori amici, potrebbero aspiarare a
qualcosa in più..ma parevano non rendersene conto, o
più altro sembravano voler fare il possibile per fingere di
non rendersene conto.
Erano quasi arrivati a destinazione, quando un'automobile si
fermò proprio accanto a loro, e una ragazza dagli occhi
chiari, capelli biondi ondulati, tacco dodici e un vestitino per niente
pudico, sbucò fuori da quell'auto, e tutto il resto successe
sin troppo velocemente perchè qualcuno potesse capirci
qualcosa.
Meg se la vide addosso, e in un primo momento fu tentata di scansarsi,
convinta che Kate, quella che era considerata da tutti la
più bella del suo anno, stesse per perdere l'equilibrio, ma
proprio nell'istante in cui fece per sottrarsi a una caduta sicura, la
ragazza l'abbracciò con slancio, come se fosse davvero
felice di rivederla. "Ei Meggie!" esclamò, gettandole le
braccia al collo..Meggie? Da quando Kate la chiamava in quel
modo..nessuno la chiamava così! "finalmente sei tornata a
casa! Devi raccontarmi tutto!" Emma incrociò lo sguardo
della sua migliore amica, mentre quest'ultima veniva praticamente
asfissiata da Kate, ed entrambe capirono che le
possibiltà erano due: o quella era ubriaca marcia ancora
prima di andare dove stava andando conciata in quel modo, talmente
ubriaca da non ricordare nemmeno più che a stento rivolgeva
la parola alla stessa persona che aveva abbracciato con slancio, o
più probabilmente, stava benissimo, aveva visto Harry e
Niall, e all'improvviso aveva scoperto di voler bene alle sue due
coetanee.
La ragazza restò senza parole, non seppe che dire, ma Kate
era molto più furba di lei, e ben presto spostò
la conversazione, se tale quella poteva essere considerata, su Harry.
"Beh? Non me lo presenti nemmeno?" domandò, facendole
l'occhiolino, e a quel punto Meg fu costretta a provvedere, Kate
strinse calorosamente la mano al ragazzo accompagnando il tutto con un
sorriso ammaliante, e lo stesso fece con Niall, per poi invitarli tutti
e quattro, con una nonchalance decisamente invidiabile alla festa a cui
stava andando, che guardacaso era a casa di Emmett Russell, il quale
abitava in fondo alla strada.
I
due ragazzi accettarono senza fare complimenti, semplicemente
perchè non gli capitava da tempo di partecipare a una tipica
festa organizzata da liceali, e in batter d'occhio, il programma della
serata cambiò completamente.
Una mezzoretta più tardi erano già alla
fantomatica festa, nessuno di loro aveva avuto il tempo di cambiarsi,
per cui Emma si ritrovò con il vestito estivo che aveva
indossato prima di uscire di casa per andare in aeroporto, e Meg con i
suoi pantaloncini di jeans e la camicetta bianca con le spalle scoperte
e il tessuto arricciato, entrambe le ragazze portavano i capelli
sciolti sulle spalle; mentre Harry e Niall indossavano a loro volta
jeans lunghi scuri per l'uno e chiari per l'altro, e camicie mezze
sbottonate che mettevano in risalto il loro fisico asciutto.
Erano da poco passate le nove, e c'era già gente sbronza che
ballava in mezzo alla stanza senza ritegno, coppiette intente ad
amoreggiare sui divanetti, timidoni seduti ancora in un'angolo e
ragazze in cerca di attenzione...e non è difficile
indovinare da chi volevano essere notate.
Il paese era piccolo, e quella festa sarebbe passata alla storia in
ogni caso perchè a sorpresa vi avevano preso parte due dei
membri della boyband più amata al mondo. Kate e le sue
amiche non si erano mai fatte problemi a considerarli tutti e cinque
degli sfigati per un motivo che sapevano solo loro, ma di certo non
avrebbero mai immaginato di ritrovarseli di fronte! E in quel caso, se
loro avevano la possibilità di farsi notare, i ragazzi
smettevano misteriosamente di essere sfigati.
Harry, Meg, Emma e Niall, avevano optato per qualcosa di fresco da
bere, perciò si erano diretti alla zona bibite, e
chissà come mai quelle stesse ragazze che avevano cambiato
opinione sui One Direction, si ritrovarono lì nello stesso
istante. In quel posto non era possibile nemmeno parlare senza doversi
urlare nelle orecchie, tanto era alta la musica, perciò i
quattro si erano rifiugiati lì anche per avere un po' di
privacy, che purtroppo non trovarono. Emma e Meg non erano state
entusiaste di partecipare alla festa sin dall'inizio, soprattutto
perchè per loro la gentiliezza e la cordialità di
Kate puzzava di bruciato, ma non avevano obiettatto, pensando che in
fin dei conti avrebbero trascorso una serata diversa dalle altre, e poi
c'erano loro, il riccio e l'irlandese, e nulla sarebbe potuto andare
male.
Proprio mentre Harry versava una bevanda dolciastra nel bicchiere della
sua ragazza, non smettendo di sorriderle nemmeno per un attimo, si
ritrovò con la camicia completamente inbrattata di
chissà cosa, e una Kate apparentemente mortificata di fronte
"scusa, mi dispiace..non ne combino una giusta!" esclamò,
sorridendogli calorosamente "non ti preoccupare, capita" rispose lui
gentilmente, mentre Niall e Emma se la ridevano a pochi passi da lui
sorseggiando qualcosa, e Meg iniziava a capire il gioco di Kate.
"Senti, per farmi perdonare, lascia almeno che te la ripulisca.." un
altro sorriso ammaliante "no, non c'è bisogno, davvero"
"insisto! vieni con me!" la ragazza sembrava determinata a non cedere,
e lui comiciava a intuire le sue intenzioni "no, ti ho detto che non
importa" disse di nuovo, più risoluto, e istintivamente
strinse la mano di Meg per farle capire che era impegnato "ah ti prego
Harry, mi sento troppo in colpa" sussurrò lei, afferrando un
fazzoletto, imbevendolo d'acqua e cominciando a passarglielo sulla
macchia, avvicinandosi a lui più del necessario e compiendo
quei gesti in modo un po' troppo sensuale, tanto che il ragazzo le
afferrò le mani rimettendogliele a posto, e allontanandosi
con Meg, troppo sconvolta persino per urlare contro la bionda.. avrebbe
voluto taglierle le mani, e lo avrebbe fatto se Harry non fosse stato
più pronto di lei e non l'avesse allontanata senza degnarla
di una sola parola. Niall e Emma intanto si erano allontanati, ma Harry
non fece nemmeno in tempo a chiedere a Meg se fosse tutto apposto, che
un'altra ragazza che lei indentificò come Ross, amica per la
pelle di Kate, non prese una storta nel bel mezzo della stanza, finendo
casualmente addosso al suo fidanzato, che fu costretto a sorreggerla
per non farla cadere. Come se non bastasse, Ross fece finta di essere
stordita e pregò Harry di non lasciare la presa
perchè le girava la testa, e fin qui la cosa poteva anche
passare, ma quando la tipa cominciò a fargli gli occhi
dolci, e con la scusa di non reggersi in piedi si strinse di
più a lui, Meg non ci vide più e si
allontanò bruscamente, rifugiandosi in bagno.
Il ragazzo realizzò di non averla più al suo
fianco all'istante, e lasciò Ross al proprio destino,
correndo da lei, sapendo che aveva tutte le ragioni per essere
scappata via. Aveva capito anche lui che quelle tipe cercavano un modo
per incantarlo.. ma no, avevano sbagliato tutti i calcoli,
perchè lui era follemente innamorato di
una ragazza, che ormai era certo, non era mai stata nemmeno
lontamente amica di quelle che improvvisamente si erano ricordate della
sua esistenza. Il fatto che Kate avesse abbracciato Meg per arrivare a
lui, lo indusse a provare nient'altro che disgusto per quella ragazza,
e la sua amica.
Nel frattempo Niall e Emma si erano allontanati per conto loro e si
divertivano come non mai, ballando come due pazzi e scatenandosi in
pista, dopo aver ingerito un paio di bicchieri di troppo di quella
sostanza dolciastra che faticavano persino a riconoscere. Ubriacarsi
non era nello stile di nessuno dei due, eppure, quella sera, insieme,
ci stavano andando molto vicini..forse centrava il fatto che non gli
capitasse così spesso di partecipare una festa di quella
portata, forse era il desiderio di voler rendere quella serata
indimenticabile, o forse erano tutte e due le cose insieme, fatto che
sta continuarono a ballare, muovendosi a ritmo e cantando a
squarciagola assieme al resto degli invitati, fino a quando entrambi
non si resero conto di essere sul punto di crollare e presero la saggia
decisone di tirarsi in disparte e recuperare fiato e forze, e forse
anche un po' di lucidità, sui divanetti.
Una volta che furono soli, iniziarono a chiacchierare di argomenti a
caso, ridendo insieme sguaiatamente. Emma non aveva mai bevuto
più di un bicchiere di birra o un sorso di malibù
in tutta la sua vita, non sapeva perchè quella sera fosse
andata oltre i suoi limiti, probabilmente voleva perdere il controllo
di se stessa così da poter stare con Niall senza quei freni
inebitori che gli impedivano di fare ciò che segretamente
bramava, e per il ragazzo era esattamente lo stesso. Se ci fossero
stati anche Zayn, Liam e Louis, a stento avrebbero creduto che il
biondo era quello visibilmente brillo, e Harry non si era nemmeno
bagnato le labbra con qualcosa di diverso da un dolce the alla pesca!
Quando un ragazzo che non aveva aveva visto prima di allora, tese la
mano a Emma per invitarla a ballare ancora, Niall si ritrovò
a desiderare che lei gli dicesse di no, non voleva che la ragazza gli
concedesse quel semplice ballo, che poi non era nemmeno un lento, e non
si sapeva spiegare il motivo per il quale volesse essere lasciato solo
con lei. Ma Emma, brilla com'era, accettò senza pensarci due
volte, e qualche ragazza ne approfittò per accerchiarlo;
tuttavia nessuna di loro fu così insistente come Kate e Ross
lo erano state con Harry, forse perchè tutti, compresi i due
diretti intressati, pensavano che Niall ed Emma fossero soltanto amici,
e non era necessario mettere loro i bastoni tra le ruote..invece il
mondo intero sapeva che Harry Styles aveva perso la testa per Meg, e a
zucchevuote superficiali e presuntuose come Kate e le sue amiche, non
andava giù il fatto che proprio Meg, quella ragazza che non
era mai stata al centro dell'attenzione durante tutti i cinque gli anni
del liceo, fosse riuscita a far capitolare uno come lui. Harry Styles,
e sottolineamo Harry Styles.
Se tra Niall e Emma fosse nato qualcosa, probabilmente quelle
lì avrebbero cominciato a infierire anche nel loro rapporto,
non ci sarebbe stato da meravigliarsene. Era ciò che di
frequente succedeva nei paesi, dove l'hobby preferito della gente
è farsi gli affari degli altri.
La ragazza riprese a ballare, e Niall non fu capace di concentrare la
propria attenzione su qualcosa che non fosse lei per più di
dieci minuti, fino a quando non decise di alzarsi e raggiungere a sua
volta la pista, per poi afferrare Emma per la vita, allontanandola da
quel tipo con il quale stava ballando e trascinandola con
sè; fece alcuni passi all'indietro, senza smettere di
cingerle i fianchi con le braccia, mentre la ragazza capiva ben poco di
ciò che stava succedendo e si limitava a lasciarsi tirare
indietro da lui.
Non appena Niall fu sicuro di essere ritornato ai divanetti, fece in
modo, con non si sa quale prontezza di riflessi, che la ragazza si
voltasse verso di lui, e che si sedesse sulle sue gambe. Lei si
aggrappò al suo collo spontaneamente, e dopo qualche istante
in cui restarono a fissarsi senza articolare nessun suono,
semplicemente guardandosi negli occhi e facendosi sempre più
vicini, lui la baciò. Così, senza un'apparente
motivo, senza sapere se il giorno successivo avrebbe ricordato
qualcosa..in quel momento non gli importava, desiderava soltanto
tenerla tra le braccia e poggiare le proprie labbra su quelle di lei.
Emma rispose immediatamente al bacio, le loro labbra si incontrarono
come entrambi desideravano dal momento in cui si erano ritrovati faccia
a faccia dopo l'arrivo dei ragazzi, si scambiarono un dolce bacio,
appena accennato, e poi si staccarono quel tanto che bastava per
guardarsi negli occhi e accorgersi di quella voglia disumana che ardeva
dentro di loro di approfondire quel bacio.
Emma si strinse di più a lui, e Niall non perse tempo nel
ritrovare le sue labbra e impegnarle in un nuovo bacio, che fu famelico
sin dal primo istante; le loro bocche restarono incollate le une alle
altre per minuti interi, si cercavano senza sosta, si accarezzavano, si
assaporavano come mai avevano fatto prima di allora, con una passione e
una bramosia che nessuno di loro due pensava di possedere. Forse era lo
stato d'ebrezza a renderli così audaci.
Nonostante le sue non-perfette condizioni fisiche e mentali, o forse
proprio a causa di quelle, Emma si lasciò andare a quei baci
e gli permise di continuare quella danza della quale solo loro due
conoscevano i passi, fino a quando tutti e due non ebbero
necessità di riprendere fiato; e a quel punto il ragazzo le
carezzò dolcemente una guancia prima di riprendere a
baciarla, più ardentemente di quanto aveva fatto prima se
possibile.
Il ragazzo spostò le mani sulle gambe di lei scoperte dal
vestito che indossava, e prese ad accarezzargliele delicatamente,
lentamente, disegnandoci sopra, tracciandovi segni confusi e non
indentificabili, semplicemente godendo nel poggiare i propri
polpastrelli sulla sua pelle; dal canto suo Emma fece in modo che i
loro addomi quasi combaciassero, spingendosi di
più verso di lui, e il tutto mentre continuavano a baciarsi
incuranti del resto del mondo.
Chiunque si fosse voltato dalla loro parte, forse avrebbe intuito che
fossero brilli, ma come dice un vecchio proverbio latino 'in vino
veritas' e anche chi odia questa materia dal profondo come me, deve
riconoscere la validità del detto. ' La verità
sta nel vino' ovvero 'quando siamo ubriachi facciamo cose che non
faremmo da sobri, soltanto per pudore, orgoglio o qualche altro freno
inibitore " e questo era esattamente il caso di Emma e Niall, che si
erano ridotti ad essere brilli pur di dare libero sfogo alle emozioni
senza dover avvertire il peso della responsabilità dei
propri sentimenti. Ma ciò contribuiva a rendere
ciò che provavano l'un per l'altra soltanto più
intenso, e più evidente, e più vero. E il
desiderio negli occhi, i battiti del cuore accelerati, i lenti
movimenti delle mani, e i respiri bollenti, non centravano niente col
fatto che avessero bevuto un po' di più del consentito.
"C-che succede amore?" intanto Harry aveva raggiunto Meg, non era stato
difficile per lui trovarla, al primo tentativo si era recato in bagno,
e lì l'aveva vista accasciata a terra, la schiena contro il
muro e le mani sul volto; quando la ragazza si accorse della sua
presenza, si alzò istintivamente, ma senza spostare le mani
che le coprivano il viso e gli occhi probabilmente rossi di pianto "che
hai amore?" lui chiuse la porta a chiave e le si avvicinò di
più, gli faceva dannatamente male vederla così,
avrebbe voluto andare a stringerla forte, ma se lei avesse provato a
respingerlo, gli si sarebbe spezzato il cuore, perciò
preferì aspettare e tentare di rassicurarla prima con le
parole, anche se sapeva benissimo che lei in quel momento aveva
soltanto bisogno di essere stretta forte forte al petto.
"
ti prego amore, parlami..che succede?" la sua voce giunse calda e dolce
alle orecchie di Meg, che si decise a guardarlo negli occhi. Lei sapeva
che quello sarebbe stato un errore, perchè si sarebbe
imbambolata a fissarli come sempre e avrebbe dimenticato tutto
ciò che aveva da dire, ma nel momento esatto in cui i loro
sguardi si incrociarono, Meg si accorse che anche lui aveva gli occhi
lucidi, oltre all'aria di essere disperato quasi quanto lei.
"
non te ne rendi conto? come puoi non accorgerti di nulla? Kate ha
deciso che quel drink ti sarebbe finito giusto addosso prima ancora di
venire ad abbracciare me, prima di invitarci a questa stupida festa..e
Ross? Ross sapeva già che avrebbe misteriosamente perso
l'equilibrio appena si fosse trovata abbastanza vicino a te da poter
finire tra le tue braccia!" prese un respiro, e subito subito rivolse
lo sguardo altrove "e non provare a dirmi che sono io che penso male,
solo perchè non sopporto il fatto che altre ragazze provino
a portarti via da me!" precisò, evitando di guardarlo negli
occhi e non accorgendosi nemmeno dell'espressione più
rilassata e quasi divertita che si era dipinta sul viso di Harry.
Senza proferire parola, lui si avvicinò fino a quando le
loro fronti non furono a un passo dallo scontrarsi, aveva temuto il
peggio, semplicemente perchè non era mai stato seriamente
con un ragazza e non sapeva cosa aspettarsi, ma Meg non era arrabbiata
con lui come pensava, e lo aveva capito dal tono quasi scherzoso con il
quale gli aveva detto 'e non provare a dirmi che sono io che penso male
solo perchè non sopporto il fatto che altre ragazze provino
a portarti via da me'..Meg era semplicemente.. "gelosa?" le
sussurrò sulle labbra, erano vicinissimi, e lei poteva
percepire il suo respiro caldo sul viso, oltre che la voce roca e
tremendamente sexy come al solito "io.." Harry le alzò il
mento con due dita fino a quando non si ritrovarono a fissarsi negli
occhi, i loro nasi quasi si sfioravano e le loro labbra bramavano
d'assaporarsi ancora "tu?" fu poco più di un sussurro, ma
lei lo sentì chiaramente, e annegò in quegli
occhi così dannatamente belli e rari che in quel momento la
scrutavano con interesse "si...sono gelosa" ammise, abbandonando tutte
le difese e desiderando nient'altro che gettarsi tra le sue braccia per
restarci per sempre.
Harry sorrise, spedendole il cuore in un'altra galassia ed eccitandosi
all'idea che lei avesse appena ammesso di essere gelosa "sono molto
gelosa" ripetè spontaneamente "gelosissima"
continuò, e poi si aggrappò a un pezzo di stoffa
della sua camicia "sono schifosamente gelosa" disse, e in quel momento
quella lacrima che era riuscita a trattenere fino a quel punto,
sfuggì al suo controllo e le rigò la guancia.
Lui stava per dirle che nessuno mai sarebbe riuscito a dividerli, che
si era accorto delle intenzioni premeditate delle ragazze, che aveva
capito tutto, compreso il fatto che Kate non fosse mai stata
sua amica, le avrebbe detto che per lui le altre non esitevano nemmeno,
e che l'amava più di quanto egli stesso riuscisse a
concepire..ma quella lacrima bastò per fargli rivivere il
momento in cui aveva promesso a se stesso che non l'avrebbe
più fatta piangere, mai più.
"
No" disse istintivamente, e l'istante dopo le sue dita le carezzarono
dolcemente la guancia bagnata "non piangere..io..io l'ho promesso!"
tentò di spiegare, Meg poggiò la propria mano su
quella di lui "cosa hai promesso?" domandò in un sussurro,
erano ancora vicissimi, e sì, stava piangendo
perchè lo amava al punto tale da pensare che se lui l'avesse
lasciata, non ne sarebbe uscita viva.
"Ricordi la sera del compleanno di Paul?" Harry si decise a raccontarle
tutto "beh, quando ti ho vista tra le braccia di Louis, con il viso
ancora bagnato di lacrime, mi sono sentito un verme, e dopo ti ho
portato in camera mia, ti ho baciato asciugandoti le lacrime e ho
promesso a me stesso che non avresti mai più pianto a causa
mia, e che se qualcuno avesse solo provato a farti del male, se la
sarebbe vista con me" spiegò, senza smettere di guardarla
negli occhi "davvero?" lui annuì con un sorriso e la ragazza
gli prese entrambe le mani "è che ho paura"
sussurrò lei, aprendogli completamente il proprio cuore "se
tutte le ragazze ti saltano addosso.." non le diede nemmeno il tempo di
terminare la frase.
"
ascoltami bene, amore" Harry si liberò dalla stretta per
prenderle il viso tra le mani "è vero, non posso negarlo,
con ciò che faccio sono spesso circondato da ragazze
che si aggrappano a me, che sembrano non volermi mollare
più, che sono capaci di tutto, persino di scavalcare manager
e transenne...e mi si attaccano come koala! ...Naturalmente
c'è anche quella percentuale di fan che si limita alle foto
e si accontenta di ricevere un autografo, ma non avrebbe senso negare
l'esistenza di quel gruppo particolarmente..affettuoso, e sarei
ipocrita se ti dicessi che tutte queste attenzioni mi danno fastidio,
perchè non è così, perchè
so di dovere tutto a loro, e perchè so di renderle felici
stringendole a me. Ma ciò non significa che quando le
abbraccio provo qualcosa di più profondo di un sentimento di
affetto e gratitudine, non provo nient'altro che questo, te lo giuro
amore mio"
"
Facciamo una prova" sussurrò un attimo dopo, Meg
sembrò non capire cosa lui intendesse "vieni qui,
abbracciami" lei non se lo fece ripetere due volte, non aspettava altro
che quello, e nel momento esatto in cui lui pronunciò la
parola 'abbracciami' gli si gettò tra le braccia, poggiando
la testa sul suo petto mentre lui la stringeva forte; la ragazza
respirò il suo profumo e le farfalle fecero capolino nel suo
stomaco..stava bene, maledettamente bene.
"
Non vedi che il tuo corpo è fatto per stare tra le mie
braccia?
Non ti accorgi che il tuo posto è qui, esattamente qui, dove
sei adesso?
Non ti rendi conto che la tua testa combacia perfettamente sul mio
petto, come se entrambi fossero stati plasmati per finire l'uno
sull'altro?
Non vedi che le tue braccia si intrecciarono dietro la mia nuca in modo
assolutamente naturale? E che non permetto a nessuno di scompigliarmi i
capelli, a meno che non si tratti di te, perchè in quel caso
mi eccita da matti?
Non ti accorgi che sto morendo dalla voglia di baciarti?
Non ti rendi conto che non esiste un abbraccio più completo
del nostro?
E
soprattutto, non senti il mio cuore? Sembra un pazzo furioso, e sei tu
l'unica in grado di renderlo tale. Tu e basta, amore.
"Qualcuno dovrà spiegarmi che diavolo ho fatto per
meritarti" la sua voce spezzata dall'emozione, non c'erano parole in
grado di rendere l'idea di quanto lo amasse, forse soltanto un bacio
poteva perlomeno provare a tramettergli tutto ciò che
provava, e fu ciò che lei fece.
Avvicinò le proprie labbra a quelle di lui fino a quando non
combaciarono, un contatto lento, intenso, dolce, passionale, colmo
d'amore.
"
ti amo, ti amo tanto, ti amo da morire, ti amo Harry" "e
credo in noi" sussurrò, un attimo prima che lui riprendesse
a baciarla "anch'io amore mio, anch'io" disse lui quando si
staccarono per riprendere fiato "ti prometto che non farò
più la gelosa" "ma io adoro che tu lo sia!" la ragazza a
quel punto rise divertita, e lui le tappò la bocca con un
altro meraviglioso bacio.
Buonsalveeee
:))
Eccomi
qua con il nuovo capitolo :DD
Mi dispiace doverlo dire, ma ci stiamo avvicinando alla fine...credo
proprio che dovrei riuscire a concludere la fanction in
quattro capitoli a partire dal prossimo :((
Spero in ogni caso che vi sia piaciuto, e ancora una volta grazie con
tutto il cuore a tutte voi che nonostante gli impegni scolastici e
tutto il resto, non mi avete mai abbandonato e continuate a farmi
sapere cosa ne pensate :D Grazie, davvero, vi voglio bene, anche se non
vi conosco personalmente ♥♥♥
Ovviamente ringrazio anche tutti coloro che leggono soltanto la storia,
e chi la inserisce in una quasiasi lista :DD
Sappiate che amo interagire con voi come ho detto più volte,
e qualunque tipo di commento è ben acetto..ditemi tutto
quello che vi passa per la testa, senza farvi nessun problema, sul
serio :DD
Scappo, non prima di avervi lasciato un piccolo spoiler :3
**************
"
sei sicuro che sono io quella in vena di follie?" mormorò,
in poco più di un sussurro soffocato non appena
percepì le labbra di lui sul collo, le sue mani la tenevano
stretta massaggiandole il basso ventre, e aveva preso a baciarla
avidamente sulla porzione di pelle tra il mento e la clavicola, il suo
respiro caldo e rovente si infrangeva su quell'anfratto di pelle nuda,
la sfiorava con le labbra, ci soffiava sopra, la mordeva, la baciava,
donandole un piacere estatico.
"Zitta, perchè lo siamo entrambi" sussurrò lui,
imprigionandole di nuovo la bocca in lenti e bramati baci.
"
non succederà più" disse un attimo dopo Niall, e
lei non potè fare a meno di pensare che si stesse riferendo
anche a quel momento di intimità che si era consumato tra
loro due "cosa?" il suo era poco più di un sussurro "come
cosa?" il ragazzo aggrottò le sopracciglia e si
avvicinò di più a lei con un sorriso"cosa non
succederà più?" ma che stava dicendo? ma che
stava facendo? voleva davvero che lui rispondesse a quella domanda?
"non è una bella sensazione il bruciore allo stomaco, la
prossima volta cercherò di controllarmi" rispose lui, Emma
sorrise timidamente.
**********************
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Capitolo 44 *** Capitolo 43 ***
" Menomale
che dovevano essere loro due a badare a noi!" esclamò il
ragazzo, e Meg non potè fare a meno di scoppiare a ridere
"ti giuro che Emma non è proprio il tipo che si ubriaca...
anche se a giudicare da stasera non sembrerebbe!" "ma nemmeno Niall!"
confermò lui, e un attimo dopo risero entrambi "non so cosa
gli sia venuto" continuò il ragazzo "forse si sono
comportati come noi..quella sera, ti ricordi?" Meg lo guardò
con sguardo sognante per qualche istante, e lui le cinse le spalle con
le braccia, attirandola teneramente a sè mentre camminavano
verso casa, dopo aver accompagnato Emma e Niall.
"Ricordo ogni singolo istante trascorso insieme a te"
sussurrò, baciandola sulla fronte, e la ragazza si
lasciò cullare da quelle parole e da quelle braccia.
Dopo essere tornati nella sala dove si stava svolgendo la festa,
avevano cercato i due amici con l'intenzione di andare via, e li
avevano trovati mezzi addormentati, l'una accoccolata sulle gambe
dell'altro; erano stati inteneriti da quella scena e quasi avevano
pensato di lasciarli stare e non disturbarli, ma nè potevano
tornarsene a casa senza nemmeno avvisarli, nè desideravano
restare lì un minuto di più del necessario,
quindi alla fine li avevano scossi svegliandoli, e l'attimo dopo si
erano resi conto che avevano bevuto tutti e due.
Si, dopo essersi baciati avidamente, Emma e Niall avevano finito per
addormentarsi, sfiniti, e Harry e Meg non avevano la più
pallida idea di cosa fosse successo tra loro soltanto pochissimo tempo
prima; tuttava entrambi avrebbero messo la mano sul fuoco che tra quei
due ci fosse del tenero, e la ragazza era addirittura arrivata a
pensare che avessero preferito ubriacarsi, o comunque andarci molto
vicino, piuttosto che ammettere di avere una voglia matta di baciarsi e
stare insieme, da sobri. In fondo, come aveva detto lei stessa, era
proprio la tattica che lei e Harry avevano usato a San Francisco, a
casa di zia Katy, quando erano rimasti soli, con
l'elettricità saltata e un bicchiere di coca e
malibù stretto tra le mani.
Quella era stata la prima volta in cui si erano baciati ardentemente
sapendo per certo che i paparazzi non ci fossero e che quindi la cosa
non sarebbe stata funzionale alla farsa, e proprio per quel motivo la
mattina dopo, avevano dato la colpa al fatto che fossero brilli,
piuttosto che alla voglia di amarsi che li stava bruciando vivi.
Meg sorrise, ripensando a come tutto era iniziato soltanto un mese e
mezzo prima... da allora la sua vita era cambiata radicalmente, e ora
che aveva Harry, il ragazzo che aveva sempre amato al suo fianco, e non
stavano recitando nessun ruolo, la farsa che li aveva fatti
incontrare le pareva lontana anni luce.
Quando si ridestò dai propri pensieri, si accorse che erano
arrivati davanti il portone di casa sua, e che il suo fidanzato doveva
averle preso le chiavi dalla tasca e stava tentando di aprire la porta
senza fare alcun rumore, visto che i suoi dovevano essere a letto
già da un po'.
Qualche istante dopo entrarono in casa richiudendosi la porta alle
spalle, ma non appena furono dentro, preso forse dall'eccitazione
derivante dal fatto che fosse tutto completamente buio, Harry la spinse
fino a far combaciare la schiena di lei contro il portone, e la
baciò. Meg rispose a quel bacio sorridendogli sulle labbra e
aggrappandosi al suo collo con le braccia, mentre lui portava entrambe
le mani sui suoi fianchi, riprendendo a baciarla bramosamente "sei
davvero qui, con me, a casa mia" sussurrò lei, come
se ancora faticasse a realizzarlo, era troppo bello per essere
vero "si, e ti sto baciando contro il portone d'ingresso, al buio, nel
pieno della notte, rischiando di farmi beccare dai tuoi che dormono di
là" Meg a quel punto si sporse verso di lui e premette di
nuovo le proprie labbra su quelle di lui "darei tutto se momenti del
genere potessero durare per sempre" disse, immergendogli le mani tra i
ricci, mentre Harry l'attirava a sè sempre di
più, baciandola sempre più intensamente.
La schiena di lei era ancora appoggiata alla porta, e le loro labbra
erano ancora impegnate in intensi e numerosi baci, quando
all'improvviso, la luce del corridoio si accese, e loro due restarono
lì, immoboli senza parlare "non fiatare" sussurrò
la ragazza sulle sue labbra, e a Harry quasi venne da ridere, anzi,
togliamo il quasi..rise portando la testa all'indietro, tenendo sempre
Meg ancorata al proprio corpo "shh" mormorò lei,
accorgendosi con sollievo che sua madre, o probabilmente suo padre,
doveva essere andato in bagno... ma nonostante il rischio di essere
colti in flagrante mentre si baciavano tranquillamente appena rientrati
a casa, Harry continuò a ridere, e la ragazza non
trovò soluzione migliore che tappargli la bocca con un bacio
ardente di passione.
Quando intorno a loro ritornò tutto buio, si staccarono per
recarsi al piano di sopra, dov'era situata la camera della ragazza. Non
appena vi entrarono, notarono il letto già fatto, e ai piedi
di questo, un paio di lenzuola che con ogni probabilità
erano destinate al divano dove avrebbe dovuto dormire Meg "vieni a
darmi una mano?" gli domandò sottovoce, afferrando quei
pezzi di stoffa e tornandosene giù, Harry la
seguì a ruota e insieme sistemarono quelle lenzuola sul
divano, e come se avessero sancito un tacito accordo semplicemente
guardandosi negli occhi, vi si stesero tutti e due sopra, abbracciati e
completamente vestiti.
"Sei stanca?" le domandò il ragazzo, subito dopo averle
avvolto il corpo con le braccia, lei sbadigliò di tutta
risposta, e poi si accoccolò di più contro il suo
petto "un po'" ammise con un sorriso, ma alzò gli occhi fino
a incontrare i suoi e cominciò a tracciare i
contorni del suo viso con i polpastrelli, a quel punto lui le prese
dolcemente quella mano e se la portò alle labbra,
imprimendole dolci baci su tutte le dita.
"
Mi fido ciecamente di te" sussurrò la ragazza,
sorprendendolo piacevolmente "volevo soltanto che lo sapessi per
ciò che è successo stasera. Avevo bisogno di
sentirti dire ciò che mi hai detto e me ne
ricorderò ogni qual volta ti vedrò abbracciare
qualcuna che non sia io" sussurrò ancora, prima di rubragli
un dolce bacio sulle labbra, lui la strinse ancora di più a
se "ti amo così tanto che potrei impazzire" le rispose,
lasciando che Meg poggiasse nuovamente la testa sul suo petto.
Restarono in quella posizione per una mezzoretta probabilmente, poi
Harry si alzò anche se controvoglia, pensando che se si
fosse addormentato lì i genitori di lei non gli avrebbero
più permesso di entrare in casa, e dopo averle dato la
buonanotte, se ne tornò di sopra.
La ragazza si raggomitolò tra le lenzuola per un buon quarto
d'ora, poi mandò al diavolo tutto, e in punta di piedi
percorse le scale fino ad arrivare alla sua camera; non appena vi
entrò, notò che lui era ancora sveglio, e si
chiuse silenziosamente la porta alle spalle "non mi sono messa nemmeno
il pigiama" mormorò, sentendolo ridere sotto i baffi, e per
dare enfasi a quell'affermazione si liberò velocemente dei
vesititi e indossò il pigiama che effettivamente ancora non
aveva addosso, lui osservò tutti i suoi movimenti, e un
sorriso che gli andava da un'orecchio all'altro si impossesò
del suo viso quando la ragazza si fece più vicina al letto e
lo scoprì delicatamente, per poi stendersi accanto a lui,
ancora una volta in un letto a una piazza e mezzo.
"
Voglio dormire con te" sussurrò, rannicchiandosi contro il
suo petto mentre lui l'accoglieva tra le proprie braccia, stringendola
forte forte.
"Sei in vena di follie stanotte?" le domandò il ragazzo,
sussurrandole quelle parole all'orecchio e provocandole brividi lungo
il corpo..tutta colpa dell'intensità della sua voce e della
sua compromettente vicinanza "la vera follia sarebbe sprecare anche
solo un istante stando lontana da te" Meg lo guardò
negli occhi, e li vide luccicare, anche se erano al buio; l'istante
dopo si sentì sollevare il mento con due dita e l'ultima
cosa che vide furono le labbra di lui troppo vicine alle sue,
così vicine che l'attimo dopo risultarono incollate, e
impegnate in baci così passionali da togliere il respiro.
"
sei sicuro che sono io quella in vena di follie?" mormorò in
poco più di un sussurro soffocato, non appena
percepì le labbra di lui sul collo, le sue mani la tenevano
stretta massaggiandole il basso ventre, aveva preso a baciarla
avidamente sulla porzione di pelle tra il mento e la clavicola, il suo
respiro caldo e rovente si infrangeva su quell'anfratto di pelle nuda,
la sfiorava con le labbra, ci soffiava sopra, la mordeva, la baciava,
donandole un piacere estatico.
"Zitta, perchè lo siamo entrambi" sussurrò lui,
imprigionandole di nuovo la bocca in lenti e bramati baci, e
poi decise di ripetere ciò che aveva fatto sul
collo anche accanto al lobo dell'orecchio; dal canto suo, Meg non
riusciva nemmeno a parlare tanto era sopraffatta dalle emozioni, ma lui
non se ne curò e ritornò alle labbra, prima
imprimendoci un bacio casto e leggero, e poi incise i propri denti sul
suo labbro inferiore e lo mordicchiò per qualche
istante..non lo aveva mai fatto prima di quel momento, e Meg si
ritrovò a pensare che non le procurava alcun dolore, anzi,
l'eccitava da matti.
Come aveva già sottilineato più volte, si fidava,
si fidava al punto tale che si sarebbe fatta fare di tutto, e con Harry
si sentiva talmente bene e a proprio agio, che agiva ormai senza freni,
lui non l'avrebbe giudicata, e si sentiva libera di poter fare
qualunque cosa.
Forse era la situazione particolare, forse era la consapevolezza di non
essere esattamente nel posto giusto per amarsi, forse era la presenza
dei genitori di lei al piano inferiore che gli impediva di far volare
via tutti i vesiti, e contemporaneamente li incitava ad approfittare di
quei momenti diversamente, pure mordendosi, e restando avvinghiati nel
buio della notte.
Le loro labbra erano ancora le une sulle altre impegnate in
un'alternanza di baci ardenti, respiri bollenti e morsi, quando Harry
fu colpito da una fitta di dolore a livello della colonna vertebrale, e
fu costretto a fermarsi bruscamente, emettendo un debole fremito di
dolore "tutto apposto, amore?" "credo di essermi addormentato su un
fianco in aereo, e ho un mal di schiena terribile" le rispose lui,
senza smettere di stringerla forte e di guardarla negli occhi "dove ti
fa male?" domandò Meg intenerita, il ragazzo era steso su un
fianco, e le prese entrambe le mani portandole ad accarezzargli la
parte indolenzita "no.non così" obiettò Meg,
liberandosi delicatamente dalla sua presa e mettendosi a sedere sul
proprio letto "girati di schiena" sussurrò un attimo dopo.
Harry obbedì e si stese prono, la ragazza si mise a
cavalcioni su di lui e fece per iniziare il suo massaggio, quando si
accorse di un dettaglio che le impediva di andare avanti "ho
dimenticato di dirti che devi toglierti la maglietta"
sussurrò, avvicinandosi al suo orecchio, il ragazzo rise
sotto i baffi "toglimela" le disse, adagiandosi meglio sul cuscino, e
affidandosi completamente a lei. Meg afferrò con entrambe le
mani la maglia del pigiama di lui e la sollevò con movimenti
lenti e sensuali, portando le proprie mani sul davanti e sfioradogli i
pettorali perfettamente scolpiti con i propri polpastrelli, mentre lo
liberava di quell'indumento sfilandoglielo dalla testa. Quel pezzo di
stoffa finì ai piedi del letto, o forse direttamente sul
pavimento, al buio non si rese nemmeno conto della direzione nella
quale la gettò, ma subito averlo fatto, tornò a
sedersi a cavalcioni sul suo sedere, e prese a passarli gentilmente le
mani sulla schiena nuda.
Partì dal basso, massaggiandogli la porzione di pelle
immediatamente vicina all'elastico dei pantaloni, per poi risalire pian
piano lungo l'intera colonna vertebrale e giungere alle spalle.
Impiegò molto tempo tastandogli la schiena, i suoi erano
gesti lenti, sensuali, ma decisi, ed è inutile dire che un
insano piacere si sostituì al dolore nel corpo di lui,
nell'esatto istante in cui la ragazza prese l'iniziativa.
Le mani di Meg vagavano sul suo corpo donandogli sensazioni che non
aveva mai provato prima di allora con un semplice massaggio,
porgendogli un piccolo assaggio di paradiso che solo lei era in grado
fargli provare, semplicemente passandogli i polpastrelli, per nulla
esperti tra l'altro, sulla schiena nuda.
Quando ebbe terminato con la colonna vertebrale passò alle
spalle. Le fissò per qualche istante senza dire nulla, erano
larghe, scolpite, e tremendamente sexy; poi cominciò a
massaggiarle come poco prima aveva fatto con la parte inferiore del
busto, gliele accarezzò dolcemente per qualche minuto,
sempre seduta a cavalcioni su di lui, e quando lo sentì
sospirare per il piacere che lei gli stava donando, le si annebbiarono
i sensi, o più altro perse ogni traccia di
razionalità, e si sollevò appena per avvicinare
il proprio viso alla schiena di lui, e percorrerla dall'inizio alla
fine con le labbra, prima sfiorandola appena e facendogli un dolce
solletico, e poi impromendoci ardenti baci lungo il percorso tracciato
dalle vertebre.
"
Smettila.. se non vuoi che mi dimentichi che i tuoi sono al piano di
sotto" la sua voce era ancora più roca del solito e non fece
altro che eccitarla di più di quanto già lo fosse
"ti do cinque secondi" continuò lui in tono provocatorio,
vedendo che la ragazza non sembrava intenzionata a smettere di
torturarlo per il troppo piacere, e facendole indendere che se non
avesse smesso di ricoprirgli il dorso di irruenti baci, cinque secondi
di tempo, e non avrebbe avuto più scampo. L'avrebbe amata,
amata e riamata per tutta la notte,e al diavolo tutto il resto!
"
Uno" sussurrò, mentre Meg aveva iniziato a stuzzicargli il
collo "due" la ragazza giunse al lobo dell'orecchio "tre" vi impresse
un dolce bacio "quattro" continuò lui, pregando tutti e
santi che lei non si fermasse, nè in quel momento e
nè mai, nonostante fosse stato lui stesso a chiederglielo..
in quel modo non avrebbe resistito un secondo di più, e ne
era perfettamente consapevole "cinque" Meg non fece nemmeno in tempo a
udire lo scadere del tempo, che si ritrovò sotto di lui,
così, all'improvviso, Harry aveva ribaltato le posizioni e
ora la sovrastava con il proprio corpo.
"
L'ho dimenticato" mormorò, un attimo prima di fiondarsi
sulle sue labbra e rubarle altri roventi baci "e voglio fare l'amore
con te" aggiunse un attimo dopo, permettendole di respirare quelle
parole, inebriandole il cuore di quei suoni, e poi riprese a baciarla
intensamente.
La ragazza cominciò ad accarezzargli il petto, ripercorrendo
con le dita i contorni di quei tatuaggi che ormai conosceva a memoria,
senza interrompere il contatto con le sue labbra, e continuarono
così per qualche minuto, lei con mani sul suo torso nudo, e
la bocca incollata a quella del ragazzo; quando furono costretti a
staccarsi per riprendere fiato, Harry fece scontrare la propria fronte
con quella di Meg, e si guardarono per qualche istante negli occhi,
quasi come se fossero in grado di leggere ciò che c'era
scritto sui loro cuori a caratteri cubitali, semplicemente facendo
incontrare i loro sguardi, che in quel momento erano così
maledettamente intensi, e vinti dalla voglia di amarsi in ogni cellula
del corpo.
Harry le sfiorò le labbra con le proprie, dolcemente, prima
di tornare a fissarla negli occhi, mentre la ragazza riprendeva ad
accarezzargli le spalle nude "ti voglio Meg" sussurrò
baciandole una guancia "i miei sono di sotto" provò a
ricordargli lei, nonostante sapesse che se solo lui avesse insisito un
po', non sarebbe riuscita a dirgli di no, semplicemente
perchè era quello che desiderava anche lei "ti voglio"
ripetè il ragazzo, baciandole l'angolo delle labbra "e se ci
beccano?" provò a ignorare quelle scariche elettriche che si
stavano espandendo lungo tutto il suo corpo ogni volta che lui le
parlava "ti voglio" sussurrò ancora, come se non avesse
udito una sola parola, e la ragazza non ebbe il tempo di ribattere "ti
voglio, ti desidero più di ogni altra cosa. Non è
un capriccio..so anche io che se ci colgono in flagrante posso
considerarmi morto, ma ti amo così tanto, sto
così bene quando ti sento mia, che tutto il resto passa in
secondo piano. Tu mi completi e io ho schifosamente bisogno di te, di
giorno e di notte, di mattina e di sera, dovunque mi trovi e con
chiunque io sia..se solo potessi farlo, non mi staccherei da te nemmeno
per un istante. Senza rendertene nemmeno conto, tu mi hai reso
migliore, e io desidero farti sentire la più bella, voglio
donarti tutto l'amore del mondo."
Con il cuore a un passo da un'esplosione sicura e il cervello ormai
completamente in panne, Meg afferrò i lembi della canottiera
del suo pigiama e se la sfilò senza dire nulla, restando in
intimo davanti a lui. Non poteva aver detto sul serio quelle cose, non
poteva essere così dolce, non poteva privarla del respiro
ogni volta, altrimenti il suo povero cuore non avrebbe retto. Non sono
cose che ci si aspetterebbe di sentir dire da un ragazzo..ma Harry era
speciale, lo aveva sempre saputo. Voleva fare l'amore con lei
perchè soltanto in quel modo si fondevano completamente
anche le loro anime, e perchè per due ragazzi che si amano
non c'è cosa più bella che completarsi a vicenda.
Si sfilò anche i pantaloncini del pigiama, sotto lo sguardo
dolce e infuocato contemporaneamente di lui, e poi fece lo stesso con i
pantaloni di Harry, e l'attimo dopo lui prese a baciarla intensamente
mentre portava le mani dietro la sua schiena per slacciarle anche il
reggiseno, che lanciò chissà dove un minuto dopo,
il tutto senza mai smettere di tenere le labbra premute contro le sue;
poi le tracciò il contorno dei seni facendola rabbrividire
non poco a quel contatto, e percorse la sua pelle nuda fino a giungere
ai fianchi e iniziare a giocare con l'estatico dell'ultimo indumento
che le era rimasto addosso.
Meg tratteneva a stento gemiti di piacere, e quando proprio non
riusciva a fare a meno di liberarli, si stringeva ancora di
più a lui. Non c'era stato un solo istante in cui
anche lei non avesse desiderato sentirsi sua, aveva cercato di
trattenersi per ovvie ragioni, ma non era assolutamente in grado di
resistergli..l'aveva convinta già con il primo 'ti voglio,'
e anche se aveva cercato di farlo ragionare ricordandogli la presenza
dei suoi, aveva segretamente sperato che lui insistesse..non
desiderava altro che quello che stava accadendo in quei minuti, in
quelle ore, in quella notte.
Rimasero completamente nudi nello stesso istante, si avvinghiarono
l'uno all'altro fino a fondersi completamente; mani che esploravano la
pelle, corpi tremendamente accaldati, fronti sudate, tanti tanti tanti
tanti baci e carezze. Non c'erano dubbi che quella di sentirsi l'una
parte dell'altro fosse la più bella sensazione al mondo, e
l'amore contenuto in quei gesti e in quei sospiri ne era la prova
tangibile.
Alla fine dimenticarono davvero dove fossero, con chi fossero, che ore
fossero, persino che giorno o mese il calendario segnasse, e si amarono
fino all'alba in un modo così dolce, intenso, passionale,
eccitato, che neanche se qualcuno avesse potuto vederli, sarebbe
riuscito a capire quanto erano innamorati e cosa li legava
così profondamente. Non esisteva un filo o una qualsiasi
altra barriera che li costringeva a restare avvinghiati per tutta la
notte, ma era come se ci fosse stato, e i loro corpi nudi e sudati non
riuscivano e non volevano dividersi, indissolubilmente uniti
a livello del cuore.
Non si trattava di sesso, fare l'amore univa le loro anime.
Non appena aprì gli occhi, li richiuse di scatto,
infastidita dai raggi del sole che filtravano attraverso le persiane
semi-aperte della sua cameretta; si passò una mano sulla
fronte, e fece per sedersi sul letto, quando avvertì un
leggero giramento di testa, e le tornarono alla mente scorci della
serata trascorsa.
Si sporse appena dal letto e vide Niall dormire beatamente sul
materasso che il giorno prima sua madre aveva portato nella sua camera,
e sorrise d'isitnto. Ma fu costretta a prendersi la testa tra le mani
non appena accusò un altro lieve giramento..no, non si era
ancora ripresa del tutto.
Tornò a stendersi sul letto e si tirò le lenzuola
fino alla testa, improvvisamente colta da un brivido di freddo, ma si
limitò soltanto a chiudere di nuovo gli occhi e domandarsi
come fosse arrivata a quel punto.
Ubriacarsi. Prendersi una bella sbronza. Non lo aveva mai fatto prima
di allora, nè prevedeva che sarebbe successo. Infatti non
era stato premeditato, aveva cominciato a bere un bicchiere di
chissà quale bevanda dolciastra, così, per
provare, e le era piaciuto, perciò quando Niall le aveva
chiesto se ne voleva ancora, non aveva esitato a rispondere di si. Poi
aveva perso di vista Meg e Harry, e pensando che quei due fossero
insieme da qualche parte, intenti a baciarsi appassionatamente, aveva
pensato di ingannare il tempo ballando.
Di tanto in tanto si era concessa qualche altro sorso di quella bevanda
per non sentire la bocca asciutta, e aveva trascorso tutta la serata
insieme al biondo dei One Direction. Questo lo ricordava perfettamente,
ma ricordava con assoluta certezza anche di non aver bevuto
più di tre bicchieri di quella roba, e di non aver rigettato
nulla..quindi lo stomaco aveva retto bene, era la testa che aveva
cominciato a dare di matto.
Ma che diavolo era succcesso dopo?
Nella sua mente si sovrapponevano immagini su immagini, senza disporsi
in un ordine preciso: quel tipo che le chiedeva di ballare, Meg che la
svegliava dicendole di andare via, Niall che teneva gli occhi azzurro
cielo fissi nei suoi, loro due che chiacchieravano allegramente, la sua
migliore amica che la teneva sotto braccio per strada, lei seduta sulle
gambe di Niall, Harry che fissava entrambi in modo preoccupato e
sconvolto, le sue braccia che cingevano il collo del biondo, le mani di
lui sulle sue cosce e le loro labbra incollate..le sembrava di non
dimenticare nulla.
Un momento. Si rialzò di scatto e nonostante barcollasse un
po', raggiunse il bagno e si gettò dell'acqua fresca sul
viso, giusto per accertarsi che fosse sveglia.
Si erano baciati, non poteva esserselo inventato..era sempre stata un
tipo fantasioso, ma non fino a quel punto. Era successo.. davvero?!.
"
Buongiorno" non appena udì quella voce, si voltò
verso la direzione dalla quale questa proveniva e si ritrovò
a sorridergli "ciao" sussurrò, mentre Niall si alzava e le
schioccava un tenero bacio sulla guancia, poi si allontanò
da lei quel tanto necessario per poterla guardare negli occhi, e
lì Emma ebbe la conferma che tutto ciò che
ricordava era accaduto davvero, e anche lui, anche lui lo ricordava.
Però sembrava non volerci fare caso.
"Tutto bene?" le domandò Niall, scostandole una cioccia di
capelli dal viso, Emma annuì persa nei propri pensieri e si
chiese il motivo per il quale quella mattina lui fosse così
stramaledettamente dolce, e contemporaneamente fingesse di non
ricordare nulla della serata trascorsa. "Si..direi di si, anche se ho
un lieve giramento di testa" rispose ragazza, sinceramente "a me brucia
lo stomaco" le confidò il biondo a quel punto. Si sorrisero
a vicenda.
"Ma davvero..davvero? noi.." Emma fece fatica a trovare le parole
giuste, ma lui la anticipò "si" sussurrò,
aprendosi in un sorriso l'istante successivo, poi si portò
una mano, come a volersi reggere la testa, e la ragazza non
trovò nulla da dire, semplicemente perchè non era
affatto sicura che lui avesse afferrato ciò che lei voleva
chiedergli "giuro, è stata la prima volta in tutta la mia
vita che ho bevuto un po' in più del consentito" con quelle
parole le tolse ogni dubbio..e chissà per quale oscura
ragione, Emma si ritrovò a tirare un sospiro di sollievo.
Probabilmente non era ancora pronta a sentirselo dire, ad udire con le
proprie orecchie che si erano baciati, e in modo non castissimo.
"
non succederà più" disse un attimo dopo Niall, e
lei non potè fare a meno di pensare che si stesse riferendo
anche a quel momento di intimità che si era consumato tra
loro due "cosa?" il suo era poco più di un sussurro "come
cosa?" il ragazzo aggrottò le sopracciglia e si
avvicinò di più a lei con un sorriso"cosa non
succederà più?" ma che stava dicendo? ma che
stava facendo? voleva davvero che lui rispondesse a quella domanda?
"non è una bella sensazione il bruciore allo stomaco, la
prossima volta cercherò di controllarmi" rispose lui, Emma
sorrise timidamente.
Non sapeva nemmeno lei cosa desiderasse, più Niall le si
avvicinava e più desiderava baciarlo, ma non appena le loro
labbra sembravano essere così vicine da escludere ogni
possibilità di scampo, tutti e due facevano mentalmente un
passo indietro, spaventati a morte da cosa avrebbero dovuto dirsi dopo
quel bacio che non poteva essere più mascherato da una
sbornia. No, Emma non voleva finire come la sua miglirore amica...la
vedeva sospirare e annegare lo sguardo nel vuoto piuttosto
che in quegli occhi che tanto amava, e intuiva perfettamente che per
Meg fosse veramente dura sapere di dover vivere a chissà
quante migliaia di chilometri di distanza dall'amore della sua vita, e
lei lo sapeva meglio di tutti, forse perchè si era presa la
briga di tirarle cuscinate in faccia e trascinarla di peso da qualche
parte per farla reagire.
Non si sarebbe ridotta in quello stato, mai.
Eppure, con perfetta noncoerenza con ciò che pensava,
desiderava capire cosa si provava ad essere amata da lui.
E
Niall? Beh, Niall ricordava perfettamente ciò che era
successo la sera precedente a quella festa..ma che poteva fare? Quel
giorno stesso sarebbe tornato a casa con Harry. Non poteva di certo
dirle che l'amava e prometterle amore eterno su due piedi, dopo averla
baciata da ubriaco, consapevole che non avrebbe avuto più
modo di riverderla per chissà quanto tempo!
Per Harry e Meg era stato diverso..loro avevano avuto un mese per
coccolarsi e baciarsi senza prendersi nessuna
responsabilità, avevano avuto un mese per rendersi conto di
aver bisogno l'uno dell'altra per stare bene..ma lui? Con quella
mattina, aveva trascorso si o no cinque giorni in compagnia di Emma, e
anche se quella ragazza gli aveva rubato il cuore, non era pronto a
confessarglielo. Però..però era così
bella, anche appena sveglia, con i capelli biondi sciolti sulle spalle,
il viso pulito, gli occhi stanchi e il sorriso imbarazzato...le avrebbe
preso il viso tre le mani riempendolo di baci in quello stesso istante.
Dire che stava avvenendo uno scontro ad armi pari tra cuore e cervello
nel corpo di entrambi, era dire poco o nulla. Una guerra in piena
regola.
La ragazza lo abbracciò di slancio, come se non avesse
potuto farne a meno, e Niall la strinse forte a sè "ti
voglio tanto tanto bene" le sussurrò, lasciandole un dolce
bacio tra i capelli "anche io, tanto" rispose lei, lasciandosi cullare
da quell'abbraccio. Forse gli voleva più che 'tanto bene',
ma in quel momento sembravano quelle le parole giuste da dire... non
avrebbe avuto il coraggio di dirgli che lo amava, e vederlo partire
qualche ora dopo. E lui non era sicuro di poter mantenere la promessa
che le avrebbe fatto a quel punto. Era giusto che le cose restassero
così per ora, affrettarle sarebbe stato pericoloso, folle e
tremendamente bello allo stesso tempo.
"
Dici che quei due si saranno svegliati?" domandò la ragazza
quando si furono staccati, cambiando discorso, e sentendosi sollevata
nonostante tutto "si..ma non non credo che ci vogliano tra i piedi"
rispose lui con un sorriso, era felice di averla tenuta stretta a se
per qualche istante e di averle confessato almeno una mezza
verità, perchè le voleva veramente taaaaanto bene
"devo ringraziare Meg per avermi riaccompagnata a casa"
spiegò la ragazza, mentre tutti e due si accingevano a
rifare il letto " non avevi mai bevuto prima di ieri sera, vero?" Emma
avvampò "come fai a saperlo?" Niall scoppiò a
ridere, sicuro di aver colto nel segno "te lo si legge in faccia" disse
semplicemente, cominciando a correre per la stanza un attimo dopo, dato
che la ragazza aveva cominnciato a inseguirlo, ridendo come una pazza.
Finirono tutti e due sul letto, l'una addosso all'altro, vicinissimi, e
fu esattamente in quel momento che entrambi capirono di non aver
bisogno di niente di meglio di un abbraccio, per certi aspetti quasi
fraterno. Okay, erano cotti a puntino, ma totalmente impreparati ad
affrontare ciò che una relazione, soprattutto una relazione
a distanza avrebbe comportato, e si limitarono a stringersi
forte, e restare in quella posizione per un bel po'. Risero e
scherzarono sul fatto che si fossero ubriacati, si presero in giro a
vicenda sempre l'una tra le braccia dell'altro, godendosi quelle poche
ore che gli restavano prima di salutarsi di nuovo, fin quando Lia,
sorella minore di Emma, non interruppe quei momenti chiamandoli per la
colazione. E a quel punto i due si alzarono tentando di ridarsi un
contegno, ma fu tutto inutile, perchè continuarono a ridere
per le scale e persino a tavola.
Erano tornati quelli di sempre, e sembravano aver completamente
dimenticato quei baci famelici.
Sul serio, chi riusciva a capirli poteva ritenersi bravo..o
più probabilmente, era l'impegnarsi formalemente che faceva
paura a entrambi, neanche fosse stato il più terribile dei
mostri esistenti sulla Terra.
A
proposito di quegli altri due..
Si erano semplicemente amati per tutta la notte, non avevano chiuso
occhio nemmeno per un misero istante, e soltanto all'alba Meg era
tornata in salotto e si era stesa sul divano, calcolando che nel giro
di una mezzoretta sua madre e suo padre si sarebbero sicuramente
svegliati e avrebbero rischiato un infarto se non l'avessero trovata
lì a dormire, da sola.
Ma non appena Harry aveva sentito la porta d'ingresso chiudersi, si era
precipitato da lei, e dopo essersi steso al suo fianco, le aveva
circondato il corpo con le braccia con una tale dolcezza e una tale
foga..sembrava che aspettasse quel momento da mesi e mesi, invece Meg
era sgattaiolata via da poco più di un'ora. Ma non gli
importava, poteva anche essere trascorso soltanto un minuto, lui
desiderava averla accanto, sempre.
Si addormentarono così, abbracciati, e quando il ragazzo
aprì di nuovo gli occhi, l'orologio appeso alla parete
segnava le undici e mezza passate.
"
Ei" la chiamò piano, schioccandole un dolce bacio sulla
guancia, poi all'angolo delle labbra "mh?" la ragazza
mugugnò qualcosa di indefinito che lo indusse a sorridere,
Harry si chinò nuovamente su di lei e premette delicatamente
le proprie labbra su quelle di lei, a quel punto Meg aprì
gli occhi e non potè fare a meno di sciogliersi in un
sorriso..non esisteva niente di meglio che essere svegliata da un suo
dolcissimo bacio.
"
ciao bellissima" sussurrò il ragazzo, prima di tornare a
baciarla..bellissima? Ma lui si era visto? I capelli perfettamente
spettinati, il petto nudo con i tatuaggi in bella vista, le labbra
dischiuse in un sorriso dolce e birichino, e quella voce. "Buongiorno
amore" rispose lei ricambiando il bacio, gli occhi ridotti a due
cuoricini "che mi prepari per colazione?" le domandò il
ragazzo, la sovrastava interamente con il proprio corpo, e Meg lo
guardò volutamente accigliata "chi ti ha detto che ti
preparerò la colazione?" Harry la baciò
dolcemente sulla fronte, senza risponderle, si parlavano con gli
sguardi "perchè non la prepari tu a me?" lo
provocò la ragazza, passandogli una mano tra i ricci
spettinati "non ne se parla!" lui si allontanò bruscamente,
e anche se Meg sapeva perfettamente che stesse scherzando e che stava
soltanto recitando la parte dell'incazzato, non potè fare a
meno di considerarlo ancora più tenero, e non
riuscì a impedirsi di provare una sorta di vuoto, di
mancanza, non appena lui fece per alzarsi dal letto lasciandola sola.
La ragazza si aggrappò alle sue spalle prima che Harry
potesse alzarsi, lui sorrise, e con un gesto repentino tornò
a sdraiarsi sul divano, sopra di lei. Le loro labbra combaciarono
nuovamente in numerosi e intensi baci, colmi di un amore vivissimo, e
soltanto quando furono a corto di fiato "prepariamola insieme" proprose
lei, ricevendo un altro bacio dolce e romantico come risposta.
Qualche minuto dopo, si ritrovarono tutti e due seduti al tavolo in
cucina, l'uno di fronte all'altra a inzuppare biscotti in una tazza di
latte che gli avrebbe fatto anche da pranzo, risero e scherzarono,
amandosi con gli occhi e con i sorrisi, fin quando la ragazza non si
imbambolò per qualche istante a fissarlo "sono
così bello?" le domandò Harry, sporgendosi di
più verso di lei, Meg si scosse di colpo e si
sforzò di sorridergli calorosamente "sei perfetto"
sussurrò, alzando lo sguardo fino a incontrare quello di
lui, mentre cominciava a torturare la tazza tra le mani.
Harry se ne accorse all'istante "che succede amore?" lei
sbuffò sonoramente, perchè non riusciva a
nascondergli assolutamente niente "non voglio che tu vada via, non
così presto" ammise, a quel punto lui le strinse forte la
mano "vieni qui" le sussurrò, Meg non lo fece ripetere due
volte, e l'istante successivo fu tra le sue braccia.
Il ragazzo la imprigionò tra il tavolo e il proprio corpo,
la fece sedere sulle proprie gambe, e prima che lei potesse aggiungere
altro, la baciò sulle labbra, portando le mani dietro la sua
schiena e attirandola sempre di più a se "secondo te io
voglio partire?" le domandò con voce roca,
la ragazza fece cenno di no con la testa "..ma devi" aggiunse,
posando le mani sulle sue spalle nude "troverò un modo per
riaverti tra le braccia, e in fretta" promise Harry, soffermandosi a
guardarla negli occhi. Meg teneva i capelli legati in una coda alla
buona, indossava un pigiama composto da pantaloncini e canotta, e lo
guardava con sguardo sognante..era lei ad essere perfetta ai suoi occhi.
"
potrei venire a Londra" ipotizzò la ragazza, un liccichio le
illuminò gli occhi mentre pronunciava quelle parole "sarebbe
bellissimo amore" "non ci sono mai stata, ma mi ha sempre attratto
quella città" spiegò con un sorriso "sono i
vostri video musicali che mi hanno fatto perdere la testa per Londra"
confessò, sempre stretta tra le sue braccia, Harry rise
portando la testa all'indietro, e la sua risata la fece sentire in
paradiso; si accoccolò di più contro di lui "e ti
hanno fatto perdere la testa anche per me?" Meg si sentì
sudare le mani a quelle parole, e di tutta risposta lo baciò
"ti basta sapere che ti amo più di ogni altra cosa,
dall'istante esatto in cui sono annegata nei tuoi occhi per la prima
volta, e ho rischiato di svenire per un tuo sorriso?" Harry rise
ancora, poi tornò serio e le carezzò dolcemente
il viso con i polpastrelli "sapere che mi ami è tutto
ciò di cui ho bisogno per vivere...dopo averti conosciuta,
non riesco a immaginare la mia vita senza te, e ti amo alla follia
Megan Jones" le lasciò un bacio sulla spalla coperta
soltanto dalla bretellina della canottiera, per poi ritrovare le sue
braccia e impegnarle in nuovi e ardenti baci "sei tu la mia vita"
sussurrò lei sulle sue labbra, godendosi il sorriso di lui a
quelle parole, prima di ritornare e baciarlo, seduta sulle sue gambe,
intrappolata tra le sue braccia, con un misero pigiama estivo addosso,
le mani sul suo petto nudo, e la schiena appoggiata al tavolo della
cucina.
Avrebbe potuto restare così per il resto dei suoi giorni,
non le sarebbe affatto dispiaciuto. Harry era tutto ciò di
cui necessitava per stare bene.
BUONSALVEEEEE
!!!!
Eccomi
qua come ogni lunedì con il nuovo capitolo :DDD
Spero
con tutto il cuore che vi sia piaciuto e vi ringrazio ancora una volta
per tutto il supporto che mi date e l'interesse che mostrate nei
confronti di questa storia :)) Grazie, davvero, lo sapete che ci tengo
tanto ♥ E continuate fino alla fine a tenermi compagnia
<3<3<3
Questa
volta vado davvero di fretta, quindi vi lascio un piccolo spoiler del
prossimo capitolo senza aggiungere altro :)
************
"nessuno
è invulnerabile" "invulnerabile forse no, però,
Meg..ci vuole fegato per giurare amore a un ragazzo che vive dall'altra
parte del mondo e sopratutto che trascorre la maggior parte del suo
tempo in tour con i suoi amici, circondato ogni maledettissima
sera da migliaia di persone e ragazze che non si fanno il minimo
scrupolo nel saltargli addosso. Ti rendi conto di chi parliamo? Ti
rendi conto che se solo pronuncio il nome del tuo fidanzato, uno stuolo
di gente tende le orecchie e soprattto si impiccia dei fatti vostri?
..E
hai fatto tutto questo solo e unicamente per lui..gli hai donato te
stessa Meg, e non solo fisicamente, gli hai dato tutto ciò
che potevi dargli. Non credo che sia da tutti, sei una ragazza dolce,
romantica, sognatrice, ingenua, delicata, ma dentro Meg, tu dentro sei
un vulcano... se ne sono accorti tutti tranne te. E fidati anche Harry
lo sa, forse è il primo che se ne è reso conto,
è per questo che ha perso la testa per te."
***********
Un
bacione forte forte, a prestoooooooo e recensite
♥♥♥♥
|
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Capitolo 45 *** Capitolo 44 ***
Ventuno
giorni dopo.
Si, ventuno, non venti, nè tantomeno venticinque; erano
trascorsi precisamente ventuno giorni da quando Harry e Niall erano
ripartiti per tornare a casa.
Perchè Meg lo sapeva con così tanta esattezza?
Semplice! Perchè li contava, mettendo ogni sera un segno
rosso indistinto su quel calendario, sperando che la somma di tutti
quegli strambi disegnini, potesse avvicinarla il più
possibile al momento in cui lo avrebbe potuto abbracciare di nuovo.
I primi due giorni successivi alla partenza dei ragazzi, per Meg, e
forse anche per la sua migliore amica, erano stati peggiori di quando
era tornata a casa da San Francisco, però avevano sortito
l'effetto contrario, perchè invece di indurla a piangere sul
cuscino distesa sul letto, aveva fatto il possibile per trascorrere
ogni istante della giornata fuori casa.
Spesso era rimista a dormire da Emma, e spesso erano uscite
insieme..anche solo una passeggiata nel parco le dava di nuovo l'aria
necessaria per respirare; non ce la faceva, non riusciva a stare a
casa, e anche se Harry era stato lì soltanto due giorni,
avvertiva la sua presenza, il suo odore, praticamente dappertutto.
Ogni volta che entrava o usciva di casa, afferrando con la mano la
maniglia del portone, rivedeva loro due insieme: erano appena tornati
da quella disastrosa festa, Niall e Emma ubriachi, la stanza
completamente buia, e lui aveva perso completamente la testa,
spingendola contro la porta fino a far aderire la sua schiena con la
vernice, e l'aveva baciata per minuti interi, con passione e desiderio.
Per non parlare del fatto che non riusciva a sedersi, o anche solo a
guardare quel divano, dove si erano stretti prima di addormentarsi e
pure all'alba della mattina successiva, lo stesso posto in cui gli
aveva fatto una promessa riguardo al futuro, e si erano detti
spudoratamente che si amavano alla follia. Pure il tavolo della cucina,
le sedie, il lavello, le tazze, i biscotti...qualunque cosa era
diventata sua nemica in casa.
Come poteva non pensare a quella colazione mai finita ogni qual volta
stringeva quella tazza tra le mani e portava alla bocca un biscotto?
Come poteva non desiderare che Harry fosse proprio di fronte a lei, che
le prendesse la mano e la invitasse a sedersi sulle sue gambe per
poterla baciare, anche così, di prima mattina, in pigiama,
su una sedia facente parte dell'arredo della cucina?
Pure nel bel mezzo delle scale si dovevano fermare, impazienti di far
combaciare le loro labbra? Si, pure quella stupida rampa le ricordava
di un momento passato insieme. E il piano di sopra, era ancora
più infettato del loro amore di quello inferiore.
Pochi minuti prima che Harry partisse, la madre della ragazza, appena
rientrata dal lavoro, aveva cominciato a fare su è
giù, dalla cucina alla camera della figlia, riempendo il
trolley del fidanzato di quest'ultima di una marea di prodotti
alimentari e non, tipici della zona; i due ragazzi stavano cercando di
salutarsi per bene in camera di lei, ma proprio perchè
venivano continuamente interrotti da una mamma sin troppo generosa, si
erano chiusi in bagno per avere un po' privacy.
Harry aveva spazzato via tutto ciò che c'era sul bordo della
vasca, tra shampo, balsamo, creme, spugne e tutto il resto, e vi si era
seduto sopra , con le spalle al muro, e la ragazza, senza permettersi
di pensarci due volte o di perdere un minuto di tempo, aveva chiuso la
porta a chiave, e si era fiondata tra le sue braccia, lui l'aveva
accolta calorosamente e aveva fatto in modo che Meg poggiasse le
ginocchia sul bordo della vasca, finendo a cavalcioni su di lui,
intrappolata tra le sue braccia.
Potevano mancare una ventina di minuti alla partenza, e loro restarono
a fissarsi negli occhi per qualche istante, innamorati pazzi l'uno
dell'altra e prossimi a piangere quando sarebbero stati costretti a
interrompere anche quel momento tutto loro che erano riusciti a
ritagliarsi. Lui le prese il viso tra le mani con dolcezza e
la baciò delicatamente, quasi come se volesse soltanto
sfiorarle le labbra per imprimersi la sensazione di assoluta
completezza che lo invadeva da capo a piedi ogni qual volta la baciava.
Subito dopo tornarono a fissarsi, Meg giurò a se stessa di
non aver mai visto in tutta la sua vita degli occhi come quelli..non
erano blu, ma non erano nemmeno verdi verdi, dipinti di una
tonalità impossibile da riprodurre, brillante, intrigante,
intensa, profonda, e troppo bella per poter essere resa a parole. Ogni
singola cellula di cui il suo corpo era composto, era innamorata di
lui, follemente.
Si baciarono ancora, questa volta più bramosamente, mentre
le mani di lei finivano dritte dritte attorno al collo del ragazzo e
prendevano ad accarezzargli la nuca e di conseguenza i ricci, e Harry
le arpionava i fianchi con le braccia, senza interrompere il contatto
tra le loro labbra che si faceva ogni secondo più intimo e
romantico, disperatamente colmo di dedisderio.
Ben presto portò le mani sulle gambe della ragazza, lasciate
quasi completamente scoperte dal vestitino estivo e fresco che lei
aveva indossato quella mattina di inizio settembre;cominciò
ad accarezzarle quelle gambe, mentre Meg si stringeva sempre di
più a lui, permettendogli tutto, persino di giocare con il
suo vestito sollevangoglielo fino alla vita, sfiorandole i glutei e
infilando le mani al di sotto della stoffa del vestito per accarezzarle
la pancia.
A quel punto fu lei a sbottonare con foga la camicia che lui indossava,
a strappargliela di dosso e gettarla nella vasca; l'istante successivo
di accoccolò contro il suo petto ormai nudo, si
inebriò le narici del suo profumo naturale, e lo strinse
fortissimo, quasi come se pensasse che i loro corpi potessero fondersi
davvero, diventare uno solo a tutti gli effetti, così mai,
niente e nessuno, avrebbe provato a separarli di nuovo.
Harry dal canto suo, non resistette oltre, e approfittando del fatto
che lei fosse completamente schiacciata contro il suo corpo,
portò una mano dietro la sua nuca, e non appena
trovò la cerniera del vestito, la tirò
giù senza persarci due volte, sfilandoglielo completamente
per le gambe, mentre Meg continuava a respirare il suo profumo, con la
testa poggiata sul suo petto. Il ragazzo le accarezzò la
schiena nuda, per tutta la sua lunghezza, e lei prese a baciarlo su una
spalla, su una clavicola, spingendosi verso il petto e imprimendo baci
anche lì, ripercorrendo il contorno dei suoi tatuaggi con le
labbra, nello stesso modo in cui si buca il foglio con un punteruolo
per ottenere una sagoma; e poi passò all'addome, chinandosi
sempre di più e ripetendo con il tatuaggio a forma di
farfalla ciò che aveva fatto con le due rondini incise sul
petto.
Lui la lasciò fare per tutto il tempo, godendosi ogni bacio,
ogni tocco, ogni carezza, ogni sfioramento che lei gli donava, e
desiderando sempre di più; le prese la testa tra le mani
fino a poterla guardare di nuovo negli occhi, le disse che l'amava
più di qualsiasi altra cosa al mondo con lo sguardo,
facendola quasi svenire per l'intensità di quel contatto
visivo, e poi spostò gli occhi sul resto del suo corpo, sul
collo che sembrava essere stata fatto a posta per riempito di baci, dei
suoi baci, le spalle, il seno nascosto dalla stoffa del raggiseno, la
pancia, il bacino e le gambe completamente scoperte, che avevano su di
lui lo stesso effetto di una droga, lo stordivano nel profondo, e se ne
era accorto da quella volta in cui l'aveva baciata nel bel mezzo di una
tempesta, fingendo bellamente la presenza dei paparazzi.
Le loro labbra si incontrarono di nuovo in un bacio famelico e
appassionato, ma sapendo di non poter andare oltre, tornarono ad
abbracciarsi, stringendosi forte, sentendosi scuotere il corpo da
bollenti scariche elettriche, e restando in quella posizione fino a
quando non avvertirono la voce di Niall proveniente dal salotto e si
resero conto che stava scadendo il tempo.
E in camera di Meg, beh, lì non è necessario
aggiungere altro a parte il fatto che si erano amati totalmente e fino
in fondo.
La ragazza rischiava di impazzire in quel modo, ogni angolo di casa
sua, ogni spigolo, ogni stupido e insignificante utensile, come il
cucchiaino dello zucchero o il tappo dello shampo, non facevano altro
che ricordargli continuamente che lui non c'era, che le mancava da
morire, e soprattutto che lo amava, così tanto da rischiare
di diventare matta.
L'unica cosa in grado di impedirle di pensare a Harry in ogni fottuto
secondo, era ascoltare e prendere in giro la sua migliore amica e il
biondo della band che aveva rubato il cuore a entrambe, i quali avevano
lasciato le cose in sospeso, comportandosi da perfetti idioti.
Erano sedute al parco, proprio come in quel momento, quando Emma le
aveva confidato ciò che era successo tra loro alla festa, e
il fatto che la mattina successiva avevano fatto finta di nulla,
considerando il loro stato di ebrezza e dimenticando quei baci. Le
aveva confidato anche che erano rimasti abbracciati per ore e ore sul
suo letto, e che a entrambi andava bene così,
perchè non se la sentivano di andare oltre; al che Meg
l'aveva guardata con sguardo indagatore e la sua migliore amica aveva
pregato in tutte le lingue del mondo che lei non riuscisse a leggerle
dentro come al solito.
" Ti manca" sentenziò la mora tra le due, e l'altra non
potè far altro che annuire "ti manca veramente tanto"
continuò "ma senti chi parla?!" controbattè
subito Emma, e Meg sorrise "..e se lui non fosse un componente dei One
Direction, se fosse soltanto Niall, e lo avessi di fronte
proprio in questo momento, lo riempiresti di baci e gli diresti che lo
ami..giusto?" "finita la diagnosi?" rispose l'altra, con tono ironico
ma per niente divertito, e a qual punto Meg le strinse la mano "allora
è giusta la diagnosi" affermò "non fa una piega"
rispose l'altra in un sussurro.
" Come fai? Come fai a reggere questa situazione?" le
domandò Emma, fissandola dritta negli occhi "non ti dico che
è facile, perchè non lo è affatto , ma
non è nemmeno impossibile.
E non possiamo paragonare le nostre storie..ti ricordi come
è andata? Il giorno prima che partissi ho visto Harry
baciare un'altra ragazza, e mi sono sentita morire. Se fino a quel
momento avevo nutrito una misera speranza di poter continuare a stare
con lui dopo la farsa, anche se non avevo mai considerato sul serio una
possibilità del genere perchè la ritenevo lontana
anni luce, dopo quella festa, dimenticai anche quella piccola
speranza. Credevo di averlo perso per sempre, credevo che non saremmo
mai stati più nemmeno amici, e invece di punto in bianco, mi
ha chiuso in una stanza, si è girato di spalle, ha stretto i
pugni, e me l'ha dapprima sussurrato, e poi si è voltato, si
è avvicinato, mi ha guardato negli occhi e me l'ha ripetuto
all'infinito. Mi ha detto che mi amava, e in quel momento non ho capito
più nulla. Non ho pensato nemmeno un secondo alla distanza
che ci avrebbe impedito di stare insieme, al suo lavoro, al fatto che
io dovessi cominciare l'università..ci ho pensato dopo,
quando è arrivato il momento di partire, ma in quella stanza
d'albergo, eravamo io e lui da soli, mi aveva appena dichiarato amore,
ed era quella la cosa più importante!
Capisci? Lui! Proprio lui! Il ragazzo che mi aveva rubato anche l'anima
sin dal primo istante, mi stava baciando dopo che farsa era finita..MI
AMAVA!
Avrei voluto che quella notte fosse durata per sempre, ma anche quando
si è fatta mattina, e io sono arrivata in aeroporto con zia
Katy, nemmeno per istante ho pensato che sarebbe finita
così, che quella sarebbe stata la nostra prima e ultima
notte. Poi il resto della storia lo sai già.."
Prese un respiro profondo mentre Emma le sorrideva con aria sognante,
come se stesse ascoltando una favola "e invece tra te e Niall
è andata in modo completamente diverso. E' stato sicuramente
un colpo di fulmine per entrambi, ma avete avuto troppo poco tempo per
prenderne atto, e quindi una volta tornati a casa, avete cominciato a
messaggiarvi, sempre con più frequenza, finchè
quella sera, ubriachi si, ma con la consapevolezza che non vi sareste
cacciati in quel pasticcio da sobri solo per orgoglio o paura della
distanza, vi siete baciati. E tu ti sei sentita sulle nuvole."
aggiunse, la sua migliore amica sbuffò.
"E poi avete preferito far finta di niente e restare amici..ecco
perchè le nostre storie non hanno ben poco in comune: io
rischiavo di perderlo sotto tutti i punti di vista e non potevo
permetterlo, non posso permetterlo, per nessun motivo al mondo, e
invece tu..per te è diverso, perchè non avete mai
smesso di essere amici, e forse lo siete ancora di più di
prima.
Ma sai una cosa Em? Io penso che l'inganno sia proprio questo..tu e
Niall non volete, o avete paura di spingervi oltre il confine
dell'amicizia, senza nemmeno rendervi conto che quello che
c'è tra voi è già qualcosa di molto
più simile all'amore, e correggimi se sbaglio, ma per me
è il fatto di dover formalizzare il vostro rapporto che vi
spaventa.
Dimmi la verità..se tu potessi baciarlo in questo istante,
senza doverlo definire dopo 'il tuo fidanzato', lo faresti.
Perchè ti fa così paura il fatto di doverti
prendere le responsabilità delle tue azioni? E'
esattamente questo il motivo per il quale da ubriaca ti sei lasciata
andare..non vuoi che il mondo sappia del vostro amore, non vuoi finire
sui giornali, non vuoi nulla che abbia a che fare con il suo successo,
vuoi restare nell'ignoto, e lo capisco credimi, ma davvero per te vale
la pena di rinunciare a lui per colpa di un mucchio di gente che non ha
niente di meglio da fare che impicciarsi della vita degli altri,
perchè non è appagata dalla propria?"
" oh ma tutta questa saggezza? dovevi diventare sensitiva proprio
adesso?" a quelle parole Meg scoppiò a ridere, Emma sapeva
rendere sempre le faccende meno serie, e lei le voleva tanto bene anche
per questo "questa tua sparata può significare
una sola cosa" sentenziò, guardandola per interi
secondi, scrutandola con l'intenzione di metterla a disagio, era una
tattica che funzionava sempre con Emma, esattamente come con lei
funzionavano gli occhi dolci "che vuoi un premio?" sbottò la
bionda, e la sua migliore amica scoppiò a ridere "nah..mi
accontento di sapere che ho fatto centro!" le spiegò con un
sorriso.
" Invece, forse te lo meriteresti un premio!" rispose l'altra,
riflettendoci sopra e inducendo Meg a guardarla a bocca aperta, stupita
"..perchè oltre ad aver ragione, mi hai aperto pure gli
occhi. Non so come tu sia arrivata a una conclusione del genere, a meno
che tu non sia una maga e non me lo stia nascondendo- e sappi che
è questo il caso, non ti perdonerò e non ti
crederò quando mi farai prendere una carta dal mazzo e
improvvisamente ci ritroveremo su un tappeto volente nel bel mezzo
dell'universo come Alex e Harper nei Maghi di Wawerly..e non provare
nemmeno a farmi una torta su misura da mangiare sullo spazio
perchè non funzionerà e.." "ma ce la fai a essere
seria per un minuto?" "ti ricordi di quella puntata? quella della festa
in pigiama.." "io ricordo tutte le puntate di tutte le serie di Disney
Channel che sono andate in onda fino a quando non ho compiuto
quattordici anni e mio padre ha disattivato l'abbonamento, ma non era
ciò di cui stavamo parlando! Ho capito che stai tentando di
cambiare argomento a tutti i costi, ma come hai detto tu..non
funzionerà"
" hai ragione su tutto, va bene? Quella benedetta mattina volevo
baciarlo e volevo che restassimo amici contemporaneamente, e anche in
tutti questi giorni, sono stata talmente confusa che non mi sono resa
conto che..beh, che tutto quello che hai detto tu è
assolutamente vero. E si, ho paura di formalizzare la cosa
perchè non so se sarei in grado di reggere una situazione
come quella che state vivendo tu e Harry. Se lui fosse soltanto Niall
Horan, un meraviglioso ragazzo irandese con gli occhi più
azzurri del cielo e un dolcissimo sorriso, se solo il suo nome non
fosse irrimediabilmente associato alla band, al successo, alla fama, ai
paparazzi....si, sarebbe decisamente tutto più semplice.
Faccio tanto la spavalda, ma lo sai che non sono forte come te..tu
appari fragile e indifesa, ma sei un vulcano Meg, te lo assicuro, gli
hai fatto una promessa e la stai mantenendo, la manterrai fino alla
fine, ti conosco; e invece io, che ti prendo in giro per tutto il tempo
e me ne esco con le stronzate più assurde, non sono
invulnerabile come voglio far credere" "nessuno è
invulnerabile" "invulnerabile forse no, però, Meg..ci vuole
fegato per giurare amore a un ragazzo che vive dall'altra parte del
mondo e sopratutto che trascorre la maggior parte del suo tempo in tour
con i suoi amici, circondato ogni maledettissima sera da
migliaia di persone e ragazze che non si fanno il minimo scrupolo nel
saltargli addosso. Ti rendi conto di chi parliamo? Ti rendi conto che
se solo pronuncio il nome del tuo fidanzato, uno stuolo di gente tende
le orecchie e soprattto si impiccia dei fatti vostri?
Ti sei accorta che nel giro qualche ora, il tuo viso, il tuo nome, i
tuoi dati anagrafici, la tua vita, è stata spiattellata
sulle riviste di mezzo mondo?! E tu hai retto, hai sopportato tutto, la
pressione dei giornalisti, il fatto di aver completamente perso la
privacy, hai avuto il coraggio di metterti in gioco in tutto e per
tutto, e lo hai fatto d'istinto, senza chiedere ai quei manager nemmeno
dieci minuti di tempo per riflettere su quella proposta. E hai fatto
tutto questo solo e unicamente per lui..gli hai donato te stessa Meg, e
non solo fisicamente, gli hai dato tutto ciò che potevi
dargli. Non credo che sia da tutti, sei una ragazza dolce, romantica,
sognatrice, ingenua, delicata, ma dentro Meg, tu dentro sei un
vulcano... se ne sono accorti tutti tranne te. E fidati anche Harry lo
sa, forse è il primo che se ne è reso conto,
è per questo che ha perso la testa per te."
" finisci sempre per girare la frittata!" esclamò la mora,
sorridendo, perchè nessuno le aveva mai detto quelle cose, e
lei non aveva mai neanche lontamente pensato di essere così
forte come l'aveva definita Emma, e non ci credeva nemmeno "non hai
niente da invidiarmi, fidati. Sei la ragazza più speciale
che io conosca, riesci a far stare bene le persone, riesci a farle
sorridere quando non farebbero altro che piangere (l'ho sperimentato
personalmente) e questo è un dono. E ascoltami bene, avere
un dubbio nella vita, sentirsi indecisi, non sapere che strada prendere
e avere paura, non è assolutamente sinonimo di debolezza
come pensi tu. Siamo umani, Em, e forse ti tapperai le orecchie ora per
non sentire quello che sto dire, ma sono i difetti, le incertezze, i
passi falsi e gli errori quelli che ci fanno cresere, quelli che ci
rendono ciò che siamo.
Io sarei il vulcano? Ma dai..dimmi la verità, non mi hai mai
visto fare una cazzata? Non mi ha mai visto persa? Non mi hai mai visto
confusa? Non sto parlando di amore, sto parlando di tutto...sei tu, si
tu, quella che mi sprona ogni volta e mi costringe, letteralmente a
volte, a reagire, sei tu quella che mi sopporta con i miei momenti no,
sei tu che mi vedi comportarmi come una bambina quando- e in questo
caso l'amore centra- sclero come una pazza e piango perchè
lui mi manca troppo. Te lo sei dimenticato?
Eppure mi hai detto che sono forte, perchè sto tenendo fede
alla mia promessa, perchè mi sono messa in gioco..e
allora fallo anche tu.
E' da stupidi rinunciare a qualcosa senza aver tentato. Se io avessi
rifiutato la parte della finta ragazza, per proteggere la mia privacy?
Adesso sarei ancora inbambolata di fronte al desktop del computer,
sognando di poterlo perlomeno guardare negli occhi..e invece guarda,
lui mi ricambia, lui mi ama.
Ma se io non avessi tentato mi sarei persa tutto quello che abbiamo
vissuto insieme, e te lo giuro, non c'è stato un solo
momento in cui ero insieme a lui e non mi sia sentita al settimo cielo.
Davvero vuoi rinunciare a tutto questo, per paura di non reggere la
situazione? Provaci Em, lo vedo come lo guardi, sei innamorata di lui,
e se pensi sul serio che Niall sia in grado di renderti felice,
provaci.. almeno questo conceditelo."
Un istante dopo si abbracciarono forte, non c'era più
bisogno di nessun'altra parola, erano l'una l'ancora di salvezza
dell'altra, non c'era nient'altro da aggiungere. E dallo sguardo che la
sua migliore amica le rivolse, Meg capì che Emma aveva preso
una decisone, ed era quella in cui lei sperava da tempo.
" Torniamo a casa?" domandò la bionda, sicuramente
più rilassata "si" concordò l'altra "anche
perchè oggi sarebbero dovuti arrivare i risultati dei test!"
aggiunse un attimo dopo, prima che tutte e due si avviassero, non
dimostrando l'affetto reciproco tenendosi per mano come bambine,
perchè in quel modo si sarebbero rese ridicole..il loro era
un legame più profondo, un legame d'amicizia che partiva
dritto dritto dal cuore.
Emma osservò la sua migliore amica aprire la busta
contenente i risultati dei test universitari, vide i suoi occhi scuri
scorrere le righe in modo impaziente, desiderava assolutamente sapere
cosa c'era scritto, ma era certa che Meg glielo avrebbe detto qualche
secondo dopo, e lei non aveva il coraggio di guardare personalmente. Ma
non ci fu bisogno che la mora aprisse bocca per comunicare alla sua
migliore amica la notizia, si leggeva dalla sua espressione.
Emma la vide sbarrare gli occhi per la sorpresa, rileggere quelle
parole mentalmente per convincersi che fosse tutto vero, e poi
sorridere con la mente rivolta già altrove, mentre le
passava quel foglio.
Passarono alcuni istanti, in cui Meg si guardò intorno
ancora incredula, ma smisuratamente euforica dentro, mentre la sua
migliore amica la fissava con aria preoccupata. Emma le si
avvicinò prendendola per le spalle "Lo vedi
perchè dico che sei un vulcano? Puoi fare l'apatica quanto
vuoi standotene a piangere sul cuscino, ma tu sei forte, sei forte
Meg...prendi questo, questo foglio ti sta dando la
possibilità di fare un salto nel vuoto in piena regola, e lo
sai anche tu che di questo si tratta, è un perfetto salto
nel vuoto, eppure, senza darti il tempo di pensarci due volte, tu hai
già preso la tua decisione. E non ti farai fermare da
nessuno..." "okay, nonostante dici stronzate tutto il giorno, sei
più razionale di me, e lo so anche io che è una
follia... ma sì, ho tutte le intenzione di compierla."
"E se di un salto si tratta...tu salterai con me!" aggiunse la mora, lo
sguardo determinato, brillante.
BUONSALVEEE :DDD
Ammetto di essere un tantino in ritardo con
l'orario..è stata una giornata piuttosto impegnativa..ma
spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto :DD
Mi raccomando, continuate a farmi sapere cosa ne pensate,
perchè per me è vitale e lo sapete ♥
Adoro interagire con voi, e poi mi riuscite a strappare sempre un
sorriso, percgiò grazie ;))
Vado di fretta, quindi vi lascio lo spoiler del prossimo capitolo, e vi
anticipo che ne mancano soltanto due alla conclusione :((
Questa storia mi macherà da matti ♥♥
****************
Il fatto che Harry fosse all'oscuro di quell'ultimo dettaglio, non
faceva altro che elettrizzarlo ancora di più, immaginava
già la sua faccia quando avrebbe realizzato tutto, il suo
sorriso e i suoi occhi avrebbero fatto invidia alle stelle per quanto
sarebbero stati brillanti. Se c'era una cosa di cui Niall era
assolutamente certo era che Harry Styles non aveva mai amato nessuno in
tutta la sua vita, con la stessa intensità con cui amava
Megan.
"Che ore sono?" domandò il riccio, passeggiando avanti e
indietro nella sala arrivi dell'aeroporto di Londra "le quindici e
dodici" rispose Niall, guardandolo come se ne avesse abbastanza di
quella domanda "cosa? ancora?" il biondo annuì "no dai..mi
stai prendendo in giro" ipotizzò Harry, senza fermare
quell'andirivieni che stava facendo venire il mal di testa all'amico
"no..nessuna presa in giro" gli disse Niall, alzandosi a sua volta e
prendendolo per le spalle "ma se erano le tre e dieci minimo un quarto
d'ora fa!" a quel punto il biondo rise "devi calmarti, adesso. L'aereo
non è in ritardo, quindi tra pochi minuti saranno qui
davvero..però datti una calmata, così fai agitare
anche me!" sbottò, tra il divertito e l'esasperato "dimmi
come fai a non contare i secondi" disse allora Harry, tentando di
ascoltare i consigli dell'amico "semplice. Non sto aspettando la mia
fidanzata"
****************
Un bacione forte forte, e a lunedì!!
<3<3<3
|
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Capitolo 46 *** Capitolo 45 ***
Era
lì, eppure non ci credeva.
Come avesse fatto ad arrivare a quel punto, non lo capiva nemmeno lei,
ma ormai sapeva bene che era troppo tardi per tornare indietro, e poi,
nonostante fosse perfettamente conscia del fatto di star facendo una di
quelle pazzie in piena regola assecondando la sua migliore amica,
sorrideva all'idea di ciò che l'aspettava.
Erano trascorse due settimane dal giorno in cui aveva visto le pupille
di Meg dilatarsi all'inverosimile per l'incredulità,
quindici giorni dal momento in cui l'aveva vista sorridere a
più non posso, per niente spaventata da quanto la sua vita
sarebbe cambiata se davvero avesse attuato il suo folle
progetto..eppure, nel momento stesso in cui lei le aveva detto 'e tu
salterai con me', Emma aveva capito da quello sguardo così
determinato, così eccitato, che avrebbe finito con il
convincerla sul serio. Sinceramente si aspettava che entrambi i loro
genitori avrebbero opposto molta più resistenza, quando loro
due gli avevano mostrato il foglio appena ricevuto
dall'università; certo, non si poteva dire che si fossero
mostrati molto felici, ma dopo averne discusso più volte,
avevano tutti e quattro concluso di non poter tappare le ali alle loro
figlie.
Assurdo! Pensò la bionda.. aveva impiegato più
tempo ed energie per convincere sua madre e suo padre a farle
trascorrere qualche giorno a San Francisco a casa della zia di Meg, che
ad ottenere il permesso di partire, diretta in una città
situata dall'altra parte del mondo.
Dentro di lei albergavano sensazioni perfettamente contrastanti..non
sapeva minimamente cosa aspettarsi da quel nuovo capitolo della sua
vita, e se ciò la spaventava da un lato, l'eccitava
dall'altro. Doveva ammettere che Meg non aveva impiegato molto a
convincerla, aveva ceduto senza troppi complimenti, stupendosi
più di chiunque altro, quando si era ritrovata a saltare sul
letto insieme alla sua migliore amica come ai vecchi tempi, nel momento
in cui avevano ottenuto il lascia-passare da parte dei genitori. Non
pensava che sarebbe mai stata in grado di prendere una tale
decisione; sì, lei, l'iralità, la
spontaneità, la spensieratezza fatta persona, in
realtà, non era invulnerabile come poteva sembrare a prima
vista..si divertiva a dire stronzate tutto il giorno, a prendere in
giro Meg fino alla nausea, a prendere per gioco tutto quanto, ma aveva
tanto bisogno di essere protetta e amata, come qualunque altro essere
umano.
Quando quella mattina erano partite, negli States pioveva a catinelle,
ed era stato bellissimo prendere il volo, librarsi in aria, superare lo
strato di nuvole e accorgersi che una volta oltrepassato quello, il
cielo fosse perfettamente azzurro, senza la minima imperfezione, senza
la più lieve sfumatura di quel grigio topo che imcombeva
sulla città pochi kilometri sotto di loro. Un altro pianeta,
un nuovo mondo, attraversando il quale sarebbero finite dritte dritte
nella meravigliosa capitale britannica. Si, Londra.
"
Signori e signori, ci stiamo preparando all'atterraggio. Non appena si
accenderà la spia rossa nel box sopra le vostre teste,
allacciate le cinture di sicurezza. Buon proseguimento del viaggio"
quell'avviso la costrinse a riprendere contatto con la
realtà, Emma si voltò verso la sua migliore
amica, di nuovo agitata più che mai, ma non potè
fare a meno di sciogliersi in un sorriso vedendo Meg intenta a guardare
fuori dal finestrino, con un'espressione sognante sul viso e il battito
del cuore percepibile persino da chi stava a terra, tanto era forte.
C'era da ammirarla, sul serio! Non era stata scalfita dal minimo
dubbio, nemmeno per un minuto, sapeva bene ciò che voleva, e
forse senza nemmeno rendersene pienamente conto, gli stava donando se
stessa, si, la sua intera esistenza, e non per scherzo. Il fatto che
fosse seduta in quell'aereo, e che fosse riuscita a trascinare
lì anche lei con il suo entusiasmo smisurato, era la prova
che confermava quanto vero fosse il contenuto di quel 'tengo
più a lui, che a me stessa!" Avrebbe sfidato pure la morte a
dire che Meg non fosse perdutamente innamorata di Harry Styles.
Lo amava a tal punto da aver deciso di stravolgere la sua vita solo e
unicamente per lui.
Megan aveva parlato più volte con il suo ragazzo dei test
universitari, ma sempe in linea piuttosto generale, era rimasta sul
vago volutamente, comunicandogli soltanto che era stata accettata in
una struttura a un centiniao di km da casa sua (il che era pure vero) e
poi, di punto in bianco, un paio di giorni prima, gli aveva detto che
prima di iniziare i corsi, lo avrebbe raggiunto. A Londra.
Harry se lo era fatto ripetere più volte per essere sicuro
di aver capito bene, e quando aveva realizzato che l'avrebbe stretta
tra le braccia di nuovo, dopo più di un mese, aveva iniziato
a contare persino i minuti che lo separavano dal rivederla. Aveva
telefonato ai ragazzi felice come pasqua per comunicargli la
più bella notizia che avesse potuto mai ricevere, ed era
rimasto un po' interdetto, quando Zayn gli aveva detto che lo sapeva
già, e Louis stava già architettando qualcosa per
darle il benvenuto. A quel punto erano intervenuti anche Niall e Liam,
il primo decisamente su di giri, e lui aveva capito che Emma doveva
aver raccontato tutto al biondo, e a giudicare dall'espressione del suo
amico, poteva dire per certo che Meg non sarebbe arrivata da sola.
La notte precedente all'arrivo delle due ragazze, Harry non aveva
chiuso occhio, smisuratamente felice all'idea di stringerla forte al
petto, baciarla, amarla, coccolarla, e non lasciarla mai
più, se solo ne avesse avuto la posssibilità.
Dio, quanto le mancava!
Ora non stava più nella pelle, era irrequieto, agitato,
eccitato, felice, e non riusciva a non sorridere per tutto il tempo
come un'idiota mentre attendeva che quell'aereo gli riportasse il suo
amore.
Anche Niall, al suo fianco, sembrava essere quasi nelle sue stesse
condizioni, ma a differenza di Harry, lui sapeva tutto, e
già pregustava tutti i giorni in cui avrebbe incontrato
Emma, avrebbe riso con lei a crepapelle, avrebbero visto un film
insieme, mangiato qualcosa, i momenti in cui l'avrebbe abbracciata
forte, e forse,sarebbe riuscito a dirle che l'amava. Stentava ancora a
credere che il loro soggiorno a Londra non sarebbe durato due giorni
come si aspettava il riccio, era troppo bello per essere
vero. Eppure, nonostante fossero stati seguiti in aeroporto
da una decina di giornalisti e fotografi come al solito, quello non era
un film romantico, Emma e Meg sarebbero arrivate a minuti, per restare.
Il fatto che Harry fosse all'oscuro di quell'ultimo dettaglio, non
faceva altro che elettrizzarlo ancora di più, immaginava
già la sua faccia quando avrebbe realizzato tutto, il suo
sorriso e i suoi occhi avrebbero fatto invidia alle stelle per quanto
sarebbero stati brillanti. Se c'era una cosa di cui Niall era
assolutamente certo era che Harry Styles non aveva mai amato nessuno in
tutta la sua vita, con la stessa intensità con cui amava
Megan.
"Che ore sono?" domandò il riccio, passeggiando avanti e
indietro nella sala arrivi dell'aeroporto di Londra "le quindici e
dodici" rispose Niall, guardandolo come se ne avesse abbastanza di
quella domanda "cosa? ancora?" il biondo annuì "no dai..mi
stai prendendo in giro" ipotizzò Harry, senza fermare
quell'andirivieni che stava facendo venire il mal di testa all'amico
"no..nessuna presa in giro" gli disse Niall, alzandosi a sua volta e
prendendolo per le spalle "ma se erano le tre e dieci minimo un quarto
d'ora fa!" a quel punto il biondo rise "devi calmarti, adesso. L'aereo
non è in ritardo, quindi tra pochi minuti saranno qui
davvero..però datti una calmata, così fai agitare
anche me!" sbottò, tra il divertito e l'esasperato "dimmi
come fai a non contare i secondi" disse allora Harry, tentando di
ascoltare i consigli dell'amico "semplice. Non sto aspettando la mia
fidanzata" ammise "questo è da vedere!" rispose il riccio
sorridendogli "ma perfavore..chi vogliamo prendere in giro? Non appena
Meg sarà qui , la stringerai forte al petto per minuti
interi, la bacerai come se non ci fosse un domani, le sussurrerai che
ti è mancata da morire, e le dirai che la ami alla
follia...io sto solo aspettando una cara amica, non mi illudo che possa
succedere altro, ed è questo il motivo per il quale riesco a
controllarmi. Tu stai letteralmente sognando a occhi aperti il momento
in cui la sentirai di nuovo tua a tutti gli effetti, lo so che
è così, si vede..io mi aspetto soltanto di
abbracciarla e ridere con lei"
Harry stava per replicare, quando la sua attenzione fu attirata da un
aereo che stava atterrando proprio in quel preciso istante, poteva
vederlo dall'enorme finestrone, perdeva velocità e quota
istante dopo istante, il carrello era già stato tirato
giù, e si sentiva persino il rombo del motore; lo
osservò per quello che gli parve poco più un
minuto, vide le ruote posteriori adagiarsi al suolo, seguite da quella
anteriore, e in quel momento esatto, il suo cuore accellerò
ancora, quasi come se volesse compensare in qualche modo la
velocità persa dall'aereo durante l'atterraggio.
Il suo respiro palesemente accellerato si infranse contro quel
finestrone, mentre il mezzo raggiungeva il punto della pista in cui si
sarebbe finalmente fermato; Harry non fu capace di muoversi da
lì, e Niall restò al suo fianco, videro insieme
le porte dell'aereo aprirsi e diversi operai intenti a posizionare la
scaletta dalla quale anche le due ragazze sarebbero scese a momenti.
Qualche minuto dopo, la gente si riversò all'esterno del
mezzo, e i loro occhi vagarono senza sosta in cerca di Meg e della sua
migliore amica. Soltanto quando riuscirono a individuarle tra la
folla, si lasciarono contagiare da un sorriso che la diceva
lunga sul loro stato d'animo..erano lì, a poche
centinaia di metri da loro, finalmente.
Harry dimenticò qualunque altra cosa che non fosse la voglia
di abbracciarla e baciarla intensamente. Non vedeva l'ora di sentire il
corpo di lei contro il proprio, aveva maledettamente bisogno di
stringerla, coccolarla, e amarla in ogni cellula del corpo.
Durante l'atterraggio, la ragazza era rimasta per tutto il tempo con il
viso incollato al finestrino, e quando i suoi occhi si erano posati
sull'edificio che si innalzava proprio sulla pista, aveva sperato con
tutto il suo cuore di riuscire a vederlo, e anche se sapeva che sarebbe
stato impossibile, se l'era immaginato lì, ad aspettarla con
quel sorriso mozzafiato e quelle tenerissime fossette.. e non sapeva
che lui l'aveva vista davvero da dietro quella vetrata, e stava
contando i minuti che mancavano al momento in cui l'avrebbe baciata.
"
Pronta?" domandò Meg alla sua migliore amica, una volta che
furono fuori dall'aereo, la bionda le sorrise e insieme preseguirono
verso il gate d'uscita.
"
Harry..di qua!" contemporaneamente Niall richiamò l'amico,
indicandogli la direzione da prendere, e cominciarono a correre tutti e
due come pazzi nella direzione opposta rispetto alle ragazze.
Heatrow era affollatissimo, ma Megan non poteva più
aspettare e prese la rincorsa con i propri trolley, percorse i vari
corridoi correndo e rischindo pure di accappottarsi, poco le importava,
doveva rivederlo, doveva gettargli le braccia al collo, abbracciarlo,
repirare il suo profumo, perdersi in quegli occhi, rischiare di svenire
per quel sorriso e baciarlo come se non esistesse nemmeno un
domani..non resisteva più.
Lasciò involontariamente Emma più indietro, che
dal canto suo non desiderava altro che un meraviglioso abbraccio da
parte del ragazzo che le aveva fatto perdere la testa, ma al quale non
si era ancora dichiarata.
Correva, Meg correva, correva, scansando persone e bagagli altrui, le
importava soltanto di arrivare da lui, correva come forse non aveva mai
corso in vita sua, e andava così veloce, che fu inevitabile
lo scontro con qualcuno. L'impatto le fece scivolare i bagagli che si
trascinava goffamente dietro per tutta l'estensione dell'uscita
dell'aeroporto, e presa com'era dal voler continuare a correre per
finire dritta dritta tra le sue braccia, si chinò a terra e
cominciò a raccogliere ciò che le era caduto,
mentre la persona con la quale si era scontrata, faceva lo stesso.
Fu questione di pochissimi attimi "mi dispia-" nel pronunciare quelle
parole Harry alzò la testa, ma le parole gli morirono in
gola quando i suoi occhi incontrarono quelli di lei. Il cuore di
entrambi parve fermarsi per un istante, per poi ripartire a
velocità supersonica, e tutto il resto avvenne
automaticamente.
Si erano praticamente dati una spallata, entrambi stavano correndo, e
nel momento in cui si erano chinati per recuperare i bagagli di lei,
avevano focalizzato l'attenzione solo su quelli, e avevano finito per
tenere la testa bassa, non guardandosi nemmeno di sfuggita, non
pensando minimamente che potevano essersi scontrati proprio loro due
che stavano correndo l'una tra le braccia dell'altro.
Si sorrisero a vicenda, come se avessero atteso tutta la vita per un
momento del genere, e senza perdere un solo istante, lasciarono perdere
le valigie sparse a terra, e permisero alle loro labbra di combaciare
in quel modo così perfetto che nessuno avrebbe mai potuto
imitare. Si scambiarono un bacio dolce ma intenso, e poi si staccarono
quel tanto per potersi guardare negli occhi "ciao amore"
sussurrò lui sulle labbra di lei, e a quel punto Meg si
gettò letteralmente tra le sue braccia rischiando di fargli
perdere l'equilibrio, ma Harry la strinse forte a sè mentre
riprendeva a baciarla, tenendola stretta, ancorata al suo corpo.
La ragazza allacciò le proprie braccia al suo collo e non si
staccò da lui, non lo avrebbe fatto per nessun motivo al
mondo, piuttosto continuò a baciarlo con passione
e irruenza, sentendosi finalmente completa, di nuovo, come
ogni volta che erano insieme. Lui perse completamente la testa in quei
baci così disperatamente intensi e finì per
afferrarle le gambe, facendo in modo che queste si allacciassero al suo
bacino, mentre camminava alla cieca, tenendola in braccio, con le
labbra premute contro le sue, e i bagagli di lei completamente
abbandonati e dimenticati a terra.
Si fermò soltanto dopo essersi seduto su una panchina della
sala d'aspetto, Meg a cavalcioni su di lui "quanto mi sei mancato!"
sussurrò la ragazza immergendogli le mani tra i ricci,
quando riuscirono a staccarsi "benvenuta a Londra amore mio" rispose
lui, un attimo prima che venissero travolti nuovamente dalla voglia
d'amarsi che ardeva dentro di loro; ripresero a baciarsi,
lì, incuranti di tutto il resto, su quella panchina, alle
quindici e trenta del pomeriggio, nella sala arrivi dell'aeroporto di
Heatrow..esistevano loro due e basta, e si confondevano tra la folla,
oltrepassati dalla gente come una comune coppia di innamorati che per
giorni e giorni, non aveva atteso altro che quel momento. E quei baci.
Quasi in contemporanea, a una dozzina di metri di distanza, Emma e
Niall riuscirono a riconoscersi a vicenda tra la gente, e corsero
entrambi, fin quando non si ritrovarono l'uno addosso
all'altra. La ragazza allargò le braccia per
stringerlo forte e Niall vi si fiondò all'interno, ma nella
foga dell'abbraccio presero male
le misure, per così dire, o forse le presero sin troppo
bene, dato che le loro fronti finirono per scontrarsi e le loro labbra
per incontrarsi.
Avvenne in un modo così assurdamente spontaneo e naturale,
repentino ed automatico, che nessuno dei due riuscì
a evitare quel contatto. Fu un bacio rubato, poco
più di un sfioramento di labbra, un solleticarsi a vicenda,
timido e imprevisto, ma che nonostante tutto, tinse di rosso i volti di
entrambi e mandò i loro cuori in iperventilazione.
"
io..io...non so..." il biondo si portò una mano alla testa,
come a volersi scompigliare i capelli, chiaro segno di nervosismo, e
poi sorrise imbarazzato, mentre lei teneva lo sguardo basso "scusa"
disse ancora Niall, tentando di ridarsi un contegno; a quel punto Emma
si costrinse a guardarlo negli occhi "scusa tu" disse, più
imbarazzata che mai. Ma come diavolo era potuto succedere? Quante
possibilità c'erano di finire labbra contro labbra?
"Come stai?" domandò a quel punto lui, tornando a rilassarsi
e avvicinandosi di nuovo alla ragazza, dopo essersi tirato indietro
conseguentemente al bacio-scontro; Emma sorrise, riprendendo un
colorito naturale "bene, pronta a vivere questa nuova avventura..o
almeno lo spero" ammise, mordendosi involontariamente il labbro
"andrà tutto bene, anzi, andrà alla grande!
Sarà fantastico, io ti aiuterò ad ambientarti,
insieme agli altri ragazzi ovviamente, e trascorreremo tutti i giorni
insieme, almeno fin quando non partiremo" "cioè quando?"
"fine ottobre" Niall si grattò la nuca, consapevole che non
mancava molto a quella data, ma non voleva pensarci per il momento, e
poi sarebbe stato indubbiamente bello tornare a casa e trovarla
lì ad aspettarlo, insieme a Meg.
"
Mi sei mancato, lo sai?" la ragazza non riuscì a trattenersi
dal gettargli le braccia al collo, e lui la strinse forte e
sè, portando le proprie mani dietro la schiena di lei..anche
in questo caso, i bagagli giacevano a terra, dimenticati da tutti.
Niall sorrise a quelle parole, le impedì di sciogliere
l'abbraccio, e quando Emma si allontanò giusto di quel tanto
necessario per poterlo guardare negli occhi, più
azzurri del cielo e del mare messi insieme, restarono entrambi
imbambolati, incapaci di dire nulla, e di focalizzare l'attenzione su
qualcosa di diverso dagli occhi, dalle labbra dell'altro. Le
mani di lui le cingevano dolcemente la vita, le proprie braccia attorno
al suo collo, e Emma si ritrovò a pensare di non essersi mai
sentita così protetta e così completa come quando
lui l'abbracciava in quel modo.
"
Niall?" lo chiamò piano "mh?" fu la risposta del ragazzo,
lei si avvicinò impercettibilmente al suo viso e il biondo
fece lo stesso "sono felice di essere qui" confessò, la sua
voce era tremante ma serena, non più dominata dall'ansia
come lo era stata fino al momento dell'atterragio, stare tra le sue
braccia le faceva quell'effetto "davvero?" sorrise il ragazzo, Emma
annuì con la testa, senza proferire parola
"perchè?" domandò lui, i loro nasi a un passo
dello sfiorarsi e i loro respiri a un passo dal fondersi "in che senso
perchè?" voleva guadagnare tempo, pur avendo capito bene la
domanda "c'è..un motivo particolare" le sfiorò il
viso con i polpastrelli "per cui sei felice di essere qui?" la ragazza
ricordò il discorso fatto con la sua migliore amica, e prima
che riuscisse a frenare la propria lingua "si" sussurrò,
guardandolo negli occhi per fargli capire che non avrebbe aggiunto
altro; era come se gli avesse lanciato indietro la patata bollente,
protagonista non solo del classico gioco tra bambini, ma anche di
quello scambio di battute, e ora stava a lui afferrarla al volo, o
lasciarla cadere a terra, facendola sgretolare come sarebbe successo al
cuore della ragazza se lui avesse fatto un passo falso.
Niall l'afferrò, una presa salda e vigorosa, decisa, ma allo
stesso tempo dolce, metaforica a tutti gli effetti, ma molto simile a
quella reale che lo indusse a prenderle il volto tra le mani e
avvicinare il proprio viso a quello di Emma, lentamente, per darle il
tempo di rendersi conto di cosa stava per succedere "prechè
mi hai chiesto scusa?" le domandò a un soffio dalle sue
labbra "perchè lo hai fatto tu" era stata sincera, era
quella la verità "okay, allora.." Niall esitò un
istante, tenendole sempre il viso tra le mani "allora se ti dicessi che
ti amo, lo faresti anche tu?" "cosa?" Emma voleva assicurarsi di aver
capito bene, anche se il tremore alle gambe e le martellate a livello
del petto sembravano confermare quell'ipotesi "io ti amo"
sussurrò il ragazzo, un attimo prima di poggiare le labbra
su quelle di lei. La baciò, si baciarono, in modo dolce e
passionale contemporaneamente..non fu un bacio sotto l'effetto di
alcolici, non fu nemmeno un bacio-scontro come quello avvenuto solo
pochi minuti prima, finalmente erano loro stessi, perfettamente
coscienti e perfettamente bramosi di altri mille, diecimila baci.
Quando si staccarono per riprendere fiato, lei si avvicinò
al suo orecchio "si, ti amo anch'io" sussurrò, prima che
Niall l'attirasse nuovamente a sè, riprendendo a baciarla
sempre più intensamente. Finalmente.
Che gli era saltato in testa? Beh, non lo sapeva nemmeno lui. Fino a
cinque minuti prima, aveva detto a Harry che non si aspetteva altro che
abbracciarla e ridere insieme a lei, e poi di punto in bianco, aveva
mandato a monte tutti i suoi propositi, e aveva deciso di buttarsi, di
dirle che l'amava correndo il rischio di essere corrisposto da lei, e
di essere felice. Non sapeva cosa fosse scattato in lui dopo
quell'abbraccio, non gli importava nemmeno a essere sinceri..forse
aveva semplicemente capito che non avrebbe retto ancora per molto in
quella situazione di stallo, o forse si era chiesto che senso avrebbe
avuto aspettare ancora, perdere altro tempo, sprecare altri
istanti e altri giorni limitandosi a esserle amico, quando avrebbe
potuto baciarla con la stessa intensità con la quale il
riccio, ma anche Zayn, Liam e Louis coccolavano le loro metà.
Quella ragazza gli aveva rubato il cuore, c'era ben poco da aggiungere,
e Niall non vedeva l'ora di viverla tutti i giorni per tutto il giorno.
"Abbiamo finito?" Megan era ancora seduta su quella panchina, tre le
braccia di Harry, le mani di lui le massaggiavano ancora la schiena e
le braccia della ragazza gli scompigliavano dolcemente i ricci, le loro
labbra impegnate in baci famelici, ardenti, come se non ne riuscissero
a fare a meno, quando la voce dal tono diverito di Niall giunse alle
loro orecchie e li costrinse a riprendere contatto con quella
realtà di cui avevano completamente dimenticato l'esistenza
nel momento esatto in cui i loro sguardi si erano incrociati e i loro
corpi si erano scontrati.
Harry si voltò in direzione dell'amico e gli
lanciò un'occhiataccia per averli interrotti, non ne aveva
mai abbastanza, l'avrebbe baciata per il resto dei suoi giorni se solo
gli fosse stato concesso di non separarsi mai più da lei..e
non potè fare a meno di rubarle un ultimo dolce bacio mentre
le sorrideva sulle labbra, prima di lasciarla andare.
La ragazza abbracciò calorosamente Niall, era contenta di
rivederlo, e non vedeva l'ora di abbracciare il resto del ragazzi..in
fondo restavano sempre e comunque la boy band che le aveva rubato il
cuore e che le aveva insegnato a sognare a occhi aperti, servendosi
soltanto delle loro meravigliose voci, le sue ali personali per
spiccare il volo. Non stava più nella pelle, desiderava
essere stretta da Louis, trascorrere un po' di tempo con Liam,
scherzare con Zayn, e contemporaneamente spronare Niall a dichiararsi
alla sua migliore amica, e naturalmente amare e lasciarsi amare da
Harry in ogni singolo istante della giornata, della settimana, del
mese, dell'anno, della vita.
Contemporaneamente Emma abbracciò il fidanzato dell'amica,
ma qualche minuto dopo Meg tornò tra le braccia del suo
amore, e con grande sorpresa di entrambi, Niall e Emma si presero per
mano, scatenando l'ilarità degli amici. Avrebbero messo la
mano sul fuoco, sapevano che sarebbe successo, e ovviamente erano
felici per loro; meno di un minuto dopo recuperarono le valigie
(considerando che le avevano abbandonate chissà dove, furono
fortunati nel ritrovarle subito, o più che altro nel
ritrovarle e basta) e si avviarono verso la macchina. Nel momento in
cui oltrpessarono le porte scorrevoli si videro una serie di flash
puntati addosso, Niall strinse di più la mano della sua
dolce metà, attirandola di più a sè e
tentando di proteggerla da quegli avvoltoi, mentre Harry e Meg risero
spensierati, mentre la ragazza si stringeva di più contro il
suo corpo, e lui la baciava ripetutamente sulla fronte.
I
paparazzi avevano continuato a parlare della loro storia, erano
spuntate persino alcune foto che li ritraevano insieme nel paesino
d'origine della ragazza, ma a loro non importava minimamente,
perchè la cosa più importante di tutte, l'unica
che contava davvero, era essere di nuovo insieme.
"
C'e qualcosa che vuoi dirmi?" domandò Meg alla sua migliore
amica, mentre i due ragazzi caricavano i bagagli in macchina facendo
commenti poco carini sulla mole di bagagli che le due si erano portate
dietro.. se solo Harry avesse saputo il motivo per il quale la sua
ragazza si era portata dietro l'intero armadio, avrebbe portato quelle
valigie in spalla fino a casa, pur di poterla avere al suo fianco per
sempre "sto bene, con lui sto bene" sussurrò Emma "pensi di
cavartela così?" Meg la guardò accigliata "non
appena saremo sole voglio tutti i particolari" le intimò,
addolcendo subito dopo l'espressione, Emma le sorrise in modo
contagioso, e subito dopo si abbracciarono, prima che entrambe
raggiungessero di nuovo i ragazzi.
La mora sentì Harry commentare ancora la mole spropositata
di valigie, e vide Niall ridere sotto i baffi, lui si divertiva, sapeva
tutto "guarda che ti ho sentito!" esclamò allora Meg,
rivolgendosi al riccio, e di tutta risposta lui le prese il viso tra le
mani schioccandole un bacio, che fu seguito da tanti altri.
Erano in piedi, appoggiati contro la portiera dell'auto, mentre gli
altri due erano impegnati nella stessa dolce attività
all'interno dell'abitacolo " sul serio, non credi di aver esagerato?"
le domandò Harry, guardandola negli occhi, e carezzandole il
viso con i polpastrelli, Meg trattenne a stento una risata "fidati,
sono anche poche" disse, inducendolo ad assumere un'espressione
confusa, che subito dopo lasciò spazio a quel meraviglioso
sorriso "se lo dici tu" si arrese, prima di riprendere a baciarla.
La settimana successiva sarebbe stato il loro secondo
mesiversario..certo non si poteva dire di loro che fossero la coppia
più longeva al mondo, ma dal modo in cui si amavano, si
poteva intuire che se gli fosse stato concesso del tempo, sarebbero
arrivati a superare ogni record insieme.
Meg, inutile ribadirlo, lo amava più della sua vita e il
fatto che fosse a Londra ne era la dimostrazione più grande,
e lui, beh Harry non era da meno.
Si era innamorato di lei senza riserve, si era innamorato del suo
sorriso e del calore che gli trasmettevano i suoi occhi, si era
innamorato della forma delle sue labbra, del modo in cui si portava i
capelli dietro l'orecchio, si era innamorato delle sue mani, delle sue
gambe, oltre che della sua fragile dolcezza mista a forte
determinazione, della sua bellezza semplice, del suo saper essere donna
e bambina, cucciola, e leonessa quando prendeva l'iniziativa, si era
innamorato delle sue carezze, del suo sguardo, dei suoi baci, del suo
respiro, del suo cuore.
Eppure Meg non aveva fatto nulla di eclatante per fargli perdere la
testa, gli era solo stata accanto donandogli amore incondizionato dal
primo giorno, rubandogli l'anima a poco a poco, semplicemente essendo
se stessa, ridendo e scherzando con lui, condividendo non solo
caffè mattutini e gelati, ma anche paure e follie,
facendolo rendere conto giorno dopo giorno di non poter più
fare a meno di lei.
Harry non sapeva cosa fosse accaduto durante quell'estate, ignorava gli
ingranaggi che lo avevano indotto a dipendere da lei, non sapeva nulla,
a parte il fatto che si erano ritrovato a essere felice e sentirsi
completo come non lo era mai stato, e aveva capito che l'essenza di
quelle impagabili sensazioni era concentrata tutto nel suo sorriso, nei
suoi occhi, nei suoi baci. All'improvviso era scomparso il resto del
mondo, ed era rimasta lei, Meg e basta.
Aveva completamente perso la testa , la amava alla follia.. e ancora
non sapeva cosa la ragazza avesse fatto pur di stargli accanto.
"
hai portato il sole a Londra, lo sai amore?" sussurrò sulle
sue labbra, inducendola a sorridere a più non posso e alzare
gli occhi al cielo, mentre teneva le braccia ancora legate al suo
collo; Meg notò che effettivamente il cielo era sereno, non
c'era l'ombra di una perturbazione, quasi come quando erano volate al
di sopra delle nuvole, si concesse di respirare a pieni polmoni l'aria
di quella città che sentiva già un po' sua,
riabbassò lo sguardo per posarlo su Niall e Emma intenti
ancora a coccolarsi in macchina. Subito dopo tornò a
guardare lui,annegando nei suoi occhi come sempre e baciandolo
dolcemente prima di riportare lo sguardo al di sopra dell'orizzonte,
sorrise tra sè, Harry la baciò ancora e gli si
gettò tra le braccia, travolgendolo.
"
Se io ho portato il sole a Londra, tu lo hai portato nella mia vita"
gli sussurrò.
Harry non poteva neppure immaginare che da quando aveva capito che lui
l'amava, le pareva che il mondo si fosse trasformato nel posto adatto a
realizzare i sogni, e ogni secondo che passava, era sempre
più convinta di poteli realizzare tutti, insieme a lui.
BUONSALVEEEE!!
Scusate
il ritardo, il lunedì è diventato infernale per
me, e solo adesso sono riuscita a trovare il tempo per aggiornare..in
ogni caso, spero tanto che il capitolo ci sia piaciuto, e vi ringrazio
di cuore per ogni singola recensione lasciata, lo sapete che significa
tanto per me ♥
Ovviamente
un grazie va anche a tutti coloro che hanno inserito la storia in
qualsiasi lista e a chi anche per puro caso, passa dalla mia pagina :)
Vi
avevo detto che mancavano solo due capitoli alla conclusione, quindi
stando ai conti, ora ne dovrebbe mancare soltanto uno...ma...beh,
misà che i miei calcoli erano sbagliati, e con ogni
probabilità mancano ancora due capitoli alla fine della
storia.
Di
conseguenza il prossimo non sarà l'ultimo capitolo, ma il
penultimo :))
Spero
che questa notizia vi abbia fatto piacere, e ora vado, non prima di
avervi lasciato un piccolo spoiler :D
***************
Persa
nei propri pensieri, Meg non si rese nemmeno conto che lui aveva
già suonato il campanello, e tornò alla
realtà soltanto quando le sue orecchie si sintonizzarono su
un tono di voce familiare, che le era mancato tanto "Ma allora non vi
hanno rapito gli alieni! Ci avete messo un'eternità..qualche
dubbio ci erano iniziato a venire!" Zayn e la sua solita ironia, che
non fece altro che scatenare la risata della ragazza, prima che il moro
l'accogliesse in un tenero abbraccio; Meg si accoccolò
contro il suo petto per qualche istante, cingendogli la schiena con le
braccia e sorridendo felice "Zaaaayn" esclamò, mentre i loro
corpi erano ancora stretti in un abbraccio "che bello rivederti" disse
lui "non vedevo l'ora" concordò Meg.
Un attimo dopo Liam comparve alle loro spalle, e la ragazza si
fiondò tra le sue braccia, nello stesso momento in cui Niall
e Emma facevano il loro ingresso in casa, salutando Zayn "Meg!" disse
lui, stringendola forte, lei sorrise "è stupendo avervi qui
a Londra" la ragazza si strinse ancora di più a lui
"è stupendo esserci"...
**************
Un
bacione forte forte, a prestooooo e recensiteeee
♥♥♥
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Capitolo 47 *** AVVISO ***
AVVISO
Okay,
credo proprio che a questo punto vi starete trattenendo dalla voglia di
venire qui a strangolarmi perchè me ne sono uscita con
questo stupido avviso, invece di pubblicare il nuovo capitolo. Vi
capisco, e non vi biasimo..io stessa mi sto insultando spontaneamente
in tutti i modi per quello che è accaduto. Allora, adesso vi
spiego tutto.
Praticamente un paio di giorni fa il monitor del computer ha deciso di
abbandonarmi, e lo ha fatto proprio mentre mi accingevo a concludere la
stesura del capitolo che avrei dovuto pubblicare oggi...ovviamente nel
momento in cui lo schermo non ha più dato segni di vita, ho
perso tutto quello che avevo scritto, e siccome sono un'idiota, non ho
ancora imparato a salvare le pagine, non solo alla fine, ma anche
durante la stesura..caso mai dovesse succedere qualcosa!
Soltanto oggi pomeriggio ho riavuto il nuovo monitor, e mi tocca
riscrivere tutto da capo...
Non vi prometto nulla, ma forse potrei riuscire ad aggiornare la storia
prima di lunedì :)
Farò il possibile, almeno questo posso promettervelo :D
Mi perdonate, vero??? <3<3<3
Un bacione, e a prestissimooooooo
Ps.Tranquille perchè Harry, Meg, Emma, Niall e il resto
della band, non hanno ancora finito di raccontarvi la loro storia
<3
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Capitolo 48 *** Capitolo 46 ***
" Eccoci
arrivati" Harry spense il motore dell'auto che stava giudando con un
gesto meccanico, e si voltò in direzione di Meg che a sua
volta lo stava guardando con un'espressione sognante dipinta sul viso.
Niall e Emma intanto, erano seduti nei sedili posteriori, si tenevano
la mano e chiacchieravano sottovoce.
Subito dopo le portiere dell'auto si aprirono, e in men che non si dica
tutti e quattro si riversarono nel vialetto che conduceva alla
casa che Zayn aveva acquistato a Londra. Harry portò un
braccio intorno alle spalle della sua dolce metà, la ragazza
si strinse a lui, avanzavano lentamente, e i suoi occhi
vagavano da destra a sinistra, focalizzandosi sul paesaggio della
città che aveva sempre sognato, e che ora avrebbe dovuto
imparare a conoscere come le sue tasche, come la noce di cocco che
aveva abbandonato.
Meg si voltò all'indietro, incrociò lo sguardo
della sua migliore amica, come a volerle domandare se fosse tutto a
posto, le due si scambiarono un sorriso rassicurante, e subito dopo la
mora schioccò un tenero bacio sulla guancia del proprio
fidanzato; Harry la fissò intensamente negli occhi, e la
strinse più forte a sè, posando le proprie labbra
sulla tempia della ragazza, e carezzandole subito dopo il viso con i
polpastrelli..la guardava come se volesse prederla tra le braccia,
invertire il senso di marcia,correre fino a raggiungere la macchina, e
amarla lì.
Gli era mancata da morire, e il fatto che pensasse di avere soltanto un
paio di giorni a disposizione per averla tutta per sè, di
certo non migliorava le cose, e lo induceva ad avere voglia di saltare
la visita ai suoi migliori amici..però sapeva che non
sarebbe stato giusto, sapeva che lei desiderava abbracciarli tutti,
sapeva che anche Louis, Zayn, Liam e Niall avevano un posto speciale
nel suo cuore, anche se quest'ultimo sembrava piuttosto impegnato a
coccolare la sua nuova ragazza. Magari si sarebbero trattenuti da Zayn
soltanto un paio d'ore, giusto il tempo di ridere e scherzare insieme
ricordando l'estate più bella e più folle della
loro vita, e poi l'avrebbe portata a casa sua, sarebbero rimasti
finalmente soli, loro due e basta, e lì l'avrebbe amata in
tutte le cellule del corpo, fino a consumarla del suo amore.
Quando furono a pochi passi dal portone d'ingresso, con Niall e Emma
pochi metri dietro di loro, Meg bloccò la mano di lui a
mezz'aria, e la strinse tra le sue, gli impedì di suonare il
campanello, e senza troppi preamboli partò entrambe le
braccia ad intrecciarsi dietro la nuca del ragazzo, e poggiò
delicatamente le proprie labbra su quelle di lui, sorridendogli subito
dopo, colta da un'improvvisa e irrefrenablie voglia di baciarlo.
In fondo era trascorso più di un mese da quando lui l'aveva
raggiunta a casa sua, in America, e i roventi baci che si erano
scambiati in aeroporto dopo essersi rivesti, non erano certo bastati,
non erano certo stati sufficienti a recuperare tutti quelli che durante
quel mese in cui erano stati lontani, avevano perso.
Harry non ci pensò due volte, l'attirò
maggiormente a sè, massaggiandole la schiena con il palmo
delle mani, mentre si fiondava sulle labbra di lei, rubandole altri
famelici baci, scordandosi di tutto il resto e facendole perdere
completamente la testa. Dio se si amavano!
Quando furono costretti a staccarsi per riprendere fiato, si
ritrovarono fronte contro fronte e si sorrisero a vicenda, Meg
spostò le mani dal collo di lui al viso e lo
guardò intensamente negli occhi, il ragazzo tentò
di baciarla di nuovo, ma la lei gli mise un dito sulle labbra, anche se
controvoglia; restarono ancora a fissarsi per qualche istante, fronte
contro fronte, senza parlare, non ce ne era affatto bisogno..in un
momento come quello le parole sarebbero state inutili e superflue,
entrambi sapevano perfettamente quanto si amassero e quanto avessero
aspettato per potersi stringere di nuovo.
Poi Harry fu costretto a riprendere il controllo della situazione, e
senza interrompere la connessione tra i loro sguardi, pigiò
il pulsante a sinistra del portone, la ragazza non se accorse nemmeno,
tanto intenso e scombussante era quello sguardo. Persa in
quegli occhi, Meg non si rese conto che lui aveva già
suonato il campanello, e tornò alla realtà
soltanto quando le sue orecchie si sintonizzarono su un tono di voce
familiare, che le era mancato tanto "Ma allora non vi hanno rapito gli
alieni! Ci avete messo un'eternità..qualche dubbio ci era
iniziato a venire!" Zayn e la sua solita ironia, che non fece altro che
scatenare la risata della ragazza, prima che il moro l'accogliesse in
un tenero abbraccio; Meg si accoccolò contro il suo petto
per qualche istante, cingendogli la schiena con le braccia e sorridendo
felice "Zaaaayn" esclamò, mentre i loro corpi erano ancora
stretti in un abbraccio "che bello rivederti" disse lui "non vedevo
l'ora" concordò Meg.
Un
attimo dopo Liam comparve alle loro spalle, e la ragazza si
fiondò tra le sue braccia, nello stesso momento in cui Niall
e Emma facevano il loro ingresso in casa, salutando Zayn "Meg!" disse
lui, stringendola forte, lei sorrise "è stupendo avervi qui
a Londra!" la ragazza si strinse ancora di più a lui
"è stupendo esserci" rispose, lasciandosi abbracciare forte
"non gli hai ancora detto niente, vero?" le domandò lui
sottovoce "da cosa lo capisci?" "guardalo!" Liam indicò
Harry con il capo, il quale stava entrando nel salotto, dandogli
l'occasione di parlare un po' della meraviglosa sorpresa che lo
aspettava, la stessa della quale non sospettava minimamente
l'esistenza. "Si, ok, è felice, ma...primo, non vede l'ora
di andarsene da qui nonostante siate appena arrivati, e nonostante
voglia un bene dell'anima a tutti noi, e secondo, non è
ancora in una fase di acuta incredulità e incontrollabile
contentezza!" Meg a quel punto sorrise, trattenendo a stento una risata
davanti a quella diagnosi inaspettata, prima che Zayn la prendesse
sotto braccio accapagnandola in salotto e chiacchierando con lei nel
tentativo di distrarla da ciò, e da chi, le si presentava di
fronte..anche quella doveva essere una sorpresa.
In
quei minuti, Meg si ritrovò a pensare che l'avrebbe baciato
su quel portico anche per tutta la vita, non aveva dubbi che lo avrebbe
fatto se ne avesse avuto la possibilità, persino a
mezzogiorno, sotto il sole cocente, o anche in pieno inverno, con le
scarpe e i vestiti ricoperti di neve, il calore di quei baci sarebbe
bastato a farla sentire bene, lo sapeva, ne era sicura; ma sapeva pure
che anche l'amicizia occupava un posto di rilievo nel suo cuore, ed era
smisuratamente felice all'idea di riabbracciare tutti.
Dove
eravamo rimasti? Ah si, a Zayn che la stava conducendo in salotto. Non
appena entrò, la ragazza notò che
Harry era già spaparanzato sul divano dell'amico e
scherzava con Liam, che era a sua volta entrato nella stanza, seguito
da Emma e Niall, i quali adesso cercavano di non dare troppo a vedere
il fatto che stessero finalmente insieme. Meg stava elaborando
quest'articolata immagine nella sua mente, mentre rideva alle battute
di Zayn, quando si sentì due braccia al collo e un esile
corpo schiacchiato contro il proprio "Non ci posso credere! Charlie!"
esclamò abbracciando calorosamente la ragazza di Liam
"Sorpresa!" rispose l'altra, stringendola ancora; un attimo dopo anche
Jemie e Beth si unirono all'abbraccio, e si strinsero a vicenda come se
fossero state amiche da sempre. "Pensavi di libertarti di noi, eh?" le
domandò la riccia, sorridendo "Ammetto che non mi aspettavo
di trovarvi tutte e tre qui, ma sono felicissima di rivedervi ragazze!"
le abbracciò nuovamente "tinieti pronta a svaligiare un
altro hollipop" le suggerì Jemie, facando ridere tutte.
A
quel punto la nuova arrivata si guardò intorno alla ricerca
della propria migliore amica, e non appena la
individuò, la chiamò a sè per
presentarla alle ragazze "lei è Emma, è la mia
migliore amica, praticamente una sorella" sul viso della bionda si
dipinse un raggiante sorriso, e tese la mano alle ragazze "finalmente
ti conosciamo!" esclamò Jemie entusiasta "Meg ci ha parlato
tanto di te quando eravamo a Los Angeles" continuò Beth
"è un piacere conoscerti" concluse Charlie. Emma sorrise, e
disse a sua volta di essere felice di averle incontrate, poi
guardò Meg e fece tanto d'occhi, scatenando la risata della
sua migliore amica.
Va
bene, ammettiamo pure che quando Charlie, Jamie e Beth avevano
cominciato a frequentare i ragazzi, nessuna delle tre le aveva ispirato
simpatia, soprattutto la prima, perchè aveva rubato il cuore
a Liam, il ragazzo per il quale lei aveva una cotta, non stratosferica
come quella di Meg, ma comunque una cotta, anche se questo era accaduto
prima di incontarli dal vivo e di ritrovarsi a contemplare gli occhi,
il sorriso , la dolcezza e la simpatia di Niall.
E
non ne aveva mai fatto mistero, Meg sapeva tutto riguardo alla sua
considerazione sulle ragazze..il fatto che le stessero antipatiche a
pelle e senza una ragione precisa, dipendeva principalmente dal lavoro
che svolgevano e dalla loro indubitabile bellezza. Emma non avrebbe mai
pensato che Charlie, modella di origini australiane dagli occhi blu e
biondi fili di seta, fosse in realtà una ragazza
così alla mano; o che Beth, ballerina professionista,
leggiadra ed elegante di natura, con un cespuglio di sbarazzini ricci
in testa e occhi scuri come la pece, profondi e curiosi, potesse essere
anche simpatica; o meglio ancora, non si aspettava minimamente che
Jamie, amatissima attrice, e non solo di serie per adolescenti, con un
sorriso dolce, capelli scuri e mossi, e due occhi più verdi
dello smeraldo più verde, potesse essere così
solare.
Le
conosceva da mezzo minuto e già si era pentita di non aver
dato ascolto a Meg tutte quelle volte che lei aveva provato a spiegarle
quanto sbagliata fosse l'idea che si era fatta di loro..solo
perchè erano belle, famose e amate, non significava
necessariamente che fossero delle oche giulive, e finalmente se ne era
potuta rendere conto con i propri occhi.
Notando
che Emma pareva trovarsi già a proprio agio con le ragazze,
Meg ne approfittò per allontanarsi un attimo dal gruppetto e
dirigersi dai maschetti di casa; si sedette sulle sue gambe, Harry
l'accolse calorosamente e fece in modo che le proprie braccia
cingessero la vita di lei, mentre la schiena di Meg era schiacciata
contro il suo petto "dov'è finito Louis?" domandò
la ragazza, lasciandosi coccolare e domandosi dove effettivamente fosse
quel combinaguai che tanto adorava, mancava solo lui all'appello, e lei
non poteva e non voleva assolutamente credere che il più
giocherellone del gruppo non fosse lì ad abbracciarla.
Harry
scrollò le spalle, senza smettere di tenerla ancorata al
proprio corpo, e Liam stava per risponderle, quando nella sala, animata
da un chiacchericcio continuo e da frequenti risate, una voce
sovrastò tutte le altre. " Possibile che sparisco per un
paio di minuti, e vi trovo tutti a festeggiare l'arrivo di Meg e di
Emma?" non poteva che appartenere a lui quel tono di voce divertito e
spensierato, e non appena la ragazza riuscì a individuarlo
in cima alle scale, gli corse incontro.
Louis
spalancò le braccia, come aveva sempre fatto sin dalla prima
volta che si erano incontrati a San Francisco, e lei vi si
fiondò all'interno "la tua concezione del tempo è
piuttosto relativa!" esclamò Niall, facendo ridere tutti,
mentre quei due erano ancora stretti in un abbraccio da orso "come
stai, splendore?" Meg sorrise divertita "alla grande Lou! E tu, come va
la vita?" ricambiò lei con un sorriso che le andava da un
orecchio all'altro "direi proprio che non mi posso lamentare" "non
riesco ancora a credere che davvero re-" la ragazza gli
tappò la bocca con la mano per evitare che lui facesse danni
anticipando a Harry quello che lei gli avrebbe detto quando sarebbero
stati finalmente soli "non sa ancora nulla" sussurrò Meg, e
lui le fece l'occhiolino, prima di stringerla di nuovo a sè.
"
Lo sai che mi sei mancata?" "aww...anche tu" disse lei, con la testa
ancora ancorata alla sua spalla "però stavi per combinare un
disastro" aggiunse un attimo dopo, puntandogli un dito contro
divertita, Louis rise a sua volta riconoscendo che lei avesse ragione
"ma dove eri finito? iniziavo a preoccuparmi" "ero in bagno" rispose
lui, grattandosi la nuca e inducendola a ridere, per tutta rispostail
ragazzo le scompigliò i capelli, e poi tutti e due si
mischairono nuovamente al resto del gruppo.
Meg
cambiava posto in continuazione, prima si era seduta tra Liam e Zayn e
aveva chiacchierato con loro per un po', le erano mancati tutti, e ora
che non mancava più nessuno, poteva avere la conferma di
quanto fosse bello trascorrere del tempo con degli amici; fu
accerchiata da Charlie, Jemie, Beth, e da Emma, che intanto non perdeva
mai di vista il suo ragazzo, scherzò con loro per
parecchio tempo, per poi ritrovarsi seduta tra Louis e Harry, e ridere
felice alle battute del primo, tenendo le dita intrecciate a quelle del
suo fidanzato, che dal canto suo, se la spassava a sua volta insieme ai
suoi amici, senza però mai dimenticarsi di lei e lanciandole
sguardi dolcissimi e puntualmente ricambiati. Poco dopo anche Zayn e
Liam si aggiunsero al trio, e non trascorse molto tempo prima che anche
le loro rispettive ragazze più Beth, si unissero alla
conversazione. Risero e scherzarono dimenticandosi persino dello
scorrere del tempo, si divertirono, e ricordarono qualche episodio
verificatosi durante quel mese trascorso nella lontana San Francisco,
più precisamente all'interno dell'hotel le cui suite si
affacciavano sul bagno numero 34, o a casa della zia della
ragazza...passò un po' di tempo, prima che Louis si
domandasse ad alta voce che fine avessero fatto Emma e Niall,
scatenando la curiosità sul volto di tutti e un sorriso
compiaciuto su quello di Harry e Meg. Per il momento, erano gli unici
ad essere a conoscenza della loro relazione, anche se nessuno dei due
interessati aveva intenzione di tenere nascosta la storia agli
altri..semplicemente non ne avevano avuto il tempo, visto che le cose
si erano fatte così intriganti soltanto da qualche ora, e di
certo non sarebbero potuti piombare a casa di Zayn tenendosi per mano e
annunciando a tutti 'ei, noi ci siamo appena messi insieme!', e tra i
saluti e gli abbracci, non avevano avuto il tempo di comunicare agli
altri quella notizia.
Però
non si erano fatti problemi nello sgattolaiare via a baciarsi contro il
muro di qualche stanza..!
Nemmeno
li avessero sentiti, i due apparvero sulla soglia con le mani
saldamente intrecciate e i vestiti leggermente spiegazzati; come in una
scena di un film, tutti gli occhi, ben sedici, si puntarono su di loro;
quattro di questi, quelli di Harry e Meg li fissavano con tenerezza,
gli altri dodici con un misto di incredulità ed eccitazione.
"
Qualcosa da dire?" ovviamente fu Louis a interrompere il silenzio, li
fissò con sguardo indagatore ma entusiasta, Niall e Emma
diventarono rossi all'istante, più di quanto non lo fossero
già dopo quei baci "congratulazioni alla nuova coppia!" Zayn
stappò una bottiglia di spumante che per puro caso si era
trovato sottomano insieme agli snack che stavano tutti divorando da un
po' tra una chiacchiera e l'altra.. tempismo perfetto! Un attimo dopo
Meg andò ad abbracciare forte la sua migliore amica, Emma si
era leggermente agitata, ma lei con quel gesto le fece capire che era
tutto a posto, che nessuno se l'era presa sul serio per il fatto che
fossero scomparsi nel nulla e soprattutto che non poteva essere
più felice di poter condividere quel momento insieme a lei.
Tutti
gli altri, comprese Jamie, Charlie e Beth, seguirono il suo esempio, e
per qualche istante le due ragazze che avevano dato il via a
quell'abbraccio si sentirono come se stessero per soffocare, ma
nonostante quell'improvvisa mancanza d'aria, non potevano desiderare
niente di meglio di quello che stavano vivendo. Nella foga del momento,
Meg si sentì afferrare per un braccio, e l'istante
successivo si ritrovò intrappolata tra le braccia dell'unico
ragazzo per il quale avrebbe dato la sua stessa vita "sono una coppia
bellissima, vero?" domandò lei, allacciandogli le braccia al
collo e avvicinandosi impercettibilmente alle sue labbra "vero"
concordò lui con un sorriso "era ora che riuscissero a
capire che la loro amicizia nascondeva qualcosa in più"
aggiunse Harry, senza smettere di tenerla ancorata contro il suo corpo
"l'unica ragione per cui Emma faticava a farsi avanti con lui era il
timore di perdere la sua privacy ed essere additata dalla gente"
ricordò Meg, a quel punto lui la fissò
intensamente negli occhi "anche tu ne hai avuta?" la ragazza sorrise,
cominciando ad accarezzargli dolcemente i ricci "in realtà
io sono stata piuttosto impulsiva" sorrise ricordando quello
stranissimo e perfettissimo giorno in cui Tom Burbank e James Parker le
avevano fatto quella proposta destinata a cambiarle le vita "hai avuto
paura o no?" Harry le prese il viso tra le mani fissandola intensamente
negli occhi "no, non ho avuto paura. ..non le ho nemmeno dato il tempo
di prendere il sopravvento..semplicemente non ci ho pensato, e appena
ho realizzato che non si trattava di una candid-camera, ho accettato e
basta, forse ingenuamente, forse stupidamente, non mi sono data la
possibilità di pensare alle conseguenze della mia scelta.
Desideravo follemente conoscerti per davvero e poterti stare accanto,
di tutto il resto non ne fregava niente..sarebbe potuto crollare il
mondo, e io sarei rimasta in eterno con quel sorriso ebete sulla labbra
e il luccichio negli occhi" avrebbe voluto mangiarsela di baci,
seriamente "E'stata zia Katy a fami rendere conto dei cambiamenti che
la mia vita avrebbe inevitabilmente subito..ma anche allora, non mi
importava nulla di nulla..volevo stare con te e basta,
perchè sei stato il protagonista induscusso dei miei sogni
sin dall'inizio, e anche soltanto guardarti negli occhi per qualche
secondo, mi avrebbe reso la ragazza più felice del mondo. Ti
lascio immaginare come sto adesso" concluse lei, non riuscendo ad
aggiungere nient'altro perchè le sue labbra furono
immeditamenete catturate da lui, da un bacio senza precedenti "E io
devo ancora capire cosa mi sia successo durante i giorni che abbiamo
trascorso insieme..in effetti non credo che lo saprò mai. E'
scattato qualcosa amore mio, è scattato sin dal momento in
cui abbiamo inventato quella storia insieme, o forse addirittura prima,
non lo so; è come se fossi arrivata in punta di piedi,
silenziosa, rispettosa dei miei spazi, e poi da fiammifero solitario,
prima hai portato con te una luce fioca, appena visibile, ma in breve
tempo ti sei trasformata in un falò, e mi hai bruciato il
cuore. Non una fiamma che produce cenere, ma una che dona sicurezza e
calore, che dona vita.
Fin
quando ho potuto, ho finto di non renderme conto, proprio
perchè sapevo che sarebbe stato insopportabile saperti
lontana, e come un cretino pensavo che tagliare i ponti una volta
finita la farsa, sarebbe stato più semplice..però
non avevo calcolato di arrivare a dipendere completamente da te. Non
credevo di saper provare qualcosa di così grande,
così bello, così vero, così forte e
così profondo per una ragazza. Ma tu mi hai sconvolto
l'esistenza come nessun altro è riuscito o
riuscirà a fare, ho perso la testa, sono follemente
innamorato della mia fan numero uno."
No...non
sarebbe bastata nemmeno un'intera enciclopedia, la somma delle parole
esistenti sul pianeta moltiplicato per tutte le lingue del mondo,
l'estensione delle terme emerse, tutti i granelli di sabbia delle
spiagge terrestri, o il firmamento al completo per scrivergli 'ti
amo'...lo amava, l'amava, si amavano molto, molto, ma molto di
più.
Poco
distanti da loro Zayn, Liam, Louis, Charlie, Jamie, Niall, Beth, Emma,
tutti erano intenti a chiacchierare animatamente, e soltanto loro due,
pur essendo in un angolo di quella stessa stanza, erano ormai
entrati a far parte di un mondo che si erano creati su misura.
"
non credi si sia fatto tardi?" domandò il ragazzo, dopo
l'ennesimo bacio mozzafiato "portami a casa" sussurrò Meg
sulle sue labbra, inducendolo a sorridere a più non posso.
Bramava di averla tutta per sè dal momento in cui l'aveva
amata in camera sua in America, più di un mese prima; Harry
smaniava dalla voglia di portarla a casa come lei gli aveva chiesto, e
la ragazza non si faceva problemi nell'abbandonare gli amici di punto
in bianco, visto che avrebbe potuto riabbracciarli ogni qual volta ne
avrebbe avuto voglia, quindi praticamente tutti i giorni!
Nel
giro di dieci minuti salurarono tutti, Emma e Niall furono del loro
stesso avviso e si fecero accompagnare a casa di lui, entrambi bramosi
si coccolarsi un po', da soli, per prima volta.
Non
appena furono entrati, Harry l'afferrò per le gambe, e senza
pensarci nemmeno un secondo, la condusse in cucina, liberandola dalla
propria presa, soltanto quando il sedere della ragazza si
adagiò sulla lavatrice. Riprese a baciarla, massaggiandole
lentamente la schiena, mentre lei gli accarezzava la nuca e si lasciava
andare ad appaganti sospiri; Dio, avrebbe voluto levarle tutti i
vestiti di dosso, baciarla in ogni parte del corpo, e amarla, anche
lì, sulla lavatrice... ma più di ogni altra cosa
desiderava poterlo fare per tutti i giorni a venire, per sempre.
Non esitò a dirglielo. "Non andare via così
presto" sussurrò, le sue labbra sfioravano il collo della
ragazza, lo solleticavano appena, in baci dolci e maledettamente lenti
"quanto vuoi che rimanga, amore?" domandò lei, parlando a
fatica, con respiro mozzato "mm..vediamo..." Harry fece finta di
pensarci su, senza mai smettere di mantenere il contatto visivo "direi
che..per tutta la vita dovrebbe bastare" disse subito dopo, inducendola
a ridere per il modo in cui lo aveva detto, come se avesse avuto
bisogno di elaborare chissà quale calcolo esistenziale; Meg
portò automaticamente la testa all'indietro, ridendo ancora,
e lui non potè trattenersi dal riprendere a baciarle il
collo, questa volta più avidamente.
Passò qualche minuto prima che la ragazza lo blocasse per
impedirgli andare oltre, anche se non desiderava altro che quello; gli
prese il viso tra le mani e come sempre rischiò di perdere
le facoltà cognitive e l'orientamento spazio-temporale
quando i suoi occhi incontraro quelli verdi-azzurri di lui "quanto
desideri che io rimanga qui?" non stava più nelle pelle dal
dirgli tutta la verità, ma le piaceva tenerlo sulle
spine, soprattutto le piaceva sapere che Harry desiderasse
così tanto averla accanto, e quel suo modo di baciarla,
coccolarla e contemporaneamete supplicarla di restare, non faceva altro
che confermarle per l'ennesima volta di aver fatto la scelta giusta.
Voleva rimanere, doveva rimanere, non poteva essere altrimenti, voleva
stargli accanto.
" Ma che domandi fai? Lo desidero più di ogni altra cosa al
mondo" Detto questo, Harry riprese a baciarla, non pensando minimamente
che lei fosse a un passo dar dargli la più bella notizia che
avrebbe mai potuto ricevere "e ti dicessi che resto, cosa faresti?"
"correrei fuori in questo preciso istante, si, ti lascerei qui, seduta
su questa cosa e correrei fuori, uscirei da questa casa e mi riverserai
in strada, mi fermerei giusto al centro della carreggiata, allergherei
le braccia, e urlerei con tutto il fiato che ho in gola, urlerei al
cielo, al mondo, tutto quello che sento. Griderei così forte
da rendere sordi tutti, e mi sentirei il ragazzo più
fortunato e felice sulla faccia della terra" "sai..non gioverebbe alla
band rendere sordi tutti" Meg preferì buttarla sul ridere,
non sapendo proprio dove trovare le parole, espressioni che fossero
degne di ciò che lui le aveva appena detto; a quel punto fu
Harry a ridere, e lei si cullò di quel suono così
puro, accogliente e cristallino, prima di baciarlo intensamente sulle
labbra...dire che lo amava più se stessa, era dire poco o
nulla.
" tanto non corro il rischio di rovinare la carriera dei miei migliori
amici...tu non resterai" " e invece si...starò
più di due giorni" ribattè lei, allacciandogli le
braccia al collo e attirandolo maggiormente verso di sè
"tre?" domandò lui "di più" "cinque?" "di
più" "una settimana?" Meg sorrise "di più", Harry
non si fece passare nemmeno per l'anticamera del cervello che lei
potesse fare sul serio, anche se continuava a scorgere un luccichio in
quello sguardo che rischiava di farlo diventare matto ogni volta "un
mese?" le domandò quasi in tono scherzoso "di
più" "si..un anno?" "di più" "dieci annii?
venti?" adesso lui sembrava sognare a occhi aperti, e Meg si
ritrovò a rubargli un altro bacio sulle labbra "ancora di
più" "tutta la vita allora" le loro
fronti erano talmente vicine da scontrarsi e i loro nasi si
sfioravano, sorridevano entrambi senza ritegno all'idea di poter stare
insieme tutta la vita, anche se lui non credeva fosse possibile, o
almeno non da subito.
" Magari si, magari resterò qui con te tutta la vita" Harry
portò un dito all'altezza delle sue labbra, impedendole di
continuare "non dirlo, non aggiungere altro, non voglio illudermi,
altrimenti quando ti vedrò salire su quel maledetto aereo
starò peggio..non sopporto che tu sia lontana da me amore"
il suo indice premuto ancora contro le labbra di lei "pensa solo per un
minuto a quanto sarebbe bello svegliarsi insieme, darsi il buongiorno
senza tener conto del fuso orario, non dover attendere mesi per un
abbraccio, un bacio, per specchiarsi in uno sguardo, e coccolarsi,
amarsi nel senso più vasto del termine e" Meg impresse un
dolce bacio sull'indice del ragazzo premuto ancora sulle sue labbra "ci
penso tutti i minuti, tutti i giorni..."
Con un salto, scese dall'elottrodomestico sul quale era seduta
e si mise in piedi di fronte a lui "ma resta il fatto che tu
hai la tua vita, l'università da iniziare, i corsi da
seguire, la tua famiglia, la tua migliore amica, e tutti i tuoi
progetti.. e lo stesso vale per me, con il tour, l'album, i
ragazzi...ma ti giuro che presto o tardi troveremo il modo di far
incrociare le nostre strade, e quel punto niente e nessuno
potrà più dividerle. Ti chiederò di
diventare mia moglie, ti sposerò e resteremo insieme per
sempre; adesso non possiamo far altro che non smettere mai di credere
in noi, tenendo un conto alla rovescia che terminerà
soltanto quando vivremo nella nella città, sotto lo stesso
tetto. Ti prometto che succederà, amore. Non sto dicendo
pazzie, io ti voglio davvero per il resto della mia vita."
" anche io, anche io ti voglio per il resto dei miei giorni, ti
vorrò quando le rughe righeranno il mio viso e la mia pelle
non sarà più così piacevole da
accarezzare, ti vorrò per sempre..tra ottant'anni, ti
vorrò tra settanta, tra sessanta, ti vorrò tra
cinquant'anni, tra quaranta, trenta, venti, dieci, ti vorrò
tra un anno, ti vorrò la prossima estate, la prossima
primavera e il prossimo inverno, ti vorrò a Natale, ti
vorrò tra un mese, tra una settimana, tra un giorno, ti
vorrò tra un'ora, tra un minuto, tra un secondo, ma ti
voglio anche ora...non riesco a starti lontana, sì, ti
voglio anche ora, ed è per questo motivo, che io resto sul
serio"
Harry la fissava intensamente negli occhi, senza dire una parola,
provando a metabolizzare ciò che Meg gli aveva appena
sussurrato, non poteva essere vero...eppure, l'aveva sentito con le sue
stesse orecchie, eppure lei non aveva utilizzato un tono scherzoso o
sognante, gliela sussurrato con una sincerità e una
semplicità disarmante..solo che era troppo troppo troppo
schifosamente bello per essere vero, e lui non riusciva proprio a
crederci.
Le afferrò saldamente una mano e se la portò
all'altezza del proprio petto, Meg percepì distintamente i
martellanti battiti del suo cuore, il suo sguardo la penetrava nel
profondo "dimmi solo che non me lo sono sognato" poco più di
un sussurro, pronunciato a fatica, il cuore non reggeva l'emozione
"guarda le valigie. Secondo te mi sono davvero portata dietro mezzo
armadio e un quarto del bagno, per soli due giorni?" a quelle parole il
battito di lui si fece ancora più violento, gli stava
scoppiando il cuore, seriamente, e non esisteva sensazione
più incredibile e bella.
Boom. Un boato interiore. Non lo avrebbe mai creduto possibile, eppure,
eppure stava accadendo..non stava sognando, Meg era lì a
Londra, a casa sua, insieme a lui, e gli aveva appena detto che lo
voleva al suo fianco per il resto della sua vita, a partire da quel
preciso istante. Non sarebbe partita! Si, Harry Styles rischiava di
morire di felicità da un momento all'altro.
E intanto continuava a fissarla intensamente negli occhi, non riuscendo
a parlare, sconvolto, sorpreso, ma immensamente felice, felice da fare
schifo.
Mantenne la promessa. Si precipitò fuori, corse a
più non posso, uscì in strada in piena notte,
raggiunse il centro della carreggiata, spalancò le braccia e
liberò tutta l'aria che i polmoni avevano immagazzinato,
tutta quella compressa, che non era riuscita a dare vita a delle parole
di senso compiuto durante quegli instanti. Gridò a
squarciagola, senza curarsi di nulla, voleva soltanto che il mondo
intero sapesse che quella era la giornata più bella di tutta
la sua vita.
" MEG, IO TI AMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO"
Un grido irruento, un urlo che squarciò le tenebre e la
città, una dichiarazione d'amore disperatamente profonda,
violentemente intensa, dannatamente vera.
La ragazza lo raggiunse in strada, si fiondò tra le sue
braccia che l'accolsero calorosamente per non lasciarla mai
più, o almeno fino a quando i One Direction non avrebbero
dato inizio al proprio Tour europeo.. ma anche in quel caso, sarebbe
tornato a stringerla forte forte ogni qual volta avrebbe potuto.
Sarebbe tornato a casa molto più spesso, poco ma sicuro, e
raggiungerla sarebbe stato molto più semplice. Soltanto un
paio d'ore di volo e avrebbero potuto abbracciarsi di nuovo. La
distanza si sarebbe improvvisamente ridotta di molto, e poi il
Tour sabbe teminato a metà novembre, e almeno fino alla
primavera successiva, niente e nessuno avrebbe più anche
solo tentato di dividerli. Non ci sarebbero riusciti nemmeno
dopo, nemmeno negli anni a venire.
Lei lo avrebbe aspettato a Londra, come facevano Charlie, Jamie e Beth,
come avrebbe fatto anche Emma, e lui avrebbe fatto in modo di
non farla attendere troppo..o magari Meg avrebbe addirittura potuto
raggungerlo in tour..senza un oceano di mezzo, sarebbe stato tutto di
gran lunga più semplice. Non si trattava più di
dover andare in America o venire in Inghilerra attraversando i
continenti, lei lo avrebbe semplicemente aspettato a casa, e avrebbe
goduto della sua presenza per tutto il resto del tempo.
" Resto" sussurrò ancora, lasciandosi stringere
convulsamente "resti?" domandò Harry come conferma, un
sorriso che avrebbe fatto invidia a chiunque si impossessò
del viso di lui "resto" ripetè la ragazza, senza
smettere di tenersi ancorata al suo corpo "AVETE SENTITO TUTTI?"
urlò ancora, abbracciandola più forte "HA DETTO
DI SI!" aggiunse, sempre gridando, e Meg non accennò a
volersi liberare da quella presa così stretta da farle
mancare fiato "MI AMA COSI' TANTO DA AVER DECISO DI RESTARE...PER ME"
"shhhh" Meg tentò di zittirlo dopo quell'ulteriore grido
"non vorrai mica rischiare di essere denunciato da qualcuno?"
sussurrò, per contrasto, sempre stretta tra le sue
braccia "perchè dovrebbero denununciarmi?" "stai disturbando
la quiete pubblica in caso non te ne fossi accorto" "chissene frega!
sono felice, smisuratamente felice amore mio" a quel punto le
alzò il viso di quel tanto necessario a farlo trovare di
fronte al proprio, e la baciò senza esitazioni.
Le loro labbra combaciarono in modo perfetto, e in mezzo a quella
strada, si consumarono infiniti e bollenti baci.
"SONO PAZZO DI TEEE" " Harry..se continui così il mio cuore
non regge e-" non le permise di proseguire, ritornò a
imprigionarle le labbra con le proprie, cominciò a
massaggiarle la schiena mentre la baciava con passione, e ben presto
perse la testa al punto tale da afferrarle le gambe e ritornare
finalmente dentro, con lei in braccio. Andò dritto dritto in
camera sua, camminando alla cieca, senza smettere di tenere le labbra
premute contro quelle di lei, l'adagiò dolcemente sul
proprio letto e si stese su di lei.
Quando furono costretti a staccarsi per necessità di
recuperare fiato, le loro fronti si scontrarono, sorridevano entrambi,
felici "Harry Styles denunciato dai vicini. Il movente? Pare che il
giovane abbia giurato amore alla sua fidanzata in mezzo alla strada,
gridando in piena notte." Meg rise di cuore "ti immagini se uscisse un
numero del genere?" le domandò lui, perforandole anche
l'anima con l'intensità di quello sguardo, la ragazza rise
ancora più forte, coinvolgendolo totalmente "ti
amo, ti amo da morire" gli sussurrò sulle labbra, prima di
attirarlo maggiormente a sè e riprendere a baciarlo,
ripetendogli quanto lo amasse ogni qual volta si staccavano per
recuperare fiato.
Continuarono così per un bel po' di tempo, scambiandosi
effesioni e baci bollenti in camera di lui, fin quando Harry, di punto
in bianco, non le prese il viso tra le mani "non stai rinuciando a
qualcosa per me, vero?" "non stai sacrificando la tua vita
lì per me..giusto?" lei sorrise scuotendo la testa "non
voglio che rinunci ai tuoi progetti, alle tue passioni, alla tua
famiglia, ai tuoi sogni..non lo vorrei mai amore mio" "certo che sei di
coccio!" a quelle parole, lui la guardò confuso "quando
capirai che tutto quello che hai appena elencato include te?" "Harry..i
miei sogni, le mie passioni, i miei progetti, la mia vita, persino la
mia famiglia...voglio che tutto includa te, noi" il ragazzo la
baciò dolcemente sulle labbra "sei sicura al 100% di quello
che fai? Sei il regalo più grande che la vita mi abbia
fatto, e desidero stare con te per sempre, ma più di ogni
altra cosa, voglio che tu sia felice" "lo sono soltanto insieme a te"
ribattè lei, facendogli scoppiare il cuore, di nuovo, ancora
e ancora.
" L'università?" "il giorno in cui io e Emma siamo andate a
fare i test, fra le varie opzioni, abbiamo messo una 'x' anche accanto
alla scritta Londra...non ci speravamo per niente, lo abbbiamo fatto
più per scrupolo che per altro, non avrei mai pensato che
potessero prenderci. Poi sono arrivati i risultati, e in quel preciso
istante ho deciso che sarei venuta da te, costasse quel che costasse"
il sorriso sul volto del ragazzo era sconcertante, più
radioso del sole "ma mi avevi detto che ti avevano presa in
quell'univesità..a un centininaio di km da casa tua"
"infatti è così, però sono stata
accettata anche qui..e non ho avuto dubbi nel decidere dove frequentare
i corsi" "se è questo è un sogno, allora non
svegliarmi mai più" sussurrò lui, stringendola
forte a sè.
" Non lo è amore mio, è tutto vero, sono venuta
qui per restare, per te, per noi" Harry riprese a baciarla come se
nemmeno esistesse un domani. Nulla al mondo avrebbe mai potuto essere
comparato alla felicità che stava provando, non riusciva
nemmeno a immaginare una sensazione più sconvolgente e
appagante di quella di stringerla forte forte, sapendo di non doverla
lasciare andare via, sapendo di avere tutto il tempo del mondo a
disposizione per amarla e renderla sua.
BUONSALVEEEEE!!!
Finalmente sono riuscita a pubblicare il nuovo capitolo!
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e scusate ancora per il
ritardo...
Ovviamente non sono riuscita a scriverlo identico a quello che avrei
dovuto pubblicare quando mi si è rotto il monitor, e ho il
presentimento che quello che mi si è cancellato, fosse
venuto meglio :/
In ogni caso i giudici siete voi, e non esitate a farmi sapere cosa ne
pensate! Adoro interagire e chiacchierare con voi lettrici
♥♥
E ovviamente grazie per tutto quello che avete fatto fino ad ora.
Il prossimo sarà l'ultimo capitolo della storia, e proprio
per questo motivo non c'è lo spoiler questa
volta...sarà una sorpresa a tutti gli effetti :DDD
Non mi preoccupate, perchè mi farò perdonare con
qualcosa che scoprirete la prossima volta :DDD
Oggi sono troppo misteriosa, lo so...ma prometto che lunedì,
al massimo martedì (visto che è Pasquetta) avrete
il nuovo capitolo :))
Un bacione forte forte, e BUONA PASQUAAAA
♥♥♥
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Capitolo 49 *** Capitolo 47 ***
La
vide girarsi e rigirarsi sotto le coperte, con un candido sorriso
dipinto sulle labbra e i biondi capelli sparsi sul cuscino; non
potè fare a meno di sorridere, e cercando di non fare troppo
rumore poggiò il vassoio che reggeva tra le mani sul
comodino, e si stese di nuovo al suo fianco. "Hei" sussurrò,
carezzandole dolcemente una guancia, la sua voce era poco
più di un sussurro e la ragazza parve non accorgersi di
nulla "dormigliona" ci ritentò, sempre con tono dolce, ma
Emma continuava a essere intrappolata nel mondo dei sogni.
Avrebbe
potuto restare lì a guardarla per sempre, ma la sua
aspirazione più grande non era bere il caffè
freddo al mattino, e poi sapeva bene di non poterla trattenere a letto:
Emma aveva appuntamento con Meg, sarebbero dovute uscire per iniziare a
cercare qualche monolocale dove avrebbero potuto vivere a Londra...
Sempre che la mora non si fosse fatta convincere da Harry a restare a
casa sua, ma ne dubitava..immaginava che a Meg non sarebbe piaciuto
svegliarsi da sola a casa del suo ragazzo, quando lui sarebbe stato
impegnato con il tour e si sarebbe svegliato a sua volta in
un lussuoso albergo di chissà quale città.
E
poi le due ragazze avevano tutte le intenzioni di condividere quella
nuova esperienza, avrebbero dovuto ambientarsi, abituarsi al traffico
londinese, forse anche alla nebbia e al freddo tipici della capitale
britannica, e sicuramente il tutto sarebbe risultato di gran lunga
più semplice se lo avessero fatto insieme. Però
Meg era felice di essere lì, Niall aveva notato che la
ragazza di Harry non aveva smesso di sorridere nemmeno per un istante
da quando l'aereo aveva sfiorato il suolo londinese, e immaginva che le
cose fossero andate anche meglio quando lei aveva svelato la sorpresa
all'amico, e per quanto riguarda Emma...beh, era successo tutto troppo
in fretta per dargli un senso. Ma stava bene con lei, dannatamente bene.
Era
riuscito a confessarle almeno un briciolo di ciò che provava
quando era insieme a lei in aeroporto, e a casa di Zayn, mentre tutti
gli altri erano impegnati a chiacchierare, lui non aveva resistito, e
approfittando del fatto che nessuno li stesse guardando, l'aveva presa
per mano e trascinata con sè nel corridoio; a quel punto
aveva fatto in modo che la schiena della ragazza si appoggiasse al muro
e l'aveva baciata intensamente per quello che poteva essere stato un
quarto d'ora probabilmente..non lo sapeva con esattezza, dato che quei
baci gli avevano fatto perdere totalmente la cognizione del tempo.
E
poi aveva ripreso da dove aveva interrotto, una volta a casa. L'aveva
coccolata per tutta la notte, baciandola sulle labbra, sulla fronte,
sul mento, sul collo, e tenendola stretta contro il proprio corpo,
beandosi di quella sensazione di assoluta completezza che ormai aveva
capito essere in grado di provare soltanto in sua presenza.
Sì,
aveva perso la testa per la migliore amica di Meg, che a sua volta
aveva recitato la parte della finta fidanzata di Harry.. uno dei suoi
migliori amici.
Detta così, la cosa suonava un po' assurda, e in effetti
c'era molto da precisare, come per esempio il fatto che sia Meg che
Emma erano fan della band, che la prima aveva avuto una cotta per
Styles praticamente da sempre, che in realtà non aveva mai
finto di stare bene insieme a lui, e si era tatuata sul cuore ogni
momento trascorso insieme al suo 'fidanzato fittizio'. Ciò
che nessuno si aspettava era che Harry si innamorasse di lei senza
riserve, scoprendo sentimenti che non aveva mai provato prima, e
sentendosi sicuro di voler condividere con lei il resto della propria
esistenza.
In
fondo, anche Niall doveva ringraziare tutto quello strano complotto, se
aveva avuto la possibilà di conoscere Emma e innamorarsi di
lei.
Beh,
bisognava ammettere che Burbank e Parker, manager della band, famosi
per il loro essere spietati, in realtà avevano agito da
Cupido non una sola volta, ma due, anche se indirettamente e senza
rendersene nemmeno conto..ma che gli importava? L'unica cosa degna di
nota era che aveva passato la notte a baciare Emma, e desiderava
ripetere quell'esperienza all'inifinito.
Non
riusciva a smettere di guardarla dormire, e non potè
trattenersi dal carezzarle dolcemente la spalla nuda, prima di chinarsi
su di lei e rubarle un bacio a stampo sulle labbra.
Solo
a quel punto, Emma aprì lentamente gli occhi e si
guardò intorno inizialmente un po' spaesata, poi si vide due
occhi più azzurri del cielo e del mare messi insieme puntati
addosso, e ricordò tutto.
Gli
sorrise, allacciandogli le braccia al collo e attirandolo verso di
sè; Niall ovviamente non oppose alcuna resistenza, e si
ritrovò presto completamente steso sul suo esile corpo, a
baciarla e coccolarla come se nessuno dei due ne avesse avuto
abbastanza durante la notte appena trascorsa. Forse non ne avrebbero
avuto mai abbastanza.
"
Buongiorno" sussurrò la ragazza, quando riuscirono a
staccarsi, la voce ancora assonnata, e i capelli biondi spalamti sul
cuscino...era una visione agli occhi di lui, la più bella al
mondo.
"
Tuttto bene?" Niall non rinuciò al contatto con i suoi occhi
"si" rispose appena lei, sciogliendosi in un sorriso "e tu? stai bene?"
gli domandò un attimo dopo, immergendo le proprie dita tra i
capelli del ragazzo..era la prima volta che si trovavano in una
situazione del genere, e anche se Niall aveva dormito a casa sua quando
lui e Harry le avevano raggiunte in America, adesso la situazione era
del tutto diversa, e sicuramente molto più intrigante e
piacevole.
"
Mai stato meglio" disse lui, con la sua solita spensieratezza e
allegria, tentando di non pesare sul suo corpo; Emma gli sorrise prima
di baciarlo dolcemente"ti avevo preparato un caffè, ma ho
impiegato così tanto tempo per strapparti dal mondo dei
sogni, che si è raffreddato" a quel punto la ragazza rise di
cuore "lo so, Meg me lo ripete ogni volta che dormiamo insieme...sono
una dormigliona, e ho un sonno così pesante che non mi
sveglierebbero nemmeno i cannoni" "però il mio bacio
è riuscito a svegliarti" "quello è peggio di un
cannone!" ribattè lei seria, inducendolo a guardarla con
espressione confusa ma tenera "intendevo dire" gli prese il viso tra le
mani mentre Niall si avvicinava di più a lei e le loro
fronti si scontravano "che quando mi baci, il mio cuore reagisce come
se fosse stato appena bombardato...esplode" spiegò Emma,
abbassando la voce di un'ottava alla fine della frase. Lui non
riuscì a resistere oltre e la baciò di nuovo,
portando entrambe le mani all'altezza dei suoi fianchi "sei la ragazza
più interessante che abbia mai incontrato" "devo prenderla
come un complimento?" "assolutamente si! Sei unica, e mi intrighi da
impazzire" a quel punto Emma sorrise raggiante.
"Quanto
tempo abbiamo prima dell'appuntamento con Meg e Harry?"
domandò, stiracchiandosi sotto le lenzuola "in
realtà siamo già in ritardo" ammise Niall, senza
dare l'impressione di essere preoccupato più di tanto; ma la
ragazza non sembrava del suo stesso avviso, e nel giro di qualche
secondo si scoprì e si catapultò giù
dal letto, facendolo sorridere per il suo essere così pazza
e imprevedibile. L'adorava ogni secondo di più. "Ma
aspetta!" si ritrovò a sbarrarle la strada "abbiamo da fare
oggi" gli ricordò lei "si..ma scommetto tutto l'oro del
mondo che anche loro saranno in ritardo" Emma sorrise, e lui la
guardò come se la sapesse lunga "cinque minuti" la
pregò Niall, avvicinandosi pericolosamente al suo viso "due"
obiettò lei, le loro labbra e un passo dallo sfiorarsi
"facciamo tre" così dicendo le prese il viso tra le mani, e
la baciò come se nemmeno esistesse un domani.
Emma
lo lasciò fare, e con un gesto automatico gli
allacciò le braccia al collo, continuando a baciarlo con
passione; lui le cinse i fianchi con le braccia e l'attirò
meggiormente a sè, stringendola come se volesse impedirle di
scappare, ma nonostante fossero sul serio in ritardo, sapeva che lei
non lo avrebbe fatto. Quando si decisero a mettere fine a quei baci,
anche se controvoglia, tutti e due sorrisero fronte contro
fronte...sapevano perfettamente che fossero trascorsi più di
tre minuti. La ragazza lo oltrepassò dirigendosi verso il
bagno, ma un attimo prima di varcare la soglia della camera, si
voltò verso di lui, e corse nuovamente tra le sue braccia
"ti amo Niall" sussurrò, con la testa poggiata sulla sua
spalla e le mani di lui che le accarezzavano la schiena "anche io, ti
amo anche io" rispose lui, beandosi di quel momento, di quel contatto,
di quell'abbraccio, di lei.
Un'oretta
più tardi, camminavano mano nella mano ad Hyde Park, in
attesa dell'arrivo degli altri due innamorati. "Te lo avevo detto che
avrebbero tardato" la provocò il ragazzo, ed Emma sorrise
"strano..Meg non è mai stata ritardataria" "lei no...ma
Harry l'avrà trattenuta baciandola fino a farle perdere la
cognizione del tempo" "molto probabile" ammise la ragazza "è
la stessa cosa che intendevo fare io con te" sorrise lui "infatti,
l'appuntamento era alle nove e mezza, noi siamo arrivati alle dieci e
dieci, e adesso che sono le dieci e mezza, o quei due si danno una
mossa o li vado a tirare per le orecchie!" Niall rise di cuore a quelle
parole, e la ragazza si lasciò a sua volta coinvolgere da
quella risata "arriveranno a momenti" le disse, stringendola a
sè.
"
Scusate il ritardo" esclamò Harry, comparendo alle loro
spalle con la mano intrecciata a quella della sua fidanzata "la
prossima volta decidiamo di vederci direttamente alle dieci e mezza,
ok?" propose Niall "tanto non siamo capaci di fare prima!" aggiunse un
attimo dopo, scatenando la risata di tutti. Il momento successivo le
due ragazze si strinsero forte..dire che erano felici di
essere a Londra, era dire poco o nulla.
"Non mi chiedi niente?" domandò Emma sottovoce "fidati, non
ce ne alcun bisogno" le strizzò l'occhio Meg, prima che
tutte e due fossero nuovamente rapite dai ragazzi.
"
Allora? Da dove iniziamo?" "da un quartiere economico ma carino"
rispose subito la mora, Harry e Niall non fecero una piega,
perchè sapevano perfettamente che le ragazze non avrebbero
mai accettato di vivere in un quartiere inn di Londra se loro due si
fossero offerti di pagare l'affitto..non volevano in alcun modo pesare
su di loro, nè tantomeno essere mantenute da loro.
Okay,
le loro famiglie non erano ricche, ma avrebbero potuto dare
una mano, e poi sia Meg e Emma, erano intenzionate a studiare, e in
futuro a trovarsi un lavoro.
"
Bene, direi che possiamo iniziare a comprare un giornale e localizzare
gli appartamenti in lista" "ottima idea amore" Harry le rubò
in bacio, attirandola a sè "ancora non ci credo che stiamo
davvero cercando un appartamento..che resterai qui sul serio" le
sussurrò, e Meg gli allacciò le braccia al collo
baciandolo dolcemente "la mia casa è dove ci sei tu"
rispose,spiazzandolo completamente con la dolcezza di quelle parole e
inducendolo a desiderare di baciarla all'inifinito.
Niall
e Emma si preoccuparono di comprare il giornale, e poco dopo presero
posto in uno dei tavoli del parco, per avere la possibilità
di consultarlo. Harry e Meg li seguirono a ruota con tanto di
evidenziatore per sottolineare le offerte interessanti, qualora ce ne
fossero state.
Per
essere inizio ottobre, a Londra l'aria era piuttosto calda, e il vento
mite, motivo per cui Hyde Park, polmone verde della meravigliosa
capitale britannica, brulicava di vita quella mattina. La cosa avrebbe
potuto costituire un bel problema visto che non capitava di certo tutti
i giorni di trovare due dei menbri della boyband più famosa
e amata al mondo, seduti insieme alle loro ragazze, in un parco. Ma
forse nessuno sembrò accorgersi della loro presenza, proprio
perchè Harry e Niall, vestiti sportivi e con le braccia
avvolte attorno alla vita delle rispettive ragazze, davano proprio
l'impressione di essere due ragazzi comuni, che magari quella mattina
avevano marinato la scuola per trascorrere qualche ora insieme alle
proprie fidanzatine.. e non i One Direction meno tre.
Stavano
così bene, ridevano, scherzavano e si coccolavano in modo
così naturale, che nemmeno nella mente diabolica dei
paparazzi si affacciò l'ipotesi che potessero essere davvero
loro.. e il trucco stava proprio lì, perchè la
gente che notava la loro indiscutibile somiglianza con i ragazzi della
band, poi scuoteva la testa divertita pensando 'no, non può
essere!..Harry Styles e Niall Horan, seduti al parco con le loro
ragazze.. che tra l'altro uno è ancora single e la
fidanzata dell'altro vive oltreoceano! E poi che cosa ci dovrebbero
fare alle undici del mattino, ad Hyde Park, con quello che sembra un
giornale tra le mani..si tratta sicuramente di un paio di ragazzi
inglesi che gli somigliano, e che stamattina non avevano molta voglia
di andare a scuola!'
Se
al posto di mamme con passeggini, signore di mezzà
età in compagnia di amiche, e uomini che camminavano a passo
svelto per raggiungere l'uffficio dalla parte opposta
del parco il più in fretta possibile, ci
fossero state le fan della band, le cose sarebbero andate diversamente.
Non c'erano dubbi che quelle ragazzine li avrebbero riconosciuti in
ogni caso, ma fortunatamente, tutte quelle che avrebbero potuto
letteralmente assalirli da un momento all'altro chiedendogli foto e
autografi, eran impegnate a reggersi la testa tra le mani, attendendo
il sollevante suono della campanella.
Non
che ai ragazzi desse fastidio ricevere attenzioni, adoravano la loro
vita, adoravano cantare per loro più di ogni altra cosa al
mondo, ma si sarebbero comportati da ipocriti se avessero negato che
ogni tanto, era bello e piacevole starsene suduti al parco, come comuni
adolesenti.
Segnarono
tre o quattro indirizzi su quel giornale, decidendo che nei giorni
successivi sarebbero sicuramente andati a dare un'occhiata a quegli
appartamenti; Meg e Emma erano rimaste colpite dalla foto e dalla
descrizione di uno in particolare, situato alla periferia di
Westminster, e in cuor loro sapevano già che se il bilocale
si fosse rivelato essere fedele a quello descritto sull'annuncio,
avrebbero scelto di vivere lì.
E
anche se si fosse trattato di un perfetto buco nell'acqua, o
l'appartamento non fosse stato all'altezza delle loro aspettative, ne
avrebbero sicuramente trovato un altro che avrebbe fatto al caso loro,
non c'era di che preoccuparsi, anzi, per essere più precisi
bisognerebbe dire che nulla per loro due sarebbe mai stato tanto
importante quanto poter vivere tra le braccia dei ragazzi che amavano,
e qualunque ostacolo si fosse piazzato sul loro cammino, insieme ai
ragazzi, lo avrebbe superato.
Si
era ormai fatta l'ora di pranzo, quando il cellulare di Niall
squillò, e Harry si imbambolò per qualche
istante, stringendo la sua ragazza tra le braccia; mentre
l'amico parlava al telefono, Meg lo baciò dolcemente,
soffermandosi a guardare i suoi occhi un attimo dopo, e facendogli
chiaramente capire che ne era innamorata pazza, nonostante rischiassero
di farle perdere le facoltà cognitive ogni qual volta
incrociavano i suoi.
Meg
gli passò una mano sulla guancia carezzandola, mentre lui
interrompeva il contatto tra i loro occhi per un solo istante, volgendo
lo sguardo oltre l'estremità del parco, alla ruota
panoramica nota in tutto il mondo come London Eye, la stessa
impalcatura di metallo che troneggiava sull'intera città,
dandole un so che di caratteristico, e forse persino romantico. "Ci sei
mai stata lassù amore?" le domandò, la ragazza
scosse la testa "è la prima volta che vengo a Londra" gli
ricordò "e non hai paura dell'altezza, vero?
domandò ancora, come per conferma "non se ci sei tu"
sussurrò, e a quel punto Harry non potè fare a
meno di rubarle altri baci "ti regalerò il tramonto
più bello che tu abbia mai visto" dichiarò lui,
guardandola dritta negli occhi, e attirandola ancora di più
a sè, se possibile.
I
baci che ne seguirono, furono interrotti da Niall, il quale
annunciò ai tre che era Louis al telefono, e gli aveva
appena proposto di pranzare tutti insieme; Emma, Meg e Harry furono
entusiasti dell'idea e meno di mezzora dopo, si ritrovarono tutti e
dieci in un posto tranquillo in periferia, scelto da Liam. Era una
sorta di agriturismo, e loro erano gli unici clienti al momento; il
ragazzo conosceva bene i proprietari dato che erano amici di vecchia
data dei suoi nonni materni, e poi sapevano cucinare benissimo. Tutti
volevano che le due nuove arrivate si trovassero a proprio agio, e non
sentissero così tanto la mancanza di casa, ma forse non si
erano ancora resi conto, che Meg e la sua migliore amica stavano bene
lì, maledettamente bene.
Si, era ovvio che più fossero trascorsi i giorni, e
più avrebbero cominciato a sentire la mancanza delle
rispettive famiglie, ma nulla al mondo le avrebbe fatto cambiare idea,
nulla al mondo sarebbe mai stato più bello di avere la
possibilità di frequentare l'università a Londra,
e soprattutto stare accanto ai ragazzi che le avevano rubato cuore e
anima.
" Un attimo di attenzione!" Meg si accostò a Charlie per
sbirciare l'orario sull'orologio al polso della ragazza di Liam, nel
momento in cui la voce di Louis sovrastò le altre; avevano
trascorso gran parte di quella giornata a ridere e scherzare in
quell'agriturismo, e tra un boccone e l'altro, le ore erano
letteralmente volate. L'orologio segnava quasi le diciassette, quando
il più loquace del gruppo propose un brindisi collettivo, a
conclusione di quella giornata.
Un minuto dopo, ben dieci bicchieri si scontrarono al centro del
tavolo, producendo un tintinnio piacevole e di buon auspicio "a Meg, a
Emma, alla loro nuova vita a Londra, e a tutti noi che cammineremo al
loro fianco in quest'avventura" esclamò Louis, un attimo
dopo tutti i convitati mandarono giù un sorso, sorridendo e
continuando a chiacchierare tra loro.
" Dove la porterai stasera?" domandò Zayn a Harry, senza
farsi sentire dagli altri "questa volta ho organizzato io, una sorpresa
per lei" rispose l'amico, facendogli l'occhiolino "di che si
tratta?" Liam si unì alla conversazione, approfittando del
fatto che tutte e cinque le ragazze stessero ridendo a crepapelle
grazie alla simpatia innata di Lou e alla spontaneità
disarmante di Niall..se i due elementi venivano mischiati insieme,
l'intrattenimento era assicurato. Non che gli altri tre non fossero
speciali, ognuno di loro lo era a modo suo.. anche se era ovvio che
ognuna delle ragazze fosse riuscita a vedere qualcosa in più
in uno dei cinque.
"Quindi?" Zayn moriva dalla voglia di sapere cosa Harry
avesse architettato per la sua ragazza "è la prima volta che
viene a Londra, e non è mai stata sul London Eye,
perciò la porterò lì"
spiegò il ragazzo "tutto qui?" Liam lo guardò con
aria sorpresa, non era possibile che il riccio si limitasse a quello
"no...trascorreremo la serata sulla ruota, ma in un modo piuttosto
romantico, e originale" detto ciò, Harry spiegò
ai suoi amici le sue intenzioni, e quando ebbe finito "wow" fu tutto
quello che riuscì a dire Liam "è un'idea
grandiosa" aggiunse un attimo dopo "non lo dimenticherà mai"
concordò Zayn, inducendolo a sorridere.
" Scusate ragazzi, ma noi dobbiamo andare" Meg si sentì
avvolgere le spalle dalle sue braccia, e sorrise instintivamente
"dobbiamo andare?" domandò, guardandolo dritto negli occhi,
lui annuì, prima di rubarle un bacio sulle labbra
"la domanda è dove" le sussurrò, e la ragazza lo
guardò riducendo gli occhi, come se in quel modo volesse
provare a capire cosa Harry stesse nascondendo "non me la conti giusta
tu" esclamò poi, sorridendo "ti fidi di me?" a quel punto
lei non ebbe alcun dubbio "e me lo chiedi? Se non mi fidassi, non avrei
deciso di restare" "quindi ti fidi" la provocò "si,
certo!...ma non me la conti giusta comunque" il ragazzo
scoppiò a ridere attirandola di più a
sè "in effetti..nascondo qualcosa" le sussurrò,
avvicinandosi al suo orecchio, Meg sorrise, puntandogli un dito contro
il petto "non vedo l'ora di scoprire cosa" lo baciò
dolcemente "allora andiamo, altrimenti facciamo tardi" "andiamo"
concordò la ragazza; un attimo dopo salutarono
definitivamente i loro amici e sparirono dalla vista dei presenti, dopo
aver abbracciato tutti.
Poco dopo Niall e Emma optarono per una passeggiata; Zayn, Jamie, Beth
e Louis tornarono a casa con l'intenzione di gaurdare un film o
comunque trascorrere una serata tranquilla, mentre Liam e Charlie
raggiunsero i genitori di lui per una grigliata in famiglia.
"Prego, salite pure" non appena Harry e Meg raggiunsero la grande
impalcatura di ferro che si staccava da terra di circa 140 metri,
furono accolti da un uomo sulla quarantina con indosso una maglietta
rossa, a un lembo della quale era attaccata una targhetta con il logo
dell'attazione più famosa della città "grazie"
sorrise lei, un attimo prima di entrare in una delle capsule che ogni
giorno permettevano a migliaia e migliaia di turisti di ammirare Londra
dall'alto. Non appena vi fu all'interno, si avvicinò al
vetro per 'prendere il posto', e chiamò Harry a
sè, invitandolo a fare lo stesso "dai amore, vieni prima che
arrivino gli altri" lui la raggiunse, cingendole i fianchi con le
braccia prima che lei riuscisse ad ammirare la città, e
costringendola a voltarsi "gli altri chi?" domandò, un
sorriso dolce e malizioso contemporaneamente, si delineò sul
suo viso "pensavo che queste cabine arrivassero ad ospitare
anche una ventina di persone per volta" "esatto" ancora quel sorriso
che l'avrebbe indotta a fare pazzie da un momento all'altro "guarda
lì..saranno almeno dieci!.. e in quell'altra..minimo ci
saranno quindici persone! praticamente soltanto questa qui-" Meg si
bloccò di colpo, mentre lui la guardava intensamente in
attesa che la ragazza si rendesse conto da sola della situazione "ci
siamo solo io e te" concluse lei in un sussurro, aprendosi in un
sorriso raggiante un attimo dopo. Gli allacciò le braccia al
collo, e lo baciò dolcemente sulle labbra, piacevolmente
sorpresa da quella nuova consapevolezza "ma come hai fatto?" gli
domandò quando si furono staccati, le pupille dilatate
dall'entusiasmo "fare parte dei One Direction ha i suoi vantaggi"
esclamò lui, carezzandole il viso con i polpastrelli "hai
affittato una capsula speciale solo per noi due?" "più o
meno" rispose Harry, facendo scontrare le loro fronti "ti amo"
sussurrò la ragazza, un attimo prima che le loro labbra si
incontrassero di nuovo.
In quell'esatto istante la ruota cominciò a muoversi, e Meg
tornò a guardare fuori, mentre lui le cingeva i fianchi con
le braccia.
Aveva sempre saputo che Londra fosse una delle città
più belle al mondo, ma da quando era arrivata, non aveva
avuto modo di vedere
granchè: quella matttina stessa erano
usciti un po', ma oltre ad aver constatato l'apparente infinita
estensione di Hyde Park, non aveva visto nulla della
città..un po' perchè capiva perfettamente che
Harry e Niall non avrebbero potuto camminare liberamente tenendo lei e
Emma per mano come se i loro volti e i loro nomi non fossero
irrimediabilmente associati al successo mondiale della band, e un po'
perchè effettivamente non avevano nemmeno avuto tempo.
Questo fu il
motivo per il quale quasi le mancò il respiro di fronte a
quella vista mozzafiato. Fu letteralmente ammaliata dalla sconvolgente
bellezza della capitale britannica.
Non aveva mai visto nulla di lontanamente simile in tutta la sua
vita...Londra era una visione, una meraviglia, un tesoro, un sogno a
occhi aperti.
Tremò nel momento esatto in cui Harry le spostò i
capelli su un solo lato e prese a baciarle dolcemente la spalla
lasciata scoperta, tirandole un po' la maglietta, mentre i suoi occhi
si ancoravano a quel panorama che si estendeva sotto di loro, lo stesso
che ogni minuto appariva più lontano e più
fiabesco.
Londra era decisamente la città più bella in
assoluto...e poi lui l'aveva portata lì al tramonto, dandole
la possibilità di ammirarla sia irradiata dalla luce del
giorno, sia tinta di rosso e di viola. Spettacolare.
Gli occhi di Meg non riuscirono a staccarsi da quella vista per minuti
interi. La sede del Parlamento inglese, dominata dall'imponente Big
Ben, orologio-campanile più famoso al mondo, e situata
proprio lungo una sponda del Tamigi, a sua volta attraversato da un
ponte costituito da arcate simmetriche, e percorso da decine e decine
di caratteristichi bus rossi a due piani e da gruppi di turisti intenti
a visitare la città cogliendola nel momento migliore della
giornata, nell'intervallo di tempo durante il quale il cielo si tingeva
dei colori del tramonto.. era uno scenario da incorniciare seduta
stante.
Meg non disponeva di una macchina fotografica, ma lo avrebbe ricordato
per sempre, lo aveva già memorizzato nel cuore.
Era la cosa più bella che avesse mai visto, e ai suoi occhi
appariva pure maledettamente romantica...perchè era
lì insieme a lui, e Harry continuava a lasciarle scie di
baci sulla spalla e sul collo, tenendola stretta a sè, e con
uno sfondo del genere alle spalle. Si, se l'era immaginata come una
città favolosa sin dall'inizio, ma Londra, non solo non
l'aveva delusa, ma aveva addrittura superato le sue aspettative..sul
serio le mancava il respiro di fronte a quello spettacolo. Era troppo
perfetto per essere reale.
"Allora? che te ne pare?" la voce di lui la distrasse da quello scorcio
meraviglioso "Grazie per avermi portato qui...è un panorama
da sogno" sussurrò, voltandosi per guardarlo negli occhi, e
sentendo il battito del cuore accelerare di più,
perchè non sapeva scegliere quale fosse la visione
più bella "ti ho portata qui perchè voglio
donarti una serata indimenticabile, e Westminster visto dall'alto mi
darà una mano nel renderla tale" Meg a quel punto lo
baciò "Londra è bellissima" sussurrò
allacciandogli le braccia al collo, aveva gli occhi ludici, quella
vista l'aveva adirittura fatta emozionare "lo sei anche tu amore"
sorrise lui, rischiando davvero di farle prendere un infarto, un colpo
dritto al cuore. Sarebbe morta di felicità.
Harry l'attirò dolcemente a sè e prese a baciarla
sulle labbra, lentamente e intensamente, si persero completamente in
quei baci famelici, dimenticandosi del tempo, del luogo, di qualunque
cosa non fossero loro due; il London Eye continuava a percorrere la
propria orbita circolare, più e più volte,
regalandogli un paesaggio sempre più prossimo alla notte,
ogni qual volta che loro labbra si staccavano per necessità
di riprendere fiato, e Harry e Meg non potevano fare a meno di ammirare
quella visione da favola.
Trascorsero alcune ore, e quando la ragazza vide le porte di vetro
della capsula aprirsi, pensò subito che fosse arrivato il
momento di ritornare con i piedi per terra,
letteralmente..già era abbastanza insolito che soltanto a
loro due fosse stato permesso di compiere qualcosa come una decina di
giri, invece che uno solo "amore? ci stanno venendo a cacciare"
esclamò lei, il suo tono voleva essere divertito, ma lui
notò una nota di tristezza, era lampante che le piacesse da
morire stare lì "non credo proprio" si limitò a
risponderle Harry, guardandola come chi sa che sta per succedere
qualcosa che renderà felice la persona al proprio fianco.
Si era fatto completamente buio, e Londra non poteva apparire
più bella agli occhi dei due innamorati, quando quelle porte
si spalancarono davvero, e tutto il resto accade in pochi minuti. Meg
si ritrovò ad assistere a una scena che mai avrebbe
dimenticato: due uomini posizionarono un tavolo quasi al centro della
capsula, che fu subito ricoperto da una tovaglia e apparecchiato con
tanto di bicchieri da champagne, subito dopo furono introdotte nella
capsula anche due sedie, e per completare l'opera, uno dei due uomini
portò anche un paio di candele, le posizionò al
centro del tavolo e le accese. Poi le porte si richiusero, e loro due
furono di nuovo da soli; Meg spostò lo sguardo da quel
tavolo romanticamente apparecchiato, a Londra avvolta dal blu della
notte, per poi posarlo su di lui, incredula ma immensamente felice.
La ruota panoramica riprese a girare, tutte le altre capsule erano
completamente vuote, e la ragazza non conosceva parole che rendessero
giustizia a ciò che stava vivendo "all'inizio, volevo
portarti in un ristorantino sul fiume, ma poi ho pensato che non esiste
uno spettacolo più bello di quello che ci circonda..e ho
fatto in modo che il ristorantino fosse spostato qui" spiegò
Harry, gli occhi gli brillavano, e quando Meg si buttò tra
le sue braccia stringendolo forte, lui non potè che
accoglierla calorosamente "cenare in una capsula che gira in
tondo, è la cosa più inusuale che io
abbia mai fatto, ma è anche la più emozionante.
Grazie amore mio, grazie" sussurrò, mentre il corpo era
ancora ancora ancorato a quello di lui "smettila di ringraziarrmi,
questo è solo l'inizio" spiegò Harry,
strizzandole l'occhio, lei sorrise raggiante, e si guardò
ancora intorno..non poteva essere vero. Non poteva essere riuscito a
farsi apparecchiare lì un tavolo con tanto di
candele..quello era il regalo più bello che qualcuno le
avesse mai fatto.
Presero posto, tenendosi per mano anche quando si furono seduti "adesso
ti dico cosa accadrà: innanzi tutto, la ruota panoramica
dopo le nove di sera, durante il periodo invernale è chiusa
al resto del pubblico, quindi sarà solo nostra per tutta la
notte. E ogni volta che la nostra capsula completerà un giro
assumendo la posizione di partenza, quella ancorata alla pedana, un
cameriere ci porterà un piatto" "come ti è venuta
in mente una cosa simile?" Meg era incapace di smettere di sorridere, e
in quella sorta di bolla di sapone in cui si trovavano, rischiarata
soltanto dalla fioca luce delle candele, appariva ancora più
bella; i lineamenti dolci per metà immersi nell'ombra,
quell'impagabile sorriso, il luccichio a livello degli occhi, e i
capelli scuri e boccolosi che le incorniciavano il viso, la rendevano
irresisitibile agli occhi di lui.
"Ma tutto questo non vale nemmeno un decimo di quello che tu hai fatto
per me" le sussurrò, un attimo prima che l'antipasto venisse
servito "non è vero, per me ha un vaolre inestimabile"
ribattè lei.
La serata trascorse sin troppo velocemente:
parlarono molto di se stessi, della loro vita, dei loro sogni, di
ciò che avrebbero costruito insieme, e gustarono le
prelibatezze amandosi con lo sguardo. Meg e Emma avrebbero dovuto
cominciare i corsi all'università la settimana successiva, e
intanto avrebbero continuato a cercare casa, e i ragazzi gli sarebbero
stati accanto fino alla loro partenza..poi avrebbero fatto ritorno a
casa una ventina di giorni dopo, e così sarebbe andata
avanti anche dopo. Il futuro non le faceva più paura, con
Harry a tenerle la mano.
Quando ebbero terminato la cena, tornarono ad ammirare Londra, e un
attimo dopo, senza nemmeno essere pienamente coscenti di trovarsi nella
posizione più alta che le capsule potevano occupare durante
la loro orbita, ripresero a baciarsi, al buio, sospesi in cielo.
Le loro labbra si unirono in baci ardenti, le mani di lui si ancorarono
ai fianchi della ragazza, e Meg immerse le dita tra i suoi ricci
spettinandoglieli, senza smettere di baciarlo. Harry spostò
le mani sulla sua schiena, cominciando a massaggiarla dolcemente,
mentre il contatto tra le loro labbra si faceva sempre più
intimo, i loro corpi si avvinghiarono l'uno all'altro; la ragazza si
ritrovò piegata all'indietro, in posizione da
caschè, con le labbra di lui incollate alle proprie e
impegnate a consumarle di baci. Nel giro di qualche istante, la sua
schiena aderì perfettamente al pavimento, e Harry si stese
sopra di lei; iniziò a baciarle il collo, mordendoglielo, e
poi imprimendoci di nuovo altri baci, e lei non riuscì a
resistere alla tentazione di sbottonargli violentemente la camicia, per
poi lanciarla chissà dove nella capsula.
Harry ritornò a baciarla sulle labbra, mentre le sue mani si
infilavano sotto la maglietta di lei, carezzandole la pancia e
alzandogliela fino all'altezza dei seni; Meg lo attirò
ancora di più a sè e quando i suoi occhi
incontrarono quelli di lui, vi lesse desiderio ed eccitazione "voglio
fare l'amore con te" sussurrò il ragazzo, con voce roca. La
ragazza riprese a baciarlo lentamente e intensamente sulle labbra, con
l'intenzione di fargli perdere completamente la testa, per avere la
possibilità di ribaltare le posizioni. Si mise a cavalcioni
su di lui, e si sfilò deliberatamente la maglietta, poi
tornò a stendersi su di lui, mentre Harry le baciava
avidamente il collo, stringendo tra i denti le bretelline del reggiseno
e tirandogliele giù; lei alzò il viso per
guardarlo dritto negli occhi e annegarci dentro come sempre,
accarezzandogli il petto, mentre il ragazzo le slacciava il reggiseno
con un gesto impulsivo e lo lasciava cadere da qualche parte. A quel
punto Harry, fece di nuovo in modo di trovarsi su di lei, e riprese a
baciarla sulle labbra, poi di nuovo sul collo, nell'incavo dei seni,
sul ventre, fino a bloccarsi all'altezza del jeans di lei, mentre Meg
lo lasciava fare soffocando gemiti di piacere.
" Ti voglio" sussurrò lei, i loro corpi già
sudati, i respiri affannati e le pupille dilatate dal desiderio di lui.
Senza interrompere il contatto visivo, Harry la liberò dei
pantaloni e di ogni altra cosa con un unico gesto, e la ragazza fece lo
stesso con lui, fin quando non si ritrovarono completamente nudi, nel
buio più assoluto, a centoquaranta metri sopra il livello
del fiume sotto di loro. Si strinsero in un forte abbraccio, nonostante
i loro corpi fossero sudatissimi, continuarono a baciarsi
famelicamente, dappertutto "ti amo da impazzire" sussurrò
lei "ti amo anche io amore..tanto, tanto, tanto, ta" Meg gli
serrò le labbra con un altro bacio.
Fecero l'amore in una capsula del London Eye, sospesi nel blu di una
notte auntunnale di Londra, circondati da quella vista mozzafiato e
perdutamente innamorati l'uno dell'altra.
Nessuno seppe mai di quella notte, nessuno li vide perchè
erano troppo in alto e perchè era troppo buio..soltanto la
facciata del Parlamento, il ponte sul Tamigi, e il cielo sopra di loro,
provarono ad immaginare quanto amore fosse esploso in quella capsula, e
quanto ce ne fosse ancora nei loro cuori.
Inesauribile, se esiste un termine capace di rendere giustizia
all'immensità dei loro sentimenti, quello è
'inesauribile'.
BUONSALVEEEEEEEEEE :)))
Allora, spero che abbiate trascorso una buona
Pasqua e Pasquetta, e spero di non avervi fatto aspettare troppo per
questo capitolo.
Sinceramente, ancora non mi sembra vero che la storia sia finita..mi
mancheranno da morire i miei personaggi! ://
E ora i ringraziamenti.
Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie e grazie ancora a tutte
coloro che mi hanno compagnia in quest'avventura
♥♥
Spesso, senza rendervene nemmeno conto, mi avete spronato a scrivere, e
le vostre parole, mi hanno sempre, e sottolineo sempre, strappato un
sorriso.
Spero di essere riuscita a farvi sognare insieme a me..era quello il
mio obiettivo! ;)
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♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥
Questi sono esattamente 373 cuori. Esattamente il numero delle
recensioni che questa storia ha ricevuto fino ad adesso. GRAZIE elevato
alla trecentosettantatreesima potenza!
Mi raccomando, sono curiosissima di sapere cosa ne pensate di questo
finale! Perciò recensite, recensite, recensite! :DD Lo
sapete che lo apprezzo tantisssimo!
No, non ho ancora finito. Ho un'altra sopresa per voi. Scoprirete tutto
passando di qua http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2560653&i=1
Proprio non riesco a non scrivere, quindi ho inziato una nuova storia,
e mi farebbe davvero piacere se continuaste a farmi compagnia anche
questa volta :DD
Ho scritto soltanto il prologo, e non si capisce molto della trama, ma
aggiornerò presto ;)
Spero che vi piaccia ♥♥♥ e
spero di risentirvi presto!! ;DDD
Un bacione grande grande grande, ancora grazie, e alla prossimaaaaaaaaa
<3<3<3<3
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