Don't let me go.

di eppy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Avviso ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo venti ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventuno ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventidue ***
Capitolo 24: *** Capitolo ventitre ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 39: *** Capitolo 38 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 41: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 42: *** Capitolo 41 ***
Capitolo 43: *** Capitolo 42 ***
Capitolo 44: *** Capitolo 43 ***
Capitolo 45: *** Capitolo 44 ***
Capitolo 46: *** Capitolo 45 ***
Capitolo 47: *** AVVISO ***
Capitolo 48: *** Capitolo 46 ***
Capitolo 49: *** Capitolo 47 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Tom Burbank sedeva al tavolo assieme al suo collega James Parker, discutevano come al solito.
" ma pensaci un secondo, no?" Parker sbuffò mettendosi con le mani conserte, pronto a sorbirsi la prossima 'trovata geniale' del suo collega "avanti, spara!" disse poi, incitandolo a continuare "da quanto siamo in America?" domandò il primo "quattro giorni?" rispose a sua volta Parker, davvero non sapeva dove il tizio seduto di fronte a lui volesse andare a parare "esatto" si sentì rispondere "e allora?" "quanto ci resteremo?" "un paio di mesi" "appunto" Burbank sembrava seguire soltanto il filo logico del suo pensiero e il collega ancora non arrivava a capire cosa stesse progettando quella mente contorta.
" e poi siamo in piena estate" aggiunse Burbank alzandosi per andare a prendere qualcosa da bere "è la stagione degli amori, lo sanno tutti, no?" continuò, offrendo del succo fresco a Parker, quest'ultimo si rizzò a sedere all'improvviso e si sporse verso il collega "che intenzioni hai?" domandò ormai sicuro che centrasse qualcuno dei ragazzi in particolare "ci siamo già capiti" rispose l'altro immaginando già le copertine di ogni rivista di gossip "bisogna riportare l'attenzione su di loro, in estate è facile distrarsi, ci sono un sacco di cose da fare, i One Direction potrebbero passare in secondo piano se quelle ragazzine trovano di meglio da fare" esordì uno dei due uomini "io non credo che possa succedere qualcosa del genere, quelle ragazzine non li abbandoneranno così facilmente" "ma è meglio prevenire che curare, giusto?" Burbank sembrava assolutamente determinato "se pensi che possa essere utile al futuro dei ragazzi come boy band, ci sto" si arrese Parker "certo, è quasi automatico che in estate nascano degli amori, lo si vede nella maggior parte dei film, e quasi tutti hanno scadenza...i nostri ragazzi hanno l'età giusta per potersi casulamente trovare coinvolti in qualcosa del genere, la durata di una vacanza, e poi ognuno con la sua vita" spiegò l'agente dotato di parecchia inventiva, era entusiasto della propria idea.
" sei un genio del male, Tom" disse l'altro, nascondendo un sorriso di approvazione "veramente mi preoccupo solo di far restare i ragazzi sulla cresta dell'onda" si difese "canzoni amate da tutti e un tour mondiale sold-out non bastano?" "sai meglio di me che la gente è ficcanaso per natura, gli piace impicciarsi delle faccende altrui, soprattutto se si tratta di persone che stimano e amano, sono ossessionate quasi dal sapere cosa accade ai propri idoli, vorrebbero potersi tenere in contatto con loro giorno e notte" James Parker non la pensava esattamente così, anche se doveva ammettere che un fondo di verità nelle spietate parole del collega c'era...ogni volta che uno dei ragazzi era stato avvistato in compagnia di una ragazza, sul web si era scatenato l'inferno, e non si era parlato d'altro per giorni e giorni, quindi se l'obiettivo era focalizzare l'attenzione su di loro, quello era sicuramente il modo giusto.
" va bene...chi hai intenzione di chiamare?" domandò a quel punto "no, ecco la vera notizia bomba!" disse l'ideatore di quel subdolo piano "nessuna cantante, nessuna ballerina, nessuna modella, nessuna attrice, nessun viso già conosciuto, questa volta si tratterà di una ragazza simile a quelle che vogliamo stupire, o addirittura una di loro, mi occuperò personalmente di sceglierla" "sembra quasi che tu stia organizzando un'estrazione" disse l'altro ridendo sotto i baffi, ormai complice "dovrà essere una ragazza semplice, ma difficile da dimenticare" continuò imperterrito, come se nemmeno avesse sentito le parole del collega "e quando pensi di trovare questa ragazza che corrisponde alla tua idea di semplice e difficile da dimenticare?" quasi lo prendeva in  giro "nelle prossime ore, al massimo domani" "e tu mi aiterai, caro James" aggiunse "bisogna decidere quanto offrirle affinchè accetti" ipotizzò Parker "quello non è un problema" rispose l'altro in maniera quasi automatica "piuttosto bisogna comunicare al nostro Cupido chi colpire" "giusto" approvò l'altro "i ragazzi non saranno dalla nostra parte, non gli sono mai piaciute cose del genere, loro hanno un cuore d'oro, non sono disposti a venderlo, e non vorranno nemmeno ingannare così le loro fan, gli sono grati nel modo più vero, diranno di no sicuramente" Tom sapeva che il collega avesse ragione, i One Direction amavano le loro fan con tutte le cellule del corpo, non avrebbero mai accettato di prenderle in giro così brutalmente, ma mentre stava ancora pensando a un modo per fargli ingoiare la pillola, gli venne da ridere "siamo i loro manager, quindi ci devono ubbidire, non hanno scelta" disse poi scandendo bene ogni parola, mentre il suo complice annuiva bevendo l'ultima goccia di quel succo di frutta, pronto a spalleggiarlo.
In quel momento la porta si spalancò e cinque ragazzi entrarono nella stanza "Ciao Tom, ciao James" li salutarono con un gesto della mano, come facevano sempre, erano i loro manager e gli portavano rispetto, ma non li stimavano affatto, avevano capito che sarebbero stati capaci di fare di tutto per raggiungere i propri scopi, e a loro questo non piaceva per niente "com'è la spiaggia, Zayn?" domandò Parker cercando di spezzare la tensione, che in realtà avvertivano soltanto lui e Burbank, forse perchè si sentivano un pochino in colpa?
" fantastica" rispose il ragazzo andando a posare la propria tavola da surf  "ci voleva una giornata così" concordò Louis "c'erano onde altissime, è stato divertente" aggiunse Harry "il miglior giorno libero del secolo!" esultò Niall affacciandosi alla finestra "programmi per stasera?" domandò Liam, ansioso di sapere come sarebbe proseguita la giornata "siete liberi di fare ciò che volete anche stasera, senza esagerare si intende, e domani" comunicò Burbank, poi si scambiò una strana occhiata con il collega che soltanto Harry e Louis colsero "dovete dirci qualcosa?" domandarono timorosi di ricevere un'ennesima imposizione "alle otto si cena, per il resto, ve lo abbiamo già detto, siete liberi" spiegò Parker, prima che i ragazzi si congedassero e raggiungessero le loro camere.
" qualcosa bolle in pentola" annunciò Liam mentre infilava la chiave nella toppa della serratura della loro stanza d'albergo "ma se ci hanno detto che possiamo fare ciò che vogliamo fino a domani!" protestò Niall, era di sicuro il più ingenuo di tutti "appunto, ci vogliono fuori dai piedi" constatò Zayn "stanno oraganizzando qualcosa" continuò Liam "e non ci piacerà di sicuro, giusto?" gli fece eco Harry "è la cena che mi proccupa" disse Louis, stranamente serio, e gli altri annuirono. 
Diciamo la verità, si trattava di cinque ragazzi nel fior fiore della loro gioventù che avevano realizzato il proprio sogno, e lo stavano vivendo regalando emozioni impareggiabili a decine di milioni di persone sparse sulla circonferenza del pianeta, erano felici perchè amavano follemente ciò che facevano e si divertivano sul serio sul palco, erano così spontanei, pazzi, complici in ogni cosa, che era praticamente impossibile non innamorarsi della loro energia, della loro vitalità, delle loro voci nate per fungere da ali per volare, dei loro sorrisi dolci e autentici, e dei loro occhi perennemente ludici sul palco. I One Direction non avevano nulla da invidiare a nessun uomo sulla faccia della Terra, stavano maledettamente bene, amavano  la vita, la gente, il mondo...e l'unico prezzo che dovevano pagare erano le imposizioni di quei due uomini che sì, sicuramente li avevano aiutati a raggiungere il successo, ma che si collocavano nelle categoria dei materialisti più accaniti, e spesso e volentieri imponevano regole e comportamenti ai ragazzi; loro sopportavano, perchè in confronto alla strordinaria bellezza del periodo che stavano vivendo, la rigidezza di Tom Burbank e James Parker, passava in secondo, terzo, quarto piano.



Dall'altro lato della città, una ragazza originaria del Sud e appena uscita viva dagli esami di maturità, aveva finalmente raggiunto l'adorata zia che si era offerta di ospitarla per tutta l'estate; Megan non aveva avuto nessun dubbio, desiderava partire, aveva aspettato quella vacanza per così tanto tempo, che il giorno dopo aver letto i risultati degli esami sui tabelloni, aveva preparato la valigia e telefonato la zia dicendole di farsi trovare in aeroporto al suo arrivo.
" allora Megan, come stai?" le domandò dolcemente la donna mentre si aggingevano a raggiungere casa "bene, credevo che quegli esami non sarebbero più finiti, ho studiato come una pazza giorno e notte e ho fatto impazzire anche mamma e papà, sicuramente non sono stata molto sopportabile in questo periodo zia Katy, avevo la tensione a mille, e mi ci voleva una vacanza rilassante come questa" spiegò, entusiasta di trascorrere gran parte dell'estate lì in compagnia di sua zia "rilassante? tesoro mio, tu non hai idea di quanto sia frenetica la vita qui" ribattè la donna "lo so, è lo svantaggio di aver trascorso tutta l'infanzia e l'adolescenza in un posto grande quanto una noce di cocco, perciò sono felice di essere qui, voglio conoscere questo posto, ambientarmi e divertirmi, questo è ovvio, ma un po' di relax in spiaggia non me lo toglierà nessuno" la donna sulla cinquantina le sorrise "sai che la band per cui faresti pazzie, trascorrerà l'estate proprio dove la trascorrerai tu?" gli occhi di Megan si illuminarono "lo so, era tutto calcolato zia" si lasciò scappare una risata nervosa "magari avessi trovato i biglietti per assistere a un loro concerto" disse lottando con se stessa per impedire a qualche lacrima prepotente di sgorgare, ogni volta che si soffermava a pensare di non poter partecipare al concerto dei suoi sogni, le risultava difficile non scoppiare a piangere "magari sarai così fortunata da incontrarli in giro" ipotizzò la zia "ma quante probabilità ci sono di capitare nello stesso posto alla stessa ora?" "non lo so, tesoro, la città è enorme, e tu non ci sei mai stata, non sai ancora orientarti...potrebbe succedere, ma in caso contrario, ti prego Megan, non restarci male, goditi questi due mesi" le disse teneramente "zia Katy, mettti l'anima in pace, ti parlerò di loro come se fossero i miei migliori amici, parlerò al computer chiamandoli 'idioti' e mi addormenterò ascoltando le loro voci, sognando il giorno in cui potrò guardarli negli occhi" la donna rise di cuore "nessun problema per questo" le disse poi, svoltando a sinistra "pensi davvero che potrei riuscire a incontrarli?" domandò la ragazza un secondo dopo, animata da una nuova speranza "o Dio, sarei la ragazza più felice del mondo!" continuò "e se Harry mi guarda negli occhi, e perdo le facoltà cognitive?" "potrei anche svenire zia!" okay, adesso stava sognando a occhi aperti "Harry? Harry dei One Direction?" domandò la donna parcheggiando l'auto nel vialetto della propria casa "vabbè, mi sentirei tre km sopra al cielo anche con Zayn, Niall, Liam e Louis, però forse ho dimenticato di dirti che un debole per Styles" ammise, le guance diventarono rosse in meno di un istante e la zia se ne accorse "buona fortuna, tesoro!" si limitò a dirle, prendendola in giro teneramente e abbracciandola prima di entrare in casa "sono contenta di averti qui Megan."  






SALVEEEE :))
Beh, è soltanto il primo capitolo, e spero che via abbia incuriosito almeno un po' :D
Mi raccomando, non esitate a farmi sapere tutto quello che pensate, amo interagire con voi :))
Spero che vi sia piaciuto e che seguirete la storia :))
A prestooooooo ♥♥


  
  

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Dov'è che eravamo rimasti?...I ragazzi a cena, giusto. 
Erano seduti tutti e cinque a uno dei tavoli della sala dell'hotel che li ospitava, avevano già terminato il pasto e stavano chiacchierando tra loro ridendo e prendendosi in giro a vicenda, come facevano praticamente dal giorno in cui si erano conosciuti, ma quella sera, tutti e cinque ebbero la netta sensazione che i loro manager avessero dei piani per loro, non avevano idea di cosa si potesse trattare, ma erano sicuri che ci fosse qualcosa in gioco, altrimenti non gli avrebbero comunicato di avere tutta la serata e il giorno successivo per fare ciò che gli passava per la testa, erano stati troppo gentili, e i One Direction, ci avrebbero messo la mano sul fuoco, stava per succedere qualcosa. E come aveva detto Zayn, quei due li volevano fuori dai piedi.
" Zayn, Liam e Louis, potete andare" annuciò Parker avvicinandosi al tavolo dei ragazzi, i tre si alzarono un po' perplessi e si avviarono verso la loro camera lasciando i propri posti vuoti "voi due invece, vi aspetta un simpatico testa o croce" aggiunse Burbank rivolgendosi a Niall e Harry "testa o croce?" domandò il biondo piuttosto divertito... ma dai, davvero? Testa o croce? "si, deciderà la sorte al nostro posto" esclamarono i due uomini prendendo posto al tavolo dei ragazzi "ma ci volete dire che succede? chi deve decidere cosa?" Harry non capiva "sei testa o croce?" gli domandò Parker come se non avesse nemmeno sentito le parole del ragazzo "croce" sfuffò lui, un attimo dopo i due agenti cacciarono fuori una monetina e la lanciarono in aria con un atteggiamento sin troppo serio e composto che fecere ridere sotto i baffi i due malcapitati "è uscito croce!" annuciò Tom Burbank con un sorrisetto dipinto sul viso "buona fortuna Harry!" Niall gli diede una pacca sulle spalle e si allontanò. Non era mai stato fortunato nei giochi, doveva cominciare a esserlo proprio adesso?
" beh, allora sembra che sia proprio tu ad aver bisogno di una ragazza" Harry li squadrò senza parlare, la situazione gli stava sfuggendo di mano "stavolta abbiamo deciso di darti una mano nella scelta della fortunata, anzi, siamo così premurosi che ci preoccuperemo di farlo noi al tuo posto" i manager o uomini senza tatto e senza cuore, chiamateli come vi pare, sembravano addirittura divertiti "che cosa?" domandò il ragazzo "dai che hai capito" si sentì rispondere "no, non ho capito un bel niente in realtà" alzò un pochino la voce, sentiva che una spiegazione più dettagliata del piano lo avrebbe fatto infuriare di brutto, Parker si sporse verso di lui "è facile! Ti innamorerai di una ragazza, perderai la testa per lei, vivrete una dolce storia d'amore della durata di un mese o poco più, e poi ognuno per la sua strada, tu però starai male per averla persa fino alla fine dell'estate" spiegò, come se stesse parlando di una pellicola cinematografica "ma non sarà nesssuna Taylor Swift, nessuna modella di bikini, e nessun viso già conosciuto, l'attenzione di tutti sarà focalizzata su di te e sulla tua nuova fiamma, le ragazzine intaseranno il tuo account di twitter, ti dedicheranno trends e cagate varie dicendoti di sorridere, e intanto sarà finita l'estate, e i One Direction saranno stati sulla cresta dell'onda per tutto il tempo" concluse Burbank, Harry era semplicemente allibito, aveva voglia di strozzarli, a tutti e due.
" forse avete le idee un po' confuse" disse cercando di mantenere un certo autocontrollo "siete i manager di una band, non i registi di un film!!" sbottò un istante dopo alzandosi e urlandogli contro, era il minimo che potesse fare, dire che era furioso era dire poco, nulla "entro domani sera conoscerai la tua nuova ragazza" gli disse Burbank con una faccia tosta che gli fece venire voglia di tirargli un piatto addosso, per fortuna i camerieri li avevano già portati via tutti, non era di certo un ragazzo violento, non lo era mai stato, quei due però avevano esagerato, e la voglia di prenderli a pugni era tanta. 
" no, non voglio conoscere nessuno!" urlò avviandosi verso la porta "ti troveremo una bella ragazza" sembrava quasi che volessero prenderlo in giro "sentite, mi innamorerò anche io, qualcuno mi ruberà il cuore, e porterò quella ragazza all'altare, ma quando succederà, voi due, i ragazzi, la mia famiglia, le fan migliori del mondo, e persino il mio cervello, non centreranno niente. Sarà una scelta soltanto sua" esclamò portandosi una mano al petto, all'altezza del cuore "nel frattempo però, non ostacolerai la carriera dei tuoi migliori amici, intesi?" "è la mia vita, non il vostro film, se volete vincere un oscar, un nobel o qualunque altra cosa, se volete che i giornali parlino della storia d'amore creata da voi a tavolino come se fosse uno stupido contratto, allora avete sbagliato mestiere. Prendete degli attori e manipolate i loro sentimenti come se fossero burattini, pagateli profumatamente, e state certi che il vostro film sarà un successo planetario. Ma io ho scelto di fare il cantante, e non mi trasformete in ciò che fa più comodo a voi, e alle vostre tasche!" così dicendo si allontanò più incazzato che mai, ma sollevato per essergli riuscito a dire ciò che pensava....era assurdo, volevano farlo innamorare a comando, quando anche i bambini sanno che il cuore, è l'unico muscolo involontario, e ama a suo piacimento, nel modo più imprevedibile e autentico possibile.
Tornò nella camera dai ragazzi piuttosto turbato, sbattè la porta e si piazzò sul divano in mezzo a loro "quei due sono completamente andati!" esclamò, prima di raccontare ai suoi migliori amici la conversazione che avevano avuto "dimmi che stai scherzando" disse Niall quando ebbe finito di sfogarsi "no, è tutto reale" "hanno superato il limite!" lo spalleggiò Liam "ma si sono rincoglioniti per caso?" domandò Louis con il suo solito modo di fare, alzò le braccia al cielo e strappò un'amara risata a tutto il gruppo "no, sono sempre stati così" si aggiunse Zayn "e adesso?" domandò Niall all'amico "non posso farlo, non mi importa neanche più di tanto il fatto di dover vivere in conflitto con me stesso, quanto quello di dover ingannare così sfacciatamente tutte le nostre fan, loro che ci supportano, che ci amano, che ci permettono di vivere questo sogno a occhi aperti, loro si fidano di noi...no, se quei due imbecilli pensano che questo sia soltanto un gioco, allora non mi va di giocare" spiegò, pensando a dove potesse arrivare la mente umana pur di assicurarsi denaro "vanno bene tutti i limiti che ci hanno imposto fino ad adesso, mangiare sano, fare sport, non bere, non esagerare con i colpi di testa..." continuò Niall "ma questo è decisamente troppo!" sbottò Zayn "io propongo di trovarci altri due manager, gente seria e onesta questa volta" propose Lou "lo sai che non possiamo, loro hanno in mano il nostro futuro, i concerti, i cd, i libri, noi, i One Direction, dipendiamo da loro" gli ricordò Liam "quindi, che si fa?" domandò Zayn rendendosi conto che non esistevano molte vie d'uscita "io non voglio farlo, ma come al solito sono loro a mantenere il coltello dalla parte del manico" esclamò il diretto interessato, sapeva che non si trattava di una possibilità, ma di un'imposizione "li sto odiando come non ho mai odiato nessuno, non possono essere così....non mi vengono neanche le parole!" "stronzi?" suggerì Louis, era quella la parola esatta "supereremo anche questa!" esclamò Niall tentando di dargli conforto "siamo una squadra, giusto?" questa volta parlò Zayn "e resteremo uniti anche nella sconfitta" concluse Liam, dando una pacca sulla spalla all'amico; Harry si chiese come avrebbe fatto senza di loro e si rese conto di non riuscire a trovare risposta a quella domanda, forse perchè senza i suoi migliori amici, non avrebbe nemmeno avuto ragione di esistere una risposta.   


" e così è questo il misterioso mondo degli adolescenti?" Megan avvertì il suono della voce di sua zia alle spalle e si voltò instintivamente "sembra di si" le disse, mentre la donna si avvicinava di più a lei fino ad appoaggiare le mani sulla scrivania dove era posizionato il computer "hai telefonato ai tuoi genitori per dirgli che sei arrivata sana e salva?" le domandò sbirciando sul computer, Megan annuì, poi continuò ad armeggiare con l'apparecchio "zia, guarda questa spiaggia" esclamò la ragazza puntando il dito contro il desktop del suo portatile "è una delle nostre spiagge, non c'è dubbio" confermò la donna "l'ha postata Niall poco fa su twitter" la informò "chi è? un tuo compagno di scuola?" le domandò, scatenando la risata della ragazza "si, il mio vicino di banco!" rispose lei ironicamente "è uno dei ragazzi!" esclamò poi "ah, intendi quel Niall? scusa, mi era sfuggito di mente il fatto che tu parli di quella band come se conoscessi i ragazzi personalmente e fossero tuoi amici" la prese in giro scherzosamente "io ti avevo avvisato" rispose Megan alzando le mani, e la donna dovette ammettere che sua nipote aveva ragione.
" secondo te dov'è precisamente questa spiaggia?" domandò curiosa la ragazza "no eh, Megan, la stalker no!" rise di cuore "so che lo sai, zia" "ma no..tutta la costa è caratterizzata da spiagge come questa, e poi al buio è ancora più difficile orientarsi..." spiegò la donna "non mi sto illudendo di andare lì e trovarli seduti in cerchio intorno al fuoco mentre cantano Torn, anche se sarebbe stupendo, ma sul serio, so che non sarà così, voglio soltanto sapere dov'è per andare a farci un giro, almeno potrò dire di essere stata in un posto dove sono stati anche loro" le brillavano gli occhi quando parlava di quei cinque ragazzi, era impossibile non rendersene conto "tu sei pazza, tesoro mio!" la donna le cinse le spalle con un braccio nascondendo un sorriso "allora?" domandò la ragazza "bagno trentasei se non erro, mi sembra di riconoscere il bar" "grazie" esclamò la ragazza schioccando un bacio sulla guancia della zia "e come ci si arriva da qui?" domandò un attimo dopo, rendendosi conto di non aver la più pallida di come muoversi in quella città "per adesso in macchina!" disse la donna con tono fermo e deciso, voleva bene a Megan, e non poteva negarle di andare a fare una capatina in quella spiaggia, sentiva che per lei era importante, ma allo stesso tempo, sapeva che sua nipote aveva vissuto tutta la sua vita in un posto completamente diverso, e non se la sentiva di lasciarle prendere il bus da sola di notte, in fondo era solo il primo giorno, avrebbe avuto tempo per ambientarsi.
Una ventina di minuti dopo, Megan scese dall'auto e si guardò intorno, sarebbe stata sicuramente un'estate fantastica, se lo sentiva, c'erano tutte le carte in regola per renderla indimenticabile, e lei aveva tanta voglia di gettarsi in quella nuova esperienza; camminò a piedi per un centinaio di metri e si fermò quando i suoi occhi scorsero la scritta che indicava il trentaseiesimo bagno a partire da Sud, seguì quel sentiero fino a quando i suoi piedi non toccarono la sabbia, avvertì i granelli tra le dita e decise di togliersi i sandali e continuare a camminare tenendoli in mano, il contatto con la sabbia era fresco e piacevole, giunse fino al mare e respirò a pieni polmoni, finalmente, finalmente si era liberata della scuola e di tutto ciò che l'aveva tenuta impegnata durante l'inverno, e adesso stava osservando le onde venirle incontro e bagnarle la punta delle dita dei piedi, si rilassò completamente, poi riprese a camminare a riva, la luna le rendeva visibile il cammino, durante quella passeggiata incrociò almeno una cinquantina di persone, la spiaggia era decisamente affollata e non c'era da meravigliarsene...chi non avrebbe colto l'occasione di rilassarsi in un paradiso del genere? Persino i ragazzi, tra i loro mille impegni, avevano scelto proprio quel posto.
Megan si guardò intorno soltanto per scrupolo, sapeva che sarebbe stato un miracolo riuscire a incontrarli, ma ci sperava con tutto il  cuore.   




Salveeeee :))
Ecco il secondo capitolo, spero tanto che vi sia piaciuto e aspetto di sapere cosa ne pensate, come sempre! ♥
Se avete qualche consiglio da darmi, sentivevi pure liberi di farlo; e se volete essere avvisate ogni volta che aggiorno, vi basta chiedere :DD
Dodici recensioni per il primo capitolo? Dodici? Davvero, non so come ringraziarvi, spero di riuscire a ripagare il vostro affetto non deludendovi mai :))
GRAZIE GRAZIE  GRAZIE ♥ Un bacione, e a prestooooooo!! :))
 
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Tom Burbank e James Parker osservavano il centinaio di ragazze che quella sera avevano scelto di trascorrere qualche ora in spiaggia, avevano occupato uno dei tavoli del bar che la zia di Megan aveva riconosciuto dalla foto, e sorseggiavano una birra fresca e frizzante da un bicchiere di capacità 0,4; per chiunque li  vedesse, si trattava di due uomini in jeans e camicia che avevano intenzione di concedersi una bibita in compagnia, chiacchierando del più o del meno, per poi tornare a casa dalle loro mogli e dai loro figli; invece quei due avevano l'onore di essere i manager della boy band più amata del momento, ma nessuno avrebbe potuto riconoscerli, tenevano alla propria privacy, se poi però quella di qualcun'altro veniva venduta a riviste di gossip, non se ne facevano un cruccio... un nome a caso? Harry.   
Squadravano le ragazze da capo a piedi con l'apparente indifferenza di un bel giovanotto di fronte a una donna sulla sessantina, chiacchieravano persino tra loro, facendo credere alla gente ciò che volevano, e non era difficile, loro ormai ci erano abituati, speravano soltanto che i ragazzi avessero il buon senso di non arrivare in spiaggia come se niente fosse, quella sera avrebbero fatto meglio a scegliere un posto meno afffollato o addirittura a rilassarsi in albergo, tanto la struttura vantava di essere direttamente sulla spiaggia e i One Direction avevano una delle camere vista mare...era da lì che Niall aveva scattato la foto. 
L'orologio sulla parete segnava le 22.30 e i due uomini cominciavano ad annoiarsi, la gente non gli prestava attenzione e non poteva immaginare di essere di fronte a un gatto e una volpe presi in prestito da Pinocchio, che avevano intenzione di promettere guadagni non scavando una buca e depositandoci i soldi, ma facendo finta di recitare in un film diretto da due registi senza la minima esperienza, si sentivano gli organizzatori di una sorta di cripto-corcorso dal nome "finta fidanzata per Harry Styles!" Disgustoso.
Da quando si erano appostati lì, ne erano passate di ragazze che avrebbero potuto attirare la loro attenzione, non era difficile trovare belle regazze in spiaggia, ne avevano viste tante...  fancuille bionde e con gli occhi chiari che facevano pensare alle Barbie, decisamente belle, alcune con i capelli nero corvino e lo sguardo di ghiaccio che le rendeva inconsapevolmente perfette per un film su angeli e demoni, ma non per il loro; avevano persino visto qualche testa  pel di carota spiccare tra la folla, erano tutte ragazze indubbiamente belle, ma una rossa sarebbe stata decisamente troppo rara, e poi c'erano anche le orientali, le marocchine, e ovviamente le ragazze più comuni, quelle con capelli e occhi castani. Alcune passeggiavano da sole, altre con le amiche, altre ancora mano nella mano con dei ragazzi, alcune sembravano timide, altre estroverse, altre ancora un po' pazze, qualcuna chiusa in se stessa...ce ne era per tutti i gusti, eppure Burbank e Parker non erano ancora riusciti a sceglierne una. Loro avevano bisogno di una ragazza che passasse semplicememte inosservata, non doveva attirare la loro attenzione per la sua bellezza mozzafiato, doveva essere una di quelle che la mattina sbuffava quando sentiva la sveglia suonare, che andava a scuola anche in tuta, che rideva e scherzava assieme ai compagni,  e poi trascorreva i pomeriggi alternandosi tra libri, compiti e computer, una che preferiva mangiare patatine fritte e coca cola davanti alla tv con un'amica, piuttosto che scervellarsi per decidere cosa indossare per andare in discoteca, una ragazza che viveva in un modo completamente diverso rispetto al suo futuro 'fidanzato' e che, secondo le due menti malefiche, avrebbe dovuto rubare il cuore a Harry proprio per questi motivi, perchè sarebbe stata l'esempio vivente di ragazza diversa ma allo stesso tempo troppo simile a tutte le sue coetanee, e che in fondo in fondo, sognava un amore da favola.
Il gatto e la volpe di questa storia, stavano quasi per arrendersi e tornare in albergo con l'intenzione di riprendere le ricerche la mattina successiva, quando rientrarono nel bar per pagare ciò che avevano consumato e sentirono una ragazza chiacchierare, si voltarono all'istante e notarono che parlava al telefono.
 "ti sei già dimenticata di me, Meg?" lei sorrise scuotendo la testa "ci siamo viste solo stamattina!" le rispose subito dopo, Emma era la sua migliore amica, e se c'era qualcosa che le sarebbe sicuramente mancata in quei mesi, sarebbero stati i suoi abbracci "lo so...com'è andato il viaggio?" domandò l'altra "bene, zia Katy è venuta a prendermi all'aeroporto, mi ha portato a casa sua, abbiamo cenato, e adesso sono in spiaggia" spiegò "quanto ti invidio!" le disse l'amica, Meg rise "questo posto è fantastico, è affollatissimo, fa caldo, si sta da Dio" questa volta fu Emma a sorridere dall'altra parte del telefono, era contenta di sapere che la sua migliore amica si trovasse bene "nulla a che vedere rispetto alla nostra noce di cocco?" "no Em, è un altro mondo, te lo assicuro, amo il nostro Sud e sarà così per sempre, ma mi sento come se fino a questo momento fossi stata chiusa in un guscio e avessi scoperto ora l'esistenza di una realtà diversa dalla mia, qui c'è da perdere la testa" esclamò piuttosto su di giri "a proposito di perdere la testa....nessun incontro-scontro con qualche principe azzurro come succede nei film?" Meg rise, le voleva un bene dell'anima "no, sfortunatamente questa è la vita reale" "io sento che succederà qualcosa" ribattè l'altra "si certo come no" la prese in giro "eddai Meg, sei in California!" esultò "ancora non ci ho fatto l'abitudine...ti giuro che mi sento piccola quanto un moscerino se solo alzo gli occhi e fisso l'immensità del mare.. e questa spiaggia? non riesco a capire dove inizia e dove finisce, sembra infinita, ma è meravigliosa, e io mi sento libera Em" ammise, alzando lo sguardo sul serio "goditi questa vacanza, dolcezza" "lo farò..anche se con te sarebbe stato tutto più divertente"  le disse, sinceramente dispiaciuta di non poter condividere con lei quell'esperienza "l'anno prossimo mi nascondo in valigia Meg, sappilo" "va bene, comprerò una valigia enorme allora" esclamò lei stando al gioco, ed Emma rise dall'altro capo del telefono.
"adesso passiamo alle cose serie....hai scoperto dove alloggiano?" non c'era nemmeno bisogno di specificare il soggetto, loro due si capivano al volo "no, ma ho convinto zia Katy ad accompagnarmi alla spiaggia ritratta nella foto che Niall ha postato" disse fingendo di non essere su di giri per il solo fatto di trovarsi lì "tu mi stai dicendo che adesso sei in un posto dove sono stati anche loro?" Emma quasi l'aveva urlato "zitta che si sono girati tutti!" sussurrò lei, ma era più esaltata della sua migliore amica "Meg, ti rendi conto che potrebbero essere nei paraggi?" "probabilmente no, non me ne rendo conto...se li incontrassi, boh, li stritolerei di abbracci, Harry, Louis, Liam, Zayn, Niall, tutti, sarebbe un sogno Emma!" non poteva immaginare che i ragazzi fossero distanti circa duecento metri da lei "tutto quello che chiedo è potermi specchiare nei loro occhi per un attimo soltanto, voglio svenire per i loro sorrisi..." "si infatti, secondo me quando sarà il turno di Harry, invece di buttargli le braccia al collo come farai con tutti gli altri, resterai imbambolata, vedrai i suoi occhi, il suo sorriso, e addio Meg!" Emma la prese in giro e lei rise "Harry" sospirò a bassa voce "sei un caso perso!" esclamò Emma divertita "si vabbè tanto non succederà mai... mi sentirei la ragazza più felice del mondo anche se riuscissi a scorgerli da lontano, ma ci pensi? I One Direction sono nella città in cui sono io, già questo è sufficiente per affermare che sarà l'estate migliore della mia vita!" esclamò con un sorriso dipinto sul viso "devo andare Meg, ma ci sentiamo domani" "ovvio" rispose l'altra "non combinare casini" le raccomandò "notte Em!" la salutò lei, sì, la sua migliore amica  le sarebbe mancata, e tanto.  

" lei, lei è perfetta!" esclamò Burbank, sembrava molto sicuro di se, il collega si voltò dalla parte di Megan ancora una volta, Tom aveva ragione.
Mentre stavano pagando le birre, l'avevano sentita chiacchierare, all'inizio avevano colto soltanto qualche parola sconnessa, gli era parso che la ragazza stesse parlando del posto in cui si trovava, avevano captato la parola 'Sud' e si erano scambiati una rapida occhiata, avevano pensato tutti e due la stessa cosa, una ragazza che si trovasse lì in vacanza, ecco cosa stavano inconsapevolmente cercando. Da quel momento avevano teso le orecchie e cercato di ascoltare il discorso, ma Megan era educata, parlava a bassa voce, e loro due erano stati costretti a sedersi al tavolo dietro di lei e a restare in assoluto silenzio per poterci capire qualcosa in più; durante quel tempo l'avevano osservata, era una ragazza con i capelli castani e gli occhi altrettanto scuri,  un fermaglio impediva ai boccoli di caderle sulla fronte, indossava un jenas corto e una maglietta a mezze maniche, aveva la pelle chiara e la corporatura esile, e i manager capirono che poteva essere davvero lei quella giusta quando si accorsero che Megan era quel tipo di ragazza che passava inosservata, che non attirava gli sguardi su di se nonostante fosse carina, semplicemente perchè non le era mai piaciuto essere al centro dell'attenzione. 
Quando poi tesero le orecchie e captarono parole come "Niall" "foto" "abbracci" "Harry, Zayn, Liam, Louis" "sogno" "One Direction" "estate" , la loro espressione poteva essere paragonata a quella di un bambino che la mattina di Natale trova sotto l'albero il regalo che ha chiesto, vittoriosa.

" e adesso?" domandò Parker "lascia fare a me" disse l'altro, molto più furbo, si alzò e si diresse di nuovo verso il bancone del bar, lasciò qualche altra moneta e poi fece segno al collega di raggiungerlo, si misero tutti e due in piedi all'entrata, in attesa; qualche minuto dopo Megan di alzò e raggiuse la cassa, e restò piuttosto sorpresa quando il barista le comunicò che il suo esta-thè era già stato pagato, la ragazza pensò che ci fosse un errore, ma l'uomo dietro il bancone le assicurò che qualcuno aveva già pagato al suo posto "ma non conosco nessuno..chi è che ha pagato?" domandò lei, e a quel punto il tizio le indicò due uomini che stavano in piedi sulla porta, Megan si domandò se fosse meglio scappare a gambe levate, oppure andare da loro e chiedergli perchè le avevano offerto una bibita, ma prima ancora che potesse decidere cosa fare, si sentì prendere per un braccio e sobbalzò "almeno un 'grazie' ce lo meritiamo, no?" iniziò Parker, le sorrideva e Megan ebbe sul serio paura "chi siete?" domandò agitandosi "tranquilla, siamo gente per bene, vogliamo solo parlare con te" spiegò Burbank, la ragazza abbassò lo sguardo, aprì la borsa e tirò fuori il portafoglio, prese due euro e glieli diede "devo andare" disse un secondo dopo, scappando via. Tom Burbank  fu quasi tentato di correrle dietro, ma il suo collega ebbe il buon senso di sconsigliarglielo, l'avrebbero soltanto allontanata di più, e non gli conveniva affatto.

" forse dovevamo agire in modo diverso, l'abbiamo spaventata" esordì Parker quando furono rientrati in albergo "non sai quanto mi costa ammetere che hai ragione! Di questi tempi se ne sentono di tutti i colori in giro, e una ragazza che si sente presa per un braccio da due sconosciuti che le dicono di volerle parlare all'uscita di un bar, si, effettivamente, la fuga ci sta tutta" per quanto potessero comportarsi da stronzi, i due manager non si sarebbero mai potuti approfittare di una ragazza, erano contro questo genere di violenza "ci ritenteremo domani" "non sappiamo neanche il suo nome" "dobbiamo ritrovarla a tutti i costi" detto questo, ognuno di loro raggiunse la propria camera e chiuse la porta a chiave, la ragazza era stata individuata, ora bisognava soltanto convincerla a prendere parte a quella messa in scena...maddai, essere la fidanzata di Harry Styles, chi è che avrebbe rifiutato?!  




CIAOOOO :DD
Ecco il terzo capitolo! :))
Spero che vi sia piaicuto e che non vi abbia annoiato, come avrete capito questi sono capitoli di introduzione, stiamo conoscendo meglio la nostra protagonista e anche quei due mascalzoni! Comunque questa situazione non durerà molto, e già dal prossimo, si inizierà a capire qualcosa in più della storia :DD
Vi ringrazio con tutto il cuore, chi legge, chi ha inserito la storia in una qualsiasi lista, e ovviamente chi recensice ♥
Siete dolcissime! :DD E se volete essere avvisate quando aggiorno, basta chiedere, sarò felice di farlo :DD
Dai sono stracuriosa, ditemi pure tutto ciò che pensate :DDD
Un bacione, a prestoooooo <3<3<3
    

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


" Allora, che facciamo oggi?" Liam si mise a sedere sul proprio bagnasciuga "restiamo così tutto il giorno" propose Harry rilassandosi in spiaggia "tra una mezzoretta al massimo cambierai idea" esclamò Zayn toccando la sabbia con le dita "e se decidessimo di rimanere qui e trascorrere una giornata in mezzo alla gente?" ipotizzò Niall, Louis lo squadrò a da capo a piedi "potrebbe essere pericoloso" disse con tono serio "immagina: I One Direction si stanno rilassando in spiaggia, bagno trentasei, il posto è stato preso di mira da migliaia di persone, il caldo afoso non aiuta, qualcuno si sente male, la spiaggia è troppo piccola per ospitare tutte quelle ragazze urlanti..." Harry  lo spinse scherzosamente giù, facendolo cadere nella sabbia "non è che ce la stiamo tirando un po' troppo? domandò un attimo dopo, e gli altri risero; si, stavano cavalcando l'onda del successo, erano in cima a tutte le classifiche, tutti i concerti organizzati avevano fatto sold-out in pochi minuti, ma erano soltanto ragazzi, giovani, con i piedi per terra, consapevoli di star vivendo un sogno, affascinanti e famosi, ma in fondo al cuore, si sentivano semplicemente come tutti gli altri, soltanto parecchio più fortunati, e la voglia di scherzare, di prendersi in giro, di ridere, di vivere era quella di un comune adolescente, ed era questo che li rendeva speciali.
" se facciamo una cosa del genere, Tom e James, non ci daranno mai più un giorno libero" Liam era sicuramente quello più razionale dei cinque "non devi neanche nominarmeli quei due" Harry si fece più cupo "scusa" disse l'amico "dovresti essere felice sai? stai per incontrare la ragazza che ti ruberà il cuore" lo stuzzicò Zayn, lui contrasse il viso in una smorfia "eddai! quanto potrà essere terribile?" Zayn tentò di tirarlo su di morale "non è questo il punto...potrebbe essere anche una principessa, ma a me non va di prendere in giro le nostre meravigliose fan" esclamò, il suo tono era determinato "questo ti fa onore, Harry!" lo spalleggiò Niall "ma ci sei costretto..quindi tanto vale iniziare con il piede giusto, no?" anche Liam tentò di spronarlo "prendila così" disse Louis rimettendosi a sedere "stasera conoscerò una nuova ragazza, evviva!" urlò con il suo solito tono giocherellone, fece ridere tutti, Harry compreso "provaci" gli disse Zayn con un sorriso, e lui si sentì un pochino meglio.
Erano le nove di mattina quando i One Direction si resero conto che era arrivata l'ora di lasciare la spiaggia, erano usciti presto per fare surf e avevano approfittato del fatto che alla gente piacesse dormire fino a tardi per rilassarsi in spiaggia, ma alle nove quel posto cominciava a riempirsi, e loro dovevano andare via prima di rischiare di restare intrappolati lì tutta la giornata, non che quest'ultima alternativa non gli andasse a genio, avrebbero firmato autografi e scattato foto fino a notte fonda se fosse stato per loro, amavano il contatto con le fan, ma i due manager si sarebbero infuriati di brutto, e i ragazzi volevano assolutamente evitare un'altra delle loro stupide imposizioni.
Lasciarono la spiaggia pochi minuti più tardi, dopo essersi trattenuti per un po' con alcune fortunatissime fan...vi state per caso chiedendo se tra queste ci fosse anche Megan? In ogni caso la risposta è no.
Lei ebbe la sfortuna, si fa per dire, di dover assaggiare tutti i dolci che zia Katy le aveva preparato quella mattina, e arrivò in spiaggia una mezzoretta più tardi, quando non c'era nessuna traccia dei ragazzi; nonostante lo spiacevole incontro avuto la sera precedente, Megan aveva deciso di ritornarci, semplicemente perchè viveva nella tenera illusione di poter scorgere i One Direction in quella spiaggia, dopo tutto Niall aveva postato una foto di quel posto, quindi non potevano essersi allontanati troppo. Aveva voglia di tuffarsi in mare, ma si rese conto che sarebbe stato più prudente aspettare un po' dato l'enorme varietà di delizie che aveva inghiottito per colazione, quindi si sistemò sul proprio bagnasciuga e lasciò che il sole le baciasse la pelle, mentre messaggiava senza sosta con la sua migliore amica.

Quando si sentì picchiettare un dito sulla spalla, sobbalzò come la sera precedente "volevamo chiederti scusa, non era nostra intenzione spaventarti"  lei li riconobbe all'istante e si guardò intorno circospetta "volevi sapere chi siamo? James Parker, e Tom Burbank" esclamò l'altro, indicando prima se stesso e poi il collega, Megan non capiva che cosa volessero quei due "e vogliamo parlare con te, in privato se possibile" domandò gentilemente Burbank, la ragazza non ebbe esitazioni "con voi non vengo da nessuna parte" non si fidava, i due uomini rotearono gli occhi e sbuffarono sonoramente pensando a come si fossero ridotti, prendere ordini da una ragazzina, e chi lo avrebbe immaginato? "ascolta: noi siamo due manager e abbiamo bisogno di te, cerchiamo una finta fidanzata per una star della musica" le dissero tenendo basso il tono di voce "non se ne parla!" finta fidanzata? ma che avevano bevuto quei due a colazione? 
"non ti interessa sapere il nome della star?" la provocarono "è una cosa molto scorretta" esclamò Megan, i due uomini si lascarono andare a un sorriso divertito, testarda la ragazza, ma avevano ancora un asso nella manica, ed era giunto il momento di utilizzarlo "e se si trattasse di..." gli piaceva tenerla sulle spine "Harry Styles?" l'espressione sul viso della ragazza cambiò, sorrise inconsapevolmente, un luce attraversò i suoi scuri, le cominciarono a sudare le mani, e il cuore prese una ricorsa così forte che lei pensò che le fosse uscito fuori dal petto, non poteva essere vero "è uno scherzo! dai, non ci casco! mi state prendendo in giro!" persino la sua voce era spezzata , e quel muscolo responsabile di tutto non voleva saperne di calmarsi "come ti chiami?" domandò Parker "Megan Jones...e sono su candid camera!" esclamò sicura che delle telecamere nascoste stessero riprendendo i suoi movimenti.
Burbank l'afferrò per un braccio "è tutto vero" le disse intimandole di parlare a voce bassa, le parve che il suo cuore prendesse il volo, come se fosse un palloncino a elio "perchè io?" riuscì a domandare con un filo di voce "perchè sei una ragazza comune che farebbe pazzie per i One Direction, e noi abbiamo bisogno proprio di qualcuno come te" se il suo cuore si era librato nell'aria, adesso si era persino staccato dal filo che lo teneva, e correra a ruota libera sorvolando metropoli e oceani e confondendosi con le nuvole "aspettate, voi mi state chiedendo di essere la fidanzata del ragazzo di cui sono innamorata?" ancora non ci credeva "detta così sembra un sogno" rispose uno dei due uomini "lo è!" ribattè Megan "a tempo determinato" precisò Burbank "che vuol dire?" "che ha una scadenza, sarai la sua 'ragazza' per un mesetto o poco più, e poi lo dimenticherai per sempre" dimenticare Harry? Mai, non sarebbe risucita a farlo mai "è un contratto Megan, una finzione, lui non si innamorerà magicamente di te" aggiunse Parker in tono brusco, ma lei non li stava nemmeno più ascoltando, si era resa conto di una cosa, e non riusciva a smettere di sorridere, aveva voglia di alzarsi e correre sulla spiaggia urlando a squarciagola.
Fino a pochi minuti prima, era sicura di dover rincorrere i ragazzi e seguire con attenzione tutti i loro spostamenti, per poterli guardare negli occhi un attimo soltanto, e ora invece avrebbe potuto trascorrere del tempo con loro e conoscerli davvero, era la realizzazione di un sogno, non si era mai sentita più felice di come lo era in quel momento, anzi, quella sensazione quasi la spaventava, era troppo bella per essere reale.
" è ora di metterci d'accordo sul compenso, Megan" "mi volete pagare?" era esterrefatta "ogni lavoro va ricompensato" esordì Parker "ma per me non è un lavoro, è un sogno, e i sogni non hanno prezzo" disse convinta, il cuore non aveva ancora smesso di battere all'impazzata "stai rifiutando dei soldi? tanti soldi?" i due manager non potevano credere alle loro orecchie "ve l'ho già detto, i sogni non hanno un prezzo, non servono a far guadagnare nessuno, hanno soltanto un valore, enorme, che si misura in emozioni/ battiti al minuto."
Da quanto tempo conosceva i One Direction? Quell' estate sarebbero stati due anni, due anni da quando per la prima volta aveva ascoltato What's Makes You  Beautiful, la loro prima canzone, insieme a Emma...non avrebbe mai dimenticato quel giorno, era successo per puro caso, si erano ritrovate su Youtube e Megan aveva cliccato per sbaglio sul video delle parole della canzone, il miglior sbaglio della sua vita; quella canzone le era entrata in testa in pochi minuti, e sia lei che la sua migliore amica, si erano ritrovate a canticchiarla durante la giornata senza nemmeno rendersene conto, e quella sera stessa, dopo essersi accorte di non aver smesso di cantarla nemmeno per un attimo, si erano sedute al computer per scoprirne di più sui One Direction.
Seppero di X Factor, del fatto che si erano presentati tutti e cinque come cantanti solisti, guardarono i video delle loro esibizioni nello show britannico con un prepotente sorriso sulle labbra, erano semplicemente meravigliosi, scoprirono i video diary e trascorsero tutta la notte a guardarli senza stancarsi mai, e quando finalmente Morfeo ebbe la meglio, Megan si ritrovò a sognare di essere tra le braccia di uno dei ragazzi della boy band che le aveva già conquistate, in un solo giorno..indovinate un po' di chi si trattava? Esatto, Harry.
Quando si svegliò la mattina dopo, non riusciva a spiegarsi ciò che aveva provato durante quella notte, nonostante avesse sedici anni, mai prima di allora aveva sognato di essere stretta in un abbraccio da un ragazzo che non conosceva affatto, ma Harry aveva già fatto breccia nel suo cuore.
Nei giorni seguenti Emma si invaghì di Liam, passavano le ore a guardare i video diary e a ridere insieme a loro, dopo due giorni sapevano a memoria ogni singola battuta, e poi si cullavano delle loro straordinarie voci registrate a X Factor mentre svolgevano le normali attività della giornata, erano diventate tutte e due dipendenti da quei cinque ragazzi, e non se ne capacitavo, non avevano mai perso la testa per una band, e nemmeno per un attore di Hollywood, ciò che provavano era nuovo, fresco e assurdamente coinvolgente. Contarono i giorni fino all'uscita del video di What's makes you beautiful, e quando finalmente lo videro, il video della loro prima vera canzone, ebbero la certezza di essere innamorate dei One Direction.
Con il passare dei mesi iniziarono a delirare, secondo i genitori di Meg, perchè parlavano ai ragazzi tramite un computer come se loro potessero sentirle, li chiamavano idioti e li prendevano in giro come se fossero i loro migliori amici, e cominciarono a desiderare di abbracciarli e partecipare a un loro concenrto più di qualunque altra cosa al mondo, e quella che Megan pensava fosse una cotta la prima notte, non scomparve affatto, anzi, si imposessò di lei fino a farle credere di svenire per un suo sorriso o sguardo troppo intenso, si innamorò di Harry Styles allo stesso modo in cui le sue compagne si innamoravano dei ragazzi del paese, e lei si sentiva stupida ogni volta che vedeva il sorriso di Harry su un volto conosciuto, ogni volta che provava a farselo uscire dalla testa, e poi le bastava fissare i suoi occhi verdi screziati di blu tramite uno stupido desktop, e tornava a sorridere come una scema, era innamorata.
Aveva sempre pensato che si sarebbe sentita la ragazza più fortunata del mondo se fosse riuscita a sentirli cantare dal vivo, senza interferenze, e se fosse riuscita a specchiarsi nei loro occhi per un fottutissimo perfetto istante; non riusciva ad addormentarsi la sera senza aver ascoltato almeno una delle loro canzoni, le amava tutte, e ogni volta che qualcuno le chiedeva quale fosse la sua preferita, restava senza parole, perchè non sapeva sceglierne una soltanto, ogni canzone le rubava il cuore, ognuna di quelle voci era in grado di perforarle l'anima.
" Megan?" tornò nel mondo reale soltanto quando Burbank le sventolò una mano davanti al viso, dovevano aspettarselo, si trattava di una ragazza che amava i One Direction, ed era normale che reagisse così, l'aveva detto lei stessa che si trattava di un sogno, dimenticando persino quanto fosse sbagliato ciò che aveva accettato di fare, le era bastato sentir nominare Harry, e il suo cervello era andato in fumo "ti aspettiamo alle 20.00 in hotel, è quello sopra le nostre teste, ricorda che è assolutamente top secret tutto quello che ci siamo detti" esclamarono i due congedandosi "sei invitata a cena dai One Direction" aggiunse Parker prima di sparire dalla sua vista. Svenne, svenne appena si rese conto che avrebbe incontrato i ragazzi sul serio, che avrebbe potuto abbracciarli dopo averci sperato per due anni, svenne perchè era un'emozione troppo forte, troppo grande per poter essere contenuta in un muscolo piccolo quanto un pugno.





Ciaoooooooo :))
Eccomi qua, finalmente! :DD
Scusate se non ho aggiornato prima, non funzionava più Internet, ed è tornato soltanto adesso D:
Comunque, le cose iniziano un po' a delinearsi, vero? Megan scopre tutto il piano organizzato dai due manager senza scrupoli, e si rende perfettamente conto di quanto la cosa sia scorretta, ma appena capisce che si tratta davvero di Harry, dimentica tutto il resto...se capitasse a voi una cosa del genere, che fareste, siate sincere, rifiutereste l'occasione di stare accanto a loro perchè non sarebbe giusto?
Io non capirei più niente proprio come Meg ahahahhaha, ma questa è un'altra faccenda :))
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e vi ringrazio per le recensioni ottenute fino ad ora, siete dolcissime, davvero ♥ ♥
Un grazie anche a chi legge in silenzio, e a che inserisce la storia in una lista :DD
Non esitate a farmi sapere tutto ciò che vi passa per la testa, sentitevi libere di dirmi ciò che volete :))
Un bacione, a prestooooooooo <3<3<3    


 
  
         

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Era pomeriggio inoltrato quando Megan riuscì a smettere di ciondolare per la stanza senza una meta precisa, aveva il cuore in tumulto e ancora non si capacitava di ciò che le stava per accadere, non riusciva a credere che lei, proprio lei, avrebbe cenato insieme ai One Direction. Dopo essersi ripresa in spiaggia, si era schiaffeggiata da sola parecchie volte per rendersi conto di non essere intrappolata in un sogno, poi era tornata a casa della zia, fortunatamente la donna non era in casa, e Megan aveva potuto correre in quella che sarebbe stata la sua camera durante la permanenza in California, e si era messa a saltare sul letto con un sorriso ebete stampato in faccia, quello era il suo modo per esprimere felicità, saltare sul letto le aveva sempre dato l'impressione di sfuggire alle regole e alla gravità, le era sempre piaciuto, sin da bambina, ma si rese conto che senza Emma accanto, quell'attività perdeva tutto il suo fascino e la faceva soltanto sembrare un'idiota agli occhi di chiunque la vedesse, però si sentiva un'idiota felice.
Un secondo dopo si  ritrovò seduta a gambe incrociate sul letto e con il telefono in mano, in attesa di parlare con la sua migliore amica; Emma rispose con voce più stanca del solito "Ei Meg" disse sforzandosi di calmare il respiro "ho bisogno di te" esclamò lei mordendosi le unghie per non essere riuscita a convincere i genitori della sua migliore amica a far partire la figlia "è successo qualcosa?" avevano smesso di messaggiare soltanto qualche ora prima, giusto quando Tom Burbank e James Parker avevano rischiato di farle venire un infarto "se sei in piedi, è meglio che ti siedi; se stai bevendo, è meglio che smetti" le disse "veramente sono in palestra e sto per accasciami al suolo dalla fatica" "vero, mi ero dimenticata che fosse giovedì" Meg aveva persino perso la cognizione del tempo "se non puoi parlare, ti chiamo quando esci" le disse, domandandosi come avrebbe fatto a far passare quel pomeriggio che la separava dall'incontro più atteso della sua vita "non ci provare Meg! Dal tuo tono di voce sento che è successo qualcosa di grosso, quindi dammi il tempo di spegnere questo massacrante attrezzo-" "il tapis-roulant?" si intromise "chiamalo come ti pare!" esclamò Emma, e lei rise, non perchè ci fosse sul serio da ridere, più che altro per tentare di rilassarsi.
 "sono tutt'orecchi" Emma era uscita dalla palestra e sedeva all'esterno della struttura "oggi ho incontrato di nuovo i tizi che ieri mi hanno offerto l'esta-thè, sono due manager" Meg prese un profondo respiro, non credeva nemmeno lei a ciò che stava per dire "sono i manager dei ragazzi" esclamò, sforzandosi di non urlare o svenire di nuovo, Emma intuì che non era tutto, e lasciò che la sua migliore amica continuasse a parlare, anche se stavano iniziando a sudarle le mani "mi hanno proposto una cosa che è sbagliatissima, e lo so, ma quando ho sentito nominare Harry non c'ho capito più niente" camminava nervosamente per la stanza "Meg vuoi farmi morire per caso? dimmi che ti hanno detto!" esclamò l'altra su di giri "..sono la fidanzata di Harry" lo disse in un sussurro, sentì il battito cardiaco accelerare drasticamente e fu costretta a sedersi per respirare con calma, dall'altro capo, il telefono aveva iniziato a suonare a vuoto.

Meno di un minuto più tardi, Megan rispose all'apparecchio con le mani tremanti "se non sapessi che sei una frana con le bugie, direi che mi stai prendendo in giro!" disse tutto d'un fiato la sua migliore amica "ma tu non stai scherzando, vero?" Emma capì all'istante che non poteva trattarsi di un scherzo, Meg faticava addirittura a parlare "e invece in un certo senso è proprio uno scherzo! Quelle due menti malefiche mi volevano addirittura pagare per fare la finta fidanzata, ma io ho rifiutato ovviamente" spiegò "frena frena frena" "Emma è soltanto un piano, un progetto, e io mi ci sono trovata dentro non so nemmeno come....ma anche se fosse la cosa più azzardata e sbagliata del mondo, e probabilmente lo è davvero, io non riesco a dire no. Accettare significa avere la possibilità di guardarli negli occhi come sognamo da due anni, significa poterli abbracciare, trascorrere del tempo insieme a loro, ed è il mio cuore che qui entra in gioco, non può chiudere la porta in faccia alla realizzazione di un sogno" Emma era sconvolta quanto lei, e tutte e due avrebbero dato tutto pur di essere insieme in quel momento "però ho paura, ho paura che quando tutta questa recita finirà, starò male, loro continueranno il tour e io tornerò a casa e cominceremo l'università, e sarà come se quest'estate non fosse mai esistita" si rendeva conto di star dando di matto, ma nella sua mente non c'era più nulla di preciso e ordinato, provava una miriade di emozioni nello stesso istante, e non si era mai sentita più viva di come lo era in quel momento "che cosa faccio adesso?" domandò più e se stessa che all'amica "te lo dico io, adesso smetti di torturare le gambe e ti fermi un attimo, non ti vedo, ma è come se fossi lì insieme a te, starai sicuramente ciondolando per la stanza, smetti anche di torturarti le mani, prendi un bel respiro, e goditi questa opportunità più unica che rara!" Meg sorrise d'istinto, forse aveva soltanto bisogno di sentirselo dire "tra un paio d'ore devo essere in albergo, non so ancora cosa mi inventerò con zia Katy, ma non riuscirò a tenerla all'oscuro a lungo" farfugliò rendendosi conto di dover gestire anche quella situazione "cenerò insieme ai ragazzi" ripetè ad alta voce, come per convincersi che non fosse tutto frutto della sua immaginazione, Emma scalpitava dall'altra parte del telefono, poi si misero a urlare tutte e due per l'eccitazione.
" non funziona saltare sui letti a distanza" si lamentò l'amica, e Meg rise accorgendosi che avevano pensato la stessa cosa; restarono a parlare al telefono fino alle sette e mezza di sera, come soltanto due migliore amiche sono in grado di fare, poi Meg si infilò sotto la doccia, e venti minuti dopo uscì di casa e raggiunse la spiaggia, lesse l'ultimo messaggio di Emma e sorrise, prima di alzare gli occhi e rendersi conto di essere a un passo dall'entrata principale dell'hotel all'interno del quale alloggiavano i One Direction. 

"ei, stai cercando qualcuno?" non appena sentì quella voce così assurdamente familiare alle sue spalle, si tirò un pizzicotto sulla pelle, il ragazzo dietro di lei se ne accorse e rise, quella voce, quella risata, l'avrebbe riconosciuta tra mille pur avendola sentita dal vivo per la prima volta "Niall?" domandò lei senza voltarsi, temeva che sarebbe scomparso se l'avesse fatto, intanto lui si era avvicinato quasi da poterla sfiorare "si sono-" non gli lasciò nemmeno il tempo di terminare la frase, si voltò di scatto e si buttò tra le sue braccia, non poteva essere vero, non stava davvero abbracciando Niall James Horan;  lui l'accolse a braccia aperte come faceva sempre e la strinse a sè, gli era sempre piaciuto abbracciare le fan "io..io non ci credo" Meg aveva la voce spezzata dall'emozione, lui le carezzò una guancia e le permise di guardarlo negli occhi, erano azzurro cielo, e trasmettevano una sensazione di tranquillità e sicurezza, erano ciò di cui Megan aveva bisogno "come ti chiami?" le domandò teneramente il ragazzo "Megan!" furono interrotti da due uomini che conoscevano entrambi "vedo che hai già conosciuto Niall" le disse Parker "cosa?" il ragazzo non aveva ancora afferrato.
"si..va bene mamma...certo...non preoccuparti...d'accordo...ti voglio tanto bene...saluta tutti, mi raccomando" furono distratti da un'altra inconfondibile voce, bastò che Megan si girasse, per scorgere un ragazzo alto, moro e snello mentre agganciava il telefono, i suoi occhi diventarono lucidi, e un paio di secondi più tardi i due manager e Niall la videro correre come se fosse spinta da chissà quale forza; non appena Meg fu abbastanza vicina, gli circondò il corpo con le braccia e poggiò istintivamente la testa sulla schiena di un sorpreso Zayn, quasi a voler respirare il suo profumo, lui si voltò e si ritrovò davanti una ragazza con un sorriso stampato sulle labbra "ciao" la salutò, Megan lo strinse di nuovo incapace di articolare parole per tutte le emozioni che stava provando in soli pochi minuti, Zayn ricambiò l'abbraccio con tenerezza, poi la ragazza lo guardò negli occhi senza smettere di sorridere, le sarebbe venuto male alla mascella come quando aveva visto con Emma il dvd del loro concerto, ma non c'era cosa che le importasse di meno, era tra le braccia di Zayn, assurdo.
"che succede qui?" Liam e Louis uscirono dall'hotel notando lo scompiglio che si era creato, stavolta Meg riuscì a urlare di gioia e gli corse incontro chiamandoli per nome, non sapendo chi abbracciare per primo, corse verso di loro con le braccia aperte e li strinse tutti e due, i ragazzi si ritrovarono travolti e rischiarono pure di perdere l'equilibrio, ma come avevano già fatto Niall e Zayn, abbracciarono calorosamente Meg e le regalarono uno dei loro sorrisi, lei si sentì come se le avessero sorriso degli angeli e si specchiò nei loro occhi così diversi e così intensi...qualcuno doveva svegliarla da quel meraviglioso sogno.

" e Harry? dov'è? " domandò Burbank ai ragazzi quando furono entrati "arriva" li tranquilizzò subito Lou, soltanto a sentire il suo nome Meg si immobilizzò "beh, credo proprio che abbiate capito che la ragazza che abbiamo scelto per quel progetto di cui vi abbiamo parlato, è proprio lei, Megan Jones" annunciò Parker, lei non seppe cosa fare, se sorridere o scusarsi, sapeva che si trattava di qualcosa di scorretto, ma quando Niall le rivolse un dolce sorriso e gli altri seguirono il suo esempio, lei si sentì decisamente meglio, però lo stesso non fu in grado di presentarsi come avrebbe fatto in un occasione normale "non riesco a crederci" disse emozionata più che mai "è un piacere conoscerti!" esclamò Liam "non ci aspettavamo che Tom e James scegliessero una fan!" esultò Niall "benvenuta nel club!" le disse Zayn strizzandole l'occhio "sei pronta a trascorrere il prossimo mese in nostra compagnia?" le domandò Louis spiritoso. 

La verità? Harry aveva dimenticato di dirgli che si sarebbe trattato di una ragazza comune, probabilmente non sapeva nemmeno lui che fosse una dolcissima fan, e i ragazzi per quanto lo avessero incoraggiato, si erano ormai convinti che si sarebbero ritrovati a dover sopportare chissà quale diva, avevano persino fatto una tacita scommessa su chi potesse essere, e quando Megan li aveva travolti con i suoi abbracci, l'ultima cosa che avevano pensato era che potesse essere lei la ragazza che tutti stavano aspettando per cenare, invece si erano dovuti ricredere del tutto. Furono inspiegabilmente felici del fatto che quei due avessero dato a una fan la possibilità di stargli accanto, e poi si resero conto che per Meg quello sarebbe stato un sogno a occhi aperti nel momento esatto in cui lei parlò con la voce tremante, e poi quegli abbracci, soltanto una ragazza che avrebbe fatto pazzie per loro era in grado di stringerli con tanta foga e tanta tenerezza nello stesso istante.
" scusate il ritardo" Meg sapeva benissimo a chi appartenesse quella voce, ma ancora non ci credeva, non poteva essere lui davvero, per lei non era logicamente possibile che non ci fosse un desktop, una tv o qualunque altra cosa a separarla da lui, soltanto aria, si  voltò di scatto, e si sentì tremare le gambe quando stabilì un contatto con i suoi occhi, Harry la guardò a sua volta, lei era perfettamente immobile accanto a Liam, non riusciva a fare nient'altro escluso perdersi in quello sguardo, il ragazzo non ebbe il tempo di dire nulla "finalmente ce l'hai fatta!" esclamò Parker interrompendo bruscamente quel gioco di sguardi e salvando Meg da uno svenimento sicuro "Harry, lei è Megan...Megan, credo che tu sappia perfettamente chi sia lui" esclamò Burbank con tono pratico, quasi come se stesse presentando due colleghi di lavoro, come faceva a non rendersi conto che quella ragazza stava facendo tutto il possibile per convincersi che quello che stava vivendo fosse reale?  "ciao" Harry le si avvicinò e le porse la mano, lei non riusciva a interrompere il contatto con i suoi occhi, lo aveva giusto di fronte, ed era meraviglioso "ciao" sussurrò a sua volta, si maledì per non riuscire a comportarsi in modo normale, lui le mostrò un sorriso, il suo sorriso, quello che l'aveva indotta a sognare a occhi aperti innumerevoli volte, non potè fare a meno di sorridere a sua volta, si sentiva una scema, ma poteva giurare di non essersi mai sentita così....emozionata, follemente felice come lo era in quel momento.
Quando Harry le lasciò andare la mano per sedersi a tavola, lei se la ritrovò sudata, quel brevissimo contatto l'aveva mandata in tilt, si sforzò di restare calma anche se dubitava fortemente di poterci riuscire, prese posto tra Louis e Zayn, e non appena si fu seduta, si guardò intorno e chiuse gli occhi per un istante, un'irrazionale paura di riaprirli e non trovarsi più con loro si impossessò di lei, Louis lo notò "siamo ancora qui" le disse addentando una bruschetta, Meg gli sorrise istintivamente "avanti, mangia" Niall era seduto di fronte a lei, il tavolo era rettangolare, alla destra del ragazzo c'era Liam, alla sua sinistra James Parker, e i due posti a capotavola erano occupati da Burbank e Harry.
Megan non parlò molto durante la cena, era troppo emozionata per riuscire a conversare come avrebbe fatto se al suo stesso tavolo non ci fossero stati i One Direction, si limitò a guardarli incredula e a sforzarsi di controllare i battiti del cuore, anche se sapeva perfettamente che non dipendevano dalla sua volontà, pensò che Emma si sarebbe sentita esattamente come lei se fosse stata lì, e si rese anche conto che la sua amica la conosceva meglio di tutti...cos'è che le aveva detto la sera precedente, quando tutte e due avevano scherzato sul fatto che Meg li potesse incontrare davvero? 
" ...
si infatti, secondo me quando sarà il turno di Harry, invece di buttargli le braccia al collo come farai con tutti gli altri, resterai imbambolata, vedrai i suoi occhi, il suo sorriso, e addio Meg!"  Ed era successo, aveva abbracciato tutti calorosamente sentendosi maledettamente bene stretta tra le loro braccia, e quando era arrivato Harry, era rimsta lì immobile, paralizzata, avrebbe potuto corrergli incontro e lasciarsi stringere, e invece le erano all'improvviso mancate le forze per fare qualunque cosa..esattamente come aveva previsto la sua migliore amica.

" Brindiamo a questa nuova avventura!" proposero i manager alzando i bicchieri, per Harry quello era troppo  "non c'è niente da festeggiare!" sbottò alzandosi e allontanandosi, gli altri ragazzi se lo aspettavano, Meg ci restò male, indubbiamente, ma provò l'ardente desiderio di raggiungerlo, si alzò rivolgendo a tutti un sorriso di scusa, e lo seguì fuori, sul retro.
Lui avvertì dei passi dietro di se, si era seduto su dei gradini all'esterno del ristorante "Niall, Zayn, Liam o Louis, lasciatemi solo" disse, convinto che a seguirlo fosse stato uno dei ragazzi, uno dei suoi migliori amici "se vuoi io mi tiro indietro" esclamò lei, in piedi pochi metri dietro le sue spalle, lo avrebbe fatto sul serio, Harry si voltò piuttosto sorpreso, non se lo aspettava affatto "a che servirebbe? sceglierebbero un'altra ragazza" Meg riusciva a restare imbambolata nei suoi occhi anche al buio "magari ti piacerà di più" ipotizzò, non sapeva che altro dire, il ragazzo le rivolse un tenero sorriso, adesso pensava pure di essere brutta, assurdo, pensò Harry "non sei tu il problema" le disse guardandola, non voleva ferirla, poi si voltò di nuovo e fissò l'asfalto.
" guarda che puoi venire a sederti accanto a me, non mordo, lo giuro!" esclamò pochi secondi dopo, voltandosi di nuovo verso di lei, Meg non se lo fece ripetere due volte, si ritrovò a sorridergli come un'idiota e ancora una volta restò ipnotizzata da quegli occhi, poteva giurare di esserne innamorata, sin dal primo istante  "sei diventata rossa come un peperone!" le disse lui divertito, notando che il suo viso, e anche il suo cuore, stavano prendendo fuoco, Megan rise a quell'affermazione, stentava a credere di essere seduta proprio accanto a Harry, ma le piaceva il fatto che lui fosse già passato al prenderla in giro "smettila!" gli disse ridendo, con un luccichio negli occhi, lui la guardò e sorrise, alterando permanentamente il battito del cuore della ragazza che gli stava accanto.



Ciaaaaaaaaao :))
Eccomi con il nuovo capitolo :DD
Ho promesso a me stessa di togliermi l'abitudine di fare i riassuntini nello spazio autore, quindi mi limito a ringraziarvi di cuore per tutte le recensioni ricevute fino a oggi..in caso non lo abbiate ancora capito, mi rendono davvero feliceeee :))
E ovviamente ringrazio anche chi legge e chi inserisce la storia tra le preferite-seguite-ricordate :))
Sono curiosissima di sapere cosa ne pensate, quindi sentitevi pure liberi di dirmi tutto ciò che vi passa per la testa :DDD
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto :DD
Un bacione, a prestooooooooo <3<3<3

  

  
 
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Non erano più tornati dentro. 
Harry continuava a starsene seduto su quei gradini rivolgendole ogni tanto uno sguardo con la coda dell'occhio, e Megan non accennava a spostarsi di un millimetro; dopo quello scambio di battute che aveva un po' rotto il ghiacchio, se ne stavano tutti e due in silenzio con il naso rivolto all'insù, guardavano le stelle che quella notte brillavano nel loro cielo, ma nessuno dei due gli prestava davvero attenzione, diciamo piuttosto che Harry pensava alla faccenda della 'finta fidanzata', e la ragazza, pur restando meravigliata di fronte allo spettacolo sopra la sua testa, era convinta che la stella più bella di tutte, si trovasse molto più vicina a lei rispetto ai corpi celesti distanti anni luce, poteva dire che fosse addirittura a portata di mano, e sorrise pensando che quella sera, affermare di poter sfiorare con le dita la sua stella, non sarebbe stato soltanto un modo carino e romantico per esprimere quell'enorme carico di emozioni che aveva provato incontrando i ragazzi e che stava ancora provando... no, non quella sera, lui, la sua stella, era lì, le stava seduto proprio accanto.

Megan provò una fitta al cuore pensando che il ragazzo che aveva sempre considerato irragiungibile per ovvi motivi, adesso se ne stava lì zitto, dopo averla presa pure in giro, lanciandole sguardi furtivi di tanto in tanto; lei faceva tutto ciò che era in suo potere pur di non restare immobile a fissarlo, ecco perchè aveva rivolto lo sguardo alle stelle, per evitare di imbambolarsi osservandolo anche solo di profilo, se poi lui si fosse voltato del tutto, sapeva già che si sarebbe persa in quegli occhi così dannatamente belli e in quel sorriso paralizzante, avrebbe fatto di nuovo la figura della scema e proprio non le andava, non con Harry.
Eppure c'era una parte di se, che non voleva altro che quello, restare lì a guardarlo fino a quando non le si fossero chiuse le palpebre  per la stanchezza...e il solo pensiero di assopirsi specchiandosi nei suoi occhi prima di cadere tra le braccia di Morfeo, le fece andare il cuore in titl... come se fino a quel momento avesse goduto di un ottimo funzionamento.
Lui non poteva nemmeno immaginare le sensazioni che stava provando Megan standogli accanto, e anche se nessuno dei due parlava, non era un silenzio pesante come ci si aspetterebbe, tutto ciò a cui riusciva a pensare Harry era quella ridicola messa in scena, non voleva fare l'attore, ma non aveva scelta, e non si aspettava affatto che la sua co-protaginista sarebbe stata una ragazza come Meg, non sapeva nulla di lei a parte il nome, ma si era sentito sollevato quando si era reso conto di non dover fingere di essere innamorato di una ragazza che pur non essendo conosciuta, si sarebbe montata la testa....forse il suo era un giudizio affrettato, ma in qualche modo aveva intuito che lei era quel genere di ragazza simile alle fan che tanto amava. Non aveva assistito all'incontro con i ragazzi fuori dall'hotel, nè quei due si erano preoccupati di specificargli che si sarebbe trattato proprio di una fan, e a cena era stato troppo impegnato a concentrarsi sull'assurdità di quel piano per accorgersi delle sue emozioni, poi quando aveva visto il viso della ragazza infiammarsi aveva capito che per lei doveva essere qualcosa di incredibile potergli stare accanto, ma nonostante tutto ciò, non aveva idea di che cosa lui e i ragazzi significassero per Megan Jones.
Un suono molto familiare distrasse entrambi, nell'aria risuonarono le note del ritornello di 'Live while we're young', tesero tutti e due le orecchie per capire da dove provenisse quel suono, e passò qualche istante prima che Megan si rendesse conto che la musica proveniva dalla sua tasca, nel momento esatto in cui se accorse, incrociò lo sguardo di Harry, non seppe che fare, un giorno o l'altro sarebbe riuscita a impedire a Emma di cambiarle le suonerie del cellulare a suo piacimento, la sua migliore amica doveva averla impostata come suoneria prima che lei partisse, Meg si domandò il motivo per cui non se ne fosse resa conto prima, non era la prima volta che il suo cellulare squillava in due giorni, le ci volle qualche istante per collegare tutto: Emma doveva essersi divertita con il suo cellulare mentre lei preparava le valigie e le doveva essere passato per la testa di inserire 'Live while we're young' come tono di chiamata per le voci della rubrica elecante sotto la categoria 'famiglia'..un vero genio. 
Divenne ancora più rossa quando afferrò l'apparecchio per rispondere, Harry si sforzò di restare indifferente, ma quando si voltò dal lato opposto a quello di Meg, non riuscì a reprimere un sorriso.

" pronto?" "tesoro, dove sei?" okay, adesso avrebbe dovuto inventare una balla, non poteva certo dirle di essere seduta sul retro dell'albergo dei One Direction accanto a Harry "Zia! ehm..dove sono..sono" non era affatto abituata a inventarle di sana pianta "in spiaggia" le sussurrò Harry con aria complice "Megan non ti sarai persa, vero?" adesso il tono della donna sembrava preoccupato "ma no, sono in spiaggia" esclamò con una naturalezza che sconvolse persino lei "tutto a posto" disse poi, accorgendosi dell'esitazione dall'altra parte "va bene, senti...vengo a prenderti io o prendi il bus?" "il bus, sarai stanca, e poi domani devi lavorare..tranquilla, non farò tardi" le disse sicura "tra mezzora ti voglio a casa" le disse la donna con tono dolce, ma che non ammetteva repliche "ricevuto!ci vediamo tra poco" la salutò lei attaccando il telefono. Rimise l'apparecchio in tasca sotto lo sguardo di Harry "grazie del..suggerimento" esclamò, ancora un po' imbarazzata "lo sai? quella canzone...credo di averla già sentita" scherzò lui, portandosi una mano alla fronte e fingendo di non ricordare il posto o il momento a cui stava pensando "sul serio?" Meg stette al gioco, lui annuì convinto "io l'adoro, mi mette una carica pazzesca" esclamò lei senza riuscire a trattenersi, Harry le rispose con un sorriso che irrimediabilmente scatenò anche il suo, era bello sentirla parlare così della loro musica. 
"perchè non le hai detto la verità?  le domandò un po' di tempo dopo, riferendosi alla conversazione della ragazza con la zia "non ci credo nemmeno io! come posso farlo credere a lei?" il ragazzo sorrise di nuovo di fronte a quella risposta "tu sei una nostra fan?" era più un'affermazione che una domanda "aspettavo il giorno in cui vi avrei guardato negli occhi dal vivo e vi avrei abbracciato da due anni" sussurrò, evitando accuratamente di guardarlo, non poteva fare la figura dell'idiota ogni volta, solo perchè le risultava impossibile stabilire un contatto visivo con lui senza che una vocina dentro di lei le suggerisse di amarlo davvero "non mi sembra che tu mi abbia abbracciato" disse lui iniziando a passarsi tra le mani un sassolino che aveva trovato lì per terra, fu a quel punto che Meg fu costretta a guardarlo, poi senza dire una parola, si fece sempre più vicina, fino a quando i loro corpi non si trovarono l'uno a contatto con l'altro, Harry continuava a giocare con il sassolino, ma inutile dire che percepiva ogni suo movimento, lei gli gettò le braccia al collo, il ragazzo la strinse a sua volta, Meg provò una sensazione a lei ancora sconosciuta, si sentì completa in quell'abbraccio, come lo non era mai stata, avrebbe voluto che quelle braccia l'avvolgessero per sempre. 
Furono soltanto pochi istanti, la durata di un abbraccio comune a tutti gli altri, ma furono più che sufficienti per mandarle in pappa il cervelllo e per metterle in cuore in corsa, più di quanto non lo fosse già, percepiva i battiti come martellate nel petto, le pareva che il cuore stesse lottando con tutto se stesso per superare la gabbia toracica e liberarsi dal petto, era sicura che se fosse stato possibile, il suo cuore si sarebbe andato a sovrapporre a quello del ragazzo che stava abbracciando e si sarebbe fuso con quello di Harry, perchè glielo aveva già donato anche se non materialmente, molto molto tempo prima. Quando si staccarono, tentò di riprendere un contegno, ma era difficile, aveva soltanto voglia di lasciarsi stringere di nuovo "contento adesso?" si sorprese invece a domandargli, Harry la guardò e scoppiò a ridere, proprio non reggeva quel voler tentare di fingere che non fosse stata la sensazione più bella che avesse mai provato, anche Meg se ne rese conto, era stata la cosa più stupida che avesse potuto dire, ma l'aveva fatto ridere, e la sua risata, era il suono più piacevole che conoscesse.
Poco dopo rientrarono, James Parker e Tom Burbank le diedero appuntamento per la mattina successiva, le dissero che dovevano stabilire parecchi particolari riguardo la sua 'storia' con Harry, lei annuì distrattamente riuscendo a captare soltanto l'ora dell'incontro, i suoi occhi si erano posati sui cinque componenti della boy band che l'aveva letteralmente stregata, erano lì in piedi, vicini, e Megan Jones provò un tuffo al cuore pensando che li aveva visti così migliaia, forse milioni di volte, ma quella era senza dubbio la prima che se avesse corso nella loro direzione, non sarebbe finita per abbracciare convulsamente un televisore o il desktop del suo computer, avrebbe abbracciato loro, i suoi eroi.
Si trattenne, non voleva sembrare appiccicosa, e si limitò a salutarli sorridendogli con gli occhi lucidi, e ringraziandoli della serata, poteva giurarlo, era stata la migliore della sua vita, prima gli abbracci iniziali, la cena in sè per sè con quel costante senso di perdita della testa ovattato dai loro sorrisi e dalle loro voci, e poi l'oretta trascorsa fuori insieme a Harry...non riusciva nemmeno a immaginare di essere più felice di così.
" Ciao" le urlò Zayn mentre era sulla porta "Buonanotte Megan" le dissero Niall e Louis con un sorriso "penso che ti chiamerò Meg!" se ne uscì Liam "già, anche io. Ci vediamo domani Meg" le disse Harry, lei li salutò di nuovo trattenendo a stento la voglia di abbracciarli, poi si allontanò e prese l'autobus con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro, quello che stava vivendo era un sogno, non conosceva altre parole per definirlo.

Rientrò a casa silenziosa, le luci erano tutte spente, si diresse verso la camera della zia e si affacciò con la testa "oh sei tornata" le disse la donna accendendo l' abat-jour sul comodino, lei le sorrise, non riusciva a fare a meno di farlo "ti sei divertita oggi?" le domandò la zia... divertita? Era la stata la giornata più incredibile, emozionante, straordinariamente, eccezionalmente bella che avesse mai vissuto "si, tantissimo" le rispose, doveva trovare un modo per raccontarle tutto, era decisamente impossibile pensare di tenerla all'oscuro di ciò che le stava accadendo, e poi voleva bene a sua zia, le era infinitamente grata per averla invitata a stare a casa sua, non voleva mentirle, doveva soltanto trovare il modo di dirle tutto.
" poi mi racconti" si sentì dire "d'accordo" "domani uscirò presto, ho il turno di mattina, ma per le cinque sarò di ritorno. Per il pranzo...troverai sicuramente qualcosa in frigo" spiegò la donna "zia, non ti preccupare, sono abituata a stare sola, non è un problema, e se proprio non dovessi trovare nulla in frigo, mi cucinerò qualcosa" non aveva mai avuto problemi di questo tipo "vado a dormire adesso" esclamò subito dopo allontanandosi "buonanotte Megan" "buonanotte!" la salutò, prima di chiudersi in camera.
Si liberò della camicetta e del jeans corto che indossava, e infilò il pigiama estivo, poi andò in bagno per lavarsi i denti, e quando si trovò di fronte allo specchio, non si meravigliò più di tanto quando si accorse che quel sorriso che aveva tenuto per tutta la serata, ancora non si era deciso a lasciare il suo viso; poi tornò in camera, aprì la finestra e vi si affacciò, lasciò che l'aria frizzantina della notte penetrasse nei suoi polmoni, il suo corpo fu percorso da un brivido che non aveva nulla a che fare con il freddo, si stese sul letto a pancia in giù e compose il numero della sua migliore amica, nonostante fosse l'una passata.
" ei? dormi?" le domandò sottovoce non appena la sentì rispondere "ma ti pare che tu eri insieme ai ragazzi e io dormivo? aspettavo che mi chiamassi, devi raccontarmi tutto" le disse, la sua voce pacata non nasondeva la sua curiosità "ce l'ho fatta Emma, ce l'ho fatta! Sono la persona più felice sulla faccia della terra! Li ho abbracciati, tutti e cinque, è stato meraviglioso! Ho avuto la possibilità di guardarli negli occhi, di sciogliermi per i loro sorrisi...Dio mio, mi tremano ancora le gambe, e quando sarò una vecchietta di ottant'anni, ripenserò a questo giorno e tornerò a sorridere. Mi sento come se avessi appena scoperto di avere le ali e poter volare, è stata l'emozione più grande di sempre, giuro...sono assolutamente perfetti" una lacrima solcò il suo viso, poi iniziò a raccontarle tutto dall'inizio, dall'incontro con Niall, Zayn, Louis e Liam fuori dall'albergo, all'arrivo di Harry, alla cena, fino a quando non lo aveva seguito fuori, e tutto quello che lì si erano detti, accennò anche al fatto che il suo cellulare si fosse messo a cantare 'Live While We're Young' mentre erano insieme, e a quel punto Emma scoppiò in una risata fragorosa e colpevole, parlavano tutte due a bassa voce, Megan raccontava e l'amica ascoltava incantata, trascorsero un paio d'ore senza che nessuna delle due ne prendesse atto.
"sei stanca Em?" le domandò lei a un certo punto, accorgendosi che l'orologio segnava le tre passate "neanche per sogno" rispose l'altra "io non penso proprio che riuscirò a dormire" esclamò, sicurissima che non avrebbe chiuso occhio "e che problema c'è? io sono qui per questo" nemmeno Emma sarebbe riuscita a prendere sonno "non so cosa farei senza di te! Chi mi ascolterebbe delirare così in piena notte?" Megan le voleva davvero un mondo di bene "io" disse l'altra, scatenando la sua risata, un secondo dopo si coprì la bocca con la mano, poi continuarono a chiacchierare senza battere ciglio fino a quando la luce dell'alba non illuminò il viso a entrambe facendole sprofondare in un sonno profondo.
Meg riaprì gli occhi quando sentì la porta di casa sbattere, sua zia doveva essere già uscita, cercò il cellulare sul lenzuolo e si accorse che non aveva nemmeno terminato la chiamata, portò il cellulare all'orecchio e potè appena percepire il respiro regolare della sua migliore amica, sorrise chiudendo il telefono e rallegrandosi del fatto che avessero tutte e due la promozione per chiamate e messaggi gratis. Altrimenti avrebbero speso un milione.
Subito dopo crollò nuovamente tra le braccia di Morfeo, ma dormì poco, forse tre ore in tutto, aveva timore di perdere di vista l'orologio e mancare all'appuntamento con i due manager, immaginò che avessero convocato anche Harry, e quel pensiero la fece saltare giù dal letto e infiilarsi nel box doccia alla velocità della luce; quando lasciò casa, si sentiva fresca e piena di energie, nonostante avesse dormito così poco, le bastava sapere che avrebbe di nuovo incontrato i ragazzi per dimenticarsi di tutto il resto. 
Sorrise, ma di un sorriso vero e spontaneo, sorrise e basta, senza riuscire a controllare i muscoli della faccia e probabilmente senza rendersene nemmeno conto, sorrise così a lungo che i passeggeri del bus si domandarono a cosa stesse pensando quella ragazza per sorridere così. Cinque ragazzi erano  responsabili di ciò che provava.




Ciaaaaaaaaaaao :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo :DD
Spero che vi sia piaciuto! Come già sapete, sentitevi libere di dirmi tutto quello che vi passa per la testa, io adoro leggere ciò che mi scrivete e 'chiacchierare' insieme a voi :))
E poi voglio ringraziarvi per tutte le recensioni ricevute fino ad ora, siete dolcissime ♥
Un grazie anche a chi legge la storia, a chi la segue o la inserisce tra le ricordate/preferite :DDD
Aggiornerò il prima possibile :DDD
Un bacione, a prestoooooo <3<3<3<3<3 
         

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


" Ei Meg!" "ciao" esclamò lei gettandogli le braccia al collo "hai intenzione di travolgermi ogni volta che mi vedi?" Louis ricambiò teneramente l'abbraccio, lei rise "dovresti farci l'abitudine" gli disse tenendosi ancora stretta a lui "ah..okay" il ragazzo sembrava piuttosto divertito, un attimo dopo la lasciò andare, lei si avviò in direzione della porta principale dell'hotel cercando di non urlare di gioia dopo aver abbracciato di nuovo Louis...forse dopotutto era proprio lei che doveva farci l'abitudine, ma quando vedeva i ragazzi, non riusciva a non pensare di essere la fan più fortunata del mondo.
" Buongiorno" esclamò una volta poggiati i piedi sulla moquette della reception dell'albergo "oh ciao" Liam le andò incontro sorridente " caffè?" le domandò gentilmente, lei scosse la testa "posso abbracciarti?" gli chiese facendosi appena sentire, beh era proprio un caso perso "ma certo!" esclamò lui stringendola a sè e scompigliandole un po' i capelli "scusa..è che per me tutto questo è semplicemente incredibile" esclamò non appena si furono staccati "Meg, non devi chiedermelo e tantomeno giustificarti, io amo gli abbracci" disse prendendo la tazzina di caffè che aveva ordinato e sorseggiando la bevanda "Liam, muoviti!" Zayn sbucò dall'ascensore "sei già arrivata? wow, perfetto orario" esclamò il ragazzo rivolgendosi a Meg, poi la salutò con un bacio sulla guancia, e lei per poco non svenne, tentò di controllarsi, non si aspettava affatto che i ragazzi sarebbero stati così dolci e amichevoli sin da subito, ma in fondo non c'era da meravigliarsi, sapeva perfettamente che il loro era un cuore d'oro.
Qualche secondo dopo arrivarono anche Harry e Niall accompagnati da Tom Burbank e James Parker "Megan, Harry, seguiteci" il tono del manager era severo "e voi altri, non combiante guai, ricordatevi che stasera cantarete" Meg fece appena in tempo a vedere Louis fare una linguaccia di nascosto a Burbank e le venne da ridere "buona fortuna!" esclamò Niall mettendo una mano sulla sua spalla e l'altra su quella di Harry, Megan gli sorrise, prima che lui e il resto dei ragazzi si allontanassero "mi sento come avessi combianto qualche marachella a scuola e mi stessero accompagnando dal preside" disse a bassa voce, rivolgendosi a Harry, mentre tutti e due seguivano i due uomini,  lui le sorrise divertito scuotendo la testa, poi tornò serio "e sai quale sarà la nostra punizione? saremo i protagonisti della storia d'amore rappresentata dal corso di teatro" Harry alzò la testa dopo aver pronunciato quella frase, incrociò lo sguardo della ragazza e si sorprese a pensare che in una situazione diversa da quella che stavano vivendo, avrebbe trascorso volentieri del tempo insieme  a lei.
Proprio non riusciva a sopportare quell'imposizione, la giudicava assurda, e ne aveva tutte le ragioni "io ho capito che te lo hanno imposto, e so anche perchè non vuoi farlo, non inganneresti mai la gente di proposito" sussurrò la ragazza mantenendo bassa la voce e tentando di camminare il più lontano possibile da quei due, Harry era sorpreso dalle sue parole, soprattutto perchè lei  aveva capito tutto senza nessuna spiegazione..
"Meg, proviamoci. Hai ragione, a me non va di mettere in piedi questo spettacolo, però ormai ci sono dentro, non posso rifiutarmi...tu forse puoi, ma non farlo, ti prego" per un attimo i loro sguardi si incrociarono, lei restò immobile, quegli occhi e quel sorriso l'avrebbero fatta impazzire, di sicuro, non riusciva a fare a meno di amarli con tutta se stessa "e visto che devo fare la parte del principe azzurro, voglio che sia tu la mia principessa" il cuore cominciò a battere forte, Meg si portò instintivamente una mano al petto facendo il possibile per dissimulare, ma dentro di lei stava esplodendo un vulcano di emozioni, percepì i battiti accelerati e allontanò subito quella mano per paura che lui potesse rendersene conto, era troppo, non poteva averlo detto sul serio, e sapeva perfettamente che voleva essere soltanto una metafora, un modo carino per dirle che non voleva che lei si tirasse indietro come gli aveva detto la sera precedente, ma furono le paroli più dolci che avesse mai udito, e già il semplice fatto che Harry non volesse qualche altra ragazza al suo posto, fece raggiungere la massima velocità al suo cuore.

Le mancava il fiato, ma doveva assolutamente dirgli che non si sarebbe mai pentita di aver accettato la proposta dei due spietati manager "non ho nessuna intenzione di tirarmi indietro" parlò con la voce tremante, sperando che lui non ci facesse caso "ma ieri sera hai detto-" "si lo so, l'ho detto perchè pensavo che tu non volessi" gli spiegò riuscendo a recuperare un respiro più o meno regolare, ma non si faceva nessuna illusione, il suo cuore non si sarebbe mai comportato in modo normale in presenza di  Harry, semplicemente perchè era lui, Harry Styles, il ragazzo che si era intrufolato nei suoi sogni l'estate di due anni prima.

"dovresti prenderla in modo diverso" questo fu il consiglio di Parker per il ragazzo, si erano seduti tutti e quattro in una sala dell'albergo piuttosto lontana sia dalla reception che dalle camere, era un luogo molto riservato "potrebbe essere divertente" aggiunse Burbank, Harry la guardò e sorrise " siamo pronti, vero Meg?" lei annuì ricambiando il sorriso, i due uomini si meravigliano delle parole del ragazzo, sembrava aver cambiato atteggiamento, si domandarono chissà come mai fosse successo, poi accantonarono il problema dicendosi che l'importante era che Harry avesse smesso di brontolare. 
Voi avrete certamente capito. Non è che all'improvviso gli andasse a genio di prendersi gioco del mondo intero, ma visto che non aveva possibilità di scelta, aveva deciso almeno di provarci, e lo faceva anche per Megan, gli stava simpatica, e non gli dispiaceva affatto conoscere meglio la dolce fan dei One Direction.
" questo è lo spirito giusto, Harry!" esclamò Parker poggiando i gomiti sul tavolo e passandosi le mani una nell'altra come se le stesse lavando "allora, per prima cosa, bisogna decidere quando, dove, come e perchè vi siete conosciuti" annunciò l'altro, Meg ebbe l'impressione di star partecipando a un gioco a quiz, uno di quelli che trasmettevano per televisione, si voltò verso Harry e dalla sua faccia capì che stava pensando la stessa cosa "non guardateci così ragazzi! ci saranno delle interviste e Harry dovrà sapere cosa rispondere" il tono di Burbank era eccessivamente pratico "avanti, proponete qualcosa, dai" li spronò il collega, loro restarono zitti "Megan, dove ti piacerebbe incontrare il tuo principe azzurro?" lei sapeva bene cosa rispondere, era una di quelle classiche domande che le avevano posto sin da quando era bambina, il famosissimo principe azzurro, trovatemi una sola ragazza che da piccola non abbia creduto a una favola, e che da adoscente non abbia trascorso almeno un pomeriggio o una serata con la propria amica del cuore a parlare del ragazzo dei sogni "in spiaggia, all'alba o al tramonto, è lo stesso, quando non c'è nessuno, ci si sente piccoli rispetto all'immensità del mare, e non si può far altro che restare ad ammirarlo. Non so perchè, ma ho sempre creduto che non esistesse un posto più romantico di una spiaggia solitaria" si scosse accorgendosi di aver parlato troppo "sono d'accordo! Io amo fare surf all'alba quando tutti dormono e le luci del mattino si specchiano nelle onde" aggiunse Harry, avevano tutti e due uno sguardo sognante "perfetto! abbiamo una storia ragazzi" Burbank e Parker li interruppero bruscamente "che?" domandò lei non capendo "sentite se vi piace" esclamò il più astuto dei due uomini.
 "Una mattina come tutte le altre, Harry Styles, membro della boy band che ha conquistato il mondo, decide di alzarsi presto e andare a fare surf su una spiaggia californiana. Prende la sua tavola e inizia a saltare sulle onde subito dopo il sorgere del sole, è molto abile nello sport che ama e si diverte a sfidare l'oceano, ma mentre supera un'onda dopo l'altra, si accorge di un essere solo. Una ragazza ha avuto la sua stessa idea e lo imita una decina di metri più in là, lui la osserva compiaciuto, fino a quando non si ritrova ad assistere a una scena che non si aspetta. Un'onda più alta del previsto, fa perdere l'equilibrio alla ragazza facendola finire in mare; il nostro Harry non esita nemmeno un secondo prima di tuffarsi per raggiungerla a nuoto, lei è svenuta per lo spavento, lui la prende tra le sue braccia portandola a riva, la fa stendere sulla sabbia e le schiaffeggia il viso per rianimarla, lei apre gli occhi  ed è convinta di aver preso una bella testata quando si ritrova di fronte Harry Styles. Pensa di essere completamente impazzita, il ragazzo si accorge del suo stato d'animo e le domanda che cosa c'è che non va, lei gli risponde schiettamente, dicendogli di aver preso una botta forte in testa perchè vede davanti a sè Harry dei One Direction, e aggiunge che rischia di svenire di nuovo perchè è segretamente innamorata di lui dalla prima volta che lo ha sentito cantare, e ovviamente è pazza della boy band.
Allora il nostro Harry scoppia a ridere dicendole che sta benissimo, poi l'aiuta a rialzarsi e si presenta, stringendole la mano e guardandola dritta negli occhi, lei si paralizza di fronte al ragazzo dei suoi sogni e si da della stupida per avergli già spifferato di essere innamorata di lui, senza nemmeno preoccuparsi di conoscerlo; ma nel cuore di Harry scatta qualcosa che il ragazzo non riesce a definire nel momento in cui lei  lo guarda sorridendogli imbarazzata, è una sensazione che lui non ha mai provato prima. Le propone di far colazione insieme, lei accetta con tutto il cuore, e insieme si recano al bar dell'hotel dove alloggiano i One Direction; Harry non le toglie gli occhi di dosso nemmeno per attimo, e lei si trattiene a stento dal dirgli che lo ama, è pedutamente innamorata dei suoi occhi e del suo sorriso, oltre che della sua voce; i due iniziano a chiacchierare, parlano del surf, dell'estate, della band, di loro, fino a quando il ragazzo non si congeda  a malincuore perchè richiamato all'ordine dai manager..ma prima di separarsi da lei, Harry le propone di rincontrarsi in spiaggia la mattina successiva." 
"mi pare un buon inizio, no?" Parker sembrava divertito dalla fantasia del proprio collega "mi piacerebbe innamorarmi così, sarebbe bellissimo se tutto questo fosse vero" il ragazzo sorrise amareggiato, stava ancora aspettando di incontrare la sua anima gemella, guardò Meg e notò che la ragazza sembrava persa in un mondo tutto suo, teneva un gomito appoggiato al tavolo, e si teneva la testa con la mano rivolgendo lo sguardo alla finestra che dava sul mare, i capelli castani erano legati in una coda che le ricadeva su una sola spalla, e le sue labbra erano increspate in un sorriso sognante, Harry pensò che fosse proprio bella.
"bene, adesso tocca a voi continuare" esclamò Parker con un sorrisetto, la ragazza si scosse "dobbiamo inventarci il seguito di sana pianta ? noi?" domandò Harry confuso, questo di certo non se lo aspettava "e chi sennò? siete voi due i protagonisti" gli ricordò Burbank "avanti, la vostra deve essere una favola! Sbizzarritevi, infilateci tutto ciò che volete, conditela con i vostri ingredienti preferiti, fate in modo che accada ciò che avete sempre sognato!" così dicendo i due manager si alzarono e si avviarono verso la porta "avete un'oretta per stabilire tutto nei minimi dettagli, decidete come vi siete innamorati" un secondo dopo li lasciarono soli. Meg rinunciò a controllare i battiti del proprio cuore, quella era una partita persa in partenza...davvero si trovava chiusa in una stanza insieme a Harry per dare vita a...a un sogno?
" tutto questo è assurdo" esordì il ragazzo ridendo, per lui era assurdo il fatto che all'improvviso gli fosse venuta voglia di lasciare spazio alla fantasia e all'immaginazione e costruire quella favola  "okay..dov'è che eravamo rimasti?" domandò lei riprendendo la posizione precedente "dobbiamo vedere che cosa succede la mattina successiva" la ragazza annuì "beh..quindi, i due si danno appuntamento all'alba in spiaggia" cominciò Harry, un attimo dopo scoppiarono a ridere tutti e due, era decisamente strano parlare di se stessi in terza persona, sembrava che adesso fossero diventati loro i registi del film e si fossero sdoppiati con il compito di controllare le vite delle copie di se stessi... concetto alieno, eh? Ammetto che non ha proprio nulla di umano, ma Megan e Harry si sentivano così, era come se avessero in mano dei controller e stessero telecomandando se stessi, e la cosa più sconvolgente erano che trovavano divertente, e forse addirittura piacevole, quella situazione. Di punto in bianco, si sentivano come se avessero trovato la chiave del cassetto dei sogni e fossero pronti a liberarli tutti, era come se ai loro alter-ego fosse concesso di vivere la favola che sognavano entrambi, come se fossero degli scrittori che danno vita ai propri personaggi..l'unica sostanziale differenza era che non si parlava di protagonisti fittizzi, ma di loro due.
"... stavolta lei però non cade" esclamò Meg convinta "ma soltanto perchè lui le insegna qualche trucchetto per vincere contro le onde, utilizzano la stessa tavola, e lui la tiene stretta a sè proprio con la scusa di evitarle una seconda caduta" continuò il ragazzo "il cuore di lei va in tilt al contatto della sua pelle con il corpo del ragazzo, lei lo ama, da tantissimo tempo" per la prima volta, Meg sentì che le parole che aveva appena pronunciato non erano soltanto appartenenti al suo alter-ego, no, rispecchiavano ciò che lei stessa aveva provato abbracciandolo "lui si sta innamorando, la conosce soltanto da un giorno, ma è abbastanza per rendersi conto di aver avuto la mente focalizzata su di lei per la maggior parte del tempo, da quando l'ha vista cadere dalla tavola da surf " il tono di Harry era così maledettamente dolce, era impossibile non sognare a occhi aperti, Meg si sforzò di restare impassibile, ma non ci riuscì del tutto, e sperò che lui non lo notasse "quando tornano a riva, si stendono sulla sabbia a chiacchierare come la mattina precedente, restano lì fino a quando il sole non comincia a brillare alto nel cielo, e la gente comincia a invadere la spiaggia" riprese, immaginandosi la scena "a quel punto lui è costretto a lasciarla sola, però le propone di trascorrere insieme il giorno successivo, sullo yacht che ha affittato con i ragazzi" continuò Harry "lei stenta a credere che incontrerà sul serio i One Direction, aspetta quel momento da così tanto tempo, che quando li vede si butta tra le loro braccia più emozionata che mai" "trascorrono una giornata fantastica, ridono, scherzano, si divertono, e anche i suoi migliori amici capiscono che Harry ha completamente perso la testa per lei" il ragazzo le sorrise incitandola a continuare "e al tramonto, si ritrovano soli a bordo piscina, lei propone una gara di tuffi" esclamò Meg "lui la prende in braccio e la butta in acqua, poi la segue" "iniziano a schizzarsi in piscina, ridendo a crepapelle-" "fin quando il ragazzo non le domanda se è davvero innamorata di lui come aveva detto dopo essere caduta, vuole saperlo" Meg girò il viso in modo tale da non incontrare i suoi occhi "lei è presa alla sprovvista  e lo spinge sott'acqua con tutte le sue forze" disse cercando di evitare di rispondere direttamente, perchè aveva l'impressione che quella fosse una domanda diretta a lei, non alla ragazza sullo yacht..ma era soltanto un'impressione "finiscono tutti e due sott'acqua, e quando riemergono, lui l'attira a se prendendola per la vita, la guarda negli occhi in attesa di una risposta, spera con tutto il cuore che lei dica di sì perchè, beh, si è innamorato di una fan" Meg trattenne il respiro "lei gli allaccia le braccia al collo, e senza dire una parola, avvicina il viso al suo, i loro nasi si sfiorano e i loro respiri si confondono, il tempo sembra fermarsi, dimenticano dove sono, tutto il mondo intorno sparisce come se avesse subito un incantesimo, e in quel momento ci sono loro due e basta, non sono una pop-star e una sua fan, e forse non erano mai stati tali sin dal principio, sono soltanto un ragazzo e una ragazza follemente innamorati. Non hanno bisogno di parole, si tengono lì stretti per qualche istante, persi nel loro mondo, fin quando lei non gli sfiora le labbra con le proprie, gli ruba un bacio bagnato, e poi si stacca per guardarlo negli occhi" "lui non ci pensa due volte prima di baciarla di nuovo, stavolta con più passione, la ama, dall'istante in cui l'ha vista sorridere, e continua a baciarla desiderando di non lasciarla mai più" "lei interrompe quei baci per un attimo, dicendogli di si, che è perdutamente innamorata di lui, poi riprende a baciarlo con foga, provando sensazioni sconosciute, sentendosi in paradiso, e realizzando di essere felice, davvero felice."
" Spero proprio che abbiate una storia degna di prima pagina!" esclamò Parker irrompendo nella stanza, i due annuirono distrattamente guardandosi, poi si scossero "perfetto! Allora domani il mondo saprà che Cupido ha colpito ancora!" disse Burbank, poi scoppiò a ridere, sempre più fiero della propria idea, mentre Megan e Harry si domandarono dove li avrebbe portati quella strana, stupida, falsa, meravigliosa storia che si erano inventati. 








Ciaaaaaaaao :))
Ecco il settimo capitolo!!! 
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto :DD Fatemi sapere tutto quello che pensate, se vi va ovviamente, sapete che per me è importante :DD
Vi ringrazio per tutte le recensioni, siete fantasticheeeeee ♥
E ovviamente dico grazie anche a chi legge o inserisce la storia in una qualsiasi lista  ♥
Lo so che lo ripeto ogni volta..il fatto è che non vi ringrazierò mai abbastanza per tutto ciò che mi dite ogni volta e per tutto l'interesse che mostrate nei confronti della storia :DD
Se volete essere avvisate quando aggiorno, basta chiedere, sarò felice di farvelo sapere :))
Un bacione, a prestoooooooooo ♥♥♥

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Quando Megan sentì la chiave infilarsi nella toppa della serratura, guardò l'orologio e si rese conto che erano le cinque del pomeriggio, si era da poco svegliata e ricordò che sua zia la sera precedente le aveva detto che sarebbe rientrata per quell'ora; dopo l'incontro con i manager, Harry e  il resto dei ragazzi, visto che era ora di pranzo, aveva optato per un tramezzino al prosciutto crudo e formaggio da gustare sulla via di ritorno a casa, e nonostante facesse caldo, aveva deciso di fare una passeggiata a piedi all'ombra delle palme californiane, aveva semplicemente bisogno di riprendere un contegno dopo ciò che era accaduto, dopo essersi lasciata coinvolgere da quella storia completamente inventata, dopo aver desiderato che fosse vera, e dopo aver avuto la conferma di essere innamorata di Harry proprio come lo era il suo alter-ego. 
In fondo lo aveva sempre saputo, si era sempre accorta che ciò che provava per lui andava oltre l'amore di una fan, lei lo amava senza averlo mai visto, nello stesso modo in cui le sue compagne perdevano la testa per i ragazzi del paese, ma fino a quando non se lo era ritrovato davanti e aveva realizzato di essere davvero insieme a lui, non aveva capito fino a che punto potesse esserne perdutamente innamorata ...e il restare lì, in quella stanza, a fantasticare in quel modo così libero e piacevole, l'aveva mandata in tilt, come succedeva ogni volta che si perdeva nei suoi occhi o si paralizzava di fronte a quel sorriso, ecco perchè aveva bisogno di starsene un po' da sola, per permettere al suo cuore di tornare a respirare regolarmente.
Aveva impiegato quaranta minuti per tornare a casa, e la prima cosa che aveva fatto dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua fresca di frigo, era stata abbandonarsi sul letto e addormentarsi almeno per un paio d'ore, dato che aveva alle spalle una nottata in bianco.
Quando sentì sua zia chiamarla, le andò incontro per salutarla "ciao tesoro" "ciao zia!" le lasciò un bacio sulla guancia, le era riconoscente, se non altro perchè se la donna non l'avesse invitata a stare da lei ignara di tutto quello che sarebbe successo dopo, Meg non avrebbe mai avuto la possibilità di vivere ciò che stava vivendo "mamma mia! fa caldissimo, eh?" esclamò la zia spalancando quasi tutte le finestre della casa, quando era arrivata, Meg si era soltanto preoccupata di recuperare il sonno perduto "hai bevuto almeno un po' d'acqua?" le domandò andandosi a cambiare "sembri mamma quando mi dici così!" le rispose lei ridendo "beh, abbiamo gli stessi geni io e tua madre" disse rientrando in cucina, aveva messo un vestito estivo che le arrivava all'altezza delle ginocchia, niente a che vedere con il jeans lungo e la camicia a mezze maniche indossati per andare al lavoro "lo so" si limitò a rispondere la ragazza sorridendo.
"quali sono i programmi per stasera?" le domandò la donna mettendo un po' a posto qua e là, non era capace di stare ferma nemmeno per un attimo "stasera rimango con te" rispose lei, i ragazzi avevano un concerto quindi sarebbero stati impegnati, e a lei non andava di vagabondare per la spiaggia da sola, la prima sera lo aveva fatto con l'illusione di incontrarli, pensò che se ci fosse stata Emma, sarebbero andate sicuramente a fare un giro, ma visto che la situazione era diversa, non le sarebbe dispiaciuto trascorrere una serata in compagnia della zia "oh bene, allora possiamo fare qualcosa insieme" propose la donna sedendosi al divano "tipo?" Meg era curiosa "stavo pensando che con questo caldo ci starebbe proprio un bel gelato. Possiamo prepararlo e mangiarlo per cena!" esclamò, lei la guardò per un attimo confusa.. gelato per cena? Subito dopo sorrise ricordando che voleva tanto bene alla zia proprio per il suo essere così..unica "ci sto!" disse alzandosi e recandosi in cucina, seguita dalla padrona di casa. 

"Megan, hai parlato con tua madre e tuo padre?" le domandò lei aprendo un mobiletto in cucina e tirando fuori l'occorrente "lo farò stasera, papà mi ha mandato un messaggio, gli ero detto che era tutto a posto, e che ci saremmo sentiti dopo cena" rispose sciaquandosi le mani "beh, che fai lì in piedi? Il gelato non fi fa da solo!" esclamò la zia vedendola impalata vicino al lavandino, dopo essersi lavata le mani "si ma..io non l'ho mai fatto prima d'ora, quindi devi dirmi tu cosa fare" disse "impossibile!" replicò la donna "no, te lo assisuro! Mamma lavora fino all'ora di cena da quando ero piccola, e sappiamo bene che papà non è  mai andato d'accordo con la cucina e tutto ciò che c'è dentro, per cui a casa mia non è mai stato fatto il gelato artigianale" spiegò "va bene, allora imparerai oggi. Menta e cioccolato, che ne dici?" Meg annuì "tu ti occupi del cioccolato. Ecco, leggi qui gli ingredienti, preparali, dopo ti spiego il procedimento" esclamò mostrandole un ricettario; la ragazza versò 200 ml di latte in un bicchiere con misurino, aggiunse 100 g di zucchero, un tuorlo, della panna fresca che chissà come sua zia teneva sempre pronta (doveva farlo spesso il gelato), e poi ovviamente completò l'opera pesando 100 g di cioccolato fondente "zia, io dovrei parlarti di una cosa" esordì, mentre riduceva il cioccolato in pezzi piccoli e lo metteva a cuocere a bagnomaria "devi aggiungerci un goccio di latte" le consigliò la donna "ti ascolto" esclamò subito dopo con un sorriso "ti è mai capiatato di sapere che quello che stai facendo è sbagliato, e di farlo comunque perchè ti rende felice?" le domandò accendendo il fornello sotto il pentolino con il cioccolato "non sono brava con gli indovinelli, parlami liberamente" Meg prese un respiro profondo.. come poteva dirglielo senza far sembrare l'intera faccenda un'assurdità?  
Stava preparando il gelato, ma la sua mente era costantemente rivolta ai due manager, e sopratttto a Harry, Niall, Liam, Louis e Zayn "la sera che mi hai accompagnato in spiaggia, e anche la mattina successiva, ho incontrato due tizi" iniziò dal principio, parlava mentre versava il latte nel pentolino "non così tanto!" intervenne la donna togliendoglielo di mano, non si era nemmeno resa conto della quantità "..tu non ci crederai adesso, come non ci ho creduto io, ma quei due sono i manager dei One direction, e mi hanno proposto di fare finta di essere la fidanzata di Harry" esclamò tutto d'un fiato, non sapeva cosa aspettarsi, la donna non rispose subito, rimase certamente sorpresa, ma non lo diede troppo a vedere "e tu cosa hai fatto?" domandò continuando a preparare il gelato alla menta, aveva avuto bisogno di un attimo per realizzare il tutto, Meg tentennò nella risposta "non potevo dire di no! insomma...mi stavano offrendo la possibiltà di conoscerli, di trascorrere del tempo insieme a loro, di essere la ragazza di Harry!Dai...se avessi detto di no, me ne sarei pentita a vita!" la donna rise sentendo parlare la nipote in quel modo così  spontaneo "mescola il tuorlo con lo zucchero fino a ottenere un composto omogeneo" Meg lo fece, ringraziandola mentalmente per continuare a darle indicazioni per la preparazione del gelato, facendola sentire a suo agio, nonostante la conversazione che stavano avendo "quindi tu hai accettato.Sei pronta a subirne tutte le conseguenze?" domandò continuando ad armeggiare con i vari ingredienti "che cosa intendi?" la ragazza diluì il composto ottenuto con un po' di latte "come pensavo!" esclamò la donna senza smettere di trafficare in cucina "essere la fidanzata, anche se per finta, di quel ragazzo, ti cambierà la vita Megan. Non nel modo in cui pensi tu però..da quello che ho capito, tu sai che si tratta di una cosa scorretta, ma vuoi andare avanti fino alla fine, perchè in fondo in fondo speri, e non provare a negarlo, che Harry si innamori di te. Non escludo che potrebbe succedere, sei meravigliosa, e non lo dico perchè sono di parte tesoro, tu lo sei davvero...ma il punto è un altro: se pure smettesse di essere una finzione, se vi innamoraste davvero, tu saresti pronta a rinunciare a tutto?" la donna le andò vicino e le prese le mani impedendogli di continuare a fare ciò che stava facendo "Voglio dire che il tuo viso e la tua vita saranno dati in pasto ai giornalisti, ti seguiranno ovunque, la tua privacy e la tua riservatezza saranno ridotte all'osso, non ti lasceranno in pace neanche un minuto...senza contare le minacce che potresti ricevere dalle ragazzine che si butterebbero da un balcone per Harry. Non voglio spaventarti tesoro mio, ma tu sai molto meglio di me come vanno queste cose, la stampa rovina tutto, e io voglio soltanto assicurarmi che tu non stia saltando nel vuoto senza aver guardato in basso. Sei davvero pronta  a sopportare tutto questo, soltanto per stargli accanto, per lui?" 
Megan sapeva perfettamente che la zia aveva tutte le ragioni per metterla in guardia, e dovette riconoscere che fino ad allora, non aveva dato peso al fatto che i giornalisti si sarebbero impossessati della sua vita, aveva pensato soltanto di aver avuto un'opportunità più unica che rara, e si era gettata a capofitto...e zia Katy aveva ragione, in fondo in fondo lei sperava che tra lei e Harry nascesse qualcosa di autentico, era una sognatrice, ma sapeva anche di non doversi fare nessuna illusione del genere,  il suo era uno stupido contratto.
E nonostante tutto, pur sapendo che si trattava di una finzione, pur essendosi resa conto di star sacrificando la propria libertà a favore delle riviste di gossip per fare la parte della finta fidanzata, non ebbe nessun dubbio e nessuna esitazione "io lo amo." 
Lo sussurrò torturandosi le mani, non riusciva a credere di averlo confessato così, a sua zia, ma non aveva saputo trattenersi; la donna la guardò e si rese conto che sua nipote non aveva preso soltanto un abbaglio per quel ragazzo, il suo non era nemmeno un amore platonico, tantomeno l'amore di una fan per quanto grande questo possa essere, no, Megan si era innamorata di lui come  si può perdere la testa per un compagno di classe o il vicino di casa, ed era assurdo, perchè lui era Harry Styles, membro della boy band che aveva sconvolto il mercato musicale e conquistato tutti i continenti, e sua nipote aveva appena ammesso di amarlo. 
Aveva capito subito che la ragazza aveva detto la verità, aveva tenuto lo sguardo basso fisso sui propri infradito, non era riuscita a tenere le mani ferme, aveva parlato con la voce roca, e quando aveva alzato il viso, la donna aveva notato gli occhi lucidi, e poi Megan le aveva sorriso imbarazzata un istante dopo..erano tutti segnali che la facevano giungere a una sola conclusione: la sua dolce nipotina innamorata persa di una pop-star.
" io lo amo" ripetè Meg guardandola  negli occhi e distogliendo lo sguardo un attimo dopo "è proprio per questo che dovrei impedirti di reggere questa messa in scena" la donna ricominciò a mescolare gli ingredienti "ho paura che tu possa restarci male quando tutto questo finirà, e non voglio vederti soffrire..tu meriti un ragazzo che ti ami sul serio, non a comando, che ti porti al cinema, a vedere le stelle, che scriva i vostri nomi sui muri e che si faccia il bello con gli amici quanto ti ha accanto, meriti un ragazzo che ti venga a prendere in motorino e ti porti a fare una gita fuori porta, che abbia paura di venire a casa tua quando c'è tuo padre, perchè è normale che sia così, un ragazzo che perda la testa per te, che ti supporti nelle difficoltà di ogni giorno..capisci cosa intendo?" "si, perfettamente" esclamò, poi aggiunse la panna fresca e il cioccolato fuso all'impasto.
 "perchè vuoi ridurti a essere amata 'per finta'?" la zia le sfiorò un braccio mentre trafficava in cucina "forse perchè al momento questo ragazzo di cui tu parli non esiste, e anche se esistesse le cose non cambierebbero..forse perchè io mi sento morire ogni volta che Harry mi guarda o mi sorride, forse perchè amo il suono della sua risata più di qualunque altra cosa al mondo, forse perchè io per lui farei di tutto, e forse perchè quando stiamo insieme, sto bene" continuò ad amalgamare il tutto "e non per finta" aggiuse "alla fine dell'estate, me ne farò una ragione, tornerò a casa e tornerò ad avere la vita di prima, e ricorderò questa come un'estate incancellabile..ma adesso zia, perchè dovrei allontanarmi da lui e dai ragazzi sapendo che quando sono insieme a loro, non riesco a non sorridere?" la donna si lasciò scappare una risata "ecco perchè sono due giorni che sei felice come una pasqua! Adesso ho collegato tutto!" esclamò strizzandole l'occhio e riponendo il contenitore con gli ingredienti nella gelatiera "sarà pronto tra un'oretta circa" disse con disinvoltura, poi sia lei che Megan si andarono a sedere sul divano.
 "non ti nascondo che non sono particolarmente entusiasta della faccenda, però è soltanto una tua scelta, io avevo il dovere di farti capire ciò a cui stai andando incontro, e ho cercato di dissuaderti come farebbe qualsiasi persona sana di mente" sorrisero entrambe "Megan, se quel ragazzo è davvero così importante per te, allora vai, vivi il tuo sogno! ...Ma non azzardarti a dire a dire a tua madre e tuo padre che io ti ho dato il via libera, mi ucciderebbero!" esclamò facendola ridere "questo sarà un segreto tra te, me, Emma, i ragazzi, e i manager, nessun'altro deve sapere che è tutta una farsa" spiegò la ragazza "devi tenere davvero tanto a quei ragazzi, per catapultarti in una storia simile" "tantissimo" disse abbracciandola "grazie zia, ti voglio bene" aggiunse un secondo dopo "anche io tesoro" sussurrò la donna tenendola stretta e rendendosi conto di quanto la sua nipotina fosse cresciuta, era pronta a sacrificare tutto ciò che aveva per Harry, a prescindere da come sarebbe andata a finire, ed era orgogliosa di lei, perchè aveva la grinta per inseguire i sogni.  

"beh, com'è andata?" i One Direction erano seduti su un lato del palco che sarebbe stato sede di un altro meraviglioso concerto "meglio di quanto mi aspettassi" fino ad allora non avevano avuto un minuto per chiedere a Harry dell'incontro, i ragazzi lo guardarono stupiti "non ho cambiato idea, penso ancora che sia una cosa scorretta, però..ho voglia di farlo" ammise con un sorriso "che?" Niall era incredulo "e non voglio nessun'altra al posto di Meg, non mi va di sopportare una ragazza che si monterà la testa per questa storia, lei è una nostra fan, ed è davvero dolce" confessò ai suoi amici "è vero!" confermò Liam "dovevate vederla mentre ci inventamo quella favola...quella ragazza mi piace" Zayn e Liam lo guardarono come se la sapessero lunga, Niall sorrise e Louis lo imitò "no, aspettate..non in quel senso" si corresse lui, i ragazzi alzarono le mani "cioè, nessuno può negare che sia molto carina, però io intendevo dire che mi piace come persona" disse, mentre sulle sue labbra si faceva spazio un sorriso mozzafiato "perchè, come cos'altro avrebbe dovuto piacerti?" Niall, Zayn e Liam scoppiarono a ridere, mentre Harry guardò male Louis "voglio conoscerla meglio" esclamò subito dopo.




ECCOMI QUA! :))
Ciaooooooooo :))
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto! :DD
Dal prossimo inizierà sul serio 'la farsa'....sono curiosissima di sapere cosa ne pensate, perciò, ditemi tutto ciò che vi passa per la testa , come sempre :DDD
Grazie a chi legge, Grazie a chi segue la storia, Grazie a chi la inserisce in una qualsiasi lista, e Grazie a chi recensisce ♥ ♥ ♥ ♥
Vi svelo un segreto: mentre scrivevo il capitolo ho cercato su Internet la ricetta del gelato ahahahahah...non sono normale, lo so D:
Però ci tenevo a far sembrare tutto reale :))
Vado, un bacione, a prestooooooo <3<3<3<3<3

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Capitolo 9
*** Avviso ***


AVVISO
Ciao a tutti! Volevo soltanto dirvi che parto per un paio di settimane.
L'ho saputo un paio d'ore fa...quindi scusate se vi lascio così, prometto che appena torno aggionerò entrambe le storie :DD
Grazie, un bacione, a prestoooooo <3<3<3<3<3

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


"allora? siamo intesi?" domandò Tom Burbank con un sorriso sghembo dipinto sul viso, si comportava come se stesse parlando con dei bambini dell'asilo e gli stesse intimando di non alzarzi dal proprio posto mentre lui usciva dall'aula, il suo tono era severo e autoritario, e quel sorriso palesemente falso e forzato stonava con il suo comportamento "l'uomo che state per conoscere si chiama Zack, è un nostro fidato amico, e fa il fotografo di professione. Nessuno, oltre a lui, dovrà essere in grado di notare un minimo dettaglio, una posa, una mano, o uno sguardo che possa far pensare a qualcosa di studiato a tavolino..e se dovesse venire a galla la verità, i One Direction potranno considerare la propria carriera conclusa, perciò vi consiglio caldamente di stare attenti a ciò che fate, perchè ne va di mezzo l'intera band e la realizzazione dei vostri sogni" Parker sembrava più preoccupato che prepotente, camminava nervosamente avanti e indietro, mentre il suo collega cotinuava a mostrare quello strano e, lasciatemelo dire, inquietante sorriso, e Meg e Harry si scambiavano un'occhiata piuttosto confusa.
 Il ragazzo aveva voglia di prenderli entrambi per le spalle e scrollarli per bene...se si trattava di qualcosa di così pericoloso da sconvolgere il futuro della band a cui teneva più che alla sua stessa vita, e se anche i due manager si rendevano conto del rischio che correvano se fosse stato scoperto tutto, allora perchè non si erano limitati a farsi i fatti loro, a svolgere il proprio lavoro, invece di mettere il naso in una faccenda così delicata, e procurargli una finta fidanzata?
" Serve per mantenere i riflettori puntati su di voi per tutta l'estate, il vostro prossimo album uscirà soltanto a fine dicembre, e anche se sarà una bomba e invaderà tutte le frequenze radio conosciute su questo pianeta, mancano più di tre mesi a quel momento, e nel frattempo, in qualità di manager della band, dobbiamo assicurarci che le vostre amatissime fan non perdano la testa per qualche cantante improvvisato che lancia tormentoni estivi" questa fu la secca risposta di Burbank, quando Harry provò a rivolgergli le domande che gli frullavano per la testa, la questione era stata chiusa così.
Il pomeriggio precedente aveva confidato ai ragazzi che aveva voglia di partecipare a quest'assurda messa in scena, ma non era proprio così che stavano le cose, Harry voleva soltanto conoscere meglio Meg, e si rendeva conto che per farlo, doveva sottostare a Burbank e Parker, non aveva altra scelta. Dal canto suo, la ragazza si era sentita improvvisamente responsabile del futuro dei One Direction, e non era di certo una bella sensazione, il destino dei ragazzi che amava più di se stessa era nelle sue mani e di quelle di Harry, capiva che se le fan avessero scoperto che si trattava di una finzione, sarebbero state deluse da Harry, e avrebbero finito per allontanarsi da lui e dai ragazzi, oppure sarebbero finite per soppesare ogni parola  o gesto compiuto da loro, non si sarebbero fidate ciecamente dei ragazzi, e lei lo sapeva, semplicemente perchè, anche se le era stato offerto di interpretare la fidanzata del ragazzo di cui era innamorata da ben due anni, sarebbe comunque rimasta una grandissima fan dei One Direction, e se avesse scoperto una roba del genere sul conto dei ragazzi, si sarebbe sentita tradita e delusa, esattamente come tutte le altre ragazze che stravedevano per loro.
Se qualcosa fosse andato storto, non se lo sarebbe mai perdonato, poco ma sicuro. Era terrorizzata dalle parole dei due uomini, dalla situazione in cui si stava andando a cacciare, e allo stesso tempo, non riusciva a  smettere di pensare a tutto ciò che aveva detto alla zia il giorno prima, si trattava di Harry, di quegli occhi verdi sfumati di blu, di quel sorriso paralizzante, si trattava di stargli accanto, e per lei ne sarebbe valsa la pena, sempre.

Una mezzoretta più tardi, arrivò "il fotografo". Il famoso Zack era un uomo burbero quanto i suoi degni compari. Si spostarono tutti sul retro dell'hotel, superarono i gradini sui quali Harry e Megan avevano scambiato quattro chiacchiere e condiviso un abbraccio la sera in cui si erano conosciuti, e camminarono fino a quando non raggiunsero una sorta di giardinetto piuttosto grande, che poteva benissimo passare per un parco; a quel punto Zack piazzò un cavalletto sull'erba e vi poggiò sopra la propria macchina fotografica... per essere un paparazzo, era organizzato proprio bene, infatti ne tirò fuori altre e le posizionò ad angolature diverse, una a sinistra della prima, l'altra a destra, poi tirò fuori una videocamera che doveva costare una fortuna data la cura con cui la maneggiava, e la mise accanto alla prima macchina fotografica, nei minuti successivi continuò a tirar fuori aggeggi dalla sua valigetta e a posizionarli intorno a Megan e Harry "sembra la borsa di Mary Poppins!" sussurrò il ragazzo al suo orecchio, giusto per allentare una tensione palpabile che stava investendo Meg, lei rise guadandolo per un attimo negli occhi e chiedendosi se non sarebbe morta sul colpo, se lui l'avesse baciata.
" bene!" esclamò l'uomo con la valigetta più capiente al mondo, poi diede l'imput a tutte le macchinette e videocamere e sensori, e altri suppellettili che aveva sistemato in giro "visto che queste saranno le prime foto della coppia più dolce dell'estate, direi che saremo piuttosto casti, vale a dire niente baci, almeno per oggi. E poi pensavo di riprendere la ragazza sempre di spalle, o comunque in penombra, giusto per suscitare la curiosità" aggiunse guardando Burbank e Parker in cerca di approvazione "idea grandiosa!" urlò il secondo "tranquilli ragazzi, vi diremo noi come comportarvi, ogni singola mossa" Burbank sembrava addirittura eccitato all'idea di dirigere un film che nessuno avrebbe visto al cinema, ma solo sulle copertine delle riviste patinate.
" Adesso Harry, avvinati a lei quanto basta per metterle un braccio intorno alle spalle" suggerì Zack, mentre impostava su tutti gli apparecchi una modalità specifica, Harry fece ciò che gli era stato detto pur bollendo di rabbia verso gli ideatori di quel piano, Meg avvertì appena la sua presa sulle spalle, era un tocco leggero, quasi impercettibile, ma era bello essergli così vicina, poteva addirittura sentire una scia del suo profumo "adesso voltavevi verso l'altalena lì in fondo, e fate finta di star ammirando un bel tramonto" a quel punto tutti i flash ( se qualcuno li avesse contati non si sarebbe fermato prima di essere arrivato a una dozzina) erano puntati su loro due, e prima che Meg riuscisse a voltarsi di spalle, sbarrò gli occhi accecata da tutte quelle luci, si immobilizzò e cominciò a sudare freddo. 
Avete presente, quando nei film, tutte le luci sono puntate sul protagonista? Di solito succede quando è su un palco o sta per segnare un touch down, o sta per fare qualcosa di imporante, e all'improvviso sparisce tutto il mondo intorno, esistono soltanto quei bagliori accecanti, e tutti aspettano che lui o lei si scrolli e vinca la paura?  Ecco, Meg si sentiva così, si sentiva come un'attrice alle prime armi di fronte a un palcoscenico più grande persino della sua città, era stordita dai flash intorno a lei, e non riusciva a far altro, a parte restare ferma e tremare come una foglia.
Harry, che teneva il braccio delicatamente appoggiato sulle sue spalle se ne accorse all'istante e la costrinse a voltarsi verso di lui "tutto bene?" domandò tenendola per le spalle, questa volta la sua presa era salda, Megan annegò nei suoi occhi e restò per qualche istante a fissarlo senza dire una parola, lui la guardò dolcemente, i suoi occhi avevano avuto un effetto...oserei dire rassicurante su di lei, sì, si era sentita inspiegabilmente protetta soltanto perdendosi in quello sguardo; Meg chiuse gli occhi  riprendendo a respirare regolarmente, aveva provato una sensazione di soffocamento con tutti quei riflettori puntati addosso, che era sparita nell'istante esatto in cui aveva  incrociato lo sguardo del ragazzo "mi sembra di essere la star di un film" confessò portandosi una mano sulla fronte "non ci sono abituata ad avere tutti questi aggeggi puntati verso di me, e boh, non lo so, per un attimo ho avuto...paura, paura che mi accecassero" rialzò lo sguardo verso Harry "sono una stupida" disse a quel punto, senza smettere di guardarlo, proprio non riusciva a staccarsi da quegli occhi, ma ciò che ignorava era che il ragazzo stava sperimentando per la prima volta in tutta la sua vita, qualcosa come...ah accidenti al nome, non era capace di definirlo, tutto ciò che sapeva era che voleva baciarla.

Si, esatto, baciarla, e..sì, sulle labbra.. sì, così, di punto in bianco. Ignorava nel modo più assoluto cosa gli stesse accadendo, non si era mai innamorato sul serio, e tutte le ragazze con cui era stato non erano mai riuscite a coinvolgerlo del tutto, perciò si sentiva come se avesse preso una botta in testa, con il risultato che Meg non era stata l'unica a perdersi in uno sguardo. Quando aveva letto stordimento e paura negli occhi della ragazza, aveva provato un tuffo al cuore, ed era restato a guardarla desiderando tenerla stretta a se mentre lei gli spiegava come si sentiva in quel momento, persino quando aveva chiuso gli occhi, Harry era rimasto lì imbambolato, e quando lei li aveva riaperti dandosi della stupida da sola, non sapeva neppure lui come fosse successo e perchè, ma si era ritrovato a specchiarsi in quegli occhi scuri, a osservare quel faccino ancora accaldato e sconvolto, poi si era soffermato sulle labbra umide e piegate quasi in un sorriso di scusa, ed era stato proprio allora che aveva dovuto fare appello a tutto il suo buon senso, per non chinarsi su di lei e baciarla dolcemente mandandola in estasi.
Si rese conto di aver bisogno di una doccia fredda quando si rese conto che se quel Zack, o i due manager gli avessero detto di baciarla, lui non sarebbe riuscito a farlo con naturalezza, e invece quegli occhi sbarrati per il terrore, quel viso paonazzo, e quella bocca umida, lo avevano lettalmente mandato in tilt, come non si sarebbe mai aspettato...e il problema più grande era proprio quello, il fatto che il bacio che stava per dargli, non avrebbe avuto niente a che vedere con la faccenda della finta fidanzata. In quel momento, aveva persino dimenticato il motivo per il quale si trovavano lì, e Zack e i suoi compari, era come non fossero mai esistiti. C'era solo Megan.
Lottò con tutte le sue forze per scacciare quel pensiero dalla mente, e finì per stringerla in un abbraccio autoconvincendosi di aver preso un abbaglio; lei si rannicchiò contro il suo petto priva di forze, lasciò che Harry la tenesse stretta e desiderò restare in quella posizione per il maggior tempo possibile, stava maledettamente bene tra le sue braccia "non ti preoccupare, ci sono io con te" sussurrò il ragazzo accarezzandole i capelli, Meg nascose la testa nell'incavo della sua spalla, mentre il cuore le balzava fuori dal petto, e decine di flash catturavano l'immagine di loro due abbracciati.
" ma ci fate o ci siete?" sbottò Harry un attimo dopo, era infuriato, Zack alzò le braccia al cielo e le lasciò cadere pesantemente sui fianchi, i due maneger gli riservarono un'occhiataccia che in altre occasioni lo avrebbe zittito "è per questo che vi avevo detto di voltarvi! Se vi giravate ad ammirare il tramonto, avremmo evitato che Megan si sentisse acceccata dai flash delle mie macchianette!" gli rispose Zack a tono, Harry cominciò a camminare in direzione del paparazzo "quando sarai così fortunato da riuscire a beccare un tramonto in questo continente alle undici del mattino, chiamami!" disse alzando di poco la voce "zitto" gli intimò Burbank puntandogli un dito contro "esiste qualcosa che porta il nome di effetto speciale, maledizione! E indovina un po' pop star? Pensavo proprio di utilizzarlo per far credere alla gente che voi due vi steste abbracciando di fronte a un bel tramonto..doveva essere una cosa romantica!" Zack alzò di nuovo le braccia al cielo imprecando silenziosamente "non è possibile che anche un tramonto debba essere finto!"
Nessuno si aspettava che Megan avrebbe preso parte a quella discussione, ma lei era dalla parte di Harry e non aveva paura a dimostrarlo "cos'hai detto ragazzina?" domandò Parker, fingendo di non aver sentito, dandole la possibilità di ritrattare, lei guardò il ragazzo e dopo un sorriso di incoraggiamento ripetè le sue stesse parole, Tom Burbank e James Parker restarono allibiti, non si aspettavano una presa di posizione così decisa da parte sua..
" sentite un po' voi due, noi dobbiamo lavorare insieme per un bel po', che tradotto significa che io dovrò sopportarvi per un bel po', e non mi va di litigare con due mocciosi, perciò se non volete effetti speciali, che renderebbero soltanto più belle e più romantiche le foto che vi scatterò, ci tengo a precisarlo, allora non ci saranno. Ma è peggio per voi, perchè se rifiutate gli effetti speciali, allora vorrà dire che dovrete essere tanto bravi, da far credere alla gente di essere perdutamente innamorati, senza l'aiutino di un romantico tramonto, di una notte stellata, di un paesaggio mozzafiato...dovrete essere tanto affiatati da catturare l'attenzione su di voi e basta" spiegò il paparazzo professionista, i due manager risero sotto i baffi, li avevano di nuovo in pugno.
" e adesso? rivolete indietro il finto tramonto?" domandò Parker beffardo, il suo tono indusse Harry a sfidarlo "no!c'è già troppa finzione!" sbottò il ragazzo, Meg annuì per dargli corda "va benissimo, ci impegneremo, faremo in modo che la gente creda ciò che deve credere senza fuochi artificiali dipinti sullo sfondo" continuò sempre più determinato "...però dovete lasciarci spazio" "e questo che vorrebbe dire?" Burbank adesso era incuriosito dalla faccenda, e suo malgrado, ammirato dalla sfrontatezza del ragazzo "se ci dite voi quello che dobbiamo fare, i nostri gesti non sembreranno mai spontanei, perchè effettivamente non lo sono affatto" fu Megan a rispondere, aveva capito al volo ciò che Harry voleva dire, e non poteva che essere d'accordo "già..noi ci comporteremo da fidanzatini per tutto il tempo necessario, e tu scatterai tutte le foto che vorrai, senza effetti speciali" concluse Harry, i due manager si scambiarono un'occhiata significativa, Zack guardò nella loro direzione "state dicendo che non volete che vi sia detto come comportarvi, e che interpreterete la parte degli innamorati a tempo pieno?" Parker non era sicuro di aver capito bene "esattamente! noi faremo i fidanzati felici fino allo scadere del contratto, e Zack sarà libero di scattarci foto per tutto il tempo, cogliendoci di sorpresa o facendolo come farebbe un vero paparazzo, senza farsi scoprire" rispose lui educatamente, i manager si accorsero che il suo ragionamento non faceva una piega, e poi se avessero fatto in quel modo, loro due avrebbero potuto occuparsi di altre faccende evitando di stargli costantemente dietro, in fondo sarebbe stato vantaggioso anche per loro "Zack che ne dici?" tagliò corto Burbank "a me sta bene! Significa meno lavoro, meno fatica, e meno spreco di energie, se non devo passare il tempo a inventarmi mosse strategiche per farli apparire innamorati!" Harry sorrise soddisfatto guardando Meg, lei ricambiò rendendosi conto che il ragazzo aveva affrontato i manager e il fotografo per lei, unicamente per lei, perchè aveva capito che non avrebbe retto la pressione di tutti quei flash puntati addosso in attesa di una sua mossa, e non voleva assolutamente che lei si tirasse indietro.
" non ti libererai di me" gli disse la ragazza quando li lasciarono soli, era come gli avesse letto nel pensiero, e Harry fu felice di sentirglielo dire "da questo momento in poi, tranne quando siamo sicuri di essere davvero soli, sei la mia fidanzata" esordì tendendole la mano, come a voler sugellare un accordo, la ragazza gliela stinse con il cuore in gola, ogni contatto con la sua pelle le dava l'impressione di staccare i piedi dal suolo e avere la possibiltà di librarsi tra le nuvole, Harry questo non lo sapeva, ma dopo la stretta di mano, invece che lasciarla andare, abbassò la propria in modo naturale tenendola ancora intreccciata a quella di Meg. Si incamminarono verso la sala pranzo dell'hotel tenendosi la mano, avvertendo un leggero click alle loro spalle, rendendosi conto che il sipario era stato alzato, e che lo spettacolo di cui erano protagonisti stava iniziando.    





Ciaaaaaaaaao :))
Eccomi quaaaaaaa! :DD
Scusate l'imperdonabile ritardo, sono stata via più del previsto, ma ora sono tornata a casa e riprenderò a scrivere :DD
Non vi biasimo se mi avete data per dispersa ahahahahaahah D:
Comunque, spero con tutto il cuore che questo capitolo sia stato di vostro gradimento :DD
Dal prossimo inizierà la parte centrale della storia, ovvero quella in cui i nostri protagonisti faranno finta di essere innamorati e inseparabili.
Ditemi come al solito tutto quello che vi passa per la testa, adoro leggere ciò che mi scrivete ♥
Per me è davvero importante sapere che c'è qualcuno che aspetta con ansia il capitolo successivo :DDDDD
Grazie grazie grazie e ancora grazie per tutte le recensioni ♥
E Grazie a chiunque legga, o inserisca la storia in una qualsiasi lista ♥
Devo andare, un bacione, a prestooooooo <3<3<3
    
 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Quando Liam lo raggiunse, il ragazzo notò che Louis era in piedi sulla soglia dell'entrata dell'hotel e teneva le braccia aperte senza un apparente motivo "ma che stai facendo?" gli domandò, sul suo viso un'espressione stranita "sto aspettando Meg" rispose l'amico, come se gli avessero domandato che cosa ci fosse per pranzo, e lui avesse risposto 'pastasciutta'. Liam scrollò la testa confuso e divertito allo stesso tempo "perchè?" domandò notando Harry e Megan che camminavano tenendosi per mano a pochi passi da loro, Louis non fece in tempo a rispondere, perchè la ragazza si fiondò tra le sue braccia e si lasciò abbracciare forte mentre rideva aggrappata a lui; Harry e Liam avevano l'impressione di essersi persi qualche passaggio e le espressioni dipinte sui loro volti rispecchiavano alla perfezione i loro stati d'animo "visto? Mi sono abituato a essere travolto ogni volta che sei nei paraggi" esclamò Louis mentre si staccavano, e lei rise ancora "probabilmente stavolta non ti avrei travolto" gli fece notare la ragazza, in fondo stava camminando mano nella mano con Harry, e se non avesse capito al volo che Louis teneva le braccia aperte in attesa di un suo abbraccio , dato che lei lo aveva sul serio travolto la mattina precedente, non sarebbe corsa verso di lui lasciando Harry, e anche Liam, un po' interdetti.
" eh no, così non vale signorina! Mi hai detto tu che dovevo farci l'abitudine, e io ho seguito il tuo consiglio, quindi adesso sei costretta ad abbracciarmi ogni volta che mi vedi" spiegò divertito, a quel punto Harry e Liam avevano ormai afferrato, e trattennero una risata "non sarà di certo un problema" ammise Meg con un sorriso; subito dopo raggiunsero Niall e Zayn a tavola.
Mentre mangiava allo stesso tavolo dei One Direction, il che era di per se qualcosa di assolutamente fuori dal comune, e la mandava fuori di testa, si sorprese a pensare ai due abbracci che aveva ricevuto quella mattina, il primo di Harry e il secondo di Lou; il primo l'aveva colta di sorpresa, l'altro se lo aspettava, anzi, gli era corsa incontro, ma tutti e due l'avevano stretta con la stessa intensità... e allora perchè lei non riusciva a considerarli sullo stesso piano?
Louis l'aveva abbracciata con tanta tenerezza, come farebbe un migliore amico forse, e a Megan quel contatto aveva dato una grinta pazzesca, era stato bello, spontaneo e indubbiamente dolce, uno di quegli abbracci che aveva sempre sognato di condividere con un amico, e non solo con Emma, per quanto le volesse un bene che andava oltre ogni confine; però quando si era sentita stringere da Harry, quando i loro corpi erano stati a stretto contatto l'uno con l'altro, quando aveva nascosto il viso nell'incavo della sua spalla e quando il ragazzo l'aveva rassicurata dicendole di non preoccuparsi perchè lui c'era, non era stata esattamente grinta ciò che il suo corpo aveva ricevuto. Avrebbe voluto che quegli istanti fossero durati per sempre, si era sentita protetta e coccolata tra le sue braccia, e per un attimo era stato come se tutte le sue forze l'avessero abbandonata, altro che grinta...si era sentita all'improvviso leggera come un alito di vento, troppo vulnerabile, ma per lui soltanto, e protetta da mille sbarre di ferro per il resto del mondo. 
Era questo l'effetto che Harry le faceva, e non poteva farci assolutamente niente, sapeva che da lui si sarebbe fatta fare di tutto, il che poteva rivelarsi pericoloso, ma avere fiducia cieca in quel ragazzo per lei era naturale come respirare, Meg aveva la certezza che non le avrebbe mai fatto del male, se lo sentiva, e quel dolce abbraccio aveva messo a dura prova il suo cuore...dire che era innamorata, era dire poco o nulla.
Essere rannicchiata contro di lui era stato bello da morire, ma l'aveva scombussolata a tal punto che, era giunta alla conclusione che aveva disperatamente bisogno anche di abbracci come quello di Lou, che erano semplici e meravigliosi, e soprattutto le trasmettevano affetto incondizionato senza farle perdere la ragione...con Harry, ogni volta che si sfioravano era un colpo al cuore, era come se ogni volta che si tenevano stretti, lei abbracciasse una fiamma che le incendiava il cuore all'istante e la bruciava viva, rendendola incapace di fare qualsiasi cosa, eccetto restare tra le sue braccia.
Provava puro piacere ed eccitante stordimento nel sentirsi ardere, ma non consideratela masochista, Megan Jones era soltanto stracotta di Harry Styles.

Dopo mangiato, Niall propose a tutti di andare a prendere un caffè. Zack si tenne a debita distanza con le sue macchinette fotografiche, ma dopo essersi consultato con Burbank e Parker, i quali furono subito d'accordo nel dire che fosse una bella idea immortalare Meg e Harry insieme al resto dei ragazzi, si mostrò comunque molto cauto, e ancora una volta, assicurò che non avrebbe fatto primi piani sul viso della ragazza...dovettero riconoscere tutti che a dispetto della professione che svolgeva e suoi modi un tantino rudi, doveva essere un tipo a posto.
Per ironia della sorte, i One Direction scelsero di prendere quel caffè in un bar sulla spiaggia che aveva più l'aspetto di una baracca che di un luogo adatto ad ospitare gente, era piccolo e angusto, di legno, e tra le fessure delle mattonelle non era difficile scorgere granelli di sabbia, era un posto all'interno del quale nessuno si sarebbe aspettato di trovare la boy band in testa a tutte le classifiche, anzi, probabilmente nessuno si sarebbe aspettato di trovare anima viva visti gli spazi limitati e le condizioni non proprio ottimali...ma i ragazzi lo avevano scelto proprio perchè erano sicuri di poter chiacchierare industurbati lì, dato che non avrebbero trovato nessuno, a parte il barista. L'uomo doveva essere prossimo ai settanta, ma si vedeva che era un tipo tranquillo a cui piaceva soltanto strasene per conto suo, e nessuno dei ragazzi si sorprese quando furono trattati come comuni adolescenti, anzi, furono d'accordo nell'affermare che una volta tanto, era piacevole passare inosservati. Meg li adorava sempre di più, si erano dimostrati ancora più dolci e simpatici di quanto si fosse aspettata.
Presero posto all'unico tavolo presente, lei si mise accanto a Harry ovviamente, si era accorta della presenza di Zack e cercava di fare il possibile per fingere il contrario "anche per te caffè, Meg?" le domandò Zayn distraendola, lei annuì con un sorriso, poi si guardò un po' intorno, da una parte avrebbe preferito sapere esattamente dove fosse il fotografo, dall'altra si rendeva conto che ignorando la sua precisa posizione, poteva fingere meglio che non ci fosse.
" vuoi sapere dov'è?" le domandò Harry parlando a bassa voce e avvicinandosi di più a lei, in quel momento avvertirono un leggero click ma non seppero dire da che parte provenisse, la ragazza si accorse di essere passata dal non riuscire a reggere il suo sguardo, all'essere diventata dipendente dai suoi occhi "no, meglio di no" disse con voce rassicurante, senza distogliere lo sguardo, lui le sorrise; un attimo dopo il barista servì loro i caffè.
Dovevano ammettere che pur essendo piuttosto piccolo come bar, e non proprio elegante, aveva il suo fascino, più che altro perchè era luminoso per via di un'apertura sul soffitto che fungeva da finestra, era arredato in stile molto semplice, si trovava direttamente sulla spiaggia, era un posto molto intimo, e poi il caffè non era niente male! Sarebbero sicuramente tornati.
Per i ragazzi era piuttosto strano fermarsi a prendere qualcosa in un posto non esattamente 'inn' come quelli che ormai erano abituati a frequentare, ma gli piaceva ugualmente, se non di più, perchè era come se lì potessero vivere un piccolo pezzo di quell'adolescenza tranquilla che avevano ceduto per una brillante carriera, si sentivano come ragazzi delle superiori in vacanza che andavano a prendere qualcosa da bere al chiosco del villaggio, dopo mesi di stress e pressioni per concerti, interviste e quant'altro, qualcosa di 'normale' era quello di cui avevano inconsapevolmente bisogno. 
Beh, sarebbe stato completamente normale se non ci fosse stato un paparazzo profumatamente pagato in agguato, ma tutto sommato Zack era molto attento e la sua presenza non si avvertiva, e se tutti non avessero saputo con certezza che lui fosse lì, avrebbero scambiato quei click appena udubili per qualsiasi altra cosa. 
Chiacchierarono per un po' del più e del meno, Meg si trovava benissimo in loro compagnia, e finalmente riusciva a parlare con loro senza sembrare una perfetta idiota, anche se quando ci pensava, le sembrava ancora tutto assurdo "adesso raccontaci un po' di te" propose Liam con un sorriso "da dove volete che cominci?" rispose lei, in fondo si aspettava qualche domanda del genere "da dove vuoi" suggerì Louis "non sappiamo nulla di te, a parte che sei una nostra fan e che ti sei trovata coinvolta in questa strana storia" aggiunse Zayn, aveva ragione "allora comincio con dirvi che mi chiamo Megan Jones, ho diciotto anni, quasi diciannove, e vivo nel sud del paese con la mia famiglia; sono figlia unica e ho una migliore amica, pagherei oro perchè lei potesse raggiungermi, si chiama Emma, ha origini italiane da parte di madre, ed è anche lei una vostra grande fan" "ci piacerebbe conoscerla" disse subito Niall "piacerebbe molto anche a lei" rispose Meg rammaricata "e che cosa ci fai in California?" stavolta era stato Harry a parlare, erano molto vicini e sembrava quasi che lui le stesse parlando all'orecchio, il che poteva essere utile a Zack, ma il ragazzo non ci aveva nemmeno pensato "Ho la fortuna di avere una zia che vive qui. Dopo gli esami, ho fatto le valigie e sono partita, era da tempo che volevo venirci e finalmente ci sono riuscita" esclamò esultando "e ti trovi bene qui?" mentre glielo domandava, Harry cercò la sua mano, questa volta lo fece per la riuscita della farsa "è fantastico!" disse lei con un sorriso, sentendo il calore della mano del ragazzo riversarsi sul proprio corpo "voi non avete idea di quanto sia piccolo il paese in cui sono cresciuta! Ho avuto gli stessi compagni di classe dall'asilo fino in terza media, quando esco di casa saluto praticamente ogni persona che incontro, lì ci conosciamo tutti da una vita, bambini, ragazzi, adulti e anziani, e se decido di andare al supermercato, alla posta, in farmacia o al bar, ho buone possibiltà di indovinare esattamente chi trovo ancora prima di varcarne la soglia...persino in pizzeria, incontro sempre le stesse persone, e conosco tutte le targhe delle automobili praticamente a memoria" i ragazzi risero a quelle affermazioni.
 "ma a te non piace molto questa situazione, vero?" Niall fu il primo a intuire la verità "magari quando ero più piccola sì, era bello poter uscire di casa conoscendo il posto e le persone come le mie tasche, ho avuto sicuramente un'infanzia felice, in quel paese non c'è spazio per il pericolo, e i bambini sono liberi di correre al parco e giocare indisturbati, ma oltre a quello non c'è molto altro da poter fare" ammise "cinema? bowling? sale giochi?" domandò Liam visibilmente interessato, lei scosse la testa "non c'è nulla di tutto questo" il suo tono era neutro "ti sta stretto quel posto, eh?" Zayn aveva fatto centro "si! ci sono affezionata un po' anche io, come è normale che sia, ma più passano gli anni e più mi rendo conto che il mio paese non ha nulla da offrirmi, in tutti i sensi, e posso assicurarvi che alla lunga, il fatto che la gente sappia tutto di te, il non incontrare mai visi nuovi, stanca" "e ci credo!" concordò Louis "invece qui ti senti libera" Meg si domandò come facessero quei ragazzi a capirla alla perfezione, nessuno ci era mai riuscito fino in fondo, a parte Emma; Harry le teneva ancora la mano e la guardava mentre lei chiacchierava "decisamente! mi sento libera" gli confermò con un sorriso.
" non avrai mica un fidanzato laggiù, vero?" Zayn non sembrava scherzare mentre glielo domandava "si, certo, gli ho specificato che per un mesetto circa sarei stata per il mondo intero la fidanzata di una pop star, naturalmente gli ho anche detto che era tutta una farsa, e lui non ha fatto una piega, non si è lamentato nemmeno una volta" disse con tono sufficientemente serio da confondere i ragazzi, in particolare Harry, ma la guardavano tutti come se fosse pazza, lei non si trattenne e scoppiò a ridere facendogli intuire di avergli raccontato una bella balla "ci hai fatto prendere un colpo!" la accusò Harry dandole un leggero pugno sul braccio con la mano libera, a quel punto scoppiarono a ridere tutti. Stavano trascorrendo un pomeriggio davvero piacevole.
" adesso passiamo alle domande quiz" propose Louis "che?" Meg non aveva afferrato "comincio io" affermò il ragazzo con un sorriso;
"okay, allora....panna o cioccolato?" "cioccolato" rispose senza nemmeno pensarci 
"adesso tocca a me..mhm..menta o caramello?" domandò Niall "menta" era divertita da quel genere di domande 
"dolce o salato?" la domanda di Liam era di sicuro la più sensata "dipende dai gioni" 
" pizza o gelato?" Zayn voleva metterla in difficoltà "questa è crudele!" obiettò lei, poi scoppiarono a ridere di nuovo
" basta cibo! ballo o canto?" Harry cambiò argomento "canto" rispose lei senza indugio
" bicicletta o motorino?" era di nuovo il turno di Louis "se vedessi le salite e le discese che ci sono giù, capiresti perchè dico nessuno dei due" un'altra risata
" computer o tv?" ecco di nuovo Niall "sicuramente computer" rispose con sicurezza
" mare o montagna?" Liam le rivolgeva le domande più interessanti "mare mare mare" esclamò come una bambina, strappando un tenero sorrriso a tutti  
" elegante o sportivo?" anche Zayn si stava mettendo d'impegno "sportivo, elegante solo in occasioni speciali" spiegò
"il tuo colore preferito?" Harry era passato alle domande aperte "ne ho due: verde e azzurro" disse voltandosi verso di lui
'come i tuoi occhi' le suggerì una vocina all'interno, ma ovviamente non lo disse.
" adesso basta con me! è il vostro turno!" esclamò lei, i ragazzi si prepararono a rispondere alle sue domande, anche se ben presto si scatenò un putiferio, iniziarono a parlare tutti insieme e a far baccano, divertendosi e perdendo di vista l'orologio; arrivano a chiedersi cose come "il tuo supereroe preferito?" "tom o jerry?" "i puffi o i looney tunes?"  "Napoleone Bonaparte o Giulio Cesare?" "Nike o All star?" "barboncini o bassotti?" "I Simpson o i Flinston?" "l'Albero Azzurro o la Melevisione?" 
Erano fuori controllo, e le domande esilaranti, ma in quel modo Meg riuscì a scoprire qualcosa in più su di loro, i ragazzi conobbero lei più a fondo, e da entrambe le parti cominciò ad instaurarsi un solido rapporto di amicizia... per lei era un sogno a occhi aperti, non conosceva altri modi per definire l'intervallo di tempo trascorso in loro compagnia..quei ragazzi, nonostante fossero delle vere star della musica, erano giovani e continuavano a vivere mantenendo i piedi per terra, ringraziando il cielo ogni singolo giorno per le opportunità che gli erano state offerte. 
Megan non aveva mai avuto dubbi sul fatto che avessero un cuore d'oro, bastava vedere i loro occhi lucidi ai concerti, e i ringraziamenti che facevano alle fan, e la beneficenza, e i loro sorrisi ancora increduli di fronte a migliaia e migliaia di persone, la loro spontaneità sul palco...ma ogni minuto trascorso insieme a loro, le dava la conferma che non avrebbe potuto mai desiderare niente di meglio che essergli amica.
Quando si alzarono per lasciare il bar, Harry le mollò per un attimo la mano, poi il ragazzo fece in modo che le loro dita si intrecciassero di nuovo non appena si incamminarono, Meg guardò in basso pensando che quel contatto fosse perfetto. E per quanto quel gesto potesse essere dettato dalla farsa che stavano recitando, la scarica elettrica che le percorreva il corpo, seguita dal calore emanato da quella stretta, non aveva nulla a che vedere con il fatto che ci fosse un paparazzo professionista pronto a catturare quelle dolci immagini.



Ciaaaaaaaao :))
Dai, stavolta sono stata brava, sono riuscita ad aggiornare in fretta :DD
Allora...la farsa è appena cominciata, e ce ne saranno delle belle :))
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto e colgo l'occasione per ringraziarvi per tutte le recensioni ricevute per lo scorso capitolo, e per i precedenti :DD
Non potete immaginare quanto mi renda felice il fatto che apprezziate così tanto le mie storie!
Grazie grazie grazie e ancora grazie ♥♥♥
Se volete essere avvisati ogni volta che aggiorno, basta chiedermelo :DD
Un bacione, a prestooooooo <3<3<3 

    
  
  

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Quella sera stessa Zack fece il giro delle agenzie e delle sedi dei giornali, promettendo a tutti di avere un ottimo scoop da dare in pasto non solo a tutta l'America, ma al mondo intero; all'inizio non fu preso molto sul serio, ma quando scandì bene il nome di Harry Styles, membro più giovane della boy band che stava cavalcando l'onda del successo, tutti rizzarono le orecchie e si dichiararono interessati.
In una sera soltanto, si era messo in tasca più di quanto un normale lavoratore avrebbe racimolato in due anni, anche se naturalmente, il compenso doveva ancora essere diviso con i due ideatori del subdolo piano, si sarebbe trattato comunque di un bel guadagno per un paparazzo che aveva lavorato soltanto qualche ora, e due uomini che si erano solo preoccupati di dare le direttive.
La mattina dopo, quando Meg si alzò, sapeva che la sua vita non sarebbe stata più la stessa, immaginava che ci fosse già qualche loro foto in giro, ma di certo non si aspettava quello che vide quando andò a ritirare in edicola il mensile a cui sua zia era abbonata. Intanto in albergo, Harry si era svegliato da poco e si era infilato sotto la doccia, pronto ad affrontare tutto ciò che sarebbe successo dopo, lui una vaga idea ce l'aveva già.

" Ciao Niall!" la ragazza lo salutò con un sorriso dopo essergli quasi finita addosso, non riusciva a smettere di passarsi tra le mani quei fogli di giornale "ma buongiorno!" esclamò lui dandole un bacio sulla guancia, si accorse subito dell'espressione quasi..terrorizzata sul viso di Meg "che succede?" domandò preoccupato "niente" mentì lei, poi sbuffò sotto lo sguardo indagatore del ragazzo "siamo su tutti i giornali dell'edicola più fornita della città!" urlò quasi, il fatto che fosse la più fornita lo aveva saputo da sua zia a colazione "dovevi aspettartelo Meg" le disse sincero "si, lo so, ma è comunque strano,  e poi non pensavo che già stamattina tutti avrebbero saputo tutto!" "eh..il potere della tecnologia!" la prese in giro lui mettendole un braccio intorno alle spalle e facendola ridere "scemo" bofonchiò lei non riuscendo a trattenere un sorriso "tu dove stai andando?" gli domandò un secondo dopo, supponeva che stesse uscendo dall'hotel visto che lo aveva incontrato nella hall "a correre! stasera abbiamo un concerto, e fare jogging la mattina è il mio rituale personale" le confidò, lei sorrise "la camera di Harry è al secondo piano, la prima a destra, in caso la stessi cercando" "grazie" "ci vediamo a pranzo?" domandò subito dopo il ragazzo "se Burbank e Parker non hanno altri programmi..." così dicendo Meg lo salutò e si diresse verso la stanza che Niall le aveva appena indicato.
Bussò alla porta, e una manciata di secondi dopo Harry le aprì "ciao!" la salutò sorridente, poi si avvicinò e le diede un dolce bacio sulla guancia come aveva fatto Niall, Meg sentì la propria pelle andare letteralmente a fuoco e fece il possibile per non darlo a vedere, anche se trovava parecchio difficile stare lì di fronte a lui, con Harry in bermuda blu e maglietta bianca, e un asciugamano sulle spalle a causa dei capelli bagnati, era perfetto come sempre, e ancora di più.
" dai, vieni" l'invitò dentro, Meg lo seguì "non mi chiedi perchè sono venuta?" gli domandò evitando di guardarlo, per riuscire ad avere un tono almeno simile al normale "guarda che lo so già" disse lui di tutta risposta, poi si avvicinò a Meg che era ancora in piedi, si fermò a pochissimi centimetri dal suo viso, e anche se non se ne rese conto, rischiò di doverla prendere tra le braccia prima che lei svenisse "non riesci più a stare senza di me" sussurrò in un soffio, lei fu incapace di fissare qualcosa di diverso da quegli occhi verdi azzurri, e per un attimo le mancò il respiro "sto scherzando! E' ovvio che sei qui per qualcosa che riguarda la nostra meravigliosa farsa" così dicendo, si buttò sul divano, permettendole di tornare a respirare regolarmente.
A quel punto lei avrebbe voluto bloccarlo tirandolo per un braccio, avvicinarlo a se di nuovo e dirgli 'forse tu stavi scherzando, ma per me non è affatto un gioco, io mi sento davvero come se non potessi più fare a meno di te' e dopo lui l'avrebbe baciata, nel film che aveva in testa.
Non riusciva a immaginare come sarebbe stata vuota la sua vita, quando sarebbe finita l'estate e fosse tornata a casa, quando quei giorni sarebbero diventati soltanto un ricordo, quando Harry non le avrebbe più preso la mano, quando non avrebbe più potuto perdersi nei suoi occhi, svenire per un sorriso, quando non avrebbe più chiacchierato con Niall nella hall, salutato Zayn e Liam, stretto forte Louis... sarebbe stato terribile, ma si sforzò di non pensarci.
" guardaaaa" esclamò sedendosi accanto a lui e mostrandogli una serie di riviste che aveva con sè, Harry la fissò per qualche istante negli occhi nocciola, per capire se aveva preso bene la faccenda delle foto, vi lesse terrore, incredulità, ma anche quel pizzico di leggerezza e divertimento che lo tranquillizzarono all'istante. Nonostante Meg avesse acquistato qualcosa come dieci riviste, le foto erano sempre le stesse.
I loro occhi si soffermarono su tutte, guardandole ad una ad  una, rivivendo il momento in cui erano state scattate: ce n'era una in cui si tenevano abbracciati, tutti e due capirono al volo che si trattava del momento in cui lui l'aveva rassicurata stringendola forte, era l'abbraccio che Meg non avrebbe mai dimenticato, mentre per Harry era stato il ripiego al bacio che avrebbe voluto rubarle; e poi c'era quella in cui camminavano di spalle tenendosi per mano. 
Sulla pagina successiva, c'erano quelle scattate al bar della spiaggia, in alcune si vedevano anche i ragazzi, in altre soltanto un loro braccio, una mano, o mezza faccia "un gelato che quella testa è di Niall" disse lui per liberarla da un po' di tensione "qualcosa mi dice che ho già perso in partenza!" suggerì Meg notando un ciuffo di capelli biondi che poteva appartenere soltanto a Niall "lo penso anch'io"esclamò il ragazzo beffardo, lei si ritrovò a guardarlo di nuovo negli occhi, poi gli diede un pugno sul braccio e Harry rise soddisfatto, poi si concentrarono sulle foto.
In una sembrava che lui le stesse sussurrando qualcosa all'orecchio, in un'altra Meg parlava e Harry la guardava dolcemente, in quella dopo ancora erano stati immortalati mentre si tenevano per mano, e c'era addirittura un dettaglio, un primo piano sulle loro dita intrecciate; in nessuna delle foto era possibile identificare la ragazza, la maggior parte la ritraevano di spalle, e quelle in cui lei posava presa di profilo o frontalmente, erano comunque abbastanza scure da non permettere il riconoscimento del suo viso. Li aveva aiutati il fatto che si trovassero all'interno del bar, seppur luminoso, in netto contrasto con i raggi del sole che irraggiavano la spiaggia.
I titoli che avevano dato a quelle foto le varie riviste poi, erano un vero spettacolo..sembravano striscioni pubblicitari che occupavano più di metà pagina! E si ritrovarono a leggere cose come: "Brutte notizie per le fan dei One Direction: vi resta soltanto Niall" decisamente crudele, e poi "Harry Styles in dolce compagnia: sarà la volta buona?" poco carino, oppure "Anche il più giovane dei One Direction scottato dall'amore...sarà soltanto una cottarella estiva?" fastidioso "Harry, Harry....chi hai fatto capitolare stavolta?" troppo invadente "Harry Styles mano nella mano con una ragazza! Il gossip dell'estate!" questo sarebbe piaciuto a quei due geniacci dei manager "Nuovo amore per Harry Styles dei One Direction" banale "Le ragazzine impazziscono: chi è la ragazza tra le braccia del loro Harry?" o ancora "Il ricciolino con il viso da angelo più amato al mondo avrà forse trovato l'amore?" ..sdolcinato "L'amore è nell'aria: colpito anche Harry Styles" "Fan dei One Direction agguerrite: vogliamo sapere chi è lei!" un tantino inquietante "La domanda è unanime: chi è la nuova fiamma di Harry Styles?" accidenti "Harry dei One Direction innamorato" wow ..e sarebbero potuti andare avanti per un bel po'.

" direi che siamo stati bravi!" esclamò lei cercando di mostrarsi tranquilla, ma il tono di voce la tradì  "che c'è?" sussurrò il ragazzo, come se le avesse letto nella mente, Meg lo guardò titubante, poi si perse nel suo sguardo, e addio mondo "sapevo che tutti i giornali avrebbero parlato di noi, e che saremmo stati sulla bocca delle fan di tutto il mondo, ma fino a quando non lo vivi davvero, sembra sempre che stia accadendo a qualcun'altro...questa volta però si tratta di me sul serio, e non si accontenteranno di sapere il mio nome e vedere la mia faccia, vorranno scoprire tutto ciò che mi riguarda per trovare qualcosa che faccia sì, in quache modo, che io non sia la ragazza giusta per te. L'ho realizzato adesso, e tutto questo mi spaventa Harry, e anche se ti potrò apparire infantile, ridicola o non lo so, confesso che ho paura, sono terrorizzata dallo sconvolgimento che subirà la mia vita! 
Ma non mollo, te lo prometto. Anche io sono una fan come tutte loro, so benissimo che qualcuno mi augurerà pure la morte, e allora  io terrò duro, non perderei per niente al mondo l'opportunità di conoscere te e i ragazzi, di trascorrere del tempo con loro" "...e con te" concluse in poco più di un sussurro "sei molto più coraggiosa di quanto pensi" disse lui cingendole le spalle con il braccio e attirandola a se mentre erano ancora seduti sul divano "ma non starò qui a dirti di non preoccuparti, perchè ti stai facendo un film da sola, perchè ti ameranno tutti, nessuno ce l'avrà con te e cazzate del genere, ti prenderei in giro e non lo meriti, e poi sai meglio di me che queste cose non funzionano così..però anche io posso prometterti una cosa" il suo tono era dolce, e Meg si abbandonò con la testa contro il suo petto senza riuscire a controllarsi, lui cercò la sua mano, e una volta che le loro dita si furono intrecciate "affronteremo tutto questo insieme, ti difenderò a spada tratta con chiunque, anche se non sei davvero la mia ragazza, e farò tutto ciò che posso" le afferrò il mento con due dita "perchè questo sorriso meraviglioso non scompaia dal tuo volto".
Meg non fu in grado di aggiungere altro, avvertì soltanto una violenta vampata di calore invaderle il corpo e affaticarle il respiro, fece il possibile per dissimulare, ma quando Harry la strinse più forte a se accarezzandole i capelli con la mano che non teneva intrecciata alla sua, pensò di non essere tanto brava a fingere di non essere perdutamente innamorata di lui, in quel momento se ne sarebbero accorti pure i muri che faceva fatica a mantenere un ritmo respiratorio regolare.. ma il ragazzo stava pensando ad altro. Non si acccorgeva del fiato trattenuto di Meg perchè aveva in mente di proporle un'uscita speciale per farla distrarre almeno un po' "hai impegni stasera?" le domandò tenendola ancora stretta contro il suo petto, lei alzò la testa e lo guardò negli occhi, riuscì a malapena a dire un semplice 'no' "io sì, abbiamo un concerto" le spiegò, e la ragazza annuì dispiaciuta di non poter stare insieme a lui e ai ragazzi "vorrei che tu venissi a vederci" propose Harry con dolcezza, e a quel punto lei si alzò e cominciò a saltellare per tutta la stanza, incredula, felice, e completamente impazzita.
Esulatava come una bambina a cui è stata appena regalata la  barbie che desiderava da tanto, non riusciva a smettere di girare in tondo e si sentiva una scema, Harry non la perdeva di vista nemmeno per un attimo e la osservava parecchio divertito, la trovava tanto tenera, ma non poteva neppure immaginare la portata del regalo che le aveva appena fatto.
Megan sognava di assistere a un concerto dei One Direction dal primo momento in cui li aveva sentiti cantare, era esplosa di gioa quando dopo quasi due anni aveva scoperto che i ragazzi avrebbero tenuto un concerto nella regione in cui viveva, non era andata a scuola il giorno in cui erano stati messi in vendita i biglietti, era rimasta spiazzata nel momento in cui non era riuscita ad acquistarli per lei e per Emma, ma subito dopo lo sgomento aveva lasciato spazio alla rabbia verso i bagarini, e la delusione, si era illusa di poterli finalmente ascoltare e vedere dal vivo, si trattava di qualcosa che non avrebbe avuto prezzo, e per lei non lo aveva, ma si rendeva perfettamente conto di non poter chiedere ai suoi genitori di spendere cifre esorbitanti, lei lo avrebbe fatto perchè era sicura che il giorno in cui avrebbe assistito a quel concerto sarebbe stato indimenticabile, avrebbe provato sensazioni che la memoria non avrebbe mai fatto svanire nel nulla, eccitazione, stordimento, sorrisi, lacrime, respiro affaticato e pura felicità...avrebbe dato tutto ciò che aveva pur di esserci, ma non era stato possibile, e a meno che non avesse speso migliaia di euro per un biglietto, il suo sogno non si sarebbe avverato: i suoi genitori non potevano permettersi di spendere ciò che guadagnavano in tre mesi.
Era rimasta a casa, e fino a pochi giorni prima del concerto si era illusa di aver superato la cosa, ma quando aveva letto i tweet dei ragazzi era letteralmente crollata. Erano stati tre giorni infernali, si era addirittura finta malata pur di non andare a scuola e sorbirsi tutte le frecciatine dei suoi compagni, sapeva che loro non intendevano ferirla, scherzavano e lo si capiva, ma in quei giorni Meg era stata molto suscettibile, sarebbe bastato un pizzicotto per farla piangere, qualsiasi cosa era diventata un pretesto per riempire il cuscino di lacrime amare, aveva trascorso tre giorni da moribonda, nel letto, con gli auricolari infilati nelle orecchie, a immaginare la folla sotto l'hotel e fuori dall'anfiteatro. Aveva persino chiuso gli occhi e tenuto le mani giunte, sperando che il teletrasporto non esistesse soltanto nei film, si era sentiva vuota come non lo era mai stata, aveva pianto molto di più di quanto avesse fatto in tutta la sua vita, si era sentita soffocare, era stata intrattabile e irrequieta, e non aveva permesso a nessuno di commiserarla o avere pietà per lei, non aveva nemmeno permesso a nessuno di accorgersi del vero motivo del suo malessere...era stata talmente brava che pure il dottore aveva concluso che doveva aver preso un'influenza decisamente fuori stagione, soltanto Emma sapeva che la sua malattia era direttamente proporzionale alla distanza che la separava da quei ragazzi, ci era stata troppo male, e avrebbe ricordato per sempre il 18, il 19 e il 20 maggio come i giorni più lunghi e tristi vissuti fino a quel momento.
Dolcissime frasi scritte su twitter direttamente dai ragazzi le avevano dato il colpo di grazia. Colpita e affondata.
Avrebbe voluto raccontare tutto a Harry in quel momento, ma non ne aveva la forza, e l'unica cosa che fece, senza nemmeno concedersi di pensarci due volte, fu salire a cavalcioni sulle sue gambe senza rendersi conto della posizione assunta, legargli le braccia al collo, stringerlo forte e baciarlo ripetutamente su una guancia, una, due, tre, dieci, venti volte, sempre seduta a cavalcioni su di lui.
A quel punto era Harry quello che doveva controllare i battiti, quello che ancora non sapeva dare un nome all'amore.   





Ciaaaaaaaaao :))
Finalmente ce l'ho fatta! :DD
Scusate, sono consapevole di averci impiegato parecchio..vi confesso che mi sto godendo l'estate come non mai, non ho un minuto libero per scrivere, ma sarei falsa se vi dicessi che non vedo l'ora che tutto torni alla normalità, so già che rimpiangerò questi giorni fino alla prossima estate, perciò li sto vivendo sfruttandone ogni istante :)
In ogni caso, non abbandonerò mai le mie storie, impiegherò soltanto qualche giorno in più ad aggiornare, ma sappiate che odio lasciare le cose in sospeso e non lo farò, è una promessa che vi devo, visto l'interessamento mostrato nei confronti della storia e tutte le recensioni ricevute :DD
A proposito, grazie grazie grazie grazie grazie grazie di tutto, vi adoro, davvero ♥♥♥♥♥
Se volete essere avvisate quando aggiorno, basta chiedere :DD
Un bacione, a prestooooooo <3<3<3  
 
   
      

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Dopo pranzo Meg, i ragazzi e un'altra decina scarsa di persone, si avviarono in direzione dell'arena che quella sera avrebbe ospitato il concerto.
Quando giunsero a destinazione l'orologio sullo smartphone della ragazza, segnava le 15.30, l'aria era afosa e il caldo quasi insopportabile, ma nonostante tutto, davanti ai cancelli ancora chiusi dell'enorme struttura, sede per una sera del concerto più atteso dell'anno, si contavano a occhio e croce dalle quattromila alle cinquemila persone, compreso qualche genitore.
Non appena le fan si accorsero dell'arrivo dell'auto dei ragazzi, cominciarono a urlare a squarciagola sperando di essere notate, sembravano impazzite da un momento all'altro, e alcune di loro, vale a dire più di un centinaio, che erano rimaste nelle file più lontane dai cancelli, si fiondarono sul furgoncino dei ragazzi; Niall e Liam chiusero immediatamente i finestrini, non perchè non volessero avere contatti con le fan, più che altro perchè erano molto più responsabili di tutte quelle ragazze messe assieme, e avevano seriamente paura che qualcuno potesse addirittura tentare di infilarsi all'interno del mezzo, e lì sarebbe stato un bel problema.
Meg si aspettava una reazione del genere da parte delle ragazze, in fondo anche lei era una di loro, però  un po' di buon senso ce l'aveva,  non si sarebbe mai gettata su un furgoncino in moto, capiva quanto potesse essere pericoloso; ma la gente non sembrava rendersene conto, e per una manciata di minuti, le persone all'interno del mezzo, Megan compresa, videro ragazze arrampicarsi sui finestrini, lasciare manate sui vetri e tentare di guardare all'interno. A quel punto lei si nascose instintivamente tra Harry e Zayn per paura di essere vista e riconosciuta, e poco dopo, per fortuna, il furgoncino dei One Direction riuscì a varcare l'entrata secondaria dell'arena, e tutti i passeggeri misero piede a terra sani e salvi.
Un responsabile della sicurezza comunicò ai ragazzi che alle 17.00 i cancelli principali sarebbero stati aperti, quindi avevano un'ora e mezza scarsa per le prove; Meg stentava a credere di essere sul serio lì, insieme a loro, dietro le quinte, stentava a credere che avrebbe assistito pure alle prove, nulla le sembrava vero, persino le urla di gioia, le canzoni intonate dalle fan di tanto in tanto, e l'atmosfera in generale, le parevano essere frutto della sua fantasia.
Aveva aspettato così tanto il giorno in cui avrebbe partecipato a un concerto, lo aveva agognato per così tanto tempo, che ora le sembrava impossibile che il suo sogno fosse a un passo dall'avverarsi, e nonostante avesse ormai trascorso qualche giorno in compagnia dei ragazzi, continuava a considerare un sogno a occhi aperti potergli stare accanto, li amava con tutto con il cuore, tutti e cinque, anche se per uno di loro il verbo 'amare' doveva essere interpretato nel senso più stretto e letterale possibile.
"aglia!" esclamò massaggiandosi il punto in cui era stata colpita, e tornando al mondo reale "era solo un pizzicotto" precisò Louis prendendola in giro, Meg gli fece la linguaccia mentre lui si allontanava, subito dopo si sentì prendere la mano e senza nemmeno voltarsi a guardarlo capì che si trattava di lui, la stretta di Harry le trasmetteva cose che con nessun altro avrebbe potuto provare "vieni" le disse trascinandola con sè sul palco "quale canzone ti piacerebbe ascoltare?" le domandò come se fosse la cosa più ovvia del mondo, e non il regalo più bello che Meg potesse ricevere "la vostra prima canzone" disse in un sussurro, Harry le sorrise e poi si allontanò prendendo posto sul palco; Zayn, Liam, Louis e Niall erano già pronti, ognuno di loro sapeva perfettamente cosa fare, avevano fatto quelle prove centinaia di volte in città diverse, loro ci erano abituati... per Megan essere lì era una specie di miracolo.
Guardò l'arena completamente vuota di fronte ai suoi occhi, era enorme, avrebbe ospitato cinquemila persone, sarebbe tremata da cima a fondo, avrebbe sostenuto il peso delle emozioni inspiegabili di tutta quella gente, sarebbe stata il luogo della realizzazione del sogno di così tante fan, mancava un'ora all'apertura delle grate, a quel punto non ci sarebbe stato un solo centimetro di spazio vuoto, ma quando Meg fissò l'anfiteatro con le prime note di "What makes you Beautiful" in sottofondo, e i ragazzi accanto a lei sul palco, il suo cuore parve quasi fermarsi per un solo instante, scattare una foto che avrebbe conservato tra i ricordi più preziosi di sempre, e riprendere a battere all'impazzata.
Con un salto scese dal palco e corse fino al centro della struttura, lì si fermò e restò in piedi, il suo corpo tremava, le gambe avrebbero ceduto da un momento all'altro, li aveva di fronte, tutti e cinque, ed erano sul punto di cantare, per lei, lei era la loro unica spettatrice, si sentiva infinitamente piccola in quell'arena, e infinitamente felice. 
Liam cominciò a cantare, le sudarono improvvisamente le mani e si sentì mancare l'aria, poi fu il turno di Harry, e lì non fece assolutamente nulla per impedire alle lacrime di rigarle il viso, era troppo, decisamente troppo; quando i ragazzi intonarono il ritornello della canzone sentì il cuore rimbombarle nel petto ad una velocità inaudita, e chiuse per un attimo gli occhi bagnati di lacrime per convincersi di non star sognando, si portò una mano al petto tremando come una foglia, e si concentrò soltanto sulle loro voci, sapevano perforarle l'anima con la violenza di un proiettile puntato dritto nel petto e la leggerezza di un granello di sabbia, alla velocità della luce e con lo splendore delle stelle più blu. Si sentiva in paradiso.
Durante la seconda strofa, si avvicinò un po' al palco, la voce di Zayn era un richiamo per lei, non ebbe nemmeno la forza di cantare insieme a lui, qualsiasi tipo di suono le moriva in gola, era emozionata, e quando Harry cantò per la seconda volta 
'Everyone else in the room can see it, everyone else but you'
fu costretta a portarsi le mani sugli occhi per asciugare altre lacrime; i ragazzi continuarono a cantare guardandola dolcemente, chiedendole con lo sguardo di non piangere, ma lei non ce la faceva, e quando fu il turno del secondo ritornello, si avvicinò ancora al palco, come se quelle voci fossero una calamita per lei, finì per poggiare i gomiti sul pavimento del palco, e con il mento appoggiato sulle braccia e gli occhi tremendamente lucidi, vide Harry venirle incontro e sedersi a gambe incrociate all'estremità, esattamente di fronte a lei. Il ragazzo teneva in mano il proprio microfono con la sinistra, successe tutto in una manciata di secondi, con la destra le alzò il viso costringendola a guardarlo negli occhi, e poi intonò il proprio assolo, lo stesso che faceva imbambolare Meg quando lo sentiva alla radio o sull'ipod, figuriamoci dal vivo.
' Baby you light up my world like nobody else
the way that you flip your hair gets me overwhelmed
but when you smile at the ground it ain't hard to tell
you don't know, oh oh
you don't know you're beautiful'
Harry la guardò trattenere altre lacrime mentre lui cantava, la vide sorridere a più non posso con gli occhi lucidi, e si accorse persino degli occhi di Meg intrappolati nei suoi, e non appena terminò il suo assolo, poggiò una mano sulla sua guancia, asciugandole le lacrime con il palmo, la ragazza portò la propria mano su quella di Harry e le loro dita si intrecciarono immediatamente, e restarono nella stessa posizione anche quando abbandonarono il viso di lei.
Zayn, Liam, Louis e Niall continuarono a cantare la seconda parte del ritornello scambiandosi occhiate tra di loro, guardando Harry ancora seduto a gambe incrociate alla punta del palco, con lo sguardo fisso su Meg e la mano libera dal microfono legata a quella della ragazza.
"smetti di piangere, ti prego" le sussurrò non preoccupandosi minimamente di aver lasciato il ritornello ai ragazzi, lui aveva smesso di cantare nel momento in cui le aveva poggiato una mano sul viso, senza rendersene conto mancò le ultime parole della canzone, e soltanto quando la base terminò si accorse di non averle ancora pronunciate, allora pensò di rimediare, e senza scostarsi da lì aggiunse
' that's what makes you beautiful'
si portò il microfono vicino alle labbra,  pensando di essere completamente impazzito... non aveva mai mancato una sola parola di una canzone.

Come si sentiva Meg? Stava per morire.
Almeno Harry era riuscito a farla smettere di piangere e tremare tenendole la mano "stai bene?" Zayn e il resto dei ragazzi si precipitarono da loro non appena terminò la canzone, lei annuì con la testa "mai stata meglio di così" sussurrò subito dopo "ma piangevi per..per noi?" domandò Niall incredulo "non ho mai visto nulla di simile" ammise Louis "si, tutte urlano a squaciagola, alzano cartelloni, filmano con il cellulare.." preseguì Liam ".. piangevo, per prima cosa perchè sono un'idiota e non riesco mai a trattenermi, e sopratutto perchè sentirvi cantare dal vivo è la cosa più bella che mi potesse capitare" disse tenendo lo sguardo basso, Louis abbracciò d'istinto, le voleva già tanto bene, Harry si limitò a guardarla dolcemente, e Liam, Niall e Zayn un secondo dopo si unirono all'abbraccio..erano momenti che Meg non avrebbe mai dimenticato, mai e poi mai.
" comunque se ci fosse stato Zack a scattare foto, voi due non avreste nemmeno dovuto recitare, ormai la parte vi viene naturale!" esclamò Zayn facendo l'occhiolino al riccio, Harry si alzò di scatto "devo andare a sciaquarmi la faccia" disse allontanandosi bruscamente "veloce! che abbiamo altre canzoni da provare!" lo ammonì Liam, ma lui non lo sentì, era già nel camerino allestito per l'occasione; prese una bottiglietta d'acqua e se la rovesciò quasi tutta sul viso, sperava che avrebbe avuto lo stesso effetto della famosissima doccia fredda, era ciò di cui aveva bisogno.
Ma che gli stava succedendo? Okay abbracciarla e tenerle la mano con il pretesto di rassicurarla e proteggerla dai giornalisti, ma andarsi a sedere di fronte a lei, cantare il ritornello a pochi centimetri dal suo viso, sussurrarle di non piangere e contemporaneamente asciugarle le lacrime con il palmo della mano e tenergliela stretta fino alla fine della canzone? Tutto questo non era previsto.
E dimenticarsi dell'ultimo verso? Non gli era mai capitato prima, e non sarebbe dovuto capitare ancora. No, stava confondedo le cose, il suo compito era far credere agli altri di essere perdutamente innamorato di lei, non finire per esserlo davvero. Eppure si sentiva come se non riuscisse più a distinguere la linea di confine tra finzione e realtà, il che diventava preoccupante..stava bene con Meg, non lo poteva di certo negare, il loro affiatamento e la loro complicità in ogni cosa era tangibile come se si conoscessero da molto più tempo, gli piaceva chiacchierare con lei, scherzare, prenderla in giro, abbracciarla, tenerla per mano e guardarla negli occhi, ma doveva assolutamente evitare di innamorarsi di lei. Perchè lui non si sentiva pronto per una relazione seria, temeva di farle del male, e non avrebbe sopportato di vederla soffrire a causa sua.
Si prospettavano delle settimane parecchio complicate, avrebbe dovuto stringerla, baciarla, amarla.. solo e soltanto per finta. Non c'era altra soluzione.

Due minuti dopo tornò dai ragazzi, Niall gli disse che Megan aveva insistito per assistere al concerto insieme a tutte le altre fan e non dal backstage, quindi le aveva raggiunte all'esterno, non intendeva essere in alcun modo privilegiata ed era convinta che assistere al concerto dei suoi sogni senza condividere quell'emozione insieme alle altre ragazze, senza morire di caldo fuori dall'arena e essere spinta a destra e a sinistra senza alcun ritegno, avrebbe reso incompleta quell'esperienza, e poi doveva allontanarsi da Harry, altrimenti prima e poi l'avrebbe bloccato con la schiena contro un muro e l'avrebbe baciato fino a non avere più fiato. Lui era troppo dolce! E le stava complicando le cose...come poteva far finta di fingere di amarlo? Davvero un bel dilemma.
Poco più tardi l'anfiteatro si riempì di gente, fu una lunga attesa fino all'inizio del concerto, Meg era sul punto di piangere di nuovo, era troppo emotiva e questa sfaccettatura del suo carettere molto spesso le dava sui nervi, ma non poteva farci nulla; fortunatamente a nessuna delle fan venne in mente che la ragazza vista in compagnia di Harry potesse essere lei, in fondo non potevano riconoscerla senza averla mai vista in viso, e quel pensiero la rassicurò.
Aveva bisogno di Emma, in quel momento e per sempre, le mancava la sua migliore amica in una maniera allucinante, desiderava che anche lei fosse lì ad assistere a quel concerto più di ogni altra cosa al mondo, la voleva al suo fianco, necessitava dei suoi abbracci, delle sue prese in giro, dei suoi musi lunghi, di lei, giurò a se stessa che in un modo o nell'altro, sarebbe risucita a farla trovare faccia a faccia con i ragazzi.
Le due ore del concerto furono meravigliose, stupende, indimenticabili come le aveva sempre sognate, cantò tutte le canzoni con gli occhi lucidi, incontrando lo sguardo dei ragazzi e sorridendogli, e per tutta la durata del concerto tenne il cellulare più in alto possibile, impostato sul tasto di videochiamata, il numero e il viso di Emma in sovraimpressione, una videochiamata dalla durata di 130 minuti, un concerto in diretta per la ragazza a cui voleva più bene al mondo..quello era l'unico modo che aveva per rendere partecipe la sua migliore amica di quell'emozione grandissima, l'unico modo per condividere con lei quello che tutte e due sognavano da tanto tempo. Si sentì addirittura in colpa per essere l'unica delle due a vivere quell'esperienza, Emma doveva essere lì con lei.
Spesso incrociava lo sguardo di Harry, si accorgeva che quei sorrisi erano rivolti proprio a lei, e si sentiva tremare da capo a piedi... Dio, se lo amava!
Il ragazzo dal canto suo, non risciva a trattenersi dal voltarsi continuamente verso di lei, le sorrideva cantando,e mentre  faceva vibrare cinquemila anime con la sua voce unita a quelle di Liam, Louis, Zayn e Niall, tutto quello a cui  riusciva a pensare era 'non voglio innamorarmi di te'.




Ciaaaaaao :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo! :DD Spero tanto che vi sia piaciuto :DD
Devo scappare, perciò mi limito soltanto a ringraziarvi di cuore per tutte le recensioni ricevute fino ad oggi, SIETE MERAVIGLIOSE ♥
Grazie grazie grazie grazie, davvero ♥
Ovviamente un ringraziamento va anche a chi legge soltanto e chi inserisce la storia in una qualsiasi lista :))
Se volete essere avvisate quando aggiorno, basta chiedere :DD
Grazie ancora a tutti, un bacione, e a prestoooo <3<3<3
 
Ps. Se vi va, potreste passare dalla storia di una mia amica.
Il link è questo: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1907251
E' un fantasy, a me personalmente piace molto, poi lei scrive davvero bene a mio parere...non vi deluderà se siete amanti del genere! ;))
Grazie, e a presto ♥
  
 

     
 








  
 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


Si rigirò nel letto e senza nemmeno degnarsi di aprire gli occhi, iniziò a muovere la mano sinistra nel vuoto, nella speranza di riuscire a raggiungere il comodino e afferrare quel maledetto cellulare, rischiò quasi di cadere, ma riuscì ad appropriarsi dell'apparecchio, e soltanto quando lo ebbe tra le mani, aprì gli occhi per premere sul tasto di risposta "giuro che ti amerò per sempre!" si sentì dire, sorrise spontaneamente, avrebbe ricosciuto la voce di Emma tra mille, la sua migliore amica era a dir poco su di giri "grazie per avermi svegliato" biascicò stiracchiandosi "svegliato? Meg sono le undici!" la rimproverò con fare da mamma "okay ma, ieri sera sono tornata a casa molto tardi, e penso di essere riuscita a prendere sonno soltanto poco prima dell'alba" le confidò sedendosi sul letto a gambe incrociate "mi devi raccontare qualcosa? hai sognato qualcuno a occhi aperti?" Meg si lasciò scappare una risata e l'amica capì di aver fatto centro "io.. non ce la faccio! Ieri, durante le prove mi sono poggiata con i gomiti sul palco e lui si è venuto a sedere di fronte a me, ha cantato il ritornello di What Makes You Beautiful a pochissimi centimetri dal mio viso, si è accorto che come al mio solito piangevo, mi ha asciugato le lacrime e ci siamo tenuti per mano per tutto il tempo..è troppo dolce, e io non so quanto riuscirò a resistergli" "perchè vuoi resistergli?" quella di Emma sembrava una domanda ovvia, ma per Meg non era così semplice "perchè la nostra storia è uno stupido contratto, e anche se io sono inequivocabilmente innamorata di lui, questo sogno ha una scadenza, e se dovesse succedere qualcosa tra di noi, non sopporterò di doverlo lasciare a fine mese...forse mi considererai pazza, io non riesco a immaginare di dirgli addio, ma è una tappa obbligatoria, e se non mi lascio coinvolgere troppo, forse non morirò asfissiata dalla sua mancanza " si rendeva conto di dire cose alla rinfusa, senza un ordine e un senso preciso, ma con Emma poteva permettersi il lusso di essere sincera fino in fondo.
"E quindi per 'sopravvivere' pensi di dovergli stare lontana?" ecco, la sua migliore amica sapeva esattamente come prenderla, Meg fece silenzio "sai che sarà difficile far credere al mondo intero che vi amate alla follia se cerchi di evitarlo?"... sapeva che Emma aveva ragione, ma quella situazione, il trascorrere la maggior parte del tempo con lui, la mandava in tilt, le disconnetteva il cervello!

"Tu non vuoi stargli lontana, Meg." "io voglio vivere dei suoi sorrisi per il resto dei miei giorni" sussurrò con un filo di voce.
Avrebbe inventato il teletrasporto di sana pianta se solo avesse avuto la certezza di poterla raggiungere e starle accanto come solo lei era in grado di fare, Emma doveva trovare il modo di andare da lei, da loro "Meg? Sentimi bene, okay? Io ho capito come ti senti...da una parte vorresti mantenere la distanze per rendere più facile l'addio, e dall'altra, desideri esattamente l'opposto, non è così?" domandò dolcemente, Meg annuì flebilmente, poi emise un sospiro che la sua migliore amica captò al volo "la prima è una vigliaccata e lo sai bene anche tu, e la seconda è un sogno proibito, quindi l'unico consiglio che posso darti è quello di smettere di pensare, sul serio, concedi una pausa alla parte razionale, non frenarti dal fare cose che poi ti pentirai di non aver fatto, e non approfittarne eccedendo nel senso opposto...vivitela d'isitnto, segui il tuo cuore, e se ti dovesse suggerire di fare una cazzata, tu falla, perchè quel muscolo grande quanto il tuo pugno, è l'unico degno di essere ascoltato" concluse "sono io che ti amerò per sempre Em...vieni qua, ti prego!" le disse con voce implorante, davvero non riusciva a immaginare come avrebbe fatto senza di lei; la sua migliore amica rise "io ti dicevo che ti amerò per sempre perchè soltanto grazie a te ho ascoltato e visto il concerto che sogno da due anni in diretta,e boh, sei la migliore amica che si possa desiderare" "ti voglio tanto tanto tanto bene" le rispose Meg "a volte dico stronzate, ma per fortuna ho te che mi dai una bella scrollata di spalle, anche virtuale...hai ragione, ho accettato di prendere parte a questa farsa, che per me è tutto tranne che finzione, sapevo già di amarlo, ancora prima di cominciare, e adesso imparerò a convivere con il tremore alle gambe che si impossessa di me ogni volta che siamo vicini, con il cuore che rimbomba nel petto peggio di un martello pneumatico con un solo sguardo, con il cervello in pappa quando fa cose dolci, con la sensazione di star andando a fuoco ogni volta che mi abbraccia, con il calore della sua mano intrecciata alla mia, con il desiderio di un suo bacio..e pure con il senso di soffocamento quando tutto questo diventerà un ricordo. 
Voglio soltanto lui.. ridere, scherzare, giocare, baciare, amare, vivere, morire...solo insieme a lui."  "sei stracotta!" "lo amo!" "e voglio ricordare ogni singolo minuto della storia più bella che abbia mai vissuto" concluse determinata a seguire davvero il cuore "così mi piaci! E adesso devo andare, ma sentiti pure libera di rompermi le scatole a qualsiasi ora del giorno e della notte, se hai bisogno di me, ci sono..lascia perdere l'orologio" in quel momento Meg capì cosa avrebbe potuto fare per renderla felice, almeno fino a quando Emma non fosse riuscita in qualche modo a raggiungerla.
Non fece nemmeno in tempo ad attaccare, che il telefonò lampeggiò nuovamente, questa volta era un messaggio: "Ciao Meg, sono Harry" e già qui, il cuore riprese la corsa interrotta all'ultimo sguardo "Potresti darmi l'indirizzo di tua zia? Sto venendo a prenderti! :)"
Le ci volle qualche secondo per elaborare. Harry, proprio Harry, le aveva appena inviato un messaggio! Considerando il fatto che si ritrovava a sorridere come un'idiota  persino quando le arrivavano sul cellulare le notifiche dei tweet scritti dai ragazzi, figuriamoci come poteva stare sapendo che sta volta quel messaggio era diretto seriamente a lei, solo a lei, e poi le aveva detto che stava venendo a prenderla, chissà che aveva in mente, di sicuro centravano i manager e Zack...ma si accorse per lei non aveva nessuna importanza..lo avrebbe seguito pure all'inferno.Si, la stessa ragazza che fino a pochi minuti prima aveva addirittura escogitato un piano per mantenere le distanze...neanche se lo avesse voluto, sarebbe riuscita a resistergli.         

"vuoi dirmi dove stiamo andando?" domandò la ragazza con un sorriso, erano in macchina da una ventina di minuti, e Harry non le aveva ancora detto dove erano diretti "ti piacciono le giostre?" le domandò lui di tutta risposta, continuando a guardare la strada "certo!" "e i giochi d'acqua?" chiese ancora "li adoro!" rispose lei, e a quel punto Harry si voltò a guardarla "allora penso proprio che trascorreremo una fantastica giornata" esclamò sorridendole dolcemente, Meg non potè fare a meno di ricambiare quel sorriso, subito dopo il ragazzo accese lo stereo, coprì quegli occhi che avrebbero fatto fare pazzie alla ragazza seduta sul sedile accanto al suo con un paio di occhiali da sole, e si passò una mano tra i capelli ricci. 
Ma lo faceva a posta? Se aveva intenzione di mozzarle il fiato, ci stava riuscendo alla grande. Meg si impose di guardare la strada, e di trattenersi dal fermare la macchina e baciarlo per un asso di tempo indeterminato, provò a pensare  ad altro, a qualsiaisi cosa che non fosse lui, ma immancabilmente finiva per guardarlo mordendosi il labbro inferiore; il ragazzo di cui era perdutamente innamorata era accanto a lei, teneva le mani salde sul volante, canticchiava allegramente con quella voce roca e graffiata, con il risultato di rubarle anche l'anima, e si voltava a guardarla sorridendole di tanto in tanto con quegli occhiali da sole, che lasciatemelo dire, lo rendevano solo più sexy. Il cuore di Meg sarebbe esploso da un momento all'altro se non fossero giunti a destinazione nel minor tempo possibile. Fortunatamente arrivarono davvero.
" Harry! Megan!" si voltarono tutti e due quando videro Zack andargli incontro "mi raccomando..fate come se io non fossi qui a fotografarvi" disse prima di sparire di nuovo "benvenuta al parco divertimenti più famoso di tutta la California!" esclamò Harry prendendole la mano "devo ammetterlo...quei due manager non potevano avere idea migliore!" disse lei sorridendo e guardandosi attorno "infatti l'idea è stata mia" ribattè Harry quasi sussurrandoglielo all'orecchio "davvero?" Meg stentava a credere che era stato lui, di sua spontanea volontà, a decidere di portarla lì "si..Tom e James mi hanno detto che servono altre foto, che la gente deve pensare a noi due come la coppia più dolce dell'estate...e allora io gli ho riposto dicendogli che avrei portato la mia ragazza al parco divertimenti,e sarei stato tutto il giorno con lei, a coccolarla e baciarla fino a restare senza fiato sulle giostre più adrenaliniche di sempre" lo disse come se niente fosse, tenendole la mano e guardandola negli occhi, facendola sentire in paradiso.
Non poteva averlo detto sul serio. No, proprio no, eppure Meg lo aveva sentito con le proprie orecchie...coccolarla e baciarla fino a restare senza fiato. Un brivido di puro piacere l'attraversò da capo a piedi.
Come prima attrazione scelsero le montagne russe, giusto per cominciare col botto! Harry le tenne la mano mentre facevano la fila, Meg non aveva mai provato il brivido di salire su quella rinomata goistra prima di allora, e gli confessò che un po' di fifa non le mancava, e a quel  punto il ragazzo la rassicurò stringendola a se e baciandola sulla fronte; un attimo dopo salirono a bordo di quelle macchinine che gli avrebbero fatto percorrere interminabili salite, ripidissime discese e giri della morte in un solo minuto. Durante la salita, si guardarono reciprocamente, Harry fece appena in tempo a sussurrarle un 'adesso urla!" prima che lei iniziasse a urlare davvero mentre quella giostra raggiungeva velocità inaudite e precipitava giù per le discese facendo provare emozioni contrastanti a tutti coloro che avevano avuto il coraggio di sfidare le proprie paure.
"Allora?" le domandò Harry quando toccarono di nuovo terra, lei lo abbracciò d'istinto legandogli le braccia intorno al collo e ridendo a crepapelle "lo rifacciamo?" disse con un luccichio negli occhi "lo sapevo!" esultò Harry lasciandosi coinvolgere dal suo entusiasmo e sciogliendosi per il calore dei suoi sorrisi; comiciò a farle il solletico dal nulla, facendola ridere ancora di più e ridendo a sua volta, lei tentò di evitarlo, soffriva troppo il solletico, e non appena lui se ne accorse, cominciò a rincorrerla sempre ridendo, Meg si infilò nella fila costringendolo a seguirla e a comportarsi in modo normale in mezzo alla folla; Harry le afferrò la vita con entrambe le mani facendole mancare il respiro, fece in modo che la schiena della ragazza aderisse al suo petto, e senza lasciarle la vita, si avvicinò fino a poggiare il mento sulla spalla della ragazza "non finisce qui" le sussurrò scostandole i capelli dall'orecchio, Meg si sentì avvampare, ma non accennò a liberarsi da quella presa, il suo bacino stava andando a fuoco sotto il tocco di Harry, e la sensazione del suo corpo schiacciato contro quello del ragazzo tra la folla, la faceva sentire dannatamente bene. Comunque quelle parole erano riferite al fatto che lei fosse scappata via impedendogli di farle il solletico.
Dopo aver fatto un secondo e divertententissimo giro sulle montagne russe, di comune accordo, optarono per la ruota panoramica, se non altro perchè era l'attrazione con meno minuti di fila; era enorme, la più grande d'America, sembrava voler sfidare il cielo con la sua smisurata altezza "wow" disse lei spingendosi con lo sguardo fin dove le era possibile, Harry si sfilò gli occhiali da sole e con delicatezza li posizionò sul viso della ragazza, lei lo ringraziò con un meraviglioso sorriso e alzò gli occhi al cielo ammirando quell'impalcatura di metallo che da lì a poco gli avrebbe dato la possibilità di ammirare dall'alto, parte della meravigliosa costa Californiana. "non vedo l'ora di salirci" esclamò Meg voltandosi per un attimo verso di lui, Harry dovette ammettere che i suoi occhiali da sole le stavano proprio bene, maledì se stesso quando non riuscì a non pensare a quanto fosse bella, e quando lei tornò a rivolgere lo sguardo in alto, non si trattenne dal spostarle i lunghi capelli castani su un solo lato, sfiorandole il collo con le dita e facendo aumentare pericolosamente i battiti del cuore della ragazza, poi poggiò entrambe le braccia su di lei abbracciandola da dietro, Meg si lasciò andare tra le sue braccia con la consapevolezza di essere sul punto di svenire. Harry continuò a stare in quella posizione fino a quando non salirono a bordo di una delle 'navette' della ruota panoramica...pensò che in fondo era lì per far credere al mondo intero che Megan fosse la sua fidanzata.
La ruota cominciò a salire prendendo quota, fermandosi a scatti, e loro due ne approfittarono per ammirare le affollate spiagge che si estendevano sotto i loro occhi, restarono senza fiato di fronte alla bellezza dell'oceano, così azzurro, che quasi si confondeva con il cielo, e poi si soffermarono sui grandi parchi e sugli altissimi grattacieli, gli sembrava quasi che da lassù potessero allungare una mano e toccare le estremità superiori di quei parellelepipedi che contribuivano a dare un'aria moderna a quel piccolo angolo di mondo. Raggiunsero il punto più alto di quell'impalcatura continuando a guardarsi intorno, fino a quando Harry non le sfilò gli occhiali da sole appuntandoseli al petto, lei lo guardò confusa, ma con un sorriso sempre pronto ad abbattere ogni barriera che il ragazzo stava cercando di crearsi; senza nemmeno rendersene conto si presero per mano avvicinandosi un po', e prima ancora che Meg fosse in grado di capire quello che stava per succedere, lui la baciò sulle labbra. 
Un bacio dolce e delicato, che durò soltanto un istante, ma ebbe lo stesso il potere di spedirla su un altro pianeta. Sapeva che c'era Zack pronto a cogliere ogni loro tenera effeusione, ma il contatto con le labbra di Harry la mandò il tilt, le ci volle un po' per elaborare che lui, il ragazzo componente dei One Direction che l'aveva fatta innamorare due anni prima con la sua voce, i suoi occhi e il suo sorriso, visti soltanto tramite televisione o computer, l'aveva appena baciata con una dolcezza inaudita, sentiva il cuore rimbalzarle fuori dal petto e le tremavano le gambe pur sapendo che era soltanto il contratto che prevedeva tutto quello che stava vivendo...ma a dispetto di tutto, le loro labbra si erano toccate sul serio, e le sensazioni che si erano impossessate dei loro corpi in quegli attimi, non avevano nulla a che vedere con la finzione, i manager e il paparazzo professionista, si trattava di qualcosa che condividevano solo loro due, e nessun'altro all'infuori dei diretti interessati avrebbe potuto capirlo. Anzi, persino Harry stesso faticava a rendersene conto.
Dopo pranzo, si stesero un po' sull'erba e chiacchierarono sommessamente, parlando di tutto quello che gli veniva in mente, ridendo e prendensosi in giro a vicenda come amici di vecchia data, senza mai accennare alla farsa, a Zack o al bacio; trascorsero un paio d'ore in quel modo, rilassandosi e godendosi la giornata..stavano dannatamente bene l'uno in compagnia dell'altra.
Nel pomeriggio passarono alle giostre d'acqua, l'aria era afosa e trovarono senza dubbio piacevoli gli schizzi, risero e scherzarono per tutto il tempo, abbracciandosi di tanto in tanto e regalandosi a vicenda migliaia di sorrisi; Meg si perse completamente nei suoi occhi più di una volta e giurò a se stessa che quella fosse la migliore giornata del mondo. Lei, Harry, le giostre, e i panorami mozzafiato. Nemmeno si ricordava più di Zack.
"andiamo!" esclamò Harry trascinandola con sè su una delle sue attrazioni preferite, lei lo seguì ridendo, il ragazzo si liberò della t-shirt ormai quasi fradicia, prevedendo che si sarebbe bagnato ancora, non calcolò l'effetto che avrebbe avuto su Meg il suo petto nudo, lei fece il possibile per mascherare ciò che provava in quel momento, un misto tra imbarazzo, stordimento ed eccitazione, che si trasformarono in puro piacere quando lui la strinse a sè in cima allo scivolo. La ragazza non si preoccupò del fatto che sarebbe finita in una specie di piscina con tutti i vestiti addosso, di certo non poteva toglierseli, quindi si lasciò stringere mentre iniziava la ripida discesa; lei era seduta davanti, Harry l'abbracciava da dietro e insieme scivolavano giù seguendo la traiettoria vorticosa di quello scivolo. Ci fu un attimo in cui Meg si voltò verso di lui sorridendo, ci un attimo in cui si ritrovarono a guardarsi negli occhi, un attimo in cui i loro visi furono a pochissimi centimetri l'uno dall'altro, e fu lo stesso attimo in cui le loro labbra combaciarono di nuovo. 
Il tempo di scambiarsi un bacio dolce come il precedente, ma un po' più lungo, e poi finirono tutti e due in acqua. Quando lasciarono il parco divertimenti e si avviarono verso la macchina potevano essere le sette; Harry si era rimesso la maglietta, ma il respiro della ragazza dopo quei baci, non sarebbe mai più tornato regolare, lei aveva la canottiera inzuppata d'acqua che lasciava appena intravedere il reggiseno che portava sotto, tutti e due con i capelli bagnati; Harry restò in piedi per qualche minuto per asciugarsi almeno un po' prima di mettersi alla guida "avevi ragione!" esclamò lei scuotendo i capelli al vento, poi si fece più vicina e finirono per trovarsi in piedi l'uno di fronte all'altra "su cosa?" domandò lui sorridendo "è stata una giornata fantastica!" rispose Meg abbracciandolo d'istinto, gli legò le braccia al collo e quando si staccarono, restarono in quella posizione quel tanto che bastò per perdersi in uno sguardo, e senza averne pienamente coscenza, si avvicinarono sempre di più fino a quando le loro fronti si scontrarono inducendoli a sorridere ancora, i loro nasi si sfiorarono, e le loro labbra si incollarono nuovamente. Meg continuò a circondargli il collo con le braccia mentre lui le prese il viso tra le mani, senza interrompere quel contatto, questa volta la baciò sul serio fino a restare senza fiato, accarezzandole i capelli, facendole provare emozioni proibite e sconvolgenti; la spinse fino a far combaciare la schiena della ragazza con la fiancata dell'auto, e la baciò ancora. "Indimenticabile" sussurrò sulle sue labbra, quando riuscì a staccarsi da lei.
Meg pensò di essere morta e arrivata in paradiso...era troppo bello per essere vero, tutto reale. Lo amava ...Dio, se lo amava.
Harry non avrebbe ammesso ciò che stava iniziando a provare, ma voleva baciarla ancora, un milione di volte.
E Zack aveva captato tutto con la sua macchinetta... tutto tranne i battiti super accellerati del cuore. Tranne un soffocato amore.



ECCOMI QUA! :DD
Spero tanto che il capitolo vi sia piaicuto, e come sempre vi ringrazio di cuore per ogni parola, ogni recensione che mi scrivete :DD
Non so se ve ne rendete conto, ma siete sempre dolcissime e mi date tanta carica! :))
Grazie grazie grazie e grazie. Non mi stancherò mai di dirvi quanto siete meravigliose.
Devo scappare, ma voi non esitate a farmi sapere cosa ne pensate :))
Un bacione, a prestoooooo <3<3<3


  
    

  

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


Il bus acquistato per accompagnare i One Direction in tour, percorreva le superstrade della costa Californiana da almeno un paio d'ore, faceva molto caldo, ma i finestrini erano tutti chiusi a causa di un possibile attacco da parte delle fan, in fondo sulla fiancata dell'autobus il logo della boy band era stampato a lettere cubitali, ed era quasi impossibile che nessuno lo notasse per strada, e poi, erano stati i ragazzi stessi a far sapere a tutti (tramite twitter) che si stavano spostando verso la zona Sud della California. La loro meta era Los Angeles, avevano in programma ben tre concerti in quella città.
In uno dei diversi vani del mezzo, Niall era seduto, o meglio, stravaccato su un divano, ed era intento ad armeggiare con il cellulare, probabilmente aveva appena scaricato qualche nuova app che aveva il potere di farlo rimanere lì incollato per parecchio tempo; nel posto accanto al suo, Megan dormiva beatamente rannicchiata su stessa, imitata da Harry, che era impegnato nella stessa produttiva attività, sulla poltrona di fronte.
Perchè dormivano tutti e due? Semplice..avevano trascorso la notte a guardare il soffitto.
Dopo la meravigliosa giornata trascorsa al parco divertimenti, Harry aveva riaccompagnato Meg a casa, lui non si era fermato dato che anche quella sera si sarebbe tenuto un concerto, ed era già in spaventoso ritardo; la ragazza invece, era entrata in casa con un sorriso ebete dipinto sul viso che la diceva lunga sul suo stato d'animo, si era richiusa la porta alle spalle e si era concessa un sopiro con le mani ancora appoggiate alla serratura.
Zia Katy l'aveva raggiunta in meno di dieci secondi, l'aveva osservata per qualche istante mentre reggeva ancora in mano il suo giornale preferito, ed era giunta alle sue conclusioni da sola "sei stata baciata" le aveva detto, come se fosse stata la cosa più ovvia del mondo, Meg ci era rimasta di sasso, poi la donna le aveva sorriso riprendendo a leggere quel mensile mentre se ne tornava in salotto, e lei era riuscita scappare in camera sua, per raccontare a Emma tutto quello che era successo.
Poco prima di cena, aveva sentito suonare il campanello, ma visto che stava ancora chiacchierando con la sua migliore amica, non si era nemmeno disturbata per vedere chi era, quando la zia la richiamò, salutò Emma promettendo di richiamarla dopo, e tornò in salotto.
Di certo non si aspettava di trovare Tom Burbank e James Parker compostamente seduti sul divano e con in mano un assaggio del nocino di cui sua zia andava tanto fiera "oh ciao Megan!" la salutarono bevendone l'ultima goccia "se ti stai domandando come mai siamo qui, sappi che è stato Harry a fornirci l'indirizzo" spiegò subito Parker "ah..a proposito, oggi avete svolto un ottimo lavoro" aggiunse l'altro sorridendo, Meg si sentì a disagio..lavoro, come potevano ribatezzare 'lavoro' quella che era stata la miglior giornata della sua vita?!
Sorrise non poco imbarazzata "ne desiderate un altro goccio?" domandò la donna gentilmente, riferendosi al liquore "grazie signora, sarebbe fantastico" la lusingò Parker, Katy ritirò i bicchieri e sparì in cucina "senti, siamo qui per dirti che domani mattina i One Direction e tutto lo staff, partiranno per Los Angeles. E devi venire anche tu, abbiamo bisogno che tu segua Harry in giro per l'America" la ragazza sbarrò gli occhi "non meravigliarti così tanto...come faranno i paparazzi a scattarvi foto, come faranno i giornali a parlare del vostro amore, se stati lontani?" per quei due sembrava un fatto ovvio "per quanto tempo?" domandò Meg...intendiamoci l'idea non le dispiaceva affatto, anzi, tutto ciò che desiderava era trascorrere altro tempo con i ragazzi, e soprattutto con Harry, ma partire con loro...non era affatto sicura che sua zia glielo avrebbe permesso.
"soltanto cinque giorni" rispose Burbank con un sorriso "per me va bene,ma.."indicò con la testa la zia che proprio in quel momento stava rientrando in salotto con altri due bicchierini di pregiato liquore, come amava chiamarlo lei "accetterà per forza, è indispensabile per la riuscita della farsa" disse Parker un attimo prima che la donna potesse udire quelle parole. Convincere zia Katy non fu affatto un'impresa semplice, soprattutto perchè lei si sarebbe sentita responsabile se fosse accaduto qualcosa, e non si sarebbe mai perdonata se Meg ne fosse andata di mezzo, voleva un bene dell'anima alla nipote, era molto protettiva di carattere e soprattutto, sapeva che i genitori della ragazza si erano fidati ciecamente di lei, mandandola a trascorrere l'estate lì a San Francisco.
Alla fine cedette, ma non prima di aver raccomandato a Meg di parlarne con  i suoi genitori; quando i due maneger se ne andarono, erano le undici passate, zia Katy la riempì di raccomandazioni con la scusa di aiutarla a preparare la valigia, e quando ebbero finito Megan parlò di nuovo con Emma, le raccontò della grande novità e sclerò insieme all'amica fino a tarda notte. 
Quella giornata trascorsa insieme a Harry, le aveva dato l'ennesima conferma di esserne perdutamente innamorata, e ormai era più che decisa a seguire il cuore. Avrebbe sofferto in modo disumano quando tutto avrebbe avuto fine? Di sicuro, ma non intendeva assolutamente privarsi di quei momenti che le avrebbero dato la sensazione di poter abbracciare l'intero universo, soltanto perchè un ragazzo riccio dagli occhi ipnotizzanti e dal sorriso paralizzante, faceva finta di essere il suo fidanzato.
Quando smise di chiacchierare con Emma, si distese sul letto e finì per fissare il soffitto per un asso indeterminato di tempo, con lo sguardo sognante e la mente impegnata a riavvolgere il nastro e farle rivivere ogni minuto di quella giornata; oltre ai baci, agli abbracci e agli sguardi che si erano scambiati, ripensò alla chiacchierata sul prato, ricordò di aver detto al ragazzo di essere felice di trascorrere l'estate e San Francisco, e lui le aveva risposto con un 'ti piacerà anche Los Angeles' lei non aveva dato peso a quelle parole, ma ora tutto aveva un senso. Rinunciò a dormire, anche perchè era troppo eccitata all'idea di partire insieme ai ragazzi. Ancora una volta si sentiva la ragazza più fortunata sulla faccia della Terra, e poco ma sicuro, lo era sul serio.

Anche Harry non era riuscito a chiudere occhio quella notte, anche lui era rimasto a fissare il soffitto, anche lui aveva rivissuto gli istanti in cui le sue labbra avevano sfiorato quelle della ragazza, soprattutto quell'ultimo bacio in cui aveva perso il controllo ed era addirittura arrivato a spingerla contro la portiera della macchina, ma proprio per quel motivo, era arrivato a conclusioni diverse da quelle di Meg. Ciò che aveva deciso lui faceva a pugni con 'il seguire il cuore'.
Era partito da un punto fermo, dal fatto che quei baci, quegli abbracci, il tenerla per mano, ogni momento trascorso insieme a lei, invece che essergli totalmente indifferente come sarebbe dovuto essere, visto che stava recitando in uno spettacolino creato ad hoc da quelle due teste calde, gli trasmetteva qualcosa a cui non sapeva dare un nome, una sensazione di completezza che non gli era mai appartenuta prima di allora, e per quanto questa fosse indubbiamente bella e forte, era pericolosa, gli faceva paura.
Meg gli piaceva, e anche parecchio, ma non poteva nemmeno permettersi di pensare di poter perdere la testa per lei, legarsi a lei avrebbe significato rovinare la vita a tutti e due, semplicemente perchè lui non era pronto ad avere una relazione normale, figuriamoci se sarebbe stato capace di sostenerne una a distanza; e poi le loro vite erano troppo diverse, e una volta terminata quella meravigliosa messa in scena, non sapeva nemmeno se l'avrebbe più rivista, gli faceva male solo pensarlo, ma si rendeva perfettamente conto che sarebbe stato difficile riuscire a restare in contatto, prima di tutto perchè lei si sarebbe iscritta all'università e avrebbe continuato la sua vita, avrebbe trovato un ragazzo perchè era bella da togliergli il fiato, e i loro percorsi si sarebbero divisi per sempre.
Non doveva innamorarsi di Megan perchè nessuno dei due ne sarebbe uscito integro.
Forse qualcuno avrebbe fatto bene a ricordargli che in certi casi, quando c'è di mezzo il cuore, la forza di volontà, la determinazione, il coraggio, quelle qualità che di solito sono considerate da tutti vincenti, combattono dignitosamente fino alla fine, ma quello che la spunta è l'amore. Perchè quello vero è più forte di ogni altra cosa e vince, sempre. Ma in fondo Harry non poteva arrivare a queste conclusioni, certo, aveva avuto anche lui delle storie, ma non ce n'era una che lo avesse coinvolto totalmente, si poteva quasi dire che lui e l'amore fossero due estranei, si poteva quasi dire che glielo avesse presentato Meg e che i due non fossero ancora riusciti ad entrare in confidenza, e per come la vedeva lui, era meglio che le cose restassero così.
Doveva limitarsi alla farsa, coccolarla quando c'era Zack in giro, e non ventiquattr'ore al giorno... si rese conto se sarebbe stato di gran lunga più semplice se lei fosse stata una di quelle ragazze che si montano la testa, che sono delle oche parlanti di natura, che non hanno interessi a parte i vestiti, le scarpe, gli smalti, gli ombretti, e i ragazzi; in quel caso l'avrebbe odiata e basta, avrebbe contato i minuti, impaziente di mettere fine alla farsa ogni giorno, e invece tra un po' si ritrovava a contare i minuti che lo separavano dal rivederla, se si lasciava coinvolgere, sarebbe finita così, e non poteva permetterselo.
Lo attraeva da morire perchè lei era una ragazza comune, con una vita stereotipata, simile a quella di tutte le sue coetanee, era una fan presa in mezzo a milioni di ragazze che non si era vergognata di aver versato lacrime a un concerto, era una di quelle che passano inosservate, niente capelli biondi lisci come la seta o onde perfette, nessuna traccia di occhi azzurri come il mare o verdi come lo smeraldo, shorts di jeans, canottiera colorata e converse costituivano il suo outfit preferito, sembrava non essere particolarmente abituata a truccarsi, mangiava con gusto fregandose di mantenere la linea, o almeno così sembrava, visto che il suo fisico non era niente male.. ma non era nemmeno una bomba sexy, e Harry era pronto a scommettere che sui tacchi a spillo sarebbe durata meno di dieci minuti. Erano gli occhi castani e lo sguardo intenso, era il suo sorriso dolce, la sua spontaneità, le sue risate, il suo essere così perfettamente uguale e diversa da tutte le altre, era il rossore sul suo viso ogni volta che la abbracciava, era il calore della sua mano ogni volta che la stringeva, era il suo essere così semplice, a renderla terribilmente bella agli occhi del ragazzo di cui era irrimediabilmente innamorata. Lui però aveva deciso di esserle amico, e basta.

Si sentì scuotere dolcemente e mugugnò qualcosa che non capì nemmeno lei, e che fece sorridere chi stava provando a svegliarla "dai Meg, siamo quasi arrivati" non appena sentì quella voce aprì lentamente gli occhi e fu più che felice di specchiarsi in quello sguardo, nel suo sguardo, prima ancora di rendersi conto di dove si trovasse; Harry le sorrise mentre lei si stropicciava gli occhi incurante di avere i capelli arruffati "tieni, ti ho portato un caffè" aggiunse il ragazzo porgendoglielo e tornando a sedersi sulla poltrona di fronte "grazie" disse lei assaporandone un sorso e facendo il possibile per mascherare l'espressione di disgusto che le si era dipinta in faccia "non ti piace?" le domandò lui trattenendo a stento una risata, era davvero buffa, ma anche tenera "fa schifo" ammise la ragazza provando a prenderne un altro sorso, Harry rise, e come al solito, il cuore le andò in fiamme "lo so! Ma è davvero utile..dopo aver bevuto una cosa del genere, fai sul serio fatica a riaddormentarti come se niente fosse" spiegò divertito "beh, se è così che funziona" rispose lei avvicinando di nuovo la tazza alla bocca e buttando giù quel liquido che proprio non era degno di essere chiamato caffè, fece una smorfia che la diceva tutta "lo dovevi provare prima o poi" si giustificò Harry contento che lei fosse stata al gioco "ti autorizzo a svegliarmi con degli schiaffi la prossima volta, piuttosto che con questa schifezza" nel momento esatto in cui pronuciò quella frase il suo cuore le propose un'alternativa migliore che di sicuro non avrebbe detto al alta voce...essere svegliata con un suo bacio, non riusciva a immaginare niente di più bello. La risata di Harry la ricondusse con i piedi per terra, per modo di dire, perchè quando il ragazzo portò la testa indietro non smettendo di ridere, Meg lo guardò come se lui fosse il suo pass personale per il paradiso.
" Ma buongiorno!" in quel momento entrò Niall, li salutò con un caloroso sorriso, Meg ricambiò mentre lui si accingeva a recuperare la propria valigia, un attimo dopo arrivò anche Louis "dormito bene? tutti e due?" domandò divertito avvicinandosi alla ragazza con tanto di braccia spalancate, lei capì al volo, e lo abbracciò amichevolmente come ormai era abitutata a fare ogni volta che lo vedeva "benissimo!" esclamò Harry rispondendo alla domanda dell'amico "le ho anche portato il nostro buon caffè" aggiunse strizzando l'occhio a Meg e facendo ridere sia Niall che Louis "delizioso, vero?" domandò Zayn ironicamente, entrando a sua volta seguito da Liam, lei annuì divertita "il migliore del mondo" rispose sistemandosi i capelli in una coda laterale "siamo arrivati, ma abbiamo un problema" esordì Liam attirando l'attenzione di tutti "siamo circondati" lo spalleggiò Zayn, tutti non riuscirono a nascondere un sorriso sotto i baffi; un attimo dopo l'autobus si fermò, Harry la prese per mano all'improvviso mettendosi uno zaino in spalla "non ti preoccupare, noi andremo dritti nella hall" le disse, nello stesso istante il cui le portiere si aprivano e prima Louis, poi Niall, e di seguito Zayn e Liam sparivano tra la folla.
I ragazzi furono accolti al loro arrivo a Los Angeles da migliaia di fan...di solito riuscivano a mantenere segreto il luogo preciso dove avrebbero alloggiato, ma quella volta qualcosa non aveva funzionato considerato il numero di persone accorse lì soltanto per vederli scendere dal bus. Liam, Niall, Zayn e Louis fecero di tutto per stringere la mano, firmare autografi e scattare foto con quante più fan possibili, le ragazze urlavano per l'emozione di averli di fronte e trattennero lì i ragazzi per parecchio tempo. Harry passò velocemente tra la folla limitandosi a sorridere e a sfiorare le mani della gente, le fan urlavano il suo nome, ma lui teneva la mano saldamente intrecciata a quella di Meg ed era determinato a raggiungere l'entrata dell'hotel senza che la ragazza si sentisse soffocata "ma è lei! c'è anche la ragazza di Harry!" "si è li!" "eccola" urlò qualcuno mentre loro due passavano. Già la riconoscevano, aiuto.
Qualche minuto dopo il ragazzo riuscì ad avere le chiavi della camera di Meg, l'accompagnò chiedendole se fosse tutto a posto, lei sorrise dicendo che in un modo o nell'altro ci avrebbe fatto l'abitudine, intanto raggiungero la stanza, era al secondo piano di un lussuoso albergo di Los Angeles, vi entrarono e posarono a terra le valigie; Meg restò a bocca aperta quando si rese conto che si trattava di una suite con un due vani. Nel primo, più spazioso, c'era un divano ad angolo, poteva essere un cinque o sei posti, con un tavolino basso di fronte, e tanto di tv a schermo piatto incollata alla parete; più in là vi era anche un tavolo con delle sedie e sul lato destro una finestra con balcone che si affacciava sulla strada; nell'altro vano vi era  un letto a una piazza e mezza, comodino, armadio e ovviamente il bagno.
La ragazza si affacciò al balcone seguita da Harry "sono meravigliose! Se ne avessi avuto la possibilità lo avrei fatto anche io" aggiunse riferendosi alle migliaia di ragazze sotto i loro occhi, si voltò verso Harry e notò che aveva gli occhi lucidi, le fece una tenerezza assurda e in quel momento sentì di amarlo ancora di più, perchè nonostante la fama, il successo, sia lui che il resto dei ragazzi riuscivano ancora a emozionarsi, a restare senza fiato di fronte all'affetto delle fan "è incredibile! ma quante ne sono!?" esclamò lui, in quel momento le ragazze si accorsero della sua presenza e ricominciarono a gridare il suo nome, lui sorrise a più non posso e poi cominciò a mandare baci con la mano in tutte le direzioni, Meg fece per tornarsene dentro, ma lui la bloccò "resta qui" le disse tornando a stringerle la mano, e a mandare baci con l'altra. 
La ragazza fece non poca fatica per individuare Niall, Louis, Zayn e Liam, tutti e quattro erano letteralmente circondati e continuavano a trattenersi con le fan, nonostante sapessero bene che i due manager li stessero osservando dalle loro camere e gli avrebbero fatto una ramanzina a cena, ma a loro non importava, non si dimenticavano nemmeno per un secondo che senza quel supporto, non sarebbero stati nulla, e firmare autografi, fare foto e stringere mani, era il minimo che potessero fare per ripagarle del loro affetto incondizionato.
Spostò più volte di seguito lo sguardo da Harry alla folla, lui sorrideva con gli occhi lucidi urlando qualcosa di tanto in tanto, non lasciandole mai la mano, e scatenando insieme ai ragazzi una gara al battito cardiaco più elevato a cui partecipavano sia le fan di sotto, che quella al suo fianco "Harry" lo chiamò, il ragazzo si voltò "manchi soltanto tu.. non vedi che ti vogliono? vai da loro" gli disse semplicemente, era sincera, non gli sembrava affatto giusto che Niall, Liam, Zayn e Louis fossero giù insieme alle ragazze e lui fosse lì con lei; il ragazzo la guardò per un attimo, poi le lasciò un bacio sulla guancia prima di precipitarsi giù. Meg lo seguì con lo sguardo, dovette tapparsi le orecchie per le urla di gioia che udì quando le fan si resero conto che lui aveva raggiunto i ragazzi, qualcuna di loro, guardò verso l'alto e rivolse addirittura un mezzo sorriso alla ragazza che assisteva a quel meraviglioso incontro dal balcone della sua camera, emozionata quasi quanto il resto delle fan sotto i suoi occhi.
Era davvero uno spettacolo meraviglioso, tornò dentro a prendere la macchina fotografica, e scattò una foto. I One Direction mescolati a migliaia di fan, intenti ad accontentarle in tutti i modi possibili, decine e decine di cartelloni e striscioni tenuti in alto; fece uno zoom sulle ragazze e notò i nickname di twitter scritti sul braccio, sorrise pensando che fino a una settimana prima, lei stessa si sarebbe sentita immensamente felice di essere in mezzo a loro, adesso aveva addirittura la possibilità di trascorrere la maggior parte del tempo insieme ai ragazzi, provò un tuffo al cuore soltanto al pensiero di poterli considerare quasi degli amici, sul serio, non come aveva sempre fatto da casa; annullò lo zoom, guardò di nuovo la foto e sorrise ancora tornandosene dentro, sarebbe sempre rimasta prima di tutto una fan, esattamente come tutte le ragazze che erano lì sotto, come tutte quelle che avevano assistito a un concerto, come tutte quelle che li avevano incontrati, e come tutte quelle che si servivano di twitter come unico mezzo per stargli accanto. Lei era una di loro, e lo sarebbe rimasta per sempre.
Teneva ancora la macchina fotografica in mano, ingrandì l'immagine su alcuni punti particolari e notò che tutti e cinque i ragazzi sorridevano con gli occhi lucidi, pur non avendo a dispozione nemmeno lo spazio per muovere un braccio..fu semplicemente l'immagine più bella che avesse mai visto.
Le fan li adoravano e i ragazzi le amavano dal profondo del cuore..e se gli fosse stato chiesto di esprimere in numeri la gratidutine e l'affetto che nutrivano verso la gente, loro non avrebbero saputo rispondere, perchè quel numero sarebbe andato oltre ogni cifra che la mente umana riesce a contare.     




Ciaaaaaaaaao :))
Ecco il nuovo capitolo...sinceramente non mi convince del tutto, non so perchè, forse me l'ero immaginato diverso.
Comunque come sempre i giudici siete soltanto voi, quindi, non esitate a farmi sapere cosa ne pensate! :)
Spero davvero di non avervi deluso :D
Il prossimo arriverà presto, promesso! :))
Ora vado, grazie di tutto, vi adoro, un bacione, a prestoooooooo ♥♥
   
 
 


 

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Ricordando la promessa fatta alla zia prima di partire, Meg tirò fuori il celllulare dalla borsa e cercò sulla rubrica il numero di casa sua; era quasi ora di cena e sicuramente sia sua madre che suo padre erano già rientrati dal lavoro. Il telefono squillò per una ventina di secondi prima che qualcuno alzasse la cornetta e una voce familiare pronunciasse quel fatidico "pronto?" "ciao mamma!" la salutò lei "Megan! Come va, tutto a posto?" domandò la donna, la sua voce era stanca "si si, io tutto bene..e tu? papà?" domandò la ragazza immaginando cosa stessero facendo i genitori in quel momento, prima che sua madre prendesse la telefonata, quasi riusiva a vedere sua madre accanto ai fornelli intenta a cucinare, e suo padre seduto al divano, interessato al solito quiz televisivo "stiamo bene anche noi, soltanto un po' stanchi, oggi è soltanto lunedì, ma sia io che tuo padre abbiamo avuto una giornata non facile al lavoro" spiegò "ho capito, ma..niente di grave, vero?" "no..si aggiusta tutto..non preoccuparti Meg" rispose la donna concedendosi un sorriso.
" senti mamma.." la ragazza tentò di prendere tempo "so già tutto tesoro mio!" rispose lei improvvisamente arrabbiata, lei restò zitta non sapendo cosa dire...si, insomma, sentiva i suoi genitori quasi tutte le sere da quando era ospite della zia, e durante il giorno mandava qualche messaggio giusto per fargli sapere che era tutto a posto, aveva detto a sua madre di aver conosciuto un ragazzo, ma niente di più di questo "sapevo che stavi frequentando un ragazzo, ma dianime Meg, ti è sembrato un dettaglio irrilevante il fatto che si trattasse di Harry Styles?" "l'ho dovuto scoprire dai giornali!" aggiunse infuriata.
Meg se lo aspettava, era ovvio che gli sarebbe capitato fra le mani un foglio di carta qualunque e avrebbero scoperto tutto, si sentì in colpa per aver nascosto ai genitori l'identità del ragazzo, ma lo aveva fatto soltanto perchè se avesse detto che si trattava di Harry, di conseguenza avrebbe dovuto spiegare che in realtà era tutta una farsa, e sapeva per certo che i suoi genitori le avrebbero acquistato un biglietto del treno e l'avrebbero spedita a casa il giorno successivo.
Zia Katy era sorella di sua madre, e le due donne si somigliavano parecchio, anche fisicamente, se non per il fatto che la zia riusciva a essere un po' più indulgente della mamma..ma forse dipendeva proprio dal fatto che Megan non fosse sua figlia, e di conseguenza potesse permettersi di viziarla un pochino.
" mi dispiace" sussurrò, in quel momento avrebbe voluto spiegargli l'intera faccenda, ma sapeva di non poterlo fare "avresti dovuto dirci le cose come stavano..insomma, sapevo perfettamente del tuo debole per Harry..sei innamorata di lui da ben due anni" le ricordò la mamma cercando di mostrarsi più comprensiva "è vero" rispose lei, si sentiva uno schifo a non poter aggiungere altro "come l'hai conosciuto?" domandò la donna, adesso curiosa "in spiaggia, di mattina, all'alba" Meg ricordò la famosa storiella che avevano inventato insieme "perchè non ce lo hai detto?"
" Siamo all'inizio mamma..io non so se durerà" questo era vero, aveva soltanto un mese a disposizione per stargli accanto, ed era passata già una settimana dal giorno in cui aveva incontrato i due manager "non importa...lui è il tuo primo ragazzo, mi avrebbe fatto piacere saperlo, da te" si soffermò un po' di più sulle ultime due parole "scusa" disse di nuovo, la donna sospirò dall'altro capo del telefono "se fossi stata qui a casa, sarebbe stato diverso...ma sei così lontana da noi.. e io e tuo padre abbiamo bisogno di sapere cosa fai, se stai bene" "sto alla grande" esclamò lei con un sorriso "amo Harry" aggiunse un attimo dopo, sentendosi un po' più leggera per esserle riuscita a confessare almeno quello, l'unico pezzo di verità in tutta quella bugia.
La donna sorrise udendo quelle parole, Megan non era più la sua bambina "non è tutto, vero? devi dirmi qualcos'altro che sono sicura che sai che mi ha fatto andare su tutte le furie" spiegò, lei intuì all'istante "prometto che ti porterò qualcosa di speciale direttamente da Los Angeles" disse, non sapendo che reazione aspettarsi dall'altra parte "fai pure la spiritosa tu..quando torni a casa ne riparleremo" esclamò la donna, lasciandole intendere che l'avrebbe attesa una bella punizione "ti ha detto tutto zia Katy?" "no guarda, me lo ha spifferato una civetta canterina" Meg rise, ma solo per prenderla in giro "mamma, non sei divertente" la informò "ah! quante me ne combini! Ti prego, Megan-" non le lasciò nemmeno finire la frase "tieni gli occhi aperti" continuò la ragazza al suo posto, indovinando ciò che la donna stava per dirle "sul serio. E la prossima volta, parlane con noi prima di partire, i One Direction girano il mondo, e un giorno di questi potresti addirittura telefonarmi dall'Europa!" Meg rise di nuovo, sua madre non aveva tutti i torti "non lo farò più, promesso" "lo spero per te" rispose la donna.
" ti faccio salutare tuo padre...e ringrazialo perchè come sempre ha preso le tue difese" "a domani tesoro!" esclamò subito dopo "ti vogllio bene mamma" disse lei un attimo prima di udire la voce del suo papà.
Aveva sempre avuto un ottimo rapporto con entrambi i genitori, aveva quasi sempre rispettato le loro regole e le loro giuste imposizioni, e quelle poche volte in cui aveva fatto di testa sua, ne aveva pagato le conseguenze; era stata educata bene e si rendeva conto da sola si star sbagliando a non dire tutta la verità alle persone che le avevano donato la vita, ma non poteva fare diversamente; sapeva bene che certe cose sua madre proprio non le tollerava, e non poteva permettersi di sprecare l'occasione di restare insieme ai ragazzi per altre tre settimane, o poco più.     
Quando riattaccò il telefono, si rese conto che erano quasi le nove, si infilò sotto la doccia per rinfrescarsi un po' dopo il viaggio, dieci minuti dopo uscì e indossò un pantaloncino di jeans a vita alta, una canottiera bianca molto semplice, e le sue inseparabili All Star che ormai non potevano più considerarsi bianche come lo erano state appena comprate, sciolse i capelli lasciandoseli cadere sulle spalle, afferrò la borsa e si precipitò giù, convinta che tutti fossero già a tavola.

Nel momento in cui raggiunse la sala pranzo, si accorse che al tavolo destinato a lei e ai ragazzi, c'era soltanto Harry.
Lo vide sorriderle non appena si accorse della sua presenza, Meg lo raggiunse e si sedette al posto accanto al suo "menomale..pensavo di essere in ritardo" esclamò guardandosi intorno "in effetti ti stavo aspettando" le fece notare il ragazzo, Meg lo guardò confusa "ci siamo soltanto io e te" aggiunse lui versandole dell'acqua nel bicchiere "e i ragazzi?" certo, non poteva negare che le sorrideva l'idea di cenare da sola con Harry, però non se lo aspettava, e soprattutto si domandò che fine avessero fatto tutti gli altri "allora.. Liam è andato a prendere Charlie in aeroporto, Louis è uscito con  Beth, e Zayn con Jamie" le spiegò, in quel momento il cameriere servì loro il primo, Meg si guardò nuovamente intorno e solo allora notò che tutti i membri dello staff, compresi Burbank e Parker, cenavano divisi in due lunghe tavolate, a qualche metro di distanza da loro.
" ahh! Quindi Charlie è il soprannome di Charlotte Evans, Beth è quello di Elisabeth Finner, e Jamie deve essere Jasmine Davis" esclamò lei portando la forchetta alla bocca "perspicace" la prese in giro Harry sorridendole, lei ricambiò con un luccichio negli occhi. Conosceva benissimo, almeno di nome, le tre ragazze nominate da Harry pochi istanti prima: Charlotte, la nuova fiamma di Liam dopo Denise, era una modella australiana, bionda, occhi azzurri, lineamenti dolci e un fisico da paura, però le ispirava simpatia ed era molto meno conosciuta di quanto si possa immaginare; Elisabeth invece faceva parte di un famoso corpo di ballo, una brunetta dagli occhi scuri come la pece e capelli riccissimi, era la ragazza di Louis da più un anno, e Jasmine invece, con i capelli nero corvino, gli occhi verdi e il viso da star del cinema, era appunto un'attrice molto amata, e da qualche mese, la fidanzata di Zayn.  
" sai, è un'occasione più unica che rara..di solito i manager non permettono alle nostre rispettive ragazze di raggiungerci o seguirci negli spostamenti, ma visto che tu sei qui con me, in uno slancio di generosità, hanno permesso a Jamie, Charlie e Beth di unirsi a noi a Los Angeles" spiegò con un sorriso "mi piacerebbe conoscerle..Charlotte mi ispira simpatia" "si, in effetti ha una risata contagiosa quella ragazza" ammise lui mentre il cameriere portava via i piatti "Jamie... se devo dirti la verità, quando ha iniziato a uscire con Zayn, non la sopportavo, ma non la conoscevo affatto, e quando ho deciso di darle una possibilità, ho cambiato totalmente idea su di lei" spiegò cominciando a mangiare la carne appena servita "Beth?" domandò la ragazza imitandolo "quella ragazza è una svampita, non ricorda mai dove mette le cose o quello che deve fare, sinceramente non so come faccia a ricordarsi i passi di ogni ballo" disse divertito "però è la persona più altruista che io abbia mai conosciuto" aggiunse riportando lo sguardo sul piatto.
" certo che ti faccio fare la figura dello sfigato" esclamò lei, pentendosi un attimo dopo di non essere riuscita a stare zitta "perchè?" "dai..i tuoi migliori amici, nonchè compagni di band, sono fidanzati uno con un'attrice, l'altro con una modella, l'altro ancora con una ballerina...io, beh non sono davvero la tua ragazza, ma questo lo sappiamo soltanto in pochi, e in ogni caso sono lontana anni luce dall'essere tutto questo" spiegò, Harry scosse la testa "Zayn ha conosciuto Jamie a una serata di beneficenza, ti assicuro che pur essendo un'attrice molto amata, il successo non le ha dato alla testa e si considera una persona uguale a tutte le altre; Charlie è una modella, ma le sue aspirazioni di vita sono molto più alte dello sfilare in passerella, e Beth ha faticato parecchio prima di entrare a far parte di quel corpo di ballo, è conosciuta soltanto in quel ristretto ambiente...in fondo sono ragazze come te, hanno fatto dei sacrifici per arrivare dove sono ora, hanno puntato in alto e sono state determinate "osservarono tutti e due il cameriere portare via anche quella pietanza.
Quando restarono di nuovo soli,  Harry le si avvicinò un po' di più "non hai nulla da invidiare a nessuna di loro.. tu sei semplicemente Meg, e sei straordinaria" le disse guardandola negli occhi,  lei si sentì avvampare, il cuore minacciò di uscirle dal petto, un sorriso si impossessò del suo volto, e si trattenne dal dirgli che lo amava più di ogni altra cosa al mondo...non ci credeva, Harry Styles, proprio lui, le aveva appena detto che era straordinaria. Rischiò un attacco cardiaco bello pesante.
Harry pensava davvero che lei lo fosse, straordinaria nella sua ordinarietà, ma si morse la lingua per non essere riuscito a tenere la bocca chiusa, così rischiava di far fallire il piano dell'amico, e contemporaneamente non ruiscì a immaginare cosa migliore e peggiore di quella.
Il cameriere servì loro il dolce " e Niall in tutto questo dov'è?" domandò Meg, rendendosi conto in quel momento che il biondo non era stato ancora nominato "ma proprio non ti piace stare con me?" le rispose lui fingendo di essere offeso "no! mi sei antipatico" esclamò la ragazza modellando tra le dita un pezzettino di pane e lanciandoglielo addosso "ah davvero?" domandò il ragazzo con un sorriso beffardo, avvicinandosi pericolosamente, Meg annuì trattenendo il respiro "ne sei sicura?" continuò Harry iniziando a farle il solletico alla pancia, lei comiciò a ridere a crepapelle e il ragazzo la seguì a ruota, al parco divertimenti aveva scoperto quanto soffrisse il solletico e ora la considerava la sua arma vincente, continuò imperterrito avvicinandosi sempre di più fino e ridendo insieme a lei, fin quando Meg non mise le mani sulle sue bloccandolo "ci stanno guardando tutti" sussurrò con il respiro affaticato, erano decisamente  troppo vicini; Harry  rise da solo pensando alla scena: lui e Meg seduti uno accanto all'altra  in un tavolo da sei posti, a ridere senza ritegno mentre lui le faceva il solletico alla pancia, e una ventina di persone li guardavano con un espressione mista tra lo stranito e il divertito.
" che pensino ciò che vogliono! Io non smetto fin quando non mi dirai che stai trascorrendo una fantastica serata insieme a me" la sfidò, non smettendo di tenere gli occhi puntati nei suoi "è la miglior serata che riesca a ricordare" disse lei, senza pensarci due volte, perchè era terribilmente vero.
Harry capì che era sincera da come lo guardò, come se stesse per annegare nei suoi occhi, e solo allora fece appello a tutto il suo buon senso per allontanarsi da lei prima che fosse troppo tardi. "comunque Niall è a fare il babysitter alla piccola Lux" spiegò, dopo essere tornato al suo posto.
" lo fai spesso anche tu, vero?" domandò Meg tentando di riprendere un contegno "si! adoro quella bimba" esclamò, ormai avevano terminato di mangiare "sembra tanto dolce! Mi piacerebbe tenerla in braccio" rispose la ragazza, pensando a quanto fosse tenero il fatto che i ragazzi facessero a turno da babysitter alla piccola Lux "allora la prossima volta che tocca a me tenerla, mi farai compagnia" propose Harry con un sorriso "certo, volentieri". 
...Se non mi uccidi prima, semplimente guardandomi negli occhi!
" che vuoi fare stasera?" a quella domanda il cuore comiciò a battere di nuovo all'impazzata, si, come se per un attimo avesse ripreso un ritmo regolare..per lei essere insieme a Harry, equivaleva a stare sulle montagne russe, un batticuore continuo, una sfida all'ultimo respiro, il fiato trattenuto e tutto il resto..ma aveva tutta la voglia di far durare quel giro in giostra per sempre. Non si era mai sentita più viva di quando era insieme a lui.
"non lo so, quello che vuoi tu"  "io stavo pensando a un giro sulla Luna" rispose lui, sforzandosi di sembrare serio "interessante!" Meg stette al gioco "mi ha sempre affascinato la sfera celeste con tutti i pianeti, le costellazioni, gli astri.." gli confidò, mentre si rendeva conto che tutti i membri dello staff avevano lasciato la sala "allora possiamo anche allungare il viaggio e fare un salto su Marte" propose il ragazzo con un sorriso "preferirei Saturno" continuò lei, Harry ci pensò su un attimo, poi gli si illuminarono gli occhi "ci sono! vuoi rubargli un anello, per poi distruggerlo quando ritorniamo sulla terra e farne tanti gioelli" a quel punto Meg non riuscì a trattenere una risata "eh eh! Piano svelato! Ti conviene prepararne uno di riserva!" "ce l'ho già" rispose lei, come se fosse ovvio "furba" sussurrò Harry con un sorriso beffardo dipinto in viso che ebbe il solo risultato di far fare capriole al cuore della ragazza.
"vorrei cavalcare una cometa" disse lei piano, dando voce a tutti i suoi sogni più folli di bambina "e io essere l'austronauta che giuda la navicella spaziale" rispose lui, aprendosi come non aveva mai fatto con nessuno fino ad allora, nemmeno con i ragazzi riusciva a dire cose così decisamente assurde...
Harry si rese conto di non aver mai avuto una conversazione così piacevole con una ragazza, quando ormai a notte inoltrata, si accorse che stavano chiacchierando da ore, alternando i discorsi seri alle stupidaggini, le battute umoristiche ai sogni, ed erano ancora lì, loro due da soli, seduti a un tavolo ormai sparecchiato da un pezzo in una sala gigantesca. E pensare che tutto aveva avuto inizio da quel 'e i ragazzi, dove sono?'
Liam, Louis e Zayn erano usciti in compagnia delle proprie ragazze, Niall faceva il babysitter e Harry aveva trascorso la serata a chiacchierare, fantasticare e  ridere con la ragazza che non avrebbe dovuto essere altro che la sua finta fidanzata.

Pochi minuti prima che l'orologio segnasse le due, decisero di tornare in camera... il problema era che gli stava tornando fame "giura che non dirai a nessuno ciò che stiamo per fare" disse lui prendendola per un braccio e trascinandola con se, Meg lo seguì un po' confusa, ma senza obiettare, godendosi la sensazione di completezza che era capace di avvertire anche quando le loro mani si intrecciavano; Harry si diresse verso la cucina e lei a quel punto capì, rise divertita mentre il ragazzo avanzava con fare circospetto fino a raggiungere il freezer, per aprirlo e poi richiuderlo subito dopo aver letteralmente rubato una vaschetta di gelato. 
Stavano tornando in sala quando Meg fece per trascinarlo di nuovo in cucina "i cucchiai" disse ridendo "che?" domandò lui non avendo ancora afferrato "come pensi che dovremmo mangiare questo gelato?" gli fece notare lei, quando erano di nuovo nella zona 'proibita', ridevano tutti e due mentre Harry apriva cassetti a caso alla ricerca delle posate "aspetta!" lo bloccò lei, il ragazzo la guardò negli occhi smettendo di frugare alla ricerca dei cucchiai, e persino in una stanza completamente buia, Meg riuscì a rischiare un attacco di cuore quando i loro sguardi si incrociarono, pericolosamente vicini "nella lavastoviglie" sussurrò con quel poco di fiato che le restava "ma sei un genio!" esclamò Harry prendendola di nuovo per mano e dirigendosi verso l'eletrrodomestico, si assicurarono che avesse finito il lavaggio, prima di premere il pulsante per sbloccare la chiusura ermetica e aprirla, individuarono subito il cestello delle posate, e presero due cucchiai, dopo di che la richiusero, ripresero il gelato che avevano appoggiato su uno dei ripiani della cucina, e si affrettarono a lasciare quella stanza, tenendosi ancora per mano e ridendo a crepapelle, per la cazzata che avevano appena fatto.
Si diressero verso le scale per raggiungere le camere, ma passando per la Hall, Harry notò un paio di giornali  che li ritraevano in copertina, se ne appropriò con un gesto rapido, e poi finalmente arrivano al secondo piano; ridevano ancora come due pazzi mentre Meg infilava la chiave nella toppa della serratura e si richiudeva la porta alle spalle dopo che tutti e due erano entrati. Come se avessero stipulato un tacito accordo, andarono tutti i due sul balcone, Harry si stese per terra a pancia in giù e Meg si sedette su un lato, aprirono il gelato rubato in cucina e lo mangiarono a cucchiaiate prendendolo direttamente dalla vaschetta.
Da quella posizione, osservarono parte della città di Los Angeles tra le sbarre mettaliche della ringhiera, una vista mozzafiato, un tripudio di luci che si confondevano con le stelle "sai che non sarà più Zack a scattarci foto?" la informò Harry, aveva un giornale in mano, si soffermò sulle foto che li ritraevano insieme al parco divertimenti "davvero?" domandò lei sorpresa, posando lo sguardo prima su quelle in cui si tenevano abbracciati o semplicemente per mano "lui aveva solo il compito di gettare l'esca.." spiegò il ragazzo gustando un'altra cucchiaiata di gelato "e tutti gli altri paparazzi hanno abboccato, giusto?" Meg fissò la foto in cui si scambiavano il primo bacio sulla ruota panoramica, era davvero bella, doveva ammettere che Zack aveva scelto un'ottima postazione per immortalarli "giusto" confermò Harry guardandola, prima di riportare gli occhi sulle foto; ce n'era un'altra in cui si baciavano dolcemente sullo scivolo e un ultima ancora, scattata vicino alla macchina. Tornarono tutti e due con la mente e il cuore a quel bacio più appassionato degli altri, Meg sentì un brivido di puro piacere attraversarle la schiena, e Harry ripose il giornale dopo aver fatto uno sforzo disumano per non baciarla in quel preciso istante.
" tutti i menbri dello staff pensano che stiamo insieme sul serio" disse riprendendo a mangiare gelato "anche i miei genitori lo pensano" rispose lei, sentendosi nuovamente in colpa per avergli detto solo una mezza verità "pure mia madre" ammise Harry visibilmente dispiaciuto.
Poi, per un motivo che nessuno dei due riuscì a spiegarsi, risero insieme..non c'era da ridere, ma il semplice fatto che fossero quasi sdraiati su un balcone di un hotel alle tre del mattino, a mangiare gelato rubato con cucchiai rubati, e chiacchierare sommessamente di ciò che gli passava per la testa, ammirando la città che si estendeva dinanzi ai loro occhi, era un motivo più che valido per considerare quella serata speciale.





Ciaaaaaaaao :))

Oggi sono su di giri...non vedo l'ora di andare a vedere il film dei ragazzi!!! :DDDD Sarà di sicuro un capolavoro! ♥

Allora..in questo capitolo sono state nominate tre ragazze che entreranno a far parte della storia, anche se la loro non sarà una presenza fissa.
Prima non erano mai state nominate, in quanto a San Francisco non le era stata data la possibiltà di raggiungere i propri fidanzati, però, visto che era necessario che Meg seguisse Harry per la farsa, ho pensato di introdurre anche loro...sarebbe stato strano se soltanto uno dei ragazzi fosse riuscito a portare la propria fidanzata con se, no?
Avremo modo di conoscere un po' meglio queste tre ragazze che hanno fatto perdere la testa a Liam, Louis e Zayn.
Non paragonatele a Perrie, Eleanor e Sophia, non sono loro, o meglio, ricoprono il ruolo che nella realtà è rivestito da loro, ma in comune hanno soltanto il fatto di essere una modella e una ballerina..che poi non hanno in comune nemmeno questo, perchè è Beth, la ragazza di Louis a essere una ballerina, ed è Charlie, la ragazza di Liam a essere una modella, e non c'è nessuna cantante come Perrie, piuttosto un'attrice.
Spero di essere stata chiara in questa spiegazione, in realtà nutro qualche dubbio a riguardo D:
Perciò, se avete qualcosa da chiedere, ricordatevi che sono sempre qui :))
Harry e Meg sono sempre più affiatati e ..vedremo cosa succederà nei prossimi capitoli!
Grazie di tutto, non esitate a farmi sapere cosa ne pensateeeeee
Vi adoro, un bacione, a prestooooooo <3<3<3 
  

     

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


Un timido raggio di luce gli illuminò il volto inducendolo ad assumere un'espressione contrita, istintivamente si portò le mani sugli occhi per tentare di impedire al sole di colpirlo dritto sul viso, vide che la cosa non funzionava e fece per girarsi dall'altro lato, ma si accorse di essere bloccato nei movimenti, c'era qualcosa o qualcuno che gli impediva di spostarsi affinchè la luce mattutina giungesse alle sue spalle e non gli disturbasse il sonno; aprì gli occhi lentamente, se li stropicciò, e si mise seduto ancora stordito, quando si accorse che invece del soffitto, sopra di lui si estendeva direttamente il cielo.
Non un cielo qualunque, il cielo di Los Angeles tinto dei colori dell'alba: giallo, arancio, rosa sbiadito e porpora. Decisamente meraviglioso.
Si guardò intorno e vide subito Meg stesa sul pavimento accanto a lui, sorrise come conseguenza diretta, ricordando la serata precedente. Bastò che spostasse il raggio visivo di qualche grado per mettere a fuoco la vaschetta vuota di gelato, i due cucchiai, e i giornali presi nella Hall dell'hotel; poi rivolse lo sguardo a Meg, la ragazza dormiva appoggiata su un fianco, indossava ancora il pantaloncino di jeans, la canottiera e persino le  Converse che aveva ai piedi quando era scesa a cena, i capelli mossi sparsi sul pavimento, e una dolce espressione dipinta sul viso, Harry non fu in grado di trattenersi, tanto lei non lo avrebbe mai saputo, le carezzò teneramente una guancia facendo attenzione a non svegliarla, poi sorrise prendendola tra le braccia, la ragazza si mosse appena nel sonno "shhh" sussurrò lui "dormi" aggiunse baciandola sulla fronte con una dolcezza inaudita, poi superò il balcone e l'adagiò delicatamente sul letto.
Guardò l'orologio sul comodino, e si rese conto che erano soltanto le sei del mattino, ma era più che sicuro che da lì a poco le fan sarebbero ritornate, e diciamo che non sarebbe stato bello lasciarla dormire sul balcone con tanto di spettatori. La guardò sorridendo per un ultima volta, prima di lasciare la stanza.
Percorse il corridoio in punta di piedi, allo stesso modo in cui lo aveva percorso soltanto tre ore prima, insieme a lei e con il gelato il mano, gli venne da ridere ripensando a quella scena, e si accorse che il piano dell'esserle amico e basta quando non c'era più la farsa di mezzo, beh, non stava funzionando alla grande.
Ma continuava a pensare di non doversi lasciar coinvolgere, altrimenti lasciarla andare via sarebbe stato impossibile, e privarla della sua vita facendogli vivere la propria, portarla con sè e i ragazzi in giro per il mondo, sarebbe stato bello, ma non giusto, e tantomeno fattibile, a causa di due esigenti signori che non avrebbero mai accettato un no come risposta, e che rispondevano al nome di Tom Burbank e James Parker. E poi Meg doveva iscriversi all'univeristà, aveva un futuro davanti a sè tutto da costruire, poteva scegliere chi voleva essere come persona, nel mondo del lavoro, e lui non intendeva toglierle questa opportunità, forse perchè inconsciamente desiderava che lei continuasse a essere una ragazza comune, che vive una vita comune, che studia, rischia di diventare pazza per superare un esame più complesso degli altri, raggiunge il traguardo della laurea, partecipa a concorsi, si inserisce nelle graduatorie, o apre un'attività per conto suo, facendo ciò che più l'appassiona, coltivando hobby e realizzzando sogni a piccoli passi.
Harry amava ciò che faceva, e su questo non c'erano dubbi, ma preferiva che le persone a lui care non fossero coinvolte nel vortice della fama, anche se era consapevole che difficlimente Meg sarebbe passata inosservata dopo la fine della farsa, e si sentiva addirittura in colpa per questo... mentre per ciò che riguardava Jamie, Charlie, Beth e le loro relazioni con Zayn, Liam e Louis, la faccenda era diversa, perchè tutte e tre le ragazze conducevano già un'esistenza  più o meno mondana prima di conoscere i ragazzi, quindi nessuna di loro aveva apportato cambiamenti alla propria vita a causa dell'amore.
Come ultima possibiltà per loro due, restava quindi una relazione a distanza, ma non era nemmeno da prendere in considerazione..conosceva abbastanza se stesso per sapere che non avrebbe retto la situazione e che avrebbero finito per soffrire tutti e due.
L'unica soluzione sembrava quella di evitare di perdere la testa per la sua dolce fan, ma come dice il famoso detto popolare 'tra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare', e Harry si era già innamorato di lei, che volesse ammetterlo o meno, ormai era un dato di fatto...se così non fosse stato non si sarebbe di certo scervellato all'alba, ancora intontito dalle poche ore di sonno, per trovare un modo per restare insieme. Fu una ricerca fallimentare, in ogni caso .

Si rese conto di non aver con sè le chiavi della suite che condivideva con Liam e Louis, e fu costretto a bussare, alle sei del mattino. Dovette insistere un po', prima che uno dei suoi amici riuscisse a svegliarsi infastidito da quel 'toc toc,' e barcollare sbadigliando fino alla porta. 
"Ma che fine avevi fatto?" ovviamente era Liam, Louis aveva un sonno di piombo "ero con Meg" rispose semplicemente, l'amico richiuse la porta guardandolo con aria severa "fino a quest'ora?" si informò facendo il possibile per tenere gli occhi aperti, stava morendo dal sonno,Harry annuì "siete usciti?" domandò Liam tornandosene nel letto "no" rispose l'altro imitandolo "abbiamo cenato qui in hotel e siamo rimasti a chiacchierare fino a tardi, dopo siamo saliti in camera sua per un gelato" evitò di dire dove fossero andati a prendere quel gelato, altrimenti Liam lo avrebbe preso per pazzo, e poi avrebbero cominciato a ridere insieme come al solito, e avrebbero finito per svegliare non solo Louis, ma anche tutto il resto dell'albergo "vi siete divertiti?" Harry annuì con un sorriso "tu e Charlie? che avete fatto?" "cenetta romantica, e poi siamo andati a ballare" spiegò il ragazzo con aria sognante, nonostante il sonno.
"Renditi conto che noi siamo usciti con le nostre ragazze, e tu sei quello che si è ritirato all'alba" esclamò Louis, di colpo sveglio, Harry gli lanciò un cuscino addosso come risposta "guarda che ha ragione!" lo spalleggiò Liam girandosi dall'altro lato "non mi sono innamorato di lei!" sbottò, così, dal nulla, fissando il soffitto, e un attimo dopo si rese conto di essersi fregato da solo "si si.." rispose Liam sul punto di riaddormentarsi "l'importante è crederci!" lo prese in giro Louis prima di tornare con la testa sotto il cuscino. Due minuti dopo, dormivano tutti e tre come ghiri.
Era mezzogiorno passato quando i due ladri di gelato riuscirono a svegliarsi, farsi una doccia veloce, rivestirsi e uscire dalle rispettive camere.
Il caso volle che si incontrassero nel corridoio "buongiorno" esclamarono quasi all'unisono, poi Meg si avvicinò per dargli un bacio su una guancia, fu un gesto fin troppo spontaneo da parte sua, e fece sciogliere Harry in un caloroso sorriso "hai nascosto le prove del reato?" domandò il ragazzo divertito, Meg non riuscì a trannere una risata di fronte a quell'affermazione "ho sciacquato i cucchiai in bagno prima di nasconderli in valigia e ho buttato la vaschetta vuota di gelato nel cestino all'ingresso della camera, dopo ho chiuso la busta, con un doppio nodo" spiegò mentre camminavano fino a raggiungere la sala da pranzo, Harry rise immaginandosi la scena, e lei come al solito trattenne il respiro guardandolo "non ho molta fame.." ammise il ragazzo un attimo dopo, notando che stavolta gli unici a mancare al tavolo erano proprio loro due "non ti ha mai detto nessuno che ingozzarsi di gelato dalle tre del mattino in poi, toglie l'appetito?" domandò lei sorridendo "come se lo avessi fatto solo io" borbottò Harry "no c'ero anche io, ed è stato..." avrebbe voluto dire qualcosa come 'piacevolmente stupendo' oppure 'fantastico' o 'indimenticabile' "davvero divertente" esclamò guardandolo negli occhi "tu mi farai impazzire" le rispose lui, regalandole un altro meraviglioso sorriso, uno dei suoi, di uno quelli che avevano l'assurdo potere di mozzarle il respiro.
Raggiunsero il resto dei ragazzi a tavola, chiacchierarono e scherzarono tutti insieme come sempre, e visto che nè Harry, nè Meg mangiarono granchè, i due furono costretti a raccontare tutto al resto della band, ci fu una risata generale che coinvolse tutti, interrotta soltanto dall'arrivo di tre belle ragazze.
Zayn lasciò il suo posto all'istante, andò incontro a Jamie, stringendola in un caloroso abbraccio e rubandole un bacio subito dopo, Liam invece non si accorse dell'arrivo di Charlie fino a quando lei non posò le braccia intorno al suo collo salutandolo dolcemente, poi si allontararono tutti e due; Louis e Beth si scambiarono un tenero bacio, e poi la ragazza si sedette al tavolo accanto al suo fidanzato tenendogli la mano, salutò il resto dei ragazzi amichevolmente, non accorgendosi di Meg in un primo momento. "Oh ma che idiota che sono!" sbottò Louis all'improvviso portandosi una mano sulla fronte "Meg, ti presento la mia ragazza" aggiunse un attimo dopo "piacere, Elisabeth" la ragazza allungò la mano e lei la strinse con un sorriso "Megan, piacere di conoscerti" si presentò a sua volta "Louis mi ha parlato di te..dice che sei una forza" le disse la ballerina entusiasta, Meg si fece rossa in viso e sorrise imbarazzata...insomma, non era mica cosa da tutti i giorni, che Louis Tomlinson dei One Direction, confidasse alla sua ragazza che una fan, nonchè finta fidanzata di Harry, fosse una forza!
" Ciao a tutti" una ragazza bionda si avvicinò al tavolo, Niall, Louis e Harry ricambiarono il saluto, lei sorrise fino a quando non si imbattè in un viso nuovo, la raggiunse in meno di un secondo, e le tese la mano facendola alzare "tu devi essere Meg! Io mi chiamo Charlotte, ma odio il mio nome, perciò tutti mi chiamano Charlie!" esclamò abbracciandola come se la conoscesse da una vita "beh hai indovinato..sono Meg! sono contenta di conoscerti!" le disse, pensando di non essersi sbagliata quando aveva intuito che Charlotte Evans ispirasse simpatia. 
"Vieni Jamie, ti faccio conoscere una persona" sussurrò Zayn intrecciando la propria mano con quella della fidanzata, e dirigendosi verso Megan che era ancora intenta a chiacchierare con Charlie, attirò l'attenzione della ragazza picchiettandole un dito sulla spalla "ciao, piacere di conoscerti, sono Meg" esclamò lei, stringendole la mano  "piacere mio, mi chiamo Jasmine, o Jamie" esclamò l'altra sorrridendole. "Vabbè, a questo punto dimenticati che io mi chiamo Elisabeth, e chiamami Beth" la ragazza di Louis la raggiunse e si presentò nuovamente, poi risero insieme.
Fecero giusto in tempo a prendere il caffè, Burbank e Parker richiamarono i ragazzi dicendogli di sbrigarsi, quel giorno il concerto si sarebbe tenuto di pomeriggio. Liam, Zayn e Louis salutarono le rispettive ragazze, lasciandole sedute al tavolo e dandole appuntamento per il tardo pomeriggio, Niall salutò tutte con un bacio sulla guancia e Harry guardò per un attimo Meg rivolgendole un sorriso "dopo il concerto, io e te andiamo a fare un giro per Los Angeles" sussurrò al suo orecchio, lei annuì con il cuore a un passo dall'esploderle, e lo salutò prima che lui andasse via insieme al resto dei ragazzi.
Okay, era ovvio che il giro a Los Angeles aveva molto a che fare con la farsa, ma si trattava comunque di uscire con Harry, e già questo bastava per affermare che avrebbe trascorso un'altra fantastica giornata. Lo amava ogni minuto di più, e le piaceva da morire il fatto che fossero entrati in confidenza.

" Bene!" esclamò Beth passandosi tra le mani la tazzina di caffè ormai vuota "siamo rimaste sole" constatò Charlie guardandosi intorno "quindi, che si fa?" domandò Jemie alle altre, le due ragazze scrollarono le spalle, come a dire 'non so lo', mentre Meg  non riusciva a fare a meno di sentirsi un po' fuori posto in loro compagnia. Era seduta allo stesso tavolo con tre ragazze meravigliose, non fu capace di non soffermarsi a pensare a quanto fossero belle, sembravano tutte e tre appena uscite dalla sala trucco di un set cinematografico, erano perfette! Aveva visto Jamie sulle copertine delle riviste tante di quelle volte...Jasmine Davis era la classica attrice ventenne, brava, bella, spigliata e amata da tutti; e poi c'era Elisabeth Finner, alias Beth, che pur non essendo molto conosciuta, era considerata dagli esperti una delle più brave ballerine di danza classica e moderna mai viste nel settore, alta, magra e dannatamente carina con quei ricci selvaggi; per non parlare di Charlie, il fatto che fosse una modella la diceva lunga sul suo fisico asciutto, e i suoi capelli biondo naturale e lisci come la seta, erano sicuramente un punto a suo favore. Megan si ritrovava seduta in compagnia di queste tre ragazze, senza rendersi conto di essere altrettanto bella a modo suo, nella sua semplicità.
" ei! Meg!" vide Charlie con i suoi occhi azzurri sventolarle una mano davanti al viso e capì di essersi persa qualcosa "scusate, ero sovrappensiero" disse con un sorriso "pensavi a Harry?" la stuzzicò Jamie, lei non seppe che rispondere, era l'unica volta in cui non stava pensando a lui, ma il solo sentirlo nominare la rese incredibilmente vulnerabile "è logico, dai" la rassicurò Beth, le altre due risero coinvolgendola. "Non possiamo stare qui per sempre" si lamentò Jamie qualche secondo dopo "sentiamo..dove vuoi andare?" domandò Charlie alzandosi a sua volta "Meg, eri mai stata a Los Angeles?" Beth si fece più vicina a lei "questa è la prima volta" rispose "perfetto! allora non ti dispiacerà andare da Hollypop?" "dove?" domandò spaesata "non dirmi che non lo conosci!" Jamie sembrava piuttosto sorpresa "chi?" "Hollypop!" urlò Beth strabuzzando gli occhi "dovrei sapere di cosa state parlando?" domandò sentendosi una perfetta idiota "decisamente si, Meg" dissero all'unisero le tre ragazze, poi sorrisero divertite, Charlie la prese sotto braccio come si fa come una vecchia amica "allora è d'obbligo andarci!" esclamò entusiasta. Dieci minuti dopo erano tutte e quattro fuori dall'hotel.
" è un negozio fantastico!" le confidò Beth mentre camminavano "guarda! Questa borsa l'ho comprata lì" aggiunse Jamie mostrandole quella che effettivamente era una bellissima borsa di cuoio "wow!stupenda!" esclamò "si lo so" si pavoneggiò la proprietaria della borsa in questione, si atteggiò a diva per qualche istante, poi si voltò verso le ragazze e scoppiò a ridere prendendosi in giro da sola. Meg ne rimase piuttosto stupita..insomma non si aspettava che le famose fidanzate di Liam, Zayn e Louis, tanto amate quanto odiate dalle fan dei ragazzi, fossero delle ragazze così spontanee e genuine; era in loro compagnia da poco meno di un'ora, e di certo non poteva avere l'ardire di giudicarle, ma si rese conto che se non avesse saputo chi fossero in realtà, avrebbe pensato di essere in procinto di trascorrere un pomeriggio insieme a tre normalissime ragazze, amiche tra di loro, e con una passione sfenata per questo benedetto 'Hollypop'.
Non si atteggiavano a dive, non pareva importarle un tubo il fatto di star uscendo soltanto con una semplice fan, e nessuna di loro, aveva mai accenato, nemmeno per sbaglio, alla carriera da modella, da attrice o da ballerina. Consideravano già Meg una di loro, e la ragazza era ben disposta nei loro confronti...Harry aveva ragione, Jamie, Charlie e Beth, tralasciando le cose piuttosto lampanti come il loro stile di vita, non erano poi così diverse da lei.
Forse era stata sempre una sua errata convinzione, ma Meg aveva sempre pensato che nel mondo dello spettacolo, esistesse una buona dosa di rivalità a rovinare quelle che potevano considerarsi amicizie, oppure aveva sempe immaginato le star del cinema o della passerella come bambine viziate, abituate ad ottenere tutto quello che desiderano, ragazzine che il pomeriggio non trovano niente di meglio da fare a parte la fila al centro benessere, o che comandano a bacchetta tutti quelli che gli stanno intorno. Forse si era sempre sbagliata, o forse erano proprio Jamie, Charlie e Beth a non essersi montate la testa..loro scherzavano e ridevano tra loro, prendendosi in giro, passeggiando per strada come un qualsiasi gruppo di amiche, prendendosi sotto braccio, scambiandosi pareri sulle vetrine...potevano essere benissimo lei e Emma a trovarsi in una situazione del genere, con la sola differenza che nessuno si sarebbe sognato di fermare loro due per un autografo o una foto. A Jamie, l'attrice tra le tre, era capitato minimo venti volte soltanto quel pomeriggio, e lei non aveva mai batutto ciglio, si vedeva che ci era abitutata, e aveva una pazienza da record (proprio come i ragazzi) per fermarsi ogni volta durante una tranquilla passeggiata. Charlie e Beth, non passavano inosservate, ma comunque erano molto meno famose, Meg invece, fu riconosciuta quasi da tutti, ma solo perchè era in compagnia delle altre fidanzate, e in ogni caso, nessuno la importunò, la gente si limitò a indicarla o semplicemente a dire all'orecchio del vicino qualcosa rigaurdo lei e Harry.
" siamo arrivate!" esclamò Jamie indicando il famoso negozio facilmente riconoscibile da un'insegna gigantesca che portava la scritta 'Hollypop'. "Beth, cerca di non comprare anche le pareti questa volta!" la prese in giro Jamie, l'altra le riservò una smorfia e sparì all'interno del negozio "noi tutte adoriamo questo negozio, credo si sia capito, ma Beth è leggermente fissata" sussurrò Jamie all'orecchio di Meg, soffermandosi volutamente sulla parola 'leggermente', lei sorrise divertita "in realtà di tratta di una catena australiana, infatti a Sydney, a Camberra e nelle altre metropoli australiane, troveresti Hollypop a ogni passo, ma qui in America, non ce ne sono molti, e in California, quello in cui stiamo per entrare è l'unico" spiegò Charlie mentre tutte e tre varcavano l'entrata.
Non appena mise piede in quel posto, Meg si guardò intorno, lasciando che le sue narici venissero inebriate da quel profumo sconosciuto ma decisamente ipnotico, poi si soffermò sulla musica, anche questa decisamente piacevole; seguì Charlie e Jamie tra i vari reparti stupendosi di quanto quel negozio fosse grande, e perdendosi di fronte a finestroni fittizi che avevano tutta l'aria di essere reali e facevano illudere chiunque, anche se solo per un attimo, di trovarsi davvero in Australia. La luce soffusa ma abbastanza forte per permettere di distinguere senza problemi i colori dei vari capi d'abbigliamento o i cartellini dei prezzi, i grandi lampadari rigorosamente spenti che fungevano soltanto da scenografia, le poltrone e i divanetti sisemati qua là con tanto di tavolini, il pavimento composto da tavole in legno e volutamente scricchiolante come se ci si trovasse su un ponte, e tavole da surf esposte ovunque, rendevano senza alcun dubbio quel negozio unico nel suo genere. Per non parlare dei vestiti e degli accessori con prezzi del tutto ragionevoli, certamente non da mercato, ma nemmeno da Louis Vuitton...le ragazze non avevano certo tutti i torti a essere innamorate di quel posto.
"hai trovato qualcosa?" le domandò Beth a un certo punto, Meg si voltò verso di lei e notò che aveva una castasta di vesiti in mano, e persino un paio di scarpe "prendi solo quelli?" le domandò ironicamente, la ragazza rise "tranquilla, ho fatto anche di peggio" le disse riuscendo a malapena a camminare con tutti quei vestiti addosso "comunque mi piaceva un vestitino estivo" disse Meg frugando tra le borse "quello azzurro?" chiese conferma Jamie, che era stata con lei tutto il tempo, la ragazza aveva trovato soltanto degli shorts, due o tre paia, una camicia e degli orecchini "si quello" disse lei, in quel momento apparve anche Charlie "scusate se vi ho abbandonate un attimo, ma dovevo trovare quella benedetta maglia" esclamò mostrando fieramente il proprio acquisto, che doveva aver già visto da qualche parte visto che era andata a colpo sicuro "e poi ho trovato anche questi" aggiunse facendo vedere alle ragazze un paio di occhiali da sole e indossandoli "sono bellissimi!" esclamò Meg, il modello era davvero carino e poi le stavano divinamente "si ma non li ho presi per me, ne ho fin troppi... ho pensato che potessero piacerti, e volevo farteli vedere Meg, secondo me ti starebbero bene" spiegò con un sorriso, poi se li sfliò passandoglieli "provali" la incoraggiò Beth, mentre lei si chiedeva come fosse possibile tanta gentilezza da parte di ragazze che conosceva appena "fantastico! come pensavo" esclamò Charlie entusiasta, Jamie la guidò davanti a uno specchio per farle vedere la sua immagine riflessa, e si, doveva ammettere che non erano niente male "devi prenderli Meg" "grazie Charlie" le disse sincera, la ragazza sorrise "non fraintendermi, non è che penso che tu non sia capace di trovarti un paio di occhiali da sole senza il mio aiuto...ho solo pensato che visto che è la prima volta che vieni qui, avrei potuto consigliarti qualcosa" spiegò "ma io ti ringrazio, sono davvero belli!" le disse nuovamente, a quel punto Charlie l'abbracciò "sono contenta che ti piacciano" era davvero affettuosa quella ragazza. Dopo aver avuto l'approvazione di tutte e tre, Meg decise di prendere anche il vestito che aveva visto insieme a Jamie, poi pagarono alla cassa e uscirono tutte e quattro soddisfatte.
" Avevate ragione riguardo Hollypop" esclamò bevendo uno starbucks in compagnia delle ragazze "lo sappiamo!" risposero quasi in coro, poi scoppiarono tutte a ridere, come se fossero amiche da una vita, in realtà Meg le aveva conosciute quel giorno stesso, ma non aveva importanza, aveva trascorso con loro quel classico pomeriggio tra ragazze..doveva raccontare tutto a Emma, e fare in modo che la sua migliore amica la raggiungesse al più presto.
" il concerto dovrebbe essere finito" esordì Beth guardando l'orologio "torniamo in albergo?" domandò Charlie ricevendo l'approvazione delle altre, un minuto dopo si avviarono; durante il tragitto non smisero di chiacchierare nemmeno per un attimo, parlarono più che altro dei ragazzi, Jamie, Beth e Charlie ricoprivano i rispettivi fidanzati di pregi per poi prenderli in giro scherzando, e ammettere quanto fossero innamorate.
Meg le ascoltava rapita, pensando che le sarebbe piaciuto da morire fare lo stesso con Harry...poi si domandò se Charlie, Jamie e Beth fossero a conoscenza della farsa, forse si, forse no, lo avrebbe sicuramente scoperto. Intanto quelle tre ragazze le stavano proprio simpatiche.
" Sono tornati!" urlò Jamie vedendo i ragazzi da lontano, erano tutti e cinque sul balcone della suite di Zayn e Niall, probabilmente approfittavano del fatto che non ci fossero fan in agguato per rilassarsi un po' bevendo qualcosa di fresco e scherzando tra loro, forse sentirono le ragazze esultare, perchè si voltarono sorridendo.
Meg non potè fare a meno di concentrarsi su Harry, il ragazzo la stava guardando, e lei pensò ancora una volta che fosse perfetto.





CIAOOOOO!
Eccomi qua con il nuovo capitolo!
Vi avevo detto che avremmo conosciuto un po' meglio queste tre regazze, ed eccoci di fronte a un pomeriggio di puro shopping! :))
Allora che ve ne pare? Vi stanno simpatiche Jamie, Charlie e Beth? Chi preferite tra le tre?
Sembra che stiano nascendo nuove amicizie, ma state pure certe, che nessuno sostituirà Emma...
Per quanto riguarda il negozio Hollypop, ho preso spunto da Hollister, infatti ci sono alcune cose in comune, credo che lo abbiate notato :))
Meg è innamorata persa di Harry, lo ama ogni secondo di più, la farsa va avanti..e anche lui sta cedendo :DDD
Ne saprete di più nel prossimo capitolo, che non tarderà ad arrivare!
Adesso vi lascio in pace..ma non prima di avervi ringraziato per tutte le recensioni ricevute, siete meravigliose ♥
E grazie naturalmente anche a chiunque abbia letto o inserito la storia in qualsiasi lista :)))
Se volete essere avvisate quando aggiorno, basta chiedere! Ne sarò felice!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, un bacione, alla prossimaaaaaaaaaa <3<3<3

        
   

  

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


" Pron-" si bloccò di colpo davanti alla porta di quella stanza, un sorriso sghembo dipinto sul viso, e una ragazza che considerava bellissima davanti ai suoi occhi "pronta?" ci riprovò, riuscendo a terminare la domanda questa volta, lei sorrise senza avere la benchè minima idea di cosa stesse provando il ragazzo in quel preciso istante, inconsapevole di avergli mozzato il respiro "si.." disse con un altro sorriso "quasi" aggiunse un secondo dopo roteando gli occhi "vieni, entra" esclamò poi, invitandolo dentro e chiudendosi la porta alle spalle.
Harry si mise seduto sul divano cercando di riprendersi da quell'improvviso..boh, non sapeva nemmeno lui come chiamarlo, fatto sta, che vedendola così gli era mancato il fiato, per un motivo che neppure lui riusciva a spiegarsi, e l'unica cosa di cui si rendeva conto era che quella ragazza, una semplice e dolce fan, gli stava facendo perdere la testa con una facilità assurda.
" che hai?" gli domandò lei, notando una sorta di scombussolamento interiore "io...no..niente" non poteva certo dirle che il cervello era andato a farsi friggere quando lei gli aveva aperto la porta con quel vestito azzurro che le fasciava perfettamente il corpo, e i lunghi capelli poggiati su una sola spalla "dove siete andate? ..intendo, tu, Charlie, Jamie e Beth" domandò tentando di riprendere un contegno, Meg si liberò delle ballerine per indossare le solite vecchie converse "tu conosci Hollypop?" domandò divertita "credo proprio di averlo sentito nominare dalla ragazze" rispose lui con un sorriso "appunto!" esclamò lei sparendo in bagno "mi hanno portata lì, dove ho comprato questo vestito, e lo stavo misurando" disse urlando un po' per farsi sentire dall'altro vano "è bellissimo!" le rispose Harry senza riuscire a trattenersi, lei fu capace di arrossire pure mentre si infilava i pantaloncini e una canottiera monospalla.
" adesso sono pronta" afferrò una giacca impermeabile infilandola nella borsa e lasciò i capelli come erano prima, poi tornò da lui "perfetto, andiamo allora" esclamò Harry mentre si avviavano verso il corridoio.
" dove ve ne andate di bello?" Liam e Zayn sbucarono all'improvviso "in giro" nemmeno loro due sapevano dove fossero direttti in realtà, sicuramente avrebbero scelto un posto non insolato e facilmente individuabile dai paparazzi, altrimenti chi avrebbe sentito quei due "Harry, vieni un attimo" Liam portò l'amico in disparte, mentre Meg chiacchierava con Zayn, il ragazzo le disse che di li a poco sarebbe uscito con Jamie, e che aveva convinto anche Niall a seguirli in quanto la bella attrice aveva intenzione di presentare un'amica al biondo dei One Direction.
"ricordi quello che hai detto, o meglio urlato, stamattina quando sei tornato in camera?" e come avrebbe potuto dimenticarlo "ero fuori di me" si giustificò, pur sapendo che quella scusa non avrebbe retto nemmeno per un secondo "no no..tu eri fin troppo in te, se vogliamo metterla su questo piano" spiegò Liam, Harry non seppe cosa ribattere "goditi il tempo che hai a disposizione per stare con lei,  abbracciala, coccolala, baciala quando desideri farlo...altrimenti te ne pentirai quando tutto sarà finito" gli disse semplicemente, intuendo quella specie di battaglia combattuta da cuore e cervello che stava facendo impazzire l'amico, lui sospirò rumorosamente, poi gli sorrise riconoscente, e un attimo dopo tornò da Meg. 
" ha perso la testa, eh?" domandò Zayn non appena loro due si furono allontanati, Liam annuì "non l'ho mai visto così preso...ieri sera è stato con Meg per tutto il tempo, poi sono saliti in camera sua e devono essersi addormentati lì, è tornato in camera alle sei di stamattina" spiegò "aglia! allora la faccenda è seria" contastò Zayn "parlate di Harry?" s'intromise Louis raggiungendoli, i due annuirono "avete notato anche voi che ultimamente sorride pure senza motivo, tira in ballo Meg per qualsiasi cosa, e non sembra essere più tanto contrario alla farsa?" domandò ai due amici "per non parlare di come la guardava oggi a tavola..." s'intromise Zayn "e di quando al concerto le ha tenuto la mano durante le prove e si è addirittura dimenticato dell'ultimo 'That's what makes you beautiful!" rincarò la dose Liam, gli altri due risero "è proprio andato!" concluse Louis scatenando di nuovo la risata degli amici "da quello che ho capito però, pensa di dover reprimere ciò che prova, sa anche lui che dopo la fine della loro 'storia', Meg tornerà a casa, noi probalimente riprenderemo il tour in Europa, e sarà impossibile per loro stare insieme" spiegò Liam "..e le relazioni a distanza non fanno proprio per lui" continuò Zayn "perciò..secondo me, dovrebbe sfruttare ogni minuto che gli resta per stare con lei" esclamò Louis, dando voce ai suoi pensieri "è quello che gli ho detto io!" gli rispose l'amico "io credo proprio che lo farà" lo conoscevano tutti così bene, che potevano intuire perfettamente come si sentisse.
" ma Niall?" Zayn ruppe di nuovo il silenzio chiedendo dell'amico "era in camera a parlare al telefono, sarà qui a momenti" rispose Louis "beh, io vado a prendere Charlie, stasera è in fissa con il bowling" così dicendo Liam li salutò con un sorriso "ci vediamo dopo!" ricambiarono gli altri due "Lou, tu e Beth potreste venire con noi, no?" "si..non voglio perdermi Niall che fa amicizia con l'amica di Jamie" disse, prendendo schersosamente in giro l'amico, ma fu talmente sfortunato che il diretto interessato arrivò in quel momento e non perse tempo a tirargli uno scapellotto sulla nuca, poi risero insieme "dai andiamo!" Zayn si avviò verso l'uscita controllando l'orario sull'orologio al suo polso, erano le sette, e l'aria si stava rinfrescando.

Alla fine erano finiti in un parco. Harry l'aveva presa per mano appena varcata la soglia dell'hotel e non l'aveva più lasciata. Chiacchieravano passeggiando lentamente, ridendo di tanto in tanto e desiderando che quel benedetto mese non avesse mai fine, e non perchè sarebbe terminata l'estate.
Meg, che lo aveva amato sin dal primo istante, molto prima di incontrarlo, faceva ancora fatica a credere che le loro mani fossero intrecciate, e ogni volta che abbassava lo sguardo e posava gli occhi su quell'incastro perfetto, le veniva voglia di applicare un intero tubetto di attack sulle loro dita, in modo tale da farle restare unite per sempre, e non le sarebbe affatto dispiaciuto fare lo stesso con il resto dei loro corpi.
Ok, era pazza, stava impazzendo, forse perchè ora più che mai, pensava che anche quando fosse tornata a casa, persino all'università, o sul posto di lavoro, o semplicemente al bar, non ci sarebbe mai stato un ragazzo che l'avrebbe fatta sentire così come si sentiva con Harry.
La verità? Dal momento in cui aveva ascoltato la sua voce per la prima volta, e lo aveva guardato negli occhi e visto sorridere, anche se tramite uno stupido desktop, aveva smesso di provare interesse per qualsiasi altro individuo del sesso opposto...a scuola, c'era un ragazzo che l'aveva sempre attratta, sin dal primo liceo, poi misteriosamente aveva smesso di piacerle, e questo era successo perchè pur il ritrovarselo di fronte con quegli occhi più verdi dello smeraldo, non le faceva più nessun effetto. Così, all'improvviso, si era sorpresa a pensare al ragazzo che in quel momento le teneva la mano sempre più spesso, fino a quando non era arrivata al punto di ammettere di essere seriamente innamorata di lui, e ciò costuiva un bel problema, in quanto non lo avrebbe mai incontrato, o se pure fosse successo, sarebbe stato per un istante, Harry non l'avrebbe distinta dalle altre fan, e quello che sognava tutte le notti, sarebbe continuato a esistere soltanto nella sua testa. Eppure, da ben due anni, nel suo cuore c'era solo e soltanto lui. 
Nemmeno nella più rosea delle supposizioni aveva mai creduto davvero di poter finire al suo fianco...e adesso invece? Chiacchieravano insieme tenendosi per mano, si prendevano in giro, scherzavano, trascorrevano intere serate a fantasticare, rubavano gelati dalla cucina degli alberghi e.. e Meg si perdeva nel suo sguardo ogni singola volta, era seriamente convinta che non esistesse al mondo qualcosa di più bello, più profondo e più ipnotico di quegli occhi, sembravano smeraldi incastonati nell'oceano, e la metafora rende perfettamente l'idea, perchè lei ci annegava dentro, più di cinquanta volte al giorno. E poi c'era il suo sorriso che come minimo avrebbe fatto scogliere pure i ghiaccai, e quelle fossette che gli davano l'aria da bambino. Quei ricci che gli ricadevano sul viso, le labbra sottili e incredibilmente morbide, e le sue mani con quegli innumerevoli braccialetti che portava a polsi, le braccia forti e muscolose, quei tatuaggi per cui sembrava andare pazzo, il petto scolpito, le gambe abbronzate..era perfetto in ogni minimo dettaglio che componesse il suo corpo, e di questo potevano accorgersene tutti, insomma, bastava non essere completamente ciechi per rendersi conto che Harry Styles era uno dei regazzi più affascinanti che esistessero sulla faccia della Terra, senza nulla togliere ai suoi quattro migliori amici..ma Meg, aveva sempre avuto un debole piuttosto accentutato per lui, lo amava sul serio, soprattutto per tutte quelle piccole cose che vanno ben oltre l'aspetto fisico e il fascino.
La sua voce, roca e graffiata, le perforava l'anima con la violenza di un proiettile scagliato giusto al petto e con la dolcezza di una carezza, le arrivava dritta al cuore, seguendo un'unica direzione, facendole provare brividi in ogni nota di ogni canzone; e quando le parlava, quel timbro all'apparenza rude, si rivelava essere ipnotico..avrebbe potuto dire qualunque cosa, ogni suono emesso dalla sue labbra, ogni parola pronuciata da lui, sembrava essere giusta, e persino quando pronunciava il suo nome, Meg pensava che non potesse essere detto in modo più bello.
E poi c'era la sua risata, quel suono così accogliente e melodioso, quella semplice risata che era in grado di spazzare via tutto il resto, e se portava la testa al'indietro non smettendo di ridere e continuando a guardarla con quegli occhi, allora c'era sul serio da credere di essere giunti in paradiso; il calore emanato dalla sua stretta, il suo modo di avvicinarsi a lei con aria complice, persino il suo modo di prenderla in giro o di farle il solletico, e la sua andatura, il suo modo di immergere il viso in una tazza di cappuccino e venirne fuori con i baffi di latte montato, il suo schiarisi la voce con due colpi di tosse, il suo addormentarsi anche nei luoghi e nelle posizioni più bizzare, e poi....il modo in cui la bloccava tirandola per il braccio, o le afferrava la vita portando le mani all'altezza dei suoi fianchi, o quegli abbracci che le donavano la voglia di amare, e quei baci inaspettati che la spedivano direttamente su un altro pianeta... la lista sarebbe potuta continuare all'inifnito. Meg dipendeva completamente da lui, i suoi sorrisi erano conseguenza di quelli del ragazzo, le sue risate erano conseguenza delle sue battute, e tutto il subbuglio che si ritrovava nel cuore era dovuto a Harry, a ciò che provava quando era insieme a lui, quando si sfioravano soltanto.

" Meg..non lo senti anche tu?" fu la sua voce a riportarla con i piedi per terra "cosa?" domandò lei mentre passeggiavano ancora, subito dopo capì ciò che intendeva Harry "è un gattino" esclamò indicando la direzione da dove proveniva il miagolio "si" confermò il ragazzo, a quel punto Meg lo trascinò con se correndo "ma dove stiamo andando? non sappiamo dov'è" disse lui seguendola, iniziava a fare un po' freddo, non mancava molto al momento in cui Los Angeles sarebbe stata avvolta dal buio della sera e il cielo non sembrava promettere nulla di buono "lo cerchiamo..se miagola così, ci sarà di sicuro qualche problema" rispose lei prendendo dalla borsa l'impermeabile e infilandoselo, Harry provò a richiamare quel gattino con quei tipici movimenti delle labbra utilizzati per gli animali, la ragazza lo imitò, fino a quando, dopo aver camminato per un centianaio di metri in una zona del parco che sembrava assomigliare più a una foresta incolta che a un prato, lo videro. Era un gattino tenerissimo, aveva il pelo tutto bianco, ad eccezione delle orecchie, della parte inferiore delle zampette e della coda che erano tinte di un candido grigio, miagolava incessantemente e li fissava dall'alto con quegli occhetti azzurri. 
Era finito su un albero, forse per scappare dalle grinfie di qualche predatore.
" che facciamo?" domandò lei mentre si tenevano ancora per mano "i gatti non sanno scendere dagli alberi" contastò il ragazzo "dobbiamo aiutarlo" continuò Meg facendosi più vicina all'albero, tentando di capire se sarebbe riuscita a raggiungerlo arrampicandosi, non era troppo alto, ma se il gattino era impaurito poteva addirittura salire ancora "io ci provo" esclamò, chiudendosi nell'impermeabile che le arrivava qualche centimetro più sotto il pantaloncino, facendo credere che non lo indossasse affatto, e le lasciava le gambe completamente scoperte "tu sei pazza" le disse Harry bloccandola e rendendosi conto solo allora dell'effetto che avevano su di lui quelle gambe affulosate e nude "non possiamo lasciarlo qui..." spiegò, sembrava una bambina, ed era tanto tenera, oltre che terribilmente sexy con quell'impermeabile addosso, Harry si costrinse a pensare a qualcosa che non fossero le sue gambe mentre un tuono squarciò il cielo facendoli sussultare "sali sulle mie spalle" le disse il ragazzo accovacciandosi a terra, Meg ubbidì senza pensarci due volte, subito dopo lui si alzò in piedi avvicinandosi all'albero e reggendola tenendo le sue mani sulla parte superiore delle gambe della ragazza "okay, forse ci arrivo" disse lei concentrata. In quel momento iniziarono a cadere dal cielo goccioline di pioggia.
" vai un po' più destra" gli disse tendendo le braccia in direzione di quel esserino tanto dolce, Harry si spostò seguendo le sue indicazioni, non smettendo di tenerla per le gambe, adesso pure bagnate a causa della pioggia, e arrovellandosi il cervello pur di non assumere un espressione da lesce lesso mentre non riusciva a  trattenersi dall'accarezzargliele dolcemente; Meg avvertiva perfettamente il tuo tocco delicato, le stava disegnando cerchi immaginari sulla parte superiore delle cosce, sotto la pioggia, mentre lei gli cingeva involontariamente il collo con il corpo,essendo seduta sulle sue spalle "ci sono quasi" esclamò tentando di darsi un contegno e richiamando a sè il gattino, pioveva a dirotto, ma Harry non ne sembrava affatto preoccupato, non era un temporale di quelli con tuoni e lampi che squarciano il cielo, quindi non reputava pericoloso il fatto che fossero vicino a un albero, c'era stato soltanto un rimbombo iniziale, poi solo pioggia.
Continuava ad accarezzarle le gambe impazzendo ogni secondo di più, non sapeva che diamine gli stesse prendendo, poi capì che stava soltanto seguendo l'istinto, che stava mettendo in pratica il consiglio di Liam, e che tutto ciò che desiderava in quel momento era lei. Non riusciva a trattenersi dal desiderare ogni singola parte del suo corpo, dal toccare la sua pelle mordiba e unumidita dall'acqua giocando al pittore cieco, muovendo dapprima solo i polpastrelli, e poi l'intera mano disegnando cerchi sulle gambe della ragazza. Per Meg non fu affatto facile continuare a fare ciò che stava facendo, si sentiva così maledettamente vicina a lui, che temeva di perdere del tutto i sensi, ma doveva resistere, doveva salvare il gattino.
Harry arrivò a sfiorarle una delle cosce con le labbra facendole provare brividi lungo tutta la schiena, la ragazza si autoconvise che  fosse stato un contatto involontario e si diede della stupida per aver reagito trattenendo il fiato, ma non era capace di evitarlo, avvertì un formicolio che aveva imparato a conoscere dal momento in cui i loro sguardi si erano incrociati per la prima volta, all'altezza dello stomaco, e poi, fortunatamente, prima che la situazione potesse compromettersi ancora di più, riuscì a prendere tra le braccia il motivo di tutto quello scompiglio. 
Harry le permise di scendere dalle proprie spalle, ma ormai sapeva di non essere più in grado di resistere un minuto di più, e perfettamente consapevole del gesto che stava per compiere, le prese la mano mentre lei cercava di ritrovare la via di ritorno, il gattino restò immobile sotto l'albero, stranamente non scappò, la pioggia scrosciava, il cielo era ormai scuro e tutti e due erano bagnati fradici dalla testa ai piedi..ma come se non esistesse nulla attorno a loro, come si trovassero in una bolla di sapone, le prese la mano stringendogliela forte e tirandola violentemente a se, Meg non fece in tempo a rendersi conto di nulla fino a quando, meno di un secondo dopo, non sentì le sue labbra su quelle di Harry, lui l'aveva attirata a sè con la forza di un uragano e le sue labbra erano finite direttamente sulle sue mentre la stringeva portando le mani dietro la schiena della ragazza. Fu un bacio diverso da quelli che si erano scambiati sulla ruota panoramica o sullo scivolo, persino più passionale di quelli vicino alla macchina. Un contatto intenso, bramato, e fin troppo breve.
Quando si staccarono, a Meg mancava il respiro, non fu in grado di fare qualcosa di diverso dal perdersi nei suoi occhi e dal fissare le labbra schiuse del ragazzo, e Harry si domandò che diavolo stesse combinando lì sotto la pioggia, poi si decise a mandare tutto al diavolo, almeno per cinque minuti, e si fiondò di nuovo sulle labbra di lei; Meg rispose al bacio lasciandosi completamente travolgere da quelle emozioni, portò le braccia intorno al suo collo senza interrompere il contatto tra le loro labbra, anzi, quello si faceva ogni secondo più intimo, lei iniziò a giocare scompigliandogli i ricci, infilando le dita tra i capelli del ragazzo e modellandoglieli aiutata dal fatto che fossero completamente bagnati, esattamente come i loro visi, difficilmente distinguibili nella foga di quel bacio.
Harry la teneva stretta contro di sè in un meraviglioso abbraccio, e non sembrava intenzionato a smettere di baciarla, neppure quando gli mancò il fiato per continuare, le sue mani massaggiavano la schiena di Meg con gesti lenti e decisi, le sue braccia le impedivano di sfuggire alla presa, anche se lei non l'avrebbe fatto nemmeno se le avessero offerto un miliardo di dollari, non si sarebbe mai allontanata da lui, perchè quel ragazzo era diventata la sua fonte primaria di sopravvivenza. Non c'era possibilità che uno spiffero d'aria passasse tra i loro corpi, erano avvinghiati come se quello fosse l'ultimo minuto che avessero a disposizione per amarsi, le loro labbra si assaporavano sempre di più ballando una danza sconosciuta al resto del mondo, le mani esploravano la pelle, e continuavano a baciarsi con foga dimenticando persino dove fossero. 
Il cavo immaginario che connetteva cuore e cervello si spezzò provocando un cortocircuito che invase i loro corpi, trasformandosi in pura ellettrcità che a contatto con la loro pelle bagnata, esplose del tutto provocando un boato interiore che ebbe il solo risultato di eccitarli ancora di più, e comunque quel rimbombo riuscì a confondersi e addiruttura a scomparire soffocato dai battiti super accelerati del cuore.
Stavano rischiando grosso a starsene lì a baciarsi sotto la pioggia, ma a nessuno dei due sembrava realmente importare...una polmonite sarebbe stata meno dolorosa di quella mancanza assurda che avrebbero provato quando fossero riusciti a mettere fine a quel bacio, che durò minuti interi.
Aveva tutte le carte in regola per essere considerato un bacio..disperato, sì, perchè Harry aveva provato il disperato bisogno di sentire il suo corpo aderire al proprio, aveva provato il disperato bisogno di stringerla forte, di baciarla come se non ci fosse un domani, prima che quell'incanto venisse rotto, e il cervello gliele suonasse di santa ragione. Desiderava baciarla dal momento in cui le loro labbra si erano divise dopo la giornata trascorsa al parco diventimerti, ma sapeva benissimo quanto fosse sbagliato bramare quel contatto così intensamente, e aveva saputo mantenere le distanze, fino a quando non si era messo di mezzo un gattino da salvare, un impermeabile, e il temporale.
Quando si staccarono, restarono a guardarsi sotto la pioggia senza sapere che dire, Meg era sul punto di rischiare un'infarto per l'intensità e il trasporto di quel bacio, ma non osava distogliere lo sguardo dai suoi occhi, anche se ci sarebbe annegata dentro per la miliardesima volta, e Harry, vedendola così accaldata nonostante le gocce d'acqua sulla pelle, decise istintivamente che da quel momento in poi, le regole sarebbero cambiate. Non aveva più senso continuare a ripetere di non doversi innamorare di lei, perchè questo passaggio era già stato violato da un pezzo, se ne erano resi conto pure i ragazzi, aveva perso la testa, e non lo avrebbe più negato, ma restava il fatto che loro due non avessero nessuna possibilità per stare insieme, quindi non gli rimaneva altro che sfruttare il ruolo che recitava per starle accanto.
Si erano ribaltate le cose. All'inizio l'aveva baciata per rendere credibile la farsa, e adesso, si ritrovava nella condizione di dover approfittare di quella messa in scena, per stringerla, coccolarla, baciarla, amarla quanto più poteva. Era pronto a donarle tutto l'amore del mondo, era pronto a renderla la ragazza più felice sulla faccia della Terra, a patto che lei non scoprisse i suoi veri sentimenti, fino allo scadere del tempo...non poteva dirle di essersi innamorato, altrimenti avrebbe complicato le cose, non voleva che lei iniziasse a sperare in qualcosa che non potevano avere, desiderava soltanto rendere quei giorni indimenticabili, baciarla con la scusa più banale fino all'ultimo minuto, secondo, istante.
" ..." aprì bocca senza emettere alcun suono "dici.." non riusciva nemmeno a parlare "dici che.." era la cazzata più grande che potesse sparare  "i paparazzi?" domandò lei con il respiro ancora affaticato, Harry annuì "non lo so" la voce della ragazza era poco più di un sussurro, ma doveva ritrovare a tutti i costi un contegno, altrimenti l'avrebbe baciato ancora, e ancora, fino all'alba del giorno successivo, nonostante le condizioni atmosferiche non particolarmente adatte a restare là fuori. In fondo al cuore tutti e due sapevano che nessuno aveva assistito a quel bacio, ed era meglio così, perchè era stato decisamente troppo...romantico, intimo, disperato, intenso, travolgente..era stato qualcosa che dovevano ricordare solo loro due, era stato il loro momento, l'emozione più sconvolgente e appagante di sempre.
"..ti esce l'acqua persino dalle orecchie!" esclamò lui ridendo.. okay, era una battuta stupida e senza alcun senso, ma fece sorridere Meg e alleviare la tensione dopo quel meraviglioso bacio. La risata di cui era tanto innamorata era ciò di cui aveva bisogno, ridere insieme a lui era l'unico modo per far finta che nulla fosse accaduto o perlmeno di  fingere che lo avessero fatto unicamente per la stampa, e quel suono che avrebbe distinto tra mille, ebbe il potere di allegerirle il cuore. Sorrise a sua volta, sentendosi di nuovo in grado di respirare dopo quei minuti che avevano preso la grandezza dell'eternità, dopo il bacio più bello che avesse mai ricevuto, e senza che nemmeno se ne rendesse conto, il suo sorriso ebbe su Harry lo stesso effetto che la risata del ragazzo aveva avuto su di lei.
Gli allegerì il cuore.




Ciaooooooo :))
Sono tornata! Avevo intenzione di pubblicare questo capitolo già ieri, ma non ce l'ho fatta..la scuola è iniziata e anche se non sono ancora sul punto di trascorrere giornate chinata sui libri, c'è sempre da rivedere qualcosa per il giorno dopo, e il pomeriggio vola.
A proposito di questo, volevo dirvi che per ovvi motivi, sarò un po' più lenta ad aggiornare, spero di riuscire a mantenere un ritmo regolare di un capitolo a settimana, anche se il prossimo dovrei riuscire a pubblicarlo durante il weekend, almeno spero :))
Ma parliamo del capitolo! Ve lo aspettavate questo bacio senza precedenti?
Giuro che mi sono letteralmente sciolta mentre lo scrivevo *--------*
E Harry, adesso che ha ammesso di essere innamorato di lei, ha cambiato strategia, per così dire...che ne pensate?
Vuole sfruttare la farsa per starle accanto senza confessarle i suoi sentimenti, per non illuderla, per non indurla a credere in qualcosa che non possono avere, e per proteggerla in un certo senso :D
Grazie per tutte le recensioni ricevute fino ad ora, grazie a chi legge e a chi inserisce la storia in una qualsiasi lista. Vi adoro ♥♥
Ho notato che le recensioni sono un po' calate ultimamente e mi dispiace tantissimo...perciò, non siate timidi, mi bastano anche dieci parole, ditemi tutto ciò che vi passa per la testa, dai :DDD
Vado, un bacioneeeeeeeeee
A presto <3<3<3<3<3
        


   

   

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


Era ormai l'una di notte, quando Meg se ne tornò in camera dopo aver trascorso qualche ora in compagnia di Harry, Liam e Charlie.
Dopo essere rientrati in albergo, 
visto che Niall, Zayn e Louis erano usciti a loro volta, i due avevano deciso di unirsi a Liam e alla sua ragazza, infatti li avevano raggiunti al bowling e avevano passato il resto della serata a sfidarsi a colpi di birilli. Harry aveva ritenuto più opportuno non restare da solo con Meg, altrimenti dopo quel bacio così maledettamente intenso, non sapeva cosa sarebbe successo se avesse perso di nuovo il controllo...poteva giurarlo, tenerla stretta contro di se, massaggiarle la schiena, baciarla in quel modo sotto la pioggia, era stato semplicemente favoloso. Lei era favolosa, ed era riuscita a fargli perdere la testa come non aveva mai fatto nessun'altra ragazza.
Forse Harry era attratto così tanto da lei, proprio perchè Meg era una loro fan, perchè l'aveva vista imbarazzata, incredula e con la testa fra le nuvole quando l'aveva incontrata per la prima volta, perchè era stata timidissima all'inizio, come se avesse avuto l'impressione di star vivendo un sogno, e poi piano piano, un giorno dopo l'altro, si era iniziata a sciogliere, gli aveva mostrato la sua vera se, senza indossare nessun tipo di copertura... era se stessa, e riusciva a comportarsi allo stesso tempo da fan numero uno, come quando non era riuscita a trattenere le lacrime al concerto, quando lui le aveva cantato il ritornello di What Makes You Beautiful tenendole la mano, o quando, appena arrivati a Los Angeles, aveva spinto Harry a raggiungere il resto dei ragazzi e le fan appostate all'ingresso dell'hotel; e allo stesso tempo era diventata amica di tutti e cinque i One Direction. Il suo sogno.
Le piaceva ridere e scherzare insieme a loro, e lo avrebbe fatto per tutta la vita se solo le fosse stata data l'opportunità, considerava suoi amici i ragazzi che due anni prima le avevano rubato anche l'anima con quelle loro voci, e stava maledettamente bene in loro compagnia. Poi, quando era sola in camera e accendeva l'ipod impostandolo sulle loro canzoni, non riusciva a fare a meno di versare lacrime di gioia, perchè per lei era assurdo e fottutamente bello pensare che se fosse uscita da quella stanza, avrebbe potuto abbracciarli tutti...quante volte aveva sognato di essere stretta in loro abbraccio quando era a casa, ed aveva finito per chiudere gli occhi, perchè solo in quel mondo che esisteva nella sua testa, poteva fingere di averli davvero accanto.
Harry non era a conoscenza di quest'ultimo particolare, ma trascorrendo così tanto tempo insieme a lei, aveva imparato a conoscerla, e si era scoperto a pensare sempre più spesso a quanto fosse dolce il suo sorriso, a quanto lo intrigassero quegli occhi scuri, a quanto fosse piacevole tenerle la mano e abbracciarla, o farle il solletico e sentirla ridere a crepapelle mentre gli intimava di smetterla, non riuscendo a nascondere quella scintilla elettrica che le attraversava il corpo da capo a piedi quando le distanze tra loro diminuivano pericolosamente...e magari fosse stata soltanto una scintilla!
Nello stomaco di Meg avveniva l'intero trasferimento del Safari anche quando si perdeva nei suoi occhi blu-verdi...ma questa è un'altra storia.
Harry la trovava bella da togliere il fiato perchè era una ragazza semplice..ecco, questa era la chiave di tutto. Era semplice imbambolarsi guardandola sorridere con quel luccichio negli occhi, era semplice sentirsi bene quando le stringeva la mano, era semplice essere soparaffatti dalla voglia di abbracciarla forte, di farla ridere e di baciarla intensamente. Era semplice scherzare insieme a lei, o anche soltanto trascorrere serate intere a chiacchierare, era semplice considerarla complice in ogni cosa, e fare le cazzate più assurde, correndo, comportandosi da bambini, e ridendo come pazzi. 
Forse dipendeva dal fatto che insieme a lei,  le cose più semplici e persino banali, diventavano ragioni per cui sorridere. 
E la verità, era che a Harry faceva ancora uno strano effetto pensare di essersi innamorato della sua fan, forse perchè prima di allora non aveva mai perso sul serio la testa per una ragazza, ma qualcosa era cambiato in una sola settimana, qualcosa lo aveva avvicinato a lei sempre di più, e adesso si ritrovava nella condizione di dover evitare di trascorrere una serata da solo con Meg, perchè avrebbe corso il rischio di tenerla stretta per tutto il tempo e baciarla anche se fossero stati all'interno di una stanza chiusa a chiave, dove dei paparazzi non ci sarebbe potuta essere nemmeno l'ombra.
Come in una zona un po' particolare del parco, al buio, e sotto la pioggia. Ma lì si trovavano comunque all'aperto e la remota possibilità che qualcuno li avesse visti non era da eliminare del tutto.
In ogni caso, erano stati bene in compagnia di Liam e Charlie, si erano sfidati al bowling nella classica divisione a squadre maschi contro femmine, Meg aveva giocato a colpire i birilli soltanto un paio di volte, dato che nel suo paese il bowling non c'era neanche, e si era dovuta accontare della wii della sua migliore amica per fare un po' d'esperienza...peccato però che fare strike si rivelò molto più difficile del previsto, e che Charlie, se possibile, era messa ancora peggio di lei. Vinsero i ragazzi ovviamente, e loro due andarono pure ad abbracciarli per festeggiare la vittoria. Liam e la sua ragazza si scambiarono una serie di dolci baci, poi Charlie abbracciò anche Harry mentre Meg si lasciava stringere da Liam, per poi fiondarsi tra le braccia del ragazzo di cui era innamorata.
Aveva troppa voglia di abbracciarlo,e gli gettò le braccia al collo con enfasi, mentre Harry la sollevava da terra ridendo e girando su se stesso più volte, stringendola forte e godendosi quel momento. 
Quando tornarono in hotel, Meg raggiunse la propria camera e come al solito chiamò Emma confidandosi con lei come faceva ogni giorno e sperando con tutta se stessa di rivederla presto, aveva bisogno di lei, assolutamente, perchè era la sua migliore amica e la voleva accanto, perchè desiderava che anche lei realizzasse il suo sogno conoscendo i ragazzi, e anche perchè voleva dimostrarle di essersi sempre sbagliata su Jamie, Charlie e Beth.
Inutile dire che trascorse gran parte della notte con la mente rivolta a qualche ora prima e il cuore bloccato nell'istante in cui si erano baciati al parco. 
Dio che bacio! Avrebbe voluto farlo durare per sempre, incurante della pioggia scrosciante, del luogo, del tempo, del mondo...era stato troppo intenso e troppo bello, e paparazzi o no, lo avevano voluto tutti e due. Le sudarono improvvisamente le mani a quel pensiero..Harry aveva voluto baciarla. Perchè se così non fosse stato, si sarebbe limitato a qualcosa di molto più simile a un finto bacio. E invece quello era stato terribilmente vero.
Si addormentò pensando a quanto sarebbe stato bello se lui fosse stato lì ad abbracciarla mentre si lasciava vincere da Morfeo. Lo amava alla follia.

La mattina dopo, dopo essersi lavata e vestita, scese a far colazione, si accorse di avere un po' di tosse mentre imbeveva il cornetto nel cappuccino e chiacchiereva con i ragazzi, chiedendo a Zayn, Louis e Niall come fosse andata la serata. Quest'ultimo storse il naso, dicendo che si era divertito, ma Caroline, che doveva essere il nome dell'amica di Jamie, non era il suo tipo. I ragazzi si ostinavano a voler trovare una dolce metà per Niall, non gli sembrava bello che ormai fosse l'unico a essere rimasto single, almeno secondo il mondo intero, ma in fondo si rendevano conto che lui era benissimo in grado di farlo da solo, e se ancora non aveva una fidanzata, non la considerava affatto una tragedia, anzi, si godeva la vita tranquillo e spensierato, convinto che quando fosse riuscito a trovare la ragazza giusta, non l'avrebbe più lasciata. 
Subito dopo l'attenzione di tutti si spostò su Harry, aveva l'aria assente, gli occhi lucidi, il viso pallido e tremava visibilmente dal freddo. Non ci volle molto a capire che cosa gli stesse succedendo, e non appena Meg se ne accorse, si alzò da tavola raggiungendolo, e con fare da mamma gli posò una mano sulla fronte per accertarsi che i suoi sospetti fossero fondati; era caldo, ma non bollente, e per avere un'ulteriore conferma prima di allarmare tutti, si avvicinò un po' di più a lui posando il mento sulla sua fronte, esattamente come faceva sua madre con lei, ed ebbe la certezza che avesse già qualche linea di febbre.
Lui la lasciò fare senza aprire bocca, fino a quando Meg non si rivolse ai ragazzi che ormai avevano capito tutto "credo proprio che si sia ammalato" disse sapendo perfettamente a cosa fosse dovuto quell'improvviso aumento di temperatura...erano stati sotto la pioggia a salvare il gattino, e poi a baciarsi, per non si sa quanto tempo! "vieni, ti accompagno in camera" esclamò aiutandolo ad alzarsi e sostenendolo per le spalle per non fargli perdere l'equilibrio "non mi sento bene" si lamentò lui fermandosi di colpo e appoggiandosi a Meg, privo di forze "lo so, adesso misuriamo la febbre, prenderai una tachipirina, starai un paio di giorni a riposo, e poi tornerai come nuovo" lo rassicurò, la sua voce era dolce e lui si lasciò cullare da quelle parole.
Un minuto più tardi raggiunsero la suite, Meg lo aiutò a stendersi sul letto, e non riuscì a trattenersi dal dargli un bacio sulla fronte..quello non era il solito Harry, sempre attivo e sorridente, sembrava che qualcuno lo avesse privato di ogni forza, era questo l'effetto della febbre, e lui era tanto tenero, sembrava indifeso. 
La ragazza cercò il termometro seguendo le indicazioni che le aveva dato Louis, e non appena lo ebbe tra le mani, fece pressione sul tasto di accensione e glielò passò, Harry se lo mise sotto l'ascella con le mani tremanti, e attesero insieme che quest'ultimo suonasse. Meg si sedette sul letto accanto a lui, tenendogli la mano e sorridendogli mentre gli carezzava dolcemente una guancia e lui chiudeva gli occhi rilassandosi e beandosi di quel tocco. Avveniva tutto in modo naturale, lei gli stava accanto perchè non desiderava altro che quello, e il ragazzo era felice di essere nelle sue mani.
La febbre si rivelò essere più alta del previsto, per la precisione 39.3. Aveva tutte le ragioni per apparire così debole, e c'era assolutamente bisogno di una tachipirina che gliela facesse scendere al più presto, almeno per dargli un po' di sollievo.
In quel momento Meg sentì bussare alla porta e si ritrovò davanti tutti e quattro i ragazzi "allora?" domandò Zayn visibilmente preoccupato "ha la febbre quindi?" gli fece eco Niall "si, ed è anche altina" spiegò lei mostrandogli il termometro "e adesso come facciamo?" si domandò Liam "abbiamo un'intervista oggi pomeriggio" spiegò Louis "e non è mai successo che non fossimo tutti e cinque" aggiunse Niall "bisogna avvisare Tom e James" propose Liam "calmatevi un attimo, ragazzi" toccò a lei riportare l'ordine, loro sorrisero rendendosi conto di star esagerando "è ovvio che Harry deve stare a letto almeno oggi e domani per come stanno le cose" disse Zayn "quindi si rimanda l'intervista, fine della storia" concluse Louis, mentre tutti e quattro si piazzavano sugli altri due letti presenti nella stanza. "Per quanto possa essere strano, non ci è mai capitato che qualcuno di noi si ammalasse mentre eravamo in tour, perciò non sappiamo cosa fare" spiegò Niall, Harry seguiva i loro discorsi senza proferire parola, non ne aveva le forze "serve una tachipirina" disse a quel punto Meg "dobbiamo chiamare un medico?" domandò Zayn "tutto lo staff sembra essere sparito stamattina" sbottò Louis alzandosi nuovamente e trascinando Liam con se "siamo noi che gli abbiamo chiesto di non starci troppo addosso, ci hanno soltanto preso troppo alla lettera!" "dove andate?" stavolta parlò Niall "a cercare una farmacia" rispose Louis uscendo dalla stanza. Zayn e Niall restarono lì, mentre Harry era sul punto di addormentarsi e Meg gli stava accanto.
Quando il ragazzo si lamentò tremando ancora per il freddo, lei portò di nuovo il mento sulla sua fronte e si accorse che la febbre doveva essere continuata a salire "ho bisogno che mi diate una mano" disse rivolta a Zayn e Niall, i due osservavano ogni suo movimento "agli ordini capo" rispose il biondo facendola sorridere "non è che riuscireste a procurarmi una recipiente con dell'acqua fredda e un tovagliolo di stoffa?" domandò, sapendo di star pretendendo troppo, i due ragazzi la guardarono straniti "facciamo solo un recipiente con dell'acqua fredda" aggiunse subito dopo "non possiamo andare a rubare una scodella in cucina!" disse Zayn divertito, in quel momento Meg ebbe il colpo di genio "torno subito" esclamò avviandosi verso la porta "frena frena frena..tu resti qui con Harry" l'ammonì il ragazzo "mi sembra che tu sappia gestire un po' meglio questa situazione, dicci quello che dobbiamo fare" Niall sembrava più che determinato "non credo che vi piacerà l'idea, ma è l'unica che mi è venuta in mente" "spara" la incitò Zayn "dovreste andare in camera mia, aprire la busta che c'è dentro il cestino all'ingresso e prendere la vaschetta di gelato vuota...tranquilli, c'è solo quella lì dentro, non toccherete altra spazzatura" quando era scesa a colazione quella mattina, nessuno l'aveva ancora tolta, quindi con un po' di fortuna l'avrebbero trovata lì.
I ragazzi eseguirono subito, lasciandola di nuovo sola con Harry. Lui era in uno stato di dormi-veglia a causa della febbre alta, e Meg lo chiamò dolcemente per svegliarlo "alla fine quella vaschetta di gelato ci tornerà utile" gli disse, continuando a riempirlo di carezze e attenzioni, e lui sorrise nonostante tutto, cercando la mano della ragazza e stringendola forte, come se le volesse chiedere implicitamente di non lasciarlo mai solo, ma lei non aveva alcuna intenzione di muoversi, lo avrebbe accudito fino a quando non fosse tornato il ragazzo di sempre, e anche dopo se lui lo avesse voluto.
" Eccola!" esclamò Niall, rientrando nella stanza seguito da Zayn e porgendole la vaschetta recuperata, lei fu costretta a lasciare la mano a Harry per attuare ciò che aveva in mente, e il ragazzo la seguì con lo sguardo mentre trafficava con quella vaschetta in mano; i due amici si sedettero accanto a lui e gli fecero compagnia per un po', mentre Meg raggiungeva il bagno e spruzzava mezzo flacone di sapone nella vaschetta per lavarla liberandola di ogni traccia di gelato e sciacquandola più volte, assicurandosi che fosse perfettamente pulita e profumata, prima di riempirla con acqua fredda e afferrare l'asciugamano più piccolo che riuscì a trovare nei ripiani del mobiletto accanto al lavandino. Un minuto dopo, tornò dai ragazzi, sperando che Louis e Liam non ci mettessero troppo, e che i famosi impacchi che sua madre le aveva fatto più volte da piccola,  funzionassero anche questa volta.
Si sentiva subito meglio quando sua madre le poggiava quel fazzoletto sulla fronte, e sperava su di Harry avesse lo stesso effetto. Si sedette nuovamente sul letto accanto a lui mentre i ragazzi chiacchieravano a pochi passi da loro ricordando di aver tenuto anche loro, almeno una volta, un fazzoletto bagnato sulla fronte. Meg si era dovuta arrangiare dato che si trovavano in un albergo, aveva sostutuito il fazzoletto con un ascugamano, o lo aveva imbevuto nell'acqua fredda strizzandolo per bene, prima di poggiarglielo delicatamente sulla fronte, tenendolo fermo per qualche istante, per poi toglierlo e ripetere l'operazione da capo. Harry parve sentirsi meglio già dal primo impacco, ma lei continuò a mettergli e togliergli quell'asciugamano sulla fronte, sorridendogli di tanto in tanto, e pensando a quanto fosse fottutamente perfetto, anche così, in quelle condizioni non proprio ottimali "ti hanno mai detto che sei molto cagionevole di salute?" gli sussurrò, approfittando in un momento di distrazione di Zayn e Niall, Harry sorrise a quelle parole, aprendo gli occhi e guardandola come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto. Meg continuò con gli impacchi, mentre i ragazzi si domandavano come mai si fosse ammalato, e Harry sentendoli, non potè fare a meno di lasciarsi scappare una risata, segno che stava decisamente meglio.
Poco dopo, arrivarono Louis e Liam con la tachipirina e si complimentarono con Meg per come fosse riuscita a fargli abbassare almeno un po' la febbre, facendogli i tradizionali impacchi, ma a modo suo, con ciò che aveva trovato. Mentre versava il contenuto della bustina in un bicchiere e lo mischiava con l'acqua, si accorse che le stava suonando il cellulare, Zayn lo prese in mano leggendo il nome sul display, era Emma, e Meg disse ai ragazzi di rispondere, sia perchè era davvero impegnata a fare altro, sia perchè era sicura che la sua migliore amica avrebbe sclerato di brutto, sarebbe morta dalla felicità nel rendersi conto di star parlando al telefono con i One Direction. Aveva in mente di farle questo scherzetto già da un po',e quella le parve l'occasione giusta.
Intanto gli somministrò la medicina, e poi seguì fuori i ragazzi lasciandolo solo, Harry aveva  bisogno di dormire un po'. Lasciò che Emma chiacchierasse incredula e super felice con Liam, Niall, Zayn e Louis, e non passarono nemmeno dieci minuti, che tornò a controllare come si sentisse il ragazzo. 
Non era proprio capace di stargli lontano, e quando lo raggiunse, notò che non era ancora riuscito a prendere sonno "non mi piace restare solo" disse lui, facendole capire di gradire la sua presenza, Meg si sedette nuovamente accanto al letto e le loro mani si intrecciarono in modo spontaneo e naturale, come se non potesse essere diversamente da così, come se fossero fatte apposta per incastrarsi, pezzi di un puzzle speciale.
" Dormi, io resto qui" gli sussurrò dolcemente. E mantenne la promessa, perchè quando Harry si svegliò un paio d'ore più tardi la trovò appisolata sul lenzuolo che gli copriva le gambe, la guardò sorridendo, intenerito, pensando a quanto fosse tenera e bella a essersi addormentata lì con la mano ancora stretta nella sua; e restò a fissarla senza stancarsi mai, fino a quando lei non si svegliò, e non si mise seduta chiedendogli come si sentisse.
Stava meglio, la tachipirina gli aveva fatto scendere la febbre e l'effetto sarebbe durato ancora per qualche ora, però adesso sentiva di avere caldo, ed era addirittura sudato, oltre a sentirsi ancora terribilmente stordito; la ragazza tirò il lenzuolo ai piedi del letto scoprendogli le gambe, ma anche la maglietta era bagnata fradicia, e ne serviva una pulita. Harry le disse dove trovarla in valigia, parlandole con un filo di voce, e Meg gliela passò non appena la ebbe tra le mani. "Mi aiuti?" domandò lui con un sorriso, sembrava un bambino, ed era bellissimo, anche con i capelli arruffati, gli occhi lucidi e quel sorriso dolce, e forse, solo forse, si stava facendo credere più debole di quanto non fosse solo per ricevere tutte quelle piccole attenzioni dalla ragazza.
Lei non se lo fece ripetere due volte, e anche se un po' imbarazzata, lo aiutò a sedersi appoggiato con la schiena alla spalliera del letto, poi gli disse di tirare su le braccia, e afferrando la maglietta che indossava per i lembi, gliela tirò su con dolcezza, sfiorando a tratti la pelle e avvertendola bollente come fuoco, e non a causa della febbre! Gliela sfilò del tutto, ammirando per qualche breve istante il suo petto nudo, giusto il tempo di afferrare la maglietta pulita e infilargliela, accompagnandola giù con le mani e sfiorandogli nuovamente la pelle con i polpastrelli, avvertendo le stesse sensazioni di prima, se non ancora più amplificate, e procurandogli un dolce solletico. 
"Ecco fatto" esclamò quando ebbe finito, e fece per allontanarsi, aveva intenzione di andare a prendersi un bicchiere d'acqua, ma Harry la bloccò per un braccio, tirandola verso di sè con quelle poche forze che aveva "grazie" sussurrò guardandola negli occhi, Meg sorrise con il cuore all'altezza della gola "non devi dirlo neanche" rispose con un filo di voce "e invece si..se non ci fossi stata tu a prenderti cura di me, con tutto lo staff magicamente scomparso, e Niall, Zayn, Louis e Liam che non avrebbero saputo da dove iniziare, non so come starei adesso. Ma tu eri qui, e mi hai fatto gli impacchi con l'acqua fredda come avrebbe fatto mia madre, sapevi perfettamene ciò di cui avevo bisogno" spiegò, lei sorrise con un luccichio negli occhi.
In quel momento tornarono i ragazzi con dei vassoi contenenti il pranzo, avevano deciso di mangiare tutti in camera per non lasciarlo da solo, ovviamente ne portarono uno anche a Meg, e chi stravaccato su un letto, chi su un altro, mangiarono con gusto; Harry faceva un po' fatica a fare tutto da solo, si sentiva ancora piuttosto debole, tanto che alla fine Zayn lo imboccò prendendolo in giro per tutto il tempo e giocando all'aeroplanino che vola, e guardacaso finisce in bocca, come si fa con i bambini..altrimenti ci avrebbe impiegato tutto il pomeriggio. Gli altri ragazzi, Meg compresa, si fecero le migliori risate.
Poi, dopo mangiato, lei gli fece misurare di nuovo la febbre, ce l'aveva quasi a trentotto, ma stava un po' meglio; e quando la ragazza tornò da lui per riprendersi il termometro, Harry le fece segno di farsi più vicina, come se volesse dirle qualcosa nell'orecchio, e approfittando del fatto che i ragazzi si stessero divertendo scherzando tra loro come al solito, nell'istante esatto in cui Meg si chinò su di lui, il ragazzo le schioccò un dolcissimo bacio su una guancia.
Lei sorrise rendendosi conto di avere il cuore letteralmente in fiamme, le labbra di Harry sulla sua pelle equivalevano ad abbracciare il sole, fuoco ardente. 
" Non ti avevo ringraziato per bene" sussurrò il ragazzo, come a voler giustificare quel gesto, poi si coricò di nuovo, Meg gli poggiò una mano sulla fronte e si accorse che la febbre ricominciava a salire "ricominciamo con gli impacchi?" gli domandò, lui annuì, e la ragazza tornò a immergere l'asciugamano nell'acqua per poi poggiarglielo sulla fronte "io me la sono cavata con un po' di tosse" gli confidò, facendo pressione con l'asciugamano bagnato sulla sua fronte, Harry le sorrise in modo complice, poi socchiuse gli occhi godendo il più possibile sia del sollievo che gli provocavano gli impacchi d'acqua fredda, che della vicinanza e della dolcezza di Meg. 





Ciaaaaaaaaao :))
Finalmente sono riuscita ad aggiornare!
Sinceramente, contavo di farlo nel weekend, ma ho avuto un imprevisto, e sono stata fuori casa sabato e domenica.
Allora...spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto, e vi ringrazio per tutte le recensioni ricevute fino ad adesso..davvero, siete la mia forza :DDD
Siete capaci di strapparmi un sorriso, sempre, anche quando la giornata è cominciata male, giuro.
Ovviamente ringrazio anche tutti coloro che leggono la storia, e chi l'ha inserita in una qualsiasi lista, vi adoro! :))
Ehhhh.... Harry si è ammalato, diretta conseguenza di quel bacio appassionato sotto la pioggia, e Meg lo coccola in tutti i modi ♥
Il loro rapporto si fa sempre più stretto, giorno dopo giorno, e vedremo come andrà a finire... :)
Ditemi tutto quello che vi passa per la testa, non esitate a farmi sapere cosa ne pensate, come avrete certamente capito amo leggere ciò che mi scrivete e interagire con voi!
Scappo, un bacione, a prestoooooo ♥♥♥






    

   


                                                                                                   
 

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


Giovedì pomeriggio.Quarto giorno nella bellissima Los Angeles.
" no ma tranquilla eh! ammettilo, ammettilo che le tue intenzioni erano quelle di farmi morire sul colpo!" diciamo pure che Emma rispose alla telefonata della sua migliore amica in modo piuttosto originale, la ragazza scoppiò in una risata fragorosa "dai, non esagerare!" le disse, tentando di trattenersi dal ridere ancora "non esagerare Meg?!" era evidente che Emma fosse ancora parecchio su di giri, lei rise ancora, doveva sentirsi con quella voce stridula "da quando in qua, Zayn Malik, e ripeto, Zayn Malik, risponde al telefono della tua migliore amica?" domandò, mentre faceva su e giù in giro per la stanza, Meg sorrise tra sè sapendo che lo sfogo di Emma non era ancora terminato "cioè, no dai! Io ero già pronta a dirne una delle mie, quando ho sentito dall'altro capo quella voce che avrei riconosciuto tra mille! E avrò anche fatto la figura dell'idiota visto che appena mi sono resa conto di chi fosse la persona con cui stavo parlando, mi è venuta voglia di aprire la finestra e urlare al mondo "ei gente! Sto parlando con Zayn, quel Zayn" e poi sarei svenuta prima ancora di rendermi conto di che giorno fosse!" "si, perchè la giornata di ieri, è da segnare sul calendario Meg!" dire che parlava senza prendere fiato, non sarebbe bastato per spiegare come si fosse sentita quella ragazza in quei momenti "Mi ha detto qualcosa tipo, boh, che tu eri con Harry...ero troppo fuori di me per prestare attenzione alle sue parole. Non ha fatto in tempo ad aggiungere altro che ho sentito le voci di Louis, Niall e Liam che si accavallavano per salutarmi!" Meg l'ascoltava sclerare, esattamente come avrebbe fatto se l'avesse avuta di fronte "e poi hanno iniziato a farmi domande, io rispondevo a monosillabi, stavo morendo, giuro..fino a quando Niall non mi ha detto di calmarmi, è stato dolce, e non so come, sono riuscita a dargli ascolto" esclamò respirando finalmente a pieni polmoni "mancava solo Harry...a proposito, cos'è che gli era successo?" Meg roteò gli occhi immaginandola in quell'istante, probabilmente era riuscita a smettere di gironzolare per la stanza senza meta, e si era stesa supina sul letto, nella stessa posizione in cui era lei "si è preso la febbre, e io gli stavo facendo gli impacchi d'acqua fredda..era così tenero e indifeso, non sono stata capace di staccarmi da lui nemmeno per un attimo" spiegò "ah, quindi era questo quello che mi ha detto Zayn quando non ero nel pieno nelle mie facoltà cognitive" disse divertita "probabilmente" confermò Meg.
 "aspetta un secondo...se si è ammalato vuol dire che ha preso il famoso colpo d'aria, all'aperto, con condizioni atmosferiche non proprio ottimali...devo continuare?" "no" rispose Meg ridendo "ho capito che hai capito" aggiunse subito dopo, questa volta fu Emma a scoppiare a ridere senza ritegno "ma quante me ne stai combinando?" l'accusò scherzosamente "non te lo immagini neanche...!" sospirò, ripercorrendo in qualche istante i giorni trascorsi a Los Angeles, e sopratutto che bacio che non avrebbe dimenticato nemmeno se a novant'anni suonati si fosse ammalata di alzheimer..quel bacio, tutti i precedenti, tutti gli abbracci, ogni minuto trascorso con Harry, ma soprattutto quel bacio, se l'era inciso sul cuore, e fino a quando quello avesse continuato a pompare sangue, il bacio sotto la pioggia si sarebbe conservato intatto, tra i ricordi più preziosi di sempre.

" secondo te riuscirò a essere felice quando lui diventerà di nuovo irragiungibile?" 
In quella semplice domanda si nascondeva la sua paura più grande. Sapeva perfettamente che il suo amore smisurato nei confronti di Harry, l'aveva distratta dalla realtà che la circondeva già due anni prima, l'aveva allontanata categoricamente da qualsiasi tipo di cotta adolescenziale, aveva fatto in modo che non provasse mai nulla di più di un semplice sentimento d'amicizia per qualsiasi ragazzo che si fosse avvicinato a lei nell'arco di quei due anni, e anche se ce n'erano stati pochi e non ci avevano mai provato spudoratamente, Meg non era mai riuscita a sentire quelle dannate farfalle nello stomaco quando un ragazzo carino le sorrideva, non si era mai persa in degli occhi che non fossero di una tonalità indecifrabile tra lo smeraldo grezzo e l'azzurro del mare.
Harry le aveva rubato il cuore dal primo istante, e lei si rendeva conto che ciò costutuiva un problema, perchè non poteva nemmeno sperare di essere ricambiata, e nonostante tutto, aveva continuato ad amarlo lo stesso, e sempre di più.
Poi erano arrivati Burbank e Parker con quella loro proposta, regalandole il sogno più bello di sempre, e adesso, dopo tutto quel tempo trascorso insieme, dopo aver sfiorato le nuvole, dopo aver conosciuto sul serio quel sentimento che tutti chiamano amore..come avrebbe fatto a costruirsi una vita senza che lui ne facesse parte? Già lo trovava parecchio complicato prima di incontrarlo, ora sarebbe stato impossibile. 
Ecco svelato il suo timore più grande: aveva paura di non saper essere felice se lui non l'avesse più guardata negli occhi, se non le avesse più stretto la mano e se non l'avesse più abbracciata e baciata. Le sarebbe mancato persino il solletico, ed era cosa che odiava più al mondo, prima che ci si mettesse Harry di mezzo.

" Meg non mi stai ascoltando" la voce dell'amica la riportò con i piedi per terra "no" ammise, Emma la conosceva troppo bene "allora adesso sentimi bene perchè non te lo dirò di nuovo" prese un respiro profondo "digli tutto" "cosa?" "che sei innamorata persa di lui?" Meg sospirò "non ci vuole un genio per capirlo, visto che ogni volta che mi sfiora trattengo il respiro" "quindi tu pensi che lui lo sappia già?" le domandò la sua migliore amica "è lampante, Emma! Ieri che aveva la febbre, non so quanti baci sulla fronte gli ho dato, e quante carezze sulla guancia gli ho fatto, gli ho sorriso per tutto il tempo, imbambolandomi a guardarlo anche mentre gli poggiavo l'asciugamano sulla fronte" spiegò "e lui?" Meg sorrise inevitabilmente "mi sorrideva a sua volta guardandomi, mi stringeva la mano, mi lasciava fare..e poi mi ha persino ringraziato con un bacio sulla guancia" si morse il labbro pensando a quanto fosse stato dolce "e mi ha chiesto di aiutarlo a cambiarsi la maglietta, come se fosse un bimbo" aggiunse, sempre più intenerita "e allora o sei scema, o fai la scema!"
Meg le voleva così tanto bene, anche per quel suo saper essere così diretta "senti, prima ti bacia come se non ci fosse un domani con la scusa di quei maledetti paparazzi, sapendo perfettamente che di quelli non c'era nemmeno l'ombra, poi si fa curare da te quando si ammala, sempre per colpa di quel bacio, ti tiene la mano impedendoti di andare via e lasciarlo solo, ti sorride nonostante si senta così debole, ti avvicina con la scusa di dirti qualcosa e ti ritrovi con una guancia infuocata..." "misà che non sei l'unica ad aver perso la testa cara Meg!" lei rise istericamente, avrebbe dato tutto ciò che aveva perchè quello che aveva detto la sua migliore amica fosse vero "io? piacere a lui? stai scherzando, vero?" "può avere ai suoi piedi tutte le ragazze del mondo,e sappiamo tutte e due che non sto affatto esagerando..perchè dovrebbe scegliere me? sono soltanto una fan" disse, Emma alzò le braccia al cielo, e poi se le fece cadere pesantemente lungo i fianchi, quando Meg faceva così, le veniva voglia di abbracciarla e strozzarla nello stesso instante, ed era più che sicura che se fossero state faccia a faccia, la seconda opzione avrebbe avuto la meglio sulla prima. Ma in quel momento desiderava abbracciarla perchè era lontana.
" allora spiegami perchè è così dolce" la sfidò, sperando che la sua migliore amica si arrendesse all'idea di ammettere che forse, ed era davvero soltanto un forse, visto che non poteva provarlo in alcun modo, era riuscita a far capitolare niente meno che Harry Styles.
" perchè siamo diventati amici, perchè mi vuole bene...e soprattutto perchè è nella sua indole essere così dolce e protettivo" sospirò nuovamente "..è una persona veramente speciale! Tutti dicono che è bello..io ci aggiungo che è una bella persona, la migliore che abbia mai conosciuto. 
Insieme ai suoi quattro degni compari ovviamente. E' incredibile quanto siano meravigliosi tutti e cinque! Te lo giuro, sono ragazzi che stanno vivendo un sogno a occhi aperti restando con i piedi ancorati al terreno, ed è stupendo vederli ridere, scherzare, prendersi giro come farebbero tutti i ragazzi della loro età"
Emma sorrise a quelle parole, decise di lasciare perdere la faccenda di Harry, se davvero aveva ragione, Meg se ne sarebbe accorta presto da sola.
" E tu? come stai?" le domandò la sua migliore amica, curiosa di sapere se ci fosse qualche novità "tutto a posto e niente in ordine, come sempre" era tipico di Emma rispondere in quel modo, lo faceva sempre, e in realtà quella frase un suo senso ce l'aveva..era come dire che in una stanza, tutte le cose erano collocate da qualche parte ma nessuna era al suo posto, quella era la tipica camera di ogni adolescente, e per estensione di significato, la tipica vita di ogni adolescente "possibile che sai dirmi solo questo? parliamo sempre e solo di me...adesso è il tuo turno" le disse spronandola a raccontarle qualcosa "Meg, sai meglio di me che in questa noce di cocco in cui siamo nate e cresciute, non succede mai nulla di entusiasmante. E' la solita vita, l'unica differenza è che manchi tu...per il resto mi alzo tardi tutte le mattine, aspetto mia madre per pranzare, poi mi butto sul divano a guardare ciò che capita, raramente aiuto a fare qualcosa in casa, dopo mi attacco al computer, al telefono o sento la musica e resto sveglia fino a tardi, soprattutto quando tu mi chiami alle tre del mattino.. ti assicuro che mi sto godendo l'estate alla grande, rilassandomi al massimo" spiegò, non era annoiata da quella vita "mio padre lo chiamerebbe 'dolce far niente" rispose lei "esatto! è il termine più azzeccato" esclamò Emma ridendo.
 "sai che all'inizio di ottobre abbiamo i test, e io non ho aperto libro?" le fece presente subito dopo, Meg si portò una mano sulla fronte alzandosi di colpo dal letto e mettendosi a sedere, se ne era dimenticata davvero...si, aveva sempre pensato che una volta tornata a casa, si sarebbe iscritta all'università, ma non aveva calcolato che avrebbe dovuto studiare per i test "quando torno a casa ci facciamo un bel programma di studio..avremo un mese a disposizione" "si..sempre se non passeremo le giornate a piangere per esserci allontanate dai ragazzi, e da Harry" la prese in giro l'amica "in effetti anche questo è da mettere in conto" rispose Meg ridendo, ma quella risata nascondeva un retrogusto piuttosto amaro, e Emma lo capì al volo "dai..supereremo anche questa insieme" cercò di confortarla, anche se un abbraccio in quel momento, sarebbe stato la cosa migliore per entrambe.
" ma mi spieghi come cavolo facciamo a finire per parlare sempre e solo di me?" Meg preferì cambiare discorso, e Emma rise "ammettilo..ho un'abilità pazzesca a rigirare la frittata" "ah questo è sicuro!" rispose lei divertita "quando torni a San Francisco?" le domandò l'amica "dopodomani, sabato pomeriggio dovrei essere di nuovo da zia Katy" 
In quel momento Meg sentì bussare alla porta della sua stanza, andò ad aprire accogliendo le tre ragazze "hai visite?" Emma doveva aver sentito le voci "sono appena arrivate Charlie, Jamie e Beth" la informò con un sorriso "ah adesso vi frequentate assiduamente?" le aveva già raccontato del pomeriggio di shopping "e le chiami pure Charlie, Jamie e Beth? con i soprannomi?" Meg rise divertita "gelosa" la prese in giro "certo che lo sono!" confermò Emma "nessuno ti sostituirà mai" la rassicurò, ed era sincera "dove la trovo una più pazza di te?" aggiunse "va bene, va bene, esci pure con loro" "ma guarda che raggiungiamo i ragazzi al concerto" "siete proprio delle fidanzate modello" scherzò Emma, prendendole in giro e facendo la vocina da bimbetta perfettina, la sua migliore amica rise di gusto, le voleva un bene immenso "aspetta ma..concerto? Harry non era malato?" domandò Emma con disappunto, non appena fu ritornata in sè "vedi che ho ragione? E' una persona speciale! Ha la febbre anche ora, soltanto due ore fa ha preso l'ennesima tachipirina, e adesso è già sul palco...morirebbe piuttosto che deludere le fan" spiegò, pensando ancora una volta a quanto lo amasse "che dolce" "tanto" rispose Meg, poi si decise a salutarla, ma un attimo prima che attaccasse Emma richiamò la sua attenzione "grazie per tu sai cosa" sorrise "avevo intenzione di farti questo scherzetto già da un po'" "muori" esclamò l'amica, lei rise ancora "ti voglio tanto bene anche io" rispose con voce angelica "a dopo scema" la salutò Emma, poi attaccarono.
Meg guardò il dispay del telefono accorgendosi di aver trascorso più un'ora al telefono con l'amica, nonostante si sentissero quasi quotidianamente e si inviassero più sms al giorno "parlavi con la tua migliore amica, vero?" domandò Beth "si, si chiama Emma" rispose lei con un sorriso "ti manca eh?" continuò Charlie prendendola sotto braccio "da morire" ammise la ragazza "è anche lei fan dei ragazzi?" Jamie era curiosa di  natura, Meg annuì con convinzione, poi uscirono tutte e quattro e durante il tragitto per arrivare al palasport dove si esibivano i One Direction, le raccontò dello scherzo che le aveva fatto il giorno prima, Jamie, Charlie e Beth risero, ma non nascosero di trovare dolce il fatto che la ragazza avesse perso completamente il senno a sentire le loro voci, e poi aggiunsero che anche loro tre erano fan sfegatate della band di cui facevano parte i propri fidanzati, da quando li avevano conosciuti.

Il concerto era ormai giunto quasi al termine, ed era stato uno spettacolo meraviglioso come sempre. 
I ragazzi erano sul palco, chiacchieravano con le fan e si godevano gli ulltimi minuti di fronte a un palasport stracolmo di gente, prima di presentare la canzone che avrebbe concluso lo show. Niall avvicinò la bocca al microfono centrale e annunciò What Makes You Beautiful, tutte le fan urlarono, mentre Louis si voltò indietro per caso notando la presenza di Beth, Charlie, Jamie e Meg; con un cenno del capo avvertì il resto dei ragazzi, Liam aveva già iniziato il suo assolo, e Harry e Zayn si girarono un attimo verso di loro sorridendo.
Poi fu il turno di Harry, Meg lo guardò mentre la sua voce roca si diffondeva nell'aria, e prima che potesse fare qualcosa per fermarla, una lacrima le rigò il viso, seguita da tante altre..era incredibile che sentirli cantare dal vivo continuasse a fargli quell'effetto, nonostante non fosse più la prima volta.
Jamie, che era accanto a lei, si accorse subito del suo stato d'animo, e le mise un braccio intorno alle spalle stringendola a sè, le fece una tenerezza assurda. La ragazza continuò ad asciugarsi le lacrime per tutta la durata della canzone, abbracciata a Jamie fino all'altima nota, e quando i One Direction dopo aver terminato di cantare fecero un inchino verso il loro pubblico, lei applaudì fino a farsi diventare le mani rosse.
Un paio di minuti più tardi, furono scortate dalla sicurezza sul retro del palazzetto, degli agenti le dissero che i ragazzi si stavano cambiando, e che le avrebbbero raggiunte lì; Meg fece del suo meglio per mascherare gli occhi lucidi, mentre commentava con Charlie, Jamie e Beth l'ennesima perfetta performance dei One Direction. Il primo a varcare la soglia della porta posteriore fu proprio Harry, camminava tenendo una mano sulla fronte e aveva l'aria di essere stordito, la ragazza non riuscì a trattenersi dall'andargli incontro, e quando gli fu abbastanza vicina quasi da sfiorarlo, lui le gettò le braccia al collo, aggrappandosi a lei con tutte le sue forze, gettandosi a peso morto, sfinito. Meg lo accolse tra le sue braccia stringendolo forte, senza dire una parola, Harry restò in quella posizione senza rendersi conto dello scorrere del tempo, e lei non accennava a volerlo staccare da sè, il ragazzo si reggeva in piedi unicamente grazie alla sua presa, e le circondava il collo con entrambe le braccia poggiando la testa sulla sua spalla.
Lei non si aspettava di certo una situazione del genere, ma i loro corpi l'uno a stretto contatto con l'altro, come al solito le provocavano sensazioni inspiegabili a parole; sembrava che Harry avesse atteso a lungo il momento in cui si sarebbe gettato tra le sue braccia, e che non volesse far altro che restarsene così per tanto tanto tempo, si sentiva come se un camion gli fosse passato sopra, e l'unica cosa che fece, sicuro che lo avrebbe fatto sentire meglio, fu piombare addosso a Meg e lasciare che lei lo stringesse forte a sè. Non sapeva spiegarsene il motivo, ma si sentiva come se l'incastro dei loro corpi, potesse dargli un po' di quell'energia di cui la febbre lo aveva privato del tutto, e non gli importava se tutti i ragazzi, comprese Charlie, Jamie e Beth, e magari pure qualcuno della sicurezza lo stessero osservando, lui avvertiva il bisogno di restare ancorato a lei.
Meg gli scompigliava dolcemente i capelli, beandosi di quegli istanti che avrebbe ricordato in eterno "siamo arrivate all'ultima canzone, ma mi è bastato assistere a quella per essere certa che il concerto è stato bellissimo" sussurrò, lui alzò di poco il viso "è stata la cazzata più grande di sempre pretendere di cantare con la febbre, ma lo rifarei altre cento volte" rispose tornando a poggiare la testa sulla sua spalla 'solo per ricevere questo abbraccio' avrebbe voluto aggiungere, Meg sorrise "febbre o meno, sei stato meraviglioso come sempre" gli confidò evitando accuratamente di guardarlo negli occhi "e tu hai pianto come sempre" "no, non è vero" tentò di negare "ti ho vista" si limitò a dire lui, la voce era debole e le braccia circondavano ancora il collo della ragazza.
E ciò che può sembrare strano è che nessuno di tutti e due si sentiva in imbarazzo a restare così per così tanto tempo, era come se tenersi stretti in quel modo, fosse diventato tutto a un tratto naturale "ti sta risalendo la febbre" constatò Meg, ma non perchè avvertiva sempre più caldo, quello era solo dovuto al fatto di averlo tra le braccia, si accorse dell'aumento della temperatura corporea solo quando gli toccò la fronte "torniamo in albergo?" sussurrò Harry, riuscendo finalmente a staccarsi da lei. Raggiunsero i ragazzi che scherzavano a pochi passi da loro, i quali non batterono ciglio sull'abbraccio a cui tutti avevano assistito, ormai avevano capito che Harry aveva perso la testa per la loro dolce fan, e consideravano ovvio il fatto che in un momento di debolezza fisica, non volesse altro che abbracciarla, tutti avevano capito che aveva bisogno di lei per stare bene.
Una mezzoretta più tardi, arrivarono in albergo, Liam, Louis, Niall e Zayn si erano trattenuti per delle interviste, e poi sarebbero usciti, magari anche in compagnia delle ragazze, Harry invece aveva preferito tornansene in hotel, e ovviamente Meg non lo aveva lasciato solo. Lui non voleva restare solo.
La ragazza aprì la porta della propria stanza, e un secondo dopo, aiutò Harry a sdraiarsi sul suo letto, si sedette accanto a lui porgendogli il termometro e dandogli un'altra bustina di tachipirina mischiata con dell'acqua, quando lesse il valore piuttosto alto sullo strumento. Gli accarezzò dolcemente il viso, mentre lui le stringeva la mano tremando dal freddo, a quel punto Meg si alzò per prendergli una coperta e gliela mise addosso.
La febbre lo rendeva incredibilmente debole e tenero "non voglio che mi scaldi la coperta!" sbuffò lui, liberandosene "voglio che lo faccia tu!" aggiunse, socchiudendo gli occhi un attimo dopo; Meg pensò che stesse delirando, in fondo una temperatura corporea più elevata del normale poteva provocare qualche effetto collaterale, se poi si aggiungeva il fatto che stava prendendo parecchie medicine, il delirio ci stava tutto..e non si rese conto che invece la febbre lo aveva reso soltanto molto più disinibito nei suoi confronti, non si era accorta che quell'alterazione aveva abbattuto il muro che stava cercando di costruirsi per proteggersi dai propri sentimenti, e svelava le sue emozioni, quelle che avrebbe voluto celare.  
Nonostante fosse convinta che stesse delirando, sentì il cuore a un passo dell'esploderle, mentre tornava a stringergli la mano "vedrai che guarirai presto, già domani ti sentirai molto meglio" gli sussurrò passandogli dolcemente una mano tra i ricci "no, se non mi abbracci" si lamentò lui, subito dopo riaprì gli occhi e la guardò sorridendo, continuando a tremare dal freddo. Meg non perse altro tempo, si liberò delle scarpe e si distese accanto a lui, il letto era a una piazza e mezza e ci stavano entrambi, lo abbracciò come Harry le aveva chiesto e come lei desiderava ardentemente fare, il ragazzo poggiò di nuovo la testa sulla sua spalla chiudendo gli occhi, accoccolandosi contro il suo corpo come se lei, proprio lei, fosse la più efficace delle medicine.
Meg si accorse che tremava ancora, e lo strinse ancora di più, avvertendo i suoi battiti fondersi con quelli di Harry in un'unica melodia che per poco non riecheggiava nella stanza, forse l'avvertiva soltanto lei dato le condizioni non proprio ottimali del ragazzo, ma poteva giurare che era come batteria con tanto di piatti, tamburi e bacchette, piantata giusto al centro del suo cuore.
Lo baciò sulla fronte, poi sulla guancia e infine all'angolo delle labbra, mentre lui si addormentava lentamente, accoccolato contro di lei, con la testa sul suo petto e la mano intrecciata nella sua. Non tremava più, e sorrideva, nonostante lo spossamento fiscico, sorrideva.  






Ciaaaaaaaaaao :))
Eccomi qua! Finalmente sono riuscita ad aggiornare! :DD
Stavolta sarò davvero breve, perchè devo finire di studiare e non posso trattenermi oltre.
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto! :DD
E come sempre non esitate a farmi sapere i vostri pareri :DD
GRAZIE di cuore a tutte voi che recensite, che seguite, che inserite la storia in una qualsiasi lista...vi adoro, davvero ♥
E adesso vado sul serio, un bacione grande grande grande... a prestooooo <3<3<3


    


        

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Capitolo 21
*** Capitolo venti ***


L'ultimo concerto che avrebbe ospitato la città di Los Angeles, era fissato per venerdì, si sarebbe svolto nel tardo pomeriggio con inizio previsto per le 19.00, e poi i ragazzi sarebbero rientrati in  albergo. Sabato dopo pranzo, avrebbero lasciato la città, diretti di nuovo a San Francisco.
Lo spettacolo fu come al solito straordinario, i One Direction riuscirono a far sognare a occhi aperti l'intero stadio, ancora una volta, diedero alle fan tutto quello che potevano offrirle, si sgolarono su quel palco cantando con grinta e infinita dolcezza, donando emozioni impareggiabili, e loro stessi si commossero di fronte a tutto quell'affetto incondizionato. Erano amati in ogni angolo del mondo, e questa non è affatto un'esagerazione.
Meg invece, aveva trascorso il pomeriggio in compagnia di Charlie, Jamie e Beth mentre i ragazzi erano impegnati nelle prove, questa volta avevano optato per qualcosa di più rilassante che svaligiare Hollypop, avevano deciso di restare a chiacchierare tra di loro, sedute nel giardinetto sul retro dell'hotel e sorseggiando una bibita fresca; la ragazza si trovava bene in loro compagnia, e le piaceva trascorrere un po' di tempo con quelle che in brevissimo tempo erano addirittura diventate sue amiche, e loro tre sembravano pensarla allo stesso modo, quindi ne approfittarono, dato che venerdì era anche l'ultimo giorno che avevano a disposizione per restare insieme. Il giorno dopo, le tre ragazze sarebbero tornate in Inghilterra, lei a San Francisco con i ragazzi, e non sapeva quando e se le avrebbe riviste.
Beh, messa così,  quelle poche ore sembravano essere le ultime che avrebbe trascorso in compagnia di Jamie, Beth e Charlie, e quello non poteva considerarsi esattamente un pensiero felice, anzi, le dispiaceva parecchio doverle salutare con la consapevolezza che quello fosse un addio, e non soltanto un arrivederci.
Le tre non erano a conoscenza della farsa, i ragazzi avevano spiegato a Meg, che quelle due teste calde dei manager gli avevano intimato di cucirsi la bocca e non dire a nessuno la verità, nemmeno alle proprie fidanzate, c'era già troppa gente a conoscenza dello spettacolino, e la posta in gioco era davvero molto alta per permettersi il lusso di rischiare di essere scoperti, quindi Liam, Louis e Zayn, avevano dovuto tenersi per sè ciò che sapevano, e anche Meg aveva fatto lo stesso, pur desiderando con il tutto il cuore liberarsi da quel peso e confidarsi con loro. Certo, c'era Emma, e ci sarebbe sempre stata, ma lei era in una situazione così delicata e particolare che necessitava di essere guardata negli occhi mentre raccontava ciò che provava per Harry, ciò che aveva sempre provato per quel ragazzo riccio, che con una nonchalance decisamente invidiabile, le aveva rubato pure l'anima.
Jamie, Charlie e Beth erano sicure che in qualche modo avrebbero rivisto Meg, per loro, lei era la fidanzata di Harry, e perciò, ci sarebbero sicuramente state altre occasioni per chiacchierare allegramente con un caffè in mano, o ascoltare i ragazzi a uno dei tanti concerti che avevano in programma, completamente rapite dalle loro voci, oppure svaligiare di nuovo il famoso Hollypop! Mentre per Meg quello era addio, a meno che le tre ragazze non si fossero presentate di punto in bianco a San Francisco, e il tutto entro le due settimane restanti enunciate dal contratto. Sarebbe stato davvero bello se fosse accaduto!

" Eccoci qua!" esclamò Liam varcando la soglia e finendo dritto dritto tra le braccia di Charlie, erano appena rientrati in hotel dopo il concerto, le prese il viso tra le mani e la baciò dolcemente, si sussurrarono qualcosa di incomprensibile e poi si strinsero forte; "dimmi che non è vero che domani te ne vai" Zayn era distrutto all'idea di dover salutare Jamie, le sarebbe mancata da morire come sempre "infatti non è vero, non vado proprio da nessuna parte" disse la ragazza passandogli una mano tra i capelli, lei era l'unica a cui Zayn permettesse di rovinargli il ciuffo "..fin quando lo vorrai sarò sempre qui" continuò, posando una mano all'altezza del cuore del ragazzo, lui la baciò di tutta risposta "allora resterai qui per sempre" le disse quando le loro labbra smisero di cercarsi. 
Qualche metro più in là, Meg ricevette un bacio sulla guancia e uno stratosferico sorriso da Harry, che subito sparì a farsi una doccia anticipando i suoi migliori amici, poi, con la gota ancora infuocata dopo quel tocco, abbracciò Niall salutandolo e trattenendosi a chiacchierare un po' con lui, mentre Louis e Beth ridevano a crepapelle, guardandosi con aria complice e mangiandosi con gli occhi. 

Meg rise e scherzò insieme al biondo dei One Direction, si lasciò prendere in giro dal ragazzo, che non aveva potuto fare a meno di notare la forma a cuore che avevano assunto i suoi occhi dopo quel semplice bacio sulla guancia, Niall aveva capito che lei non stava fingendo e non aveva mai nemmeno pensato di farlo, ancora prima che il  resto dei ragazzi se ne rendessero conto; Meg non seppe che dire, lo lasciò divertire e ridere della sua espressione facciale, dovuta sempre e quel benedetto bacio, e si trattenne dal gettargli di nuovo le braccia al collo mentre lui la prendeva in giro, semplicemente perchè ogni volta che si soffermava a pensare al fatto di poterlo considerare suo amico, come Louis, Liam, e Zayn, provava un tuffo al cuore.
Perchè non ho nominato Harry? Semplicemente perchè Meg non riusciva proprio a considerarlo un amico e basta, lui era l'amore della sua vita, punto.
Dopo una mezzoretta buona, Liam, Zayn e Louis sparirono dalla circolazione insieme alle loro ragazze, in fondo quella era l'ultima sera prima che tutti lasciassero Los Angeles, separandosi per settimane, o forse mesi, era impossibile saperlo, perciò ne approfittarono per coccolare il più possibile le loro belle fidanzate; Niall, Meg e Harry invece, restarono in hotel, a vedere un film in camera mentre sgranocchiavano popcorn comprati al bar della hall..
Poco prima dei titoli di coda, Meg si addormentò rannicchiandosi su se stessa, e subito dopo di lei, anche i due ragazzi lasciarono che Morfeo avesse la meglio su di loro; lei occupava metà divano, nell'altra metà c'era Niall, e Harry si appisolò su una poltrona, rivolgendole un ultimo sguardo prima di abbassare le palpebre e lasciarsi vincere dal sonno. 
Potevano essere le due del mattino, quando il ragazzo si svegliò infastidito dalla scomoda posizione, e si fece venire la brillante idea di uscire nel bel mezo della notte, con lei. Si avvicinò a Meg sorridendo e le accarezzò dolcemente il viso per destarla dal mondo dei sogni, ma la ragazza senza nemmeno preoccuparsi di aprire gli occhi, gli prese il viso tra le mani, convinta di star ancora sognando, e lo avvicinò pericolosamente e sè lasciandogli uno, due, cinque, dieci baci sulla guancia; lui fece uno sforzo sovraumano per non chinarsi ulteriormente e baciarla stendendosi su di lei..quella ragazza aveva l'assurdo potere di disconnettergli il cervello e mandarlo completamente in tilt. Non aveva mai immaginato che sarebbe stato così difficile resisterle.
Quando lei aprì gli occhi, dopo altre carezze, e si accorse di ciò che aveva appena fatto baciandolo ripetutamente su una guancia senza motivo, si fece rossa in viso e si alzò di scatto, rischiando di svegliare pure Niall, Harry non potè fare a meno di sorridere, cercando di controllare inutilmente i battiti del cuore dopo quel contatto così ravvicinato "em..io..io" Meg non sapeva come giustificarsi "lo so, stavi sognando di baciare il tuo principe azzurro" sussurrò il ragazzo guardandola mentre lei si stropicciava gli occhi, non aveva realizzato di essere il principe azzurro in questione "già" Meg rispose appena "che ore sono?" domandò un secondo dopo, sempre sottovoce "le due e dieci" disse lui con naturalezza, la ragazza lo guardò in modo confuso "perchè mi hai svegliato?" "Voglio portarti a vedere Los Angeles di notte." 
Meg sorrise guardandolo negli occhi "dammi un minuto" disse,  prima di alzarsi senza replicare, andare a sciacquarsi la faccia e pettinarsi, per poi uscire insieme a Harry dopo aver lasciato un messaggio a Niall. L'intricava da morire l'idea di uscire da sola con lui nel bel mezzo della notte. Era terribilmente romantico ed eccitante allo stesso tempo.
Harry aveva ragione, Los Angeles era meravigliosa, una città di luci "wow!" esclamò lei guardandosi intorno, dopo che ebbero raggiunto uno dei viali principali "lo sapevo che ti sarebbe piaciuta!" rispose il ragazzo circondandole le spalle con un braccio mentre camminavano, e pensando a quanto fosse stato naturale per Meg, alzarzi alle due, sciacquarsi il viso, darsi una sistematina ai capelli legandoli in una coda di cavallo,e seguirlo fuori senza preoccuparsi di truccarsi e tantomeno di cambiarsi. Indossava una maglia grigia a maniche lunghe che le stava un po' grande e che le copriva il sedere, con dei semplici legging neri, e le sue amate converse, era sportiva e trendy allo stesso tempo, il mix che Harry preferiva in assoluto.
" parlami un po' di te" propose lei, mentre passeggiavano abbracciati, sempre per via della farsa "che vuoi sapere?" "non lo so, quello che vuoi, la prima cosa che ti viene in mente, qualcosa che non sanno tutti e che non viene spiattellato sulle riviste patinate, abbiamo avuto le prove di quanto possono essere false le notizie date dai giornali, e io voglio conoscere te. Non Harry Styles, il ruba cuori dei One Direction, ma il ragazzo che sei quando scendi dal palco.
Quando smetti di indossare lo smoking per le premiazioni e torni a casa, e ti butti sul divano, a cosa pensi? Quando sei in un negozio e devi scegliere se comprare una maglietta rossa, verde o blu, quale prendi? Qual'è il tuo colore preferito? E i gusti di gelato, preferisci quelli alla frutta o extracalorici?- Harry l'ascoltava senza battere ciglio, cullandosi della sua voce, e sentendosi...felice, si, felice, perchè Meg era davvero interessata a lui, a Harry e basta, al ragazzo comune che si nascondeva sotto il titolo di rubacuori, lo stesso che senza rendersene conto,aveva tanto tanto bisogno di qualcuno che lo amasse senza se e senza ma, qualcuno come lei, anzi, proprio lei.
" sono un'idiota" disse semplicemente, spiazzandola "perchè?" domandò la ragazza divertita 'Perchè mi sono innamorato di te. Perchè ho perso la testa per quella che doveva essere solo la mia finta fidanzata. Perchè tu, con la tua bellezza così naturale, con la tua sponteneità, con i tuoi sorrisi, con i tuoi occhi scuri, e con la tua dolcezza mi hai fatto credere nell'amore, per la prima volta. Ma sono un'idiota, perchè non posso dirti quello che provo, perchè ho bisogno di una scusa per baciarti, quando vorrei farlo tutto il giorno. Perchè noi non abbiamo alcuna possibilità, e nonostante ciò, io mi innamoro di te un po' di più ogni minuto che passa. Ecco perchè sono un'idiota, non riesco a ragionare quando siamo pericolosamente vicini'. Ma non lo glielo disse.
" perchè a volte desidero ardentemente qualcosa, pur sapendo che non potrò mai averla, e invece di rinunciare, mi accanisco ancora di più, c'è qualcosa che rende sempre irrinunciabile il proibito, e io lo desidero con tutto me stesso" fu tutto quello che uscì dalle sue labbra "anch'io" rispose lei, sorprendendosi delle sue stesse parole, era incredibile quanto fossero in sntonia quei due, Harry le sorrise, grato per non averlo considerato pazzo e per non aver approfondito l'argomento, perchè si trattava di lei, ciò che voleva e non poteva avere era lei.
Durante quella passeggiata, chiacchierarono senza soffermarsi sulle vetrine illuminate, il ragazzo le parlò di se, le raccontò cose che pensava di aver dimenticato, esaudì tutte le sue curiosità, mentre Meg lo ascoltava sinceramente interessata, sempre abbracciata a lui. Camminavano percorrendo uno dei vali più caotici e movimentati della città, eppure, si sentivano soli nella notte, e se fosse scoppiato un incendio proprio lì, magari loro due avrebbero continuanto a passeggiare abbracciati, perdendosi nei loro discorsi e incuranti del mondo intero.

"ho promesso a mia madre che le avrei portato qualcosa da Los Angeles" esordì la ragazza, ricordando tutto ad un tratto di non averle comprato niente "un profumo potrebbe piacerle?" domandò lui indicando una boutique con il braccio che teneva intorno alle spalle di Meg "certo" lei lo trascinò con sè nel negozio, e cominciò a trafficare con diversi profumi, si appropriò di un paio di striscette apposite per provarli e spruzzò la prima essenza, storse il naso facendo ridere Harry e invitandolo a sentire quel profumo, sul viso del ragazzo si dipinse un'espressione di disgusto, e rise anche lei, passando avanti, e spruzzando una seconda essenza. Non male, ma non era esattamente il genere che faceva impazzire sua madre. In aggiunta al profumo, le avrebbe sicuramente comprato un paio di quelle calamite che si attaccano al frigo, pensò, mentre ne provava un altro.
Harry le stava accanto e rideva e scherzava insieme a lei attribuendo il generoso appellativo di 'puzza' ad alcune essenze decisamente stravaganti; dopo averne provati tre o quattro Meg aveva terminato le striscette "vediamo com'è questo!" esclamò lui, prendendo una delle boccette, facendo pressione sul tappo e spruzzando l'essenza sul collo della ragazza, per poi chinarsi delicatamente su di lei e annusare, lasciandosi inebriare da quel profumo così dolce, e indugiando per qualche istante di troppo, con le labbra vicine, molto vicine, al collo della ragazza, e l'intero viso completamente immerso nella porzione di pelle tra il volto e la spalla.
Lei restò immobile, lasciandolo fare, godendo di quella vicinanza totalmente inaspettata, e facendo uno sforzo enorme per non abbandonarsi contro di lui, provocando un contatto diretto fra le labbra di Harry e la sua pelle e sentendosi ardere, come se fosse a un passo dal sole "hai un metodo molto originale per provare un profumo" trovò la forza di dirgli, quando lui si fu allontanato, ma Harry non sembrò badare alle sue parole, e dopo aver preso in mano un altro profumo, fece la stessa cosa che aveva fatto con il precedente, spruzzandoglielo sull'altro lato del collo; questa volta Meg, lo vide avvicinarsi a lei sempre di più, e non riuscì a evitare di portare la testa all'indietro, rendendo ancora più infuocato e passionale quel contatto ravvicinato, che in realtà non fu un contatto vero e proprio..per fortuna, altrimenti non sarebbe stata più responsabile delle sue azioni, se lui se avesse soltanto sfiorato il collo con le labbra.
"secondo me questo è perfetto" concluse il ragazzo, parlando con la voce roca e con il viso ancora immerso nell'incavo suo del collo, a Meg sembrò quasi che Harry  le soffiasse quelle parole, e fu percorsa da un brivido terribilmente intenso "hai freddo?" domandò lui prontamente, tornando ad assumere una posizione eretta, lei scosse la testa, facendo l'impossibile per nascondere ciò che provava, e quando si fu ripresa, decise di seguire il consiglio di Harry e acquistò quel profumo per sua madre.
Quando tornarono in strada, rivolse gli occhi al cielo, e mentre lui tornava ad abbracciarla circondandole le spalle con il braccio, la ragazza ripensò a ciò che era successo meno di due minuti prima, a Harry completamente chinato su di lei, intento a lasciarsi stordire da quel profumo che lui stesso aveva spruzzato sul suo collo con la precisa intenzione di arrivare quasi al punto di poggiare delicatamente le labbra sulla sua pelle infuocata, e baciarla di punto in bianco, facendole capire decisamente troppe cose, sentimenti di cui lei non doveva essere a conoscenza. Quando Meg riabbassò lo sguardo, si ritrovò con gli occhi imprigionati in quelli del ragazzo e si morse involontariamente il labbro inferiore, senza accorgersi di averlo mandato di nuovo in tilt con quel semplice gesto.
Aveva voglia di baciarlo, desiderava un contatto con le sue labbra con un'intensità così forte che spaventava persino lei.  
"I paparazzi" urlò il ragazzo, trascinandola con sè, correndo verso l'ignoto, prima che Meg avesse il tempo di guardarsi intorno e scoprire che quella inventata da Harry, era una scusa bella e buona per portarla in un luogo più intimo e appartato. 
Un attimo. Si stavano nascondendo dai paparazzi? Non aveva senso scappare, o meglio, sarebbe stato del tutto normale se loro due fossero stati una vera coppia... "dove stiamo andando?" domandò lei continuando a seguirlo, più confusa che mai, il ragazzo si fermò nel bel mezzo di un vicolo completamente deserto e le regalò uno di quei sorrisi che mozzano il respiro "non lo so" ammise avvicinandosi di più a lei e guardandola dritta negli occhi, erano soli, e tutto ciò che entrambi desideravano era lasciarsi andare e continuare a complicarsi la vita scambiandosi uno di quei baci indimenticabili, o anche cento, mille di quei baci "hai detto di aver visto i paparazzi, giusto?" Harry annuì, Meg non doveva assolutamente scoprire che era stata una bugia "bene, allora l'ultima cosa da fare è nascondersi" 'anche se non voglio altro che restare sola con te' le suggerì una vocina che conosceva sin troppo bene.
Harry si rese conto di aver fatto una cavolata bella grossa  a trascinarla lì, non se sarebbe uscito vivo da quella situazione, non avrebbe resistito ancora per molto. Gli era rimasto l'amaro in bocca e bramava di baciare dolcemente quel collo dal momento in cui si era allontanato da lei in profumeria, ma aveva sbagliato i calcoli, quella ragazza era capace di farlo rincitrullire al punto tale, da fare l'opposto di ciò che avrebbe dovuto fare dopo 'aver visto' i paparazzi, scappare da loro..ma che gli era saltato in mente?
In quel momento la voglia di restare solo con lei aveva preso il sopravvento sulla sua lucidità, quella situazione gli stava sfuggendo di mano, diventando ogni secondo più pericolosa, perchè ogni secondo si legava un po' di più a lei, si innamorava di lei in maniera sempre più intensa. Brutto affare.
..E succedeva tutto in modo così naturale, senza che Meg facesse nulla..era il suo essere così..lei, che lo faceva letteralmente impazzire.
Perso nei suoi pensieri si accorse appena che la ragazza lo aveva preso per mano e stavano camminando di nuovo in direzione del viale principale "qui dovrebbe andare bene" le sentì dire, prima che i suoi occhi venissero coperti dalle mani di lei, e la sua schiena aderisse contro il muro, giusto un paio di metri prima che quel vicolo si immettesse in uno dei viali più caotici di Los Angeles. Non capì le intenzioni della ragazza fino a quando non sentì le sue labbra combiaciare perfettamente con le proprie; senza averne pienamente coscienza, Meg stava esaudendo il desiderio di entrambi. Si era fermata lì, in modo da tale da restare almeno un po' appartati, e allo stesso tempo, non troppo lontani ed eventualmente visibili dai paparazzi fantasma, che avevano preso vita nella mente di Harry, e adesso si erano impossessati della sua, fornendole la scusa per baciarlo.
Fu un bacio disperato come l'ultimo che si erano scambiati, quello al parco, le loro labbra si cercavano senza sosta e fremevano dalla voglia di appartenere l'uno all'altro. Per lui era dannatamente eccitante baciarla con quella sorta di benda sugli occhi che formavano le mani della ragazza, senza un motivo preciso, così, per gioco..ma fu un gioco che li coinvolse fin troppo, che fece perdere la testa a Harry a tal punto, da indurlo a ribaltare le posizioni  con un movimento rapido e deciso, facendo aderire la schiena di Meg contro il muro, e affaticando il respiro di entrambi. A quel punto, fu inevitabile  baciarle lentamente e dolcemente collo. Poggiò delicatamente le labbra sulla pelle accaldata della ragazza, e impresse piccoli, teneri e casti baci su di lei, facendole quasi il solletico con la bocca, e spedendola sempre e comunque su un altro pianeta. Lei si sentiva semplicemente in paradiso, non esistono parole capaci di rendere giustizia a sensazioni del genere, troppo belle e intime per poter essere descritte.
" b-basta" fu lei a fermarlo, doveva, sennò la situazione sarebbe degenerata, avevano bisogno tutti e due di una doccia non fredda, gelata, ma sapevano bene che nemmeno quella sarebbe riuscita a placare i battiti esagerati dei loro cuori; Harry si allontanò da lei controvoglia, bastò che la fissasse per un nano secondo negli occhi, perchè la ragazza gli prendesse il viso tra le mani, avvicinando di nuovo le labbra alle sue, rubandogli un ultimo e leggerissimo bacio prima di mettere definitivamente fine a quell'attimo in cui tutti e due non erano stati più capaci di ragionare.
Restarono lì, l'uno di fronte all'altra ancora per qualche minuto...era assurdo che riuscissero a essere un attimo prima amanti clandestini, e un attimo dopo migliori amici, ma forse tutto dipendeva dal fatto che tra di loro si stava lentamente instaurando qualcosa di più forte dell'amicizia e più intenso dell'amore, un rapporto meraviglioso, che non ha eguali, e che gli permetteva di essere sempre in sintonia. Malgrado tutto, Harry si ritrovò a pensare che approfittare della farsa per stare insieme a lei, era la cosa migliore che gli potesse capitare, perchè in quel modo poteva coccolarla e baciarla, a patto di inventarsi paparazzi invadenti, senza uscire allo scoperto, senza dirle di aver perso la testa per una dolce fan; e per lui, che aveva poca condifenza con l'amore, quello vero, e non era bravo in queste cose, rappresentava la situazione ideale. Però entro un paio di settimane tutto sarebbe finito, e a quel punto, avrebbe dovuto prendere una decisione: uscire allo scoperto e rischiare il tutto per tutto, o perderla per sempre. Ma non voleva pensarci..i programmi a lungo termine non facevano al caso suo, e in ogni caso non avrebbe permesso a quel pensiero di rovinargli le due settimane che aspettava di vivere al suo fianco.
" ho un talento particolare nello scegliere i profumi" le disse con un sorriso, passandosi la lingua sulle labbra, assaporando di nuovo quell'essenza di cui la sua bocca si era impregnata, conseguenza del contatto con il collo della ragazza "spero che mia madre sia d'accordo con te" rispose lei, ridendo "fidati, è impossibile resistere" susssurrò il ragazzo, ancora in piedi di fronte a Meg "al profumo..intendo" aggiunse, sorridendole di nuovo.
" si sta facendo giorno" notò lei, Harry annuì "bene! Che vuoi per colazione?" le domandò, e mentre si incamminavano in direzione di un bar, le loro mani si intrecciarono in modo automatico, sorrisi altrettanto spontanei si fecero spazio sui loro volti, e fragorose risate riempirono l'aria.





Ciaaaaaaaaao !
Eccomi qua con il nuovo capitolo! :DD
Spero tanto che vi sia piaciuto, e mi raccomando, non esitate a dirmi cosa ne pensate! :))
Amo interagire con voi, ormai lo sapete, no? ♥
Grazie..per tutto. Per le recensioni che apprezzo tantissimo e che mi strappano sempre un sorriso, e per l'interesse che mostrate verso la mia storia seguendola o indicandola tra le ricordate e preferite. Grazie davvero :DDD
Un bacione, a prestoooooooooooo <3<3

   
 

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Capitolo 22
*** Capitolo ventuno ***


" Ei" la ragazza si voltò, seguendo la direzione dalla quale proveniva quella voce "vuoi una mano?" domandò Zayn, era in piedi sulla soglia della porta della suite, con le mani infilate nelle tasche dei jenas chiari e un sorriso dipinto sul viso "si, grazie" disse lei, mentre il ragazzo entrava nella sua stanza e sollevava un paio di borsoni, Meg lo seguì trascinando il trolley dietro di sè e dando un'ultima occhiata in giro prima di chiudere a chiave la camera. Era arrivato il giorno della partenza.
" Ciao Meg!" urlò Niall dal corridoio, salutandola con la mano e premendo il dito sul tasto per chiamare l'ascensore, lei ricambiò con un caloroso sorriso, mentre il biondo iniziò a chiacchierare con Zayn "dai..." la spronarono tutti e due, invitandola a raggiungerli in ascensore "andate ragazzi, ho dimenticato una cosa" disse lei, riprendendo a trafficare con le chiavi della porta per aprirla di nuovo "ti aspettiamo giù" esclamò Niall, prima che le porte dell'acensore si richiudessero.
Sua madre le aveva ripetuto fino alla nausea che la sua stonatagine non l'avrebbe portata da nessuna parte, e più volte le aveva consigliato di scriversi qualche promemoria, tipo post it, per ricordarsi tutto, ma Meg non lo aveva mai fatto sul serio, considerava ridicolo che una ragazza dovesse appuntarsi ciò che doveva fare, insomma, non aveva mica ottant'anni..nemmeno sua nonna aveva mai avuto bisogno di post it. 
Meg se l'era sempre cavata a modo suo, e anche quella volta, le era venuto in mente di aver dimenticato la maglietta che aveva indossato il giorno precedente,  un attimo prima che fosse troppo tardi. Rientrò nella stanza per recuperarla, e quando la ebbe tra le mani, non potè fare a meno di annusarla inebriandosi di quel profumo che Harry le aveva spruzzato sul collo quella notte e che era immancabilmente finito anche sulla maglietta; si trattava del secondo profumo, lo stesso che aveva comprato per sua madre. Quando erano rientrati in albergo dopo aver fatto colazione, lei aveva sciaquato l'indumento, in modo tale da riportarlo indietro pulito, ma aveva sperato che quell'essenza non andasse via..giusto per il piacere di ricordare quella notte trascorsa a zonzo per le strade di Los Angeles insieme al ragazzo che amava con tutta se stessa, ogni volta che avrebbe indossato quella maglia.
Subito dopo si era addormentata, e aveva ripreso coscienza della situazione in tempo per preparare i bagagli, ma ovvviamente, la maglietta era rimasta stesa fuori, e sarebbe rimasta lì, se non si fosse ricordata di prenderla all'ultimo minuto. Si richiuse la porta alla spalle per un seconda volta, e si incamminò nel corridoio, voltandosi indietro trascinandosi il trolley per avere un'ultima panoramica dell'interno di quell'albergo dove aveva avuto l'onore di alloggiare insieme ai One Direction. 
Era sempre stata imbranata con le valigie, perciò era grata a Zayn per averle dato una mano, ma il fatto che il ragazzo avesse portato già giù due terzi dei bagagli, non le impedì di scontrarsi con qualcuno mentre continuava a camminare guardandosi indietro.
" Scusa" disse voltandosi e ritrovandosi di fronte ciò che più amava al mondo, due occhi di una tonalità indecifrabile, più azzurri che verdi, e più verdi che azzurri "dai qua" rispose lui poggiando la mano sulla sua, mentre si appropriava della valigia della ragazza, e le rivolgeva contemporaneamente un sorriso che avrebbe fatto sciogliere le calotte polari artiche; Meg lo seguì notando come riuscisse a destreggiarsi bene pur trascinando ben due trolley dietro di sè, e chiamò l'ascensore sentendosi lo sguardo di Harry addosso "sei felice di ritornare a San Francisco?" le domandò lui, Meg gli sorrise "si, cioè, sto bene anche qui ma-" "..a San Francisco ti aspetta tua zia, hai una casa" le ricordò il ragazzo, lei colse una nota leggermente maliconica nel suo tono di voce "non deve essere facile trascorrere mesi e mesi vivendo in hotel in giro per il mondo" sussurrò, nello stesso momento in cui tutti e due entravano nell'ascensore.
Harry le sorrise, domandandosi come facesse quella ragazza a cogliere nel segno sempre e comunque, era speciale, e ormai se ne era accorto da un pezzo "è divertente!" disse, sfidandola, per capire fino a che punto lei fosse capace di leggergli dentro, Meg lo squadrò, soffermandosi sui suoi occhi e sapendo già cosa dire "sei un pessimo bugiardo!" gli tirò un leggero pugno sul braccio e lo fece ridere "guarda che è davvero divertente.." rispose lui tenendo il viso rivolto verso il basso, Meg si avvicinò di più poggiandogli due dita sotto il mento e costringendolo a guardarla, Harry non resse il contatto visivo con i suoi occhi scuri.
 "è divertente, all'inizio, quando ti accorgi di avere la possiblità di vivere insieme ai tuoi quattro migliori amici, senza genitori, e senza la monotonia della routine quotidiana. Le prime volte mi sentivo come se fossi in gita, gli spostamenti con il pullman, le serate sempre fuori casa, le notti trascorse a far baldoria in albergo con gli amici, una gita scolastica, nè più nè  meno, una figata assurda" spiegò "..però le gite non durano mai più di cinque giorni, perchè sono esperienze sicuramente indimenticabili, ma oltremodo stressanti. Ricordo bene che quando ritornavo a casa dopo quei famosi viaggi d'istruzione, ero stanco morto, entusiata, ma privo di energie, e mi ci volevano due giorni per riprendermi"  "Immagina una gita per dura per sette, otto, dieci mesi.." "ti distrugge" dissero all'unisono, per poi sorridersi a vicenda a conferma di quanto fossero in sintonia "già" confermò Harry. 
L'acensore si fermò "ma questo non vuol dire che io non ami ciò che faccio, anzi. Si, lo ammetto, ci sono dei momenti in cui staccherei volentieri la spina e mollerei tutto, ci sono momenti in cui la nostialgia di casa mi mangia vivo, ma è proprio in quei momenti che mi fermo e faccio i pro e contro della situazione, e lì capisco che non c'è storia. Che nonostante tutti i disagi che questa vita comporta, continuerei a cantare insieme a Zayn, Louis, Liam e Niall per tutta la vita, perchè quella sensazione che provo posando gli occhi sulle migliaia e migliaia di persone che accorrono a un nostro concerto, che urlano, si sgolano soltanto per noi, che piangono-" le passò un dito sotto l'occhio sfiorandola dolcemente, come per farle capire che si stesse riferendo anche a lei "-soltanto udendo le nostre voci dal vivo, è impareggiabile, e mi ripaga di tutto lo stress" concluse, erano rimasti fermi nell'ascensore nonostante fossero arrivati a destinazione, e Harry a quel punto fece per avviarsi e raggiungere il resto dello staff "sei una persona speciale, e parlo del ragazzo che ho conosciuto in questi giorni, non della star della musica, parlo di te Harry" gli sussurrò, trattenendolo per un braccio e non riuscendo a frenarsi dal dirgli ciò che pensava di lui "sono fortunato" rispose lui, riuscendo a mascherare piuttosto bene quelle martellate provenienti dal petto "si, ma sei speciale" ripetè lei, convinta.

Harry pensò che era la stessa cosa che pensava di lei, e se Liam e Louis non avessero interrotto quel momento, avrebbe finito col poggiare le labbra su quelle di Meg e rubarle un bacio così intenso che le avrebbe deformato le labbra, poi avrebbe premuto tasti a caso nell'ascensore senza smettere di baciarla, con la precisa intenzione di bloccarlo, e l'avrebbe amata in ogni centimetro della pelle, lì dentro...ma questo era soltanto ciò che desiderava, e faceva a pugni con ciò che fece, limitandosi a sorriderle calorosamente.
"è il momento dei saluti" esordì Louis avviandosi verso l'esterno dell'hotel, il resto del gruppo lo seguì, e quella che Meg si trovò davanti subito dopo fu una delle scene più dolci e tristi che potessero esistere. Charlie, Jamie e Beth avevano il volo per Londra solo qualche ora dopo rispetto alla partenza dei ragazzi, e si precipirarono in albergo a salutarli, dato che non li avrebbero rivisti per un bel po'.
Harry preferì non assistere a quella scena, e il fatto che i due manager lo avessero preso in disparte per chiedergli come stesse andando la famosa farsa, gli fornì soltanto la scusa buona per evitare di immedesimarsi nei suoi amici, e pensare a quando avrebbe dovuto fare lo stesso con Meg, con la piccola differenza, che il loro non sarebbe stato soltanto un arriverci, ma un addio, a meno che... a meno che, non fosse riuscito a convincere i manager a prolungare la faccenda della finta fidanzata, in fondo non sarebbe stata così male come idea, ma sapeva quanto fossero cocciuti quei due.
Louis e Beth si abbracciarono convulsamente tenendosi stretti per più di un minuto, nessuno dei due parlava servendosi delle parole, erano l'una tra le braccia dell'altro, ed erano i loro gesti a spiegare quanto fossero difficili i saluti; lei era tenerissima, riusciva a stento a trattenere qualche lacrima, mentre il suo ragazzo, sorrideva godendosi quell'ultimo convulso abbraccio. "Ci vediamo presto" sussurrò lui, faceva il possibile per apparire allegro, anche se sapeva bene che quella ricciolina gli sarebbe mancata da morire, ma il suo carettere scherzoso e giocherellone, lo induceva a prendere tutto con positività, credeva davvero che l'avrebbe rivista presto, e forse non si sbagliava affatto, visto che era quasi cosa certa che a fine settembre i ragazzi sarebbero tornati a fare una capatina a casa, in Inghilterra "certo amore, ci vediamo presto" rispose Beth, lasciandosi stringere per l'ultima volta, e baciandolo intensamente prima di salutarlo sul serio.
Qualcuno potrebbe dire che Louis e Beth si salutarono in modo banale, ma in quel 'ci vediamo presto' si celava tutta la voglia che entrambi avevano di ritrovarsi di nuovo, si nascondeva la speranza che i giorni in cui sarebbero stati lontani sarebbero passati in fretta, ma più di ogni altra cosa, quel 'ci vediamo presto' era una promessa. La loro meravigliosa promessa d'amore. 
Zayn e la sua Jamie, invece, si baciavano dolcemente, incuranti di non essere affatto soli, loro due erano fatti così, non gli era mai importato del resto del mondo quando erano insieme, e quella ne era la prova "vorrei seguirti anche io in giro per il mondo come Meg fa con Harry" si rammaricò Jamie, quando riuscirono a staccarsi "tu sei un'attrice amore mio, e non puoi mandare tutto in fumo per me" "lo sai che lo farei" sorrise lei, Zayn roteò gli occhi per poi lasciarle un bacio sulla fronte "e tu sai che ti spezzerei le gambe se lo facessi" le rispose, il suo tono era dolce, ma fermo, e la ragazza non potè far altro che arrendersi "Jamie, Jamie...vorrei averti al mio fianco per tutto il tempo, io sto vivendo un sogno sotto molti punti di vista, ma tu hai il sacrosanto diritto di realizzare il tuo" "e il nostro Zayn? Il nostro sogno?" domandò lei soffermandosi sulla parola 'nostro' "quello ci appartiene già, e sarà nostro per sempre" a quel punto Jamie lo baciò di nuovo, più volte, fino a quando tutti e due non capirono che era giunto il momento di andare.
Liam e Charlie, intanto, chiacchieravano camminando abbracciati, parlando sommessamente come facevano sempre e riuscendo a condividere gli ultimi minuti insieme, senza pensare all'imminente arrivederci. Il ragazzo teneva le braccia intorno al suo corpo e di tanto in tanto le baciava teneramente i capelli biondi, come farebbe un fratello maggiore, però lui l'amava, e anche se la conosceva personalmente solo da pochi mesi, Charlie era riuscita a farlo capitolare subito, e  ricambiava i suoi sentimenti allo stesso modo. Nemmeno Niall e Meg, che chiacchieravano a pochi passi da loro, riuscivano a udire ciò che i due si dicevano, ma tutti sorrisero instintivamente quando udirono la risata della ragazza; Meg pensò a Harry, che era sparito insieme ai manager e che quella sera, quando avevano cenato insieme, solo loro due, finendo a mangiare gelato rubato dalla cucina sul balcone della sua suite, le aveva confidato che la risata di Charlie fosse contagiosa. E aveva ragione, riuscì a risollevare l'umore un po' a tutti, ma il momento di salire sul bus che li avrebbe riportati a San Francisco, per i One Direction e la loro dolce fan, era arrivato, e prima di lasciare Los Angeles, Meg abbracciò tutte e tre le ragazze, stringendole e godendosi quel momento.. erano davvero diventate amiche in poco tempo, le voleva davvero bene, e la rattristava profondamente doverle salutare. 
Meg amava trascorrere il tempo con i ragazzi più di ogni altra cosa al mondo, aveva legato con tutti, in modo particolare con Harry ovviamente, ma lì c'erano di mezzo i sentimenti... invece con Niall, sentiva di potersi fidare di lui, e più passavano i giorni, più si rendeva conto di avere molto in comune con il biondo, erano diventati amici, e lo stesso discorso valeva per Zayn, Liam e Louis.
Megan Jones, semplice fan, amica dei One Direction! Non avrebbe mai creduto di poter leggere una frase del genere..eppure quello era soltanto uno dei tanti sottotitoli che i giornali avevano dato ad alcune foto in cui era ritratta insieme ai ragazzi. E poi naturalmente c'erano le foto che la immortalavano insieme a Harry, abbracciati, mentre si tenevano per mano, persi in uno sguardo, coinvolti in una risata, o semplicemente complici in ogni cosa.
Ormai tutti parlavano di lei come di Megan, la ragazza comune che aveva fatto perdere la testa al giovane e irresistibile Harry Styles, e persino le fan della boyband sembravano provare simpatia per lei, forse perchè tutte sapevano che Meg era una di loro.
Erano sulle copertine di tutti i giornali, e si poteva dire che Burbank e Parker fossero riusciti alla grande nel loro obiettivo, perchè Meg e Harry erano davvero la coppia dell'estate, la più dolce e più inaspettata di tutte. La pop star innamorato della sua fan, era un romanzo destinato ad entrare nel cuore della gente.
Tutti erano concordi nell'affermare di non aver mai visto Harry così felice come lo era da quando Megan era entrata nella sua vita, gran parte delle persone pensava che lei fosse la ragazza giusta per lui, e in molti seguivano ogni notizia pubblicata riguardante la loro 'storia' come se fosse la fiction televisiva di cui non perdevano nemmeno una puntata, era un amore fresco e giovane, che faceva tenerezza a tutti, anche se raccontato soltanto attraverso foto stampate sui rototalchi.
Ma la cosa più strana, più bizzarra, più assurda e più bella in assoluto, era che i due piccioncini presi di mira da tutti i paparazzi, avevano vissuto e continuavano a vivere i momenti migliori, quando erano completamente soli. Qualche esempio? La serata trascorsa in hotel, il gelato rubato, le chiacchierate, il gattino da salvare, il meraviglioso bacio al parco, il prendersi cura l'una dell'altro quando Harry aveva la febbre, le carezze, le pezze bagnate, i baci sulla fronte, l'abbraccio dopo il concerto, l'addormentarsi abbracciati nello stesso letto, la nottata trascorsa per le strade di Los Angeles, il profumo spruzzato sul collo, i paparazzi immaginari, i baci con le mani sugli occhi, semplicemente il loro modo di capirsi con un sguardo, la facilità con cui riuscivano a fidarsi l'un dell'altra.. e la lista potrebbe continuare. Nessun obiettivo era riuscito a immortalare quei momenti, a meno che non si parli di quella porzione di cuore che fotografa tutto istante per istante, e conserva ogni sguardo, ogni sorriso, ogni emozione e ogni battito, come un tesoro preziosissimo.
..Cos'è che stavo dicendo? Ah si, che Meg amava trascorrere del tempo con i ragazzi più di ogni altra cosa al mondo, ma c'erano dei momenti in cui aveva semplicemente bisogno di una presenza femminile, di una ragazza, di un'amica a cui raccontare tutto ciò che avveniva all'interno del suo corpo quando Harry la guardava dritta negli occhi, le sorrideva, la stringeva a sè, e la baciava. Emma, aveva decisamente bisogno di Emma, e lei c'era sempre, ma soltanto per telefono, Meg aveva bisogno di parlarle faccia a faccia, abbracciarla e tirarle cuscini addosso quando diceva cavolate, necessitava della presenza della sua migliore amica, e si era legata così tanto alle fidanzate dei ragazzi, perchè loro tre, con la loro simpatia, ironia, il loro essere amiche, la loro passione per lo shopping e l'amore incondizionato verso i ragazzi, riuscivano a colmare almeno un po' quell'assenza costante.
Le abbracciò convulsamente, sperando che un giorno le avrebbe riviste, mentre saliva sul bus, pronta a ritornare a San Francisco.

Quattro ore più tardi, esattamente quando la lancetta più piccola dell'orologio era completamente rivolta verso il basso, segnando le sei del pomeriggio, e la più grande era ferma sul dodici, stando a significare che fossero esattamente le diciotto, Meg, i ragazzi e tutto il resto dello staff, rientrarono nella città dove tutto aveva avuto inizio. Fortunatamente il luogo dove era ubicato l'albergo era rimasto misterioso e ignoto per la maggior parte della persone, e i One Direction riuscirono a sistemarsi nuovamente nelle proprie camere senza troppi intoppi.
Meg salutò tutti dandogli appuntamento all'indomani, prevedendo che zia Katy quella sera sarebbe stata felice di averla a casa, e subito dopo raggiunse a piedi la fermata del bus; dovette aspettare per una ventina di minuti, durante i quali messaggiò con Emma, facendole sapere di essere tornata a San Francisco, e chiamò anche sua madre, con l'intenzione di tranquillizzarla, di dirle che il viaggio era andato alla grande e che stava bene, dannatamente bene.
Si accorse di avere molti sguardi puntati addosso, e fece il possibile per ignorarli, sapendo bene che ormai tutti la riconoscessero come la ragazza di Harry, e la cosa continuava a farle uno strano effetto, cercò di comportarsi con disinvoltura prendendo l'ipod e gli auricolari dalla borsa e ascoltando la musica esattamente come tutte le altre ragazze e ragazzi presenti sul bus. Il cellulare vibrò nuovamente poco prima della fermata, e Meg non potè fare a meno di sciogliersi in un sorriso sognante leggendo il messaggio 'è strano non averti intorno...' era Harry, si erano separati da meno di un'ora, ma dopo aver trascorso cinque giorni stando insieme ventiquattr'ore su ventiquattro, per lui era sin troppo facile sentire la sua mancanza "in senso positivo o negativo?" digitò e inviò il messaggio, scendendo dall'autobus e cominciando a camminare verso casa della zia, qualche secondo dopo il cellulare vibrò di nuovo e la ragazza trattenne il respiro prima di leggere la risposta "nel senso che ormai fai parte della mia vita." 
Sorrise a più non posso, rischiando pure di finire dritta dritta contro un palo della luce, non riusciva a staccare gli occhi dal dispay dell'apparecchio e leggeva e rileggeva quel messaggio cercando di convincersi che non fosse frutto della sua fantasia. Non poteva crederci...lui faceva parte della sua vita dal primo istante in cui lo aveva sentito cantare e si era imbambolata nei suoi occhi, pur guardandolo attraverso lo schermo di un computer, e ora, ben due anni dopo, Harry, proprio Harry, le mandava messaggi con scritto che lei faceva parte della sua vita. Era una delle cose più belle che potesse immaginare, e un brivido le percorse la schiena quando le arrivò un altro messaggio "sei arrivata a casa?" il ragazzo aveva preferito cambiare discorso in fretta, forse perchè era stato troppo impulsivo nella risposta precedente, troppo sincero "quasi...ancora un centinaio di metri" rispose lei, tentando di recuperare un contegno "scommetto che stasera zia Katy ti preparerà una cena degna di una regina!" Harry le rispose subito dopo, Meg rise tra se e se "ovviamente" scherzò lei "qui carne e insalata.." si lamentò il ragazzo "se vuoi la regina è disposta a condividere con te il suo sostanzioso pasto" lo digitò d'impulso, senza rendersi pienamente conto di averlo invitato a cena, e forse non se ne accorse nemmeno lui "cioè? Meg si domandò come avessero fatto a finire per parlare di cibo, ma non aveva alcuna importanza, stava messaggiando con Harry, con il ragazzo che amava, e pensò che il fatto stesso che riuscissero a chattare in modo così disinvolto di qualunque cosa, come se fossero migliori amici da una vita, la diceva lunga su come il loro rapporto stesse diventando sempre più stretto, affiatato e indubbiamente bello.
" vuoi venire a cena da me?" ormai non poteva più tirarsi indietro, e poi era sicura che alla zia avrebbe fatto piacere conoscerlo "mi piacerebbe,e non lo dico per gentilezza, io verrei davvero..ma chi glielo dice a quei due?" la ragazza sorrise amaramente leggendo quel messaggio, perchè c'aveva sperato, aveva sperato che lui dicesse di si, che sarebbe addirittura andato a casa sua, che le avrebbe fatto un po' compagnia dopo cena... "hai ragione, non centrerebbe niente con la farsa" "te le prometto Meg, una sera di queste, verrò da te, conoscerò tua zia, guarderemo un film, e staremo insieme" il cuore riprese a batterle all'impazzata leggendo quella risposta "guarda che ci conto!" gli scrisse velocemente "una promessa è una promessa" rispose lui di rimando, inducendola a sorridere ancora "sono arrivata" gli scrisse, imboccando il vialetto "ma brava!" la prese in giro lui.
Ancora non ci credeva, non era logicamente possibile che stesse messagiando con Harry, eppure gli sms arrivati sul suo cellulare dicevano il contrario...camminava sorridendo, con gli occhi posati sul display dell'apparecchio, e in un primo momento non focalizzò l'attenzione su quel paio di scarpe posizionate proprio accanto alla porta di casa. Passò avanti senza degnarle di uno sguardo più attento, ma un attimo prima di infilare la chiave nella toppa della serratura, si voltò di scatto a guardare quelle scarpe, come se fossero comparse allora; non erano sue, non erano di sua zia, ma erano un paio di converse, azzurre, che conosceva sin troppo bene.     
Aprì la porta il più velocemente possibile, e si precipitò di sopra, per poco non cadde giù per le scale, raggiunse la sua camera correndo e travolse la persona che era ancora intenta a disfare i bagagli. Le due ragazze si abbracciarono fortissimo, gettandosi le braccia al collo a vicenda e tenendosi strette per qualche minuto senza parlare, i loro corpi avvinghiati e i loro occhi lucidi di lacrime. "mi sei mancata da morire" sussurrò Meg, quando si staccarono per un attimo "anche tu, tantissimo!" Emma l'abbracciò di nuovo "dovevo venire a vedere cosa stavi combinando" le disse divertita, mentre erano ancora strette l'una all'altra "avevo bisogno di te" rispose Meg, sincera.
" Sono state le scarpe a tradirmi, vero?" le domandò subito dopo, l'amica rise di gusto e poi annuì "volevo farti una sorpresa..ma pioveva, mi sono bagnata tutta, soprattutto le scarpe, poi ho chiamato tua zia e lei mi è venuta a prendere, ci eravamo già messe d'accordo che sarei venuta, ma ormai le converse erano fradice, le ho lasciate lì ad asciugare.." Meg la travolse con un altro abbraccio "nel caso non te ne fossi ancora accorta, non mi aspettavo affatto di trovarti qui, quindi la sorpresa è riuscita eccome!" le disse "hai fatto pure la finta tonda quando ti ho scritto dicendoti di essere arrivata a San Francisco!" l'accusò, Emma rise di cuore "sono contentissima di rivederti" esclamò Meg "sapessi io!" rispose l'altra.
Furono interrotte da un familiare 'bip' proveniente dal cellulare della ragazza "devo dirlo a Harry" esclamò Meg, intuendo che fosse lui,e volendogli raccontare di aver appena riabbracciato la sua migliore amica, la nuova arrivata la squadrò da capo a piedi con aria indagarice, poi tutte e due si gettarono sul letto a peso morto, fiondandosi sul cellulare contemporaneamente, e strappandoselo di mano a vicenda, ridendo insieme come facevamo sempre, e accorgendosi di quanto fossero mancate a entrambe anche le cose più semplici, come lo stare sdraiate sullo stesso letto con gli occhi fissi su un cellulare. Era troppo bello essere di nuovo insieme.






Ciaaaaaaaaao :))
Eccomi quaaaaa! Credo che ormai abbiate capito che ho preso l'abitudine di aggiornare il lunedì sera, penso di essere riuscita a trovare un buon ritmo che si combina bene con lo studio e che mi permette di aggiornare una volta alla settimana :DD
Allora allora allora..i nostri ragazzi e Meg sono ritornati a San Francisco; Charlie, Jamie e Beth sono tornata a loro volta a casa; Harry e Meg hanno cominciato pure a messaggiare con il cellulare, e soprattutto....sorpresaaaaaaa!
Ecco che finalmente Emma raggiunge la sua migliore amica! ♥
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto, non vi ringrazierò mai abbastanza per tutto il supporto che mi date, siete meravigliose, vi adoro, e amo chiacchierare con voi! :DD Quindi non esisate a farmi sapere tutto quello che vi passa per la testa ;))

Ps. Ho scritto una nuova one-shot, si chiama 'Love for breakfast', ormai mi conoscete e sono sicura che avete già intuito chi è il protagonista tra i nostri cinque ragazzi. Mi farebbe davvero piacere se ci passaste, e mi diceste cosa ne pensate, mi rendereste felice..sempre se vi va :DD
Un bacione, grazie di tutto, e a prestoooooo <3<3<3



   


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Capitolo 23
*** Capitolo ventidue ***


"ohh..qualcuno è tornato a casa!" una donna dall'aria dolce e gentile si affacciò alla porta della camera di Meg, la ragazza era intenta a chiacchierare seduta sul letto insieme alla sua migliore amica, una a capo, e all'altra a piedi dello stesso letto, ma non appena udì la voce della zia, Meg saltò a terra con un balzo e gettò le braccia al collo della donna. "Zia Katy!" esclamò abbracciandola "bentornata tesoro mio!" rispose la più matura delle due "non ti ho sentito arrivare..altrimenti sarei scesa giù a salutarti"si scusò la ragazza "non preoccuparti, eri sicuramente impegnata a chiacchierare con qualcuno" esclamò, facendo un cenno con il capo in direzione di Emma e sorridendo "e in ogni caso, sono tornata dal lavoro proprio adesso" concluse, Meg sorrise.
" hai visto che bella sorpresa ti aspettava a San Francisco?" le domandò la donna, riferendosi al fatto che la sua migliore amica fosse lì insieme a loro "meravigliosa! Grazie zia!" le era davvero grata per aver permesso alla sua migliore amica di restare a casa sua "ma figurati! Emma è adorabile, ed è la benvenuta qui" disse, rivolgendosi anche alla diretta interessata, che sorrise calorosamente come ringraziamento "e poi sai benissimo Megan, che a me non piace stare da sola..è bello avere due ragazze così fresche e giovani come voi che girano per casa" quella donna era un angelo, sul serio "ah, a proposito, ho pensato che vi avrebbe fatto  piacere dormire nella stessa stanza, quindi ragazze, quando vi viene sonno, vi basterà tirare la molla che c'è sotto il letto, per averne un altro un po' più basso del primo" "fantastico!" esclamò Emma entusiasta "perfetto!" le fece eco Meg "bene! vi lascio sole, vado a cucinare.." "zia" la donna si voltò nuovamente verso la nipote "conserva le tue specialità per quando verrà Harry, a noi basta una pizza, vero Em?" l'altra ragazza annuì, poi si scosse "che cosa?" domandò sorpresa "chi verrà?" le fece eco la donna "Harry, me lo ha promesso" rispose Meg, in poco più di un sussurro.
Okay, non era riuscita a tenerselo per sè, sarebbe stato troppo bello averlo a cena a casa della zia e trascorrere l'intera serata con lui, sapendo che per una volta, il ruolo che stavano recitando non centrava nulla nel modo più assoluto, e anche se Meg sapeva bene che proprio perchè la farsa non sarebbe stata valida per quella serata, lui non le avrebbe tenuto la mano per tutto il tempo, e non l'avrebbe baciata togliendole il respiro, non poteva fare a meno di essere felice al solo pensiero di averlo come ospite a casa sua,  già in questo, era inevitabile non accorgersi che tra loro ci fosse una certa intimità. Ed era dannatamente bello il rapporto che stavano instaurando .
" quindi volete la pizza?" domandò la donna, riportandola sul pianeta terra, le due ragazze annuirono "bene, ma a una sola condizione" squadrò prima Meg e poi Emma, come per assicurarsi che avrebbero accettato "andiamo a mangiare fuori" propose entusiasta "idea grandiosa! sempre se non sei stanca dopo una giornata di lavoro..." Katy fece un gesto con la mano che stava a significare che era perfettamente in forma "sapete da quanto tempo non ceno fuori?" domandò retoricamente, le due ragazze sorrisero "vorrà dire che conserverò le mie specialità per il ragazzo che ha fatto andare in fumo il cervello di mia nipote" Emma rise di gusto, divertendosi a prenderla in giro insieme alla zia "e a proposito, voglio assolutamente sapere qualcosa in più su questa vacanza a San Francisco" le disse la donna strizzandole l'occhio mentre usciva dalla stanza per andare a prepararsi "siamo in due allora!" le fece eco Emma, divertita.
" Smettila di darle corda!" la riprese Meg, quando furono di nuovo sole "perchè? tua zia è un fottuto genio!" esclamò ridendo "si, è eccezioanale" concordò Meg "..ma questo non vuol dire che voglio trascorrere il resto della serata a parlare di me, che perdo completamente le facoltà cognitive e le coordinate spazio-temporali ogni volta che lui mi si avvicina più del dovuto!" sbottò, facendosi rossa in viso, Emma l'abbracciò forte, di punto in bianco "ho fatto proprio bene a venire, hai davvero bisogno di qualcuno che ti dica che i tuoi occhi brillano in modo inequivocabile ogni volta che parli di Harry..e non potevo di certo farlo per telefono!" Meg sorrise spontaneamente "vedremo se qualcuno riuscirà a farli brillare a te!" la provocò giocosamente "ma magari" rispose l'amica ridendo "qualcuno che non sia Liam" precisò Megan, guardandola dritta negli occhi, Emma sbuffò.
In quei due anni si era invaghita del ragazzo di Charlotte Evans, ma si trattava di un sentimento molto meno intenso di quello che aveva legato Megan a Harry; per Emma, Liam era un ragazzo meraviglioso, il prototipo del suo ragazzo ideale, ma non era mai arrivata a sognarlo tutte le notti e ad allontanarsi da ogni amicizia un po' speciale con un ragazzo del sesso opposto, che sarebbe potuta sfociare in qualcosa di più... come invece aveva fatto qualcun'altro.
Emma aveva anche avuto una storia con un ragazzo che frequentava la loro stessa scuola e la cui classe, nell'ultimo anno, era capitata proprio di fronte alla loro..si chiamava Mark, capelli neri, occhi azzurri, nel complesso decisamente carino. Si erano conosciuti durante l'intervallo, e prima di finire per uscire insieme, avevano trascorso almeno un mesetto a chiacchierare del più e del meno appoggiati al termosifone, conoscendosi un po',e sperando che i rispettivi prof facessero ritardo ogni giorno, per restare insieme ancora qualche minuto. La prima volta che erano usciti insieme, si erano scambiati un bacio e da lì era partito tutto. Meg era stata felice per la sua migliore amica, perchè effettivamente Emma sembrava stare bene in sua compagnia..certo, non era mai arrivata a dire che lui fosse l'amore della sua vita, ma quando erano insieme stava bene, le piaceva essere coccolata da lui, e questo le bastava. 
Poi, con l'avvicinarsi degli esami, avevano deciso di rompere, di comune accordo, non perchè fosse successo qualcosa in particolare, ma semplicemente perchè avevano sempre meno tempo a disposizione per stare insieme, e anche perchè dopo quasi sette mesi, l'affiatamento iniziale aveva lasciato spazio a una monotona routine che aveva stancato entrambi; tutti e due avevano voglia di vivere e fare nuove esperienze, e si erano lasciati senza rancore. Emma non ne aveva sofferto, arrivando a concludere da sola che loro era stata soltanto un'infatuazione passeggera, e ancora adesso, quando gli capitava di incontrarlo per strada, si fermava a parlare con lui senza alcun imbarazzo e nessun astio nei suoi confronti.
A parte Mark, l'ultima storia d'amore vissuta della ragazza risaliva a due anni prima , quando aveva letteralmente perso la testa per un ragazzino un anno più piccolo di lei, escogitandole tutte per restare da sola insieme a lui; Meg non si era fatta problemi a dirle quasi quotidianamente che era pazza a offrirsi di aiutarlo con la matematica, pensando che in quel modo, tra una funzione e un logaritmo, tra loro sarebbe nato qualcosa in più che una semplice affinità scientifica.
Nonostante tutto, alla fine Emma era riuscita a mettersi con quel ragazzino, ma appena aveva davvero avuto l'occasione di conoscerlo meglio standogli accanto, si era resa conto di aver preso un enorme abbaglio, e lo aveva mollato su due piedi, neanche due settimane dopo il loro primo bacio, che tra l'altro, era stato il suo primo bacio in senso assoluto.
Meg non poteva certo vantare di aver avuto delle storie d'amore come la sua migliore amica...ma non pensate che non avesse mai preso una cotta per qualcuno. Aveva dato il suo primo bacio a quattordici anni. A quello che era il suo migliore amico da una vita, e come spesso succede in questi casi, nessuno dei due volle prendersi la responsabilità di rovinare una bella amicizia, ma al contrario di come starete sicuramente pensando, nessuno dei due era innamorato dell'altro. Si, quel bacio c'era stato, ma loro erano come fratello e sorella, e pur volendosi un mondo di bene, non riuscivano a vedersi diversamente da come erano, proprio non gli si addiceva il termine 'fidanzati'..loro erano migliori amici e basta..Quel bacio era stata una svista da parte di entrambi, forse era stata la situazione, quella serata, la festa, l'atmosfera dolce in generale, ad averli fatti finire labbra contro labbra, ma la cosa era finita esattamente dove era iniziata, per tutti e due. Dopo lui si era trasferito.
Al liceo, Meg si era presa una bella cotta per un ragazzo con il quale a stento scambiava qualche parola, e poi Harry, il suo sorriso, la sua voce e i suoi occhi le avevano fatto dimenticare pure lui. Si chiamava Richard, e da quel momento in poi le fu completamente indiferrente, forse perchè ogni volta che lo guardava, non vedeva più Richard, ma c'era Harry al suo posto, perlomeno nella sua testa, e tutto questo succedeva con qualsiasi altro ragazzo. Era innamorata del riccio pur non avendolo mai visto, ma lo aveva amato sul serio sin dal principio, rendendosi conto di essere un tantino 'fissata', e continuando a far girare il proprio mondo intorno a Harry nonostante tutto il resto.
"... ovviamente anche Louis e Zayn sono off limits!" precisò, con voce ferma "ma dovevi proprio diventare amica delle loro fidanzate?" le domandò Emma, fingendosi infastidita, lei rise e l'amica le tirò un cuscino addosso "ti piacerebbero se le conoscessi" "forse si" rispose con un sorriso "e naturalmente scherzavo riguardo i ragazzi, mi basta poterli guardare negli occhi dal vivo e parlargli senza svenire" "te lo dico per esperienza, è complicatissimo evitare di gettargli le braccia al collo ogni volta che li vedi" Meg lo disse quasi in un sussurro, a quel punto tutte e due sorrisero, prima di prepararsi a loro volta per uscire.

Una quarantina di minuti più tardi, uscirono di casa insieme a zia Katy e raggiunsero in macchina una rustica pizzeria.
Non appena ebbero preso posto, Meg si rese conto che molte delle persone sedute ai tavoli l'avevano riconosciuta e l'additavano parlando sottovoce, non ci voleva certo un genio per intuire cosa ognuno stesse dicendo all'orecchio del vicino. Sia Emma che la zia si accorsero della situazione, e fecero il possibile per far finta di niente. "Allora? Ti sei divertita a Los Angeles?" le domandò la donna, subito dopo che il cameriere ebbe ritirato le ordinazioni "si, certo! E' una città bellissima, ci sono luci ovunque, è caotica e  frenetica come ogni metropoli americana, ma sono stata bene lì" rispose la ragazza "e il resto tutto bene?" si informò di nuovo la zia "si, sono stati cinque giorni meravigliosi!" "e Harry?" questa volta fu Emma a prendere la parola, e la sua migliore amica la fulminò con lo sguardo per averlo tirato in ballo, mentre l'altra rideva sotto i baffi, complice della zia. "Scusa Meg" le mimò con le labbra un attimo dopo, Emma era fatta così, e lei le voleva così bene anche per quel suo essere oltremodo curiosa. 
Meg la guardò scuotendo la testa come a dirle che la conosceva troppo bene, e il quel momento stesso, pensò che le era mancata sul serio, le era mancato pure rivolgerle certe occhiatacce mentre l'amica rideva sotto i baffi, e prendersi in faccia dieci cuscinate al giorno..erano cose che facevano parte della loro quotidianità e che rendevano il loro rapporto ineguagliabile.
" Harry è il ragazzo più dolce, bello, tenero, giocherellone, irresistibile, scemo, e perfetto che possa esistere. Vi basta come risposta?" domandò, mentre il suo viso assumeva la stessa tonalità cromatica di un peperone "è un caso perso" osservò Emma, bagnandosi le labbra con un sorso di coca cola, la donna rise per il commento spontaneo e spudorato della migliore amica di sua nipote, anche lei si rese conto che il loro prendersi in giro e punzecchiarsi a vicenda, in realtà dimostrava quanto tenessero l'una all'altra e quanto fossero in confidenza, in perfetta sintonia..
"se tu lo ami, deve essere per forza speciale!" concluse zia Katy, Meg sorrise tornando a prendere un colorito quantomeno simile al normale, poi afferrò il cellulare e mandò un messaggio proprio a lui.
"Dovresti ringraziarmi" gli scrisse, sentiva già la sua mancanza, e voleva un pretesto qualsiasi per tenersi in contatto con lui, si rese conto che ormai non riusciva più a controllarsi, faceva esattamente ciò che le segggeriva il cuore; il ragazzo rispose qualche secondo dopo "grazie Meg, ti adoro!"

No ma lo faceva a posta? Inutile dire che rilesse il messaggio più volte sorridendo come una scema al dispay del cellulare e inducendo Emma a guardarla come se la sapesse lunga, mentre zia Katy era intenta a tagliare la propria pizza, appena sfornata. Meg si sentì tirare un leggero calcio da sotto il tavolo, e quella fu l'unica cosa capace di distrarla dal cellulare con il messaggio di Harry in sovraimpressione, reagì a quel calcio scambiandosi un'occhiata con la sua migliore amica, come a dirle che dopo l'avrebbe informata di tutto, e subito dopo tornò a concentrarsi sull'apparecchio che aveva vibrato di nuovo.
Il ragazzo, dal canto suo, si malediceva per averle scritto quel dolcissimo 'ti adoro' così, senza una ragione precisa, ma gli risultava sempre più difficile controllarsi, e non andava affatto bene... immaginò il sorriso che si era fatto spazio sul volto della ragazza, intuiva perfettamente che lei lo ricambiasse totalmente, anche se non l'aveva mai sentita dire che lo amava. Di colpo, si rese conto che ignorava completamente il motivo per cui l'aveva ringraziata, era stato al gioco e basta, lasciandosi coinvolgere un po' troppo...
" perchè ti ho ringraziato?" Meg rise sotto i baffi "perchè stasera ho rinunciato alle specialità di zia Katy, soltanto per te" digitò velocemente, e poi inviò il messaggio, tra un boccone e l'altro; lui sorrise leggendolo, e attirando l'attenzione dei ragazzi su di se "per me?" non capiva, ma gli piaceva da morire chattare con lei, anche se sarebbe stato più felice di averla seduta nel posto accanto al suo "già! siamo uscite per cena, e zia Katy ha detto che cucinerà tutte le ricette presenti sul suo ricettario (e sono veramente tante, te lo assicuro) quando verrai a cena da noi" gli rispose.
" quindi non puoi più tirarti indietro!" digitò ancora, riferendosi sempre alla promessa fatta da lui stesso "ti giuro che non lo avrei fatto comunque, e lo sai" Meg sorrise di nuovo, sorridendo anche a Emma, che di tutta risposta allungò con molta nonchalance il collo sul suo cellulare, approfittando del fatto che la donna fosse andata a pagare. Non aveva voluto sentir ragioni, e aveva offerto la pizza alle due ragazze.
" ma ti rendi conto, Meg? Cioè..è incredibile, il ragazzo per cui stravedi da due anni, non solo tutto ad un tratto ha smesso di essere irragiungibile, ma trascorre pure tutta la serata a messaggiare con te!" Emma era visibilmente su di giri, e Meg smisuratamente felice, le brillavano gli occhi, ancora.

Non tornarono a casa troppo tardi, tutte e tre erano stanche, Meg e Emma per aver viaggiato, e zia Katy, per aver svolto il turno pieno di lavoro.
Le ragazze si misero in pigiama in un baleno, ridendo e scherzando tra loro mentre si svestivano senza il minimo pudore e si sciaquavano i denti insieme; quando furono pronte per andare a dormire, Emma salutò la zia della sua migliore amica gentilmente, mentre Meg si trattenne qualche minuto insieme alla donna e scambiò ancora quattro chiacchiere con lei prima di abbracciarla dandole la buonanotte e salire in camera.
La mattina successiva si sarebbe sicuramente recata in albergo dai ragazzi, era arrivato il momento di conoscerli per Emma, e non poteva esserne più felice. Per tutta la serata aveva continuato a messaggiare con Harry, mentre passeggiava al fianco della zia e della sua migliore amica prima di tornare a casa, ma quando rientrò in camera, trovò Emma seduta sul suo letto con un sorrisino angelico dipinto sul viso che le fece capire subito che si era persa qualcosa.
"Ti dico solo quattro parole" cominciò la nuova arrivata, Meg la spronò a continuare "anzi cinque.." sembrò rifletterci su un attimo "parlaaa!" esclamò lei raggiungendola sul letto "io. tu. domani. One Direction. spiaggia" "cosa?" Emma le passò il cellulare, e l'amica sorrise instintivamente quando lesse ciò che Harry le aveva scritto "domani mattina io e i ragazzi andiamo in spiaggia, vieni con noi? Naturalmente puoi portare con te la tua migliore amica" ovviamente gli rispose in senso affermativo, con un 'si' accompagnato da una serie di faccine sorridenti, poi Harry le spiegò un po' meglio la faccenda con altri messaggi "ci vediamo alle sette in hotel. Andremo in un posto poco affollato, un paesino a una trentina di kilometri da San Francisco, e cercheremo di dare nell'occhio il meno possibile" "..ma i paparazzi potrebbero esserci comunque, e perciò, tu continuerai a essere la ragazza che mi ha fatto perdere la testa" aggiunse lui, e Meg non poteva che essere più d'accordo, glielo scrisse in un ennesimo messaggio, mentre Emma le stava accanto e seguiva ogni passaggio super entusiasta. "Fallo smettere di essere così dolce, ti prego, io così non ce la faccio a resistergli, e nemmeno a fare finta di non essere mai stata spedita su un altro pianeta da un suo bacio...non voglio che-" Emma la interruppe stringendola in un abbraccio convulso, aveva già capito che Meg non poteva fare a meno di pensare a quando quel sogno avrebbe avuto fine, e la sua migliore amica, con quella stretta così decisa, voleva dimostrarle ancora una volta che lei c'era e ci sarebbe sempre stata.
" non ci pensare.." le disse, come se le avesse letto nel pensiero, Meg la strinse di più "hai ragione" sussurrò, sforzandosi di sorridere.
Poi si misero tutte e due sotto le coperte e spensero la luce, Emma controllò il suo account twitter per l'ultima volta prima di spegnere il telefono, Meg impostò la sveglia alle sei di mattina, prestino, per dirla tutta, ma avrebbero trascorso la giornata in spiaggia con i ragazzi, e ne valeva decisamente la pena. Ne sarebbe valsa sempre la pena, per loro, anche se era ormai quasi l'una ed erano ancora sveglie.
" Non ci credo!" esclamò Emma, saltando letteralmente in aria  e inducendo l'amica a fare lo stesso, la ragazza non fece nemmeno in tempo a domandare alla sua migliore amica che diavolo le fosse preso, che si ritrovò il cellulare di quest'ultima letteralmente spiaccicato in faccia, e vide anche lei.
Sul display era aperta la pagina sul profilo twitter di Harry, l'ultimo tweet risaliva a un'oretta prima, ecco ciò che diceva.
" Mi sento uno stupido, non ti vedo soltanto dalle sei di questo pomeriggio, sono stato bene a San Francisco, e ti giuro che mi manca già non averti intorno..."
Meg ricadde sul letto a mò di sacco di patate, con uno sguardo sognante dipinto sul viso e gli occhi di Emma addosso, era ovvio che il messaggio fosse riferito a lei. Forse Harry aveva pensato che c'erano pochissime possibilità che Meg lo leggesse, dato che era stata proprio lei a dirgli che da quando 'stavano insieme' non era più entrata su twitter, e infatti era stato soltanto grazie a Emma se lo aveva visto; e forse lo aveva scritto anche perchè non c'era nulla di strano se tutti i suoi follower avessero visto un tweet con ogni probabilità dedicato a quella che per tutti era la sua ragazza.
Era stato retwittato da qualcosa come 1.200.000 persone e inserito nei preferiti da più di 500.000, segno evidente che la maggior parte della gente li vedeva come una coppia dolcissima e tifava per il loro amore, nonostante quelle stesse persone fossero al contempo gelose marce..ma era del tutto comprensibile.
E loro stavano prendendo in giro tutti con quella farsa. Anzi, no, stavano prendendo in giro solo loro stessi, perchè paradossalmente, si amavano, addirittura molto più intensamente di quanto pensasse il resto del mondo. E gli unici a essere presi giro dalla farsa, erano proprio loro due.
Meg non resistette oltre, riprese il cellulare e digitò un nuovo messaggio, con le dita tremanti e il cuore a un passo dall'esploderle, sul serio.
" Buonanotte Harry"
la risposta arrivò quasi in tempo reale.
" Notte Meg"






Ciaaaaaaaao :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo..ovviamente, di lunedì :D
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, ed evito di fare riassuntini perchè è già abbastanza lungo di suo ahahahah 
Mi raccomando, sentitevi liberi di dirmi tutto ciò che vi passa per la testa, di qualunque cosa si tratti, se avete qualche consiglio, o magari anche qualche rimprovero, io sono sempre qui, pronta a leggere tutto ciò che mi scrivete, e a interagire con voi :DD
Credo di averlo detto già mille volte, ma non vi ringrazierò mai abbastanza per tutte le recensioni ricevute e per l'interesse mostrato nei confronti della storia!
Vi adoro, e spero che mi accompagnete in quest'avventura fino alla fine :))
Grazie ancora di tutto, un bacione, al prossimo aggiornamento, e recensiteeeeeeee ♥♥♥♥♥

Ps. Colgo l'occasione per invitarvi a leggere, e se vi va a farmi sapere cosa ne pensate della mia nuova one-shot 'love for breakfast'..se siete interessati la trovate nella mia pagina ;)) Ciaaaaaaaaaaao <3<3<3<3
  
       

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Capitolo 24
*** Capitolo ventitre ***


Quando quella mattina suonò la sveglia, alle sei, per la prima volta nei suoi diciotti di vita, Meg non fu assalita dalla voglia di prenderla e scaraventarla sul pavimento, stanca di quel fastidiosissimo 'drin' che la riportava nel mondo reale ogni mattina. Le sei, poco dopo dell'alba..nemmeno quando era costretta ad alzarsi presto per non perdere la corriera per andare a scuola, si era mai svegliata così presto. E non lo aveva mai fatto nemmeno in quelle due settimane, che poteva giurare fossero state le più belle di sempre.
Più che altro, la mattina precedente si era addormentata poco dopo le sei, dopo aver trascorso le ore più fitte della notte a zonzo con Harry, a scegliere profumi, e a baciarlo e lasciarsi baciare in un vicolo adiacente al viale proncipale.. ma quella era un'altra storia. Meg non era esattamente un tipo mattiniero, anzi, adorava poltrire nel letto fino a mezzogiorno, ma quella domenica d'agosto, il pensiero di sbattere a terra la sveglia così violentemente da farla spaccare in due, non l'aveva nemmeno sfiorata. E guardacaso centrava il fatto che non vedesse l'ora di rivedere lui, e naturalmente il resto dei ragazzi.
" Emma..Emma!" chiamò la sua migliore amica, che tra l'altro le stava comodamente appoggiata su un fianco "uhm?" ricevette un mugugno come risposta, e la scosse un po di più "lasciami stare.." si lamentò la ragazza "va bene, allora vorrà dire che andrò da sola in spiaggia con i ragazzi!" a quelle parole la bella dormigliona si rizzò a sedere sul letto stropicciandosi gli occhi "buongiorno!" le disse Meg, dandole un bacio sulla guancia.
Poi si alzò, raggiunse il bagno e meno di dieci secondi dopo, Emma le fu accanto, si sciacquarono la faccia tutte e due, poi scesero giù in punta di piedi per non svegliare zia Katy, e si sedettero al tavolo inghiottendo pan di stelle e succo di frutta; "non ci credo che tra meno di un'ora li incontrerò!" esordì la bionda tra le due, la sua migliore amica le sorrise raggiante, ormai nessuna delle due aveva più sonno "è normale che ci siamo salutati soltanto ieri, e mi manc- mancano già?" l'altra ragazza scosse la testa in senso di disapprovazione "non pensare di esserti salvata in calcio d'angolo con il plurale!" "..specifica Chi ti manca, e poi ti dico se è normale" si scambiarono un'occhiata, non ci fu bisogno che Meg aggiungesse nulla "si, è normale, testa bacata di una migliore amica, e sai perchè? Perchè sei innamorata di lui! Ed è risaputo che quando l'amore ti frega, non esiste Santo che ti tenga lontano dal tuo principe azzurro, nemmeno con il pensiero" Meg sorrise "queste perle di prima mattina?" le domandò strizzandole l'occhio, e sapendo perfettamente che Emma avesse ragione, la ragazza scrollò le spalle "ho i miei momenti" disse semplicemente, inducendola a ridere ancora.
Subito dopo, scrisse un bigliettino a sua zia, nel quale spiegava che lei e Emma avrebbero trascorso la giornata in spiaggia con i ragazzi, e che sarebbero tornate per l'ora di cena, lo attaccò al frigorifero a mò di post it, e poi tornò su; intanto la sua migliore amica si era preparata, e una ventina di minuti più tardi, quando fu pronta anche lei, dopo una bella doccia rinfrescante, raggiunsero la fermata del bus. Si stupirono del fatto che già alle sette di mattina, praticamente mezza San Francisco fosse già perfettamente attiva, sveglia, e in corsa come al solito; loro due si misero sedute vicine, per Meg continuava a essere bizzaro e scomodo essere al centro dell'attenzione della  gente che la fissava senza il minimo pudore, ma dieci minuti dopo le sette, furono davanti l'hotel dei ragazzi.

Quando Louis la vide arrivare da lontano le andò incontro, e Meg si fiondò automaticamente tra le sue braccia...doveva ammetterlo, a Los Angeles, quando c'era Beth, aveva fatto il possibile per trattenersi dall'abbracciarlo, anche se sapeva che la sua fidanzata non se la sarebbe presa, ma lì, non c'era nessuno a cui quell'abbraccio avrebbe potuto dare fastidio, quindi si lasciò stringere. 
Quanto le erano mancati quegli abbracci da orso che solo Louis Tomlinson era in grado di regalarle? La risposta a questa domanda è..da morire!
 "Ciao!" la salutò il ragazzo quando si furono staccati, Meg rispose al saluto sorridendo, facendosi subito da parte "lei è Emma, la mia migliore amica" "oh ma che piacere!" il ragazzo abbracciò anche la nuova arrivata, che dal canto suo, ancora non riusciva a spiccicare parola. "Sempre in ritardo..." Zayn comparve dietro di loro, e salutò Meg con un bacio sulla guancia, la ragazza gli fece la linguaccia e lui rise, poi la scena si ripetè come era successo per Louis, e Emma ancora non fiatava, troppo emozionata.

Non appena Harry vide che le due ragazze erano arrivate, si precipitò giù e agì d'istinto, avvolse le proprie braccia intorno al collo di Meg abbracciandola da dietro, e a quel punto anche lei restò senza fiato come Emma, portò le sue mani su quelle di Harry  e girò appena la testa di lato per dargli un bacio sulla guancia "oggi ti schizzerò per tutta la giornata, ti ho avvisata!" disse lui con un sorriso beffardo dipinto sul viso, e prima ancora che la ragazza potesse rispondere, sciolse l'abbraccio presentandosi a Emma.
Gli ultimi ad arrivare furono Liam e Niall, i quali si ritrovarono di fronte, oltre a una raggiante Meg, anche la sua migliore amica, altrettanto felice, ma completamente spaesata. Dopo le rituali presentazioni, la ragazza dai capelli biondi lunghi fino alle spalle, lisci, e gli occhi scuri come quelli della sua amica, non riuscì a non imbambolarsi avendo di fronte Liam, e nonostante tutte le ammonizioni di Meg, sorrideva con le guance rosse e le parole bloccate in gola, incapace di rapportarsi normalmente con i One Direction, esattamente come aveva fatto la sua migliore amica all'inizio di quell'avventura.
Megan la prese sotto braccio sussurrandole un 'respira', prima di incamminarsi insieme a lei seguendo i ragazzi nel pulmino che avevano affittato per raggiungere la spiaggia. Il viaggio fu tranquillo e durò poco più di una mezzoretta, durante la quale, Meg in primis, e poi anche Niall, Zayn e Louis fecero il possibile per far sentire Emma a suo agio, mentre Liam guidava e Harry gli stava affianco, anche se avrebbe volentieri tenuto stretta a sè la sua finta fidanzata; comunque sia,quando giunsero a destinazione, Emma aveva già fatto dei passi avanti, e ora chiacchierava addiruttura con Niall senza svenire.
Parcheggiarono il mini bus proprio di fronte all'ingresso della spiaggia, tanto era talmente vecchio e rovinato nella carrozzeria, che nessuno avrebbe mai detto che quello fosse il mezzo a bordo del quale aveva viaggiato la boyband più amata del secolo! E l'intento dei ragazzi era proprio quello..trascorrere una giornata in assoluto relax, anche se avrebbero scommesso sulle loro voci, la cosa più preziosa al mondo, che qualche paparazzo li avrebbe beccati.
Avevano scelto una spiaggia libera a 30 km più a sud della metropoli californiana di cui erano ospiti,  alle 7.50 del mattino non era per niente affollata, e desisamente bellissima; Meg e la sua migliore amica si tolsero le scarpe non appena sentirono i granelli di sabbia tra le dita, e i ragazzi le imitarono, raggiungendole con tanto di ombrelloni e chincaglierie varie, si posizionarono a pochi passi dalla riva, e non appena ebbero fissato il bastone degli ombrelloni nella sabbia (e ci misero un bel po'), si liberarono dei copricostumi e camminarono in direzione dell'oceano fino a quando un'onda poco violenta ma letteralmente gelata, non gli bagnò i piedi e le caviglie. A quel punto, si allontarono istintivamente da lì, immergendo i piedi nella sabbia per ritrovare un po' di calore, e tornarono agli ombrelloni respirando a pieni polmoni quell'aria mattutina che sembrava essere incontaminata.
" Meg? mi passi la crema?" la ragazza diede il flaconcino alla sua migliore amica, poi l'aiutò a spalmarla sulla schiena, e si fece aiutare da Emma allo stesso modo, subito dopo Niall e Harry si fecero sentire, visto che Liam e Louis avevano già provveduto da soli, e Zayn sembrava non essere minimamente interessato a proteggersi dagli eritemi solari; Harry le si parò davanti con un sorriso e senza troppi preamboli le versò un po' di crema sulle mani e si voltò di spalle, Niall chiese a Emma di aiutarlo gentilmente, e le due ragazze si misero all'opera. Meg gli massaggiò delicatamente la schiena spalmandogli la crema con i polpastrelli tremanti, poi il ragazzo si voltò e prese la sua mano portandosela sul proprio petto, per farle capire che non voleva bruciarsi nemmeno sul davanti; le sue guance si dipinsero di un lieve e tenerissimo rossore, mentre lo sfiorava appena, per poi vincere l'imbarazzo e massaggiarlo prima sulle spalle e sulle braccia, poi sui pettorali e infine sull'addome arrivando poco più giù dell'ombellico e fermandosi qualche centimetro prima dell'elastico del costume. Fu una procedura che durò un minuto forse, ma Harry non le staccò gli occhi di dosso nemmeno per un attimo mentre lei toccava il suo dorso nudo, inducendolo a  provare un misto tra formicolio e puro piacere. "Grazie" disse soltanto, quando Meg ebbe finito, poi mise l'asciugamano a terra e si stese accanto a lei.
Dall'altro lato c'era Emma, e intorno a loro, malamente sdraiati, il resto dei ragazzi. Trascorsero gran parte della mattinata a ridere e scherzare tra loro prendendo il sole, poi venne il momento di fare il bagno; Liam, Zayn, Niall e Louis e persino Emma  si tuffarono senza preoccuparsi dell'impatto che l'acqua fredda avrebbe avuto sulle loro pelli, e lo stesso avrebbe fatto anche Harry se non si fosse accorto di Meg che, nonostante fosse incitata dalla sua migliore amica e dai ragazzi a tuffarsi, indugiava un po' troppo, ferma a riva. 
Non che avesse paura, sarebbe stato ridicolo, semplicemente, le piaceva entrare in acqua lentamente, e tuffarsi soltanto quando l'oceano le fosse arrivato almeno all'altezza dei fianchi...purtroppo Harry non era del suo stesso parere, e dopo averla raggiunta a riva (aveva perso tempo a gonfiare un materassino) le mise un braccio intorno alle spalle, mentre la ragazza si voltava verso di lui perdendosi di nuovo, per la milionesima volta, in quegli occhi che avevano l'assurdo potere di sminuire la bellezza di quella distesa azzurra che gli stava di fronte "o ti tuffi, o ti tuffo" le disse lui guardandola, Meg non ebbe il tempo di rispondere, quegli occhi come sempre l'avevano fatta imbambolare "e?" domandò, come se non avesse ascoltato una sola parola "troppo tardi!" esclamò lui afferrandola per le gambe e prendendo la rincorsa, stringendola tra le sue braccia prima di mollarla e buttarla in acqua.
La ragazza rise non appena realizzò l'accaduto, si spostò i capelli dal viso ormai completamente bagnati, e ricambiò il favore a Emma che si stava divertendo a schizzarla tra una risata e l'altra, poco dopo anche Liam e Zayn si unirono a loro schizzandole, si divertirono da matti, e quando Meg ebbe un attimo di tregua, cercò Harry con lo sguardo e lo vide rilassarsi sul materassino che aveva gonfiato poco prima, Louis e Niall facevano una gara a stile libero, o qualcosa di simile. La ragazza fece segno alla sua migliore amica di scusarla un attimo, e Emma le fece l'occhiolino come risposta, intuendo perfettamente ciò che Meg intendeva fare, e approvando pienamente.
Lei si avvicinò cautamente a Harry pregustando la vendetta, e dopo essersi assicurata che lui non l'avesse vista, tanto era preso a rilassarsi, con un gesto deciso, rovesciò sia il materassino, che il ragazzo che vi era comodamente sdraiato sopra. Rise a crepapelle mentre lui emergeva dall'acqua e la guardava sfidandola, un attimo dopo si sentì afferrare per le gambe e si ritrovò stretta nella sua presa, rideva ancora, ma quando Harry si scostò i ricci dal viso portando la testa all'indietro, persino la risata le si bloccò in gola..ma quanto cavolo era bello?
Si ritrovò a pensare che sarebbe stato di gran lunga più facile annegare nei suoi occhi, piuttosto che nell'oceano.
A quel punto lui iniziò a schizzarla violentemente "l'hai voluto tu!" gridava, mentre Meg cercava di ripararsi portandosi le mani davanti agli occhi "basta, ti prego basta!" voleva fargli credere di essere arrabbiata, ma rideva, e Harry la trovò tenerissima, smise e l'abbracciò forte lasciandole un bacio sulla fronte "non mi sono mai divertito in spiaggia come oggi" sussurrò tenendola ancora stretta, Meg sorrise senza ritegno, e qualche secondo dopo si ritrovarono nel bel mezzo di una lotta all'ultimo schizzo che però coinvolgeva tutti e sette i bagnanti.
Poco prima di pranzo le due ragazze uscirono dall'acqua e dopo aver passeggiato per un po' sulla spiaggia asciugandosi alla meglio,tornarono sotto l'ombrellone, e tra una chiachiera e l'altra, versarono il contenuto della borsa frigo in dei piatti di plastica, e li passarono ai ragazzi insieme alle posate e a un bicchiere d'acqua fresca. Si misero in cerchio e gustarono l'insalata di riso..avrebbero potuto benissimo scegliere di pranzare in un ristorante, ma no, almeno per quel giorno, volevano sentirsi comuni adolescenti intenti a divertirsi al mare. Mangiarono poco, in previsone di altri bagni, e quando ebbero terminato, i ragazzi optarono per un'altro tuffo nell'oceano, prima che iniziasse la digestione; Meg e la sua migliore amica invece restarono sotto l'ombrellone a godersi un po' d'ombra.
"ti ho mai detto che ti voglio tanto tanto ma tanto bene?" esclamò la bionda, stendensosi accanto a Meg "quasi tutti i giorni" "bene, allora te lo ripeto" Meg rise "ti stai divertendo?" le domandò un attimo dopo, stendendosi sul fianco e girandosi verso di lei, Emma annuì convinta "è incredibile che io, proprio io, stia trascorrendo una giornata in spiaggia insieme ai One Direction, cioè, ti rendi conto?" "già, è assurdo" concondò l'altra "sono meravigliosi quei ragazzi! Scherzano tra loro, ridono, si prendono in giro, e fanno lo stesso con me e con te, come se ci conoscessero da sempre" tutte e due avevano uno sguardo sognante "se solo sapessero che noi per ben due anni, abbiamo parlato al desktop di un computer, come se li avessimo di fronte.." "no Meg, fidati, è meglio che  non lo sappiano" in quel momento scoppiarono a ridere entrambe, complici. "Lo sai che tutti mi hanno riconosciuta? si sono ricordati di aver parlato con me al telefono!" Emma era decisamente su di giri, e Meg sorrise instintivamente perchè ora riconosceva chi aveva di fronte, non quella ragazza imbambolata nella quale la sua migliore amica si era trasformata quando i ragazzi le si erano presentati, si rese conto che quella che aveva avuto Emma in quei momenti doveva essere la stessa faccia che era appartenuta a lei quando li aveva incontrati per la prima volta.. okay, era decisamente imbarazzante come cosa, perciò decise di non pensarci oltre.
" uno: sarà successo non meno di quattro giorni fa, e due: non sono degi smemorati" le rispose, prendendola in giro, la sua migliore amica le fece il verso, e subito dopo scoppiarono di nuovo a ridere. Meg cambiò posizione e si stese di nuovo supina "sto vivendo un sogno, Emma" sussurrò appena, guardando il sole attraverso la stoffa dell'ombrellone "lo sto vivendo anche io, grazie a te" ribattè l'altra, Meg si voltò verso di lei "non puoi capire quanto sono felice che tu sia qui" la sua migliore amica l'abbracciò teneramente "sono sicura che questi quattro giorni saranno i migliori di sempre" esclamò felice "perchè quattro?" domandò innocentemente Meg, Emma le rivolse un sorriso malinconico "giovedì dopo pranzo ho il treno per tornare a casa.." spiegò, avevano avuto così tante cose da dirsi, che quella era passata in secondo piano, Meg sbuffò "così presto?" "si, ma tanto ci rivediamo quando torni a casa tu, no?" l'amica annuì, avrebbe tanto voluto che quel momento non arrivasse mai, era tutto perfetto così com'era, non poteva desiderare niente di meglio che trascorrere le sue giornate con Harry, Zayn, Louis, Niall, Liam e la sua migliore amica. Ma era effettivamente troppo bello, per poter durare.
" una domanda.." esordì la bionda "tu sei ancora convinta che Harry ti dedichi tutte quelle attenzioni, per 'la farsa'?" enfatizzò le ultime parole racchiudendole in delle virgolette, ma Meg non potè risponderle perchè qualcosa, o meglio, qualcunò rubò tutta la sua attenzione.
All'improvviso avvertì un corpo completamente bagnato combaciare perfettamente con il proprio, e in quello stesso istante si sentì rabbrividire per il freddo contatto e avvampare per tutto il resto; non riuscì a rendersi conto delle intenzioni di Harry fino a quando lui non la baciò, e Meg, tanto per cambiare, ebbe la netta impressione di essere in paradiso. 
All'inizio fu un bacio dolce e casto, poco più che un delicato sfiorarsi, quasi un sorridersi labbra contro labbra, ma dopo qualche secondo, il bacio diventò più intenso, bramato, voluto da entrambi. Il contatto tra le loro labbra si fece sempre più intimo, i loro corpi erano perfettamente l'uno sull'altro, e nessuno di tutti e due sembrava aver voglia di riprendere fiato. Harry..semplicemente non aveva resistito, era uscito dall'acqua insieme ai suoi migliori, l'aveva vista lì, sdraiata sull'asciugamano, rilassata e più bella che mai, e non aveva saputo fare qualcosa di diverso dallo stendersi su di lei completamente bagnato, e baciarla.
La ragazza, con il cuore letteralmente in fiamme, e completamente arresa alla forza travolgente di quel bacio, portò le mani attorno al suo collo, intrecciandole dietro la sua nuca e attirandolo di più a sè, mentre lui continuava a tenere le labbra premute contro le sue, baciandola con passione, e giocando con i suoi capelli. 
Quando Harry fu costretto a interrompere quel contatto per necessità di ossigeno, la guardò un attimo negli occhi scuri, la vide sorridere sotto di sè, e a quel punto riprese a baciarla, poggiando le labbra prima sull'angolo della bocca e scendendo lentamente fino ad arrivare al collo. Tutti e due sembravano aver dimenticato di non essere soli, non gli importava nulla di nulla, Harry teneva il viso completamente immerso nel suo collo e la baciava dolcemente su ogni angolo di pelle scoperta, sfiorandole le spalle e arrivando fino a dove poteva spingersi senza essere intralciato dal costume della ragazza, tornando alle labbra e poi di nuovo al collo, mentre lei aveva spostato le mani tra i suoi ricci aggrovigliandoseli tra le dita e sentendo andare a fuoco tutte le cellule del corpo che entravano in contatto con quelle labbra, le sue labbra.
Meg gli reggeva la testa tra le mani, godendo della vicinanza dei loro corpi, e muovendo le dita tra i capelli del ragazzo, massaggiandoglieli, scompigliandoglieli, mentre lui la lasciava fare e continuava a baciarla alternativamente sul collo e sulle labbra, mandandola in estasi. 
I loro corpi l'uno sull'altro, i suoi pettorali perfettamente scolpiti a contatto con la pelle nuda della ragazza, i loro addomi incollati, i loro respiri che si rincorrevano e le gambe intrecciate tra loro, un incastro reso ideale dalla genetica, e due cuori che si fondevano in uno.
Harry portò le mani sui suoi fianchi senza smettere di baciarla, desiderandola come non aveva mai desiderato niente e nessuno prima di perdere la testa per lei, e trattenendosi a stento dal sussurrarle cose che avrebbero reso completamente inutile e privo di senso quel contratto..qualcuno doveva fermarlo prima che fosse troppo tardi, prima che dalle sue labbra, ancora incollate su di lei, uscissero quelle due parole che avrebbero compromesso tutto il resto. Doveva assolutamente reprimere quel ' ti amo', che all'improvviso sembrava l'unica cosa che il suo cervello fosse in grado di formulare.                       
"E basta!" sbottò Liam ridendo. Salvato in calcio d'angolo. "Altrimenti fniremo per credere che la farsa sia soltanto una scusa bella e buona per baciarvi!" rincarò la dose Louis, anche se in effetti era chiaro a tutti che quei due fossero pazzi l'uno dell'altra...
Harry a quel punto si staccò da lei, maledicendo e ringraziando mentalemente i suoi migliori amici..avevano fatto di sicuro la cosa più giusta a bloccarlo, non sapeva se si sarebbe fermato tanto facilmente, adorava sentire il corpo di Meg combaciare contro il suo, era una sensazione che non aveva prezzo, accentutata ancora di più dal fatto che fossero in spiaggia e di conseguenza indossassero solo i costumi, gli piaceva da morire baciarla, ma si rendeva conto di aver bisogno di un freno, e i suoi quattro migliori amici lo aiutavano anche in questo. Meg si ritrovò invece a dover reggere gli occhi di Emma puntati su di lei, che la guardava come se la sapesse lunga, lei le sorrise, non riuscendo a celare quel groviglio di emozioni che albergavano nel suo stomaco, e ricevendo un occhiolino da parte della ragazza a cui voleva più bene al mondo.
Fortunatamente, il resto del pomeriggio trascorse senza altri meravigliosi e piacevoli intoppi, fecero il bagno più volte, scherzando e ridendo come al solito, tutti insieme, rilassandosi al sole e organizzando giochi in spiaggia, divertendosi, anche se gli sguardi che si scambiavano i due finti fidanzatini erano roventi, e Zayn, Louis e Liam avrebbero tanto voluto che Jamie, Beth e Charlie fossero lì insieme a loro.    
Verso sera, raccolsero la propria roba e ripresero la strada verso casa, praticamente esausti, ma pienamente soddisfatti della giornata appena trascorsa. Harry salutò Meg con un tenerissimo bacio sulla fronte, dandole appuntamento all'indomani, e nel momento stesso in cui si salutarono, tutti e due cominciarono inconsciamente a fare il conto delle ore e dei minuti che mancavano fino a quando non si sarebbero rivisti. 
Ditemi voi, come potevano solo pensare di separarsi per sempre, meno di quindici giorni più tardi.



Ciaaaaaaao :))
Eccomi qua! Oggi è lunedì, e fortunatamente anche questa settimana sono riuscita a mantenere il mio impegno e ad aggiornare! :DD
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto, e che il poco tempo che ho disposizione per scrivere, non comprometta la riuscita dei capitoli! :))
Sinceramente ho notato un clamoroso calo delle recensioni, e mi dispiace un sacco...che succede? Non vi piace più? Avete consigli da darmi? O anche critiche da rivolgermi magari...qualunque cosa abbiate da dire, vi prego, fatemi sentire :D
In caso vi fosse sfuggito, sono le vostre parole che mi spronano a scrivere, e tengo tanto ai vostri pareri, perciò sbizzarritevi pure :DD
Ne approfitto ancora una volta per invitarvi a leggere, se non lo avete già fatto, la mia ultima one-shot. Si chiama 'love for breakfast', non credo ci sia bisogno che vi dica chi è il protagonista, ormai mi conoscete, e..niente, se vi va, passate, mi rendereste davvero felice :D
Okay basta, smetto di tediarvi..e mi vado a sentire di nuovo 'story of my life' ..l'adoro, è diventata la mia droga, l'ascolto tipo trenta volte al giorno ahahahahh ♥♥♥♥♥
Grazie di cuore alle mie fedelissime lettrici, a chi è appena entrato nel mio mondo, e a tutti voi che in modo o nell'altro, seguite la storia :))
Vado sul serio, un bacione, a prestoooooooo <3<3<3
  



 









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Capitolo 25
*** Capitolo 24 ***


Lunedì pomeriggio.
Due figure snelle passeggiavano per le strade di San Francisco godendosi quel pomeriggio estivo, fortunatamente non troppo afoso, e perfetto per un giro in centro.Parlottavano tra loro come sempre, guardandosi intorno qua è là tra una chiacchiera e l'altra, e tenendo un passo piuttosto lento; le due ragazze camminavano sotto braccio reggendo un  gelato con la mano libera, e soffermandosi su alcune vetrine, curiosando in cerca di qualche saldo speciale, o semplicemente ingannando il tempo, prima del concerto dei One Direction. Ormai tutti riconoscevano Meg, e la additavano senza alcuna vergogna, parlando di lei e di Harry come dei protagonisti della storia d'amore più inaspettata e dolce dell'estate. La star della musica, e la sua fan...era un calderone bollente, destinato a vendere migliaia e migliaia di copie. Ammettiamo pure che sia i paparazzi che i giornalisti, e i giornalai, ci stavano guadagnando parecchio sulla curiosità delle fan dei One Direction di sapere gli ultimi dettagli sulla storia del loro beniamino e della ragazza che gli aveva fatto perdere completamente la testa.
 
Ma senza volerlo, o almeno non volendolo inizialmente, erano proprio Harry e Meg quelli che ci guadagnavano di più dalla farsa..il loro non era certo un guadagno in termini di denaro, assolutamente no, lei aveva rifiutato sin dal principio ogni sorta di compenso remunerativo, e lui si era soltanto dovuto piegare alla volontà dei due manager, quindi i soldi centravano poco, anzi, nulla; anche perchè il loro guadagno aveva un valore molto più alto di qualsiasi cifra a sei, sette, otto, nove o infinti zeri..grazie a quella messa in scena loro due avevano la possibilità di trascorrere la maggior parte del tempo insieme, e stiamo parlando di un ragazzo e una ragazza i cui destini non si sarebbero probabilmente mai incrociati se non si fossero messi in mezzo due materialisti di prima categoria...forse Meg sarebbe riuscita a realizzare un sogno partecipando a un loro concerto un giorno o l'altro, ma non si sarebbe trovata mai a faccia a faccia con Harry, a meno che non fosse accaduto un miracolo! Non avrebbe passeggiato per strada con la mano intrecciata nella sua, non avrebbe rischiato di svenire per ogni sguardo e per ogni sorriso, non si sarebbe mai potuta perdere in quegli occhi che tanto amava, e le sue labbra non avrebbero mai neanche solo sfiorato quelle del ragazzo, provocandole brividi di puro piacere lungo tutto il corpo. 
Quello che lei stava vivendo era un sogno a tutti gli effetti, non aveva prezzo, e nulla sarebbe mai stato più importante, più potente e più intenso delle emozioni che si facevano largo nel suo cuore quando si sfioravano, anche se si fosse trattato un contatto involontario, e non era quello il caso.
" Accidenti amica mia! Sei diventata una star... da un giorno all'altro!" esclamò Emma, quasi impressionata dall'attenzione della gente focalizzata solo su di loro  "ma quale star!" rispose l'altra enfatizzando il gesto con la mano, dopo aver gettato nella pattumiera più vicina, il fazzoletto di carta che aveva tenuto stretto intorno al cono "e anche se così fosse, non durerà per molto, non appena sarò a casa tornerò ad avere l'anonima vita di sempre, e la gente si ricorderà di me soltanto come della ragazza che per un mese contato, ha fatto perdere il senso dell'orientamento a Harry Styles" "..non che tutta questa attenzione concentrata su di me, mi faccia sentire a mio agio, ma te lo giuro, se sopportare la perdita di ogni tipo di privacy fosse il prezzo da pagare per restare insieme a lui per sempre, il fatto di avere decine e decine di macchine fotografiche puntate addosso ogni volta che metto il naso fuori casa, non mi scalfirebbe minimamente...io per lui sarei disposta a sacrificare tutto! Semplicemente perchè so che ora, anche se ...un principe, si un principe, come quello delle favole che ci raccontavano da bambine.. anche se un principe si innamorasse di me, io non sarei in grado di essere felice.
Ho bisogno soltanto di una cosa per stare bene, ed è lui." 
La sua migliore amica la guardò rivolgendole un tenero sorriso, dire che Meg viveva per Harry, sarebbe stato addirittura riduttivo.
"ma è inutile continuare a sognare a occhi aperti, devo trovare il coraggio di affrontare la realtà, e accettare che ciò che c'è tra di noi finirà insieme alla farsa" 
Emma fece una smorfia che la diceva lunga.. quando la sua migliore amica diceva cavolate del genere, era costretta a doversi trattenere con tutte le sue forze per non prenderle la testa tra le mani e sbattergliela contro il palo della luce, ma forse nemmeno in quel modo decisamente drastico, Meg avrebbe capito che non sarebbe bastato strappare un contratto per lacerare ciò che loro due provavano l'uno per l'altra.
 "io non penso che finirà come credi tu" azzardò la bionda, l'amica le rivolse un sorriso malinconico "no, non penso nemmeno io che Harry si dimenticherà di me il giorno dopo che sarò partita, lo vedo che sta bene quando siamo insieme, ormai siamo diventati complici in tutto, ma questo non vuol dire che mi chiederà di restare o di essere la sua ragazza per davvero" sospirò rumorosamente, e Emma le schioccò un bacio su una guancia con l'intenzione di tirarla un po' su di morale "la speranza è l'ultima a morire, me lo hai sempre detto tu, no?" la ragazza si concesse un sorriso, imponendosi di godersi quei giorni e non pensare all'addio, mentre la sua migliore amica era convinta che in qualche modo, non osava immaginare quale, ma in qualche modo, Harry e Meg sarebbero rimasti insieme..semplicemente perchè aveva visto tutto con i suoi occhi e non nutriva più  dubbi.
La frequenza degli sms che si inviavano quando non erano insieme, la portata del sorriso del ragazzo quando l'aveva abbracciata salutandola, o quando aveva giocato e scherzato insieme a lei in acqua, la naturalezza con la quale si erano chinato stendendosi su di lei completamente bagnato, la facilità con la quale le loro labbra si erano trovate,  l'intensità di quei baci che provocavano sempre e comunque un cortocircuito nel cuore di Meg, semplicemente il loro modo di stare bene insieme, non poteva far pensare che quei due stessero recitando un copione.  Emma si era accorta di aver avuto ragione sin dal principio, quando aveva  intuito che il più giovane dei cantanti dei One Direction si fosse preso una bella cotta niente popò di meno che per la sua migliore amica, a sua volta innamorata persa di lui.
Pensò che il problema fosse proprio quello, lei si era accorta che Harry provava qualcosa di puro e vero per Meg, che non aveva nulla a che vedere con la famosa farsa, e lo aveva capito in solo giorno, semplicemente guardandoli mentre erano insieme.. e la diretta interessata ancora non riusciva a realizzare di essere ricambiata, forse proprio perchè era troppo coinvolta.
Lo so che può suonare strano, ma se ci fate caso, a volte succede..quando si è così dentro, quando si è immersi in qualcosa fino al collo, spesso non si riesce più a ragionare in modo lucido, e probabilmente l'inghippo stava proprio lì, e Meg non riusciva a rendersi conto di aver fatto perdere sul serio la testa a Harry, perchè era troppo innamorata, lo amava nel modo più vero, e tutto ciò a cui riusciva a pensare giorno e notte, erano i suoi occhi di una tonalità che nemmeno il più esperto e creativo dei pittori sarebbe riuscito mai ad ottenere.. era pronta a scommettere su tutto che, neanche se un eccellente artista avesse mischiato tra loro centinaia e centinaia di verdi e altrettante tinture più simili al blu, sarebbe stato possibile rivedere il colore degli occhi di Harry riprodotto su una tela o anche su un semplice foglio. Nessun colore, sarebbe mai stato più bello di quello a cui faceva ancora fatica a dare un nome.
Ed era per questo motivo che non sapeva decidere se il suo colore preferito fosse il verde o il blu...quando qualcuno glielo chiedeva, avrebbe semplicemente voluto rispondere ' il mio colore preferito? quello degli occhi del ragazzo che amo', indecifrabile e maledettamente ipnotico.
Poteva giurare di non aver mai visto un solo individuo con degli occhi come quelli di Harry, e sapeva per certo che esistessero milioni di persone con del verde misto al blu intorno alla pupilla, ma erano le innumerevoli sfumature, era l'intensità e la profondità di ogni suo sguardo che le mandava in pappa il cervello e le faceva aggrovigliare lo stomaco, travolgendola, oltrepassando pelle, sottopelle, ossa, muscoli e gabbia toracica, non fermandosi nemmeno di fronte al cuore, perforandoglielo e impossessandosi della sua anima. 
Non c'era nulla da fare, era proprio un caso senza speranza, come spesso le rinfacciava Emma, prendendola scherzosamente in giro.
Chiacchierando con l'amica, Meg si ricordò di aver letto da qualche parte una frase a cui all'epoca non aveva dato tanto peso, c'era scritto qualcosa tipo 'se una persona ti piace dal primo sguardo, non smetterà mai di piacerti', e ora, dopo essersi persa infinite volte nei suoi occhi, poteva giurare che era vero, sapeva perfettamente che Harry avrebbe continuato a metterle il cuore a soqquadro fino alla fine dei suoi giorni, a prescindere da come fossero andate le cose. Ogni volta che lo avrebbe sentito soltanto nominare, non avrebbe potuto fare a meno di pensare ai momenti trascorsi insieme, riavvolgendo il nastro sempre da capo, chiudendo gli occhi, immaginando di averlo ancora accanto, illudendosi di trovarlo nella stanza adiacente alla sua, come quando erano in albergo a Los Angeles, e desiderando con tutta se stessa che il teletrasporto non esistesse soltanto nei film di fantascienza. Sapeva di aver bisogno di lui per essere felice, e non le restava altro che godersi pienamente ogni singolo istante, ogni abbraccio, ogni tocco, ogni bacio, ogni travolgente emozione che solo lui era in grado di regalarle.
Quando pensava a lui, non era più capace di far funzionare la parte razionale del cervello, improvvisamente tutte le sinapsi si disconnettevano, i suoi sentimenti prendevano il sopravvento su ogni altra cosa esistente..ecco spiegato il motivo per il quale non si accorgeva di essere amata da lui; le bastava soltanto pensarlo, per perdere il controllo, e si rendeva conto che la cosa poteva essere pericolosa, ma non poteva farci niente se lo amava più di se stessa.

" Non hai idea di quanto si parli di te nel nostro paesello!" a quel punto tutte e due scoppiarono a ridere, sapevano bene che nel posto in cui erano cresciute l'hobby della gente era impicciarsi dei fatti degli altri "e cosa dicono di me?" domandò Meg, adesso curiosa "beh vediamo..le nostre coetanee ti invidiano fino al midollo, anche se hanno sempre sostenuto che i One Direction fossero degli sfigati" Meg si lasciò andare a un'altra risata, pensando a quanto fosse prevedibile la gente lì.. "non dirmi che adesso li seguono anche!" "certo che no! ma si capisce che sono verdi dall'invidia quando le senti parlare!" "cioè, dai Meg! Un gruppetto di amiche che parla dei propri fidanzati, ovvero dei ragazzi del nostro paese e di quelli limitrofi, e sappiamo bene che tipi sono, le senti elogiarli, e fin qui, la cosa potrebbe essere considerata normale...ma se invece di complimenti direttamente rivolti a loro, fossero nient'altro che paragoni con Harry?" Emma raccontava divertita e Meg l'ascoltava..non aveva mai pensato a come le sue coetenee avessero preso tutta la faccenda, in realtà non le era mai importato e continuava a non importarle, però sotto sotto, era bello sapere che le ragazze che si erano sempre comportate da dive di Hollywood a scuola, adesso fossero quasi gelose di lei, che non aveva mai fatto parlare di sè prima di allora.
" paragoni con Harry?" "si! quando senti uscire dalle loro labbra frasi come 'Jake mi convincerebbe a fare cose folli..altro che Harry Styles o chiunque egli sia!' oppure ' oh ma perfavore..Max è tutta la mia vita, e lui mi ama davvero, Megan e quello sfigato del suo ragazzo non possono competere con noi'" "ma davvero non si rendono conto che sappiamo tutti chi sono Jake, Max, Willam, James..? dai, sono degli idioti montati, e se stanno con Katia, Ross e le altre a mesi alterni, è solo perchè mollando a piacimento le ragazze credono di essere fighi !" Meg rise parlando dei suoi ex compagni di liceo, proprio quelli che credevano che il mondo gli girasse intorno soltanto perchè erano obiettivamente 'carini'.
" testoline bacate Meg, di che ti meravigli?" le era mancato parlottare così con la sua migliore amica "vabbè, non è che Katia, Ross, Ellen e il resto del gruppo siano delle cervellone..quindi possono stare insieme!" okay, le era scappata quella frase, il che fece ridere Emma, segno che la sua migliore amica fosse perfettamente d'accordo con lei "boh, che dicano e facciano quello che gli pare...io so soltanto che in certi momenti, mi farebbe davvero comodo sapere come si blocca il tempo" esclamò subito dopo,con sguardo sognante "si, scrivi alla Nasa, potrebbe essere il loro prossimo argomento di ricerca!" le rispose a tono la sua migliore amica, Meg sbuffò sonoramente "lo so che è impossibile..ho solo detto che sarebbe bello se non lo fosse in certi momenti" "tipo quando ti bacia?" le domandò Emma, ficcanaso e curiosa "si, hai colto nel segno" le rispose lei con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro "ma quanto sei bella Meg, quando parli di lui? dovresti vederti, ti brillano gli occhi" le confidò, non riuscendo a trattenersi "e quanto ti voglio bene io?" disse slanciandosi verso di lei e stringendola in un abbraccio "tanto?" domandò Emma "no..troppo" si sentì rispondere dalla sua migliore amica.

Dopo aver sciolto l'abbraccio, continuarono la loro passeggiata, ma quando furono di fronte a un chiosco, la loro attenzione fu attirata da alcuni giornali, sulle copertine dei quali, c'erano Harry, Meg, i ragazzi e persino Emma. 
" no ti prego, devo comprarlo!" Emma saltellò con un luccichio negli occhi, e l'amica provò a farla desistere "dai Meeeeg...è la prima e l'ultima volta che vedrò la mia faccia su un giornale di gossip! sono curiosa di sapere cosa hanno scritto di me!" a differenza dell'amica, Emma trovava divertente il fatto di essere al centro dell'attenzione, almeno per un giorno "io ti aspetto qua...non posso andare a comprare un giornale che mi raffigura in copertina!" insistè Megan "si,beh.. hai ragione! okay, vado a prenderlo e dopo torniamo a casa!" la ragazza rise divertita dall'entusiasmo della sua migliore amica, aveva sempre saputo che Emma avesse un carattere decisamente più spigliato dli suo, e si rese conto che se fosse stata la sua amica del cuore a essere coinvolta in una faccenda del genere, probabilmente anche lei avrebbe trovato divertente comparire su qualche giornale per un giorno soltanto, come la migliore amica della fidanzata di una star, era uno strappo alla regola che avrebbe potuto permettersi. Mentre aspettava Emma, si domandò come avesse fatto ad accettare quella messa in scena senza nemmeno concedersi un minuto per pensare alle conseguenze, come la totale perdita di privacy, subito dopo si diede della stupida da sola...Harry, poterlo conoscere, trascorrere del tempo con lui e con i ragazzi che adorava più al mondo, non c'era nulla che valeva l'emozione di sentirli così vicini, e non si sarebbe mai pentita di ciò che aveva accettato di fare. Mai.
' Questo amore non si può fermare!" Cinque parole scritte a lettere cubitali costituivano il titolo della prima pagina dell'articolo dedicato a loro.
Gli occhi di entrambe le ragazze si posarono sul testo. 'Ebbene si, sembra proprio che il giovane e irresistibile Harry Sytles abbia letteralmente perso la testa per la dolce Megan Jones! Diciotto anni, mora, occhi penetranti, semplice, genuina, bella, e soprattutto fan dei One Direction. E non dimentichiamo di dire, fortunata, ad essersi imbattuta proprio nel ragazzo dei suoi sogni. Pare che i due si siano incontrati per la prima volta  alla fine di luglio, Harry stesso ha raccontato in una recente intervista ambientata a Los Angeles, di averla conosciuta all'alba, in spiaggia, e di essersi preso una cotta per lei, nel momento stesso in cui i loro sguardi si sono incrociati per la prima volta. Ed è così che dopo essere stati paparazzati più volte a San francisco, e poi a Los Angeles in atteggiamenti complici e teneri, i due innamorati, ritornati da pochi giorni in città, decidono di concedersi una giornata al mare in compagnia degli immancabili Liam, Niall, Louis e Zayn, e di un'altra ragazza, probabilmente amica di Megan.
Dalle foto riportate nelle pagine seguenti, sembra proprio che il rubacuori dei One Direction abbia messo la testa a posto, e persino i suoi migliori amici, nonchè compagni di band, sembrano essere stati stregati dalla dolcezza della loro fan. Louis Tomlinson racconta: 'dal primo momento in cui l'abbiamo vista, abbiamo capito che ci adorava, semplicemente perchè dava l'impressione di essere in trance, quasi quasi le volevo tirare un pizzicotto per farle prendere atto di non star sognando! era tenerissima!" e Zayn Malik aggiunge "è successo tutto molto in fretta, da un giorno all'altro questa ragazza ha scombussolato totalmente il cuore di Harry, non l'abbiamo mai visto così preso, ha occhi solo per lei..e poi Meg è fantastica, è una nostra fan, e le vogliamo davvero bene".
"E' vero, siamo diventati amici senza la minima difficoltà! Lei è una ragazza semplice, e credo che sia proprio questo ciò che ha colpito Harry..secondo me insieme formano una coppia bellissima, non ci sono dubbi che siano innamorati pazzi l'una dell'altro, ma la cosa più importante di tutte è che vediamo lui finalmente felice" ..questo l'ntervento di Niall. "Sono inseparabili quei due, dovevate vederli quando eravamo a San Francisco, come tutti sapete Harry si è ammalato, e lei non l'ha lasciato nemmeno per un istante..io credo che sia la ragazza giusta, e so che in fondo anche Styles lo sa." Ovviamente non potevano mancare le parole di Liam Payne. Ebbene sì, cari lettori, i due piccioncini hanno la benedizione di tutti i componenti della band, tutti adorano Meg, e pare proprio che quest'amore così travolgente non sia stato un fuoco di paglia, come si pensava all'inizio.  
Ecco le foto che ritraggono Harry Styles e la sua dolce metà in spiaggia. Capelli al vento per lei, sorriso paralizzante per lui, risate, scherzi, giochi in acqua, sguardi complici, e una serie infinita di baci infuocati sotto l'ombrellone.'
Meg fu costretta a distogliere gli occhi da quell'articolo, il cuore le batteva forte, fortissimo, e in quel momento stesso si rese conto ancora una volta, che avrebbe dato tutto ciò che aveva e tutto ciò non aveva, per far sì che quelle parole fossero vere. Non aveva dubbi su ciò che avevano detto i ragazzi, sapeva che loro erano stati sinceri, intuiva perfettamente che per loro quattro, lei e Harry formavano sul serio una bella coppia, intuiva pure che in un certo senso speravano che non sarebbe finito tutto con il lacerarsi di un contratto...ma nessuno sarebbe mai riuscito a capire fino in fondo cosa quei due provavano l'un per l'altra, nessuno avrebbe mai capito che provare a stare insieme, avrebbe significato sconvolgere totalmente la vita di entrambi, e nessuno avrebbe mai capito quanto avrebbero sofferto se avessero lasciato le cose così, senza un inizio e senza una fine, insospese.. non esisteva una soluzione, o se c'era, loro due non erano ancora in grado di vederla.
Avrebbero pututo ammettere sin dall'inizio di essere pazzamente innamorati l'uno dell'altra, avrebbero potuto provare a costruire qualcosa in quei giorni, ma le cose non erano state così semplici, e forse senza volerlo loro due le avevano complicate ancora di più..perchè Meg non riusciva a rendersi conto di essere ricambiata, il solo pensarlo o averlo di fronte, le faceva perdere la lucidità e l'orientamento, e lui, pur avendo ammesso a se stesso i suoi sentimenti, non voleva legarsi a lei sapendo che l'avrebbe vista molto meno spesso di quanto Louis, Liam e Zayn vedessero le proprie fidanzate.
Harry che non era mai riuscito a mantenere in piedi una relazione, e che ora stava annegando in quell'amore fino al collo,  non sapeva se il modo migliore per per raggiungere il suo salvagente fosse buttarsi a capofitto nell'oceano, a prescindere dalla distanza che lo separava da lei, e rischiare di venire spazzato via dalle onde prima di raggiungerla..e se invece fosse stato meglio lasciar perdere quel salvagente e continuare a nuotare nel mare della vita, mantenuto a galla soltanto dal peso immane che avrebbero assunto i ricordi di ciò che aveva ormai perso, con il rischio di farli diventare talmente pesanti da farlo annegare in ogni caso.
L'unica cosa certa era che in qualunque modo, avrebbe sofferto quando non l'avrebbe avuta più al suo fianco. Non sapeva se avrebbe retto una relazione a distanza, e non sapeva nemmeno se sarebbe stato più doloroso continuare il suo percorso lasciando indietro l'unica ragazza che gli aveva fatto provare sul serio amore..se l'avesse lasciata andare via, quei ricordi dei loro corpi avvinghiati si sarebbero trasformati in mattoni legati tramite dello spago a mani e piedi, l'avrebbero mandato a fondo, a meno che lui non fosse riuscito a slegarsi da essi prima di annegare, e ciò stava a significare che doveva superare la sofferenza, fare tesoro di quella meravigliosa estate, lasciando andare a fondo soltanto i mattoni, e continuando a nuotare con lo spago legato ai polsi, con la leggera, innocua consapevolezza di essere stato bene insieme a lei, e di essere pronto a imbattersi in qualcosa di nuovo.
Il problema più grande di tutti, restava scoprire se ce l'avrebbe fatta davvero a non lasciarsi trascinare giù dal peso di loro due insieme, o se sarebbe stato più facile percorrere kilometri e kilometri, mesi e mesi, cercando di non lasciarsi abbattere da cicloni e uragani, senza più nessun appiglio, con il solo desiderio di raggiungerla, e una scatola vuota da riempire di istanti di felicità. Si trattava di scegliere, rischiare di annegare per colpa dei ricordi, o rischiare di non farcela per via degli ostacoli che una relazione a distanza avrebbe disposto lungo la traiettoria..il rischio c'era comunque.

' Corpi avvinghiati, mani intrecciate sulla nuca per l'una, sul viso e poi sui fianchi per l'altro, labbra incollate, respiri affaticati, baci bollenti, desideri intensi e passione alle stelle. Harry come non lo avevate mai visto prima, innamorato, felice e pazzo di lei' 
Quest'ultima era la didascalia che seguiva una delle tante foto della loro giornata in spiaggia..inutile dire che a Meg fece un certo effetto leggere anche solo quelle poche righe su loro due, il cuore le batteva così forte da trafiggerle il petto, e guardando quelle immagini si ritrovò con le guance rosse di imbarazzo...ma davvero? Baci bollenti, desideri intensi e passione alle stelle? Davvero tutto il mondo avrebbe letto o stava leggendo che Harry era pazzo di lei e che si erano baciati in spiaggia come se non ci fosse un domani? Pure sua madre lo sapeva?
Mentre quel muscolo grande quanto un pugno umano non ne voleva sapere di calmarsi, lei si voltò verso Emma, che intanto aveva ritagliato dal giornale le foto in cui c'era anche lei insieme ai ragazzi, Meg intuì che la sua migliore amica volesse conservarle come ricordo di quella giornata in spiaggia, la trovò una cosa tenerissima, e decise di aiutarla con i ritagli, senza riuscire a smettere di pensare a Harry. Ai quei baci, e alla voglia di essere stretta tra le sue braccia che la stava mangiando viva.
Un paio d'ore più tardi, le due ragazze furono scortate degli agenti di sicurezza dietro le quinte del palasport che avrebbe ospitato il concerto dei One Direction, mancava meno di un minuto all'inizio dello spettacolo,  ma Meg aveva voluto a tutti i costi andarli a salutare prima che i ragazzi iniziassero a cantare "ma se scoppio a piangere? dici che sarebbe un problema?" Emma era su di giri per il suo primo concerto, le tremavano le gambe, e anche se la sua migliore amica aveva già assisito a due o tre show prima di quella sera, si sentiva ugualmente emozionata e agitata come se fosse la prima volta, un po' perchè non poteva immaginare niente di più bello che cantare a squarciagola insieme a Emma, a pochi passi da loro, e un po' perchè, pure se li avesse visti tutti i giorni in concerto, quelle cinque voci le sarebbero arrivate dritte al cuore ogni volta, e ogni volta avrebbe pianto, lo sapeva.
" no..io continuo a farlo sempre" rispose, un attimo prima di intravedere i ragazzi e correre verso di loro, abbracciò tutti, si lasciò stringere da Louis, da Niall, poi da Zayn, da Harry e infine da Liam, e la sua migliore amica fece lo stesso, un attimo dopo i One Direction furono richiamati sull'attenti, era ora di salire sul palco e perforare altre cinquemila o seimila anime; le due ragazze cominciarono a muoversi in direzione dei propri posti, ma Meg riuscì a indietreggiare di un solo passo, fu trattenuta da Harry. 
Si ritrovò con il viso nelle mani del ragazzo e con gli occhi fissi nei suoi, non riuscì a non sorridere avendolo così vicino "dimmi in bocca al lupo" sussurrò lui, per poi avvicinare le labbra al viso di Meg che teneva ancora tra le mani,e lasciarle un tenero bacio esattamente sulla curvatura delle labbra, non sulla bocca, e non sulla guancia, la baciò su una porzione di pelle intermedia, infiammandole il cuore sempre e comunque.
" in bocca al lupo" disse lei con la voce roca, emozionata, a quel punto Harry fu costretto ad allontanarsi, non prima di essersi specchiato in quegli occhi scuri e averle mozzato di nuovo il fiato con un sorriso "e non piangere quando prendo il microfono in mano, che mi distrai!" disse ancora, il suo tono era divertito, ma dannatamente dolce.


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Ciaaaaaaaao :))   
Eccomi qua, come ogni lunedì :D
Questa volta cercherò di essere breve sul serio, e vi anticipo soltanto che dal prossimo capitolo qualcosina cambierà :DD
Spero con tutto il cuore che questo capitolo non vi abbia deluso, e non esitate a farmi sapere cosa ne pensate :))
Grazie mille per tutte le recensioni ricevute e per l'interesse mostrato nei confronti della storia. Grazie anche ai lettori silenziosi e a chiunque passi nella mia pagina ♥♥
Mi raccomando, fatemi sapere tutto quello che vi passa per la testa! :DD
Un bacione, e a lunedì prossimo <3<3<3  

 

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Capitolo 26
*** Capitolo 25 ***


" Okay, va bene.. si, ci vediamo dopo! Ciao Liam!" Meg riagganciò il cellulare, sorrise spontaneamente dirigendosi verso le scale per salire in camera sua, e una volta che fu nella sua stanza, si gettò a peso morto sul letto "allora? racconta!" la incitò Emma sedendosi garbatamente accanto a lei, la ragazza le sorrise "ti consiglio di non fare troppo tardi, stasera abbiamo ospiti" rispose semplicemente, scatenando ancora di più la curiosità della bionda "che mi stai nascondendo?" si sentì domandare, Emma la squadrò con aria indagatrice, si guardarono negli occhi per qualche istante senza che nessuna delle due parlasse, poi Meg non riuscì a reggere oltre lo sguardo inquisitore della sua migliore amica e sbuffò sonoramente "ma è possibile che non posso nemmeno farti una sorpresa?" domandò in tono retorico "dimmi solo se centrano i ragazzi" "no..centra mia nonna guarda!" le era venuto spontaneo, e Emma scoppiò in una risata fragorosa coinvolgendo anche lei.
" Proprio non vuoi dirmi niente?" ci ritentò, con tanto di labbruccio e occhi dolci, Meg si sforzò di resistere "no! tu torna prima di cena, e ti aspetterà una sorpresa"  le disse semplicemente, con tono fermo "okay" la sua migliore amica scrollò le spalle e le rivolse un sorriso, poi si alzò e le si parò davanti "come sto?" si informò, non riuscendo a nascondere un pizzico di imbarazzo misto ad emozione "sei bellissima come sempre" le rispose lei prontamente, osservandola: indossava un vestito estivo decorato con fantasie a fiori, delle tonalità del verde, del viola e del blu, le arrivava appena più sopra il ginocchio, e ai piedi portava un paio di semplici ballerine di cuoio, i capelli biondi erano parzialmente legati. Si era truccata leggermente, e aveva indossato i suoi orecchini preferiti, quelli a cerchio.
" dove vi dovete incontrare?" domandò Meg mentre l'amica afferrava la borsa, anche quella era di cuoio "dietro l'hotel dei ragazzi" "non siete stati proprio dei geni nel decidere di vedervi lì, giusto nel posto preferito dai fotografi" "lo so, ma non conosco molti altri posti a San Francisco, anzi, direi che quello è l'unico" ammise la ragazza ridendo, poi si avviò verso la porta "bus numero 160, quinta fermata" Meg le ripetè le indicazioni per l'ennesima volta "sicura che non vuoi che ti accompagni? sei a San Francisco da soli due giorni, potresti perderti" continuò, con fare materno "..disse quella che girava da sola per la città già dalla mattina dopo il suo arrivo!" le ricordò Emma, facendola ridere "ok ok ricevuto!" così dicendo Meg le baciò tutte e due le guance prima che la sua migliore amica uscisse "divertiti!" le disse, un attimo prima di richiudersi la porta alle spalle.
Bene, adesso era sola. Zia Katy quella settimana aveva il turno serale, quindi sarebbe tornata a casa soltanto nelle prime ore del mattino, Emma era uscita con Josh, e lei aveva tutto il tempo di dedicarsi alla cena.. perfetto.
Si, avete capito bene, Emma era insieme a Josh. E ora avete l'impressione di esservi persi qualche passaggio, giusto?
Lunedì sera, dopo la fine del concerto, le due ragazze avevano raggiunto di nuovo i One Direction dietro le quinte, e lì il batterista della boyband più amata al mondo, non aveva perso tempo, e senza il minimo pudore aveva chiesto il numero alla bionda, dopo averci scambiato qualche parola; Emma glielo aveva dato senza pensarci due volte, sapeva perfettamente chi fosse Josh, lo seguiva su twitter e le aveva sempre ispirato simpatia, e poi era decisamente carino, quindi gli scrisse il proprio recapito telefonico su un bigliettino e glielo consegnò, ricevendo un caloroso sorriso dal ragazzo in questione come risposta, e non immaginando minimamente che lui si sarebbe fatto vivo non appena lei e Meg fossero ritornate a casa.
Josh le aveva proposto di trascorrere il pomeriggio di mercoledì insieme, e lei aveva accettato subito, entusiasta dell'idea; avrebbero avuto l'opportunità di conoscersi e capire se quell'attrazione per lo più fisica che li aveva investiti due sere prima, si sarebbe potuta trasformare in qualcosa di più, oppure era destinata a restare tale.
Quel pomeriggio i ragazzi avevano in programma un paio di interviste che li avrebbero tenuti occupati per un bel po', ed era stato proprio durante una delle pause, che Meg aveva telefonato sul cellulare di Harry (anche se le aveva risposto Liam) per proporgli di organizzare qualcosa per la serata, visto che la sua migliore amica sarebbe partita il pomeriggio successivo. Zayn aveva proposto di vedere un film tutti insieme, naturalmente in albergo, con tanto di pop corn e bevande gassate, Niall aveva optato per la pizza al posto di leccornie varie, Louis si era soltanto lamentato che quelle interviste stessero durando troppo, rendendosi disponibile a fare qualunque cosa pur di liberarsi di quei conduttori invadenti, Harry doveva essere momentaneamente assente, e Liam aveva espresso il desiderio di trascorrere quella serata guardando film e gustando pizza, ma fuori dall'albergo..ed era stato allora che Meg aveva invitato i ragazzi a casa di sua zia, aggiungendo che avrebbe pensato lei stessa a fare la pizza. Nessuno aveva trovato nulla da ridire, anzi, erano sembrati tutti entusiasti dell'idea, perciò erano rimasti d'accordo nel vedersi a casa di zia Katy non appena i ragazzi si fossero liberati delle interviste.

Tornò in cucina, tirò fuori gli ingredienti necessari, e fece giusto in tempo a versare la farina nel piatto della bilancia, prima di sentir suonare il campanello, e precipitarsi ad aprire, il suo sesto senso le suggeriva che Emma aveva dimenticato qualcosa ed era tornata a prenderla, visto da era uscita solo da pochi minuti, ma quando aprì la porta, si rese conto che quella volta il suo sesto senso aveva fallito clamorosamente.
" Avete fatto in fretta!" esclamò sorpresa, non riuscendo a reprimere un sorriso trovandosi ancora una volta di fronte ai cinque ragazzi che adorava più al mondo, Louis l'avvolse in un abbraccio come faceva sempre, Niall le strizzò l'occhio salutandola amichevolmente, Zayn le diede un bacio sulla guancia "le preghiere di Lou sono state ascoltate!" disse semplicemente Liam, salutandola a sua volta come aveva fatto l'amico e scatenando una risata generale "ciao bellissima!" e alla fine arrivò Harry e la travolse completamente con quella voce roca che si ritrovava ad avere.
Lei si fece da parte invitandoli ad entrare..assurdo, i One Direction in casa di sua zia, semplicemente, favolosamente assurdo, e Harry che l'aveva salutata con quel 'ciao bellissima' rischiando di farle perdere completamente il controllo..assurdo, troppo bello per essere vero.
" Perfetto! siete arrivati in tempo per aiutarmi" esclamò lei "non guardare me" Louis preferì evitare ogni tipo di equivoco e togliersi subito di mezzo, proprio non aveva intenzione di trascorrere l'unico pomeriggio da adolescente comune, in una casa e non in un hotel, a preparare l'impasto per la pizza "mi associo" disse subito Niall, in quel momento Liam rientrò in casa con lo scatolo dell'ultimo modello di playstation tra le mani, e l'apparecchio elettronico all'interno ovviamente "scusa, ma abbiamo deciso che questo sarà un pomeriggio rilassante a tutti gli effetti!" continuò Niall, guardandosi intorno perchè non vedeva tracce di Emma e si domandava che fine avesse fatto la ragazza "okay ho capito tutto" Meg scosse la testa divertita "fate come se foste a casa vostra" disse con un sorriso, desiderava davvero che i ragazzi si sentissero a proprio agio, ma loro non sembravano avere nessun tipo di problema, anzi, gli faceva piacere trascorrere un classico pomeriggio sfidandosi in una partita di calcio alla playstation come un qualsiasi altro gruppo di amici.
 "A me non interessa il calcio, quindi ti do una mano" Meg sorrise riconoscente a Zayn "ti sei appena aggiudicato un pezzo di pizza in più" esclamò divertita, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Louis, Liam e Niall, scoppiò a ridere, e poi si rivolse a Harry che fino a quel momento non si era espresso.
Sentiva il peso del suo sguardo costantemente addosso, ed era quasi sicura di avere le guance rosse, ma nonostante ciò gli si avvicinò e poggiò le mani sulle spalle del ragazzo, guardandolo negli occhi e avvertendo improvvisamente non farfalle, ma elefanti, nello stomaco, quando lui le sorrise ricambiando quello sguardo. "Anche tu mi aiuti, vero?" gli domandò senza interrompere quel contatto, trattenendosi a fatica dal gettargli le braccia al collo e lasciarsi stringere, aveva bisogno di sentire i loro corpi aderire l'uno all'altro, ne aveva dannatamente bisogno.

" ma non ti basta avere Zayn tra i piedi?" scherzò lui, Meg sorrise scuotendo la testa "no..Zayn da solo non combinerà abbastanza guai in cucina" continuò, Harry le sorrise spontaneamente pensando a quanto diavolo fosse difficile resisterle, anche così come era conciata, con una canottiera bianca, un pantalone lungo di tuta che le fasciava perfettamente le gambe, gli infradito, i capelli castani e boccolosi sciolti sulle spalle, ad eccezione di qualche ciuffo raccolto in una pinza da casa, quello sguardo innocente e terribilmente intrigante allo stesso tempo, e un paio di guance rosse rosse. Pensò che fosse bellissima.
"Beh in questo caso, potrei anche-" lei non gli fece nemmeno finire la frase, che lo prese per un braccio trascinandolo in cucina, e afferrò anche quello di Zayn passandogli accanto; poi diede ai due ragazzi un paio di grembiuli e aiutò entrambi a legargli dietro la schiena "ti avrei aiutato in ogni caso" si ritrovò a dirle il riccio tra i due, e Meg si sentì avvampare "lo so" ammise con un sorriso.

Subito dopo tutti  e tre cominciarono a preparare la pizza, Meg diede indicazioni ai ragazzi sugli ingredienti che erano già disposti sul tavolo, e loro impararono che per l'impasto bastava acqua, farina, sale, e lievito di birra. Sia Harry che Zayn si muovevano goffamente in cucina ed erano piuttosto divertiti dalla situazione, proprio come Meg, che li osservava di sottecchi lavorando l'impasto con le mani. I due ridevano e scherzavano giocando a fare i cuochi, o meglio, i pizzaioli, comunicando con Niall, Liam e Louis che erano nella stanza accanto e chiedendo informazioni alla ragazza prima di compiere un solo passo in un territorio, qual era la cucina, che non gli era mai appartenuto prima di allora. Non che Meg fosse una cuoca provetta, a casa si era sempre arrangiata con pasta e alimenti presi direttamente dal frigo quando sua madre non c'era, ma la pizza l'aveva imparata a fare proprio insieme a Emma, quando in secondo liceo si erano cimentate nella preparazione del cibo più conosciuto e amato al mondo per la 'giornata della creatività' che si svolgeva puntualmente l'ultimo sabato di marzo, in concomitanza dell'arrivo della primavera, e da allora le due ragazze, avevano trascorso parecchie serate a vedere film in pigiama mangiando pizza orgogliosamente fatta con le loro mani.
Pur comportandosi da scemo insieme a Zayn, Harry non la perdeva di vista nemmeno un minuto e la osservava mentre era in piedi di fronte al tavolo intenta a lavorare l'impasto, sbuffando innervosita ogni qual volta le ricadeva un ciuffo di capelli sul viso, intralciandole la vista e rendendola maledettamente attraente agli occhi del ragazzo.. non era stata una grande idea quella di tenere i capelli parzialmente raccolti da una spilla, visti i risultati.
Dopo aver sufficientemente lavorato l'impasto e averlo reso omogeneo staccandolo completamente dalla ciotola e poggiandolo su un tagliere, arrivò il momento di preparare le cosiddette 'palline', ognuna delle quali si sarebbe trasformata in una pizza a processo concluso; quei due, più che aiutarla si divertivano a fare gli idioti in cucina rincorrendosi come bambini con il matterello in mano a mò di arma letale, ridendo a crepapelle e rovesciando di tanto in tanto qualcosa a terra...Meg non aveva di certo avuto tutti i torti quando aveva previsto che Zayn da solo non avrebbe combinato abbastanza disastri, dovevano essere perlomeno in due per metterle la cucina a soqquadro! Forse però ai due ragazzi era sfuggito il suo tono palesemente scherzoso quando aveva detto ciò che aveva detto, o più probabilmente, Zayn e Harry l'avevano fatto apposta. Si, desisamente era più logica la seconda ipotesi.
"uno di voi due sarebbe così gentile da salire in camera mia, è la prima a destra, e prendere l'elastico che dovrebbe essere sulla scrivania?" domandò con un sorriso, avendo le mani sporche di farina e appicicose di quell'impasto, non poteva servirsi da sola, a meno che non avesse impiegiato dieci minuti per lavarsi le mani e prendere quel benedetto elastico, tornando subito dopo a pasticciare, invece i due scansafatiche avevano le mani pulite.... fu Harry a portarglielo un paio di minuti dopo, sventolantolo in aria come per avere la conferma che fosse proprio ciò che la ragazza stesse cercando "si, è questo! grazie" rispose Meg con un sorriso, lui le si avvicinò fino a trovarsi esattamente dietro di lei "vuoi che ti faccia una coda?" domandò divertito "se ne sei capace..volentieri" "oh ma per chi mi hai preso?" esclamò il ragazzo, fingendosi offeso, liberandole i capelli dalla presa del fermaglio "guarda che se non avevo successo come componente di una band, sarei diventato sicuramente un barbiere" "si, e io un imbianchino"si intromise Zayn, sparandola grossa e facendo ridere sia Meg che l'amico "mi dispiace ma non mi fregate...so benissimo che tu volevi diventare un insegnante, e tu.. avevi le idee molto chiare" disse rifererendosi a Harry "infatti ti piacevano così tante cose come sociologia, giurisprudenza, scienze politiche e pure qualcos'altro, che alla classica domanda 'che vuoi fare da grande?' hai risposto citendole tutte" ricordò Meg.
"tu hai visto le nostre audizioni di x-factor da solisti?" Zayn afferrò subito, invece Harry infilò le mani tra i suoi capelli indugiando e attorcigliandoseli tra le dita, erano morbidi, profumati e ricci "certo" rispose la ragazza abbassando lo sguardo sull'impasto e tentando di non dare a vedere che stavano iniziando a tremarle le gambe solo perchè lui la stava toccando indirettamente tramite i capelli "non vi seguo da allora, vi conosco dal giorno in cui avete pubblicato su youtube il video delle parole di What makes you beautiful, quella canzone mi è entrata in testa in un minuto, ma le vostre voci mi sono entrate nel cuore, e quando è uscito il video, mi sono ufficialmente innamorata dei vostri sorrisi. Da allora ho cercato sul web ogni cosa che vi riguardasse, ho riso a crepapelle con i video diary e ho guardato tutte le esibizioni di x factor, comprese le audizoni da solista" spiegò, non poco imbarazzata "girare quei video diary è stata la cosa più divertente in assoluto!" disse Harry, sorridendo mentre finalmente le legava i capelli in una coda molto più perfetta di quanto sia Meg che Zayn avessero immaginato.
Certo, era vero che quei video erano esilaranti, ma lui aveva pensato che quella fosse la cosa più..neutra da dire dopo che la ragazza gli aveva confidato il modo in cui aveva scoperto della loro esistenza, senza fingere e fargli credere di essere una di quelle fan che li aveva seguiti pure durante lo show brittannico che era stato senza dubbio il loro trampolino di lancio, lei era stata sincera, e i due ragazzi lo avevano apprezzato tantissimo. E aveva confessato pure di essersi innamorata sin da subito dei loro sorrisi, tralasciando le volte che aveva pianto ascoltandoli, quelle in cui aveva saltato come una pazza insieme a Emma davanti allo schermo di una tv ogni volta che loro avevano vinto un premio, tralasciando la disperazione, la rabbia e quelle maledette lacrime che le avevano rigato il viso per giorni interi, quando non era riuscita a incontrarli pur avendoli nel suo stesso stato in America, e quando le erano stati soffiati i biglietti del concerto giusto sotto il naso. Un attimo prima c'erano, erano disponbili, e l'attimo dopo c'era il tutto esaurito. Ovviamente aveva volutamente omesso anche tutte le volte che aveva sognato di essere stretta dalle braccia di colui che era ancora dietro di lei, e si stava avvicinando sempre di più alla porzione di collo resa scoperta dai capelli ora legati.
Harry sapeva bene di non poter permettersi di cedere a certe tentazioni, quando non avrebbe potuto giustificarle nemmeno con i paparazzi immaginari, ma nonostante ciò, si rese conto che proprio non ce la faceva a resistere, non riusciva a restare indifferente evitando di complicare lo cose, già estremamente difficili di loro, e si avvicinò impeccettibilmente a lei, arrivando quasi a sfiorarle il collo con le labbra, poggiando delicatamente la testa sulla sua spalla. Meg avvertì una certa vicinanza che la fece avvampare, ma fu salvata da Zayn, il quale accortosi che la situazione stava per degenerare, aveva afferrato una delle famose palline dell'impasto tirandola dritta dritta a Harry, facendo imprecare l'amico e ridere la ragazza.
" ma..sei matto?" gli domandò Meg, quando si fu ripresa dalle risate "quella doveva essere una pizza!" esclamò divertita a sconcertata allo stesso tempo "infatti" gli fece eco Harry fingendosi offeso, Zayn si limitò a ridere ancora di più, subito dopo tutti e due aiutarono Harry a liberare la propria maglietta da quell'ammasso appiccicoso, e visto che non ci riuscirono del tutto, Meg lo trascinò in camera sua con l'intenzione di dargli qualcosa di pulito "e tu intanto rendi quell'ammasso di pasta di nuovo simile a ciò che era prima" ordinò a Zayn, un attimo prima di sparire. Il ragazzo, rimasto solo in cucina si diede da fare e addirittura spostò il tagliere con tutte le palline in un luogo più appropriato, coprendolo con una coperta che Meg aveva precedentemente portato in cucina proprio per farne quell'utilizzo, permettendo all'impasto di lievitare lentamente. Ci sarebbero volute almeno cinque ore, e se tutto sarebbe andato secondo i piani avrebbero mangiato per le dieci, ma non aveva alcuna importanza.
Nel frattempo, Harry si era liberato sia del grembiule, sia della maglietta, restando a torso nudo, in jeans, di fronte a un'imbarazzatissima Meg, che non sapeva che fargli indossare, visto che le sue magliette gli sarebbero state tutte piccole.
 "..Oppure resto così" propose lui provocandola, erano in piedi l'uno di fronte all'altra e si guardavano dritto negli occhi "non-non credo proprio" rispose la ragazza, maledicendo se stessa per non riuscire a fare a meno di spostare lo sguardo dai suoi occhi, al suo petto completamente nudo con i tatuaggi in bella vista, e vicino, troppo vicino, pericolosamente vicino al suo, quasi si sfioravano, e lei sentiva tutte le cellule del corpo andare a fuoco, nonostante non esistesse un contatto effettivo.
" perchè? non posso restare così? i ragazzi ci sono abituati" azzardò lui, non lo avrebbe fatto davvero, si divertiva solamente a provocarla "si, lo so, cioè, no boh" è superfluo dire che i pensieri e le parole di Meg erano privi di un senso logico, a causa di quella maledetta e benedetta vicinanza "molto chiara come risposta.."la prese in giro lui, sfoggiando subito dopo uno di quei sorrisi mozzafiato, e a quel punto la ragazza lo spinse sul letto poggiando entrambe le mani sul suo petto "ma dai.. smettila!" esclamò con tono scherzoso, mentre lui cadeva giù trascinandola con sè. 
Ottima mossa, pensò la ragazza tra sè e sè, dandosi della stupida da sola per non essersi resa conto in tempo che spingendolo sarebbe finita così, infatti, si ritrovò addosso a Harry, i loro addomi a contatto, e le sue mani poggiate sempre sul petto nudo del ragazzo. Lei faceva fatica a respirare regolarmente, e lui non era da meno, non si azzardava a guardarlo negli occhi per paura di annegarci dentro per la trecentomiliardesima volta, ma quella volta, in quella posizione, sarebbe stato pericoloso lasciarsi coinvolgere troppo, perchè a separare le loro pelli c'era solo la canottiera indossata dalla ragazza, e quella consapevolezza eccitava tutti e due in modo smisurato.
Meg era completamente stesa su di lui, le sue mani ancorate al petto del ragazzo, e la sua testa chinata su di lui, all'altezza del cuore di Harry.. e fu proprio in quegli attimi fuggenti che si ritrovò ad ascoltare per la prima volta il battito del cuore del ragazzo che tanto amava, da regolare e controllato come si aspettava che fosse, lo avvertiva invece come follemente furioso, violentemente forte, ingestibile, impazzito, e tutto solo per lei, per quella posizione che avevano assunto.
Restarono così per qualche istante, il tempo necesario a Meg per riprendere il controllo dei propri arti e staccarsi da lui controvoglia, Harry si mise seduto sul letto mentre lei gli passava la maglietta, infilandogliela lei stessa per essere sicura che la indossasse, non poteva restare a torso nudo.. no, assolutamente no, e non dovevano nemmeno restare lì da soli ancora per molto, sennò non ne sarebbero usciti vivi da quel groviglio di sentimenti che albergava dentro di loro: voglia e paura di finire a fare l'amore. 
Cominciava a rendersi lentamente conto di essere ricambiata, lo aveva capito semplicemente perchè, negli attimi in cui era stata distesa su di lui, aveva percepito il battito irregolare, o più altro, veramente impazzito, del cuore del ragazzo. E quella consapevolezza la rendeva ancora più fragile, perchè intuiva che non si sarebbero fermati a qualche bacio appassionato quella volta, e non si poteva. Anche se non riusciva a nascondere di essere incontrollabilmente felice di essere in qualche modo amata da lui, quello che stava vivendo era un sogno con una data di scadenza, e come tale, destinato a svanire nel nulla una decina di giorni più tardi, quando il suono della sveglia, o in questo caso l'aereo che l'avrebbe riportata a casa, le avrebbe restituito la sua solita vita, svegliandola bruscamente.

Verso le sette Emma tornò a casa, fu immensamente felice della sorpresa, abbracciò sia Meg che i ragazzi molte volte, e il resto della giornata trascorse così, mangiarono pizza e guardarono un film, risero e scherzarono, si divertirono da matti, i One Direction passarono una serata a casa come non  facevano da troppo tempo, rilassandosi, sfidandosi alla playstation, e non rendendosi conto dello scorrere del tempo. Verso le due del mattino, si avviarono verso l'hotel, non prima di aver stretto sia Meg che Emma in un caloroso abbraccio, salutando quest'ultima, visto che l'indomani sarebbe ripartita. A Emma dispiaceva da morire lasciare la sua migliore amica, ma lei e Meg si sarebbero riviste dieci giorni più tardi, invece i ragazzi..le veniva da piangere soltanto al pensiero di doversi separare da loro subito dopo averli conosciuti, non sapeva se e quando li avrebbe rivisti. 
Ma ciò che sorprese tutti fu che Niall la strinse a sè con una forza inaudita, sembrava molto dispiaciuto di quella partenza, e avrebbe voluto che Emma restasse ancora un po' a San Francisco.



Ciaaaaaaaaao :))
Eccomi qua con il capitolo successivo!
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto :)) E mi raccomando, non esitate a dirmi tutto ciò che pensate.
Anche se non sempre riesco a essere puntuale nelle risposte alle recensioni, vi assicuro che ciò che mi scrivete mi strappa sempre un sorriso, sempre, e spero tanto che questa storia non vi deluda mai e continui a tenervi con il fiato sospeso fino alla fine.
Grazie per tutto il sostegno che mi date, vi adoro, sul serio <3<3
..Finalmente Meg si sta rendendo conto di non essere del tutto indifferente a Harry..era ora, vero? :DD L'attrazione tra quei due è letteralmente alle stelle, e penso che nel prossimo capitolo ne avremo una prova ;)
E che ne pensate di Emma che esce con Josh? E di Niall che si sta affezionando a lei? Come finirà? 
Su su, divertitevi con le iporesi, sempre se vi va :))
Un bacione, grazie ancora, e a prestoooo ♥♥   

 

        

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Capitolo 27
*** Capitolo 26 ***


Megan era distesa sul proprio letto a pancia in giù, con i gomiti alzati e il viso poggiato sulle mani, Emma invece era seduta a gambe incrociate accanto a lei, tutte e due indossavano il pigiama essendo le tre del mattino, ma nè la mora, nè la bionda, avevano la benchè minima intenzione di farsi vincere dal sonno.
Avevano trascorso una serata fantastica insieme ai ragazzi, e quando loro erano tornati in hotel, si erano letteralemente buttate sul letto, e avevano cominciato a chiacchierare come facevano sempre, fingendosi addormetate solo quando zia Katy, di ritorno dal lavoro, era entrata nella loro camera nelle prime ore del mattino, per controllare che fosse tutto a posto.
Ovviamente Meg aveva voluto sapere tutti i particolari dell'uscita della sua migliore con il batterista della band che le aveva messo il cuore in subbuglio, e non si era trattenuta dal confidarle di aver avuto la netta impressione che Niall si mosse mostrato particolarmente dispiaciuto di doverla salutare così presto, al che Emma le aveva risposto con una sonora risata accompagnata da uno strano luccichio degli occhi, una risata troppo immediata e troppo acuta per far davvero credere che lei non se ne fosse accorta da sola. Ma ciò non vuol dire che le due ragazze avessero visto qualcosa in più di un nuovo e sincero sentimento di amicizia che il biondo dei One Direction in particolare, nutriva nei confronti di Emma.
La ragazza aveva confidato alla sua migliore amica di essersi divertita con Josh quel pomeriggio, di essere stata bene insieme a lui, era stato dolce al punto giusto, simpatico e indubbiamente affascinante, ma Emma aveva negato tutto quando Meg le aveva chiesto se ci fosse stato un bacio, o se sentiva che potesse nascere qualcosa tra loro due. Effettivamente non c'era stato niente quel pomeriggio di così emozionante e sconvolgente, erano stati bene l'uno in compagnia dell'altra, stop, e probabilmente si sarebbero sentiti quando fossero stati distanti, si sarebbero conosciuti meglio, ma dopo un solo appuntamento nessuno di tutti due voleva sbilanciarsi troppo su un rapporto che era ancora tutto da costruire.
Le due migliori amiche si erano abbandonate a Morfeo alle prime luci dell'alba, finendo logicamente per dormire tutta la mattinata e svegliarsi dopo mezzogiorno, giusto in tempo per il pranzo preparato da zia Katy, che di professione era infermiera e aveva il giovedì come giorno libero dal lavoro, mentre nei primi tre giorni della settimana svolgeva il turno notturno, e nei weekend quello diurno.
Dopo mangiato, le ragazze prepararono le valigie, si abbracciarono più volte in modo convulso in stazione, e pur consapevoli che si sarebbero riviste una decina di giorni dopo, sapevano entrambe che avrebbero sentito l'una la mancanza dell'altra. " Ti aspetto a casa, Meg!" urlò la bionda dal finestrino del treno, un attimo prima che il mezzo prendesse velocità e cominciasse ad allontanarsi sempre di più; la ragazza salutò la  propria migliore amica agitando la mano in aria, e ritirandola soltanto quando i binari di fronte a lei furono di nuovo vuoti. Poi tornò a casa della zia, facendo il possibile per non pensare a quando sarebbe stato il suo turno di lasciare quella città, e quell'amore.

" Ei! stasera ti va di fare una passeggiata?" e glielo domandava pure? Insieme a lui avrebbe accettato di visitare gli Inferi, nonostante le fossero venuti i brividi quando a scuola aveva letto di Dante e del suo viaggio nel regno dell'Ade..ma con Harry si sentiva maledettamente bene, protetta e coccolata a prescindere dai luoghi "certo! a che ora ci vediamo?" rispose immediatamente al mesaggio, sapeva bene che si trattava di una trovata di Burbank e Parker, ma intuiva che quei due fornivano a Harry solo il pretesto per invitarla a trascorrere del tempo insieme; aveva udito lei stessa quel cuore battere all'impazzata quando era finita sdraiata sul letto addosso a lui, e come conseguenza diretta, anche il suo di cuore aveva perso le staffe.
Il ragazzo di cui era profondamente innamorata provava qualcosa per lei. Era una sensazione inspiegabile, più alta della felicità e più bella di un sogno...ma il fatto che non avessero possibilità di restare insieme dopo la farsa, era più tremendo di un incubo.
" passo a prenderti dopo cena" scrisse lui "va bene, a dopo!" Meg inviò il messaggio, sorridendo malgrado tutto, semplicemente perchè aveva una voglia matta di vederlo, abbracciarlo e baciarlo, era arrivata al punto tale da avvertire la sua mancanza dall'istante successivo a quello in cui si salutavano. 
Quando arrivò a casa, erano quasi le sei del pomeriggio, scambiò due chiacchiere con la zia, si ricordò di chiamare sua madre e suo padre in ufficio, per raccontargli come stavano andando le cose, e poi salì in camera con l'intenzione di farsi una doccia e vestirsi già per la sera; un quarto d'ora più tardi uscì dal bagno con un asciugamano avvolto intorno al corpo e i capelli bagnati, li pettinò con cura e li asciugò giusto lo stretto necessario per non rischiare una sinusite, poi indossò l'intimo, e sopra a questo, una maglietta monospalla grigia abbinata a un pantaloncino corto bianco e un paio di sandali bassi che non indossava quasi mai per via della sua fissa per le converse, ma che le stavano veramente bene; poi accese il computer e vi perse tempo giocando fino a quando i capelli non si asciugarono del tutto. 
A quel punto tornò giù dalla zia essendo passate le sette già da dieci minuti, tornò giù con l'intenzione di aiutarla a preparare la cena, ma quella voce che udì scendendo le scale e ciò che vide quando fu a piano terra, la lasciò inderdetta e innegabilmente felice.
Si stropicciò addirittura gli occhi, come per convincersi che fosse tutto reale, e sorrise a più non posso, quando li riaprì e notò che lui era ancora lì, seduto sul divano a chiacchierare con zia Katy; si mosse di soppiatto, camminando in punta di piedi, silenziosamente, e una volta che fu proprio dietro di lui gli avvolse le braccia intorno al collo e lo baciò dolcemente su una guancia "ma che ci fai qui?" domandò ancora chinata sul ragazzo, non riuscendosi a trattenere dal dargli un altro tenero bacio sempre sulla guancia, indiferrente al fatto che non fossero completamente soli. Harry le rivolse un caloroso sorriso, beandosi di quella dolcezza e di quella vicinanza e godendo il più possibile delle sensazioni che pugnalavano il suo cuore come tante frecce, come se fosse stato il bersaglio del tiro con l'arco..era incredibile l'effetto che riuscisse ad avere su di lui uno pseudo abbraccio e dei semplici baci  impressi sulla guancia da lei.
" finalmente sono riuscita a conoscere Harry! E' arrivato poco fa, tu eri di sopra, e intanto io e lui abbiamo scambiato quattro chiacchiere, vero?" domandò la donna al diretto interessato, sorridendo sia a lui che a Meg "si, ti avevo promesso che sarei venuto una sera, ed eccomi qua" confermò il ragazzo "vi lascio soli, vado a preparare qualcosa per cena!" si congedò la donna "accidenti Harry! a me potevi dirlo che saresti venuto..adesso cosa ti preparo in così poco tempo?" domandò scherzosamente, facendo ridere i due 'finti' fidanzati, e sparendo subito dopo dalla loro vista.
" ha ragione! che ne sarà di tutte le sue specialità?" Meg si era seduta sul divano accanto a lui, il suo tono di voce era palesemente scherzoso e divertito "..ma io non sono venuto per le specialità di tua zia, che per la cronaca, è fantastica" spiegò Harry "voglio trascorrere la serata con te, perchè domani io e i ragazzi partiamo, e torneremo soltanto lunedì" Meg restò spiazzata "come partite?" domandò con tono allarmato "sono state aggiunte altre due date a Los Angeles, lunedì saremo di nuovo qui" la rassicurò lui "ma mi..mi mancherete da morire!" esclamò Meg spontaneamente, sottointendendo che lui le sarebbe mancato molto di più di tutti gli altri "ho provato a convincere Tom e James a farti partire di nuovo con noi, ma sai che quei due sono più cocciuti dei muli!" a quel punto la ragazza non riuscì a mascherare una risata per quell'affermazione decisamente fuori dal comune, e la sua risata scaldò il cuore di Harry, costringendolo ad ammettere ancora una volta  quanto fosse preso da Meg, quanto fosse innamorato di lei.
"Lunedì torno" le disse, trattenendosi dall'accarezzarle dolcemente il viso, il suo tono era quello di una promessa, e la ragazza sorrise malgrado tutto. 
"Ti aspetto" sussurrò con un sorriso, e un attimo dopo il suo viso assunse il colorito tipico di un pomodoro, rendendola ancora più tenera e bella agli occhi del ragazzo, che le sorrise mozzandole il respiro come sempre.
" come mai hai cambiato programmi per stasera?" domandò lei, passando a un altro argomento per non rattristarsi "abbiamo saputo poco fa dell'aggiunta delle nuove date, e lo so che ti avevo proposto una passeggiata dopo cena,  però ho pensato che ti avrebbe fatto più piacere se fossi venuto qui come ti avevo promesso...e a dirla tutta, non mi andava nemmeno di essere bersaglio dei paparazzi stasera, qui stiamo più tranquilli, no?" Meg avvertì il proprio cuore battere all'impazzata quando prese atto del fatto che lui le aveva apertamente detto di voler trascorrere la serata con lei, senza l'intromissione dei paparazzi, per un motivo che aveva ben poco a che vedere con i ruoli che ormai non stavano più soltanto recitando, e quella per Meg fu la conferma che Harry stesse bene in sua compagnia e che provasse per lei quel qualcosa che tutti i comuni mortali chiamano amore, e che aveva considerato sempre e solo un sogno..sentì una fitta al cuore nel momento in cui ammise a se stessa che quel sogno si era realizzato, pur essendo destinato a tornare nel cassetto.
Forse fino a quel giorno era stata cieca, forse Emma aveva avuto ragione sin dall'inizio, lo leggeva in quegli occhi che amava più di ogni altra cosa al mondo, lo vedeva nel suo sorriso, Harry -le faceva un certo effetto soltanto pensarlo- ma intuiva che lui, proprio lui, si fosse preso una cotta per la sua fan numero uno. E fino al momento in cui aveva sentito il cuore del ragazzo battere soltanto per lei quando gli era caduta addosso, aveva sempre considerato praticamente impossibile il fatto che lui, protagonista dei suoi sogni, si fosse innamorato di lei; ma ora, sul quel divano, a casa di sua zia, guardandolo negli occhi, oltre ad annegarci dentro come al solito, riusciva a rendersi conto di non essere l'unica a imbambolarsi in uno sguardo o a restare paralizzata da un sorriso...Harry cotto di lei? Era una consapelovezza che le avrebbe fatto fare follie.
" sento che questa sarà una bellissima serata, lo sai?" disse con voce spezzata, in poco più di un sussurro "ho lo stesso presentimento" sorrise lui.

Poco dopo furono chiamati a tavola dalla zia, e cenarono tutti e tre insieme, chiacchierando mentre gustavano il pollo con le patate al forno, e tutto ciò che Katy era riuscita a improvvisare per la cena; Harry si sentiva a proprio agio in quella casa, era dannatamente bello per lui essere seduto a tavola con la ragazza che gli aveva fatto perdere la testa, e con una donna di indole gentile che aveva preparato per loro tutto quel ben di Dio, che aveva scherzato con lui come se lo conoscesse da una vita, non trattandolo come una super star (cosa che il ragazzo apprezzò infinitamente) e non rivolgendogli mille domande come era solita fare la gente con cui aveva a fare dandogli sempre l'impressione di essere sotto interrogatorio. Katy lo aveva trattato come un qualunque ragazzo che sua nipote le avrebbe portato a casa, e lui si era sentito libero di dire e fare tutto ciò che gli passava per la testa; in quella casa sentiva di poter essere se stesso, era spontaneo, perchè sapeva che nessuno avrebbe pesato ogni parola uscita dalle sue labbra e nessuno lo avrebbe giudicato, in un certo senso..si sentiva davvero a casa, lì, insieme a loro, insieme a Meg, quella ragazza, e il suo essere così semplice e così unica, gli stava letteralmente mandando il cuore in iperventilazione. Dove c'era Meg, c'era la sua casa...e nonostante tutto questo, continuava a essere convinto che per loro non potesse esistere un futuro.
Ma da che mondo è mondo, nulla è più importante e più sfuggente del presente 'tu sei qui ed ora' era solita ripetergli sua nonna ogni volta che lui tendeva ad accelerare le cose, di qualunque cosa si trattasse 'il passato non c'è più, il futuro non c'è ancora, ma tu sei qui e ora' era la frase completa; oppure 'ricordati che il famoso futuro è ciò che ieri chiamavi domani, e domani, oggi apparterrà già al passato, perciò non limitarti a vivere in funzione di ciò che verrà, perchè in questo modo senza accorgertene lasci che oggi sfugga via.. e domani cosa farai? vivrai in funzione del giorno dopo ancora? è un circolo vizioso, stanne alla larga. Tutto ciò che vale la pena di vivere è oggi, soltanto oggi'..si stupì di ricordare ancora così bene ciò che sua nonna gli ripeteva in continuazione da bambino, ma quelle frasi facevano parte di lui ormai, le aveva interiorizzate, e riusciva a riperterle come se fossero versi di una poesia, nonostante si rendesse conto che somigliassero di più a uno scioquilingua!
E se 'tutto ciò che vale la pena di vivere è oggi, e soltanto oggi', lui per una volta, avrebbe seguito l'istinto, avrebbe dato ascolto al cuore. 
Verso le undici, zia Katy si ritirò nella propria stanza, la mattina successiva si sarebbe dovuta svegliare alle cinque per andare a lavoro, e prevedeva già che la voglia di alzarsi sarebbe stata pari a zero, perciò lasciò soli sua nipote e Harry, dandogli la buonanotte e facendo capire al ragazzo di essere libero di restare a casa sua quanto voleva. I due tornarono a sedersi sul divano, e dopo aver salutato la zia, si guardarono negli occhi provando sensazioni che le parole renderebbero banali, dire che si stavano già amando soltanto tramite sguardi infuocati , sarebbe riduttivo.
Meg era seduta a gambe incrociate sul divano, a piedi scalzi, e Harry le stava accanto; la ragazza sentì un brivido di puro piacere attraversarle tutto il corpo, quando lui le prese la mano, senza stringerla, semplicemente alzandogliela e portandola a combiaciare con la propria che era sospesa a mezz'aria, Meg lo lasciò fare guardando un tantino confusa ma intenerita, le loro mani l'una accanto all'altra, come se fossero giunte "volevo vedere chi ha la mano più grande" disse lui, la prima cosa che gli venne in mente, la ragazza a quel punto sorrise, e mise l'altra mano, la destra, nella stessa posizione in cui era la sinistra, aspettando che lui facesse lo stesso "sono più grandi le tue!" ammise divertita, con entrambe le mani ancora unite a quelle del ragazzo, e sospese nel vuoto. Harry sorrise, e poi, molto lentamente intrecciò le proprie dita con quelle di Meg, sempre nella stessa posizione. Si incastrarono perfettamente le une alle altre e per un asso indeterminato di tempo che poteva corrispondere a qualche secondo o anche a minuti interi, restarono così, senza dire niente, occhi negli occhi, mani nelle mani.
 "che ne dici di bere qualcosa di fresco?" domandò lui a un certo punto, senza muovere un solo muscolo "tipo?" "non so perchè ma stasera ho una voglia matta di malibù" ammise Harry "..con la coca" proseguì lei "solo un po', non voglio mica ubriacarmi" Meg sorrise "zia Katy dovrebbe averlo, ogni tanto si concede un bicchiere di.. qualcosa di fresco" gli confidò "però ti avviso: io non sono capace di reggere l'alcool" sussurrò ancora la ragazza, un attimo prima che tutti e due riuscissero a slegare quelle mani e recarsi in cucina. "Dovrebbe essere qui" così dicendo Meg tirò fuori la bottiglia e il ragazzo si occupò di prendere due bicchieri seguendo le sue indicazioni, e di versare la bevanda al sapore di cocco in quei bicchieri "basta! ti ho detto che non lo reggo!" gli ripetè lei bloccandolo, parlava a voce bassa, poi prese anche la coca cola e il ghiaccio, e lasciò che Harry completassse l'opera. 
A quel punto la luce si spense improvvisamente, saltò la corrente, e loro due restarono soli, in cucina, al buio, con un bicchiere di malibù e coca in mano. Sorrisero rendendosi conto che la situazione si faceva sempre più intrigante, e un attimo dopo presero tutti e due i bicchieri in mano e li avvicinarono facendoli scontrare, brindando, con un luccichio negli occhi visibile nel buio della notte, segno di un'inconfondibile complicità "all'estate che stiamo vivendo" sussurrò Harry, guardandola dritta negli occhi scuri "all'estate più bella della mia vita" continuò lei, senza distogliere lo sguardo dal viso del ragazzo, reso ancora più attraente dalla penombra. In pochi sorsi finirono il primo bicchiere, e senza smettere di tenere lo sguardo incatenato, riempirono un secondo bicchiere, sempre al buio, quella bibita dal sapore dolce di cocco e coca era troppo invitante per essere lasciata lì "vacci piano" sussurrò Meg "non preoccuparti, non ho nessuna intenzione di perdere la lucidità" Harry sapeva che ci voleva ben altro per ubriacarsi, qualche volta aveva bevuto in compagnia di amici, e sicuramente non era quello il caso di ripetere l'esperienza, ma forse non aveva calcolato che lei, non era mai andata oltre il primo bicchiere.
Dopo il terzo, tornarono in salotto, Meg era già alticcia, e non si fece nessun tipo di problema nel stendersi addosso a lui, era ciò che desiderava, l'alcool l'aveva privata di quel poco di inibizione che l'aveva trattenuta fino a quel momento, e il ragazzo, le circondò il corpo con le braccia, strigendola a sè nel buio della notte, e lasciandosi travolgere dal piacere di sentire il suo corpo contro quello di Megan.
Si stava facendo davvero tardi, non era perfettamente sobrio, più presente a sè stesso rispetto a lei, ma comunque un po' su di giri, e tutto ciò che sapeva in quel momento, era che stava bene, fottutamente bene.
Quella notte c'era la luna piena, emanava una luce argentea che si rifletteva sul pavimento dando vita a giochi di ombre che rendevano l'atmosfera sempre più perfetta per essere testimone di una notte d'amore; Harry posò lo sguardo sulle gambe scoperte della ragazza, indossava un paio di pantaloncini bianchi, e quelle gambe nude e affusolate, rese visibili  grazie all'effetto della luna, gli fecero desiderare cose proibite. Aveva voglia di accarezzarle avidamente e sfregarle contro le proprie, voleva averla tutta per se, completamente sua.
Avvicinò le proprie labbra alla spalla scoperta della ragazza, così, senza una ragione, e cominciò a lasciarle piccoli e teneri baci sulla porzione di pelle non nascosta dalla maglietta, Meg lo lasciò fare, succube dei propri sentimenti, paralizzata dall'elettricità che provocavano le labbra del ragazzo a contatto con la sua pelle nuda. "Meg" lui la chiamò, sussurrando il suo nome al chiaro di luna, inducendola a voltarsi lentamente e a guardarlo per un micro secondo negli occhi, erano ancora più belli, più brillanti nella penombra, anche se questo potrebbe sembrare un controsenso "umh?" fu tutto quello che riuscì a dire lei, tenendosi sempre stretta e ancorata alle sue braccia; Harry non le rispose a parole, si limitò a poggiare le proprie labbra su quelle della ragazza e baciarle dolcemente, lentamente, provocandole brividi in tutto il corpo e rendendosi conto di doversi fermare lì, prima che le cose andassero oltre.
Si, erano brilli, ma non ubriachi, ed erano consapevoli delle proprie azioni e dei propri gesti, bramavano ciò che stava accadendo, e forse quel poco d'alcol gli aveva soltanto fornito la scusa di farlo senza concedersi il lusso di pensarci due volte, forse gli aveva mandato in estasi il cervello, facendo prevalere soltanto il cuore, e forse disattivare per un po' il muscolo cerebrale era tutto ciò di cui entrambi avevano inconsapevolmente bisogno. 
" forse..dovrei andare" sussurrò lui, interrompendo il bacio... ma a chi voleva darla a bere? Non aveva la minima intenzione di lasciarla lì da sola, e invece di alzarsi e dirigersi verso la porta, si chinò nuovamente su di lei e la baciò, in modo dolce come aveva fatto un attimo prima, Meg gli prese il viso tra le mani "no" disse in un sussurro, riprendendo a baciarlo subito dopo, più intensamente "resta con me" aggiunse con il respiro affaticato, guardandolo negli occhi, e desiderando con tutta se stessa che lui non se ne andasse proprio allora, necessitava la sua presenza, i suoi baci, il suo amore.
" come?" domandò lui, come per convincersi di aver sentito bene, le soffiò quelle parole sulla pelle, sfiorando con le labbra l'incavo del collo della ragazza "resta con me" ripetè Meg, abbattendo definitivamente tutte le barriere che Harry aveva inutilmente tentato di innalzare per proteggersi da quella passione così coinvolgente, rigenerante e distruttiva nello stesso istante; riprese a baciarla, sempre con più desiderio, assoporando le sue labbra mordibe, rosse e tremandamente perfette per combiaciare con le proprie. Furono baci lenti, lentissimi e assurdamente travolgenti, inesauribili, carichi di tutta l'elettricità che quella notte era stata strappata all'intera città, densi di passione, bramosi di un'appartenenza completa.
La ragazza cambiò posizione, mettendosi a cavalcioni sulle sue gambe e legandogli le braccia intorno al collo, reggendosi a lui, mentre Harry riprendeva a baciarla avvolgendole le mani dietro la schiena, attirandola a sè sempre di più, e baciandole avidamente il collo e la spalla scoperta, inducendola a lasciarsi scappare un sospiro di puro piacere. Poi ripresero a baciarsi sulle labbra, contatti sempre più intimi e intrisi di desiderio, baci interminabili, maledettamente intensi; lui spostò le mani dalla schiena alle gambe della ragazza, accarezzandole con i palmi aperti, disegnando cerchi immaginari con le dita, e percorrendole lentamente dalle caviglie al bordo degli short, tutto questo senza interrompere il contatto tra le loro labbra. Lei prese a scompigliargli i capelli ricci, spingendosi sempre di più con il corpo contro di lui, tanto da far combaciare i rispettivi addomi, poi smise di baciarlo intensamente e lo abbracciò forte, poggiando la testa sulla sua spalla, sfiorandogli il collo con le labbra e cominciando a baciarglielo, ricambiando il favore, nel momento in cui lui prese a massaggiarle la schiena arrivando fino ai glutei. A quel punto, Harry non riuscì a resistere oltre, la sollevò di peso, facendola stendere completamente sul lato opposto del divano e si posizionò su di lei, accarezzandole il viso e guardandola estasiato, prima di riprendere a baciarla.
Portò le mani sui fianchi della ragazza, facendo scontrare le loro fronti, incatenando il suo sguardo al proprio, continuando a donarle sensazioni paradisiache in ogni tocco, e tornando a far combiaciare le loro labbra, insaziabile dei suoi baci.
Senza mettere fine a quel contatto, portò una mano sotto la maglietta della ragazza, toccandole la pancia nuda, accarezzandogliela dolcemente fino all'orlo dei pantaloncini, e baciandola sempre più intensamente.
Meg si sporse verso di lui permettendogli di portare l'altra mano dietro la sua schiena, ma non appena Harry sentì di star toccando il gancetto del reggiseno pur indossando lei ancora la maglietta, si bloccò, non poteva andare avanti, o non si sarebbe più fermato, e anche se non c'era cosa che desiderava più ardentemente di farla completamente sua, non poteva, non doveva, non sarebbe andato in fondo quando tutti e due erano brilli, e se ci sarebbe stata una loro prima volta, sarebbero stati tutti e due perfettamente coscienti. Si sarebbero amati senza la scusa di essere influenzati dall'alcol, avrebbero ammesso di volerlo tutti e due, anche se era palese che pure quella notte entrambi avevano voglia di fare l'amore, e il malibù e coca centrava fino a un certo punto... li aveva privati dei freni inibitori, ma non li aveva certo indotti a fare cose che da sobri non avrebbero desiderato fare.
Erano le quattro del mattino ormai, e continuarono a baciarsi stesi l'uno sull'altro diminuendo via via l'intensità dei baci, dopo il freno che Harry si era imposto, fino a quando non si addormentarono avvinghiati, il ragazzo con la testa poggiata sulla sua spalla e le labbra all'altezza del suo collo.
" Non andare via, ti prego" sussurrò lei, prima di essere vinta da Morfeo "resto qui, promesso" rispose Harry donandole un ultimo bacio, poi tutti e due chiusero le palpebre restando così, l'uno stretto all'altra su quel divano, testimone di un amore così puro e travolgente, da essere costretto a nascondersi. 




Ciaaaaaaaaao :))
Allora..eccomi qua con un nuovo capitolo! :DD
Vi è piaciuto? Spero di sì, con tutto il cuore!
Non vi ringrazierò mai abbastanza per tutto il supporto morale che mi date con le vostre parole e, il vostro interesse nei confronti della storia, mi rendete felice, davvero :D Perciò non esistate a dirmi tutto ciò che vi passa per la testa, adoro interagire con voi, e credo che si sia capito ormai, no? :))
Beh, Emma è partita, e Meg e Harry hanno trascorso una serata un po'..movimentata. Ciò che entrambi provano l'un per l'altra è sempre più tangibile, e avrete certamente capito che quella del malibù e coca, è senza dubbio una scusa bella e buona per amarsi senza dover ammettere i propri sentimenti.
I ragazzi ripartiranno per qualche giorno, ma non preoccupatevi, non sarà affatto una lunga attesa.. ;))
Beh, vado, un bacione grande grande, grazie ancora, a prestoooooo e fatemi sapere cosa ne pensate, sempre se vi fa piacere! ♥♥♥♥♥    


 

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Capitolo 28
*** Capitolo 27 ***


"Bum bum bum" Harry dischiuse lentamente le palpebre, e tutto ciò che vide aprendo gli occhi fu una delicata porzione di pelle, le sue labbra non sfioravano il collo della ragazza addormentata sotto di lui per questioni di millimetri; si fece forza sulle braccia e si staccò da lei controvoglia, ricordando benissimo ciò che era successo durante quella notte e rendendosi conto di essersi abbandonato a Morfeo pesando sull'esile corpo di Meg per tutto il tempo.
Non riuscì a trattenersi, le passò dolcemente una mano sul viso, sfiorandole le guance con i pollici e guardandola dormire...com'era bella! Con le labbra socchiuse, gli occhi serrati, e i lunghi capelli schiacciati sul bracciolo del divano sul quale si erano addormentati. No, lì si erano anche baciati come se quella notte fosse appartenuta soltanto a loro, come se l'elettricità che aveva lasciato al buio San Francisco, si fosse concentrata tutta in quei meravigliosi baci.
" Bum bum bum" anche Meg aprì gli occhi ritrovandosi davanti una visione per lei celestiale: Harry appena sveglio con i capelli ricci arruffati, quegli occhi sempre così perfettamente ipnotizzanti, e quel sorriso tenero e rassicurante, dal quale dipendeva irrimediabilmente il suo, di sorriso.
Lui ebbe la netta impressione di sentire un..ticchettio, qualcosa come 'bum bum bum', che a primo impatto gli sembrò provenire direttamente dal suo cuore..non si sarebbe stupito più di tanto se quel muscolo responsabile della vita fosse completamente impazzito dopo una notte trascorsa insieme a lei, abbracciato a lei; ma quel rumore era causato da qualcos'altro, e sembrava quasi che fosse in competizione con il suo cuore, quasi come se si stessero sfidando in una gara al battito più forte e veloce.

Harry guardò Meg sorridendole mentre quel 'bum bum bum' si faceva sempre più pressante; la ragazza si voltò in direzione della porta ancora mezza addormentata, per sfuggre al rossore che si era impossessato del suo volto, dopo essersi resa conto di aver trascorso la notte insieme a lui.. e un attimo dopo tutti e due capirono ciò che stava succedendo. Un uomo sbatteva vigorosamente il proprio pugno contro il vetro della porta d'ingresso della casa di zia Katy. "Oh merda!" esclamò il ragazzo precipitandosi ad aprire, sapendo già chi si sarebbe ritrovato di fronte.
" Alla buon'ora Harry!" di fronte a lui un burbero Parker "non vogliamo nemmeno sapere che cosa ci fai qui a quest'ora del mattino" continuò il suo degno compare "saluta Megan e andiamo, abbiamo preso noi le tue cose in albergo, muoviti, che siamo già in ritardo" riprese il primo, il più basso tra i due uomini; la ragazza intanto li aveva raggiunti sulla soglia, ma quando aveva intravisto Niall, Louis, Zayn e Liam in cortile, aveva sorpassato i due manager ed era corsa ad abbracciare i ragazzi, doveva salutarli, visto che di lì a poco sarebbero partiti. Gli strinse tutti e quattro, uno per volta, li abbracciò convulsamente anche se a separarli ci sarebbero stati soltanto tre giorni, e si rendeva conto che forse stava dando di matto, ma vedeva quella partenza come una sorta di prova generale dell'addio, che avrebbe avuto luogo il sabato successivo.
E già, i ragazzi sarebbero tornati a San Francisco nella giornata di lunedì e soltanto cinque giorni dopo, Meg sarebbe dovuta salire sull'aereo che l'avrebbe riportata a casa..si stava già preparando a dover sopportare tutta la sofferenza che l'aspettava una volta che loro cinque, ma soprattutto Harry, non le sarebbe più stato accanto, non le avrebbe più stretto la mano, non le avrebbe sorriso, non le avrebbe mandato messaggi tutto il giorno, e non avrebbe più sfiorato le sue labbra, che invece, avrebbero rifiutato qualsiasi altro contatto. Meg non voleva, non riusciva nemmeno a immaginare di baciare qualcuno che non fosse lui, nessuno sarebbe stato mai capace di occupare quel baratro che si sarebbe aperto nel suo cuore, quando l'unico modo per perdersi negli occhi che amava più al mondo sarebbe stato imbambolarsi di fronte al desktop del computer. 
" Dormito bene?" le domandò Liam con l'intenzione di prenderla in giro, lei tornò con  piedi per terra, ma non fece in tempo a rispondere perchè fu avvolta in un abbraccio così caloroso e potente, che le fece morire le parole in gola. Harry le aveva avvolto le braccia intorno al corpo stringendola da dietro, e quando lei si voltò per guardarlo in viso, le mancò definitivamente il respiro, nel momento esatto in cui annegando in quello sguardo, si proiettò un video nella sua testa condito dei baci ardenti che si erano scambiati al chiar di luna. Una roba che faticava ancora a credere che fosse realmente accaduta.
" quindi ci vediamo lunedì" esclamò il ragazzo, mentre si allontanavano di qualche metro dal resto della band, e sfuggivano alle imprecazioni di Burbank e Parker, i quali sembravano particolarmente infastiditi da quel ritardo imprevisto "si" nonostante tutto, Meg sorrise, perchè le risultava impossibile essere triste avendolo di fronte in tutto il suo rassicurante splendore; e tutti e due avevano voglia di suggellare quell'accordo, quella promessa forse, con un bacio, ma da sobri i freni di inibizione tornavano a essere perfetttamente funzionanti, e finirono per restare lì ancora per qualche istante, occhi negli occhi, fino a quando Harry non fece per raggiungere i ragazzi che lo aspettavano già all'interno del bus, e la ragazza lo bloccò afferrandogli il polso e attirandolo di nuovo verso di sè. Quella stretta di polso si trasformò in un attimo in un groviglio di mani intrecciate "Harry" lo chiamò, sussurando appena il suo nome, inducendolo a sentirsi stranamente.. bene, solo a sentir uscire il proprio nome dalle labbra di Meg "che cosa..insomma" non sapeva neppure lei dove stava trovando il coraggio di domandarglielo "che cosa è successo stanotte?" la sua voce era un sussurro, e i suoi occhi scuri incatenati a quelli del ragazzo lasciavano trasparire mille emozioni, la paura di sentirsi dire uno squallido 'niente' prevaleva su tutto il resto.
Il ragazzo portò una mano sul suo viso, accarezzandoglielo dolcemente, mentre le stringeva più forte la mano "tu che ti ricordi?" glielo domandò con la voce roca, spiazzandola completamente e inducendola a distogliere lo sguardo per non rischiare di svenire tra le sue braccia..si, perchè nonostante fossero passate circa tre settimane dal giorno in cui si erano visti per la prima volta, Meg ancora non era capace di regolare il battito del cuore quando si specchiava in quegli occhi, non ci sarebbe mai riuscita, semplicemente perchè non avrebbe mai smesso di amarlo. Quella era l'unica certezza che aveva, il suo amore nei confronti di Harry era inesauribile, infinito, incommensurabile.
" che cosa ricordi di stanotte?" le domandò lui di nuovo vedendo che lei faticava a rispondere, il suo tono di voce era dolcissimo, da farle vibrare l'anima "una serie di travolgenti baci" ammise la ragazza, tenendo lo sguardo basso fino al momento in cui lui non le alzò il viso con l'indice "baci baci baci e ancora baci" sussurrò, i loro visi erano di nuovo pericolosamente vicini "dimmi che non me li sono sognati" disse infine con voce appena udibile, Harry le sorrise intenerito "no, è esattamente quello che è successo" come poteva pensare di averlo sognato? "solo questo?" domandò ancora lei, mettendosi in gioco fino in fondo, voleva essere sicura che quella sorta di stato di ebrezza non li avesse portati a fare altro in aggiunta ai baci "ti fidi di me?" domandò lui in un sussurro "ciecamente" rispose di getto, perchè si fidava sul serio, completamente.
" eravamo un po' brilli e ci siamo lasciati andare, ma non è successo nulla di più di quello che ricordi, e sono stato ...bene" confessò il ragazzo, a quel punto Meg non riuscì a trattenersi oltre e gli gettò le braccia al collo, stringendolo in un abbraccio convulso che mal celava un evidentissimo 'sapessi io! ..come sono stata bene'!.
Harry portò una mano dietro la schiena della ragazza e con l'altra le accarezzò i capelli attirandola sempre di più a sè, inebriandosi di lei, stringendola forte, come se volesse imprimersi la sensazione di piacere prodotta dai loro corpi l'uno a contatto con l'altro, non voleva andare via, ma doveva..e i due manager non persero tempo nel ricordarglielo suonando ripetutamente il clacson, a mò di strombazzata nelle orecchie, per dirgli di staccarsi da lei e raggiungerli in autobus; ma Harry si sentiva come se i suoi piedi si fossero incollati al terreno, come se il suo corpo avesse bisogno di quello di lei per sentirsi completo, come se i suoi occhi non potessero fissare qualcosa di diverso da quelli della ragazza, e come se i suoi sorrisi non avrebbero avuto più ragione di esistere quando non l'avrebbe più avuta tra le braccia.
Ma doveva andare, e dopo averla baciata teneramente sulla fronte, si allontanò e prese posto sul pulmino senza voltarsi indietro. La ragazza tornò dentro quando i One Direcion e tutto lo staff si furono defiitivamente allontanati, e fu colta da un filino, ma giusto un filino eh, di imbarazzo, quando si rese conto che ovviamente sua zia era già uscita da un pezzo per andare al lavoro, e che con tutte le probabilità li avevi visti addormentati sul divano l'uno addosso all'altra.

"Ma ci fate o ci siete?" esclamò Harry, esasperato dalla curiosità dei suoi migliori amici riguardo la notte trascorsa da Meg "vi ho detto che ci siamo solo baciati!" continuò, sentendosi ben otto occhi puntati addosso "dobbiamo far finta che gli crediamo?" domandò Louis ai compagni, facendo sbuffare sonoramente il diretto interessato "perchè è così difficile credere che non abbiamo fatto niente, a parte baciarci sul divano, dopo aver bevuto un bicchiere di troppo di malibù e coca?" "ma ti senti quando parli?" Zayn sembrava piuttosto divertito "...non abbiamo fatto niente, escluso baciarci sul divano, dopo aver convidiso una bottiglia di malibù.." gli fece il verso Niall, prendendolo scherzosamente in giro "punto primo Harry, ricordati come è iniziata la faccenda..voi due vi siete conosciuti per un motivo preciso, ed è già abbastanza strano che tu abbia voluto trascorrere la serata a casa sua, senza che la cosa potesse essere utile alla riuscita della farsa" cominciò Liam, cercando di farlo ragionare "poi, non è cosa da tutti i giorni dividere un alcolico con una ragazza, a casa sua, voi due da soli" proseguì Louis, stranamente serio, per uno che aveva la nominata di essere il clown del gruppo "in mia difesa, posso dire che c'era anche sua zia" "..in camera sua, a dormire" aggiunse un attimo dopo il ragazzo, alzando le mani come gesto di autodifesa "stai zitto che peggiori soltanto la tua posizione" gli disse Zayn, lasciandosi scappare una risata.
"Oh ma stamattina vi siete svegliati con l'intenzione di farmi il terzo grado?" "si" risposero i suoi migliori amici all'unisono "se fossi tornato in albergo stanotte, forse, sarebbe passato ancora qualche giorno prima di questo" ipotizzò Niall "siete peggio di mia madre e mia nonna messe insieme" sbottò lui, ormai rassegnato ad ammettere che i suoi migliori amici avessero pienamente ragione "e non è un complimento!" aggiunse un attimo dopo puntandogli un dito contro, e scoppiando a ridere in quell'esatto istante. Forse dopotutto aveva bisogno di una scrollata di spalle, e per fortuna i suoi quattro migliori amici, oltre che a condividere insieme a lui il divertimento, il successo e il titolo di boyband, sapevano anche metterlo alle strette quando ci voleva, e fargli da fratelli maggiori.

Tra di loro era così, era sempre stato così sin dal primo giorno in cui si erano riuniti a provare 'torn' a casa del suo patrigno, si erano sempre sostenuti a vicenda, e ogni qual volta che uno di loro usciva fuori dagli schemi, gli altri quattro erano pronti a rimetterlo in riga...anche loro stessi, quando gli veniva domandato in qualche intervista come riuscissero a restare con i piedi ben ancorati al terreno nonostante il successo planetario, tutti e cinque erano concordi nel rispondere che il loro segreto stava nell'essere amici, prima ancora che membri di una band, e perciò, quando uno di loro iniziava a montarsi la testa, gli altri lo riportavano alla realtà. Si volevano bene come fratelli, amavano prendersi in giro e persino litigare come fratelli, ma ogni qual volta che qualcun'altro si prendeva l'ardire di fare lo stesso, erano pronti a difendersi l'uno l'altro a spada tratta..ecco qual'era il loro segreto, l'essere diventati una squadra, ancor prima di fare squadra per vincere.
"sentite, sono rimasto lì perchè non potevo mettermi alla guida in stato di ebrezza, è pericoloso" si rendeva perfettamente conto che nessuno se la sarebbe bevuta "bella scusa" Liam scoppiò a ridere "trovane una più convincente Harry" lo spronò Louis divertito "ero ubriaco" si difese lui, pur sapendo che non era vero "si infatti, eri ubiaco, e lo sei anche adesso.." spiegò Niall "ma il malibù non centra niente..cosa vuoi che abbiamo potuto farti un paio di bicchieri misti alla coca? ..Ti sei ubriacato, ma di lei!" Zayn aveva centrato il bersaglio.
Non c'era nulla di più vero, si era ubriacato di lei, della sua dolcezza, del suo sorriso, dei suoi occhi scuri e profondi, del suo corpo a contatto con il proprio. Si, l'unico alcol che scorreva nelle sue vene era il desiderio di amarla in ogni centimetro della pelle, di stringerla forte e baciarla fino a perdere il respiro, di confessarle che l'amava, come non aveva mai amato nessuno in tutta la sua vita..e quella voglia di sentirla completamente sua bruciava davvero nel suo sangue, come se fosse droga, che sterminava in un baleno tutte le cellule del cervello, privandolo delle capacità cognitive, e rendendolo sempre più dipendente da lei.
" ho perso la testa! mi sono innamorato!" ammise guardando dritto negli occhi i suoi amici, ora in cerca di un consiglio fraterno "maddai?" lo prese in giro Louis, facendo ridere tutti per il tono in cui lo disse, compreso il diretto interessato "ce ne eravamo accorti addirittura prima di te" spiegò Niall "quando quella sera, a Los Angeles, sei tornato in camera alle quattro del mattino dopo aver mangiato gelato rubato ed essere stato insieme a lei fino a quell'ora, e hai urlato 'non mi sono innamorato di lei', è stato lì, che ho capito che questa volta ci sei dentro sul serio" proseguì Liam "non è da te perdere così facilmente le staffe per una ragazza,di solito sono loro a cadere ai tuoi piedi, a considerarti un principe azzurro, e invece tu non ti lasci mai prendere troppo.. hai una fottuta paura che l'amore ti sconvolga la vita" fu Louis a continuare il discorso.
Era chiaro a tutti da un bel po' che Harry fosse pazzo di lei, ma non avevano mai affrontato un discorso del genere, prima di allora ognuno aveva tenuto quella consapevolezza per sè, quasi come se fosse sottointeso, perchè loro cinque erano amici, erano in grado di capirsi con uno sguardo, e la maggior parte delle volte le parole erano superflue. Ma la situazione che si stava venendo a creare era parecchio delicata, e Harry aveva bisogno di loro, dei loro consigli, del loro modo di prenderlo in giro, delle loro ramanzine, e del loro appoggio..con nessun'altro sarebbe riuscito ad aprirsi così come faceva con Liam, Niall, Louis e Zayn, erano la sua seconda famiglia.   
 "Forse non è mai stato amore con nessuna delle tue ex, certo, ci stavi bene e ti divertivi, ma nessuna è mai riuscita a coinvolgerti emotivamente, totalmente. Con Meg è stato diverso, perchè ti sei innamorato di lei giorno dopo giorno, le altre ti hanno sempre e solo attratto, lei ti ha letteralemente travolto, non scagliandosi contro di te come un fiume in piena, ti ha travolto delicatamente, toccandoti il cuore molto prima di finirti addosso" Zayn aveva sempre avuto un'animo sensibile, da poeta, e riusciva a interpretare benissimo ciò che il suo amico provava anche in quegli stessi istanti.
"Io non voglio che tutto questo fnisca" disse lui, in un sussurro, aprendosi completamente, confidandosi con i suoi migliori amici "e qui casca l'asino!" esclamò Niall, guradagnandosi un paio di occhiate confuse "Harry" gli poggiò una mano sulla spalla "ti conosciamo troppo bene, e proprio per questo motivo sappiamo che non ti senti all'altezza di portare avanti una relazione a distanza, però perfavore, non farla soffrire" continuò il biondo "ci siamo affezionati anche noi a Meg, le vogliamo bene" l'appoggiò Liam, Zayn era dello stesso parere degli altri, intuiva che Meg si sarebbe ridotta uno straccio quando si sarebbero separati, lo capiva dall'energia con cui la ragazza  abbracciava lui, Liam,Louis e Niall, per lei sarebbe stato estremamente difficile dividersi da loro quattro, figuriamoci da Harry..quella ragazza avrebbe sofferto all'inverosimile, e faceva male anche solo pensarlo.
" che cosa devo fare?" domandò a quel punto il ragazzo "domanda da un milione di dollari!" esclamò Louis "non possiamo essere noi a risponderti" proseguì Niall "ahh perfavore! divertitevi a giocare ai filosofi un'altra volta!" sbottò il riccio "guarda che ero serio" riprese subito Niall "noi, da buoni amici, ti diremmo che devi seguire il cuore" continuò Zayn "si, però c'è un piccolo problema: Harry non ha mai percorso quella strada prima d'ora, non la conosce, e potrebbe perdersi!" il tono con il quale Louis lo disse, era divertito, mirato ad alleggerire la tensione, a strappare a tutti una sonora risata, che però non arrivò, forse perchè senza rendersene pienamente conto, aveva detto la cosa più giusta, più vera al mondo.
Il punto era proprio quello: Harry non aveva idea di come gestire una relazione a distanza, e proprio perchè non si era mai trovato in una situazione simile prima di allora, aveva il timore di non riuscire a reggere a lungo...sentiva il bisogno di stringerla a sè anche in quel momento, non vedeva l'ora che quei giorni passassero per poterla riabbracciare di nuovo..ma che cosa sarebbe successo se le distanze fossero diventate insostenibili e le assenze incolmabili? Come poteva resistere per mesi e mesi? Già quei tre giorni gli sembravano troppi, dopo essersi abituato a trascorrere così tanto tempo con lei.. uno, due, tre, cinque mesi, avrebbero preso la grandezza dell'eternità, e lui non era affatto sicuro di essere pronto a tutto questo.
Incredibile l'effetto che quella ragazza aveva su di lui. Perchè se ne era perdutamente innamorato? Avrebbe voluto tanto saperlo anche lui. Ma l'amore non si spiega. Forse era  il suo sorriso, i suoi occhi, la sua dolcezza, i suoi modi di fare, il suo essere così tremendamente lei, lei e basta, unica. E forse centravano una serie di motivi sconosciuti, che come risultato, gli facevano battere il cuore all'impazzata, e desiderare sempre di più, travolgendolo in un groviglio di emozioni.

" secondo voi..mi ama?" domandò a quel punto il ragazzo, pur sapendo che si trattava di una domanda stupida "no guarda! Ha trascorso tutta la notte a baciarti, annega ogni fottuta volta nei tuoi occhi, si paralizza per un tuo sorriso, sembra essere sul punto di svenire ogni volta che l'abbracci, e le manca misteriosamente il respiro quando la baci, perchè ti odia!"sbottò Louis, stavolta riuscì davvero a strappare un sorriso a tutti "come cavolo fai a non renderti conto che quella ragazza vive per te?" ..Meg viveva per lui, il solo pensiero gli accelerò smisuratamente il battito cardiaco.
" è ovvio che ti ama! e se non te ne rendi conto da solo, amico mio, hai di sicuro qualche inceppo al sistema di ingranaggi del cervello" continuò Niall, Liam si limitò a dire di essere d'accordo con altri, e soltanto Zayn scoppiò in una risata fragorosa.
"ma vi siete rincitrulliti tutti in un colpo solo?" sbottò divertito "se non lo avete ancora capito, Harry è perfettamente consapevole che il cuore di Meg batte solo per lui, ha solo bisogno di..di conferme, perchè è la prima volta che prova qualcosa del genere, e necessita di essere spalleggiato, di sentirsi dire da noi, che siamo i suoi migliori amici, che non è tutto un film che si sta creando da solo soltanto perchè ha letteralmente perso la testa per la nostra dolce fan" come sempre, Zayn aveva centrato il punto, e nel momento esatto in cui lui lo fece notare a Niall, Louis e Liam, i tre si diedero immediatamente degli stupidi da soli, per non averci pensato subito.
" si, so che mi ama" si intromise Harry, dando ragione all'amico "però non me lo ha mai detto" aggiunse, con un po' di rammarico "nemmeno tu glielo hai mai detto" gli fece subito notare Liam "sai qual'è il punto? che quando una persona dice 'ti amo', prima di pronunciare quelle due fatidiche parole, vuole essere certa che dall'altra parte non giunga uno scomodo silenzio, o imbarazzo" continuò Louis, di nuovo serio "un 'ti amo' può essere seguito soltanto da 'ti amo anche io' o da un bacio..altrimenti diventa una terribile sofferenza, un auto-pugnalata scagliata nel petto, una sorta di suicidio" spiegò ancora Liam "secondo me Meg sta ancora elaborando ciò che tu provi nei suoi confronti" ipotizzò Niall, e non aveva di certo tutti i torti "o forse non avete ancora trovato il coraggio di dirvelo perchè siete costantemente oppressi dalla paura di dovervi dividere.." si intromise Zayn "boh, forse avete ragione voi, io non so più niente, se non che lei è diventata la fonte del mio sorriso, che mi sono innamorato sul serio questa volta, che ho impiegato un casino di tempo per ammetterlo a me stesso, e che morirei per sentirle dire che mi ama  guardandomi dritto negli occhi" ammise con sguardo sognante "okay, adesso stai esagerando" lo riprese Niall "stai per essere ufficialmente classificato come un tipico 'caso senza speranza'" continuò Louis "e chi lo avrebbe mai detto che tu, proprio tu, avresti perso la testa così, e per una nostra fan.." rincarò la dose Liam "Harry è cotto di Megan! Harry è cotto di Megan!" Zayn diede solo il via a quello che un attimo dopo si trasformò in un vero e proprio coretto; il ragazzo squadrò i suoi quattro migliori amici sbuffando sonoramente per quella canzoncina da asilo, e sorridendo allo stesso tempo, perchè si sentiva fortunato ad averli al suo fianco, pronti a dargli dell'idiota, a spalleggiarlo un istante dopo, e a tornare a dargli del rincitrullito, e tutto nel giro di pochi minuti.
"Grazie ragazzi!" gli disse quando ebbero terminato il coretto, quella chiacchierata gli fece proprio bene "ogni tanto ho bisogno di essere messo alle strette, ogni tanto ho bisogno di una scrollata di spalle, e avrei perso in partenza ogni battaglia contro me stesso, se voi non ci foste stati."
Okay, non avevano risolto nulla e non avevano preso nessuna decisione, ma il solo fatto di parlarne libermente con i suoi quattro migliori amici, fu un toccasana per Harry. E ora più che mai era determinato a godersi ogni minuto che gli restava da trascorrere insieme a lei, era sicuro che se non lo avesse fatto se ne sarebbe pentito a vita, a prescindere dalla piega che avessero preso le cose, si sarebbe goduto quei giorni, esattamente come intendeva fare lei.
Sarebbe stato da stupidi rifiutare di essere felice per non soffrire quando lei se ne sarebbe andata, no? 
La sofferenza sarebbe arrivata comunque, era la felicità che doveva essere acchiappata al volo, magari con un retino per farfalle, o con i pugni stretti.
" qualunque cosa tu decida di fare..goditela, goditi fino in fondo cìò che quella ragazza è in grado di farti provare" gli consigliò Liam "è una scelta soltanto tua, anzi è vostra, ma non permettetevi di sprecare questi ultimi giorni a rimuginare" continuò Zayn "non ne vale la pena, credimi" si intromise Louis "amala, falla stare bene, donale tutto..è l'unico modo per non avere rimpianti" Harry sorrise dopo aver ascoltato anche il parere del biondo, pensando a quanto bene potesse volere a quei quattro idioti, che sapevano dare consigli più sinceri di quelli di un padre.
Si, gli avrebbe dato ascolto...rifiutarsi di essere felice per paura di soffrire dopo, sarebbe stato un po' come rifiutarsi di vivere per paura di morire, giusto?
E detta così, quella di trattenersi dall'amarla con tutto se stesso, sembrava proprio una follia. 



Ciaaaaaaaaao :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo! :DD
Scusate l'orario, ho fatto tardi perchè oggi sono stata tutto il pomeriggio a studiare con una mia amica, e dopo che avevamo finito ci è venuta la brillante idea di affacciarci alla finestra e ci siamo accorte che nevicava!
Quindi pregate insieme a me, affinchè continuino a cadere fiocchi per tutta la notte *-------* Io tengo le dita incrociate!
Ma passiamo al capitolo...beh., come sempre spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto :DD
Vi anticipo già che non ci saranno altri capitoli in cui Meg e Harry saranno lontani, questi tre giorni li farò passare in fretta, e già nel capitolo successivo, si ritroveranno di nuovo tutti a San Francisco :)) E cominceremo ad avvicinarci al punto di svolta :)
Non esitate a dirmi tutto ciò che vi passa per la testa, qualunque cosa, davvero! Amo interagire con voi, non smetterò mai di dirlo, e non smetterò mai di essere debitrice nei vostri confronti per tutto ciò che mi scrivete nelle recensioni, e per l'interesse che mostrate nei confronti della storia.
Grazie, con tutto il cuore ♥
Un bacione, e a lunedì prossimooooooo <3<3<3          

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Capitolo 29
*** Capitolo 28 ***


"Allora?" "si, si tranquillo" Liam gli fece l'occhiolino "tu però non metterci troppo" lo avvertì Niall  "ci pensiamo noi a trattenerla" questa volta fu Zayn a prendere la parola, Harry gli sorrise riconoscente "mi inventerò qualcosa" esclamò Louis, mentre l'amico si allontanava in direzione della spiaggia.
Per chi avesse ascoltato una conversazione del genere, sarebbe stato di gran lunga più facile, e forse persino naturale, pensare che quei cinque stavano mettendo a punto un piano diabolico, uno scherzo con i fiocchi, piuttosto che una dolcissima sorpresa.

Finalmente! Finalmente!..Era tutto ciò a cui Meg riusciva a pensare, finalmente quei tre giorni si erano decisi a passare, finalmente li avrebbe rivisti tutti e cinque, e finalmente sarebbe stata di nuovo tra le braccia del ragazzo che amava in un modo così intenso e profondo, che quasi le faceva paura. 
Erano solo tre giorni che non si perdeva in quegli occhi, tre giorni che non avvertiva elefanti nello stomaco per un semplice sorriso, tre giorni che non provava piacere sentendo le sue braccia avvolgerle il corpo, e tre giorni e diciannove ore esatte che non assaporava quelle labbra. Dio, se le era mancato!
Era stato il weekend più lungo di tutta la sua vita, aveva trascorso molto tempo con la zia, almeno di pomeriggio quando quest'ultima tornava dal lavoro, non era uscita se non per necessità, aveva messaggiato con Emma per ore e ore, sentendola pure al telefono, e aveva trascorso intere mattinate sdraiata sul letto con gli auricolari nelle orecchie essendole rimasto quello come unico modo per sentire costantemente le loro voci, quei timbri che conosceva addirittura meglio di se stessa, che avevano la capacità di dipingerle in faccia un sorriso da ebete e di farla sospirare, guardando l'orologio ogni minuto e contando le ore fino a quando non li avrebbe potuti riabbracciare.
E poi naturalmente aveva messaggiato con Harry spessissimo, parlando pure delle cose più banali, ridendo tra sè e sè quando lui le scriveva qualcosa di divertente, dandogli l'in bocca al lupo, esteso anche a Niall, Liam, Louis e Zayn ovviamente, prima di ogni concerto, e sottoponendo se stessa a un sforzo immane, a un rigido autocontrollo, pur di non afferrare quel benedetto cellulare e scrivergli un tenerissimo 'mi manchi' accompagnato da una decina, o forse un centinaio, infiniti cuori.. avrebbe digitato quel comunissimo '<3' fino a quando non le si fossero atrofizzate le dita.
Perchè lui le era mancato davvero come l'aria, più dell'ossigeno, molto di più della somma aritmetica delle unità astronomiche misurabili nell'universo..ed erano passati soltanto tre giorni dal loro ultimo abbraccio nel cortile della casa della zia. Non poteva farci niente, di fronte all'intensità di ciò che provava per lui, era perfettamente impotente, e in quelle tre settimanane trascorse insieme, era diventata dipendente da quello sguardo, da quei ricci, da quelle fossette, da quelle braccia, da quei baci..si resa conto di aver sempre vissuto aspettando, bramando di vivere in simbiosi con Harry più di ogni altra cosa al mondo.
Come avrebbe fatto a salutarlo per sempre? A dirgli addio? Proprio non lo riusciva a immaginare..ma non voleva nemmeno pensarci, non era il momento, quel lunedì sera aveva solo voglia di stare insieme a lui dimenticando tutto il resto, voleva sentirsi protetta da suoi abbracci, estasiata dai suoi baci, e sua, solo e completamente sua. Quel ragazzo l'avrebbe fatta impazzire seriamente un giorno o l'altro, e la cosa più bella in assoluto, era che lo avrebbe fatto soltanto guardandola negli occhi e sfiorandole delicatamente la pelle, o baciandola sulla fronte come aveva preso l'abitudine di fare, o semplicemente abbracciandola, tenendola stretta stretta contro di sè.    

"Finalmente" sussurrò felice, tenendosi ancora ancorata alle braccia di Louis, sembrava che il suo vocabolario ormai comprendesse solo quella parola "ei! come te la sei cavata senza di noi in questi giorni?" le rispose di rimando il ragazzo, abbracciandola forte; Meg era arrivata in albergo neanche dieci minuti dopo il loro rientro a San Francisco, impaziente di rivederli, e il primo in cui si era imbattuta era stato proprio Lou. Si era fiondata tra le sue braccia senza darsi il tempo di pensarci due volte, e lui l'aveva accolta stringendola teneramente.
" Meeeeeeeg" non appena si fu staccata da Louis, si sentì avvolgere le braccia intorno al collo e un secondo dopo si ritrovò tra Zayn e Liam, schioccò un bacio sulla guancia a entrambi e gli sorrise, abbracciando anche Niall pochi istanti dopo, chiacchierando amichevolmente con i quattro ragazzi, e guardandosi intorno, perchè appunto, erano solo in quattro, mancava lui.
" che c'è? manca qualcuno all'appello?" esclamò Zayn, mettendole un braccio intorno alle spalle e prendendola volutamente in giro, Meg divenne rossa in meno di un istante "dov'è?" domandò in un sussurro, sapendo bene che i ragazzi fossero a conoscenza dei suoi sentimenti "chi?" Liam aggrottò le sopracciglia, come a voler fingere di essersi perso qualche passaggio "mia nonna!" Louis come al solito fece ridere tutti.. quando le battute gli venivano servite su un piatto d'argento, non era proprio capace di trattenersi, e coinvolse tutti con la sua innata simpatia.
"Comunque Harry, beh..lo abbiamo lasciato lì" Niall non poteva inventarsene una peggiore, sul serio. Meg ovviamente non ci cascò "e dai, ditemi dov'è" bisognava prendere altro tempo "è con-" "sua madre!" Louis battè Liam sul tempo "già, sua madre! gli ha fatto una sorpresa, è venuta qui, e credo proprio che siano andati a prendersi un caffè insieme" Zayn tentò di rendere la cosa credibile "sai, lui è molto legato a sua madre" intervenne Niall, a quel punto Meg sembrò convincersi, e anche se non vedeva l'ora di gettargli le braccia al collo, era tenero pensare che lui fosse con sua madre, in fondo non la vedeva da un bel po'...la ragazza stava per domandare a Zayn, Liam, Louis e Niall se anche loro sentissero la mancanza delle proprie famiglie, quando fu interrotta da un familiarissimo 'bip'; era il cellulare di Niall "credo proprio che Harry e sua madre abbiano finito il caffè" annuciò con un sorrisetto divertito "ah, e mi ha detto di dirti che ti aspetta in spiaggia" aggiunse un attimo dopo, Meg sentì il cuore esploderle, non stava più nella pelle, voleva andare da lui "avanti! che aspetti?" domandò Zayn, incitandola a raggiungerlo, lei li abbracciò di nuovo tutti e quattro, felice, prima di correre in direzione della spiaggia "vi voglio troppo bene!" urlò, voltandosi indietro mentre correva.


Non appena Harry la vide, si sentì improvvisamente sudare le mani, maledì se stesso per essere arrivato al punto di imbambolarsi lì, in riva al mare, senza muovere un muscolo, in attesa di riaverla tra le braccia, ma fu una debolissima attesa, perchè Meg gli andò incontro correndo più veloce di quanto avesse mai fatto, e lo travolse in un abbraccio indescrivibile a parole. Lei gli gettò le braccia al collo senza dire niente, e Harry la strinse forte a sè, come se non la vedesse da mesi, la testa della ragazza si fece spazio nell'incavo della sua spalla e le sue mani cinsero vigorosamente la schiena di lei, con una tale foga, nemmeno fossero due calamite con i poli opposti; era incredibile quanto fosse perfetto il modo in cui combaciavano i loro corpi, quasi come se loro due fossero stati tessere di un pezzle che si completavano a vicenda. Quell'abbraccio così intenso e travolgente parlava al loro posto, molto più espicitamente di quanto fossero mai riuscite a fare le parole..e sarebbero rimasti così per sempre, se fosse stato possibile, perchè stavano bene, dannatamente bene. 
" Mi sei mancato" sussurrò Meg, tenendosi ancora ancorata al suo corpo, non avrebbe voluto interrompere quell'abbraccio per niente al mondo, le sensazioni che producevano le mani di lui sul suo corpo erano indicibili "anche tu" rispose il ragazzo con un filo di voce, sopraffatto dalle emozioni derivanti dal sentire di nuovo il suo corpo a stretto, strettissimo contatto con il proprio; poi la strinse ancora di più se possibile, mozzandole il respiro, prima di allontanarsi di poco da lei e fissarla negli occhi scuri "che ne hai fatto dei tuoi boccoli?" le domandò dolcemente, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orechio, capelli che in quel momento assomigliavano a fili di seta "ci sono giorni in cui proprio non li sopporto, e oggi è uno di quei giorni" disse lei, stupita di aver ricevuto una domanda del genere "tanto saresti bella pure con un calzino in testa" si lasciò scappare lui, lo disse con tono divertito, ma era esattamente ciò che pensava, e non appena si accorse che quelle parole avevano ulteriormente amplificato il battito del cuore di Meg, tornò serio e le prese la mano, intrecciandola automaticamente con la propria.
" Sei felice che tua madre sia venuta a trovarti?" domandò la ragazza, così, per ritrovare un minimo di contegno, intanto Harry le strinse anche l'altra mano "mia madre?" aggrottò le sopracciglia come se fosse confuso, assumendo un'espressione contrita sul viso e non smettendo di tenerle le mani, anzi, gliele portò all'altezza del petto, sospese nel vuoto, e sempre incatenate alle sue, così come erano incatenati i loro sguardi "si, i ragazzi mi hanno detto.." provò a spiegare Meg, ma fu interrotta da una sonora risata, una risata che amava più della sua stessa vita e che le allegerì il cuore.
Harry portò la testa all'indietro ridendo come un bambino, senza sciogliere quel groviglio di mani, ipnotizzandola completamente. "Scommetto che questa è di Louis" disse ancora, tra le risate, coinvolgendo anche lei questa volta, che lo seguì a ruota, con il cuore nel bel mezzo di una corsa all'ultimo respiro caratterizzata da un moto accelerato, che non si sarebbe estinto nemmeno dopo aver percorso centinaia di migliaia di milioni di chilometri ed essere arrivato sulla luna, o ai confini della galassia. "Ma mi vuoi spiegare che succede?" domandò la ragazza divertita, ridendo ancora, legata fisicamente al corpo di lui tramite le mani e dipendente da quegli occhi "voltati" le disse semplicemente Harry, dandole la possibilità di vedere un ombrellone diverso dagli altri, decisamente più grande, all'ombra del quale era apparecchiato un tavolo per due e...e poi Meg non vide più nulla, perchè le si annebbiò la vista dall'emozione.
Lui le lasciò le mani portandole sul viso della ragazza "ei, ti senti bene?" le domandò un tantino preoccupato, specchiandosi nei suoi occhi scuri, a quel punto Meg annuì distrattamente, anche se non stava proprio bene, era un passo dallo svenire, per la felicità "mi serviva tempo per organizzare tutto, ma non credevo che quei quattro fossero capaci di dirne una così grossa" le disse, costringendola a guardarlo in viso, e come per pura magia, l'incatenarsi dei loro sguardi restituì a Megan le facoltà visive, come se i suoi occhi fossero stati improvvisamete guariti dall'intensità con cui la guardavano quelli del ragazzo di fronte a lei.
Non fu capace di resistere oltre, gli gettò nuovamente le braccia al collo, baciandolo ripetutamente su una guancia e lasciandosi travolgere dall'entusiasmo dovuto alla consapevolezza che quel tavolo sotto quell'ombrellone bianco era stato apparecchiato per lei, per loro due, per la loro serata."tu vuoi farmi morire, ammettilo!" disse, non smettendo di biaciarlo con foga sempre su quella guancia che era diventata più rossa di un peperone, rendendolo ancora più bello; Harry la bloccò e le loro mani si intrecciarono nuovamente, spontanenamente, come se non potesse essere diversamente da così "vuoi farmi morire" confermò la ragazza, senza rendersi pienamente conto del peso delle proprie parole, confessandogli a poco a poco quel che serbava nel cuore da molto tempo prima di incontrarlo.
 "Mai. Io voglio farti vivere" sussurrò lui con voce roca, guardandola intensamente negli occhi e tenendola per mano, in riva al mare, non curandosi minimamente dello spettacolo naturale e del gioco di colori che il sole stava offrendo loro calandosi nella distesa blu. Meraviglioso, ma insignificante rispetto alla bellezza del loro incontro. Il paesaggio faceva da sfondo, ma i protagonisti assoluti erano loro due, e i loro rispettivi cuori, sguardi, mani, sorrisi, corpi. Loro due e basta.
'Tu vuoi farmi morire' 

'Mai. Io voglio farti vivere' 
'Voglio farti vivere'
'Voglio farti vivere'
'Voglio farti vivere'
'Voglio farti vivere'
Quelle parole rimbovano nella testa di Meg senza sosta, incidendosi contemporaneamente sul suo cuore in modo indelebile..forse Harry non si era nemmeno reso conto di ciò che le aveva detto, era stato tremendamente naturale per lui parlarle in quel modo, forse gli era sfuggita l'importanza di quelle tre semplici  parole, o forse era pienamente cosciente di tutto e sperava con ogni cellula del corpo che lei avesse recepito il messaggio.
'Voglio farti vivere'..sembrava una frase presa chissà dove, estraniata da chissà quale testo poetico, e invece, era stato solo il suo cuore ad aver preso il sopravvento su tutto il resto, e Meg, si sarebbe incisa quelle tre parole sulla pelle, lo giurò a se stessa, lo avrebbe fatto davvero, a prescindere da cosa ne avrebbero potuto pensare i suoi genirori, zia Katy, Emma, e il resto del mondo. Harry le aveva detto che voleva farla vivere, e quella semplice frase risuonò nelle sue orecchie più dolce di un 'ti amo'. Forse meno esplicita, forse addirittura più potente, ma bella, bella da togliere il fiato.
Non aveva mai udito nulla di più intenso, di più travolgente, non lo aveva mai letto nemmeno nei migliori romanzi d'autore, e non l'aveva mai sentito in nessun film, Harry aveva dedicato quelle parole soltanto a lei, e sapevano tanto d'amore.       

In quell'esatto istante, avvertirono un lontano 'click', e non ci volle di certo un genio per capire che una volta tanto, i paparazzi c'erano sul serio, li avevano trovati, ed erano pronti a immortalarli e a vendere le foto alle riviste più seguite del momento. A loro due però non importava minimamente..che fotografassero ciò che volessero, che scrivessero tutto ciò che pensassero, Harry e Meg si comportavano come se non fosse affar loro. Anzi, per essere più precisi, bisogna dire che ringraziarono mentalmente quegli impiccioni per avergli nuovamente fornito una scusa per finire labbra contro labbra, e l'attimo dopo dimenticarono completamente la loro invadente presenza.
Un bacio meraviglioso, lento, passionale. Un contatto bramato da entrambi. Le loro labbra erano le une sulle altre e si assaporavano, muovendosi piano, donandogli sensazioni paradisiache che non facevano altro che stordirli completamente, inebriandoli d'amore e facendogli perdere del tutto i sensi.
Il bacio fu assurdamente intenso sin dal primo istante, tutti e due si lasciarono travolgere dalla passione, godendosi a pieno ogni singolo sfioramento, ogni singolo tocco, ogni emozione provocata da quel contatto così perfetto. Meg si sentì straordinariamente bene, desiderava ardentemente baciarlo ed essere baciata, smaniava di sentire le labbra di Harry sulla pelle, dappertutto. Desiderava baciarlo dal momento in cui aveva smesso di farlo tre giorni prima, e casa della zia, e fu percorsa da un brivido di puro piacere ed eccitazione, quando il ragazzo l'afferrò per le gambe sollevandogliele da terra e legandosele intorno al bacino, lei non si oppose a quella nuova posizione, anzi, lasciò che Harry le massaggiasse dolcemente la schiena fino ai glutei, mentre le loro labbra non volevano saperne di separarsi, e lei si spingeva sempre di più verso di lui, fino a far combaciare i loro corpi.
Restarono in quella posizione per un bel po', le braccia di Meg legate intorno al suo collo e le mani di lui che le accarezzavano la pelle, partendo da dietro il collo e arivando fino ai fianchi, le gambe della ragazza gli cingevano la vita, e i baci diventavano sempre più intimi e passionali. Non c'erano dubbi che Harry avrebbe finito per stendersi su di lei sulla sabbia, e avrebbe continuato a baciarla, spingendosi forse anche oltre, se solo quei maledetti paparazzi non li avessero brutalmente interrotti con decine di click consegutivi, costringendoli a riprendere contatto con la realtà e a guardarsi negli occhi, finalmente entrambi consapevoli di essere pazzi l'uno dell'altra.
Si erano baciati volendo fingere di star facendo un favore ai paparazzi, ma il contatto tra le loro labbra, aveva avuto su di loro lo stesso effetto di un'amnesia, e di punto in bianco, si erano dimenticati di tutto, persino di dove fossero, e avrebbero voluto soltanto fare l'amore. Ma non era ancora arrivato il momento di lasciarsi andare completamente, totalmente.
Coloro che il giorno successivo avrebbero sfogliato i giornali, avrebbero visto un ragazzo che stringeva a sè una ragazza, baciandola ininterrottamente e reggendola come un padre farebbe come una figlia, permettendole di cingergli il bacino con le gambe, e il tutto, in riva a un mare sovrastato da un'invidiabile tramonto sulle tonalità del rosso, lo stesso colore della passione e della bramosa voglia d'amarsi che ardeva nei loro cuori.

Cenarono insieme sotto l'ombrellone, lei seduta su un lettino e lui su una sdraio, e tra un boccone e l'altro, chiacchierarono del più e del meno; si mangiavano con gli occhi, Meg gli domandava dei giorni trascorsi a Los Angeles e lui si divertiva a raccontarle tutto, e finirono pure per parlare della madre di Harry, che era stata involontariamente tirata in ballo dall'equivoco, o meglio dalla bugia, che Louis si era inventato su due piedi, e che era stata sostenuta da Niall, Zayn e Liam, per impedire a Meg di sospettare della sorpesa. Il tempo volò, e in men che non si dica, si fece mezzanotte, ma loro due non erano ancora pronti a darsi la buonanotte e forse non lo sarebbero mai stati. Ogni secondo che passava, Meg si rendeva sempre più conto di non essere indifferente al ragazzo che amava con tutta sua stessa, lo aveva intuito quando gli era caduta addosso e aveva sentito il battito del cuore di Harry prendere la rincorsa e fondersi con il proprio, i baci che si erano scambiati sul divano della zia non avevano nulla a che vedere con la farsa, e se pure avessero voluto dare tutta la colpa al malibù, non si poteva dire lo stesso dell'abbraccio asfissiante che si erano regalati poco prima, e di quel bacio appassionato, interrotto soltanto dai flash dei paparazzi.
E poi Harry la guardava con certi occhi, sorridendole per tutto il tempo, ridendo insieme a lei e dandole sempre l'impressione di essere imbambolato...forse era stata cieca per troppo tempo, ma non lo sarebbe più stata in futuro. Lei piaceva a Harry, e quella semplice consapevolezza era più dolce di un sogno.
Sapeva che si sarebbero dovuti separare in ogni caso, e ormai mancavano solo cinque giorni a sabato, ma l'aver fatto breccia nel suo cuore, non poteva non renderla felice. Voleva godersi quei giorni con lui, non le importava altro che trascorrere gli sgoccioli di quel viaggio in California, stretta tra le sue braccia.
E mentre Harry le raccontava del profondo affetto che lo legava a sua madre, Meg si ritrovò a poggiare lo sguardo sulle sue labbra, poi sugli occhi, e dopo di nuovo sulle labbra.. desiderava assaporarle di nuovo. Le osservava muoversi nella formulazione di parole e sorrisi, e tutto ciò a cui riusciva a pensare era 'baciami, baciami, ti prego baciami, baciami'..le sembrava di star impazzendo, e come conseguenza diretta a quell'implicita richiesta, si morse involontariamente il labbro inferiore, scatenando un putiferio nel cuore di Harry.
Come se lui l'avesse sentita, smise di parlare e si passò una mano tra i ricci, un attimo prima di sporgersi verso di lei, accellerandole il battito cardiaco di dieci moltiplicato all'ennesima potenza, a ogni centimetro annullato dalla vicinanza dei loro corpi; lei restò perfettamente immobile, si accorse di ciò che stava per accadere, e si sentì realmente completa soltanto quando le labbra di Harry furono di nuovo sulle sue. Meg si lasciò andare all'indietro stendendosi completamente sul lettino, e un attimo dopo, il corpo di lui pesava interamente sul proprio, le mani del ragazzo le accarezzavano dolcemente i capelli, le sue lo attiravano sempre di più a sè, le loro labbra non smettevano di cercarsi e i loro cuori erano coinvolti in un turbinio di emozioni.
Ciò che nessuno dei due aveva calcolato, era che il lettino non avrebbe retto il peso di entrambi e si sarebbe rotto facendoli finire entrambi a terra con un bel tonfo nella sabbia fresca, leggera, e resa visibile dalle migliaia di stelle sopra le loro teste.
Scoppiarono inevitabilmente a ridere per la comicità della situazione, ma il capitombolo li aveva fatti finire di nuovo l'uno sull'altra, e dopo essersi guardati negli occhi per un nanosecondo e aver riempito l'aria di sonore risate, Harry non riuscì a trattenersi dal baciarle avidamente il collo, poggiando le labbra sulla pelle della ragazza, donandole sensazioni paradisiache, e guardardola con occhi sognanti ogni volta che era costretto ad alzare il viso per riprendere fiato.
Meg sentiva di poter morire da un momento all'altro, lo pensò sul serio, ma nello stesso istante in cui lui riprese a baciarla sulla bocca, e lei gli circondò il collo con le braccia, si ricordò che Harry le aveva detto che voleva farla vivere, non morire, e si rese conto che il ragazzo stava riuscendo alla grande nel proprio intento, perchè quella notte la stava vivendo sul serio. Stava vivendo di lui.  




Buonsalveeeeee!
Ahahahaha vi mancava il mio saluto speciale? :DD Probabilmente no, ma non fa niente.
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto, e come sempre, non esitate a farmi sapere tutto ciò che pensate...le vostre parole mi migliorano la giornata, dico sul serio, per me è davvero importante essere a conoscenza del vostro parere, perciò sbirrarritevi e permettetemi di ringraziarvi ancora una volta per tutto ciò che mi scrivete.GRAZIE GRAZIE GRAZIE ♥ E ovviamente grazie a chiunque porta nel cuore questa fanfiction nel cuore <3
Allora..siccome sono consapevole di star tirando questa storia un po' troppo per le lunghe, e l'ultima cosa che voglio è che diventi noiosa o banale, ho deciso di provare a farmi perdonare per quest'attesa facendovi un paio di regalini ;) Sta arrivando Natale, no? ;)
Mi spiego meglio: il fatto è che quando ho iniziato a scrivere questa storia, l'avevo già tutta in testa, capitolo per capitolo, e sinceramente mi dispiace un sacco rinunciare a qualche pezzo..e anche se per voi qualche capitolo può risultare inutile, per me ognuno ha un significato speciale e non mi va di eliminarlo dalla storia per 'affrettare' le cose.
Ma come ho detto, ho intenzione di farmi perdonare. Per prima cosa, vi prometto che questa settimana farò i salti mortali per aggiornare prima di lunedì! Dovrei farcela per giovedì credo, al massimo venerdi, visto che alcune interrogazioni le ho già fatte e sono un po' più libera, e il capitolo successivo è già in fase di trascrizione..quindi in questo modo accelereremo i tempi :D
E poi, avendo già scritto parte del prossimo capitolo, vi lascio un piccolo spoiler, che spero apprezzerete :D
                                                                                                 
                                                                                      ******* inizio spoiler *******

Avrebbe forse dovuto prenderlo per il collo della maglietta, avvicinarlo pericolosamente al suo viso e al suo corpo, e soffiargli sulle labbra che lo amava? O forse avrebbe dovuto urlarglielo nelle orecchie talmente forte, da farsi udire dall'intera città, come le aveva consigliato scherzosamente Emma? L'unica cosa di cui Meg era certa era che non voleva perderlo, non voleva essere guardata in quel modo da nessun altro ragazzo sulla faccia della Terra, non voleva che lui dedicasse i suoi sorrisi a nessun'altra, e non voleva essere baciata sulla fronte, sulle labbra, sul collo, sulla spalla, e su tutto il resto del corpo, da qualcuno che non fosse lui.. non voleva nemmeno essere amata, a meno che non fosse stato Harry a farlo.
Pensò che aveva aspettato sin troppo tempo per confessargli i suoi sentimenti, e dal momento in cui aveva sentito battere il suo cuore sotto di lei, non aveva fatto altro che pensarci, a ogni ora del giorno e della notte, e dopo aver trascorso pure gli ultimi quattro giorni costantemente ancorata alle sue braccia, dipendente dai suoi occhi, dal suo sorriso, dalle sue fossette e dalla sua risata, aveva finalmente deciso che avrebbe dato retta alla sua migliore amica, e al suo cuore.Quella sera, la penultima della farsa, avrebbe ballato con lui tutta la notte e gli avrebbe confessato che lo amava alla follia, sarebbe rimasta al suo fianco, sarebbe stata diposta a tutto pur di vivere finalmente quell'amore che le bruciava nelle vene, e che era stato soffocato sul più bello fin troppe volte. Si, sarebbe stata lei a fare il primo passo..al diavolo le tradizioni e le stupide credenze! Non poteva permettersi di perdere ciò a cui teneva di più al mondo.

                                                                                           
                                                                                         ****** fine spoiler *******

Spero che abbiate apprezzato il mio piccolo regalo per farmi perdonare...e niente, ci risentiamo presto, tra giovedì e venerdì :DD
Un bacione forte forte, e recensiteeeeeeeee, sempre se vi fa piacere :))
Ciao ♥♥♥



 
       










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Capitolo 30
*** Capitolo 29 ***


Sabato si avvicinava inesorabilmente, i giorni passavano troppo in fretta, le ore trascorse insieme volavano via a una velocità supersonica, e quei due, innamorati pazzi l'uno dell'altra, come dei perfetti cretini, non erano ancora riusciti a trovare il coraggio di ammettere a vicenda che quella farsa non aveva più alcun senso, anzi, non era mai stata tale sin dall'inizio, era stata la maschera dietro la quale avevano preferito nascondersi, piuttosto che correre il rischio di buttarsi a capofitto in una storia d'amore che sarebbe potuta durare nel tempo, o spegnersi come un fuoco di paglia pochi giorni dopo la loro separazione.
Non potevano sapere cosa sarebbe successo, nessuno lo sapeva con certezza, eppure tutti, pensavano che per un sentimento così bello e coinvolgente, quale quello che aveva letteralmente investito Harry e Meg, correre il rischio di amare fosse il minimo..e in fondo anche i due diretti interessati sapevano che continuare a comportarsi così come stavano facendo, lasciare le cose in sospeso, non avrebbe giovato a nessuno. Finalmente tutti e due erano consapevoli di essere ricambiati, ma ciò non bastava a garantirgli che uscire allo scoperto gli avrebbe permesso di superare tutti gli ostacoli che la vita avrebbe disposto lungo il loro cammino.
Meg avrebbe capovolto tutto, stravolto le sue abitudini, i suoi piani, i suoi progetti e i suoi sogni pur di stargli accanto, ma Harry, beh..lui era talmente intimorito dalla portata dei sentimenti che provava nei suoi confronti che pur essendo riuscito ad ammetterli a sè stesso e ai suoi amici, non era ancora sicuro di riuscire a mantenere una relazione a distanza, e contemporaneamente, non era nemmeno sicuro di poter sopravvivere senza di lei, lasciando andare l'unica ragazza che gli aveva davvero messo il cuore in subbuglio, e probabilmente l'unica che avrebbe mai amato. 
Non voleva fare ipotesi azzardate, in fondo aveva soltanto diciannove anni e non era matematicamente possibile escludere a priori l'opportunità di imbattersi  in qualcun altro, ma lui aveva la netta sensazione che Meg fosse quella giusta, insostituibile; stava vivendo in una sorta di limbo dal momento esatto in cui l'aveva baciata per la prima volta al parco divertimenti e aveva desiderato farlo ancora senza una ragione precisa, la stringeva a sè, l'abbracciava e la coccolava con ogni scusa e pretesto, la baciava intensamente e si legava a lei ogni minuto di più, l'amava, e di questo ne era certo. Non aveva paura che il sentimento nei suoi confronti potesse affievolirsi, aveva soltanto timore di non essere in grado di reggere una situazione complicata quale sarebbe diventata la loro una volta che Meg fosse ritornata a casa, semplicemente perchè non aveva mai amato sul serio prima di allora, e a soli diciannove anni, si ritrovava a dover fare i conti con distanze spropositate. La sua storia d'amore sarebbe stata diversa da quelle di Liam e Charlie, di Zayn e Jamie, e di Louis e Beth..le tre ragazze vivevano in Inghilterra, nella regione che lui e i suoi migliori amici chiamavano 'casa', e avevano una carriera già avviata, erano già ben inserite nel mondo degli adulti, avevano già deciso cosa fare della propria vita e di tanto in tanto riuscivano a raggiungere i propri fidanzati e trascorrere qualche giorno insieme a loro; e poi non avevano nemmeno problemi economici, e nei periodi durante i quali non c'erano spettacoli di ballo per Beth, riprese di film e premiazioni varie per Jamie, e sfilate di moda per Charlie, le ragazze potevano salire sul primo aereo e finire dritte dritte tra le braccia dei loro fidanzati...Meg invece si sarebbe iscritta all'univerisità, sarebbe stata perennemente stressata dal succedersi degli esami, avrebbe dovuto fare i conti con il proprio salvadanaio ogni volta che avrebbe dovuto pagare un biglietto di partenza, nè lui avrebbe potuto raggiungerla spesso, e poi, cosa da non sottovalutare assolutamente, lei viveva in America.
Tutto sembrava essere contro di loro, perciò Harry aveva paura, però, nonostante tutto, era così maledettamente innamorato di lei che stava male al solo pensiero di doverla salutare per sempre nel giro di un paio di giorni, non voleva dirle addio, non voleva restare di nuovo solo.

Erano le quattro di pomeriggio e Meg aveva appena finito di chiacchierare al telefono con la sua migliore amica, era seduta alla scrivania in quella che era ben presto diventata la sua camera a casa della zia, e si reggeva la testa tra le mani, illudendosi di riuscire a trovare un modo per rendere la situazione in cui lei e Harry si erano cacciati, quantomeno sostenibile. Aveva trattenuto a stento le lacrime quando Emma le aveva ricordato che sabato, ovvero due giorni dopo, sarebbe dovuta ritornare a casa..non voleva che quel sogno finisse, non voleva separarsi dai ragazzi e non sopportava l'idea di dover dividersi per sempre da Harry, non dopo aver intuito i sentimenti che il ragazzo che lei amava più della sua vita, provava nei suoi confronti.
Avrebbe forse dovuto prenderlo per il collo della maglietta, avvicinarlo pericolosamente al suo viso e al suo corpo, e soffiargli sulle labbra che lo amava? O forse avrebbe dovuto urlarglielo nelle orecchie talmente forte, da farsi udire dall'intera città, come le aveva consigliato scherzosamente Emma? L'unica cosa di cui Meg era certa era che non voleva perderlo, non voleva essere guardata in quel modo da nessun altro ragazzo sulla faccia della Terra, non voleva che lui dedicasse i suoi sorrisi a nessun'altra, e non voleva essere baciata sulla fronte, sulle labbra, sul collo, sulla spalla, e su tutto il resto del corpo, da qualcuno che non fosse lui.. non voleva nemmeno essere amata, a meno che non fosse stato Harry a farlo.
Pensò che aveva aspettato sin troppo tempo per confessargli i suoi sentimenti, dal momento in cui aveva sentito battere il suo cuore sotto di lei, non aveva fatto altro che pensarci, a ogni ora del giorno e della notte, e dopo aver trascorso pure gli ultimi quattro giorni costantemente ancorata alle sue braccia, dipendente dai suoi occhi, dal suo sorriso, dalle sue fossette e dalla sua risata, aveva finalmente deciso che avrebbe dato retta alla sua migliore amica, e al suo cuore.
Quella sera, la penultima della farsa, avrebbe ballato con lui tutta la notte e gli avrebbe confessato che lo amava alla follia, sarebbe rimasta al suo fianco, sarebbe stata diposta a tutto pur di vivere finalmente quell'amore che le bruciava nelle vene, ed era stato soffocato sul più bello fin troppe volte. Si, sarebbe stata lei a fare il primo passo..al diavolo le tradizioni e le stupide credenze! 
Non poteva permettersi di perdere ciò a cui teneva di più al mondo, e finalmente, dopo giorni e giorni, era riuscita a rendersi conto di esserci arrivata, anche se in ritardo; Emma aveva capito tutto molto prima di lei e avrebbe dovuto darle ascolto, ma visto che come dice il famoso proberbio 'è inutile piangere sul latte versato', lei avrebbe appoggiato la filosofia del 'meglio tardi che mai' e quella sera, gli avrebbe aperto il suo cuore.
Harry l'aveva invitata a una festa in uno dei club più noti di San Francisco, le aveva detto semplicemente che avrebbero ballato fino a quando non gli avessero fatto male i piedi, e che ovviamente, Liam, Louis, Zayn e Niall gli avrebbero fatto compagnia.
Certo che se ci pensate, la storia di Harry e Meg, è tutto fuorchè comune. Lei innamorata persa da ben due anni, ventiquattro mesi in cui lui non è nemmeno a conoscenza dell'esistenza della ragazza. Una circostanza piuttosto bizzarra li fa inaspettamente trovare faccia a faccia, occhi negli occhi, e sono inizialmente costretti a trascorrere del tempo insieme, fingendo di amarsi, per necessità di copione. Lei diventa completamente dipendente dai suoi occhi penetranti, dal suo sorriso paralizzante, dai suoi ricci perennemente scompigliati, dalle sue braccia muscolose, e dai suoi rubati, voluti, intensi, bramati baci. Ben presto anche il ragazzo si accorge di essersi innamorato, ma inizialmente non riesce nemmeno ad ammetterlo a sè stesso, perchè è la prima volta che si lascia coinvolgere davvero dall'amore, e dentro il suo cuore alberga la fottuta paura di non essere all'altezza di portare avanti una relazione quando saranno distanti, quando la farsa di cui sono protagonisti sarà terminata. La ama, ha paura, e non vuole perderla. Un bel dilemma.
E lei è talmente presa dal ragazzo, che per gran parte del tempo a loro disposizione, non si accorge nemmeno di essere ricambiata, vorrebbe avere i super poteri, le tornerebbero utili per bloccare il tempo e invertirne il senso di marcia, per restare con lui praticamente per sempre. A soli due giorni dalla partenza, e quindi dall'addio, la ragazza decide di parlargli con il cuore, raccontandogli tutto..ma nell'esatto istante in cui Meg aveva deciso di confessargli il suo amore, rendondosi disposta a sacrificare tutto pur di restare insieme a lui, Harry aveva deciso che avrebbe fatto la cazzata del secolo, e lo sapeva, sapeva perfettamente che fosse una stupidaggine, e pure bella grossa.

Quando il ragazzo la vide, fu costretto a fare appello a tutto il proprio autocontrollo per non avvicinarsi pericolosamente a lei, cingerle i fianchi con le braccia e baciarla, amarla come se non esistesse un domani. Indossava una gonna di jenas che le lasciava scoperte gran parte delle gambe, lunghe, lisce, nude e affusolate, e un top dei toni del blu, semplicissimo e aderente, le stava da dio; quella sera poi, dietro consiglio, o meglio, dietro interminabili insistenze e incoraggiamenti da parte della sua migliore amica, aveva scelto di indossare i tacchi, anch'essi blu notte.
Non li portava quasi mai, li trovava assurdamente scomodi, chiodi per i piedi, ma quella sera sarebbero andati a ballare, e Meg era più che sicura che non avrebbe trovato una sola ragazza con delle ballerine, però era altrettanto sicura che non avrebbe retto molto su quei trampoli, soprattutto perchè non c'era per niente abituata, e le uniche volte in cui li aveva indossati era stata praticamente costretta a metterli dalla circostanza; si trattava più che altro di varie ricorrenze di famiglia, soprattutto matrimoni.. sua madre le aveva ripetuto fino alla nausea che sotto quel determinato vestito, le ballerine sarebbero state un pugno nell'occhio, e alla fine lei aveva acconsentito a indossare i tacchi, sempre lo stesso paio, visto ne aveva solo uno.
Harry l'aveva guardata come se lei fosse stata una dea, pochi interminabili secondi durante i quali Meg si era sentita il suo oggetto di desiderio..lui non era stato capace di spiccicare parola nei primi minuti, letteralmente estasiato dalla bellezza così naturale e sconvolgente di quella ragazza. Non l'aveva mai vista prima di allora con  i tacchi, e se le sue gambe gli avrebbero fatto follie pure quando erano coperte dai jeans, meglio non dire che effetto gli facevano in quel modo.
Quando giunsero finalmente al club, si unirono al resto dei ragazzi, chiacchierarono e scherzarono per un po', forse un quarto d'ora. Il locale assomigliava parecchio a una discoteca, musica ad altissimo volume, giochi di luci soffuse, divanetti sparsi qua e là ai lati della sala, folla accanto al balcone degli alcolici, e gente sbronza e intenta a pomiciare già a quell'ora; okay, non era esattamente il tipo di posto che permetteva a Meg di sentirsi a suo agio, persino al liceo o durante le gite scolastiche era stata in discoteca poche volte, e pur essendosi divertita, non era il tipo di ragazza che viveva tutta la settimana aspettando il sabato per andare a ballare, anche perchè, nel suo paese, nemmeno esistevano luoghi del genere..
Ad un certo punto, mentre erano ancora seduti ai divanetti, Harry le prese la mano, e sorridendole le fece segno di alzarsi e di seguirlo, la ragazza lo fece, permettendo alle sue dita di intrecciarsi con quelle di lui; arrivarono quasi al centro della pista e si guardarono intorno, lui si avvicinò per sussurrarle qualcosa all'orecchio, era l'unico modo per parlarle, la musica sovrastava su tutto il resto "siamo alla festa di compleanno di un mio amico" riuscì a sentire, annuì con sorriso, rendendosi conto all'improvviso che Harry non l'avrebbe mai portata lì, in quel posto così caotico e confusionario, se non fosse stato per dovere "non te l'ho detto prima perchè ti saresti sicuramente preoccupata di comprargli un regalo, e non è necessario" spiegò, non distogliendo nemmeno per un minuto lo sguardo dai suoi occhi scuri, e facendole credere di poter svenire da un momento all'altro "come mai il tuo amico è qui a San Francisco?" domandò la ragazza, per ritrovare un po' di contegno "lui vive qui, oggi compie vent'anni e mi ha invitato alla sua festa..ovviamente è amico anche di Louis, Zayn, Liam e Niall" lei annuì per fargli capire che lo aveva sentito, poi notò che Harry si guardava intorno e cercava di individuare qualcuno tra la folla, non fece nemmeno in tempo a domandargli chi i suoi meravigliosi occhi stessero provando a focalizzare, che il ragazzo le strinse più forte la mano e la trascinò con sè.
Meg lo osservò mentre lui le camminava davanti: quella sera indossava una camicia bianca leggermente sbottonata sul petto, e infilata in un jeans chiaro a vita bassa che lo rendeva maledettamente sexy, i capelli erano più scompigliati del solito, gli occhi magnetici come sempre, e lui... irresistibile.
Si fermarono soltanto quando Harry fu vicino a un ragazzo alto e biondo, gli sorrise abbracciandolo calorosamente e augurandogli un buon compleanno, e un attimo modo presentò Meg al tipo che gli stava di fronte, definendola come la sua fidanzata, e avvertendo una sorta di capovolgimento degli organi all'interno del suo corpo, perchè avrebbe voluto davvero che lei lo fosse, e che quella fottuta farsa durasse ancora un po', permettendogli di starle accanto, coccolarla e baciarla, senza sbottonarsi troppo.
Si rendeva conto che sarebbe stata una vigliaccata, Meg aveva tutto il diritto di sentirgli dire che lui l'amava follemente, ma si trattava di Harry, Harry Styles, il più giovane dei One Direction, affermato rubacuori e amante delle avventure e del divertimento..come poteva essere semplice per lui impegnarsi in una relazione,e pure a distanza? 
Aveva deciso di effettuare una specie..di test, se così lo si poteva chiamare, dopo di che, avrebbe deciso. Era una cazzata, sapeva bene che era una cazzata, e non aveva confidato nemmeno ai suoi migliori amici ciò che aveva intenzione di fare, perchè lo avrebbero certamente convinto a lasciar perdere, e lui aveva bisogno di quella conferma..sperava solo che Meg non lo avrebbe mai scoperto.
Poco dopo, ritornarono al centro della pista, si mischiarono alla folla che ballava e si divertirono insieme al resto dei ragazzi...persino andare in discoteca per Meg non era mai stato così piacevole e divertente come quella sera, con loro, con lui.

"Fatevi sentire ragazzi! Come sta andando la serata?" la voce del dj irruppe nella sala, e la gente comiciò a urlare e battere le mani, segno che si stava divertendo "Dov'è il nostro festeggiato? Paul?" chiamò ancora il dj, il ragazzo si fece largo tra la folla, e tutti si accorsero che era un po' brillo, cosa del tutto normale per uno che decide di trascorrere un compleanno in discoteca " so perfettamente che siamo ancora al preambolo della festa,  ma ho ricevuto una richiesta, e non posso non accoglierla...riposiamoci un po' con questo lento, va bene?" Meg si guardò intorno, la sala era molto più piena di quanto lo era stata quando loro erano arrivati, molta gente era letteralmente in preda all'esaltazione, e tutti trovarono bizzarro che si ballasse un lento in una discoteca "un paio di minuti, e poi torniamo tutti a scatenarci, okay?" dopo quelle ultime parole, gran parte delle persone si diresse verso il balcone del bar , intenta a bere qualcosa prima di continuare, persino Liam, Zayn e Louis si allontanarono dalla pista pensando che sarebbe stato perfetto se in quel momento Charlie, Jamie e Beth fossero state lì; Niall invece guardava Harry e Meg con un sorrisetto decisamente colpevole dipinto sulle labbra.. era stato lui a chiedere al dj di inserire un lento, e si aspettava di ricevere delle occhiatacce da parte di tutti e due, che avevano capito sin dal primo momento che doveva per forza esserci lo zampino di qualcuno dei loro amici, ma non arrivò nessuno sguardo assassino, anzi, Harry e Meg si limitarono a sorridergli, quasi ringraziandolo per ciò che aveva fatto.
Furono poche le coppie che popolarono la pista. Non ci fu nemmeno bisogno che lui chiedesse alla ragazza di ballare, era ciò che volevano entrambi, si guardarono negli occhi per qualche istante, sorridendosi a vicenda, poi Harry l'attirò a sè poggiandole una mano all'altezza della schiena, provocandole un brivido lungo tutto il corpo a quel contatto, e prendendole contemporaneamente l'altra mano, intrecciandola alla propria, con il cuore che gli batteva a mille e che gli suggeriva di stringerla forte forte e baciarla. Era la penultima sera che avevano a disposizione per stare insieme.
Quando partì la base musicale, loro due erano nelle classiche posizioni da ballo lento, e si amavano con gli occhi, non fecero nemmeno caso alla canzone, forse l'avevano già sentita, forse no, non gli importava..Meg si ritrovò a pensare che se in quel momento avesse avuto un vestito lungo e pomposo cucito addosso, sarebbe benissimo potuta passare per una principessa, la gente l'avrebbe vista come tale, la gente..ma lei si sentiva già una principessa. Sì, così, in top colorato e gonna di jeans, era una principessa moderna, senza corona e senza diadema, e il suo cavaliere, con i capelli disordinati, senza mantello e senza spada, in jeans anche lui, era il più bel principe del mondo. Il suo principe.
Prima ancora che la dolce melodia di quella canzone venisse riempita dalle parole, Meg aveva già sciolto quelle posizioni e si era stretta a lui abbracciandolo forte, non ruscì a resistere, si gettò tra le sue braccia, lasciando che Harry  la tenesse ancorata al suo corpo, e le accarezzazze lentamente prima i capelli e poi la schiena. La ragazza si strinse a lui, come se un solo spiffiero d'aria che si faceva largo tra i loro corpi, fosse il male peggiore al mondo, alzò le braccia legandogliele intorno al collo e poggiò teneramente la testa sulla sua spalla, respirandogli sul petto, lasciato appena scoperto dalla camicia sbottonata.
Cominciarono a muoversi a ritmo di musica, lentamente, si dondolavano, invece di cimentarsi nel compiere passi veri e propri...erano l'unica coppia sulla pista da ballo che restava ferma sul posto, abbracciata come se quello fosse uno degli ultimi momenti che avevano a disposizione, e guardacaso, era proprio così.
Mantennero il silenzio per tutta la durata della canzone, si limitarono soltanto a stringersi forte, a vivere di gesti e di emozioni, e non di parole che sarebbero state banali in quel momento, forse addirittura fuori luogo e superflue, il modo in cui si completavano a vicenda, il modo in cui i loro corpi si incastravano perfettamente l'uno all'altro, era al tempo stesso sconvolgente e indubbiamente meraviglioso.
Non avevano mai ballato insieme prima di allora, e i loro cuori battevano all'impazzata, pareva quasi che volessero liberarsi dalla gabbia in cui erano stati rinchiusi fino a quel momento, e librarsi leggeri nell'aria, danzare sulle stesse note e congiurgersi per non separarsi mai più, e dire che in quei minuti stavano maledettamente bene, sarebbe riduttivo..non c'era nulla che potesse distrarli, e se pure si fosse aperta una voragine sotto i loro piedi, fosse scoppiato un incendio o fossero arrivati mostri armati presi in prestito dai cartoni animati a minare quell'atmosfera così dolce e rilassata, probabilmente loro due non si sarebbero accorti di nulla e avrebbero continuato a ballare abbracciati per ore e ore, fino a quando qualcuno non li avesse staccati con la forza.
Harry l'attirava sempre di più a se, passandole le dita nei capelli mossi e cingendole i fianchi con l'altra mano, avvertiva il respiro perfettamente irregolare della ragazza sul petto, e rischiò di  perdere il senno, quando lei, con una dolcezza inaudita gli sfiorò con le labbra quella porzione di pelle nuda all'altezza dei pettorali. Lo baciò appena, sfiorandolo soltanto con la bocca, inducendolo a domandarsi se avesse addirittura sognato quel dolcissimo e casto contatto..ma Meg non era stata capace di resistere oltre, e in quel modo, baciandogli delicatamente il petto nudo, stava provando a fargli capire ciò che ancora non era riuscita a dirgli tramite le parole. 
Quando la canzone terminò, lui aveva perso completamente la testa, e senza darsi il tempo di pensarci due volte, le prese il viso tra le mani guardandola dritta negli occhi, e meno di un secondo dopo le sue labbra furono su quelle di lei; un bacio che esprimeva tutto ciò che in quel momento provava, persino lo stordimento dovuto al contatto precedente, il piacere di averla tenuta stretta tra le braccia per minuti interi, la voglia di prenderle la mano e portarla in posto dove sarebbero stati finalmente soli e avrebbero potuto amarsi fino a stare male, il senso di colpa per ciò che stava per fare, la consapevolezza che non sarebbe servito a nulla, la fottuta paura di non essere capace di renderla felice se le avesse chiesto di essere la sua ragazza per davvero, e il pensiero di morire asfissiato dalla sua mancanza.
Fu un bacio disperato, che voleva comunicarle tutto questo, e che quando terminò per necessità di recuperare fiato, lasciò Meg estasiata e distrutta al tempo stesso. Estasiata dalla forza travolgente e dalla passione inaudita che si stava consumando tra di loro, e distrutta dall'amara consapevolezza di aver letto negli occhi di Harry e aver assaporato dalle sue labbra, sentimenti contrastanti. Sì, perchè lei aveva intuito perfettamente che qualcosa lo turbasse, le era quasi sembrato che ci fosse stata una potentissima forza che lo spingeva inesorabilmente verso di lei, e un'altra forza di verso opposto, e di uguale modulo e direzione, come direbbero i prof di fisica, che lo stava lentamente allontanando.
Non poteva aspettare oltre, era arrivato il momento di giocarsi il tutto per tutto. Approfittò del fatto che fossero stati raggiunti dai ragazzi, per precipitarsi in bagno, parlare a sè stessa guardandosi allo specchio, prendere un respiro profondo prima di ritornare in sala, tirare Harry in disparte, e confessargli tutto ciò che fino a quel momento aveva tenuto per sè... sapeva che lui non si sarebbe stupito di una dichiarazione d'amore, in fondo se ne erano accorti pure i muri che era pazzamente innamorata del suo sorriso, dei suoi occhi, delle sue fossette, delle sue carezze, dei suoi abbracci, dei suoi baci, di lui.
Ma voleva sussurrarglielo specchiandosi nei suoi occhi, parlandogli con la voce spezzata dall'emozione, torturandosi le mani incessantemente, e sentendosi tremare le gambe mentre pronunciava quelle due fatidiche parole.. ti amo. Non le aveva mai rivolte a nessuno prima di lui, e non le avrebbe rivolte a nessuno dopo di lui, lo amava, lo aveva sussurrato a sè stessa, a Emma, a zia Katy, e persino ai suoi genitori tante di quelle volte, e adesso sentiva che era arrivato il momento di dirlo a lui, all'unica persona che lo aveva soltanto intuito.. ma sentirselo dire, per Harry sarebbe stata tutta un'altra storia.
Meg tornò in sala, sperando con tutto il cuore, che lui, come risposta, la stringesse forte tra le sue braccia, baciandola con trasporto e sussurrandole a fior di labbra di aver perso la testa per lei. Sarebbe stata la ragazza più felice del mondo, anzi, lo era già, ma non sapeva che quella felicità era destinata a durare ancora per poco, pochissimo, questione di secondi.



Buonsalveeeeeee :))
Ho deciso di ricominciare a dedicarvi il mio saluto speciale ahahaahhah :DD
Allora..lo so, lo so che vi ho lasciato con l'amaro in bocca, ma se continuavo poi non sarei più riuscita a smettere, e sarebbe venuto fuori un capitolo lungo quanto un libro D:
In compenso però, visto che avete apprezzato l'idea dello spoiler, ho deciso di lasciarvene uno anche questa volta :))
E poi, ovviamente ci risentiamo lunedì, e considerando che oggi è giovedì, l'attesa sarà più breve! :DD
Spero di essermi fatta perdonare, e spero che il capitolo non vi abbia deluso.
GRAZIE di cuore per l'interesse, per il supporto, per la dolcezza e per la fiducia che riponete in me e nella mia storia. Vi adoro, sul serio ♥
Grazie per le recensioni che mi migliorano puntualmente la giornata, e grazie a chiunque passi nella mia pagina.
Non esisate a dirmi tutto quello che vi passa per testa, e  se avete domande, consigli, critiche o anche rimproveri, io sono qui :DD
Okay, vi lascio con lo spolier! 
Un bacione forte forte, e a lunedì!! ♥♥♥♥♥

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"Dove vuoi andare?" le domandò poggiandole un braccio intorno alle spalle, Meg si limitò a guardarlo senza rispondere, non voleva andare da nessuna parte, aveva soltanto voglia di camminare per la città, fino a quando non le avessero fatto così male i piedi, da riuscire a concentrarsi su qualcosa che non fosse Harry "okay, ho capito" esclamò il ragazzo regalandole un sorriso "giriamoci a piedi tutta San Francisco" aggiunse ancora, sempre con l'intenzione di farle tornare il buonumore, anche se sapeva che quella ragazza aveva il cuore ridotto in frantumi e non riusciva a non sentirsi come se l'intero universo le remasse contro, soltanto perchè pensava di aver perso per sempre l'unico ragazzo che avrebbe amato più di se stessa, più della vita.
" Meg, io ti voglio bene, te ne voglio davvero" Lou aveva intenzione di parlarle a cuore aperto, ma voleva assolutamente evitare che lei scoppiasse in un'altra crisi di pianto "..e voglio bene anche a quel cretino di Harry. E' uno dei miei quattro migliori amici, ho trascorso gli ultimi tre anni praticamente in simbiosi con lui e i ragazzi, ho imparato a conoscerlo, e sono pronto a giurare su tutto quello che vuoi, che non è uno stronzo. Harry non è stronzo." si fermò un attimo, interrompendo anche lei; chiunque li avesse visti, si sarebbe ritrovato di fronte un ragazzo e una ragazza scalzi, lui con le scarpe in mano, in piedi, l'uno di fronte all'altra, su un marciapiede, in piena notte "So che magari non mi crederai, e che sentirselo dire dal suo amico non è lo stesso, ma lui è innamorato di te, non ci sono dubbi su questo, ha perso la testa per te, come non gli era mai accaduto prima..fidati. 
Non so perchè ha deciso di comportarsi in quel modo, e io non voglio difenderlo, non ho problemi ad ammettere che è un'idiota, ma è un'idiota con un cuore più grande dell'intera America, e sono pronto a scommettere tutto l'oro del mondo, che in questo preciso momento, sta male quanto te. Ha fatto la stronzata del secolo, e sono più che sicuro che se ne è reso conto da solo.Dio mio, è un cretino!"
               
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Capitolo 31
*** Capitolo 30 ***


Quando lo vide, le parve di morire. 
Si sentì incredibilmente vuota, ferita, illusa, ridotta in mille pezzi. 
Il suo cuore si trasformò in un macigno pesante, un peso insostenibile, un muscolo lacerato nel profondo e un organo totalmente inutile. 
Ebbe la netta impressione di non essere più in grado di respirare, ebbe la sensazione di dover reggere il peso del mondo intero tutto sulle sue esili spalle, e sul serio, per un attimo, provò l'assurdo desiderio di morire pur di non vedere ciò le stava di fronte. 
Harry stava baciando un'altra ragazza. 
Una freccia scagliata giusto al centro del petto, un coltello affilato che aveva ucciso la parte più intima di sè in un unico e sordo colpo. 
Boom! Un'omicidio interiore, che esplose in tutta la sua prorompente violenza e che le diede l'impressione che si fosse aperta una voragine sotto i suoi piedi, annientandola completamente, totalmente. Non si era mai sentita peggio di così in tutta la sua vita. 
Ebbe un forte giramento di testa che per poco non la fece svenire, e provò una fitta potentissima all'altezza del petto, segno inconfondibile di una frattura avvenuta all'interno del cuore...lo sentiva ancora battere e pompare sangue in tutte le cellule del corpo, ma era come se lei fosse uscita dal suo organismo e stesse assistendo a tutto dall'esterno. Si sentiva terribilmente vuota, era il suo corpo ad essersi traformato in un involucro senza vita, senza anima, pronto a ripiegarsi accartocciandosi su se stesso, crollando in un pianto senza precedenti.
Come diretta conseguenza,scappò via a gambe levate, correndo senza meta, sfilandosi i tacchi dopo qualche passo per poter correre ancora più veloce e abbandonandoli lì, per terra, in strada, non sapendo nemmeno dove fosse, e continuando a fuggire scalza e con gli occhi gonfi di lacrime.
Non poteva crederci, eppure, lo aveva visto con i suoi occhi. Mancava ormai un solo giorno alla scadenza del contratto, gli restava un solo giorno per stare insieme, e lui aveva già provveduto a rimpiazzarla...faceva male, fottutamente male, il solo pensiero di vederlo in compagnia di un'altra, Meg non sarebbe mai riuscita a sopportare l'idea di doversi costruire una vita di cui lui non avrebbe fatto parte, non ce l'avrebbe fatta, lo sapeva.
Perciò si sentiva come se fosse appena stata investita da un tram. Perchè fino a quel momento, anche se aveva sempre creduto di essere rassegnata a separarsi da lui alla fine della farsa, non aveva mai perso la speranza che qualcosa tra loro sarebbe potuta cambiare ed evolversi in modo inaspettato, e invece adesso, dopo averlo visto labbra contro labbra con un'altra ragazza, sentiva di aver perso tutto.
Si, aveva perso tutto, proprio quando era stata sul punto di rischiare di avere tutto..sarebbe bastato un solo minuto di differenza, e forse le cose sarebbero andate diversamente, per un fottuto minuto, in quel preciso momento, invece di correre piangendo, avrebbe potuto vivere del suo amore.
Ma la colpa non era di Harry.. era lei ad essersi illusa, era lei ad aver creduto davvero che lui l'amasse, lo aveva dedotto da quei baci, da quegli sguardi, da quei sorrisi, dalla sua dolcezza, dai suoi abbracci travolgenti, ma Harry non si era mai dichiarato, non le aveva mai fatto nessuna promessa di un futuro insieme.
E lei c'aveva creduto come una bambina, negli ultimi giorni specialmente si era aggrappata a parole non dette, e aveva commesso un errore madornale.
Come aveva  anche solo potuto pensare che Harry, proprio lui, che poteva avere ai suoi piedi tutte le ragazze del mondo, avrebbe scelto lei, una semplice fan? ...Eppure, c'erano stati di momenti in cui lui le aveva dimostrato di tenerci davvero..persino quella sera stessa l'aveva abbracciata forte mentre ballavano, e l'aveva baciata intensamente subito dopo. Non aveva finto. Poi però si era fiondato su quella ragazza, e Meg si era vista crollare tutto addosso.

" vi prego, ditemi che non è successo ciò che penso" dopo che lui l'aveva baciata, quella tipa gli si era appiccicata addosso e aveva dovuto spingerla via per respirare di nuovo "dove.." non riuscì a terminare la frase, troppo timoroso della risposta "non è in bagno" rispose Niall, serio "dov'è Meg?" domandò a quel punto, incrontrando lo sguardo duro di Liam e subito dopo di Zayn "ma che cazzo combini?" il moro dalla pelle olivastra non si fece problemi nel prenderlo per le spalle e scuoterlo "ti ha visto, ed è scappata via in lacrime" spiegò Niall "adesso ci spieghi che diavolo ti è passato nella mente quando hai baciato quella" pretese Liam, davvero non capivano "perchè l'hai fatto?" il biondo riusciva a gestire la situazione meglio degli altri due, e Louis pareva scomparso nel nulla "lasciatelo dire Harry..sei un cretino" esclamò di nuovo Zayn, sapeva che l'amico non se la sarebbe presa, non per così poco.
Cretino, cretino, cretino..quella parola gli rimbalzava addosso senza scalfirlo minimamente, dal momento in cui aveva preso atto del fatto che la sua Meg fosse scappata a gambe levate dopo averlo visto baciare un'altra ragazza, il suo corpo aveva smesso di reagire "oh!" "Harry?" "Harry?" "ti senti bene?" furono le ultime parole che udì prima di sentirsi mancare. Non poteva aver assistito a quel bacio, e lui non poteva essere stato così stupido da averlo fatto davvero. Il pensiero che lei stesse piangendo chissà dove, gli fece venir voglia di prendersi a schiaffi da solo, di picchiarsi a sangue da solo, non appena fosse riuscito a riacquistare un minimo di lucidità.
" Dimmi che eri ubriacio marcio" lo incalzò Liam, mentre Niall gli porgeva un bicchiere d'acqua per farlo riprendere "no, non ho bevuto" rispose lui, sapendo perfettamente che non sarebbe riuscito a dire bugie ai suoi migliori amici "e allora che che ti è preso?" "che speravi di ottenere?" "ti ha dato di volta il cervello?" questa volta fu Zayn a prendere la parola.
 "Dov'è Meg? E' tardi, San Francisco è pericolosa di notte..non posso lasciarla sola" Harry parlò come se non avesse udito una sola parola di ciò che aveva detto l'amico, il suo pensiero era costantemente rivolto alla ragazza, non c'era cosa che gli facesse più male del fatto di averla ferita, e avrebbe voluto rincorrerla e stringerla forte a sè per non lasciarla mai più..si, era stato un cretino, perchè non era stato in grado di rendersi conto da solo che baciare una ragazza a caso non avrebbe fatto altro che farlo sentire colpevole nei confronti di Meg. E pure durante il bacio, non aveva provato nulla di nulla, nessun tipo di sentimento, perchè lei era l'unica ragazza che sapeva mettergli in cuore in subbuglio con un solo sguardo, era Megan Jones che voleva baciare per il resto dei suoi giorni.
" Devo andare da lei" disse alzandosi, barcollando, non essendosi ripreso del tutto dal mancamento "no, adesso peggioresti le cose" gli consigliò Liam "ma ho fatto la cazzata più grande della mia vita" "menomale che te ne sei reso conto" borbottò Niall "non ti servirà a niente correrle dietro" Zayn era realista "lei ti ama ancora... ma le hai fatto del male appiccicandoti a quella" continuò Liam "basta ricordarmelo! Lo so, ok? Lo so." sbottò il ragazzo.
Prese un respiro profondo "ho baciato quella lì, semplicemente perchè volevo capire cosa avrei provato...insomma, voi mi conoscete meglio di chiunque altro, sapete che non mi sono mai fatto problemi nel rompere con una ragazza e baciarne un'altra il giorno successivo, e sapete anche che mai, mi sono sentito una merda per averlo fatto. E ogni volta che ho baciato una ragazza, non ho mai pensato e desiderato di stringere tra le braccia qualcun'altra! Invece oggi è accaduto, per la prima volta in diciannove anni.
Volevo vedere cosa sarebbe successo, come mi sarei sentito, era una specie di test, e Meg non avrebbe dovuto vedermi. Non ho provato niente baciando quella lì, niente, e adesso mi sento morire soltanto al pensiero di aver fatto del male alla ragazza che amo davvero.Non ho fatto altro che pensare a lei per tutto il tempo, pure quando quella lì mi si è attaccata addosso, e ho avuto la mia conferma, amo Meg, e farei carte false per farla restare nella mia vita." quando finì di parlare, Zayn fu il primo ad abbracciarlo affettuosamente "resti un cretino...ma sei davvero cotto!" gli disse con tono divertito "se ci avessi detto le tue intenzioni, ti avremmo chiuso in una stanza con Meg, invece che lasciarti fare danni...idiota" si unì Liam "non la dire questa in giro, ti considerebbero ancora più scemo di quanto non sei" concluse Niall. "No, ma seriamente, sei un cretino!" Zayn ripartì alla carica, questa volta però il  suo tono era meno accusatorio "l'hai fatta grossa.."si accodò il biondo guardandolo con finta severità, Harry a quel punto sorrise debolmente, perchè si rese conto ancora una volta di avere i migliori amici del mondo. Sapeva di essersi meritato tutto ciò che loro gli avevano rifilato contro, e si sentiva debitore nei loro confronti, semplicemente perchè come sempre, invece che voltargli le spalle, gli erano stati accanto, insultandolo, ma non lo avevano lasciato solo.
" Louis è con lei, vero?" domandò a un certo punto, aveva intuito tutto da solo, i ragazzi annuirono, Harry sospirò, avrebbe dovuto ringraziare anche lui, almeno sapeva che Meg non era sola "se vuoi possiamo insultarti anche per lui" ipotizzò Liam, lui rise amaramente "ho fatto una cazzata, ma non la lascierò andar via senza averle detto che mi ha sconvolto la vita" sussurrò più a se stesso, che ai suoi amici.
"E se chiamassi Lou e lo implorassi di dirmi dove sono, e li raggiungessi?...ho bisogno di vederla, di abbracciarla forte mentre lei mi tira pugni al petto, cercando di svincolarsi dalla mia presa" "no Harry, fidati, lasciale un po' di tempo, lasciala sfogare con Lou, è quello di cui in questo momento ha bisogno" gli consigliò Niall "va bene" acconsentì lui, rendendosi conto che effettivamente l'amico avesse ragione. Era furioso con sè stesso, e contava i minuti che lo separavano dalla mattina successiva, momento in cui sarebbe andato da lei, era pronto a ricevere tutti gli insulti del mondo e pure uno schiaffo in pieno viso, ma le avrebbe finalmente parlato a cuore aperto.

La ragazza si sentì afferrare per un braccio, e fu costretta a voltarsi, sapeva per certo che Harry non l'aveva seguita, se fosse stato lui a sfiorarla avrebbe già provato sensazioni indicibili "Meg, fermati, ti prego" era la voce di un amico "non scappare, sono venuto da solo" continuò lui, senza smettere di tenerle il braccio, la ragazza sorrise debolmente, facendo il possibile per bloccare le lacrime, senza ottenere alcun risultato "Lou" sussurrò, felice di vederlo "senti..so di non essere Emma e di non poterla sostituire, ma vedi, se vuoi, io..io sono qui e se hai bisogno di-" Meg non gli fece nemmeno finire la frase, che si buttò tra le sue braccia, travolgendolo, stringendosi a lui incurante delle lacrime che continuavano imperterrite a rigarle le guance "stavo per dire, che se avevi bisogno di un abbraccio potevi stritolare me, ma tu mi hai preso proprio alla lettera!" disse lui con tono divertito, con l'intenzione di strapparle un sorriso "scusa" Meg si allontanò appena, un po' imbarazzata "vieni qui" Louis le strinse di nuovo a sè, accerezzandole i capelli mentre lei singhiozzava, incapace di smettere di rivedere quel bacio, a ripezione nella sua testa.
Si, stava piangendo per lui, perchè lo amava più di ogni altra cosa e vederlo insieme a un'altra l'aveva uccisa dentro.. e no, non si sentiva una bambina capricciosa che vuole ottenere sempre tutto ciò che vuole, semplicemente perchè l'amore che nutriva nei suoi confronti non aveva nulla che a vedere con un capriccio, era incommensurabile, reale, puro, sincero, fottutamente grande.
" Ei..ascoltami Meg" cominciò di nuovo Louis dopo che si furono staccati, si vedeva che stava facendo il possibile per trovare le parole giuste da dire, rivolse per un attimo lo sguardo a terra, per cercare di organizzare i pensieri e dirle qualcosa per farla tornare a sorridere, quando si accorse di qualcosa che lo distrasse dai suoi propositi "..hai intenzione di lanciare una nuova moda?" le domandò, osservando i piedi nudi della ragazza, lei si limitò a sorridergli dondolandosi sui piedi "ho sempre odiato i tacchi, sono scomodi, e mi mpediscono di correre" si giustificò "non li avrai lasciati in strada, vero?" la ragazza si guardò intorno, poi tornò a posare gli occhi su di lui "credo di si" disse, senza disperarsi più di tanto e senza mostrare il minimo interesse a riguardo.
" bene, in questo caso.." Lou si chinò e si sflilò le scarpe "ti faccio compagnia" aggiunse afferrando le scarpe con una mano e affiancandosi alla ragazza "ma sei matto?" Meg era piuttosto stupita di quel gesto "ma senti chi parla!" l'accusò lui "tu che avrai percorso già centinaia di metri completamente scalza!" rincarò la dose,strappando un altro debole sorriso alla ragazza. Louis trovò che fosse veramente tenera, camminava a piedi nudi, senza meta e con gli occhi gonfi di lacrime, e di tanto in tanto curvava le labbra in uno pseudo sorriso, grazie a lui, e alla sua capacità innata di migliorare la giornata, e in quel caso, la nottata, alle persone. 
"dove vuoi andare?" le domandò poggiandole un braccio intorno alle spalle, Meg si limitò a guardarlo senza rispondere, non voleva andare da nessuna parte, aveva soltanto voglia di camminare per la città, fino a quando non le avessero fatto così male i piedi, da riuscire a concentrarsi su qualcosa che non fosse Harry "okay, ho capito" esclamò il ragazzo regalandole un sorriso "giriamoci a piedi tutta San Francisco" aggiunse ancora, sempre con l'intenzione di farle tornare il buonumore, anche se sapeva che quella ragazza aveva il cuore ridotto in frantumi e non riusciva a non sentirsi come se l'intero universo le remasse contro, soltanto perchè pensava di aver perso per sempre l'unico ragazzo che avrebbe amato più di se stessa, più della vita.
" Meg, io ti voglio bene, te ne voglio davvero" Lou aveva intenzione di parlarle a cuore aperto, ma voleva assolutamente evitare che lei scoppiasse in un'altra crisi di pianto "..e voglio bene anche a quel cretino di Harry. E' uno dei miei quattro migliori amici, ho trascorso gli ultimi tre anni praticamente in simbiosi con lui e i ragazzi, ho imparato a conoscerlo, e sono pronto a giurare su tutto quello che vuoi, che non è uno stronzo. Harry non è stronzo." si fermò un attimo, interrompendo anche lei; chiunque li avesse visti, si sarebbe ritrovato di fronte un ragazzo e una ragazza scalzi, lui con le scarpe in mano, in piedi, l'uno di fronte all'altra, su un marciapiede, in piena notte "So che magari non mi crederai, e che sentirselo dire dal suo amico non è lo stesso, ma lui è innamorato di te, non ci sono dubbi su questo, ha perso la testa per te, come non gli era mai accaduto prima..fidati. 
Non so perchè ha deciso di comportarsi in quel modo, e io non voglio difenderlo, non ho problemi ad ammettere che è un'idiota, ma è un'idiota con un cuore più grande dell'intera America, e sono pronto a scommettere tutto l'oro del mondo, che in questo preciso momento, sta male quanto te. Ha fatto la stronzata del secolo, e sono più che sicuro che se ne è reso conto da solo.
Dio mio, è un cretino!" si portò una mano sul viso, per trattenersi dal dire altro, e Meg restò lì impalata ad ascoltarlo, dondolandosi da un piede all'altro "..e anche se non so perchè si è comportato così, credo di poter intuire  il motivo per cui l'ha fatto. Sono un ragazzo anche io, e certe volte, noi sentiamo il bisogno di fare una cazzata, prima di prendere una decisione. Ci comportiamo male, vi facciamo piangere, non ci dichiariamo facilmente, e poi ci stiamo da cani, quando ci accorgiamo di avervi fatto soffrire. Non siamo principi azzurri, non siamo capaci di regalarvi la favola che sognate, sappiamo soltanto amarvi incodizionatamente, e molto spesso lo facciamo in silenzio, senza farci scoprire. 
Lo sai? A volte penso che esista un ciclo, noi ragazzi ci innamoriamo seriamente una sola volta nella vita, succede quando meno ce lo aspettiamo, e il più delle volte, prima di rivelarvi i nostri sentimenti, vi facciamo credere che non ce ne frega niente, è quasi nell'ordine naturale delle cose, ma poi, quando voi ragazze scappate via in lacrime, saremmo capaci di pestarci da soli, per avervi fatto del male."
" Se Harry mi avesse confidato le sue intenzioni, penso che gli avrei sbattuto la testa contro il muro fino a fargli cambiare idea, perchè ha fatto una stronzata, e su questo non ci piove, ma forse aveva bisogno di farla per capire ciò che prova per te..noi ragazzi siamo strani Meg. Io ho fatto di peggio, e nonostante ciò, adesso sto qui con te a dargli del cretino.. lui ha fatto lo stesso con me quando è stato necessario" si bloccò un attimo, perchè gli parve di scorgere un sorriso un po' meno timido sul viso della ragazza "Sappiamo che si tratta di stronzate all'ennesima potenza, ce ne rendiamo conto da soli, ma proprio non riusciamo a evitare di commetterle.. si, siamo stupidi a volte, e in fondo voi ragazze ci amate anche per questo. 
Sai quand'è che ci rendiamo conto di non poter più fare a meno di una persona? Quando ci accorgiamo che facendole del male, facciamo più male a noi stessi"
" Io non voglio che lui soffra!" sussurrò a quel punto Meg, spiazzando completamente il ragazzo "ma ti senti? hai ancora gli occhi rossi di lacrime e le guance bagnate per colpa sua, e vieni a dirmi che non vuoi che lui stia male" "lo sto odiando con tutta me stessa in questo momento, ma continuo a credere che il suo sorriso sia la cosa più bella del mondo" "no Meg, tu lo stai amando, lo ami, lo hai amato dal primo istante e continuerai ad amarlo ancora" sussurrò Louis, la ragazza non ebbe il coraggio di rispondere semplicemente perchè l'amico aveva centrato il punto..non poteva certo negare che lo amasse, sarebbe stato da ipocriti.. sì, ce l'aveva con lui e pure con se stessa, non sapeva che pensare, e se Louis aveva davvero ragione, allora Harry era seriamente un cretino..eppure non riusciva ad odiarlo, nemmeno un po'. Doveva rassegnarsi a provare solo infinito amore nei suoi confronti, doveva farsene una ragione, a prescindere da cosa fosse accaduto quando lo avrebbe avuto di nuovo di fronte.
" Allora? Come sono andato?" Louis interruppe il filo dei suoi pensieri "oh alla grande!" Meg colse subito "sei stato promesso ufficialmente come mio migliore amico" scherzò la ragazza "è un impegno che voglio mantenere per tanto tanto tanto tempo" "anche io ti voglio tanto bene Lou" disse lei, prima che si rincamminassero, di nuovo senza meta, di nuovo scalzi, di nuovo insieme.

Avevano continuato a parlare fino a notte fonda, si erano seduti su una panchina, e Meg era scoppiata nuovamente in lacrime, perchè nonostante le parole dell'amico e l'intensità dei suoi sentimenti non riusciva a farsi una ragione di ciò che aveva visto e che le aveva ridotto il cuore in mille pezzi, e anche perchè si era lasciata prendere dalla situazione e aveva pianto sulla spalla di Louis fino ad assopirsi, distrutta dalla consapevolezza che le restava un solo giorno prima di lasciare San Francisco e ritornare a casa.
Potevano essere quasi le tre del mattino, quando Louis rientrò in albergo con la ragazza tra le braccia..non se l'era sentita di svegliarla e accompagnarla a casa, non se l'era sentita di lasciarla da sola, e aveva optato per portarla con sè in albergo, almeno ci sarebbero stati anche Niall, Zayn, Liam...e il responsabile di tutte quelle lacrime che ancora le rigavano il viso.
Quando Harry sentì l'amico rientrare, aprì di scatto gli occhi, e si precipitò all'ingresso della suite, spazio comune che condivideva con i ragazzi, mentre ognuno di loro possedeva una propria camera; non si aspettava di trovare Meg accoccolata tra le braccia di Louis, e quando il suo sguardo si posò su di lei, non potè fare a meno di abbozzare un sorriso, perchè lei era lì, e il semplice fatto di vederla, lo rincuorò almeno un pochino. L'amico adagiò la ragazza sul divano, e fu a quel punto che Harry notò che le mancavano le scarpe.. quando domandò a Louis che fine avessero fatto, tutto ciò che ottenne come risposta fu "piacerebbe anche a me saperlo". Se in quei micro-secondi c'era stato una sorta di rigido silenzio tra i due, adesso il ghiacchio era rotto.
" ti hanno detto che sei un perfetto cretino, anche da parte mia?" domandò il ragazzo dagli occhi azzurri, Harry annuì con la testa bassa e aria colpevole "ma che combini?" domandò ancora, il suo tono non era duro o aspro, semplicemente affettuoso "cazzate. Ne faccio una dopo l'altra, ma se le permetterò di andare via senza farle capire che l'amo più della mia stessa vita, non me lo perdonerò mai" a quel punto Louis si avvicinò e lo abbracciò "si sistemerà tutto Harry. Credo che voi due siate stati plasmati per completarvi a vicenda...dovevi vederla, aveva ancora gli occhi di lacrime per colpa tua, e sai cosa ha detto? Che non vuole che tu soffra!..Nonostante lei stesse piangendo per te" il ragazzo sorrise senza ritegno "e poi ha aggiunto che ti odia, e che il tuo sorriso è la cosa più bella del mondo" disse ancora "sul serio? ha davvero detto che il mio sorriso è la cosa più bella al  mondo?" "si idiota" sorrise Louis, e l'amico, dopo quell'ulteriore conferma, la prese tra le braccia sorridendole come se lei potesse ricambiarlo, con l'intenzione di portarla in camera sua.
"Secondo te quanto mi odia da uno a cento?" domandò reggendola come se fosse una principessa "duemila" ribattè Louis sicuro "però non mi hai chiesto quanto ti ama..e se me lo avessi domandato, ti avrei detto che ti ama 'duemila elevato all'ennesima potenza" "Grazie Lou" sussurrò "davvero, senza te, Niall, Liam e Zayn, io non potrei vivere" aggiunse, prima di voltargli le spalle "non ti azzardare a svegliarla, capito?" gli ordinò l'amico, riferendosi a Meg, a quel punto Harry sorrise, e poi sparì nella propia camera con la ragazza tra le braccia.
L'adagiò delicatamente sul proprio letto a una piazza e mezza e si stese al suo fianco, la guardò dolcemente "scusa amore, scusa" sussurrò, non smettendo di rivolgerle sguardi teneri e infuocati contemporaneamente. Poi si mise sopra di lei, stando attento a non pesare sul suo corpo e facendo forza sulle proprie braccia per non finirle addosso, si avvicinò lentamente al suo viso, le depositò un bacio appena percepibile all'angolo delle labbra, trattenendosi a stento dal baciarla seriamente perchè non voleva svegliarla, timoroso della reazione che la ragazza avrebbe potuto avere trovandosi nel suo letto.
Nel poggiare teneramente il suo viso su quello di Meg, Harry si accorse che le guance di lei erano ancora bagnate dalle lacrime, e fu allora che giurò a sè stesso che non l'avrebbe mai più fatta piangere, e che avrebbe impedito che chiunque altro la inducesse a versare lacrime. 
"Perdonami amore" mormorò ancora, chinandosi completamente su di lei e laciandole piccoli, casti baci a partire da sotto l'occhio, respirando su di lei, e percorrendo lentamente con le labbra il percorso seguito dalle lacrime; lo fece dolcemente, senza alcuna fretta, da entrambi i lati, sfioramenti, baci tenerissimi, soltanto accennati, ma colmi di un amore che non aveva mai nemmeno immaginato di poter provare.
Le asciugò le lacrime in quel modo, baciandole, e assorbendo con le labbra ogni traccia umida presente sul viso della ragazza. Era una scena indescrivibile a parole, troppo rara e troppo intima per poter essere paragonata a qualsiasi altro gesto d'amore...Harry si era completamente chinato su di lei, guardandola con occhi innamorati, nonostante la stanchezza, nonostante l'ora, nonostante tutto il resto, e le aveva asciugato le lacrime che lui stesso le aveva fatto versare, imprimendole dolcissimi baci sul viso, guidando le proprie labbra lungo la traiettoria formata dalle guance rigate di lei. 
Ditemi chi farebbe qualcosa del genere, sapendo che probabilmente la ragazza che ama con tutto se stesso, non verrà mai a conoscenza di quei gesti..ma a Harry non importava minimamente, l'aveva fatta piangere, e aveva tutte le intenzioni di asciugarle le lacrime, donandole tutto l'amore possibile, come se in quel modo potesse non si sa come, annullare lo sbaglio più grande della sua vita, lo stesso che aveva commesso quella notte.
" Sono uno stupido" sussurrò accarezzandole i capelli  "cretino e idiota..come amano definirmi i miei migliori amici" continuò, sfiorandole il viso con il palmo della mano "un perfetto imbecille" le baciò la fronte "un deficiente" continuò, sempre sussurrando, con voce appena udibile, soffermandosi proprio accanto al lobo dell'orecchio "si, sono un deficiente, e potrei continuare ad offendermi da solo all'inifinito..non voglio svegliarti, ma vorrei soltanto che interrompessi bruscamente la mia lista di insulti, confessandomi che mi ami anche la metà di quanto io amo te. 
Vorrei che mi dicessi che non mi lascerai andare, perchè anche se sei tu quella che dovrà salire su un aereo, sono io che non voglio essere lasciato andare..voglio stare con te Meg" le parlava come se lei potesse sentirlo, ma la sua voce era così bassa e prnfonda, e quei baci così dolci e leggeri, che la ragazza non riuscì ad accorgersi di nulla. Per sua sfortuna.
Le sfiorò di nuovo le labbra con le proprie, prima di stendersi di nuovo al suo fianco "Ma che mi hai fatto Meg? Eh? Che mi hai fatto?" mormorò ancora "avrei volentieri strangolato quei due quando mi hanno detto che avevano scelto per me una finta fidanzata, e adesso? Penso che gli bacerei i piedi per avermi dato l'opportunità di conoscerti. Mi sono innamorato di te, per la tua dolcezza, i tuoi occhi scuri e assurdamente penetranti, per la tua spontaneità, il tuo sorriso sincero, per i tuoi modi di fare, le tue labbra rosse e perfette per combiaciare con le mie. Non avrei mai pensato di poter perdere la testa così per una dolcissima fan, ma qui la razionalità e il fatto che apparteniamo a due mondi diversi, centrano poco a nulla. 
Siamo noi due che ci completiamo a vicenda, e ho capito che di tutto il resto non me ne frega niente. Non voglio trattenerti qui, so che è ingusto oltre ad essere quasi impossibile, ma non voglio perderti, per nessuna ragione al mondo amore mio.
Baciando quella lì, facendo una cazzata e lo sottolineo, ho capito che nessun'altra ragazza sarà in grado di farmi dimenticare di te e della nostra estate, come sarebbe successo fino all'istante prima di conoscerti.Mi bastava trascorrere una serata in discoteca per mettere una pietra sopra a una storia ormai conclusa, ma ho avuto la conferma che per te questa regola non vale, semplicemente perchè io non voglio dimenticarti...voglio viverti, perchè ti amo.
Ecco, l'ho detto.Ti amo Meg. Ti amo così tanto." sussurrò, guardandola con tutto l'amore che nutriva per lei, amandola intensamente senza sfiorarla.
 




Buonsalveeeeeee :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo!!
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e vi ringrazio come al solito per tutte le parole che mi scrivere nelle recensioni.
Siete dolcissime, davvero, e io vi devo tutto. Non scherzo quando dico che sento di volervi bene, sul serio ♥
Perciò continuate, continuate a condividere con me ciò che vi passa per la testa, continuate a dirmi cosa ne pensate, e se avete consigli, domande, se desiderare chiarimenti, o qualunque altra cosa, scrivetemi.
Mi migliorate sempre  e comunque la giornata, e non fatevi passare nemmeno per l'anticamera del cervello di annoairmi o darmi fastidio, come ho spesso letto nelle recensioni...io AMO interagire con voi, okay? :DD
Allora , allora, allora...ho notato che gli spoiler sono di vostro gradimento, e per questo motivo, ho deciso di lasciarvene un altro.
E poi volevo anche dirvi che ho intenzione di aggiornare la storia tra giovedì e venerdì come la settimana scorsa. Non vi faccio promesse, perchè non sono sicura di poterle mantenere.. però posso promettervi che ce la metterò tutta per aggiornare il prima possibile.
Vi anticipo già che nel periodo di Natale, sarò sicuramente più veloce nella publicazione, e spero che questo vi faccia piacere :DD
E se pensate che accelerando i tempi la storia finirà in fretta, non preoccupatevi, manca ancora parecchio alla fine ;)
Ok, basta chiacchiere, vi lascio allo spolier!
Un bacione forte forte, e a prestooooooo <3<3<3 E grazie ancora ♥

                                                                                                 ***********

Le loro mani erano ancora legate e i loro sguardi incatenati, quando lui finalmente parlò "sono un cretino" era la stessa frase che si era sentito ripetere dai suoi migliori amici minimo una decina di volte "chi era quella ragazza? la conosci? sei innamorato di lei?" avrebbe voluto mangiarsi la lingua per ciò che gli aveva chiesto, ma non era riuscita a evitarlo "innamorato?" il ragazzo rise amaramente..perchè diavolo non riusciva a dirle che era proprio lei la ragazza che gli aveva rubato al cuore? Perchè ogni volta che i loro occhi si incrociavano, non capiva più niente e gli morivano le parole in gola?  
Non avrebbe mai pensato che sarebbe stato così follemente preso da una ragazza, al punto tale da non riuscire a confessarle ciò che provava, quando tra i loro occhi si innescava una sorta di legame elettrico,dolce e passionale. 
" non so nemmeno quale sia il suo nome" sussurrò, vergognandosi di se stesso "perchè l'hai baciata? io pensavo che..insomma..pensavo che tu" "cosa Meg?" la incitò provando a riprenderle la mano "pensavo che tu tenessi a me, a noi" "non hai idea di quanto io tenga a te" riuscì a dirle con voce roca "non capisco...Louis mi ha detto delle cose e io vorrei tanto credergli, ma non riesco a fare a meno di pensare che forse mi sono fatta un film da sola."
In quel momento arrivarono, Harry parcheggiò e scesero dall'auto cercando di nascondersi sul serio dai paparazzi questa volta, perchè secondo le riviste la loro storia era giunta al capolinea "non ti sei fatta nessun film" le disse fermandosi in piedi di fronte di lei, sul retro dell'hotel "quello che abbiamo vissuto è stato reale, vero, tremendamente vero" sussurrò accarezzandole lentamente una guancia, lei era come ipnotizzata sotto il suo tocco "mi dispiace Meg, non sono bravo con le parole, tantomeno con le scuse..l'unica cosa che so è che ho fatto una cazzata e che voglio rimediare. Non provare neppure a pensare che lo abbia fatto per ferirti o perchè non me ne frega niente di te, vederti piangere mi ha fatto sentire una merda. E sono un deficiente, perchè sono venuto a casa tua con l'intenzione di dirti ciò che provo davvero, e non ne sono stato capace, perchè i tuoi occhi scuri e il tuo sorriso mi confondono al tal punto, da farmi perdere le facoltà cognitive." prese un respiro profondo "Non voglio che tu vada via"


                                                                                                  ***********





         





 

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Capitolo 32
*** Capitolo 31 ***


Fu un colpo durissimo. Non trovarsela accanto al risveglio, fu terribile per Harry. 
Subito dopo aver aperto gli occhi, allargò le braccia sul letto a una piazza e mezza immaginando di stringerla forte e darle il buongiorno baciandola dolcemente, sussurrandole quanto l'amava con la voce ancora impastata dal sonno e i capelli arruffati. Sarebbe stato il modo perfetto di iniziare la giornata.
Ma si era ritrovato nel letto da solo, realizzando che lei era scappata di nuovo, come aveva fatto quella notte dopo averlo visto labbra contro labbra con quella tipa..gli venne voglia di prendersi a schiaffi da solo per la stupidaggine che aveva commesso.
Si alzò dal letto, trascinandosi in bagno e tuffandosi sotto il getto freddo dell'acqua per ragionare sul da farsi: sarebbe andato da lei, poco ma sicuro, era pronto anche a ricevere una porta sbattuta in faccia, avrebbe bussato di nuovo, fino a farsi male le nocche, ma non avrebbe permesso che quell'ultimo giorno che avevano a disposizione per stare insieme, fosse sprecato così.
Avrebbe tanto voluto che Meg restasse, ma chiederglielo sarebbe stato troppo, lo sapeva; aveva tutte le intenzioni di chiarire la natura del loro rapporto lasciata in sospesa da troppo tempo, voleva confessarle i suoi sentimenti, sperava che lei gli dicesse che lo amava nonostante ciò che era accaduto nelle ultime ventiquattr'ore, sì, bramava di sentirglielo dire, desiderava che dalle sue labbra fuoriuscissero proprio quelle due parole, 'ti amo', gli sarebbe bastato per sentirsi il ragazzo più felice del mondo..al modo in cui avrebbero combattuto contro tempo e distanza, ci avrebbero pensato dopo.
E pensare che fino al giorno prima, era stato letteralmente terrorizzato dall'idea di dover affrontare una relazione a distanza, e invece quel venerdì mattina, non c'era cosa che gli faceva più paura che perderla per sempre. Tutto il resto aveva perso importanza e significato, così, di colpo.
Forse è vero che ci si rende conto dell'inestimabile valore delle cose, o più che altro delle persone, soltanto quando si è sul punto di perderle..era quello che era successo a Harry, infatti fino a quando Meg gli era stata accanto permettendogli di farle fare di tutto in termini di baci e carezze, lui non si era mai reso conto fino in fondo quanto sarebbe stato difficile dividersi da lei...era sempre stato combattuto sul gettarsi a capofitto in una storia  d'amore ostacolata dalla collocazione dei continenti, e il lasciarla andare via, tentando di rendere neutro il ricordo dei loro corpi troppo spesso avvinghiati. 
Ma dopo quell'insignificante bacio alla festa dell'amico, nel momento in cui Niall gli aveva detto che lei era scappata via in lacrime, gli si era formato un nodo all'altezza del petto, che lo aveva indotto a rendersi conto che nulla gli avrebbe fatto più male che lasciarla partire senza averle detto che lei, sì, proprio lei, era diventata la ragione del suo sorriso. Forse le cose dovevano andare così, forse doveva arrivare al punto di perderla, per trovare il coraggio di confessarle il suo amore...ma nonostante tutto, restava il fatto che aveva fatto la peggior cazzata, e voleva tirarsi a ceffoni da solo.
Era stato tutta la notte a guardarla dormire, trattenendosi dal baciarla in ogni istante, scrivendole una canzone, e finendo per addormentarsi all'alba, probabilmente non molto tempo prima che lei si risvegliasse, e proprio perchè non era stato capace di chiudere occhio durante la notte, era riuscito a riprendere coscienza soltanto quando Zayn e Liam lo avevano chiamato per il pranzo. Poi ci si erano messi a manager a trattenerlo, ed era uscito dall'albergo, diretto a casa di Meg, soltanto nel pomeriggio. 

Fu lei stessa ad aprirgli la porta, e contrariamente a quanto Harry si aspettava, non oppose alcuna resistenza, nè dimostrò di essere fuori di sè dalla rabbia, nessuno schiaffo in pieno viso e nessun naso schiacchiato contro la serratura. Meg lo guardò senza parlare, maledicendo se stessa perchè non riusciva a non pensare a quanto fosse fottutamente bello, e perchè avrebbe voluto strangolarlo e abbracciarlo nello stesso istante "Burbank e Parker mi hanno detto che ieri sei stata vista scappare via dal locale, i paparazzi hanno ipotizzato che avessimo litigato, e i giornali hanno riportato la notizia, perciò la nostra farsa è ufficialmente terminata, anche se con un giorno d'anticipo" le disse, parlando a fatica, perchè avrebbe voluto avere il coraggio di dirle che l'amava più di ogni altra cosa, nel momento esatto in cui lei gli aveva aperto la porta.
Meg si sentì morire a quelle parole, pensando che l'unico motivo per il quale Harry era venuto a cercarla fosse quello, comunicargli che erano svincolati dal contratto che per un mese li aveva fatti vivere quasi in simbiosi. Ma lui non le aveva detto tutto, anzi, non le aveva detto ancora niente.
"Per la farsa è già stata scritta la parola 'fine' dagli altri, ma la nostra storia insieme finirà soltanto se saremo noi a deciderlo" aggiunse, guardandola dritta negli occhi "per me non è finita Meg" disse ancora, non distogliendo lo sguardo, non rendendosi conto dei battiti accelerati del cuore di lei "vieni con me.Smettiamola di fuggire da noi stessi" a quel punto si avvicinò di più alla ragazza fino a sfiorarle la mano "vieni, ti prego" sussurrò, provando a intrecciare le proprie dita con quelle di lei. Meg non aveva aperto bocca fino a quel momento, sconvolta dalle sensazioni che si erano impossessate di lei trovandoselo di nuovo di fronte, avvertì una scossa lungo tutto il corpo nell'istante in cui le loro mani si sfiorarono, e non trovò la forza di opporsi a quel contatto che sembrava così naturale e perfetto. Si lasciò stringere la mano e trascinare fuori, quasi inerme, non voleva sprecare quell'ultimo giorno a San Francisco per nessuna ragione al mondo. Nonostante tutto, non voleva privarsi dell'occasione di trascorrere del tempo con Harry e i ragazzi, o se ne sarebbe pentita a vita.
Entrò in macchina senza aprire bocca, troppo occupata a tentare di regolarizzare il battito del cuore; lui poggiò le mani sul volante e mise in moto, era ancora furioso con se stesso, per il semplice fatto di non essere riuscito a dirle che l'amava..si ritrovò a desiderare che lei lo avesse sentito quando glielo aveva confessato quella notte dopo averle asciugato le lacrime con dolcissimi baci, gli stessi baci di cui lei non sarebbe mai venuta a conoscenza.
" Perchè sei scappata?" le domandò "dovevo preparare le valigie,poi sarei tornata a salutarvi" rispose lei, parlando a fatica, specchiandosi in quegli occhi che come sempre le facevano venir voglia di annegarci dentro "saresti tornata?" la voce di Harry era calda, intrisa dell'instancabile voglia di amarla in tutte le cellule del corpo "si" ammise lei, senza distogliere lo sguardo "devo crederti?" domandò ancora il ragazzo, regalandole uno di quei sorrisi impossibili da dimenticare "beh, se non avessi avuto intenzione di farlo, ti saresti ritrovato con un paio di scarpe in meno" Meg sorrise a sua volta, accorgendosi che proprio non ce la faceva ad avercela con lui, e contro ogni logica, era molto più facile desiderare di baciarlo "cosa?" a quel punto la ragazza alzò le gambe poggiandole sul cruscotto e indicò i propri piedi "ma ti stanno grandi!" la prese in giro Harry, accorgendosi che Meg indossava le sue converse bianche "lo so" ammise la ragazza. Lui fissò quelle gambe fasciate da un paio di leggins per alcuni istanti "se non me le avessi riportate, avrei avuto il pretesto per rincorrerti" "per dirmi cosa?" a quelle parole, il ragazzo cominciò a sudare freddo 'per dirti che ti amo! ti amo! hai capito che ti amo?' gli suggeriva una vocina nella testa, ma come al solito lui non gli diede ascolto, era la stessa vocina che la sera precedente gli aveva detto che baciare una ragazza a caso sarebbe stata una stronzata "domanda di riserva?" ..si, non poteva dire cosa più stupida di quella.
Meg sbuffò, inducendolo a sorridere senza un motivo preciso "sei tu che hai detto che dobbiamo smettere di fuggire da noi stessi" gli fece notare, lui la guardò perforandole l'anima con quegli occhi blu-verdi che si ritrovava ad avere "ti stai trattenendo dallo strangolarmi, vero?" quell'affermazione la fece ridere, non perchè fosse divertente, ma perchè più che strangolarlo, in quel momento, e in tutti i precedenti, e in tutti i successivi, avrebbe voluto solo baciarlo. 
Stava impazzendo, e lo sapeva, non poteva desiderare di baciarlo dopo aver trascorso la notte a piangere per lui, ma si sa che quando entra in gioco il cuore, gli enigmi elaborati dal cervello sono destinati ad essere messi in un angolo remoto e dimenticato.
"Potrebbe essere" rispose soltanto, facendo volutamente la vaga, e Harry a quel punto allungò spontaneamente una mano verso di lei e cominciò a farle il solletico alla pancia, la ragazza tentò di divincolarsi, poggiando le proprie mani su quelle di lui con l'intenzione di bloccarlo, ma nel momento in cui le loro pelli entrarono in contatto, Harry si fermò e la guardò nuovamente negli occhi facendo intrecciare le loro dita. Era icredibile che riuscissero ad essere complici anche in una situazione del genere, quando non avrebbero dovuto far altro che litigare e fare i diffidenti..l'atmosfera tra di loro non era mai stata pesante, e non lo era nemmeno quella volta, nonostante il silenzio tombale di Meg nel momento in cui se lo era ritrovato di fronte.
Non che lo avesse implicitamente perdonato o qualcosa del genere, non che avesse smesso di sentirsi confusa e sull'orlo di un precipizio per l'accaduto, ma restava il fatto che proprio non riuscisse a odiarlo, in nessun modo, nemmeno un po', neanche se lo avesse voluto con tutte le sue forze. Si, perchè, egoisticamente, cominciare a odiarlo sarebbe stata la soluzione perfetta per partire in modo indolore, o almeno così lei si illudeva di credere, ma in ogni caso, aveva sbagliato tutti i calcoli, perchè il suo cuore non era capace di provare per lui qualcosa di diverso da un amore immenso. Nonostate avesse pianto tutta la notte, nonostante non sapesse se dare ascolto a Louis o a quella vocina che le diceva che Harry aveva baciato quella lì semplicemente perchè non aveva mai nemmeno ipotizzato un futuro insieme a lei, non riusciva a tenergli il broncio. Non ce la faceva, soprattutto perchè si rendeva conto che quelle erano le ultime ore che avrebbero trascorso insieme e voleva ricordarle in modo diverso, e poi lui, i suoi occhi, il suo sorriso, la sua voce, le sue mani a contatto con le proprie, la facevano stare bene, non c'era niente da fare.
Si, quella mattina era scappata via dall'albergo, ma nessuno poteva immaginare la portata del sorriso che le si era dipinto sul viso quando se lo era ritrovato accanto addormentato, quando ancora intontita dal sonno non aveva realizzato l'accaduto e aveva avuto voglia di passargli le mani tra i capelli, stringersi al suo petto e baciarlo dolcemente fino a svegliarlo..poi  aveva desistito, perchè la notte precendente aveva ripreso vita nella sua testa e non aveva trovato niente di più sensato da fare, a parte scappare via. Ma sarebbe tornata sul serio per restituirgli le scarpe, non poteva partire senza salutare i ragazzi, e non sapeva se al momento di dirgli addio avrebbe preferito farlo da lontano, morendo dentro, e se invece, contro ogni logica, lo avrebbe abbracciato così forte da farlo soffocare. 
Lo amava alla follia, e non sarebbe di certo bastata una notte di pianti a indurla ad allontanarsi da lui, non ne saranno bastate nemmeno mille di notti.
Quale ragazza sana di mente sarebbe mai riuscita a scherzare, ridere, farsi fare il solletico e lasciarsi prendere le mani, dal ragazzo che soltanto la notte precedente aveva baciato un'altra spezzandole il cuore? Nessuna.
Però nella loro storia non c'era nulla di paragonabile a tutte le altre: Harry e Meg non stavano insieme sul serio, si amavano, ma non erano fidanzati, nè si erano mai dichiarati, entrambi avevano intuito la profondità dei sentimenti che li legavano, vivevano l'uno in funzione dell'altra, e ancora cercavano conferme. In teoria lui non l'aveva tradita, e in pratica lei non si sarebbe dovuta sentire come se le fosse crollato il mondo addosso...ma era accaduto l'esatto contrario.
Le loro mani erano ancora legate e i loro sguardi incatenati, quando lui finalmente parlò "sono un cretino" era la stessa frase che si era sentito ripetere dai suoi migliori amici minimo una decina di volte "chi era quella ragazza? la conosci? sei innamorato di lei?" avrebbe voluto mangiarsi la lingua per ciò che gli aveva chiesto, ma non era riuscita a evitarlo "innamorato?" il ragazzo rise amaramente..perchè diavolo non riusciva a dirle che era proprio lei la ragazza che gli aveva rubato al cuore? perchè ogni volta che i loro occhi si incrociavano, non capiva più niente e gli morivano le parole in gola?  
Non avrebbe mai pensato che sarebbe stato così follemente preso da una ragazza, al punto tale da non riuscire a confessarle ciò che provava, quando tra i loro occhi si innescava una sorta di legame elettrico,dolce e passionale. 
" non so nemmeno quale sia il suo nome" sussurrò, vergognandosi di se stesso "perchè l'hai baciata? io pensavo che..insomma..pensavo che tu" "cosa Meg?" la incitò provando a riprenderle la mano "pensavo che tu tenessi a me, a noi" "non hai idea di quanto io tenga a te" riuscì a dirle con voce roca "non capisco...Louis mi ha detto delle cose e io vorrei tanto credergli, ma non riesco a fare a meno di pensare che forse mi sono fatta un film da sola" in quel momento arrivarono, Harry parcheggiò e scesero dall'auto, cercando di nascondersi sul serio dai paparazzi questa volta, perchè secondo le riviste la loro storia era giunta al capolinea "non ti sei fatta nessun film" le disse fermandosi in piedi di fronte di lei, sul retro dell'hotel "quello che abbiamo vissuto è stato reale, vero, tremendamente vero" sussurrò accarezzandole lentamente una guancia, lei era come ipnotizzata sotto il suo tocco "mi dispiace Meg, non sono bravo con le parole, tantomeno con le scuse..l'unica cosa che so è che ho fatto una cazzata e che voglio rimediare. Non provare neppure a pensare che lo abbia fatto per ferirti o perchè non me ne frega niente di te, vederti piangere mi ha fatto sentire una merda. E sono un deficiente, perchè sono venuto a casa tua con l'intenzione di dirti ciò che provo davvero, e non ne sono stato capace, perchè i tuoi occhi scuri e il tuo sorriso mi confondono al tal punto, da farmi perdere le facoltà cognitive. " prese un respiro profondo "Non voglio che tu vada via" disse ancora, riuscendo a sbottonarsi almeno un po'. Stava per aggiungere qualcos'altro, forse che l'amava di più quanto amasse se stesso, quando Niall, Liam, Zayn e Louis li raggiunsero accerchiando Meg per chiederle che fine avesse fatto quella mattina, e rendendosi conto troppo tardi di aver interrotto qualcosa.

Trascorsero le restanti ore del pomeriggio e la serata tutti insieme, era l'ultimo giorno che avevano a disposizione e lo sfruttarono il più possibile, Meg tentò di divertirsi con i ragazzi evitando di pensare a tutto il resto, gli voleva un bene dell'anima e le sarebbero mancati in modo folle, ma quando Harry la prese per mano trascinandola con sè nella propria stanza, lei lo seguì, lasciandosi travolgere dalle sensazioni che provocavano le loro pelli a contatto, e desiderando continuare il discorso che avevano lasciato in sospeso più di ogni altra cosa al mondo.
Non appena furono nella sua stanza, Harry chiuse la porta a chiave, e lei notò che gli tremavano le mani, lo vide girarsi di spalle e stringere i pugni, prendendo un respiro pronfondo prima di parlare. 
"Ti amo" Meg si domandò se lui lo avesse detto sul serio o se fosse arrivata al punto da immaginarselo
"Ti amo" questa volta lo sentì un po' più forte, e il cuore cominciò a batterle furiosamente nel petto, era in piedi davanti alla porta 
"Ti amo" ripetè Harry, voltandosi finalmente e avvicinandosi a lei 
"Ti amo" ripetè un po' più forte, poi la ragazza si sentì alzare il viso e lui la guardò dolcemente 
"Ti amo" disse ancora specchiandosi negli occhi scuri di Meg, lucidi di lacrime 
"Ti amo" si sentì stranamente più leggero nel momento esatto in cui i loro sguardi si incatenarono, lei era sul punto di svenirgli tra le braccia, si vedeva 
"Ti amo" questa volta le sorrise mentre glielo sussurrava 
"Ti amo" continuò " ti amo" "ti amo" "ti amo" non riusciva più smettere, e si sentì stupido pensando che aveva impiegato così tanto tempo per confessarglielo 
"Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo" ne era certo, sicuro al cento per cento, quella ragazza lo aveva cambiato senza rendersene nemmeno conto, e l'amava, l'amava da morire 
"Ti amo" "ti amo" "ti amo" continuò, a pochi centimetri dalle sue labbra, sorridendole mentre il cuore gli esplodeva nel petto 
"Ti amo"
Lei lo interruppe bruscamente, rubandogli un bacio, uno di quelli così densi di significato, uno di quelli che nessuno dei due avrebbe mai dimenticato "tu.." Meg parlò sulle sue labbra, le sue mani erano intorno al collo del ragazzo "tu..tu sei la mia vita Harry" sussurrò, era ancora incredula, e non pensava che sarebbe riuscita ad aggiungere altro, il cuore le stava seriamente scoppiando nel petto...Harry le aveva detto, e ridetto, e detto ancora, che l'amava..un sogno,anzi, molto meglio di un sogno. E contro ogni sua aspettativa, le parole fuori uscirono in un modo spaventosamente naturale.
"Ti amo dal giorno in cui ho ascoltato la tua voce per la prima volta, dal giorno in cui tramite un desktop mi sono imbattuta per la prima volta nei tuoi occhi e nel tuo sorriso..poi sono venuta qui, e Burbank e Parker mi hanno dato la possibilità di vivere un sogno. Speravo con tutta l'anima che tu potessi ricambiarmi, ma non lo credevo possibile; negli ultimi giorni soprattutto, qualcosa è cambiato, ho cominciato a credere che anche tu provassi qualcosa per me, e-" Harry le lesse nel pensiero "..era un test, una prova, volevo capire se baciando lei potevo ritornare alla mia solita vita, che includeva tante ragazze e nessun amore. E invece mi sono ritrovato a desiderare una vita insieme a te" erano vicinissimi, e si guardavano negli occhi, i loro corpi quasi a contatto "non voglio spiegazioni, non mi importa più" sussurrò la ragazza "ti amo, sei l'unica ragazza che mi ha fatto impazzire" "mentre baciavo lei, volevo te" "basta" disse lei poggiando le proprie labbra su quelle del ragazzo, facendo scontrare le loro fronti, baciandolo intensamente, provando a trasmettergli tutto ciò che provava per lui "non pensarci più, l'importante è che ora siamo qui, io e te, insieme" sussurrò ancora, staccandosi appena..davvero non le importava più, non dopo ciò che lui le aveva detto; a quel punto fu Harry a baciarla mozzandole il respiro "ti amo" mormorò prima di spingerla contro la porta e riprendere a baciarla come se non ci fosse un domani..e in effetti un domani non c'era.
" ti amo" ripetè lei lasciandosi travolgere dalle emozioni, lasciandolo fare e permettendo che il contatto tra le loro labbra si facesse sempre più intimo "stanotte non ti lascerò andare via nemmeno sotto tortura" disse lui tra un bacio e l'altro "non ho nessuna intenzione di andare via" sussurrò la ragazza, sentendosi tremare le gambe quando Harry cominciò a baciarle avidamente il collo.
" Voglio fare l'amore con te" la sua voce era roca come al solito, profonda, seducente, e sì, glielo aveva detto esplicitamente.. il fatto che fossero stati così tante volte sul punto di farlo, non aveva fatto altro che accrescere smisuratamente la loro voglia di appartenersi completamente "e allora baciami. Spogliami. Amami. Rendimi tua" a quelle parole il ragazzo la sollevò di peso e l'adagiò dolcemente sul letto, stendendosi su di lei, riprendendo a baciarle le labbra, godendosi ogni singolo istante di quella che sarebbe stata la loro notte. Tutti e due fremevano eccitati, le loro labbra si assoparavano fino in fondo travolgendoli completamente "Ti voglio" sussurrò lui riprendendo a baciarle il collo e infilando le mani sotto la sua maglietta, accarezzandole la pancia nuda, facendola rabbrividire per il piacere, soffocandole i gemiti con travolgenti baci e arrivando a passarle le mani sulla schiena, giocando con il gancetto del reggiseno, prima di slacciarglielo, lasciandolo scivolare a terra. "Ti desidero" mormorò ancora, in preda a un'inesauribile voglia di amarla in tutte le cellule del corpo, si era trattenuto sin troppe volte "Voglio amarti fino a farti dimenticare il tuo nome" sussurrò, permettendole di sflargli lentamente la maglietta con gesti dolci, impacciati e fottutamente sensuali; a quel punto tornò a baciarla sulle labbra, mandandola in estasi, e un attimo dopo le sfilò i leggins accarezzandole le gambe, senza smettere di tenere le labbra premute contro le sue. Tornò a infilarle le mani sotto la maglietta, le sfiorò i seni facendole il solletico, la guardò negli occhi, vi lesse solo amore, e la baciò sulla fronte, disiderando che quella notte durasse in eterno, prima di afferrare i lembi della maglietta e sfilargliela, facendo scontrare le parti superiori dei loro corpi completamente nude, immergendole il viso nel collo e baciandola ancora, prima si scendere giù e lasciarle scie umide e respiri affannati fino all'ombellico. 
La sentì rabbrividire, e a quel punto si distese al suo fianco stringendola forte. Si baciarono ancora sulle labbra, abbracciati, amandosi in un modo tutto loro, senza fretta, e restarono così per un bel po', i loro corpi avvinchiati, fino a quando Harry non la guardò negli occhi e capì che era pronta.
Le prese le mani tra sue guidandola, le portò all'altezza dei propri fianchi, e con un gesto deciso, le permise di fargli scivolare giù i pantaloni e ciò che gli restava addosso. La baciò ancora, amandola con tutte le sue forze, sentendosi finalmente completo. Non aveva mai stretto forte a sè una ragazza prima di fare l'amore, non l'aveva mai baciata così tanto e così intensamente sulle labbra, non si era mai sentito come se tutto stesse andando per il verso giusto, non aveva mai desiderato così ardentemente fondersi con lei..semplicemente non aveva mai amato qualcuno come stava amando Meg quella notte; con le altre ragazze che aveva avuto, il rapporto era sempre durato poco, qualche bacio poco casto all'inizio e poi una pioggia di vestiti sul pavimento, e mezz'ora dopo, era già tutto finito. Non aveva mai guardato nessuno negli occhi come guardava Meg.
Poco dopo furono completamente nudi tutti e due, ma continuarono a baciarsi, a stringersi, ad accarezzarsi, a coccolarsi, come se credessero sul serio che quella notte potesse non finire mai; si rotolarono in quel letto a una piazza e mezza, baciandosi intensamente e restando abbracciati, totalmente travolti dai sentimenti che provavano l'uno per l'altra. 
" Dio, quanto ti amo" sussurrò lei quando furono nuovamente l'uno sull'altra, lo guardò dritto negli occhi incatenando il proprio sguardo a quello del ragazzo, e  sentì il cuore esploderle quanto lui le parlò "te lo giuro Meg, non ho mai amato nessuno quanto amo te..io non so che mi prende, non mi sono mai sentito così, e l'unica cosa che so è che ti amo, ti amo davvero, ti amo tanto" "anch'io" sussurrò lei, Harry la baciò dolcemente sulla fronte, poi sulla punta del naso e infine sulle labbra "ti amo da morire" disse la ragazza quando si staccarono. Un attimo dopo ripresero da dove avevano interrotto, erano completamente nudi e accaldati, eccitati, ma prima che lui la rendesse sua sul serio, Meg lo bloccò, sentì il dovere di farlo.
"Harry.. io..vedi..ecco..io" "lo so, ho capito tutto" la rassicurò lui sorridendole "questa è la mia prima volta" riuscì a confessargli, e lui desiderò amarla ancora di più se possibile, perchè era bella, dolce, sudata, impacciata e tremendamente felice "non ti farò del male" le promise, rubandole altri baci "non ho paura" "non se ci sei tu" disse la ragazza, inducendolo a sorridere senza ritegno. Tutto il resto successe automaticamente, i loro cuori si fusero insieme ai loro corpi, Meg gridò il suo nome nella notte e lui le soffocò ogni gemito con un meraviglioso bacio.
Fortunatamente i ragazzi avevano avuto il buon senso di lasciarli soli e di dormire nella hall dell'albergo, perciò non sentirono nulla, e provarono soltanto a immaginare ciò che stava succedendo nella stanza di Harry chiusa a chiave, ma quell'amore esploso tra quelle quattro mura, era troppo grande, troppo potente, troppo intenso, troppo forte, troppo vero, troppo bello e fuori dalla portata di ogni tipo di misura, di ogni grandezza fisica, di ogni universo, di tutto, persino fuori dalla portata dei sogni.               
  
  


 
Buonsalveeeeee :))
Allora, innanzi tutto voglio scusarmi per non essere riuscita ad aggiornare tra giovedì e venerdi..il fatto è che ho dovuto fare un compito in classe inaspettato e ci si sono messi pure i colloqui..comunque è andato tutto bene, perciò sono di nuovo qui tra voi ahahah :DD
Non ho molto da dirvi, ad eccezione di un immenso e sentito GRAZIE per tutte le recensioni. Vi adoro, e lo sapete ormai, no ? :))
Ciò che scrivete mi rende felice, mi migliora la giornata, e non potrei chiedere di meglio! Perciò continuate a dirmi tutto ciò che vi passa per la testa, e se avete consigli, domande, qualunque cosa vogliate dirmi, io sono sempre qui :))
Spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto...e a prestoooooo ♥♥

Ahh, lo spoiler, dimenticavo!
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Uscì dall'hotel che lo ospitava a San Francisco alla velocità della luce, diretto a raggiungere un'auto, una qualsiasi, per poter guidare come un pazzo fino all'aeroporto "ma dove stai andando?" Niall era sua soglia e lo fissava preoccupato, Harry era fuori di sè, voleva andare da lei, senza rendersi conto che accelerando per arrivare nel minor tempo possibile, rischiava di rimetterci la pelle "dove vai?" ci ritentò, ma il suo amico sembrava non sentirlo nemmeno "vado a impedire alla mia ragazza di partire" esclamò infine, aprendo la portiera dell'auto di James Parker, la sua voce era animata dalla speranza, sì, sperava che non fosse troppo tardi.. Niall avrebbe voluto accompagnarlo, non per fare il terzo incomodo, avrebbe aspettato fuori, ma almeno si sarebbe assicurato che Harry e tutti gli altri automobilisti giungessero sani e salvi a destinazione; stava quasi per proporglielo quando ci pensò qualcun'altro a fermare Harry. "Ormai è troppo tardi per partire!" il ragazzo rischiò un attacco di cuore.

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Capitolo 33
*** Capitolo 32 ***


E pensare che durante quella stessa notte, le fan dei One Direction avevano letteralmente assalito l'account twitter di Harry con migliaia e migliaia di messaggi, alcuni dei quali lasciavano trasparire un sincero dispiacere per la fine della storia d'amore di una coppia che aveva fatto sognare, altri avevano il solo scopo di consolarlo e non farlo sentire solo, e altri ancora dicevano apertamente che Meg doveva essere stata sotto l'effetto di un terribile e malsano incatesimo, per essersi lasciata scappare il suo amore. Non mancavano nemmeno quei tweet scritti da fan schifosamente gelose della ragazza che aveva fatto perdere l'orientamento al loro beniamino, e quindi evidentemente contente che il loro principe fosse nuovamente single.
Ma nessuno sapeva come stavano realmente le cose e come Harry e Meg avessero trascorso quella notte.
La ragazza si svegliò ben presto, consapevole di quanto sarebbe stato difficile affrontare quella giornata; quando aprì gli occhi, si accorse di essere ancora stretta tra le sue braccia, completamente nuda, e le scappò un sorriso accompagnato da uno sguardo sognante, al ricordo della notte appena trascorsa. Si strinse di più a lui e lo guardò dormire beatamente, gli accarezzò il viso con i pollici molto lentamente e immerse le mani tra i suoi ricci, come al solito spettinati e tremendamente belli. Non aveva intenzione di svegliarlo, perchè intuiva che se lo avesse fatto, non avrebbe più trovato la forza di abbandonarlo e partire per tornare a casa, si limitò a far combiaciare i loro corpi privi di indumenti e a restare ancora per qualche minuto stesa accanto a lui.
Non sapeva come sentirsi, non sapeva se essere smisuratamente felice per la notte trascorsa insieme, perchè aveva fatto l'amore per la prima volta in assoluto nella sua vita, e lo aveva fatto con lui, con Harry, con l'unico ragazzo che avrebbe amato fino alla fine dei suoi giorni, o se si sarebbe dovuta deprimere per le giornate che l'aspettavano, ore interminabili  prive di un qualsiasi contatto con il suo amore.
Si era donata completamente a lui, si era sentita in paradiso, si era lasciata sfiorare e baciare in tutte le parti del corpo, ovunque, e desiderava ardentemente poter provare tutto quel groviglio di emozioni di nuovo, bramava di sentirsi di nuovo come quando i loro corpi erano diventati uno solo, voleva sentirsi amata ancora, ancora e ancora. Si, perchè era così che Harry l'aveva fatta sentire: amata. 
Si era sentita bella come non mai quando lui l'aveva guardata in quel modo, mangiandola con gli occhi, uno sguardo così fottutamente intrigante, un misto tra dolcezza infinita ed eccitazione pura; si era sentita protetta quando dopo averla baciata sulla parte superiore del corpo facendole provare una serie infinita di brividi, lui aveva capito che necessitava di essere abbracciata forte per un po' e l'aveva tenuta stretta tra le sue braccia amandola in silenzio; si era sentita sicura quando lui le aveva detto che aveva capito che quella sarebbe stata la sua prima volta senza che lei glielo avesse detto, e quando le aveva promesso che non le avrebbe fatto del male; si era sentita coccolata quando Harry le aveva baciato la fronte e la punta del naso sorridendole teneramente; si era sentita meravigliosamente bene quando lui le aveva regalato una serie di infiniti baci sulle labbra e sul collo, maledettamente passionali e travolgenti; e si era sentita come se avesse raggiunto l'apice della felicità quando si erano addormentati abbracciati, quando lui le aveva dato la buonanotte accarezzandole i capelli e baciandola sulle labbra prima di stringerla forte, e dopo averla resa completamente sua.
Le immagini di loro due intenti a fare l'amore scorrevano vivide nella sua mente e le bloccavano il respiro, voleva restare lì, voleva fare colazione a letto insieme a lui, voleva trascorrere la giornata tra le sue braccia e voleva baciarlo e coccolarlo ogni qual volta le andava, soprattutto quando apparentemente non aveva alcun motivo per farlo...ma doveva andare via, tornare a casa, senza nemmeno sapere quando lo avrebbe rivisto, con la sola meravigliosa consapevolezza di aver fatto breccia nel suo cuore  in un modo che non avrebbe mai nemmeno immaginato, e con la convinzione di essere disposta a tutto pur di vivere del suo amore.
Si alzò dal letto controvoglia, raggiunse il bagno per sciaquarsi il viso, si lavò velocemente e si rivestì, poi tornò a stendersi sul letto, incapace di lasciarlo solo. Si strinse nuovamente a lui, e lo baciò all'angolo delle labbra "scusa amore" sussurrò guardandolo teneramente "devo andare" disse accarezzandogli delicatamente il viso con il palmo della mano, fortunatamente, o sfortunatamente, dipende dai punti di vista, Harry non si svegliò e Meg potè continuare a guardarlo dormire per ancora una manciata di secondi, prima di lasciare il letto. Arrivata sulla soglia della porta, non ce la fece e tornò indietro, lo raggiunse e si gettò tra le sue braccia, lo sentì mugugnare qualcosa e allentò appena la presa "ti amo da morire" gli sussurrò dolcemente, lasciando che una calda lacrima le rigasse la gancia e ricadesse sul petto nudo del ragazzo. Se fosse rimasta lì ancora per cinque minuti, avebbe perso l'aereo, e inconsciamente desiderava che quel volo partisse senza di lei più di ogni altra cosa al mondo, ma una chiamata da parte della zia la fece sussultare e allontanarsi da quella stanza prima che Harry si svegliasse per la suoneria, e prima che lei decidesse davvero di perdere quel maledetto aereo.

Dopo aver raccolto tutte le sue cose, salì in macchina con la zia, diretta all'aeroporto..le dispiaceva pure salutare zia Katy, le voleva tanto bene, la legava a lei un affetto profondo e incondizionato e le era grata per tutto. Durante il viaggio chiacchierarono un po', la donna la vide parecchio giù di morale, le chiese dei ragazzi, di Harry, e quando notò che gli occhi della nipote brillavano soltanto a sentirlo nominare, capì che durante quella notte era stato tutto chiarito, e che la sua piccolina, che poi tanto piccolina non era più, era innamorata seriamente di quel ragazzo, capì che gli aveva perdonato completamente quella sorta di scappatella, e intuì pure che in quelle ore, in quella stanza, doveva essere successo qualcos'altro, in aggiunta a teneri baci. Meg non era tanto sfacciata e disinibita dal confessarle una faccenda tanto delicata così, su due piedi, anche se per lei sarebbe stato più facile dirlo all'adorata zia Katy che alla mamma, ma anche se non parlava, glielo si leggeva in faccia che aveva avuto una notte desisamente indimenticabile e che amava Harry più di se stessa.
La ragazza si soffermò a guardare il paesaggio, pensando che le piaceva tutto di San Francisco, ma niente le sarebbe mancato di più di lui, e dell'amicizia che aveva stretto con i ragazzi...avrebbe sentito la mancanza della spontaneità, della simpatia e soprattutto degli abbracci di Louis; avrebbe sentito la mancanza della dolcezza, della vitalità e della spensieratezza di Niall; le sarebbero mancate la razionalità, l'altruismo e la tenerezza di Liam; e le sarebbero mancate la vena poetica, l'impulsività e la complicità di Zayn. Avrebbe sentito la mancanza di tutti e quattro, del rapporto che aveva instaurato con loro, persino della sensazione di star vivendo in una bolla di vetro, e della costante paura di svegliarsi un bel giorno e realizzare di aver sognato quella meravigliosa estate.
" Ei..tesoro" zia Katy le strofinò una mano sulla gamba, scuotendola, Meg faceva fatica a trattenere le lacrime "puoi tornare qui tutte le volte che vuoi" le disse, tentando di tirarla su di morale, ma i kilometri che le separavano dall'aeroporto dimuniuvano a vista d'occhio "sono contenta che tu abbia trascorso una bella vacanza" "bella? è stata meglio di un sogno, dal primo all'ultimo istante" rispose lei passandosi le mani sugli occhi, la donna al suo fianco rise "e se dovevo piangere come una disperata, per sentirmi dire da Harry che mi ama, allora sono contenta che sia andata così" aggiunse, stringendo la mano della zia "ma quanto è importante per te quel ragazzo?" era una domanda retorica "più di ogni altra cosa" rispose la ragazza, di getto, sincera "io penso che dovresti essere felice perchè il ragazzo che ami ti contraccambia!.. se solo pensi alla conversazione che abbiamo avuto io e te un mese fa in questa stessa macchina, mentre percorrevamo questa strada nel senso di marcia opposto... " quelle parole bastarono a riportare Meg indietro nel tempo, esattamente a qualche minuto dopo il suo arrivo all'aeroporto di San Francisco.
                                                                                              *********
"sai che la band per cui faresti pazzie, trascorrerà l'estate proprio dove la trascorrerai tu?" gli occhi di Megan si illuminarono "lo so, era tutto calcolato zia" si lasciò scappare una risata nervosa "magari avessi trovato i biglietti per assistere a un loro concerto" disse lottando con se stessa per impedire a qualche lacrima prepotente di sgorgare, ogni volta che si soffermava a pensare di non poter partecipare al concerto dei suoi sogni, le risultava difficile non scoppiare a piangere "magari sarai così fortunata da incontrarli in giro" ipotizzò la zia "ma quante probabilità ci sono di capitare nello stesso posto alla stessa ora?" "non lo so, tesoro, la città è enorme, e tu non ci sei mai stata, non sai ancora orientarti...potrebbe succedere, ma in caso contrario, ti prego Megan, non restarci male, goditi questo mese" le disse teneramente "zia Katy, mettti l'anima in pace, ti parlerò di loro come se fossero i miei migliori amici, parlerò al computer chiamandoli 'idioti' e mi addormenterò ascoltando le loro voci, sognando il giorno in cui potrò guardarli negli occhi" la donna rise di cuore "nessun problema per questo" le disse poi, svoltando a sinistra.
"Pensi davvero che potrei riuscire a incontrarli?" domandò la ragazza un secondo dopo, animata da una nuova speranza "o dio, sarei la ragazza più felice del mondo!" continuò "e se Harry mi guarda negli occhi, e perdo le facoltà cognitive?" "potrei anche svenire zia!" okay, adesso stava sognando a occhi aperti "Harry? Harry dei One Direction?" domandò la donna parcheggiando l'auto nel vialetto della propria casa "vabbè, mi sentirei tre km sopra al cielo anche con Zayn, Niall, Liam e Louis, però forse ho dimenticato di dirti che un debole per Styles" ammise, le guance diventarono rosse in meno di un istante e la zia se ne accorse "buona fortuna, tesoro!" si limitò a dirle, prendendola in giro teneramente e abbracciandola prima di entrare in casa "sono contenta di averti qui Megan."  
                                                                                               **********
Quando tornò nel mondo reale, la ragazza si accorse di essere di fronte al tabellone delle partenze "grazie di tutto zia" esclamò slanciandosi verso di lei "ti voglio tanto bene..se non fosse stato per te, non sarei mai venuta qui, e non avrei mai conosciuto i ragazzi, non sarebbe successo nulla di tutto questo, perciò grazie" "ma figurati tesoro" rispose la donna, stringendola a sua volta "chiamami spesso, e torna a farmi compagnia quando vuoi" "lo farò, promesso" sussurrò, prima di interrompere l'abbraccio e fissare di nuovo il tabellone. Il suo aereo sarebbe partito una ventina di minuti più tardi, ma zia Katy aveva delle faccende da sbrigare e non poteva trattenersi oltre, quindi la strinse a sè in un ultimo abbraccio prima di sparire dalla sua vista.
Meg si sedette in un angolo, e per ingannare il tempo prese in mano un giornale, lesse della versione che 'People' aveva dato della fine della storia d'amore tra lei e Harry, e le venne quasi da ridere pensando a quanto fossero false quelle notizie. La loro storia era appena iniziata, e anche se non sapeva nulla riguardo a come sarebbe andata avanti, non si sarebbe arresa di fronte a niente, lo amava alla follia, e niente le avrebbe impedito di continuare a farlo.
Ripose il giornale, pensando che forse lei e Harry dovevano raccontare la verità, forse era quella la cosa giusta da fare, ma di sicuro non avrebbe mosso un dito senza parlarne con lui, c'era la sua carriera in ballo, e se lui non se la fosse sentita, avrebbe lasciato che il mondo continuasse a credere che si erano conosciuti all'alba in spiaggia e che si erano messi insieme dopo solo due giorni.
Si guardò intorno e vide una tenera coppietta salutarsi proprio a pochi metri da lei, e provò una fitta al cuore pensando al modo in cui lo aveva lasciato, se ne era andata mentre lui dormiva, ma lo aveva fatto per entrambi, perchè se lo avesse svegliato i saluti sarebbero stati strazianti, e quell'aereo lo avrebbe perso, di sicuro; c'erano i suoi genitori ed Emma che l'aspettavano a casa a braccia aperte.. anche se le uniche braccia dalle quali avrebbe voluto essere stretta fino a soffocare erano quelle di Harry, del suo amore.
Mancavano meno di dieci minuti alla partenza, si mise in fila per il check-in, riuscendo a stento a trattenere altre lacrime e cercando di infondersi coraggio da sola, dicendosi che si sarebbe specchiata presto in quegli occhi che le mandavano il tilt il cervello, e che altrettanto presto avrebbe abbracciato anche Zayn, Louis, Liam e Niall. Si fermò quando avvertì il cellulare vibrarle nella tasca, prese l'aggeggio tra le mani e rischiò di svenire quando lesse i suoi messaggi.
"Amore mio, dove sei?" 
"Torna da me"
"Ti prego Meg.."
"Resta ancora un po'" 
"Perchè sono stato così stupido da non riuscire a dirti prima quanto ti amo?"
"Perdi quell'aereo di proposito"
"Perfavore, fallo!"
"Mi manchi già amore"  
"Ti rivoglio indietro.."
"Non sono pronto a salutarti"
"Torna qui amore mio"
"Non lasciarmi solo"
"Io ti amoooooo" 
..sembrava quasi un urlo disperato.
Apparentemente erano messaggi sconnessi tra loro, ma miravano a una cosa sola: farle cambiare idea sulla partenza. Harry si era ripromesso di non chiederle di restare, sapeva che sarebbe stato troppo, ma quando si era svegliato e non l'aveva trovata al suo fianco, era stato assalito dalla voglia di prendere a pugni qualunque cosa gli capitasse a tiro, per poco non aveva beccato Zayn che aveva fatto irruzione nella sua stanza..e non aveva resistito dal mandargli una serie di dolci messaggi, uno dietro l'altro, tutti tremendamente spontanei, tutti inviati non tramite un complesso sistema elettronico o qualcunque cosa sia il mezzo che ci permette di cominucare grazie agli sms, ma con il cuore.
" Amore..strappa quel biglietto, fallo per noi!"
" Riducilo in mille pezzi"
" Ti prego, strappalo!"
Sì, aveva disperamente, schifosamente bisogno di lei.
Quando Meg alzò la testa dopo aver letto quell'ultimo messaggio, si ritrovò giusto di fronte all'uomo al quale avrebbe dovuto consegnare il biglietto aereo, reggeva quel pezzo di carta rettangolare tra le mani e tremava dall'emozione dopo essere stata bersagliata da tutti quei messaggi..no, non poteva partire davvero. Ma che cosa ci faceva lì? 
"Prego signorina" la incitò il tipo, tendendole la mano per prendere quel biglietto, e lei, di tutta risposta, senza concedersi nemmeno un istante per pensarci, senza esitare oltre, lo fece davvero, stracciò il biglietto! E mentre ne annullava completamente la validità, sul suo volto si dipinse un sorriso che le andava da un orecchio all'altro.. diede ascolto a Harry, al cuore.
 "Ma è impazzita? Come pensa di partire adesso?" sia l'addetto, che la folla che si era creata dietro di lei era sbalordita "infatti non ho nessuna intenzione di salire su quell'aereo, io resto qui" non si sarebbe mai pentita di quel gesto  "..e scusate se vi ho fatto perdere tempo" disse con tono risoluto, l'uomo la guardò quasi intenerito "deve essere veramente innamorata di Harry" le disse, spiazzandola completamente, facendole capire che l'aveva riconosciuta "si, lo amo con tutta me stessa" rispose senza pensarci, dando spiegazioni a uno..sconosciuto, e rendendosi conto che in quel modo probabilmente stava alimentando il pettegolezzo che sarebbe finito su tutti i giornali in meno di un'ora, ma non le importava. L'uomo si chinò a raccogliere ciò che era rimasto del biglietto e glielo rimise in mano "questo resta suo" le disse strizzandole l'occhio, prima di continuare il proprio lavoro.
Meg invece chiamò il primo taxi e gli dettò l'indirizzo dell'albergo dei ragazzi, sorrideva come non mai, le batteva forte il cuore e fremeva dalla voglia di riabbracciarlo. Durante il breve viaggio chiamò a casa e spiegò a sua madre che non sarebbe tornata, non sapeva per quanto si sarebbe trattenuta a San Francisco, e rispose pazientemente a tutte le domande che la donna che l'aveva messa al mondo le rivolse, la stessa donna che quando capì che in tutto ciò che stava succedendo, c'entrava il più giovane dei One Direction, non trovò giusto continuare a replicare e fece capire alla figlia quanto fosse felice per lei. Meg non se lo aspettava, e la ringraziò di cuore, promettendo a se stessa  che una volta che fosse tornata a casa, le avrebbe raccontato tutto dal principio, glielo doveva.
Poi inviò un messaggio a Emma, la sua migliore amica era al corrente di tutto, tranne che dell'ultima notte trascorsa, Meg non aveva trovato il tempo di raccontarglielo, ma a giudicare dalla mole di faccine sorridenti che le inviò come risposta, la ragazza capì che come al solito, Emma doveva aver già intuito tutto da sola. Le voleva un bene dell'anima, e sembrava quasi che fossero in telepatia a volte.

Uscì dall'hotel che lo ospitava a San Francisco alla velocità della luce, diretto a raggiungere un'auto, una qualsiasi, per poter guidare come un pazzo fino all'aeroporto "ma dove stai andando?" Niall era sua soglia e lo fissava preoccupato, Harry era fuori di sè, voleva andare da lei, senza rendersi conto che accelerando per arrivare nel minor tempo possibile, rischiava di rimetterci la pelle "dove vai?" ci ritentò, ma il suo amico sembrava non sentirlo nemmeno "vado a impedire alla mia ragazza di partire" esclamò infine, aprendo la portiera dell'auto di James Parker, la sua voce era animata dalla speranza, sì, sperava che non fosse troppo tardi.. Niall avrebbe voluto accompagnarlo, non per fare il terzo incomodo, avrebbe aspettato fuori, ma almeno si sarebbe assicurato che Harry e tutti gli altri automobilisti giungessero sani e salvi a destinazione; stava quasi per proporglielo quando ci pensò qualcun'altro a fermare Harry.
"Ormai è troppo tardi per partire!" il ragazzo rischiò un attacco di cuore.
Fu questione di un attimo, Harry riconobbe al volo la sua voce, e lei non seppe dire se avesse corso verso di lui senza rendersene nemmeno conto, se fosse stato lui a venirle incontro correndo, o se entrambi avessero persorso qualche metro, non lo sapeva, ma meno di un istante dopo, fu di nuovo tra le sue braccia. Il ragazzo la strinse a sè in modo convulso per qualche secondo e lei ricambiò quell'abbraccio con la stessa voglia di appartenergli per sempre, subito dopo si staccarono quel poco necessario per guardarsi negli occhi "amore mio" sussurrò lui incredulo, prima di baciarla intensamente.
Si scambiarono decine e decine di travolgenti baci "non ci credo" disse Harry sulle sue labbra, guardandola come se non avesse mai visto qualcosa di più bello di lei "non potevo andare via davvero" replicò la ragazza, il respiro affannato e la voce spezzata "hai letto i miei messaggi?" Meg annuì, il cuore le batteva a mille, e lui la baciò ancora, prima dolcemente, per poi regalarle baci ardenti di passione. Si amavano, si amavano veramente tanto.
Quando riuscirono a staccarsi, lei prese dalla propria tasca il biglietto ridotto in pezzi e glielo mise in mano, Harry guardò quel pezzo di carta sorridendo, si sentì straordinariamente felice nel rendersi conto che lei lo aveva fatto davvero, aveva strappato il biglietto aereo come lui le aveva chiesto.
" Perchè scappi sempre?" le domandò accarezzandole teneramente il viso "non lo farò più" rispose Meg guardandolo dritto negli occhi, capì che si riferiva a quella mattina, e anche a quella precedente "è brutto svegliarsi e non trovarti" se prima non riusciva a confessarle i suoi sentimenti, adesso era l'esatto contrario, l'amava e desiderava urlarlo al mondo intero "non lo farò più" ripetè lei, senza distogliere lo sguardo "me lo prometti?" non ebbe alcun dubbio "te lo prometto, amore" sussurrò, legandogli le braccia intorno al collo e sporgendosi per rubargli un bacio.
" Sei mia" lui approfondì il bacio soffiandole quelle parole sulle labbra, la ragazza si sentì in paradiso "solo mia" continuò il ragazzo, prima di assoporare di nuovo la sua bocca "solo tua" confermò Meg, lasciandosi baciare ancora, e ancora. "Ti amo da morire Harry" "anch'io piccola".

"Si si, ci amiamo tutti quanti" Louis era in piedi di fronte a loro con fare falsamente annoiato, e accanto a lui ovviamente c'erano anche Zayn, Liam e Niall, quest'ultimo desisamente più rilassato di quanto non lo era stato fino a pochi minuti prima. La ragazza non resistette e li andò ad abbracciare, dire che era felice di essere lì con loro era dire poco o nulla, ma un attimo dopo tornò tra le braccia di Harry, che l'accolse prontamente e si posizionò dietro di lei, poggiandole le mani all'altezza dei fianchi. "Ti amo" sussurrò, lasciandole un dolce bacio sul collo scoperto.
" Oooh! E basta!" Zayn sbuffò divertito, loro non se ne rendevano conto ed era del tutto compresibile, ma in quel modo contribuivano a fargli sentire la mancanza di Jamie in modo più acuto del solito, e per Louis e Liam era lo stesso..e anche Niall sentiva la mancanza di qualcuno, di un'amica in particolare.
"Spero che abbiate almeno un buon motivo per averci interrotto!" scherzò Harry, facendo l'occhiolino ai suoi amici, non lo avevano mai visto così incredibilmente..felice "puoi scommeterci!" Louis sorrideva, in attesa di dar loro la notizia.
"Parlate!" li incitò Meg, intuendo dallo sguardo di Zayn che doveva trattarsi di qualcosa di grosso, e bello "non abbiamo concerti in programma fino a martedì pomeriggio, giusto?" chiese conferma Niall, tutti gli altri annuirono, Harry compreso, anche se non capiva cosa centrassero i concerti. A quel punto Liam gli lanciò un mazzo di chiavi che lui afferrò al volo "cos'è? ci avete comprato una casa?" scherzò il ragazzo, non sapendo di esserci andato molto vicino "per ora è ancora casa dei miei nonni" spiegò Liam con un sorriso "l'idea è stata mia!" esclamò subito Louis, mentre i due diretti interessati ancora non capivano "io e Niall abbiamo convinto Burbank e Parker" affermò Zayn, orgoglioso del proprio ruolo "pensiamo che siete stati talmente stupidi da non riuscire a mettervi insieme sin dall'inizio.." si lasciò scappare Niall "che quando tu tra un po' rischiavi di ucciderti per raggiungere Meg, noi abbiamo deciso che se lei fosse rimasta, vi avremmo fatto un regalo" spiegò il biondo "quelle sono le chiavi della casa dei miei nonni, loro ormai si sono stabiliti in Inghilterra, ma hanno una casetta in un paesino sperduto e caratteristico dell'America. La casa è sul mare, è piccola, perfetta per due, e per due giorni sarà vostra!" 
A quel punto, Harry e Meg si guardarono negli occhi increduli e felici, poi corsero ad abbracciare i loro amici "sul serio?" "oddio, ma io vi adoro" "no, davvero, siete stati dolcissimi" "vi voglio troppo bene, ragazzi" esclamò lei stringendo prima Liam, poi Niall, Louis e Zayn; "non vi ringrazierò mai abbastanza" disse semplicemente Harry...non c'era nulla da fare, erano i migliori amici del mondo, la sua seconda famiglia, e ciò non sarebbe cambiato mai.
Poco dopo, i due innamorati si ritrovarono di nuovo da soli "quando vuoi partire?" le domandò lui, tenendola stretta contro il suo corpo mente erano seduti su una panchina, sul retro dell'hotel "anche ora" sussurrò la ragazza, Harry la baciò teneramente sulle labbra "stasera saremo lì" disse, guardandola intensamente "non vedo l'ora" Meg gli rubò un altro bacio "anch'io piccola". Piccola, era la seconda volta che la chiamava in quel modo, e lei l'adorava "mi piace questo soprannome" sussurrò sulle sue labbra "ti amo" la baciò "piccola".





Buonsalveeeeeee :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo! Sono riuscita ad essere puntuale nell'aggiornamento :DD
Come sempre, spero con tutto il cuore che anche questo capitolo vi sia piaciuto, e che vi abbia trasmesso anche la decima parte di quello che provo io ogni qual volta mi siedo dietro un pc e comincio a digitare lettere che vanno a formare parole, frasi, e capitoli di una storia che vive dentro me ♥ 
Scrivere è la mia passione più grande, perciò vi dico e continuerò sempre a dirvi che per me è importantissimo leggere tutto ciò che mi scrivete e interagire con voi; è per questo motivo che le vostre recensioni mi migliorano la giornata...quindi GRAZIE GRAZIE GRAZIE.
Vi sono debitrice, lo so. Ma continuate a farmi sapere tutto ciò che vi passa per la testa, perchè mi rendete felice, sul serio. :DD
Vi lascio allo spoiler del prossimo capitolo ;) Tra giovedì e venerdì nella mia pagina potreste trovare un regalino di Natale (si, il nuovo capitolo)..spero di riuscire ad aggiornare prima, lo spero :))

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" So che l'esistenza di questa farsa sarebbe dovuta restare tra noi, ma io ho perso la testa per te e voglio urlarlo al mondo" "non è vero che ci siamo conosciuti in quel modo, e non è vero che in soli due giorni siamo riusciti a confessarci ciò che proviamo...non mi piace mentire, non alle fan, non lo meritavano e non lo meritano nemmeno ora, io le-..ci tengo a loro" Meg a quel punto allungò una mano sul tavolo e la intrecciò con quella di Harry "puoi dire che le ami" sussurrò " io amo te" a quel punto rischiò seriamente un infarto "però le voglio un bene incommensurabile, anzi, facciamo che le amo di bene" continuò Harry "e vorresti spiegarle come sono realmente andate le cose tra noi, gusto?" domandò la ragazza "si, vorrei scusarmi con loro, dirle la verità" spiegò "ma solo se lo vuoi anche tu" "ti sosterrò in ogni decisione.. a meno che non si tratti di qualcosa di veramente insensato" sembrava tanto una promessa "è la cosa giusta da fare, parlale a cuore aperto" continuò Meg, riferendosi all'ipotetico discorso che Harry avrebbe rivolto alle fan "ho paura" confessò lui guardanola dritta negli occhi e facendole una tenerezza assurda. 
A quel punto il ragazzo si alzò da tavola e si andò a sedere sulla poltrona presente nel salottino di quella casa, Meg lo seguì a ruota e si posizionò sul bracciolo di quella stessa poltrona "è normale avere paura" sussurrò immergendogli una mano tra i capelli "ne ho tanta" continuò lui, aprendole completamente il suo cuore, era di una dolcezza infinita "sai una cosa amore? il fatto che tu abbia così tanta paura di perdere il loro affetto, è l'inconfutabile prova che ci tieni davvero a loro."
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BUON NATALEEEEEE!!!!! 


 


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Capitolo 34
*** Capitolo 33 ***


Partirono non molto tempo prima che l'azzurro del cielo estivo, lasciasse spazio al tramonto sfumato di rosso, arancio e viola.
I ragazzi avevano convinto Burbank e Parker a prestare a Harry una delle loro auto, e lui e Meg gli sarebbero stati debitori a vita. Sembrava quasi che la loro fosse una fuga d'amore, e sotto certi aspetti lo era davvero, lasciarono San Francisco fregandosene di tutto il resto, con la sola intenzione di trascorrere un paio di giorni completamente soli in un posto per loro ancora ignoto, ma che aveva tutte le carte in regola per essere considerato un romantico rifugio.
La ragazza si appisolò sul sedile accanto a Harry poco dopo la partenza, quella mattina si era alzata presto ed era stata pure sul punto di salire su quell'aereo, poi, dopo aver ricevuto una serie di dolci e disperati messaggi, era crollata definitivamente e aveva ridotto il biglietto che l'avrebbe riportata a casa in mille pezzi, proprio di fronte all'uomo al quale avrebbe dovuto consegnarlo per farlo convalidare.
Si era sentita libera dopo averlo stracciato, e continuava a ripetersi che non avrebbe potuto fare una scelta migliore di restare lì, accanto al ragazzo che amava.
L'auto percorreva veloce le autostrade californiane, lasciandosi alle spalle caotiche città e un meraviglioso tramonto, e Harry si voltava verso di lei, incapace di smettere di sorridere, chiedendosi come aveva fatto a ridursi in quel modo. Sì, non si era mai sentito più felice, e tutto dipendeva da lei. 
Seguendo le indicazioni del navigatore, uscì dall'autostrada e si immise sulla statale, continuò a tenere il piede sull'acceleratore permettendo al veicolo di avanzare verso la loro meta, fino a quando non si rese conto che effettivamente non aveva la minima idea di dove andare, e il tom tom iniziava a scaricarsi...perfetto.

Approfittò di un semaforo per chinarsi su Meg e baciarla dolcemente sulle labbra, strappandola dal mondo dei sogni, o piuttosto introducendola a un sogno ancora più bello, tutto da vivere a occhi aperti "ei" sussurrò lei, sorridendogli sulle labbra e guardandolo dritto negli occhi "mi sono davvero addormentata?" domandò un attimo dopo, con la voce ancora impastata dal sonno, Harry annuì perforandole l'anima con lo sguardo "scusa" sussurrò lei, sporgendosi appena per ricevere un altro bacio "è bello guardarti dormire, lo sai?" era di una dolcezza incredibile "tirami un pizzicotto" disse lei di tutta risposta, facendolo ridere intenerito e sentendosi completamente ammaliata da quella risata così calorosa e rassicurante "è tutto vero" esclamò Harry, baciandola sulla fronte e sorridendole ancora, prima di tornare a fissare gli occhi sulla strada.
" Dove siamo?" domandò la ragazza, stiracchiandosi e tentando di orientarsi "boh!" rispose lui, e Meg scoppiò a ridere "il navigatore ci ha abbandonati, ma fortunatamente abbiamo una cartina" a quel punto Meg focalizzò la propria attenzione su un pezzo di carta accuratamente ripiegato su se stesso, lo prese in mano e lo spiegò "allora..." cominciò, portandosi le mani tra i capelli e legandoli in una coda con l'elastico che teneva sempre al braccio, Harry si voltò verso di lei e le sorrise..stava imparando tante piccole sfaccettature di lei e del suo carettere che non facevano altro che farlo innamorare ogni secondo di più; ad esempio, si rese conto che Meg si legava automaticamente i capelli in una coda di cavallo, quando aveva bisogno di concentrazione.
Se le avesse domandato il motivo per il quale lo faceva, probabilmente nemmeno lei stessa sarebbe stata in grado di rispondergli, le veniva spontaneo, nello stesso modo in cui per lui stava diventando naturale desiderare di stringerla, coccolarla e baciarla in ogni istante della giornata.Quanto tempo avevano sprecato....
" St Thomas Street" esclamò la ragazza, riportandolo alla realtà "ecco, siamo qui" aggiunse un attimo dopo, mostrandogli la mappa che teneva in mano "quindi non manca molto" si rallegrò Harry "dovresti girare a sinistra, dovrebbe esserci una rotonda" disse lei, cercando di spingersi con lo sguardo il più in là possibile; lui seguì le indicazioni, e quando entrambi finalmente videro la rotonda indicata dalla cartina, si sorrisero a vicenda "guarda che se mi fai girare in tondo e finiamo per consumare tutta la benzina senza arrivare da nessuna parte, sarà solo colpa tua" l'accusò scherzosamente "come sei catastrofico!" lo prese in giro Meg, inducendolo a ridere di cuore. A quel punto la ragazza si voltò verso di lui e lo osservò con un sorriso dipinto sulle labbra, domandandosi come facesse a essere così bello; lo osservò di profilo, teneva gli occhi fissi sulla strada, anche se di tanto in tanto le lanciava occhiate di sfuggita, i capelli appena scompigliati e mossi da quel filo di vento estivo che penetrava tramite il finestrino leggermente aperto, le mani saldamente poggiate sul volante, lo sguardo attento, le labbra appena dischiuse, il viso per metà coperto dall'ombra,e reso ancora più attraente da quelle candide sfumature di luce, tipiche del calar del sole.
Sarebbe potuta restare lì a osservarlo per ore e ore, senza mai distogliere lo sguardo e senza mai stancarsi. Di fronte a sè c'era la perfezione più assoluta.
"Adesso? destra o sinistra?" Meg abbassò lo sguardo sulla mappa colta in flagrante "emh..credo.. sempre sinistra" rispose alzando di poco gli occhi e incrociando i suoi, i quali erano intenti a scrutarla dolcemente.
"Dovremmo esserci quasi" la rassicurò lui, erano di nuovo davanti a un semaforo, occhi negli occhi "saranno due giorni meravigliosi, vero amore?" domandò la ragazza sporgendosi appena verso di lui "indimenticabili" Harry le lasciò un bacio sulla punta del naso, e sarebbe sceso un po' più giù, se un automobilista evidentemente in corsa contro il tempo, non lo avesse invitato ad avanzare suonandogli il clacson nelle orecchie, segno che era scattato il verde.
" Al prossimo incrocio, destra" continuò Meg, poi tornò a posare gli occhi sulla cartina, e quando li rialzò si rese conto che Harry non aveva seguito il suo ultimo consiglio in termini di indicazioni stradali "avevo detto destra!" esclamò un attimo dopo "questa è una strada senza uscita" continuò, quasi divertita, anche se lo trovava inspiegabile "era quello che speravo" si limitò a dire lui regalandole un sorriso mozzafiato, la ragazza si morse il labbro intuendo al volo le sue intenzioni, e quel gesto involontario fece scattare qualcosa nel cuore di Harry, che lo indusse ad accostare velocemente la macchina, spegnere il motore e slacciarsi la cintura, tutto nel giro di qualche secondo. Si avvicinò a lei, sporgendosi sempre di più, fino a far scontrare le loro fronti e sfiorare i loro nasi "tu sei pazzo" sussurò Meg con tono dolce mentre lo guardava dritto negli occhi, annegandoci dentro come sempre "se essere pazzo significa prendere arbitrariamente una via senza uscita per poter fermare l'auto e baciarti, allora si, sono pazzo" sussurrò il ragazzo, soffiandole quelle parole sulle labbra, prima di cominciare a baciarla in modo romantico e passionale contemporaneamente. 
"Lo sai che ti amo più della mia vita?" Meg si staccò un solo istante per potergli parlare, i loro cuori battevano furiosamente, ma all'unisono, Harry la baciò di nuovo prendendole il viso tra le mani e carezzandoglielo con i palmi, e restarono così per un po',  a baciarsi in macchina in un luogo sconosciuto, mentre tutto ciò che c'era intorno a loro veniva avvolto dall'oscurità punteggiata di stelle.

" Vorrei restare qui con te per sempre" sussurrò lui, quando riuscirono a staccarsi per riprendere fiato "..però ho fame!" aggiunse un secondo dopo con fare divertito, senza smettere di guardarla intensamente negli occhi, facendole credere ancora una volta che non esistesse nulla di più bello di quegli smeraldi incastonati nell'oceano "allora torna sulla strada principale" gli consigliò lei, regalandogli un altro bacio sulle labbra prima di spingerlo via, anche se controvoglia.
" Ci fermiamo a prendere due pizze, e le mangiamo a casa, ci stai?" propose Harry "ci sto!" rispose lei, mollando la cartina, perchè dopo essersi rimessi sulla statale, potevano dire di essere arrivati, la casa dei nonni di Liam secondo le indicazioni non doveva essere lontana, avrebbero dovuto svoltare nell'ultima traversa alla fine della strada e percorrerla fino alla fine, fino alla spiaggia.
Fortunatamente trovarono una pizzeria come speravano, Harry parcheggiò e vi entrò con l'intenzione di prendere due pizze d'asporto, mentre Meg restò in macchina e si guardò intorno...le sembrava di essersi catapultata in uno di quei villaggi pittoreschi e rimasti indietro nel tempo, uno di quei posti rari, in via d'estinzione, uno di quei luoghi incontaminati che non facevano altro che rendere il tutto sempre più simile a un sogno.
Lei era vissuta in un paesino di mille anime o poco più, ma la sua 'noce di cocco', come l'aveva soprannominato insieme a Emma, pur essendo estremamente piccola, spopolata e circondata dalle alture, pur avendo le sembianze di un presepe, non si poteva paragonare al posto in cui si trovava in quel momento.
Non c'erano dubbi sul fatto che il suo paese fosse tremendamente fuori tempo e decisamente fuori mano, ma lì la gente rincorreva ininterrottamente il progresso, senza raggiungerlo mai, lì le persone vivevano di imitazione, facevano l'impossibile per rendere il paesello simile alle grandi metropoli, senza fare nulla per valorizzarlo, semplicemente adattandolo agli standard delle città circostanti.. e proprio non capivano che in quel modo lo stavano portando alla rovina.
L'amministrazione comunale si preoccupava di affiggere al muro i cartelloni che auguravano un buon Natale, o un buon anno scolastico, invece di spalare la neve accumulatasi nelle strade, come succedeva quasi per tradizione la sera della vigilia..si, auguravano di trascorerre un buon Natale, barricati in casa senza potersi muovere e praticamente sommersi dalle precipitazione nevose..oppure auguravano un buon anno scolastico senza preoccuparsi di rendere la palestra della scuola agibile, e il cibo della mensa commestibile. Piazzavano nel parco un cartello con il divieto di accesso ai cani, pur sapendo che la maggior parte di quelli fossero randagi, e non promuovendo nessuna campagna di sensibilizzazione contro l'abbandono dei cuccioli. Davano troppo importanza all'immagine, all'apparenza, e poca alla sostanza.
E invece nel posto in cui Meg e Harry erano finiti, si respirava un'aria diversa, fresca, origininale, forse proprio perchè quella gente era consapevole di vivere in un'oasi della natura, e si impegnava per preservarla, senza rincorrere la tecnologia più sofisticata e la modernità, vivendo di ciò che quel posto offriva loro e instaurando con esso un legame persino più forte di quello di sangue. O almeno quella fu la prima impressione che ebbe Meg...bastava gaurdare quella pizzeria, un edificio semplice, rustico, non ossessionato dalle manie di grandezza e avvolto in un'atmosfera piacevolmente intima e familiare, e lo stesso si poteva dire del bar di fronte, o dell'officina meccanica accanto, persino dell'ufficio postale e del minimarket che aveva visto di sfuggita all'inizio della strada.
Le pareva quasi di essere in uno di quei villaggi pittoreschi, resi irresistibili dalla presenza di una lingua d'oceano, uno di quei paesaggi in cui erano ambientate le storie e le vite dei protagonisti dei suoi romanzi preferiti..pensò che le sarebbe piaciuto vedere quel posto di giorno, quando la luce del sole illuminava anche quel piccolo angolo di mondo apparentemente dimenticato da tutti, tranne che dai suoi abitanti.
Quando Harry tornò in macchina con le pizze, la ragazza gli sorrise e afferrò i due cartoni mettendoseli sulle gambe "cavolo!I nonni di Liam hanno saputo scegliere un posto meraviglioso per trascorrere le vacanze!" esclamò lui, rimettendo in moto "piace anche a te?" gli domandò teneramente Meg "sì,dà tanto l'aria di essere semplice e..romantico, è il mix che preferisco" spiegò il ragazzo, guardandola con sguardo sognante e inducendola a sorridere senza ritegno.
A nessuno dei due sembrava vero di essere lì, insieme, senza nessun'altro...Harry non si sarebbe mai sognato di trascorrere un paio di giorni da solo con una ragazza in un posto sconosciuto, lontano da tutti e da tutti, non era da lui fare questo genere di cose, non era da lui nemmeno desiderare la compagnia di una ragazza in particolare in modo così palesemente ardente, ma da quando Meg era entrata nella sua vita, tutto era stato sconvolto in meglio, ed era lui stesso a essere cambiato. Fino a poco tempo prima, il divertimento occupava il primo posto nella sua scala di valori, adesso c'era l'amore. Fino a pochi giorni prima, non era nemmeno in grado di decidere se buttarsi a capofitto in una relazione a distanza, quale sarebbe inevitabilmente diventata la loro storia, e adesso, stava varcando la soglia di quella rifugio d'amore tenendole la mano.
Non si trattava soltanto di una soglia effettiva, di un portico in legno.. no, lui aveva appena sorpassato un cancelletto molto più importante e massiccio di quello della casa dei nonni di Liam: aveva semplicemente capito che il timore di non riuscire a sopportare i chilometri incontabili e le assenze incolmabili che si sarebbero posti tra loro, non lo avrebbe portato a niente, anzi, lo avrebbe bloccato, lì, di fronte a quella metaforica porta, e invece lui ora fremeva dalla voglia di scoprire e vivere a pieno tutto quello che si nascondeva dietro quella soglia. Voleva combattere fino alla fine per lei, per ciò che stavano iniziando a costruire insieme.
Perchè Meg lo faceva stare bene, perchè con lei era facile ridere, scherzare, esserle complice, prenderla in giro, parlare di qualunque cosa gli passasse per la mente senza avere il timore di essere giudicato; e perchè era bello accarezzarle i capelli, il viso, perdersi nei suoi occhi scuri, sentire le sue labbra sulle proprie, vederla sorridere, stringerla forte, baciarla dappertutto fino a restare senza fiato e coccolarla fino alla fine dei tempi.
Prima di lei, c'erano state altre ragazze, quasi tutte modelle con un fisico da urlo o comunque bellezze impareggiabili, ma non si era mai sentito completo quando loro si buttavano tra le sue braccia e lo riempivano di baci..bastava che Meg gli rivolgesse uno sguardo innocente, e cuore e cervello smettevano di viaggiare sulla stessa lunghezza d'onda. Si era innamorato di lei per il suo essere semplice e dolce...e esattamente come aveva detto parlando del luogo in cui erano finiti, quello era il mix che preferiva in assoluto.

Appena entrati, senza nemmeno spendere qualche minuto per guardarsi intorno, presero posto al tavolo in cucina e gustarono la pizza. Si sedettero l'uno di fronte all'altra, e chiacchierarono, risero e scherzarono insieme per tutto il tempo, mangiando e non smettendo di guardarsi reciprocamente negli occhi nemmeno per un istante..Dio quanto stavano bene insieme!
" In pizzeria ho visto dei giornali, e naturalmente in prima pagina c'eravamo noi due e la fine della nostra storia" esclamò il ragazzo, mimando con delle virgolette la parola 'fine', che per loro non era stato altro che l'inizio "anche qui? pensavo che questo posto fosse immune ai pettegolezzi" rispose lei "non lo sai che la curiosità è ciò che fa girare il mondo?" domandò Harry con tono canzonatorio, la ragazza scoppiò a ridere divertita "e questa da dove ti è uscita?" "boh" lui scrollò le spalle regalandole un raggiante sorriso "..però hai ragione" esclamò Meg subito dopo, ripensandoci, e inducendolo ad assumere un'espressione da 'so tutto io' , che lasciò presto spazio a un altro brillante sorriso, accompagnato da un luccichio degli occhi. I suoi maledettissimi meravigliosi occhi.
" so che l'esistenza di questa farsa sarebbe dovuta restare tra noi, ma io ho perso la testa per te e voglio urlarlo al mondo" "non è vero che ci siamo conosciuti in quel modo, e non è vero che in soli due giorni siamo riusciti a confessarci ciò che proviamo...non mi piace mentire, non alle fan, non lo meritavano e non lo meritano nemmeno ora, io le-..ci tengo a loro" Meg a quel punto allungò una mano sul tavolo e la intrecciò con quella di Harry "puoi dire che le ami" sussurrò " io amo te" a quel punto rischiò seriamente un infarto "però le voglio un bene incommensurabile, anzi, facciamo che le amo di bene" continuò Harry "e vorresti spiegarle come sono realmente andate le cose tra noi, gusto?" domandò la ragazza "si, vorrei scusarmi con loro, dirle la verità" spiegò "ma solo se lo vuoi anche tu" "ti sosterrò in ogni decisione.. a meno che non si tratti di qualcosa di veramente insensato" sembrava tanto una promessa "è la cosa giusta da fare, parlale a cuore aperto" continuò Meg, riferendosi all'ipotetico discorso che Harry avrebbe rivolto alle fan "ho paura" confessò lui, guardanola dritta negli occhi e facendole una tenerezza assurda. 
A quel punto il ragazzo si alzò da tavola e si andò a sedere sulla poltrona presente nel salottino di quella casa, Meg lo seguì a ruota e si posizionò sul bracciolo di quella stessa poltrona "è normale avere paura" sussurrò immergendogli una mano tra i capelli "ne ho tanta" continuò lui, aprendole completamente il suo cuore, era di una dolcezza infinita "sai una cosa amore? il fatto che tu abbia così tanta paura di perdere il loro affetto, è l'inconfutabile prova che ci tieni davvero a loro" Harry le rivolse un sorriso, poi l'afferrò per i fianchi e l'attirò a sè, fino a farla sedere sulle proprie gambe "vieni qui, ho bisogno di averti vicina" la ragazza si adagiò tra le sue braccia e si lasciò stringere forte "le fan ti amano e lo sai, farebbero di tutto per te e per i ragazzi, e anche se all'inizio potranno sentirsi in qualche modo tradite o deluse da te, la cosa non durerà, e quanto si renderanno conto che tu hai rischiato tutto pur di essere sincero con loro fino in fondo, avranno l'ennesima conferma di quanto sono importanti per te, e ti adoreranno più di prima" continuò, con l'intenzione di rassicurarlo "parlale con il cuore, e loro sapranno ascoltarti con il cuore" lui a quel punto la strinse ancora più forte, incapace di dire anche solo 'a', di fronte alla dolcezza di Meg, al suo sapergli stare accanto.
"Non sono bravo con le parole, dovresti saperlo" disse poi, con tono leggermente amareggiato "nessuno mi ha mai parlato come mi parli tu, nessuno è mai riuscito a raggiungere così facilmente il mio cuore come hai fatto tu" mormorò la ragazza, continuando ad accarezzargli i ricci e parte del viso "non è questione di saper formulare le frasi o esprimersi in modo fluido e particolareggiato, non servono i paroloni e non devi preparti il discorso..bastano anche un paio di frasi, l'importante è che tu sia te stesso, e loro capiranno" "..ma come fai?" Harry la guardò dritto negli occhi "a fare che?" "a sapere sempre qual'è la cosa giusta da dirmi" "come fai a tranquilizzarmi, a farmi ragionare, a infondermi speranza, e a guarirmi il cuore?!" "credo che dipenda tutto dal fatto che ti amo alla follia" rispose lei, baciandolo delicatamente sulla labbra "e allora non smettere mai di amarmi" "non lo farei nemmeno se crollasse il mondo" sussurrò, lasciandosi baciare ancora e abbracciare ancora più forte di prima se possibile "se tu mi lasci, il mio mondo crolla sul serio, adesso lo so" Meg era sul punto di sciogliersi, disintegrarsi, annullarsi totalmente tra le sue braccia "non lo farò mai, e non lo dico per dire..lo vuoi capire che io dipendo da te?" si guardavano dritto negli occhi, coccolandosi e baciandosi su quella poltrona, l'una in braccio all'altro, pur avendo un intero divano a disposizione poco lontano da loro.

"Sei la mia piccola" sussurrò lui, facendole andare in fumo anche quel briciolo di lucidità che le era rimasta, poi la baciò, poggiando dolcemente le proprie labbra su quelle della ragazza, e accarezzandole la schiena con i palmi delle mani, mentre Meg si sporgeva di più verso di lui facendo aderire i loro corpi "solo e sempre tua" sussurrò sulle sue labbra, prima che lui riprendesse a baciarla.

"Come farai con i manager?" domandò la ragazza quando riuscirono a staccarsi "non voglio metterli in cattiva luce, io non farò alcun nome, in fondo è merito loro se adesso io e te stiamo insieme, dirò che la nostra farsa è stata una strategia, che mi è stata imposta, ma ci sono così tante persone che ci girano attorno che potrebbe essere stata un'idea di chiunque...magari la maggior parte delle fan penserà subito che sono stati i maneger, ma io non lo confermerò, ciò che mi interessa è dire la verità, non gettare fango sugli altri" spiegò il ragazzo "è la verità è che ti ho conosciuta per un contratto, che mi sono opposto con tutte le mie forze alla volontà di chi me lo ha imposto, ma non ho ottenuto nessun risultato.. la verità  è che non era affatto previsto che mi innamorassi di te, e invece è successo, e non potrei esserne più felice. Con te sono felice, e voglio condividere ciò che sento con le persone a cui tengo, con le nostre meravigliose fan."
" Andrà tutto bene" sussurrò lei, sempre adagiata sulle sue gambe "voglio liberarmi di questo peso..ho già aspettato troppo, avevo timore di perdere tutto, e adesso grazie a te, mi sento più tranquillo e nutro sempre più speranze di riuscire a parlarle davvero con il cuore" rispose il ragazzo "non voglio mai più mentire alle persone che si fidano ciecamente di me. E forse mi sto tirando la zappa sui piedi da solo, perchè tra non molto saremo visti di nuovo insieme e tutti sapranno che il nostro amore va a gonfie vele, ma se non dico la verità, sto male dentro. Io ti amo Meg, finalmente riesco a dirtelo anche cinquanta volte al giorno, sto bene con te, anzi, tu mi fai stare bene, mi rendi più forte di quanto io sia mai stato, e voglio che tutti lo sappiano..voglio rendere le fan partecipi della mia felicità" spiegò, tenendola stretta contro di se "sei la cosa migliore che potesse capitarmi" mormorò lei, staccandosi di poco dal suo petto per poterlo baciare "tu lo sei" replicò Harry dolcemente "no tu" Meg si lasciò coccolare ancora, fino a quando tutti e due non si resero conto che si era fatto tardi.
"Direi che è arrivata l'ora di andarsi a preparare per la notte" così dicendo, la ragazza si alzò delicatamente e raggiunse quella che doveva essere la camera da letto; si cambiò in pochi minuti indossando una camicia da notte a mezze maniche che non arrivava a coprirle le ginocchia, infilò gli infradito, raccolse i capelli in uno chignon alla buona e tornò nel salottino, aspettandosi di trovarlo ancora seduto su quella poltrona. Di Harry non c'era traccia, ma il fatto che la porta d'ingresso fosse leggermente aperta, le fece subito intuire che lui doveva essere uscito fuori, magari sul portico.
" si sta bene qui, vero?" domandò, comparendo alle sue spalle, lui annuì guardandola "si" confermò subito dopo, non smettendo di toglierle gli occhi di dosso e avvicinandosi a lei "si sta divinamente" sussurrò, avvolgendole le braccia intorno al corpo, così senza una ragione precisa "e tu sei bellissima" continuò, soffiandole quelle parole sul collo, e giocando con le labbra vicino al lobo del suo orecchio.
Meg fu percorsa da un brivido che non aveva niente a che fare con l'aria frizzantina che aveva portato la notte "ma se sono in camicia da notte!" replicò, con la voce mozzata "e allora? sei bella perchè sei te stessa, perchè non badi alle apparenze, perchè non hai paura di farti vedere struccata, non ne hai mai avuta..sei bella perchè sei dolce, perchè non mi hai lasciato solo nemmeno un minuto, perchè sai starmi accanto, perchè so che mi ami per quello che sono davvero, sei bella perchè sei capace di mandarmi in til pur indossando questa camica da notte a fiorellini, sei bella perchè sei sei vera Meg, autentica, semplice, e io amo tutto questo."  Non si poteva rispondere a una dichiarazione del genere, ogni cosa sarebbe risultata superlflua e banale..lei si limitò ad alzare il viso verso Harry e a donargli un meraviglioso bacio, uno di quelli che lasciano il segno e che possono arrivare a deformare la bocca per l'intensità con cui vengono dati "non so che dire, mi sembra ancora che sia un sogno, stare insieme a te è un sogno" sussurrò, sorridendogli sulle labbra prima di baciarlo di nuovo.
"e ciò che si è creato tra noi stanotte, è stato anche meglio di un sogno" continuò, lui si finse pensieroso "non credo di ricordare esattamente cosa sia successo" sussurrò mangiandosela con gli occhi, a quel punto Meg si voltò con l'intero corpo verso di lui e gli legò le braccia al collo "un'improvvisa amnesia?" gli sussurrò all'orecchio, la sua voce era calda "credo che tu sia l'unica a sapere come fare per farmi tornare la memoria" disse lui, poggiando le labbra sul collo della ragazza e cominciando a baciarlo avidamente "il nome della medicina dovrebbe essere-" "amore" la interruppe il ragazzo "dammi solo tanto amore" mormorò con le labbra a meno di un centimetro dalle sue, si guardarono negli occhi, quelli della ragazza brillavano nella notte, faceva fatica a parlare, Harry percepì il suo respiro tremendamente accelerato, e un meraviglioso sorriso si fece spazio sul viso di lui al solo pensiero di essere il responsabile di quella corsa cardiaca. 
'Dammi tanto amore' le aveva sussurrato..prima di conoscerla, era quasi terrorizzato solo dal sentire pronunciare quella parola, non aveva mai amato realmente prima di lei. La sollevò di peso e la condusse di nuovo dentro, adagiandola sul letto, liberandola della camicia da notte, lasciandola in intimo e permettendo a lei di sfilargli la maglietta; Meg lo prese in parola e lo abbracciò forte, fortissimo, con foga e passione, lo strinse a sè, permettendogli di affondare il viso nell'incavo del suo collo e baciarla dolcemente su quella porzione di pelle.
Fece scorrere le dita tra i suoi ricci, scompigliandoglieli, mentre i loro corpi aderivano perfettamente ed erano tremendamente accaldati; restarono abbracciati senza mai spingersi a fare altro per l'intera durata della notte, e fu lei a coccolarlo esplorando la sua schiena nuda con le mani, accarezzandolo dolcemente e baciandolo ripetutamente e intensamente sulle labbra, sul mento e sulle spalle scoperte, travolgendolo e lasciandosi travolgere dai sentimenti. Lo tenne stretto contro di sè, amandolo con tutta se stessa in quel modo così semplice e così profondo, facendolo stare bene ancorato tra le sue braccia, e donandogli amore come lui le aveva chiesto. Harry necessitava di sentirsi amato, desiderava ardentemente che lei gli regalasse tutta se stessa, da nessun'altra si sarebbe fatto coccolare e basta, da nessun'altra si farebbe fatto stringere così per tutta la notte, e Meg lo amava davvero, senza alcuna riserva, senza se e senza ma, senza nessuna vergogna e senza nessun limite.  Non si era mai sentito così completo come quando i loro corpi si incastravano come due tessere di uno stesso puzzle, destinate sempre e comunque a tornare vicine, e a non dividersi mai in modo definitivo, destinate ad attrasi per sempre.



Buonsalveeeeeeeee :))
Eccomi con il nuovo capitolo! Spero tanto che vi sia piaciuto, e come sempre, non esitate a fami sapere cosa ne pensate .. :DD
Sono seria quando dico che le vostre parole riescono a farmi sorridere sempre e comunque, e non fatevi passare nemmeno per l'anticamera del cervello di infastidirmi e cose del genere. Scrivetemi, anche se siete timide, io sono sempre qui :))
E ovviamente vi ringrazio per tutte le recensioni ricevute fino ad ora, per quelle che verranno, e un grazie di cuore va anche a chi legge, segue, inserisce la storia in una qualsiasi lista....GRAZIE a tutti ♥♥♥ In modo particolare a quelle ragazze che puntualmente mi fanno sapere cosa ne pensano di ogni capitolo, non faccio nomi, ma credo proprio che coloro alle quali mi sto rivolgendo in questo momento, sappiano riconoscersi in questo grazie speciale. <3
Ecco lo spoiler del prossimo capitolo, che verrà pubblicato lunedì prossimo come sempre :D

                                                                                           **********

 
" Era estate, agosto, precisamente il decimo giorno del mio mese preferito. Potevano essere forse le sei di pomeriggio, ed ero a casa mia insieme a Emma..probabilmente avevamo visto un film insieme durante le ore più calde della giornata, e non so perchè, ma nel tardo pomeriggio finimmo al computer; stavamo ascoltanto delle canzoni a caso, rilassandoci, quando per sbaglio, giuro che è stato per sbaglio, che ho aperto il video delle parole di What Makes You Beautiful. Stavo per tornare alla pagina principale di youtube senza nemmeno ascoltarla, poi però, è partita la base musicale, l'ho trovata subito orecchiabile e ho lasciato che i successivi tre minuti le vostre voci riempissero l'aria. Quella canzone mi è piaciuta sin dal primo istante, e per Emma è stato lo stesso, l'abbiamo sentita e risentita per quattro o cinque volte consecutive, e ci siamo ritrovate a canticchiarla fino all'ora di cena..quel ritmo era travolgente e le vostre voci decisamente meravigliose. Ma è stato mentre stavamo cenando insieme che ci siamo finalmente domandate di chi fosse quella canzone! Siamo tornate su youtube e ho letto per la prima volta in tutta la mia vita 'One Direction'. Ricordo perfettamente che guardai Emma con sguardo interrogativo, ma come immaginavo nemmeno lei sapeva qualcosa di voi. Perfetti estranei, mai sentiti nominare..era ciò che si leggeva nei nostri occhi"

                                                                                          ***********


No, non ho ancora finito di torturarvi ahahahha DD:
Visto che alcune di voi ci erano rimaste un po' male perchè non sono riuscita ad aggiornare tra giovedì e venerdì, come mi ero ripromessa di fare, ho deciso di farvi un regalo. Consideratelo il mio regalo di Natale per voi.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2368175&i=1
Vi ricordate di una certa Sum, di un certo Harry, e tutti i loro amici? Se si, perfetto..atrimenti questa one-shot vi rinfrescherà la memoria! ;)
Spero che apprezziate questa capatina nelle vite di quei nove, anzi dieci pazzi, nel periodo natalizio :DD
E ovviamente, non esitate a farmi sapere cosa ne pensate! Questa one-shot è dedicata a tutte voi che avete sognato insieme a me in 'Summer Paradise' e 'Nobody Compares To You' ♥♥♥

Ultima cosa prima di lasciarvi: BUON ANNOOOOOOOO!!! :DDD



  



   
 
                   
      

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Capitolo 35
*** Capitolo 34 ***


Buongiorno piccola!" Harry e Meg aprirono gli occhi nello stesso perfetto istante, come se qualcuno avesse voluto che si destassero insieme in tutti i sensi, non solo fisicamente e abbracciati, ma nello stesso brevissimo arco di secondo. La voce del ragazzo era ancora roca e terribilmente assonnata, da far girare la testa per lo stordimento derivato dall'udire un suono così tremendamente caldo e profondo, e il cuore di lei cominciò a far capriole dallo stesso istante in cui aprì gli occhi. "Buongiorno amore" sussurrò dolcemente, non scostandosi di un solo millimetro e lasciando che i loro corpi continuassero a combaciare l'uno con l'altro in un tenero e convulso abbraccio; aveva tenuto stretto a sè Harry per tutta la durata della notte, e si erano addormentati così, in quella posizione, restando miracolosamente fermi anche nelle ore più buie e svegliandosi ancora avvinghiati...Dio, non esisteva nulla di più bello che abbandonare il mondo dei sogni per immergersi in una realtà ancora più intrigante dei sogni.
Si erano già svegliati nello stesso letto, prima di quella mattina, ma quando era successo a Los Angeles, Harry non era nel pieno delle facoltà cognitive avendo la febbre, a casa di zia Katy erano stati bruscamente interrotti dal pugno di Burbank intenzionato ad arrivare a scassinare la porta pur di recuperare il ragazzo e costringerlo a salire sul bus, e un paio di mattine precedenti, quando Meg si era svegliata accanto a lui, non era riuscita a godersi quella sensazione di completezza che le invadeva il corpo e l'anima, pugnalata dalla consapevolezza di aver pianto tutta la notte, perchè l'aveva visto baciare un'altra.
Nemmeno la mattina precedente si era sentita tre metri sopra al cielo svegliandosi completamente nuda al suo fianco, c'era stato il pensiero della partenza a opprimerla e farle versare una calda lacrima sul suo petto; e invece, quel giorno, persino la sua quasi-partenza e l'immagine di Harry appiccicato a quella tipa, per lei erano un lontano ricordo, anzi, forse non esistevano più nemmeno come tali, scalciati via dalla dolcezza delle parole che lui le aveva rivolto dopo essersi chiusi a chiave in camera sua, e annientati totalmente dai travolgenti, intensi, meravigliosi, ardenti e infiniti baci, coccole, e carezze che si erano scambiati da quel momento in poi.
Tutti e due si sentivano come se fosse la prima volta, e non c'era niente di meglio di iniziare a vivere una nuova giornata, insieme, sin dal primo battito cosciente.
" Hai dormito bene?" domandò lei teneramente, guardandolo dritto negli occhi e assumendo un'espressione palesemente sognante sul viso "le tue braccia sono la ninna nanna più dolce del mondo" sussurrò il ragazzo, stringendosi a lei ancora di più. Meg restò senza parole, senza fiato, senza respiro, priva di qualunque cosa diversa da un cuore in fiamme già di prima mattina.
" Non puoi essere così maledettamente dolce!" esclamò, non preoccupandosi minimamente del fatto che le sue parole potevano sembrare senza senso "perchè?" domandò lui, portando entrambe le mani sui fianchi della ragazza e abbracciandola mentre si stendeva su di lei, cambiando repentinamente le posizioni "beh perchè..perchè" okay, non sapeva che dire, anche perchè lui continuava a guardarla con quegli occhi e a parlarle a voce bassa, affondando il viso nell'incavo della sua spalla "dimmelo, perchè?" ancora quella voce roca "perchè.. così finiremo per passare tutta la giornata a letto, e vorrei tanto andare a fare un giro, insieme a te, mano nella mano" sussurrò, stava bruciando dentro, di un fuoco vivo e terribilmente bollente "sei sicura di voler uscire?" domandò Harry alzando la testa e soffermandosi a guardarla negli occhi scuri, un brivido percorse il corpo di Meg coperto soltanto dalla biancheria intima "potrei farti cambiare idea" continuò lui, strinzzandole l'occhio e facendole trattenere un sospiro di puro piacere "potrei riuscire a convincerti che non sarebbe male restare qui abbracciati per tutto il giorno" "e come pensi di riuscirci?" Meg stette al gioco "così" il ragazzo si chinò sul suo corpo, sfiorandole l'addome con le labbra e lasciandole un bacio all'altezza dell'ombellico, lei si morse involontariamente il labbro e gli permise di baciarla risalendo dall'ombelico fino ad arrivare al mento, e poi alle labbra.
A quel punto Meg gli prese il viso tra le mani e lo baciò intensamente, mentre lui le accarezzava dolcemente la pelle "vorrei che tutto questo durasse per sempre" mormorò la ragazza, soffiandogli quelle parole sulle labbra "non pensarci amore, ti prego" sussurrò lui, continuando a baciarla, e intuendo perfettamente a cosa fossero riferite le parole della ragazza "non ce la faccio..è imposssibile!" non riusciva a non pensare a cosa sarebbe successo quando lui fosse tornato in Inghilterra o comunque sarebbe stato in giro per il mondo insieme ai ragazzi,e lei a casa, o all'univeristà "va bene, allora parliamone" Harry si staccò da lei e le carezzò una guancia, prima di stendersi al suo fianco. Meg si avvicinò di più, e fece in modo che le loro dita si intrecciassero "scusa" sussurrò "non volevo rovinare un momento così bello..il fatto è che quando mi baci mi mandi in estasi e io non posso fare a meno di pensare a quando dovrò rinunciare a questa sensazione di completezza assoluta che mi scorre nelle vene quando sono insieme a te" "e tu avresti rovinato il momento?" domandò il ragazzo dolcemente "lo hai reso ancora più perfetto!" esclamò, lasciandole un bacio sulla punta del naso "e anche se mi sforzo di non focalizzare la mia attenzione sul momento in cui dovremo salutarci, il tempo scorre, ci scivola via dalle mani, ed è giusto sapere cosa ci aspetta" spiegò, mettendosi a sedere con la schiena poggiata alla spalliera del letto, Meg fece lo stesso, permettendogli di stringerla in un tenero abbraccio.
" Ci siamo cacciati in un bel guaio, eh?" quelle parole lo fecero ridere di cuore, gli piaceva che Meg riuscisse a scherzare anche sulle faccende delicate "quanto bello?" le domandò, soffermandosi a guardarla negli occhi "un guaio bello da morire" confermò la ragazza, sorridendogli dolcemente.
"Senti, io non ho mai avuto una relazione a distanza, anzi, a dire il vero non ho mai avuto una relazione che possa essere considerata seria, perciò non ho la più pallida idea di come sarà, di cosa succederà quando saremo lontani. So per certo che mi mancherai in modo folle, che mi mancherà perderrmi nei tuoi occhi, vederti sorridere, coccolarti, baciarti, averti tuttta per me..potrei diventare pazzo a causa tua e non me ne stupirei più di tanto, potrei avere dei classici momenti 'no' in cui la voglia di spaccare tutto ciò che mi circonda e di prendere a pugni chiunque senza motivo, potrebbe sovrastare su tutto il resto; potrei assillarti tutto il giorno con i messaggi, o potrei diventare eccessivamente geloso..per quanto ne so, potrei anche imbambolarmi su un qualsiasi palco vedendo noi due in ciò che canto, o potrei addirittura abbandonare i miei migliori amici nel bel mezzo di un'intervista, un programma alla radio, uno show televisivo o di un concerto, soltanto per mettermi a correre come un pazzo per poterti raggiungere e baciare fino a star male.
Potrebbe succedere anche di peggio..io non lo so. Non ho mai amato come amo te, e non so cosa aspettarmi dall'intensità di ciò che provo nei tuoi confronti. Tu mi distruggi e mi sani il cuore nello stesso tocco, con lo stesso sguardo. E non so dove ci porterà questa situazione, non so nulla ad eccezione che ti amo, ti amo in un modo che quasi mi spaventa, e sono pronto a tutto per difendere ciò che stiamo costruendo, lo giuro"
" Noi ce la faremo. Te le prometto amore mio: vivrò aspettando il giorno in cui sentirò le tue braccia avvolgermi il corpo e stringermi forte a te..come ho fatto negli ultimi due anni. Non ho nemmeno mai avuto un ragazzo, e non so come ci si comporta...però mi fido ciecamente di te e ti amo più della mia vita. Non smetterò mai di amarti, e non sto dicendo parole che saranno portate via dal vento, quello che provo per te è fuori dalla portata di qualunque cosa, e anche se so benissimo che starò male e che passerò le notti abbracciata al cuscino fingendo e bramando che tu sia al mio fianco, la distanza e il tempo non mi abbetteranno, resisterò, lotterò, non ti mollerò per smettere di soffrire, perchè so benissimo che se lo facessi, ne morirei.
Ho trascorso due anni in attesa di incontrarti, rendendoti il centro induscusso del mio mondo quando tu non eri nemmeno a conoscenza della mia esistenza, e ora, nulla mi allontanerà da te. Io ti amo sul serio, e non chiedo niente di meglio di essere soltanto tua.. se ho te, ho tutto."
" Sei la cosa più bella che potesse capitarmi" sussurrò Harry, avvicinandosi pericolosamente a lei e guardandola dritto negli occhi prima di baciarla, come per sugellare ciò che si erano detti "ti amo da morire" ripetè lei, sulle sue labbra, inducendolo a sorridere a più non posso.
 "A quanto ho capito siamo due inesperti in questioni d'amore, io rischio di diventare pazzo e mollare tutto, e tu di vivere contando i minuti fino a quando non saremo di nuovo insieme, ma sai che ti dico?" la baciò di nuovo prima di continuare "che impareremo insieme tutto quanto, che impareremo a superare gli ostacoli che la vita disporrà sul nostro percorso" "che fino a quando ci amaremo come ora, tutto funzionerà" continuò lei "..e mi perdonerai se non sarò un fidanzato modello?" "tu per me sei il meglio" sussurrò Meg "...è come mi trovassi a dover risolvere un'equazione di secondo grado senza aver studiato le radici quadrate, perciò sbaglierò prima di giungere al risultato" "e io ti passerò la gomma permettendoti di riscrivere tutto da capo" "e se continuassi a sbagliare?"
A quel punto la ragazza sospirò rivolgendo per un attimo lo sgurdo al soffitto, prima di tornare a concentrarsi su di lui, su quegli occhi blu-verdi che sarebbero stati capaci di indurla a fare qualunque cosa "io non ti lascerò..mettitelo in testa" sussurrò sporgendosi verso Harry per baciarlo ancora "allora diventeremo pazzi insieme! Quest'amore ci renderà folli, semplicemente perchè non abbiamo la minima idea di come gestirlo.. ma noi due saremo ancora più pazzi del sentimento che ci lega, saremo così pazzi, da farlo funzionare" disse lui, stupendosi più di chiunque altro delle parole che stavano uscendo dalle sue labbra.
Incredibile che proprio Harry Styles si fosse innamorato senza rimedio di una semplice ragazza, per giunta sua fan, e che dopo aver visto lacrime sul volto di lei, fosse arrivato al punto tale da mettere in discussione tutto quello che era stato il suo stile di vita fino a quel momento, semplicemente per lei, perchè non riusciva nemmeno a immaginare di lasciarla andare via per sempre. Aveva bisogno di lei per essere felice, e da quando era riuscito a confessarle che l'amava con tutto se stesso, tutti gli ostacoli che gli erano sembrati insormontabili, si erano trasformati non in un cumulo di castelli di carta, ma in qualcosa di quantomeno superabile. Sì, adesso Harry credeva che per loro esistesse una possibiltà, e anche se pensava sul serio che quell'amore lo avrebbe reso pazzo, voleva provarci, voleva viverlo, voleva farlo funzionare. 
Non si sarebbe fatto scappare l'unica ragazza che lo aveva confuso alla grande, che giorno dopo giorno si era fatta spazio nel suo cuore,  lo aveva conquistato con la sua dolcezza, la sua spontaneità, i suoi modi di fare e la sua bellezza naturale, sanandolo, alterandone il battito e inducendolo ad amarla sempre di più ogni secondo che passava.
" Cos'è che avresti fatto in questi due anni?" le domandò a un certo punto, avendo intuito dalle parole di Meg che lei doveva averlo amato incodizionatamente da molto tenpo prima di imbattersi nei suoi occhi e nel suo sorriso "Io? Niente" rispose lei, facendo volutamente la vaga, Harry sorrise beffardo prima spingerla dolcemente giù sulle lenzuola, fino a farla stendere di nuovo sul letto "dimmelo" sussurrò chinandosi su di lei e guardandola dritto negli occhi, facendola imbambolare come sempre "dimmelo o inizio a farti il solletico" ritentò, Meg si morse istintivamente il labbro e lo guardò con un luccichio negli occhi, e lui non seppe resistere e poggiò delicatamente le labbra su quelle della ragazza, baciandola dolcemente, per poi tornare alla carica "dai, ho il diritto di saperlo" okay, probabilmente aveva ragione, anzi, aveva sicuramente ragione, e Meg non aveva nessuna intenzione di nascondergli quanto lo aveva amato, però non voleva cedere, semplicemente perchè le piaceva da morire quando lui le si avvicinava pericolosalmente con aria quasi minacciosa, e terribilmente intrigante "l'hai voluto tu" sussurrò Harry, soffiandogli quelle parole sulla pelle, intuendo perfettamente il gioco della ragazza, guardandola ancora, come se fosse a un passo dall'ucciderla o dal baciarla fino a farle mancare il respiro, preparandosi a sferrare un potentissimo attacco di solletico.
Cominciò ad accarezzarle la gambe scoperte con i palmi delle mani, gli occhi puntati in quelli di lei, e un sorriso dolce e malizioso allo stesso tempo dipinto su un angelico volto, risalì con le mani lentamente fino a raggiungere i fianchi della ragazza, arrivando fino alla pancia, fermandosi per qualche istante, prima di iniziare a farle il solletico, inducendola a ridere come una pazza e a dimenarsi sotto di lui; ridevano entrambi a crepapelle: Harry muoveva abilmente le dita sul suo addome, sfiorandoglielo appena con i polpastrelli e mangiandosela con gli occhi mentre la osservava ridere di gusto tentando di allontanarlo da sè con vani risultati. Continuarono così per qualche minuto, spensierati e felici, condividendo quegli istanti che avrebbero ricordato per sempre, fino a quando Meg, approfittando di un momento di debolezza in cui Harry si era imbambolato a guardarla con un sorriso sognante, non riuscì a spingerlo via, ridendo ancora e stendendosi su di lui un attimo dopo, ribaltando completamente le posizioni.
Il ragazzo restò spiazzato da quel gesto, ma il suo prendere in mano la situzione lo eccitò da matti, inducendolo a prenderle il viso tra le mani e baciarla con passione ardente, mentre la ragazza era ancora stesa sul suo corpo semi-nudo. Quando furono costretti a staccarsi per riprendere fiato, Harry l'abbracciò stringendola forte contro il suo corpo, e lei poggiò la testa sul suo petto nello stesso istante in cui le loro mani si intrecciarono spontaneamente.
"So che non dovrei dirlo, perchè lo soffro in modo folle, ma mi piace da morire quando mi fai il solletico. Mi piace ridere insieme a te" sussurrò dolcemente "sappi che mi stai autorizzando a fartelo più spesso, e senza preavviso" Meg rise "lo so" rispose, baciandogli il petto scoperto "ti amo" "piccola" aggiunse lui un attimo dopo, facendole credere davvero che non potesse esistere una giornata migliore di quella.
" Perchè mi guardi così?" la ragazza si ritrovò di nuovo a specchiarsi in quegli occhi, che in quel momento la fissavano come se fossero in attesa di qualcosa "lo sai" si limitò a dirle lui, sorridendole "va bene, allora partirò dall'inizio" sussurrò, Harry annuì, curioso di ascoltare quella storia che lo riguardava, e la ragazza tornò a poggiare la testa sul suo petto, le loro dita sempre intrecciate, e i loro cuori armonizzati nello stesso battito, quando cominciò a raccontare.
" Era estate, agosto, precisamente il decimo giorno del mio mese preferito. Potevano essere forse le sei di pomeriggio, ed ero a casa mia insieme a Emma..probabilmente avevamo visto un film insieme durante le ore più calde della giornata, e non so perchè, ma nel tardo pomeriggio finimmo al computer; stavamo ascoltanto delle canzoni a caso, rilassandoci, quando per sbaglio, giuro che è stato per sbaglio, che ho aperto il video delle parole di What Makes You Beautiful. Stavo per tornare alla pagina principale di youtube senza nemmeno ascoltarla, poi però, è partita la base musicale, l'ho trovata subito orecchiabile e ho lasciato che i successivi tre minuti le vostre voci riempissero l'aria. Quella canzone mi è piaciuta sin dal primo istante, e per Emma è stato lo stesso, l'abbiamo sentita e risentita per quattro o cinque volte consecutive, e ci siamo ritrovate a canticchiarla fino all'ora di cena..quel ritmo era travolgente e le vostre voci decisamente meravigliose. Ma è stato mentre stavamo cenando insieme che ci siamo finalmente domandate di chi fosse quella canzone. Siamo tornate su youtube e ho letto per la prima volta in tutta la mia vita 'One Direction'. Ricordo perfettamente che guardai Emma con sguardo interrogativo, ma come immaginavo nemmeno lei sapeva qualcosa di voi. Perfetti estranei, mai sentiti nominare..era ciò che si leggeva nei nostri occhi" Meg si fermò un attimo e alzò il viso verso di lui, curiosa di vedere la reazione del ragazzo, e si ritrovò a dover sostenere un sorriso sognante e uno sguardo intenso e concentrato; si adagiò meglio tra le sue braccia prima di continuare "quella canzone ormai ci era entrata in testa, ma un certo ritornello mi era entrato anche nel cuore, e la curiosità di sapere qualcosa in più su di voi ci stava divorando vive, perciò mi ritrovai a digitare il nome della band nella banda di ricerca di google, ed è stato allora che mi sono intrufolata nel vostro mondo, non immaginando neppure che voi sareste diventati il mio. Ho scoperto che eravate in cinque, tutti inglesi e un irlandese, ho scoperto della vostra storia a x-factor, dei video-diary, e mi sono ritrovata completamente imbambolata di fronte a una vostra foto. Cinque angeli, non riuscivo a pensare altro di voi. Eravate tutti stupendi, però io mi soffermai su di te. Boh..non so nemmeno spiegarlo ora, ma i tuoi occhi di una tonalità mista tra il verde e l'azzurro, più bella di entrambi i colori, il tuo sorriso così dolce e birichino, le tue fossette, i tuoi ricci, tu, sei stato capace di farmi dimenticare del resto del mondo, nel momento in cui ti ho guardato per la prima volta, pure tramite uno stupido desktop."
Harry la strinse più forte a sè modificando delicatamente le posizioni, permettendole di parlargli guardandolo negli occhi, lei indossava soltanto la biancheria intima, e lui un paio di boxer e basta, i loro corpi erano l'uno sull'altro e si tenevano ancorati in un dolcissimo abbraccio, le loro mani intrecciate, e i loro cuori fusi in uno solo. "Ti ho sognato quella stessa notte! E la mattina successiva mi sentivo come se stessi impazzendo, perchè non me ne capacitavo..come avevo potuto sognare di essere stretta tra le tue braccia, senza conoscerti e senza sapere nulla di te, a parte che eri uno dei cinque membri dei One Direction?
 E la cosa più assurda fu che mi sentii come se mi mancasse qualcosa quando mi svegliai e mi accorsi che tu non eri mai entrato a far parte della mia, non mi avevi mai guardato o abbracciato, non sapevi nemmeno che io esistessi. Nei giorni successivi, oltre a divorare in sol colpo tutti i video-diary e le vostre esibiizioni a x-factor, persino le audizioni da solisti, ho capito che non potevo farci nulla se mi ero presa una cotta per un ragazzo che pensavo non mi avrebbe mai guardato negli occhi. E quando riuscii a collegare le voci a ognuno di voi e mi resi conto che eri proprio tu che cantavi 'Everyone else in the room can see it, everyone else but you' e che eri tu che cantavi il ritornello solista verso la fine della canzone, mi ritrovai a chiudere gli occhi, immobilizzandomi, smettendo di fare qualunque cosa stessi facendo, permettendoti di travolgermi con la tua voce roca e tremendamente profonda, intrigante, ma dolce. Quel ritornello mi ha fatto battere il cuore in modo smisurato sin dalla prima volta che l'ho ascoltato, e mi fa lo stesso effetto anche ora a dire la verità, e quando mi sono accorta che quella voce che mi paralizzava, e quegli occhi e quel sorriso che mi inducevano ad assumere un'espressione ebete sul viso, appartenevano alla stessa persona, capii che mi ero innamorata seriamente di te. Il colpo di grazia me lo diede il video vero e proprio, uscito una decina di giorni dopo rispetto al testo e alla base musicale. 
Da quel giorno, da quel dieci agosto, siete diventati parte di me, mi avete fatto compagnia con la vostra musica in ogni momento della giornata, quando ero felice, spensierata, quando ero pensierosa, triste o annoiata, quando non riuscivo a dormire e quando avevo voglia di piangere, quando avevo avuto una brutta giornata a scuola e quando sembrava che non ci fosse nulla di sbagliato nella mia vita..ci siete stati sempre. E io vi ho supportato in ogni occasione, vi ho seguito passo passo su twitter, ho saltato per tutta la casa tutte le volte che avete vinto un premio, e più di una volta ho impostato la sveglia alle tre del mattino per poter guardare le vostre esibizioni in qualche programma mandato in onda oltreoceano. Ho pianto come una bambina quando non sono riuscita ad acquistare i biglietti per il concerto.. e durante tutto questo tempo ho continuato a fantasticare su me e te come avevo fatto la prima notte in sogno, mi sono automaticamente chiusa in una bolla di vetro, allontanata forse egoisticamente, stupidamente anche, da qualsiasi amicizia con il sesso opposto che sarebbe potuta diventare qualcosa di più bello e profondo.. mi sentivo una scema, ma io volevo te e basta. 
E quando qualcuno mi interrogava riguardo un ipotetico ragazzo ideale, le classiche domande tra ragazze, la mia mente e il mio cuore venivano offuscate da te, dai tuoi occhi a cui non sapevo associare una tonalità precisa, un aggettivo che gli desse giustizia, e dal tuo sorriso, dalle tue fossette, dai tuoi ricci, da te e basta. Quando vedevo una coppietta intenta a baciarsi nei corridoi, desideravo follemente che tu non fossi così irragiungibile, e quando leggevo su facebook quelle frasi del tipo 'l'amore ha sempre un nome, un sorriso e degli occhi bellissimi' oppure ' se mai ti vedrò, ti prego, quell'abbraccio fallo durare per sempre' pensavo inevitabilmente a te. Okay, gli One Direction mi avevano rubato il cuore, ma tu mi avevi rubato pure l'anima."
" Ed è per questo che quando Burbank e Parker mi hanno proposto di essere la tua ragazza per finta, prima ho pensato che fossi su candid camera, e poi quando mi sono accorta che non era così, ho seriamente rischiato un infarto. Era un sogno per me..pensa che volevano pagarmi, ma per me la possibilità di conoscervi, di specchiarmi nei vostri occhi, di sentirvi cantare dal vivo, di trascorrere del tempo con voi e di essere coccolata e baciata da te, non aveva prezzo. Non avrei mai creduto che tu potessi provare qualcosa per me, e per questo motivo adesso mi sento la ragazza più felice del mondo..perchè ti amo, adesso sai che ti ho amato sin dall'inzio, dall'estate di quel lontano 2011, ti amo follemente e lo farò fino all'esalazione dell'ultimo respiro, lo so, ne sono sicura. Sei la mia vita Harry.. e non lasciarmi mai, perfavore" 
Quando Meg smise di parlare si accorse che lui aveva le lacrime agli occhi. Non poteva crederci, la ragazza gli aveva parlato a cuore aperto raccontandogli tutto sin dall'inizio con il battito accelerato, e lui non poteva credere che lei lo avesse amato così tanto e da così tanto tempo. Nessuno lo avrebbe mai amato di più di quanto lo amava Meg, ne era certo, e nessuno avrebbe mai amato lei di più di quanto Harry stesse facendo in quel momento, e in tutti i successivi.
" Io non rinuncerò mai a te, ma non devi farlo nemmeno tu" gli occhi lucidi di lacrime, lacrime di emozione, di felicità "questa è la più bella dichiarazione che potessi farmi. Raccontandomi il modo in cui ci hai conosciuto e ti sei innamorata di me senza avermi mai visto, boh, io non ho parole, mi hai lasciato senza fiato. Nessuno mi ha mai detto ciò che mi hai detto tu, nessuno mi ha mai amato quanto te, e nessuno ti amerà mai quanto ti amo io. Ti amo follemente. E forse queste queste parole possono sembrarti banali, ma non trovo altro da dire amore mio..ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo da morire. Lo giuro." 
La baciò dolcemente sulle labbra, portando le braccia intorno al suo corpo, mentre lei tornava a stendersi completamente sulle lenzuola e gli permetteva di coccolarla, si guardarono negli occhi per qualche istante senza parlare, si erano già detti tutto, poi le loro labbra combaciarono di nuovo, unendosi in un bacio intenso, passionale, lento, eccitante, meraviglioso. La ragazza si ancorò a lui legandogli le braccia al collo e massaggiandogli i ricci con i polpastrelli, mentre Harry continuava a baciarla con una dolcezza e una foga inaudita, accarezzandole la schiena nuda, per poi afferrarle i fianchi; i loro addomi a contatto, le loro gambe intrecciate, i loro respiri affannati, gli occhi serrati dal piacere e le labbra dischiuse, impegnate ad assaporarsi a vicenda.
Quando furono costretti a staccarsi per riprendere fiato, lui la guardò con certi occhi, come se non avesse mai visto nulla di meglio, come se nulla fosse paragonabile e lei, e Meg si sentì davvero bella, ma bella sul serio, bella in tutti i sensi. Si, lui, solo e soltanto Harry, era in grado di farla sentire così maledettamente bene.
"Misà che mi sta venendo fame!" sussurrò lui, accarezzandole dolcemente il viso con i pollici, la ragazza sorrise di tutta risposta, si accorse di avere lo stesso languorino allo stomaco "ma che ore sono?" domandò, Harry si allontanò di poco da lei per afferrare il cellulare e leggervi l'orario, sul suo viso si dipinse un'espressione sconvolta e divertita contemporaneamente "indovina" disse semplicemente, stendendosi sulla propria porzione di letto, per niente preoccupato "sarà quasi mezzogiorno" Harry scoppiò a ridere, e lei in un attimo gli saltò addosso, mettendosi a cavalcioni su di lui "facciamo un gioco: tu provi a indovinare l'ora, e per tutti i tentativi sbagliati, mi dai un bacio" "l'una" ipotizzò lei, non avendo la più pallida idea di che ore fossero davvero, lui scosse la testa e l'attirò a sè "paga il pegno" sussurrò, un attimo prima che la ragazza lo baciasse sulla fronte "le due?" "no" rispose con un sorrisetto beffardo, Meg lo baciò su una guancia "non è possibile che siano già le tre" disse lei "infatti..non lo sono" si gaudagnò un altro bacio, sull'altra guancia "questo è l'ultimo tentativo che hai a disposizione, se non indovini adesso, non ti permetterò di lasciare questo letto fino a domani mattina, nonostante stia morendo di fame" gli piaceva da morire provocarla "si vabbè, adesso mi dirai che sono le sei e mezza del pomeriggio, anzi, le sette meno venti" sparò lei, ormai rassegnata a fare tutto ciò che Harry voleva, lo baciò all'angolo delle labbra senza aspettare una risposta "mi leggi nella mente per caso?" quella risposta la lasciò spiazzata "sono le sette?" il ragazzo si limitò ad annuire "ma...come è possibile?" Meg non se ne capacitava, il sole ancora non accennava a tramontare, ma era del tutto normale visto che era agosto, e l'appetito da parte di entrambi era ampiamente giustificato.. non mangiavano dalla sera precedente "te lo avevo detto che non sarebbe stato male restare qui abbracciati per tutto il giorno"...accidenti, avevano trascorso sul serio tutta la giornata a letto, chiacchierando, condividendo il passato e progettando il futuro, coccolandosi, baciandosi e amandosi nel senso più vero del termine.  
"Ho fame anche io" sussurrò la ragazza, subito dopo averlo baciato di nuovo, le sembrava di essere sotto l'effetto di una droga, quelle labbra erano la sua droga, Harry era la sua droga "stasera ti porto a cena fuori amore..sempre se riusciamo a lasciare questo letto" risero entrambi, guardandosi intensamente negli occhi e sorridendosi a vicenda. 
Meg stentava ancora a credere di aver davvero trascorso l'intera giornata stretta tra le sue braccia come aveva sempre sognato sin da quel dieci agosto di tre estati prima, ed era felice, e follemente innamorata di lui. 





Buonsalveeeeeeeee :)))
Allora? Come state? Io non riesco a credere che le vacanze natalizie siano già finite...domani mi tocca tornare a scuola, e penso sia lo stesso per molte di voi, però non ho nessuna voglia di riprendere a studiareee D: Ma non deprimiamoci..in fondo non sarà così male rivedere tutti, no? :)
In ogni caso, passiamo al capitolo! Come sempre spero con tutto il cuore che via piaciuto :DD
Amo interagire con voi, chiacchierare insieme a voi, perciò, non fatevi nessun tipo di problema, e anche se siete timidi, non vi preoccupate, sentitevi liberi di scrivermi qualunque cosa vi passi per la testa, davvero.
Non so, se avete domande, dubbi, se desiderate chiarimenti, o se avete suggerimenti..scrivetemi scrivetemi scrivetemi ;)
E ovviamente ringrazio di cuore chi lo fa già. Vi voglio bene, sul serio ♥♥♥
Vi dico già che il prossimo capitolo non arriverà prima di lunedì prossimo...e buon rientro :DD

Vi lascio con lo spoiler :))
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Sua madre spesso le diceva che rischiava di diventare pazza in quel modo, ma proprio non capiva che ascoltare le loro canzoni la faceva stare bene in ogni caso, sempre: se era felice, e aveva trascorso una bella mattinata in classe, inseriva il cd nell'apposita apertura del computer e faceva scorrere il dito sulla manovella del volume fino a portarlo al massimo, e poi cominciava a ballare e cantare per la sua stanza per ore e ore; se invece era nervosa, confusa o arrabbiata, si stendeva sul letto abbracciando il cuscino, rannicchiandosi su se stessa, e lasciava che la dolcezza e la profondità delle loro voci, la calmassero del tutto, sanandole il cuore e inducendola a sorridere ancora. Li ascoltava persino quando aveva mal di testa o quando non riusciva a prendere sonno, le bastava inserire le cuffie nelle orecchie, regolare il volume,e lasciarsi cullare da quelle voci, avvertendo la presenza di un martello pneumtico al posto del cuore ogni qual volta era Harry a prendere il microfono in mano.

E quella voce, sarebbe stata in grado di far tremare pure le stelle perfettamente incollate al cielo, figuriamoci cosa poteva fare al cuore di una ragazza!

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Capitolo 36
*** Capitolo 35 ***


Dire che Harry e Meg si stavano godendo a più non posso quei due giorni che avevano a disposizione per amarsi in un villaggio sconosciuto per gran parte del mondo, era dire poco o nulla, sarebbe stato riduttivo affermare che per loro due, quei giorni si stavano rivelando i migliori che avessero mai vissuto.
Dopo aver trascorso la prima giornata a parlare del futuro e a rendere il presente incredibilmente meraviglioso, condito da una serie infinita di baci e coccole, erano riusciti a lasciare il letto e ad alzasi; Harry l'aveva portata a cena fuori come aveva promesso..nulla di eccezionale, un ristorantino semplice e di buon gusto immerso nel verde di quel paesaggio incontaminato. E quando erano usciti di lì, erano ritornati a casa, ma solo per prendere la chiatarra e recarsi in spiaggia.
Si erano seduti all'estremità del molo e avevano continuato a chiacchierare sotto voce, abbracciati, e poi si erano distesi sul legno di quel pontile e avevano provato a contare le stelle che brillavano indisturbate dalle luci cittadine, finendo per ritrovarsi labbra contro labbra come al solito.
Si erano coccolati per tutto il tempo, raccontandosi ciò che ancora non sapevano l'uno dell'altra, e prima di cadere tra le braccia di Morfo, Harry aveva afferrato la chiatarra e aveva cominciato a cantare, mandando il cuore di Meg in estasi, spedendolo in un viaggio a senso unico che come meta aveva l'orizzonte, il cielo, il sole, l'universo e forse ancora di più.
Le note delle sue canzoni preferite avevano riempito l'aria, e lui non aveva smesso di guardarla negli occhi nemmeno per un attimo mentre faceva ciò che sapeva fare meglio, a parte amarla: cantare. La voce di Harry, roca, profonda, graffiata, ma tremendamente dolce e carica di un sentimento e di emozioni che nessuno dei due aveva mai provato prima, la indusse a fissarlo con sguardo sognante, a cullarsi di quella melodia, e a credere che non esistesse nulla al mondo di più perfetto di quella voce, di quei sorrisi, di quegli sguardi, di quelle braccia, di quel viso e di lui.
Quella voce, quella maledetta voce...se era stata capace di farla innamorare sin dal primo istante, figuriamoci che effetto che le faceva in quel momento.
Se pensate che quelle canzoni l'avevano introdotta a ogni nuovo giorno per due anni, se pensate che appena salita sul bus che la portava a scuola, Meg afferrava l'ipod, indossava gli auricolari, e poggiava la testa al finestrino estraniandosi dal mondo, socchiudendo gli occhi e lasciandosi scappare un sorriso di tanto in tanto, dimenticandosi di ogni cosa che riguardasse la scuola, i prof, gli amici, la sua vita...di punto in bianco esistevano soltanto quelle cinque voci, così perfettamente distinte e così perfettamente armoniche. E quando arrivava il turno di Harry, tratteneva il respiro in automatico, lasciandosi travolgere completamente da lui, sospirando ogni volta che terminava il suo assolo...nessuno, a parte la sua migliore amica, sapeva quanto fosse innamorata di lui, e nessuno si accorgeva mai di quella ragazza che preferiva sedersi ai primi posti in corriera, sempre dal lato della strada, sempre immersa in un mondo tutto suo.
Faceva lo stesso anche al ritorno da scuola, e il pomeriggio a casa. Sua madre spesso le diceva che rischiava di diventare pazza in quel modo, ma proprio non capiva che ascoltare le loro canzoni la faceva stare bene in ogni caso, sempre: se era felice, e aveva trascorso una bella mattinata in classe, inseriva il cd nell'apposita apertura del computer e faceva scorrere il dito sulla manovella del volume fino a portarlo al massimo, e poi cominciava a ballare e cantare per la sua stanza per ore e ore; se invece era nervosa, confusa o arrabbiata, si stendeva sul letto abbracciando il cuscino, rannicchiandosi su se stessa, e lasciava che la dolcezza e la profondità delle loro voci, la calmassero del tutto, sanandole il cuore e inducendola a sorridere ancora. Li ascoltava persino quando aveva mal di testa o quando non riusciva a prendere sonno, le bastava inserire le cuffie nelle orecchie, regolare il volume,e lasciarsi cullare dalle loro voci, avvertendo la presenza di un martello pneumatico al posto del cuore ogni qual volta era Harry a prendere il microfono in mano.
Per non parlare della lieta tristezza che l'assaliva quando i ragazzi si ritrovavano ad essere a qualche centinaio di kilometri da lei, e Meg non sapeva mai scegliere se essere felice perchè guardando l'ora, si, compiendo un gesto tanto banale, non poteva fare a meno di pensare che anche per loro fossero le tre, le quattro o le cinque, e quella consapevolezza la induceva a pensare che non fossero poi così lontani, che nessun oceano la separava da loro...ma restava il fatto che pur avendoli a un palmo di naso, rispetto alle distanze incolmabili che di solito le impedivano di abbracciarli, non riusciva mai a raggiungerli, sempre troppo lontani, anche quando sembravano essere lì, proprio accanto a lei, e faceva male pensare che fossero vicini e irragiungibili comtemporaneamente, faceva male pensare di non poterli guardare negli occhi per l'ennesima volta.
Poi però qualcuno, probabilmente il suo santo protettore, aveva combinato le cose in modo tale che lei scegliesse di trascorrere l'estate a San Francisco con la zia, in modo tale che i ragazzi si trovassero nella stessa città per la stessa durata di tempo, e in modo tale che a quei due scellerati di Burbank e Parker venisse in mente di trovare una finta ragazza per Harry, proprio quella sera, proprio al bar del bagno numero trentaquattro.
Se lo avesse raccontato a qualcuno, difficilmente sarebbe stata creduta, forse perchè la prima a non fidarsi ancora di ciò che i suoi occhi, le sue mani, le sue orecchie e il suo cuore registravano, era proprio lei...troppo, decisamente troppo bello per essere vero.
Eppure non stava sognando, eppure erano insieme, abbracciati all'estremità di un molo immerso nell'oceano che bagnava un paese sconosciuto per gran parte delle persone, ed erano soli, lei, Harry, e nessun'altro. Anzi, mi correggo, lei, Harry, e la chitarra.
Era nottte fonda, le stelle punteggiavano il cielo, le onde si abbattevano dolcemente contro i paletti di legno della struttura che li sorreggeva, e lui continuava a cantare, soltanto per Meg, mandandole in cuore ai confini della galassia, spedito lì, come se fosse stato un razzo infuocato.
Quel ragazzo...che cosa era capace di farle provare soltanto fissando i propri occhi in quelli di lei, sfiorandole la pelle, impregnandola del suo profumo naturale, e stringendola a sè, mentre le dedicava tutte le canzoni che l'avevano indotta a sognare a occhi aperti tante di quelle volte! Meg pensò che se in quel momento, si fossero unite anche le voci di Zayn, Liam, Niall e Louis, così, all'improvviso, apparentemente senza un motivo preciso,sarebbe morta sul serio..già non era in grado di reggere e contenere le emozioni di sentirlo cantare dal vivo, a pochi centimetri da lei, con quella voce limpida e tremendamente bella, accompagnato da una sola e misera chiatarra, che lui si sforzava di accordare in tutti i modi possibili, risultando soltanto più dolce agli occhi della ragazza che ormai sapeva di amare con tutto se stesso.
Meg aveva sempre saputo che era Niall il genio della chitarra, ma sapeva anche che Harry stava imparando dal suo amico, e che continuava a guardarla negli occhi, nonostante gli sarebbe risultato molto più semplice rivolgere lo sguardo allo strumento per realizzare gi accordi giusti. Ad ogni modo, sbagliò di rado, e lei non se ne accorse nemmeno, travolta completamente dalla sua meravigliosa voce. La ragazza si accorse di non essere in grado di descriverla a parole, dire che era roca, profonda, dolce, graffiata, sensuale, bella da mozzare il respiro, limpida e fottutamente perfetta, per lei in quel momento equivaleva a non dire nulla; non era capace di spiegare come si sentiva, non c'erano aggettivi, participi, avverbi, locuzioni o proposizioni che sarebbero stati in grado di rendere giustizia a quella felicità pura e sconvolgente che le stava invadendo il corpo e la mente.
" Ei... amore" fu sempre quella voce a riportarla alla realtà, Harry aveva smesso di cantare e aveva risposto la chitarra in un angolo per abbracciarla e stringerla forte a sè, lasciandole poggiare la testa sul proprio petto "continua a cantare, ti prego, anche senza chitarra... canta Harry, perchè la tua voce mi fa stare bene" sussurrò la ragazza, specchiandosi nel suo sguardo e ancorandosi a lui come se avesse paura che un solo spiffero d'aria potesse interrompere il contatto tra i loro corpi; lui la guardò teneramente, il cuore gli batteva forte e ormai aveva un andamento tutto suo che non aveva nulla a che vedere con tutto il resto, troppo veloce per poter essere raggiunto dal pensiero.
A quel punto Harry cominciò ad accarezzarle lentamente i capelli, baciandole la fronte di tanto in tanto, e avvolgendole le braccia intorno al corpo, impedendole di muoversi, la strinse a sè il più forte possibile, prima di riprendere a cantare come lei gli aveva chiesto, così, senza l'aiuto della chitarra..nel buio della notte risuonava la sua voce intervallata dal rumore delle onde, la sua voce e basta, e per Meg non sarebbe mai potuta esserci cosa più bella, intima e romantica, che restare tra le sua braccia, sdraiati sul pontile in riva all'oceano, succube della sua voce, nel pieno di una notte estiva condita di stelle.
"Now you were standing right there in front of me"
C'avrebbe messo la mano sul fuoco, quel verso non apparteneva a nessuna canzone dei One Direction..le conosceva tutte a memoria, e non poteva sbagliarsi.
Lui la guardò come a confermare ciò che Meg stava pensando, e si, quella canzone l'aveva scritta da solo, durante la notte in cui le aveva asciugato le lacrime con tenerissimi baci e l'aveva guardata dormire, subito dopo aver commesso la stronzata più grande di tutta la sua vita, e subito dopo aver capito che se l'avesse lasciata uscire dalla sua vita, se ne sarebbe pentito per sempre.Meg faceva parte di lui ormai, e con quella canzone composta apposta per lei, voleva provare a farglielo capire.
Era stata scritta di getto, per poi essere rivista e perfezionata, quando Harry aveva creduto che Meg lo avesse lasciato così, salendo su quel maledetto aereo.

"Now you were standing right there in front of me" ricomiciò a cantare, riferendosi al momento in cui lei gli aveva aperto la porta di casa della zia
" I hold on scared and harder to breathe" e gli si erano bloccate le parole in gola
" All of a sudden these lights are blinding me" si, erano gli occhi di lei, il suo sorriso, le luci che l'accecavano
" I never noticed how bright they would be" e non si era mai reso conto di quanto fossero brillanti, di quanto fosse difficile confessarle il suo amore

"I saw in the corner there is a photograph" e se si guardava intorno nella sua stanza d'albergo, tutto lo riportava a lei 
"No doubt in my mind it's a picture of you" tra le foto che aveva conservato ritagliate dai giornali, ce n'era una sua ed era spuntata proprio durante quella notte 
" It lies there alone on it's bed of broken glass" se ne stava lì, quasi a volerlo farlo sentire ancora più colpevole per ciò che aveva fatto
" This bed was never made for two" e quel letto che conteneva entrambi, era a una pizza a mezza, così da costringerli a stare più vicini

" I'll keep my eyes wide open" aveva tenuto gli occhi aperti per tutta la notte,e lo avrebbe fatto ancora, soltanto per guardarla dormire
" I'll keep my arms wide open" e glielo stava promettendo, ogni volta che avrebbe voluto, l'avrebbe tenuta stretta tra le sue braccia

"Don't let me" ...'Non lasciarmi'
"Don't let me" 'non lasciarmi'
"Don't let me go" 'non lasciami andare'
"Cause I'm tired of feeling alone" era stanco di sentirsi solo, come lo era stato prima di incontrarla
"Don't let me" ...'Non lasciarmi'     
"Don't let me go" 'non lasciami andare' 
"Cause I'm tired of feeling alone" era stanco di sentirsi solo, nonostante considerasse i ragazzi la sua seconda famiglia

"I promised one day I'd bring you back a star" voleva una conferma, e poi le avrebbe dato tutto
"I caught one and it burned a hole in my hand oh" e l'aveva avuta la conferma, senza rendersi conto quanta sofferenza questa avrebbe portato
"Seems like these days I watch you from afar" in tutti quei giorni non era mai riusciuto a parlarle con il cuore
" Just try to make you understand" e adesso voleva farle capire ciò che era riuscita a sconvolgerlo totalmente
"I'll keep my eyes wide open yeah" 
e sarebbe rimasto sveglio beandosi della sua vicinanza e stringendola forte

"Don't let me" ...'Non lasciarmi'
"Don't let me" 'non lasciarmi'
"Don't let me go" 'non lasciami andare'

"Cause I'm tired of feeling alone" era stanco di sentirsi solo, necessitava di lei
"Don't let me" 'non lasciarmi'
"Don't let me go" 'non lasciami andare'


"Don't let me" ...'Non lasciarmi'
"Don't let me" 'non lasciarmi'
"Don't let me go" 'non lasciami andare'
     
"Cause I'm tired of feeling alone" era stanco di sentirsi solo, e anche se era Meg quella che sarebbe dovuta partire prima
"Don't let me" 'non lasciarmi'
"Don't let me go" 'non lasciami andare'
"Cause I'm tired of sleeping alone" era lui a non voler essere lasciato andare...non sarebbe mai più stato bello dormire senza di lei.

Gliela aveva cantata senza l'accompagnamento della chitarra, con lo sguardo rivolto alle stelle e il cuore in corsa, ma l'aveva tenuta avvinghiata contro il suo corpo per tutto il tempo, e quando verso la fine della canzone, aveva percepito la propria maglietta come bagnata, l'aveva guardata con gli occhi a cuoricino, accorgendosi che la propria voce, rendendosi conto che quelle parole, non solo l'avevano fatta emozionare, ma piangere.
Si, Meg era scoppiata in lacrime bagnandogli tutta la maglietta, non ce l'aveva fatta, non aveva retto...già era stata un'ardua impresa non svenire quando lui le aveva dedicato praticamente tutte le canzoni dei One Direction, e il fatto che avesse scritto qualcosa soltanto per lei, le fece mancare il respiro, inducendola a piangere, per liberare tutto quello che stava provando.
" Amore mio" sussurrò lui, baciandola delicatamente sulle labbra "ti amo, ti amo troppo, ti amo in un modo talmente intenso e potente che mi fa paura, ti amo molto di più dell'inifinità dei numeri e molto più adentemente del calore prodotto dal sole, ti amo più di qualsiasi cosa, persino più di me stessa. Ti amo Harry. Non mi stancherò mai di dirtelo, voglio stare con te tutta la vita, e non ti lascerò mai, perchè ne morirei.
 E dire che desidero essere felice, signfica dire che voglio te..la mia felicità non è un concetto astratto, ha degli occhi di una profondità stratosferica e un sorriso mozzafiato, sei tu la mia felicità" non aveva più parole per esprimere quell'amore smisurato che provava nei suoi confronti, e il ragazzo se ne accorse, infatti preferì interromperla con un altro meraviglioso bacio...Dio se stava bene, aveva la certezza di amare quella ragazza in un modo così ardente come non aveva mai nemmeno immaginato, ed era sicuro che lei lo amasse allo stesso modo, incommensurabile.
Non c'è sensazione più bella del provare amore incondizionato per una persona e sapere di essere amati senza riserve da quella persona..si sentivano tutti e due completi, stavano tutti e due dannatamente bene.
E quella voce, sarebbe stata in grado di far tremare pure le stelle perfettamente incollate al cielo, figuriamoci cosa poteva fare al cuore di una ragazza!


Trascorsero la mattina successiva in spiaggia, rincorrendosi come bambini, correndo a piedi scalzi a riva, e finendo per cadere inevitabilmente l'uno addosso all'altra, stretti in un abbraccio dolce e disperato contemporaneamente; avevano scherzato in acqua, schizzandosi a vicenda e giocando con le onde, per poi finire labbra contro labbra, coinvolti in mille baci dal sapore salato dell'oceano.
E poi Harry l'aveva presa in spalla con l'intenzione di rigettarla in mare, ma nel momento in cui lei gli aveva alzato il viso, costringendolo a fissare i suoi occhi nei propri, mentre era ancora seduta sulle sue spalle, il ragazzo aveva rinunciato a ogni proposito e si erano semplicemente baciati come se non volessero più sprecare nemmeno un minuto del tempo che gli restava a disposizione per stare insieme.
Dei paparazzi in quel posto non c'era neanche l'ombra , e loro due trascorsero l'intera giornata a coccolarsi, abbracciarsi e baciarsi e amarsi in ogni modo possibile, sentendosi liberi, liberi e felici, svincolati da qualsiasi contratto e sempre più innamorati.
Quanto era bello potersi amare senza dover utilizzare nessuna scusa e nessun pretesto.
Quanto era  bello guardarsi negli occhi e avere voglia di nascondersi dalle macchinette fotografiche e dal mondo, per amarsi davvero, per comportarsi da fidanzati, per restare soli...perchè la loro l'equazione d'amore aveva finalmente due sole variabili: Meg e Harry. X e Y.





Buonsalveeeeee :)
Non so come, ma anche questa settimana, nonostante tutto, sono riuscita ad aggiornare :D
L'unico problema è che questo capitolo non mi convinve particolarmente, forse perchè l'ho scritto di fretta, pensando a mille cose, tra cui sicuramente l'intero programma di filosofia per la verifica di domani...ma in ogni caso, i giudici siete voi, e mi farebbe davvero piacere se mi diceste cosa ne pensate :))
Lo so che gennaio è un mese insostenibile, almeno per noi studenti, e per questo motivo ringrazio di cuore chi riesce a troavre quel quarto d'ora di tempo necessario a leggere e recensire la storia. GRAZIE ♥ e con tinuate a dirmi tutto ciò che vi passa per la testa, perchè mi rendete felice.
Allora...nel prossimo capitolo Harry e Meg ritorneranno a San Francisco.. non vi dico altro altrimenti vi rovino la sorpresa e vi lascio allo spoiler!

*********

" Che cosa fate?" quella voce li fece scattare e voltare in direzione di Harry, che ne stava in piedi di fronte a loro "...e tu non troverai mai uno geloso quanto lui!" scherzò Louis, rivolgendosi a Meg, come per continuare il discorso di prima "non sono mai stato geloso" rispose lui avvicinandosi a più alla sua ragazza e al suo migliore amico "infatti..non lo sei mai stato! ti pare il momento giusto per cominciare a esserlo?" domandò Louis con fare spiritoso, si divertiva da matti a punzecchiarlo, era uno dei suoi tanti modi di dimostrargli affetto "ma non lo sono!" rispose lui, urlando un po' troppo, negando ciò che sembrava così ovvio ed evidente agli occhi del suo amico con un po' troppa enfasi, e troppa poca convinzione "sei sicuro di ciò che dici?" a quelle parole Harry guardò in direzione della ragazza "no" sussurrò appena, con un sorriso sgembo dipinto sul viso che non fece altro che far accelerare i battiti del cuore di lei..quanto era bello!
Senza che lei se ne rendesse conto, Louis la imprigionò tra le sue braccia e le schioccò un dolce bacio sulla guancia con la precisa intenzione di costringere Harry ad ammettere quanto in realtà fosse geloso..e bastò veramente poco per farlo scoppiare!

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Recensite, recensite, recensiteeeeeee ♥♥♥ alla prossima! :DDD

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Capitolo 37
*** Capitolo 36 ***


"Eccoli! Sono arrivati!" l'orologio appeso alla parete della hall dell'hotel dei ragazzi, segnava quasi le quattordici esatte, quando Liam fu il primo ad avvertire il rombo di un motore nelle vicinanze e scostò la tenda giusto dello spazio necessario, per accorgersi di Harry e Meg, che avanzavano verso l'hotel mano nella mano. Dopo essersi destato da quella specie di sonnellino pomeridiano dal quale si era fatto prendere subito dopo pranzo, Louis scattò in piedi e anticipò Harry nel gesto di aprire la porta. "Bentornati!" abbracciò Harry e Meg contemporaneamente, e strizzò l'occhio alla ragazza, che in cambio gli regalò un meraviglioso sorriso, poi Lou si fece da parte per lasciare spazio agli altri; "dite la verità..vi siamo mancati" li provocò Zayn, salutandoli a sua volta "veramente no, per niente" scherzò l'amico "bene, allora potete anche tornarvene da dove siete venuti" esclamò il moro, rispondendogli a tono "magari" si lasciò scappare Meg, gli unici a sentirla furono Harry e Zayn. Il primo la guardò mordendosi involontariamente il labbro inferiore, desideroso di baciarla, come se non ne avesse avuto abbastanza di lei durante quei due giorni in cui non avevano fatto altro che coccolarsi, confidarsi, amarsi in tutti i modi possibili; Zayn invece scoppiò a ridere prima di domandare ai due innamorati come fosse andata la loro breve vacanza.
" è passata troppo in fretta" si limitò a dire Harry "ma in ogni caso, è bello riavervi intorno, vero amore?" aggiunse, rivolgendosi alla sua ragazza "certo!" concordò lei con un sorriso "faremo finta di credervi" esclamò a quel punto Niall, coinvolgendo tutti in una sonora risata. Subito dopo i saluti, Liam e Zayn e  Niall accerchiarono Harry, cominciando a chiacchierare con lui come al solito, mentre Louis mise un braccio sulle spalle di Meg e se la tirò in disparte.
"Come stai?" le domandò semplicemente, mentre entrambi camminavano verso il retro dell'hotel "sono felice" sussurrò lei, quasi incredula di fronte alle proprie parole..si okay, ogni volta che qualcuno le domandava come stava, si limitava a rispondere 'bene', e lo faceva in automatico, a prescindere dalla veridicità delle sue affermazioni. 'Bene'.. rispondeva così anche quando si sentiva come se un tir le si fosse spiaccicato adosso, o se avrebbe volentieri preso a sberle qualcuno..un po' come quando la maggior parte degli adolescenti, torna a casa da scuola, e alla domanda della mamma 'cosa hai fatto oggi?' risponde con un sistemarico 'niente', anche se quel giorno è stato interrogato in due materie e ha ricevuto il risultato di una verifica.
L'unica persona alla quale Meg raccontava tutto per filo e per segno, era la sua migliore amica, con il resto del mondo era sempre stata timida; e invece adesso sentiva di potersi fidare ciecamente anche dei ragazzi: di Harry, che amava e che avrebbe amato per sempre, e poi anche di Louis, di Liam, di Niall e di Zayn...in fondo si era sempre rivolta a loro come se fossero i suoi migliori amici, anche quando gli parlava tramite un desktop!
Non gli aveva risposto con un sistematico 'bene', ma gli aveva detto la verità..era felice! Felice perchè lui le aveva confessato che l'amava; felice perchè la stringeva, la coccolava, l'abbracciava  e le sussurrava parole dolci per tutto il tempo, felice perchè sapeva che se solo avesse potuto, lui non avrebbe mai smesso di baciarla; felice perchè le aveva scritto una canzone, una roba assurdamente romantica e travolgente, e gliela l'aveva cantata mentre i loro corpi erano avvinghiati, convulsamente abbracciati in una notte di stelle; felice perchè Harry sapeva farla stare bene, sempre e comunque, anche solo guardandola negli occhi o prendendole la mano, anche solo baciandola sulla fronte o addirittura prendendola scherzosamente in giro, quel ragazzo era in grado di scombussolarle il funzionamento dell'apparato respiratorio, soltanto pronunciando a voce bassa il suo nome.
" si vede che lo sei davvero" disse Louis sorridendole "ti brillano gli occhi" aggiunse, quasi con tono divertito "si nota tanto?" Meg non credeva di essere così facilmente decifrabile "si" le rispose lui, prima di tirarle un buffetto sulla guancia, e a quel punto la ragazza si rese improvvisamente conto che probabilmente non era lei a essere un libro aperto, ma era piuttosto merito di Louis che in così poco tempo, era riuscito a conquistarsi un posto speciale nel suo cuore, come Niall, Zayn e Liam..sorrise senza ritegno pensando ancora una volta di poterli considerare amici, migliori amici, come aveva sempre sognato di fare, e come non avrebbe mai immaginato di fare sul serio.
" io penso che noi ti saremo grati per sempre" esclamò lui, spiazzandola completamente "voi?" la ragazza non riuscì a nascondere la sua sorpresa..semmai era il contrario, era lei che gli sarebbe stata debitrice in eterno, perchè anche se non fisicamente, i One Direction per lei c'erano sempre stati, l'avevano sempre indotta a sorridere e a sentirsi sudare la mani e tremare le gambe con le loro voci "si..noi. Te lo giuro, non abbiamo mai visto Harry così...boh, da quanto è riuscito a dirti che ti ama dopo esserselo tenuto dentro per settimane, è diverso, è cambiato, vede il mondo sotto un'altra prospettiva, decisamente migliore, e poi sorride sempre e ti mangia con gli occhi in ogni istante. Lui ha avuto altre ragazze, ma nessuna è riuscita a confonderlo, e allo stesso tempo a dargli fiducia, sicurezza,e tanto amore, quanto gliene stai dando tu...è assurdo Meg, sembra essere ritornato bambino per quanto è felice! E siccome io sono il più grande del gruppo, gli voglio un bene dell'anima e lo considero un po' il mio fratellino, voglio che tu sappia che è grazie a te se lui sorride senza motivo, credo che tu sia davvero la persona che incosapevolmente Harry stava cercando da tutta la vita, e Zayn, Liam e Niall sono d'accordo con me"
" non puoi immaginare quanto lo amo, Lou...ho avuto un debole per lui sin dall''inizio, i suoi occhi, il suo prendermi in giro, le sue labbra, il suo scherzare con me, le sue mani, la sua dolcezza, le sue braccia, il suo farmi desiderare di fermare il tempo, la sua risata, i suoi mille modi di amarmi, la sua voce, stare con lui è un sogno, si, è un sogno dal quale non voglio mai più destarmi" sussurrò lei.
" Come farete quando entrambi tornerete a casa?" domandò il ragazzo "sei un guastafeste" lo riprese lei scherzando, aveva ancora lo sguardo sognante di chi è innamorato senza riserve "scusa" disse Louis a bassa voce, ma Meg gli sorrise "non voglio pensarci, ma è inevitabile..non lo so come faremo, però ce la faremo" respirò a fondo prima di continuare "considerando che ho trascorso ben due anni amandolo senza nemmeno che lui sapesse della mia esistenza... non mi ucciderà passare qualche mese senza poterlo abbracciare" "lo sai che hai appena detto una stronzata, vero?" il tono di Louis non era per niente divertito, ma lei rise lo stesso "si lo so" concordò regalandogli un mezzo sorriso "la sua mancanza sarà così acuta e forte da farmi credere di star soffocando, e dire che trascorrere qualche mese senza averlo al mio fianco fisicamente non mi ucciderà,  mi aiuta soltanto a prenderla in modo un po' meno tragico. Io lo amo Lou, e non lo lascerò perchè mi mancherà troppo e non riuscirò a reggere una relazione a distanza, questa è l'unica cosa di cui sono sicura." L'amico a quel punto l'abbracciò "tu sei veramente pazza di lui! ...Harry non troverà mai qualcuno che lo ami quanto te!" le disse stringendola in un tenero abbraccio, pochi istanti prima che fossero interrotti.
" Che cosa fate?" quella voce li fece scattare e voltare in direzione di Harry, che ne stava in piedi di fronte a loro "...e tu non troverai mai uno geloso quanto lui!" scherzò Louis, rivolgendosi a Meg, come per continuare il discorso di prima "non sono mai stato geloso" rispose lui avvicinandosi di più alla sua ragazza e al suo migliore amico "infatti..non lo sei mai stato! ti pare il momento giusto per cominciare a esserlo?" domandò Louis con fare spiritoso, si divertiva da matti a punzecchiarlo, era uno dei suoi tanti modi di dimostrargli affetto "ma non lo sono!" rispose lui, urlando un po' troppo, negando ciò che sembrava così ovvio ed evidente agli occhi del suo amico con un po' troppa enfasi, e troppa poca convinzione "sei sicuro di quello che dici?" a quelle parole Harry guardò in direzione della ragazza "no" sussurrò appena, con un sorriso sgembo dipinto sul viso che non fece altro che far accelerare i battiti del cuore di lei..quanto era bello!
Senza che Meg se ne rendesse conto, Louis la imprigionò tra le sue braccia e le schioccò un dolce bacio sulla guancia con la precisa intenzione di costringere Harry ad ammettere quanto in realtà fosse geloso..e bastò veramente poco per farlo scoppiare! 
"Okay, va bene, sono geloso! Sono molto geloso, e se non togli le mani dal corpo della mia ragazza, prima ti faccio male e poi lo dico anche a Beth!..si, sono geloso cazzo, e anche tanto!" a quel punto Louis si allontanò da Meg ridendo "era esattamente ciò che volevo sentirti dire!" esclamò divertito, tirando un lggero pugno sul braccio dell'amico, prima di lasciarli soli.
Harry abbozzò un sorriso, ma restò fermo lì dov'era, timoroso di una reazione negativa da parte di Meg a quell'attacco di gelosia che effettivamente era ingiustificato...stava parlando di Lou, del suo migliore amico, dello stesso ragazzo che aveva tentato di farla ragionare quella maledetta sera per convincerla a non avercela con lui, di quel ragazzo che amava Beth e passava le ore a contare i giorni che lo separavano dal rivederla..pochi, in verità.
Ma la ragazza lo privò dal peso di ogni dubbio, andandogli incontro, circondandogli il collo con le braccia e poggiando le sue labbra su quelle di lui, impegnandole in un bacio senza precedenti, e calmandolo del tutto. Harry rispose immediatamete a quel contatto così inaspettato e così passionale, il bacio diventò sempre più intimo, le loro labbra non smettevano di cercarsi e assaggiarsi a vicenda coinvolgendoli totalmente in un vortice di emozioni; lei prese a massaggiargli i capelli con le dita, e lui poggiò emtrambe le mani sui suoi fianchi attirandola a sè sempre di più, e continuando a baciarla avidamente fino a restare senza fiato.
Quando furono costretti a staccarsi, si guardarono negli occhi sorridendo "pensavo te la fossi presa" disse lui, il respiro ancora affaticato "forse non dovrei dirtelo, ma mi piace che tu sia geloso" ammise la ragazza, Harry le regalò un sorriso mozzafiato "mi dispiace, non mi comporto mai così..ma sono follemente innamorato di te, e vorrei poterti strigere e coccolare per tutto il giorno, tutti i giorni. Non ha senso essere geloso dei miei mgliori amici, mi fido più di loro che di me stesso, però non posso farci niente..io sono geloso" ammise fissando i propri occhi magnetici in quelli di lei "e io ti amo tanto, molto di più di quanto un cervello umano sia in grado di quantificare" sorrise lei, avvertendo chiaramente un familiare svolazzamento di lepidotteri, meglio conosciuti come farfalle, al livello dello stomaco. A quel punto fu Harry a baciarla di nuovo, provando a trasmetterle con quel bacio-killer-di-tutti-i-neuroni tutto ciò che solo lei era capace di fargli provare; le loro labbra si unirono come le loro mani, e una serie infinita di dolci e bramati contatti spedirono entrambi i loro cuori su un altro pianeta.
" Sei agitato?" forse quei baci riuscirono davvero a trasmettere a Meg ciò che lui stava provando in quegli istanti, Harry non le rispose a parole, ma le strinse di più la mano e se la portò all'altezza del proprio petto, lei sorrise "digli di calmarsi" sussurrò la ragazza, continuando a tenere premuta la mano sulla maglietta di lui, e percependo distintamente il battito accelerato del suo cuore "cosa?" Harry nel frattempo si era imbambolato a fissarla, Meg si avvicinò un po' di più "digli di calmarsi" ripetè, si riferiva al cuore "impossibile! Non mi ascolta mai, soprattutto se tu sei nei paraggi..non so se lo sai, ma sei responsabile di questo ritmo incalzante, e poi sono agitato perchè"- non gli fece nemmeno finire la frase "lo so, oggi è il giorno in cui dirai la verità su noi due" "si, alla fine del concerto" rispose lui "sento di doverlo fare" Meg sorrise "ne hai parlato con i ragazzi?" domandò guardandolo negli occhi, con il rischio sempre molto alto di svenirgli tra le braccia "anche loro sono d'accordo..ma questo non basta a farmi stare tranquillo" spiegò, e a quel punto Meg gli gettò le braccia al collo abbracciandolo "andrà tutto bene amore mio" sussurrò, mentre lo stringeva a sè, e inspiegabilmente lui si sentì più forte, più coraggioso, più determinato, più sicuro di sè..e più innamorato.

Tre ore più tardi, poco prima che il concerto venisse concluso con l'ultima canzone, Harry prese il microfono e cominciò ad avanzare verso il punto più a nord del palco, si fermò soltanto quando fu sicuro che non esistesse un posto più vicino alle fan di quello in cui sostava in quel momento, voleva avere un contatto diretto, non si sarebbe più nascosto, gli avrebbe detto la verità. Si sedette sul pavimento, all'estremità del palco, e cominciò a parlare "con il permesso dei miei migliori amici, vorrei spendere qualche minuto per raccontarvi qualcosa che mi sta veramente a cuore. In realtà non so nemmeno da dove cominciare..." proseguì, la sua voce riecheggiava nell'arena, e i suoi occhi vagabondavano all'interno di quell'enorme anfiteatro, fino a quando non imbatterono in quelli di lei..Meg era lì come sempre, immersa tra la folla come una qualsiasi altra fan, nonostante fosse ormai riconosciuta da tutti e additata senza alcuna vergogna.
Bastò che Harry si specchiasse per qualche istante nel suo sguardo, perchè una frase in particolare, pronunciata da lei quella sera a casa dei nonni di Liam, cominciasse a ripetersi nella sua testa senza sosta, fino a dargli il coraggio di affrontare il pubblico che lo squadrava da capo a piedi, silenzioso ma intrepido di sapere cosa lui aveva da dire. 
'Parlale con il cuore, e lo saparanno ascoltarti con il cuore', ecco ciò che gli diede la forza di continuare il discorso, le sue parole, lei.
" Voglio parlarvi di una ragazza, si, di Megan, di quella che tutti conoscete come la mia fidanzata. Se vi state chiedendo per quale motivo sto per raccontarvi i fatti miei, sappiate che non lo farei se non lo ritenessi necessario.. non perchè non mi fidi di voi, ma perchè penso che alcune cose siamo troppo intime per poter essere raccontate. Però devo dirvi la verità, e lo posso fare soltanto mettendo a nudo il mio cuore.
Cos'è che sapete della nostra storia? Ah giusto, sapete ciò che hanno raccontato i giornali..che ci siamo conosciuti in spiaggia, all'alba, che stavamo facendo surf come due sconosciuti fino a quando un'onda più violenta delle altre non ha ribaltato la tavola di Meg e non le fatto perdere l'equilibrio. Sapete anche che io l'ho aiutata a rimettersi in piedi, e che nel momento in cui le ho chiesto come stava, lei, con lo sguardo ancora appannato, mi ha detto di non stare bene, di aver preso una botta forte in testa, perchè vedeva davanti a sè Harry Styles dei One Direction, aggiungendo anche di essere innamorata di me; e io a quel punto le ho detto che era tutto reale, che non si era immaginata nulla, che ero davvero io...ma nel momento in cui Meg ha realizzato di non essere sotto l'effetto di nessuna disfunzione cerebrale e mi ha guardato negli occhi,  io mi sono sentito attratto da lei come non mi era mai capitato con nessun'altra.
Il resto lo sapete già, no? Non siamo più riusciti a separarci, ho perso la testa, e solo due giorni dopo il nostro primo incontro, non potevano più fare a meno l'uno dell'altra, stavamo insieme. Un colpo di fulmine direte voi, una storia romantica..."
Prese un profondo respiro prima di continuare "Peccato che quelle che vi ho appena raccontato siano un cumulo di fandonie, peccato che non sia accaduto nulla di tutto questo, peccato che io e lei non ci siamo mai conosciuti su quella spiaggia, peccato che non sia riuscito a dirle ciò che provavo in così poco tempo, e peccato che Meg non sia stata la mia ragazza per davvero. Un contratto, una farsa, ecco come è cominciata. Mi è stato imposto di fingere di amarla, io non volevo, mi sono opposto con tutte le mie forze al prendervi in giro in questo modo, facendomi vedere in giro con una 'finta fidanzata', però non ho avuto scelta, e mi sono ritrovato a stringerla, coccolarla e baciarla per tutto il tempo.
E' cominciata come una forzatura, una scomoda prassi da seguire, e non pensavo che si sarebbe trasformata in qualcosa di diverso, di bello e grande. Dopo averla baciata per la prima volta sulla ruota panoramica, mi sono accorto di volerlo fare ancora, a prescindere dai ruoli che stavamo recitando e che ormai ci stavamo cucendo addosso come se facessero parte di noi..il cuore lo aveva capito sin dal principio, il cervello ci ha impiegato di più ad elaborarlo, ma quando sono riuscito ad ammettere a me stesso di essere innamorato di lei, ho cominciato ad approfittare della farsa, utilizzandola come scusa per starle accanto e per baciarla in ogni istante. Forse questo che sto per dire non lo sa nemmeno lei" cercò i suoi occhi e sorrise " ma l'ho baciata sotto la pioggia dopo aver salvato  quel gattino, beccandomi quel febbrone e fingendomi anche più debole e malato di quanto non fossi per avere tutte le sue coccole e attenzioni, ho finto di aver avvistato i paparazzi per baciarla nell'ultima notte trascorsa a Los Angeles, e sempre con la scusa dei paparazzi invadenti l'ho baciata in spiaggia. Per non parlare di quando eravamo a casa sua e mi ha fatto comodo fingermi quasi ubriaco sempre per lo stesso motivo, e di quando i giornalisti c'erano sul serio e io ne ho schifosamente approfittato per baciarla.
Non era previsto che mi innamorassi di lei, Meg doveva essere soltanto la mia 'finta fidanzata', ma avevo sbagliato tutti i calcoli. Perchè io la amo davvero, lei mi ha sconvolto l'esistenza e voglio averla al mio fianco, è diventata il mio ossigeno.. ma noi due stiamo insieme sul serio da pochi giorni, precisamente dallo stesso giorno in cui i giornali hanno riportato la nostra rottura. Quello è stato il nostro inizio, quello vero..e lo so, magari non vi importa nulla, o magari mi odierete per il resto della vostra vita per avervi prese in giro, non potrei biasimarvi, sono io il primo a dire che la sincerità è tutto in un rapporto..
Quale rapporto? Semplicemente il nostro, l'affetto che avete dimostrato di provare fino ad oggi, l'inesauribile supporto che ci date ogni giorno, ricambiato dai nostri occhi lucidi quando siamo sul palco e cantate insieme a noi, più forte di noi, e quei 'grazie' che storpiamo alla grande, quei 'grazie' che pronunciamo in ogni nazione che visitiamo e che vi fanno sorridere.
So benissimo che non meritavate di essere prese in giro, e se ho deciso di dirvi la verità, è perchè non posso vivere con questo peso, mi fa male sapere di avervi mentito con questa storia della 'finta fidanzata', proprio a voi, alle persone a cui devo tutto, alle mie meravigliose fan, anzi, alle nostre fan... e se sono qui seduto a gambe incrociate di fronte a voi, è perchè ci tengo sul serio, spero che possiate perdonarmi, ma non lo pretendo.
Non smetterò mai di essere debitore nei vostri confronti, sono sincero quando dico che siete incredibili, che vi voglio bene...scusate." allontanò il microfono dalle labbra e abbassò mestamente la testa. 
Che Harry avesse parlato con cuore in mano, non c'erano dubbi..insomma, non è mica da tutti scusarsi pubblicamente, di fronte a migliaia a migliaia di persone, che costituiscono soltanto la centesima parte e forse nemmeno quella, di tutte le fan sparse per il pianeta! Lui aveva preferito dire la verità, anche se scomoda, piuttosto che nascondersi dietro una fantastica bugia, e aveva mostrato a tutti che anche un ragazzo a cui non manca apparentemente nulla, un ragazzo che sta cavalcando l'onda del successo, e che si sta godendo la vita e tutte le sue opportunità, sa cosa significa essere umile, sa che vuol dire sentirsi debole, impotente per certi aspetti, sa che non gli è tutto dovuto, sa di non essere invincibile pur credendo di avere il mondo in una sola mano, e soprattutto, è ancora capace di alzare gli occhi al cielo e ringraziare ogni giorno qualcuno lassù che lo ha voluto così bene.
Intorno a loro il silenzio più assoluto..la folla era rimasta semplicemente spiazzata da quelle parole, e Meg avrebbe volentieri scavalcato tutti e raggiunto quel palco per stringerlo forte e sè e non lasciarlo mai più, ma si rese conto che non era il caso, e lasciò quindi che fossero Zayn e Niall a mettergli un braccio intorno alle spalle, aiutandolo a rimettersi in piedi, sussurrandogli qualcosa, e facendogli capire in quel modo che in ogni caso, loro c'erano, e ci sarebbero sempre stati. Harry continuava a tenere lo sguardo basso, sperando con tutto se stesso che le fan avrebbero capito, e sorrise quando si accorse di essere bersagliato da una serie di peluche, palloncini con scritte, cuori di stoffa, e foglietti arrotolati..certo, erano pochi rispetto alla gente che quella sera aveva assistito al concerto, e la platea continuava a mantenere il silenzio, sconvolta da quella dichiarazione, però c'era qualcuno che lo aveva già perdonato, e che in pochi attimi si era ripromesso di sostenerlo fino alla fine..c'era qualcuno che si era reso conto che lui era soltanto un ragazzo, e che sbagliare è umano.
Harry raccolse ciò che gli era stato lanciato, e sorrise al pubblico, riconoscente e fiducioso, non aggiunse altro, ma tutti e diecimila gli occhi che lo fissavano percepirono chiaramente un silenzioso 'grazie' accompagnato da un 'perdonatemi, vi prego. Vi prometto che non succederà mai più' rivolto non solo a loro presenti fisicamente in quell'arena, ma a tutte le fan concetrate sulla superficie terrestre.
Poi incrociò lo sguardo di lei e sorrise ancora, Meg gli mimò qualcosa con le labbra, e lui si sentì tremare le gambe; subito dopo il concerto riprese e il pubblico tornò a scatenersi ed a emozionarsi insieme ai ragazzi. Harry avrebbe dato loro del tempo per elaborare la faccenda, e dopo sarebbe tornato tutto come prima..era ciò che sperava, e ciò che sicuramente sarebbe accaduto, anche se lui ancora non lo sapeva. 

Dopo il concerto, Meg e i ragazzi decisero di trascorrere la serata fuori, per far distrarre Harry e non fargli pensare a tutta quella storia, e per divertirsi tutti insieme, visto che si trattava dell'ultima serata, prima della partenza che avrebbe avuto luogo la mattina successiva. Sarebbero tornati tutti a casa, il problema era che i ragazzi si sarebbero diretti in Inghilterra per riabbracciare le proprie famiglie dopo il tuor estivo in California, e Meg sarebbe tornata nella sua noce di cocco, ubicata a migliaia di chilometri di distanza dall'isola britannica.
Trascorsero una bella serata, cercarono più che altro di godersi quelle ore senza pensare all'indomani, ma quando tornarono in albergo poco prima di mezzanotte, (altrimenti i manager gliene avrebbero dette di tutti i colori) , Harry e Meg si chiusero nella stanza di lui, per niente pronti a salutarsi, e tantomeno a mettersi a dormire, sprecando così le loro ultime ore.
" Tu resti qui stanotte" si ritrovò a dirle lui, erano entrambi malamente sdraiati sul suo letto, il ragazzo le si avvicinò fino a sfiorarle il collo con le labbra "ho schifosamente bisogno di te" sussurrò con voce roca, prima di baciarle dolcemente il tratto di pelle scoperta tra il mento e la scollatura della camicetta che lei indossava, le mozzò il respiro come al solito, tanto che la ragazza non riuscì a rispondere fin quando lui non arrivò a baciarle le labbra e a guardarla negli occhi scuri "e io sono qui" riuscì a dire lei, il cuore che per poco non le sforava il petto "è la nostra ultima notte" mormorò lui, dimenticando tutto quello che gli stava intorno, cancellando dalla propria mente per quelle ore qualunque cosa che non fossero loro due.
"Voglio ricordarla per sempre" Meg gli allacciò le braccia intorno al collo, aderendo con la schiena al materasso, rigorosamente a una piazza e mezza, mentre lui riprendeva a baciarle il collo posizionandosi su di lei e  facendole seriamente rischiare un attacco cardiaco. Harry fece combaciare le loro labbra e la baciò intensamente, le sue mani vagavano sul corpo di lei, sfiorandole la pelle,  prima tramite i vestiti, e poi prendendo a sbottonarle lentamente la camicetta, che finì sul pavimento un minuto dopo; le accarezzò la pancia nuda e la gambe ancora semi coperte dagli shorts baciandola avidamente e lentamente su una spalla, un attimo prima che lei afferrasse i lembi della sua maglietta liberandolo da quell'indumento inutile.
Meg ribaltò le posizioni prendendolo alla sprovvista, lo fece sedere sul letto e gli si mise in braccio, lui la strinse forte contro di sè baciandole i capelli, e poi di nuovo sulle labbra, mentre le sue mani le massaggivano i fianchi giocando con il bordo degli shorts; la ragazza cominciò a tastargli i pettorali con i polpastrelli, meravigliandosi dei suoi stessi gesti così..audaci, e disegnò sulla pelle di lui il contorno dei tatuaggi, accarezzandogli lentamente e dolcemente il petto nudo.
Si guardarono negli occhi per qualche istante, parlandosi con lo sguardo e reputando le parole suferflue e banali in un momento come quello, si baciarono ancora sulle labbra per minuti interi, sempre in quella posizione, fin quando lui non la spinse giù fino a farla stendere nuovamente sulle lenzuola, non preoccupandosi minimamente del fatto che entrambi fossero finiti con la testa ai piedi del letto, e tornando a lasciarle scie umide sul collo, prima di afferrare con i denti una bretella del reggiseno e tirarla giù, sfiorandole con la bocca tutto il braccio, liberandoglielo, per poi fare la stessa cosa con la bretella sinistra. Si slacciò da solo i pantaloni, e cominciò a baciarla ovunque, partendo dalla caviglie e risalendo per le gambe, fino ad incontrare la stoffa del pantaloncino e liberarla di quell'indumento con un un unico gesto; a quel punto riprese a baciarla sulla pancia, salendo sù fino a ritrovare le labbra e lasciarsi travolgere dai suoi baci. Dal canto suo, Meg pensava di poter morire da un momento all'altro, anzi, pensò di essere già morta e arrivata in paradiso.. non erano umane, non erano concepibili, descrivibili, quantificabili le emozioni che solo lui era in grado di farle provare, la sensazione di completezza che si impossessava del suo corpo e della sua mente, quando faceva l'amore con Harry. 
Tutto il resto accadde da sè, ma dopo che i loro respiri si furono fusi insieme ai loro corpi, non si addormentarono, si limitarono a guardarsi negli occhi per interminabili secondi, a baciarsi ancora, a coccolarsi e a stringersi nella notte; lei gli prese il viso tra le mani "non ti abbandoneranno" sussurrò sulle sue labbra, riferendosi ovviamente alle fan, rassicurandolo "voglio crederti" disse lui, attirandola a sè ancora di più, le loro fronti si scontrarono, i nasi si sfiorarono, e sorrisero entrambi, gli sguardi incatenati "ti amo" sussurrarono nello stesso istante, all'unisono, facendo combaciare le loro labbra di nuovo, e riprendendo a baciarsi teneramente, lentamente, come se in quel modo potessero rallentare anche il tempo. Continuarono così per tutta la notte, e l'alba della mattina della loro partenza, li trovò ancora intenti a fare l'amore.





Buonsalveeeeee :))
Non chiedetemi cosa mi sia preso ahahaahah ..avevo il capitolo pronto e non mi andava di aspettare fino a domani sera, anche perchè so già che domani sera sarò impegalata tra i libri!
In ogni caso, spero di aver fatto una cosa gradita :DD E ovviamente spero che il capitolo vi sia piaciuto! :DD
Grazie a tutte coloro che recensiscono sempre, siete meravigliose, dico davvero..semplicemente perchè le vostre parole mi spronano, e cosa da non sottovalutare assolutamente, mi fanno sempre sorridere ♥ Perciò Grazie ♥ Per me è davvero importante sapere la vostra opinione ;)
Scappo, e vi lascio allo spoiler del prossimo capitolo!

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 L'amava, provava per lei quel qualcosa che non avrebbe mai nemmeno immaginato di poter provare per qualcuno, si sentiva protagonista di quegli amori narrati nei libri, e tutto ciò che desiderava era portarla a Londra con sè. Portarla dovunque con sè, ma sapeva benissimo di non poterlo fare, perciò la teneva stretta senza parlare, quasi come se avesse avuto l'impressione che le parole gli avrebbero rubato dei minuti preziosi. 
" Harry! possiamo parlarti un minuto?" il ragazzo si alzò e raggiunse Louis, Liam e Zayn, mentre Niall si mise accanto a Meg per farle compagnia "sul serio vuoi sprecare l'ultima ora che hai a disposizione per stare con lei, in questo modo?" il ragazzo alzò le spalle "non possiamo mica scappare dall'aeroporto" disse "nessuno ha parlato di uscire di qui" Zayn sorrise, e lui lo guardò in modo confuso "fate una pazzia" l'incitò Liam "che?" "ti copriamo noi con Burbank, Parker e e tutti gli altri" questa volta fu Louis a parlare "ma se siamo chiusi qui dentro" esclamò, guardandosi intorno "aaah..non hai un minimo di fantasia!" lo prese in giro Zayn, e lui lo guardò come se fosse pazzo "ti devi svegliare ok?" tornò alla carica Liam, prendendolo per le spalle e scuotendolo "e lo devi fare in fretta perchè non hai molto tempo" "ma che state dicendo?" "cosa devo fare? dirottare il suo aereo? O fingere di restare chiuso in bagno e restare bloccato qui?" urlò un po' troppo, tanto che quelle parole arrivano chiare anche all'orecchio di Meg e Niall "ora stai cominciando a ragionare sul serio" gli disse Louis con un sorriso.
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Capitolo 38
*** Capitolo 37 ***


Gli occhi lucidi, un sorriso forzato stampato sul viso, e la voglia di impostare le lancette del tempo al momento in cui Burbank e Parker avevano seriamente rischiato di farle venire un attacco di cuore proponendole di far finta di essere la ragazza di Harry Styles, dello stesso ragazzo che amava segretamente da ben due anni, e dello stesso ragazzo che non si spiegava ancora come, ma si era innamorato di lei.
Non avrebbre mai creduto possibile una cosa simile, eppure era successa. Lui, il suo sogno in carne e ossa, le aveva detto che l'amava, l'aveva resa sua donandole il paradiso, l'aveva indotta a strappare quei maledetti biglietti aerei, l'aveva portata in uno villaggio sconosciuto e non aveva smesso di coccolarla nemmeno per un secondo, le aveva scritto una canzone facendole scoppiare il cuore, e l'aveva fatta sentire bene, dannatamente bene, come se all'improvviso il mondo si fosse trasformato nel posto adatto a realizzare i sogni, dal primo instante in cui aveva fissato i propri occhi in quelli di lei.
L'amore che lei nutriva nei suoi confronti non aveva limiti, nè confini, e tantomeno dimensioni...si poteva dire che fosse pari all' infinito.
" Dai Meg...fammi un sorriso" Zayn le circondò le spalle con un braccio mentre raggiungevano il bus le li avrebbe accompagnati tutti all'aeroporto, la ragazza reagì curvando appena le labbra, ma l'amico la guardò con disappunto "ho detto che voglio un sorriso" ritentò "e per sorriso intendo questo" esclamò, fermandosi e portando le proprie mani sul viso di lei, costringendola a sorridere davvero "ti voglio tanto bene, vi voglio tanto bene, troppo bene" sussurrò lei riprendendo a camminare, rivolgendosi anche agli altri ragazzi "mancherai tanto anche a noi, Meg" era vero, si erano affezionati a lei, si erano abituati alla sua presenza, e sarebbe stata dura non imbattersi nella loro amica per un po' di tempo "stavo pensando che ci potremmo organizzare... magari vederci nelle festività natalizie" propose Liam, sempre intenzionato a tirarla su di morale "non è questo il modo di farla sentire meglio" Louis gli tirò una pacca sulla spalla facendo l'occhiolino alla ragazza "no, è una buona idea" sorrise lei..chissà forse il tempo sarebbe passato in fretta, forse tra l'università e tutto il resto sarebbe riuscita a non contare ogni singolo giorno, forse.
Maddai! Chi voleva prendere in giro? A Natale mancavano ancora quattro mesi, e lei non riusciva a resistere nemmeno mezzora senza Harry..proprio come in quel momento, ne sentiva già la mancanza, ed erano trascorsi solo una ventina di minuti dall'ultima volta in cui si era specchiata nei suoi occhi, e poi..si, okay, ovviamente lui gli sarebbe mancato più dell'aria, ma le dispiaceva da morire anche dover salutare i ragazzi. Aveva stretto una bellissima amicizia con Louis, con Niall, con Zayn, con Liam, stentava ancora a credere di essere diventata loro amica dall'essere un'ignota fan, una tra dieci milioni e forse ancora di più; ogni volta che si soffermava a pensarlo,  non poteva fare a meno di sorridere al mondo senza motivo, dovunque fosse e con chiunque si trovasse..non aveva prezzo ciò che stava vivendo, e anche se si rendeva conto di essere già stata molto più che fortunata, non voleva che finisse. Non era ancora pronta a salutarli, e tutti sapevano che in fondo non lo sarebbe mai stata.
" Eccoci! Andiamo" non appena anche Niall e Harry raggiungero il bus (erano sempre loro i ritardatari quando si trattava di preparare i bagagli) le porte del mezzo sul quale erano a bordo si chiusero, e il rombo del motore le fece capire che erano ormai partiti, diretti in aeroporto. Il problema era che avevano destinazioni finali diverse, e che si sarebbero dovuti separare di lì a poco.
" Ei piccola" il ragazzo le cinse dolcemente le spalle con un  braccio, Meg lo guardò negli occhi, e per un attimo dimenticò tutto, persino dove fossero diretti "come stai?" domandò lui teneramente, carezzandole il viso con i pollici, lei non rispose, si limitò a gettargli le braccia al collo e stringerlo forte, fortissimo "non ho mai pianto per un addio, anzi, per un arriverderci..e non lo farò ora, okay?" forse Harry stava parlando più con se stesso che con lei, ma il tono in cui lo disse, le fece capire che era sull'orlo delle lacrime e che voleva fare il forte a tutti i costi.
"Anche i supereroi a volte piangono" sussurrò la ragazza, senza smettere di abbracciarlo "no!..non se ne parla..non ho pianto nemmeno quando ho salutato mia madre dicendole che l'avrei rivista dopo dieci mesi, dieci mesi" disse con voce roca, passandosi velocemente una mano sul viso come a voler scacciare qualcosa come..una lacrima? La ragazza a quel punto lo guardò, sorrise malgrado tutto, e con una dolcezza inaudita gli prese il viso tra le mani "chiudi gli occhi" un sussurro, un mormorio di cui nessuno si accorse tranne lui, Harry ubbidì, e mentre Niall e Louis parlavano di una partita di calcio, e Zayn e Liam armeggiavano con il cellulare poco distanti da loro, Meg gli accarezzò delicatamente le palpebre, massaggiandogliele più e più volte, bagnandosi le dita delle lacrime che lui era sul punto di versare o aveva già iniziato a versare; non aveva ancora terminato, quando lui aprì gli occhi inaspettamente e la costrinse a fermarsi e imbambolarsi in quello sguardo, Meg si sentì a corto di fiato, lui se ne rese conto e le strinse la mano "che succede?" mai avrebbe immaginato una reazione del genere, l'aveva solo guardata, niente di più comune. Ma ci sono diversi tipi di sguardo, e quello che Harry le aveva rivolto, non era paragonabilie a nient'altro.. troppo intenso, profondo, innamorato.

" Così nessuno si accorgerà che hai pianto" aggiunse la ragazza, quando riuscì a tornare nel pieno delle sue facoltà cognitive, Harry la strinse forte a sè, intenerito dal pensiero che lei si fosse preoccupata di asciugargli le lacrime, un po' come era successo quella notte, dopo la festa di compleanno di Paul, quando era stato lui ad asciugarle le guance umide, anche se Meg non lo sapeva "ci siamo quasi" annunciò Niall, tirando un buffetto sulla guancia a Meg mentre lei si staccava lentamente da Harry, che l'aveva tenuta stretta a sè per tutto il tempo, senza dire una sola parola, semplicemente trasmettendole con quell'abbraccio tutto ciò che provava.
Poco dopo, si ritrovarono tutti nella sala d'attesa dell'aeroporto di San Francisco. Rivolsero lo sguardo all'enorme orologio, era mezzogiorno, e il volo dei One Direction sarebbe partito alle 13.40, quello di Meg alle 14.05, quindi avevano ancora un'ora e mezza per stare insieme, un intervallo di tempo che sembrava essere infinito se ci si riferiva a una fila alle poste, e che si riduceva  a poco più di un battito di ciglia, se messo in relazione con la voglia di non separarsi mai.
Okay, va bene, a Meg faceva piacere tornare a casa, in fondo non vedeva i suoi genitori da più di un mese, e poi voleva riabbracciare la sua migliore amica,  raccontarle gli ultimi avvenimenti avvenuti, visto che in quegli ultimi tre giorni praticamente non era stata da sola nemmeno un minuto. Lei e Harry erano diventati inseparabili, ancora di più di quanto non lo fossero sin dall'inizio della farsa, del viaggio a Los Angeles e tutto il resto.. e poi pensava che le avrebbe fatto bene passeggiare nella sua noce di cocco, nel posto che conosceva meglio delle proprie tasche, nel luogo dove era cresciuta, in quell'angolo di terra, che vuoi o non vuoi, non avrebbe mai potuto dimenticare. Però c'era qualcosa, o meglio, qualcuno che le impediva di essere davvero felice di tornare lì...Harry. E Liam, e Zayn, e Niall, e Louis.
Per il ragazzo la faccenda era pressochè la stessa: non abbracciava sua madre, il suo patrigno e sua sorella da mesi e mesi, e doveva ammettere che gli erano mancati da morire, così come gli era mancata la sua Holmes Chapel,  ma nulla al mondo, gli sarebbe mai mancato di più della ragazza che in così poco tempo gli aveva fatto letteralmente perdere la testa; Zayn, Liam, Louis e Niall invece, non vedevano l'ora di atterrare a Heatrow e stringere forte le loro ragazze, i loro amici più stretti e le loro famiglie..non che non avrebbero sentito la mancanza di quell'estate, di San Francisco e di Meg, ma sicuramente sarebbero riusciti a sopportare il tutto in modo molto meno tragico. Jamie, Charlie e Beth li stavano già aspettando in aeroporto e loro non stavano più nella pelle, desideravano baciarle e coccolarle fino a restare senza fiato. Anche se non lo davano troppo a vedere, era stata dura sapere di averle così lontane e poterle parlare soltanto per telefono, senza circondarle il corpo con le braccia e stringerle forte al petto.
" Qui non sono ammessi i musi lunghi, ok?" Louis  guardò negli occhi entrambi e si accorse di non poter fare molto per tirarli su di morale "vedete? c'è un cartello..è proprio lì.. non sono ammessi i musi lunghi" disse di nuovo, anche se li capiva perfettamente, eccome se li capiva, ogni volta che doveva salutare Beth per poi rivederla dopo qualche mese, nemmeno lui, così giocherellone e spiritoso di natura, riusciva a varcare il check-in senza cacciare pretotenti lacrime dagli occhi "dobbiamo fare qualcosa" sussurrò Niall all'orecchio dell'amico "ok, fa tenerezza vederlì lì, stretti in un abbraccio convulso, ma dobbiamo fare qualcosa " "non ho mai visto Harry così" gli fece eco Liam raggiungendoli "però l'ama davvero" se ne uscì Zayn con la sua vena romantica "..e pensare che tutte le volte che doveva tornare a casa, sorrideva come non mai" ricordò Louis, riferendosi all'amico "e lei sta anche peggio..credo che  sentirà la mancanza di tutti noi" questa volta fu Liam a dare voce ai propri pensieri.
Zayn li guardò di nuovo: se ne stavano seduti vicini, abbracciati, mani nella mani, il cuore a mille, in attesa che quel maledetto orologio segnasse l'ora di salutarsi davvero, se ne stavano lì come se avessero voluto imprimersi per sempre sulla pelle il calore prodotto dai loro corpi avvinghiati; Harry avrebbe voluto parlarle, dirle che l'amava più della sua vita per tutti i minuti rimanenti, ma non ce la faceva, le parole gli morivano in bocca, non si era mai sentito come in quel momento, non era pronto a fronteggiare una situazione simile, e l'unica cosa che riusciva a fare era stringerla sempre di più, accarezzandole i capelli, facendole poggiare la testa sulla sua spalla, e ricordando la notte appena trascorsa. Era stata meravigliosa.
Liam, Zayn e Louis erano in un certo senso abituati a quella sensazione di vuoto che gli si formava all'altezza del petto ogni qual volta salutavano le loro ragazze, ma si rendevano conto che per il loro amico, quella era la prima volta che si trovava in un pasticcio simile, la prima volta che si innamorava sul serio di una ragazza e decideva di volerla accanto a prescindere da tutto il resto..e ora capivano il motivo per il quale Harry aveva avuto così tante difficoltà a confessarle che l'amava, ora comprendevano veramente perchè si fosse nascosto dietro alla farsa per così tanto tempo... lui sapeva bene quello che sarebbe successo, e voleva evitarlo a tutti i costi, ma allo stesso tempo, sapeva pure che fosse ripartito senza farle sapere di essere diventata il suo mondo, senza amarla in ogni cellula del corpo come aveva fatto durante quegli ultimi giorni, si sarebbe sentito ancora peggio.
Se l'avesse persa per sempre, senza nemmeno provare a renderla felice, non se lo sarebbe mai perdonato. L'amava, provava per lei quel qualcosa che non avrebbe mai nemmeno immaginato di poter provare per qualcuno, si sentiva protagonista di quegli amori narrati nei libri, e tutto ciò che desiderava era portarla a Londra con sè. Porlarla dovunque con sè, ma sapeva benissimo di non poterlo fare, perciò la teneva stretta senza parlare, quasi come se avesse avuto l'impressione che le parole gli avrebbero rubato dei minuti preziosi. 
" Harry! possiamo parlarti un minuto?" il ragazzo si alzò e raggiunse Louis, Liam e Zayn, mentre Niall si mise accanto a Meg per farle compagnia "sul serio vuoi sprecare l'ultima ora che hai a disposizione per stare con lei, in questo modo?" il ragazzo alzò le spalle "non possiamo mica scappare dall'aeroporto" disse "nessuno ha parlato di uscire di qui" Zayn sorrise, e lui lo guardò in modo confuso "fate una pazzia" l'incitò Liam "che?" "ti copriamo noi con Burbank, Parker e e tutti gli altri" questa volta fu Louis a parlare "ma se siamo chiusi qui dentro" esclamò, guardandosi intorno "aaah..non hai un minimo di fantasia!" lo prese in giro Zayn, e lui lo guardò come se fosse pazzo "ti devi svegliare ok?" tornò alla carica Liam, prendendolo per le spalle e scuotendolo "e lo devi fare in fretta perchè non hai molto tempo" "ma che state dicendo?" "cosa devo fare? dirottare il suo aereo? O fingere di restare chiuso in bagno e restare bloccato qui?" urlò un po' troppo, tanto che quelle parole arrivano chiare anche all'orecchio di Meg e Niall "ora stai cominciando a ragionare sul serio" gli disse Louis con un sorriso, mentre la ragazza lo guardava confusa...dirottare l'aereo? Ma parlava sul serio? 
Dopo un attimo di perplessità, Harry sembrò ritornare quello di sempre "avete ragione...è da stupidi restare qui ad aspettare che passi il tempo" tornò a guardarsi intorno, Liam, Zayn e Louis tenevano gli occhi fissi su di lui, convinti che nel giro di qualche secondo ci sarebbe arrrivato. "Grazie" esclamò il ragazzo, prima di tornare da Meg e prenderla per mano facendola alzare. 
"Vieni con me al bar, amore? Ho bisogno di..di un po' d'acqua" la ragazza annuì, lasciandosi trascinare "Harry...il bar è di là" disse quasi divertita, non gliela contava affatto giusta "emh si, ma al piano di sopra dovrebbe essercene un altro. Lì fanno un cappuccino straordinario" rispose lui, improvvisando, nello stesso istante in cui chiamava l'ascensore premendo il dito sull'apposito pulsante.
Ma non voleva l'acqua? Lui la guardò negli occhi, brillavano, e Meg riuscì a dimenticare di nuovo di tutto il resto "che cosa hai intenzione di fare?" domandò, non appena furono entrati in ascensore, Harry rise, capì che lei aveva intuito che non fosse esattamente l'acqua ciò di cui aveva bisogno, e quella semplice risata bastò, le bastò per sorridere di nuovo. Non più un sorriso tirato, come quelli che si erano dipinti sul suo viso a partire da quella mattina, un sorriso vero, spontaneo e assolutamente meraviglioso. " Ti ripeto la domanda: che cosa vuoi fare?" sapeva che stava per succedere qualcosa, sapeva che Harry avesse qualcosa in mente "voglio stare un po' con te" sussurrò il ragazzo, fissando i propri occhi in quelli di lei e notando in quelli un luccichio che lo indusse a sorriderle sulle labbra. Meg avertì il proprio cuore fare capriole, nel momento esatto in cui lui la baciò dolcemente, per poi concentrarsi sui pulsanti dell'ascensore. "Mi sembra che... dovrebbe essere il quattro" esclamò, riferendosi a chissà cosa, e premendo quel tasto "no, no è il sei" pigiò il sesto pulsante sulla superficie del quale era disegnato il numero sei "scherzavo, è il tre" premette un altro tasto ancora "ma cosa?" Meg gli si avvicinò ridendo "non vorrei che fosse il primo.." il suo dito si fermò su un altro tasto "probabilmente è sull'attico!" esclamò, premendo il numero otto "o magari è giù..al livello della pista" pigiò il pulsante con su scritto 'zero' "cavolo, non mi ricordo..sono stato in così tanti aeroporti!" tornò a premere il quattro "ok, forse ci sono, forse è il cinque" "basta!" "stai fermo!" Meg gli prese le mani tra le sue per impedirgli di premere altri tasti "così lo bloccherai!" esclamò divertita, ma non appena ebbe finito di parlare, avvertirono uno strano rumore, una specie di sirena all'interno dell'ascensore, e l'attimo dopo, si spensero tutte le luci.
" Troppo tardi" sussurrò lui, guardandola come se stesse per saltarle addosso da un momento all'altro "tu! tu..! tu..sei" si aspettava di sentirsi dire 'cretino' 'idiota'..insomma, ci sarebbe stato, aveva volontariamene bloccato un ascensore! Sul viso di Meg, reso appena visibile dalla luce di emergenza, un'espressione quasi eccitata "tu sei un fottutto genio!" esclamò, e non ebbe il tempo di aggiungere altro perchè Harry rise portando la testa all'indietro e cingendole i fianchi con le braccia, attirandola pericolosamente a sè, prima di baciarla, mozzandole il respiro e travolgendola totalmente in un bacio appassionato e disperatamente intenso.   
" Non potevo baciarti così davanti a tutti" sussurrò il ragazzo, soffiandole quelle parole sulle labbra, e a quel punto Meg sorrise mandandogli il cuore in fiamme, e sporgendosi appena per permettere alle loro labbra di combiaciare nuovamente, un contatto bramato da entrambi, intimo, lento, passionale, travolgente, intrigante. Due corpi abbracciati e due cuori innamorati, sempre di più, sempre più profondamente.
" Ti è piaciuta la trovata?" le domandò Harry parlando a bassa voce, quando trovarono le forze di interrompere quei baci "di solito la gente ha paura di restare bloccata in ascensore" disse lei, le sue braccia ancora attorno al collo del ragazzo e le sue mani tra i suoi capelli "e tu ne hai?" sussurrò, stabilendo con lei un contatto visivo così malettamente ardente di passione, che per poco non le fece annebiare del tutto il cervello, costringendola a fermarsi in tempo prima di sfilargli la maglia e fare cose che non andrebbero fatte in un'ascensore volontariamente bloccato nel bel mezzo di un aeroporto.
"In condizioni normali, si, avrei paura" mormorò, senza smettere di torturargli dolcemente i ricci "e ora?" Harry portò le mani dai sui fianchi alla schiena, spingendola di più contro di sè "ora no" la sua voce era un sussurro, lui si chinò appena, e un attimo dopo Meg avvertì le sue labbra all'altezza del proprio collo "ora ho soltanto paura di non saper più vivere senza di te" aggiunse la ragazzza, la voce tremante e il battito del cuore furiosamente accelerato, Harry tornò a guardarla negli occhi e sorrise "vuoi sapere di cosa ho paura io?" non le diede il tempo di rispondere "di diventare pazzo, quando mi sveglierò la mattina e realizzerò che sei troppo lontana" Meg lo baciò teneramente "o quando avrò voglia e bisogno di stringerti, quindi praticamente tutti i minuti, e finirò per abbracciare l'aria" la ragazza cercò di nuovo le sue labbra, trovandole subito e impegnandole in un nuovo bacio "non abbraccerai l'aria..ci sono i ragazzi" sussurrò, senza smettere di annegare nel suo sguardo, così ipnotizzante anche in penombra "si..ma io voglio te, vorrò sempre te" "ti amo Harry, tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto ta-" la interruppe bruscamente, portando un dito sulle labbra di lei "ti amo anche io, molto più di quanto immagini" e azzerò nuovamente le distanze tra loro. La baciò avidamente, spingendola indietro, fino a far aderire la schiena di lei al muro, senza mai interrompere il contatto e prendendole il viso tra le mani, giocando con i suoi capelli e continuando a baciarla, annientato dal desiderio di amarla, lì, in aeroporto, a meno di venti minuti dalla partenza.
Meg lo abbracciò, cingendogli il corpo con le braccia e godendosi ogni singolo istante di quel paradiso che lui le stava donando, anzi, che si stavano donando a vicenda; baci, baci, baci e ancora baci, ardenti e colmi di una passione inesauribile, che terminarono soltanto quando entrambi furono a corto di fiato.
" Noi ci rivedremo presto, vero?" quella di Meg era un'implicita richiesta "ti prego, dimmi di sì" aggiunse, la sua schiena ancora appoggiata al muro, e il viso di lui a pochissimi centimetri dal proprio "si, ci rivedremo prestissimo..un giorno di questi aprirai gli occhi e sarò accanto a te, pronto a donarti tutto l'amore del mondo e recuperare il tempo perduto" "me lo prometti, amore?" il cuore che sembrava voler uscire dal petto "te lo giuro" disse lui, guardandola dritto negli occhi scuri e trattenendosi dal baciarla ancora. 
"Scusa" un attimo dopo Meg si pentì di ciò che gli aveva fatto promettere..come poteva essere stata così egoista?
 "..lo so che hai molti impegni, lo so che giri il mondo, so che non è facile trovare il tempo per fare tutto,e non voglio che tu rinunci a qualcosa per causa mia, l'ultima cosa che voglio è che tu ti senta asfissiato da me, l'America è lontana e-" Harry non le permise di continuare, non riuscì a resistere e la baciò ancora intensamente, mozzandole il respiro come al solito ed esplorando il suo corpo con le mani "dille più spesso queste stupidaggini, così con la scusa di tapparti la bocca, posso baciarti" mormorò, quando riuscirono a mettere fine a quell'ennesimo bacio "non hai bisogno di un pretesto per baciarmi" rispose dolcemente la ragazza, lui le prese la mano "non azzardarti mai più a scusarti per avermi chiesto di tornare..potrò essere incasinato quanto vuoi, ma avrò sempre tempo per te, per noi due." 
" L'unica cosa che asfissierà è la tua mancanza, capito?" tornò a prenderle il viso con le mani, la ragazza si sentì completamente annientata da quello sguardo così intenso, da quegli occhi così dannatamente belli, colorati di sfumature di verde spruzzate di blu, le bloccavano il respiro ogni singola volta, anche così, in penombra "ma cosa aspettavamo per chiuderci qua dentro?" Harry tornò a sfiorarle il collo con le labbra, e lei rise con il cuore a passo dall'esploderle, poi fece in modo che il ragazzo alzasse di nuovo il viso, e quando furono di nuovo l'uno di fronte all'altra, Meg lo baciò legandogli nuovamente le braccia intorno al collo, mentre lui portò le mani sui suoi fianchi, continuando a baciarla ancora e ancora, sempre più avidamente. Avevano un disperato bisogno di coccolarsi, di abbracciarsi, di baciarsi all'infinito e di amarsi in ogni modo conosciuto e non, semplicemente perchè sapevano che non avrebbero avuto la possibilità di farlo per un po' di tempo..non sapevano con certezza quando si sarebbero rivisti, poteva trattarsi di giorni, settimane, mesi, e loro due avevano tutte le intenzioni di sfruttare ogni singolo istante prima della chiamata del volo, per restare l'una tra le braccia dell'altro.
Qualche minuto dopo, le porte dell'ascensore si aprirono di scatto, e coloro i quali si erano preoccupati di andarli a salvare, o almeno così credevano, li trovarono labbra contro labbra, avvinghiati l'uno all'altra come se quello fosse l'ultimo minuto, e forse lo era davvero.
"Adesso non si può neanche decidere di restare bloccati in un ascensore, che subito ti vengono a liberare!" sbottò il ragazzo, quando furono di nuovo in compagnia di Niall, Louis, Zayn e Liam "siete stati quasi un'ora là dentro" gli fece notare Louis "allora è volata" sospirò Harry, un attimo prima che i due manager li richiamassero all'ordine.
" E' arrivato il momento di partire, forza ragazzi!" esclamò Parker, per poi rivolgersi a Meg "sembra proprio che ci rivedremo!" le disse, facendole l'occhiolino, nel frattempo anche Burbank si avvicinò a loro "Grazie. Grazie per avermi scelta quella sera, vi sarò debitrice a vita" poi li salutò.
Un attimo dopo abbracciò Niall lascinadosi stringere in un tenero abbraccio "guarda che ti aspettiamo a Londra, eh!" sorrise lui "possiamo organizzare una sorpresa per Harry..conta su di me" aggiunse, mentre la ragazza lo stringeva di più; poi fu il turno di Liam, sprofondò tra le sue braccia "non ci dimenticheremo di te, ci sentiremo spessissimo" le disse lui accarezzandole i capelli; quando abbracciò Louis, Meg era sull'orlo delle lacrime "mi hai detto che sono il tuo migliore amico, perciò sappi che non ti libererai di me" sussurrò dolcemente, stringendola forte a sè, lei non trovava le forze per rispondere, e sorrise ancorata al suo corpo; subito dopo finì tra le braccia di Zayn, piangeva a dirotto, non era riuscita a evitarlo, dopo ogni abbraccio sentiva sempre più vicino il momento di salutare Harry, e non ce la fece a trattenere le lacrime "ei, tranquilla" il ragazzo la strinse di più "Meg, lui ti ama, tu lo ami, andrà tutto bene" esclamò, prima di lasciarla andare. 
L'istante successivo gettò le braccia al collo del ragazzo che amava e lasciò che lui la stringesse fortissimo, così tanto che le parve di soffocare  in quell'abbraccio, ma non si staccò, voleva abbracciarlo fino a stare male, pianse sulla sua spalla "ti prego, smettila, amore..così fai piangere anche a me" sussurrò lui, abbracciandola in modo sempre più convulso, la voce tremante e le braccia intorno al corpo di lei "piangi, non smetterai di essere il mio supereroe" disse lei, senza interrompere l'abbraccio, Harry si sentì come se fosse stata stappata una bottiglia, e il contenuto fosse finalmente libero di fuoriuscire. Pianse tra le braccia di Meg, piansero entrambi, singhiozzando rumorosamente. "Siete due bambini!" li prese in giro Lou, cercando di smorzare la tensione, anche se quell'abbraccio era davvero commuovente e tra un po' scoppiavano a piangere anche loro quattro "no..sono solo innamorati" fu Zayn a contraddirlo "follemente innamorati" lo corresse Liam.
Meg abbracciò di nuovo loro quattro e quando fu il turno di Niall "salutami Emma, dille che mi piacerebbe rivederla" le disse lui, subito dopo Megan afferrò il cellulare del ragazzo e gli registrò il numero della sua migliore amica, sorridendo tra le lacrime "sono sicura che sarebbe molto più felice di sentirselo dire direttamente da te" esclamò strizzandogli l'occhio.
Poi i ragazzi furono spinti dai manager lontano da lei, li osservò andare via lentamente, le lacrime che prepotentemente le rigavano il viso..no, non potevano andare via sul serio.. lui...lui non poteva. 'Torna indietro, perfavore' il suo cuore gridava, ma le parole non arrivarono in gola, ostacolate dai singhiozzi; e tutto ciò che fece fu portarsi le mani sul viso per impedire ai suoi occhi di vederlo farsi sempre più lontano, sempre più piccolo in prospettiva, i suoi ricci ormai confusi tra la folla, e il cuore di lei in preda alla voglia di infilarsi nella sua valigia e seguirlo ovunque. Non era pronta a salutarlo, non lo sarebbe stata mai.
Meg si asciugò le lacrime con foga, tentando di calmarsi, ma ciò che vide non appena le sue mani scesero lungo il viso lasciandole prendere atto della realtà, per poco non le fece arrestare il funzionamento degli organi interni, già profondamente scombussolato.
Harry era lì, di fronte a lei, di nuovo, per pochissimi istanti, ma c'era. 

"Ricordati sempre che ti amo, che per me sei tutto, e che presto tornerò da te... ricordalo sempre amore mio"  sussurrò lui stringendola forte, prima che Meg gli relagasse un bacio, uno di quelli che nessuno di tutti e due avrebbe mai dimenticato. Con quel contatto le lacrime di Harry si mischiarono alle sue, ma avvenne anche qualcosa di  più profondo, uno scambio di cuori.
E poi lui se ne andò davvero, rendendola debole e priva di forze nel momento esatto in cui smise di cingerle il corpo con le braccia.



Buonsalveeeee :))
Eccomi qua, anche questa volta sono stata puntuale..dovete ringraziare soltanto il santo che ha deciso che l'assemblea di isituto dovesse capitare proprio domani ahahahah :DD Se così non fosse stato, probabilmente non ce l'avrei fatta ad aggiornare.
In ogni caso, ecco che è arrivata la tanto temuta partenza, e adesso vedremo come se la caveranno i ragazzi a Londra, e Meg a casa sua insieme alla sua famiglia e a Emma. Se pensate che la storia sia finita, siete sulla strada sbgliata..accadranno ancora tante tante cose :))
Spero di non annoairvi con la lunghezza, e vi ringrazio di cuore per ogni singola parola che mi scrivete nelle recensioni..davvero, vi voglio bene ♥
Vi prego, continuate a farmi sapere cosa ne pensate, perchè per me è importante, lo sapete :DD
Grazie anche a chi inserisce la storia in una quasiasi lista, e a chiunque passi nella mia pagina :))
Prima di lasciarvi allo spoiler del prossimo capitolo, vi dico già che purtroppo lunedì prossimo non ci sarà alcun aggiornamento perchè..udite, udite! Lunedì prossimo a ques'ora probabilmente starò passeggiando per Oxford Street, o magari starò facendo in giro sul London Eye, o starò ammirando il Big Ben, o semplicemente starò assaggiando un 'Fish and Chips'! :DD
Non me ne vogliate, ma non riuscirò assolutamente a scrivere, nemmeno mezzo rigo...vado a Londra, e credetemi se vi dico che per me è un sogno! ♥
Quindi ci risentiremo tra dieci-quindici giorni :)) E adesso vi lascio allo spolier! Recensiteeeeeeee <3<3<3
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"Come è andata in America?" domandò Jemie a tutti e tre i ragazzi, una volta che si ritrovarono tutti e sei all'esterno dell'aeroporto "alla grande! Siamo stati benissimo, i concerti sono stati uno più elettrizzante dell'altro, e poi abbiamo avuto anche parecchio tempo libero" spiegò Liam "si, è stato tutto fantastico, davvero indimenticabile" esclamò Zayn "qualcosa che vi mancherà?" domandò Charlie curiosa, i tre ragazzi si scambiarono una veloce occhiata, consapevoli che avrebbero pronunciato la stessa parola nello stesso istante "Meg" dissero semplicemente "spero di rivederla presto!" Beth parlò a nome di tutte e tre.

Quando i One Direction atterrarono a Heatrow, Megan era già a casa da un pezzo. Si era dovuta trattenere dal chiamare Harry per dirgli di essere arrivata, perchè non voleva sembrare appiccicosa e perchè lui sarebbe stato comunque ancora in aereo.
Si era sforzata di non cedere alle lacrime per tutta la durata del viaggio, anche se i suoi tentativi non erano andati a buon fine; e come se non bastasse aveva continuato a sentirsi una stupida per tutto il tempo, perchè sapeva che nella vita c'erano cose peggiori del non poter vedere il ragazzo per non si sa quanto tempo. Si rendeva conto che non era una tragedia, in fondo non era morto nessuno, come si suol dire, e Harry l'amava, le aveva promesso che si sarebbero rivisti presto, e lei non poteva chiedere di meglio.
Ciò che non le andava a genio, era non saper quantificare in termini di giorni, settimane o addirittura mesi, quel 'presto'. Non doveva comportarsi come una bambina viziata, era l'ultima cosa a cui aspirava, ma aveva pianto, semplicemente perchè quel sentimento che provava per lui era troppo grande, troppo bello, troppo intenso, troppo vero.. gli sarebbe mancato più dell'aria.
Avrebbe fatto carte false per poter restare tra le sue braccia per sempre, e affermare che teneva più a lui che a sè stessa non era affatto un'esagerazione.
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Capitolo 39
*** Capitolo 38 ***


Ormai era fatta. Erano partiti, e non c'era più modo di tornare indietro a meno che non avesse sul serio dirottato l'aereo.
Aveva scelto il posto accanto al finestrino per poterci sbattere la testa contro, e avere la possibilità di estraniarsi dal resto del mondo, affondando lo sguardo nelle nuvole, e rifiutandosi di voltarsi dal lato del passeggero, per non essere costretto ad accettare la realtà. Dopo un intero mese in cui aveva condiviso tutto con lei, in cui avevano vissuto quasi in simbiosi (adesso lo poteva ammettere liberamente) con la scusa della farsa, e dopo quegli ultimi quattro o cinque giorni assolutamente meravigliosi e perfetti, colmi di un'amore che si era manifestato in ogni momento, era difficile voltarsi e realizzare di non averla accanto. 
Anzi, più che difficile, era triste. Scosse la testa da solo, senza distogliere gli occhi dalla fascia di cielo che stavano attraversando, domandandosi come avesse fatto a ridursi così. Piangere per una ragazza..non lo aveva mai fatto prima di allora, nè pensava che sarebbe mai accaduto. Poi rise tra sè nonostante tutto, correggendosi da solo, perchè non lei non era 'una ragazza', una delle tante, no, Meg era 'la ragazza', la sua ragazza. La stessa che l'aveva amato in modo smisurato sin dal primo istante, la stessa che la prima sera l'aveva abbracciato incredula e felice, la stessa ragazza insieme alla quale aveva inventato dal nulla una storia romantica da far credere ai giornalisti, la stessa ragazza che aveva desiderato baciare sulle labbra senza un motivo preciso nel momento in cui lei era entrata nel panico vedendosi una decina di flash puntati addosso.. e lui aveva bellamente ignorato quella voglia, considerandola un attimo di pazzia.
Poi aveva davvero premuto le labbra contro quelle di lei sulla ruota panoramica di un parco divertimenti, lo aveva fatto per esigenze di copione, se così le si può chiamare, ma nell'istante in cui si erano baciati era successo qualcosa che non era stato previsto nè dai manager, nè da nessun altro, e lui di nuovo aveva ignorato quei segnali. Il giorno dopo erano partiti per Los Angeles, avevano cenato da soli, ricordava perfettamente che avevano trascorso la maggior parte del tempo a parlare di Charlie, Jamie e Beth, ricordava pure che Meg per un attimo non si era sentita all'altezza di una modella, di un'attrice e di una ballerina professionista, e lui in quel momento l'aveva giudicata pazza, perchè lei non poteva avere idea di quanto fosse bella e speciale, nella sua dolcezza e nella semplicità. Harry pensò che erano queste le componenti del suo carettere che più l'avevano affascinato: una bellezza per niente ostentata, tenera, semplice e condita di senso dell'umorismo. 
Era stato dannatamente bene quella sera in sua compagnia al punto tale che si era ritrovato sul terrazzo della camera di lei a mangiare gelato rubato dalla cucina. Ricordò in momento il cui Meg era piombiata in camera sua con le riviste in mano, sbigottita e imbarazzata di fronte alla velocità con la quale il suo viso, il suo corpo, il suo nome e il resto dei dati anagrafici erano improvvisamente diventati di dominio pubblico, lui l'aveva abbracciata forte promettendole che l'avrebbe aiutata a reggere quella situazione per lei completamente nuova, e poi le aveva proposto di assistere a un loro concerto quella sera stessa, non immaginando minimamente quanto fosse riuscito a rinderla felice con quel semplice invito, e ritrovandosi con un cuore impazzito, quando lei per rigraziarlo, lo aveva ricoperto di baci sulle guance. Meg era scoppiata in lacrime a quel concerto, e aveva fatto lo stesso a tutti i successivi a cui aveva partecipato, riempiendogli il cuore di tenerezza e orgoglio ogni volta, e arrivando persino a indurlo a prenderle la mano durante le prove e dedicarle una canzone, per poi finire per imbambolarsi nel suo sguardo e dimenticare l'ultimo 'That's what makes you beautiful' da solista.

Quel ricordo lo fece sorridere, era l'ennesima conferma che quella ragazza aveva un certo effetto di lui, e fu puntualmente ignorata.
Ricordò il bacio appassionato che si erano scambiati nel bosco sotto la pioggia, erano finiti lì per salvare un gattino, e quella fu la prima volta in cui perse davvero il controllo di se stesso e la baciò intensamente, facendo finta che i paparazzi fossero lì pronti a immortalarli; quel fuori programma decisamente passionale e romantico, gli aveva provocato un febbrone, e lui ne aveva approfittato più del dovuto, fingendosi più debole di quanto non fosse unicamente per farsi coccolare da Meg. Ricordava ogni minimo particolare dei giorni trascorsi insieme: la prima notte passata insieme, sempre per via della febbre, tutti gli abbracci e  i baci che si erano scambiati nelle prime ore del mattino in un vicolo adiacente al viale più famoso di Los Angeles, l'accurata scelta del profumo per la mamma di lei, i baci sul collo...e poi il rientro a San Francisco. Gli sms, la spiaggia, la pizza a casa della zia di Meg per salutare Emma che sarebbe partita il giorno successivo, la serata trascorsa sempre da soli, con tanto di malibù, coca, corrente improvvisamente saltata, e infiniti e ardenti baci sul divano. 
Ricordava la ramanzina dei ragazzi conseguente a quella notte, e i loro consigli; e poi i giorni che sembravano essersi traformati in anni quando i One Direction erano dovuti ritornare a Los Angeles senza di Meg ; al suo ritorno a San Fransisco le cose si erano iniziate a fare più intriganti, a partire dalla serata che aveva organizzato per lei in spiaggia, alla voglia incontenibile che aveva di amarla, al suo limitarsi a baciarla intensamente sulla sabbia fresca, e poi la cazzata più grande che avrebbe potuto commettere. La notte in cui le aveva asciugato le lacrime con dei baci, confessandole di amarla mentre lei dormiva, e il giorno successivo, la propria difficoltà nel dirle che lei era diventata la ragione del suo sorriso, e la prima volta che avevano fatto l'amore, seguita dalla sensazione di vuoto quando si era svegliato non trovandosela accanto e dalla speranza di riuscire a fermarla in tempo, e la felicità impagabile provata nel riaverla tra le braccia.
 E poi c'erano i ricordi più recenti, quelli appartenenti ai quei trascorsi nella casa dei nonni di Liam, il suo sapergli stare accanto, il suo modo di sostenerlo nella decisione di vuotare il sacco e dire tutta la verità riguardo la farsa, la notte appena trascorsa, la stessa in cui avevano fatto nuovamente l'amore, e quella mattina, la voglia di stringerla senza parlare in aeroporto, il suo prendere in mano la situazione spronato dai suoi migliori amici, il momento di follia pura in cui aveva premuto tutti i tasti dell'acensore bloccandolo volontariamente e i baci, i sorrisi, gli sguardi, le risate e le promesse che si erano scambiati lì dentro.
E poi l'ultimo convulso abbraccio, e quelle lacrime che non avevano voluto sapere di starsene al posto loro!
Si, aveva pianto per Meg, perchè l'amava più di ogni altra cosa, e rifiutava categoricamente l'idea di separarsi da lei. 
Mentre il mese appena passato gli scorreva davanti, inducendolo a sorridere di tanto in tanto, si voltò inavvertitamente dal lato dei sedili, e esattamente come aveva immaginato, provò una stretta al cuore non trovarsela accanto..non che si aspettava che Meg fosse lì, ma non avrebbe avuto prezzo poterla stringere di nuovo. Si era talmente abituato alla sua presenza,che adesso che lei non c'era, si sentiva come se gli mancasse qualcosa. E gli mancava lei, in un modo vergognosamente evidente.


"Come va?" Louis gli si era seduto accanto, lui si voltò verso l'amico e si concesse un mezzo sorriso "sono troppo sdolcinato se ti dico che già mi manca?" faceva tenerezza il modo in cui lo domandò, ma l'amico era determinato a tirarlo su di morale, e assecondarlo o sparare frasi mielose, non era di certo il modo adatto per raggiungere quello scopo "si" rispose senza mezzi termini, facendolo sorridere nonostante tutto "dai..se raccontassi a qualcuno che hai pianto in aeroporto, faresti meglio a non uscire più di casa" continuò, pensando che prenderlo in giro fosse un buon metodo per distrarlo "infatti tu non farai niente del genere" "sennò?" lo sfidò Louis "ti spezzo le gambe" rispose l'amico "non ne saresti capace..non ne hai il fegato, e poi mi vuoi troppo bene per farrmi del male" Harry lo guardò come se la sapesse lunga "e questo è lo stesso motivo per il quale tu terrai la bocca cucita" gli fece notare, Louis scrollò le spalle, consapevole che l'amico avesse ragione "vero" disse soltanto, sorridendo.
" Ma come fai a sapere che non lo faranno nemmeno Liam, Niall e Zayn?" tornò alla carica "perchè sennò spezzo le gambe a loro" rispose Harry, lasciandogli intendere che loro non lo avrebbero fatto per lo stesso motivo per il quale non lo avrebbe fatto lui;  restarono zitti per qualche minuto, entrambi assorti nei propri pensieri fino a quando Louis non se ne uscì con 'manca anche a me Meg' del tutto fuori programma, Harry lo guardò storto, e lui si affrettò a precisare "non nel modo in cui manca a te, ma mi manca" disse, inducendo l'amico a sorridere di nuovo.
Menomale che gli si era seduto accanto con l'intenzione di prenderlo in giro! ...Pensò il ragazzo dagli occhi azzurri, in quel momento tutti e due sentirono un rumore di passi, e un attimo dopo Zayn, Liam e Niall furono insieme a loro. Non avevano la possibilità di girovagare per l'intera estensione del corridoio dell'areo quando viaggiavano su voli di linea come stavano facendo quella volta, ma i ragazzi approfittarono del fatto che il mezzo non fosse molto affollato per occupare anche i posti che non gli erano stati assegnati formalmente; naturalmente viaggiavano in un'ala dell'aereo riservata a poche persone per via del loro esorbitante successo, e in quel modo non incorrevano nel pericolo di imbattersi in qualche fan che casualmente aveva preso quello stesso aereo. Non che non volessero, amavano il contatto con i fan, ma dopo più di un mese trascorso in America avevano soltanto voglia di rilassarsi pensando al ritorno a casa, e poi dovevano essere di supporto a Harry, che non si sentiva esattamente all'apice della felicità senza di lei.
I cinque ragazzi chiacchierano per gran parte del viaggio, in fondo avrebbero impiegato nove ore per arrivare a Londra, e man mano che il tempo passava quattro di loro si sentivano sempre più eccitati al solo piensiero di abbracciare famiglia, amici, e soprattutto le rispettive ragazze; Niall era contento a modo suo perchè aveva avuto il numero di Emma, e adesso doveva soltanto trovare il coraggio di telefonarle o quantomeno scriverle. Si, lui, il finto biondo più amato del mondo, era timido con le ragazze. Non si poteva dire che si fosse innamorato della migliore amica di Meg, la conosceva appena, ma sin dal primo istante quella ragazza lo aveva intrigato, e aveva soltanto voglia di conoscerla meglio..non aveva idea se si sentisse con Josh, non glielo aveva mai chiesto anche se erano amici, non voleva sbilanciarsi troppo, e poi gli sarebbe bastato esserle solo amico, almeno per il momento.
Harry non vedeva l'ora di riabbracciare sua madre, ma a parte questo, avrebbe preferito di gran lunga restare ancora un po' a San Francisco, con lei.
Era strano per tutti sapere che Meg non fosse lì con loro, e speravano di rivederla presto, perchè avevano imparato a volerle bene in poco tempo, e gli avrebbe fatto un immenso piacere riabbracciarla, però erano felici di tornare a casa, e esattamente come Meg per Harry rappresentava il mondo, Charlie, Jamie e Beth lo rappresentavano per loro, e non stavano più nella pelle dalla voglia di stringerle forte e baciarle fino a restare senza fiato.
Liam, Zayn e Niall, come se avessero letto Louis nella mente, cominciarono a stuzzicare Harry prendendolo in giro sempre per lo stesso motivo, facendolo esasperare e divertire contemporaneamente, per poi fargli ammettere che se avesse avuto la possibilità di tornare indietro nel tempo, si sarebbe comportato esattamente come aveva fatto, e avrebbe pianto tra le sue braccia. Perlomeno, non aveva nessun tipo di rimpiato, aveva sfruttato ogni singolo istante per stare con lei, si era goduto ogni attimo fino in fondo.
Poi il discorso si spostò su Niall, tutti avevano notato un veloce scambio di battute tra lui e Meg, e alla mise lo costrinsero ad ammettere di aver ottenuto il numero di Emma; a quel punto Liam e Zayn si scambiarono un'occhiata che incuriosì tutti, e un attimo dopo i due spiegarono di aver fatto una scommessa sul fatto che prima di partire, Niall avrebbe chiesto a Meg il numero dell'amica. Si vedeva lontano un miglio che quella ragazza gli piaceva, se ne erano accorti tutti, Harry compreso, ma il diretto interessato ci tenne a precisare che desiderava soltanto conoscerla meglio, come amica, calcando fin troppo l'ultima parola.
Poi aggiunse con tono divertito che era stata Meg a dargli il numero senza che lui glielo avesse chiesto apertamente, in seguito a una sua semplice richiesta di mandarle dei saluti, e Zayn si appigliò a quest'ultimo punto dicendo che la vittoria della scommessa non doveva essere considerata di Liam, perchè non era stato l'amico a chiedere il numero direttamente. In seguito ci fu tra loro una giocosa discussione che li portò a non accorgersi dello scorrere del tempo. Non mancava ormai molto all'arrivo a Londra. 

" Jegè sto arrivandooo!" Zayn non riuscì a trattenersi, e sorrise senza ritegno pensando che da lì a poco l'avrebbe riabbracciata, Louis e Liam lo fissarono per qualche istante, trovando nelle parole dell'amico tutta la felicità che provavano contando i minuti che mancavano all'atterraggio, Niall si ritrovò a pensare al modo in cui, di punto in bianco, avrebbe contattato Emma, e Harry sorrise a sua volta.. quantomeno era contento per i suoi migliori amici.
" Pensala così: se tu e la tua ragazza non vivete nella stessa città, e siete costretti a vedervi poco, immagina quanto sarà bello stringerla tra le braccia dopo tanto tempo e fare l'amore con lei tutta la notte" gli suggerì Liam, sorridendo e pregustandosi già la serata con la sua Charlie "si, è vero..è dura vedersi una volta al mese se tutto va bene, e nessuno lo sa meglio di noi" proseguì Louis "ma la sensazione che provi quando la rivedi dopo averla desiderata per settimane e settimane, ti fa scordare di tutta la sofferenza provata avendola lontana" si aggiunse Zayn, e un momento dopo atterrarono.
Harry andò dritto dritto ad abbracciare la mamma, stringendola forte, felice di rivederla dopo più un mese, e mentre si avviavano insieme verso casa come capitava troppo poco spesso, si ritrovò a pensare che i ragazzi avessero ragione: quando sarebbe riuscito a guardarla negli occhi e baciarla di nuovo, avrebbe avuto l'ennesima conferma che ne era valsa la pena di aspettare.
Non appena mise piede a terra, anche Niall si fiondò tra le braccia del suo papà, e cominciò a ridere e scherzare con lui, prendendo il giro la mamma, i giocatori di calcio e il resto della famiglia, intrepido di rivedere tutti. Salutò il resto dei ragazzi, dicendogli che sarebbe tornato a Londra cinque o sei giorni dopo, adesso aveva tutta la voglia di respirare l'aria della sua amata Irlanda, e di Mullingar in particolare.
" Amore mioooo" una ragazza indubbiamente bella dai capelli nero corvino e vispi occhi verdi, urlò nel bel mezzo dell'aeroporto, per poi cominciare a correre con le braccia aperte, fino a travolgerlo, e contemporaneamente altre due ragazze, una biondina con un fisico da urlo, e una dolce e riccissima brunetta, la imitarono. Zayn lasciò cadere la valigie a terra quando la sua ragazza gli piombò addosso, l'abbracciò come se non lo vedesse da mesi e mesi, e poi tutti e due persero il senso dell'orientamento quando le loro labbra combaciarono un bacio intenso e appassionato "mi sei mancata da morire Jegè" sussurrò sui sulle sue labbra, prima di baciarla ancora "anche tu Malik" disse lei, il respiro affaticato per l'emozione "a proposito..ma questo soprannome da dove è venuto fuori?" domandò la ragazza, gurdandolo negli occhi, tenendosi ancora ancorata al suo corpo e pensando a quanto lui fosse bello "Jegè? Boh, mi è venuto in aereo, mi sembrava dolce..ma se non ti piace lo cambio" "lo adoro!" rispose Jamie, sporgendosi per baciarlo ancora.
Poco distanti da loro, Liam e Charlie si abbracciavano in modo convulso "è così bello riaverti tra le braccia!" sussurrò lui, prendendole il viso tra le mani e fissando i propri occhi in quelli azzurri di lei "stanotte non ho chiuso occhio, non ci potevo credere che finalmente saresti tornato" disse lei, sorrridendogli prima di gettargli nuovamente le braccia al collo e baciarlo fino a restare senza fiato "e non dormirai nemmeno la notte che verrà..è un problema?" domandò Liam quando si staccarono, un luccichio negli occhi "assolutamente no" Charlie lo baciò di nuovo. "Ti amo" sussurrò il ragazzo sulle sue labbra, un attimo prima che la ragazza riprendesse a baciarlo, lasciandogli poggiare le mani sui propri fianchi, come se volesse impedirle di scappare via, ma Charlie non lo avrebbe fatto nè allora e nè mai "ti amo anch'io" esclamò, felice, quando riuscirono a mettere fine a quel bacio.
" No, dai, non è vero.." Louis rise portando la testa all'indietro "ti dico di sì!" insistè la ragazza, riferendosi a chissà cosa "no Beth, non ci posso credere!" ridevano come due pazzi, e contemporaneamente si mangiavano con gli occhi "e invece devi, amore!" disse lei, sfiorandogli le labbra con le proprie, prima teneramente, poi con passione. "Quanto abbiamo dovuto aspettare per questo?" domandò lui riferendosi al bacio che si erano appena scambiati, sorrideva come non mai "esattamente ventuno giorni" rispose la ragazza, riprendendo a baciarlo subito dopo. Louis la  prese alla sprovvista sollevandola da terra, prendendola tra le braccia come se fosse una principessa e facendola girare in tondo stringendola forte; Beth gli intimò di metterla subito giù, ma trovò quel gesto tenerissimo, e lo baciò ripetutamente, comodamente accoccolata tra le sue braccia.Okay, ventuno giorni non sono tantissimi, ma quando si è innamorati posso prendere la grandezza dell'eternità.
 "Come è andata in America?" domandò Jemie a tutti e tre i ragazzi, una volta che si ritorvarono tutti e sei all'esterno dell'aeroporto "alla grande! Siamo stati benissimo, i concerti sono stati uno più elettrizzante dell'altro, e poi abbiamo avuto anche parecchio tempo libero" spiegò Liam "si, è stato tutto fantastico, davvero indimenticabile" esclamò Zayn "qualcosa che vi mancherà?" domandò Charlie curiosa, i tre ragazzi si scambiarono una veloce occhiata, consapevoli che avrebbero pronunciato la stessa parola nello stesso istante "Meg" dissero semplicemente "spero di rivederla presto!" Beth parlò a nome di tutte e tre. Subito dopo ogni coppietta imboccò una strada diversa, continuarono a coccolarsi per tutto il tempo, e si diedero appuntamento a qualche giorno dopo. Era mercoledì e si sarebbero rivisti tutti sabato, con Niall probabilmente lunedì, tutti avevano intenzione di trascorrere qualche giorno in famiglia, e strano a dirsi, ma Zayn, Liam, Louis, Harry e Niall avrebbero sentito la mancanza l'uno degli altri..vivevano praticamente in simbiosi da quasi ben tre anni!

Quando i One Direction atterrarono a Heatrow, Megan era già a casa da un pezzo. Si era dovuta trattenere dal chiamare Harry per dirgli di essere arrivata, perchè non voleva sembrare appiccicosa e perchè lui sarebbe stato comunque ancora in aereo.
Si era sforzata di non cedere alle lacrime per tutta la durata del viaggio, anche se i suoi tentativi non erano andati a buon fine; e come se non bastasse aveva continuato a sentirsi una stupida per tutto il tempo, perchè sapeva che nella vita c'erano cose peggiori del non poter vedere il ragazzo per non si sa quanto tempo. Si rendeva conto che non era una tragedia, in fondo non era morto nessuno, come si suol dire, e Harry l'amava, le aveva promesso che si sarebbero rivisti presto, e lei non poteva chiedere di meglio.
Ciò che non le andava a genio, era non saper quantificare in termini di giorni, settimane o addirittura mesi, quel 'presto'. Non doveva comportarsi come una bambina viziata, era l'ultima cosa a cui aspirava, ma aveva pianto, semplicemente perchè quel sentimento che provava per lui era troppo grande, troppo bello, troppo intenso, troppo vero, e gli sarebbe mancato più dell'aria.
Avrebbe fatto carte false per poter restare tra le sue braccia per sempre, e affermare che teneva più a lui che a sè stessa non era affatto un'esagerazione.
In ogni caso, a parte quel vuoto al petto che provava da quando lui aveva smesso di cingerle il corpo, e quella debolezza improvvisa che si era impossessata di lei nello stesso istante, era bello essere di nuovo a casa, dopo essere stata via per un mese o poco più.
Entrambi i suoi genitori l'avevano aspettata all'aeroporto, e si erano abbracciati forte più volte, la mamma quasi aveva le lacrime agli occhi, e Meg non se lo aspettava affatto, e il padre, l'aveva stretta a sè con una presa vigorosa che non aveva mai più utilizzato dopo l'ultima volta che era riuscito a prenderla in braccio, quando era ancora bambina. Forse non si era resa conto che un mese per loro era stato troppo, e paradossalmente, dopo aver saputo badare a se stessa per un periodo più o meno lungo, si sentì di nuovo bambina tra le braccia dei genitori..era un qualcosa che non le succedeva da tempo, e la rese felice.
La mamma la bombardò di domande per tutto il viaggio di ritorno a casa, e lei gli raccontò della zia, di San Franscisco, di Los Angeles, dei ragazzi e soprattuto di Harry, persino suo padre si accorse della luce che le attraversava gli occhi ogni volta che parlava di lui; e Meg promise a se stessa che l'indomani avrebbe raccontato loro tutto, dall'inizio alla fine, meritavano di sapere, sempre che non lo avessero già letto su qualche giornale e facessero finta di niente..no, scacciò immediatamente quel pensiero, conosceva sua madre, e non sarebbe riuscita a tenersi tutto dentro se fosse stata arrabbiata.
Non lo era, e non lo era nemmeno il suo papà, sembravano soltanto immensamente felici di aver riabbracciato la loro piccolina, anche se tanto piccolina non era più, a giudicare dal modo in cui amava quel ragazzo. Era pazza di lui, non c'era alcun dubbio.
Non appena era arrivata a casa, Meg si era fiondata in camera sua e aveva lasciato lì tutti i bagagli, per poi guardarsi intorno e provare una stretta al cuore quando aveva posato lo sguardo sui suoi tre cd preferiti, sistemati sul ripiano della mensola e ben visibili, disposti lì quando ancora non sapeva quanto sarebbe cambiata la sua vita dopo quell'estate a San Francisco..non c'era nulla da fare, le mancavano già, Harry in primis, ma anche i suoi quattro migliori amici.
" Non ti sarai messa già a piagnucolare?" Meg si voltò si scatto e un secondo dopo si ritrovò a stringere forte la sua migliore amica "finalmente" disse la ragazza, lasciandosi abbracciare ancora "non vedevo l'ora che tornassi, devi raccontarmi tutto" rispose l'altra, stretta tra le braccia di Meg "io ce l'ho con te!" rispose lei, con un tono dolce e scherzoso che stonava con quelle parole "e perchè mai?" Emma non ci era ancora arrivata "ti aspettavo in aeroporto" esclamò Meg, erano ancora abbracciate "lo so, mi dispiace..è che mamma e papà non ci sono per lavoro, e mia sorella è malata, non potevo lasciarla a casa da sola" spiegò "anzi, a dire il vero non dovrei essere nemmeno qui adesso... se mamma dovesse telefonare a casa e scoprire che sono qui da te, non me la farà passare liscia" continuò, ridendo divertita e coinvolgendo anche l'amica "non ti preoccupare, stavo scherzando" le disse Meg con un sorriso.
"Devo scappare..ma domani mattina ti aspetto a casa mia" la ragazza annuì "tanto sarò da sola con mia sorella come oggi, e avremo tutto il tempo per chiacchierare, come facevano prima che tu partissi per andare a trovare tua zia e tornassi come la fidanzata ufficiale di quel figo di Harry Styles" lei le tirò un cuscino addosso "lui è solo mio!" esclamò, come al solito gli occhi le brillavano "tu hai-" si trattenne per non dirle di Niall, se l'era immaginata diversamente quella scena "cosa ho?" domandò Emma guardandola come se volesse metterla a disagio "tu hai.." pregò che le venisse in mente qualcosa di sensato da dire, e in fretta "tu hai tanta voglia di ascoltarmi" "questo è sicuro" ribattè Emma "però non me la conti giusta" aggiunse un attimo dopo "domani, ti prometto che domani ti racconterò ogni cosa" a quel punto si abbracciarono di nuovo convulsamente "mi sei mancata Em" "non dire bugie" "no, ok, lì era tutto fottutamente perfetto, ma se ci fossi stata anche tu, sarebbe stato anche meglio" era sincera "mi sei mancata anche tu Meg" rispose l'amica, prima di abbracciarla di nuovo e sparire dalla sua vista.
La ragazza tornò in camera sua a mezzanotte passata, ma non riuscì a prendere sonno in nessun modo, lui le mancava troppo, e finì per infilarsi gli auricolari nelle orecchie nel pieno della notte e ascoltare le loro canzoni come faceva prima di incontrarlo, impostò la riproduzione casuale, e partì Strong. 
Una delle sue preferite. No aspetta, tutte erano le sue preferite. Quando arrivò al ritornello trattenne il respiro, come sempre.

I'm sorry if I say 'I need you'
but I don't care, I'm not scared of love
'cause when I'm not with you I'm weaker 
Is that so wrong?
Is it so wrong? That you make me strong.

Dopo il secondo ritornello, le squillò il cellulare e quando lesse il nome sul display si sentì sudare le mani.
" Amore" sussurrò, la voce spezzata dall'emozione, quella maledetta canzone stava parlando al suo posto, esprimeva esattamente i suoi sentimenti "che stai ascoltando?" domandò lui dolcemente, Meg non pensava che avesse sentito, ma evidentemente aveva premuto prima il tasto per rispondere e poi quello per mettere il pausa l'ipod "niente che tu possa lontanamente conoscere" lui sorrise tra sè, pensando a quanto fosse bello risentire la sua voce, a e quanto faceva male non poterla stringere forte al petto "quando questa canzone è stata composta, non ti conoscevo ancora, ma sembra proprio che le parole siano state scritte apposta per te, per noi due" il cuore di lei accellerò in modo spropositato quando Harry le cantò il ritornello, così, di punto in bianco, per telefono, con quella meravigliosa voce che si ritrovava ad avere. 
"Tu mi rendi forte" mormorò lei, facendo fatica a scacciare nuove lacrime quando lui ebbe terminato il ritornello..era vero, aveva schifosamente bisogno di lui, non le importava nulla di tutto il resto, non era spaventata dall'amore, si sentiva debole lì da sola nel suo letto, e tutto ciò a cui riusciva a pensare era che lui sapeva farla stare bene, si, la rendeva forte con un solo sgaurdo. E per Harry era esattamente lo stesso.
Cominciarono così, e chiacchierarono per ore e ore, come solo loro potevano fare, e quando attaccarono si resero entrambi conto che effettivamente il fuso orario poteva essere un problema, ma scoppiarono a ridere subito dopo, perchè non gliene poteva importare di meno. Trascorsero le ore altenarndo i disperati 'mi manchi' 'ti voglio qui' 'vorrei poterti abbracciare' 'non riesco a stare senza di te' , ai sorrisi e alle risate, e il tempò volò, perchè si amavano. Soltanto dopo aver parlato con lui per così tanto tempo, Meg riuscì ad addormentarsi, immaginando di essere stretta tra le sue braccia, invece che aggrappata a un stupido cuscino.





Buonsalveeeeeee :))
Eccomi di nuovo qua! :D E scusate ancora per il ritardo..Londra è meglio di un sognoooooo *-------*
Ma a parte questo, spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto :DD
Grazie a chi recensisce, grazie a chi inserisce la storia in una qualsiasi lista, e grazie anche a chi legge soltanto ;)
Vi invito ancora una volta a non essere timide, davvero..adoro interegire con voi lettrici :DDD
Devo scappare, il prossimo capitolo verrà pubblicato lunedì prossimo come al solito, e niente...recensite, recensite, recensiteeeee ♥♥♥ sempre se vi va!
Ecco a voi lo spolier!
*************
E Harry se ne stava comodamente seduto al tavolo in cucina, i capelli scompigliati che gli ricadevano sulla fronte, gli occhi a tratti stanchi e spenti, a tratti vivaci e brillanti, le labbra increspate in uno pseudo-sorriso, le fossette appena accennate, i tatuaggi visibili sulle braccia e sul torso completamente nudo: sarebbe  stato una visione celestiale per qualsiasi individuo appartenente al sesso femminile, e bello, bello da togliere il respiro persino agli occhi della donna che gli aveva donato la vita. Okay, è risaputo che ogni mamma guarda il proprio figlio con gli occhi dell'amore, e lo vede meraviglioso anche se il resto del mondo tende a  considerarlo una scimmia quasi umana, ma con Harry era impossibile incorrere in tale pericolo, perchè obiettivamente, in lui coesisteva di quanto più vicino ci fosse alla perfezione, e anche sua madre era in grado di rendersene conto.
Maldettamente, dannatamente, fottutamente bello, fuori e dentro.

" ok, ci rinuncio! sei completamente impazzita" suo malgrado Meg rise di cuore a quelle parole, perchè si rendeva conto di aver detto praticamente un'assurdità, ma ciò non le aveva impedito di dare voce al suo io più profondo che desiderava una cosa sola: lui.
" secondo me ti ha dato di volta il cervello!" "sei appena tornata dopo aver trascorso più di un mese fuori casa, e mi vieni a dire che vuoi andare a Londra, dall'altra parte del pianeta, come se fosse la cosa più ovvia del mondo!" sbottò "e lo dici come io direi di voler andare a prendere un gelato al chiosco qui di fronte" continuò Emma "quando perderai completamente la testa per chi so io, vedremo se cercherai di fermarmi o mi inciterai ad accompagnarti..a Mullingar" così dicendo, la sua migliore amica le strizzò l'occhio.
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Capitolo 40
*** Capitolo 39 ***


Il tipico cielo di Londra infuse un dolce senso di appartenenza nel cuore dei ragazzi. Si sentivano finalmente a casa, dopo aver trascorso oltre un mese nella famosissima America. 
" Oggi mi accompagni in un posto?" "dove?" sul viso di Zayn si dipinse un sorriso, e nel momento in cui la sua fidanzata gli passò accanto alla ricerca della propria maglietta, lui le bloccò la strada cingendole il corpo con le braccia, lo fece in automatico, come se avesse provato il bisogno di sentire la sua pelle coperta soltanto dal reggiseno a contatto con la propria; Jamie trattenne il respiro quando avvertì le mani del ragazzo sui fianchi e si lasciò baciare lentamente sul collo, abbandonando il proposito di rivestirsi. "Non mi hai ancora detto dove dobbiamo andare" esclamò lui, continuando a tenerla ancorata contro di se, la schiena di lei perfettamente appoggiata al suo petto "ti piacerà" disse soltanto la ragazza, beandosi della sensazione di completezza che le invadeva il corpo ogni qual volta la sua pelle veniva accarezzata, o anche solo sfiorata da Zayn...il punto era che questo accadeva troppo poco spesso.
" D'accordo" il ragazzo sembrò rassegnarsi e allentò appena la presa su di lei, ma nel momento in cui la ragazza fece per avanzare di un passo anche se controvoglia, senza nemmeno avere pienamente coscienza dei propri gesti, Zayn portò le braccia in avanti, poggiandole sul suo ventre e attrirandola nuovamente a sè "ma che ti prende Malik?" domandò Jamie, voltandosi verso di lui, e cingendogli il collo con le braccia mentre gli scompigliava i capelli con gesti lenti ma decisi "mi sei mancata troppo Jegè" confessò, un attimo prima che le loro labbra combaciassero in un bacio dolce e romantico.
" è la prima volta che ti manco così tanto?" domandò lei, intenerita da ciò che gli aveva sentito dire.. dopo una notte d'amore non l'aveva mai stretta a sè in quel modo, impedendole di muovere un solo muscolo, a meno che il movimento non fosse finalizzato all'avvicinarsi di più a lui "tu mi manchi ogni qual volta siamo lontani..ma non lo so, questa volta, è stata più dura aspettare il giorno in cui ti avrei riabbracciata, e credo proprio che sia stata colpa di Harry e Meg!" spiegò, non riuscendo a nascondere un sorriso "perchè vuoi incolpare loro, invece di ammettere che mi ami tanto tanto tanto?" le sue braccia circondavano ancora il collo di Zayn, e il tono da bambina del quale si era servita per parlargli, fece sorridere il ragazzo "non ho nessun problema ad ammettere che ti amo tanto tanto tanto" rispose, guardandola dritto negli occhi verdi "ma se tu fossi stata lì al mio posto, avresti capito perchè penso che sia stata colpa loro...il modo in cui si guardavano, i sorrisi che si scambiavano, gli occhi che luccicavano, la voglia di abbracciarsi, i baci roventi fatti passare per finti...l'intensità con la quale si desideravano, mi ricordava ogni singolo istante quanto avrei voluto averti accanto per tutto il tempo" Jamie lo baciò intensamente "anche tu mi sei mancato da morire" sussurrò poi sulle sue labbra, una volta che riuscì a interrompere quel contatto che sembrava essere così giusto e così perfetto.
" Ah! A proposito, ho sentito il discorso che Harry ha rivolto alle fan, e se in un primo momento volevo strangolarti perchè mi hai tenuto nascosto il fatto che fosse una farsa, nell'istante esatto in cui lui ha terminato di parlare, ho capito che in realtà, per i due diretti interessati non è mai stata finzione...non è possibile fingere di sentirsi a un solo passo dal toccare il cielo" "quindi non sei arrabbiata?" domandò Zayn, spostandole dolcemente una ciocca di capelli dal viso "loro due non hanno mai finto davvero, quindi in teoria non hanno preso in giro nessuno" spiegò la ragazza, e subito dopo le loro labbra combiaciarono nuovamente "nessuno ti ha mai detto che hai un cuore grande?" lei sorrise sulle sue labbra "se me lo dici tu, ha valore universale" disse, un attimo prima di liberarsi dalla sua stretta.
" Dove scappi?" "se non chiedo troppo vorrei infilarmi la maglietta" rispose Jamie divertita "tranquilla, tanto abbiamo esattamente quarantadue giorni a disposizione per recuperare" così dicendo, Zayn uscì dalla stanza con un sorriso dipinto sulle labbra, un sorriso che contagiò anche lei.

" Se me lo avessi detto, non lo avrei di certo sbandierato ai quattro venti!" Beth e Louis erano seduti l'uno di fronte all'altra, reggevano tra le mani una tazza di cappuccino, ed erano finiti sullo stesso argomento "lo so amore, non è questo, io avrei voluto potertelo confessare, e credimi se ti dico che mi sono sentito un po' in colpa ad averti tenuta all'oscuro di tutto, ma se i manager lo avessero scoperto, e...e mi avessero tolto la psp 4?" a quel punto la ragazza scoppiò a ridere, più che altro per il tono catastrofico con il quale lui l'aveva messa di fronte a quell'eventualità "sei proprio uno scemo!" disse, ridendo ancora, Louis tese la mano sul tavolo afferrando quella di lei.
"Non me ne frega niente della psp 4, si certo, è ciò che amo di più al mondo, ma è niente in confronto a te...il punto è che abbiamo promesso tutti di tenere il segreto semplicemente perchè se fosse venuto fuori, la nostra carriera avrebbe potuto considerarsi conclusa. Ma credimi, Harry non ha mai finto di amare Meg, e Meg non ha mai finto di amare lui" spiegò "questo lo so! Si vedeva lontano un miglio che quella ragazza era innamorata persa di lui, e anche il nostro ricciolino, non l'avevo mai visto così preso!" Beth sorrise "quindi mi perdoni?" Louis la guardò dritta negli occhi color delle pece e lei distolse volutamente lo sguardo "non lo so" disse, facendo fatica a reprimere un sorriso "posso fare qualcosa per farti cambiare idea?" domandò il ragazzo, le loro mani ancora intrecciate sul tavolo, e i rispettivi cappuccini ormai freddi "può darsi!" si limitò a dire la ragazza, voltandosi e rivolgendogli uno sguardo dolce e malizioso contemporaneamente.

Louis colse subito, e con uno scatto repentino, si alzò in piedi; un attimo dopo Beth sentì due braccia circondarle il corpo, le labbra di lui si posarono delicatamente sul suo collo "che ne dici di tornare a casa amore?" lei sorrise, gli occhi le brillavano, e il cuore le batteva forte "è un'ottima idea" esclamò, alzandosi a sua volta, afferrando la propria borsa e soffermandosi a pensare quanto il suo ragazzo fosse bello, anche nell'atto di lasciare qualche penny al barista per la colazione.
Qualche minuto dopo si aviviarono mano nella mano, la ragazza poggiò teneramente la testa sulla sua spalla, mentre continuavano a chiacchierare sottovoce.
Louis non riuscì a resistere, e non appena ne ebbe l'occasione, la trascinò con sè in un vicolo stretto e la spinse contro il muro fino a far combaciare la schiena di lei con la parete, e senza preavviso, la baciò. Beth rispose a quel bacio, portando le mani dietro la sua schiena e massaggiandogliela lentamente, mentre lui le cingeva i fianchi con le braccia, senza interrompere il contatto tra le loro labbra.
" Non mi sembra vero che resterai a Londra fino a ottobre" sussurrò la ragazza, guardandolo negli occhi, e facendo scontrare i loro nasi "l'America è fantastica, e Meg mi manca, ma poterti baciare fino a star male.. non ha prezzo" disse lui, e un attimo dopo le loro labbra furono di nuovo le une sulle altre, impegnate in un intenso e bramato bacio. La ragazza sorrise, stava bene, dannatamente bene, lo amava, e avvertire il corpo di Louis avvinghiato al proprio dopo giorni e giorni in cui aveva sentito la mancanza di quel contatto, era la cosa più bella che potesse esistere.
" Sei bellissima, soprattutto quando sorridi così" le fece notare il ragazzo, la guardava dritta negli occhi e pareva non essere intenzionato a fare qualcosa di diverso dal cingerle la vita, tenendola ancorata tra il proprio corpo e il muro alle loro spalle "sorrido così solo quando sono con te" "allora sono stato perdonato?" domandò lui, Beth gli tirò un pugno sul braccio "ti ho perdonato del tutto nel momento in cui ti sei alzato e mi hai stretto tra le tue braccia" a quel punto Louis la baciò di nuovo "ti amo" sussurrò soffiandole quelle parole sulle labbra "anche io" rispose lei, riprendendo a baciarlo.

"alla fine..in un certo senso..così è stato anche più dolce di come l'hanno raccontata i giornali" Charlie era seduta sul divano a casa del suo fidanzato, i genitori di Liam erano fuori casa per lavoro, e la ragazza aveva trascorso la notte lì, insieme a lui "io avevo capito che tra quei due ci fosse del tenero per davvero, la sera stessa in cui Harry, dopo averla incontrata e aver ideato insieme a lei la storia dell'incontro in spiaggia all'alba, sembrava non essere più tanto contrario alla farsa..improvvisamente desiderava conoscerla meglio" ricordò il ragazzo, con un sorriso "allora..quando ho conosciuto Meg a Los Angeles-" lui le tolse le parole di bocca "si, era già innamorato di lei, anche se non lo sapeva ancora" Charlie sorrise "ho l'impressione che Meg lo ami da molto, ma proprio molto tempo" ipotizzò la ragazza, non immagianando quanto fosse andata vicino alla verità "lei aveva un debole per Harry ancora prima di incontrarlo, ce ne siamo resi conto tutti dal modo in cui si è persa nel suo sguardo il giorno in cui Burbank e Parker ce l'hanno presentata..ce ne siamo accorti tutti tranne lui ovviamente" a quel punto Liam passò un braccio intorno alle spalle di Charlie, attirandola teneramente a sè "dovrei essere arrabbiata con te, lo sai?" esclamò la ragazza, sbuffando sonoramente mentre si adagiava meglio tre le sue braccia, Liam rise "dovresti?" domandò, in tono provocatorio "lo so, lo so...i manager avranno minacciato anche voi di tenere la bocca chiusa, ma di me potevi fidarti, puoi fidarti.." increspò le labbra in modo tale che la parte inferiore sporgesse fuori "hai ragione, scusa amore, mi dispiace" sussurrò lui baciandole la fronte come se fosse una bambina "sai cos'è che mi fa più  rabbia?" Liam fissò quegli occhi blu che lo avevano fatto innamorare, timoroso di ciò che Charlie avrebbe detto "il fatto che dovrei essere arrabbiata, e invece non lo sono, non ci riesco! Le parole di Harry rivolte alle fan, mi hanno fatto sciogliere..la loro storia è molto più bella e romantica di qualunque cosa i manager avessero architettato. Il loro far finta di fingere di amarsi, boh, secondo me è da diabete..ma ci pensi? Hanno trascorso un mese intero praticamente appiccicati con la scusa della farsa, e scommetto tutto quello che vuoi, che conoscendo Harry, sarà stato pure capace di inventarsi la presenza di paparazzi invadenti per poterla coccolare senza destare sospetti" Liam le sorrise "in realtà i sospetti li ha destati eccome! Da quando Meg è entrata nella sua vita, è cambiato, non è più un ragazzino, e nel momento in cui ha capito che rischiava di perderla per sempre, si è trasformato in un uomo, pronto a lottare contro tutto pur di averla al suo fianco" Charlie lo baciò dolcemente sulla guancia, poi all'angolo delle labbra, e lui la sollevò di peso portandosela a sedere sulle proprie gambe "è lo stesso effetto che tu hai avuto su di me" sussurrò il ragazzo, un attimo prima che le loro labbra combaciassero.
"non vedevo l'ora che tornassi" ammise lei, ancora ancorata al suo corpo, allacciò le braccia dietro il suo collo e lo guardò dritto negli occhi castano nocciola "ti prego, dimmi che per il prossimo mese, non hai nessun impegno, nessuna sflata e nessun viaggio oltreoceano..ho bisogno di averti vicina" Charlie lo baciò di nuovo, questa volta con più trasporto "questo era per addolcire la pillola, vero?" domandò il ragazzo, quando si furono staccati "mi conosci troppo bene!" esclamò lei, quasi divertita "ma in ogni caso, il ventidue settembre, mi aspettano in Giappone" spiegò, nella sua voce un filo di tristezza "perfetto" sorrise lui "vorrà dire che fino a quel giorno sarai tutta mia" aggiunse un attimo dopo, inducendola a sorridere di nuovo.
I One Direction sarebbero rimasti a casa fino all'inizio di ottobre, subito dopo sarebbe ripreso il tour, e avrebbero fatto ritorno nel Regno Unito soltanto per le festività natalizie..di tornare in America se ne parlava almeno a marzo, ma uno di loro in particolare, contava di tornarci prima..o sarebbe seriamente impazzito.

Avvertì le sue labbra poggiarsi sulle proprie, e l'attirò maggiormente a sè, cingendole la vita con le braccia, e continuando a baciarla fino a restare a corto di fiato "ti amo Harry..io ti amo da morire!" le sentì dire in un sussurro, e a quel punto le prese il viso tra le mani stendendosi completamente su di lei "anch'io amore mio, e te lo prometto, niente e nessuno ci separerà" le soffiò quelle parole sulle labbra gonfie di baci, prima di riprendere da dove aveva interrotto "resterai con me per sempre?" sembrava più una supplica che una domanda, lui la baciò sulla fronte, poi sulla punta del naso, dopo sulle labbra e scese fino al collo, facendole il solletico, sfiorandola passionalmente con le labbra "io e te, per sempre. Non dimenticarlo mai" sussurrò tra un bacio e l'altro, e la ragazza sorrise a più non posso, inducendolo a fare lo stesso, prima che entrambi venissero travolti dall'irruenza dei propri sentimenti.

" Ti amo Meg"  esclamò ad alta voce aprendo gli occhi, e richiudendoli d'istinto quando si accorse di averla soltanto sognata. Lei non c'era, e doveva imparare a farci l'abitudine, per quanto sarebbe stato sempre triste svegliarsi senza poterla stringere e coccolare per tutto il giorno.
Sbuffò sonoramente, perchè le mancava da morire, poi si alzò dal letto e raggiunse la cucina con i capelli ancora arruffati, in boxer come al suo solito "Ciao mamma!"  la sua voce era ancora impastata dal sonno, e la donna gli sorrise raggiante, felice di averlo finalmente a casa "buongiorno tesoro!" rispose, nell'esatto momento in cui gli serviva la colazione, riempendolo di dolcissimi baci sulla fronte e sulle guance, e coccolandolo molto di più di quanto un comune adolescente sarebbe mai riuscito a sopportare.
" Basta, basta" disse lui ridendo "ho capito che ti sono mancato" aggiunse, cercando di liberarsi da quello slancio affettivo senza alcun risultato; Anne rise a sua volta, incapace di smettere di abbracciarlo e stringerlo forte come se all'improvviso si fosse trasformato in un bebè "non posso farci niente se sono oltremodo felice di riaverti a casa" esclamò, inducendolo a sorridere, e passandosi una mano sugli occhi per non piangere di gioia "mi sei mancata tanto anche tu" disse lui sincero..aveva sempre avuto un rapporto speciale con sua madre.
"Allora? che mi racconti?" le domandò il ragazzo curioso, non appena la madre gli permise di inizire a mangiare senza essere asfissiato di coccole e attenzioni "io? sempre la solita vita..la mattina esco per andare a lavoro, prendo il caffè da Sturbucks, ritorno a casa di sera, spesso stanca e sfinita, e ceno insieme a Robert..è tutto esattamente uguale a quando sei partito, con l'unica eccezione che sapendo che saresti tornato, ho chiesto qualche giorno di ferie, quindi mi avrai sempre tra i piedi" sorrise mentre raccontava "sei tu che devi raccontarmi com'è andato il viaggio in America" aggiunse un attimo dopo, mettendosi a sedere di fronte al ragazzo. A quelle parole Harry assunse un'espressione sognante, parve essere risucchiato in un vortice di ricordi e emozioni che lo portavano sempre e comunque a pensare a lei, il desiderio ardente di guardarla negli occhi, spostarle una ciocca di capelli dal viso, tenerla tra le braccia e baciarla fino a star male si impossessò prepotentemente di lui, e la consapevolezza di non poter fare nulla di ciò che bramava di fare, lo buttò giù in meno di un secondo.
Anne lo osservò in silenzio, intenerita da quella voglia che suo figlio proprio non riusciva a nascondere, di voler correre a più non posso, fino a raggiungerla, fino a quando non avesse sentito di nuovo il corpo di lei combaciare con il proprio, travolgerlo in un abbraccio stritola-tutto e in innumerevoli e intensi baci...Meg, quella ragazza gli aveva rubato il cuore, c'era ben poco da aggiungere.
E Harry se ne stava comodamente seduto al tavolo in cucina, i capelli scompigliati che gli ricadevano sulla fronte, gli occhi a tratti stanchi e spenti, a tratti vivaci e brillanti, le labbra increspate in uno pseudo-sorriso, le fossette appena accennate, i tatuaggi visibili sulle braccia e sul torso completamente nudo: sarebbe  stato una visione celestiale per qualsiasi individuo appartenente al sesso femminile,e bello, bello da togliere il respiro persino agli occhi della donna che gli aveva donato la vita.
Okay, è risaputo che ogni mamma guarda il proprio figlio con gli occhi dell'amore, e lo vede meraviglioso anche se il resto del mondo tende a  considerarlo una scimmia quasi umana, ma con Harry era impossibile incorrere in tale pericolo, perchè obiettivamente, in lui coesisteva di quanto più vicino ci fosse alla perfezione, e anche sua madre era in grado di rendersene conto.

Maldettamente, dannatamente, fottutamente bello, fuori e dentro.
" Quando me la farai conoscere questa ragazza?" domandò Anne, riportandolo con i piedi per terra, e facendolo arrossire non poco "cosa?" Harry si portò una mano tra i ricci cercando di dargli una forma "Meg! Mi piacerebbe conoscerla" insistè la donna, aveva saputo tutto riguardo la farsa non molto prima che il ragazzo lo confessasse nel bel mezzo di un concerto, e moriva dalla voglia di trovarsi faccia a faccia con la ragazza che lo aveva scombussolato a tal punto, da far tingere le sue guance di rosso, soltanto a sentirla nominare. "Non preoccuparti mamma, prima di quanto pensi te la porterò qui, anche perchè io non credo di riuscire a resistere molto senza vederla" la donna a quel punto sorrise "vuoi addirittura portarla qui! un pensiero del genere non ti aveva mai sfiorato con nessuna altra ragazza, vero?" Harry si limitò ad annuire "sei cotto a puntino" continuò la mamma, quasi prendendolo in giro "..ma questo non mi impedirà di stritolarti di abbracci e baci" disse, un attimo prima di alzarsi per cingergli il corpo con le braccia come aveva fatto non più di una mezzoretta prima.
Poi tornò alle sue faccende, e dopo avergli disfatto la valigia, si recò in camera del figlio con qualcosa tra le mani "ho trovato questo tra la tua roba" esordì, Harry riconobbe all'istante quella boccetta rosa che sua madre reggeva "ho pensato che lo avessi comprato per tua sorella, ma questo non è assolutamente il suo genere di profumo" "è di Meg" esclamò subito il ragazzo, non riuscendo a individuare il motivo per il quale quel profumo era finito tra la sua roba "non glielo avrai rubato, vero?" il tono di Anne evidentemente divertito "no perchè se lo hai fatto, sei messo anche peggio di quanto immaginassi" continuò poi, sempre con lo stesso tono, sedendosi sul letto del figlio, Harry si limitò a gettarle un cuscino addosso e ridere "non glie l'ho rubato. Anzi, in realtà lei lo ha comprato a Los Angeles, era un regalo per sua madre, ma a quanto pare è finito tra le mie cose" spiegò "ha un buon odore, lo sai?" esclamò Anne con un sorriso "mi pare ovvio..l'ho scelto io" si lasciò scappare il ragazzo, e in quel momento stesso partì un nastro a ripetizione nella sua testa condito delle immagini di loro due in piena notte in giro per la Città degli Angeli, lui che le annusava il collo facendo uno sforzo sovraumano per non baciarlo avidamente, i paparazzi inventati, e i baci ardenti che si erano scambiati in quel vicolo "tieni" esclamò la donna, passendoglielo, per poi sorridergli e allontanarsi anticipandogli che per pranzo lo aspettava il suo piatto preferito "sei la mamma migliore del mondo, Anne Cox!" urlò lui, riempiendo di orgoglio e affetto il cuore della donna che lo aveva messo al mondo.
Quando fu di nuovo solo, si rigirò quel profumo tra le mani, inebriandosi i polmoni di quella fragranza e bramando con tutto se stesso il giorno in cui avrebbe potuto spruzzarglielo di nuovo sul corpo, e baciarla, baciarla, baciarla in ogni angolo di pelle. 

Dall'altre parte del globo, e sette o otto ore più tardi, Meg era malamente sdraiata sul letto nella camera della sua migliore amica, mentre Emma ancora su di giri dopo aver saputo che Niall ora aveva il suo numero di telefono, provava a tirarla su di morale..impresa piuttosto ardua.
" Che ne dici se andiamo a farci un giro?" le domandò, sedendosi a sua volta sul proprio letto mentre l'amica teneva la testa schiacchiata contro il cuscino e il cellulare perennemente tra le mani "e dove andiamo?" si sentì rispondere "qui non c'è granchè da fare, e poi non possiamo lasciare tua sorella sola, ha la febbre" le ricordò Meg, Emma sbuffò sonoramente, per poi tirare addosso alla sua migliore amica un peluche rubato da una delle mensole della scrivania; soltanto a quel punto la ragazza si girò dalla sua parte, e la bionda tra le due, si rese conto degli occhi lucidi dell'altra.
"Allora...quando torneranno i miei..andremo a farci un giro!" "non mi va" protestò la ragazza "a me non importa nulla..non era una domanda Meg, ma un'affermazione. Noi usciremo e ci divertiremo come facevamo prima che tu partissi, hai capito?" il tono di Emma non ammetteva repliche, e la sua migliore amica fu costretta ad annuire con un sorriso "Meg, devi tornare in te, ti prego!" la scosse fisicamente "e fammi spazio!" aggiunse un attimo dopo stendendosi accanto a lei in quello che in realtà era il suo, di letto "sono una stupida, vero? Sì, lo sono, lo so, perchè ne sto facendo una tragedia, ma ti giuro che non riesco a staccarmi da questo cellulare e non riesco nemmeno a non pensare ai suoi occhi e al suo sorriso almeno ogni secondo.." "non sei stupida, sei solo innamorata di quel ragazzo in un modo assolutamente fuori dal normale, e soprattutto fuori dai limiti" le disse Emma, inducendola a ridere per qualche istante "mi manca da morire" sussurrò la ragazza, tutte e due tenevano lo sguardo rivolto al soffitto e parlavano sottovoce "lo so" le sorrise la sua migliore amica "ma devi fartene una ragione Meg! Non siete nè la prima, nè l'ultima coppia costretta a dover vivere una relazione a distanza, posso immaginare che sia veramente dura, soprattutto dopo aver trascorso un mese in cui non vi siete separati quasi mai, e credimi, so che lo ami e che tutto ciò che vorresti in questo momento sarebbe abbracciarlo, vorresti che io sparissi e che accanto a te, su questo letto, ci fosse lui..però devi imparare a convivere con la sua assenza, perlomeno fisica, devi reagire, devi uscire, devi costruirti un futuro, devi prepararti per i test all'università e devi farlo per conto tuo. 
Harry ti ama e tu lo ami, vi vedrete ogni qual volta sarà possibile, e per la restante parte del tempo, vi acconterete di sapere di aver trovato l'anima gemella tra sette miliardi di persone..dovresti addirittura considerarti fortunata" provò a spiegarle Emma "voglio andare a Londra" esclamò la ragazza, come se non avesse ascoltato una sola parola.
Nessuno riusciva a capire come si sentisse, quanto desiderasse essere stretta da quelle braccia, quanto bramasse un suo bacio..nemmeno Emma riusciva a comprendere fino in fondo l'impellente bisogno di annegare di nuovo in quegli occhi, era un qualcosa che riguardava loro due e basta.
" ok, ci rinuncio! Sei completamente impazzita!" suo malgrado Meg rise di cuore a quelle parole, perchè si rendeva conto di aver detto praticamente un'assurdità, ma ciò non le aveva impedito di dare voce al suo io più profondo che desiderava una cosa sola: lui.
" Secondo me ti ha dato di volta il cervello!" "sei appena tornata dopo aver trascorso più di un mese fuori casa, e mi vieni a dire che vuoi andare a Londra, dall'altra parte del pianeta, come se fosse la cosa più ovvia del mondo!" sbottò "e lo dici come io direi di voler andare a prendere un gelato al chiosco qui di fronte" continuò "..quando perderai completamente la testa per chi so io, vedremo se cercherai di fermarmi o mi inciterai ad accompagnarti..a Mullingar" precisò Meg, calcando le ultime due parole "questo non centra niente, io e Niall siamo amici..ricordi che fino a un mese fa stravedevo per Liam?" Meg sorrise "credo proprio che da quando hai conosciuto di persona il biondo, le cose siano cambiate anche per te" le disse, Emma roteò gli occhi e si voltò a guardarla "Cosa vuoi? Che ti dica che in quei pochi giorni in cui sono stata a San Francisco, Niall Horan è stato capace di farmi sentire bene soltanto guardandomi negli occhi e ridendo insieme a me?" "sarebbe un inizio" esclamò l'altra "ti piace, e anche tanto!" aggiunse un attimo dopo, puntandole un dito contro e ridendo insieme alla sua migliore amica, che tentava di negare l'evidenza senza riuscirci, a giudicare dal rossore del quale si erano improvvisamente tinte le sue gote.
" ti piace, ti piace!" la canzonò scherzosamente Meg "se prendermi in giro per la mia cotta, ti fa stare meglio e non pensare a Harry ogni singolo istante, allora..si, ti dico che si..insomma lui..è dolcissimo, e i suoi occhi sono..assomigliano al cielo estivo" si lasciò scappare Emma, sorridendo insieme alla sua migliore amica un attimo dopo "io non ho nessun problema ad ammettere di essere miseramente dipendente da Harry" "questo l'ho notato" sussurrò l'altra con tono complice "sei tu che vuoi fare la finta tonta..era ora che lo ammettessi" "ok, va bene, mi piace, mi intriga da matti il fatto che abbia il mio numero, e in questo momento sto pregando anche in aramaico perchè mi scriva!" "puoi farlo tu..io ce l'ho il suo numero" Emma le riservò un'occhiata di rimprovero "non se ne parla" esclamò risoluta, facendo ridere la sua migliore amica.
"Mi sei mancata Em" sussurrò Meg un attimo dopo, abbracciando l'amica "..e continuo a voler andare a Londra" la sua era un'implicita richiesta di accompagnarla "scordatelo!" le rispose l'altra, alzandosi dal letto e trascinandola con sè.

Il loro rapporto era speciale così com'era, e nessuna delle due lo avrebbe mai scambiato con qualcos'altro.. le cuscinate in faccia, le prese in giro, le risposte secche, e a volte persino gli scherzosi insulti e accuse, si inserivano bene tra sorrisi complici, sguardi parlanti, abbracci, parole e gesti affettuosi...erano migliori amiche nel senso più vero del termine e nessuno sarebbe mai riuscito a mettersi tra di loro.

Emma era andata a controllare come stesse sua sorella, e Meg aveva ripreso a messaggiare con il suo amore, quando il cellulare della bionda squillò, segno che era appena arrivato un messaggio, e l'amica sboccò l'apparecchio, sorridendo intenerita quando sul dispay lesse un numero che ormai conosceva a memoria; non aprì il messaggio, si limitò a chiamare ad alta voce Emma, doveva essere lei a leggerlo per prima.

"Indovina amore?" scrisse intanto a Harry "non vedi l'ora di vedermi" rispose subito lui con tanto di cuore "si ovviamente! " digitò velocemente, lasciandosi scappare un sorriso sognante "si tratta di Emma"  aggiunse un attimo dopo "noooo..non dirmi che le ha scritto!" fu la risposta di Harry "esattamente" confermò lei "cosa le ha scritto?" "te lo dico quando lo saprò" altri messaggi, centinaia nel giro di un paio di minuti "mia madre ha detto che ti vuole conoscere" scrisse lui "dolce" "io non so per quanto resisterò..un giorno di questi sarò lì di fronte a te, è una promessa" a quel messaggio, Meg rischiò sul serio un attacco di cuore, non gli scrisse che fino a dieci minuti prima si era fatta prendere per pazza dalla sua migliore amica soltanto perchè desiderava follemente andare da lui "ti sto già aspettando amore" "ti amo" le scrisse lui d'impulso "io di più" rispose Meg, sciogliendosi completamente, e poi si scambiarono ancora tantissimi altri messaggi, si scrivevano qualunque cosa gli passasse per la mente, dalla più banale alla più importante, sognando a occhi aperti il giorno in cui sarebbero stati di nuovo l'una tra le braccia dell'altro.
Pochi istanti dopo Emma ritornò in soggiorno "credo che la febbre le sia passata" esclamò, riferendosi alla sorella, Meg annuì sorridente "potremmo farla alzare dal letto e farle mangiare qualcosa mentre guarda un po' di tv" propose, Lia aveva compiuto dodici anni da poco e a settembre avrebbe cominciato la seconda media, ma quando si ammalava, sembrava ritornare bambina...un po' come qualcun'altro che Meg conosceva bene e amava con tutta se stessa. Sorrise ripensando a quei giorni a Los Angeles, e soltanto la voce di Emma la riportò con i piedi per terra "hai detto che mi era arrivato un messaggio, giusto?" la ragazza annuì fissandola come se la sapesse lunga "che c'è?" sbottò l'altra facendola ridere, e l'istante dopo strabuzzò gli occhi e non si trattenne dall'urlare per tutta la casa girando in tondo "lo sapevo che sarebbe successo" disse Meg, abbracciandola per condividere la sua felicità "..io..beh, io lo speravo" ammise la bionda, stringendo la sua migliore amica.
"siete due sclerate..si può sapere che succede?" Lia comparve sulla soglia in pigiama, con una mano che reggeva la fronte per il mal di testa, Meg le andò subito incontro "stai meglio Lia?" la ragazzina annuì " si..ma che succede?" domandò "non preoccuparti, sai bene che tua sorella è un po' pazza" la ragazzina rise a quelle parole..Meg sapeva che Emma non voleva che i suoi genitori lo venissero a sapere, e confessarlo alla sorella minore significava dirlo indirettamente a tutta la famiglia "ti va di vedere un film?" domandò Emma alla più piccola per cambiare argomento, Lia annuì, e un attimo dopo tutte e tre furono sul divano, di fronte alla tv. Le due maggiori seguirono il film solo per poco tempo, troppo impegnate a messaggiare con due dei componenti della boy band che le aveva rubato il cuore.





Buonsalveeeeeee ! :))
Eccomi di nuovo qua! :DD Devo dire che il lunedì sta diventando un giorno davvero insostenibile..con un orario pesantissimo a scuola e il corso di inglese per ottenere il b2 che frequento il pomeriggio, sono distrutta :/
Ma in ogni caso, ecco il nuovo capitolo :)) Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto :DD
E colgo ancora una volta l'occasione per ringraziarvi per il supporto che mi date..forse nemmeno ve ne rendete conto, ma le vostre parole oltre a strapparmi un sorriso sempre e comunque, mi spronano a scrivere, e quindi a continuare a sognare a occhi aperti nonostante i compiti e gli impegni che mi asfissiano fino al collo.
Perciò vi prego, continuate a dirmi sempre cosa ne pensate, non siate timidi e fatemi compagnia in quest'avventura :)) ♥
Devo scappare, ma non prima di avervi lasciato lo spoiler del prossimo capitolo!
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A distrarlo dei propri pensieri, fu il tono di chiamata del proprio cellulare "Pronto?" domandò, sentendosi stupido per aver aperto la chiamata senza nemmeno vedere il nome del mittente tanto era distratto..o forse sognava già ad occhi aperti? "Horan, sono io" "ei" gli rispose subito, riconoscendo la voce dell'amico "senti...allora? glielo hai chiesto?" Niall sorrise immaginando Harry torturarsi le mani dall'altra parte del telefono "si, si" a quelle parole il riccio sembrò tirare un sospiro di sollievo "è tutto apposto, Harry! E' fatta" "perfetto!" esclamò l'altro, il tono di voce ora evidentemente esaltato tradiva le sue emozioni "quindi ci vediamo lì tra un paio d'ore?" domandò un attimo dopo, sempre più impaziente e felice "si, a mezzogiorno...e non fare tardi come al tuo solito!" lo prese in giro il biondo "parla lui!" rispose a tono Harry, sul suo volto un sorriso contagioso "a dopo Niall...e grazie" disse un attimo prima di attaccare.

Ancora una volta, l'unica cosa che Meg desiderava era essere stretta tra le sue braccia, ma dibitava fortemente che Emma sarebbe riuscita a riportarle Harry.
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Un bacioneeeeeeeeeeeee <3<3<3


 
   

       


    






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Capitolo 41
*** Capitolo 40 ***


Una settimana dopo.
Le sue labbra si incresparono in un sorriso, quando posò gli occhi celesti sul display del cellulare, e lesse ciò che la ragazza gli aveva scritto; rispose immediatamente al messaggio, per confermarle ciò che sarebbe accaduto a distanza di qualche ora, e subito dopo cambiò argomento, riprendendo a chattare con lei, come aveva fatto quasi senza sosta, praticamente dal momento in cui aveva trovato il coraggio di inviarle il primo messaggio.
Tutto ciò a cui riusciva a pensare era quanto fosse piacevole chiacchierare con Emma, conoscerla, scherzare insieme a lei anche senza poterla guardare negli occhi, e soprattutto, non si capacitava di quanto gli risultasse naturale desiderare di abbracciarla.
Che lei lo attraesse, lo aveva capito nel momento in cui, a casa della zia di Meg a San Francisco, era rimasto allora inspiegabilmente con l'amaro in bocca quando aveva scoperto che la ragazza era uscita insieme a Josh; la trovava indubbiamente bella, i capelli lisci biondi lunghi fino alle spalle, gli occhi scuri simili a quelli della sua migliore amica, e una dolcezza innata nel sorriso...si, in effetti, ad eccezione dei capelli, castani e boccolosi per l'una, e biondi e stirati per l'altra, entrambe le ragazze erano decisamente carine, e indubbiamente semplici, genuine.
Tuttavia, Niall preferiva non esporsi troppo, e accontentarsi di essere diventato in poco tempo il migliore amico di Emma, piuttosto che il suo ragazzo. Era presto, troppo presto, per parlare di qualcosa di più profondo, in fondo non aveva trascorso che pochissimi giorni insieme a lei, e anche se messagiavano in continuazione, quasi quanto Harry e Meg, nessuno dei due si sentiva effettivamente pronto a un maggiore coinvolgimento emotivo. Forse il loro era un atteggiamento difensivo, con il quale intendevano celare la paura che la distanza avrebbe rovinato tutto, ancora prima che tutto cominciasse.
E tutti e due si sentivano degli ipocriti quando prendendevano in giro Harry e Meg per la loro inesauribile voglia di stare insieme, e per i malumori che si impossessavano di loro ogni qual volta si ritrovavano a desiderarsi ardentemente, senza poter raggiungersi.
La verità era che tutto era ancora confuso..Niall non sapeva con certezza se Emma fosse intrigata da lui nello stesso modo in cui lui lo era da lei, e quando sentiva parlare i ragazzi delle proprie fidanzate, capiva di non essere ancora arrivato a un punto di non ritorno, e considerando il fatto che in ogni caso non avrebbe potuto stringerla a sè ogni qual volta lo avesse desiderato, per il momento gli andava bene quello che stavano costruendo: una meravigliosa amicizia... che celava la nascita di un interesse di natura diverso da parte di entrambi.
Niall aveva ammesso davanti ai suoi migliori amici di essersi preso una cotta per la bionda, e lei aveva fatto lo stesso con Meg, ma al di là di questo, la loro poteva considerarsi a tutti gli effetti un'amicizia..il tempo avrebbe poi decretato se trasformarla in qualcosa di più, o almeno questo era quello che credevano i due diretti interessati.
A distrarlo dei propri pensieri, fu il tono di chiamata del proprio cellulare "Pronto?" domandò, sentendosi stupido per aver aperto la chiamata senza nemmeno vedere il nome del mittente tanto era distratto..o forse sognava già ad occhi aperti? "Horan, sono io" "ei" gli rispose subito, riconoscendo la voce dell'amico "senti...allora? glielo hai chiesto?" Niall sorrise immaginando Harry torturarsi le mani dall'altra parte del telefono "si, si" a quelle parole il riccio sembrò tirare un sospiro di sollievo "è tutto apposto, Harry! E' fatta" "perfetto!" esclamò l'altro, il tono di voce ora evidentemente esaltato tradiva le sue emozioni "quindi ci vediamo lì tra un paio d'ore?" domandò un attimo dopo, sempre più impaziente e felice "si, a mezzogiorno...e non fare tardi come al tuo solito!" lo prese in giro il biondo "parla lui!" rispose a tono Harry, sul suo volto un sorriso contagioso "a dopo Niall...e grazie" disse un attimo prima di attaccare.

Intanto, dall'altra parte del globo Meg continuava a vivere la propria vita, costantemente turbata dalla mancanza del ragazzo che amava con tutta se stessa. La mattina si svegliava e trovava sempre un suo messaggio, dato che in Inghilterra faceva giorno prima, e la sera invece, era lei a dargli la buonanotte, ricordandogli continuamente quanto lo amasse e quanto desiderasse averlo al suo fianco.
Erano trascorsi dieci giorni dal loro ultimo abbraccio e appassionato bacio in aeroporto, ma quelle duecentoquaranta ore avevano preso la grandezza dell'eternità..le sembravano mesi e mesi, e dentro di lei ardeva lo struggente desiderio di specchiarsi in quegli occhi che le facevano perdere l'orientamento, anche solo per qualche secondo. Durante quella settimana e mezzo, aveva più volte guardato le sue foto al computer come aveva fatto milioni di volte prima di conoscerlo davvero, e si era accorta che imbambolarsi di fronte a un desktop non le bastava più, bramava di averlo di fronte, di rischiare di svenire per un suo sorriso, desiderava sprofondare in un suo abbraccio, sentire le mani di lui sul suo corpo, accarezzarle la pelle, farle il solletico che soffriva terribilmente,  e soprattutto voleva baciarlo, sulle guance, sulle labbra, sul collo, sul mento, sulla fronte, sulle spalle, sulla schiena, sul petto, dappartutto, desiderava follemente scompigliargli i ricci con le dita e avvertire il suo respiro sulle pelle, bramava di sorridergli sulle labbra e gemere per i suoi baci, voleva poggiare la testa sul suo petto e addormentarsi percependo il battito irregolare del suo cuore, desiderava sentirsi quasi schiacchiata dal suo corpo e amata da lui in ogni centimetro di pelle, bramava di sentirgli sussurrare parole dolci all'orecchio e di svegliarsi al mattino tra le sue braccia, destandosi da un sogno e immergendosi totalmente in una realtà ancora più magica dei sogni, solo perchè Harry sarebbe stato accanto a lei e le avrebbe mandato il cuore in modalità-accelerata soltanto pronunciando il suo nome appena sveglio.
Desiderava tutto questo e molto di più, semplicemente desiderava lui, i suoi sorrisi, le sue carezze, i suoi abbracci, i suoi baci ardenti, le sue braccia, il suo petto, le sue mani, i suoi capelli, le sue labbra... tutto, amava tutto di Harry.
E almeno dieci volte al giorno, si domandava quando sarebbe riuscita a riabbracciarlo, senza sapersi dare una risposta, e lasciandosi inevitabilmente prendere da un attacco di 'mancanza-acuta', come lo chiamava Emma.
In quei momenti, l'unica cosa che riusciva a farla sorridere di nuovo, era sentire la sua voce, ed essere rincuorata da una nuova e dolcissima promessa di rivedersi presto. Capitava spesso anche che nel pieno della notte si svegliasse, e non riuscisse più a riprendere sonno in nessun modo, nemmeno contando le pecore come più volte, scherzando, le aveva suggerito di fare zia Katy, e a quel punto, non le restava che afferrare il telefono e comporre il suo numero, lasciandosi cullare dalla sua voce, e dai ritornelli delle canzoni che sempre più spesso lui le dedicava, mandandole il cuore in fiamme ogni singola volta, e chiudendo la comunicazione soltanto quando sentiva il suo respiro regolare dall'altra parte, segno evidente che la ragazza era riuscita a riprendere sonno.
Già, le canzoni..non le bastavano più nemmeno quelle, e pur continuando ad ascoltarle quotidianamente e a sentirsi sudare le mani ogni volta, non riuscivano a riempirle quel vuoto...forse perchè aveva bisogno del suo ragazzo e dei suoi migliori amici, non dei suoi cantanti preferiti.
Anche Louis, Zayn, Niall e Liam le mancavano da morire, e non c'era giorno in cui non sognasse a occhi aperti il momento in cui si sarebbero ritrovati tutti insieme; durante quella settimana aveva parlato più volte con tutti i ragazzi, e aveva sentito anche Jamie, Charlie e Beth, che dopo averle confessato di esserci rimaste male di non essere state informate della farsa, le avevano chiesto come stava senza di lui, e avevano provato in tutti i modi a tirarla su di morale. Dal canto suo,  Meg non era riuscita a evitare di sentirsi colpevole riguardo ciò che era stata costretta a tenergli nascosto, ma le ragazze l'avevano subito tranquillizzata, dicendole che pur essendosi sentite escluse all'inizio, avevano capito che sia Meg che i One Direction avevano tenuto quel segreto semplicemente perchè si trattava di qualcosa di troppo grande, e poteva ritorcerglisi contro. E poi Jamie aveva aggiunto che sarebbe stata felice di incontrarla di nuovo, Beth l'aveva presa in giro fino allo sfinimento dopo aver scoperto che aveva avuto una cotta per Harry da molto prima tempo di incontrarlo, e Charlie le aveva ripetuto minimo dieci volte che erano una coppia bellissima e che non aveva mai dubitato che loro due, pur nascondendosi dietro quella maledetta finzione, si erano amati davvero, sin dal primo bacio.
Avevano chiacchierato per più di mezz'ora e si erano rimpromesse che in qualche modo, non si sa quando, sarebbero riuscite a rivedersi, e magari avrebbero anche svaligiato un altro negozio targato 'Hollypop', droga personale di Elisabeth Finner, alias Beth, e passatempo preferito di Jasmine Davis e Charlotte Evans.
In quei giorni, Meg era persino riuscita a raccontare ai suoi genitori la verità sulla sua storia con Harry. Stranamente loro non lo avevano letto sui giornali, e per lei fu meglio così, perchè impiegò un'intera serata per spiegargli dettagliatamente come fossero andate realmente le cose; sia sua madre che suo padre, avevano capito da tempo che Harry Styles non era mai stato indifferente alla loro figlia, e c'erano persino state delle volte in cui, insieme e Emma, l'avevano presa in giro per quella che allora era soltanto una cotta non ricambiata, e che adesso si era trasformata in una dolcissima storia d'amore.
Ovviamente i suoi genitori restarono di sasso nel sentire tutta quella storia, e sua madre in particolare, le domandò schiettamente il motivo per il quale le aveva tenuto tutto nascosto.. fortunatamente non indagò sul fatto se sua sorella Katy fosse a conoscenza o meno dei fatti, altrimenti per Meg sarebbe stato ancora più difficile giustificare il proprio comportamento.
Harry era riuscito a confessarlo ad Anne in un momento disperato, sempre lo stesso giorno in cui si era svegliato senza di lei al suo fianco, sempre durante quelle stesse e interminabili ore in cui la sua ragazza sarebbe dovuta salire su un aereo per tornare a casa..sua madre lo aveva chiamato, lo aveva sentito giù di morale e si era preoccupata, a quel punto il ragazzo era riuscito ad aprirle il suo cuore, a sfogarsi con lei, e a confessarle quanto amava Megan Jones, e come tutto era iniziato.
La ragazza invece, non era mai riuscita a dire la verità ai suoi genitori, e quella sera in cui gli aveva parlato con il cuore in mano, aveva pazientemente risposto a ogni loro domanda, e promesso che non si sarebbe mai più cacciata in un simile pasticcio; era certa che non sarebbe capitato mai più, semplicemente perchè in fondo al cuore sapeva bene che se si fosse trattato di qualunque altra persona sulla faccia della terra, avrebbe rifiutato senza pensarci due volte, forse avrebbe fatto un'eccezione per Niall, Zayn, Louis e Liam, ma solo e unicamente per poterli conoscere come bramava di fare da tempo, e per Harry, sempre lui, per poter sperare di guardarlo negli occhi e sciogliersi per i suoi sorrisi. 
Nonostante tutti e cinque i ragazzi corrispondessero all'idea che Meg aveva dei 'principi azzurri', mai aveva fatto e mai sarebbe riuscita a fare pensieri di quel genere su Zayn, Liam, Louis e Niall...non c'era ragione o forza che tenesse, amava Harry, e lo avrebbe amato fino alla fine, per sempre. 
Nella parte di cuore riservata all'amore, c'era spazio per una sola persona: lui. E quando a volte si soffermava a pensare che quel ragazzo le avesse rubato anche l'anima,  non poteva fare a meno di sentirsi sempre più legata a lui; ormai lo sentiva parte di sè, era l'unico capace di farla stare bene, soltanto guardandola negli occhi, baciandola sulla fronte, e stringendola a sè, ed era anche l'unico ragazzo dal quale si era lasciata amare davvero, profondamente, totalmente, in ogni cellula del corpo. Era l'unico ad essersele entrato dentro, in tutti i sensi, e lo amava, lo amava alla follia, lo amava persino di più di quanto lei stessa riuscisse a concepire.
Sobbalzò, alzandosi di fretta dalla sedia della scrivania sulla quale aveva appoggiato i gomiti per sognare a occhi aperti, quando sentì il telefono di casa squillare insistentemente, e ricordò di essere sola..si era talmente persa nei propri pensieri e desideri che aveva dimenticato persino che ore fossero, e il fatto che entrambi i suoi genitori fossero al lavoro.
"Pronto?" rispose "Hai percaso buttato dalla finestra il tuo cellulare per sperimentare la modalità-aereo?" Emma, la sua delicatezza, e le sue battute da un milione di dollari! Meg rise per l'assurdità della domanda della sua migliore amica "ma per dire certe stronzate..ti impegni?" le domandò, ridendo ancora "no, affatto, mi vengono naturali" controbattè la bionda "si può sapere perchè non rispondi al telefono?" domandò ancora "scusa..non mi sono accorta delle chiamate, lo tenevo silenzioso, ormai è diventata un'abitudine" "non mi dire che non stavi messaggiando con lui perchè non ci credo!" Meg rise "mi ha scritto un messaggio un'oretta fa e mi ha detto solo che sarebbe stato impegnato con i ragazzi tutto il pomeriggio, e che mi avrebbe chiamato lui stasera" spiegò  "ok, lascia stare" esclamò la bionda, maledicendosi per averle posto una domanda così stupida..era ovvio che Harry non avrebbe potuto utilizzare il cellulare per diverse ore.
"Cos'è che mi volevi dire?" domandò l'altra "che oggi non posso venire da te come avevano deciso" in quel momento Meg si sentì un'idiota...pensare a lui e a quanto desiderasse riabbracciarlo, le aveva persino fatto dimenticare di avere un appuntamento con Emma "ah..ok..non importa" disse, sapendo già che la sua migliore amica avrebbe intuito dal suo tono di voce che aveva completamente dimenticato il loro incontro "ahhh Harry, benedetto Harry! ti sta facendo diventare una smemorata!" la prese il giro Emma "mi manca" sussurrò l'altra "non ricominciare, ok?" Meg si concesse un sorriso amaro "okay" acconsentì subito dopo.
I primi due giorni trascorsi senza nessun tipo di contatto fisico con lui dopo le ore passate insieme a casa dei nonni di Liam, o anche in albergo, erano stati durissimi per Meg, e se non ci fosse stata Emma a spronarla, a prenderla in giro, a tirarle cuscini addosso e fare tutto il necessario per farla reagire, probabilmente anche in quel momento se ne sarebbe stata sdraiata sul letto ad abbracciare il nulla, fingendo di averlo accanto.
Dieci giorni dopo la loro separazione in aeroporto, poteva dire di aver fatto dei passi avanti e di star lentamente imparando a vivere senza averlo intorno fisicamente, però c'erano dei momenti in cui sentiva l'impellente bisogno di immergergli le mani nei ricci e baciarlo fino a star male, e in quei casi veniva risucchiata dalla tristezza più assoluta, e nemmeno Emma riusciva più a farla ridere..soltanto la voce del suo amore era in grado di donarle di nuovo il sorriso. Quando lui le parlava sottovoce, magari perchè in Inghilterra era notte, o perchè era chissà dove e non voleva far sapere a nessuno i fatti suoi più di quanto già si sapessero, Meg si cullava di quella melodia e credeva a ogni singola parola che lui le diceva.. trascorrevano ore e ore al telefono, a volte si lasciavano prendere dallo sconforto entrambi, e più di una volta erano stati tutti e due sull'orlo delle lacrime, però alla fine, chissà come, finivano per ridere tutti e due, scacciando prepotentemente le gocce bagnate dal viso, e bramando il giorno in cui non avrebbero più avuto bisogno di un apparecchio elettrico per parlarsi.
Ma nonostante tutto, mai, nemmeno una volta, Meg era stata sfiorata dal pensiero di gettare la spugna per non soffrire così tanto la sua mancanza, gli aveva promesso che non l'avrebbe lasciato mai, gli aveva promesso che sarebbe stata forte e che lo avrebbe aspettato, e aveva tutte le intenzioni di farlo, anche per tutta la vita, perchè sapeva per certo che il baratro che si sarebbe sostituito al suo cuore qualora lo avesse perso per sempre, sarebbe stato molto più doloroso della sua asfissiante mancanza.
" Meg ma mi ascolti?" si morse istintivamente il labbro, ritornando alla realtà "si si..dicevi che non puoi venire" disse, incerta "esatto" "ma perchè?" domandò spontaneamente la ragazza alla sua migliore amica "perchè...beh perchè.." la sentì titubare e ciò la insospettì, lei e Emma si erano sempre dette tutto, pure le virgole "che succede Em?" l'altra ragazza alzò gli occhi al cielo pregando che le venisse qualcosa da dire, e in fretta "nulla, nulla..è solo che me ne ero dimenticata..papà mi ha prenotato una visita per oggi pomeriggio..dal, dal dentista" improvvisò, maledicendo se stessa per la cavolata che aveva appena detto "tu? dal dentista?" domandò Meg sorpresa, sapeva benissimo che la sua migliore amica si era sempre categoricamente rifiutata anche solo di entrare in uno studio adibito alla riparazione dei denti "già" disse soltanto "ma cosa ha fatto tuo padre per convincerti?" le domandò l'amica, ancora incredula "forse sono soltanto cresciuta, e ho capito che quell'uomo con il camice verde non mi intimerà di non mangiare più caramelle per il resto dei miei giorni" si ritrovò a rispondere Emma, pensando contemporaneamente che mai e poi mai sarebbe andata da un dentista..ma trovare una scusa più credibile? no eh?
" va bene, facciamo finta che mi bevo questa cosa del dentista, ma sappi che domani al massimo voglio che mi racconti tutto, ok?" "domani è perfetto" rispose quasi in modo meccanico la bionda, pensando di averla scampata bella, e non si accorse nemmeno di avere un tono di voce leggermente esaltato "ma stai bene?" le domandò subito l'amica "si! perchè? cosa dovrebbe esserci che non va?" "non me la conti affatto giusta" ammise la mora tra le due "scusa Meg, devo scappare, ma ti giuro che nel giro di qualche ora  mi ringrazierai per..per non essere venuta da te" esclamò, prima di attacare, evitando di combinare altri pasticci.
La ragazza posò la cornetta del telefono con un'espressione sbigottita dipinta sul volto..ma che diavolo le prendeva? Emma non era mai stata così sfuggente, ed era più che sicura che stesse per succedere qualcosa, ma non aveva idea di cosa potesse essere.
Ancora una volta, l'unica cosa che desiderava era essere stretta tra le sue braccia, ma dibitava fortemente che Emma sarebbe riuscita a riportarle Harry.
L'aveva sentita prima eccessivamente spiritosa con la battuta della modalità-aerea, poi telegrafica quando le aveva detto di dover mancare all'appuntamento, poi divertita, subito dopo in difficoltà quando le aveva dovuto spiegare di dover andare dal densista, poi di nuovo spiritosa, e alla fine addirittura esaltata.
Afferrò nuovamente la cornetta del telefono con l'intenzione di scucirle qualche parola in più su ciò che nascondeva, perchè era ovvio che Emma le stesse nascondendo qualcosa "Meg, ti ho detto che ti spiego tutto domani, anzi, più tardi" disse la bionda, non appena rispose alla chiamata "stai andando dal dentista, giusto?" domandò l'altra, fingendo di non averla nemmeno sentita, Emma strabuzzò gli occhi, capendo che adesso erano in due a giocare "si" rispose, tentando di sembrare convincente "vuoi che ti accompagni?" domandò Meg, e l'amica non seppe che rispondere, gesticolò qualcosa verso qualcuno "no..tranquilla, c'è mio padre, mi accompagna lui" esclamò, prima di salutarla di nuovo, chiedendole mentalmente scusa per averle raccontato un cumulo di stupidaggini. Poi sorrise tra sè e sè, sicura di star facendo la cosa giusta.
A quel punto Meg si arrese, se ne tornò in camera sua sempre più incuriosita dallo strano comportamento di Emma, anche se si fidava ciecamente di lei e sapeva che se non aveva voluto farle capire nulla, non lo aveva fatto per capriccio..loro due erano una cosa sola e il loro rapporto non sarebbe cambiato mai, e in più, la sua migliore amica le aveva promesso che le avrebbe raccontato tutto quella sera stessa.
Sorrise a sua volta pensando a quanto Emma potesse sembrare una pazza squilbrata alle volte, ma le voleva bene anche per quello.

Erano ormai le cinque del pomeriggio, quando Meg guardò l'orologio e decise di chiudere il libro che un paio di ore prima aveva aperto per iniziare a prepararsi ai test universitari, cosa che avrebbe dovuto fare con Emma, della quale non c'erano ancora tracce.
Accese l'ipod e alzò il volume quel tanto che bastava a far riecheggiare quelle cinque meravigliose voci per tutta la stanza, impostò la riproduzione casuale, e altrettanto casualmente partì 'Something Great'. Cantò sottovoce insieme a loro, perse un battito, o forse cento, al ritornello, e verso la fine del primo di questi, si ritrovò a rivolgere lo sguardo alla porta d'ingresso.
Fu esattamente in quel preciso istante che lo vide. Harry era un sogno a occhi aperti come sempre.
Era appoggiato alla porta della sua camera, i capelli scompigliati, le labbra dischiuse in un meraviglioso sorriso, gli occhi sempre ipnotizzanti, e le braccia pronte ad accoglierla e stringerla come se fosse stata il tesoro più prezioso al mondo, e per lui lo era sul serio.  
Megan contemplò la sua bellezza per un brevissimo ed eterno secondo, avvertì l'ormai familiare capovolgimento degli organi interni, e poi distolse lo sguardo riportandolo sulla scrivania, sul tomo chiuso, quasi come se si fosse scottata.
"No! Le allucinazioni no amore" sussurrò, convinta che Harry sulla soglia della sua stanza, fosse frutto dalla smisurata voglia di abbracciarlo. Si, era quella la ragione, i suoi occhi se lo erano immaginato proprio dove Meg voleva che lui fosse.. lì, insieme a lei.      





Buonsalveeeeeeeee
Ecco a voi il nuovo capitolo :))
Devo ammettere che non mi convince particolarmente, ma spero ugualmente che a voi sia piaciuto :DD
Grazie per ogni minuto che impiegate leggendo questa storia e soprattutto grazie delle parole che mi scrivete ogni volta nelle recensioni. Io vi voglio bene, sul serio :DD
Vi prego, continuate a farmi sapere cosa ne pensate, perchè per me è davvero importante ;)
Sono terribilmente di fretta, ma un piccolissimo spoiler non ve lo leverà nessuno.
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E proprio quando Meg si stava preparando a sospirare ascoltando il secondo ritornello di 'Something Great", avvertì nettamente dei passi, passi che non era lei a compiere, e desiderò con tutta se stessa che fosse lui, anche se credeva che fosse praticamente impossibile..poteva essere chiunque, Emma che si decisa a dirle cosa stava succedendo, sua madre che era tornata prima dal lavoro, e forse persino un malvivente o un ladro che si era intrufolato in casa sua..

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Un bacione forte forte, a lunedì prossimo, e recensiteeeeee ♥♥♥♥♥

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Capitolo 42
*** Capitolo 41 ***


*QUANDO TROVERETE IL LINK DI YOUTUBE CLICCATECI SOPRA, E QUANDO TROVERETE SCRITTO 'FINE RIPRODUZIONE'..INDOVINATE? PREMETE STOP AHAHA :)*


Tutto ciò che doveva fare era attendere il ritornello. 

Nel momento in cui Meg aveva distolto lo sguardo credendolo nient'altro che una sagoma priva di consistenza fisica, lui aveva deciso di farle credere davvero di essere frutto della sua immaginazione; restò lì immobile, limitandosi a fissarla, e non riuscì a reprimere un sorriso..tanto lei non guardava e non poteva accorgersi della sua espressione. Decise su due piedi la mossa successiva che avrebbe compiuto, smaniando dalla voglia di correre da lei  per stringerla tra le braccia come aveva desiderato di fare dall'istante in cui l'aveva lasciata in lacrime all'aeroporto. Con estrema difficoltà riuscì a resistere all'impulso di cingerle la vita e baciarla come se fosse in astinenza da troppo tempo di qualcosa di fondamentale alla sua sopravvivenza.
La vide camminare in direzione della finestra, e appoggiarcisi rivolgendo lo sguardo all'esterno, al sole che stava lasciando spazio alla luna, come se Meg volesse salutare l'astro della notte e chiederle come stava il suo amore, visto che la luna aveva avuto la fortuna di sorgere anche dall'altra parte del globo, e forse era tornata lì, all'alba di quella sera, proprio dopo aver lasciato l'angolo di mondo dove lui si trovava in quel momento.
Ma più che in angolo di mondo, Harry sostava nell'angolo della sua stanza, e lei non ne aveva la benchè minima idea.
Per lui, che non desiderava altro che accelerare il tempo per poterla riabbracciare, i secondi che lo separavano dal momento in cui la sua voce registrata avrebbe riempito l'aria con il secondo ritornello, sembravano essersi trasformati in intervalli infiniti, gli pareva quasi che qualcuno si stesse divertendo a farli attendere ancora, ma forse quell'ipotetico qualcuno stava solo rendendo l'attesa più sofferta e il momento in cui sarebbero stati di nuovo l'uno tra braccia dell'altra, ancora più bello. In fondo avrebbe anche potuto mandare tutto all'aria e correre da lei, dimostandole di non essere affatto il prodotto di una sua allucinazione visiva, ma il tal modo avrebbe rovinato la sorpresa che stava per farle, un qualcosa che era sicuro, le avrebbe mozzato il respiro.
E proprio quando Meg si stava preparando a sospirare ascoltando il secondo ritornello di 'Something Great", avvertì nettamente dei passi, passi che non era lei a compiere, e desiderò con tutta se stessa che fosse lui, anche se credeva che fosse praticamente impossibile..poteva essere chiunque, Emma che si decisa a dirle cosa stava succedendo, sua madre che era tornata prima dal lavoro, e forse persino un malvivente o un ladro che si era intrufolato in casa sua.

https://www.youtube.com/watch?v=AuH8H5GSrNA

Ma nel momento in cui sentì due braccia calde e muscolose posizionarsi intorno alla sua vita, fu certa di essere stata stretta da lui, dal ragazzo più speciale al mondo, dallo stesso che le faceva battere forte il cuore. Non poteva non riconoscere le sensazioni che solo quelle braccia erano in grado di provocarle, non poteva sbagliarsi dopo aver agnognato quel momento per giorni e giorni, soltanto lui sapeva stringerla in quel modo così intimo e dolce.
 'Harry! E' lui! Il mio amore è davvero qui!" pensò, senza riuscire a dar voce a quelle parole formatesi nella sua mente, troppo emozionata e smisuratamente felice per poter parlare come se niente fosse. Era lui! La stava stringendo, abbracciandola da dietro..e non poteva esserci sensazione più inaspetttata, bella e appagante di quella provata nell'abbandonarsi tra le sue braccia.
Come conseguenza diretta a quel contatto, Meg ebbe un sussulto al cuore che il ragazzo percepì distintamente, e si sentì tremare le gambe, ma non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi verso di lui, perchè Harry si avvicinò lentamente al suo orecchio e sovrastò la propria voce registrata sul cd, cantandole il ritornello a modo suo, con parole sue. Inutile dire che lei rischiò un attacco di cuore.


" I want you here with me, like how I pictured it, so I don't have to keep imagining" assunse un'altra forma, ancora più dolce se possibile.

Già sentirlo cantare dal vivo, era una delle emozioni più intense e travolgenti che Meg avesse mai provato..la sua fottutissimamente perfetta voce! Se poi cambiava pure le parole soltanto per lei, non c'era da meravigliarsi che la ragazza facesse fatica persino a respirare. Lì, accanto alla finestra, con le mani di lui alla vita, le sue labbra quasi a contatto con il proprio orecchio, e il suo caldo respiro sul collo. 
No, respirare non era decisamente così facile, spontaneo e naturale come dovrebbe essere! Eppure, pur non riuscendo a coordinare decentemente le funzioni del proprio apparato cardiaco, Meg stava bene..forse semplicemente perchè, quando c'era Harry insieme a lei, tutto il resto avrebbe anche potuto incepparsi, sarebbe sopravvissuta lo stesso, avrebbe vissuto di lui, dei suoi sorrisi, dei suoi sguardi, delle sue carezze, dei suoi baci. Se anche tutto fosse andato a rotoli, lui e soltanto lui, avrebbe comunque saputo come renderla felice, anche solo tenendola ancorata contro il proprio corpo; Meg sapeva di non aver bisogno di nient'altro che quello. E Harry, dedicandole quei versi, sembrava volerle dire di averlo capito.

" I'm right here, it's me" intonò la canzone  
" Just like I promised it" Meg si cullò della sua voce 
" So you don't have to keep imagining" fu poco più di un dolce sussurro 

"sono proprio qui, sono io"
"come ti avevo promesso"
"così non devi continuare a immaginartelo"

La ragazza riuscì a voltarsi, nonostante lui continuasse a cingerle la vita con le braccia e a premere il proprio petto contro la schiena di lei, cantandole quei versi nell'orecchio, sempre con quella voce roca e maledettamente sexy che si ritrovava ad avere. I loro corpi combiarono in modo automatico, assurdamente naturale, come se fossero stati fatti apposta per stringersi e fondersi in uno solo. La sensazione di piacere assoluto che avevano provato entrambi quando lui le aveva cinto la vita, si amplicò a livelli inverosimili quando Meg si lasciò imprigionare tra la finestra e il suo corpo, trovando immediatamente le labbra di lui, e impegnandole in un bacio disperatamente intenso.
E dopo averlo bramato così tanto, si ritrovarono finalmente a baciarsi in camera di lei, baci ardenti di passione.
FINE RIPRODUZIONE CANZONE

Entrambi si sentirono di nuovo completi quando le loro lingue cominciarono ad accarezzarsi, e le loro mani iniziarono a tastare la pelle tramite i vestiti, desiderose di strapparli via tutti. La ragazza immerse le dita tra i ricci di lui sospirando di piacere sulla sua bocca, mentre Harry la attirava di più a se, se possibile, cercando di nuovo le sue labbra; si baciarono ancora con una foga inaudita, fin quando Meg, ormai completamente in balia dei propri sentimenti, non lo spinse sul proprio letto, senza interrompere quel contatto, rendendosi conto di ciò che aveva fatto soltanto quando si ritrovò sul materasso, completamente spalmata su di lui.
" Ops" disse soltanto, guardandolo un atttimo negli occhi e perdendosi dentro come al solito, annegando in quegli occhi che in quel momento ardevano di desiderio, desideravano lei; per tutta risposta Harry riprese a baciarla lentamente, tenendola stretta contro il proprio corpo e accarezzandole la schiena. Furono costretti a interrompere quei bramosi contatti solo per mancanza di fiato "amore mio" sussurrò la ragazza, abbandonandosi completamente alle sue carezze "finalmente" disse lui, avevano entrambi il respiro affaticato e le labbra gonfie gonfie degli ardenti baci che si erano scambiati "sei davvero qui" "te lo avevo promesso, no?" sussurrò il ragazzo, ripetendo le parole della canzone modificata al momento; a quel punto Meg poggiò la testa sul suo petto, rannicchiandosi contro di lui e permettendogli di abbracciarla come se in quella stanza ci fossero cinquanta gradi sotto lo zero "credevo di avere le allucinazioni" rispose, stringendosi di più a lui e prendendo a disegnare sulla sua maglietta vari ghirigori, accerezzandogli il torace e facendogli il solletico "sono io che te l'ho fatto credere" ammise il ragazzo, il fiato corto per il piacere che stava provando nel sentire le sue dita sul suo petto.. desiderò di non indossare quella maglietta "è stato meglio così!" sorrise la ragazza, spostando le mani dal torace per percorrere i contorni del suo viso "quando ho sentito dei passi, ho addirittura pensato a un assassino!" Harry scoppiò in una risata fragorosa a quelle parole "e poi?" domandò baciandola sui capelli "poi ho sentito due braccia attorno alla vita, e ho capito tutto" "non poteva essere stato l'assassino, che voleva rapirti afferrandoti in quel modo?" questa volta fu lei a ridere, e Harry la strinsè a se ancora di più "che volesse rapirmi è probabile, ma non era un assassino..eri tu" sussurrò, alzando di poco il viso per guardarlo negli occhi "te ne sei accorta prima che iniziassi a cantare?" " ho capito che eri davvero tu nell'estatto istante in cui mi hai circondato la vita con le braccia, mi sono sentita..bene, dannatamente bene, forte, sicura, protetta come non lo ero da quando ci siamo separati, mi sono sentita completa..senza te non sono che una miserà metà di me stessa " disse, mordendosi istintivamente il labbro perchè aveva una voglia matta di baciarlo, non realizzando che con quel semplice gesto, aveva scatenato in lui bramose fantasie...come se prima non le avesse avute!
Ma quel mordersi il labbro, gli fece perdere completamente la testa, tanto che Harry si ritrovò ad alzarle il viso e a baciarla con trasporto per qualche minuto, senza smettere di stringerla e accarezzarle la pelle "mi sei mancata da morire" esclamò, continuando ad abbracciarla forte anche dopo che si furono staccati.
Nessuno dei due rusciva ancora a credere che fossero insieme, in America, sdraiati sul letto di Meg, intenti a stringersi, coccolarsi, baciarsi come desideravano fare dal momento in cui erano stati costretti a separarsi in un aeroporto.
" Ti amo Harry Edward Styles, venire qui è il regalo più bello che potessi farmi" sussurrò lei, un attimo prima che le loro labbra combaciassero di nuovo, travolgendoli completamente in un vortice di emozioni così intenso e dolce che li fece dimenticare di qualsiasi cosa che non fossero due in quella stanza, finalmente insieme. Okay, erano trascorsi solo una decina di giorni, ma per tutti e due avevano assunto l'aspetto di mesi e mesi.  
Si baciarono fino a restare senza fiato, e quando furono costretti a smettere, i loro corpi rimasero avvinghiati sul letto di lei, e continuarono a coccolarsi in silenzio, godendosi ogni istante che gli era stato concesso per stare insieme. I genitori di Meg sarebbero rientrati di lì a poco, ma a nessuno dei due sembrava importare, avrebbero trovato Harry lì e lo avrebbero finalmente conosciuto di persona, avrebbero acconsentito a farlo restare, e sicuramente gli avrebbero offerto il posto letto della loro figlia..ovviamente Meg avrebbe dormito sul divano in salotto. Tuttavia, neppure questo pensiero riuscì a distoglierli dalla felicità finalmente ritrovata, la ragazza dimenticò pure lo strano comportamento della sua migliore amica, semplicemente perchè adesso c'era lui a stringerla, a proteggerla, ad amarla, in tutti i sensi e in tutti i modi conosciuti.  
Quanto le era mancato poggiare la testa sul suo petto e percepire il suo respiro irregolare! Quanto le era mancato avvertire le sue dita cingerle i fianchi e accarezzarle la schiena! Quanto le era mancato guardarlo negli occhi rischiando di restraci secca ogni volta! Quanto le era mancato sentire il calore del suo corpo a contatto con il proprio! Le era mancato Lui, in un modo disperatissimo.

"Come hai fatto ad arrivare fin qui?" gli domandò, non appena riuscì a ritrovare un briciolo di facoltà cognitive, rendendosi conto del fatto che Harry era entrato in casa sua senza che nessuno gli avesse aperto la porta, e soprattutto senza avere la più pallida idea di dove lei abitasse "ho seguito la scia del tuo profumo" sussurrò lui, con sguardo sognante, e la ragazza non potè fare a meno di rubagli un tenero bacio..era impossibile resistergli, e quelle labbra erano da tempo diventate la sua personalissima droga "sono seria" precisò lei, non riuscendo a nascondere un luccichio a livello degli occhi "se ti dicessi che.. ho accompagnato Emma dal dentista?" domandò con un sorriso, e Meg aprì la bocca per lo stupore "ma come ho fatto a non pensarci prima?" si alzò di scatto e si mise a sedere sul letto, accanto a lui "ma sono un'idiota!" cominciò ad insultarsi gratutitamente rendendosi sempre più tenera e dolce agli occhi del ragazzo che amava con tutta se stessa "dai ci sarebbe arrivato chiunque!" continuò, senza freni "devo delle scuse a Emma, l'ho assillata per tutto il pomeriggio, e lei stava solo cercando di.." "si, di aiutarci! E' stata lei a venirci a prendere in aeroporto, è stata lei ad accompagnarmi fin qui, ad aprirmi la porta con la chiave che tenete nascosta sotto il vaso.. ed è stata lei a inventare la peggiore bugia del secolo!" concluse il ragazzo, scoppiando a ridere piuttosto divertito "venirvi a prendere?" domandò Meg, soffermandosi sul venir-vi, lui le regalò un sorriso mozzafiato e l'attirò nuovamente a sè "le sorprese non sono finite,amore mio" sussurrò, giusto un attimo prima che le loro labbra si incollassero nuovamente, dedicandosi a un nuovo e appassionato bacio.
" Grazie" mormorò la ragazza, guardandolo dritto negli occhi "e di cosa?" Harry parve non capire all'inizio, erano entrambi seduti sul letto di Meg, lei sulle sue gambe "di essere qui con me..stavo rischiando di impazzire, avevo dannatamente bisogno di averti vicino, di stare con te" immerse le dita tra i capelli di lui "..di baciarti" sussurrò, attorcigliando lentamente i suoi ricci "e allora fallo, baciami come se non ci fosse un domani" la sua voce era poco più che un sussurro e il cuore di lei cominciò a trottare allegramente, neanche si fosse trasformato in un cavallo al galoppo. Si, desiderava follemente baciarlo ancora.
Si avvicinò lentamente a lui fino a far scontrare le loro fronti, lo guardò dritto negli occhi e avvertì uno svolazzamento di lepidotteri, o forse dovrei dire di elicotteri, dato l'intensità di quelle fitte allo stomaco, lui le sorrise facendo comparire agli angoli della propria bocca quelle fossette che Meg tanto adorava, i loro nasi si sfiorarono delicatamente, e poi, il resto, avvenne con molta più passione e irruenza.
La ragazza afferrò la maglietta di lui, stringendo tra le dita quel pezzo di stoffa, attirandolo di più a sè mentre si sistemava a cavalcioni sulle sue gambe, e facendolo eccitare in modo spropositato soltanto per quel suo prendere l'iniziativa...adorava quando lei lo faceva, e allo stesso tempo adorava anche condurre il gioco, ma in quel momento, quel lembo di stoffa arpionato da lei ebbe su di lui lo stesso effetto di uno stordimento improvviso, e non potè far altro che abbandonarsi a lei.. non desiderava altro da giorni e giorni.
L'ultima cosa che Meg vide prima che le loro labbra combaciassero in una serie di baci intensi e colmi di una passione inesaurible, furono i suoi splendidi occhi blu-verdi, brillanti come non mai, e ardenti  di un fuoco che poteva tradursi soltanto nella voglia di amarla in tutte le cellule del corpo.Quegli occhi, ardevano di desiderio per lei.
I baci furono intimi e irruenti sin da subito, le loro labbra non smisero di cercarsi nemmeno per un istante, assaporandosi fino in fondo, come se volessero sfruttare ogni istante per restare incollate..perchè era così che doveva essere, il loro era un contatto perfetto, e se solo non fossero stati umani e non avessero avuto necessità di riprendere fiato, sarebbero rimasti così in eterno.
Si staccarono controvoglia, lui le carezzò dolcemente il viso, percorrendole le guance, il mento e ritornando alle labbra, tocchi delicati e gentili che non avevano nulla a che vedere con la foga dei loro baci precedenti, e successivi; la ragazza stringeva ancora tra le dita la sua maglietta, e lui non ci mise molto a posare entrambe le mani sulla sua vita, scendendo lentamente giù fino ai fianchi e stringendoli, prima con dolcezza e poi con forza, tutto questo mentre continuavano a baciarsi senza ritegno, travolti da una passione che aumentava, si raddoppiava, triplicava, di secondo in secondo.
A un certo punto, lui non ruscì più a reggere quella situazione, non riuscì a resistere e si spinse sempre di più su di lei fino a farla piegare all'indietro, facendole inarcare la schiena, fino a  farla stendere completamente sulle lenzuola, con la testa posizionata a piedi del letto, anche se di quest'ultimo dettaglio o non se ne accorse nemmeno dei due, o più probabilmente, non importava a nessuno dei due.
Harry si stese completamente su di lei, e una gamba finì tra quelle delle ragazza, entrambi respiravano a fatica dopo l'intensità di quei baci, ma nonostante ciò, sembravano non averne mai abbastanza, e ne desideravano sempre di più: nello sguardo di lui Meg scorgeva scintille, e il suo povero cuore batteva forte nel petto, le parve quasi che urtasse contro la gabbia toracica, e pompava sangue così violentemente che la ragazza credette sul serio di essere a un passo da un esplosione sicura, e la cosa più assurda di tutte, era che stava dannatamente bene, pur sentendosi parte attiva di un big bang.
Quando Harry riprese a baciarla con più foga e passione di prima, lei portò le mani sulla sua schiena massaggiandogli la pelle tramite quella maledetta maglietta, mentre lui le accarezzava lentamente le gambe, partendo dai polpacci, fino ad arpionarle di nuovo i fianchi; la ragazza spostò le proprie mani dal dorso ai capelli di lui, giocandoci, e forse tirandoglieli addirittura mentre sospirava di piacere sulle sue labbra, ogni qual volta erano costretti a riprendere fiato.
Il ragazzo infilò una mano sotto la sua canottiera, solleticandole la pancia, e fece il gesto di liberarla di quell'indumento, quando Meg, seppur controvoglia, fu costretta a bloccarlo "non possiamo, non ora che potrebbero tornare i miei" sussurrò, poggiando le proprie mani su quelle del ragazzo, intrecciandole alle sue, nello stesso momento in cui Harry la baciò sulla fronte "ti amo da morire" sospirò lui, tornando a baciarle le labbra, stavolta con più tenerezza "anche io amore mio" lei lo guardò negli occhi, avvertendo una serie infinita di scariche elettriche.
Harry la baciò ancora, sempre con dolcezza, e la ragazza si ritrovò a pensare che se non lo avesse fermato, tempo due minuti, e si sarebbe ritrovata nuda sotto di lui..non che le sarebbe dispiaciuto, ma..dai, sarebbe potuto entrare chiunque in quella stanza. Rise, tra un bacio e l'altro, pensando che probabilmente quella stessa notte la sua filosofia, o prudenza, chiamatela come vi pare, sarebbe venuta meno, e finalmente avrebbero fatto l'amore.
Nonostante il fatto che entrambi sapessero che quello non era nè il momento, nè il luogo giusto per dare libero sfogo alle emozioni, gli risultava estremamente difficile smettere di baciarsi e coccolarsi; anzi, dopo la tenerezza e la dolcezza di quegli ultimi contatti, le loro labbra, così come i loro corpi, avevano ripreso a cercarsi e ad accarezzarsi a vicenda con foga; Harry non si mosse di un millimetro, la baciò ancora, con passione e irruenza, portando le mani sui fianchi di lei e bramando sempre di più, e meno di due minuti dopo dal momento in cui Meg aveva posto le proprie mani sulle sue, intrecciandole a quelle del ragazzo per fermarlo dal liberarla della canottiera estiva che indossava  anche se evidentemente controvoglia, lui intrufolò nuovamente le dita sotto la stoffa dell'indumento e riprese ad accarezzarle l'addome risalendo fino a quando non fu bloccato dal reggiseno; e a quel punto guidò le proprie mani verso il basso, senza smettere di premere le labbra contro le sue e soffocandole ogni gemito di piacere con intensi baci. Iniziò a giocare con l'orlo degli shorts di lei, mentre la ragazza lo attrirava verso di se immergendo le proprie mani tra i suoi capelli, perdendo battiti a ogni carezza che lui le donava, a ogni sfioramento, a ogni singolo contatto.
Lo aveva fermato una volta, ma non ce l'avrebbe fatta a rifarlo una seconda..si desideravano troppo vogliosamente per riuscire a desistere dalla voglia di strapparsi tutti i vestiti di dosso e fondersi in un solo corpo.. non si trattava di semplice e puro sesso, avevano scoperto di sentirsi all'apice della felicità quando i loro corpi nudi e accaldati si stringevano, intrecciandosi e donandosi completamente l'uno all'altro, semplicemente si completavano a vicenda, e avevano aspettato il giorno in cui avrebbero rifatto l'amore, amore e non sesso, praticamente dall'ultima volta che si erano guardati negli occhi a San Francisco.
Baci, baci, baci e ancora baci, sempre più appassionati, corpi sempre più vicini, mani sempre più esperte nell'esplorare la pelle tastandola e solleticandola dolcemente, sguardi sempre più infuocati, respiri sempre più corti.. e le cose si sarebbero spinte molto più oltre se una voce non li avesse interrotti.

" Te lo avevo detto che li avremmo trovati..così" un ragazzo biondo dagli occhi più azzurri del cielo se ne stava sulla soglia della porta della camera di Meg, e guardava con sguardo divertito e intenerito allo stesso tempo, un' imbarazzata Emma che aveva certamente intuito ciò che stava per succedere tra la sua migliore amica e Harry, i quali nel giro di una manciata di secondi si erano ricomposti "Niaaaaaaaaaaal" Meg gli gettò le braccia al collo gridando il suo nome e lasciandosi stringere dall'amico "che bello rivederti!" esclamò lui, regalandole un sorriso, e tenendola ancora tra le braccia "mi sei mancato anche tu" disse lei, abbracciandolo di nuovo con enfasi, per poi incrociare lo sguardo della sua migliore amica, sprizzando felicità da tutti i pori.
"scusa..scusa per averti assillato così tanto oggi pomeriggio!" Emma l'abbracciò "nessuno ti ha mai detto che è estremamente complicato farti una sorpresa?"a quel punto la ragazza rise di cuore "grazie" disse soltanto, racchiudendo in una sola parola tutto il bene che le voleva, non sarebbe bastato nemmeno un'enciclopedia per spiegarlo, troppo grande per essere quantificato. La sua migliore amica la strinsè di più a se, e quando si staccarono, si rivolse anche ai due ragazzi.
"Ovviamente l'idea è stata di Harry" spiegò Emma "si, desideravo follemente venire da te, ma non mi andava di dirtelo e basta, volevo renderti davvero felice, volevo che non te lo aspettassi" disse il ragazzo, guardandola con dolcezza "già, lui voleva farti una sorpresa, ma non aveva la minima idea di dove iniziare, perciò ne ha parlato con me e gli altri, abbiamo pensato che Emma fosse l'unica  in grado di aiutarci, e l'abbiamo coinvolta" continuò Niall "mi hanno spiegato ciò che avevano intenzione di fare, e tutto il resto è venuto da sè..sono andata a prenderli in aeroporto, e ho accompagnato Harry fin dentro casa tua visto che sapevo dove tenete di solito il duplicato della chiave della porta d'ingresso..la stessa chiave che ho usato anche adesso" Meg stentava ancora a credere che avessero organizzato tutto per lei, unicamente per renderla felice riportandole il suo amore, il cuore le batteva forte e per poco non scoppiò a piangere di gioia "la sorpresa è riuscita alla grande!E'davvero il regalo più bello che avreste potuto farmi..io, vi voglio un mondo di bene!" esclamò con la voce roca, stringendoli tutti e tre in un abbraccio, prima di restare inprigionata unicamente tra le braccia di Harry "ti amo, ti amo alla follia"sussurrò prendendogli il viso tra le mani e regalandogli uno di quei baci così dolci e così caldi, impossibili da dimenticare.
" Zayn, Liam e Louis non sono venuti perchè sono stati rapiti dalle loro ragazze" spiegò poi Niall "ma potevano portare anche Jamie, Charlie e Beth" disse Meg con un sorriso "non possiamo trasferirci tutti a casa tua, amore" la fece notare Harry, tornando a cingerle la vita con le braccia, proprio non riusciva a non coccolarla e non tenerla ancorata al suo corpo; Meg gli sorrise, rendendosi conto che lui avesse ragione "Niall dorme da me" si intromise Emma, e in quel momento le sue guance di colorarono di un lieve rossore. Il biondo le rivolse uno sguardo tenero e complice, e in quel modo continuarono a guardarsi anche dopo, mentre chiacchieravano spensieratamente tutti e quattro insieme.
Harry e Meg erano seduti sul letto di lei abbracciati, si stringevano a vicenda, e di tanto in tanto si baciavano teneramente, senza mai permettere che un solo spiffero d'aria separasse i loro corpi, mentre Niall e Emma pur non sfiorandosi in nessun modo, si imbambolavano spesso, l'uno fissava l'altra mentre questa guardava altrove e viceversa, e quando capitava che i loro occhi si incontrassero, si sorridevano a vicenda, e poi scherzavano e ridevano insieme come se fossero amici da sempre.
Harry e Meg erano pronti a scommettere che prima o poi tra quei due sarebbe nato qualcosa, magari non subito, sembravano tutti e due ancora piuttosto impacciati con i sentimenti, come dimostrava il fatto che continuassero ad arrossire ogni qual volta veniva tirato in ballo il loro affiatato rapporto, ma con il tempo, probabilmente si sarebbero resi conto di non poter sprecare un'affinità, una complicità del genere riducendola a una semplice amicizia.
Continuarono a chiacchierare quasi fino a sera, attendendo il rientro dei genitori di Meg, speranzosi in una loro reazione positiva alla visita di Harry in particolare, e di comune accordo decisero che quella sera avrebbero cenato fuori, tutti e quattro insieme, gli sarebbe bastata anche una pizza, si sarebbero fatti andare bene persino il cinese, il messicano o qualunque cucina di qualsiasi altra nazionalità conosciuta, l'importante era essere finalmente insieme, di nuovo, come a San Francisco.
Ah, e se vi preme saperlo, Emma e Josh avevano smesso di sentirsi qualche giorno dopo il ritorno a casa della ragazza.
"Harry ma..quei capelli?!" Niall non riuscì a trattenersi, ed espresse il suo disappunto per le condizioni della capigliatura dell'amico con un sorriso piuttosto eloquente; il diretto interessato fece per provare a sistemarseli "sono perfetti anche così" esclamò Meg con naturalezza, e in quello stesso istante, il braccio che si stava avvicinando alla testa, cambiò repentinamente idea, e strinse la vita della ragazza. Lei si voltò e non fece in tempo a dire o fare nulla, che Harry la baciò lentamente, intensamente, mentre i suoi ricci diventavano sempre più indomabili stretti tra le dita di Meg, e lui la lasciava fare..adorava quando lei infilava le dita tra i suoi ricci, dall'irruente dolcezza con la quale glieli accarezzava, percepiva la sua voglia di fare l'amore.



Buonsalveeeeeee :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo :D
Sono distrutta, sono appena tornata a casa, e sono talmente fusa che stavo per pubblicare di nuovo il capitolo precendente D:
Menomale che mi sono fermata in tempo ahahah D:
Comunque, spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto, anche se credo che molte di voi avevano già intuito che quella di Meg non era affatto un'allucinazione...non potevo tenerli ancora lontani! ;)
E nei prossimi capitoli sarà dato un po' di spazio anche a Emma, Niall, e i loro sentimenti.
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno recensito la storia fino ad ora...vi adoro, davvero ♥♥ E continuate a farmi sapere cosa ne pensate, ditemi qualunque cosa vi passa per la testa, io sono sempre qui :DD
Devo andare, ma come al solito, vi lascio lo spoiler :)
Ah, spero che abbiate gradito il fatto che abbia inserito la canzone all'interno del capitolo, e spero di aver calcolato bene i tempi :D

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Proprio mentre Harry versava una bevanda dolciastra nel bicchiere della sua ragazza, non smettendo di sorriderle nemmeno per un attimo, si ritrovò con la camicia completamente inbrattata di chissà cosa, e una Kate apparentemente mortificata di fronte "scusa, mi dispiace..non ne combino una giusta!" esclamò, sorridendogli calorosamente "non ti preoccupare, capita" rispose lui gentilmente, mentre Niall e Emma se la ridevano a pochi passi da lui sorseggiando qualcosa, e Meg iniziava a capire il gioco di Kate. "Senti, per farmi perdonare, lascia almeno che te la ripulisca.." un altro sorriso ammaliante "no, non c'è bisogno, davvero" "insisto! vieni con me!" la ragazza sembrava determinata a non cedere, e lui comiciava a intuire le sue intenzioni "no, ti ho detto che non importa" disse di nuovo, più risoluto, e istintivamente strinse la mano di Meg per farle capire che era impegnato "ah ti prego Harry, mi sento troppo in colpa" sussurrò lei, afferrando un fazzoletto, imbevendolo d'acqua e cominciando a passarglielo sulla macchia, avvicinandosi a lui più del necessario e compiendo quei gesti in modo un po' troppo sensuale, tanto che il ragazzo le afferrò le mani rimettendogliele a posto, e allontanandosi con Meg, troppo sconvolta persino per urlare contro la bionda.. avrebbe voluto taglierle le mani, e lo avrebbe fatto se Harry non fosse stato più pronto di lei e non l'avesse allontanata senza degnarla di una sola parola.
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Capitolo 43
*** Capitolo 42 ***


" Mamma, noi andiamo!" così dicendo Meg afferrò un maglioncino e lo infilò nella propria borsa, prevedendo che con l'avvicinarsi della notte, l'aria fresca tipica di quelle sere di inizio settembre si sarebbe fatta sentire "mi raccomando..non fate tardi!" la donna li raggiunse sulla soglia e con tono severo e affettuoso contemporaneamente, come può esserlo soltanto quello di una madre, gli aprì la porta "si si tranquilla" rispose la ragazza, sorridendo a Harry, il quale non riusciva proprio a staccarle gli occhi di dosso "Emma..tienili d'occhio, d'accordo? E anche tu..Niall, giusto? Tenetemeli d'occhio" ripetè la donna, per niente imbarazzata, riferendosi ovviamente a quello che avrebbero potuto combianare la propria figlia e il suo fidanzato.
Okay, il punto era che leggeva negli occhi di tutti e due la smaniosa voglia di stare insieme, di sfruttare ogni singolo minuto per coccolarsi, abbracciarsi, baciarsi.. e pregava Dio che si sarebbero fermati a quello...per lei Meg era ancora una bambina, probabilmente lo sarebbe rimasta per sempre, anche quando avrebbe compiuto sessant'anni e sarebbe diventata lei stessa nonna! Non si poteva di certo lamentare del rapporto che aveva con sua figlia, certamente non erano una di quelle famiglie dove non si litiga mai e si risolve tutto con sorrisi e abbracci, questo no, c'erano state delle volte in cui Megan, soprattutto da bambina aveva combinato qualche marachella, e ne aveva sempre pagato le conseguenze; e ancora adesso, a diciotto anni compiuti, quando faceva o diceva qualcosa che non andava fatto secondo i canoni di comportamento adottati dalla madre per la sua educazione, si bacceva una bella sgridata e anche qualche occhiataccia da parte del suo papà.
Perciò si poteva dire che il suo rapporto con i genitori fosse semplicemente nella norma, nè troppo smielato, nè colmo d'astio. Si volevano bene a vicenda, ma non ci tenevano a dimostrarselo quotidianamente con abbracci stritola-tutto e carezze ai capelli.. tuttavia non c'era stato un solo giorno in cui entrambi i genitori non le avessero chiesto come fosse andata a scuola, non c'era stata una sola volta in cui non si fossero accorti della sua agitazione per un'interrogazione, nervosismo per qualcosa in particolare..e non era nemmeno mai capitato che sua madre e suo padre non avessero capito cosa le stava a cuore.
Facevano il possibile per accontentarla e lei le era grata per questo, anche perchè sapeva bene che con i lavori precari che si ritrovano ad avere, non navigavano esattamente nell'oro, eppure, poteva dire con assoluta certezza che non le fosse mancato assolutamente nulla.
Si dimostravano affetto semplicemente preoccupandosi l'uno per l'altro, dandosi consigli a vicenda, ed essendoci sempre e comunque. Si sarebbero fatti uccidere l'un per l'altro, e questo era poco ma sicuro, ma preferivano non ostentare il loro rapporto, erano abituati così, e nonostante tutto, Meg e sua madre non erano mai state amiche e probabilmente non lo sarebbero state mai, erano mamma e figlia come era giusto che fosse, e proprio per questo motivo la ragazza non aveva ancora trovato il modo dirle che insomma..si, lei e Harry si erano amati davvero, fino in fondo, e più di una volta.
Zia Katy glielo aveva letto negli occhi, la mattina successiva alla loro prima notte d'amore sarebbe stato impossibile non accorgersi dello stato d'animo della ragazza, e lì Meg non aveva potuto far altro che restare in silenzio, lasciando intuire alla donna che amava come una seconda madre, quanto fosse stato bello fare l'amore con il ragazzo di cui era innamorata da tempo immemorabile.
Invece sua madre continuava ancora ingenuamente a sperare che la sua bambina non si fosse ancora donata del tutto a quel ragazzo, sperava che Meg si fosse comportata da persona responsabile e che magari sarebbe anche stata in grado di dirgli di no..ma era soltanto una sua fantasia, un suo volersi ostinare a vederla bambina, quando il resto del mondo, e persino suo marito, avevano già silenziosamente capito che quei due, con ogni probabilità avevano già fatto il grande passo.
 Non era questione di responsabilità, ma di amore, e quello esistente tra quei due traboccava da tutti i lati, tanto era colmo di emozioni intense, vere, pure. La prima volta di Meg era stata proprio con lui, non si sarebbe lasciata sfiorare da nessun altro, e invece a Harry aveva permesso tutto, lui l'aveva fatta sentita amata come mai prima di allora le era capitato, e se solo ne avesse avuto la possibiltà, avrebbe ripetuto quell'esperienza giorno e notte. Essere completamente sua la faceva sentire completa, e non riusciva a immaginare niente di meglio.
Prima o poi anche sua madre lo avrebbe capito..il suo era soltanto un atteggiamento protettivo, non aveva nulla contro il ragazzo, ma se solo l'avesse fatta soffrire per via del successo, del suo essere idolatrato dalle ragazzine di mezzo mondo, non glielo avrebbe perdonato; comunque per il momento Harry si stava comportando da fidanzato modello, e poi si vedeva lontano un miglio che teneva davvero tanto a sua figlia, altrimenti non sarebbe piombato in casa loro per farle una sorpresa, quindi, tutto sommato, continuava a guadagnare punti. Si, sembrava un ragazzo per bene, oltre che indubbiamnente..com'è che lo chiamavano le ragazzine? Ah si..figo.
" Harry, ti preparo il letto in camera di Meg" esordì la donna, un attimo prima che i quattro sparissero dalla sua vista "tu invece dormirai sul divano in salotto" disse ancora rivolgendosi alla figlia "signora Jonhson, non si preoccupi, non è necessario, posso dormire anche io sul divano" rispose prontamente lui "ma non se ne parla Harry! Sei nostro ospite" sorrise la donna "ci dormo io sul divano amore" Meg gli strinse la mano sussurrandogli quelle parole "perfetto, allora siamo d'accordo..a più tardi ragazzi" si congedò la madre della ragazza "arriverci" la salutarono garbatamente i tre "ciao mà!"
Non appena furono sul vialetto, Harry le prese il viso tra le mani e la baciò dolcemente, lentamente, come se aspettasse quel momento da mesi, nonostante non avessero fatto altro prima dell'arrivo di Emma e Niall "non dormirà nessuno su quel divano, vero?" le domandò, provocandola, Meg rise prima di rubargli un altro bacio, che li coinvolse a tal punto che lui dimenticò di essere in attesa di una risposta, e la ragazza dimenticò di dargliela.
Subito dopo ripresero a camminare mano nella mano, soltanto pochi passi indietro rispetto a Emma e Niall  che invece camminavano vicini, attenti a non sfiorarsi e ridendo insieme, confabulando come due persone che oltre ad essere migliori amici, potrebbero aspiarare a qualcosa in più..ma parevano non rendersene conto, o più altro sembravano voler fare il possibile per fingere di non rendersene conto.
Erano quasi arrivati a destinazione, quando un'automobile si fermò proprio accanto a loro, e una ragazza dagli occhi chiari, capelli biondi ondulati, tacco dodici e un vestitino per niente pudico, sbucò fuori da quell'auto, e tutto il resto successe sin troppo velocemente perchè qualcuno potesse capirci qualcosa.
Meg se la vide addosso, e in un primo momento fu tentata di scansarsi, convinta che Kate, quella che era considerata da tutti la più bella del suo anno, stesse per perdere l'equilibrio, ma proprio nell'istante in cui fece per sottrarsi a una caduta sicura, la ragazza l'abbracciò con slancio, come se fosse davvero felice di rivederla. "Ei Meggie!" esclamò, gettandole le braccia al collo..Meggie? Da quando Kate la chiamava in quel modo..nessuno la chiamava così! "finalmente sei tornata a casa! Devi raccontarmi tutto!" Emma incrociò lo sguardo della sua migliore amica, mentre quest'ultima veniva praticamente asfissiata da Kate, ed entrambe capirono che le possibiltà erano due: o quella era ubriaca marcia ancora prima di andare dove stava andando conciata in quel modo, talmente ubriaca da non ricordare nemmeno più che a stento rivolgeva la parola alla stessa persona che aveva abbracciato con slancio, o più probabilmente, stava benissimo, aveva visto Harry e Niall, e all'improvviso aveva scoperto di voler bene alle sue due coetanee.
La ragazza restò senza parole, non seppe che dire, ma Kate era molto più furba di lei, e ben presto spostò la conversazione, se tale quella poteva essere considerata, su Harry. "Beh? Non me lo presenti nemmeno?" domandò, facendole l'occhiolino, e a quel punto Meg fu costretta a provvedere, Kate strinse calorosamente la mano al ragazzo accompagnando il tutto con un sorriso ammaliante, e lo stesso fece con Niall, per poi invitarli tutti e quattro, con una nonchalance decisamente invidiabile alla festa a cui stava andando, che guardacaso era a casa di Emmett Russell, il quale abitava in fondo alla strada.
I due ragazzi accettarono senza fare complimenti, semplicemente perchè non gli capitava da tempo di partecipare a una tipica festa organizzata da liceali, e in batter d'occhio, il programma della serata cambiò completamente.
Una mezzoretta più tardi erano già alla fantomatica festa, nessuno di loro aveva avuto il tempo di cambiarsi, per cui Emma si ritrovò con il vestito estivo che aveva indossato prima di uscire di casa per andare in aeroporto, e Meg con i suoi pantaloncini di jeans e la camicetta bianca con le spalle scoperte e il tessuto arricciato, entrambe le ragazze portavano i capelli sciolti sulle spalle; mentre Harry e Niall indossavano a loro volta jeans lunghi scuri per l'uno e chiari per l'altro, e camicie mezze sbottonate che mettevano in risalto il loro fisico asciutto.
Erano da poco passate le nove, e c'era già gente sbronza che ballava in mezzo alla stanza senza ritegno, coppiette intente ad amoreggiare sui divanetti, timidoni seduti ancora in un'angolo e ragazze in cerca di attenzione...e non è difficile indovinare da chi volevano essere notate.
Il paese era piccolo, e quella festa sarebbe passata alla storia in ogni caso perchè a sorpresa vi avevano preso parte due dei membri della boyband più amata al mondo. Kate e le sue amiche non si erano mai fatte problemi a considerarli tutti e cinque degli sfigati per un motivo che sapevano solo loro, ma di certo non avrebbero mai immaginato di ritrovarseli di fronte! E in quel caso, se loro avevano la possibilità di farsi notare, i ragazzi smettevano misteriosamente di essere sfigati.
Harry, Meg, Emma e Niall, avevano optato per qualcosa di fresco da bere, perciò si erano diretti alla zona bibite, e chissà come mai quelle stesse ragazze che avevano cambiato opinione sui One Direction, si ritrovarono lì nello stesso istante. In quel posto non era possibile nemmeno parlare senza doversi urlare nelle orecchie, tanto era alta la musica, perciò i quattro si erano rifiugiati lì anche per avere un po' di privacy, che purtroppo non trovarono. Emma e Meg non erano state entusiaste di partecipare alla festa sin dall'inizio, soprattutto perchè per loro la gentiliezza e la cordialità di Kate puzzava di bruciato, ma non avevano obiettatto, pensando che in fin dei conti avrebbero trascorso una serata diversa dalle altre, e poi c'erano loro, il riccio e l'irlandese, e nulla sarebbe potuto andare male.
Proprio mentre Harry versava una bevanda dolciastra nel bicchiere della sua ragazza, non smettendo di sorriderle nemmeno per un attimo, si ritrovò con la camicia completamente inbrattata di chissà cosa, e una Kate apparentemente mortificata di fronte "scusa, mi dispiace..non ne combino una giusta!" esclamò, sorridendogli calorosamente "non ti preoccupare, capita" rispose lui gentilmente, mentre Niall e Emma se la ridevano a pochi passi da lui sorseggiando qualcosa, e Meg iniziava a capire il gioco di Kate. "Senti, per farmi perdonare, lascia almeno che te la ripulisca.." un altro sorriso ammaliante "no, non c'è bisogno, davvero" "insisto! vieni con me!" la ragazza sembrava determinata a non cedere, e lui comiciava a intuire le sue intenzioni "no, ti ho detto che non importa" disse di nuovo, più risoluto, e istintivamente strinse la mano di Meg per farle capire che era impegnato "ah ti prego Harry, mi sento troppo in colpa" sussurrò lei, afferrando un fazzoletto, imbevendolo d'acqua e cominciando a passarglielo sulla macchia, avvicinandosi a lui più del necessario e compiendo quei gesti in modo un po' troppo sensuale, tanto che il ragazzo le afferrò le mani rimettendogliele a posto, e allontanandosi con Meg, troppo sconvolta persino per urlare contro la bionda.. avrebbe voluto taglierle le mani, e lo avrebbe fatto se Harry non fosse stato più pronto di lei e non l'avesse allontanata senza degnarla di una sola parola. Niall e Emma intanto si erano allontanati, ma Harry non fece nemmeno in tempo a chiedere a Meg se fosse tutto apposto, che un'altra ragazza che lei indentificò come Ross, amica per la pelle di Kate, non prese una storta nel bel mezzo della stanza, finendo casualmente addosso al suo fidanzato, che fu costretto a sorreggerla per non farla cadere. Come se non bastasse, Ross fece finta di essere stordita e  pregò Harry di non lasciare la presa perchè le girava la testa, e fin qui la cosa poteva anche passare, ma quando la tipa cominciò a fargli gli occhi dolci, e con la scusa di non reggersi in piedi si strinse di più a lui, Meg non ci vide più e si allontanò bruscamente, rifugiandosi in bagno.
Il ragazzo realizzò di non averla più al suo fianco all'istante, e lasciò Ross al proprio destino, correndo da lei, sapendo che aveva tutte le ragioni per essere scappata via. Aveva capito anche lui che quelle tipe cercavano un modo per incantarlo.. ma no, avevano sbagliato tutti i calcoli, perchè lui era follemente innamorato di una ragazza, che ormai era certo, non era mai stata nemmeno lontamente amica di quelle che improvvisamente si erano ricordate della sua esistenza. Il fatto che Kate avesse abbracciato Meg per arrivare a lui, lo indusse a provare nient'altro che disgusto per quella ragazza, e la sua amica.

Nel frattempo Niall e Emma si erano allontanati per conto loro e si divertivano come non mai, ballando come due pazzi e scatenandosi in pista, dopo aver ingerito un paio di bicchieri di troppo di quella sostanza dolciastra che faticavano persino a riconoscere. Ubriacarsi non era nello stile di nessuno dei due, eppure, quella sera, insieme, ci stavano andando molto vicini..forse centrava il fatto che non gli capitasse così spesso di partecipare una festa di quella portata, forse era il desiderio di voler rendere quella serata indimenticabile, o forse erano tutte e due le cose insieme, fatto che sta continuarono a ballare, muovendosi a ritmo e cantando a squarciagola assieme al resto degli invitati, fino a quando entrambi non si resero conto di essere sul punto di crollare e presero la saggia decisone di tirarsi in disparte e recuperare fiato e forze, e forse anche un po' di lucidità, sui divanetti.
Una volta che furono soli, iniziarono a chiacchierare di argomenti a caso, ridendo insieme sguaiatamente. Emma non aveva mai bevuto più di un bicchiere di birra o un sorso di malibù in tutta la sua vita, non sapeva perchè quella sera fosse andata oltre i suoi limiti, probabilmente voleva perdere il controllo di se stessa così da poter stare con Niall senza quei freni inebitori che gli impedivano di fare ciò che segretamente bramava, e per il ragazzo era esattamente lo stesso. Se ci fossero stati anche Zayn, Liam e Louis, a stento avrebbero creduto che il biondo era quello visibilmente brillo, e Harry non si era nemmeno bagnato le labbra con qualcosa di diverso da un dolce the alla pesca!
Quando un ragazzo che non aveva aveva visto prima di allora, tese la mano a Emma per invitarla a ballare ancora, Niall si ritrovò a desiderare che lei gli dicesse di no, non voleva che la ragazza gli concedesse quel semplice ballo, che poi non era nemmeno un lento, e non si sapeva spiegare il motivo per il quale volesse essere lasciato solo con lei. Ma Emma, brilla com'era, accettò senza pensarci due volte, e qualche ragazza ne approfittò per accerchiarlo; tuttavia nessuna di loro fu così insistente come Kate e Ross lo erano state con Harry, forse perchè tutti, compresi i due diretti intressati, pensavano che Niall ed Emma fossero soltanto amici, e non era necessario mettere loro i bastoni tra le ruote..invece il mondo intero sapeva che Harry Styles aveva perso la testa per Meg, e a zucchevuote superficiali e presuntuose come Kate e le sue amiche, non andava giù il fatto che proprio Meg, quella ragazza che non era mai stata al centro dell'attenzione durante tutti i cinque gli anni del liceo, fosse riuscita a far capitolare uno come lui. Harry Styles, e sottolineamo Harry Styles.
Se tra Niall e Emma fosse nato qualcosa, probabilmente quelle lì avrebbero cominciato a infierire anche nel loro rapporto, non ci sarebbe stato da meravigliarsene. Era ciò che di frequente succedeva nei paesi, dove l'hobby preferito della gente è farsi gli affari degli altri.
La ragazza riprese a ballare, e Niall non fu capace di concentrare la propria attenzione su qualcosa che non fosse lei per più di dieci minuti, fino a quando non decise di alzarsi e raggiungere a sua volta la pista, per poi afferrare Emma per la vita, allontanandola da quel tipo con il quale stava ballando e trascinandola con sè; fece alcuni passi all'indietro, senza smettere di cingerle i fianchi con le braccia, mentre la ragazza capiva ben poco di ciò che stava succedendo e si limitava a lasciarsi tirare indietro da lui.
Non appena Niall fu sicuro di essere ritornato ai divanetti, fece in modo, con non si sa quale prontezza di riflessi, che la ragazza si voltasse verso di lui, e che si sedesse sulle sue gambe. Lei si aggrappò al suo collo spontaneamente, e dopo qualche istante in cui restarono a fissarsi senza articolare nessun suono, semplicemente guardandosi negli occhi e facendosi sempre più vicini, lui la baciò. Così, senza un'apparente motivo, senza sapere se il giorno successivo avrebbe ricordato qualcosa..in quel momento non gli importava, desiderava soltanto tenerla tra le braccia e poggiare le proprie labbra su quelle di lei.
Emma rispose immediatamente al bacio, le loro labbra si incontrarono come entrambi desideravano dal momento in cui si erano ritrovati faccia a faccia dopo l'arrivo dei ragazzi, si scambiarono un dolce bacio, appena accennato, e poi si staccarono quel tanto che bastava per guardarsi negli occhi e accorgersi di quella voglia disumana che ardeva dentro di loro di approfondire quel bacio.
Emma si strinse di più a lui, e Niall non perse tempo nel ritrovare le sue labbra e impegnarle in un nuovo bacio, che fu famelico sin dal primo istante; le loro bocche restarono incollate le une alle altre per minuti interi, si cercavano senza sosta, si accarezzavano, si assaporavano come mai avevano fatto prima di allora, con una passione e una bramosia che nessuno di loro due pensava di possedere. Forse era lo stato d'ebrezza a renderli così audaci.
Nonostante le sue non-perfette condizioni fisiche e mentali, o forse proprio a causa di quelle, Emma si lasciò andare a quei baci e gli permise di continuare quella danza della quale solo loro due conoscevano i passi, fino a quando tutti e due non ebbero necessità di riprendere fiato; e a quel punto il ragazzo le carezzò dolcemente una guancia prima di riprendere a baciarla, più ardentemente di quanto aveva fatto prima se possibile.
Il ragazzo spostò le mani sulle gambe di lei scoperte dal vestito che indossava, e prese ad accarezzargliele delicatamente, lentamente, disegnandoci sopra, tracciandovi segni confusi e non indentificabili, semplicemente godendo nel poggiare i propri polpastrelli sulla sua pelle; dal canto suo Emma fece in modo che i  loro addomi quasi combaciassero, spingendosi di più verso di lui, e il tutto mentre continuavano a baciarsi incuranti del resto del mondo.
Chiunque si fosse voltato dalla loro parte, forse avrebbe intuito che fossero brilli, ma come dice un vecchio proverbio latino 'in vino veritas' e anche chi odia questa materia dal profondo come me, deve riconoscere la validità del detto. ' La verità sta nel vino' ovvero 'quando siamo ubriachi facciamo cose che non faremmo da sobri, soltanto per pudore, orgoglio o qualche altro freno inibitore " e questo era esattamente il caso di Emma e Niall, che si erano ridotti ad essere brilli pur di dare libero sfogo alle emozioni senza dover avvertire il peso della responsabilità dei propri sentimenti. Ma ciò contribuiva a rendere ciò che provavano l'un per l'altra soltanto più intenso, e più evidente, e più vero. E il desiderio negli occhi, i battiti del cuore accelerati, i lenti movimenti delle mani, e i respiri bollenti, non centravano niente col fatto che avessero bevuto un po' di più del consentito.

"C-che succede amore?" intanto Harry aveva raggiunto Meg, non era stato difficile per lui trovarla, al primo tentativo si era recato in bagno, e lì l'aveva vista accasciata a terra, la schiena contro il muro e le mani sul volto; quando la ragazza si accorse della sua presenza, si alzò istintivamente, ma senza spostare le mani che le coprivano il viso e gli occhi probabilmente rossi di pianto "che hai amore?" lui chiuse la porta a chiave e le si avvicinò di più, gli faceva dannatamente male vederla così, avrebbe voluto andare a stringerla forte, ma se lei avesse provato a respingerlo, gli si sarebbe spezzato il cuore, perciò preferì aspettare e tentare di rassicurarla prima con le parole, anche se sapeva benissimo che lei in quel momento aveva soltanto bisogno di essere stretta forte forte al petto.
" ti prego amore, parlami..che succede?" la sua voce giunse calda e dolce alle orecchie di Meg, che si decise a guardarlo negli occhi. Lei sapeva che quello sarebbe stato un errore, perchè si sarebbe imbambolata a fissarli come sempre e avrebbe dimenticato tutto ciò che aveva da dire, ma nel momento esatto in cui i loro sguardi si incrociarono, Meg si accorse che anche lui aveva gli occhi lucidi, oltre all'aria di essere disperato quasi quanto lei.
" non te ne rendi conto? come puoi non accorgerti di nulla? Kate ha deciso che quel drink ti sarebbe finito giusto addosso prima ancora di venire ad abbracciare me, prima di invitarci a questa stupida festa..e Ross? Ross sapeva già che avrebbe misteriosamente perso l'equilibrio appena si fosse trovata abbastanza vicino a te da poter finire tra le tue braccia!" prese un respiro, e subito subito rivolse lo sguardo altrove "e non provare a dirmi che sono io che penso male, solo perchè non sopporto il fatto che altre ragazze provino a portarti via da me!" precisò, evitando di guardarlo negli occhi e non accorgendosi nemmeno dell'espressione più rilassata e quasi divertita che si era dipinta sul viso di Harry.
Senza proferire parola, lui si avvicinò fino a quando le loro fronti non furono a un passo dallo scontrarsi, aveva temuto il peggio, semplicemente perchè non era mai stato seriamente con un ragazza e non sapeva cosa aspettarsi, ma Meg non era arrabbiata con lui come pensava, e lo aveva capito dal tono quasi scherzoso con il quale gli aveva detto 'e non provare a dirmi che sono io che penso male solo perchè non sopporto il fatto che altre ragazze provino a portarti via da me'..Meg era semplicemente.. "gelosa?" le sussurrò sulle labbra, erano vicinissimi, e lei poteva percepire il suo respiro caldo sul viso, oltre che la voce roca e tremendamente sexy come al solito "io.." Harry le alzò il mento con due dita fino a quando non si ritrovarono a fissarsi negli occhi, i loro nasi quasi si sfioravano e le loro labbra bramavano d'assaporarsi ancora "tu?" fu poco più di un sussurro, ma lei lo sentì chiaramente, e annegò in quegli occhi così dannatamente belli e rari che in quel momento la scrutavano con interesse "si...sono gelosa" ammise, abbandonando tutte le difese e desiderando nient'altro che gettarsi tra le sue braccia per restarci per sempre.
Harry sorrise, spedendole il cuore in un'altra galassia ed eccitandosi all'idea che lei avesse appena ammesso di essere gelosa "sono molto gelosa" ripetè spontaneamente "gelosissima" continuò, e poi si aggrappò a un pezzo di stoffa della sua camicia "sono schifosamente gelosa" disse, e in quel momento quella lacrima che era riuscita a trattenere fino a quel punto, sfuggì al suo controllo e le rigò la guancia.
Lui stava per dirle che nessuno mai sarebbe riuscito a dividerli, che si era accorto delle intenzioni premeditate delle ragazze, che aveva capito tutto, compreso il fatto  che Kate non fosse mai stata sua amica, le avrebbe detto che per lui le altre non esitevano nemmeno, e che l'amava più di quanto egli stesso riuscisse a concepire..ma quella lacrima bastò per fargli rivivere il momento in cui aveva promesso a se stesso che non l'avrebbe più fatta piangere, mai più.
" No" disse istintivamente, e l'istante dopo le sue dita le carezzarono dolcemente la guancia bagnata "non piangere..io..io l'ho promesso!" tentò di spiegare, Meg poggiò la propria mano su quella di lui "cosa hai promesso?" domandò in un sussurro, erano ancora vicissimi, e sì, stava piangendo perchè lo amava al punto tale da pensare che se lui l'avesse lasciata, non ne sarebbe uscita viva.
"Ricordi la sera del compleanno di Paul?" Harry si decise a raccontarle tutto "beh, quando ti ho vista tra le braccia di Louis, con il viso ancora bagnato di lacrime, mi sono sentito un verme, e dopo ti ho portato in camera mia, ti ho baciato asciugandoti le lacrime e ho promesso a me stesso che non avresti mai più pianto a causa mia, e che se qualcuno avesse solo provato a farti del male, se la sarebbe vista con me" spiegò, senza smettere di guardarla negli occhi "davvero?" lui annuì con un sorriso e la ragazza gli prese entrambe le mani "è che ho paura" sussurrò lei, aprendogli completamente il proprio cuore "se tutte le ragazze ti saltano addosso.." non le diede nemmeno il tempo di terminare la frase.
" ascoltami bene, amore" Harry si liberò dalla stretta per prenderle il viso tra le mani "è vero, non posso negarlo, con ciò che faccio sono spesso circondato da ragazze che si aggrappano a me, che sembrano non volermi mollare più, che sono capaci di tutto, persino di scavalcare manager e transenne...e mi si attaccano come koala! ...Naturalmente c'è anche quella percentuale di fan che si limita alle foto e si accontenta di ricevere un autografo, ma non avrebbe senso negare l'esistenza di quel gruppo particolarmente..affettuoso, e sarei ipocrita se ti dicessi che tutte queste attenzioni mi danno fastidio, perchè non è così, perchè so di dovere tutto a loro, e perchè so di renderle felici stringendole a me. Ma ciò non significa che quando le abbraccio provo qualcosa di più profondo di un sentimento di affetto e gratitudine, non provo nient'altro che questo, te lo giuro amore mio"
" Facciamo una prova" sussurrò un attimo dopo, Meg sembrò non capire cosa lui intendesse "vieni qui, abbracciami" lei non se lo fece ripetere due volte, non aspettava altro che quello, e nel momento esatto in cui lui pronunciò la parola 'abbracciami' gli si gettò tra le braccia, poggiando la testa sul suo petto mentre lui la stringeva forte; la ragazza respirò il suo profumo e le farfalle fecero capolino nel suo stomaco..stava bene, maledettamente bene.
" Non vedi che il tuo corpo è fatto per stare tra le mie braccia?
Non ti accorgi che il tuo posto è qui, esattamente qui, dove sei adesso?
Non ti rendi conto che la tua testa combacia perfettamente sul mio petto, come se entrambi fossero stati plasmati per finire l'uno sull'altro?
Non vedi che le tue braccia si intrecciarono dietro la mia nuca in modo assolutamente naturale? E che non permetto a nessuno di scompigliarmi i capelli, a meno che non si tratti di te, perchè in quel caso mi eccita da matti?
Non ti accorgi che sto morendo dalla voglia di baciarti?
Non ti rendi conto che non esiste un abbraccio più completo del nostro?
E soprattutto, non senti il mio cuore? Sembra un pazzo furioso, e sei tu l'unica in grado di renderlo tale. Tu e basta, amore.
"Qualcuno dovrà spiegarmi che diavolo ho fatto per meritarti" la sua voce spezzata dall'emozione, non c'erano parole in grado di rendere l'idea di quanto lo amasse, forse soltanto un bacio poteva perlomeno provare a tramettergli tutto ciò che provava, e fu ciò che lei fece.
Avvicinò le proprie labbra a quelle di lui fino a quando non combaciarono, un contatto lento, intenso, dolce, passionale, colmo d'amore.
" ti amo, ti amo tanto, ti amo da morire, ti amo Harry"  "e credo in noi" sussurrò, un attimo prima che lui riprendesse a baciarla "anch'io amore mio, anch'io" disse lui quando si staccarono per riprendere fiato "ti prometto che non farò più la gelosa" "ma io adoro che tu lo sia!" la ragazza a quel punto rise divertita, e lui le tappò la bocca con un altro meraviglioso bacio.




Buonsalveeee :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo :DD
Mi dispiace doverlo dire, ma ci stiamo avvicinando alla fine...credo proprio che dovrei riuscire a concludere la fanction  in quattro capitoli a partire dal prossimo :((
Spero in ogni caso che vi sia piaciuto, e ancora una volta grazie con tutto il cuore a tutte voi che nonostante gli impegni scolastici e tutto il resto, non mi avete mai abbandonato e continuate a farmi sapere cosa ne pensate :D Grazie, davvero, vi voglio bene, anche se non vi conosco personalmente ♥♥♥
Ovviamente ringrazio anche tutti coloro che leggono soltanto la storia, e chi la inserisce in una quasiasi lista :DD
Sappiate che amo interagire con voi come ho detto più volte, e qualunque tipo di commento è ben acetto..ditemi tutto quello che vi passa per la testa, senza farvi nessun problema, sul serio :DD
Scappo, non prima di avervi lasciato un piccolo spoiler :3
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" sei sicuro che sono io quella in vena di follie?" mormorò, in poco più di un sussurro soffocato non appena percepì le labbra di lui sul collo, le sue mani la tenevano stretta massaggiandole il basso ventre, e aveva preso a baciarla avidamente sulla porzione di pelle tra il mento e la clavicola, il suo respiro caldo e rovente si infrangeva su quell'anfratto di pelle nuda, la sfiorava con le labbra, ci soffiava sopra, la mordeva, la baciava, donandole un piacere estatico.
"Zitta, perchè lo siamo entrambi" sussurrò lui, imprigionandole di nuovo la bocca in lenti e bramati baci.

" non succederà più" disse un attimo dopo Niall, e lei non potè fare a meno di pensare che si stesse riferendo anche a quel momento di intimità che si era consumato tra loro due "cosa?" il suo era poco più di un sussurro "come cosa?" il ragazzo aggrottò le sopracciglia e si avvicinò di più a lei con un sorriso"cosa non succederà più?" ma che stava dicendo? ma che stava facendo? voleva davvero che lui rispondesse a quella domanda? "non è una bella sensazione il bruciore allo stomaco, la prossima volta cercherò di controllarmi" rispose lui, Emma sorrise timidamente.
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Capitolo 44
*** Capitolo 43 ***


" Menomale che dovevano essere loro due a badare a noi!" esclamò il ragazzo, e Meg non potè fare a meno di scoppiare a ridere "ti giuro che Emma non è proprio il tipo che si ubriaca... anche se a giudicare da stasera non sembrerebbe!" "ma nemmeno Niall!" confermò lui, e un attimo dopo risero entrambi "non so cosa gli sia venuto" continuò il ragazzo "forse si sono comportati come noi..quella sera, ti ricordi?" Meg lo guardò con sguardo sognante per qualche istante, e lui le cinse le spalle con le braccia, attirandola teneramente a sè mentre camminavano verso casa, dopo aver accompagnato Emma e Niall.
"Ricordo ogni singolo istante trascorso insieme a te" sussurrò, baciandola sulla fronte, e la ragazza si lasciò cullare da quelle parole e da quelle braccia.
Dopo essere tornati nella sala dove si stava svolgendo la festa, avevano cercato i due amici con l'intenzione di andare via, e li avevano trovati mezzi addormentati, l'una accoccolata sulle gambe dell'altro; erano stati inteneriti da quella scena e quasi avevano pensato di lasciarli stare e non disturbarli, ma nè potevano tornarsene a casa senza nemmeno avvisarli, nè desideravano restare lì un minuto di più del necessario, quindi alla fine li avevano scossi svegliandoli, e l'attimo dopo si erano resi conto che avevano bevuto tutti e due.
Si, dopo essersi baciati avidamente, Emma e Niall avevano finito per addormentarsi, sfiniti, e Harry e Meg non avevano la più pallida idea di cosa fosse successo tra loro soltanto pochissimo tempo prima; tuttava entrambi avrebbero messo la mano sul fuoco che tra quei due ci fosse del tenero, e la ragazza era addirittura arrivata a pensare che avessero preferito ubriacarsi, o comunque andarci molto vicino, piuttosto che ammettere di avere una voglia matta di baciarsi e stare insieme, da sobri. In fondo, come aveva detto lei stessa, era proprio la tattica che lei e Harry avevano usato a San Francisco, a casa di zia Katy, quando erano rimasti soli, con l'elettricità saltata e un bicchiere di coca e malibù stretto tra le mani.
Quella era stata la prima volta in cui si erano baciati ardentemente sapendo per certo che i paparazzi non ci fossero e che quindi la cosa non sarebbe stata funzionale alla farsa, e proprio per quel motivo la mattina dopo, avevano dato la colpa al fatto che fossero brilli, piuttosto che alla voglia di amarsi che li stava bruciando vivi.
Meg sorrise, ripensando a come tutto era iniziato soltanto un mese e mezzo prima... da allora la sua vita era cambiata radicalmente, e ora che aveva Harry, il ragazzo che aveva sempre amato al suo fianco, e non stavano recitando nessun ruolo, la farsa che li aveva fatti incontrare  le pareva lontana anni luce.
Quando si ridestò dai propri pensieri, si accorse che erano arrivati davanti il portone di casa sua, e che il suo fidanzato doveva averle preso le chiavi dalla tasca e stava tentando di aprire la porta senza fare alcun rumore, visto che i suoi dovevano essere a letto già da un po'.
Qualche istante dopo entrarono in casa richiudendosi la porta alle spalle, ma non appena furono dentro, preso forse dall'eccitazione derivante dal fatto che fosse tutto completamente buio, Harry la spinse fino a far combaciare la schiena di lei contro il portone, e la baciò. Meg rispose a quel bacio sorridendogli sulle labbra e aggrappandosi al suo collo con le braccia, mentre lui portava entrambe le mani sui suoi fianchi, riprendendo a baciarla bramosamente "sei davvero qui, con me, a casa mia" sussurrò lei, come se ancora faticasse a realizzarlo, era troppo bello per essere vero "si, e ti sto baciando contro il portone d'ingresso, al buio, nel pieno della notte, rischiando di farmi beccare dai tuoi che dormono di là" Meg a quel punto si sporse verso di lui e premette di nuovo le proprie labbra su quelle di lui "darei tutto se momenti del genere potessero durare per sempre" disse, immergendogli le mani tra i ricci, mentre Harry l'attirava a sè sempre di più, baciandola sempre più intensamente.
La schiena di lei era ancora appoggiata alla porta, e le loro labbra erano ancora impegnate in intensi e numerosi baci, quando all'improvviso, la luce del corridoio si accese, e loro due restarono lì, immoboli senza parlare "non fiatare" sussurrò la ragazza sulle sue labbra, e a Harry quasi venne da ridere, anzi, togliamo il quasi..rise portando la testa all'indietro, tenendo sempre Meg ancorata al proprio corpo "shh" mormorò lei, accorgendosi con sollievo che sua madre, o probabilmente suo padre, doveva essere andato in bagno... ma nonostante il rischio di essere colti in flagrante mentre si baciavano tranquillamente appena rientrati a casa, Harry continuò a ridere, e la ragazza non trovò soluzione migliore che tappargli la bocca con un bacio ardente di passione.
Quando intorno a loro ritornò tutto buio, si staccarono per recarsi al piano di sopra, dov'era situata la camera della ragazza. Non appena vi entrarono, notarono il letto già fatto, e ai piedi di questo, un paio di lenzuola che con ogni probabilità erano destinate al divano dove avrebbe dovuto dormire Meg "vieni a darmi una mano?" gli domandò sottovoce, afferrando quei pezzi di stoffa e tornandosene giù, Harry la seguì a ruota e insieme sistemarono quelle lenzuola sul divano, e come se avessero sancito un tacito accordo semplicemente guardandosi negli occhi, vi si stesero tutti e due sopra, abbracciati e completamente vestiti.
"Sei stanca?" le domandò il ragazzo, subito dopo averle avvolto il corpo con le braccia, lei sbadigliò di tutta risposta, e poi si accoccolò di più contro il suo petto "un po'" ammise con un sorriso, ma alzò gli occhi fino a incontrare i suoi e cominciò  a tracciare i contorni del suo viso con i polpastrelli, a quel punto lui le prese dolcemente quella mano e se la portò alle labbra, imprimendole dolci baci su tutte le dita.
" Mi fido ciecamente di te" sussurrò la ragazza, sorprendendolo piacevolmente "volevo soltanto che lo sapessi per ciò che è successo stasera. Avevo bisogno di sentirti dire ciò che mi hai detto e  me ne ricorderò ogni qual volta ti vedrò abbracciare qualcuna che non sia io" sussurrò ancora, prima di rubragli un dolce bacio sulle labbra, lui la strinse ancora di più a se "ti amo così tanto che potrei impazzire" le rispose, lasciando che Meg poggiasse nuovamente la testa sul suo petto.
Restarono in quella posizione per una mezzoretta probabilmente, poi Harry si alzò anche se controvoglia, pensando che se si fosse addormentato lì i genitori di lei non gli avrebbero più permesso di entrare in casa, e dopo averle dato la buonanotte, se ne tornò di sopra.
La ragazza si raggomitolò tra le lenzuola per un buon quarto d'ora, poi mandò al diavolo tutto, e in punta di piedi percorse le scale fino ad arrivare alla sua camera; non appena vi entrò, notò che lui era ancora sveglio, e si chiuse silenziosamente la porta alle spalle "non mi sono messa nemmeno il pigiama" mormorò, sentendolo ridere sotto i baffi, e per dare enfasi a quell'affermazione si liberò velocemente dei vesititi e indossò il pigiama che effettivamente ancora non aveva addosso, lui osservò tutti i suoi movimenti, e un sorriso che gli andava da un'orecchio all'altro si impossesò del suo viso quando la ragazza si fece più vicina al letto e lo scoprì delicatamente, per poi stendersi accanto a lui, ancora una volta in un letto a una piazza e mezzo.
" Voglio dormire con te" sussurrò, rannicchiandosi contro il suo petto mentre lui l'accoglieva tra le proprie braccia, stringendola forte forte.
"Sei in vena di follie stanotte?" le domandò il ragazzo, sussurrandole quelle parole all'orecchio e provocandole brividi lungo il corpo..tutta colpa dell'intensità della sua voce e della sua compromettente vicinanza "la vera follia sarebbe sprecare anche solo un istante stando lontana da te" Meg lo guardò negli occhi, e li vide luccicare, anche se erano al buio; l'istante dopo si sentì sollevare il mento con due dita e l'ultima cosa che vide furono le labbra di lui troppo vicine alle sue, così vicine che l'attimo dopo risultarono incollate, e impegnate in baci così passionali da togliere il respiro.
" sei sicuro che sono io quella in vena di follie?" mormorò in poco più di un sussurro soffocato, non appena percepì le labbra di lui sul collo, le sue mani la tenevano stretta massaggiandole il basso ventre, aveva preso a baciarla avidamente sulla porzione di pelle tra il mento e la clavicola, il suo respiro caldo e rovente si infrangeva su quell'anfratto di pelle nuda, la sfiorava con le labbra, ci soffiava sopra, la mordeva, la baciava, donandole un piacere estatico.
"Zitta, perchè lo siamo entrambi" sussurrò lui, imprigionandole di nuovo la bocca in lenti e bramati baci, e poi  decise di ripetere ciò che aveva fatto sul collo anche accanto al lobo dell'orecchio; dal canto suo, Meg non riusciva nemmeno a parlare tanto era sopraffatta dalle emozioni, ma lui non se ne curò e ritornò alle labbra, prima imprimendoci un bacio casto e leggero, e poi incise i propri denti sul suo labbro inferiore e lo mordicchiò per qualche istante..non lo aveva mai fatto prima di quel momento, e Meg si ritrovò a pensare che non le procurava alcun dolore, anzi, l'eccitava da matti.
Come aveva già sottilineato più volte, si fidava, si fidava al punto tale che si sarebbe fatta fare di tutto, e con Harry si sentiva talmente bene e a proprio agio, che agiva ormai senza freni, lui non l'avrebbe giudicata, e si sentiva libera di poter fare qualunque cosa.
Forse era la situazione particolare, forse era la consapevolezza di non essere esattamente nel posto giusto per amarsi, forse era la presenza dei genitori di lei al piano inferiore che gli impediva di far volare via tutti i vesiti, e contemporaneamente li incitava ad approfittare di quei momenti diversamente, pure mordendosi, e restando avvinghiati nel buio della notte.
Le loro labbra erano ancora le une sulle altre impegnate in un'alternanza di baci ardenti, respiri bollenti e morsi, quando Harry fu colpito da una fitta di dolore a livello della colonna vertebrale, e fu costretto a fermarsi bruscamente, emettendo un debole fremito di dolore "tutto apposto, amore?" "credo di essermi addormentato su un fianco in aereo, e ho un mal di schiena terribile" le rispose lui, senza smettere di stringerla forte e di guardarla negli occhi "dove ti fa male?" domandò Meg intenerita, il ragazzo era steso su un fianco, e le prese entrambe le mani portandole ad accarezzargli la parte indolenzita "no.non così" obiettò Meg, liberandosi delicatamente dalla sua presa e mettendosi a sedere sul proprio letto "girati di schiena" sussurrò un attimo dopo.
Harry obbedì e si stese prono, la ragazza si mise a cavalcioni su di lui e fece per iniziare il suo massaggio, quando si accorse di un dettaglio che le impediva di andare avanti "ho dimenticato di dirti che devi toglierti la maglietta" sussurrò, avvicinandosi al suo orecchio, il ragazzo rise sotto i baffi "toglimela" le disse, adagiandosi meglio sul cuscino, e affidandosi completamente a lei. Meg afferrò con entrambe le mani la maglia del pigiama di lui e la sollevò con movimenti lenti e sensuali, portando le proprie mani sul davanti e sfioradogli i pettorali perfettamente scolpiti con i propri polpastrelli, mentre lo liberava di quell'indumento sfilandoglielo dalla testa. Quel pezzo di stoffa finì ai piedi del letto, o forse direttamente sul pavimento, al buio non si rese nemmeno conto della direzione nella quale la gettò, ma subito averlo fatto, tornò a sedersi a cavalcioni sul suo sedere, e prese a passarli gentilmente le mani sulla schiena nuda.
Partì dal basso, massaggiandogli la porzione di pelle immediatamente vicina all'elastico dei pantaloni, per poi risalire pian piano lungo l'intera colonna vertebrale e giungere alle spalle. Impiegò molto tempo tastandogli la schiena, i suoi erano gesti lenti, sensuali, ma decisi, ed è inutile dire che un insano piacere si sostituì al dolore nel corpo di lui, nell'esatto istante in cui la ragazza prese l'iniziativa.
Le mani di Meg vagavano sul suo corpo donandogli sensazioni che non aveva mai provato prima di allora con un semplice massaggio, porgendogli un piccolo assaggio di paradiso che solo lei era in grado fargli provare, semplicemente passandogli i polpastrelli, per nulla esperti tra l'altro, sulla schiena nuda.
Quando ebbe terminato con la colonna vertebrale passò alle spalle. Le fissò per qualche istante senza dire nulla, erano larghe, scolpite, e tremendamente sexy; poi cominciò a massaggiarle come poco prima aveva fatto con la parte inferiore del busto, gliele accarezzò dolcemente per qualche minuto, sempre seduta a cavalcioni su di lui, e quando lo sentì sospirare per il piacere che lei gli stava donando, le si annebbiarono i sensi, o più altro perse ogni traccia di razionalità, e si sollevò appena per avvicinare il proprio viso alla schiena di lui, e percorrerla dall'inizio alla fine con le labbra, prima sfiorandola appena e facendogli un dolce solletico, e poi impromendoci ardenti baci lungo il percorso tracciato dalle vertebre.
" Smettila.. se non vuoi che mi dimentichi che i tuoi sono al piano di sotto" la sua voce era ancora più roca del solito e non fece altro che eccitarla di più di quanto già lo fosse "ti do cinque secondi" continuò lui in tono provocatorio, vedendo che la ragazza non sembrava intenzionata a smettere di torturarlo per il troppo piacere, e facendole indendere che se non avesse smesso di ricoprirgli il dorso di irruenti baci, cinque secondi di tempo, e non avrebbe avuto più scampo. L'avrebbe amata, amata e riamata per tutta la notte,e al diavolo tutto il resto!
" Uno" sussurrò, mentre Meg aveva iniziato a stuzzicargli il collo "due" la ragazza giunse al lobo dell'orecchio "tre" vi impresse un dolce bacio "quattro" continuò lui, pregando tutti e santi che lei non si fermasse, nè in quel momento e nè mai, nonostante fosse stato lui stesso a chiederglielo.. in quel modo non avrebbe resistito un secondo di più, e ne era perfettamente consapevole "cinque" Meg non fece nemmeno in tempo a udire lo scadere del tempo, che si ritrovò sotto di lui, così, all'improvviso, Harry aveva ribaltato le posizioni e ora la sovrastava con il proprio corpo.
" L'ho dimenticato" mormorò, un attimo prima di fiondarsi sulle sue labbra e rubarle altri roventi baci "e voglio fare l'amore con te" aggiunse un attimo dopo, permettendole di respirare quelle parole, inebriandole il cuore di quei suoni, e poi riprese a baciarla intensamente.
La ragazza cominciò ad accarezzargli il petto, ripercorrendo con le dita i contorni di quei tatuaggi che ormai conosceva a memoria, senza interrompere il contatto con le sue labbra, e continuarono così per qualche minuto, lei con mani sul suo torso nudo, e la bocca incollata a quella del ragazzo; quando furono costretti a staccarsi per riprendere fiato, Harry fece scontrare la propria fronte con quella di Meg, e si guardarono per qualche istante negli occhi, quasi come se fossero in grado di leggere ciò che c'era scritto sui loro cuori a caratteri cubitali, semplicemente facendo incontrare i loro sguardi, che in quel momento erano così maledettamente intensi, e vinti dalla voglia di amarsi in ogni cellula del corpo.
Harry le sfiorò le labbra con le proprie, dolcemente, prima di tornare a fissarla negli occhi, mentre la ragazza riprendeva ad accarezzargli le spalle nude "ti voglio Meg" sussurrò baciandole una guancia "i miei sono di sotto" provò a ricordargli lei, nonostante sapesse che se solo lui avesse insisito un po', non sarebbe riuscita a dirgli di no, semplicemente perchè era quello che desiderava anche lei "ti voglio" ripetè il ragazzo, baciandole l'angolo delle labbra "e se ci beccano?" provò a ignorare quelle scariche elettriche che si stavano espandendo lungo tutto il suo corpo ogni volta che lui le parlava "ti voglio" sussurrò ancora, come se non avesse udito una sola parola, e la ragazza non ebbe il tempo di ribattere "ti voglio, ti desidero più di ogni altra cosa. Non è un capriccio..so anche io che se ci colgono in flagrante posso considerarmi morto, ma ti amo così tanto, sto così bene quando ti sento mia, che tutto il resto passa in secondo piano. Tu mi completi e io ho schifosamente bisogno di te, di giorno e di notte, di mattina e di sera, dovunque mi trovi e con chiunque io sia..se solo potessi farlo, non mi staccherei da te nemmeno per un istante. Senza rendertene nemmeno conto, tu mi hai reso migliore, e io desidero farti sentire la più bella, voglio donarti tutto l'amore del mondo."
Con il cuore a un passo da un'esplosione sicura e il cervello ormai completamente in panne, Meg afferrò i lembi della canottiera del suo pigiama e se la sfilò senza dire nulla, restando in intimo davanti a lui. Non poteva aver detto sul serio quelle cose, non poteva essere così dolce, non poteva privarla del respiro ogni volta, altrimenti il suo povero cuore non avrebbe retto. Non sono cose che ci si aspetterebbe di sentir dire da un ragazzo..ma Harry era speciale, lo aveva sempre saputo. Voleva fare l'amore con lei perchè soltanto in quel modo si fondevano completamente anche le loro anime, e perchè per due ragazzi che si amano non c'è cosa più bella che completarsi a vicenda.
Si sfilò anche i pantaloncini del pigiama, sotto lo sguardo dolce e infuocato contemporaneamente di lui, e poi fece lo stesso con i pantaloni di Harry, e l'attimo dopo lui prese a baciarla intensamente mentre portava le mani dietro la sua schiena per slacciarle anche il reggiseno, che lanciò chissà dove un minuto dopo, il tutto senza mai smettere di tenere le labbra premute contro le sue; poi le tracciò il contorno dei seni facendola rabbrividire non poco a quel contatto, e percorse la sua pelle nuda fino a giungere ai fianchi e iniziare a giocare con l'estatico dell'ultimo indumento che le era rimasto addosso.
Meg tratteneva a stento gemiti di piacere, e quando proprio non riusciva a fare a meno di liberarli, si stringeva ancora di più a lui. Non c'era stato un solo istante in cui anche lei non avesse desiderato sentirsi sua, aveva cercato di trattenersi per ovvie ragioni, ma non era assolutamente in grado di resistergli..l'aveva convinta già con il primo 'ti voglio,' e anche se aveva cercato di farlo ragionare ricordandogli la presenza dei suoi, aveva segretamente sperato che lui insistesse..non desiderava altro che quello che stava accadendo in quei minuti, in quelle ore, in quella notte.
Rimasero completamente nudi nello stesso istante, si avvinghiarono l'uno all'altro fino a fondersi completamente; mani che esploravano la pelle, corpi tremendamente accaldati, fronti sudate, tanti tanti tanti tanti baci e carezze. Non c'erano dubbi che quella di sentirsi l'una parte dell'altro fosse la più bella sensazione al mondo, e l'amore contenuto in quei gesti e in quei sospiri ne era la prova tangibile.
Alla fine dimenticarono davvero dove fossero, con chi fossero, che ore fossero, persino che giorno o mese il calendario segnasse, e si amarono fino all'alba in un modo così dolce, intenso, passionale, eccitato, che neanche se qualcuno avesse potuto vederli, sarebbe riuscito a capire quanto erano innamorati e cosa li legava così profondamente. Non esisteva un filo o una qualsiasi altra barriera che li costringeva a restare avvinghiati per tutta la notte, ma era come se ci fosse stato, e i loro corpi nudi e sudati non riuscivano e non volevano dividersi, indissolubilmente uniti  a livello del cuore.
Non si trattava di sesso, fare l'amore univa le loro anime.

Non appena aprì gli occhi, li richiuse di scatto, infastidita dai raggi del sole che filtravano attraverso le persiane semi-aperte della sua cameretta; si passò una mano sulla fronte, e fece per sedersi sul letto, quando avvertì un leggero giramento di testa, e le tornarono alla mente scorci della serata trascorsa.
Si sporse appena dal letto e vide Niall dormire beatamente sul materasso che il giorno prima sua madre aveva portato nella sua camera, e sorrise d'isitnto. Ma fu costretta a prendersi la testa tra le mani non appena accusò un altro lieve giramento..no, non si era ancora ripresa del tutto.
Tornò a stendersi sul letto e si tirò le lenzuola fino alla testa, improvvisamente colta da un brivido di freddo, ma si limitò soltanto a chiudere di nuovo gli occhi e domandarsi come fosse arrivata a quel punto.
Ubriacarsi. Prendersi una bella sbronza. Non lo aveva mai fatto prima di allora, nè prevedeva che sarebbe successo. Infatti non era stato premeditato, aveva cominciato a bere un bicchiere di chissà quale bevanda dolciastra, così, per provare, e le era piaciuto, perciò quando Niall le aveva chiesto se ne voleva ancora, non aveva esitato a rispondere di si. Poi aveva perso di vista Meg e Harry, e pensando che quei due fossero insieme da qualche parte, intenti a baciarsi appassionatamente, aveva pensato di ingannare il tempo ballando.
Di tanto in tanto si era concessa qualche altro sorso di quella bevanda per non sentire la bocca asciutta, e aveva trascorso tutta la serata insieme al biondo dei One Direction. Questo lo ricordava perfettamente, ma ricordava con assoluta certezza anche di non aver bevuto più di tre bicchieri di quella roba, e di non aver rigettato nulla..quindi lo stomaco aveva retto bene, era la testa che aveva cominciato a dare di matto.
Ma che diavolo era succcesso dopo?
Nella sua mente si sovrapponevano immagini su immagini, senza disporsi in un ordine preciso: quel tipo che le chiedeva di ballare, Meg che la svegliava dicendole di andare via, Niall che teneva gli occhi azzurro cielo fissi nei suoi, loro due che chiacchieravano allegramente, la sua migliore amica che la teneva sotto braccio per strada, lei seduta sulle gambe di Niall, Harry che fissava entrambi in modo preoccupato e sconvolto, le sue braccia che cingevano il collo del biondo, le mani di lui sulle sue cosce e le loro labbra incollate..le sembrava di non dimenticare nulla.
Un momento. Si rialzò di scatto e nonostante barcollasse un po', raggiunse il bagno e si gettò dell'acqua fresca sul viso, giusto per accertarsi che fosse sveglia.
Si erano baciati, non poteva esserselo inventato..era sempre stata un tipo fantasioso, ma non fino a quel punto. Era successo.. davvero?!.
" Buongiorno" non appena udì quella voce, si voltò verso la direzione dalla quale questa proveniva e si ritrovò a sorridergli "ciao" sussurrò, mentre Niall si alzava e le schioccava un tenero bacio sulla guancia, poi si allontanò da lei quel tanto necessario per poterla guardare negli occhi, e lì Emma ebbe la conferma che tutto ciò che ricordava era accaduto davvero, e anche lui, anche lui lo ricordava. Però sembrava non volerci fare caso.
"Tutto bene?" le domandò Niall, scostandole una cioccia di capelli dal viso, Emma annuì persa nei propri pensieri e si chiese il motivo per il quale quella mattina lui fosse così stramaledettamente dolce, e contemporaneamente fingesse di non ricordare nulla della serata trascorsa. "Si..direi di si, anche se ho un lieve giramento di testa" rispose ragazza, sinceramente "a me brucia lo stomaco" le confidò il biondo a quel punto. Si sorrisero a vicenda.
"Ma davvero..davvero? noi.." Emma fece fatica a trovare le parole giuste, ma lui la anticipò "si" sussurrò, aprendosi in un sorriso l'istante successivo, poi si portò una mano, come a volersi reggere la testa, e la ragazza non trovò nulla da dire, semplicemente perchè non era affatto sicura che lui avesse afferrato ciò che lei voleva chiedergli "giuro, è stata la prima volta in tutta la mia vita che ho bevuto un po' in più del consentito" con quelle parole le tolse ogni dubbio..e chissà per quale oscura ragione, Emma si ritrovò a tirare un sospiro di sollievo. Probabilmente non era ancora pronta a sentirselo dire, ad udire con le proprie orecchie che si erano baciati, e in modo non castissimo.
" non succederà più" disse un attimo dopo Niall, e lei non potè fare a meno di pensare che si stesse riferendo anche a quel momento di intimità che si era consumato tra loro due "cosa?" il suo era poco più di un sussurro "come cosa?" il ragazzo aggrottò le sopracciglia e si avvicinò di più a lei con un sorriso"cosa non succederà più?" ma che stava dicendo? ma che stava facendo? voleva davvero che lui rispondesse a quella domanda? "non è una bella sensazione il bruciore allo stomaco, la prossima volta cercherò di controllarmi" rispose lui, Emma sorrise timidamente.
Non sapeva nemmeno lei cosa desiderasse, più Niall le si avvicinava e più desiderava baciarlo, ma non appena le loro labbra sembravano essere così vicine da escludere ogni possibilità di scampo, tutti e due facevano mentalmente un passo indietro, spaventati a morte da cosa avrebbero dovuto dirsi dopo quel bacio che non poteva essere più mascherato da una sbornia. No, Emma non voleva finire come la sua miglirore amica...la vedeva sospirare e annegare  lo sguardo nel vuoto piuttosto che in quegli occhi che tanto amava, e intuiva perfettamente che per Meg fosse veramente dura sapere di dover vivere a chissà quante migliaia di chilometri di distanza dall'amore della sua vita, e lei lo sapeva meglio di tutti, forse perchè si era presa la briga di tirarle cuscinate in faccia e trascinarla di peso da qualche parte per farla reagire.
Non si sarebbe ridotta in quello stato, mai.
Eppure, con perfetta noncoerenza con ciò che pensava, desiderava capire cosa si provava ad essere amata da lui.
E Niall? Beh, Niall ricordava perfettamente ciò che era successo la sera precedente a quella festa..ma che poteva fare? Quel giorno stesso sarebbe tornato a casa con Harry. Non poteva di certo dirle che l'amava e prometterle amore eterno su due piedi, dopo averla baciata da ubriaco, consapevole che non avrebbe avuto più modo di riverderla per chissà quanto tempo!
Per Harry e Meg era stato diverso..loro avevano avuto un mese per coccolarsi e baciarsi senza prendersi nessuna responsabilità, avevano avuto un mese per rendersi conto di aver bisogno l'uno dell'altra per stare bene..ma lui? Con quella mattina, aveva trascorso si o no cinque giorni in compagnia di Emma, e anche se quella ragazza gli aveva rubato il cuore, non era pronto a confessarglielo. Però..però era così bella, anche appena sveglia, con i capelli biondi sciolti sulle spalle, il viso pulito, gli occhi stanchi e il sorriso imbarazzato...le avrebbe preso il viso tre le mani riempendolo di baci in quello stesso istante.
Dire che stava avvenendo uno scontro ad armi pari tra cuore e cervello nel corpo di entrambi, era dire poco o nulla. Una guerra in piena regola.
La ragazza lo abbracciò di slancio, come se non avesse potuto farne a meno, e Niall la strinse forte a sè "ti voglio tanto tanto bene" le sussurrò, lasciandole un dolce bacio tra i capelli "anche io, tanto" rispose lei, lasciandosi cullare da quell'abbraccio. Forse gli voleva più che 'tanto bene', ma in quel momento sembravano quelle le parole giuste da dire... non avrebbe avuto il coraggio di dirgli che lo amava, e vederlo partire qualche ora dopo. E lui non era sicuro di poter mantenere la promessa che le avrebbe fatto a quel punto. Era giusto che le cose restassero così per ora, affrettarle sarebbe stato pericoloso, folle e tremendamente bello allo stesso tempo.
" Dici che quei due si saranno svegliati?" domandò la ragazza quando si furono staccati, cambiando discorso, e sentendosi sollevata nonostante tutto "si..ma non non credo che ci vogliano tra i piedi" rispose lui con un sorriso, era felice di averla tenuta stretta a se per qualche istante e di averle confessato almeno una mezza verità, perchè le voleva veramente taaaaanto bene "devo ringraziare Meg per avermi riaccompagnata a casa" spiegò la ragazza, mentre tutti e due si accingevano a rifare il letto " non avevi mai bevuto prima di ieri sera, vero?" Emma avvampò "come fai a saperlo?" Niall scoppiò a ridere, sicuro di aver colto nel segno "te lo si legge in faccia" disse semplicemente, cominciando a correre per la stanza un attimo dopo, dato che la ragazza aveva cominnciato a inseguirlo, ridendo come una pazza.
Finirono tutti e due sul letto, l'una addosso all'altro, vicinissimi, e fu esattamente in quel momento che entrambi capirono di non aver bisogno di niente di meglio di un abbraccio, per certi aspetti quasi fraterno. Okay, erano cotti a puntino, ma totalmente impreparati ad affrontare ciò che una relazione, soprattutto una relazione a distanza avrebbe comportato, e si limitarono a stringersi forte, e restare in quella posizione per un bel po'. Risero e scherzarono sul fatto che si fossero ubriacati, si presero in giro a vicenda sempre l'una tra le braccia dell'altro, godendosi quelle poche ore che gli restavano prima di salutarsi di nuovo, fin quando Lia, sorella minore di Emma, non interruppe quei momenti chiamandoli per la colazione. E a quel punto i due si alzarono tentando di ridarsi un contegno, ma fu tutto inutile, perchè continuarono a ridere per le scale e persino a tavola.
Erano tornati quelli di sempre, e sembravano aver completamente dimenticato quei baci famelici.
Sul serio, chi riusciva a capirli poteva ritenersi bravo..o più probabilmente, era l'impegnarsi formalemente che faceva paura a entrambi, neanche fosse stato il più terribile dei mostri esistenti sulla Terra.

A proposito di quegli altri due..
Si erano semplicemente amati per tutta la notte, non avevano chiuso occhio nemmeno per un misero istante, e soltanto all'alba Meg era tornata in salotto e si era stesa sul divano, calcolando che nel giro di una mezzoretta sua madre e suo padre si sarebbero sicuramente svegliati e avrebbero rischiato un infarto se non l'avessero trovata lì a dormire, da sola.
Ma non appena Harry aveva sentito la porta d'ingresso chiudersi, si era precipitato da lei, e dopo essersi steso al suo fianco, le aveva circondato il corpo con le braccia con una tale dolcezza e una tale foga..sembrava che aspettasse quel momento da mesi e mesi, invece Meg era sgattaiolata via da poco più di un'ora. Ma non gli importava, poteva anche essere trascorso soltanto un minuto, lui desiderava averla accanto, sempre.
Si addormentarono così, abbracciati, e quando il ragazzo aprì di nuovo gli occhi, l'orologio appeso alla parete segnava le undici e mezza passate.
" Ei" la chiamò piano, schioccandole un dolce bacio sulla guancia, poi all'angolo delle labbra "mh?" la ragazza mugugnò qualcosa di indefinito che lo indusse a sorridere, Harry si chinò nuovamente su di lei e premette delicatamente le proprie labbra su quelle di lei, a quel punto Meg aprì gli occhi e non potè fare a meno di sciogliersi in un sorriso..non esisteva niente di meglio che essere svegliata da un suo dolcissimo bacio.
" ciao bellissima" sussurrò il ragazzo, prima di tornare a baciarla..bellissima? Ma lui si era visto? I capelli perfettamente spettinati, il petto nudo con i tatuaggi in bella vista, le labbra dischiuse in un sorriso dolce e birichino, e quella voce. "Buongiorno amore" rispose lei ricambiando il bacio, gli occhi ridotti a due cuoricini "che mi prepari per colazione?" le domandò il ragazzo, la sovrastava interamente con il proprio corpo, e Meg lo guardò volutamente accigliata "chi ti ha detto che ti preparerò la colazione?" Harry la baciò dolcemente sulla fronte, senza risponderle, si parlavano con gli sguardi "perchè non la prepari tu a me?" lo provocò la ragazza, passandogli una mano tra i ricci spettinati "non ne se parla!" lui si allontanò bruscamente, e anche se Meg sapeva perfettamente che stesse scherzando e che stava soltanto recitando la parte dell'incazzato, non potè fare a meno di considerarlo ancora più tenero, e non riuscì a impedirsi di provare una sorta di vuoto, di mancanza, non appena lui fece per alzarsi dal letto lasciandola sola.
La ragazza si aggrappò alle sue spalle prima che Harry potesse alzarsi, lui sorrise, e con un gesto repentino tornò a sdraiarsi sul divano, sopra di lei. Le loro labbra combaciarono nuovamente in numerosi e intensi baci, colmi di un amore vivissimo, e soltanto quando furono a corto di fiato "prepariamola insieme" proprose lei, ricevendo un altro bacio dolce e romantico come risposta.
Qualche minuto dopo, si ritrovarono tutti e due seduti al tavolo in cucina, l'uno di fronte all'altra a inzuppare biscotti in una tazza di latte che gli avrebbe fatto anche da pranzo, risero e scherzarono, amandosi con gli occhi e con i sorrisi, fin quando la ragazza non si imbambolò per qualche istante a fissarlo "sono così bello?" le domandò Harry, sporgendosi di più verso di lei, Meg si scosse di colpo e si sforzò di sorridergli calorosamente "sei perfetto" sussurrò, alzando lo sguardo fino a incontrare quello di lui, mentre cominciava a torturare la tazza tra le mani.
Harry se ne accorse all'istante "che succede amore?" lei sbuffò sonoramente, perchè non riusciva a nascondergli assolutamente niente "non voglio che tu vada via, non così presto" ammise, a quel punto lui le strinse forte la mano "vieni qui" le sussurrò, Meg non lo fece ripetere due volte, e l'istante successivo fu tra le sue braccia.
Il ragazzo la imprigionò tra il tavolo e il proprio corpo, la fece sedere sulle proprie gambe, e prima che lei potesse aggiungere altro, la baciò sulle labbra, portando le mani dietro la sua schiena e attirandola sempre di più a se "secondo te io voglio partire?" le domandò con voce roca, la ragazza fece cenno di no con la testa "..ma devi" aggiunse, posando le mani sulle sue spalle nude "troverò un modo per riaverti tra le braccia, e in fretta" promise Harry, soffermandosi a guardarla negli occhi. Meg teneva i capelli legati in una coda alla buona, indossava un pigiama composto da pantaloncini e canotta, e lo guardava con sguardo sognante..era lei ad essere perfetta ai suoi occhi.
" potrei venire a Londra" ipotizzò la ragazza, un liccichio le illuminò gli occhi mentre pronunciava quelle parole "sarebbe bellissimo amore" "non ci sono mai stata, ma mi ha sempre attratto quella città" spiegò con un sorriso "sono i vostri video musicali che mi hanno fatto perdere la testa per Londra" confessò, sempre stretta tra le sue braccia, Harry rise portando la testa all'indietro, e la sua risata la fece sentire in paradiso; si accoccolò di più contro di lui "e ti hanno fatto perdere la testa anche per me?" Meg si sentì sudare le mani a quelle parole, e di tutta risposta lo baciò "ti basta sapere che ti amo più di ogni altra cosa, dall'istante esatto in cui sono annegata nei tuoi occhi per la prima volta, e ho rischiato di svenire per un tuo sorriso?" Harry rise ancora, poi tornò serio e le carezzò dolcemente il viso con i polpastrelli "sapere che mi ami è tutto ciò di cui ho bisogno per vivere...dopo averti conosciuta, non riesco a immaginare la mia vita senza te, e ti amo alla follia Megan Jones" le lasciò un bacio sulla spalla coperta soltanto dalla bretellina della canottiera, per poi ritrovare le sue braccia e impegnarle in nuovi e ardenti baci "sei tu la mia vita" sussurrò lei sulle sue labbra, godendosi il sorriso di lui a quelle parole, prima di ritornare e baciarlo, seduta sulle sue gambe, intrappolata tra le sue braccia, con un misero pigiama estivo addosso, le mani sul suo petto nudo, e la schiena appoggiata al tavolo della cucina.
Avrebbe potuto restare così per il resto dei suoi giorni, non le sarebbe affatto dispiaciuto. Harry era tutto ciò di cui necessitava per stare bene.   



BUONSALVEEEEE !!!!
Eccomi qua come ogni lunedì con il nuovo capitolo :DDD
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto e vi ringrazio ancora una volta per tutto il supporto che mi date e l'interesse che mostrate nei confronti di questa storia :)) Grazie, davvero, lo sapete che ci tengo tanto ♥ E continuate fino alla fine a tenermi compagnia <3<3<3
Questa volta vado davvero di fretta, quindi vi lascio un piccolo spoiler del prossimo capitolo senza aggiungere altro :)
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 "nessuno è invulnerabile" "invulnerabile forse no, però, Meg..ci vuole fegato per giurare amore a un ragazzo che vive dall'altra parte del mondo e sopratutto che trascorre la maggior parte del suo tempo in tour con i suoi amici, circondato ogni maledettissima sera da migliaia di persone e ragazze che non si fanno il minimo scrupolo nel saltargli addosso. Ti rendi conto di chi parliamo? Ti rendi conto che se solo pronuncio il nome del tuo fidanzato, uno stuolo di gente tende le orecchie e soprattto si impiccia dei fatti vostri?

..E hai fatto tutto questo solo e unicamente per lui..gli hai donato te stessa Meg, e non solo fisicamente, gli hai dato tutto ciò che potevi dargli. Non credo che sia da tutti, sei una ragazza dolce, romantica, sognatrice, ingenua, delicata, ma dentro Meg, tu dentro sei un vulcano... se ne sono accorti tutti tranne te. E fidati anche Harry lo sa, forse è il primo che se ne è reso conto, è per questo che ha perso la testa per te."
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Un bacione forte forte, a prestoooooooo e recensite ♥♥♥♥
 

  
  


 
 

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Capitolo 45
*** Capitolo 44 ***


Ventuno giorni dopo.
Si, ventuno, non venti, nè tantomeno venticinque; erano trascorsi precisamente ventuno giorni da quando Harry e Niall erano ripartiti per tornare a casa.
Perchè Meg lo sapeva con così tanta esattezza? Semplice! Perchè li contava, mettendo ogni sera un segno rosso indistinto su quel calendario, sperando che la somma di tutti quegli strambi disegnini, potesse avvicinarla il più possibile al momento in cui lo avrebbe potuto abbracciare di nuovo.
I primi due giorni successivi alla partenza dei ragazzi, per Meg, e forse anche per la sua migliore amica, erano stati peggiori di quando era tornata a casa da San Francisco, però avevano sortito l'effetto contrario, perchè invece di indurla a piangere sul cuscino distesa sul letto, aveva fatto il possibile per trascorrere ogni istante della giornata fuori casa.
Spesso era rimista a dormire da Emma, e spesso erano uscite insieme..anche solo una passeggiata nel parco le dava di nuovo l'aria necessaria per respirare; non ce la faceva, non riusciva a stare a casa, e anche se Harry era stato lì soltanto due giorni, avvertiva la sua presenza, il suo odore, praticamente dappertutto.
Ogni volta che entrava o usciva di casa, afferrando con la mano la maniglia del portone, rivedeva loro due insieme: erano appena tornati da quella disastrosa festa, Niall e Emma ubriachi, la stanza completamente buia, e lui aveva perso completamente la testa, spingendola contro la porta fino a far aderire la sua schiena con la vernice, e l'aveva baciata per minuti interi, con passione e desiderio.
Per non parlare del fatto che non riusciva a sedersi, o anche solo a guardare quel divano, dove si erano stretti prima di addormentarsi e pure all'alba della mattina successiva, lo stesso posto in cui gli aveva fatto una promessa riguardo al futuro, e si erano detti spudoratamente che si amavano alla follia. Pure il tavolo della cucina, le sedie, il lavello, le tazze, i biscotti...qualunque cosa era diventata sua nemica in casa.
Come poteva non pensare a quella colazione mai finita ogni qual volta stringeva quella tazza tra le mani e portava alla bocca un biscotto? Come poteva non desiderare che Harry fosse proprio di fronte a lei, che le prendesse la mano e la invitasse a sedersi sulle sue gambe per poterla baciare, anche così, di prima mattina, in pigiama, su una sedia facente parte dell'arredo della cucina?
Pure nel bel mezzo delle scale si dovevano fermare, impazienti di far combaciare le loro labbra? Si, pure quella stupida rampa le ricordava di un momento passato insieme. E il piano di sopra, era ancora più infettato del loro amore di quello inferiore.
Pochi minuti prima che Harry partisse, la madre della ragazza, appena rientrata dal lavoro,  aveva cominciato a fare su è giù, dalla cucina alla camera della figlia, riempendo il trolley del fidanzato di quest'ultima di una marea di prodotti alimentari e non, tipici della zona; i due ragazzi stavano cercando di salutarsi per bene in camera di lei, ma proprio perchè venivano continuamente interrotti da una mamma sin troppo generosa, si erano chiusi in bagno per avere un po' privacy.
Harry aveva spazzato via tutto ciò che c'era sul bordo della vasca, tra shampo, balsamo, creme, spugne e tutto il resto, e vi si era seduto sopra , con le spalle al muro, e la ragazza, senza permettersi di pensarci due volte o di perdere un minuto di tempo, aveva chiuso la porta a chiave, e si era fiondata tra le sue braccia, lui l'aveva accolta calorosamente e aveva fatto in modo che Meg poggiasse le ginocchia sul bordo della vasca, finendo a cavalcioni su di lui, intrappolata tra le sue braccia.
Potevano mancare una ventina di minuti alla partenza, e loro restarono a fissarsi negli occhi per qualche istante, innamorati pazzi l'uno dell'altra e prossimi a piangere quando sarebbero stati costretti a interrompere anche quel momento tutto loro che erano riusciti a ritagliarsi. Lui le prese il viso tra le mani con dolcezza e la baciò delicatamente, quasi come se volesse soltanto sfiorarle le labbra per imprimersi la sensazione di assoluta completezza che lo invadeva da capo a piedi ogni qual volta la baciava. Subito dopo tornarono a fissarsi, Meg giurò a se stessa di non aver mai visto in tutta la sua vita degli occhi come quelli..non erano blu, ma non erano nemmeno verdi verdi, dipinti di una tonalità impossibile da riprodurre, brillante, intrigante, intensa, profonda, e troppo bella per poter essere resa a parole. Ogni singola cellula di cui il suo corpo era composto, era innamorata di lui, follemente.
Si baciarono ancora, questa volta più bramosamente, mentre le mani di lei finivano dritte dritte attorno al collo del ragazzo e prendevano ad accarezzargli la nuca e di conseguenza i ricci, e Harry le arpionava i fianchi con le braccia, senza interrompere il contatto tra le loro labbra che si faceva ogni secondo più intimo e romantico, disperatamente colmo di dedisderio.
Ben presto portò le mani sulle gambe della ragazza, lasciate quasi completamente scoperte dal vestitino estivo e fresco che lei aveva indossato quella mattina di inizio settembre;cominciò ad accarezzarle quelle gambe, mentre Meg si stringeva sempre di più a lui, permettendogli tutto, persino di giocare con il suo vestito sollevangoglielo fino alla vita, sfiorandole i glutei e infilando le mani al di sotto della stoffa del vestito per accarezzarle la pancia.
A quel punto fu lei a sbottonare con foga la camicia che lui indossava, a strappargliela di dosso e gettarla nella vasca; l'istante successivo di accoccolò contro il suo petto ormai nudo, si inebriò le narici del suo profumo naturale, e lo strinse fortissimo, quasi come se pensasse che i loro corpi potessero fondersi davvero, diventare uno solo a tutti gli effetti, così mai, niente e nessuno, avrebbe provato a separarli di nuovo.
Harry dal canto suo, non resistette oltre, e approfittando del fatto che lei fosse completamente schiacciata contro il suo corpo, portò una mano dietro la sua nuca, e non appena trovò la cerniera del vestito, la tirò giù senza persarci due volte, sfilandoglielo completamente per le gambe, mentre Meg continuava a respirare il suo profumo, con la testa poggiata sul suo petto. Il ragazzo le accarezzò la schiena nuda, per tutta la sua lunghezza, e lei prese a baciarlo su una spalla, su una clavicola, spingendosi verso il petto e imprimendo baci anche lì, ripercorrendo il contorno dei suoi tatuaggi con le labbra, nello stesso modo in cui si buca il foglio con un punteruolo per ottenere una sagoma; e poi passò all'addome, chinandosi sempre di più e ripetendo con il tatuaggio a forma di farfalla ciò che aveva fatto con le due rondini incise sul petto.
Lui la lasciò fare per tutto il tempo, godendosi ogni bacio, ogni tocco, ogni carezza, ogni sfioramento che lei gli donava, e desiderando sempre di più; le prese la testa tra le mani fino a poterla guardare di nuovo negli occhi, le disse che l'amava più di qualsiasi altra cosa al mondo con lo sguardo, facendola quasi svenire per l'intensità di quel contatto visivo, e poi spostò gli occhi sul resto del suo corpo, sul collo che sembrava essere stata fatto a posta per riempito di baci, dei suoi baci, le spalle, il seno nascosto dalla stoffa del raggiseno, la pancia, il bacino e le gambe completamente scoperte, che avevano su di lui lo stesso effetto di una droga, lo stordivano nel profondo, e se ne era accorto da quella volta in cui l'aveva baciata nel bel mezzo di una tempesta, fingendo bellamente la presenza dei paparazzi.
Le loro labbra si incontrarono di nuovo in un bacio famelico e appassionato, ma sapendo di non poter andare oltre, tornarono ad abbracciarsi, stringendosi forte, sentendosi scuotere il corpo da bollenti scariche elettriche, e restando in quella posizione fino a quando non avvertirono la voce di Niall proveniente dal salotto e si resero conto che stava scadendo il tempo.
E in camera di Meg, beh, lì non è necessario aggiungere altro a parte il fatto che si erano amati totalmente e fino in fondo.
La ragazza rischiava di impazzire in quel modo, ogni angolo di casa sua, ogni spigolo, ogni stupido e insignificante utensile, come il cucchiaino dello zucchero o il tappo dello shampo, non facevano altro che ricordargli continuamente che lui non c'era, che le mancava da morire, e soprattutto che lo amava, così tanto da rischiare di diventare matta.

L'unica cosa in grado di impedirle di pensare a Harry in ogni fottuto secondo, era ascoltare e prendere in giro la sua migliore amica e il biondo della band che aveva rubato il cuore a entrambe, i quali avevano lasciato le cose in sospeso, comportandosi da perfetti idioti.
Erano sedute al parco, proprio come in quel momento, quando Emma le aveva confidato ciò che era successo tra loro alla festa, e il fatto che la mattina successiva avevano fatto finta di nulla, considerando il loro stato di ebrezza e dimenticando quei baci. Le aveva confidato anche che erano rimasti abbracciati per ore e ore sul suo letto, e che a entrambi andava bene così, perchè non se la sentivano di andare oltre; al che Meg l'aveva guardata con sguardo indagatore e la sua migliore amica aveva pregato in tutte le lingue del mondo che lei non riuscisse a leggerle dentro come al solito.
" Ti manca" sentenziò la mora tra le due, e l'altra non potè far altro che annuire "ti manca veramente tanto" continuò "ma senti chi parla?!" controbattè subito Emma, e Meg sorrise "..e se lui non fosse un componente dei One Direction, se fosse soltanto Niall, e lo avessi di fronte proprio in questo momento, lo riempiresti di baci e gli diresti che lo ami..giusto?" "finita la diagnosi?" rispose l'altra, con tono ironico ma per niente divertito, e a qual punto Meg le strinse la mano "allora è giusta la diagnosi" affermò "non fa una piega" rispose l'altra in un sussurro.
" Come fai? Come fai a reggere questa situazione?" le domandò Emma, fissandola dritta negli occhi "non ti dico che è facile, perchè non lo è affatto , ma non è nemmeno impossibile.
E non possiamo paragonare le nostre storie..ti ricordi come è andata? Il giorno prima che partissi ho visto Harry baciare un'altra ragazza, e mi sono sentita morire. Se fino a quel momento avevo nutrito una misera speranza di poter continuare a stare con lui dopo la farsa, anche se non avevo mai considerato sul serio una possibilità del genere perchè la ritenevo lontana anni luce, dopo quella festa, dimenticai anche quella piccola speranza. Credevo di averlo perso per sempre, credevo che non saremmo mai stati più nemmeno amici, e invece di punto in bianco, mi ha chiuso in una stanza, si è girato di spalle, ha stretto i pugni, e me l'ha dapprima sussurrato, e poi si è voltato, si è avvicinato, mi ha guardato negli occhi e me l'ha ripetuto all'infinito. Mi ha detto che mi amava, e in quel momento non ho capito più nulla. Non ho pensato nemmeno un secondo alla distanza che ci avrebbe impedito di stare insieme, al suo lavoro, al fatto che io dovessi cominciare l'università..ci ho pensato dopo, quando è arrivato il momento di partire, ma in quella stanza d'albergo, eravamo io e lui da soli, mi aveva appena dichiarato amore, ed era quella la cosa più importante!
Capisci? Lui! Proprio lui! Il ragazzo che mi aveva rubato anche l'anima sin dal primo istante, mi stava baciando dopo che farsa era finita..MI AMAVA!
Avrei voluto che quella notte fosse durata per sempre, ma anche quando si è fatta mattina, e io sono arrivata in aeroporto con zia Katy, nemmeno per istante ho pensato che sarebbe finita così, che quella sarebbe stata la nostra prima e ultima notte. Poi il resto della storia lo sai già.."
Prese un respiro profondo mentre Emma le sorrideva con aria sognante, come se stesse ascoltando una favola "e invece tra te e Niall è andata in modo completamente diverso. E' stato sicuramente un colpo di fulmine per entrambi, ma avete avuto troppo poco tempo per prenderne atto, e quindi una volta tornati a casa, avete cominciato a messaggiarvi, sempre con più frequenza, finchè quella sera, ubriachi si, ma con la consapevolezza che non vi sareste cacciati in quel pasticcio da sobri solo per orgoglio o paura della distanza, vi siete baciati. E tu ti sei sentita sulle nuvole." aggiunse, la sua migliore amica sbuffò.
"E poi avete preferito far finta di niente e restare amici..ecco perchè le nostre storie non hanno ben poco in comune: io rischiavo di perderlo sotto tutti i punti di vista e non potevo permetterlo, non posso permetterlo, per nessun motivo al mondo, e invece tu..per te è diverso, perchè non avete mai smesso di essere amici, e forse lo siete ancora di più di prima.
Ma sai una cosa Em? Io penso che l'inganno sia proprio questo..tu e Niall non volete, o avete paura di spingervi oltre il confine dell'amicizia, senza nemmeno rendervi conto che quello che c'è tra voi è già qualcosa di molto più simile all'amore, e correggimi se sbaglio, ma per me è il fatto di dover formalizzare il vostro rapporto che vi spaventa.
Dimmi la verità..se tu potessi baciarlo in questo istante, senza doverlo definire dopo 'il tuo fidanzato', lo faresti.
Perchè ti fa così paura il fatto di doverti prendere le responsabilità delle tue azioni?  E' esattamente questo il motivo per il quale da ubriaca ti sei lasciata andare..non vuoi che il mondo sappia del vostro amore, non vuoi finire sui giornali, non vuoi nulla che abbia a che fare con il suo successo, vuoi restare nell'ignoto, e lo capisco credimi, ma davvero per te vale la pena di rinunciare a lui per colpa di un mucchio di gente che non ha niente di meglio da fare che impicciarsi della vita degli altri, perchè non è appagata dalla propria?"
" oh ma tutta questa saggezza? dovevi diventare sensitiva proprio adesso?" a quelle parole Meg scoppiò a ridere, Emma sapeva rendere sempre le faccende meno serie, e lei le voleva tanto bene anche per questo "questa tua sparata può significare una sola cosa" sentenziò, guardandola per interi secondi, scrutandola con l'intenzione di metterla a disagio, era una tattica che funzionava sempre con Emma, esattamente come con lei funzionavano gli occhi dolci "che vuoi un premio?" sbottò la bionda, e la sua migliore amica scoppiò a ridere "nah..mi accontento di sapere che ho fatto centro!" le spiegò con un sorriso.
" Invece, forse te lo meriteresti un premio!" rispose l'altra, riflettendoci sopra e inducendo Meg a guardarla a bocca aperta, stupita "..perchè oltre ad aver ragione, mi hai aperto pure gli occhi. Non so come tu sia arrivata a una conclusione del genere, a meno che tu non sia una maga e non me lo stia nascondendo- e sappi che è questo il caso, non ti perdonerò e non ti crederò quando mi farai prendere una carta dal mazzo e improvvisamente ci ritroveremo su un tappeto volente nel bel mezzo dell'universo come Alex e Harper nei Maghi di Wawerly..e non provare nemmeno a farmi una torta su misura da mangiare sullo spazio perchè non funzionerà e.." "ma ce la fai a essere seria per un minuto?" "ti ricordi di quella puntata? quella della festa in pigiama.." "io ricordo tutte le puntate di tutte le serie di Disney Channel che sono andate in onda fino a quando non ho compiuto quattordici anni e mio padre ha disattivato l'abbonamento, ma non era ciò di cui stavamo parlando! Ho capito che stai tentando di cambiare argomento a tutti i costi, ma come hai detto tu..non funzionerà"
" hai ragione su tutto, va bene? Quella benedetta mattina volevo baciarlo e volevo che restassimo amici contemporaneamente, e anche in tutti questi giorni, sono stata talmente confusa che non mi sono resa conto che..beh, che tutto quello che hai detto tu è assolutamente vero. E si, ho paura di formalizzare la cosa perchè non so se sarei in grado di reggere una situazione come quella che state vivendo tu e Harry. Se lui fosse soltanto Niall Horan, un meraviglioso ragazzo irandese con gli occhi più azzurri del cielo e un dolcissimo sorriso, se solo il suo nome non fosse irrimediabilmente associato alla band, al successo, alla fama, ai paparazzi....si, sarebbe decisamente tutto più semplice.
Faccio tanto la spavalda, ma lo sai che non sono forte come te..tu appari fragile e indifesa, ma sei un vulcano Meg, te lo assicuro, gli hai fatto una promessa e la stai mantenendo, la manterrai fino alla fine, ti conosco; e invece io, che ti prendo in giro per tutto il tempo e me ne esco con le stronzate più assurde, non sono invulnerabile come voglio far credere" "nessuno è invulnerabile" "invulnerabile forse no, però, Meg..ci vuole fegato per giurare amore a un ragazzo che vive dall'altra parte del mondo e sopratutto che trascorre la maggior parte del suo tempo in tour con i suoi amici, circondato ogni maledettissima sera da migliaia di persone e ragazze che non si fanno il minimo scrupolo nel saltargli addosso. Ti rendi conto di chi parliamo? Ti rendi conto che se solo pronuncio il nome del tuo fidanzato, uno stuolo di gente tende le orecchie e soprattto si impiccia dei fatti vostri?
Ti sei accorta che nel giro qualche ora, il tuo viso, il tuo nome, i tuoi dati anagrafici, la tua vita, è stata spiattellata sulle riviste di mezzo mondo?! E tu hai retto, hai sopportato tutto, la pressione dei giornalisti, il fatto di aver completamente perso la privacy, hai avuto il coraggio di metterti in gioco in tutto e per tutto, e lo hai fatto d'istinto, senza chiedere ai quei manager nemmeno dieci minuti di tempo per riflettere su quella proposta. E hai fatto tutto questo solo e unicamente per lui..gli hai donato te stessa Meg, e non solo fisicamente, gli hai dato tutto ciò che potevi dargli. Non credo che sia da tutti, sei una ragazza dolce, romantica, sognatrice, ingenua, delicata, ma dentro Meg, tu dentro sei un vulcano... se ne sono accorti tutti tranne te. E fidati anche Harry lo sa, forse è il primo che se ne è reso conto, è per questo che ha perso la testa per te."
" finisci sempre per girare la frittata!" esclamò la mora, sorridendo, perchè nessuno le aveva mai detto quelle cose, e lei non aveva mai neanche lontamente pensato di essere così forte come l'aveva definita Emma, e non ci credeva nemmeno "non hai niente da invidiarmi, fidati. Sei la ragazza più speciale che io conosca, riesci a far stare bene le persone, riesci a farle sorridere quando non farebbero altro che piangere (l'ho sperimentato personalmente) e questo è un dono. E ascoltami bene, avere un dubbio nella vita, sentirsi indecisi, non sapere che strada prendere e avere paura, non è assolutamente sinonimo di debolezza come pensi tu. Siamo umani, Em, e forse ti tapperai le orecchie ora per non sentire quello che sto dire, ma sono i difetti, le incertezze, i passi falsi e gli errori quelli che ci fanno cresere, quelli che ci rendono ciò che siamo.
Io sarei il vulcano? Ma dai..dimmi la verità, non mi hai mai visto fare una cazzata? Non mi ha mai visto persa? Non mi hai mai visto confusa? Non sto parlando di amore, sto parlando di tutto...sei tu, si tu, quella che mi sprona ogni volta e mi costringe, letteralmente a volte, a reagire, sei tu quella che mi sopporta con i miei momenti no, sei tu che mi vedi comportarmi come una bambina quando- e in questo caso l'amore centra- sclero come una pazza e piango perchè lui mi manca troppo. Te lo sei dimenticato?
Eppure mi hai detto che sono forte, perchè sto tenendo fede alla mia promessa, perchè mi sono messa in gioco..e allora fallo anche tu.
E' da stupidi rinunciare a qualcosa senza aver tentato. Se io avessi rifiutato la parte della finta ragazza, per proteggere la mia privacy? Adesso sarei ancora inbambolata di fronte al desktop del computer, sognando di poterlo perlomeno guardare negli occhi..e invece guarda, lui mi ricambia, lui mi ama.
Ma se io non avessi tentato mi sarei persa tutto quello che abbiamo vissuto insieme, e te lo giuro, non c'è stato un solo momento in cui ero insieme a lui e non mi sia sentita al settimo cielo.
Davvero vuoi rinunciare a tutto questo, per paura di non reggere la situazione? Provaci Em, lo vedo come lo guardi, sei innamorata di lui, e se pensi sul serio che Niall sia in grado di renderti felice, provaci.. almeno questo conceditelo."
Un istante dopo si abbracciarono forte, non c'era più bisogno di nessun'altra parola, erano l'una l'ancora di salvezza dell'altra, non c'era nient'altro da aggiungere. E dallo sguardo che la sua migliore amica le rivolse, Meg capì che Emma aveva preso una decisone, ed era quella in cui lei sperava da tempo.
" Torniamo a casa?" domandò la bionda, sicuramente più rilassata "si" concordò l'altra "anche perchè oggi sarebbero dovuti arrivare i risultati dei test!" aggiunse un attimo dopo, prima che tutte e due si avviassero, non dimostrando l'affetto reciproco tenendosi per mano come bambine, perchè in quel modo si sarebbero rese ridicole..il loro era un legame più profondo, un legame d'amicizia che partiva dritto dritto dal cuore.         

Emma osservò la sua migliore amica aprire la busta contenente i risultati dei test universitari, vide i suoi occhi scuri scorrere le righe in modo impaziente, desiderava assolutamente sapere cosa c'era scritto, ma era certa che Meg glielo avrebbe detto qualche secondo dopo, e lei non aveva il coraggio di guardare personalmente. Ma non ci fu bisogno che la mora aprisse bocca per comunicare alla sua migliore amica la notizia, si leggeva dalla sua espressione.
Emma la vide sbarrare gli occhi per la sorpresa, rileggere quelle parole mentalmente per convincersi che fosse tutto vero, e poi sorridere con la mente rivolta già altrove, mentre le passava quel foglio.
Passarono alcuni istanti, in cui Meg si guardò intorno ancora incredula, ma smisuratamente euforica dentro, mentre la sua migliore amica la fissava con aria preoccupata. Emma le si avvicinò prendendola per le spalle "Lo vedi perchè dico che sei un vulcano? Puoi fare l'apatica quanto vuoi standotene a piangere sul cuscino, ma tu sei forte, sei forte Meg...prendi questo, questo foglio ti sta dando la possibilità di fare un salto nel vuoto in piena regola, e lo sai anche tu che di questo si tratta, è un perfetto salto nel vuoto, eppure, senza darti il tempo di pensarci due volte, tu hai già preso la tua decisione. E non ti farai fermare da nessuno..." "okay, nonostante dici stronzate tutto il giorno, sei più razionale di me, e lo so anche io che è una follia... ma sì, ho tutte le intenzione di compierla."
"E se di un salto si tratta...tu salterai con me!" aggiunse la mora, lo sguardo determinato, brillante.  
 

BUONSALVEEE :DDD
Ammetto di essere un tantino in ritardo con l'orario..è stata una giornata piuttosto impegnativa..ma spero con tutto il cuore che il capitolo vi sia piaciuto :DD
Mi raccomando, continuate a farmi sapere cosa ne pensate, perchè per me è vitale e lo sapete ♥
Adoro interagire con voi, e poi mi riuscite a strappare sempre un sorriso, percgiò grazie ;))
Vado di fretta, quindi vi lascio lo spoiler del prossimo capitolo, e vi anticipo che ne mancano soltanto due alla conclusione :((
Questa storia mi macherà da matti ♥♥

****************
Il fatto che Harry fosse all'oscuro di quell'ultimo dettaglio, non faceva altro che elettrizzarlo ancora di più, immaginava già la sua faccia quando avrebbe realizzato tutto, il suo sorriso e i suoi occhi avrebbero fatto invidia alle stelle per quanto sarebbero stati brillanti. Se c'era una cosa di cui Niall era assolutamente certo era che Harry Styles non aveva mai amato nessuno in tutta la sua vita, con la stessa intensità con cui amava Megan.
"Che ore sono?" domandò il riccio, passeggiando avanti e indietro nella sala arrivi dell'aeroporto di Londra "le quindici e dodici" rispose Niall, guardandolo come se ne avesse abbastanza di quella domanda "cosa? ancora?" il biondo annuì "no dai..mi stai prendendo in giro" ipotizzò Harry, senza fermare quell'andirivieni che stava facendo venire il mal di testa all'amico "no..nessuna presa in giro" gli disse Niall, alzandosi a sua volta e prendendolo per le spalle "ma se erano le tre e dieci minimo un quarto d'ora fa!" a quel punto il biondo rise "devi calmarti, adesso. L'aereo non è in ritardo, quindi tra pochi minuti saranno qui davvero..però datti una calmata, così fai agitare anche me!" sbottò, tra il divertito e l'esasperato "dimmi come fai a non contare i secondi" disse allora Harry, tentando di ascoltare i consigli dell'amico "semplice. Non sto aspettando la mia fidanzata"
****************

Un bacione forte forte, e a lunedì!! <3<3<3

           

 

   

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Capitolo 46
*** Capitolo 45 ***


Era lì, eppure non ci credeva.
Come avesse fatto ad arrivare a quel punto, non lo capiva nemmeno lei, ma ormai sapeva bene che era troppo tardi per tornare indietro, e poi, nonostante fosse perfettamente conscia del fatto di star facendo una di quelle pazzie in piena regola assecondando la sua migliore amica, sorrideva all'idea di ciò che l'aspettava.
Erano trascorse due settimane dal giorno in cui aveva visto le pupille di Meg dilatarsi all'inverosimile per l'incredulità, quindici giorni dal momento in cui l'aveva vista sorridere a più non posso, per niente spaventata da quanto la sua vita sarebbe cambiata se davvero avesse attuato il suo folle progetto..eppure, nel momento stesso in cui lei le aveva detto 'e tu salterai con me', Emma aveva capito da quello sguardo così determinato, così eccitato, che avrebbe finito con il convincerla sul serio. Sinceramente si aspettava che entrambi i loro genitori avrebbero opposto molta più resistenza, quando loro due gli avevano mostrato il foglio appena ricevuto dall'università; certo, non si poteva dire che si fossero mostrati molto felici, ma dopo averne discusso più volte, avevano tutti e quattro concluso di non poter tappare le ali alle loro figlie.
Assurdo! Pensò la bionda.. aveva impiegato più tempo ed energie per convincere sua madre e suo padre a farle trascorrere qualche giorno a San Francisco a casa della zia di Meg, che ad ottenere il permesso di partire, diretta in una città situata dall'altra parte del mondo.
Dentro di lei albergavano sensazioni perfettamente contrastanti..non sapeva minimamente cosa aspettarsi da quel nuovo capitolo della sua vita, e se ciò la spaventava da un lato, l'eccitava dall'altro. Doveva ammettere che Meg non aveva impiegato molto a convincerla, aveva ceduto senza troppi complimenti, stupendosi più di chiunque altro, quando si era ritrovata a saltare sul letto insieme alla sua migliore amica come ai vecchi tempi, nel momento in cui avevano ottenuto il lascia-passare da parte dei genitori. Non pensava che sarebbe mai stata in grado di prendere una tale decisione; sì, lei, l'iralità, la spontaneità, la spensieratezza fatta persona, in realtà, non era invulnerabile come poteva sembrare a prima vista..si divertiva a dire stronzate tutto il giorno, a prendere in giro Meg fino alla nausea, a prendere per gioco tutto quanto, ma aveva tanto bisogno di essere protetta e amata, come qualunque altro essere umano.

Quando quella mattina erano partite, negli States pioveva a catinelle, ed era stato bellissimo prendere il volo, librarsi in aria, superare lo strato di nuvole e accorgersi che una volta oltrepassato quello, il cielo fosse perfettamente azzurro, senza la minima imperfezione, senza la più lieve sfumatura di quel grigio topo che imcombeva sulla città pochi kilometri sotto di loro. Un altro pianeta, un nuovo mondo, attraversando il quale sarebbero finite dritte dritte nella meravigliosa capitale britannica. Si, Londra. 
" Signori e signori, ci stiamo preparando all'atterraggio. Non appena si accenderà la spia rossa nel box sopra le vostre teste, allacciate le cinture di sicurezza. Buon proseguimento del viaggio" quell'avviso la costrinse a riprendere contatto con la realtà, Emma si voltò verso la sua migliore amica, di nuovo agitata più che mai, ma non potè fare a meno di sciogliersi in un sorriso vedendo Meg intenta a guardare fuori dal finestrino, con un'espressione sognante sul viso e il battito del cuore percepibile persino da chi stava a terra, tanto era forte.
C'era da ammirarla, sul serio! Non era stata scalfita dal minimo dubbio, nemmeno per un minuto, sapeva bene ciò che voleva, e forse senza nemmeno rendersene pienamente conto, gli stava donando se stessa, si, la sua intera esistenza, e non per scherzo. Il fatto che fosse seduta in quell'aereo, e che fosse riuscita a trascinare lì anche lei con il suo entusiasmo smisurato, era la prova che confermava quanto vero fosse il contenuto di quel 'tengo più a lui, che a me stessa!" Avrebbe sfidato pure la morte a dire che Meg non fosse perdutamente innamorata di Harry Styles.
Lo amava a tal punto da aver deciso di stravolgere la sua vita solo e unicamente per lui.
Megan aveva parlato più volte con il suo ragazzo dei test universitari, ma sempe in linea piuttosto generale, era rimasta sul vago volutamente, comunicandogli soltanto che era stata accettata in una struttura a un centiniao di km da casa sua (il che era pure vero) e poi, di punto in bianco, un paio di giorni prima, gli aveva detto che prima di iniziare i corsi, lo avrebbe raggiunto. A Londra.
Harry se lo era fatto ripetere più volte per essere sicuro di aver capito bene, e quando aveva realizzato che l'avrebbe stretta tra le braccia di nuovo, dopo più di un mese, aveva iniziato a contare persino i minuti che lo separavano dal rivederla. Aveva telefonato ai ragazzi felice come pasqua per comunicargli la più bella notizia che avesse potuto mai ricevere, ed era rimasto un po' interdetto, quando Zayn gli aveva detto che lo sapeva già, e Louis stava già architettando qualcosa per darle il benvenuto. A quel punto erano intervenuti anche Niall e Liam, il primo decisamente su di giri, e lui aveva capito che Emma doveva aver raccontato tutto al biondo, e a giudicare dall'espressione del suo amico, poteva dire per certo che Meg non sarebbe arrivata da sola.
La notte precedente all'arrivo delle due ragazze, Harry non aveva chiuso occhio, smisuratamente felice all'idea di stringerla forte al petto, baciarla, amarla, coccolarla, e non lasciarla mai più, se solo ne avesse avuto la posssibilità. Dio, quanto le mancava!
Ora non stava più nella pelle, era irrequieto, agitato, eccitato, felice, e non riusciva a non sorridere per tutto il tempo come un'idiota mentre attendeva che quell'aereo gli riportasse il suo amore.
Anche Niall, al suo fianco, sembrava essere quasi nelle sue stesse condizioni, ma a differenza di Harry, lui sapeva tutto, e già pregustava tutti i giorni in cui avrebbe incontrato Emma, avrebbe riso con lei a crepapelle, avrebbero visto un film insieme, mangiato qualcosa, i momenti in cui l'avrebbe abbracciata forte, e forse,sarebbe riuscito a dirle che l'amava. Stentava ancora a credere che il loro soggiorno a Londra non sarebbe durato due giorni come si aspettava il riccio, era troppo bello per essere vero.  Eppure, nonostante fossero stati seguiti in aeroporto da una decina di giornalisti e fotografi come al solito, quello non era un film romantico, Emma e Meg sarebbero arrivate a minuti, per restare.
Il fatto che Harry fosse all'oscuro di quell'ultimo dettaglio, non faceva altro che elettrizzarlo ancora di più, immaginava già la sua faccia quando avrebbe realizzato tutto, il suo sorriso e i suoi occhi avrebbero fatto invidia alle stelle per quanto sarebbero stati brillanti. Se c'era una cosa di cui Niall era assolutamente certo era che Harry Styles non aveva mai amato nessuno in tutta la sua vita, con la stessa intensità con cui amava Megan.
"Che ore sono?" domandò il riccio, passeggiando avanti e indietro nella sala arrivi dell'aeroporto di Londra "le quindici e dodici" rispose Niall, guardandolo come se ne avesse abbastanza di quella domanda "cosa? ancora?" il biondo annuì "no dai..mi stai prendendo in giro" ipotizzò Harry, senza fermare quell'andirivieni che stava facendo venire il mal di testa all'amico "no..nessuna presa in giro" gli disse Niall, alzandosi a sua volta e prendendolo per le spalle "ma se erano le tre e dieci minimo un quarto d'ora fa!" a quel punto il biondo rise "devi calmarti, adesso. L'aereo non è in ritardo, quindi tra pochi minuti saranno qui davvero..però datti una calmata, così fai agitare anche me!" sbottò, tra il divertito e l'esasperato "dimmi come fai a non contare i secondi" disse allora Harry, tentando di ascoltare i consigli dell'amico "semplice. Non sto aspettando la mia fidanzata" ammise "questo è da vedere!" rispose il riccio sorridendogli "ma perfavore..chi vogliamo prendere in giro? Non appena Meg sarà qui , la stringerai forte al petto per minuti interi, la bacerai come se non ci fosse un domani, le sussurrerai che ti è mancata da morire, e le dirai che la ami alla follia...io sto solo aspettando una cara amica, non mi illudo che possa succedere altro, ed è questo il motivo per il quale riesco a controllarmi. Tu stai letteralmente sognando a occhi aperti il momento in cui la sentirai di nuovo tua a tutti gli effetti, lo so che è così, si vede..io mi aspetto soltanto di abbracciarla e ridere con lei"
Harry stava per replicare, quando la sua attenzione fu attirata da un aereo che stava atterrando proprio in quel preciso istante, poteva vederlo dall'enorme finestrone, perdeva velocità e quota istante dopo istante, il carrello era già stato tirato giù, e si sentiva persino il rombo del motore; lo osservò per quello che gli parve poco più un minuto, vide le ruote posteriori adagiarsi al suolo, seguite da quella anteriore, e in quel momento esatto, il suo cuore accellerò ancora, quasi come se volesse compensare in qualche modo la velocità persa dall'aereo durante l'atterraggio.
Il suo respiro palesemente accellerato si infranse contro quel finestrone, mentre il mezzo raggiungeva il punto della pista in cui si sarebbe finalmente fermato; Harry non fu capace di muoversi da lì, e Niall restò al suo fianco, videro insieme le porte dell'aereo aprirsi e diversi operai intenti a posizionare la scaletta dalla quale anche le due ragazze sarebbero scese a momenti. Qualche minuto dopo, la gente si riversò all'esterno del mezzo, e i loro occhi vagarono senza sosta in cerca di Meg e della sua migliore amica. Soltanto quando riuscirono a individuarle tra la folla, si lasciarono contagiare da un sorriso che la diceva lunga sul loro stato d'animo..erano lì, a poche centinaia di metri da loro, finalmente.
Harry dimenticò qualunque altra cosa che non fosse la voglia di abbracciarla e baciarla intensamente. Non vedeva l'ora di sentire il corpo di lei contro il proprio, aveva maledettamente bisogno di stringerla, coccolarla, e amarla in ogni cellula del corpo.

Durante l'atterraggio, la ragazza era rimasta per tutto il tempo con il viso incollato al finestrino, e quando i suoi occhi si erano posati sull'edificio che si innalzava proprio sulla pista, aveva sperato con tutto il suo cuore di riuscire a vederlo, e anche se sapeva che sarebbe stato impossibile, se l'era immaginato lì, ad aspettarla con quel sorriso mozzafiato e quelle tenerissime fossette.. e non sapeva che lui l'aveva vista davvero da dietro quella vetrata, e stava contando i minuti che mancavano al momento in cui l'avrebbe baciata.
" Pronta?" domandò Meg alla sua migliore amica, una volta che furono fuori dall'aereo, la bionda le sorrise e insieme preseguirono verso il gate d'uscita.
" Harry..di qua!" contemporaneamente Niall richiamò l'amico, indicandogli la direzione da prendere, e cominciarono a correre tutti e due come pazzi nella direzione opposta rispetto alle ragazze.
Heatrow era affollatissimo, ma Megan non poteva più aspettare e prese la rincorsa con i propri trolley, percorse i vari corridoi correndo e rischindo pure di accappottarsi, poco le importava, doveva rivederlo, doveva gettargli le braccia al collo, abbracciarlo, repirare il suo profumo, perdersi in quegli occhi, rischiare di svenire per quel sorriso e baciarlo come se non esistesse nemmeno un domani..non resisteva più.
Lasciò involontariamente Emma più indietro, che dal canto suo non desiderava altro che un meraviglioso abbraccio da parte del ragazzo che le aveva fatto perdere la testa, ma al quale non si era ancora dichiarata.
Correva, Meg correva, correva, scansando persone e bagagli altrui, le importava soltanto di arrivare da lui, correva come forse non aveva mai corso in vita sua, e andava così veloce, che fu inevitabile lo scontro con qualcuno. L'impatto le fece scivolare i bagagli che si trascinava goffamente dietro per tutta l'estensione dell'uscita dell'aeroporto, e presa com'era dal voler continuare a correre per finire dritta dritta tra le sue braccia, si chinò a terra e cominciò a raccogliere ciò che le era caduto, mentre la persona con la quale si era scontrata, faceva lo stesso.
Fu questione di pochissimi attimi "mi dispia-" nel pronunciare quelle parole Harry alzò la testa, ma le parole gli morirono in gola quando i suoi occhi incontrarono quelli di lei. Il cuore di entrambi parve fermarsi per un istante, per poi ripartire a velocità supersonica, e tutto il resto avvenne automaticamente.
Si erano praticamente dati una spallata, entrambi stavano correndo, e nel momento in cui si erano chinati per recuperare i bagagli di lei, avevano focalizzato l'attenzione solo su quelli, e avevano finito per tenere la testa bassa, non guardandosi nemmeno di sfuggita, non pensando minimamente che potevano essersi scontrati proprio loro due che stavano correndo l'una tra le braccia dell'altro.
Si sorrisero a vicenda, come se avessero atteso tutta la vita per un momento del genere, e senza perdere un solo istante, lasciarono perdere le valigie sparse a terra, e permisero alle loro labbra di combaciare in quel modo così perfetto che nessuno avrebbe mai potuto imitare. Si scambiarono un bacio dolce ma intenso, e poi si staccarono quel tanto per potersi guardare negli occhi "ciao amore" sussurrò lui sulle labbra di lei, e a quel punto Meg si gettò letteralmente tra le sue braccia rischiando di fargli perdere l'equilibrio, ma Harry la strinse forte a sè mentre riprendeva a baciarla, tenendola stretta, ancorata al suo corpo.
La ragazza allacciò le proprie braccia al suo collo e non si staccò da lui, non lo avrebbe fatto per nessun motivo al mondo, piuttosto continuò a baciarlo con passione e irruenza, sentendosi finalmente completa, di nuovo, come ogni volta che erano insieme. Lui perse completamente la testa in quei baci così disperatamente intensi e finì per afferrarle le gambe, facendo in modo che queste si allacciassero al suo bacino, mentre camminava alla cieca, tenendola in braccio, con le labbra premute contro le sue, e i bagagli di lei completamente abbandonati e dimenticati a terra.
Si fermò soltanto dopo essersi seduto su una panchina della sala d'aspetto, Meg a cavalcioni su di lui "quanto mi sei mancato!" sussurrò la ragazza immergendogli le mani tra i ricci, quando riuscirono a staccarsi "benvenuta a Londra amore mio" rispose lui, un attimo prima che venissero travolti nuovamente dalla voglia d'amarsi che ardeva dentro di loro; ripresero a baciarsi, lì, incuranti di tutto il resto, su quella panchina, alle quindici e trenta del pomeriggio, nella sala arrivi dell'aeroporto di Heatrow..esistevano loro due e basta, e si confondevano tra la folla, oltrepassati dalla gente come una comune coppia di innamorati che per giorni e giorni, non aveva atteso altro che quel momento. E quei baci.

Quasi in contemporanea, a una dozzina di metri di distanza, Emma e Niall riuscirono a riconoscersi a vicenda tra la gente, e corsero entrambi, fin quando non si ritrovarono l'uno addosso all'altra.  La ragazza allargò le braccia per stringerlo forte e Niall vi si fiondò all'interno, ma nella foga dell'abbraccio presero male
le misure, per così dire, o forse le presero sin troppo bene, dato che le loro fronti finirono per scontrarsi e le loro labbra per incontrarsi.
Avvenne in un modo così assurdamente spontaneo e naturale, repentino ed automatico, che nessuno dei due riuscì a evitare quel contatto. Fu un bacio rubato, poco più di un sfioramento di labbra, un solleticarsi a vicenda, timido e imprevisto, ma che nonostante tutto, tinse di rosso i volti di entrambi e mandò i loro cuori in iperventilazione.
" io..io...non so..." il biondo si portò una mano alla testa, come a volersi scompigliare i capelli, chiaro segno di nervosismo, e poi sorrise imbarazzato, mentre lei teneva lo sguardo basso "scusa" disse ancora Niall, tentando di ridarsi un contegno; a quel punto Emma si costrinse a guardarlo negli occhi "scusa tu" disse, più imbarazzata che mai. Ma come diavolo era potuto succedere? Quante possibilità c'erano di finire labbra contro labbra?
"Come stai?" domandò a quel punto lui, tornando a rilassarsi e avvicinandosi di nuovo alla ragazza, dopo essersi tirato indietro conseguentemente al bacio-scontro; Emma sorrise, riprendendo un colorito naturale "bene, pronta a vivere questa nuova avventura..o almeno lo spero" ammise, mordendosi involontariamente il labbro "andrà tutto bene, anzi, andrà alla grande! Sarà fantastico, io ti aiuterò ad ambientarti, insieme agli altri ragazzi ovviamente, e trascorreremo tutti i giorni insieme, almeno fin quando non partiremo" "cioè quando?" "fine ottobre" Niall si grattò la nuca, consapevole che non mancava molto a quella data, ma non voleva pensarci per il momento, e poi sarebbe stato indubbiamente bello tornare a casa e trovarla lì ad aspettarlo, insieme a Meg.
" Mi sei mancato, lo sai?" la ragazza non riuscì a trattenersi dal gettargli le braccia al collo, e lui la strinse forte e sè, portando le proprie mani dietro la schiena di lei..anche in questo caso, i bagagli giacevano a terra, dimenticati da tutti.
Niall sorrise a quelle parole, le impedì di sciogliere l'abbraccio, e quando Emma si allontanò giusto di quel tanto necessario per  poterlo guardare negli occhi, più azzurri del cielo e del mare messi insieme, restarono entrambi imbambolati, incapaci di dire nulla, e di focalizzare l'attenzione su  qualcosa di diverso dagli occhi, dalle labbra dell'altro. Le mani di lui le cingevano dolcemente la vita, le proprie braccia attorno al suo collo, e Emma si ritrovò a pensare di non essersi mai sentita così protetta e così completa come quando lui l'abbracciava in quel modo.
" Niall?" lo chiamò piano "mh?" fu la risposta del ragazzo, lei si avvicinò impercettibilmente al suo viso e il biondo fece lo stesso "sono felice di essere qui" confessò, la sua voce era tremante ma serena, non più dominata dall'ansia come lo era stata fino al momento dell'atterragio, stare tra le sue braccia le faceva quell'effetto "davvero?" sorrise il ragazzo, Emma annuì con la testa, senza proferire parola "perchè?" domandò lui, i loro nasi a un passo dello sfiorarsi e i loro respiri a un passo dal fondersi "in che senso perchè?" voleva guadagnare tempo, pur avendo capito bene la domanda "c'è..un motivo particolare" le sfiorò il viso con i polpastrelli "per cui sei felice di essere qui?" la ragazza ricordò il discorso fatto con la sua migliore amica, e prima che riuscisse a frenare la propria lingua "si" sussurrò, guardandolo negli occhi per fargli capire che non avrebbe aggiunto altro; era come se gli avesse lanciato indietro la patata bollente, protagonista non solo del classico gioco tra bambini, ma anche di quello scambio di battute, e ora stava a lui afferrarla al volo, o lasciarla cadere a terra, facendola sgretolare come sarebbe successo al cuore della ragazza se lui avesse fatto un passo falso.
Niall l'afferrò, una presa salda e vigorosa, decisa, ma allo stesso tempo dolce, metaforica a tutti gli effetti, ma molto simile a quella reale che lo indusse a prenderle il volto tra le mani e avvicinare il proprio viso a quello di Emma, lentamente, per darle il tempo di rendersi conto di cosa stava per succedere "prechè mi hai chiesto scusa?" le domandò a un soffio dalle sue labbra "perchè lo hai fatto tu" era stata sincera, era quella la verità "okay, allora.." Niall esitò un istante, tenendole sempre il viso tra le mani "allora se ti dicessi che ti amo, lo faresti anche tu?" "cosa?" Emma voleva assicurarsi di aver capito bene, anche se il tremore alle gambe e le martellate a livello del petto sembravano confermare quell'ipotesi "io ti amo" sussurrò il ragazzo, un attimo prima di poggiare le labbra su quelle di lei. La baciò, si baciarono, in modo dolce e passionale contemporaneamente..non fu un bacio sotto l'effetto di alcolici, non fu nemmeno un bacio-scontro come quello avvenuto solo pochi minuti prima, finalmente erano loro stessi, perfettamente coscienti e perfettamente bramosi di altri mille, diecimila baci.
Quando si staccarono per riprendere fiato, lei si avvicinò al suo orecchio "si, ti amo anch'io" sussurrò, prima che Niall l'attirasse nuovamente a sè, riprendendo a baciarla sempre più intensamente. Finalmente.
Che gli era saltato in testa? Beh, non lo sapeva nemmeno lui. Fino a cinque minuti prima, aveva detto a Harry che non si aspetteva altro che abbracciarla e ridere insieme a lei, e poi di punto in bianco, aveva mandato a monte tutti i suoi propositi, e aveva deciso di buttarsi, di dirle che l'amava correndo il rischio di essere corrisposto da lei, e di essere felice. Non sapeva cosa fosse scattato in lui dopo quell'abbraccio, non gli importava nemmeno a essere sinceri..forse aveva semplicemente capito che non avrebbe retto ancora per molto in quella situazione di stallo, o forse si era chiesto che senso avrebbe avuto aspettare ancora, perdere altro tempo, sprecare altri istanti e altri giorni limitandosi a esserle amico, quando avrebbe potuto baciarla con la stessa intensità con la quale il riccio, ma anche Zayn, Liam e Louis coccolavano le loro metà.
Quella ragazza gli aveva rubato il cuore, c'era ben poco da aggiungere, e Niall non vedeva l'ora di viverla tutti i giorni per tutto il giorno.

"Abbiamo finito?" Megan era ancora seduta su quella panchina, tre le braccia di Harry, le mani di lui le massaggiavano ancora la schiena e le braccia della ragazza gli scompigliavano dolcemente i ricci, le loro labbra impegnate in baci famelici, ardenti, come se non ne riuscissero a fare a meno, quando la voce dal tono diverito di Niall giunse alle loro orecchie e li costrinse a riprendere contatto con quella realtà di cui avevano completamente dimenticato l'esistenza nel momento esatto in cui i loro sguardi si erano incrociati e i loro corpi si erano scontrati.
Harry si voltò in direzione dell'amico e gli lanciò un'occhiataccia per averli interrotti, non ne aveva mai abbastanza, l'avrebbe baciata per il resto dei suoi giorni se solo gli fosse stato concesso di non separarsi mai più da lei..e non potè fare a meno di rubarle un ultimo dolce bacio mentre le sorrideva sulle labbra, prima di lasciarla andare.
La ragazza abbracciò calorosamente Niall, era contenta di rivederlo, e non vedeva l'ora di abbracciare il resto del ragazzi..in fondo restavano sempre e comunque la boy band che le aveva rubato il cuore e che le aveva insegnato a sognare a occhi aperti, servendosi soltanto delle loro meravigliose voci, le sue ali personali per spiccare il volo. Non stava più nella pelle, desiderava essere stretta da Louis, trascorrere un po' di tempo con Liam, scherzare con Zayn, e contemporaneamente spronare Niall a dichiararsi alla sua migliore amica, e naturalmente amare e lasciarsi amare da Harry in ogni singolo istante della giornata, della settimana, del mese, dell'anno, della vita.
Contemporaneamente Emma abbracciò il fidanzato dell'amica, ma qualche minuto dopo Meg tornò tra le braccia del suo amore, e con grande sorpresa di entrambi, Niall e Emma si presero per mano, scatenando l'ilarità degli amici. Avrebbero messo la mano sul fuoco, sapevano che sarebbe successo, e ovviamente erano felici per loro; meno di un minuto dopo recuperarono le valigie (considerando che le avevano abbandonate chissà dove, furono fortunati nel ritrovarle subito, o più che altro nel ritrovarle e basta) e si avviarono verso la macchina. Nel momento in cui oltrpessarono le porte scorrevoli si videro una serie di flash puntati addosso, Niall strinse di più la mano della sua dolce metà, attirandola di più a sè e tentando di proteggerla da quegli avvoltoi, mentre Harry e Meg risero spensierati, mentre la ragazza si stringeva di più contro il suo corpo, e lui la baciava ripetutamente sulla fronte.
I paparazzi avevano continuato a parlare della loro storia, erano spuntate persino alcune foto che li ritraevano insieme nel paesino d'origine della ragazza, ma a loro non importava minimamente, perchè la cosa più importante di tutte, l'unica che contava davvero, era essere di nuovo insieme.
" C'e qualcosa che vuoi dirmi?" domandò Meg alla sua migliore amica, mentre i due ragazzi caricavano i bagagli in macchina facendo commenti poco carini sulla mole di bagagli che le due si erano portate dietro.. se solo Harry avesse saputo il motivo per il quale la sua ragazza si era portata dietro l'intero armadio, avrebbe portato quelle valigie in spalla fino a casa, pur di poterla avere al suo fianco per sempre "sto bene, con lui sto bene" sussurrò Emma "pensi di cavartela così?" Meg la guardò accigliata "non appena saremo sole voglio tutti i particolari" le intimò, addolcendo subito dopo l'espressione, Emma le sorrise in modo contagioso, e subito dopo si abbracciarono, prima che entrambe raggiungessero di nuovo i ragazzi.
La mora sentì Harry commentare ancora la mole spropositata di valigie, e vide Niall ridere sotto i baffi, lui si divertiva, sapeva tutto "guarda che ti ho sentito!" esclamò allora Meg, rivolgendosi al riccio, e di tutta risposta lui le prese il viso tra le mani schioccandole un bacio, che fu seguito da tanti altri.
Erano in piedi, appoggiati contro la portiera dell'auto, mentre gli altri due erano impegnati nella stessa dolce attività all'interno dell'abitacolo " sul serio, non credi di aver esagerato?" le domandò Harry, guardandola negli occhi, e carezzandole il viso con i polpastrelli, Meg trattenne a stento una risata "fidati, sono anche poche" disse, inducendolo ad assumere un'espressione confusa, che subito dopo lasciò spazio a quel meraviglioso sorriso "se lo dici tu" si arrese, prima di riprendere a baciarla.
La settimana successiva sarebbe stato il loro secondo mesiversario..certo non si poteva dire di loro che fossero la coppia più longeva al mondo, ma dal modo in cui si amavano, si poteva intuire che se gli fosse stato concesso del tempo, sarebbero arrivati a superare ogni record insieme.
Meg, inutile ribadirlo, lo amava più della sua vita e il fatto che fosse a Londra ne era la dimostrazione più grande, e lui, beh Harry non era da meno.
Si era innamorato di lei senza riserve, si era innamorato del suo sorriso e del calore che gli trasmettevano i suoi occhi, si era innamorato della forma delle sue labbra, del modo in cui si portava i capelli dietro l'orecchio, si era innamorato delle sue mani, delle sue gambe, oltre che della sua fragile dolcezza mista a forte determinazione, della sua bellezza semplice, del suo saper essere donna e bambina, cucciola, e leonessa quando prendeva l'iniziativa, si era innamorato delle sue carezze, del suo sguardo, dei suoi baci, del suo respiro, del suo cuore.
Eppure Meg non aveva fatto nulla di eclatante per fargli perdere la testa, gli era solo stata accanto donandogli amore incondizionato dal primo giorno, rubandogli l'anima a poco a poco, semplicemente essendo se stessa, ridendo e scherzando con lui, condividendo non solo caffè mattutini e gelati, ma anche paure e follie,  facendolo rendere conto giorno dopo giorno di non poter più fare a meno di lei.
Harry non sapeva cosa fosse accaduto durante quell'estate, ignorava gli ingranaggi che lo avevano indotto a dipendere da lei, non sapeva nulla, a parte il fatto che si erano ritrovato a essere felice e sentirsi completo come non lo era mai stato, e aveva capito che l'essenza di quelle impagabili sensazioni era concentrata tutto nel suo sorriso, nei suoi occhi, nei suoi baci. All'improvviso era scomparso il resto del mondo, ed era rimasta lei, Meg e basta.
Aveva completamente perso la testa , la amava alla follia.. e ancora non sapeva cosa la ragazza avesse fatto pur di stargli accanto.
" hai portato il sole a Londra, lo sai amore?" sussurrò sulle sue labbra, inducendola a sorridere a più non posso e alzare gli occhi al cielo, mentre teneva le braccia ancora legate al suo collo; Meg notò che effettivamente il cielo era sereno, non c'era l'ombra di una perturbazione, quasi come quando erano volate al di sopra delle nuvole, si concesse di respirare a pieni polmoni l'aria di quella città che sentiva già un po' sua, riabbassò lo sguardo per posarlo su Niall e Emma intenti ancora a coccolarsi in macchina. Subito dopo tornò a guardare lui,annegando nei suoi occhi come sempre e baciandolo dolcemente prima di riportare lo sguardo al di sopra dell'orizzonte, sorrise tra sè, Harry la baciò ancora e gli si gettò tra le braccia, travolgendolo.
" Se io ho portato il sole a Londra, tu lo hai portato nella mia vita" gli sussurrò.
Harry non poteva neppure immaginare che da quando aveva capito che lui l'amava, le pareva che il mondo si fosse trasformato nel posto adatto a realizzare i sogni, e ogni secondo che passava, era sempre più convinta di poteli realizzare tutti, insieme a lui.    


BUONSALVEEEE!!
Scusate il ritardo, il lunedì è diventato infernale per me, e solo adesso sono riuscita a trovare il tempo per aggiornare..in ogni caso, spero tanto che il capitolo ci sia piaciuto, e vi ringrazio di cuore per ogni singola recensione lasciata, lo sapete che significa tanto per me ♥
Ovviamente un grazie va anche a tutti coloro che hanno inserito la storia in qualsiasi lista e a chi anche per puro caso, passa dalla mia pagina :)
Vi avevo detto che mancavano solo due capitoli alla conclusione, quindi stando ai conti, ora ne dovrebbe mancare soltanto uno...ma...beh, misà che i miei calcoli erano sbagliati, e con ogni probabilità mancano ancora due capitoli alla fine della storia.
Di conseguenza il prossimo non sarà l'ultimo capitolo, ma il penultimo :))
Spero che questa notizia vi abbia fatto piacere, e ora vado, non prima di avervi lasciato un piccolo spoiler :D
***************
Persa nei propri pensieri, Meg non si rese nemmeno conto che lui aveva già suonato il campanello, e tornò alla realtà soltanto quando le sue orecchie si sintonizzarono su un tono di voce familiare, che le era mancato tanto "Ma allora non vi hanno rapito gli alieni! Ci avete messo un'eternità..qualche dubbio ci erano iniziato a venire!" Zayn e la sua solita ironia, che non fece altro che scatenare la risata della ragazza, prima che il moro l'accogliesse in un tenero abbraccio; Meg si accoccolò contro il suo petto per qualche istante, cingendogli la schiena con le braccia e sorridendo felice "Zaaaayn" esclamò, mentre i loro corpi erano ancora stretti in un abbraccio "che bello rivederti" disse lui "non vedevo l'ora" concordò Meg.
Un attimo dopo Liam comparve alle loro spalle, e la ragazza si fiondò tra le sue braccia, nello stesso momento in cui Niall e Emma facevano il loro ingresso in casa, salutando Zayn "Meg!" disse lui, stringendola forte, lei sorrise "è stupendo avervi qui a Londra" la ragazza si strinse ancora di più a lui "è stupendo esserci"...
**************
Un bacione forte forte, a prestooooo e recensiteeee ♥♥♥

 







  


 
   
 

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Capitolo 47
*** AVVISO ***


AVVISO


Okay, credo proprio che a questo punto vi starete trattenendo dalla voglia di venire qui a strangolarmi perchè me ne sono uscita con questo stupido avviso, invece di pubblicare il nuovo capitolo. Vi capisco, e non vi biasimo..io stessa mi sto insultando spontaneamente in tutti i modi per quello che è accaduto. Allora, adesso vi spiego tutto.
Praticamente un paio di giorni fa il monitor del computer ha deciso di abbandonarmi, e lo ha fatto proprio mentre mi accingevo a concludere la stesura del capitolo che avrei dovuto pubblicare oggi...ovviamente nel momento in cui lo schermo non ha più dato segni di vita, ho perso tutto quello che avevo scritto, e siccome sono un'idiota, non ho ancora imparato a salvare le pagine, non solo alla fine, ma anche durante la stesura..caso mai dovesse succedere qualcosa!
Soltanto oggi pomeriggio ho riavuto il nuovo monitor, e mi tocca riscrivere tutto da capo...
Non vi prometto nulla, ma forse potrei riuscire ad aggiornare la storia prima di lunedì :)
Farò il possibile, almeno questo posso promettervelo :D
Mi perdonate, vero??? <3<3<3
Un bacione, e a prestissimooooooo

Ps.Tranquille perchè Harry, Meg, Emma, Niall e il resto della band, non hanno ancora finito di raccontarvi la loro storia <3

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Capitolo 48
*** Capitolo 46 ***


" Eccoci arrivati" Harry spense il motore dell'auto che stava giudando con un gesto meccanico, e si voltò in direzione di Meg che a sua volta lo stava guardando con un'espressione sognante dipinta sul viso.
Niall e Emma intanto, erano seduti nei sedili posteriori, si tenevano la mano e chiacchieravano sottovoce.
Subito dopo le portiere dell'auto si aprirono, e in men che non si dica tutti e quattro si riversarono nel vialetto che conduceva alla casa che Zayn aveva acquistato a Londra. Harry portò un braccio intorno alle spalle della sua dolce metà, la ragazza si strinse a lui, avanzavano lentamente, e i suoi occhi vagavano da destra a sinistra, focalizzandosi sul paesaggio della città che aveva sempre sognato, e che ora avrebbe dovuto imparare a conoscere come le sue tasche, come la noce di cocco che aveva abbandonato.
Meg si voltò all'indietro, incrociò lo sguardo della sua migliore amica, come a volerle domandare se fosse tutto a posto, le due si scambiarono un sorriso rassicurante, e subito dopo la mora schioccò un tenero bacio sulla guancia del proprio fidanzato; Harry la fissò intensamente negli occhi, e la strinse più forte a sè, posando le proprie labbra sulla tempia della ragazza, e carezzandole subito dopo il viso con i polpastrelli..la guardava come se volesse prederla tra le braccia, invertire il senso di marcia,correre fino a raggiungere la macchina, e amarla lì.
Gli era mancata da morire, e il fatto che pensasse di avere soltanto un paio di giorni a disposizione per averla tutta per sè, di certo non migliorava le cose, e lo induceva ad avere voglia di saltare la visita ai suoi migliori amici..però sapeva che non sarebbe stato giusto, sapeva che lei desiderava abbracciarli tutti, sapeva che anche Louis, Zayn, Liam e Niall avevano un posto speciale nel suo cuore, anche se quest'ultimo sembrava piuttosto impegnato a coccolare la sua nuova ragazza. Magari si sarebbero trattenuti da Zayn soltanto un paio d'ore, giusto il tempo di ridere e scherzare insieme ricordando l'estate più bella e più folle della loro vita, e poi l'avrebbe portata a casa sua, sarebbero rimasti finalmente soli, loro due e basta, e lì l'avrebbe amata in tutte le cellule del corpo, fino a consumarla del suo amore.
Quando furono a pochi passi dal portone d'ingresso, con Niall e Emma pochi metri dietro di loro, Meg bloccò la mano di lui a mezz'aria, e la strinse tra le sue, gli impedì di suonare il campanello, e senza troppi preamboli partò entrambe le braccia ad intrecciarsi dietro la nuca del ragazzo, e poggiò delicatamente le proprie labbra su quelle di lui, sorridendogli subito dopo, colta da un'improvvisa e irrefrenablie voglia di baciarlo.
In fondo era trascorso più di un mese da quando lui l'aveva raggiunta a casa sua, in America, e i roventi baci che si erano scambiati in aeroporto dopo essersi rivesti, non erano certo bastati, non erano certo stati sufficienti a recuperare tutti quelli che durante quel mese in cui erano stati lontani, avevano perso.
Harry non ci pensò due volte, l'attirò maggiormente a sè, massaggiandole la schiena con il palmo delle mani, mentre si fiondava sulle labbra di lei, rubandole altri famelici baci, scordandosi di tutto il resto e facendole perdere completamente la testa. Dio se si amavano!
Quando furono costretti a staccarsi per riprendere fiato, si ritrovarono fronte contro fronte e si sorrisero a vicenda, Meg spostò le mani dal collo di lui al viso e lo guardò intensamente negli occhi, il ragazzo tentò di baciarla di nuovo, ma la lei gli mise un dito sulle labbra, anche se controvoglia; restarono ancora a fissarsi per qualche istante, fronte contro fronte, senza parlare, non ce ne era affatto bisogno..in un momento come quello le parole sarebbero state inutili e superflue, entrambi sapevano perfettamente quanto si amassero e quanto avessero aspettato per potersi stringere di nuovo.
Poi Harry fu costretto a riprendere il controllo della situazione, e senza interrompere la connessione tra i loro sguardi, pigiò il pulsante a sinistra del portone, la ragazza non se accorse nemmeno, tanto intenso e scombussante era quello sguardo.
 Persa in quegli occhi, Meg non si rese conto che lui aveva già suonato il campanello, e tornò alla realtà soltanto quando le sue orecchie si sintonizzarono su un tono di voce familiare, che le era mancato tanto "Ma allora non vi hanno rapito gli alieni! Ci avete messo un'eternità..qualche dubbio ci era iniziato a venire!" Zayn e la sua solita ironia, che non fece altro che scatenare la risata della ragazza, prima che il moro l'accogliesse in un tenero abbraccio; Meg si accoccolò contro il suo petto per qualche istante, cingendogli la schiena con le braccia e sorridendo felice "Zaaaayn" esclamò, mentre i loro corpi erano ancora stretti in un abbraccio "che bello rivederti" disse lui "non vedevo l'ora" concordò Meg.
Un attimo dopo Liam comparve alle loro spalle, e la ragazza si fiondò tra le sue braccia, nello stesso momento in cui Niall e Emma facevano il loro ingresso in casa, salutando Zayn "Meg!" disse lui, stringendola forte, lei sorrise "è stupendo avervi qui a Londra!" la ragazza si strinse ancora di più a lui "è stupendo esserci" rispose, lasciandosi abbracciare forte "non gli hai ancora detto niente, vero?" le domandò lui sottovoce "da cosa lo capisci?" "guardalo!" Liam indicò Harry con il capo, il quale stava entrando nel salotto, dandogli l'occasione di parlare un po' della meraviglosa sorpresa che lo aspettava, la stessa della quale non sospettava minimamente l'esistenza. "Si, ok, è felice, ma...primo, non vede l'ora di andarsene da qui nonostante siate appena arrivati, e nonostante voglia un bene dell'anima a tutti noi, e secondo, non è ancora in una fase di acuta incredulità e incontrollabile contentezza!" Meg a quel punto sorrise, trattenendo a stento una risata davanti a quella diagnosi inaspettata, prima che Zayn la prendesse sotto braccio accapagnandola in salotto e chiacchierando con lei nel tentativo di distrarla da ciò, e da chi, le si presentava di fronte..anche quella doveva essere una sorpresa.
In quei minuti, Meg si ritrovò a pensare che l'avrebbe baciato su quel portico anche per tutta la vita, non aveva dubbi che lo avrebbe fatto se ne avesse avuto la possibilità, persino a mezzogiorno, sotto il sole cocente, o anche in pieno inverno, con le scarpe e i vestiti ricoperti di neve, il calore di quei baci sarebbe bastato a farla sentire bene, lo sapeva, ne era sicura; ma sapeva pure che anche l'amicizia occupava un posto di rilievo nel suo cuore, ed era smisuratamente felice all'idea di riabbracciare tutti.
Dove eravamo rimasti? Ah si, a Zayn che la stava conducendo in salotto. Non appena entrò, la ragazza notò che Harry era già spaparanzato sul divano dell'amico e scherzava con Liam, che era a sua volta entrato nella stanza, seguito da Emma e Niall, i quali adesso cercavano di non dare troppo a vedere il fatto che stessero finalmente insieme. Meg stava elaborando quest'articolata immagine nella sua mente, mentre rideva alle battute di Zayn, quando si sentì due braccia al collo e un esile corpo schiacchiato contro il proprio "Non ci posso credere! Charlie!" esclamò abbracciando calorosamente la ragazza di Liam "Sorpresa!" rispose l'altra, stringendola ancora; un attimo dopo anche Jemie e Beth si unirono all'abbraccio, e si strinsero a vicenda come se fossero state amiche da sempre. "Pensavi di libertarti di noi, eh?" le domandò la riccia, sorridendo "Ammetto che non mi aspettavo di trovarvi tutte e tre qui, ma sono felicissima di rivedervi ragazze!" le abbracciò nuovamente "tinieti pronta a svaligiare un altro hollipop" le suggerì Jemie, facando ridere tutte.
A quel punto la nuova arrivata si guardò intorno alla ricerca della propria migliore amica, e non appena la individuò, la chiamò a sè per presentarla alle ragazze "lei è Emma, è la mia migliore amica, praticamente una sorella" sul viso della bionda si dipinse un raggiante sorriso, e tese la mano alle ragazze "finalmente ti conosciamo!" esclamò Jemie entusiasta "Meg ci ha parlato tanto di te quando eravamo a Los Angeles" continuò Beth "è un piacere conoscerti" concluse Charlie. Emma sorrise, e disse a sua volta di essere felice di averle incontrate, poi guardò Meg e fece tanto d'occhi, scatenando la risata della sua migliore amica.
Va bene, ammettiamo pure che quando Charlie, Jamie e Beth avevano cominciato a frequentare i ragazzi, nessuna delle tre le aveva ispirato simpatia, soprattutto la prima, perchè aveva rubato il cuore a Liam, il ragazzo per il quale lei aveva una cotta, non stratosferica come quella di Meg, ma comunque una cotta, anche se questo era accaduto prima di incontarli dal vivo e di ritrovarsi a contemplare gli occhi, il sorriso , la dolcezza e la simpatia di Niall.
E non ne aveva mai fatto mistero, Meg sapeva tutto riguardo alla sua considerazione sulle ragazze..il fatto che le stessero antipatiche a pelle e senza una ragione precisa, dipendeva principalmente dal lavoro che svolgevano e dalla loro indubitabile bellezza. Emma non avrebbe mai pensato che Charlie, modella di origini australiane dagli occhi blu e biondi fili di seta, fosse in realtà una ragazza così alla mano; o che Beth, ballerina professionista, leggiadra ed elegante di natura, con un cespuglio di sbarazzini ricci in testa e occhi scuri come la pece, profondi e curiosi, potesse essere anche simpatica; o meglio ancora, non si aspettava minimamente che Jamie, amatissima attrice, e non solo di serie per adolescenti, con un sorriso dolce, capelli scuri e mossi, e due occhi più verdi dello smeraldo più verde, potesse essere così solare.
Le conosceva da mezzo minuto e già si era pentita di non aver dato ascolto a Meg tutte quelle volte che lei aveva provato a spiegarle quanto sbagliata fosse l'idea che si era fatta di loro..solo perchè erano belle, famose e amate, non significava necessariamente che fossero delle oche giulive, e finalmente se ne era potuta rendere conto con i propri occhi.
Notando che Emma pareva trovarsi già a proprio agio con le ragazze, Meg ne approfittò per allontanarsi un attimo dal gruppetto e dirigersi dai maschetti di casa; si sedette sulle sue gambe, Harry l'accolse calorosamente e fece in modo che le proprie braccia cingessero la vita di lei, mentre la schiena di Meg era schiacciata contro il suo petto "dov'è finito Louis?" domandò la ragazza, lasciandosi coccolare e domandosi dove effettivamente fosse quel combinaguai che tanto adorava, mancava solo lui all'appello, e lei non poteva e non voleva assolutamente credere che il più giocherellone del gruppo non fosse lì ad abbracciarla.
Harry scrollò le spalle, senza smettere di tenerla ancorata al proprio corpo, e Liam stava per risponderle, quando nella sala, animata da un chiacchericcio continuo e da frequenti risate, una voce sovrastò tutte le altre. " Possibile che sparisco per un paio di minuti, e vi trovo tutti a festeggiare l'arrivo di Meg e di Emma?" non poteva che appartenere a lui quel tono di voce divertito e spensierato, e non appena la ragazza riuscì a individuarlo in cima alle scale, gli corse incontro.
Louis spalancò le braccia, come aveva sempre fatto sin dalla prima volta che si erano incontrati a San Francisco, e lei vi si fiondò all'interno "la tua concezione del tempo è piuttosto relativa!" esclamò Niall, facendo ridere tutti, mentre quei due erano ancora stretti in un abbraccio da orso "come stai, splendore?" Meg sorrise divertita "alla grande Lou! E tu, come va la vita?" ricambiò lei con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro "direi proprio che non mi posso lamentare" "non riesco ancora a credere che davvero re-" la ragazza gli tappò la bocca con la mano per evitare che lui facesse danni anticipando a Harry quello che lei gli avrebbe detto quando sarebbero stati finalmente soli "non sa ancora nulla" sussurrò Meg, e lui le fece l'occhiolino, prima di stringerla di nuovo a sè.
" Lo sai che mi sei mancata?" "aww...anche tu" disse lei, con la testa ancora ancorata alla sua spalla "però stavi per combinare un disastro" aggiunse un attimo dopo, puntandogli un dito contro divertita, Louis rise a sua volta riconoscendo che lei avesse ragione "ma dove eri finito? iniziavo a preoccuparmi" "ero in bagno" rispose lui, grattandosi la nuca e inducendola a ridere, per tutta rispostail ragazzo le scompigliò i capelli, e poi tutti e due si mischairono nuovamente al resto del gruppo. 
Meg cambiava posto in continuazione, prima si era seduta tra Liam e Zayn e aveva chiacchierato con loro per un po', le erano mancati tutti, e ora che non mancava più nessuno, poteva avere la conferma di quanto fosse bello trascorrere del tempo con degli amici; fu accerchiata da Charlie, Jemie, Beth, e da Emma, che intanto non perdeva mai di vista il suo ragazzo, scherzò con loro per parecchio tempo, per poi ritrovarsi seduta tra Louis e Harry, e ridere felice alle battute del primo, tenendo le dita intrecciate a quelle del suo fidanzato, che dal canto suo, se la spassava a sua volta insieme ai suoi amici, senza però mai dimenticarsi di lei e lanciandole sguardi dolcissimi e puntualmente ricambiati. Poco dopo anche Zayn e Liam si aggiunsero al trio, e non trascorse molto tempo prima che anche le loro rispettive ragazze più Beth, si unissero alla conversazione. Risero e scherzarono dimenticandosi persino dello scorrere del tempo, si divertirono, e ricordarono qualche episodio verificatosi durante quel mese trascorso nella lontana San Francisco, più precisamente all'interno dell'hotel le cui suite si affacciavano sul bagno numero 34, o a casa della zia della ragazza...passò un po' di tempo, prima che Louis si domandasse ad alta voce che fine avessero fatto Emma e Niall, scatenando la curiosità sul volto di tutti e un sorriso compiaciuto su quello di Harry e Meg. Per il momento, erano gli unici ad essere a conoscenza della loro relazione, anche se nessuno dei due interessati aveva intenzione di tenere nascosta la storia agli altri..semplicemente non ne avevano avuto il tempo, visto che le cose si erano fatte così intriganti soltanto da qualche ora, e di certo non sarebbero potuti piombare a casa di Zayn tenendosi per mano e annunciando a tutti 'ei, noi ci siamo appena messi insieme!', e tra i saluti e gli abbracci, non avevano avuto il tempo di comunicare agli altri quella notizia.
Però non si erano fatti problemi nello sgattolaiare via a baciarsi contro il muro di qualche stanza..!
Nemmeno li avessero sentiti, i due apparvero sulla soglia con le mani saldamente intrecciate e i vestiti leggermente spiegazzati; come in una scena di un film, tutti gli occhi, ben sedici, si puntarono su di loro; quattro di questi, quelli di Harry e Meg li fissavano con tenerezza, gli altri dodici con un misto di incredulità ed eccitazione.
" Qualcosa da dire?" ovviamente fu Louis a interrompere il silenzio, li fissò con sguardo indagatore ma entusiasta, Niall e Emma diventarono rossi all'istante, più di quanto non lo fossero già dopo quei baci "congratulazioni alla nuova coppia!" Zayn stappò una bottiglia di spumante che per puro caso si era trovato sottomano insieme agli snack che stavano tutti divorando da un po' tra una chiacchiera e l'altra.. tempismo perfetto! Un attimo dopo Meg andò ad abbracciare forte la sua migliore amica, Emma si era leggermente agitata, ma lei con quel gesto le fece capire che era tutto a posto, che nessuno se l'era presa sul serio per il fatto che fossero scomparsi nel nulla e soprattutto che non poteva essere più felice di poter condividere quel momento insieme a lei.
Tutti gli altri, comprese Jamie, Charlie e Beth, seguirono il suo esempio, e per qualche istante le due ragazze che avevano dato il via a quell'abbraccio si sentirono come se stessero per soffocare, ma nonostante quell'improvvisa mancanza d'aria, non potevano desiderare niente di meglio di quello che stavano vivendo. Nella foga del momento, Meg si sentì afferrare per un braccio, e l'istante successivo si ritrovò intrappolata tra le braccia dell'unico ragazzo per il quale avrebbe dato la sua stessa vita "sono una coppia bellissima, vero?" domandò lei, allacciandogli le braccia al collo e avvicinandosi impercettibilmente alle sue labbra "vero" concordò lui con un sorriso "era ora che riuscissero a capire che la loro amicizia nascondeva qualcosa in più" aggiunse Harry, senza smettere di tenerla ancorata contro il suo corpo "l'unica ragione per cui Emma faticava a farsi avanti con lui era il timore di perdere la sua privacy ed essere additata dalla gente" ricordò Meg, a quel punto lui la fissò intensamente negli occhi "anche tu ne hai avuta?" la ragazza sorrise, cominciando ad accarezzargli dolcemente i ricci "in realtà io sono stata piuttosto impulsiva" sorrise ricordando quello stranissimo e perfettissimo giorno in cui Tom Burbank e James Parker le avevano fatto quella proposta destinata a cambiarle le vita "hai avuto paura o no?" Harry le prese il viso tra le mani fissandola intensamente negli occhi "no, non ho avuto paura. ..non le ho nemmeno dato il tempo di prendere il sopravvento..semplicemente non ci ho pensato, e appena ho realizzato che non si trattava di una candid-camera, ho accettato e basta, forse ingenuamente, forse stupidamente, non mi sono data la possibilità di pensare alle conseguenze della mia scelta. Desideravo follemente conoscerti per davvero e poterti stare accanto, di tutto il resto non ne fregava niente..sarebbe potuto crollare il mondo, e io sarei rimasta in eterno con quel sorriso ebete sulla labbra e il luccichio negli occhi" avrebbe voluto mangiarsela di baci, seriamente "E'stata zia Katy a fami rendere conto dei cambiamenti che la mia vita avrebbe inevitabilmente subito..ma anche allora, non mi importava nulla di nulla..volevo stare con te e basta, perchè sei stato il protagonista induscusso dei miei sogni sin dall'inizio, e anche soltanto guardarti negli occhi per qualche secondo, mi avrebbe reso la ragazza più felice del mondo. Ti lascio immaginare come sto adesso" concluse lei, non riuscendo ad aggiungere nient'altro perchè le sue labbra furono immeditamenete catturate da lui, da un bacio senza precedenti "E io devo ancora capire cosa mi sia successo durante i giorni che abbiamo trascorso insieme..in effetti non credo che lo saprò mai. E' scattato qualcosa amore mio, è scattato sin dal momento in cui abbiamo inventato quella storia insieme, o forse addirittura prima, non lo so; è come se fossi arrivata in punta di piedi, silenziosa, rispettosa dei miei spazi, e poi da fiammifero solitario, prima hai portato con te una luce fioca, appena visibile, ma in breve tempo ti sei trasformata in un falò, e mi hai bruciato il cuore. Non una fiamma che produce cenere, ma una che dona sicurezza e calore, che dona vita.
Fin quando ho potuto, ho finto di non renderme conto, proprio perchè sapevo che sarebbe stato insopportabile saperti lontana, e come un cretino pensavo che tagliare i ponti una volta finita la farsa, sarebbe stato più semplice..però non avevo calcolato di arrivare a dipendere completamente da te. Non credevo di saper provare qualcosa di così grande, così bello, così vero, così forte e così profondo per una ragazza. Ma tu mi hai sconvolto l'esistenza come nessun altro è riuscito o riuscirà a fare, ho perso la testa, sono follemente innamorato della mia fan numero uno."
No...non sarebbe bastata nemmeno un'intera enciclopedia, la somma delle parole esistenti sul pianeta moltiplicato per tutte le lingue del mondo, l'estensione delle terme emerse, tutti i granelli di sabbia delle spiagge terrestri, o il firmamento al completo per scrivergli 'ti amo'...lo amava, l'amava, si amavano molto, molto, ma molto di più.
Poco distanti da loro Zayn, Liam, Louis, Charlie, Jamie, Niall, Beth, Emma, tutti erano intenti a chiacchierare animatamente, e soltanto loro due, pur essendo in un angolo di quella stessa stanza, erano ormai entrati a far parte di un mondo che si erano creati su misura.
" non credi si sia fatto tardi?" domandò il ragazzo, dopo l'ennesimo bacio mozzafiato "portami a casa" sussurrò Meg sulle sue labbra, inducendolo a sorridere a più non posso. Bramava di averla tutta per sè dal momento in cui l'aveva amata in camera sua in America, più di un mese prima; Harry smaniava dalla voglia di portarla a casa come lei gli aveva chiesto, e la ragazza non si faceva problemi nell'abbandonare gli amici di punto in bianco, visto che avrebbe potuto riabbracciarli ogni qual volta ne avrebbe avuto voglia, quindi praticamente tutti i giorni!
Nel giro di dieci minuti salurarono tutti, Emma e Niall furono del loro stesso avviso e si fecero accompagnare a casa di lui, entrambi bramosi si coccolarsi un po', da soli, per prima volta.

Non appena furono entrati, Harry l'afferrò per le gambe, e senza pensarci nemmeno un secondo, la condusse in cucina, liberandola dalla propria presa, soltanto quando il sedere della ragazza si adagiò sulla lavatrice. Riprese a baciarla, massaggiandole lentamente la schiena, mentre lei gli accarezzava la nuca e si lasciava andare ad appaganti sospiri; Dio, avrebbe voluto levarle tutti i vestiti di dosso, baciarla in ogni parte del corpo, e amarla, anche lì, sulla lavatrice... ma più di ogni altra cosa desiderava poterlo fare per tutti i giorni a venire, per sempre. 
Non esitò a dirglielo. "Non andare via così presto" sussurrò, le sue labbra sfioravano il collo della ragazza, lo solleticavano appena, in baci dolci e maledettamente lenti "quanto vuoi che rimanga, amore?" domandò lei, parlando a fatica, con respiro mozzato "mm..vediamo..." Harry fece finta di pensarci su, senza mai smettere di mantenere il contatto visivo "direi che..per tutta la vita dovrebbe bastare" disse subito dopo, inducendola a ridere per il modo in cui lo aveva detto, come se avesse avuto bisogno di elaborare chissà quale calcolo esistenziale; Meg portò automaticamente la testa all'indietro, ridendo ancora, e lui non potè trattenersi dal riprendere a baciarle il collo, questa volta più avidamente.
Passò qualche minuto prima che la ragazza lo blocasse per impedirgli andare oltre, anche se non desiderava altro che quello; gli prese il viso tra le mani e come sempre rischiò di perdere le facoltà cognitive e l'orientamento spazio-temporale quando i suoi occhi incontraro quelli verdi-azzurri di lui "quanto desideri che io rimanga qui?" non stava più nelle pelle dal dirgli tutta la verità, ma le piaceva tenerlo sulle spine,  soprattutto le piaceva sapere che Harry desiderasse così tanto averla accanto, e quel suo modo di baciarla, coccolarla e contemporaneamete supplicarla di restare, non faceva altro che confermarle per l'ennesima volta di aver fatto la scelta giusta. Voleva rimanere, doveva rimanere, non poteva essere altrimenti, voleva stargli accanto.
" Ma che domandi fai? Lo desidero più di ogni altra cosa al mondo" Detto questo, Harry riprese a baciarla, non pensando minimamente che lei fosse a un passo dar dargli la più bella notizia che avrebbe mai potuto ricevere "e ti dicessi che resto, cosa faresti?" "correrei fuori in questo preciso istante, si, ti lascerei qui, seduta su questa cosa e correrei fuori, uscirei da questa casa e mi riverserai in strada, mi fermerei giusto al centro della carreggiata, allergherei le braccia, e urlerei con tutto il fiato che ho in gola, urlerei al cielo, al mondo, tutto quello che sento. Griderei così forte da rendere sordi tutti, e mi sentirei il ragazzo più fortunato e felice sulla faccia della terra" "sai..non gioverebbe alla band rendere sordi tutti" Meg preferì buttarla sul ridere, non sapendo proprio dove trovare le parole, espressioni che fossero degne di ciò che lui le aveva appena detto; a quel punto fu Harry a ridere, e lei si cullò di quel suono così puro, accogliente e cristallino, prima di baciarlo intensamente sulle labbra...dire che lo amava più se stessa, era dire poco o nulla.
" tanto non corro il rischio di rovinare la carriera dei miei migliori amici...tu non resterai" " e invece si...starò più di due giorni" ribattè lei, allacciandogli le braccia al collo e attirandolo maggiormente verso di sè "tre?" domandò lui "di più" "cinque?" "di più" "una settimana?" Meg sorrise "di più", Harry non si fece passare nemmeno per l'anticamera del cervello che lei potesse fare sul serio, anche se continuava a scorgere un luccichio in quello sguardo che rischiava di farlo diventare matto ogni volta "un mese?" le domandò quasi in tono scherzoso "di più" "si..un anno?" "di più" "dieci annii? venti?" adesso lui sembrava sognare a occhi aperti, e Meg si ritrovò a rubargli un altro bacio sulle labbra "ancora di più" "tutta la vita allora"  le loro fronti erano talmente vicine da scontrarsi e i loro nasi si sfioravano, sorridevano entrambi senza ritegno all'idea di poter stare insieme tutta la vita, anche se lui non credeva fosse possibile, o almeno non da subito.
" Magari si, magari resterò qui con te tutta la vita" Harry portò un dito all'altezza delle sue labbra, impedendole di continuare "non dirlo, non aggiungere altro, non voglio illudermi, altrimenti quando ti vedrò salire su quel maledetto aereo starò peggio..non sopporto che tu sia lontana da me amore" il suo indice premuto ancora contro le labbra di lei "pensa solo per un minuto a quanto sarebbe bello svegliarsi insieme, darsi il buongiorno senza tener conto del fuso orario, non dover attendere mesi per un abbraccio, un bacio, per specchiarsi in uno sguardo, e coccolarsi, amarsi nel senso più vasto del termine e" Meg impresse un dolce bacio sull'indice del ragazzo premuto ancora sulle sue labbra "ci penso tutti i minuti, tutti i giorni..."
Con un salto, scese dall'elottrodomestico sul quale era seduta e si mise in piedi di fronte a lui "ma resta il fatto che tu hai la tua vita, l'università da iniziare, i corsi da seguire, la tua famiglia, la tua migliore amica, e tutti i tuoi progetti.. e lo stesso vale per me, con il tour, l'album, i ragazzi...ma ti giuro che presto o tardi troveremo il modo di far incrociare le nostre strade, e quel punto niente e nessuno potrà più dividerle. Ti chiederò di diventare mia moglie, ti sposerò e resteremo insieme per sempre; adesso non possiamo far altro che non smettere mai di credere in noi, tenendo un conto alla rovescia che terminerà soltanto quando vivremo nella nella città, sotto lo stesso tetto. Ti prometto che succederà, amore. Non sto dicendo pazzie, io ti voglio davvero per il resto della mia vita."
" anche io, anche io ti voglio per il resto dei miei giorni, ti vorrò quando le rughe righeranno il mio viso e la mia pelle non sarà più così piacevole da accarezzare, ti vorrò per sempre..tra ottant'anni, ti vorrò tra settanta, tra sessanta, ti vorrò tra cinquant'anni, tra quaranta, trenta, venti, dieci, ti vorrò tra un anno, ti vorrò la prossima estate, la prossima primavera e il prossimo inverno, ti vorrò a Natale, ti vorrò tra un mese, tra una settimana, tra un giorno, ti vorrò tra un'ora, tra un minuto, tra un secondo, ma ti voglio anche ora...non riesco a starti lontana, sì, ti voglio anche ora, ed è per questo motivo, che io resto sul serio"
Harry la fissava intensamente negli occhi, senza dire una parola, provando a metabolizzare ciò che Meg gli aveva appena sussurrato, non poteva essere vero...eppure, l'aveva sentito con le sue stesse orecchie, eppure lei non aveva utilizzato un tono scherzoso o sognante, gliela sussurrato con una sincerità e una semplicità disarmante..solo che era troppo troppo troppo schifosamente bello per essere vero, e lui non riusciva proprio a crederci.
Le afferrò saldamente una mano e se la portò all'altezza del proprio petto, Meg percepì distintamente i martellanti battiti del suo cuore, il suo sguardo la penetrava nel profondo "dimmi solo che non me lo sono sognato" poco più di un sussurro, pronunciato a fatica, il cuore non reggeva l'emozione "guarda le valigie. Secondo te mi sono davvero portata dietro mezzo armadio e un quarto del bagno, per soli due giorni?" a quelle parole il battito di lui si fece ancora più violento, gli stava scoppiando il cuore, seriamente, e non esisteva sensazione più incredibile e bella.
Boom. Un boato interiore. Non lo avrebbe mai creduto possibile, eppure, eppure stava accadendo..non stava sognando, Meg era lì a Londra, a casa sua, insieme a lui, e gli aveva appena detto che lo voleva al suo fianco per il resto della sua vita, a partire da quel preciso istante. Non sarebbe partita! Si, Harry Styles rischiava di morire di felicità da un momento all'altro.
E intanto continuava a fissarla intensamente negli occhi, non riuscendo a parlare, sconvolto, sorpreso, ma immensamente felice, felice da fare schifo.    
Mantenne la promessa. Si precipitò fuori, corse a più non posso, uscì in strada in piena notte, raggiunse il centro della carreggiata, spalancò le braccia e liberò tutta l'aria che i polmoni avevano immagazzinato, tutta quella compressa, che non era riuscita a dare vita a delle parole di senso compiuto durante quegli instanti. Gridò a squarciagola, senza curarsi di nulla, voleva soltanto che il mondo intero sapesse che quella era la giornata più bella di tutta la sua vita.
" MEG, IO TI AMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO"
Un grido irruento, un urlo che squarciò le tenebre e la città, una dichiarazione d'amore disperatamente profonda, violentemente intensa, dannatamente vera.
La ragazza lo raggiunse in strada, si fiondò tra le sue braccia che l'accolsero calorosamente per non lasciarla mai più, o almeno fino a quando i One Direction non avrebbero dato inizio al proprio Tour europeo.. ma anche in quel caso, sarebbe tornato a stringerla forte forte ogni qual volta avrebbe potuto. Sarebbe tornato a casa molto più spesso, poco ma sicuro, e raggiungerla sarebbe stato molto più semplice. Soltanto un paio d'ore di volo e avrebbero potuto abbracciarsi di nuovo. La distanza si sarebbe improvvisamente ridotta di molto, e poi il Tour sabbe teminato a metà novembre, e almeno fino alla primavera successiva, niente e nessuno avrebbe più anche solo tentato di dividerli.  Non ci sarebbero riusciti nemmeno dopo, nemmeno negli anni a venire.
Lei lo avrebbe aspettato a Londra, come facevano Charlie, Jamie e Beth, come avrebbe fatto anche Emma, e lui avrebbe fatto in modo di non farla attendere troppo..o magari Meg avrebbe addirittura potuto raggungerlo in tour..senza un oceano di mezzo, sarebbe stato tutto di gran lunga più semplice. Non si trattava più di dover andare in America o venire in Inghilerra attraversando i continenti, lei lo avrebbe semplicemente aspettato a casa, e avrebbe goduto della sua presenza per tutto il resto del tempo.
" Resto" sussurrò ancora, lasciandosi stringere convulsamente "resti?" domandò Harry come conferma, un sorriso che avrebbe fatto invidia a chiunque si impossessò del viso di lui  "resto" ripetè la ragazza, senza smettere di tenersi ancorata al suo corpo "AVETE SENTITO TUTTI?" urlò ancora, abbracciandola più forte "HA DETTO DI SI!" aggiunse, sempre gridando, e Meg non accennò a volersi liberare da quella presa così stretta da farle mancare fiato "MI AMA COSI' TANTO DA AVER DECISO DI RESTARE...PER ME" "shhhh" Meg tentò di zittirlo dopo quell'ulteriore grido "non vorrai mica rischiare di essere denunciato da qualcuno?" sussurrò, per contrasto, sempre stretta  tra le sue braccia "perchè dovrebbero denununciarmi?" "stai disturbando la quiete pubblica in caso non te ne fossi accorto" "chissene frega! sono felice, smisuratamente felice amore mio" a quel punto le alzò il viso di quel tanto necessario a farlo trovare di fronte al proprio, e la baciò senza esitazioni.
Le loro labbra combaciarono in modo perfetto, e in mezzo a quella strada, si consumarono infiniti e bollenti baci.
"SONO PAZZO DI TEEE" " Harry..se continui così il mio cuore non regge e-" non le permise di proseguire, ritornò a imprigionarle le labbra con le proprie, cominciò a massaggiarle la schiena mentre la baciava con passione, e ben presto perse la testa al punto tale da afferrarle le gambe e ritornare finalmente dentro, con lei in braccio. Andò dritto dritto in camera sua, camminando alla cieca, senza smettere di tenere le labbra premute contro quelle di lei, l'adagiò dolcemente sul proprio letto e si stese su di lei.
Quando furono costretti a staccarsi per necessità di recuperare fiato, le loro fronti si scontrarono, sorridevano entrambi, felici "Harry Styles denunciato dai vicini. Il movente? Pare che il giovane abbia giurato amore alla sua fidanzata in mezzo alla strada, gridando in piena notte." Meg rise di cuore "ti immagini se uscisse un numero del genere?" le domandò lui, perforandole anche l'anima con l'intensità di quello sguardo, la ragazza rise ancora più forte, coinvolgendolo totalmente  "ti amo, ti amo da morire" gli sussurrò sulle labbra, prima di attirarlo maggiormente a sè e riprendere a baciarlo, ripetendogli quanto lo amasse ogni qual volta si staccavano per recuperare fiato.
Continuarono così per un bel po' di tempo, scambiandosi effesioni e baci bollenti in camera di lui, fin quando Harry, di punto in bianco, non le prese il viso tra le mani "non stai rinuciando a qualcosa per me, vero?" "non stai sacrificando la tua vita lì per me..giusto?" lei sorrise scuotendo la testa "non voglio che rinunci ai tuoi progetti, alle tue passioni, alla tua famiglia, ai tuoi sogni..non lo vorrei mai amore mio" "certo che sei di coccio!" a quelle parole, lui la guardò confuso "quando capirai che tutto quello che hai appena elencato include te?" "Harry..i miei sogni, le mie passioni, i miei progetti, la mia vita, persino la mia famiglia...voglio che tutto includa te, noi" il ragazzo la baciò dolcemente sulle labbra "sei sicura al 100% di quello che fai? Sei il regalo più grande che la vita mi abbia fatto, e desidero stare con te per sempre, ma più di ogni altra cosa, voglio che tu sia felice" "lo sono soltanto insieme a te" ribattè lei, facendogli scoppiare il cuore, di nuovo, ancora e ancora.
" L'università?" "il giorno in cui io e Emma siamo andate a fare i test, fra le varie opzioni, abbiamo messo una 'x' anche accanto alla scritta Londra...non ci speravamo per niente, lo abbbiamo fatto più per scrupolo che per altro, non avrei mai pensato che potessero prenderci. Poi sono arrivati i risultati, e in quel preciso istante ho deciso che sarei venuta da te, costasse quel che costasse" il sorriso sul volto del ragazzo era sconcertante, più radioso del sole "ma mi avevi detto che ti avevano presa in quell'univesità..a un centininaio di km da casa tua" "infatti è così, però sono stata accettata anche qui..e non ho avuto dubbi nel decidere dove frequentare i corsi" "se è questo è un sogno, allora non svegliarmi mai più" sussurrò lui, stringendola forte a sè.
" Non lo è amore mio, è tutto vero, sono venuta qui per restare, per te, per noi" Harry riprese a baciarla come se nemmeno esistesse un domani. Nulla al mondo avrebbe mai potuto essere comparato alla felicità che stava provando, non riusciva nemmeno a immaginare una sensazione più sconvolgente e appagante di quella di stringerla forte forte, sapendo di non doverla lasciare andare via, sapendo di avere tutto il tempo del mondo a disposizione per amarla e renderla sua.       






BUONSALVEEEEE!!!
Finalmente sono riuscita a pubblicare il nuovo capitolo!
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto, e scusate ancora per il ritardo...
Ovviamente non sono riuscita a scriverlo identico a quello che avrei dovuto pubblicare quando mi si è rotto il monitor, e ho il presentimento che quello che mi si è cancellato, fosse venuto meglio :/
In ogni caso i giudici siete voi, e non esitate a farmi sapere cosa ne pensate! Adoro interagire e chiacchierare con voi lettrici ♥♥
E ovviamente grazie per tutto quello che avete fatto fino ad ora.
Il prossimo sarà l'ultimo capitolo della storia, e proprio per questo motivo non c'è lo spoiler questa volta...sarà una sorpresa a tutti gli effetti :DDD
Non mi preoccupate, perchè mi farò perdonare con qualcosa che scoprirete la prossima volta :DDD
Oggi sono troppo misteriosa, lo so...ma prometto che lunedì, al massimo martedì (visto che è Pasquetta) avrete il nuovo capitolo :))
Un bacione forte forte, e BUONA PASQUAAAA ♥♥♥    
   

 

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Capitolo 49
*** Capitolo 47 ***


La vide girarsi e rigirarsi sotto le coperte, con un candido sorriso dipinto sulle labbra e i biondi capelli sparsi sul cuscino; non potè fare a meno di sorridere, e cercando di non fare troppo rumore poggiò il vassoio che reggeva tra le mani sul comodino, e si stese di nuovo al suo fianco. "Hei" sussurrò, carezzandole dolcemente una guancia, la sua voce era poco più di un sussurro e la ragazza parve non accorgersi di nulla "dormigliona" ci ritentò, sempre con tono dolce, ma Emma continuava a essere intrappolata nel mondo dei sogni.
Avrebbe potuto restare lì a guardarla per sempre, ma la sua aspirazione più grande non era bere il caffè freddo al mattino, e poi sapeva bene di non poterla trattenere a letto: Emma aveva appuntamento con Meg, sarebbero dovute uscire per iniziare a cercare qualche monolocale dove avrebbero potuto vivere a Londra... Sempre che la mora non si fosse fatta convincere da Harry a restare a casa sua, ma ne dubitava..immaginava che a Meg non sarebbe piaciuto svegliarsi da sola a casa del suo ragazzo, quando lui sarebbe stato impegnato con il tour e si sarebbe svegliato  a sua volta in un lussuoso albergo di chissà quale città.
E poi le due ragazze avevano tutte le intenzioni di condividere quella nuova esperienza, avrebbero dovuto ambientarsi, abituarsi al traffico londinese, forse anche alla nebbia e al freddo tipici della capitale britannica, e sicuramente il tutto sarebbe risultato di gran lunga più semplice se lo avessero fatto insieme. Però Meg era felice di essere lì, Niall aveva notato che la ragazza di Harry non aveva smesso di sorridere nemmeno per un istante da quando l'aereo aveva sfiorato il suolo londinese, e immaginva che le cose fossero andate anche meglio quando lei aveva svelato la sorpresa all'amico, e per quanto riguarda Emma...beh, era successo tutto troppo in fretta per dargli un senso. Ma stava bene con lei, dannatamente bene.
Era riuscito a confessarle almeno un briciolo di ciò che provava quando era insieme a lei in aeroporto, e a casa di Zayn, mentre tutti gli altri erano impegnati a chiacchierare, lui non aveva resistito, e approfittando del fatto che nessuno li stesse guardando, l'aveva presa per mano e trascinata con sè nel corridoio; a quel punto aveva fatto in modo che la schiena della ragazza si appoggiasse al muro e l'aveva baciata intensamente per quello che poteva essere stato un quarto d'ora probabilmente..non lo sapeva con esattezza, dato che quei baci gli avevano fatto perdere totalmente la cognizione del tempo.
E poi aveva ripreso da dove aveva interrotto, una volta a casa. L'aveva coccolata per tutta la notte, baciandola sulle labbra, sulla fronte, sul mento, sul collo, e tenendola stretta contro il proprio corpo, beandosi di quella sensazione di assoluta completezza che ormai aveva capito essere in grado di provare soltanto in sua presenza.
Sì, aveva perso la testa per la migliore amica di Meg, che a sua volta aveva recitato la parte della finta fidanzata di Harry.. uno dei suoi migliori amici. 
Detta così, la cosa suonava un po' assurda, e in effetti c'era molto da precisare, come per esempio il fatto che sia Meg che Emma erano fan della band, che la prima aveva avuto una cotta per Styles praticamente da sempre, che in realtà non aveva mai finto di stare bene insieme a lui, e si era tatuata sul cuore ogni momento trascorso insieme al suo 'fidanzato fittizio'. Ciò che nessuno si aspettava era che Harry si innamorasse di lei senza riserve, scoprendo sentimenti che non aveva mai provato prima, e sentendosi sicuro di voler condividere con lei il resto della propria esistenza. 

In fondo, anche Niall doveva ringraziare tutto quello strano complotto, se aveva avuto la possibilà di conoscere Emma e innamorarsi di lei.
Beh, bisognava ammettere che Burbank e Parker, manager della band, famosi per il loro essere spietati, in realtà avevano agito da Cupido non una sola volta, ma due, anche se indirettamente e senza rendersene nemmeno conto..ma che gli importava? L'unica cosa degna di nota era che aveva passato la notte a baciare Emma, e desiderava ripetere quell'esperienza all'inifinito.
Non riusciva a smettere di guardarla dormire, e non potè trattenersi dal carezzarle dolcemente la spalla nuda, prima di chinarsi su di lei e rubarle un bacio a stampo sulle labbra.
Solo a quel punto, Emma aprì lentamente gli occhi e si guardò intorno inizialmente un po' spaesata, poi si vide due occhi più azzurri del cielo e del mare messi insieme puntati addosso, e ricordò tutto.
Gli sorrise, allacciandogli le braccia al collo e attirandolo verso di sè; Niall ovviamente non oppose alcuna resistenza, e si ritrovò presto completamente steso sul suo esile corpo, a baciarla e coccolarla come se nessuno dei due ne avesse avuto abbastanza durante la notte appena trascorsa. Forse non ne avrebbero avuto mai abbastanza.
" Buongiorno" sussurrò la ragazza, quando riuscirono a staccarsi, la voce ancora assonnata, e i capelli biondi spalamti sul cuscino...era una visione agli occhi di lui, la più bella al mondo.
" Tuttto bene?" Niall non rinuciò al contatto con i suoi occhi "si" rispose appena lei, sciogliendosi in un sorriso "e tu? stai bene?" gli domandò un attimo dopo, immergendo le proprie dita tra i capelli del ragazzo..era la prima volta che si trovavano in una situazione del genere, e anche se Niall aveva dormito a casa sua quando lui e Harry le avevano raggiunte in America, adesso la situazione era del tutto diversa, e sicuramente molto più intrigante e piacevole.
" Mai stato meglio" disse lui, con la sua solita spensieratezza e allegria, tentando di non pesare sul suo corpo; Emma gli sorrise prima di baciarlo dolcemente"ti avevo preparato un caffè, ma ho impiegato così tanto tempo per strapparti dal mondo dei sogni, che si è raffreddato" a quel punto la ragazza rise di cuore "lo so, Meg me lo ripete ogni volta che dormiamo insieme...sono una dormigliona, e ho un sonno così pesante che non mi sveglierebbero nemmeno i cannoni" "però il mio bacio è riuscito a svegliarti" "quello è peggio di un cannone!" ribattè lei seria, inducendolo a guardarla con espressione confusa ma tenera "intendevo dire" gli prese il viso tra le mani mentre Niall si avvicinava di più a lei e le loro fronti si scontravano "che quando mi baci, il mio cuore reagisce come se fosse stato appena bombardato...esplode" spiegò Emma, abbassando la voce di un'ottava alla fine della frase. Lui non riuscì a resistere oltre e la baciò di nuovo, portando entrambe le mani all'altezza dei suoi fianchi "sei la ragazza più interessante che abbia mai incontrato" "devo prenderla come un complimento?" "assolutamente si! Sei unica, e mi intrighi da impazzire" a quel punto Emma sorrise raggiante.
"Quanto tempo abbiamo prima dell'appuntamento con Meg e Harry?" domandò, stiracchiandosi sotto le lenzuola "in realtà siamo già in ritardo" ammise Niall, senza dare l'impressione di essere preoccupato più di tanto; ma la ragazza non sembrava del suo stesso avviso, e nel giro di qualche secondo si scoprì e si catapultò giù dal letto, facendolo sorridere per il suo essere così pazza e imprevedibile. L'adorava ogni secondo di più. "Ma aspetta!" si ritrovò a sbarrarle la strada "abbiamo da fare oggi" gli ricordò lei "si..ma scommetto tutto l'oro del mondo che anche loro saranno in ritardo" Emma sorrise, e lui la guardò come se la sapesse lunga "cinque minuti" la pregò Niall, avvicinandosi pericolosamente al suo viso "due" obiettò lei, le loro labbra e un passo dallo sfiorarsi "facciamo tre" così dicendo le prese il viso tra le mani, e la baciò come se nemmeno esistesse un domani.
Emma lo lasciò fare, e con un gesto automatico gli allacciò le braccia al collo, continuando a baciarlo con passione; lui le cinse i fianchi con le braccia e l'attirò meggiormente a sè, stringendola come se volesse impedirle di scappare, ma nonostante fossero sul serio in ritardo, sapeva che lei non lo avrebbe fatto. Quando si decisero a mettere fine a quei baci, anche se controvoglia, tutti e due sorrisero fronte contro fronte...sapevano perfettamente che fossero trascorsi più di tre minuti. La ragazza lo oltrepassò dirigendosi verso il bagno, ma un attimo prima di varcare la soglia della camera, si voltò verso di lui, e corse nuovamente tra le sue braccia "ti amo Niall" sussurrò, con la testa poggiata sulla sua spalla e le mani di lui che le accarezzavano la schiena "anche io, ti amo anche io" rispose lui, beandosi di quel momento, di quel contatto, di quell'abbraccio, di lei.

Un'oretta più tardi, camminavano mano nella mano ad Hyde Park, in attesa dell'arrivo degli altri due innamorati. "Te lo avevo detto che avrebbero tardato" la provocò il ragazzo, ed Emma sorrise "strano..Meg non è mai stata ritardataria" "lei no...ma Harry l'avrà trattenuta baciandola fino a farle perdere la cognizione del tempo" "molto probabile" ammise la ragazza "è la stessa cosa che intendevo fare io con te" sorrise lui "infatti, l'appuntamento era alle nove e mezza, noi siamo arrivati alle dieci e dieci, e adesso che sono le dieci e mezza, o quei due si danno una mossa o li vado a tirare per le orecchie!" Niall rise di cuore a quelle parole, e la ragazza si lasciò a sua volta coinvolgere da quella risata "arriveranno a momenti" le disse, stringendola a sè.
" Scusate il ritardo" esclamò Harry, comparendo alle loro spalle con la mano intrecciata a quella della sua fidanzata "la prossima volta decidiamo di vederci direttamente alle dieci e mezza, ok?" propose Niall "tanto non siamo capaci di fare prima!" aggiunse un attimo dopo, scatenando la risata di tutti. Il momento successivo le due ragazze si strinsero forte..dire che erano felici di essere a Londra, era dire poco o nulla.
"Non mi chiedi niente?" domandò Emma sottovoce "fidati, non ce ne alcun bisogno" le strizzò l'occhio Meg, prima che tutte e due fossero nuovamente rapite dai ragazzi.

" Allora? Da dove iniziamo?" "da un quartiere economico ma carino" rispose subito la mora, Harry e Niall non fecero una piega, perchè sapevano perfettamente che le ragazze non avrebbero mai accettato di vivere in un quartiere inn di Londra se loro due si fossero offerti di pagare l'affitto..non volevano in alcun modo pesare su di loro, nè tantomeno essere mantenute da loro. 
Okay, le loro famiglie non erano ricche, ma avrebbero potuto dare una mano, e poi sia Meg e Emma, erano intenzionate a studiare, e in futuro a trovarsi un lavoro.
" Bene, direi che possiamo iniziare a comprare un giornale e localizzare gli appartamenti in lista" "ottima idea amore" Harry le rubò in bacio, attirandola a sè "ancora non ci credo che stiamo davvero cercando un appartamento..che resterai qui sul serio" le sussurrò, e Meg gli allacciò le braccia al collo baciandolo dolcemente "la mia casa è dove ci sei tu" rispose,spiazzandolo completamente con la dolcezza di quelle parole e inducendolo a desiderare di baciarla all'inifinito. 
Niall e Emma si preoccuparono di comprare il giornale, e poco dopo presero posto in uno dei tavoli del parco, per avere la possibilità di consultarlo. Harry e Meg li seguirono a ruota con tanto di evidenziatore per sottolineare le offerte interessanti, qualora ce ne fossero state. 
Per essere inizio ottobre, a Londra l'aria era piuttosto calda, e il vento mite, motivo per cui Hyde Park, polmone verde della meravigliosa capitale britannica, brulicava di vita quella mattina. La cosa avrebbe potuto costituire un bel problema visto che non capitava di certo tutti i giorni di trovare due dei menbri della boyband più famosa e amata al mondo, seduti insieme alle loro ragazze, in un parco. Ma forse nessuno sembrò accorgersi della loro presenza, proprio perchè Harry e Niall, vestiti sportivi e con le braccia avvolte attorno alla vita delle rispettive ragazze, davano proprio l'impressione di essere due ragazzi comuni, che magari quella mattina avevano marinato la scuola per trascorrere qualche ora insieme alle proprie fidanzatine.. e non i One Direction meno tre.
Stavano così bene, ridevano, scherzavano e si coccolavano in modo così naturale, che nemmeno nella mente diabolica dei paparazzi si affacciò l'ipotesi che potessero essere davvero loro.. e il trucco stava proprio lì, perchè la gente che notava la loro indiscutibile somiglianza con i ragazzi della band, poi scuoteva la testa divertita pensando 'no, non può essere!..Harry Styles e Niall Horan, seduti al parco con le loro ragazze.. che tra l'altro uno è ancora single e la fidanzata dell'altro vive oltreoceano! E poi che cosa ci dovrebbero fare alle undici del mattino, ad Hyde Park, con quello che sembra un giornale tra le mani..si tratta sicuramente di un paio di ragazzi inglesi che gli somigliano, e che stamattina non avevano molta voglia di andare a scuola!'
Se al posto di mamme con passeggini, signore di mezzà età in compagnia di amiche, e uomini che camminavano a passo svelto per raggiungere l'uffficio dalla parte opposta del parco il più in fretta possibile,  ci fossero state le fan della band, le cose sarebbero andate diversamente. Non c'erano dubbi che quelle ragazzine li avrebbero riconosciuti in ogni caso, ma fortunatamente, tutte quelle che avrebbero potuto letteralmente assalirli da un momento all'altro chiedendogli foto e autografi, eran impegnate a reggersi la testa tra le mani, attendendo il sollevante suono della campanella.
Non che ai ragazzi desse fastidio ricevere attenzioni, adoravano la loro vita, adoravano cantare per loro più di ogni altra cosa al mondo, ma si sarebbero comportati da ipocriti se avessero negato che ogni tanto, era bello e piacevole starsene suduti al parco, come comuni adolesenti.
Segnarono tre o quattro indirizzi su quel giornale, decidendo che nei giorni successivi sarebbero sicuramente andati a dare un'occhiata a quegli appartamenti; Meg e Emma erano rimaste colpite dalla foto e dalla descrizione di uno in particolare, situato alla periferia di Westminster, e in cuor loro sapevano già che se il bilocale si fosse rivelato essere fedele a quello descritto sull'annuncio, avrebbero scelto di vivere lì.
E anche se si fosse trattato di un perfetto buco nell'acqua, o l'appartamento non fosse stato all'altezza delle loro aspettative, ne avrebbero sicuramente trovato un altro che avrebbe fatto al caso loro, non c'era di che preoccuparsi, anzi, per essere più precisi bisognerebbe dire che nulla per loro due sarebbe mai stato tanto importante quanto poter vivere tra le braccia dei ragazzi che amavano, e qualunque ostacolo si fosse piazzato sul loro cammino, insieme ai ragazzi, lo avrebbe superato.
Si era ormai fatta l'ora di pranzo, quando il cellulare di Niall squillò, e Harry si imbambolò per qualche istante, stringendo la sua ragazza tra le  braccia; mentre l'amico parlava al telefono, Meg lo baciò dolcemente, soffermandosi a guardare i suoi occhi un attimo dopo, e facendogli chiaramente capire che ne era innamorata pazza, nonostante rischiassero di farle perdere le facoltà cognitive ogni qual volta incrociavano i suoi.
Meg gli passò una mano sulla guancia carezzandola, mentre lui interrompeva il contatto tra i loro occhi per un solo istante, volgendo lo sguardo oltre l'estremità del parco, alla ruota panoramica nota in tutto il mondo come London Eye, la stessa impalcatura di metallo che troneggiava sull'intera città, dandole un so che di caratteristico, e forse persino romantico. "Ci sei mai stata lassù amore?" le domandò, la ragazza scosse la testa "è la prima volta che vengo a Londra" gli ricordò "e non hai paura dell'altezza, vero? domandò ancora, come per conferma "non se ci sei tu" sussurrò, e a quel punto Harry non potè fare a meno di rubarle altri baci "ti regalerò il tramonto più bello che tu abbia mai visto" dichiarò lui, guardandola dritta negli occhi, e attirandola ancora di più a sè, se possibile.
I baci che ne seguirono, furono interrotti da Niall, il quale annunciò ai tre che era Louis al telefono, e gli aveva appena proposto di pranzare tutti insieme; Emma, Meg e Harry furono entusiasti dell'idea e meno di mezzora dopo, si ritrovarono tutti e dieci in un posto tranquillo in periferia, scelto da Liam. Era una sorta di agriturismo, e loro erano gli unici clienti al momento; il ragazzo conosceva bene i proprietari dato che erano amici di vecchia data dei suoi nonni materni, e poi sapevano cucinare benissimo. Tutti volevano che le due nuove arrivate si trovassero a proprio agio, e non sentissero così tanto la mancanza di casa, ma forse non si erano ancora resi conto, che Meg e la sua migliore amica stavano bene lì, maledettamente bene. Si, era ovvio che più fossero trascorsi i giorni, e più avrebbero cominciato a sentire la mancanza delle rispettive famiglie, ma nulla al mondo le avrebbe fatto cambiare idea, nulla al mondo sarebbe mai stato più bello di avere la possibilità di frequentare l'università a Londra, e soprattutto stare accanto ai ragazzi che le avevano rubato cuore e anima.
" Un attimo di attenzione!" Meg si accostò a Charlie per sbirciare l'orario sull'orologio al polso della ragazza di Liam, nel momento in cui la voce di Louis sovrastò le altre; avevano trascorso gran parte di quella giornata a ridere e scherzare in quell'agriturismo, e tra un boccone e l'altro, le ore erano letteralmente volate. L'orologio segnava quasi le diciassette, quando il più loquace del gruppo propose un brindisi collettivo, a conclusione di quella giornata.
Un minuto dopo, ben dieci bicchieri si scontrarono al centro del tavolo, producendo un tintinnio piacevole e di buon auspicio "a Meg, a Emma, alla loro nuova vita a Londra, e a tutti noi che cammineremo al loro fianco in quest'avventura" esclamò Louis, un attimo dopo tutti i convitati mandarono giù un sorso, sorridendo e continuando a chiacchierare tra loro.
" Dove la porterai stasera?" domandò Zayn a Harry, senza farsi sentire dagli altri "questa volta ho organizzato io, una sorpresa per lei" rispose l'amico, facendogli l'occhiolino "di che si tratta?" Liam si unì alla conversazione, approfittando del fatto che tutte e cinque le ragazze stessero ridendo a crepapelle grazie alla simpatia innata di Lou e alla spontaneità disarmante di Niall..se i due elementi venivano mischiati insieme, l'intrattenimento era assicurato. Non che gli altri tre non fossero speciali, ognuno di loro lo era a modo suo.. anche se era ovvio che ognuna delle ragazze fosse riuscita a vedere qualcosa in più in uno dei cinque.
"Quindi?" Zayn  moriva dalla voglia di sapere cosa Harry avesse architettato per la sua ragazza "è la prima volta che viene a Londra, e non è mai stata sul London Eye, perciò la porterò lì" spiegò il ragazzo "tutto qui?" Liam lo guardò con aria sorpresa, non era possibile che il riccio si limitasse a quello "no...trascorreremo la serata sulla ruota, ma in un modo piuttosto romantico, e originale" detto ciò, Harry spiegò ai suoi amici le sue intenzioni, e quando ebbe finito "wow" fu tutto quello che riuscì a dire Liam "è un'idea grandiosa" aggiunse un attimo dopo "non lo dimenticherà mai" concordò Zayn, inducendolo a sorridere.
" Scusate ragazzi, ma noi dobbiamo andare" Meg si sentì avvolgere le spalle dalle sue braccia, e sorrise instintivamente "dobbiamo andare?" domandò, guardandolo dritto negli occhi, lui annuì, prima di rubarle un bacio sulle  labbra "la domanda è dove" le sussurrò, e la ragazza lo guardò riducendo gli occhi, come se in quel modo volesse provare a capire cosa Harry stesse nascondendo "non me la conti giusta tu" esclamò poi, sorridendo "ti fidi di me?" a quel punto lei non ebbe alcun dubbio "e me lo chiedi? Se non mi fidassi, non avrei deciso di restare" "quindi ti fidi" la provocò "si, certo!...ma non me la conti giusta comunque" il ragazzo scoppiò a ridere attirandola di più a sè "in effetti..nascondo qualcosa" le sussurrò, avvicinandosi al suo orecchio, Meg sorrise, puntandogli un dito contro il petto "non vedo l'ora di scoprire cosa" lo baciò dolcemente "allora andiamo, altrimenti facciamo tardi" "andiamo" concordò la ragazza; un attimo dopo salutarono definitivamente i loro amici e sparirono dalla vista dei presenti, dopo aver abbracciato tutti.
Poco dopo Niall e Emma optarono per una passeggiata; Zayn, Jamie, Beth e Louis tornarono a casa con l'intenzione di gaurdare un film o comunque trascorrere una serata tranquilla, mentre Liam e Charlie raggiunsero i genitori di lui per una grigliata in famiglia.

"Prego, salite pure" non appena Harry e Meg raggiunsero la grande impalcatura di ferro che si staccava da terra di circa 140 metri, furono accolti da un uomo sulla quarantina con indosso una maglietta rossa, a un lembo della quale era attaccata una targhetta con il logo dell'attazione più famosa della città "grazie" sorrise lei, un attimo prima di entrare in una delle capsule che ogni giorno permettevano a migliaia e migliaia di turisti di ammirare Londra dall'alto. Non appena vi fu all'interno, si avvicinò al vetro per 'prendere il posto', e chiamò Harry a sè, invitandolo a fare lo stesso "dai amore, vieni prima che arrivino gli altri" lui la raggiunse, cingendole i fianchi con le braccia prima che lei riuscisse ad ammirare la città, e costringendola a voltarsi "gli altri chi?" domandò, un sorriso dolce e malizioso contemporaneamente, si delineò sul suo viso "pensavo che queste cabine arrivassero ad ospitare anche una ventina di persone per volta" "esatto" ancora quel sorriso che l'avrebbe indotta a fare pazzie da un momento all'altro "guarda lì..saranno almeno dieci!.. e in quell'altra..minimo ci saranno quindici persone! praticamente soltanto questa qui-" Meg si bloccò di colpo, mentre lui la guardava intensamente in attesa che la ragazza si rendesse conto da sola della situazione "ci siamo solo io e te" concluse lei in un sussurro, aprendosi in un sorriso raggiante un attimo dopo. Gli allacciò le braccia al collo, e lo baciò dolcemente sulle labbra, piacevolmente sorpresa da quella nuova consapevolezza "ma come hai fatto?" gli domandò quando si furono staccati, le pupille dilatate dall'entusiasmo "fare parte dei One Direction ha i suoi vantaggi" esclamò lui, carezzandole il viso con i polpastrelli "hai affittato una capsula speciale solo per noi due?" "più o meno" rispose Harry, facendo scontrare le loro fronti "ti amo" sussurrò la ragazza, un attimo prima che le loro labbra si incontrassero di nuovo.
In quell'esatto istante la ruota cominciò a muoversi, e Meg tornò a guardare fuori, mentre lui le cingeva i fianchi con le braccia. 
Aveva sempre saputo che Londra fosse una delle città più belle al mondo, ma da quando era arrivata, non aveva avuto modo di vedere granchè: quella matttina stessa erano usciti un po', ma oltre ad aver constatato l'apparente infinita estensione di Hyde Park, non aveva visto nulla della città..un po' perchè capiva perfettamente che Harry e Niall non avrebbero potuto camminare liberamente tenendo lei e Emma per mano come se i loro volti e i loro nomi non fossero irrimediabilmente associati al successo mondiale della band, e un po' perchè effettivamente non avevano nemmeno avuto tempo.
Questo fu il motivo per il quale quasi le mancò il respiro di fronte a quella vista mozzafiato. Fu letteralmente ammaliata dalla sconvolgente bellezza della capitale britannica.
Non aveva mai visto nulla di lontanamente simile in tutta la sua vita...Londra era una visione, una meraviglia, un tesoro, un sogno a occhi aperti.
Tremò nel momento esatto in cui Harry le spostò i capelli su un solo lato e prese a baciarle dolcemente la spalla lasciata scoperta, tirandole un po' la maglietta, mentre i suoi occhi si ancoravano a quel panorama che si estendeva sotto di loro, lo stesso che ogni minuto appariva più lontano e più fiabesco. 
Londra era decisamente la città più bella in assoluto...e poi lui l'aveva portata lì al tramonto, dandole la possibilità di ammirarla sia irradiata dalla luce del giorno, sia tinta di rosso e di viola. Spettacolare.
Gli occhi di Meg non riuscirono a staccarsi da quella vista per minuti interi. La sede del Parlamento inglese, dominata dall'imponente Big Ben, orologio-campanile più famoso al mondo, e situata proprio lungo una sponda del Tamigi, a sua volta attraversato da un ponte costituito da arcate simmetriche, e percorso da decine e decine di caratteristichi bus rossi a due piani e da gruppi di turisti intenti a visitare la città cogliendola nel momento migliore della giornata, nell'intervallo di tempo durante il quale il cielo si tingeva dei colori del tramonto.. era uno scenario da incorniciare seduta stante.
Meg non disponeva di una macchina fotografica, ma lo avrebbe ricordato per sempre, lo aveva già memorizzato nel cuore.
Era la cosa più bella che avesse mai visto, e ai suoi occhi appariva pure maledettamente romantica...perchè era lì insieme a lui, e Harry continuava a lasciarle scie di baci sulla spalla e sul collo, tenendola stretta a sè, e con uno sfondo del genere alle spalle. Si, se l'era immaginata come una città favolosa sin dall'inizio, ma Londra, non solo non l'aveva delusa, ma aveva addrittura superato le sue aspettative..sul serio le mancava il respiro di fronte a quello spettacolo. Era troppo perfetto per essere reale.
"Allora? che te ne pare?" la voce di lui la distrasse da quello scorcio meraviglioso "Grazie per avermi portato qui...è un panorama da sogno" sussurrò, voltandosi per guardarlo negli occhi, e sentendo il battito del cuore accelerare di più, perchè non sapeva scegliere quale fosse la visione più bella "ti ho portata qui perchè voglio donarti una serata indimenticabile, e Westminster visto dall'alto mi darà una mano nel renderla tale" Meg a quel punto lo baciò "Londra è bellissima" sussurrò allacciandogli le braccia al collo, aveva gli occhi ludici, quella vista l'aveva adirittura fatta emozionare "lo sei anche tu amore" sorrise lui, rischiando davvero di farle prendere un infarto, un colpo dritto al cuore. Sarebbe morta di felicità.
Harry l'attirò dolcemente a sè e prese a baciarla sulle labbra, lentamente e intensamente, si persero completamente in quei baci famelici, dimenticandosi del tempo, del luogo, di qualunque cosa non fossero loro due; il London Eye continuava a percorrere la propria orbita circolare, più e più volte, regalandogli un paesaggio sempre più prossimo alla notte, ogni qual volta che loro labbra si staccavano per necessità di riprendere fiato, e Harry e Meg non potevano fare a meno di ammirare quella visione da favola.
Trascorsero alcune ore, e quando la ragazza vide le porte di vetro della capsula aprirsi, pensò subito che fosse arrivato il momento di ritornare con i piedi per terra, letteralmente..già era abbastanza insolito che soltanto a loro due fosse stato permesso di compiere qualcosa come una decina di giri, invece che uno solo "amore? ci stanno venendo a cacciare" esclamò lei, il suo tono voleva essere divertito, ma lui notò una nota di tristezza, era lampante che le piacesse da morire stare lì "non credo proprio" si limitò a risponderle Harry, guardandola come chi sa che sta per succedere qualcosa che renderà felice la persona al proprio fianco.
Si era fatto completamente buio, e Londra non poteva apparire più bella agli occhi dei due innamorati, quando quelle porte si spalancarono davvero, e tutto il resto accade in pochi minuti. Meg si ritrovò ad assistere a una scena che mai avrebbe dimenticato: due uomini posizionarono un tavolo quasi al centro della capsula, che fu subito ricoperto da una tovaglia e apparecchiato con tanto di bicchieri da champagne, subito dopo furono introdotte nella capsula anche due sedie, e per completare l'opera, uno dei due uomini portò anche un paio di candele, le posizionò al centro del tavolo e le accese. Poi le porte si richiusero, e loro due furono di nuovo da soli; Meg spostò lo sguardo da quel tavolo romanticamente apparecchiato, a Londra avvolta dal blu della notte, per poi posarlo su di lui, incredula ma immensamente felice.
La ruota panoramica riprese a girare, tutte le altre capsule erano completamente vuote, e la ragazza non conosceva parole che rendessero giustizia a ciò che stava vivendo "all'inizio, volevo portarti in un ristorantino sul fiume, ma poi ho pensato che non esiste uno spettacolo più bello di quello che ci circonda..e ho fatto in modo che il ristorantino fosse spostato qui" spiegò Harry, gli occhi gli brillavano, e quando Meg si buttò tra le sue braccia stringendolo forte, lui non potè che accoglierla calorosamente "cenare in una capsula che gira in tondo, è la cosa più inusuale che io abbia mai fatto, ma è anche la più emozionante. Grazie amore mio, grazie" sussurrò, mentre il corpo era ancora ancora ancorato a quello di lui "smettila di ringraziarrmi, questo è solo l'inizio" spiegò Harry, strizzandole l'occhio, lei sorrise raggiante, e si guardò ancora intorno..non poteva essere vero. Non poteva essere riuscito a farsi apparecchiare lì un tavolo con tanto di candele..quello era il regalo più bello che qualcuno le avesse mai fatto.
Presero posto, tenendosi per mano anche quando si furono seduti "adesso ti dico cosa accadrà: innanzi tutto, la ruota panoramica dopo le nove di sera, durante il periodo invernale è chiusa al resto del pubblico, quindi sarà solo nostra per tutta la notte. E ogni volta che la nostra capsula completerà un giro assumendo la posizione di partenza, quella ancorata alla pedana, un cameriere ci porterà un piatto" "come ti è venuta in mente una cosa simile?" Meg era incapace di smettere di sorridere, e in quella sorta di bolla di sapone in cui si trovavano, rischiarata soltanto dalla fioca luce delle candele, appariva ancora più bella; i lineamenti dolci per metà immersi nell'ombra, quell'impagabile sorriso, il luccichio a livello degli occhi, e i capelli scuri e boccolosi che le incorniciavano il viso, la rendevano irresisitibile agli occhi di lui.
"Ma tutto questo non vale nemmeno un decimo di quello che tu hai fatto per me" le sussurrò, un attimo prima che l'antipasto venisse servito "non è vero, per me ha un vaolre inestimabile" ribattè lei.
 La serata trascorse sin troppo velocemente: parlarono molto di se stessi, della loro vita, dei loro sogni, di ciò che avrebbero costruito insieme, e gustarono le prelibatezze amandosi con lo sguardo. Meg e Emma avrebbero dovuto cominciare i corsi all'università la settimana successiva, e intanto avrebbero continuato a cercare casa, e i ragazzi gli sarebbero stati accanto fino alla loro partenza..poi avrebbero fatto ritorno a casa una ventina di giorni dopo, e così sarebbe andata avanti anche dopo. Il futuro non le faceva più paura, con Harry a tenerle la mano.
Quando ebbero terminato la cena, tornarono ad ammirare Londra, e un attimo dopo, senza nemmeno essere pienamente coscenti di trovarsi nella posizione più alta che le capsule potevano occupare durante la loro orbita, ripresero a baciarsi, al buio, sospesi in cielo. 
Le loro labbra si unirono in baci ardenti, le mani di lui si ancorarono ai fianchi della ragazza, e Meg immerse le dita tra i suoi ricci spettinandoglieli, senza smettere di baciarlo. Harry spostò le mani sulla sua schiena, cominciando a massaggiarla dolcemente, mentre il contatto tra le loro labbra si faceva sempre più intimo, i loro corpi si avvinghiarono l'uno all'altro; la ragazza si ritrovò piegata all'indietro, in posizione da caschè, con le labbra di lui incollate alle proprie e impegnate a consumarle di baci. Nel giro di qualche istante, la sua schiena aderì perfettamente al pavimento, e Harry si stese sopra di lei; iniziò a baciarle il collo, mordendoglielo, e poi imprimendoci di nuovo altri baci, e lei non riuscì a resistere alla tentazione di sbottonargli violentemente la camicia, per poi lanciarla chissà dove nella capsula.
Harry ritornò a baciarla sulle labbra, mentre le sue mani si infilavano sotto la maglietta di lei, carezzandole la pancia e alzandogliela fino all'altezza dei seni; Meg lo attirò ancora di più a sè e quando i suoi occhi incontrarono quelli di lui, vi lesse desiderio ed eccitazione "voglio fare l'amore con te" sussurrò il ragazzo, con voce roca. La ragazza riprese a baciarlo lentamente e intensamente sulle labbra, con l'intenzione di fargli perdere completamente la testa, per avere la possibilità di ribaltare le posizioni. Si mise a cavalcioni su di lui, e si sfilò deliberatamente la maglietta, poi tornò a stendersi su di lui, mentre Harry le baciava avidamente il collo, stringendo tra i denti le bretelline del reggiseno e tirandogliele giù; lei alzò il viso per guardarlo dritto negli occhi e annegarci dentro come sempre, accarezzandogli il petto, mentre il ragazzo le slacciava il reggiseno con un gesto impulsivo e lo lasciava cadere da qualche parte. A quel punto Harry, fece di nuovo in modo di trovarsi su di lei, e riprese a baciarla sulle labbra, poi di nuovo sul collo, nell'incavo dei seni, sul ventre, fino a bloccarsi all'altezza del jeans di lei, mentre Meg lo lasciava fare soffocando gemiti di piacere.
" Ti voglio" sussurrò lei, i loro corpi già sudati, i respiri affannati e le pupille dilatate dal desiderio di lui. Senza interrompere il contatto visivo, Harry la liberò dei pantaloni e di ogni altra cosa con un unico gesto, e la ragazza fece lo stesso con lui, fin quando non si ritrovarono completamente nudi, nel buio più assoluto, a centoquaranta metri sopra il livello del fiume sotto di loro. Si strinsero in un forte abbraccio, nonostante i loro corpi fossero sudatissimi, continuarono a baciarsi famelicamente, dappertutto "ti amo da impazzire" sussurrò lei "ti amo anche io amore..tanto, tanto, tanto, ta" Meg gli serrò le labbra con un altro bacio.
Fecero l'amore in una capsula del London Eye, sospesi nel blu di una notte auntunnale di Londra, circondati da quella vista mozzafiato e perdutamente innamorati l'uno dell'altra.
Nessuno seppe mai di quella notte, nessuno li vide perchè erano troppo in alto e perchè era troppo buio..soltanto la facciata del Parlamento, il ponte sul Tamigi, e il cielo sopra di loro, provarono ad immaginare quanto amore fosse esploso in quella capsula, e quanto ce ne fosse ancora nei loro cuori. 
Inesauribile, se esiste un termine capace di rendere giustizia all'immensità dei loro sentimenti, quello è 'inesauribile'.

FINE






BUONSALVEEEEEEEEEE :)))
Allora, spero che abbiate trascorso una buona Pasqua e Pasquetta, e spero di non avervi fatto aspettare troppo per questo capitolo.
Sinceramente, ancora non mi sembra vero che la storia sia finita..mi mancheranno da morire i miei personaggi! ://
E ora i ringraziamenti.
Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie e grazie ancora a tutte coloro che mi hanno compagnia in quest'avventura ♥♥
Spesso, senza rendervene nemmeno conto, mi avete spronato a scrivere, e le vostre parole, mi hanno sempre, e sottolineo sempre, strappato un sorriso.
Spero di essere riuscita a farvi sognare insieme a me..era quello il mio obiettivo! ;)

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Questi sono esattamente 373 cuori. Esattamente il numero delle recensioni che questa storia ha ricevuto fino ad adesso. GRAZIE elevato alla trecentosettantatreesima potenza!
Mi raccomando, sono curiosissima di sapere cosa ne pensate di questo finale! Perciò recensite, recensite, recensite! :DD Lo sapete che lo apprezzo tantisssimo!


No, non ho ancora finito. Ho un'altra sopresa per voi. Scoprirete tutto passando di qua http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2560653&i=1
Proprio non riesco a non scrivere, quindi ho inziato una nuova storia, e mi farebbe davvero piacere se continuaste a farmi compagnia anche questa volta :DD
Ho scritto soltanto il prologo, e non si capisce molto della trama, ma aggiornerò presto ;)
Spero che vi piaccia ♥♥♥  e spero di risentirvi presto!! ;DDD
Un bacione grande grande grande, ancora grazie, e alla prossimaaaaaaaaa <3<3<3<3



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