Like a football match

di AnnaHazza
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** S. Valentino's night ***
Capitolo 17: *** S. Valentino's night ***
Capitolo 18: *** S. Valentino's night ***
Capitolo 19: *** S. Valentino's night ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Repilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


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                                                                          Chapter One 





Per  gli adolescenti, di qualsiasi nazionalità o religione essi siano, la domenica è il giorno di riposo.
Solitamente ci si sveglia verso mezzogiorno, ci si rilassa o si esce con gli amici mentre la sera ci si prepara psicologicamente per il lunedì, il peggior giorno della settimana che tutti conoscano.
Questo discorso però non comprende Melanie, Claire e Victoria, perché loro, tutte le domeniche mattine disputano importanti partite di calcio.
Quella mattina, in casa Tomlinson, stavano tutti ancora dormendo o meglio, tutti tranne Melanie, la figlia minore.
La ragazza, seduta sulla lavatrice, si stava facendo una maestosa coda cercando di raccogliere l’enorme chioma riccia di capelli che non le dava mai sosta.
Aveva già preparato la sacca da calcio la sera precedente, le mancavano solo i parastinchi che, da circa un’ora, stava cercando senza alcun risultato.
“Dove sono i parastinchi?” sussurrò Mel a sua madre, Johannah Poulston che insieme al marito Mark Tomlinson stava beatamente dormendo.
“Chiedi a tuo fratello” sospirò rigirandosi nel letto.
 Louis era in dormiveglia quando lei, impaziente, aprì tutti i cassetti della camera alla ricerca dei parastinchi.
Suo fratello aveva due anni in più di lei e il loro rapporto era basato su scherzi e battute reciproche che ogni tanto facevano infuriare Melanie.
“Cosa fai?” farfugliò lui ancora nel mondo di Morfeo.
“Sto cercando i miei parastinchi, sai dove sono?” domandò lei scocciata, mancava meno di mezzora alla partita e non era ancora pronta.
“Non lo so” sogghignò il fratello.
A Louis piaceva far infuriare la sorella, diciamo che era il suo passatempo preferito.
“Louis” lo riprese lei “dimmi dove sono o giuro che-”
“Metti i miei” la interruppe lui indicandole l’armadio dove si trovava la sua sacca da calcio.
Sapeva benissimo che era stato suo fratello a nasconderglieli ma Melanie si arrese, non le sembrava proprio il caso litigare di prima mattina così prese quelli di suo fratello, forse un po’ grandi per lei.
“Sappi che entro questa sera devono saltar fuori” rispose Mel tirandogli un cuscino.
Corse giù dai gradini di casa e si diresse correndo verso il campo sportivo, doveva fare il più in fretta possibile o l’allenatore si sarebbe infuriato con lei.
In casa Payne invece l’atmosfera era totalmente diversa, Victoria e suo fratello Liam stavano chiacchierando serenamente.
“Cos’è questa cosa?” sorrise la bionda indicando il bicchiere d’acqua calda, limone e zucchero che Liam le aveva preparato.
“Bevi, questo intruglio eviterà qualsiasi possibile malore ” commentò lui prima di baciarle una guancia “dopo quello che ti sei mangiata ieri sera, non vorrai stare male in campo, vero?”.
“Certo che no” rispose Victoria bevendo tutto d’un sorso.
La serata precedente aveva festeggiato, insieme ai parenti, il diciottesimo compleanno della cugina andando fuori a cena e aveva davvero mangiato il mondo.
Corse in camera a prendere il borsone per la partita, uscì in cortile e lo appoggiò nel bagagliaio della loro auto.
I suoi corti capelli biondi non le permettevano di fare una coda così, con una semplice fascia azzurra, li sistemò all’indietro, evitando che entrassero in contatto con i suoi occhi azzurri.
Appena sua madre Karen e suo padre Geoff furono pronti per partire si diressero anche loro verso il campo sportivo.
Mentre lei giocava in una squadra femminile, suo fratello Liam faceva parte di una maschile e, era capitato qualche volta, che i due si ritrovassero avversari sul campo da calcio.
Victoria, già da un anno, era stata eletta capitano della squadra ma l’arrivo del nuovo allenatore, severo nei suoi confronti, le aveva fatto ricredere nelle sue abilità.
Per Claire, invece, era tutta una situazione nuova, aveva iniziato a giocare a calcio da poco più di un mese ed era determinata a migliorare.
Il padre, Rob Devine, approvava la sua scelta sportiva mentre la madre Jasmine  era contraria, non riusciva a comprendere cosa la figlia trovasse di tanto divertente e femminile nel calcio.
Ma Claire era una ragazza con le idee chiare e già sapeva cosa sarebbe diventata fra qualche anno, una calciatrice d’alto livello.
Non si sarebbe mai arresa nel suo sogno, nemmeno sua madre poteva ostacolarla.
“Cla, fra poco andiamo, finisci in fretta la colazione”  disse suo padre facendole notare l’orario indicando l’orologio attaccato alla parete della cucina.
La rossa prese in fretta una fetta di pane e la portò con se in camera mentre indossava la sua divisa.
Era talmente in ansia da continuare a inspirare ed espirare velocemente mentre la sua testa stava per esplodere, ogni partita la faceva agitare.
Indossò il casco e, insieme al padre, si diresse in moto verso il centro sportivo.  

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


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                                                                        Chapter two





Il sole batteva forte sul campo e faceva risplendere i fili d’erba. 
La squadra si stava riscaldando correndo un po’ e gli spettatori prendevano posto sulle tribune. 
Claire, Victoria e Melanie stavano tranquillamente parlando in mezzo al campo quando l’allenatore le chiamò. 
“Sapete già lo schema secondo il quale vi dovete disporre sul campo” disse Zayn freddo “mi raccomando, dobbiamo vincere”.
Ancora Victoria non riusciva a capire come un ragazzino di qualche anno in più di lei potesse allenare una squadra femminile. 
Non le era mai stato simpatico Zayn nonostante lo frequentasse spesso dato che era uno dei migliori amici di suo fratello e comunque sapeva benissimo che l’odio era reciproco. 
Claire e Melanie ritornarono ad allenarsi con le compagne mentre Victoria entrò negli spogliatoi per recuperare la “fascia” del capitano, quella che si posiziona sul braccio. 
La partita era iniziata con il fastidioso e atteso fischio dell’arbitro. 
Le ragazze facevano un bellissimo gioco di gruppo, d’altronde erano anni che giocavano insieme. 
Claire faceva ancora un po’ fatica a sentirsi parte della squadra ma aveva già conquistato il cuore di Vic e Mel, che la consideravano una delle loro migliori amiche. 
Dopo 90 incessabili minuti le Blu Fox, nome della squadra, vinsero 1 a 0. 
“Sei stata grande” disse Claire a Victoria che, senza esitazione, aveva tirato un potente calcio al pallone dalla metà campo e segnato un fantastico goal. 
Victoria le fece l’occhiolino e mentre tutte le ragazze della si complimentavano, lei riuscì solo a vedere il cupo sguardo di Zayn, il quale ci mise poco a distogliere gli occhi. 
Negli spogliatoi le ragazze ridevano felici, insomma, dopo mesi di lunghi allenamenti di potenziamento e partitelle extra quella vittoria era davvero il minimo.
Melanie tirò il gancio del reggiseno a Claire facendola urlare e questa le buttò addosso le proprie scarpe colpendola sul braccio. 
“Stronza” sorrise Mel rilanciandogliele. 
La partita era già terminata da mezz’ora e nonostante tutte le ragazze fossero tornate a casa Mel, Vic e Cla erano ancora lì a parlare. 
“Venite da me questa sera?” chiese Melanie infilandosi un paio di jeans nuovi. 
Le altre due annuirono mentre a braccetto uscirono dal centro sportivo. 
 
***
I fratelli Tomlinson erano entrambi ansiosi, finalmente avrebbero passato una serata tutti insieme, come non facevano da un pezzo. 
“Sono arrivate” esclamò Mel alzandosi velocemente dal grande divano in pelle nero. 
“Chi?” chiese Louis distratto. 
“Victoria e Claire” sbuffò Melanie “possibile che non ascolti mai quando parlo?”. 
Casa di Melanie e Louis era davvero enorme, una piscina esterna e una interna, un immenso giardino fiorito e un gazebo dove spesso organizzavano feste e barbecue. 
I loro genitori erano davvero ricchi e quella casa era stata progetta da Mark Tomlinson in persona. 
Per andare dalla sala al cancello d’ingresso bisognava attraversare tutto il cortile e il garage.  
Quando la ragazza però aprì il cancello d’entrata non c’erano Victoria e Claire ma bensì Harry. 
“Cosa ci fai qui?” sorrise lei nascondendolo un po’ dietro la cinta, in modo che Louis non li potesse vedere. 
“Mi ha invitato tuo fratello piccola, non ti innervosire” commentò lui stampandole un furtivo bacio sulle labbra. Melanie sorrise timidamente. 
“Entra” disse tirandogli uno spintone “io sto qui ad aspettare le mie amiche”. 
Melanie e Harry erano segretamente fidanzati da qualche mese e nessuno era a conoscenza della loro storia d’amore. 
Quando Harry propose a Mel di confessare il loro amoreal fratello lei non ne ebbe il coraggio, un po’ per paura che Louis non capisse e che l’amicizia fra i due ragazzi si potesse rovinare, sta di fatto che da quel giorno evitarono l’argomento. 
Svariate volte si erano trovati in imbarazzo o in una situazione scomoda, una relazione segreta era davvero difficile da mantenere. 
All’arrivo delle ragazze susseguì quello di Niall, Liam e Zayn
Melanie andava d’accordo con tutti gli amici di suo fratello, insomma, lei era proprio un maschiaccio nei modi di fare e non se ne vergognava. 
Victoria si maledisse d’essere lì non appena vide l’allenatore varcare la soglia di casa, d’accordo che non si sopportavano ma evitare il saluto sembrava eccessivo persino per lei. Sorrise. 
“Dai, giochiamo a obbligo e verità” esclamò Louis sedendosi per terra. 
“Lou …” sbuffò Niall mentre mangiava un pacchetto di patatine più grosso di lui. 
“Non voglio sentire obbiezioni” commentò mentre a uno a uno li faceva alzare dal divano e li trasportava sul tappeto. 
Erano tutti seduti in cerchio che si fissavano ridendo quando Liam prese parola.
“Inizio io” sorrise “obbligo o verità Harry?”. 
Il riccio ci pensò un attimo prima di rispondere. 
“Obbligo” sorrise lui scostandosi i capelli a sinistra, com’era solito fare da quando andava alle medie. 
Inizialmente i suoi capelli non erano così pieni di boccoli e nemmeno di quel colore, erano più simili al miele scuro. 
“Bacia appassionatamente Melanie” sputò il rospo Liam alzando le sopracciglia divertito. 
Louis iniziò ad agitarsi, insomma se fosse accaduto qualcosa durante il loro bacio e, per qualsiasi motivo, sua sorella e il suo migliore amico si fossero innamorati sarebbe successo un vero e proprio casino. 
Harry si alzò sbuffando, facendo finta d’essere scocciato e quando si trovò davanti a Melanie le diede un forte bacio sulle labbra. 
La riccia però, dimenticandosi d’essere davanti a tutti cominciò a baciare con foga il fidanzato “segreto” facendo danzare le loro lingue. 
“Basta!” disse Louis alzandosi e staccando i due ragazzi. 
Gli altri spettatori cominciarono a gridare e fare versi mentre i due ragazzi si lanciavano sguardi divertiti.
“Ohoh!” urlava Liam “ci avete vera passione, eh!”.
“Era solo un gioco Lou” rispose la sorella correndo ad abbracciarlo mentre il moretto sembrava scocciato “non sarai mica geloso?”. 
Il ragazzo si tranquillizzò, baciò Mel sulla fronte e il gioco ricominciò. Louis si fidava di Harry. 
Aveva aspettato tanto tempo Melanie a baciare Harry che approfittò al meglio di quell’occasione. 
“Tocca a me” gridò Niall prendendo parola “Zayn, obbligo o verità?”.
“Verità” balbettò un po’ indeciso immerso nei suoi pensieri. 
“Descrivi Victoria con un aggettivo” disse Niall. 
La bionda avvampò, non sapeva davvero cosa fare, imbarazzata com’era.
“Accettabile” rispose Zayn grattandosi il mento mentre la osservava. 
“Accettabile?” scosse la testa un po’ turbata prima di alzarsi e andar via. 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***



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                                                                         Chapter three







“Sei un cretino patentato” commentò Melanie riferendosi a Zayn “da quando si insultano le ragazze?”.
“Non mi sembrava un’offesa …” rispose sbuffando.
Zayn era un ragazzo così dannatamente bello quando menefreghista, nonostante fosse cresciuto con tre sorelle non dava importanza a ciò che dicevano le donne.
Melanie cominciò a sistemare il casino che Niall aveva appena fatto facendo cadere le patatine mentre i ragazzi accesero la televisione.
Il biondo mangiava davvero tanto ma, con il fisico asciutto che si trovava, sembrava esattamente il contrario.
Claire seguì l’amica mentre gli altri rimasero seduti osservando la scena.
“Vic, non correre via” gridò la rossa che per tutta la serata era stata in silenzio.
Non le piaceva essere al centro dell’attenzione e soprattutto, si imbarazzava a parlare davanti a tante persone.
Appena la bionda si sedette per terra urlò: “Mi da fastidio va bene? Non mi piace che una persona che non mi conosce mi giudichi”.
Claire la strinse forte fra le sue braccia e la rassicurò: “Proprio perché lui non è nessuno i suoi commenti non dovrebbero contare …”.
“Hai ragione” si tranquillizzò Victoria spostando una piccola ciocca di capelli dal viso.
Il profumo dei gigli, che si estendevano lungo una via del giardino, ricordava a Victoria la sua casa in Italia, dove tutte le estati, lei e la sua famiglia, passavano il ferragosto.
Claire si sedette, incrociando le gambe, di fianco all’amica.
Il rumore di alcuni passi fece spaventare le due ragazze che, un po’ impaurite, si presero per mano, pronte ad alzarsi.
“Niall” sospirò Claire sistemandosi il foulard verde militare che le aveva regalato sua Zia paterna circa un anno fa.
“Come stai?” chiese lui rivolgendosi alla bionda “ascolta me, lascialo perdere e vieni a vedere un film con noi”.
Il biondino osservò attentamente Claire con i suoi occhi azzurro cielo mentre Victoria era pensierosa.
“Va bene” cercò di sorridere mentre si diresse con Niall e la rossa verso la casa.
Il film era appena iniziato e già faceva terrore a Claire che continuava a chiudere gli occhi per non vedere le scene.
Zayn fissava Victoria cercando di intuire ciò che le passava per la mente mentre Harry e Mel, di nascosto stavano messaggiando.
Claire pensava e ripensava a come una ragazza potesse essere tanto cretina da andare in una casa abbandonata solo perché attirata da dei misteriosi rumori, quel film era proprio demenziale.
Per distrarsi osservò i quadri della casa ma erano così misteriosi da suscitare paura anch’essi, una bambina davanti a un portone, due ragazzi che sembravano guardare dritto nel vuoto e una figura quasi spettrale.
Ma che gusto artistico pessimo aveva Johannah?
“Tutto bene?” domandò il biondo appoggiando una mano sulla sua.
“S-si” balbettò incerta.
I loro occhi s’incontrarono prima che lui si voltasse di nuovo verso la televisione, un  piccolo brivido attraversò la ragazza.  
La serata finì velocemente perché a metà film Victoria e Liam dovettero tornare e casa e ciò fece scattare una specie di reazione a catena, ad uno ad uno andarono via tutti.
 
Presi i giubbotti, i fratelli Payne si incamminarono verso casa a braccetto.
“E’ tardissimo” commentò Liam guardando l’orologio.
“Mamma e Papà ci ammazzeranno” si agitò Victoria tenendo lo sguardo basso.
Il loro appartamento era lontano dal centro del paese e per raggiungerlo ci avrebbero impiegato minimo 20 min.
Il ragazzo si contorse dal freddo prima di tirare un pizzicotto sulla guancia alla sorella.
“Ma cosa fai?” ruggì lei tirandogli via la mano dal viso.
“Ci sei rimasta male per Zayn?” sogghignò lui.
“No” rispose secca “non mi interessa sentire il suo parere”.
Liam sorrise vedendo la sorella arrabbiarsi, lei e il suo amico non si sopportavano e il fatto che lui la comandasse sul campo da calcio aveva aumentato l’aggressività di Victoria che odiava sottomettersi a qualsiasi persona.
Il buio riempiva tutte le vie della piccola cittadina e la nebbia oscurava la vista.
I signori Payne erano in ansia per i figli, che mai e poi mai avevano fatto ritardo al coprifuoco.
La mano del giovane girò la chiave dell’ingresso di casa ma la porta era aperta.
“Siamo a casa” sussurrò Victoria appoggiando l’ombrello, che si era portata dietro per qualsiasi evenienza, a terra.
“Ragazzi!” esclamò la madre correndo verso i figli “ci avete fatto preoccupare”.
Il signor Payne aveva una ruga in viso, segno di rabbia che non riusciva a scomparire.
“Non tollero certi comportamenti dai miei ragazzi” urlò alzandosi velocemente dal divano “siete in punizione: niente allenamenti, per nessuno dei due!”.
Liam e Victoria si guardarono pietrificati, mai avevano visto Geoff assumere un tale comportamento aggressivo ed erano ancora più stupiti dalla punizione.
“Q-quanto durerà?” balbettò molto insicura Vic, cercando di non aumentare l’arrabbiatura del padre.
“Fin quando lo diremo noi” aggiunse la madre incrociando le braccia al petto prima di spedirli in camera loro.
Liam cercò di ribattere, ripetendo che la punizione era troppo severa ma i genitori se ne infischiarono delle sue parole ritornando a dormire.
Niente allenamenti significava niente felicità, niente vita.


Ciao Ragazze!
Scusate il ritardo del capitolo, spero vi piaccia.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Bacio, Anna xx

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***



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                                                                         Chapter four







Stanca, Victoria era semplicemente stanca di stare a casa tutti i pomeriggi.
Odiava i suoi genitori, ora come ora, per quella stupida punizione.
Insomma, per un ritardo di un quarto d’ora al solito orario stabilito i due giovani dovevano rinunciare momentaneamente al calcio.
Infilò le cuffie nelle orecchie e cominciò ad ascoltare un po’ di musica, finalmente erano solo lei e James Morrison, chiuse gli occhi e si lasciò cullare dalla dolce voce che il suo cantante preferito aveva in I won’t let you go.
Proprio quand’era sul punto di addormentarsi suo fratello piombò in camera.
“Liam!” gridò spaventata fermando la musica “ma nessuno ti ha insegnato a bussare prima di entrare nelle camere degli altri?”.
Il ragazzo scosse la testa non curante di ciò che la sorella avesse appena detto, aprì l’armadio, tirò fuori la tuta da calcio e disse: “Prepara la sacca, fra qualche minuto passa Zayn a prenderti”.
“Ma cosa dici?” si alzò lei dal letto lasciando cadere per terra le cuffie “non hai sentito cos’hanno detto mamma e papà?”.
“Non mi interessa” rispose Liam con tono duro “tu vuoi andare agli allenamenti, io pure, quindi facciamo gioco di squadra”.
I ragazzi sorrisero complici mentre scendevano le scale di casa.
“Che scusa userai con mamma e papà?” si agitò la bionda prima di uscire di casa “non sarò di ritorno prima che questi arrivino”.
“Tu non ti preoccupare, sa tutto Zayn” disse indicandogli l’auto dell’allenatore.
Victoria esitò un attimo prima di salire sulla vettura, insomma, non si fidava di Zayn, non le piaceva e l’aveva pure umiliata davanti a tutti qualche sera prima.
“Finalmente” commentò lui accendendo il motore dell’auto.
“Ma si può sapere cosa vuoi?” chiese lei al moro “non ti ho mica chiesto io di accompagnarmi”.
“Zitta Payne” sbuffò lui serrando la mascella “devo un favore a tuo fratello e questo è l’unico modo per restituirglielo”.
L’auto del ragazzo profumava di sapone, segno che era appena stata lavata.
Negli spogliatoi c’era un casino assurdo e Victoria lo poté sentire già dai corridoi della struttura calcistica.
“Pensavo non venissi”sussurrò Melanie all’orecchio di Victoria dopo averla abbracciata “come mai questo ritardo?”.
“Dopo ti spiego” rispose salutando le altre compagne e cominciando a spogliarsi.
Aveva cominciato a piovere circa mezz’ora dopo che le ragazze si stavano allenando.
Il sudore mischiato alle gocce d’acqua scendeva leggero sugli indumenti delle calciatrici che senza sosta continuavano a correre.
“Venite al centro” urlò Zayn con dei palloni in mano “fra qualche mese, ad una partita ci saranno dei giudici, chi di voi dimostrerà di aver talento verrà presa per le selezioni del Manchester City Under 21 femminile”.
Le ragazze rimasero meravigliate nel sentire quelle parole.
“Perciò voglio che diate il meglio di voi, anche durante gli allenamenti, perché è proprio qui che possiamo correggere i vostri errori” continuò il giovane.
L’allenamento fu davvero tosto rispetto al solito ma nessuna delle ragazze si era lamentata.
“I miei mi hanno proibito di giocare a calcio ma sono venuta lo stesso” sospirò la bionda.
“Non ci credo” rise Claire “ma non ti hanno scoperta?”.
“Penso proprio di no …” commentò Victoria bevendo un sorso d’acqua “anche Liam e Zayn sono coinvolti in questa storia”.
“L’importante è che tu venga agli allenamenti, non vorrai mica farti scappare un’opportunità come quella del Manchester vero?” prese il discorso Melanie che, distratta, stava usando il cellulare.
“Certo che no” rispose convinta Vic, che già pensava al prossimo allenamento.
 
 
Victoria e Zayn stavano osservando l’ingresso di casa Payne quando la ragazza sospirò: “Adesso, cosa facciamo?”.
“Seguimi” rispose scendendo dall’auto.
I ragazzi fecero l’intero giro del condominio, andando a ripararsi sotto una tettoia.
“Adesso mi sali sulla schiena e, arrampicandoti su quell’albero, raggiungi la finestra di camera tua” ordinò Zayn sedendosi.
“Ma sei pazzo?” sbottò la ragazza che, stanca e impaurita, non pensava fosse una bella idea.
“Hai un’altra soluzione principessa?” s’innervosì lui.
Victoria si morse il labbro, se non avesse ascoltato Zayn sarebbe dovuta entrare dalla porta d’ingresso e i suoi genitori avrebbero scoperto tutto, quindi, forse, era meglio ascoltare il suo allenatore.
Appoggiò entrambi i piedi sulla schiena di lui e con una piccola spinta raggiunse un possente ramo dell’albero sul quale s’era seduta.
“Vic” sussurrò Liam affacciandosi alla finestra dell’appartamento “prendi la mia mano”.
Quando le loro mani furono ben salde fra loro, lui la tirò all’interno della stanza.
“Per fortuna che abitiamo solo al secondo piano” sospirò esausto.
 
 
Ciao Ragazze, come state?
Ringrazio tutte voi per aver aggiunto la storia fra le ricordate, seguite e preferite, in particolare:  Directioner_Is a promise.

Fatemi sapere cosa pensate del capitolo.
Bacio, Anna xx

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***



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                                                                         Chapter five







“E’ una semplice cena” sbuffò Jasmine seguendo la figlia che, confusa, girava da una stanza all’altra della casa.
La casa dei Devine era una semplice villetta situata su un piano con all’interno davvero poche cose di valore.
“Io non vengo” rispose Claire sedendosi sul divano mentre la madre continuava a lamentarsi del suo comportamento.
Claire odiava le cene che sua madre e le amiche organizzavano solo ed esclusivamente per commentare la vita degli altri.
“Verranno anche dei ragazzi” aggiunse Jasmine cercando di convincere la figlia ma questa sembrava impassibile.
“No, te l’ho già detto” confermò la sua idea uscendo in cortile.
Prese la palla e cominciò a fare un po’ di palleggi, la maggior parte delle volte riusciva anche a non muoversi dal posto e questo miglioramento tattico la faceva rallegrare un po’.
Non riusciva a stare più di qualche ora senza tenere un pallone in mano, tanto che delle volte sognava di giocare in un vero stadio. Il calcio era il suo unico vero amore.
“Bambina” la interruppe il padre baciandole la testa “fai un piccolo sforzo per la mamma”.
“Perché dovrei?” chiese frettolosa mentre rincorreva la palla, caduta dietro la siepe.
“La mamma fa davvero sacrifici per questa famiglia” si grattò la testa Rob.
Inizialmente Cla sembrò non ascoltarlo, poi pensandoci si arrese.
“D’accordo” sospirò a bassa voce.
Claire prese un lungo respiro e, insieme al padre, rientrarono in casa per dare la notizia alla madre.
 
Nel frattempo Melanie era appena uscita dalla scuola d’arte, ancora un po’ sporca di tempera in viso.
La giornata era stata davvero stressante, partendo dalla litigata con sua madre di prima mattina finendo con il brutto voto in discipline scultorie.
Una mano calda strinse la sua mentre, tranquillamente, camminava verso casa.
“Harry” sussurrò prima che lui la baciasse.
Il profumo del riccio inebriò le sue narici e quei bellissimi occhi verdi che la fissavano la fecero sentire in imbarazzo.
Si lasciò scappare un sorriso proprio sulle labbra del ragazzo mentre gli passava un mano fra i capelli.
“Salta in macchina che ti accompagno a casa” indicò Harry la decapottabile.
Accese il motore e i capelli di Melanie cominciarono a svolazzare.
“Accelera” lo incitò lei “guidi troppo piano”.
“Non è vero” si offese lui “è che sono prudente”.
“Allora ti offro una cena con mia nonna, così potrete discutere di come entrambi vi fermate al semaforo arancio” scherzò la riccia baciando il collo del ragazzo.
“Spiritosa” sorrise lui voltandosi per baciarla.
“Guarda la strada, scemo” sorrise Mel girandogli il viso.
“Se mi stuzzichi, è un po’ impossibile” ricambiò Harry il sorriso prima di appoggiar una mano sulla coscia di Melanie, facendole così partire un piccolo brivido di piacere.
Quando Harry parcheggiò davanti casa Tomlinson diede un veloce bacio alla mora.
“Grazie” abbozzò Melanie un sorriso prima di correre verso casa.
Harry era impazzito per quella ragazza e aspettò, prima di ripartire, finché non la vide entrare in casa.
Si sentiva male a non poterla abbracciare o baciare davanti agli altri ma più doloroso era il “segreto” che stavano nascondendo a Louis, il suo migliore amico.
Arrivata a casa Melanie tolse dalle spalle la cartella, appoggiò tutti i fogli di tecnica che aveva in mano sul tavolo e si sedette sul divano a guardare la televisione.
Dal piano superiore, poco dopo, scese la madre con un elegantissimo vestitino blu perlato.
“Melanie, io e papà andiamo a una cena di lavoro questa sera” sorrise Johannah guardandosi allo specchio “potete andare a dormire da qualche vostro amico oppure se restate a casa chiudetevi dentro, mi raccomando”. 
La mora annuì guardando la bellezza della madre con un pizzico d’invidia.  
“Fra qualche minuto vado agli allenamenti” avvisò Louis la sorella, tornando dalla veranda dove stava studiando o meglio dire, dormendo.
Melanie aveva terrore a star da sola in quell’enorme casa, il panico iniziò a scorrerle nelle vene.
Chissà cosa sarebbe potuto succedere!
“Vengo anch’io” si agitò cercando di convincere il fratello “tanto non ho nulla da fare …”.
Louis non obbiettò e portò la sorella con se agli allenamenti.
Alla fin dei conti i Tomlinson si volevano bene a vicenda.
 
 
Ciao ragazze,
questo capitolo è dedicato a: ilnostropiccolosegreto, mylittlebird, Their voices e Directioner_Is a promise.
In contrapposizione al periodo d’indecisione di Claire c’è un favoloso momento fra Harry e Melanie.
Cosa pensate possa succedere ai fratelli Tomlison?
Bacio, Anna xx 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***



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                                                                         Chapter six







Niall odiava quelle strette divise da calcio, non gli piaceva mostrare il suo fisico, era un ragazzo timido e preferiva stare per le sue.
Per non parlare del colore, insomma, il bianco annoiava e su di lui stava male mentre su Zayn, che aveva un colore più ambrato di pelle, aderiva alla perfezione.
“Con questa maglia non ci andate mai all’università?” chiese Harry osservandosi allo specchio.
“No, perché?” chiese Niall.
“Non hai la minima idea di quante ragazze puoi conquistare” sorrise beffardo “a loro piacciono gli sportivi”.
Zayn era già pronto, in piedi in un angolo che si stava fumando una sigaretta.
“Sei pensieroso?” chiese Louis ridendo, appena entrato negli spogliatoi.
Il moretto appoggiò la sacca sulla panchina e ci si sedette sopra esausto.
“Sta pensando alle ragazzine che allena” gli fece l’occhiolino Niall indossando le scarpe con i tacchetti. 
“Sono brave, hanno davvero grinta” aggiunse Zayn buttando il mozzicone a terra e prendendo un grande respiro.
Fumava tanto, forse troppo, i suoi genitori avevano cercato di farlo smettere in tutti i modi possibili e immaginabili ma per lui, le sigarette, erano come le ragazze, indispensabili.
I giovani della squadra iniziarono a ridere, insomma si sa che le donne sono più intelligenti e più brave in qualsiasi cosa ma i maschi non volevano proprio ammetterlo.
“L’unica cosa che fanno bene è mettersi lo smalto” ridacchiò Louis infilandosi i pantaloncini che, attillati, gli fecero fare una smorfia di disgusto.
All’università di Londra, il sedere di Louis Tomlinson era addirittura più famoso di quello della scultura del David di Donatello.
Zayn controllò di non aver perso le chiavi dell’auto, era solito dimenticarle ovunque, una volta erano addirittura cadute nel water.  
“Non ci credete?” sorrise Zayn “venite a vederle domenica mattina”.
I calciatori increduli di ciò che stesse dicendo accettarono la sfida e uscirono dallo spogliatoio.
Sul campo da calcio non c’era ancora nessuno e le tribune erano occupate solamente da una riccia ragazza con in mano un libro, Io prima di te di Jojo Moyes.
Melissa adorava leggere le storie d’amore impossibili come quella, dove Louisa si innamorava di Will, un tetraplegico.
Sognava anche lei un giorno di poter scrivere qualcosa ma per ora, le sue abilità erano più evolute nel campo artistico.
“Guardate la-” disse Zayn indicando con il dito la riccia seduta.
“E’ mia sorella” li interruppe Louis “i miei genitori sono usciti e, per non stare a casa da sola, mi ha chiesto se poteva venire”.
Harry si riempì di gioia nel vedere la sua ragazza che, senza sosta, lo guardava e accennava dei sorrisi.
I ragazzi cominciarono a correre ma il riccio era troppo distratto e continuava a rallentare il passo, andando a sbattere contro gli altri.
“Che hai Styles?” urlò Niall da metà campo “Sei innamorato per caso?”.
“Se lui è innamorato, io sono una bella bionda” scherzò Zayn dandogli una piccola spinta in avanti. 
Harry aveva avuto parecchie storie, tutte di qualche settimana, se non di meno ma i ragazzi non sapevano di lui e Melanie, di quanto fossero realmente innamorati.
E poi, una cosa lo consolava: il titolo di puttaniere era assegnato a Zayn, perennemente single.
Il riccio fece un bel respiro, ignorò i commenti e continuò ad allenarsi, già non sopportava più questa situazione.
Victoria fece ingresso al campo sportivo e si sedette di fianco all’amica.
“Non ci speravo più” scherzò la mora baciandole una guancia.
“Ho dovuto inventare una scusa con i miei” si giustificò Vic “se dovesse succedere qualcosa, ero da te a studiare Storia dell’Arte, va bene?”.
La riccia annuì mentre osservava attentamente Harry o meglio dire, i pettorali di Harry che si muovevano su e giù a ogni movimento.
Victoria commentò la nuova divisa della squadra maschile prendendo in giro tutti, persino il fratello di Melanie.  
I ragazzi stavano facendo una partitella quando l’allenatore, guardando l’orologio, li mandò a cambiarsi.
Harry aveva segnato ben due goal e, entrambi, erano stati mentalmente dedicati alla sorella di Tomlison.
“Non mi avevi detto che sarebbe venuta anche tua sorella” disse Harry a Louis, sotto la doccia.
“Dovevo dirtelo?” chiese Louis indossando un asciugamano in vita.
Ci fu un silenzio imbarazzante fra i due.
“No, era solo perché pensavo che mi avresti dato un passaggio in macchina fino a casa ma non importa” si agitò il riccio.
“Non ho una macchina a due posti” rispose perplesso Louis “ti accompagno a casa sempre, perché oggi non dovrei?”.
“Harry, hai paura che Melanie possa scoprire i sentimenti che provi per Louis?” scherzò Zayn mettendosi un po’ di gel fra i capelli.
“Mi avete scoperto” rise Harry impacciato mentre si vestiva.
Il moro si sentì sollevato, grazie alla misera battuta di Zayn aveva evitato che Louis scoprisse tutto.
 
Zayn uscì per primo dal centro sportivo e con l’auto si diresse verso casa.
Il semaforo era rosso quando notò Victoria che, a passo veloce, stava tornando verso casa.
“Vuoi un passaggio?” urlò lui abbassando il finestrino.
“Mi hai fatto prendere un colpo, Malik” sospirò la ragazza fermandosi di scatto.
Il semaforo segnò il verde e nonostante non ci fosse nessuno Zayn insistette affinché la ragazza salisse in macchina.
“Domenica mattina ti vengo a prendere per la partita” disse continuando a guardare dritto davanti a se “penso che sarò davanti casa tua per le 9.30 a.m, non far tardi”.
La ragazza annuì mentre si mordeva il labbro inferiore, insomma, era davvero imbarazzata.
 
“Fila a dormire signorina, è già tardi” le sussurrò la madre baciandole la nuca.
Stava vedendo un film alla televisione quando la figlia era entrata in casa.  
“Ai comandi capitano” scherzò Victoria mettendosi una mano sulla fronte come un soldato.
 
Ciao Ragazze belle,
come state? Eccomi qui, con il capitolo numero sei!
Il nostro Malik ha appena aperto una vera e propria sfida ai suoi compagni di squadra, come andrà a finire?
Ammetteranno che le donne sono più brave in tutto (..e sottolineo tutto) o no?
Bacio, Anna xx
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***



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                                                                         Chapter seven







Louis e Melanie avevano appena accompagnato Harry a casa, il viaggio era stato normale, come al solito, Louis e Harry parlavano di calcio e ragazze mentre Melanie, zitta, fissava fuori dal finestrino.
Quando Melanie tornò a casa accese il computer, controllò Twitter e si addormentò, dopo aver dato la “buonanotte” ad Harry via sms.
 
Il giorno seguente Claire era stata obbligata dalla madre ad andare a fare shopping.
“Non ti preoccupare, ti compreremo un vestito bellissimo” sorrise Jasmine osservando gli abiti nelle vetrine.
“E’ proprio questo che mi preoccupa” disse Claire spensierata.
La rossa odiava provarsi i vestiti e ormai aveva perso il conto di quanti ne stava provando.
“Fa schifo, non esco nemmeno” urlò Claire dall’interno del camerino.
Sua madre si scusò con l’assistente del negozio e aprì la tendina.
Claire si girò di scatto mostrando il vestitino azzurro che le copriva a malapena le cosce, lasciando poco spazio all’immaginazione.
I suoi lunghi capelli accarezzavano leggermente le spalle e i suoi occhi mostravano un velo d’imbarazzo.
“Sei bellissima” disse sua madre emozionandosi tanto da cominciare a piangere.
“Mamma” si agitò la ragazza abbracciandola “non mettiamoci in imbarazzo davanti a tutti”.
“E’ quello giusto, me lo sento” si asciugò velocemente le lacrime e mostrando un sorriso alla figlia.
Ormai senza voglia di controbattere, Claire si arrese e annuì sorridente.
“Arrivo, aspetta” disse Claire correndo verso il negozio dell’ Adidas, dov’erano in vendite le nuove scarpe da calcio sponsorizzata da Lionel Messi, lasciando così sua madre in mezzo al centro commerciale.
Rimase meravigliata dall’eleganza della linea tanto da appoggiar entrambe le mani sul vetro del negozio, lasciando le sue impronte.
Quelle scarpe sarebbero diventate sue e nessuno avrebbe potuto impedirglielo.
Il suo sguardo cambiò direzione appena vide, entrare nel negozio Niall, che non si era nemmeno accorto di lei.
Sistemò i capelli, si fece un pizzicotto su entrambe le guancie cercando di farle colorire un po’ e, con coraggio, entrò.
Niall indossava una maglia bianca, dei jeans blu a vita bassa e un cappellino in testa messo al contrario.
Lei fece finta di guardare delle scarpe quando i due si scontrarono.
“Claire” sospirò “s-scusa, ti ho fatto male?”.
“No, non ti preoccupare” arrossì lei “cosa ci fai qui?”.
“Compro delle scarpe” rise lui facendole notare in quale negozio si trovavano.
Claire stava sprofondando dalla vergogna, aveva fatto una domanda così scema da avere ricevuto una risposta ovvia.
“Che modello stavi cercando?” chiese cercando di cambiare discorso.
“Quello di Lionel Messi” rispose lui guardandosi intorno.
“Amo di quel paio” aggiunse lei osservando gli occhi del biondo che avevano un colore talmente cristallino da poter essere definito “perfetto”.
Mentre i ragazzi stavano chiacchierano la madre della rossa fece interruzione nel negozio.
“Amore, eccoti, non ti vedevo più” commentò attirando l’attenzione della figlia.
Claire, dall’imbarazzo che le stava procurando sua madre, si mise le mani sul viso e abbassò lo sguardo.
“Ehm, io …” cercò di spiaccicare una frase sensata.
“Penso che tu debba andare” disse Niall baciandole leggermente una guancia “ci sentiamo”.
“Ci sentiamo” annuì lei correndo verso l’uscita.
Dio, come l’era piaciuto quel semplice bacio sulla guancia, era da tanto tempo che nessun ragazzo riusciva a farle quell’effetto.
Alzò la musica a tutto volume e cominciò a cantare, approfittando del misterioso silenzio di sua madre.
“Non ce la faccio” disse Jasmine frenando di colpo.
Claire ringraziò il cielo d’essersi messa la cintura e poi si voltò verso la madre con sguardo interrogativo.
“Chi era il ragazzo che ti ha baciata?” chiese lei ansiosa.
“Mamma!” urlò la rossa “hai frenato così, rischiando un incidente per chiedermi chi era Niall?”.
“Ah, si chiama Niall allora” sogghignò sua madre notando l’agitazione della figlia “da quanto state insieme?”.
“I-io e lui siamo solo amici” commentò la ragazza.
“Anche io e tuo padre eravamo solo “amici” e poi sei nata tu” rise sua madre.
“Mamma!” gridò di nuovo “portami a casa, ora!”.
Claire era ancora meravigliata dal comportamento che aveva avuto sua madre in macchina ma cosa nel cervello quella donna?
 
La famiglia Payne era seduta insieme a tavola durante la cena e fra i vari discorsi dei ragazzi si sentiva ancora un po’ di sfiducia nelle risposte dei genitori.  
“Ieri sei tornata a casa con Zayn?” chiese Geoff mangiando quel poco che rimaneva della carne.
“Sì, mi ha accompagnata a casa dato che era da Louis” mentì spudoratamente la figlia.
Il viaggio in macchina era stato più imbarazzante che lungo e Victoria si sentì a disagio alla sola idea che domenica sarebbe dovuta andare a calcio ancora con Zayn.
 

Ciao Directioners,
tutto bene? Questo è il capitolo numero 7!
Starà sbocciando forse l’amore fra Niall e Claire? A voi i commenti.
Bacio, Anna xx 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***



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                                                                         Chapter eight







 
“Come mai non sei andato a calcio venerdì sera?” chiese Victoria a Liam mentre stavano facendo colazione.
“Non mi sentivo bene ma settimana prossima non posso mancare gli allenamenti e mi devi coprire” disse il ragazzo “gioco di squadra ricordi?”.
Victoria annuì continuando a mescolare i cereali nel latte freddo poi, entrambi, salutarono la madre con un bacio sulla guancia.
“Fra poco andiamo a messa” mentì Victoria alla madre.
“Messa?” chiese dubbiosa Karen.
“Non ci andavamo più da quando abbiamo iniziato a giocare a calcio ma dato che siamo in punizione-” disse il moro scandendo lentamente la parola “punizione”.
“Riprendiamo una vecchia abitudine” cercò di essere convincente Victoria sforzando un piccolo sorriso.
“Va bene ragazzi” disse la madre “allora io ritorno a dormire”.
Victoria corse in camera e prese la sua sacca da calcio, non aveva davvero il tempo di vestirsi e sistemarsi così infilò tutto dentro e, con il fratello, si diresse verso l’auto di Zayn.
“Un’ora, abbiamo solo un’ora” disse Liam all’amico.
“Allora giocherai solo il primo tempo, va bene?” chiese lui alla bionda.
“Si, quarantacinque minuti di partita, cinque di doccia e poi esattamente dieci per tornare a casa” commentò pensando.
“Che scusa avete usato questa volta?” chiese Zayn svoltando a destra dopo una rotonda.
“Messa” rispose Liam occupato a guardare il cellulare.
“Persino il Signore è stato coinvolto nelle vostre bugie?” rise Zayn guardando i luccicanti occhi azzurri di Victoria.
“Finiremo tutti all’inferno” gli fece lei l’occhiolino prima di voltarsi verso il fratello.
 
Come promesso, i ragazzi della squadra maschile erano tutti lì per veder giocare le ragazze.
Melanie stava aspettando l’arrivo di Victoria e Claire, quando le sembrò d’aver visto Harry in lontananza.
Scosse la testa, era talmente innamorata di quel ragazzo che lo vedeva dappertutto.
Victoria scese dall’auto di Zayn e le corse in contro mentre Claire arrivò poco dopo già tutta sudata.
“Scusate il ritardo, mio padre non ha potuto accompagnarmi e sono stata costretta a pattinare fin qui” disse indicando i roller.
Vic e Mel scoppiarono a ridere mentre Cla era indaffarata a togliersi i pattini.
Zayn guardava divertito le tribune, salutando ogni tanto i compagni di squadra.
Le ragazze cominciarono ad arrivare una a una sul campo ma lui si perse nei dolci movimenti di Victoria che tranquilla, avanzava a ritmo sostenuto.
“Faccio fare il capitano a Melanie oggi” sussurrò alla bionda.
Quando il gioco iniziò le avversarie, aggressive, fecero subito un fallo che portò a un calcio di rigore.
Toccava al capitano calciare, ansiosa come noi mai fece due lunghi respiri, tirò il pallone verso la porta e segnò il suo primo goal della stagione.
Melanie cominciò a correre per tutto il campo mentre le compagne le salivano addosso e le facendole i complimenti.
Vide Harry fra il pubblico e sorrise, non le sembrava vero che fosse venuto a vederla.
Lui la salutò con la mano cercando di non farsi notare dagli altri e lei arrossì ritornando a giocare.
I suoi folti capelli erano raccolti in una coda di cavallo che arrivava lunga oltre le spalle.
Le ragazze stavano facendo un bel gioco di squadra fin quando le avversarie segnarono un goal due minuti prima della fine del primo tempo.
 
Victoria corse a farsi la doccia e cinque minuti dopo, proprio come aveva calcolato, era già pronta per andare.
“Non abbiamo l’auto” si arrabbiò Victoria guardando con sguardo assassino Liam.
“Sono già d’accordo con Zayn” rispose il fratello tranquillo “domani verrà a riprendersela”.
Il secondo tempo era già iniziato e le ragazze erano davvero giù di morale, non potevano permettersi di subire un altro goal.
Claire prese possesso della palla, cominciò a correre senza sosta e, varcando ben due avversarie, segnò il secondo e ultimo goal della partita.
La ragazza si sentì così felice da togliersi la maglia e correre per tutto il campo, poi si buttò per terra e prese qualche respiro.
“Copriti, scema” sorrise Melanie aiutandola ad alzarsi, fortunatamente il seno di Claire era coperto da un top.
 
Un’ora dopo, negli spogliatoi l’allenatore stava facendo i complimenti alle ragazze per la splendida partita.
“Allora, cosa vi avevo detto?” chiese divertito Zayn ai suoi compagni di squadra, le sue Blu Fox avevano vinto 2-1 e lui era pianamente soddisfatto degli sforzi e del lavoro che faceva con esse.
I ragazzi si erano resi conto che le ragazze erano davvero brave.
 
Mentre le ragazze si stavano cambiando, Melanie stava facendo una bellissima treccia a Claire. 
“Adoro i tuoi capelli” sorrise Mel intrecciando le ciocche.
“Ma se sono come i tuoi” commentò Claire con aria interrogativa.
“Sì ma i miei non sono rossi” disse l’amica.
Lei non pensava d’essere così bella, nonostante tutti le dicessero il contrario, aveva poca stima di se stessa soprattutto quando usciva con Victoria e Melanie che, circondate da maschi, sapevano sempre come comportarsi.
 
 
Ciao splendori!
Durante questo capitolo i fratelli Payne imbrogliano i genitori, le Blu Fox vincono la partita e i ragazzi si rendono conto che la squadra femminile non è scarsa come pensavano.
Verranno scoperti, Liam e Victoria? A voi le recensioni.
Bacioni, Anna xx 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***



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                                                                         Chapter nine







 
 
“Quindi?” sorrise Zayn infilandosi una sigaretta in bocca.
“Va bene” ammise Louis “sono quasi brave”.
Harry alzò un sopracciglio, Louis era troppo orgoglioso per ammettere la bravura delle ragazze o meglio, di sua sorella.
“Sono state mitiche!” sorrise Harry scostandosi i capelli “poi quando Claire ha alzato la maglia..”.
I ragazzi scoppiarono a ridere mentre le ragazze stavano uscendo dagli spogliatoi.
 
Claire uscì dal campo da calcio ancora con i tacchetti, nascose i roller nella sacca e si avviò verso casa.
Era davvero soddisfatta del suo goal e non vedeva l’ora di andare a casa e raccontare tutti i particolari della partita al padre.
Mentre Rob era sempre stato contento della sua passione per il calcio, la madre era piuttosto contraria.
“Sei stata grande” disse una voce dietro di lei.
La rossa si girò di scatto perdendosi fra gli occhi di Niall, così azzurri e puliti che facevano davvero invidia al cielo primaverile.
“Grazie” disse timidamente sentendo la mano del biondo appoggiarsi sulla sua spalla.
Uno sciame di farfalle le stava svolazzando nello stomaco e quella situazione la fece sorridere.
“Stai andando a casa?” chiese lui guardando l’orario sullo schermo del cellulare.
Claire annuì scostandosi un ciuffo di capelli che le era caduto sul viso e non le permetteva di vedere interamente il ragazzo.
“Ti accompagno, tanto devo fare anch’io questa strada” rispose sorridendole.
Ma Niall non abita dall’altra parte della città? si chiese Cla continuando a osservarlo.
Il cielo si stava oscurando, tipico di Londra, un giorno di sole significava almeno due di pioggia.
“Sta incominciando a piovere” disse asciugandosi la goccia che gli era caduta sul naso.
Quella che però sembrava una leggera pioggerella si era trasformata in una vera e propria tempesta nel giro di qualche minuto e i due ragazzi si erano riparati sotto la tettoia di un pub.
“Se arrivo in ritardo per il pranzo, i miei mi uccideranno” disse preoccupata Claire fissando il vuoto.
Niall si tolse il giubbotto, lo diede e Claire e le alzò il cappuccio, facendo attenzione a non scompigliarle i lunghi e ricci capelli rossi che lui adorava.
“Sembri Cappuccetto rosso” rise prendendola per mano.
“Per i capelli rossi o per il Cappuccio?” chiese Cla spalancando i suoi occhi verdi.
“Per l’innocenza” sospirò Niall avvicinandosi pericolosamente a lei.
Una breve serie di brividi attraversò la ragazza che ancora incredula d’essere lì con quel ragazzo, fissava le loro mani.
Il biondo cominciò a correre trasportando dietro di se Claire, che distratta odorava il giubbotto, sapeva di lavanda e gelsomino, sapeva di Niall.
“Devo scappare” disse lui lasciando che le loro mani si districassero appena furono davanti casa Devine.
“Tieni, grazie” rispose Cla cercando di togliersi il giubbotto.
“Me lo darai quando ci rivedremo” le fece l’occhiolino prima di baciarle una guancia e cominciare a correre.
Claire si sentiva felice, nessun ragazzo aveva mai corso a maniche corte durante la pioggia, rischiando di prendersi qualcosa, per lei.
Osservò la figura del giovane allontanarsi finché non scomparve del tutto.
 
“Tocca a me oggi, non mi lasci mai guidare” commentò Melanie rubando le chiavi a Louis.
“L’auto è mia Mel, quindi dammi quelle chiavi e nessuno si farà male” commentò il moretto avvicinandosi furtivamente alla sorella.
“Martedì è il mio compleanno” disse Harry cercando di attirare l’attenzione su di se.
I due si voltarono e osservarono attentamente il riccio ridendo.
“Andiamo al bowling la sera, che ne dite?” commentò grattandosi la testa mentre aspettava una
risposta “offro io”.
“Va bene” sorrisero entrambi i Tomlinson.
“Ora che siamo tutti d’accordo, guido io fino a casa” sospirò Harry rubando le chiavi dalla mano di Melanie e cominciando a correre verso l’auto.
Durante il tragitto il macchine erano passate delle canzoni davvero carine alla radio, tra le quali Summer Nights tratta dal film Grease.
Melanie e Louis strillavano come dei pazzi mentre il riccio cantava a bassa voce, forse per un po’ di vergogna.
“Grazie per il passaggio” commentò Harry che aveva appena parcheggiato davanti casa sua.
Prese le chiavi girandole fra le dita mentre osservava Louis e Melanie che, scrutavano le chiavi come un cane fa con l’osso.
“Mi sembra scorretto fare il maschilista” sorrise il riccio buttando le chiavi a Melanie.
Lei scoppiò in una calorosa risata, scese dall’auto e presa un da momento di euforia, abbracciò forte Harry senza troppe moine, in modo che il fratello non si accorgesse di nulla.
“Portalo a casa sano e salvo” disse Harry indicando il ragazzo seduto sul sedile del passeggero.
Melanie assunse il comando dell’auto e nonostante Louis fosse dubbioso nei confronti della sorella, si stupì della sua bravura.
“E’ più di sei mesi che ho la patente, è ovvio che sia capace” sbuffò Mel, quasi come se avesse capito a cosa stava pensando il fratello maggiore.
Sospirò la riccia pensando al calore ricevuto dall’abbraccio con Harry.
 
Ciao directioners,
ringrazio tutte le ragazze che seguono questa storia e le mie “recensiste”, particolarmente Theirvoices, Directioner_Is a promise e Oysh_more yhan me, senza di voi non sarei nulla.
Sboccerà l’amore fra Niall e Claire?
Baci enormi, Anna xx
 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***



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                                                                         Chapter ten







 
“Noi andiamo dai nonni” sorrisero i signor i Payne uscendo di casa.
Victoria stava scrivendo un tema che le aveva assegnato la sua insegnante di lettere, una fanatica di Dante che aveva persino chiamato la figlia Beatrice.
“Io vado agli allenamenti” disse Liam guardando dalla finestra l’auto dei genitori uscire dal vialetto.
In ritardo Liam corse fuori di casa, correre era esattamente l’unica cosa che doveva fare per evitare di prendersi una sgridata dal Mister.
La bionda annuì chiudendo la porta e, poi, sedendosi sul divano cercava di farsi venire in mente un’idea per il tema.
Qualcuno stava bussando alla porta.
“Liam, quante volte ti ho detto di portare le chia-” si fermò notando che il ragazzo era Zayn.
“Ciao, sono venuto a prendere la macchina” abbozzò un sorriso il moro.
“Vieni” disse invitandolo in casa “le chiavi sono di la”.
Zayn osservò ogni minimo dettaglio di quell’appartamento, ci era entrato parecchie volte da piccolo ma durante tutti quegli anni i Payne avevano apportato parecchie modifiche.
“Eccole, l’auto è parcheggiata qualche via più in la” commentò Victoria porgendogli le chiavi.
Le loro mani si toccarono e una piccola scossa attraversò la bionda che, istintivamente, cercò gli occhi di Zayn.
“Mi dici perché mi odi così tanto?” sbottò senza nemmeno rendersene conto.
“Devo andare agli allenamenti, scusami” rispose lui portandosi le mani in tasca e uscendo di corsa dalla casa.
Victoria rimase lì, in piedi davanti al tavolino in vetro in sala a guardare Zayn.
Scosse la testa buttandosi sul divano, era davvero stanca di questa situazione d’imbarazzo.
 
Quella sera, Melanie stava ascoltando un po’ di musica in camera sua mentre la madre era al piano inferiore a guardare la televisione.
Adorava ogni singola parola della canzone Beautiful di Christina Aguilera, quelle parole erano davvero belle e toccanti, insomma, nessuna bambina, ragazza o donna che sia, si sente all’altezza di quello che fa e nemmeno si apprezza per com’è.
Lei era così prima di Harry, prima che lui la facesse sentire speciale e unica.
Guardò il cellulare, erano le 22.00 p.m e la serata sembrava passare così lentamente senza Louis e suo padre in casa.
Si sdraiò sul letto e incominciò a fissare il soffitto riflettendo su come avrebbe potuto confessare al fratello e ai suoi amici che lei e Harry erano fidanzati.
Il cellulare vibrò sul comodino, la ragazza lo prese fra le mani e lesse il messaggio.
 
Guarda fuori, Harry xx
 
Mel alzò le tende e non appena vide Harry scoppiò in un forte urlo.
“Melanie, tutto a posto?” urlò sua madre dalla sala.
“Sì, sono andata a sbattere contro lo spigolo della scrivania” gridò aprendo la finestra.
Il riccio le stampò un passionale bacio sulle labbra prima di prenderla per mano.
“Cosa ci fai qui?” chiese stupita.
“Avevo una pazza voglia di vederti” disse Harry baciandola di nuovo “non vivo più di un’ora senza te”.
I ragazzi si sedettero sul letto a parlare mentre Harry accarezzava i boccoli della fidanzata.
“Non sei andato agli allenamenti?” chiese la riccia.
“No, lo sai che per te sarei disposto a fare qualsiasi cosa” sorrise abbracciandola.
Melanie prese le mani di Harry e cominciò a baciargli teneramente le nocche mentre lui la guardava divertito.
Ti amo” sussurrò cominciando a mordicchiarle l’interno del collo, sapeva quanto il suo caldo respiro provocasse piacere alla riccia, che senza pensarci due volte gli aveva già tolto la maglia.
Ti amo” rispose lei slacciandosi a fatica il gancio del reggiseno, buttandolo poi per terra.
Solo il rumore dei baci e del loro respiro affannato si sentiva per tutta la stanza mentre i ragazzi continuavano a muoversi lentamente nel letto.
Quella sera Harry e Melanie fecero l’amore e passarono insieme tutta la serata.
 
 Claire era persa nei suoi pensieri quella sera durante la cena.
“Com’è andata oggi a scuola?” chiese Rob alla figlia che distratta stava rispondendo al cellulare.
“Claire, il telefono” la rimproverò sua madre “lo sai che mi piace cenare in santa pace”.
“Tutto bene, papà” deglutì la rossa portando l’IPhone nella tasca dei pantaloni “tu invece?”.
Il padre non fece in tempo a rispondere che il telefono della figlia fece uno squillo o meglio, vibrò.
“Dammelo” ordinò Jasmine porgendo una mano verso Claire.
“Ma-“ cercò di controbattere la figlia senza ottenere successo, sua madre era davvero severa per quanto riguardava le regole da rispettare a tavola.
“Ho concluso un grosso affare oggi ” sorrise Rob finendo di mangiare i piselli che la figlia aveva avanzato.
Ogni tanto era grazie a lui se le sue donne smettevano di litigare.
“Amore è una grande notizia” sorrise Jasmine complimentandosi con il marito.
Quando il telefono di Claire squillò ancora, sua madre si alzò scattante dal tavolo, prese il cellulare in mano e cominciò a gridare.
“Voglio che tu lo spenga, ci siamo capite?” urlò isterica guardando lo schermo che, illuminandosi, le aveva fatto notare l’emittente di tutti quei messaggi: Niall.
“Mamma” disse tremante Claire che non aveva capito per quale strano motivo Jasmine stesse fissando così attentamente l’IPhone.
“Rispondi” sospirò Jasmine porgendole il cellulare e voltandosi per andare verso la cucina.
 
 
Ciao amori miei,  
come promesso ecco a voi il capitolo 10, spero vi piaccia.
Harry e Melanie sono sempre più affiatati e innamorati, Claire e Niall iniziano a sentirsi spesso mentre per Victoria e Zayn, sembra che la situazione sia sempre la stessa, come andrà a finire?
Bacioni, Anna xx 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***



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                                                                         Chapter eleven







 
Aveva messaggiato fino a tardi con Niall quella sera, parlando di calcio e di amici fin quando lui non si era offerto di accompagnarla alla festa di Harry.
“Claire, stai bene?” commentò la madre porgendole una tazza di caffè latte.
“Sì, sono solo un po’ stanca” rispose bevendo tutto d’un sorso mentre pensava al biondo, avevano entrambi fatto fatica a darsi la buonanotte e ad addormentarsi.
 
 In casa Tomlinosn, la sveglia suonò puntuale alle 7.00 a.m e Melanie, stanca, non aveva la minima intenzione di andare a scuola.
La spense prima di rigirarsi nel letto e notare Harry che, proprio come un bambino, dormiva con la bocca semi aperta, quanto adorava le sue labbra a cuore.
“Auguri Amore” sussurrò lei baciandogli l’orecchio sinistro.
Il riccio mugolò qualcosa che sembrava un “Grazie”, prima di rigirarsi nel letto e coprirsi il viso con la coperta.
Melanie sorrise alla vista di quella scena, si alzò dal letto e corse in bagno a sistemarsi.
La sua mattina iniziava sempre con un pizzico di fondotinta, una leggera passata di mascara sulle lunghe ciglia e un velo di rossetto sulle carnose e rosee labbra.
In camera scelse i vestiti da indossare e frettolosamente si spogliò davanti a Harry.
“Buongiorno” disse lui avvicinandosi prima di baciarla.
Entrambi erano in intimo mentre le loro fronti si toccavano, quella situazione le fece ricordare la prima notte passata insieme, quando aveva perso la sua verginità.
“Harry” lo bloccò lei appoggiando una mano sul suo petto “io devo andare a scuola”.
Il riccio si scostò i capelli da un lato, si toccò il labbro inferiore e sospirando si allontanò da Melanie.
“Sei pronta?” chiese Mark bussando alla porta.
I fidanzati si guardarono impauriti fin quando Melanie chiuse Harry nel suo armadio.
“Sì, papà” sospirò accennando un sorriso.
“Sono quasi le otto” la informò osservando la stanza.
Il cuore della riccia si fermò per un secondo, il padre aveva notato che c’era disordine.
“Datti una mossa” disse scuotendo la testa e uscendo dalla cameretta della figlia.
Melanie fece un respiro quando suo padre se ne andò, se li avesse scoperti sarebbe stata davvero la fine della storia d’amore.
“Fra cinque minuti, quando tutti saranno fuori di casa, esci pure dalla porta d’ingresso” disse aprendo la porta della camera.
“Non hai dimenticato qualcosa?” chiese Harry avanzando verso di lei.
“Ah giusto, le tavole di tecnica” scherzò lei buttandosi fra le braccia del riccio e scoccandogli un rumoroso bacio.
“Ci vediamo questa sera” le fece l’occhiolino Harry lasciandola andare.
 
 
“Stai aspettando qualcuno?” chiese Jasmine alla figlia, che ben vestita si stava mordicchiando le unghie da ben più di dieci minuti.
Claire fece finta di non aver sentito cercando di tenere lo sguardo verso la televisione, non voleva che sua madre s’immischiasse nella sua vita sociale.
“Niall” disse la signora Devine portandosi una mano davanti alla bocca, cercando di trattenere le risate “ecco chi deve arrivare”.
Claire abbassò lo sguardo imbarazzata mentre sua madre cercava di interrompere il silenzio che si era creato.
“Non dire nulla” commentò Claire dirigendosi verso lo specchio per controllarsi i capelli.
“Amore, sai che puoi parlare con me” sbuffò la madre alzandosi e appoggiando entrambe le mani sulle spalle della rossa.
Madre e figlia si stavano guardando attraverso lo specchio quando a Claire scappò un sorriso.
“Lo so mam-”cercò di spiegare quando il suono del citofono riempì la casa.
Claire fece un grande respiro e andò ad aprire la porta sotto lo sguardo furtivo della donna.
 “Ciao Claire” sorrise Niall dandole un semplice bacio sulla guancia.
Jasmine avanzò verso la porta porgendo la mano a Niall e lo stesso fece il marito che, in quel momento, stava rincasando.
“Salve signori Devine” sorrise il biondo stringendo la mano ad entrambi i genitori di Claire.
“Ti prego, chiamaci Jasmine e Rob” rise il padre.
“Noi dobbiamo andare” disse Claire cercando di evitare momenti imbarazzanti, sapeva com’erano fatti i suoi genitori.
Ogni tanto Claire si domandava se fosse davvero figlia dei suoi genitori, insomma, loro erano vivaci con tutti mentre lei si sentiva a suo agio solamente chiudendosi in se stessa.
“Aspettate, voglio farvi una foto, siete così carini” urlò la madre andando verso la sala.
Claire spalancò gli occhi e cominciò a tossire violentemente mentre Niall sorrise.
“Papà, ti prego..” sussurrò lei al signor Devine.
“Andate, le dirò che eravate in ritardo” sorrise Rob ad entrambi i ragazzi prima di lasciare una dolce carezza sulla guancia della figlia.
Harry aveva deciso di organizzare la festa al Bowling, dall’altra parte di Londra, dove andava sempre con il padre, di conseguenza il viaggio in macchina sarebbe stato abbastanza lungo.
“Mi-mi dispiace per la situazione imbarazzante di prima” cercò di sforzare un sorriso Claire.
“Non ti preoccupare, i tuoi genitori sono stati davvero carini” le sorrise Niall prima di guardare ancora la strada “sarebbero i suoceri perfetti”.
Claire ancora non riusciva a credere a ciò che Niall avesse appena detto e mentre stava osservando ogni singola cellula del biondo, arrivarono al locale.
 
Buongiorno directioners,
mi dispiace che in questo capitolo non ci sia la coppia di Zayn e Victoria, ma riuscirò a farmi perdonare con il capitolo successivo, ve lo prometto.
Intanto, Melanie e Harry cercano di nascondere il loro amore, ma ci riusciranno ancora per molto?
Mentre, Niall e Claire si decideranno a confessare quello che provano al più presto?
Bacioni d’Horan (?), Anna xx 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***



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                                                                         Chapter twelve







 
“E’ incredibile che persino alla sua festa di compleanno riesca ad arrivare in ritardo” sbuffò Liam sedendosi sul marciapiede davanti al locale.
“Sono sicura che stia per arrivare” sorrise Melanie sedendosi di fianco a lui mentre il ragazzo le appoggiò una mano sulla spalla, stringendola a se.
Melanie appoggiò la testa sopra la spalla di Liam, adorava il rapporto d’amicizia che aveva con il fratello della sua migliore amica, era l’amico con il quale si confidava di più.
“Finalmente!” urlarono tutti nel vedere Harry, che appena sceso dalla decapottabile, aveva i capelli tutti scombinati.
Quando Melanie corse ad abbracciarlo, Liam si sentì restringere lo stomaco, gli piaceva così tanto quella ragazza da non poterla vedere con nessun altro, nemmeno un amico.
“Auguri ancora” sogghignò la riccia affogando nell’abbraccio di Harry.
I ragazzi entrarono nella sala da gioco, presero le scarpe e si sedettero a giocare.
 
Victoria e Zayn continuavano a fissarsi non capendo in realtà cosa volessero uno dall’altra.
Al festeggiato toccava il primo lancio della palla, così Zayn ne approfittò per parlare la bionda.
“Mi dispiace per l’altro giorno” confessò.
“Perché dovresti?” chiese lei spalancando i suoi occhi azzurri verso il moro.
“Beh, insomma, sono corso fuori di casa senza nemmeno chiarire” disse abbozzando un sorriso.
“Non capisco questa diffidenza, fra me e te” rispose abbassando lo sguardo. Il moro aveva avuto una piccola cotta alle superiori per lei ma Victoria era sempre stata impegnata fra la scuola e il calcio che non se ne accorse.
“Facciamo così, lasciamo il passato alle spalle” parlò allungandole la mano destra “piacere, Zayn”.
 “Victoria” disse lei arrossendo un po’.
La bionda ancora non ci credeva, aveva davvero deciso di provare a conoscere Zayn, a essergli amica?
“Tocca a te” la incitò Claire passandole una palla da Bowling.
 
Un’ora dopo Melanie e Liam si contendevano la vincita, nessuno dei due era un esperto di bowling e a questo punto si poteva davvero parlare di “fortuna del principiante”.
“Cosa si scommette?” chiese Louis divertito.
“Se vinco io, mi farai guidare la tua auto” rise la riccia mentre Liam la guardava spaventata, nessuno poteva toccare o solo sfiorare la sua macchina.
“Va bene ma se vinco io, un giorno di questi, esci con me” commentò lui facendo meravigliare tutti dall’affermazione.
“D’accordo!” sorrise la mora.  Pensando d’avvero d’aver la vittoria in mano.
Harry rimase immobile mentre Liam parlava ma, purtroppo per lui, il moretto vinse la partita facendo due bellissimi strike consecutivi.
“Ti dico io il giorno” sorrise Liam a Melanie mentre le sfiorava la schiena con la mano.
“Vado a prendere da bere” cercò Harry una scusa per allontanarsi dal tavolo, in modo da non uccidere il suo amico.
 
Era al bancone che stava aspettando una Pepsi quando due mani calde si appoggiarono sulla sua vita.
Melanie fece combaciare il suo busto con la schiena di lui.
“Ehi” sentì il caldo respiro di Mel sul suo collo, un brivido lo fece girare.
“Non torni dal tuo amato?” chiese Harry infastidito mentre con la testa fece cenno verso Liam.
“Non dirmi che sei geloso” sorrise accarezzandogli una guancia.
“No, proprio no” rispose cercando di non mostrarsi tranquillo sfoggiando un sorriso.
Harry era proprio incapace di raccontare bugie e la ragazza, accorgendosene, scosse la testa.
Il riccio, come tutti del resto, aveva capito che a Liam piaceva la minore dei Tomlinson ma non pensava che fosse così preso da lei.
“Bene, perché ho in mente una sorpresa a San Valentino” sussurrò maliziosa baciando Harry “solo per noi due”.
 
Louis era in panico, insomma, sua sorella stava ricevendo un po’ troppe attenzioni dai suoi migliori amici ma sapeva anche che Liam era un ragazzo affidabile al contrario di Harry.
“Buon compleanno ancora Harry” lo abbracciò Claire “ora, però, devo proprio andare”.
Il riccio la ringraziò per essere venuta alla festa e quando salutò anche gli altri, lei e Niall si avviarono verso la quattro ruote.
 
“Ti sei divertita?” chiese Niall mentre cercava di fare un parcheggio decente davanti casa Devine.
“Sì, tantissimo” scoppiò a ridere “soprattutto quando ti sei rovesciato addosso tutta la bibita”.
Niall fece finta di offendersi mentre osservava la sua camicia bianca ancora macchiata.
Claire adorava il carattere di quel ragazzo, simpatico senza esagerare e serio quanto bastava, per non palare del suo sorriso, moriva al solo accenno.
“Grazie per il passaggio” sussurrò lei dandogli un bacio sulla guancia che provocò, a entrambi, una voglia d’affetto in più.
Aprì velocemente la portiera e si diresse verso il portone di casa, salutandolo con la mano fin quando lui non se ne andò completamente.  
 
 
Buona sera splendori,
ecco a voi il 12° capitolo, come vi sembra?
Victoria e Zayn provano ad essere amici ma ci riusciranno?
Melanie ha in mente una sorpresa per Harry a S. Valentino, di cosa si tratterà? E Liam, uscirà davvero con la piccola Tomlinson?
Recensite, voglio proprio sapere quali strane idee vi vengono in mente.
Un grande ringraziamento a tutte voi, siete troppo gentili!
Bacioni, Anna xx
 
P.S: Passate da questa meraviglia Directioner_Is a promise e dalla sua ultima storia ' An Angel From Mullingar' (the sun after the storm).

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***



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                                                                         Chapter thirteen







 
Vittoria era appena uscita da scuola, non sopportava fare il liceo classico, insomma, era davvero pesante ma aveva ascoltato i suoi genitori.
“Frequentando quella scuola potrai permetterti un futuro” le ripeteva in continuazione sua madre ma lei non ne era troppo convinta.
Il quarto anno di liceo era il più difficile e tutti glielo avevano detto ma lei, era abbastanza sicura che il suo debito in matematica lo avesse anche quest’anno.
Era una ragazza solare ma con le compagne di classe che si ritrovava, intelligenti e basta, aveva perso quasi del tutto, il senso dell’umorismo.
Mentre tornava a casa, un po’ depressa per il declino scolastico avvenuto in questo mese, si fermò in un bar.
Era furiosa, la sua professoressa di chimica la odiava e le metteva sempre delle insufficienze nonostante lei studiasse come una matta.
“Buongiorno signorina, cosa desidera ordinare?” chiese il cameriere notando Victoria.
“Una birra” rispose la ragazza cercando di non far notare la propria stanchezza.
Gli occhi erano lucidi, pronti per piangere e i capelli sbarazzini non stavano al loro posto nemmeno con una fascia.
“Un po’ d’acqua andrà più che bene” s’immischiò una voce nella conversazione.
La bionda alzò leggermente lo sguardo notando gli occhi di Zayn puntati su di se mentre il cameriere si stava allontanando.
“Ciao” sforzò Victoria un sorriso prendendo la bottiglia d’acqua “cosa ci fai qui?”.
“Ci lavoro” disse dandole un bacio sulla guancia.
“Davvero?” chiese sbalordita Victoria, aveva sempre pensato che Zayn fosse un buon annulla e invece era il contrario.
“No, per scherzo” rispose sedendosi quando la bottiglietta d’acqua non tardò ad arrivare “è più di un anno che mi hanno assunto, strano che Liam non te l’abbia mai detto”.
“Io e mio fratello ci vogliamo bene ma parliamo più di calcio che delle nostre vite sociali” fece un sorriso lei “ma tu non dovresti lavorare?”.
“Mi hai colto sul fatto” sorrise lui alzandosi mentre questa beveva.
Victoria tolse i libri dalla cartella e cominciò a fare qualche esercizio di matematica, in preparazione alla verifica che avrebbe avuto il giorno dopo, ma proprio non riusciva, almeno, non con Zayn che continuava a passarle davanti.
Erano passate due settimane dal compleanno di Harry e Victoria e Zayn, conoscendosi, dovettero ritirare tutti i pregiudizi che avevano avuto uno nei confronti dell’altro.
Lui notò la bionda scostarsi una ciocca dei capelli dal viso, la vedeva davvero bella mentre era impegnata a risolvere le equazioni.
“Quando finisci il turno?” chiese lei ordinando nel frattempo un caffè.
“Fra un quarto d’ora, se hai voglia di aspettarmi ti riaccompagno a casa io” sorrise il moro.
La biondina annuì e ritornò con la testa sui libri di scuola.
 
Niall, davvero preoccupato le chiese: “Sicura?”.
“S-si, insomma, non mettermi pressione” balbettò lei sforzando un sorriso.
“Non vorrei che ciò portasse a delle complicazioni in futuro” disse lui guardandola negli occhi.
“Che cosa vuoi che succeda?” fece notare Claire allacciandosi le scarpe da calcio “casomai uscirà qualche fiacca”.
“L’importante è che vada bene il numero” li informò il commesso dell’Adidas “con il tempo la scarpa si adatterà alla pianta del piede”.
Claire continuò a fare avanti e indietro, le piaceva sentire il rumore dei tacchetti sul pavimento.
“Allora?” chiese Niall sedendosi sul divanetto di pelle del negozio.
“Le compro” concluse lei sorridente.
Il commesso prese le scarpe e le portò alla cassa mentre la ragazza stava pagando.
“Grazie per avermi accompagnata” sorrise Claire prendendo la mano di Niall.
“Figurati, è stato solo un piacere” rispose lui stringendole la mano “che ne dici di andare a mangiare qualcosa?”.
Da circa venti min i ragazzi stavano vagando per quell’enorme centro commerciale senza una meta ben precisa.  
“Mi dispiace, devo andare a calcio” sbuffò lei guardando l’orario sul cellulare “cavolo, scappo”.
Prese le chiavi dell’auto e, dopo aver dato un bacio sulla guancia al biondo, corse verso l’uscita.
Niall rimase lì da solo, in mezzo al centro commerciale mentre mentalmente stava maledicendo la sua timidezza.
 
Ciao bellezze,
oggi mi sono fatta le unghie, sono di ottimo umore, non ve ne frega nulla, capito. Ahahahah. (?)
Scusatemi per la lentezza del capitolo, spero vi sia piaciuto.
Bacioni enormi, Anna xx 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***



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                                                                         Chapter fourteen







 
“Louis!” urlò Melanie nera dalla rabbia “dove sono i miei pantaloni?”.
Spalancò la porta della camera del fratello e nel buio si mise a cercarlo mentre questo, dietro l’anta dell’armadio si era nascosto.
Avanzava lenta mentre portava le mani davanti a se come un morto vivente, cercando di non cadere o inciampare in qualcosa.
“Presa” disse lui prendendola in braccio e portandola al primo piano mentre questa, impazzita, continuava a tirargli dei pugni.
“Mettimi giù maniaco” urlò prima di scoppiare a ridere senza contegno sulle scale.
“I pantaloni William, ti prego” sbuffò la madre dalla cucina.
 Louis le diede un bacio sulla nuca, la appoggiò sul divano e le lanciò i pantaloncini da calcio.
Nonostante tutto Melanie amava Louis e ogni giorno le veniva un colpo al cuore dal dispiacere, lei e Harry stavano mentendo da troppo ormai e si sa, più si va avanti più le bugie sono difficili da digerire.
Melanie uscì da casa dopo aver mandato un bacio volante ai genitori che stavano cenando in cucina.
Dove sei Harry?  Imprecò la ragazza che come deciso, lo stava aspettando in Piazza.
Finalmente lo vide arrivare con la sua vespa rossa e due caschi, uno dei quali in mano.
“Buonasera” sorrise fermandosi.
“Tu con questo freddo vai in giro in vespa?” chiese lei perplessa.
“Amore, ti preoccupi per me?” domandò lui baciandola sulle labbra prima di passarle il casco.
“Un pochino..” rispose lei sorridendogli dolcemente prima di posargli un altro bacio.
“Sali che ti porto al campo” le ordinò lui, facendosi un po’ più avanti con il sedere.
“Cero che potevi venire in macchina” disse cercando di infastidirlo.
Melanie appoggiò le sue mani intorno al bacino di Harry, quando cominciò ad accelerare.
Il vento era così gelido che il naso le era diventato tutto rosso, nonostante la testa fosse appoggiata teneramente sulla schiena del giovane.
“Dove mi porti a San Valentino?” chiese lui impaziente togliendosi il casco.
“Non te lo dico” rispose lei sistemandogli amorevolmente i capelli ricci “porta pazienza, tesoro”.
“Non ce la faccio” fece Harry il broncio.
“L’attesa sarà ripagata” sorrise lei mordendogli il labbro inferiore, spostandosi poi lentamente verso il collo, dove lasciò una lunga scia di baci.
“Sai che non vedo l’ora” disse maliziosamente Harry, appoggiando le mani sui glutei della ragazza “vai a calcio, sennò dopo il Mister si arrabbia”.
Mel appoggiò di nuovo le labbra su quelle di Harry e corse verso l’ingresso del campo.
 
 
“Possiamo andare” disse Zayn aiutandola a sistemare i libri nella cartella.
“Oggi non vengo a calcio” disse Victoria salendo in macchina “i miei sospettano qualcosa..”.
“Non ti preoccupare” rispose Zayn accendendo la radio “in questi giorni penserò a una scusa plausibile”.
“Grazie” sorrise lei alzando il volume, voleva sentire meglio quella canzone.
“Zayn” lo richiamò appoggiando una mano sulla sua “abbiamo detto di lasciare stare il passato ma non ce la faccio”.
“In che senso?” chiese lui scosso.  
“P-perché sei sempre stato duro nei miei confronti?” balbettò Victoria.
Lui inizialmente non rispose.
“Cioè, me la devi una spiegazione” commentò lei voltandosi dall’altra parte.  
“E’ stata un’arma di difesa, mi piacevi ma tu non ricambiavi” sospirò agitato avvicinandosi a lei “evitandoti e trattandoti male, pensavo che sarei riuscito a dimenticarti”.
Victoria rimase impietrita alle parole di Zayn, non aveva mai pensato a quella possibilità nella sua mente.
“M-mi dispiace averti ferito” sussurrò lei in forte imbarazzo.
“Vic, il passato è passato” disse alzandole il mento con due dita “lo abbiamo già detto”.
I loro visi erano così vicini che Victoria poté sentire il calore del suo respiro.
Zayn era ancora innamorato di Victoria.
“Hai ragione” sospirò lei stendendosi meglio sullo schienale dell’auto.
“Mi dai il tuo numero?” ammiccò lei tentando un sorriso “così ci sentiamo durante la settimana per gli allenamenti”.
“Io il tuo ce l’ho” sorrise Zayn  “ti faccio uno squillo dopo”.
“Oh, va bene” sorrise dandogli un bacio sulla guancia e scendendo dall’auto.
 
Dove sono Victoria e Melanie? pensò Claire indossando le nuove scarpe che aveva comprato con Niall.
Zayn arrivò tardi agli allenamenti e le ragazze stavano già facendo il terzo giro di corsa del campo.
“Scusate” disse lui troppo impegnato nei suoi pensieri “iniziamo con una partitella”.
 
 
Ciao ragazzuole,
nel capitolo 14, Harry e Melanie continuano a vivere la loro storia “segreta” ma durerà ancora per molto?
Zayn e Victoria hanno un altro confronto faccia a faccia e sembra che le cose stiano andando sempre meglio.
Lo so che questo capitolo è di dimensioni ridotte e non ha qualcosa di particolare e interessante ma oggi aggiornerò due volte, felici? Mi farò perdonare con l’altro, giuro.
Grazie ancora per tutto il supporto, babies. <3
Bacio, Anna xx 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***



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                                                                         Chapter fifteen







 
“Alla fine sono riuscito a convincerti a venire” disse Liam afferrando i grissini che il cameriere aveva appena portato al tavolo.
“Beh, diciamo che ho perso una scommessa” rispose Melanie bevendo.
Liam abbassò lo sguardo deluso dalla sua affermazione.
“Cioè, non volevo dire quello che ho appena detto” lo rassicurò la riccia “mi fa piacere uscire a cena con un amico”.
“Allora, cosa mi racconti?” chiese lui cercando di iniziare un argomento.
“Mi hanno proposto di portare qualche mia opera a una mostra che si terrà fra qualche settimana” disse Melanie tutta agitata.
“Complimenti!” sorrise Liam “quale sarà il tema?”.
“L’uomo” rispose lei.
“Complicato”aggiunse il moretto “hai già in mente cosa portare, insomma, sculture o quadri?”.
“Quadro, sono sicuramente più brava”.
Melanie era un po’ confusa da tutte queste attenzioni da parte di Liam ma non ci dava molta importanza, il suo cuore era solo di Edward.
“Arrivo subito” finì di mangiare Liam e alzandosi dal tavolo.
Melanie prese il cellulare e notò un sms.
 
Ciao Amore, come sta andando la “serata romantica”?
Rispondimi presto, ti prego.
Harry xx
 
Quando Liam ritornò al tavolo la ragazza chiuse immediatamente l’IPhone.
“Possiamo andare” disse porgendole una mano che lei afferrò.
“Dobbiamo pagare la cena” commentò prendendo la borsa.
“Già fatto” sorrise lui avanzando verso l’uscita.
“Non dovevi, stronzo” sorrise lei tirandogli un leggero pugno sul braccio “eravamo d’accordo di uscire a mangiare ma non  che a pagare il conto saresti stato tu”.
“Che gentleman sarei stato a fare pagare una signorina?” chiese ridendo “e comunque, ti ho invitato io a cena”.
Liam appoggiò una mano sul bacino di Melanie mentre continuavano a camminare verso casa.
Quando i ragazzi varcarono il giardino di casa Tomlinson, notarono Harry, Louis e Niall seduti sul porticato a chiacchierare.
“Ciao ragazzi” li salutò Louis con la mano “com’è andata la serata?”.
“Molto bene” rispose Liam sorridente stringendo ancora di più la riccia a se.
“Ti ha trattato bene il signorino Payne?” scherzò Niall sistemandosi i lacci delle scarpe. 
“Sì, certo” rispose con molto imbarazzo mentre gli occhi di Harry continuavano a fissarla.
“Allora uscirete ancora insieme?” si agitò Louis abbracciando la sorella.
Melanie adorava Liam, erano cresciuti insieme, ma non provava davvero nulla per lui e quella situazione era oltre i confini dell’imbarazzante.
“Louis..” commentò lei intimandogli di star zitto.
“Va bene, affari vostri” rispose Louis sdraiandosi sull’amaca.
 
Victoria aveva messo ben in chiaro le cose con Zayn, basta litigare o essere in imbarazzo.
Adesso erano due libri aperti, pronti per esser letti, l’uno dall’altro.
Quando vide sua madre rientrare in casa dal lavoro voleva chiederle di darle la possibilità di continuare gli allenamenti di calcio ma dato l’umore della donna e i suoi pessimi risultati scolastici evitò qualsiasi possibile litigio.
Era già una conquista che suo padre permettesse ai fratelli Payne di uscire con gli amici.
Si addormentò presto, pensando al fantastico sorriso di Zayn.
 
 
“Harry ha dimenticato il cappello, vado a portarglielo” disse Melanie “dovrebbe essere ancora all’inizio della via”.
Louis e gli altri annuirono distratti, intenti a parlare fra loro di auto.
“Amore aspetta” urlò lei non curante che qualcuno potesse sentirli.
Il riccio si voltò abbozzando un sorriso.
“Mi dispiace” sussurrò consegnandogli il cappello verde di lana.
“Come pensi che mi sia sentito a vederti così intima con Liam?” disse Harry scuotendo la testa.
“Lo sai che non c’è e non ci sarà mai nulla fra me e lui” commentò Melanie dispiaciuta dalla poca fiducia che il riccio aveva in lei.  
Harry appoggiò la sua mano dietro la nuca, la spinse verso di se e la baciò, lasciando che le loro lingue si toccassero.
Ti amo” sorrise abbracciandola.
Ti amo” ricambiò il sorriso Melanie, intenta ad assaporare ogni minimo dettaglio di quel momento.
Il suo ragazzo sapeva di dopobarba e quell’odore la mandava in subbuglio lo stomaco.
 
 
 
Ciao patate,
ecco l’altro capitolo, non so proprio cosa scrivere, la situazione si fa sempre più scottante e voglio sapere cosa ne pensate.
Bacioni, Anna xx
 

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Capitolo 16
*** S. Valentino's night ***



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S. Valentino’s night

(Niall e Claire)

 
Finalmente il biondo aveva chiesto alla rossa di uscire e quella sera l’avrebbe portata in un ristorante in centro.
 “Non abbiamo cenato insieme l’altro giorno poiché sei dovuta andare agli allenamenti” aveva detto a Claire.
“Mi vuoi chiedere di uscire, Niall?” domandò lei senza pensarci due volte.
“Solo se la risposta è sì”.
Mentre in casa Horan c’era una sorta di agitazione famigliare nel vedere il più piccolo diventare finalmente uomo, in casa Devine l’atmosfera era disperata.
“Claire, come stai?” chiese Rob alla figlia, che da ben un paio d’ore era rinchiusa in camera.
D’accordo che era il primo ragazzo con il quale usciva, ma al padre sembrava esagerato il suo comportamento.
“Chiama la mamma, è urgente” urlò la rossa dall’altra parte della porta.
Jasmine, avvisata dal marito, si precipitò dalla figlia.
“Cosa c’è?” chiese dolcemente la madre sedendosi sul letto.
“Ciclo” rispose la rossa senza rigirare sull’argomento.
Tutta sudata e avvolta fra le lenzuola, Claire aveva un tremendo dolore al bassoventre che le impediva di muoversi, perfino di respirare.
“Niente panico” disse la madre aprendo l’armadio “indossa una maglia pulita, asciutta”.
“Fa troppo male, mamma” scoppiò a piangere.
Claire era solita soffrire di un dolore insopportabile durante le mestruazioni, ed era successo un paio di volte che finisse all’ospedale per quello.
“Dovevo uscire con Niall..” singhiozzò abbracciando la madre.
“Ci saranno altre occasione, splendore” la rassicurò Jasmine portandole una pastiglia.
Le dispiaceva per la figlia, sapeva quanto le piacesse l’irlandese e vederla in quello stato le stava distruggendo il cuore.
“Hai già avvisato il tuo cavaliere?” sospirò la madre dandole un bacio sulla nuca.
La rossa annuì facendosi coccolare dai caldi abbracci della madre.
Dopo tutta quell’attesa per la serata del 14 Febbraio, Claire doveva rinunciare a festeggiare con Niall.
“Hai bisogno di qualcosa?” chiese Rob facendo ingresso nella stanza.
Claire si riempì d’imbarazzo, non le piaceva farsi vedere da suo padre in quello stato, così Jasmine gli fece segno con la mano di uscire immediatamente della stanza e lui ubbidì.
 
“Non esci?” chiese Maura notando suo figlio minore disteso sul divano.
Non lo vedeva così triste e senza parole dalla morte di un loro lontano parente.
“E’ stata male, non può uscire” disse rivolgendosi naturalmente alla sua amata Claire.
“Mi dispiace” lo abbracciò la madre “magari vai più tardi a trovarla”.
“Pensi sia una buona idea?” domandò dubbioso.
“Tentar non nuoce” sorrise al figlio.
Dopo quell’affermazione Niall si alzò dal divano sistemandosi la cravatta, diede un bacio alla madre e si catapultò verso la sua auto.
 
Jasmine era esterrefatta, non riusciva a credere che Niall fosse lì, a casa loro.
“Salve signora, cioè Jasmine” sorrise correggendosi ricordando il loro primo incontro “sono venuto a trovare sua figlia”.
“Avrei giurato che te lo avesse detto che stava male” disse facendolo entrare.
“L’ha fatto” continuò il biondo salutando anche il padre di Claire.
“Vai da lei ragazzo” sorrise Rob indicandogli le scale mentre Jasmine sorrideva.
Il signor Devine aveva sempre avuto una certa simpatia per quel ragazzo e voleva, oltretutto, la felicità della figlia.
 
Il biondo bussò alla porta ricevendo un verso di assenso da parte della ragazza.
“Ciao” sorrise Niall sullo stipite della porta.
“Cosa ci fai qui?” sorrise lei meravigliata.
“Sono venuto a trovarti” disse “se non puoi uscire, vengo io da te”.
I due si scambiarono un bacio sulla guancia.
“Non potevo passare S. Valentino senza di te” sorrise.
“Grazie, adesso però mi sento ancora più imbarazzata” disse lei timidamente.
“Perché?” domandò lui sedendosi sul letto.
“Vedi tu, sono in pigiama davanti a un bellissimo ragazzo che ha appena confermato che fra noi c’è qualcosa” commentò coprendosi con le coperte.  
Niall scoppiò in una rumorosa risata mentre Claire sospirava, il dolore era atroce.
“Cos’hai?” chiese appoggiando una mano sulla sua.
“Ehm, è d-difficile da spiegare..” balbettò lei vergognosa. 
“Oh, scusa, ritiro la domanda” disse imbarazzato, capendo a cosa la rossa si riferisse.
Claire si spostò, facendogli un po’ si spazio nel letto, dove lui si sdraiò.
I giovani innamorati guardarono accoccolati un film quella sera, Io e Marley.
Claire notò le loro mani intrecciarsi a metà film, adorava il calore che le stava trasmettendo.
Appoggiò la testa sul suo busto, sentendo come il ritmo del cuore di Niall fosse irregolare.
La ragazza finì sprofondare nei bellissimi occhi del biondo e le loro labbra s’incontrarono.
Una mano di Claire accarezzò la guancia di Niall, cercando un contatto più profondo.
Quando si staccarono cercando di riprendere un respiro regolare, ci fu un piccolo momento d’imbarazzo.
 
I signori Devine, appollaiati fuori dalla stanza della figlia, osservarono con attenzione tutta la scena.
Jasmine abbozzò un sorriso di felicità mentre il padre strinse i pugni per gelosia, nessuno avrebbe mai potuto portarle via la sua piccola.
“Lasciamoli da soli, abbiamo già spiato abbastanza” disse la signora Devine prendendo una mano del marito.
“La nostra bambina è cresciuta” sospirò Rob lasciandosi scappare, lungo il volto, una lacrima salata. 

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Capitolo 17
*** S. Valentino's night ***



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S. Valentino’s night
(Harry e Melanie)

 
Il 14 Febbraio era finalmente arrivato e Harry scoppiava dalla voglia di vedere che tipo di sorpresa gli aveva preparato Melanie.
Terminati gli allenamenti Harry era corso negli spogliatoi, cercando di farsi in fretta un doccia, evitando così di arrivare in ritardo a casa Tomlinson.
“Cos’è tutta questa fretta?” chiese Louis cominciando a spogliarsi.
“Ho un appuntamento” sorrise Harry sentendosi misero, stava ancora prendendo in giro il suo migliore amico.
“Chi è la fortunata?” domandò Liam dandogli una pacca sulla spalla.
Harry si sentì tremare le ginocchia, perdendo così dieci anni di vita.  
“Si dice il peccato ma non il peccatore” commentò salutando tutti e uscendo dal campo sportivo.
I ragazzi scoppiarono a ridere quando saltò fuori l’argomento: Melanie.
“Chiedile di uscire” disse Louis incoraggiando Liam.
Tutti si sarebbero dovuti trovati a bere in un locale a Bradford ma quattro di loro avevano rifiutato l’offerta.
“Niall e Claire sono usciti insieme” sorrise Louis pensando al suo amico “Harry va via pure lui e Melanie è associale”.
Liam continuava a fissare Louis, pensando come Melanie fosse l’opposto.
“Pensaci” commentò Tomlinson lanciando un’occhiata d’intesa all’amico.
Liam non riusciva a credere che Louis gli avesse dato il “via libera” con la sorella, se Melanie non fosse voluta venire, sarebbe potuto ritornare al bar dagli altri.
 
Melanie se l’era presa con Louis quel pomeriggio.
Non festeggi S. Valentino perché sei single e provi invidia nei confronti delle coppie, le aveva ripetuto tutto il santo giorno.
Se solo Louis avesse saputo la realtà dei fatti si sarebbe dovuto rimangiare ogni singola parola detta.
Immersa nei suoi pensieri continuava a cambiare vestito, ne stava scegliendo uno così sexy che avrebbe mandato in tilt persino Ricky Martin, dichiarato omosessuale.
Finalmente avrebbe avuto la casa per lei e il suo Amore, i genitori erano usciti a festeggiare e Louis andava al bar con gli amici.
Harry rimase a bocca aperta quando vide Melanie, indossava un abitino nero che le lasciava scoperte le cosce e le spalle.
“Vuoi entrare o preferisci stare fuori?” rise lei coprendosi la bocca con una mano.
Melanie aveva organizzato una cenetta romantica in soggiorno, la luce calda delle candele illuminava tutta la stanza.
“Ho deciso di fare qualcosa di intimo per festeggiare” sorrise Mel lasciando un sensuale bacio sulle labbra del riccio.
Harry riempì i loro bicchieri di champagne.
“A cosa brindiamo?” chiese Melanie scostandosi i capelli da un lato.
“A noi” disse lui avvicinandosi per baciarla sulla bocca.
La bottiglia finì in fretta fra una chiacchierata e l’altra e Harry non vedeva l’ora di consegnare il suo regalo alla bellissima riccia.
“Chiudi gli occhi” sospirò Harry abbastanza nervoso allacciando la collana di Swarovski al collo di Melanie.
La mora allungò la mano sul petto e corse verso lo specchio per vederla.
“Ti piace?” chiese il riccio sorridendo.
“E’ stupenda” disse buttandosi fra le braccia del fidanzato “non dovevi Amore, grazie”.
I due caddero per terra ridendo mentre Melanie lo riempiva di baci per la gratitudine.
“Adesso tocca me mostrarti il tuo regalo” sussurrò maliziosamente lasciando scivolare il vestito per terra.
Harry sorrise fondandosi a mordicchiare il suo collo mentre con le mani le cingeva i fianchi, portandola verso di se. 
La prese in braccio e con molta attenzione a non cadere, andarono in camera di Melanie.
Le slacciò velocemente il reggiseno, facendo uscire il prosperoso seno della ragazza che tanto era stato desiderato da Harry.
Il corpo di Melanie ricevette una scia di baci e piccoli morsi fino all’ombelico. 
“Sei tutto quello che voglio” sospirò il riccio impossessandosi di lei.
Le spinte si fecero più veloci e il sudore scendeva freddo dalla fronte di lui.
Melanie, con le unghie delle mani, gli stava graffiando tutta la schiena e ciò provocava un piacere immenso a Harry.
Durante il rapporto i due si fermarono a baciarsi immensamente, perdendosi in ogni singolo rumore, odore e attimo.
Per la prima volta in tutta la sua vita Melanie si sentì realmente amata, nemmeno l’amore dei suoi famigliari poteva riempire quello di Harry.   
Si staccarono, buttandosi nudi sul letto, cercando di riprendere un respiro regolare.
“Sei stato fantastico” sorrise la riccia accarezzandogli i capelli.
“Anche tu” ripose lui baciandole una guancia e, coprendosi con i boxer, si diresse verso il bagno per fare una doccia.
Melanie, che non aveva una dote per la cucina, decise di prenotare del cibo cinese.
Avevano bevuto solo champagne e il suo stomaco aveva iniziato a brontolare.
“Prendo gli Involtini Primavera?” chiese bussando alla porta del bagno.
“Come vuoi, fai tu” rispose Harry smettendo di cantare sotto la doccia.
La ragazza sorrise, saltò sul letto e chiamò il ristorante.
 
“Smettila” continuò a ridere mentre il riccio le faceva il solletico sul letto.
Quando si guardarono negli occhi, ripresero a baciarsi sensualmente.
“Secondo te sono ingrassato?” domandò Harry alzandosi.
“No, mi piacciono quelle maniglie dell’amore” sussurrò lei mordendosi il labbro.
“Seriamente Mel” sorrise alle provocazioni della riccia.
La ragazza mise le calde mani sui pettorali del fidanzato.
“Sei perfetto ai miei occhi, davvero” commentò dandogli un leggero bacio sulle labbra.
Il momento romantico fu interrotto da qualcuno che stava bussando alla porta d’ingresso.
“Arrivo” gridò Melanie scendendo le scale con indosso la camicia di Harry.
L’indumento le arrivava appena alle cosce, c’era una piccola differenza di centimetri fra lei e Harry, il profumo che emanava la fece sorridere inconsciamente.
 
 
(Questo capitolo è dedicato a Directioner_Is a promise, perché so quanto ama il nostro Harry)
 

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Capitolo 18
*** S. Valentino's night ***



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S. Valentino’s night
(Zayn e Victoria)

 
Victoria non voleva andare in discoteca con Liam, sapeva che avrebbe incontrato Zayn.
“Sono single, è inutile festeggiare S. Valentino” commentò pettinandosi i capelli.
“Non fare la permalosa” sbuffò Liam “magari trovi anche un bel ragazzo con il quale ballare”.
Victoria rise all’affermazione del fratello, i tipi che s’incontrano in discoteca li considerava squallidi.
“Non ti piace Zayn?” chiese Liam allacciandosi la cintura.
Victoria spalancò gli occhi e si lasciò scappare un sorriso.
Ragazza, non ti piace Zayn, non ti piace, pensò Victoria infilandosi due paia di orecchini lunghi e luccicanti.
“Cosa c’entra adesso Malik?” chiese rimanendo impassibile, cercando le scarpe con i tacchi nella cassiera di sua madre.
Liam non diede conto alla domanda della sorella, che agitata parlava a vanvera.
 
Zayn aveva deciso di passare il week end a casa dei suoi a Bradford.
“Dove andrete questa sera?” chiese Trisha al figlio, che considerava ancora il suo bambino.
“In discoteca” rispose allacciandosi le stringe delle scarpe.
“In quanti siete?” domandò la donna sistemandogli il colletto della camicia.
“Penso in quattro” rispose riflettendoci “io, Louis, Liam e Victoria”.
“Bene, bene” sorrise Trisha specchiandosi negli occhi del figlio “non ubriacarti, mi raccomando”.
Zayn sbuffò dando un lungo bacio sulla guancia alla madre.
Tutte le volte, gli faceva la ramanzina e questo gli ricordò il motivo per il quale viveva da solo.
 
Louis, nel frattempo, stava aspettando i fratelli Payne.
Victoria, che indossava solamente un misero reggiseno e un paio di jeans si avviò in cucina.
“Louis” disse coprendosi con l’asciugamano che sua madre usava per cucinare.
“Victoria” rispose continuando a leggere il giornale di sport “non preoccuparti, non guardo, anche perché non c’è nulla da vedere ”.
“Stronzo” commentò correndo in camera a vestirsi.
Indossò una magliettina nera attillata che le ricadeva perfettamente lungo il corpo e un paio di jeans color panna che le illuminavano gli occhi.
“Tua sorella è volgare quando vuole” scherzò Louis con Liam.
La bionda si era offesa, non aveva il seno di Melanie, ma nemmeno era piatta come Claire.
“Non fare la permalosa” disse Louis abbracciandola “a qualche ragazzo piacerai anche così”.  
“Tu e mio fratello vi siete messi d’accordo per farmi arrabbiare?” chiese ricambiando l’abbraccio del moretto.
I ragazzi s’incamminarono verso l’auto.
“Quanto manca?” si agitò Louis seduto di fianco a Liam, che guidava.
“Sei insopportabile Tomlinson, meno male che tua sorella non è così” sorrise lei pizzicandogli una guancia.
Louis le fece la linguaccia e accese la radio.
 
“Eccovi, vi davo per dispersi” rise Zayn alzandosi dal divanetto del locale.
“Colpa loro” Victoria indicò Louis e il fratello “mi hanno già fatto innervosire”.
Tutti risero sedendosi e ordinando un drink alcolico.
“Per me niente” disse Victoria “un po’ d’acqua tonica”.
I tre uomini si girarono sbalorditi.
“Scherzavo!” urlò scostandosi i capelli da un lato.
“Stavo già chiamando un esorcista” rise Louis baciandole una guancia.
In fin dei conti lei e Louis si volevano bene, i fratelli Payne e Tomlinson erano cresciuti insieme.
“Dove sono gli altri?” chiese la bionda sorseggiando un bicchiere di vodka.
“Niall e Claire sono usciti insieme” sorrise Louis “Harry è con una ragazza misteriosa mentre la tua migliore amica è rimasta a casa”.
“Peccato” sforzò un sorriso Victoria, non le piaceva per niente essere l’unica donna beata fra gli uomini.
 

 
Primo drink

 
La musica della discoteca stava già iniziando a riempire i timpani dei ragazzi.
Un sacco di bei ragazzi e ragazze riempivano mezzi nudi la discoteca.
Si avvicinarono in due o tre per ballare con Victoria ma la bionda non ne voleva sapere nulla.
“Non puoi rimanere tutta la serata seduta” disse Liam.
“Nemmeno tu” sorrise Victoria “se tu vai da Melanie, io vado a ballare”.
Liam se ne andò nervoso al bancone, ordinando un altro alcolico.
 

Secondo drink

 
“Se fra qualche anno dovessi essere ancora single, ci sposiamo?” disse Victoria mangiando l’oliva presente nel bicchiere di vodka. Il ragazzo con il quale la bionda stava parlando rimase senza parole, quasi era spaventato.  
“Non ascoltarla” sbuffò suo fratello scuotendo la testa “andiamo a sederci, Victoria”. 
Liam era sconcertato, non aveva mai visto sua sorella così ubriaca, ormai il suo sangue era diventato d’alcool.

 
Terzo drink

 
“Ti decidi di andare dalla mia migliore amica o no?” domandò ridendo.
Liam si alzò sistemandosi la maglietta.
“Louis” disse rivolgendosi all’amico “riportamela a casa tu, per favore”.
Louis si precipitò in pista mentre Zayn, con la presenza di Victoria, non aveva interesse nel rimorchiare altre tipe.
Strano, si sentiva strano, mai per nessuna ragazza aveva rinunciato a del sesso occasionale ma Victoria era diversa, lui si sentiva diverso con lei.
Lo consideravano tutti peggio di Harry, anche perché da sei mesi il riccio non faceva parola di relazioni con i suoi amici, che si fosse preso una cotta per qualcuna?
“Andiamo a ballare” sussurrò Victoria al suo orecchio.
Il moro prese la sua mano e, insieme, andarono verso la pista.
La bionda muoveva armoniosamente le anche a destra e a sinistra mentre Zayn, dietro di lei, le cingeva i fianchi con le mani.
Zayn era al massimo dell’eccitazione, sembrava che la bionda stesse ballando solo per lui.
Aveva la classica faccia da sbronza: sorriso provocante sulle labbra, guancie arrossate e pupille spalancate.
“Non ti facevo un ballerino” sorrise lei appoggiando le mani sul petto di Zayn.
“Infatti non lo sono” rise il moro continuando a ballare o meglio, gesticolare.
Sì, perché per le donne era facile ballare in discoteca, muovendo un po’ le anche a destra e a sinistra erano provocanti ma per gli uomini era totalmente diverso, qualsiasi movimento, su di loro, sembrava inappropriato.
Su quei tacchi alti la bionda perse l’equilibrio, finendo a faccia a faccia con Zayn.
Le labbra rosee di lui erano come una calamita per Victoria che, lasciandosi trasportare dall’enorme quantità d’alcool nelle vene, lo baciò.
Gli occhi ambrati di Zayn caddero in quelli color cielo di Victoria, mamma mia s’era bella.
 
 

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Capitolo 19
*** S. Valentino's night ***



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S. Valentino’s night
(Liam e Louis)

 
Liam in auto era super agitato, cosa avrebbe dovuto dire a Melanie?
Forse doveva invitarla in discoteca con gli altri, oppure sarebbero potuti andare a fare un giro sotto il chiarore di luna.
Coraggio, forza e sangue freddo, si ripeteva Liam mentalmente cercando di non fare figure con la sua amata.
Non aveva mai ammesso i suoi sentimenti ma, dopo quella cena, il suo cuore era totalmente perso.
Melanie spalancò la porta di casa, aggrottando un po’ la fronte alla vista del moretto.
“Ciao” sorrise scostandosi il ciuffo.
“Liam” commento portandosi una mano sulla fronte.
“Finalmente si mang-” s’interruppe Harry scendendo dalle scale a dorso nudo.
Melanie chiuse gli occhi respirando lentamente mentre Harry, imbarazzato si morse violentemente il labbro superiore.
“E-ero venuto a chiederti se-” tentennò Liam senza parole “ma vedo che sei in ottime mani”.
Agitato e sbalordito il moretto uscì da casa Tomlinson, ma i due innamorati lo seguirono.
“Aspetta Liam” urlò Harry “non andare, parliamone”.
“Perché dovrei?” rispose quello cercando di aprire il cancello.
“Fallo per me” disse Melanie scoppiando a piangere.
Turbato, arrabbiato e deluso, Liam chiuse il cancelletto della casa e si voltò verso i due: Melanie piangente, era fra le braccia di Harry che le accarezzava dolcemente i capelli.
“Ti prego” sussurrò Harry facendo cenno con la testa verso la riccia.
“Rivestitevi” disse nervoso “vi aspetto in veranda”.
Perché mi sono innamorato di Melanie Tomlinson?, pensò Liam asciugandosi le lacrime presenti sul proprio volto.
“Mi dispiace averti illuso” commentò Mel sedendosi di fianco a lui.
Liam non rispose e si voltò dalla parte opposta.
“Non era mia intenzione” finì di raccontare appoggiando una mano sulla sua spalla.
“Non toccarmi” commentò duro Liam guardando Harry arrivare a testa bassa.
“Non voglio sentirvi parlare” urlò piangente alzandosi e colpendo con un pugno il muro “io ti amo Melanie, lo capisci?”.
La mano iniziò a tremargli sanguinante, probabilmente aveva rotto qualche nocca.
La riccia si alzò andando ad abbracciarlo.
“Sei un ragazzo d’oro e non sai quanto mi piacerebbe ricambiare i tuoi sentimenti” sussurrò lei osservando la sua ferita “ma non è così, io amo Harry”.
Il riccio era rimasto in piedi a osservare la scena impaurito, non aveva mai visto in vent’anni d’amicizia, Liam conciato così.
“Devo andare” sussultò alzandosi di scatto.
“Liam” lo chiamò Harry.
“Non ti preoccupare, non spetta a me dirlo al tuo migliore amico” commentò lasciando una carezza sul volto di Melanie.
La testa di Liam pulsava come se il cuore si trovasse nel cervello, il labbro inferiore vibrava dalla tanta rabbia che il ragazzo aveva dentro e le lacrime non riuscivano a stare ferme, cascavano come la pioggia durante un temporale.
Ritornò a casa, prese una pastiglia per il mal di testa e si buttò sul letto esausto.
 
Louis ballava come un matto, si stava proprio divertendo in mezzo a tutte quelle persone sudate.
Continuava a pensare che i suoi amici non riuscissero a divertirsi come lui, infatti, la maggior parte delle volte era con gente sconosciuta a festeggiare.
Non era mai stato un bambino calmo, anzi, il contrario.
Erano più le volte che passava dalla presidenza che quelle in cui stava in casa.
I genitori si disperavano ogni due per tre, non era un ragazzo violento, ma solamente ribelle.
Cercava di non farsi mai aiutare da nessuno e adorava far ridere la gente.
Amava recitare e cantare, chissà, magari sarebbe diventato qualcuno un giorno.
Le cose migliorarono quando anche Melanie divenne adolescente, iniziarono a capirsi, a difendersi e addirittura a volersi un bene dell’anima.
I fratelli Tomlinson erano così diversi da non sembrare nemmeno imparentati, sia fisicamente sia caratterialmente.
Andando al bancone per prendere una birra, Louis s’invaghì di una ragazza dai capelli corvini.
Continuava a fissare le persone ballare e indossava un bellissimo vestito color perla rosa, Louis notava ogni piccolo dettaglio.
I ragazzi si guardarono e lei sorrise, ordinando un drink. 
“Offro io” disse lui al barman, come un vero gentiluomo.
Tomlinson, sapevo come conquistare le donne e di certo non si sarebbe fatto scappare una simile bellezza.
“Grazie” sussurrò lei al suo orecchio, provocando a Louis una piccola scossa. 
“Louis” si presentò il moretto allungando una mano.
“Heather” sorrise spalancando i suoi magnifici occhi grigi.
Non ebbe il tempo di continuare a parlare con lei che si ritrovò davanti Victoria.
“Voglio tornare a casa” lo interruppe guardandolo dritto negli occhi.
Louis si voltò verso Heather ma la ragazza non c’era già più e rassegnandosi nel vederla un’ultima volta, prese Victoria per mano e insieme uscirono dal locale.
Louis, Louis William Tomlinson non si sarebbe arreso nel cercarla perché proprio quella sera si era innamorato

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***



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                                                                         Chapter twenty







 
Claire sospirò ancora addormentata quando un raggio di sole le colpì il viso.
Alzò leggermente un occhio e si sbalordì nel vedere Niall, abbracciato a se.
Gli occhi ancora chiusi del ragazzo la fecero rattristire, adorava vedere quell’azzurro intenso.
Si alzò lentamente dal busto del biondo e corse in bagno, doveva cambiarsi l’assorbente.
Era strano come quella notte non avesse sentito nessun dolore al ventre, forse Niall le faceva proprio bene.
Erano le 10.00 a.m e i suoi genitori non l’avevano ancora svegliata.
Strano, pensò Cla fra se e se.
Ritornando in camera si appollaiò ancora fra le braccia del ragazzo e alzò la coperta, in modo che si coprisse anche lui, faceva davvero freddo quella mattina.
Qualche ora dopo i ragazzi non si erano ancora alzati dal letto mentre i signori Devine stavano preparando la tavola per pranzare.
“Ciao” sussurrò lui stringendola forte.
“Buongiorno” rispose lei lasciandosi scappare un bellissimo sorriso.
“Che ore sono?” chiese alzandosi dal letto.
“Manca meno di un quarto d’ora a mezzogiorno” rispose lei facendosi la coda, quella massa di capelli ricci e rossi che le ricadeva davanti agli occhi doveva essere tagliata un po’.
“I miei mi ammazzeranno per l’orario” sorrise lui mettendosi le scarpe.
Quando alzò lo sguardo, Claire fece combaciare le loro labbra fin quando le loro lingue non iniziarono a lottare per la dominanza.
Niall si lasciò cadere sul letto mentre lei, sopra di lui, continuava a baciarlo senza sosta.
Suo padre fece interruzione in camera e i due giovani, si staccarono imbarazzati.
“Papà, non posso avere nemmeno un po’ di privacy in camera mia?” era scocciata e, nello stesso tempo, impaurita.
“Scusate l’interr-” balbettò il padre non sapendo cosa fare.
“Forse è meglio andare” disse Niall prendendo la giacca.
“Si è fatto tardi..” tossì Rob aprendo la porta della stanza.
“Ci lasci un minuto per salutarci?” concluse Claire rivolgendosi al padre.
Lui annuì restando lì a fissarli.
“Papà” lo richiamò “vogliamo stare da soli!”.
Claire si girò verso Niall, alzandogli la testa con una mano.
“Mi odieranno per tutta la vita” sospirò
“No, non ti preoccupare” sorrise lei prendendogli una mano.
“Claire, ti stavo baciando quando tuo padre ci ha interrotti” esclamò lui portandosi le mani in viso dalla disperazione “ho fatto un pessima figura”.
“Esatto, ci ha interrotti” rise lei dandogli un bacio sulla bocca e mordendogli il labbro inferiore.
Il padre di Claire era ancora parecchio sconvolto mentre scendeva le scale di casa Devine.
“Stavano pomiciando sdraiati sul letto quando sono entrato” disse velocemente alla moglie.
Jasmine scoppiò a ridere sedendosi su una sedia.
“Cosa c’è di così divertente?” chiese lui appoggiandosi al tavolo.
“Ti ricordi quando avevamo circa la loro età?” domandò non lasciando tempo al marito di rispondere “anche tua madre ci aveva scoperti”.
“Ricordo” rise Rob pensando alla sua gioventù, aveva incontrato la moglie durante una vacanza in India.
Sua figlia e il fidanzato fecero ingresso in cucina.
“Niall deve andare” disse Claire stringendogli la mano, facendo incrociare le loro dita.
“Sicuro tesoro che non vuoi rimanere a mangiare?” chiese Jasmine sorridente, era tanto che non vedeva la figlia così serena.
“No grazie Jasmine, mia madre sarà sicuramente preoccupata per me” concluse “grazie per l’ospitalità”.
“Sei un bravo ragazzo” commentò Rob stringendogli una mano.
“Va bene” disse Claire in preda al panico “adesso vai prima che ti droghino o che ti spediscano in qualche altro continente”.
 
Quando Victoria aveva baciato Zayn in discoteca, era subito corsa via.
Zayn era tornato a casa da solo quella notte, pensando alle labbra di Victoria perfettamente combacianti alle sue.
Non riusciva a dormire in camera sua, così scese in sala e s’addormentò sul divano.
“Secondo te è morto?” domandò a Waliyha a Safaa, le sue sorelle minori stavano parlando di lui sedute per terra mentre lo fissavano.
“Sono vivo, piccole” sbuffò alzandosi lentamente dal divano, la schiena era dolorante, aveva dormito da cani.
I suoi genitori fecero ingresso in quel preciso momento, erano appena ritornati dal supermercato.
“Mamma, diglielo che continuava a ripetere il nome di una ragazza nel sonno” urlò eccitata Safaa.
Zayn spalancò gli occhi imbarazzato e si diresse verso il bagno correndo.
Non parlava nel sonno o almeno, non lo aveva mai fatto fino a quel giorno.
“Chi è Victoria, Zayn?” insisteva la piccolina, seguendo il fratello in ogni parte della casa.
“Safaa, smettila di insistere” commentò il padre “te lo dirà quando avrà voglia”.
La bimba si offese e corse in camera sua mentre Waliyha, disinteressata, si stava pitturando le unghie delle mani.
Zayn lo ringraziò sedendosi a tavola per mangiare la colazione.
Adorava sua madre, gli preparava sempre cose gustose e piene di calorie, giusto per iniziare bene la giornata.
“Allora, chi è questa Victoria?” rise la madre sedendosi di fianco a lui.
“Donne” commentò il padre “insistono finché non ottengono ciò che vogliono”.
Zayn alzò lo sguardo verso i genitori, che erano ansiosi di risposta.
“La ragazza più testarda che abbia mai conosciuto” sorrise.
 
Ciao splendori miei,
come vi sembra questo capitolo?
Adoro la situazione che si sta creando fra Niall e Claire, sono così dolciosi!
Recensite, fatemi sapere cosa ne pensate!
Bacionissimi, Anna xx 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Quella sera Claire aveva invitato le due amiche, Victoria e Melanie, a casa sua a dormire.
Non aveva mai organizzato un pigiama party o robe simili, per questo motivo era molto in ansia.
Fece un elenco mentale delle cose che non poteva dimenticare: schifezze da mangiare, film e qualche alcolico.
Si fece un bagno caldo, utilizzando una crema per il corpo al profumo di rosa.
Non aveva ancora visto Niall dalla sera di S. Valentino, perché era stata troppo impegnata a scuola.
Suonava pianoforte e chitarra dolce al Conservatorio e adesso voleva iniziare a fare anche canto.
Il suo amore per la musica era immenso ma quello per il calcio era totalmente superiore.
Melanie e Victoria erano appena arrivate quando salirono tutte in camera.
“Allora?” chiese elettrizzata Melanie sedendosi sul letto.
“Allora cosa?” domandò la rossa curvando la testa da un lato.
“Allora hai sentito Niall dopo S. Valentino?” rise Victoria anche lei agitata.
“Come fate a saperlo?” domandò imbarazzata Claire, avrebbe voluto sprofondare sottoterra in quel momento.
“I nostri fratelli sono i migliori amici di Niall” disse Victoria con naturalezza.
“Ecco stronza, per quanto volevi ancora tenerci nascosto quest’amore?” disse Melanie tirando un cuscino alla rossa.  
“No, comunque non l’ho sentito” cercò di cambiare discorso Claire, riportando poco successo “ma mi ha ispirata a scrivere una canzone”.
“Che parla di lui?” chiese Melanie, sempre con quel tono malizioso “… o magari della sua lingua nella tua bocca?”.  Claire arrossì.
“Penso sarà quello il titolo, già me lo immagino: La sua lingua nella tua bocca” scherzò Victoria battendo il cinque a Melanie.
“D’ora in poi chiederò al biondo di chiudersi la bocca con i vostri fratelli” sorrise Claire “così eviterei queste figure imbarazzanti”.
“No, queste storie d’amore sono come droga per me” sorrise Victoria.
“Poi vogliamo sentire quella canzone, almeno che non sia troppo intima o vietata ai minori” sorrise Melanie.
“Basta parlare di me” le interruppe la ragazza dagli occhi verdi “parliamo della vostra serata di S. Valentino, com’è andata?”.
“Bene” rispose fredda Melanie rattristandosi pensando a Harry.
Quella sera, appena Liam era uscito da casa sua, lei e Harry avevano deciso di prendersi una pausa, quella situazione li aveva proprio traumatizzati e da allora, non si erano più visti o sentiti.
Quella situazione la stava squarciando in due.. la rossa e la bionda notarono la tristezza negli occhi della mora.
Melanie si alzò e scoppiò a piangere fra le braccia di Victoria, raccontando alle sue amiche i sentimenti che correvano fra lei e Harry.
“Sei mesi fa siamo finiti a letto insieme, poi ci siamo messi insieme e adesso ci amiamo” singhiozzò mentre Claire cercava di asciugarle le lacrime con un fazzolettino “ho mentito per troppo tempo, non ce la facevo più a portare un peso simile”.
Victoria era sconvolta, Harry e la sua migliore amica avevano nascosto davvero bene la loro storia.
“Mi dispiace ragazze” singhiozzò “siete le mie migliori amiche e non volevo mentirvi, giuro”.  
“Tesoro, non ti preoccupare” la bionda le accarezzò i capelli “chi altro lo sa?”.
“Liam” sospirò “ci ha scoperti insieme a S. Valentino e mi dispiace così tanto per lui, sai quanto gli voglio bene”.
Ecco perché la piccola Payne, aveva visto il fratello diverso in questi giorni.
Le dispiaceva per Liam, era sangue del suo sangue ma non era destino che lui e Melanie stessero insieme, evidentemente.
Victoria non se la sentiva di confessare il suo bacio con Zayn, era ancora parecchio sconvolta per la storia di Melanie e soprattutto, indecisa sentimentalmente.
Un po’ le faceva tenerezza la riccia, era innamorata di Harry, si sentivano e come diceva lei, si amavano ma non potevano dimostrare pubblicamente il loro affetto.
Nonostante Melanie stesse raccontando tutta la storia, Victoria era immersa in un solo pensiero: Zayn, doveva parlare con lui.
 
Ciao directioners mie,
come state? Scusate se in queste due settimane non ho aggiornato ma ero a Londra.
Non vi voglio annoiare dicendovi com’è andata la mia vacanza ma ho incontrato Conor Maynard da Harrods, è stupendo dal vivo.
Come vi sembra il capitolo comunque? Fatemi sapere, mi scuso ancora per il ritardo.
Bacioni, Anna xx 

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


“..e questo è tutto” concluse Harry agitato fissando delle persone che camminavano per strada.
Niall e Zayn erano seduti sulle altalene, increduli di ciò che avesse detto il riccio.
“Ditemi qualcosa, vi supplico” continuò a parlare Harry sedendosi per terra.
“Ho fame” commentò Niall alzandosi.
“Ma sei scemo?!” strillò Zayn dirandogli un pugno sulla spalla.
“Cosa c’è?” domandò il biondo massaggiando la parte dolorante “mi ha detto di dire qualcosa cosa”.
Harry e Zayn si guardarono con uno sguardo d’intesa, a una cert’ora della mattina a Niall si scollegava il cervello.
“Amico, sei in un gran casino” commentò Zayn sedendosi di fianco a lui.
Harry alzò lo sguardo fissando Zayn, avrebbe voluto abbracciarlo ma non poteva mettere a rischio la propria virilità.
“Melanie cosa dice di tutta questa situazione?” domandò il moro.
“Abbiamo deciso di prenderci una pausa” ammise Harry strappando un po’ d’erba con le mani.
“Mossa sbagliata” disse Niall, sedendosi anche lui di fianco agli amici “se per te è difficile questa situazione, pensa a lei, sta mentendo a tutti, persino a suo fratello”.
“Che cosa dovrei fare?” urlò il riccio disperato infilandosi le mani fra i capelli.
Tutto sarebbe stato più facile in quel momento.
“Vai da lei” rispose Zayn sincero “se la ami e se ci tieni tanto, fregatene di tutto e di tutti”.
“Quando avrete sistemato questa situazione, spiegherete ogni cosa Louis” commentò Niall notando la tristezza di Harry.
“Fatemi un unico favore” disse Harry alzandosi e togliendo i pezzi d’erba dai pantaloni “parlate con Liam”.
Mentre i bambini giocavano inconsci del potere che l’amore aveva sugli uomini, Harry si stava dirigendo verso la scuola d’arte.
 
Victoria sbloccò il telefono.
Doveva parlare con Zayn, non via sms ma a faccia a faccia.
Che cosa significava quel bacio per lui? Ma soprattutto, cosa significava per lei?
 
Ti devo parlare, dove possiamo incontrarci?
Victoria xx
 
Posò la borsa sul tavolo cercando dei fazzoletti all’interno, il mese di Febbraio era il peggiore a Londra.
Tutte le insegne di S. Valentino, i regali, sparsi per le vetrine e qualsiasi altra cosa che ricordasse la festività era stata tolta, tutto era ritornato come prima.
Qualche anno prima aveva ricevuto diverse lettere da parte di ammiratori segreti, durante il 14 febbraio ma non l’era mai importato di piacere agli altri, si sentiva già abbastanza insicura nei confronti di se stessa.
Prese un bicchiere e lo riempì d’acqua, l’attesa di una risposta al messaggio la faceva agitare.
Sapeva bene cosa doveva dire a Zayn ma non avrebbe immaginato cosa avesse lui da dire a lei.
 
Sono da te fra un’ora. A dopo.
Zayn xx
 
Non aveva avuto il coraggio di confessare a Liam che sapeva esattamente tutta la storia di Melanie e Harry ma moriva dentro vedendo il fratello conciato in quelle condizioni.
“Tuo fratello non sta bene, penso abbia un po’ d’influenza” commentò la madre dalla cucina.
Victoria annuì facendo finta di nulla, meno male che sua madre non poteva vederle l’espressione del viso.
“Portagli in camera la cena, per piacere” sorrise lasciando a Victoria un piatto di pasta e le posate.
La bionda era agitata, Liam era molto bravo a scoprire i sentimenti della gente, se avesse capito tutto?  
“Grazie” sorrise lui incominciando a mangiare sulla scrivania della camera.
“Non hai un bell’aspetto” disse Victoria sedendosi sul suo letto “sei pallido e sembri dimagrito”.
“Questo è l’effetto di un cuore spezzato, in mille.. piccoli.. pezzi” commentò duro, scandendo bene le ultime tre parole. 
“C-cosa stai dicendo?” balbettò lei.
Beccata pensò Victoria, maledetta me e la mia boccaccia.
Secondo Victoria, suo fratello aveva un dono: la pazienza.  
“So che sei a conoscenza di tutta la storia” disse Liam “Melanie è la tua migliore amica”.
Victoria sospirò, serrando le labbra per il dispiacere, sapeva quanto a Liam piacesse Melanie, se solo lei lo avesse detto prima alla sua migliore amica, si sarebbe risparmiato quel momento.
“Mi dispiace” sussurrò con un filo d’aria.
“Liam?” qualcuno bussò alla porta.
Zayn e Niall fecero il loro ingresso rimanendo a fissare i fratelli Payne.
“Arrivo subito Zayn” disse Victoria “devo finire di parlare con mio fratello”.
Liam e Niall si guardarono sconcertati, cosa avrebbero dovuto dirsi quei due?
“Con te parlo dopo” le sussurrò all’orecchio “lasciaci soli adesso, grazie”.
Lei annuì e uscì da lì, lasciando i tre maschi in camera.
“Ma questa confidenza con mia sorella?” chiese Liam un po’ arrabbiato “adesso mi spieghi tutto”.
“Prima tu” commentò Zayn.
“Cos’è successo la notte di S. Valentino?” domandò Niall sbattendo la lingua sul palato.
La situazione era davvero drammatica.  
 
 
Ciao ragazzuole belle,
a quale conclusione arriveranno Zayn e Victoria? Liam, cosa succederà a lui?
Recensite, sono troppo curiosa di sapere cosa pensate.
Bacioni, Anna xx 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Melanie continuava a sbattere la matita sul tavolo.
Non riusciva a concentrarsi e a trovare l’ispirazione da quando non sentiva e vedeva Harry.
“Tomlinson, c’è qualche problema?” chiese la professoressa di discipline pittoriche.
“Non ho alcuna ispirazione” rispose Mel abbassando lo sguardo sul foglio da disegno bianco.
 “A cosa stai pensando?” chiese sedendosi di fianco a lei “chiusi gli occhi”.  
Melanie arrossì mentre la mente ripercorreva ogni singolo momento della sua vita con Harry.
 “Disegna quello che vedi” sorrise la proffessoressa ritornando alla cattedra.
Quella donna aveva un luccichio nelle pupille quasi spettacolare e una forma degli zigomi abbastanza squadrata. Melanie iniziò ad abbozzare qualche figura stilizzata.
La campanella suonò squillante e prima di uscire la giovane ringraziò la professoressa per il consiglio.
“Ci vediamo alla mostra” disse la insegnate “non vedo l’ora di poter ammirare quel quadro completo”.
Camminava verso casa pensando ai vari colori che poteva inserire nella sua opera d’arte, ma l’unico che le veniva in mente era il verde, quello smeraldo degli occhi di Harry.
Avrebbe voluto scrivergli un sms, dicendogli quando le mancava e quanto pensasse a lui, ma non le sembrava il caso dopo ciò che era successo con Liam.
Aggrottò le sopracciglia quando vide il suo fidanzato seduto su una panchina che la stava fissando, indossava una felpa blu e dei jeans strapatti sulle ginocchia.
Le fece un cenno con la mano e lei si avvicinò ansiosa, come avrebbe dovuto comportarsi? Non si parlavano e vedevano da giorni. 
“Ciao” sorrise.
“Ciao” ricambiò il sorriso sedendosi di fianco a lui.  
I loro sguardi continuavano a cercarsi ma le parole non uscivano dalle loro bocche, era un momento imbarazzante.
“Non ce la faccio più” commentò Harry, lasciandole un susseguirsi di baci sulla bocca.
Melanie sorrise ricambiando ogni contatto, gli prese la mano e intrecciò le loro dita.
Inizialmente non parlarono, cercando così di recuperare ogni momento perso nei giorni precedenti.
“Io ti amo, Melanie” disse serio “se dovessi perderti non so cosa farei..”.
Melanie si lasciò coccolare dalle braccia di Harry, appoggiando la testa nell’incavo del suo collo.
“Anch’ io ti amo, Harry” disse tirandogli un riccio con il dito indice.
Gli occhi dei ragazzi si scontrarono.
 “Tutte queste menzogne ci stanno uccidendo” disse Melanie.
“Lo so, forse sarebbe meglio raccontare tutto a Louis” sospirò accarezzandole una mano con le punte delle dita.
“Devo parlare con Liam” disse lei fissandolo negli occhi “prima chiariamo la situazione con i nostri amici prima possiamo parlare con Louis e iniziare una normale storia d’amore”.
A Harry mancò il respiro, che razza di amico sono? pensava e ripensava tutti i giorni.
“Possiamo andare adesso, se vuoi” le disse soffiando aria calda sopra le sue mani, faceva davvero freddo “Niall e Zayn dovrebbero essere già a casa sua”.
La riccia evitò qualsiasi domanda da fare a Harry, a volte era così impulsivo da non riuscire a contenersi.
Il ragazzo dagli occhi verdi si diresse verso la propria auto, mano per mano con la fidanzata.
 
“Ne siete già a conoscenza, lo sanno tutti tranne Louis, porca puttana” esclamò Liam portandosi le mani sulle tempie.
Niall gli appoggiò una mano sulla spalla.
“Perché siete venuti qui?” chiese appoggiandosi alla porta della camera.
“Beh, volevamo sapere se avevi intenzione di andare a dirlo a Louis e-” cercò di spiegare Zayn senza rigirare sull’argomento.
“Non preoccupatevi se sto soffrendo per amore, se ho il cuore spezzato e se non mangio da giorni, begli amici che siete” commentò duro avanzando verso il bagno.
Zayn si alterò un po’ serrando i pugni e avvicinandosi verso il moretto.
“Lo sai che ci teniamo a te, sei nostro amico” disse facendogli quasi paura “ma come sei tu nostro amico, lo sono anche Harry e Louis”.
“Stiamo cercando di chiarire le cose, in modo da non far soffrire nessuno” lo informò Niall infilandosi una cicca in bocca.
“Già fatto..” sospirò Liam abbassando lo sguardo.
 
“Che cosa ci fai lì?” chiese Melanie a Victoria.
La bionda era appostata davanti alla porta della camera del fratello, e con un orecchio sulla parete cercava di ascoltare tutta la conversazione.
“Ascolto ma senza tanto successo” disse facendo un cenno di saluto a Harry con la testa.
Harry si sedette sulle scale, facendo appoggiare sulle sue gambe Melanie.
“Meglio aspettare qui” le aveva detto dandole un bacio sulla nuca.
Il rumore di un pianto echeggiò per il corridoio di casa Payne e Melanie, agitata, fece ingresso in camera, senza chiedere permesso a nessuno.
Harry la lasciò andare, sapeva quant’era amica di Liam e di come ciò avrebbe influenzato il loro futuro.
 
“Non dirò nulla a Louis, non ho mai avuto intenzione di dirgli nulla” disse Liam lasciandosi cadere per terra “sto soffrendo ma non vorrei mai che Melanie provasse il mio stesso dolore”.
Niall si fiondò ad abbracciarlo mentre le lacrime cascavano sulla maglietta del giovane.
Zayn affondò una mano fra i suoi capelli e lasciò un piccolo sospiro.
“Devo fumare” disse sdraiandosi sul letto.
“Supererai questo periodo, nessuno è mai morto per amore” concluse il Niall.
La porta si aprì improvvisamente e Liam, vedendo la riccia, si asciugò immediatamente le lacrime.
“S-scusate” sussurrò la ragazza rivolgendosi a Zayn e Niall “potete lasciarci da soli?”.
I due annuirono e uscendo dalla stanza.
“Melanie” disse Liam fregandosi le mani dall’agitazione.
“Parlo prima io” sospirò Melanie “mi dispiace averti mentito, mi dispiace aver messo in pericolo la nostra amicizia e mi dispiace se non sono la persona che credevi che io fossi”.
Liam cercò di parlare ma lei lo zittì continuando a spiegare le proprie ragioni.
“..e soprattutto mi dispiace vederti conciato in questo modo per una stronza che non merita nemmeno un assaggio del tuo amore”.
“Sai come sono” sorrise lui abbracciandola “mi lascio trasportare dal cuore”.
“Liam, senti” lo chiamò prendendo il suo viso fra le mani “ti voglio un mondo di bene, sei uno dei miei migliori amici e mi dispiacerebbe perderti, quindi ti prego di perdonarmi”.
Liam prese le mani della ragazza, facendole scendere dal suo viso poi le scostò un ricciolo ribelle dalla guancia e sorrise.
“Già fatto” commentò posandole un bacio sulla punta del naso.
I ragazzi rimasero lì, in mezzo alla stanza, ad abbracciarsi.
“Perdona anche Harry” sussurrò lei.
“Non puoi chiedermelo” ammise lui “per me è già abbastanza difficile non poterti avere..”.
“Pensaci” commentò mentre entrambi si avviarono verso l’uscita “per lui sei come un fratello, è distrutto in questo momento”.
 
Ciao splendori,
prima di commentare il capitolo vorrei ringraziarvi davvero tutte, grazie per le recensioni o solamente per esserci.
Tornando alla nostra storia, amo la riconciliazione fra Melanie e Harry e il successivo confronto fra la ragazza e Liam.
Vi lascio sulle spine con Zayn e Victoria, mi piace mettervi un po’ in attesa.
Bacioni, Anna xx  

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***



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                                                                         Chapter twenty four







“Cosa cosa ha detto?” chiese Harry precipitandosi verso i suoi amici.
“Che cosa vuoi che abbia detto, Har?” domandò quasi scocciato Niall “è innamorato di Melanie”.
Il riccio annuì serrando le labbra.
“A cuor non si comanda” disse Zayn a Harry.
 
Il moro prese una sigaretta e chiese a Victoria di seguirlo sul balcone.
“Di che cosa dovevi parlarmi?” domandò facendo un tiro.
Victoria era davanti a lui, un po’ infreddolita, senza parole.
“Posso una sigaretta?” chiese indicando il pacchetto che il ragazzo aveva nei pantaloni.
“Mi hai detto di venire da te per una sigaretta?” sorrise lui accendendo una Marlboro per la bionda.
“In realtà sei tu che hai deciso di venire da me, e comunque..” sussurrò buttando fuori il fumo “volevo chiarire il nostro bacio”.
Zayn spalancò gli occhi in imbarazzo.
“Non voglio che per una sbronza possano esserci delle conclusioni affrettate” concluse.
Perché fai così Victoria? pensò guardando la sigaretta.  
Victoria preferiva soffrire adesso, per sua decisione, invece di soffrire in un ipotetico futuro magari proprio per colpa di Zayn.
“Certo” rispose Zayn spegnendo il mozzicone “per me era già acqua passata”.
Victoria spostò la testa a destra, stortandola un po’ poi riprese a fumare.
A lui non importava di lei e non le era mai importato, si sentiva così squallida adesso.
“Com’è andata la verifica di Matematica?” chiese avvicinandosi.
Qualche fiocco di neve aveva appena cominciato a scendere dal cielo.
“Passabile” sorrise portandosi entrambe le mani sugli avambracci per scaldarsi.
I due si guardarono incuriositi, cosa stava succedendo?
“Tu?” balbettò Vic “come va alla caffetteria?”.
“Tutto bene, adesso c’è una nuova ragazza che lavora con me” rispose Zayn estraendo un’altra sigaretta dal pacchetto.
“Com’è?” domandò Victoria distratta, non vedeva l’ora di entrare in casa e scaldarsi.
“Passabile” disse Zayn riprendendo ciò che aveva detto la bionda qualche secondo prima.
“Intendevo al lavoro..” sbuffò Victoria infastidita “sei proprio viscido Zayn”.
Lui rise, era stata proprio sua intenzione istigare un po’ la piccola Payne.
 
Nevicava già da qualche minuto e Niall non vedeva l’ora di andare da Claire, avrebbe voluto passare la prima giornata di neve insieme a lei.
Quella ragazza stava diventando sempre più importante per lui, giorno dopo giorno.
 
Melanie e Liam uscirono insieme dalla stanza, lui e Harry si alzarono.
“Tutto risolto” disse Liam incrociando lo sguardo di Melanie.
Harry fece un sospiro, avrebbe voluto anche lui chiarire con Liam ma oggi non era la giornata adatta.
“Mi accompagni a casa?” sussurrò la riccia a Harry che, afferrandola per mano, la portò alla sua auto.
I due si allontanarono veloci mentre Liam osservava con attenzione il modo in cui il riccio guardava la mora.
“Come vorrei esserci io lì con lei” commentò Liam avanzando verso la sala.
A Niall venne un nodo in gola, sapeva cosa significava soffrire per amore, aveva provato quella situazione qualche anno prima, con la sua vicina di casa.
“Io devo andare, se hai bisogno di me non esitare a chiamarmi” lo raggiunse Niall correndo.
Liam sforzò un sorriso e si mise sul divano a guardare la televisione mentre sperava che i suoi genitori, in cucina, non avessero sentito nulla.
Victoria fece ingresso alzando gli occhi al cielo, si scostò un ciuffo biondo dagli occhi e fissò i due ragazzi.
Liam, talmente perso nei suoi pensieri, non aveva nemmeno notato la chimica che c’era fra la sorella e Malik.
“Dove sono gli altri?” chiese appoggiandosi sul bracciolo del divano.
“Sono appena usciti, devo andare anch’io” commentò Niall dandole un bacio sulla guancia e uscendo dalla casa “buona notte”.
Anche Zayn salutò Liam e uscì dall’appartamento, doveva andare al lavoro e vedere Delia.
La nuova cameriera del bar era davvero sexy, così la pensava Zayn, tutte le volte che vedeva apparire prima il seno, poi il resto del corpo.
Sentiva d’aver una forte attrazione sia nei suoi confronti sia in quelli di Victoria ma non riusciva a far mente locale, come mai quei sentimenti erano diversi?
 
Claire era a casa ad accordare la chitarra elettrica.
“Andiamo a far benzina alla macchina” le aveva detto la madre mentre il marito la aspettava già in auto.
 
Che ne dici di fare un giro sotto la neve?
Niall xx
 
Cla abbozzò un sorriso, si sentiva più sicura grazie a Niall ma la sua timidezza non poteva certo sparire.
Indossò un vecchio maglione blu e si precipitò fuori casa, lo avrebbe aspettato seduta sul dondolo, sotto al porticato ma non ce ne fu bisogno, lui era già lì.
“Ciao” sorrise imbarazzata continuando a sfregarsi le mani.
“Ciao” ricambiò il sorriso Niall avvicinandosi a lei e prendendole una mano.
“Nevica” sospirò la ragazza guardando la strada.
 Quando si voltò, due labbra si attaccarono alle sue e delle mani si poggiarono sui fianchi.
“Ti porto a bere qualcosa” sorrise Niall avanzando verso il centro di Londra.
La caffetteria era davvero carina, lunga e piccola, colorata di un color ocra e profumata, cioccolato era decisamente cioccolato.  
I giovani si sedettero ordinando dei cup cake e due te.
“Come ti trovi all’università?” chiese lei addentando la glassa al caramello.
“E’ tosta ma mi sono trasferito con la mia famiglia da Mullingar, per frequentare la Oxford University, quindi devo per forza prendere la laurea”.
“Sarà stato un bel cambiamento..” commentò lei aspettando una sua risposta.
“Beh, all’inizio è difficile cambiare casa e amici ma ti assicuro che ci fai l’abitudine in poco tempo” sorrise mostrando una splendida dentatura “poi, ora, ci sei tu qui con me”.
Claire s’incantò mentre le loro mani s’intrecciarono.
“Settimana prossima devo andare a una stupida cena, con mia madre e delle amiche” sospirò molto timidamente “vorresti venire con me?”.
“Solitamente sono gli uomini a invitare le dame” rise Niall senza contegno.
“Sono abbastanza estroversa” sussurrò lei “mi piace fare le cose al contrario”.
 
Buon girono recensiste,
le cose stanno iniziando a diventare sempre più chiare ma non vi preoccupate, ce ne sono ancora di colpi di scena sbalorditivi. 
Riguardo Zayn e Victoria, c’è abbastanza confusione rispetto ai sentimenti che provano l’uno per l’altra. 
Melanie e Liam hanno finalmente chiarito ma non tutto è come sembra mentre Niall, avrà accettato l’inaspettato invito di Claire?
Mi hanno suggerito di utilizzare questa tecnica, quindi aggiornerò solamente a 5 recensioni.  
Bacioni, Anna xx 

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***



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                                                                         Chapter twenty five







 
Louis era appena uscito dall’università e già non si ricordava nulla della lezione di Economia industriale.
Era già sera, l’ora di cena precisamente e lui voleva solamente ritornare a casa e stendersi sul divano con il computer fra le mani, Facebook era come una droga per lui.
Tutti i giorni cercava Heather, la misteriosa ragazza di Bradford.
Dato che il campionato invernale di calcio era finito, gli allenamenti erano stati interrotti per qualche settimana e sarebbero rincominciati a Marzo, per la preparazione a quello estivo.
Anche sua sorella faceva come lui, la società calcistica era la stessa.
Non poteva permettersi di perdere l’autobus anche oggi, così cominciò a correre, passando al “rosso” di un semaforo.
Un colpo.. un urlo.. forse il suo, Louis non sentì più altro e i suoi occhi si spensero, immergendosi nel buio.
 
I due ragazzi si ritrovarono a faccia a faccia, lei sorrise notando il suo viso avvicinarsi.
Harry morse il labbro a Melanie continuando a baciarla appassionatamente, poi lasciò che la mano si abbassasse verso il suo ventre. Le slacciò i pantaloni, continuando a cercare con le mani la sua intimità.
Si spostò sopra l’esile corpo di Melanie, i preliminari implicano una buona comodità e Harry ben era esperto in queste cose.
Quando Melanie si lasciò un po’ andare, togliendosi la maglietta qualcuno la chiamò al cellulare.
“Rispondi” sbuffò Harry fermandosi.
Melanie si girò e notando il nome di sua madre, schiacciò il tasto rosso.
“Pensiamo a noi due” sorrise affogando di nuovo fra le labbra di Harry.
 
Liam e Victoria corsero fuori di casa.
“Dobbiamo andare da Lou, è in ospedale” la avvisò allacciandosi la cintura della macchina “prima passiamo a prendere Zayn”.
Liam mise le quattro frecce e chiese alla sorella di avvisare il moro, che stava lavorando al locale.
Le suole delle sue scarpe si stavano consumando davvero velocemente e i suoi capelli erano più scompigliati di uno spaventapasseri, stava correndo oltre la velocità della luce.
Aprì con forza la porta a vetri, facendo un’entrata pazzesca, lasciando tutti i clienti senza parole mentre la osservavano curiosi.
Eccolo, stava parlando con una ragazza dai capelli color viola, tendenti al nero e due occhi nocciola, simili ai suoi. Ridevano, e le dispiaceva che quella linguetta fra i denti non fosse stata provocata per opera sua..
Una sensazione discomodità le fece chiudere gli occhi per qualche secondo.
“Victoria” commentò Zayn voltandosi.
“Vieni con me, poi ti spiego” lo afferrò per mano, senza dare importanza al gesto.
Zayn si scusò con Delia, la ragazza che il suo capo aveva assunto da qualche settimana e, stringendo la mano della bionda, uscì dal locale.
“Se volevi scappare con me per una fuga romantica, bastava chiedere” scherzò Zayn facendole un pizzicotto sulla guancia.
“Evita queste cazzo di battute, Louis è all’ospedale” disse Victoria iniziando a tremare.  
Zayn spalancò gli occhi spaventato, cosa diamine aveva fatto il suo amico?

Quel pomeriggio Niall e Claire avevano deciso di passare un pomeriggio da soli ma evidentemente, il destino non era dalla loro parte.
Niall stava parlando al telefono con Liam quando si voltò sconvolto verso la fidanzata.
Claire lo raggiunse, appoggiò le mani sui fianchi del biondo e aspettò che lui le raccontasse cos’era successo.
“Louis” commentò Niall “è stato investito”.
 “Andiamo da lui, prendo le chiavi” disse Claire mentre la sua bocca fece una smorfia.
 
 
 
I ragazzi si trovarono all’entrata del parcheggio dell’ospedale di Londra e insieme, raggiunsero il piano in cui era stato portato Louis.
“Il mio bambino” singhiozzò la madre di Louis scoppiando in un pianto feroce.
Zayn e Niall si guardarono sconcertati mentre le ragazze si avvicinarono ad abbracciare la signora Tomlinson.
Liam era andato a parlare con il padre di Louis.
“Non riusciamo a metterci in contatto con Melanie” disse Mark Tomlinson continuando a camminare avanti e indietro. Liam si guardò in torno e subito notò che non c’era nemmeno Harry.
“Provo a cercarla io” lo rassicurò Liam portandogli una tazza di caffè caldo.
 
“Spiegami perché sono ogni giorno più innamorata di te” sorrise Melanie toccando con un dito la fossetta al fidanzato.
Harry voltò il viso cercando di mordere il dito a Melanie ma non ci riuscì.
“Diciamo che trovare un ragazzo sexy come me è impossibile” scherzò Harry baciandola.
Le labbra di Melanie avevano ancora un po’ di saliva di Harry addosso quando il citofono suonò.
“Liam” commentò Harry con tono interrogativo aprendo la porta di casa.
Harry aveva forse un po’ paura, che fosse venuto lì per picchiarlo?
No, Liam non lo farebbe mai, pensò Harry allontanandosi un po’, prevenire è comunque meglio che curare.
“Louis è in ospedale e i signori Tomlinson stanno cercando Melanie” disse velocemente, com’era solito fare.
Melanie stava arrivando dalla cameretta quando ascoltò il discorso dei ragazzi e i suoi occhi si riempirono di lacrime.
“Voglio andare, subito” disse secca a Liam mentre le sue gambe continuavano a tremare senza sosta.
 
I signori Tomlinson erano in ansia sia per il primogenito sia per la secondogenita, i Tomlinson, soliti a mettersi nei guai.
“Melanie, amore mio” disse la madre correndo ad abbracciarla.
“Scusami se non ti ho risposto, ma ero a lezione” mentì ricambiando l’abbraccio della madre.
Il signor Tomlinson le diede un lungo bacio sulla nuca e afferrandosi per mano, andarono a sedersi.
“Signora, suo figlio ha subito una lieve commozione celebrale” commentò il dottore spuntando qualche cosa sulla cartella medica.
“Quindi?” domandò il padre mentre la madre, piangente, era totalmente sollevata.
“Ha bisogno di un mese di riposo, senza alcuno stress” disse alzando gli occhiali, che gli erano cascati sul naso, “deve sospendere la scuola e il calcio”. La madre si lasciò andare a un pianto liberatorio.
“Possiamo vederlo?” chiese il padre sfregandosi le mani.
Il dottore mostrò, dove si trovava Louis, la stanza aveva una parete di vetro, dove il paziente poteva essere visto da amici e conoscenti.
“Solo i famigliari possono fargli visita” disse il medico riferendosi a Harry.
“E’ il mio ragazzo, fa parte della famiglia” commentò Melanie stringendo una mano del riccio.
 
Buona domenica!
Ecco a voi l’atteso capitolo, questo sarà parte fondamentale della storia.
Louis ha una lieve commozione celebrale e famigliari e amici accorrono in ospedale.
Melanie ha finalmente ammesso chi è per lei Harry.
Cosa succederà? Aggiorno a 5 recensioni.
Bacioni grandi, Anna xx 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***



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                                                                         Chapter twenty six







 
“In questo momento dorme” fece notare l’infermiera controllandogli la flebo.
Melanie si avvicinò al lettino del fratello mentre Harry, ancora scombussolato nel vedere Louis conciato in quella maniera, rimase appoggiato alla porta d’ingresso.
“E’ stato investito da un’auto, al volante c’era una ragazza che ha detto di conoscerlo” commentò la donna.
“Sa dirmi il nome?” chiese Johannah accarezzando il viso del figlio.
“No, ma era davvero carina” rispose appoggiando una mano sulla fronte di Louis “scotta ancora un po’, meglio fargli una puntura di cortisone”.
Louis aveva il viso pieno di tagli e lividi, il ragazzo tanto allegro e simpatico che tutti conoscevano adesso era esattamente innocente e vulnerabile.
Melanie si lasciò cadere delle lacrime dal viso mentre teneva stretta la mano del fratello.
“Questa sera dormo io con Louis, gli tengo compagnia” disse abbozzando un sorriso verso i genitori.
“Sicura bambina?” domandò il padre lasciando un caldo bacio sulla fronte del figlio.
“Non preoccupatevi, starò qui anch’io con lei” aggiunse Harry appoggiando una mano sulla spalla della piccola Tomlinson.
 
Victoria e Zayn stavano aspettando il loro turno, si poteva entrare solo in quattro alla volta e Niall, Liam e Claire erano già dentro.
“Perché non sei andato con loro?” chiese aprendo gli occhi azzurri.
“Non volevo lasciarti da sola” disse torturandosi le labbra con le dita delle mani.
“Grazie” sorrise Victoria mentre qualche lacrima le solcava il viso.
“Oh, Victoria” disse Zayn abbracciandola “n-non piangere”.
“Mi sono spaventata” disse tirando su con il naso “adoro Louis, è il uno dei miei migliori amici, lo conosco da quando portava il pannolino”.
Zayn la tenne stretta fra le sue braccia, il profumo di Victoria era così dolce come inconfondibile.
 
Melanie e la madre erano sedute in sala d’attesa con una tazza di te in mano.
“Perché?” domandò Johannah mescolando l’acqua nella tazza “perché non mi hai mai detto che frequentavi Harry?”.
Melanie abbassò lo sguardo, soffiando dentro la tazza, era bollente.
“Lo sai che io e papà non avremmo avuto nulla in contrario” commentò la signora.
“Tu e papà no, ma Louis?” domandò Mel un po’ scocciata “lo sai come avrebbe reagito, sarebbe diventato furioso”.
“E’ stata una cosa stupida mentire a tuo fratello” la rimproverò.
“Non ricordarmelo, fa già abbastanza male” disse infilandosi le mani fra i capelli.
La madre appoggiò la tazza sul tavolino e abbracciò la figlia intenerendosi un po’.
“Sono felice per voi” sospirò sinceramente “Harry è un bel ragazzo, intelligente e mi auguro che ti rispetti”.
“Lui mi ama” parlò Melanie approfondendo il loro abbraccio.
 
Louis, Melanie e Harry stavano ridendo da più di mezz’ora, tanto che la ragazza aveva le lacrime agli occhi.
“Se non fossi in un letto d’ospedale, direi che sei più sano che mai” sorrise Harry appoggiandosi le mani sul viso.
“E’ mezzanotte inoltrata, non andate a casa?” chiese cercando di alzarsi, ma le ferite lo fermarono.
“No, non ci fidiamo a lasciarti da solo con tutte le infermiere che ci sono” gli fece l’occhiolino Harry.
“Esatto, prima che me ne violenti qualcuna” lo baciò vicino al lato della bocca la riccia.
“Mel, che schifo dai” urlò Louis passandosi una mano sulla bocca, cercando di pulirsi dal rossetto della sorella.
Gli altri due scoppiarono a ridere finché una ragazza fece ingresso nella stanza.
Louis spalancò gli occhi, poi li grattò un po’ ma quando li riaprì, Heather c’era ancora.
Occhi grigi, capelli corvini e viso angelico, non si era dimenticato di lei, l’aveva sognata tutte le notti da S. Valentino.
“Ciao Louis” sorrise avvicinandosi al suo lettino.
“Beviamoci un caffè” sospirò Harry prendendo Melanie per il braccio, aveva visto lo sguardo infatuato negli occhi dell’amico.
“Ciao Heather”disse, aveva incominciato a sudare e non riusciva a trattenere dei sorrisi, nonostante le sue labbra fossero ferite.
Louis William Tomlison, calmati, pensò socchiudendo gli occhi.
“Come hai fatto a trovarmi?” chiese ansioso di risposta.
“Sono stata io a investirti, mi dispiace molto” commentò scusandosi “hai attraversato con il rosso, non era mia intenzione, credimi”.
“Il fato ha voluto farci incontrare, nel bene e nel male” rise Louis.
Heather si sedette vicino al lettino d’ospedale, invece di pensare alle sue condizioni di salute Louis cercava di provarci con la ragazza. Lei abbozzò un piccolo sorriso.
“Vorrei farmi perdonare” disse la giovane spostandosi i lunghi capelli neri all’indietro.
“Allora accetta il mio invito a cena” sorrise lui “ovviamente quando sarò fuori di qui, perché non penso che ti piaccia il brodo di gallina”.
“Accetto” sorrise mostrando il piercing sulla lingua.
 
Hi girls hi!
I signori Tomlinson vengono a scoprire la storia d’amore della figlia mentre Louis ha ritrovato Heather, il destino ha voluto farli rincontrare.
Cosa ne pensate del capitolo? Come andrà avanti la storia?
Bacio, Anna xx 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***



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                                                                         Chapter twenty seven







 
“Attento” lo rimproverò la sorella “non correre Louis!”.
Quel giorno Louis era appena uscito dall’ospedale.
Il moretto non diede ascolto a Melanie e continuò a saltellare qua e la per la casa.
“Questa sera vai fuori a cena?” chiese la riccia tirando un pizzicotto al fratello.
“Non devi stressarti, tesoro” commentò Johannah poggiando una mano sulla fronte del figlio.
“Voi mi stressate!” rispose scostandosi dalle sue donne di casa “questa sera esco con Heather e non voglio sentire obbiezioni”.
Melanie e la madre sghignazzarono mentre Louis si avviava verso la cucina.
“Esce con la ragazza che ha cercato di ucciderlo?” scherzò Mark entrando in casa con delle borse piene dei vestiti del figlio, quelli che aveva usato in ospedale.
Heather era andata a trovare Louis ogni giorno in ospedale e aveva addirittura conosciuto tutti i famigliari e gli amici, questa volta il moro stava facendo sul serio.
 
Claire, Niall e Jasmine varcarono la soglia del ristorante.
La madre della giovane andò subito a parlare con le amiche mentre Claire e Niall, mano nella mano, si avviarono verso il tavolo.
Niall ammirava la sua ragazza in tutto quello splendore, il vestitino azzurro lo faceva letteralmente impazzire.
Al contrario di ciò che Claire aveva pensato, la serata fu abbastanza gradevole, incontrò vecchi amici di famiglia, ai quali presentò il suo ragazzo.
Non era mai stata un’amante e delle cene e non lo sarebbe mai diventata.
Il ristorante era davvero bellissimo, si trovava all’interno di un vecchio castello nei pressi di Windsor.
Il cibo era delizioso, la cucina italiana era sempre stata apprezzata da entrambi i ragazzi.
“Noi andiamo fuori a fumare” disse Claire alzandosi con delicatezza dalla sedia.
Il ragazzo si girò verso di lei, lanciandole un’occhiataccia.
“Va bene, ho raccontato una piccola bugia” sorrise prendendo la mano di Niall “ma adesso possiamo stare finalmente soli”.
Uscirono dal locale e si fiondarono in strada a baciarsi, quando si erano mancate le loro labbra, per non parlare delle lingue che cercavano in tutti i modi di appartenersi, senza lasciare spazio a un solo respiro.
“Grazie per avermi accompagnato” sorrise accarezzando una guancia a Niall.  
 
Victoria era seduta sul divano ad ascoltare della musica quando suo fratello le spostò un’auricolare dell’orecchio.
“Ho bisogno di parlarti” disse Liam sdraiandosi di fianco a lei.
Victoria sorrise, aprendo le dolci labbra, il suo sorriso era così sereno nonostante tutto il dolore che provava.
“Non ne abbiamo mai avuto l’occasione e-” disse Liam “fra il casino con Melanie e Harry e il ricovero di Louis, di tempo ce ne era davvero poco”.
“Che cosa stai cercando di dirmi?” cercò risposte lei, accavallando le gambe.
“Tu ami Zayn” sputò il rospo Liam, prima che la sorella potesse obbiettare, era ancora deciso a parlare “cioè, forse non è ancora amore, però ti piace tanto e ci soffri”.
Victoria rimase in silenzio, Liam aveva perfettamente ragione, aveva perso la testa per Zayn ed era troppo orgogliosa per ammetterlo.
“Lui esce già con un’altra” commentò la bionda avviandosi verso la cucina, si stava davvero confidando con suo fratello?
Un improvviso calore le prese la testa, facendogliela pulsare, le faceva così male vedere Zayn con Delia? Ebbene sì, era completamente distrutta dentro.
Liam la abbracciò da dietro, le mani del fratello erano sui suoi stretti fianchi.
“Non lo sapevo, mi dispiace” commentò serrando i pugni, gli dava fastidio che sua sorella non potesse meritarsi un ragazzo dolce, carino e gentile ma questa era la vita.
“I Payne hanno una sorta di maledizione, evidentemente” scoppiò a piangere nell’incavo del collo di Liam.
 
Nel giardino di casa Tomlinson, Harry e Melanie stavano discutendo sul loro futuro.
“Appena si metterà in sesto gli racconteremo tutto” commentò Melanie fissando Harry.
“Non sopporto davvero più la situazione” disse il riccio.
“Questione di giorni Amore mio, te lo prometto” lo baciò Melanie accoccolandosi fra le sue braccia.
Rimasero in piedi, abbracciati per una decina di minuti, in quei sei mesi dove avevano dovuto nascondersi e pianificare giorno per giorno, s’erano innamorati sempre di più.
Gli occhi di Harry erano preoccupati, Melanie riempiva tutto il suo cuore e non avrebbe sopportato di perderla.
“Qualcosa non va?” chiese lei accarezzandogli una guancia, in maniera così dolce da poter far venire il diabete.
“Prometti che non mi lascerai mai andare, ho bisogno di sentirmelo dire” commentò Harry prendendole la mano e baciandola.
“No, non lo farò” rispose stampandogli un piccolo bacio al lato della bocca “lo sai già che il nostro amoreè per sempre”.
 
Buona sera amori miei,
il nostro amato Louis finalmente è uscito dall’ospedale e coraggioso, ha invitato Heather a cena.
Claire e Niall passano un po’ di tempo insieme finalmente!
Melanie e Harry, sempre così incredibilmente coccolosi, decidono di rivelare tutto a Louis..
Ma, il vero “momento shock” del capitolo è assegnato a Victoria, la quale ammette il proprio amore per Zayn. Vi ho stupite un po’?
Bacioni, Anna xx 

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***



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                                                                         Chapter twenty eight







 
“Ciao Heather” disse Louis posandole un bacio sulla guancia.
“Chi non muore si rivede, eh?” scherzò lei ricambiando il bacio.
Louis era innamorato, si poteva già definire tale, lei era così perfetta in tutta la sua imperfezione che lui quasi tentava crederci.
“Adoro le ragazze che mi tengono testa” rise posandole una mano sulla spalla.
I ragazzi camminarono lungo il parco, fino a una collinetta, dove un tavolino era apparecchiato per una cena romantica.
“Mamma mia!” commentò Heather appoggiando le mani sul viso, era meravigliata.
“Ti piace?” chiese facendola accomodare.
“Louis, è stupendo” sorrise la ragazza facendosi una lunga coda “hai davvero esagerato, non me lo merito”.
“Anche se avrei preferito non essere investito, il destino ci ha voluto far incontrare” disse il ragazzo versando del vino rosso nei loro bicchieri.
La luna si fece grande e luminescente davanti a loro mentre gli sguardi continuavano a incrociarsi.
“Mi hai colpito subito, dal primo giorno in cui ti ho visto” sorrise lei timidamente.
“..mi hai colpito, nel vero senso della parola” sorrise Louis notando quanto fosse accattivante la risata della ragazza dai capelli corvini.
“In questi giorni ho scoperto che non sei solo bellissima” balbettò un po’ “ma anche simpatica, intelligente e piena di qualità”.
“Ho molti difetti invece” disse la ragazza abbassando lo sguardo.
“Non per me, non hai miei occhi” sorrise lui alzandole il mento.
 I loro visi si fecero sempre più vicini, annullando le distanze fin quando le labbra di Heather trovarono quelle di Louis.
 
Gli allenamenti erano diventati sempre più duri, sia perché fra qualche mese ci sarebbe stato il provino per le squadre internazionali, sia perché Victoria non ce la faceva più a vedere Zayn.
Innamorata di uno stronzo, ecco cosa sei, pensò Victoria infilandosi la maglietta, mentre dalla finestra degli spogliatoi poté osservare il moro sistemare i palloni da calcio. 
“Chi è il pazzo che ha osato dire: l’amore è una cosa semplice?” commentò uscendo senza nemmeno salutare le compagne e si diresse verso casa a piedi.
“I miei genitori hanno deciso che la punizione è durata fin troppo, quindi posso ricominciare liberamente calcio” commentò parlando con Zayn “non c’è più bisogno che passi a prendermi o che mi riaccompagni a casa, posso fare anche da sola”.
Zayn la seguì prendendole una mano.
“Cosa mi nascondi?” domandò notando alcune lacrime solcare il suo viso.
“Niente” gridò tirandosi via dalla presa.
“Victoria” disse il moro passandosi una mano fra i capelli “torna indietro, ti prego”.
La ragazza aveva già iniziato a correre lungo le buie e sole vie di Londra mentre Zayn, ancora all’interno del campo sportivo sospirò desolato.
 
Era così difficile che fosse innamorato? Cosa c’era di complicato nel confessare i propri sentimenti?
“Domani io e la mia compagnia andiamo a mangiare insieme” disse Zayn a Delia mentre la guardava sistemare i tavoli della locanda.
“Vengo anch’io” sospirò la ragazza, sciogliendosi lo chignon “avevamo un patto, io facevo i tuoi turni per una settimana, dato che il tuo amico era in ospedale e tu mi facevi conoscere Liam”.
“Hai ragione” sbuffò Zayn finendo di bere la birra “passo a prenderti io verso le otto di sera, non farmi aspettare”.
Quando aveva iniziato a uscire con la sua collega, Zayn non aveva pensato che alla fine si sarebbe reso conto diamare Victoria e di non poter stare con nessun’altra ragazza oltre a lei, ma era successo.
“Invece con la bionda come va?”.
“Si comporta in maniera strana da un paio settimane” commentò duro Zayn “mi odia, ormai devo arrendermi”.
“Sicuro?” chiese Delia.
“Tu non la conosci” sospirò Zayn.
“Ascolta me, si allontana per non soffrire, questa è un’arma di difesa” parlò la sua collega di lavoro “sono una donna, la capisco”.
I due si guardarono dritto negli occhi, nonostante lei cercasse di rincuorarlo, non c’erano tanti miglioramenti.
“Sta usando la tua stessa tecnica” commentò lei sistemandosi un ciuffo di capelli.
“Ti innamori ma cerchi di evitare quel sentimento” disse lui annuendo e sorridendo.
Ma se anche Victoria provasse quello che provo io?
 
“Sei importante per me Claire, ma se non sei pronta, non ho alcun problema, posso aspettare” la rassicurò Niall baciandole una guancia “vorrei che la tua prima volta sia speciale”.
“Sei la mia vita Niall Horan e ti assicuro che davvero poche persone hanno avuto questo privilegio” sorrise lei dandogli un leggero bacio sulle labbra.
I due ragazzi si guardarono attentamente, erano nella macchina di Niall e i loro respiri si facevano sempre più affiatati.
“Voglio te e ti prego di farmi tua” tremò un po’ mentre il fidanzato le sorrideva.
Le sottili labbra di Niall si fiondarono nel collo della ragazza che per contenersi si morse le labbra.
Una macchia orami evidente le segnava la pelle poco sopra la spalla.  
La penetrazione fu così dolorosa che la rossa scoppiò a piangere, ciò che sentiva era atroce.
“Mi dispiace” sussurrò lui al suo orecchio mentre con la mano le asciugava le lacrime.
Le spinte divennero sempre più movimentate e ritmate e lui la riempì di baci, facendola arrossire per la situazione, erano entrambi nudi e accaldati.
Quella serata fecero l’amore … e Claire non se ne pentì mai.
Ti amo” si lasciò scappare assaporando le labbra del ragazzo.
Ti amo” rispose lui sicuro, accarezzandole i ricci capelli rossi.
 
Oh girls
Spero vi sia piaciuto il capitolo, ha movimentato parecchio la storia.
Louis e Heather escono insieme e sboccia l’amore.
Alla fine, si scopre che Delia non è la “presunta fidanzata” di Zayn, ma solamente una ragazza che vuole conoscere il nostro Liam.
Cosa succederà?
Ma soprattutto, bisogna sottolineare la ‘prima volta’ di Claire e Niall, quanto posso amarli?! *w*
Bacioni enormi, Anna xx 

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***



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                                                                         Chapter twenty nine







 
Melanie e Harry, si erano decisi a confessare il loro amore a Louis, ma come previsto non aveva preso molto bene questa storia.
“Mi dispiace che non mi abbiate confessato tutto prima” disse Louis con sguardo vuoto, senza emozioni.
Melanie e Harry abbassarono entrambi le teste, guardando le loro scarpe, si vergognavano davvero tanto.
“Tu hai avuto il coraggio di mentire a tuo fratello e tu al tuo migliore amico” gridò Louis.
Il suo stato d’animo passava da impassibile all’incazzato in qualche secondo.
“Ci siamo innamorati, è stato tutto così frettoloso che non ce ne siamo accorti nemmeno noi” sospirò Melanie cercando di far ragionare il fratello, ma lui non ne voleva assolutamente sapere nulla.
“Sei mesi Melanie, state insieme da sei mesi e non avete avuto il tempo per dirmelo?” disse sarcastico il fratello.
“Meglio tardi che mai” rispose Harry al posto della ragazza ma quel commento peggiorò solamente la situazione.
I signori Tomlinson entrarono in casa e rimasero immobili all’entrata capendo cosa stava succedendo.
“Ditelo anche a loro” urlò Louis.
Harry e Melanie guardarono Mark e Johannah, cercando di intuire cosa avrebbero dovuto fare.
“Lo sapevamo già” anticipò la madre mettendosi fra i due figli, non sapeva da che parte stare.
Louis scoppiò in un pianto nervoso, continuando a passarsi una mano sugli occhi pizzicanti.
“Grazie per la fiducia” urlava sbattendo dei violenti pugni contro il muro.
Il padre cercò di avvicinarsi ma il ragazzo lo spinse debolmente, facendogli capire di allontanarsi.
Mi fate schifo!” gridò puntando il dito verso la sorella e il migliore amico.
“Louis, ti prego” piangeva a dirotto Melanie, aveva rovinato tutta la fratellanza che c’era fra lei e Louis.
Louis aprì la porta di casa e, sbattendola violentemente, uscì bestemmiando.
 
Era quasi un mese che i ragazzi non uscivano insieme e proprio quando avevano già organizzato tutto, qualcosa doveva andare per il verso sbagliato.
I signori Tomlinson si erano presentati in pizzeria raccontando agli amici ciò che era appena successo.
“Passate tranquillamente questa serata” li aveva tranquillizzati il padre dei Tomlinson “appena avranno bisogno saranno loro a contattarvi”.
Zayn e Delia, intanto, erano appena arrivati al ristorante.
“Ragazzi, vi presento Delia” annunciò Zayn dandole un bacio sulla guancia.
Tutti si presentarono, persino Victoria, che lanciò un’occhiata di sfida alla giovane, nonostante non la conoscesse, aveva una sorta d’odio nei suoi confronti.
Quando si sedettero al tavolo, i quattro posti vuoti pesavano davvero molto sulla coscienza dei ragazzi, sarebbe dovuta venire anche Heather.   
“Forse avremmo dovuto dirlo a Louis” commentò Liam, con sguardo preoccupato, negli occhi degli amici.
“Non stava a noi raccontare tutto ciò” sospirò Claire mangiando un grissino.
Delia s’intromise nel discorso, voleva sapere cos’era successo.   
Victoria stava per esplodere, andava male a scuola, la sua migliore amica le aveva mentito da mesi, il ragazzo di cui si era innamorato aveva già la fidanzatina e nessuno la capiva, nemmeno se stessa riusciva ad accettarsi.
“Penso che siano tutti tranne che affari tuoi” urlò Victoria uscendo dal locale infuriata.
 
La porta si aprì leggermente e gli occhi color cioccolato di Melanie erano già rigati da tutto il colore sbavato.
“Ti ho portato una tazza di caffè” sospirò Harry posandole un bacio sulla nuca.
“Grazie” sospirò ricadendo con la testa sul cuscino.
“Non ho aggiunto lo zucchero” disse appoggiando la tazza sul comodino “è amaro come piace a te”.
Harry si sdraiò di fianco alla fidanzata, lasciandosi scappare una lacrima lungo il viso.
“Pensavo di non essere una di quelle persone cui interessa del giudizio altrui, ma evidentemente mi sbagliavo” commentò fissando gli occhi della fidanzata.
Melanie si spostò leggermente, finendo completamente sul busto di Harry, poi gli prese una mano e la strinse forte.
“Ormai il danno è fatto” disse lasciandogli un casto bacio sul collo.
 
Niall si stupì della reazione di Victoria anche se ne aveva già fatta una simile in passato con Zayn.
“Dove vai?” domandò Claire a Zayn che, prendendo la giacca, uscì dal locale. Lui non rispose.
Victoria si stava passando le mani fra i capelli biondi quando una folata di vento la fece rabbrividire, aveva dimenticato il suo cappotto all’interno del bar e anche la borsa, contenente il cellulare e le chiavi di macchina. Una figura, dietro di lei si stava avvicinando.
“Lasciami in pace” commentò dura, sapeva benissimo a chi appartenesse l’ombra riflessa per terra dal lampione. Zayn si avvicinò a lei e insieme camminarono senza parlare.
“Perché fai così?” chiese lui attirando l’attenzione.
Gli occhi di Victoria si spostarono sulla sua bocca, adorava quella forma innaturale e anche un po’ squadrata.
“Voleva solo sapere come mai non erano venuti i nostri amici, non mi sembra abbia ucciso qualcuno”.
“Ti ho già detto che voglio stare da sola?” sospirò lei.
“No e non m’interessa a essere sincero”
“Sono infastidita dalla sola presenza di quella ragazza, d’accordo?” commentò slacciandosi i tacchi “non puoi venire a una cena fra amici con la tua fidanzata”.
“Qual è il problema?” chiese lui facendosi scappare un sorriso, non era nemmeno la sua ragazza ma questa gelosia negli occhi di Victoria lo faceva eccitare.
Victoria si girò verso Zayn, mostrandogli uno degli sguardi più tristi del mondo, per poi abbassare ancora la testa.
“Victoria, devo essere sincero con te” ammise prendendole il mento per alzarglielo “Delia è venuta solo perché vuole conoscere tuo fratello, a lei non importa di me e tantomeno a me di lei”.
La bionda, che ormai piangente, aveva perso qualsiasi speranza si riprese un po’ sentendo quelle parole.
“Io non lo sapevo” si scusò grattandosi il braccio “sto rovinando la serata a tutti, che imbarazzo”.
Zayn appoggiò la sua mano su quella di Victoria, provocandole un po’ di brividi e i loro visi divennero sempre più vicini.
“Vado a prendere le mie cose e torno a casa” sospirò Victoria, evitando il bacio che sarebbe potuto esserci se solo non avesse avuto paura di innamorarsi.
 
Directioner!
Ecco il capitolo più emozionante di tutta la storia, almeno penso..
Louis è arrabbiato con la sorella e il migliore amico ma, nonostante io sia dalla parte della coppia, come dargli torto (?)
Victoria e Zayn hanno finalmente capito d’essere innamorati uno dell’altro ma la paura di ‘fall in love’ e forse un po’ di orgoglio, sta ostacolando tutto.
Questa sera parto per Londra, again. Ahahaha.
Lascerò pubblicare i capitoli a una mia grande amica oltre che Directioner, conosciuta proprio su questo sito.
Bacioni, Anna xx 

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


*PER FAVORE, LEGGETE LO SPAZIO D'AUTRICE A FINE CAPITOLO. E' IMPORTANTE xxx





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                                                                             Chapter thirty






Louis e Heather erano già diventati una coppia, magari non si conoscevano da molto ma il sentimento che provavano l’uno per l’altro era più che evidente. 
Quando lei aprì la porta, si trovò Louis in piedi abbastanza sconvolto. 
“Che cos-” sospirò senza riuscire a finire la frase, le labbra di Louis erano già posizionate a
sulle sue, senza lasciarle via d’uscita. 
Cercò accesso nella sua bocca, in maniera così avida che, per staccarlo da lei, Heather non poté far altro che spingerlo all’indietro. 
“Perché?” chiese lui appoggiandosi sugli scalini della casa “perché avete deciso di farmi soffrire tutti oggi?”.
La fidanzata capì subito che qualcosa non andava così, stretta nel suo vestitino di Dolce & Gabbana si sedette di fianco a lui. 
“Non volevo cucciola, giuro” si scusò lui baciandole una mano. 
“Raccontami tutto” accennò lei un sorriso appoggiando la testa sulla spalla di Louis mentre lui, fissava il vuoto. 
“Mia sorella e Harry sono insieme da sei lunghi mesi, a mia insaputa” parlò sistemandosi i lacci delle scarpe. 
“Si vedeva palesemente che si piacevano” commentò Heather “ogni tanto si guardavano e sorridevano innamorati”. 
Louis si voltò verso la ragazza dai capelli corvini e chiese spiegazioni. 
“Tesoro mio, non sei obbligato ad ascoltarmi ma te lo dico comunque” lo baciò lei dolcemente sulla bocca “perdonali, sai com’è l’amore e che scherzi gioca”. 
“Non posso, pensa a me insomma” sbottò tutto ad un fiato “sono stato ingannato e deluso dalle due persone più importanti della mia vita, dopo te ovviamente”. 
“Loro hanno torto e ti do ragione” rispose lei prendendogli le mani “ma prova a metterti tu nei loro panni, cosa avresti fatto tu?”. 
Louis stava ragionando, avrebbe davvero mentito a qualcuno per proteggere una storia d’amore? 


“Scusala, ha avuto un sacco di problemi in questi mesi e-” Liam si fermò, stava davvero raccontando la vita di sua sorella a una sconosciuta?
“Non ti preoccupare” sorrise Delia passandosi una mano fra i capelli. 
“Lavori con Zayn, giusto?” domandò Liam, cercando di distrarsi un po’. 
“Sì, lo faccio solo per mantenermi, l’università costa parecchio” commentò facendo crescere una scintilla d’interesse negli occhi del moretto. 
“Quale corso frequenti?” chiese Liam felice, quella ragazza aveva qualcosa che lo colpiva, lo affascinava. 
“Giurisprudenza al secondo anno” 
“Anch’io” non riusciva a crederci il ragazzo. 
“Possibile che ci siamo già visti?” scherzò lei sbattendo dolcemente le ciglia. 
“Mi sarei ricordato di una bellezza come la tua” si lasciò scappare il piccolo commento. 
Le gote di entrambi si colorarono di un bellissimo rosso fuoco. 

Victoria era appena andata a casa, mentre Liam e Delia parlavano, Zayn era fuori a fumare e Niall e Claire si baciavano teneramente. 
“Io vado, scusate per la serata e per il mio comportamento, mi sono fumato un pacchetto di Camel da venti invece che stare con voi” finito il discorso Zayn chiese a Delia se avrebbe dovuto accompagnarla a casa. 
“La accompagno io” intervenne Liam sorridente “non ti preoccupare, sei d’accordo con me Lia?”. 
Lei annuì, gli aveva esplicitamente chiesto di chiamarla con il suo soprannome, tanto per essere più intimi. 

Niall aveva appena parcheggiato davanti a casa Devine. 
“Sei bellissima questa sera” commentò Niall posandole un bacio sulle rosse labbra. 
“Mi stai forse dicendo che tutti gli altri giorni sono brutta?” domandò fingendosi arrabbiata. 
“No, cioè.. non fraintendermi” disse preoccupato il ragazzo. 
“Niall, Amore mio” lo chiamò dolcemente appoggiando una mano sulla sua “stavo solo scherzando”. 
“Mi hai fatto prendere un attacco di cuore, dico seriamente” sospirò alleviando il panico, non era mai stavo bravo con le parole. 
“Per farmi scusare, questa sera ti propongo qualcosa di divertente da fare” sorrise lei maliziosa appoggiandogli una mano sulla coscia. 
Niall si avvicinò a lei, appoggiò la mano sinistra dietro il suo collo, portandola vicino fino a baciarla sensualmente. 
“Non in macchina” disse lei scendendo dall’auto. 
Lui scoppiò in una calorosa risata mentre correva verso la sua morosa.





 

* Spazio d'autrice *

Hola bellezze! Allora, come già vi ha anticipato AnnaHazza, aggiornerò i prossimi capitoli al suo posto perchè lei è in vacanza. Spero tanto che il capitolo vi piaccia. Per quanto mi riguarda è una storia a dir poco meravigliosa, ricca di emozioni e so che la scrittrice ci mette il cuore in ogni capitolo. Sarei tanto felice se lasciaste qualche recensione per farmi sapere se anche per voi la storia è emozionate come lo è per me.In ogni caso, io sono    Directioner_Is a promise  e se vi va, sarei felice se passaste anche dalla mia fanfiction
                                                              
' An Angel From Mullingar' (the sun after the storm)



 

  Spero di trovare almeno sette recensioni quando aggiornerò di nuovo. Bacioni xxx

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


                                                                     Image and video hosting by TinyPic





                           
                                                                          Chapter 
thirty-one






“Non abbiamo usato il preservativo” commentò Niall.
“Che cosa vuoi che succeda?” chiese Claire sistemandosi meglio nel letto. 
Niall scosse la testa, avevano sempre usato delle precauzioni, di certo quello non sarebbe stato il loro giorno sfortunato. I loro corpi si tenevano caldo stretti sotto le coperte.
“Domani pomeriggio andrò a trovare Melanie” sospirò lei mentre con le dita disegnava dei piccoli cerchi sul corpo di Niall.
“Penso che sia una bella idea, litigare con tuo fratello è come perdere una parte di te” disse lui baciandole la testa. 
“Io non proverò mai questa sensazione” sbuffò lei incrociando le braccia al petto “a volte mi manca questa figura”. 
“Se avessi avuto un fratello, di certo io non sarei in casa tua a quest’ora della notte” rise il biondo accoccolandosi la ragazza. 
“Hai ragione, ti avrebbe come minimo ucciso” appena finì di parlare, entrambi si resero conto cosa stesse provando Louis in quel momento, era così difficile? 

I capelli viola, palesemente tinti, della giovane oscillarono a destra e a sinistra mentre correva verso casa. 
Liam era rimasto colpito dalla ragazzina, simpatica e intelligente ma qualcosa lo fermava, forse era meglio dire qualcuno, e aveva pure un nome: Melanie.

Melanie e i genitori non avevano più avuto nessuna notizia da parte di Louis. 
“Non ha nemmeno chiamato i miei genitori” commentò dura Melanie mettendo un po’ di cereali nel latte freddo. 
“Il problema sono io” sbottò il riccio alzandosi mentre lo sguardo era fiso sulla fetta di pane che aveva appena imburrato. 
“Non pensarci nemmeno ad addossarti qualche colpa” gli si avvicinò lei, tanto da poter sentire i battiti del suo cuore. 
“Se solo non mi fossi innamorato di te, tutto questo non sarebbe successo” commentò Harry fissandola. 
“Non vorrai dire che-?” sospirò lei trattenendo il nodo alla gola mentre aspettava una risposta. Le mani iniziarono a tremarle, un’ondata d’aria fredda o meglio, gelida, le colpì la schiena. 
“Non dovrebbero nemmeno saltarti in mente queste cose” la interruppe Harry facendola affondare nelle sue calde braccia “non potrei mai lasciarti, sei una parte di me”.
“Mi sono spaventata” si lasciò scappare lei in un pianto consolatorio. 
“Mel, tu sei tutto quello che ho e che desidero” la baciò a stampo facendo combaciare perfettamente le loro labbra.
I due continuarono a guardarsi negli occhi desiderosi d’affetto, si amavano, altro non c’era d’aggiungere. 

Victoria piangeva disperata mentre pensava a Zayn. 
Perché commetteva sempre errori? 
Perché non riusciva a esprimersi? 
Ma soprattutto, perché aveva paura d’amarlo? 
“Ha deciso di smetterla con il calcio” commentò la madre sedendosi attorno al tavolo della cucina. 
“Victoria?” domandò il Geoff sbalordito, la sua bambina era così testarda, cocciuta e determinata che non avrebbe mai preso una decisione di quel genere senza un motivo ben preciso. 
“Ho uno strano presentimento” disse alzandosi gli occhiali dal naso, le cadevano sempre.
“Spiegati meglio, tesoro” sospirò il padre. 
“Penso che Victoria abbia un debole per le ragazze” commentò serrando le labbra. 
Geoff scoppiò a ridere rumorosamente. 
“Non ridere, sono seria” sbuffò la moglie. 

Heather pettinava i suoi lunghi capelli corvini quando dallo specchio notò la perfetta figura di Louis. 
Era solo in pantaloncini e vagava per casa come un ladro, guardava e osservava tutto, per filo e per segno. 
“Mi piace casa tua” sorrise andandole in contro. 
“Grazie” lo baciò lei sulle labbra, viveva in un appartamentino in centro Londra che aveva ereditato dopo la morte dei suoi genitori. 
“Che cosa facciamo?” chiese sorridendo come non mai. 
“Io starò sdraiata sul divano a leggere un bel libro mentre tu mi pitturi le unghie con uno smalto colorato, possibilmente con i brillantini” scherzò stringendogli una guancia con un pizzicotto. 
“Non c’è una seconda possibilità?” sospirò alzando un sopracciglio. 
Heather appoggiò le mani dietro il collo di Louis, premettero forte le loro labbra l’une contro le altre e insieme, caddero sul letto. 
Il corpo del giovane era a cavalcioni sopra quello della ragazza dagli occhi grigi perla e il desiderio era sempre più palpitante.







-MY SPACE -
Bene ragazze, ecco il capitolo trentuno. 
Sapere che siamo quasi alla fine è veramente deprimente. (c'è anche la rima)
In ogni caso, questo capitolo a parer mio è davvero fantastico. C'è una prova dell'amore platonico che Melanie ed Harry provano l'uno nei confronti dell'altra, Nire ( Niall più Claire) che cominciano a formarsi per davvero come coppia, e un'uscita spiazante della mamma di Victoria che crede sia.. lesbica. (?)
Sono sempre più orgogliosa di AnnaHazza e di voi che dimostrate quanto la sua storia vi piaccia.
Prometto di aggiornare il prima possibile e sarei felice se nel prossimo capitolo ci fossero parecchie recensioni. 


 

In ogni caso, io sono   Directioner_Is a promise   e se vi va, sarei felice se passaste anche dalla mia fanfiction

                                                              ' An Angel From Mullingar' (the sun after the storm)



 
Bacioni xxx

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


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Chapter thirty-two 







Harry era appena uscito dall’università quando intravide Louis, era lontano da lui. 
Cominciò a correre, nonostante la fidanzata gli avesse detto di non parlarci e di lasciarlo stare, Harry non voleva, meglio dire non poteva rinunciare al suo migliore amico. 
“Louis, perdona tua sorella” commentò Harry allacciandosi bene la sciarpa al collo. 
Il fiato era corto e un leggero dolore alla milza lo fece rallentare. 
“Non mi dire cosa devo fare” sbraitò Louis continuando a camminare a passo sostenuto. 
“Non devi farlo per me ma solamente per lei” disse Harry cercando di fargli capire la situazione, Melanie non era più la stessa senza di lui. 
“Io per voi due non farò più niente” urlò Louis fermandosi. 
Gli occhi azzurri del moretto penetrarono pungenti in quelli verdi del riccio, i due non erano mai stati così vicini, nemmeno quando giocavano alla play station. 
“Sono sincero con te” sussurrò Harry gesticolando “non mi pento di amare tua sorella”. 
“Sono felice per te” sospirò Louis guardando l’orario sul cellulare. 
“Louis” lo chiamò il suo migliore amico, se così si poteva ancora definire “non permettere che questa storia rovini la tua famiglia e la nostra amicizia”. 
“Sto davvero sentendo queste parole da te Harry, davvero?” urlò sarcastico Louis mettendosi le mani tra i capelli “dicevi di essere il mio migliore amico, ma alla fine mi hai tradito”.
Harry scosse la testa, Louis era il suo migliore amico e teneva a lui, perché la rabbia altera i sentimenti delle persone? 
“Voglio solo sapere una cosa: era vergine?” chiese tutto a un tratto avvicinandosi all’ex amico. 
“Melanie è la mia vita, non ti basta sapere questo?” domandò Harry mentre le lunghe dita delle mani tremavano, erano come estranee ai comandi del suo cervello. 
Louis si morse il labbro della rabbia, abbassò lo sguardo, sospirò e sferrò un pugno sulla mascella di Harry. 
“Pensavo fossi diverso” commentò lasciando Harry per terra, tutto sanguinante. 

Zayn e Niall stavano correndo per le vie meno popolate di Londra quando, presi da una pioggia improvvisa, si fiondarono in un bar.
“Come va con Claire?” chiese Zayn bevendo una bottiglia d’acqua. 
“Molto bene” esclamò il biondo rubando l’acqua all’amico e facendo a sua volta un sorso. 
“Avete già fatto qualcosa?”
“Perché tutte queste domande?” rise Niall asciugandosi un po’ di sudore dalla fronte. 
“Non parliamo mai” disse il moro “volevo solo conversare e poi, smettila di fare il timido”. 
“Lo abbiamo fatto, adesso che te l’ho detto possiamo cambiare argomento?”
“Pensavo che Claire fosse tutta casa e chiesa” sospirò Zayn. 
Niall si alterò un po’, chi era lui per criticare Claire? 
“Stai perdendo il tuo sex appeal?” lo stuzzicò un po’, forse in tono parecchio ‘bastardo’. 
“Eh?” rise Zayn. 
“Non riesci a conquistare Victoria, quella ragazza è l’unica che ti resiste” commentò Niall. 
Il moro fece scoccare la lingua sul palato, gli faceva male ammetterlo ma era così. 
Non aveva mai rinunciato a delle ragazze per una sola ma alla fine era successo, nei suoi occhi c’era solo Victoria e non riusciva a prenderla, era un po’ una sfida.
“Avete iniziato a odiarvi e non volete passare a un sentimento come l’amore, perché?” sbuffò Niall cercando di attirare l’attenzione dell’amico. 
“Perché non riuscite a vedere oltre il vostro orgoglio” riprese il discorso. 

“Liam” lo chiamò Delia dall’altro lato della classe. 
“Ciao” esclamò lui andandole incontro. 
“Tutto bene?” chiese lei baciandogli una guancia. 
“Sì grazie” rispose sistemando l’Ipad che usava per prendere appunti “ti va un caffè?”. 
“E’ proprio quello di cui ho bisogno” ridacchiò. 
Il bar dell’università era pieno di gente, la pioggia era appena cessata. 
“Louis” lo salutò Liam presentandogli la sua amica. 
“Piacere” sorrise il moretto, aveva davvero una dentatura perfetta e bianca “sedetevi con me dai”. 
Liam si sentiva in imbarazzo, avrebbe dovuto parlare di Melanie e Harry? 

Claire era in casa Tomlinson a prendere un po’ di tè con la sua amica. 
“Non mi pento di nulla” commentò Melanie mescolando lo zucchero nella tazza. 
La rossa continuava a osservarla, Melanie non era più se stessa senza Louis. 
“Tu ami Harry e lui ama te, non c’è nulla di sbagliato” sospirò Claire. 
Melanie non riuscì a dire una sola parola che la porta di casa si spalancò violenta, emettendo un suono feroce per tutta la casa. 
Quando Harry fece l’ingresso tutto sanguinante in viso, le ragazze gli corsero in contro.








__ My Space __
Hola splendori!
Ecco il capitolo trentadue. Spero vi piaccia tanto. Questo è l'ultimo capitolo che posterò io, perchè dal trentatre all'ultimo riprenderà a postare AnnaHazza che a proposito, vi saluta tutte vi manda un grosso bacione e dice che siete splendide.
Oggi non ho molto da dirvi, tranne per il fatto che mi piacerebbe vedere qualche recensione in più.
Ora scappo, per qualsiesi cosa io sono 

  Directioner_Is a promise  

Bacioni xxx

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


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Chapter thirty-three 







“Promettilo” disse Harry severo mentre il labbro, quasi spaccato in due, sanguinava velocemente.
Melanie serrò le labbra.
“Amore non scherzo” balbettò appena lei gli coprì la ferita con un panno inzuppato d’acqua fredda.
“Promesso”, sbuffò accarezzandogli i capelli.
Harry si era appena addormentato sul divano, Louis gli aveva quasi rotto il labbro e molto probabilmente ci sarebbe voluto qualche giorno per far si che la ferita si rimarginasse.
Melanie prese la borsa, diede un bacio sulla nuca del fidanzato e uscì da casa, sarebbe andata a parlare con Louis, nonostante Harry le avesse fatto promettere il contrario.
Camminava velocemente verso l’università, lo avrebbe trovato nella caffetteria del campus, ne era certa, lui e Harry passavano sempre lì i pomeriggi per studiare una volta, tanto tempo fa ormai.  
 
“Questa lezione di greco è stata massacrante” sospirò Delia guardandosi in giro.
“Avete il professor Connors?” chiese Louis.
Liam non ebbe il tempo di rispondere che vide Melanie entrare.
La Tomlinson si avvicinò provocante verso il tavolo, per Liam era indescrivibilmente bella e non ci poteva fare nulla.
“Ho bisogno di te, in privato” commentò osservando Louis in malo modo, togliendo il saluto anche a Liam.
Il moretto si stupì, non avrebbe mai immaginato di vedere la sua sorellina proprio oggi.
“Qualsiasi cosa tu debba fare o dirmi, possiamo tranquillamente stare qui”.
Melanie sbuffò mentre il suo labbro era dolorante, continuava a morderlo dal nervoso.
“Cosa ti è saltando in mente di mettere le mani addosso a Harry?” urlò impazzita tirandogli uno schiaffo.
Louis appoggiò la mano sulla guancia dolorante, non si erano mai presi a schiaffi, nemmeno all’età di cinque anni.
“Cristo, ma sei scema?” sbraitò alzandosi dal tavolo “se l’è solo meritato quel coglione”.
“Ritira ciò che hai detto” sospirò Liam verso Louis.
“Liam, ti prego, stanne fuori” si scusò Melanie, doveva chiarire lei con suo fratello.
Louis e Melanie si guardarono con occhi diversi, parecchio odio avevano racimolato nei confronti dell’altro.
“Perché l’hai fatto?”
“Il tuo fidanzato non sa difendersi da solo?” commentò ridendo Louis “ha bisogno di un avvocato?”.
“Harry mi ha fatto promettere di non venire a parlarti ed io gli sto mentendo per te” disse seria.
“Siete perfetti insieme, due bugiardi”
 “Lui ti vuole un bene dell’anima, forse più di quanto te ne voglia io, ti rendi conto?” sclerò Melanie sbattendo una mano sul tavolo. 
“Sono solo parole, dette da qualcuno di inaffidabile”
“Sai una cosa Louis?” urlò voltandosi “io ci rinuncio con te, anche dopo tutte le scuse che ti abbiamo rivolto non hai accettato il nostroamore quindi sei tu il problema, non siamo noi”.
Si girò verso Delia, che incredula della scena, era a bocca aperta.
“Tocca un’altra volta il mio ragazzo ed io ti faccio male”.
“Mi minacci?” chiese Louis strafottente “sei solo una bambina, non cercare di fare l’adulta perché mi solo da ridere”.
“Un ultimo favore: cancellami dalla tua vita, coglione” corse fuori dal locale mentre piangeva senza sosta.
Si appoggiò su una panchina del campus e tutti i ragazzi che passavano di lì la fissavano, come se avesse qualcosa sul viso come se fosse diversa.. ma Melanie era diversa, da quel giorno sarebbe stata senza una sua parte di cuore, Louis.
 
Zayn agli allenamenti non aveva visto nessuna delle sue migliori amiche, Melanie, Claire e Victoria non si erano presentate. Le altre ragazze della squadra, intanto si stavano preparando per i provini calcistici.
Una serie di esercizi per sviluppare gli addominali erano sempre inseriti.
Quella sera sarebbe andato da Victoria, doveva parlarle.
Quando i signori Payne videro Zayn si meravigliarono un po’.
“Salve” sorrise abbassando il cappuccio della felpa.
“Ciao Zayn” dissero in coro “Liam non è ancora in casa”.
“In realtà cercavo Victoria” sputò il rospo.
La madre sorrise facendolo accomodare. “Te la chiamo subito”.
“Non si preoccupi, vado io” disse avviandosi verso la camera della ragazza.
 
Victoria stava leggendo un libro quando qualcuno bussò alla porta.
“Avanti” urlò. Zayn aprì la porta e si sedette sul letto, insieme a lei.
“Lasciami parlare” disse serio “non so per quale strano motivo tu stia rinunciando a venire calcio ma non devi”.
“Non posso” rispose lei, quei bellissimi occhi azzurri erano stati tanto sognati da Zayn.
“Perché?” chiese lui posando una mano sulla sua gamba.
“Non capisci proprio eh” sbuffò alzandosi.
“Parlami Victoria, siamo amici, lo abbiamo già detto varie volte che la fiducia è importante”
“E’ proprio questo il problema, siamo amici
Un silenzio tombale si espanse per tutta la stanza mentre l’amarezza nel parlare di Victoria si sentiva molto bene.
“Vattene ti prego” disse lei aprendo la porta.
“Vuoi perdere l’occasione di diventare una calciatrice professionista?” domandò lui alzandosi.
“Non m’interessa”
“A me sì cazzo, non ti farò buttar via il tuo futuro per chissà quale capriccio”.
“Voglio un motivo” domandò lei tremante, perché Zayn ci teneva così a lei?
“Perché credo in te ..e penso d’essermi innamorato” si lasciò scappare.
Victoria prese il viso di Zayn e gli stampò un prepotente bacio, le aveva immaginate, sognate, pensate e sperate quelle labbra e finalmente sapeva che sensazione le provocassero.
 
Eccomi ragazze!
Ritornata da Londra sana e salva con l’autografo di Marracash (?), era sul mio stesso aereo.
Spero di esservi mancata almeno un po’.
Da adesso possiamo fare il conto alla rovescia, ormai siamo agli sgoccioli della storia.. quindi, -4.
Recensite, fatemi sapere cosa ne pensare del primo vero bacio di Zayn e Victoria e del brutale litigio fra Louis e Melanie.
Grazie per tutto!
Bacioni, Anna xx
 

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


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Chapter thirty-four 







“Melanie” urlò Liam correndo verso di lei.
La riccia scosse la testa e continuò ad andare avanti, senza voltarsi, era disperata e sconvolta.
Il moro la raggiunse con il fiato corto.
“Devi smetterla” commentò lei “Non capisci che così peggiori la situazione?”
“Io voglio solo aiutarti” disse lui sincero come non mai.
“Ti rendi conto che io sono fidanzata?” urlò lei “hai lasciato una bellissima ragazza al bar per venire da me, per consolarmi”.
“Farei di tutto per te” sospirò lui.
“E’ questo il problema, non devi” s’innervosì Melanie “l’amore non ti fa ragionare, ti appanna la vista”.
 “Scusa” si avvicinò Liam prendendole una mano.
“Scusami tu” disse lei abbassando lo sguardo “non volevo trattarti così ma ho troppo cui pensare e ti prego, non aggiungerti alla lista dei miei problemi”.
I due si fermarono in mezzo alla strada, le lacrime scesero sul volto di Melanie, salate schifosamente salate.
“Sono troppo poco per te”
“Non dire così, troverai la ragazza giusta Liam, ma quella non sono io” cercò di rassicurarlo.
“Non volermene” sussurrò lui.
Liam prese fra le mani il viso di Melanie, le diede un corto bacio a stampo e si allontanò.
Melanie rimase immobile osservando l’amico andarsene.
 
I sintomi erano quelli.
Vomito, dolori addominali, mal di schiena e gonfiore alle gambe..
Incinta, non posso essere incinta, pensò agitandosi tanto da far fatica a respirare.
Stava piangendo da più di un quarto d’ora in bagno quando, appoggiata al water, ebbe il coraggio di mandare un sms al fidanzato.
 
Vieni da me, urgente
 
Moriva dentro di se, moriva.
Tutto si sarebbe distrutto, il suo futuro e la sua carriera, tutto.
Non sarebbe mai diventata una musicista, come volere dei genitori ma soprattutto avrebbe dovuto rinunciare la calcio, la sua unica ragione di vita.
La pelle d’oca s’impossessò di lei mentre il vomito, in gola, non cessava.
Singhiozzava mentre le labbra tremavano senza sosta.
La mano si avvicinò, dove provenivano i dolori, la pancia, ma subito si ritrasse, la paura era troppa.
“Claire” urlò Niall chiudendo la porta di casa Devine.
Lei stette zitta, senza il fiato in gola, il coraggio di parlare e la voglia di rispondere.
“Amore, cosa-“ subito si bloccò alla vista del test appoggiato a terra.
Gli occhi della ragazza si posarono sui suoi.
“Sono incinta” urlò scoppiando a piangere.
Niall, scosso e in totale panico uscì dal bagno, incominciò a strofinare le sue mani.
Calmati, Niall calmati, pensò.
Facendosi forza rientrò nel bagno, si sedette di fianco alla fidanzata e la coprì in un caldo abbraccio, lasciando che il viso sprofondasse sul suo petto.
 
Zayn e Victoria si staccarono timidi l’uno dall’altra.
“Mi hai baciato?” sorrise Zayn sbalordito.
“Tu hai baciato me” mentì Victoria scostandosi da lui.
“Bugiarda” sospirò.
“Mi hanno spinta verso di te” balbettò Victoria, era in imbarazzo totale, non sapeva più cosa inventarsi.
Lo stomaco era in subbuglio, come tutte le volte che vedeva Zayn.
“Siamo solo tu ed io” disse disperato lui guardandosi intorno.
“E’ palese che sia stata qualche forza gravitazionale” tentennò lei.  
“Spiegati meglio”
“Non sono brava in fisica” spalanco lei gli occhi.
“Tu mi hai baciato, perché non vuoi ammetterlo?” chiese Zayn, forse averle detto che si stava innamorando l’aveva scombussolata.
“D’accordo Zayn, ti ho baciato” disse la bionda “è stato davvero un bacio da brividi, contento ora?”
“Che cosa provi per me?” domandò lui prendendole una mano.
Lei non rispose mentre si scostava un po’ i capelli dal viso.
“Io penso che..” balbettò Victoria mordendosi il labbro “insomma, di essere innamorata”.
 
Liam rientrò in casa quella sera parecchio in ritardo.
Dopo aver baciato Melanie, impulsivamente o meglio dire istintivamente, aveva fatto un giro per Hyde Park. Il suo orgoglio era ferito nel profondo. 
Forse aveva ragione la riccia, doveva lasciarla andare e continuare la propria vita, ma come poteva?
Lasciò le scarpe bagnate all’ingresso dell’appartamento e silenziosamente aprì la porta, già sapeva cosa gli sarebbe aspettato, una lunga ramanzina da parte dei genitori.
“La nostra bambina non voleva più andare a calcio per Zayn” sorrise la madre.
“Lo sapevo, ne ero certo che a Victoria piacessero i ragazzi” esclamò suo padre seduto su una sedia. 
Liam, appoggiato al muro, scoppiò in una rumorosa risata.
“Liam, sei tu?” domandò la madre scostando il viso verso il corridoio.
“Davvero?” continuava a ridere senza sosta “Davvero pensavate che Victoria fosse lesbica?”.
I visi dei genitori sbiancarono dall’imbarazzo, avevano forse un po’ esagerato.
“Era sempre giù di morale, non voleva più andare a calcio” disse esasperata la madre “sapevo che ci era rimasta male dopo che Melanie le aveva mentito e-”.
Si bloccò quando Zayn fece ingresso in cucina, il ragazzo salutò la famiglia Payne e uscì frettoloso, rifiutando l’invito a cena da parte di Karen.
Liam, ancora euforico continuava a ridere.
 
 
Ciao Amori miei,
ecco il capitolo che mi stavate chiedendo con ansia, come vi sembra?
Liam ha baciato Melanie, cosa succederà?
Victoria ha ammesso che si sta innamorando di Zayn e devo ammetterlo, sono così belli insieme, non so voi *w*
Recensite e fatemi sapere se vi piace e cosa vi aspettate dai prossimi, …purtroppo -3. (dio che tristezza!)
Grazie per tutte, davvero!
Bacio, Anna xx

 
SPOILER
(Harry e Melanie)
“Come sto?” chiese lei volteggiando ben due volte su se stessa.
“Sei quasi bella quanto me” scherzò Harry dandole un bacio veloce sulle labbra.

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Capitolo 35
*** Capitolo 35 ***


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Chapter thirty-five 







 
“Tu lo vuoi questo bambino?” chiese Niall.
“Non lo so, ho diciotto anni, non credo d’essere pronta per fare la mamma” singhiozzò lei.
“Avere dei figli a diciotto anni o più avanti non fa la differenza”
“E’ stata colpa tua, dovevi usare delle precauzioni”
“Mi hai detto tu che potevamo fare sesso anche senza” commentò lui alzando un sopracciglio.
“Sei una merda” urlò lei “adesso sarebbe solo colpa mia?”
“Non volevo accusarti” disse il biondo infilandosi una mano fra i capelli “non sono pronto a fare il padre ma possiamo provarci”.
“Ho paura Niall” sospirò Cla.
“Sarei pronto per il bambino, maschio o femmina che sia” disse prendendole una mano e baciandola “dammi una possibilità, cioè dacci una possibilità come genitori”.
Claire alzò lo sguardo verso quello del fidanzato e gli chiese di darle un bacio.
I volti dei giovani si avvicinarono, lasciando che le loro labbra si incontrassero dolcemente.
“Non so come la prenderanno i miei genitori” si preoccupò lei.
“D’ora in poi affronteremo le cose insieme” disse lui asciugandole il trucco colante con il pollice.
 
Harry scese dalle scale in giacca e cravatta.
“Amore” lo chiamò lei mentre il giovane si stava sistemando i capelli con un po’ di gel.
I ricci di Harry erano molto simili a quelli di Melanie, tranne per la lunghezza.
“Mi sono dimenticato di dirtelo-” commentò lui tirandosi un piccolo schiaffo con il palmo della mano, sulla fronte. Melanie sorrise nel vedere la scena.
“Ti porto a cena fuori, quindi vestiti e andiamo” esclamò lui porgendole una mano, per aiutarla ad alzarsi.
“Davvero?” disse emozionata “Dove mi porti?”.
“E’ una sorpresa” sussurrò al suo orecchio “muoviti, siamo in ritardo”.
Melanie salì velocemente le scale di casa e andò in camera sua.
Indossò un vestitino con il corpetto nero e bianco con la tipica forma a cuore, pieno di disegni astratti, dove la gonna le arrivava sino alle ginocchia.
Con un po’ di schiuma per i ricci si riempì i capelli e indossò un paio di lunghi orecchini a forma di farfalle nere.
“Come sto?” chiese lei volteggiando ben due volte su se stessa.
“Sei quasi bella quanto me” scherzò Harry dandole un bacio veloce sulle labbra.
Melanie spinse leggermente il fidanzato lontano da lei prima di ridere.
“Odio le sorprese” commentò nervosa Melanie in auto, da circa un quarto d’ora si stava mangiando le unghie, le sembrava di essere tornata indietro nel tempo, a quando aveva quindici anni e si sentiva ansiosa prima di un appuntamento.
“Lo so” disse Harry lasciandosi scappare un sorriso.
Il ragazzo parcheggiò l’auto a Greenwich e mano per mano con la fidanzata avanzò verso il porto.
“Ho deciso di portarti in barca per una cena romantica” disse Harry facendo avanzare Melanie.
La barca si muoveva energicamente, il Tamigi era piuttosto movimentato quel giorno, comprensibile dato che aveva piovuto sino al giorno precedente.
“Amore, grazie” sorrise lei piegando leggermente la testa verso sinistra.
Salì le scale della barca, attraversò un corridoio fino a raggiungere la prua, dalla quale si poteva vedere tutto il tramonto.
La barca partì mentre Harry, da dietro, la abbracciava teneramente, tenendo le mani appena sotto i seni.
“Non c’è altra gente?” chiese lei.
“Ho prenotato questa barca solo per noi” rispose lui.
“Non dovevi farlo” sospirò lei voltando il viso verso quello di Harry.
“Goditi il panorama e non ci pensare” disse finendo la frase con un favoloso bacio romantico.  
I colori del cielo si dipinsero dall’arancio al rosso e il vento iniziò a soffiare da est.
“Quello è il Tower Bridge” disse Harry indicandolo. La struttura così imponente li faceva sentire davvero piccoli.
“Abito anch’io a Londra” scoppiò lei a ridere “non ho bisogno di una guida turistica”.  
“Così mi offendi, io che cercavo di fare il romantico” sorrise lui.
“Apprezzo il tentativo” disse lei lasciandogli un tenero bacio sulla guancia destra.
Il sole stava calando velocemente e fra qualche chiacchiera e risata i ragazzi si ritrovarono ancora sul battello a mezzanotte.
“Guarda Harry, a destra c’è il Big Ben” lo prese in giro lei.
I ragazzi scoppiarono a ridere, quell’orologio era stupendo di notte, tutto illuminato e appariscente.
La barca si fermò in mezzo al fiume, lasciando la London Eye alle loro spalle.
La ruota era completamente illuminata di un azzurro luminescente che schiariva addirittura il colore blu del cielo notturno.  
“Perché ci siamo fermati?” chiese lei voltandosi verso il fidanzato.
Harry fece un lungo respiro e s’inginocchiò davanti a lei, lasciandola senza parole.
“Amore, insieme abbiamo passato tempi davvero duri e ti assicuro che nel nostro futuro ce ne saranno ancora molti ma sono altrettanto certo che se non ti chiederò di essere mia, lo rimpiangerò per tutta la vita.
Sento che il mio cuore ti appartiene, sei il mio ossigeno e la mia unica ragione di vita.
Sono qui stasera per chiederti di diventare mia moglie, perché quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno, vuoi che il resto della vita inizi il più presto possibile”.
Melanie trattenne il respiro per tutto il tempo in cui Harry parlò, era imbarazzata.
“Melanie Tomlinson” disse mentre il cuore gli stava esplodendo nel petto “vuoi sposarmi?”.
Il riccio le porse una scatola blu lucida e la aprì mostrandole l’anello d’oroin esso presente.
Il volto della riccia si riempì di lacrime, un piccolo sorriso si abbozzò ai lati della bocca mentre con la mano cercava di asciugare il trucco colato.
Melanie prese il viso di Harry fra le mani e stampò violentemente un lungo bacio sulle sue labbra, le loro lingue incominciarono a scontrarsi, come se volessero assaporare ogni momento.  
“Lo prendo come un sì” disse Harry abbracciando la fidanzata che emozionata continuava a piangere.
Come in una scena di un film o in un capitolo di un romanzo d’amore, i futuri sposi presero a baciarsi ininterrottamente, senza lasciare spazio a un respiro.
“Adesso sarai legata a me per sempre” disse lui infilandole l’anello al dito.
Melanie osservò la mano, non le importava cosa significasse l’anello, perché lei apparteneva già a Harry, anche senza quello al dito.
 
Hi girls!
Fra la gravidanza di Claire e la proposta di matrimonio di Harry e Melanie mi sono commossa, piangendo senza sosta. Come vi è sembrato il capitolo? Spero vi sia piaciuto.
Mi farebbe piacere, dato che siamo agli sgoccioli della storia, che qualche lettrice silenziosa mi scrivesse, vorrei almeno sapere cosa ne pensate.. Grazie mille a tutte quante voi ragazze.
Bacioni, Anna xx
 

SPOILER
(Zayn e Victoria)
“Non dirlo al papà” si affrettò a parlare mentre Karen la strinse fra le sue braccia.
“Sono solo cose fra donne” ripose la madre lasciandole un leggero bacio sul naso.

 
 

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Capitolo 36
*** Capitolo 36 ***


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Chapter thirty-six 







Victoria era ansiosa, vestita in abiti sportivi, seduta sul divano.
Stava sfogliando, da più di venti minuti, una rivista di Gossip.
“Sto aspettando Zayn” disse la bionda anticipando la domanda della madre.
Karen stava stirando e guardando la televisione contemporaneamente.
“Andiamo a correre a Hide Park” continuò annuendo con la testa “devo prepararmi un po’ per le selezioni”.
Era ansiosa, il giorno precedente Zayn l’aveva chiamata, chiedendole di andare a dormire da lui ma non gli aveva ancora risposto, prima doveva chiedere ai suoi genitori.
 “Bambina mia” si sedette di fianco a lei la madre, abbozzando un sorriso.
Più cercava di nascondere quel nervosismo più impazziva.
“Che cosa vuoi dirmi?” domandò posando la mano destra sul ginocchio di Victoria.
“Posso stare da Zayn questa sera?” sputò il rospo chiudendo gli occhi, non voleva vedere la reazione della madre.
“Va bene” annuì Karen. 
“Stai dicendo seriamente?” chiese quasi terrorizzata.
“Sei maggiorenne ormai, non posso segregarti in casa per l’eternità” concluse la madre.
Victoria abbracciò forte la madre.
“Non dirlo al papà” si affrettò a parlare mentre Karen la strinse fra le sue braccia.
“Sono solo cose fra donne” ripose la madre lasciandole un leggero bacio sul naso.
Non l’avrebbe mai delusa combinando qualche cavolata, non era la prima volta che aveva dei rapporti sessuali.
“Permesso” quasi urlò Zayn aprendo la porta d’ingresso dell’appartamento.
Victoria si alzò dal divano sistemandosi i pantaloncini, i ragazzi si guardarono sorridenti.
“Buongiorno Karen” la salutò il ragazzo lasciandole due baci alle estremità delle guancie.
Victoria rimase scioccata da quel gesto, da dove usciva quello Zayn gentiluomo e così in confidenza con la madre?
“Pronta per andare?” chiese il moro prendendo una mano della bionda.
Victoria sorrise timidamente, per la prima volta in vita sua, Zayn l’aveva lasciata senza parole.
“La rivoglio a casa domani mattina presto, mi raccomando” li avvisò la donna mentre intenerita, osservava le mani intrecciate di Zayn e Victoria.
 
Lei e Zayn avevano corso un paio di chilometri poi, portando anche un pallone da calcio, avevano fatto qualche passaggio.
“Pensi che mi prenderanno al Manchester?” domandò Victoria preoccupata.
“Ne sono certo” sorrise Zayn continuando a calciare in avanti il pallone.
Le loro mani si intrecciarono e rimasero in quella posizione fin quando non raggiunsero casa di Zayn.
“Se hai bisogno di farti una doccia per rinfrescarti, quello è il bagno” disse lui dandole un leggero bacio sulle labbra.
Victoria usò il bagnoschiuma di Zayn, l’odore del fidanzato le finì sulla pelle. Amava quella sensazione.
“Mettiti pure una mia maglia e dei pantaloncini” urlò Zayn dal salotto “come sei più comoda”.
Victoria stava osservando i quadri appesi lungo il corridoio, notando qualche foto che lo ritraeva da piccolo o con la sua famiglia al completo.
 
Zayn stava leggendo il giornale sportivo sul divano quando Victoria fece ingresso nel salotto.
La ragazza si sedette imbarazzata mentre continuava a coprirsi le gambe con le mani.
“Ti vedo ogni settimana in pantaloncini a calcio” sorrise lui stringendola in un caldo abbraccio.
Victoria avvicinò leggermente le sue labbra a quelle del fidanzato, lasciando un caldo e dolce bacio a stampo.
Lasciandosi andare si appoggiò di schiena sul divano mentre Zayn, sopra il suo corpo, le lasciava baci lungo il collo.
La lingua iniziò a leccare le sottili labbra di Victoria, cerando un passaggio che lei non negò, facendo scontrare le loro lingue.
Le mani di Zayn passarono lungo i suoi fianchi, facendole così inarcare la schiena e far scontrare i bacini.
La bionda tolse la maglia al fidanzato mentre lui, con assoluta calma, incrociava le dita delle loro mani e la baciava sensualmente.
L’interno coscia della ragazza era rigido a contatto con l’anca del ragazzo ma subito si abituò alla presenza e alle spinte.
Zayn aveva toccato ogni parte di Victoria e il suo corpo aveva sempre reagito con un po’ di pelle d’oca, lui le faceva quell’effetto.
“Ti amo” sospirò lui agitato mentre le premeva forte i seni.
“Non dirlo o almeno, non ora che stiamo avendo un rapporto” tentennò lei cercando di non gemere dal piacere.
Accoccolati sul divano con una coperta, i ragazzi si stavano addormentando.
Victoria passò la sua piccola mano fra i capelli sudati di Zayn e sorrise.
“Vuoi qualcosa da bere?” domandò lei.
“Se guardi nel frigorifero, dovrebbero esserci un paio di Pepsi ghiacciate” rispose lui baciandole la spalla.
Indossò i pantaloncini, mise il reggiseno e a piedi scalzi si avviò verso la cucina.
Una mano tenne saldamente la sua, facendola voltare.
Ti amo” commentò serio Zayn “prima, adesso e per sempre”.
Ti amo” sorrise lei mentre gli occhi erano punzecchiati dalle lacrime.
Chi l’avrebbe mai detto che l’odio diventa amore? Beh, Zayn e Victoria ne sono proprio la conferma, la prova che gli opposti si attraggono per poi scoprire che alla fine non si è nemmeno così tanto diversi.
 
 

 
SPOILER
(Louis e Heather)
“Sono orgogliosa di te” disse lei pulendogli la traccia di rossetto che gli aveva lasciato vicino al labbro, “stai facendo la cosa giusta”.

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Capitolo 37
*** Repilogo ***


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                                                                          Summer Time 





 
Zayn continuava a torturarsi nervoso le mani, come se toccasse a lui dimostrare le proprie capacità calcistiche.
Prese un pacchetto di sigarette dalla sacca e ne accese una, era già la terza del giorno.
Con lo sguardo fisso verso il campo da calcio appena innaffiato, non si era nemmeno accorto della presenza di Victoria.
La ragazza appoggiò le mani sul suo petto, facendolo voltare.
“Impegnati al massimo” disse lui osservandola dritto negli occhi.
Victoria fece il broncio, cercando un bacio dal fidanzato che non esitò ad arrivare.
“Sei più ansioso tu di me” sorrise lei mordendogli una guancia con fare scherzoso.
Zayn schiacciò il mozzicone con una scarpa, poi abbracciò la fidanzata.
“Ammettilo che hai paura” disse lui quasi sfidandola.
“Mai” ringhiò lei compiaciuta della risposta.
Batteva i piedi per terra senza un ritmo regolare e la testa iniziava a pulsarle, paura era dir poco.
“Sei davvero testarda”
“Mai quanto te”
“Dimostralo” ammiccò Zayn quasi offendendosi.
“Fumi troppo”
“Non è vero” rispose secco.
Victoria sorrise notando il volto del fidanzato riempirsi d’orgoglio, mai avrebbe ammesso i propri sbagli.
Zayn zittì Victoria con un caloroso bacio, evitando che la discussione proseguisse.
“Non pensare di riuscire a cavartela in questo modo” disse lei lasciandogli un altro bacio sul lato destro della bocca.
 
Heather si stava lavando i denti mentre Louis era sotto la doccia.
Ormai convivevano insieme a casa di lei e la cosa stava funzionando davvero bene.
Indossò un lungo vestito nero e sistemò in una maestosa coda i suoi splendidi capelli corvini.
Il ragazzo entrò in camera a petto nudo, coperto solamente con un asciugamano in vita.
“Muoviti a vestirti” sbuffò lei osservandolo mentre il fidanzato, davanti al proprio armadio era indeciso su cosa indossare. Faceva abbastanza caldo ma il clima era sempre variabile a Londra.
“Non dicevi così ieri sera” ammiccò lui serrandole fermamente i fianchi con le mani.
Heather sorrise imbarazzata mentre le sue gote si colorarono.
Louis avvicinò le sue labbra, lasciando poi che le lingue si scontrassero desiderose.
Le mani della ragazza si avvinghiarono attorno al collo di Louis, accarezzandogli i capelli.
Louis, convinto da Liam, aveva deciso di scusarsi con Harry e Melanie, soprattutto dopo la notizia del loro imminente matrimonio. Quella sera sarebbero andati alla mostra d’arte di Melanie.
 “Sono orgogliosa di te” disse lei pulendogli la traccia di rossetto che gli aveva lasciato vicino al labbro “stai facendo la cosa giusta”.
Louis le regalò un ultimo bacio prima di andare a vestirsi.
Heather si truccò leggermente e fece un sospiro davanti allo specchio, sperando in una serata piacevole.
 
Ormai la gravidanza era stata accettata da tutti, persino dai genitori di Claire, i quali avevano fatto un po’ di fatica ad accettare la verità. Nessuno è perfetto.
La pancia iniziava a vedersi, d’altronde Claire era già al quinto mese.
Sdraiata sul letto stava aspettando Niall, con le mani appoggiate sul ventre.
Nonostante le facesse male vedere Victoria continuare gli allenamenti e prepararsi per le selezioni calcistiche, sapeva quanto lei contasse sul suo supporto.
Niall non aveva voluto sapere il sesso del nascituro, sarebbe stata tutta una sorpresa ma Claire ne era sicura, sarebbe stata femmina.
Continuava a guardarsi le unghie malamente colorate da Melanie e Victoria qualche giorno prima.
Niall apparve sulla soglia della camera con uno stupendo sorriso stampato in viso.
“Amore, sei pronta per andare?” chiese dandole un prepotente bacio a stampo.
Claire annuì mordendosi il labbro, cercando di assaporare ancora la saliva del fidanzato.
Velocemente prese la borsa e insieme, si avviarono verso l’auto.
Niall inserì la chiave e accese il motore ma prima di partire prese le mani della fidanzata e si voltò.
“Non vergognarti” le disse indicando la felpa larga che Claire indossava per nascondere il suo corpo in fase di cambiamento “io sono fiero di diventare padre”.
Claire abbassò lo sguardo colpevole, facile parlare dato che non era lui quello incinta appena maggiorenne e che doveva subirsi gli sguardi di tutti.
“Non voglio obbligarti” la rassicurò baciando dolcemente le sue nocche “devi fare quello che ti senti”.
In tombale silenzio arrivarono al campo sportivo.
Claire continuava a pensarci, spostando la rossa treccia da una spalla all’altra.
Appena ebbero parcheggiato, la ragazza si spogliò dal pesante indumento, rimanendo in maniche corte.
Niall sorrise compiaciuto mentre, camminando con la fidanzata, le appoggiò una mano lungo la schiena.
“Sono fiera di diventare mamma ma soprattutto di avere un uomo come te al mio fianco” sorrise lei appoggiando la testa sulla spalla del fidanzato.
 
Melanie era agitata e triste allo stesso momento.
Purtroppo le selezioni e la mostra erano lo stesso giorno e aveva dovuto scegliere a cosa rinunciare.
Lei e Victoria si erano appena chiamate, facendosi l’imbocca al lupo a vicenda.
Qualche giorno prima aveva dovuto portare il quadro alla galleria d’arte, lo aveva finito già da un paio di settimane ma non era sicura del risultato.
Harry aveva insistito tanto per vederlo ma lei aveva resistito, sarebbe stata una sorpresa.
Indossò i tacchi e diede un ultimo controllo al trucco, era pronta per andare.
Stretta in un vestito di seta nero scese le scale, dove la stavano aspettando i suoi genitori, Harry e i futuri suoceri.
Sorrise imbarazzata quando Harry le diede un bacio a stampo davanti a tutti.
Il ragazzo indossava una camicia blu slacciata sul busto, lasciando intravedere i tatuaggi e un paio di jeans neri bucati sulle ginocchia.
Anne si lasciò scappare una lacrima, il suo bambino era finalmente diventato un uomo.
Melanie accolse in un forte abbraccio la suocera, accarezzandole i lunghi capelli.
 
Liam e Delia, mano per mano stavano osservando tutti i quadri presenti. 
Victoria aveva insistito tanto affinché andasse a vedere la mostra di Melanie, erano migliori amici e sapeva quanto lei contasse su Liam.
Delia non era gelosa del fidanzato, di conseguenza aveva accettato volentieri l’invito di andare con lui alla galleria d’arte.  Liam la amava e questo era l’importante.
Notarono Harry in prima fila mentre ansioso si torturava il labbro con le mani, cercarono di raggiungerlo ma le luci si spensero e un tombale silenzio calò nella sala. Liam era appoggiato a una colonna mentre Delia gli teneva le mani.
“Signori e signore, benvenuti alla mostra d’arte degli studenti del London Art College” annunciò il presentatore, vestito in maniera impeccabile.
Gli scolari erano presentati uno per uno con i propri quadri o sculture.
“Non capisco nulla” sospirò Liam “per me sono tutti uguali”.
Delia rise cercando di trattenersi mentre lo intimava a fare silenzio.
 
Louis e Heather applaudirono appena Melanie apparve sul palco.
“Buona sera” esordì agitata “prima di svelare la mia opera d’arte volevo fare una veloce dedica”.
La ragazza sorrise imbarazzata, sistemandosi i lunghi capelli sulla spalla sinistra.
“Nonostante svariate volte il destino è stato nostro avversario, noi due siamo una squadra” sospirò mantenendo lo sguardo fisso verso il futuro marito “Harry, io ti amo e non mi stancherò mai di dirtelo”.
Il pubblico applaudì commosso mentre Louis, allungando un po’ il collo, poté notare Harry, che sorridente le fece l’occhiolino.
Abbassò lo sguardo colpevole, non avrebbe mai dovuto mettersi contro l’amore.
Nel silenzio annullava ogni dolore per apprezzare quello che non aveva saputo scegliere.
La ragazza avanzò al centro della stanza e scoprì il telo, il quadro rappresentava un ritratto di Harry.
Heather, a bocca aperta si girò verso Louis, cercando di capire dal viso la sua reazione.
 
Esterrefatto, Harry osservava ancora il quadro.
Melanie lo aveva ritratto perfettamente, non escludendo alcun particolare.
Il colore degli occhi, il sorriso e addirittura le fossette. Sembrava una foto da quanto fosse spettacolare.
Un susseguirsi infinito di applausi riempì il museo d’arte.
Melanie fece un inchino ringraziando gli spettatori e i critici d’arte, che le avevano permesso di mostrare la propria opera. La ragazza si allontanò dal palco e scese le scale.
Harry le corse in contro a braccia aperte, lasciando un dolce bacio sulle sue labbra.
Le mani del ragazzo scesero lungo il suo vestito, sfiorando i glutei mentre quelle di lei si allacciarono dietro al suo collo. Harry sorrise sulle labbra di Melanie.
Ancora abbracciati si voltarono verso il pubblico, notando Louis farsi spazio fra la folla.
“Complimenti per il quadro” sorrise imbarazzato verso la sorella che, automaticamente, intrecciò le mani con quelle di Harry.
“Grazie” rispose fredda alzando gli zigomi, non riusciva a sorridere sinceramente con Louis.
 
Victoria aveva appena finito la partita di calcio, sudata e vittoriosa si avviò verso gli spogliatoi.
Zayn, a fondo campo le fece l’occhiolino e lei sorrise.
Aveva segnato, mostrando le sue evidenti capacità sportive, adesso doveva solo avere pazienza.
I giudici stavano parlando con l’allenatore quando lei appoggiò la sacca sul marciapiede, appena fuori dal centro sportivo.
“Arrivederci signorina Payne” la salutarono avanzando verso la vettura, facendola rimanere senza parole. Arrivederci? pensò confusa. Zayn la prese per mano, facendola voltare.
 “Ti chiameranno nel fine settimana, sei stata presa nel Manchester” annunciò lui sorridente come non mai. 
La ragazza scoppiò a piangere dalla felicità abbracciando il fidanzato mentre con la mano tremante si copriva la bocca, cercando di fermare i singhiozzi.
“Dovresti ridere Amore, non piangere” le fece notare Zayn allontanandola dal proprio busto.
“Ti amo Zayn” sospirò lei affondando le proprie labbra sul ragazzo.
 
“Non ho saputo accettare il vostro amore” disse abbassando lo sguardo “mi avete mentito e da qual momento è stata tutta una questione d’orgoglio”.
“Forse non accetterete mai le mie scuse ma vi posso assicurare che sono sincere” ammise “sono stato un incosciente e immaturo”.
Harry, con le lacrime agli occhi abbassò lo sguardo, fisso verso il pavimento.
“Perdonatemi” li supplicò mordendosi il labbro “mi mancano mia sorella e il mio migliore amico”.
A quelle parole Melanie corse dal fratello saltandogli addosso, facendogli perdere l’equilibrio per qualche istante.
“Attenta” sorrise appoggiando mano sotto i glutei della sorella, abbassandole il vestito.
“Non allontanarti mai più da me” singhiozzò lei infilando la testa nell’incavo del suo collo.
Louis annuì asciugandosi le lacrime agli occhi mentre il suo migliore amico, si era unito all’abbraccio.
 
Harry e Louis continuavano a parlare mentre Melanie, abbracciata al fidanzato, li stava ascoltando.
Finalmente i Tomlinson erano riuniti e nessuno avrebbe potuto più dividerli.
Spostò sbadatamente lo sguardo verso l’uscita, notando Liam uscire insieme alla folla.
“Aspettatemi” informò Louis e Harry mentre, togliendosi i tacchi, corse verso il suo migliore amico.
Lo raggiunse in poco tempo e attirò la sua attenzione toccandogli una spalla.
“Grazie” sorrise lei prendendogli una mano, Liam rabbrividì al suo tocco, era quasi un mese che non si parlavano.
“Eh?” chiese lui aggrottando le sopracciglia.
“Lo sai bene per cosa” sospirò lanciando uno sguardo verso il fratello, Liam lo aveva convinto a fare pace con lei e Melanie gliene sarebbe stata per sempre grata.
“Era mio dovere” rispose sincero facendosi scappare un sorriso.
Victoria, Melanie e Claire avevano finalmente imparato un’importante lezione, bisogna vivere per il presente, sognare per l’avvenire e imparare dal passato.
 

Spazio autrice

 
Ringrazio tutte le persone che hanno seguito e recensito la mia storia, siete state fondamentali per ogni singolo capitolo. Mi auguro di avervi fatte sognare e magari immedesimare in qualche personaggio.
Like a football match è purtroppo conclusa ma spero che rimanga impressa nei vostri cuori, di conseguenza la dedico a tutte voi.
E’ doloroso per me abbandonare Melanie, Victoria e Claire ma questa fan fiction è stata un’esperienza indimenticabile e il nostro non è un addio ma sicuramente, un arrivederci.
Seduta sul pavimento, al centro della mia camera tappezzata di poster, ringrazio anche quei cinque ragazzi che mi hanno insegnato a credere nei sogni.  
Bacioni enormi, la vostra Anna xx    
 

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