La verità è che non gli piaci abbastanza.

di angielovestommo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15. ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16. ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17. ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19. ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20. ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21. ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22. ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23. ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24. ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25. ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26. ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27. ***
Capitolo 29: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***





 

dedicato a chi, come me, ama sognare.

Prologo.
 


 

 

Quella mattina, come tutte le sante mattine, mi ritrovai a gongolare sulla strada diretta verso la mia scuola. Quella specie di prigione obbligatoria e legale mi costringeva ogni giorno ad alzarmi ad orari spropositati e a correre per non arrivare tardi. Ed eccomi qui, una storia banale di una ragazza banale, una ragazza testarda con le sue fissazioni e i suoi problemi. Quante volte avrei voluto girare l'angolo all'incrocio con la Evenue Street, prendere un autobus e andare lontano, dove non mi avrebbero mai trovato. Non avevo mai avuto il coraggio di farlo, non avevo avuto il coraggio di abbandonare mio padre, di lasciare questo posto per optare per qualcosa di migliore. Perché infondo la strada per la scuola era davvero poca, troppo poca per avere la scusa per uscire prima da quell'inferno in cui vivevo. Esatto, inferno. E perché inferno? In quella casa vivevamo io, mio padre e quella creatura che sembrava appena uscita da un girone di dante, con affetto chiamata matrigna.

Quella donna era una perfida che pensava solo a sé stessa, e a come arricchirsi sulle spalle di mio padre. Purtroppo però non aveva calcolato un minimo particolare: ME.

Si, esatto, quella creaturina tanto docile quanto diabolica di nome Sunshine.

In quella casa oramai non ci volevo più stare, la mia matrigna aveva messo tutto a soqquadro, cambiato arredamenti e ogni cosa che mi ricordasse minimamente di mia madre; per questo ce l'avevo a morte con lei.

Mia madre era morta da 6 anni, quando io ne avevo 10. Dopo pochi mesi mio padre iniziò a frequentare altre donne, troppo abbattuto per riuscire a stare da solo; beccò per nostra sfortuna quell'arpia di nome Teri.

Lo conquistò subito, almeno così dice, con quel suo sguardo abbagliante (da pesce lesso cotto al sole) e quel suo sorriso così brillante e pieno di sé (un lama ha un sorriso migliore), e io mi dovetti adeguare alla situazione.

Lui, se solo sapesse cosa mi fa quella donna.

Non mi tratta come un essere umano, almeno quando non c'è lui.

Io adoro mio padre, alla follia, però è sempre fuori per lavoro, e quindi mi tocca stare con quella stronza, quella donna che ce l'ha a morte con me perché le metto i bastoni fra le ruote,che non è riuscita ancora a rincoglionire mio padre a tal punto da sposarselo e fare fortuna.

Ritornando a noi, ormai avevo superato l'Evenue Street, così tirai un sospiro, pensando che anche oggi sarebbe stata una giornata come al solito. Arrivai davanti a quell'edificio, dentro la cancellata: un prato incorniciava la scuola, insieme agli alberi e al chiacchiericcio dei ragazzi che attendevano l'entrata. Quando la campanella suonò, li vidi ammassarsi come un branco di bambini obesi all'apertura del Mc Donald, mentre io rimanevo indietro, aspettando che passassero tutti senza travolgermi.

Mi guardai un po' intorno. C'erano i soliti fighettini della scuola, e poi la banda di Styles.

Harry Styles era un 17enne montato e pieno di sé. Capelli ricci, sguardo affascinante e due fossette che, secondo alcune mie amiche, erano 'da paura!'. Si, era un bel ragazzo, ma non mi interessava proprio per nulla, ne come carattere, ne come aspetto fisico. Stava sempre con il suo gruppetto ed era un po' il loro leader. Era il classico ragazzaccio che piaceva a tutte e che usava le ragazze per i suoi scopi. Si, le prendeva, se le lavorava, le usava e poi le gettava via. Spesso vedevi ragazze negli angolini a piangere, accucciate tra le braccia della migliore amica, tentando di farsi coprire alla vista di quel ragazzo, per il proprio cuore spezzato, per la paura inconscia di rimanere di nuovo folgorate dal suo sguardo che a quanto pare era elettrizzante, lo era per tutti meno che per me.

Si, ci provava con tutte, e, puntualmente, spezzava il cuore a ognuna di esse.

L'ho sempre odiato per questo. Come puoi usare una ragazza in quel modo? Ciccio siamo nel ventunesimo secolo, cresci!

Con me, però, non ci aveva mai provato, probabilmente non gli interessavo, probabilmente non mi considerava alla sua altezza, probabilmente gli piaceva semplicemente farmi alterare ogni santo giorno.

Sapeva che ero stata cacciata da scuola e bocciata per una rissa, e quindi tentava in tutti i modi di provocarmi. Se quell'anno non l'avessi passato a causa sua, si sarebbe letteralmente scavato la tomba.

Anche lui, quel bamboccione, era stato bocciato, ben due volte. Adesso si ritrovava in seconda superiore con le ragazzine di quindici e sedici anni, mentre lui ne avrebbe compiuti diciotto a breve.

Io, essendo nata a gennaio, ero andata a scuola un anno prima, e adesso in poche parole mi ritrovavo in pari con le ragazze e i ragazzi del mio stesso anno. Io una '96, e Harry un '94.

Insieme ad Harry, c'era il suo degno compare, Zayn Malik, un '94 con la carnagione più scura, olivastra, di origine pakistana e con altrettante ragazze ai piedi.

Il ragazzo non mi dava così tanto sui nervi, alla fine non ci calcolavamo proprio per nulla, lui stava con Harry, e io stavo da sola.

Anche lui, altrettanto carino, secondo me più bello di Harry, ma non mi interessava neppure lui, e non mi era mai interessato.

Prima, da quanto si dice, era un bravo ragazzo, poi però ha intrapreso la strada di Harry, calpestando ogni ragazza, e perdendo il senno, completamente, grazie a quel tonto.

Quel giorno vidi il gruppetto di Styles: Lui, Malik, Payne e Tomlinson.

Gli altri due non li conoscevo bene, a mala pena riuscivo a riconoscere i loro volti, quindi non mi facevano né caldo, né freddo.

 

Appena entrai in classe, mi sedetti al mio posto e poggiai la testa sul banco; avevo un mal di testa atroce. Dopo poco, il tanto blaterare che sentivo avvicinarsi, mi fece rendere conto che arrivavano i signorini Styles e Malik.

A loro seguito, c'era una flotta di Barbie che parevano appena uscite da una scatola pacco famiglia venuta male. Tutte uguali, con tanto di tettone e capelli biondo platino, con un sorriso più finto di quello degli alunni dopo l'annuncio di un compito a sorpresa di matematica. Ridacchiavano e commentavano cose stupide con Styles, mentre lui le riempiva di complimenti e loro ci stavano.

Styles... stai zitto.”

Dissi io, dopo aver sentito fin troppo delle loro conversazioni.

Lui, per ripicca, alzò la voce, mentre una di quelle specie di mongolfiere giganti disse: “Logan, come siamo nervose oggi!”

Si mise a ridere, insieme a Zayn, Harry e le altre imbotulinate dalla testa ai piedi.

Io non risposi, non volevo far scoppiare un putiferio.

Per fortuna subito dopo entrò la professoressa di sostegno, una talpa con tanto di occhiali e treccia per raccogliere i suoi capelli castani e sottili, così quelle sottospecie di fighette tornarono finalmente al loro posto, mugugnando per l'inizio della lezione, e facendo commenti sugli abiti delle professoresse.

Salve ragazzi, quest'ora buca la riempiremo per parlare di un'iniziativa che serve per unire la classe.”

Poggiai la testa sul banco, sapevo che non mi sarebbe interessato.

Per l'appunto non mi misi ad ascoltare, fino a che la donna non pronunciò la parola 'Campeggio'.

Subito negai nella mia mente, di certo non sarei andata a quella combriccola con tutti quei ragazzi così irritanti, seccanti e tirati a lucido peggio di una sfilata per soli damerini.

Poi però sentii un'altra parola, associata alla prima: 'Punti scolastici bonus'.

Al che mi illuminai. Mi avrebbero fatto comodo un po' di punti bonus per passare l'anno.

Il campeggio durerà tre giorni e due notti, sarete divisi a coppie, sarà questo weekend e frutterà punti scolastici bonus. Sceglieremo noi le coppie.

Ecco lì, un colpo al cuore. Con la fortuna che avevo, mi sarebbe capitato Lucas, il nerd della classe, con quegli occhi da pesce palla bollito e quel sorriso che non vedeva dentista da molti, moltissimi anni.

Chi è intenzionato a venire, alzi la mano.”

Io alzai la mano, e notai che nessuno la teneva abbassata, supposi che fosse per i punti bonus, purtroppo neppure quei due.

Bene, allora posso già iniziare a fare le coppie.”

Iniziò a leggere una lista di coppie interminabili; si sentivano dei 'si!' secchi e compiaciuti, e dei 'no' lunghi e malinconici.

Logan con.. Bryan Lucas.”

Mi girai verso di lui, sperando in un accenno di tristezza anche da parte sua, e invece mi salutava, tutto sorridente. Sapevo che era da qualche anno che mi veniva dietro, e passare due notti in tenda con lui non sarebbe stato affatto facile. Ricambiai con un sorriso a metà tra l'imbarazzato e lo schifato, per poi tornare a guardare la professoressa.

E per ultimo.. Styles, non è rimasto nessuno.. Andrai con Logan e Lucas.”

Io ed Harry ci esprimemmo con un 'coooosa?' in perfetto coro, per poi essere zittiti dalla professoressa, che non voleva sentire ma.

Non voglio lamentele, o vi adeguate, o non venite.” Sbottò di colpo, per poi tornare alla sua adorata lista che avrei voluto strapparle davanti agli occhi.

Mi girai verso Styles, che era dietro di me, ed aveva il viso imbronciato. Appena mi vide iniziò a ridere, mentre io guardavo verso l'alto, cercando di trattenermi dal tirargli un pugno.

Sei un immaturo, Styles.” Dissi, per poi tornare girata verso la professoressa.

Ha parlato miss. so tutto io.” Ghignò, con la sua voce forte e grave, mentre se la rideva con Malik.

Se non la smettete giuro che vi sputo in faccia.” Dissi senza scompormi, continuando a guardare avanti.

Un 'ooooh, pesante!', proveniente da qualcuno alle mie spalle, mi fece intendere che avevano voglia di scherzare, ma purtroppo quel giorno ero io quella che non era in vena di scherzi. Quell'arpia di Teri continuava a svegliarmi all'alba per farmi preparare la colazione e pulire, urlarmi di tutto e comandarmi a bacchetta, e quello stesso giorno avevamo avuto una delle nostre solite litigate, e come al solito papà non c'era.

Alzai leggermente la manica della mia felpa, per controllare il livido sull'avambraccio, era ancora grande e violaceo, quella stronza mi aveva tirato addosso il telecomando perché mi ero rifiutata di portarle da mangiare, mentre lei era comodamente sdraiata sul divano. Ormai ero abituata ai suoi maltrattamenti, papà non aveva mai creduto ad una singola parola di ciò che dicevo, anche perché Teri, quando sapeva che mio padre sarebbe dovuto tornare a breve, non mi maltrattava per farmi sparire i lividi, così non avevo prove. Controllava abitualmente tutta la mia roba, per paura che non potessi trovare prove per far capire a mio padre che razza di donna fosse e così non avevo nulla per cui poterle andare contro; le mie lacrime non bastavano, non bastavano mai.

Riabbassai la manica della felpa color carta zucchero per poi seguire le istruzioni della professoressa, mentre spiegava tutti i dettagli della gita.

Dovete portare una tenda, un sacco a pelo, uno spray anti-zanzare...” E continuò così quasi all'infinito, fino a che non suonò la campanella e non riuscì finalmente a varcare la soglia di quella dannata aula che di giovedì mattina era davvero carica di tensione e ansia.

Davanti a me, passò un po' impacciato Niall, un biondino con gli occhi color oceano, che ormai mi interessava da molto tempo. Non avevo mai avuto occasione per parlarci, c'era sempre l'ora di scienze ma non riuscivo mai a trovare il posto vicino al suo, così dovevo rassegnarmi che non l'avrei mai potuto conoscere al di fuori di ciò che si diceva su di lui.

Bel culo Logan!” Ridacchiò alle mie spalle Styles, scrollandomi dai miei sogni sul bellissimo Horan.

Mi voltai istintivamente e fulminai Harry con lo sguardo, che nel mentre continuava a ridere mentre tirava pacche amichevoli a Malik. “Siete divertenti quanto una carota in cu...” Mi bloccai, mugugnando nervosa. “Mmmh mi stai facendo diventare troppo volgare. VAFFANCULO.” Terminai la conversazione con una delle mie solite uscite, iniziando a percorrere il corridoio verso l'aula di scienze. Niall era già andato, l'avevo visto passare, quindi, come tutte le altre volte, si sarebbe seduto vicino a Caroline Fletcher, una ragazza mora e alta, davvero bellissima. Entrai con i miei libri in mano, sperando di non capitare con qualcuno di irritante, e, detto fatto, Tomlinson mi aspettava in primo banco, l'unico vuoto. Non so se si fosse mai chiesto perché lo lasciassero sempre da solo, probabilmente era troppo impegnato a pensare battute pessime da rifilare a chiunque gli si fosse presentato davanti.

Heilà Logan!” Alzò la mano in segno di saluto, ricambiato da un moscio “Ciao.” da parte mia, mentre i miei libri cadevano liberi sul banco. “Sai qual'è il colmo per un piccione?” Mi guardò tutto ansioso e allegro. “No, non lo so, dimmelo tu.” Risposi svogliata. “Fare i piccioncini!” Scoppiò in una fragorosa risata, mentre io mi accasciavo sul banco, sconvolta da quanto fosse pessima la sua battuta.

Potresti evitare di fissarmi tutto il tempo?” Chiesi sussurrando, durante la lezione, con il mento sul banco e gli occhi socchiusi, mentre il signorino continuava a tenere gli occhi puntati su di me invece che sulla lavagna.

Scusa, è che sei molto più interessante tu della lavagna, non che ci sia qualcosa di così bello scritto lì, però...” Mi disse, senza essere timido.

Dovrei prenderlo per un complimento?” Chiesi, continuando a fissare un punto davanti a me, senza neppure guardarlo veramente.

Si, certo!” Sospirò lui.

In realtà Tomlinson, Louis Tomlinson, non era affatto male. Era un ragazzo carino, forse le sue battute erano pessime, però quando ci si metteva, riusciva anche a formare una frase completa, cosa molto difficile per lui. L'unico problema che aveva erano le sue amicizie. Si, perché anche lui cambiava una ragazza ogni 5 minuti, ed era tutta colpa di Styles. Si, sempre lui, quello stupido aveva portato sulla cattiva strada anche Tomlinson, oltre che Malik.

Allora questa è una dichiarazione?” Dissi, senza scompormi più di tanto.

Adesso non si può fare un complimento?” Mi guardò, corrugando la fronte e alzando un sopracciglio.

Stavo solo chiedendo.” Finsi, ancora poco interessata.

Finalmente suonò la campanella, e, prima che riuscissi ad uscire dall'aula, mi si piazzò davanti Styles.

Ti levi?” Chiesi, evidentemente scocciata.

Sto aspettando Louis.” Disse, come al solito menefreghista, mentre teneva le braccia appoggiate ai lati della porta, impedendomi il passaggio.

Embé? Io devo passare!” Iniziai a spazientirmi.

Non fece in tempo ad aprir bocca per ribattere, che arrivò Louis, tutto sorridente.

Ciao Sunshine!” Mi disse, allegro come un bambino, alzando una mano e allontanandosi con Styles e Malik. Io non risposi, lo vidi solo andare via, e mi stupii per il fatto che mi aveva appena chiamato per nome. Di solito non lo faceva nessuno a scuola, mi odiavano tutti, non avevo neppure un'amica. Solo mio padre mi chiamava così, ed erano rare le volte in cui lo vedevo, quindi non ero quasi più abituata a sentirmi chiamare in quel modo.

Mi fiondai tra i corridoi stracolmi di gente e mi fermai al mio armadietto, aprendolo con forza, poiché era difettoso. Poggiai i libri, guardando alla mia sinistra Niall alle prese con il suo, sempre così bello ed elegante, mentre io ero una vera schiappa. Da quanto ero ipnotizzata, invece di centrare l'armadietto, feci cadere i libri a terra.

Complimenti Logan, riesci sempre a fare la tua meravigliosa figura, eh!” Mi passò dietro Harry, urlando e ridendo con gli altri due.

Styles ti decidi ad andare a quel paese o vuoi che ti ci mandi a calci in culo, te e quelle te barbie di merda!?” Squittii irritata, mentre mi chinavo a poggiare i libri.

Almeno a me viene dietro qualcuno, sfigatella.” Mi si avvicinò all'orecchio e mi sussurrò le sue parole seccanti, facendomi salire la rabbia. Mi allontanai dall'armadietto e sbattei l'anta con forza, sbuffando e dirigendomi verso l'aula di fisica, con le risate dei tre in contorno. Da quanta rabbia avevo in corpo, non mi resi neppure conto del comportamento di Niall, e di certo questo non era da me.

Hei Logan!” Bryan Lucas mi chiamava da lontano, con un cenno della mano, cercando di fermarmi dalla mia corsa verso l'aula di fisica.

Cosa vuoi?” Urlai con la voce inasprita e nervosa.

Lui fece un passo all'indietro, nonostante fosse lontano da me; in realtà aveva un po' di timore di me, e sapeva bene di dovermi stare alla larga dopo una litigata con Styles.

Niente niente, te lo dirò domani!” Disse lui tremante, scappando poi via verso un'aula ben lontana dalla mia.

Possibile che facessi così paura? Alzai le spalle ed entrai finalmente nell'aula, che ormai era piena. Il professore non c'era, ma mi guardai intorno: c'era tutta gente simpatica, era uno dei corsi che mi piacevano di più ed ero contenta di essere capitata con gente normale. Ogni tanto mi cadeva l'occhio su Payne, l'ultimo dei compari di Harry, e anche quello più tranquillo. Non avevo mai capito cosa facesse con quei tre, non avevano per nulla il suo stesso carattere; anzi, lui era gentile, dolce e disponibile, mentre quei tre erano tutt'altro che ciò. Purtroppo, grazie al contagio di Styles il geniaccio, ora anche Liam cambiava fidanzata ogni due per tre, anche se si vedeva che stava con le loro solo per passare il tempo, non era realmente innamorato.

L'unico posto, per quella lezione, fu appunto accanto a Liam.

Posso?” Chiesi gentilmente.

Fai pure.” Disse, senza neppure guardarmi. Posai lo zaino sul banco in dubbio; probabilmente aveva problemi, anche perché di solito non era così scontroso.

Non aprì bocca per praticamente tutta la lezione, sembrava triste e deluso, così, visto che la lezione di fisica non era nulla di speciale, decisi di cercar di attaccare bottone.

E' tutto okay?” Chiesi, voltando la testa verso di lui, mentre era intento a fissare qualcosa fuori dalla finestra.

Eh?” Mi disse lui, scendendo dalle nuvole.

Stai bene? Cioè, intendo... E' tutto apposto?” Chiesi un po' impacciata, imbrogliandomi con le parole, mentre muovevo le mani in modo decisamente troppo ansioso.

Si si.” Sospirò svogliato, tornando ad osservare gli alberi fuori dalla finestra.

Beh, allora scusa se ti ho disturbato!” Dissi, per evidenziare il suo comportamento non proprio educato, alzando le mani per giustificarmi.

Scusa, mi dispiace.” Rispose, senza distogliere lo sguardo da quello che c'era oltre il vetro.

Sembri decisamente impegnato con la tua adorata finestra, ti lascio in pace.” Dissi poi, concentrando il mio sguardo sulla lavagna.

Subito lui girò lo sguardo verso di me e iniziò ad osservarmi. Mi voltai anch'io e incrociai i suoi occhi scuri, color nocciola, così profondi.

Io sono Liam Payne.” Mi porse la mano, per presentarsi, con un bel sorriso stampato in volto, come se avesse dimenticato tutta la tristezza che aveva fino a cinque minuti fa.

Sushine Logan.” Gli strinsi la mano. Era la prima volta che parlavo con Payne, e mi sembrò davvero un tipo molto educato e simpatico, a differenza degli altri tre amichetti. Probabilmente aveva sentito molte volte Styles parlare male di me, ma sembrò che in quel momento non gliene importasse nulla.

Ah, giusto, Harry ogni tanto parla di te.” Disse come per rompere il ghiaccio, perché in realtà sembrava che non gli fregasse nulla di quello che dicesse su di me.

E cosa dice di me?” Corrugai la fronte e alzai un sopracciglio, dubbiosa. Ero davvero curiosa di sapere cosa dicesse quel maleducato su di me.

Beh, credo che tu sappia bene che tipo è.” In quel momento un sorriso intimidito comparve sul suo viso, trattenendo una risata.

Oh, non vorrei scendere nei dettagli, non mi importa della sua vita.” Mi misi a ridere, guardando la finestra e poi spostando lo sguardo su di lui e intensificando la mia risata, contagiandolo.

Non credevo fossi così simpatica, dalle descrizioni di Styles!” Si fece sfuggire lui, posando poi una mano sulle labbra, come a intendere che aveva appena combinato un pasticcio.

Ho già capito che non aprirai più bocca sull'argomento, quindi lascio perdere!” Dissi, con una mano davanti, per farlo tranquillizzare e farlo sorridere, con ottimi risultati.

Logan, Payne, se avete finito di fare salotto qui ci sarebbe una lezione da ascoltare!” Cianciò il professore, arrabbiato, battendo la mano sulla cattedra.

Credo che abbia litigato con la moglie, ieri.” Dissi a Liam, avvicinandomi a lui e sussurrando.

Perché?” Mi chiese, dubbioso.

Perché sua moglie non glie l'ha data e quindi è nervoso.” Misi una mano davanti alla bocca per trattenere le risate, ma con scarsi risultati; Liam si comportò esattamente come me e il professore ci rifilò una bella nota a testa.

Uscimmo poi dall'aula, ancora con il sorriso sulle labbra.

Beh, cos'hai alla prossima ora?” Mi chiese, mentre ci avviavamo verso i nostri armadietti.

Uhm...” Sospirai, mentre aprivo il mio e cercavo di pensare. “Inglese!” Esclamai, come se avessi trovato l'idea per salvare il mondo dal terribile Styles. Lo guardai e sorrisi, dopo che lui mi disse un dolcissimo “Anch'io!”. Mi aspettò mentre cercavo i libri nell'armadietto, per poi accompagnarlo al suo. Fece prestissimo, così ci avviammo lentamente per raggiungere l'aula.

Che caldo!” Esclamai, tirando su le maniche della mia felpa.

Eh gi...” Si bloccò all'improvviso, soffermandosi sul mio braccio. “Che hai fatto lì?” Lo tirò su per guardare l'enorme livido che mi ritrovavo.

Niente niente!” Strattonai velocemente il braccio per poi coprirlo con la felpa e fare finta di niente, chinando la testa e lasciando ricadere un ciuffo di capelli neri a coprirmi il viso dal suo sguardo.

Chi ti ha fatto quel livido?” Mi chiese dopo un po', per rompere il silenzio che si era abbattuto tra di noi.

Sono caduta.” Risposi fredda, cercando di mentire invano, mentre la fine del corridoio era l'unica cosa che riuscivo a fissare, per scampare dal suo sguardo.

Non me la bevo Sunshine.” Mi fece venire i brividi, era la seconda persona in una giornata a chiamarmi così e ormai non ci ero più abituata; non avendo amici nessuno mi chiamava con il mio nome, neppure quell'arpia affamata di soldi di Teri. Non riuscii a resistere e lo guardai negli occhi, che non mi diedero scampo. “La mia matrigna.” Le parole mi uscirono da sole, sapevo che erano la verità, e lo sapeva anche lui, è solo che non avrei dovuto dirlo a nessuno, meno che mai a lui. Se lo fosse venuto a sapere Harry, avrebbe trovato un altro modo per mettermi in difficoltà, e ci mancava solo quello.





 

Salve gente!
Si, lo so, ho un'altra ff incompiuta,
ma avevo bisogno di prendere aria e cambiare un po' storia,
altrimenti le idee scompaiono, quindi meglio prendere
al volo queste occasioni, e puff!
E' uscita fuori questa cavolata dai!
Non mi fa impazzire, ma sto cercando di andare adagio,
e scrivere decisamente meglio delle precedenti.
Puntalizziamo un paio di cose:
1. Qui i ragazzi non sono famosi, semplici studenti.
2. La protagonista è una certa Sunshine, con una vita
familiare non certo delle più facili: figlia unica, madre morta
anni prima, padre poco presente e matrigna da far venire i brividi.
3. C'è un tenerissimo (?) Styles stronzone, Niall impacciato, Liam coccoloso *uu*
e poi, meno importanti (ma che si faranno decisamente sentire) sono Malik,
l'altro stronzone, e Louis, il simpaticone della comitiva.
4. La comitiva dei fighetti non include Niall, questo infatti non li conosce (Conosce solo
Liam, ma non è amico degli altri) ed ha un carattere molto timido.
Okay, credo di non avere più nient'altro da precisare,
questo è un capitolo introduttivo, 
e ci saranno decisamente più novità nel prossimo;
per ora si sa solo che si andrà a fare una dolcissima gita,
in compagnia di quel simpaticone di Styles,
per il resto, si vedrà ;)
Farò dei capitoli lunghi, quindi ne posterò circa
uno a settimana, 
e nulla...
Se vi piace e vi interessa...
MI LASCIATE UNA RECENSIONE? *-*
Mercì! :D
Angie.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***





Capitolo 1.

When I was younger, I saw my daddy cryAnd curse at the windHe broke his own heart and I watchedAs he tried to reassemble it...
[...] And that was the day that I promised
I'd never sing of love if does not exist.
But darling..You are the only exception.


 

Hei bro!” Si mise ad urlare Styles, ormai a pochi metri da noi. Ci si avvicinò velocemente, con la sua 'camminata sexy' che avrebbe potuto stendere pure una mucca (cit. una ragazza del mio stesso corso di chimica) e diede una pacca sulla spalla di Liam, che rimase immobile, nella stessa posizione, solo con gli occhi puntati su Styles.

Hei, Logan, ma ci sei anche tu! Liam, perché perdi tempo con questa sfigatella?” Mi guardò con il suo ghigno malefico in viso, per poi tornare a guardare Liam, con aria da sbruffone. Lui fece spallucce, guardando velocemente me e poi sorridendo a Harry.

Sfigatella tua mamma, che ha partorito uno come te!” Dissi io, irrigidita; non lo sopportavo per niente, e non sopportavo soprattutto il suo comportamento verso di me, semplicemente avevo le palle, a differenza di tutte le altre ragazze, di andargli contro, forse ero l'unica che non era caduta nella sua rete, l'unica a cui non era mai interessato minimamente, l'unica che riusciva a tenergli testa, ma anche l'unica che aveva preso di mira per le sue frecciatine scolastiche, amorevoli direi. Ma io ero più amorevole di lui, non mi preoccupava cosa potesse dire di me, e non mi era mai importato, fin da quando l'avevo visto il primo giorno di scuola, e avevo scoperto che purtroppo aveva davvero tanti corsi in comune con me.

Per quanto riguarda tua madre, dille che ieri sera è stato stupendo.” Mi guardò con l'aria da belloccio e lo sguardo che lo caratterizzava, pensava di sottomettermi, e invece continuava a farmi fremere dalla rabbia.

Non toccare mia madre, stronzo.” Digrignai tra i denti, rabbiosa come un cane in quel momento. L'unica persona che non avrebbe mai dovuto offendere era mia madre, quella donna meravigliosa che era andata via troppo presto e mi aveva lasciato con Teri e un padre davvero troppo poco presente.

Cos'è, vuoi troppo bene alla tua mammina?” Harry fece la vocina da bambino, avvicinandosi al mio viso con aria di sfida, mentre gli ringhiavo in faccia.

Harry smettila.” Si intromise Liam. Probabilmente aveva ricollegato il fatto del livido alla rabbia che continuava a salire, mentre Styles cercava di punzecchiarmi su mia madre.

Liam che c'è? Ti schieri dalla sua parte ora?” Il riccio si voltò verso mr. occhi color nocciola, abbastanza infastidito dal suo comportamento.

Non comportarti da immaturo.” Liam continuava a tenergli il braccio e a fissarlo negli occhi, mi stava difendendo davanti a Styles e non ci credevo, non credevo ai miei occhi, nessuno aveva mai fatto qualcosa per me, tanto meno andare contro Harry.

Bah!” Sbottò arrabbiato, avviandosi verso l'aula con i suoi amici e lasciando me da sola indietro, ferma immobile ancora incredula.

Ci volle quasi un minuto per rendermi conto di quello che era successo, così mi muovetti e iniziai ad avviarmi a passo veloce verso la porta. Entrai e tutti i posti erano occupati, tranne quello vicino a Liam. Si, nel corso d'inglese avevo tutti e quattro in classe: Malik e Tomlinson erano vicini, Liam era solo mentre Harry era vicino a una ragazza per tentare di sedurla, come al solito. Mi accomodai vicino a lui, sbuffando stanca.

Mi spiace per prima, è davvero stupido a volte.” Disse, fingendo di cercare qualcosa nell'astuccio.

Guarda che se mi guardi in faccia mentre mi parli non mi offendo.” Dissi, girandomi verso di lui con aria stupita e allegra.

Scusa... Comunque ci sei al weekend in campeggio?” Se ne uscii con un discorso davvero interessante.

Si, purtroppo sono in tenda con il tuo amichetto.” Indicai alle mie spalle Styles, con aria scocciata, mentre vedevo lui che iniziava a ridere sotto i baffi, per non farsi vedere dal suo amico. “E tu?” Chiesi, curiosa.

Si, certo, sono in tenda con Niall Horan... Conosci?” Mi si illuminarono gli occhi, e si trasformarono in due cuoricini, proprio come quelli dei manga; probabilmente spaventai abbastanza Liam, da farlo indietreggiare e guardarmi con stupore. Avevo i pugni stretti davanti al viso e gli occhi sognanti. “Niall Horan hai detto?!” Sospirai allegra e incredula.

Si, ci conosciamo da un sacco di tempo, ci hanno fatto scegliere le coppie e andrò con lui.” Mi disse calmo, forse stranito dal mio comportamento. “Perché ti interessa così tanto?” Chinò la testa da un lato per guardarmi, come un cucciolo di cane.

Uhm, no niente niente! E' solo che è tutto meglio di Styles.” Lo guardai con aria di disprezzo e Liam mi seguì a raffica con tantissime risate. Vidi con la coda dell'occhio Harry, che, lasciando perdere la sua conquista dalla chioma bionda che probabilmente aveva occupato anche parte del suo cervello, ci fissava, in cerca di spiegazioni, e anche vagamente seccato. “Facciamo a cambio?” Lo guardai con un faccino coccoloso che lasciava intendere che avrei fatto di tutto per capitare in tenda con Niall.

Se potessi lo farei!” Disse tra le risate sommesse, con le mani sulle labbra e le guance leggermente colorate di rosa. Ancora non mi capacitavo di come quei due potessero essere amici, tanto erano diversi. Liam era un ragazzo dolcissimo, meraviglioso, riempiva di gioia con quel suo tenero sorriso che poteva far ribollire pure un orso polar... WE, BUONA LI! Cosa mi stava facendo fantasticare la testa? L'unica persona di cuoi potevo innamorarmi era Nialler, quel biondino meraviglioso amico di Liam... AO, ARIDAGLIE! Quel biondino meraviglioso, punto.

Non so esattamente per quale motivo, ma le mie guance si inondarono pericolosamente di un rosso intenso, così subito decisi di mettermi le mani sul viso per non farlo notare molto, ottenendo l'effetto contrario, perché sia Liam, che Styles che ci fissava da lontano, lo notarono. Vidi il riccio seccato dal mio comportamento, ma soprattutto da quello di Payne, probabilmente non sopportava che uno della sua band potesse anche solo rivolgermi la parola. Gli rivolsi uno sguardo con aria di superiorità e con un sorrisetto di compiacimento in pieno volto, tornando su Liam e scoppiando nuovamente a ridere.

Logan, vuole una nota per caso?” La signora Mitchel, o meglio, miss ruga 2012, infastidita dal mio comportamento, iniziò a squittire con la sua voce più che acuta, che dava fastidio a tutti, ti entrava nelle orecchie come un fischio assordante.

Io non... Scusi.” Dissi, cercando di migliorare inutilmente la mia situazione.

Niente scusi, mi porti il libretto.” Continuava a sbraitare peggio di un grillo, con i ciuffi di capelli grigiastri che continuavano ad ondeggiare sul suo viso.

Ma io...” Non mi faceva finir di parlare, continuava ad urlare esasperata, come se l'avessi appena insultata, cosa che non avevo fatto.

E' colpa mia, signora Mitchel.” Mi voltai verso Liam, di certo non mi aspettavo che si prendesse la colpa di una cosa che avevo fatto io. Lo osservavo stupita, schiudendo le labbra e guardandolo stupefatta. “Che ti prende?” Sussurrai, avvicinandomi a lui.

Non ti preoccupare.” Si girò verso di me, guardandomi e sorridendo teneramente, un sorriso che non avevo mai ricevuto da nessuno.

In effetti non avevo mai avuto un fidanzato, in realtà non avevo mai avuto un amico, qualcuno con cui confidarmi, qualcuno di cui fidarmi, qualcuno che mi porgesse la spalla e mi dicesse 'hei, io sono qui, posso aiutarti!', qualcuno che capisse ciò che provavo, dopo la morte di mia madre e l'acquisto di quella poco di buono di Teri la strega. La realtà era che da quando mia madre era morta mi ero chiusa in un vortice di tristezza, isolata da tutto e da tutti, ero diventata più aggressiva -prima ero un angioletto-, non parlavo più, rimanevo sempre in casa in camera mia a piangere, piangere e piangere. Litigai con tutti e con tutto, nessuno riusciva più a capire cosa stavo provando in quel momento, perché fino a che ero io quella che dava un aiuto agli altri poteva andare bene, ma quando si trattava di me, nessuno voleva aiutarmi. Era sempre stato così.

Liam mi colpì, da quelle poche parole che riuscii a scambiare con lui capii che era un ragazzo stupendo, nulla a che fare con quel puttaniere di Styles.

Hai dei bellissimi occhi, te l'ha mai detto nessuno?” sussurrai tra me e me, senza rendermi neppure conto che stavo parlando ad alta voce.

Come?” Mi chiese lui perplesso, così mi resi finalmente conto di quello che stavo dicendo.

Ehm, niente, niente!” Lo guardai con gli occhi allargati, stupita da me stessa. Cominciai di nuovo a colorarmi di rosso, sempre più intenso, così chinai lo sguardo, non reggendo i suoi occhi scuri. Iniziai a muovere le mani nervosamente, attirando l'attenzione dei suoi occhi, che si posarono su di me e mi osservarono curiosi. Tirai nuovamente su lo sguardo. “Che c'è?” Chiesi un po' intimorita, prima di tornare con gli occhi sulla lavagna.

Niente.” Mi sorrise lui, sempre tranquillo, tirando su il ciuffo che stava per cadergli su un occhio. Ricambiai il sorriso, senza distogliere lo sguardo dalla professoressa, che intanto aveva lasciato perdere l'idea di mettermi una nota, grazie a Liam.

Liam, Liam, Liam; questo nome continuava a frullarmi in testa e ci rimase per tutto il resto della lezione, anche se per la vergogna non gli rivolsi più la parola. Ogni tanto lo vedevo sorridere inconsciamente, come se stesse ripensando ai fatti prima accaduti, e allora mi sentivo andare a fuoco, sudare freddo e lacrimare gli occhi.

Per fortuna la campanella mi salvò da altri stupidi esercizi di grammatica.

Avevo già detto quanto amavo la campanella?

Presi la borsa, mettendomela in spalla e cercando di svincolare fuori dall'aula prima degli altri, così da non beccare Styles e i suoi amici, per quell'ora tutti in classe con me.

Hei Logan!” Sentii una voce conosciuta -e alquanto irritante- chiamarmi; feci finta di niente, proseguendo, ma qualcosa mi fermò. “Stupida perché mi stai ignorando?” Era esattamente dietro di me, a pochi centimetri; non mi stava sfiorando ma continuavo a tremare, rigida, ferma e immobile. Mi girai velocemente e ci ritrovammo faccia a faccia.
“Che cazzo vuoi ora, Styles?” Lo guardai con aria di sfida, non mi piaceva quel ragazzo, né mai mi sarebbe piaciuto.

Vorrei proporti uno scambio di tenda.” Disse tranquillo, indicando qualcuno alle sue spalle. Stavo per rispondergli, quando vidi passare Niall, incurante di quello che stava succedendo, con lo sguardo fisso. Quando mi sorpassò sentii una voce femminile. “Hei Nialler!” Era allegra, felice per aver rivisto il ragazzo. “Hei Caroline!” Disse con la sua voce squillante.

Tirai un sospiro, pensando a cosa dovessi rispondere a Harry.

Con chi?” Chiesi, alzando le sopracciglia, dubbiosa.

Jessica.” Sorrise maliziosamente, chissà cosa avrebbe voluto combinare in quella tenda.

Non pensai subito al fatto che ci fosse anche Lucas con noi, e me ne sarei voluta liberare volentieri, ma l'idea di stare con ochette che avrebbero parlato per tutto il tempo di quanto fosse bello farsi Styles e Malik non mi andava propriamente a genio.

Preferisco Bryan a quelle ochette di merda.” Sorrisi soddisfatta, fiera di non aver soddisfatto le sue richieste. Tirai un ultimo sguardo alla classe e vidi Payne parlare con la professoressa, così liquidai Styles con un sorriso maligno e mi avviai verso la mensa.

 

 

POV Harry.

Solo Dio sa quanto era irritante quella ragazza; riuscivo ben a comprendere perché non avesse amici, perché fosse sempre sola ed è per questo che amavo farla irritare, perché se la prendeva molto, solo che ora non mi bastava, dovevo vendicarmi.

Oh oh! Ti ha messo i piedi in testa la ragazzina!” Scoppiò in una risata Malik, seguito da Louis che continuava a battergli amichevoli pacche sulla spalla. “Grande bro'!” Aggiunse con una mano sulla pancia dalle troppe risate.

Ma che dici! Nessuno mi mette i piedi in testa, figurati se lo fa quella sempliciotta di Logan!” Esclamai visibilmente irritato, con le sopracciglia aggrottate e i nervi tesi. Come si permetteva Malik solo di pensare certe cose?

Scommetto che non riusciresti a fartela!” Disse Zayn, pronto per una sfida. Voleva la sfida? Harry Styles non rifiutava mai le sfide. “Scommettiamo?” Sorrisi compiaciuto, guardandolo negli occhi. Non te l'aspettavi, eh Malik?

Scommettiamo.” Concluse lui, tornando serio con un ghigno in volto. Aveva già perso. Io, Harry Edward Styles, mi ero fatto tutte le ragazze anche lontanamente accettabili, sapevo farci decisamente, e una di più o una di meno non mi cambiava la vita, tanto meno la piccola Logan.

Stringemmo le nostre mani come per chiudere un patto e ci guardammo negli occhi, ognuno di noi sicuro di ciò che diceva.

Per quel poco che la conosco, so che non è un tipetto facile, ci ho provato molte volte ma non cede, per me non ce la fai Styles.” Precisò Louis, ridendo come al solito. Ad interromperlo fu Payne: “Senza offesa Tommo, ma le tue tattiche sono leggermente superate.” Arrivò alle loro spalle sorridendo. “Comunque di chi stavate parlando?” Chiese poi, curioso, guardando me e Zayn con i suoi occhi scuri.

Cazzate.” Dissi, guardando gli altri due per far capire che volevo che Liam non sapesse nulla; si stava avvicinando troppo alla mora e non avevo intenzione di farmi rovinare il piano da lui.

Ho fame; perché non andiamo in mensa?” Chiese poi Louis, per non peggiorare la situazione, sentendo la tensione che continuava a salire in ognuno di noi. Tutti annuimmo contenti, poiché la fame cominciava a farsi sentire anche tra noi altri.

 

 

POV Sunshine.

Arrivai in mensa con il sorriso stampato ancora in faccia; più che un sorriso, il mio era un ghigno di piacere: finalmente stavo ripagando Styles con la sua stessa moneta, anche se questo significava sopportarlo per due notti in tenda insieme a quel secchione di Bryan.

Presi un vassoio al self-service e comprai solo un'insalata, visto che il resto dei prodotti offerti sembrava pressoché veleno. Puntai velocemente verso un tavolo vuoto; fortunatamente vicino a quello di Niall, purtroppo sempre accanto a Caroline. Sospirai rumorosamente un po' contrariata, prendendo posto da sola come al solito e iniziando a guardarmi in giro.

Dopo poco, dalla porta d'ingresso -ben visibile dalla mia posizione- entrarono con passo da fighetti in stile film -con tanto di rallentatore- Styles e la sua banda. Le cheerleader si fiondarono su di loro, lasciando da parte il loro pranzo, inesistente, mentre le altre ragazze si girarono all'unisono per fissarli estasiate, con la bava alla bocca, come bottini di guerra.

Harryyyyyy!” Una voce stupida risuonò per tutta la mensa. “Oggi ti va di venire a casa mia?” Disse una biondina dalla voce acuta, toccandosi la treccia bionda e sorridendo in modo disgustoso.

Mi spiace piccola, oggi ho da fare.” Disse, sorridendole, Harry come un maniaco.

Bleah! Disgustoso.

Continuarono la loro camminata tra avance da parte di mezza scuola, sotto gli sguardi attenti degli altri ragazzi alla 'guarda e impara'.

Per fortuna il loro tavolo era lontano dal mio, così riuscii almeno a finire l'insalata in pace.

 

 

POV Harry.

Ci sedemmo ad un tavolo come tutte le altre volte, così decisi di cercare la Logan con lo sguardo: era esattamente dall'altra parte della mensa, a testa china, mentre mangiava da sola.

Domani mattina inizia il piano.” Ghignai, continuando a guardarla.

Quale piano?” Liam era curioso, continuava a guardarsi intorno per capire di chi parlassi, ma non si rese conto che intendevo proprio lei.

Nulla di importante, affari nostri.” Dissi maliziosamente, guardando Zayn sempre più convinto.

Ah, okay.” Rispose poi Payne dubbioso. “Comunque è simpatica Sunshine, non capisco perché le rompi le palle.” Continuò sorridendo e guardandomi con quella tranquillità che poteva imbarazzare chiunque, tranne me.

Cos'è Payne, ti sei fatto una nuova amichetta? O te la vuoi fare?” Risposi acido; non lo sopportavo in quei momenti; non doveva cadere così ai piedi delle ragazze, soprattutto se non erano nulla di speciale, appunto come lei.

E per di più ora Logan doveva diventare una mia preda e lui avrebbe dato solo fastidio. “Ti piace^” Aggiunsi con un briciolo di curiosità, con un'espressione indecifrabile in volto.

Harry ma che dici?” Mi guardò con gli occhi sbarrati, non capendo dove volessi arrivare.

Sto solo chiedendo Payne, non ti alterare.” Risposi secco, parendo disinteressato.

Gli atri due si guardarono confusi; Liam non si rendeva conto del guaio in cui si stava cacciando.

No, non mi piace.” Rispose calmo, dopo essersi ricomposto e poggiato tranquillo sulla sedia.

Bene, perché è una sfigata.” Cercai di provocarlo per vedere la sua reazione ed evidentemente ci riuscii.

Che cazzo hai contro di lei?” Alzò il tono di voce di un'ottava, spostando la sedia indietro e mettendosi in piedi; le mani erano poggiate con forza sul tavolo, sporco di cibo. Continuava a ringhiarmi contro, come un bambino a cui avevano rubato le caramelle. Sorrisi compiaciuto dalla sua 'risposta' e non parlai.

Dopo poco si calmò e prese la borsa, andando via velocemente dal nostro tavolo.

Ma che gli prende?” Chiese Louis impietrito.

Che cazzo ne so, quello è strano!” Mi giustificai ad alta voce alzando le spalle, con lo sguardo puntato verso il basso e un sorriso maligno stampato in volto.



 

Bene bene!
Eccomi qui con un nuovo capitolo!
(finalmentee :D)
In questo capitolo inizia a intricarsi la storia,
con la scommessa di Harry e Zayn...
Chissà chi la vincerà, uhuhuh.
E poi il nostro amato Payne, 

che, non volendo, farà una bella parte
nel piano diabolico di Harreh. *muhahahah*
Okay, non vi anticiperò nulla!
E...
Se vi piace, vi interessa,
mi farebbe piacere vedere qualche recensione,
e, nel caso voleste seguirla, mettetela pure
tra le seguite, preferite o ricordate,
non mi offendo mica x'D
And nothing,
un bacione!
xx,
Angie.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***




Capitolo 2.

Hey, I just met you,
and this is crazy,
but here's my number,
so call me, maybe?

POV Sunshine.

Mentre mangiavo, sentii la voce di alcuni ragazzi che discutevano e sbuffai.

Cazzo non si può mangiare in santa pace?” Mi chiesi tra me e me, alzando la testa e guardando il luogo da cui proveniva la lite.

Dall'altro lato della sala vidi Liam in piedi, che urlava contro Harry. In fondo mi dispiaceva, non volevo vedere un ragazzo del genere litigare, sapendo che poi Harry avrebbe potuto combinargliene una delle sue.

La scena mi colpì ancora di più quando lo vidi dirigersi verso di me, abbandonando la sua compagnia.

Liam.” Sussurrai, quando ormai era in piedi di fronte a me.

Ciao Sunshine!” Sorrise raggiante, mettendosi a sedere dall'altro lato del tavolo, guardandomi.

Ciao...” Mi mancavano le parole. “Che succede?” Chiesi preoccupata: era strano che si comportasse in quel modo. Tutte le volte che lo aveva tenuto d'occhio era sempre stato calmo e pacifico; mai aveva 'osato' mettersi contro Styles.

Strano.

Nulla.” Sorrise calmo, chinando la testa da un lato e continuando a far finta di niente.

Eppure io ti ho visto proprio lì” indicai con la mano il posto in cui era seduto prima. “e non mi sembravi tanto allegro.” Lo guardai con una smorfia e lui si mise a ridere.

Nulla di che, un semplice litigio.” Continuò tra le risatine.

Annuii, anche se non ero totalmente sicura di ciò che mi stesse dicendo, forse ero troppo impegnata a perdermi nei suoi occhi scuri per riuscire a comporre una frase di senso compiuto. MOMENTO, MOMENTO, MOMENTO, MOOOOMENTO. Cara Sun, torna sulla terra e fai pensieri logici, grazie.

Scrollai la testa, cercando di far evaporare i pensieri, ma purtroppo quei cazzo di occhioni continuavano ad essere puntati su di me.

Bene!” Sorrisi imbarazzata, non sapendo cosa dire, per poi accorgermi di avere una forchettata di insalata sospesa da 10 minuti a mezz'aria. “Ehm.” Abbassai lo sguardo e infilai l'insalata in bocca velocemente, mentre le guance scoppiavano di un rosso intenso. Non era da me, non era decisamente da me comportarmi così timidamente nei confronti di qualcuno; fino a quel momento non mi era mai importato nulla di nessuno, ed ora compariva Liam, l'ultima persona che avrei mai immaginato potesse starmi simpatica, e sconvolgeva tutto. Okay, ringraziamo tutti insieme Liam: GRAAAAZIE LIAM.

Inghiottii velocemente, guardandolo sempre più imbarazzata da quel silenzio e dal quello scambiarsi di occhiate dolci che mi stava letteralmente mandando fuori gioco.

Pensi di dire qualcosa o vuoi fissarmi mentre mangio l'insalata fino alla fine della pausa pranzo?” Dissi con tranquillità, ironica, mentre ingoiavo l'ennesima forchettata di quella roba che avevo nel vassoio. Brava Sun, stavi ritornando in te.

Lui subito scrollò la testa, come per svegliarsi da qualche pensiero profondo che l'aveva tenuto impegnato. “E' che... Non so cosa dire.” Mi rispose timido, sempre con quel suo bel sorriso. Dite addio alla povera Sun, ormai è persa, persa marcia dietro a quei cazzo di occhi splendidi.

Neanche io.” Mugugnai con una foglia di insalata in bocca, che subito scansai sulla destra, facendomi somigliare a un criceto e sembrando davvero ridicola. Vedendolo ridere, scoppiai in lacrime dalle risate anche io, il problema è che quella stupida foglia di insalata per poco non mi fece morire soffocata: iniziai a tossire come una dannata, mentre tutta la scuola si era girata verso di me e mi fissava dubbiosa e Liam cercava inutilmente di farmi stare meglio picchiettandomi la schiena preoccupato.

E' tutto okay!” Dissi tra la tosse, risultando davvero poco credibile. Dopo almeno 5 minuti buoni in cui avevo attirato l'attenzione davvero troppo, riuscii a smettere e mi sedetti nuovamente sulla sedia, facendo riaccomodare Liam di fronte a me.

Stupida insalata!” Sbraitai, spingendo via il vassoio e poggiando le braccia sul tavolo, sollevando poi lo sguardo verso Liam.

Sentii una risatina sommessa provenire dalla sua voce, e, involontariamente, i miei occhi si fissarono sulle sue labbra, e lui fece lo stesso.

Ma che cosa stava succedendo? Mi stava andando in palla il cervello.

Mi fa piacere che verrai anche tu in gita, durante la giornata potremmo conoscerci meglio.” Si vedeva che le parole facevano fatica ad uscire dalle sue labbra, tanto era timido quel ragazzo, ma c'era riuscito, anche se aveva portato con sé un paio di guance rossastre che gli riempivano il viso.

Si, peccato che debba stare in tenda con Styles.” Dissi, girando lo sguardo altrove, per far capire quanto odiavo anche solo l'idea che potesse succedere. “Per 'fortuna' c'è Bryan, almeno non starò sola con quel maniaco pervertito.” Aggiunsi, senza preoccuparmi che lui fosse suo amico. In realtà stavo comprendendo sempre più quanta differenza ci fosse tra i due: se il primo era stronzo, pervertito e pieno di sé, l'altro era gentile, tranquillo e timido; e l'idea mi piaceva.

Condoglianze.” Rispose dopo qualche secondo, scoppiando in una piccola risata.

Era pure simpatico? WOW!

Stavo per aprire bocca e continuare il discorso, quando la campanella mi fece cadere dalle nuvole e scendere di nuovo sul mondo terreno popolato da orripilanti creature come Harry Styles.

Di già?” Disse lui, guardando in alto.

Purtroppo si...” Continuai, con un filo di malinconia.

Presi la borsa e qualche libro e feci per alzarmi dalla sedia, mentre la confusione avvolgeva la sala ormai sovrastata da tante voci.

Cos'hai alla prossima ora?” Mi disse alzando la voce e avvicinandosi a causa del troppo caos.

Corso di teatro.” Chinai lo sguardo; sapevo che non lo frequentava, quindi non l'avrei visto per la prossima ora.

Sul serio, cosa mi stava succedendo? Non poteva interessarmi Liam Payne, non è possibile!

Scrollai nuovamente la testa.

Beh, io invece ho economia, ci vediamo dopo!” Mi sorrise e si avviò verso la porta, alzando il braccio mentre ormai mi dava le spalle, in segno di saluto.

Rimasi impalata come una sogliola lì davanti per qualche minuto, poi mi avviai verso il teatro.

In realtà non avevo scelto il corso perché mi piaceva, ma semplicemente perché dava punti bonus per la promozione, esattamente come le gite. Devo dire che il preside ci sapeva fare per riuscire ad invogliarci così tanto a fare gite e corsi.

Non potevo innamorarmi di Liam Payne, no, non ora. Sospirai e mi avviai verso l'uscita, sovrappensiero. Continuavo a riflettere sul fatto che Liam si stava avvicinando a me troppo vorticosamente e non dovevo lasciarmi trasportare così tanto solo per il semplice fatto di non aver mai avuto un ragazzo. Ero così impegnata a fantasticare sui miei pensieri che non mi accorsi d'aver appena urtato qualcosa o, meglio, qualcuno.

Scusa!” Sentii due voci perfettamente all'unisono con un tono dispiaciuto. Alzai la testa e quattro occhioni buffi e scuri mi stavano scrutando preoccupati.

Stai bene? Ti sei fatta male?” Chiese quella con il viso più schiacciato, mentre l'altra continuava a guardarmi con bocca e occhi spalancati, come terrorizzata.

Si, è tutto ok, tranquille!” Sorrisi, cercando goffamente un appiglio che si rivelò il braccio di quella che finora non aveva parlato.

Io sono Adryan, piacere.” Strinse gli occhi amichevolmente e aprì le labbra in un sorriso, porgendomi la mano. La strinsi, e velocemente girai lo sguardo verso l'altra ragazza: erano quasi identiche, se non per piccoli particolari percettibili solo guardandole attentamente. “E io sono Charlotte.” Rispose l'altra, con un sorriso spontaneo.

Piacere, io sono Sunshine Logan!” Dissi con la mia voce squillante, mentre non riuscivo a riconoscerle e continuavo a puntare lo sguardo su ognuna di esse, cercando il minimo particolare che mi permettesse di capire chi fosse una e chi l'altra.

Siamo nuove di qui.” Sorrisero nuovamente in coro.

Capisco. Questa scuole è un vero labirinto!” Sospirai scocciata da quel fatto; anch'io il primo giorno continuavo a vagare senza riuscire a trovare le aule, ma ormai ero qui da qualche mese e tutti i corridoi erano conosciutissimi da me, visto che almeno una volta a settimana venivo buttata fuori a calci dalla classe per colpa di Styles.

Le loro risatine timide e imbarazzate contornavano l'atmosfera un po' troppo silenziosa per i miei gusti.

Cosa avreste ora?” Chiesi per rompere il ghiaccio, mettendo una mano sul fianco.

Corso di teatro.” Rispose quella che doveva essere Adryan.

Anch'io!” Urlai quasi, compiaciuta. “Quindi è meglio muoverci prima che il signor Browan ci uccida, è un tipo irritabile.” Pronunciai velocemente, avviandomi a passo deciso verso le scale. Arrivai alla prima rampa e, con mia enorme sorpresa, sentii Liam ed Harry discutere al piano di sotto, così mi nascosi, mettendomi a sedere sugli scalini da cui non potevano vedermi, esattamente sulla rampa sopra la loro. Quando arrivarono le ragazze le zittii, mettendo un dito tra naso e labbra verticalmente e le feci segno di sedersi accanto a me con cautela, senza fare rumore, così, con calma, si misero a sedere al mio fianco per origliare con me.

Liam non mi è piaciuto il tuo comportamento oggi.” Harry sembrava decisamente seccato, con quella sua irritante aria di superiorità che non sopportavo per niente.

Neanche a me piace quando insulti Sunshine.” Disse fermo e sicuro di sé Lia, con il viso serio e la fronte corrugata -lo riuscii a capire perché mi affacciai leggermente per scorgere i loro volti, tornando poi al mio posto sicuro-.

Mi stava difendendo? Stavo sognando? Liam Payne difendeva una 'sconosciuta' andando contro Styles? Rimasi di stucco, impietrita, con gli occhi sbarrati e una smorfia incredula sulle labbra.

E' tutto okay?” Sospirò Charlotte, mettendomi una mano sulla spalla e sporgendosi per comprendere meglio il mio viso incredulo e per incrociare il mio sguardo.

Liam Payne mi ha appena difeso contro Styles, nessuno l'aveva mai fatto, non potete capire.” Sussurrai, sempre con lo sguardo puntato al mobiletto dei trofei, dal lato opposto dello spiazzo da cui partivano i numerosi corridoi che si intrecciavano per congiungersi poi tutti, in un altro spiazzo -un labirinto, insomma-.

Già, non possiamo capire.” Fece una piccola risatina, Adryan.

Shh.” Sospirai con voce fioca, mentre cercavo di ascoltare.

Devi lasciar stare quella ragazza.” La voce di Harry era come un sussurro, una folata di vento; era seccato e menefreghista, con quella punta di polvere per irritare la gente nel suo tono di voce.

NO!” Urlò quasi. “Sei tu che devi lasciarla stare!” La sua voce era decisamente più alta e infastidita; era più difficile per lui controllare le proprie reazioni.

Non ti alterare Liam, io faccio quel che cazzo mi pare, e tu tieniti alla larga da Sunshine.” Mentre concludeva la frase, i rumori dei suoi passi sulle scale continuavano ad avvicinarsi pericolosamente e non c'era via d'uscita.

Presto ragazze!” Sussurrai agitata, alzandomi e salendo una rampa. “E ora... Fate finta di niente.” Detto questo, iniziai nuovamente a scendere, parlando del più e del meno con le ragazze, con tranquillità, anche se dentro di me il cuore batteva davvero forte.

Incrociammo gli sguardi ed il suo era pieno di sufficienza, mentre sulle labbra si era formato un ghigno di compiacimento. Lo guardai per un attimo, rallentando i passi, come ipnotizzata, per poi tornare a chiacchierare con Adryan e Charlotte. Scesi con tranquillità e vidi Liam, con le mani sul viso. Appena mi catturò in uno sguardo, mi sorrise, come se non fosse successo nulla. “Hei Sunshine!” Era raggiante; non sapevo come quel ragazzo riuscisse a cambiare umore così velocemente, a volte sospettavo che fosse addirittura bipolare.

E' successo qualcosa?” Chiesi aggrottando un sopracciglio, continuando a mantenere gli occhi fissi sui suoi.

Tranquilla.” Sorrise, chinando la testa da un lato, senza che i capelli si muovessero neppure. “Una semplice discussione con Styles.” Spostò lo sguardo verso le gemelle e le rivolse un sorriso amichevole, che loro ricambiarono timide.

Di cosa discutevate?” Chiesi, sembrando incuriosita, mentre invece cercavo semplicemente di vedere se diceva la verità sull'argomento. In realtà sapevo già che avrebbe negato, era troppo timido per ammettere la verità.

Niente di importante, continua ad insistere su cose per cui non lo ascolterò mai!” Sospirò facendo scomparire il sorriso dal volto. Gli occhi cambiarono direzione, per soffermarsi poi sul pavimento, evidentemente più interessante dei miei occhi chiari. Era incredibilmente timido e faceva davvero fatica ad esprimersi e a mentire. Lo guardai un'ultima volta, soffermandomi sul sorriso appena accennato, le gote rossastre e gli occhi chini per l'imbarazzo; guardai il suo viso, i suoi capelli e poi lo abbracciai. In realtà non so perché lo feci, non so perché mi sentivo in dovere di farlo, di stringerlo come un soldato tornato salvo dalla guerra, come un amico di un'altra città, come se mi mancassero i suoi abbracci, nonostante in realtà non ero mai stata così vicina al suo viso. Lo conoscevo realmente da oggi, ma mi sentivo legata a lui come se fossero anni.

Lui non si rifiutò; all'inizio rimase basito dal mio gesto inaspettato, ma poi poggiò le sue mani dietro la mia schiena, avvicinandomi ulteriormente a sé.

Non sei bravo a mentire.” Gli sussurrai all'orecchio, sorridendo con un tono allegro e la voce appena tremolante, che accennava una titubanza da parte mia. Lui subito capì -me ne resi conto, visto che lo sentii rabbrividire- e quando sciolsi l'abbraccio mi guardò sorridendo intimidito e con le guance in fiamme.

Grazie Liam Payne, nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me.” Sussurrai quasi, per poi lasciarmi andare nuovamente in un caldo abbraccio, questa volta cominciato da lui.

Le ragazze ci guardavano un po' dubbiose, con il loro solito sorriso timido e imbarazzato e i loro occhioni castani perfettamente truccati.

Un colpo di tosse, proveniente da una rampa sopra la nostra, fece sciogliere il nostro abbraccio e guardare verso la direzione da cui proveniva il suono.

Harry ci guardava, disgustato, con le mani sui fianchi e uno sguardo che non prometteva nulla di buono.

Devo ripetertelo ancora, davanti a lei?” Disse, evidentemente seccato dalla scena che gli si presentava davanti. Sinceramente non mi importava di lui, e non capivo come mai tutto questo improvviso interesse nei miei confronti. Forse non sopportava l'idea che uno della sua 'superfighissima band' potesse essere mio amico, ma ciò era quello che mi preoccupava ancor meno di quanto ci mettesse Zayn Malik a farsi la cresta, cioè pari a -1.

Harry non sei mia madre.” Ribatté rigido Liam, con la mascella contratta e il pugno stretto.

Lascialo stare Liam, è un coglione patentato.” Gli andai vicino per calmarlo e poi guardai le gemelle per far intendere che dovevamo scendere. Fulminai un'ultima volta Styles con lo sguardo, per poi scendere con Liam, Charlotte ed Adryan, mentre lui rimaneva a fissarci con aria di sufficienza.

Non ce n'era bisogno Sun, gli avrei volentieri dato una bella lezione, era da tanto che volevo farlo.” Sospirò arrabbiato, ringhiando quasi, chiudendo la mano a pugno un'altra volta.

Ti prgo non far cazzate, soprattutto se è per me.” Sussurrai, poggiando la mano sulla sua per fargli rilassare il pugno e ci riuscii discretamente, visto che la sua mano ritornò aperta dopo poco.

Mi sorrise, guardandomi con aria dolce e poi mi lasciò la mano, che aveva precedentemente stretto, come se fossi il suo unico appiglio.

Credo che ora dovrei andare...” Chinai lo sguardo. Era il mio unico 'amico' e non volevo lasciarlo proprio ora.

Non c'è problema...” Mi sorrise, ma si capiva che era dispiaciuto, lo si vedeva nei suoi occhi che si erano spenti improvvisamente.

Devo riportarle al corso...” Dissi, indicando le due ragazze alle mie spalle. “Ah, comunque loro sono Adryan e Charlotte!” Mi scostai, mettendomi di lato e facendo scambiare qualche sguardo tra i tre. Subito Liam allargò gli occhi e scosse la testa.

Vedo doppio?!” Chiese ironico, mentre continuava a guardarle come impazzito.

Nono! I-io sono Charlotte, e lei è mia sorella Adryan.” Sorrise timida.

Scusa Liam se ti porto viaquesti due gioiellini ma probabilmente ci staranno dando per disperse!” Afferrai Adryan per un braccio, che a sua volta fece lo stesso con la sorella, e mi avviai verso le scale, mandando un bacio volante a Liam, ridendo.

State al gioco.” Sorrisi alle ragazze, prima di entrare, quando oramai eravamo di fronte alla porta, la mia mano sul pomello; loro annuirono.

Salve sig. Browan!” Esclamai, spalancando la porta. “Mi hanno chiesto di far fare alle nuove arrivate un tour della scuola, ecco perché siamo in ritardo!” Cercavo di sembrare convincente e, per fortuna, ci riuscii.

Ooooh!” Sospirò compiaciuto, con voce grave, il professor Browan, spingendosi gli occhiali con un dito per avvicinarli agli occhi e battendo le mani, allegro. “Benvenute... Uhm...” Si toccò il mento, su cui cresceva una leggera peluria, mentre guardava il registro con aria piuttosto impegnata. “Adryan e Charlotte Mitchel?!” Chiese, guardando le due dietro di me.

Esatto!” Esclamò, sorridendo, Adryan.

Sedetevi ragazze, oggi proveremo qualche espressione facciale.” Concluse la sua frase quasi emozionato, mentre io poggiai la testa sul banco, sapendo che sarebbe stata una luuuunga lezione, anche se, tutto sommato, i pensieri su Liam che avevo in testa, erano piuttosto piacevoli.

 

Bene, salve a todos (?) :D
Rieccoci con un altro mattone dei miei! :3
Scusate se scrivo così tanto in ogni capitolo,
è solo che mi dedico molto alla parte descrittiva,

e così avete anche più da leggere! v.v
Vi assicuro che non è pesante come pensate,
è abbastanza scorrevole! :)
Allora, innanzitutto volevo ringraziare
per le 5 recensioni al capitolo precedente 
e le 4 al prologo,

e poi per i 4 che la hanno tra i preferiti,
1 che la ha tra le ricordate
e 2 tra le seguite. *-*
Siete stupendi. *uu*

Comunque torniamo rapidamente al racconto,
e facciamo un mini-resoconto:
Abbiamo un più o meno evidente interesse
da parte di Liam verso la nostra Sunshine,
e un cuccioloso (?) Styles che rompe i coglioni.
Entrano inoltre in scena due altre ragazze,
due gemelle per l'esattezza,
Adryan e Charlotte

(che sono due mie compagne di classe
e che ho voluto inserire, visto che si
stanno appassionando a questa ff,
quindi le saluto,
ciao belle! **)

Vediamo una mini discussione tra Liam
e Harry, e Sunshine subito la scopre...
Ma lei non sa della scommessa! :o
E nulla,
se vi piace,

POTRESTE LASCIARMI UNA PICCOLA RECENSIONE? *-*
Ve ne sarei immensamente grata!
Quindi vi lascio,
un bacione enooorme. u.u
With love,
Angie.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. ***





Capitolo 3.
  

Io ti regalerò ogni singolo 
risveglio la mattina 
e poi lascerò i capelli 
scivolarmi fra le dita. 

Ti regalerò ogni singola
carezza quando è sera,
ho imparato già ad amarti
senza più riserva alcuna.


 

Logan!” Una voce familiare mi chiamava da dietro le spalle, ma non avevo la minima voglia di voltarmi. “Logan!” Ripeté la voce seccante, sempre più vicina. “Logan?! Non mi ignorare!” Sentii la voce ancora più vicina e più lenta, mentre il fiato del ragazzo dietro di me era praticamente sul mio collo.

E ora che vuoi, Styles?” Chiesi, girandomi seccata e fissandolo senza la minima voglia di ascoltare le sue cazzate quotidiane.

Non portare il pigiama questo weekend, non ti servirà!” Disse ridacchiando maliziosamente, mentre i suoi occhi erano puntati sul mio seno, con tranquillità.

Maniaco di merda, io con te in tenda non ci sto! Preferisco baciare Bryan!” Esclamai estremamente irritata, con una smorfia di orrore sulle labbra e gli occhi ridotti a due misere fessure.

Uh, ma tanto Lucas non ci sarà!” Esclamò, sempre più compiaciuto.

Come non ci sarà?” Chinai la testa da un lato, spalancando gli occhi con preoccupazione.

Si, non te l'ha detto?” Scoppiò in una grossa risata. “Non può venire.” Disse poi, più piano, avvicinandosi ad un palmo dal mio naso, puntando dritto ai miei occhi con i suoi smeraldi splendenti.

Cazzo no!” Urlai, allontanandomi da lui di qualche metro. “Io quello lo ammazzo.” Sospirai con un'aria assassina in volto.

Non è mica la fine del mondo, Sunshine.” Rise, sempre più malizioso, mentre continuava a guardarmi, schernendomi.

Oh, per te fors... Aspetta. COME MI HAI CHIAMATO LURIDO PERVERTITO?” Squittii con un tono fin troppo alto, tanto da far girare tutti quelli che stavano passando in quel momento. Lo fissavo con aria maligna, come si era permesso solo di chiamarmi per nome? Cos'era tutta questa confidenza?

Non posso continuare a chiamare per cognome le mie ragazze.” Lo disse con tanta naturalezza, quanta perversione, e sapeva benissimo che questo mi irritava come non mai.

Il mio viso, rosso di rabbia, era simile a quello di un toro che stava caricando la sua prossima vittima, ma il viso dolce e angelico di Niall che passava nei corridoi, mi fece ricredere. Ritornai ad una posizione anche solo lontanamente normale e femminile, le braccia nelle tasche della felpa color carta zucchero e gli occhi più larghi, cambiando la direzione del mio sguardo e facendo finta di nulla.

Sunshine ti sei incantata?” Mi guardò con il ghigno malefico che portava in faccia.

Porca troia Styles, giuro che ti spacco quella faccia da schiaffi che ti ritrovi, se non la smetti di chiamarmi Sunshine, okay?” Conclusi il discorso, incamminandomi tra la folla per arrivare al mio armadietto.

La sfortuna mi perseguitava: non potevo capitare sola e nella stessa tenda di Styles, era un incubo, quasi peggio di Teri.

Vidi Bryan che traballava impaurito, camminando a passo spedito per i corridoi.

Bryyyyyan.” Cercai di essere il più dolce possibile, alzando la mano per farlo venire verso di me. Lui, credendo volessi dirgli qualcosa di dolce, si avvicinò speranzoso a me, con quel suo sorriso che avrebbe fatto meglio a non mostrare, decisamente.

Dimmi Sunshine.” Continuava a tenere la mascella contratta in un sorriso davvero esagerato che, da vicino, faceva addirittura senso.

Allora.” Sorrisi gentile, per poi prenderlo per la camicia a quadri e sbatterlo non troppo forte verso l'armadietto, gustandomi la sua faccia a dir poco sconvolta. “Punto uno: non mi chiamare Sunshine, sono stata chiara?” Lo guardai con aria di sfida, mentre lui annuiva terrorizzato. “Punto due: quanto cazzo volevi aspettare a dirmi che domani non ci saresti stato? Non so se ti rendi conto che cazzo di maniaco è Styles, andrai all'inferno comportandoti in questo modo.” La mia voce era più potente del solito, forte e decisa; gli occhi erano puntati sui suoi, dietro una spessa montatura: i miei erano davvero intensi e continuavano a fissarlo cercando di incutergli timore, e i suoi erano impauriti, come un cucciolo di Bambi.

Eddai Logan, lascialo stare, poverino!” Si mise a ridere dietro di me, Styles, cercando di difendere il 'povero' Bryan dalle mie grinfie.

Se non stritolo lui, stritolo te, decidi.” Lo fulminai con lo sguardo, per poi mollare Bryan, che subito scappò terrorizzato; non mi si sarebbe avvicinato per un bel po'.

Esattamente... Cosa vorresti stritolare, di me?” Sorrise, con quelle fossette stupide ai lati delle labbra; era la mente più perversa che io avesi mai incontrato.

Mi fai schifo. Vai a scoparti qualche zoccoletta e lasciami in pace.” Feci per andarmene, ma lui mi prese il braccio.

Comunque la proposta del pigiama è ancora valida, non era uno scherzo.”

Ti toglierò quel sorrisetto maligno, stanne certo.” Mossi il braccio velocemente, liberandomi dalla sua presa, ed andai verso l'uscita, finalmente.

L'aria fresca era davvero piacevole, non come quella viziata dentro i corridoi, sempre inondati di studenti fin troppo sudati. Presi un respiro a pieni polmoni e mi avviai lentamente verso casa, come un condannato a morte. Non volevo tornare da quella vipera, in realtà non volevo tornare e basta.

 

POV Harry.

Vidi la rossa allontanarsi con una velocità inaudita, e guardai Zayn. “Ho già vinto.” Lo vidi aggrottare le ciglia arrabbiato, non se l'aspettava, eppure ci stavo riuscendo. Vidi Liam che puntò Sunshine, così lo fermai rapidamente con una mano sulla spalla. “Dove pensi di andare?” Chiesi retoricamente, stringendogli la maglia con forza.

Harry, cazzo!” Si mise ad urlare, facendomi mollare la presa. “Perché ti accanisci? Che cazzo ti ha fatto quella ragazza? Vuoi che lo ammetta? Okay, mi piace, ora lasciami in pace.” Sospirò, sbuffandomi in faccia incazzato. L'aveva ammesso ed ora si stavano iniziando a creare i problemi; “Non è quello il punto, non devi avvicinarti a lei.” Probabilmente sembrai davvero geloso, ma era l'unico modo per non farlo avvicinare e rovinare tutto. Se lei si fosse innamorata di lui avrei perso la scommessa, e di certo non era nei miei piani.

Sei geloso? Ti piace Sunshine?” Mi guardò con un viso incredulo, come se avesse appena visto un fantasma.

Taci.” Mi limitai a dirgli, lasciandogli la maglietta e andando via, dalla parte opposta.

Ero sicuro che dopo quell'adorabile chiacchierata, Liam non sarebbe più andato avanti con quella stupida idea di conquistarla. Non potevo perdere quella stupida scommessa, Harry Styles non perdeva mai.

 

POV Sunshine.

La strada era silenziosa; nessuno in quel momento stava passando e, in effetti, come biasimarlo? Quel viale era splendido, con alcuni alberi e aiuole che costeggiavano i vialetti della case, che partivano dai due marciapiedi ai lati della strada; ma la cosa che lo aveva fatto diventare praticamente invivibile era un'unica persona: Marcus Connel.

Quel ragazzo non era un semplice adolescente di 19 anni, ma la persona peggiore che io avessi mai incontrato. Viveva da solo, poiché i genitori erano dentro per spaccio e solo da quel particolare si riusciva ad intendere ciò che poteva essere diventato. Aveva anche lui dei piccoli problemini con la giustizia, beveva, fumava, si drogava, organizzava feste rumorosissime fino a tarda notte e, nonostante le lamentele, non accennava a voler smettere. Tutti erano spaventati da lui, dal suo modo di fare burbero e irritabile, a parte i suoi amici che popolavano il viale tutte le sere ed era per questo che nessuno passava mai di qui. Sospirai, guardando la villetta in fondo alla strada l'insolito silenzio attorno.

Strano!

Proseguii verso la casa ed entrai con cautela per paura di ciò che avrei trovato. Per l'appunto Teri era intenta a farsi le unghie sull'isolotto della cucina. Le tirai un'occhiata schifata e sgattaiolai su per le scale, per accedere poi alla mia stanza. Prima di poter mettere le dita sulla maniglia argentata, sentii la gracchiante voce di quell'arpia quarantenne dai capelli rossi entrare nelle mie orecchie, così tirai un sospiro rumoroso, non la sopportavo per niente. “Cretina devi pulire, non svignartela.” Lo disse con una voce maligna e strafottente.

Devo preparare la roba per la gita, fallo tu!” Ringhiai seccata, per poi aprire la porta.

Embé? Le prepari dopo, non mi fotte un cazzo delle tue stupidaggini!”

Non ho tempo, t'arrangi.” Sbattei con forza la porta, chiudendola a chiave. L'indomani sarei partita nel weekend e finalmente non avrei avuto quella scimmia del Burundi tra i piedi.

Presi il cellulare che stava vibrando sulla scrivania.

Pronto?” Risposi un po' scocciata, senza neppure vedere chi fosse.

Sunshineeee!” La voce delle gemelle risuonava nitida attraverso la cornetta, e piuttosto soave e soffice.

Hei ragazze!” Mi scappò una risatina tenera. Tenera? Pff, non era proprio da me.

Bene bene! Oggi nei corridoi ci siamo perse, però tu devi raccontarci qualcosa...” Suppongo fosse Adryan, e capivo a chi si riferisse, purtroppo.

A cosa vi riferite?” Chiesi, facendo finta di nulla.

Lo sai benissimo, Sun!” Si mise ad urlare Charlotte, spingendo probabilmente la sorella, che gemette, urlandole contro.

Liam, Liam, Liam!” Si mise poi ad urlare Adryan, riprendendo possesso del telefono.

Liam?” Chiesi, come se non sapessi di chi stessero parlando, eppure lo sapevo fin troppo bene. Sorrisi, visto che loro non potevano vedermi, eppure era involontario il mio gesto, infatti appena me ne accorsi poggiai una mano sulle labbra, anche se quello stupido sorrisetto non voleva andarsene dalla mia faccia.

Sun non fare la finta tonta!” Urlò Charlotte, impadronendosi del telefono nuovamente.

Erano due ragazze stupende, divertenti e molto timide, almeno fino a quando non prendevano confidenza con qualcuno, e quel qualcuno in questo caso ero io.

Ehm... Oggi c'è un sole assurdo!” Cambiai discorso velocemente, ma non abbastanza da distoglierle dall'argomento.

Liaaaam.”

Ragazze, calma. Non c'è nulla tra di noi. E' un bel ragazzo, con compagnie sbagliate. E poi l'ho conosciuto oggi!” Esclamai, giustificandomi. Stavo letteralmente andando a fuoco, mi vergognavo di parlarne con qualcuno, ma quello che dissi era la verità, Liam per me non era nulla più che un amico. Si, certo, c'era attrazione, anche perché secondo me non esiste l'amicizia tra maschio e femmina, c'è sempre quel minimo di attrazione che ti spinge, e che in futuro rovinerà il rapporto, forse al momento sbagliato, forse troppo presto o troppo tardi, o forse proprio quando dovrebbe accadere, ed è lì che scoppia l'amore, quello vero. Però io ero l'eccezione che confermava la regola, c'era attrazione ma nulla di più, non provavo niente per lui, avrei potuto gridarlo al mondo intero.

Sicura?” Sospirò Adryan, un po' delusa.

Sicura!” Annuii fieramente, con gli occhi chiusi e un sorriso beffardo sulle labbra.

Bene! Ora dobbiamo andare, abbiamo un sacco di cose da fare purtroppo! Non verremo in gita perché non ci siamo iscritte in tempo, ci spiace...” Sospirò Charlotte, intristita.

Non c'è problema, ci sentiamo ragazze, un bacio, ciao!” Le salutai con allegria.

Ciao Suuun!” Dissero in coro, perfettamente sincronizzate.

Riattaccai e buttai il telefono sul letto, per poi coricarmici di fianco.

Quelle due ragazze erano un portento, due forze della natura, allegre, solari e gioiose, le uniche amiche che mi ero mai fatta in quella scuola.

Subito la maniglia della porta iniziò a muoversi con foga, risvegliandomi dai miei pensieri; continuavo a guardarla mentre si agitava inutilmente, visto che l'infisso era chiuso a chiave.

Apri, adesso!” La voce di Teri non sembrava voler scherzare, ma neanche io ero in vena di scherzi, così non risposi, continuai a guardare la scena.

Se non apri ti ritroverai con un occhio nero, APRI ADESSO!” Iniziò ad urlare, continuando ad agitare la maniglia sempre con più forza.

In realtà avevo un po' di paura, ma non mi interessava nulla in quel momento di lei, non l'avrei fatta entrare.

Ho le chiavi di riserva.” Disse a bassa voce, sapendo che sarei sussultata.

Come aveva le chiavi di riserva? E chi gliele aveva date? Non potevo credere che ora non potessi neppure starmene tranquilla nella mia stanza, sapendo che lei sarebbe potuta entrare in qualsiasi momento, era una violazione della privacy!

Vengo ad aprire.” Bofonchiai sollevandomi svogliatamente dal letto, e trascinando il mio corpo verso la porta. Girai la chiave nella serratura con estrema lentezza, gustandomi il nervoso che stava assalendo Teri dall'altra parte della porta.

Ti muovi?” Sibilò.

Aspetta!” Urlai, continuando a girare.

Quando la porta fu aperta definitivamente, Teri entrò all'interno della stanza e iniziò a fissarmi con quei suoi stupidi occhi verde spento. Era arrabbiata parecchio, ma non mi interessava per nulla come la pensasse, ormai ero abituata alle percosse e una in più o una in meno non mi faceva assolutamente nulla.

Ho detto che devi pulire.” Disse, scandendo le parole con le labbra e gesticolando con le mani, mentre i suoi occhi verde fogna continuavano ad essere poggiati sul mio viso, con quell'aria di sfida che non mi era mai piaciuta.

E io non voglio.” Ero a pochi metri da lei e ricambiavo il suo sguardo, con un sorrisetto compiaciuto.

Ci volle solo un attimo: vidi la sua mano alzarsi e chiudersi come una paletta, per poi sentire lo schiocco che fece sulla mia guancia. Il dolore non si sentii subito, ma poco dopo la gota iniziò a bruciare e a pizzicare davvero forte.

MA SEI SCEMA?!” Urlai arrabbiata, anzi, incazzata.

Muoviti.” Disse lei, senza scomporsi, indicandomi con il braccio teso le scale che portavano al piano di sotto.

Io non mi muovo di qui, fosse l'ultima cosa che faccio.” Incrociai le braccia al petto, serrando le labbra con forza. Non mi faceva paura e doveva capirlo, doveva capire che non era mia madre e che io non ero la sua serva personale; ero la sua figliastra, la ragazza per cui si era proposta, ma evidentemente non aveva preso sul serio questo compito.

Bene Sunshine Logan, stasera tu non mangi.” Si girò per andarsene, poggiando poi la mano alla cornice dell'infisso aperto, rigirandosi nuovamente e ricominciando a guardarmi negli occhi.

Mi si riavvicinò, con la testa alta e fiera, e mi sferrò un altro ceffone, più forte, prima di chiudere poi la porta, con la finezza di un elefante su un filo.

Puttana.” Sospirai silenziosa, quando ebbe chiuso la porta.

Continuavo a massaggiarmi la guancia dolorante, poggiandomi nuovamente sul letto. Perché papà non mi ascoltava? Perché non si fidava di me? Credeva che fossi ancora una ragazzina, che mi inventassi tutto solo perché sentivo troppo la mancanza della mamma, ma quella l'avevo superata in un certo senso, semplicemente volevo vivere la mia vita in pace, non con quella strega con la paglia al posto dei capelli e i seni più finti di una moneta da 5 euro. Amavo mio padre, lo amavo alla follia, era un uomo fantastico ma poco presente e, anche se non lo davo a vedere, per questo soffrivo moltissimo.

Il cellulare vibrò nuovamente, ma questa volta era un messaggio il motivo delle sue agitazioni. Il numero era sconosciuto, e nel messaggio c'era scritto:

Hei Sunshine, come stai? Che mi racconti di bello?

Xx,

Liam.

 

Liam? Alzai un sopracciglio, guardando per un po' il cellulare dubbiosamente, per poi decidermi a rispondere a quella piccola bustina che sembrava appena uscita da C'è posta per te.

Hei, ciao Liam! Male, e te?

Sun.

 

Poggiai il telefono sul comodino e chiusi gli occhi, cercando di non pensare a nulla, a nessuno, a tutte le preoccupazioni fuori da quella porta, cercando di liberare la mente dalle cose cattive, dagli idioti; ma, prima che riuscissi a rilassarmi completamente, il cellulare vibrò di nuovo.

Come mai? Racconta, racconta, se ti va!

Xx,

Liam.

 

Guardai per un attimo il messaggio, indecisa sul da farsi, e poi gli scrissi di getto, senza riflettere.

Posso venire a casa tua? Ti spiego meglio a voce.

Xx,

Sunshine.

 


Salve a tutti!
Eccomi qui con un nuovo capitolo (finalmenteee :D)
Innanzi tutto, volevo ringraziare chi segue la storia e chi la recensisce, 
e anche chi legge in silenzio. (ti sto osservando. °-°)
non siete proprio tantissimi, ma per me siete la cosa più bella del mondo.
Sappiate che vi adoro.

La canzone iniziale non centra tantissimo con il capitolo,
l'ho pensata come cantata da Liam a Sunshine,
e spero che possa rendere il senso,
perché SI! A Liam piace Sunshine, e l'ha amesso.
Cucciolo lui. *-*
E poi vabbè, c'è quel cazzone di Styles, che è sempre tra i piedi, ma io lo amo,
non posso farci nulla. ç^ç
E poi tra un po' diventerà più cuccioloso, quindi tranquille. u.u
Vorreeeei sapere se vi piacerebbe di più vedere una Sunsharry (?),  una Sunshiam (?)
o una Sunshiall (?).
Ovviamente ci saranno tutti e tre, in tre modi completamente differenti,
quindi bisogna ancora entrare nel vivo della storia. u.u
Mi vorrei scusare per i mattoni di cui vi riempio (note d'autore comprese. è.é)
ma mi dilungo tanto, perché sono allegra!
Questo capitolo mi piaciucchia, non tanto per quel che succede,
quanto per come è scritto. (Non mi sto vantando, ma sta venendo meglio
delle altre schifezzuole che scrivo di solito xD)
Abbiamo introdotto per metà un certo personaggino,
il tipo strano in fondo alla strada,
che ci sarà d'aiuto in qualche modo (non so ancora quale,
non ho idea di quando comparirà, ma comparirà!),
e poi ci sono i messaggini di Liam. 
Vi lascio con il dubbio di quello che accaderà, muhahaha, sono cattiva.
And nothing! Se vi piace, recensite, che mi fa solo piacere. *-*
(PS: Per chi volesse contattarmi tramite twitter, io sono x_ _ _angie 
-si i trattini sono attaccati-.)
Nulla, un grandissimo bacio a chi è riuscito a leggere fino a qua,
mi complimento per l'ardua resistenza (?) D:
*clap clap clap*
Ora mi dileguo, così mi porto avanti con la storia!
Un bacione!
With love,
Angie.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***




Capitolo 5.

Ciao, sono io.
Come stai?
Ti amo ancora
e ti odio più che mai.

*Bip bip! Bip bip!*

Gngmmmgnn...” Il mio braccio flaccido colpì con foga la sveglia, che, stremata dall'immenso lavoro, cadde a terra sulla moquette color crema. Mi rigirai nel letto e chiusi nuovamente gli occhi, ascoltando il mio respiro pesante.

Cazzo!” Urlai, quando un raggio di sole puntò ai miei occhi, accecandomi. Subito mi misi seduta sul letto, con l'occhio sinistro che lacrimava, e mi girai per leggere l'orario sulla sveglia, che non era al suo posto. Con estrema pigrizia, mi stesi di nuovo, allungandomi per prenderla senza mettere piede fuori dal letto.

7.15?

E' tardi porca merda!” Ancora assonnata, e con tutta la finezza di questo mondo, saltai giù dal letto, dirigendomi in bagno più veloce della luce.

Era tardi.

Quel giorno dovevo trovarmi alle otto meno un quarto davanti alla scuola per andare in campeggio e come al solito ero in ritardo. Non che ci mettessi molto a vestirmi e a prepararmi -di solito 20 minuti bastavano-, era solo che se fossi arrivata in ritardo probabilmente sarei dovuta restare a casa per tutto il week end, e l'idea non mi allettava affatto. La schiavetta Sunshine si prendeva una pausa.

Scesi di sotto, saltellando di corsa, con la borsa in spalla; afferrai un tramezzino posto sul tavolo e scappai da quell'inferno prima che Teri si svegliasse.

Uscii e mi misi a camminare in strada a passo svelto e, per la prima volta, la voglia di girare l'angolo all'incrocio con la Evenue Street non mi sfiorò neppure.

Arrivai a scuola 15 minuti prima e vidi Liam vicino a Niall, su una panchina, mentre chiacchieravano amabilmente. Nonostante gli avvertimenti di Styles -che mi erano frullati in testa per tutta la notte- vedevo sempre Liam come una persona perfetta e amorevole, una persona fidata che non si sarebbe approfittata di nessuno. Ero arrivata alla conclusione che Styles volesse solo rovinarmi la vita e che stesse facendo tutto questo solo per impedirmi di essere felice; poi però mi tornava in mente il suo sorriso -quello vero- e allora mi crollavano tutte le supposizioni, come un castello di carte dopo un soffio.

Liam girò lo sguardo verso di me, accorgendosi che ero arrivata, e mi fece cenno di raggiungerlo, agitando il braccio in bella vista; così aggiustai la borsa in spalla e mi avviai lentamente verso di loro con il cuore che batteva talmente forte da avere la sensazione di avere una tachicardia. Poggiai una mano sul cuore e sospirai lentamente e profondamente, come per prendere coraggio, avviandomi poi a passo deciso.

Ciao Liam!” Gli sorrisi tranquillamente -non poi così tanto-, per poi spostare lo sguardo su Niall. “P-piacere, S-Sunshine.” Balbettai, guardandolo titubante, porgendogli una mano e lasciando che la stringesse. “E io sono Niall.”

Non avevo mai visto i suoi occhi così vicini ed era una sensazione bellissima; perdercisi dentro era come fare un bagno nell'oceano.

Ehm...” Esclamò Liam imbarazzato e scocciato, incrociando le braccia al petto, fissando la mia mano sospesa a mezz'aria, stretta in quella di Niall.

Oddio!” Lasciai timidamente la sua mano, collocandola all'interno della tasca; nonostante fosse aprile, Londra era uggiosa e fredda come Novembre.

Come va?” Mi sorrise Liam, socchiudendo gli occhi e aprendo le sue labbra in un sorriso dolce.

Ben...” Non riuscii neppure a terminare la frase che una mano fredda e potente mi afferrò un fianco con sicurezza, attraendomi a sé. Inutile dire che la paura invase il mio corpo con una velocità spaventosa, ma non nego che un velo di piacere si insinuò dentro di me, almeno finché non mi resi conto di chi fosse.

Salve ragazzi, come va?!” La voce grave e bassa di Harry entrò dritta nei miei timpani, facendomi sussultare, sempre girata verso Liam.

Harry!” Finse un sorriso, Liam, apparendo visibilmente scocciato.

Liam! Forse non hai ancora capito bene quello che ti ho detto ieri, vuoi che te lo ripeta a suon di pugni?” Harry sembrava tranquillo, parlava con calma e continuava a tenermi la mano sul mio fianco sinistro, aggiungendo poi l'altra sul lato destro.

Harry smettila.” Mi intromisi io, sempre dandogli le spalle. Guardai Liam, il suo viso era inespressivo anche se la rabbia trapelava dai suoi occhi, rendendolo alquanto inquietante.

Non preoccuparti Sunshine, avremo tempo per parlare con calma.” Disse Liam, tenendo lo sguardo fisso su Harry. In un momento mi ritrovai a guardare Niall, che sembrava abbastanza tranquillo, come se stesse assistendo ad una litigata tra perfetti sconosciuti, e in realtà, almeno in parte, era vero.

Allora non hai capito! Se ti vedo a meno di 10 metri da lei puoi anche dire addio al tuo faccino... e alla tua dignità!” Qualcosa non quadrava: dignità? Per quale motivo? Liam aveva un volto pieno di rabbia, ma anche di inquietudine, le sue labbra erano contratte in una smorfia di disappunto, ma non osava protestare.

Andiamo piccola.” Mi sussurrò Harry, all'orecchio, facendomi voltare e prendendo la mia mano, facendo incrociare le sue dita tra le mie.

Che stai facendo?” Riuscii a dire flebilmente, essendo inondata da quei suoi occhi verdi. “Eh...?” Sussurrai ancora più piano, non ricevendo risposta. Lo guardai per un attimo e poi puntai gli occhi sull'asfalto, lasciando cadere i capelli neri a coprirmi le gote rosse e imbarazzate.

Ero come paralizzata dai gesti di quel ragazzo; sembrava un'altra persona: dolce, amorevole. Mai avevo visto Styles tenere per mano una ragazza, mai.

Sai, è maleducazione non rispondere...” Dissi, intimidita, alzando un po' il tono.

Shh... Non rovinare sempre tutto.” Stava tentando di conquistarmi? Ci stava riuscendo. No, no, no, piano Sunshine, cos'è? Ti sta andando in pappa il cervello o cosa? Tutto ma non Harry Styles.

Che bello, staremo soli per tre giorni... Dormiremo insieme, vero?” Sul suo viso comparve un sorrisetto da pervertito di quelli che lo caratterizzavano e che mi irritavano alquanto.

Piano, piano,piano Styles, se vuoi scoparti qualcuno, hai sbagliato persona... E poi c'è Bryan!” Esclamai seccata, lasciando la sua mano e alzando un sopracciglio.

Come? Non ti ricordi?” Alzò anche lui un sopracciglio, con quel maledetto ghigno che stava riemergendo e un tono come per prendermi in giro “Lui non viene!” Continuò.

Lo guardai, piena di rabbia. “Oh... Giusto.”

Saremo soli soletti!” Si avvicinò così tanto al mio viso che riuscii a sentire il suo respiro caldo sulle guance. Continuava ad avvicinarsi pericolosamente e il mio cuore era ormai arrivato fino al campeggio da solo, senza di me. Codardo. Mi aveva abbandonato, non lo sentivo più nel petto, come se all'improvviso si fosse fermato. “C-che stai f-facendo?” Dissi inerme, mentre lui mi guardava con un sorriso stampato in volto, quasi come fosse una paresi. Continuavo a cambiare direzione del mio sguardo, passando dagli occhi alle labbra del ragazzo e l'agitazione si stava facendo sentire, ormai era più che evidente.

Ti bacio.” Rispose lui, come se fosse la cosa più naturale del mondo, per poi poggiare le sue labbra sulle mie con delicatezza. Chiusi gli occhi e sospirai, lasciandomi trasportare dall'emozione del mio primo bacio. Quando poi mi resi conto di quello che stavo facendo, ricollegando il cervello, mi staccai, indietreggiando rapidamente e guardandolo con gli occhi sbarrati. “Ma che cazzo fai?” Mi toccai le labbra, quasi come se fossi stata violata. Eh, adesso esageri, Sunshine! Avevo dato il mio primo bacio ad un puttaniere e questo non mi faceva onore anche se, se si deve essere sinceri, non mi era dispiaciuto per niente.

Mi guardai un attimo intorno e vidi in poche parole una buona metà della scuola in cerchio che ci fissava come se avessimo fatto chissà cosa di sconcio li davanti a tutti. Tra la folla notai Zayn e Louis con la mascella che per poco non toccava terra, Liam fissava Harry come per volergli saltare addosso e azzannarlo come un lupo e le gemelle, che erano appena arrivate, avevano gli occhi sbarrati e le labbra che formavano una perfetta 'o'. Sbattei le ciglia rapidamente, continuando a guardarmi in giro, sentendomi fin troppo osservata da tutte quelle testoline che mi scrutavano stupefatte. Probabilmente tutto immaginavano, meno che Sunshine Logan, il perfetto modello di sfigata antipatica, potesse baciare Harry Styles, il figo più figo della scuola -e anche il più cazzone-. Harry aveva le braccia incrociate al petto, mi guardava soddisfatto e sorridente, ed ora io ero lo zimbello di tutti, decisamente. Mi avrebbero uccido di domande e io probabilmente avrei ucciso Styles per questo. Mi girai verso Liam, come per chiedergli di scusarmi, ma lui voltò la testa dall'altro lato e si allontanò velocemente, portando con se Niall, che non aveva neppure fatto caso alla scena.

Hai visto che hai combinato?” Mi avvicinai a Harry rapidamente, afferrando un lembo della sua giacca e ringhiandogli contro.

Non mi importa di quello che dice la gente, non l'hai ancora capito?” Scoppiò a ridere, e si avvicinò poi al mio viso. “Avevi detto che non importava neppure a te.” Ghignò e poi riportò la testa al suo posto, rimettendosi in posizione retta e guardandosi attorno tranquillo, come se fosse una superstar.

S-si, in effetti è così ma...” Alzai lo sguardo e lo fissai dritto negli occhi. “Sei uno stronzo Harry Styles!” Urlai con il tono di voce più alto di un'ottava. Mi girai, facendo infrangere i miei capelli contro la sua giacchetta fine e me ne andai a testa alta, spintonando chiunque mi si fosse messo davanti.

Sunshine, ma che è succ...?” Adryan si pose davanti a me, e mi guardò preoccupata.

E' un pezzo di merda.” Mi fermai e guardai a terra, muovendo la bocca per mordermi la lingua ed evitare di esagerare con le cattiverie. “Mi ha baciato lui, e ora Liam pensa che io sia una puttanella da quattro soldi, e lo pensa anche Niall...” Abbassai la testa: avevo gli occhi lucidi e non dovevo permettermi di piangere, non era da me, dovevo dimostrarmi forte. Tirai su con il naso e mi diressi verso l'autobus che ci avrebbe portato al campeggio, sedendomi da sola nelle ultime file. Misi le cuffiette dell'iPod nelle orecchie e feci partire a tutto volume 'Lonely Day' dei System of a down; se ve lo domandate, si, volevo proprio spaccarmi i timpani -e deprimermi-.

Una mano picchiettò sulla mia spalla, così girai velocemente la testa e Harry, tutto sorridente, si era accomodato nel posto affianco al mio.

Uh?” Sospirai, alzando un sopracciglio e guardandola perplessa.

Ciao compagna di tenda!” Esclamò tutto allegro; sprizzava gioia da tutti i pori. Come faceva ad avere tutta quell'energia solo Dio lo sa, e sempre lui sa anche dove trovai la forza di non lasciargli l'impronta delle mie nocche in pieno viso.

Se non taci stanotte ti taglio tutti i capelli.” Si, suonava proprio come una minaccia. Attenzione, mai toccare i sacrosanti capelli di Harry-perché i miei capelli valgono-Styles.

Non oseresti!” Esclamò lui, con un tono di rimprovero.

Scommettiamo?” Lo guardai con aria di sfida, alzando un sopracciglio e facendo comparire un sorrisetto beffardo sul viso.

Meglio di no.” Disse lui, leggermente spaventato.

Lo guardai un altro secondo e poi girai la testa verso il finestrino, rimettendo le cuffiette e cambiando canzone: 'With me' dei Sum 41. Non riuscivo ancora a capacitarmi che mi avesse baciato. Si, insomma, magari era stato vile da parte sua il fatto di farlo davanti a tutti, ma in realtà sapeva bene che non mi avrebbe mai trascinato a letto con sé come faceva con le altre troiette, eppure lo aveva fatto lo stesso. Possibile che fosse cambiato così radicalmente da un giorno all'altro?

Fammi sentire.” Disse lui, rubandomi una cuffietta e mettendola all'orecchio.

Hei!” Esclamai io, avvicinando la mano per riprenderla. Fui bloccata dalla sua, che la strinse con delicatezza, mentre era intento ad ascoltare le note di With me.

Che bella!” Esclamò dopo un po'. Non immaginavo potesse piacergli quel genere di musica, eppure era così preso da quella melodia; probabilmente l'aveva colpito come aveva fatto con me. Scossi la testa, cercando di non soffermarmi più come un'ossessa sui suoi occhi e sulle sue labbra, contratte per lo 'sforzo' di comprendere al massimo la musica.

E' la mia canzone preferita.” Risposi, abbassando lo sguardo verso il sedile e tornando al mio posto.

Beh, da ora anche la mia!” Sorrise spontaneo Harry, guardandomi negli occhi, dopo avermi tirato su la testa con l'indice.

Accennai un sorriso intimidito, ritornando poi a guardare il vetro pensierosa.

 

POV Harry.

Dire che il piano stava funzionando era dire poco. Avevo baciato Sunshine davanti a Liam, visto che le minacce non erano bastate, e così si era messo l'anima in pace. Nello stesso tempo stavo iniziando a conquistarla, e si vedeva da come mi guardava, da come mi scrutava.

Perfetto Harry.

Ora non potevo far altro che dedicarmi a lei per un po', e avrei vinto la scommessa. Si, perché chi vincerà la scommessa potrà far fare all'altro una cosa qualsiasi, di qualsiasi genere, e di certo io non mi sarei abbassato a fare certe cose. Dovevo vincere, non mi interessava di quella ragazzina, non mi interessava di Liam, avevo un certo fiuto per le scommesse e ora non potevo tirarmi indietro. Zayn sarebbe stato troppo stronzo, e non gli potevo permettere di prendersi gioco di me. E per quanto riguarda Liam, beh sapevo che non gli avevo insegnato bene, che non era il tipo per stare con noi tre e ora che doveva farsi da parte non l'aveva fatto, quindi per me poteva anche buttarsi sotto un'auto, non mi importava.

Beh, devo ammettere che l'idea della canzone era ottima, l'avevo vista sorridere, illuminare gli occhi, e questo era decisamente un punto a mio favore. Ora però dovevo divertirmi anche io, così accettai la proposta di Zayn.

Posso lasciarti sola o ti cacci nei guai?” Mi sforzai di sorriderle senza far comparire il mio ghigno malvagio e perverso e fargli credere che fossi realmente interessato a lei. Beh in effetti dovevo tenerla d'occhio per non farla avvicinare a Liam. -Anche se, dopo l' 'avvertimento' non avrà più il coraggio di avvicinarsi-.

Lei si limitò a sorridermi e a guardarmi mentre mi alzavo e seguivo Zayn vicino al suo posto.

Non preoccuparti Styles, so badare a me stessa, piuttosto quello che deve stare attento sei tu.” Suonava come una provocazione, ma nulla faceva pensare che fosse arrabbiata.

Ottimo lavoro, Styles!

Stavo riuscendo nel mio intento, l'unica pecca era che non potevo farmi nessun'altra nel frattempo; bel problema!

Non pensavo che ci saresti realmente riuscito.” Esclamò Zayn, fiero di me.

Stai certo che me la faccio in gita; ci sarà da divertirsi! Se mette a letto la grinta che mette per rispondere alle mie provocazioni a scuola, dev'essere proprio una bomba!” Sul mio viso comparve un sorriso davvero perverso, e di ciò non mi vergognavo affatto. “E per di più tu dovrai fare tutto ciò che voglio..!” Mi misi a ridere sguaiatamente, fissandolo con una certa malizia; avrei architettato qualcosa di diabolico. Lo vidi sbiancare, quasi come quella volta in cui gli investirono il cane. Okay, no, quella era peggiore, decisamente.

Non essere stronzo, Styles!” Risposte lui, scrollando la testa irritato.

Una scommessa è una scommessa, Malik!” Gli ricordai, picchiettando le dita sul bracciolo del mio sedile. Adocchiai, qualche fila più avanti, una biondina che prometteva bene, così, controllando che la Logan non mi vedesse, mi sedetti al posto della sua amica e ci divertimmo un po'. -niente male- pensai mentre le nostre lingue giocava l'una nella bocca dell'altra.

Avevo sentito parlare della tua fama, Harry, e ora capisco perché..” Ammiccò, facendomi l'occhiolino e scostando una ciocca di capelli biondi da un lato, con un movimento sexy.

Mi fai impazzire, babe.” Le sussurrai all'orecchio, con estrema lentezza e profondità nella voce.

Ah si?” Mi sussurrò, avvicinandosi talmente tanto da far toccare il suo naso con il mio. Le risposi semplicemente mettendole una mano dietro alla nuca e avvicinandola ancora di più a me, baciandola con passione. Lei abbassò la sua mano, facendola scivolare dal petto fino a giù, giù, all'apertura dei jeans.

 

Grazie del servizietto!” La congedai, alzandomi e ritornando da Zayn, mentre mi guardava con aria soddisfatta.

Divertito?” Mi chiese allegro, mentre toccava i capelli della mora che era seduta su di lui.

Assolutamente.” Sorrisi, alzandomi per controllare cosa combinasse quella ragazzina. Una testa spuntava affianco alla sua, così mi sporsi ancora di più per vedere chi fosse. Una morsa mi strinse lo stomaco. Liam era intento a parlare con Sunshine, di nuovo.

 

POV Sunshine.

LO vidi andare via e sinceramente era meglio così. Ero dell'idea che usasse le sue tecniche così amorevoli con me solo per la voglia di portarmi a letto, e per il gusto di umiliarmi davanti a tutti, come il resto delle altre e questo non mi andava, non mi andava per niente. Non so cosa l'avesse spinto così all'improvviso ad iniziare quella stupida 'conquista' ma una cosa era chiara: non dovevo innamorarmi di lui.

Liam, dietro di qualche sedile, era intento a parlottare con Niall -oh Niall, quella meraviglia-, così decisi di mandargli un messaggio.

Ti va di venire un attimo qui? Meglio approfittare di quando non c'è Styles.

 

Mi misi in ginocchio sul sedile, girata all'indietro e lo guardai mentre prendeva il cellulare e leggeva il mio sms. Mi assicurai che mi avesse visto, per poi rimettermi a sedere.

Eccomi!” Spuntò, mettendosi sul sedile di fianco al mio.

Ciao Liam.” Gli sorrisi, mentre ero intenta ad osservare i suoi occhioni scuri. “Mi-mi dispiace per prima.” Chinai la testa, intimidita. Sapevo che c'era qualche interesse da parte sua e non volevo deluderlo... o forse la verità era che, alla fine, nel profondo, un po' mi interessava.

Aspetta, aspetta, aspetta. L'avevo ammesso? Ero stupida o cosa?

Continuavo a negare anche il minimo interesse ma infondo lo sapevo che Liam non era solo un amico, che al cuor non si comanda. Si, certo, era un amico, per ora ma il futuro avrebbe riservato qualcosa di ben più grande, e sconosciuto, purtroppo. Scossi la testa per far scomparire tutti i miei pensieri che si mescolavano con i sogni ad occhi aperti che facevo su di lui, sulle sue labbra carnose, sui suoi occhi color nocciola.

Okay, era chiaro, ero una bimbaminchia in piena crisi ormonale.

Conosco Harry... E' capace di tutto, pur di ottenere quello che... vuole.” Sospirò, facendo delle pause. Sembrava triste ed io ero la causa, con molta probabilità.

Ma perché non ti ribelli? Si, insomma, non sei mica un suo schiavo!” Chiesi, guardandolo negli occhi. Stavo cercando di fargli capire che non doveva arrendersi.

Perché lui, ehm, ecco... sa colpire i punti deboli della gente.” Quella frase continuava ad echeggiare nella mia testa, come il pulsare di una cassa in discoteca, solo 100 volte più forte e più stressante. Doveva essere qualcosa di grave, e il fatto che non si dilungò in particolari rese sempre più sicuri i miei sospetti. Ma infondo lui era Liam, il ragazzo perfetto; che cosa poteva non andare in lui? Io non riuscivo a capacitarmene.


 

Racazziiii (?)
Scusate il ritardo immane (?)
Si, me la sto prendendo con i punti interrogativi (?)
E ho voglia di mettere un po' di viola! :D (?)
TOOOORNANDO A NOI.
Grazie a chi legge, a chi recensisce, a chi segue e robine varie che non ricordo attualmente.
(è il gesto che conta u.u)
Vorrei intendere che la canzone iniziale non rispecchia proprio alla perfezione il capitolo,
ma mi piaceva un sacco. *---* (Alessandra Amoroso. <3)
E poi vabbè, sappiamo tutti che la tipetta qui ha un interesse per entrambi (facciamo tre!)
ma non vuole ammetterlo! :3 Da una parte c'è il fighetto Styles,
dall'altra il dolce Liam e dall'altra ancora il misterioso Niall che si scoprirà più tardi nella storia.
C'è un 'colpo di scena'! Harry ha iniziato a mettere in atto il suo piano per farsi Sunshine,
baciandola davanti a Liam per fargli capire che non doveva avvicinarsi,
eppure il piccino lo fa comunque. Anche se ha atteggiamenti sospetti. (uhuhu.)
Harry, come avete letto anche voi, comunque non se ne frega molto di Sunshine,
e si va a limonare la tipa, quindi si nota una piccola strafottenza da parte sua,
che scomparirà nei prossimi capitoli (?)
*Angie non devi spoilerare, trattieniti!*
And nothing,
vi lascio alla lettura del mio nuovo mattoncino,
un beso mucho grosso (?)
Hahahah!
With love,
Angie.

PS: Serena non mi sono dimenticata di te,
entrerai a far parte della storia in uno dei prossimi capitoli,
sotto un nome in codice (?)

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Capitolo 6
*** Capitolo 4. ***




Capitolo 4.

Now where's your picket fence love?
And where's that shiny car?
Did it ever get you far?
When you see my face
I hope it gives you hell, I hope it gives you hell
When you walk my way
I hope it gives you hell, I hope it gives you hell

 

 

WOW! Avevo messo due x? Addirittura due? Non mi capacitavo di me stessa, non potevo cedere al mio cuore così facilmente, non sarebbe stato giusto. E per di più, subito dopo, mi balenò in testa il perché il ragazzo avesse il mio numero. Oh, perfetto, le gemelline mi conoscevano da un giorno ed erano già contro di me, fantastico direi!

Guardai l'orologio e presi i trucchi rapidamente, fiondandomi nel bagno della mia camera. Iniziai a truccarmi anche se probabilmente Liam avrebbe rifiutato l'invito insensato che gli avevo proposto. In realtà non so neppure perché lo feci; forse perché era l'unico a cui ero riuscita a spiegare di Teri, forse perché sentivo che di lui potevo fidarmi, forse perché mi rendevo conto che nonostante le sue cattive compagnie fosse un bravo ragazzo.

 

Ma certo! 22, Olean Street. Vieni quando vuoi.

Xx,

Liam.

Non credevo che avrebbe realmente accettato, ed ero in dubbio sul rifiutarmi all'ultimo momento o affrontare un pomeriggio con quel ragazzo, e scelsi la seconda, anche perché l'idea di avere Teri in casa non mi piaceva per niente.

Mi preparai in fretta e mandai un altro messaggio ad Adryan.

La prossima volta, se volete farmi accoppiare con un ragazzo, magari ditemelo prima di dargli il mio numero.

Vi voglio bene.

Xx,

Sunshine.

 

E' amore!!

xx,

Adryan.

 

Risi e buttai nuovamente il cellulare sul letto; erano fantastiche quelle ragazze, e me ne ero già accorta.

Presi al volo la borsa e il cellulare, correndo per le scale a passi veloci e sbattendo la porta alle mie spalle senza fare troppi complimenti e, naturalmente, senza salutare. Mi avviai per la strada iniziando a farmi film mentali da oscar, il che ero solita fare; cosa sarebbe successo? E se Liam si fosse presentato a petto nudo? Probabilmente gli sarei svenuta davanti. O magari sarebbe venuto ad aprire con il pigiama con gli orsacchiotti, in quel caso gli sarei scoppiata a ridere in faccia, per poi scappare via inquietata da quella figura. Il sorriso appena accennato sul mio volto comparve volentieri a quell'idea.

 

POV Harry.

Stavo quasi per tornare a casa che mi arrivò un messaggio da Zayn.

Il tuo piano sta fallendo, Logan sta andando a casa di Liam. HAHAHA Mi dispiace amico, ti devi arrendere!

Zayn.

 

Per poco non buttai a terra il telefono. Allora non aveva capito che non doveva rovinarmi i piani quello! Presi nuovamente il cellulare tra le dita e lo chiamai.

Pronto Liam?” Dissi con fare saccente.

Harry!” Esclamò lui, abbastanza scocciato.

Senti, mi spiace per oggi, per farmi perdonare vengo a trovarti: ti porto due birre e qualche tipa.” I lati delle labbra si alzarono in un sorriso evidentemente maligno, mentre giravo le chiavi nell'infisso.

No, guarda Harry, oggi non pos...” Non lo lasciai finire.

E dai amico!” Esclamai, cercando di convincerlo. Di certo non l'avrei lasciato solo con Logan, altrimenti avrei perso la scommessa definitivamente e questo non doveva succedere. Logan non poteva innamorarsi di Liam, la scommessa valeva di più.

Uff..” Sbuffò lui, irritato. “Ma niente ragazze.” Aggiunse, sempre più seccato dalla situazione.

Scoppiai in una risatina compiaciuta. “Okay, bro, a dopo!” Gli chiusi in faccia senza aspettare risposta e mi affrettai a prendere le birre dal frigo.

Dove pensi di andare, Harry?” Esclamò incazzata mia sorella.

Non rompere.” Chiusi il frigo con forza ed uscii rapidamente, senza neppure salutare.

Sempre il solito coglione!” Rimbeccò lei urlando, appoggiandosi all'uscio e guardandomi correre via.

Non le risposi, non potevo permettermi di arrivare dopo Sunshine, così raggiunsi casa sua il più velocemente possibile.

Hei Harry!” Esclamò lui, non molto contento della mia presenza.

Non sei felice che io sia qui?!” Dissi, allargando le braccia e portando indietro il busto, guardandolo con aria di sfida.

Si, certo.” Disse poi, senza entusiasmo, voltandosi e lasciandomi entrare.

Entrai nella stanza e lui era solo come al solito; sorrisi alzando le birre che avevo tra le mani, sorridendogli soddisfatto e vedendo i lati delle sue labbra alzarsi leggermente. Si vedeva che gli avevo rovinato la festa, e a me faceva solo piacere, così ghignai alle sue spalle. Caro Liam, non ci riuscirai a portartela a letto, devo farlo prima io.

 

POV Sunshine.

Dopo un po' di strada a piedi, vidi una bella villetta sul lato sinistro della strada che mi sembrava proprio quella di Liam, così aprii il cancelletto principale, che dava in un posto leggermente coperto rispetto al viale, e arrivai alla porta in legno. Bussai piano dopo un bel po', prendendo un bel respiro. Ad aprirmi fu un Liam sorridente, che mi mostrò i suoi bellissimi occhioni scuri, scrutandomi con dolcezza.

Sunshine!” Esclamò felice, continuando a guardarmi fisso negli occhi.

Liam!” Inizialmente sorrisi a trentadue denti, vedendo l'allegria sul suo volto, poi però cambiai direzione dello sguardo, scorgendo qualcuno alle sue spalle che mi veniva in contro. Quell'ammasso di capelli ricci che somigliavano quasi ad un nido di rondini, era appena spuntato alle spalle di Liam e sorrideva con quella sua faccia da sbruffone.

Oh Logan, ci sei anche tu!” Aveva un faccia da culo assurda, con quelle sue fossette pronunciate di più sulla guancia sinistra; era uno sbruffone e avevo una vaga idea che volesse rovinare il mio incontro con Liam, e vista la sua stupidità, c'era da aspettarselo. Vidi il sorriso sul volto di Liam assopirsi, per fare spazio ad una smorfia scocciata sulle sue labbra.

Già.” Risposi scocciata, fissandolo con le sopracciglia aggrottate e lo sguardo aggressivo. Lui subito aumentò il sorrisetto sul suo volto, ancora più allegro nel vedermi arrabbiata. “Beh Liam, se hai da fare tolgo il disturbo...” Lo guardai dispiaciuta, e nel mentre mi girai per andarmene. Vidi a malapena Harry sprizzare di gioia, e il nervoso cominciava a farsi sentire. All'improvviso, però, una mano calda e ferma mi prese il braccio con dolcezza.

No, aspetta.” Sussurrò con una voce a dir poco melodiosa.

Uh?” Sospirai, girandomi nuovamente verso di lui, sorpresa e felice allo stesso tempo. Vidi subito il volto di Harry spegnersi miseramente come una lampadina ormai esaurita, e questo fece aumentare ancora di più in me la gioia.

Dai, rimani.” Sorrise, inclinando la testa da un lato e continuando a guardarmi con un sorriso appena accennato sul volto e le gote rosse dall'imbarazzo -mai quanto le mie-.

Harry indietreggiò, per farmi passare, con un fare alquanto scocciato, mentre io annuivo e guardavo Liam con aria sognante, per far rodere ancora di più Harry. Per una volta ero io che lo facevo innervosire, e non il contrario, e quella sensazione era a dir poco affascinante. Liam per me era solo un grande amico, anche se una punta di interesse ammetto che l'avevo, e non provavo nulla di più, solo che far sentire Harry irrealizzato era così gratificante che lo avrei fatto per sempre.

Hai qualcosa da raccontarmi?” Liam mi prese la mano, accompagnandomi in salotto, con al seguito un Harry altamente curioso.

Ehm, Harry...” Si girò verso di lui, alzando un sopracciglio.

Cosa? Non sono il benvenuto? Hei ero venuto per scusarmi, mica per starmene da solo!” Allargò le braccia a mo' di rapper, 'offeso' dalle parole di Liam.

Ho capito, ne parleremo un'altra volta.” Sospirai io, mettendomi poi a sedere sulla poltrona di stoffa colorata. Alzai per un secondo la testa e fui inondata del profumo soffice di quella casa, di quegli arredamenti moderni che facevano intendere però che erano stati vissuti a pieno, dei raggi di luce che penetravano attraverso le tende e illuminavano a tratti la stanza, rendendola intrigante e attraente allo stesso tempo. Il tavolino basso di legno aveva una piccola vetrina che mostrava in trasparenza il tappeto che lo staccava dal parquet, e la tv, poco a sinistra, era grande e piatta, appesa al muro, accanto all'imponente camino. Mi soffermai a notare tutti i particolari: i quadri alternavano vecchie fotografie a dipinti di valore e la carta da parati aveva un motivo floreale davvero carino.

Scrollai poi la testa, cercando di togliermi dalla testa tutti quei dettagli; probabilmente stavo osservando il tutto talmente furtivamente che qualcuno avrebbe potuto pensare che io fossi un ladro e stessi pianificando un prossimo furto in quell'appartamento.

Liam, scocciato, si sedette accanto a me, ignorando totalmente l'amico Harry, che si sentiva escluso e stava per dare in escandescenza.

La tensione era alta, sentivo tutti gli occhi puntati su di me, così misi le mani sul viso e mi abbassai, fino quasi a toccare la parte superiore delle gambe. Iniziavo a sentire caldo, l'agitazione stava prendendo possesso di me e ancora non capivo cosa volesse Harry; mi aveva sempre ignorato, aveva sempre disturbato le mie giornate scolastiche ma mai si era spinto fino al punto di rovinare il pomeriggio tra me e Liam.

Vado un secondo in bagno, dov'è?” Chiesi, guardando Liam speranzosa che almeno, accompagnandomi in bagno, Harry non ci avrebbe seguito.

E' di sop...” Non fece in tempo a finire il discorso che Harry era già in piedi ed aveva appena afferrato il mio braccio, cercando di trascinarmi su per le scale.

Ti ci porto io.” Disse tutto pimpante, sorridendo e socchiudendo gli occhi, con una faccia che sembrava voler prendere in giro. In effetti non capivo se stesse scherzando o avesse semplicemente voglia di rovinare tutto, fatto sta che era come se non volesse neppure farmi avvicinare a Liam, quasi come fosse geloso.

Haha! Harry Styles geloso? Avevo per caso la febbre?

Arrivammo al piano superiore e Harry rallentò il passo, guardandosi alle spalle per assicurarsi che Liam non ci stesse seguendo e poi, successivamente, conducendomi fino alla porta del bagno.

Okay, graz...” Aprii la porta, sorridendogli imbarazzata, per poi cercare di richiuderla subito dopo, ma non feci in tempo, che lui era già dentro con me.

Che cazzo fai?” Urlai, arrabbiata, guardandolo in cagnesco.

Shhh!” Mi zittì lui, mettendomi, con decisamente poca delicatezza, una mano sulla bocca.

Gngshfjmm!” Mugugnai io, sempre più irritata, fissandolo come se stessi per ucciderlo. In realtà stavo cercando di contenermi, altrimenti in un rapido scatto avrei potuto strozzarlo o cavargli gli occhi, anche se per la seconda opzione, era decisamente troppo alto.

Se la tolgo stai zitta?” Mi disse, dopo che io gli avevo tirato qualche pugno sul braccio, infastidita. Annuii, ringhiandogli contro, così lui tolse la mano e io mi sedetti sul gabinetto chiuso, incrociando le braccia.

Che vuoi?” Sbuffai, picchiettando il piede a terra, nervosa.

Solo avvertirti.” Disse lui, tornando serio e facendo scomparire quel suo sorrisetto stupido dalle labbra, con lo sguardo fisso su di me.

Harry Styles, da quando sei diventato così premuroso nei miei confronti?” Feci una risatina nervosa, alzando le sopracciglia. Non sapeva proprio cosa inventarsi, eh?!

Sei ingenua, Logan. Quello ti vuole solo portare a letto e tu non lo capisci.” Indicò fuori dalla porta. Sembrava serio, più serio del solito, e ciò mi preoccupava parecchio, anche se quello che facevo non doveva interessargli.

Punto uno: è quello che fai anche tu. Punto due: Liam è un bravo ragazzo, a differenza tua. Punto tre: per me lui è solo un amico. Punto quattro: quello che faccio non deve interessarti minimamente, chiaro?” Indicai i tre punti con le dita, scandendo bene le parole e fissandolo con molta serietà -cosa strana da parte mia-.

Certo io lo faccio, ma almeno ho il coraggio di ammetterlo.” Ghignò nuovamente.

Si stava vantando della sua fama da puttaniere, e questo mi faceva sempre più pensare a che razza di tipo potesse essere.

Bleah!

E comunque scusa se ti ho avvertito che potresti essere in pericolo! Perché tu per lui non sei un'amica, sappilo.” sospirò, dandomi la schiena e uscendo velocemente dal bagno.

Rimasi di stucco, a fissare la porta ormai richiusa alle sue spalle. Si stava decisamente preoccupando troppo per me, e questo mi dava solo fastidio. Non poteva farsi i fattacci suoi? Era la prima volta nella mia vita che conoscevo un ragazzo che non mi prendesse in giro, che non mi desse fastidio, che mi apprezzasse realmente, e lui doveva arrivare e rovinare ogni cosa come al suo solito, e ciò mi dava fastidio. Non voleva forse farmi conoscere altra gente? Era arrivato fino a questo punto? O forse pensava che il suo amico Liam era troppo per me? Queste domande continuavano a frullarmi in testa con un'intensità pazzesca, così scrollai la testa e sciacquai il viso, per lavare via i pensieri. Uscii di corsa dal bagno e li raggiunsi al piano di sotto. Erano fermi uno di fronte all'altro, si guardavano arrabbiati e ciò non prometteva nulla di buono. Erano forse in competizione? Loro? Due amici per la pelle? Le mie teorie si stavano schiarendo, sapevo che Liam era troppo buono per essere amico di Styles.

Ehm...” Ruppi l'imbarazzante silenzio che si era creato tra i due, finendo di scendere la scala, e li vidi girarsi verso di me all'unisono, e allargare i loro visi in un bel sorriso; quello di Liam era semplicemente adorabile, quello di Harry era assurdamente sciocco e perverso. Ecco cosa mi piaceva di Liam: era semplice, spontaneo, genuino! Anche se non mi toglievo dalla testa le parole di Harry.

Muoviti Sunshine, vieni con me!” Harry si mosse rapidamente nella mia direzione, afferrandomi il braccio in una possente stretta, mentre i muscoli del suo braccio si contraevano, tentando di tenere la sua mano saldamente attaccata al mio avambraccio e nello stesso tempo non farmi male.

Evidentemente non riuscì bene a controllare la seconda opzione.

Mi trascinò rapidamente fuori da casa di Liam, che continuava a guardarmi con aria spaesata mentre venivo letteralmente catapultata fuori dalla sua villetta.

Cazzo Harry mi fai male!” Urlai inutilmente, cercando di dimenarmi, sperando che mi lasciasse.

Harry lasciala.” Sussurrò nervoso, Liam, che nel frattempo era spuntato sulla soglia di casa mentre il riccio mi stava ormai trascinando in strada.

Harry lasciami.” Ripetei io, scocciata, continuando a guardarlo in cagnesco, ma senza che lui neppure se ne accorgesse. Sembrava agitato, seccato, arrabbiato, probabilmente se avesse trovato qualcuno ad intralciargli la strada lo avrebbe ucciso senza farsi tanti problemi, eppure mi stava trascinando via in quella maniera, come se mi stesse facendo fuggire da Liam.

E mollami!” Urlai ancora, quando ormai la casa di Liam era lontana. Lui allentò la presa e finalmente riuscii a riprendere possesso del mio adorato braccio, sottile.

Ma che cazzo ti prende? Vuoi dirmelo? Vai a scoparti una delle tue barbie e lasciami stare con Liam!” Continuavo ad urlare, ero arrabbiata. Non poteva comportarsi a quel modo, era inconcepibile che mi trascinasse via da casa di qualcuno come se fossi di sua proprietà, come se avesse il pieno possesso di me. Ero infuriata, stavo per esplodere e la rabbia stava venendo a galla tutta d'un colpo. Ero indietreggiata di qualche passo e avevo il viso sempre più rosso, sembravo un peperone. Harry rise, però non era una delle sue risate malvagie alla 'cartone animato Disney', piuttosto una risata di gusto, qualcosa di più innocente del solito, per questo rimasi un attimo senza parole, guardandolo mentre con una mano copriva le labbra.

Perché stai ridendo?” Continuavo ad urlare.

Lui, imperterrito, mi guardava e rideva, indicando ad un certo punto la mia guancia ormai rossa come il fuoco. Appena mi resi conto che il mio viso era paonazzo, misi le mani sulle gote, indietreggiando di qualche passo con fare intimidito.

Smettila di ridere o ti castro.” Cercavo di non agitarmi, guardavo il terreno, fino a che non alzai la testa e incrociai per un attimo il suo sguardo raggelante, che, in quel preciso istante, stava diventando più caldo e... umano.

Cosa mi stava prendendo? Non potevo arrossire davanti a mr perversione, non era nel mio carattere l'emotività, eppure la vergogna mi stava divorando.

Oh oh oh, ti sei svegliata male stamattina?!” Disse ironica, la voce di Harry, facendo comparire nuovamente quell'odioso ghigno, caratteristico del suo viso, proprio come le sue fossette pronunciate.

Oh oh oh, ma perché ora quella macchina del sesso di Harry Styles ha queste premure con me?” Lo guardai, rimanendo seria, volevo realmente sapere perché, tutto d'un tratto, era passato dal prendermi in giro al volermi proteggere ad ogni costo.

Beh, se vuoi essere stuprata, allora ciao!” Alzò una mano, in segno di saluto, e fece per andarsene, ma la mia mano fu più veloce e afferrò il suo braccio; lo vidi sussultare.

Aspetta!” Urlai, e lo vidi girarsi verso di me, con un viso inespressivo; fissò prima il suo braccio, stretto dalla mia mano sottile e fine, poi tirò su lo sguardo fino ai miei occhi, per guardarmi, come se volesse leggermi nella mente. “Aspetta...” Sussurrai nuovamente, guardandolo quasi curiosa; neppure io avevo espressione sul volto, ero un po' come stupita, con i miei occhi grandi e azzurri, e le labbra chiuse, stese e rilassate.

Logan, certo che sei strana, eh!” Scosse la testa, come per svegliarsi, e sorrise spontaneo. Avevo visto un suo vero sorriso per ben due volte nello stesso giorno, potevo considerarlo decisamente un miracolo.

Tu mi devi spiegare un paio di cose!” Esclamai, distogliendo lo sguardo dai suoi occhi verde smeraldo e lasciando la presa sulla sua mano. “Per prima cosa -continuai- spiegami perché ora, tutto d'un tratto, t'importa qualcosa di me. E, secondo, perché mi hai trascinato fuori da quella casa con tanta fretta? Avevo bisogno di parlare con Liam e tu ti sei impicciato!” Alzai il tono, indicando con il braccio teso la casa in lontananza.

Si, certo, parlare...!” Commentò sarcasticamente lui, chinando la testa da un lato e osservando le mattonelle che ricoprivano il marciapiede. “E comunque sia, volevo solo avvertirti di ciò di cui Liam è capace. Ed ora se non ti spiace, me ne torno a casa.” Si girò, e, velocemente, scomparì dalla mia vista.

'Che ragazzo strano.' pensai, mentre lo vedevo allontanarsi a passo spedito. I suoi capelli si muovevano appena e le braccia ondeggiavano lungo i fianchi.

Abbassai la testa e una ciocca di capelli scuri mi ricadde sul viso, oscurandomi la vista della strada. Presi il ciuffo con le mani e lo tirai su, cercandolo con lo sguardo all'orizzonte: era già sparito nel nulla, con tutta la sua misteriosità. Possibile che gli importasse realmente qualcosa di me?



 

Heilà!
Ho pubblicato presto, contente?
E' che ho visto tante recensioni e vi sono davvero grata che vi piaccia,
siete dolcissime e non so più come ringraziarvi, avete scritto cose davvero carine
e siete stupende tutte. *-*
Per di più ho visto che stanno continuando ad aumentare le persone che visualizzano e 
seguono questa ff. VI AMO TUTTE. *___________*
Okay, passiamo alle cose serie, sul capitolo. :3
*si schiarisce la voce*
Allllllora.
Molta gente odierà Styles per aver rovinato l'appuntamentino (eheheh.) tra Liam e Sunshine,
ma forza chicas, Harry è uno scassacoglioni e non vuole perdere la scommessa. u.u
Però tranquille, Liam non scomparirà, ho in serbo per lui molte cose tenere. u.u
EEEEEEH NULLA.
Ditelo però che vi intriga il nostro Stylesuccio, eheheh.
Okay basta, sto male, seriamente.
E nnnnothing, spero vi piaccia,
e spero non vi annoi questo mattone assurdo. :'D
Se vi garba commentate, al solito!
Un beso infinito!
With love,
Angie.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6. ***




Capitolo 6.

Son tus ojos marrones,
con esa veta verdosa.
Es tu cara de nino
y esa risa nerviosa.


"Ehm, ehm." Tossì qualcuno, dal corridoio che formavano i sedili, divisi a due a due ai lati del bus. Io e Liam ci girammo all'unisono e la figura di Harry parecchio incazzata ci fece subito rendere conto che non eravamo proprio nella situazione perfetta.

Harry cazzo basta, non sono di tua proprietà!” Si, l'avevo detto, e ne andavo fiera. Non poteva comportarsi come il bulletto della situazione, non poteva trattare in questo modo Liam, non se lo meritava.

Lui rimase stizzito dal mio gesto e girò la testa lentamente verso la mia. Incrociò i miei occhi e mi fece sussultare. I suoi occhi verdi erano impenetrabili e sembravano non voler ammettere repliche, ma non mi interessava, non mi interessava per niente.

Lo diventerai, piccola Logan.” Quel fottutissimo sorrisetto beffardo era di nuovo lì, tra il mento e il naso e io non potevo farci niente, avevo la stramaledetta voglia di strapparlo e bruciarlo, non lo sopportavo, non lo avevo mai fatto.

Non mi porterai a letto, caro Styles, e togliti quel ghigno della faccia, che mi fai solo schifo.” Quegli attimi di dolcezza che erano comparsi prima, stavano velocemente svanendo, sotto il mio sguardo attento. Lo sapevo, lo sapevo, voleva solo portarmi a letto, scoparmi come tutte le altre, e poi fottersene altamente di me. Ma non avrei lasciato che lo facesse, non a me. Non mi sarei messa in un angolino a piangere come tutte le altre, gli avrei tenuto testa, l'avrei fatto impazzire fino a che non mi avrebbe lasciato perdere; non mi importava nulla di lui.

Hei... Calmati.” Avvicinò la sua mano, fino a carezzare la mia guancia con il dorso.

Levami le tue cazzo di mani di dosso!” Afferrai la sua mano con rabbia e la spinsi lontano da me, seccata. Vedevo Liam inerme, immobile tra Harry e me. Non faceva niente, non mi stava aiutando. Forse Harry aveva ragione, forse anche lui aveva le sue stesse intenzioni, forse non era quello che voleva farmi credere. Incrociai i suoi occhi: sembravano freddi, trasparenti, non mi trasmettevano nulla. Ecco, quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Fottetevi tutti!” Mi alzai dal mio posto e sviai le gambe di Payne, per poi andarmi a sedere davanti, sfogando la rabbia con un calcio al sedile che mi stava di fronte.

Hei!” Esclamò scocciato il tipo davanti a me, girandosi e guardandomi male.

Vaffanculo.” Conclusi io, mettendomi le cuffiette nelle orecchie.

 

Dopo due ore buone di viaggio l'autobus si fermò finalmente a destinazione. Tirai un sospiro di sollievo e mi alzai, ancora incazzata. Mi voltai un attimo, solo per assicurarmi che quei due non fossero troppo vicini a me, non avrei potuto sopportarli.

Scesi velocemente e mi andai a posizionare vicino alla professoressa che aveva organizzato il tutto.

Bene ragazzi, questa è Sunset Valley, una valle perfetta per fare il nostro campeggio! Ora chiamerò le coppie e le suddette si presenteranno, prendendo poi la propria tenda e andandosi a posizionare nel punto prestabilito.” La donna dagli occhi chiari e il tono autorevole, estrasse un foglietto spiegazzato dal suo marsupio e iniziò a leggere i nomi scritti in neretto.

Jorger e Moglerat; Bominted e Riverbrown; Payne e Horan; -chinai la testa, non volevo neppure guardarlo in faccia- Logan e Styles;” Il cuore mi si fermò in gola. Avrei dovuto sopportare quel ragazzo per tre giorni? Avrei dovuto dormire nella sua stessa tenda?

Mi venivano i brividi.

Mi si presentò davanti con un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro -probabilmente avevano inventato quel detto appositamente per lui, che ne era la prova vivente- e mi afferrò per un braccio, per poi caricarsi in spalla tutta l'attrezzatura.

Siamo al bordo della valle, nessuno si accorgerà mai dei nostri rumori.” Si voltò verso di me, fermandosi un attimo e rivolgendomi uno sguardo che non prometteva nulla di buono. Rabbrividii al solo pensiero.

Ma tu sei un maniaco, mi fai schifo! E lasciami!” Urlai, divincolandomi dalla presa sul mio braccio e cominciando a camminare a passo spedito.

Hei, hei, calmati piccola!” Mi rincorse lui.

E non chiamarmi piccola, cazzo!” Sbottai ancora più forte, facendo girare Liam e Niall, di una decina di metri davanti a noi. -Fantastico!- pensai, arrossendo per la rabbia. Lo stomaco si stava contorcendo e il cuore stava perdendo qualche battito. Odiavo lo sguardo di uno dei due, ma l'altro non faceva altro che rallegrarmi, almeno un poco. Horan non mi era mai smesso di piacere, e ora, che forse avrei potuto avere una possibilità per conoscerlo meglio, avevo bruciato tutto.

Arrivai al punto prestabilito e mi voltai verso Styles, che aveva il passo affaticato e sembrava esausto, mentre concludeva la strada. Lo guardai con il sorriso strafottente che amava tanto fare lui, per poi prendergli dalle mani l'attrezzatura e iniziare a montare quell'aggeggio. Non ero di certo la femminilità in persona, anzi. Non amavo danza o quelle robe da femminuccia, il calcio era lo sport migliore che esistesse e, per l'appunto, lo testimoniava anche l'abbigliamento usuale che utilizzavo quella mattina: shorts di jeans e una semplice maglietta a maniche corte, coperta da una felpa gigantesca -di almeno due taglie più grande-.

Lascia, faccio io.” Mi prese il martello dalle mani, mentre cercavo inutilmente di sistemare qualcosa.

Non c'è problema, so cavarmela benissimo da sola. Magari nel frattempo potresti farti qualche audace biondina, di certo sarà meno seccante della sottoscritta.” Il mio tono non ammetteva repliche; ero decisamente di cattivo umore e qualsiasi parola, qualsiasi gesto, non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione.

Mi spiace, volevo solo aiutarti...” Nella sua voce sembrava esserci un velo di dispiacere nel vedermi così scazzata, ma probabilmente era solo un'illusione. Lo guardai, toccandomi la testa imbarazzata, mentre lui era intento a montare la tenda con fare impegnato. Devo ammettere però che era veramente bello e attraente, quando non aveva quello sguardo e quel sorriso di scherno; i ciuffi ribelli dei riccioli castani gli ricadevano sul viso con una naturalezza surreale e il gesto con cui passava la mano per districarli e portarli all'indietro su di me aveva un effetto a dir poco estasiante. Rimasi in piedi a guardarlo per una decina di minuti, minimo, per poi scuotere la testa rapidamente.

Perché mi stavi fissando?” Si alzò e mi guardò con fare a dir poco malizioso, facendo contorcere le sue labbra in quel sorrisetto irritante e sghembo.

Ma che cazzo vai a pensare, stavo guardando come si faceva!” Urlai subito, piantando le mani avanti per giustificarmi e sbattendo i piedi con foga come una bimba arrabbiata.

Si... vabbè!” Esclamò lui, poco soddisfatto dalla mia risposta; non ci aveva creduto.

E non ci credere!” Esclamai, incrociando le braccia al petto, offesa.

Riuscì a montare la tenda in tempo record sotto i miei occhi stupiti, che lo guardavano con ammirazione e incredulità.

Ottimo lavoro, Logan e Styles!” Esclamò la professoressa dagli occhi chiari, che ci aveva appena avvicinato. “Visto che avete finito prima di tutti gli altri, cambiatevi con calma e raggiungetemi nella tenda laggiù, che ho un compito da assegnarvi!” Indicò con tranquillità una tenda in lontananza che doveva essere la sua. Noi annuimmo con calma e la osservammo mentre andava via con estrema compostezza e velocità

Vidi Harry che si stava fiondando ad aprire la cerniera del telo blu e lo precedetti. “Prima le signore!” Risi sommessamente ed entrai.

Hey!” Esclamò lui, seccato.

Aspetta fuori e non entrare finché non te lo dico io!” Lo guardai come per dire che se avesse provato ad ignorare le mie parole l'avrei fatto morire di un'agonia lenta e dolorosa. Lui annuì preoccupato ed uscì rapidamente.

 

Odiavo il mio corpo: ogni singolo millimetro di quella pelle olivastra mi faceva semplicemente schifo e solo il pensiero che qualcuno potesse vedermi mi faceva una paura tremenda. Ero grassa e brutta. A scuola ogni tanto girava la voce, messa in giro da qualche simpaticone, di dovermi chiamare Sunshine-casta-Logan. Tutti lo sapevano ma nessuno si era mai chiesto il vero motivo. Io mi vergognavo del mio corpo e questo influiva sulla mia personalità quando si doveva destreggiare tra relazioni amorose, dalle quali ero sempre scappata.

Rimasi in intimo, voltata verso l'apertura della tenda per controllare ciò che accadeva all'esterno. Sfilai lentamente la maglietta, canticchiando tra me e me Party Rock degli LMFAO, chiudendo gli occhi quando il tessuto arrivò alla testa, cercando di essere sfilato. Non sentii la cerniera della tenda aprirsi e quando schiusi gli occhi il viso amorevole e sfacciato di Harry teneva lo sguardo su di me ed era piuttosto preoccupato.

Cazzo esci, cazzo cazzo cazzo!” Mi voltai di schiena, afferrando avidamente una maglietta e cercando di coprirmi al meglio che potevo. Avevo le gote rosse e gli occhi lucidi, non volevo che qualcuno mi vedesse, soprattutto lui. Ero grassa, brutta, tagliata. Mi aveva visto, in tutto il mio orrore ed ora mi avrebbe preso in giro per tutta la vita.

Harry balbettò qualcosa di incomprensibile, rimanendo con labbra ed occhi spalancati, immobile davanti alla mia figura di schiena.

Qu-quei t-tagli... tu...” Non riusciva a proferire parola; le braccia tremolanti gli scendevano libere lungo i fianchi e gli occhi erano ampi e privi di sentimenti all'interno, solo preoccupazione.

Si, sono un'autolesionista.” Risposi con sicurezza e rapidità, per non incappare in qualche tremolio vocale che minacciava di uscire dalle mie labbra. Si, lo ero, lo ero da quasi 6 anni, da quando mia madre morì e nella mia vita comparve Teri. Lo facevo per sopportare i dolori inferti da lei, come per rendermi conto che io potevo farmi più male di quanto potesse fare lei, per dimostrare a me stessa che ero forte; me lo ripetevo sempre, per poi premere la lama contro l'addome. Si, era lì che lasciavo le tracce più profonde, oltre che sui polsi, per non rinunciare a shorts e t-shirt. Lo facevo anche perché mi sentivo brutta e i dolori che mi infliggevo mi facevano in qualche modo sentire meglio. Il mio carattere era diventato sempre più forte e chiuso in sé stesso, e la mia sicurezza era aumentata almeno fino a quando non si attraversava il discorso corpo e relazioni.

Ero ancora voltata, immobile e impaurita. Il cuore batteva forte e i suoi passi si fecero veloci e sempre più vicini.

Mi abbracciò.

Mi strinse da dietro, senza dire nulla, passando le mani prima sui miei fianchi e poi sui tagli sulla pancia, che mi fecero sussultare. Era il primo ragazzo che avesse mai fatto una cosa del genere, il primo che avesse mai visto e toccato i miei tagli, e mi provocò dei brividi a cui non ero per niente indifferente. Mi sentivo nuda, spogliata di ogni mia protezione, come se non potessi più difendermi; la sua pelle e i suoi vestiti toccavano il mio corpo quasi nudo e in quel momento mi sentii di colpo rassicurata tra le sue braccia mentre mi baciava la spalla sinistra. Non c'era bisogno di inutili parole in quel momento, il suo respiro sul mio corpo mi faceva sentire bene.

Mi implorò di raccontargli tutto e io, dopo avergli fatto giurare sul suo 'Mike' che non l'avrebbe mai detto a nessuno, gli spiegai tutto.

 

E questi?” Nel frattempo avevo indossato una maglietta che mi arrivava a stento sotto i glutei e i miei soliti braccialetti, che lui stava sollevando con estrema delicatezza. “Li avevi anche sulla schiena...” Non voleva essere invadente ma in effetti i lividi ricoprivano gran parte della mia pelle e ormai ero abituata agli aloni che passavano dal verde, al giallo, al nero. Si perché il nero mi spaventava, era simile ad un buco nero che risucchiava tutto e mi faceva soffocare, mi faceva sentire estremamente sola e indifesa.

Oh beh, quella è un'altra storia!” Esclamai, con un sorriso forzato, riprendendomi il braccio e riposizionando i braccialetti.

La tua... matrigna?” Chiese lui. Non l'avevo mai visto con così poca sicurezza. Era un ragazzo orgoglioso e forte, con una vita apparentemente perfetta, ma ora non era così, sembrava preoccupato.

Si ma... Hey è tutto okay!” Posai una mano sulla sua spalla per rassicurarlo e gli feci uno dei miei migliori sorrisi. Continuava a guardarmi fisso negli occhi; ora i suoi erano così spenti, non sembravano impenetrabili, ma talmente chiari che lasciavano intravedere le sue emozioni e io vedevo dispiacere e... amore.

Continuava a guardarmi e non capii cosa volesse fare fino a che le nostre labbra non si sfiorarono. Le sue erano calde e umide e quando iniziarono a premere sulle mie sentii gli elefanti indiani fare la maratona nel mio stomaco. La sua lingua cercava la mia e fui ben disposta a farle giocare, intrecciandosi in movimenti calmi e piacevoli. Quel bacio non era come il precedente, che sembrava come rubato, questo era qualcosa di vero, di più profondo, qualcosa che non aveva altri fini. Rimanemmo attaccati per molto, seduti a terra, lui con le mani sui miei fianchi -a conto degli altri, snelli- e io con le braccia avvinghiate al suo collo. Quando ci staccammo fu come perdere la cosa più bella del mondo e notai che per lui era lo stesso. Gli sorrisi e lui ricambiò per poi alzarsi.

Ah, ti devi cambiare ,allora esco...” Sussurrai, per poi aprire la cerniera della tenda.

No, resta, non ho vergogna.” Un lieve sorrisetto gli solcò il viso. Si, stava tornando ad essere il solito Harry. Iniziò a togliersi la maglietta con calma e tranquillità, facendomi rimanere impietrita e sorpresa. Ero fissa sui suoi addominali ben scolpiti che da sotto la maglietta non si riuscivano ad ammirare in tutto il loro splendore. Scossi la testa e mi girai, paonazza, mentre lui ridacchiava e si cambiava con velocità.

Sai cosa mi piace di te, Sunshine?” Chiese lui, mentre io gli davo le spalle.

No, dimmi.” Risposi, con tranquillità, anche se il cuore continuava a battere con forza. Lui lo sapeva, sapeva colpire i miei punti deboli e ciò mi preoccupava; dovevo stare calma.

Che non sei così facile da conquistare.” Rispose lui, con un piccolo sospiro che indicava un sorriso accennato.

Mi girai, senza esitazione, e lo ritrovai con i jeans e una canottiera che metteva in mostra tutti i punti giusti. Lo guardai per pochi secondi per poi chinarmi a prendere un pantaloncino con la bandiera dell'America e infilarlo con rapidità. Non so per quale motivo, ma con lui mi sentivo a mio agio con il mio corpo, certo, non del tutto, ma il fatto che mi avesse visto senza volerlo e ora sapesse dei miei più oscuri segreti mi faceva sentire più leggera, come se avessi diviso a metà il peso di quella faccenda tra me e lui. Incrociai un attimo il suo sguardo, notando così che il suo era fisso su di me da parecchio; i suoi occhi verdi erano così scintillanti che parevano smeraldi e ti facevano sentire immensamente piccolo.

Styles...” Bofonchiai, prima di uscire dalla tenda. “Io ti ho raccontato tutto questo perché ormai mi avevi visto ma... sappi che noi non siamo né amici, né nient'altro.” Quante bugie in una sola frase. Si, probabilmente non eravamo amici, ma sentivo qualcosa per lui, qualcosa che non ci sarebbe dovuto essere. Stava mentendo, forse qualcosa lo provava anche lui, ma io ero una delle tante, e non mi sarei lasciata trattare a quel modo.

Lo so...” Mi sussurrò lui all'orecchio, facendomi rabbrividire, per poi sorpassarmi a passo veloce e dirigersi verso la tenda. Arrivammo dopo poco e la professoressa bionda ci guardò sorridente.

Ce ne avete messo di tempo! Si che avevo detto con calma, ma non così tanta!” Soffocò una piccola risata, per poi prendere il foglio. “Uhm, ecco. Oggi faremo dei giochi d'acqua divisi a squadre e a coppie, non posso avvisare tutti i ragazzi perciò voi mi aiuterete. Passerete in ogni tenda ed avvertirete i vostri compagni che devono trovarsi alle 14.00, dopo aver pranzato liberamente, proprio qui davanti a questa tenda, dopodiché provvederemo ad iniziare i giochi. Dividetevi, farete prima.” Ci sorrise e ci fece cenno di andare, altrimenti non avremmo finito più. Dovevamo avvertire come minimo una cinquantina di tende di ciò che avevano intenzione di fare e l'idea non era propriamente allettante, ma ormai non potevo tirarmi indietro.

Ci dividiamo?” Chiesi, guardandolo con tranquillità.

Si, io faccio la parte sinistra, tu la parte destra, ci stai?” Annuii. Le tende erano posizionate tutte a formare un cerchio, così sarebbe stato più facile riuscire ad avvertire tutti. Mi avviai verso la mia destra e iniziai a chiedere permesso, entrando nelle tende di un sacco di gente. C'era chi colsi in fragrante mentre si sbaciucchiava, chi stava parlando al telefono, chi giocava, chi faceva la lotta, chi non era ancora riuscito a montare una tenda e ciò mi fece davvero ridere. Era bello vedere tutta quella gente che abitualmente girava nei corridoi e mi scontrava senza neppure sapere chi fossi; ora tutti i volti prendevano un nome, poiché dopo aver spiegato ciò che avremmo fatto nel pomeriggio, mi presentavo e così facevano anche i campeggiatori difronte a me. Erano quasi tutti carini e simpatici, alcuni litigavano e sembravano proprio come me e Styles, altri invece erano davvero dolcissimi.

Beati loro.

Arrivai ad una tenda color fucsia intenso e chiesi permesso, aprendo poi lentamente la cerniera. All'interno trovai due ragazze. La prima, mora e con gli occhi scuri, stava rassicurando l'amica al suo fianco che stava piangendo. La ragazza alla mia sinistra era magra e slanciata, probabilmente aveva la mia età ed era davvero molto bella; riconobbi in lei un viso familiare. Ma si, certo! Era Caroline Fletcher! Cavolo se era bella, come potevo biasimare Niall, che le stava sempre appiccicato?

Stava consolando la sua amica, che invece portava una montatura di occhiali rossi ed era completamente invasa dalle lacrime. I capelli castani con riflessi rossastri le ricadevano sulle spalle e il cellulare era stretto tra le sue mani affusolate e ben curate.

Hei, vi ho disturbato? E' tutto okay?” Le guardai un po' spaesata, e subito Caroline girò lo sguardo verso di me, facendo un bellissimo sorriso.

Non c'è problema, stupidi problemi d'amore!” Esclamò lei, trasformando il suo sorriso gioioso in uno di completa amarezza.

Oh, mi spiace...” Mi avvicinai a loro, mettendomi seduta. “Dai, vedrai che si sistemerà tutto...” Usai il tono più comprensivo che riuscii a tirare fuori e subito vidi la ragazza piangere ancora più forte.

Non si sistemerà nulla, è tutto perduto!” Disse tra i singhiozzi. Aveva una voce grave e ciò mi fece capire che doveva avere almeno un anno meno di me. Aveva le mani sul viso, gli occhiali accanto alle sue gambe inginocchiate e sembrava in preda ad una crisi di nervi.

Ti prego Sylvia, non piangere...” Sussurrò Caroline, poggiandole una mano sulla spalla. Non riuscii a far altro che rimanere immobile ad osservare la scena. Sembrava che non volesse più smetterla.

Oh, dannati ragazzi! Ci devono sempre rovinare tutto.

Io non...” Cercavo le parole. “Non so cosa ti sia successo ma sappi che se stai soffrendo per un ragazzo, beh, è perché non ti merita. Perché chi merita le tue lacrime non te le farà mai versare.” Chinai lo sguardo, riportando alla mente ricordi spiacevoli.

Oh.” Smise di piangere ed alzò lo sguardo, con gli occhi gonfi e rossi dal pianto. “Grazie, ehm...” La sua voce roca, resa più grave dal pianto, sembrava voler cercare nell'aria il mio nome.

Sunshine, Sunshine Logan.” Le avvicinai una mano, che lei strinse.

Io sono Sylvia.” Mi guardò, annuendo.

Ah, ma tu sei quella che oggi ha baciato Styles davanti a tutta la scuola!” Esclamò Caroline, al mio fianco. Mi fece sussultare e aggrottare le sopracciglia.

Hei! Frena, frena, frena! Punto primo: è stato lui a baciarmi. Punto secondo: non è il mio fidanzato e non lo sarà mai!” Cercai di essere il più decisa possibile, non volevo mettere in testa alla gente idee sbagliate sul mio conto. MAI sarei stata con un tipo come Harry, che usa le ragazze come se fossero stupide bamboline ai suoi piedi. Io non ero uno dei suoi giocattoli, e non lo sarei mai stata.

E allora perché l'ha fatto?” Chiese Sylvia, stranamente incuriosita dalla conversazione.

Non ne ho la più pallida idea!” Misi le mani salde a terra, in un movimento per alzarmi, e in un battibaleno mi ritrovai in piedi. “Ah, comunque sono passata per avvertirvi che, dopo pranzo, bisogna incontrarci tutti al centro del campo per dei giochi d'acqua, iniziano alle 14! E tu, Sylvia, non piangere più.” Le sorrisi, per poi uscire rapidamente dalla tenda.


Salve genteeeeh!
Come va? :3 Io tutto bene, yo! (?)
Alloooora. Capitolo interessante direi, sono contenta di averlo scritto,
anche se non mi soddisfa proprio a pieno ><
Liam, Liam, Liam. Tipo strano, vero? Ma non vi deluderò, Sunshiam TEAM! :D (?)
Spuntano dei nuovi personaggi: Caroline (*che è Serena, ovvero Argetlam_Potter, sotto copertura,
ma shhh!) e Sylvia, che piange per amore.. ç.ç E che ci sarà molto utile nel corso della storia! :)
Abbiamo scoperto il 'piccolo' problema di Sunshine (volevo proprio affrontare l'argomento, ed eccoci qui!)
e Harry ora conosce questo suo segreto, e sembra quasi volerla confortare... Vedrete, vedrete.. ;)
E nadaaah.
Chiedo perdono per gli errori, ma non l'ho riletto, quindi... I'm sorryy! e.e
And nothing, la scuola mi sta uccidendo e non vedo l'ora che finisca. .__.
Buona fortuna per chi ha gli esami di 3° media e di maturità! Uhuhuh.
E si, so che Harry non ha gli occhi marroni, ma mi piaceva il testo v.v
Pace e Amore,
Angie.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7. ***





Capitolo 7.

 

It's all wrong, where are the plans we made for two 
If happy ever after did exist 
I would still be holding you like this 
And all those fairytales are full of it 
One more stupid love song I'll be safe.

 

Mi fiondai in un posto leggermente appartato e mi sedetti sull'erba fresca e verde. Le mie mani si appoggiarono lentamente sulla testa, scuotendo la chioma scura dei miei capelli mentre i miei occhi azzurri erano stretti. Non ci stavo capendo più nulla. Continuavo a negare a me stessa che Harry mi interessasse e sapevo bene che non era così; purtroppo l'orgoglio e la paura facevano si che mi pesasse ancora di più e la mia testa continuava automaticamente a negare qualsiasi cosa potesse succedere tra di noi. Si, insomma, quando era con i suoi amici o a scuola avrei voluto strappargli tutti i capelli, ma quando eravamo soli, quando vedeva che mi sentivo triste, lui era lì a confortarmi. Era riuscito a farmi ammettere i miei problemi di autolesionismo, problemi di cui non avevo parlato a nessuno. Mi aveva vista, in tutto il mio orrore e mi aveva abbracciata, mi aveva stretta come per dire 'hei, ci sono qui io, non devi preoccuparti, non c'è bisogno di tagliarti.'; avevo visto nei suoi occhi la preoccupazione, sentimento che non era mai affiorato in quel modo, e poi quel bacio, così intenso, così sentito, senza secondi fini. Avevo paura di soffrire, avevo paura dell'idea di chiudermi in tenda come Sylvia e iniziare a piangere sussurrando che mi aveva usato e che ero stata stupida, forse era questo che mi teneva salda con i piedi per terra. Anche perché lui sembrava quasi bipolare, sembrava che cambiasse carattere da un momento all'altro, come se dentro di lui ci fossero due menti, completamente diverse, che lottavano per prevalere l'una sull'altra, e per ora vinceva l'Harry stronzo. Il mio cuore sapeva benissimo che quello alla fine voleva solo portarmi a letto per poi dimenticarsi di me e guardarmi con sdegno, come faceva con le sue precedenti prede, ma forse mi ero innamorata dei suoi occhi così deboli, di quel bacio che continuava a dire che quello non era il vero Harry. Il mio cuore temerario, pff, che stupido. Mi avrebbe fatto star male, e io non volevo, non avevo bisogno di ulteriori sofferenze. Mi ero invaghita di Niall forse perché sapevo benissimo che non avrei mai potuto averlo, e l'idea di Harry non era mai spuntata nel mio piccolo cervellino, che ora continuava incessantemente a pensare a lui, solo a lui.

Insomma, la confusione era davvero tanta. Il cuore era deciso, sprezzante dei pericoli, e nel cervello una vocina continuava a ripetermi 'Pensaci bene, potresti pentirtene. Alla fine è solo un ragazzo, e non è quello giusto.'

Aaaah.” Scossi la testa, aiutandomi con le mani, accucciandomi sulle mie gambe incrociate. Non ce la facevo più, questo pensiero continuava a tormentarmi e il vedere Sylvia piangere a quel modo stava convincendomi sempre di più a lasciar perdere tutto.

E'... tutto okay?” Una voce, soave e calma, proveniva da qualche metro avanti a me. Con la testa ancora abbassata, vidi un paio di converse avvicinarsi e fermarsi proprio davanti a me. Alzai lentamente la testa, con estrema calma e cautela, aggiustando i capelli e risalendo sempre più su, su quel corpo perfetto, fino a che non incrociai i suoi occhi color oceano.

Niall.

S-si...” Sospirai, abbassando lo sguardo. Oh, Niall, perché doveva presentarsi anche lui in quel momento? Ora che ero divisa tra pensieri estremamente negativi ed estremamente positivi su Harry, doveva spuntare lui, che non mi aveva calcolato per tutto quel tempo e proprio ora decideva di farmi stringere lo stomaco come in una morsa.

Mi porse la mano e io la afferrai con sicurezza e con poca delicatezza così, deciso, mi tirò su, rimettendomi in piedi. Le mie mani velocemente si posarono sulle mie natiche per cercare di spazzare via i fili d'erba che erano rimasti attaccati agli shorts, poi aggiustai timidamente i capelli, portandoli da un lato e incrociando il suo sguardo un'altra volta.

Perché i suoi occhi blu dovevano fissarmi a quel modo? Sembravano voler leggere nei miei tutto ciò che provavo, e questo non doveva succedere. Chinai lo sguardo di nuovo, lasciando ricadere una ciocca di capelli sul volto olivastro, coprendomi gli occhi che stavano fissando interessati le sue converse bianche.

Ti vergogni di guardarmi negli occhi?” La sua voce era come un sussurro portato dal vento, un respiro sommesso.

Io, ehm.. no no, figurati!” Alzai rapidamente la testa e i suoi occhi mi scrutarono di nuovo. “Però ti prego, smettila di fiss... fissarmi.” Stavo iniziando a perdere la testa. Ma cos'è che non andava in me? La sfortuna continuava a perseguitarmi e Niall-occhi color cielo-Horan ne era la dimostrazione.

Hai dei bellissimi occhi, te l'ha mai detto nessuno?” Chiese, ignorando completamente la mia affermazione.

Eh? Ah, si... Grazie! Ora devo andare però, mi spiace!” Le mie guance erano in fiamme, e mentre mi divincolai per scappare da quell'imbarazzante momento, la sua mano sfiorò la mia velocemente e trattenni un gridolino stupido. Iniziai a velocizzare il passo, cercando di ritrovare le tende e, davanti a quella che stavo per raggiungere, vidi Harry, che usciva soddisfatto. Gli passai accanto in fretta e furia, sperando inutilmente che non si accorgesse di me.

Hei, hei, hei! Dove corri?” Mi afferrò un braccio girandomi verso di sé e fermandomi. Sfortunatamente la sua mano strinse proprio il punto sotto i braccialetti, così io sussultai, dolorante, retraendo la mano.

Oddio, scusa!” Esclamò lui, estremamente dispiaciuto, avvicinandosi un poco per vedere come stessi.

Non... non è niente, tranquillo.” Non finì neppure di pronunciare la frase, che stavo già 'scappando' verso la tenda. Ero agitata e non volevo che Harry mi facesse l'interrogatorio; avevo ancora le gote rossastre e gli occhi lucidi. Possibile che quel biondino mi facesse così tanto effetto?

Aprii la cerniera e mi fiondai nel mio sacco a pelo, tirando fuori dalla tasca dei jeans corti il mio cellulare. Controllai l'orario e con mio stupore ed ammirazione erano solo le 11. Decisi di dormire un poco, per tranquillizzarmi; in realtà ero davvero stanca, la testa pulsava quasi più forte del mio cuore, così mi coprii completamente, con i miei vestiti ancora indosso, e chiusi gli occhi, cercando di tranquillizzarmi, fino a che Morfeo non mi accolse tra le sue ampie braccia.

 

POV Harry.

La vidi correre a passo deciso verso la tenda, così, quando mi passò affianco, l'afferrai per un braccio. Purtroppo sbagliai presa e le mie mani ricaddero sui suoi lividi e tagli al di sotto dei braccialetti. Dire di essere mortificato era dire poco. In effetti quando ero entrato nella sua tenda e avevo visto quei tagli così visibili sul suo addome il cuore mi era arrivato in gola. Non immaginavo che la ragazza che prendevo tanto in giro fosse così timida e debole, interiormente. Per un momento pensai ad abbandonare la scommessa ma quando, dopo averla lasciata, parlai a Zayn, lui disse che se avessi mollato, sarebbe stato come aver perso, così non mi tirai indietro e decisi di continuare. In realtà non so neppure perché la baciai, in quel momento. Mi aveva confidato tutto ciò che non andava in lei e io, come fosse stato un riflesso, mi fiondai sulle sue labbra, dimenticandomi addirittura della scommessa.

Quando la presi sembrava davvero scossa, intimidita, e notai le sue guance rosse e gli occhi lucidi. Cosa le era successo? Non riuscii neppure a chiederglielo, perché lei fuggì rapidamente verso la nostra tenda. Salutai le ragazze che ero appena andato a 'trovare' e poi mi diressi verso Sunshine. La trovai appisolata nel suo sacco a pelo. Era bellissima, quando dormiva. Mi sedetti di fronte a lei per guardarla. I lunghi capelli neri le cadevano liberi sul viso e sulle spalle, gli occhi chiusi e poco truccati lasciavano notare meglio le sue lunghe e folte ciglia; le labbra erano leggermente all'insù, ed era stupendo vederla sorridere nel sonno. Come faceva a sentirsi fuori posto? Il suo corpo non aveva nulla che non andasse, eppure si vergognava talmente tanto di quello che era che non capiva quanto fosse bella. Scossi la testa. Non dovevo pensare a lei, o almeno, non in quel modo. Dovevo ricordarmi della scommessa, lei non era altro che una delle mie tante prede... Ma come facevo a far del male ad un essere così perfetto e indifeso?

 

POV Sunshine.

Aprii gli occhi e notai una figura accanto a me, distesa sul telo della tenda, fuori dal sacco a pelo. Subito i riccioli del moro mi fecero intendere che al mio fianco c'era Harry, che si era appisolato. Lo guardai per un attimo, lasciando fuggire dalle mie labbra un lieve sorriso nel vederlo così calmo e carino, senza quel sorrisetto infame che odiavo così tanto. Lo vidi mugugnare e aprire lentamente gli occhi, così iniziai a chiedermi che ci facesse lì, per terra.

B-buongiorno!” Esclamò lui, con la voce roca e impastata dal sonno.

Giorno!” Risposi con una vocina che mi uscì spontanea, mentre mi stiracchiavo con tranquillità, allungando le mani in alto. Afferrai il cellulare e il display indicava le 12.30.

Forse è meglio andare a mangiare!” Mi alzai, aggiustando alla bene e meglio il mio sacco a pelo, per poi uscire con assoluta calma dalla tenda, seguita a ruota da Harry.

Allora. Se non sbaglio lì ci dovrebbero essere i panini.” Indicai un punto del campo, vicino alla tenda della professoressa, e lui annuì, stropicciandosi gli occhi e non avendo ancora la capacità pratica di parlare, meglio.

Mi avviai verso la zona panini e ne presi uno, scegliendolo al prosciutto. Mi incamminai poi per sedermi al centro del prato e scartai con attenzione la carta d'alluminio che faceva da involucro. Stavo letteralmente morendo di fame. Addentai il panino con molto poca gentilezza e lo finii quasi subito, amaramente. Mi guardai intorno: il verde era talmente dominante che non si vedeva altro. Le piccole macchie scure che indicavano le tende si confondevano tranquillamente tra il paesaggio così calmo e sereno. Gli alberi e il bosco lì vicino erano davvero stupendi e il calore dei raggi del sole battevano avidi sul mio corpo, facendomi sentire il caldo primaverile. Si sentiva davvero moltissimo che non eravamo nella solita uggiosa Londra. Styles era sparito dalla mia vista già da un bel po', così mi alzai, scrollandomi dall'erba e mi diressi verso Caroline e Sylvia.

Hei ragazze!” Le salutai con una mano.

Ciao Sunshine!” Mi salutarono a loro volta, mentre tenevano i loro panini stretti tra le mani.

E' passata, Sylvia?” Chiesi, timidamente, sperando di non toccare un tasto dolente.

Si, ora si, grazie ancora...” Sussurrò lei, chinando lo sguardo un po' intimidita. Caroline aggrottò un attimo le sopracciglia, guardando un punto dietro di me.

Niall!” Urlò all'improvviso, correndo dietro le mie spalle con tanto entusiasmo. Mi voltai velocemente e la vidi avvinghiata a Niall, mentre gli dava un bacio debole sulla guancia. Gli occhi di lui erano ancora puntati su di me, così cercai di evitare quel contatto fulmineo, voltandomi nuovamente verso Sylvia e sorridendole imbarazzata.

Beh, raccontami un po'!” La presi per un braccio, trascinandola via.

Che succede?” Mi guardava con un leggero sorriso e un paio di grossi punti interrogativi al posto degli occhi.

Uhm nulla, vorrei solo evitare Horan, per un po'...” Le sussurrai all'orecchio, cercando di non farmi sentire da nessun altro.

Perché?!” Chiese lei, quasi urlandolo, mentre si guardava intorno, sperando in un contatto visivo con il biondino.

Hei, ferma, che fai! Se ne accorgerà, ti prego!” Le sussurrai, stizzita, mentre le tiravo una manica della camicetta.

Oh, scusa!” Sussurrò lei, dispiaciuta, tornando con gli occhi su di me. Le feci capire con un lieve sguardo che era tutto okay, così ci spostammo al centro del grande prato, ormai pieno di ragazzi allegri e di risate in sottofondo.

Comunque prima piangevo per Liam.” Un brivido mi percorse interamente la schiena, partendo dalla base del collo fin giù giù all'osso sacro. La guardai con gli occhi spalancati, chinando la testa da un lato come per chiedere di andare avanti. “Beh, eravamo fidanzati ma... Lui mi ha lasciata.” Un velo di malinconia e di tristezza l'avvolse in una stretta morsa, facendole chinare lo sguardo e scendere una piccola lacrima dall'occhio sinistro. “Mi ha lasciata dopo 5 mesi, 5 mesi bellissimi! Lo ha fatto tutto così all'improvviso! Sai... Dice di amare un'altra.” La vidi scoppiare nuovamente in lacrime e mi trattenni per non aiutarla ad allagare il prato. Lei era la ragazza di Liam e lui l'aveva lasciata presumibilmente per me? Non potevo crederci, non potevo credere alle mie orecchie. Era capace di buttare al vento 5 mesi di relazione per una stupida indecisa come me? Mi sentii contorcere lo stomaco; anche se avessi voluto, non avrei avuto il coraggio di mettermi con Liam, dopo aver conosciuto Sylvia.

Spero solo che non lo venga a sapere mio fratello...” Terminò, tra i singhiozzi. Continuava a passarsi le dita sotto gli occhiali, per asciugare inutilmente le lacrime.

Perché?” Chiesi, spontanea. Ero curiosa della sua affermazione.

Perché conosce Liam, e ho dovuto tenere segreta la mia relazione, altrimenti l'avrebbe ucciso, e ora se venisse a saperlo, scoppierebbe un putiferio.” Sospirò, chinando la testa. Aveva un'espressione davvero triste.

Dai, non preoccuparti. Troverai qualcuno meglio di lui.” Ma con che coraggio dicevo certe cose? Si, insomma, io ero il motivo per cui si erano lasciati e non so perché stessi ancora qui a consolarla, di certo lei non avrebbe dovuto saperlo.

Ciao ragazzeee!” Caroline in lontananza agitava una mano per salutarci e ci stava venendo incontro, a braccetto con Niall.

Sunshine lo conosci già? Lui è Niall! Niall, lei è Sunshine!” Fece le presentazioni, tutta allegra e sorridente, mentre gli occhi azzurro cielo di Horan erano puntati su di me. Come faceva a farmi quell'effetto così spiazzante? Insomma, mi sentivo come se stesse cercando in ogni modo di capirmi e mi sentivo stupida con quello sguardo puntato addosso. Niall era un ragazzo davvero stupendo e ora che mi stava calcolando riuscivo solo a fare una figuraccia dopo l'altra. Ero davvero troppo timida e questo mi stava uccidendo.

Ciao.” Sussurrai flebilmente, per poi alzarmi. “Scusate ragazzi, devo andare a prepararmi ora, a dopo!” Sorrisi e mi diressi a passo veloce -troppo veloce- verso la mia tenda. Sospirai, pensando di aver evitato il guaio, e in effetti era così, almeno per un secondo. Quel dannato Niall mi faceva un effetto orribile. Ero una ragazza sicura ma con lui crollava tutto, come se in un secondo tutte le mie barriere scomparissero e rimanesse la vera me, timida e insicura, lì davanti in tutto il suo orrore.

Entrai nella tenda e presi il cellulare per controllare l'orario e notai un messaggio che compariva luminoso al centro dello schermo.

Hei Sunshine, sono Liam, ti va di venire un attimo da me? Devo parlarti.

 

Notai che era ancora presto così a passo veloce arrivai alla tenda di Liam e l'aprii.

Mentre aprivo la cerniera del telone azzurro cielo i due occhioni che si mimetizzavano completamente al colore della tenda erano pronti a fissarmi.

N-Niall..” Lo guardai per un secondo, scrollando poi la testa.

Basta Sunshine, non sei una bambina, comportati come con qualsiasi altro!

Sunshine!” Sorrise tranquillo, socchiudendo gli occhi e mostrandomi una fila di denti allineati perfettamente. Era troppo perfetto per essere vero. Misterioso quanto basta, un pizzico impacciato, proprio come lo vedevo tra i muri della scuola. Ma ora non era così. Sembrava sicuro di sé, come se avesse totalmente cambiato carattere e fosse diventato mr sicurezza tutto d'un tratto. Mi scrutava con i suoi occhioni blu e aveva un piccolo sorriso appena accennato, che si lasciava intendere attraverso gli angoli delle sue labbra che erano rialzati.

Mi guardai intorno e lui era l'unico in tenda. “Liam?” Chiesi, timida.

Non c'è. Mi ha detto che saresti venuta e ha detto anche di farti rimanere qui fino a che non torna.” Continuava a mantenere il contatto visivo con me con troppa sicurezza e calma, così distolsi lo sguardo con disappunto.

Sei uno stronzo Horan, come puoi essere così... così... così tutto?

La testa vagava, i pensieri si incespicavano come in un vortice e formavano nuvole di confusione nel cervello. Lo guardai e poi cercai un punto con lo sguardo, su cui sedermi per rendere poco migliore l'attesa. Mi sedetti all'angolo opposto della tenda, a scrutarlo con timidezza.

Che cosa cazzo mi stava succedendo? Si, insomma. Prima Liam, il moretto con gli occhi da Bambi che sembrava appena uscito da una favola principesca; poi arriva il bad boy Harry, che era riuscito ad abbattere le barriere che nessun altro aveva mai fatto. Ed ora? Il biondo un po' insicuro che tanto mi aveva fatto sognare per mesi e mesi, era davanti a me e mi guardava con uno sguardo stranamente sicuro. Mi stavo.. innamorando? E -se si-, di chi?

Decisi di rompere quel dannato silenzio che stava facendo salire la tensione ancora di più, con la prima stupida domanda che mi balenò in mente.

Tu e Caroline state insieme?” Ma porca troia, perché dovevo chiedergli proprio questo? Cosa mi dice la mia mente bacata? Vuole farmi fare figure peggiori di quante me ne abbia mai fatte fare? Non si era accorto già abbastanza del debole che avevo per lui?

No...” Sembrava tranquillo, molto tranquillo, troppo tranquillo. Stava armeggiando con il braccialetto che si era sfilato dal polso destro e che aveva un color verde fluo.

Che bel braccialetto!” Oh, merda.

Brutta cogliona apatica -si fa per dire- che non sei altro perché le domande più stupide escono dalla tua boccaccia proprio al momento sbagliato?

Ora anche il mio cervello mi dava contro, perfetto direi.

Oh, grazie.” Sussurrò lui, disinteressato. Mi faceva salire i nervi il suo comportamento, perché non era il carattere che immaginavo. Insomma, quel ragazzo dolce e timido che mi ero costruita nella mia testa non era altro che una copia di Styles un po' meno perversa e un po' più ossigenata.

Scusa ma... Ce l'hai con me?” Brava Sunshine, ne hai fatta una giusta, BRAAAAAVA! Applaudiamola tutti, così certe cose le farà più spesso! Si certo, magari in quel preciso istante avrei potuto ricevere una bottiglia d'acqua addosso o qualcosa di pesante per essere stata così... diretta, ma non mi interessava. Si stava comportando come se fossi una stupida ragazzina irrequieta e questo non mi andava proprio giù.

No.” Rispose poi, secco, sempre più disinteressato, tirandomi uno sguardo di sufficienza.

Senti...” Iniziai ad agitarmi, così, per ridurre la rabbia almeno in parte -suppongo- mi alzai in piedi e lo guardai dritto negli occhi, con aria di sfida. “Sei un ragazzino insolente, con il tuo tono di superiorità non andrai da nessuna parte, okay? Quindi abbassa quella cazzo di cresta ossigenata e degnami almeno di una parola che abbia almeno in pizzico di interessamento, invece di tirarmi occhiate furtive.” Sputai fuori parole come se fossi un distributore di caramelle assalito da bambini vogliosi di dolciumi, così dovetti prendere un lungo respiro, per poi ingoiare rumorosamente e ritornare a sedermi sotto lo sguardo sconcertato del biondino. Avevo detto quello che pensavo, mi ero fatta coraggio contro la sua sfacciataggine e lo avevo lasciato di stucco. Rimasi un attimo in silenzio, seduta a terra, per poi rialzarmi e aprire la tenda.

Dì al tuo amico che se vuole parlarmi sono nella mia tenda.” Risposi secca e con un tono di voce piuttosto piatto, uscendo velocemente e ritornando nella mia tenda con passo veloce e deciso.

Hei Sunshine! Che ci facevi nella tenda di Niall e Liam?” La capacità di Caroline di arrivare al momento meno opportuno era davvero discutibile.


Ssssalve caaaari!
Ho pubblicato prima del dovuto, sono stata brava?
E' che ho visto che lo scorso capitolo ha ricevuto ben 10 recensioni e mi spiaceva farvi attendere oltre. u.u
In questo capitolo, come promesso, spunta Niall... Solo che... Non è il Niall che conoscono tutti ><'
Insomma, è un Niall leggermente più stronzo ma mooolto misterioso. Uhuhuh.
Poi, come vi avevo accennato, spunta in maniera più rilevante la figura di Sylvia, 
come ex di Liam.. E quella di Caroline come 'amica' di Niall.
Harry è dolcissimo in questo capitolo a parer mio, visto che aveva proposto il termine
della 'sfida', ma Zayn ha detto di no... ç_ç
E poi c'è Liam che vuole parlare a Sunshine, ma non si sa ancora di cosa! :o
E mi pare che non abbia molto altro da dirvi, mmhh. 
La canzone iniziale è Payphone, ed è meravigliosa. *---*
Bibah oggi è in Italia, yeee! Non sono una Belieber,
ma voglio dire a chi non è potuta andare a Milano, che ci sarà un'altra occasione di sicuro,
Never Say Never, girl!
Buona festa della repubblica.
:3
E termino qui salutando in particolare la mia Nany; stay strong, ti voglio bene.
E voglio bene naturalmente anche a tutte voi, grazie ancora per il supporto!
And sorry per gli errori, non ho potuto rileggere ><
With love,
Angie.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8. ***




Capitolo 8.

 

But you didn’t have to cut me off
Make out like it never happened
And that we were nothing
And I don’t even need your love
But you treat me like a stranger
And that feels so rough
You didn’t have to stoop so low
Somebody that I used to know.

 

Oh ciao Caroline, nulla, tranquilla. Dovevo parlare con Liam e non c'era, ma niente di importante!” La liquidai con un gesto furtivo della mano, fiondandomi con una velocità assurda verso la mia tenda, con un piccolo sospiro. Nulla contro di lei, ma in quel momento volevo solo sgattaiolare via dalle sue inutili domande sul che ci facessi lì dentro con Niall da sola. Si, avevo notato che Caroline aveva un debole per Niall e non volevo certo mettermi nei pasticci, spiegandole che avevo appena urlato contro il suo quasi fidanzato.

Aprii velocemente la cerniera e la scena che mi si presentò davanti fu a dir poco raccapricciante.

Oh.” Sussurrai, disgustata, girandomi dall'altro lato. “Vi... lascio finire in pace, torno tra un po'.” Chiusi la tenda con velocità e spalancai gli occhi, ancora sorpresa. Come potevo non immaginarmi che Harry avrebbe fatto qualcosa di disgustoso con qualche puttanella nella nostra tenda? Puah, mi vengono i brividi solo a ripensarci.

In effetti se per un secondo avevo immaginato che fosse realmente cambiato, ora mi stavo rimangiando tutti i miei pensieri. In realtà mi dava fastidio che lui intanto ci 'provasse' con mezza scuola, dopo aver baciato me. Probabilmente ora avevo la tubercolosi e neppure lo sapevo. Sospirai ancora con aria schifata, con le immagini di quei due che... buah!

Eppure ora dovevo restare lì e aspettare Liam, volevo risparmiargli la scena tanto schifosa quanto rivoltante di vedere quei due in atteggiamenti intimi.

Probabilmente non avrei dovuto fare certe scene, era logico che l'essere umano avesse istinti primordiali -anche se quelli di Styles erano decisamente esagerati- ma io non avevo mai voluto affrontare l'argomento neppure con me stessa, come se fossi qualcuno di esterno a queste cose.

Grazie al cielo intravidi in lontananza la figura di Liam che in quel momento sembrava volermi tirar fuori da quell'incubo che si celava dentro la mia tenda. Mi avvicinai a lui a passo veloce ma subito mi balenò in mente il fatto che oggi non mi avesse difeso con Styles e che per di più avesse lasciato Sylvia per me. Mi fermai di colpo.

Sunshine!” Quanta allegria!

Liam.” Ero decisamente meno felice.

Che succede?” Mi chiese lui, prontamente.

Perché volevi vedermi?” Chiesi fredda, senza guardarlo in faccia.

Lui mi si avvicinò di più. “Volevo chiederti scusa, sono stato uno stupido oggi a non difenderti contro Harry, sai ho anche...” Non lo feci finire, sembrava mortificato dal tono della sua voce e non faceva altro che peggiorare la situazione.

Lasciato Sylvia per me.” Lo precedetti, con un tono che lasciava decisamente poco spazio all'immaginazione di cosa provassi in quel momento.

Oh...” Rimase spiazzato dalla mia affermazione e in risposta iniziò a toccarsi i capelli furiosamente. “Come fai a saperlo?”

L'ho conosciuta oggi, sono entrata nella sua tenda per avvertirla dei giochi d'acqua e... l'ho trovata mentre piangeva. Ho provato a consolarla ma poi mi ha detto che l'avevi lasciata tu e... Mi sono sentita un vero schifo.” Continuavo a guardarlo negli occhi, nonostante tra poco mi sarebbe scesa una lacrima che trattenevo da tempo. Eravamo uno di fronte all'altra al centro del grande prato verde, il silenzio attorno a noi e una grande tensione che ci attanagliava, legandoci insieme.

Mi dispiace.” Chinò la testa.

Probabilmente non eri il ragazzo perfetto che immaginavo tu fossi.” Lo liquidai, voltandomi e dirigendomi per l'ennesima volta verso la tenda. Lui rimase lì, come al solito non tentò di fermarmi e non ne fui sorpresa, per nulla.

Avete finito voi due?” Mi avvicinai alla lampo della tenda blu, per non sentirmi in imbarazzo per una seconda volta.

Tranquilla Logan, puoi entrare, sono solo.” La voce di Styles riecheggiava insolente, con una piccola risata. Aprii la cerniera e il riccio era seduto di fronte a me, con un grande sorriso sul volto.

Divertito?” Chiesi disinteressata, mentre cercavo qualcosa di non identificato nel borsone.

Si, molto.” Il ghigno si allargò ulteriormente.

Da quante ragazze ti sei limonato, probabilmente potrei avere la tubercolosi e non rendermene conto.” Sospirai, mentre le mie mani continuavano a frugare angosciose e veloci in quella grande sacca.

Possibile.” Scoppiò in una risata di dubbio gusto, spostando con una mano un ciuffo consistente di riccioli.

Continuavo ad osservarlo con la coda dell'occhio, mentre frugavo ininterrottamente alla ricerca di qualcosa che non c'era, e notai i suoi occhi fissi su di me, li sentivo pungenti, come un piccolo spillo che cercava il punto debole in cui pungermi.

Non troverai mai il mio punto debole, Styles. O forse l'hai già trovato?

Cazzo, sei miss simpatia, proprio.” Esclamai, sbuffando e camuffando un piccolo sorrisetto che era emerso sul mio volto. Merda, spero non l'abbia visto.

Mister.” Mi corresse.

No no, intendevo proprio miss.” Smisi di cercare e mi girai verso di lui, indicandogli le parti basse per prenderlo in giro.

Ripetilo un'altra volta, se ne hai il coraggio.” Mi stava sfidando? Aveva già perso.

Sei una femminuccia Styles, ce l'hai finto!” Urlai, scoppiando a ridere.

Che cosa hai detto?” Si alzò lui, con un viso fin troppo serio. Oh merda, vuole stuprarmi? Che gli arrivi addosso un fulmine se mi vuol far del male! Si era avvicinato pericolosamente e adesso mi stava tenendo i polsi con la mano sinistra, guardandomi fissa negli occhi. Quel suo sguardo cristallino, irresistibile. Scrollai la testa, chiudendo gli occhi con forza. Non volevo incappare in quello sguardo, altrimenti sarei stata fin troppo vulnerabile, ma il suo respiro ormai potevo sentirlo sul viso e questo mi fece intendere che era davvero vicino.

Ripeti.” Continuò lui, sempre serio.

Sei una girl, Styles.” Mormorai, con la testa da un lato e gli occhi chiusi.

Ah si? Vuoi controllare tu stessa?” Oh bontà divina! “Ehm, non è il mio sogno, in realtà.” Conclusi, con un velo di soddisfazione, riaprendo poi gli occhi.

Bene.” Disse lui, freddo e pacato. “Bene.” Ripeté. Ma che aveva intenzione di fare? “Questa me la paghi.” Mammaaaa, ho pauraaaa! Questo mi vuole stuprareee!

Mii buttò sul mio sacco a pelo, posizionandosi su di me a cavalcioni e iniziò a farmi il solletico, ridendo come un deficiente.

No, no, no, no! Ti prego, tutto ma non il solletico!” Continuavo a ripeterlo, tra le risate sofferte che la mia voce emetteva di buon grado. Le sue mani continuavano a scivolare imperterrite sui miei fianchi e sul mio collo, mentre cercavo di dimenarmi inutilmente, mentre Styles sembrava fin soddisfatto di quello che stesse facendo. Era riuscito a farmi ridere di gusto nonostante lo avessi appena beccato a letto con una tipa dopo avermi baciato, quel ragazzo era strano.

Sunshine, tu sei diversa.” Si fermò un attimo a guardarmi, ritornando improvvisamente serio e aggrottando le sopracciglia.

Se diversa è uguale a cessa, beh allora io sono davvero molto diversa.” Sospirai, con una risata sommessa che in quel momento non doveva esserci.

Hai troppo poca considerazione di te stessa, Logan.” Disse lui, pronto a ricominciare con quella tortura.

Forse è che a sentirselo ripetere continuamente ci si fa l'abitudine e si finisce anche un po' per crederci.” Sospirai, decisamente meno allegra di prima.

L'unica cosa che mi fece accorgere che lui fosse ancora vivo, fu il suo 'oh' che risuonava davvero malinconico. Eppure era stato lui uno di quelli che lo ripeteva spesso, forse senza pensarci, forse implicitamente, ma era un menefreghista a cui non importava di cosa fossero gli altri, lui era il re e poteva fare tutto. In questa gita anche lui era diverso. Non era come lo Styles a scuola, sempre attento ad essere cool in ogni sua affermazione; questo ragazzo continuava a stupirmi.

Abbassai lo sguardo sul mio addome e notai la maglietta sollevata e i tagli in bella vista. Notai che anche lui se ne accorse in quel preciso istante e si scostò rapidamente, mentre la tiravo giù con ansia.

Non ti devi vergognare di quello che sei, non con me, non più.” Come avrei potuto credere a una sola parola di quel tipo tanto meschino quanto sexy... Momento, momento, momento. Dov'è la mia tazza di Batman? No, okay, sbagliato battuta. Da quando consideravo sexy quel procione pervertito? Sunshine, mi stupisco di te.

Mi alzai, mettendomi seduta sul sacco a pelo, e questa volta fu lui a cercare il nulla nella sua borsa. Pff, come se non sapessi che è solo un modo per non sentirsi in imbarazz... Oh merda, cinque minuti prima ero nella sua situazione!

Beh, io ora dovrei cambiarmi!” Esclamai a voce fin troppo alta, rompendo il silenzio e saltando in piedi, pimpante.

Va bene.” Disse lui, mettendosi seduto.

Ehm...” Sospirai, dopo 5 minuti passati a fissarci.

Che c'è?” Chiese lui, alzando un sopracciglio e guardandomi confuso.

C'è che dovresti uscire!” Esclamai io, arrabbiata, indicando con il dito l'uscita.

Eddaaaaai, ti ho visto in intimo, non dovresti vergognarti di me!” Sembrava tranquillo. In effetti aveva visto più ragazze in intimo -e non- lui, che non tutto il resto della scuola messo insieme.

Beh in effetti ma... mi vergogno lo stesso! Non sono come le tue puttanelle!” Iniziai ad irritarmi, tutto d'un tratto, e vidi lui confuso guardarmi, come per chiedersi se avessi assunto qualche droga istantanea.

Non rompere e spogliati, non ti guardo, non ho voglia di uscire, dai!”

Va bene, ma giuro che se guardi una padellata nelle palle non te la toglie nessuno!” Sbottai, per poi girarmi di schiena e togliere la maglietta. Sapevo che mi avrebbe guardato di sicuro, ma non potevo farci nulla.

Mi cambiai velocemente, sentendo il suo sguardo puntato sul mio. “Se hai finito di mangiarmi con gli occhi, io andrei.” Sospirai, tranquilla, sentendolo sobbalzare. Mi sfuggì un ridolino e poi mi avviai verso la tenda, seguita da Harry.

Arrivammo entrambi al raduno e tutti si girarono verso di noi, vedendoci arrivare insieme. Ciò che mi dava più fastidio era il fatto che tutti si stupissero che Harry mi stesse vicino, infondo lo faceva centinaia di volte al mese e nessuno aveva mai lanciato occhiate del genere. Non ero il tipo di Harry, questo era chiaro, ma tutte queste reazioni mi suscitavano fastidio; lo guardai un secondo e vidi che lui era davvero molto calmo. Era abituato ad essere al centro dell'attenzione, mentre io, al contrario, non ero mai stata guardata, neppure per sbaglio. Mi grattai la testa e lo guardai perplessa, ricevendo un sorriso d'incoraggiamento in risposta. Liam mi guardava, con un velo di tristezza, mentre al suo fianco, c'era Niall, che era sprezzante come al solito. Pff, che stupido.

Bene ragazzi, oggi faremo i giochi d'acqua, che si svolgeranno a coppie.” Esordì la professoressa. La mano di Harry subito scivolò sul mio braccio, fino ad afferrare la mia mano ed incrociare le sue dita tra le mie. Un sussulto lo fece accorgere che ero a disagio e subito strinse ancora di più la mano. Se fino a quel giorno lo avevo sempre considerato un ragazzo senza cuore, adesso lo stavo rivalutando. Riusciva ad imprimermi sicurezza, a rendermi più forte, a non farmi vergognare. Alzai lo sguardo, incrociando i suoi occhi e lui mi avvicinò lentamente a sé, tanto da sentire il suo profumo inebriante entrarmi nelle narici.

Styles, mi stai facendo uno strano effetto.

Si procederà a coppie secondo il proprio compagno di tenda. Quindi formate le coppie e mettetevi in fila.” La professoressa, entusiasta di ciò che spiegava, continuava ad ondeggiare a destra e a sinistra leggendo il suo foglio bianco, stretto tra le mani esili.

Ci sistemammo in fila e finimmo per puro caso dietro Liam e Niall. Tirai un sospiro e lasciai la mano di Harry, che, non soddisfatto, mi fulminò con lo sguardo. Il fatto che Liam ci fosse vicino non mi andava a genio, non volevo che vedesse me e Styles in quel modo. In fondo Harry non era il mio ragazzo, Harry non era nessuno. Per un secondo si girò verso di me: i suoi occhi trasmettevano una grande tristezza, e anche i miei dovevano essere davvero simili, visto lo sguardo fulmineo di Harry, che mi lasciò spiazzata.

Non hai ancora capito che lui non fa per te?” Mi sussurrò Styles all'orecchio, con un pizzico di gelosia nel tono di voce.

Si, perché lui era quello per me? Sembrava geloso, ma in realtà doveva essere un riflesso condizionato, o una cosa del genere; probabilmente -disgusta anche me solo la parola- mi considerava sua, e le sue cose non dovevano essere toccate. La mia mente continuava a frugare in una marea di pensieri. Se era davvero come pensavo, tutte le idee che mi ero fatta su di lui in quella giornata stavano crollando a picco come grattacieli dopo un terremoto. Non potevo aver raccontato i miei segreti più intimi a un ragazzo del genere. Una stretta al cuore mi fece sobbalzare; per fortuna riuscii a camuffare il gemito, così nessuno se ne accorse.

 

La giornata passò davvero rapidamente, i giochi furono davvero simpatici e divertenti, anche se con tutta l'acqua che mi arrivò addosso, avrei potuto formare un nuovo lago artificiale dal nulla. Harry era sempre stato al mio fianco, sorridente come non mai, come se quasi non fosse lui, come se avesse messo da parte tutte le sue stupidaggini per far spazio al vero lui. Non tanto per caso, la sua mano ogni tanto incrociò la mia, sfiorò la mia schiena e le sue labbra furono spesso vicino al mio viso, troppo vicino. Avrei potuto benissimo respingerlo, se solo il cuore non avesse perso un battito ogni volta che lo guardavo o che lo sentivo vicino, inondata dal suo profumo che sapeva di fresco. Liam stava sempre a debita distanza, a guardarmi, mentre Niall non mi aveva rivolto neppure un'occhiata nell'arco della giornata. Forse quel ragazzo non era quello che immaginavo, era un altro sbruffone che voleva farsi vedere e che non ci era riuscito al meglio. Possibile che mi fossi innamorata di un castello di carte che stava crollando?

 

Dopo un'insolita cena a base di tramezzino al formaggio, mi fiondai rapidamente in tenda, a passo veloce, con la testa china. Qualcosa esattamente sulla mia traiettoria, non riuscì ad evitare la mia travolgente e rapida corsa verso la meta, il nascondiglio. Non ne potevo più di stare in mezzo a tutta quella gente; mi sentivo oppressa, tesa, con tutti quegli sguardi intorno e soprattutto uno, quello di Liam. Mi faceva sentire vuota, stupida. E poi c'era Styles, quel pervertito che non smetteva un attimo di starmi attaccato come una cozza, ma perché? Andai a sbattere contro l'ultima persona che avrei voluto incontrare.

Chi?

Ma certo, mr sono-figo-non-guardarmi era proprio davanti a me, con quella cazzo di faccina stupida e i suoi capelli biondo platino che riflettevano la luce nonostante ormai il sole fosse calato da parecchio tempo.

Scusa.” Mormorai a bassa voce, anche se il mio tono non implicava proprio il dispiacere. Piuttosto speravo solo che cinque letterine mi avrebbero portato via da una situazione imbarazzante, facendomi sgattaiolare via nella mia tenda.

Non una risposta, non un accenno, nulla di nulla. Alzai la testa che fino ad ora era rimasta china sull'erba scura, incontrando i suoi occhi oceano, così freddi. Non sembrava voler accennare nulla, continuava a fissarmi strafottente, come se aspettasse una mia parola.

Senti, brutto stronz...”

Sei molto bella stasera, Logan.”

MOMENTO, MOMENTO, MOMENTO. Stavo sognando o 'amico' Niall mi aveva appena fatto un complimento? Che razza di problemi aveva?

C-come scusa?” Ero evidentemente shockata, lo guardavo con un sopracciglio alzato e le labbra spalancate, proprio come quei manga la cui mascella toccava terra dallo stupore.

Sei bellissima.” In una frazione di secondo le sue labbra furono sulle mie, con un movimento repentino portò la mano sul mio fianco, stingendomi di più a sé. Era così sicuro, così calmo e tranquillo, mentre il mio cuore stava per uscirmi dal petto, continuando a battere ininterrottamente con tutta la forza che poteva, come un bimbo che cercava di dimenarsi per uscire dalla culla.

Lo assecondai, continuai il bacio rendendolo più passionale, mentre la mia mano si insinuò tra i suoi capelli biondi e ossigenati. Fu il bacio più bello che un ragazzo mi avesse mai regalato -a dir la verità non è che ce ne fossero stati molti- e quando ci staccammo le mie labbra ne chiedevano un altro, anche se, purtroppo, non furono assecondate. E rieccolo la il suo sguardo stupido e irritante. Perché? Perché doveva essere allo stesso tempo così irritante e così fottutamente attraente?

Continuava a guardarmi come se dovessi parlare io, e purtroppo non era proprio il momento di proferir parola, almeno non per me; non sarei riuscita a spiccicare parola neppure sotto tortura, tanto ero paralizzata da quel bacio, da quel ragazzo.

I-io non...” Furono le uniche due strascicate parole che uscirono dalle mie labbra, mentre il mio sguardo ricadeva sui fili d'erba scuri.

Nessuno deve sapere di questo, okay?” Freddo, come al solito.

Non potevo credere che per lui fosse stata una cazzata da non ripetere, si, insomma, non poteva farsi vedere con una sfigata come me, certo! Come avevo solo potuto immaginarmi che una come me potesse essere minimamente alla sua altezza. Insomma, ragioniamo: una sfigata considerata miss castità che alla fine aveva seri problemi con il suo corpo non poteva essere all'altezza di uno come Niall Horan, la bellezza irlandese che da qualche mese viveva nell'uggiosa Londra, e nella mente di quella stupida di nome Sunshine.

Sei uno stronzo.” Sussurrai, oltrepassandolo rapidamente e scontrandolo con la spalla, mentre qualche lacrima fuggiva libera dai miei occhi. Non potevo credere di essere stata così stupida da lasciarmi imbambolare dal tipo tutto occhi dall'aspetto misterioso affascinante. Alla fine era stupido, troppo stupido per rendersi conto che quel bacio non avrebbe risolto nulla. Entrai in tenda, sperando solo che Styles fosse a scoparsi una delle sue troiette del cavolo, ma purtroppo i miei desideri non furono esauditi. Era lì, dall'altro lato della tenda a guardarmi con aria preoccupata; probabilmente dovevo avere proprio una brutta cera...

Che succede, Sunshine?” Mi chiese, un po' titubante.

Non mi chiamare Sunshine, e vai al diavolo!” Urlai con tutta la voce che avevo in corpo, asciugandomi gli occhi con una mano e tirando su con il naso. Aprii il mio sacco a pelo e mi ci fiondai senza pensarci due volte. Non volevo parlare con lui, non volevo parlare con nessuno. Questa stupida gita si stava rivoltando contro di me, mi stava facendo perdere il controllo della mia testa. Si, insomma, prima di questa pagliacciata non avrei neppure lontanamente pensato di riuscire a baciare Styles, quell'essere rivoltante, e probabilmente a questo punto preferivo il Niall tenero e carino, misterioso e sconosciuto.

E ora che ti prende?” Mi chiese, avvicinandosi a me.
“Fa tutto schifo, e poi a te non deve interessare, okay? Voi maschi fate schifo, tutti quanti!” Le lacrime non accennavano a smettere, scendevano, scendevano, scendevano con una velocità assurda sul mio viso, bagnando il cuscino. La situazione era davvero strana: qualche giorno prima non avrei mai immaginato che dopo una delusione ci potesse essere Styles vicino a me, a consolarmi, ed ora era l'unico a cui importasse qualcosa di me. Probabilmente doveva aver bevuto, o forse si era drogato, perché fino a poco prima gli avrebbe fatto ribrezzo anche il solo fatto di starmi a 10 metri di distanza.

Passerà.” Fu l'unica cosa che disse, ma con una sola parola riuscì a tranquillizzarmi notevolmente, e forse non fu solo per quello, quanto per il fatto che mi si coricò accanto, fuori dal sacco a pelo. Non osò chiedermi di 'entrare', anche perché probabilmente aveva timore della mia reazione.
“Coraggio, vieni.” Mi feci spazio nel mio caldo sacco, aprendolo, così da permettere l'entrata. Lui sorrise entusiasta, intrufolandosi vicino a me e facendomi venire i brividi di freddo. Mi strinse a sé, tanto da sentire il suo fiato sul mio collo, e non c'era nient'altro da dire. Era entrato nella mia vita in pochissimo tempo, cambiato totalmente, e, a dir la verità, non mi dispiaceva il nuovo Harry. Ma per quanto sarebbe durata questa storia?


 

Ciao belliiih!
FINALMENTE SONO INIZIATE LE VACANZE, YEEEE! Esultate con me, cm'on!
Buona fortuna a chi ha gli esami quest'anno. Posso dire a chi ha quelli di 3° media di
non farsi troppe paranoie, non è così tragica! :D Mentre un grande in bocca al lupo
a chi ha la maturità, studiate, studiate! (?)
Ho i capelli rosso estintore (fucsia secondo un'amica) e
oggi mi sono esibita con 'True Colors' alla festa di fine anno della mia scuola, fuck yeah! :3
(Angie, a loro non fotte un cazzo, lo sai?)
Vabbè vabbè! Dettagli :')
Iniziamo col capitolo altrimenti faccio la nota più lunga dello stesso, lol.
Penso che in quella tenda nella parte iniziale voi abbiate capito cosa stava succedendo, no?
Ecco, io sono morta dal ridere per scriverlo! x'D
E poi c'è Liam, povero cucciolo indifeso, trattato maluccio da Sunshine.. :c
Ma se ha paura di Styles non va bene, codardo! ç_ç
Harry si avvicina sempre di più a Sun ma lei non sembra accettare tutta quella 'fama' ç_ç
E poi Niall.
La canzone iniziale è dedicata a quella parte (leggete la traduzione! :3), mi sembrava appropriata,
e in più io amo quella canzone *Q*___ Ok basta.
Niall è stato un po' stronzo, ammettiamolo, è un ragazzo davvero misterioso, sembra che cambi
da un secondo all'altro, ma più in la lo conosceremo meglio.. Uhuh.
E Harry? Pucci pucci bubu, amore della mammaaaaah. *---*
*muore di diabete*
Ora vi abbandono, che ormai vi sarà cresciuta la barba a sentire le mie ciancerie :'D
Scusate per gli errori, qualcuno può scappare ç^ç
Recensite in tanti, pace e amore. :D (e viva il verde!)
Angie.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9. ***




Capitolo 9.

 

Look inside, look inside your tiny mind
and look a bit harder,
cause we’re so uninspired,
so sick and tired
of all the hatred you harbor.
Fuck you, fuck you very very much,
cause we hate what you do
and we hate your whole crew,
so please don’t stay in touch.
Fuck you - Lily Allen.


 

"Harry..." Sussurrai, quasi spaventata dalle mie parole, mentre il mio sguardo era fisso sul blu intenso della tenda, che lasciava trasparire le luci all'esterno.
Si?” Chiese lui, con tranquillità. Mi stava abbracciando 'da dietro', tenendomi stretta a sé, e suppongo avesse un'aria tranquilla.

Perché lo fai?” Abbassai la voce ancora di più. Insomma, non sapevo cosa aspettarmi, non volevo rovinare quello che sarebbe successo. Sapevo che ragazzi come lui non cercavano storie serie, ma dovevamo DTR, cioè Definire il Tipo di Rapporto. Non poteva andare avanti tra un bacio e l'altro, un giorno a litigare come pazzi e il giorno dopo diventare quasi inseparabili. Tutto questo mi stava facendo impazzire.

Fare cosa?” Chiese poi, spaesato.

Sospirai, chiusi gli occhi e cercai di sembrare il meno agitata possibile. “Insomma... Fino all'altro giorno mi odiavi ed ora sembra quasi che tu tenga a me...” Un altro sospiro si impadronì della situazione. Avevo fatto la scelta giusta? Adesso dovevo solo aspettare una sua risposta.

Beh...” Sembrava imbarazzato, probabilmente non sapeva cosa dire. Brutto segno. “In realtà non lo so.”

Ma che cazz?

Si, cioè, ti sei cambiata davanti a me, ora per me non sei più la ragazzina casta che voleva vivere per la scuola... Sei diversa da quello che immaginavo... Forse è perché ti ho conosciuto meglio, non lo so, non lo so.” Era agitato, visibilmente agitato; avrei quasi potuto giurare che stesse tremando, ma forse quella ero io. Balbettava e... quando mai Harry Styles aveva balbettato? Non era il tipo perfetto che immaginavo fosse. Oddio, non perfetto per me, ma perfetto per tutte le ragazze con cui era stato, le quali lo definivano 'strabiliante', 'meraviglioso', 'fantastico', 'perfetto'.

Perché alla fine tu sei solo un po'... strana.” Sembrò quasi liberarsi di un peso. “Ma, in senso buono, non fraintendere! Sei... diversa. Diversa da tutte quelle che mi faccio ogni giorno, diversa perché da me non vuoi nulla, non pretendi nulla, mi odi! Ed è questo che mi piace di te.”

Risi, contagiandolo. “Ti piace il fatto che ti odi?” Che ragazzo strano!

Si.” Era serio, dannatamente serio, e il fatto mi preoccupava in un certo senso. Come potevo piacere a un tipo come lui?

Oh...” Sospirai, chiudendo gli occhi e cercando di dormire. Speravo di cancellare quella conversazione ma quello non era esattamente ciò che si aspettava lui. Sembrava fremesse all'idea di portare avanti quella stupida chiacchierata, non sapevo dove volesse arrivare, ma sapevo solo che non volevo ascoltare ancora i suoi racconti, non volevo lasciarmi imbambolare come tutte le altre, non volevo innamorarmi di lui.

GRAZIE MORFEO, TI AMO!

 

Il giorno dopo mi risvegliai ancora stretta tra le sue braccia calde. Alzai una mano flebilmente per afferrare il telefono che stava esattamente sopra la mia testa e scrutai l'orario con attenzione: 7.15.

Possibile che per una volta che potessi dormire almeno fino alle 8.30 dovessi svegliarmi a quell'ora? Probabilmente era l'abitudine di alzarmi presto, ma perché quando dovevo farlo non riuscivo mai a svegliarmi in tempo per arrivare in orario? Stupido cervello complicato.

Mi strofinai gli occhi con le mani e cercai invano di riaddormentarmi, visto che il fiato caldo e flebile di Harry sul mio collo non aiutava di certo il mio cuore a smettere di palpitare. Era inutile, dovevo ammetterlo almeno a me stessa, mi stavo invaghendo di quel coglione da strapazzo di Harry.

Ripensai alla giornata precedente e i ricordi di Niall e del bacio non furono dei migliori, e poi la mezza litigata con Liam, le occhiatacce, Sylvia, Caroline, era tutto così confuso, così difficile. Volevo scappare, scappare da tutto, andarmene anche da lì. Forse era meglio il fatto di non avere amici, di non avere questioni da risolvere, perché tutto quello stress era difficile da sopportare, anche se l'idea di aver conosciuto gente mi metteva a mio agio. Non che fossi una disadattata sociale, ma c'ero davvero vicino.

Hei buongiorno mattiniera.” Una voce roca e incupita dal sonno mi rimbombò nell'orecchio, calda e gentile. Harry probabilmente si era accorto del mio risveglio e il fatto di darmi un buongiorno decente -cosa che mai nessuno aveva fatto in tutta la mia vita- era davvero una cosa stupenda, anche per il fatto che io, appena sveglia, l'unica cosa che sarei riuscita a fare sarebbe stato mandare a fanculo il mondo intero.

Giorno.” Mi limitai a dire, anche perché la mia voce era a dir poco raccapricciante di prima mattina -probabilmente paragonabile a quella di un trans-.

Mmh bene, cosa ci attende oggi?” Disse, stiracchiandosi e alzandosi velocemente dal sacco a pelo. Solo in quel momento notai che portava solo i suoi boxer e arrossii visibilmente, coprendomi rapidamente il viso con le mani. Cielo santo avevo dormito con un ragazzo in mutande, e neppure me ne ero resa conto. Sunshine hai la sensibilità di un'elefantessa incinta.

Beh, non ne ho la minima idea.” Mi alzai anch'io, togliendo la maglietta tranquillamente. Ormai sapevo che vergognarmi davanti a lui non avrebbe portato a nulla, probabilmente aveva visto più lui ragazze in intimo che un ginecologo... e non era proprio il massimo dei vanti.

Andiamo a fare un giro?” In effetti erano solo le 7.30 e l'incontro sarebbe stato solo alle 10, quindi avevamo, con i dovuti calcoli, due ore e mezza libere da passare a proprio piacimento.

Harry annuii, facendo comparire un bel paio di fossette molto pronunciate sulle guance. “Andiamo!” Esclamò allegro, per poi prendermi la mano ed aprire la tenda. Un brivido mi percorse da capo a piedi, rendendomi inerme alla situazione e facendomi trascinare da quel riccioluto.

La mattina era fresca, profumava di rugiada e l'erba era ancora bagnata. Il silenzio era meraviglioso, e decisamente poco probabile da udire in quei giorni, quindi dovevo farne tesoro. Tirai un sospiro di sollievo e solo allora mi resi conto che eravamo in un posto che non avevo ancora visto.

Dove siamo?” Chiesi ad Harry, guardandomi intorno spaesata.

Siamo quasi arrivati, aspetta.” Le fossette si pronunciarono velocemente sulle sue guance, mentre il suo sguardo era sempre puntato davanti. In poco tempo ci ritrovammo in un posto isolato in mezzo al bosco. Era tutto davvero accogliente: le foglie degli alberi si strusciavano tra loro per via del vento e producevano un sottofondo delizioso, mentre il letto d'erba era soffice e spesso. Mi guardai un attimo intorno e poi puntai il mio sguardo nei suoi occhi che erano radiosi, come al solito. Inarcai un sopracciglio, in attesa di spiegazioni, e le sue fossette divennero due veri e propri buchi, mentre il suo sorriso si allargava a dismisura.

Ti piace?” Sussurrò, a pochi centimetri da me.

S-si ma... perché mi hai portato qui?” Ero titubante. Non riuscivo a comprendere le sue intenzioni, anche se in un certo senso mi sentivo tranquilla, accanto a lui.

Era un sentimento mai provato prima.

Per una ragazza speciale, volevo che ci fosse un posto speciale.” Il suo viso non esprimeva nulla, e ciò continuava ad imprimermi ansia. Le dita continuavano a picchiettare ai lati delle gambe per l'agitazione e il mio labbro stava per ribellarsi dal troppo morderlo.

Cosa intendi per...?” Non riuscii più a tenere lo sguardo, e in pochissimi secondi le sue labbra erano sulle mie, pronte a baciarmi con foga.

 

POV Harry.

L'avevo portata in quel posto perché la mia intenzione era di chiudere la scommessa al più presto possibile. Non credevo che sarebbe stato così difficile comportarmi con lei come facevo con tutti, eppure era così e quella sera non avevo mentito, lei era speciale. Era la prima volta che qualcuno non si appiccicava morbosamente a me dopo aver notato un certo interesse da parte mia, e mi faceva piacere, ma quello che era iniziato per una scommessa, doveva finire come tale. Mi dispiaceva, e per questo volevo chiudere i giochi velocemente, poi sarebbe tornato tutto come prima, ignorandoci a vicenda. Forse non sarei stato più così ostile con lei, visti i segreti che mi aveva confessato, ma di certo non saremmo rimasti amici.

Mi dispiace Sunshine.

 

POV Sunshine.

Rimasi impietrita dal gesto, decisamente inaspettato. Lo lasciai fare, anche se non intensificai il bacio. Sentii la sua mano calda posarsi sulle mie scapole e scendere giù fino alla schiena, per avvicinarmi a sé. Con l'altra mano mi prese la testa da dietro e continuò imperterrito. Appena si staccò i suoi occhi furono sui miei, osservandomi curiosi e allegri, di un verde davvero intenso. Che occhi meravigliosi.

In un attimo, non so neppure come, mi ritrovai sdraiata sull'erba; lui era accanto a me e con un gesto rapido della mano -che faceva intendere la sua abilità in certe cose- mi fece girare verso di lui e cominciò nuovamente a baciarmi con passione. Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare; infondo cosa avevo da perdere?

La sua mano mi carezzò il viso, procurandomi un brivido intenso, per poi scendere giù, fino al bacino. Quando mi resi conto di cosa volesse fare, lo fermai con la mano.

No.” Mi alzai di scatto e lo guardai negli occhi, con rabbia. Stava ottenendo quello che voleva? Mi stava usando? “Se hai fatto il gentile con me solo per farlo con me, beh, ti sbagli di grosso.” La delusione solcò il mio viso. Come poteva avermi illuso in quel modo? Beh in realtà dovevo immaginarmelo. Ma io non ero come tutte quelle sue troiette, io non ci sarei stata per niente al mondo.

No, aspetta...” Harry tentò in vano di fermarmi, quasi scioccato dalle mie parole. Ma cosa pretendeva? Che stessi al suo stupido giochetto? Poteva scordarselo.

Vai a fare in culo.” Fredda, acida. Mi avviai verso l'uscita del bosco a passo veloce, fino al punto in cui mi misi a correre. Gli occhi erano lucidi. Mi sentivo così stupida ad aver lasciato che potesse illudermi in quel modo.

Fanculo ad Harry, fanculo a Liam, fanculo a Niall, fanculo a Teri, fanculo a tutti.

Non dovevo piangere, non dovevo piangere. Continuavo a ripetermelo ma questo non cambiava le cose, difatti qualche lacrima iniziò a rigarmi il viso velocemente, fermata con movimenti repentini dalle mie mani. Mi infilai nella tenda e presi le mie cose, buttando tutti i vestiti dentro la borsa con rabbia e delusione. Harry sapeva del mio segreto, proprio lui, ed ora avevo paura, perché avrebbe potuto abbattere con facilità tutte le mie difese. Un'altra lacrima scappò dai miei occhi, prima di aprire la tenda e trovarmi davanti Harry sconvolto. Il suo viso era dispiaciuto, aveva gli occhi lucidi. Mi guardava con l'aria da cucciolo, ma di certo non mi avrebbe fatto cambiare idea.

Sunshine non è come credi, ti prego...” Cercava di implorarmi, bloccandomi le braccia con le sue mani possenti.

Oh, si invece. Mollami! E non chiamarmi Sunshine.” Puntualizzai, puntandogli un dito contro e urlando. Mi dimenai a tal punto che mi dovette mollare, così riuscii ad avviarmi verso la tenda di Sylvia e Caroline.

Sunshine, tu sei diversa! Ti prego, mi dispiace!” Cosa voleva ottenere con questo? Il mio perdono? Poteva scordarselo. La rabbia percorreva tutto il mio corpo direttamente nelle vene e non mi voltai un secondo, altrimenti l'avrei preso a pugni. Mi fermai un secondo, sempre dandogli le spalle, e sospirai.

Credevo di aver conosciuto la parte migliore di Harry Styles, una parte che nessuno aveva mai conosciuto. Una parte che significava tanto, la parte bella. E invece era tutta una farsa per portarmi a letto. Ti ho raccontato di tutto, sai molte cose di me, cose che non sanno neppure le persone più fidate, e tu hai saputo rovinare tutto. Credevo fossi qualcosa di diverso dal solito pezzo di merda che sembravi essere, e invece mi sbagliavo alla grande.” Ripresi a camminare e i suoi passi dietro di me non si udivano più. Si era arreso, avevo colpito nel segno, e un piccolo sorriso di compiacimento comparve sulle mie labbra, anche se in realtà mi sentivo uno schifo. Mi ero lasciata trasportare troppo, nonostante sapessi che tipo fosse.

Che ingenua.

Pff, pensare che lui fosse buono? Ma cosa mi era preso?

 

Permesso?” Chiesi sussurrando, quando ormai ero davanti alla tenda di Caroline e Sylvia.

Un allegro “Entra!” in coro mi fece sorridere; portai la mano alla cerniera e velocemente spalancai l'ingresso trovandomele davanti, sorridenti e sorprese.

Sunshine!” Sorrise Sylvia, aggiustandosi gli occhiali e socchiudendo gli occhi gioiosamente.

Sylvia, Caroline!” Le salutai con un gesto della mano, cercando di sorridere il più possibile.

Hei, che succede?” Mi guardarono dubbiose, puntando poi lo sguardo sulla mia borsa piena di vestiti.

Ho litigato con il mio compagno di tenda... posso stare qui da voi questa notte?” Sfoderai il mio miglior sorriso, toccando i capelli nervosamente e poggiando la borsa a terra.

Ma certo, tranquilla! Cos'è successo?” Chiese Caroline, timidamente, facendomi spazio per sedermi tra loro.

Preferirei non parlarne.. scusa.” Scossi la testa, accomodandomi sui cuscini. Non volevo tirar fuori la faccenda, non mi fidavo così tanto di loro e poi avrebbero fatto troppe domande. Sarebbe uscito fuori di tutto ed era quello che mi preoccupava di più. Annuirono velocemente, sorridendo per farmi capire che non c'erano problemi.

 

Per tutto il giorno la risata fu il centro dei nostri discorsi e conoscendole bene, capii che Caroline era una ragazza dolce, spontanea, esuberante e spigliata, mentre Sylvia era timida e riservata, ma quando iniziava a fare battute non si fermava più. Caroline, a malincuore, confessò di avere un debole per Niall e per me poteva anche tenerselo, visto il suo stupido comportamento, anche se, nonostante tutto, solo a sentirne parlare mi venivano i brividi. Sylvia spiegò nei dettagli la sua relazione con Liam e del fatto che suo fratello non ne era al corrente e mai avrebbe dovuto saperlo, essendo davvero troppo protettivo nei suoi confronti.

Hei Sun! Perché non vieni alla festa a casa mia, domani sera? Lunedì non c'è scuola e i miei sono fuori casa da una settimana e non rientreranno prima di altre due, quindi ci sarà da divertirsi!” Sylvia era entusiasta del suo party e letteralmente elettrizzata all'idea di musica, cibo e alcool, ma soprattutto tanti ragazzi che l'avrebbero fatta distrarre dall'imminente figura di Liam. Era in prima superiore, voleva farsi conoscere e, per esperienza diretta, questa era l'opzione migliore.

Certo Sylvia, con molto piacere!” Esclamai, sorridendo. Si, di certo ci sarebbe stato da divertirsi ed era da tempo che non partecipavo ad una festa. Car-car e Sylvia iniziarono a battere le mani e a tirare urletti di gioia, scoppiando in una sentita risata.

 

Notte Sun-sun!” L'esuberante Caroline si inoltrò nel suo sacco a pelo ridendo.

Notte Car-car, notte Sylvia!” Spensi la luce e rapidamente caddi in un sonno profondo, nel buio della notte.

Il giorno dopo, la partenza sarebbe stata di prima mattina e la sveglia suonò all'alba, sotto le lamentele di tutte. Aprii gli occhi grugnendo e li strofinai per la troppa luce che entrava da uno spiraglio formato da un minuscolo buchetto nella tenda. Mi alzai lentamente e mi vestii senza svegliarle, facendo moltissima attenzione a non farmi vedere. Appena dopo aver indossato la maglietta scollata e i pinocchietti marroni, vidi le ragazze alzarsi e cambiarsi rapidamente sotto i miei occhi.

Beate loro che non avevano vergogna a mostrare il loro corpo...

Scossi la testa e presi il cellulare, che non conteneva messaggi. Sospirai lentamente e poi uscimmo tutte e tre sorridendo. Liam ci passò davanti tirandoci un'occhiata sorpresa e Niall, al suo seguito, du travolto dalla furia di Caroline che gil salutò in braccio tutta contenta. Io e Sylvia ci guardammo negli occhi per un attimo, per poi scoppiare a ridere pensando a Caroline che per poco non buttò a terra Horan. Subito il ragazzo mi tirò uno sguardo fulmineo, tornando un attimo serio, spostando poi gli occhi sulla ragazza tra le sue braccia e sorridendole teneramente.

Niall!” Gli scoccò un bacio sulla guancia, allegra come una bimba dopo un bel giro al lunapark.

Liam si era avviato avanti, dopo aver ricevuto il mio sguardo accusatore. Mentre io e Sylvia lo osservavamo andare via, le strinsi la mano; 'io ci sono',questo significava, e in effetti ero lì, pronta a catturare ogni suo cedimento e debolezza.

Eccoci Sushine! Ti ho già presentato Niall, il mio migliore amico?” Si, certo, migliore amico... Arrivarono mano nella mano, come due fidanzatini e il sorriso di Horan si affievolì lentamente al vedermi.

Si, me l'hai già presentata.” Disse, strafottente, con un sorrisino che mi ricordò molto Styles.

Dannazione, sempre in mezzo quello!

Già...” Mi limitai a rispondere, in completo imbarazzo, mentre chinavo la testa soffermandomi a guardare l'erba schiacciata dai miei piedi ed inumidendomi le labbra secche.

Beh, noi andiamo!” Mi trascinò via Sylvia, afferrandomi un braccio e lasciando soli i due.

Ma che cazz?” Urlai, mentre mi strattonava.

Arrivammo vicino alla nostra tenda e si decise a mollare la presa, parendo finalmente la bocca.

Ti piace, vero?” Sorrise tranquilla.
“Io? Eh? Cosa?” Ma come aveva fatto a capirlo? Il cuore aveva iniziato a battere fortissimo e intorno a me si era formata come un'aura di calore a causa dell'agitazione, mentre le mani tremolanti distruggevano gli angoli della maglietta.

Ti piace, ammettilo!” Continuò lei, sicura, guardandomi con un sorrisetto in pieno volto.

Un po', prima... ora no, è uno stronzo!” Alzai la voce, irrigidendomi istantaneamente. Era la verità.

Mmh, capisco... Ma come fai a dirlo?” La sua faccia sembrava davvero simile ad una 'trollface', e ciò mi angosciava non poco. Non volevo raccontargli di quello che mi era successo, altrimenti se Caroline lo fosse venuto a sapere sarei stata nei guai.

Lascia stare Sylvia, a me non piace nessuno!” Esclamai, per togliermi dai pasticci, buttando una mano avanti e facendola cadere moscia, scoppiando poi in una fragorosa risata.

Ragazzeeee!” Sentii una voce chiamarmi da dietro, così mi voltai velocemente e vidi Caroline sbracciarsi ed agitare i suoi lunghi capelli castani, per chiamarci. “Tra poco partiamo, quindi muovete quel culo e venite qui!” La finezza in persona, quell'adorabile ragazza.

In un attimo arrivammo al bus e con assoluta lentezza ci avvicinammo a Niall, che al suo fianco aveva Liam. La mano di Sylvia cercò la mia velocemente, per poi stringerla. Aveva paura e cercavo di confortarla il più possibile.

Ignoralo, fottitene, è uno stronzo...” Le sussurrai all'orecchio, cercando di tranquillizzarla. La vidi annuire ed alzare di colpo la testa, passandogli accanto con aria fiera e lasciandolo davvero stupito. Lo guardai anch'io, con un sorriso pieno di approvazione per il gesto, per poi girarmi e salire sul bus. Più ci pensavo e più mi dispiaceva, alla fine l'aveva lasciata per stare con me, anche se ad una sola parola di Styles si ritirava come in un guscio. Non sai lottare per quel che vuoi? Non lo otterrai mai, mi spiace.

Sylvia mi trascinò con sé negli ultimi posti, così appena accomodatami, mi guardai in giro: Niall teneva gli occhi in alto, mentre Caroline, al suo fianco, gli punzecchiava la pancia; Liam era seduto qualche posto più avanti di me, da solo, almeno fino a che Harry non gli si accomodò accanto, con un sorriso tranquillo. Non me la raccontavano giusta quei due.

Scusa Sylvia, non mi sento molto bene.” La liquidai, infilandomi le cuffiette nelle orecchie ed osservando il panorama che mi fece appisolare.

 

Girai lo sguardo e vidi che Sylvia si stava alzando, guardando fissa davanti a sé e sorridendo. Al suo posto comparve Styles, che mi guardava curioso e malizioso.

Che cosa vuoi?” Risposi, fredda.

Voglio che tu mi ami.” Sembrava serio, dannatamente serio e dannatamente attraente.

Ma io lo faccio già!” Gli sorrisi, girandomi completamente verso di lui e poggiando le mani sul bracciolo.

Vuoi essere la mia fidanzata?” Mi chiese, guardandomi fisso negli occhi e prendendomi le mani, stringendole poi tra le sue. Erano così calde e possenti, mi facevano sentire al sicuro, amata, piena di gioia. Il mio cuore stava per scoppiare, ero decisamente in trance, osservando i suoi occhi verdi e meravigliosi incrociarsi con i miei azzurri.

Ma certo!” Gli schioccai un bacio in piene labbra.

Hey! Hey!”

 

Hey! Hey! Hey svegliati dormigliona!” Una mano mi stava scrollando dal mio sogno, mentre il viso di Sylvia mi guardava curioso e allegro. “Siamo arrivati!”

Gn... Un attimo Har...” Ci volle un po' prima che mi accorgessi che era solo un sogno, dopodiché scattai sull'attenti e guardai Sylvia sconvolta, maledicendomi di aver solo iniziato a pronunciare il suo nome. Portai una mano sulle labbra e i miei occhi si fecero più grandi e più impauriti.

Siamo arrivati?” Sussurrai, preoccupata che avesse potuto sentire.

Si, certo, non c'è nulla di così sconvolgente!” Si mise a ridere lei, per poi alzarsi e guardare dritto avanti a sé, sorridendo.

Deja-vu.

E se... e se fosse davvero successo quello che mi era comparso in sogno? No, non poteva essere. E per l'appunto la persona che ci stava venendo incontro era Caroline, tutta pimpante.

Sylviaaaaah!” Urlò, saltellando e abbracciandola.

Caro!!” La strinse fortissimo, dandole un bacio sulla guancia.

Quanta tenerezza! Erano dolcissime; mi avevano spiegato di essere diventate migliori amiche da poco, anche se si conoscevano da una vita, e in effetti invidiavo un'amicizia come la loro, perché non avevo mai avuto vere e proprie amiche.

Se avete finito di amoreggiare, avrei da prepararmi per una FESTAAAA!” Mi misi ad urlare, facendo ridere le altre due, visto che eravamo rimaste solo noi sul bus. Alzai le mani al cielo e sorrisi, mi sentivo felice con loro.

Tieni Sun-sun, questo è l'indirizzo di casa mia, la festa inizia alle otto, ci vediamo lì!” Sylvia mi porse un foglietto con su scritto un indirizzo, così annuii con calma e la salutai, per dirigermi a casa.

Appena entrai, corsi di sopra per evitare la vipera e mi preparai in fretta. Indossai un vestito senza spalline con una fascia azzurra e dei veli bianchi che fungevano da gonna. Non era nulla di così provocante, visto che arrivava quasi al ginocchio, ma il solo fatto che indossassi vestiti era un evento eccezionale. Mi truccai velocemente e indossai un paio di tacchi bianchi, afferrando una piccola pochette sul mio comodino. Scesi senza fare il minimo rumore e quando fui sulla soglia di casa urlai “Io esco, non so quando torno!”, per poi richiudermi la porta dietro ed avviarmi verso casa di Sylvia.

 

Prima di arrivare al porticato, mi guardai intorno: il piccolo giardino era verdissimo e ben curato, con molti fiori a far da cornice. La casa dall'esterno sembrava davvero ampia e metteva in bella vista i tre piani di cui era fornito l'edificio. Era di legno dipinto completamente di bianco, mentre il tetto a punta era rosso. Attesi un attimo. Non so per quale motivo, ma l'ansia mi stava assalendo e non voleva per nulla andarsene. Mi decisi. Pigiai il campanello con fin troppa timidezza e attesi una risposta che non sembrava voler arrivare. Risuonai nuovamente e un forte 'arrivo!' che sembrava provenire da lontano mi fece accorgere che c'era una figura maschile dentro quella casa. La porta si aprì e rimasi molto più che sorpresa da quel che mi trovai davanti.

Che ci fai tu qui?” Chiesi, mentre indietreggiavo lentamente.

 

Heilà bellezze!
Come stanno andando gli esami? :3 Facili? Spero proprio di si, ma si dai, che siete tutte promosse!
Inizio con un caloroso grazie a chi sta leggendo questo, a chi mi segue, a chi mi recensisce
e a chi mi sprona anche con qualche riga a continuare con questa storia che fa invidia a beautiful :'D
Siete tutti stupendi, si, pure te che leggi e non ti sprechi mai a commentare, fantasmino, uhuh.
La canzone iniziale è abbastanza vecchia, ma io l'adoro, la conoscete? *O*
Beh, io si, lol.
*Domanda che non centra un cazzo con la storia*: Le vostre passioni? Qualcuno che canta come me?
Dai voglio interessarmi un po' :3 (Scrivetelo nelle recensioni, dopo la recensione xD)
Okaaay, direi di poter iniziare a parlare del capitolo.
Mi ucciderete, lo so.
*Prende scudo e si prepara a ricevere chili di pomodori, comprese le cassette*
Non so a voi, ma a me Harry fa pena.. :c Cioè, è stronzo, logico,
però vuole finirla lì cercando di non combinare guai e invece... *boooom*
Ri-spuntano Sylvia e Car-Car (non notate che Car-Car sia un nome tenerissimo? *uuu*)
che la ospitano in tenda e che riempiono il capitolo.
Sylvia si rende conto che a Sunshine PIACEva Niall però mantiene il segreto,
si spera, lol.
Sun cerca di sostenere Sylvietta, comportandosi male con il povero cucciolo Liam.. :c
MA NON TEMETE, TEAM SUNSHIAM!
*Spoiler, spoiler, spoiler, spoiler*
Il soooogno! Ma che teneri sono quei due? Bom, li amo. LOL.
E poi la festa.
Chi ci sarà li? Perché Sun è tipo terrorizzata? SI ACCETTANO SCOMMESSE, GENTEEEE!
 W il blu. *-*
Oddio, non ho la minima idea di cosa dire per concludere il tutto, spero di non aver dimenticato nulla,
corro a rispondere alle recensioni del precedente capitolo! Bye! **
Angie. c:

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Capitolo 11
*** Capitolo 10. ***




Capitolo 10.

 

 

Tell me everything but don’t you say
he’s what you’re missing baby.
If she’s the reason your leaving me here tonight,
spare me what you’re thinking and tell me,
tell me a lie.

You’re the charming type.
That little twinkle in your eye,
gets me every time.
And well there must ‘ve been a time
I was a reason for that smile.
So keep in mind...
Tell me a Lie - One Direction.


 

"C'è una festa!" Sorrise, con tranquillità, Styles, altrettanto stupito dalla mia presenza.

E chi ti ha invitato?!” Chiesi, incazzata, ringhiandogli contro e aguzzando la vista. I pugni erano stretti, la mascella serrata. Perché dovevo sempre trovarmelo davanti? Speravo di poter passare una bella giornata in compagnia di Sylvia e Car-car e invece mi ritrovavo davanti quel coglione.

Guarda che questa è casa mia!” Scoppiò a ridere, schernendomi, di nuovo. Possibile che avessi sbagliato casa? Controllai l'indirizzo l'ennesima volta eppure sembrava giusto. Feci due più due e ricollegai... Sylvia era la sorella minore di Styles? No, non era possibile!

Sun! Entra!” Spuntò da dietro il ragazzo la mora, tutta allegra e truccata. I miei dubbi si erano risolti: erano evidentemente fratelli. Annuii e la seguii lentamente, entrando in casa e scansandolo.

Non... Non sapevo foste fratelli!” Esclamai stupita, indicando il ragazzo alle mie spalle.

Purtroppo si!” Esclamò lei, evidentemente scocciata. Oh, finalmente una ragazza che capiva come mi sentivo solo alla vista di quel tipo. Anche perché tutte le ragazze che conoscevo non facevano altro che sbavargli dietro come cagne in calore, senza alcun ritegno. Lo ritenevano un dio greco sceso in terra per salvare donzelle in difesa, come un modello della Abercrombie comparso magicamente davanti a loro per rendere la vita migliore. Ma alla fine era solo uno sbruffone che voleva solo una cosa dalle ragazze, e di certo non era l'amore. Sorrisi a Sylvia, facendole capire che condividevo tutto quello che pensava, mentre Styles, alle nostre spalle, non sembrava così felice di ricevere quei 'complimenti'.

Ehm ehm...” Tossì, fingendo, per far vedere che c'era.

Mi girai di scatto e gli puntai un dito contro. “Non ti permetterò di rovinarmi la festa.” Dopodiché andai verso Sylvia e la raggiunsi in camera sua, per aiutarla a prepararsi.

Mi aveva chiesto di raggiungerla prima dell'inizio della festa così le avrei dato una mano e avevo accettato di buon grado l'offerta.

Ma sei bellissima stasera, non ti credevo così elegante!” Sylvia mi afferrò una mano e mi fece fare una giravolta, per ammirarmi nel mio vestito e nei miei insoliti tacchi.

In effetti -dissi appena mi fermai- è difficile che indossi un vestito.” Sorrisi timidamente. Non ero il genere da vestito, ero una tutto leggins e t-shirt, perché non amavo mettere in mostra le gambe e trovavo decisamente più comodi i pantaloni alle gonne. Le felpe erano all'ordine del giorno e non mi facevo problemi ad andare in giro senza trucco. Insomma, ero un vero e proprio maschiaccio. Sylvia invece era l'opposto, sempre ben truccata, elegante e raffinata, curata in ogni minimo particolare.

Che ti metterai?” Mi misi a guardarla sorridendo, osservando che aveva ancora una tuta addosso e mancava un'ora alla festa.

Non lo so, mi dai una mano?” Annuii fiera e la raggiunsi vicino al suo immenso armadio, stracolmo di abiti di alta moda.

Wow.” Fu l'unico suono che riuscii ad emettere davanti a tutti quei tessuti, degni di una top model. Uno di tanti mi colpì fin da subito: un vestito rosso, con una fascia all'altezza del seno che scendeva giù morbido con una gonna di tessuto lucido e con un paio di bretelle. Forse era un po' troppo corto, ma a Sylvia sarebbe stato davvero bene.

Questo!” Urlai, entrando completamente in quell'armadio enorme e afferrando la gruccia dell'abito che avevo scelto. Mi voltai verso di lei e glielo mostrai fiera, vedendo i suoi occhi illuminarsi.

Lo Chanel! Ottimi gusti!” Si mise ad applaudire e in quattro e quattr'otto si fiondò nel bagno adiacente alla sua camera per cambiarsi.

Chan che?

Ero finita nella casa del presidente per caso? Feci spallucce e uscii dalla camera, mentre Sylvia era intenta a cambiarsi e qualcosa mi faceva intuire che ne avrebbe avuto per molto. Scesi le scale lentamente per prendere un bicchiere d'acqua e mi sentii come una ladra, a sgattaiolare facendo attenzione a non farmi vedere da Harry. In giro non lo si vedeva, probabilmente era nella sua camera, così, dopo aver guardato in almeno quindici stanze diverse, tirai un sospiro di sollievo pronta a dirigermi verso la cucina.

Cercavi me?” Parli del diavolo, spunta il coglione.

Mi girai lentamente, dopo aver sbarrato gli occhi preoccupata e spaventata. Il mio sguardo passò rapidamente sul suo corpo, partendo dai piedi nudi e arrivando fino all'inizio di un asciugamano in spugna bianca. Il cuore si fermò per un attimo e le mani iniziarono a tremare. Il mio corpo si stava scaldando e dalla fronte trasparivano minuscole goccioline di sudore per l'agitazione. Alzai ancora lo sguardo, temendo qualsiasi reazione da parte mia, soffermandomi -inevitabilmente- sui suoi addominali scolpiti e una meravigliosa v sul bacino.

Gesù mio reggetemi altrimenti svengo sul colpo e non mi rialzo più.

Ehm...” Farfugliai imbarazzata, riempiendo le mie guance di un acceso rosso. Chinai nuovamente lo sguardo, comprendo il viso con le mani e ripensando a quello che era successo il giorno prima. Con le mani toccai i veli bianchi del mio vestito e lo scansai rapidamente.

No, non cercavo te. Non ti voglio proprio vedere stasera, sono stata chiara?” Alzai temeraria i miei occhi, incrociando i suoi così verdi e cristallini e mi pentii subito del mio gesto azzardato.

Ti prego, ascoltami. Io non... non volevo. Hai frainteso. Mi dispiace...” Sembrava dispiaciuto. Sentii la sua mano poggiarsi all'infisso della cucina, mentre io prendevo con difficoltà il bicchiere tra le mani, ancora tremolanti per il contatto con i suoi occhi.

Senti.” Dissi dura, cercando di prendere coraggio e girandomi rapidamente. “Non mi interessano le tue scuse, lasciami in pace.” Posai il bicchiere sul lavandino e salii rapidamente le scale a passi veloci e pesanti, con gli occhi lucidi. Li strofinai rapidamente, scrollando la testa e cercando di non pensare più a quello che stava succedendo. Non mi interessavano le sue scuse, non dovevo farmi imbambolare; ero solo una delle tante e di certo non glie l'avrei data vinta. Styles, con me non attacca, quindi togliti dalla testa il fatto che possa essere tua amica, tanto meno tua trombamica, okay? Okay. Il fatto che si volesse scusare mi sembrava semplicemente l'ennesima presa in giro e io non mi facevo prendere in giro da nessuno. Il cuore continuava a battere ad una velocità assurda, ripensando a quei due giorni passati stranamente bene con lui, e poi di quel suo stupido visino che aveva rovinato tutto.

Falso, egoista, bugiardo.

Appena arrivata in cima alle scale, notai che la porta di Sylvia era chiusa, così a passo veloce, mi ci fiondai e bussai, chiedendo un flebile 'permesso', che scaturì il movimento repentino della porta e la comparsa sulla soglia della stupenda Sylvia, perfetta.

Caaaaspita!” Esclamai stupita, indietreggiando e allargando le braccia per contemplarne meglio la bellezza. Era magra e slanciata, con un fisico perfetto, i capelli erano lisci e al posto della sua solita montatura portava un paio di lenti a contatto che le ingrandivano anche se di poco l'occhio. Era truccata in modo meraviglioso e una collana dorata le cingeva il magro collo. Le gambe completamente scoperte -cosa che si poteva permettere- la facevano ancora più alta e il vestito che arrivava circa 10 cm sopra il ginocchio le stava a pennello.

Che ne dici?” Chiese, sorridendo timidamente e coprendosi le guance con le mani.

Sei stupenda, Sissi.” Sorrisi. Era la verità; quella ragazza era davvero carina, e non riuscivo ancora a capacitarmi del perché mai Liam avesse potuto lasciare tale bellezza per innamorarsi di uno scorfano come me.

Ci abbracciammo e il suo profumo mi invase le narici. Era perfetto pure quello.

Scendemmo con tranquillità le scale, non vedendo Harry da nessuna parte. La casa era davvero enorme così dovetti seguire sempre Sylvia per paura di non perdermi in quell'enorme villa che da lì a poco sarebbe stata piena di ragazzi ubriachi e barbie vogliose.

E' tutto pronto...” Disse, indicando i tavolini stracolmi di cibo e bevande di ogni genere. “Lì ci sono i liquori e lì le bibite analcoliche, lì gli stuzzichini e alle 10 arriveranno le pizze.” Sembrava entusiasta. Era la festa del secolo, quella che non l'avrebbe fatta più dimenticare e doveva essere bellissima. Probabilmente non sarebbe filato tutto liscio; magari qualche ubriacone perso sarebbe andato a sbattere contro la cristalliera del '500 del signor Styles o magari le coperte dei coniugi sarebbero state irrimediabilmente macchiate, ma questo a Sylvia non sembrava importare per nulla.

Sorrisi ed annuii ad ogni minima cosa, ma la testa continuava a pensare a Styles e a quello che era successo tempo prima. Ora mi trovavo in casa sua e cercavo stupidamente di levarmelo di torno. Mi sentivo confusa e la testa mi pulsava, ma stavo cercando di pensare solo a divertirmi e a passare una bella serata. Un campanello mi risvegliò dai miei pensieri e mi fece intendere che gli invitati fremevano ad entrare. Sylvia corse alla porta e la spalancò, urlando un calorosissimo 'benvenuti' alla cinquantina di ragazzi fuori che trepidavano per entrare.

Subito la casa si riempì e la musica iniziò a tuonare nelle casse poste in molti angoli della casa.

 

Dopo due ore la casa era sommersa di gente e diventò come un'enorme discoteca casalinga, con persone che si scatenavano saltando in vestitini fin troppo corti e in jeans fin troppo aderenti. Non ero il tipo che amava ballare, così me la svignai al tavolo dei liquori e degli alcolici e presi una birra cercando inutilmente di aprirla con l'apribottiglie.

Dannata puttana, apriti o ti butto fuori dalla finestra!”

Una mano calda si posò sulla mia e mi fece sussultare.

Lascia, faccio io.” Alzai lentamente lo sguardo, risalendo il braccio e trovandomi davanti il dolce viso di Liam e che mi sorrideva tranquillo. In quattro e quattr'otto aprì la birra e me la lasciò tra le mani, mentre ero ancora incantata a guardarlo. Quella sera era davvero bellissimo, dovevo ammetterlo, e aveva un fascino particolare, una luce negli occhi che non avevo mai notato. Quel suo sorriso appena accennato sulle labbra lasciava trasparire una timidezza meravigliosa, al punto giusto. Quando lo guardavo mi sentivo felice, come se mi stregasse con quel suo viso dolce e quel suo fare un po' impacciato.

Grazie.” Gli sorrisi, alzando la voce per sovrastare la musica, che era davvero altissima.

Figurati... Siamo eleganti questa sera!” Urlò a sua volta, mentre mi riconsegnò la birra tra le mani, che strinsi agitata. Continuavo a passarla da un palmo all'altro, con fare abbastanza nervoso perché, stranamente, mi sentivo più imbarazzata di lui.

Oh grazie! Comunque scusa per l'altro giorno è che Sylvia è mia amica e...” In realtà mi maledissi per il fatto di aver tirato fuori il discorso, anche perché non sapevo come continuare, semplicemente dissimulavo facendo finta di niente e guardando altrove. L'occhio, che continuava a passare sulla folla per cercare di evitare quello di Liam, cadde su Harry che stava provandoci tranquillamente con una bella barbie. Sentii in un attimo il suo sguardo su di me e velocemente tornai a guardare Liam.

Non c'è problema, Sunshine.” Sorrise timidamente, mentre si apriva una birra analcolica e la sorseggiava. Ricambiai il sorriso con uno appena accennato. Mi sentivo estremamente agitata; per poco il cuore non aveva le palpitazioni e il fatto che Harry si stesse avvicinando con quella zoccola di certo non prometteva bene. Il mio sguardo decise da solo di cercare il riccioluto tra la folla e lo visualizzò tra gli ubriachi in 'pista da ballo', mentre continuava si appiccicava alla biondina con estrema foga. Strinsi gli occhi, scrollando la testa per levarmelo dalla testa; ero con Liam ora, e di certo quel ragazzo non mi avrebbe distratt... Cazzo di occhi di merda, così non aiutate, non giratevi verso di lui... OOOOH CI RISIAMO... Momento. Si sta avvicinando? Oh cazzo, oh cazzo, si sta avvicinando a noi con quella? Punta nella nostra direzione? Siamo sicuri? Oh Dio mio se esisti, ti prego inceneriscilo, fagli cadere una lampada in testa o magari un pianoforte, tipo come in quella pubblicità, hai presente?

Era allegro e sorridente, mentre la sua mano era delicatamente poggiata sulla schiena della sua nuova fiamma, mentre si dirigeva verso di noi. Ci voleva rovinare la festa? Non lo avrebbe fatto, e avevo un'idea per fargliela pagare.

Liam -girai la testa e lo guardai fisso negli occhi, seria.- baciami.” Non sapevo esattamente cosa mi passasse per la testa in quel momento, ma sentivo che era la cosa giusta da fare, per far capire a quel riccio che neanche io sentivo la sua mancanza.

COSA?” Il suo viso non era così sconvolto; probabilmente non aveva sentito ciò che avevo detto per via della musica troppo alta. Sospirai, lentamente, per poi dirigere per un'ultima volta lo sguardo verso la coppietta che veniva a passo spedito verso di noi ed era sempre più vicina. Infine puntai i miei occhi in quelli di Liam, poggiandogli una mano sulla spalla e facendola poi rapidamente scivolare dietro la sua nuca con un gesto repentino. Avvicinai il suo viso al mio e lo baciai con dolcezza, poggiando le mie labbra sulle sue. Subito rimase impietrito dal mio gesto, sbarrando gli occhi ma non staccandosi; poi però lo vidi lentamente rilassarsi, socchiudere gli occhi e intensificare quel bacio inserendo la lingua. Quel bacio era pieno di sentimento, non come avevo immaginato: era un misto di dolcezza e tenerezza, tanto amore e un po' di amarezza da parte mia, per il fatto che inizialmente avevo pensato a farlo solo per far vedere a Styles di cosa ero capace; ora però non era così, insomma quel bacio mi stava piacendo, e anche la mano di Liam che mi aveva preso il fianco e avvicinato a sé. Sorrisi tra le sue labbra e ci staccammo lentamente.

Lui sorrise. Io sorrisi.

Awww, ma è un amore quando sorride. Bello lui!

Con gli angoli delle labbra ancora sollevati, mi girai verso Harry e non lo vidi; agitai la testa a destra e a sinistra e notai che la bionda barcollava sui tacchi mentre qualcuno la trascinava su per le scale.

Ottimo Sunshine, hai fatto quello che dovevi fare ed è andata anche meglio del previsto!

Ghignai, ero contenta. Mi girai verso Liam e gli schioccai un ultimo bacio sulla guancia, prima di sorseggiare di nuovo la mia birra, allegra.

 

POV Harry.

Gironzolando per casa avevo trovato una bella biondina che prometteva bene: gambe affusolate, occhi chiari, seno prorompente e bel fisico. Sembrava interessata a me e non vidi perché non avrei dovuto provarci, infondo Sunshine non mi parlava e quella sera avrei dovuto starle alla larga. Purtroppo c'era sempre la scommessa di mezzo e continuavano a frullarmi in testa mille paranoie, mentre ormai sentivo sempre di più che non ce l'avrei fatta. La vista di Liam e Sunshine che parlavano, però, mi fece ribollire il sangue. L'avevo minacciato eppure continuava a fare di testa sua, e se non avessi vinto la scommessa, di certo lui non avrebbe 'vinto' lei.

Baciai la bionda davanti a Sunshine, speravo che in quel modo l'avrei fatta ribollire di rabbia, per poi dirigermi verso di loro e rovinargli la testa. A metà strada, però, mi bloccai d'improvviso, mentre il sangue si gelava nelle vene e gli occhi si spalancavano. Lasciai cadere la mano che fino a quel punto era rimasta dietro la schiena della biondina, facendola aderire ai miei fianchi. Non potevo crederci, stava baciando Liam, davanti ai miei occhi. Non avrei potuto sopportare altro, e quel ragazzo me l'avrebbe pagata, ma ora come ora, per sbollire la rabbia, decisi di fare una cosa che solitamente mi rilassava, e che di certo mi avrebbe tolto dalla testa quella piccoletta. Afferrai per un braccio la ragazza al mio fianco e la portai di sopra con molta rapidità, facendola velocemente accomodare nella mia camera sul mio letto. Subito capì le mie intenzioni, così decise di fare da sé, sfilandosi con agilità il vestito nero che portava e alzandosi per baciarmi.

 

Tra i respiri affannati la mia mente continuava a ripensare all'immagine di Sun che baciava Liam e non riusciva a darsi pace. Nonostante fossi decisamente impegnato, neanche quello, che di solito funzionava per tutto, riusciva a togliermela dalla testa.

Possibile che...? No.

Chiusi gli occhi, sospirai. Stavo bene, ma mi mancava qualcosa...

Sunshine!” Sospirai involontariamente.

Brutta testa di cazzo, che hai fatto?

Solo poco dopo mi resi conto di quello che avevo appena fatto. Mi bloccai d'improvviso, spaventato, sperando che la ragazza non si fosse accorta di quello che avevo fatto, anche se il suo viso non diceva proprio la stessa cosa.

Sunshine?” Chiese, alzando un sopracciglio e mettendosi a sedere sul letto repentinamente.

Eh? Cosa?” Dissimulai, guardandomi intorno.

Chi è Sunshine?” Ripeté la ragazza, più incazzata che mai.

E che ne so?!” Non riuscivo neppure a guardarla negli occhi. Non avrei saputo mentire, me l'avrebbe letto negli occhi che pensavo a Sunshine. Iniziavo realmente ad agitarmi. Probabilmente quella ragazza avrebbe montato su un putiferio e a quel punto nessuno mi avrebbe più tolto dalla testa quella bambinetta.

Ho detto: chi.è.Sunshine.” Scandiva le parole con un tono pesante e arrabbiato, mentre scendeva dal letto e si rivestiva. Non volevo risponderle, così mi limitai a sedermi sul letto e a rivestirmi lentamente come un cucciolo ferito.

CHI CAZZO E' SUNSHINE?!” Urlò. Urlò come mai avevo sentito urlare una ragazza. Mi fece rabbrividire a tal punto da poggiarmi le mani sulle orecchie per tapparle. La sua voce squillante penetrava nei timpani e provocava un fastidio tremendo. Nonostante la sua vocina nervosa non risposi, facendo finta di niente, e la vidi sparire dietro la porta. Istintivamente sospirai, ma poi mi ricordai della festa e del fatto che ci fosse anche lei. E se l'avesse scoperto? Sarebbe stata la fine.

La seguii, tentando invano di fermarla e acchiapparla per un braccio, ma quella stronzetta senza scarpe correva più di una pantera. Scese le scale con una rapidità incredibile, per poi arrivare allo stereo, stoppare la musica e urlare: “Chi cazzo è Sunshine?” Aveva le mani tese sui fianchi, un sopracciglio alzato e uno sguardo non del tutto promettente. Continuava a guardarsi intorno con fare minaccioso fino a che una manina timida e spaurita spuntò tra tutte le altre teste.

No, cazzo, no.

Mi coprii il viso con le mani, lasciandole poi cadere rovinosamente lungo i fianchi. Vidi la biondina dirigersi verso la mora a passo fin troppo rapido, fino a trovarsela davanti agli occhi, fin troppo vicina.

Sei una puttanella.” Le ringhiò in faccia, mentre la folla si era ammutolita e gli stava intorno sconvolta. Lo stesso Liam guardava la bionda con una faccia sospettosa, in attesa di qualcosa. Qualcosa che io non volevo che accadesse.

 

Bellezze bellissime! <3
Cosa posso dire? Scusate scusate scusate tanto çç Ci ho messo un secolo, ma è che in questi tempi
non stavo più scrivendo perché ho iniziato a vedere tutte le puntate di glee e le sto letteralmente 'divorando'
(in 5 giorni sono a metà della 3° stagione!).
Comunque spero che ne sia valsa la pena, anche perché questo capitolo è... cosa non è? HAHAHAH!
Partiamo dal fatto che abbiamo scoperto un bel particolare della storia, cioè che Sylvia è la sorella minore
di Styles e che quindi lui è il padrone di casa.
Seconda cosa, c'è FINALMENTE un bacio tra Liam e Sunshine, siete felici? *^* Io si, tantissimo!
In questo capitolo invece Harry fa una figura di merda ipergalattica! HAHAHAHAH
Voi non sapete quante risate mi son fatta per scriverlo :'D
Insomma, non sono molto brava a scrivere scene 'hot' ma ho fatto del mio meglio,
cercando di non entrare in particolari ma solo in ciò che mi interessava approfondire. °-°
Volevo ringraziare chi la scorsa volta ha recensito e ha parlato delle sue passioni,
sono stata molto felice. *^*
Volevo poi proporvi una cosa, che ho visto qualche anno fa sul forum di The Sims:
praticamente avevo pensato, appena finita questa, di creare una storia i cui fatti più importanti
siano decisi da chi legge e recensisce.
Mi spiego meglio:
Ad esempio se nella mia storia scrivo che una ragazza fa una domanda per il college
che sogna da anni e alla fine del capitolo arriva la lettera di cui lei sta per leggere il
contenuto, vi porrò di fronte al bivio e i recensori, oltre la semplice recensione,
dovranno decidere quale delle due scelte farà la protagonista o la svolta
importante della storia (in questo caso il bivio consiste tra l'accettazione
alla scuola o meno).
Spero di essermi spiegata bene.. D: Ditemi che ve ne pare. :D
Per ultimo (suppongo. :o) volevo parlare della scelta della canzone.
Adoro quella canzone *^* E poi volevo qualcosa che fosse dedicato in qualche modo
da Harry a Sun (ed è un po' come se fosse lui a parlare, quindi c'è qualcosa che lui non
ha ancora esplicitato. u.u). Il 'terzo incomodo' di cui parla quella parte del testo
sarebbe Liam, quando Harry li vede baciarsi e il fatto del 'lasciarlo' è una piccola
metafora, se così possiamo chiamarla.
Ok, sono soddisfatta della mia lunghiiiiissima nota (record!) e quindi vi volevo solo chiedere
di lasciarmi una recensione (anche piccolina)  :3
Un bacio grandissimo, al prossimo capitolo. :*
La vostra
Angie.

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Capitolo 12
*** Capitolo 11. ***




Capitolo 11.

 

 

If I was your boyfriend, never let you go.
Keep you on my arm girl, you’d never be alone.
I can be a gentleman, anything you want.
If I was your boyfriend, I’d never let you go, I’d never let you go.

Tell me what you like yeah tell me what you don’t.

I could be your Buzz Lightyear fly across the globe.
I don’t never wanna fight yeah, you already know.
I am ‘ma a make you shine bright like you’re laying in the snow.
Boyfriend - Justin Bieber.




La biondina che prima stava con Styles, ora mi era davanti e continuava ad attaccarmi con fare minaccioso. Continuava ad agitarmi il dito davanti al viso, mentre mi insultava senza un apparente motivo.Ma che cazzo vuoi? Puttanella tua mamma.” Mi ero stufata di starla a sentire.

Non sono io quella che se la fa con tutti.”

Ma che problemi hai?” Iniziai ad alzare la voce, allontanandomi.

Sai com'è, Harry Styles ha urlato il tuo nome mentre facevamo sesso.” La sua mano volteggiò nell'aria e si infranse sulla mia guancia, poi sembrò spegnersi all'improvviso, tutta quella rabbia che traspariva dai suoi occhi intensi.

Oh merda. Oh merda. Oh merda, merda, merda.

Girai la testa verso Styles, cercando un dissenso, che invece confermò l'affermazione con le mani sulla faccia e un'espressione sconvolta, mentre scrollava la testa facendo ondulare i ricci. Tutta la folla mi fissava con gli occhi sgranati, occhi che avevo anch'io. Non ci potevo credere. Da un lato la cosa mi faceva ridere, ma dall'altro mi preoccupava, che ora tutti sapessero che, si, insomma, aveva urlato il mio nome! Qualcuno si mise tra noi due, cercando di evitare una possibile rissa femminile, mentre io mi misi una mano sulla guancia e corsi verso il bagno, schivando tutta la gente che mi si parava davanti. Di sfuggita vidi Sylvia, che era più sconvolta di me, non tanto per il fatto che suo fratello lo stesse facendo durante la sua festa -cosa non così insolita-, quanto per il fatto che quel casino centrasse con me. Chiusi la porta del bagno davanti alla faccia di Styles, che aveva cercato di seguirmi per 'spiegarmi tutto'.

Cosa c'era da spiegare? Feci spallucce e mi sedetti sul water chiuso.

Sunshine apri!” Urlava, bussando forte alla porta con i pugni.

Levati dal cazzo.” Risposi, scocciata, con la voce affaticata. Non so alla fine neppure che male ci fosse in quello che era successo; dovevo essere felice che fosse successa quella cosa così 'stramba'?! Non riuscivo neppure a rendermi conto di cosa stessi provando in quel momento, non sapevo quello che mi stava prendendo. In cuor mio sentivo una leggera sensazione di piacere, ma subito veniva oscurata dal bruciore alla guancia. Quel ragazzo mi stava confondendo le idee come un uragano. Scrollai la testa mentre il bussare sull'anta della porta si faceva insistente e la musica di sottofondo mi rimbombava nelle orecchie.

Apri Sunshine, non fare la bambina, dai!” A quelle parole saltai in piedi e aprii la porta con forza, premendo e sprigionando tutta la mia forza sul povero pomello. Davanti a me, Harry era sorpreso del mio repentino cambio di idee e mi guardava un po' spaesato. Guardai alle sue spalle e grazie a Dio nessuno ci stava guardando più di tanto, così lo afferrai per un braccio e lo trascinai dentro la stanza per poi richiudere a chiave la porta e appoggiarmici con le spalle. Lui si era accomodato sul bordo della vasca e mi guardava senza espressione, mentre io ero abbastanza nervosa e le mie mani lo dimostravano, mentre le dita picchiettavano insistentemente sul legno bianco.

Non sono una bambina.” Risposi calma, incrociando le braccia e fissandolo senza problemi, mentre lui sorrideva leggermente.

Scusa per prima, scusa per il casino, per lo schiaffo, per...” Non lo lasciai finire, mi precipitai vicino a lui e gli tappai la bocca con la mano, per zittirlo, mentre lui sbarrava gli occhi e mi guardava come per chiedersi che cosa mi stesse prendendo.

Tu non ti rendi conto di quello che hai fatto, vero? Ora tutta la scuola mi riderà ancora di più dietro, perché penseranno che io sia una delle tue puttanelle; insolito, vero?” Non sapevo bene cosa stessi dicendo, ma le parole uscivano da sole affilate come piccole lame.

Ma che ne posso io? Fidati, se avessi potuto non l'avrei fatto.” Farfugliò, muovendo le labbra sotto la mia mano. In effetti aveva ragione, di certo la figura di questa sera non gli aveva fatto onore ed aveva umiliato più lui che me. E ora io gli stavo dando contro.

Scusa.” Lasciai la mano e la mia rabbia si assopì lentamente, mentre le braccia mi cadevano lungo i fianchi e indietreggiavo fino a toccare il lavandino. Distolsi lo sguardo da lui, puntandolo sul vestito che mi arrivava sopra le ginocchia e lo sistemai lentamente con le mani, aggiustando poi i capelli neri e portandoli avanti. Mi sentivo in soggezione, mentre il suo sguardo era fisso su di me, lo sentivo perforarmi, come se volesse leggermi, e se avessi incontrato il suo sguardo sarei stata fin vulnerabile e avrebbe capito che... Infondo mi aveva fatto piacere quel fatto. Non volevo ammetterlo a me stessa, ero una codarda che rifiutava i suoi sentimenti, ma infondo che ne poteva una ragazza come me contro un ragazzo del genere? Era una sfida persa in partenza.

Perché hai baciato Liam?” Cercò di essere il più disinteressato possibile, ma anche un sordo avrebbe potuto riconoscere nella sua voce l'interessamento. Adesso aveva abbassato anche lui lo sguardo e osservava le mattonelle che ricoprivano l'intero pavimento.

E' stato qualcosa di improvviso, ho sentito di doverlo fare e l'ho fatto.” Ero una bugiarda. Una grandissima bugiarda. L'avevo fatto per fargliela vedere a quello stupido, e invece ora stavo mentendo. Il bacio era stato meraviglioso ma non era quella la mia intenzione iniziale.

E quindi ti metterai con lui, ora?” Sussurrò, continuando a tenere lo sguardo basso.

Mi ricomposi ed aprii la porta del bagno, lentamente, sotto il suo sguardo indagatore. “Forse.” Sussurrai, per poi scomparire dietro la grande porta di legno bianco e liscio, lasciandolo da solo.

Sentivo tutti gli sguardi puntati su di me, ma in quel momento non mi importava granché; che mi fissassero pure. Camminavo in cerca di Liam, dovevo parlargli, non eravamo riusciti a definire realmente il bacio e dovevo farlo, una volta per tutte. Sul mio cammino, però, incappò quel codardo di nome Niall Horan, che, come al solito, mi si parò davanti e si fece scontrare di proposito. Alzai la testa lentamente e lo fulminai con lo sguardo.

Ciao.” Sussurrò lui. Non era tranquillo come al solito, sembrava più agitato e insicuro. Le mani erano dietro la nuca, sfregavano i capelli biondi e le sue labbra venivano continuamente stuzzicate dai suoi denti, mentre le mordeva.

Ciao.” Risposi fredda. “Senti, non ho tempo da perdere con te, quindi lasciami passare.” Cercai di superarlo, ma la sua mano arrivò prima al mio braccio, fermandomi.

No, aspetta, ti devo dire una cosa.” Gli feci cenno di continuare. “Mi... Mi dispiace per l'altro giorno, è che... Non so cosa mi è preso. Ti-Ti ho detto di non dire niente altrimenti Caroline... Beh, sai com'è Caroline. Non sono come credi, Sunshine, io sono... Abbiamo iniziato con il piede sbagliato.” Continuava a tagliare a metà le frasi, ad avere tremolii nella voce e a guardare il terreno imbarazzato; sembrava sincero.

Okay, ti credo. Mi dispiace, magari sono stata un po' dura, ma adesso devo andare, scusa!” Scappai velocemente, riuscendo ad adocchiare Liam dall'altro lato della stanza, mentre ciondolava sulla sua sedia, elegante come al solito.

Liam.” Mi parai davanti a lui, con un grande sorrisone, mentre poggiavo le mie mani sulle sue, che a loro volta erano adagiate sulle gambe. “Ti va di ballare?” Inclinai la testa da un lato, facendo cadere una ciocca di capelli e mostrando l'imponente orecchino che portavo. Sorrisi, cercando di convincerlo, e lo vidi annuire facendo un piccolo sorriso appena accennato. Mi strinse le mani e si alzò dalla sedia, portandomi in mezzo alla pista piena di gente e iniziammo a ballare sulle note di Ma Cherie. Proprio come nei film, la musica si interruppe, per far spazio ad uno di quei lenti balli da coppie, dove tutti gli innamorati si baciano per la prima volta. Guardai Liam negli occhi, per capire cosa volesse fare, e sentii le sue mani stringermi i fianchi ed avvicinarmi a sé, facendo aderire i nostri corpi perfettamente, mentre le mie braccia gli cingevano il collo per poi cadere libere e morbide. Appoggiai la testa sulla sua spalla, e lui fece lo stesso, così iniziammo ad ondeggiare lentamente tra la folla. I piedi mi facevano un male assurdo, così in un momento sfilai le scarpe e le lanciai in scivolata in un angolo, sotto le risatine compiaciute di Liam, che mi stringeva di nuovo e mi osservava con i suoi occhi timidi ma curiosi allo stesso tempo.

Per quanto riguarda prima...” Gli sussurrai all'orecchio, mentre ondeggiavamo sulle note di un lento.
“Shhh... Non rovinare questo momento, non mi importa. Se pensi che sia stato uno sbaglio, lo accetterò, ma ti prego, lasciami vivere con te almeno questo istante.” Quelle parole colpirono il mio cuore e lo affondarono proprio come a battaglia navale. Avevo perso. Game over, Sunshine.

Alzai la testa veloce, e lo guardai insospettita. Senza attendere oltre, proprio nella parte più bella della canzone, lo baciai per la seconda volta, questa senza secondi fini, senza far vedere niente a nessuno. Afferrai i suoi capelli mentre lui mi sfiorava delicatamente la schiena e intensificammo il bacio che durò davvero molto. Quando ci staccammo, la musica era finita ed iniziammo ad applaudire allegri, guardandoci sempre negli occhi. Il ragazzo di fronte a me mi afferrò un braccio, portandomi fuori dalla stanza mentre continuavo scalza a camminare, libera. Salimmo le scale e incrociai per un attimo gli occhi di Harry e di Niall, che ci fissavano delusi, mentre percorrevamo le scalette. Ci infilammo in una stanza vuota, facendo attenzione a non farci vedere da Sylvia, e ci sedemmo sul letto della stanza degli ospiti. Rimanemmo per qualche tempo a contemplare quel silenzio e quel momento così speciale. La stanza profumava di pulito, le pareti color crema davano un tocco di retrò e l'armadio in legno calzava a pennello. Il letto singolo, attaccato al muro, era coperto da un lenzuolo azzurro e sottile, semplicissimo, e la finestra, era alla sinistra del letto, semi aperta, lasciando trasparire qualche luce che proveniva dall'esterno.

Liam.” Sussurrai, mentre mi teneva le mani e mi guardava.

Sun.” Mi sorrise, inclinando la testa e assottigliando gli occhi dolcemente.

Iniziai a fissare le nostre mani, intrecciate. Era un ragazzo dolcissimo, ma alcuni dubbi continuavano a sorgere. Ora mi stava dimostrando che non gli importava di Harry e speravo solo che non avesse altri tentennamenti in futuro.

Noi siamo...?” Disse Liam, evidentemente imbarazzato, mentre le sue gote cominciavano ad arrossarsi.

Ragazzi c'è la torta!” Qualcuno aprì la porta, urlando e ridendo, facendoci saltare e voltare rapidamente. Harry e Niall sorridevano con un faccino fin troppo sospetto, intimandoci di scendere rapidamente, facendoci segno di muoverci. Sul loro viso erano ben dipinte due facce soddisfatte, felici di aver interrotto il più bel momento della serata.

Scusa Liam.” Mollai le sue mani ed uscii dalla stanza. “Niall, resta con lui, ti prego, devo parlare un attimo con Harry.” Ero seria, così lui annuì ed entrò in stanza con Liam. Il ragazzo mi preoccupava, ma non certo quanto Styles, e poi quei due erano amici.

Appena chiusero la porta, mi voltai verso Harry con un'espressione minacciosa in volto, puntandogli un dito in pieno petto e facendolo indietreggiare. “Tu. Brutto coglione che non sei altro. Non puoi pretendere che io non viva la mia vita. Se è Liam quello che voglio, è Liam quello che avrò, chiaro? Quindi vedi di levarti dalle palle se non vuoi diventare una lei. Hai cercato di portarmi a letto per i tuoi stupidi scopi e sappi che questo non te lo perdonerò. Sei uno stupid...” Le sue labbra bloccarono le parole che mi rimasero in gola e che piano piano si assopirono fino a scomparire del tutto. Mi lasciai andare, nonostante capissi che non fosse ciò che dovevo fare. La mente diceva Liam, il cuore diceva Harry. E Niall? Niall era in entrambi.

No, Harry no.” Misi le mani sul suo petto e mi staccai, guardandolo negli occhi.

Mi sa che hai perso la scommessa, Styles! Hahaha!” Una voce abbastanza roca spuntò dalle scale, mentre due mani applaudivano e il viso aveva preso la forma di un ghigno davvero fastidioso. Malik sorrideva malizioso, ma non capivo di cosa stesse parlando.

Scommessa?” Chiesi, dubbiosa, avvicinandomi al ragazzo che era appoggiato al muro con molta disinvoltura. “Quale scommessa?”

Nessuna scommessa, Zayn si è sbagliato!” Harry mi afferrò per un braccio, cercando di attirare l'attenzione, ma non ci riuscì.

No, non si è sbagliato, lasciami.” Scrollai il braccio, avvicinandomi al ragazzo che ora teneva in bocca una sigaretta. “Mi rispondi?” Sembrava ignorarmi, così decisi di fregargli la sigaretta e aspirare un tiro, aspettando una risposta.

Niente di importante.” Mi sfilò la sigaretta di bocca e scese nuovamente le scale.

Chi capisce quel ragazzo è bravo, ma davvero! Mi voltai di nuovo verso Harry e gli andai incontro, decisa più che mai. Decisione che si afflosciò velocemente all'incontro con i suoi occhi.

Dammi un'altra possibilità.” Era vicinissimo al mio viso, con gli occhi socchiusi e i nasi che si sfioravano. Era un po' come una calamita per me e non riuscii ad evitare che accadesse. Mi portò in camera sua e velocemente iniziammo a spogliarci. Non riuscivo a credere neppure io a quello che stessi facendo, ma tutto era davvero reale. Quando fu il momento di iniziare, però, mi vennero di nuovo in mente le parole di Zayn. Ora capivo tutto. Ecco in cosa consisteva la scommessa. Mi alzai velocemente da quel lurido letto e lo fissai negli occhi.

La scommessa... Capisco tutto... Avete scommesso sul fatto che tu riuscissi a portarmi a letto, non è così?” Nella mia voce traspariva tutta la rabbia di quel momento. Mi stavo sentendo usata, uno scarto, qualcosa che non avrei mai dovuto provare. Mi sentivo delusa, delusa da quel ragazzo che mi aveva illuso così tanto e ora mi stava dimostrando che era il vecchio e stronzo Styles. Non l'aveva fatto perché lo sentiva, l'aveva fatto perché io ero parte di una stupida scommessa tra deficienti. Non rispose, rimase interdetto, guardandomi intensamente negli occhi, sbarrati. “Mi fai schifo!” Urlai, quando ormai ero rivestita, mentre uscivo dalla porta e la sbattevo con forza. Ora capivo tutte quelle attenzioni, tutte quelle cose carine che mi diceva. Ora capivo le ragazzine che erano state illuse, capivo ciò che provavano, la loro sensazione. Ma lui non l'avrebbe avuta vinta. Sapevo che era con Liam che dovevo stare, l'unico che avrebbe potuto rendermi felice davvero. Niall... Niall era un ragazzo davvero strano.

L'unico problema che però mi bloccava era Sylvia. Lei era ancora innamorata di Payne e l'avrei di certo delusa. Tutto ciò che riuscivo a fare in quel momento, però, era piangere. Le lacrime continuavano a scendere scure, macchiandomi il viso di trucco. Scesi le scale velocemente, ed aprii la porta ancora scalza, noncurante di quanto facesse freddo a piedi scalzi e senza una giacca. Mi misi a correre fuori. Avevo bisogno di stare sola, di non parlare con nessuno, perché se fossi tornata a casa sapevo che la mia lametta avrebbe fatto il suo lavoro, e questo mi avrebbe ricordato ancora di più Harry. Era tutto un casino. In una sera ero riuscita a fare più confusione che in tutta la mia intera esistenza da adolescente e a casa mi aspettava qualcosa di molto peggiore.

 

POV Harry.

Avevo rovinato tutto, completamente. Era riuscita a scoprire della scommessa per colpa di quel coglione di Zayn. Stava filando tutto liscio, ed ora era già sgusciata fuori dalla mia camera; probabilmente era tra le braccia di Liam, braccia da cui non si sarebbe più separata, braccia che mi davano fastidio. Mi sentivo un nodo allo stomaco ogni volta che la vedevo con qualcun altro, sapendo che in quel momento non ero io la causa del suo star bene. Forse quello che era iniziato come scommessa stava finendo in qualcos'altro, qualcosa che non avrei mai voluto. Possibile che mi stessi innamorando? La sola parola mi metteva i brividi. Io, Harry Styles, non potevo innamorarmi. Non ero il tipo per le storie romantiche a lungo termine. Eppure quando stavo con lei scompariva tutto, vedevo solo il suo sorriso, volevo solo renderla felice, farle capire quanto tenevo a lei. Ma nello stesso tempo dovevo far succedere tutto velocemente, per vincere quella dannata scommessa che ormai era andata a puttane. Mi sentivo uno schifo, perché l'avevo trattata di merda e lei questo non se lo meritava per niente. Uscii dalla stanza, andando alla porta dove dovevano esserci Liam e Niall e chiesi se Sun fosse passata di lì, ma loro fecero segno di no, mentre chiacchieravano.

Perché? Che è successo?” Liam sembrava il più preoccupato, continuava ad agitarsi e a muoversi, camminando per la stanza.

Abbiamo... litigato ed è andata via, ma non so dove.” A quel punto anche Niall iniziò ad agitarsi, insieme a Payne.

Vado a cercarla fuori, voi cercatela in casa.” Dissi, per poi fiondarmi per le scale ed uscire velocemente dalla porta d'ingresso. Solo in quel momento mi balenò l'idea che avrebbe potuto tornare a casa e tagliarsi. Se fosse stato davvero così, non me lo sarei mai perdonato. Iniziai a correre, cercandola ovunque, fino a scorgere una piccola ombra sul marciapiede opposto, che camminava ciondolando, stanca.

I raggi dei lampioni illuminavano la sua minuta figura perfetta, fasciata da un bellissimo vestito che le stava d'incanto. I capelli erano spettinati e le gambe continuavano a muoversi incerte, inciampando qua e la.

Sunshine!” Mi misi ad urlare, e la vidi girarsi e guardarmi per un secondo, non riuscendo a capire chi fossi, poiché troppo lontano. Le corsi incontro e cercai di abbracciarla, ma subito mi respinse.

Lasciami. Io sto con Liam ora. Tu mi fai solo schifo, lo sai?” Era arrabbiata, aveva ancora le lacrime agli occhi e i suoi piedi erano scalzi. Sembrava davvero distrutta.

Ti prego, almeno lasciami spiegare...” Cercai di fermarla, ma lei si voltò e proseguì per la sua strada.

Decisi di affiancarla, a passo svelto, e iniziai a parlare. “Quella scommessa l'ho fatta quando non ti conoscevo ancora. Sai... io volevo annullarla, ma Zayn ha detto che ormai non si poteva, e c'era una penalità per chi perdeva. Mi dispiace Sun, non volevo, sul serio.”

Si fermò, fissando il marciapiede.

Ti sembra giusto giocare con i sentimenti delle persone?” Sussurrò, tra qualche singhiozzo. Mi faceva una gran pena a vederla così. Poi però alzò la testa, e i suoi occhi di ghiaccio entrarono nei miei con una forza inaudita. Leggevo la disperazione e il dolore nei suoi occhi, leggevo la delusione, leggevo il suo cuore infranto. Leggevo la rabbia, la stanchezza, le lacrime. “Ti sembra giusto che io mi possa illudere che ci possa essere un altro Styles dietro quella corazza da fighetto? Ti sembra giusto essere usata per una scommessa? Perdere la verginità per una fottutissima scommessa? Mi sono sentita tradita da te, eppure io avevo iniziato a fidarmi, ti avevo raccontato tutto ciò di più oscuro che mi apparteneva, cose che nessuno aveva mai saputo, nemmeno mio padre, nemmeno la migliore delle mie amiche. Con te mi sentivo un po' protetta, da qualcuno che in qualche modo mi capiva e riusciva a farmi sentire nella famiglia che non ho mai avuto, qualcuno che mi faceva sentire amata... E invece ora sto piangendo su un marciapiede all'una di notte perché ho scoperto che il ragazzo che mi piace mi ha usato per una scommessa. Bello, vero? Ma non ti preoccupare, dì pure a Zayn che hai vinto, che ti sei portato via una parte di me, perché infondo è vero, anche se non è proprio la parte che ti interessava di più. Ma sappi anche che io domani vedrò Liam e non mi importa di nessuno, io starò con lui, almeno spero che non mi prenderà in giro. Lui non è come te. Lui è sincero, lui è vero, dolce, carino, lui farebbe di tutto per me, a differenza tua. Lui non mi ha usato per una cazzo di scommessa.” Il suo discorso mi spezzò il cuore in mille pezzi. Ora capivo come si sentivano le ragazze deluse, è solo che nessuno aveva mai avuto il coraggio di parlarmi in faccia dopo una rottura. Si sentivano tutte in quel modo? O forse Sunshine era diversa? Era diversa per me, ora lo sapevo. Sapevo che quei giorni in tenda non erano condizionati da quella scommessa, che quando la confortavo era perché lo sentivo dentro, e non perché volevo portarmela a letto. Sono stato uno stupido, uno stupido a portare avanti questa cazzata. Avrei dovuto rifiutare, non avrei dovuto giocare, invece ora c'ero dentro fino al collo. Ora capivo che Sunshine aveva qualcosa che le altre non avevano. Riusciva ad odiarmi, e l'aveva sempre fatto. L'avevo sempre trattata male e solo ora la stavo conoscendo. Conoscevo il suo carattere, che infondo era davvero timido quando si trattava di certi argomenti; conoscevo la sua fragilità, le sue lacrime che avevo visto molte volte; conoscevo i suoi segreti, i suoi lividi, i suoi tagli, e avevo tradito la sua fiducia, e non solo quella.

Cercai di fermarla, mentre i suoi passi echeggiavano sull'asfalto e la sua figura piano piano si allontanava.

Sun, aspetta. Io... Credo di essermi innamorato di te.” Le parole uscirono fuori, furono sputate velocemente, mentre continuavo a pentirmene, anche se infondo era semplicemente la verità. Per la prima volta nella mia vita, mi sentivo debole ed indifeso, e solo lei riusciva a farmi sentire così, a farmi sentire un ragazzo diverso da quello che avevo sempre cercato di essere. La vidi fermarsi, un momento, e poi riprendere a camminare, come se nulla fosse. Rimasi impalato lì, a guardarla andare via, come se l'avessi persa per sempre.

Avevo rovinato tutto.

 

CCCCCCCCCCIAO RACCCCAZZI. (?)
Bene bene bene. Avete controllato il calendario? Avete visto che sono stata flash questa volta a pubblicare? *^*
Scommetto che avrete aperto la pagina delle storie seguite/preferite/ricordate e avrete strabuzzato gli occhi,
credendo di star sognando. E INVECE NO! :D Sono stata brava? *^*
E' che ho visto ben SEDICI recensioni allo scorso capitolo e non ho potuto non postare.
Siete fantastici, lasciatevelo dire! *-* *esulta saltellando insieme a tutte le persone che seguono i suoi 'papielli' (cit. Angela.)*
Capitolo pieeeeeno di casini. Vero? VERO? Ero indecisa sul fatto di cancellarlo e riscriverlo perché mi fa letteralmente schifo
ed è davvero incasinato, ma ho corretto solo qualche parte '-' Mi scuso per eventuali errori, ma non ho riletto bene ç^ç
Allora. Passiamo realmente alla storia.
Number one, inziamo dalla canzone.
Avete notato qualcosa di strano? No? Eh beh, la mia mente così cogliona ricollega il fatto che Justin abbia parlato
di Buzz Lightyear al fatto che sia Liam (Liam, Toy Story? No, eh? Vabbè.. *va a rinchiudersi nel suo angolino di solitudine*) a parlare attraverso questa canzone a Sunshine. :3
C'avete capito qualcosa? No? Beh, neanche io. Ma lasciamo perdere. HAHAAHAHAH!
Ed ora entriamo nel vivo. Si inizia con un bel ceffone da parte della nostra povera Sunshine çç Una litigata in bagno (?)
e un'uscita da parte di Niall. Non è cucciolo quel ragazzo? *^* Ma ora mettiamolo da parte,
anche perché nei prossimi capitoli non ci sarà ma uscirà fuori molto presto, tranquille ;)
E poi io adoro Sunshiam... SONO QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO IN QUESTO CAPITOLO! *----*
Sunshine ha scoperto della scommessa; ringraziamo tutti Malik, coraggio. GRAAAAZIE MAAAALIK.
E poi abbiamo le ultime considerazioni di quel cucciolone (?) di Styles,
che gli dichiara il suo amore... Ma lei... Se ne va. 
ç_______ç
Finale strappalacrime, neh?
Fatemi sapere che ne pensate.. A me non piace granché çç
Al prossimo capitolo,
with (peace and) love,
Angie.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12. ***




Capitolo 12.


Yeah, I know, I know, when I compliment her she won't believe me...
And it's so, it's so, sad to think that she don't see what I see,
but every time she asks me 'do I look ok?', I say:
When I see your face, there's not a thing that I would change,
cause girl you're amazing, just the way you are.
And when you smile, the whole world stops and stares for a while
'cause girl you're amazing, just the way you are.
Bruno Mars - Just the way you are.


 

Mi svegliai nel mio letto completamente sconvolta. I raggi di sole oltrepassavano le finestre e illuminavano la coperta e parte della stanza, così strofinai gli occhi e mi alzai, strusciando fino al bagno con i piedi pesanti. Presi il telefono e trovai alcuni messaggi di Liam, così decisi di leggerli ed erano tutti molto carini, anche se preoccupati. Si chiedeva perché ieri fossi andata via così frettolosamente, senza neppure salutarlo. Risposi con un 'Non ti preoccupare Liam, ieri sono tornata a casa di fretta, ho avuto un contrattempo, ci vediamo oggi pomeriggio da Starbucks alle 4 pm, devo parlarti. Xx'

Sorrisi, mentre mandavo il messaggio. Ero decisa più che mai a dirgli che volevo stare con lui, perché quel ragazzo mi interessava, parecchio. In qualche modo dovevo togliermi il riccio dalla testa, ero confusa e avevo scelto Liam, ne ero sicura. Di quella sera ricordavo ogni minimo particolare: il primo bacio con Liam, il casino con Harry, l'incontro con Niall, il ballo e il bacio con Liam, la camera, Harry, il letto e poi.. la scommessa. Quella stupida scommessa che aveva scatenato tutto.

Avevo sempre capito che Harry Styles non sarebbe mai cambiato, ma le sue parole sembravano così vere da averci creduto. Mi aveva rincorso in strada dopo che io l'avevo mandato a fanculo, ma ormai non doveva più importarmi di lui e dei suoi giochetti. Lo avevo lasciato lì, in mezzo alla strada. Mi aveva urlato qualcosa che non avevo ben capito, ma decisi comunque di non fermarmi, perché non avevo la minima voglia di ascoltarlo. Sarebbe rimasto sempre il solito e con ragazzi del genere non volevo neppure averci a che fare. Scossi la testa e mi sciacquai la faccia, pronta ad iniziare un'altra orrenda giornata. Scesi di sotto e portai la colazione a Teri, che era comodamente seduta sul divano, intenta a guardare una telenovela argentina che seguiva da quando si era trasferita da me e papà. Io decisi di non mangiare e mi richiusi in camera, ascoltando musica fino alle 3, ora in cui iniziai a prepararmi svogliata. Uscii di casa e lo trovai davanti allo Starbucks tutto sorridente, mentre mi veniva incontro. Lo abbracciai, stringendolo davvero forte.

Liam ti devo parlare.” Gli sussurrai all'orecchio, mentre le sue mani percorrevano la mia schiena delicatamente. Sciolsi l'abbraccio e gli presi una mano, arrivando poi insieme a lui vicino ad un tavolo, per poi accomodarci successivamente ed aspettare la cameriera. Quel giorno era perfino più bello di quelli precedenti, aveva un candore insolito, a differenza mia, che in quel momento avevo la carnagione cadaverica e otto dita di occhiaie.

Dimmi tutto.” Disse lui, con un leggero sorriso.

Io... Io voglio stare con te, e con nessun altro.” Ne ero più che certa. Vidi i suoi occhi illuminarsi di gioia, scrutarmi come se fossi un sogno e stessi per svanire, tanto che lo vidi tirarsi un pizzicotto e poi alzarsi dalla sedia frettolosamente, per prendermi in braccio e baciarmi come una vera principessa. Chi non desiderava un ragazzo come lui?

Oddio, dai ti prego, ci guardano tutti.” Il mio viso iniziò a colorarsi intensamente di rosso, così mi feci poggiare giù e chiamai la cameriera, ancora piena di vergogna per quel gesto che mai nessuno aveva fatto per me. Sorseggiammo una bibita a testa tra sorrisi e battutine tenere, per poi alzarci in fretta ed uscire dallo Starbucks mano nella mano, passeggiando per le vie di Londra e sorridendo ad ogni minimo passante, che ci guardava come se fossimo alieni venuti da Marte. Arrivammo sul prato sotto il London Eye e ci sedemmo a chiacchierare e a farci le coccole proprio come due fidanzatini liceali. I suoi occhi scuri erano così perfetti e sinceri e il suo sorriso accennato e timido lasciava trasparire ogni minima emozione. Non mi capacitavo del fatto che non mi fossi mai accorta di quanto fosse bello e di quanto potesse essere perfetto in ogni minimo gesto: dal portarsi una mano nei capelli e sfregarli quando si sentiva in imbarazzo, al giocherellare con la mia maglia quando ci baciavamo e ci stringevamo. Con lui era tutto così naturale, nulla scontato, e riusciva sempre a farmi sentire a mio agio in ogni situazione. Invece con Harry non era così: avevo sempre la paura che potesse avere secondi fini in tutto, che mi stesse prendendo in giro. Con lui mi sentivo libera, spontanea. Iniziai a giocare con i suoi capelli castani e lui fece lo stesso con i miei, per poi prendermi le mani e sollevarmi, iniziando poi a correre verso il London Eye, dopo aver intrecciato le sue dita tra le mie. Facemmo una lunga fila e finalmente salimmo in una cabina tutta per noi. Era tutto favoloso: la vista che dava sul Tamigi e il Big Ben era spettacolare, brillava. Amavo Londra, la mia città, la mia patria; aveva un'aria calma e frenetica allo stesso tempo, con quel suo profumo di fresco e di gente che ti entrava nelle narici piacevolmente. Il chiacchiericcio di sottofondo tra le strade e i motori delle auto rendevano il tutto caotico al punto giusto. I suoi monumenti e le sue attrazioni facevano si che i turisti di tutto il mondo amassero la mia amata città, ed io ero solo felice di questo. Londra era popolata di fantastica gente, e Liam ne era la prova vivente. Poggiai una mano sul vetro della cabina per osservare il paesaggio di una uggiosa giornata londinese e sentii le mani calde di Liam stringermi insicure i fianchi, mentre mi lasciava leggere scie di baci sul collo. I brividi mi percorsero da capo a piedi: il suo respiro sul mio collo mi faceva uno strano effetto. Tutto ciò mi ricordò vagamente Styles, così cercai velocemente di togliermelo dalla testa, scostandomi e facendo mollare la presa a Liam, involontariamente. I suoi occhi ricaddero su di me, incupiti e tristi.

Scusa.” Sussurrai, dispiaciuta dal gesto. Infondo non l'avevo fatto volontariamente, ma solo perché i flashback di quando quella testa di cazzo mi aveva abbindolato mi erano tornati in mente e stavo cercando un modo per eliminarli.

No, hai ragione. Sto correndo troppo...” Sussurrò con un filo di voce, dandomi le spalle. Era deluso, amareggiato, ed era colpa mia.

Liam, c'è tutto il tempo... Devi stare tranquillo, e fidarti di me.” Lo strinsi da dietro, poggiando la mia testa sulla sua scapola e chiudendo gli occhi, dopo aver tirato un bel respiro. Ormai il giro era finito, così scendemmo e per tutto il giorno girammo per Londra, che era particolarmente bella, brillava di una luce diversa, come se il mio sguardo -forse finalmente felice- riuscisse a vederla con occhi nuovi.

Mi riaccompagnò a casa e mi lasciò uno sfuggente bacio sulla soglia dell'ingresso, sotto il porticato bianco che incorniciava la mia villetta. Lasciò andare la mia mano e mi salutò da lontano, dopo essersi allontanato. Infilai la chiave nella serratura ed aprii lentamente, gustandomi ogni attimo che precedeva quell'inferno. Appena la porta si aprii, sentii i passi veloci di Teri avvicinarsi all'ingresso, e farsi sempre più pesanti, quasi come fosse arrabbiata.

Ti sembra l'ora di tornare?!” Mi alitò in faccia, urlando come un'assatanata, ad un palmo dal mio viso.

Controllai l'orologio. “Ma sono solo le sette!” Esclamai, fissandola negli occhi.

Appunto! Chi credi che debba preparare la cena? E pulire? Ringrazia che domani torna tuo padre, altrimenti ti avrei ucciso di botte. Ora muovi quel culo e vai a cucinare che ho fame!” Si allontanò rapidamente, con quella sua faccia da culo completa di sorrisetto malefico e occhi socchiusi da vipera, andando a sedersi sul divano. “Ah, un'altra cosa -disse voltandosi verso di me-, non ti permetto di frequentare ragazzi, non voglio nessuno che ti stia tra i piedi.” Sorrise malignamente e ritornò alla sua tv con lo sguardo, rilassando i muscoli facciali e poggiando i piedi sul tavolino.

Sgranai gli occhi e la guardai, mentre continuava imperterrita a gustarsi il suo programma tv. Come poteva permettersi di scegliere ciò che io dovevo o non dovevo fare? Lei non era mia madre, non lo sarebbe mai stata e nulla mi avrebbe mai fatto cambiare idea. Se stava cercando di privarmi dell'unica cosa che mi rendeva felice, beh, ero sicura che non ci sarebbe mai riuscita. Non ci avrebbe neppure dovuto provare a togliermi Liam. Entrai in cucina e presi una padella, buttandola poi sul tavolo della cucina.

Cucina da sola, stronza!” Urlai, per poi correre su e chiudermi nella mia stanza.

Che cosa hai detto?” L'isterica urlava dal piano di sotto, con una voce talmente acuta da perforarti i timpani. I suoi passi veloci arrivarono velocemente fino alla mia porta, mentre le mani continuavano a battere con forza e rabbia sul legno bianco.

Aprii la porta e mi avvicinai a lei fino a che non mi ritrovai faccia a faccia con lei. “Dai, coraggio, picchiami! Pensi che un livido in più faccia la differenza? Tanto quello crederà sempre solo a te! Fammi del male, così almeno tu ti senti soddisfatta della tua vita di merda passata solo sul divano! Mi fai schifo Teri, tu e le tue manie di merda, non mi vieterai l'unica cosa che mi rende felice, te lo puoi scordare. E la sai una cosa? Li vedi questi?” Alzai una manica della felpa e spostai i bracciali, mostrandogli i tagli arrossati e profondi. Glieli spinsi in faccia, così che potesse rendersi conto lei stessa di quello che mi stava accadendo. La vidi sussultare un attimo e rimanere interdetta, guardandomi sconvolta. “Questi sono i segni di una battaglia con me stessa, per dimostrarmi che io posso farmi più male di quanto tu non faccia tutti i giorni, con le tue parole, con i tuoi lividi. Pensi che basti? No, non basta, non basta mai. Quindi sfogati ora, così avrò una scusa per farmi del male da sola.” Sputai sulla sua faccia tutto ciò che cercavo di dirgli da 4 anni, senza pause, senza prendere respiro. Mi sentivo finalmente libera di 4 anni di costrizioni. Non mi interessava cosa volesse fare in quel momento, ma sapevo che nulla mi avrebbe fatto soffrire più di quanto non stessi già male io di mio. Sostò un attimo sulla porta, mentre il suo occhi sinistro, con un tic, continuava a muoversi freneticamente, segno che era nervosa. I piedi battevano piccoli tocchi sulla moquette e i suoi occhi erano fissi e scuri su di me e sui miei tagli, ancora scoperti. Sapevo che non l'avrebbe detto a papà, perché a quel punto avrebbe dovuto ammettere anche il perché di tutti quei lividi e di certo non era così poco furba da fare una mossa del genere. La guardai, ansimando per il discorso fin troppo sentito. Il mio sguardo era freddo, vuoto, e il senso di vuoto che provavo nel mio stomaco era incolmabile. Dopo numerosi minuti passati a fissarci, le sbattei la porta in faccia, catapultandomi tra le note di With me dei Sum41. Il desiderio di dedicare quella canzone a qualcuno di veramente importante era forte, ma nessuno mi era mai stato accanto nel modo in cui io desideravo. Nessuno mi aveva mai preso la mano, dicendomi che era tutto okay, che non dovevo preoccuparmi, che era lì per me. Desideravo qualcuno a cui dire 'Perché è vero, io non sono niente senza te.' e invece ciò che avevo trovato lungo il mio cammino erano approfittatrici dalle mani pesanti e ragazzi che mi usavano solo per una stupida scommessa.

 

Quando mi risvegliai era già il mattino dopo; la sveglia segnava le 6 ed era l'ora giusta per alzarmi. La luce filtrava come al solito ed illuminava a tratti l'armadio color legno difronte al letto. Mi spiaceva lasciare il mio adorato letto, ma se non l'avessi fatto in quel momento, probabilmente avrei convinto me stessa a rimanerci per una giornata intera. Mi vestii distrattamente e scesi le scale sgattaiolando fuori senza fare rumore. Intrapresi la strada deserta costeggiata da alberi che prendevo tutti i giorni, con lo zaino azzurro in spalla. Il venticello fresco mi inondava il viso, facendo svolazzare per aria i lunghi capelli e agitando le foglie sugli alberi. Il rumore dei miei passi sul marciapiede di mattonelle risuonava come un eco e un altro suono si fece più vicino a me, come una corsa, o una camminata veloce.

Hei.” Una mano si poggiò sulla mia spalla, facendomi bloccare di colpo. La voce sembrava ansimante, stanca, con il fiato corto, una voce femminile e dolce.

Hei.” Mi voltai e la guardai negli occhi. Era una ragazza stupenda, con gli occhi scuri e i capelli castani, tendenti al dorato. Il corpo minuto e una costituzione magra la rendevano graziosa, mentre la sua statura la faceva sembrare più piccola. Portava un trucco accennato solo da una matita sotto gli occhi e aveva il viso raggiante. Sulle spalle portava uno zaino e sembrava dover avere qualche anno più di me, massimo 17 anni.

Piacere, Apple.” Disse, saltellando e sorridendo, facendo una faccia buffa che evidentemente la caratterizzava. Arricciò la fronte, corrugò leggermente sopracciglia e labbra e poi sorrise teneramente.

Apple?” Sussurrai io, ridacchiando di sottecchi.

Si, Apple, strano, vero?” Sorrise, annuendo come per darsi una risposta da sola.

Un po'...” Dissi, intimidita, per poi portare all'indietro una ciocca di capelli. “Comunque io sono Sunshine.”

Piacere mio, Sunshine!” Sorrise, stringendomi la mano. “Ah, senti, prima che mi dimentichi: sai mica indicarmi la scuola che c'è qui nei paraggi? Non ricordo più dov'è.” Fece come per guardarsi intorno, con una faccia davvero buffissima.

Si, certo, ci vado anch'io, vieni!” La incitai a seguirmi e ci ritrovammo a chiacchierare di cose buffe, passando da un argomento all'altro con estrema facilità.

Sei nuova?” Le chiesi, di punto in bianco, voltandomi verso di lei e vedendola sorridere, mentre puntava i suoi occhi scuri su di me.

Metà e metà. Insomma, io ci vivevo, poi mi sono dovuta trasferire e ora sono tornata!” Continuava ad agitarsi ad ogni minima virgola, iniziando a tremolare e a parlare velocemente, troppo velocemente, anche se non ce n'era il minimo bisogno.

Capisco.” Risposi semplicemente.

Tecnicamente sono tornata solo per una cosa: farla pagare al mio ex fidanzato.” Aveva assunto un tono malefico e continuava a fregarsi le mani come un diavoletto che voleva combinarne una delle sue; era davvero buffissima.

Davvero? Hahah che coincidenza, anch'io vorrei uccidere qualcuno.” Feci spallucce, cercando di rendere comica una situazione che non lo era affatto.

Parlami di questo qualcuno.” Disse lei, evidentemente interessata dall'argomento.

Mi ha usata, per una scommessa. Voleva portarmi a letto e non c'è riuscito. Per fortuna sono riuscita a rendermene conto prima che portasse a termine il suo piano, altrimenti non me lo sarei mai perdonato. Sembrava così gentile quando mi parlava e mi consolava, e invece era il solito stronzo di merda.” Calciai una pietra che si trovava sul nostro cammino, con rabbia. In qualche modo mi sentivo quasi in dovere di parlare con Apple -mi fa ridere anche solo pensare al suo nome- perché mi sembrava spontanea e genuina, qualcuno di cui mi potevo fidare.

Che pezzo di merda!” Esclamò lei, irritata, agitando le mani nervosamente. “Insomma, non posso credere che l'abbia fatto davvero! Il 'mio' -mimò le virgolette con le mani- invece è stato con me per quasi un anno, cosa che non aveva MAI fatto con nessun'altra, e poi mi ha lasciato di punto in bianco perché non rientravo più nelle sue aspettative.” Chinò la testa, delusa e amareggiata, ma subito ritornò solare e mi sorrise. “Ma gliela farò pagare, stai tranquilla.” I suoi occhi brillavano, segno che aveva in mente un'idea semplicemente geniale. Mi dispiaceva che un ragazzo del genere fosse capitato proprio a lei che, poverina, lo aveva amato ed era stata ripagata a quel modo.

Mi dispiace tanto, quel ragazzo mi fa schifo.” Strinsi i pugni e feci una faccia arrabbiata, alla quale lei scoppiò a ridere. In poco tempo arrivammo a scuola e nel cortile non c'era già più nessuno; gli uccellini cinguettavano sugli alberi e il bidello imprecava e gesticolava per farci entrare. Ci guardammo in faccia e scoppiammo in una fragorosa risata, prima di correre fino all'ingresso, dove un uomo sulla cinquantina, altamente scazzato, ci fece la ramanzina per il ritardo.

Ci scusi.” Mormorammo tra le risatine, prima di avviarci alla segreteria. Apple doveva ritirare i suoi orari e io avrei avuto un'ottima scusa per il ritardo, visto che lei non conosceva il posto. Mi aveva raccontato di aver frequentato un'altra scuola fino a due anni prima, poi di essersi trasferita e ora era tornata per il lavoro di suo padre. Aveva, per l'appunto, 17 anni, e quindi non avrebbe frequentato i miei corsi, ma ci saremmo comunque viste nella pausa pranzo. Era una ragazza dolce, simpatica ed estroversa, con una parlantina da pochi e un'espressività facciale da far invidia ad un mimo.

Mi incamminai verso l'aula di biologia ed incontrai tra i corridoi Liam.

Liam!” Urlai, correndogli incontro con le braccia in alto e un sorriso che andava da un orecchio all'altro. Sembrava pensieroso, dubbioso, ma appena sentì la mia voce alzò il capo, che fino ad allora era rimasto rivolto verso il pavimento, e mi sorrise, venendomi incontro con calma. Mi cinse in un caldo abbraccio, schioccandomi un bacio sulla testa, mentre mi sussurrava un 'mi sei mancata' con estrema dolcezza. La sua voce era una forza della natura: era bassa e grave eppure così calda e confortevole che avrei voluto stringerla come un peluches.

Anche tu mi sei mancato, tantissimo.” Strinsi ancora di più l'abbraccio, poggiando la mia testa sul suo petto e accoccolandomi. Mi era mancato, davvero.

 

POV Harry.

Mi trovavo nell'aula di informatica e, come al solito, non avevo la minima voglia di stare ad ascoltare un'altra estenuante lezione con la professoressa Powell. Come al solito, quella strega dalla cattiveria di Hitler, volle testare la mia attenzione -pari a zero-, ponendomi una domanda.

Come si imposta la scrittura a colonne su Microsoft Office Word?” La sua voce gracchiante da ultra-quarantenne mi fece sussultare sulla sedia, svegliandomi dal profondo stato di coma che aveva preso il mio cervello. Inevitabilmente continuavo a pensare a lei. Era strano che nella mia mente vagasse per così tanto tempo ininterrottamente una sola ragazza; di solito ero io che vagavo per le menti, eppure in quel momento l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era a quella cretina di Logan, che, per la prima volta nella mia vita, mi aveva fatto sentire una completa nullità. L'avevo presa in giro e mi dispiaceva, anche perché lei mi aveva confessato tutti i suoi più 'oscuri segreti', tutte le sue paure, perché per la prima volta qualcuno si era fidato di me e non di certo per la mia fama o per far parlare di sé. Mi odiava, quella ragazza mi odiava. C'eravamo sempre presi a frecciatine, perché eravamo i perfetti opposti, e ora mi odiava ancora di più. Dannato Malik, dannata scommessa, dannato io che ho accettato.

Alzai la testa confuso e guardai la donna di fronte a me che continuava a fissarmi dall'alto in basso, da dietro i suoi spessi occhiali violacei. I suoi occhi erano neri e cupi e la fronte corrugata mostrava molte più rughe di quante ne avesse in realtà. Le braccia sui fianchi sembravano non promettere nulla di buono, come il resto, d'altronde, e io non avevo ascoltato una singola parola di ciò che avesse detto durante la lezione. Farfugliai qualcosa di confuso sperando che ci cascasse ma sembrava non voler smettere di guardarmi con quell'aria arrabbiata.

Allora?” Pronunciò seccata, facendo ricadere le braccia lungo i fianchi e stringere le mani in due pugni.

Non... Non lo so.” Mormorai a testa bassa, tentando di non incappare in quell'orribile sguardo buio. Non mi sentivo di buon umore e non riuscivo a rispondere a tono neppure alla professoressa d'informatica. Ma cosa mi stava prendendo? Che strano effetto mi faceva quell'imbecille? Harry Styles non si innamora, non deve farlo.

Bene, in questo caso può accomodarsi fuori.” Si spostò, mettendosi di lato, e continuò a guardarmi con un ghigno malefico dipinto in pieno volto. Mi alzai lentamente, puntando salde le mani sul banco, arrabbiato. Non poteva buttarmi fuori solo perché non avevo risposto ad una domanda, non era possibile! Sospirai lentamente ed uscii, per il solo fatto che ero stanco, non avendo dormito tutta la notte precedente, che invece era stata spesa a fantasticare sempre sulla medesima persona.

Spalancai la porta con rabbia, richiudendola con altrettanta e facendo sussultare le persone all'interno, che mi guardavano stizzite. Mi misi a vagare per i corridoi vuoti che producevano l'eco delle mie scarpe, per la noia. Una voce, che avrei riconosciuto tra mille, arrivò alle mie orecchie e mi fece voltare nella direzione opposta a quella in cui stavo andando. Proveniva dal corridoio, così mi misi a camminare più veloce che potevo ma senza far rumore, fino ad arrivare ad un angolo e a nascondermi dietro un armadietto per non farmi vedere. Aggiustai i capelli con l'aiuto delle mani e poi feci spuntare chioma e parte del viso per osservare una scena che non avrei mai dovuto vedere.

Liam e Sunshine erano abbracciati, si stringevano proprio come due fidanzatini e tutto questo mi dava un tremendo fastidio come alla bocca dello stomaco. Una fitta atroce mi fece quasi piegare e non capii perché, insomma, era una delle tante, non potevo innamorarmi davvero di lei. Quella sera l'avevo detto solo per il semplice fatto di farla rimanere, giusto?

Non sono innamorato. Non sono innamorato. Non sono innamorato.

Continuavo a ripeterlo nella mia testa, mentre una piccola vocina dentro di me diceva il contrario e mi dava del deficiente. Fantastico, non ero d'accordo neppure con me stesso!

La morsa che mi attanagliava fu nulla in confronto a ciò che provai quando li vidi baciarsi, davanti ai miei occhi. Non era come quella sera, era peggio, molto peggio. Per la prima volta qualcuno aveva rifiutato me e scelto qualcun altro, senza pensarci due volte, e faceva male. Faceva male perché l'unica ragazza che volevo era tra le braccia di qualcun altro, qualcuno che non ero io. Strinsi i pugni tanto da far diventare le nocche bianche, mentre i brividi mi percorrevano da capo a piedi.

Lo aveva scelto, e dovevo farmene una ragione.

Ma non era finita qui, non era finita per niente.

Pensavi che fosse così facile, Payne? Pensavi che dopo tutti gli avvertimenti ti lasciassi fare ciò che volevi? Oh no, allora non conosci Harry Styles, il vendicatore. *parte sigla dei Power Rangers*


 

Hola Chicos! (Che ironia, ha ha.)
Intanto sto dimmerda per il 4-0 dell'Italia, seriamente. Abbiamo giocato non da schifo, di più!
Vabbè, meglio non pensarci, vah. '---'
*Alza il dito medio verso la tv*
Allorah. Eccoci qui.

Il capitolo è.. tenero. Cio che riusciamo a leggere tra le righe è che: Sun non ha sentito ciò che Harry le ha detto
(cioè il 'penso di essermi innamorato di te.);
abbiamo visto la dolcissima giornata di Liam e Sunshine, ormai fidanzati ufficialmente *^*
Poi è arrivata una nuova personaggiaa! :D (?)
Apple è una ragazza piccoletta ma esuberante, più grande di Sun. :3
Vi chiederete: Apple? Ma che cazz?! Eh si, questo sarebbe il personaggio dedicato alla mia amica
Mela... CIAO MELAAAA! :D <3
La musichetta finale dei power ranger è qualcosa di orribile, lo so, lo so hahaha!
Ok, bom bom bom. u.u
Vi lascio che è meglio, altrimenti non pubblico più. '-'
With love,
Angie.

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Capitolo 14
*** Capitolo 13. ***




 

Capitolo 13.


But had me believing
it was always something that I’d done
And I don’t wanna live that way
Reading into every word you say
You said that you could let it go
And I wouldn’t catch you hung up on
somebody that you used to know.
Somebody that I used to Know - Gotye


Testo trovato su http://www.testitradotti.it
You said that you could let it goAnd I wouldn’t catch you hung up on somebody that you used to know

Dopo essermi accoccolata con Liam per tutta l'ora, saltandomi biologia, sopportai due tremende ore di storia. Al meraviglioso suono della campanella, decisi di fare un salto a vedere come stesse Apple. La cercai invano per tutti i corridoi, sperando di non incappare in Styles o in qualcun altro di abbastanza sgradito. Sylvia per fortuna frequentava un'altra scuola e Caroline quel giorno era assente; le gemelle non le avevo più sentite e Apple era l'unica che avrebbe potuto tenermi compagnia durante la pausa pranzo.

Apple!” Le urlai alle spalle, facendola sussultare dalla paura. La vidi girarsi pallida in viso, con i libri ancora in mano e uno sguardo assassino ben dipinto sul volto. La bocca che stava per emettere un suono e gli occhi fulminei.

Che cazzo ti sei bevuta?” Pronunciò lentamente le parole, ma si vedeva che era praticamente morta di paura, e al solo pensiero, scoppiai a ridere e la feci alterare di più. Le tirai una pacca sul braccio, urlando un 'eddai, era uno scherzo!' per poi contagiarla con le mie cazzate quotidiane, mentre intorno a noi c'era il completo caos.

Vieni in mensa con me?” La incitai, prima di afferrarle un braccio e trascinarla all'ingresso della sala. “Questo è il luogo più sacro della scuola. Qui ci si definisce per gruppi, proprio come nei film. Lì c'è il club degli sfigati...” Presi ad indicare ad uno ad uno i tavoli, mentre camminavamo lentamente attraversando tutta la mensa a braccetto con lei. “Lì c'è quello del club di matematica, lì quello degli asociali eremiti, non parlano mai, sai? A volte mi chiedo se respirino. Lì quello dei fighetti, lì quello della squadra di football e lì l'allegra band di Styl...” Mi bloccai, scuotendo la testa e lasciando che i brividi mi percorsero completamente. Non pensavo che il solo pronunciare il suo cognome ad alta voce potesse provocarmi una tale reazione, eppure succedeva, e non era per nulla piacevole.

Oh, sembrano carini... aspetta.” La vidi diventare di pietra, irrigidirsi tutto d'un tratto e mollare il mio braccio che fin'ora aveva tenuto ben stretto. Indietreggiò di qualche passo, andando a colpire qualche ignaro studente che la uccise con lo sguardo, per poi guardare me, con gli occhi sbarrati e la bocca aperta. “E' lui.” Sentii solo pronunciare dalle sue labbra, mentre mi continuava a guardare con la medesima espressione dipinta in faccia come se fosse una paresi. Non si muoveva, non un solo muscolo.

Lui chi?” Chiesi, alzando un sopracciglio. Non riuscivo a capire a cosa si riferisse con quell'affermazione, e, sinceramente, volevo delle risposte. Cercai di seguire il suo sguardo e cercare la persona che l'aveva fatta comportare in quel modo ma non ci riuscii, così le diedi un colpetto sulla spalla, schioccandole le dita davanti al viso e facendola risvegliare dal suo stato di trance. “Lui chi?” Ripetei.

Lui... Il mio ex. Quello di cui ti parlavo.” Nella sua voce avvertii un evidente tremolio dovuto alla paura, ma comunque sia cercai di consolarla.

Chi è? Dove? Nome?” La riempii di domande, mentre per poco non le cadeva il piccolo sacchettino che portava nella mano sinistra.

Lì... Harry Styles.” Gelai, anch'io, come lei. Non ci potevo credere. No, tutti ma non lui. Non poteva essere il famoso ragazzo del racconto di Apple, non ora, no! Mi si fermò il cuore, perdendo qualche battito, mentre gli occhi si inumidirono senza il mio consenso. Lasciai questa volta io la mano di Apple per poi ritrovarla a giocare con l'altra, agitata. Ero perplessa. Il solo fatto che Harry fosse riuscito a stare con una ragazza per un intero anno mi stupiva, e ora ero diventata amica della sua ex fidanzata. Fantastico, fantastico!

No... -ridacchiai nervosa.- non è possibile, ti stai sbagliando, Apple, quello è Harry Styles il puttaniere!” Esclamai, con un sorrisetto di che allegro aveva ben poco. L'occhio sinistro iniziò a tremare fastidiosamente, mentre i miei occhi erano fissi puntati su di lei, che sembrava non voler confermare la mia teoria.

Se ti dico che è lui, è lui.” Disse brusca, finalmente degnandomi di uno sguardo freddo, anzi, gelido. I suoi bellissimi occhioni scuri erano impenetrabili ma traspariva una leggera malinconia in quello sguardo che sembrava spaurito e perso in qualche lontano ricordo che le portò alla mente i bei momenti passati con il riccio. Per qualche minuto rimanemmo a fissarci, con le menti che vagavano nei più disparati mondi, attraversando decisamente troppi pensieri, che sembravano colpire le nostri menti come dei fulmini a ciel sereno. Lei non sapeva, non sapeva quello che mi era successo, non sapeva della scommessa e di come fosse diventato, e non sarei stata di certo io a rovinare i suoi momenti felici. Ne era ancora innamorata, quello l'avevo capito, l'avevo capito quando aveva iniziato a raccontarmi di tutti quei giorni in cui il sorriso glielo faceva spuntare lui, con le sue cazzate, con il suo amore. Non sembra neppure Styles, vero? Beh, e invece, evidentemente è lui.

Cosa vuoi fare?” Le chiesi, dopo una lunga pausa.

Non lo so... Vorrei salutarlo, dirgli quanto mi è mancato in questi mesi, ma non si ricorderà neppure di me. Non pensavo che mi avrebbe fatto quest'effetto. Volevo fargliela pagare ed ora mi rendo conto del perché non gli abbia mollato un bel cinque su quel suo visino angelico quando mi ha lasciato. C-cosa devo fare?” I suoi occhi si stavano spegnendo, solo una piccola luce fioca, uno sbrilluccichio che si accendeva in quelle pupille al solo parlare di quel ragazzo. Provavo un po' di invidia, a dir la verità. Non avevo mai provato qualcosa di simile, neppure lontanamente, e mi sentivo come se mi stessi perdendo una delle gioie più belle della vita, anche se questo sentimento non era raro che facesse soffrire parecchio.

Liam. Si, era lui quello giusto, continuavo a ripetermelo nella testa fino ad auto-convincermi, e lo sentivo anche nel cuore. Harry non era pane per i miei denti e l'arrivo di Apple continuava a dimostrarmelo.

Vai da lui, salutalo, ma non dargli troppe attenzioni. Fagli solo capire che sei tornata.” Sorrisi, prendendole le mani per rassicurarla e guardandola negli occhi. “Ce la puoi fare.” Sorrisi nuovamente, per darle sicurezza, così la vidi annuire e dirigersi verso il tavolo di quel ragazzo così car... riccio.

Quando Apple arrivò proprio di fronte a lui, facendogli un cenno con la mano, vidi il suo volto impallidire e gli occhi sgranarsi; il minimo movimento era impedito in quel momento, tanto era lo shock. Apple aveva ragione, Harry non si sarebbe mai aspettato di vederla tornare così all'improvviso. Stava andando tutto bene, la ragazza aveva iniziato una piccola chiacchierata piena di frecciatine e il riccioluto si trovava spiazzato; almeno fino a che una delle solite barbie che gli ronzavano intorno non si avvicinò, abbracciandolo da dietro e facendo sfrecciare un fulmine in stile manga puntato dritto ad Apple, che indietreggiò di un passo, incupendosi. Non capii cosa si dissero, ma vidi la piccola diciasettenne dirigersi nuovamente verso di me a passo veloce e pesante, con il broncio e le sopracciglia inarcate.

Non... Non ci posso credere. Ha detto di andarmene perché doveva stare con quella bionda rifatta. Non è possibile, no! Non era così, Harry non era così!” Iniziò ad agitare le mani in segno di protesta, farneticando ansiosamente e parlando fin troppo velocemente. Avrei potuto giurare che nei suoi occhi la sbrilluccichio si fosse spento.

Dai, calmati. Possibile che sia cambiato... Io lo conosco da pochi mesi, frequento questa scuola da quest'anno e l'ho sempre odiato. È due anni indietro e me lo ritrovo in molti corsi.” Cercai di calmarla, poggiando le mani sulle sue spalle e scrollandola leggermente, per poi afferrarle il braccio e portarla verso un tavolo, a debita distanza da quello di Styles e compagnia bella.

Quindi tu... Ho trovato!” Preoccupante, decisamente troppo preoccupante. Sembrava aver avuto un lampo di genio, l'idea del secolo, come se una lampadina si fosse accesa sulla sua testolina castana mentre mangiava il suo panino.

Piano, piano, piano. Non sputare. Finisci prima di mangiare, che forse è meglio, poi mi racconti la tua idea.” ...anche se il tuo tono di voce mi inquieta.

Non posso, devo dirtelo adesso. Sono un genio!” Poggiò il panino sul suo vassoio e si scrollò le mani per far cadere le briciole e i residui di insalata che erano rimasti appiccicati. Sembrava quasi una figura divertente; tutte le sue movenze sembravano appena uscite da un cartone animato tipo Willy il coyote. Si schiarì la voce e poi puntò i suoi occhi su di me, con un sorrisetto maligno appena accennato.

Allora. Tu sei una bella ragazza, okay?” Iniziò a numerare i suoi punti con le dita, mentre io mi limitai ad annuire confusa. “Tu frequenti molti corsi con Harry, quindi lo conosci.” Le idee cominciavano ad affiorare nella mia testa, sperando non fosse ciò che pensavo. “Quindi tu... potresti fare una cosa per me.” Ora aveva iniziato a sfregare le mani tra loro a mo' di diavoletto, mentre il ghigno si apriva sulle sue labbra.

No, no e no!” Cercai di negare, puntando le mani avanti ed agitandole, per farle capire il mio dissenso.

E invece si, sei perfetta! Insomma, potresti farlo innamorare di te, o almeno farlo invaghire, per poi lasciarlo a bocca asciutta ed umiliarlo, proprio come ha fatto con me!” La sua idea, MOLTO intelligente, iniziava a rivoltarsi contro di me come se volesse farmela pagare.

Non potevo raccontarle che ero io quella invaghita di lui e non il contrario. “Io sono fidanzata, Apple, non approverebbe mai.” Cercai di giustificarmi, invano.

Capirà, è una cosa che devi fare per me, mica dovrai andarci a letto!”

Apple ma che fai? Pigli per il culo?

No, ti prego, tutto ma non questo. Non sopporto quell'oca giuliva versione maschile.” Sospirai e mi alzai rumorosamente, per andare a riporre il vassoio apposto, seguita della piccola mela che mi imitava.

Ti prego, ti scongiuro, sei l'unica che può farlo!” Mi implorava, con lo sguardo di un cagnolino ferito.

Ci penserò, ma ti prego, non ora.” Vidi il suo sorriso ingrandirsi a dismisura, mentre continuava a saltellare allegra e felice.

Intanto fammi conoscere il tuo ragazzo, andiamo!” Mi spinse ancora saltellante, mentre le mie guance si arrossavano per la vergogna, vista l'attenzione di tutti su Apple che urlava e rideva come una bambina.

Cercai con lo sguardo Liam tra i tavoli e lo vidi sbracciarsi per farmi segno e farsi raggiungere, con un lieve sorriso sulle labbra che mano a mano che mi avvicinavo continuava ad allargarsi, ma allo spuntare di Apple alle mie spalle quell'inarcatura scomparì del tutto.

Ciao Liam!” Esclamai, sorridente, vedendolo tornare serio, preoccupantemente serio. “Che succede?” Domandai poco dopo, accomodandomi difronte a lui.

Ciao Liam.” Sentii bisbigliare Apple, improvvisamente pallida ma con un ghigno sul viso, che poi diventò un sorriso vero e proprio di gioia. Si accomodò accanto a me, non distogliendo gli occhi da lui. Cercai di risvegliarla dal suo stato di trance ma i due continuavano a scambiarsi eloquenti sguardi.

C-ciao. Che ci fai qui?” Liam riuscì a parlare solo dopo qualche minuto, continuando a fissarla. In quel momento mi sentivo un po' una seconda scelta, il terzo incomodo, nonostante fossi io la fidanzata di Liam, e non Apple. Ma perché si comportavano in quel modo?

Non sono di certo tornata per te.” Sorrise lei, sospirando leggermente. Sembrava voler essere ironica. Il vassoio di Liam giaceva sul tavolo senza nessun segno che potesse dire di averlo solo toccato. Per tutto il tempo rimasero a guardarsi negli occhi, come due vecchi innamorati finalmente ritrovatosi, stupiti e felici allo stesso tempo. Con un passato che forse li condizionava.

Apple sembrava soddisfatta, Liam quasi sconvolto, ma felice della nuova arrivata, e tutto mi faceva contorcere lo stomaco dalla rabbia, con la voglia di tirare un bel destro su quei visini che non mi davano attenzione.

Ora basta.” Mi alzai velocemente dalla sedia, buttandola indietro e puntando le mani sul tavolo, con rabbia. Molti ragazzi della mensa mi guardarono stupiti, ma non me ne curai più di tanto. A passo veloce uscii dalla mensa, incappando involontariamente nello sguardo freddo di Harry durante la mia corsa fuori da quello che mi stava opprimendo. La testa girava, il cuore batteva. Apple voleva forse riprendersi Liam, l'unico ragazzo che mi avesse mai amato? No, no, no.

Arrivai al mio armadietto e un pugno ben assestato fece riecheggiare il suono metallico per tutti i corridoi vuoti. Mi sentivo inutile in quel momento, perché da quando Apple aveva visto Liam, il ragazzo non aveva occhi che per lei, come se fossero due calamite, finalmente vicine. Il loro comportamento era strano, troppo strano, e non mi andava giù. Non mi andava giù il fatto di aver lasciato perdere Niall, di aver rinfacciato tutto ad Harry per lui, sperando che fosse quello giusto, quando forse non era per niente così. La schiena si appoggiò lentamente agli armadietti, lasciandomi poi scivolare fino a toccare terra, accovacciandomi tra le gambe. I singhiozzi iniziarono purtroppo a rimbombare in quel silenzio che mi stava opprimendo, schiacciando. Forse stavo ingigantendo tutto, magari erano solo amici, o nemici, ma mi sentivo come se mi avessero portato via la mia piccola dose di felicità che avevo appena ricevuto. Mi ero sentita sola, di nuovo, un'altra volta, come sempre.

Passi lenti, che cercavano di non farsi sentire, si avvicinarono a me, per poi fermarsi proprio al mio fianco. Una presenza calda e rassicurante si accomodò accanto a me, facendo silenzio. Il suo respiro si univa al mio, era tranquillo. Alzai la testa, troppo curiosa di vedere il volto di chi mi stava vicino e una chioma castana e ricciola era lì, con gli occhi chiusi e la testa poggiata all'armadietto, diretta verso il soffitto. Che cosa voleva ancora? Non bastava solo Liam?

Però è così bello... Così... We, bella, calmati, ricorda che ti ha fatto passare questo stronzo.

Rimasi come incantata a fissarlo, con le lacrime che ormai avevano smesso di scendere. Lui rimaneva lì come una statua di bronzo, rilassato come non mai, senza espressione. I suoi occhi si schiusero lentamente e per la prima volta riuscii a mantenere il suo sguardo con un'incredibile facilità. Lui si limitò a sorridere e i nostri sguardi divennero proprio come quelli di Liam ed Apple.

Perché sei venuto?” Chiesi, continuando a mantenere il contatto visivo, che mi provocava un turbine di emozioni.

Perché avevi bisogno di me.”

Non era vero, non doveva e non poteva esserlo. Non dovevo aver bisogno di uno che mi aveva fatta piangere, non era giusto, eppure era così. Quand'ero con lui tutto il resto perdeva significato e importanza, perché davanti agli occhi c'era solo lui.

Tu stavi con Apple?” Chiesi di getto, pentendomene subito. Portai una mano sulle labbra, allargando leggermente gli occhi.

Stupida, stupida, stupida. Ti sembra il caso?

Si.” Fu secco, preciso, coinciso, ma non indolore, per me. Non se ne pentì, anzi, sembrava quasi come se si fosse liberato di un peso. “Ma lei era innamorata di Liam.” Un tuffo al cuore. I miei occhi si riempirono irrimediabilmente di lacrime, che cercai inutilmente di fermare. Il cuore batteva davvero troppo forte, le mani tremavano e le gambe indolenzite per la posizione in cui stavano, iniziarono a farmi male. La testa era piena di 'se' e 'perché', che ruotavano vorticosamente nel cervello in cerca di soluzioni che io non avrei potuto dargli. Harry invece era tranquillo, cercava di reprimere le sue emozioni, cercava di dimostrarsi più forte, di costruire una corazza attorno a sé. I suoi occhi erano spenti, troppo spenti per un ragazzo bello come lui, ma rimanevano sempre meravigliosi; di quel verde profondo che lo caratterizzava e che amavo tanto.

Non potevo credere che fosse innamorata di Liam. Allora cos'erano tutti quei suoi racconti sul fatto che lui l'avesse lasciata senza nessuna spiegazione?

Non sapevo questa versione della storia...” Sussurrai, quasi come per non farmi sentire. In quel momento volevo solo sapere la verità. Dei passi veloci ruppero il silenzio del momento, con una frenata finale e l'irruzione alla fine del corridoio di Liam, con il fiato corto, che ci guardava. Harry rimase con la testa poggiata agli armadietti, mentre io mi spostai, andando in avanti con il corpo, per sporgermi e notare la figura di Liam che ci fissava immobile. Mi lasciai andare ad un sospiro, tenendo gli occhi fissi sulla sua figura in penombra.

Sun, mi dispiace... Apple è solo un'amica.” Il tono prese una piega affranta, il tremolio nella voce faceva trasparire la preoccupazione e l'insicurezza delle sue parole. Stetti in silenzio un attimo, riflettendo su cosa rispondere, ma Harry mi anticipò.

Ti avevo avvertito, Liam.” Sembrava calmo, non lo guardava neppure in faccia. Respirava tranquillamente, con gli occhi ancora socchiusi. “Dai a me del bugiardo, quando tu sei il primo a mentire. Sei sempre stato il più bravo a farlo, ti si potrebbe quasi credere.” Un piccolo sorriso nervoso spuntò sul suo viso, mentre schiudeva gli occhi e si alzava. Io rimasi a guardarli come imbambolata, senza dire una parola, con i sentimenti che si contorcevano nella pancia. Non capivo, non capivo nulla di ciò che stessero dicendo, ed ero piuttosto curiosa di sapere in cosa sarebbe sfociato il tutto. Una paura folle che potessero litigare mi colpì, dritta alla bocca dello stomaco, come un pugno ben assestato.

Harry rassegnati, Sunshine sta con me.” Liam era diventato serio, cupo, arrabbiato. Le braccia stese lungo i fianchi e gli occhi fissi sul rivale, che gli stava difronte. Un'aria di sfida e tesa ricopriva tutti i corridoi vuoti. Mi alzai, cercando di attirare l'attenzione su di me, ma ciò non funzionò. Capii che c'era qualcosa che quei due avrebbero dovuto risolvere e sarebbe stato inutile mettersi in mezzo.

Sei un infame.” Sospirò Harry, senza ombra di un sorriso sul volto. Nella penombra dei loro volti potevo ben notare che quella rabbia non era così recente come pensavo.

Sunshine, vuoi davvero sapere la verità?” Harry si girò verso di me, sorridendo lievemente, finto, cercando un si nelle mie risposte. Mi limitai ad annuire ma la voce di Liam squillò nei miei timpani. “Non ascoltarlo, Sunshine!” Lo guardai, attirata da ciò che aveva detto. Alzai un sopracciglio in segno di stupore. Stavo seriamente iniziando agitarmi, come se fossi il centro di questo orribile triangolo.

Harry parla.” Dissi con la voce smorzata da una paura che mi stava percorrendo da capo a piedi.

Non ti azzardare, avevi promesso.” Liam si avvicinò a lui, con un dito diretto nella sua direzione. Harry indietreggiò, spaventato dal gesto improvviso che non si aspettava. “Anche tu avevi promesso che non l'avresti più fatto.” Ribatté.

Questa volta è diverso.” Liam chinò la testa, lasciando cadere una ciocca di capelli sul viso, così che non potessi vedere la sua espressione.

La campanella interruppe per fortuna quel momento orribile, e i ragazzi della mensa si riversarono nei corridoi con foga. Guardai un'ultima volta i due ragazzi tra la folla, che sparirono successivamente. I rumori assurdi della gente che affollava il corridoio mi fece perdere di vista per un momento i miei pensieri su ciò che era successo, così aprii il mio armadietto e mi diressi verso l'aula dove mi aspettava un'altra noiosissima lezione. Arrivai in classe quando ormai c'erano tutti: vidi la professoressa già seduta pronta a fare l'appello e i ragazzi comodi sui loro banchi a chiacchierare. Si voltarono verso di me e mi guardarono parlottando qualcosa di incomprensibile -per loro fortuna- ma non gli diedi molto peso e mi sedetti in un banco completamente libero. Cercai con lo sguardo Harry tra i banchi, ma trovai solo un posto vuoto accanto a Zayn. Dov'era andato?


 

Ragaaazzi. Scusate, ma il ritardo si sta appropriando della mia povera mentre sola
e mi sta facendo ritardare la stesura di ogni capitolo; in poche parole:
mi sta prendendo il blocco, ma non glielo permetterò. u.u
Allora allora allora, voi sicuramente mi ucciderete per questo capitolo...
quindi vi prego di risparmiarmi l'agonia, un bel colpo e vvvvia.
Scusate team Sunshiam, ma vi prometto che tutto sarà più chiaro
nel prossimo capitolo, e che Liam ama Sun, traaaanquille. v.v
Apple è tttenera, e sappiamo che è l'ex di Harry... e di Liam???? ooo:
E' tornata per fargliela pagare in qualche modo, ma anche riconquistarlo..
Ci riuscirà?
Epppoooi ci sono quegli sguardi preoccupanti tra Liam e Apple.
Casino casino casino. Hhahaha!
Ok, tutto sarà di certo più chiaro nel 14, quindi non dannate.
Fatemi sapere un po' cosa ne pensate voi e di tutte le vostre supposizioni, mi raccomando. *^*
Vi do intanto un'informazione di servizio che mi farà odiare da tutte voi. çç
Allooora, io Domenica parto, vado per due settimane in Inghilterra in vacanza studio,
quindi diciamo che non pubblicherò capitoli per 2/3 settimane, però qualcosa lo scriverò lì
se mi viene l'ispirazione, tranquille.. c:
Mi mancherete da morire ç_ç
Vedo se riesco a finire il prossimo capitolo, così lo pubblico prima della partenza
ma non vi prometto niente. ç_ç
And nada.. Grazie a tutte quelle che recensiscono,
e anche a chi legge e non fa nulla. Hahahaah! Siete dei fantasmini tenerissimi. *^*
Okay, tolgo il disturbo, altrimenti scrivo un papiro tremendo. :s
UN BACIONE E N O R M E. Grazie per l'incitamento, non sapete quanto mi 
rendete felice con tutto il vostro supporto ogni giorno, sono davvero felice, grazie.


With love,
Angie.
(@x___angie)

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Capitolo 15
*** Capitolo 14. ***




Capitolo 14.

You can't play our broken strings
You can't feel anything
That your heart don't want to feel
I can't tell you something that ain't real
Oh, the truth hurts and lies worse
So how can I give anymore
When I love you a little less than before?
Broken Strings - James Morrison

 

POV Harry.

Sinceramente? Non avevo saltato la lezione per un mal di pancia o per svogliatezza, anzi. Sapevo solo che era arrivato il momento, il momento che avevo aspettato per due anni, due anni in cui un piccolo segreto era rimasto chiuso in me, come avevo promesso. Ma ero stanco, davvero stanco di passare per quel puttaniere senza cuore, perché non ero io quello che aveva voluto fosse così. Era ritornata, la causa di tutto questo era tornata e adesso bisognava fare i conti con il passato, per chiudere quella storia una volta per tutte. Non ero io quello che doveva avere una cattiva reputazione, non ora e non più. Era spuntata all'improvviso la ragazza che inconsapevolmente mi aveva fatto capire che ne valeva la pena; non potevo lasciar andare anche lei. Prima che Liam sgattaiolasse nella sua classe come un cucciolo impaurito, lo fermai e con un solo sguardo gli feci capire che era il momento. Uscimmo fuori dal cortile, mentre l'aria fin troppo tesa era intorno a noi, nel vuoto della piazzetta d'entrata che ogni giorno era affollata da studenti svogliati, lo stesso cortile di due anni prima. Faccia a faccia, gli stessi ragazzi, solo più cresciuti, solo più forti e più consapevoli, cambiati, amici. Si, amici almeno fino ad allora.

Sono stanco Liam.” Chinai lo sguardo, abbassando di poco la testa, con un piccolo sospiro e un sorriso nervoso che mi riempiva il volto, reduce di una guerra interna. “Sono stanco di mentire.” Iniziai a mordicchiarmi l'interno delle guance, giocandoci distrattamente e aspettando che facesse lui una seconda mossa.

Lo so, Harry. Ma ora non sono stato io a rubare qualcuno di tua proprietà. Sei tu questa volta quello che ha mentito, per una scommessa.” Liam sembrava quasi soddisfatto di ciò che diceva, come se il mio errore potesse ripagare tutto ciò che aveva fatto lui.

E allora perché non parli a Sunshine di Apple? Perché non hai affrontato l'argomento? Ora che è tornata se non provi più nulla dovresti dimostrarglielo, ma non mi sembra proprio così... o sbaglio, Liam?” Alzai finalmente la testa, per poi incontrare i suoi occhi e il suo sguardo spaurito e preoccupato. Aveva paura, lo si poteva notare da un chilometro di distanza, come un naufrago che si è appena reso conto di non avere più vie di scampo.

Non sbagli.” Solo Dio sa quanto gli costò quell'affermazione. “Ma mi passerà, ora è Sun quella che voglio e cercherò di non ferirla, non più.” Sospirò e tenne il peso di quell'incontro di sguardi freddi.

Lo hai già fatto. E poi deve sapere la verità. Io ti avevo avvertito, Liam: ti avevo chiesto di non avvicinarti a lei, ma hai fatto di testa tua e tutti dovrebbero sapere quello che hai fatto tu a me, tempo fa.” L'aria intorno a noi faceva ondeggiare i nostri capelli quasi come fossimo nella scena finale di uno di quei film melodrammatici che terminano con un bacio finale, ma in questo caso nessuno dei due aveva intenzione di finirla in amore e amicizia.

Non vorrai mica dire a tutti che.. Oh andiamo Harry, è storia passata, avevi promesso!” Liam era terribilmente ansioso e impaurito, sapeva che avevo in pugno tutto ciò che poteva distruggergli reputazione e relazione, e in effetti doveva proprio tremare, perché non mi sarei tirato indietro.

E io ti avevo avvertito. Ora tutti sapranno che tu e i tuoi amichetti, due anni fa, mi avete quasi mandato all'obitorio per convincermi a lasciar stare Apple.” I vecchi ricordi riaffiorarono nella mia mente, veloci flashback presero la meglio sul mio cervello e quelle scene, così dolorose, tornarono così come se n'erano andate, dal nulla, solo molto più velocemente. I calci, le percosse, le minacce, tutti contro uno, ed Apple sapeva, sapeva tutto, ma non voleva rendersene conto, preferendo lui a me. Aveva preferito credere alla sua versione, del fatto che ci fossimo picchiati e poi fossi caduto involontariamente dalle scale, per affibbiargli la colpa, che fossi una persona diversa. Ed io, quando Apple aveva deciso di lasciare la città, avevo scelto di perdonarlo, di metterci una pietra sopra, di lasciar correre la notizia che fosse solo un brutto incidente. Liam sembrava mortificato, preoccupato e realmente dispiaciuto per quello che mi era successo; diceva che non voleva, che era stato preso dalla rabbia, che avrebbe voluto essere al mio posto, in lacrime. Ed io, come uno stupido, avevo creduto che la sua promessa di non rientrare più nelle mie faccende amorose fosse veritiera. Illuso.

Apple aveva scelto lui a me, e mi aveva fatto capire che l'amore fa solo soffrire, per questo ero diventato quello che chiamavano 'il puttaniere'. Strana la vita vero? I ruoli si invertono.

Il ragazzo di fronte a me si irrigidì di colpo, gli occhi gli si allargarono di poco, terrorizzati quasi al solo udire quella frase, le braccia tese lungo i fianchi, la testa china.

Non ti ripagherò della tua stessa moneta, non sono così vile, ma ti giuro che un pugno su quel visino non te lo toglie nessuno.” Fine delle parole, inizio dei fatti. I miei passi veloci mi fecero arrivare naso a naso con lui prima di quanto credessi, e dopo un breve sospiro e gli occhi fissi l'uno nell'altro, il pugno che era rimasto buono buono fino ad ora lungo il mio fianco, partì e si infranse dritto nel suo stomaco. Lo vidi gemere di dolore, indietreggiando e accasciandosi, con una mano proprio nell'esatto punto in cui l'avevo colpito; il suo visto era contorto in una smorfia di dolore, ma nei suoi occhi potevo leggere la voglia di vendetta, anche se questa volta ero io quello più forte ed eravamo finalmente soli, faccia a faccia. Lo vidi alzarsi dopo poco e correre verso di me, colpendomi in piena faccia e facendomi fare un passo indietro. “Lei è mia.” Sussurrò, prima di allontanarsi un poco da me ed aspettare una mia reazione. Il che mi fece rabbrividire; sentivo che stava riemergendo a galla il vecchio Liam, quello cattivo. Quelle furono esattamente le parole che pronunciò quella volta, prima che io perdessi i sensi, e il fatto mi diede una adrenalina unica in corpo, come se ora avessi più motivazioni per spaccargli quel bel visino. Il naso bruciava e suppongo stesse iniziando a sanguinare. Fregai il dorso della mano con delicatezza per non provocarmi dolore e poi lo colpii nuovamente, in viso questa volta. Lo vidi cadere a terra, con le mani sulla faccia, dopo aver emesso un gemito di intenso dolore.

Harry!” Una voce fin troppo familiare che proveniva dalle porte che portavano ai corridoi mi fece distrarre per un secondo, facendomi voltare verso la ragazza che aveva pronunciato quelle parole. Ancora prima di girarmi, un brivido mi percorse ancora, facendomi sentire in colpa per quello che stavo facendo, ma quella sensazione svanì fin troppo in fretta. La ragazza che aveva appena urlato il mio nome era rimasta immobile, interdetta, affacciata alle porte con un volto sconvolto, incredulo davanti alla scena che aveva davanti. I nostri sguardi si incrociarono per un fugace momento, da cui mi fece risvegliare solo la voce impastata di Liam che cercava di alzarsi con molta fatica. Ero intenzionato a partire per sferrare un altro colpo ma ancor prima che potessi agire Sunshine stava correndo verso di noi, continuando a guardare me con aria preoccupata e delusa, come una madre. Appena arrivò abbastanza vicino da riconoscere bene tutti i tratti somatici del ragazzo di fronte a me, la vidi portarsi le mani al viso, sconvolta, mentre i suoi occhi azzurri erano diventati estremamente grandi per lo stupore e la paura. Avrei potuto giurare che erano anche lucidi e che fece tanta fatica per trattenersi dal piangere, ma quando mi guardò, subito dopo aver esaminato le condizioni di Liam, mi sentii il ragazzo più infelice della terra. Il suo sguardo freddo faceva intendere che non voleva darmi ragione e che mai, per nulla al mondo, l'avrebbe fatto.

Liam ma che... che cosa ti ha fatto?” Aprì finalmente bocca e la sua voce tremolante faceva trasparire la paura, si, la paura di me. Il suo braccio si allungò, fino a toccare la mano di Liam, che era ancora sul suo viso, per trattenere il sangue che continuava a colare dal suo naso. Riuscì a spostare le mani e vide il modo in cui l'avevo ridotto; non credevo di averlo colpito così forte, ma probabilmente la rabbia aveva giocato davvero un brutto scherzo. “Vieni... Ti porto in infermeria.” Le sue calde mani non stavano toccando me, non mi stavano rassicurando, e tutte le attenzioni rimanevano su di lui, mentre io ero immobile davanti alla scena come uno spettatore esterno, inerme. Il suo viso si voltò verso di me, prima di proseguire per il suo cammino, e quello sguardo voleva solo dire disprezzo.

Posso spiegarti, davvero. Lui non è come credi...” Cercai di dire; quelle parole suonavano così amare, come se io fossi il colpevole, mentre qui non ero io quello che doveva essere abbandonato, ma questo Sunshine non lo capiva e non lo sapeva.

No, non continuare, non voglio saperlo. Mi fai schifo, non credevo arrivassi a tanto.” Questa volta la sua voce non era tremolante ed insicura, ma ferma ed egoista, piena di un odio che non avevo mai ricevuto da nessuno.

Cos'è? Ora il cucciolino Liam ferito ed indifeso si fa aiutare dalla sua amata, continuando a coprire la verità? Non ho parole, davvero.

Sentivo che mi ero fregato da solo, per la seconda volta; avevo sbagliato tutto, ma non capivo cos'altro avrei potuto fare, se non risolvere la faccenda. Quand'ero stato io quello minacciato e ferito -anche più gravemente- ero stato stupido a coprire l'accaduto, mentre lui era il furbo che non si era fatto cogliere in fragrante, mentre ora io stavo vendicandomi e la diretta interessata aveva solo frainteso tutto.

Bella merda, Styles, complimenti.

Grazie vocina, le tue lodi sono sempre ben accette, soprattutto in momenti come questo.

 

POV Sunshine.

Harry questa volta aveva proprio esagerato. Non bastava avermi fatto soffrire per quella stupida scommessa, ora aveva pure picchiato Liam. Si, certo, qualcosa tra lui ed Apple magari c'era stato, ma quei loro sguardi potevano essere solo quelli di due buoni amici finalmente ritrovatosi e non c'era motivo per fare sceneggiate del genere. Il naso di Liam era ridotto malissimo e per fortuna ero arrivata appena in tempo. In quel momento mi ero sentita crollare il mondo addosso, debole e ferita da quel ragazzo. Non dovevo credere alle sue parole, era solo un falso egoista ed opportunista e voleva evidentemente solo farmela pagare per averlo rifiutato ed avergli fatto perdere quella dannata scommessa. I corridoi erano ancora pieni di gente e solo quando mi misi ad urlare per farli spostare, la gente riuscì ad avere la decenza di spostarsi per farci passare. Arrivammo in infermeria, in fondo al corridoio, abbastanza velocemente, mentre io ero davvero agitata e in allerta... non sopportavo il sangue. L'infermiera ci corse incontro, vedendo Liam in quelle che di solito non si chiamavano ottime condizioni, e lo aiutò a velocizzare il passo per poi farlo stendere sul lettino. Io mi appoggiai alla porta e ancor prima che potessi solo respirare, l'infermiera, tutta agitata chiese: “Cosa è successo, ragazzo?” mentre portava alcune bende e del cotone per fermare il sangue che fuoriusciva dal naso. Per un attimo vidi appannato, tutto quel sangue, tutto quel rosso, mi dava la nausea.

E'colpa di...” Non riuscii a terminare la frase, dato che Liam mi sovrastò, dicendo una versione leggermente diversa di ciò che era successo.

E' colpa mia. Sono caduto e ho picchiato la testa.” Era abbastanza tranquillo, fin troppo, con una voce fioca e gelida. Non capii perché lo avesse detto. Lui ed Harry non erano amici, perché doveva parargli il culo?

Uhm...” Sospirò l'infermiera, sospettosa, mentre gli tamponava le ferite con cautela. Alla vista delle garze piene di sangue mi sentii cedere, così puntai una seggiola accanto a me e mi ci fiondai, cercando di far smettere la testa di girare. La vista continuava ad annebbiarsi, un anello in testa mi provocava dolore e fastidio, mentre Liam, che era decisamente ridotto peggio, non batteva ciglio nonostante dovesse provare davvero molto male. Puntò i suoi occhi velocemente su di me e mi vide boccheggiare con gli occhi fissi nel vuoto, così si incupì e si preoccupò.

Sun, che succede?” Nel suo tono si leggeva un velo di paura.

Uhm... Niente... E' che il vedere tutto quel sangue mi fa quest'effetto... Non lo sopporto.” Poggiai una mano sugli occhi, chiudendoli e cercando di rilassarmi. Sentivo due paia di occhi puntati su di me, o forse tre... tre? Ma che cazz?

Li riaprii velocemente, cercando con lo sguardo il terzo sguardo, che proveniva dalla porta. Niall mi guardava preoccupato, e sembrava essere appena arrivato. Appena i nostri occhi si incontrarono, ed io incappai nei suoi così belli e blu, alzò una mano in segno di saluto, facendo un sorriso semplice, come se tutto ciò che quella sera mi avesse detto fosse stato solo un sogno. Era tranquillo, e spostava il suo sguardo tra me e Liam, che stava ancora seduto su quel lettino con uno sguardo stufo e annoiato. “Bene, qui abbiamo finito.” Disse la donna, spostandosi da Liam e tornando al suo da fare. Il mio ragazzo -potevo ancora considerarlo tale?- si alzò dal letto e mi venne incontro, facendomi cenno di alzarmi. Appena poggiai i piedi a terra e feci leva per alzarmi le gambe cedettero e la vista si annebbiò facendomi vedere nero e poi nulla...

Aprii gli occhi tutta intontita e mi ritrovai sempre nella stessa stanza, solo che ora ero io quella sdraiata sulla barella e Liam quello seduto sulla sedia, con aria abbastanza preoccupata. Aveva lo sguardo perso nel nulla, sembrava parecchio pensieroso e non aveva il suo solito sorriso sulle labbra e questo faceva preoccupare me. Mi alzai, mettendomi seduta e lui si accorse che ero sveglia, facendo un sorriso falso che non mi piaceva.

Stai bene?” Disse, venendomi incontro e prendendomi la mano.

Si ma... Tu piuttosto?” Involontariamente, come un riflesso, sfilai la mia mano dalla sua, portandola all'indietro. Lo vidi abbassare lo sguardo e puntare gli occhi un attimo sulla sua mano ora vuota, per poi ritornare a guardarmi, cercando una fuga dai miei occhi azzurri.

Io sto bene.” Sospirò, sempre guardando in qualsiasi direzione, ma non verso di me.

Dimmi la verità. Perché vi stavate picchiando? Insomma, te non sei un tipo violento, Harry non avrebbe avuto motivo per farti del male.” Alla parola 'violento' lo vidi sussultare, sbarrare gli occhi e perdere qualche battito. Cosa mi stava nascondendo? Sapevo solo che Apple era qui da un giorno e aveva sconvolto tutto l'equilibrio che mi ero finalmente creata in quei pochi giorni.

Io non... Io ed Harry avevamo un conto in sospeso. E lui non si fermerà Sun, non si fermerà fino a quando non me l'avrà fatta pagare totalmente.” La sua voce smorzata mi fece capire quanto fosse grave la situazione e la rabbia mi ribollì in corpo.

E' un vero stronzo! -Sbottai, mettendomi in piedi e guardandolo negli occhi.- Non posso credere che sia così meschino e materiale da volerti fare del male fino a questi punti. Insomma sei il ragazzo più dolce che io abbia mai conosciuto... -Gli carezzai una guancia, sul punto di piangere.- cosa potresti mai avergli fatto di male?” Lo vidi boccheggiare leggermente, distogliendo lo sguardo da me e lasciando che una lacrima gli scendesse dal viso, contagiando anche me, che cominciai a piangere di rabbia. “Basta, sono stanca. Vado a parlargli e finiamo la questione una volta per tutte.” Lui cercò di trattenermi ma mi svincolai dalla sua presa rapidamente ed uscì di corsa, in cerca di Harry. Appena fuori dall'infermeria, mi guardai intorno tra i corridoi vuoti.

Ma per quanto tempo ero rimasta svenuta?

Riflettei un secondo sul corso che avrei dovuto avere e subito mi venne in mente che anche Styles era con me, così mi diressi in classe con foga e, risistemandomi un secondo e cercando di placare la rabbia, bussai due volte sulla porta. Gelai ad un 'avanti' abbastanza arrabbiato e preoccupante, così aprii lentamente la maniglia, spingendo poco alla volta e mi ritrovai una classe muta davanti, con un sacco di occhi puntati su di me.

Oh, finalmente signorina Logan, fra quanto aveva intenzione di arrivare? A lezione ultimata?” La voce gracchiante della professoressa mi fece irrigidire, ma gli occhi non smisero un secondo di cercarlo tra i banchi.

Mi spiace professoressa, non mi sono sentita per niente bene, ero in infermeria con Payne. È arrivata la preside e ha chiesto di parlare anche con Styles, così sono venuta a recuperarlo, può scusarci un secondo?” Sorrisi angelicamente alla donna che avevo d'avanti, dopo aver trovato una scusa qualsiasi, alla ben e meglio. Mi grattai la testa imbarazzata, socchiudendo di poco gli occhi e sorridendo come un'ebete, sperando di convincerla a lasciarlo uscire. La vidi annuire, sospettosa, per poi passare il suo sguardo attento su tutti gli alunni fino ad individuare Styles, facendogli un cenno di assenso. Harry aveva uno sguardo quasi spaventato, oserei dire, e dopo aver incontrato i miei occhi credo che iniziò d'avvero a preoccuparsi.

Grazie!” Sorrisi alla donna, per poi trascinarlo fuori dalla stanza.

Che succede, Logan?” Chiese lui, inarcando un sopracciglio con fare 'sexy'.

Non andare in iperventilazione, volevo solo cercare di risolvere questa maledetta questione. Devi capire una cosa: tu non ti puoi permettere di alzare le mani ai ragazzi solo perché ti gira. Vivi la tua vita e lasciami in pace, chiaro? Se ti vedo un'altra volta vicino a Liam giuro che ti farò rimpiangere i tempi in cui non mi conoscevi ok? Ok. Perché io ne sono innamorata, davvero, come non lo sono mai stata, e non riuscirai a rovinare tutto l'ennesima volta, approfittandoti di un'incomprensione.” Durante tutte quelle parole, così graffianti, mi sentivo un po' più forte, e la mia autostima stava iniziando a crescere, davanti a lui che mi aveva sempre fatto uno strano effetto. Ero arrabbiata, piena di rabbia nei suoi confronti. Lui non centrava nulla infondo con me e Liam, e non c'era motivo per doverlo picchiare. Era l'ex di Apple, ma ora quella era una faccenda che dovevamo risolvere noi tre, e basta. Harry probabilmente non si aspettava quello che stavo dicendo, anzi, tutt'altro, e ne rimase talmente allibito che tutto ciò che fece fu ritornare in classe a testa bassa, senza dire una parola. In quel momento però, una specie di morsa, di senso di colpa, prese il posto del risentimento per lui. Perché non aveva reagito come al suo solito? Perché non mi aveva detto di tutto come amava sempre fare, solo per il gusto di vedermi arrabbiata? Un vuoto, tante domande, vagavano per quei corridoi deserti che mi opprimevano, chiedendomi risposte che io non sapevo.
 

HELLO BEAUTIFUL PEOPLEEEE!
Dio quanto mi siete mancate, mamma miiia! 

Comunque eccoci qui con il tanto atteso capitolo pieno di rivelazioni. *^*
Scusate se non rispondo alle recensioni presto, ma son davvero troppe. :s
(28 *----*)
Quasi 100 persone leggono la fanfic, oddio grazie, ma io vi amo.
Comunque l'Inghilterra è meravigliosa, davvero. Ho trovato un sacco di roba sui 1D
e stavo tipo lì in negozio a fangirleggiare hahaha!
And nothing, se vi raccontassi tutto non finirei più ed è già tardi,
quindi vi auguro la buonanotte e corro a rispondere a qualche 
recensione, se riesco. **
Baci,
Angie. 

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Capitolo 16
*** Capitolo 15. ***




Capitolo 15.

 

I wish I knew then, what I know now
Wouldn’t dive in, wouldn’t bow down
Gravity hurts, you made it so sweet
Till I woke up on. On the concrete
Falling from cloud 9
Crashing from the high
I’m letting go tonight
(Yeah I’m) Falling from cloud 9
Wide awake - Katy Perry.

 

 

 

Quel mattino, mi svegliai insolitamente distrutta, come se per tutta la notte alcuni incubi avessero tormentato la mia testa, ma ora non ne ricordassi neppure uno. Il pomeriggio precedente avevo passato la giornata a casa di Liam, dove mi aveva raccontato che lui era stato con Apple e che semplicemente la sua apparizione l'aveva sconvolto non poco; aveva inoltre parlato del fatto che Harry ce l'avesse con lui perché Apple aveva scelto lui e non il riccio ed ora che era tornata tutto ciò che aveva tenuto dentro era uscito di colpo. Come faceva ad essere così dolce con lui dopo tutto ciò che gli aveva fatto passare? Era un ragazzo meraviglioso.

Scesi al piano di sotto e, sempre più insolitamente, Teri era già in piedi e stava facendo colazione. Non sembrava di buon umore. Mi fiondai sul frigo e presi un bicchiere di latte, per poi dirigermi su per le scale, sperando di non essere immischiata nuovamente in una delle sue orribili conversazioni che finivano sempre con qualche oggetto che volava.

Non azzardarti ad andare di sopra.” Mugugnò, con qualche biscotto ancora in bocca. Al che mi bloccai sulle scale ed indietreggiai preoccupata, sperando che non avesse qualche stupido diverbio da creare per pura noia.

Domani -continuò, stringendo tra la mano destra il manico della tazza.- verrà a stara da noi per un po' mia figlia, voglio che tu gli ceda la tua stanza.” Finalmente rilassò le dita e alzò la testa, guardandomi con più tranquillità di prima.

Allibita, risposi, con un po' di timore. “Ma c'è la stanza degli ospiti, non puoi farla stare lì?” Non volevo di certo cedere alla figlia di quella stronza la MIA stanza.

No. Lasciagliela, fine delle discussioni.” Qualcosa nel suo comportamento non quadrava. Come mai si agitava tanto quando parlava di sua figlia? Era così terribile? Non osavo neppure immaginare quale assurdo mostro poteva essere. Annuii, controvoglia, e poi ripercorrei le scale velocemente per prepararmi ad una solita giornata di scuola. Mi vestii velocemente, non badando molto all'aspetto, anzi, prendendo i vestiti del giorno precedente, ovvero un paio di shorts di jeans e una canottiera bianca, semplice. Ai piedi indossai le converse a tema americano e nello zaino infilai le prime cose che mi capitarono a tiro, uscendo rapidamente di casa, ancora con la mente piena di fantasie su questa presunta 'sorellastra'. Raggiunsi, trascinando i piedi dalla stanchezza, la fermata dell'autobus e mi sentii tutto d'un tratto debole, così mi aggrappai come un koala al palo che indicava le linee che passavano di lì e le relative fermate.

Un calo di zucchero, può essere.

Mi guardai in giro, in stile scimmietta, sperando che nessuno avesse avuto la fortuna di vedere la mia meravigliosa quasi-caduta e successivo accozzamento in stile gatto al palo e tirai un sospiro, notando che la strada era popolata solo dal leggero venticello mattutino. Dopo poco arrivò l'autobus e, dopo aver ripreso lentamente le forze, salii e mi misi le cuffiette nelle orecchie, per tutto il tragitto.

Arrivai a scuola e cercai cautamente di evitare lo sguardo di Harry, ma per fortuna mi fu facile, visto che nel cortile non c'era. Una stretta allo stomaco mi fece stare in ansia, ma subito il viso candido di Liam mi venne incontro sorridente e mi abbracciò, stampandomi un bacio a stampo sulle labbra.

Non ce la facevo più a non vederti.” Mi sussurrò all'orecchio, facendomi il solletico e sollecitando una lieve risata da parte mia.

Neppure io.” Ricambiai. Quanto era dolce? Insomma, stavamo insieme da pochissimo tempo eppure eccoci qui, accoccolati come due pucciosissimi fidanzatini inseparabili. Probabilmente per lui era stato amore a prima vista...

Mi strinse, portando il suo braccio dietro le mie spalle e così, con tutta la calma del mondo, lentamente ci avvicinammo all'ingresso per assistere alle lezioni. Mi lasciò davanti alla mia classe con un dolce bacio e poi andò a seguire il suo corso. Entrai svogliata e mi guardai in giro per cercare un posto libero; l'unico che mi si presentò davanti agli occhi fu quello di Styles, che appena mi vide entrare, sembrò velocemente impallidirsi e cambiare atteggiamento, quasi come se fosse... triste.

Devo ammettere che rimasi basita da quello Styles che non avevo mai visto. Ma perché si comportava così? Non aveva senso!

Supplicai invano qualcuno, per fare a cambio di posto, ma stranamente neppure le barbie avevano intenzione di cedermi una stramaledettissima sedia, per una buona volta. Buttai lo zaino con rabbia sul banco e digrignai i denti, dandogli la schiena e cercando di rimanere calma. Non lo sopportavo, non lo sopportavo. Non sopportavo il suo atteggiamento, non sopportavo che facesse la vittima nonostante avesse sbagliato. La lezione iniziò subito, il professore sembrava proprio volermi massacrare con quelle stupide espressioni e il sonno iniziava a farsi sentire, spingendo verso il basso le mie palpebre. Voltai inconsciamente lo sguardo e lo diressi ad Harry, che aveva sempre la stessa medesima espressione da cucciolo sul volto, così mi decisi a prendere un pezzo di carta e a scrivere un bigliettino che diceva: 'cos'hai? Fai la vittima adesso?'; glielo passai e attesi una risposta.

'qual'è il tuo problema? Liam ti ha raccontato una delle sue stupide scuse e tu ci hai creduto ciecamente? Non ti facevo così ingenua, Logan.' ecco quello che aveva saputo scrivere, con la sua bizzarra calligrafia.

Ma... Ma... Ma che sparate vai minchiando, scusa?

'Liam è il mio ragazzo, ed è decisamente più affidabile di te.' passai nuovamente il bigliettino, trattenendomi dalla voglia di tirargli una penna in un occhio.

L'aveva picchiato e ora gli dava pure del bugiardo, impossibile!

'e allora continua a credere a lui e lasciami in pace.'

Ma faceva davvero? Voleva essere lasciato in pace? Lui? HAHAHAHAHAH! Vi prego reggetemi che se no muoio qui, dal ridere. Accartocciai il foglietto e lo misi nell'astuccio, poi chiesi gentilmente al professore di andare in bagno... non sopportavo più la sua presenza. Mi ritrovai difronte al lavandino, a fissarmi allo specchio, dopo essermi sciacquata alla buona il viso, stanco. Di nuovo le gambe iniziarono ad indebolirsi e a cedere, i sensi a farsi più confusi ed offuscati e la mente a perdere conoscenza. Non riuscii ad aggrapparmi al lavandino con abbastanza forze e mi lasciai andare sul pavimento, inerme. Male, mi sentivo male, vuota, la vista offuscata e le luci fredde dei servizi della scuola che mi abbagliavano. Poi il buio, più niente.

 

POV Harry.

Perché continuava a trattarmi a quel modo? Non sapeva, Liam di certo non aveva avuto le palle per dirle quello che era successo, ed ora mi aveva affibbiato la colpa di tutto, senza lasciarmi via di spiegazione, una speranza. Ci avevo rinunciato, non ne valeva la pena, evidentemente, di credere in una ragazza che se ne era altamente fottuta di ciò che le avevo detto, degli avvertimenti che le avevo mandato e dei segnali facilmente comprensibili che accartocciava come quel bigliettino, senza rifletterci su. Ora era in bagno e ci stava mettendo decisamente troppo per i miei gusti; possibile che ora come ora la irritassi più di quanto facessi prima?

Mi stavo affievolendo, non ero più il ragazzo forte del mese prima, mi sentivo più debole davanti a lei, e tutto questo mi faceva schifo, davvero schifo.

Prof, posso andare al bagno?” Cercai di richiamarlo con una mano sventolante e lui annuì, alzando un sopracciglio.

Si ma fammi la cortesia di andare a cercare Logan, non vorrei ci fosse caduta in quel bagno.” Annuii e uscii, tra le risate sommesse dei ragazzi, per la mezza battuta del professore, probabilmente neppure voluta.

Entrai nel bagno delle ragazze -che non era così nuovo per me- e subito non la vidi, ma la minuta ombra che giaceva a terra, senza sensi, subito attirò la mia attenzione e mi fece spaventare da morire. Era lei, Sunshine, e da quel che vedevo doveva essere svenuta. Subito le corsi incontro e cercai di svegliarla ma non servì a nulla, così me la caricai in spalla e corsi verso l'infermeria che purtroppo era vuota.

Ma dov'erano quelle coglione delle infermiere quando servivano davvero?

La adagiai sul lettino e corsi nella classe di Zayn, che aveva fatto un corso di primo intervento; bussai con rabbia e, senza aspettare una risposta, spalancai la porta e chiamai Zayn.

Vieni Malik, c'è bisogno di te!” Dissi, col fiatone, facendogli un cenno con la testa, attirando l'attenzione di tutta la classe, compreso l'irritato professore.

Ehm, scusi signor... Styles. Questa è maleducazione, sa? Non le permetto di far uscire uno studente durante la mia ora, quindi la prego di andarsene.” Quel coglione doveva proprio sfracellarmi i cosiddetti proprio ora?

E' urgente, c'è una ragazza che è svenuta e le infermiere non ci sono, quindi eviti queste cazzate, vieni Malik!” Vidi Liam alzarsi di colpo, come rianimatosi, che cercò di avvicinarsi a noi, ma lo bloccai con una mano sul petto. “No, tu resti qui.” Sussurrai in tono duro, per poi chiudergli la porta in faccia e portare via Zayn.

Che succede amico?” Disse, quando ormai avevamo intrapreso di corsa il corridoio.

Sunshine, l'ho trovata in bagno svenuta, non c'è una cazzo di infermiera in questa scuola di merda!” Diciamo che la calma non era l'aggettivo più appropriato in quel momento per me. Il cuore mi batteva a mille, l'ansia e la paura erano vivide dentro di me e speravo solo che non le succedesse nulla di male, altrimenti non me lo sarei mai perdonato. Arrivammo alla saletta e lei era sempre lì, quasi come la bella addormentata nel bosco, solo nella vita reale.

Zayn, puoi aiutarla? Cos'ha?” Sussurrai, inerme, mentre continuavo a tenere gli occhi fissi su di lei, un po' dietro a Malik, che la stava controllando.

Sinceramente? Non lo so. Da quanto è così?” Dopo ciò che disse, con la paura che attraversava in piccole scariche la sua voce, il mio viso si fece cupo e terrorizzato.

Non lo so, massimo venti minuti.” Dissi, cercando di non dar a vedere la mia agitazione.

In quel momento entrò in stanza l'infermiera, finalmente, e Zayn mi fermò dall'aggredirla, bloccandomi le spalle.

Ma dove cazzo sei quando si ha bisogno di te, eh?” Le urlai contro, dimenandomi dalla stretta del ragazzo dietro di me. “Ora calmati ti prego, l'importante è che sia arrivata.” Cercò di tranquillizzarmi.

Suppongo sia un calo di zuccheri, a breve dovrebbe svegliarsi.” Disse la donna con tutta la tranquillità del mondo, irritandomi ancora di più.

Che succede qui!?” Un affaticato Payne entrò in stanza, spaventato.

Eccooolo, il rompicoglioni è arrivato, suonate le trombe! Ci mancava solo lui.

E' svenuta, non lo vedi?” Disse Zayn, senza un minimo di tatto.

Lo vedo, ma perché non me lo avete detto, sono il suo fidanzato!” Calcò l'ultima parola e questo fece partire la mia ira. Riuscii a farmi lasciare da Zayn e gli piantai un pugno in faccia, facendolo indietreggiare e coprirsi il naso con le mani.

Ma sei pazzo?” Urlò, fuori di sé.

Perfavore ragazzi, è un'infermeria, non una piattaforma per wrestling!” Urlò l'infermiera, ma nessuno le diede ascolto. Liam iniziò a picchiare duro e solo dopo una decina buona di minuti mi accorsi che Sunshine era intenta a guardare la scena allibita, sul lettino, seduta, con le lacrime agli occhi.

Non c'è un modo migliore per risolvere certe questioni?” Sussurrò, chinando lo sguardo e lasciando che una lacrima le rigasse la guancia.

Sun tu non sai la verità... Io non... insomma è una cosa che non ti riguarda...” Cercai di giustificarmi, ma servì a poco. Il mio cuore si ruppe in tanti piccoli frammenti, vedendola in lacrime per colpa mia, solo mia, di nuovo.

Non voglio più stare a sentire tutto questo...” Piazzò le mani avanti, come a pararsi dalle parole.

Sun, non piangere.” Tentò di consolarla Liam, con la voce tremante e impaurita.

Non voglio ascoltare neppure te.” Sussurrò, tra i piccoli singhiozzi che le storpiavano la voce tenera e da ragazzina. Vidi Liam sussultare a quelle parole, ma rimanere immobile come in attesa di una risposta che sapeva non avrebbe ricevuto, forse troppo spiazzato dal fatto che ora lei fosse stufa anche di lui, dopo così poco. Sun scese dal letto, un po' titubante, ondeggiando per il poco equilibrio, e poi uscì come meglio poté dalla stanza, con una mano sulle labbra per trattenere i tanti singhiozzi e le tante lacrime che non cessavano di scendere. Era orribile vederla così, orribile davvero, e il problema ero unicamente io, per quella stupida scommessa che mi aveva fatto entrare nella sua vita come nulla, sconvolgendone tutti i ritmi e le tranquillità. Mi aveva cambiato in qualche modo, quella piccola e insolente ragazzina di quindici anni, che mi odiava e mi odia così tanto. Il fatto solo che in quel momento non mi odiasse più così superficialmente mi fece stringere il cuore, sentire impotente davanti a quei sentimenti che reprimevo da tanto, troppo tempo. Forse era così che si sentivano quelle bimbe che usavo? O forse era qualcosa di semplicemente diverso? Per una volta ero io quello che reprimeva le lacrime, quasi come fosse una vendetta per tutte quelle che avevo fatto versare, e non biasimavo chiunque pensava male di me, ero solo uno stupido sfruttatore di ragazze ingenue. Mi sedetti a terra, stringendo le gambe tra le braccia, accucciandomi e poggiandoci sopra la testa; una lacrima, due lacrime, ed ecco anche la terza. Ma cosa stavo combinando? O meglio, cosa avevo combinato? Gelosia, ardente voglia di fargliela pagare, mettendo in mezzo l'unica persona che mi avesse mai fatto innamorare così tanto.

 

POV Sunshine.

Poteva esistere giornata peggiore di quella, situazione peggiore, sensazioni più orribili? Non credo, non credo proprio. Era l'ennesima volta che li vedevo litigare ed ero stanca di trovarmeli davanti agli occhi a darsele di santa ragione. Prima Harry, ora Liam, ed io ero quella sempre in mezzo. Non capivo cosa mi volessero dire, cosa ci fosse di così assurdo nel loro passato, ma se Harry si divertiva con poco, beh, non ero proprio in vena di risate. Riuscii ad arrivare a casa in circa 15 minuti e aprendo la porta un sacco di enormi valige mi si piazzarono davanti, tutte esclusivamente rosa shocking. Sbarrai gli occhi, con la manica della felpa ancora sul viso ad asciugare le lacrime. Evidentemente era arrivata 'terrore2' e questo non era per nulla il momento adatto per affrontare il doppio di quella pazzoide. Cercai di non far rumore e mi fiondai in camera, chiudendo a chiave. Assaporai per l'ultima volta il buon profumo delle mie lenzuola, lasciandomi sfuggire un lieve sorriso per quell'odore di cannella. La osservai, così ordinata e tranquilla, tranquillità che sarebbe stata spazzata via dalla nuova arrivata. Ma tanto, come al solito, ero io quella che ci rimetteva.

Fissai tutto, pezzo per pezzo. Il piccolo armadio bianco in legno con gli adesivi a fiori neri, le pareti azzurre, i quadri di foto-ricordo appesi al muro, la bacheca piena di post-it, la finestra grande che dava sulla strada, il tappeto bianco e morbido che mi aveva regalato papà l'anno prima, il comodino accanto al letto, con una abat-jour piccolina poggiata sopra, vicino a cui stava un libro appena iniziato. Una piccola stanza che racchiudeva tutta la mia essenza, tutto ciò che ero, in un'impeccabile ordine che trasudava mente chiara. Mi fissai per un momento, poi, sulle mensole piene di libri e li ripassai mentalmente uno ad uno, con le inerenti trame. Chiusi poi gli occhi e pensai alla mamma, a papà, a quegli anni che mi erano stati strappati via con la forza di una voce, quella voce.

Sunshine, sei a casa?” Ecco, appunto, quella voce.

Si, sono a casa, non stavo bene e sono tornata prima!” Urlai, di pessimo umore.

Bene! Raccogli le tue cose e portale nella stanza degli ospiti, che Anny si deve sistemare!” Continuò lei,con la sua voce gracchiante e priva di profondità.

Anny, così era questo il nome di terrore2. Raccolsi qualche vestito, i miei cd preferiti e un paio di libri, buttandoli tutti nel borsone e poi uscii dalla stanza, pronta a vedere il volto della figlia di Teri. Me la immaginavo proprio come una delle due sorellastre di Cenerentola, forse più quella biondiccia, forse con un colore di capelli abbastanza indefinito, magra come un chiodo, con gli occhi severi e sottili, il naso adunco e quella sua espressione da snob. Eppure, davanti ai miei occhi, una figura ben diversa mi parve davanti. Ciò che vidi fu una ragazza in carne -ma non troppo- con un bel paio di occhi verdi e grandi, un sorriso largo e delle lentiggini appena sotto gli occhi. Aveva un'espressione attiva e allegra e portava una grande borsa marrone a tracolla. Poteva avere al massimo 17 anni.

Tu dovresti essere Sunshine, giusto?” Sbucò dalle scale e mi porse in avanti una mano, facendomi rimanere stizzita. Continuavo a fissarla incredula. Come può una ragazza che sprizza così tanta energia essere figlia di quella vipera che ti fa venir voglia di morire?

I...Io s-s-si. Tu sei Ann...” Balbettai confusa, toccandomi la nuca con una mano, imbarazzata, mentre con l'altra lasciai andare goffamente la borsa e strinsi la sua.

Chiamami Nany, ti prego, insisto!” Esclamò lei, bloccando la mia affermazione, e allargando ancora di più il suo sorriso.

Ma come faceva? Insomma, se ci avessi provato io, probabilmente mi sarebbe venuta una paralisi o qualcosa di simile.. Ma non pensiamoci. Tocchiamoci, piuttosto.

...

Okay, forse la palpatina in pubblico non è buona educazione, rimandiamola a dopo.

Va... Bene (?)... Nany...?!” Ero decisamente sconvolta, tremendamente sconvolta.

Lei mi superò, affacciandosi nella mia camera.

Questa è tua?” Disse, dandomi le spalle.

Si...” Sussurrai, sbattendo le ciglia e riprendendo il borsone tra le mani.

Oh, è bellissima, sei stata molto gentile a cedermela, ma stai tranquilla, non starò qui per molto.” Si voltò, finalmente, e mi ringraziò con un altro dei suoi mega super ultra (?) sorrisoni teneri.

Teri ci raggiunse, arrivando in cima alle scale e guardandoci con un'espressione tutt'altro che felice e allegra.

Certo che il detto tale madre, tale figlio è andato a puttane, eh?

Ti piace la tua nuova stanza, Anny? Puoi farne ciò che vuoi.” Fece un sorriso tirato e poi guardò me. Cercai di dire qualcosa, di oppormi, ma lei mi fece subito tacere, allungando il braccio verso di me. “Zitta tu.”

E' finita la pacchia.

Si, mi piace molto ma... Perché ti comporti così con lei?” Ann... Nany chinò la testa da un lato, come un cucciolino, e poi fece una faccia interrogativa, guardando la madre.

Non ti intromettere, queste sono faccende che non ti riguardano Anny. -poi si votò verso di me, e mi guardò severa.- Scendi di sotto te, muoviti, devo parlare con mia figlia, non stare sempre in mezzo, cogliona!”

La odiavo.

La odiavo.

La odiavo con tutta me stessa.

La odiavo più di Harry, più di Liam, più di Niall, più di mio padre che mi aveva lasciato da sola.

La odiavo quanto non avevo mai odiato nessun altro.

Scesi di sotto, tra gli sguardi delle due e lasciai cadere il borsone nella camera spoglia degli ospiti. Chiusi a chiave la porta e mi sdraiai sul letto, a pancia in su, riportando alla mente il fatto che, nonostante tutti quei dispiaceri, da quando Harry e Liam erano entrati nella mia vita non mi ero più tagliata e forse era il momento di farlo. Cercai nel borsone una lametta, che dovevo aver messo da qualche parte, e mi avvicinai al lavandino del bagno annesso alla stanza, portando con me tutto l'occorrente. Guardai la mia immagine riflessa allo specchio, e ciò che vedevo era una ragazza distrutta, sconvolta dalle troppe cose che le stavano accadendo tutte insieme. Poi abbassai lo sguardo, mi sentii come attirata da quell'aggeggio e non riuscii a non prenderlo e stringerlo tra le dita, lo portai vicino al polso destro ed è lì che iniziò il calvario fisico e il riposo morale.

 

Ciao a tutti, belli e brutti. (?)
Ok, vi chiederete 'ma perché quella cogliona pubblica all'1:12 di notte?'
Eh beh, c'avete ragione.
Punto 1: Mi andava. u.u
Punto 2: Quella cucciolina di Nany aveva voglia di leggere e io non vedevo l'ora leggesse
la parte in cui spunta nella mia ff. LOVE U SO MUCH, NANY. <3
Cosa dire del capitolo? Una cosa davvero tristissima,
si, lo so, fa schifo anche a me, non ne sono soddisfatta,
ma ormai son qui e se dovessi tornare indietro rifarei tutto daccapo
e non pubblicherei neppure fra 3 settimane. =.=
La canzone è qualcosa di erigjvifgjr, vero? Amo cantarla, magari ne faccio anche una cover (?)
Ho visto che allo scorso capitolo hanno recensito in pochi.. Siete tutti in vacanza,vero? ç_ç
Come io manco a voi, voi mancate a me, sappiatelo!
Mi scuso per gli errori, al solito, non rileggo, perdooono. ç_ç
Nei prossimi capitoli tanta allegria, quindi su col morale,
che questo è l'ultimo triste, susu. **
C'è mio padre che continua a commentare da solo davanti al monitor offerte di auto
dicendo '9.000 euro? Ma hai cambiato spacciatore?' ok, sto iniziando a prendermi male. D:
'Sticazzi!' rieccolo.
Ok, passo e chiudo.
Un bacioooone,
with love,
Angie.

Piesse:
Qui sotto pubblico una gif che ho fatto io ed è del video One Thing. u.u
Visto che qualcuno mi ha consigliato di mettere immagini,
per invogliare i lettori.
Grazie del consiglio, voilà. c:

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Capitolo 17
*** Capitolo 16. ***




Capitolo 16.

 

I can honestly say you've been on my mind
Since I woke up today, up today
I look at your photograph all the time
These memories come back to life
And I don't mind
I remember when we kissed
I still feel it on my lips
The time that you danced with me
With no music playing
But I remember those simple things 
I remember 'til I cry 
But the one thing I wish I'd forget 
The memory I wanna forget 
Is goodbye
Goodbye - Miley Cyrus.


 

Quel giorno non avevo né la voglia né i motivi per andare a scuola, eppure se fossi rimasta a casa probabilmente sarei solo stata peggio. Fissai la sveglia, indecisa sul da farsi e all'ultimo minuto decisi di alzarmi e prepararmi velocemente per uscire. I tagli erano ancora freschi così indossai una felpa larga, sotto la cui stavano alcune bende, approfittando del tempo non molto caldo fuori. Pettinai i capelli neri e li raccolsi in una coda blanda, infilai i jeans e le converse rosse e poi afferrai lo zaino, uscendo rapidamente di casa. Non volevo incontrare i volti di Harry e di Liam, ma decisamente lo preferivo al vedere tutto il giorno quello di Teri, così cercai semplicemente di nascondermi, stando nelle classi per tutte le pause, compresa quella pranzo. Prima che potessi afferrare i libri nell'armadietto e fiondarmi nell'ennesima classe, una mano mi bloccò il braccio, proprio sulle bende, e io tirai un urlo sommesso di dolore. Mi voltai verso il proprietario di quella maledetta mano, pronta ad urlargliene di tutti i colori, ma quell'Horan così radioso e solare non l'avevo mai visto, che quasi mi fece sciogliere.

Ciao.” Sussurrò teneramente, con la sua vocina da bambino che vuole le caramelle.

Ciao.” Risposi impacciata, facendomi mollare il braccio.

Come va oggi?” Chiese, con tutta la tranquillità di questo mondo.

Diciamo che non è una delle giornate più belle della mia vita.” Sospirai, cambiando direzione al mio sguardo. Posai i libri nello zaino e me lo misi in spalla, per poi infilare le mani nelle tasche comode della felpa grigia con stampa rossa, attendendo qualcosa.

Oh, io sto bene, comunque!” Esclamò lui, sorridendo.

Stava tentando di tirarmi su il morale? Diciamo che era sulla buona strada.

Aveva un sorriso stramaledettamente bello quel giorno, c'era qualcosa in lui di diverso, che lo rendeva semplicemente raggiante. Trattenni una risatina e vidi che a lui il gesto fece piacere, così lo salutai con un cenno della mano e mi diressi verso la mia classe. “Ci vediamo.” Dissi liberamente, leggera come una piuma. Quel ragazzo aveva qualche strano potere, che ti rendeva libero, come se ti donasse un po' della sua energia e vitalità.

Arrivai in classe ed ecco che il mondo mi piombò nuovamente addosso, vedendo gli occhi di Harry e Liam puntati su di me, che mi scrutavano con attenzione. Vidi che Liam fece per alzarsi e venire da me, ma ancor prima che potesse aprir bocca lo bloccai, senza neppure incrociare i suoi occhi.

No. Non voglio parlare, non ora. Peggioreresti solo la situazione.” Mi lasciai andare sul banco, voltando la testa dall'altra parte e trattenendo qualche lacrima. Rimuginai sul mio comportamento, forse tutto ciò che avevo fatto e che stavo facendo continuava solo a ferire tutti, me compresa, ma non riuscivo a trovare una soluzione. Non volevo parlargli, non volevo dire come stavano le cose, perché non lo sapevo neppure io.

Qualcuno mi afferrò un braccio -per fortuna quello senza tagli- e senza che io riuscissi ad oppormi mi trascinò fuori dalla classe.

Harry ma che cazz?” Sbraitai, strattonando il braccio per far si che me lo mollasse.

Tutto quello che succede tra me e Liam non ti riguarda, ma se proprio ci tieni a saperlo voglio chiudere questa faccenda una volta per tutte.” Strinse i denti e parlò; notai che non aveva molta voglia di affrontare l'argomento ma visto che questa situazione era in bilico dovevo solo buttarmi.

Va bene... -annuii, dopo qualche esitazione.- Ma chi mi assicura che tu stia dicendo la verità?” Sospirai e lo guardai in attesa di qualcosa.

Non ho nulla da perdere, non stai più con Liam.” Sorrise malinconicamente lui, così annuii e iniziò a raccontarmi una storia, che comprendeva Apple, lui e Liam. Se ciò che diceva era vero, Liam non era la persona che immaginavo fosse. Insomma, non credevo sarebbe arrivato mai a tanto per una ragazza, per Apple... Per non parlare di lei, che della storia mi aveva raccontato una minima parte.

M-mi dispiace, Harry... Io non lo sapevo, insomma io... Mi dispiace tanto. Grazie dell'informazione, allora!” Cercai di scampare a quell'imbarazzante discussione ma lui mi fermò per l'ennesima volta.

Dimmi che non lo stai facendo di nuovo. Dimmi che non te ne stai andando un'altra volta, ti scongiuro. Ti prego capiscimi Sunshine, non mi sono mai innamorato di nessun altro ed è brutto tutto questo. Quella sera, quando ti ho rincorso e ti ho detto che ero innamorato di te, -sussultai, ecco quello che non avevo sentito.- tu te ne sei andata, mi hai lasciato lì e mi sono sentito morire. Due giorni dopo ti ho visto con Liam, vi baciavate e non mi sono mai sentito così vulnerabile. Mi piaci, si, da quando ti sei aperta a me al campeggio, nonostante fosse stata quella scommessa a farmi innamorare di te. Mi sono sentito strano, diverso, per la prima volta, guardato con occhi che non puntavano ad altro, con occhi che sapevano rattristirmi, ma darmi tutte le felicità della vita, e questo è solo per merito tuo. Ho sentito di nuovo battere il mio cuore, non sentivo più la necessità di farmi qualche ragazzina, per me c'eri solo te, ma quello stupido orgoglio non voleva farmelo ammettere, neppure a me stesso. Non lasciarmi qui come un verme un'altra volta, altrimenti le nostre strade si divideranno, per sempre. Sta a te decidere, ora sai tutta la verità e io non ti posso più fermare.” Prese un lungo respiro e chinò la testa, lasciando che i riccioli castani gli coprissero il viso. Mi girai completamente verso di lui e lo guardai per un secondo: era bellissimo, perfetto, aveva tutto ciò che poteva desiderare, tutto ed io non gli sarei servita a nulla. Mi morsi il labbro, tentando di trattenere qualche lacrima e poi gli diedi le spalle, voltandomi e iniziando a camminare verso il corridoio vuoto, facendo rimbombare le suole delle mie scarpe in un leggero sfregare fastidioso. Lasciai che le mie lacrime scendessero, finalmente, tra gli amari rimpianti. Cosa avevo fatto? La cosa giusta.

Perché se si ama, bisogna lasciare andare.

Non mi fermò, non lo fece, non ebbe neppure una minima esitazione a differenza mia, ma io mi trattenevo, perché sapevo ciò che facevo.

Non ero io la ragazza per lui, anzi, ero il suo opposto, e quando ci saremmo lasciati sarebbe stato più tragico, così volevo solo lasciargli bei ricordi di me, così come volevo conservarne di meravigliosi su di lui, nonostante le nostre litigate e le bugie. Eccolo l'Harry che volevo tirar fuori da quel buco, era uscito allo scoperto con me ed io ora lo stavo lasciando andare.

Che stupida.

Ma ormai era fatta.

Ciao Harry.

Mi dispiace tanto.

Io ti amo.

 

 

La scuola stava andando a puttane, davvero. Avevo frequentato pochissime lezioni, le altre le avevo tutte saltate per i motivi più disparati e mi sentivo davvero in colpa. Cos'avrebbe detto mio padre quando sarebbe tornato? L'avrei deluso pure in quel campo, per l'ennesima volta. Ma ciò che aveva fatto lui era più grave. Mi aveva abbandonato, non aveva creduto alle mie parole, preferendo quelle della sua nuova compagna e io ero l'unica a subirne le amare conseguenze.

Aprii l'armadietto e recuperai gli ultimi libri, facendo ogni minimo movimento con forza, sfogando la mia rabbia. Quando lo sbattei per richiuderlo, tutti i libri mi caddero a terra e tra gli sbuffi iniziai a recuperarli uno ad uno. Ancor prima che mi chinassi, una mano si poggiò sui resti dei miei quaderni e appunti vari e li recuperò con fare tranquillo. Alzai la testa e per poco non gli tirai una testata, per fortuna evitando una grandissima figura di merda, e quando vidi Niall che mi sorrideva mi si sciolse il cuore. Era un ragazzo strano, davvero parecchio, si comportava in due modi completamente diversi, e oggi probabilmente era una bella giornata.

Ecco.” Sussurrò, regalandomi l'ennesimo sorriso dolce.

Cercai di ricambiare, invano; impegnandomi con tutte le forze riuscii a far uscire un misero sorriso sghembo che faceva decisamente schifo. Decisi di tornare seria e riprendere dalle sue mani i miei libri e infilarli nello zaino, e mentre lo feci sfiorai la sua mano. Era... morbida.

Avete presente il culetto di un bambino appena nato? Morbido, teeeenero? Ecco, le sue mani erano all'incirca così.

Mi affrettai a interrompere quel contatto il più in fretta possibile. Era una sensazione strana, particolare, qualcosa di indescrivibile.

Grazie mille... Horan. Io ora però devo andare, ciao!” Mi voltai rapidamente di spalle, liquidandolo con un cenno leggero della mano e avviandomi a passo svelto verso l'uscita. Pensavo di averla effettivamente scampata fino a che una voce mi chiamò alle mie spalle.

Aspetta!” Ed era già dietro di me, ancor prima che riuscissi a voltarmi.

Oh. -sussurrai, spaventata, non credendo di trovarmelo già così vicino.- D-dimmi.” Balbettai timidamente.

Non ti vedo in ottima forma, vuoi un passaggio fino a casa?” Sorrise, grattandosi il retro della testa, segno che era imbarazzato.

Ooooh cucciolino lui, amore della mamm... Okay, no.

Non sapevo avessi la macchina!” Risposi stupita, deviando la domanda.

Oh... Beh... In effetti non ce l'ho! -rise sommessamente, abbassando lo sguardo.- Ma se vuoi ti posso far compagnia nella strada di ritorno. Insomma, non ho molta voglia di frequentare le lezioni oggi!” Aggiunse, alzando di nuovo gli occhi e puntandoli sui miei. Distolsi lo sguardo, non riuscivo a fissare quegli occhi azzurro cielo per più di quattro secondi, poi booom, qualcosa accadeva e ero costretta a distogliere lo sguardo dall'imbarazzo.

No, guarda... Non importa...” Cercai di dire.

Insisto.” Awwww ma come si fa a dire di no quando un ragazzo ti guarda così?

Va... va bene.” Sorrisi e gli diedi le spalle, iniziando a camminare e ritrovandomelo accanto, sorridente.

Per tutta la strada non aprimmo bocca, apparte qualche piccola battutina da parte sua per rompere il silenzio. Erano successe davvero tante cose spiacevoli e tutto quello che avevo voglia di fare in quel momento era scappare da tutto e tutti, trovare un luogo dove nessuno mi avesse mai visto o conosciuto, cominciare tutto da capo. La strada a quell'ora era deserta, nessuna automobile, nessuna persona, solo qualche gatto randagio. Svoltammo a destra, poi a sinistra e poi ancora dritto per cinquecento metri, per arrivare poi alla mia villetta, così carina e tenera fuori, così infernale all'interno.

Beh, io sarei arrivata.” Arrestai le mie gambe all'istante e mi voltai verso di lui, sforzandomi per far uscire un bel sorriso. “Grazie di tutto, allora...” Non sapevo come salutarlo, come mandarlo via, speravo capisse ma dalla sua espressione sembrava non volersi muovere di lì per nulla al mondo.

Mi lasci entrare o devo chiedere un permesso scritto?” Scoppiò a ridere lui, trattenendosi la pancia.

Se... Proprio ci tieni.” No, non volevo farlo entrare, per nulla al mondo, ma non potevo neppure lasciarlo lì fuori dopo che aveva trovato il coraggio di chiedermelo. Annuii e aprii la porta cercando di far meno rumore possibile. Per fortuna nessuno si accorse del mio arrivo.

Poggiai un dito verticalmente al centro delle labbra, per far intendere a Niall che non doveva far rumore e lo guidai verso la camera degli ospiti. Chiusi la porta, a chiave, e lo feci accomodare sul letto.

Scusa il troppo ordine... -sorrisi.- ma è una sistemazione momentanea. Fai come se fossi a casa tua, ma non urlare, non voglio ci sentano... storia lunga.” Lui annuì semplicemente, non chiedendo spiegazioni, anzi.

Quella camera era terribilmente calda, probabilmente era molto tempo che le finestre non venivano aperte, così decisi di sfilarmi la felpona che indossavo, con tranquillità. Quando la poggiai sulla sedia sentì un paio di occhioni addosso e appena mi voltai confermai le mie sensazioni, vedendo i suoi occhi azzurri fissare il mio corpo. Non capivo cosa ci fosse che non andava, ma quando abbassai lo sguardo notai tutte le bende sul braccio e allora collegai. No, no, no. Non era possibile, non pure lui.

Io non... non è come sembra!” Portai il braccio dietro la schiena e cercai di giustificarmi inutilmente. Il suo sguardo era diventato come perso nel vuoto, un po' scioccato e a me veniva quasi da piangere per il fatto che avevo rovinato di nuovo tutto. Chi avrebbe mai voluto essere amico di una che aveva problemi con se stessa?

Ma lui non era arrabbiato, non era deluso, anzi, alzò la testa e mi sorrise. Non capivo dove volesse arrivare, non capivo cosa stesse facendo, ma quando le maniche della sua felpa furono sollevate capii, tutto. Lui era... come me.

Le parole erano bloccate in gola, ferme immobili, così come il mio corpo. Ogni millimetro era impossibilitato a muoversi, paralizzato. Non sapevo cosa dire, non sapevo cosa fare, insomma, lui era così... lui era... lui era.

Sentivo gli occhi inumidirsi lentamente e quando scese la prima lacrima mi resi conto che stavo piangendo di tristezza. Vedere qualcuno come te ti fa capire quanto grave possa essere la situazione e io lo stavo vivendo appieno. Ma quando inizi a farlo, per i tuoi motivi è difficile ritornare a non farlo. Chiusi gli occhi, strizzandoli fino a sentir male e, in un tempo che non riuscii a calcolare, mi ritrovai stretta tra le sue braccia. Con una mano mi carezzava dolcemente la testa mentre con l'altra strusciava la mia schiena.

E' tutto okay...” Ripeteva, sussurrando e stringendomi. Mi poggiò un bacio sulla fronte, come un bravo papà, e poi mi aiutò a sedermi sul letto. Ero così fragile, così scoraggiata, così emotiva che qualsiasi cosa in quel momento avrebbe scatenato uno di quei pianti che inondano intere città. Ci sedemmo uno di fronte all'altro e lui mi strinse le mani, sorridendomi per rassicurarmi.

Io non sapevo che tu...” Cominciai, tra alcuni singhiozzi.

Ora lo sai e, se lo vuoi sapere, sei la prima a cui lo dico... o meglio, lo faccio vedere.” Strinse ancora di più le mie mani e mi sorrise caldamente. Come faceva ad avere tutta quella forza d'animo? Tutto quella gioia, quell'allegria...

Davvero?” Mi sentivo in qualche modo speciale.

Si, davvero. Da quanto lo fai?” Chiese lui, senza preoccuparsi di avere tatto o di essere fine e indiscreto.

Parecchio.” Fu la mia risposta e lui capì, non chiese altro. “Sono arrivata ad odiare il sangue, a sentirmi male alla sola vista, ma non smetto di farlo..” Aggiunsi poi, lasciando sfuggire ai miei occhi una piccola lacrima che scese rapidamente, tracciando una linea bagnata sul mio viso. Chinai la testa, lasciando che i capelli, ormai slegati, cadessero sul viso. Lui avvicinò le mani al mio volto e lo tirò su, dopo averlo afferrato. “Non c'è bisogno di vergognarsi, non con me almeno. Chi meglio di me può capire cosa provi? Vedi? Siamo più simili di quanto pensassimo.” E detto questo, mi strinse nell'ennesimo caldo abbraccio ben gradito. Aveva ragione, eravamo più simili di quanto potessimo immaginare, e ora ci ritrovavamo su un letto che non era il mio ad abbracciarsi e consolarsi come due stupidi incompresi dal mondo. Era bello, in un certo senso, aver trovato qualcuno con cui condividere tutto ciò che si provava, ma vedere Niall 'come me' mi faceva uno strano effetto, mi imprimeva una tristezza che arrivava fino al cuore, mi faceva sentire pesante, mi accelerava il battito e mi faceva, inconsapevolmente, piangere.

Grazie Niall.” Sussurrai, nell'incavo del suo collo, lasciando che lui mi stringesse ancora di più. “Ma, ti prego, se ti va, ora parliamo di te.” Sciolsi amaramente l'abbraccio e lui mi sorrise, di nuovo, come se tutto andasse bene.

Preferirei non parlarne, è una ferita sempre aperta.” E rise, per l'amaro doppio senso. “Non vorrei scoppiare a piangere pure io, sai, non posso, davanti ad una ragazza.” L'ennesima risata, ancora, ancora, ancora. E da quando sapevo la sua situazione, quella risata pareva quasi più cristallina, più vera, più sofferta. Questa volta fui io ad abbracciarlo, dopo aver asciugato le lacrime con il palmo della mano. “Grazie, grazie davvero. E poi non c'è bisogno di vergognarsi, sono solo lacrime... stupido.” Sorrisi, dandogli un leggero colpetto sulla nuca.

Posso tirarti le guance?” Sussurrai, sperando forse che non mi sentisse. Non riuscii a bloccare la voglia di chiederglielo. Lui si staccò e mi guardò come un cucciolino di cane, assumendo in viso una strana smorfia divertente. “Cosa?” Sorrise teneramente.

Posso tirarti le guance?” Ripetei, avvicinando le mie mani al suo viso e stringendo delicatamente le dita attorno a quelle due morbide parti di pelle. Sembrava un po' come Rubber di One Piece, era snodabile, morbido e tenero. Dopo esserci guardati un secondo negli occhi scoppiammo a ridere, così, senza motivo, stupidi come non mai.

Mi sentivo più vicina a lui, dopo questo più che mai. Era l'amico migliore che potessi desiderare, un nuovo amico, acquistato così in fretta, forse migliore di gente che conoscevo da anni. No, decisamente migliore.



 

Eccoci qui.
Mi chiedo perché pubblico sempre ad orari assurdi, boh.
Vorrei, prima di dimenticarmi, fare caso a una cosa:
1. Leggete attentamente le parole sopra della canzone, a parer mio sono bellissime.
Cioè, almeno, ho letto la traduzione e, boh, hanno qualcosa di romantico. ç^ç
Okay, ciancio alle bande. Il capitolo fa schifo. (TANTO PE' CAMBIAAAA'!)
E' corto, stupido, triste e bla bla bla. Mi scuso, visto che avevo detto che il precedente
era l'ultimo triste. Ma qui si parla davvero tanto di Niall. ç_ç
Volevo farlo uscire così, anche se non è il modo migliore, ma diciamo che
volevo che lui e Sun condividessero un qualcosa di importante e, in qualche modo,
speciale..
E poi, da non tralasciare, quel 'ti amo' ad Harry. Boh, mi son sentita di mettercelo,
vi giuro ero sull'orlo del pianto quando ho scritto quella parte. ç_ç
E' stata dura, ma ce l'abbiamo fatta. :s
Sorry per gli errori, ma non l'ho riletto. ç_ç
And nothing, lascio a voi il resto. o:
Ho pubblicato abbastanza in fretta, visto che dovrete perdonarmi
perché devo ancora fare t u t t i i compiti delle vacanze. ._.
Fatemi un applauso, coraggio. ç^ç (E anche un po' di 'buona fortuna',
me ne serviranno.)
Passo e chiuuudo.
Boh, amo scrivere qui, vorrei non smettere ma tanto voi non leggete
e poi qui finisce che pubblico domani mattina. D:
E' solo che mi dimentico sempre cosa voglio dire. D:
Oh, ecco! Grazie, siamo arrivati a 200 recensioni,
io.vi.amo.
Okay, adesso scappo davvero, bacioni iiiimmmeeeennnnsssssi.
Angie. c:

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Capitolo 18
*** Capitolo 17. ***




Capitolo 17.

 

I don't mind spending everyday 
out on your corner in the pouring rain,
look for the girl with the broken smile,
ask her if she wants to stay awhile..
And she will be loved..
And she will be loved..
Tap on my window knock on my door.
I want to make you feel beautiful.
I know I tend to get so insecure,
it doesn't matter anymore!
She will be loved - Maroon 5

 


 

Non avevo mai notato tutta questa tenerezza, nascosta dietro il tuo lato burbero!” Esclamò lui, sorridendomi con estrema tranquillità, ancora sdraiato sul letto, a fissarmi. Eravamo in quella posizione ormai da più di mezz'ora, eppure con lui le chiacchiere erano così piacevoli che il tempo scorreva davvero velocemente. Sorrisi alla sua esclamazione e gli tirai una pacca amichevole sulla spalla, tornando poi a guardarlo negli occhi. Era facile mantenere quello sguardo tenero, a differenza di quello di Harry, così opprimente e pesante. Il suo ti dava più coraggio, più sicurezza, o almeno in quel momento, visti i precedenti.

Grazie mille Niall, i tuoi complimenti sono i migliori!” Scoppiai a ridere e lui con me. Lui mi fece una faccia parecchio buffa, formando con le labbra una di quelle stupide pose alla 'becco di papera', molto pronunciata e io lo imitai, finendo per aver quasi una crisi di ridarella. Non mi fermavo più, continuavo a ridere ad intermittenza e ogni tanto trattenevo un'inspirazione con il naso, altrimenti mi sarei ritrovata a fare il verso del maiale e sarebbe stato tutto estremamente imbarazzante.

Ti prego respira, mi preoccupi!” Esclamò lui, vedendo che non accennavo a fermarmi, anzi, continuavo sempre più forte e più rumorosamente, senza quasi respirare, contorcendomi sul letto e assumendo facce che non avrei mai fatto davanti a nessun altro. Io volevo fermarmi, giuro, ma quando queste risate partono, più le vuoi fermare e più ottieni l'esatto contrario.

La vuoi finire, stupida oca giuliva?” La porta si spalancò in un secondo e da dietro l'uscio spuntò quella stronza di Teri, con il volto increspato e irritato, urlandomi contro una delle sue solite lamentele. Ora non potevo neppure ridere? Ma che ingiustizia era quella?

Taci 'n po', brutto corvo gracchiante, ritornatene a controllare la torre di Londra!

Quando richiuse la porta, con un tonfo, mi resi conto che probabilmente non si era neppure accorta della presenza di Niall e forse era meglio così.

Lei è...” Cominciò lui, sussurrando insicuro e indicando con il pollice la porta ormai chiusa.

Si, la mia matrigna, quella cornacchia.” Strinsi gli occhi -quasi come Brock, dei pokemon, si chiamava così, no?- e fissai la porta quasi come una cieca, poi lo guardai e scoppiai a ridere, sommessamente questa volta.

Lui sembrò capire la voglia di cambiare discorso, e così mi assecondò, sorridendo teneramente. Passammo un'altra ora all'insegna delle chiacchiere, a raccontarci di noi, dei nostri passati, nel nostro presente e di tutti i guai che avevamo combinato in vita nostra. Era piacevole passare del tempo con lui, come amici, naturalmente. Quando fu ora di lasciarlo andare, lo accompagnai all'uscio, e ancor prima che potesse voltarsi per un saluto, parlai, in un sussurro, quasi come se in realtà non volessi fargli sentire ciò che stavo per dire. “Sono felice, grazie, davvero.” Sorrisi, con la voce tremante e titubante. Ero sicura che ciò che dicevo fosse vero, ma di solito le cose non bisogna dirle ad alta voce, altrimenti si sciupano.

Lui si voltò verso di me, completamente, e mi rivolse un sorriso speciale, di quelli che non si possono spiegare a parole, di quelli che ti scaldano il cuore, di quelli che ti fanno capire il bene che una persona ti vuole. Era uno di quei sorrisi sinceri, di quelli mai forzati, di quelli che ti dicono tutto, che ti donano un po' della persona che te li fa, di quelli che ti fanno sentire qualcosa alla bocca dello stomaco, che ti portano brividi e una scia di assoluto calore che risale su per tutto il corpo. Sbattei le ciglia e ricambiai, un po' meno calorosamente. Lui era così dolce, così generoso, mentre io non ero abituata a donare un po' di me, con uno di quei sorrisi. Ero sempre stata una musona, una 'asociale', una ragazza scontrosa, dura e burbera, ma appena mi ritrovavo in situazioni fuori dalla norma, mi scioglievo come un ghiacciolo al sole in una calda giornata d'Agosto. Lo guardai, assorta nei miei pensieri, andare via camminando con tranquillità, e quando lo vidi al limite della mia visuale, gli feci un cenno che lui ricambiò, essendosi voltato, poi chiusi la porta e mi appoggiai all'anta, sospirando e guardando il soffitto, con un bel sorriso sornione stampato in viso.

Che ci faceva un ragazzo qui? Pensavo ti fossero chiare le regole.” La voce pigolante di Teri mi fece ritornare alla fredda e dura realtà, come se fossi appena caduta dalle nuvole sul duro e freddo cemento. Mi ricomposi, staccandomi dalla porta e guardandola scendere le scale con le braccia conserte e un paio di quei suoi orribili tacchi arancioni ai piedi, con lo sguardo famelico di chi non ha proprio voglia di scherzare.

Non stavo bene oggi a scuola, mi ha accompagnato e tenuto un po' di compagnia, pura gentilezza.” Precisai, sforzandomi di far emergere sulle mie labbra un lieve sorriso, che non cambiò assolutamente nulla, notando sempre la stessa gelida espressione su quella faccia super truccata di una quasi-quarantenne, contornata da una folta chioma della consistenza della paglia, color corvino.

Poteva lasciarti sulla porta. Sai benissimo che non voglio che entrino amici tuoi nella mia casa, quindi se non vuoi dormire fuori stasera vedi di cambiare atteggiamento.” Calcò il 'amici tuoi' con uno strano tono, per poi dirigersi verso la cucina con fare da modella venuta male. Soffiai, girando gli occhi al cielo, seguendola vicino al tavolo. Sapevo già che non mi avrebbe fatto passare liscia l'ennesima cosa, era strano non vederla alzare le mani per qualche giorno, mi sembrava quasi che la lotta fosse finita, ma evidentemente quello era solo l'inizio. Toccai una seggiola e la tirai indietro, scostandola dal tavolo, per poi accomodarmi, poggiando i gomiti sul legno e guardandola armeggiare accanto al lavandino.

Che fai? Stai lì a guardare? Stavo solo cercando una cosa, stasera devi preparare il piatto preferito di Nany, si mangia alle sette e mezza precise, non un minuto di più. Per quell'ora voglio tutto pronto, apparecchiato e voglio mangiare sola con mia figlia. C'è il menù che voglio che tu prepari sulla credenza, io vado di sopra, tu muoviti, sfaticata.” Sembrava fossi la sua schiavetta, quella che doveva rimanere impassibile ed eseguire gli ordini, come una povera cameriera. Avessi almeno ricevuto una ricompensa!

Volevo ribellarmi, la voglia era davvero tanta, ma alla fine l'assecondavo, perché i tagli che mi auto-infliggevo bastavano, non mi servivano anche tutti quei lividi. Mi alzai dalla sedia e la accostai al tavolo per poi staccare il post-it dalla credenza e controllare le pietanze che mi erano state richieste. Alzai distrattamente la testa verso l'orologio e notai che erano già le 7.05. Non sarei mai riuscita a farcela per quell'ora, ne ero sicura, e quindi, di conseguenza, quella notte non avrei dormito a causa dei dolori in tutto il corpo. Fantastico, direi!

Sospirai e mi misi al lavoro, cercando di fare il più in fretta possibile. Miracolosamente, riuscii a risolvere tutto e alle 7.25 era già tutto preparato e pronto per il servizio. Salii in bagno e mi sciacquai con calma il viso, che grondava di sudore per la fatica e l'impegno e poi scesi nuovamente di sotto, trovando Nany e la cornacchia già sedute a tavola, ansiose di mangiare. Portai i piatti e sorrisi alla ragazza, che cordiale mi ringraziò.

Te non mangi con noi?” Chiese, con tranquillità, vedendomi allontanarmi dal loro tavolo. Mi voltai e la vidi con uno sguardo da cucciolo curioso, in attesa di una risposta.

Ho già mangiato, non preoccuparti.” Sorrisi e poi tolsi il disturbo, rientrando in cucina e riempiendomi una sola tazza di latte, per poi tornare nella mia camera e scarabocchiare qualche compito per noia.

Il cellulare sulla scrivania vibrò due volte, segno che era arrivato un messaggio, così lo presi e aprii con tranquillità il simbolino della lettera.

 

Ciao Sun, sono Niall. Se ti stai chiedendo come faccia ad avere il tuo numero, beh, oggi te l'ho fregato di nascosto, spero non te la prenda! Mi chiedevo domani se ti faceva piacere andare a far colazione insieme prima di scuola, fammi sapere al più presto, baci.

-N. xx

 

Che tenero!” Sussurrai, con gli occhi a cuoricino. Era davvero un ragazzo d'oro. Digitai rapidamente la risposta positiva e poi tornai ai miei compiti, ma purtroppo ora la mente era affollata da immagini di quel pomeriggio con Niall, fino a tornare a scuola e, inevitabilmente, ai ricordi spiacevoli con Liam ed Harry. Ero confusa, lo avevo rifiutato, credendo che fosse la cosa giusta, ma ormai nulla era più così sicuro, presa dai dubbi. Liam non mi aveva più parlato, e neanche io in realtà ne avevo voglia, dopo aver saputo della storia, di tutta la storia. Apple non era più tornata a scuola da quel giorno, probabilmente si era beccata l'influenza, e forse era meglio così. Quando sarebbe tornata, ero decisa a dirgliene quattro e non essere di certo clemente. Come aveva fatto a credere a Liam e non ad Harry, il suo ragazzo? Poi mi fermai un attimo e ci riflettei su. In effetti era ciò che avevo fatto anch'io...

Ora mi sentivo un vero schifo, continuavo a far ciondolare la matita a destra e a sinistra, sfregandola con le dita mentre i miei occhi scrutavano con poca attenzione il soffitto. In quel momento tutto era interessante e -purtroppo- tutto mi riportava alla mente quei ricordi, inconsciamente. Decisi di lasciar perdere e infilarmi nel letto, ma appena lo feci fu decisamente peggio. Mi sentivo punta da tanti pensieri taglienti, che continuavano a colpire, senza volerne sapere di andarsene dalla mia povera testa. Mi ritrovai a mezzanotte, a sentire le campane nel vicinato che annunciavano lo scoccare del nuovo giorno, a fissare il soffitto, sperando che Morfeo mi accogliesse presto tra le sue meravigliose braccia.

Quando mi risvegliai, la mattina dopo, ero distrutta. Quella notte non avevo chiuso occhio e, quando finalmente stavo per abbandonarmi al mio consueto sonno, la sveglia era suonata, facendomi salire una rabbia tale addosso che avrei potuto distruggere tutta la casa. Mi alzai contro voglia, strisciando fino al bagno e guardandomi allo specchio. Sciacquai il viso con acqua gelida ma non sembrò avere un buon effetto, così decisi che farmi una doccia sarebbe stato decisamente migliore. Mi spogliai e tolsi alcune fasciature che ricoprivano i tagli più freschi, per poi infilarmi sotto il gelido getto dell'acqua, che aveva un effetto rigenerante. Le ferite bruciavano ancora ma in quel momento non ci facevo molto caso.

Uscii e mi asciugai in fretta e furia, indossai un paio di shorts e una canottiera bianca, con sopra un golfino beige leggero che avrebbe coperto le fasciature. Oggi era una giornata calda, purtroppo, così optai per qualcosa di decisamente più leggero della solita felpa. Non feci il tempo ad afferrare il mio zaino che il campanello suonò, così mi precipitai ad aprire e mi ritrovai davanti un dolcissimo Niall che mi sorrideva, impaziente.

Niall!” Gli saltai al collo e lo strinsi in un abbraccio amichevole, facendolo indietreggiare di qualche passo. Per un secondo rimase stupito ed interdetto, ma poi mi strinse a sua volta e ci lasciammo dondolare a destra e a sinistra per qualche secondo. Sciogliemmo l'abbraccio e ci sorridemmo.

Sunshine.” Rispose lui, guardandomi negli occhi. “Vogliamo andare?” Chiese poi, facendosi da parte e lasciandomi passare, per poi affiancarsi e incamminarsi con me verso lo Starbucks più vicino.

Continuavamo a camminare in silenzio, con tranquillità, e non con la solita aria tesa fra noi, anzi. Calciai una pietra e presi un sospiro, decidendo di rompere il ghiaccio.

Sai Niall...” Alzai lo sguardo e voltai la testa verso di lui, sempre continuando a camminare. Vidi lui fare la stessa cosa, e sorridermi interrogativo. “Stanotte non ho dormito.” Alzai le spalle e strinsi le labbra, facendo rimanere solo una lieve striscia sul mio viso, imbarazzata.

E perché mai?” Disse con tanta tenerezza, per niente stupito.

Ehm...” Mi grattai la testa, imbarazzata. Non trovavo le parole per parlargliene, visto che non le trovavo neppure per riflettere tra me e me. “Tu sai della storia di Liam ed Harry, vero?” Buttai lì, sperando che capisse. Vidi scomparire il suo sorriso, per lasciar spazio a un volto senza espressioni evidenti. Annuì, con un lieve gesto del capo, incitandomi a continuare.

Beh, io non lo sapevo..” Sospirai. In realtà non sapevo perché avevo aperto questo discorso, infondo ero più confusa di qualsiasi altro essere sulla Terra e non avevo argomenti per cui consultarmi, ma avevo semplicemente bisogno di parlarne con qualcuno, di non reggere questo peso da sola.

Quando me lo disse Liam...” Continuò lui, vedendomi in difficoltà. “Non ci potevo credere. Insomma, chi può credere che un ragazzo come lui possa fare una cosa del genere? Eppure era vero. Quando si innamora non guarda in faccia a nessuno, come se per lui esistesse solo la sua lei. Aveva sotterrato nei meandri più oscuri del suo passato questi ricordi, ma Apple è tornata e non è riuscito a... trattenersi, ecco.” Non mi guardava negli occhi, continuava a guardare l'asfalto, esattamente come me. La sua voce era calma, come se quest'argomento non lo toccasse, ma in realtà sapevo che non era così.

Lui è ancora innamorato di Apple?” Sussurrai, incerta sul chiederlo o meno.

Non lo so, questo non lo so. Ma gli fa parecchio effetto.”

Beh, io so solo che tutto questo è un enorme casino e non riesco a tirarmici fuori.” Dissi, mettendomi le mani nei capelli e scuotendo la testa con disapprovazione. “Harry mi ha raccontato la verità ma io non voglio più aver a che fare con nessuno dei due. Insomma, non sono né la ragazza giusta per Liam, né per Harry, e non mi sembra il caso di combinare ulteriori casini tra quei due. Mi sento un po' colpevole.” Ammisi, più a me stessa che al ragazzo accanto a me, che si limitava ad ascoltarmi con interesse.

Non sei tu la colpevole, questa storia prima o poi sarebbe uscita. Ma non pensarci più, sono loro quelli che devono risolvere, tu hai fatto bene a lasciar stare tutti e due.” Con quelle parole mi diede coraggio, più sicurezza, così alzai la testa e gli sorrisi, e così fece lui con me.

Grazie Niall. So che sembra scontato, che lo sto ripetendo fino alla nausea, ma davvero, grazie.” Allargai ancora il mio sorriso, diventando una specie di Nany, un po' meno allenata e poi, guardando finalmente avanti, notai che eravamo arrivati.

Entrammo e ordinammo i nostri frappuccini, io quello al cioccolato con crema e Niall quello al caramello, logicamente anche lui con la crema. Quanto amavo quel bar lo sapevo solo io, era eccezionale, e solo lui mi faceva star bene dopo ogni cosa, mi tirava su il morale. Ma anche Niall mi faceva questo effetto.

Si, Niall era il mio Starbucks. Che paragone strano, vero?

Dopo la colazione, ci incamminammo verso la scuola, con tranquillità e la raggiungemmo in pochissimo tempo. Tra i corridoi incontrai le gemelle, dopo tanto tempo, e sorrisi calorosamente.

Adryan! Charlotte!” Corsi verso di loro, afferrando prima il braccio di Niall per trascinarlo con me.

Sunshine! Da quanto tempo!” Sorrisero loro, in coro e poi rivolsero una rapida occhiata verso il ragazzo che mi stava accanto, con uno sguardo che non prometteva nulla di buono. Prima che potessero sorgere malintesi, li presentai.

Ragazze, lui è Niall, un mio amico. Niall, loro sono Adryan e Charlotte!” Gesticolai con le mani, imbarazzata.

Piacere!” Risposero le due in coro e Niall sbarrò gli occhi. Scoppiammo tutte a ridere.

Tranquillo, fanno sempre così!” Gli diedi una pacca sulla spalla e poi ritornai a guardare le gemelline. “Novità?” Sorrisi e pizzicai un lato della mia giacchetta, non trovando altro da fare.

Nono!” Si guardarono a vicenda e poi scoppiarono a ridere. “Okay si.” Rispose poi Charlotte, allontanandosi dalla sorella.

Che succede?” Alzai un sopracciglio e le guardai con aria interrogativa, attendendo una risposta.

Ad Adryan piace un ragazzo!” Si mise ad urlare, scatenando la furia della sorella, che iniziò ad urlare e a dimenarsi, inseguendola.

Ma ti sembra il caso? Charlotte a casa stasera facciamo i conti, te lo giuro!” Si bloccò all'improvviso, e poi tornò di fronte a me, tastandosi la testa imbarazzata. “Non è proprio come ha detto lei...” Aggiunse, con voce tremolante e un sorriso imbarazzato.

Come si chiama? E' di questa scuola? E' bello?” Mi avvicinai al suo viso di colpo, facendo una faccina curiosa e spalancando gli occhi, sbattendo numerose volte le ciglia. Lei si spaventò e fece un passo all'indietro, colpendo qualcuno. Non fece in tempo a girarsi che sbiancò.

Od-od-oddio s-scusa!” Disse con voce più che tremolante, fissando il ragazzo di fronte a lei, più grande e imponente, con i capelli castani e gli occhi azzurri.

Sono stato io a venirti addosso, scusami te!” Sorrise il ragazzo e poi si incamminò verso il corridoio. Vidi Adryan rimanere immobile a fissare il vuoto, con aria sognante e subito capì.

Louis Tomlinson ti è venuto addosso e tu ti sei pure scusata? Mi sa che qui abbiamo già capito chi interessa alla nostra Adry...” Guardai Char' con aria complice mentre l'altra gemella si voltò e ci guardò con fare assassino, ma con le sue solite guance rosee, forse più del solito..

Momento. Ma che sto dicendo? Chiamate i pompieri, Adryan va a fuoco!

No, non mi piace..” Sussurrò, toccandosi imbarazzata le guance e guardandosi intorno. Anche uno stupido avrebbe capito che negava, dalla sua voce tremante e dal suo sguardo impaurito e preoccupato.

E io sono una mucca, muuuuu!” Urlai, mettendomi le mani sui fianchi e scoppiando a ridere dopo un verso che faceva invidia all'originale. Probabilmente nella mia vita passata ero una mucca. E da ciò si spiegava forse il fatto che mangiassi come un animale, per l'appunto.

Tutti scoppiarono a ridere con me, tranne Adryan, a cui si inumidirono gli occhi.

Vi prego, non ditelo a nessuno... Io... Io mi vergogno, non voglio che lo venga a sapere.” Iniziò a tremare tutta e a guardarsi intorno, quasi con la voce rotta.

Okay, te lo prometto, ma non scoppiare a piangere, ti prego!” Le misi le mani sulle spalle e la rassicurai. “Dai, si accorgerà di te, è un ragazzo abbastanza sveglio.” Calcai con uno strano tono la parola 'abbastanza'. Tomlinson era sveglio? No, per niente.

Ma questi erano dettagli, futili dettagli.

Lei annuì, e mi regalò uno splendido sorriso sincero, uno dei pochi che avessi mai ricevuto.

Oh, così ti voglio, bellezza!” Le strizzai le guance, facendola contorcere in una smorfia di fastidio, ma continuai, lodando la morbidosità (?) di quelle guanciotte tenere.

Ora però io devo andare, Sun.” Niall mi risvegliò dai miei pensieri e dallo strapazzare la mia amica, picchiettandomi una spalla. Mi voltai e gli feci il labbruccio, facendogli capire che non volevo che se ne andasse.

Dai, ci vediamo a mensa!” Esclamò lui, sorridendo, tutto pimpante, per poi stamparmi un dolcissimo bacio sulla guancia e sfiorandomi la mano con la sua.

Era un ragazzo stupendo.


 

Ciao bellezze bellissime!
Come va? Tutto apposto? Le vacanze? (I compiti delle vacanze, piuttosto. e.e tasto dolente.)
ALLOOOOORS.
Mi fa male la pancia, ho il computer sulle ginocchia e me la schiaccia. çç *fotte 'n cazzo.*
Boh, non so cosa dire. Probabilmente sono stupita anch'io del fatto che pubblichi prima delle 23! o.o
Forse sto tornando normale... HAHAHAHA, scherzo.
Okay, qualche annuncio/consiglio come al solito:
1. Fate attenzione al testo della canzone. Allora, la canzone (una delle mie preferite, la a m o.) sarebbe
'dedicata' a Sunshine da Niall. Interpretatela come volete.. visto che non abbiamo
ancora sentito il pov Niall.. eheh. c:
2. Mi scuso per gli errori, davvero, non ho il tempo -e la 
voglia- per rileggere. çç
3. Ma che vi prende? çç Insomma, non posso lamentarmi delle tante recensioni
che mi lasciate sempre, ma state diminuendo. çç Non vi piace più? Perché
se è così dovete dirmelo, a s s o l u t a m e n t e!
4. Datemi consigli sul proseguio (?) della storia. Insomma, voi siete quelli da essere accontentati,
quindi voglio che mi diciate cosa vorreste che succedesse, così posso inserire e/o modificare la trama che ho in testa! :D
5. Se c'è qualcosa che non va/che non vi piace/che non quadra nella ff (ad esempio i miei papironi -.-)
ditemelo. Infondo sono qui per migliorare, e se avete qualche critica costruttiva, sono ben accette! :D

Okay. 
Il capitolo è un po' di passaggio, non succede nulla di così speciale, diciamo, ma ritornano due personaggi tanto amati:
LE GEMELLEEE!
Tranquille voi amanti di Sylvia e Caroline, anche loro ci risaranno, e pure Apple. c:
Ps: Ci terrei se faceste tutti quanti gli auguri a quella meravigliosa ragazza di Nany (si, esiste davvero, ed è una meraviglia!)
che oggi compie gli anni.
AUGURI NANY, TI VOGLIAMO TUTTI BENEEEE! <3
Ps(2): In settimana andrò al canile/gattile e adotterò un tenero cucciolino (se non trovo un cane, un gatto)
e lo chiamerò... Hazza!
Okay, evaporo, baci baci baci.
Vi lascio una gif creata da me (che pasticcio con ps uu)
Peace & Love,
Angie.


I
LOVE


yes, you!

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Capitolo 19
*** Capitolo 18. ***




Capitolo 18.


 

I can be tough
I can be strong
But with you, it’s not like that at all
There’s a girl
who gives a shit
behind this wall
You’ve just walked through it
And I remember all those crazy things you said
You left them running through my head
You’re always there, you’re everywhere
But right now I wish you were here.
All those crazy things we did
Didn’t think about it, just went with it
You’re always there, you’re everywhere
But right now I wish you were here
I wish you were here - Avril Lavigne

 


 

Le prime ore di scuola passarono velocemente, e, per mia fortuna, né Liam, né Harry capitavano tra i miei corsi. Al contrario, Louis Tomlinson, mi era stato accanto per entrambe le ore scolastiche e avevamo scambiato qualche battuta. Ero riuscita casualmente a far capitare il discorso su Adryan e lui sembrava interessato dalle mie parole e dalle descrizioni che gli fornivo sulla gemellina che aveva urtato quella mattina.

'Non l'avevo mai vista in giro, ma è nuova? Le piacciono le carote?' Iniziò poi a dire, sempre più preso dal discorso, facendomi sempre più domande per saperne di più. Il ragazzo aveva quasi gli occhi luccicanti, ammaliato dal fatto che molte cose che piacevano a lei, stranamente, piacevano anche a lui. Sembravano avere parecchi tratti caratteriali e gusti in comune e il mio piano stava andando alla perfezione.

Se ti siedi con noi a mensa te la presento.” Gli sorrisi, mentre raccoglievo i libri dal banco e li riponevo nello zaino. Lui alzò la testa e annuì appena, regalandomi un bel sorriso e tornando poi ad aggiustare le sue cose nello zaino, sussurrando un flebile 'Oh, si, magari', quasi come se volesse che io non sentissi. Aveva un sorriso stampato in faccia, anche se non voleva darlo a vedere. Portò lo zaino su una spalla e poi sorrise nuovamente, tutto pimpante. “Andiamo!” Esclamò, quasi ridendo.

Andiamo.” Sussurrai, ridacchiando, stupita da quanto fosse felice di incontrarla.

Il mio nome è Cupido, Sunshine Cupido. *Schiocco della lingua e sguardo secsi*

Okay, torniamo seri.

Arrivammo a mensa e cercai tra i tavoli lo sguardo e il sorriso rassicurante di Niall e lui, come se mi avesse letto nella mente, si alzò e iniziò a gesticolare, attirando l'attenzione.

Oh, eccolo! Vieni!” Mi voltai verso Louis, per avvertirlo di seguirmi e lui annuì, velocizzando il passo per starmi accanto e non perdermi tra la folla.

Dov'è Adryan?” Chiese per l'ennesima volta, guardandosi attorno con aria persa, senza neppure sedersi sulla sedia, mentre io mi accomodavo tranquillamente e salutavo con un cenno della mano il mio amico biondo.

Tomlinson stai tranquillo, ora arriva, le ho mandato un messaggio.” Sorrisi, poggiando una mano sulla sua per rassicurarlo, ma lui sembrò non farci caso.

Mormorò un “Ah, okay.” poco sicuro e poi si sedette accanto a me, battendo rapidamente le dita sul tavolo, agitato.

Non sarà mica che ti piace...?!” Sussurrai, avvicinandomi a lui, in modo da farlo sussultare. Lo vidi bloccarsi all'improvviso, dita comprese, e poi voltare la testa a mo' di esorcista verso di me, con uno sguardo terrorizzato e gli occhi sbarrati. Sbatté le palpebre qualche volta, iniziando involontariamente a far tremare l'occhio sinistro, e poi, inaspettatamente, scoppiò in una sana risata, con veemenza. “Ma che ti sei fumata?” Disse, tra i respiri e le pause dalla sua risa non contenuta.

Secondo me è vero.” Annuii, incrociando le braccia al petto e facendo un sorrisetto come per dire 'guarda che io ho capito, neh!'. “Oh, ecco, sta arrivando!” Esclamai apposta, voltando lo sguardo verso la folla e indicando un punto a caso.

DOVE?!” Come un gatto in allerta, si voltò, facendo scricchiolare la sedia sotto di lui, mentre il suo sguardo vagava tra la gente che affollava la grande mensa in quel giorno. Portai una mano sul viso e sorrisi, come rassegnata, scuotendo lentamente la testa. “Tomlinson, non puoi negare.” Ridacchiai.

Niall, che era accanto a me, era rimasto in silenzio per tutto questo tempo e solo in quel momento ci pensai. Mi voltai verso di lui, lasciando un Louis sconvolto per essere appena stato 'scoperto'. “Niall, andiamo a prendere da mangiare?” Lui annuì, regalandomi un bellissimo sorriso pieno di incoraggiamento e fece per alzarsi, seguito da me.

Beh vengo anch'io!” Fece per alzarsi, Tomlinson, ma io lo fermai.

No, devi aspettare Adryan!” Sorrisi ingenuamente e poi trascinai via Niall, lasciandolo solo mentre Adry si avvicinava al tavolo.

Cupido mi fa un baffo, tzé!

Mi voltai, prima di abbandonare del tutto la vista sul tavolo, e vidi Lou intento a grattarsi la testa e la gemella con le guance più rosse del fuoco e sorrisi tra me e me, mentre prelevavo un vassoio dal ripiano per servirmi dell'orribile cibo che la mensa ci dava ogni giorno.


“Come hai passato queste prime due ore?” Mi chiese Nialler, prima di affondare il mestolo nei maccheroni e prelevarne una bella cucchiaiata. Sorrise, come sempre faceva, e mi si strinse il cuore. Era un ragazzo così genuino e semplice e nessuno avrebbe mai pensato a ciò che si faceva... e a ciò che mi facevo.

Ora va molto meglio, grazie. Non ho visto Liam ed Harry in queste ore e quindi mi sento piena di energie, sono felice!” Esclamai, sforzando un enorme sorriso e afferrando un panino per poggiarlo sul mio vassoio.

Mi fa piacere.” Sussurrò lui, con lo sguardo basso e un lieve sorriso sulle labbra.

Spuntò anche sul mio viso un accenno di sorriso, e questo era esclusivamente merito suo. Era merito suo se non avevo vergogna di confidarmi di tutto con qualcuno, finalmente. Era merito suo se ora ero piena di vitalità come non mai. Era merito suo se ero riuscita ad aprirmi molto di più in quegli ultimi giorni. Era merito suo se da quando lo conoscevo e quando mi stava accanto non avevo più preoccupazioni per la testa. Era tutto suo il merito, e avrei dovuto ringraziarlo per sempre.

Ti adoro Niall.” Sussurrai, chinando lo sguardo per l'imbarazzo che mi stava assalendo dalla testa ai piedi, come un'aura di calore tutta attorno a me. Non so perché mi facesse quell'effetto, ma fatto sta che avevo la strana voglia sotterrarmi.

Anch'io ti adoro...” Sussurrò lui, tenendo gli occhi fissi sui suoi piedi.

La scena sembrava tanto quella di un film, potevo quasi sentire una dolce musichetta di sottofondo che ci incitava ad abbracciarci ma tutta l'armonia che si stava creando tra noi fu rotta da... quello. Quelle risate.

Alzai velocemente il capo e mi voltai, ancora con il vassoio in mano e ciò che vidi mi fece iniziare a tremare e a far ondeggiare il vassoio. Harry ed Apple stavano scherzando, l'uno accanto all'altra, come due piccioncini. Lui la stringeva, da dietro, regalandole baci sul collo, mentre lei ridacchiava e gli lanciava sguardi eloquenti, che lasciavano intendere tutto.

Li fissai immobile, mentre sentivo le mani intorpidirsi e gli occhi riempirsi di lacrime salate. Cercai di non guardarli, ma era più forte di me, non riuscivo a staccare di dosso gli occhi da quella scena. Riuscii a trattenermi, a cacciare indietro le lacrime e a tenere saldamente il vassoio, ma quando lei si voltò verso di lui e gli lasciò un bacio sulle labbra, non ce la feci. Potei giurare di aver sentito il 'crack' del mio cuore. Cercai di respirare ma l'aria non voleva nemmeno pensarci ad entrare ed uscire con regolarità nel mio naso e nella mia bocca, e le mani iniziavano a tremare. Mi girava la testa e, con un gesto che non controllai, lasciai cadere il vassoio e una lacrima mi rigò la guancia ormai rossa per l'agitazione.

Mi sentivo tradita, frustrata, addolorata e immensamente triste al vedere quei due, come amanti da una vita, essere felici. Dovevo esserci io li, dovevo esserci io li, cazzo!

Dovevo essere al suo posto, dovevo essere io quella che gli sussurrava all'orecchio quanto lo amavo, quella che lo baciava teneramente, quella che sentiva il calore del suo corpo che si stringeva al mio. Eppure no. Ero stata così stupida da lasciarlo andare via. Per il suo bene, certo. Ma come poteva essersi scordato di me con tanta facilità? Io riuscivo a malapena a pensarlo e riflettere su quanto mi mancasse solo un'ora prima di addormentarmi e lui baciava già un'altra. Dovevo capirlo che ero solo qualcosa di passaggio per lui; un affetto effimero, che sarebbe sparito dopo poco. Invece mi ero illusa di aver tirato fuori un lato diverso di lui, di avergli lasciato un buon ricordo, da conservare come io conservavo lui, e invece tutto ciò che mi rimaneva era la figura di lui che baciava Apple due giorni dopo averlo lasciato.

S-Sun... E' tutto... okay?” Sentii appena il sussurro di Niall, che mi stava accanto e che aveva una mano sulla mia spalla. Non so neppure da quanto ci fosse.

Mi scansai, tremando, e lo guardai con le lacrime che mi annebbiavano la vista. Balbettai qualcosa di confuso e poi mi lasciai andare tra le sue braccia, stringendogli un lembo della sua polo bianca, con rabbia. Ero frustrata e di certo non mi aiutava il fatto di essere scoppiata davanti a tutti.

Ti prego portami via di qui.” Gli sussurrai all'orecchio, per poi infilare la testa nell'incavo del suo collo e singhiozzare, bagnandogli la spalla. Lo sentii annuire appena e poi la sua mano scivolò nella mia, intrecciando le sue dita saldamente, per poi stringerla. Sciolse l'abbraccio e mi trascinò via, sotto gli occhi di tutti. Voltai appena la testa per incrociare amaramente gli occhi di Harry, che mi guardavano confusi. Sentii la vista annebbiarsi, per le troppe lacrime, così mi lasciai trascinare via, stringendomi saldamente alla mano di Nialler, il mio salvatore. Era ufficiale, lo adoravo davvero.

 

E' tutto okay, è tutto okay. Hei, calmati.” Tentava di rassicurarmi, passando le mani sulle mie braccia su e giù. Mi guardava con aria affranta e dispiaciuta, probabilmente non gli piaceva vedermi così.

Continuavo a tremare e a piangere, mentre dentro di me saliva una rabbia tale da voler spaccare tutto. Tirai un calcio al muro dietro di me e mi lasciai scivolare a terra, nel bagno delle ragazze.

Perché?” Sussurrai a Niall. Un 'perché' generale, poiché le domande nella mia testa erano tantissime e vorticavano confuse regalandomi un fastidioso mal di testa. Lui non rispose, ma sembrò capire e si mise a gambe incrociate proprio di fronte a me.

Passerà tutto Sun... Lui non merita le tue lacrime, non merita questa tua debolezza. Devi essere forte, fallo per me, fallo perché così capirà che tu non stai male per lui.” Le sue parole erano dure e raschiavano, anche se erano ridotte ad un sussurro; erano vere, totalmente vere, sentivo che tutto ciò che usciva dalle sue labbra era una pillola amara per me, da mandare giù. Interruppi il mio pianto, portandomi le mani sul viso e asciugando le lacrime che ormai bagnavano gran parte del mio viso. In quel momento dovevo essere una visione orrenda, con il mascara sbavato e il rossetto andato a puttane.

Sto già meglio, grazie.” Mentii, annuendo appena e mantenendo le mani sul volto. Non sarei riuscita ad incontrare i suoi occhioni blu senza dirgli ciò che provavo davvero, e questo sarebbe stato solo indice della mia ennesima debolezza. Le mani e la voce tremavano, ero in piena crisi respiratoria -leggera- e non sapevo che fare.

Respira piano. Prendi dei bei respiri, okay? Sun, Sun, ci sono passato anch'io, ti prego respira con calma e passerà tutto. Ascoltami ti prego.” Le sue mani ora erano sul mio viso. La sua voce era tremolante, ma nonostante tutto cercava di essere stabile, per infondermi coraggio. Ero confusa, era da parecchio tempo che non mi accadeva una cosa del genere... L'ultima volta che avevo avuto una crisi respiratoria era stato quando mamma era mancata e da lì i dottori mi avevano diagnosticato l'asma, anche se in forma leggera. Mi girava lentamente la testa e facevo fatica respirare, ma le parole di Niall mi davano forza e mi aiutavano. Ora non avevo più le mani sul viso, ma lui aveva le sue e mi asciugava lentamente le lacrime, guardandomi con due occhioni dolci e pieni d'amore. Io strizzai gli occhi e quando mi sentii un po' meglio alzai lo sguardo e lo ritrovai faccia a faccia a me, distante meno di quanto pensassi. Sussultai involontariamente ma mantenni lo sguardo fisso nei suoi occhi. Erano talmente blu. E pensare che qualche mese prima avrei dato qualsiasi cosa per essergli così vicino, invece in quel momento mi donava solo tanta sicurezza.

Sto bene, sto bene.” Sussurrai abbassando lo sguardo, non riuscendo più a reggerlo. Lui si allontanò un po' e sfoggiò un bel sorriso, facendo sorridere anche me.

Hai l'asma, vero?” Disse, anche se quella non appariva come una domanda, dal suo tono.

Annuii. “Anche tu?” Alzai la testa e avvicinai le ginocchia al viso, così da appoggiarmici.

Si, in forma lieve, e mi è successo già altre volte...” Affermò, con un piccolo sorriso.

Abbiamo più cose in comune di quante pensassimo...” Gli sorrisi, chinando la testa da un lato e incrociando le gambe, asciugando poi le ultime lacrime che mi erano rimaste sul viso.

Già.” Gli scappò una piccola risatina, che coprì portando la mano sulle labbra.

Sai che non dovresti essere qui, vero?” Scoppiammo a ridere, guardando il piccolo cartello rosa che indicava il bagno delle ragazze.

Che giornata di merda!

Su, sciacquati il viso e torna a testa alta in quella mensa!” Si alzò, scrollandosi i pantaloni ed indicando con il braccio l'uscita, con un lieve sorriso sul volto, d'incoraggiamento. In quel momento i suoi occhi azzurri brillavano come non mai, la sua mano, diretta verso la mia per aiutarmi a rimettermi in piedi mi sembrava come un'ancora di speranza, un appiglio per farmi rialzare. Chinai lo sguardo e strinsi la sua mano, per finire poi tra le sue braccia calde e rassicuranti. “Grazie, grazie davvero.” Gli sussurrai, mentre ero stretta con il viso incastrato nell'incavo del suo collo. Lui rabbrividì, probabilmente perché il mio fiato gli faceva il solletico.

Va bene, ma ora andiamo, che ho fame!” Esclamò, ridacchiando, per poi stringermi la mano e riportarmi in mensa, a testa alta. Sentivo tutti gli occhi puntati su di me in quella grande sala, compresi quelli di due persone non gradite. Harry, proprio come quando era uscita, continuava a tenere lo sguardo fisso su di me, con aria spaesata e dubbiosa. Non lo degnai di uno sguardo, anzi,e camminai mano nella mano con Niall, voltandomi un momento a sorridergli, come ringraziamento.

Giorno dopo giorno mi sentivo sempre meglio, con lui accanto. Non avrei saputo cosa fare senza di lui. Riusciva a rassicurarmi, a capirmi, perché era esattamente uguale a me, solo molto più bello e con qualcosa di diverso tra le gambe. Era bello, dolce, rassicurante. Qualcosa che non mi sarei mai aspettata, a prima vista, da un tipo come lui. I suoi occhi mi incutevano sicurezza, allegria, gioia, bene. Dovevo tanto a lui, anche se lo conoscevo da poco, perché era riuscito a farmi entrare nel suo cuore -e viceversa- come mai nessuno aveva fatto.

Quindi solo una cosa potevo dire.

Ovvero...

Grazie Niall.

 

Okay, probabilmente avrete aperto la pagina e detto: CHE CAZZO E' QUESTA MERDA?
Lo so, lo so. Vi prego non mi fucilate.
Ho postato in ritardo e per di più fa pure schifo.
Non riuscivo a scrivere questo schifo, l'ho riscritto venticinquemilavolte, ma niente.
Ho detto basta, ci rinuncio, postiamo questo, meglio di niente.
Ripeto sempre le stesse cose, non descrivo nulla, ma vi prego, perdonatemi! ç_ç
Boh, qui succede un bel casino *via ai commenti negativi/insulti verso Apple*
e Niall è sempre li ad aiutarla, dolce lui. **
Poi ci sono LouLou (non quello delle scarpe D:) e Adryan che sono taaaanto cucciolotti. *^*
Per chi si chiederà dove sia finita Nany, tranquille, arriva! :D
Siamo all'incirca a metà della ff, quindi ne ho ancora di cose da raccontare. c:
In compenso sono felice, perché domani mi arriva per posta il libro di Hunger Games
e il CD di Cheeeer. *OOOO*
Ora però una mia amica mi ha proposto di registrare una nostra versione di
'il pulcino pio' e di metterla su youtube, lol! :'D
#SPUTTANAMENTOTIME. (y)
Ok, la finisco vah.
Volevo solo informarvi che ho postato il prologo di una nuova ff (che non si caga nessuno! ._.)
e se vi va, mi piacerebbe che la leggeste e magari recensiste,
sennò cancello tutto evvvvvia. èwé
Il link è questo: 
 And it's beautiful people like you who make me cry
Non so se va, non so pratica con queste cose e.e
Boh, voi provate, al massimo la cercate tra le mie ff. LOL.
Ci tengo molto. çç
La gif non centra una cippa con la ff, ma era tenera, quindi l'ho messa. *^*
Besiiitos,
Angie.


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Capitolo 20
*** Capitolo 19. ***




Capitolo 19.

See I don't, know why, I liked you so much
I gave you all, of my trust
I told you, I loved you, now that's all down the drain
Ya put me through pain, i wanna let u know that I feel
Fuck what I said it don't mean shit now
Fuck the presents might as well throw em out
Fuck all those kisses, it didnt mean jack
Fuck you, you jerk, I dont want you back
Fuck it - Earmon

 

Sempre con la sua mano stretta nella mia, io e Niall raggiungemmo il tavolo di Louis, Adryan e Charlotte. Ci accomodammo di fronte a loro e li salutammo come se nulla fosse successo. Vidi Niall scambiarsi un'occhiata con il suo coetaneo e nessuno osò fare domande. Adryan e Louis si scambiavano occhiate di sottecchi, sorridendo come ebeti, senza neppure rendersene conto.

Ragazzi, se continuate così mi verrà il diabete, baciatevi e finitela qui!” Esclamò Niall, all'improvviso, facendomi alzare la testa dal piatto e ridere. Osservai le reazioni degli altri: Charlotte era praticamente sdraiata sul tavolo, con le lacrime agli occhi, facendo addirittura fatica a respirare, mentre Louis ed Adryan, l'uno accanto all'altro, erano rimasti immobili, sconcertati, mentre i loro occhi vagavano da una parte all'altra senza un apparente filo logico.

Su, andiamo! Se ne sono accorti tutti delle vostre occhiatine, delle risatine, degli sguardi languidi, dell'interesse l'uno per l'altro, quindi smettete di negarlo a voi stessi e date un taglio a questa farsa!” Niall agitava le mani e parlava con aria interessata. Io e Charlotte scoppiammo a ridere ancora più forte, rimanendo con le lacrime agli occhi alla vista dei due che probabilmente non si rendevano conto del discorso che Niall stava facendo.

Baciatevi, daai!” Farfugliai tra le risate, che in quel momento mi avevano totalmente fatto passare di testa Harry e le sue cavolate.

Loro avevano preso a guardarmi con aria interrogativa, mentre io ero spalmata sul tavolino della mensa, invece di mangiare.

Logan, posso parlarti un momento?” Una voce, alle mie spalle, fece ammutolire tutti. Fece terminare le risate, gli scherzi, gli sguardi amichevoli. Il mio corpo si bloccò improvvisamente, le parole mi si strinsero in gola, il gelo attraversò me e i miei amici e io non riuscii a muovere un singolo dito. Quella voce, quella stupida voce. Doveva rovinare tutto? Di nuovo?

N-no.” Balbettai, con meno sicurezza di quanta avrei voluto mettercene.

Dai, non fare la preziosa, voglio parlarti!” Mi appoggiò una mano sulla spalla e fece per girarmi, ma Niall glielo impedì, afferrandola e spingendola via.

Non la toccare.” Ringhiò.

Sospirai rumorosamente, tenendo la gli occhi fissi sul tavolo, dando sempre la schiena al riccio. Non volevo guardarlo, incrociare il suo sguardo. Sarebbe stato tutto cento volte più difficile.

E tu non ti immischiare. Questi sono affari tra me e lei, vedi di starne fuori.” Harry non sembrava in vena di scherzare ma d'altronde pure Niall faceva sul serio.

Il rumore della seggiola che struscia sul pavimento mi fece sussultare e girare di scatto. Purtroppo i suoi occhioni verdi erano proprio lì, come se mi stesero aspettando.

Niall, ti prego no...” Sussurrai, perdendo tutto il coraggio che avevo accumulato in quei pochi secondi. Lui sembrò non ascoltare, e si alzò del tutto, ponendosi tra me e lui. Portai una mano sulle labbra e alzai gli occhi, per evitare che le lacrime iniziassero a scendere. Vidi arrivare dietro il riccio il suo amico Zayn, che aveva iniziato a guardare in cagnesco Niall. Perché si doveva immischiare in un pasticcio simile? Lui non centrava nulla, non volevo che quei due ce l'avessero con lui. Sentii la mano calda della gemella A stringermi la spalla e mi voltai istintivamente, incapace solo di dedicargli un misero sorriso. Dentro mi sentivo a pezzi, non volevo trascinare qualcun altro in quella situazione che era già di per se ridicola, eppure, ottenevo l'esatto contrario. Notai Louis che rimaneva impalato lì, a guardare la scena non sapendo con chi schierarsi mentre Charlotte aveva raggiunto la sorella e mi stava accanto, tentando di regalarmi un po' di conforto. Inutilmente.

Cos'è? Sei geloso che la tua amichetta parli con me?” Harry lo stuzzicò e vidi Niall stringere i pugni e trattenersi. Dentro di me sentii un contorcersi di emozioni e di fastidi, mai provati prima. Mi sentivo male, mi sentivo disarmata e avevo paura, una paura tremenda. Non so di cosa, non so di chi; avevo paura degli avvenimenti, di ciò che sarebbe potuto succedere.

Niall lascia stare.” Nulla era cambiato.

Niall lascia stare.” Ripetei, invano.

Niall lascia stare!” Urlai questa volta, e abbandonai la mia sedia, mettendomi in piedi e tirandolo indietro dalla spalla. “Se parlarmi è quello che vuole okay, ma non voglio che ci finisca di mezzo tu.” Lo guardai negli occhi e sforzai un sorriso, che mi ricambiò, un po' insicuro. Poi mi voltai verso Harry, che mi guardava con le braccia incrociate e uno stupido ghigno, proprio come fossimo ritornati a qualche tempo fa, quando il massimo che facevamo era insultarci a vicenda. Abbassai lo sguardo e lo seguii, stando indietro rispetto a lui. Mi voltai un'ultima volta e sorrisi ai miei 'amici', salutandoli con un cenno della mano e facendo il gesto dell'ok.

Appena uscimmo dalla mensa, lo vidi svoltare e infilare le mani nelle tasche dei jeans, proseguendo senza neppure assicurarsi che io lo stessi seguendo. Raggiunse prima di me le porte antincendio rosse della scuola e le spalancò con un gesto rapido e furtivo, facendo rimbombare il rumore gracchiante di quegli imponenti portoni.

Sveltii il passo e riuscii ad uscire prima che le porte si potessero richiudere e ci ritrovammo soli nel cortile che attraversavo tutti i giorni per andare a lezione.

Si voltò e mi guardò negli occhi, con il suo solito ghigno e fu lì che constatai quanto poco fosse cambiato, in realtà.

Beh, che vuoi?” Incrociai le braccia al petto, cercando di apparire menefreghista, nonostante tutto ciò che volessi dirgli era quanto amavo quei suoi occhi verde smeraldo, quanto desideravo perdermici come quando le sue labbra sfioravano le mie, e invece stavo lì, immobile, in attesa di qualche parola che mi avesse fatto cambiare idea.

Che è successo oggi? Perché sei corsa via con il tuo amichetto?” Calcò l'ultima parola, con un tono di disprezzo e di disapprovazione terribile. Le sue parole erano pungenti, piccanti e affilate, perché nascondevano più di ciò che a primo impatto volevano dire. Lui lo sapeva, desiderava solo che io l'ammettessi, per sentirsi meglio con se stesso.

I soliti problemi di famiglia.” Alzai le spalle ed evitai i suoi occhi; a quelli non avrei saputo mentire.

Ne sei sicura? Io ed Apple ci siamo preoccupati per te.” Il suo sguardo era tornato quello di prima del campeggio, e così le sue labbra, sempre contorte in una stupida smorfia che mi provocava un sentimento d'odio. Si divertiva a farmi sentire uno schifo? Si divertiva a citare quella falsa, così vicina al suo nome? Quanto avrei voluto avere una macchina del tempo; sarei tornata indietro e avrei lasciato che le ferite sul mio corpo fossero le uniche a farmi male. Forse ero io quella che aveva qualcosa che non andava... decisamente. Ero io che avevo un comportamento non consono. Ero io che avevo inventato nella mia testa delle situazioni che non esistevano davvero. Harry era così e lo era sempre stato, no nera mai cambiato, sapeva solo recitare. Molto bene, direi.

Non c'è bisogno che voi vi preoccupiate per me.” Il 'voi' mi costò davvero tanto, troppo. La mia voce era tremante, le gambe erano flosce e nella mia mente giravano solo pensieri negativi, carichi d'odio, carichi di gelosia, di invidia, di dolore.

Piccina, stai tremando. Cosa c'è che non va?” Lui mi si avvicinò, a passo veloce, e quel 'piccina' non era pronunciato con dolcezza, bensì con scherno, con disgusto. La sua mano sfiorò la mia guancia ma io subito feci un passo indietro, alzando la testa per evitare che le lacrime cominciassero il loro percorso sul mio volto.

Non mi toccare.” Bisbigliai, acida.

Non eri così avversa ai contatti fisici qualche giorno fa...” Ghignò, con uno sguardo maligno.

Perché si comportava così? Voleva forse farmi piangere a tutti i costi? Voleva vedere le mie lacrime? Beh, non le avrebbe avute.

Mi fai schifo, ribrezzo.” Alzai il tono di voce, cercando di essere più dura, più indifferente, anche se il mio piano non riuscì in pieno.

Si capisce che stai mentendo, non serve essere così aggressiva, Logan.” Rise, rise di me, rise di ciò che stavo provando, rise, distruggendo tutti i bei ricordi, tutte le cose belle che sentivo per lui. Possibile che fosse tutta una farsa? Avevo bisogno di Niall, lì, accanto a me, ma lui non c'era. Ero sola, sola con me stessa, sola a lottare contro la mia mente, contro i miei pensieri, contro il ragazzo che amavo, e che mi stava spezzando il cuore.

Devo dirti la verità? E' questo che vuoi? Bene. Io sono stufa di te, stufa delle tue bugie, delle tue farse, delle tue risate di scherno, di Apple, dei tuoi amici, della scuola, della mia matrigna, sono stufa di farmi del male da sola per coprire il dolore che mi infliggono gli altri, sono stanca di sentirmi sempre io quella di troppo, quella che sbaglia, quella che commette errori. E sai che ti dico? Puoi anche andare al diavolo! Scoparti Mela, che tanto è falsa quanto te! Perché non mi interessa, non mi interessi tu, non mi interessa il tuo punto di vista, non mi interessa il tuo carattere di merda doppiogiochista! Ma soprattutto non mi interessa il fatto che ti ami, perché per me ormai sei come morto, morto!” Sputargli in faccia tutto ciò che pensavo fu più facile di quanto pensassi. Era come se stessi, per la prima volta in tutta la mia vita, finalmente esternando i miei pensieri, lasciando sfogo a ciò che davvero sentivo. E non mi importava di apparire debole, di sentirmi uno schifo, di essere divorata dai sensi di colpa, perché infondo non avevo nulla da perdere, nulla più, ormai.

Mi voltai, non facendo neppure caso alla sua espressione, e lasciai che le lacrime, che avevano preso a scendere già da tempo, facessero il loro corso, perché ne avevo bisogno. Salii le piccole scalette in pietra e spinsi con forza la grande porta rossa, rientrando nel corridoio deserto di quella scuola. Ma ancor prima che i portoni si chiudessero alle mie spalle, sentii appena la voce di Styles dietro di me.

Si! Corri dal tuo amichetto, corri!” Avrei voluto voltarmi, e continuare a urlargli contro verità di cui non si faceva capace, ma preferii non interferire e lasciarlo lì, mentre sui miei passi continuavo a camminare sconfitta, ma vittoriosa sotto un certo punto di vista.

 

Tornai in mensa e, senza degnare nessuno di uno sguardo, nonostante tutti fossero pronti a riempirmi di domande, afferrai lo zaino ed uscii di nuovo, pregandoli di non seguirmi.

Quando mi fui accertata che nessuno mi venisse dietro, aprii la porta del bagno delle ragazze e mi ci chiusi dentro, cercando di fare meno rumore possibile. Tirai un sospiro e poi estrassi dalla tasca esterna dello zaino una lametta, che ero riuscita a nascondere a Teri. Sfilai i grandi braccialetti imponenti con un gesto fluido della mano e poi tolsi le piccole bende, poco alla volta, controllando i tagli abbastanza freschi.

Staccai la protezione dal rasoio e, scegliendo con cura la zona in cui procurare il nuovo taglio, premetti la lama contro la mia pelle, inspirando profondamente. Feci un primo taglio non molto profondo, che non mi fece concludere nulla, così decisi di infierire una seconda volta sul mio braccio, questa volta con più forza. Il pulsare del mio polso sinistro e il bruciore che ne seguii mi donavano un piacere e una sensazione di leggerezza che in quel momento erano la mia salvezza. Purtroppo quella sensazione durò poco ma decisi comunque di smettere, altrimenti sarebbero venuti a cercarmi. Mi ribendai le braccia, con molta cura, e poi uscii dal bagno, come se nulla fosse. Sciacquai il viso lentamente e osservai la figura riflessa nello specchio di fronte a me. I miei occhi erano fissi sui suoi; sembrava una persona così diversa da me, così forte, così menefreghista. Non era ciò che mi sentivo dentro: una nullità, una perfetta idiota, una ragazza troppo emotiva.

A volte non siamo come crediamo di essere, ma si appare come ci si sente.

 

Sunshine sei qui?” La voce calda e rassicurante di Niall rimbombò per tutto il bagno e non appena mi voltai verso la porta lo vidi lì, a guardarmi con un sorriso, attendendomi.

Niall!” Gli sorrisi, asciugando le mani con un pezzo di carta preso dal distributore, per poi buttarlo nel cestino.

Come va? Mi vuoi raccontare ciò che è successo?” Mi si avvicinò, carezzandomi lentamente i capelli e cercando di carpire ogni mia minima movenza o espressione.

Non è successo niente, Niall. Harry è un gran cafone, non voglio più averci nulla a che fare.” Conclusi, sorridendo amaramente.

Che ha combinato? Ti ha toccato? Giuro, lo ammazzo!” La sua voce era visibilmente nervosa, attenta e le sue domande erano piene di inquietudine.

Non mi ha fatto niente, tranquillo.” Scossi la testa, sorridendo con gli occhi bassi. “Dai, andiamo, o ci daranno per dispersi!” Esclamai poi, uscendo da quel maledetto bagno e sentendolo ridere dietro di me.

 

Scienze.

Ho sempre odiato scienze.

Insomma, non suona neppure bene! Ma che razza di parola è 'scienze'? Ha un suono, buffo, strano, orribile, ed è proprio così che è in realtà, orribile. Tutte quelle formule, quei calcoli, la Terra che gira, la Luna, il Sole, i pianeti che non si sa se son pianeti o meno.. I terremoti, le particelle elettromagnetiche e tutta quella roba lì. Insomma, una vera cagata. E per di più, a tutta quest'enorme stupidata, si aggiungeva anche il fatto che io dovessi stare nella stessa stanza di Liam.

In un primo momento pensai che lui non ci fosse, non vedendolo tra i pochi banchi della lezione, ma poi, quando qualcuno bussò alla porta e il professore, sbuffando sonoramente, lo invitò ad entrare, riconobbi la sagoma del suo corpo e la sua aria affannosa.

Payne la prossima volta cerchi di arrivare ancora più tardi!” Esclamò ironico il professore, mentre era intento a sistemare il registro svogliatamente, con i suoi occhiali fini, poggiati sul suo enorme naso e i ciuffi di capelli bianchi che gli ricadevano sul volto, scompigliati.

Vidi il mio coetaneo guardarsi attorno e quando constatò che nessun posto era libero meno che quello accanto al mio, vidi scomparire il guizzo di allegria dei suoi occhi, per far spazio a due labbra completamente dritte e inespressive.

Posso?” Mormorò, guardandomi.

Io annuii, voltandomi subito nell'altra direzione e iniziai a tirar fuori i libri dallo zaino.

A metà lezione né io né lui avevamo aperto bocca; era tutto estremamente silenzioso e teso e la tensione nell'aria era palpabile. Ad un certo punto vidi la sua mano passare

davanti a me e, mentre si ritraeva, lasciò un foglietto con una scritta a mano, con la penna nera.

'Pare che siamo stati fregati entrambi.' Diceva.

Lo guardai con aria interrogativa ma subito ricollegai.

'Già.' Scrissi solo, per poi passarglielo nuovamente. Se aveva intenzione di riallacciare un qualsiasi rapporto con me, probabilmente aveva sbagliato persona.

'Senti mi dispiace per quello che è successo tra di noi, ma...' Non finii neppure di leggerlo che la rabbia mi assalì completamente e lo accartocciai, lasciandolo dietro di me, sotto lo sguardo attento e stupito del mio compagno di banco.

'Non ho voglia di parlare.' Scrissi sul legno, a matita, e lui capì subito che tutto ciò che doveva fare era ignorarmi, e io dovevo fare la stessa identica cosa.

 

Finalmente le lezioni finirono e l'ora di tornare a casa arrivò. Non appena uscii dalla mia classe vidi arrivare a tutta velocità e spuntarmi davanti agli occhi un Niall senza respiro. “C-Ciao... Sun...” Cercò di dire, affannato.

Calma Niall, calmati.” Gli sorrisi, poggiandogli una mano sulla spalla e schioccandogli un bacio sulla guancia.

N-non volevo che... andassi... via.” Inspirò lentamente. “Ti volevo... chiedere... una cosa.” Io annuii, ansiosa e lui, facendomi un cenno con la mano con cui mi chiedeva di aspettare un attimino, si accasciò poggiando le mani sulle gambe e respirando lentamente.

Niall se hai l'asma non dovresti correre così, siamo nel ventunesimo secolo, esistono i cellulari!” Risi e vidi lui accennare un sorriso lieve, tra i respiri affannati. Quando finalmente si riprese cominciò a parlare.

Stasera ho sentito parlare di una bella festa, di va di venirci?” Mi chiese, sperando in un si.

Guarda... Niall... Io non sono tipo da festa, lo sai...” Cercai di uscirmene. Se voleva portarmi ad uno stupido festino a base d'alcool e droga se lo poteva scordare.

Dai, mi farai da accompagnatrice, ti prego! Ti prometto che ti farò divertire! Ti scongiuro!” Mi implorò, incrociando le mani e facendomi il labbruccio, a cui non potevo resistere.

Non ci sono alternative?” Sussurrai, guardandomi intorno.

No!” Rise lui, avvicinandosi a me e sorridendomi, pieno di speranza.

Non ti aspettare una figona con i tacchi a spillo e il vestito aderente però.” Gli dissi, incrociando le braccia al petto e sorridendo, ironica.

Grazie grazie grazie!” Iniziò a saltellare, afferrandomi le mani e facendomi girare, per poi concludere con un abbraccio amichevole.

Passo da te alle 5, ti devo aiutare a prepararti, non voglio di certo vederti arrivare in jeans!” Proclamò lui, per sparire poi, non dandomi neppure il tempo di controbattere. L'aveva avuta vinta, stupido gnometto amorevole.

E così sarei andata ad una festa, pensavo sulla strada di casa. Non ero mai andata a una vera e propria festa, apparte quella a casa Styles, anzi, le mie serate migliori erano quelle chiuse in camera ad ascoltare un buon cd. Era qualcosa di estremamente nuovo per me, e anche di abbastanza temuto.

Ma perché avevo accettato?

 

Ciaaao bellissime. **
Ho pubblicato prima del previsto perché ero davvero impaziente
di farvi leggere questo capitolo.
E' pieno di emozioni, pieno di sentimento e finalmente Sunshine è
riuscita a scontrarsi con Harry.
Vi chiederete per quale motivo il ricciolino è ritornato più acido di prima,
ma state tranquilli, a tutto c'è una spiegazione. :)
Ho accettato parecchi consigli che mi avete dato, vi ringrazio tanto,
ma soprattutto eledifra che è un vero pozzo d'ispirazione per me
e il fatto che si prenda la briga di recensirmi mi fa sentire davvero onorata. *-*
Comunque sia vi amo tutti, sappiatelo.
Non avrei mai creduto di arrivare a più di 250 recensioni, davvero, grazie di cuore.
Okay, tornando al capitolo vorrei che prestaste estremamente attenzione alla canzone iniziale
(e ascoltatela, è vecchia, magari l'avete già sentita) è stupenda, davvero! 

E direi che calza a pennello con la storia!
*Ho cambiato 'hoe' in 'jerk' perché in questo caso ci si riferisce a un maschio*
Vi ricordo la mia nuova ff, ci terrei che la leggeste: 
And it's beautiful people like you who make me cry.
Okay, non so che altro dire, probabilmente le idee mi verranno dopo,
come al solito. '-'
Lasciatemi una recensione, se vi va,
un bacio e n o r m e.**
Angie.
AAAAAH: LIVE WHILE WE'RE YOUNG. *_________________*


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Capitolo 21
*** Capitolo 20. ***




Capitolo 20.

It’s my last big breath what you want me to do?
When you act all cool like you already knew
That I’ll be stuck here cold just waiting it through
‘Til your heart starts beating for that somebody new
You know that it’s true
‘Cause it’s beautiful people like you
Who get whatever they want
And it’s beautiful people like you
Who suck the life right outta my heart
And it’s beautiful people like you
Who make me cry

‘Cause nobody else could be nearly as cruel as you.
Cher Lloyd -Beautiful People.

 

La lancetta dell'orologio continuava ad echeggiare per tutta la stanza silenziosa, mentre io ero comodamente sdraiata sul divano a fissare lo schermo della tv, spento, in attesa del campanello che mi avrebbe avvertito dell'arrivo di Niall.

Erano le 16.30 e avrei dovuto aspettarlo per un'altra mezz'ora, ma la noia stava prendendo il sopravvento su di me.

All'improvviso, dei passi provenienti dal piano di sopra ruppero il silenzio candido e grazioso, ma anche opprimente, che regnava sovrano in quel momento.

Non feci neppure in tempo a voltarmi che una figura apparve alla fine delle scale, sorridente. Nany era così: sprizzava gioia e allegria e aveva un tenero sorriso. Mi chiedevo spesso perché sorridesse così spesso, e forse era perché probabilmente in passato aveva pianto troppo.

Come stai, Sunshine?” Si avvicinò a me lentamente, ciondolando e facendo ondulare i suoi capelli rosso carota.

Bene, e te?” Mi misi a sedere e le rivolsi un bel sorriso, davvero interessata. Lei e la madre erano davvero l'opposto: una scura, sempre cupa, arrabbiata, manesca e odiosa; l'altra chiara, solare, vivace, dolce e simpatica.

Tutto bene!” Annuì, graziosamente.

Seentii...” Disse poi, chinando la testa e giocando con le mani. “Mi puoi spiegare che succede in questa casa? Insomma, mia madre non prova molto amore per te... perché?” Chiese, imbarazzata. Sapeva di aver toccato un tasto dolente per me, come la corda rotta di una chitarra, che non suonava più.

In realtà non avevo la più pallida idea di cosa risponderle. Insomma, era pur sempre sua madre, non potevo parlarne male, altrimenti avrei avuto contro sia madre che figlia e l'idea non era propriamente allettante.

Beh.. Nulla..” Cercai di evitare l'argomento ma lei non sembrò capire.

Guarda che con me puoi parlarne, so com'è fatta e conosco il suo carattere. E poi non è in casa, puoi confidarti.”

In quel caso non servivano parole, non servivano inutili discorsi montati, mi bastò solo alzare la maglietta per mostrare un livido sbiadito e una cicatrice, risalente ad un mese prima, quando ero andata a sbattere contro uno spigolo del tavolo della cucina. La vidi mordersi un labbro, dispiaciuta, ed alzare il capo con un'aria addolorata.

M-mi dispiace, Sunshine.. Non permetterò che lei ti faccia questo.” Mi sussurrò con un filo di voce, distrutta e impaurita dalla sua stessa madre.

Non ero una ragazza dai 'contatti fisici' facili, ma in quel momento tutto ciò che mi venne spontaneo fu abbracciarla, e stringerla, come fosse lei quella da confortare, ed in parte era così.

Quel contatto, però, mi fece spezzare il cuore. Mi ricordò le stupide parole di Harry, quella stessa mattina, delle sue prese in giro, di quelle parole taglienti come lame da macellaio. Non eravamo destinati a stare insieme, ad essere amici, ma ero destinata a tenerlo nel cuore, non avendo la possibilità di averlo al mio fianco.

Non mi accorsi neppure che una lacrima mi scese lungo la guancia rossastra destra, e poi una serie di piccole goccioline iniziarono a traboccare dai miei occhi e a scendere fastidiose, umidicce e salate. Quando sciogliemmo l'abbraccio Nany mi chiese cos'avessi e tutto ciò che riuscii a fare fu stringerla ancora di più. Era come una grande sorella che non avevo mai avuto, finalmente qualcuno che apprezzasse anche una piccola parte di me.

 

Alle 17, puntuali, qualcuno suonò alla porta. Subito Nany ci si fiondò, spalancandola, mentre io rimasi immobile, con un braccio alzato e la bocca socchiusa, nel vano tentativo di fermarla.

Chi sei tu?” Inclinò la testa la rossa, sorridendo, mentre manteneva la porta con la mano sinistra.

N-Niall. Un amico di Sunshine..” Balbettò lui, con un fil di voce.

Dai Niall, non fare il timido, entra!” Esclamai, comparendo davanti a lui e facendogli il gesto di entrare. “Nany, lui è il mio migliore amico, Niall. Nialler lei è la mia sorellastra, Nany.” Sorrisi, presentandoli.

Piacere!” Disse lui, un po' titubante.

Tranquillo, sono innocua!” Ridacchiò lei, vedendolo parecchio confuso, tirandogli un lieve colpetto sulla spalla.

Beh, Nany, se non ti dispiace noi dobbiamo andare a prepararci per una festa! Quindi passo in camera per scegliere qualcosa da mettermi, spero non ti dispiaccia!” Presi a braccetto Niall e lo portai di sopra, salutando con un cenno della mano la mia nuova 'sorellina', che rideva e faceva cenno di si con la testa.

Appena arrivammo nella mia camera, sentii un vago profumo di rosa e vaniglia. Nany aveva tenuto la stanza in perfetto ordine, non toccando nulla e lasciando tutto al suo posto.

Questa è la tua camera?” Chiese Niall dal nulla, vedendomi impalata come un cane da tartufo ad annusare i profumi.

Si, ma quando ci sono io non è così ordinata.” Lui rise, ma era davvero così.

Entrai e mi avvicinai all'armadio, passandoci la mano sopra e sentendo sotto il palmo tutte le striature del grande infisso marrone. Lo aprii lentamente e ci trovai i miei soliti vestiti, quelli che non usavo mai e che, di conseguenza, non avevo portato di sotto.

Hei ma hai un arsenale di abiti eleganti qui!” Esclamò Niall, ridacchiando e fissando i numerosi capi appesi alle grucce, perfettamente stirati.

Ogni volta che mio padre torna da un viaggio me ne regala qualcuno, dice che mi donano.” Gli risposi, immersa nei ricordi, continuando a tenere gli occhi fissi nell'armadio, guardando un punto poco preciso, nel nulla.

Papà ogni volta che tornava credeva che riuscisse a farsi perdonare con uno stupido vestito, ma non era così. Non capiva che non mi servivano attenzioni, ma io avevo bisogno di lui, della sua presenza; avevo bisogno che capisse la situazione della nostra famiglia che si stava lentamente sgretolando sotto i nostri piedi. Ma ogni volta che avevo provato ad iniziare l'argomento ripeteva che non c'era tempo per i discorsi tristi e quando finalmente ero riuscita a spiegargli com'erano le cose lui non mi aveva creduto. Mi aveva stretto una guancia, sorridendo e aveva sussurrato 'lo so che non è facile piccina, ma Teri saprà prendersi cura di te, devi solo farci l'abitudine'. Si, certo, l'abitudine. Non riusciva a rendersi conto della gravità dei fatti e ormai neppure io ci facevo quasi più caso.

Anche secondo me ti donano parecchio.” Voltò la testa lentamente e mi sorrise. Come poter spiegare una sensazione simile? Mi sentivo a casa, quando ero con lui. Sapeva sempre dire le parole giuste al momento giusto e non avevo la minima idea di come facesse. Era uguale a me, solo molto meglio.

Oh, che gentile.” Mi sentii avvampare. Non ero solita ricevere complimenti e anche se era lui a farmeli, mi sentivo stranamente felice e più carina.

Questo! Questo è stupendo!” Una mano si infilò nel piccolo armadio e ne estrasse un tubino blu elettrico aderente, senza spalline, troppo corto.

No, ti prego quello no!” Indietreggiai, preoccupata, ma lui sembrava irremovibile e continuava ad avanzare annuendo allegro, con gli occhi socchiusi e un visino angelico.

Almeno provalo!”

 

Non l'avessi mai fatto!

Uscii dal bagno e mi ritrovai il biondino estasiato, che continuava a fissarmi come un alieno. I suoi occhi scorrevano sulle mie forme e io mi sentivo estremamente in imbarazzo, così mi voltai, dandogli la schiena.

Mi sento nuda con questo coso, è imbarazzante!” Esclamai, stringendo gli occhi e sentendolo avvicinarsi a me, alzandosi dal letto.

Sei bellissima invece.” Lo sentii sospirare, e abbracciarmi da dietro.

Chi fosse entrato in stanza in quel momento probabilmente avrebbe pensato che fossimo due fidanzatini, ma non lo eravamo per niente. Gli volevo bene come amico, si, certo, ma nulla di più. Se sentivo i brividi quando mi abbracciava era perché gli volevo bene, no?

E come facciamo con.. questi?” Alzai le braccia in aria, voltandomi nuovamente verso di lui e guardandolo con gli occhi dolci e un musetto di convincimento, sperando di convincerlo a non andare alla festa.

Oh, ho una cosa qui che fa al caso nostro!” Sorrise lui e poi si avvicinò ad una borsa che aveva portato. Tirò fuori un piccolo pacchettino di cartone blu, e quando lo aprì vidi un grande bracciale in raso addobbato da una grande rosa blu finta.

O-oddio è... stupendo. Grazie.” Riuscii a dire, estasiata. Era un gesto davvero meraviglioso da parte sua, regalarmi una cosa del genere.

Non è una festa così importante però sapevo che avresti dovuto coprire le braccia con qualcosa, quindi ho pensato a questo.” Mi sorrise e poi lentamente infilò il bracciale al mio polso sinistro, constatando che ci stava a meraviglia. “Per l'altro braccio direi che non ce n'è bisogno, le cicatrici sono quasi del tutto scomparse.” Indicò l'altro braccio, ora scoperto. Io annuii e lo abbracciai, evitando il solito 'grazie Niall' che ero solita sussurrargli all'orecchio. Ormai l'aveva imparato a memoria anche lui e mi sembrava inutile ripeterlo per l'ennesima volta.

Non c'è di che.” Mi sussurrò, soffiando sul mio collo e facendomi venire i brividi per il solletico. Risi e lo strinsi di più, affondando il viso nel suo collo, profumato.

 

Ballare stupidamente e cantare a squarciagola erano sempre stati un sogno per me. Avrei sempre voluto trovare un amico che fosse venuto a casa mia e si fosse messo con una grande spazzola rosa confetto a cantare qualche canzone saltando sul letto e facendo facce buffe. Forse non avevo neppure lontanamente immaginato quanto potesse essere divertente fino a che io e Niall non provammo. Avevo acceso lo stereo per noia, dopo aver chiacchierato per parecchio tempo ed era partita 'Titanium'. Lui si era subito alzato dalla sua comoda posizione e aveva afferrato il primo oggetto che si trovava accanto: una penna. Con gli occhi aveva cercato qualcosa di utile anche per me e dopo aver afferrato uno spazzolino da denti che tenevo nel bagno annesso alla camera iniziammo a cantare e a ridere come due stupidi. Con un balzo piombai sul letto e iniziai a saltare, contagiando anche il biondino.

Finimmo di scatenarci quando io finii a terra, in scivolata, iniziando a ridere come una deficiente senza pensare al dolore al fondo schiena.

Sun tutto bene?” Chiese Niall, piombandomi accanto preoccupato. Io non risposi, iniziai solo a ridere più forte e lui con me.

Mi sono davvero divertita! Nulla supererà questa mezz'ora, neppure la stupida festa di questa sera!” Esclamai, tenendo la pancia che mi procurava le fitte per il troppo ridere e poi gli sorrisi, smettendo per un secondo di fare la stupida. Lui annuii, approvando ciò che avevo appena detto e poi mi aiutò a tirarmi su.

Io direi che possiamo anche andare, mangeremo lì, dovrebbe esserci un buffet.” Mi disse, dandomi uno scossone al braccio per farmi rimettere in piedi.

Va bene, andiamo!” Esclamai, sorridente. Presi la borsa e infilai un paio di ballerine blu con un fiocco molto grande sulla punta, cosa per cui avevo dovuto lottare molto. Lui pretendeva che indossassi un paio di tacchi vertiginosi ma era fuori discussione. Le ballerine erano già fin troppo per me.

Scendemmo le scale e con mia sorpresa trovai Teri con uno sguardo poco rassicurante accanto alla porta.

Dove pensi di andare?” Gracchiò, con un tono duro.

Ad una festa.” Risposi atona.

Non ci vai.” Disse. “Fuori discussione.” E poi andò in cucina.

La rabbia mi percorse da capo a piedi. Non poteva vietarmi anche quello, come se non stessi a casa già abbastanza.

Teri ti prego, è importante.” La implorai, seguendola e appoggiandomi al tavolo.

Non mi interessa quello che vuoi fare, tu rimani a casa.” Rispose, senza neppure voltarsi.

Sei una stronza!” Urlai e poi, trascinando Niall, che era rimasto immobile davanti all'ingresso, aprii la porta e uscii.

Non ti scomodare a tornare.” Disse la donna, poco prima che chiudessi l'infisso. Lo sbattei con ancora più forza. Non mi interessava quel che voleva lei, non era mia madre.

Scendemmo i piccoli gradini che portavano ad un un piccolo sentiero in pietra che ci fece raggiungere poi il cancelletto. Niall lo aprii e mi permise di passare, per poi uscire anche lui e richiuderlo alle sue spalle con delicatezza.

Scusa.” Gli sussurrai, guardando la strada scura.

Non c'è problema, scusami te.” Alzò le spalle, con un'aria piuttosto intristita.

Dai, non pensarci, ora andiamo!” Esclamai, cercando di tirarlo su. Mi avvicinai a lui e gli presi le spalle, scrollandolo e sorridendo, poi gli strinsi una mano e ci avviammo lungo la stradina deserta e scarsamente illuminata, segno che erano quasi le 7 di sera.

 

Arrivammo davanti ad un'enorme villa che non avevo mai notato prima. Era bianca davvero bellissima, era probabilmente a tre piani più soffitta e non avevo la più pallida idea di chi fosse il proprietario. Io e Niall attraversammo il piccolo giardino che portava all'ingresso e salimmo le scalette in legno bianco prima di bussare alla porta, sotto il grande porticato appena ridipinto. Ad aprirci fu un ragazzo che conoscevo di vista e che subito salutò Niall con un caldo abbraccio amichevole. Gli sorrise e poi guardò me, facendoci segno di entrare e appena richiuse la porta alle nostre spalle si allontanò urlando un tenero 'divertitevi!'.

Mi guardai intorno un po' disorientata e Niall non smise un minuto di stringermi la mano.

Dai non è così male!” Mi disse, avvicinandosi al mio orecchio per sovrastare la musica. Io annuii poco convinta e poi cercai il tavolo del cibo, con un mal di testa lieve. Subito mi ricordai di Liam, del bacio, di Harry che mi aveva quasi ingannato e scossi la testa, con il forte pulsare che sentivo sempre di più. Vidi Niall da lontano che salutava qualche amico e chiacchierava con qualche ragazza, poi si voltò verso di me e mi sorrise, venendomi incontro.

Tutto bene?” Urlò, vedendomi con una bottiglia di analcolico in mano. Non avevo voglia di bere, volevo solo che passasse in fretta, avendo in mente solo brutti precedenti con le feste. Annuii, sorridente. “Senti, io devo andare a cercare una persona, te la devo assolutamente presentare! Mi aspetti qui?” Mi disse poi, con un dolce sorriso, scomparendo successivamente tra la folla.

Mi rigiravo tra le mani la bottiglia, ansiosa, passando con lo sguardo sulla gente che affollava il grande ed imponente salotto pieno di luci e musica. Riconoscevo qualche volto qui e lì, ma nessuno mi aveva mai rivolto la parola o degnato di un solo sguardo, come tutti del resto. Tra la tanta gente scorsi la chioma riccioluta di Harry, venire verso di me; al suo fianco il suo fedele amico, Zayn, ridacchiava e diceva qualcosa all'orecchio al ragazzo che gli stava accanto, facendolo ghignare. Mi si piazzarono proprio davanti e in quel momento desideravo avere il potere di smaterializzarmi, come in Harry Potter, ma purtroppo quella era la pura e semplice realtà, purtroppo.

Ciao Logan.” Ridacchiò, guardando poi l'amico.

Io non risposi, mi voltai e cercai di svignarmela sotto i suoi occhi, ma lui mi afferrò per un braccio, proprio sulle vecchie cicatrici, facendomi sussultare. “Dove vuoi andare?” Mi chiese, ghignando.

Via da te.” Sibilai tra i denti, cercando di liberarmi dalla sua presa, stretta come una morsa.

Perché? Cosa ti ho fatto?” Il suo viso si tramutò in una falsa smorfia intristita che mi fece riempire di rabbia come non mai. Finalmente riuscii a farmi lasciare il braccio e a passo svelto mi intrufolai in una stanza a caso del piano di sotto.

Il tempo di guardarmi intorno che lui era già lì, sull'uscio della porta, guardandomi con aria di sfida. Non c'erano vie d'uscita, non avrei potuto evitarlo. Ma cosa voleva da me? Non aveva già fatto troppo?

Sunshine, Sunshine, Sunshine...” Disse lui, camminando lentamente verso di me, dopo aver chiuso a chiave la stanza, con la testa china e un sorriso malvagio. “Conosco meglio di te questa casa, non puoi scappare.” Quando si trovò a meno di un metro di distanza da me, finalmente alzò la testa e i suoi occhi puntarono dritti ai miei. Aveva uno sguardo agghiacciante, gelido e probabilmente il mio doveva essere un misto tra paura e rabbia. Non sapevo bene cosa fare, ma istintivamente indietreggiai, finendo successivamente contro l'armadio a specchi.

Fine dei giochi.

Perché non mi lasci stare?” Strinsi gli occhi e chinai la testa da un lato, impaurita, sentendo il suo fiato talmente vicino da farmi battere il cuore all'impazzata. Cosa era successo a quell'Harry dolce che avevo conosciuto? Era tornato peggio di prima? Perché?

Andiamo! Non avere paura, io non voglio farti niente.” La sua mano si poggiò sulla mia spalla e scese lentamente, fino a toccare la mia mano tremante e a stringerla.

Ora non piangerai mica, vero?” Come se le mie lacrime avessero sentito, ne fuggì una dall'occhio sinistro e lui subito se ne accorse. “Hai già pianto abbastanza oggi, dai.” Asciugò la lacrima e si allontanò, andando a sedersi sul letto di quella che doveva essere, a quanto avevo capito, una delle sale per gli ospiti. L'aria era talmente tesa che era quasi palpabile e il cuore mi batteva forte, pieno di tristezza e rabbia, mista ad un pizzico di amore.

Perché ti stai comportando da psicopatico?” Sussurrai, con la testa bassa, ancora appoggiata all'anta.

Mi dovresti conoscere.. Mi sono comportato così per parecchi mesi con te, eppure in quel momento non te ne fregava nulla. Ma ora non è così, vero?” Disse lui, ridacchiando schernendomi, e in realtà non aveva tutti i torti. Se prima gli ero indifferente, ora non era per niente così, ed odiavo quella situazione: il dover affrontare i propri sentimenti, reprimerli, per lasciare spazio all'odio, era tutto così difficile. Non gli risposi; avrei voluto negare ma la mia voce sarebbe risultata traditrice, quindi non feci altro che ascoltare i suoi respiri rimbombare per la stanza.

Avevi proprio ragione. Tu non sei la ragazza adatta a me, me ne sono reso conto solo adesso.” Puntualizzò. Il mio cuore perse un battito, gli occhi diventarono lucidi e strinsi le labbra con forza per trattenermi dal singhiozzare. Lasciai che i capelli neri mi ricadessero sulla faccia e strinsi i pugni, aspettando che lui facesse qualcos'altro.

I suoi passi si allontanavano il suono della porta che si riapriva mi fece tirare un grande sospiro di sollievo. Mi incamminai verso la porta, uscii guardandomi intorno e, ancor prima che riuscissi a trovare la strada per ritornare in salotto, una bevanda ghiacciata e appiccicosa mi infradiciò da testa a piedi. Delle risate, ben distinte, mi invasero le orecchie e non mi restò altro che lasciarmi andare, poggiata al muro, nascosta da tutti gli altri e lasciarmi andare ad un pianto liberatorio, l'ennesimo.
 

Ciao belleee! :D
Eccoci qui con un nuovo capitolo.
Non mi convince granché ma la parte in cui c'è Harry
mi piace. -Insomma, mi piace ciò che succede ma non come è descritto. e.e-
Probabilmente vi chiederete dove vuole arrivare il ragazzo e perché si comporti
in quel modo, ma state tranquilli, la situazione si smuoverà.
Sunshine in questi capitoli sta diventando una frignona, lo so! ç_ç
Okay, non so cos'altro dirvi, mi sto contorcendo dal dolore alla pancia
quindi la faccio breve. ç_ç
Grazie per le recensioni, probabilmente risponderò domani, scusatemi
ma non ce la faccio ora .ç_ç
Besiiitos,
Angie.

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Capitolo 22
*** Capitolo 21. ***


Non so con che coraggio posto questo schifo, in ritardo, corto, e senza banner né canzone.
Scusatemi. ç_ç


Capitolo 21.
 

Non so quanto rimasi seduta, con la schiena contro il muro, immersa tra i pensieri e le lacrime, ma quando alzai la testa e mi rimisi in piedi probabilmente rimpiansi di non essere rimasta accucciata in un angolo buio. La testa girava vorticosamente e volevo andare in bagno e cercare qualcosa di appuntito, ma qualcosa, o meglio, qualcuno, mi sbarrò la strada.

Oh, Sunshine.” Disse con aria di scherno, Apple. Mi guardava come se fossi un dolce appetibile e la situazione non mi piaceva per niente. “Chi ti ha fatto questo?” Mi si avvicinò, sfiorandomi i capelli appiccicosi e bagnati, con modi completamente diversi da quelli che aveva la prima volta che ci incontrammo.

Il tuo fidanzato.” Sussurrai, digrignando i denti. Era orribile anche solo pensarlo, figurati pronunciarlo ad alta voce.

Lei ghignò, soddisfatta, e poi si allontanò un attimo.

Coraggio tesoro, lo sapevi fin dall'inizio che non eravate fatti per stare insieme. Perché ci hai provato lo stesso? Insomma, perché ti fai del male da sola?” La sua non era una consolazione, ma pura e semplice provocazione. Voleva farmi star peggio di quanto non stessi già, e questo non lo sopportavo. Era una falsa, sapeva fingere meglio di chiunque altro avessi mai incontrato nella mia vita. Possibile che fossi caduta nella sua trappola da brava ragazza? Era solo più brava degli altri a portare la maschera che ognuno di noi indossa per proteggersi dal mondo. C'è chi fa trasparire il suo carattere, c'è chi appare completamente diverso da ciò che è in realtà.

Non risposi; aprii leggermente le labbra ma ciò che ne uscii fu un flebile sussurro, un soffio che lei non percepì neppure, tra il caos della casa.

Sai perché mi sono comportata in quel modo con te, quando ci siamo conosciute?” Sorrise malignamente, avvicinandosi, con passo lento, camminando a suo agio su quei tacchi vertiginosi.

Sibilai un lieve “No”, cercando di mantenere la calma, invano. La voce era tremante, la rabbia, la paura, l'angoscia, mi invadevano il corpo, facendomi mancare il respiro.

L'avevo notato subito che avevi un debole per lui. Si notava da come lo guardavi, da come i tuoi occhi rimanevano fissi sui suoi meravigliosi occhi. Ho tentato di farti cambiare idea, di fartelo odiare, ma poi è successo l'inaspettato e ho cambiato strategia. Ti sei rovinata con le tue mani. Ed ora lui sta con me.” Le sue mani continuavano a muoversi, e quando si soffermarono sul suo petto, alla parola 'me', mi sentii improvvisamente mancare. Erano proprio fatti l'uno per l'altra: ugualmente perfidi, con il dono di distruggere la gente con l'uso della parola.

Hai visto? Non ti ha scelto. Perché la verità è che non gli piaci abbastanza. Gli fai solo pena, e quando l'hai rifiutato si è sentito offeso. Sai com'è, una come te che rifiuta uno come lui, non è una cosa molto carina da fare. Insomma, non te lo puoi permettere.” Scrollò le spalle con un sorrisetto perfido sulla bocca. Continuava a battere le ciglia e a guardarmi con aria superiore. Sapevo che quelle parole erano vere e ora si spiegava perché Harry aveva ricominciato a comportarsi così con me. Aveva visto i miei tagli e mi era stato vicino perché gli avevo fatto pena. Perché non ci avevo pensato prima?

Perché, infondo, chi potrebbe mai innamorarsi di me?

Liam? No, altrimenti non mi avrebbe mentito.

Niall? Lui era il mio migliore amico, niente di più, di certo non gli interessavo.

Harry? Oh, lui era il peggiore. Ma, in un certo senso, il migliore.

Quindi levati dalla testa tutti quei castelli che ti sei creata, ora lui è mio, e tu ritorni ad essere la sfigata di turno. Ciao.” Scosse i suoi capelli scuri e si voltò, facendoli volteggiare in aria e sfiorando il mio viso, inerme. Avrei voluto fare qualcosa. Prenderla per i capelli, sbatterla contro il muro e urlarle di smetterla, che non poteva tenere quell'atteggiamento da superiore, perché era solo una sgualdrina, e invece non feci niente. Il mio corpo era immobilizzato, non più sotto il mio controllo, ma i condotti lacrimali erano ancora in funzione e mi fecero scendere una lacrima dopo l'altra.

Stupida, stupida illusa. Ma ti credevi di essere? Pensavi davvero che uno come Harry Styles potesse essere davvero interessato a te? Hahahah, patetica.

Fregai le mani sul viso, macchiandomi di mascara. Ero stanca di tutto questo e volevo solo infilarmi sotto le coperte e lasciare che il mio cuscino assorbisse tutte le mie lacrime e il mio dolore. Barcollai nella grande sala, poggiandomi ai muri e sfilandomi le ballerine che ormai mi facevano male. Tenni la testa bassa, per evitare gli sguardi incuriositi della gente, e arrivai alla porta, tirando un sospiro di sollievo. Nessuno mi aveva fermata, nessuno mi aveva vista, nessuno aveva neppure lontanamente sospettato che io fossi lì in quel momento. Menomale.

Sunshine!” Una voce alle mie spalle. Avevo parlato troppo presto. Due mani si poggiarono sulle mie braccia, per farmi voltare, e io sussultai. Quando mi ritrovai davanti alla persona che mi aveva chiamato, con mio sollievo mi resi conto che era Niall. Lo vidi incupirsi subito, osservando con minuzia ogni minima parte del mio viso. Sembrava triste e in colpa, per avermi lasciata da sola. “Che... che ti è successo?” Chiese, in un balbettio instabile. Si grattò il naso con una mano, agitato, e strinse le labbra, con preoccupazione e ansia. Quando vide che non parlavo, ma che mi ero solo limitata ad abbassare la testa, poiché non riuscivo a reggere il suo sguardo, formulò un'altra domanda: “Sunshine, dimmi che hai!” Forse era più un ordine. Alzò il tono, più sicuro di sé, ma nei suoi occhi si leggeva la paura.

Accompagnami a casa, ti prego.” Passai una mano sul viso, stanca, e poi sentii che la sua mano aveva iniziato a stringere in una stretta calda la mia e in un attimo ci ritrovammo fuori dalla villetta. Camminammo in silenzio per tutto il tempo, e, quando fummo quasi arrivati a casa iniziò a piovere. Le piccole goccioline mi bagnarono i capelli e rifiutai la giacca che Niall voleva porgermi. Non ne avevo bisogno. Ora avevo bisogno solo di un po' di freddo che mi riordinasse i pensieri, tutto lì. Arrivammo a casa e lo salutai con un rapido cenno della mano e mormorai un 'grazie' strascicato. Lui fece altrettanto e poi si avviò. Sembrava deluso. Mi dispiaceva vederlo andare via così, senza averlo ringraziato come si deve, ma in quel momento non ero dell'umore adatto per abbracci e baci amichevoli. Aspettai che lui scomparisse dalla mia vista, e mi guardai intorno. Tutto taceva e quel silenzio mi opprimeva. C'era solo il lento rumore della pioggia che si infrangeva contro l'asfalto e i tetti e appena lo percepii mi rilassai un attimo. Inspirai lentamente, prima di rientrare in quel manicomio. Frugai nella borsa ma non trovai le chiavi così decisi di bussare.

Bussai una volta.

Bussai una seconda volta.

Bussai una terza volta.

E nessuno venne ad aprirmi.

Inacidita iniziai ad urlare e a bussare con forza, fino a che Teri non si presentò sull'uscio, scazzata.

Ti avevo avvertito, se fossi andata a quella festa non avresti più dovuto mettere piede qui, e così sarà. Domani vieni a prenderti le tue cose, buona fortuna Sunshine.” Quelle furono le sue ultime parole, un po' assonnate, dopodiché chiuse la porta con un tonfo, lasciandomi sconvolta e inerme. Provai più volte a bussare e ad attirare la sua attenzione ma lei mi ignorò completamente e capii che faceva sul serio.

Non poteva essere vero.

Ora ero pure fuori da casa mia?

Dove sarei mai potuta andare?

Mi odiavano tutti e probabilmente Niall dopo la festa non avrebbe voluto vedermi, e come biasimarlo. Avevo l'umore a terra e per di più la pioggia continuava a farsi sempre più fitta. Niall, infondo, era l'unico a cui avrei potuto chiedere aiuto, anche perché non avevo nessun altro. Mi dispiaceva disturbarlo ma non avevo altre alternative, così mi alzai dagli scalini freddi del pianerottolo su cui mi ero precedentemente seduta, con la testa fra le gambe e lentamente attraversai il vialetto, sorpassando il cancelletto e avviandomi verso casa sua, sotto l'acqua. Me l'aveva fatta vedere e speravo che nel buio della sera non sbagliassi casa. Era ormai un quarto d'ora che camminavo e il vestito mi si era incollato addosso. Nonostante fosse ormai fine Aprile il venticello fresco mi soffiava addosso e iniziai a tremare di freddo. Quando scorsi la villetta di Niall mi sentii sollevata ma un groppo alla bocca dello stomaco mi impedì di proseguire. Scrutai attentamente la sagoma che stava sull'uscio della casa e i biondi capelli del mio amico in controluce si notarono immediatamente. Di fronte a lui stava un'altra persona, probabilmente una ragazza, a giudicare dai suoi lunghi capelli castani.

Sembravano intimi.

Rimasi a guardarli per un po', interdetta. Non sapevo cosa fare; proseguire o andarmene? Quando vidi lei avvicinarsi pericolosamente a Niall mi sentii morire dentro. Era un mio amico, eppure perché mi sentivo così? Non dovevo essere gelosa, poteva avere tutte le ragazze che desiderava ma qualcosa dentro di me diceva l'esatto contrario. Lui era un mio amico, niente di più. Non poteva essere nulla di più.

Quando gli occhi si bagnarono capii che non era così. Probabilmente era la confusione di tutti quegli eventi messi assieme ma in quel momento mi sentivo tradita. Non come una fidanzata, ma tradita dentro. Come se fosse stato rotto un importante patto.

Mi passarono davanti agli occhi piccoli flashback.

 

Niall... Eccoli.” Sussurrai, voltandomi dall'altra parte del corridoio.

Stringi la mia mano, Sun, puoi farcela, non devi farti vedere debole.” Mi sussurrò all'orecchio, stampandomi un bacio sulla guancia e mostrando il sorriso più bello del mondo.

 

I miei tagli sono le ferite che mi porto dentro.” Strascicai dal nulla, cercando di essere indifferente, mentre lui contemplava il vestito sul mio letto. I suoi occhi fiondarono su di me, come due saette, e lentamente si avvicinò, prendendomi delicatamente un braccio.

Curerò tutte le tue ferite, Sunshine. Sei il mio raggio di sole.” Le sue labbra si poggiarono con dolcezza sui tagli e mi lasciarono un leggero bacio sul polso. Sorrisi.

 

Sei la prima a cui faccio vedere le mie braccia. Neppure Liam lo sa.” Disse lui, fissando il soffitto, interessato.

Devo sentirmi speciale?” Gli chiesi ridacchiando, cercando di smorzare l'argomento.

Tu SEI speciale.” Si morse un labbro e si mise seduto, socchiudendo gli occhi e tirandomi sul letto, per farmi il solletico.

 

Dillo un'altra volta!” Urlai, ridacchiando e tenendolo fermo per le spalle, nel cortile della scuola.

I tuoi disegni sono orribili!” Ridacchiò lui, sotto la mia presa.

Niall Horan sei un uomo morto!” Scoppiai a ridere, inseguendolo. Lui si fermò, a prendere fiato, per le troppe risate, e si accasciò, poggiando le mani sulle ginocchia. “Non è vero, i tuoi disegni sono bellissimi. E pure tu.” Non stava scherzando, non più.

 

Una lacrima.

La lasciai scorrere e mi strofinai la guancia. Mi aveva fatto sentire speciale, in pochissimi giorni. Ma lui lo faceva da amico.

Non riuscivo a vederlo così, come se mi avesse tralasciato. So che era un'idea da insensibile e da egoista, ma era così, in un qualche modo.

Mi voltai, con le gambe che dondolavano e che stavano per cedere, quando lui mi chiamò a gran voce.

Sunshine!” Sospirai e non lo ascoltai, fingendo di non averlo sentito, ma quando mi chiamò ancora una, due, tre volte, sempre più vicino, dovetti fermarmi.

Dove vai? Che succede?” Mi afferrò e mi fece voltare verso di lui, scrutandomi. “Hei.” Si indolcì un poco, inclinando la testa da un lato. Non riuscivo più a vedere la ragazza, era fuori dalla nostra visuale, ma di sicuro stava ancora lì, e mi salì la rabbia.

Lasciami stare.” Ringhiai a bassa voce, tentando di voltarmi un'altra volta, ma lui mi fermò.

Smettila di comportarti così, cazzo! Mi hai stufato, mi vuoi dire che hai?” La sua voce era dura, arrabbiata, intimidatoria e mi fece scendere un'altra lacrima.

Io... Io...” Balbettai.

Tu?” Chiese poi lui, impaziente.

Tutto attorno a noi taceva, la pioggia però non smetteva di scendere e cadeva sulle nostre teste.

Di impulso gli afferrai il viso, lo strinsi tra le mani e lo avvicinai a me, alle mie labbra, fino a che non combaciarono le une con le altre. Sapevo di sbagliare, sapevo che quello era solo uno stupido errore per colpa delle troppe emozioni, che avrebbe rovinato tutto, ma non me ne pentii.

Mai.

Inizio con: CAZZO!
Già sono mostruosamente in ritardo di mio.
Poi ci si mette il pc che mi chiude l'editing appena l'avevo finito.
YEEE.
Insomma, qui qualcuno brama alle mie spalle, non vogliono
farmi pubblicare. :\
Mi scuso per il ritardo, non sono morta, per sfortuna.
Ma davvero, questo pezzo non mi usciva per niente.
Non è come lo volevo ma visto che ormai è tanto che non postavo
ho deciso di lasciar perdere.
E' cortissimo, ma non ci posso fare niente,
ho dovuto troncarlo
altrimenti pubblicavo ad ottobre. :l
Comunque sia sono davvero mortificata ç_ç
Scusaaaate. :c
Tornando ad altro, il mio cagnoliiino. *^*
Alla fine l'ho chiamato Cher, vi lascio una foto
di lei mentre dorme, alla fine. c:
Vado di fretta, non c'è neppure il banner.
Davvero, scusatemi. ç_ç
Quante volte lo ripeto, non lo so. o.o
La canzone non l'ho trovata,
proprio.. vuoto. ._.
Ok, vi saluto, vah.
Buooonanotte. c:
Angie.


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Capitolo 23
*** Capitolo 22. ***





Capitolo 22.
 

So shine bright, tonight you and I
We’re like beautiful diamonds in the sky
Eye to eye, so alive
We’re like beautiful diamonds in the sky
Diamonds - Rihanna

 

 

Quando mi resi conto di quello che stavo facendo, mi sentii sprofondare dalla vergogna e dai rimorsi.

Niall, io.. Non volevo, davvero non era mia intenzione, sei solo il mio migliore amico e non so perché l'ho fatto, mi spiace, fa come se non fosse mai successo niente.” Scossi la testa, arrabbiata con me stessa. Avevo rovinato pure questo, come se tutto ciò che mi fosse accaduto prima non mi fosse bastato. I suoi occhi erano fissi su di me, lo sentivo, nonostante avessi la testa bassa, ma non sapevo cosa gli stesse passando per la testa e in che modo mi stesse guardando. Non stava reagendo e non riuscivo ad interpretare questo comportamento, mentre l'ansia mi assaliva.

Sunshine!” Una voce, femminile, mi chiamò, preoccupata. Senza pensarci troppo, alzai la testa e guardai oltre il ragazzo che mi stava di fronte. Catcat aveva uno sguardo spaesato, mentre ci osservava in attesa di qualche risposta. Perfetto, stavo facendo del male anche ad un'amica.

Niall?” Chiese ancora, ma lui aveva la testa china e le dava le spalle. Il suo volto era coperto dall'oscurità, quindi non riuscii a capire che espressione avesse stampata in volto. Paura? Dispiacere? Amore? Vergogna?

Vi... vi siete b-baciati?” Balbettò incerta, aspettando una risposta negativa.

No, davvero, non è successo nulla!” Cercai di negare, troppo in fretta e troppo velocemente. Sorrise amara, rassegnata, con gli occhi bassi e un viso più cupo.

Era.. Era per questo che non volevi tornare con me.” Con un sospiro, la vidi voltarsi e camminare nella direzione opposta alla nostra, fino a scomparire nel buio della sera ormai inoltrata.

Niall era rimasto lì, senza dire una parola, immobile come una statua di marmo. Io non avevo il coraggio di dire qualcos'altro. Avevo paura di rovinare ulteriormente il poco che c'era da poter recuperare, così rimasi ferma in attesa di qualcosa che non sapevo neppure io. Il mio sguardo era rivolto ai mattoni rossastri della pavimentazione del marciapiede, ormai quasi neri per la fioca luce che veniva da un palo lì vicino.

Non so con esattezza quanto tempo rimasi in quella posizione, ma quando mi sentii stringere fu come se il tempo si fosse fermato. Non so come, non so perché, ma mi ritrovai stretta tra le dolci braccia di Niall, mentre cercavo di rimandare indietro le lacrime senza riuscirci. Ne lasciai sfuggire una, ma la asciugai subito con la mano. Non volevo apparire ancora più debole di quello che ero. Mi vergognavo per essere troppo sentimentalista e troppo emotiva, cosa che non ero mai stata ma che in pochissimo tempo era entrata a far parte di me. E non mi piaceva, per niente.

Che cosa è successo? Perché sei qui?” La sua voce risuonò nelle mie orecchie, mettendo fine ad un lungo silenzio, calda e preoccupata.

Teri mi ha buttato fuori di casa... Niall questa serata è stata orribile e l'ho rovinata pure a te.. Mi dispiace.” Mormorai, stanca, stringendolo ancora di più.

Era un ragazzo fragile, ma allo stesso tempo la mia ancora di salvezza nelle situazioni più dure, perché era colui che mi somigliava più di qualunque altro.

Entriamo dentro? Che ne dici?” Come se non fosse successo nulla, si staccò dall'abbraccio e mi afferrò una mano, incamminandosi lentamente, con me al suo fianco, verso la porta di casa, sorridendomi sicuro. “Mi raccomando fai piano, i miei dormono e non credo che sarebbero felici di trovarti qui.” La buttò sul ridere, prima di aprire la porta in assoluto silenzio.

Da dentro la casa era perfino più grande di quanto potesse sembrare dall'esterno. L'unica cosa che però potei vedere per bene furono le scale ricoperte di moquette che percorsi fino alla camera di Niall. Quella stanza sembrava quasi disabitata: era vuota, spoglia; le pareti erano bianco latte e una coperta azzurro spento ricopriva il letto. L'armadio marrone ricopriva un'intera parete, ed era l'unico guizzo di colore che si intravedeva. Anche la scrivania, il comodino, le luci e le finestre erano di un bianco spento. Sembrava tutto incorniciare una camera d'ospedale, trista e spenta, ma a lui questo sembrava non importare per nulla.

L'unica cosa che notai più di tutte, però, fu l'enorme e assurda precisione con cui erano sistemate le cose, da i libri perfettamente catalogati e in ordine, ai quadri allineati quasi maniacalmente sulle pareti.

Non mi accorsi neppure di essere rimasta sull'uscio a fissare intontita la stanza, ma Niall mi schioccò davanti due dita per svegliarmi così ritornai in me e lo vidi sorridere.

Dubito che tu voglia parlare di ciò che è successo stasera, quindi direi che possiamo dormire.” Si avvicinò al letto e ne ripiegò l'orlo, scoprendolo e poi mi guardò. “Ti serve un pigiama? Guarda un po' lì nell'armadio se trovi qualcosa.” Fece un cenno con la testa verso l'unico accenno di marrone della stanza così mi ci avvicinai. Aprii le ante e fissai l'interno. Questo mi ricordava già di più Niall, tutti i colori accesi e i jeans, ma tutto richiamava sempre il solito ordine assurdo. Ai miei occhi saltò quasi subito una maglia grigia semplicissima a maniche corte, così l'afferrai e richiusi l'armadio. La indossai ancora sopra il vestito, sfilandomi però il fiore, e poi mi riavvicinai a lui.

Come sto?” Sorrisi, timida.

Ero ancora imbarazzata per quello che era successo prima, ma cercai di non pensarci come faceva d'altronde anche lui. Feci una piroetta su me stessa, con una goffaggine unica, e poi vidi lui annuire. Mi fece entrare nel letto e, solo quando notai che stava stendendo delle lenzuola sul pavimento, lo fermai.

No. Aspetta.” Lui alzò la testa e mi guardò, inarcando un sopracciglio.

Io sorrisi, un po' imbarazzata, e poi indietreggiai fino al bordo del letto, scoprendo di nuovo le coperte. “E' camera tua, è giusto che ci dorma anche tu. L'importante è che non scalci.” Ridacchiammo e lui si infilò sotto le coperte con me.

La situazione era già abbastanza imbarazzante di per sé. Il fatto che ci fossimo baciati e ora stessimo nello stesso letto, appiccicati come sanguisughe, essendo ad una sola piazza, schiena a schiena, con il fiato trattenuto. Mi sentivo soffocare. Non perché avessi caldo o non volessi starle vicino, piuttosto ero soffocata dai miei pensieri e dai rimorsi.

Ma, infondo infondo, -molto infondo- sapevo di non aver sbagliato, e sorridevo al pensiero di quel piccolo bacio che mi ero concessa. Possibile che fossi gelosa? Insomma, non stavo passando un po' troppo da 'troia'? Prima Harry, poi Liam, ora... Ora Niall.

Non erano affari per me quelli, non ero una di quelle stronzette che si atteggiava e teneva il conto dei propri fidanzati, piuttosto io non avevo mai prestato attenzione ai ragazzi, nessuno mi aveva mai realmente colpito, a parte Niall, ovvio, ma ora era solo un amico, nulla di più... credo (?)

Mi accertai che lui stesse già dormendo e mi sfilai lentamente e silenziosamente le coperte di dosso. A tentoni, cercai il cellulare e mi feci luce per guardarmi intorno. Volevo sciacquarmi il viso e magari schiarirmi un po' le idee ma in quella stanza era tutto dello stesso colore e le porte potevano confondersi nella fioca luce del telefono.

Quando urtai qualcosa e soffocai un urlo di dolore, sentii le coperte smuoversi.

Merda!

Sunshine?! Che succede?”

Nulla Niall, tranquillo.. Ehm... cercavo un bagno.”

Grazie a Dio c'era pochissima luce e non poteva vedere il rossore che mi stava colorando le guance.

Con un fulmineo movimento del braccio, accese la piccola lampada sul comodino e si mise a sedere, guardandomi arrancare nel buio.

Penso che dovremmo parlare”.

No, ti prego, non ora.

Già..” Tirai un sospiro e attesi quello che sembrò un'eternità.

Perché mi hai baciato?” Non mi aspettavo una domanda così schietta e sussultai lievemente, ma cercai di mantenere un minimo di contegno.

Io.. non lo so.” Gesticolai, toccandomi nervosamente i capelli.

Sta calma Sunshine, calma e sangue freddo.

Mi... mi sono sentita di farlo, è stato un attimo e... è successo. Ecco tutto. Credo che in situazioni diverse non l'avrei mai fatto ma è stata una giornata schifosa, terribile, e l'insieme di queste due cose mi fa dare di matto. Ti giuro che non volevo farlo, lo sai... lo sai vero?” Stavo sfiorando la crisi di panico e non era proprio quello che speravo. “Mi sento un tale schifo in questo momento e... ti giuro, sto andando nel panico. Non voglio combinare un guaio anche con te ma mi sa che l'ho già fatto, vero? Mi dispiace, tu non sai quanto...” Mi torturavo le mani. “Mi sento ancora di più uno schifo... Non mi rendo conto delle emozioni che sto provando in questo momento ti prego perdonami e fa che tutto torni come prima, non sopporterei di perdere anche te...” Stavo solo peggiorando la situazione ma le parole uscivano senza che il cervello desse il consenso e solo quando non ebbi più fiato riuscii a tacere e a guardarlo nella fioca luce. Era impassibile, immobile, e mi guardava con aria neutra.

Avevo paura di ciò che avrebbe detto, ciò che avrebbe fatto, come si sarebbe comportato, ma prima o poi avremmo dovuto affrontare la questione e io non riuscivo più a tenermi dentro tutte quelle parole.

Il silenzio mi stava soffocando lentamente, le mani cominciavano a lamentarsi perché le stavo uccidendo.

... Penso che ti serva un bravo psicologo.” Disse lui ad un tratto e mi fece rimanere letteralmente di sasso.

C-cosa?!” Balbettai abbastanza confusa.

Tranquillizzati Sun, è stato solo un bacio. Non abbiamo mica fatto... sesso!”

Era in vena di scherzi, per caso? Io sembravo un giocattolo a ripetizione che non si fermava mai e lui rideva?!

Non mi hai risposto Niall...” Sussurrai, imbarazzata, con la testa china.

Quando la alzai, mi resi conto che lui si era alzato e veniva lentamente verso di me, con lo sguardo chino verso il pavimento.

Vedi, Sun...” Iniziò con cautela. “Io... Io credo di non poter più essere tuo amico.”

Mi sentii crollare il mondo addosso. Ecco, lo sapevo, avevo di nuovo combinato un danno, come al mio solito, e mi sentivo cadere a pezzi.

No, ti prego Niall, non farmi.. non farmi questo.” Portai le mani al viso, strofinandole lungo l'attaccatura dei capelli, mentre cercavo di calmarmi inutilmente.

Sun, io voglio dire...” Mi prese le mani, e le strinse nelle sue, scoprendo il mio viso e facendomi un sorriso sbieco. “Non so come tu abbia fatto a non accorgerti che... tu mi piaci e io non voglio essere un amico per te.”

Cosa? Cosa? COSA?!

Gli occhi mi si sbarrarono per lo stupore e le labbra si distanziarono leggermente.

I-io...” Balbettai. Non avevo la minima idea di cosa dire, di cosa controbattere.

Non parlare, parli troppo.” E con quattro piccole parole, sigillò le mie labbra premendoci contro le sue, nella fioca luce di una serata decisamente fuori dal normale.

 

Quando mi risvegliai, non mi resi conto subito di dove fossi. Era tutto troppo bianco, troppo asettico, e qualcosa di caldo mi stringeva l'addome.

Momento, momento, momento.

Feci un balzo nel letto e mi voltai istantaneamente dall'altra parte. Niall mi stava stringendo i fianchi e dormiva beatamente, mugugnando frasi sconnesse.

Tutto, in un solo secondo, ripiombò nella mia testa: Harry, Niall, il bacio, tutto quanto, e una serie di emozioni contrastanti mi invase la mente irrimediabilmente. Il viso candido di Niall però, era una perfetta distrazione. Quando dormiva sembrava un bambino piccolo. I lineamenti del suo viso erano morbidi e perfetti, e non mi ero mai accorta di quanto fosse bello quel ragazzo. I suoi capelli, arruffati, gli stavano ancora meglio, e aveva un'espressione talmente beata che lo sarei stato a guardare tutto il giorno se avessi potuto.

Purtroppo però, la bella visione durò poco, perché lui aprì i suoi begli occhioni azzurri e mi sorrise.

Cosa fai? Mi fissi?” Ridacchiò, con la voce impastata dal sonno.

Chi io? Naaah.” Sorrisi.

Fosse stato tutto così semplice con Harry, forse non ci saremmo lasciati in quel modo...

Beh, oggi è domenica, che ti va di fare?” Disse, stiracchiandosi sotto le coperte e buttandomi quasi giù dal letto.

Hei!” Lo rimproverai scherzosamente. “Credo che sarebbe meglio cercarmi un posto dove stare.” Sbuffai, ricordandomi che Teri mi aveva cacciata di casa.

Ti farei stare qui ma se i miei mi scoprono sono morto.”

Hai già fatto fin troppo Niall, grazie davvero.” Sorrisi amaramente e mi alzai dal letto. “Senti, posso farti una domanda?”

Dimmi tutto.”
“Perché questa camera è così bianca?” Azzardai.

I colori non sono mai stati il mio forte. Insomma, mi ricordano un periodo felice della mia vita, e non è di certo questo. Però forse potrei dipingerle di celeste chiaro, che ne dici?” Mi sorrise, sapendo che era il mio colore preferito.

Ci stai provando, Horan?” Gli diedi un colpetto sulla spalla e lui fece finta di essersi fatto male.

Logan picchi duro, dovrei denunciarti!”

Andiamo, femminuccia.” Tirai fuori la lingua e lui mi fece segno di fare piano, portando un dito alla bocca e dicendo 'shhh'.

Oh.” Mormorai e mi sedetti sul letto. Lo vidi spostarsi ed andare di fronte all'armadio, per poi spalancarlo.

Mi ritrovai in un millesimo di secondo a ripensare a tutto ciò che era successo:

Harry mi aveva insultata.

Apple mi aveva insultata.

Ero stata cacciata di casa.

Avevo baciato il mio migliore amico.

Avevo dormito con il mio migliore amico.

Come sarebbe potuta andare avanti la cosa?

Non riuscivo ancora a rendermi conto di tutte le sensazioni che avevo provato guardandolo insieme a Catcat, di tutti i flashback e di quello che mi svolazzava nello stomaco mentre lo baciavo.

Solo ora mi accorgevo di quanto fossi stata stupida a non capire prima che io e lui non avremmo mai potuto essere amici.

Le uniche cose che ho trovato sono questa maglia, questa camicia e dei pantaloncini, scusa ma non ho di meglio.” Disse Niall, spuntandomi davanti e tenendo tra le mani due appendiabiti.

Oh, grazie, andranno benissimo.” Dissi, distrattamente, afferrando l'appendiabiti con la camicia e la maglia e, successivamente quello con il pantaloncino. “Ehm...” Bisbigliai poi, guardandomi intorno e cercando con gli occhi un bagno, senza risultati.

Uhm, ecco..” Portò una mano dietro la testa, imbarazzato, sorridendo. “Non ho un bagno in camera e l'unico bagno è quello accanto a camera dei miei, temo che dovrai cambiarti qui..”

Davanti a te?!” Gracchiai con un tono da gallina, con gli occhi sbarrati.

Forse non doveva uscirmi proprio così.

Ops!” Alzò lui le spalle, e poi si voltò di schiena, per lasciarmi cambiare.

L'imbarazzo era incredibile e mi sentivo come se avessi milioni di occhi addosso ma, nonostante quello, mi sfilai la maglia e indossai quella più piccola, con sopra la camicia, e i pantaloncini. Presi la borsa e infilai dentro il vestito e tutte le mie cose, e poi lo lasciai voltare di nuovo.

Sicuro che puoi passare questa domenica con me?” Chiesi, improvvisamente timida, regalandogli un piccolo sorriso imbarazzato.

Stai tranquilla, bisogna solo trovarti un posto dove stare!” Si avvicinò a me e sfregò la mano sulla mia spalla, con fare rassicurante.

 

In pochissimo tempo riuscimmo a sgattaiolare fuori casa con la delicatezza e la maestria di un gatto e ci ritrovammo fuori casa a girare per le strade senza la minima idea di cosa fare.

Non potresti chiamare tuo padre e raccontargli tutto?”

Credi che non ci abbia già provato? Avvertirebbe Teri, che automaticamente mi affibbierebbe la colpa di essere scappata di casa.”

Dopo ore di camminata, ci ritrovammo nel parco e le mie gambe imploravano pietà, così mi lasciai andare su una panchina, a mo' di barbona. “Non ce la faremo mai. Credo che dovrò dormire qui.” Dissi rassegnata, mentre Niall si sedeva accanto a me, anche se la mente era altrove.

Sai, l'unica persona che potrei convincere sarebbe mia madre, ma dovrai essere impeccabile, e cercare di farti piacere. È l'ultima spiaggia.” Disse dopo un po', con aria non molto convinta.

Beh, che ci vuole?! Posso farcela!” Sorrisi, tirandomi su a sedere e guardandolo negli occhi, convinta.

Ma dubito che riusciremo a convincerla, a meno che...” Lasciò la frase in sospeso.

A meno che?!” Chiesi, curiosa e impaziente.

A meno che non ti presenti come mia fidanzata.”

Oh.”   

C-Ciaaao. (?)
Cazzo, sono stata via così tanto.
Mi dispiace da morire.
Voi non sapete quanto.
Però la scuola mi sta uccidendo,
devo recuperare il debito di italiano
(roba da pazzi, mai avuto un debito io e.e)
e quindi non ho proprio avuto il tempo e la voglia
per mettermi a scrivere.
La storia in testa ce l'ho,
solo che quando mi ci mettevo davanti e provavo
a dedicarci anche solo 5 minuti, non sapevo
da dove incominciare, e mi sentivo uno schifo,
visto che ora saranno in pochi a leggerla di nuovo,
e non sapete quanto mi dispiaccia, perché
io amo questa fanfiction...
Ho finito anche il 23esimo capitolo
e nelle vacanze mi porterò un po' avanti
così che potrò postare abbastanza regolarmente,
spero.
Se c'è ancora qualcuno che legge queste righe,
sappiate che vi amo,
e voglio ringraziare chi mi ha inviato un messaggio del tipo:
'oh cogliona, dove sei? ci manca la tua ff!',
siete la cosa più dolce del mondo, davvero,
mi avete fatto ri-venir la voglia di scrivere.
Quindi, se siete arrivate fino a qui,
ancora grazie, per tutto il supporto,
per i mille complimenti,
vi amo.
Ps: Chi volesse contattarmi tramite facebook,
inviatemi un messaggio privato,
così vi aggiungo :)
Taaaanti baci,
Angie.
  

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Capitolo 24
*** Capitolo 23. ***




Capitolo 23.


 

 

This is our last embrace
Must I dream and always see your face
Why can't we overcome this wall
Well, maybe it's just because i didn't know you at all.
Last goodbye - Jeff Buckley

 

 

Si può fare...” Dissi, dopo averci pensato un po' su.

Sarebbe bastato fingere, no? Tirarsi qualche occhiata e tenersi la mano davanti ai suoi genitori, nulla di più, giusto? Ma infondo non dovevo preoccuparmi, ero single e peggio di così non sarebbe potuta andare, così passammo dalla mia 'ex casa' e raccolsi tutta la mia roba sotto gli occhi di Nany, che aveva inutilmente cercato di convincere sua madre ed era estremamente dispiaciuta.

Non preoccuparti Nany, starò bene, non sarà per molto, tranquilla.” Cercai di consolarla, ma lei sembrava sull'orlo del pianto. In realtà sapevamo benissimo entrambe che fino a che papà non sarebbe tornato, io sarei stata via e mi sentivo anche un po' sollevata, in realtà.

Tirai su anche l'ultima cerniera della borsa e tirai un sospiro per il sollievo.

Con me avevo portato anche le lame, in caso di estrema necessità, anche se, a casa di Niall, sapevo che mi avrebbero tenuto d'occhio.

Mi mancherai, Sun. Non ti conosco tanto ma mi sembri una brava persona e mi sento uno schifo perché non sono riuscita a far nulla più di questo.” La sua voce tremolante e insicura stava spezzando anche le mie difese ma continuavo a ripetere a me stessa di stare calma e mantenere un certo contegno.

Sei così dolce Nany, ti prometto che ci vedremo, e più che altro sono preoccupata io per come starai tu... Non farne un dramma, sorridi, ti prego sorridi.” Mi avvicinai a lei e l'abbracciai un'ultima volta, poi uscii di casa senza incrociare lo sguardo di Teri.

Niall mi aspettava fuori e sorrideva, pronto psicologicamente al terzo grado della madre. Io invece non ero pronta per niente, ma cercavo di non darla a vedere. Era la mia ultima spiaggia e non potevo che impegnarmi al massimo.

Mentre mi dava una mano con la borsa che era parecchio pesante a dir la verità, mi ritrovai a pensare che questa era una delle Domeniche più impegnative che avessi mai passato quest'anno e, inevitabilmente, mi saltò alla mente che l'indomani avrei dovuto affrontare Apple e Harry a scuola.

Forse ti ignoreranno, si ritrovò a pensare la mia vocina, ma neanche lei ne era pienamente convinta.

Ci ritrovammo dopo poco davanti a casa di Niall, di nuovo, e lui suonò il campanello con evidente agitazione. “Scusa, ho dimenticato le chiavi per la fretta.” Si giustificò con un sorriso imbarazzato.

Niall, ti sei di nuovo dimenticato le chiav.. Oh.” Ad aprire, arrivò la tanto attesa madre, una donna molto bella, anche se con gli evidenti segni del tempo sul viso, bionda e con un sorriso smagliante quanto quello del figlio.

Ciao mamma. Lei è Sunshine, la mia ragazza.” Come suonava strano... quasi male, oserei dire, ma tutto ciò che feci fu nascondere una smorfia di disapprovazione e fingere un sorriso e porgerle la mano.

Oh, piacere cara. Cosa ci fa qui?” Chiese poi, rivolgendosi al figlio.

Beh, vedi, è una storia lunga ma.. ha bisogno di un posto dove stare per un po'.”

Sua madre per poco non svenne e sentì che anche l'ultima possibilità era persa, poi però cercò di ricomporsi e riprese a fare domande, guardandomi un po' storto.

Cosa è successo?” Chiese con troppa curiosità.

Prima che Niall potesse parlare, esponendo qualche stupida scusa, lo interruppi.

Preferirei non parlarne, se non le dispiace. Ma se le da fastidio ospitarmi, non importa, me ne vado. Credevo, anzi, credevamo, che la madre del mio ragazzo potesse darmi una mano in un momento di difficoltà, ma evidentemente non è così. Quindi grazie e arrivederci.” Madre e figlio, stessa identica espressione. Se fosse stato un cartone animato, probabilmente avrebbero avuto la mascella che toccava terra, gli occhi fuori dalle orbite e un momento di spiazzamento generale.

Oh, io non ho detto nulla di questo, anzi, mi farebbe piacere ospitarti, prego entra pure, non stare sulla porta, mi sembra scortese, puoi stare quando vuoi.” Rispose troppo in fretta e si scostò dall'ingresso per farci passare.

Conclusi con un sorriso e con un “La ringrazio infinitamente.” e poi guardai Niall con aria soddisfatta e lui ridacchiò, poi gli afferrai una mano ed entrammo assieme.

La stanza degli ospiti è quella accanto a quella di Niall, starai lì; mio figlio ti farà strada.”

La casa è bellissima, complimenti.” In effetti ora che la vedevo meglio, era davvero stupenda e in perfetto ordine. Asettica come la stanza del mio 'fidanzato' ma comunque fantastica.

Vieni, ti faccio vedere la casa.” Sorrise lui e poi imboccò le scale che avevamo imboccato quella stessa notte. Io lo seguii e mi ritrovai in una stanza completamente bianca e fredda come il ghiaccio. I muri sembravano essere appena stati riverniciati, l'armadio era bianco e le tende, le lenzuola e addirittura la cornice dello specchio, erano completamente bianchi.

Non trovi che sia un po' troppo... bianca?” Dissi io, pentendomene subito. Potevo benissimo evitarlo.

Beh, mia madre è una tipa parecchio strana.” Si giustificò lui, con una scrollata di spalle. Dopodiché lasciò la borsa vicino al letto e mi sorrise. “Comunque ottima interpretazione,” rise “'fidanzata'.” mimò poi con le dita.

Fidanzato.” Risi io, avvicinandomi a lui e facendogli la linguaccia.

In uno scatto mi ritrovai con le sue mani sui miei fianchi che mi facevano il solletico, impedendomi di dimenarmi. Per un momento, il fastidio e le risate mi fecero dimenticare i pensieri e l'enorme cazzata che probabilmente stavo commettendo, ma, infondo, cosa avevo da perdere?

Ti prego, ti prego, ti prego basta!” Urlai, implorandolo di mollarmi.

Chi sei tu?” Chiese lui, smettendo per un attimo, per poi ricominciare.

Sunshine.” Risposi, ridendo.

Non ho sentito bene.” Disse lui, avvicinandosi con un lato della testa verso di me, porgendomi l'orecchio.

La tua finta fidanzata.” Risi più forte, mentre lui aumentava l'intensità e mi dava dei pizzichi sui fianchi e sulla pancia, lasciandomi senza respiro.

Va già meglio.” Mi mollò, finalmente.

Io indietreggiai, fino a cadere sul letto e lui mi porse una mano, ridendo per la figuraccia, per aiutarmi a rialzarmi. “Vieni, ti faccio vedere la casa.” E, afferrata la sua mano, come un'ancora di salvezza, passai una giornata divertente, in compagnia di qualcuno che non riuscivo ancora a definire bene, perché in fondo la soglia tra amicizia e amore è un filo sottile, ma non era quello l'importante. L'importante era ciò che sentivo dentro, i sorrisi sinceri che mi strappava con delle cavolate e i piacevoli minuti che mi faceva vivere, anche solo standomi vicino sul divano, mentre guardavamo la tv.

 

Sunshine?” Una voce mi stava chiamando. Che cosa voleva?

Sunshine, hei.” Era bella, candida, dolce. Sembrava quasi un angelo. Si, un angelo biondo.

Mmh.” Mugugnai, voltandomi dall'altra parte. Perché l'angelo biondo mi doveva svegliare?

Sunshine è tardi, dai.”

Vai via angelo biondo, ho sonno.” Dissi, nel dormi-veglia.

Eh?”

Quando mi resi conto di cosa avevo appena detto, scattai in piedi, rossa in volto, coprendo il viso con le mani. “Oddio, che ore sono?” Dissi, senza spostare le dita.

Le 7 e mezzo.” Disse lui, un po' spaesato.

Le 7 e mezzo?! E cosa aspettavi a dirmelo?!” Saltai giù dal letto, subito non rendendomi conto di dove fossi. Mi guardai un attimo intorno e poi aprii il borsone e ci frugai dentro, estraendo una giacchetta, una canottiera e un jeans. Uscii dalla camera alla velocità della luce e mormorai tra me e me. “Bagno... bagno... bagno... bagno!” Mi ci infilai dentro e mi chiusi a chiave. Sciacquai il viso al meglio e mi vestii velocemente, aggiustai i capelli, legandoli in una coda, e sistemai la giacchetta in modo che coprisse al meglio le cicatrici.

Quando uscii dal bagno, mi ritrovai Niall davanti che rideva.

Scusa per prima, quando dormo dico cose insensate.”

Ho notato.” Rise sommessamente, e io gli tirai un ceffone amichevole sulla spalla, prima di superarlo e ritornare in camera per infilare i calzini e le scarpe.

Saltellai giù per le scale ricoperte di moquette e salutai velocemente la madre di Niall, che sorrise cortese e mi porse una tazza di caffè da portar via.

Grazie mille, lei si che mi capisce.” Dissi, per poi aprire la porta di casa, seguita a ruota da Niall. “Ciao ma'.” Disse.

Mentre andavamo a scuola, per rompere il silenzio imbarazzante creatosi tra di noi, decisi di azzardare una domanda: “Dov'è tuo padre?”

Lui non c'è quasi mai. Lavora sempre, e mia madre si occupa da sola di me, al meglio che può. È sempre così ordinata e rigorosa e credo che ti abbia presa in simpatia, altrimenti non ti avrebbe neppure fatto entrare in casa. Credo che abbia apprezzato la tua schiettezza, sei simile a mio padre.” Sorrise lui, ma quel sorriso non coinvolgeva gli occhi, che, al contrario, erano spenti e vuoti.
“Non so se prenderlo come un complimento.” La buttai sul ridere, e lo vidi abbozzare un sorriso. “Mi dispiace per la domanda.” Aggiunsi poi, in un sussurro, e lui, annuì, con una risposta tacita, che valeva più di mille parole.

 

Buongiorno inferno.” Esclamai, quando ci trovammo davanti al grande cancello.

Puoi farcela, ne sono sicuro.” Mi poggiò una mano sulla spalla e poi mi diede un sorriso d'incoraggiamento.

Vai dai tuoi amici Niall, vai da Liam, me la caverò, tranquillo.” Non volevo essere un peso per lui, non fino a questo punto, così, senza attendere nemmeno la sua risposta, mi avviai fino all'ingresso e percorsi il corridoio. Sapevo cosa mi aspettava, o meglio: chi, ma agitarsi non sarebbe servito proprio a nulla. Arrivai al mio armadietto incolume, ma, quando lo aprì, un foglietto scivolò dall'interno, fino a poggiarsi per terra.

TROIA

C'era scritto. A caratteri grandi, in stampatello.

Ciao Sunshine. O meglio, dovrei dire... 'troia'.” Disse Harry, con il suo tono di scherno. “Sai, le notizie corrono e non mi stupisce che ti sia fatta anche il tuo amichetto, ieri sera. Non ti smentisci mai, vero?” Il suo tono, così freddo e distaccato, mi faceva ancora male, ma ero stanca di subire e decisi che ignorarlo fosse la strada migliore.

Sul momento non mi resi conto del perché lui lo fosse venuto a sapere, ma poi ricollegai Catcat a Sylvia, ovvero sua sorella, e tutto tornò chiaro.

Cos'è? Hai pure paura di rispondermi, adesso?”

Mia madre mi ha insegnato che non si deve parlare con gli sconosciuti. Ed io non ti conosco più.” Frase ad effetto, complimenti Sun, stai migliorando.

Ah, sei tornata intraprendente. Non fai più la povera cucciola ferita che piange in un angolo?” Rise lui, guardandomi fisso negli occhi. C'era la rabbia in quegli occhi; pura rabbia e odio. Un sentimento che non avevo mai notato in lui ma che sembrava prendere il sopravvento.

Mi voltai e afferrai i libri, poi chiusi l'armadietto con cautela e quando mi voltai lui era ancora lì, appoggiato all'armadietto accanto e rideva nervosamente.

Credevo che tu fossi una ragazza diversa.” Alzò le spalle lui, facendo una piccola risata e toccandosi il naso, con la testa china, poi si aggiustò i capelli.

Anche io lo credevo di te.” Sorrisi ironicamente, e feci per andarmene, ma lui mi afferrò per il braccio.

Eh no! Dove pensi di andare?!” Disse, senza preoccuparsi di rimanere calmo.

Via da te!” Gli urlai contro.

Tutto quello che stava facendo era incomprensibile. Veniva ad accusare me per qualcosa che lui aveva fatto ancora prima, con Apple. Anch'io ero arrabbiata, ma non glielo andavo a rinfacciare, eppure lui sembrava così incazzato...

E' questo che vuoi?” Mi chiese, improvvisamente calmo e smarrito, allentando di poco la presa.

Si.” Dissi, mordendomi il labbro e fissando la sua mano che stringeva il mio avambraccio.

Mi odi?” Chiese poi, dal nulla, dopo una pausa.

Si.” Ripetei, non capendo dove volesse arrivare. Intanto la mia testa si stava ponendo questa domanda, e la risposta purtroppo non era quella, almeno in parte.

Dimmelo allora, altrimenti non ci crederò.” Disse poi, inspirando. “Guardandomi in faccia, però.” Aggiunse, con una calma raggelante.

Era questo quello che voleva sentirsi dire? Bene.

Alzai la testa e lo guardai negli occhi, mentre ripetevo a me stessa di stare calma e di mantenere un certo contegno.

Mantieni lo sguardo, mantieni lo sguardo mi ripetevo in testa, mentre lo guardavo negli occhi, ma il fiato corto mi stava tradendo, quindi avrei dovuto muovermi, altrimenti la voce tremolante non avrebbe fatto lo stesso effetto.

Ti odio.” Dissi, con la giusta intensità, senza un minimo di esitazione, proprio come avrei voluto, e, a quel punto, lui mollò la presa sul mio braccio, si girò, e se ne andò.

Che gli stava prendendo? Perché? Per quale assurdo motivo era così?

La mia testa era piena di interrogativi e nessuna risposta al momento. Lo guardavo andare via, con la sua solita camminata da fighetto e mi sentivo una stupida per aver lasciato che lui andasse via di nuovo. Ma cos'altro avrei potuto fare? Non meritava delle scuse, non meritava gentilezze. Era solo uno stronzo fuori dalla mia portata e per tutto ciò che aveva fatto non mi doveva neppure passare per la mente di sentirmi una stupida per quel tipo. Ma, non so come, lo ero.

Esercitava quel suo solito fascino, quell'aggressività e quella cattiveria continuavano a pulsare dentro di me, nonostante tutto. Non so quanto volessi che non fosse mai accaduto ma continuava a succedermi, continuavo a sentirmi una stupida ragazzina delle elementari quando lo guardavo, e quello che mi faceva arrabbiare di più era che non potevo farci nulla.


 

Salve a tutti! :D
Scusate se questo capitolo arriva un po' in ritardo, ma sapete, le feste,
i parenti, ecc, e non sono riuscita proprio a seguire la mia cara ff.
Scusatemi anche se non rispondo alle vostre recensioni ma sappiate che le leggo sempre,
e sono così contenta del fatto che la seguiate lo stesso, dopo tutto questo tempo!
Allooora. 
Questo capitolo è un pochino di passaggio, il grande boom succederà
nel prossimo, che prometto di pubblicare prima della fine delle vacanze,
sempre se mi cagate questo :3
Aspetto con ansia le vostre recensioni,
un bacio enoooorme e buone feste. :3 <3
Angie.

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Capitolo 25
*** Capitolo 24. ***




Capitolo 24.
 

Help, I have done it again 
I have been here many times before 
Hurt myself again today 
And, the worst part is there's no-one else to blame.
Ouch I have lost myself again 
Lost myself and I am nowhere to be found, 
Yeah I think that I might break 
I've lost myself again and I feel unsafe.
Breathe me - Sia


 

Si consiglia di leggere ascoltando in sottofondo 'Breathe me' o 'Skinny love'.
 

 

Crollai sul banco dopo le 3 ore più impegnative della mia vita scolastica. Gli occhi mi si chiudevano da soli, perché non avevo dormito granché bene quella notte. Finalmente la campanella suonò e sgattaiolai di corsa fuori dalla classe. Per i precedenti cambi di lezione non avevo più incontrato Harry né Apple, e, a dire il vero neppure Niall.

Sunshine!” Mi sentii chiamare da dietro, e mi voltai, non riconoscendo subito la voce, però. Louis, con un bel sorriso, mi correva incontro.
“Oh, ciao Lou, è un po' che non ci vediamo.” Risi e lui annuì.

La sai la novità?” Chiese, evidentemente sovreccitato.

Feci cenno con la testa di no e lui sorrise ancora di più.

Questo week-end sono uscito con Adryan ed è fantastica!” Urlò lui come una ragazzina in piena crisi ormonale.

Oddio Louis finalmente!” Urlacchiai, abbracciandolo goffamente.

Te invece come stai?” Chiese, sciogliendo l'abbraccio e fregandomi una mano sulla spalla.

Prossima domanda?” Chiesi ironicamente, alzando le sopracciglia in un'espressione un po' sorpresa e un po' divertita.

Harry?”

Ahia, preferivo quella di prima.” Dissi, facendo una faccia sofferente.

E in realtà era un po' così, anche se il male non era propriamente fisico.

Niall?” Riprovò.

Ecco, argomento delicato, ma stiamo migliorando!” Risi e lui con me. “Ora sto da lui.” Dissi, sorridendo.

Come mai?” Chiese lui, con gli occhi sbarrati e un'espressione da tonno sulla faccia.

Storia lunga, ma stai tranquillo, non è come pensi!” Sorrisi, per rassicurarlo, e nello stesso istante arrivò da dietro Niall che mi strinse in un abbraccio e salutò Louis.

Evidentemente io e Adryan non siamo l'unica quasi-coppia evidente.” Aggiunse Lou, prima di andarsene ridendo. Mentre lo osservavamo andare via, qualcuno gli si piazzò davanti salutandolo e trascinandolo via, e nei suoi lineamenti mi resi conto che era Harry.

Oh dio, fantastico!” Esclamai, portandomi una mano al viso.

E' successo qualcosa oggi?” Disse Niall, piazzandosi davanti a me.

Si, si era comportato come un fidanzatino geloso e uno stronzo immenso assieme, mi aveva chiamato troia, mi aveva fatto sentire una merda come nessun altro aveva mai saputo fare. “No.”

 

La campanella suonò appena prima che la professoressa potesse chiamarmi all'interrogazione e sentii che fu una delle poche cose buone della giornata. Uscii velocemente dalla classe e, appoggiato all'uscio, c'era Harry con un'espressione scocciata. Respirai a pieni polmoni, in ansia, e cercai di ignorarlo passandogli accanto senza guardarlo, ma lui mi afferrò un braccio.

Questo vizio non te lo toglierai mai, vero?” Gli soffiai contro, non guardandolo neppure in faccia.

Vieni con me.”

Perché?”

Vieni con me, e basta.”

No, io con te non ci vengo, devo andare a casa con Niall. Sai, ora sto da lui, ma probabilmente avrai costretto Louis a dirtelo, quindi non mi dilungo in particolari. Ora lasciami.” Dissi cercando di rimanere calma.

Si, in effetti lo so.” Sorrise sbruffone lui. “Visto che abito vicino a lui, ti consiglierei di fare più piano la notte, hai svegliato il vicinato con le tue urla.” Mi schernì, con sufficienza.

Quelle parole mi affondarono nella carne, come un pugnale. Mi credeva davvero una puttana, ora, e non si faceva problemi a dirmelo. Beh, in effetti lo sapevo anche io che il mio comportamento non era stato dei migliori, ma sentirselo dire da lui non era proprio il massimo, anzi.

Già, la prossima volta faremo più piano, stai tranquillo. Non voglio che sua madre pensi che lui ha una fidanzata così attiva.” Lo provocai, e lo sentii allentare la pressione sul braccio, così potei sfilarmelo e massaggiarlo un poco.

Mi fai schifo.” Disse, con imperturbabilità.

La cosa è reciproca.” Alzai gli occhi e lo fissai, facendo una smorfia.

Ciao amore!” Una voce, da dietro le sue spalle, suonò gracchiante e stupida, e apparì Apple, che lo strinse, sorridendo beffarda. “Oh, ci sei anche te. Harry, perché ci perdi ancora tempo? È una sciacquetta da quattro soldi.” Gli sorrise, e lui ricambiò, con un bacio passionale, davanti ai miei occhi.

Non piangere Sun, non piangere, non ora.

Mi voltai, dandogli le spalle e proseguendo verso l'uscita, a passo veloce, cercando di ignorarli, mentre si facevano dolci effusioni in corridoio, ma qualcosa mi fermò per un istante.

Ecco vattene, sfigata, torna a tagliarti, e la prossima volta affondala di più la lametta, che se sparisci siamo tutti più contenti.” Me lo sarei forse aspettata da Apple, ma non di certo da Harry. Dopo tutto quello che sapeva di me e della mia vita di merda, aveva avuto pure il coraggio di parlarmi così, con così tanta indifferenza. Gli occhi mi si riempirono irrimediabilmente di lacrime salate che facevano male e bruciavano, così ripresi a correre, ancora più veloce, senza mai voltarmi, come se quella fosse una scappatoia. Correvo, correvo a perdifiato, correvo per i corridoi facendo slalom tra i ragazzi che stavano ancora uscendo e arrivai fino al cancello della scuola inciampando qualche volta e con gli occhi rossi. Afferrai la ringhiera e mi ci lasciai cadere contro, la faccia rivolta alla strada e le mani sul viso. Forse Harry aveva ragione, forse se fossi sparita la vita sarebbe stata migliore per tutti. Forse non dovevo mai essere nata, forse era stato tutto uno sbaglio. La mia intera esistenza era stata un errore privo di senso. Mi sentivo crollare come un castello di carta, così forte fuori, così debole dentro, buttata giù da una folata di vento gelido che trasudava cattiveria.

Oddio Sunshine che ti è successo?” La voce di Niall era così preoccupata. Alzai la testa, che nel frattempo era nascosta dalle gambe, strette in grembo dalle braccia, e lo guardai. Dovevo avere un aspetto orribile.

Nulla.” Dissi, asciugandomi il naso e tirandomi su in piedi.

Che ti è successo?” Ripeté, con un tono più duro.

Ti prego Niall.” Lo implorai, prendendogli una mano.

Non mi interessa.” Lasciò la mia mano e si diresse verso l'interno, a passo deciso.

Non mi lasciare da sola...” Sussurrai più a me stessa, che a lui, che ormai era già entrato a scuola. “Cosa ho fatto?” Mi chiesi poi, barcollando a passo incerto verso l'ingresso.

Niall?” Lo chiamai, guardando tra i corridoi.

Niall?! Dove sei?” Nessuna risposta.

Dopo poco, sentii un rumore e mi precipitai. Lo ritrovai a sbattere le porte.

Non lo trovo!” Urlò lui. Non l'avevo mai visto così...

Ti prego lascia perdere. Ti prego, per favore.” Lo afferrai, cercando di tranquillizzarlo.

Sunshine hai visto come sei ridotta? È brutto vederti così per colpa sua.” Disse con odio.

Non ti abbassare al suo livello, ti prego andiamo a casa, ti prego.” Lo pregai, mentre il cuore mi batteva forte. Non volevo che si mettesse in mezzo, alla fine la colpa è solo mia. “E' colpa mia, ti prego andiamocene.”
“Colpa tua?” Chiese lui, alzando un sopracciglio.

Si, è anche colpa mia. Ora andiamocene.” Gli presi la mano ed uscimmo, mentre lui si guardava intorno e io pregavo che Harry non si facesse vedere.

Per fortuna il ricciolo non aveva la minima intenzione di spuntare, così tornammo a casa nel più completo silenzio.

Senti, io non so cosa sia successo tra voi, prima di conoscerti, e rispetto il fatto che non me lo voglia dire, ma non puoi dare la colpa a te stessa per qualcosa che ha fatto e continua a fare lui.” Disse, ad un tratto, stando attento a non girarsi a guardarmi.

Mi merito quello che fa... Mi sono comportata male con lui.” La mia testa continuava ad incolparmi e mi sentivo sempre più così... così spaesata e colpevole per qualcosa che riguardava lui.

No che non te lo meriti!” Sbottò lui, finalmente voltando la testa verso di me e guardandomi con gli occhi che ardevano di rabbia.

Si, hai ragione tu...” Dissi, sconsolata, con un'alzata di spalle. Ma non credevo neppure io alle mie stesse parole.

Arrivammo a casa in pochissimo tempo e salimmo le scale con tranquillità. La madre di Niall non c'era, così non avrei dovuto spiegargli per quale assurdo motivo avevo gli occhi rossi come il fuoco e il trucco sbavato.

Senti io vado a farmi un bagno, ok?” Cercai di essere il più convincente possibile, e tentai pure un sorriso. Lui annuì, e mi rivolse uno dei suoi bellissimi sorrisi.

Alle volte lo invidiavo. Strano ma vero. Era sempre così spontaneo e allegro, eppure ne aveva passate così tante.

Sorrisi un'ultima volta ed afferrai il borsone. “Stai tranquillo, è tutto ok ora, grazie.” Gli posai una mano sulla spalla e gli schioccai un bacio sulla guancia prima di entrare in bagno e chiudere a chiave.

Sospirai, e mi guardai allo specchio.

Ero proprio uno straccio.

E tutto per colpa sua.

O forse la colpa era mia?

Passai le mani tra i capelli, la testa pulsava, il cuore batteva, le gambe e le mani tremavano come foglie al vento.

Starai bene Sunshine.” Dissi a me stessa, ma non era vero, e lo sapevo.

Sapevo che tutte quelle notti passate a piangere non le avrei mai dimenticate.

Ma valeva davvero la pena vivere altre sofferenze? Perché? Perché la vita è così crudele con alcuni?

Aprii l'acqua per far riempire la vasca e intanto le parole di Harry cominciarono a volteggiarmi nella testa.

Così capii cosa dovessi fare.

Mi chinai sul borsone e aprii un piccolo astuccio, da cui presi una piccola lama ricavata da un temperino.

La rigirai tra le mani con ansia ed evidente palpitazione, tanto che avevo paura che Niall da fuori sentisse il mio cuore battere. Le lacrime avevano ricominciato a scendere sulle mie guance senza freno e quella vocina nella mia testa diceva che a noi succede ciò che meritiamo.

È colpa tua.

Fai schifo.

Non sei buona a nulla.

Rovini sempre tutto.

Sei una troietta.

Non ti vuole nessuno.

Sei brutta.

Neppure tua madre ti voleva, per questo è morta.

E tuo padre per questo motivo è andato a lavorare lontano.

È colpa tua.

È per te se adesso tutti soffrono.

Punisciti.

Nessuno si accorgerebbe della tua assenza.

Non sei nessuno.

Ti odiano.

Non meriti di vivere.

Entrai nella vasca, ancora vestita, e inspirai forte.

Tutti saranno più felici quando tu non ci sarai più.

E così incisi la mia pelle, per l'ennesima volta, e quando mi sentii troppo debole per continuare, chiusi gli occhi, felice.

 

 

Niall's POV.

Ormai Sun era lì dentro da almeno mezz'ora.

Posso capire che era una ragazza, e che aveva bisogno dei suoi spazi, ma qualcosa dentro di me mi diceva che c'era qualcosa che non andava.

Sapevo benissimo che lei non stava bene, e sapevo benissimo chi era la causa delle sue lacrime, ma sembrava essersi calmata e non credo avrebbe accettato che io gli facessi da baby-sitter, quindi l'avevo lasciata fare.

All'improvviso sentii il bisogno urgente di andare al bagno, così bussai alla porta, per chiederle di sbrigarsi.

Sun? Sun, devo andare al bagno.” Nessuna risposta.

Sunshine, sei lì dentro? Se hai finito, apri!” Ancora nulla.

Possibile che...?

In un secondo il cuore iniziò a battere all'impazzata e l'agitazione si impossessò di me, provocandomi brividi lungo tutto il corpo.

SUNSHINE!” Urlai, battendo entrambi i pugni contro la porta.

Non è possibile, non è possibile.” Ripetei tra me e me, camminando in tondo davanti alla porta.

Ragiona Niall, ragiona. La porta è chiusa.. ci sarà un'altra chiave, no?” Alla fine mi arrivò il lampo di genio e piombai in camera dei miei. Frugai tra i cassetti e trovai una chiave di riserva; corsi fino alla porta e, con il fiatone, la aprii, cercando di fermare le mani che tremavano.

Vedrai che si è addormentata..

Cercavo di rassicurarmi, ma quando finalmente la porta si aprì con un 'clack' sordo, avrei voluto che tutto quello fosse solo un incubo.

S-Sun..” Balbettai, con la voce tremante e le mani sul viso.

Mi sentii crollare il mondo addosso. Era una visione talmente orribile che pure le persone più insensibili a queste cose, sarebbero scoppiate in lacrime.

Lei era li, immobile, immersa nella vasca da bagno, ancora vestita, in un'acqua rossa e densa, priva di sensi e con gli occhi delicatamente chiusi, una lacrima quasi secca sulla guancia sinistra.

Avrei voluto essere al suo posto, avrei voluto sopportare io quelle cose al posto suo. Sapevo come ci si poteva sentire, e ora mi sentivo ancora più in colpa per averla lasciata fare.

Era la ragazza migliore del mondo. Bellissima, dolce, e aveva sofferto così tanto, non meritava altro.

Dopo qualche minuto di caos mentale, le corsi incontro, scrollandola per un braccio, e scoprii che era proprio quel braccio, il sinistro, talmente pieno di ferite che non si sarebbe più riuscito a trovare spazio per un'altra incisione. Cercai di sollevarle la testa e chiamai un'ambulanza, poi lasciai il telefono a terra e mi accasciai accanto a lei, singhiozzando e carezzandole i capelli, sussurrandole quanto l'amassi e quanto volessi essere al suo posto.

 

Harry's POV.

Si prospettava un altro insulso pomeriggio a casa, quello.

Dopo tutte le cattiverie che avevo detto a Sunshine, mi sentivo un po' in colpa, ma ripetei a me stesso che se le meritava, in un qualche modo, e poi ero obbligato a farlo.

Entrai in camera e gettai la giacca sulla sedia, per poi sdraiarmi sul letto e fissare il soffitto con disinteresse.

Quando gli occhi cominciarono a non reggere più, mi lasciai andare a quel momento proprio prima di cadere in un sonno profondo, cosa che venne interrotta dallo squillo del mio cellulare.

Ma chi cazzo è?!” Urlai, adirato, ignorando la suoneria fastidiosa.

Quando notai che però insisteva, sbuffai e afferrai il telefono che continuava ad agitarsi sulla mia scrivania e vidi un numero sconosciuto, così risposi, pronto ad urlargliene quattro.

Chi cazzo sei?” Risposi, molto gentilmente.

Considerati già morto. Ti ho chiamato per dirti che sei una merda, e che sei tu quello che non merita di vivere.” La voce squillante dall'altro capo del telefono mi fece incuriosire e innervosire allo stesso tempo. Chi cazzo era lo sfigato che veniva a parlarmi così?

Ma tu che vuoi? Si può sapere chi sei?” Gli ringhiai contro.

Niall Horan.” Disse lui, e la rabbia mi pervase il corpo.

Ah, il fidanzatino della Logan, forte! Perché non torni da lei e mi lasci stare? Magari qualche osso intatto te lo lascio, se mi chiedi scusa.” Ero proprio cattivo, ma quando si toccava l'argomento 'Sunshine', non reggevo più niente.

Magari.” Disse lui, facendo una pausa, e sentii la sua voce incrinarsi impercettibilmente.

Cosa vuoi dire?”

Che se non fosse in fin di vita nel reparto di rianimazione ci starei volentieri.” Disse, semplicemente, e il mondo mi cadde addosso. “Spero che tu ti senta in colpa. Perché giuro che ti ammazzo con le mie mani, promesso.”

Un brivido mi percorse, ma non per quello che stava dicendo. Perché Sun si trovava in ospedale, in fin di vita?

Le lacrime mi salirono agli occhi.

Non mi importava delle sue minacce, delle sue parole, mi importava solo di Sunshine in quel momento.

In che ospedale è?” Chiesi, frettolosamente, mentre rinfilavo le scarpe ai piedi e la giacca.

Non ti interessa.” Disse lui, e riattaccò.

Fantastico! Da dove dovevo iniziare a cercare?

L'ospedale più vicino a qui era il Saint Pain Hospital, così mi diressi lì più in fretta che potei, mentre mi sentivo sprofondare. Avevo davvero esagerato quel giorno, ma la rabbia aveva preso il sopravvento su di me. Possibile che avesse ascoltato così attentamente le mie parole? Stupido, stupido, stupido coglione, cosa cazzo hai fatto?




Salve a tutti!
Sono tornata, dopo le feste, oh yeeah!
Scusate se ci ho messo molto ma questo, come avrete letto,
è un capitolo delicato ed importante.
Ho riscritto la parte di Sun in bagno quattro volte e ne sono
abbastanza soddisfatta :3
La canzone Skinny love mi ha aiutata tantissimo,
diciamo graaaazie alla canzone stupenda.
Poi vabbè, se avete ascoltato Breathe me (una delle mie canzoni
preferite in assoluto) credo che vi sarete anche un po'
immedesimati nella parte.
Giuro che stavo per piangere mentre lo scrivevo çç
E' davvero tristissimo, lo so,
ed è ancora più triste il fatto che tra pochi capitoli
la storia finirà.
Non mi sembra ancora vero.
Io la continuerei all'infinito, ma non si può :c
Nonostante questo sto scrivendo un'altra storia,
anche se è solo all'inizio, che è basata interamente
su una canzone, che non vi dirò u.u
Quindi nell'ultimo capitolo di questa ff
metterò il link a quella, ma ci vuole ancora tempo. u.u
Ne avevo anche un'altra in mente a cui tengo particolarmente,
che si chiama Ten songs that I've never sung to you.
E giuro che quella, se viene come dico io (?) è davvero strappalacrime.
Ma evitiamo tutte queste parole inutili.
Vi rintrazio tanto per le recensioni, ma non riesco fisicamente a rispondere :c
Quindi SCUSATEMIIII, VI AMO TUTTI.
Aspetto qualche commento qui che mi ammazza per quello che ho fatto succedere.. HAHAHA
Ok, basta, vi voglio taaanto bene u.u

Vi volevo anche dire che ho ri-ri-ri cambiato nick twitter,
ed ora sono @xdrythetears :3
Per chi volesse aggiungermi su facebook, mi contatti in privato.
Un besito,
Angie.

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Capitolo 26
*** Capitolo 25. ***




Capitolo 25.
 

Did it happen when we first kissed
cause it’s hurting me to let it go,

maybe cause we spend so much time
and I know that it’s no more.

I shoulda never let you hold me baby
maybe why im sad to see us apart

I didnt give it to you on purpose
gotta figure out how you stole my heart.
Cry - Rihanna

 

Harry's POV.

Quando finalmente l'autobus accostò e aprì le porte, mi fiondai fuori e cominciai a correre verso l'entrata dell'edificio, senza dare importanza al fiato corto.

Durante tutto il tragitto, avevo ripensato a Niall e a Sunshine, e a tutto quello che avevo combinato.

Ero impulsivo, stupido, egoista ed estremamente incazzato, e questo aveva solo peggiorato le cose, assieme a quella stupida scommessa.

Mannaggia a me che non mi faccio mai gli affari miei.

Sto cercando Sunshine Logan.” Dissi, appena arrivato davanti alla reception.

La donna mi guardò con aria sospettosa, alzando un sopracciglio.

Sei un parente?”

Non... Si, sono suo cugino.”

Quella mi guardò di sbieco, e poi mi indicò la strada, un po' dubbiosa.

Grazie.” Mormorai appena, mordendomi il labbro e camminando speditamente fino all'entrata del reparto.

Non puoi entrare qui!” Mi bloccò un dottore, alzando una cartella con fare preoccupato. “Devi aspettare in sala d'attesa.” Aggiunse poi, indicandomi una piccola porta, che raggiunsi rassegnato, guardandolo male.

Appena la aprii, vidi Niall, Louis, due gemelle, Liam e un'altra ragazza che non avevo mai visto.

Quando il biondino mi vide, saltò in piedi e dovettero tenerlo sia Liam che Louis per far in modo che stesse fermo.

Con che coraggio ti presenti qui, eh? CON CHE CORAGGIO!” Urlava, con le lacrime agli occhi, mentre il suo sguardo agghiacciante mi perforava con la sua rabbia.

Io non dissi niente, ma mi limitai ad accomodarmi su una delle seggiole bianche e asettiche della piccola stanza, accanto ad una coppia stanca, che probabilmente aspettava notizie.

Posso sapere cos'è successo?” Aggiunsi, dopo un po' di tempo, mormorandolo.

Niall, che nel frattempo si era riseduto, alzò subito i suoi occhi su di me e mi scrutò per vedere se davvero non mi rendessi conto di quello che avesse.

Non sapevi del suo... problema?” chiese Liam, anticipando Niall.

Problema? Ah.. quel problema?” Liam annuì poi, con la testa, tenendo lo sguardo basso.

La ragazza che non avevo mai visto, singhiozzava in un angolo e teneva un fazzolettino stropicciato nella mano.

Non volevo che andasse a finire così.” Singhiozzava a bassa voce. “Suo padre sarà furioso...”

Suo padre?” Chiesi io, alzando un sopracciglio.

Si, sta tornando da Boston.” disse una delle gemelle.

E TUTTO PER COLPA TUA!” Tornò ad urlare, Niall, facendo sussultare la coppia al mio fianco.

Mia?”

Cosa le hai detto ieri? Era distrutta. Dimmi cosa le hai detto!”

Sbattei le palpebre un paio di volte, in cerca delle parole precise che gli avevo detto, e la scena mi ritornò in mente.

Ecco vattene, sfigata, torna a tagliarti, e la prossima volta affondala di più la lametta, che se sparisci siamo tutti più contenti.”

Con uno scatto repentino, mi ritrovai in piedi, e mi affrettai ad uscire dalla stanza. Portai le mani tra i capelli, lasciando che una lacrima mi sfuggisse dagli occhi.

Ho fatto proprio un casino.” Mormorai a me stesso. “E la colpa è mia, se ora lei è li dentro.” Accecato dalla rabbia, tirai un pugno contro il muro e un'infermiera che passava di lì mi guardò spaventata, ma non me ne curai molto.

Ero stato un coglione.

Avevo esagerato.

Avevo toccato il suo punto debole.

Volevo farle del male.

Non avrei mai immaginato che le sarebbe successo questo.

Ero solo geloso.

E dovevo portare a termine una scommessa.

Una scommessa persa, in tutti i sensi.

 

Per punizione, visto che non hai vinto la scommessa, dovrai far soffrire la tua piccola Sunshine.” Ridacchiò Zayn.

Beh, pensavo peggio.” Alzai le spalle, mentendo.

L'hanno capito tutti che ci tieni davvero a lei, Harry, proprio per questo ho scelto una punizione del genere. E non mi riferisco ad ignorarla e basta. Devi farla piangere. Mettiti con Apple per esempio.”

 

Quando la vidi scoppiare a piangere davanti a tutta la mensa mi sentii rabbrividire. Sarei voluto andare da lei per abbracciarla, per scusarmi, ma Niall le afferrò la mano e l'abbracciò, per poi portarmela via, portarla via da me, e fu in quell'istante che mi sentii così vicino a lei fisicamente, ma così distante. E la gelosia mi fece trasalire. Così decisi che da allora si giocava pesante, sempre di più.

 

Ogni volta che la insultavo, che la facevo sentire una nullità -come avevo fatto con altre ragazze-, mi sentivo meglio. La sentivo come una vendetta personale, anche se, aldilà del mio ego, dentro stavo male per ogni singola cosa che le facevo.

Per tutte quelle prese in giro, per il bigliettino, per gli insulti. Alle volte progettavo cosa avrei potuto dirle, ma poi, quando incontravo quegli occhi pieni di speranza e amore, crollava tutto come un castello di carte. Dentro di me mi ripetevo di continuare, di non lasciare che le emozioni prendessero il sopravvento, così quando la vedevo andare via incazzata, o quando mi rispondeva con acidità, o quando piangeva, sentivo che se ne stava andando via da me. E tutta quella sofferenza che vedevo in lei, si ripercuoteva su di me. Però, ogni volta che Niall e lei erano insieme, mi sentivo come morire, e dicevo a me stesso che in qualche modo avrei dovuto odiarla per lasciarla andare..

 

Ed ora se ne stava andando, per davvero però, e sapevo che non mi avrebbe mai più perdonato per tutto quello che gli avevo fatto.

Mi sentivo un tale schifo.

L'avevo presa in giro, avevo lasciato che la rabbia facesse uscire fuori il lato peggiore di me. L'avevo ferita. Avevo fatto crollare il suo muro di protezione, di isolamento dalla realtà.

Le mani nei capelli, la testa verso il soffitto, la schiena al muro e tante piccole lacrime che avevo trattenuto fin troppo tempo. Continuava ad apparire nella mia mente il suo viso dolce, il suo sorriso, poi le lacrime, quella Sunshine distrutta, quella piccola creatura che ora doveva essere attaccata a tanti piccoli tubicini che cercavano di stabilizzarla.

Voglio vederla! Dov'è?! Ditemi dov'è!” Un uomo, che urlava contro alle infermiere e veniva verso di me mi fece risvegliare da quelle immagini strazianti, così puntai i miei occhi nei suoi e riuscii a riconoscere subito negli occhi di lui quelli di Sunshine.

Non dovevo essere proprio una visione fantastica, infatti lui sembrò capire e mi si avvicinò.

Conosci Sunshine.” Non era una domanda.

Io annuii, stringendo le labbra e passando una mano sul viso distrattamente per asciugare le lacrime. “Non vogliono farcela vedere.” Ammisi, abbassando la testa e facendo fuggire dagli occhi un'altra lacrima salata. Non riuscivo a guardare in faccia il padre di colei che era in fin di vita per colpa mia.
“Si può solo aspettare.” Mormorai, facendogli strada in sala d'aspetto.

Quando entrammo insieme, tutti alzarono lo sguardo verso di noi e io mi affrettai a sedermi su una sedia isolata dagli altri.

Signor Logan.” Disse la ragazza che non conoscevo, alzandosi.

Nany, grazie per avermi chiamato, ora stai tranquilla.” Si avvicinò a lei e le poggiò le mani sulle spalle, mentre annuiva singhiozzando.

 

Le ore sembravano non passare mai. Il grande orologio bianco e asettico scandiva il tempo troppo lentamente e nessun infermiere o medico era ancora venuto a darci notizie di Sunshine. Avevo paura. Una dannatissima paura che mi logorava dentro. Un senso di colpa ma anche la paura di perderla davvero. Di non vedere più il suo sorriso, il suo viso, quei suoi occhi stupendi, quei capelli scuri, quell'acidità tipica della prima mattina, quelle lacrime che la rendevano ancora più bella. Penso che avrei fatto di tutto per rivederla ancora una volta. Sentire i suoi sospiri, le sue risposte incazzate, i suoi occhi saettare da una parte all'altra della stanza. Sentirla ancora una volta pronunciare il mio nome, che suona meglio ogni volta che è lei a dirlo.

I familiari di Sunshine Logan?” Chiese una donna sulla cinquantina, bassa, capelli grigi e occhi scuri e infossati. Sentivo un barlume di speranza nella sua voce.

Vidi il padre di Sun alzarsi rumorosamente e goffamente, prima di seguire la signora attraverso il corridoio, fino a scomparire dalla nostra vista.

Tutti iniziarono a mormorare qualcosa, Niall sembrava combattuto, Liam gli carezzava una spalla, le gemelle si abbracciavano, Louis teneva stretta la mano di una delle due e quella che doveva essere Nany continuava a piangere sorridendo.

 

Gli occhi di Niall bruciavano addosso a me, sembravano volermi perforare, e non si curavano del fatto che ogni tanto io alzassi la testa per ricambiare. Sembravano talmente furiosi che avevo paura che da un momento all'altro si sarebbe alzato e mi avrebbe ucciso davanti a tutti. Non mi preoccupavo molto di quello che voleva fare in realtà, ma la mia mente era altrove, a fantasticare su come stesse Sun e su cosa stesse facendo in questo momento. Se stesse bene, a cosa stesse pensando, se avesse me nella mente tanto quanto c'era lei nella mia.

Finalmente il signor Logan rientrò nella stanza, con un sorriso triste sul volto e gli occhi lucidi. “Sta bene ma ha bisogno di molto riposo.” Disse guardando me.

Posso parlare con te?” Chiese, sempre rivolgendosi a me, facendomi stringere le viscere.

Mi limitai ad annuire lievemente e a battere le ciglia, per poi alzarmi con apparente tranquillità e seguirlo fuori da quella stanza opprimente, sotto gli occhi inquisitori di tutti gli altri presenti.

Chi sei tu?” Chiese poi, ad un tratto, senza preavviso, guardandomi dritto negli occhi.

Quella domanda mi spiazzò.

Sembrava chiedere qualcosa di più profondo di un semplice 'chi sei'. Era una domanda implicita e moto più importante di quanto potesse sembrare a chi non era interno alla questione.

Harry. Un amico di Sunshine.” Mormorai, e lui alzò un sopracciglio, accennando un sorriso di scherno.

Questo è quello che diresti a qualsiasi altra persona, ma non a me. Chi sei Harry? Non ha più importanza ora.”
Stava iniziando ad inquietarmi il modo in cui si rivolgeva a me, ma mi sentivo in dovere di rispondergli.

Mi sento così in colpa... Non volevo che a Sun succedesse questo. Era proprio l'ultima cosa che avrei voluto. Mi dispiace tanto.”

Lui sorrise e mi poggiò una mano sulla spalla.

Le ho parlato prima. Non era sveglia, ma sta bene. Continuava ad agitarsi e a ripetere il tuo nome ed ero certo che fossi tu. Non so cosa sia successo, e, fidati, non voglio saperlo” disse, alzando le mani, e sorridendomi dolcemente “ma sono certo che lei tiene davvero tanto a te. Forse non vorrà vederti, forse non dovresti neppure essere qui, ma il fatto che tu ci sia lo stesso ti fa onore. Quando la dimetteranno, la porterò con me a Boston, lontana da tutto questo, dal suo passato, per aiutarla a superare tutto questo. Anch'io mi sento così in colpa per averla lasciata sola per tutto questo tempo, e ora voglio rimediare per quanto posso. Tornerò tra qualche ora, adesso devo sistemare alcuni affari importanti. Per qualsiasi comunicazione ti prego di contattarmi.” Mi porse un biglietto, poi si voltò, entrò nella sala e ne uscì subito dopo, con la giacca tra le mani.

Grazie Harry.” Disse poi, senza apparente motivo, mentre percorreva il corridoio fino all'uscita, lasciandomi spiazzato, immobile ed inerme, in piedi a fissare il vuoto, con così tante parole ancora da assimilare.


 

Salve bellissime,
mi scuso per il ritardo, ma questo capitolo è stato peggio di un parto.
E' corto, lo so, però non volevo continuare in questo perché altrimenti sarebbe stato davvero troppo lungo.
Nel capitolo non succede granché. Arriva il padre di Sun che si prospetta un personaggio
interessante, e che ci svela che Sun andrà via çç
Probabilmente mancano solo 1/2 capitoli..
Mi mancherete da morire.
(Oddio, sto scrivendo mentre mio padre mi fissa e, guardando l'editor, dice:
cosa sono quei "geroglifici lì?"... Aiuto.)
Per il resto, è un periodaccio per me,
quindi scusate gli eventuali errori e le ripetizioni,
ma non ho proprio la forza per ricontrollarlo.
Non mi dilungo ancora, perché sincamente sotto questo capitolo non saprei cos'altro scrivere. çç
Come al solito, potete contattarmi su twitter (@xdrythetears)
e se vi va aggiungermi su facebook (contattatemi in privato)
Scusate se non riesco a rispondere alle recensioni,
ma vi ringrazio davvero tanto, e per evenutali domande/chiarimenti
scrivetemi in messaggio privato :)
A tal proposito saluto @outljve che è stata dolcissima
a scrivermi su twitter.
Un besito :3 ♥
Angie.

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Capitolo 27
*** Capitolo 26. ***




Capitolo 26

 

Wait just a while
And I’ll greet you with a smile
Hold me ’cause I’m sure I’m hated
Promises they are overrated

Save me - Muse
 

Niall's POV
Gli occhi mi bruciavano da morire, ma continuavo a ripetere a me stesso che dovevo essere forte e non piangere. Continuavo a ripetermi che tutto sarebbe andato per il verso giusto, che Sunshine era forte e che avrebbe resistito.

Ma il suo viso inerme in quella vasca continuava ad offuscarmi la mente e a farmi sentire uno schifo.

Ma forse 'uno schifo' non descriveva per niente come mi sentivo dentro. Era molto peggio. Ero un vuoto, un buco nero, non riuscivo quasi a respirare, a parlare, e la rabbia mi stava offuscando. Quel soggetto che avevo davanti ai miei occhi era una delle probabili cause del tentato suicidio di Sunshine e io non potevo fare niente.

Non potevo fargli niente.

E per di più quello stronzo di suo padre lo trattava come se fosse l'angelo della situazione. E io? Io chi cazzo ero? L'avevo aiutata in ogni momento, l'avevo ospitata a casa mia, l'avevo salvata e l'avevo amata. Lui invece l'aveva solo indotta al suicidio, ma rimaneva il buono della storia.

Ovvio.

Tutti avrebbero preferito lui a me.

Forse perché io non sono così carismatico.

Forse perché non faccio quello sguardo sexy che fa svenire le ragazze al suolo.

Forse perché ho avuto più problemi io nella mia adolescenza di quanti lui possa immaginarne in tutta la sua vita.

Forse perché sono più insicuro.

Forse perché non ho avuto nemmeno la metà delle sue 'ragazze'.

Ma perché dovevo essere sempre messo in disparte perché Harry era più importante?

Sapevo che lo era anche per Sunshine, e questo era quello che mi faceva più male di tutto il resto.

Sapevo che, in qualche modo, l'avrebbe perdonato.

Avrebbe perdonato i suoi sbagli.

Mentre se una cosa del genere l'avessi fatta io, lei non mi avrebbe neppure più rivolto la parola.

Lo stomaco mi si strinse, passai le mani sul viso stancamente.

Niall vuoi andare a casa? E' notte ormai, sono andati tutti a casa tranne noi.” Liam mi poggiò una mano sulla spalla, cercando di rassicurarmi. “Ci chiameranno appena si sveglierà.”

Scossi la testa con veemenza.

Finché non sono sicuro che Sunshine stia bene, io non me ne vado.”

E poi c'era pure quello lì.

Va bene.” Si rassegnò Liam, lasciandosi cadere su una seggiolina scomoda della sala.

Visto che siamo rimasti solo noi tre, credo sia il momento di riferirvi quello che mi ha detto oggi Mr. Logan.” Harry intervenne dal nulla, con quella sua voce roca e stanca, alzando appena la testa.

Di che cosa stai parlando?” Esordì Liam, risvegliato dal nulla.

Ecco..” Si schiarì la voce. “Oggi mi ha detto che appena Sunshine si ristabilirà, lui la porterà con sé a Boston. Non la rivedremo più. Credo che la porterà in una clinica riabilitativa, così che lui possa seguirla meglio, lontana da tutto quello che l'ha resa.. così.”

Ti stai inventando tutto.” Dissi io.

Non era vero. Non poteva esserlo.

Andiamo, Sunshine non poteva andarsene proprio ora.

Proprio ora che ero riuscito a legare con lei.

Io non mi invento proprio un bel niente.” Mormorò lui, troppo calmo.

Invece si, cazzo!” Urlai, alzandomi improvvisamente dalla sedia e andando a passo spedito verso di lui.

La voce di Liam risuonò lontana, sormontata dalla rabbia che montava in me.

Afferrai per la maglia Harry, che mi guardava trattenendo un ghigno stupido.

Non mi fai paura.” Rise lui.

Non me ne frega un cazzo. Dovresti esserci tu dentro quella fottuta sala, in fin di vita. Non lei. Lei amava te, e tu ti sei comportato come una vera merda. L'hai trattata come un cane mentre lei ti muore dietro. Non mi interessano le tue mille scuse, d'accordo? Il fatto che tu non l'abbia fatto apposta, o cazzate tipo 'era uno scherzo, andiamo!' perché non lo era. Non dovresti neppure più avere il coraggio di vivere.” Gli urlai a un palmo dalla faccia.

Lui scoppiò a ridere, facendomi sentire uno schifo.

Rabbia.

Rabbia.

Rabbia.

Ti brucia che lei ami me, vero? Ti brucia che mi ami nonostante tutto.”

Non finì neppure di pronunciare quelle stupide parole che un destro gli arrivò dritto in faccia, e fu il destro più forte che io avessi mai dato.

Mi aspettavo che reagisse, invece se ne stava lì fermo, ghignando.

Hai finito di fare il pazzo?” Mi chiese poi, alzandosi e tirandomi una spinta provocatoria.

Ragazzi adesso basta.” Liam ci raggiunse, cercando di dividerci.

Un altro pugno finì in faccia a Harry, questa volta buttandolo per terra e Liam corse via, credo a chiamare qualcuno.

Continuai a colpirlo, fino a che le mani non mi fecero male.

Non capivo perché non reagisse.

Me lo merito, lo so.” Sorrise lui, sotto i lividi. “Mi merito anche di peggio. Il problema è che non posso tornare indietro nel tempo. Quindi evita di incolparmi.” Cercò di alzarsi, a fatica, per poi mettersi a sedere di nuovo, sotto il mio sguardo inerme.

Ma l'hai fatto, ed è logico che ti incolpi.” Dissi io.

Avrei voluto dire parole più dure, più significative, ma la sua improvvisa reazione mi tolse tutte le parole dalla bocca, scucite come ogni volta in cui Sunshine mi sorrideva.

Ragazzi.” Liam, esausto e con due dottori alle spalle, ci guardava amareggiato.

E' tutto ok Liam. Tranquillo.” Disse Harry, pulendosi con la mano del sangue che gli usciva da una guancia.

Liam mi guardò, in attesa di conferma e di qualche livido che invece dicesse il contrario.

Io invece annuii, contro le sue aspettative.

Poi semplicemente mi sedetti accanto ad Harry e ricominciai a fare quello che facevo prima: aspettare.

 

Sunshine's POV

Tutto ovattato, tutto scuro e tutto così confuso.

E' forse così il paradiso?

Deve esserlo per forza.

Però non credevo che ricordasse così tanto un ospedale.

Momento.

Questo è un ospedale.

Fanculo sono in ospedale!

Cercai di aprire gli occhi più che potei, ma il risultato fu scarso.

Piccoli suoni elettronici venivano da qualcosa alle mie spalle, abbastanza vicino.

Sentii che iniziavano ad essere più frequenti.

Quasi una sveglia.

Ma che cazz!?

Si è svegliata, chiamate il dottore!” Una voce dolce e soave, ma allo stesso tempo severa, si mosse alla mia destra, poi dei passi e sempre quella voce rassicurante. “Hey Sunshine, mi senti?”

Si..” Mormorai con la voce impastata e molto faticosamente.

Avrei voluto dire fiumi di parole, ma qualsiasi altro sforzo compiessi, era vano.

Stai tranquilla, ora arriverà il dottore, è l'effetto degli anestetici, passerà in fretta.”

Anestetici?

Perché mi avevano dato degli anestetici?

Oh, giusto.

Il suicidio.

Tentato suicidio.

Niall deve avermi trovato.

Oh, cazzo, Niall!

Chissà come si sente in questo momento.

Al solo pensiero mi sentii precipitare. Avrei voluto piangere, solo che le lacrime non volevano scendere.

Ciao Sunshine.” Mormorò un uomo, dall'altra parte del letto.

Mh.” Mugugnai.

Finalmente ti sei svegliata. Ci sono un sacco di tuoi amici fuori che ti aspettano che stanno causando un bel po' di casini.” Rise appena e io non afferrai ciò che volesse dire. “Comunque sia c'è anche tuo padre. Credo che ti dimetteremo domani o al massimo dopodomani mattina. Sempre se per te va bene e se ci prometti che non succederà mai più una cosa del genere.” Sorrise di nuovo, sospirando, non aspettandosi risposta.

In quel momento mi rilassai per un secondo.

Papà era qui.

E mi avrebbero dimesso.

Però questo avrebbe voluto dire che lui sapeva.

Sapeva tutto quello che mi era successo e quello che avevo provato a fare.

Questo mi fece ripiombare nel panico un'altra volta.

Dottore.” Appellai a tutte le forze che avevo per formulare solo un'ultima domanda.

Dimmi tutto.”

Sono tutti arrabbiati con me?”

No tesoro, non vedono l'ora di rivederti.”

E fu allora che, davvero, mi sentii bene con me stessa, nonostante quello che avessi fatto, nonostante non avessi la minima idea di chi ci fosse là fuori ad aspettare il mio risveglio, e quali problemi avesse causato.

Ma una cosa era certa: c'era qualcuno che mi era ancora vicino.

 

Ciao a tutte, bellissime!
Il mio twitter è stato invaso dai vostri complimenti,
siete davvero adorabili!
Eccoci qui con un altro capitoletto, anche se un po' corto,
non il mio solito papiro, sarete contenti. AHAHAHAH
Qui non succede nulla di, uhm, ecclatante,
però in poche parole Niall picchia duro
e Sunshine si sveglia. :3
E.. nulla,
su questo capitolo non c'è da dire molto,
nel prossimo ci saranno un po' più di lacrimuccie :'c
però il peggio è passato,
e ci avviciniamo sempre di più al finale. ç_ç
Per quanto riguarda le recensioni allo scorso capitolo,
ci sono rimasta un po' maluccio.
Di solito ne ricevo una media di 20, e in questo
ce ne sono state solo 6.
So che non avete voglia, ogni volta,
e che ormai vi siete stufate, dopo così tanti capitoli,
però quello è l'unico modo in cui noto se apprezzate la storia,
o se invece vi fa schifo.
Quindi, piuttosto, ditemi: ANGIE MI FA SCHIFO QUESTO CAPITOLO,
E' MERDA PURA, OK?
Ok.
Preferisco, almeno so come migliorarmi c:
Visto che non ho nient'altro da dire,
porto via le palle da qui,
un besito,
Angie.

Vi lascio come al solito i miei contatti:
Twitter: @xdrythetears
Facebook: contattatemi in privato :3

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Capitolo 28
*** Capitolo 27. ***




Capitolo 27.

 

Harry's POV

Parenti di Sunshine Logan?”Chiese l'uomo sulla quarantina, entrando in quella dannata sala.

Può riferire a noi.” Esordì Niall, guardandolo con evidente agitazione.

Lei si è svegliata.” Sorrise. “Potreste avvertire il padre? Dovrebbe venire qui.” Disse poi, per sparire subito dopo dall'uscio, lasciandoci nella nostra gioia.

Niall finalmente scoppiò in lacrime e io mi limitai a respirare profondamente per evitare di diventare una fontana.

Sunshine stava bene.

Si era svegliata.

Il dottore aveva sorriso.

Era un ottimo segno.

E non sarei potuto essere più felice di così.

 

Sunshine's POV

Il mattino dopo sia il mio fisico che il mio umore furono decisamente migliori.

Avevo solo un po' di arsura e la gola secca, ma quello non mi preoccupava più di tanto. Il solo fatto di riuscir ad aprire completamente gli occhi e di aver ripreso la parola mi faceva sentire un dio sceso in terra. E per di più cercavo di reprimere quella maledetta paura che mi attanagliava l'anima. In realtà mi riusciva bene, forse per il fatto che probabilmente in una delle flebo che avevo attaccate alle braccia c'era un antidepressivo o qualcosa del genere.

Come sta oggi signorina Sunshine?” Sorrise il dottore, sempre così raggiante. Doveva aver fatto la notte ma non sembrava provato per niente. Mi chiedo come facesse.

Meglio ma.. ho bisogno di un po' d'acqua..” Mormorai appena, la voce mi si affievolì lentamente.

Oh, si certamente.” Disse,e nell'esatto momento un'infermiera andò a prendere ciò che avevo chiesto con una disinvoltura magnifica.

Poco fa ho parlato con il tuo papà, è davvero felice che tu ti sia svegliata.” Sorrise sempre cordiale.

Mi limitai a rispondergli con un sorriso, aspettando che continuasse il discorso, e infatti “Vorrebbe vederti. Te la senti?” disse poi, con la sua voce che metteva a proprio agio.

Va benissimo.” Sorrisi appena, e afferrai debolmente il bicchiere dalle mani dell'infermiera, ringraziandola con un altro piccolo sorriso.

Bene, allora riprenditi un attimo, il tempo di cambiarsi e lo vedrai arrivare.” Disse poi, carezzandomi i capelli scompigliati con un tocco che sentii appena. Mi infondeva una sicurezza tale che per un attimo dimenticai di essere all'ospedale.

Come aveva previsto l'uomo, poco dopo spuntò mio padre dalla porta, con un camice verde e orribile e una cuffietta oscena sulla testa. Nonostante il fatto che fosse davvero ridicolo e assomigliasse ad un pistacchio, la sua visione fu come il primo raggio di sole dopo la tempesta.

Papà.” Mormorai. Dannazione, avevo di nuovo la bocca asciutta. Ma che diavolo?!

Sunshine!” Sorrise lui, entusiasta, avvicinandosi e stringendomi una mano. “Sono venuto appena ho potuto.”

Non dovevi scomodarti papà, sto benissimo...” Ero patetica.

Sunshine spero tu stia scherzando. Insomma, so cosa ti è successo, e di certo non lascerò che accada di nuovo.” Strinse di più la presa, ma senza farmi male.

Cosa vuoi dire? Tornerai qui?” Un barlume di speranza si accese in me, di nuovo, finalmente.

No... purtroppo no.” Il mio umore calò a picco. “Però ho risolto la questione con Teri oggi, e non la dovrai rivedere mai più.”

Ma cos...?” Spalancai gli occhi, sconvolta. “Nany..” Mi ritrovai poi a sussurrare, come a darle una colpa.

Quando ha saputo cosa ti era successo non ha esitato a chiamarmi e a raccontarmi tutto. È una ragazza dolcissima.”

Già, davvero, era fantastica, ma mio padre si era dovuto preoccupare tanto per me.. per gli stupidi capricci di una bambina.

Che stupida che sono.

Mi dispiace tanto papà, non volevo farti preoccupare.. Io..” Le parole mi morirono in gola. Cosa volevo fare? Non avevo neppure il coraggio di ammetterlo a me stessa, figuriamoci parlarne. Me ne vergognavo come non mai.

Una lacrima mi scese involontariamente e sperai che mio padre non la vedesse ma, troppo tardi..

Non piangere piccolina. Ho trovato una soluzione a tutto.”

Quale soluzione?” Chiesi.

Ti porterò a Boston con me. Ti riabiliteranno in un centro e ti avrò vicina. Così dimenticherai tutte le brutte esperienze passate qui.” Sorrise comprensivo.

Cosa? No no no! Io non me ne voglio andare, papà, ti prego.” Lo implorai, afferrandogli la mano e stringendogliela forte.

Non posso fare altrimenti.. Quando ti dimetteranno verrai con me e Nany a Boston.”

No, ti scongiuro. Non portarmi via da qui.”

Anche i dottori sono favorevoli. E gli psicologi. È giusto che tu vada via dal posto in cui ti sei ridotta così.” Terminò, con la voce leggermente incrinata sul finale.

Ormai stavo piangendo come una fontana.

Non avrei mai voluto abbandonare Niall, Liam, le gemelle e... Harry.

Harry, giusto.

Chissà se era là fuori ad aspettarmi.

Chissà cosa pensava di me.

Una povera sfigata che aveva accettato i suoi consigli alla lettera.

Probabilmente ora stava festeggiando con Apple, senza pensare minimamente a me.

E probabilmente faceva bene.

Io non ero niente per lui e lui non mi doveva nulla.

E Niall?

Niall sarà stato felice di essersi liberato da un peso come me..

Nessuno sarebbe stato ad aspettarmi, nonostante avessero saputo del tentato suicidio.

Va bene papà... Verrò con te.”

Papà sorrise, felice, e poi uscì, spronato dalle infermiere.

 

Quel pomeriggio fu davvero noiosissimo.

Non avevo nulla da fare, mi sentivo ancora debole e non c'era la tv.

Per di più gli infermieri mi mandavano occhiate ogni cinque minuti. Tutti sapevano perché ero lì e avevano ordine di controllarmi, e questo mi faceva assomigliare ad una bambina capricciosa che fa pasticci se lasciata da sola.

Sbuffai rumorosamente, guardandomi intorno, e quello che vidi fu la stessa immagine statica di sempre: letti bianchi, pazienti immobili, una minuscola finestrella alla mia sinistra, sulla lontana parete grigia, sulla destra invece sormontava un'enorme scrivania a cui stava sempre almeno un'infermiera di controllo e l'unico rumore, oltre al borbottio lontano dei dottori e delle infermiere, era il 'tic' freddo delle macchine che tenevano sotto controllo le funzioni vitali mie e degli altri pazienti.

Sinceramente non sapevo in che reparto fossi, però, quando i miei occhi saettarono sulla cartellina accanto a me che portava scritto 'rianimazione', mi sentii che l'avevo fatta grossa.

Non so perché lo pensavo, provai un vuoto allo stomaco immenso, come se non meritassi neppure di stare lì.

Insomma, dopotutto era normale stare lì dopo un tentato suicidio -mi faceva sempre uno strano effetto dirlo-, ma non riuscivo a giustificare quel vuoto enorme.

Ripensai amaramente a quello che avevo fatto e alzai lentamente la manica del mio pigiama per controllare cosa c'era sul mio braccio.

Era ricoperto di bende enormi, che mi facevano sembrare il braccio almeno due volte più grande. Stessa cosa per l'altro.

Come avevo potuto non accorgermi di quanto mi avevano bendato?

Abbassai poi la mano sotto le coperte e sfiorai delle altre bende sulla parte superiore delle gambe, dove avevo inciso gli ultimi tagli.

Un brivido mi percosse da capo a piedi e il respiro mi si affannò.

Sarei stata orribile, con tutte quelle cicatrici.

Ciao Sunshine.” Un'altra voce calda interruppe i miei pensieri, e una donna ai piedi del letto mi sorrise. “Va un po' meglio, vedo. Sono davvero felice. Per questo abbiamo deciso di spostarti in terapia intensiva, dove passerai la tua ultima notte qui. Contenta?” Sorrise cordiale. Aveva degli occhi azzurri meravigliosi e i capelli biondo cenere. Non era truccata e aveva delle splendide lentiggini sul naso e sotto gli occhi. Poteva avere un massimo di 22 anni.

Come poteva guardarmi così, come se mi avessero fatto una semplice operazione di routine, come se non fossi una pazza psicotica che aveva tentato di ammazzarsi? Come facevano i suoi occhi a non guardarmi sinistri, dopo tutto quello che aveva letto sulla mia cartella? Forse era solo abitudine. Eppure mi fece sentire bene, almeno per un po'.

Ti abbiamo diminuito gli antidepressivi, quindi se ti senti un po' giù non preoccuparti. Nel caso ne avessi bisogno, fammelo pure sapere e ti aumenteremo la dose, non c'è problema. Nella clinica dove andrai ti aiuteranno a disintossicarti dagli antidepressivi e lentamente starai meglio.” Era l'unica che qui mi aveva parlato con una sincerità disarmante. “Sai, anch'io ci ho provato una volta, so come ci si sente. Ma puoi superare tutto questo.” Sorrise ancora. Continuava a sorridere, come se le cose che avesse appena detto non la riguardassero minimamente. Poi ad un certo punto scoppiò a ridere sommessamente, probabilmente perché avevo una faccia sconvolta. “Guarda tu stessa.” Alzò una manica del suo camice da infermiera e mi mostrò tante piccole cicatrici appena visibili, poi lentamente la riabbassò e se ne andò piano piano. “A presto Sunshine.” Sorrise, sull'uscio, prima di scomparire lasciandomi di sasso.

Quella ragazza... quella ragazza aveva passato quello che è successo a me.

Dio, com'è possibile? È bellissima, è dolce ed è così gentile.

Sapeva cosa volesse dire passare un momento orribile.

Se lei ce l'aveva fatta ed ora era felice, potevo farcela anche io.

Non mi importava se sarei stata presa per pazza.

Non mi importava tutto ciò che avrebbero potuto dire.

Avrei provato a guarire.

Per mio padre,

per mia madre che era lassù,

e per quella ragazza.

 

Dopo avermi portato in barella fino alla terapia intensiva, mi informarono che avrei potuto vedere solo una persona, per motivi di sicurezza.

Tutti gli altri, se io avessi voluto, li avrei potuti vedere attraverso ad un vetro.

Chi verrà a farmi visita?” Chiesi all'ennesima infermiera, che sembrava presa ad annotare qualcosa sulla mia cartella clinica.

Si sta preparando, tra poco lo vedrai.” Sorrise appena, per poi tornare alla sua cartella.

Fissai quella porta ansiosa. Chi sarebbe entrato? Forse papà, o Nany.

Invece, da quella porta, entrò Niall.

Sunshine.” Sorrise, con le lacrime agli occhi.

Io rimasi pietrificata. Non mi ero accorta di quanto mi fosse mancato.

Niall.” Mormorai, mentre lui si avvicinava.

Niall.” Ripetei, prima di scoppiare a piangere come una disperata, afferrandogli una mano. “Mi dispiace tanto Niall! Scusami, ti prego!”
“Non devi scusarti Sun, non devi scusarti di nulla, ti prego non piangere.”

Come faccio? Sono una stupida.” La voce rotta dal pianto, gli occhi bagnati.

Shh. Stai tranquilla, sei qui, è questo l'importante ora.” Mi carezzò i capelli, tranquillo, anche se la voce tremante lo tradiva un po'.

Ho fatto una cazzata enorme! E me ne andrò presto..” Mormorai, contro il suo petto, le lacrime a rigarmi il viso senta contegno.

Quindi Harry aveva ragione..” Sussurrò appena, tra sé e sé. Forse sperava che non avessi sentito, ma quando alzai la testa di getto, capì il contrario.

Cosa?”

Nulla, nulla, cavolate.” Si giustificò, con una mano.

Hai detto Harry.” Dissi, come se lui non lo sapesse.

Lascia stare, ti prego.”

Okay..”

Piuttosto, tu come ti senti?” Cercò rapidamente di cambiare discorso, notando la mia espressione abbattuta. Con una mano mi sollevò il mento, così che potessi guardarlo negli occhi, cosa che mi risultava parecchio difficile. Quei suoi occhioni blu che mi scrutavano attenti erano troppo colmi di risentimento. Mi sentivo in colpa, non potevo sostenere il suo sguardo.

Bene..” Continuai a tenere gli occhi bassi. “Posso abbracciarti?” Dissi poi, all'improvviso, cogliendolo alla sprovvista.

Ma certo!” E in un secondo ci ritrovammo stretti l'uno all'altro.

I miei occhi saettarono sul piccolo pannello di vetro e sulla figura che stava dietro: Harry.

I suoi occhi mi scrutavano, tristi, muti. Le sue labbra, piegate in un sorriso sofferente, cercavano di imprimermi forza. La sua mano, poggiata sul vetro, lo rendeva ancor più vulnerabile di quanto già non fosse.

Oh, Harry.. Perché mi hai fatto tutto questo? Perché ora ti ritrovo qui a fissarmi? Ti amo così tanto Harry. Perché mi hai fatto del male?

Silenziosamente, iniziai a piangere, e lui con me. Strinsi di più Niall, sperando che non si accorgesse di quella presenza oltre il vetro.

Poi, all'improvviso, Harry lasciò scivolare la mano giù per il vetro e, quando si voltò, capii che non l'avrei più rivisto, mai più. Era un addio, un muto addio, carico di sentimenti, di pensieri nascosti e di parole non dette.

Ma io pensavo ad una sola cosa, in quel momento.

Ti amo Harry Styles.

 




Uh, ehm, ciao a tutti.
Non so con quale coraggio mi ripresento qui, dopo tipo 3 mesi che non aggiorno.
So che ormai mi odierete e avrete lasciato perdere la ff, ma pubblico per i pochi rimasti.
Ho concluso la ff, tra domani e dopodomani pubblicherò l'epilogo.
E sto tipo piangendo, alle 3 di notte, perché è finita.
Sono patetica, neh?
Ringrazio da morire le dolcissime ragazze che mi hanno contattato su facebook,
per chiedermi se fossi morta.
Prendetemi a mazzate, giuro che ve lo lascio fare.
Il fatto è che la scuola è davvero pesante e ho rischiato di uscire con dei debiti,
perciò non ho potuto dedicare il giusto a questa fanfiction.
E mi dispiace. Perché io AMO questa fanfiction.
E non scherzo.
E amo voi, che l'avete seguita con tanta enfasi.
Ok, basta, basta, ma vi prometto un angolo autrice E N O R M E
nel prossimo capitolo.
In ogni caso qui nel nostro caro capitolo, abbiamo Sun e il suo panico post-risveglio.
E, per ultimo, una confessione dolcissima.
Owh, sono da diabete in questi giorni, sorreh.
In ogni caso sappiate che vi amo tutte, e per qualsiasi cosa (e insulto),
scrivetemi pure su twitter (@xdrythetears)
o scrivetemi in privato per il mio facebook.
Aaaah! E vorrei farvi una domanda!
Siete andate al concerto?
Io si asdfghjkl. Ho trovato i biglietti all'ultimo momento, a Verona.
Dio quanto li amo.
Taaaaanti kisses,
Angie.♥

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Capitolo 29
*** Epilogo. ***




Epilogo.

 

Boston era una città meravigliosa.

La clinica di recupero mi aveva aiutato ad uscire dal circolo vizioso dell'autolesionismo e dell'anoressia, dopo ben due anni.

Ogni tanto mi ricapitava di pensare ad Harry, a Niall, a Liam e a tutti gli altri. Gli abbracci finali erano stati i più dolorosi, e vedere Liam e Niall in lacrime era stata la cosa più brutta che io avessi visto negli ultimi mesi. Mi aveva fatto sentire in colpa. Era come se li avessi abbandonati, tutti quanti. Come se li avessi lasciati soli. In realtà, però, ero io quella rimasta sola. Sola in una nuova città, con un sacco di problemi.

Ma alla fine c'ero passata e avevo superato tutto.

Avevo conosciuto un sacco di amici, ero più spigliata, più aperta, più pronta a fare amicizia. Nessuno, però, era riuscito a rubarmi il cuore.

Segretamente Harry Styles era rimasto il mio unico amore.

Non che non avessi ricevuto altre proposte, o conosciuto gente, ma semplicemente non avevo voglia di impegnarmi, per nessun motivo al mondo.

Mi sentivo libera e anche il solo pensiero di riprovare quelle sensazioni e trovarmi davanti un viso che non fosse quello di Harry, mi faceva venire il volta stomaco.

Rich, ti mancherò?” Sorrisi, guardando il mio ultimo tramonto a Boston.

Ero ormai grande, una ventenne pronta a fare esperienze.

Cazzo se mi mancherai, Sun.” Ridacchiai, per il suo tono infuriato.

Mi dispiace abbandonarti, ma io ti avevo avvertito.” Sorrisi, guardandolo per un attimo negli occhi.

Il ragazzo che avevo davanti era davvero bellissimo.

I capelli scuri e gli occhi color ghiaccio, un sorriso ammaliante e un fisico da far invidia a quei figaccioni dei modelli di Abercrombie. Era il mio migliore amico. Ed era grazie a lui che avevo superato le mie peggiori crisi in quel centro di riabilitazione. Eravamo guariti insieme.

Si, in effetti è stata la prima cosa che hai detto, quando sei arrivata in clinica.” Ridemmo entrambi, al solo pensiero.

 

Coraggio Sunshine, ti portiamo in camera tua.” Disse un'infermiera, con calma.

Col cazzo! Voglio ritornarmene a Londra! Londra, chiaro? Portatemi via di qui! Non ci voglio stare! Andatevene tutti! Vi odio!” Urlai, in preda a una crisi isterica. Due donne mi mantenevano a fatica, mentre scalciavo potentemente, pur di liberarmi e scappare.

Ci tornerai presto, te lo prometto, ma ora devi rilassarti.” Tentò di nuovo, la donna.

VOGLIO TORNARCI ORA, CHIARO? ADESSO, IN QUESTO PRECISO ISTANTE!” Incontrai gli occhi cupi di un ragazzo, di fronte a me. Bello come il sole. Aveva un'aria compassionevole, ma sembrava volermi aiutare. Si avvicinò lentamente, non badando al fatto che sembrassi una pazza isterica.

Io sono Rich.” Sorrise, porgendomi una mano.

In quel momento mi sentii morire. Era anche lui lì dentro, aveva un'aria sofferente eppure era proprio lui a voler aiutare me. Di colpo tornai tranquilla, non mi dimenai più, e quando cercai di afferrare la mano di Rich, le infermiere, titubanti, non me lo permisero, così “Sunshine” ringhiai, guardandole storto.

Uscirai presto, ma se cominci così, non va bene.” Ridacchiò, come se fosse la situazione più normale del mondo.

Appena esco, puoi farmi da testimone, Rich, io me ne torno a Londra.”

Lui rise. “Va bene, va bene. Ti assicuro che per il giorno della partenza io ci sarò.”

E fu allora che mi sentii realmente bene. Non erano tutti pazzi lì dentro. C'era Rich.

 

Sembravo una psicopatica. Non so come tu abbia fatto a fidarti di me.” Gli sorrisi, dubbiosa.

Avevo visto il buono in te. Non eri una cattiva persona, stavi solo attraversando un brutto periodo.” Portò il braccio intorno alle mie spalle, e mi strinse a sé, facendomi sentire protetta. Era bello stare con lui. Mi aveva fatto crescere.

Grazie di tutto, Rich. Grazie per questi anni. Grazie per avermi aiutato a superare tutto quanto. Sei l'unico che sa così tanto di me.”

La stessa cosa posso dirla di te, Sun. Mi hai raccontato la tua vita, e io ti ho raccontato la mia. E non mi sono mai pentito di quanto mi sono esposto aprendoti il mio cuore. Mi mancherai da morire, te lo giuro.”
“Vienimi a trovare qualche volta, ti ospiterò volentieri.” Sorrisi, schioccandogli un bacio sulla guancia.

Pure subito.”

E lo abbracciai, un abbraccio forte, pieno di amore, di affetto e di gioia. Il nostro ultimo abbraccio, prima che ritornassi nel posto che, anni prima, mi aveva distrutto. Il posto da cui mi ero disintossicata.

 

 

Londra, meravigliosa Londra. Mi sei mancata da morire sai?

Frugai nella borsa, cercando il cellulare disperatamente. Quando riuscii a trovarlo, lo sbloccai come la solita routine, premendo velocemente i tasti 4859, il numero con cui ero classificata nella clinica, e scattai una foto al bellissimo aeroporto che mi circondava.

Rieccoci, pronta ad iniziare una nuova vita in un vecchio luogo. Colmo di ricordi, pieno di emozioni.

Ciao Londra, bentornata.

 

HARRY's POV.

 

Era il primo giorno d'università, ed ero già in ritardo.

Harry Styles non si smentisce mai.

Ero contento, in fondo, di ricominciare.

Ultimamente non avevo fatto granché, ma mi ero impegnato per rimettermi in riga.

Avevo smesso di provarci con tutte quelle ragazze. Dopo la partenza di Sun, avevo mandato a fanculo Apple e tutte quelle altre troiette che mi ronzavano intorno, e ora, quando vedevo Niall per strada, riuscivo addirittura a salutarlo.

Alla fine era riuscito a perdonarmi e avevamo risolto tutti i conflitti.

Ero single da quasi due anni, e tutto questo mi sembrava quasi surreale, benché fosse una sensazione davvero meravigliosa. Poter essere libero di fare ciò che si vuole.. avrei dato di tutto per provare sempre questa sensazione.

Per di più, il fatto di non andare più a letto a orari improponibili e non frequentare più feste a base di alcolici, aveva regolarizzato la mia vita e mi aveva fatto sentire nettamente migliore.

Avevo deciso cosa fare della mia vita, finalmente.

Sfrecciai tra i corridoi, spintonando un sacco di gente. Urlavo degli 'scusa' di tanto in tanto, e gli insulti che mi lanciavano dietro non erano altrettanto carini.

Guardai l'orologio distrattamente ed imprecai a bassa voce, continuando a correre per i corridoi gremiti di gente, altrettanto di fretta.

Controllai un'ultima volta l'orario, andando a colpire in pieno una ragazza davanti a me.

Cristo!” Urlai, ritrovandomi a terra, massaggiandomi il di dietro.

Velocemente raccattai tutti i libri che avevo intorno, finché “Penso che questo sia mio” disse la ragazza che avevo urtato, afferrando un libro proprio sotto il mio naso.

Alzai di getto la testa, ritrovandomi due occhi azzurri a scrutarmi attentamente.

Era una ragazza davvero bella, in tailleur grigio e con i capelli rossi, lunghi e ondulati.

Aveva un'aria conosciuta, ma non avevo la più pallida idea di dove l'avessi vista.

Forse sull'autobus, o al supermercato.

Ma no, quella ragazza non riuscivo proprio ad inquadrarla.

Mi dispiace” mormorò poi, il viso rosso e gli occhi bassi, a raccogliere i suoi libri sparsi sul pavimento.

No, scusami te, sono sbadato.” E finalmente lei alzò lo sguardo, fissandomi con quei suoi occhioni grandi. Sembrò impallidire, e sbarrò gli occhi.

H-Harry?” Balbettò, sconvolta.

E in quel momento tutto fu chiaro.

Come diavolo avevo fatto a non riconoscerla prima?

Sunshine era davanti a me, ancora più bella di quanto la ricordassi.

Con quei suoi bellissimi occhi azzurri, e i capelli che ora erano tinti di rosso.

Qualche anno di più, il viso più maturo, l'abbigliamento più elegante, e le forme più pronunciate, ora quelle di una giovane donna.

Era cambiata tanto, in quegli anni, ma rimaneva bella come non mai.

Sunshine..” Dissi, gli occhi vani, a fissarla, perdermi dentro i suoi occhi, per poi osservare le sue guance, arrossate, e le labbra, carnose e rosee, coperte da un rossetto color carne.

Era dannatamente bella. Perfetta oserei dire.

Sei l'ultima persona che avrei creduto di incontrare qui, oggi!” Esclamò lei, sincera, con un sorriso timido.

Era diventata improvvisamente imbarazzata, riservata.

Non ci conoscevamo più.

Ma in quel momento, più che mai, ebbi la voglia di ri-conoscerla. Avere di nuovo una possibilità con lei, e ricominciare tutto daccapo. Perché lei non lo sapeva, ma aveva cambiato la mia vita, e con questo, il modo di affrontarla. Ero sulla giusta strada, grazie a lei. Ed ero soddisfatto di ciò che facevo, per la prima volta.

C-credevo fossi a Boston.” Balbettai, alzandomi finalmente da terra, e toccandomi il retro della testa, con fare imbarazzato.

Sono qui da due giorni. Mi ero ripromessa di tornare.”

Oh... beh.” Sinceramente non sapevo cosa dire. “Sei in ottima form..” Non riuscii a finire la frase che lei mi interruppe. “Mi sei mancato tanto.”

E rimasi sinceramente sbalordito da quell'affermazione. Sembrava sincera. Così come i suoi occhi brillanti, ora liberi dalle sofferenze della sua malattia.

Non ho smesso di pensarti per un solo istante, quando ero in clinica.” continuò, senza imbarazzo.

Non ci speravo più. Pensavo mi avessi dimenticato.”

Io non ti dimenticherò mai, Harry Styles.”

E con quell'affermazione, capii.

Capii quanto mi era mancata in questi anni.

E quanto l'amavo, ora come il giorno in cui se n'era andata.

Capii che avrei fatto di tutto per lei, per renderla felice.

E non perché glielo dovevo, ma perché sentivo dentro di me che lei era l'unica a meritarlo. A meritare tutto me stesso. A meritare di essere felice.

E io l'avrei resa felice.

Non ero più il cazzone di un tempo.

E lei era sempre la stessa meravigliosa ragazza conosciuta durante un campeggio per i crediti scolastici. Quella che mi aveva mostrato tutta se stessa, che era tremendamente instabile, con le sue insicurezze e la sua famiglia distrutta.

Con i suoi problemi, le prese in giro, e tutte le sofferenze che aveva dovuto passare.

Quella che mi aveva lasciato andare, solo perché credeva di non meritarmi, mentre ero proprio io quello che non la meritava.

La sua vita era distrutta, ma ora nei suoi occhi vedevo solo la voglia di vivere, la voglia di ricominciare.

E l'amavo, Dio se l'amavo.

 

 

Posso piangere?
Si che posso.
E' finita.
Finita.
Finish.
Dopo più di un anno, questa ff è finita.
Non ci credo, non riesco. So che mi mancherà.
Sembra da pazzoidi, però mi mancherà Sunshine, mi mancheranno Harry lo stronzo, Liam il romantico e Niall il dolce.
So che alcune di voi non vorrebbero che finisse, ma visto che ora mi impegnerò in qualche altra ff del genere, spero mi seguirete.
Ho parecchie trame in mente, se vi va di conoscerle (così mi date un parere e mi aiutate a scegliere quella per la prossima ff),
scrivetemi in privato e ve le scriverò.
In ogni caso, il capitolo a me piace parecchio. Cioè, questa fine l'avevo ideata fin dall'inizio, quindi non l'avrei mai cambiata.
E' una fine strana, alla fine è come se lasciassero quegli anni alle spalle, il vecchio Harry, stronzo, sfruttatore,
e la vecchia Sunshine, autolesionista, problematica e timida.
Sono persone diverse ora.
Ma continuano e continueranno per sempre ad amarsi.
Oddio, piango. ;-;
Non so davvero che dire..
Grazie a chi è arrivato fin qui.
Grazie a tutti quelli che mi hanno supportato, che mi hanno seguito e che mi hanno sopportato.
Vi voglio un gran bene e mi sono affezionata tantissimo a voi.
Perciò vi dico grazie, dal profondo del cuore.
Grazie per avermi accompagnato in questa storia.
Grazie alle team Sarry, Siam e Siall.
Mi dispiace perché non ho potuto accontentarvi tutte, ma non potevo fare altrimenti.
AHAHAHAH!
Ok, mi sto dilungando tanto, ma il fatto che non scriverò più angoli autrice su questa storia mi fa sentire un po' di malinconia.
Quindi non vi biasimo se nessuno leggerà 'sto papiro assurdo.
Sapete, ultimamente mi stanno succedendo un po' di cose strane. Avete presente quelle robe assurde da ff che non immaginereste mai nella vita reale?
Tipi che si massacrano di botte, amori, roba del genere.
Ecco, le sto vivendo, all'incirca, anch'io, e sono tipo sconvolta. HAHAHAHA!
Perciò magari scriverò una fanfiction pure su quello... mhhhh.
Ok, basta, davvero basta. Sono di un logorroico incredibile.
Per tutte quelle che hanno letto fin qui, scrivete nella recensione 'BAZINGA!' (???) così saprò chi davvero mi caga sta cosa :')
Ok, finish.
Vi voglio un bene assurdo.
Un bacione,
Angie. ♥

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