Perchè proprio lui?

di Xiao
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1-tra lacrime e parole non dette- ***
Capitolo 3: *** -Tra scoperte e convivenze- ***
Capitolo 4: *** -Tra sguardi e qualche tiro in porta- ***
Capitolo 5: *** -tra confessioni e improvvisi cambiamenti- ***
Capitolo 6: *** -tra conversazioni improbabili e gesti inaspettati- ***
Capitolo 7: *** -tra succo di zucca e sincerità improvvise- ***
Capitolo 8: *** 'Sai,non sei così male.' ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Hermione Granger camminava velocemente.Era in ritardo per la lezione di pozioni,e Piton avrebbe tolto qualcosa come un miliardo di punti a Grifondoro.

Svoltò in un corridoio all'ultimo momento,e andò a sbattere contro qualcosa.

O qualcuno.

'Mezzosangue,ma lo vedi dove metti i piedi?O la tua specie è anche cieca?'

Draco Malfoy era in piedi davanti a lei,gli occhi pieni d'ira e un'espressione infastidita dipinta in faccia.

'Io..io non ti avevo visto.' Hermione si sentiva piccola e inutile sotto lo sguardo che gli lanciava il ragazzo,e in più non voleva perdere altro tempo e arrivare ancora più in ritardo a lezione.

'Levati dai piedi,Granger.'

Hermione annuì e corse via.Non le era mai capitato di essere intimorita da Malfoy.Lo aveva sempre considerato un inutile pallone gonfiato.Ma questa volte era stato diverso.

Lui era diverso.

Aveva gli occhi più scuri,l'espressione più cattiva.Durante l'estate era dimagrito parecchio e due ombre scure gli solcavano il viso.

Hermione era così impegnata a pensare queste cose che non si accorse di essere arrivata davanti alla porta dell'aula.

guardo l'ora.Era in ritardo di undici minuti.E adesso chi lo sentiva Piton?

Prese un respiro profondo ed entrò.

'Oh,la signorina Granger ci degna della sua presenza.Peccato che sia LEGGERMENTE -sottolineò l'avverbio con accento sarcastico e crudele- in ritardo.50 punti in meno a grifondoro.E ora,la prego di accomodarsi.Sempre che non voglia stare in piedi tutta la lezione,cosa che non mi dispiacerebbe affatto.'

Si levarono delle risatine dal tavolo dei serpeverde.

Hermione si sedette vicino a Harry e Ron,ignorandole.

'Mi pare che manchi anche Malfoy,professore.' La voce di Harry si era levata nella sala.

Piton gli lanciò un'occhiata sprezzante. 'Signor Potter,mi sembrava strano che non avesse ancora fatto sfoggio delle sue magnifiche capacità intellettive quest'oggi.Il signor Malfoy doveva svolgere una cosa ordinata da me.20 punti in meno a Grifondoro per aver interrotto una lezione senza alcun motivo valido.'

Si levarono brusii di disapprovazione dai Grifondoro.Tutti loro provavano un odio profondo per il professore di Pozioni.

A parte queste piccole interruzioni,per il resto della lezione non si sentì volare una mosca.

Ron cercava invano di produrre un veritesaerium,e Harry provava a decifrare le istruzioni scritte sul suo libro.

Hermione,invece,pensava.

Pensava a quegli occhi di ghiaccio che l'avevano fatta sentire piccola e inutile.

Pensava a quegli occhi che somigliavano così tanto a un mare in tempesta.

Nella mente della Grifondoro,anche la sera,nel letto,il mare sciabordava.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1-tra lacrime e parole non dette- ***


Draco corse,corse a perdifiato fino ad arrivare in quel bagno solitario,dove andava solo lui.Era il bagno dove al primo anno era entrato un Troll,e dove Mirtilla Malcontenta passava la maggior parte dle suo tempo.Proprio per questo,pensava Draco,non ci andava mai nessuno.Mirtilla era irritante e appiccicosa,e chiunque sano di mente avrebbe preferito prendersi cura di uno spiochiodo che stare un'ora con lei. Ma draco,probabilmente,non era sano di mente. A lui confortava quella voce petulante,che cercava sempre di farsi notare da lui,e che nonostante tutto riusciva a strappargli un sorriso. Quando si sentiva solo-cioè sempre,in quel periodo-,andare da Mirtilla Malcontenta gli faceva dimenticare per qualche minuto di tutte le sue preoccupazioni,del suo dolore. Ma quel giorno Mirtilla non era lì. Draco allora si guardò attraverso il malandato specchio sulla parete del bagno. Il risultato delle numerose notti insonni erano due occhiaie alquanto evidenti che gli solcavano il viso pallido e tirato.La divisa gli stava larga,ed era un periodo che camminava malfermo sulle gambe.Gli girava spesso la testa e il braccio sinistro bruciava terribilmente.Non era ancora abituato al Marchio. Tutto a un tratto,il peso della sua vità gli crollo addosso come un grattacielo di 30 piani. Era troppo giovane per avere la vita rovinata in quel modo. Perchè proprio a lui,perchè? Sbattè con violenza i pugni sul bordo del lavandino sporco,ferendosi le mani,e una lacrima gli scese giù dalla guangia,zizzagando. Si fermò su quegli zigomi incavati e fini col posarsi sulle labbra del ragazzo. Fu come se dell'acido lo colpisse.Le labbra gli bruciarono terribilmente,e lui si passò una mano sulla bocca,orripilato. Un Malfoy non piange. Fini di pronunicare queste parole e già un'altra lacrima stava percorrendo il suo viso terreo. E un'altra ancora. E ancora. Lacrime salate.Lacrime che sapevano di mare.Schizzi d'acqua provenienti da quella tempesta che erano i suoi occhi. Draco Malfoy alzo lo sguardo verso lo specchio,e lì vide quello che mai avrebbe voluto vedere. Una ragazza era in piedi dietro di lui,immobile. Nessuno fiatò. Lui troppo pieno di vergogna per il fatto di essersi fatto vedere a piangere,lei troppo scioccata alla vista di lui che stava piangendo. Passarono minuti che sembrarono ore.Occhi di ghiaccio che si fronteggiavano con occhi color cioccolato. Poi la ragazza si avvicinò.Alzò la bacchetta,e,prima che lui potesse muoversi di un millimetro,sussurrò un incantesimo a mezza voce.La mano sanguinante che aveva sbattuto contro il lavandino aveva smesso di bruciare,e il sangue non colava più.Una leggera cicatrice gli si era formata sul palmo,ma per il resto nulla. Subito dopo,lei si allontanò.Non pronunciò una parola,semplicemente uscì dal bagno come se non fosse successo nulla. E lui rimase immobile,fissando il punto in cui lei era scomparsa. ---- Hermione Jean Granger era scioccata. Aveva visto Malfoy piangere. Ancora non riusciva a crederci.Era entrata in quel bagno in cui di solito entrava solo lei e lo aveva visto appoggiato al lavandino,sanguinante,che piangeva. Voleva urlare,andarsene,chiedere spiegazioni ma allo stesso tempo sentiva che sarebbe stato inopportuno. Si era limitata a guarirgli la mano con un incantesimo (E perchè poi,non lo sapeva.Lui l'avrebbe lasciata morire.) e ad andarsene silenziosamente. E ancora una volta,la cosa che l'aveva colpita di più erano stati gli occhi del giovane. Ma questa volta non c'era cattiveria,ma solo tristezza. Un'immensa e infinita tristezza. La sera,a cena,Herimone non proferì parola. 'Herm,tutto a posto?Sei strana oggi.' La ragazza alzò lo sguardò.Ginny,Harry e Ron la guardavano con aria interrogativa. 'tutto a posto ragazzi,sono solo un po' stanca.' Sorrise. 'Sicura?Sembra che tu abbia appena visto un fantasma!' Ginny le sorrise,apprensiva. Hermione ricambiò il sorriso e ripiobò nei suoi pensieri. un fantasma. Forse era proprio quello ciò che aveva visto. Un ragazzo dal viso pallido e magro che piangeva da solo in un bagno semi-distrutto. Cos'era se non un fantasma? Senza rendersene conto,alzò lo sguardo verso il tavolo dei serpeverde. E in quel momento,anche gli occhi di Draco guizzarono verso i suoi. Ma non fu come il pomeriggio,in bagno.Adesso gli occhi non si fronteggiaavano,in cerca di risposte. Ma i loro sguardi si fusero insieme,azzurro con marrone,tempesta con cioccolato.Occhi calamitati gli uni dagli altri.Un legame che nessuno dei due avrebbe compreso per molto tempo,un legame che si era formato senza che i due ragazzi se ne accorgessero. Un legame che,da quel giorno,sarebbe diventato l'unico appiglio di Draco e una porta verso la salvezza di Hermione. E poi il contatto finì com'era iniziato,nessuno sembrava essersente accorto. I battiti di Hermione tornarono regolari e il suo respiro si stabilizzò.il rossore che aveva sulle guance venne scambiato dai suoi amici come la conseguenza del caldo soffocante che regnava in Sala Grande,e la gambe che tremavano come segno di stanchezza. Quando fu l'ora di andare a letto,i quattro ragazzi si salutarono.Hermione abbracciò Harry e Ron,assicurando loro che sarebbe stata più loquace il giorno dopo,e si avviò con ginny verso i dormitori delle ragazze. 'Herm..' 'Si Ginny?' 'Chi è?' Lo sguardo della rossa si posò sull'amica.Era una ragazza,e per di più conosceva Hermione da quando avevano 11 anni.Nulla poteva sfuggirle. 'Chi?' Hermione era arrossita,e il cuore aveva ripreso a batterle forte. 'Lui.' Le due amiche si guardarono. La mora fece segno di no con la testa e abbasso lo sguardo.Ginny,capendo che non era il momento giusto per parlarne,si limitò ad abbracciarla e ad augurarle la buonanotte. Solo quando furono tutte e due nei rispettivi letti Hermione si decise a parlare. 'Ginny?' 'Dimmi tutto.' 'Non capisco.E questo mi spaventa.' 'Nell'amore nessuno capisce niente.E' come fare un passo nel vuoto.Ma poi alla fine scopri che,nonstante la paura iniziale,sotto è morbido.' Le parole della Weasley alleggiarono nell'aria per un po'. Amore?Lei non amava Draco Malfoy.Anzi,poteva dire che non lo sopportava.E' solo che quegli occhi l'avevano colpita,tutto qua.Semplici occhi di un semplice ragazzo. Ma era veramente tutto così semplice,così scontato?Erano veramente sono occhi,quelli che aveva incrociato? E mentre Hermione,quasi addormentata,continuava a porsi mille domande,il viso di Malfoy si sovrappose a esse,e tutto venne inghiottito da quella tempesta che il ragazzo si trovava dentro e che solo Hermione,anche se ancora non lo sapeva,avrebbe potuto placare.

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Capitolo 3
*** -Tra scoperte e convivenze- ***


 Il giorno dopo,alla prima ora avevano lezione con i Serpeverde.Una specie di suicidio per tutti i grifondoro del sesto anno.

Hermione si avviò verso l'aula di buon ora,quando ancora Harry e Ron stavano facendo colazione,per non ripetere il ritardo dell'ultima lezione.

Quando aprì la porta,però,certa di non trovare nessuno,rimase sulla soglia,interdetta.

Piton e Malfoy stavano discutendo animatamente in fondo alla sala.Il ragazzo sembrava sul punto di avere un esaurimento nervoso,mentre Piton,nonostante cercasse di apparire calmo,lo scuoteva per un braccio con ferocia.Continuarono così per qualche minuto,fin quando non si accorsero della ragazza immobile che li guardava.

'Signorina Granger,non mi pare di aver detto che le mie conversazioni private potevano essere ascoltate da studenti indisciplinati.'

'Mi scusi professore,pensavo di non trovare nessuno a quest'ora.'

'Si dà il caso che sia la MIA aula,dove tengo le MIE lezioni,e dove IO decido cosa si deve fare e quando si deve entrare.Quindi le consiglio di andarsene immediatamente e arrivare all'orario prestabilito per l'inizio delle lezioni.'

'Oh no,la mezzosangue deve tenere il posto al suo amichetto Potter e a quel poveretto di Weasley.Vero,Granger?Vuoi stare vicino alle sfregiato oggi?'

'Malfoy,non ti permettere...' Hermione parlava guardando per terra,intimorita al pensiero di incrociare gli occhi del ragazzo e restare senza nulla da dire per la seconda volta.

'Ma guarda un po',la signorina dal sangue sporco ha paura di guardarmi.Scusami tanto,ma voi Grifondoro non siete stati scelti per il presunto coraggio?' La voce del ragazzo era sprezzante,tagliente,ma-notò Hermione-,più stanca del solito.Sembrava che insultarla gli costasse una fatica immensa.Probabilmente non si era dimenticato di cosa era successo in bagno.

La ragazza,allorà,si decise a guardarlo. 

Naturalmente non sbagliava.Le occhiaie erano sempre più marcate e gli zigomi più sporgenti.

'Per la seconda volta,non riuscì a ribattere.Fissava come calamitata gli occhi di quell'odioso serpeverde,senza riuscire a staccarsene.

'MALFOY!HERM!COSA STA SUCCEDENDO?'

Harry era entrato nell'aula e fissava l'altro ragazzo con aria intimidatoria.

'Oh che carino,difendi la tua fidanzatina!'

'Non è la mia fidanzata,è la mia migliore amica!E ora vattene,prima che-'

Harry non fece in tempo a finire la frase che Piton prese la parola,irritato.

'Signor Potter,si dà il caso che il Signor Malfoy sia nel tavolo dei Serpeverde al proprio posto,e quindi sia lei che se ne deve andare.Le consiglio di sedersi e iniziare a correggere i propri compiti,sempre che non sia stato troppo occupato a salvare il mondo e non abbia potuto svolgerli.'

Hermione scrutò Malfoy,in cerca della sua solita risata sprezzante,che però non arrivò mai.

Il ragazzo sembrava preso da un dolore inimmaginabile,e continuava a stringersi il braccio sinistro guardando nel vuoto.

Continuò a fissarlo curiosa finchè non arrivarono anche gli altri e Piton iniziò la lezione.

E anche questa volta,a Hermione sembrò tutto un po' strano.

Piton sembrava distratto,continuava a guardare Malfoy di soppiatto.E il ragazzo,per tutta risposta,passò la lezione a fissare la parete con una smorfia di dolore dipinta sul viso.

Finita l'ora Ron si avvicinò a Hermione sollevato. 

'E per oggi con le serpi abbiamo chiuso.Posso tirare un sospiro di sollievo e passare il pomeriggio a guardare quelle fantastiche ragazze di corvonero che fanno Storia della magia insieme a noi.'

La Grifondoro,irritata,ribattè:'Non mi stupisco se sarai bocciato alla fine dell'anno,Ronald Weasley.'

E se andò,lasciando il rosso in piedi davanti alla porta,basito.

Anche a pranzo,Ron e Hermione non si scambiarono una parola.

'Herm,vieni a vedere le selezioni per la squadra di Quidditch questo sabato?' Chiese Harry,cercando di alleggerire la tensione che si era formata.

'Cosa?Oh,le selezioni.Giusto.Certo che vengo,Harry!' Rispose la ragazza sorridendo.

Stava osservando il tavolo dei serpeverde.Nonostante cercasse con lo sguardo Malfoy da parecchi minuti,non riusciva a trovarlo.Che fosse andato in infermeria per farsi curare il braccio?La ragazza era curiosa,ma presto si mise a chiacchierare con Ginny,e anche se ogni tanto lo sguardo le scivolava sul tavolo dall'altra parte della sala,non penso più a Malfoy.

Il pomeriggio,appena prima di storia della magia,venne chiamata al quinto piano per discutere alcune questioni sulla scuola.

Era diventata caposcuola,e sicuramente la cercavano per organizzare i turni di guardia che si svolgevano la sera.

E infatti non sbagliava.Entrata nella stanza,Priscilla Colman di corvonero -una di quelle che piacevano tanto a Ron,pensò Hermione squadrandola infastidita- e Sarah Parks di Tassorosso la accolsero con in mano l'orario previsto per le ronde notturne.

'Ciao Hermione!Mancano solo più i ragazzi e Jadie di serpeverde.Poi possiamo iniziare.' Sarah non aveva finito di pronunciare la frase che entrarono un ragazzo alto con gli occhiali di corvonero e altri due,un tassorosso  e una serpeverde dall'aria annoiata.

Sorrise a tutti e tre e poi si sedette,aspettando l'ultimo rappresentante di serpeverde.

Passarono parecchi minuti e infine Priscilla si alzò sbuffando.

'Direi che abbiamo aspettato abbastanza.Inizio a distribuire gli orari.Ah,e vorrei aggiungere che il turno si farà a coppie,per renderlo meno noioso o pericoloso.Ogni ragazzo è stato smistato con una ragazza,appartenente a una casa diversa.

Quando a Hermione arrivò in mano il foglio,rimase scioccata per un attimo.

No,no,non era possibile.Non l'avrebbe fatto.No.Assolutamente.Lui l'avrebbe uccisa la sera stessa come minimo.E poi,cosa poteva dirgli?'Ehi scusa,perchè piangevi?' Sarebbe stato orribile.orribile.

E proprio mentre pensava queste cose,il suo compagno entrò.

Alto,biondo e..il primo aggettivo che venne in mente a Hermione fu 'tempestoso.'

Ma anche cattivo.enormemente cattivo.

'Ho avuto un contrattempo.Dove sono gli orari?'

Hermione osservò la sua reazione quando afferrò il foglio e lo scrutò in cerca del suo nome.

Il ragazzo si irrigidì e cercò Hermione con lo sguardo.Era improvvisamente impallidito,e mormorò un 'no' strozzato.

Mi dispiace,Draco.Ormai è stato deciso.' Priscilla lo guardò,annoiata. 'Voi due siete i primi.Iniziate stasera.Buona fortuna!' E uscì dalla stanza,seguita a ruota dai due tassorosso e dal corvonero.Jadie guardò un attimo Draco,sorridendo.

'Ti è toccata una col sangue marcio.Te ne servirà di fortuna stasera!' E se ne andò,lasciandoli soli.

Passarono parecchi minuti in cui i due ragazzi stettero in silenzio,senza nulla da dire.

Poi,tutto a un tratto,Malfoy sembrò prendere una decisione e,cercando di modulare la voce in tono cattivo,parlò.

'Sappi che devi stare a una debita distanza da me,minimo un metro,ok sanguesporco?' .

'Anche due se preferisci.' Hermione abbassò gli occhi ma rispose con voce ferma.

'Bene,io ho da fare.'

'E vai.'

'E' quello che sto facendo.' Osservò lui. 'Ah,e se anche provi a sfiorarmi con uno dei tuoi incantesimi da sanguemarcio un'altra volta,ti crucio all'istante,Lurida mezzosangue.'Sibilò prima di uscire dalla porta e avviarsi verso i sotterranei.

Herimone rimase lì,in silenzio,a guardare la porta sbattere.

Sarebbe stata più dura di quanto immaginava.

La sera,purtroppo per lei,arrivò presto e si trovò nel corridoio vuoto ad aspettare il serpeverde prima di riuscire a rendersene conto.

'Granger,vediamo di sbrigarci.E allontanati.'

Malfoy era arrivato con passo sicuro e arrogante,sfoggiando un sorriso di superiorità.

'Come ci si sente ad avere del sangue marcio nelle vene,eh?'

'Molto bene,grazie.'

'E il tuo fidanzato come sta?La cicatrice brucia?'

'NON E' IL MIO FIDANZATO.'

'Ehi,fai attenzione,ti stai avvicinando troppo.Non voglio contatti o dovrò farmi la doccia per la seconda volta,oggi.'

Fantastico,la stava sfottendo alla grande.

E lei non riusciva a reagire.

Fu la mezz'ora più lunga della sua vita.Riuscì a ignorare le battute di Malfoy,ma non il suo sguardo di puro disprezzo.

Quando venne l'ora di separarsi,l'unica cosa che riusci a dire fu un semplice e banalissimo 'Ciao.'

La bocca del ragazzo la insultò di nuovo,ma i suoi occhi no.

I suoi occhi erano da un'altra parte,i suoi occhi pensavano a qualcos'altro.La tempesta non si era calmata,e le sue pupille fremevano di terrore.

---

Draco non riusciva a dormire.Si rigirava nel letto da tempo ormai,e aveva perso ogni speranza di riuscire a cadere in un sonno tranquillo.Come,del resto,da molte settimane.

Era stata una giornata orribile.

Il marchio aveva bruciato terribilmente tutta la mattina,e in più c'era stata la discussione con Piton che l'aveva distrutto.Per finire in bellezza,il pomeriggio gli era stato annunciato che da caposcuola aveva il dovere di sorvegliare i corridoi la sera,e naturalmente con chi doveva farlo?HERMIONE GRANGER,LA MEZZOSANGUE,L'INSOPPORTABILE SOTTUTTO IO,LA GRIFONDORO PIU' GRIFONDORO CHE POTESSE ESISTERE.

Ma anche la ragazza del bagno,pensò Draco.

serrò gli occhi sul cuscino.

La Granger non poteva essere la stessa ragazza che lo aveva visto piangere in bagno.

La mezzosangue avrebbe sbraitato,gli avrebbe snocciolato decine di nomi di antidoti,sarebbe corsa a dirlo a tutta la sua casata con quei suoi denti da cavallo.La ragazza che aveva visto lui,invece,l'aveva guardato come mai nessuno prima,e senza dire una parola,aveva fatto l'unica cosa che Draco non si aspettava facesse.

Non potevano essere la stessa persona.

Era per questo che la sera l'aveva insultata e sbeffeggiata come se non fosse successo niente,come se loro due non avessere mai avuto nulla a che fare.

Continuò a rigirarsi per mezz'ora buona,con gli occhi spalancati.

'Malfoy,crisi d'amore?' La risata beffarda di Blaise,che dormiva nel letto accanto al suo,lo trafisse di colpo.

Lui non amava quell'odiosa Grifondoro.

La odiava,la odiava con tutto il cuore.

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Capitolo 4
*** -Tra sguardi e qualche tiro in porta- ***


La mattina delle selezioni di Quidditch Hermione si svegliò con uno strano presentimento.

'Non può essere a causa delle selezioni.No,io odio il quidditch.E' qualcos altro.Ma cosa?'

Si alzò,si vestì e entrò in sala Grande seguita da Ginny.

Nell'aria c'era tensione,adrenalina.

Tutti stavano finendo velocemente per poter prendere i posti più confortevoli ai bordi del campo.

''giorno Hermione!'Giorno Ginny!'

Le due risposero con un sorriso.

'Oggi è il grande giorno,eh?' Herimone guardò Ron che,per la prima volta da quando la ragazza lo conosceva,non stava mangiando.

'Puoi dirlo forte.Non ho neanche fame.' Il rosso guardò il suo migliore amico. 'Harry,è vero che mi eviti figuracce?'

'Ci provo Ron,prometto.Farò di tutto per sceglierti.' 

Le parole del Grifondoro furono sovrastate dal rumore di sedie spostate e passi veloci.Tutti si stavano avviando al campo da Quidditch.

I quattro ragazzi si guardarono.

'Bene,è ora.Noi andiamo.Herm,vieni?' Disse la rossa,notando che l'amica si era distratta.

'Si..si,voi iniziate ad avviarvi,vi raggiungo tra un secondo!' Hermione stava guardando un puntino verde che si allontanava dalla sala grande e camminava opposto agli altri.

Si alzò in fretta,presa da una strana curiosità.Quello era Malfoy,e non stava andando al campo da quidditch.

Lo seguì finchè non si trovò a pochi metri da lui,fermo davanti alla stanza delle necessità.Si fermò respirando affannosamente,osservandolo.Il biondo serpeverde si stringeva con forza il braccio sinistro,in preda a un dolore che Hermione non poteva immaginare.Si appoggiò al muro,pallido.E,dopo un ultimo,lieve gemito si accasciò per terra,inerte.

Hermione lancò un urlo strozzato e si gettò su di lui.

Per un attimo,un attimo solo,avrebbe voluto abbracciarlo e chiedergli cos'aveva,perchè stava male,perchè quel giorno in bagno piangeva.

ma poi si ricordò che loro due si odiavano,e allora si bloccò.Cosa poteva fare?

Poi,ad un tratto,come per risponderle,la porta della stanza delle necessità si aprì,rivelando un comodo letto.

La Grifondoro levò la bacchetta e con un semplice incantesimo depse il corpo del serpeverde sul letto,per poi sedersi vicino a lui e guardarlo.Semplicemete guardarlo.Posò gli occhi sul suo viso magro e bianco,sulle sue labbra che avevano sempre sputato cattiverie.Il suo sguardò si posò sugli occhi del ragazzo,che,come se avesse sentito,si spalancarono. E la guardarono.Ma non con disprezzo,cattiveria o persino paura.Semplicemente guardarono Hermione Granger per quello che era,una semplice ragazza di 16 anni che l'aveva soccorso.

 

-------

 

Draco si era alzato dal tavolo dei serpeverde tremando.Il braccio bruciava,e gli procurava potenti scariche di dolore in tutto il corpo.

Aveva corso,anche se a malapena riusciva a respirare,per allontanarsi il più velocemente possibile dal caos che dalla confusione che regnava sotto.

Quando pensava che sarebbe morto,si era fermato.

Il dolore era insopportabile.Vedeva tutto sfocato,e il fatto che non mangiasse da giorni non lo aiutava.Non poteva permettersi di andare in infermeria,avrebbero visto il Marchio.

Un'altra scarica di dolore fortissimo,come non era mai successo.La vista gli si appannò completamente e le gambe cedettero.Il signore Oscuro lo stava uccidendo.

Prima di essere sopraffatto dal dolore,riuscì a percepire qualcosa che lo sorreggeva.

Quando riaprì gli occhi,la prima cosa che vide fu una ragazza.

Dei ricci scuri le incorniciavano il viso roseo.Aveva un'espressione così dolce che Draco avrebbe voluto stare lì a guardarla per sempre.

Dopo pochi attimi,però,la ragazza si allontanò e si sedette in un angolo,ma senza distogliere lo sguardo dal serpeverde.

'Stai meglio?' La sua voce tremava.

'Non stavo male neppure prima.' Non avrebbe mai ammesso di essere stato debole,ai Malfoy non è permesso essere deboli.

'Sei svenuto.'

'Ero semplicemente stanco.' 

'Va bene.' La ragazza si alzò lentamente,raccolse la sua bacchetta da terra e si avviò verso la porta.

Se ne sta andando,pensò Draco.Non lasciarla andare così,dille qualcosa,sussurrava una vocina persistente nell'orecchio del ragazzo.

Ma fu solo quando la porta si chiuse alle spalle della ragazza che Draco sussurrò:'Grazie,Granger.'

GRAZIE,GRANGER.

AVEVA RINGRAZIATO LA SPORCA MEZZOSANGUE.

Le parole 'sporca mezzosangue' fecero fatica a formarsi nella mente di Draco.Solo in quel momento il serpeverde capì quanto erano orribili e cattive.Le uniche parole che lui aveva rivolto alla ragazza,adesso gli sembravano così inutili e inopportune.

Un boato proveniente dall'esterno gli ricordò che le selezioni di quidditch erano iniziate già da un po'.

Guardò dalla finestra e,tra le migliaia di facce che si sovrapponevano sugli spalti,gli parve di riconoscere quella della ragazza.

 

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Hermione fissò il campo,annoiata.Odiava il quidditch.

Ma doveva concentrarsi su qualcosa che non fosse il ragazzo biondo di serpeverde.L'aveva guardata in una maniera speciale,Hermione si era sentita formicolare lo stomaco.Dopotutto,lui non era brutto.Anzi,aveva sentito in giro che metà delle  ragazze serpi gli andava dietro.

Ecco,stava di nuovo pensando a lui.

Basta,pensò.Devo smetterla.

Ritornò a prestare attenzione ai ragazzi che sfrecciavano sicuri sulle scope.Era il turno di McLaggen,che si giocava il ruolo di portiere insieme a Ron.

Era un ragazzo del settimo anno che svettava sul rosso come una montagna,e che lo avrebbe di sicuro battuto.

Fu in quel momento che Hermione,senza neppure rendersene conto,pronunciò:'Confundos.' La palla sfrecciò vicino a McLaggen ed entrò in porta,seguita da urla di esultanza da parte di Ron e Harry che,appena si rese conto di dover essere un giudice parziale,modulò il tutto in un colpo di tosse. 'Mi dispiace,McLaggen.' Il giovane se ne andò infuriato e paonazzo.

Ron invece,che pur non essendo così dotato fisicamente a quidditch aveva talento,parò tutto.

Era il nuovo portiere di Grifondoro.

Quel giorno iniziò l'era di 'Weasley the king.'

Il rosso diventò improvvisamente popolarissimo,si vantava continuamente del suo talento nel Quidditch e trattava Hermione come se fosse la più sporca pezza da piedi di sempre.Era circondato da decine di ragazze,e questo faceva stare la Grifondoro ancora peggio.Passava le sue serate a piangere,chiedendosi come mai il ragazzo di cui era innamorata fosse così acido nei suoi confronti.Era diventata apatica e silenziosa,e durante le ronde notturne con Draco non proferiva parola.Neppure lui lo faceva,in realtà. Non incrociavano nemmeno lo sguardo l'uno dell'altra.

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Capitolo 5
*** -tra confessioni e improvvisi cambiamenti- ***


Che cos'aveva in quel periodo la Granger?Cosa la rendeva così triste e silenziosa? Draco aveva notato più volte che la ragazza si presentava agli appuntamenti con gli occhi gonfi e rossi,e la sera prima stava per scoppiare a piangere nel bel mezzo del corridoio del terzo piano.Draco,ogni volta che la vedeva così,sentiva come un peso nello stomaco.Era un essere umano anche lei,in fondo.E soffriva.Si vedeva lontano un miglio che soffriva.

Fu così che un giorno,quando aveva visto una lacrima solitaria spuntare dall'occhio destro della Grifondoro,non ce l'aveva fatta.E aveva rotto quel silenzio opprimente che regnava nell'aria da settimane.

'Chi ti ha ridotto così?' Lo disse a bassa voce,quasi sussurrando,ma con la voce sicura tipica dei Malfoy.

La Grifondoro si girò,osservandolo.Draco vide nei suoi occhi che era indecisa se dirglielo o no.Alla fine parlò. 'E' una cosa stupida.'

'Se fosse stupida non soffriresti.' 

'Non puoi capire.'

D'un tratto invece,Draco capì. Era colpa del rosso.Da quando era diventato portiere della squadra di quidditch,non faceva altro che andare in giro circondato da ragazze frivole e insopportabili credendosi chissà chi.

Ma Draco non sapeva che la Granger avesse una cotta per Weasley.L'aveva sempre collegata a Potter.Granger e Potter,lo sfregiato e la mezzosangue.Non gli era mai passato per la testa che la ragazza potesse essere innamorata di Ron Weasley.

'E' il rosso,quindi?'

La ragazza si girò di scatto.Sembrò sul punto di dire qualcosa,ma poi scoppiò a piangere,i capelli bagnati appiccicati alle guance,le spalle che si alzavano e si abbassavano velocemente in maniera irregolare.Si mise le mani sul viso e continuò a piangere silenziosamente.

Arrivarono al dormitorio dei Grifondoro così,lei che singhiozzava e lui che la guardava,con un desiderio immenso di dirle che il rosso era un coglione,e che lei era bellissima.

Granger,sei bellissima.Le parole gli uscirono deboli dalla bocca,e le sentì solo lui.

Continuarono a risuonargli in testa tutta la notte.Uscivano dalla bocca,rimbalzavano sulle pareti e affondavano nel cuscino,insieme alla testa di Draco.

GRANGER,SEI BELLISSIMA.

 

Hermione continuò a piangere fino a tardi.

Com'era possibile che fosse crollata così davanti a qualcuno?A Malfoy,poi.Lui sarebbe andato a raccontare l'accaduto a tutta la scuola.Si sentiva già la sua voce che rimbombava nei corridoi 'Ehi,mezzosangue,non piangi più per il rosso?I sanguemarcio hanno anche poche lacrime?'.

Eppure,quando lui le aveva parlato,non era il solito Malfoy.Era meno arrogante,meno sbruffone,più umano.Era bellissimo,pensò la giovane Grifondoro.

Si addormentò pensando a quel viso sofferto,enigmatico,pieno di segreti.

Si addormentò con l'immagine folle di lei che andava da lui dicendogli che era bellissimo.

MALFOY,SEI BELLISSIMO.

 

 

 

Il giorno dopo,in sala grande a colazione,Hermione era come se non esistesse.

Non reagì neppure quando una tassorosso dell'ultimo anno si avvicinò a Ron in maniera provocante.Semplicemente distolse lo sguardo,con un'immensa voglia di piangere.

A pranzo successe la stessa cosa.Non una parola da parte della giovane Grifondoro.

'Hermione,stai bene?'

'Si.Grazie Ronald.' Chiamava poche volte il suo amico Ronald.Quando lo faceva si creava una strana tensione nell'aria,come se loro due non avessero niente a che fare,come se nessuno dei due fosse dovuto essere lì in  quel preciso momento.

Harry e Ginny li guardarono,a disagio.

Quando si avviarono insieme alla lezione di Pozioni,Ron restò indietro,seguito da una piccola folla di ragazzedel terzo anno.A causa sua,riuscirono per l'ennesima volta ad arrivare in ritardo alla lezione di pozioni.

Entrati nella stanza,Hermione si sentì osservata dai gelidi occhi del biondo serpeverde.Si aspettava una battuta,un'osservazione cattiva,qualcosa.

E lui la fece.

Ma non a lei.La fece a Ron Weasley.

'Ehi,Weasley,ti facevo più sfigato,riesci persino a fare colpo sulle ragazzine del terzo anno!E io che pensavo ti limitassi a quelle del primo!'

Tutti i serpeverde risero.

E Hermione notò con orrore che anche sulla sua faccia si era dipinto un sorriso compiaciuto.Stava ridendo a una battuta di Draco Malfoy. 

Per un attimo i loro sguardi si incrociarono.Lui fece una smorfia che poteva essere un sorriso.

Per tutta la lezione di pozioni guardò Malfoy.Fece scivolare lo sguardo sui capelli biondissimi,i lineamenti eleganti,quasi regali,la mascella squadrata,le labbra rosee.

E pensò che dopotutto non era così odioso.Era semplicemente un serpeverde.

La ronda notturna arrivò prima del previsto.

Hermione non aveva la più pallida idea di  come comportarsi.La sera prima era scoppiata a piangere davanti al ragazzo come un'emerita idiota,e aveva paura che lui la prendesse in giro.

Immersa in questi pensieri,non si accorse che il ragazzo le era ormai accanto.

Sobbalzò quando senti il suo alito sfiorarle il collo.

'Che c'è Granger,ti faccio paura?'

'No..no..non ti avevo visto arrivare.'

I due si guardarono per ore,o forse erano solo pochi secondi.

Alla fine,lui parlò. 'Stai meglio?'

'Non stavo male neppure prima.'  Hermione sorrise,ripensando al tono sprezzante che aveva usato il serpeverde quando lei l'aveva soccorso.

E incredibilmente,anche Draco sorrise.

Si guardarono di nuovo e poi proseguirono in silenzio.Ma non un silenzio teso,lugubre,come quello che aveva regnato fino a quel momento.Era un silenzio ricco di emozioni.Un silenzio in cui tutte e due avrebbero voluto dire tante cose,ma non avevano il coraggio. E allora rimasero zitti.Perchè quello che non si può dire a parole lo si dice con il silenzio.Smettiamola di credere che chi non parla non ha nulla da dire.Chi non parla non ha ancora trovato qualcuno che voglia ascoltare.

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Capitolo 6
*** -tra conversazioni improbabili e gesti inaspettati- ***


Draco,nonostante le distrazioni che quell'orribile sapientona procurava,non aveva smesso di pensare al marchio nero.E ai suoi genitori.E alla missione che gli era stata affidata.

Non poteva farlo.Non poteva. Uccidere Silente,il più grande mago di tutti i tempi?Forse più grande anche di Lord Voldemort? Lui,un ragazzino di 16 anni,doveva uccidere Albus Silente.

Ne era terrorizzato.Da quando gli era stata riferita la notizia era come se non esistesse.Non parlava,non mangiava,non dormiva.Praticamente non viveva. 

La vita era qualcosa per maghi normali.Lui non era normale.Lui era un mangiamorte.Lui doveva eseguire gli ordini del signore Oscuro.E se dovevi seguire gli ordini del signore oscuro a 16 anni,pena la morte dei tuoi genitori,non ti potevi permettere di vivere.

 

 

 

I giorni passavano veloci.

Hermione si rese presto conto che la parte della giornata che preferiva di più era la sera.Niente schiamazzi,niente preoccupazioni,niente fretta,ma soprattutto niente Ron e il suo gruppetto di ragazze.

Semplicemente lei.

Lei e Draco.

Com'è che lo chiamava anche per nome adesso?

Non lo sapeva.Sapeva solo che ogni mattina si alzava con il pensiero della ronda notturna,e la sera andava a letto pensando a quella del giorno dopo.

Che poi loro due non parlavano.Semplicemente camminavano in silenzio.

Ma Hermione si sentiva stranamente al sicuro.Chi l'avrebbe mai detto?Al sicuro con Draco Malfoy?

Finalmente,dopo sei anni di continue provocazioni,lui aveva smesso di insultarla.

Quando si incrociavano nei corridoi non si guardavano neppure.Avevano raggiunto una specie di patto che prevedeva il silenzio assoluto.

Poi,una sera,ebbero la loro prima conversazione.

Erano circa le dieci,ed era già una mezz'oretta che camminavano in silenzio.

Lui,il volto magro,gli zigomi incavati,due profondi solchi blu sotto gli occhi.Guardava fisso nel vuoto con un'espressione che Hermione non riusciva a decifrare.Poteva essere paura?Si,assolutamente.E poi c'era qualcos'altro.

Rassegnazione,forse?La Grifondoro lo scrutò attentamente.

'Che c'è,Granger?'

'Oh,no,niente.Io....io mi chiedevo semplicemente cosa avessi in questo periodo.' Hermione sputò fuori la frase tutta d'un colpo,veloce,insicura.

'Non sono affari tuoi.'

'Hai ragione,scusa.' Abbassò il capo,afflitta.

Qualcosa nel viso del giovane sembrò cambiare.La osservò a lungo,fece passare qualche minuto,e poi concluse:'E' una cosa segreta.'

La ragazza alzò gli occhi. 'La sai solo te?'

Silenzio.

'Non proprio.'

'Ma è..pericolosa?' Hermione continuò,incerta.

'Si.Si,diciamo di si.' Lo disse amaramente,con una smorfia di paura dipinta sul viso.

'Secondo me ce la fai.'

Lo disse candidamente,Hermione Granger,lo disse con una purezza che Draco non aveva mai sentito.Lo disse perchè voleva farlo stare meglio,lo disse perchè credeva veramente che lui ce l'avrebbe fatta.Non sapeva cosa doveva fare,ma credeva in lui.

 

Draco,nel letto,continuava a ripensare alla conversazione che aveva avuto con la ragazza.

Lei era così tremendamente semplice,pura.

Gli aveva chiesto scusa.E poi gli aveva detto che ce l'avrebbe fatta.

A questo serve,insultare una grifondoro per sei anni di fila?A sentirsi dire che ce l'avrebbe fatta?

Che ragazza,pensò Draco.

Era strano da pensare,ma la invidiava.Candida,ingenua ma tremendamente intelligente,coraggiosa,ottimista.

Invece era tutto il contrario.Pensava che nell'ufficio di Silente sarebbe successo il peggio,pensava di scappare e andare via per sempre.

Lui non era come lei.

 

 

'Hai paura?' 

Così inaugurò la conversazione Hermione Granger la sera dopo,seria ma allo stesso tempo serena.

Certo che aveva paura.Doveva uccidere Silente o Voldemort avrebbe ucciso i suoi genitori.Era terrorizzato.

'No.'

'Questa è una cosa positiva.Se riesci a mantenere la calma mentre fai qualcosa la bacchetta risponde meglio ai tuoi comandi.Ho letto sul libro di-'

'Sta zitta,Granger.Nessuno ti ha chiesto niente.'

'Scusami.' Per la seconda volta,lei gli aveva chiesto scusa.E lui non riusciva a sopportarlo.Non era lei a doversi scusare.

'Anche se ho il controllo sulla mia bacchetta,l'impresa sarà impossibile comunque.'

'Ma se è impossibile,perchè la devi fare?' La ragazza lo osservava,curiosa.

'Sono costretto.' perchè le stava dicendo queste cose,perchè?Non ci aveva mai parlato in sei anni,e adesso le stava raccontando i suoi problemi.Era per caso impazzito?No,era semplicemente solo.E aveva un bisogno disperato di parlare con qualcuno.Di trovare un appiglio.

'Non puoi ribellarti?'

Draco si lasciò sfuggire una risata amara e lanciò un'occhiata alla ragazza.Ribellarsi a Lord Voldemort?Come minimo sarebbe stato la cena di Nagini.

'E' ovvio che non puoi ribellarti.Scusa,è stata una domanda stupida.'

Scusa.

Di nuovo.

'Draco..'

Era la prima volta che lo chiamava Draco.

'Cosa c'è?'

'Come stai?'

'Bene.'

'No,intendo sul serio.Come stai veramente?'

 Draco la guardò.E fu come se la vedesse per la prima volta.La guardò e pensò che aveva sbagliato tutto,fin dall'inizio,che lei era speciale,che lei era una ragazza per cui lottare,una ragazza con un futuro,una ragazza che ce l'avrebbe fatta.Una ragazza che gli aveva chiesto come stava.Ma non glielo aveva chiesto come faceva Pansy quando si strusciava contro di lui nella sala comune dei serpeverde,o come glielo chiedevano Tiger e Goyle quando lo affiancavano nei corridoi o come..Draco sentì come un pugnale che si conficcava nello stomaco. O come suo padre.Neanche suo padre gli aveva mai chiesto come stava come lo stava facendo adesso la Granger.Interessandosi veramente,preoccupandosi.

'Così.'

La ragazza lo guardò.Lui la guardò.Si guardarono per un tempo che sembrò infinito.Si persero l'uno negli occhi dell'altra.Per qualche secondo al mondo non ci furono che loro due.

E poi si voltarono le spalle,rossi in viso,avviandosi ciascuno verso il proprio dormitorio.

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Capitolo 7
*** -tra succo di zucca e sincerità improvvise- ***


'Herm,lo mangi il pollo?'

'Cosa?Il pollo?Oh,si,grazie Harry.' 

'Figurati.In questo periodo sei così distratta che mangeresti anche il calzino di Dobby.'

'Ha ragione Harry.Che hai in questo periodo,Hermione?' Ronald ammiccò a una corvonero del secondo anno e si girò verso l'amica.

'Ronald Weasley,pensavo fossi troppo occupato a cercare di far colpo su qualunque essere vivente e non di Hogwarts per pensare a me.' Ribattè la Grifondoro irritata.

'Non è colpa mia se piaccio alle ragazze.Dovresti provarci anche tu,probabilmente per te non sarà facile come per me ma-'

Herimone non gli lasciò finire la frase.

'RONALD WEASLEY,SEI UN EMERITO IDIOTA.NON HO INTENZIONE DI ABBASSARMI AI TUOI LIVELLI,MI FAI SCHIFO,SCHIFO!' La Grifondoro,in uno scatto d'ira,prese il bicchiere di succo di zucca appoggiato sul tavolo e glielo rovesciò in testa.

Noncurante del fatto che mezza sala grande la guardava basita,si alzò di scatto e marciò verso la porta.

Non si accorse che stava piangendo.E non si accorse neppure che,se si fosse girata,avrebbe visto che dal tavolo dei serpverde qualcuno si era alzato.

L'unica cosa che fece fu correre fuori dal castello e sedersi sulle sponde del lago nero,la testa tra le mani,i capelli che le scendevano scompigliati lungo il viso.

E così la Granger sa anche difendersi da sola,eh?' Draco Malfoy era in piedi vicino alla ragazza,un'aria di scherno dipinta sul viso.

'Lo odio.'

'Lo odi quanto odi me?' Un'espressione sarcastica comparve sul viso del ragazzo.

'Io non ti odio.' Era una ragazza che diceva le cose come stavano,Hermione Granger.Orgogliosa fino in fondo,ma mai bugiarda.Se pensava una cosa,la diceva.E in quel momento stava pensando che lei non odiava Draco Malfoy.

'Si che mi odi.'  Quasi cercava di convicerla,adesso.Non riusciva ad accettare che una persona che aveva insultato per anni adesso dicesse che non lo odiava.Lui non se lo meritava.

'Ti ho odiato.Tu mi hai odiato.Ma adesso non ci odiamo più.'

Draco deglutì rumorosamente.

'Chi l'ha detto che non ti odio,Granger?' Cercò di sembrare il più cattivo possibile,ma nonostante tutto la ragazza sorrise.

'Tu.'

'Io non ho mai detto niente.'

'Ma i tuoi occhi si.' La Grifondoro si alzò,lo guardò un attimo e poi si allontanò verso il castello,lasciandolo solo.

Draco non rispose.Aveva ragione lei,un'altra volta.

 

 

Quando Hermione Granger entrò nella sala comune dei Grifondoro,quel pomeriggio,si sentì osservata come non mai.

Alcuni studenti più piccoli la indicavano bisbigliando,e i suoi amici la guardavano interdetti,quasi imbarazzati.

Ron,semplicemente,si alzò e se ne andò.

La ragazza abbassò la testa,rossa in viso,poi si girò e corse verso i dormitori.Voleva semplicemente stare da sola,sul letto,a imbottire il cuscino di lacrime.Sempre che ce ne stessero ancora.

'Herm..' Ginny si sedette sul bordo del letto e la abbracciò.

'Non volevo farlo..ti giuro che non volevo.' 

'Ti capisco.Mio fratello esagera,a volte.Avrei reagito nello stesso modo.'

'Ginny,è il mio migliore amico!Ho versato un bicchiere di succo di zucca in testa al mio migliore amico dopo avergli urlato che era un idiota!E come se non bastasse,tutta Hogwarts mi ha visto.'

'E' il tuo migliore amico ma anche qualcosa di più.E lui è così stupido da non capirlo.Io gli avrei versato un intero barile,altro che un bicchiere.'

Hermione si lasciò sfuggire una risata.

 

Fu la stessa risata che fece Draco Malfoy quando la sera dopo si incontrarono per la ronda notturna.

'Cosa vuoi,Malfoy?'

'Tutta la scuola parla della tua scenata al rosso.Questa mattina ho sentito due tassorosso del primo anno mentre dicevano che all'inizio sarebbero voluti stare in grifondoro,ma quando hanno assistito alla scena in Sala Grande hanno cambiato idea.'

'Oh,lasciamo perdere.Menomale che ho ancora Harry.'

'Lo sfregiato?State insieme?' 

'No,è solo un amico.'

Draco non riuscì a capacitarsi dell'immenso senso di sollievo che lo pervase quando la Granger lo disse.

'Malfoy..?'

'Cosa c'è?'

'Mi dici qualcosa di te?Poi io ti dico qualcosa di me.'

'Ancora con questi giochi da bambini,Granger?'

'Non è da bambini.' Lo disse con una tale fermezza che Draco preferì non infierire.

'Allora inizia te.'

'Va bene.Allora,fammici pensare.' La Grifondoro si perse un attimo con lo sguardo nel vuoto,e poi parlò.'Le due cose che mi terrorizzano di più sono il buio e volare su una scopa.'

Draco la guardò.

'Non hai paura che lo vada dire a tutta la scuola,cosicchè la gente parlerà solo della Grifondoro che si caga sotto quando si spegne la luce?'

Hermione non rise.Sembrò non averlo neanche sentito.

Ma poi si girò,lo guardò dritto negli occhi e sussurrò:'No,perchè io mi fido di te.'

Draco si immobilizzò.Lei si fidava di lui.Si fidava di un assassino,di un mangiamorte.Lei,Hermione Granger,si fidava del serpeverde che l'aveva derisa per sei anni.

'Tu sei pazza completa,Granger.'

'Forse.' La ragazza fece una smorfia e scoppiò a ridere.'Ora tocca a te,però,'

'Perchè dovrei?'

'Tu non ti fidi di me.' 

'Non ti conosco.'

'Non è vero.'

'Non mi posso fidare di nessuno in questo periodo.'

Hermione lo guardò fisso.Si buttò a capofitto dentro le onde che si increspavano dentro i suoi occhi.

Poi parlò.

'Non ti vuoi fidare di nessuno,è diverso.'

Fece per allontanarsi verso la torre dei Grifondoro,ma lui la fermò.

'Granger.'

'Si?'

'Sei cambiata.'

Questa volta fu lui ad andarsene.

Mentre camminava non riusciva a capacitarsi di quello che era successo.Che fine aveva fatto il vero Draco Malfoy?Quello dalla corazza ermetica,quello con la battuta cattiva sempre pronta,quello che non pensava ad altro se non a prendere in giro Potter e i suoi amichetti.

Se n'era andato,insieme alla sua infanzia,insieme alla sua libertà,insieme alla sua vita.

Adesso c'era solo lui,un Malfoy nuovo,appena nato,un Malfoy con la pelle scoperta e gli occhi impauriti,un Malfoy che si faceva mettere i piedi in testa da Hermione Granger,un Malfoy che INVIDIAVA Hermione Granger. 

 

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Capitolo 8
*** 'Sai,non sei così male.' ***


Era passato un mese.

Un mese da quando Malfoy si era rassegnato al fatto che ormai le passeggiate serali con la Granger fossero una cosa vitale per lui.Non la Granger stessa,lui poteva benissimo farne a meno,ma le cose che lei gli diceva.Come lo rassicurava quando vedeva che lui aveva il viso più preoccupato del solito,come lo calmava quando vedeva i suoi occhi fremere per l'agitazione.

Draco,dal canto suo,stava zitto.A volte faceva delle osservazioni,ma non si era mai interessato alle questioni della ragazza.

Spesso,quando la vedeva con le lacrime agli occhi vicino al Weasley,sentiva come se dovesse fare qualcosa.E allora lanciava le sue solite frecciatine al rosso,e si sentiva meglio quando vedeva che sul viso della ragazza compariva un sorriso tirato.

Non l'avrebbe mai ammesso,ma non sopportava vederla soffrire.Lui era il primo a risponderle male,ma quando lo faceva qualcun altro Draco si sentiva in dovere di fare qualcosa.

Una sera poi,esattamente 34 giorni dopo che lui le aveva detto che era cambiata,Hermione,senza saperlo,scalfì per la prima volta la corteccia del ragazzo.

'Ehi,Malfoy..'

'Dimmi.'

'Grazie per oggi..con Ron,intendo.Non ha più osato guardare una ragazza per tutto il giorno.'

'Oh.Bhe,io mica l'ho fatto per te,Granger.L'ho fatto solo perchè quel ragazzo è patetico.'

'Invece l'hai fatto per me.Lo so.' Hermione lo guardò,con una sicurezza nella voce che Draco non le aveva mai sentito prima.

'Chi te lo dice?Io non ti sopporto,Granger.'

'Non è vero.'

'Si che è vero.'

Hermione parve non sentirlo.

'Sai,Malfoy.Non sei così male.'

'Tu dici?' Draco la guardò,sarcastico.

'Si.Sei meglio di Ron,comunque.'

Lo disse con una risata amara,e solo dopo un po' Draco si accorse che una lacrima solitaria le attraversava la guancia.

'Che hai,Granger?'

'Non so.'

'Non sai?'

'Non so spiegare.Piango per dolori accumulati e pianti trattenuti e poi scoppio,butto fuori tutto insieme,sempre.'

'Ne..ne vuoi parlare?' Draco lo buttò fuori tutto d'un fiato.Lo disse in maniera brusca,sbrigativa.Ma lo disse.

Lei lo guardò,sorpresa. 'No,grazie,me la sono sempre cavata da sola.Passerà.Anche stavolta passerà.'

Draco non sapeva cosa rispondere.Si aspettava...Non lo sapeva neppure lui cosa si aspettava.

Ma non che facesse così,di sicuro.

Arrivarono alla torre di grifondoro in silenzio,ma quando lei si girò per andarsene lui parlò.

'Sai,Granger..Neanche tu sei così male.Nel senso che se dovessi scegliere chi uccidere tra te e il gatto di Gazza forse,e dico forse,sceglierei il gatto.'

Mentre parlava,l'idea di perderla per davvero lo assalì di colpo e si rese conto che non voleva assolutamente che morisse.Non voleva perdere la mezzosangue.

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