Daisy stava tornando a casa, il primo
giorno era finito. Le
era piaciuta la scuola e tante ragazze erano state carine con lei, come
al
solito ci aveva messo un po’ a socializzare, ma sulla rubrica
del telefono era
riuscita ad aggiudicarsi un paio di numeri in più
appartenenti ad alcune delle
sue nuove compagne. In fondo era contenta, ma si sentiva un
po’ a disagio nella
nuova città dove tutti si conoscevano da così
tanto tempo…
Aprì la porta di casa con
un po’ di fatica, alcuni scatoloni
rimasti dal trasloco intralciavano il corridoio.
« Ciao mammaaa! »
la voce della ragazza invase il piccolo
appartamento.
« Daisy, amore mio! Allora
com’è andata?
» un sorriso smagliante si stampò sul
volto
della madre, che corse incontro alla figlia stringendola in un caloroso
abbraccio.
«Tutto bene mamma,
è carina la scuola » la madre capì
subito
che qualcosa nella voce di Daisy non andava, le sembrava scossa.
Daisy corse al piano di sopra e dopo
aver buttato lo zaino
sul letto accese il mac. Prima mise il suo cd preferito nello stereo,
la voce
di Justin la rassicurò di gran lunga. Si sentiva triste,
certo qualche amica se
l’era fatta, ma la ragazza era costantemente invasa da un
sentimento di
insicurezza. Justin
era l’unico in grado
di farla sentire meglio, la faceva sentire apprezzata grazie a delle
semplici
canzoni. Il rumore della pioggia venne sopraffatto dalle dolci parole
di
Believe, e mentre Daisy aspettava che il computer caricasse
svuotò la cartella.
Tolse il diario, dirigendosi alla scrivania. Durante il piccolo
tragitto tra
il letto e il pc la ragazza inciampò in Minù la
sua piccola gattina, la quale
fece trasparire la sua seccatura con un leggero miagolio.
Aprì la piccola Comix e
cadde fuori un bigliettino
stropicciato. Sopra una scrittura tondeggiante componeva una piccola
frase
scritta velocemente, e sottostante una cifra numerica chiudeva il
messaggio.
« Hei piccola, questo
è il mio numero, scrivimi. Z x »
Come aveva fatto a mettere quel
bigliettino nel suo diario? Una
vibrazione dal letto attirò l’attenzione di Daisy,
che prese così il telefono e
lesse il messaggino da parte di Laura, una sua compagna
dell’ora di chimica.
Laura: « Ciao Daisy,
stasera c’è una festa nella discoteca
vicino alla scuola vuoi venire con noi? »
Cavolo, Daisy amava andare a ballare.
Non tanto per andare
ad ubriacarsi, oppure per farsi mille tipi, lei amava sentire la musica
nel
sangue e lasciarsi trasportare da essa in un mondo diverso. Solamente
in quel
momento si sentiva sé stessa, si sentiva a suo agio. Da
piccola faceva danza
classica, anche se si sentiva troppo pressata, come soffocata.
Così verso i
dieci anni aveva incominciato danza moderna, anche se con il trasloco e
tutto
aveva dovuto dire addio anche a quella passione.
Daisy: « Certo Laura, mi
piacerebbe un sacco. 9:30 fuori da
scuola? Un bacio x »
Laura: « Perfetto, ci
vediamo dopo J »
Ora doveva pensare cosa mettersi. Dopo aver frugato per un
lasso di tempo
infinito nell’armadio, ritrovò nello specchio il
riflesso di una ragazza con un
abitino nero senza spalline e ai piedi un paio di converse nere basse.
Indossava la sua solita medaglietta con i nomi delle sue migliori
amiche di
Londra, un piccolo modo per averle sempre con sé, e gli
orecchini di tiffany, i
lunghissimi capelli biondi le andavano a coprire la schiena e i suoi
occhioni
castani erano messi in risalto da un filo di matita nera. Era
bellissima, e
forse la cosa che la rendeva più bella era il fatto che lei
non si sentiva così
bella. Dopo aver staccato l’iphone dal caricatore
uscì dalla stanza, salutò la
madre e si incamminò verso la scuola. Prese dalla borsa le
cuffiette e premette
play. Be alright riempì il suo mondo sovrastando il
frastuono cittadino.
Appena fuori da scuola scorse Laura e
altre ragazze del
corso di chimica di cui non ricordava il nome. La accolsero con
entusiasmo,
erano tutte davvero belle e come al solito Daisy si sentiva fuori
posto, si
sentiva il brutto anatroccolo.
Il locale era distante qualche metro
dalla scuola, così
percorsero il piccolo tragitto a piedi. Aveva cessato di piovere, anche
se il
cielo era ancora grigio e alcune nuvole non promettevano di certo un
miglioramento atmosferico. Appena giunsero fuori dalla discoteca
scorsero
tantissimi ragazzi, alcuni volti erano familiari a Daisy probabilmente
la
maggior parte di essi frequentavano la sua stessa scuola.
Una volta entrate la musica a palla
riempì le loro orecchie,
e Daisy potè dire addio a qualsiasi ipotetica conversazione
con le sue nuove
amiche. Andarono al centro della pista e iniziarono a ballare, o
perlopiù a
ridere.
A un tratto Daisy si sentì
tirare e venne allontanata in
pochi secondi dal gruppetto, non era riuscita a vedere in viso il suo
‘rapitore’ ma il cappellino obey non lasciava
grande spazio all’immaginazione.
« Hei piccola »
la sua voce roca la accarezzò come una
piccola piuma. « Immaginavo che non mi avresti scritto, ho
fatto male a darti
io il mio numero. »
La scrutò con i suoi
grandi occhioni, in attesa di una
risposta da parte della ragazza, risposta che non arrivò.
« Quindi, credo che dovrai
darmi il tuo numero. Mmm vediamo
il telefono lo tieni in questa tasca? Uhmm eccolo, perfetto »
Daisy era paralizzata, non riusciva a
parlare mentre
assisteva impotente alla scena. Perché le aveva preso il suo
telefono? Ma
soprattutto perché lei rimaneva lì ferma senza
fare niente?
Zayn digitò velocemente il
proprio numero sull’iphone della ragazza,
e dopo essersi salvato con un cuore alla fine del suo nome alquanto
inadeguato,
ridigitò il contatto chiamandolo. Tirò fuori
dalla sua tasca il proprio
telefono sorridendo compiaciuto.
Intanto, nonostante fossero in un
corridoio ben troppo
nascosto, si sentiva la musica proveniente dal locale. Zayn porse a
Daisy di
nuovo il telefono, e guardò a lungo la ragazza negli occhi.
« Sai, hai degli occhi
bellissimi » le disse, e un leggero
sorriso curvò le sue labbra.
« Sai, io non volevo che tu
avessi il mio numero »
« Beh, sai molti di noi non
vogliono molte cose, per esempio
io non sopporto il fatto che tu non sia mia » e
così le appoggò le mani
sui suoi fianchi,
la costrinse contro il
muro del piccolo vicolo e la baciò. Lei si staccò
subito dalle sue labbra,
lasciandogli un rumoroso schiaffo sulla guancia.
« Ora, non potrai
più scappare da me perché
comunque sarò sempre sulle tue labbra. Sai, direi che la
situazione mi piace
molto di più così »
Daisy corse verso l’uscita
del locale, il cuore a mille e le
lacrime che gli rigavano il viso.
Non se lo sarebbe mai aspettato
così il suo primo bacio.
Ciao lettori del mio
cuoricino, scusate ma è da davvero tantoooo che non aggiorno
la storiaa :(
Per farmi perdonare ho
cercato di fare il capitolo un po' più lungo!
Spero vi piaccia, ah e
avete sentito di perrie e zayn? che ne pensate?
un bacio x
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