Aether: Future of Despair

di The Exalt
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Al rintocco della campana di mezzanotte, l'umanità conobbe l'inizio della fine. Parte 1 ***
Capitolo 2: *** Al rintocco della campana di mezzanotte, l'umanità conobbe l'inizio della fine. Parte 2 ***
Capitolo 3: *** Fiamme Infernali ***



Capitolo 1
*** Al rintocco della campana di mezzanotte, l'umanità conobbe l'inizio della fine. Parte 1 ***


Aether: Future of despair

Quanto sareste disposti a perdere per salvare una vita?”
 

Capitolo 1: Al rintocco della campana di mezzanotte, l'umanità conobbe l'inizio della fine. Parte 1

 

Il suono della campana risuonava limpido nella notte, mentre il vento accarezzava i vecchi suoli fertili del di Ylisstol, ormai distrutti dal fuoco e coperti di fuliggine.
Ylisstol era caduta, i villaggi circostanti erano stati rasi al suolo, le persone erano state brutalmente assassinate... uomini, donne, bambini, anziani... l'orda di Risorti non aveva risparmiato nessuno, tranne pochi superstiti, che si erano miracolosamente salvati da quell'inferno, ma che privi di averi e familiari parevano essere stati abbandonati da ogni speranza.
Le fiamme della disperazione erano giunte anche nel centro del grande regno, divorando tutto meno che il campanile e il campo medico, difeso strenuamente dai migliori soldati e generali in circolazione.
Il palazzo reale, un tempo sede di magnifici banchetti e grandi ricevimenti era stato ridotto ad un cumulo di macerie.
Lucina si avvicinò titubante ai resti della sua vecchia abitazione, ma naturalmente nessun segno di Frederick e Lissa, mentre la luce lunare illuminava il pallido viso della ragazza, facendo risplendere le lacrime che le rigavano gli occhi mentre un vento freddo le faceva irrigidire i muscoli.
Forse aveva veramente sbagliato, non avrebbe mai dovuto lasciare Frederick e sua zia Lissa contro i Risorti, aveva abbandonato il suo popolo e...la sua famiglia, anche se proprio quest'ultima le aveva chiesto di salvarsi. Ma a che scopo? Suo padre, la persona più forte che conoscesse era stato spazzato via dalla potenza distruttiva di Grima, il Drago Maligno e sovrano dell'oscurità. Non era giusto che delle persone innocenti pagassero con la vita la follia dei Leali a Grima. Non era nemmeno giusto che i cittadini e gli eroi che aveva conosciuto, che aveva ammirato per la loro caparbietà, per la voglia di ricominciare, per l'immenso coraggio diventassero Risorti, meri burattini destinati ad eliminare anche le persone a cui avevano voluto bene. Non poteva sopportare niente di tutto ciò.
Dopo poco, un grido disperato della ragazza fendette subito il silenzio della città fantasma, la Falchion, una spada sacra passata nel casato reale di Ylisse di generazione in generazione, cadde a terra emettendo un rumore secco, poi Lucina si portò le mani tremanti davanti agli occhi emettendo un lungo gemito ricordando i fatali momenti in cui aveva perso tutto ciò che aveva.

 

Le fioche luci delle torce illuminavano a stento le piccole strade di Ylisstol, frequentate al momento solo dalle guardie del possente steccato di legno che circondava il regno e che serviva a proteggere il regno dalle ondate dei Risorti.
Solo nella piazza centrale le persone erano riunite in gran quantità per vendere le proprie merci prima che il loro valore diminuisse.
Quella notte l'atmosfera era comunque inquieta, lo si poteva vedere dallo sguardo preoccupato e impaziente dei molti soldati che, insolitamente, non avevano ancora accolto la consueta visita dei risorti.
Suonò la campana di mezzanotte, con i soliti dodici rintocchi armoniosi, che rappresentavano dodici dei guerrieri che erano morti valorosamente:
Il primo era Chrom, ex sovrano dell' Ylisse, che si credeva essere stato ucciso da uno dei suoi più cari compagni.
La seconda era  Sumia, moglie di Chrom, che, fino alla fine, aveva onorato il nome dei cavalieri pegaso insieme alla famosa Cordelia.
Il terzo era Vaike, rimasto uscciso mentre tentava di salvare il suo villaggio natale.
La terza era Miriel, che era rimasta uccisa mentre tentava di fermare un'ondata di Risorti.
La quarta era Maribelle, che pur a costo di salvare il suo borgo, si era esposta ai dardi nemici.
Il quinto era Ricken, che pur essendo un bambino aveva reso onore alla classe dei maghi.
La sesta era Sully, eroina entrata nelle leggende per aver fatto di tutto per salvare la sua famiglia ed i suoi concittadini.
Il settimo invece era Stahl, che oltre a combattere contro i Risorti, si era impegnato nel cercare cure contro le malattie.
L'ottavo era Libra, che aveva fatto di tutto pur di salvare un gruppo di orfani.
Il nono era Donnel, un contadino entrato nella storia per il suo talento.
La decima invece era Palne, una Taguel che aveva dimostrato che due razze, seppur diverse, possono vivere insieme.
L'undicesima era invece Emmeryn, la sorella di Chrom, che fondava il suo regno sulla pace e l'armonia.
La dodicesima rappresentava invece Daraen, uno stratega misterioso, che aveva dato molto prestigio all'Ylisse.


Subito dopo, una voce urlò nella notte “ Ehi... Sono Pegasi...! I cavalieri Pegaso sono arrivati!”
Passato un momento di incredulità, immediatamente le guardie e le sentinelle furono prese dall'euforia dato che l'arrivo dei Cavalieri Pegaso significava che spedizione era andata a buon fine e la fonte principale al confine coi Regna Ferox era stata liberata dai Leali a Grima.
La notizia fece velocemente il giro della città e, sfoggiando un sorriso trionfante, Lucina accorse subito dato che tutto ciò comportava anche il ritorno a casa di sua sorella Cynthia, che aveva indubbiamente ereditato il talento e la premurosità dei genitori, i vecchi sovrani di Ylisse.
La ragazza dai brillanti capelli blu tenne il binocolo con mani strette, mentre cercava di scrutare la figura di sua sorella nel buio della notte. Ma i suoi occhi cerulei si spalancarono e la ragazza lasciò cadere subito il binocolo.
Non aveva visto la dolce figura della sorella a capo del gruppo, ma bensì ai suoi occhi era apparsa un Cavaliere Arcano. Quest'ultima era una bella donna dalla pelle scura e i capelli bianchi come la neve. Le sue curve erano a dir poco perfette, messe soprattutto in risalto da un completo nero, dall'aspetto insolito, composto anche da piume di Pegaso nero. Le labbra carnose di colore quasi bianco brillavano alla luce lunare, e i tatuaggi conferivano un aspetto misterioso alla donna. Era Aversa.
Lucina urlò, interrompendo bruscamente i festeggiamenti degli alleati, che la guardarono con incredulità, mentre questa ordinava a tutti di andare ai posti di combattimento.
Si fece avanti un Cavaliere, muovendo faticosamente la pesante corazza, andando verso la principessa d' Ylisse, e chiedendole timidamente “ Mia signora... io... io e miei alleati vorremmo chiederle da cosa-” ma l'uomo venne subito interrotto dalla risposta della ragazza che prontamente urlò seccata  “ Da cosa vorremmo difenderci? Osserva tu stesso!” Lucina a quel punto indicò un Cavaliere Pegaso dal volto ormai sfigurato e gli occhi rossi cremisi. Dalla pelle cadaverica usciva una specie di coltre violacea, che la rendeva ancora più inquietante.
I soldati finalemnte capirono, e, a quel punto, iniziò la vera fine per gli Ylissiani.
Le urla spaventate dei soldati e il caos regnavano incontrastati nella fazione Ylissiana, i Risorti per la prima volta stavano usando dei Pegasi, animali tanto magnifici quanto portatori di sventure, capitanati da un'abile comandante, accecata dal desiderio di supremazia.
Si udì una violenta esplosione, causata dai Valflame nemici, unita ai sibili delle aste scagliate da una moltitudine di Cavalieri Pegaso e quelli di un mare di frecce scagliate invece da Cecchini al di là della collina.
Una moltitudine di soldati Ylissiani difendevano coraggiosamente la città dalle magie di fuco e di tuono, ma vennero subito schiacciati dalla potenza dei nemici.
Ben presto però le urla di dolore e disperazione  avevano coperto ogni suono, e poiché nel disordine generale Lucina non potva vederla, Aversa si avvicinò furtivamente alla principessa, lanciandole una magia Thoron, che tagliò subito l'aria a metà, colpendo la principessa e facendola cadere inerme a terra.

Il Cavaliere Arcano allora disse divertita “ Ammirevole... Hai usato Egida prima che me ne potessi accorgere...! Quel Thoron avrebbe dovuto uccidermi.”
La ragazza quindi si alzò, recuperò la Falchion caduta a terra, puntandola con decisione contro la donna, che però schioccando le dita, richiamò altri tre Cavalieri Arcani, le quali circondarono Lucina senza poterle dare via di scampo.
Come poteva uscire da quella situazione? Attaccare una dei Cavalieri sarebbe stato controproducente, e la sua abilità Ultradifesa non avrebbe potuto salvarla da quelle temibili lance d'argento.
A quel punto, Aversa diede il segnale ai tre Cavalieri Arcani che si avviarono velocemente verso la ragazza, ma proprio quando sembrava finita e le lance dei nemici erano sul punto di infliggere un colpo mortale alla gola della principessa, una voce chiara e determinata urlò “ Soccorso!” Facendo comparire un cerchio magico sotto i piedi di Lucina, che si teletrasportò lontano dai Risorti, nel palazzo reale.

Aversa sbuffò nervosamente, la figlia di Chrom era una preda troppo succulenta per non portarla al suo dio Grima.
E se la donna fosse riuscita a portare dalla sua parte il dio Grima, forse Valldar l'avrebbe riconosciuta finalmente come figlia, non come una inutile serva. Perciò quella partì verso il palazzo reale per riscattare la sua giovane preda e perché no, per uccidere anche la guida del popolo Ylissiano, l'Eletta. Ed era intenzionata a vincere quella battaglia.

Commenti Autore:
Ok... lentamente... ricapitoliamo tutto ciò che ho fatto...
Beh, esatto come avete potuto intuire questa è una Long Fiction di Fire Emblem: Awakening.
Si svolge nel futuro apocalittico di Lucina e degli altri personaggi dal futuro.
Ci saranno alcuni cambiamenti (anche sostanziali) riguardo a cosa è successo nel gioco (Per questo c'è l'avvertimento “What if...” ma cercherò di mantenere intatto lo stile dell'ambiente di gioco, oltre che il carisma dei personaggi,cercherò quindi di fare personaggi più IC possibile e, in varie occasioni, ho intenzione di affiancare al mondo apocalittico che farà da scenario a questa vicenda una piccola dose di ironia, presente anche nel gioco.)
Questa Fan Fiction nasce principalmente dal mio desiderio di scrivere qualcosa di diverso dal solito e non le solite one-shot romantiche.
Ah e in questo mio racconto avranno un ruolo importante anche OC, collegati strettamente con i protagonisti del gioco originale. (inoltre sappiate che Daraen corrisponde al proprio avatar di Fire Emblem, in questa storia a quello maschile)
Riguardo alla cadenza con cui verranno postati capitoli... beh, non aspettatevi un capitolo al giorno, dato che ho altre fan fiction in cantiere...! ^^”
Infine, riguardo le frasi di inizio capitolo (quelle sotto al titolo per intenderci) anche se potranno non avere molto in comune con il capitolo in sé, saranno frasi/pensieri/domande ricorrenti all'interno della storia... oltre a nascondere un piccolo segreto.
Bon, detto questo spero di avervi incuriositi e se la storia non vi è piaciuta/l'avete trovata rivoltante/ci sono troppi errori, inviatemi pure una recensione neutra o critica, non mi offendo, anzi!

Al prossimo capitolo!

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Capitolo 2
*** Al rintocco della campana di mezzanotte, l'umanità conobbe l'inizio della fine. Parte 2 ***


Aether: Future of Despair
"Un solo destino per chi non vince."
 
Capitolo 1: Al rintocco della campana di mezzanotte, l'umanità conobbe l'inizio della fine. Parte 1
 
Un Pegaso nero sfrecciava elegantemente per il buio cielo dell'Ylisse, lasciando dietro a se una scia di piume nere che danzavano indisturbate nell'aria, per poi cadere al suolo con grazia.
Aversa detestava le prede difficili. Perché provare a scappare quando la morte è inevitabile? 
Non riusciva proprio a capirlo, non avrebe mai voluto neanche capirlo.  Non aveva bisogno di pensare come loro, lei era una prescelta, una Leale a Grima, una delle poche persone che avrebbero avuto l'onore di essere risparmiate da quell'inferno, una delle poche che non sarebbe diventata un Risorto, quella sottosecie di marionetta senza vita, che non fa altro che obbidire al suo padrone, compiendo tutto il necessario per appagarlo.
Risorti, se non altro le obbedivano, anche se non ne capiva il motivo.
La prima volta che li vide, quando era solo una bambina, li temeva. Temeva che potessero farle del male, temeva che sarebbe potuta diventare come loro, ma forse aveva paura del loro essere anche adesso, un timore che si avvicina più ad un provare pietà, pur non trattandosi della paura di perdere la propria coscienza, il proprio aspetto o le proprie abilità... non voleva diventare una schiava, non voleva perdere la libertà come loro.
 
 
"Blocca le uscite a Est, a Sud e ad Ovest. Usciremo da quelle a Nord." Disse una donna camminando nervosamente nella sala in cui si trovava.
Davanti a lei c'era un uomo, era molto alto e indossava una possente armatura celeste.
I suoi occhi erano neri come la pece, mentre i capelli erano di un colore più chiaro e tendendente al castano.
"Mia signora" Si rivolse alla donna "Mi duole comunicarle che l'uscita a Nord è stata già presa dall'armata nemica, lo stesso vale per quelle a Sud e ad Est."
"Frederick, smettila di chiamarmi 'mia signora', comunque... non possiamo evaquare l'edificio da ovest?" chiese la donna toccando nervosamente una delle sue ciocche biondissime e costantemente spettinate.
"A rigor di logica sì, Lissa, ma ormai le fiamme divampano furiose in tutta Ylisstol, e di certo il bosco non è un luogo sicuro." rispose Frederick impassibile, con una freddezza che aveva ben poco di umano.
Lissa sospirò, com'era solita fare, mentre si lasciava cadere, sfinita, in un comodissimo divanetto di un tessuto color cremisi, dalle eleganti rifiniture in oro. Il pensiero della donna era costantemente rivolto al suo popolo. Sapeva benissimo di non essere stata una buona sovrana come sua sorella Emmeryn o suo fratello Chrom ed, anche se aveva fatto del suo meglio, non era riuscita a salvare gli Yissiani.
Era un'Eletta inutile, una sola pedina bianca in mezzo ad una scacchiera circondata da molteplici pedine nere, aspettando tristestemente il fatidico scacco matto. Sospirò di nuovo "Frederick, sei sicuro che non possiamo fare davvero nulla?"
Il cavaliere ammutolì. Era perfettamente conscio della tristezza della sua padrona e in que momento malediva quell'empatia che si era creata con Lissa in tutti quegli anni.
Nel frattempo la donna era immobile, contemplando, forse per l'ultima volta, la magnifica stanza in cui si trovava.
Quel maestoso pianoforte in ebano, quella toilette che veniva sempre usata dalla sorella Emmeryn, i numerosi tappeti colorati provenienti da Valm, i magnifici vasi dei Regna Ferox e quel busto del Re Eroico che aveva perso metà faccia durante gli allenamenti di Chrom.
Sorrise, Chrom rompeva sempre tutto quando si allenava. Come anche quel muretto nel cortile, che non era mai stato riparato.
E che in quel momento poteva salvarli tutti.
"Per Naga..." Disse Lissa a voce mozzata "Ho trovato una via di fuga!"
L'uomo strabuzzò gli occhi, sguainò una spada d'argento dal fodero e si diresse in corridoio, aspettando con pazienza la sovrana.
"Frederick, aspetta un attimo!" Esclamò la bionda, per poi affacciarsi dal terrazzo.
I palazzi erano circondati da numerose lingue di fuoco, mentre numerosi Risorti si avventavano contro i civili, senza lasciargli scampo.
La donna digrignò i denti a quella visione, non poteva fare niente e anche solo l'esporsi ad una possibile freccia nemica, metteva in serio pericolo la sua vita, ma doveva farlo.
Alzò il bastone in cielo, mentre ai suoi piedi comparve uno strano cerchio magico.
A quel punto urlò, con voce forte e determinata la parola "Soccorso!" e Lucina si teletrasportò nel palazzo reale subito dopo.
"Tutto bene tesoro?" Le chiese premurosamente la zia, che l'aveva appena salvata da morte certa.
"Una meraviglia." Rispose sarcasticamente la giovane per poi chiedere preoccupata "Ma dov'è Frederick? Non è morto vero?"
Lissa sorrise, rassicurando la nipote "Frederick è là fuori che ti aspetta. Devi sapere che una volta, durante i suoi allenamenti, tuo padre ha accidentalmente rotto un muretto, nel cortile posto a Nord, creando una breccia da cui puoi passare senza problemi. Non l'abbiamo mai detto a nessuno, quindi non è mai stata riparata. Buona fortuna."
L'espressione di Lucina si fece sorpresa, perché dovevano scappare solo lei e Frederick?
Notando lo sguardo della principessa, la donna disse "Il mio posto è questo. Non posso scappare e lasciare che gli Ylissiani periscano da soli."
"Morire senza far nulla sarebbe meglio?" Ribatte insolentemente la giovane.
Lissa guardò in basso, non potendo sostenere lo sguardo sprezzante della nipote, mentre si sforzava di pensare ad un piano per salvare Frederick e Lucina.
Dopo un silenzio quasi interminabile, la bionda disse "Lucina, voglio che lo porti in salvo."
"Frederick si salverà zia!" Rispose la ragazza.
"Non sto parlando di Frederick."
"E allora chi dovrei salvare?"
"...Owain." Le sussurò Lissa col fiato mozzato.
Effettivamente era ovvio. Owain era il cugino di Lucina, figlio di Lissa e di Lon'zu un abile mirmidone morto mentre cercava di proteggere il figlio.
"Lo salveremo insieme zia Lissa!" Esclamò quasi irritata la principessa.
"Io non posso. Non lascerò questo castello, non lascerò l'Ylisse. Tu ed Owain avete una missione molto più importante." Controbatté decisa la bionda.
Sembrava uno scontro fra fuoco e ghiaccio. Il fuoco scoglieva il ghiaccio, ma l'acqua di quest'ultimo spegneva il fuoco. Nessuna delle due aveva totalmente ragione.
La donna continuò a parlare "Dovete dirigervi ad ovest dell'Ylisse, navigando nel vasto oceano fino ad arrivare nelle terre Valmee. A quel punto dovrai cercare Tiki, l'oracolo di Naga"
"Mi rifiuto, mi stai affidando una responsabilità troppo grande per me. Troppo grande per chiunque"  Replicò stizzita Lucina "Non posso proprio farlo."
Un grido disumano ruppe quella crisi che si era creata fralle due donne , mettendole all'allerta.
Subito dopo un boato, che in pochi secondi si traformò in qualcosa di concreto: il caos.
Il profondo marciare dell'esercito nemico veniva udito dappertutto, mentre le numerose grida dei Risorti e dei soldati Ylissiani facevano da "sottofondo" a quella catastrofe.
Lissa avvicinò la nipote a se, aspettando che finisse quel rumore infernale.
Ad un certo punto, dal corridoio si udì una voce e, subito dopo venne il silenzio, quella era sicuramente la voce di Frederick. Aveva urlato la parola "Luna", perciò aveva probabilmente usato la sua abilità, ma il suo tono non era impassibile come al solito, anzi, Lissa era convinta che celasse una tristezza che aveva già conosciuto nell'uomo a causa della morte di Emmeryn e di quella di Chrom.
Aprì titubantemente la porta, che era stata chiusa da Frederick per mantere la privacy delle due, mentre Lucina le stava dietro, percependo la sua preoccupazione.
La bionda venne per poco investita da una coltre violacea e fitta, fortunatamente innoqua, ma a quel punto lo videro.
Frederick era accasciato supino sul pavimento, il suo sguardo era stanco ed era pallido.
Lissa riusciva a sentirlo, sentire il respiro dell'uomo deventare sempre più flebile, quasi come un sospiro sofferto.
Nell'addome dell'uomo era conficcata un'ascia d'acciaio, da cui il sangue usciva copiosamente.
Lucina si avvicinò all'uomo, che sorrise, le ricordava così tanto sua figlia, poi poggiò la mano sulla sua pelle, che stava lentamente perdendo calore.
Gli occhi della giovane si inumidirono "Sei sempre stato un ottimo servitore..." il moro sorrise, "Mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto." aggiunse infine la principessa, mentre sperava in un miracolo che potesse salvare Frederick, un miracolo che tardava ad arrivare.
Un miracolo che non sarebbe mai arrivato.

Commenti autore:
Ok, devo spiegavi tante cose adesso eh?
Intanto... immagino già la vostra reazione, riassumibile con il meme: "WTF did I just read?"
Sì lo so, anche io pensavo che quel tema di prima media "storico" fosse la cosa più terribile che avrei scritto in tutta la mia vita, ma questo capitolo di Aether mi ha fatto ricredere. Quindi, innanzitutto scusatela bassa qualità della seconda parte del primo capitolo. Il fatto è che di solito dopo aver finito di scrivere un capitolo lo posto dopo quattro o cinque giorni per correggerlo, ma questa volta ci tenevo a non ritardare oltre.
E, a questo punto, tocchiamo un altro tasto dolente: Il ritardo.
E' passato più di un mese dalla prima parte, lo so bene.
Non sarebbe neanche poi così grave, potrebbe anche essere una fan fiction con capitoli che escono a cadenza mensile. Purtroppo Aether è nata come fan fiction con capitoli a cadenza SETTIMANALE, (Quindi ho miseramente fallito nel mio intento) anche perché ho intenzione di finirla entro la fine delle vacanze estive.
Comunque il ritardo è stato causato soprattutto da una vacanza che mi ha tenuto impegnato per circa quattro settimane.
Poi, scusate anche per le metafore, perdonate il termine, ad minchiam, ma il caldo mi ha fatto venire strane idee, e tutte quelle serate passate a leggere Camilleri fino a notte fonda non mi hanno di certo aiutato. (Immaginatevi Aether scritta con un dialetto Siciliano e rabbrividite )
Per cos'atro dovrei scusarmi...? Ah già! Per il fatto che questo "flashback" di Lucina non sia ancora giunto al termine, chiedo inoltre venia per la qualità in se del capitolo... di nuovo.
Bon, penso, credo, spero di aver finito.
Quindi ci vediamo al prossimo capitolo, che spero riesca a postare prima di  laurearmi, e ricordatevi che accetto molto volentieri anche recensioni neutre o critiche!
Non preoccupatevi, siate pure cattivi, sfogatevi pure con il vostro The Exalt! XD

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Capitolo 3
*** Fiamme Infernali ***


Aether: Future of Despair
"Anche il migliore può cadere."
Capitolo 2: Fiamme Infernali
 
Non credeva si sarebbe mai trovato in una situazione tanto... esplosiva.
Strade, palazzi, luoghi di culto, botteghe... tutto veniva colpito da quelle violente esplosioni di fiamme.
Quella che in quel momento sembrava l'inferno prima era la città di Ylisstol, capitale dell'Ylisse, terra pacifica devota alla Dea Naga.
Anche nel momento della morte gli Ylissiani ne invocavano il nome e Yarne non riusciva proprio a capirne il perché, dato che quella presunta Dea aveva abbandonato il suo popolo.
Anche lui era un Ylissiano, precisamente figlio del settimo eroe di Ylisstol, il Gran Cavaliere Stahl, e Palne, un'esemplare di Taguel dell'esercito Ylissiano.
I Taguel erano una razza di mutaforma, individui all'apparenza umani, o con caratteristiche simili a quelle animali, che però erano capici di mutare il loro aspetto e combattere sotto forma di gatti, lupi e persino draghi, quelli che venivano definiti come "Manakete".
In particolare, i Taguel, la razza di cui Palne e suo figlio Yarne facevano parte, avevano la possibilità di trasformarsi in conigli. Conigli più grossi di un esemplare di orso adulto e capaci di sbaragliare tre viverne con una zampata, certo.
I Taguel però erano stati sterminati a causa di una persecuzione causata dalla diversità dalla razza umana, che Palne mostrava con orgoglio, lasciando così in Yarne l'ultima testimonianza dell'esistena di questo tipo di mutaforma.
La presenza di questo enorme fardello aveva contribuito a creare nel Taguel una paura, che, in quel momento non gli permetteva neanche di salvare i suoi concittadini, lui che aveva il potere di farlo.
Quindi se ne stava lì, nascosto nella cantina di una bottega, aspettando che fosse finito quel disastroso caos.
Anche se, in cuor suo, sapeva che non sarebbe mai finito.

Aversa, comandante dei Risorti, intanto guardava con espressione trionfante quel mare di fiamme che si stava creando intorno a lei, assaporando sadicamente le urla dei cittadini.
Non che le piacessero tutti i frutti di quella distruzione, ma, d'altro canto, gli ordini erano ordini, e non poteva di certo disobbedire a Valldar, il suo maestro.
Valldar, discendente dalla dinastia dei profeti di Grima, Dio della distruzione e Drago Maligno, sapeva infatti essere molto... persuasivo.
Il mese precedente aveva trasformato tutto il suo esercito di Leali a Grima in Risorti senz'anima e Aversa non si sarebbe sorpresa se avesse fatto la stessa cosa con lei, trasformandola in un Ghoul ripugnante.
Pur comandandoli ormai la donna se n'era resa conto, temeva con tutto il cuore i Risorti.
Un Eroe si inchinò d'innanzi a lei, mugugnando strane parole, mentre dalla sua bocca usciva una sorta di fumo nero.
"E così le nostre due piccole prede sono all'angolo..." Disse prendendo un binocolo dal risorto e vedendo così Lissa e la nipote, Lucina, che correvano per i corridoi del palazzo reale.
Il Cavaliere Arcano alzò la sua mano ben curata, salendo sul suo Pegaso Nero, e, dopo aver dato il segnale, gli Assassini, i Ranger e i Tiratori Scelti scoccarono un mare di frecce dall'esterno e dall'interno del palazzo.
Passarono pochi secondi, e ormai era calato il silenzio.
Aversa si diresse lentamente verso le sue prede esclamando "Scacco Matto."

Yarne sentiva caldo, molto caldo.
Avrebbe voluto rasare tutta quella pelliccia, se non avesse avuto il terrore delle lame.
Ad un tratto, vide del fumo che si accumulava sempre più all'interno della sua stanza.
Respirare stava diventando difficile.
Quindi, dopo aver tossito svariate volte, il Taguel decise finalmente di abbandonare quell'edificio, che in poco tempo sapeva sarebbe stato consumato dalle fiamme.
Fuori però era davvero spaventoso.
C'era un silenzio innaturale, non considerando i gemiti dei vari Risorti.
Si incamminò, pavido, in quelle larghe strade, che amava tanto frequentare quando era un cucciolo, ma che adesso portavano l'inconfondibile odore del sangue.
Uno scricchiolio.
Il mutaforma si riparò subito in un vicolo, ringraziando il suo 'senso di Taguel', appena in tempo per evitare che un edificio gli cadesse addosso.
Per un attimo gli si fermò il cuore.
Aveva polvere e cenere nei grandi occhi marroni e, d'dopo tutto, il fumo non aiutava a distinguere bene le figure nell'ambiente circostante, ma Yarne ne era sicuro.
Era sicuro di vedere la figura di una donna, che stava in piedi in mezzo alle macerie, circondata da un'aura celeste.
Era sopra un cavallo, indossava l'armatura da Paladino, aveva dei bellissimi capelli rossi raccolti in una lungua treccia e un viso delicato.
Gli sembrò che quella si fosse appena voltata verso di lui e che , sorridendogli, avesse appena afferrato una scure.
Ecco, ormai era finita.
Yarne non si sarebbe mai aspettato di venire ucciso da una bella donna, sopravvissuta al crollo di un palazzo in fiamme, e munita di ascia.
Beh, almeno avrebbe potuto dire che dopo quell'avvenimento la sua vita sarebbe stata completa.
Chiuse gli occhi, ripensando alla madre di cui però non portava il ricordo, aspettando di morire.
Sentì il suono della scure che fendeva l'aria e che conficcava nella carne.
Un grido.
...
Yarne si girò, in parte incredulo per non essere morto e in parte sorpreso per la presenza di quel Risorto, un Assassino, che si trovava dietro di lui, ma che adesso gemeva a terra, ricoperto da quella fitta coltre viola che usciva copiosa da ogni ferita di questi.
Tirò un sospiro di sollievo, non era lui l'obbiettivo di quella strana donna.
Si voltò per ringraziarla, ma riuscì a vederla solo nell'istante in cui se ne stava andando via, circondata da un fascio di luce che andava ad alzarsi fino alle nuvole.
Yarne raggiunse subito la sommità di quel cumulo di macerie, ma di quella guerriera nessuna traccia.
Trovò solo una carta, simile a quelle carte da gioco con cui giocava con suo nonno.
Disegnata in questa c'era proprio la donna che lo aveva salvato da quel Risorto, stavolta  gli ci volle poco per riconoscere la figura di quella guerriera così conosciuta nei miti e nelle leggende.
Non voleva quasi crederci, va bene, i Risorti erano cadavere risorti dall'oltre tomba, ma la sola apparizione di quella figura era un paradosso.
Lesse incredulo la scritta dietro la carta:
"Titania, Il Paladino dai capelli scarlatti"
Commenti autore:
Ahahahaha! Credevate di potervi liberare di me tanto facilmente?
Ah no, aspettate, voi non siete la CIA.
Comunque, salve a tutti!
Sono contento che il fandom di FE non sia rimasto vuoto in mia assenza! :D (E ora che ci penso ho davvero tante, troppe storie da recensire...!)
Vorrei spiegarvi approfonditamente il motivo per cui non ho postato niente (sia di FEA sia di altri fandom), ma penso che per queste cose ci voglia discrezione, posso solo dirvi che non ero dell' umore di scrivere... e la "Sindrome di Jessica Fletcher" non mi ha aiutato granché.
Ma andiamo avanti, innanzitutto mi scuso per il terribile ritardo di questo capitolo. (E vi chiedo cortesemente di dimenticare quando ho detto che avrei finito la storia prima della fine dell'estate :,D)
Che altro? Credo che il prossimo capitolo lo ritroverete nel 2032 a questo punto...
(E forse no, non sto scherzando.)
Ah e mi scuso per la qualità del capitolo ;D
Bon, ho fatto, vi chiedo come sempre di essere spietati e di segnalare errori nel capitolo.
Accetto davvero volentieri bandierine grige, dato che fanno pendant, ma mi vanno bene anche quelle arancioni.
Al prossimo capitolo!
PS: Scusate per la descrizione della """Carta""", anche e a quest'ora dovreste già aver capito di che si tratta, di Titania, ma non avevo proprio idee, quindi, se avete idee migliori da propormi, sono tutto orecchi.

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