Season Four di Madrigal (/viewuser.php?uid=37544)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** There's no Home for you here ***
Capitolo 2: *** I Just Don't Know What to Do With Myself ***
Capitolo 3: *** Why Can't You Be Nicer To Me? ***
Capitolo 4: *** Little Ghost ***
Capitolo 5: *** Death Letter ***
Capitolo 6: *** We're Going To Be Friend ***
Capitolo 7: *** In The Cold Cold Night ***
Capitolo 8: *** It's True That We Love One Another ***
Capitolo 9: *** Ball and Biscuit ***
Capitolo 10: *** The Same Boy You've Always Known ***
Capitolo 11: *** Boy's Best Friend ***
Capitolo 12: *** Truth Doesn't Make a Noise ***
Capitolo 13: *** Wasting My Time ***
Capitolo 14: *** The Union Forever ***
Capitolo 15: *** Effect And Cause ***
Capitolo 16: *** Stop Breaking Down ***
Capitolo 17: *** Let's Build A Home ***
Capitolo 1 *** There's no Home for you here ***
SEASON FOUR
4X1 -- THERE’S
NO HOME FOR YOU HERE
Drin drin drin
“ Veronica, chi parla” disse la neo-detective con
la voce ancora un po’ assonnata
“ Ehm, Mars Investigazioni?” chiese la voce
dall’ altra parte del filo, che sentendo la voce di una donna
tra l’ altro giovane dubitò di aver digitato il
numero giusto
“ Sì, cosa posso fare per lei?”Veronica
assunse un tono più professionale
“ Ho bisogno del suo aiuto” disse l’
uomo, ancora insicuro sul fidarsi o meno di quella giovane voce
Soltanto dopo aver riagganciato Veronica si rese conto di non trovarsi
nella sua camera, e che la sagoma di un ragazzo giaceva accanto a
lei… “certo che è davvero
dolce” pensò la ragazza ricordandosi
improvvisamente dove si trovava e cosa era successo la sera precedente.
“ Dove stai andando?” chiese il ragazzo non del
tutto sveglio
“Lavoro” rispose lei, baciandogli amichevolmente la
fronte, iniziando poi a vestirsi
Piz rimase lì a guardarla.
Non credeva ancora che la sua relazione con Veronica fosse riuscita a
sopravvivere dopo tutti quei mesi di distanza. Non era stato facile,
soprattutto per lui, che si sentiva tradito da quella ragazza: lui
aveva rifiutato il magnifico lavoro di New York per poter stare tutta
l’ estate accanto a lei. Aveva cercato di farglielo capire in
tutti i modi che voleva stare con lei, rafforzare quella relazione
troppo giovane per affrontare quei mesi di lontananza. Ma d'altronde
non poteva chiedere a Veronica di rinunciare a una così
importante opportunità … ah la sua Veronica
… ancora gli sembrava un sogno poterla riabbracciare,
stringere forte a sé …
“Mi sei mancata da morire “ le disse infine, lei
gli rispose con un sorriso, solo allora il ragazzo si rese conto che
forse era meglio chiudere il becco, ed evitare altre figure da
femminuccia sdolcinata.
Quando l’ uomo entrò Veronica era seduta a quella
che un tempo era la scrivania di Keith Mars, immersa in
chissà quali pensieri …
Stupito l’ uomo come la ragazza di trovarsi di fronte ad una
persona non del tutto sconosciuta …
“Sono contento che tu abbia deciso di non cambiare nulla del
tuo aspetto …” disse l’ uomo
“Beh lei è stato abbastanza convincente
…” rispose Veronica ancora attonita. L’
uomo che le stava di fronte, lei già lo conosceva: era il
dr. Tom Griffith, uno dei più rinomati chirurghi plastici
della città.
“ perché si trovava qui?”
“perché l’ aveva contattata?”
“aveva ancora a che fare con i Fitzpatrick?”
Mille domande affollavano la mente della giovane detective, ora avrebbe
iniziato a dare loro una risposta.
“Come mai mi ha contattata dr. Griffith?” chiese
Veronica senza troppi preamboli
“Si tratta di mia figlia Hannah, è
scomparsa” disse l’ uomo, che dal tono della voce
sembrava molto preoccupato.
“Questa mattina ho ricevuto una chiamata dalla scuola, mi
hanno detto che questa notte Hannah non è
rientrata …” continuò l’ uomo
Veronica si alzò, prese un bicchiere d’ acqua e lo
diede all’ uomo.
“Non ha pensato che sua figlia possa solo aver dormito fuori,
magari a casa di qualche sua amica o amico…”
Veronica non riuscì a terminare la frase
“Lei crede che dopo la ‘faccenda’
Fitzpatrick io lasci a mia figlia la possibilità di muoversi
in piena libertà …” l’ uomo
la interruppe
“Hannah era scortata giorno e notte da un uomo di mia
fiducia. Questa mattina dopo aver ricevuto la telefonata della scuola
ho cercato di contattare Roger, l’ uomo di cui ti parlavo, ma
inutilmente. L’ uomo non risponde. Ti prego aiutami, sono
certo che mia figlia si trova in pericolo. Se la trovano i
Fitzpatrick sono sicuro che le faranno del male.”
Terminò l’ uomo evidentemente sconvolto.
Veronica accettò il caso e prese tutte le informazioni di
cui aveva bisogno.
“Da dove iniziare le ricerche di Hannah?” si stava
chiedendo Veronica in mensa, quando qualcuno le chiuse gli occhi con le
mani
“indovina chi sono?!” disse una voce roca,
volutamente mascherata.
“un bambino di 5 anni” rispose Veronica in modo
ironico e si girò di colpo
“Wallace, sei tornato” gridò la ragazza
mentre abbracciava il suo migliore amico
“Da qualche giorno, ma sono stato da mia madre. Sai, volevo
lasciare il campo libero ai piccioncini” rispose Wallace.
“Non essere sciocco. Lo sai che non sono quel
‘genere’ di ragazza” ribatté
la ragazza con un sorriso
Vedendo le carte sul tavolo in cui si trovava l’ amica,
Wallace sorrise leggermente e disse: “Sempre al lavoro
Veronica Mars”
Prese in mano le foto che si trovavano sopra il tavolino, e riconobbe
subito la ragazza nella foto. Era una studentessa del liceo,
l’ aveva vista qualche volta nei corridoi con le sue amiche:
di certo non era una ragazza che passava inosservata, prima di tutto
per la sua bellezza poi per la sua relazione con Logan Echolls. A quel
pensiero Wallace guardò Veronica sospettoso, aveva paura che
la sua amica potesse ricadere nelle braccia di quello 09 che tanto
l’ aveva fatta soffrire e così spezzare il cuore
del suo compagno di stanza. Veronica intuendo i pensieri del suo amico
fece un lungo sospiro e iniziò a raccontare …
“San Francisco dopotutto è una stupenda
città” si disse Veronica mentre percorreva la
highway 1.
Infatti, aveva deciso di iniziare le sue ricerche dal college della
ragazza: il Mills college di San Francisco.
La prima cosa da fare era chiedere alla compagna di stanza: Molly Joyce
*.
“certo che con un cognome del genere si ha la strada spianata
nel mondo della letteratura” pensava Veronica mentre bussava
alla porta della stanza.
Veronica rimase scioccata nel vedere la ragazza che le aveva aperto la
porta. “la giornata delle sorprese” disse tra
sé e sé la giovane detective.
“Veronica, che sorpresa vederti. Credevo che frequentassi la
Hearst…” disse la ragazza
Veronica non rispose, ancora perplessa da quell’ incontro.
“cosa ci faceva Molly Fitzpatrick a San Francisco?”
“perché si faceva chiamare Joyce?”
Molly intuendo le mille domande che affollavano la mente di quella
vecchia conoscente:
“Mi ero stancata della vita di Neptune, soprattutto di vivere
con i miei zii. Anche dopo la scoperta che loro non avevano nulla a che
fare con la morte di Felix, ho deciso di cambiare vita e soprattutto
città. Così mi sono iscritta ad un college di San
Francisco e ho adottato il cognome di mia madre”
“beh dopotutto questa città dovrebbe esserci
abituata ai malviventi” pensò Veronica, che non
aveva ancora detto una parola
“allora Veronica cosa ti porta a San Francisco? Non mi dire
che sei passata anche tu dall’ altra sponda?”
chiese la ragazza, con l’ evidente intento di smorzare la
tensione.
“riordiniamo un po’ le idee” stava
pensando Veronica mentre beveva una tazza di caffé da
Perry’s e un cameriere di nome Brian le faceva l’
occhiolino “che fortuna Veronica, gli etero sono merce rara
da queste parti”
“ecco cosa sono riuscita a scoprire dalla visita alla mia
ex-compagna di liceo: -certo che Hannah sa con chi divide la
stanza, inizialmente era un po’ preoccupata ma
presto siamo diventate buone amiche, d'altronde Hannah è una
persona fantastica … non usciva molto e che io sappia non
frequentava nessuno, sai è ancora innamorata di quello 09 di
Logan Echolls … parlava sempre di lui …
l’ unico contatto che Hannah aveva con il mondo esterno,
oltre la sottoscritta, era il suo computer, passava ore e ore davanti
lo schermo, penso che chattasse con qualcuno …- diciamo che
queste sono tutte le informazioni che ho raccolto, oltre al computer di
Hannah. Non si arrabbierà se le salverò la vita
…”
“Ciao Mac, ho bisogno del tuo aiuto. Dove sei?”
chiese Veronica
“Ciao Veronica. Mi continuo a chiedere come facevi prima di
conoscermi? Sono nella mia stanza, Parker è appena uscita,
puoi passare se vuoi, non penso che tornerà prima di un paio
d’ ore, o almeno spero. Se sento parlare ancora una volta di
Logan Echolls giuro che vomito.”
“Facile è innamorarsi di lui quanto difficile
è dimenticarlo” pensava Veronica tra sé
e sé … infondo Veronica non se la sentiva di
biasimare Parker per il fatto che non volesse più avere
niente a che fare con lei, soffriva ma questa storia stava diventando
pesante.
“Presto entra, non abbiamo tempo da perdere. Mi ha appena
chiamata, sta tornando. Dimmi cosa devo fare.” Mac parlava
così veloce che Veronica faticava a starle dietro.
“Chi sta arrivando? Vuoi darti una calmata”
“Sbrigati”
“Devi riuscire a recuperare tutte le informazioni da questo
computer, e-mail, posta, foto … passo domani. Ciao”
E proprio mentre Mac le chiudeva la porta in faccia …
“Scusa mi fai passare. Devo entrare. Sai questa è
la MIA stanza, o vuoi prenderti anche questo?” il tono di
Parker non era dei più amichevoli
“Senti Parker io e te dobbiamo parla …”
Veronica non riuscì a finire la frase che la sua ex-amica di
college le aveva chiuso la porta in faccia.
“Ciao tesoro, com’ è andata la
giornata?” le chiese lo sceriffo Mars appena rientrata a casa
“Giornata standard: mi ha svegliato un cocainomane
avvertendomi della scomparsa di sua figlia, che tra l’ altro
è l’ ex di Logan ancora follemente innamorata di
lui, ho sorseggiato un caffé a San Francisco e mi sono fatta
sbattere la porta in faccia da una ex di Logan ancora follemente
innamorata di lui”
“questo significa che hai risolto il caso” chiese
il padre interessato
“NO, questo significa che Logan ha molte ex ragazze ancora
innamorate di lui” rispose la figlia con un’ aria
non troppo serena.
“Papà forse mi puoi aiutare con il caso. Come
faccio a rintracciare una guardia del corpo di nome Roger
Moore?”chiese Veronica con fiducia, poi diede un bacio allo
sceriffo e si chiuse in camera. “non c’
è niente di meglio che un morbido letto e della buona musica
per schiarirsi un po’ le idee” pensò tra
se la ragazza.
Il giorno dopo il Keith svegliò la figlia con una fumante
tazza di caffé ed un giornale.
“Leggi tesoro, e poi non dirmi che non esaudisco ogni tuo
desiderio” disse il padre, e nel tono della sua voce si
leggeva un mix di fierezza e sarcasmo.
Dopo aver stropicciato per circa 10 secondi gli occhi Veronica prese in
mano il giornale ed iniziò a leggere: “
È stato ritrovato questa notte un uomo privo
di memoria, il suo nome è Roger Moore come si
legge dai documenti che l’ uomo portava con sé.
L’ uomo è ora ricoverato al Saint Francis Memorial
Hospital di San Francisco”
“È proprio una bella strada la highway 1,
però non posso di certo percorrerla tutti i
giorni…” pensava Veronica mentre guidava verso
Cisco.
All’ entrata dell’ ospedale chiese informazioni
circa Roger Moore, spacciandosi per una sua cugina. L’
infermiera l’ accompagnò alla stanza 21, quando
l’ infermiera aprì la porta e annunciò
al povero paziente la visita di sua cugina l’ uomo rimase
alquanto sorpreso e la giovane detective non poté fare a
meno di notarlo.
Anche oggi Brian ci stava provando con lei, dopo averle versato del
caffé lasciò un bigliettino sopra il tavolo
“28 Barbary Lane, attico”**
“certo che era proprio un bel tipo quel Brian”
pensò Veronica
Ancora una volta cercò di fare il resoconto delle
informazioni accumulate da Perry’s.
“sono riuscita a far confessare la verità
all’ uomo: -mi sono affezionato a quella ragazza,
è così dolce e carina e mi dispiaceva
ciò che le faceva il padre: non la faceva mai uscire, non la
lasciava parlare con nessuno in privato, .. una sera l’ ho
sentita piangere e mi si spezzava il cuore, povera Hannah, …
si è vero, l’ ho lasciata andare, .. suo padre mi
ammazza se scopre una cosa del genere, … soprattutto non
avrò più un lavoro- certo che la ragazza piace
proprio a tutti …”stava pensando Veronica quando
il cellulare le iniziò a squillare
“Veronica sono Mac, ho finito. Quando hai intenzione di
passare? Sai mi devo inventare una scusa per far uscire
Parker..” le disse Mac con un filo di voce
“Fra due ore sono da te …” Veronica
riagganciò, pagò il conto da Perry’s ,
mentre Brian le faceva l’ occhiolino da dietro il bancone e
si mise alla guida della sua macchina.
Toc ..toc…toc
“Dovresti cambiare il tuo modo di bussare Veronica.
È irritante.!”disse Mac aprendo la porta quasi
senza guardare l’ amica. Sapeva benissimo che solo lei
bussava in quel modo: la particolarità sta nella
semplicità.
“Ciao Mac. Cosa hai scoperto? Perché il tuo
sguardo è così … nero?”
chiese Veronica
“Ti avevo chiesto che non volevo assolutamente sentir parlare
di Logan Echolls per almeno 10 anni…”
“Veramente avevi detto per un anno… cosa hai
scoperto Mac?”
“Il proprietario di questo computer aveva una relazione
epistolare con Logan, molti file non sono riuscita a recuperarli
ma…” Mac fu interrotta da Veronica:
“Mac, la proprietaria del computer è Hannah
Griffith …”
“La strafica figlia del chirurgo plastico
…”
“Sicuramente sono delle vecchie mail che i due si
scam….”
“No Veronica, i file che sono riuscita ad aprire sono
abbastanza recenti”
Veronica rimase notevolmente colpita dalle parole della sua amica, ma
dopo qualche minuto di esitazione si voltò per andarsene, ma
“Parker da quanto tempo sei lì?” chiese
Mac alla sua compagna di stanza evidentemente scossa
“Da quanto tempo andava avanti la storia tra Logan e questa
ragazza?” chiese Parker tra i singhiozzi
Veronica intanto aveva lasciato la stanza diretta al Neptune Grand,
piena di domande che le frullavano in testa.
“da quanto tempo andava avanti quella relazione
clandestina?”
“Logan l’ aveva mai amata, o era stata un semplice
ripiego dopo Lilly e dopo Hannah?”
Aveva bisogno di risposte ma soprattutto la certezza che la ragazza
stesse bene.
“State chiamando Logan Echolls e questo è il
messaggio ispiratore di oggi: -NON PECCANO AFFATTO, CHI PECCA PER AMORE
***-” Veronica alzò gli occhi al cielo e
interruppe la conversazione prima del segnale acustico.
Quasi piombò nella stanza appena Dick aprì la
porta.
Corse in camera di Logan.
Vuota.
“Dov’ è il tuo amico, Dick?”
chiese agguerrita Veronica
“Vorrei saperlo anch’ io dolcezza. Non è
che voi due forse ….” Dick stava certamente
alludendo ad un ritorno di fiamma. Comunque Veronica non ebbe dubbi
sulla sincerità del cretino che le stava di fronte e la
chiamava dolcezza. Logan non era così stupido da dire al suo
amico dalla lingua lunga dove nascondesse la ragazza. Ma Veronica
capì subito dove poteva essere: Motel Camelot
Il telefono iniziò a squillare…
Davanti al Motel, in macchina Veronica ebbe un attimo di
esitazione…
È stato proprio qui che Logan l’ aveva baciata la
prima volta, “è qui che tutto ha avuto
origine” pensò la ragazza.
Ancora una volta il telefono iniziò a squillare e ancora una
volta Veronica non rispose e continuò a ricordare quel
giorno di due anni fa…
“tutto bene?” le aveva chiesto dopo essere uscita
dalla stanza, dove aveva interrogato l’ uomo che l’
aveva ‘quasi-rapita’. E lei gli rispose con un
bacio, un semplice bacio che la fece impazzire e impaurire Mentre lei
si stava allontanando da quel ragazzo , all’ apparenza
più stupito di lei da quel gesto… lui
le fermò e ricambiò quel semplice bacio con uno
più …
“Basta Veronica, non devi più pensare a lui,
ricordati ciò che ha fatto” Veronica cercava di
pulire la mente da quei pensieri, ma il cuore le batteva troppo forte e
un senso di solitudine e vuoto la invase. Da tempo si erano lasciati e
anche non molto amichevolmente e lei si era rifatta una storia con una
persona dolce e carina, che le dava tutto ciò che Logan non
era mai riuscito a darle: sicurezza. Ma allora perché non
riusciva togliersi quello 09 dalla testa?
Scese dall’ auto e bussò alla stanza 9 del Motel
Camelot.
Nessuna risposta.
La donna che le aveva risposto al telefono, alla quale Veronica aveva
detto di essere la sorella della ragazza bionda che alloggiava
lì da due notti, le aveva assicurato che i ragazzi non erano
mai usciti dalla camera, quindi Veronica bussò ancora una
volta:
“Servizio in camera” disse la detective sicura che
Logan avrebbe riconosciuto la sua voce. Poi ti pare che un posto del
genere abbia il servizio in camera … mai dire mai Logan
sarebbe capace di tutto per sorprendere una ragazza.
Aprì la porta sfoggiando il suo sorriso migliore.
“Veronica Mars… che sorpresa. Sono forse ricercato
dall’ FBI?” chiese il ragazzo con il solito modo di
fare strafottente
“Oppure attacchi ancora i tuoi giocattoli sotto la mia auto
per vedere dove vado?”
“Mi dispiace Logan ma non sto cercando te, sono sicura che il
tuo ego riuscirà ha superare questo shock”
Logan aprì la porta e seduta sul letto trovò la
bella figlia del dr Griffith.
Veronica tornò a casa distrutta sia da quella lunga giornata
sia da Logan …si chiedeva cosa fosse giusto fare: dire al
dr. Griffith cosa aveva scoperto oppure no e poi cosa fare con
Piz…
Ancora una volta il telefono squillò e ancora una volta
Veronica non rispose, ma tolse la suoneria ed entrò in casa.
Suo padre era seduto sul divano e stava guardando la televisione con
particolare interesse. Le fece segno di sedere e ascoltare …
“Questa sera è stato ritrovato al Neptune Grand il
corpo di Richard Casablancas, l’ uomo era ricercato per frode
fiscale ai danni di numerosi uomini di affari
…”intanto scorrevano le immagini del padre in
divisa da sceriffo che cercava di allontanare i giornalisti …
NOTE:
* Joyce, James: famoso poeta e scrittore irlandese.
**Brian è uno dei personaggi di Armistead Moupin:
“tales of the city” : abita al 28 di Barbary Lane e
lavora come cameriere da Perry’s. I racconti sono ambientati
in una San Francisco di fine anni settanta e inizio anni ottanta. Dal
primo libro “tales of the city 1”
è stato tratto in America un telefilm nel 1993,
così nel 1998 dal secondo libro (tales of the city 2) e nel
2001 dal terzo (tales of the city 3). In italiano i titoli sono:
“Racconti di San Francisco”, “Nuovi
racconti si San Francisco”, “Ritorno a San
Francisco”.
*** Oscar Wilde
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Capitolo 2 *** I Just Don't Know What to Do With Myself ***
SEASON FOUR
4 x 2 -- I
Just Don’t Know What to Do With Myself
“La notte è una buona consigliera” si
disse Veronica trascinando il suo corpo giù dal letto.
Sapeva benissimo cosa doveva fare, ma prima di qualsiasi altra cosa
voleva parlare con suo padre della strana morte di Richard Casablancas.
Corse in cucina ma la stanza era vuota, lo sceriffo Mars era
già andato a lavoro. L’ uomo le aveva lasciato un
bigliettino sul tavolo, accanto alla colazione: -ne parliamo stasera
tesoro, buona giornata- .
Suo padre era sicuramente la persona che la capiva meglio di chiunque
altro.
“Salve Dr. Griffith, appena ascolta questo messaggio la prego
di richiamarmi!” disse Veronica alla segreteria del chirurgo
mentre guidava verso la Hearst.
Toc … toc … toc …
“Veronica cosa ci fai qui? Ho provato a chiamarti diverse
volte ieri …” disse il ragazzo con un tono molto
triste e allo stesso tempo preoccupato. Preoccupato per il fatto che
non era poi così sicuro di quella relazione: lui
così preso, si era innamorato di lei sin dal primo momento
in cui l’ aveva vista e aveva continuato ad amarla anche
quando la vedeva tra le braccia di quel Logan Echolls, mentre lei
così … Veronica Mars! Veronica nel sentire quella
voce si sentì così in colpa per non aver risposto
al telefono la sera precedente, per aver avuto quei pensieri sul suo ex
… ora era Piz il suo ragazzo e doveva far funzionare la loro
relazione!
“Allora Veronica, vuoi entrare?” il ragazzo stava
cercando di riportare Veronica sul pianeta Terra facendole dei gesti
con la mano davanti al viso.
“Ehm sì … un momento
…” disse la ragazza alzando il dito indice, in
segno al ragazzo di aspettare. Il telefono le stava squillando.
“Ciao Mac … sì vediamoci in mensa fra
10 minuti …” disse Veronica guardando il ragazzo
di fronte a lei e cercando di fargli capire quanto le dispiacesse dover
andar via.
“Ciao Mac. Mi spieghi cosa c’ è di
così urgente?” chiese Veronica all’
amica mentre si sedeva al tavolo della mensa
“Ti ricordi il mio ragazzo …”
iniziò a spiegarle Mac ma fu interrotta dall’
amica:
“E tu, ti ricordi il mio? Beh mi odia!”
“Ti saprai far perdonare. Ora per favore, Veronica,
ascoltami. Il cretino del mio ragazzo si sta per far cacciare dalla
Hearst perché non frequenta le lezioni e non dà
gli esami, e questo è molto difficile da accettare. Ma ora
c’ è anche un altro problema: la concorrenza.
C’ è qualcun altro qui alla Hearst che
distribuisce le risposte degli esami… tu devi scoprire di
chi si tratta! Già è difficile immaginarsi il
futuro con un non laureato in filosofia, ma almeno restava il brivido
dell’ uomo d’ affari … ti prego
Veronica. Da quando questo tizio ha iniziato a rubargli clienti, Max
non smette di mangiare e bere birra … Veronica non si lava
da 5 giorni e ti prego di credermi: lui puzza!”disse Mac
tutto d’ un fiato.
“Cercherò di aiutarti, ma non ti prometto niente.
Sono un po’ impegnata in questi giorni. Devo anche sistemare
la situazione con Piz …” le rispose Veronica
sinceramente dispiaciuta di non poter essere d’ aiuto
all’ amica
“Ti prego ti prego ti prego” Mac teneva le mani
giunte davanti al viso, per sottolineare ancora di più il
tono di supplica della frase.
“Ok, farò il possibile. Ora devo andare”
disse Veronica alzandosi dalla sedia
Motel Camelot meta preferita di prostitute ed adulteri, ma era anche il
posto dove Logan aveva nascosto Hannah.
“Chissà se interrompo qualcosa? sarebbe molto
imbarazzante” pensava Veronica mentre bussava alla porta
numero 9
“Chi è?” chiese una voce femminile
“Veronica” rispose la detective
Immediatamente la porta si aprì e una filiforme ragazza dai
biondi capelli invitò gentilmente Veronica ad entrare.
La ragazza era sola, constatò subito Veronica:
“Dobbiamo parlare Hannah” disse Veronica
interrompendo un imbarazzante silenzio
La ragazza annuì, così Veronica iniziò
a parlare:
“Lo sai vero che sono stata contattata da tuo padre?! Lui
è preoccupato per la tua sicurezza. Ha paura che i
Fitzpatrick possano prendersela con te, per la storia della
testimonianza ritirata."
"Io no voglio più nascondermi o essere costretta a stare
lontana da Logan" Hannah aveva pronunciato quelle parole con una tale
convinzione che Veronica le rispose immediatamente:
"Allora adotteremo il piano B" la detective non
riuscì a terminare la frase che il telefono
squillò
"Veronica, chi parla? ... Ah Dr. Griffith è lei?!" disse la
ragazza intimando Hannah al silenzio "non posso più
occuparmi del caso di sua figlia ... è molto complesso e non
posso togliere ulteriore tempo allo studio ..." dal tono della voce
Veronica sembrava sinceramente dispiaciuta.
Terminata la conversazione con il chirurgo Veronica si rivolse alla
ragazza che si trovava di fronte a lei
"Dov' è Logan?"
“È morto il padre di un suo amico,
Richard Casablancas. Credo sia con Dick in questo momento.
Perché me lo chiedi Veronica?" chiese Hannah incuriosita
"Ti ha detto quando sarebbe rientrato?"
"Mi ha promesso di essere qui per le 6. Mah Veronica non capisco. Cosa
centra Logan? Cos' è il piano B" la ragazza era sempre
più incuriosita
"Bene Logan sarà il primo a dirci cosa ne pensa..." rispose
Veronica soddisfatta poi "Torno subito. Devo prendere un paio di cose
al Jet Market * qui all' angolo" ed uscì di corsa lasciando
Hannah nella stanza 9 che pensava a cosa potesse collegare il piano B a
Logan e al Jet Market.
Dopo 10 minuti Veronica era di nuovo faccia a faccia con quella ragazza
e con una busta in mano che agitava come se fosse un trofeo di
battaglia.
Precisamente alle 5.45 Veronica lasciò la stanza 9 del motel
Camelot.
"Ciao papà, com' è andata a lavoro?" chiese
incuriosita Veronica al padre
"Non è ancora pervenuto il referto dell'autopsia, ma sono
sicuro che qualcuno ha cercato di inscenare un finto suicidio. Ho
parlato con Dick, quell' uomo aveva intenzione di costituirsi. Che
senso ha cercare di ricostruire il rapporto con il proprio figlio,
progettare di risolvere i suoi problemi con la legge e poi suicidarsi
in una camera d' albergo, dove sai che alloggia anche tuo figlio. No
Veronica, qualcosa non è chiaro in questa storia.
Soprattutto perché Liam Fitzpatrick è
improvvisamente scomparso dalla faccia della terra." spiegò
Keith Mars alla figlia
"La camera l' avete già ispezionata?" la ragazza continuava
a formulare le sue domande come se stesse interrogando un sospettato
"Non ancora. Abbiamo fatto soltanto un primo sopralluogo. Domani
ritorneremo nella stanza."concluse il padre.
Veronica iniziò ad apparecchiare la tavola, ma era
evidentemente su un altro pianeta o meglio stava pensando ancora a
ciò che le aveva appena riferito il padre: "Hai detto di
aver parlato con Dick, vero? come sta?"
"Sì ho parlato con lui, e l' ho visto sinceramente provato.
Povero ragazzo, prima il fratello poi il padre ... poi entrambi nell'
hotel dove abita anche lui ... sinceramente è la prima volta
che vedo quel ragazzo così ... triste" rispose il padre
mettendo in tavola la pentola con il polpettone.
Terminata la cena i due si distesero sul divano, alla televisione dava
un vecchio episodio della signora Fletcher "Mrs. Parker' s Revenge" **
Finito l' episodio Veronica si alzò diede un bacio al padre
e si diresse verso la sua stanza, ma fece subito marcia indietro,
"Papà mi potresti fare un favore? ..."
Un messaggio in segreteria. "chi può avermi lasciato un
messaggio in segreteria alle tre del mattino" si chiese Veronica quando
lesse il messaggio sul suo cellulare.
"Veronica come stanno andando le indagini? Ti prego fammi
sapere presto qualcosa ... la situazione sta diventando sempre
più pesante. Per non parlare poi dell' aria che si respira
..."
Veronica si diede un colpo in testa, come aveva fatto a dimenticarsi
della sua amica si stava chiedendo la detective mentre guidava verso il
college.
"Ehi Wallace. Mi puoi mettere in contatto con quel tuo amico, il
giocatore di basket?! ... esatto Manson!è stato lui il primo
a farti conoscere Max, vero?... alle 11 in mensa" e così
concluse la telefonata con il suo amico.
"Sei tu Manson?" chiese Veronica avvicinandosi al tavolo, e intuendo la
risposta positiva si mise seduta di fronte a quel ragazzo "ho bisogno
che tu mi faccia un favore. Devo sostenere l' esame di economia, ma non
ho assolutamente tempo di prepararlo, mi sai dire a chi posso
rivolgermi?" e senza lasciare il tempo all' altro di rispondere
aggiunse "Ho già chiesto a Max, ma costa troppo e purtroppo
non ho molta disponibilità al momento ..."
"Veramente ho sentito di un altro ragazzo che distribuisce
‘aiuti’, molto più economici rispetto
'quelli' di Max"iniziò a raccontare il ragazzo.
Toc … toc … toc
“Ciao Veronica” Piz si avvicinò per
darle un bacio che la ragazza ricambiò un po’
distrattamente
“Sono distrutta, posso occupare il tuo letto per un
po’ ? Ho bisogno di fare mente locale” disse
Veronica gettandosi sul letto del suo ragazzo.
“E non vorresti fare nient’ altro sul letto del tuo
ragazzo ….” Chiese Piz con fare allusivo.
Questa battuta non piacque molto alla giovane detective, che dopo lo
scandalo telecamera era diventata sempre più fredda quando
si toccavano certi argomenti, anzi era diventata molto più
fredda verso tutto ciò che riguardava lei e Piz. Il ragazzo
aveva iniziato ad intuire qualcosa ma … Veronica Mars era
finalmente sua e lui non ci avrebbe rinunciato così
facilmente.
“Scusa Piz ma devo lavorare, ho due casi a cui pensare
…” la ragazza cercava di giustificarsi ma
d'altronde non stava mentendo, aveva veramente molto lavoro da sbrigare.
“È che stiamo così poco insieme, mi
manchi Veronica, ti sento così lontana
…” il ragazzo si era lascito andare allo sfogo, ma
appena si rese conto di cosa stava dicendo si fermò,
cercando di capire cosa stesse passando nella mente della ragazza.
Niente, nessuna reazione. Veronica uscì in silenzio dalla
stanza.
“Ciao Veronica, Logan non c’ è. Quando
torna gli dirò che sei passata …”disse
Dick richiudendo la porta della camera del Neptune Grand, era
evidentemente sconvolto
“Non sono venuta per Logan. Mio padre mi ha detto che ti ha
visto molto … sono qui perché pensavo che avessi
bisogno di parlare con qualcuno … beh oltre Logan”
disse la ragazza evidentemente imbarazzata. D'altronde lei non aveva
mai avuto molta confidenza con quello 09. Anzi si erano sempre
vicendevolmente ignorati o insultati.
È vero lei era andata al Neptune Grand a cercare Logan, ma
vedere il suo coinquilino in quello stato l’ aveva
profondamente colpita, aveva ragione suo padre, non aveva mai visto
Dick così … triste.
“Ti farò entrare solo se mi prometterai che domani
mattina, dopo che saremo stati a letto insieme, tu non mi dirai
‘Dick, io ti amo ’”evidentemente Dick non
era poi così depresso come sembrava
Veronica rispose a quell’ avvertimento con un
“Parola di scout”
Si era fatto tardi e Veronica doveva assolutamente tornare a casa.
“Mio padre troverà il responsabile
Dick.” Aveva detto al ragazzo prima di lasciare l’
appartamento ed ora voleva conoscere, direttamente dalla bocca dello
sceriffo, le novità sul caso Casablancas. La porta
dell’ ascensore si aprì e Veronica quasi non si
rese conto che c’ era qualcuno al suo interno:
“Non riesci proprio a fare a meno di me, eh
Veronica” disse con il suo solito tono sprezzante Logan
“Allora non esci? Oppure ora vivi nell’
ascensore?” rispose Veronica in modo non del tutto affettuoso
Il ragazzo alzò le braccia ed uscì passandole
molto vicino, quasi a sfiorarla, tanto da poterle sussurrare piano
all’ orecchio “Profumi ancora di marshmallow e di
Promesse ***”e dopo una piccola pausa “.. grazie
per quello che stai facendo per Hannah” Veronica non rispose
ed aspettò che le porte dell’ ascensore si
chiudessero per riprendere a respirare.
Veronica entrò in casa e passò davanti al padre
quasi senza vederlo. Stava ancora pensando all’ incontro con
Logan e milioni di domande affollavano la sua mente:
“Perché quando sono vicina a lui reagisco
così?” “Perché non provo
queste emozioni quando sto con Piz” “Veronica cosa
ti succede? Forse è solo gelosia? Ma lui è uscito
anche con altre ragazze da quando ci siamo lasciati…. Come
Parker … perché dovrebbe essere diverso con
Hannah?”
I suoi pensieri furono interrotti da suo padre che le stava sventolando
davanti agli occhi dei fogli …
“Veronica, il tuo favore. Te li lascio sulla scrivania.
C’ è forse qualcosa di cui tu mi vorresti
parlare?”chiese il padre con un tono della voce molto
premuroso
Veronica scosse la testa e aggiunse: “Niente di
importante”
“Cosa gli avrebbe potuto dire dopotutto :- papà
credo di provare ancora qualcosa per Logan…”
pensò la ragazza, poi si diede una piccola pacca sulla
spalla, tanto per farsi coraggio e si avvicinò al padre che
si trovava ai fornelli:
“Novità su caso Casablancas? Oggi sono passata a
trovare Dick, penso che abbia già abbandonato il vestito
nero del lutto, o per lo meno si sta riprendendo molto
velocemente”
“Senza il reperto dell’ autopsia abbiamo
già stabilito che non si tratta di suicidio. Abbiamo
raccoltole testimonianze delle persone che si trovavano nelle stanze
adiacenti … hanno sentito due spari … ma come tu
ben sai sul corpo del signor Casablancas c’ era soltanto un
foro di proiettile … così abbiamo iniziato ad
ispezionare tutta la stanza: abbiamo trovato un foro nell’
armadio … il colpo era diretto verso il pavimento
…” raccontò lo sceriffo a sua figlia,
la quale intervenne dicendo:
“Colluttazione …”
“Abbiamo scartato quest’ ipotesi, perché
il cadavere è stato trovato in bagno … poi
sarà la scientifica che dovrà accettarsi che non
ci siano residui di polvere da sparo sulle mani della
vittima” spiegò Keith
“Allora, come spiegate lo sparo? …”
chiese Veronica molto incuriosita dalla scoperta di suo padre
“Una mano inesperta, forse agitata
…”rispose Keith, aspettando il consenso della
figlia
“Se così fosse Liam Fitzpatrick non dovrebbe
più essere sospettato …” concluse
Veronica, non troppo felice che un tipo come Liam potesse girare
indisturbato per la città.
Certo che l’ arresto del Fitzpatrick avrebbe semplificato di
molto la situazione della giovane figlia del Dr. Griffith …
Era rimasta d’accordo con Manson che il mattino seguente si
sarebbero sentiti.
“Ciao Veronica sono Manson, ho delle buone notizie per te
… il ragazzo ha recuperato il materiale che ti serviva. Vi
incontrerete alle 12 in biblioteca. A quell’ ora è
semi deserta. Il prezzo è quello che avevamo pattuito. In
bocca al lupo per il tuo esame, anche se non serve dire frasi
scaramantiche quando si ricevono certi
‘aiuti’” e così
terminò la conversazione tra i due ragazzi…
Veronica arrivata alla Hearst si precipitò alla mensa, aveva
bisogno di una buona tazza di caffè. Non aveva dormito molto
quella notte. Aveva mille dubbi, mille incertezze .. lei una volta
aveva detto a Logan “Vite bruciate, carneficine,
pensi davvero che una relazione debba essere così
difficile?!” **** ma dopotutto un pizzico di brivido in una
relazione serve sempre, altrimenti …
“Ehi Wallace da quanto tempo sei qui? Non ti ho sentito
arrivare?” la ragazza era evidentemente stupita di trovarsi
di fronte il suo amico. Ed anche impaurita: aveva paura che Wallace
capisse a cosa lei stesse pensando. Lui glielo aveva detto
più di una volta: “Attenta a non far soffrire quel
ragazzo, Veronica”, “Veronica, Piz è un
bravo ragazzo, non fargli del male”…
“Un penny per i tuoi pensieri!”disse Wallace
“Te ne do il doppio per farmeli dimenticare”
rispose Veronica
Erano le 12 in punto, “Chi sarà il nostro caro
truffatore?” stava pensando la ragazza quando:
“Veronica cosa ci fai qui? Stai forse mettendo TRAPPOLE PER
TOPI *****?” chiese il ragazzo, marcando con la voce le
ultime parole per sottolineare il doppio senso.
Aveva già conosciuto quel ragazzo, proprio durante un caso
di scomparsa di cavie da laboratorio, e che aveva ritrovato proprio in
casa sua: era Bronson Pope, acceso animalista nonché ex
ragazzo della sua amica Mac.
“Si e ne ho appena preso uno …” rispose
la ragazza.
“Mac, ho scoperto chi è il concorrente del tuo
ragazzo: il tuo ex, o meglio il tuo amante…”
Bronson aveva confessato a Veronica che lui e Mac si erano
‘visti’ qualche volta e che lei in più
di un’ occasione gli aveva spiegato di essere affascinata dal
modo in cui Max gestiva i suoi affari.
Per questo lo aveva fatto, se Max avesse perso tutti i suoi clienti
sarebbe stato costretto a lasciare il mercato, Mac avrebbe smesso di
amarlo. Così magari loro due sarebbero potuti tornare
insieme.
“State chiamando Logan Echolls e questo è il
messaggio ispiratore di oggi: “Senza la ricchezza
è vano essere un ragazzo simpatico
******””
“Accidenti a te, Logan” disse Veronica colpendo il
volante dell’ auto.
Si trovava nel parcheggio del Motel Camelot e voleva avvertire Logan
del suo arrivo, in modo da evitare scene imbarazzanti. Veronica quasi
sobbalzò nel sentire lo sportello della macchina
aprirsi…
“Cos’ è uno dei tuoi soliti appostamenti
…” disse Logan invitando la ragazza a scendere
dall’ auto “Dovrei forse sentirmi lusingato da
questo tuo interesse verso la mia vita privata? Chissà cosa
ne penserà Piz …”
Veronica scese dall’ auto lasciando in calcolato il ragazzo
che le aveva aperto la portiera e che si stava atteggiando a
parcheggiatore dell’ Hilton.
“Niente mancia …” le urlò
dietro il ragazzo
Dalla stanza arrivavano le note di una famosa canzone di Chuck Berry:
“You never can tell ******”
Entrando i due ragazzi trovarono la bella figlia del chirurgo ballare
sul letto, imitando Uma Thurman nel celebre film di Tarantino, ma a
differenza dell’ attrice indossava soltanto una
camicia bianca …
“Certo che un nuovo taglio di capelli e un nuovo colore
possono stravolgere una persona” stava pensando Veronica, che
tra l’ altro era stata l’ artefice di quel
cambiamento. Ed ora era in quella stanza per portare a termine il suo
‘piano B’: consegnare i nuovi documenti alla
ragazza: Hannah Potter, era questo l’ ennesimo favore che
Veronica aveva chiesto a suo padre.
La detective si girò verso Logan.
Lo vide osservare la ragazza, la stava guardando proprio come un tempo
guardava lei.
Sentì un tuffo al cuore “Lo aveva perso per
sempre?”
-"C'est la vie", say the old folks, it goes to show you never can tell-
continuava a trasmettere la radio …
NOTA:
*Jet Market è il nome del supermercato nel cartone animato:
The Simpson, ed è in quel supermercato che Marge compra la
tinta per capelli blu
** nella puntata menzionata Jessica si trova ad Atlanta per una
premiazione. Nel suo stesso albergo alloggia un losco trafficante d'
armi, che viene trovato assassinato nella propria suite.
*** puntata 2 x 20 Guardarsi le spalle
**** puntata 2 x 20 Guardarsi le spalle
***** titolo di una famosa opera di Agatha Christie 1952.
****** Oscar Wilde
*******la canzone di Pulp Fiction, in cui Uma Thurman e John Travolta
ballano
N.B. Il titolo di questa ‘puntata’ e della
precedente sono titoli di canzoni de The White Stripes
RISPOSTE ALLE RECENZIONI
Ciao Aryanna 13, sono un po’ imbarazzata per tutti i
complimenti che tu e le altre persone mi avete fatto, ma non posso
nascondervi che mi fanno piacere. Sono molto contenta che la ff vi sia
piaciuta e vi prometto che cercherò di aggiornarla
settimanalmente.
Cara Astrid 88 i tuoi sentimenti per Piz sono più che
condivisi, ma ho bisogno di lui ancora per un
po’…. Per quanto riguarda i dubbi di Veronica
penso che siano più che legittimi, solitamente noi ragazze
tendiamo al melodramma, alla tragedia e poi non dimentichiamo
l’ epica … comunque concordo con te, questa
ragazza non ha un attimo di tranquillità. Grazie per aver
letto e recensito la ff
Ciao Suky forse sono stata fraintese quando ho scritto questo pensiero
di Veronica:
-“Logan l’ aveva mai amata, o era stata un semplice
ripiego dopo Lilly e dopo Hannah?”-
Non volevo mettere in dubbio la loro storia, anche perché
è una delle più belle che io abbia mai visto in
un telefilm, ma volevo soltanto riportare i pensieri di una ragazza che
sta affrontando un periodo di dubbi ed incertezze … soltanto
questo può far cambiare le cose. Comunque ti ringrazio per
tutti i complimenti che mi hai fatto, sei davvero molto gentile. Spero
che questo secondo episodio ti sia piaciuto altrettanto. Grazie ancora
a presto.
Ciao Memole 88, ti devo dire che neanche io ho apprezzato come
è andato a finire questo telefilm, d'altronde non so se dare
tutta la colpa agli sceneggiatori. Ho saputo, infatti, che quando
è stato girato l’ ultimo episodio della terza
stagione ancora non si sapeva che quello sarebbe stato anche
l’ ultimo episodio del telefilm… forse mi sbaglio
ma mi piace credere che sia così. Ringrazio anche te per i
complimenti che hai fatto sia a me che alla storia … spero
che il seguito non ti deluda. un bacio a presto.
Ciao Simona sono felice che la storia ti sia piaciuta e spero che la
continuerai a leggere. Lo so i casi sono molto più semplici
rispetto quelli del telefilm, ma purtroppo la mia fantasia ha dei
limiti… Mi è dispiaciuto moltissimo sapere che il
programma è stato cancellato e questa è la mia
piccola consolazione e spero che lo sia anche per chi, come me, adora
VM. Ti ringrazio per i complimenti . A presto.
Ah dimenticavo avete qualche sospettato per il caso Casablancas?
…
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Capitolo 3 *** Why Can't You Be Nicer To Me? ***
4 x 3 -- Why
Can't You Be Nicer To Me?
PRIMA
PARTE
“Salve Signor Mars c’ è
Veronica?”
“Sì, è in camera. Le dico che sei
qui”
“Veronica ci sono visite per te” disse il padre
alla figlia ancora a letto, d'altronde era sabato mattina.
“Chi è ?” chiese la ragazza
stropicciandosi gli occhi ancora assonnati.
“A prima vista sembra un ragazzo
disperato…”.
“Ciao Veronica. Ti ho svegliata?” le chiese il
ragazzo che non aveva ancora messo piede nell’appartamento.
“Piz, ma cosa ci fai sulla veranda? Perché non
entri?” chiese Veronica. Poi tutt’ un tratto si
accorse del borsone, e guardò il ragazzo con aria
interrogativa.
“Ho bisogno di allontanarmi per qualche giorno. Torno a casa.
Ho bisogno di una pausa, anzi credo che noi avremmo bisogno di una
pausa. Le cose non vanno bene Veronica, e non cercare di negare
l’evidenza. Magari qualche giorno separati
riuscirà a … non rovinare tutto ciò
che abbiamo creato fin ora e …” il ragazzo non
riuscì a terminare la frase, le parole gli si fermarono in
gola. Si avvicinò alla ragazza le fece una piccola carezza e
le diede un bacio sulla fronte.
Veronica non riuscì a dire una sola parola e in silenzio lo
vide andar via.
Rimase qualche minuto fuori in veranda, non riusciva ancora a
realizzare cos’ era appena successo. Perché non
riusciva a far funzionare le sue storie? Perché finiva
sempre per far soffrire le persone che invece le volevano bene?
Senza che se ne accorgesse una lacrima le stava rigando la guancia.
“Perché piangi Veronica?”
pensò tra sé e sé la ragazza
“Piz ha ragione, la nostra relazione non andava
più… ma allora perché mi sento
così in colpa?”
“Tesoro perché non entri?” le disse il
padre interrompendo i suoi pensieri “Vedrai che una buona
tazza di caffè e una brioche possono fare
miracoli” si fermò un attimo per prepararle la
colazione, poi continuò “stai bene
Veronica?”
“Credo di sì” rispose la figlia
accennando un sorriso, che il padre intuì subito non essere
poi così spontaneo.
L’uomo si avvicinò, le diede un piccolo bacio
sulla fronte poi:
“Tesoro io ora devo andare a lavoro, ma per qualsiasi cosa
chiamami! Si risolverà tutto vedrai!”
Detto questo lo sceriffo uscì.
“Il miglior modo per non pensare a propri problemi?
… Cercare di risolvere quelli degli altri!”.
Si disse tra sé Veronica davanti alla porta della Mars
Investigation.
Iniziò a sistemare il suo ufficio.
“Quante scartoffie accumulate!” pensò la
ragazza.
Poi d’ un tratto si fermò.
Tra quel mucchio di carte, documenti, ricevute trovò una
vecchia foto: lei e Lilly prendevano il sole a bordo piscina.
“Quanto vorrei che tu fossi qui Lilly, chissà cosa
mi diresti?” disse Veronica a quel ricordo ormai sbiadito
dagli anni.
“Magari ti direbbe: “Come ti sei permessa di
mettere le mani sul mio ragazzo!” ”
esclamò qualcuno appena entrato nella stanza.
Veronica alzò gli occhi dalla foto: Dick Casablancas!
“Dick cosa ti porta da queste parti?” chiese la
ragazza infastidita da quella battuta.
“Ho bisogno del tuo aiuto!” rispose lui con tono
serio, il che era molto strano.
“Mio padre qualche settimana prima di … morire,
ecco, mi prestò il suo portatile. Il mio era
rotto… Non ci avevo pensato fino ad oggi, quando un
confratello mi ha detto di controllare le e-mail… sai hanno
dato una festa lo scorso week-end, e siccome io non ho
partecipato… sai il lutto, hanno fatto foto e mini
video… è stata una festa davvero
stupenda…dovresti venire Veronica qualche volta alle nostre
feste, almeno ti rilasseresti un po’, sei
troppo…”il ragazzo fu interrotto da Veronica che
ancora non riusciva a capire quale fosse il motivo della visita del
ragazzo:
“Dick vieni al punto!”
“Sì, ecco ho iniziato a sbirciare tra i file e le
cartelle di mio padre. E ho trovato qualcosa alla quale vorrei che tu
dessi un’ occhiata! Forse non è niente di
importante, ma…” disse il ragazzo porgendo il
portatile alla detective.
“Cosa dovrei guardare esattamente?” chiese la
ragazza.
“Il file con le foto, clicca su “LoVe”
… eccola!” spiegò Dick.
“Tu pensi che questa foto possa far luce sulla morte di tuo
padre?” chiese la detective.
“Veronica mio padre stava sicuramente frequentando la donna
nella foto. Non capisci, magari se qualcuno lo stava minacciando,
quella donna potrebbe saperne qualcosa!” disse il ragazzo con
talmente tanta disperazione nella voce da convincere la detective.
La foto era stata scattata su una spiaggia: i due erano in primo piano
e sullo sfondo si vedeva un magnifico mare blu e ancor più
in lontananza si intravedeva un isolotto... nient’ altro. La
donna che Richard Casablancas stava stringendo a sé era
molto bella, ma si vedeva ben poco di lei. Indossava degli enormi
occhiali a lente scura e un cappello altrettanto grande.
“Possiamo provare questa strada Dick” disse la
detective “Ma devo trattenere il computer di tuo padre, e se
per te non è un problema cercare di accedere a tutti i suoi
file, quindi anche alla posta elettronica.” Fece una breve
pausa poi continuò “ Dick, mi semplificheresti
molto le cose se tu ora mi dicessi di conoscerne la password
…” confessò infine al ragazzo che le
stava di fronte, ma la detective poté intuire
dall’ espressione sul suo viso che la risposta alla sua
domanda era negativa.
“Non ti preoccupare, sono sicura che troverò una
persona disposta ad aiutarci!” naturalmente Veronica stava
alludendo alla sua amica….
“Grazie Veronica, appena scopri qualcosa
chiamami!”disse il ragazzo, poi prima di lasciare
l’ ufficio si girò e con il suo solito sorriso da
buffone “Ehi Veronica prima dicevo sul serio, dovresti venire
a qualche nostra festa… si vede lontano un miglio che hai
bisogno di un po’ di divertimento. Quindi se non hai altri
programmi domani sera daremo un piccolo party sulla spiaggia. Porta
anche qualche amico se vuoi… aspetta non prendere
ciò che ho detto alla lettera! Non voglio che qualche
sfigato mi fermi in giro per l’ università per
dirmi che ci penserà lui a portare il dolce…
magari dei brownie * …” poi salutò la
ragazza con un gesto della mano.
“Ciao Mac ho bisogno di un favore. Posso passare da
te?”chiese Veronica
“Incontriamoci in mensa, sai qui c’ è
… beh lo sai!” rispose l’ amica un
po’ imbarazzata.
“Ok alle 12”
Toc…toc…toc
Wallace aprì la porta senza chiedere chi fosse, lo sapeva
benissimo che sarebbe passata.
Così aprì la porta e allargò le
braccia, pronto per accogliere la sua amica.
“Oh Wallace! Non sei arrabbiato con me?” chiese la
ragazza rannicchiata tra le braccia del suo amico “Tu me lo
hai sempre detto… ed io non ti ho mai dato ascolto e ora Piz
sta soffrendo perché la sua ragazza, sempre se lo sono
ancora, è una cretina! Non so come ci riesco ma finisco
sempre col deludere le persone che mi vogliono bene. Diciamo che
è ciò che so fare meglio”
“Veronica non ti preoccupare le cose si
aggiusteranno.” Disse il ragazzo accarezzando la schiena
dell’ amica.
“Sai quando torna?” chiese Veronica
“Non me lo ha detto. In realtà penso che non lo
abbia proprio programmato.”rispose il Wallace liberando la
ragazza dall’ abbraccio.
“Quindi questa mattina Piz si è presentato a casa
tua e ti ha detto che tra voi è finita ?” chiese
Mac all’ amica.
“No, non mi ha lasciata, mi ha detto che la nostra storia non
può più andare avanti così e che
abbiamo bisogno di un po’ di tempo per capire ciò
che vogliamo veramente!” precisò la ragazza.
Mac dopo una lunga sorsata di coca-cola aggiunse:
“Anche Max me lo direbbe se scoprisse che mi vedo ancora con
Bronson…” poi dopo aver riflettuto un attimo su
ciò che aveva detto aggiunse: “Ecco le cose non
sono poi così simili, visto che io vado a letto con il mio
ex, mentre tu lo desideri soltanto”.
Veronica fulminò con lo sguardo la sua amica, la quale fu
costretta a scusarsi per la battuta fuori luogo: “Ok scusa,
ho capito niente sorrisi solo musi lunghi. Veronica tu hai bisogno di
rilassarti un po’!”.
“L’ avrò sentita mille volte questa
frase oggi. Tu pensa, Dick Casablancas mi ha invitato ad una festa in
spiaggia…!” poi vedendo lo sguardo allusivo della
sua amica aggiunse: “Non in quel senso… mi ha
detto di portare chi volevo…!”
“Quando sarebbe questa super festa?”
“Domani sera” rispose Veronica, che appena
capì le intenzioni di Mac “non avrai mica
intenzione di andare?”
“Perché no! Sono sicura che ci
divertiremo!” esclamò l’ amica
“Dai, Veronica io ho voglia di uscire e tu ne hai bisogno,
per non parlare del fatto che mi devi chiedere un favore quindi non ti
conviene dirmi di no!”
“Questo si chiama ricattare!”
“Un giorno forse mi ringrazierai!”
“E perché dovrei farlo, sentiamo?”
domandò Veronica.
“Cosa vuoi che ne sappia io, ho detto
forse…!”rispose sorridendo l’ amica.
“Va bene mi arrendo. Ora però parliamo del favore
che mi devi fare…” iniziò a parlare la
giovane detective.
“Ciao papà”la ragazza salutò
suo padre intento ai fornelli.
“Amore, questa sera ho preparato per te la mia
specialità!” trillò lo sceriffo pieno
di entusiasmo.
“Ossia?” domandò dubbiosa la figlia
“Maccheroni al ragù” rispose in modo
fiero il padre.
“Da quanto questo è il tuo ‘piatto
migliore’ ?” continuò a stuzzicarlo
Veronica.
“Ehi un po’ di rispetto per il tuo vecchio, che
dopo una lunga e faticosa giornata lavorativa, torna a casa per sfamare
la sua prole!”
“Problemi a lavoro?” domandò la figlia
“Sì, il caso Casablancas è ad un punto
morto. Liam Fitzpatrick ha un alibi di ferro per la sera
dell’ omicidio” disse sconsolato lo sceriffo che,
come la figlia, non vedeva l’ ora di mettere dietro le sbarre
quel delinquente: “Era in una prigione messicana, arrestato
per disturbo alla quiete pubblica: rissa in un bar!”
“Forse ti posso aiutare papà” disse la
ragazza mentre si riempiva il piatto di pasta al ragù, dal
profumo veramente invitante. “Oggi è passato in
ufficio Dick Casablancas. Mi ha portato il computer di suo padre. Ha
trovato un file con le foto del padre mentre era latitante e tra queste
ce n’ era una dell’ uomo con una donna: Dick
sospetta che Richard avesse una relazione con questa donna e che forse
lei sappia qualcosa…”.
“Ottimo Veronica! Perché fai quella faccia
triste?” domandò l’ uomo.
“Ecco la brutta notizia, ho visto la foto papà e
la donna è irriconoscibile. Porta grandi occhiali e un
cappello. Però ho dato il computer a Mac, magari lei riesce
ad entrare nella posta del Signor Casablancas.”. Disse la
ragazza sorridendo debolmente, già sapeva che il padre
avrebbe avuto da ridire.
“Lo sai Veronica che il computer dovrebbe stare nel mio
ufficio sotto sequestro?” la rimproverò il padre.
“Sì lo so, ma lo sai benissimo anche tu quanto sia
brava Mac con queste cose… poi Dick vuole evitare che questa
storia diventi di pubblico dominio. La sua vita è stata
messa abbastanza in piazza con il fratello e ora…”
Veronica si fermò, il padre le stava sorridendo.
“Sei una ragazza in gamba Veronica! Sono molto fiero di
te!” disse l’ uomo baciando delicatamente la figlia
sulla fronte.
“Non mi posso presentare così presto da Mac a mani
vuote” pensò Veronica dopo aver visto l’
ora.
Decise quindi di fermarsi in caffetteria per rifocillare l’
amica con quella bevanda scura e fumante che lei tanto adora.
“Wow la mensa vuota. Un evento da annotare sulla mia
agenda” si disse tra sé la ragazza.
“Ehi Veronica, cosa ci fai in università
così presto?” disse una voce familiare alle sue
spalle.
Veronica si girò incuriosita: Hannah
“Ciao” salutò la ragazza
“potrei chiederti la stessa cosa?”
“Sto andando in biblioteca a studiare” rispose
quella ragazza mora, dai lineamenti così delicati
“Sai, avendo cambiato identità ora
dovrò ricominciare da zero i miei studi... “.
Poi dopo un silenzio imbarazzante Hannah riprese parola.
“Hai saputo della festa dei Pi Sigma?”
“Sì” rispose Veronica “me ne
ha accennato giusto ieri Dick.”
“Pensi di andarci?” chiese con fare allusivo la
ragazza.
“Non lo so, cioè credo di sì. Mac mi ha
convinta” rispose Veronica, incuriosita dal sorriso della
ragazza di fronte a lei.
“Oh Veronica!” esclamò la ragazza
diventata ormai tutta rossa in viso “Credevo che Dick ti
avesse invitato alla festa nell’ altro senso,
capito?”
Veronica sconcertata dal fraintendimento aggiunse.
“Penso che nell’eventualità che
ciò accada, la fine del mondo sarà
imminente”.
Chiarito tutto le due ragazze si salutarono.
“Ci vediamo stasera Veronica. Io arriverò un
po’ tardi” disse ciò indicando i libri
che portava con sé, poi continuò “
Conosco così poche persone in quest’
università… la tua presenza mi sarebbe di enorme
conforto”.
“Ciao Mac come stanno andando le
ricerche?” chiese la detective.
“Non sono ancora riuscita a trovare la password di accesso,
ma sono ottimista per stasera riuscirò a dirti
qualcosa…” si fermò un attimo per fare
un sorso di caffè: “Ma è freddo! Quanto
c’ hai messo ad arrivare qua?”
“Lascia stare, è una storia lunga! Ora vado a
lezione, ripasso nel pomeriggio!”.
“Veronica, chi parla?” la ragazza rispose al
telefono.
“Sono Dick. Sei riuscita a scoprire qualcosa?”
domandò il ragazzo con impazienza
“Sono appena uscita da lezione, passo da Mac e se lei
è riuscita a trovare la password, verrò
immediatamente da te!” rispose la giovane detective.
“Ok. Ci vediamo più tardi”
Toc…toc…toc…
“Ehi Veronica ti stavo per chiamare… ce
l’ ho fatta! Certo che il padre di Dick non era un tipo molto
sveglio, ha usato la stessa password per tutti i file”.
“Ossia?” chiese Veronica con impazienza
“LoVe, lo stesso nome del file dove mi hai detto di aver
trovato la foto. Certo che quella donna deve averlo proprio
stregato…” rispose Mac.
“Grazie, sei un genio. Ora devo andare!” disse la
ragazza infilando il portatile nello zaino.
“Ci sentiamo dopo. Non ti dimenticare della festa…
hai promesso!” quasi urlò per farsi sentire,
perché la giovane detective aveva già abbandonato
la stanza in tutta fretta.
Toc … toc… toc…
“Ciao Veronica, hai scoperto qualcosa?”le chiese
immediatamente Dick, senza lasciare l tempo alla ragazza di entrare.
“Posso entrare, così vediamo cosa teneva tuo padre
nelle diverse cartelle!” disse la ragazza facendosi spazio
per entrare in casa.
Appena fu all’ interno si diede un’ occhiata in
giro per vedere se nell’ appartamento ci fosse qualcun altro.
Dick capì la ragazza e le disse:
“Non ti preoccupare siamo soli, Logan non c’
è, è uscito”.
“Ok ci mettiamo sul divano?” domandò la
ragazza.
“No, andiamo nella mia stanza. Logan potrebbe tornare in
qualsiasi momento” rispose il ragazzo invitando Veronica ad
entrare nella camera.
“Ehi Mac… si vengo alla festa… Tu
intanto vai con Max, io ti raggiungo appena finito” Veronica
riagganciò e ricapitolò quanto scoperto fin ora
con Dick.
“Allora, nessun’ altra foto della donna,
però possiamo leggere le e-mail … allora iniziamo
da questa” disse Veronica cliccando sulla prescelta
“è stata spedita da tuo padre,
leggiamo:‘ciao amore, sono appena arrivato al Neptune Grand.
Il volo tutto bene, tranne qualche leggera turbolenza…non ho
ancora visto mio figlio e il pensiero di incontrarlo dopo il modo in
cui me ne sono andato…’erano le 17.00 del 16
maggio. Ce n’ è una arrivata a tuo padre che dice
‘caro, non ti preoccupare prima o poi tuo figlio ti
perdonerà…. Tutti possono commettere degli
errori, ma solo pochi cercano di porne rimedio… mi manchi,
questo posto senza di te non è più lo
stesso… ho deciso di rimanere qui solo per il ricordo di
tutti i bei momenti passati insieme... dammi presto tue
notizie’. Ce n’ è ancora una scritta da
Richard:’ Amore sono felice di sentirti, sei
l’unica persona che mi comprende … come immaginavo
le cose con mio figlio non sono andate poi così
bene… speriamo che un giorno cambi idea su di me…
so di non essere stato un buon padre, soprattutto per Cassidy
… come ho potuto fare loro così male…
sono felice che tu abbia deciso di rimanere lì…
non sopporto l’idea di saperti chissà
dove…’… Niente. Queste mail non ci
dicono niente ” disse Veronica un po’ delusa dal
fatto di non essere riuscita a trovare le informazioni sperate.
Poi si girò a guardare il ragazzo.
Aveva un’ espressione così triste e malinconica.
“Veronica, secondo te mio padre era sincero nelle
mail? Secondo te era veramente pentito?”
La ragazza inclinò leggermente la testa, Dick
considerò questa una risposta affermativa.
Dopo una brave pausa continuò: “ Mi sento
così in colpa, l’ ho trattato così male
quando è tornato…”
Veronica gli diede una piccola pacca sulla spalla, cercando di tirar su
di morale il ragazzo.
“Non so se ti potrà essere di conforto, ma penso
che se voi avreste avuto più tempo vi sareste riavvicinati.
Quindi Dick, concentriamoci su questi file, forse ci permetteranno di
rintracciare la donna… e forse anche l’
assassino…!” concluse la detective.
Continuarono a leggere altre mail, ma i risultati erano sempre
più scarsi e Dick sempre più avvilito.
Così Veronica prese il ragazzo per un braccio e lo
tirò a forza fuori dalla camera…
“Mac mi ha mandato un messaggio. Minaccia di non aiutarmi
più se non vado immediatamente alla festa. Noi continueremo
domani” disse Veronica mentre trascinava Dick verso la
porta…
“Ehi Logan, non sei ancora andato alla festa?”
chiese Dick non accorgendosi dell’ espressione stupita del
suo coinquilino.
Logan non si aspettava di certo di vedere la sua ex e il suo migliore
amico, che si erano sempre odiati a vicenda, uscire scherzando dalla
camera da letto del ragazzo.
Veronica si era resa conto dell’ espressione di Logan, e
stava per giustificarsi quando:
“Certo che non te ne sei fatta scappare neanche uno degli
inquilini di questa stanza… le cose sono due: o ami
follemente questo appartamento o ami follemente farti tutti i ragazzi
che ci vivono” disse Logan rivolto alla ragazza.
Veronica rimase pietrificata dalle parole pronunciate dal ragazzo.
E senza dire una parola lasciò l’
appartamento…
“Ehi amico ma cosa ti prende? Sei stato veramente
uno…”
Logan non gli permise di finire la frase:
“Ti sei improvvisamente accorto di provare qualcosa per la
ficcanaso o ti sei voluto vendicare per la faccenda di Madison
?” chiese Logan con una calma apparente all’ amico.
“Tu sei completamente fuori strada amico”
“Allora quale sarebbe la verità: siete diventati
improvvisamente buoni amici?” domandò Logan con un
finto sorriso stampato sulla faccia.
Dick uscì dalla camera senza dare altre spiegazioni al suo
amico.
Quando Dick arrivò alla spiaggia la festa era iniziata da un
bel po’.
Cercò subito la ragazza, era sinceramente dispiaciuto dalle
parole che il suo amico le aveva rivolto poco prima.
La vide era seduta con Mac e Wallace vicino alla riva, si
avvicinò.
“Tutto ok Veronica?” chiese il ragazzo
La ragazza non rispose, alzò lo sguardo.
Stava piangendo.
“Veronica non te la dovresti prendere… lo so Logan
è stato un bastardo a parlarti in quel modo, ma …
non capisci: lui ti ama ancora! È così
evidente… e quando dice certe cose devi pensare che lo fa
solo perché è uno stupido 09 viziato che non
può avere l’ unica cosa che lui vuole veramente:
cioè te!” disse il ragazzo in un raro momento di
umanità.
Poi vedendo in lontananza Logan avvicinarsi, prese Wallace e Mac sotto
braccio e li trascinò via dicendo: “Andiamo a
divertirci: bere cantare e ballare fino all’ alba!
Uhhuuuuu” urlò il ragazzo
“Ehi” disse Logan avvicinandosi
“Cos’ è non hai ancora finito il tuo
repertorio di cattiverie?” domandò la ragazza
asciugandosi le lacrime.
“Veronica mi dispiace di averti detto tutte quelle
cose!” iniziò a scusarsi il ragazzo “Non
so nemmeno perché l’ ho fatto. Non so cosa mi sia
preso…”
Si mise seduto accanto alla ragazza
“Veronica io rischio di impazzire. Non sopporto l’
idea di non poterti avere, non sopporto il pensiero di te tra le
braccia di qualcun altro, di te che ami qualcun altro e soprattutto che
quel qualcuno meriti il tuo amore. Cosa che per me non è
stata. Vorrei tanto essere diverso, vorrei essere come te mi vuoi,
così da poter stare con te senza dovermi sentire
continuamente inadeguato... ” il ragazzo si fermò,
rendendosi conto di aver detto più di quanto fosse
necessario.
Veronica lo guardò: Logan stava fissando il mare, aveva
un’ espressione malinconica… stava così
vicino così immobile… aveva ripreso a parlare ma
Veronica sembrava non riuscire a sentire le parole che lui
pronunciava…
E senza accorgersene si avvicinò al ragazzo.
“Cosa mi fai? Perché non riesco a starti
lontana…?” gli sussurrò piano poi gli
diede un leggero bacio sulla bocca.
“LOGAN SEI UN BASTARDO, ED IO UNA STUPIDA”
tuonò una voce alle spalle dei ragazzi, era Hannah.
La ragazza lasciò cadere il bicchiere a terra e se ne
andò, evidentemente sconvolta per quello che aveva visto.
Lei aveva stravolto la sua vita per lui, aveva cambiato
identità, aveva cambiato il suo aspetto, sarebbe stata
disposta a ricominciare da zero, solo per poter stare con
lui… invece …
Logan si alzò. Guardò Veronica, come se cercasse
il consenso della ragazza, poi rincorse Hannah.
Toc toc toc
“Servizio in camera” disse una voce ormai familiare
a quei ragazzi: Jeff.
“Wow hai ordinato il pranzo anche per me?” chiese
Dick al suo amico.
“Sai mi dovevo far perdonare” rispose
l’altro sbattendo le palpebre come una ragazza che fa le fusa
con il proprio ragazzo…
“Dovremmo litigare più spesso caro”
rispose Dick afferrando avidamente una brioche.
“No, a parte gli scherzi non voglio che ci siano problemi tra
di noi…” disse seriamente Logan.
“Ora ti faccio una domanda e pretendo, da amico,
una risposta sincera: se è con Veronica che vuoi stare
perché non cerchi in tutti i modi di riconquistarla, invece
che provare inutilmente a dimenticarla?”
Logan rispose con il suo solito sorriso, che Dick accettò
come risposta.
“Surf amico?” chiese Dick correndo in camera per
cambiarsi “ho saputo che ci sono delle onde
fantastiche!”
“Surf!” rispose l’ altro
“State chiamando Logan Echolls e questo è il
messaggio ispiratore di oggi:‘un bacio può
rovinare una vita **’ ”.
La ragazza riagganciò, prese in spalla il suo borsone e
salì sull’ autobus… mentre una lacrima
le scendeva calda sulla guancia.
NOTE:
* Dick si sta riferendo a “Corny” 2 x 20
** Oscar Wilde
NB il titolo di questo capitolo è il titolo di una canzone
de “ The White Stripes”.
RISPOSTE ALLE RECENSIONI:
Ciao Isilady sono molto contenta che la mia ff ti piaccia e spero che i
prossimi capitoli non ti deludano… Comunque per quanto
riguarda la tua idea di proporre questa ff alla cw, nella remota
speranza che Loro la realizzino, ciò comporterebbe che io
non posti l’ultimo capitolo, quello con il colpevole! Sei
capace di resistere tanto senza sapere chi ha ucciso Richard
Casablancas?
Ciao Aryanna 13, cercherò di essere sempre puntuale nel
postare i capitoli… Comunque mi fa molto piacere vedere che
continui a recensire la mia ff e sempre in modo positivo. Per quanto
riguarda il colpevole, sono contenta che non abbiate capito chi
sia… altrimenti sarei stata un po’ disincentivata
a continuare…
Ciao ciao alla prossima settimana.
Ciao Simona, non sono ancora riuscita a leggere il secondo capitolo
della tua ff… sono un po’ impegnata con lo studio
in questo periodo: esami!!!!
Però cercherò di aggiornarmi il prima possibile.
Ah cercherò di postare ogni sabato prima delle
16.30… dopo devo andare al lavoro, e lì non
c’è Internet!!!!
Età della pietra.
Cara Astrid 88, noi due condividiamo molte cose: odiamo Piz, adoriamo
Mac, tifiamo per i LoVe. Vorrei farti una domanda: cosa ne pensi di
Dick? Io ultimamente lo sto rivalutando, è troppo
divertente! Quasi quanto le tue recensioni.
Ciao ciao un bacio.
Ciao Memole_88 sei davvero molto carina e mi riempi sempre di tanti
complimenti… finirai per farmi montare la testa.
Ho una domanda anche per te: chi pensi che sia la donna con Richard
Casablancas? Non so se dirvelo nel 4° o nel 5°
capitolo… però se lo avete già capito
tanto vale dirvelo subito… uffi è la mia prima
ff, non sono molto esperta, e ciò mi porta a chiedermi:
c’ è un po’ di suspense nella storia?
Mah!
Alla prossima settimana, un bacio.
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Capitolo 4 *** Little Ghost ***
4 x 4 -- Little Ghost
SECONDA PARTE
Veronica si stava preparando
una tazza di caffè quando Dick entrò nel suo
ufficio.
“Ciao Dick, ti stavo
aspettando…” disse la detective porgendogli una
tazza fumante.
Il ragazzo rispose con un
cenno della mano, si mise seduto alla scrivania della ragazza e le
passò il
portatile una volta di proprietà del signor Casablancas.
“Mi dispiace averti fatto
venire fin qui, ma sai dopo quello che è successo
l’ ultima volta…” spiegò
Veronica un po’ imbarazzata.
“Lascia stare, non ha
importanza. Piuttosto, guarda cosa ho trovato ieri sul PC !”
disse Dick
cliccando su una delle icone.
Era un video di suo padre,
anzi un video su suo padre!
Si trovava in una camera
d’
albergo: lui era lungo sul letto, evidentemente addormentato, mentre
qualcun
altro lo stava riprendendo con una telecamera.
Ad un tratto si sentì un
rumore, qualcuno bussava alla porta.
La ripresa iniziò a
barcollare.
Chi riprendeva aveva appena
appoggiato la telecamera, ancora accesa, sopra un ripiano,
probabilmente un tavolino.
“Grazie lo lasci pure
lì! Ci
penso io… Un attimo che le firmo la ricevuta.”
disse la voce di una donna.
Era lei.
Si avvicinò al tavolo,
dove
era posizionata la telecamera…
Purtroppo il tavolo era
troppo basso e la donna veniva ripresa solo dal seno in giù!
“Certo che mio padre
aveva
proprio gusto in fatto di donne” commentò il
giovane Casablancas con un sorriso
stampato sul volto.
“Sì, Kendall
era proprio la
moglie perfetta!” intervenne ironicamente Veronica.
“Aspetta! Rimanda
indietro!”
esclamò improvvisamente la giovane detective.
La donna si stava avvicinando
al tavolo, appoggiò su di esso un foglio e lo
firmò.
Era la ricevuta del servizio
in camera.
Su quel foglio c’era
scritto
dove si trovavano i due amanti… e se il video era recente la
donna si trovava
ancora lì.
“Mac sono in ufficio, mi
puoi
raggiungere?” come al solito Veronica si rivolse alla sua
amica.
“Il video è
stato girato il
14 Maggio alle ore 9.30”
disse Mac ai due ragazzi.
“Puoi ingrandire la
ricevuta?
Dobbiamo riuscire a leggere il nome dell’
albergo…” chiese Veronica sempre più
ottimista.
“Certo… non so
se si riuscirà
a leggere bene… ecco! Gran Coco Bay, alla Playa del
Carmen!” rispose Mac
soddisfatta del suo lavoro.
“Grazie Mac ci sei stata
di
enorme aiuto!” disse Veronica abbracciando calorosamente la
sua amica.
“Ma come facciamo a
sapere
che la donna si trova ancora lì?” chiese Dick alla
detective.
“Dalle mail sappiamo con
certezza che tuo padre è tornato il 17 maggio. La signora
gli aveva poi detto
di voler restare nello stesso posto in cui avevano
alloggiato… la questione dei
ricordi… Quindi se è stata di parola, la donna si
trova ancora al Gran Coco Bay
a Playa del Carmen!” concluse soddisfatta Veronica.
“Elementare
Watson!”
intervenne Mac
“Messico stiamo
arrivando!”
iniziò ad urlare Dick, poi si girò verso la
detective ed aggiunse:
“Tu mi accompagni,
vero?”
“Solo se paghi
tu!” disse
sorridendo Veronica.
Toc…
toc… toc…
“Logan vai tu ad aprire!
Io
sono impegnato!” urlò Dick dalla sua stanza.
Logan pigiò il tasto
pause
del suo joystick e si alzò dal divano.
“Ehi!”
esclamò trovandosi
Veronica davanti.
“Ehi” rispose
la ragazza
evidentemente imbarazzata.
In quel momento Veronica
avrebbe voluto uccidere Dick, le aveva garantito che Logan non era
nell’
appartamento. Non perché non avesse voglia di vederlo, ma
avrebbe voluto
evitare quella situazione, almeno per il momento.
“Come va?” le
chiese il
ragazzo invitandola ad entrare.
“Bene” rispose
la ragazza
entrando nell’ appartamento.
I due restarono a fissarsi,
lì vicino l’ ingrasso, finché Logan:
“Credo che noi dovremmo
parlare…”
“Sì ma
…” Veronica stava
gesticolando più del solito, aveva paura di quale sarebbe
stata la reazione del
ragazzo se gli avesse detto che stava per andare in Messico con Dick.
“Lo so, ne parleremo
quando
tornerai dal Messico” disse lui con quel fantastico sorriso
“Non ti sembra
strano che per una volta sia tu ad andare in Massico con Dick e non
io?”
Veronica accennò un
sorriso,
ricordandosi di quante volte il ragazzo che ora si trovava di fronte a
lei l’
aveva lasciata a casa, con mille dubbi e mille incertezze, mentre lui
se la
spassava in Messico con il suo amico 09.
“Già!”
esclamò infine,
tornando alla realtà.
“Ehi Veronica sei pronta
a
folleggiare?” esclamò Dick uscendo dalla sua
stanza in bermuda e con la tavola
da surf in mano
“Non avrai intenzione di
portarti dietro la tavola?!” esclamò la ragazza.
“Io ti pago, tu lavori.
Ed io
me la spasso!”
“Il solito 09”
pensò Veronica uscendo
dalla stanza.
Quella reazione da parte di
Logan l’ aveva colpita. Mai si sarebbe aspettata un
comportamento così… maturo
da parte sua.
Certo se da una parte era
stato facile dirlo a Logan, dall’ altra non lo era stato
dirlo al padre.
“No, Veronica non se ne
parla
proprio… è troppo pericoloso!” aveva
detto lo sceriffo Mars non appena Veronica
gli ebbe raccontato tutto.
“Papà non vado
da sola… Dick
verrà con me… e poi l’ hai detto anche
tu: “Si tratta di un dilettante!”,
quindi probabilmente lui ancora non sa dell’ esistenza della
signora ed è per
questo che è necessario che io la raggiunga
subito” aveva ribattuto la ragazza.
“Guarda Veronica che il
fatto
che tu vada in Messico con Dick Casablancas non mi è di
nessun conforto…” Keith
fu interrotto dalla figlia.
“Papà
è importante trovare
quella donna, sia per la sua vita che per il tuo lavoro,
starò attenta e non mi
metterò nei guai. Tu non puoi andare, se tu ti allontanassi
dalla città, ora,
lo scoprirebbero tutti e allora sai cosa accadrà! I media
diffonderanno la
notizia dell’ esistenza di questa donna e il colpevole
potrebbe cercare di…”.
“Va bene Veronica, ma
voglio
che ogni 4 ore tu mi chiami!”le disse infine il padre non
troppo sicuro della
sua decisione.
Ma qualcosa riportò
Veronica
al presente.
“Allora cosa ne
pensi?” le
stava chiedendo Dick, pizzicandole il braccio.
Veronica non aveva sentito
una sola parola di ciò che il ragazzo le aveva detto.
“Dove eri andata
veronica, su
Marte?” domandò Dick divertito.
“Scusa stavo pensando che
forse sarebbe meglio prenotare una camera in quell’
albergo… per non dare
troppo nell’ occhio” consigliò la
ragazza.
“Veronica, sono solo
pochi
minuti che stiamo insieme e già il mio fascino ti ha
conquistata?” scherzò il
giovane Casablancas.
“Parlo seriamente Dick.
Almeno così potremmo girare indisturbati per l’
hotel… però è meglio non
prenotarlo con il tuo vero cognome, per ovvi motivi, e neanche con il
mio, la
donna potrebbe insospettirsi se venisse a sapere che la figlia dello
sceriffo
di Neptune è qui…” disse la ragazza.
“Allora
Veronica?”
La giovane detective
tirò
fuori dalla tasca due documenti… aveva promesso al padre che
non avrebbe più
fatto documenti falsi, ma quello era un caso estremo…
“Secondo te Veronica, io
avrei la faccia da Ryan Hansen? ”chiese il ragazzo, poi
aggiunse “Tu, come hai
deciso di chiamarti? Non è giusto avresti dovuto
chiedermelo….”.
“Ormai è
fatta. Ti sei
ricordato di prendere i contanti? Ricordati che non puoi utilizzare la
carta di
credito!” esclamò la detective.
“Uffa Veronica! Sei
così
pesante… poi ti chiedevi perché io e Logan non ti
portavamo mai con noi in Messico…”.
“Perché non
avevo voglia di
stare in spiaggia e bere birra per due giorni consecutivi?”
rispose ironicamente
lei, poi Veronica prese il cellulare e digitò in fretta un
numero:
“Gran Coco Bay? Salve
sono
Kristen Bell, vorrei prenotare una camera per il week
end…quale?” si girò un
istante verso Dick, fece un sorriso beffardo e riprese la conversazione
“La più
bella, non importa quanto costa… tanto il mio ragazzo oltre
ad essere… biondo è
anche ricco!” disse Veronica, imitando con la voce la
più frivola delle ragazze.
“Oh cara, mi raccomando
non
badare a spese!” intervenne il giovane Casablancas.
Dick era seduto sul letto ed
aspettava che Veronica uscisse dal bagno:
“Ho fame Kristen, ti
potresti
sbrigare per favore!” disse il ragazzo impaziente di scendere
nel ristorante
dell’ albergo per cenare, poi pensandoci bene aggiunse
“Anzi no, prenditi tutto
il tempo. Non voglio fare brutta figura…”
“Non dovresti
preoccuparti, a
fare brutta figura sarà Ryan Hansen, non Dick
Casablancas” disse Veronica dal
bagno…
“Allora
MUOVITI!” urlò il
ragazzo, ormai in preda ai deliri della fame.
“Sai Dick è
stato molto
difficile trovare un vestito che stesse bene con la tua solita mise: i
bermuda!” esclamò Veronica uscendo dal bagno.
Indossava un vestitino
bianco, semplice, che le scendeva morbido fin sopra le ginocchia,
fermato
soltanto da una cinta color oro. Aveva lasciato che i capelli,
leggermente
ondulati, le scendessero liberi…
Dick rimase in silenzio, a
bocca aperta.
“Sai Veronica mi ero
sempre
chiesto cosa ci avessero trovato i miei amici, Logan e Duncan, in
te…”.
“La mia incredibile
intelligenza” intervenne la ragazza prima che il surfista
potesse dire qualcosa
di inappropriato.
Poi il ragazzo dando un’
altra occhiata all’ abito aggiunse.
“Quest’ abito
non fa parte delle
spese della commissione, vero?”
Veronica accennò un
sorriso
uscendo dalla camera dell’albergo Gran Coco Bay. Dick
preoccupato la seguì
fuori dalla stanza, insistendo nel voler saper chi avrebbe dovuto
pagare quell’
abito.
“Che delusione! A cena
c’ erano
soltanto anziani con donne giovanissime e signore di mezz’
età che giocavano a
Sex And the City… qualcuno dovrebbe dovuto dir loro che
hanno sbagliato città!”
disse Dick buttandosi sul letto.
“Andrà meglio
domani. La
nostra Signora X dovrà uscire dalla sua stanza prima o
poi…” disse Veronica per
tirar su di morale il suo amico. Poi vedendo di non esserci riuscita
aggiunse,
imitando la voce maschile: “Sono sicura che domani ci saranno
onde da urlo!”
“Ah questo si che mi fa
stare
meglio!” esclamò il ragazzo.
“Ehi amico non sai cosa
ti
stai perdendo… la birra è fresca, il mare
è mosso e le donne…” si girò
per
vedere meglio una ragazza in bikini che aveva appena sfilato davanti a
lui “Da
urlo! Non sta andando molto bene… penso che ci fermeremo qui
ancora qualche
giorno! Non ti preoccupare la tengo d’ occhio io!
… ah scusa Logan ti devo
salutare la ficcanaso in miniatura si sta avvicinando… ti
chiamo appena posso…”.
“Io mi posiziono sul
pezzo di
spiaggia riservato all’ hotel… tu resta qui, se la
riconosci chiamami. Non fare
cose avventate” ordinò Veronica
all’amico.
“Agli ordini”
rispose il
ragazzo imitando il saluto militare “Per passare inosservato
farò un po’ di
surf”.
Non riuscì a terminare
la
frase che si era già tuffato in mare.
Passarono
diverse ore ma della donna non vi
era ancora traccia…
“Dick che ne dici di fare
un
giro sulla spiaggia, magari ci fermiamo a prendere un hamburger da
qualche
ambulante?” propose la ragazza un po’ demoralizzata.
I due si incamminarono…
“Veronica, visto che
ormai
siamo intimi…” iniziò a dire il ragazzo
“Sai dividiamo lo stesso bagno… mi
spieghi una cosa?” Dick aspettò il consenso di
Veronica prima di continuare.
La ragazza fece un cenno col
capo, non molto sicura di voler sentire la domanda di Dick.
“Chissà quali
pensieri
affollano la mente di uno 09 così buffone, ricco e
viziato?” stava pensando Veronica.
“Perché tra te
e Logan è
finita?” chiese il ragazzo, come se quella fosse la domanda
più naturale del
mondo.
“Non poteva chiedermi
perché
esistiamo? Sarebbe stato più facile rispondere”
pensò la ragazza. Poi iniziò a
parlare
“Vedi Dick non
è così
semplice… credo di aver cercato continuamente di cambiare
ciò che già era
perfetto. Io non me ne rendevo conto e invece Logan
sì… e ciò ha portato tutta
una serie di incomprensioni… e quando abbiamo iniziato a
farci del male è
finito tutto…”.
“Tu credi che una
relazione
debba essere per forza così difficile?” chiese
improvvisamente il ragazzo.
Veronica accennò un
sorriso
nel sentire quelle parole…
Anche lei aveva detto la
stessa cosa a Logan qualche anno prima…
“Sai Dick nessuno scrive
canzoni su quelle serene!” rispose Veronica.
“Aspetta Dick! Non ti
ricorda
niente questa zona?” chiese Veronica d’ un tratto.
“Cosa dovrebbe ricordarmi
Veronica…? Siamo qui da un giorno e questa è la
prima volta che passiamo da
queste parti!” rispose Dick seriamente.
Veronica alzò gli occhi
al
cielo
“La foto di tuo
padre… quella
che mi hai fatto vedere in ufficio… sei proprio uno zuccone
Dick!” esclamò
Veronica
“Ehi nana guarda un
po’ in
riva al mare!” disse Dick.
“Ehi nana a
chi?” intervenne
offesa la ragazza.
“Tu mi hai chiamato
zuccone,
così… ora stiamo pari!” rispose il
ragazzo.
“Un bambino di cinque
anni è
più maturo” pensò Veronica tra
sé e sé.
“Ci scusi vorremmo avere
un’informazione!”
chiese Veronica gentilmente alla signora con un grande cappello bianco
che le
dava le spalle…
“Scusi... ”
intervenne Dick,
bussando sulla spalla della signora.
Lei si girò lasciando i
due
ragazzi senza fiato.
“Sapevo che mi avreste
trovata!” esclamò la signora.
“State chiamando Logan
Echolls e questo è il messaggio ispiratore di oggi:
“Tutte le persone
affascinanti sono viziate: ecco il segreto del loro
fascino!*”.
La
ragazza riagganciò senza lasciare alcun
messaggio.
“Magari lo trovo al
Neptune
Grand” si disse mentre guidava verso l’albergo.
Veronica bussò alla
solita
porta.
“Che sorpresa!”
esclamò Logan
stupito di trovarsi di fronte Veronica “pensavo che a
quest’ ora ti fossi già
sposata con un chico muy caliente o che Dick ti
avesse trascinata nel vortice della perdizione… a proposito
dov’ è il caro
vecchio Dick? Non mi dire che ti ha lasciata tornare da sola mentre lui
e
rimasto in Massico a surfare…".
Veronica non rispose ma
rimase immobile a guardare il ragazzo.
“Logan dobbiamo
parlare…”
iniziò la ragazza, che però fu interrotta dallo
09.
“Veronica, non mi dire
che
sei tornata in fretta e furia dal Messico solo per me… mi
potrei montare la
testa” poi il ragazzo, accortosi dell’ aria non
troppo divertita della giovane
detective, aggiunse:
“Accidenti Veronica in
questo
momento hai quella faccia da “preferirei fare geografia
antropica” che se non
ricordo male vuol dire che stai per dire qualcosa di
sgradevole”.
“Logan forse è
meglio che tu
ti sieda” disse Veronica molto seriamente.
“Questo significa che sto
imparando a conoscerti?” chiese il ragazzo sedendosi.
Veronica parcheggiò
l’auto al
solito posto.
La luce della sala era
accesa, era tardi ma probabilmente suo padre la stava ancora aspettando.
Si girò per guardare il
ragazzo seduto accanto a lei.
“Sei pronto?”
chiese
Veronica.
“Dammi un
minuto” rispose
lui.
Il ragazzo iniziò a fare
mente locale di ciò che le aveva detto la ragazza qualche
ora prima.
“Veronica stai forse
cercando
di dirmi che mia madre è ancora viva?” chiese il
ragazzo incredulo “E che negli
ultimi anni, mentre io qui passavo l’inferno, lei se ne stava
in Messico a
sorseggiare piña colada
con il padre di
Dick?”
“Logan ora
calmati… ricordi
cosa mi hai detto quando mi chiesi di ritrovare tua madre? Lei odiava
la sua
vita, odiava suo marito ma, Logan, senza alcuna ombra di dubbio lei
amava te
alla follia! Se ha passato 17 anni della sua esistenza accanto ad un
uomo che
lei detestava l’ ha fatto solo per te! Devi darle almeno la
possibilità di
spiegarsi!” cercò di convincerlo Veronica.
“Dov’è
ora?” domandò il
ragazzo, mentre seduto sul divano nascondeva la testa tra le mani.
Veronica gli si
avvicinò,
cinse le spalle del ragazzo col suo braccio e poggiò la
testa sulla sua spalla.
Dopo un po’ il ragazzo si
lasciò stringere dall’abbraccio della sua ex.
Quando Veronica aprì la
porta
la donna seduta sul divano si alzò in piedi.
Veronica entrò
nell’appartamento
mentre il ragazzo si fermò sulla porta.
La donna iniziò a
singhiozzare mentre Logan le si avvicinava piano.
Quando si trovarono
finalmente l’uno di fronte all’altra, il ragazzo
non resistette all’ impulso di
abbracciarla e di stringerla a sé il più forte
possibile.
Quel momento così tenero
fu
interrotto da alcuni rumori e dal pianto di una bambina. Tutti si
girarono
verso la stanza dalla quale provenivano quei rumori, dove ne
uscì Dick con una
bambina di circa un anno stretta tra le sue braccia.
La piccola aveva enormi occhi
blu e corti capelli biondi raccolti in due piccole code: piangeva e
chiamava la
mamma.
Lynn si girò verso Logan
e
con gli occhi ancora bagnati dalle lacrime versate gli disse:
“C’
è qualcuno che ti devo
presentare!”
La donna prese in braccio la
piccola bambina e le disse piano:
“Joy questo è
l’altro tuo
fratello, Logan”.
La bambina, evidentemente
imbarazzata, coprì la sua bionda testolina dietro la testa
di sua madre mentre
Logan continuava a fissarla esterrefatto.
Poi tornando alla realtà
chiese:
“Come
l’altro?”
Iniziò così a
guardare la
bambina, sua madre, l’enorme diamante che la donna portava
all’anulare della
mano sinistra e infine guardò Dick, che con un enorme
sorriso stampato sulla
faccia gli disse:
“Ehi fratello”
Logan tornò immobile
come
pochi minuti prima e dopo circa un minuto di silenzio
riacquistò l’uso della
parola:
“Certo che oggi le
sorprese
non finiscono mai? C’ è qualcos’ altro
che dovrei sapere… Veronica ti sei
sposata con Dick in Messico? ...”
Veronica diede una piccola
gomitata al ragazzo, lei aveva capito che Logan stava cercando di
sdrammatizzare i fatti di quella giornata, ma sapeva anche che suo
padre, lo
sceriffo Keith Mars, non gradiva quel genere di scherzi…
soprattutto ora…
“Per il momento mi
fermerò a
vivere qui, da Keith. Sapete io e la piccola potremmo essere in
pericolo dopo
quanto successo a Richard…” nel pronunciare il
nome dell’uomo la donna si
commosse, e gli occhi iniziarono a riempirsi di lacrime, ma si
trattenne.
Non voleva creare altri
problemi alla piccolina.
Veronica capì la
preoccupazione della donna, così prese Joy in braccio e la
portò in camera sua
con la scusa di farle vedere un vecchio carillon.
Lynn guardò Veronica con
gratitudine e continuò quanto stava dicendo prendendo le
mani dei due ragazzi
che strinse tra le sue:
“Sarà una
sistemazione
provvisoria, almeno fino a quando Keith non avrà arrestato
il colpevole” si
fermò, guardò per un momento lo sceriffo negli
occhi, poi riprese:
“Sono sicura che non ci
vorrà
troppo tempo. Poi andremo a vivere tutt’ insieme come una
vera famiglia. Sono
sicura che Richard sarebbe stato contento di…”
guardò Dick e questa volta non
riuscì a trattenere le lacrime.
“Dove dormirai?
Quest’
appartamento non è poi così grande…
poi c’ è la bambina…” chiese
Logan alla
madre.
“Ecco, io e Joy dormiremo
nel
letto di Keith. Mentre la nostra guardia del corpo dormirà
nella stanza
adiacente…”.
“Mentre mia
figlia”
intervenne lo sceriffo, minacciando Logan con lo sguardo “
starà da voi per un
po’… non dovrebbe creare troppi sospetti questo
trasferimento… momentaneo”.
Logan alzò gli occhi
verso la
stanza in cui Veronica aveva portato la piccola Joy. La ragazza era
appoggiata
allo stipite della porta e nel sentire quelle parole si
girò… gli sguardi dei
due ragazzi si incrociarono…
NOTE:
*Oscar Wild
N.B. il titolo di questa ff
è
il titolo di una canzone de ‘The White Stripes’
RISPOSTE ALLE RECENSIONI:
Ciao Simona, come al solito
ti ringrazio per i complimenti. Pensi ancora che sia la donna, Lynn, la
responsabile della morte di Dick Senior…? Poverina sembra
così dispiaciuta per
la morte dell’ uomo, poi hanno anche una figlia…
ma d’altra parte è anche vero
che alla fine il colpevole è quello più
insospettabile… Mah! Ciao ciao alla
prossima settimana.
Ciao Suki era da un po’
che
non ci sentivamo. Ringrazio anche te per i complimenti e ti rivolgo la
stessa
domanda che ho fatto alle altre: secondo te chi è
l’assassino? Sono curiosa di
sapere di chi sospettate… Ciao ciao a presto.
Grazie grazie grazie
grazie…
memole_88, sei sempre molto carina. Ti è piaciuta la
sorpresa? Non ho saputo
resistere, dovevo dirvelo. A me Lynn Echolls (ora Casablancas ) piace
tantissimo e non potevo non farla tornare! Poi Logan e
Veronica… che Logan se
la smetta di lanciarle frecciatine… hm ci conterei poco,
invece per quanto
riguarda il ritorno dei LoVe c’è da aspettare
ancora un po’… ma arriverà
presto! Un bacio ciao ciao.
Povera Hannah… a me
è
dispiaciuto un pochino averla fatta uscire di scena in quel modo,
però hai
ragione tu: non è tipo per Logan! D'altronde per il nostro
beniamino soltanto
uno è il tipo giusto… Veronica Mars. A presto
Elenina FF J ciao ciao.
Ciao Aryanna 13 il tuo commento
è stato davvero molto carino… questa volta sono
io a farti i complimenti… come
dicevo prima, di Hannah mi dispiace un po’, ma per Piz
è solo l’ inizio… ah ah
ah (NB risata malefica ). Grazie per i complimenti a presto ciao ciao.
Ciao Isilady, se devo essere
sincera a me no convincevano molto i dialoghi…
cioè avevo paura che
risultassero un po’ irreali e forzati: Dick che difende
Veronica… pazzesco!
Però sono molto contenta che voi non la pensiate allo stesso
modo. Poi dovevo
partire da qualche parte per valorizzare il personaggio di Dick, che
tra
l’altro a me piace tantissimo: troppo simpatico!
Ciao Astrid88 è bello
risentire anche te e devo dire che sei in forma smagliante in fatto di
commenti!!! Sono felice che anche questo capitolo ti sia piaciuto, ma
ti devo
dire una cosa: Piz non è stato ancora del tutto
silurato… dovrà ancora soffrire
un pochino… ah ah ah (NB ancora risata malefica! ). Sai
anche io avrei tifato
per Dick se Logan non ci fosse stato… come può
non piacere uno che dice certe
cose:‘Compio il mio destino. Una festa di ragazze? E' la
ragione per cui ho lasciato il grembo
materno’. Ciao ciao un bacio.
|
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Capitolo 5 *** Death Letter ***
4 x 5
– Death letter
Quella notte Veronica non
riuscì a chiudere occhio.
Quante notti aveva dormito in
quel letto, accanto a lui, si era svegliata con il calore del suo corpo
vicino…
C’ era ancora il suo
odore
sul cuscino…
Alle prime luci dell’
alba la
ragazza scese dal letto:
“Un buon caffè
è proprio
quello che ci vuole” stava pensando Veronica mentre si
dirigeva verso la
cucina.
“Non riesci a
dormire?”
domandò qualcuno dietro di lei.
“Logan cosa ci fai sul
divano?” chiese la ragazza.
“Dick russa…
ed io ho il
sonno leggero”
“Stavo andando a fare del
caffè, ne vuoi?”
“Ok” rispose il
ragazzo
alzandosi dal divano.
Drin drin drin
“Ok ci penso io, tu
rispondi
pure…”
“Veronica Mars. Chi
parla?”
rispose la ragazza.
“Ok, rilassati. Spiegami
con
calma.” Disse Veronica uscendo fuori, sulla terrazza della
suite “il tuo
ragazzo ti ha lasciata perché… ah. Incontriamoci
all’ ora di pranzo in mensa.
Mi spiegherai meglio”.
Logan raggiunse la ragazza
all’ esterno con due fumanti tazze di caffè.
“Sempre a lavoro la
nostra
piccola Mata Hari…” disse Logan porgendo la tazza
alla ragazza.
“Logan stai forse dicendo
che
ti piace come ballo…” rispose Veronica sorridendo.
Erano entrambi appoggiati sul
davanzale, la città si stava pian piano svegliando ed i due
stavano lì in silenzio
a guardarla.
“Grazie
Veronica” disse il
ragazzo di punto in bianco.
“Per cosa ?”
domandò lei.
Logan le si avvicinò e
le
sussurrò:
“Per aver ritrovato mia
madre”
Poi le diede un morbido bacio
sulle labbra.
“Logan io credo che sia
meglio parlarne… non possiamo…” disse
inutilmente Veronica, il ragazzo non la
stava ascoltando.
“Vado prima io in
bagno”
disse lui rientrando nell’appartamento e lasciando Veronica
immobile sul
terrazzo.
Il telefono riportò
Veronica
sul pianeta terra.
Drin drin drin
“Veronica. Chi
è?” rispose la
ragazza
“Ciao Piz, sei tornato?
...
Dove sono? Sono appena uscita, sto andando alla Hearst… per
pranzo sono
occupata, però nel pomeriggio possiamo
incontrarci… perfetto alle 4.00 in
caffetteria. A
dopo. Ciao.” La ragazza riagganciò.
Veronica stava guardando il
piatto con il cibo della mensa, indecisa se mangiare o no quella
‘cosa’ che c’
era dentro.
“Ciao Veronica! Grazie
per
aver deciso di aiutarmi” disse una voce non del tutto
sconosciuta alla
detective. Era una ragazza delle Theta Beta, l’aveva
conosciuta l’anno
precedente quando si era infiltrata tra le novizie per un servizio
fotografico
per il giornale della Hearst. Non si erano lasciate in buoni
rapporti… le
ragazze non avevano gradito le foto scattate da Veronica sulla
piantagione di
marijuana che avevano nel loro dormitorio, certo per essere studentesse
di
economia avevano scelto un mercato proprio redditizio.
“Ciao Hallie, sei tu che
mi
hai chiamato stamattina?”
“Sì, devi
scusarmi… ti avrò
svegliata … ma ero così arrabbiata!”
“Raccontami bene cosa ti
è
successo!”
Veronica dopo il colloquio
con quella sua vecchia conoscenza decise di andare in biblioteca, aveva
bisogno
di un luogo isolato e silenzioso nel quale riflettere:
“Hallie stava uscendo con
un
ragazzo” iniziò a fare mente locale la giovane
detective “che la sottoscritta,
purtroppo conosce molto bene, Chip: presidente della confraternita dei
Pi Sigma
e non amante –non più perlomeno- delle
‘sorprese’… comunque la ragazza le aveva
raccontato che qualche giorno fa aveva trovato una busta nella cassetta
della
posta, indirizzata a lei: “Guarda Veronica te l’ ho
portata. Come vedi c’ è
scritto soltanto il mio nome, non c’è
né francobollo né mittente… per questo
ho
pensato che fosse uno stupido scherzo delle consorelle,
invece… questa mattina
il mio ragazzo si è presentato da me dicendomi che tra noi
era finita e mi ha
dato questa busta dicendomi che all’interno avrei trovato
tutte le
spiegazioni…”.
La detective guardò
attentamente la prima busta che le aveva lasciato la ragazza,
effettivamente
c’era scritto soltanto il suo nome, Veronica l’
aprì e dentro trovò un foglio:
“So cosa hai fatto la notte scorsa, se non vuoi che il tuo
ragazzo lo venga a
sapere devi fare ciò che ti dico…”
seguiva una serie di istruzioni su quando e
dove lasciare la merce di scambio, l’erba! .
Veronica prese poi la seconda
lettera, la calligrafia con cui era scritto il destinatario era
esattamente la
stessa, all’ interno di questa non c’era,
però, alcun foglio ma soltanto delle
foto. Queste non dicevano poi molto sull’ autore, tranne che
sicuramente non
era un professionista, ma rendevano comunque molto bene l’
idea di cosa
stessero facendo i ragazzi ripresi.
“Aspetta un
attimo… questa è
la sera della festa in spiaggia” sussurrò la
ragazza appena riconobbe il luogo
Drin drin drin
Tutti gli studenti in
biblioteca si girarono a guardare la ragazza, aveva dimenticato di
togliere la
suoneria al cellulare:
“Scusate” disse
sottovoce
Veronica evidentemente imbarazzata.
“Pronto” disse
poi la ragazza
con un filo di voce, mentre qualcuno continuava a fissarla malamente.
“Ehi Veronica sono
Mac… mi
devi aiutare, sono nei guai… cos’ è
questo silenzio? Sei in un cimitero?”
“Quasi, se non la smetto
di
parlare” pensò dentro di sé Veronica.
Dopo pochi minuti Mac
arrivò
ansimante in biblioteca, si mise seduta accanto alla sua amica e senza
dire una
parola lasciò cadere sopra al tavolo una busta…
era identica a quelle che stava
analizzando la ragazza.
Veronica prese la busta che
le aveva appena portato la sua amica e la aprì: la scrittura
era la stessa e il
contenuto del foglio era molto simile alla precedente.
“So cosa hai fatto la
notte
scorsa, se non vuoi che il tuo ragazzo lo venga a sapere devi fare
ciò che ti
dico…” seguiva anche in questo caso una serie di
istruzioni su dove e quando
consegnare la merce di scambio: questa volta non si trattava di droga
ma di
esami. Il ricattatore chiedeva i risultati dei test di metà
semestre di
economia internazionale, diritto commerciale e diritto del lavoro.
“Veronica secondo te fa
sul serio?”
chiese Mac evidentemente spaventata.
“Temo di
sì!” rispose l’
amica “non sei la prima cui è arrivata questa
lettera… Mac cosa è successo la
sera della festa dei Pi Sigma? Mi avevi detto che saresti andata alla
festa con
Max, ma non ricordo di averlo visto…”
“Sì sono
andata alla festa
con Max, ma dopo un po’ lui si era stancato e voleva andar
via… stavamo
lasciando la festa quando ti ho vista arrivare… mi sembravi
sconvolta così ho
detto a Max che sarei rimasta ancora un po’ per sapere se
andava tutto bene…”.
Veronica accennò un
sorriso
imbarazzato, ricordando cos’ era successo quella sera, poi
tornando con i piedi
per terra chiese alla sua amica:
“Non hai combinato nulla
di
compromettente quella sera…?”
“Beh quando è
arrivato Logan,
Dick ci ha trascinati al bancone… così io e
Wallace abbiamo bevuto qualche
drink e mi è passata la voglia di andare a casa…
Wallace aveva appena
rimorchiato una tipa della Theta Beta, così io ho chiamato
Bronson e gli ho
chiesto di raggiungermi alla festa e …” terminato
il racconto cercava un
briciolo di speranza negli occhi della sua amica, ma non lo
trovò.
Lo schermo del telefonino di
Veronica iniziò ad illuminarsi, dopo la brutta figura fatta
la ragazza aveva
tolto la suoneria dal cellulare… ma Veronica non se ne rese
conto: sul display
c’ era scritto Piz!
La detective si era
completamente dimenticata l’ appuntamento con il suo
ragazzo…
La detective aprì la
porta
della suite del Neptune Grand.
“Ehi Veronica stavo per
chiamarti… Logan non c’è ed io devo
uscire… ecco non sapevo se tu avevi la
chiave per rientrare”.
Veronica guardò quella
chiave, gliela aveva regalata Logan quando stavano insieme. Ci aveva
messo
sopra un enorme fiocco rosso e gliel’ aveva data dicendole
che lui desiderava
soltanto lei…
“Veronica, mi stai
ascoltando?”
chiese il ragazzo dandole un pizzicotto sul braccio.
“Ahi!”
esclamò la ragazza
tornando al presente, e cercando di fulminare con lo sguardo il suo
coinquilino
che stava uscendo dalla stanza.
Veronica si diresse in
camera, si spogliò e si mise un accappatoio.
“Un bel bagno caldo
è proprio
quello che ci vuole!” si disse la ragazza.
“Ehi Dick, sei
tu?” chiese la
ragazza, avendo sentito dei rumori provenienti dall’ingresso.
Nessuno gli rispose.
La ragazza si avvicinò
alla
porta, non c’era nessuno. Aprì la porta, non
c’era nessuno neppure sul
corridoio.
“Mah!”
esclamò rientrando
nella stanza.
Ad un tratto la ragazza si
fermò, si rese conto di aver calpestato qualcosa. Accese la
luce e a terra,
proprio sotto la porta, trovò una busta.
Riaprì velocemente la
porta…
nessuno.
“Ehi Veronica, cosa ci
fai al
buio? Non ti devi preoccupare, per le spese ci pensiamo io e
Dick!” esclamò il
ragazzo divertito. Veronica però non aveva fatto una
piega…
“Mi spieghi cosa ci fai
al
buio, in accappatoio, seduta sul divano a fissare il vuoto?”
le chiese Logan
sinceramente preoccupato.
La ragazza non gli rispose,
gli consegnò semplicemente una busta.
Il ragazzo
l’aprì.
“So cosa hai fatto la
notte
scorsa. Se non vuoi che il tuo ragazzo lo venga a sapere devi fare
ciò che ti
dico. Non impicciarti di cose che non ti riguardano” lesse il
ragazzo ad alta
voce; poi girò la busta, c’ era scritto soltanto
il nome della ragazza.
“Veronica, cosa
significa?”
“Forse è
meglio che io
racconti tutto a Piz, prima che quel fotografo gli spedisca quelle
dannate
foto!” disse Veronica una volta finito il racconto di quella
storia, per certi
versi assurda.
Il ragazzo si limitò ad
abbassare lo sguardo, si sentiva terribilmente in colpa… era
riuscito a far
soffrire un’ altra volta la ragazza che tanto amava.
“Mi dispiace Veronica, mi
sento in colpa… tu stai soffrendo ancora una volta per
colpa…”
Veronica non gli lasciò
finire la frase, gli diede un leggero bacio sulle labbra…
“Questa sta diventando
un’
abitudine, una gran bella abitudine” sussurrò il
ragazzo all’orecchio di lei.
Poi le stava per ricambiare
il bacio quando lo stomaco della ragazza iniziò a brontolare
dalla fame.
“Che ne dici se ora io
vado a
farmi una doccia mentre tu ordini qualcosa da mangiare?”
“Cibo italiano?
Lasagne?”
chiese Logan conoscendo benissimo la risposta della ragazza.
Lo schermo del cellulare di
Veronica si illuminò nuovamente… la ragazza si
era dimenticata di rimettere la
suoneria. Questa volta sul display c’ era scritto:
papà.
Toc toc toc
“Arrivo!” disse
Logan aprendo
la porta della camera. Non chiese nemmeno chi fosse, era sicuro di
trovarsi di
fronte Jeff con la cena...
Ma lì sulla porta non
c’era
Jeff.
“Dov’è
Veronica?” domandò Piz
entrando come una furia nell’appartamento.
Il ragazzo andò diretto
verso
la camera di Logan… sul letto vide i vestiti della ragazza.
“Aspetta Piz, non
è come
sembra!” Logan cercò di spiegare la situazione al
ragazzo, che però non lo
ascoltava per niente e continuava girare per l’ appartamento
come impazzito.
“Veronica esci
fuori!” iniziò
a gridare il ragazzo bussando alla porta del bagno.
La ragazza uscì, aveva
in
dosso solo un accappatoio.
“Piz, non è
come sembra…”
disse lei avvicinandosi al ragazzo.
“Non mi
toccare… dovevo
immaginarlo!” esclamò il ragazzo prima di lasciare
l’appartamento.
Drin drin drin
“Logan, chi parla?
Sì
Veronica è qui… non ho sentito suonare il
cellulare di Veronica… sì è
già
passato…”
“Era tuo padre, ha detto
che
Piz era passato da lui, gli ha raccontato che oggi avevate un
appuntamento e tu
non ti sei presentata… ti ha chiamata diverse volte ma tu
non gli hai mai
risposto, così si è preoccupato, è
passato da casa tua e tuo padre gli ha detto
che eri qui… poi ha provato a chiamarti anche lui
ma…” ripeté Logan quanto gli
aveva detto poco prima lo sceriffo.
Solo allora Veronica si
ricordò della suoneria del cellulare…
Prese la borsa…
guardò il
display… poi si mise seduta sul letto e scoppiò
in lacrime.
Logan le sedette accanto e le
offrì la spalla su cui piangere.
Toc toc toc
“Servizio in
camera” disse
Jeff da dietro la porta ma nessuno gli rispose….
“State chiamando Logan
Echolls ed il messaggio ispiratore di oggi è: ‘ La
bigamia è avere una moglie
di troppo. La monogamia lo stesso. Oscar Wild.’”
“L’avrà
scelto per me questo
messaggio?” pensò Veronica aspettando il segnale
acustico per parlare…
“ Logan ho bisogno che tu
mi
dia una mano! Devi chiedere a Max i risultati delle prove scritte di
metà
semestre di economia internazionale, diritto commerciale e diritto del
lavoro…
grazie. Ci vediamo in mensa, per pranzo!” disse la detective
alla segreteria
telefonica del ragazzo.
“Ecco a te pasticcio di
manzo, patate fritte e una misteriosa cartellina blu” disse
Logan appoggiando
il vassoio sul tavolo davanti alla ragazza.
“Grazie Logan”
disse la
ragazza
“Per cosa? Per il manzo?
Sei
sicura di volermi ringraziare per questo?”
La ragazza accennò un
sorriso
poi indicando la cartellina blu e subito dopo le patatine disse:
“Non mi riferivo al
pasticcio!”
“Allora ci deve essere un
malinteso perché: i fogli contenuti nella cartellina sono
stati accuratamente
fotocopiati dal sottoscritto e dal suo fido compagno- si stava
sicuramente
riferendo a Dick – e…” si
fermò un istante per prendere una patatina dal piatto
di Veronica: “Le patatine non son tutte per te!”
“Prova a prenderle e sei
un
uomo morto! Se ti ricordi bene stai parlando con una ragazza che non
mangia da
due giorni…” esclamò con tono
minaccioso Veronica, mentre dava un pugno
amichevole al braccio del ragazzo.
Poi l’espressione della
ragazza cambiò completamente…
Si rese conto che dalla
cabina radiofonica Piz la stava fissando.
“Visto che sei
così
disponibile, mi potresti fare un altro favore?”
domandò la ragazza alzandosi
dal tavolo.
“Il suo fedele servitore
è
sempre a sua completa disposizione!” disse il ragazzo
ironicamente.
“Troviamoci alle 6 di
questo
pomeriggio qui, in mensa” disse la ragazza allontanandosi.
“È arrivato il
momento di
parlare con Piz!” si disse la ragazza, cercando di farsi
forza.
Veronica entrò nella
cabina
dello speaker radiofonico, Piz avrebbe terminato la trasmissione da un
momento
all’ altro.
Cosa gli avrebbe detto? Come
l’ avrebbe presa?
“Ciao Piz”
disse d’ impulso
vedendo il ragazzo.
“Ciao Veronica, cosa sei
venuta a fare? Non ho bisogno delle tue inutili spiegazioni, non voglio
sapere
come hai scoperto di amare ancora il tuo ex… Veronica io ho
messo il mio cuore
nelle tue mani e tu l’ hai calpestato…”
disse il ragazzo avvicinandosi a lei e
gesticolando eccessivamente “È stato un bel sogno,
ma è finito… sai venuta a
dirmi questo, vero?
Strano Veronica,
l’ho capito prima di te!” disse infine Piz
allontanandosi dalla ragazza.
“Così gli hai
spezzato il
cuore! Ti ha detto proprio così?”
domandò Mac all’amica.
“Una cosa del genere. Ed
io
non sono riuscita ad aprir bocca. Con Logan non è successo
niente… perlomeno
non è successo niente di quello che pensa lui…
però con quale faccia posso
guardarlo negli occhi e dirgli che si sta sbagliando, che io non provo
più
niente per Logan!” disse Veronica.
“Sbaglio o ho sentito il
mio
nome? ” chiese Logan presentandosi alle spalle delle ragazze.
“Quale
novità… due ragazze
che parlano di te mentre disegnano cuori e stelline intorno al tuo nome
scritto
a lettere cubitali sul tavolo della mensa… gli anni non
passano mai per noi
‘fan di Logan Echolls’” disse Mac
cercando di tirar fuori Veronica da quella
situazione imbarazzante.
“Sbaglio o dobbiamo
togliere
dai casini una ragazza… “ disse Logan lanciando
una frecciatina a Mac.
“Ok uno pari. Ora
andiamo”
disse Veronica cercando di arbitrare quel match.
“Dove? Se è
lecito chiedere…”
domandò Logan alla detective.
“Abbiamo un appuntamento
con
il nostro fotografo! Sulla busta c’era scritto che il luogo
dello scambio
sarebbe stato la palestra, alle 6.30 e che Mac avrebbe dovuto
presentarsi da
sola, lasciare la busta al centro del campo da basket ed
uscire…” iniziò a
spiegare la detective.
“E poi come faremo a
capire
chi c’è dietro a questi ricatti?” chiese
Logan incuriosito dalla missione.
“Sapevo che avrei dovuto
chiederlo a Wallace… lui non avrebbe fatto tutte queste
domande!” rispose
Veronica ironicamente.
“Allora perché
non lo hai
chiesto a lui?” domandò Logan.
“Forse Veronica pensava
che
Wallace fosse impegnato a consolare il suo compagno di stanza, sai
è disperato
perché… tu pensa che storia… ha
trovato la sua ragazza mezza nuda a casa del
suo ex” intervenne Mac.
“Mac te l’ ha
mai detto
nessuno che manchi di tatto?” chiese Logan sfoggiando il suo
più bel sorriso.
“E tu lo sai che la tua
vita
privata somiglia molto ad una commedia con Freddie Prinze Jr.
*?” rispose
ironicamente Mac.
“Smettetela voi
due!” esclamò
Veronica. Poi rivolgendosi a Mac aggiunse: “Questo fa di me
Sarah Michelle
Gellar? **”.
Mentre Mac si trovava
all’interno della palestra Veronica e Logan si appostarono
all’esterno. Logan
faceva da palo, mentre la detective fotografava tutte le targhe delle
auto che
si trovavano nel parcheggio della palestra.
A quell’ora non
c’erano molte
persone alla Hearst, le lezioni terminavano alle 6.15, quindi il
parcheggio era
semi deserto. Dopo aver scattato le foto, rientrò in auto e
il ragazzo la
seguì. Veronica accese il computer, e in meno di 10 minuti
aveva già scoperto a
chi appartenevano le auto da lei immortalate.
La prima apparteneva al
signor Martin Green, il custode della Hearst. La seconda alla signorina
Josephin Gallner,
assistente del
preside. La terza alla signora Julie Green, moglie del custode, che
ogni sera
veniva a far visita al consorte per rallegrare le sue lunghe notti
solitarie.
La quarta apparteneva a… “Bingo il nostro caro,
vecchio Chip!”, esclamò Veronica
con un enorme sorriso stampato sul viso.
“Ma scusa se è
stato Chip,
perché ci ha messo in mezzo anche la sua ragazza?”
chiese Logan.
“Questo lo scopriremo
presto…” disse Veronica osservando la sua amica
Mac uscire dalla palestra
salire sulla sua auto uscire dal parcheggio.
Dopo alcuni istanti anche
un’
altra macchina stava lasciando quel parcheggio… quella del
capo della
confraternita dei Pi Sigma.
I due ragazzi stavano
seguendo l’ auto di Chip, quando:
“Ehi Veronica, questo non
è
il dormitorio della confraternita dei Pi Sigma!”
esclamò Logan fermano la
macchina a qualche metro di distanza da quella del ricattatore.
Chip scese dalla macchina e
si avviò verso un dormitorio che Veronica già
conosceva molto bene.
“No, questo è
il dormitorio
delle Theta Beta…” spiegò la detective
al suo compagno.
Veronica scese così
dall’auto
e con passo deciso si diresse verso il dormitorio della confraternita.
Logan
dopo avere alzato gli occhi al cielo,
chiedendosi il perché quella ragazza fosse così
impulsiva, raggiunse Veronica
ormai giunta alla meta.
“Ciao Hallie”
disse Veronica
alla ragazza di fronte al lei, che dall’ espressione sul suo
viso non si
aspettava assolutamente una visita della detective “Non mi
fai entrare? Sono
passata perché stasera ho assistito a qualcosa di molto
strano… spiegami una
cosa: questa è la tua vendetta per quel servizio dello
scorso anno o è un piano
in cui io sono rientrata per puro caso?”.
Il volto della ragazza era
passato da stupito a preoccupato. Stava per aprir bocca, probabilmente
per
giustificarsi ma Veronica non glielo permise.
“Fammi
indovinare… volevate
avere i risultati dei test senza pagare, così alla festa dei
Pi Sigma vi è
capitata tra le mani un’occasione strepitosa: la ragazza
dello ‘spacciatore di
risultati’ in compagnia di un altro ragazzo.
I Pi Sigma portano sempre una
macchina fotografica per immortalare le loro feste da urlo e
condividerle con i
confratelli assenti ***.
Così avete scattato
quelle
foto alla mia amica e avete pensato di ricattarla… ma la
serata vi ha dato
anche un’altra opportunità: fare in modo che
l’ amica ficcanaso non si
intromettesse! Così mi avete fotografato e avete ricattato
anche me! Grosso
Grosso errore! La ciliegina sulla torta... far credere che voi non
centraste
niente, fingendovi anche voi vittime del ricattatore… ti sei
fatta fotografare
mentre ballavi e baciavi un altro ragazzo, naturalmente complice anche
lui!”.
“Ciao papà! La
tua dolce
bambina ti è venuta a trovare…” disse
Veronica entrando in casa.
“Tuo padre non
è ancora
tornato… ma son sicura che sarà qui a
momenti” disse la signora Casablancas
alla ragazza.
“Certo che è
strano vedere la
madre di Logan che gira in casa…” pensò
Veronica.
“Ah ci sono dei messaggi
per
te in segreteria…non avrei voluto ma li ho sentiti, sai sono
in casa tutto il
giorno! Forse è il caso che tu li ascolti” le
disse quella donna così bella e
affascinante che le stava di fronte.
Veronica fece cenno di
sì con
la testa poi si avvicinò al telefono, pigiò
qualche tasto e sentì la voce di
Piz.
“Ehi Veronica mi dispiace
per
quello che ti ho detto oggi, ma non sopporto più questa
situazione. Devi
prendere una decisione o me o Logan!”.
Veronica si girò verso
la
donna un po’ imbarazzata per quella situazione.
“Non ti preoccupare
Veronica,
so tutto. Tuo padre mi ha detto che sei stata molto vicino a Logan dopo
la mia
sparizione e l’accusa ad Aaron. E di questo ti sono molto
grata. Mi ha anche
detto che tra te e mio figlio c’ è stato
qualcosa… tipo una relazione molto
turbolenta” disse la donna vedendo l’ imbarazzo
della ragazza “E che ora hai un
nuovo ragazzo: Piz. Mi dispiace aver creato delle tensioni nella tua
relazione
con questo ragazzo… e spero che la convivenza con mio figlio
non sia…”.
“Non si preoccupi, il suo
ritorno e la mia nuova residenza non hanno nulla a che fare con quel
messaggio
in segreteria” disse Veronica alla donna.
Poi qualcuno aprì la
porta,
era suo padre, e Veronica tirò un respiro di
sollievo… l’ aveva appena salvata
da un’imbarazzante situazione.
“Ok io vado a farmi una
doccia, così vi lascio un po’ da soli”
disse Lynn alzandosi dal divano “Ah
Veronica, perché una sera non porti qui anche Logan e
Dick… così ceniamo tutti
insieme. Ho saputo che tuo padre fa un ottimo polpettone!”
disse la donna
lasciando la stanza.
“Ehi tesoro hai
l’aria
stanca… c’è qualcosa che ti
preoccupa?” chiese il padre un po’ preoccupato.
“Non è
niente… è stata una
giornata pesante ecco tutto… forse tu non lo sai ma tua
figlia è stata una star
per un po’… perseguitata dai paparazzi!”
rispose la figlia versandosi un po’ di
caffè in una tazza.
“Ti ha detto qualcosa di
interessante Lynn?” chiese dopo un sorso di caffè
la ragazza.
“Mi ha raccontato che
qualche
giorno prima che Richard decidesse di tornare a Neptune, l’
uomo ha ricevuto
una lettera… La donna si ricorda di aver visto suo marito
leggerne il contenuto
poi metterla nella sua agenda… dice che l’uomo ha
cambiato umore dopo averla
letta” raccontò lo sceriffo Mars alla figlia
“Oggi ho trovato la lettera nell’
agenda, proprio come aveva detto Lynn. Eccola!”.
Veronica prese la busta che
le porgeva il padre.
TOMORROW AT 7 O’CLOCK AT THE
LOCAL THEATRE!
IF YOU CARE ABOUT YOUR CHILD
PRESENT YOURSELF ****
NOTA:
*Mac si riferisce a
‘pazzo di
te ’, 'kiss me’, ‘boys
and girls’, ‘top model
per caso’...
**Veronica fa riferimento a
‘Scooby-Doo ’
***Veronica si riferisce alle
foto che i Pi Sigma hanno spedito a Dick quando, per motivi di lutto,
non si è
potuto presentare ad una loro festa (4 x 3).
****Domani mattina alle 7 al
teatro locale. Se tieni a tuo figlio, presentati. Spero che la
traduzione sia
ben fatta.
RISPOSTA ALLE RECENSIONI:
Grazie Suky, mi hai
letteralmente bombardato di complimenti… J . Sono molto contenta che la mia
ff ti piaccia e che
ti piacciano le mie piccole sorprese. In questo capitolo ho voluto
lasciare un
po’ tranquilla la nostra cara Veronica, ma ti assicuro che le
sorprese non sono
finite qui! Ciao ciao alla prossima settimana. Un bacio.
Simona sei un vulcano di
sospetti! Però povera Lynn, tutti contro di lei…
naturalmente sto scherzando,
soprattutto non voglio influenzare i tuoi pensieri. Nonostante
ciò ti saluto
con una domanda: se Lynn ha resistito accanto ad Aaron, senza
ucciderlo, per
così tanti anni non è più facile
definirla una santa che un’assassina? A presto
ciao ciao, un bacio.
Ah quasi dimenticavo, Piz.
Non ti preoccupare non farà una brutta fine in quel
senso… diciamo che mi
vendicherò in altro modo… sì in questo
capitolo ha un po’ sofferto, ma la
scorsa settimana mi riferivo a qualcos’altro…
stavo già scrivendo il capitolo
successivo e… diciamo che farà una
conoscenza… non ti preoccupare, non sarà poi
così atroce!
memole_88 Ebbene sì,
Veronica
è andata a stare da Logan… avevo paura di
azzardare troppo, ma poi ho pensato:
‘perché no?’ … Per quanto
riguarda il ritorno della Coppia
è rimasto poco, pazienta ancora
qualche settimana… anche perché un po’
di quiete prima della tempesta ce la
vuole! Se devo essere sincera non vedo l’ora di scrivere quel
capito… ho
iniziato la ff per questo motivo, ma allo stesso tempo sono un
po’ nervosa… se
poi non perfetto come invece dovrebbe essere… mah, vedremo.
Ciao ciao un bacio.
Ciao Margherita deludente
come primo capitolo di convivenza, vero? Però ti posso dire
che già dal
prossimo succederà qualcosa… comunque per quanto
riguarda gli aggiornamenti
cercherò di essere il più puntuale
possibile… di sabato prima delle 16.30. A
presto ciao ciao.
Ciao Isilady, anch’io
sono
contenta del ritorno di Lynn (anche perché altrimenti non
l’avrei fatta
ritornare, penserai…), lei mi piace tanto! Poi non
dimentichiamo che è anche merito
suo se Veronica e Logan si sono ‘avvicinati’:
perché se lei non fosse andata
via, Logan non avrebbe chiesto aiuto a Veronica e … il resto
lo conosciamo.
Cosa ne pensi della convivenza? Ciao ciao alla prossima settimana.
Ciao Aryanna 13, per questa
settimana
niente sorprese eclatanti… soltanto un semplice caso con
vecchie conoscenze!
Spero che non ti abbia deluso ma ho voluto far calmare un po’
le acque, dopo il
grande ritorno… per quanto riguarda i documenti, ho scelto i
loro veri nomi
perché ero un po’ a corto di fantasia...
però sono contente che l’idea ti sia
piaciuta. Ciao ciao alla prossima settimana un bacio.
Ciao Rossy, sono felice di
aver fatto contente così tante persone con il ritorno di
Lynn… non me
l’aspettavo! Come te anch’io ci sono rimasta molto
male quando gli
sceneggiatori hanno deciso di togliere il suo personaggio ma, come
dicevo
prima, è soprattutto grazie a lei che Logan e Veronica si
sono riavvicinati.
Sono d’accordo con te anche per quanto riguarda Dick, lo so
di essere ripetitiva,
ma io lo ADORO! E credo che abbiano preso un’ottima decisione
nel dare un po’
di ‘sentimenti’ al suo personaggio, sto parlando
delle ultime puntate della
terza stagione (sia dello sfogo con suo padre, sia il fatto che si sia
scusato
con Mac)… e un po’ mi dispiace di aver accresciuto
i suoi drammi familiari
privandolo del padre… però non dimentichiamo che
ora ha una nuova famiglia… A
presto.
Ciao Marghy, che
entusiasmo…
sono molto felice che il personaggio di Dick ti piaccia così
tanto… ok, in
questo capitolo non ha giocato un ruolo di primo piano, ma ti posso
dire che
nel prossimo sarà presente con tanto di battute e perle di
saggezza… non
perderlo… a presto ciao ciao. Ah dimenticavo,
cercherò di aggiornare ogni
sabato, prima delle 16.30…
Ciao Lily93, sono felice che
la mia ff ti piaccia e così anche il ritorno di
Lynn…per quanto riguarda i
LoVe, come ho già detto, bisogna pazientare ancora un
po’… ma non vi farò
attendere troppo anche perché anch’io non vedo
l’ora che accada… ho iniziato la
ff per questo. Ciao ciao.
Grazie mysticmoon, sei
davvero molto carina e mi fa molto piacere il fatto che la ff
piaccia…
d'altronde è la mia prima esperienza e non ero poi
così sicura del risultato,
ma la tua recensione (come anche quella di tutte le altre) è
davvero molto
confortate… grazie tantissime. Alla prossima ciao ciao.
Ciao Astrid88 stavo pensando
che il capitolo non ti fosse piaciuto e per questo avevi evitato
qualsiasi
commento… invece erano SOLO gli esami. In una cosa ti devo
contraddire: gli
esami danno tregua! Guarda me, ieri il prof mi ha mandato una mail
dicendomi
che gli esami (2) che avrei dovuto dare lunedì sono stati
posticipati! La
chiamano fortuna! Tornando a Veronica… cosa ne pensi della
scelta di mandarli a
vivere insieme? È un po’ troppo azzardato? Hops,
ti devo salutare… sono le
16.35, posterò in ritardo … alla prossima
settimana ciao ciao un bacio.
Se ho commesso errori vi
prego di scusarmi ma non ho il tempo di rileggere… ciao ciao
|
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Capitolo 6 *** We're Going To Be Friend ***
4 x 6
– We’re Going To Be Friends
“Sentite ragazzi a me
questa
convivenza a tre va anche bene… Capisco anche il fatto che a
Logan possa far
piacere vederti girare mezza nuda…”
l’arringa di Dick fu interrotto da
Veronica, che naturalmente aveva qualcosa da ridire circa
quest’ultima affermazione.
“Io non
giro…” ma il ragazzo
era deciso a finire il suo discorso, quindi non diede molta importanza
all’interruzione della coinquilina.
“Stop. Fammi finire.
Dicevo
che a Logan potrebbe non dispiacere questa
convivenza…” diede un’occhiata alla
ragazza per assicurarsi che la scelta delle parole non la disturbasse
ancora,
poi riprese “Io però ho dei bisogni…
Veronica capisci? Le ragazze al giorno
d’oggi non vogliono ‘farlo’ in spiaggia o
in una limousine, vogliono la
comodità: il letto. Ed io, questo mezzo di rimorchio, in
questo momento lo sto
condividendo con Logan, e sai…le
ragazze…”.
“Ok, ora basta Dick! Cosa
vuoi che faccia?” la ragazza lo interruppe ormai disgustata
da quel discorso.
“Ho dato il meglio di me
sabato… dovresti venire qualche volta a vedermi! Potrei che
ne so… salutare
nella tua direzione così avrai anche tu un po’ di
popolarità!” disse Wallace
all’ amica, fiero della sua stagione sportiva.
“Wallace non te lo puoi
esser
scordato: io sono già popolare… ricordi il video,
io mezza nuda nella tua
camera… *” disse ironicamente Veronica.
“Hai ragione me ne ero
dimenticato!” disse il ragazzo sorridendo “Ti
dispiace se faccio finta di non
conoscerti, sai non vorrei rovinare la mia reputazione!”
“Cos’è
una ‘reputazione’?”
I due ragazzi camminavano per
i corridoi della Hearst parlando e scherzando come avevano sempre fatto
da
quando si erano conosciuti…
“Dimmi la
verità Veronica…
sei stata tu a lasciare un orsacchiotto nel mio armadietto degli
spogliatoi?”
chiese il ragazzo fermandosi davanti la porta di un’aula.
“Perché avrei
dovuto farlo?
Sicuramente sarà stata una delle tue
fan…”rispose Veronica.
“Ti ricordo che un tempo
mi
lasciavi frollini aromatizzati in una scatola con i colori della
squadra del
liceo e la scritta ‘Forza Wallace. Ti amiamo. Sei
grande!’ E non so come,
riuscivi a metterli nel mio armadietto** … ammettilo
Veronica sei una mia fan
anche tu!” disse il ragazzo, sorridendo dell’
imbarazzo dell’ amica.
“Sono la tua
più grande fan…
ma questa volta te lo giuro: io non ho fatto niente!”
affermò la ragazza.
“Allora scopri chi me li
manda, sei o non sei una detective?” domandò
Wallace.
“Sarò il tuo
cupido …”
rispose Veronica facendo capire all’ amico che se ne sarebbe
occupata.
“Però non
posso iniziare le
ricerche prima di domani, mio Romeo” aggiunse Veronica dopo
una piccola pausa.
“Uh uh qualcuno qui ha un
appuntamento…” ribatte Wallace con fare allusivo.
“Una mezza specie, dormo
da Mac
stasera. Ci truccheremo, ci metteremo lo smalto rosa e ci cotoneremo i
capelli…
allettante, non trovi?” disse Veronica sorridendo.
“Tu … Mac
… Nah, impossibile
…” commentò divertito Wallace, poi
cambiando tono aggiunse: “ come vanno le
cose con Piz?”
“Ti ha detto
qualcosa?”
domandò la ragazza.
“Non c’
è bisogno Veronica,
quel ragazzo è un libro aperto … ultimamente e
così serio e pensieroso. Poi non
ti ho vista gironzolare molto spesso nei pressi della nostra stanza
…” rispose
l’amico.
“È una storia
lunga… ” disse
Veronica, poi vedendo il professore entrare nell’aula
“Ne parleremo un’altra
volta… ora devi andare”.
Toc toc toc
“Ehi Dick,
dov’è mio
fratello?” chiese la ragazza entrando
nell’appartamento.
“Cosa vuoi che ne sappia,
sarà al campus…”.
“Accompagnami!”
disse Trina
trascinando Dick per un braccio fuori della stanza, senza lasciargli il
tempo
di poter contestare.
“Quindi è qui
che studiate tu
e Logan per entrare nel mondo del lavoro” chiese la ragazza
guardandosi
intorno.
“Una cosa del
genere…”
rispose Dick
“Allora sentiamo,
dov’è mio
fratello? ...Aspetta ma quella non è: Veronica Mars? Forse
lei sarà più
efficiente!” esclamò la ragazza liquidando il
giovane Casablancas.
Veronica stava prendendo un
caffè quando Trina le si avvicinò.
“Veronica che piacere
vederti” disse la ragazza accompagnando
quell’interpretazione da Oscar con due
baci, uno sulla guancia destra uno sulla guancia sinistra, della
giovane
detective.
“Trina come mai da queste
parti?” chiese Veronica stupita della presenza alla Hearst
della sorellastra di
Logan.
“Stavo cercando mio
fratello…
sai forse dove si trova?”
“Sarà qui tra
venti minuti…
Mi fai compagnia per un caffè mentre lo aspetti?”
“Ok”
Le due ragazze presero due
brik di caffè e si misero sedute ad un tavolo.
“Ti ho vista in quel
reality…
aspetta non ricordo il nome…” Veronica si
ricordò che qualche sera prima lei e
i due coinquilini facendo zapping l’avevano vista in quel
programma… osceno!
“The Real World ***!
Niente
di che… mi sono stancata subito e poi quel Brock Hudson***
è proprio un
cafone!” esclamò Trina con fare da star.
“Ciao Veronica,
Trina…”
salutò Wallace avvicinandosi al tavolo dove sedevano le
ragazze.
Il ragazzo non era solo, con
lui c’era Piz che accennò un timido sorriso in
direzione di Veronica.
“Ciao Wallace,
Piz…”
“Veronica, mi sono
dimenticato di dirti una cosa… sai riguardo quella
ricerca…”.
“Scusate un
attimo” disse la
detective allontanandosi dal tavolo con il suo amico.
“Insieme
all’orsacchiotto ho
trovato questa” spiegò il ragazzo porgendole una
lettera.
La ragazza la prese e la
lesse:
‘Sono stata
così cieca, sei stato un folle e del resto
anche io…’ ****.
Il biglietto era stato
scritto al computer e naturalmente non era firmato.
“Wallace non ho ancora
nessun
indizio sul quale lavorare… dovremmo aspettare che faccia
una mossa falsa!”
disse la detective dispiaciuta di non poter essere di aiuto al suo
amico.
Nel frattempo al
tavolino…
“Ciao, ho come
l’impressione
di averti già visto… frequenti il corso di
linguistica?” chiese Piz incerto sul
dove e quando aveva visto quella ragazza.
“No, non frequento la Hearst…
ma probabilmente mi
hai visto in televisione… ho appena partecipato ad un
reality:The Real World!
Forse è lì che mi hai vista?” rispose
Trina con un certo orgoglio.
“Ecco! Senti, io conduco
una
trasmissione radiofonica… potrei, se vuoi…
sì intervistarti!” propose il
ragazzo un po’ imbarazzato.
“Certo quando
vuoi!” rispose la Trina sempre disposta ad
un
po’ di attenzione.
“Domani, se per te va
bene. A
proposito… io sono Piz” le disse porgendole la
mano.
“Ed io sono Trina
Echolls”
rispose lei stringendogli mano con fare fiero ed orgoglioso, per nulla
imbarazzata
da quel cognome così discusso e disprezzato. Esso, infatti,
veniva ancora
associato ad Aaron e non tutti avevano creduto all’innocenza
di quell’uomo, che
dopo poche ore dal suo rilascio era stato trovato morto nella sua
camera al
Neptune Grand. A Trina Echolls questo non importava, aveva visto
così tante
volte il viso imbarazzato delle persone quando sentivano il suo nome
che ormai
non gli dava più importanza. Anche se, Trina non poteva
saperlo, l’espressione
sul viso di Piz non aveva nulla a che vedere con
l’associazione Echolls –
Aaron, ma bensì con l’associazione Echolls -
…
“Logan è
un’ora che ti
aspetto!” esclamò la ragazza vedendo suo fratello.
“Trina, qual buon vento a
condotto la tua scopa fino a me?” rispose Logan con fare
sarcastico.
“Ho bisogno che tu mi
firmi
una liberatoria… fratellino ti sei sciupato?”
disse Trina interpretando la
‘sorella premurosa’.
“Che cara, hai fatto
tutta
questa strada solo per sapere come sto?” rispose Logan
mantenendo lo stesso
atteggiamento.
“Ora è meglio
che io vada”
disse Piz salutando i ragazzi con un cenno della testa.
“Piz, potremmo andare a
cena
questa sera e magari definire le domande che mi farai domani in
trasmissione…
che ne dici?” domandò Trina da vera star.
“D’accordo! Ti
lascio il mio
numero…” disse il ragazzo ritornando vicino al
tavolo.
“Perché non
venite anche tu e
Veronica, Logan?” domandò Trina al fratello.
“Meglio di no”
rispose Logan
allontanandosi.
“Logan non fare
così, tanto
vi rimetterete insieme…” ma Logan era
già lontano, non poteva più sentirla,
così si rivolse a quel ragazzo appena conosciuto
“Si sono lasciati e rimessi
insieme tante di quelle volte che ormai ho perso il conto…
si rimetteranno
insieme anche questa volta, non riescono a stare separati! Ragazzi! E
tu, Piz,
ce l’hai la ragazza?”
“Ehi amico, sbaglio o
stai
uscendo?” domandò Wallace al suo compagno di
stanza.
“Sì, mi devo
vedere con Trina
Echolls per parlare dell’intervista che le
farò” rispose Piz infilandosi un
maglioncino.
“Trina
Echolls!” esclamò
stupito l’amico.
“Sì,
perché?”
“No, no niente! Ma stai
attento a non guardarla negli occhi, potresti trasformarti in
pietra!” rispose
Wallace ridendo.
Toc toc toc
“Chi
è?” chiesero i due
ragazzi in contemporanea.
La porta si aprì, ed un
ragazzo minuto entrò nella stanza:
“Chi di voi è
Wallace
Fennel?”
“Io” rispose il
ragazzo
mentre cercava di immaginare cosa potesse volere da lui quel ragazzino,
a prima
vista sconosciuto.
“Questa è per
te…” disse
porgendo una rosa a Wallace, abbastanza imbarazzato da quel gesto. Poi
il
ragazzo aggiunse: “Mi puoi firmare qui?”.
Wallace sempre più in
imbarazzato guardò quel blocco: era un fattorino!
“Ehi scusa, sai chi me la
manda?” domandò incuriosito al ragazzo che stava
lasciando la stanza.
“No mi dispiace, non ho
ricevuto io l’ordine”.
Anche questa volta una busta,
anche questa volta anonima.
“Veronica, sono Mac,
dobbiamo
rimandare… Parker è tornata!”
“Dick, mi dispiace ma
dovrai
portare la tua bella da qualche altra parte… cambiamento di
programma, io resto
a casa. Quindi l’unica persona con cui potrai dividere il
letto in questa casa
è Logan!” disse la ragazza con un gran sorriso.
“No, Veronica non mi puoi
fare questo! Pensa a quante cose io ho fatto per
te…” non funzionava, se ne
rese conto anche lui “Quante ne potrei fare… Dai
Veronica, per una notte! È una
figa stratosferica… poi non è la prima volta che
dormi con Logan… no?”.
“COSA?”
urlò la ragazza.
“È
imbarazzante, non trovi?”
chiese Veronica al ragazzo disteso accanto a lei nel letto.
“Già…”
rispose Logan volgendo
lo sguardo verso di lei.
“Sai Logan, dopo quello
che è
successo alla festa dei Pi Sigma non abbiamo più avuto modo
di parlare…” dal
tono della voce la ragazza era evidentemente imbarazzata.
“Veronica, ciò
che ti ho
detto quella sera io lo provo realmente, ma…” il
ragazzo alzò lo sguardo verso
il soffitto, non riusciva a guardarla negli occhi, o perlomeno se
l’avesse
fatto non sarebbe più riuscito a parlare “Veronica
io non voglio che tu soffra
e so che se noi due… ti farò soffrire: io non ho
intenzione di cambiare, so che
non ci riuscirei… ma soprattutto so che tu me lo
chiederai!”
“Logan
io…”
“Veronica, sappiamo che
le
cose andranno così e io non sopporterei di vederti andar via
un’altra volta”
questa volta lui, nel pronunciare le parole, la guardò
dritta negli occhi.
“Questo significa che
dovremmo riprovare ad essere solo amici?” chiese lei fissando
il ragazzo.
Logan fece un lungo sospiro.
“Per me tu non sarai mai
una
semplice amica, e sappi che mi spezzerai il cuore ogni volta che ti
vedrò con
un altro ragazzo… buona notte Veronica” disse lui
sorridendo dolcemente alla
ragazza.
“Amico, come è
andata?”
chiese Dick con fare allusivo.
“Non è
successo niente”
rispose Logan con indifferenza, mentre si versava del caffè.
“Scusa ma io proprio non
ti
capisco. Prima decidi di rompere con lei, chissà poi
perché. Poi è lei che ti
molla, chissà poi perché… e tu cadi in
depressione. Poi lei ti bacia, ciò vuol
dire che vuole stare con te. Io ti offro un’occasione
irripetibile per stare
con lei e tu IDIOTA mi dici che non è successo niente! La tua vita
sembra una soap-opera sudamericana: “Veronica yo te quiero
mucho pero no puoedo
estar contigo...” e roba del genere! Amico
buttati. Non ti puoi accontentare di questo quando sia tu che lei
volete molto
di più”.
“Dick, tu inizi a farmi paura. Da quando… sai
parlare lo spagnolo?”
“Sai la ragazza di ieri
sera…” rispose Dick soddisfatto di sé.
In quel momento esce una
ragazza dal bagno.
“Buenos
dias!” esclamò Logan sorridendo.
“Ehi Dick, il tuo amico
si
crede Julio Iglesias”disse l’amica di Dick.
“No lei, quella
prima” disse
Dick sottovoce all’amico.
“Logan forse dovresti
ascoltare una cosa…”esordì Veronica
uscendo dalla camera da letto.
La ragazza si avvicinò
alla
radio e alzò il volume.
“Certo che portare un
cognome
come il mio, mi ha aperto molte strade in passato, oggi al contrario
è
diventato un ostacolo. Non mi fraintendere ci sono ancora persone che
credono
all’innocenza di mio padre, ma sono rimaste in
poche…” Trina stava
interpretando una delle sue parti migliori.
“Com’era tuo
padre? Voglio
dire lo abbiamo conosciuto come attore nei suoi film ma come uomo solo
dai
rotocalchi” chiese Piz alla sua intervistata.
“Non era poi molto
diverso,
quando c’era gente lui amava interpretare l’uomo
perfetto con una moglie
bellissima e due figli modello… quando non c’era
nessuno intorno, lì dava il
meglio di se come attore. Con sua moglie recitava la parte del marito
traditore, un po’ alla Hugh Grant. Con me Kevin Spacey
in‘ American Beauty’ un
padre che non considera minimante sua figlia ma piuttosto le sue
amiche… anche
se preferiva le amiche di Logan alle mie. Infine con mio fratello era
da Oscar
… con lui interpretava il ruolo di Robert De Niro
in‘ Voglia di
ricominciare’…”.
“Questo significa
che…” Piz
non sapeva come formulare la domanda, sinceramente sconcertato da
quella
risposta.
“Aaron aveva
l’insana
abitudine di mandare Logan a scegliere la cinta con la quale lui
l’avrebbe poi
picchiato… quella del padre psicopatico era la parte che gli
riusciva meglio.
Anche se…”la voce di Trina scomparve
improvvisamente, Logan spense la radio.
“Però che
interpretazione,
sembra quasi che le dispiaccia…” detto
ciò il ragazzo uscì.
Drin drin drin
“Veronica
Mars… ah Wallace…
davanti l’aula di informatica fra venti minuti”
“Oh Wallace, per me? Non
dovevi” disse Veronica al suo amico che si era presentato con
una rosa ed un
bigliettino.
“Mi avete stregato anima
e
corpo e io vi amo, vi amo, vi amo ****” recitò
Wallace all’amica porgendole il
bigliettino sul quale c’erano scritte queste parole.
“Cavolo, tu sì
che sai cosa
sire ad una donna” rispose Veronica sbattendo vistosamente le
palpebre.
“Ti ho portato anche la
rosa,
anche se non so a cosa ti possa servire… il ragazzo che me
l’ha consegnata, mi
ha fatto firmare una ricevuta di Manny’s Flower
Hut” ***.
“Accidenti!”
esclamò la
detective a quella notizia.
“Cosa succede?”
chiese
Wallace incuriosito da quella reazione.
“Quel
fiorista… l’ho già
conosciuto e non che sia un vero asso nel descrivere le
persone!”
“Non ti chiederò come fai a saperlo!”
esclamò Wallace con un gran sorriso.
“Salve, si ricorda di
me?”
chiese Veronica all’uomo che stava curando le rose.
“Dovrei? ... Aspetta tu
sei
la ragazza dell’identikit… Lo hai trovato poi il
tuo Romeo?”
“Sì, ed ora
sono in cerca di
una Giulietta!” disse la detective facendo vedere
all’uomo la rosa da lui
confezionata “È stata recapitata ieri sera verso
le 7”.
“Sai quante persone
ordinano
rose al giorno d’oggi?”
“ Davvero così
tante? Io non
devo ispirare tanto romanticismo…” chiese Veronica
un po’ delusa da quella
scoperta.
Drin drin drin
“Scusi un
attimo… dove sarà
ora” disse Veronica mentre frugava nella borsa alla ricerca
del suo cellulare,
non riusciva a trovarlo.
Iniziò a tirare fuori
tutto…
libri, astuccio, quaderni…
“Aspetta quella lettera
me la
ricordo!” esclamò l’uomo vedendo la
busta che la ragazza aveva tirato fuori
dalla borsa.
“Questa?”
chiese Veronica
sbalordita…
“Solitamente sono gli
uomini
che vengono da me ad acquistare fiori per farsi perdonare di qualcosa:
un
anniversario dimenticato, un ritardo non perdonabile, un
tradimento…” iniziò ad
elencare il fiorista.
“Ok, ok ho capito, ma io
glielo avevo detto che si trattava di una donna!”
esclamò la detective.
“Sì ma chi ha
acquistato
quella rosa non era una donna, era un bambino…”.
“Wallace? Sì
ho scoperto
qualcosa… come? Un altro regalo? Un palloncino con attaccato
un biglietto per
il teatro?” ripeté Veronica stupita
“E’ un po’ insolito per un
bambino!”
Veronica riagganciò
mentre
Wallace le continuava a chiedere informazioni.
“Come un bambino? Cosa
significa Veronica? Quale bambino?”.
“Chissà se
Logan sta bene… è
uscito senza dir niente… magari è già
tornato” pensava Veronica mentre
percorreva il corridoio del Neptune Grand.
Ma non appena aprì la
porta
si rese conto che nella stanza non c’era nessuno: la
playstation era spenta,
nessuna bottiglia di birra in giro per la camera, silenzio…
Compose il suo numero.
“State chiamando Logan
Echolls e questo è il messaggio ispiratore di oggi:
‘ E’ una verità
universalmente riconosciuta che un uomo scapolo in possesso di una
vasta fortuna
debba essere alla ricerca di una moglie’ Jane
Austin”.
“Ehi scapolo in possesso
di
una grossa fortuna dove sei? Ok, domanda stupida… in cerca
di moglie!
Richiamami quando … Aspetta Jane Austin … Logan
sei un genio!”.
Toc… toc…
toc…
“Wallace posso vedere il
biglietto?” domandò la ragazza piombando nella
stanza del suo amico.
I’m
going to go to Chinese Theater.
I
hope to meet you there. *****
Veronica poi prese il
biglietto e digitò il numero indicato su di esso per le
informazioni.
“Salve, vorrei sapere
qual è
la rappresentazione di questa sera? ... Ci sarà anche lui?
Oh io lo adoro… la
ringrazio”
La ragazza riagganciò
poi si
voltò verso il suo amico.
“Fossi in te io mi
preparerei…” consigliò al ragazzo.
“Perché?”
Wallace non capiva
più nulla.
“Perché lo
spettacolo
‘Orgoglio e pregiudizio’ inizierà fra
poco!” rispose Veronica sinceramente
divertita da quella situazione.
“Quale bambino vorrebbe
mai…”
iniziò a formulare la domanda il ragazzo, ma fu interrotto
dalla detective.
“Magari il figlio di una
nostra vecchia conoscenza… qualcuno con cui avevamo visto il
film e che ci
confessò di adorare Colin Firth, che stasera sarà
ospite della rappresentazione”.
“Jackie!”
esclamò Wallace.
“Pierce ha tutto da
imparare…
lo smoking su di me ha tutto un altro effetto... ” disse
Wallace guardandosi
allo specchio con soddisfazione.
“Per favore risparmiami
questa modestia…”
Le risate dei ragazzi furono
interrotte, qualcuno stava entrando nella stanza.
“Caspita... chi sei tu?
Cosa
ne hai fatto del mio compagno di stanza?” domandò
Piz osservando il suo amico.
“Chiamami
Bond… James Bond…!”
e così dicendo uscì dalla stanza.
“Gliel’ hai
servita su un
piatto d’argento” disse Veronica con leggero tono
di rimprovero al ragazzo
appena arrivato “Ora devo andare”.
“Aspetta!”
esclamò Piz
sfiorandole il braccio “Ti va di prendere un
caffè?”
“Com’è
andata l’intervista…
riscosso consensi?” chiese Veronica sedendosi al tavolo della
caffetteria.
“Sai non
pensavo…” cercò di
giustificarsi il ragazzo.
“Non potevi pensarlo, non
avresti neanche dovuto saperlo così come l’intero
campus. Ma non è tua la
responsabilità… Qualche
novità?” chiese la ragazza con il chiaro intento
di
cambiare argomento.
“No, cioè
sì… niente di
veramente importante. Ecco, ti ricordi quello stage che mi avevano
proposto lo scorso
anno a New York ******? Mi hanno richiamato e mi hanno offerto
un’altra
opportunità… ancora non gli ho dato
risposta…” disse Piz studiando la reazione
della sua ex.
“E’ stupendo
Piz” Veronica
era sinceramente contenta per lui “Sai ti devo confessare che
mi sono sentita
un po’ responsabile del tuo precedente rifiuto”.
“Noooo, tu non avevi
nulla a
che fare con la mia decisione!” esclamò Piz
cercando di sembrare credibile “Se
accetto dovrò star via per tre mesi ed ho paura che i miei
studi ne risentano e
poi c’è l’altro
motivo…”.
Veronica lo interruppe.
“Piz ti rendi conto che
è
un’occasione fantastica che ti si ripresenta per la seconda
volta! Niente ti
dovrebbe frenare, e poi non eri tu che dicevi di saper riconoscere la
differenza tra una ‘casa qualsiasi’ ed una
‘cosa bella’?” *******.
Piz se lo ricordava benissimo
quel discorso ma lui di certo non si stava riferendo né allo
studio né
tantomeno al lavoro. Il ragazzo quella sera stava parlando di lei.
“E tu Veronica? Tu,
l’hai
trovata la differenza?”
Veronica sorrise a quella
domanda. Non poteva rispondergli, non a lui… non avrebbe mai
potuto dirgli:
“Sì
l’ho trovata ed è Logan!
Ma purtroppo è troppo tardi!”
Veronica aprì la porta e
vide
i due ragazzi seduti sul divano con il joystick in mano ed una birra
vicino.
Accennò un sorriso e si
mise
seduta tra di loro.
“Non
c’è niente di meglio che
tornare a casa e trovare due uomini affascinanti che mi aspettano sul
divano”.
“Stai
delirando?” chiese Dick
guardandola con sospetto.
“Dal messaggio che mi ha
lasciato in segreteria direi che il delirio è iniziato
questo pomeriggio!”
esclamò Logan sostenendo l’opinione
dell’amico.
“Grazie Logan, il tuo
messaggio ispiratore ha fatto felice una persona oggi!”
esclamò Veronica.
“Questo vuol dire che
qualcuno sta facendo sesso in questo momento?”
domandò Dick con il suo solito
atteggiamento da buffone.
“Diciamo che, almeno per
il
momento, è a teatro…” la ragazza smise
improvvisamente di parlare, prese il
cellulare.
“Papà, il
biglietto!” esclamò
Veronica istericamente.
“Quale
biglietto?” Keith non
riusciva a capire.
“Il biglietto che ha
ricevuto
Richard… chi l’ha scritto non è
americano: sul biglietto c’era scritto
‘theater’
e non ‘theatre ’… è
inglese” disse Veronica tutto d’un fiato ********.
“Liam
Fitzpatrick” pronunciò lo
sceriffo con un filo di voce.
NOTA:
N.B. il titolo del capitolo
(ed anche del precedente, ho dimenticato di scriverlo nella nota)
è il titolo
di una canzone de THE WHITE STRIPES.
*
Veronica fa riferimento all’episodio3 x 20.
** Si sta facendo riferendo
all’episodio 1
x 16.
*** Reality citato nel
film‘kiss
me’, protagonista di quello show era Brock Hudson (Matthew
Lillard).
****Jane Austin, Orgoglio e
pregiudizio. Le citazioni sono state tratte dal film, spero siano
corrette.
***** Andrò al Chinese Theatre. Spero
di
incontrarti lì.
****** Si sta facendo
riferimento alla puntata 3 x 18.
******* si sta facendo
riferimento alla puntata 3 x 10.
******** La pronuncia delle
due parole è la stessa ma gli inglesi scrivono la parola
teatro ‘theatre’ e gli
americani ‘theater’. Veronica si ricorda il
biglietto di Jackie e gli viene poi
in mente quello ricevuto da Richard.
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Capitolo 7 *** In The Cold Cold Night ***
4 x 7 – In The Cold, Cold Night
Veronica si trovava nel suo studio. Stava approfittando di quei momenti
di calma alla Mars Investigazioni per completare la sua ricerca di
Diritto Penale.
Toc toc toc
“Salve!” esclamò la ragazza ancora con
gli occhi incollati allo schermo del computer.
“Sto cercando il detective Mars” disse
l’uomo che si trovava ancora vicino alla porta
d’ingresso.
“L’ha trovato!” rispose la giovane
ragazza “Cosa posso fare per lei?”
Il volto dell’uomo traspariva lo stupore di
quell’affermazione, ma dopotutto lui aveva bisogno di sapere
e se questa ragazza era così in gamba come gli avevano
detto…
“Sì… ecco… magari
l’avrà sentita mille volte questa frase ma
… credo che mia moglie mi tradisca” disse
l’uomo con un certo imbarazzo.
Veronica accennò un lieve sorriso.
“Cosa glielo fa credere Signor…?”
domandò la detective.
“Professor Corrigan *, insegno economia alla Hearst. E come
ogni professore una volta al mese, circa, vengo chiamato a partecipare
a dei convegni e mia moglie da circa due mesi ha smesso di
accompagnarmi” spiegò il signor Corrigan.
“Sua moglie l’accompagnava?” chiese
stupita Veronica “Non mi stupisce il fatto che
abbia smesso. Forse si è semplicemente accorta che questi
convegni erano noiosi”.
“Era lei che voleva venir con me, io non l’ho mai
obbligata. Sai, nostro figlio due anni fa si è trasferito a
Boston per studiare, così quando io ero via per questi corsi
lei rimaneva sola per tutto il weekend… i convegni di solito
si tengono in grandi alberghi, con ogni genere di
confort…” cercò di spiegare il
professore.
“Capisco. Ma non crede che sia esagerato sospettare che sua
moglie la tradisca soltanto perché non
l’accompagna più!” esclamò
Veronica.
“Non è solo per questo. Ultimamente esce spesso,
ad orari anche insoliti, con la scusa dello yoga, dei massaggi, delle
amiche… senta io parto questa mattina stessa, vorrei che lei
seguisse mia moglie!” concluse l’uomo tutto
d’un fiato.
Drin drin drin
“Ciao papà! Novità sul caso
Casablancas? Joy... ? Certo! Però anche tu devi farmi un
favore…” la ragazza stava ancora parlando con il
padre quando vide la donna abbandonare la sua abitazione e salire in
auto “Papà passo a prendere la piccola nel
pomeriggio. Ora devo andare”. Così dicendo
riagganciò e mise in moto la macchina.
“Accidenti!” disse Veronica parcheggiando la
macchina a pochi metri da quella della signora Corrigan e vedendo la
donna entrare nell’albergo ben noto alla detective: il
Neptune Grand.
La detective fece alcuni scatti poi segui la donna
all’interno dell’albergo. Si guardò
intorno ma non riuscì a trovarla. L’aveva persa.
Si accomodò su una delle poltrone della hall.
“Un marito che sospetta di tradimento la moglie, la quale
passa i suoi pomeriggi in un albergo… sempre la solita
storia. Mai una volta che si sbaglino!” stava pensando
Veronica fissando gli ascensori. Ad un tratto il suo sguardo si
gelò: Logan era appena entrato in ascensore in compagnia di
una ragazza.
“Perché le persone ci deludono
continuamente?” i pensieri della ragazza furono interrotti
dal telefono, era suo padre.
“Papà, arrivo!”
“Adesso tesoro andiamo a vedere cosa combina tuo fratello con
quella svampita!” disse Veronica accarezzando la bionda
testolina di quella bambina che portava in braccio.
La ragazza stava per passare la chiave nel lettore, ma la porta si
aprì e si trovò di fronte quella…
“Svampita!” esclamò la bambina
improvvisamente e inaspettatamente.
“Qualcuno a Natale riceverà un pony!”
disse sorridendo Veronica alla bambina.
Logan salutò la ragazza, chiuse la porta e guardando la sua
coinquilina disse: “Scout, farebbero di tutto pur di venderti
una spilla!” Detto ciò iniziò a giocare
con la sorellina.
“Joy non diventare mai una scout, potresti avere a che fare
con ragazzi come lui!” sussurrò Veronica
all’orecchio della bambina, facendo però in modo
che anche Logan riuscisse a sentire.
“Sbaglio o la tua è gelosia?” la
punzecchiò il ragazzo.
Veronica evitò il suo sguardo ed accese la televisione.
“Mia madre mi ha detto che Joy rimarrà da noi fino
a domani. Cosa sta succedendo?” chiese Logan con
l’intento di cambiare argomento.
“Ok Logan, vuoi nascondermi qualcosa? Ti lascerò
credere di poterlo fare!” pensò la detective, poi
con aria serena si girò verso Logan e gli rispose:
“Niente di importante, mio padre doveva farle vedere alcune
foto… e non voleva che la bambina assistesse!”.
La porta si aprì e i due ragazzi istintivamente si girarono.
Dick entrò avvinghiato ad una ragazza.
“Ehm ehm” Veronica cercò di attirare la
sua attenzione.
Dick si girò evidentemente scocciato, vide la ragazza che
indicava con il dito il divano.
“Dick” disse una dolce vocina… era Joy.
Il giovane Casablancas spinse a forza la ragazza fuori dalla stanza,
liquidandola con queste parole: “Stasera non
posso”. Poi dopo averle chiuso la porta in faccia si
girò verso la bambina e le disse: “Sono tutto tuo,
piccola!” e si tuffò sul divano accanto a lei.
“Non credi che la ragazza possa esserci rimasta
male?” domandò Veronica stupita dal comportamento
di Dick.
“Sono sicuro che saprà come gestire la
cosa… dopotutto l’ho rimorchiata ad un corso
sull’autostima!” le rispose sorridendo il ragazzo.
“E tu cosa ci facevi ad un corso
sull’autostima… aspetta, non me lo
dire…” disse la detective toccandosi con la mano
la testa, in segno di concentrazione “nella sala accanto si
teneva un corso sulla modestia?”
“Nessuna porta accanto alla sala, soltanto gli ascensori del
Neptune Grand, in soli due minuti ho convinto quella ragazza a salire
in camera” esclamò soddisfatto il ragazzo alzando
le sopracciglia e strizzando l’occhio.
Veronica alzò gli occhi al cielo poi aggiunse: “Il
corso sull’autostima… non le deve essere servito
poi a molto…”.
Veronica uscì molto presto il mattino seguente, il giorno
prima aveva perso le tracce di quella donna e non voleva assolutamente
che ciò riaccadesse.
La donna aveva appena aperto la porta di casa quando la detective le
corse incontro.
“Salve signora, sono Veronica Mars. Studio alla Hearst e sto
frequentando il corso del professor Corrigan. Mi dispiace disturbare ma
dovrei parlare con il professore di… economia”.
“Mio marito non è in casa al momento…
però se vuole lasciargli un messaggio glielo farò
avere appena tornerà” le disse la signora molto
cortesemente.
“Sarebbe fantastico” trillò Veronica
“Ha un foglio? Così le lascio il mio numero di
telefono”
La donna le sorrise e la fece accomodare nell’atrio.
“Torno immediatamente” le disse appoggiando
incurante la borsa sul tavolino d’ingresso.
“Un po’ ingenua la signora!”
pensò Veronica mentre faceva scivolare la sua penna spia
nella borsa.
“Può scriverlo qui” le disse la signora
Corrigan porgendole un blocco notes.
“Diciamo che non vuole più saperne di te, non
vuole più sentir nominare te e cosa è
successo… però ha smesso di piangere, tutto
sommato sta reagendo!” disse Mac al ragazzo seduto accanto a
lei sul divano.
“L’ho combinata grossa!”
esclamò Logan sinceramente dispiaciuto.
La porta si aprì.
“Ehi Mac!” esclamò Veronica sorpresa di
vedere la sua amica “Ci dovevamo incontrare e me ne sono
dimenticata?”
“No, veramente sono passata per proporti un
affare!” le rispose Mac porgendole un volantino.
“Karaoke mania…” lesse sconcertata
Veronica “Sai, se vuoi passare una serata insieme ci sono un
mucchio di altre cose che potremmo fare, e che non mi facciano venire
un tremendo mal di testa!”
“Finisci di leggere” la incitò Mac.
“Tremila dollari! Ma chi è quel pazzo disposto a
dare tutti questi soldi solo per far divertire un branco di ragazzi
stonati?” domandò la ragazza sbalordita.
“Parcy Hamilton **… dopo quello che è
successo alla figlia… è diventato un buon
samaritano!” le rispose Mac.
“Oppure è un modo alternativo per scoprire nuovi
talenti… vado a schiarirmi la voce!”
esclamò Veronica con un enorme sorriso “Logan,
dov’è Joy?”
La porta si aprì.
“Oh Dick, sei così dolce… non
pensavo!” era la voce di una ragazza.
Veronica non poteva credere ai suoi occhi, era la stessa ragazza che
ieri aveva preso l’ascensore con Logan… la scout.
“Ehi ragazzi state facendo una riunione a mia insaputa?
Cos’è questo?” domandò Dick
prendendo il volantino dalle mani di Veronica
“Wow… una tavola da surf come secondo
premio… devo cercare in tutti i modi di non arrivare
primo!”
“Veronica c’è una luce rossa che
lampeggia e si muove sul display del tuo PC!”
esclamò Mac.
“Devo andare… l’aria è
diventata irrespirabile in questa stanza!” esclamò
la detective ad alta voce.
“Ti accompagno” disse Mac seguendo la sua amica
fuori dall’appartamento.
“A chi diamo la caccia?” domandò Mac
mentre saliva in auto.
“Adultere!” esclamò Veronica con un
grande sorriso.
“Quindi io non sono al sicuro…” rispose
l’amica.
“Una palestra. La nostra signora Corrigan cerca della carne
soda!” disse Veronica scendendo dall’auto e
seguendo la donna all’interno.
“Tutto questo testosterone potrebbe farci male!”
Mac stava facendo riferimento a tutti quegli uomini sudati che
staccavano pesi su pesi e grugnivano per lo sforzo.
“Ciao ragazze. Siete già iscritte o dovete ancora
farlo?” chiese una giovane donna, probabilmente una delle
allenatrici della palestra dato il fisico.
Mac e Veronica si guardarono vicendevolmente poi si girarono verso la
ragazza e contemporaneamente le risposero che non si trovavano
lì per fare esercizi, stavano semplicemente aspettando una
loro amica.
L’istruttrice si allontanò e le due amiche si
misero sedute ad uno dei tavoli del bar della palestra e sotto gli
sguardi invidiosi di tutte le persone che si stavano allenando si
mangiarono un enorme panino a testa.
“Dopo la palestra, una seduta di massaggi… tutto
fila. Questa volta io, Veronica, entrerei volentieri!”
esclamò Mac all’amica, indicandole un
bell’uomo in camice che stava uscendo dallo studio
“Non lo possiamo mettere in conto al professor
Corrigan?”
Veronica guardò la sua amica facendole capire la risposta a
quella sua domanda.
“Cavolo! Ma gli appostamenti sono così
noiosi?” Mac terminò la frase con un grosso
sbadiglio.
“Potremmo scegliere la canzone da cantare questa
sera?” propose Veronica.
“Io avevo pensato a “Bitch”!”
le rispose l’amica, iniziando ad intonate la canzone:
“I
hate the world today
You're so good to me
I know but I can't change
Tried to tell you
But you look at me like maybe
I'm an angel underneath
Innocent and sweet”
“Dopo ciò che è successo
l’anno scorso io eviterei…altre
proposte?” domandò Veronica.
“Ehi detective Mars l’adultera si muove!”
“Ancora al Neptune Grand! Questa volta però non mi
sfuggirà!” esclamò Veronica scendendo
dall’auto ed entrando nella hall dell’albergo.
“Signorina Veronica… è lei?”
una bambina le si era piazzata davanti e la ragazza ebbe come
l’impressione di averla già vista.
“Si ricorda di me?” le chiese la bambina che
intuendo la risposta negativa aggiunse“Sono l’amica
di Logan... ci siamo incontrate in ascensore…
‘What's Left of Me’ di Nick Lachey”
“Sì, ora mi ricordo! La ragazzina che indossava la
mia maglietta!”
“Esatto! Mi chiamo Heather… ***” si
presentò la ragazzina.
“Cosa ci fai da queste parti Heather?”
“Mia sorella, Melinda ****, ieri è venuta a
prendere i documenti per rendere ufficiale il divorzio da
Dick” iniziò a spiegare Heather.
“Aspetta! Chi è quella pazza che ha sposato
Dick?” domandò Veronica incuriosita.
“Mia sorella… però credo che ci sia
stato un piccolo ripensamento… perché oggi si
sono incontrati e si è riaccesa la fiamma…
così ora mi lasceranno nuovamente con Logan!”
terminò la ragazza.
“Dai Heather, ti accompagno di sopra!”
esclamò una voce femminile non del tutto nuova alla
detective.
“La scout!” disse Veronica a bassa voce guardando
quella che probabilmente era la ‘moglie’ di Dick.
Veronica rabbrividì a quel pensiero.
“Ehm Veronica? La signora Corrigan?” Mac
cercò di riportare la sua amica sul pianeta terra.
“Ciao signorina Veronica!” salutò la
ragazzina.
Veronica rispose con un cenno della mano, stava ancora elaborando
ciò che le aveva detto.
“Quindi ieri Logan…”
Mac si intromise nei pensieri di Veronica ancora una volta
“Pianeta terra chiama Mars… dove sei finita? La
nostra adultera è appena uscita!”
“Il mio incubo peggiore! Avevo giurato a me stessa che non
avrei più messo piede qui dentro!”
esclamò Veronica varcando l’ingrasso della Neptune
High School.
“Cosa ci sarà venuta a fare la moglie di un
professore universitario in questo posto… poi dopo essere
stata in un albergo con chi sa chi?” domandò Mac
incuriosita.
Le ragazze videro la donna entrare in una delle aule del liceo e
chiudere la porta dietro di se.
“Veronica questa non è l’aula del
professor Pope *****? La moglie di un professore universitario di
economia che tradisce il marito con un professore di economia del
liceo… interessante!” continuò ad
parlare l’aiuto detective.
Le due amiche si avvicinarono alla porta per sentire cosa stesse
accadendo all’interno dell’aula, quando
improvvisamente la porta si aprì…
“Veronica… Cindy… come mai da queste
parti?” domandò incuriosito il loro vecchio
insegnante.
“Aspetta, tu sei la ragazza di questa mattina…
l’alunna di mio marito… giusto?” chiese
la signora Corrigan.
“Sì ecco… visto che suo marito non mi
ha ancora chiamato, ho pensato di passare dal professor
Pope...” cercò di giustificarsi la ragazza.
“Certo Veronica chiedimi pure… “ si
offrì gentilmente l’uomo.
“Bé… ecco… non mi
è molto chiaro… la curva della domanda,
l’effetto Veblen ******… sai questi
ricconi…”.
“Entrate ragazze, sono sicuro che con un grafico tutto
sarà più semplice” il professore fece
entrare le due ragazze nell’aula, poi girandosi verso la
donna: “Alla prossima settimana”.
“Veronica questa me la pagherai!”
esclamò Mac non appena le due ragazze risalirono in auto
“Lezioni straordinarie di economia nel fine
settimana…”
Drin drin drin
Veronica si salvò dal rimprovero.
“Ciao papà! Hai notizie per me?... ah
….”
La detective chiuse il telefono e guardò l’amica.
“Diciamo che oggi sono stata in contatto con
un’unica adultera, tu!”
esclamò Veronica guardando l’amica.
“Allora il professor Pope?”
“La signora Corrigan versa, da due mesi a questa parte un
assegno di cento dollari al professore… o è un
gigolò poco costoso o un insegnante molto bravo!”
“E il Neptune Grand?” continuò a
domandare Mac incuriosita.
“Questa settimana si sono tenute all’hotel le
riunioni per le persone con ‘bassa
autostima’… Dick me ne aveva già
parlato… quella donna farebbe di tutto per suo marito, altro
che adultera! Probabilmente non si sentiva adeguata quando accompagnava
suo marito alle riunioni, un gruppo di professori di economia che
parleranno in continuazione di domanda e offerta… per questo
avrà deciso di frequentare questi corsi. Cosa avrebbe potuto
risolvere i suoi ‘problemi’ se non un cocktail di
economia e autostima… Ora non resta che dirlo al
marito”.
Quando le ragazze entrarono nel locale una voce stridula stava rendendo
omaggio a Charly Simon:
‘…And
all the girls dreamed that they'd be your partner
They'd be your partner, and...
You're so vain, you probably think this song is about you
You're so vain, I'll bet you think this song is about you
Don't you? Don't You? ...’
Capelli cotonati, trucco pesante… ma era proprio lei: la
scout, ed era sicuramente arrabbiata con Dick.
“Quando si parla di alti e bassi in un
matrimonio…” stava pensando Veronica attraversando
la sala… poi si fermò.
Davanti a lei, Logan… con delle ragazze.
Sembrava divertirsi… Veronica fu invasa da una certa
tristezza.
“Vado a iscriverci… sei pronta
Veronica?” le domandò Mac riportandola, per
l’ennesima volta quel giorno, con i piedi per terra.
Veronica fece cenno di sì con la testa, poi si
girò di scatto… qualcuno le aveva toccato la
spalla.
“Ehi Piz! Anche tu tenti la fortuna?”
“No. Sono qui in missione… domani sarà
la mia ultima trasmissione alla Hearst, almeno per i prossimi tre
mesi…” spiegò il ragazzo.
“Allora vai a tentare la fortuna nella grande mela?”
“Già… ma non potevo perdermi questo
festival prima di partire!” il ragazzo fu interrotto
dall’ennesima stonatura di un aspirante cantante
“Ok, la verità? Domani dovrò
intervistare il vincitore dei tremila dollari insieme al suo
benefattore… Parcy Hamilton!”
“Ora si spiega tutto!” esclamò Veronica
“Dovrò prepararmi un discorso allora!”
Mac si avvicinò ai due ragazzi.
“Cinque persone poi ci siamo noi! Ci andiamo ad
esercitare?” disse a Veronica trascinandola verso il bagno
delle donne.
Ma… davanti alla porta c’era lui.
“Quel vestito mi sembra di averlo già
visto!” esclamò Logan. *******
“Già… abbiamo deciso per
l’alternative!” rispose Veronica indicando la
parrucca che teneva in mano.
“In bocca al lupo miss White!” le
sussurrò Logan prima di allontanarsi.
Dick stava dando il meglio di sé sul palco, con una
raccapricciante interpretazione di ‘Blood ’ de My
Chemical Romance:
“Well
they encourage your complete cooperation
Send you roses when they think you need to smile
I can't control myself because I don't know how
And they love me for it honestly I'll be here for a
while…”
Fino a quando il presentatore non lo spinse a forza giù dal
palco.
“Ecco a voi l’ultima esibizione della serata: Cindy
Mackenzie e Veronica Mars in “In A Cold, Cold
Night” annunciò il presentatore, che
dall’espressione sul suo viso non ne poteva proprio
più.
Wallace iniziò ad urlare ed ad applaudire non
appena partì la musica e Mac iniziò a cantare la
prima strofa.
Poi fu il turno di Veronica con la sua parte di brano:
‘…I
see you walking by my front door
I hear the creaking of the kitchen floor
I don't care what other people say
I'm going to love you, anyway
Come to me again in the cold, cold night
I can't stand it any longer
I need the fuel to make my fire burn bright
So don't fight it any longer
Come to me again in the cold, cold night
And I know that you feel it too
When my skin turns into glue
You will know that it's warm inside
And you'll come run to me, in the cold, cold night’
Logan la stava ad ascoltare in un angolo del locale, sapeva benissimo
che la ragazza si stava riferendo a lui.
NOTE:
* professore di economia presentato nella puntata 3 x 13.
** caso della puntata 1 x 13.
*** personaggio della puntata 3 x 13.
**** personaggio della puntata 3 x 13.
***** personaggio della puntata 2 x 03.
****** la domanda del consumatore per un determinato bene cresce,
invece di diminuire, al crescere del prezzo perché,
indirettamente, il consumatore “ama” il prezzo
elevato poiché gli conferisce esclusività.
******* sta facendo riferimento al costume da Meg White di Veronica,
già indossato nella puntata 3 x 05.
TRADUZIONE TESTI CANZONI:
Meredith Brooks, ‘Bitch’.
“Oggi io odio il mondo/ tu sei così buono con me/
lo so ma non posso cambiare/ ho provato a dirtelo/ ma tu mi guardi come
se io sotto fossi un angelo/ innocente e dolce”.
Charly Simon, ‘You’re So Vain’.
“E tutte le ragazze sognavano di essere la tua compagna/
sognavano di essere la tua compagna e/ tu sei così vanitoso,
probabilmente pensi che questa canzone sia su di te/ sei
così vanitoso, scommetterò che tu pensi che
questa canzone sia su di te/ no?”
My Chemical Romance, ‘Bood ’.
“Loro incoraggiano bene la vostra completa cooperazione/ Ti
inviano delle rose quando pensano che tu abbia bisogno di sorridere/Non
posso controllarmi perché non so come farlo/ e loro mi amano
per questo onestamente io sarò qui per un po’
”.
The White Stripes, ‘In A Cold, Cold Night’
“Ti vedo camminare dalla mia porta/ sento lo scricchiolio del
pavimento della cucina/ non mi importa cosa dicono le altre persone/ ti
amerò comunque/ vieni ancora da me nella fredda, fredda
notte/ non posso stare più a lungo così/ ho
bisogno del carburante per far bruciare il mio fuoco luminoso/ quindi
non lo combatterò più a lungo/ritorni ancora da
me nella fredda, fredda notte/e so che tu provi la stessa cosa/quando
la mia pelle diventa calda/ tu saprai che c’è
calore dentro/ e tu tornerai correndo da me nella fredda, fredda
notte”.
RISPOSTA ALLE RECENSIONI:
Ciao Lily93 e benvenuta nel club anti- Piz… Oggi
però sono stata più buona con lui, devi
ammetterlo… semplicemente l’ho mandato via per un
po’! Sono felice che continui a seguire la ff con interesse.
Alla prossima settimana un bacio. Ciao ciao.
Ciao Aryanna 13 spero non sia un problema la lunghezza dei
capitoli… se preferite capitoli più brevi,
ditemelo… vedrò cosa posso fare. Non so se
riuscirei a scrivere i casi più brevemente, però
potrei dividere il capitolo in due parti. Fatemi sapere come la
pensate. Per me non c’è nessunissimo problema,
anzi avrei più tempo per scriverli! Alla prossima settimana.
Ciao ciao un bacio.
Ciao Isilady sono contenta che l’aspetto intellettuale (?) di
Dick vi piaccia, è un ragazzo dalle mille qualità
nascoste… (Ah l’errore nella frase in questione
‘… no puedo …’ è
mio, non del biondino). Alla prossima settimana. Ciao ciao.
Ciao Astrid88 sai avevo intuito che ti avrebbe fatto piacere rivedere
il personaggio di Trina… d'altronde più sono
particolari, non comuni e fuori dalle righe più piacciono.
Questa volta ti ho sviata con il titolo, vero? Immaginavi, forse, Logan
che salvava la nostra eroina in una fredda notte Californiana, eh?
Oppure in riva al mare, una leggera brezza…
Veronica trema e Logan, da gentiluomo qual è, le presta il
suo golfino? (Questa proprio no) Invece, un semplice karaoke. Ma
chissà se quelle parole hanno smosso qualcosa? Alla prossima
settimana. Ah il titolo (FORSE) del prossimo capitolo sarà:
“It's True That We Love One Another” (The White
Stripes)… che ne pensi? Ciao ciao un bacio.
Ciao Margy, non ti preoccupare per la recensione della scorsa
settimana, mi hai dato modo di rileggere il capitolo… vi
chiedo scusa per gli errori! Per quanto riguarda Hannah ancora non ti
posso dire che fine abbia fatto ma la rivedrai (ritroverai il suo
personaggio nella ff). Ho già letto la tua ff, solo il primo
capitolo, devo dire che mi è piaciuto molto.
Lunedì leggerò anche gli altri e
recensirò… ti chiedo scusa ma non sono
molto… non so, ho sempre l’impressione di essere
troppo banale nello scrivere recensioni… mentre le vostre
sono così interessanti, divertenti e anche costruttive. Ciao
ciao a lunedì. Un bacio.
Ciao Simona gentilissima come sempre nella recensione… Sono
ancora molto impegnata con gli esami ed il lavoro (tra
l’altro non so se Sabato 1 Marzo riuscirò a
pubblicare il capitolo, sarò fuori città)
però dalla seconda settimana di Marzo avrò
più tempo libero e lì sarai
‘costretta’ ad aggiornare la tua ff. Alla prossima
settimana. Un bacio, ciao ciao.
Ciao Leslie ti ringrazio per i complimenti, sei stata gentilissima. Per
quanto riguarda la storia LoVe non è che voglio essere
cattiva ad ogni costo ma… Hai presente le prime due stagioni
di Veronica Mars? Beh Logan e Veronica stavano benissimo
(cioè carinissimi, divertenti, sarcastici…) anche
senza stare insieme…ancor più quando lo erano,
però continuavano ad esserlo anche quando si
lasciavano (ti chiedo scusa per la frase contorta, spero di essermi
fatta capire). Mentre nella terza serie, inaspettatamente, la storia
continua… sono bellissimi insieme, mai banali anche nei
momenti più romantici, gelosi e
appassionati… perfetti, d'altronde loro sono maturati e
così anche la loro storia! Poi si lasciano una prima volta e
Veronica piange una volta SOLA nella doccia… poi si lasciano
una seconda volta e Logan si riprende SOLTANTO nelle ultime due
puntate…Uffi, sto cercando soltanto di riportare un
po’ di equilibrio! Ah scusa per le lettere maiuscole, non
volevo urlare volevo solo sottolineare la differenza, se avessi
utilizzato il grassetto poi mi sarei dimenticata di riportarlo nella
trascrizione. Secondo te sto esagerando? Dammi un consiglio…
alla prossima settimana ciao caio.
Ciao Fre sono felice che la mia ff ti piaccia e spero che anche questo
capitolo non ti abbia deluso. A presto ciao ciao.
Ciao Marty94 sei carinissima ma spero che Rob Thomas ci regali una
quarta stagione indipendentemente dalla mia ff… anche un
libro, un film… un fumetto. Tutto andrebbe bene seppur
scritto da lui. Purtroppo più passa il tempo più
ognuna di queste opzioni sembra sfumare L. A presto ciao ciao
|
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Capitolo 8 *** It's True That We Love One Another ***
4 x 8 -- It's
True That We Love One Another
“In compagnia di Parcy Hamilton e del fortunato vincitore dei
tremila dollari vi saluto. Spero che riuscirete a fare a meno di me,
almeno per i prossimi tre mesi…” la voce di Piz
scomparve non appena Logan spense l’auto.
“Dai, amico ci divertiremo!” esclamò
Dick scendendo e raggiungendo Logan sul retro dell’auto.
“Non lo metto in dubbio” rispose l’altro
con non curanza e tirando giù dall’auto la sua
tavola.
“Questo è un sì?”
domandò il giovane Casablancas dando una gomitata amichevole
al suo compagno 09 “Messico stiamo arrivando!”
“Rimane da dimostrare perché un più
rapido accesso ad una maggiore quantità di informazione
implichi in ogni caso una maggiore conoscenza”
sentenziò Mac sicura di sé.
“Non capisci… non si tratta di
quantità, ma di qualità.”
Replicò con convinzione Max.
“Ma la qualità e il contesto in cui
essa…” la risposta della ragazza fu interrotta.
“Ehi siamo stati via per quattro giorni e la nostra cara
signorina Mars ha trasformato la nostra figa stanza di albergo, in un
ritrovo di filosofi informatici schizzati da chissà quale
medicina new age!” esclamò Dick entrando nella
stanza.
“Dovevamo immaginarlo… mai lasciare
l’abitazione in balia della giovane Miss Marple, mio padre me
lo diceva sempre. Se non sbaglio era il consiglio numero due: prima di
‘portati a letto il numero maggiore di ragazze, anche se
hanno la metà dei tuoi anni e stanno insieme a tuo figlio
’ e dopo di ‘uccidi se vuoi, con i soldi puoi
convincere tutti di non averlo mai fatto’ rispose Logan con
il suo solito sorriso.
Toc toc toc
“Salve signor sceriffo, sta cercando sua figlia?”
domandò Dick trovandosi il signor Mars sulla porta.
“No Dick. E’ una visita ufficiale!”
esclamò lo sceriffo entrando nella stanza
d’albergo del Neptune Grand.
“Ci sono novità sull’omicidio di mio
padre?” domandò incuriosito il giovane Casablancas
ritornato serio per un momento.
“Non è per questo che sono qui” rispose
rammaricato lo sceriffo, poi aggiunse “Logan è in
casa?”
“Veronica!” esclamò Leo vedendo
comparire la ragazza dalla porta d’ingresso
“Immagino che tu sia qui per il signor Echolls?”
Veronica ammiccò con lo sguardo e si avviò verso
quella che era la cella preferita dallo 09: la numero due, per via
della luce *.
Logan era disteso sulla branda.
“Veronica Mars… sei venuta ad allietare le mie
lunghe ore di prigionia?” chiese Logan scorgendo la ragazza.
“Ho cercato di spacciarla per visita coniugale ma lo sceriffo
si è mostrato molto, come dire… paterno nei miei
confronti” rispose Veronica avvicinandosi alle sbarre
“Cos’è successo, Logan?
Perché sei qui? Perché mi hai chiamata?”
“Ho bisogno del tuo aiuto!” rispose lui alzandosi
da quel lettino cigolante.
“Ecco cosa si prova quando si ha un dejà
vu!” esclamò la detective scrutando il carcerato,
poi addolcita dal suo sguardo “Accidenti Logan…
perché non riesco mai a dirti di no?”
“Qualcosa mi dice che questo non è il caso di una
bambina premurosa che va a trovare il suo vecchietto a
lavoro… magari con un succulento sandwich al
tacchino” disse lo sceriffo vedendo la figlia entrare nel suo
ufficio.
“Vediamo, la dolce bambina… eccola”
rispose Veronica indicando se stessa “Il vecchio
c’è” continuò indicando il
padre “e il panino anche” finì
appoggiando una busta sul tavolo.
“Questo vuol dire che la tua visita non ha nulla a che vedere
con Logan?” domandò lo sceriffo addentando il
panino.
“Semplice curiosità, sai lui si dichiara
innocente”.
“Questa volta gli credo anche io!” rispose
seriamente lo sceriffo, poi iniziò a raccontare
“Ieri sera un ragazzo è stato ricoverato in
ospedale per un malore: è svenuto. Dopo aver fatto i normali
accertamenti, è risultato dalle analisi specifiche la
presenza di sostanze stupefacenti: marijuana”.
“E Logan in tutto questo cosa…” la
domanda della ragazza fu interrotta da suo padre.
“Il ragazzo ha dichiarato che a dargli l’erba
è stato un certo Logan Echolls!”
esclamò lo sceriffo.
“Dai, papà non crederai che Logan… non
ha bisogno certo di soldi…”.
“Lo so Veronica, ma il ragazzo ha fatto regolare
denuncia!”spigò Keith Mars.
“Come si chiama?” domandò
d’impulso la giovane detective.
“Liceo di Neptune… un incubo che mi
perseguita” pensò Veronica trovandosi a
ripercorrere quei corridoi per l’ennesima volta.
Poi d’un tratto si fermò.
Sulla porta del bagno era appeso un cartello: ‘Fuori
servizio”.
Quante volte quel cartello era stato messo lì da lei.
Presa da un attacco di nostalgia entrò.
Due ragazzi stavano pomiciando acconto ad una delle porte del bagno e
quella che circondava i loro corpi era un’aurea di fumo: erba.
“Bingo” esclamò Veronica cercando di
attirare l’attenzione di quei ragazzi che avevano scambiato i
bagni della Neptune High School per il prato di Woodstock.
“Ehi amica, ti vuoi unire a noi?”
domandò il ragazzo porgendole la canna.
“Con piacere!” esclamò Veronica
prendendo quel ‘dono’ di amicizia e
fraternità e buttandolo in uno dei water.
“Amica, hai qualche problema?” questa volta a
parlare era stata la ragazza, evidentemente scocciata dal comportamento
di quell’estranea.
Veronica tirò fuori il suo distintivo e, come aveva visto
fare molto spesso nei film polizieschi che guadava sempre suo padre, lo
sbatté in faccia ai ragazzi dicendo:
“Sì, ho dei problemi con i bugiardi! Quindi molto
cortesemente risponderete a qualche mia domanda: chi vi ha venduto la
marijuana?”
“Un certo Logan Echolls” rispose velocemente il
ragazzo.
“Wow, sei un vero duro nel fare il nome del tuo
spacciatore… non hai paura di niente. Sentiamo, quando te
l’avrebbe data?”continuò
l’interrogatorio la detective.
“Al suo ritorno dal Messico, qualche giorno fa”
rispose anche a questa domanda altrettanto velocemente.
Veronica a quel punto tirò fuori dalla tasca una tessera
universitaria.
“Questo Logan Echolls?” domandò
mostrando quel documento ai ragazzi.
Il ragazzo diede un’occhiata alla tessera poi fece cenno di
sì con la testa, questa volta non molto celermente.
Veronica riprese il documento e gli diede un’occhiata: era
uno dei suoi falsi.
Si era fatta prestare da Mac una foto di Max, l’aveva
inserita nel documento dove però aveva riportato le
generalità di Logan.
“Ottimo lavoro” si congratulò con se
stessa la detective.
“Ora possiamo andare?” domandò la
ragazza facendo qualche passo in direzione della porta.
Veronica li fermò.
“Sbaglio o vi avevo detto che non sopportavo i
bugiardi!”
“Amico certo che sei caduto proprio in
basso!”esclamò Dick avvicinandosi alle sbarre
“Da sospettato numero uno in ben due casi di omicidio a
spacciatore d’erba…”.
“Solo casualità… se quel tizio si fosse
fumato qualche spinello in più a quest’ora sarei
dentro per omicidio” rispose Logan dalla sua brandina
“Oppure sarei ancora libero, visto che nessuno sarebbe stato
in grado di fare il mio nome!”
“Logan puoi andare la cauzione è stata
pagata!” intervenne lo sceriffo non troppo divertito dalle
battute di quei ragazzi.
“Senta signor Mars” Logan si avvicinò
allo sceriffo in modo tale che nessun altro potesse sentire la
richiesta che stava per fare “potrebbe fare in modo che mia
madre non lo venga a sapere… almeno per il momento, ha
già fin troppe preoccupazioni”.
Keith fece capire al ragazzo che avrebbe mantenuto la signora
Casablancas all’oscuro.
Poi il ragazzo fu trascinato via da Dick che mettendogli un braccio
intorno al collo esclamò:
“Amico, sei fortunato!Ti ho liberato giusto in tempo per la
festa delle Theta Beta… ci sono certe consorelle niente
male… poi potrai sfruttare il fascino del trafficante di
droga!”
“In questi anni in cui tutto cambia e sono così
pochi i punti fermi entrare in un’officina da una certa
sicurezza… in questo posto il tempo sembra essersi fermato:
le solite macchine, i soliti calendari, i soliti meccanici!”
pensò Veronica entrando nel locale.
“Questo è del 1992!” esclamò
Veronica indicando il calendario.
“Mi piacciono le more, non ti offendere!” rispose
una voce da sotto una Mustang grigio metallizzata “Sai,
girano delle voci su di te”
“Questo non mi sorprende!” esclamò lei
con un sorriso, che il ragazzo dalla sua postazione non poteva vedere.
“Dicono che ti sei trasferita dagli 09, io te lo avevo sempre
detto che il tuo posto era tra i ricconi!” concluse il
meccanico scivolando fuori da sotto l’auto.
“Sì ma poi ritorno sempre da te,
Weevil… sarà il fascino del
tempista!”esclamò la ragazza avvicinandosi
all’amico.
“Qualcosa mi dice che questa non è una visita di
piacere… cosa vuoi Veronica Mars?”
domandò Eli avvicinandosi al lavandino.
“Mi dispiace che per colpa mia ti abbiano licenziato alla
Hearst **… sai eri il mio tutto- fare preferito!”
“Smettila di chiedermi scusa, ti ho voluta
aiutare… non mi hai mica costretto. Forse sarei io a doverti
ringraziare, in fondo mi hai fatto un favore!” disse il
messicano di fronte a lei “Il mio posto è
qui… ora dimmi cosa sei venuta a fare!”
“Ecco…” iniziò a raccontare
la ragazza“metti che io volessi acquistare
dell’erba, a chi pensi che dovrei chiederla…
Fitzpatrick?”
“No, gli irlandesi non si occupano di questo, loro
controllano il mercato della cocaina: frutta molto di
più!” spiegò il ragazzo.
“Allora chi? I PCHers?” domandò la
giovane detective.
“No, loro no. Dopo ciò che è successo
con i Fitzpatrick hanno abbandonato il mercato della droga, a favore
dei furti d’auto” continuò a spiegare
l’ex capo di quella banda di motociclisti “penso
che dovresti rimanere nella tua zona!”
“Gli 09?” domandò incredula Veronica.
“Come, lo ammetti?” chiese divertito il ragazzo,
poi nel vedere il viso spazientito della detective aggiunse:
“La Hearst College, le confraternite!”
Veronica era ritornata nella stanza del Neptune Grand. Si
allungò sul divano ed iniziò a fare mente locale
sulle informazioni che aveva accumulato quel giorno; ma ben presto la
stanchezza si fece sentire, gli occhi le si iniziarono a chiudere e
senza accorgersene si addormentò.
Nella fase di dormiveglia sentì delle voci…
“Certo che è proprio bella!”
esclamò la voce di una ragazzina che Veronica
intuì essere Heather.
“Già!” questa volta a parlare era stato
un ragazzo.
Veronica sentì un brivido, era Logan.
“Questo rende il tuo compito ancora più
difficile…” continuò il ragazzo
rivolgendosi alla piccola amica.
“Sei proprio sicuro di volere che io ti trovi una nuova
fidanzata?”domandò la bambina, inconsapevole che
Veronica la stesse ascoltando e che quelle parole le stessero
trafiggendo il cuore.
Toc toc toc
“Ciao Logan dov’è Veronica?”
domandò Mac irrompendo nella stanza “Sono ore che
ti chiamo Veronica!”
“Cosa succede Mac…” disse Veronica
stropicciandosi gli occhi.
“Mi avevi detto di controllare le richieste di
Max… l’ho fatto e proprio questo pomeriggio Hallie
lo ha contattato per avere i risultati degli esami, gli stessi per i
quali mi aveva ricattata” disse Mac tutto d’un
fiato.
“Ragazzi, pronti per la festa?” domandò
Dick entrando nella stanza.
Veronica entrò nella casa delle Theta Beta, era piena di
gente universitaria e no che beveva, ballava e parlava.
“Ehi biondina, vuoi da bere?” le aveva appena
domandato un ragazzo alle sue spalle.
Veronica si girò, per nulla incuriosita, sapeva benissimo di
chi si trattava:
“Dick, la smetti di provarci con chiunque abbia due braccia e
due gambe!” esclamò la ragazza malamente.
“L’importante è che abbia
due…” lo sguardo di Veronica gli fece capire che
doveva cambiare aria “… occhi espressivi come i
tuoi! Ok, ok me ne vado … però devo dirti che
stasera sei particolarmente… ok me ne vado!”.
Appena Dick si tolse di mezzo Veronica vide Logan: era appoggiato alla
ringhiera delle scale e stava chiacchierando con una ragazza.
“Si vede lontano un miglio che non gli interessa per niente
ciò che lei gli sta dicendo… se la vuole solo
portare a letto!” poi improvvisamente si ricordò
cosa si stavano dicendo quel pomeriggio il ragazzo e Heather.
“Vuoi rifarti una vita Logan, ve bene… mi
toglierò di mezzo”.
Veronica frugò in borsa, prese il cellulare e compose il
numero dell’unica persona al momento in grado di esserle
vicino.
“Wallace… gira voce che c’è
un posto letto libero nella tua stanza… per circa tre
mesi… ah Jackie è lì con
te… no, niente di importante… domani pranzeremo
insieme così ti racconterò tutto…
saluta Jackie. Ciao…” .
Veronica riagganciò il telefono e fece per andarsene ma Mac
le si materializzò davanti.
“Veronica, Max è arrivato. Mi ha detto che aveva
un affare da concludere, poi si è allontanato con Hallie:
sono al piano di sopra, seconda porta sulla sinistra” solo
dopo aver detto tutto ciò Mac riprese fiato.
Veronica ritornò per un istante con lo sguardo verso
Logan… non c’era più!
Al piano di sopra tutte le porte erano chiuse.
Veronica stava escogitando un modo per piombare in camera quando vide
un volto familiare uscire da una delle stanze: il liceale hippy.
La detective cercò di non farsi scoprire, poi una volta
scampato il pericolo si diresse verso la stanza dalla quale era uscito
il ragazzo.
Appena entrata nella stanza una nuvola di fumo l’avvolse,
soltanto quando i suoi occhi smisero di lacrimare riuscì ad
individuare una persona all’interno della stanza. Era un
ragazzo, ed era seduto sul letto circondato da incensi e candele che si
stava rollando una canna.
“Ora inizierà a cantare ‘No Woman No Cry
’…” stava pensando Veronica, ma il tizio
si accorse di lei.
“Ehi bella, ti sei persa?” domandò lo
sconosciuto.
Veronica si schiarì la voce e con il tono più
melenso e piatto che le riuscì iniziò a parlare.
“Il ragazzo che è appena uscito mi ha detto che tu
mi potevi aiutare… questa mattina mi ha fatto provare
dell’erba buonissima, non la finivamo più di
ridere… beh ne volevo far provare un po’ alla mia
amica Janis…”
“Dovrai aspettare la mia ragazza, sai è lei che ce
l’ha! La coltiva insieme alle consorelle in questo
posto… però se te lo chiede qualcuno poco
affidabile, dì loro che l’hai presa da Logan
Echolls!”terminò il ragazzo accendendosi lo
spinello.
“Come scusa?” Veronica finse di non capire.
“Se qualche sbirro te lo chiede non fare i nostri
nomi… quello è un infame! A me lo ha raccontato
la mia ragazza. Questo tizio con la sua ragazza, tra l’altro
la figlia dello sceriffo… altrimenti ce la saremmo presa
anche con lei, hanno smascherato un piano perfetto!”.
Il ragazzo iniziò a raccontare a Veronica quanto successo
con le lettere minatorie, non sospettando minimamente che la ragazza di
fronte a lui sapesse già tutto, anzi che proprio lei fosse
una dei protagonisti di quel racconto.
“Quindi con il ricavato state comprando i risultati degli
esami…” ricapitolò la giovane detective.
“Eccitante non trovi…” dicendo
ciò il ragazzo si avvicinò a Veronica
“Cosa ne pensi del sesso libero?”
Improvvisamente la porta si aprì e Shania ***, la sua
ragazza, comparve nella stanza.
“Cosa sta succedendo? Cosa ci fa lei qui?”
domandò la ragazza in preda all’isteria.
“Ok io andrei…” Veronica si
avvicinò alla porta ma fu fermata dalla ragazza.
“Cosa le hai detto? Cosa sa?” chiese Shania al
ragazzo.
“Calmati… non servono scenate, stava cercando
dell’erba… e le ho detto che gliela avresti
data…” cercò di spiegare lui.
“Ma sei proprio…”
Veronica interruppe la lite tra gli amanti accendendo il registratore e
facendo sentire parte del contenuto.
“Ora chiamerò lo sceriffo, mentre voi rimarrete
fermi dove siete!” esclamò Veronica iniziando a
frugare in borsa alla ricerca del cellulare.
Naturalmente il ragazzo non rimase al suo posto, ma cercò di
fermare la detective.
Pochi secondi dopo il giovane giaceva a terra tramortito da una scarica
elettrica.
“Tutto bene quel che finisce bene” pensò
Veronica vedendo Leo portar via quei ragazzi.
“Veronica!” esclamò Logan uscendo da una
delle stanze delle consorelle.
Veronica fece per andarsene, poi si fermò.
Si girò verso Logan e con gli occhi pieni di lacrime ancora
non versate iniziò a parlare.
“Non puoi comportarti così Logan. Non mi puoi fare
tutti quei discorsi sul fatto che secondo te sono importante e poi
scoparti la prima che incontri.” Veronica si fermò
un istante, accortasi di aver alzato troppo la voce, poi
continuò “Tu dici che ti si spezza il cuore al
pensiero di me con un altro… beh pensa al mio cuore, ora si
è frantumato in mille pezzi!”.
Detto ciò la ragazza abbandonò la festa.
Veronica si trovava nella sua stanza, stava fissando il soffitto,
mentre le note di “When You're Gone” suonavano dal
suo lettore MP3.
“I
always needed time on my own
I never thought I'd need you there when I cry
And the days feel like years when I'm alone
And the bed where you lie is made up on your side…”
“Chissà se ora lui starà con
lei… forse la starà abbracciando… Non
pensare a questo… devo chiede a Mac di procurarmi un
intercettatore telefonico… Accidenti Veronica!
Perché sono così… Logan ha ragione non
cambierò mai…”.
Logan andò in albergo con la speranza di potersi chiarire
con Veronica, ma la ragazza non c’era.
Provò al cellulare, rispondeva soltanto la segreteria.
Andò da Wallace, Veronica non si trovava neppure
lì.
Toc toc toc
Lynn aprì la porta senza neanche chiedere chi fosse, sapeva
bene che l’avrebbe cercata.
Logan aveva lo sguardo basso, triste.
“E’ nella sua stanza. Keith non sarà a
casa prima di un’ora!”
“Veronica” disse piano il ragazzo.
“Non ho voglia di sentire la tua voce… mi viene da
vomitare!” esclamò fredda la ragazza asciugandosi
con la mano le prove del suo dolore.
“Anche a me… quella mi ha portato in camera per
farmi vedere la collezione di foto di Aaron Echolls, poi ha iniziato a
parlarmi di lui… del fatto che era una sostenitrice della
sua innocenza…”
Veronica non disse una parola, si avvicinò e lo
baciò.
Lui si distanziò da lei, dalle sue labbra, le
asciugò una lacrima con la mano, fece scivolare le sue mani
tra i biondi capelli di lei, poi la fissò negli occhi.
Infine ricambiò il bacio della ragazza.
Sul display del lettore MP3 una scritta: “I Hear The
Bells” ****.
“I
hear the bells
Down in the canyon, it’s
Snow in New York
Some blue December, I’m
Gone to the moon
Without you, girl, and I’m
Calling to you
Throughout the world and well I can
Hear the bells are
Ringing joyful and triumphant and…”
NOTA:
N.B. Il titolo di questo capitolo è il titolo di una delle
canzoni de ‘The White Stripes ’.
* puntata 3 x 05.
** Nella puntata 3 x 20 Weevil fa in modo che Veronica e Mac accedano
al computer della Hearst. Nella ff, anche se non l’ho mai
esplicitato (lo faccio in questo momento), Weevil ha perso il suo posto
di lavoro perché scoperto.
*** puntata 3 x 02.
**** sottofondo musicale della “epic scene”,
Veronica ascoltando la canzone dice di trovarla molto bella.
TRADUZIONE CANZONI:
Avril Lavigne, ‘When You're Gone ‘.
“Ho sempre avuto bisogno di tempo per me / non ho mai pensato
che avrei avuto / bisogno che tu fossi lì quando piangevo /
e i giorni sembrano anni quando sono sola / e il letto dove sei disteso
è messo a posto dal tuo lato”.
“I Hear The Bells” Mike Doughty.
“Sento le campane /Giù nel canyon, sta /Nevicando
a New York /Un blu dicembre, sono /Andato sulla luna /Senza di te,
ragazza, e ti sto /Chiamando /In tutto il mondo e bè posso
/Sentire che le campane stanno /Suonando gioiosamente e in modo
trionfante e…”.
RISPOSTA ALLE RECENSIONI:
Ciao Isilady, sono contenta che la scena del karaoke ti sia
piaciuta… anche io credo che la canzone sia
perfetta… adoro quella canzone (ed in modo particolare il
pezzo citato) e non vedevo l’ora di farla cantare a Veronica.
J Alla prossima settimana. Ciao ciao.
Ciao Margy, non so se era prevedibile, ma comunque ho optato per la
mancanza di reazione da parte di Logan…ti ho un
po’ deluso? Se così fosse, mi dispiace! Credo
soltanto che sarebbe andata così nel telefilm…
prendi ad esempio la puntata 2 x 20 quando Veronica si reca da Logan e
le fa quella dichiarazione di ‘amore’ post scena
epica, se ne va disperata, addirittura piange nell’ascensore
(cosa alquanto strana)… poi nella puntata successiva si
parlano senza troppi problemi ( lei gli chiede informazioni circa
Lucky)… Vorrei sapere come la pensi, cioè cosa
sarebbe successo nel telefilm secondo te… sono una
curiosona! Ti faccio ancora complimenti per la tua ff. A
presto ciao ciao.
Ciao fre, io non riesco ad essere selettiva… rivoglio
Veronica Mars sotto qualsiasi forma, anche disegnata in un
fumetto… perché sono sicura che sarebbe
bellissimo con lei, Logan, Mac e tutti gli altri!!! Ad essere sincera
non sono una vera appassionata di fumetti, ho letto qualche manga di
mia sorella… tutto qui, ma se uscisse un fumetto della
nostra detective io correrei a comprarlo. Ciao ciao a presto.
Ciao Aryanna, ti chiedo scusa per la scorsa settimana… non
sono molto esperta di ff e i capitoli di quelle che ho letto
fino ad ora erano per la maggior parte delle volte più brevi
rispetto i miei… quindi credevo mi volessi consigliare circa
la lunghezza dei capitoli. Ops! Comunque spero che questo tanto atteso
capitolo ti sia piaciuto… J Alla prossima settimana, un
bacio ciao ciao.
Ciao Zaira, sei carinissima e ti ringrazio per gli innumerevoli
complimenti… ma soprattutto sono contenta di aver acceso il
tuo interesse verso The White Stripes… sono fantastici. I
titoli che ho usato negli ultimi capitoli sono poi tratti dalle canzoni
che preferisco, questa in particolare… ho dei bellissimi
ricordi legati a questa canzone. Ti ringrazio per la tua recensione, a
presto ciao ciao un bacio.
Ciao Simona… ti ringrazio per i complimenti e devo dire che
le vostre recensioni mi fanno sempre tanto piacere. Tu e anche tutte le
altre siete sempre così gentili e carine, ho sempre molto
piacere di leggere cosa mi scrivete, come la pensate delle singole
scene, cosa avete preferito, quale personaggio vi ha colpito
maggiormente… e forse sarò un po’
ripetitiva ma non posso fare a meno di ringraziarvi ogni volta. Ah sono
contenta che tu abbia aggiornato la tua ff e spero che pubblicherai
presto un nuovo capitolo. Alla prossima settimana ciao ciao un bacio.
Ciao Leslie, la penso come te: dato il personaggio era prevedibile che
Veronica si mostrasse disperata una sola volta… e va
benissimo. Quello che a me non va giù è che la
sofferenza di Logan sia durata così a lungo! Però
nel capitolo di oggi due lacrimucce le ha versate la nostra super
detective!!! Per quanto riguarda il rifiuto di Veronica di cantare la
canzone ‘Bitch ’ era ironico e legato al
significato della parola e alla reputazione di Veronica, più
di una volta messa in discussione. Spero di non aver deluso anche te
con l’inesistente reazione di Logan alla canzone, ma ripeto
quanto detto prima a Margy, credo che nel telefilm sarebbe andata nello
stesso modo. Mi farebbe piacere sapere come la pensi, sono
curiosa… Alla prossima settimana. Ciao ciao un bacio.
Ciao Lily93 anche a me è piaciuto molto scrivere quella
scena… non so perché, forse per la
spontaneità con la quale l’ho scritta, mah non lo
so mi ha divertita… tutto qui. Ti ringrazio per la
recensione, a presto ciao ciao un a bacio. Ah come avrai immaginato,
dalle prime righe del capitolo, per qualche capitolo dovremmo fare a
ameno del nostro buon caro vecchio Piz… J ih ih ih (risata
malefica).
Ciao Astrid88, tundra… qualcosa mi dice che hai cercato di
evadere dalla monotona quotidianità con una settimana bianca
e questa non si rivelata interessante come immaginavi!ok sto
vaneggiando, ma quando ho letto la tua recensione è stata
questa la prima cosa che mi è venuta in mente… la
seconda è stata “preferisce sciare,
l’aria pulita e fresca che restare a casa al calduccio per
leggere la mia ff…”. Torniamo al capitolo, non mi
dire che avresti voluto leggere di quella scena melensa al chiaro di
luna di cui parlavi…? Non ci credo! Comunque ti avverto che
la prossima settimana forse un pizzico di romanticismo lo
dovrò utilizzare… Mi sono accorta che non hai
azzardato previsioni sul capitolo, ti avevo anche anticipato il titolo,
uffi… ero curiosa!!! Dick, un uomo che racchiude dentro di
se un universo: dolce quando serve, simpatico la maggior parte del
tempo, cretino a dismisura e stroxxxx giusto per farci
divertire… cosa vuoi di più dalla vita? Ok ok
conosco la risposta: Logan. Ciao ciao alla prossima settimana un bacio.
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Capitolo 9 *** Ball and Biscuit ***
4 x 9 – Ball
And Biscuit
PRIMA PARTE
Bip bip
Assonnata prese il cellulare e con gli occhi ancora chiusi
aprì la scheda del messaggio che le era stato inviato, le
bastò leggere il mittente per arrossire e ricapitolare
ciò che era successo.
Accennò un sorriso ed un leggero rossore le dipinse le
guance.
Scese dal letto e corse in cucina.
Solo quando incrociò il viso del padre si rese conto di dove
si trovava, la differenza tra l’appartamento che divideva con
lo sceriffo Mars e la suite del Neptune Grand in cui risiedeva da
qualche settimana era notevole ma non abbastanza da essere notata
quella mattina.
“Buon giorno papà!” trillò
Veronica un po’ disorientata, ancora non aveva pensato una
scusa convincente che avrebbe potuto rifilare al suo vecchio e
l’espressione incuriosita di lui fece capire alla ragazza di
avere a disposizione pochissimi secondi per poterne trovare una.
“Veronica” iniziò a parlare lo sceriffo
con quel tono che riservava soltanto ai sospettati più
astuti “Mi spieghi per quale motivo questa notte ho dovuto
dormire sul divano?”.
Veronica afferrò una fetta biscottata sulla quale il padre
aveva spalmato un’enorme quantità di burro
d’arachidi e l’addentò con la speranza
di poter prendere tempo e quindi di trovare una giustificazione
abbastanza convincente senza dover fare il nome di Logan Echolls.
“Bingo!” pensò la ragazza vedendo il
borsone da viaggio di suo padre proprio accanto alla porta.
“Dove stai andando?” domandò
evidentemente sollevata.
“Messico!” rispose il padre alzando il borsone.
“Messico?” le fece eco la ragazza.
Lo sceriffo infilò i documenti nel taschino anteriore del
bagaglio e dando un bacio alla figlia le spiegò il motivo di
quella partenza così repentina.
“Lynn non ha riconosciuto nessuno tra le foto segnaletiche
che le ho fatto vedere” disse Keith Mars “Ma non
è detto che Liam Fitzpatrick non abbia pagato un fattorino
per far recapitare il biglietto a Richard Casablancas, quindi non mi
resta che andare in Messico e ricostruire passo per passo
l’itinerario del nostro amico irlandese”.
Detto ciò si mise lo zaino in spalla e dato un bacio alla
figlia cercò di rassicurarla “Sono sicuro che ci
vorranno soltanto un paio di giorni… quanti pub e night club
vuoi che ci siano in Messico?”
“Non esagerare con la tequila!” esclamò
la figlia accompagnando il padre alla porta.
“Ah Veronica!” aggiunse il padre prima di uscire
“Forse è meglio che ti fermi qui per qualche
giorno…”.
“Senti papà…” Veronica
cercò di formulare una storia credibile nel minor tempo
possibile. Non era semplice dato che non riusciva a non pensare come
avesse fatto il padre a scoprire ciò che era successo
così velocemente.
Keith evidentemente di fretta la interruppe “…
è meglio così Veronica, altrimenti quale scusa
invento per far sorvegliare dai miei agenti la casa ventiquattro ore su
ventiquattro?”.
Veronica tirò un sospiro di sollievo.
“Falso allarme” bisbigliò chiudendosi la
porta alle spalle, non era di certo quello il momento per affrontare
l’argomento Logan Echolls con suo padre.
La mensa del campus era stranamente poco affollata quel giorno, tanto
che Veronica, Mac e Wallace riuscirono a trovare posto facilmente.
“Ci spieghi perché ci hai fatto venire qui
così presto?” domandò Mac evidentemente
infastidita di uscire dalla sua stanza mentre il sole era ancora alto
in cielo.
“Sai, non mi meraviglierei nello scoprire che dormi in una
bara e che ti nutri con il sangue di poveri innocenti!”
esclamò Veronica divertita dalla particolare avversione
della sua amica alla luce diurna.
“Ah ah” rispose Mac alla battuta della sua amica.
“Uh uh!” esclamò Wallace strofinandosi
le mani “Mia cara signorina Mackenzie, il vostro
affezionatissimo Watson forse ha scoperto il motivo di questa strana
quanto inattesa riunione!”
Mac roteò gli occhi.
“Si può sapere cosa vi prende questa
mattina?” domandò la ragazza sempre più
impaziente di tornare nella sua stanza “Eccesso di lezioni
sulla letteratura inglese?”
“Se vuoi puoi chiamarla letteratura inglese,
oppure… Logan Echolls!” nell’esclamare
queste ultime parole Wallace si girò per guardare Veronica
negli occhi e cercare una conferma alla sua deduzione.
“Naturale Watson!” esclamò Veronica con
un enorme sorriso stampato sul viso.
La giovane detective stava ancora raccontando ciò che era
accaduto la sera precedente quando Dick si precipitò verso
il loro tavolo.
“Avete saputo la novità?”
domandò il ragazzo pieno di entusiasmo.
“Logan e Veronica!” esclamò Mac sorpresa
dell’eccessiva enfasi che lo 09 stava dando alla notizia.
“Quella non è una novità…
era qualcosa di inevitabile!” rispose divertito.
“Allora quale sarebbe la fonte del tuo entusiasmo? Una
matricola si è rifatta il seno o… aspetta non me
lo dire… ci saranno delle onde super questo fine
settimana?” domandò acidamente Mac.
“Crisi di astinenza da web?” chiese il giovane
Casablancas rivolto agli altri ragazzi del tavolo.
Senza aspettare risposta appoggiò una busta sul tavolo e
fece cenno di prenderla.
Veronica l’afferrò e l’aprì.
“NOOOOO!” esclamò leggendola e per la
prima volta in quel giorno il sorriso scomparve dal suo volto.
Wallace tolse la lettera dalle mani dell’amica e
iniziò a leggerla.
“Jackie impazzirà di gioia!”
esclamò passando la lettera a Mac, la quale avendo intuito
di cosa si trattava era riluttante a leggerla.
“Sono felice di informarvi che questo sabato presso la
palestra del liceo di Neptune si terrà la prima riunione
della classe… Madison Sinclair” nel pronunciare
quel nome la ragazza fece una smorfia, poi presa dalla disperazione
esclamò “Ditemi che è un
incubo!”
Toc toc toc
“Ehi cosa ci fai qui?” domandò la figlia
dello sceriffo vedendo il ragazzo sulla porta.
“Non ho saputo resistere!” disse lui baciandola con
trasporto e spingendola all’interno dell’abitazione.
“Aspetta!” Veronica cercò di frenarlo.
“Non hai scuse… ho visto uno degli scagnozzi di
tuo padre qui sotto e…” dicendo ciò
Logan iniziò ad abbassare la zip della felpa della ragazza,
facendola scivolare a terra “Questo vuol dire che la sceriffo
Mars non è in casa e…”
“EHM ehm” qualcuno dal piccolo corridoio
dell’appartamento stava cercando di attirare
l’attenzione dei ragazzi.
“Mamma!” esclamò Logan.
Veronica imbarazzata abbassò lo sguardo e si
sbrigò a raccogliere la felpa dal pavimento.
“Logan sono felice che tu sia venuto a trovarmi!”
esclamò Lynn accomodandosi sul divano.
“Fai parte della squadra dello sceriffo per caso?”
domandò Logan con quel suo sorriso accattivante, al quale la
donna rispose con un dolce sorriso.
Logan notò la borsa della giovane Mars sopra al tavolo della
cucina.
“Stavi uscendo?” domandò incuriosito.
“Mi ha chiamata Gia…” iniziò
a spiegare la ragazza ma fu interrotta dalla sorpresa del suo
interlocutore.
“Gia?... Gia Goodman?”
“Sì, questo fine settimana
c’è la riunione…” Veronica
non poteva fare a meno di innervosirsi al pensiero di dover passare una
serata nella stessa stanza con Madison Sinclair, d’altronde
se la sua storia con Logan era finita la colpa era anche
sua… per non parlare poi di quello che le aveva fatto alla
festa di Shelly Pomroy quasi quattro anni prima. Fece un lungo respiro,
come se questo potesse allontanare quel pensiero dalla sua mente e
riprese la conversazione “… e Gia mi ha chiesto di
aiutarla nello scegliere le foto…”.
“Ragazzi ma quella non è la sorella di Meg
Manning? * ” domandò la signora Casablancas con un
tono di voce alquanto preoccupato.
I ragazzi si avvicinarono al televisore per ascoltare cosa le era
successo.
Veronica si avvicinò alla porta dell’aula di
giornalismo, le bastò una fugace occhiata per individuare la
sua amica d'altronde Gia aveva sempre avuto la capacità di
distinguersi tra la folla. Il suo modo di vestire ricercato, la sua
voce squillante e un po’ infantile, quel suo modo di
gesticolare e, questa volta si era aggiunto un nuovo e alquanto
inaspettato fattore discriminante, sedeva in cattedra.
“Chi l’avrebbe mai detto che i suoi articoli sulla
vita reale l’avrebbero fatta arrivare così in
alto: da studentessa ad insegnante di giornalismo”
pensò la giovane detective osservando la sua vecchia
compagna di studi.
Dopotutto non era stato solo questo il cambiamento nella sua vita.
Dopo lo scandalo che aveva coinvolto suo padre, il tragico incidente
aereo in cui l’uomo aveva perso la vita, la madre decise di
lasciare Neptune. Questo comportamento non era di certo insolito fra
gli 09: le ricche famiglie della città, come i Kane,
affrontavano gli scandali trasferendosi.
“Che stano il comportamento di Gia!”
pensò Veronica mentre appoggiata alla parete
dell’aula aspettava che la lezione finisse “Non ha
mai accettato il mio aiuto, non ha mai voluto che io o altre persone le
stessimo accanto in questi ultimi due anni: ha rifiutato visite nel suo
appartamento extralussuoso, non ha mai risposto alle chiamate o
messaggi lasciati in segreteria… posso capire che questa
può essere una reazione all’accaduto, ma allora
perché quella telefonata?”
Veronica guardò l’orologio… fra non
molto avrebbe trovato una risposta alla sua domanda.
“Forse ha superato lo shock, forse ora è pronta ad
andare avanti… forse ha accettato il fatto che le persone
possano deluderci, anche quelle che amiamo, soprattutto loro”
continuava a pensare la giovane detective
“D’altronde non sarebbero in grado di farci
soffrire se non tenessimo loro”.
Veronica era ancora immersa nei suoi pensieri quando il viso di Gia
sbucò dalla porta dell’aula.
“Veronica!” trillò la ragazza giusto un
attimo prima di saltarle al collo.
La giovane detective rispose un po’ imbarazzata al gesto fin
troppo affettuoso di Gia, mentre dentro di sé continuava a
formulare ipotesi su quell’incontro inaspettato.
“Guardandola ora sembra non essere passato un giorno dal
momento in cui la figlia dell’ormai ex-sindaco le disse:
flashback
“Ho bisogno di stare sola! Leggo nel volto delle persone il
disprezzo per mio padre… Io voglio smettere di odiarlo e per
farlo devo dimenticare ciò che lui ha fatto mentre voi me lo
ricordate continuamente”.
Con enorme sollievo Veronica si accorse che quel tono triste e
impaurito, che poco si addiceva alla personalità di Gia, non
c’era più.
“Hai un aspetto fantastico!” esclamò la
giovane Mars osservando la sua amica.
Come al solito Gia sembrava uscita da un giornale di moda, ma aveva
qualcosa di diverso: nuovo ruolo sociale quindi nuovo look, dalla
copertina di Cosmopolitan alla copertina di Vogue.
I pantaloni neri ed eleganti le coprivano le lunghe gambe magre che un
tempo la ragazza amava lasciare scoperte, la camicia bianca le dava
un’aria professionale e sobria molto più delle
colorate magliette che era solita indossare negli anni del
liceo… soltanto il taglio di capelli era rimasto uguale:
sbarazzino e sexy contemporaneamente.
“Grazie, anche tu Veronica stai benissimo!”
esclamò Gia dando uno sguardo all’abbigliamento di
Veronica “Il tuo stile casual si abbina benissimo alla vita
universitaria”.
Gia prese la sua amica sottobraccio e iniziarono a camminare lungo i
familiari corridoi della Neptune High School.
“Ti starai chiedendo come mai ti ho fatta venire
qui… sai questo sabato ci sarà la riunione
e…” la ragazza si trovava in evidente
difficoltà.
“Vuoi che ti aiuti a trovare le foto da
esporre…” concluse Veronica con un sorriso
cercando di far rilassare la sua interlocutrice.
“Sì, ecco questa era più che altro una
scusa… so di essermi comportata male con tutti voi, vi ho
escluso e delle volte risposto anche maleducatamente” ammise
con un certo imbarazzo la giovane Goodman “Ecco il fatto
è che vorrei approfittare di questa riunione
per…”
“Conta pure su di me Gia… anche se non so fino a
che punto la mia compagnia potrà riabilitarti
socialmente”.
Gia fece un lungo sospiro, come se si fosse liberata di un enorme peso.
“Allora Veronica… cosa fai questo
pomeriggio?” domandò con un improvviso tono
allegro e spensierato la professoressa di giornalismo del liceo.
“Veramente sarei impegnata…” Veronica
non era convinta che dare buca alla ragazza proprio nel giorno in cui
avevano finalmente riallacciato i rapporti fosse una buona idea,
comunque optò per la sincerità “Avevo
deciso di andare a trovare Lizzie Manning all’ospedale,
è stata investita da un’auto… ma al
notiziario non hanno detto nulla sulle sue condizioni!”
“Oh sì l’ho saputo! E’
successo ieri nel pomeriggio nella strada di fronte al palazzo in cui
abito…” spiegò Gia “Io non
ero in casa, il venerdì esce il giornale della scuola quindi
sono rimasta qui fino a tardi, ma appena tornata a casa la mia vicina
mi ha raccontato tutto… cioè quel poco che si
è riuscito a scoprire: nessun testimone!”.
Veronica lasciò la Neptune High Scholl.
Si sarebbe incontrata con Gia il mattino seguente per un
caffè e la scelta dell’abito.
In quel momento la ragazza non aveva altri pensieri se non verso
Lizzie, quella povera ragazza era stata investita e lasciata ferita in
mezzo alla strada…
Veronica rabbrividì a quel pensiero e per non tornare
all’immagine della ragazza sanguinante distesa
sull’asfalto si concentrò sulla guida.
“Lizzie Manning?” domandò Veronica alla
donna della reception dell’ospedale.
“Non sono ammesse visite, mi dispiace!”
esclamò lei in modo non proprio cortese.
Veronica rimase impietrita dalla risposta appena ricevuta, ma le
bastarono una manciata di secondi per spiegare il perché di
quel comportamento. Si ricordò dell’atteggiamento
protettivo e alquanto autoritario dei genitori di Meg e
realizzò il perché di tanta schiettezza.
Stava per andarsene, non voleva essere la valvola di sfogo della
famiglia Manning. In più di un’occasione aveva
dato occasione a quelle persone di potersela prendere con lei e quello
non era il luogo e il tempo di riaprire vecchie ferite.
“Ehi Veronica, stai bene?” domandò una
voce familiare alle sue spalle.
“Ah, ciao Leo” esclamò Veronica
riconoscendo il vice sceriffo.
Sicuramente suo padre aveva dato ordine di sorvegliarla e la paura sul
volto del vice D’Amato era dovuto alla presenza di lei in
ospedale.
“Sì, sto bene” lo rassicurò
Veronica “ Volevo solo sapere come stava Lizzie
Manning…”.
Leo tirò un sospiro di sollievo.
“E’ fuori pericolo, è persino
cosciente!” esclamò sorpreso della forza e della
fortuna che aveva assistito quella giovane ragazza.
“Avete già identificato la macchina?”
domandò la detective.
“No… purtroppo non ci sono testimoni e la ragazza
non ricorda nulla dell’auto” Leo fece una pausa poi
aggiunse “Probabilmente non l’ha neanche
vista”.
“Forse è dovuto alla botta… una specie
di amnesia legata a …” Veronica non
riuscì a concludere la frase che il vice sceriffo la
corresse.
“No, si ricorda tutto, perfettamente! Era uscita a fare due
passi e stava tornando a casa quando vide, dentro una delle macchine
parcheggiate, un signore… aveva l’aria furtiva a
suo dire, quindi per evitare di passare vicino a quell’auto
ha attraversato la strada… troppo in fretta!”.
Veronica fece un enorme sorriso ed esclamò:
“Quindi un testimone c’è!”
La ragazza entrò nell’ascensore e
selezionò il piano: PH **.
Prima che la porta riuscisse a chiudersi qualcuno entrò,
aveva un giornale che gli copriva il viso ma la detective
capì immediatamente di chi si trattava.
Non appena le porte si chiusero il ragazzo abbassò il
quotidiano e accennando un sorriso furbo e complice si
avvicinò alla ragazza.
“Dove eravamo rimasti?” domandò
abbassandole la zip della felpa.
“Dimmi la verità Logan… sei stato tutto
il pomeriggio ad aspettarmi davanti agli ascensori oppure è
un caso che tu ora sia qui?” chiese Veronica accettando di
buon grado la presenza del ragazzo nell’ascensore.
“L’hai detto anche tu che quest’ascensore
è il mio secondo domicilio…” Logan non
sembrava per nulla interessato a far conversazione.
“Lo sai vero che mio padre…” non
finì la frase ma indicò la telecamera proprio
sopra le loro testa.
Il ragazzo raccolse la felpa da terra e per la seconda volta in quel
giorno fu interrotto.
“In camera non avrai più scuse!”
esclamò infine porgendole la maglia.
Già dal corridoio Logan intuì che le cose non
sarebbero andate come lui avrebbe voluto.
Aprì la porta della stanza, la musica era sempre
più alta ma non per questo decise di richiuderla con un
colpo secco e deciso.
Un’orda di ragazzi mezzi nudi stavano circolando liberamente
per la suite.
“Non credo sia il caso che tu entri…” si
giustificò il ragazzo.
“Devo scegliere le foto per riunione di domani… ho
bisogno del mio portatile…” spiegò
Veronica.
Logan finse un colpo al cuore poi disse: “Allora non sei qui
per me!”
La ragazza aprì la porta della stanza e spinse il ragazzo al
suo interno.
Come d’accordo la giovane detective il mattino seguente si
recò da Gia per affrontare la tortura del restyling da ballo.
“Veronica!” esclamò la ragazza aprendo
la porta alla sua amica.
Gia era tutt’altro che dispiaciuta all’idea di
dedicare tutta la giornata alla cura del corpo, infatti, si era
addirittura avvantaggiata nei preparativi: indossava un enorme turbante
bianco in testa, segno che aveva già lavato e trattato i
capelli con tutti i migliori prodotti presenti sul mercato, e il suo
viso era coperto da una poltiglia verde e granulosa.
“Non perdi tempo!” disse Veronica entrando nel
lussuoso appartamento della giovane insegnante di giornalismo del liceo
di Neptune.
La mattina trascorse così tra manicure, pedicure,
acconciature varie e la fatidica scelta dell’abito. Soltanto
dopo aver calzato tutte le scarpe e indossato tutte le borse che
affollavano l’armadio di Gia le due ragazze si concessero un
po’ di meritato riposo.
Veronica accese il televisore mentre l’amica preparava del
caffè, al notiziario davano ancora la notizia
dell’incidente in cui era rimasta ferita la sorella di Meg
Manning. La detective si alzò e si diresse verso la finestra
che dava sulla strada in cui era avvenuta la colluttazione e si perse
nei suoi pensieri fissando lo scuro asfalto.
“Veronica, tutto ok?” domandò
preoccupata Gia vedendo lo sguardo perso della sua amica.
“Sì… forse ho esagerato con la prova
vestiti, non sono abituata!” esclamò Veronica
ritornando alla realtà.
“E’ vero… non abbiamo ancora avuto modo
di parlare un po’ di noi!” Gia fece una pausa, si
accomodò sulla poltrona del salotto poi continuò
“Cosa mi racconti ?”
Veronica sospirò ad indicare che l’argomento non
la metteva a proprio agio, ma per non essere scortese si
avvicinò alla sua amica, si sedette sul divano ed
iniziò a giocherellare con il telecomando del televisore.
“Sono stata indiscreta?” Gia si scusò,
in fondo lei e Veronica non erano mai state grandi confidenti.
“Cos’è questo?”
domandò Veronica improvvisamente.
Lo schermo del televisore proiettava le immagini dell’area
proprio di fronte alla palazzina.
“Ci sono stati dei furti la scorsa estate, quindi abbiamo
deciso di istallare delle telecamere esterne”
spiegò la ragazza “Sai all’inizio non
ero d’accordo, poi riflettendoci… sono una
ragazza, abito da sola in un appartamento che può far
gola…”.
Veronica aveva smesso di ascoltare la lunga lista di motivi che
avrebbero potuto mettere in pericolo la sua amica, stava pensando a
Lizzie Manning.
Dalle registrazioni recuperate Veronica riuscì a scoprire
ben poco: la strada non veniva ripresa, ma si riuscivano a vedere le
auto parcheggiate… anche quella del tipo furtivo, come lo
aveva descritto la vittima. Qualche anno prima Gia aveva definito quel
genere di auto assolutamente indescrivibile***, d'altronde non si
poteva sperare che la figlia dell’allora sindaco di Neptune
riconoscesse una comunissima Galant.
La targa non era visibile, l’auto veniva ripresa solo di lato.
“Di Galant verdi a Neptune ce ne sono moltissime, non tutte
avranno la fiancata completamente rigata come questa
ma…” stava pensando Veronica mentre si aggiustava
la pettinatura, Logan sarebbe arrivato da un momento
all’altro e lei ancora non aveva finito di prepararsi
“Potrei chiedere a Weevil di avvertirmi se…
chissà quando e se l’uomo porterà mai
la sua auto nell’officina di Weevil…”.
La giovane detective si buttò sul divano, si
sentì sopraffare dal rimorso.
Nessuno le aveva chiesto di occuparsi del caso, nessuno
l’avrebbe pagata se mai fosse riuscita a rintracciare
l’uomo che aveva investito Lizzie, nonostante ciò
Veronica si sentiva in dovere di aiutarla: lo doveva a Grace
Manning****, che veniva maltrattata dai suoi genitori, ma soprattutto a
Meg, l’unica ragazza buona della scuola.
Per loro non era riuscita a fare niente, ma ora le cose sarebbero
andate diversamente: poteva aiutare Lizzie.
Si alzò dal letto, finì di prepararsi ed
uscì dalla stanza.
Era stata così occupata dai suoi pensieri che non si era
accorta dell’arrivo di Logan: era seduto sul divano, come la
vide si alzò e con un sorriso compiaciuto le andò
incontro.
NOTE:
Il titolo di questo capitolo è il titolo di una canzone dei
“The White Stripes”.
* Lizzie Manning, presentate in diverse puntate della prima e della
seconda stagione.
** PH: Penthouse sono gli appartamenti situati all’ultimo
piano di un palazzo, quasi sempre abbreviato con il termine PH,
soprattutto negli ascensori. In genere vivere ina Penthouse
è sinonimo di uno status benestante.
*** puntata 2 x 20.
**** puntata 2 x 7, sorella minore di Meg e Lizzie Manning.
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Capitolo 10 *** The Same Boy You've Always Known ***
4 x 10 - The
Same Boy You've Always Known
SECONDA PARTE
I lunghi capelli biondi
ripresi da un semplicissimo cerchietto nero mettevano in risalto il suo
viso,
pallido a causa delle lunghe ore passate insonni nella speranza di
arrivare ad
una soluzione del caso Manning, ma pur sempre perfetto.
Il vestito bianco le fasciava
il corpo filiforme come una seconda pelle, soltanto
all’altezza delle ginocchia
per alcuni centimetri perdeva di aderenza.
Solo per alcuni centimetri
perché dalle ginocchia alle caviglie la pelle rimaneva
scoperta mettendo in
risalto la sua carnagione chiara e le gambe magre.
Logan le si avvicinò con
un
enorme sorriso e le porse un braccialetto di fiori.
“Lo sai che questo non
è un
ballo scolastico, vero?” chiese la ragazza meravigliata da
quell’insolito
regalo.
“Sai Veronica…
tu ed io non
siamo mai stati ad un ballo insieme…” il ragazzo
mise in risalto quelle ultime
parole per non lasciare dubbi circa ciò che voleva dire.
Veronica ci pensò su un
attimo, poi meravigliata dal gesto romantico del suo ragazzo gli
chiese:
“Sicuro che non ti sei messo nei guai e non ti comporti da
gentiluomo solo per
avere il mio aiuto in cambio?”
“Così mi
ferisci Veronica!”
esclamò lui fingendo un colpo al cuore.
Erano accanto alla porta
quando Lynn li fermò per avere come di rito una foto
ricordo, Logan le si
avvicinò e con un sorriso beffardo commentò:
“Sbaglio o sei diventata più alta
dall’ultima volta!”
“Smettila!”
esclamò la
giovane Mars prima di aprire la porta e avviarsi verso la limousine
senza
aspettare il suo cavaliere.
“Wow Veronica…
sembri una
ragazza…” scherzò Wallace andando
incontro all’amica.
Intanto anche Dick si era
avvicinato alla compagnia vantandosi con Logan di aver già
fatto conquiste.
“Dovresti stare attento
amico… forse qualcuna di loro nutre vendetta nei tuoi
confronti!” lo mise in
guardia Logan.
“Amico… io mi
sono sempre
comportato egregiamente con il gentil sesso!” si difese il
giovane Casablancas,
poi rivolgendo lo sguardo verso Veronica aggiunse “Ronnie
vedo che hai risolto
il problema dell’altezza” il ragazzo si stava
riferendo a quei dieci centimetri
di tacco che ne camuffano la statura “Però
dovresti fare qualcosa anche per
l’altro tuo problema”.
Dick si stava riferendo al
decolté della ragazza che non era abbastanza generoso
secondo i suoi canoni.
“Davvero molto
egregiamente!”
lo riprese Logan.
Veronica si era avvicinata al
bancone quando Madison Sinclair le andò incontro.
“Veronica
Mars… che piacere
rivederti!” disse con un tono cortese ed amichevole non
proprio tipico di lei.
“Madison”
rispose Veronica
con l’espressione delusa come di chi ha appena visto
infrangersi il più grande
desidero della sua vita: quello di Veronica era per l’appunto
di non ritrovarsi
più di fronte quella vipera.
“Ho saputo che
quest’estate
hai frequentato uno stage all’F.B.I.” disse la
giovane Sinclair col tono ancora
di chi è gentile e accomodante “Ti sei trovata
bene in quell’ambiente così…
poco femminile?”
“Benissimo
grazie” rispose
Veronica prendendo il drink che aveva appena ordinato, poi dando ancora
un’occhiata al viso della sua interlocutrice aggiunse
“Sono sicura che tu ti
saresti divertita da morire in mezzo a tutti quegli agenti
federali!”
Madison non aveva gradito
l’attacco della sua ex compagna di liceo, in qualche modo
Veronica era riuscita
a scoprire il suo segreto, la relazione con lo sceriffo Lamb e questa
era la
seconda volta che osava rinfacciarglielo.
“Ti ho vista arrivare con
Logan… sono molto felice che tra di voi le cose siano
tornate… sai non è facile
accettare il fatto che il proprio ragazzo vada a letto con
un’altra…” Madison
dosava bene le parole, consapevole del fatto che ognuna di esse
avrebbero aperto
vecchie e dolorose ferite, ma che soprattutto avrebbero vendicato
l’affronto
appena subito.
“Non con
un’altra, con una
….” Veronica non riuscì a terminare la
frase, Mac si era accorta della
prolungata vicinanza delle due ragazze e aveva intuito che i toni bassi
e di
rispetto sarebbero durati fin troppo poco, così si
avvicinò alla sua amica e la
trascinò via.
“Tutto bene?”
chiese Mac
preoccupata una volta allontanata l’amica.
“Io proprio non la
sopporto…
quanto vorrei torcerle quella lingua biforcuta!”
esclamò Veronica imitando il
gesto.
“Ma scusa, la tua
disciplina
non era il karatè?” domandò
l’amica simulando le mosse quanto mai improbabili
che era solita fare la giovane detective.
Veronica accennò un
sorriso,
poi aggiunse “Mi è venuto in mente qualcosa di
molto, molto più crudele!”
Improvvisamente due braccia
le cinsero la vita e due labbra le sfiorarono leggermente il collo in
un dolce
bacio, poi la sua voce.
“Vuoi ballare con
me?”
Veronica improvvisamente
dimenticò la voce arrogante di Madison Sinclair e
ciò che si erano dette, e con
un enorme sorriso seguì il suo accompagnatore al centro
della pista.
Veronica incrociò le
braccia intorno
al suo collo, mentre lui prendendole la vita
l’avvicinò delicatamente a sé.
MUSICA (Avril
Lavigne, Innocence)
Waking
up I see
that everything is ok
The first time in my life and now it's so great
Slowing down I look around and I am so amazed
I think about the little things that make life great
I wouldn't change a thing about it
This is the best feeling
This innocence is brilliant, I hope that it will stay
This moment is perfect, please don't go away, I need you now
And I'll hold on to it, don't you let it pass you by
I found a place so safe, not a single tear
The first time in my life and now it's so clear
Feel calm I belong, I'm so happy here
It's so strong and now I let myself be sincere
I wouldn't change a thing about it
This is the best feeling
This innocence is brilliant, I hope that it will stay
This moment is perfect, please don't go away, I need you now
And I'll hold on to it, don't you let it pass you by
It's the state of bliss you think you're dreaming
It's the happiness inside that you're feeling
It's so beautiful it makes you wanna cry
It's the state of bliss you think you're dreaming
It's the happiness inside that you're feeling
It's so beautiful it makes you wanna cry
It's so beautiful it makes you want to cry
This innocence is brilliant, it makes you want to cry
This innocence is brilliance, please don't go away
Cause I need you now
And I'll hold on to it, don't you let it pass you by
This innocence is brilliant, I hope that it will stay
This moment is perfect, please don't go away, I need you now
And I'll hold on to it, don't you let it pass you by*
Rimasero così
ondeggiando
lentamente al ritmo di musica e guardandosi negli occhi, poi Veronica
gli
strappò un bacio.
Logan la guardò e
accennando
quel suo sorriso irresistibile le disse:
“Sbaglio o
c’è ancora un
certo dislivello…?” poi abbassò gli
occhi per guardare la posizione assunta da
Veronica, naturalmente si era alzata sulle punte.
“Sbaglio o adottavi una
semplice soluzione nel caso la tua preda fosse stata…
bassa!” accennò
maliziosamente la giovane Mars**.
“Sbaglio o mi stai
invitando
a lasciare la festa?” domandò Logan.
Veronica fece una piccola
smorfia fingendo ingenuità.
“Ma lo sceriffo Mars
potrebbe
averti lasciato una cimice nei calzini… sai, nel caso in cui
ti avvicini alla
mia camera d’albergo?” chiese Logan simulando una
certa preoccupazione.
“Potremmo rimanere nei
paraggi!” esclamò lei tirando il ragazzo per un
braccio e trascinandolo via
dalla sala allestita per l’occasione.
Veronica aprì la porta e
trascinò il ragazzo all’interno della stanza.
Logan
l’abbracciò
immediatamente mentre la ragazza chiudeva la porta del bagno delle
ragazze
della Neptune High School.
“Questo sì che
è un bel tuffo
nel passato!” esclamò lui girando la ragazza in
modo che si potessero guardare
negli occhi.
“Già…
pensi ancora che sia…
sbagliato?” chiese Veronica cercando di ricordare le parole
che aveva
utilizzato Logan l’ultima volta che si erano chiusi in quella
stanza, circa tre
anni prima.
“Così
sbagliato, così
giusto?” rispose Logan divertito un po’ da quel
remake, un po’ dal viso
sorpreso di Veronica, così aggiunse “Cosa
c’è… pensavi che non ti
ascoltassi…”.
La ragazza non disse niente,
si alzò ancora una volta sulle punte e lo baciò
con dolcezza.
Lui la guardò per
qualche
istante negli occhi poi iniziò a baciarla con più
trasporto, con più passione.
Toc toc toc
“Veronica so che se
lì
dentro, aprimi, è urgente” la voce di Gia tradiva
una certa agitazione.
Veronica guardò Logan
con
aria perplessa e fece spallucce.
“avrà trovato
una doppia
punta, o un’unghia spezzata… aprile prima che le
venga un attacco isterico!”
esclamò Logan in modo sarcastico.
“Dove l’hai
vista?” domandò
Veronica apprensiva.
“Qua nel
parcheggio… è
parcheggiata vicino alla mia auto!” esclamò la
ragazza ancora agitata.
Poi si fermò ed
indicò una Galant
verde.
“All’inizio non
ci potevo
credere, poi…” dicendo ciò si
spostò leggermente di lato e abbassò il dito
indice che aveva ancora rivolto verso l’auto “Ho
visto quello”.
Questa volta Gia indicò
un
enorme graffio sulla fiancata dell’auto.
Veronica aprì
immediatamente
la borsa ed estrasse la macchina fotografica, quella sera
l’aveva portata non
per scopi lavorativi, ma semplicemente per immortalare quella serata.
“Meglio fotografare
l’auto di
un testimone fifone che rischiare di immortalare la faccia di Madison
Sinclair!” esclamò Veronica in modo acido, non
privando Logan di un’occhiata
infuocata.
La detective fece diversi
scatti: alla targa, al graffio, all’interno. Poi si
fermò e, con un enorme sospiro
di sollievo, disse: “Andiamo a scoprire chi è il
nostro topolino!”
Gia si avvicinò al dj
chiamato per intrattenere i ragazzi per quella serata e gli
sussurrò qualcosa
che subito dopo il vocalist riportò sul microfono:
“Il proprietario di una
Galant
verde targata XXXXXXXX si rechi immediatamente presso la sua
auto”.
“Ma…”
esclamò Veronica
stupita. La detective sospettava che dietro il testimone fifone ci
fosse un
ragazzo incosciente, troppo occupato a correr dietro alle matricole per
preoccuparsi di smascherare un pirata della strada; quindi rimase
stupita nel
vedere avvicinarsi all’auto il professor Samuel Pope.
“Veronica… sei
tu!” esclamò
l’uomo con evidente sollievo “Mi avevano detto che
qualcuno si aggirava con
aria furtiva vicino alla mia auto!”
Il professore non aveva
ancora capito che non c’era nessun motivo di tranquillizzarsi
e continuò
giustificando la sua apprensione: “Qualche settimana fa
qualcuno mi ha rigato
l’auto… dovrei chiederti di indagare per scoprire
chi sia stato… sicuramente qualche
mio studente a cui non è piaciuto il voto che gli ho
dato!”
“Professore”
intervenne
Veronica “Lei ha assistito all’incidente di Lizzie
Manning, e non ha detto
nulla!”
Il professore diventò
immediatamente pallido, fece qualche passo indietro fino a toccare con
la
schiena la portiera della sua auto dove si appoggiò.
“Oh Veronica…
mi vergogno
così tanto, io dovrei essere d’esempio per voi
giovani invece…” iniziò a
balbettare il professore.
“Professore ora devo
sapere
cos’ha visto, chi era alla guida dell’auto che ha
investito Lizzie?” Veronica
era evidentemente sconvolta dal comportamento del professore, ma
ciò passò in
secondo piano di fronte alla possibilità di scovare chi
aveva lasciato una
ragazza sanguinante in mezzo alla strada dopo averla travolta con
l’auto.
“Non mi sono fatto avanti
fino ad ora anche per questo… non ho visto niente”
fece un lungo sospiro come
chi riprende aria dopo una lunga apnea “Ero in auto, avevo
appena
riaccompagnato una persona con cui avevo appuntamento, poi
improvvisamente
quella botta… sono uscite subito delle persone quindi ho
pensato fosse inutile
rimanere…”.
“Non le è
venuto in mente di
scendere per accertarsi delle condizioni della ragazza, per vedere se
le
potesse essere d’aiuto!”
Il professore si
accasciò a
terra, ormai privo di forze.
“Professore
cos’è che la
preoccupa tanto!” esclamò Veronica incuriosita
dall’eccessivo pallore del
professore.
L’uomo si
rialzò, non si
reggeva molto bene sulle sue gambe. Logan gli aprì lo
sportello dell’auto per
farlo sedere mentre Gia si affrettava procurarsi un po’
d’acqua.
“Appena si
sentirà un po’
meglio dovrò accompagnarla in centrale… mi
dispiace professore ma questa è la
procedura!” esclamò la giovane detective con fare
poco professionale,
d'altronde quel professore le era sempre stato particolarmente
simpatico,
l’aveva sempre giudicato una delle poche persone oneste a
Neptune e anche per
questo il suo comportamento l’aveva particolarmente stupita.
“Oh no!”
esclamò Logan
improvvisamente.
“Cosa
c’è?” chiese Veronica
incuriosita, quella serata era stata già abbastanza
movimentata e la ragazza
era sinceramente preoccupata della presenza di eventuali sorprese non
gradite.
“Avevo preso un regalo
per
Dick, così giusto per dimostrargli la mia
amicizia…” chiarì il ragazzo
“Però
con tutta questa confusione mi sono dimenticato di darglielo!”
Veronica non sembrava
particolarmente soddisfatta da quella spiegazione, così
Logan continuò “Un paio
di settimane fa in un negozio ho trovato una
tavola…”.
“Ok, ora si spiega
tutto…” lo
interruppe la ragazza divertita dall’eccessiva, secondo lei,
passione che i due
amici nutrivano per il surf.
“Ma non è una
tavola
qualsiasi… ricordi una certa mattina di tre anni fa circa,
quando la tua auto
accidentalmente ha spezzato in due una tavola di cui Dick ne andava
semplicemente fiero…”*** Logan lasciò
in sospeso la frase, sicuro che la sua
detective avesse già dedotto ciò di cui stava
parlando.
“Va bene, solo
perché mi stai
facendo sentire in colpa…” sbuffò lei.
Si aprirono le porte di uno
degli ascensori del Neptune Grand e i due entrarono. Veronica era
riuscita a
convincere Logan a mantenere una certa distanza, non voleva che il
padre
venisse a conoscenza della sua relazione con Logan Echolls dalla
security
dell’albergo.
I due ragazzi si disposero
agli angoli opposti della cabina e rivolti verso l’uscita si
scambiavano fugaci
sguardi, accompagnati da qualche mezzo sorriso.
L’ascensore finalmente si
arrestò e i due ragazzi si avviarono verso la stanza.
Il ragazzo aprì la
porta, la
ragazza lo seguì all’interno
dell’appartamento.
Immediatamente dentro Logan
l’afferrò
per l’esile vita e la trascinò accanto a
sé.
“Mi sei
mancata” le sussurrò
piano.
“Mi sei
mancato” le rispose
piano lei.
Si fissarono negli occhi per
qualche secondo, poi Logan la sollevò e la poggiò
a terra soltanto a pochi
passi dal letto.
Veronica gli diede un piccolo
colpo sul braccio.
“Avevo capito che era una
trappola!” esclamò divertita.
“Certo, nessuno
può ingannare
VERONICA MARS” rispose lui, facendo una delle sue solite
facce strane.
La ragazza gli diede una
piccola spinta facendolo cadere sul letto, lo raggiunse divertita e si
mise
cavalcioni sopra di lui.
“Ancora non ti sei
stancata
di essere il maschio della situazione?” chiese Logan
divertito
dall’atteggiamento poco femminile della sua ragazza. Veronica
gli appoggiò il
dito sulle labbra in segno di far silenzio, poi si avvicinò
al suo viso e
iniziò a baciarlo.
Toc toc toc
“Chi può
essere?” domandò
Veronica preoccupata.
“Non ti
preoccupare” disse
Logan alzandosi e dato un bacio alla ragazza distesa accanto a lui nel
letto.
“Forse mio padre
è rientrato
con un giorno di anticipo, non mi ha trovato a casa e
…” la ragazza si era
visibilmente innervosita “Non avrai intenzione di andare ad
aprire così?”
chiese poi indicando con lo sguardo il dorso nudo.
“Tranquilla signorina
Mars…
se c’è veramente tuo padre fuori quella porta mi
beccherò un occhio nero con o
senza maglietta”.
Veronica accennò un
sorriso,
ma non si sentiva per nulla sollevata.
Logan le diede un bacio
leggero sulla fronte e si avviò verso la porta
rassicurandola “Molto
probabilmente Dick si sarà ubriacato
e…”.
Non finì la frase,
aperta la
porta e visto chi c’era sulla soglia le parole gli morirono
in gola.
“Allora, si accoglie
così un
vecchio amico?”
NOTA:
Il titolo di questo capitolo
è il titolo di una canzone de “The White
Stripes”.
*
Svegliandomi vedo che tutto va bene
la prima volta nella mia vita e adesso è tutto
così bello
rallento, mi guardo attorno e sono così meravigliata
penso alle piccole cose che rendono grande la vita
non cambierei niente, e questa è la migliore sensazione
questa innocenza è brillante, spero che durerà
questo momento è perfetto, per favore non andare via
ho bisogno di te adesso e terrò stretto questo amore
non permetterai che questo amore ti sorpassi vero?
ho trovato un posto così sicuro, nemmeno una lacrima
la prima volta nella mia vita e adesso è così
chiaro
mi sento calma, so di appartenere a questo posto
e sono felice qui, è così forte (questa
sensazione)
e adesso sarò sincera: non cambierei niente,
e questa è la migliore sensazione
questa innocenza è brillante, spero che durerà
questo momento è perfetto, per favore non andare via
ho bisogno di te adesso e terrò stretto questo amore
non permetterai che questo amore ti sorpassi vero?
è lo stato di beatitudine che pensi di star sognando
è la felicità dentro quella che stai sentendo
è così bello che ti fa venir voglia di piangere
(x2)
è così bello che ti fa venir voglia di piangere
questa innocenza è brillante, spero che durerà
questo momento è perfetto, per favore non andare via
ho bisogno di te adesso e terrò stretto questo amore
non permetterai che questo amore ti sorpassi vero? (x2)
** puntata 1 x 20
***puntata 1 x 21
RISPOSTA ALLA
RECENSIONE:
Ciao LoVe4Ever, ti chiedo
scusa se la frequenza con cui aggiorno non è quella di un
tempo, ma ho dovuto
dare la precedenza allo studio e gliela dovrò dare ancora
per un po’… comunque
appena ho un po’ di tempo libero lo passo davanti al pc!
Spero che questa volta
io sia stata abbastanza LoVe, non sono molto portate per le
smancerie… però ce
l’ho messa tutta! Sai questo capitolo e il precedente li
avevo pensati come un
unico capitolo… purtroppo mi è uscito un
po’ troppo lungo e così ho dovuto fare
una scelta: una parte maggiormente indirizzata al caso, una seconda
maggiormente dedicata alla coppia. Spero che la lettura sia stata
piacevole.
A presto.
Ciao ciao, un bacio.
|
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Capitolo 11 *** Boy's Best Friend ***
4 x 11 - Boy's
Best Friend
PRIMA
PARTE
Toc toc toc
Mac aprì la porta con la
faccia di chi sta per uccidere qualcuno.
“Per favore Veronica
dimmi
che hai con te la pistola elettrica!” esclamò
nell’istante in cui vide la sua
amica sulla soglia.
Veronica fece spallucce ed
indicò con il dito la porta accanto alla stanza della
ragazza da cui proveniva
un tremendo rumore, che prima che superasse i decibel consentiti per
legge era
una canzone melensa e triste che anche il più disperato tra
i depressi eviterebbe
di ascoltare per più di cinque volte consecutive *.
When
you're gone
The pieces of my heart are missing you
When you're gone
The face I came to know is missing too
When you're gone
The words I need to hear to always get me through the day and make it
ok
I miss you
I've never felt this way before
Everything that I do reminds me of you
And the clothes you left, they lie on the floor
And they smell just like you, I love the things that you do
When you walk away I count the steps that you take
Do you see how much I need you right now **
“E’ da ieri
sera che non la
smette di ascoltare questa canzone a tutto volume!”
esclamò Mac buttandosi sul
letto e coprendosi le orecchie con il cuscino.
“Io cercherò
di risolvere il
tuo problema se… tu mi concedi asilo politico
per… un po’” la ricattò
Veronica
stendendosi sul letto accanto a lei.
“Non potremmo andare a
casa
tua…” replicò Mac guardando
supplichevole la sua amica.
“Mio padre ancora non sa
di
Logan e vorrei evitare di affrontare l’argomento con
lui…” spiegò Veronica.
“Vigliacca!”
replicò Mac.
“Almeno per il momento, e
so
che appena mi vedrà me lo leggerà in faccia e
leggerà anche che le cose si sono
leggermente complicate…” si giustificò
la ragazza “conosco lo sceriffo e non
esiterà un attimo a prendersela con Logan!”
“Ok, ma non potremmo
andare
da Logan?” Mac era evidentemente al limite della
sopportazione “Fino a che
punto si sono complicate le cose fra voi?”
“E’ tornato
Duncan!” esclamò
Veronica, sicura che queste parole potessero bastare a chiarire la
situazione
alla sua amica.
“Come vanno le
cose?” domandò
Logan al suo amico.
I due ragazzi si trovavano in
riva al mare, entrambi con il volto rivolto verso l’oceano;
c’era qualcosa che
li rendeva freddi e distanti.
Duncan fece un sorso dalla
sua lattina di coca cola come per farsi coraggio, quasi fosse un
bicchiere di
whisky e loro due fossero due vecchi amici che si incontrano al bancone
di un
vecchio e puzzolente bar di periferia.
Logan lo guardò
improvvisamente, non perché l’amico non aveva
risposto ancora alla sua domanda,
ma per cercare di focalizzare quel ragazzo con cui aveva condiviso
così tanti
momenti e che ora sedeva accanto a lui e appariva come uno sconosciuto.
“Sei cambiato Duncan, la
paternità ti ha fatto proprio bene!”
esclamò Logan cercando di istaurare quella
vecchia sintonia che sempre c’era stata tra di loro.
“Tu invece non sei
cambiato
per niente!” esclamò con tono poco amichevole.
Logan abbassò il capo,
sapeva
benissimo qual’era il motivo di tanto rancore.
“Veronica”
disse poi con un
filo di voce.
Già una volta la giovane
Mars
aveva creato delle tensioni tra i due, erano arrivati persino alle mani
e ora
la ragazza era ancora una volta tra di loro.
“Certo sarebbe stato
troppo
chiedere a lei di aspettarmi, ma tu…” Duncan si
fermò giusto il tempo di
catturare lo sguardo del suo interlocutore, voleva pronunciare quelle
parole
guardando il suo amico negli occhi. Logan alzò lo sguardo e
incrociò quello del
ragazzo seduto accanto a lui, che prontamente riprese a parlare
“Tu potevi tenere
giù le mani da lei, almeno questa volta”.
Fu Duncan questa volta a
distogliere lo sguardo, ma non smise di parlare. La sua voce era bassa,
piatta,
non dava segni di agitazione o rabbia.
“Sono tornato per lei
e…”
ancora una volta i loro occhi si incrociarono “… e
lei ancora una volta tornerà
da me!”
In effetti, la relazione tra
Logan e Veronica era iniziata proprio in assenza di Duncan, e Logan si
ricordò
di come la ragazza aveva voluto tenere la “cosa”
nascosta fino a quando Duncan
non fosse tornato, per…
Toc toc toc
“Sì?”
la voce della ragazza
che venne ad aprire alla porta era rotta dal pianto, trasudava
sofferenza e
disperazione.
Vedendo la ragazza, Veronica
decise di essere delicata e gentile.
“Ciao, sono
Veronica…” la
giovane detective smise di parlare non appena la ragazza di fronte a
lei le
buttò le braccia al collo e l’abbracciò
come se fossero amiche da sempre.
“E’
finita!” esclamò la
ragazza prima dell’ennesimo singhiozzo.
“Mi dispiace,
ma…” disse
Veronica imbarazzata dalla situazione.
“Lui mi ha lasciata, ma
non è
giusto” iniziò a piagnucolare la giovane ragazza
dando spiegazioni che nessuno
le aveva chiesto “Dice che ha le prove del mio tradimento, ma
non è vero… lo
amo troppo io non potrei mai!”
Veronica prese le distanze
dalla ragazza cercando in borsa qualcosa con cui avesse potuto
asciugarsi la
maglietta completamente inzuppata dalle lacrime di quella sconosciuta.
“Purtroppo
capita… eri
ubriaca e non te lo ricordi o magari sei
semplicemente…” voleva dire ‘ninfomane
come la mia amica che abita nell’altra stanza e che ha serie
intenzioni omicida
nei tuoi confronti’ ma si trattenne, la stabilità
mentale della ragazza era
troppo debole per metterla al corrente che una perfetta sconosciuta la
odiava.
“No!”
urlò decisa la giovane
martire d’amore “Lo amo troppo per poter mai
pensare di andare con un altro!”
Finalmente Veronica
trovò un
fazzoletto nella borsa, ma non lo sfruttò per lo scopo
previsto, infatti, la
ragazza lo afferrò e lo utilizzo per soffiarsi il naso.
Veronica alzò gli occhi
al
cielo e ricordandosi della promessa fatta a Mac, confortò la
ragazza dicendole
che ci avrebbe pensato lei: “Se non è vero che tu
l’hai tradito, scoprirò chi
ti ha incastrato e…”.
Non riuscì a terminare
la
frase che la ragazza le gettò ancora una volta le braccia al
collo, era
ufficiale: Veronica Mars aveva trovato una nuova amica, indesiderata.
Drin drin drin
“Pron…”
Veronica fu
interrotta.
“Veronica si
può sapere dove
sei?”domandò lo sceriffo preoccupato “Ho
chiamato casa e Lynn dice che non ti
vede da ieri sera… e che neanche Logan risponde al
cellulare”.
“Scusa, mi sono
dimenticata
di avvertire… ho dormito da Mac stanotte!”
esclamò Veronica facendo cenno
all’amica di stare al gioco “E’
distrutta, ha litigato con Max… ho svolto il
mio dovere da amica”.
“Salve signor
Mars!” esclamò
la complice cercando di imitare la voce della sua vicina di stanza.
“Dove sei
papà?” domandò Veronica
per cambiare discorso, suo padre non era di certo uno di quei genitori
che si
abbindolano facilmente “Hai scoperto qualcosa?”
“Ho trovato una
strada…”
accennò il padre senza specificare “Non so dove mi
porterà, ma sicuramente ne
avrò ancora per un paio di giorni!”
“Non esagerare con la
tequila, hai una certa età ormai!”
scherzò Veronica.
“Ah ah ah, inizi ad
essere
ripetitiva!” rispose prontamente lo sceriffo “Non
hai niente di nuovo da
raccontarmi?”
Veronica rimase in silenzio,
forse era un trucco per estorcerle informazioni di cui lui in
realtà non sapeva
niente.
“Niente… su te
e Logan al
ballo insieme… sul fatto che non sei rientrata questa
notte…” lo sceriffo
iniziò ad elencare le informazioni che aveva avuto da Lynn.
“Papà…
ne parliamo al tuo
ritorno… ok?” Veronica cercò di
chiudere quella conversazione che stava prendendo
le sembianze di una confessione sotto tortura.
FLESHBACK
“Allora, si accoglie
così un
vecchio amico?”
Logan rimase fermo, immobile
per la sorpresa, riuscendo soltanto a pronunciare il nome del giovane:
“Duncan?”
“Spero tu mi faccia
entrare,
il viaggio è stato molto lungo e… ho bisogno di
un posto dove stare per qualche
giorno!” disse il ragazzo facendosi spazio per entrare
nell’appartamento.
Logan chiuse la porta e
seguì
il ragazzo nell’appartamento, che un tempo avevano condiviso.
“Dai, amico” lo
incitò il
giovane Kane “Forse ti ho disturbato, eri con una
ragazza… non ti smentisci mai Logan!”.
“Duncan
c’è una cosa che devi
sapere!” Logan iniziò finalmente a parlare, ma con
un tono serio e anche un po’
preoccupato… Duncan si accorse di ciò e
intuì cosa stava accadendo, o meglio
cosa rendeva tanto agitato il suo vecchio amico.
Il giovane milionario erede
della fortuna dei Kane si avvicinò alla porta della camera
da letto, l’aprì,
non era furioso, non era violento, ma i suoi gesti facevano trasparire
preoccupazione, timore di ciò che stava per scoprire.
Il letto era vuoto, disfatto,
intravide una sagoma appoggiata al lavandino del bagno.
“Logan, quanto
c’hai messo?”
la voce della ragazza era alterata, si stava lavando i denti
“Dick non si
reggeva in piedi, eh?”
Poi il rumore dell’acqua.
La ragazza uscì dal
bagno,
vide il letto vuoto, si girò di scatto verso la porta e lo
vide.
“Duncan?”
FINE FLESHBACH
“Così Duncan
Kane è tornato!”
esclamò Mac quando la sua amica finì di
raccontarle ciò che era successo quella
mattina.
“Già!”
esclamò Veronica dando
un’occhiata al display del cellulare, Logan non
l’aveva ancora chiamata.
Compose il numero.
“State chiamando Logan
Echolls e questo è il messaggio ispiratore di oggi: ‘A
questo mondo vi sono solo due tragedie: una è non ottenere
ciò che si vuole,
l'altra è ottenerlo. Questa seconda è la
peggiore, la vera tragedia’”. **
“Ciao Logan sono
Veronica,
quando senti questo messaggio richiamami per
favore…” la ragazza riagganciò. Sul
suo volto si leggeva apprensione e preoccupazione; ora che finalmente
lei e
Logan si erano ritrovati…
“Veronica!” Mac
richiamò la
sua amica alla realtà “Credo che sia lui il
ragazzo della psicopatica!”
Le due ragazze si
avvicinarono al gruppo che stava uscendo proprio in quel momento
dall’aula di
matematica finanziaria.
Vanessa, la vicina di stanza
di Mac, le aveva riferito che il ragazzo era un vero fanatico di
fumetti, manga
giapponesi in particolare, e che aveva fondato nel campus un club del
fumetto.
Veronica approfittò di
questa
informazione per attaccare bottone con il ragazzo.
“Salve…”
disse la ragazza
bussando sulla spalla del ragazzo per attirare l’attenzione
“Sei tu Ian Sanders?”
Il ragazzo fece cenno di
sì,
poi aggiunse “Ci conosciamo?”
“Veramente non
ancora”
civettò la giovane detective “Io sono Veronica e
questa è la mia amica… Cindy”.
Mac si girò di scatto
verso
Veronica inchiodandola con la sola forza dello sguardo.
“Questa me la paghi
Veronica
Mars!” esclamò Mac una volta che si erano
allontanate dal ragazzo.
“Pensavo
soltanto…” iniziò a
giustificarsi la detective.
“Che un nome da Barbie
sarebbe servito ad abbindolare meglio il ‘nostro Big
Jim’!” concluse la frase
Mac.
“Però ha
funzionato… questa
sera nel suo alloggio” aggiunse Veronica soddisfatta.
“Veronica… tu
che ne sai di
manga…?” domandò preoccupata Mac.
“La mia autrice
preferita?”
fece eco Mac alla domanda postale dal ragazzo della sua vicina di
stanza “Non
credo di avere un autore preferito in assoluto… ultimamente
sto leggendo Mitsuba
Takanashi”.
“Fammi indovinare
‘Lui, il
diavolo’?” la interruppe Ian.
“Cosa ci posso
fare… sono
un’irriducibile romantica!” esclamò Mac
imbarazzata.
Il ragazzo le sorrise, non
era ancora convinto del perché quelle ragazze avessero
così insistito per
parlare con lui.
“Magari vorranno entrare
a
far parte del club perché gli servono crediti” si
insospettì il ragazzo.
Mac comprese il dubbio di Ian,
d'altronde lei non aveva letto molti fumetti… ecco letti
forse no, ma poteva
sicuramente dire di averne sentito parlare: era da circa un anno che
sentiva e
risentiva quei lunghi monologhi di Max sull’argomento. Questa
era la volta
buona per sfruttare quella intensa, a volte anche malata, ossessione
per i
fumetti che aveva il suo ragazzo.
“Ultimamente ho letto
anche
‘Vampire knight ’… devo dire che mi sta
appassionando” iniziò a raccontare Mac
“inizialmente la storia mi sembrava fin troppo prevedibile,
ma mi sono
ricreduta: ci sono fin troppi colpi di scena… poi i disegni
sono semplicemente
fantastici: si potrebbe capire la storia anche senza testo tanto sono
espressivi”
“E
già… sono proprio
d’accordo!” esclamò Veronica allibita
dalla prestazione della sua amica.
“E invece a te, Veronica,
cosa piace leggere?” chiese Ian ammiccando alla bionda
ragazza di fronte a lui.
“Lo stesso!” si
sbrigò a
rispondere la detective, poi accortasi di dover migliorare la propria
performance aggiunse “Io e Mac condividiamo tutto, anche i
manga!”
Il ragazzo fece una smorfia,
non era del tutto soddisfatto dalla risposta banale e sbrigativa della
biondina.
Veronica fece un lungo
respiro, poi incrociando le dita iniziò a parlare:
“Ecco, il fatto è che mi vergogno
un po’ ad ammetterlo, ma il mio fumetto preferito Detective
Conan… adoro i
gialli!”
Il ragazzo abbassò gli
occhi,
la sua espressione era cambiata.
Aprì un armadio proprio
dietro al letto dove erano sedute le due ragazze fece loro cenno di
guardare
all’interno.
A Veronica quasi prese un
colpo: era pieno di fumetti sul giovane detective.
La ragazza alzò lo
sguardo,
era rassegnata… aspettava l’inizio delle domande a
raffica sull’argomento e lei
iniziò immediatamente a sperare che il cartone animato fosse
una fedele
riproduzione del manga dal quale era stato tratto.
“Sono della mia
ragazza!”
esclamò lui con un certo rancore “avevo deciso di
buttarli via… ma se ti
possono servire prendili pure… non voglio più
aver nulla a che fare con lei…
non voglio più niente che me la ricordi!”
Veronica fece un piccolo
ghigno di soddisfazione… involontariamente aveva trovato la
strada per
approfondire le sue indagini.
“Anche io mi sono da poco
lasciata con il mio ragazzo” confessò Veronica,
d'altronde anche Logan l’aveva
tradita in un certo senso con Madison Sinclair… avrebbe
potuto sfruttare quel
ricordo, quelle emozioni di rabbia e rancore che non aveva ancora del
tutto
cancellato per far in modo che quel ragazzo si aprisse con lei
“Diceva di
amarmi, capirmi, di essere l’unica persona veramente
importante per lui e…”.
Veronica capì di aver
imboccato la strada giusta, il ragazzo la stava, infatti, seguendo con
un certo
interesse.
“… sono venuta
a sapere che
mi tradiva con la mia peggior nemica, la persona più
squallida, sporca e
repellente che esista!” la ragazza riprese fiato, quella
storia non l’aveva
ancora digerita, si capiva benissimo dalla delusione, dalla rabbia che
provava
ancora dentro “Scusate, forse ho un po’
esagerato” aggiunse imbarazzata.
“No, non
scusarti” la
rassicurò il ragazzo “Non sai come ti
capisco… ci credi, speri che sia una
persona seria, sincera e che ti ami… poi invece”.
Mac tossì, non si
sentiva a
suo agio in quella situazione, in quella stanza lei era
l’unica ‘ dell’altra
sponda’, l’unica che tradiva invece che essere
tradita, l’unica veramente
colpevole.
Toc toc toc
“Il tuo ragazzo dice di
aver
ricevuto delle foto di te e…” esordì
Veronica non appena Vanessa aprì la porta.
La detective aveva dimenticato lo scarso autocontrollo della ragazza,
che come
ormai di abitudine le buttò le braccia al collo scoppiando
in lacrime.
“Veronica devi scoprire
chi
mi sta facendo questo?” la supplicò la ragazza
“Sono disperata, mi sembra di
non riuscire neanche a respirare, mi manca l’aria, mi manca
Ian!”
La giovane Mars fu realmente
toccata dal dolore della ragazza, seppur in modo diverso Veronica aveva
provato
quelle sensazioni, e
quel caso gliele
stava facendo rivivere.
“Non ti
preoccupare…” la
consolò Veronica “scoprirò chi
c’è dietro questa storia!”
Compose ancora una volta e il
suo numero, e ancora una volta la sua voce era preregistrata e
decantava una
frase che non la rassicurava affatto.
Si decise ad andare
nell’appartamento del ragazzo, avrebbe affrontato anche il
suo ex, ma non
riusciva più a sopportare quella distanza, quel silenzio.
“Ehi Veronica!”
esordì Dick
trascinandola in camera “Sai, vero, che tuo padre ti
cercava… ha mandato un
uomo della sorveglianza qui questa mattina!”
“C’è
Logan?” domandò
immediatamente la ragazza, non era andata lì per fare
conversazione e non
riuscì a celare neanche per un minuto la sua apprensione.
Il giovane Casablancas scosse
la testa, ma dall’espressione sul suo volto la detective
intuì immediatamente
che anche lui era a conoscenza del ritorno di Duncan.
“Come non pensare ai
propri
problemi…?” pensò Veronica guidando la
sua auto verso l’Hearst College “Cercare
di risolvere quelli degli altri!”
NOTE:
Il titolo di questo capitolo
è il titolo di una canzone de “The White
Stripes”.
* “When You're
Gone”, Avril
Lavigne. Adoro questa canzone, io sarei capace di ascoltarla per un
giorno
intero.
** quando sei lontano
i pezzi del mio cuore sentono la tua mancanza
quando sei lontano
manca anche il volto che conoscevo
quando sei lontano
mi mancano le parole che ho bisogno di sentire per farmi
sempre andare avanti fino alla fine della giornata
mi manchi
non mi sono mai sentita così prima d'ora
tutto ciò che faccio mi ricorda te
ed i vestiti che hai lasciato sono sul pavimento
ed hanno il tuo profumo, amo le cose che fai
** Oscar Wilde.
RISPOSTA ALLE RECENSIONI:
Ciao Isilady, come al solito
non vi si può nascondere niente… Vabbé
la frase non lasciava molti dubbi circa
l’identità del misterioso ragazzo. Un
po’ scontato forse il ritorno di Duncan,
ma ho sempre provato una certa gioia nel vederlo sfigurare contro
Logan… ih ih
ih ( risata malefica)… come mi sento cattiva!
Però non si sa mai, chissà cosa
farà Veronica! Tornerà da lui? Chi può
dirlo! Spero che ti sia divertita a
leggere questo capitolo e vi chiedo scusa se sto dividendo ogni caso in
due
parti… ultimamente ho dei seri problemi ad essere sintetica!
Ciao ciao alla
prossima un bacio.
Scusa LoVe4ever ma è
proprio
Duncan alla porta… mi dispiace anche che tu non possa ancora
commentare le
parole di Veronica sul ritorno di Duncan, o meglio il confronto che ci
sarà tra
i due. So di essere poco romantica, ma ciò non vuol dire che
non mi piacciano
le storie d’amore o fantasticare ad occhi aperti…
diciamo che nei miei
vaneggiamenti ci sono sempre ben poche smancerie! Comunque condivido
quando
dici che non c’è bisogno di essere sdolcinati per
dare conferma che Logan e
Veronica sono fantastici insieme, lo sono a priori!
Allora mi perdoni il ritorno
di Duncan? Dai…
Alla prossima, ciao ciao un
bacio.
LoVe al 100%... senza alcun
dubbio PiccolaMars. Qualcuno soffrirà un pochino…
Non vi posso dire chi…Uffi,
sto parlando troppo… come al solito! Sono stata un
po’ cattiva con la famiglia
Manning, ma a Neptune può succedere di tutto, poi se succede
sempre alle stesse
persone è colpa della mia scarsa immaginazione o meglio
della ma scarsa abilità
nel creare nuovi personaggi! A proposito: chi sarà il pirata
della strada? Mah
Caio ciao alla prossima un
bacio.
Ciao Suky, prima di tutto ti
devo ringraziare per il messaggio che mi hai lasciato se non sbaglio
nel
periodo pasquale, sei stata molto, ma molto dolce. Non sto scherzando
mi ha
fatto davvero molto piacere. Grazie ancora. Tornando al capitolo:
sinceramente,
l’avevi capito anche tu che si trattava di Duncan?
Uffi… dovevo utilizzare
qualcosa di più velato, ambiguo… accidenti! Spero
ti sia piaciuto comunque
questo ritorno ‘inaspettato’, almeno fino al nono
capitolo!
Ciao ciao alla prossima!
Ah volevo chiedere scusa a
tutti i lettori appassionati di fumetti se ho fatto qualche errore o
altro.
Purtroppo il mio interesse è nato da poco e non sono ancora
molto informata a
riguardo. Cioè le uniche cose che leggo sono quelle che rubo
a mia sorella o
che lei mi consiglia di acquistare… quindi se ve la volete
prendere con
qualcuno vi lascio il suo nome e quant’altro, si è
addormentata prima di
riuscirmi a dare qualche consiglio utile. Comunque i fumetti citati da
Mac li
adoro veramente, e a giorni (dopo gli esami) inizierò a
leggere Parfait tic…
l’ho comprato proprio oggi, in completa autonomia, speriamo
bene!
Ciao ciao.
|
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Capitolo 12 *** Truth Doesn't Make a Noise ***
4 x 12 - Truth
Doesn't Make a Noise
SECONDA PARTE
“Ehi
ciao!” esordì Veronica quando il ragazzo le
aprì la
porta “Sai non posso fare a meno di pensare a ciò
che ci siamo detti oggi…”.
Ian le fece cenno di
entrare nel suo appartamento, la
detective non se lo fece ripetere due volte ed entrò nella
stanza.
“Sai stavo
ripensando che… in quel periodo avevo spesso
bisogno di parlare e di una persona che avesse realmente voglia di
ascoltare i
miei problemi, la mia storia” Veronica cercò di
sembrare il più sincera
possibile, in realtà lei non amava parlare dei propri
sentimenti, aveva giusto
avvertito i suoi più cari amici (Mac e Wallace) confessando
loro di non voler
trattare l’argomento… ed era effettivamente
così: non voleva più avere a che
fare con quella storia.
Ora invece si trovava a
doverla rivivere, seppur in maniera
del tutto diversa, si potrebbe dire professionale, con un perfetto
sconosciuto.
I due passarono molto
tempo nella stanza e Veronica riuscì
nel suo intento: aveva scoperto che il ragazzo era venuto a conoscenza
del
tradimento della sua ragazza ‘grazie’ delle foto
che gli erano state recapitate
in forma anonima, ma soprattutto aveva convito il ragazzo a fargliele
vedere e
gliele aveva sottratte di nascosto mentre lui, premurosamente, le era
andato a
prendere una bottiglia d’acqua al distributore del dormitorio.
La detective, sicura del
fatto che il padre non si sarebbe
fatto vivo prima di un altro giorno, tornò nel suo
appartamento.
Toc toc toc
Veronica non aveva voglia
di visite e nella certezza che
Lynn non si sarebbe esposta aprendo la porta, si distese sul letto
facendo
cadere le foto che ancora teneva in mano sulla sua pancia. Qualcosa non
le
quadrava, non riusciva a capire ma aveva la sensazione che qualcosa le
stesse
sfuggendo, una sensazione questa che non l’abbandonava sin
dal momento in cui,
nella stanza di Ian, scoprì l’identità
dell’amante della ‘pazza’.
“Vediamo”
cercò di ricapitolare la ragazza “lei è
una
studentessa ambiziosa che ha bisogno di un’ottima
valutazione… ok questo ci può
stare”.
Veronica prese le foto e
le alzò in modo tale da poterle
vedere ancora una volta.
“Lui
però….” Continuò a ragionare
la ragazza “Solo un mese
fa mi ha chiesto, in preda al panico, di controllare la moglie, sicuro
che lo
tradisse”.
La detective diede ancora
una volta un’occhiata a quelle che
dovevano essere le prove dell’adulterio, almeno da parte del
professor
Corrigan.
“Non sono poi
così incriminanti” pensò la ragazza
“D'altronde
i due non stanno facendo nulla di male, ma…le foto mostrano
chiaramente la
studentessa uscire dalla casa del suo professore: questo potrebbe
bastare ad
insinuare il dubbio”.
Veronica
continuò a pensare a quella storia fino a quando il
sonno non ebbe la meglio e così, indifesa tra le braccia di
Morfeo, non poté
non incontrarsi con Logan, un Logan che non voleva avere più
nulla a che fare
con lei e con una storia che era fallita troppe volte.
“Quando sono da
sola sto molto meglio, quando sono con te
non provo niente, insieme non va!”. *
Le parole pronunciate da
Logan nel sogno le rimbombavano
ancora nella testa, neanche il lavoro riusciva a distrarla e continuava
tormentarsi sul perché il ragazzo non l’avesse
ancora chiamata.
Avril Lavigne si era
impossessata anche di lei.
Iniziò a
ricordare quante volte aveva ascoltato queste
canzoni in camera di Lilly e quante volte si ritrovavano a parlare di
Logan, al
tempo il ragazzo della sua migliore amica, e della sua insanabile
gelosia.
“Ma lui non ha
alcun motivo di essere geloso!” sentenziò la
ragazza.
“Veronica
Mars?” quella voce riportò Veronica sul pianeta
terra.
Si trovava da circa
un’ora davanti l’aula di economia,
aspettando la fine delle lezioni, ma sopraffatta dai suoi pensieri non
si era
resa conto che un’orda di ragazzi erano usciti
dall’aula.
“Veronica, posso
fare qualcosa per te?” domandò con tono
amichevole il professor Corrigan.
La detective fece mente
locale e focalizzò il motivo per il
quale era andata a trovare il suo ex-cliente.
“Mi sa spiegare
cosa sono queste?” domandò Veronica
mostrandogli le foto incriminanti.
Logan uscì
dalla doccia, aveva passato tutta la notte a
rigirarsi nel letto.
Non era riuscito a dormire
e il motivo di ciò era Veronica
Mars.
Il ragazzo ricordava
perfettamente le parole pronunciate da
Duncan il giorno prima, sapeva che il ragazzo aveva detto
ciò forte di quello
che era successo in passato: Veronica aveva preferito Duncan. Si
sforzava di
scovare qualcosa che avrebbe fatto in modo che le cose sarebbero andate
in modo
diverso, almeno questa volta, ma in fin dei conti non ci credeva
neanche lui.
Si bagnò ancora
una volta il viso con l’acqua gelida e
legatosi l’asciugamano intorno alla vita uscì dal
bagno.
Si scontrò con
Dick, ma tanti erano i suoi pensieri che
neanche se ne rese conto.
“Si
può sapere cosa ti prende amico!”
esclamò Dick infastidito
dall’atteggiamento passivo del suo coinquilino.
“Sembriamo due
femminucce!” disse Logan analizzando la
situazione.
Erano seduti sul divano e
stavano parlando di questioni
sentimentali.
“Già
ma noi abbiamo le birre!” si difese Dick sorridendo,
poi tornando serio aggiunse “E’ passata qui
ieri…sembrava preoccupata”.
Logan abbassò
la testa, non rispose nulla, infondo sapeva
che avrebbe dovuto farsi vivo.
“Si
può sapere cosa ti passa per la testa?”
domandò Dick
incuriosito dallo strano comportamento del suo amico.
Veronica stava
passeggiando sulla spiaggia, o meglio il cane
la stava trascinando.
Non riusciva a non pensare
al caso, più andava avanti nelle
indagini più capiva che c’era qualcosa che non
andava.
“Naturalmente il
professor Corrigan ha smentito la presunta
relazione con Vanessa” stava ricapitolando al detective
“Ammette che lei sia
passata nel suo studio, qualche settimana fa, ma per motivi
strettamente
scolastici”.
Drin drin drin
“Veronica
Mars” rispose la ragazza.
“Ehi tesoro,
dove sei?” domandò il padre, ma l’uomo
fu
distratto da un improvviso rumore di pentole in sottofondo.
“Cosa stai
cucinando papà?” chiese la ragazza divertita.
“Questa sera
cena messicana: tortilla e birra!” esclamò
entusiasta lo sceriffo “Sono o non sono il padre
più figo che conosci?”
Veronica
riagganciò e si affrettò a tornare a casa, con la
speranza che suo padre potesse aiutarla nel caso.
“Ciao
tesoro” lo sceriffo salutò la figlia con un
caloroso
abbraccio.
“Com’è
andata in Messico papà?” domandò la
ragazza con la
sua solita curiosità.
“Ho fatto un
piccolo passo avanti” rispose Keith
rimettendosi ai fornelli, poi continuò “Ho trovato
l’uomo che consegnò il
biglietto al signor Casablancas!”
“E…”
Veronica lo incitò a continuare.
“Nessuno di
nostra conoscenza” lo sceriffo era divertito
dalla curiosità della figlia
“Però…”.
“Cos’è
una tortura questa?” domandò la ragazza
spazientita.
“Però”
riprese lo sceriffo “la persona che lo ha ingaggiato
per recapitare quel biglietto è…”.
“Sei
insopportabile!” esclamò la giovane Mars.
Lo sceriffo si
avvicinò a sua figlia, che era seduta sullo
sgabello, e le sussurrò: “Una donna!”
“Cambiamo
discorso” riprese a parlare ad alta voce il signor
Mars “Come saranno le onde nel weekend?”
Veronica
accennò un sorriso, sapeva benissimo cosa volesse
dire il padre, ma non se la sentiva di affrontare
quell’argomento, soprattutto
non ora… aveva prima bisogno di parlare con Logan.
“Ho bisogno del
tuo aiuto!” esclamò la figlia, sperando che
il padre si dimenticasse di affrontare l’argomento Logan.
“Beh hai pensato
di rintracciare chi ha fatto quelle foto?”
domandò lo sceriffo.
“Sai quanti
investigatori o pseudo tali ci sono a Neptune?”
replicò Veronica.
“Potresti
comunque sia partire dagli undici investigatori
privati!” esclamò il padre con un ghigno, sapeva
che scocciatura fosse doversi
recate dalla concorrenza, ma non vedeva altra soluzione per il caso di
cui si
stava occupando la figlia.
“Hai
già visto Duncan?” domandò
improvvisamente lo sceriffo
Mars.
Veronica rimase allibita.
Si stava chiedendo come faceva suo
padre a sapere del ritorno di Duncan, poi improvvisamente si
ricordò della
mattina precedente, quando il ragazzo la sorprese mezza nuda nella
camera di
Logan.
“Come fai a
saperlo?” domandò Veronica.
“I Manning sono
passati in ufficio due giorni fa, volevano
ritirare la denuncia nei confronti di Duncan”
spiegò lo sceriffo “Non so chi li
abbia fatti ragionare, né come, ma si sono resi conto
dell’errore!”
Veronica fece un lungo
sospiro, forse lei sapeva cosa era
successo.
“Certo
l’incidente della figlia potrebbe avergli fatto
aprire gli occhi” accennò la ragazza
“Probabilmente gli ha fatto rivivere il
dolore per la perdita della figlia e questo
può…”.
“Sai abbiamo
fatto qualche passo avanti nelle indagini su Lizzie”
affermò entusiasta il signor Mars “Il professor
Pope si è ricordato il modello
della macchina: un maggiolone bianco!”
“Sai quante
persone hanno quell’auto?” domandò
Veronica che,
dato il precedente conteggio del padre, si sbrigò ad
aggiungere “Era una
domanda retorica… non mi dire che lo sai?”
Veronica si
catapultò sul letto, aveva sicuramente esagerato
con il cibo piccante e ciò avrebbe significato incubi per
tutta la notte.
“State chiamando
Logan Echolls e questo è il messaggio
ispiratore di oggi, “Tutta la saggezza umana si
può riassumere in due parole:
aspetta e spera”** ”.
Veronica se ne stava
seduta su una panchina del campus a
leggere un nuovo manga quando Mac la raggiunse.
“Sei
completamente impazzita” la accusò
l’amica ancora in
piedi davanti a lei.
“Anche Logan mi
diceva che era un maschiaccio” disse
abbassando il fumetto che stava leggendo.
Mac lo prese in mano e
lesse “High school
debut?”
Si mise seduta accanto
alla sua amica prima di toccare
l’argomento “Non ti ha ancora chiamata?”
Veronica non rispose ma
dal lungo sospiro che fece, l’amica
intuì la risposta alla propria domanda.
“Logan
è scomparso nel nulla, ma in compenso ho trovato il
detective che ha scattato le foto del ricatto!”
esclamò la detective, non del
tutto entusiasta.
“Evviva!”
esultò Mac nel pieno della gioia.
“Lo
incontrerò domani mattina!” aggiunse poi Veronica
“Ho
parlato con il suo assistente, mi ha detto che è fuori per
lavoro… quindi mi
sono presa il pomeriggio libero” concluse alzando il manga,
per far capire alla
sua amica quali erano i suoi progetti.
“Non esagerare
con i folleggiamenti!” commentò divertita la
ragazza.
“Cosa vuoi che
faccia?” replicò Veronica.
“Prima di tutto
smettila di piagnucolare… non è da te
Veronica Mars!” l’incitò Mac
“Poi vai da Logan e pretendi delle spiegazioni da
lui!”
La porta si
aprì e i due si trovarono l’uno di frante
all’altra.
“Veronica…
senti” il ragazzo aveva un tono basso, serio.
Veronica gli diede una
spinta con entrambe le braccia, tanto
da fargli fare qualche passo indietro, all’interno
dell’appartamento. La
ragazza avanzava verso di lui decisa.
“Logan non puoi
farmi questo!” esclamò la ragazza con molta
rabbia “Ero preoccupata, ti ho lasciato messaggi in
segreteria, sono venuta a
cercarti più volte in albergo…”.
Il ragazzo sorrise
leggermente, con quel sorriso furbo al
quale Veronica non sapeva resistere.
“Cosa
c’è, la cimice sulla mia macchina si è
staccata?” domandò
divertito il ragazzo.
“Logan non
è divertente!” esclamò la giovane Mars,
questa
volta la sua voce non tradiva rabbia ma paura e preoccupazione.
Logan le baciò
dolcemente la fronte e si allontanò da lei,
sedendosi sul divano.
Veronica si
posizionò tra il ragazzo e la televisione,
incrociò le braccia e attese di essere presa in
considerazione.
“Cosa
c’è?” domandò divertito lo 09.
“Voglio
sapere!” rispose indispettita Veronica.
“Cosa?”
lui fece finta di non capire.
Veronica non rispose, si
accigliò.
Il ragazzo si
alzò dal divano e la cinse tra le braccia.
“Sono sicuro che
riuscirai a scoprire tutto, anche senza che
io ti dica niente!” le sussurrò
all’orecchio.
Poi intrecciò
le sue mai a quelle della ragazza e iniziò a
baciarle il collo, Veronica rivolse lo sguardo verso l’alto e
aggiunse “Non
riuscirai ad abbindolarmi facilmente Logan!”
“Scommettiamo!”
rispose sicuro lui guardandola fissa negli
occhi, poi la prese in braccio e la fece scendere solo una volta
arrivati in
camera da letto.
Veronica non se
n’era accorta ma qualcuno aveva assistito a
tutta la scena dalla terrazza dell’appartamento: Duncan Kane.
“Sei tornato
troppo tardi amico!” esclamò Dick dando una
pacca sulla spalla del suo vecchio amico, con la sua delicatezza e il
solito
tatto.
Toc toc toc
“Salve detective
Boase, sono Veronica Mars” si presentò la
ragazza.
“Cosa posso fare
per lei signorina Mars?” cinguettò il
detective.
“Spiegarmi
perché ha scattato queste foto… o meglio, per
chi!” esclamò sicura Veronica.
“Come le ha
avute?” domandò incuriosito il detective.
Veronica rimase senza
parole: se non era stato il detective
Boase, chi aveva recapitato quelle foto a Ian?
Improvvisamente ebbe la
risposta.
“Signor Boase,
questi sono gli incartamenti che mi aveva
chiesto!” la voce era di un ragazzo “E sua moglie
mi ha detto di avvertirla che
sarà qui a minuti!”.
Sentendo la sua voce
Veronica pensò che probabilmente lui
fosse l’assistente con cui aveva parlato il giorno prima, ma
quel ragazzo
Veronica lo conosceva già: faceva parte del club del
fumetto.
Dato il sorriso
soddisfatto della detective, lui capì di
essere stato smascherato.
“Mi hai scoperto
Veronica Mars!” esclamò il ragazzo quando
accompagnò Veronica alla macchina.
“Perché
lo hai fatto?” domandò Veronica.
“La scorsa
settimana stavo sistemando lo schedario del
signor Boase e mi sono accorto di queste foto”
iniziò a spiegare Tom “Non
conosco Ian da molto, ma sono convinto che lui sia un bravo ragazzo e
non
volevo che quella lo continuasse a prendere in giro; sai facendo questo
lavoro…”.
Veronica annuì,
sapeva perfettamente cosa volesse dire
l’assistente, poi la sua attenzione fu improvvisamente
catturata da
qualcos’altro: un maggiolone bianco aveva appena parcheggiato
accanto ai
ragazzi, e la macchina aveva un’enorme ammaccatura su una
fiancata.
“Salve signora
Boase!” cinguettò Tom.
NOTE:
Il titolo di questo
capitolo è il titolo di una canzone de
“The White Stripes”.
* Testo canzone di Avril
Lavigne “Together”.
** Alexandre Dumas padre
RISPOSTA ALLE RECENSIONI:
Ciao GinevraMalfoy90, ho
inserito la tua ff su “Lui il
diavolo” tra le preferite, così appena
avrò finito gli esami la leggerò! Wow
quel fumetto è stato fantastico! Ho detto a mia sorella del
manga che mi hai
consigliato, lo conosce anche lei… accidenti ci sono
così tanti fumetti che
vorrei leggere al momento, prima di tutto quello che ho comprato, poi
ho saputo
che “Il mio primo amore per te” è molto
bello… poi qualche mese fa ho acquistato
i primi due numeri di “You’re so cool”…
promette veramente bene! Ti lascio il mio indirizzo mail,
se ti dovessero venire in mente altri suggerimenti sarò ben
lieta di
ascoltarli: renzola82@libero.it.
Per
quanto riguarda la ff ti avverto: non so se Duncan se ne
andrà, ancora non ho
deciso,e fra un po’ conoscerete la piccola Lily! Grazie per
aver recensito. A
presto, ciao ciao.
Ciao PiccolaMars, mi
dispiace di averti fatto arrabbiare con
questa scelta di mettere in dubbio il prosieguo della coppia
LoVe… ma senza un
po’ di brio la storia perderebbe il suo fascino, il fatto
è che odio dare le
cose per scontate, soprattutto i sentimenti. In fondo sono frasi come
“Lei
tornerà da me” che mettono agitazione e anche una
certa rabbia… ma tu Duncan
proprio non lo sopporti! Comunque non mi hai annoiata, mi sono
divertita da
morire nel leggere la tua recensione… sto ancora ridendo da
sola rileggendola.
Ok lo ammetto, la prima volta che l’ho letta ho avuto un
po’ paura! Scherzo,
spero che questo capitolo ti abbia tranquillizzata, almeno un
po’... comunque
non manca poi molto alla fine. Ciao ciao, a presto!
Suky la penso esattamente
come te e credo che in questo
capitolo Duncan abbia avuto il primo assaggio della coppia LoVe, magari
si è
reso conto non solo dei sentimenti di Logan, ma anche di ciò
che prova
Veronica… chissà se si arrenderà o
continuerà a mettere zizzania finché non
otterrà ciò che vuole!
Ciao Isilady, grazie per
l’incoraggiamento… avevo mille
dubbi nell’inserire un nuovo personaggio, come dicevo non
sono molto brava nel
crearli, ma di questo ve ne sarete accorte… ho ripreso
sempre personaggi di una
delle tre stagioni della serie L . Comunque pensavo che
questa seconda parte del
capitolo sarebbe uscita più lunga, invece… sono
stata sintetica, spero che
risulti tutto chiaro… accidenti agli esami, mi portano via
così tanto tempo,
mentre io vorrei stare concentrata davanti al mio PC a scrivere la
ff… anche
perché non resta poi molto! Ciao ciao, al prossimo capitolo!
Grazie
mysticmoon… anche io adoro la tua ff
“di nuovo”, è stata la
prima che ho letto, o
perlomeno che ho iniziato… sono rimasta indietro di alcuni
capitoli (3 per la
precisione ), non è giusto, perché il tempo non
basta mai? Mi fa piacere che
anche la mia storia ti piaccia… però non
smetterò mai di farti i complimenti
per la tua (quanto sono ripetitiva): non sto scherzando, non ho dormito
quella
notte pur di leggerla tutta (almeno fino dove eri arrivata) non
riuscivo a
staccare gli occhi dal PC. Quindi il fatto che anche la mia storia ti
piaccia
non può che farmi piacere, tanto piacere J
. Ciao ciao, a presto.
|
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Capitolo 13 *** Wasting My Time ***
4x13—Wasting My
Time
“Chi ha
ingaggiato il detective Boase?”
“Ian sostiene di
non essersi rivolto ad alcun detective”.
“Beh a questo
punto non rimangono molti altri sospettati”.
Pensò Veronica
parcheggiando la sua auto.
“Perché
la moglie del professor Corrigan dovrebbe avere
dubbi su un uomo fedele e devoto come suo marito?”
Negli anni trascorsi come
assistente presso lo studio di
investigazione di suo padre, Veronica aveva visto molte donne
sospettare dell’infedeltà
dei propri mariti. Donne insicure che non credevano possibile che il
proprio
compagno rimanesse così a lungo a lavoro o che partecipasse
ogni fine settimana
ad una convention fuori città. Purtroppo la maggior parte
delle volte avevano
ragione.
La giovane detective
scattò una foto, la signora Boase era
appena uscita di casa.
“Concentrati
Veronica… i pirati della strada hanno la
precedenza sui mariti adulteri”.
“Ciao
tesoro” salutò lo sceriffo baciando dolcemente la
figlia.
“Ciao
papà” la ragazza ricambiò il saluto
prima di crollare
sul divano.
Ora che suo padre aveva
riavuto il suo vecchio incarico da
sceriffo si sarebbe potuto permettere una casa, o perlomeno un
appartamento,
migliore ma aveva deciso di rimanere in quello squallido monolocale.
“Doveva essere
qualcosa di molto importante... ” sospettò
Keith avvicinandosi alla figlia “ Se ti ha fatto svegliare
all’alba, di
domenica mattina!”.
Veronica
sprofondò ancor più sul divano, ogni singola
parte
del suo corpo reclamava riposo.
“C’era
qualche raduno di surfisti a cui non potevi mancare?”.
Le allusioni del padre si
erano fatte quanto più esplicite
negli ultimi giorni, la ragazza alzò gli occhi al cielo
rassegnata al fatto di
dover parlare con suo padre di Logan.
“Nessun raduno,
ma la risposta è sì” disse la figlia
tutto
d’un fiato e lasciandosi sfuggire un sospiro, conscia del
fatto di dover subire
una lunga paternale.
“E la domanda
sarebbe?” domandò lo sceriffo con un enorme
ghigno di soddisfazione.
“Io e
Logan…”
“Sì…
tu e Logan cosa?” lo sceriffo si stava burlando
dell’imbarazzo della figlia.
Veronica non rispose alla
domanda provocatoria del padre,
semplicemente rimase in attesa dello scontro.
“D’accordo”
la sorprese Keith Mars, l’uomo che non aveva mai
visto di buon occhio la sua relazione con Logan Echolls.
“Come?”
domandò stupita la ragazza “Niente urla, nessun
consiglio o rimprovero di alcun genere?”
“Veronica, sei
grande abbastanza da poter decidere con chi
uscire, chi vedere e frequentare” disse l’uomo
appoggiando una mano sulla
spalla della figlia.
“Ma…”
continuò il padre attirando a sé lo sguardo della
ragazza
“Tu torni a casa!”
Veronica gettò
la testa indietro, sprofondando completamente
nel divano. Sarebbe stato inutile iniziare una discussione con suo
padre, e poi
questa decisione le permetteva di evitare Duncan… almeno per
un po’. Non le
piaceva il modo in cui la guardava e come la faceva sentire, ai suoi
occhi
appariva come una traditrice, la sua espressione era la stessa che
leggeva
negli occhi di tutte quelle persone che le chiedevano di indagare sulla
fedeltà
dei propri coniugi, quando le consegnava le foto del loro adulterio:
delusione.
Bip bip bip
Il suono del cellulare la
svegliò. Si stropicciò gli occhi
con la mano. Si sentiva intorpidita, segno che non era ancora ora di
alzarsi.
Si girò e si riassopì mentre lo schermo del suo
cellulare segnalava l’arrivo di
un messaggio.
“Buongiorno
papà” trillò la ragazza uscendo dalla
camera.
“Parla per te,
tesoro” rispose l’uomo massaggiandosi la
schiena.
“Se vuoi dormo
io sul divano” si offrì la figlia mentre si
preparava la colazione “Quante volte te lo devo dire che
ormai inizi ad avere
una certa età”.
Le era mancata quella
routine al Neptune Grand, aprire il
frigo e controllare che il latte non fosse scaduto, versarlo nella sua
ciotola
azzurra insieme a una gran quantità di cereali e iniziare a
masticarli rumorosamente.
“Mi dispiace
causarvi così tanti problemi” si scusò
Lynn
entrando nella stanza.
“Non dire
assurdità… Tu e Joy avete bisogno di protezione e
mio padre non chiuderebbe occhio se non vi sapesse al sicuro”
cercò di
rassicurarla Veronica, poi rivolgendosi al padre domandò
“Secondo te, una donna
che passa tutto il suo tempo organizzando eventi di beneficenza sarebbe
in
grado di investire una ragazza e scappare via senza prestare
soccorso?”
Il padre alzò
le spalle.
“Forse…
ma sicuramente sentirà il bisogno di condividere il
senso di colpa con qualcuno!” si intromise Lynn. Veronica
sorrise alla donna,
si mise un’enorme cucchiaiata di cereali in bocca e con la
bocca ancora piena
disse “Ho bisogno del tuo aiuto papà”.
Soltanto dopo essere
uscita di casa Veronica si rese conto
del messaggio ricevuto.
«Hold you breathe
Because tonight will be the night
That I will fall for you
Over again».*1
Era un messaggio anonimo.
Toc toc toc
“Il detective
Boase è libero?”
Il ragazzo alla scrivania
si alzò ed aprì l’unica altra
porta del monolocale.
“Detective lo
sceriffo vuole vederla!” annunciò
l’assistente.
“Fallo
entrare” ordinò l’uomo sistemando alcune
cartelle che
teneva sparse sopra la scrivania.
“Cosa posso fare
per lei sceriffo?” domandò il detective
stringendo la mano di quello che un tempo era stato suo concorrente in
affari.
“Ho bisogno che
controlli questo ragazzo per me!” rispose
serio lo sceriffo.
“Come
mai?” domandò l’uomo osservando il
ragazzo della foto
“Il caso Casablancas vi tiene tutti occupati?”
“Non
è per questo” rispose il signor Mars avvicina dosi
alla
finestra e guardando attentamente la strada “E’ un
affare personale, è il
ragazzo di mia figlia”.
La mensa era piena come al
solito.
Veronica e Mac si
scambiarono uno sguardo complice e si
diressero verso l’uscita.
Alcuni studenti stavano
manifestando davanti l’ingresso
della facoltà, ma le due ragazze non se ne interessarono
minimamente troppo
prese dai loro discorsi.
“Quindi con
Logan hai risolto tutto!” sentenziò
l’amica.
“Diciamo di
sì, anzi diciamo che secondo Logan non c’era
nulla da chiarire” spiegò Veronica “So
di essere paranoica, ma il suo
comportamento non mi aiuta”. Sorrise ed abbassò lo
sguardo, si sentiva
colpevole. Colpevole per la poca fiducia che dava al ragazzo,
più di una volta
questa sua debolezza aveva creato discussioni con Logan, di certo il
lavoro che
aveva scelto non l’aiutava ad alimentare la fiducia verso i
rapporti di coppia,
per non parlare poi della sua esperienza domestica.
“Forse Logan era
semplicemente spaventato dal ritorno di
Duncan e, troppo orgoglioso per ammetterlo, ha preferito mascherare
tutto con
l’indifferenza” ipotizzò Mac.
“Lui
spaventato… ne dubito” Veronica si
fermò ed indicò una
panchina libera “Non so come faccia Logan a farmi sentire
così”.
Mac sorrise, incoraggiando
l’amica a continuare il suo
sfogo.
“Stare con Piz o
con Duncan era semplice, con loro riuscivo
a sentirmi più sicura e forte, con Logan
invece…”.
“Magari
è solo la paura che hai di perderlo”.
Veronica alzò
lo sguardo verso l’amica e accennò un sorriso.
Bip bip bip
«This is not what I intended
I always swore to you I’d never fall
apart
You always thought that I was stronger
I may have failed but I have loved you
From the start».*2
“Ancora!”
esclamò la ragazza dopo aver letto il messaggio.
“Cosa
c’è?” chiese Mac incuriosita.
“Mah qualcuno si
diverte a mandare messaggi anonimi” spiegò
Veronica.
“Fa
vedere!” esortò l’amica rubandole il
telefono dalle mani
“Chi può essere secondo te?”
“Ancora non lo
so, ma lo scoprirò presto e gli farò passare
la voglia di mandarmi messaggi!” esclamò Veronica.
“Beh se
è vero quello che dice… questo qualcuno ti ha
amato
dal primo momento e che è crollato!”
“Questo riduce
il campo!” rispose divertita la detective
“Duncan o Piz”.
Drin drin drin
“Veronica
Mars” rispose la ragazza.
“Ehi tesoro,
missione compiuta” la informò lo sceriffo.
“Sospetta
qualcosa?” domandò Veronica mentre parcheggiava la
sua auto di fronte la Neptune Grand.
“Non ti devi
preoccupare… il tuo vecchio ha trovato
un’ottima scusa!” rispose soddisfatto lo sceriffo.
“Cioè?”
Toc toc toc
“Sceriffo Mars,
è arrivato il ritrattista!” annunciò il
poliziotto che nel frattempo era entrato nell’ufficio dello
sceriffo. Keith fece
cenno con la mano di lasciar entrare Bill, poi tornò a
parlare con la figlia.
“Scusa amore, ora ho da fare, ci vediamo per cena”.
Veronica scese
dall’auto ed entrò nell’hotel dove da
più di
due anni risiedeva il suo ragazzo. Andò diretta verso gli
ascensori, si accorse
di essere un po’ agitata mentre aspettava che le porte si
chiudessero. Si
chiedeva di che umore avrebbe trovato Logan, il suo comportamento era
cambiato
dal ritorno di Duncan e questo stava influenzando il loro rapporto.
“E anche il
mio aspetto” concluse ad alta voce il suo pensiero,
contemplando la sua
immagine allo specchio.
“Che
è sempre magnifico!” commentò la voce
del ragazzo che
aveva fatto capolino nell’ascensore un secondo prima che le
porte si
chiudessero.
“Duncan!”
esclamò la ragazza stupita.
“Sai, Veronica,
non abbiamo ancora avuto modo di parlare da
quando sono tornato!”
“Già!”
rispose la ragazza.
Duncan la fissava, mentre
la ragazza imbarazzata faceva un
passo indietro.
“Ecco un esempio
di dilazione temporale” pensò Veronica tra
sé “E se fosse veramente Duncan
l’ammiratore segreto?”
“Non era questo
ciò che avevo progettato” disse il ragazzo
rompendo il silenzio e avanzando verso di lei.
“Le parole del
messaggio…” si disse tra sé la
detective, poi
continuò ad alta voce “Cioè, tornare a
Neptune con Lilly?”
“Tornare e
rivederti tra le braccia di Logan” rispose lui
guadagnando ancora un po’ di spazio verso di lei.
Le porte
dell’ascensore finalmente si aprirono e Veronica ne
approfittò per allontanarsi dal ragazzo.
“Cosa stai
facendo Veronica?” pensò tra sé
“Perché scappi?”
Improvvisamente si
fermò e si girò, sicura di trovare su di
sé lo sguardo del suo primo amore, del fratello della sua
migliore amica. E
così fu, Duncan era lì, di fronte a lei.
Esteticamente era sempre lo stesso,
forse la barba non rasa da alcuni giorni gli dava un aspetto
più maturo, ma la
cosa che più di ogni altra era cambiata in Duncan era lo
sguardo. Quegli occhi
innocenti da figlio di papà, da figlio del grande magnate
del software Jake Kane,
che non avevano
conosciuto altro nella vita che gioia e ricchezza erano scomparsi,
lasciando il
posto ad uno sguardo che trapelava esperienza nonché
responsabilità e
preoccupazioni.
Forse sino ad ora era
stato quello sguardo a frenare la sua
solita schiettezza, ma adesso sentiva il bisogno di essere onesta con
lui.
Abbassò la testa.
“Duncan, io sto
con Logan” detto ciò alzò gli occhi
fino ad
incrociare i suoi “E’ con lui che voglio stare,
è di lui che ho bisogno”.
Gli occhi di lui si
allontanano per un attimo dalla ragazza,
come ad ammortizzare il colpo, per poi tornare su di lei con la stessa
sicurezza che aveva visto prima di quella dichiarazione.
“Veronica, non
mi puoi chiedere di farmi da parte senza
lottare”.
“Duncan, sto
cercando di dirti che…” la ragazza ebbe un
attimo di esitazione, non voleva fargli male, a lui che era stato il
suo primo
grande amore, ma non poteva neanche rischiare di compromettere il suo
rapporto
con Logan “Ho provato a stare senza di te, ho sofferto, ma
alla fine ci sono
riuscita” fece una piccola pausa “Ho provato a
stare senza di Logan, ma ogni
parte di me è tornata da lui”.
Bip bip bip
Veronica
abbassò gli occhi distratta dal suono del suo
cellulare: aveva ricevuto un messaggio.
“The best thing about
tonight’s that we’re not
fighting
Could it be that we have been this way before
I know you don’t think I’m
trying
I know you’re wearing thin down to
the core”*3
“Allora non
è Duncan l’ammiratore segreto”
pensò Veronica.
Alzò il viso
fino ad incrociare lo sguardo del ragazzo.
“Allora chi
diavolo è…?” si domandava Veronica
quando le
porte dell’ascensore si aprirono e comparve Dick Casablancas.
Lo 09 stava armeggiando
con il cellulare, che nascose non
appena si accorse di essere osservato.
“E se fosse
tutto lo stupido scherzo di uno stupido ragazzo
biondo…”.
“Logan non
c’è” sentenziò Dick dopo aver
visto la playstation
spenta e dopo averne constatato la temperatura aggiunse “Deve
essere uscito da
circa quaranta minuti, massimo un’ora”.
“Chissà
dove sarà andato?” si domandò Veronica
ad alta voce.
“Sempre a lavoro
Miss Marple, eh?” la canzonò Dick “Cosa
fai
ora, cerchi indizi?”
“Non ti dispiace
se uso il tuo cellulare Dick… devo aver
lasciato il mio in auto!” disse la ragazza afferrando il
cellulare che il
coinquilino del suo ragazzo le stava offrendo.
Veronica compose il numero
poi si allontanò verso la stanza
di Logan per rivendicare un po’ di privacy.
“State
ascoltando la segreteria di Logan Echolls e il
messaggio ispiratore della giornata è:‘Gli uomini
vorrebbero essere sempre il
primo amore di una donna. Questa è la loro sciocca
vanità’ Oscar Wilde”.
Veronica alzò
gli occhi al cielo e interruppe la
comunicazione.
“Se penso che
Dick abbia una cotta per me?” “No”
“Se penso
che Dick mi stia facendo uno scherzo?”
“Probabile…quindi se Dick vuole
giocare…” pensò la giovane detective
aprendo la cartella dei messaggi inviati.
“Ma
cosa!” esclamò veronica sorpresa.
“E dopo il
piacere… il lavoro. Ascoltiamo cosa ha combinato
oggi il signor Boase!”.
Veronica si distese sul
letto e iniziò ad ascoltare le
conversazioni del detective, ce n’erano alcune tra
l’uomo e sua moglie. Erano
quelle ad interessare Veronica, in attesa che la moglie confessasse al
marito
di aver investito la figlia dei Manning o comunque qualsiasi indizio
che
lasciasse intendere che si trovasse sulla pista giusta, cioè
che quella donna
era la persona che stava cercando. Ma nelle registrazioni la signora
Boase
rivelò solo una netta antipatia nei confronti della suocera,
continuo termine
di paragone per suo marito, e la moglie del suo primogenito, che a
quanto pare
non serviva a dovere il povero piccolo Seth.
Conversazione coniugi Boase.
“Sono
sicura che lo stia
prendendo in giro, perché non sfrutti le tue
capacità da detective e indaghi su
di lei?” aveva insinuato la signora Boase
“Scommetto che quando mi ha
accompagnato a New York si sia vista con qualcuno, per quale altro
motivo ti
pare abbia insistito tanto per voler venire con me ad una riunione di
ex-studenti?”
“Basta
Magda, è da un mese che
vai avanti con questa storia” la interruppe scocciato il
marito.
“E
allora tu fa qualcosa!” lo
incitò lei.
“Cosa
dovrei fare, spiare la
moglie di nostro figlio?” il detective Boase finì
la frase gridando “A te serve
uno bravo… ma con il cervello!”
“Oh
oh oh” la moglie emulò una
risata, ma il risultato fu un ghigno isterico “Se
è per questo, sono anni che
pago uno bravo, caro!”
Fine conversazione coniugi Boase.
“Bingo!”
pensò Veronica “Perché la mogliettina
non sente il
bisogno di condividere ciò che è successo con il
marito?” “Semplice, paga
qualcuno per farlo, qualcuno vincolato dal segreto
professionale!”
Il sole era sorto da poco,
ma la detective era già a lavoro:
doveva escogitare un modo per accedere alla cartella del signor Boase.
“Prima di tutto
vediamo a chi la cara Magda regala i suoi
soldi!”
“E per farlo
cara signora dovrò spiare i movimenti della sua
carta di credito…”.
Bip bip bip
“So breathe in so deep
Breathe me in
I’m yours to keep
And hold on to your words
Cause talk is cheap
And remember me tonight
When you are asleep”*4
“Prima i pirati
della strada, poi i maniaci telefonici”
“Aspetta…
il giorno dell’incidente ha speso millecinquecento
dollari in una boutique di New York” “…E
se la signora Boase era a New York,
chi guidava la sua auto quel giorno?”.
Improvvisamente un
particolare che aveva sempre trascurato
le venne in mente.
La detective compose
velocemente il numero della sua amica.
“Mac ho bisogno
del tuo aiuto!”.
NOTE:
* Secondhand
Serenade, “Fall for you”.
*1 «Trattieni
il respiro/ perché stanotte sarà la
notte/ che mi innamorerò di te/ ancora una volta».
*2 «Questo
non è quello che avevo progettato/ ti
ho sempre giurato che non sarei crollato/ hai sempre pensato che io
fossi più
forte/ potrei aver fallito ma ti ho amata dall'inizio».
*3 «La
cosa migliore di stanotte è che non stiamo
litigando/ potrebbe essere che ci siamo già passati/ so che
non pensi che ci
stia provando/ so che ti stai logorando al midollo».
*4
«Per cui inspira così profondamente/ da
inspirare me/ sono tuo da custodire/ e trattieni le tue parole/
perché parlare
è mediocre/ e ricordati di me stanotte/ quando sarai
addormentata».
Il titolo di questo
capitolo è il titolo di una canzone de
“The White Stripes”.
Mi sono accorta,
rileggendo tutta la ff, di aver fatto un piccolo errore nel capitolo 6
(più precisamente nella sezione NOTE, ancora più
precisamente l'ultima nota, ancora ancora più precisamente
ho invertito involontariamente le due diverse modalità di
scrittura del termine teatro nella lingua inglese e americana). Quindi
se avete tempo andate a rileggerlo perché l'ho modificato.
ciao ciao :-)
RISPOSTE ALLE RECENSIONI:
Ciao Simona, come avevi
previsto il palo è arrivato… l’hai
sentita la botta? Ih ih ih. Ti ringrazio per i consigli sui fumetti, ho
acquistato il primo numero di Splendid Lovestory (ancora non
l’ho letto),
mentre Death Note non l’ho comprato perché mia
sorella è ‘malata’ per quel
fumetto, quindi ce li ho già (però mi ha detto
che non è il mio genere…mah
comunque se sotto le vacanze natalizie avrò tempo lo
leggerò!). Non
ho mai pensato che le tue recensioni
fossero infantili, anzi lasci trasparire in esse i tuoi stati
d’animo: se sei
triste, serena… e questo mi piace molto, spero che alcuni di
essi siano dovuti
alla lettura della mia ff (come soddisfazione e appagamento :-] ). Un
bacione e
Buon Natale.
Ringrazio anche te, Sweet Stella, e
mi scuso per il ritardo nell’aggiornamento. Spero
non accada più, anche se è rimasto veramente poco
alla fine, fra non molto
scopriremo chi ha ucciso Richard Casablancas, chi ha investito la
giovane
Manning (anche se si capisce già) e soprattutto sapremo se
Veronica e Logan
avranno un Happy Ending… Buon Natale.
Scusa Suky per il
ritardo… questa volta ho esagerato un po’
con la suspense… ma è stato del tutto
involontario. Ho già pronto il prossimo
capitolo (la seconda parte di questo) quindi a meno che il mio pc non
vada in
tilt o un’astronave atterri nella mia città e mi
porti via, la prossima
settimana aggiornerò. Ciao ciao e Buon Natale.
Grazie Mysticmoon per i
complimenti e devo ammettere di
essere rimasta 5 minuti davanti al pc, piegata in due dalle risate nel
leggere “bietolone
DancanKane”… J
J
Comunque se hai qualche sospetto, su uno dei tanti intrighi, sono
curiosa di
conoscerlo… anche se, devo ammetterlo, ho paura di
‘essere scoperta’ prima
della fine. Ti auguro un felice Natale, alla prossima settimana. Ciao
ciao.
Ciao ReaderNotViewer, devo
ringraziarti per tutti i consigli
che mi hai dato. Lo so, ancora non ne ho applicato uno, sono un
po’ dura di
testa (hops!), però ne terrò conto… o
perlomeno ci proverò! Auguro un Buon
Natale anche a te. Ciao ciao a presto.
Ti appoggio in pieno
Isilady: W Dick! Chissà cosa avrà
combinato questa volta? Veronica era un po’ sorpresa del
contenuto della sua
cartella messaggi. Mah! Comunque dispiace anche a me che la storia sia
arrivata
‘agli sgoccioli’, ma è sempre
più difficile (per me) tenere nascosto
l’assassino di Richard Casablancas, ho paura di
‘essere scoperta’! Ti auguro
Buon Natale, a presto ciao ciao.
Ciao PiccolaMars, la tua
recensione è un fiume in piena…
caspita! Beh per ora Duncan si è preso una bastonata da
Veronica, chissà se
presto non arriverà anche un pugno da Logan (ih ih
ih)… comunque non sarebbe
stato male far diventare Duncan e Piz amici per la pelle, sai che noia!
Buon
Natale, a presto.
Spero di aver risposto a
tutte le recensioni e mi scuso
semmai ne avessi lasciata qualcuna, è da così
tanto tempo che non posto!
Ringrazio tutte le persone
che hanno letto, e hanno
continuato a leggere questa storia nonostante i mesi di silenzio.
Vi mando un enorme bacio e
vi auguro di passare un felice
Natale.
Ciao ciao.
|
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Capitolo 14 *** The Union Forever ***
4x14 -- The Union Forever
«L’ufficio
dello sceriffo
brancola nel buio. A una settimana di distanza dall’incidente
automobilistico
che ha visto come vittima Lizzie Ann Manning, lo sceriffo non
è riuscito a dare
ancora un volto al pirata della strada. Questo non è
l’unico caso aperto, un
assassino si trova ancora a piede libero: l’assassino di
Richard Casablancas,
ucciso nella sua stanza al Neptune Grand. A questo punto la
città si chiede se
ha fatto bene a ridare la carica all’uomo che
perseguì il magnate del software,
Jake Kane, per l’assassinio della giovane figlia: Keith
Mars.»
Logan capì immediatamente
il motivo del cattivo umore di
Veronica, piegò il giornale e lo gettò nella
spazzatura. Quella mattina si era
recato nell’appartamento che la sua ragazza divideva con suo
padre, lo sceriffo
Keith Mars, e da qualche tempo anche con la madre di lui Lynn
Casablancas e sua
sorella Joy.
“Non ti devi preoccupare,
tuo padre riuscirà a venire a capo
di tutto ciò” disse Lynn stringendo la mano del
figlio, che preso dal
nervosismo stava per colpire il tavolo della cucina.
Veronica le rivolse un sorriso,
mentre col pensiero
viaggiava altrove.
“Metà della
gente di questa città passa le giornate nei club
a giocare a golf e sorseggiare martini, il tutto chiacchierando di
problemi di
pubblico interesse, come l’abilità del dr Griffith
e l’inefficienza dello
sceriffo Mars”. Accese il computer.
“L’altra metà delle persone di Neptune
passa le giornate a raccogliere palline da golf e servire martini,
mentre cerca
un capro espiatorio della loro squallida vita: il truffatore Richard
Casablancas e gli altri ricconi della città”.
Logan salutò la ragazza
con un bacio.
“Devo andare, il professor
Corrigan minaccia di non
ammettermi all’esame se manco ad un’altra delle sue
lezioni”.
Lynn sfiorò la guancia del
figlio con le labbra e con la sua
dolce e morbida voce disse: “Sono così felice che
voi due ragazzi abbiate
ripreso a frequentarvi”.
Veronica sorrise imbarazzata, poi si
chiuse in camera. Aveva
un piano, se il suo intuito non l’aveva tradita sapeva chi
c’era dietro
l’incidente di Lizzie Manning, ed era intenzionata a far luce
su tutta la
storia. Questo avrebbe dato un po’ di respiro a suo padre,
l’uomo che Veronica
ammirava e rispettava, l’unica persona a non averla mai
abbandonata. Era
arrivato il momento di rendergli il favore.
“Ciao Tom”
cinguettò Veronica affiancandosi al ragazzo
appena uscito dall’aula di matematica finanziaria.
“Veronica Mars”
rispose il ragazzo non del tutto contento di
quell’incontro “Qual buon vento?”
“Sono qui per quel favore
che tu mi devi!” spiegò la
detective.
“Non ricordo di doverti
alcun favore!” precisò lui.
“Potrei dire al detective
Boase che il suo assistente ha l’insana
abitudine di distribuire, gratuitamente, informazioni protette dal
segreto professionale”
Veronica sorrise, convinta di essersi riuscita a guadagnare
l’attenzione del
suo interlocutore “Dicevamo del favore…”.
“Hai scoperto chi
è il tuo ammiratore segreto?” domandò
Mac
mentre si sedeva a gambe incrociate sul letto della sua stanza al
dormitorio.
“Ancora no”
sbuffò la ragazza, posizionadosi accanto
all’amica “Però…”.
“Però…”
le fece eco l’amica.
“Ho escluso alcuni
sospettati” rivelò Veronica.
Mac sorrise e le rivolse uno sguardo
pieno di curiosità.
“Duncan… era con
me mentre mi è arrivato uno dei messaggi
anonimi e Dick”.
“Non sapevo che Dick fosse
tra i sospettati” cercò di
fingere indifferenza la ragazza.
“Beh!”
sospirò la ragazza indicando sul computer la mail
appena ricevuta “C’è entrato per puro
caso nella lista dei possibili spasimanti,
ma è stato subito scartato”.
“Sai non è molto
difficile smascherare il ragazzo!” scherzò
Veronica lanciando una frecciatina alla sua amica.
Aprì la cartella.
“Ora tocca a te”
suggerì la detective “Sai dirmi quando sono
state scattate queste foto?”
“Ciao papà, so
chi ha investito Lizzie Manning” esordì la
ragazza non appena lo sceriffo rispose al telefono.
Veronica se ne stava in piedi a
seguire l’interrogatorio
dall’altra parte del vetro.
“Detective Boase non
cercare di negarlo, abbiamo le prove!” in
questo modo iniziò lo sceriffo “Lei, la sera
dell’incidente, si trovava in
appostamento; era stato ingaggiato da qualcuno per spiare Vanessa
Morris o il
professor Corrigan, non ha importanza, fatto sta che quella sera lei si
trovava
davanti la residenza di quest’ultimo… a meno di un
isolato dal luogo in cui” lo
sceriffo fece una pausa in modo da catturare ancor più
l’attenzione del
sospettato ed incutere in lui timore “è avvenuto
l’incidente: incidente in cui
un maggiolone bianco ha investito la signorina Manning ed è
scappato via senza
prestare soccorso”.
“E’ una bella
storia sceriffo, ma io non guido un maggiolone
bianco” rispose il detective pieno di boria.
Lo sceriffo sbatté con
forza alcuni fogli sul tavolo.
“Questi sono i movimenti
della carta di credito di sua
moglie” precisò Keith Mars “Quel giorno
sua moglie stava spendendo
millecinquecento dollari in una boutique di New York,
c’è anche il video della
sorveglianza del negozio a testimoniarlo, e…” si
avvicinò ulteriormente al
sospetto, tanto che solo un millimetro separava i due volti
“Sua moglie è in
possesso di un maggiolone bianco con un’enorme
ammaccatura”.
Lo sceriffo si allontanò
dall’uomo e concluse
l’interrogatorio dicendo “Le lascio la
possibilità di costituirsi, altrimenti
sarà la scientifica ad inchiodarla!”
Veronica aprì la porta del
monolocale e subito il pitbull le
saltò addosso scodinzolando.
“Ehi bello!”
esclamò accarezzandolo.
“Veronica” la
salutò la signora Casablancas uscendo dalla
stanza da letto “Poco fa è passato un ragazzo, Tom
se non sbaglio, ed ha
lasciato questa busta”.
Veronica l’aprì,
al suo interno c’era una cartellina con
sopra una scritta “MARS”.
Chissà cosa conteneva,
d’altronde il suo accordo con il
ragazzo prevedeva unicamente la consegna del file con le foto che il
detective
Boase aveva scattato al professor Corrigan.
Veronica aprì la porta
della sua stanza ed appoggiò la
lettera sulla scrivania, la fissò per qualche secondo e
mentre stava per
aprirla le squillò il telefono.
“Veronica Mars”
rispose.
“Ehi Veronica, sono
Mac” si presentò l’amica
“C’è posta per
te… leggi l’e-mail che ti ho mandato”.
Veronica accese il computer e
digitò la password per
accedere alla sua posta.
“Ora sei rimasta senza
sospettati!” la canzonò l’amica.
La detective rimase immobile davanti
lo schermo del suo
computer.
“Parker me l’ha
spedita oggi” spiegò Mac “Pare che lei e
Piz
si siano incontrati nella grande mela e che lui l’abbia
invitata ad un concerto
al Madison Square Garden
e bla bla bla sono finiti a letto insieme!”
Veronica accennò un
sorriso e con un clic del mouse la foto,
che ritraeva due ragazzi abbracciati e sorridenti, scomparve.
Scostò lo sguardo e
tornò a fissare la cartellina dei
misteri, si decise ad aprirla.
La cartellina conteneva delle foto, a
coprire l’immagine
della prima c’era un post-it che recitava:
«Ora tu sei in debito
con me»
Lo staccò e comparve il
viso di Logan.
Il primo scatto ritraeva il suo
ragazzo scendere dall’auto,
la detective restò per alcuni minuti a fissare
quell’immagine incerta se
continuare o meno.
Il cellulare suonò, aveva
ricevuto un nuovo messaggio, un
altro messaggio anonimo ma Veronica non gli prestò
attenzione.
Cosa doveva fare, fidarsi del suo
ragazzo oppure far
chiarezza sul comportamento ambiguo che Logan aveva avuto dal ritorno
di
Duncan.
Proseguì. La seconda foto
mostrava il ragazzo allontanarsi
dall’auto, si trovava in un parcheggio.
Veronica fece un sospiro e
continuò a sfogliare. Lo scatto
successivo immortalava Logan mentre saliva delle scale. La ragazza si
accorse
di conoscere quel posto, il cuore le scoppiava in petto mentre presa
dalla foga
sfogliava velocemente le foto successive.
Logan che entrava e usciva da una
stanza del motel Camelot.
Prese il cellulare automaticamente,
senza fermarsi a
rifletter su cosa gli avrebbe detto, su cosa gli avrebbe urlato.
“State chiamando Logan
Echolls e questo è il messaggio
ispiratore di oggi: «Ci sono due
tipi
di persone in questo mondo, buoni e cattivi. I buoni dormono meglio, ma
i
cattivi si godono le ore di veglia molto di più.»
Woody Allen.”
Compose il numero del Neptune Grand e
si fece passare la
stanza del ragazzo.
“Sì”
rispose distratto Dick.
“Dov’è
Logan?” ringhiò Veronica.
“Non è in
stanza” rispose tranquillamente il ragazzo.
“Dimmi dove si trova,
Dick!” urlò Veronica “Lo sai che non
mi devi far arrabbiare.”
“Cosa
c’è Ronnie?” rise lo 09
“Sindrome premestruale?”
Veronica riagganciò,
sapeva benissimo dove poter trovare il
suo ragazzo.
Toc toc toc
La porta era aperta.
Le note di una canzone riempivano la
stanza.
Veronica
riconobbe
le parole.
The
best thing about tonight's that we're not
fighting
Could it be that we have been this way before
I know you don't think that I am trying
I know you're wearing thin down to the core
But hold your breathe
Because tonight will be the night
That I will fall for you
Over again
Don't make me change my mind
Or I won't live to see another day
I swear it's true
Because a girl like you is impossible to find
You're impossible to find
This is not what I intended
I always swore to you I'd never fall apart
You always thought that I was stronger
I may have failed but I have loved you from the start
Oh, But hold your breathe
Because tonight will be the night
That I will fall for you
Over again
Don't make me change my mind
Or I won't live to see another day
I swear it's true
Because a girl like you is impossible to find
It's impossible *
Veronica si guardò intorno.
Logan non era nella stanza, eppure la
donna alla reception
le aveva detto che il ragazzo si trovava nella stanza 09.
Uscì per assicurarsi
di essersi confusa.
Socchiuse la porta alle sue spalle,
il numero era giusto.
“Sei in anticipo
Veronica” la voce la spaventò.
Si girò e si
trovò di fronte Logan.
Veronica rimase senza parole, non
riusciva a capire.
Perché Logan non stava
nascondendo alcuna ragazza? Perché
Logan non sembrava sorpreso del suo arrivo? Cosa stava succedendo?
Molte domande affollavano la mente
della ragazza, ma aveva
bisogno di sapere cosa stava accadendo; questo bisogno era ancor
più grande
della paura di ciò che avrebbe scoperto, della delusione che
sarebbe seguita.
Il cuore le stava scoppiando in petto, ma dopo un lungo sospiro, con
voce che
tradiva tutte le sue emozioni, domandò:
“Cos’è
una specie di scherzo, per vedere quanta fiducia ho
in te?”.
“Beh la fiducia centra ben
poco, dato il contenuto
dell’ultimo messaggio” rispose il ragazzo
avvicinandosi.
Veronica scosse la testa, non
riusciva a capire di cosa
stesse parlando, poi si ricordò. Prese il cellulare e lesse
il messaggio che
quel pomeriggio aveva ignorato.
Guardò Logan con le
lacrime agli occhi.
“Cosa ci facciamo
qui?” domandò poi “Mi vuoi forse dire
che
i soldi di tuo padre sono finiti e che ora sarai costretto a vivere in
una
camera di un motel?”
Il ragazzo le sorrise e le
carezzò dolcemente il viso.
“E’ qui che
è iniziato tutto” disse indicando il luogo in
cui si trovavano “E’ qui che è cambiato
tutto tra noi!” le sorrise ancora una
volta “Ed è qui che vorrei che iniziasse tutto
ancora una volta, con la
promessa però che sia per sempre!” concluse quella
frase in ginocchio mentre le
porgeva una scatolina blu.
Fece un respiro e
pronunciò le parole: “Mi vuoi sposare?”
Veronica rimase immobile, come
pietrificata, mentre le
parole della canzone riempivano l’aria.
So
breathe in so deep
Breathe me in
I'm yours to keep
And hold on to your words
Cause talk is cheap
And remember me tonight
When you're asleep
Because tonight will be the night
That I will fall for you
Over again
Don't make me change my mind
Or I won't live to see another day
I swear it's true
Because a girl like you is impossible to find
Tonight will be the night
That I will fall for you
Over again
Don't make me change my mind
Or I won't live to see another day
I swear it's true
Because a girl like you is impossible to find
You're impossible to find*
NOTE:
*Secondhand
Serenade, “Fall For You”
La cosa migliore di stanotte
è che non stiamo litigando/
potrebbe essere che ci siamo già passati/ so che non pensi
che ci stia
provando/ so che ti stai logorando al midollo/ ma trattieni il respiro/
perché
stanotte sarà la notte/ che mi innamorerò di te/
ancora una volta/ non farmi
cambiare idea/ o non vivrò per vedere un altro giorno/ giuro
che è vero/ perché
una ragazza come te è impossibile da trovare/ tu sei
impossibile da trovare/
questo non è quello che avevo progettato/ ti ho sempre
giurato che non sarei
crollato/ hai sempre pensato che io fossi più forte/ potrei
aver fallito ma ti
ho amata dall'inizio/ oh, ma trattieni il respiro/ perché
stanotte sarà la
notte/ che mi innamorerò di te/ ancora una volta/ non farmi
cambiare idea/ o
non vivrò per vedere un altro giorno/ giuro che è
vero/ perché una ragazza come
te è impossibile da trovare/ è impossibile/ per
cui inspira così profondamente/
da inspirare me/ sono tuo da custodire/ e trattieni le tue parole/
perché
parlare è mediocre/ e ricordati di me stanotte/ quando sarai
addormentata/
perché stanotte sarà la notte/ che mi
innamorerò di te/ ancora una volta/ non
farmi cambiare idea/ o non vivrò per vedere un altro giorno/
giuro che è vero/
perché una ragazza come te è impossibile da
trovare/ stanotte sarà la notte/
che mi innamorerò di te/ ancora una volta/ non farmi
cambiare idea/ o non vivrò
per vedere un altro giorno/ giuro che è vero/
perché una ragazza come te è
impossibile da trovare/ tu sei impossibile da trovare.
Il
titolo del
capitolo è il titolo di una canzone de “The White
Stripes”.
RISPOSTA ALLA RECENSIONE:
Ciao Ary, innanzitutto volevo
ringraziarti per gli auguri di
Buon Natale e sono anche in tempo (stranamente) per farti a mia volta
gli
auguri di buon anno. Davvero carina la lettera a Babbo
Natale… ma il fatto che
io possa far scomparire Duncan a mio piacimento, almeno in questa ff,
fa di una
specie di Mamma Natale? Questa cosa mi esalta un po’ devo
dire: megalomania…
fortunatamente non riesci a vedermi… perché mi
sto atteggiando a mo di
superman! Vabbé scherzi a parte, anche io odiavo da morire
la chimica, insieme
alla biologia e geografia astronomica… onestamente, forse
era colpa
dell’insegnante! Passavo tutto il tempo a temerla, e
rivedendola ora, a ben
otto anni di distanza, capisco che non è cambiato nulla:
avessi ancora un banco
davanti, mi nasconderei sotto di esso. Lasciamo perdere la chimica
và… passiamo
ad argomenti meno terrificanti: LoVe! La proposta di matrimonio, ad
essere
sincera non era in programma. Non avevo previsto questo momento LoVe,
ma è
venuto da sé, mentre scrivevo. Mah chissà cosa le
risponderà? Non ho ancora
scritto il capitolo successivo vorrei affidarmi al momento, come per
questo.
Speriamo bene, mi metto subito all’opera.
Ti rinnovo i miei migliori auguri per
un Buon 2009 e buon
divertimento! Baci baci.
Auguri di Buon Anno a tutte le
lettrici. Un bacione.
Ciao ciao.
|
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Capitolo 15 *** Effect And Cause ***
4x15-- Effect
And Cause
FLASHBACK
“Vuoi
sposarmi?” con queste due semplici parole Logan mise
nelle mani della ragazza tutto il suo futuro.
Veronica non
fece una mossa, immobilizzata se ne stava lì di
fronte a lui, soltanto i suoi occhi mostravano segni di vita schizzando
come
impazziti dal ragazzo alla scatolina che teneva in mano, per poi
tornare ancora
una volta a Logan.
“Cosa?”
era riuscita a pronunciare infine, anche se non era
del tutto certa di aver emesso qualche suono.
Logan
abbassò la testa per poi rialzarla qualche secondo
dopo, mostrando un sorriso imbarazzato e un lieve rossore sul viso.
Sapeva di
aver sorpreso Veronica e sapeva anche che la ragazza odiava essere
presa alla
sprovvista, ma ormai lui, lo 09 che amava le feste e stare con gli
amici, aveva
preso una decisione: voleva passare il resto della sua vita con
Veronica Mars.
Ora non doveva
far altro che scoprire ciò che lei voleva, e
fiduciosamente attese una risposta.
FINE FLASHBACK
Ciò
che accade nei giorni seguenti fu un’inesorabile riproiezione
di ciò che era già successo in tutte le loro
precedenti rotture.
Toc toc
“Mi
ha chiamato tuo padre” con queste parole il giovane
amico fece capolino all’interno della stanza di Veronica
“E’ preoccupato”
aggiunse sedendosi accanto a lei sul letto “Dice che sono due
giorni che ti
rifiuti di uscire”.
La
guardò in attesa di una risposta, anche solo di un
segnale a confermare che lei riuscisse a sentirlo. “Dice che
salti le lezioni e
ti nutri di sole schifezze” sbuffò
“questo non mi sembra strano ma tutto il
resto…” lasciò in sospeso la frase, era
sicuro di aver chiarito il motivo per
cui si trovava lì.
Si
alzò di scatto “Avanti mi sembra di essere una
femminuccia!” esclamò Wallace tirando la sua amica
a sedere. Lei lanciò un
lamento e ripiombò supina sul letto.
Wallace
sbuffò e si riposizionò accanto alla sua amica.
“Fammi
indovinare” disse infine lui con un tono di
rassegnazione, ormai non gli restava altro da fare che ascoltare
l’ennesima
rottura tra Veronica e il suo ragazzo “Logan
Echolls”.
Veronica
sprofondò la testa nel cuscino, questo fu un chiaro
segno per il suo confidente che aveva centrato in pieno il problema.
FLASHBACK
Logan
interpretò il silenzio della ragazza come shock da
sorpresa, così dopo un breve sospiro parlò.
“Non
voglio elencarti i motivi per cui tu non puoi che dirmi
che sì” fece un ghigno “Abbiamo provato
a fare a meno l’uno dell’altra, ma non
è servito a niente” accarezzò la
guancia della ragazza. Quel tocco fu come una
scossa per Veronica, un brivido che la fece tornare con i piedi per
terra.
Ancora una volta lanciò uno sguardo alla scatolina e un
senso di panico si
impadronì di lei: sentì un brivido freddo lungo
la schiena, e le mani
gelate e sudate al contempo.
Deglutì
a fatica. Logan fece un passo indietro e iniziò a
leggere qualcosa di diverso nel volto di lei, non sorpresa ed
entusiasmo ma
panico e paura.
FINE FLASHBACK
Mac si era
seduta a gambe incrociate sul tappeto, proprio
accanto al letto di Veronica e stava sgranocchiando rumorosamente un
pacchetto
di patatine.
“Così
Logan ti ha chiesto di…” lasciò la
frase a metà,
sembrava che qualcosa le impedisse di pronunciare la parola matrimonio
“Beh
insomma hai capito, no…?”
“Insomma”
intervenne Wallace come allibito “Che razza di
ragazze siete?” domandò frastornato dal racconto e
dalla reazione delle amiche
“Voi non dovreste passare tutto il tempo a fantasticare sul
vostro matrimonio”
scandì quell’ultima parola in direzione di Mac
“progettare ogni singolo momento
di quel giorno e prevedere ogni più piccolo
particolare?”.
Le ragazze lo
fissarono con lo sguardo perso, Wallace
intrecciò le mani al petto e dopo una breve pausa
sbuffò “Ci rinuncio, non vi
capirò mai!”
FLASHBACK
Logan
alzò gli occhi al cielo e con un certo imbarazzo
ritrasse la mano, che imperterrita aveva continuato a offrire il suo
dono alla
ragazza. Ruotò su stesso dando ora le spalle a Veronica e
con pochi passi si
distanziò da lei.
“Logan”
sussurrò lei interrompendo il silenzio.
Silenzio che
non era per nulla imbarazzante ma carico di
parole ed emozioni.
“Non
credo che” si morse il labbro “Io non penso
che” ancora
una volta le parole le morirono in bocca, mentre gli occhi si
gonfiavano di
lacrime, che tentò con tutta se stessa di ricacciare dentro
di lei.
Logan si
girò a guardarla.
“Forse
è meglio andare” il suo tono era calmo e le parole
pronunciate con disinvoltura, questo ferì Veronica
più delle urla e degli
insulti.
“Logan”
lei cercò di trattenerlo e di riuscire finalmente a
parlare.
FINE FLASHBACK
“Cosa
posso fare per te Veronica?” chiese l’agente Leo
non appena
la vide entrare.
“Leo”
salutò Veronica senza alcun entusiasmo “Volevo
parlare
con mio padre”.
“Ora
è impegnato, ma credo che fra un paio di minuti
avrà
finito” rispose Leo mostrando il solito sorriso gentile.
Veronica si
lasciò cadere su una delle scomode sedie che si
trovavano nell’ingresso della stazione di polizia e attese
che suo padre si
liberasse.
«Cosa
stai facendo Veronica?» domandò a se stessa.
«Perché
ti ostini a non chiamarlo?» si chiese mentre
estraeva il cellulare dalla borsa.
Compose il
numero e, dopo un attimo di esitazione, lo
spense.
«Per
dirgli cosa?» sbuffò ricacciando il telefono nella
borsa.
La porta
dell’ufficio di suo padre si aprì.
“Se
avrà ancora bisogno di me mi chiami sceriffo!”
esclamò
Bill* stringendo con forza la mano dello sceriffo.
Keith
annuì e consegnò una cartella a Leo dandogli
ordini
precisi “Mandala via fax a tutte le stazioni di polizia e
alla dogana al
confine con il Messico” poi alzando la voce si rivolse a
tutti “Voglio che ogni
singolo agente abbia una copia dell’identikit”.
Poi accortosi
della presenza della figlia le fece cenno di
entrare nella stanza.
“Ehi
Veronica!” esclamò lo sceriffo cingendo la figlia
con
un abbraccio “Sono felice che ti sia decisa finalmente ad
uscire di casa,
pettinata” disse accarezzandole la testa e dandole un bacio
sulla fronte
aggiunse “E profumata!” concluse arricciando il
naso.
“Avevo
bisogno di una doccia fredda” esclamò appoggiando
sul
tavolo il pranzo del padre. Dopo un attimo di silenzio Veronica
aggiunse
“Grazie per aver chiamato Wallace e Mac”
abbassò lo sguardo”Ne avevo bisogno!”.
“Si
sono accorti di Lynn?” domandò preoccupato lo
sceriffo.
“No,
no!” lo tranquillizzò immediatamente la figlia
“E’
rimasta in camera tutto il tempo”.
Il padre si
alzò dalla sedia per sedersi accanto a quella
della ragazza. “Vuoi parlarne?” le
domandò, ma Veronica capì che la domanda che
voleva farle era un’altra “Vuoi che lo faccia
cercare, e lo sbatta in prigione
per i prossimi vent’anni?”
A quel pensiero
la ragazza sorrise e scosse la testa “Non
ora!”
«Cosa
penseresti papà se ti dicessi che questa volta la
cattiva sono io?» si chiese «Che è colpa
mia se ora sto così?». Sorrise, in fin
dei conti sapeva cosa avrebbe risposto suo padre: tutto si sarebbe
risolto. «Mi
dispiace papà, ma non ho voglia di sentirmi dire una
bugia» sospirò «Le cose
questa volta non si risolveranno per il meglio, Logan non
capirà!».
FLASHBACK
“Logan”
lei cercò di trattenerlo, e di riuscire finalmente a
parlare “Non riesco a capire”.
Si
avvicinò al ragazzo “Se lo stai facendo per
Duncan, beh
ti posso dire che…”.
Logan
sgranò gli occhi, un rifiuto lo avrebbe anche
accettato, sarebbe stata dura ma lo avrebbe fatto, ma che Veronica
pensasse
tale assurdità non lo avrebbe mandato giù, questo
lo sapeva con certezza.
“Cosa!”
quasi urlò “Tu veramente pensi che lo stia facendo
per Duncan!” fece per andarsene, ma tornò subito
dopo sui suoi passi “Tu
veramente mi credi così stupido da chiederti di passare il
resto della nostra
vita insieme solo per Duncan” poi senza smettere di urlare
continuò “Pensi che
se tu mi avessi risposto di sì, io ti avrei sbandierato come
trofeo!” sbuffò
“Fa male sapere che questa è l’idea che
tu hai di me” con queste parole si
allontanò, salì sulla sua auto e se ne
andò. Veronica rimase lì, immobile a
vederlo andar via.
FINE FLASHBACK
Bip bip
Il suono del
cellulare la riportò alla realtà.
“Notizie
flash: appena avvistato Logan Echolls - stop- in
compagnia della mia vicina di stanza –stop- la quale, sotto
tortura, ha ammesso
di essere stata con Logan ad un gruppo di studio a casa del professor
Corrigan
–stop- sono fermamente convinta che non mentisse
–stop- attendo ordini –stop”.
Veronica
sorrise al messaggio di Mac; ma questo le fece
venire in mente una conversazione che aveva avuto, qualche tempo prima,
con il
professor Corrigan, proprio fuori dalla sua aula di economia.
FLASHBACK
“Veronica, posso fare qualcosa per te?”
domandò con tono amichevole il
professor Corrigan.
“Mi
sa spiegare cosa sono queste?” ribatté Veronica
sventolando davanti la faccia del professorale le foto che lo
ritraevano
insieme a Vanessa, la vicina di stanza di Mac.
“Cosa
sono queste?” domandò incredulo afferrando le foto
“E’
uno scherzo per caso?”
“No,
non è uno scherzo!” spiegò la ragazza
“Qualcuno ha
scattato queste foto e le ha recapitate in forma anonima al ragazzo di
Vanessa!”
“A
quale scopo?” chiese.
“Non
so, me lo dica lei?” ribatté
l’investigatrice.
“Oh!”
esclamò sorpreso il professore avendo finalmente
capito il motivo di quella specie di interrogatorio “Ci deve
essere stato un
fraintendimento, quella ragazza è una studentessa del mio
corso”.
“Questo
lo so!” lo interruppe Veronica “Quello che voglio
sapere è cosa ci faceva una studentessa in casa
sua”.
“Credo
sia passata un paio di settimane fa” spiegò il
professore “Dopo la lezione sul ‘guerriglia
marketing**’ molti studenti si sono
presentati per avere chiarimenti!”
FINE
FLASHBACK***
«La
studentessa però era passata solo due o tre giorni prima
di quella conversazione, la notte in cui Lizzie Manning è
stata investita dal
detective Boase, detective ingaggiato per spiare il professor
Corrigan»
rifletté Veronica «Quindi le cose sono due, o il
professor Corrigan è un
bugiardo oppure riceve talmente tanti studenti che ha fatto
confusione» si alzò
dalla sedia come in trans. Pensare ai suoi casi le aveva sempre dato la
possibilità di fuggire dai suoi problemi, e mai come ora ne
aveva bisogno «C’è
solo una persona che può dirmelo!».
“Papà”
disse improvvisamente “Il detective Boase è ancora
qui in custodia?”
“Ho
saputo che la ragazza, che lei ha investito e lasciato
moribonda sul ciglio della strada senza prestarle soccorso, sta
meglio” esclamò
Veronica avvicinandosi alla cella che da un paio di giorni ospitava il
detective Boase.
“Cosa
vuoi da me?” domandò il detective, tradendo con il
suo
tono di voce un certo risentimento nei confronti della ragazza.
“Pensavo
che volessi essere aggiornato sulle condizioni di
Lizzie Manning” chiarì Veronica “Se solo
mostrassi un minimo di pentimento per
ciò che è successo forse…”
la ragazza fece per andarsene.
“Aspetta!”
la trattenne l’uomo.
Veronica si
girò con un sorriso trionfante sul volto.
“Puoi
aiutarmi?” domandò il detective “Sei la
figlia dello
sceriffo, potresti intercedere per me…”.
“Certo
che potrei, se solo tu rispondessi ad una piccola
domanda” disse la ragazza sorridendo “Sai ho questo
piccolo difetto, comune a
molte donne, sono curiosa!”
“Io
cercherò di risolvere il tuo problema, se tu cercherai
di risolvere il mio!” la ricattò l’uomo.
“Ecco,
era curiosa di sapere chi le aveva dato l’incarico di
seguire Vanessa!” disse mostrando all’uomo gli
scatti che lui stesso aveva
fatto, e che erano la prova della sua colpevolezza
nell’incidente stradale.
“Io
non stavo seguendo la ragazza, ma il professor
Corrigan!” la corresse l’uomo.
“E la
signora Corrigan non ti aveva avvertito sul fatto che
il marito ricevesse spesso studenti in casa?”
domandò la detective.
“Diciamo
che la signora era più che altro intenzionata a
trovare le prove dell’adulterio del marito”
spiegò Boase “Se poi lui fosse o
meno adultero non le importava molto!”
“Ma…”
fece per intervenire Veronica.
“Signorina
Mars, per alcune donne, come lei” fece una pausa
indicando la sua interlocutrice “L’unico difetto
è la curiosità; altre invece
si vestono dei propri difetti, tanto da farli diventare vizi, e la
signora
Corrigan è una di queste”.
“Ho
seguito la moglie del professore e sono certa
che…”
Veronica non terminò la frase, una serie di flashback le
riempì la mente.
La signora
Corrigan al Neptune Grand. La signora Corrigan
con il professor Pope alla Neptune High School. Il professor Pope che
aveva
ammesso di trovarsi nei pressi dell’incidente
perché aveva appena incontrato
una persona, quella persona poteva essere la moglie del professore, se
non il
detective Boase stesso. Si ricordò, infatti, della reazione
esagerata del
professore quando Veronica scoprì che era proprio lui il
testimone
dell’incidente. Non aveva dato molta importanza a quella
reazione,
giustificandola come dovuta allo stress e al senso di colpa, ma ora
acquisiva
agli occhi della detective un significato del tutto nuovo. Il professor
Pope
non aveva testimoniato per difendere la sua relazione clandestina con
la
signora Corrigan, o peggio sapeva chi era stato ma aveva tenuto la
bocca chiusa
per non svelare le meschine macchinazioni della sua amante.
«Ci
sono così poche persone sulle quali si può
contare»
rifletté Veronica, poi un senso di angoscia la invase
«Logan». In quel momento
capì cosa doveva fare, cosa voleva fare.
NOTE
* Ritrattista
incaricato dallo sceriffo Mars di dare un volto
alla donna che aveva fatto recapitare il biglietto “Tomorrow
at 7 o’clock at
the local theatre, if you care about your child present your
self” al signor
Casablancas. [4x13].
** Strumento di
comunicazione di marketing che utilizza
tecniche come fake site, out of place artefact, stickering, twisted
protest,
body rent per colpire l’attenzione del pubblico ormai saturo
e annoiato dalle
tradizionali tecniche di comunicazione e per innescare processi di
diffusione
virale (passaparola).
*** [4x12].
Il titolo del
capitolo è il titolo di una canzone de “The White
Stripes”.
RISPOSTE ALLE
RECENZIONI
Ciao Crows 79, mi
fa piacere che la storia ti piaccia e mi dispiace che
l’aggiornamento non sia arrivato presto come tu speravi. Di
questo mi scuso sia
con te che con tutte le altre lettrici. Perdono!
Avevo bisogno
di finire la storia prima di pubblicare altri
capitoli, quindi ora posso annunciarvi che la storia è
conclusa: non ci saranno
più ritardi!
A presto. Caio
ciao
Ciao
vero15star. Hops, forse mi odierai… non ha risposto di
sì. Dato il caratterino di Veronica ho preferito questa
soluzione, spero di non
averti fatto arrabbiare troppo… ma dai la speranza
è l’ultima a morire!
Al prossimo
capitolo, ciao ciao.
Scusa Simona,
mi sono bloccata ancora una volta, ma da ora
in poi non ci saranno più pause.
Sono rimasti
altri due capitoli, ormai siamo giunti alla
resa dei conti.
Sai, questa
notte quando ho terminato la storia da una parte
ero contenta e soddisfatta, ma dall’altra un po’
triste… mi mancherà parlare
con voi lettrici, siete state così… mi mancano le
parole (ultimamente accade
spesso).
Comunque
grazie, per le parole e il supporto.
Buona lettura,
alla prossima settimana. Un bacio.
Ciao Isilady,
lo so sono stata un po’ romantica… forse un
po’ troppo per Veronica Mars.
Non ci
dimentichiamo però cosa disse la nostra detective
alla fine del primo episodio: “Scusate, forse era troppo
sdolcinato? Beh,
sapete cosa dicono. Veronica Mars, è un
marshmallow.” [1x1].
Comunque per
conoscere la risposta di Veronica dovrai leggere
la ff fino alla fine… hihihi… mi sento
così perfida!
Ancora due
settimane e tutto avrà una fine, quella che io ho
sempre desiderato.
Ah, hai saputo
del film. Wow speriamo che R. Thomas si
sbrighi a realizzarlo, lo voglio vedere!
Ciao ciao alla
prossima settimana. Un bacio.
Ciao Aryanna13,
anche io adoro la saga della signora Sthepenie
Meyer (anche
perché a ispirarla hanno contribuito i My Chemical Romance,
che io venero!).
Per quanto riguarda la mia
storia, ci sei andata molto vicina: Veronica
non è svenuta a terra, ma poco ci è mancato.
Credo che a questo punto
avrò ancora più persone sulla
coscienza… e nel
prossimo capitolo molte, ma molte altre. Lettrici avvisate…
sai come si dice,
no?
Un amore epico per
Mac… forse, vediamo cosa posso fare…
Ora sono curiosa si sapere cosa
pensate del super intreccio… spero di non
aver creato un’eccessiva confusione. Sì critica se
serve!
Comunque in uno dei prossimi
capitoli ho realizzato una breve
ricapitolazione, per fare un po’ di chiarezza negli eventi.
Buona lettura a presto.
Ciao ciao. Un bacio.
Ciao Megga, scusa per
l’attesa.
Ho appena letto la tua mail ( o
perlomeno immagino sia tua, data la
firma. Sono perspicace, vero?) e approfitto del coma di mia sorella per
rispondere alle vostre recensioni… fra un po’
inizierò a far casino, così la
sveglio (hihihihi)!
Ti ringrazio per i complimenti
e te ne devo rivolgere altrettanti, certo
che ne hai di cose da dire! Non ho assolutamente pensato “che
palle!”, anzi mi
sono divertita a leggere la tua recensione. Sei un fiume in piena di
pensieri,
io impiego minimo due ore per scrivere tre righe di
recensione… sono una frana!
Aspetto di sapere cosa pensi della più che mai affermata
singleezza (neologismo
oramai entrato nel nostro bagaglio lessicale) di Veronica. Ciao ciao,
al
prossimo capitolo. Un bacio.
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Capitolo 16 *** Stop Breaking Down ***
4x16 -- Stop Breaking Down
Toc toc toc
Ad aprirle la porta fu uno
09, ma non quello che lei
cercava.
“Ehi
Dick!” esclamò Veronica con un sorriso.
“Non sono stato
io” ribatté lui deciso.
Veronica fissò
il ragazzo nella speranza che lui chiarisse
quella affermazione.
“Qualunque sia
il motivo per cui sei qui, una ragazza
incinta, un padre arrabbiato… non sono stato io”
spiegò il ragazzo.
“Cosa ti fa
credere che sia qui per uno di quei motivi?”
chiese Veronica maliziosamente.
“Ogni volta che
ti fai viva o mi accusi di qualcosa o mi
minacci di qualcosa” chiarì lui “Ho
scelto il male minore!”
“Logan
è in casa” tagliò corto Veronica.
“Ecco
c’è anche la terza opzione” sorrise Dick.
Veronica
inclinò la testa aspettando la risposta alla sua
domanda.
“E’
uscito”.
Fece per andarsene poi
tornò indietro e con un po’ di
imbarazzo chiese allo 09 di non dire a Logan che lei era passata.
Mentre Veronica si
allontanava verso gli ascensori il
telefono della suite iniziò a squillare.
“Ehi
amico!” esclamò Dick riconoscendo la voce del
coinquilino dall’altra parte.
“Se solo avessi
chiamato…” lasciò cadere la frase, si
ricordò di ciò che gli aveva chiesto Veronica e a
sue spese aveva capito che
era meglio non far arrabbiare la signorina Mars.
“Torni per
cena?” domandò facendo finta di niente
“Cinese
per due?”
Veronica
attraversò la hole immersa nei suoi pensieri, non
era andata come previsto, e doveva assolutamente trovare un modo per
riavere
Logan.
Proprio in quel momento
una ragazza le passò accanto
sorridendole.
“Ciao
Veronica” la salutò la bionda.
“Ah!”
esclamò la sconosciuta avendo notato lo sconcerto sul
volto della detective “Forse non mi riconosci in abiti
civili” scherzò “Sono la
ragazza della reception, ci ha presentate Logan l’anno
scorso…”.
“Ecco!”
ricordò Veronica, era la ragazza che le aveva
confermato i sospetti sulla relazione clandestina tra il professor
Landry
e la moglie
del rettore O’Dell *.
Che strano tutti i suoi
professori risultavano essere amanti
lussuriosi. «Che razza di esempio» Si stava
chiedendo la detective, quando le
venne in mente che Tina era la persona che poteva confermare tutti i
suoi
sospetti.
“Posso chiederti
un favore?” domandò imbarazzata Veronica
“Mi sai dire se queste persone hanno mai soggiornato al
Neptune Grande?”
Mostrò alla
ragazza le foto del professor Pope e della
signora Corrigan.
Veronica sentiva
più che mai il bisogno di chiarirsi con
Logan. Non voleva che il ragazzo interpretasse il suo silenzio come
indecisione
nei sentimenti. Sapeva benissimo, infatti, cosa provava per lo 09, ma
la
turbava la sua improvvisa richiesta.
“Signorina
Mars” la voce di un uomo interruppe i suoi
pensieri “Mi sta forse pedinando?”
Il professor Corrigan la
stava fissando con aria
interrogativa.
“Veramente”
cercò di spiegare la ragazza imbarazzata “Questa
volta non sono qui per lei!”
“Oh!”
esclamò l’uomo sorpreso “Immagino ch
dovrei essere
contento per la notizia, ma…” aggiunse
l’uomo un po’ divertito “Sono un
po’
preoccupato per il mal capitato”.
Veronica sorrise e
abbassò lo sguardo, poi si avvicinò alla
porta dell’aula di economia.
Non era sicura di trovare
Logan, ma per una volta la fortuna
fu dalla sua parte.
Il ragazzo stava
sistemando il blocco degli appunti nella
sua cartella, non l’aveva ancora vista.
Veronica fece qualche
passo verso di lui, ma una ragazza la
precedette.
“Ehm!”
si schiarì la voce imbarazzata “Ciao, io sono
Sarah”
si presentò la sconosciuta.
“Ciao
Sarah” rispose Logan con il solito ghigno, che
scomparve non appena intravide Veronica dietro alla ragazza.
“E’ un
po’ imbarazzante ma…”
continuò la ragazza ignara
della presenza di Veronica dietro di lei “Dato quello che sta
per succedere…”
continuò in modo confuso “Ecco… tu mi
piaci!” esclamò infine tutto d’un fiato.
Restò per qualche istante a fissare gli occhi castani
divertiti del ragazzo di
fronte a lei, poi con un saluto isterico uscì
dall’aula.
Logan si mise la borsa in
spalla e, sorridendo a Veronica,
si avviò verso l’uscita della classe.
“Esattamente…”
iniziò a parlare Veronica, che dopo aver
assistito alla scena aveva perso ogni traccia di diplomazia
“Cosa sta
succedendo?”
Logan la guardò
divertito e rispose “Sta girando una mail,
di una società di ricerca canadese… annuncia
Armageddon!”
“Ah!”
esclamò Veronica, come se quella risposta avesse
chiarito tutto.
“Volevi dirmi
qualcosa?” domandò freddo il ragazzo.
“Logan”
la detective si schiarì la voce “Volevo chiarire
ciò
che è successo!”
“A me sembra
tutto chiaro!” la interruppe il ragazzo.
“Veramente…”
Veronica iniziò a parlare ma fu interrotta dal
suono del cellulare.
Guardò il
display, doveva rispondere a quella chiamata.
Logan capì
l’esitazione della ragazza, e sbuffando disse “Fa
pure, io ho tutto il tempo… ma sta attenta la fine del mondo
è vicina!”
sorrise, si girò e si allontanò da lei.
“Veronica
Mars!”
Tina l’aveva
appena avvertita che il professor Pope si era
presentato con la signora Corrigan al Neptune Grand. Mentre si dirigeva
verso
la stanza che la ragazza le aveva indicato, la detective si chiese fino
a che
punto avere la certezza che l’ennesima persona che lei aveva
reputata degna di
fiducia, il suo professore di economia del liceo, fosse in
realtà un meschino
rovina famiglie l’avrebbe fatta stare meglio. Si chiese se
ciò che doveva fare
in quel momento era bussare a quella porta, oppure riprendere
l’ascensore,
salire qualche piano e raggiungere la stanza del suo ragazzo e
sistemare la
situazione che aveva in sospeso con lui. Era troppo tardi.
“Veronica!”
esclamò l’uomo sorpreso nel trovarsi di fronte
la ragazza.
Ciò che
seguì fu un forte colpo per la detective.
Lo sceriffo
convocò nel suo ufficio il detenuto Boase, era
giunto il momento del trasferimento.
“Sceriffo!”
salutò l’uomo entrando nella stanza.
Keith fece cenno
all’uomo di sedersi. Non gli piaceva il
modo in cui lo guardava, saccente e per nulla pentito di quello che
aveva
fatto.
“Queste sono le
carte del trasferimento, non appena arriverà
il suo avocato potrà firmarle” spiegò
il signor Mars.
“Sa, credo che
mi mancherà questo posto!” rispose divertito
il detective.
Lo sceriffo
abbozzò un sorriso, felice più che mai che
quell’uomo fosse stato arrestato.
“Posso?”
chiese il detenuto indicando il giornale sopra la
scrivania dello sceriffo “Per ingannare
l’attesa!”
Prese la rivista, senza
aspettare il consenso, e iniziò a
sfogliarla. Fu allora che un foglio cadde a terra, il ritratto della
donna che
aveva fatto recapitare il biglietto al signor Casablancas.
“Guarda un
po’ chi si vede!” esclamò divertito
l’uomo.
“Logan”
esordì lo sceriffo con voce allarmata “Veronica
non
risponde al telefono” continuò un po’
imbarazzato, sapeva che i due avevano
litigato, ma aveva chiamato tutti gli amici della figlia e non sapeva
più a chi
rivolgersi “E’ lì con te?”
“No”
rispose Logan tanto imbarazzato quanto sorpreso da
quella telefonata “L’ho vista qualche ora fa,
ma… Cos’è successo?”
“Ho da poco
scoperto chi è stato a contattare il padre di
Dick in Messico” lo sceriffo fece una pausa
“E’ una persona che Veronica
conosce e non vorrei….” Il signor Mars era
evidentemente spaventato e Logan
avvertì la sua preoccupazione.
“Mi trovo ancora
alla Hearst” spiegò il ragazzo “Forse mi
sta aspettando a casa!” sorrise al pensiero di chiamare casa
una stanza
d’albergo.
“D’accordo
ma fammi sapere al più presto!” lo sceriffo
riagganciò.
Veronica si
toccò la testa ancora stordita, non ricordava
cosa era successo ma il dolore lancinante che sentiva le
chiarì la situazione.
Si guardò intorno. Si trovava raggomitolata sul pavimento,
accanto al letto.
Sentiva delle voci provenire dal bagno. Cercò di muoversi ma
si accorse di
essere stata legata. Una fitta alla testa la fece gemere e una sagoma
si
avvicinò a lei.
Soltanto quando la figura
si piegò Veronica riuscì a
riconoscerla. Era la signora Corrigan.
“Sei una ragazza
sveglia Veronica” esordì la donna “Ma
dovresti imparare a non impicciati troppo degli affari
altrui!”
Veronica non rispose, il
dolore era ancora troppo forte e
perse i sensi.
“Parla!”
esclamò lo sceriffo adirato.
“Ti ho
già detto tutto quello che so!” rispose il
detective
Boase.
Keith afferrò
l’uomo alla gola e lo strattonò, continuando a
inveirgli contro.
“Veronica
potrebbe essere in pericolo…” e con tutta la
rabbia che aveva in corpo spinse l’uomo a terra.
Veronica cercò
di aprire gli occhi ma non riusciva a mettere
a fuoco la stanza.
Sentì delle
voci provenire dalla stanza accanto, probabilmente
dal bagno. Non riusciva a distinguere le parole, ma capì
dall’intonazione che
due persone stavano discutendo di qualcosa… probabilmente di
lei.
Un tassello alla volta la
ragazza riuscì a ricostruire
l’accaduto.
Si trovava in una stanza
del Neptune Grand. Si era recata lì
con l’intento di cogliere in flagrante una coppia di amanti,
il professor Pope
e la signora Corrigan. L’unica cosa che non riusciva a capire
era perché si
trovasse stesa a terra, legata e con una tremenda emicrania, cosa stava
succedendo?
Sentì il suo
cellulare suonare, le era arrivato un
messaggio. Cercò di divincolarsi per raggiungere la borsa, a
pochi metri da
lei, ma qualcuno la raggiunse prima di lei.
“Veronica sta
lontana dalla signora Corrigan… è stata lei a
contattare Richard Casablancas in Messico. Chiamami appena leggi il
messaggio.
Sono preoccupato” lesse ad alta voce il professor Pope con
tono allarmato e,
rivolto alla donna accanto a lui, aggiunse “Ora cosa
facciamo?”
“E’
stato lei!” esclamò Veronica improvvisamente
lucida.
L’uomo
sgranò gli occhi e si toccò la fronte bagnata dal
sudore.
“Veronica non
puoi capire, quell’uomo mi ha rovinato la
vita!” cercò di difendersi lui.
“Lei ha ucciso
Richard Casablancas!” ripeté la detective
più
chiaramente.
“Sta
zitta!” esclamò la signora Corrigan aspramente
“Tu non
sai!”
“Cosa dovrei
sapere?” chiese la ragazza ironica
“Perché il
signor Casablancas?” accennò un sorriso. Ora tutto
le era chiaro, rivolse lo
sguardo verso il suo vecchio professore di economia e
continuò fissandolo con
disgusto “Era con lei” e accennò con lo
sguardo in direzione della donna “Che
aveva progettato il viaggio in barca… quella barca che
avrebbe acquistato con i
soldi guadagnati dagli investimenti in borsa?”
Veronica scosse la testa,
aveva così stima di quell’uomo.
Le venne in mente quel
giorno, il giorno in cui scoprì la
truffa del padre di Cassidy e Dick. Si era recata immediatamente dal
suo
professore e lo aveva esortato a liberarsi di tutti i titoli della
Casablancas
Corporation, ma l’uomo con immenso eroismo si era rifiutato
dicendole che in un
mercato mobiliare non ci si libera dei titoli, li avrebbe dovuti
vendere a
qualcun altro.
Così
l’uomo aveva detto addio al suo sogno, una barca con la
quale viaggiare e godersi il prepensionamento.
“Quell’uomo
ha rovinato la mia vita” rispose lui amareggiato
“Quando sono venuto a conoscenza di dove si
trovava…”.
“Basta!”
lo interruppe la donna.
“Ormai
è tutto perso… ci hanno scoperto!” si
giustificò
l’uomo.
“No,
finché abbiamo lei!” esclamò la donna
indicando la
giovane detective.
“Ehi
Logan!” esclamò Tina vedendo il ragazzo
attraversare la
hole.
Il ragazzo
accennò un sorriso e si affrettò verso gli
ascensori, la telefonata dello sceriffo lo aveva messo in agitazione e
voleva
accettarsi che Veronica stesse al sicuro.
“Spero di
esserle stata utile…” accennò imbarazza
la ragazza
“Veronica mi è simpatica”.
“Ah questo
sì che è strano!” Logan
accennò un sorriso
“Veronica è qui?”
“Sì…
credo sia in missione!” sussurrò lei divertita.
“In
missione?” chiese il ragazzo tradendo una certa
agitazione.
“Stanza 106
Neptune Grand. Faccia presto, credo che Veronica
sia in pericolo…” Logan inviò il
messaggio, passò la scheda passepartout che
le aveva fornito
Tina ed entrò nella stanza 106.
Sei occhi lo
fissarono all’istante e un colpo partì dalla
pistola che la
signora Corrigan stringeva in mano.
NOTE
* Tina [3x06].
Il titolo di questo
capitolo è il titolo di una canzone de
“The White Stripes”.
RIPOSTA ALLE RECENZIONI
Ciao Isilady, mi dispiace
sconvolgerti ogni volta (hihihi),
però se devo essere sincera la fine di questo capitolo ha
messo in crisi anche
me. So di essere io a scrivere, ma delle volte le idee mi vengono nel
mentre e
questa volta… Chi avrà colpito la signora
Manning? Avrà ferito qualcuno… o lo
(la) avrà ucciso (a)? Ok,
la risposata
alla prima domanda l’avevo ben chiara, ma sulla seconda ho
avuto molti dubbi.
Ho anche preso in
considerazione due finali (con uno
alternativo ), ma mia sorella me lo ha sconsigliato…
così all’una di notte ho
preso una decisione!
Sai, mia sorella non
è una spettatrice/lettrice di V.M. ma
la prima cosa che mi ha chiesto appena si è svegliata
è stata “Allora finisce
bene o male?”. Lei lo ha saputo subito, voi dovrete aspettare
un’altra
settimana…
Un bacio alla prossima
settimana con il gran finale di
stagione…
Ciao vero15
star… di male in peggio….
Non voglio dirti altro
perché ho paura di anticipare a te, e
alle altre lettrici, troppo circa il finale.
Quindi… ti
auguro una buona lettura e alla prossima
settimana.
Un bacio ciao ciao.
Ciao crow79, questa volta
sono stata puntuale! Lo sarò anche
la prossima settimana, promesso, non ho intenzione di lasciarvi troppo
sulle
spine… ti ringrazio per tutti i complimenti che mi hai
fatto, sperando di
meritarli, e ti auguro una buona lettura.
A presto, un bacio, ciao
ciao.
Grazie per i suggerimenti Megga_Cullen
(* si
guarda in torno con fare
circospetto * - * controlla a destra, a sinistra, dietro, avanti, se
c'è
qualcuno nei paraggi * Bene... Il mio segreto è... La
demenza u_u), la prossima
volta che recensisco ci proverò… anche se ho i
miei dubbi che con me questa
tecnica funzioni! Comunque sia oggi sarò più
sintetica del solito perché, come
dicevo alle altre, non voglio farmi uscire troppe informazioni
sull’ultimo
capitolo (questo è il problema quando si scrivono i capitoli
in anticipo…).
Quindi ti auguro una buona lettura e aspetto la tua- lunga- recensione
su
questo episodio (ihihih).
Un bacio alla prossima
settimana.
AUGURI
A TUTTE LE LETTRICI
|
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Capitolo 17 *** Let's Build A Home ***
4x17--
Let's Build A Home
Non era la prima volta che
Veronica si trovava nella sala
degli interrogatori, ma questa volta era diverso.
Con gli occhi gonfi di
lacrime si trovava a dover
ripercorrere quegli istanti per lei così dolorosi, a dover
rivivere quei
momenti che graffiavano la sua memoria e laceravano il suo cuore.
Non ricordava la sequenza
degli avvenimenti.
Non ricordava i pensieri e
le confessioni.
Ricordava soltanto la
paura, l’angoscia e il terrore dopo il
suono cupo del colpo di pistola.
Ricordava l’urlo
straziante che uscì dalla sua bocca nel
vedere Logan capitolare a terra.
Ricordava
l’arrivo di suo padre, della polizia.
Ricordava la corsa in
ospedale in ambulanza.
Ricordava i minuti
interminabili trascorsi nella sala
d’aspetto.
Ancora una volta
chinò la testa all’ennesima domanda degli
investigatori.
In quei giorni la foto di
suo padre era sempre stata sulle
prime pagine dei giornali.
“Lo sceriffo
Mars ancora una volta non delude i suoi
sostenitori”.
“Lo sceriffo
Mars arresta i responsabili dell’omicidio
Casablancas”.
Questi alcuni dei titoli
che esaltavano l’azione dello
sceriffo di Neptune.
Proprio quella sera Keith
era ospite di un programma
televisivo.
“Ecco a voi
l’uomo che fa rispettare la legge e protegge i
cittadini di Neptune” così la presentatrice aveva
introdotto il suo ospite.
Lo sceriffo sorrise
imbarazzato.
“Mi dica
sceriffo, questo caso è stato un vero rompicapo per
lei… come è riuscito a scovare il colpevole
dell’omicidio Casablancas?”
“La signora
Casablancas…” iniziò a spiegare Keith
ma fu
interrotto dall’interlocutrice.
“La signora
Echolls, che noi tutti davamo per morta!”
“Esatto”
confermò lo sceriffo “la signora ci ha consegnato
inizialmente un bigliettino che era stato recapitato a suo marito pochi
giorni
prima della sua morte”.
“Cosa
c’era scritto?” domandò incuriosita la
presentatrice.
“Si minacciava
il defunto Casablancas: avrebbero fatto del
male al figlio se non si fosse trovato in un dato posto, sicuramente si
progettava un ricatto”.
“Abbiamo in
seguito accertato che il signor Casablancas non
si è mai recato al luogo dell’incontro, ma
è venuto direttamente in America per
costituirsi e pagare il suo debito”.
Lo sceriffo fece una pausa
prima di riprendere il racconto.
“Il biglietto
conteneva la parola teatro scritta in lingua
inglese, e questo ci ha portato inizialmente a sospettare dei
Fitzpatrick, con
i quali la vittima aveva avuto rapporti di…
lavoro” chiarì “Ma Liam aveva un
alibi inattaccabile per la notte dell’omicidio,
così io stesso mi sono recato
in Messico per seguire alcune tracce e sono riuscito a risalire
all’uomo che aveva
consegnato il biglietto al signor Casablancas, grazie ad un identikit
fornitoci
dalla moglie.”
“Storia
avvincente” commentò la giornalista.
“L’uomo
a sua volta ha fornito un identikit della persona
che lo aveva pagato per fare la consegna, così siamo
risaliti alla signora
Corrigan, amante dell’omicida, il signor Pope!”
“Il movente,
sceriffo?” domandò la presentatrice.
“Il professor
Pope aveva perso tutti i suoi risparmi nella
truffa Casablancas, aveva pensato di estorcere a Richard i soldi che
gli erano
dovuti, ma il defunto ha preferito saldare il suo debito con la
giustizia
piuttosto che con un ricattatore… il resto lo
sappiamo!”
“Al momento
dell’arresto erano presenti anche sua figlia e
Logan Echolls, quest’ultimo è rimasto
coinvolto…”.
Dick spense la televisione.
“I cattivi sono
in prigione” gioì il ragazzo facendo
sbattere la sua bottiglia di birra a quella dell’amico
“E noi ora possiamo
essere una vera famiglia!”
“Esatto!”
commentò Logan accarezzando la piccola Joy.
Toc toc toc
Logan si alzò a
fatica dal divano. La ferita alla spalla non
era grave, ma gli dava qualche problema.
Aprì la porta e
la vide: imbarazzata, agitata e bellissima.
Veronica gli prese la mano
e lo guidò verso gli ascensori.
“Abbiamo lasciato qualcosa in sospeso!”
[David Gray: This
Year’s Love]
This years love had
better last
Heaven knows it's high time
And I've been waiting on my own too long
But when you hold me like you do
It feels so right
I start to forget
How my heart gets torn
When that hurt gets thrown
Feeling like you can't go on
Turning circles when time again
It cuts like a knife oh yeah
If you love me got to know for sure
Cos it takes something more this time
Than sweet sweet lies
Before I open up my arms and fall
Losing all control
Every dream inside my soul*
“Perché
siamo venuti qui, Veronica?” domandò Logan,
incuriosito del fatto di trovarsi al vecchio liceo di Neptune.
“Per
lei!” esclamò Veronica indicando la fontana fatta
costruire in memoria di Lily.
Logan sorrise, ancora non
riusciva a capire ciò che Veronica
gli volesse dire.
“E’
lei che ci ha uniti: io la sua migliore amica, tu il suo
ragazzo”. Veronica sorrise imbarazzata
“E’ stata la sua morte a dividerci: io
sostenevo mio padre, tu l’innocenza di Jack Kane”.
“Poi
è cambiato tutto, prima la passione poi l’amore,
per
tornare ancora una volta all’odio… la tua accusa
di omicidio ci ha separati
ancora una volta”.
“Veronica non
capisco” si giustificò lui.
La ragazza non gli diede
ascolto e continuò.
“Poi
però siamo tornati insieme, ed è stato
più bello che
mai, abbiamo iniziato insieme il college e siamo stati bene almeno fino
a
quando la mia gelosia non ha rovinato tutto… ancora una
volta ci siamo separati
per ritrovarci poco dopo” sorrise “Ci siamo
lasciati ancora una volta… Madison
Sinclair… ma non riesco a stare senza di te
così…”.
“Veronica…”
la interruppe Logan.
“Quello che sto
cercando di dirti” si schiarì la voce
“Una
volta tu mi hai detto che la nostra storia è epica, solca
anni e continenti… ed
io non ero riuscita a capire il significato di quelle parole, poi hai
aggiunto
che avevi paura che con l’estate sarebbe finito tutto, che
non ci saremmo più
rivisti… e invece eccoci qua!”
“Veronica, sto
diventando pazzo” sogghignò il ragazzo
“Perché siamo qui?”
“Tu hai scelto
il posto del nostro primo bacio per farmi una
domanda” Veronica fece un lungo respiro e proseguì
“Ed io ho scelto di darti la
risposta davanti alla persona che ha dato inizio a tutto questo, alla
nostra storia
epica!”
Logan sorrise.
“Sì”
sussurrò lei “Ti amo Logan”.
[David Gray: This
Year’s Love]
And when you kiss me
On that midnight street
Sweep me off my feet
Singing ain't this life so sweet
This years love had better last
This years love had better last
So whose to worry
If our hearts get torn
When that hurt gets thrown
Don't you know this life goes on
And won't you kiss me
On that midnight street
Sweep me off my feet
Singing ain't this life so sweet
This years love had better last
This years love had better last
This years love had better last
This years love had better last**
NOTE
*Sarebbe meglio che
l'amore di quest'anno durasse / Il cielo
sa che é proprio ora / Ho aspettato per conto mio troppo a
lungo / ma
quando mi tieni con te come fai tu / mi sento così
bene / comincio a
dimenticare
come il mio cuore si è spezzato / quando
é stato ferito / sentirsi come
non poter più andare avanti / Cambiamenti di rotta quando il
tempo ancora /
ferisce come un coltello oh si / se mi ami,
accertatene / perché
stavolta ci vuole qualcosa in più / che dolci,
dolci bugie / prima
che io apra le mie braccia e cada perdendo il
controllo / di ogni
sogno dentro la mia anima.
**Quando tu mi
baci / in quella strada a notte
fonda / conquistandomi / cantando non é dolce
questa vita / L'amore di
quest'anno sarebbe meglio che durasse / L'amore di quest'anno sarebbe
meglio
che durasse / così perché preoccuparsi / se i
nostri cuori si spezzano / quando
quel dolore arriva / non lo sai che la vita va avanti? / E non mi
baceresti /
in quella strada a notte fonda / conquistandomi / cantando non
é dolce
questa vita? / L'amore di quest'anno sarebbe meglio che durasse /
L'amore di
quest'anno sarebbe meglio che durasse
Il titolo di questo
capitolo è il titolo di una canzone de
“The White Stripes”.
Che
dire… (seguirò il
tuo consiglio Margherita).
Ho
iniziato questa ff
perché ero profondamente insoddisfatta del finale che il
Nostro amatissimo Rob
Thomas aveva scelto per i LoVe, e devo ammettere che è stata
una bellissima
avventura che ho potuto condividere con tutte voi. Forse senza la
vostra
presenza e costanza non sarei mai riuscita a portare a termine questo
‘progetto’, ma oggi è successo: ho dato
un finale degno, almeno secondo me, a
VM. Naturalmente nell’attesa e nella speranza che lo faccia
il nostro beniamino
sopracitato.
Se
devo essere
sincera, e con voi lo sono sempre stata, sono stata tentata da un
finale un po’
meno felice… non mi linciate! Per mio gusto personale, sono
un po’ sadica, sono
pro sad-end: sembra una contraddizione, lo so, con ciò che
ho scritto poco fa…
ma l’amaro di un mancato happy ending dà alla
storia qualcosa in più… è per
questo che ho scritto la ff… non mi davo pace… Ad
esempio, immagino che voi
tutte abbiate letto la tetralogia di Stephanie Meyer… ecco
mentre leggevo
l’ultimo libro ero combattuta, da una parte desideravo che
finisse bene (con
Edward, naturalmente) dall’altra speravo che non
succedesse… per quel
mal-di-pancia che dicevo prima. O meglio mentre lo leggevo speravo
nell’happy
ending, poi dopo… Altro esempio, sono una fanatica di Prison
Break, in America
sta andando in onda l’ultima serie, ed anche in questo caso:
ora tifo per un
finale degno della coppia MiSa, però poi… se ci
dovesse essere un finale che
non mi soddisfa… quella sarà la mia prossima
missione!!!
Ok
penso di aver
parlato un po’ troppo…pure male!
Se
volete vi posso
dire anche come sarebbe andata a finire se mia sorella non mi avesse
impedito
il duplice finale… [a spegnere la tv sarebbe stata Mac, lei
avrebbe incitato
Veronica ad andare da Logan e mettersi finalmente il cuore in pace. E
così
avrebbe fatto Veronica: sarebbe andata a dire addio al suo Logan al
cimitero…
sottofondo avrei scelto ‘Almoust Lover’ di
‘A Fine Frenzy’(anche se avrei
voluto concludere con i ‘miei adorati’
‘My Chemical Romance’)].
Vabbè
ora passiamo ai
ringraziamenti.
Prima
di tutto
ringrazio tutte le lettrici.
Poi,
ringraziamento
speciale a tutti quelli che hanno scelto la mia storia come preferita:
1.Akemichan
2 - akiko 3 - alexis_92
4 - Anomis 5 -
Aryanna
13 6 - bellezza88
7 - birri
8 - chefame93
9 - chiarongiu
10 - cla5 11 - crows79
12 - Di989 13 -
dolcepiccolina
14 - elie84 15
- fayeforyou
16 - ffdipendente
17 - giuggiolina43
18 - Isilady 19
- joey_ms_86
20 - Karrina 21
- kikeshi
22 - Lola9393
23 - LoVe4Ever
24 - Megga_Cullen
25 - memole_88
26 - mik92 27 -
pan151
28 - PiccolaMars
29 - pri
30 - ross89 31
- Sab182
32 - sanvegeta
33 - skater4ever
34 - sole51 35
- Suky
36 - Sweet Stella
37 - Tess90
38 - Thaleron
39 - vero15star
40 - Veronica91
41 - zaipab.
Infine,
un
ringraziamento a tutte le persone che mi hanno recensito: Megga_Cullen
(Margherita), crows79 (Chiara), Isilady, Arianna13, vero15star, Anomis
(Simona), Sweet Stella, Suky, misticmoon, ReaderNotViewer,
PiccolaMars,
GinevraMalfoy90,
LoVe4Ever,
Margy, Astrid88,
Leslie, memole_88, LiLy93, zaipab, fre, marty94, Rossy,
Margherita, EleninaFF,
Simona. Spero di non aver
dimenticato nessuna… se l’ho fatto vi chiedo
scusa… ma sono un po’ ansiosa di
pubblicare la storia… sto facendo tardi e sono
così emozionata.
Spero
vi piaccia il
finale che ho scelto, un po’ troppo sdolcinato per Veronica
Mars?
[spalluccie]
Solo
per questa volta…
P.S.
come sono andata?
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