Vorrei vedere te a vivere in sette in una casa con un solo bagno!

di Senso Unico
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Vorrei  vedere te a vivere in sette in una casa con un solo bagno!
 



Prologo.


Elizabeth

-Cazzo Louis, esci da questo maledetto bagno!-
Rientro in camera e chiudo con poca delicatezza la porta.
-Ma volete fare silenzio?! C’è gente qui dentro che vorrebbe dormire!-
Oh oh, il mio baccano l’aveva svegliata e tutti in questa casa sanno che se svegli Jen in malo modo poi dovrai fare i conti con il suo malumore per tutto il giorno.
-Scusa- sussurro piano, decido di prendere le prime cose che mi capitano e esco dalla stanza cercando di non farmi sentire.
Ma ormai il guaio è fatto.
-Elizabeth Taylor Tomlinson, dove cazzo devi andare alle 7.30 di mattina?-
-Ho capito ma mio fratello è chiuso in quel bagno da più di venti minuti a sistemarsi quello stramaledetto ciuffo!-
Ormai vivere in cinque in una casa con un solo bagno sta diventando veramente difficile ma ultimamente la fortuna non è dalla nostra parte.
Infatti tra chi deve sopportare il supplizio della scuola ancora per qualche anno e chi fa il mantenuto a tempo pieno visto che non riesce a tenersi un lavoro per più di una settimana, gli unici ce lavorano, qui dentro, sono Liam e Louis.
Io ed Harry almeno stiamo provando a cercarci un lavoro decente ma Jen non ne vuole proprio sapere…
Aspetta un attimo… Oh cavolo!
-Liam James Payne, il bagno è mio e tu non ti devi neanche azzardare a varcare quella soglia!- disse afferrando la maniglia ed entrando in bagno.
-Non sapevo che chiamarsi con il nome completa sta diventando una moda in questa casa!- disse sbadigliando il riccio, ma nel momento esatto in cui chiudo la porta a chiave mi ricordo di una cosa, allora la riapro e mi trovo davanti agli occhi il mio migliore amico con un’espressione attonita.
-Dai Payne, ricordati che ti voglio bene!- e rientrai nel bagno.


Jennifer

‘Ma io dico! Lo sanno che se mi svegliano divento intrattabile’  penso alzandomi dal letto e dirigendomi verso la camera di mio fratello.
-La tua migliore amica, che tra l’altro è anche la mia, ha superato ogni limite! Sono tre giorni che si alza presto per cercare questo cazzo di lavoro! Ma perché una a diciassette anni non può prendere direttamente la pensione?!- mi lamento con un tono di voce mooolto basso.
-Shh, stai zitta che ti sente-
-Sarà già uscita- dico infilandomi nel suo letto –Sempre da quei Malik! Ma che cazzo deve andare a fare?-
-Sorellina, le parolacce non si dicono!-
-Payne, ti prego, vaffanculo-
-E’ bello sentire quanto tu sia dolce anche di prima mattina!-
-Allora che deve fare?-
-Deve sistemare la casa mentre la sinora Malik è a lavoro, lei è un’amica di mamma-
-Ahh.. Non ti dispiace se mi riaddormento qui, no?!  Però svegliami per l’ora di pranzo che dopo devo fare una cosa-
-Coooosa?-
-Uno: Che caspiterina ti frega?! Due: Devo fare una cosa-
-Nooo, non l’avevo capito , sai?!- disse sarcasticamente mio fratello.
-Ecco perché io sostengo che quando sei caduto da piccolo qualcosa nel tuo cervellino ha smesso di funzionare- dissi rigirandomi –‘Notte-
-Veramente è giorno!-
‘Ma perché me l’hanno fatto così pignolo?!’ pensai sbuffando
-‘NOTTE!-

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


SPAZIO AUTRICI
Sì, perchè siamo in due.
Sappiamo che la nostra storia non ha molto Styles ma, per favore, cagatela! E' la nostra prima ff, e poi siamo in due... e non siamo molto normali.
Insomma, CAPITECI!
Già il fatto che abbiamo postato la ff nel 'reparto' (pare un ospedale... sarebbe più adatto un Malikomio, per noi) One Direction, dice tutto. Mentre mangiamo una fetta di Payne e nutella, vi ringraziamo per le tre recenzioni (visto che non ci speravamo per niente) e per i tre preferiti (siamo cadute dalla sedia O.O).
Lo dicono, infatti, che il 3 è il numero perfetto!
Oddio, s'è fatta l'Horan! Quindi da TomlinOn, passiamo a TomlinsOff.
Speriamo che il capitolo vi piaccia.
Siccome non sappiamo come firmarci, vi mettiamo due firme, scegliete quella che vi piace di più:
Jennifer dice: -Due cretine che non hanno niente da fare a parte rompervi i coglioni xx.
Elizabeth: *Faccia più incerdula possibile!* Cioè, dico io, va bene che ormai è tardi ma è possibile che questa si sia fumata il cervello?? Non ci credo... da adesso in poi farò finta di non conoscerla ma, devo ammetterlo, 'Due cretine che non hanno niente da fare a parte rompervi i coglioni' mi piace mooooooolto xx.
Jennifer: Liiiiiiz! Ho cccccccccapito (scusate, ma dopo aver citato i One Direction, non potevamo citare la nostra idola, nonchè la beniamina delle risposte a c*** de cane Mrs.Pinghi Ponghi) che sei pignola ma non devi fare un messale. Ebbene sì, la nostra Liz anche dal vivo (?) è pignola. Non capite che palle me fà per postà il capitolo... per lei non è SIMMETRICO. Sì, è un pò fuori. AMATE ME INVECE. Io uso lo shampoo L'Oreal (come Louis) perchè IO VALGO.
Elizabeth: Tanto per la cronaca, se non fosse stato per me, chissà quando questa snaturata vi postava il capitoletto! E tanto per la cronaca io uso Colgate, come il nosto piccolo Horan! e se una cosa non è simmetrica, non è simmetrica, non è che io rompo o cose varie ma è come andare in giro con un occhio truccato e uno no! Vi posso assicurare che con LEI può succedere anche questo, èhh! E non sarebbe nemmeno la prima volta! Lei imita Muuuuuulaaaaaaan, non le interessa se 'il suo riflesso nello specchio non sarà mai uguale a lei...'-.-" la verità (La verità mi fa male perchèèèèèèèèè... -Canzoncina!-) è che non so nemmeno io perchè la sto assecondando e continuo a scrivere tutto quello che mi dice... Sapete, adesso vuole costringermi a rimanere sveglia di notte per postare i capitoli perchè è convinta che siamo più ispirate!!! Dalle mie parti si direbbe: -Che Jenteeeeeeeeeeeeeee!- comunque, tornando al discorso di prima, voi, mie care lettrici, dovete AMARE ME! Sapete perchè?? Io uso GARNIER e mi prendo CURA di ME!!!!
Jennifer: ANCHE IO USO COLGATE! E lei ha tirato fuori Niall solo perchè mi sono fatta pubblicità illecita, non è giusto!
IN CONCLUSIONE, noi concludiamo perchè è più lungo lo spazio autrici che il capitolo.
Si ringrazia la gentile clientela per aver letto i nostri scleri notturni.

p.s. Ogni riferimento a DENTIFRICI o SHAMPOO (Siamo così ignoranti da non sapere come si scrive al plurale) è PURAMENTE CASUALE



Capitolo 1


Jennifer



Hey, I just met you,
and this is crazy!
But here's my number,
so call me, maybe?
 




Mi piace andare al parco.
E' l'unico posto tranquillo in cui posso pensare visto che casa mia, o quella che considero casa, non è il luogo migliore per questo genere di cose.
Stavo rileggendo per l'ennesima volta Romeo e Giulietta, si è strano pensare che a una come me possano piacere certi libri, ma... le persone non smettono mai di stupire!
'Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelline...'
Buum. Silenzio. Sigh sigh uèè sigh.
Alzai lo sguardo dal libro e mi ritrovai davanti due enormi occhi azzurri inondati di lacrime.
Senza neanche pensarci mi alzo e la raggiungo tenendo l'indice destro in mezzo al libro per tenere il segno.
-Ti sei fatta male?- domando preoccupata ma lei, incapace di rispondere, tra tutti quei singhiozzi, mi indica il piedino.
La presi in braccio e gli sussurrai -Dov'è la tua mamma, piccola?-
Non feci in tempo neanche ad avere una risposta che mi ritrovai davanti un angelo!
Era biondo, con due occhi azzurri cupi a causa della preoccupazione come un mare in tempesta e una lieve ruga incupiva il suo viso attraversandogli la fronte.
Sfiorai un braccio alla bambina e poi mi diedi un pizzicotto per accertarmi di non essere morta.
-Chi ti ha mandato?- sussurrai incapace di aggiungere altro.
-Come, scusa?- disse guardandosi intorno e poi, indicandosi con il dito, aggiunse -dici a me?-
-Vedi altri angeli in giro?- dico con un'espressione alquanto scocciata.
Lo vidi piegarsi in due dalle risate 'ma dico io, sei tu lo stupido o sono io?' pensai tra me e me e sinceramente mi meraviglio di essere riuscita a trattenermi dal dirlo a voce alta.
-Adesso, mettiti nei miei panni, cosa penseresti se ti dovessi trovare davanti una creatura perfetta?-
Lui abbassò lo sguardo e arrossì violentemente, poi fece mezzo passo verso di me e sussurrò -Esattamente quello che sto provando io in questo momento!-
-Frena un attimo!- dissi con un tono tra l'autoritario e lo scettico -Mi stai prendendo in giro?-
Il biondo assume un'espressione interrogativa e credo che l'unica domanda che si stia porgendo è se si è imbattuto in una matta.
-Ma... se io non sono morta... e lei non è morta, cioè, si è fatta male, quello si, ma credo che non sia niente di tanto grave da ucciderla... allora, ecco, perchè ti sei tolto l'aureola e sei qui?-
Ormai nella mia testa regnava la confusione totale e di certo la sua espressione non mi aiutava a chiarirmi le idee!
-C-cosa? sei sicura di star b...-
-E dove sono le tue ali?- lo interruppi squadrandolo dall'alto verso il basso.
-Piacere, Niall. Io sono il babysitter- disse sottolineando la parola -di Lux-
-.Ah, ecco... Io... Ciao, il mio nome è Jennifer, ma tu puoi chiamarmi Jen!- aggiunsi con un sorriso imbarazzato.
Poi iniziò a fissarmi la mano destra con espressione sorpresa ma prima ancora che riuscissi a capire che cosa stava guardando lui aggiunse -Anche tu leggi 'Romeo e Giulietta'?-
-Si, è uno dei miei libri preferiti!- aggiunsi sorridendo sorpresa quanto lui.
-Bhè, si da il caso che sia anche uno dei MIEI libri preferiti... che pezzo stavi leggendo?-
Senza neanche aprire il libro recitai a memoria quel verso:
- Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelline...-
- Allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte.- mi interruppe il mio angelo, poi si mise una mano tra i capelli e ammise -E' la mia frase preferita...-
Non avevo intenzione di dirglielo ma capii subito che da quel momento sarebbe diventata anche la mia.
-Allora Niall, fai il babysitter- buttai là.
-Sì...-
-Come mai questo lavoro? Ti piacciono i bambini?-
-Sì, mi piacciono molto. Ma il vero motivo per cui lavoro è che, fra qualche anno, vorrei prendere una casa per andare a vivere da solo... e quindi comincio a mettere da parte i soldi per l'affitto-
-Ahh, anche io cerco un lavoro. Abito insieme a mio fratello e altri tre amici e gli unici che lavorano sono Liam, mio fratello, e Louis. Quindi io vorrei cercare lavoro per aiutarli con l'affitto... ma è difficile trovarne uno...- mi accorsi solo ora che stavamo passeggiando lentamente lungo i sentieri alberati del parco.
-Giàà... Raccontami un pò di te-
-Mààh, ho un fratello pignolo, una migliore amica che mi trascina fuori dal letto ogni giorno con i suoi urli strappatimpani e un migliore amico che mi ruba il cibo quando sa che ODIO quando mi rubano il cibo-
Rise... Che risata angelica.
-Anche io lo odio... Una volta ho addirittura azzannato un mio amico che mi aveva rubato l'ultima patatina!-
Continuammo a parlare tutto il pomeriggio fino a che i lamenti di Lux non attirarono la nostra attenzione.
-Si è fatto tardi, credo sia ora di riportare a casa questa monella- disse in modo affettuoso scoccandogli un bacio sulla guancia.
-Ah- non riuscii ad aggiungere altro ma la mia espressione lasciava intendere la mia delusione.
-Ti va se ci rivediamo? Magari potresti darmi il tuo numero...- ma davanti alla mia faccia stupita si affrettò ad aggiungere -Ma se non ti va non importa, tranquilla!-
-No no, mi va eccome!- dissi prendendo una penna dalla mia borsa e cercando un pezzo di carta... Non c'era. E adesso?
Non mi impedirà nessuno, tantomeno uno stupido pezzo carta, di fargli avere il mio numero! Sarei disposta a scriverlo ovunque, perfino sul suo... Vabbè, lasciamo perdere che sono sicura che avete capito!
Come se mi avesse letto nella mente, bhè, più o meno, mi porse il braccio.
Lo afferrai titubante e cominciai a scrivere il mio numero quando ad un tratto lo sentii gemere ed istintivamente alzai lo sguardo incontrando il suo.
-Ehi, un altro po' e il mio sangue diventerà nero per colpa dell'inchiostro- disse con un sorriso.
-Scusa- mi affrettai a dire, troppo imbarazzata per aggiungere altro...
Sorrisi e, con un cenno del capo, lo salutai allontanandomi velocemente.
Ero ormai lontana da lui quando sentii qualcuno che mi afferrava per il braccio.
-Allora ti chiamo- disse dandomi un bacio sulla guancia.
Stavolta fu lui ad allontanarsi, con Lux che mi faceva 'ciao' con la manina, lasciandomi interdetta.
Con un sorriso da ebete stampato in volto ritornai a casa canticchiando 'Call me maybe' 
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


'è l'acqua Lete, è l'acqua Lete! Ohi che gusto che me da! E se la beve, e se la beve! Pure il pollo può volaaar'
Questa è stata fa fantastica cofonna sonora durante fa stesura def capitofo.
E visto che Sefene ci ammazza se non ci presentiamo tra un quarto d'ora davanti all'Afunno (e dobbiamo ancora prepararci tutte e due) ce ne andiamo e vi fasciamo con questo nuovo capitofetto con fa speranza che quando torniamo troviamo mofte recenzionucce.
Un bacione,
-Due cretine che non hanno niente da fare a parte rompervi i coglioni xx. (fa firma è rimasta fa stessa)


p.s.
Liz: Jen ha litigato con la 'L'.


Capitolo 2




Elizabeth

-Ma ti vuoi togliere?-
-Non ci penso proprio!-
-Cazzo, devi alzarti da quel divano!-
-Spostami...- quel ragazzo mi faceva impazzire, non ci posso credere, cioè, io cerco di fare il mio lavoro e lui che fa? Mi ostacola in tutti i modi.
Ti odio, Zayn Jawadd Malik.
Colta dall'esasperazione decisi di lanciare a terra lo straccetto con il quale stavo pulendo il soggiorno e andai in cucina a recuperare la mia borsa. Non sarei rimasta in quella casa un secondo di più, al diavolo il lavoro, al diavolo i soldi, al diavolo tutto...
Mentre mi assicuravo di non aver lasciato niente sentii delle braccia che mi cingevano la vita e, appena mi girai per vedere chi fosse, me lo ritrovai davanti, il suo naso a mezzo centimetro dal mio, i suoi occhi che mi fissavano, la sua bocca dischiusa in cerca della mia...
Nell'istante esatto in cui chiuse gli occhi e annullò la distanza tra le nostre labbra un gemito gli uscì dalla gola e lui si allontanò da me.
-Che cazzo fai?- disse con una faccia sconvolta estraendo un tovagliolo da un cassetto alla sua destra e tamponandosi il labbro inferiore per evitare di sporcarsi con il sangue causato dal mio morso.
-Mi dispiace Malik, io gli stronzi non li bacio!- sgattaiolai via da quella cucina e, uscendo, sbattei la porta alle mie spalle.
'Incredibile, quel ragazzo ha il dono di farmi impazzire! Ma se pensa che lo lascerò fare per il semplice motivo che è bello come il sole si sbaglia di grosso... con me questi metodi non hanno mai funzionato e non ho intenzione di cedere per un cretinetto che si crede il centro esatto del mondo.'
Mentre facevo le mie considerazioni mi avviai a piedi verso casa fino ad arrivare al portone d'ingresso che, con mio enorme spavento, si aprì e da dietro l'anta di legno fece capolino il mio migliore amico.
Senza pensarci un attimo gli salto in braccio e, dopo avergli stampato un affettuoso bacio sulla guancia, con le braccia gli cingo il collo e comincio a singhiozzare.
Le mani di Liam continuavano a fare su e giù per la mia schiena, rassicurandomi, e la sua bocca era a un centimetro dal mio orecchio e mi sussurrava -Stai tranquilla, ora ci sono io con te, ti va di parlare di ciò che ti è successo?-
Come non ascoltare quella voce familiare e carica di preoccupazione per le mie condizioni?!
Mi lasciai trascinare dentro e mi sedetti esausta sul divano.
Poco dopo comparve Liam con due tazze fumanti e me ne porse una sedendosi accanto a me.
Silenzio.
Solo dopo qualche minuto capii che lui aspettava che fossi io a rompere quel silenzio raccontandogli ciò che era successo.
Feci un bel respiro ed iniziai con il racconto ma, mano a mano che procedevo con la storia, vedevo l'espressione sul volto di Payne diventare sempre più sorpresa e quindi, alla fine, per assecondarlo, gli dissi -Non è incredibile?-
-Scusami se sono così diretto ma a me l'unica cosa che sembra incredibile è la tua reazione! In fondo che c'è di male in un semplice bacio?-
-Un semplice bacio?! Ma chi cazzo sei? Che ne hai fatto di Liam Payne, il mio migliore amico che, un tempo, vedendomi in queste condizioni, non avrebbe esitato un attimo a presentarsi a casa sua e mollargli un bel pugno sul naso per ciò che mi ha fatto?-
Non ci vedevo dalla rabbia così mi alzai dal divano, facendo cadere la tazza di thè che avevo fra le gambe, e corsi in camera mia.
Mi sentivo uno schifo!
Avevo perso il lavoro, il mio migliore amico, il sorriso... Non mi rimaneva più niente e così mi addormentai tra i singhiozzi e fu proprio in quella occasione che lo sognai per la prima volta.
Mi trovavo in una galleria buia, da un'estremità era visibile una luce e dall'altra c'era lui, bello come sempre e con quel sorriso mozzafiato stampato in faccia.
Così, senza che succedesse niente di preciso, o almeno non che io abbia notato, lui comincia ad inseguirmi e in una circostanza come quella e dopo ciò che era appena successo cos'altro potevo fare se non scappare da Malik?
Mi svegliai urlando e sentii che ero circondata da delle braccia ed il mio sguardo incontrò il suo per la prima volta dopo la litigata in salotto.
I suoi occhi erano pieni di dispiacere, per quello che mi aveva detto e per come mi stava facendo sentire.
-Liz, io...- non gli feci terminare la frase, lo abbracciai talmente forte da togliergli il respiro -Shh, non c'è bisogno che tu dica niente, me la sono presa con te quando non avevi nessuna colpa e il risultato è stato che non ho ottenuto assolutamente niente e, come se non bastasse, ho rischiato di perdere il mio migliore amico!- Quel Malik mi causava solo problemi... -Ehi, piccola, stai tranquilla, è tutto ok. Vuoi che vada da lui e gli dica di lasciarti stare?- aggiunse con fare molto protettivo, ma decisi che era meglio non metterlo in mezzo.
Me la sarei cavata da sola.
-Payne, non mi serve di certo un difensore!- dissi sarcastica scompigliandogli i capelli -Posso benissimo cavarmela da sola!- e, per tranquillizzarlo, gli sorrisi e mi misi a cavalcioni su di lui iniziando a fargli il solletico.
Funzionò, lo feci ridere ma il prezzo che dovemmo pagare fu una bella caduta dal mio misero lettino ad una sola piazza...
Anche dopo essere caduti lui non lasciò andare la presa sui miei fianchi e rimanemmo in silenzio per qualche minuto fino a quando non fummo interrotti da un insistente bussare sul portone di sotto.
Fu Liam, da bravo gentiluomo, ad andare ad aprire e mentre lo sentivo precipitarsi di sotto entrai in bagno e mi diedi una sistemata ai capelli che ormai sembravano una balla di fieno.
Mi distesi sul letto, mi girai su un fianco, presi il mio iPod  e cominciarono i brani della mia playlist quando sentii qualcuno che, come qualche minuto prima, mi cingeva la vita.
Non aprii gli occhi, mi girai semplicemente verso di lui e lo abbracciai più forte che potevo, avevo bisogno di sentirlo vicino.
-Wow, che accoglienza!- una voce familiare interruppe uno degli abbracci più dolci che siano mai esistiti e, con mio enorme dispiacere, non era la voce che volevo sentire in quel momento... Ma che dico, non volevo sentirla mai!
-Cazzo, Malik, esci immediatamente dal mio letto!- gridai più forte che potevo sperando che qualcuno mi sentisse.



Jennifer

Entro in camera del riccio e mi sbatto la porta alle spalle.
-Ma si può sapere che cazzo urla? La mattina va a lavoro, la sera sclera e io continuo a domandarmi quando si potrà avere un momento di silenzio in questa casa!-
-Ma ciao, Harry! Come stai, tutto bene? Si grazie amica mia e tu? Mah, non mi lamento, grazie. Come è andata la ricerca del nuovo lavoro? A dire la verità ancora...- Mentre il mio migliore amico era impegnato ad intrattenere una conversazione da solo, dal momento che io non gli prestavo attenzione, lo interruppi buttandomi sul suo letto.
-Quando la smetterai di fare il cretino e ti deciderai a rendermi partecipe dei tuoi pensieri invece di parlare da solo?- Sbuffo scocciata ma anche divertita dal suo atteggiamento un po' infantile.
-Si da il caso che tu non sia venuta qui per parlare di me, giusto?-
-No, vorrei solo sapere che cosa sta succedendo a Liz! Se non se la smette di urlare dalla mattina alla sera si becca una bella denuncia per rumori e schiamazzi striduli.- aggiungo urlando a mia volta.
-Lo sai vero che non puoi denunciare una persona per 'rumori e schiamazzi STRIDULI'?-
-Perchè no, sentiamo?!- domandai acida.
-Per il semplice motivo che è un crimine che non esiste!-
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


o Capitolo 3


Jennifer


-Per il semplice motivo che è un crimine che non esiste!-
-Lo faccio esistere io!-
-Sì, ok- tagliò corto Harry .
-Ti devo dire una cosa. Non la sa neanche Liz, anche perchè è troppo impegnata a importunare- dissi enfatizzando l'ultima parola -il vicinato, quindi vedi di fare la persona seria-.
-Spara!-
-Buum- dissi piegata in due dalle risate.
-E poi ero io quello che doveva fare la 'persona seria'-
-Ok, cazzate a parte, ho conosciuto uno- dissi evitando giri di parole.
-E...-
-E abbiamo scopato in un parco! Cretino, non è successo niente, questo è il problema!-
-Perchè che cosa ti aspettavi che succedesse?-
-Non lo so!- dissi esasperata.
-Mi vuoi far capire qualcosa?!-
-L'ho conosciuto in un parco e, dopo aver parlato a lungo, mi ha chiesto il numero...- dissi sintetizzando l'accaduto.
Rimanemmo in silenzio per un po'.
-E se si è lavato?!- sbotto all'improvviso.
-Cosa pretendi?! Che puzza?!- disse scandalizzato il riccio.
-Ma come siamo simpatici oggi! Gli ho scritto il numero sul braccio-
-Aspetta un secondo, mi stai dicendo che la 'ragazza-che-non-si-innamora' è interessata a qualcuno?! Scusa, ma cosa aspettavi a dirmelo?!-
-Styles, guarda che è successo questo pomeriggio!-
-E allora non c'è motivo di preoccuparsi perchè non ti ha cercato, dagli tempo!-


Elizabeth

-Cazzo, Malik, esci immediatamente dal mio letto!- gridai più forte che potevo sperando che qualcuno mi sentisse.
-Guarda che non te lo mangio mica, èhh- disse con un tono a metà fra lo scocciato e l'offeso -ero solo venuto a scusarmi per prima!-
Ha anche la faccia tosta di presentarsi per chiedere scusa? Ma che gli passa per la testa? Io non voglio vederlo, voglio cancellare la sua figura dalla mia vita, il suo ricordo dalla mia esistenza.
Siccome non sembrava molto intenzionato a a lasciarmi andare fui io a sottrarmi da quell'abbraccio.
-Allora, che cosa ti serve?  Zayn Malik che chiede scusa mi suona molto strano e quindi ne deduco che ci sia qualcosa sotto.- Sembravo aver fatto centro. Lo spavaldo ragazzo che era stato fino a pochi secondi fa sparì e lasciò lo spazio all'imbarazzo.
-Ecco, vedi... Io...- provò a farfugliare una giustificazione ma ottenne degli scarsi risultati.
-Andiamo Zayn, senza tanti giri di parole!- lo incitai e vidi il suo sguardo rallegrarsi.
-Allora lo sai come mi chiamo...- disse sussurrando.
-Non ci provare- aggiunsi io fra i denti -non provare a cambiare discorso!-
Sorrise quando capì che stavo ancora aspettando una sua risposta.
-Senza tanti giri di parole...- aggiunsi facendogli capire che volevo sapere il motivo di quella sua visita.
-Ok, l'hai voluto tu.- Esclamò con un sorriso beffardo -Mi ha costretto mia madre! Dice che senza di te che la aiuti in casa è tutto più complicato soprattutto adesso che il lavoro occupa gran parte delle sue giornate.-
Evidentemente aveva capito che quella sua confessione non avrebbe di certo aiutato a farmi cambiare idea ma io, senza un vero motivo, scoppiai a ridere.
-Hai un sorriso bellissimo- aggiunse lui imbarazzato.
-Malik, mi conosci da quando sono nata. Vorresti dirmi che solo adesso ti sei accorto del mio sorriso?- dissi scettica.
-Il fatto è che io non ti sono mai andato molto a genio e non credo che tu abbia mai riso così davanti a me.-
Le sue parole mi lasciarono sbalordita. Non tanto per il loro significato quanto per la sincerità assoluta del suo sguardo e per un attimo potrei giurare di aver visto una nota di dolcezza nel suo sguardo.
Ovviamente mi sbagliavo perchè, subito dopo aver pronunciato quelle parole, tornò lo stesso stronzo di sempre.
-In ogni modo,- aggiunse spavaldo -credo proprio che non riderai per un bel po'!-
-E perchè no, Malik?! Sarai tu a proibirmelo, forse?! Fottiti.- gli sussurrai all'orecchio marcando la nota sarcastica nella mia voce.
-No, non esattamente io. La tua amica, nella stanza accanto, minaccia di denunciarti!-
 
 
Spazio Autrici!
Prima di tutto, cogliamo l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno seguito/preferito/recensito questa ff.
Un grazie particolare anche alla nostra Fede_98   per averci seguito e recensito dall'inizio e perchè grazie a lei abbiamo capito che a qualcuno interessano le cazzate che spariamo (Buum).
Quindi, GRAZIE (:
E poi un Grazie davvero speciale và ai nostri IDOLI, e cogliamo l'occasione per dire che li amiamo e che le loro canzoni sono la colonna sonora della nostra vita.
E poi... poi c'è Lui! SIMON COWELL! GRAZIE perchè tu sei il primo che è stato capace  di immaginarli insieme permettendogli di continuare a vivere il loro sogno.
Ok, basta serietà.
E' con grande piacere che vi annunciamo che domani ci sarà l'innaugurazione del nostro allevamento di piccioni, nutriti solo a base di frullati di carote e patate che gli verranno somministrati (?) con delle apposite cannucce perchè, chi è che non lo sa!, i piccioni sono allergici ai cucchiai. Dobbiamo ammetterlo, un gruppo di gatti del quartiere ci rende la vita molto difficile, per questo abbiamo recintato l'intera area piccionesca con degli specchi che terranno alla larga i pussy.
Siamo fiere di noi!
Per info: inviare GATTO o CANE al 4.81.82! E potrai vincere un IPad, un IPhone 4S o 500 euro di ricarica. Chiama subito inviando GATTO o CANE al 4.81.82  e potrai vincere fantastici premi. Invia subito GATTO o CANE al 4.81.82!
Alla prossima, bellezze!
 -Due cretine che non hanno niente da fare a parte rompervi i coglioni xx .
 Grazie    per a  

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4


Elizabeth


-E allora?-  esclama Jen.
-E allora l'ho cacciato! Cosa pretendevi che facessi?- ribatto, sbalordita.
Eravamo sedute sul divano ed io stavo raccontando a Jen della mia discussione con Malik.
-Secondo me sei stata troppo dura con lui! In fondo è stato carino a venire a scusarsi.-
-Si, sarebbe stato carino se non lo avesse fatto perchè lo ha costretto la madre!- aggiungo io alquanto seccata.
-Certo, se la metti così, questo cambia tutto.- ammette Jen pentendosi di averlo difeso.
-Non cambierà mai! Ed io che, per un attimo, ho pensato che avesse anche un cuore! Che cretina che sono.-
-Bhè, almeno lo riconosci!-
-Jen, non scherzare! Questa è una cosa davvero seria e non mi va che la mia migliore amica...-
Ma non riuscii a terminare la frase che fui interrotta dallo squillo del suo cellulare al quale non diedi molta importanza fino a che non vidi l'espressione che era apparsa sul volto di Jennifer.
"Dire  che era felice non avrebbe reso l'idea.
Lei non era felice, i suoi occhi brillavano e per poco non si trasformarono in cuoricini come nei Manga giapponesi.
Sulle sue labbra si dipinse un sorriso che era in grado di illuminare tutto ciò che la circondava e la sua espressione sognante mi fece capire ciò che mille parole non avrebbero detto.
Jen si era innamorata ed io, la sua migliore amica, non ero neanche stata in grado di accorgermene, presa com'ero da tutti i miei problemi.
Lei, quella che non si innamorava mai ed era anche comprensibile dopo tutto quello che aveva passato.
Era strano vederla di nuovo con quella espressione negli occhi e, anche se mi costa molto ammetterlo, ebbi paura e desiderai con tutta me stessa di essermi sbagliata.
Temevo che tutti i suoi guai si stessero per ripetere, che colui che era il responsabile di quella espressione fosse il 'nuovo Austin' e che lei possa ricadere nella depressione che l'aveva colpita dopo l'incidente."
Le mie riflessioni furono interrotte da una gomitata di Jen che, entusiasta più che mai, mi porse il suo telefono e mi incitò a leggere ciò che era scritto sul display.
Diedi un'occhiata rapida allo schermo e, non appena riuscii a scorgere un nome maschile, capii che i miei sospetti erano più che fondati.
 "Ehi, sono Niall, il ragazzo del parco.
Ti ricordi di me? Sai, mi chiedevo se ti andava di vederci domani sera.
Magari ti passo a prendere alle 8.
Fammi sapere xx
"
Accidenti, me lo sento! Sta per succedere di nuovo.
Non posso permetterlo.
-E tu non ci andrai, vero?- dico con tono speranzoso.
-Ma certo che ci andrò! Tu non hai idea, lui è diverso! Sembra un angelo.-
-Si, tutti, all'apparenza sembrano angeli e tu non hai un gran fiuto per riconoscere chi ti sta mentendo!-
-E da quanto sei in grado di decidere tu cosa è meglio per me?-
-Non volevo decidere al posto tuo, volevo solo dirti che secondo me non devi uscirci, soprattutto perchè non lo conosci nemmeno!-
-Mi dici come faccio a conoscerlo senza uscirci?!- la sua faccia era sempre più incredula-
Perchè non capiva che lo dicevo per il suo bene?
-Ma non ti sembra che stai correndo un po' troppo considerato che è un ragazzo incontrato per caso in un parco?- mi sforzai di mantenere la calma.
-E a te non sembra di aver esagerato?!- disse, rossa in viso, gridando.-
Ormai non avevo più motivo per trattenermi.
-Bene, fai come vuoi.  Sappi che quando scoprirai che avevo ragione io sarà troppo tardi! Non di certo per la nostra amicizia, ma per te stessa! E questo lo sai anche tu.- aggiunsi, urlando anche io.
-Sai Elizabeth, è ora che tu sappia che non sei il centro del mondo e credo che un po' di felicità, dopo tutto quello che ho passato, me la merito!- disse alzandosi dal divano e correndo in camera.


Spazio Autrici

Ciao bellezze!
Scusateci ma oggi non siamo in vena di cretinate e chiediamo umilmente perdono se il capitolo è corto e anche un po' noiosetto ma non abbiamo avuto molto tempo e vi avvisiamo in anticipo che questa settimana non saremo molto presenti!
Ci dispiace ma vi promettiamo che aggiorneremo il prima possibile.
Mi raccomando, anche se il prossimo capitolo sarà sempre di passaggio, tenete d'occhio 'la ragazza che non si innamora' perchè sta per rivelarci la sua tristissima storia.
-Due cretine che non hanno niente da fare a parte rompervi i coglioni xx.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5


Jennifer


18.00.
Meno centoventi minuti all'ora  X.
Panico pa-panico pa-panico pauuuura.
Io.
Lui.
Appuntamento.
Parco.
Oggi.
Ore 20.00.
Che cazzo mi metto?
-Liaaaaaaaaaam!-
Niente risposta.
Per rilassarmi decisi di andare a fare una doccia calda.
Entrai in bagno e lo scrosciare dell'acqua mi tranquillizzò all'istante.
Un momento: non ricordavo di averla aperta!
La tensione gioca brutti scherzi.
Sposto la tenda della doccia e me lo ritrovo davanti.
-Sti cazzi!  Adesso ho capito perchè non mi sentivi!-  dico divertita a mio fratello che sta tentando invano di coprirsi con la tendina della doccia.
-Ehi, ma che fai? Non guardarci!- dice Liam scandalizzato.
-Payne, ho visto te e il tuo amichetto laggiù un sacco di volte da piccola èh!- gli sorrido mali(k)ziosa.
-Bhè, adesso le cose sono un po' cambiate... E siamo cresciuti tutti e due, sai?- aggiunge indignato chiudendo la tenda per impedirmi di vedere ma poi la riapre quanto basta per far uscire la sua adorabile testolina e mi dice -E non dire parolacce, sorellina!-
-Quando la smetterai di fare il coglione e ti deciderai ad aiutare la tua 'sorellina' in difficoltà?-
-Perché che devi fare?-
‘Oddio, è vero! Lui non lo sapeva’.
-Maah, devo uscire con un’amica, niente di importante- risposi e mi voltai per nascondermi dal suo sguardo inquisitore.
Feci per uscire dal buco, che più civilmente noi chiamiamo bagno, quando mi ritrovai davanti Louis.
Ma certo, Louis!
Chi meglio di lui mi avrebbe aiutata senza tartassarmi di domande?!
Controllai l'orologio.
19.00
Meno sessanta minuti all'ora X.
-Vieni con me!- dissi con sguardo omicida prendendolo per un polso e trascinandolo in camera mia.
Dopo aver esaminato minuziosamente tutto il guardaroba e dopo aver concluso che non avevo niente da di adatto da mettere, decisi, sotto consiglio di Louis, di ‘’prendere in prestito’’ qualcosa da Elizabeth.
Alla fine optai per un vestitino panna  a fiori (ellini) rosa, un maglioncino grigio e un paio di ballerine dello stesso colore del vestito.
Decisi di lasciare i miei boccoli castano chiaro sulle spalle ed indossai la mia collana preferita, una catenina semplice che aveva come ciondolo il mio nome scritto in corsivo.
Mel’aveva regalata Liam per il mio sedicesimo compleanno e da quel momento non l’avevo più tolta.
Mi truccai leggermente e quando stavo per uscire dalla porta di casa un fischio proveniente dalle mie spalle mi costrinse a voltarmi.
-Louis- sussurrai a denti stretti
-In persona, bambola! Ma dimmi, chi è questo genio che è riuscito a trasformare il brutto anatroccolo in un cigno?- dice con tono sarcastico.
-Tomlinson, vaffanculo!-
Uscii di casa alla svelta e mi incamminai verso il luogo del nostro appuntamento, il parco dove ci eravamo conosciuti.


Elizabeth

Bene, lei aveva preso la sua decisione e, nonostante l'avessi vivamente sconsigliata, sarebbe andata all'appuntamento con il suo angelo.
E' vero, abbiamo litigato ma non per questo le permetterò di rovinarsi la vita ancora una volta: in fondo, è pur sempre la mia migliore amica!
Ormai è tutto pronto, ho preso la mia decisione: li seguirò!
Bhè, in condizioni normali non avrei mai fatto una cosa del genere ma questa era una di quelle che io chiamavo 'emergenze'.
Così mi vestii di tutto punto e uscii di casa con aria furtiva quando mi accorsi di una presenza alle mie spalle.
Mi girai di soprassalto per non dare la possibilità al mio inseguitore di nascondersi e indovinate che mi ritrovai davanti?
Harry.
Il riccio se ne stava impalato e mi fissava ma dopo alcuni secondi scoppiò a ridere ed io non ci misi tanto a capire il motivo di quella risata!
Eravamo vestiti più o meno allo stesso modo: occhialoni scuri, cappello con la visiera ed impermeabile lungo sui toni del beige come due spie.
Proprio antisgamo.
Appena ci fummo ripresi ci guardammo negli occhi e, insieme, aggiungemmo -Cosa credi di fare?-
Di nuovo risate ma, senza bisogno di spiegazioni sapevamo tutti e due che la ragione che ci aveva spinto a tutto questo era solo una e perciò sussurrammo, di nuovo all'unisono, -Jen-.
In fondo è normale, siamo i suoi migliori amici e dobbiamo preoccuparci per lei.
Dopo un'ora d'attesa su una panchina davanti a casa nostra, durante la quale avevamo già stabilito tutte le fasi del nostro piano e attendevamo impazientemente Jennifer che sarebbe uscita per incontrarsi con il suo biondino, finalmente la ragazza uscì da casa nostra e si incamminò a piedi.
Mantenemmo una certa distanza per non essere scoperti e cominciammo il nostro pedinamento.
Dopo circa dieci minuti di cammino ci ritrovammo all'ingresso di un parco enorme e; per la prima volta dall'inizio della nostra missione mi domandai se stavamo davvero facendo la cosa giusta.
Misi a tacere la fastidiosa vocina della mia coscienza e proseguii senza indugi al fianco di Harry.


SPAZIO AUTRICI!
Salve a todos!
Siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio di Barbie e i One Direction, si, perchè la nostra Barbie ha scaricato Ken per questi cinque ultra figoni che ieri hanno cantato alle Olimpiadi!
Noi due abbiamo visto la cerimonia insieme e la nostra Elizabeth si è messa a piangere colta da un attacco di panico durante l'assolo di Zayn mentre la nostra Jennifer è morta subito dopo aver visto Niall indicarla.
Che riposi in pace, povera piccola.
Elizabeth: Sapete, lei è convinta che Niall la stava indicando.
Jennifer: Certo che indicava me, SONO SUA MOGLIE!
Elizabeth: Ma tu non eri morta?!
Jennifer: Non sapevi che c'è la wifi (Se scrive così?!) anche in Paradiso?!
Elizabeth: Fà freddo lassù?! Bèèh, ti trovi molto in alto.
Jennifer: Bèèh, ultimamente mi trovo sulla Terra. Mi hanno dato un pass per il 'Backstage di Niall'.
Elizabeth: Per il Backstage??
Jennifer: Bèh, più che per Backstage sarebbe una specie di BackDRESS.
Elizabeth: Riesci a vedere oltre i vestiti?!
Jennifer: Certo, io sono per 'Verso l'infinito e OLTRE' (Payne sarebbe orgoglioso).
Elizabeth: Prova a guardare Zayn e io ti uccido.
Jennifer: Guarda che sono già morta. Comunque grazie dell'idea, farò estendere il Backstage anche per Harry, Louis, Liam e Zayn. Fortuna che so morta, sennò...
Elizabeth: Almeno fai in modo di farmi avere una foto!
Jennifer: Ora vado, Niall è sotto la doccia.
*Jennifer se ne và*
Elizabeth: LA FOTOO!

A proposito di foto, questa è la foto del vesito di Jennifer per l'appuntamento with Niall (noi siamo inglesizzate, parliamo l'inglesiano o l'italiese, mica cazzi!).  

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Se non vi (O ve) piace... Non ce lo dite.

Bene, dopo la razione quotidiana di cazzate, ringraziamo tutti coloro che continuano a seguirci nonostante la nostra storia è paragonabile ai bisogni fisiologici di Kevin.
Un bacio, anzi due... Non c'è due senza tre,
-Una cretina e mezza (dopo il decesso della nostra Jennifer) che non ha niente da fare a parte rompervi i *censurato* xx.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6


Elizabeth


I due piccioncini si incontrarono al parco, lui l'aveva aspettata sotto l'albero dove si erano conosciuti, almeno credo da quello che mi ha detto Jen.
Credeva di essere romantico?
Aspetta un attimo, sbaglio o Jen indossava un mio vestito?
Questa me l'avrebbe pagata.
Quando le si avvicinò per baciarla sulla guancia dovetti usare tutta la mia forza di volontà per evitare di saltar fuori da dietro la siepe dove ci eravamo nascosti e staccargli quella testa da ebete che si ritrovava.
Certo, nel trattenermi conficcai le unghie nel braccio di Harry che, per il dolore, emise un gemito.
-Ma sei cretino? Se fai così ci beccano!- dissi, o meglio urlai, intimandogli di fare silenzio.
-Ti sei resa conto che stai gridando? Se non mi avevano sentito grazie a te ora sanno che siamo qua dietro!-
Come a rafforzare il valore delle sue parole sentimmo dei passi avvicinarsi a noi e decidemmo di abbandonare la base.
Brutta idea.
Mentre ero intenta a fissare la coppietta felice con il binocolo andai a sbattere contro un tipo a dir poco curioso, con un cappello di paglia e degli occhialoni da donna che gli coprivano metà viso.
Nell'impatto, però, gli cadde il cappello e riconobbi quel ciuffo di capelli quasi biondi che ormai mi era tanto familiare.
Liam.
-Che ci fai tu vestito così?- riesco a dire tra una risata e l'altra.
-Senti chi parla! Sembri l'agente 007... Per non parlare del binocolo! Che c'è stai seguendo qualcuno? -
Arrossii violentemente ma riuscii a ribattere
-Probabilmente la stessa persona che stai seguendo tu, non credi?-
A quel punto intervenne Harry.
-Ma bravi! Mentre voi due eravate intenti a battibeccare tra di voi i piccioncini sono spariti!-
-Merda, li abbiamo persi!- esclamammo all'unisono io e Payne.
Ci guardammo intorno per un po' fino a che fui proprio io a vederli entrare da Nando's.
Per nostra fortuna di fronte alla vetrata del locale c'era un parco giochi per bambini e quindi ci nascondemmo dietro ad un cespuglio decisamente troppo piccolo per coprire tutti e tre.
Infatti, mentre cercavamo di non farci vedere da Jen e 'dall'angioletto', che si erano seduti proprio vicino alla vetrata, Harry cadde a terra e fece muovere vistosamente il cespuglio tanto che neanche il vento era una scusa credibile.
Per un attimo ebbi l'impressione che Jen si fosse accorta di noi ma lei, dopo aver guardato a lungo nella nostra direzione tornò a guardare il ragazzo che le sedeva di fronte.
La serata si rivelò una noia mortale ed io fui costretta a fare il resoconto di tutto ciò che vedevo con il binocolo.
-Liz, che cosa fanno?- dice Harry preoccupato.
-Ridono- sussurro a denti stretti.
-Chissà che cazzo avranno da ridere!-
-E adesso?- aggiunge Liam.
-Bèèh, adesso lui sta parlando mentre addenta un coscio di pollo.-
-Ma non sa che è maleducazione parlare con la bocca piena?- ribatte Liam indignato.
Tutto sembrava essere tranquillo fino a che non comparve lui.
Aveva deciso di rendergli la vita impossibile ancora una volta?
Non lo avrei permesso.
Vidi l'espressione sul volto di Jen cambiare e capii che l'aveva visto anche lei.
Rimasero per un po' in silenzio ed io colsi l'occasione per raccontare ciò che avevo visto ai ragazzi ma poi mi bloccai, capendo che lei gli avrebbe raccontato tutta la storia.
Continuando a fissare il piatto iniziò a parlare.
Dopo alcuni minuti vidi il ragazzo alzarsi, abbracciarla e portarla fuori, a pochi passi dal nostro nascondiglio.
Stavolta parlò lui e, grazie alla vicinanza, riuscii a sentire tutto.
Sembrava veramente un bravo ragazzo ma, quando lo vidi avvicinarsi a lei, non riuscii a trattenermi ed urlai.
-Jennifer Lily Payne!-

 
Jennifer

Arrivai al parco e lo vidi seduto sotto all'albero dove l'avevo visto per la prima volta.
Era bellissimo, la cosa più simile a un Dio greco che abbia mai visto!
Indossava una polo rossa, che faceva risaltare ancora di più la sua carnagione chiara, e un paio di pantaloni beige.
Rimasi incantata a fissarlo finchè non fu lui a raggiungermi e, avvicinandosi a me, mi scoccò un bacio sulla guancia.
Io arrossii violentemente, lui se ne accorse ma cercò di non mettermi ulteriormente in imbarazzo e rimase in silenzio fino a che non fu sicuro che mi ero ripresa del tutto.
-Allora, come va?- disse improvvisamente ed io gli fui immensamente grata per aver rotto quel silenzio.
-Maah, bene grazie... Tu invece?- risposi, alquanto sorpresa per la sua domanda.
Si preoccupava per me!
Jen, smettila di farti tutte queste paranoie, è solo una domanda.
Si ma vuole sapere come sto!
Ok, basta.
Imposi alla vocina dentro di me di tacere appena in tempo per prestare attenzione alla sua risposta.
-Anche io, ma devo ammettere che mi sei mancata.-
Però, è veramente dolce!
Avrei tanto voluto dirgli che era mancato anche a me ma mi limitai ad arrossire, ancora una volta, ed abbassai lo sguardo.
-Allora, che si fà?-
-Bèèh, io avrei una certa fame-
-Anche io... Ma non farci caso: io ho sempre fame!- aggiunsi sincera ma anche un po' imbarazzata.
Lui scoppiò a ridere ed io lo seguii... Aveva la ristata contagiosa quel ragazzo!
Poi, il suo sorriso è meraviglioso, talmente luminoso da far invidia al sole.
-Sai, anche io ho sempre fame. Per me il cibo è fondamentale!- aggiunse con espressione colpevole.
-Allora ho trovato la mia anima gemella- dico sorridente.
Ci metto venti secondi per rendermi conto di quello che ho detto per poi arrossire furiosamente insieme a lui.
-Vogliamo andare?- mi chiede.
-Certo!-
Ci incamminammo verso...  Bèèh veramente non sapevo dove eravamo diretti e perciò mi feci guidare da lui.
Dopo circa dieci minuti di cammino, durante il quale non abbiamo mai smesso di ridere senza motivo, raggiungemmo un piccolo locale di nome 'Nando's' almeno da quanto c'era scritto sull'insegna luminosa che sovrastava la porta d'ingresso.
feci per aprire la porta ma la sua mano fu più rapida della mia e, con un gesto molto cavalleresco, la aprì per lasciarmi passare.
Il locale era molto carino, lo stile era rustico ed il vociare non era troppo forte: un posto tranquillo dove poter parlare.
Vidi Niall parlare con un cameriere che ci scortò al nostro tavolo, vicino ad un'ampia vetrata.
Mi incantai a guardare il panorama quando mi accorsi che un cespuglio, davanti ai miei occhi, si muoveva.
Non gli diedi molta importanza ma soprattutto non lo dissi a Niall che mi avrebbe certamente preso per pazza.
La serata trascorse velocemente e si alternarono momenti comici ad altri moolto romantici fino a che non lo vidi.
Lui.
L'unica persona che non avrei mai voluto incontrare.
Colui che mi aveva causato tante sofferenze.
Che mi aveva portato a non innamorarmi più.
Austin.
Lo fissai incredula finchè Niall, con un tono di voce abbastanza irritato, mi chiese:
-Non so, se vuoi vi faccio una bella foto insieme così la appendi in camera!-
Distolsi lo sguardo dal bastardo mentre una lacrima scendeva silenziosa lungo la mia guancia.
-Ehi, ti prego, non piangere! Non era mia intenzione ferirti. Scusami!- disse asciugandomi il viso.
-Non preoccuparti, ci ha già pensato qualcun'altro- aggiunsi fredda.
-Ti va di parlarne?- chiese con espressione preoccupata.
-No- risposi secca.
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto fino a che non riuscii più a tenerlo all'oscuro di ciò che mi era accaduto e quindi cominciai a raccontargli una storia.
La mia storia.
La sua storia.
La nostra storia.
-Sai, quando non avevo ancora quindici anni, d'estate, ho conosciuto un ragazzo.
Si chiamava Austin ed aveva diciotto anni.
Era bello, gentile, dolce e premuroso ed io me ne innamorai follemente.
Poi, però...-
-Jen, se non ti va di parlarne ti capisco! Non devi sentirti obbligata a raccontarmi ciò che è successo-
Lo ignorai.
- Poi, però, dopo tre mesi rimasi incinta ma decisi di aspettare un po' prima di dirglielo.
Non so perchè l'ho fatto.
Probabilmente ero solo molto spaventata ma ero sicura che avrebbe accettato la notizia!
Lui mi amava.
Giorno dopo giorno, però, diventava sempre più difficile riuscire a nascondere la pancia che cresceva a vista d'occhio e così, quando neanche le maglie larghe erano più di aiuto, decisi di parlarne con lui.
Ero già al quarto mese-
Mano a mano che procedevo nel racconto vedevo la sua espressione diventare sempre più incredula ma decisi di continuare.
- Così presi coraggio e una sera, mentre mi riaccompagnava a casa in auto, cominciai il discorso che preparavo da quando avevo scoperto di essere incinta.
Mano a mano che le mie parole facevano breccia nella sua testa vedevo l'espressione sul suo viso cambiare e farsi sempre più infuriata.
Perse il controllo dell'auto e finimmo fuori strada.
Davanti ai miei occhi solo un dirupo.
Poi il buio-
Presi aria e continuai.
- Mi risvegliai dopo sei giorni in una stanza d'ospedale e la prima cosa che feci, appena aperti gli occhi, fu quella di portare le mani sulla mia pancia piatta come a voler proteggere qualcosa che non c'era più.
Avevo perso il mio bambino-
Ormai le lacrime avevano preso il sopravvento.
Lui se ne accorse, si alzò e mi abbracciò.
- Appena me ne resi veramente conto cominciai a piangere e a gridare il suo nome.
Ma Austin non si fece mai più vedere.
Era uscito dall'ospedale il giorno dopo l'incidente e mi aveva abbandonata lì.
In fondo avrei dovuto immaginarlo che non gliene importava assolutamente niente di me ma non l'avevo mai capito, almeno non fino a quel giorno.
Caddi in depressione e attraversai il periodo più brutto della mia vita perchè mi sentivo vuota: il mio bambino non c'era più.
Mi sentivo sola: il mio ragazzo era sparito nel nulla.
Non fu facile uscirne e devo ammettere che senza i miei amici e mio fratello non ce l'avrei fatta ad affrontare tutto quello che mi era successo e fu proprio dopo essermi ripresa che giurai a me stessa che non mi sarei mai più innamorata per paura di soffrire di nuovo...-
Lui, senza aprir bocca, mi prese per mano e, dopo aver pagato il conto, mi portò fuori.
-Mi dispiace di aver rovinato tutto- dissi io, per rompere quel silenzio.
-Tu non hai rovinato assolutamente niente e poi è stato lui che ti ha rovinato la vita.- aggiunse in preda alla rabbia ma poi cercò di tranquillizzarsi e continuò.
-Io non ti farei mai una cosa così. Non voglio che questa storia si metta tra di noi! Lui era un bastardo, lo so, ma non siamo tutti uguali. Io non sono uguale a lui. Non ti farei mai una cosa simile! E sai perchè? Perchè ci tengo a te, e anche molto!-
Mi guardò negli occhi e si avvicinò sempre di più a me.
Stavamo per baciarci quando un grido ci distrasse.
-Jennifer Lily Payne!-
 


SPAZIO AUTRICI

Prima di tutto vogliamo avvisare che, in questo spazio autrici, non ci sarà comicità.
Jennifer è tornata dal Paradiso ed è troppo scossa dopo aver raccontato la sua storia a tutti.
Ci scusiamo se in questa settimana non caricheremo altri capitoli ma, come abbiamo già detto, partiremo per le vacanze ed è per questo che abbiamo deciso di postare il capitolo più lungo rispetto agli altri.
Ci scusiamo per eventuali errori ma non abbiamo avuto tempo per rileggerlo.
Ringraziamo tutti coloro che continuano a seguirci e a sostenerci.
BUON FERRAGOSTO A TUTTI!
-Due cretine che non hanno niente da fare a parte rompervi i coglioni xx.


  

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7


Jennifer


Piano numero uno per uccidere Elizabeth: trasformare le mie occhiate in raggi x e guardarla.
No... Troppo complicato.
Piano uno scartato.
Piano numero due per uccidere Elizabeth: contattare un marziano che la porti via immediatamente da qui.
No... Non ho il numero di un alieno!
Scartato anche questo.
Piano numero tre per uccidere Elizabeth: strozzarla fin quando non diventa rossa come un peperone (?).
Questo mi piace.
Si, ma dopo mi arresterebbero e io non voglio indossare quegli schifosi abiti bianchi e neri come nei cartoni... A me, al contrario di Louis, le strisce non donano!
Ok, dopo ciò, posso concludere che il lavoro di 'killer'non è adatto a me.
-No, dico, adesso ti sei messa anche a pedinarmi?!- 
Ecco, dopo tutti i miei diabolici piani mi limito a questo.
Che amarezza.
Poi noto due che le si avvicinano.
Mi sembra di conoscerli.
Ma quelli non sono...
-Ma bravi! Che begli amici che ho! E tu, Liam- dico rivolta a mio fratello -Non me lo sarei mai aspettato da te-
-Jen, lascia che ti spieghi...- si giustifica mio fratello.
-Che mi spieghi cosa? Che voi tre siete qui perchè non vi fidate di me?-
-Jen, noi siamo qui perchè ci preoccupiamo per te- azzardò Elizabeth.
-Ceerto, come ho fatto a non pensarci!  Voi pensate che io sia ancora una bambina bisognosa di aiuto. Ma vi dico una cosa: la vita và avanti! Tutto ciò che è successo con Austin è passato, non posso finire come una suora di clausura e passare il resto della mia vita in convento solo per ciò che mi è accaduto. Ho sedici anni e una vita intera davanti a me. Lui- dissi rivolta a Niall - me l'ha fatto capire-
-Quindi... Lui sa- dice Harry.
-Sì, lui sa- risposi -Ed è l'unico, tra tutti voi, che si fida di me-
-Ma noi ci fidiamo di te- disse Liz.
-Elizabeth, dopo ciò che mi hai detto ieri credo che questa te la potevi risparmiare- dico come se gli stessi sputando in faccia.
-Beh, Jennifer, scusaci se qua c'è qualcuno che ti vuole bene- ribatte Liz.
-Allora se mi volete così 'bene' perchè siete qua?- domando.
-Lo sai il perchè.- risponde Liam.
-Credi che a noi abbia fatto piacere vederti in quello stato un anno fa?- aggiunge Harry.
-Come pensi che ci siamo sentiti quando abbiamo visto le tue lacrime, poco fa nel ristorante? Beh, se non hai ancora capito perchè l'abbiamo fatto non ti rendi conto di quanto teniamo a te- Pronunciando queste parole, gli occhi di Liz si riempirono di lacrime.
-Cosa credi? L'unica cosa che voglio è la felicità di mia sorella, chiedo troppo?- conclude Liam.
-Liam, basta con queste cazzate! Se vi era veramente a cuore la mia felicità avreste capito che ho bisogno di qualcuno che mi stia accanto- capii che tutti e tre avrebbero voluto ribattere ma mi affrettai a finire -e quel qualcuno non potete essere sempre voi.- dissi prendendo la mano di Niall -Vieni, andiamo.- aggiunsi.


Elizabeth

Ohoh. (Mi è shemblato di vedele un gatto!)
Già, l'ho fatto, non sono riuscita a trattenermi e Jen ci ha scoperti.
Credo proprio che siamo tutti e tre nei guai.
Jennifer guardò nella nostra direzione e, a quel punto, uscii allo scoperto.
Quella che seguì fu una delle peggiori litigate della mia vita ma sapevo che era per una buona causa.
Vidi Jen che, dopo averci urlato contro, se ne andò mano nella mano con il biondo.
Abbassai la testa e il mio sguardo si posò sull'orologio al polso di Liam.
Cavolo, ero in ritardo!
Stasera sarei dovuta andare a dormire dai Malik per fare da babysitter alle bimbe visto che la signora Trisha non c'era e Zayn era malato.
Mi incamminai verso la casa e, con mia gran sorpresa, appena arrivata, fu Zayn ad aprirmi e nella casa regnava il silenzio più totale.
-Alla buon ora... Che c'è, il tuo fidanzatino non voleva lasciarti andare?- mi disse beffardo il moro.
-Malik, non rompere- mi limitai a rispondergli per poi chiudermi in cucina.
Mi feci un thè e ripensai a ciò che era appena successo.
Avevo litigato con la mia migliore amica!
E' assurdo...
Io non dico che lei non abbia ragione ma proprio non capisce che mi stavo solo preoccupando per lei?
I miei pensieri furono interrotti da lui, il mio incubo ricorrente.
Era entrato in cucina per prendere un bicchiere d'acqua ma, anche da malato, non perdeva occasione per farmi girare le scatole (Capitemi, provo a fare la delicata.. Anche se non è il mio forte!) e così mi prese in giro ancora una volta.
-Dove hai preso quell'impermeabile da spia? Al mercatino delle pulci?- mi sbeffeggiò.
Ripensai a quello che era successo ancora una volta e rimasi sorpresa nel vedere che delle lacrime rigavano silenziose le mie guance.
Cercai di ricompormi all'istante per non dare a Malik un altro motivo per prendermi in giro ma lui se ne accorse lo stesso.
-Ehi, che succede?-
No, non stava succedendo veramente.
Zayn Malik stava cercando di consolarmi.
-Cerchi un pretesto per sfottermi ancora una volta, Malik?- aggiunsi in preda ai singhiozzi.
Lui, senza dire niente, si avvicinò a me, mi abbracciò ed io continuai a singhiozzare indisturbata sul suo petto per alcuni minuti.
Poi mi allontanai da lui.
-Ti va di dirmi che ti succede?- aggiunse con un'espressione confusa.
-Per darti una notizia con la quale mi ricatterai per il resto dei tuoi giorni? No, grazie.- dico sarcastica.
-Cosa credi, che sia un mostro senza sentimenti?- era arrabbiato, glielo leggevo negli occhi.
-Hai ragione, scusami.- stavolta avevo esagerato.
In fondo cercava solo di essere gentile!
-Sai, io... Ho litigato con Jen.- e iniziai con il mio racconto tralasciando qualche particolare sulla disavventura della mia migliore amica.
-Beh, credo che anche io mi sarei comportato così se fossi stato al tuo posto- mi rassicurò -E in ogni modo, un'amicizia come la vostra non finirà di certo per un motivo così banale.- e mi abbracciò di nuovo.
-Sai Zayn, mi dispiace per quello che ti ho detto poco fa... Beh, effettivamente mi dispiace per tutto quello che ti ho detto da quando ti conosco! Lo so che non siamo mai andati d'accordo e che il nostro rapporto non era tra i migliori ma, ecco, vedi...- non mi fece finire la frase.
Poggiò delicatamente le sue labbra sulle mie per pochissimi secondi, poi si allontanò.
Io gli sorrisi, contro ogni logica, e mi avvicinai nuovamente a lui.
-Non si possono lasciare le cose a metà, no?- e riprendemmo a baciarci.
 

Spazio Autrici!

Signore e signori, è con grande piacere che vi presentiamo l'ultima scoperta in ambito scientifico.
Un equipe di scienziati è riuscita a raccogliere le stronzate e a rinchiuderle in delle capsule.
Ed è così che sono nate...
*rullo di tamburi* 
le CAZZATE IN PILLOLE.
Forse non è saggio, da parte nostra, dirvi che quelle scienziate siamo noi.
Siamo anche state capaci di far saltare il nostro laboratorio in dieci minuti.
E, ci duole ammetterlo, l'esplosione ha seriamente danneggiato quel poco cervello che c'era rimasto.
Comunque, sorvolando ciò, vogliamo darvi una buona notizia.
La moglie di Kevin ha sfornato tre bellissime uova.
Ebbene sì, il piccione che ha infranto il cuore del nostro amato Louis ha messo su famiglia.
Quando sgusceranno dall'uovo vi posteremo una foto.
Secondo noi, sono due femmine e un maschio.
Un sacco di coccoline ine ine a tutti coloro che leggono e recensiscono la nostra storia.
Un bacio,
-Due celebrolese xx.


p.s per ordinare le CAZZATE IN PILLOLE chiamare il 12.40 (tataratara suona fischia e canta, se quello che cerchi è un numero, noi te lo troviamo subito dodiciiii quaranta!)

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8


Elizabeth


Sentire le sue labbra calde e soffici sulle mie era una sensazione a dir poco straordinaria e avrei desiderato che quel bacio durasse per sempre.
Quando mi staccai per riprendere aria la sua bocca si spostò sul mio collo lasciandoci piccole scie di baci ed io rabbrividii.
Si allontanò da me quel poco che bastava a permettermi di incrociare il suo sguardo carico di desiderio , e, non so perché, in quel momento lo desideravo anche io.
Abbassai lo sguardo e gli sorrisi e lui riprese a baciarmi con più foga di prima fino a che non mi prese per mano e mi condusse su per le scale fino alla sua stanza.
Mi avvicinai al letto e, dopo qualche secondo di esitazione, mi ci buttai sopra trascinando con me anche Zayn che si appoggiò a me con estrema delicatezza, facendo attenzione a non schiacciarmi.
Il contatto con la sua pelle rovente a causa della febbre mi provocava brividi lungo tutto il corpo e lui sembrò accorgersene perché mi domandò più volte se avessi freddo.
Ad un certo punto, tra un bacio e l’altro gli chiesi:
-Zayn, ma tua madre?- Lui sorrise.
-Torna tra due giorni.- e riprese a baciarmi ma io mi divincolai di nuovo.
-E le tue sorelle? Potrebbero sentirci!- chiesi preoccupata.
-Oh, al diavolo.- e soffocò le mie proteste con il bacio più dolce che sia mai esistito.
Continuammo a baciarci per qualche altro minuto fino a che i suoi occhi nocciola non cercarono i miei come per avere il mio consenso.
Annuii impercettibilmente e sorrisi quando lo vidi allungare la mano verso il primo cassetto del suo comodino.

* Meglio censurare il resto perché questa storia è a Raiting  arancione *

Fu la notte più bella di tutta la mia vita, almeno fino a quel momento.
Ci addormentammo stremati, la mia testa sul suo petto e le sue braccia a cingermi la vita.
I raggi di sole che penetravano dalla finestra mi svegliarono all’alba.
Mi voltai per vedere il figone che stava disteso accanto a me e, con mia grande sorpresa, lo trovai che mi fissava.
-Da quanto sei sveglio?- domando confusa.
-In realtà stanotte ho fatto finta di addormentarmi ma poi sono rimato a fissarti per tutto il tempo- aggiunse con aria colpevole –Mi piace guardarti mentre dormi!-
Non fui capace di rispondere e mi limitai ad arrossire furiosamente.
Rimanemmo in silenzio per un po’ fino a quando non decisi che era il momento di romper quel piacevole silenzio.
-Zayn… Io…- iniziai con aria imbarazzata.
-Dimmi.- Aggiunge incoraggiandomi a continuare.
-Beh ecco… Io…- mi feci coraggio –Io ho fame.-
Scoppiò in una risata e poi mi prese per mano e fece per trascinarmi fuori dal letto ma io ero già abbastanza in imbarazzo e non credo che farmi vedere nuda da lui aiuti.
Sembrava che mi leggesse nel pensiero, infatti si guardò un po’ intorno e poi afferrò una delle sue enormi maglie e, avvicinandosi a me, me la porse e mi scoccò un bacio sulla guancia.
Poi si dileguò lungo e scale.
Quando scesi anche io di sotto un odore di caffè invadeva la cucina illuminata dall’alba.
Mangiammo i pancakes, bevemmo il cappuccino e parlammo fino a che non fummo interrotti da un rumore che proveniva dal piano superiore e vidi Zayn scattare in piedi per andare a controllare.
Siccome, dopo qualche minuto, non lo vidi tornare decisi di salire e davanti ai miei occhi vidi la cosa più dolce del mondo.
Il mio moro stava rimboccando le coperte alle sue sorelle e un sorriso ebete gli si era disegnato sulla faccia.
Decisi di non rovinare quel momento e, in punta di piedi, me ne tornai in cucina.
Lui mi raggiunse  poco dopo e non mi parlò dell’accaduto.
Decidemmo di andare in giardino ed aspettare lì il risveglio delle sue sorelle.
Ci sedemmo sul prato e cominciammo a parlare del più e del meno fino a che non si fece tardi.
Decisi di tornare a casa altrimenti gli altri si sarebbero preoccupati.
Tutti eccetto Jen.
Lei sarebbe stata moolto contenta se io fossi sparita.
Zayn si offrì di accompagnarmi a casa e per tutto il tragitto ci tenemmo per mano.
Mi lasciò davanti al portone di casa ma prima di andarsene mi sussurrò:
-Vedi di non farti trattenere, stasera sei mia.-
E si allontanò con un sorriso mali(k)zioso stampato in viso.
 

Jennifer

‘Non ci posso credere! ‘ pensai arrabbiata.
Nemmeno io’ mi rispose la vocina nella mia testa.
‘Cioè, addirittura un pedinamento?’
Eh no?!
‘Ma per chi mi hanno presa?’
Eh, me lo domando pure io.’
‘Cosa pensano, che sia ancora una bambina? Ho sedici anni, mica due!’
Sedici anni di corpo, ma due di cervello!
-Stai zitta- pensai , o meglio, dissi a voce alta.
-Come scusa?- disse il biondo.
-Nooo, niente. Riflettevo-
Con me!
-Sì, con te, vocina di merda-
-Sei sicura di star bene?- aggiunge Niall preoccupato.
-Sì, non preoccuparti. Sono solo moolto arrabbiata. Non voglio tornare a casa stasera. Sapere che dovrò rivederli mi mette ansia-
-E allora non ci tornare-
-Sì, dormo sotto un ponte!- dissi sarcastica.
-Ma pensi che io ti lascerei dormire sotto un ponte? Vieni a casa mia-
Secsi Horan modalità On’  disse la vocina ‘Cazzo, digli di no a Horan!’
Soffocai una risata.
-Ma sei sicuro che per i tuoi non sia un problema?-
-Tranquilla, puoi venire-
-O-ok, grazie- dissi sorridendo.
Della serie: sorridi e annuisci. Carina e coccolosa, Jennifer, carina e coccolosa’
-Taci- sussurrai alla vocina.
Mi riprese per mano e ci incamminammo verso casa sua.
Ci fermammo davanti a una casa simile a quella di Andy su ‘Toy Story’… A Liam sarebbe piaciuta.
Sì, ma tu con Liam ci hai litigato!’ mi ricordò la vocina.
‘Uh, è vero. Chi se ne frega di quello che gli piace, allora!’
Niall tirò fuori le chiavi dalla tasca dei pantaloni e aprì la porta.
-Questa è casa mia-
L’ingresso era luminoso e ampio stile rustico.
‘Come Nando’s’ pensai.
Forse ha fatto casa a tema’
-Hai fame?- mi chiese improvvisamente.
-Ma Niall, è mezzanotte!-
-Allora?!- rispose come se fosse una cosa scontata –Hai fame o no?-
-Bèh, sinceramente sì-
-Ottimo. Siediti pure sul divano, torno subito!- disse indicandomi il soggiorno.
Tornò cinque minuti dopo con una ciotola di pop corn in mano e si buttò accanto a me facendo cadere buona parte del nostro spuntino.
-E adesso?- domandai.
-Li mangiamo- rispose raccogliendone uno dal cuscino del divano –Apri la bocca-
-Mi fido?-
-Non ti strozzo mica!-
Aprii la bocca e lui ci infilò dentro…. Un pop corn!
*Modalità perversione dei lettori TomlinsOn*
Continuammo a lanciarci pop corn fino a quando non sentimmo la porta di casa aprirsi.
Entrò una signora sulla cinquantina che ci sorrise appena ci vide.
-Ciao- disse –Tu sei…?-
Feci per rispondere ma Niall fu più veloce di me.
-Mamma, lei è Jennifer, la mia ragazza-


Spazio Autrici

Salve fratelli, brutti e belli… Ma anche alle sorelle, sennò si sentono discriminate.
E le donne non devono essere discriminate, loro sono superiori.
Taratarataraaaa.
POTERE ALLE DONNE!
Passando ai discorsi seri, Jennifer è un pomeriggio intero che cerca di dire ‘girls girls girls’ velocemente come Conor Maynard ma semplicemente non ci riesce perché le si accartoccia la lingua.
E Elizabeth cerca di uccidere una zanzara ma non ce la fa.
 Nemmeno lei diventerà una serial Killer.
NA NANANAAAAAAAAAAAAANANANAAAAAAAAAAAAANANANAAAAAAAAA
NAAAA NANANAAAAAAAAAA  NANAAAAAAAAA *come in WMYB*
Jennifer: èèèèh la nostra Liz… CHE SPORCACCIONA!
Elizabeth: èèèèh la nostra Jen, quando le mette in bocca il… pop corn.. Si,come no, ci crediamo tutti! PORCELLINI!
Jennifer:Qui l’unica che lo ha fatto sei tu! Io mangiavo solo pop corn.
Elizabeth: Si, i pop corn.. Secondo me, entro la fine della serata, assaggerai anche qualcos’altro!
Jennifer: Tu l’hai già assaggiato, ma non ce lo potevamo scrivere!
Elizabeth: Ignorante! La mia era una degustazione.
Jennifer: PURE! Le è piaciuta?! Sa che se lo degusti lo assaggi?
Elizabeth: Ma certo che lo so… Volevo essere un po’ raffinata, io! Poi adesso che conosco bene Malik (Moooolto bene, ve lo assicuro) fammi divertire un po’, no?
Jennifer: NO!
Elizabeth: Sti cazzi!
Jennifer: No, sto cazzo… Ce l’ha solo uno.
Elizabeth: Anche tu c’hai ragione ma ti posso assicurare che fa per due!


Ok, BASTA.
Dopo questo questo momento di *perversione time* vi annunciamo che cercheremo di mettere in pillole anche queste.
Per l’ordinazione sapete quello che fare, speriamo.
Passando alle cose veramente serie, volevamo darvi i nostri account twitter.


Jennifer: https://twitter.com/JenLilyPayne
Elizabeth:  https://twitter.com/ZeinGiauadMalic

Poi, la nostra Jennifer ha iniziato a scrivere un’altra storia, questa:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1222026&i=1
Se volete leggerla e recensirla Jennifer vi regala una confezione di CAZZATE IN PILLOLE che vi verrà recapitata con uno di nostri piccioni viaggiatori.

Aggiorneremo di nuovo lunedì, se spera.
Un bacione,
-Due cretine che non hanno niente da fare a parte rompervi i coglioni xx. 


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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9


Jennifer


Viola.
Ero completamente viola.
Ma non ero proprio viola melanzana, ero più che altro viola ciclamino.
Mi girai verso Niall con uno sguardo della serie ‘ma che cazzo stai dicendo’.
-Emmh … Perché, non sei la mia ragazza?-
-Bèèh, ecco …-
-Vedo che avete le idee un po’ confuse- disse sua madre lasciandoci da soli.
Rimanemmo in silenzio ma dopo qualche minuto Niall si decise a parlare.
-Scusa se ho frainteso, non volevo metterti in imbarazzo- iniziò –è solo che… -
-Non si tratta di questo – lo interruppi –ma non ne avevamo mai parlato … -
-Si, è vero. Ma credevo che dopo oggi qualcosa era cambiato- rispose passandosi le dita tra i capelli.
- Certo che è cambiato qualcosa, ma vedi …-
-Ti capisco se dopo quello che hai passato pensi che stiamo correndo troppo. Forse hai paura, ma ti chiedo solo di fidarti di me. Come ti ho detto fuori dal ristorante, io non ti farei mai una cosa del genere-
-Lo so. E mi fido di te-  aggiunsi.
-Quindi?-
-Quindi se me lo chiedessi potrei risponderti- dissi con aria saccente.
-Oh.. ok- rispose sorpreso dalla mia affermazione –Bèh, Jennifer, vorresti essere la mia ragazza?-
Non gli risposi subito.
Digli di sì, cogliona
‘Arieccola questa’ (frase in folignate)
-Si- mi limitai a sussurrare.
Rimanemmo accoccolati sul divano a parlare per ore,  ma alla fine il sonno ebbe la meglio e ci addormentammo abbracciati.
Mi risvegliai il mattino seguente e, appena aperti gli occhi, la prima cosa che vidi fu il suo viso a pochi centimetri dal mio.
Purtroppo, di prima mattina, tendo a non capire un cazzo,  in parole povere.
Quindi non mi resi conto che avevo passato la notte lì e feci una cosa molto intelligente.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH- urlai  cadendo dal divano.
Che cosa poteva fare il mio biondo ascoltando i miei dolci toni soavi?
Ma svegliarsi, no?!
-Ma buongiorno anche a te-mi disse ancora insonnolito.
-Oddio scusa!-
Delle semplici scuse, se l’avesse fatto lui io l’avrei mandato a quel paese per direttissima.
Conoscete il rapporto che ho con il sonno, no!?
-Non fa niente- mi sorrise –Ma che ore sono?-
Guardai lo schermo del cellulare.
-Sono le undici- risposi distrattamente –Oh cazzo, SONO LE UNDICI!  Ohh, Liam mi farà la predica, o peggio, mi ammazzerà di prediche. Sono troppo giovane per morire- conclusi strattonandolo per un braccio.
-Forse è ora che ti riaccompagni a casa se voglio rivederti viva- disse prendendo le chiavi della macchina.
-Sarà meglio- conclusi aprendo la porta.

Appena aprii la porta di casa vidi Louis corrermi incontro imprecando.
-Dove cazzo sei stata? Ti sembra l’ora di tornare? Lo sai che ti stanno cercando tutti?-
 

*Due ore prima*

Elizabeth

Rientrai in casa con un sorrisetto ebete stampato in faccia e, fregandomene dell’ora, come era mio solito fare, chiamai Liam.
-Liaaaaam, scendi che devo parlarti. ORA!-
Con mi grande sorpresa lo vidi comparire dalla cucina invece che dalla sua stanza ma non gli diedi molta importanza e lo assalii.
-Tu non sai che cosa è successo ieri sera!- dissi euforica.
-Non ora- mi liquidò Liam con una faccia preoccupata.
-Payne, che succede?-
Comparì anche Harry dalla cucina e, visto che nessuno dei due si degnava si rispondere, cominciai a preoccuparmi seriamente.
-Allora?- li incitai con un tono di voce che rasentava l’isterico.
-Jen è sparita- annunciò Harry.
-Come è sparita?-
-E’ sparita- continuò Louis –Stanotte non ha dormito qui e non è ancora tornata-
-Liam, che ore sono?- chiedo nervosa.
-Le nove e mezza-
-Bene, si da il via alle ricerche. Tu- e indicai l mio migliore amico –vieni con me e tu- aggiunsi guardando Harry –Tu… Tu vai da solo.-
-E io?- protesta Louis.
-Tu rimani qui nel caso dovesse passarle per quella testolina vuota di tornare a casa.-
-Uffa- si lamentò mio fratello.
-Fallo e basta- dissi minacciosa.
-Agli ordini, capo.-
Uscimmo di casa tutti e tre insieme e cominciammo a setacciare Londra da cima a fondo ma con scarsi risultati.
La bombardammo di telefonate ma lei non diede segni di vita per il resto della mattinata.
Durante le ricerche non parlammo quasi mai e, di tanto in tanto, chiamavo Harry e Louis per sapere se c’erano novità e ogni minuto che passava perdevo quella poca speranza che mi era rimasta di ritrovarla in condizioni normali.
Lo so, forse ero paranoica ma, nonostante avessimo litigato, io le volevo bene e mi preoccupavo per lei!
A un certo punto mi squillò il cellulare.
Louis.
-Ehi, Lou. Che succede?- chiesi timorosa
-Lei è qui.- dice con tono omicida.
-Arriviamo- e riagganciai.
 
Rientrai a casa, furiosa ma sollevata al tempo stesso.
‘Adesso mi sente’ pensai e sono sicura di non essere stata l’unica. Ma, appena la vidi, la contentezza di rivederla sana e salva prese il sopravvento e corsi ad abbracciarla.
-Cazzo, mi hai fatto prendere un colpo, lo sai?- dissi piangendo.
Lei non mi rispose ma ricambiò il mio abbraccio.
Rimanemmo in quel modo per un tempo che sembrava essere infinito fino a che non mi decisi a parlare.
-Scusa, per tutte le cazzate che ho fatto ma vedi, io avevo paura per te! Tu sai quanto sia stata male anche io vedendoti in quelle condizioni e non volevo che tutto ciò accadesse di nuovo. Scusami se ti ho rovinato l’appuntamento-ormai le lacrime mi impedivano di continuare e quindi aggiunsi solamente
 -Amiche come prima?-



Spazio Autrici!


 http://www.youtube.com/watch?v=IhS7Mtr_wUs&feature=share

Macciaaaaaaaaaaaaaaao!
Ci scusiamo in anticipo per il ritardo (che frase di merda) ma soprattutto perché lo spazio autrici stavolta sarà corto, comunque, date un’occhiatina al link sopra.
E per favore, diteci che anche voi, quando ha nominato il piccione, avete pensato a Kevin.
Ringraziamo tutti quelli che, nonostante le puttanate che scriviamo (cit. Elizabeth) continuano a seguirci.
Aggiorneremo presto, stavolta.
Un bacio,
-Due cretine che non hanno niente da fare a parte rompervi i coglioni.

p.s.
Vi ricordiamo i nostri account di twittàh.

Elizabeth: https://twitter.com/ZeinGiauadMalic 
Jennifer: https://twitter.com/JenLilyPayne 

E la storia della nostra Jennifer.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1222026&i=1 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

Jennifer

Mi è letteralmente saltata addosso.
-Amiche come prima?- dice a un certo punto.
-Amiche come prima- gli rispondo.
Lei si stacca da me e, sorridendomi, esclama -E la folla, yeah!-
Poi mi prese per mano, mi trascinò di peso in camera nostra e si chiuse la porta alle spalle.
-Allora- disse con tono mali(k)zioso -suppongo che questa notte non hai dormito per strada, giusto?-
-Emhh, no, sai... Si, ho dormito sotto un ponte!-
-Si, e io sono Megan Fox!-
-Piacere Megan, Io sono Jennifer ma tu puoi chiamarmi Jen!- dissi sarcastica.
-Ma la smetti? Dimmi che cosa è successo con il nostro Niallino.-
'Si, Niallino maialino.'
'Fai silenzio, ora.'
-Abbiamo mangiato i pop corn a casa sua e poi ci siamo addormentati sul divano- ammisi.
-E basta?- chiese delusa.
-Che cos'altro dovrebbe succedere?-
-Hai ragione, sono successe troppe cose per oggi!-
Eh, già.
Il mio appuntamento rovinato, la nostra litigata, la mia sparizione.
Un momento... Ma tutto questo è successo ieri!
-Perchè, cosa è successo oggi?- chiedo dopo un po'.
-Oh, niente di che.- e si dileguò verso il bagno.
-Dove credi di andare?- le bloccai tutte le vie di fuga.
-Ok, hai ragione.- prese aria e poi disse -iemaikamoftosso-
-Che?-
-Io e Malik l'abbiamo fatto-
-Noo, non è vero, dimmi che non lo è! Tu lo odi!-
-Beh, sai, non credo di averlo mai conosciuto fino in fondo prima di stanotte-
-Allora, com'è stato?-
-Strano... Molto strano.-
 

Elizabeth

Ero veramente felice.
Avevo fatto pace con Jen e mi si prospettava una seratina davvero interessante con il mio moro.
Ore 17.30.
Decisi di fare una doccia calda per rilassarmi e, una volta sotto al getto bollente dell'acqua cominciai a ripensare alla sera prima.
Era una sensazione davvero strana ma in senso positivo, almeno credo.
A quel punto, mi venne spontanea una domanda.
La più sbagliata.
Che cosa eravamo noi due?
Dopo varie riflessioni decisi che non era il momento di pensarci e archiviai la faccenda.
Uscii dalla doccia e mi recai in camera.
Aprii la cabina armadio e entrai nel panico più totale: che cazzo mi metto?
Ok, Elizabeth, vai solamente a lavoro!
Giusto.
Camicetta bianca, shorts chiari e le mie amate converse bianche, che più che bianche erano grigie, un filo di trucco e uscii di casa.
Ehi, ma mi tremano le gambe?
No, è il freddo.
Ma se siamo a agosto!
Io ho freddo, ok? Ok.
Percorsi il vialetto che portava alla villa dei Malik e bussai.
Venne ad aprirmi Safaa, che mi saltò al collo appena mi vide.
-Ehi, scricciolo! Dov'è il resto della compagnia?- dissi sorridendole.
-Beh, Doniya e Aarosa sono andate a fare shopping e Zayn è in camera sua- disse con aria annoiata -Io vado a giocare- e si dileguò lungo la rampa di scale.
Gettai la borsa sul divano e rimasi a guardarmi intorno per decidere se raggiungere Zayn.
Alla fine mi costrinsi a salire le scale e bussai alla porta.
Niente.
Riprovai ma non ottenni nessuna risposta.
Abbassai lentamente la maniglia della porta e poi la aprii.
Lo trovai a torso nudo davanti al suo armadio che continuava a ripetere
-Che mi metto?-
Feci per richiudere la porta ma lui mi vide e mi sorrise.
Si avvicinò a me e mi stampò un bacio sulle labbra, poi si voltò e tornò davanti all'armadio facendomi segno di entrare.
Prese una maglia a caso e poi mi condusse, per mano, al piano di sotto .
-Allora, che si mangia?- chiede dopo aver esaminato attentamente il frigorifero semi-vuoto.
-Pizza?- proposi.
-Pizza- confermò.
Mangiammo sul divano tutti insieme e poi, dopo aver messo a letto le bimbe, andammo in camera sua, ci sedemmo sul pavimento cominciammo a parlare fino a che lui non mi baciò, così, di punto in bianco.
Io risposi al bacio ma mi staccai quasi subito.
-Zayn, io non lo so...-
-Shh-
Mi prese in braccio, senza mai impedire ai nostri sguardi di incontrarsi, camminò lentamente verso il letto, mi ci stese delicatamente e si appoggiò su di me, tenendosi si con i gomiti per non pesarmi.
Le sue labbra si posarono sulle mie, che si dischiusero leggermente per dare il permesso alla sua lingua di trovare la mia che era impaziente di giocarci.
Velocemente gli sfilai la maglietta mentre lui slacciava il bottone dei miei shorts per poi abbassare la cerniera facendomi rimanere con le mutandine rosse.
Un brivido di eccitazione percorse ogni atomo del mio corpo.
Lo volevo, lo volevo adesso.
Lo volevo da morire.
Insinuò le sue mani sotto la mia maglietta prima di toglierla e sganciare poi il reggiseno rosso, in completo con la parte di sotto.
Un gemito sfuggì dalla mia bocca, aperta leggermente, quando iniziò a torturare i miei capezzoli.
Tornò a posare, pesantemente questa volta, le sue labbra sulle mie e con le mani accarezzava attentamente il mio corpo mentre io avevo fatto scendere le mie fino all'inizio dei suoi pantaloni: slacciai la cintura, glieli sbottonai e glieli feci scivolare via.
Zayn intanto aveva iniziato a lasciare un scia di baci umidi e poco casti che partiva dal collo fino ad arrivare al mio basso ventre; alzò le testa guardandomi come per chiedermi il permesso di continuare; permesso che gli diedi immediatamente.
Sfilò i miei slip e riprese a baciarmi.
La sua erezione che premeva sulla mia coscia era così eccitante, mi mandava in estasi e ancora di più lo faceva lo sguardo implorante di Malik.
Mi misi a cavalcioni sopra di lui e gli sfilai lentamente i boxer lasciando libero l'oggetto del mio desiderio.
Il suo corpo era pressato sopra il mio, ogni centimetro della mia pelle cercava il contatto con la sua e viceversa. Entrambi fremevamo, impazienti di diventare una cosa sola.
Guardai i suoi occhi luminosi e mi accorsi che lui stava guardando i miei.
Le sue mani erano intrecciate alle mie sopra la testa.
-Pronta?- mi sussurrò con voce flebile ma soave avvicinandosi al mio orecchio destro.
Annuii impercettibilmente.
Mi sorrise e mentre stava per entrare in me mi disse:
-Non trattenerti per favore, con me non ne hai bisogno... Sei così bella-  Feci un cenno di approvazione prima di chiudere un attimo gli occhi.
Con una spinta entrò dentro di me facendomi gemere.
Iniziò a muovere il suo bacino avanti ed indietro lentamente, per farmi abituare mentre io gia' avevo preso a mordere il mio labbro per non andare fuori controllo.
Mi irrgidii quando aumetò le spinte; pressò le sue labbra sul mio collo, per non gemere troppo, mordicchiandomi un lembo di pelle, a volte, e lasciandomi segni violacei.
Il mio respiro aumentava il ritmo diventando irregolare seguendo la frequenza di quello di Zayn.
-Ti stai trattenendo-
-
Se è per questo anche tu ti stai trattenendo- Aggiunsi per provocarlo.
Spostò le labbra dal mio collo posandole sulle mie.
Ci stavamo baciando con foga per non esplodere.
Il moro, intanto, per non pesarmi troppo aveva posato le mani sulla testiera del letto.
Raggiungemmo insieme l'apice venendo nello stesso momento.
Mi guardò negli occhi e sussurrò
-Sei bellissima- crollò al mio fianco e ci addormentammo abbracciati.
 

Spazio Autrici

Versione italiana: Oh Susanna non piangere perchèèèè hai le palle di riserva nel taschino del gilè!
Versione One Direction: Oh Susanna don't cry becauuuuuuuuuuuuse you've got the balls of 'riserv' ini the 'tasc' of 'gilè'!
Più o meno.
Buooooooona sera.
Ci scusiamo per il ritardo ma qui a Narnia non c'è la connessione.
Volevamo mandarvi un Kevin-viaggiatore per avvisarvi ma è dovuto rimanere con i suoi tre figli che sono appena nati.
OGGI C'è STATA LA TWITCAAAAAAAAAAAM!
Pensa che culicchio, proprio oggi che è tornata la connessione.
Babbene, adesso ci ritiriamo muahahahahahah.
Al prossimo capitolo che aggiorneremo entro la fine della settimana, se spera.

Un 'Kiss Kiss Gossip Girl',

-Due cretine che non hanno niente da fare a parte rompervi i coglioni xx.

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

 
Jennifer

-Dov'è mia sorella, Jen? Sono due notti che non dorme a casa.- Louis era incazzato nero e se avesse saputo la verità avrebbe...
ZAC!
Tagliato l'amichetto a Malik.
-Eh, bella domanda. Io non lo... Uh, guarda, mi ha mandato un messaggio e dice che è andata a comprarti le carote!-
'Ma che fantasia!'
'Scusa, tu stai sempre a rompe i coglioni a me?'
-E ci ha messo tutta la notte?- aggiunse sospettoso.
-Beh, sai, l'Alaska è lontana!-
'Si, è andata a far visita ai pinguini!'
-In Alaska?-
-Oh, hai finito con il terzo grado?- mi diressi verso la cucina e presi una confezione di patatine.
'Ecco, brava, evapora prima che te ne esci con un'altra delle tue cazzate!'


Elizabeth

Mi svegliai la mattina seguente con l'ombra di un sorriso ancora stampata sulle labbra ma lui non era al mio fianco.
Il letto era vuoto e in bagno non c'era.
Mi infilai una sua camicia e, con passo felpato, mi diressi al piano di sotto per cercarlo.
Setacciai tutte le stanze ma niente.
Quando ormai cominciavo a preoccuparmi notai che il finestrone della cucina era semi-aperto e uscii in giardino.
Lo trovai seduto sul prato con la testa appoggiata al muro e una sigaretta in mano.
Aveva gli occhi chiusi e perciò non si accorse che mi ero avvicinata a lui perchè, quando gli sfiorai la guancia con il palmo della mano, li aprì di scatto e sobbalzò.
-Ehi, non ti avevo sentita arrivare- disse alzandosi e stampandomi un bacio sulle labbra, come la mattina precedente.
Ci sedemmo a parlare per ore fino a che un rumore proveniente dall'ingresso non ci interruppe.
-Sono a casa!- Gridò Trisha.
-E adesso?- sussurrai a Zayn, in preda al panico.
-Scavalca.- mi rispose.
-Scavalco cosa?-
-La siepe!-
-Ma mi hai visto? Non posso di certo rientrare a casa con addosso solo una tua camicia... O peggio, non posso passeggiare tranquillamente per strada con addosso solo una tua camicia!- E' pazzo, adesso ho le prove.
-Beh, hai ragione. Forse è meglio che entriamo e spieghiamo a mia madre cosa è successo stanotte...-
-Scavalco- dico dirigendomi verso la siepe.
-Ma dove vai?- Mi voltai e lui mi diede un bacio sulla fronte -Non farti guardare troppo- e si dileguò all'interno della casa.
 
 
Jennifer

Cazzo! Chiama! Cazzo! Chiama! Cazzo! Chiama!
Ero seduta sul davanzale della finestra della mia stanza e continuavo a ripetere queste due parole al display del mio telefono da più di un'ora, ormai.
Driiin driiin.
Cazzo, chiama!
Cazzo, il telefono!
Fiiiiiu.
Buum.
Cespuglio.
Sotto alla mia finestra.
Mi fiondai per le scale a riprenderlo.
Inutile dire che per fare due rampe di scale, ovvero ventidue scalini, sono inciampata ben sette volte.
Aprii la porta, mi tuffai nel cespuglio e ripresi il telefono.
-P-pronto?- dissi affannata.
-Ehi, sono Niall-
'Maddai, Capitan Ovvio, altrimenti non si sarebbe buttata. Tu che dici?!'
-Oh, ciao!- dissi respirando a fatica.
-Perchè hai il fiatone?-
-Storia lunga- tagliai corto.
-Ok, ti va di andare al cinema?-
-Emh, si, quando?-
'L'anno del cazzo.'
-Magari potevamo andare allo spettacolo delle cinque... Che ne dici se ci vediamo al parco alle quattro e mezzo?-
-Prima o poi ti farò vedere casa mia.-
-Come mai?- mi chiese con aria stupita..
'Perchè questo parco ci ha veramente rotto i coglioni!'
-Ehhh... Almeno mi passi a prendere!-
-Allora stasera ti riaccompagno a casa... Oppure, se preferisci, puoi rimanere da me anche stanotte.-
'Tanto non te la dà'
-Allora a dopo- e riattaccai.
Feci per dirigermi in camera mia ma sentii dei rumori sospetti, molto sospetti, provenire dalla finestra sul retro.
-Liz, ma che cazz...-
-Sta zitta e apri, subito!- mi interruppe.
La vidi sgattaiolare in casa: indossava solo una camicia bianca.
-Mi spieghi che succede?-
-Beh, ero a casa di Zayn in queste condizioni quando la madre...-
Mentre mi raccontava quello che era successo stavamo salendo furtivamente al piano superiore quando sentii la porta alle nostre spalle aprirsi e, di colpo, ci ritrovammo mio fratello davanti.
-L-Liam- biascicò Liz.
-Buongiorno- disse mio fratello con aria assonnata -e tu? Come mai si vestita così? O dovrei dire, come mai non sei vestita così?- chiese rivolto a Elizabeth.
-Sai, per strada... Ho incontrato un branco di cani randagi e mi hanno mangiato i pantaloni.- inventò al momento ma capì subito che la scusa non poteva reggere.
-Già, e dimmi, erano talmente affamati che ti hanno mangiato anche il reggiseno?-
Arrossì violentemente ma poi trovò il coraggio di ribattere.
-Payne! Non. Devi. Guardare. Lì. Sono stata chiara?- disse con sguardo omicida la mia amica.
Ci rinchiudemmo in camera e cominciò il dilemma su ciò che avrei indossato all'appuntamento.
Svuotai l'armadio ancora una volta e rimasi delusa.
Possibile che non avevo niente di decente?
-Beh- dissi pensierosa a un certo punto -Se non trovo niente di adatto da mettere posso sempre chiedere una camicia a Malik.-

Scusateci veramente tanto ma in questo capitolo non ci sarà lo spazio autrici perchè l'incombere di un nuovo anno scolastico ci ha tolto tutta la comicità.
Al prossimo capitolo, se spera.

-Due cretine che non hanno niente da fare a parte rompervi i coglioni xx.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12


Jennifer


Uscii di casa e mi diressi al parco per incontrarlo.
Lo trovai all'ingresso i miei occhi si illuminarono ma la vocina rompipalle cominciò a canticchiare
'Ehi, gnocco bello, se me la chiedi io te la do qui su due piedi
Mi arrapi molto sai, e se mi vedi per te mi apro, basta che chiedi'
*Ritmo alla Call me Maybe*
La ignorai e mi gettai tra le sue braccia.
Lui, per tutta risposta, si allontanò un po' e mi prese per mano trascinandomi verso il cinema.
Il film sembrò durare poco ma forse era perchè avevo trascorso tutto il tempo a fissare il mio biondino.
Si accesero le luci e uscimmo dalla sala per andare a prendere un gelato.
Uscimmo dal bar con una mega coppa a testa ma, visto che i maschi so maschi, Niall rimase incantato a fissare il sedere di una biondona rifatta che ci passava davanti.
-Forse hai bisogno di rinfrescarti un po' le idee- dissi arrabbiata usando il cucchiaino come catapulta tirandogli una pallina di gelato sulla fronte.
-Ma sei pazza?- disse lui scandalizzato -il gelato non si spreca!-
-Tu invece ti sei sprecato a fissare il culo alla barbie- ribattei acida.
-Ma se non ho occhi che per il tuo!- affermò deciso.
-Ah si, èhh?!?! Beccati questa.- gli tirai un'altra palla di gelato colpendolo sul naso.
-Vuoi la guerra?- mi provocò lanciandomi anche lui del gelato.
-E che guerra sia.- continuammo con la battaglia fino a che, con la mia solita delicatezza, gli spiaccicai il rimanente dritto in testa.
-I capelli no- disse con fare omicida, poi iniziò a inseguirmi.
Non mi accorsi del cespuglio che avevo davanti e ci caddi dentro.
Lui, invece, non fece in tempo a fermarsi e mi si buttò sopra involontariamente.
-Oh, no. Non un altro cespuglio- sussurrai improvvisamente rossa a causa della vicinanza dei nostri volti.
-Presa- poi esitò un attimo e poggiò delicatamente le sue labbra sulle mie.
Rimanemmo in quel modo per qualche minuto e poi si staccò.
-Dovremmo farlo più spesso- dissi per sdrammatizzare.
-Tutte le volte che vuoi- sorrise e riprese a baciarmi.


-E questa è la mia stanza- dissi a Niall aprendo la porta.
Ci trovai un biglietto di Liz.
C'era scritto:
'Sono da Zayn, vedi di trovare una scusa decente!
Ps Harry è uscito con una, non credo che rientri a dormire, e Liam e Louis sono in discoteca, cioè, Louis è in discoteca e Liam gli fa da baby-sitter.'

All'improvviso sentimmo un tuono e subito dopo iniziò a piovere.
-Oh merda, piove... Come ci ritorno a casa?-
'It's raining man, Alleluja it's raining man, yeah yeah'
-Allora, come faccio?- chiese lui dopo alcuni minuti di silenzio.
-Allora vieni- dissi trascinandolo per mano e portandolo in camera.

 
Elizabeth

-Ehi, Malik- gridai dalla cucina -che cosa ti va di mangiare, per pranzo?- niente.
-Oh, dico, ma sei sordo?- silenzio.
Mi diressi in salotto per vedere che fine avesse fatto.
-Dopo che mi sono offerta volontaria per cucinare non ti degni neanche di...- me lo ritrovai davanti, sdraiato sul divano che dormiva come un angioletto.
Mi misi seduta vicino alla sua testa e, continuando ad accarezzargli i capelli, rimasi a fissarlo per non so quanto tempo fino a che non aprì gli occhi.
-Buongiorno dormiglione- dissi e gli stampai un piccolo bacio sulle labbra.
Sorrise.
Amavo il suo sorriso.
-Dovrei addormentarmi più spesso- sorrise mali(k)zioso.
-Come mai?- chiesi confusa.
-E' la prima volta che mi baci- aggiunse prima di alzarsi e fiondarsi sul telefono.
-Adesso che fai?-
-Ordino cinese. Non so tu, ma io ho fame!-
'Beh, non ho neanche pranzato per guardare te. Tu che dici?' pensai ma mi limitai a sorridere e sussurrare
-Ordina per due-
Dopo aver chiamato il ristorante, riattaccò e tornò a sedersi accanto a me.
Ci guardammo per qualche secondo e lui mi baciò.
Cominciò a scendere lungo il mio collo e io gli sfilai rapidamente la maglietta.
Rimanemmo ben presto in intimo ma qualcosa ci interruppe.
Il suono insistente del campanello.
Zayn corse alla porta, ancora in boxer, e io lo seguii, rimanendo dietro di lui.
-Oh, emhhh... Mi dispiace di avervi interrotto- il fattorino del ristorante cinese era alquanto imbarazzato -beh, ecco a voi- aggiunse per poi dileguarsi senza lasciarci nemmeno il tempo di pagare.
Ci sedemmo sul divano e cominciammo a mangiare.
-Beh, ottimo pranzo direi- aggiunsi io dopo aver terminato.
-Il sushi era meraviglioso, per non parlare del...-
-Oh, al diavolo il sushi- e gli saltai addosso.
Riprendemmo da dove eravamo stati interrotti e, per la foga con cui ci baciavamo cademmo a terra.
Il mio moro mi distese con delicatezza sul marmo freddo e mi si poggiò sopra.
Cominciò a lasciarmi una scia di baci che scendevano dal collo fino al seno e poi risalivano.
Cominciai a gemere di piacere e, poco dopo, lui entrò in me dapprima con spinte lente per farmi abituare, poi aumentando sempre di più il ritmo.
Ormai i nostri respiri erano affannati e ci stavamo trattenendo dall'urlare.
Appena in tempo, mi baciò per soffocare i miei lamenti e poco dopo venimmo insieme.
Crollò accanto a me e mi abbracciò.
Mi sembrava di essermi appena addormentata quando lo squillo del mio telefono mi riportò alla realtà.
Fuori era buio e l'orologio segnava le 21.30.
Mi affrettai a rispondere.
-Pronto?!- dissi, con la voce impastata dal sonno.
-Liz...- Non ci credo, non poteva essere lui.
Quella voce così familiare era inconfondibile e, non appena la udii, capii quanto mi era mancata.
Quella voce che mi era stata vicina per tanto tempo e che mi era rimasta sempre accanto.
Come potevo dimenticarla?
-Jeremy-.


 
Spazio Autrici!

Scusate se aggiorniamo così tardi e se neanche oggi lasceremo uno 'spazio autrici' molto lungo ma entrambe abbiamo iniziato la scuola *che sfiga* e non stiamo in classe insieme quindi per noi è difficile incontrarci, così spesso i capitoli li scriviamo al telefono.
Volevamo ringraziare tutti quelli che continuano a seguire la nostra storia e ci scusiamo in anticipo se prossimamente aggiorneremo tardi o se i capitoli sono corti.
Speriamo di aggiornare entro martedì.

Un bacione,
-Due cretine che non hanno niente da fare a parte rompervi i coglioni xxxxxxxxxxxxxxx *Danielle contagia*

 
 
 
 
 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13


Jennifer


-Ah ah! L’ho beccata! Nemmeno stanotte ha dormito qui!-
Fui svegliata da Louis che apriva di scatto la porta.
Louis.
-Ma che cazz…- dissi alzandomi dal letto e …
Baaaaaaaam.
-E’ bello sapere che sei sempre così dolce, anche di prima mattina-
Mi guardai intorno, quella voce mi era familiare.
Ma non c’era nessuno.
-Sono qui- esclamò esasperato.
-E tu che ci fai lì per terra?!-
-Sono caduto dal letto-
-uuh e come hai fatto?!-
-Sono caduto … Dal letto- *per informazioni, guardare ‘Megamind’ 2*
-emh emh- tossì Louis –vedo che ho interrotto qualcosa-
-Oh Louis! Nono! Non è come sembra!-
-Tranquilla non mi devi dare nessuna spiegazione- disse guardando verso il corridoio –semmai preparati a darle a lui-
Oh no, Liam.
LIAM!
Appena mi resi conto di quello che stava per succedere, iniziai a gettare coperte e vestiti sopra a Niall nella speranza di nasconderlo.
Poi mi ci buttai sopra.
-Non muoverti- sussurrai.
Appena in tempo perché proprio in quel momento mio fratello fece il suo ingresso nella stanza.
-Ehi, fratellino. Ma lo sai che sei molto diverso oggi?! Hai fatto qualcosa hai capelli?! Ti stanno molto bene!-
-Jen, in realtà non li ho ancora pettinati-
-Appunto, sei più secsi! Sei il mio arraPayne-
Lui, per tutta risposta, arrossì.
-Grazie- disse abbassando lo sguardo.
Sguardo che si posò proprio sui piedi di Niall, che erano rimasti scoperti.
-Sorellina, non credi che sia ora di dare una riordinata a questa stanza?-
-Nooo, a me va bene così- risposi.
-Insisto- ribattè avvicinandosi pericolosamente al mio cumulo di roba.
E poi ci si buttò sopra.
Come uno di quei pugili quando si lanciano nel ring dall’alto.
-aaaaaaaaaah!- gemette Niall
-Cretino!- esclamai.
-Ho capito Jen, ma mi ha colpito lì. Ma proprio lì- disse tenendo le mani sui così detti ‘gioielli di famiglia’.
-E LUI CHE CI FA’ QUI?!- urlò furioso Liam.
Non l’avevo mai visto comportarsi così.
-Liam, calmati!-
-COME FACCIO A STARE CALMO QUANDO MIA SORELLA SEDICENNE HA SCOPATO CON IL SUO RAGAZZO NELLA STANZA ACCANTO ALLA MIA?!-
-Guarda che non abbiamo fatto niente!- risposi rossa sia di rabbia che di imbarazzo.

-Gotta change my answering machine
Now that I'm alone
Cuz right now it says that we
Can't come to the phone
And I know it makes no sense
Cuz you walked out the door
But it's the only way I hear your voice anymore-

-WOW-
Era l’unica cosa che riuscii a dire.
-Se tu non fossi davanti a me, penserei che sto ascoltandi la radio-
-Lo diceva sempre mia zia- disse e posso giurare che in quegl’occhi limpidi si formò un velo che gli annebbiò la vista –Mi ripeteva sempre che sarei diventato famoso-
-Perché non provi a iscriverti a X-Factor? Tra pochi giorni apriranno le iscrizioni-
-Sìì, come se potessero scegliere me tra tutti quanti, come se io potessi fare la differenza-
-Tu fai la differenza, almeno per me- dissi sicura guardandolo negli occhi.
Si avvicinò e mi lasciò un leggero bacio sulle labbra.
Ci guardammo negli occhi per alcuni istanti. Finalmente lui interruppe quel contatto, altrimenti sarei annegata in tutto quel blu.
-Allora, ti và se la rifacciamo?!-
-Certo!-


-Forse è meglio che vada!- il suono della sua voce mi riscosse dai miei pensieri –Ci sentiamo dopo- disse passandomi accanto e sfiorandomi le labbra.
-A dopo- sussurrai a Niall –E comunque non è successo niente- precisai rivolta a Liam.
-Come se io potessi crederci!- mi rispose spazientito.
-Ma come, non l’hai visto anche tu il flash back!?-
-Non posso vedere cosa ti passa per la testa, e in questo momento se devo essere sincero non voglio nemmeno saperlo!-
-Liam! Abbiamo solo cantato! E abbiamo parlato di X-Factor-
-E’ sempre stato il mio sogno andarci- mi rispose pensieroso.
E fu lì che ebbi l’illuminazione.
-Liam- dissi con quel tono di voce che spesso non prometteva niente di buono –hai mai pensato di formare un duo?!-
 

Elizabeth

Jeremy.
'Dal momento in cui ho sentito la sua voce, ieri sera al telefono, non ho mai smesso di pensare a lui e adesso sto per incontralo! Credo che mi verrà un infarto quando i miei occhi incroceranno i suoi ancora una volta'.
Mentre l'acqua calda della doccia mi scorreva addosso facendomi rilassare completamente ripensai a tutti i momenti meravigliosi passati con lui e mi rimproverai per non averlo più cercato, dopo essermi trasferita.
Il bussare insistente di qualcuno mi risvegliò dai miei pensieri e mi costrinse ad uscire, di malavoglia, dalla doccia.
Vivere in cinque in una casa con un solo bagno è veramente stressante, soprattutto se sei una ragazza e ti serve del tempo per prepararti o, peggio ancora, se sei Louis e impieghi un'ora solo per sistemarti il ciuffo.
Mi avvolsi in un telo da bagno e aprii la porta trovandomi faccia a faccia proprio con mio fratello.
-Parli del diavolo...-
-Come, scusa?- chiese la mia carota.
-No no, niente di importante- e feci per sgattaiolare in camera mia.
-Dove credi di andare? Io e te dobbiamo fare un bel discorsetto, signorinella- ohh, eccolo che comincia.
-Senti, fratellone, risparmiami la predica! Ho diciassette anni e sono liberissima di passare una notte fuori casa, poi ero da un'amica- mentii con disinvoltura.
-Una notte SOLTANTO? Ma mi prendi in giro? Da un'amica, poi!-
-Senti, lasciami stare, ok? Io faccio quello che voglio- mi pentii all'istante delle mie parole e mi affrettai a continuare, con tono dolce.
-Senti Lou, apprezzo moltissimo che tu ti preoccupi per me ma credimi, non ce n'è bisogno. So badare a me stessa ormai, non mi succederà niente di male!- lo abbracciai forte e gli scoccai un sonoro bacio sulla guancia per poi scappare in camera mia.
-E adesso dove vai?-
-LOUIS!-
-Ok, scusa, come non detto. Hai diciassette anni e vai dove vuoi, chiaro- e scese brontolando al piano di sotto.
Io mi preparai per l'appuntamento.
Scelsi un paio di leggins neri e una maglia azzurra, in tinta con i miei occhi, e infilai un paio di converse bianche.
Lasciai i miei boccoli color cioccolato sciolti sulle spalle e marcai molto il trucco sugli occhi in modo da risaltare il loro colore chiaro ma lasciai la bocca struccata, non volevo esagerare.
Scesi al piano inferiore, presi la borsa dal divano e uscii di casa con passo veloce.
Ero già in ritardo di dieci minuti e, per raggiungere il luogo del nostro appuntamento, ne avrei impiegati almeno cinque.
Arrivai di fronte al bar e lui era già seduto ad un tavolo.
Indossava un paio di jeans e una maglia bianca aderente, che risaltava i muscoli del suo petto: era bellissimo.
Appena mi vide si alzò e mi venne incontro.
Io, per tutta risposta, gli saltai addosso e lui mi sollevò da terra.
Rimanemmo in quel modo per molto tempo, il mio viso nell'incavo del suo collo e il suo fra i miei capelli fino a che una voce non ci interruppe.
-Brava- disse una voce familiare alle mie spalle.
Mi voltai sciogliendo l'abbraccio e vidi Zayn che batteva le mani.
-Non avrei dovuto fidarmi di te- disse furente.
-Zayn, io...- non sapevo cosa dire.
-Non dire niente - mi disse con espressione dura.
-Lasciami spiegare! Lui è...-
-No, non avrai intenzione di presentarmi quello con cui mi hai tradito, spero! Sei solo una puttana.-
Le sue parole mi trapassarono come una lama e il mio desiderio di raccontargli come stavano veramente le cose svanì all'istante.
Le lacrime cominciarono a inondarmi gli occhi ma non gli permisi di traboccare.
Non avrebbe avuto questa soddisfazione, non mi avrebbe mai visto piangere a causa sua, mai.
-Io ti avrei tradito? Ma fammi il piacere, in fondo siamo solo scopamici.- e scappai.


Spazio Autrici!

Il porcospino come fa?! Papapapapàà. Non c’è nessuno che lo sa! Papapapapàà. Si dice picca troppo, non metta mai il cappotto *non ce veniva una rima*. Che un palloncin lo scoppia, e poi so cazzi vostra. Però quand’è calmino come fa sto porcospino?! Bòòòh!
Il porcospino come fàààà?!

Queste sono le domande della vita.
Avete mai sentito parlare un porcospino?! NOI NO.
Quindi se avete un porcospino parlante in casa, fatece un fischio.

Scusate se aggiorniamo sempre tardi, ma Jen aveva perso il capitolo nei meandri del suo pc e, a complicare la cosa, Liz si è ammalata così abbiamo impiegato due giorni parlando al telefono cercando di tirar fuori qualcosa di decente.

SO, A MASSIVE THANK YOU per tutti coloro che leggono nonostante tutto, anche se *puntualizziamo* quelli che recensiscono sono sempre di meno D:
Aggiorneremo il più presto possibile.
xoxo,

-Due cretine, una malata e l’altra bacata, che vi vogliono taaaaaaanto bene xx.
 

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14


Jennifer


-Ehi, Lou! Dov’è Liz?- dissi rientrando in casa.
Erano due notti che non ci dormivo.
-E’ in camera sua. Non esce da due giorni-
-Perché?- chiesi.
-Non lo so, non fa entrare nessuno,appena ti avvicini alla porta comincia a urlare come una pazza! Liam ora sta di sopra, cercando di capire cos’ha-
-Forse è il caso che ci provi io-
-Non ha fatto entrare me, pensi che cercherebbe te dopo due giorni che sei sparita?!- domandò sarcastico comparendo nel soggiorno-
-Sono la sua migliore amica!-
-E io il suo migliore amico-
-Non importa, ci provo lo stesso- dico salendo le scale.


Elizabeth

Sono passati due giorni, quarantotto ore, duemila ottocento ottanta minuti, centosettantaduemila ottocento secondi e in tutto questo tempo non ho mai smesso di pensarlo, piangendo.
Come ho potuto dirgli una cosa del genere?
Siamo solo scopamici.
Come se per me fosse così.
Che stupida.
Di nuovo sento gli occhi bruciarmi, ma non esce nessuna lacrima.
Mi chiesi distrattamente se fosse possibile aver prosciugato le sacche lacrimali(k).
Un bussare leggero e insistente alla porta mi riscosse dai miei pensieri, cosa che succedeva regolarmente: da quando mi ero chiusa in camera c’era sempre qualcuno che voleva convincermi ad uscire.
-Vade retro!-
-Ehh?!-
-VATTENE CHIUNQUE TU SIA!-
-Liz, ti prego aprimi-
La ignorai, ma stiamo parlando di Jen, la testardaggine è una delle sue principali qualità.
-Ok, vorrà dire che mi siederò qui, davanti alla porta, fino a quando non aprirai-
Non lo avrebbe fatto veramente, quindi decisi di rimanermene sul letto.

Mezz’ora più tardi, mentre stavo seduta comodamente insieme ai miei amati fazzoletti, capii che non sarei più riuscita a trattenermi…
Dovevo andare in bagno!
Aprii la porta e la trovai lì, seduta per terra, proprio come aveva detto.
Ma si può vivere in cinque in una casa con un solo bagno?! Io voglio i miei spazi! Voglio il bagno in camera!
Sentendo la porta aprirsi Jen alzò lo sguardo che teneva fisso sul pavimento.
Le sue labbra si aprirono in un sorriso.
-Tranquilla, volevo solo accettarmi che fossi ancora viva- e feci per richiudere la porta.
Ma lei, visto che si chiama Jennifer Payne, si mise in mezzo.
-AHIO!- gemette.
La ignorai, di nuovo, e tornai a distendermi sul letto.
Lei entrò in camera e si richiuse la porta alle spalle.
-Che succede?- mi domandò.
-Succede che da quando quei due deficienti sono entrati nella nostra vita io e te abbiamo smesso di essere migliori amiche! Non ci siamo se l’altra sta male, se soffre o se è contenta. Io non mangio da due giorni e tu nemmeno lo sapevi. E lo sai perché? Perché te ne stavi felice e contenta a casa del tuo amoruccio, e degli altri chissenefrega, giusto? Sai che c’è, Jen, che mi sono stancata di tutto. Vorrei solo sparire- urlai scoppiando in un pianto liberatorio.
Lei, titubante, si avvicinò a me e, con mia sorpresa, mi abbracciò.
So che gli ho detto cose cattive, e che sicuramente si sentirà in colpa, ma non posso farci niente. Siamo diventate due estranee.
Prima, se mi fosse successo quello che sto passando, potevo contare sul fatto che almeno lei c’era.
Invece, quando sono tornata dall’incontro con Jeremy e ho chiesto di lei, Harry mi ha detto che stava a casa di Niall. Ho aspettato, ma lei non è tornata a casa, quella sera. E nemmeno la sera seguente.
Come dovrei sentirmi io?!
-So a cosa stai pensando, è vero. Forse non sarei dovuta sparire così. Non so cosa ti è successo, ne tantomeno ti voglio costringere a raccontarmelo, ma a tutto c’è una soluzione. Se hai dei problemi con Zayn, perché non credo che tu verseresti tutte queste lacrime perché ti si è scagliata un’unghia, forse è meglio che ci parli. E se vuoi un consiglio, smettila di piangerti addosso- mi disse avvicinandosi alla porta
-La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi...basta soloricordarsi di accendere la luce… e io non penso che ti sia successo qualcosa di così grave da far sparire anche l’interruttore- e detto questo, se ne andò, lasciandomi a fissare la porta.

Rientrò di nuovo dopo una decina di minuti con qualcosa in mano.
Era la copia esatta di Alice di Twilight, quando era pimpante e sorridente dopo aver rifatto il guardaroba.
-C’è questa per te!- disse porgendomi ciò che teneva e uscendo.
La presi e mi accorsi che era una lettera.
Chi può averla mandata?!
Mishhteroo!
Me la rigirai tra le mani, fino a che la curiosità non ebbe la meglio e decisi di leggerla.
Mi dispiace, ok?
Mi dispiace per quello che ti ho detto, non lo pensavo veramente.
Quando ti ho vista, li, tra le sue braccia non ci ho visto più dalla rabbia.
Certo, ero furioso, ma non con te.
L'unico con il quale potevo prendermela ero io, che non sono riuscito a dirti cosa provavo e, per un istante, ho pensato veramente di averti perso.
Poi, però, ho visto la delusione nei tuoi occhi, quando nemmeno io riuscivo a spiegarmi il perchè di quelle mie parole che devono averti tanto ferito, e ho capito che ci tieni a me e che mi rimaneva ancora qualche possibilità di rimediare a tutti i miei errori.
Poi sei scappata.
Sei scappata e non mi hai dato modo di farmi perdonare allontanandoti da tutti e chiudendoti in te stessa.
E adesso sono qui, a scrivere questa lettera perchè già so che per un istante la terrai fra le mani, stringendo qualcosa che ho toccato anche io e questo mi fa sentire meglio.
E' come quando la gente dice:'vivete sotto lo stesso cielo' solo molto più concretamente.
Credo sia ora che tu lo sappia, perchè sono rimasto in silenzio più del dovuto.
Vedi, cara Liz, io ti amo.
Ora non starò qui a convincerti che ti amo dalla prima volta che ti ho vista perchè mentirei, spudoratamente.
Sono sempre stato convinto di odiarti ma poi ti ho visto quella sera, quando sei scoppiata a piangere in casa mia, indifesa, e ho capito che per me non eri una cosa da detestare.
Eri una cosa da difendere.
Quindi mi promisi che lacrime di tristezza non avrebbero mai più rigato le tue guance e che io sarei stato la ragione di quel bellissimo sorriso che sarebbe apparso al loro posto...
Ma ho finito con il fallire, come sempre.
Volevo diventare un cantante e mi sono arreso.
Volevo essere qualcuno ma non ce l'ho fatta.
Volevo riuscire a non innamorarmi per paura di soffrire ma sei arrivata tu.
Volevo riuscire a dirtelo ma non avevo il coraggio.
Volevo essere felice, per una volta nella vita, ma ho rovinato tutto.
Adesso voglio una sola cosa e ti posso garantire che, in qualche modo, la otterrò.
Lottando e non arrendendomi di fronte a niente perchè fallire anche questa volta significherebbe perdere la mia ragione di vita perchè l'unica cosa che voglio, adesso, sei tu.
Probabilmente non vorrai più rivolgermi la parola, e ti capisco.
Ma ricordati, Elizabeth, che questo non è un addio, è un arrivederci.     
                                                                                                                                                                                        Zayn
.’     

Uscii di corsa dalla mia stanza.
Destinazione: Casa Malik.


Spazio Autrici!

Domanda del giorno: SI PUO’ PROSCIUGARE IL SACCO LACRIMALE?
Dopo la scorsa domanda, ‘il porcospino come fa?’, siamo tornate con i nostri soliti dilemmi.
Vi giuriamo sui One Direction (?) che abbiamo cercando in lungo e in largo su Google il verso di questo maledetto animale, ma NESSUNO LO SA’!
COME SI PUO’ ESSERE COSI’ IGNORANTI?!
Un conto siamo noi, un conto è Google. Google sa sempre tutto.
Forse però dovremmo chiedere a Hermione… Forse lei lo sa…
SICURAMENTE LEI LO SA.

Bene, we’re very very tired!
SO, adios.
We are will COME BAAAAAAAAAACK, presto.

Sciaaaaaaaao bele.
-Liz, che si sente descriminata perché all’inizio Jen ha scritto ‘io e Liz’ invece che ‘noi’, e Jen.
 

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15
 

SPAZIO AUTRICI


WE'RE BAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAACK.
Non è un miraggio, siamo veramente noi.
Sappiamo che avevamo scritto che avremo aggiornato entro la settimana ma... Non abbiamo specificato quale settimana!
Per farci perdonare abbiamo scritto un capitolo che, secondo Liz, è 'più lungo della Divina Commedia'.
Sono successe tante cose dall'ultima volta che abbiamo aggiornato.
Prima di tutto, sono due mesi che frequentiamo le superiori.
E Jen sta vicino a un figoooooooo, che non ve rendete conto, ma Liz non se rende conto e quindi non le sà figo.
Ma che per Liz in realtà è figo.
Quindi, dopo tutta sta figaggine, vi annunciamo che questa pezza di merda chiamata Elizabeth è andata in Irlanda e si è fatta la foto sotto l'insegna di Nando's.
E che è entrata, ha afferrato un menù del take-away e è scappata via e che ha visto Greg Horan e gli è corsa dietro. E l'ha chiamato.
Solo che non era Greg ewe
Invece Jen fooooorse andrà a Milano il 1° settembre, ma ancora non è certo.
C'è qualcuna di voi che ci va? Siete dell'Alta o della Bass'Italia?
Noi, puntualmente, siamo del Centro.
E, visto che non sappiamo più che scriverci, e non siamo in vena di comicità vi lasciamo così, con un resoconto delle nostre ultime settimane che manco ve interesserà D:
Vi diciamo solo che per scrivere questo capitolo ci abbiamo impiegato settimane, perchè ci pisciavamo sotto dalle risate, abbiamo fatto anche un video di venti minuti, dove per un quarto d'ora *giuriamo* abbiamo solo riso.
SO, ci vediamo presto.

-Le povere scrittrici che vogliono farsi perdonare per l'assenza.

 
Elizabeth


Driiin. Drin-Drin-Drin-Diiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!
Cazzo apri!’
Non feci in tempo a pensarlo che lo vidi comparire da dietro il portone, il ciuffo insolitamente spettinato e una sigaretta tra le dita.
Mi intrufolai in casa sotto il suo sguardo sorpreso.
-Che ci fai tu qui?-
-Passavo da queste parti-
-Ahh- disse deluso.
Ma allora è cretino’ pensai tra me e me.
-E poi ho letto la lettera…-
-Ahh-
-E ho deciso di venire qui-
-Ahh-
-Ma Trisha non te le ha insegnate le altre vocali?! Ah!- esclamai esasperata.
-Liz…-
-No, adesso stai zitto. Parlo io- dissi con tono autoritario –Non volevo dirti quella… cosa- iniziai, rabbrividendo al pensiero di quella parola –Non lo penso veramente, è che… dopo quello che mi hai detto non ci ho visto più!-
-Liz io…-
-Ma t’ho detto de sta zitto!-   ----> frase in folignate
-E’ vero, scusa-
-E comunque, il ragazzo con cui mi hai visto è Jeremy. Non posso credere che per un attimo sia stato geloso di lui, è una delle persone più importanti della mia vita, ci sono cresciuta insieme e non mi sognerei mai di stare con lui, anche perché c’è un piccolo problema-
-Sarebbe?-
-Bèèh, Jeremy è mio cugino-
Silenzio.
-Ora che puoi parlare non lo f…-
Mi interruppe posando con forza le sue labbra sulle mie.
Forse con un po’ troppa forza, e cademmo a terra.
Sentivo che stavamo andando oltre, ma improvvisamente lui si allontanò e si rialzò.
-Non è così che voglio passare la mia giornata con te- disse porgendomi la mano –Vieni, oggi ti porto a fare un giro!-
 
Mi ritrovai davanti alla London Eye e…
-Ma non avevi detto che andavamo a fare un giro?-
-Perché, ti sembra che non gira?!- rispose come se fosse la cosa più logica del mondo.
-Non fa una piega-
Comprammo due biglietti ed entrammo in una cabina.
Sfortunatamente non eravamo soli, ma d'altronde come si fa a stare soli in una cabina della London Eye?!
Infatti, seduti vicino a noi c'erano due vecchietti, mano nella mano.
Ci accomodammo sui sedili e cominciammo ad ammirare il panorama in silenzio.
Ad un tratto la cabina, dopo un violento strattone, rimase sospesa a mezz'aria.
-Perfetto, vedi, non gira più- dissi guardando Zayn, pallido come un fantasma.
-Eppur si muoveva.- aggiunse lui con aria filosofica ma allo stesso tempo terrorizzata.
-Ma illuminami, tu non soffrivi di vertigini, un tempo?-
-Chi, io?! Ma stai scherzando? Stai sbagliando persona, dammi retta-
-Sarà...- Non me la racconti giusta Malik, non me la racconti giusta.


-Sarà il caso che qualcuno esca dal finestrino per andare a chiedere aiuto- dissi aprendolo con un colpo secco -vuoi farlo tu?-
-Ehhh? Tu sei pazza- disse spalancando gli occhi.
-Stai cercando di dirmi che hai paura, omone?!-
-Omone? Omone a chi?! Poi io non ho paura- aggiunse con orgoglio.
-Allora vai...- dissi sfidandolo.
Deglutì rumorosamente e si affacciò dal finestrino.
-Davvero siamo così in alto? Non mi ero accorto- disse infilandosi due dita nel colletto della camicia.
-Ho capito, vado io- dissi spingendolo da una parte e affacciandomi dal finestrino. -Si può sapere che cazzo succede? Siamo bloccati quassù da più di quaranta minuti e francamente mi sarei anche rotta le...-
-Ma Liz!- mi interruppe il moro scandalizzato, facendomi cenno con il capo in direzione dei vecchietti, come a volermi ricordare della loro presenza.
-Le scatole, Zayn, le scatole! Cosa mi vai a pensare?- risposi con aria da angioletto.
Nel bel mezzo del nostro battibecco la ruota ricominciò a girare.
A causa della scossa persi l'equilibrio e caddi addosso al lui.
Ci guardammo negli occhi per alcuni secondi e poi, dopo avergli lasciato un leggero bacio sulle labbra mi alzai, invitandolo a fare lo stesso.
Mentre si tirava su, dalla tasca dei suoi jeans cadde un foglio.
Si abbassò per raccoglierlo ma io fui più rapida di lui e lo presi.
Feci per leggere ciò che c'era scritto ma lui me lo tolse subito dalle mani.
-Peccchè?- dissi con faccia da cucciola.
-Non c'è scritto niente, davvero-
-Se non ci fosse scritto niente me l'avresti fatto leggere, oh- conclusi la mia frase incrociando le braccia al petto e voltandomi dall'altra parte.
-I'm broken, do you hear me?
I'm blinded, 'cause you are everything I see.
I'm dancing alone, I'm praying
That your heart will just turn around
-
Mi girai come per dirgli 'ma che cazzo stai a fà?' e lo vidi che mi porgeva il foglio, continuandoa cantare.
-And as I walk up to your door
My head turns to face the floor
Cause I can't look you in the eyes and say

When he opens his arms and holds you close tonight
It just won't feel right
Cause I can't love you more than this
Yeah
When he lays you down, I might just die inside

It just don't feel right
Cause I can't love you more than this
Can't love you more than this

If I'm louder, would you see me
Would you lay down in my arms and rescue me
Cause we are the same
You save me
When you leave it's gone again

Then I see you on the street
In his arms, I get weak
My body fails, I'm on my knees
Prayin'

When he opens his arms and holds you close tonight
It just won't feel right
Cause I can't love you more than this
Yeah
When he lays you down, I might just die inside
It just don't feel right
Cause I can't love you more than this
Yeah
I never had the words to say
But now I'm asking you to stay
For a little while inside my arms
And as you close your eyes tonight
I pray that you will see the light
That's shining from the stars above

When he opens his arms and holds you close tonight
It just won't feel right
Cause I can't love you more than this
Cause I can't love you more than this
When he lays you down, I might just die inside
It just don't feel right
Cause I can't love you more than this
Yeah
When he opens his arms and holds you close tonight
It just won't feel right
Cause I can't love you more than this
Yeah
When he lays you down, I might just die inside
It just don't feel right
Cause I can't love you more than this

Can't love you more than this.
 

Mi lanciai tra le sue braccia e cominciai a singhiozzare all'impazzata.
Il nostro tenero abbraccio fu interrotto da una voce.
-Guardali caro, ti ricorda qualcuno?- la vecchietta che stava nella nostra cabina parlò.
-Si, eri bellissima cinquant'anni fa- disse suo marito.
-Stai cercando di dirmi che sono invecchiata, per caso?- aggiunse lei fingendosi offesa.
-No, ti sto solo dicendo che cinquant'anni fà volevo passare tutta la mia vita con te, e ora posso dire di avercela fatta-
La vecchietta si avvicinò al marito e si scambiarono un bacio appassionato.
Anche io e Zayn ci baciammo.
Quel momento era così perfetto che niente avrebbe potuto rovinarlo.
-Ti amo, caro- aggiunse la donna.
-Ti amo anche io, da più di cinquant'anni.-
 

Jennifer

-Come sono andate le prove?- eravamo distesi sul suo letto, la mia testa appoggiata sulla sua pancia.
-Per essere la prima volta ce la siamo cavata-
-Un giorno mi permetterai di assistere alle prove, vero?-
-No- disse secco.
-Brutto stronzo, perchè no?- ribattei acida.
-Prima facci fare una canzone decente, poi ti cantiamo la serenata, ok?!-
Il nostro discorso fu interrotto da Maura, che spalancando la porta, disse:
-Niall, io...- poi mi notò -Oh, ciao Jen!- e mi sorrise.
-Salve, Maura-
Avevo provato un sacco di volte a chiamarla signora Gallagher, ma lei mi aveva detto che dovevo chiamarla semplicemente Maura, visto che ormai ero di famiglia.
-Beh, ragazzi, io esco- poi, rivolgendosi a Niall con un'aria del tipo 'se la metti incinta ti ammazzo' disse: -Torno tra poco.- e si chiuse la porta alle spalle.
-Ooooook- poi mi chiese -Ti sei divertita oggi?-
-Siiii, era una bella giornata, finchè un sasso non si è messo tra me e il sentiero e mi ha fatto scivolare dritta nel lago!- dissi sarcastica provocando la sua risata.
-Che cazzo ridi, scusa?!-
-Forse non è il momento più opportuno per dirti che quel sasso era il mio piede-
-Cooooosa?- esclamai indignata.
-Lo sapevo, non era il momento.-
Sapeva che mi sarei vendicata, glielo leggevo negli occhi, e sapeva cosa avrei fatto per vendicarmi: il solletico.
Mi misi a cavalcioni su di lui e iniziai a punzecchiarlo sotto al suo sguardo terrorizzato, consapevole di dove volevo arrivare.
-Non vorrai farlo veramente, spero!-
-Ohh, si!- dissi con un sorrisino sadico.
-Ohh, no...-
-Si, si!-
-No, no...-
-Si, si!-
-Quando hai intenzione di smettere fammi un fischio, èh!-
-Si, si!- dissi alzando l'indice destro.
-No... La canzoncina no, ti prego!-
Ma ormai era tardi.
-Questo bel ditino va nel fianco di Niallino- cantai avventandomi su di lui.
-Aaaaaah ahahahah- gridò il biondo.
Poi la situazione si ribaltò.
Me lo trovai sopra, il suo corpo pressato sul mio, le sue mani forti a bloccarmi i polsi sopra la testa.
Mi baciò, e, allontanandosi in fretta, sussurrò:
-Uno a zero per Horan-
Lo preso per il colletto della maglia, avvicinandolo a me e lasciandogli un leggero bacio sul collo.
-Uno pari-
-Si, ma questo non vale! Sei ufficialmente ammonita- disse rabbrividendo.
-Ma che, è una partita di calcio?- chiesi.
-Se tutte le partite fossero così giocherei a calcio tutti i giorni- disse fiondandosi sulle mie labbra.
Cominciammo a baciarci, prima dolcemente, poi sempre con più foga fino a che, per riprendere fiato, staccai le labbra dalle sue.
Lui cominciò a lasciare una scia di baci sul mio collo.
Gli sfilai la maglia, ma me ne resi veramente conto solo quando la vidi scivolare per terra.
Lui fece lo stesso con la mia, poi esitò guardandomi negli occhi.
Per quanto quegli occhi potessero essere meravigliosi, in quel momento volevo altro, così ripresi a baciarlo.
Gli sfilai i pantaloni e i miei seguirono a ruota i suoi sul pavimento della stanza.
Continuammo a baciarci per alcuni minuti quando l'eccitazione prese il sopravvento.
Avvicinai lentamente le mani all'elastico dei suoi boxer... Ma lui si ritrasse.
Scese dal letto e prese in mano i pantaloni, come a volersi rivestire.
Io rimasi sul letto pietrificata.
-Jen, non prendertela ma... Non posso.-
Silenzio.
-Ti prego, di qualcosa- chiese esasperato.
-Che cosa dovrei dirti?-
-Qualsiasi cosa-
-Non lo so, stavamo per farlo, tu ti alzi e ti rivesti. Ora dimmi cosa dovrei pensare.- dissi arrabbiata.
-Dovresti pensare che io non voglio essere come Austin-
-Non capisco cosa c'entri ora e perchè ci è sempre d'ostacolo in qualsiasi cosa facciamo-
-C'entra, invece. Cosa pensi che sarebbe successo se non mi fossi fermato?! Non abbiamo niente per impedirlo. Forse entro domani mattina ti ritroveresti come tre anni fa. Ti ritroveresti con un bambino! E anche se so che mi prenderei le mie responsabilità non mi sembra giusto nei tuoi confronto costringerti a rivivere tutto quello che hai passato.-
Abbassai lo sguardo e Niall, avvicinandosi a me, mi stampò un bacio sulla fronte e aprì la porta.
-E comunque- disse uscendo -Due a uno per Horan- e si dileguò al piano di sotto.
 

*sappiamo che ci siete rimasti di merda... MUAHAHAHAH*
 

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16 

 
Elizabeth

Mi alzai con cautela dal letto, per evitare un capogiro.
Mi avvicinai alla finestra e, scostando la tenda mi accorsi che era ancora buio, così controllai la sveglia.
Erano le 5:45.
Consapevole del fatto che non sarei riuscita a riprendere sonno mi recai in salotto e trovai mio fratello seduto sul divano, con un'espressione assente.
-Lou, cosa ci fai sveglio a quest'ora?- chiesi.
-Potrei farti la stessa domanda- ribatté lui.
-Non riuscivo a riprendere sonno, e tu?- mi arresi.
-Pensavo...-
-Louis che pensa è impensabile- dissi più a me stessa che a lui.
-...che forse potrei unirmi anche io alla band-
Avrei dovuto immaginarlo.
In un gruppo di ragazzi che pensano solo a divertirsi non poteva di certo mancare mio fratello.
-E come mai ti è venuta questa passione improvvisa per il canto?-
-Ma quale improvvisa?!?! Io ho sempre avuto questa passione-
-Seee...-
-Solo perchè non mi hai mai sentito non vuol dire che non abbia mai cantato-


 
Jennifer


Isn't she looovely,
Isn't she wooonderfuuuul

-Harreeeeh-
-èèèèèèè?!-
-rry- gli risposi scoppiando a ridere.
-Non sei divertente- disse con una faccia a metà tra l'insonnolita e l'irritata.
Mi alzai dal letto e mi diressi in bagno.
-Potresti spiegarmi- domandai con fare minaccioso aprendo la porta del bagno -che cazzo hai da cantare la mattina presto?-
-JENNIFER!-
Forse dovevo bussare.
Perchè...
Bèh perchè Harry era avanti a me.
Nudo.
Completamente nudo.
-Senti, tra te e Liam... Cioè, siamo praticamente cresciuti insieme!-
-Esci... ORA!- era rosso come una fragola.
-E non ti incazzare, però- dissi alzando le mani -ti aspetto in camera, muoviti, devo raccontarti una cosa-
-E quando eravamo lì lì per farlo si è alzato! Cioè, ma ti rendi conto? Si è alzato- eravamo seduti sul mio letto e parlavamo di ciò che era accaduto la sera precedente.
-Beh, se mi fossi trovato nella situazione di Niall non mi sarei alzato di certo!-
-Styles, è un modo alquanto indiretto per dirmi che ti sei innamorato di me?- dissi scherzando, ma non troppo.
-No, ma con tutto il rispetto che merita... Questo è frocio!-
-Harold!-



Elizabeth

-Niall, Elizabeth. Elizabeth, Niall. Piacere- disse Jen mentre ci afferrava le mani, costringendoci a stringercele -Fine-
-Ciao, biondino- dissi con un sorriso.
La nostra presentazione fu interrotta dal suono del campanello.
Andai ad aprire.
-E tu che cosa ci fai qui?- dissi a Zayn, accennando un sorriso forzato.
Erano tre giorni che lo tenevo lontano da casa con la scusa che se l'avesse visto Louis sarebbe stata la fine ma la vera ragione era che non avevo proprio voglia di vederlo.
-Passavo- si scusò con aria innocente.
-Liz, chi è?- disse Louis dal salotto.
-NESSUNO!- ma ormai era troppo tardi.
Sentii i suoi passi svelti sulle scale e poi lungo il corridoio, fino ad arrestarsi davanti alla porta.
-E tu sei...?-
-Piacere, Zayn Malik... In arte 'nessuno'-
-E cosa saresti venuto a fare?-
-Beh, sono giorni che non rispondi alle mie chiamate e volevo solo assicurarmi che fossi ancora viva- disse rivolgenddosi a me.
-Da quando deve rendere conto a te di tutti i suoi spostamenti?-
-Beh, in un rapporto sparire per tre giorni non augura niente di buono-
-Questo non vuol dire... Aspetta, di quale rapporto stai parlando?-
-Zayn, forse è il caso che te ne vai- dissi indicandogli la porta -riprenderemo questo discorso un'altra volta-
-No Zayn, rimani!- disse mio fratello prendendo il moro per un braccio e trascinandolo in salotto, dove Niall e Liam discutevano animatamente sulle canzoni che avrebbero provato quella sera con Louis e Harry che avevano appena dato il grande annuncio: sarebbero entrati a far parte della band.
-Scusate- dissi correndo al piano di sopra per cercare Jennifer: avevo bisogno di parlare con lei.
Ma quando mi avvicinai alla porta della nostra stanza notai che era con Harry, ma soprattutto aveva quella cosa tra le mani.


Jennifer

Stavo ispezionando la mia camera in cerca di quel dannato telefono.
Non trovandolo, la mia mente corse subito alla libreria.
Mentre rovistavo tra i libri sentii qualcosa cadere a terra dal ripiano superiore.
'Oh, finalmente!' pensai, e mi voltai speranzosa a raccoglierlo ma ben presto mi accorsi che non era stato il mio cellulare a cadere, ma una scatolina bianca e rettangolare che ora giaceva per terra.
La riconobbi non appena il mio sguardo si posò sulla scritta all'esterno.
Dopo qualche secondo di indecisione presi coraggio e, titubante la raccolsi per esaminarne il contenuto: era positivo.
-Cos'è quello?- chiese il mio migliore amico con sguardo curioso.
-Niente- dissi nascondendomelo dietro alla schiena con un gesto rapido.
-Fammi vedere che cos'è- disse scherzando.
-Andiamo Harry, non è niente di importante!- tentai di convincerlo -aspettami di sotto, arrivo subito-
-Dai, ti aspetto qui- disse avvicinandosi lentamente.
-Non c'è bisogno-
-Se proprio non vuoi dirmelo...- si girò verso la porta, ed io subito mi rilassai.
Pessima mossa.
Approfittò all'istante del mio errore per saltarmi addosso e strapparmi la scatola dalle mani, sorridendo soddisfatto.
Il suo sorriso svanì non appena realizzò che cosa conteneva.
-Perchè non me l'hai detto?-
-Harry, io...-
-Io un cazzo, Jennifer! Ma ti rendi conto? Sei riuscita da poco a buttarti tutto alle spalle e che fai, ci ricadi di nuovo?-
-Harry, ascolta...-
-No che non ascolto. Che stupido che sono stato a non accorgermene prima, ma anche tu avresti potuto dirmelo! Sai che ti sarei stato vicino lo stesso, e comunque avrei preferito scoprirlo in un modo diverso-
-Harry, aspetta un attimo...-
-...e lui. Non posso credere che sia riuscito a farti una cosa così pur sapendo cosa avevi già passato! Ora quello stronzo dovrà vedersela con me!-
Attraversò la camera a passo svelto e stava per sbattersi la porta alle spalle quando...
-CAZZO HARRY, VUOI STARMI A SENTIRE?-
Si bloccò di colpo, incerto sul da farsi.
-Non ricordi ciò che ti ho detto questa mattina? Si è bloccato, Harry. Non posso essere incinta-
Mi guardò distrattamente mentre ripensava a ciò che ci eravamo detti quella mattina e improvvisamente realizzammo.
-Liz- sussurrammo all'unisono.
 

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