Nihal e Dubhe due vite diverse in un'unico mondo parallelo

di Fantasy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** i percorsi della vita ***
Capitolo 2: *** la rinascita ***
Capitolo 3: *** L'incontro ***
Capitolo 4: *** la scatola ***



Capitolo 1
*** i percorsi della vita ***


Seduta lì accanto al corpo del suo maestro ormai morto…sopraffatta dalla tristezza,dalla voglia di piangere per una vita mai vissuta,incapace di trattenersi oltre… Le lacrime sgorgano lente ed inesorabili,giuste e dignitose,fiere…fiere di essere lì a dare libero sfogo a lei, Dubhe,la ragazzina tanto vivace a cui hanno strappato tutto, a cui la vita non ha serbato nessuna gioia,ma solo piccole fitte di dolore…che l’hanno fatta diventare la donna che ora è. Ora si guarda attorno un po’ incerta…cosa fare ora? Senza la sua unica guida,il suo unico punto di riferimento…il suo unico amore,morto per lei. “Basta pensare “ disse quasi con un sussurro Con uno scatto si alzò,prese il mantello nero che per anni l’aveva accompagnata nei suoi viaggi e se lo poggiò sulle spalle con grazia. Attenta a non lasciare indizi si diresse verso il suo destino che le si parava buio davanti a lei…forse un piccolo barlume di speranza per non essere più una bimba della morte le si accese nel cuore… Forse la storia può cambiare…e lei…Dubhe può rivivere la vita che le spetta di diritto.

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Capitolo 2
*** la rinascita ***


ciao ragazzi sentite cerco una mano per scrivere il secondo capitolo! vorrei creare una ficcia a più mani per rendere la storia più interessante quindi chi è interessato alle cronache del mondo emerso e alle guerre può rintracciarmi anche per scambiarsi opinioni! ^^ ciaooooooooo

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Capitolo 3
*** L'incontro ***


Ormai erano passati parecchi giorni dall’inizio del suo viaggio , sembrava che tutto non potesse cambiare persino il paesaggio era monotono e prettamente grigio, un sorriso sarcastico si dipinse sul volto di Dubhe, che fare? Davanti a lei c’era un bivio proprio come quello che le si parava di fronte nella sua vita…ritornare al suo stupido villaggio non era nemmeno da sfiorare come ipotesi e tanto meno farsi scoprire dalla Gilda era tra le ipotesi migliori… e se…e se fosse andata a Feria? Un piccola luce si accese nei suoi occhi, scoprire nuovi posti…andare nella città dei misteri dove la notte è vita ed il giorno quasi non esiste…. _BAM_ un fragoroso botto la distolse dai suoi pensieri, un carro pieno di merci preziose aveva appena ceduto sotto il suo pesante carico Dubhe cercò di togliersi dalla strada prima di essere vista da un piccolo e massiccio uomo intento ad aggiustare il tutto con la massima fretta. La ragazza sarà stata ad almeno 100 metri da quel singolare omino ma sentiva le sue imprecazioni fino a lì forte e chiare le veniva da ridere…come è possibile ridere? No, non poteva ,era un’assassina e queste non ridono…ma una vocina dentro di se urlava a squarciagola sperando di poter essere sentita dopo tanto tempo. Sentì l’istinto di andare incontro a l’uomo e ancor prima di pensare si ritrovò di fronte a questo. Lo gnomo alzò lo sguardo dubbioso poi disse a gran voce come se in molti dovessero sentirlo -Vuoi darmi una mano o derubarmi? Bè dillo prima che oggi non sono in vena di carità- nel dirlo era diventata paonazzo forse dalla vergogna o forse dalla rabbia. Dubhe lo guardò, mise le mani sui fianchi ed inarcò il sopracciglio in modo quasi arrogante -scusate ma credo che da solo sia difficile che prima del calar della notte voi possiate aver riparato questo sottospecie di rottame- le sue parole erano scherzose così da far rilassare l’uomo, si sentiva diversa come se d’incanto tutti gli anni trascorsi fossero stati cancellati con il tasto reset… -allora? -Incalzò la ragazza – volete una mano oppure me ne vado così come sono venuta tanto meglio per me, almeno eviterò di incontrare tutte le bande di ladri che le verranno incontro- gli occhi dello gnomo si ridussero a due fessure piccole piccole poi abbassando il tono della voce disse- lì ci sono gli attrezzi sai aggiustarlo? Senti ragazzina non pretenderai che..- -si so lavorare e non pretendo pagamento- lo zittì lei Dopo mezza giornata di lavoro silente il carro era rimesso a posto con tutte le sue strane cianfrusaglie dentro. -bene abbiamo finito- disse l’uomo- comunque sia il mio nome è Strom- -piacere sono Dubhe- disse lei fermamente - ei ragazzina ci sai fare con i lavori manuali mi potresti essere utile come aiutante…che ne pensi?- -no grazie ho come destinazione Feira e non ho intenzione di cambiare- -va bene -borbottò Strom in evidente imbarazzo grattandosi la testa spelacchiata -dimmi solo una cosa perché vuoi andare proprio laggiù? Non è posto per ragazzine è pericoloso e poi ci sono insidie che nemmeno immagini- era un po’ accorato vedendo la sguardo di Dubhe spegnersi.. - devo,voglio vedere cosa cela- dei brividi le corsero lungo tutta la schiena, era davvero quello che voleva? -bè allora se proprio devi….aspetta un attimo- Storm scese dal suo carro rapido e iniziò la ricerca di qualcosa poi con voce entusiasta esclamò - eccola!!!-teneva tra le mani una scatola rifinita in oro con piccoli cerchi convulsi lungo i lati, una piccola intaccatura nel legno mostrava un simbolo argentato e sulla superficie legnosa vi erano alcune lettere di una lingua strana. -tieni è per te- disse l’uomo raggiante - non posso accettarla- replico Dubhe guardando ipnotizzata la scatolina -o certo che puoi insomma mi hai dato una mano e non voglio che nessuno dica che io non ripago chi mi offre una mano!- sorrise- è una scatola strana,non sono mai riuscito ad aprirla ma so che viene da Feira e che molti uomini hanno cercato di rubarla- si fermò un attimo insicuro se parlare o meno, poi guardandola disse- me la diede un mezz’elfo prima di morire molti anni fa disse di proteggerla e di darla alla persona a cui avessi visto una strana luce negli occhi,io sinceramente non c’ho mai capito una spada di quello che mi disse, ma voglio che sia tu ad averla, può darsi ti sia di aiuto- Dubhe si sentì stranamente attratta dalla scatola, ma anche turbata dal sapere che prima l’aveva avuta un mezz’elfo…come era possibile?con un breve cenno la prese tra le mani e si sentì forte come non mai… Poco dopo essersi congedata dallo strano gnomo guardo la scatola e senti una vibrazione, era come se la chiamasse, decise di riporla e di cercare un posto per la notte, avrebbe visto il suo contenuto l’indomani, ora sentiva che non era saggio aprirlo perché ciò che celava era una forza per troppi anni chiusa lì dentro

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Capitolo 4
*** la scatola ***


Andò in un paesino non poco distante da dove stava, in altri casi non lo avrebbe mai fatto sapeva che non era saggio lasciare tracce e indizi sparsi qua e la,ma era troppo stanca e spossata per passare anche solo una notte di più nel suo abituale dormiveglia doveva riposare e così fece. C’era una locanda mezza diroccata che dava di tutto tranne che dell’occhio appena entrò con il cappuccio di tela sollevato nessuno nemmeno la degnò di uno sguardo quasi fosse invisibile, per lei era semplicemente una gioia,il posto ideale per chi era abituato ad essere solo… Ordinò una scodella di farro e un pezzo di pane rinsecchito,mangiò a testa bassa e poi con un sol gesto diede un paio di monete all’ostiere e andò alle stanze i sopra. Posò il mantello sulla sua schiena stando ben attenta a coprire ogni lembo di faccia, sfortunatamente infatti le camere erano solo una grande camerata piena di letti ne di più ne di meno quindi si arrangio accoccolandosi con una mano sull’elsa del pugnale e l’altra sulla piccola scatola. L’indomani si sveglio che il sole stava ancora sorgendo,era molto presto e la rugiada aveva bagnato ogni cosa. Scese al bancone del povero ostiere gli pagò il conto e poi chiese la strada per Feira, l’uomo un po’ calvo la guardo con un misto di terrore per poi dirle la via. Stava per porgli una domanda quando dubhe scatto verso la porta chiudendogliela in faccia non le andava di rispondere a domande e tanto meno di essere notata il suo scopo era rimanere nel buio Dopo mezza giornata di cammino si rifugiò sotto un grosso albero dietro numerosi cespugli e mangiò un pezzo di pane rancido della sera prima. Tra un morso e l’altro tirò fuori dalla sacca di pelle quella scatola e la mise in grembo poi appena ebbe libere le mani la tastò studiandone ogni minimo dettaglio. Le sue mani andavano su e giù per il liscio legno per poi risalire sull’argento e su ogni piccolo taglio. Dopo qualche minuto provò ad aprirla,era sigillata, ma non così bene da non essere aperta… Sfilò il pugnale dalla custodia e con entrambi le mani lo incastrò nella serratura fece una breve pressione e dopo poco …TAC la scatola si aprì. La sua esperienza da ladra qualche volta poteva rivelarsi utile, sorrise amaramente poi tirò su la parte superiore del cofanetto con cautela. Senti la mente annebbiarsi e di colpo vide una luce brillargli in mano, fece un breve sospiro e tutto diventò buio…era morta? No…ma allora dov’era? Il suo corpo intanto si affloscio in modo scomposto dietro quel cespuglio, la testa ciondolava e le sue mani ancora stringevano la scatola…ma lei dov’era? Dove stava il suo spirito che le dava vita? Sentì una voce nel buio dove era confinata DUBHE Poi ancora buio e la sua mente smise di ricordarsi ciò che successe dopo.

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