Di novelli padri e problematiche figlie

di LastHope
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01. Di come Gildarts sia un padre effettivamente troppo sincero. ***
Capitolo 2: *** 02. Di come Cana riesca ogni volta a vincere contro il mago più forte di Fairy Tail. ***
Capitolo 3: *** Di come i gusti di Gildarts corrispondano a quelli di Cana. ***
Capitolo 4: *** Di come Cana conosca esemplarmente i gusti di suo padre. ***



Capitolo 1
*** 01. Di come Gildarts sia un padre effettivamente troppo sincero. ***







                                           #sssssssoloperrompere

 photo image_1367177920963765_zpsba0c7fae.jpgSo che come prima drabble non è il massimo e che Gildarts sembra un deficiente un po’ lo è, comprendetemi. prometto (?) che le seguenti saranno più serie HAHAH
Parlando seriamente è da un po’ che seguo Fairy tail ma non avevo mai pensato di scriverci qualcosa fino a oggi pomeriggio quando dopo ore sudate sono arrivata all’episodio 121 e si, ho pianto per Cana e Gildarts.
Quando sono venuta a vedere sul fandom non c’era nulla riguardante quell’adorabile schizzato di Gildart che io amo tanto e Cana QUINDI CI HO PENSATO IO. 
Non odiatemi, please. 





 

 


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Di come Gildarts sia un padre effettivamente troppo sincero e donnaiolo.

Spalancò la porta facendo entrare con se un soffio di vento gelido che bruciò appena le guance del potente mago seduto a tavola.
- Cana? – alzò un sopracciglio intimorito dallo sguardo truce che esibiva la ragazza.
- Ho saputo – incrociò le braccia sotto il seno inclinando appena la testa all’indietro – non posso crederci, papà! -
Nei quattro secondi successivi a quella affermazione a Gildarts passarono velocemente in mente le immagini degli oggetti di Cana che negli ultimi giorni, settimane, mesi avesse inavvertitamente rotto, frantumato, polverizzato.
Un carillon da collezione le quali macerie erano state prontamente nascoste sotto il tappeto del salone, una lampada nella sua camera nel vano tentativo di afferrarla prima che si frantumasse al suolo, la specchiera che teneva nel garage in attesa di trovare un posto in cui posizionarla e aveva polverizzato il ritratto della figlia in compagnia dei suoi amici che era appeso nel corridoio fino a una settimana prima.
Immaginò si trattasse della specchiera poiché sapeva l’impegno che Cana aveva messo nelle ultime missioni per poterla comprare.
- Come hai fatto a scoprire della specchiera distrutta? Avevo detto a Natsu di non farne parola con nessuno! Mi dispiace tesoro, è stato un incidente! – si giustificò portando le mani avanti leggermente impaurito dalle iridi della figlia che si facevano più strette.
- La mia specchiera? Tu hai rotto la mia specchiera? – sbattè un palmo sul tavolo rovesciando l’ultimo goccio di grappa che era rimasta nel bicchiere e si diresse verso la propria camera lasciando un Gildarts a considerare l’idea che fosse stato il quadro la causa della rabbia della figlia-
- Prima va a letto anche con la mia insegnante delle elementari e poi rompe anche la mia specchiera, grazie papà! – si udì dal corridoio.
Inutile dire che non ci fu abbastanza grappa nella bottiglia per permettere al mago più potente di Fairy tail di dimenticare quel pessimo e imbarazzante momento da padre.

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Capitolo 2
*** 02. Di come Cana riesca ogni volta a vincere contro il mago più forte di Fairy Tail. ***


#sssssssoloperrompere

Ecco la seconda drabble, molto più seria della prima no non è vero, haha
Gildarts che perde e Cana che lo deride mi sembrava la scenetta più adatta a questa adorabile famiglia quindi mentre ridevo immaginando la faccia di Gildarts ho scritto questa ..cosa (?)
Sicuramente, da quello che ho capito da quando scrivo questa raccolta, è che con me Gildarts non avrà vita facile ma sul fandom non se lo caga nessuno quindi meglio che nulla,yep.  ♥










 

 
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  photo Canarts3_zps0e46ca00.jpg
 







 




Di come Cana riesca ogni volta a vincere contro il mago più forte di Fairy Tail.

- Hai ancora gli occhi aperti, papà? Vedo che stai migliorando – si passò una mano tra i capelli ricci spostando il ciuffo più corto dietro l’orecchio destro per concentrarsi incassando un altro bruciore alla gola.
Ogni minuto che passava diventava sempre più difficile reggere.
- N-non preoccuparti p-per m-me – singhiozzò per un improvviso conato. – c-ce la farò o-oggi. -
Cana riprese a guardarlo divertita mentre a malapena riusciva a muovere la mano sotto la quale qualsiasi superfice veniva ridotta in polvere.
- Lo dici ogni volta – rise.
Iniziava anche lei a sentire gli effetti della sfida ancora in corso e un leggero senso di adrenalina e di euforia la spingevano a continuare.
- Tocca a te, papà –
Non riuscì a terminare la frase che Gildarts cadde all’indietro accasciandosi al pavimento freddo cercando in esso un senso di conforto che, ovviamente, non arrivò.
– m-mi arrendo – sussurrò stremato ammettendo l’evidente superiorità della sua  avversaria.
E’ strano come Cana a ogni gara di bevute riuscisse a far sentire il padre, membro più forte della gilda, un ragazzino alle prime armi.



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Capitolo 3
*** Di come i gusti di Gildarts corrispondano a quelli di Cana. ***




#ssssssssoloperrompere

*viene tagliata in pezzettini minuscoli da Gildarts* Lo so, lo so, è passata un’eternità dall’ultima volta che ho aggiornato, chiedo perdono in ginocchio. (?) Almeno in questo capitolo è Cana a dover soffrire a causa dei seri gusti di suo padre haha Ggggiuro anche se non sono affidabile haha che la prossima volta aggiornerò prima, grazie a tutte quelle che continuano a seguire la raccolta.









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  photo Canarts3_zps0e46ca00.jpg
 











 

Di come i gusti di Gildarts corrispondano a quelli di Cana.

- Troppo corto – affermò arricciando le labbra e corrugando le sopracciglia folte.
- A questo punto era meglio quello di prima – sospirò annuendo quando la figlia riapparì qualche minuto seguente.
Cana strinse i denti maledicendosi per non aver immaginato che suo padre fosse così restrittivo.
Erano ore, probabilmente, che erano chiusi dentro quelle quattro mura bianche e nessuno sembrava intenzionato a voler cedere a dei compromessi.
- Spero tu stia scherzando, Cana – sobbalzò Gildarts scattando in piedi – Sei tutta scoperta – arrossì indicando la maglietta nera attillata.
Cana chiuse gli occhi per diversi secondi riflettendo su quale cosa fosse meglio fare in quel momento critico.
- Scegli tu, papà – si arrese pur di tornare a casa per cena.
Gildarts a quella affermazione afferrò prontamente una maglietta raffigurante il muso di un gatto che aveva puntato fin dall’inizio e la strinse al petto correndo verso la cassa.
Cana giurò sulle sue amate carte che quella era l’ultima volta che si lasciava accompagnare da suo padre a fare shopping.

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Capitolo 4
*** Di come Cana conosca esemplarmente i gusti di suo padre. ***





#sssssssoloperrompere

*chiede umilmente perdono in ginocchio verso la città santa(?)*
Ok, so di essere molto, troppo, in ritardo ma ho avuto una long da scrivere su cui sto impiegando la maggior parte del tempo ma non ho nessuna di abbandonare la raccolta poiché mi sono affezionata a questa famiglia fatta di ammoreH. Ma dove? Haha

Chiedo ancora scusa per il ritardo mostruoso nel pubblicare il nuovo capitolo, grazie a tutte quelle che continueranno a seguirla.










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 photo Canarts3_zps0e46ca00.jpg





 

Di come Cana conosca esemplarmente i gusti di suo padre.

Era deluso, anzi, dire che fosse deluso era senza dubbio un eufemismo.
Aveva ricevuto auguri da tutti: Mira-chan gli aveva donato tre boccali di birra fresca, Natsu gli aveva offerto come regato, forse più per se stesso che per Gildarts, una scontro e perfino il master aveva organizzato una piccola festa alla gilda.. ma non Cana.
Non si era fatta vedere per tutto il giorno mentre tutti i membri la gilda festeggiava il compleanno di suo padre.
- La mia Cana..- sussurrò triste Gildarts mentre apriva la porta di casa prima che il luccichio di un pacchetto in bella vista sul tavolo  attirò la sua attenzione.
- Buon compleanno, papà – comparì Cana dal bagno asciugandosi distrattamente i capelli umidi mentre gli allungava il regalo.
Gildarts, quasi commosso, si affrettò a scartare il regalo rimanendo piuttosto sorpreso quando capì di cosa si trattasse: un calendario di ragazze in bikini.
Non che la cosa gli dispiacesse, ovviamente, ma rimase piuttosto incuriosito.
Cana sorrise compiaciuta –sapevo ti sarebbe piaciuto, ho messo un po’ a sceglierlo ma  ormai ho imparato i tuoi gusti -
Gildarts sospirò, forse divertito, in fondo è il pensiero che conta, no?





 

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