Through all the pain your eyes stayed blue... baby blue

di angelikfire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The dust is blowing away ***
Capitolo 2: *** Does it make any sense at all? ***



Capitolo 1
*** The dust is blowing away ***


Qualche giorno fa, rileggendo le trame dei vecchi episodi della seconda stagione di House, mi è venuta l'idea per questa storia (e non si può uccidere l'ispirazione, vero? ^^). E' un ipotetico proseguimento della quarta stagione (sono presenti spoiler fino all'episodio 4.09, titolo inglese Games) interpretando, con un pò di fantasia, gli avvenimenti dell'undicesimo episodio della seconda stagione (titolo inglese Need to Know, titolo italiano E' meglio sapere). La storia si sviluppa attorno i vecchi personaggi (e a qualche vecchia conoscenza); i nuovi collaboratori di House saranno a malapena delle comparse, dei meri soprammobili (anche perchè credo di odiarli più di qualsiasi altro personaggio che sia mai apparso in questo show, Tritter e Vogler inclusi). Il titolo della fan fiction è tratto da una frase presa da una bellissima canzone (secondo me) dei Manic Street Preachers: Your love alone is not enough. Gli aggiornamenti di questa fan fiction saranno piuttosto lenti, un paio di capitoli al mese (ottimisticamente pensando). Spero vi piaccia... BUONA LETTURA!

 

 

 

Through all the pain your eyes stayed blue... baby blue

 

1° capitolo - The dust is blowing away

 

 

Allison Cameron inspirò la fresca aria mattutina, sorridendo. Non c'era nulla meglio di una passeggiatina distensiva, prima di cominciare il turno all'ospedale. Si era svegliata presto apposta, quel giorno. Non le piaceva molto camminare per le strade di Princeton quando erano affollate di gente: chi andava a fare compere, chi - con la ventiquattrore in mano - si recava in ufficio, chi portava a spasso il cane... A quell'ora, tutte quelle persone si stavano ancora alzando. E la libertà regnava... ancora per poco, però.

Svoltando l'angolo, decise di cercare un bar per andare a fare colazione; non aveva intenzione di cominciare la giornata con il "caffè" (sempre se si poteva definire tale) della macchinetta del Reparto Emergenza del PPTH.

Già... Niente più casi impossibili da risolvere assieme a Chase e Foreman; il primo ora lavorava in Chirurgia mentre il secondo, dopo essere stato licenziato dal posto di Primario di Diagnostica al Mercy, era tornato al PPTH come assistente "esperto" di House.

La dottoressa non poteva certo lamentarsi del lavoro che aveva ora: un buono stipendio, bravi colleghi e molta più stima di prima, sotto un certo punto di vista. Però, adesso nulla era più come prima; per quanto motivati fossero i suoi nuovi colleghi, non avrebbero mai fatto di tutto per trovare una soluzione ad un caso. Quel tutto poteva significare perdere il posto di lavoro, o rimanere tutta la notte ad analizzare campioni, eseguire esami pericolosissimi oppure irrompere senza permesso nella casa del paziente alla ricerca di qualche batterio.

Ora quel tutto non c'era più. Alle sette, quando si finiva il turno, si smetteva di essere un dottore, e i pazienti non esistevano più. Sarebbero stati curati dai dottori del turno seguente. Punto. E il giorno dopo tutto ricominciava daccapo.

Cameron sospirò. Doveva ancora abituarsi a questo nuovo modo di ragionare, dopo tre anni passati a lavorare con House. Bastava soltanto avere un pò di pazienza, e forse dopo anche lei sarebbe stata in grado di tornare completamente alla sua vita, ai suoi problemi, dopo essere uscita dal portone del Princeton Plainsboro Teaching Hospital, la sera

Ma voleva veramente lasciare andare tutto quello a cui si era abituata in quei tre anni?

Quasi senza accorgersene, la donna entrò nel bar, ordinò un caffè e una brioche e prese posto in uno dei tavolini. Aveva appena cominciato a sorseggiare il suo caffè, sempre immersa nei suoi pensieri, quando qualcosa attirò la sua attenzione.

Una donna era appena entrata nel piccolo bar (un pò troppo affollato per quell'ora), spingendo un passeggino. Capelli neri, tailleur elegante; doveva sicuramente avere più di quarant'anni. Cameron la fissò attentamente, cercando di ricordarsi dove l'aveva già vista. E poi si ricordò l'identità della donna, mentre un piccolo shock bloccò per qualche secondo il flusso dei suoi pensieri.

Stacy Warner, l'ex di Gregory House.

Per un momento Cameron pensò di far finta di nulla, tanto probabilmente la donna non si ricordava di lei. Ma poi le sue buone maniere presero il sopravvento, e si alzò dirigendosi verso Stacy.

"Lei è la signora Warner, vero?" chiese con gentilezza.

La donna si voltò, osservandola per un paio di secondi.

"Oh, ma lei è la dottoressa Cameron, no?" chiese, porgendole la mano. "Dell'equipe di House"

"Sì, sono io" rispose Cameron, ricambiando la stretta di mano. "Ma ora non lavoro più per House"

"E' stata licenziata?" chiese Stacy, accigliandosi.

"No, mi sono dimessa io" spiegò l'immunologa. "E anche Chase e Foreman. Diciamo che House ha voluto... cambiare aria"

Stacy annuì. "E' un pò strano. A Greg non sono mai piaciuti i cambiamenti"

"Già..." mormorò Cameron. "Ehm... è suo figlio?" chiese, indicando il bambino addormentato nel passeggino.

"Sì" rispose Stacy. "Mio... e di Mark"

Cameron osservò il bambino: non doveva avere più di un anno e mezzo. Dormiva talmente della grossa che non era minimamente disturbato dal rumore che lo circondava. La testina castana era posata sul bordo del passeggino, e stringeva a sè un orsacchiotto.

"Congratulazioni" disse Cameron alla donna. "Anche a suo marito"

Chissà se House lo sa si chiese la giovane dottoressa, mentre Stacy le rispondeva con un "Grazie".

"Come mai è qui a Princeton?" le chiese Cameron, maledicendosi per la sua curiosità.

"Lavoro" rispose velocemente l'avvocatessa. "Le offro un caffè, vuole?" 

Cameron ebbe l'impressione che la donna volesse svicolare da quell'argomento. "Mi dispiace, ma devo scappare a lavoro" rispose, dando un'occhiata all'orologio. "Allora, arrivederci, signora Warner"

"Sì... allora arrivederci, dottoressa Cameron" la salutò la donna, mettendosi in fila per ordinare alla cassa.

Cameron pagò la sua ordinazione e raggiunse la porta del bar. Prima di uscire, lo sguardo le cadde nuovamente sul figlio di Stacy.

Il bambino si stava svegliando proprio in quel momento. Sbadigliò e si guardò intorno, probabilmente spaesato nel vedere tutta quella gente. Alzò la testa e cominciò ad osservare l'ambiente, con un'innata curiosità. Per una brevissima frazione di tempo, lo sguardo del bambino incrociò quello della dottoressa, ferma alla porta.

Allison Cameron si ghiacciò, mentre la bocca le si spalancava per lo stupore.

Il bambino aveva gli occhi azzurri.

Azzurri.

Quell'azzurro.

Solo un'altra persona li aveva uguali.

Gregory House.

 

 

 

 

Ed eccoci giunti alla conclusione di questo primo capitolo (piuttosto breve), poco più di un esperimento (ma forse è meglio definirlo "sclero mentale"... ^___^). Aspetto i vostri pareri, per sapere se vale la pena continuare oppure no... Ringrazio tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere questo capitolo, e magari di recensirlo. Grazie! Significa molto per me.

Quasi dimenticavo: volevo ringraziare martozza, elyxyz, SHY, Nike87 e Lily Black 90 per aver recensito la mia precedente shottina natalizia, Santa Cl... House Whishes you a Merry Christmas. Grazie, siete state gentilissime ^^!

 

E BUON 2008 A TUTTI!!!

 

Al prossimo capitolo (forse)

Angelikfire

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Capitolo 2
*** Does it make any sense at all? ***


Ed eccomi di ritorno... Allora, prima di lasciarvi al secondo capitolo, volevo precisare un paio di cose. Prima di tutto, in questa fan fic non ci sarà nessuna ship: sebbene tutto porti a pensare che questa sia una House-Stacy, non lo sarà. Ora come ora non posso aggiungere molto, ma capirete meglio quali saranno le mie intenzioni con l'avanzare della fic. E, sebbene io sia una candy cotton (realista, però ç___ç), cercherò di rimanere alquanto neutrale con il tutto. Parlando di quarta stagione, non mancheranno inevitabili riferimenti Chase-Cameron e, forse forse forse (ma questo dipende dagli sceneggiatori) Huddy; ma l'obbiettivo di questa fan fic non sarà vedere lo sviluppo di una determinata coppia, ma le reazioni dei vari personaggi ad una certa "notizia shock" (cosa che si è già cominciata a vedere con lo scorso capitolo). Ed è vero, sarà inevitabile qualche accenno House-Stacy, ma soprattutto in funzione alla "notizia shock".

Ho deciso di scrivere questa fan fiction soprattutto per allenarmi nel rimanere IC con i personaggi, anche i situazioni piuttosto estreme. In parole povere, come reagiranno Wilson, Cuddy, Chase, Cameron e Foreman alla notizia che House ha un figlio? E soprattutto, come la prenderà House? E' questa la sfida che intraprendo con questa ff: descrivere nel modo più realistico possibile le reazioni dei personaggi alla "notizia". Spero di essere riuscita a spiegarmi decentemente.

Ora vi lascio al secondo capitolo... BUONA LETTURA!

 

 

 

Through all the pain your eyes stayed blue... baby blue

 

2° capitolo - Does it make any sense at all?

 

 

"Com'è andata a lavoro, oggi?" chiese Cameron a Chase, mentre quest'ultimo apriva il frigo alla ricerca di qualcosa per dissetarsi.

"Uhm, il solito..." rispose il dottore. "Solo un paio di operazioni, un' appendicectomia e un'asportazione di un rene, nulla di speciale... A che ora deve arrivare il ragazzo della pizza?"

"Fra un quarto d'ora" rispose la ragazza, prendendo posto sul divano e accendendo la televisione.

I due avevano deciso di passare la serata assieme a casa di Chase visto che, a causa dei lavori diversi, per loro ora era più difficile passare del tempo assieme. Dopo la giornata piuttosto faticosa che entrambi avevano passato, avevano deciso di rilassarsi guardando un paio di DVD davanti a una pizza extra e a qualche lattina di birra.

"E a te come è andata, Allison?" le chiese l'intensivista, chiudendo la porta del frigo dopo aver preso una bottiglia d'acqua. "Qualche novità?"

Novità...

"In un certo senso sì" rispose l'immunologa. "Allora, preferisci un film horror o un thriller?"

Chase la guardò interrogativo. "Che vuoi dire?"

Ma oggi non riesco proprio a stare zitta?

"Vuoi vedere un film di paura o un thriller?" ripeté la ragazza.

"Guarda che mi riferivo al tuo in un certo senso sì" chiarì Chase, prendendo un bicchiere.

"Oh, quello" sillabò Cameron. 

Glielo dico oppure no?

"La smetti di fare la misteriosa?" le chiese Chase divertito. "Mi dici cos'è successo di tanto sorprendente da lasciarti interdetta? Foreman se la fa con una di quelle nuove infermiere?"

Forse è meglio se sto zitta...

"No" rispose Cameron. "Ho incontrato Stacy Warner, la ex di House"

E va bene, non resisto... glielo dico!

"E allora?" Chase alzò le spalle. "Comunque, preferisco un film thriller"

"Ha un figlio. Stacy, intendo" proseguì Cameron, prendendo un paio di DVD e cominciando a leggerne la trama, senza in realtà riuscire a capire una sola parola riguardo il film.

Probabilmente Robert mi prenderà per pazza.

"E cosa c'è di strano? E' sposata, no?" replicòò il dottore, versandosi l'acqua nel bicchiere.

"Il bambino è di House" buttò lì la dottoressa.

Ecco... Aspettiamo la risata sarcastica, ora.

Chase si soffocò con l'acqua che aveva cominciato a sorseggiare. "Cosa?! Com'è possibile?"

"Ha gli occhi azzurri" spiegò Cameron, abbandonando il finto esame dei due DVD. "E sia Stacy che suo marito li hanno scuri"

Come se non sapessi anche io che questo non determina nulla...

"E allora?" ridacchiò Chase, alzando nuovamente le spalle. "Entrambi saranno portatori dell'allele recessivo che determina gli occhi chiari... La genetica la conosci anche tu"

Appunto. Come da copione.

"Robert..." Cameron lo guardò dritto negli occhi. "Credo di riuscire a riconoscere quell'azzurro..."

"... dopo tutte le volte che ti sei persa ad ammirare gli occhi di House?" completò per lei Chase, ghignando. "Andiamo, Allison, non ci sono abbastanza prove per affermare che quel bambino è figlio di House!" continuò il dottore, ritornando serio. La stava osservando con la testa leggermente piegata e con uno strano luccichio negli occhi chiari. Sembrava quasi un misto di compatimento, gelosia, divertimento e affetto. Strano mix. "A proposito, perchè Stacy Warner si trovava qui a Princeton?"

"Dice che era per lavoro" rispose brevemente Cameron, mentre i suoi dubbi rimanevano più vividi che mai.

"Bè, è un bravo avvocato, no?" borbottò Chase, appoggiandosi con le braccia incrociate al frigorifero. "Ma dalla tua espressione credo che tu abbia una verità più profonda, o sbaglio?"

"Secondo te si recherebbe a lavoro col bambino?" gli chiese Cameron, sempre più sospettosa.

Chase alzò gli occhi al cielo. Ora sembrava decisamente divertito. "Senti, so come la pensi, e so anche che non cambierai idea finché non avrai qualche prova. Ma, anche se - facciamo un'ipotesi - il bambino fosse di House... Sarebbe una notiziona stupefacente, certo... Ma a noi cosa cambia?"

Touchè, Cameron.

"Non ti rendi conto di cosa ha fatto quella donna?" ribattè Cameron dopo qualche secondo. "Con quale coraggio ha potuto tenere nascosta una cosa così ad House?"

"Già, mi ero dimenticato della tua moralità" disse Chase a bassa voce, guadagnandosi un'occhiataccia da parte della giovane. "Ma - in primis - il condizionale è d'obbligo... Ne stai parlando come se fosse una cosa certa. E - in secondo luogo - sei davvero sicura che House non lo sappia?"

"Ma..." cominciò Cameron, per poi trovarsi senza nulla di convincente con cui controbattere.

"Visto? Non sappiamo nulla per poter speculare se sia vero o no" constatò Chase, con un tono che si sarebbe potuto definire quasi trionfante, abbandonando la sua postazione e raggiungendo Cameron sul divano. "Senti... Lasciamo cadere questo discorso e torniamo alla nostra seratina, ok?"

Le labbra dell'intensivista si incontrarono brevemente con quelle di Cameron, in un bacio a fior di labbra.

"Va bene" asserì la dottoressa, abbandonandosi tra le braccia di Chase e allungando le gambe sul divano. "Torniamo alla nostra pizza e al nostro film"

 

***

 

Delle dita dalle unghie ben curate continuavano a martellare il lucido legno del tavolo. L'altra mano salì a scompigliare dei capelli neri, per poi poggiarsi sulla tempia e cominciando a massaggiarla nervosamente.

"Lo faccio oppure no?". Una voce interpellò il silenzio.

Dopo qualche minuto intriso di dubbi e incertezze, un dito corse a comporre velocemente un numero sulla tastiera di un telefono, mentre la cornetta veniva sollevata e portata contro l'orecchio.

Uno squillo.

Due squilli.

Tre squilli. Le dita tornarono a tamburellare sul tavolo.

Cinque squilli.

Otto squilli. Ti prego, rispondi.

Dieci squilli. Bip.

"Questa è la segreteria di Gregory House. In questo momento la mia casa è vuota come la testa di uno specializzando (nulla di personale, eh). Se proprio dovete, lasciate un messaggio dopo il bip"

Ora o mai più.

"Greg, sono io, Stacy...  Senti, è una cosa importante. Richiamami appena puoi, va bene?"

 

 

 

 

Ed eccoci giunti alla fine di questo secondo capitolo. L'ho riscritto un paio di volte, ma continua a non convincermi pienamente. Spero che a voi sia piaciuto ^^. In questi due primi capitoli abbiamo visto la reazione, decorata da sospetti e perplessità, di Cameron; dal prossimo capitolo cambierà il punto di vista... Come sempre, aspetto i vostri pareri e le vostre recensioni! A questo proposito volevo ringraziare a crazycotton, martozza, SHY, DianaV e Lily Black 90 (esperta?? No no, non lo sono affatto! In questo periodo sono piuttosto indaffarata, ma appena ho un pò di tempo darò un'occhiatina alla tua storia, contaci!) per aver recensito il capitolo precedente. Grazie ^^!

Un saluto anche a tutti quelli che leggono senza recensire...

 

Al prossimo capitolo,

Angelikfire

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