Il ciondolo

di fanny3
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pioggia ***
Capitolo 2: *** Nuove conoscenze ***
Capitolo 3: *** Risveglio ***
Capitolo 4: *** Fidanzamenti ***
Capitolo 5: *** Un nuovo studente ***
Capitolo 6: *** Sospetti e regali ***
Capitolo 7: *** L'inganno ***
Capitolo 8: *** Hyde ***
Capitolo 9: *** L'antenato ***
Capitolo 10: *** Gli Edel ***
Capitolo 11: *** Segreti del passato ***
Capitolo 12: *** Distruzione! ***
Capitolo 13: *** La mia richiesta ***
Capitolo 14: *** La mia favola ***



Capitolo 1
*** Pioggia ***


Pioggia

Salve a tutti!Questa è la mia prima fanfiction e adesso che ho preso confidenza scrivendone(e finendone)delle altre mi sento in dovere di modificare alcune cose come le mie note o eventuali errori ortografici.

Spero vi piaccia^^

 

Pioggia. Una pioggia battente cade sul mondo dei demoni. Non si vedeva da molto tempo un simile temporale e la furia con la quale assale il territorio sembra rispecchiare l’attuale stato d’animo di uno di questi demoni…

Sul ramo di un albero molto elevato se ne sta disteso un “piccolo” demone.

Il suo vestito composto da un paio di scarpe e pantaloni neri come la notte e una maglietta azzurra,sono completamente inzuppati.

Si copre il corpo con un lungo mantello,anch’esso di un nero penetrante,come l’oscurità che aleggia nel suo animo. 

Non pare turbato per via della pioggia che scende veloce come un proiettile ma piuttosto è un pensiero la cosa che lo affligge,il ricordo di un accaduto passato ormai da ben due settimane.

“Dannazione!Quel maledetto di un demone mi ha strappato il mio ciondolo dal collo durante la lotta,l’unico ricordo delle mie origini…” 

 

La madre del demone era una donna del ghiaccio che dopo essersi unita con un demone del fuoco ha dato alla luce un bambino.

Nella terra del ghiaccio,un’isola sospesa in mezzo al cielo del mondo demoniaco,le donne danno alla luce (senza aver avuto alcun rapporto) solo figlie femmine.

Un segno di grande sventura per una di queste donne è partorire un maschio che può nascere solo per via di un’unione tra una donna del ghiaccio e un demone.

Hiei è nato da questo legame.

Ogni volta che una di queste donne partorisce piange una lacrima che diventa una gemma rarissima destinata al nuovo nato ed Hina,la madre di Hiei,quel giorno pianse due lacrime:una per Yukina (sorella gemella di Hiei) e una destinata allo stesso youkai.

Una pietra molto speciale dotata di poteri superiori di quella regalata a Yukina.

Per volere delle anziane della popolazione,Hiei fu gettato giù dall’isola con la speranza che morisse ma in realtà non fu così…infatti il demone rimase indenne.

Fu trovato e allevato da un gruppo di ladri che gli diedero un nome e gli insegnarono a uccidere.

La sua sete di sangue crebbe a tal punto che anche gli stessi demoni che lo avevano allevato utilizzandolo per i loro malvagi scopi,lo allontanarono impauriti dal suo enorme potere. Il demone diventò così uno spietato e solitario assassino.

 

Erano quindi passate due settimane da quel fatto e purtroppo non era ancora riuscito a ritrovare il suo ciondolo. Non aveva neanche la possibilità o il bisogno di impiegare il suo terzo occhio per trovarlo perché sapeva che non sarebbe servito a nulla.

Il luogo in cui lo aveva smarrito a causa di quell’attacco era in un’altra dimensione,il mondo degli umani,un posto a cui poteva accedere facilmente perché stato vincolato a controllare i confini dei due mondi.

Così era stato ordinato dal vincitore dell’ultimo torneo delle arti marziali nere.

Era dunque obbligato a ritornare in quel mondo che lui odiava giornalmente,il suo primo pensiero in quei giorni andava spesso al riottenere il suo oggetto.

Non sopportava proprio di vedere tutti quegli umani in una sola volta e per la verità non capiva nemmeno l’amico,il demone volpe Kurama che al contrario,facendosi passare per un uomo,viveva lietamente insieme alla madre adottiva umana.

Tzè!Mentre io non posso tollerare quelle strane creature,Kurama ci convive tutti i giorni e non solo!Lui ci si è anche affezionato.”

 L’ultima volta che si erano visti avevano avuto un breve scambio di opinioni a proposito…

 

Lo youkay se ne stava sul davanzale della finestra della camera del demone volpe chiamato dagli umani Suichi Minamino.

Kurama-Ti accorgerai che gli umani non sono poi così male. Anche tu ti affezionerai a qualcuno di loro. Senza contare il fatto che comunque Yusuke e gli altri sono nostri amici umani.-

Hiei-Amici?!Chi ti dice che li considero amici stupida volpe?Ti sei rammollito credi a me.-

Kurama-Ahah!Vedrai che ho ragione io e quando la cosa accadrà dovrai pagarmi da bere!-

Hiei-Morirai di sete allora…-

E se ne era andato dalla finestra della camera dell’amico.

Non l’aveva più visto per un anno buono.

 

Tutto sommato non gli dispiaceva neanche tanto il fatto di dover pattugliare il confine poiché a volte gli capitava di misurarsi con demoni piuttosto forti che tentavano di passare il limite imposto dai capi del regno demoniaco.

Purtroppo per lui però il più delle volte i criminali erano di livello nettamente inferiore ed era così per lui inutile anche il solo tentare di misurarsi con loro.

Un giorno di questi,un demone piuttosto astuto riuscì ad eludere la guardia accedendo al mondo umano.

Vestito di un lungo mantello marrone con il cappuccio calato sul volto non fu notato da nessuno tranne che da Hiei. Andava piuttosto lentamente e per lui fu estremamente facile raggiungerlo.

Dopo avergli intimato di tornare indietro lo aveva costretto a frenarsi ponendosi di fronte per sbarrargli la strada.

Si fermarono sopra un ponte piuttosto largo situato in una periferia della città. Erano le due di notte e la voce del demone misterioso risuono in tutto il sobborgo.

Demone-Ti sei messo ad aiutare la razza umana Hiei?Non è da te lo sai,sei sempre stato il più spietato tra tutti noi.-

Hiei-Come mi conosci?Chi sei?-

Il demone si scoprì il volto e con il suo ghigno sul viso venne rapidamente riconosciuto.

Hiei-Ah!Nimarao sei tu allora. Uno dei componenti della banda di assassini che mi hanno “cresciuto”.-

Lo youkay si tolse il mantello nero restando in maglietta. Un indumento che permetteva ai suoi movimenti una totale libertà.

Nimarao-Sei contento di rivedermi?Non sei cresciuto molto in altezza,peccato vorrà dire che morirai così.- 

Nimarao si scagliò contro Hiei con un pugno alzato. Il colpo però venne evitato facilmente.

Hiei-Cosa credi di fare?!Non penserai di riuscire a sconfiggermi vero?Se la pensi così allora sei proprio uno stupido.-

Nimarao si scagliò di nuovo contro di lui gridando furioso ma non riuscì a colpirlo nemmeno una volta perché il suo avversario era troppo veloce. Solo dopo un movimento piuttosto brusco a Hiei venne fuori dalla maglietta la collana con la pietra azzurra che portava al collo sin dalla nascita.

Nimarao-Perfetto hai ancora quello stupido gioiello con te. Farà di sicuro piacere al capo se gliela porto stanotte stessa. Oh!Non ti dispiace se me la prendo vero?-

Si mise a correre velocemente intorno a Hiei,lo prese alle spalle,gli strappò il ciondolo dal collo e fuggì via.

Hiei-Ridammelo e ti risparmierò la vita!!- Gli disse mentre lo rincorreva.

Arrivarono in uno spiazzo che anche se era buio si poteva ancora affermare essere un giardino. Senza alcun dubbio.

Con un balzo e un pugno alzato,Hiei si gettò addosso a Nimarao sbattendolo a terra.

Il bandito però durante la caduta si lasciò sfuggire dalle mani la collana che così rotolò via.

Hiei diede il colpo di grazia al demone e in seguito si mise a setacciare superficialmente la zona in cerca del suo ciondolo…ma senza successo. Continuò a cercarlo per un po’ fino a che alle prime luci dell’alba non dovette ritornare nel suo mondo.

Tornò più e più volte nel mondo umano ma siccome quella notte non aveva fatto caso al luogo in cui si era trovato,non riuscì più a rintracciarlo.

 

*****

 

Il giorno di inizio delle scuole superiori è sempre il più agitato e odiato di tutti,la città ricomincia a riempirsi la mattina di studenti svogliati che vanno con pigrizia a scuola,tutti tranne due ragazze che sorridenti raggiungono il loro gruppo di compagne pronte per iniziare l’anno.

Avranno messo in conto che a scuola ci si va per studiare…?

Kiara-Muoviti Miki!-

Miki-Si eccomi,mi stavo legando al collo questo ciondolo che ho trovato qualche giorno fa nel mio giardino. Ho dovuto pulirlo perché era ricoperto di fango,a giudicare dai segni lasciati sul prato sembra che siano arrivate le talpe.- 

Kiara-Wow è molto bello lo puoi usare come portafortuna che ne dici?-

Miki-Portafortuna in amore!Speriamo che lo conduca da me.-

Kiara-Come sei poetica!-

Miki-Si ridi pure!Antipatica.- 

Miki è una bella ragazza di 16 anni. I suoi lunghi capelli castani sono legati in una coda alta e i suoi magnifici occhi azzurri si intonano con la lucente collana che si è appena legata al collo.

Kiara invece si era tagliata i capelli all’inizio dell’Estate,anche lei è molto bella ed ha una chioma bionda e liscia,i suoi occhi invece sono color cioccolata.

Entrambe non avevano mai avuto grossi problemi in fatto di ragazzi. Avevano infatti avuto qualche coetaneo che tempo prima si era dichiarato loro ma entrambe rifiutavano tutti. Il vero e unico amore di Kiara era Hige,il migliore amico di suo fratello Hitoshi,più grande di 4 anni mentre Miki…Miki confidava nel fatto che presto sarebbe arrivato un vero e proprio colpo di fulmine o almeno qualche cosa di simile.

La comitiva di Miki e Kiara fu la prima ad entrare in classe e l’insegnante non tardò ad arrivare. Introducendosi velocemente in aula salutò i ragazzi e decise di iniziare subito la prima lezione di storia.

Passò però (e per fortuna!ndA) in fretta anche la prima giornata di scuola. Alle due e un quarto infatti il suono della sempre bene amata campanella fece precipitare tutti gli studenti fuori dalla scuola.

Miki-Uffa!Ero felice di rivedere tutti i nostri compagni ma…-

Kiara-Ma le lezioni non le avevi messe in conto eh?Dobbiamo tornare le studiose che eravamo.- Concluse con aria sconfortata per lei.

Le due ragazze arrivarono a un bivio in cui si separarono,Kiara girò a sinistra mentre Miki a destra giungendo in una via poco trafficata adiacente a una fila di belle villette a schiera.

I suoi genitori tornavano a casa la sera tardi quindi le sue giornate di solito si dividevano in:studiare per un pò e poi uscire con Kiara e altri amici,passeggiando per il parco lì vicino o tra le vetrine del centro.

 

*****

 

Era ormai passato molto tempo dalla scomparsa del ciondolo e Hiei stanco dopo un ennesima ricerca,si era fermato a riposare sul ramo di un albero.

Il suo posto preferito. 

Sentì una presenza arrivare di corsa proprio di fronte alla sua postazione e aprì gli occhi di scatto osservando dall’altra parte della strada una ragazzina con i capelli castani che era appena arrivata davanti alla porta di casa.

Se ne stava lì a frugare nella sacca viola che aveva con sé.

Hiei fu catturato dalla bellezza di quella,seppure per lui insignificante,essere umana fino a che ritornò in sé.

Hiei-Accidenti sono qui per ritrovare il mio ciondolo e basta ed è meglio sbrigarsi.- Si tirò su in piedi pronto a scendere dall’albero.

Gatto-Miao!- (Scusate immagino sappiate tutti che verso faccia un gatto ^^” ndA)(Si è così V_V ndTutti). 

Un gattino bianco si era avvicinato alla giovane facendola voltare di colpo.

Anche Hiei frenò i suoi movimenti per guardare la scena e per poco non cadde dall’albero dallo stupore per quanto aveva solamente visto:il ciondolo!

Infatti era Miki la ragazza che stava osservando.

Miki-Ciao Lisys hai fatto un bel giretto qui intorno stamattina?Vieni dentro che ti do la pappa.-

Lisys-Meow!- (traduzione “Slurp!Arrivo subito”ndA)(Ahah!Ora sappiamo cosa dice un gatto appena sente nominare la il suo cibo!...-_-…ndTutti)(Eheh…ndA).

Hiei rimase letteralmente pietrificata e in lui cominciò a crescere la rabbia.

Hiei-Cosa?!Un’umana ha il MIO ciondolo al collo?!?Morirà per questo.-

Appena Miki entrò in casa con la gattina in braccio,Hiei balzò con l’agilità tipica di un felino nel giardino della casa e osservò per un istante l’albero che si trovava lì.

Uno dei rami era proprio a un’altezza giusta,si poteva di fatto vedere dentro alla finestra della camera della ragazzina.

Notandolo Hiei vi saltò sopra appoggiandosi con una mano al tronco dell’albero.

 

Ecco ho riscritto il primo capitolo!!!Come vi è sembrato?Lasciate commenti!!!

BYE BYE!!!

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Capitolo 2
*** Nuove conoscenze ***


Miki riuscì appena ad entrare in casa,che il telefono squillò

Salve a tutti!!!Questo è il secondo capitolo della mia storia,ora ho ricontrollato anche questo chap,vi auguro buona lettura e recensite in tanti!Si parteee

 

La ragazza entrò in casa e proprio in quel momento il telefono squillò.

Miki-Sarà sicuramente papà o mamma. -Poggiò la micia a terra e rispose.

Papà-Ciao tesoro!Come già sai io e la mamma torneremo verso le dieci e mezza,tenteremo a tornare a casa prima ma non ti promettiamo niente,non combinare guai!!!-

Miki-Lo sai che sono una ragazza tranquilla e non tormentarti,so che non vi fa piacere tornare a casa tardi la sera. Vuol dire che avete molti clienti.-

Papà-Già non sai che noia è a volte fare gli avvocati certe volte vorresti pure mollare tutto,ma in fin dei conti sia io che tua madre amiamo il nostro lavoro. Va bene!Non voglio annoiarti con questi discorsi però ti volevo avvertire che il frigo è vuoto magari ordina una pizza.-

Miki-Mmm la pizza bè da quanto non la mangio!La ordinerò anche per voi e ve la metto in caldo anche se credo che non durerà fino alle dieci e mezza…-

Papà-Grazie cara fai la brava e buonanotte in anticipo!Ciao.-

Miki-Ciao.-

Posando la cornetta del telefono,guardò l’orologio attaccato alla parete,le tre del pomeriggio,proprio un giusto orario per parlare della cena!Miki si stiracchiò e salì al piano di sopra per farsi una bella doccia.

Entrò in bagno e ne uscì un po’ dopo ancora gocciolante con i capelli bagnati raccolti in un coda,addosso un simpatico accappatoio rosa con un gatto sopra. Lei li adorava.

Entrò nella sua camera e prima di aprire le tende si vestì in modo semplice:un paio di jeans lunghi e una maglietta a righe grigie e bianche con il collo a v che le lasciava un po’ scoperta la pancia piatta.

Dopo essersi asciugata anche i capelli si truccò in modo leggero,poi si diresse verso la finestra ed aprì le tendine per far entrare qualche raggio di sole.

Intanto Hiei si era coricato sul ramo attendendo il momento giusto per riprendersi il ciondolo. Ma nel momento in cui Miki aprì tende e finestra,trovandoselo così improvvisamente di fronte,ci fu un istante nel quale nessuno dei due prese iniziative.

Miki-Cosa.. ci fa…un ragazzo…sul…ramo…dell’albero?!- Indietreggiò lentamente e poi corse a chiudersi in bagno.

Hiei-Forse è meglio agire in un altro momento…- E si volatilizzò nel nulla.

Dopo qualche minuto la porta del bagno si aprì lentamente e da essa spuntò fuori una spazzola e in seguito la ragazza.

Miki-I-io ho una spazzola e n-non ho paura di usarla!!!-

Gettò un’occhiata veloce fuori dalla finestra e non vide più nessuno.

“Quel ragazzo aveva degli occhi rossi così…profondi e caldi,ma allo stesso tempo arrabbiati. Che strana sensazione mi ha provocato il suo sguardo.

Il suo cellulare che era in tasca vibrò.

Era un messaggio di Kiara che le diceva di raggiungerla al parco perché c’era una bella sorpresa e Miki quasi come se non fosse successo niente prese la borsa in tutta fretta ed uscì.

Raggiunto il parco trovò ad aspettarla Kiara insieme a Hitoshi,ed era quella la bella sorpresa.

Miki-Hitoshi!Ciao come stai? Quanto tempo che non ti vedo.- Gli diede un bacio sulla guancia e lui le sorrise.

Era diventato proprio un bel ragazzo con gli occhi scuri e capelli castani corti tirati su con un po’ di gel,inoltre era cresciuto in altezza mentre lei era un po’…tappa^^”

Hitoshi-Ciao io sto bene grazie,piuttosto lo sai che sei diventata proprio carina?-

Miki-Ehm grazie ma così mi metti in imbarazzo…-

Kiara-Dai in fondo ti conosce da quando andavamo all’asilo insieme.-

Hitoshi-Cosa vuoi farci sorellina?Sono così bello che al primo complimento che faccio le ragazze mi cadono ai piedi.-

Kiara/Miki-Ma smettila brutto vanitoso!-

Durante il pomeriggio a Miki tornarono spesso in mente gli occhi dello strano ragazzo che aveva visto fuori dalla finestra, quegli occhi così intensi del colore del fuoco ma così freddi allo stesso tempo come se ci fosse stato rancore nei suoi confronti.

Le ore pomeridiane dei tre ragazzi passarono felicemente fino a che giunse la sera e i giovani,dopo aver cenato nella pizzeria lì vicino,si divisero. Hitoshi si offerse per riaccompagnare a casa Miki ma questa rifiutò e si diresse a casa da sola anche perché dopotutto non era poi così distante.

Durante il cammino si accorse che qualche lampione non funzionava più e anche se la luminosità poteva essere pure sufficiente per vedere dove si andava,il silenzio che era calato tutto in una volta era snervante.

Miki allungò il passo di un poco ripetendosi che ormai mancava poco a casa sua,ciò nonostante proseguendo scorse la figura di una persona distinguersi dal buio.

Lievemente illuminati erano i tratti di un uomo di mezza età piuttosto in carne che stava in piedi a fianco di un lampione fumando una sigaretta.

Sperando vivamente che non stesse aspettando lei lo oltrepassò velocemente.

Uomo-Scusami bambina.- Si mise in posizione eretta.

Miki si fermò restando immobile come una statua sempre voltata di spalle,ecco lo sapeva lei era terribilmente sventurata e quella ne era la prova. Rispose alla voce calma dell’uomo con una di tipo esitante girandosi verso di lui lentamente. 

Uomo-Hai con te un oggetto prezioso per i nostri piani…vorrei che tu me lo cedessi.-

Miki-I-io non so di cosa parla. Non indosso oggetti preziosi e…-

L’uomo che in realtà era un demone,guardò la ragazza da capo a piedi e fissandola negli occhi la interruppe con la solita voce pacata.

Uomo-Vedo bambina che fatichi a capire,vorrà dire che ti toglierò la vita e mi prenderò da solo ciò che voglio.-

Finito di parlare il demone si fece spuntare dalle mani lunghi artigli affilati e spiccò un salto verso di lei pronto a trafiggerla.

Miki si mise le braccia davanti al viso in modo istintivo,chiudendo gli occhi e restando immobile,la sua fine era vicina lo sapeva ma ad un tratto le sue orecchie udirono uno strano suono metallico e poi più niente.

Lentamente riaprì gli occhi e davanti a lei vide un ragazzo voltato di schiena,e una lunga e lucente spada sguainata contro gli artigli del demone che oramai era immobilizzato. Lo riconobbe subito:lo stesso di quel pomeriggio!

Uomo-Dannato!-

Hiei-Bene bene!Prima Nimarao e ora tu Freji,l’interesse per la mia pietra è molta se anche tu hai rischiato di essere ucciso dalle guardie poste al confine tra i due mondi.-

Freji-Esatto Hiei!Quell’oggetto è prezioso ma da me non otterrai né informazioni né tantomeno mi ucciderai come hai fatti con Nimarao.-Staccandosi da Hiei,Freji tentò di attaccarlo dall’alto utilizzando sempre i suoi artigli,Miki intanto era come congelata non capiva che cosa stesse succedendo. Infine capì che davanti a lei non c’erano dei normali esseri umani.

Ma se non sono umani allora sono…DEMONI!Devo andarmene di qui!” Indietreggiò di un passo poi si fermò.

Quel demone le aveva appena salvato la vita,quindi forse non aveva intenzioni malvagie nei suoi confronti e lei voleva sapere di più. Non aveva assolutamente idea del perché fosse appena stata aggredita e probabilmente il demone vestito di nero poteva dare risposta alle sue domande.

Così pensando Miki raggiunse un posto sicuro da dove seguire lo scontro che finì in poco tempo,subito dopo il colpo mortale che Hiei sferrò a Freji con la spada.

Come era successo con Nimarao anche il corpo morto di Freji si trasformò in polvere che si disperse alla prima ventata.

Hiei in ogni caso era visibilmente stanco,oramai era un mese che non riposava più come doveva e inoltre gli artigli di Freji l’avevano ferito all’addome.

Era inevitabile. Non fece in tempo a raggiungere la ragazza che svenne a terra.

Miki in un primo momento pensò di fuggire finché era in tempo,ma osservando il punto in cui Hiei era a terra privo di sensi,non ebbe più dubbi su ciò che fare…lo trasportò fino a casa………

Arrivati in camera sua,Miki mise il demone sul letto facendo attenzione a non smuoverlo troppo rischiando così di svegliarlo.

Gli levò il mantello e la maglietta,appoggiandoli sullo schienale della sedia lì di fianco.

Le ferite non erano gravi ma le medicò lo stesso con molta cura fasciandogli l’addome con delle bende. Finito di medicarlo,lo coprì con una calda coperta.

Solo dopo aver dato una lunga sbirciata alla dolce espressione di Hiei assopito,si diresse tranquillamente in cucina. Erano oramai le undici meno dieci e proprio in quel momento i genitori di Miki rientrarono a casa.

”Cavolo non devono vedere il demone!!!Sennò che mi invento?!?”

I suoi genitori entrarono in casa in punta di piedi pensando che la figlia fosse già a letto ma si accorsero con stupore che in realtà non era affatto così.

Miki-Mamma,papà finalmente siete tornati.-

Papà-Miki tesoro dovresti essere a letto!Per fortuna che domani è domenica…-

Mamma-Pensavamo di dirtelo domani mattina ma dato che sei qui…-

Miki-Dirmi cosa?-

I suoi si guardarono negli occhi poi le rivolsero uno sguardo attento.

Papà-Tua nonna ha avuto un malore,niente di grave,però vorrei andare a vedere come sta e la mamma verrebbe con me.-

Mamma-Certo Miki che se vuoi che resti a casa con te posso farlo e…-

Miki-Tranquilla mamma!Papà ha bisogno del tuo sostegno dì alla nonna che spero che si rimetta presto e che mi dispiace di non essere potuta andare da lei.-

Papà-Basteremo io e lei tranquilla,tu impegnati nello studio. Ti avverto che staremo via per un po’ ti chiameremo per dirti quando torneremo esattamente.-

Mamma-Ci dispiace,non siamo mai presenti,ci perdonerai per questo?-

Miki-Mamma lo so che non è voluto da voi la cosa. Come potrei avercela con voi?-

Lo disse con la maggiore sincerità di cui disponeva ma in realtà soffriva a non averli abbastanza con sé.

Mamma-Tesoro abbiamo una figlia fantastica lo sai?-

Papà-Si lo so.- Strinse in un abbraccio Miki.

Mamma-Partiremo domani mattina alle sei quindi non ti sveglieremo.-

Miki-Ci salutiamo adesso allora. Fate buon viaggio e tornate presto.-

Papà-Comunque non credere di restare senza sorveglianza ragazzina!Abbiamo avvertito anche i genitori di Kiara di sorvegliarti durante la nostra assenza.-

Miki con tono deluso e una gocciolina stile manga sulla testa.

“Lo sapevo…”

Diede un bacio ad entrambi e tornò in camera chiudendo a chiave la porta per aver maggiore sicurezza che il demone non fosse scoperto.

Scostò il suo mantello dalla sedia riponendolo sulla scrivania e,sedendosi con lo schienale davanti a sé,vi appoggiò le braccia iniziando a vigilare sul sonno di Hiei ancora addormentato.

Era stanca anche lei e per questo non ci volle molto tempo prima che si assopisse.

 

Fine 2° chap!Benissimo ora che ho risistemato anche questo mi sento molto soddisfatta voi che ne dite,com’è?(Fa schifo -.- ndTutti) (Uèèèè!!!!ndA)(Sei troppo sensibile -_- ndTutti)(Ah quindi è così eh?#_#ndA)(Aiutoooo!ndTutti).

Lasciatemi dei commentiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Bye bye!!!^_^

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Capitolo 3
*** Risveglio ***


Il mattino seguente Hiei si svegliò verso metà mattina,ci mise un po’ ad orientarsi e a ricordare cosa era successo la sera pr

Eccomi di ritorno con il terzo capitolo. Finalmente penso di aver trovato il carattere di scrittura giusto per la mia storia. Che altro dirvi?Solo che i prossimi capitoli li avrete più avanti causa vacanze^^…buona lettura!

 

Il mattino seguente Hiei si svegliò verso metà mattina,ci mise un po’ ad orientarsi e a ricordare cosa era successo la sera prima fino a che gli venne in mente quella ragazzina dai lunghi capelli castani e quegli intensi occhi azzurri.

Hiei-Ahi la mia testa!-

Miki-Rilassati è solo un dolore momentaneo perché ti sei appena svegliato,non hai ferite gravi e quelle poche che hai te le ho medicate io quando eri ancora svenuto.-

Lo sguardo gelido di Hiei si portò su Miki che stava appoggiata al muro sorridendogli,la prima cosa che fece Hiei fu cercare con lo sguardo il suo ciondolo e lo trovò sempre lì legato al collo della ragazzina.

Hiei-Non so chi tu sia ma voglio indietro il mio ciondolo e se collaborerai non ti farò nulla!- Provò a mettersi a sedere ma una fitta glielo impedì.

Miki-Stai fermo che sei ferito. Prima le presentazioni:piacere io sono Miki tu?- Si avvicinò al letto in cui il demone era sdraiato.

Hiei-Tzé!Non credo tu sappia chi hai davanti,io non sono uno stupido essere umano ma…-

Miki-Un demone!- completò lei per lui -Lo so da quando ti ho visto combattere con quel tizio. Voi demoni bevete caffè?-

Hiei-Che domanda stupida certo che si…ma perché ti rispondo?!Comunque non è questo il problema e…-

Miki-Bene allora vado a prenderne una tazza anche per te,non muoverti.-

Uscì dalla porta dirigendosi in cucina lasciando il demone con un solo pensiero in testa “Come se potessi muovermi!Grrr!” rimase sdraiato con il volto indispettito e le braccia incrociate.

Miki tornò poco dopo con due tazze di caffè fumante,ne porse una al demone che accettandola le lanciò un’occhiata maligna meditando vendetta appena si fosse ristabilito.

Miki-Oggi è domenica i miei non ci sono quindi hai tutto il tempo di spiegarmi chi sei e perché quei demoni vogliono questa collana.-

Hiei-Io sono Hiei. E io che ne so del perché gli altri demoni vogliono il mio ciondolo?!Io lo rivoglio perché mi appartiene!Ma…ora che ci penso…come fai a conoscere l’esistenza dei demoni?Di solito gli umani sono così stupidi che sono allo scuro della nostra esistenza.-

Miki-Bè è stata mia nonna,che adesso sta male,a raccontarmi che un mio antenato faceva parte del mondo degli spiriti e a dirmi che esistono tre mondi:quello degli uomini,quello degli spiriti e…-

Hiei-E quello dei demoni.- Completò lui per lei.

Miki-Esatto.-

Hiei-Bene adesso dammi il mio ciondolo così che possa andarmene di qui. Sei fastidiosa!-

Miki-Tu sei insistente!Va bene tieni il tuo ciondolo ma dubito che riuscirai ad andartene via di qui con quelle ferite.- Miki si tolse dal collo il ciondolo e lo porse al demone. Nell’istante in cui tutte e due toccarono la collana,questa sprigionò una luce bianca quasi accecante che li trasportò in un altro mondo.

Un pavimento bianco e una stanza enorme di uguale colore completamente vuota.

Miki si trovò stesa a terra con al suo fianco Hiei che aveva appena aperto gli occhi,lei gli si avvicinò tendendogli una mano per mettersi seduto ed anche se con un po’ di ostilità lui accettò l’appoggio.

Voce-Benvenuti cari ragazzi!Questo è un luogo di pace non temetelo,vi ho chiamato qui per affidarvi una missione molto importante.-

Hiei-Chi è?Vieni fuori e fatti vedere.-

Voce-Sono qui.- Dal nulla apparve un uomo piuttosto ciccione e calvo vestito di una lunga tunica bianca,un grande sorriso attraversava la sua faccia -Sono Thiberius,il guardiano delle tre porte che collegano i tre mondi.-

Miki-Cosa vuole da noi?-

Thiberius-Cara ragazza la tranquillità di questo luogo è stata turbata da un potente demone che si è messo a capo di un gruppo di briganti.- il suo tono era diventato serio –ed esso tenterà di aprire la porta sacra  più potente,quella che collega il mondo dei demoni a quello degli spiriti!Per mezzo questo atto egli cercherà di impadronirsi di tutti e tre i mondi e noi purtroppo non possiamo osteggiare la sua forza ma come dite voi umani,possiamo…giocare d’anticipo.-

Miki-Come?Cosa c’entro io?Sono solo una normale ragazza!-

Thiberius-Sbagli. Come tu stessa sai nella tua famiglia c’è sangue di angelo che un tempo è vissuto in questo mondo,quello degli spiriti. Saranno passati più di duecento anni ma ricordo ancora il giorno in cui mi cedette la carica per poter andare a trascorrere sulla Terra una vita di tipo mortale con la persona amata. Certo c’è voluto un po’ prima di realizzare il suo desiderio poi alla sua morte ha comunque ripreso la sua forma originale e…-

Miki era confusa dalla continua successione di quelle strane parole,non poteva credere ai suoi occhi né tantomeno alle sue orecchie era in presenza di un demone che guardava la situazione distaccato e di un saggio che le diceva di avere quasi duecento anni e che per di più non accennava a voler stare muto. Era senza parole ma le pareva che tutto in quel momento fosse reale.

Thiberius-Scusami mi sto dilungando troppo,ma la cosa più importante che devo dirti è che la pietra che tieni in mano è la stessa che viene citata nella leggenda che mi raccontò il tuo antenato che recita così:“La pietra affidata a un essere nato da un amore proibito acquisterà il potere di sigillare o schiudere la porta più potente delle tre,quella che collega il mondo dei demoni a quello degli spiriti,dando così accesso a un grande potere”-

Hiei-Che sciocchezze!-

Miki-Hiei!!!-

Thiberius-Solo tu mia cara hai il potere di sigillare la porta per sempre e dovrai dirigerti nel mondo demoniaco insieme a questo demone prima che lo facciano quei demoni-banditi.- 

Miki-Eh?!-

Hiei-Io devo fare cosa?!Non ci penso neanche a tirarmi dentro ad una lotta che non mi riguarda per di più insieme a questo essere umano.- Miki-Parli come se la mia fosse una razza spregevole e i demoni allora?Sono sicuramente loro e tu gli esseri più malvagi.-

Si guardarono male a lungo fino a che il saggio interruppe la loro sequenza di occhiatacce.

Thiberius-Suvvia vedrete che questo viaggio vi farà capire che la malvagità non è celata nella razza come non esistono troppe differenze tra uomini e demoni.-

Gli occhi azzurri di Miki fissavano ancora con rabbia quelli rossi di Hiei,fu lui però che distolse lo sguardo per primo per concentrarsi su quello strano individuo rivolgendogli una domanda.

Hiei-Comunque perché devo accompagnarla?-

Thiberius-Pensi che possa cavarsela da sola?- Hiei tirò un sospiro.

Hiei-Uffa certo che no.-

Thiberius-Poi ricordati che serve la tua pietra per la riuscita della missione.-

Hiei-Ed anche questo è vero…-

Miki intanto si era alzata e allontanandosi di un po’ cercava di convincersi che quello era solo un sogno e che si sarebbe svegliata presto,fino a che non sentì sulla sua testa una mano.

Thiberius-Miki questa è realtà e diventerà brutta se non compi il tuo destino impedendo a un demone malvagio di conquistare i tre mondi.- Hiei-Come è possibile che la mia pietra abbia un simile potere?-

Thiberius-Sai che la tua nascita è stata particolare quindi ha dato poteri alla pietra superiori a quelli di tua sorella.-

Miki-L’amore proibito?-

Thiberius-Esatto amore tra una donna dei ghiacci e un demone del fuoco,è per questo che Hiei ha sofferto molto…-

Hiei-Ora basta!Muoviamoci raggiungiamo quella porta e finiamola qui. Dove si trova?-

Thiberius-Calmati giovane demone,la porta si trova a ovest in mezzo alla foresta degli Edel.-

Miki-Edel?-

Hiei-Sono piccoli demoni più forti in gruppo,bisognerà stare attenti.-

Miki-No io non credo di farcela no…c-come farò con i miei amici,i miei genitori,la scuola,insomma la mia vita!?Tra breve ci saranno i test di ingresso!Non voglio questo impegno sulle spalle.-

Thiberius-Ti posso capire perciò ti farò visita tra tre giorni per sapere la tua decisione definitiva,intanto sarà Hiei che veglierà su di te sperando che Hyde,il potente demone a capo dei banditi,non scopra che ha bisogno di te per raggiungere il suo scopo. A presto.-

Hiei-Io dovrei vegliare su di lei?!-

Miki-Verranno a cercarmi?!-

Thiberius-Fra tre giorni vi svelerò tutti i dettagli. Ricordatevi che dipenderà solo da voi la sopravvivenza dei mondi.-

Un altro lampo di luce come quello di prima trasportò i due nella stanza della ragazza,mentre Miki cascò sul letto Hiei finì per terra trattenendosi a forza dal sbraitare per il dolore delle ferite.

Miki-Vieni ti aiuto a metterti sul letto.- Gli prese il braccio e lo aiutò a rimettersi steso sul letto -Mi sarai di poco aiuto se non guarisci presto!-

Hiei-Stai zitta ragazzina è già tanto che non ti abbia uccisa quindi silenzio!-

Miki-Ehi stai calmo. Cavolo che storia però non credi?-

Hiei-Bah!- Così rispondendole si girò dall’altra parte evitando di guardarla.

Dlin dlon!

Miki-La porta. Ma chi può essere?-

Hiei-Non devo farmi vedere.- Provò ad alzarsi anche se con molta fatica dal letto ma ci fu rispedito da Miki.

Hiei-Ragazzina cosa pensi di fare?-

Miki-Ti ricordo che IO mi chiamo Miki e sei uno stupido se pensi che non sia capace di tenerti nascosto,tu stai qui e riposa.-

Uscendo lasciò la porta aperta e di nuovo a Hiei balzò un altro pensiero in testa “Quella mi dà davvero sui nervi” riprese così la sua espressione imbronciata.

Miki corse verso la porta e aprendola Kiara le saltò al collo.

Miki-Kiara che hai da essere così felice?-

Kiara-Hige!Hige!Stasera verrà fuori con noi tre sono felicissima.-

Miki-Noi tre?-

Kiara-Certo verrà Hige,io,Hitoshi e tu!.-

Miki-Kiara sai ho un po’ di raffreddore e forse- finse di tossire -farei meglio a stare a casa non vorrei che peggiorasse.-

Lo sguardo di Kiara era di una che aveva già capito che quella era una bugia.

Kiara-Miki non crederai di darmela a bere vero?Vuoi negare alla tua migliore amica l’occasione di conquistare Hige e poi pensandoci bene tu e mio fratello non stareste male insieme.-

Miki-Kiara non dire sciocchezze!- Le ragazze si misero a ridere e Miki accontentò l’amica dicendole di passare a prenderla alle sette e mezza.

Dopo aver strappato a Miki la promessa che quella sera sarebbe venuta,Kiara tornò a casa sua molto contenta e impaziente di vedere il suo da sempre sognato Hige.

 

Ecco ed è anche risistemato il terzo capitoloooo!Che brava che sono vero?(NOOO!!!ndTutti)(T_T ndA). Ok ora voglio ricordarvi e chiedervi di…LASCIARE COMENTIIIII!!!!!

Bye bye!!!

 

 

 

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Capitolo 4
*** Fidanzamenti ***


Miki tornò su in camera e non appena entrata il demone le parlò

Ecco ora posso affermare che anche il quarto capitolo è risistemato,spero vi piaccia anche questo…

Diamo inizio al capitolo intitolato “Fidanzamenti” che spero commentiate. Go!!!

 

Miki chiuse la porta dopo aver parlato a Kiara mettendosi d’accordo per quella sera poi tornò nella stanza e non appena questa imboccò l’entrata della porta il demone le parlò.

Hiei-E così Miki stasera esci?-

Miki-Ehi finalmente mi hai chiamata per nome!- Gli rispose con un sorriso che fece distogliere lo sguardo del demone da lei,diventato rosso sulle gote.

Il demone se ne stava immobile adagiato sul letto con il volto rivolto verso l’alto evitando di guardarla,la canottiera azzurro intenso che aveva indosso faceva risaltare il suo fisico muscoloso e le braccia atletiche erano incrociate. Miki si mise a sedere ai piedi del letto e osservandolo si accorse per la prima volta della presenza di una fascia bianca sulla fronte del ragazzo.

Miki-Non che ti stia male anzi…insomma…come mai porti quella fascia?-

Hiei non voleva neanche parlare con lei,non ci teneva proprio,gli esseri umani lo disgustavano ma quella situazione era diversa ora era costretto a “socializzare”…

Hiei-Sotto tengo riparato il mio terzo occhio.-

…uffa ora le aveva risposto almeno da adesso sarebbe stata zitta…

Miki-Posso vederlo?-

e invece no -.-“…

Hiei si mise lentamente a sedere non senza nascondere che aveva ancora qualche dolore nel muoversi ma quelle ferite erano uno scherzo rispetto alle altre che si era fatto in battaglie ancora più dure. La fissò negli occhi senza espressione per qualche secondo poi,con un sospiro snervato,si tolse lentamente la fascia aprendo il terzo occhio che però non era di colore rosso come si aspettava Miki,bensì di una sfumatura violacea.

Miki-Wow!Ma non è rosso piuttosto direi che è un bel violetto. Due colori che mi piacciono molto.- Il demone ridiventò un po’ rosso sulle guance.

Hiei-G-grazie piuttosto è stato doloroso impiantarlo- Così affermando si rimise la fascia sull’occhio che aveva appena richiuso. -ma è servito a ritrovare la mia terra natia e la pietra hirui.-

Si accorse di aver appena proferito di,anche se solo uno scorcio,un pezzo del suo passato che lui stesso non voleva ricordare e neppure riferire ad altri. Lei guardò il ciondolo dalla pietra azzurra che aveva intorno al collo.

Miki-Questa di cui tutti mi parlate e quella che voleva il demone che ha cercato di aggredirmi.-

La ragazza si tolse il pendaglio dal collo e glielo porse tenendolo per la corda,lui lo prese in mano e rigirandoselo tra le dita lo guardò attentamente a lungo fino a che chiudendo gli occhi lo riconsegnò a Miki,la quale aveva appena assunto una faccia confusa.

Hiei-Ho bisogno di esercizio e se gli stolti verranno a cercarti me ne occuperò io ma ti avverto!Dopo che avrai sigillato la porta stai certa che me lo riprenderò.-

Miki-Lo custodirò con il massimo impegno fino a quando non mi sarà possibile restituirtelo.- Assunse un sorriso gentile.

Hiei-Sbaglio o una ragazzina come te vive con i genitori?Dove sono?Strano che non mi abbiano ancora scoperto…-

Miki-Loro sono via per un po’,mia nonna è stata male e il dovere di figlio quale è mio padre è di starle vicino e mia madre con lui. Staranno un po’ lontano dal lavoro.-

Quella parola gli fece tornare in mente una cosa importante che fino ad allora si era scordato,il suo incarico obbligatorio…che non aveva rispettato.

Hiei-L-lavoro?!Maledizione il mio lavoro!!!- Si rimise per l’ennesima volta a sedere soffrendo in una maniera esagerata per aver agito in un modo piuttosto brusco per una persona nelle sue condizioni.

Miki-Il tuo lavoro?-

Hiei-Non è proprio un lavoro è piuttosto una “penitenza” per chi è stato sconfitto al torneo di arti marziali nere.- Miki assunse uno sguardo malpensante.

Miki-Sconfitto eh?-

Hiei-Cos’è quello sguardo?!Non ti permettere sai!IO sono stato sconfitto alle finali per un soffio V_V- Assunse una espressione offesa. –Ma adesso sarà meglio tornare.-

Provò ad alzarsi in piedi facendo un bello sforzo ma riuscì soddisfatto nel suo intento,fino a che con un solo gesto Miki lo respinse sul letto con un ghigno facendogli notare quanto poco ci volesse per contrastarlo. La cosa lo irritò alquanto.

Miki-Sicuramente troveranno un sostituto!Tu ora sei ferito e ti ho già detto che se non guarisci completamente mi sarai di poco aiuto.-

Stava per risponderle in malo modo poi si arrese all’evidenza,era ferito e aveva bisogno di riprendersi e meno movimenti faceva più guariva in fretta.

Era però successo qualcos’altro in lui senza che se ne accorgesse,un profondo anche se impercettibile cambiamento,lui infatti non sentiva disprezzo nei confronti di una ragazza che,seppur seccante in alcuni momenti,non meritava affatto l’odio che era abituato a provare per ogni singolo essere della sua specie. Continuò a fissarla fino a che mettendo le braccia incrociate dietro la testa si sdraiò del tutto tornando a fissare il soffitto.

Finalmente arrivarono le sette e mezza…

Miki aveva usufruito della stanza dei suoi genitori per vestirsi nel modo più semplice possibile,si era difatti infilata una maglietta bianca,un paio di jeans tre quarti e per finire dei sandali bianchi con un po’ di tacco lasciando infine i suoi lunghi capelli lisci sciolti che le ricaddero dolcemente sulle spalle. Era davvero bella anche se abbigliata in modo abbastanza informale.

Introducendosi in camera sua anche Hiei rimase a bocca aperta per un minuto ma quando gli fu chiesto di darle un giudizio si limitò a dire un “carina” senza alcuna emotività.

Per vendicarsi di averci messo poco sentimento,Miki obbligò Hiei a sorreggerle uno specchietto per truccarsi anche se sapeva benissimo che avrebbe potuto farlo con calma anche in bagno come era di sua abitudine. Tuttavia si divertiva troppo a vedere il demone reggere lo specchio tra una imprecazione e l’altra.

Miki-Finito!Ora sono proprio carina.- Disse fingendo di essere troppo poco modesta.

Hiei-Era ora non sentivo più il braccio e poi potevi evitare di metterti quella roba in viso.-

Miki-Che carino che sei,stai dicendo che sono già bella così vero?- Assunse il suo sorriso più dolce.

Hiei-No sto dicendo che sei brutta comunque.- Le rispose con un risolino che si trasformò in una espressione terrorizzata vedendo il ghigno furibondo di lei.

Miki-Tu..brutto..cafone!!!-

Sdeng!

Un bel colpo era partito per depositarsi sulla testa del demone facendogli perdere lievemente i sensi,subito dopo Miki uscì così dalla stanza sbattendo la porta.

Hiei-Quella manesca!Non pensavo che fosse così irascibile.- Si massaggiò il capo con fare indispettito.

Nello stesso tempo di sotto avevano appena suonato alla porta e Miki corse ad aprire.

Miki-Quello stupido!Per mia fortuna stasera non lo vedo per un po’.- Aprì la porta e Kiara fu la prima a salutarla.

Kiara-Ciao Miki sei pronta?-

Miki-Certamente!Ciao anche a voi due.- Hige si limitò a fare cenno con la mano sbadigliando.

Hitoshi-Scusalo ma ha dormito poco in questo periodo. Allora bellissima andiamo?-

Hitoshi le porse il braccio come un vero gentiluomo e lei facendo cenno di si con la testa prese il suo braccio incamminandosi così verso il ristorante cinese che aveva aperto da poco. Mangiarono molto bene e fu lasciato a Hitoshi “l’onore” di pagare la cena.

Uscendo dal ristorante decisero di passeggiare un po’ per le vie della città,Kiara vicino a Hige e Miki vicino a Hitoshi. Miki guardò per un attimo Hige trovando che anche lui fosse cambiato,non solo si era alzato ma aveva assunto un viso da uomo che abbinato ai capelli corti e biondi sino ai suoi occhi nocciola lo facevano apparire un ragazzo veramente affascinante e Kiara lo aveva già desiderato da prima che diventasse così. Si ricordò di un paio di anni prima quando erano piccoli e di un ragazzino biondo e brufoloso ma estremamente dolce e simpatico che aveva già un’ammiratrice segreta troppo timida purtroppo per farsi avanti. Sorrise ripensando ai tutti quei bei tempi che avevano passato assieme e che non erano per fortuna in alcun modo finiti.

Si fermarono davanti a una gelateria ancora aperta,le due ragazze si guardarono sapendo di pensare la stessa cosa “gelato!”.

Mentre Miki si fece comprare un cono alla vaniglia da Hitoshi,Kiara se lo fece comprare al cioccolato da Hige,li finirono entro poco e videro che i due ragazzi erano esterrefatti dal vederle ancora mangiare dopo l’abbondante cena al ristorante.

Intanto Hiei dormiva beatamente contento del fatto che fosse solo senza nessuna petulante creatura tra i piedi.

I ragazzi passeggiarono lentamente per la via.

Miki-Ecco ora forse sono a posto.-

Kiara-Lo stesso vale per me.-

Hige-Vedo che avete un pozzo senza fondo al posto dello stomaco!- I quattro si misero a ridere,Kiara e Hige si guardarono dolcemente e diventarono entrambi un po’ rossi in viso.

Miki-Hitoshi mi sa che mi serve un altro gelato,vieni.-

Hitoshi-Cosaaa?!Ma sei proprio senza speranza lo sai?Ora però lo voglio anch’io!- Miki fece un occhiolino a Kiara che capì la sua vera intenzione poi trascinò via con sé Hitoshi.

“Ok!Miki mi sta dando l’opportunità di farmi avanti quindi non devo sprecarla!” pensando questo Kiara si avvicinò a Hige e prendendolo per mano iniziarono a fare due passi lungo il sentiero.

Kiara-Senti Hige…i-io volevo dirti che…-

Hige-Kiara anche io vorrei dirti una cosa ma penso che un gesto valga più di mille parole.- Si bloccò sul posto e le prese delicatamente il viso fra le mani.

Si guardarono intensamente per alcuni minuti fino a che lui prese coraggio e la baciò,si staccò dalla ragazza quasi subito pensando a chi sa quale tortura lei e suo fratello gli avrebbero imposto per aver fatto una cosa del genere anche perché era certo che lei non ricambiasse i suoi sentimenti. I loro cuori battevano all’impazzata.

Hige temeva già il peggio,l’aveva baciata e adesso lei se ne stava lì a fissarlo senza dire una parola guardandolo senza fare alcunché. Finalmente anche lei si decise a dare un giudizio verso il suo comportamento inaspettato e gli si avvicinò.

“Ecco adesso mi becco uno schiaffo,come cavolo ho fatto a pensare che…” i pensieri di Hige si bloccarono nello stesso istante in cui la ragazza si accingeva a baciarlo abbracciandolo. Lui fece lo stesso stringendola a sé.

Nello stesso momento Hitoshi e Miki stavano tornando e entrambi notarono con piacere che finalmente quei due si erano dichiarati.

Kiara e Hige si girarono verso di loro,si stavano tenendo per mano ma dopo poco Hige indietreggiò spaventato,Hitoshi infatti aveva appena dato il suo gelato a Miki e preso la rincorsa verso di lui. Con uno scattò lo afferrò iniziando a strofinargli amichevolmente un pugno sulla testa.

Hitoshi-Tratta bene la mia sorellina!-

Kiara-Hitoshi!!!-

Hitoshi si tolse dalla posizione lasciando andare Hige e riprendendosi il gelato che ricominciò a mangiare.

Hige-Puoi stare tranquillo. Però mi hai fatto maleee!!!- Lo guardò sdegnato.

Miki-Bene bene Kiara ora sarò solo io quella che si lamenterà di essere single!- Dopo averle sussurrato queste parole le lanciò un’occhiata da chi sapeva già che si sarebbe divertita.

Kiara-Oh no,le tue lamentele no!-

Miki-Spiacente ma dovrai sopportarmi.-

Tutti e quattro finirono allegramente la serata e dopo i vari saluti si divisero per andare ognuno verso la propria casa,Miki entrò nella sua abitazione evitando di fare il minimo rumore,era tornata molto tardi e non voleva rischiare di svegliare il demone che sicuramente dormiva da un pezzo.

Attraversò l’ingresso e in salotto appoggiò sul divano la borsa poi salì le scale che portavano di sopra,entrò nella cameretta e come aveva già immaginato da prima il demone scorbutico riposava.

Ripensando alla ‘battuta’ fattale da Hiei la venne su un po’ di rabbia,tuttavia l’espressione rilassata di lui mentre riposava le fece passare tutto in un solo istante.

“Guardandolo bene devo dire che è piuttosto carino…bah ma che mi salta in mente?Meglio andare a dormire.

Prese il suo pigiama rosa e andò a dormire nella camera dei suoi e doveva ammetterlo,non le dispiaceva per niente avere quel Hiei nella stanza accanto,sapendo che se solo ce ne fosse stato bisogno lui l’avrebbe protetta dai nemici (o almeno si spera). Si addormentò tranquillamente dopo poco.

 

Fine 4°capitolo.

Bene ho risistemato anche questo ma vi incito a dirmi se c’è qualche errore o qualcosa che non va^^ o semplicemente per informarmi che cosa ne pensate di questa storia.

Bye bye!

 

 

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Capitolo 5
*** Un nuovo studente ***


La mattina dopo Miki si svegliò di malavoglia e fece le cose con più lentezza

Ehilà!Come ve la passate gente?Ben arrivati anche al 5°capitolo che ho risistemato come gli altri precedenti……Buona Lettura^_^

 

La mattina dopo Miki si svegliò di malavoglia e fece le cose con più lentezza,si mise la sua divisa scolastica (minigonna con le frappe per le ragazze e i pantaloni per i ragazzi) di colore azzurro con i bordi bianchi.

Per sistemarsi i capelli entrò nella sua camera il più piano possibile ma il demone che aveva naturalmente i riflessi pronti avvertì la sua presenza già da prima che entrasse.

Miki sedendosi alla scrivania utilizzò uno specchio di medie dimensioni inserito nella sua trousse,doveva sbrigarsi e non aveva tempo di svegliare Hiei e obbligarlo a reggergli lo specchietto per divertirsi un po’. Prese infine dal cassetto due mini elastici trasparenti e si fece due belle e lunghe trecce che le giungevano sin sopra il seno,alzandosi in piedi si girò e con stupore vide Hiei seduto sul letto che la osservava scontroso.

Hiei-Ehi ragazzina cosa stai facendo?!-

Miki-Sai “demonietto” in questo mondo i ragazzi  come me devono andare a scuola!-

Ancora con quel ragazzina?!Lo avrebbe picchiato se solo non avesse avuto troppa fretta di uscire…

Hiei-De-demonietto?!- La faccia di Hiei assunse un espressione di sasso.

Con un ghigno Miki notò che il nomignolo che aveva appena usato aveva fatto effetto lasciandolo senza parole.

Miki-Si hai capito bene d’ora in poi ti chiamerò demonietto se tu continuerai chiamarmi ragazzina.- Smise di guardarlo e prese su da terra la sua cartella (fatta come quelle nei tipici cartoni jappo!ndA) ed il ciondolo sempre lì,intorno al suo collo.

Hiei-Hai intenzione di portarti il mio ciondolo anche a questa tua scuola?...Miki.- Lei lo guardò e sorrise.

Miki-Si certo ma tranquillo è al sicuro con me.-

Hiei-Speriamo…-

Miki-Fidati^^-

La guardò di nuovo senza proferire alcuna parola…

Fidarsi?!

…Fidarsi.

Quando mai si era fidato di qualcuno?A parte il suo amico (il demone-volpe Kurama) nessun altro. Anche se,per essere del tutto sinceri non aveva mai fatto pieno affidamento neanche su di lui. In pratica…non si era mai fidato di nessuno!Mai!Bene ora doveva provarci doveva cominciare a…cambiare…chi l’avrebbe mai detto che proprio lui si sarebbe imposto di cambiare…in fondo poi era lei che doveva custodire il suo prezioso ricordo.

Hiei-Comunque sia verrò con te ora posso alzarmi.-

La fanciulla lo guardò alzarsi senza problemi,era esterrefatta poiché il corpo del demone era guarito in fretta,subito dopo notò qualcos’altro.

Miki-Lo sai non avevo mai fatto caso al fatto che abbiamo la stessa altezza.-

Hiei-Eh si sono sempre stato un po’ basso.- Ricevette una cuscinata in faccia che lo fece ricadere all’indietro.

Miki-Zitto!!!Sai non sapevo che i demoni avessero il senso dell’umorismo…ti dico subito però che non puoi seguirmi perché non sei uno studente,non sei nemmeno di questo mondo!-

Hiei-Saprò non farmi notare.- Detto questo uscì in un attimo dalla finestra e fece una passeggiata lì intorno.

Miki-Faccia come vuole…-

Uscendo di casa notò che il tempo era splendido,sembrava quasi inizio agosto e invece era ormai metà settembre,poteva tuttavia usare ancora la camicetta a maniche corte e la minigonna senza calze.

Cominciò a servirsi di un’andatura veloce perché era già un in ritardo e lo poteva notare dal fatto che Kiara non ci fosse ad aspettarla. Era sicuramente molto più avanti se non già dentro la scuola.

Le si affiancò Hiei che si muoveva con agilità su dei pali posti al lato della stradina che percorreva tutti i giorni.

In effetti era un bel tragitto:prima passava tra strada e una successione di case,continuava transitando per il centro città e successivamente proseguiva fino a sopraggiungere davanti a scuola e Miki stava ancora a metà del percorso iniziale -.-“

Miki-Cavolo sono già in ritardò e così mi toccherà entrare alla seconda ora uffaaa!-

Hiei la guardò per qualche istante ed infine sospirando si fermò bruscamente dicendo poche parole.

Hiei-Ti porterò io.-

Miki-Cosa?!- Si fermò anche lei sicura di aver sentito male.

Hiei-Muoviti prima che cambi idea!-

La prese in braccio prima che lei potesse parlare di nuovo e utilizzando la sua enorme velocità,per la quale era noto in tutto il mondo demoniaco oltre che per la sua potenza, arrivò in meno di un minuto davanti all’istituto. Miki lo ringraziò e corse via.

Mentre correva per i corridoi Miki meditò sul momento in cui Hiei l’aveva presa in braccio facendogli stare così vicini…avvampò improvvisamente. Scosse la testa per scacciare via quel pensiero.

Entrata in classe,vide che la prof aveva appena iniziato l’appello.

Prof-Signorina Yukiamoto mi dice perché è già in ritardo al secondo giorno di scuola?-

Miki-M-mi scusi prof!-

Prof-Sarò generosa con te oggi,vai a sederti e continuiamo l’appello.-

Miki la ringraziò e corse a sedersi al suo banco posto proprio di fianco a quello di Kiara.

Kiara-Miki sei incorreggibile!Non hai sentito la sveglia vero?-

Miki-In un certo senso…-

“In realtà mi sono persa in chiacchiere con Hiei…”

Ricreazione.

Kiara e Miki si misero a passeggiare lungo i corridoi della scuola quando furono attirate da una piccola folla di ragazze che rimanevano attorno a quello che poteva essere identificato come un ragazzo. Solo dopo che le ragazze si dispersero in giro per i corridoi ne venne fuori un affascinante ragazzo moro con gli occhi verdi. Kiara e Miki rimasero poco distanti da lui fissandolo.

Kiara-Che bella sensazione quella di avere un fidanzato. Ehi potresti attaccare bottone con quello che ne dici?-

Miki-I-io?- Miki era troppo timida per farsi avanti e continuò a guardarlo fino a che questo incrociò il suo sguardo e lei prontamente lo abbassò diventando rossa. Lui le si avvicinò.

Zako-Ciao io sono Zako. Sono un nuovo alunno e volevo chiederti se ti andava di mostrarmi la scuola alla fine della lezioni.-

Miki ci mise un po’ a rispondergli sorpresa dal fatto che fosse venuto proprio da lei ma quando lo fece,fu molto decisa.

Miki-Sicuro. Vedi quella è la mia classe vienici davanti al suono della campana che così ti mostro l’intera scuola. Ah!Scusa non mi sono presentata,io sono Miki mentre questa è Kiara.- Si strinsero la mano.

Zako-Bene grazie. Allora ci vediamo dopo Miki. Ciao!- Andò via lasciandola nuovamente ammutolita.

Kiara-Ma brava!Vedo che sei stata molto decisa,dimmi non ti senti un po’ fortunata che sia venuto da te invece di chiedere a una del mucchio di ragazze che lo attanagliavano fino a poco fa?-

Miki-Deve aver visto che io sono la più preparata in fatto di giri per la scuola!-

Kiara-Ehm…si come no^^”…-

Risuonò la campanella e tutti tornarono velocemente in classe,le ore passarono lentamente per Miki nelle quali non pensò ad altro che al moretto di poco prima.

Le preghiere degli studenti furono esaudite quando la campana segnò la fine della lezioni con il suo abituale suono,tutti uscirono da scuola dirigendosi verso la proprie case mentre Miki al contrario degli altri si sedette sulla cattedra aspettando l’arrivo di Zako mettendosi a giocherellare con il ciondolo.

Zako-Che bella collana. Si intona ai tuoi bellissimi occhi.- Miki alzò lo sguardo e lo vide mentre si avvicinava a lei che intanto arrossiva.

Miki-Sei molto gentile. Andiamo all’esplorazione della scuola?-

Zako-Bè ecco è un po’ imbarazzante da dire ma io mi ero perso e di conseguenza l’ho già girata tutta.-

Miki-Bene allora io vado.- Si stava già alzando dalla sua postazione.

Zako-Che ne dici di andare al fast-food qui vicino insieme?Offro io.-

Miki-Mmm…come potrei rifiutare?Andiamo.-

I due si diressero insieme fuori dalla scuola e quando arrivarono al posto prescelto sentivano già una fame terribile,si sedettero con i menù a un tavolino all’aperto e parlarono un po’ di tutto. Zako inoltre si offerse di riaccompagnare a casa Miki e fu così che fecero la strada insieme durante la quale Miki notò lo sguardo costante di lui fisso sul ciondolo.

Miki-Ti piace molto vero?Sa l’ho trovato qualche giorno fa e ora non me ne separo proprio mai.-

Zako-Si è molto bello…me lo faresti prendere in mano?-

Miki-Ehm non so se Hiei ne sarebbe contento…-

Zako-Hiei eh?-

Miki-Cioè,non fare caso a quello che dico. Ehi sono arrivata a casa quindi ciao e..ci vediamo domani!-

Zako-Ciao…a domani.- Il suo tono fu strano e indecifrabile ma Miki non ci fece caso e entrò in casa in tutta fretta.

Intanto Hiei se ne stava seduto sul bordo della finestra aperta della camera di Miki,aveva visto l’intera scena e non gli era sfuggita la vera natura di quel tipo ma non era ancora sicuro della sua ipotesi. Miki entrò in camera salutandolo ma lui,invece,assunse una espressione seria.

Hiei-Stai attenta a quel tipo.-

Miki-Parli di Zako?Oh è solo un ragazzo che si è appena trasferito e non conosce ancora nessuno.-

Hiei-Sarà…- “Non mi fido di lui.”

Miki-Piuttosto tu non mangi?- Hiei si alzò e si portò di fronte a lei guardandola dritto negli occhi accennando un sorriso.

Hiei-Non preoccuparti per me,io provvedo a me stesso quando torno nel mondo demoniaco.-

Detto questo distolse lo sguardo da lei e tornò alla finestra mentre Miki rimase bloccata da quell’espressione così profonda e sicura di sé. Si accorse anche di essere divenuta rossa per la trecentesima volta in quella giornata e la cosa iniziava a infastidirla.

Miki-Il mondo demoniaco?Quindi il confine tra i due mondi è qui vicino.-

Hiei-In effetti non dista molto considerando il fatto che sono anche molto veloce non ci metto praticamente niente ad arrivarci.- Miki si sedette sul letto.

Miki-Ancora due giorni e poi dovrò andarci. Brrr!Rischierò la pelle lo so.-

Hiei si voltò fece un passo e si mise a chinino davanti a lei,si prese in mano il ciondolo e lo guardò per qualche istante riducendo di molto la distanza tra i loro visi.

Hiei-Puoi stare tranquilla perché ho un motivo per proteggerti.- La guardò di nuovo e questa volta da molto vicino poi si alzò e uscì dalla finestra.

Ed ora Miki si sentiva più sicura e rasserenata,sapeva che Hiei lo avrebbe fatto perché era in possesso del suo ciondolo ma si sentiva comunque rincuorata.

 

 

Fine 5° chap.

Eccoci anche alla fine di questo capitolo risistemato!!!Penso che aggiusterò il prossimo e poi basta…ditemi se ci sono errori o altro mi raccomando!O sennò lasciate comunque un qualche commentuccio^^ Thank’s!

Bye bye!

 

 

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Capitolo 6
*** Sospetti e regali ***


Hiei era giunto in un lampo in centro città e si godeva la vista passeggiando al 25°piano di un grattacielo in fase di costruz

Ecco il sesto capitolo completamente aggiustato!!!Lo so ormai sono sei capitoli che continuo a ripetermi quindi ora vi lascio alla lettura!

 

Miki restò così immobile osservando la finestra dalla quale il demone era uscito ormai da un po’ pensando a dove poteva essere andato,lo squillo del telefono la distrasse e andò a rispondere.

Hiei nel frattempo era giunto in un lampo in centro città e si godeva la vista passeggiando al 25°piano di un grattacielo in fase di costruzione,gli operai non c’erano e l’edificio era solo un insieme di grosse travi metalliche incastrate fra di loro.

L’aria gli sferzava il viso costantemente e chiunque altro avrebbe avuto un malessere a guardare giù trovandosi senza un’imbracatura di protezione a diversi metri da terra lui al contrario era placidamente immerso nei suoi pensieri ritrovandosi del tutto a suo agio in un luogo così in alto.

“So che quello nasconde qualcosa ma spero di sbagliarmi per stavolta,ci converrebbe di sicuro muoverci subito ma quel pelato verrà tra due giorni…uff.”

Si fermò a osservare l’orizzonte iniziando a meditare sul suo triste passato,ogni tanto gli capitava di ripensarci.

Quegli stolti demoni che lo avevano cresciuto (Se così si poteva dire…ndA) ora lo stavano combattendo,di certo non provava affetto quel sentimento non lo comprendeva affatto e mai avrebbe voluto saperne qualcosa,ma in lui sentiva un po’ di…pietà per loro. Avrebbe preferito evitare di uccidere Nimarao e Freji ed erano stati sempre loro,insieme agli altri,a insegnarli come sopravvivere nel mondo demoniaco o almeno lo fecero fino a che non cominciarono anch’essi a temerlo e a evitarlo.

Era solo.

Era stato sempre solo.

Passava molto tempo a combattere affinandosi sempre più. Difatti sin da quando era in fasce poteva manifestare tutta la sua enorme potenza.

Lui amava il sangue il suo colore vivo e tutta la morte che creava intorno a se grazie al fatto che ogni suo nemico lo sottovalutava sempre…fino a che un giorno anche uccidere lo stancò.

Scosse la testa poi tornò di nuovo a riflettere su quei demoni…

Si ricordò inoltre di una lezione,la prima che gli era stata fatta conoscere e indispensabile ad ogni demone per sfuggire alla morte senza sensi di colpa anche se una delle vittime fosse stata un amico:uccidere o essere uccisi.

Con il tempo la sua unica ragione di vita divenne proprio quella di diventare il più forte e sterminare chiunque si mettesse contro di lui.

Gli avversari che si trovava erano specialmente attirati dalla preziosità della pietra hirui che splendeva attorno al suo collo.

Ricordò anche quando in passato perse la pietra durante un combattimento,scontato dire che colui che aveva causato la scomparsa della pietra,morì tra atroci sofferenze.

Da questo fatto derivò anche il seguente ossia l’impianto del terzo occhio. Sospirò. Com’era lungo e doloroso il suo passato e…la sua intera vita.

Hiei respirò a pieni polmoni l’aria fresca che gli arrivava sul suo viso e si mise a sedere su una delle travature dell’edificio.

 

*********

Miki si stese sul suo letto con l’amarezza nel cuore.

Aveva appena ricevuto la chiamata dei suoi genitori che la avevano informata che il loro ritorno sarebbe stato tra circa dieci giorni lei domandò anche come stesse la nonna e loro le risposero che non erano molto buone,la rattristò molto il dover limitarsi a mandarle degli auguri di pronta guarigione attraverso i suoi genitori invece di darglieli di persona.

Rialzandosi in piedi si avvicinò al suo tavolino,si truccò velocemente gli occhi poi uscì dirigendosi verso la casa di Kiara fino a che durante il tragitto non incontrò Hitoshi che la avvertì dell’uscita tra Kiara e Hige.

Miki-Oh!Dovevo prima accertarmi che ci fosse. Va bè andrò in centro da sola.-

Il suo volto mogio convinse Hitoshi ad accompagnarla.

Hitoshi-Non posso lasciarti da sola quindi…verrò con te.-

Lei lo guardò incredula per qualche istante.

Miki-Tu per negozi?!-

Hitoshi-Si. Per negozi.-

Non lo disse con gran entusiasmo e così Miki gli diede la possibilità di ridefinire la meta ma lui scosse la testa ed infine disse che gli andava bene il giro per i negozi dato che doveva ancora trovare un regalo di compleanno per la sorella.

Miki-Devo prenderlo anch’io!In questi giorni sono stata così impegnata e me ne sono scordata!Povera me,mi fa a fette se mi scordo del suo compleanno!-

Aveva i lacrimoni agli occhi.

Hitoshi-Andiamo allora.-

Così procedettero decisi verso il centro città.

Le vetrine erano piene di oggetti da regalo,tuttavia sia Miki che Hitoshi continuavano ad essere indecisi. Fino a che d’un tratto qualcosa attirò l’attenzione della ragazza intenta a guardarsi intorno.

Un bel regalo adatto a una tipa come Kiara poiché sapeva che l’avrebbe sicuramente adorato. Un paio di jeans lunghi firmati Kylia una marca molto influente in quel momento,guardò anche il prezzo…un po’ caro ma subito le venne il lampo di genio.

Miki-Hitoshiii!!!Che ne dici di fare il regalo insieme?-

Il ragazzo che era lì vicino si girò verso di lei si avvicinò alla vetrina e poi assunse con un risolino l’aria da chi aveva già capito bene il perché di quella affermazione.

Hitoshi-Va bene ma non credere che io non sappia che lo fai per risparmiare spilorcia…-

Miki-Ma cosa dici?!Se la metti così allora le farò il regalo da sola!-

Hitoshi-Nooo!!Mh cioè…facciamo insieme il regalo perchè se devo girare ancora per negozi in cerca di un regalo sono sicuro di diventare matto.-

Miki rise soddisfatta poiché aveva raggiunto il suo scopo e così entrarono nel negozio. Si fecero impacchettare il regalo per Kiara ed uscendo dalla bottega si scambiarono un energico sguardo contento.

Più tardi si avviarono verso casa della ragazza e durante il tratto incontrarono Zako che se ne stava seduto su una panchina con qualche nuovo amico attorno e naturalmente un paio di ragazze che si vedeva sbavavano per lui.

Quando lui alzò lo sguardo incontrò subito quello di Miki.

Miki-Ciao Zako!-

Zako-Ciao Miki!- Si alzò dalla panchina e la raggiunse -Che piacere rivederti.-

Miki-Lo è anche per me. Ti presento Hitoshi,il fratello maggiore di Kiara.-

Zako e Hitoshi si strinsero la mano eppure Miki notò subito che la stretta era tutt’altro che amichevole.

Miki-Bene ci vediamo domani ora noi dobbiamo andare.-

Zako-Ciao di nuovo allora.-

Miki e Hitoshi continuarono verso casa chiacchierando a un po’ su tutto fino a che non giunsero a destinazione.

Miki-Lo tengo io il regalo va bene?-

Hitoshi-Si è meglio,non vorrei che mia sorella stasera avviasse l’ispezione della casa.-

Miki-Si sarebbe proprio da lei!Ok allora a domani.-

Si diedero un bacio sulla guancia a vicenda e così salutandosi si separarono.

La fanciulla entrò in casa con calma.

”Sono le sei e mezza…sono arrivata abbastanza presto.

Attraversò l’ingresso e in seguito la sala raggiungendo il divano e vi si mise a sedere all’estremo destro. Sul bracciolo era appoggiato il telecomando e così accese la televisione.

In quel momento sentì che dalla sua camera proveniva un rumore,una finestra lasciata socchiusa che si apriva…Hiei.

Con passo felpato il demone iniziò a scendere le scale e arrivato anche lui in sala si sedette all’altro estremo del divano fissando in silenzio per qualche minuto quella strana scatola con la quale gli umani passavano parte del loro tempo.

L’aveva vista anche a casa del suo amico Kurama per non parlare di Yusuke e Kuwabara,per loro due era come una calamita.

Miki era intenta a fare zapping.

Hiei-Sei stata a casa tutto il giorno?-

Miki-No. Sono uscita con Hitoshi per comprare un regalo a Kiara.-

Hiei-Hitoshi?-

Miki-Lui è il fratello di Kiara.-

Hiei-Capisco.-

La ragazza si fermò su un canale a caso tanto quello che trasmettevano su ogni rete era solo robaccia. Quello prescelto trasmetteva un telefilm in cui una ragazza guardava profondamente un altro ragazzo. Lui le aveva appena regalato delle rose e lei lo ringraziò con un tenero bacio.

“Chissà se tu demone…”

Involontariamente i pensieri di Miki finirono per diventare senza volere parole.

Miki-…hai mai baciato una ragazza?Ops…-

Hiei diventò rosso tutto in una volta.

Hiei-C-cosa?!-

Anche se sperava di aver capito male pensava che la ragazza avrebbe comunque dovuto sapere che i demoni non amano,lui ad esempio non provava alcun sentimento di quel genere come era normale che fosse lui infatti si considerava solo un freddo assassino e quei presunti sentimenti che colpivano gli umani per lui erano solo delle debolezze che dovevano assolutamente stargli lontano.

Miki si chiese il motivo della sua domanda che poi voleva rimanesse solo un pensiero e invece…

Miki-Ehm scusami io non dicevo a te ehm…pensavo ad alta voce purtroppo mi capita a volte ora io vado…a fare lo zaino si lo zaino per domani quindi…scusa ancora.-

Corse via imbarazzata raggiunse la sua stanza e chiuse la porta buttandosi sul letto.

Affondò il viso nel cuscino chiedendosi se esisteva al mondo una ragazza stupida come lei “No”  

Intanto in sala c’era ancora qualcuno che cercava di ritornare al suo colorito normale provando a far finta di niente.

“Questi esseri umani sono proprio bizzarri ma lei devo dire che li batte tutti. Ormai sono diventato rosso troppe volte per i miei gusti,devo compiere al più presto questo incarico riprendermi il ciondolo e tornarmene nel mondo demoniaco.”

Hiei sospirò sconsolato e raggiunse la porta della stanza di Miki.

“Devo comunque rimanere in buoni rapporti con la mocciosa per ora…”.

Bussò alla porta.

Miki-A-avanti.-

Hiei entrò in tutta la sua inflessibilità e la interruppe quando lei cercò nuovamente di giustificarsi per l’imbarazzante affermazione.

Hiei-Smettila di scusarti!Ora dobbiamo stare in guardia ho già ucciso due dei componenti della banda, cercheranno di dividerci così da farti rimanere da sola e di conseguenza indifesa.-

Guardò fuori in tono distaccato.

Miki-Ahia!-

Lysis la gatta che Miki teneva in braccio le aveva appena conficcato le unghie nel dito e la ferita aveva già cominciato a sanguinare abbastanza da darle fastidio.

Miki-Accidenti d-devo prendere il fazzoletto sul tavolo…quanto sangue n-non mi sento molto bene…-

Lui la guardò incredulo.

Hiei-Fantastico!Non sopporta la vista del sangue…-

Mentre tentava di raggiungere il tavolo poco distante da lei si sentì improvvisamente più debole le mancarono le forze,le gambe cedettero.

Fortunatamente Hiei,che era rimasto in piedi davanti alla porta,ci mise un secondo a tenerla in piedi prima che la ragazza cadesse a terra.

Prese un fazzoletto di tela posto sopra la scrivania e la sistemò sul letto mettendola seduta con la schiena contro il cuscino.

Miki-La vista del mio sangue mi fa sempre questo effetto.-

Cercò di sorridere.

Hiei strappò una striscia di fazzoletto e cominciò a legargliela intorno al dito ed il demone ridacchiò.

Hiei-Dobbiamo affrontare una missione pericolosa e ti da fastidio la vista del sangue. Ma perché a me?!-

Usò un tono sarcastico e le si sedette accanto.

Anche Miki sorrise,per poi lasciar posto a uno sguardo tenero senza dire alcuna parola,tutto intorno a loro era calmo e silenzioso e gli occhi azzurri di Miki si persero in quelli rossi del demone ed entrambi si sentirono avvolti da uno strano calore e una sensazione di tranquillità li prese.

A Hiei non piaceva per niente la situazione creatasi,una vita spesa ad odiare quelle insulse e inferiori creature e ora per colpa di quella mocciosa sentiva che in lui vi era stato un impercettibile e involontario cambiamento.

Lei si avvicinò al suo volto gradualmente,in modo leggero,si trovavano vicinissimi poi…Hiei si scostò da quella vicinanza bruscamente dicendole che doveva uscire ad allenarsi in vista della partenza per il suo mondo ed andandosene dalla finestra come suo solito lasciò che Miki rimanesse immobile seduta sul letto a fissarsi il dito da lui fasciato. Una certezza la pervase ma non vi riusciva ancora a crederci.

No non può essere…”

 

La sera passò tranquilla e normale,i due parlavano poco ma senza problemi di alcun tipo.

Miki-Allora com’è il tuo mondo?-

Lo aveva convinto a cenare insieme a lei e ora gli stava facendo assaggiare per la prima volta il ramen che sembrava gradire.

Hiei-Mh?Il mio mondo?Selvaggio rispetto al tuo,di certo non esistono questi alti edifici grigi che ci sono qui.-

Miki-Vuoi dire i grattacieli?-

Hiei-Si insomma quei cosi che si vedono in lontananza da qui.-

Sbuffò.

Non voleva nascondere che era un po’ stanco di quella permanenza forzata nel mondo umano.

Ma non poteva pensarci Yusuke?!”

Ma certo che stupido,Yusuke era la soluzione hai suoi problemi dopo però gli ritornò in mente il fatto che ormai non era più un detective del mondo degli spiriti,nessuno di loro era in grado di ritornargli utile in quella situazione e avrebbe dovuto cavarsela da solo. Non voleva tirare dentro neanche Kurama e il cerchio si richiudeva così su di lui.

In fin dei conti il ciondolo era il suo,non aveva mai fatto partecipe nessuno del suo passato, persino il demone volpe non sapeva tutto di lui e non avrebbe iniziato ora e inoltre voleva evitare di far sapere che aveva una attraente ragazza umana da proteggere al suo fianco per la quale avrebbero potuto fare strane e stupide supposizioni su loro. Il demone scosse la testa.

“No meglio evitare.”

Miki-Hiei tutto bene?Ti vedo pensieroso.-

Hiei-Tutto a posto.-

Si alzò e senza dire altro si diresse al piano di sopra per andare a dormire anche se per essere precisi il suo riposarsi era più un “dormiveglia”cioè uno stato in cui recuperava le forze ma allo stesso tempo era vigile e pronto a ogni eventuale attacco nemico.

 

Fine 6°chap…allora?Quali sono le vostre impressioni?Lasciatemi qualche commento per sapere se le correzioni sono adeguate o come ho già scritto anche solo per farmi sapere che cosa ne pensate.

Bye bye!

 

 

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Capitolo 7
*** L'inganno ***


Il mattino arrivò e come suo solito Miki non ne voleva sapere di alzarsi,ma si costrinse a farlo poiché la scuola attendeva

Benvenuti o coraggiosi lettori anche al 7°capitolo!!!

Non ho nulla da dire se non la solita frase:leggete e recensite!!!

 

Il mattino arrivò e come suo solito Miki non ne voleva sapere di alzarsi,ma si costrinse a farlo poiché la scuola attendeva.

Ripeté la routine della mattina prima più lentamente,affaticata dal sonno.

Uscì di casa con passo felpato dal momento che questa volta sembrava che Hiei non si fosse svegliato.

Cominciò a percorrere a grandi passi la strada e di lì a poco,scorse la figura di Kiara poco più avanti e la raggiunse.

Miki-Kiara ciao!-

Kiara fu stupita di vederla.

Kiara-Miki ciao,non hai fatto tardi come tuo solito allora.-

Miki-Gà mi impressiono da sola. Come vanno le cose con Hige?- 

Alla ragazza le si illuminarono gli occhi.

Kiara-Benissimo!!!-

Miki-Bene sono contenta per te.-

Kiara-Ho un sacco di cose da raccontarti…-

In seguito Miki perse il filo del discorso che le fece Kiara su Hige,parlava troppo velocemente e di molte cose in una sola volta per essere umana.

Che sia un demone anche lei?”

Scherzò Miki tra sé.

In breve furono davanti scuola,anche perché mantenendo il passo di Kiara giungevi sempre e comunque entro poco,tuttavia quando ti fermavi,ti accorgevi di avere il fiato corto come se avessi appena fatto una maratona…strano…il parere di Kiara però era sempre lo stesso e cioè che si era solo aumentato di poco l’andatura. 

“Chissà come rimarrebbe spiazzata dalla velocità di Hiei.

Kiara-Ma a che pensi?C’è qualcuno che ha fatto breccia nel tuo cuore per caso?Dai lo so che c’è!-

Miki guardò Kiara senza rispondere,ritornando con il viso serio.

C’era qualcuno?Non lo sapeva nemmeno lei,era così confusa su tutto che non sapeva proprio che rispondere,scelse la via più semplice.

Miki-No nessuno.-

“Scusami ma finché non farò luce su tutti questi pensieri,sentimenti e avvenimenti arrivati in una sola volta preferisco tenere tutto per me.”

La campanella di inizio lezioni cominciò a suonare e tutti gli studenti entrarono nella scuola.

Miki-A proposito…-

Kiara-Mh?-

Miki-Tanti auguri!-

Kiara-Oh grazie!-

Avanzando nel corridoio intravidero Zako,sempre avvolto da qualche ragazza. Eppure lui sembrava non accorgersi di niente intento come era a leggere il suo libro seduto comodamente sul bordo di una finestra.

Miki-Ciao Zako!-

Il ragazzo posò i suoi occhi verdi su Miki,ripose il segnalibro in mezzo alle pagine ancora da leggere e ricollocò il libro nello zaino rimanendo seduto.

Zako-Miki ciao,ti accompagno verso la tua classe?-

Miki arrossì.

Miki-Certo…se ti fa piacere…-

Con un agile scatto,Zako si alzò e la raggiunse lasciando senza dire niente le persone al suo fianco.

Iniziarono ad avviarsi e dopo pochi passi furono già davanti alla classe delle due ragazze,Zako le salutò e ripercorse il corridoio scomparendo dietro l’angolo.

Kiara e Miki raggiunsero i loro banchi,uno di fianco all’altro,e si sedettero. La prof non fece tardi (purtroppo >_< ndAlunni) e Kiara fu costretta a sussurrare per comunicare con Miki.

Kiara-Ehi Miki!Vedo che Zako è piuttosto interessato a te!-

Miki-Bè è piuttosto gentile nei miei confronti…-

La professoressa si frappose tra loro e iniziò a fissarle male.

Prof-Signorine se volete continuare a chiacchierare andate fuori.-

Le ragazze si zittirono in un istante e continuarono a seguire la lezione.

 

****

 

Nel frattempo Hiei se ne stava su un albero a pensare al giorno dopo e al suo ritorno nel mondo a cui apparteneva. Non avrebbe più dovuto sostare in modo forzato nel mondo umano.

Ripensò anche a sua sorella che era tornata nel mondo dei ghiacci e finalmente non stava più nella stessa casa con Kuwabara alias “il carotone”.

In quel periodo infatti teneva particolarmente d’occhio Yukina che tentava di trovare il suo misterioso fratello nel mondo umano.

Dopo un lungo periodo era necessariamente dovuta tornare nella terra dei ghiacci poiché non poteva vivere normalmente come gli altri umani in un luogo dove la temperatura era troppo bassa anche d’inverno e difficilmente nevicava.

Non aveva la capacità di fermarsi lì a lungo ma poteva tornare per il solito,anche se abbondante,tempo limitato.

L’ultima volta che Hiei l’aveva incontrata era stato per la partenza verso la propria casa,le aveva ridato la pietra hirui che lei gli aveva affidato tempo prima ribadendogli di cederla a suo fratello nel caso lui l’avesse incontrato. Hiei le aveva riferitodi non aver rinvenuto alcuna traccia di un demone che potesse essere suo fratello aggiungendo che sarebbe stato meglio per lei smettere di volerlo rintracciare poiché secondo lui era probabilmente morto.

 

La dama dei ghiacci scosse la testa.

Yukina-No Hiei io lo cercherò finché avrò vita. Sento che è ancora vivo e…anche se non so dove si trova percepisco che sta bene.-

Hiei-Fa come desideri. Io ti ho dato un consiglio.-

Yukina gli sorrise e poi si voltò verso il varco dimensionale creato quel giorno dalle guardie del re Enma e vi scomparve al suo interno.

 

Il suo passato era un eterno dolore lui,il figlio dell’abominio,escluso dalla sua terra e allevato da spietati assassini…………in un attimo capì che la sensazione di pericolo provata tempo fa era ragionevole,si ricordò della incredibile capacità di uno dei membri e subito capì che Miki era in pericolo.

“Devo raggiungerla prima che sia tardi.”

 

****

 

Finirono le lezioni e Miki si diresse con Kiara all’uscita da scuola quando sul loro cammino incontrarono ancora Zako che si avvicinò a Miki.

Zako-Miki posso accompagnarti?Vorrei parlare con te.-

Kiara-Io devo andare,Hige mi sta aspettando,ciao.-

Entrambi la salutarono.

Miki-Andiamo?-

Zako-Oh si certo.-

Durante il tragitto i ragazzi non si dissero nulla fino a che Zako non ruppe il silenzio.

Zako- Che ne diresti di fare una deviazione nel parco?- Le domandò con un sorriso.

Miki-Va bene.-

Passeggiarono per il giardino fino a che giunsero in uno spazio colmo di pini e deserto.

Miki-Zako cosa devi dirmi?-

Un vento gelido le scompigliò i capelli.

Zako-Sai non credo tu sia stata sincera con me…-

Miki-Cosa?-

Cominciò a rigirarsi la pietra hirui di Hiei tra le mani nervosamente e lo guardò confusa.

Ma che sta dicendo?!”

Zako-Quella collana che porti sempre al collo…nascondi un segreto tuttavia…io lo conosco!!!- si girò per guardarla –Tu!Tu sei la ragazza che ha per antenato un angelo del mondo degli spiriti,giusto?- Miki rimase immobile -quindi tu sei l’unica in grado di aprire o sigillare per sempre quella dannata porta…la stessa porta che ci serve per ultimare il nostro diabolico piano o mi sbaglio? –

Miki-Tu…come fai a saperlo?!Da chi hai saputo tutto questo?-

Zako era soddisfatto.

Zako-Dunque anche se implicitamente,confermi tutto. Molto bene era proprio quello che volevo sentire ed ora…- si concentrò per un intero minuto poi riprese a parlare -ho mandato un impulso telepatico al mio capo per confermargli la storia.-

Miki-Hyde!-

Zako sorrise.

Zako-Vedo che anche tu sei informata. Tranquilla lo conoscerai presto.-

Si avvicinò a Miki con uno scatto innaturale,le afferrò il collo con una mano sollevandola verso l’alto.

Cominciò a mutare forma e i suoi bei lineamenti da ragazzo cambiarono in pelle squamosa blu mentre i suoi occhi verdi diventarono inespressive pupille nere.

Cominciò a stringerle il collo sempre con più forza tentando di soffocarla,Miki provò di urlare ma quell’urlo le morì in gola lasciandole solo un pensiero pulsante dentro la testa

“Hiei aiutami!”

Zako-Aspetterò che tu svenga poi ti porterò dal capo e quando ti avremo usata…per te sarà la fine!-

Hiei-Io non credo!-

Hiei era davanti al demone e con la sua velocità sfruttò il momento di stupore di Zako per sferrargli un calcio e atterrare in piedi poco distante da lui con la giovane tra le braccia.

Zako si ritrovò così a terra sanguinante e soprattutto…a mani vuote.

Miki tossì e cercò di riprendere tutta l’aria che fino a poco fa le era mancata e osservando il viso di Hiei davanti ai suoi occhi si sforzò di fare un mezzo sorriso.

Hiei-Tranquilla ci sono io adesso.-

Miki-Hiei…- svenne.

La depose a terra e tirandosi su fissò con odio l’altro demone. Cominciò ad avanzare.

Hiei-A quanto pare dovrò uccidere anche te come ho fatto con Nimarao e Freji…Kozah.-

L’altro sorrise.

Kozah-Ci hai messo un po’ a capire che in realtà Zako stava per Kozah,il mio vero nome.-

Alzò la mano destra e le unghie si allungarono diventando orribilmente lunghe e affilate e pronte ad uccidere.

Hiei l’aveva quasi raggiunto.

Hiei-Si è vero,ma non ti ho mai tolto gli occhi di dosso sentivo che c’era qualcosa di strano in te.-   

Kozah-Questa è stata una delle mie migliori mutazioni,queste umane si lasciano avvicinare facilmente da un bel ragazzo…stupide,e lei prima di tutte-

Indicò maligno Miki svenuta a terra.

Hiei-Spiacente ora che ti ho scoperto….morirai!-

Con un urlo si scagliò su di lui con la spada sguainata.

La spada e gli artigli si scontrarono emettendo scintille,nessuno dei due arretrava ma nessuno dei due avanzava,erano ad un punto morto così con un balzo si allontanarono l’uno dall’altro.

Hiei-Sono curioso di sapere come mai questo Hyde ha preso il comando. Non c’era quel grande e grosso demone di Jew a capo?-

Kozah sogghignò.

Kozah-L’ha ucciso e ora tutti noi siamo ai suoi ordini,io per primo.-

Le unghie si ritrassero e al posto della mano apparve un’ascia. Con la nuova arma il demone si rilanciò su Hiei.,che evitò tutti i colpi che Kozah cercava di infliggergli.

Ad un tratto però,utilizzando uno stratagemma il demone gli graffiò la guancia sinistra che iniziò a sanguinare. Come se non fosse stato ferito Hiei avanzò e lo fece crollare a terra con un pugno ben assestato.

Kozah nonostante questo sembrava avere la pelle piuttosto dura perché anche se sanguinante e allo stremo delle forze si rialzò.

Hiei-In questi anni sono riuscito ad aumentare il mio potere fino a diventare un demone di classe A,non sarà difficile farti fuori.-

Kozah si asciugò col dorso della mano il labbro ferito.

Kozah-Per oggi voglio concluderla qui.-

Hiei-Cosa?!-

Kozah-Mi ritiro, tanto so già che ci rivedremo e se non ti ucciderò io lo farà Hyde stanne certo.-

Detto questo si dileguò nell’ombra.

“Dannazione se solo non dovessi tenere d’occhio la ragazzina lo inseguirei e lui certamente sapeva che non potevo rincorrerlo perché non mi sarei allontanato da lei…”

Con rabbia rinunciò alla caccia,riprese Miki in braccio e la riportò a casa sfrecciando da ramo a ramo per poi passare sui tetti di alcuni edifici.

Posandola sul letto si augurò che non ci fosse niente di grave e aspettò al suo fianco che si risvegliasse…

 

…fine 7°capitolo.

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Capitolo 8
*** Hyde ***


Un’oretta dopo finalmente Miki riacquistò i sensi e mettendosi seduta cominciò a guardarsi intorno,incontrando lo sguardo preo

Un’oretta dopo finalmente Miki riacquistò i sensi e mettendosi seduta cominciò a guardarsi intorno,incontrando lo sguardo preoccupato di Hiei.

Miki-Sono in camera mia vero?- Hiei annuì -prima ero nel parco con Zako e…Zako!Lui è un demone e fa parte del grup…-

Hiei-Calmati non ti ricordi che c’ero anch’io?O almeno sono arrivato in tempo per fortuna. Mi dispiace -abbassò gli occhi -mi sono ricordato all’ultimo le abilità speciali di Kozah,come quella della mutazione.-

Sollevò lo sguardo sul viso di una ragazza che non sapeva di cosa dover perdonare la persona che le aveva salvato la vita.

Miki-Ma figurati l’importante è che…aspetta,ma Kozah sta per Zako?- lui disse di si. -che ingegnoso da parte sua. Così ti ha “sfidato” a capire chi era in realtà.-

Hiei-La mia non è stata una vittoria direi un pareggio così…- guardò fuori dalla finestra  -…abbiamo un conto da regolare.-

Miki-Hiei ma come hai fatto a trovarmi?-

Hiei  sorrise e si indicò col dito la fascia bianca sulla fronte. 

Hiei-Con il terzo occhio.-

Lui stava seduto di fronte a lei sul letto,notando la vicinanza,la ragazza si sporse in avanti e lo abbracciò.

Miki-Grazie Hiei mi hai salvato da quel mostro.-

Hiei non reagì si limitò a diventare rosso, lasciandosi abbracciare come incapace di ricambiare il gesto.

“Ora basta non posso andare avanti così!” si staccò da lei prendendola delicatamente per i polsi e la fissò negli occhi.

Hiei-Lo sai avrai sempre la mia aiuto fino a quando ne sarà necessario. Ora dobbiamo stare più attenti e guardarci le spalle.-

Lo sguardo deciso e fiero di lui fece incantare lei,che sentì l’impulso di baciarlo.

Tuttavia si trattenne dal farlo anche perché se solo lo avesse fatto,altro che aiuto Hiei l’avrebbe probabilmente uccisa -_-”.

Si accorse con quale estrema facilità passava dallo stato di insopportabile ad amorevole ragazzo o per meglio dire demone.

Vedendo che Miki stava già meglio,Hiei la lasciò da sola per andare a fare un giro in città controllando che tutto fosse a posto.

 

“Cavolo con tutti questi avvenimenti mi stavo già scordando che tra poco inizia la festa di compleanno di Kiara!Devo sbrigarmi.”

Miki si alzò scattante dal letto,si guardò allo specchio e…non ci poteva credere aveva ancora indosso la divisa scolastica,doveva cambiarsi.

Corse come una furia per tutta la casa con phon,trucchi e un vestito nero con le spalline che le arrivava poco sopra le ginocchia,stretto un pò in vita e più largo nel basso. Si fermò di colpo.

“Inutile correre per tutta la casa se devo farmi ancora la doccia” si mise le mani fra i capelli “bisogna sbrigarsiiii!”

Fece la doccia si infilò il vestito e asciugandosi i capelli decise di tenerli sciolti.

Quando furono asciutti Miki si convinse che così slegati erano meglio della solita coda.

Con un passaggio di matita nera leggera sugli occhi era perfetta,preferiva lasciare il viso meno truccato possibile poiché non apprezzava particolarmente truccarsi troppo la faccia.

Ci mise un tempo record (almeno per lei) ovvero dopo mezz’ora era pronta.

Era più bella che mai a partire dai sandali neri che indossava sino al vestito per poi arrivare al bel visino incorniciato dai suoi lunghi e mossi capelli castano chiaro.

Finalmente era pronta,prese la borsetta,il regalo di Kiara e corse fuori di casa.

Camminava normalmente non era neanche troppo tardi e si concesse un andatura normale per concentrarsi sui suoi pensieri che in quel periodo riguardavano soprattutto Hiei,come aveva già capito anche se non ci poteva ancora credere quel demone non le passava del tutto indifferente anzi le piaceva parecchio.

Si chiese se lui avesse anche se minimamente avesse cambiato idea sugli esseri umani e che cosa pensasse di lei.

Una parola le uscì dalla bocca come un sussurro.

Miki-Hiei……-

Hiei-Dimmi.-

La giovane si bloccò sul posto.

Miki-C-cosa?-

Si girò in maniera meccanica verso il suo fianco destro e osservò Hiei che la guardava interrogativo.

Miki-Ahhhhh!- Urlò spaventata facendo un balzo indietro. –Ma quando arrivi puoi cercare di evitare di spaventarmi?!-

“Ma non aveva appena pronunciato il mio nome?” Hiei fece spallucce e continuo al suo fianco la strada.

Dallo spavento Miki era davvero impallidita anche se mano a mano che continuava il tragitto verso casa di Kiara con Hiei riprese anche troppo colore. E questo se ne accorse.

Hiei-Tutto bene?-

Miki-Si certo.-

Hiei-Posso sapere dove sei diretta?-

Miki-Ah verso casa di Kiara devo muovermi sennò mi da per dispersa.- Poi le venne un idea. –Perché tu non…vieni con me?-

Hiei-Mh?A casa di questa Kiara?-

Miki-Si.-

 

 

L’appartamento di Kiara era veramente spazioso,aveva invitato una ventina di persone tra le quali c’erano anche giustamente Hitoshi e Hige. Tutti si stavano divertendo tantissimo e nessuno a parte Kiara notò il suono del campanello.

Districandosi tra gli invitati raggiunse la porta sperando di vedere comparire quella solita ritardataria di Miki.

Era fortunata finalmente la sua amica le si presentò sul ciglio della porta scusandosi per il ritardo.

Kiara-Miki  era ora!-

Miki-Scusami.-

Kiara-Niente ormai ti conosco però io non ho mai visto……lui.-

Guardò interrogativa l’affascinante ragazzo alle spalle di Miki,vestito piuttosto strano per dire la verità con un lungo mantello nero e scarponcini dello stesso colore infine…gli occhi! Veramente belli ma fuori dal comune perché rossi come il fuoco,sotto un ciuffo di capelli neri una fascia bianca.

Miki-Lui si chiama Hiei è un mio nuovo amico.-

Kiara-Oh bè è il benvenuto!Entrate dai che la festa è già iniziata.-

I due la sorpassarono entrando in casa,Miki sapeva che Kiara le avrebbe fatto un vero e proprio interrogatorio appena si fosse presentato un momento buono.

I due sussurrarono per non farsi sentire da orecchie indiscrete.

Hiei-Non ti ha fatto troppe domande per fortuna.-

Miki-Io aspetterei a dirlo...-

Anche Hitoshi notò il nuovo arrivato che continuava a stare vicino a Miki così si diresse verso di loro per capire chi fosse.

Hitoshi-Ehi Miki come stai?E lui chi è?- Usò un tono un po’ duro.

Miki-Ciao io sto bene e lui è Hiei un mio nuovo amico.-

Hitoshi-In questo caso..- gli porse la mano –..piacere di conoscerti.-

Hiei osservò per un attimo la mano del ragazzo poi la strinse a sua volta un po’ riluttante.

Ci fu quasi un’atmosfera di competizione tra i due che addirittura Miki colse indistintamente, finché non si iniziò con lo scarto dei regali.

Kiara fu molto felice di tutti i doni che le vennero fatti,compreso quello di Miki e Hitoshi.

Quella sera Hige l’avrebbe portata fuori per festeggiare da soli,Kiara non poteva essere più felice.

 

Passò il pomeriggio e venne buio.

Tutti gli invitati tornarono a casa,Miki stava avviandosi con Hiei quando Hitoshi le chiese se voleva che l’accompagnasse a casa.

Miki-Non serve c’è già Hiei con me vero?-

Hiei stava con le braccia incrociate dietro di lei. Hiei-Esattamente.-

Hitoshi-Va bene. Allora ci si vede,ciao!-

Miki-Ciao e ciao anche a voi due.-

Kiara e Hige si voltarono verso di lei ed entrambi la salutarono. Miki prese per mano Hiei ed uscirono in strada ritornando verso casa.

Il gesto non piacque molto a Hitoshi.

Miki-Allora?Ti sei divertito?-

Hiei-Bah…forse non sono poi male queste feste umane. Piuttosto quel ragazzo continuava a fissarmi e non era uno sguardo amichevole.-

Miki-Hitoshi?- Hiei annuì.

“Chissà cosa gli sarà preso,non è da lui o almeno lo conosco da sempre e non si è mai comportato così.”

Miki-Sarà stato di cattivo umore non ti preoccupare.-

Hiei si bloccò sul posto.

Hiei-Io non mi preoccupo- continuò a camminare –anzi se ha dei problemi.-

Venne interrotto da lei.

Miki-Si lo so che potresti sistemarlo in un attimo.-

“E io che intendevo di non preoccuparsi a livello emotivo,è incorreggibile!”

Il seguente dì Miki andò in fretta a scuola sperando di poter raggiungere Kiara per chiederle come fosse andata la serata con Hige.

Miki-Kiara ciao!-

Kiara-Miki!!!Ciao se arrivata abbastanza presto.-

Miki-La mia curiosità mi porta a fare cose diverse dal solito. Domani sera vieni a cena a casa mia?Ormai è da un po’ che non stiamo una sera noi due sole.-

Kiara-Purtroppo è vero amica mia però spero ordineremo qualcosa non voglio finire male, ihihih!-

Miki-Stai dicendo che non ti fidi della mia cucina?- Kiara annuì divertita.

Miki-Bè fai bene,ahahah!-

Kiara-Dai andiamo.-

Miki-Voglio un bel riassunto di ieri sera.-

La guardò curiosa.

Raggiunsero la scuola in un attimo,intanto Kiara raccontò a Miki della serata con Hige.

Kiara-E alla fine mi ha dato il suo regalo.-

Miki-Aspetta ma non ti aveva regalato un braccialetto durante la festa?-

Kiara-Questo è un regalo per tutti e due in un certo senso. Sono due biglietti per il concerto che Yukino fa stasera in una città qui vicino.-

Miki restò a bocca aperta.

Miki-Wow!Vai al concerto di una cantante di fama mondiale con il tuo ragazzo!Un po’ ti invidio.-

La guardò come se avesse dato qualsiasi cosa per essere al suo posto.

Kiara-Eheh!Lo so.-

 

Entrarono in classe e dopo poco iniziò una lunga ed estenuante lezione.

Le ore passarono inesorabilmente lente,la classe era ormai allo stremo e tutti non ascoltavano già più ciò che diceva l’insegnante.

L’amata campanella di fine lezioni suonò e le due ragazze uscirono da scuola come di consuetudine insieme.

Kiara-Allora io fino ad adesso ho evitato l’argomento però sono troppo curiosa per aspettare che me lo dica tu. Dai dimmi con Zako?E chi era quel ragazzo tremendamente carino?-

Miki si destò dai normali pensieri,”e adesso cosa le dico?!Sapevo che me lo avrebbe chiesto.”

Miki-Ehm Zako è…partito!Si è partito perché i suoi genitori,hanno trovato lavoro in un'altra lontana città.-

Non avrebbe saputo cos’altro inventare,probabilmente se le avesse raccontato la verità non le avrebbe mai creduto.

Kiara-Ah che peccato potevate fare una bella coppia anche se ti vedevo molto presa dal quel ragazzo. Ancora non mi hai detto chi è veramente.-

Miki-Come chi è veramente?Lui è un mio amico,l’ho conosciuto da poco in giro così sai com’è.-

Kiara-Mh no non lo so. Vabè basta non voglio farti il terzo grado anche perché vedo che ti stai agitando e so il perché.-

Miki-Sai il perché?-

“Oh no è finita ha scoperto tutta la faccenda dei demoni?Com’è possibile?”

Kiara-Si capisce subito che sei pazza di lui.-

SDENG!

Kiara-Miki cosa fai per terra?-

Un enorme gocciolone apparve sulla testa di Miki “E io che pensavo avesse scoperto tutta la storia.”

Miki-Ma cosa dici?Lui è solo un amico!!!-

Kiara-Già certo allora mi spieghi perché sei diventata tutta rossa?-

Miki-Fa caldo.- Kiara la guardò seria poi si cacciò a ridere.

Kiara-Ahahah!Credi di farla alla tua migliore amica?Ti conosco e ho visto come lo guardavi però…lui non so,non sono riuscita a capire se ti corrisponde perché ha uno sguardo un po’ duro. Incomprensibile per me.-

Miki-Si forse è proprio questo che mi attira.- Miki si mise una mano sulla bocca.

“Ho parlato troppo.”

Kiara-Aha!Sapevo di avere ragione.-

Per la fortuna di Miki erano arrivate all’incrocio dove di solito prendevano strade diverse.

Miki-Scusami,vado di fretta ci vediamo domani.- Prese a correre.

Kiara-Miki aspetta non abbiamo ancora finito.-

O almeno lei non aveva ancora finito di tempestare di domande l’amica.

Miki era già abbastanza lontana da poter riprendere una camminata regolare.

Arrivò a casa e si accorse che quel giorno sarebbe partita per il mondo demoniaco “stavo trascurando il fatto che è oggi il giorno stabilito da Thiberius per la partenza. Ho un po’ di timore a dire la verità nonostante il fatto che ci sia Hiei con me”

Poggiò nell’ingresso la cartella e immediatamente le venne incontro Lysis miagolando.

Padrona e gatta mangiarono in silenzio.

Miki cercò di captare ogni minimo rumore che l’avvertisse dell’arrivo di Hiei. Niente.

“Dove si sarà cacciato?!”

Finì di mangiare poi si dedicò ai compiti di matematica,non poteva capitargli di peggio.

Un materia noiosa in cui tuttavia non aveva grossi problemi,le mancava solo la voglia di impegnarsi a fondo.

Finendoli in fretta ricontrollò che tutto fosse giusto.

“Bene non ci sono errori.”

Non sapendo che fare cominciò a scarabocchiare su un foglio di malacopia mezzo vuoto. Guardando il suo lavoro sospirò.

“kiara ha proprio ragione,mi piace ma mi rifiuto di ammetterlo”

Infatti sul foglio vi era una scritta abbastanza grandicella,un nome per la precisione:Hiei.

Si chiese perché?Perché lui e non un ragazzo umano che forse avrebbe potuto ricambiarla? Cosa c’era di sbagliato in lei da portarla a invaghirsi di un demone?

Quante domande e una sola risposta semplice ma concisa,amore.

Non poteva accettarlo,non voleva soffrire. Perché doveva farsi del male cosi?Sapendo già dall’inizio la crudeltà e la freddezza che aleggiavano nel cuore dello youkay.

“Accidenti non voglio,non voglio,non voglio!!!” pensò urlandolo dentro di sé.                         

Hiei-Ciao,bene finalmente oggi finirà tutto o almeno spero.-

Miki sussultò nascose il foglio di carta nel quaderno e si accorse di avere gli occhi lucidi. Era sul punto di piangere ma si trattenne alla presenza di Hiei.                                           

Hiei-Ma che cos’hai stai bene?-

Si mise di fronte a lei cercando di capire cosa le fosse preso tutto in una volta.

Miki-S-si sto bene tranquillo.-

Hiei allungò la mano verso di lei lentamente e toccò il ciondolo,poi in seguito al fatto che la ragazza continuava non solo a non capire il suo gesto ma a guardarlo strano anche lui la fissò a sua volta esasperato.

Hiei-Allora vogliamo finire questa stupida vicenda una volta per tutte o no?-

Miki annuì poco convinta. Toccò la sfera. Un fascio di luce bianca li avvolse,fu tutto come la volta precedente tranne per il fatto che invece di fare un atterraggio come  quello scorso,il demone cadde pesantemente a terra rimanendo sdraiato a faccia in giù per un po’ almeno fino a che la ragazza non gli cadde sulla schiena facendo una caduta piuttosto morbida.

Il demone era ancora più steso di prima.

Miki-Oh Hiei scusa ti ho fatto male?-

Thiberius-Ahahah!Scusate ma la scena è stata veramente esilarante.-

Hiei si alzò velocemente e iniziò ad avanzare verso il guardiano.

Hiei-Ah si?Bene ora ti faccio fare un bel viaggetto a suon di pugni grrrr.-

Miki gli si parò davanti e lo colpì sulla testa facendolo ripiombare a terra.

Miki-Un po’ di rispetto.-

Thiberius rise di nuovo.

Thiberius-Sono contento che mi abbiate raggiunti per primi. Ciò significa che siete pronti.-

Miki-Questo significa che se non fossimo venuti noi non ci avrebbe chiamato lei?-

Thiberius-Ovvio che no. Tutto dipendeva dalle vostre scelte ma ora andiamo ai fatti. So che siete già stati attaccati e Hyde sa che ha bisogno di te. Questa sarà una seccatura per lui che sperava di dover limitarsi a sottrarre la pietra hirui a Hiei arrivando così alla realizzazione del suo piano.-

Dal nulla apparve una sorta di trono anch’esso bianco,su cui Thiberius si sedette amareggiato.

Thiberius-So che non era nelle tue intenzioni ma avresti dovuto evitare di “confermare” al servo di Hyde la notizia che ti riguarda. Eppure sembra che questo ultimo sia dotato di enorme intelligenza dal modo in cui dirige i suoi piani e molto informato a quanto pare poiché conosce la leggenda.- “Si lui cercava solo conferme.” si disse.

Miki-Mi dispiace non ho pensato alla risposta giusta da dare io ho reagito d’istinto.- Si rattristò.

Thiberius-Scusami non volevo angustiarti,nessuno ci dice che non avrebbe cercato di rapirti anche se tu avessi negato tutto. Perdonami ti ho dato la colpa di una cosa che avrebbe potuto succedere comunque.-

Hiei-Si bè smettiamola di discutere su un fatto così banale e parliamo del nostro compito.-

Thiberius-Hai ragione. Molto bene dovrete agire il più silenziosi e veloci che potete. State sempre all’erta a tutti i rumori che vi circondano.-

Hiei-Sapevo già cosa fare. Devi dirci come sigillare la porta.-

Thiberius-Ehm sono spiacente ma non lo so nemmeno io,dovrete aspettare di arrivarci.-

Hiei-Scherza?!-

Il guardiano scosse la testa.

Miki-Che fortuna e adesso?-

Hiei-Adesso non cresta che muoverci e scoprire da soli- guardò torvo il guardiano. –come fare.-

Miki-Si però io voglio sapere come fare con impegni scolastici,genitori, amici,insomma come faccio con tutti i miei impegni?-

Thiberius la guardò strano.

Thiberius-Vuoi dire che Hiei non ti ha accennato niente del suo mondo?- Miki scosse la testa.

Miki-Mi ha solo detto che è più selvaggio rispetto al mio.-

Thiberius-Allora ti dirò io la caratteristica più importante di quel mondo,ovverosia che il tempo scorre molto lentamente. Per farti un esempio,un intero pomeriggio del mondo umano corrisponde a una decina di giorni nel mondo demoniaco.- Miki era sbalordita.

Miki-Quindi adesso che dovrebbe essere metà pomeriggio fino ad arrivare a sera,corrisponderà a circa cinque giorni nella terra dei demoni.-

Thiberius-Approssimativamente si,ricorda però che non c’è niente di preciso quando si parla variazioni temporali.-

Un pensiero si delineò nella testa della giovane “ma quanti anni ha Hiei se il tempo lì scorre così velocemente?”

Thiberius-Ora sarà meglio che vi avviate e per darvi maggior sicurezza prenderete il varco che vi farò apparire da qui.-

Con un gesto della mano fece apparire al suo fianco un varco azzurro con sfumature grigie ai bordi.

Thiberius-Su presto,non mi è consentito tenere aperto un varco per il mondo dei demoni per più di dieci secondi. Andate e buona fortuna.-

I due si buttarono all’interno della porta dimensionale,che si richiuse subito alle loro spalle.

Miki aprì gli occhi e fu sbalordita di vedere un mondo molto differente dal suo.

Si trovava su un altopiano pieno di erba secca,ma ce ne erano altri sparsi qua e là per quella vasta terra.

In basso una pianura verdissima e l’inizio di un folto bosco. Gli alberi sembravano essere enormi,”mai visti così alti e grandi prima!”

Anche in lontananza poteva scorgere altre enormi foreste mentre all’orizzonte massicce montagne dai picchi innevati,si vedevano a fatica poiché avvolte da una fitta coltre di nuvole.

Miki-Wow è proprio…selvaggio. Non saprei in che altro modo definirlo,mi affascina,molto meglio dei soliti palazzi e altre costruzioni che sono abituata a vedere.-

Hiei-Ti avevo detto che era selvaggio.-

Miki-Non vedo il mare però.-

Hiei-Da qui non lo vedrai mai perché è troppo lontano,poi meglio evitare con tutti i mostri che ci vivono dentro non ho proprio voglia di vederlo.-

Miki si sporse dal posto in cui si trovava e si preoccupo di vedere un’altezza simile “qui è alto come due ruote panoramiche messe insieme, adesso come si fa a scendere?”

Hiei-Andiamo.-

Si incamminò come lei verso il bordo e nel momento in cui si stava preparando a spiccare un salto la ragazza lo disconcentrò.

Miki-Aspetta e io come faccio a scendere?Non sono un demone quindi non ho tutte le tue abilità.-

Hiei emise un mormorio seccato,”mai possibile che ci sia sempre qualche problema?”

Bruscamente se la mise sulla spalla come si fa con una sacca e saltò giù prendendo velocità.

A Miki scappò un urlo di terrore guardando giù e quando furono sul punto di toccare terra,il demone si frenò saltando su una sporgenza di roccia per poi arrivare a terra dolcemente.

Hiei appoggiò Miki a terra e si incamminò verso l’inizio del bosco,fermandosi poco prima poiché non sentiva la ragazza seguirlo.

Girandosi guardò perplesso Miki che si alzava in piedi per poi ricadere con un tonfo.

Stanco di vedere che la ragazza non riusciva a stare bene in piedi da sola usò la sua velocità per sorreggerla prima che rischiasse di cadere nuovamente.

Si mise un braccio di Miki intorno alle spalle e cominciarono ad avanzare.

Hiei-Ma che ti è preso?-

Miki-Mi hai appena fatto venire un infarto e un giramento di testa!-

Hiei-Per quella discesa?-

Miki-Si certo,per cosa sennò?Potevi essere meno spericolato e brusco.-

Girò la faccia dall’altra parte offesa.

“Uffa.” Il demone la guardò per un attimo poi si girò anche lui dall’altra parte.

Entrarono nella foresta e Miki si sentì già in grado di camminare da sola senza rischiare ulteriori capogiri. Si era presa proprio un bello spavento scendendo dall’altopiano in modo così duro per non dire veloce.

Hiei-Hai ragione stavolta,dovevo utilizzare un tipo di discesa più calmo,ma io sono abituato così.- Miki lo guardò.

Hiei-Sarà meglio aumentare il passo e stare attenti prima che Hyde e i suoi ci raggiungano e ci tendano un agguato.-

 

 

 

Suoni di voci demoniache.

Terra bruciata,un campo pieno di tende marroni come la terra incolta su cui sono montate.

Un piccolo falò al centro dell’accampamento illumina i volti di demoni vestiti di miseri stracci.

Tra di loro se ne alza uno con la pelle squamosa azzurra:Kozah.

Oltrepassando il gruppo si dirige verso una delle tende,diversa dalle altre. Un po’ più grande e di colore rosso.

Kozah entra chiedendo udienza. Kozah-Chiedo di parlare con lei mio signore.-

Dal buio una voce di una freddezza tale da far rizzare i capelli risponde dall’ombra.

Hyde-Entra.-

Kozah vede poco di quell’ambiente,scorge soltanto un piccolo giaciglio dietro a un tavolo e una sedia su cui sta seduto il suo capo.

Indossa un mantello nero con il cappuccio levato sul volto.

Anche se tiene il suo aspetto celato,Kozah sente indistintamente tutta la sua potenza.

Fu insieme a quella,con la quale sconfisse il loro precedente capo e la promessa di conquista dei tre mondi,che prese il comando del gruppo di demoni.

Kozah-Signore le porto nuove notizie. Come le avevo confermato attraverso un impulso telepatico,ci serve la ragazza per attuare i nostri piani. Lei è la sola che ha sangue umano e di angelo insieme.-

Hyde-Umani…che bizzarre creature,piene di sentimenti inutili che li rendono deboli e inoffensivi…dove si trova la ragazza?-

Kozah-Questa è la notizia che le ho portato. L’hanno vista sull’altopiano Khosnar.-

Hyde-Bene,sarà venuta qui con l’aiuto del mondo degli spiriti. Ora sarà più semplice rapirla e utilizzarla per i nostri scopi.-

Kozah-Io…io ne dubito signore.-

Una lunga pausa si intrappose fra i due demoni. Kozah si affrettò a spiegare il motivo della sua affermazione.

Kozah-Io ecco non le avevo ancora detto che con la ragazza c’è Hiei,il demone del terzo occhio.-

Silenzio.

Kozah-Signore?-

Silenzio.

All’improvviso Hyde scoppiò in una fragorosa risata. La cosa sorprese molto Kozah che rimase interdetto.

Hyde-Ahahah!Avverti gli altri che ho un piano e di prepararsi perché cominciamo a muoverci.-

 

 

Fine ottavo capitolo.

 

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Capitolo 9
*** L'antenato ***


Miki-Hiei siamo vicini alla foresta degli Edel

Ecco il nono chap^^ leggete e recensite!!!

 

Miki-Hiei siamo vicini alla foresta degli Edel?-

Hiei-No.-

“Scusa se ho chiesto…accidenti non ho pensato di cambiarmi e adesso ho solo la mia divisa scolastica,la minigonna non mi sarà utile con tutte queste erbacce,ma almeno le scarpe sono chiuse…”Sospirò.

Continuarono a lungo il tragitto nel bosco. Nient’altro che enormi e rigogliosi alberi e erba alta e ispida.

Intanto che la ragazza procedeva a fatica il demone avanzava in modo naturale,tanto da lasciarla un po’ indietro.

“Lo odio già questo viaggio!”Pensò distraendosi dal mondo circostante.

Un sibilo nell’aria avvertì il sopraggiungere di un oggetto a grande velocità,Miki però era ancora immersa nei suoi pensieri e non si accorse del pericolo imminente.

Hiei-Attenta!!!-

Miki si ridestò e vide il demone indirizzarsi immediatamente sui suoi passi e buttarla a terra,finendoci anche lui stesso.

Una freccia si conficcò nel tronco di un albero. Quel dardo era in realtà un avvertimento.

Difatti a poca distanza,qualcuno sorrise di gusto nel vedere di aver quasi ucciso l’umana. Tuttavia se Hiei non avesse reagito come previsto e la freccia fosse finita contro ragazza,uccidendola,l’avrebbe pagata molto cara poiché non faceva parte del piano. Se ne andò.

Hiei-Stai bene?-

Miki-Si credo di si.-

“Sapevo che presto o tardi avremmo ricevuto un attacco,tuttavia non sono sicuro di sapere chi sia stato effettivamente. Tutti sono nemici qui.”

Hiei-Proseguiamo. Dobbiamo stare allerta e…al passo.- Lo disse guardandola storto.

Miki soffocò la rabbia che le era affiorata a causa dell’affermazione e lo seguì sforzandosi sempre di stare al suo fianco,tentando anche di percepire presenze nemiche anche se lei poteva dichiararsi una semplice umana senza questo tipo di capacità.

Venne buio.

I due avevano camminato per ore facendo di tanto in tanto una sosta per far riprendere dalla stanchezza la povera Miki.

Finalmente si fermarono in uno spiazzo che la ragazza poteva considerare normale,non erba alta e fastidiosa bensì bassa e morbida come quella del mondo umano.

Hiei-Fermiamoci qui è troppo pericoloso per te proseguire anche la notte.-

Miki non rispose e si limitò a sedersi per terra appoggiando la schiena al fusto di un albero.

“Io vorrei chiederglielo ma ho paura della sua reazione eppure- fissò il ciondolo –eppure io voglio tentare di scoprire la verità.

Gli occhi vigili del demone la fissavano stupiti,di solito non era così silenziosa,se ne stava lì senza dire niente.

Effettivamente quella non era il suo ambiente quindi era normale che si fermasse a riflettere su tutta quella situazione. Se era quella la cosa a cui stava pensando…

Hiei-Allora?Che ti prende?Non è da te parlare così poco e addirittura non parlare affatto.-

Perché tu pensi di sapere cos’è da me?”Un sorriso le affiorò sulle labbra.

“Bè stia così allora,poi non capisco perché stia sorridendo. Comunque sia tra qualche giorno questo assurdo incarico arriverà al termine.”

Miki-Hiei cosa ti è successo quando eri piccolo?-

Lo sguardo della ragazza era rivolto a terra, non avrebbe mai osato fissarlo negli occhi a quella domanda ma voleva tentare di sapere qualcosa in più su di lui. Cominciando magari dal suo passato.

Hiei sussultò a quella domanda improvvisa su una cosa che non avrebbe rivelato neanche sotto tortura.

Hiei-Non sono affari che ti riguardano.- Le diede le spalle.

Miki-Ecco io…mi sono tornate in mente le parole che Thiberius aveva pronunciato la prima volta che l’abbiamo incontrato,come “amore proibito”e anche l’accenno sulla tua sofferenza…-

Hiei-Taci!Te lo ripeto non sono affari tuoi questa è una faccenda privata che terrò per me fino alla morte.-

Si voltò e con occhi irritati la fissò a lungo e lei fece lo stesso.

“Come potevo prevedere non risponderà mai.”

Un fruscio di foglie.

Entrambi avvertirono il pericolo e sostituirono la loro discussione con l’intenzione di trovare la fonte del suono.

Per Miki era troppo buio per vedere oltre il piccolo spiazzo in cui si erano accampati e sebbene per Hiei questo non fosse un problema,non vide lo stesso nessuno.

“Vieni fuori ti aspetto”

Mise una mano sul manico della spada e continuò a guardarsi attorno.

Altro fruscio di foglie.

Rivolgendo lo sguardo in alto scorse uno scoiattolo. “Accidenti ma dov’è?”

Miki si guardava attorno impaurita. Il respiro reso affannoso dalla tensione.

Tutto silenzioso,troppo.

Un terzo fruscio proveniente da un cespuglio vicino a lei la fece voltare di scatto.

Un mostro grigio con due enormi zanne spuntanti fuori dalla fauci le saltò contro.

Improvvisamente si ritrovò a terra cercando di lottare per tenere lontano da sé quelle zanne che l’avrebbero voluta sbranare in un lampo.

Un pugno sbatté via quell’orribile essere da sopra la ragazza.

Hiei era velocemente intervenuto e con una mossa estrasse la spada e trafisse il demone a terra. Questo raccogliendo le ultime forze si sporse un po’ in avanti e azzannò il polpaccio di Hiei,che prese a sanguinare.

Hiei lanciando un urlo premette ancora di più la lama nel corpo del demone che stavolta morì del tutto.

Lo youkai estrasse la spada dal corpo morto dell’essere e la ripose nel fodero.

Si guardò il polpaccio ferito e con una smorfia cominciò a camminare zoppicando verso il mantello che aveva lanciato a terra prima di attaccare il demone.

Rivolse lo sguardo a Miki che lo guardava ancora sconvolta per quello appena successo.

Se ne stava seduta a terra tremante. Non seppe come ma trovò la forza di parlare.

Miki-Q-quello era uno di…loro?-

Hiei-No. Qui tutti vorrebbero vederci morti anche senza un valido motivo. Devi abituarti all’idea perché da quando abbiamo varcato la soglia del passaggio tra i due mondi abbiamo rischiato la morte.-

A quell’ultima affermazione gli occhi di Miki cominciarono a farsi lucidi.

“Morte…tutti vogliono…ucciderci…”

Le lacrime cominciarono a rigarle il viso senza neanche accorgersene.

Hiei non aveva mai visto nessuno piangere o almeno lo credeva…

 

Una rupe altissima,una terra galleggiante nel cielo. La terra dei ghiacci. Un gruppo di donne,vecchie e giovani,rimangono ammassate su quella piccola rupe.

Una donna è a terra in ginocchio,piange e grida alle anziane del suo popolo di risparmiare la vita a suo figlio

Hina-Vi prego risparmiate il mio bambino!Ruri ti prego!-

Anziana-Ruri anche se Hina è la tua migliore amica devi fare il bene del villaggio. Quel neonato è portatore di sventura.-

Ruri anche lei una giovane donna,singhiozzava a causa dell’ingiusto incarico che doveva compiere. Alla fine fece quello che le anziane le avevano imposto,lo lasciò cadere,pregando che il bambino si salvasse e tornasse per ucciderle tutte. Lei per prima a ragione di ciò che aveva appena fatto.

 

Hiei rivide tutto in un istante. Miki gli faceva tornare in mente quel brutto ricordo che insieme ad un'altra serie infinita di eventi dolorosi si teneva dentro. Per tutta la vita aveva tentato di soffocare quella sofferenza continua trasformandola in odio e di conseguenza in energia.

Zoppicando si avvicinò a lei e si sedette al suo fianco.

Lei si voltò e si costrinse di smettere di piangere.

Hiei la guardò e le posò una mano sulla guancia,asciugandole una piccola lacrima solitaria.

Hiei-Non devi piangere per fortuna non ti ha ferita,non l’ho permesso ora e non lo permetterò mai. Forse tra noi due quello a cui è andata peggio sono io.- Sorrise.

Miki-Si lo so. Scusami quel mostro ti ha ferito per colpa mia.-

La ragazza sembrava essersi calmata.

Hiei-Ti assicuro che c’è di peggio.- Sorrise di nuovo.

Lei lo guardò intensamente poi lo abbracciò,ricominciando a singhiozzare tenendosi alle spalle del demone,posando la testa contro il suo petto.

Hiei si trovò in una situazione…assurda!Insomma dov’era finito quello che lui considerava il “vero” Hiei?Dove si era cacciato quel demone che odiava tutti,compresi gli umani?Chi era in realtà colui che stava vicino ad un’umana in lacrime cercando di farla sfogare per farla sentire meglio?

Non lo sapeva. Forse il vero Hiei era proprio questo?Volle reagire d’istinto,ovvero fare quello che si sentiva lasciando perdere tutte le sue confusioni in testa e l’abbracciò a sua volta.

Miki alzò piano la testa sorpresa,cercò di incrociare lo sguardo del demone ma lui girò la testa da un lato e divenne rosso in viso.

Sentendo una sensazione di felicità per quel gesto la ragazza si calmò del tutto.

Miki-Grazie e scusami.-

Hiei sciolse il suo abbraccio e scosse la testa.

Hiei-Non ti devi scusare,capisco quanto può essere dura per te.-

“Hiei come sei cambiato dal primo incontro…sei speciale…”

Hiei si scostò da lei e si rialzò poi le tese la mano per aiutarla ad rialzarsi.

Hiei-Andiamo.-

Miki annuì e gli afferrò la mano sollevandosi in piedi.

Si portarono in una zona lì vicino ma nascosta dalla vegetazione così da essere meno individuabile dai nemici.

Miki si distese e prese subito sonno per l’enorme stanchezza mentre Hiei rimase sveglio per vigilarla.

“Quando ci attaccheranno?Quanto è forte questo Hyde?Accidenti a quel Thiberius,non poteva evitare di farci arrivare così lontano dalla nostra meta?Ci vorrà un bel po’ per arrivare,se non ci attaccano prima…”

 

La notte in quel luogo era più corta di quella nel mondo umano e Hiei che si stava ormai abituando alla terra della ragazza quasi si sorprese di vedere il Sole sorgere un po’ prima di quanto si aspettasse.

Miki si strofinò gli occhi e si alzò in piedi scrutando il posto intorno a lei.

“Non era un incubo è ancora peggio perché è tutto vero!” Cercò Hiei. “Ma dov’è?”

Dietro di lei senti uno strano –Buongiorno!-

Si voltò e vide Hiei che mangiava un pezzo di cocco,in modo famelico.

Miki-Quello è…cocco?!-

Hiei-Esatto!Qui cresce di tutto ma il frutto che si trova di più e proprio questo.- Gliene porse un pezzo.

Miki annuì e prese il cocco che Hiei le stava offrendo e addentandolo si disse che alcuni demoni non si nutrono solo di frutta ma forse anche di umani e altri loro simili.

Ripresero il cammino,Hiei camminava ancora con fatica a causa del morso ricevuto il giorno prima. Miki propose di fermarsi e aspettare che la ferita fosse guarita del tutto.

Hiei-Tsk!-

La giovane non disse più nulla.

Procedettero svelti per tutta la mattina e di tanto in tanto Miki addentava qualche pezzo di frutta.

“Almeno mangio in modo sano!”Pensò con una gocciolina sulla testa.

Le forze della ragazza furono di nuovo al minimo a forza di procedere e cominciò a pensare di chiedere una pausa al demone quando notò di fronte a loro una luce provenire da una filtrazione tra le foglie degli alberi,doveva sicuramente essere l’uscita.

Le forze le tornarono tutte in una volta e prese a correre verso quello spiraglio di luce superando perfino il demone che la guardò sorpreso.

Quando finalmente raggiunse ed oltrepassò l’uscita,restò meravigliata dal paesaggio che le si parava davanti.

Un enorme pianura verde attraversata da un piccolo fiumiciattolo che più in basso finiva in un ampio lago dall’acqua cristallina.

All’orizzonte le stesse montagne dai picchi innevati che aveva avuto il piacere di osservare già dal primo arrivo in quella terra.

Però quello che c’era a metà strada era oscurato da altri enormi alberi verdi.

“Un'altra foresta?!Uffa speriamo che almeno sia quella degli Edel…anche se non ho ancora capito bene cosa siano effettivamente.”

Hiei la raggiunse poco dopo,non gli era possibile utilizzare la sua velocità con la gamba ancora dolorante anche se per sua fortuna sentiva che la ferita si stava rimarginando velocemente.

Guardò il viso di Miki e notò che quel paesaggio doveva piacerle molto dalla sua espressione sbalordita.

Miki-Bellissimo!Quella è la foresta degli Edel vero?Dimmi di si.-

Lo guardò con occhi supplicanti ma lui non diede segno di poter dare un affermazione positiva.

Hiei-No mi dispiace ma non siamo ancora vicini alla meta.-

Miki cadde in ginocchio.

Miki-Cosaaa?!Ma quante foreste dobbiamo ancora passare?Io non ne posso già più!-

Hiei-A chi lo dici-

La sorpassò con un sorrisino e le braccia incrociate dietro la testa. Chiuse gli occhi e ne riaprì uno per vedere la sua reazione.

La ragazza rimase un attimo interdetta poi cominciò a capire.

Miki-Sento che l’hai detto riferendoti a me.- Si rialzò e lo raggiunse.

Hiei-Tu dici?-

Miki borbottò qualcosa e gli pestò un piede.

Hiei-Ahia!-

Raggiunse il lago e si sedette sulla riva,prese tra le mani chiuse un po’ d’acqua e si bagnò il viso.

Con un elastico che si era messa intorno al polso si legò i lunghi capelli. Si mise a osservare il panorama.

“Questo è il secondo giorno quindi manca e deve mancare poco alla nostra destinazione. Spero che Hyde e i suoi non ci attacchino per niente anche se purtroppo so che non sarà così. I demoni sono spietate creature la nonna me l’ha sempre detto anche se…penso che la cosa non valga proprio…per tutti…”

Cercò dietro di lei il demone e lo trovò seduto poco distante intento a sfasciarsi il morso che era oramai quasi guarito del tutto.

Si era tolto il mantello e la ragazza si disse che non era poi una grande osservatrice perché notò per la prima volta una lunga fasciatura sul braccio destro del demone provenire da sotto la manica della sua maglietta azzurra fino ad arrivare alle dita,bendate anch’esse con cura una per una.

Miki-Quando ti sei ferito al braccio?-

Hiei alzò lo sguardo sulla ragazza davanti a lei,l’aveva raggiunto e gli stava guardando il braccio curiosa.

Hiei-Non sono ferito,questa è l’arma più potente che ho:la tecnica del drago nero. La sua potenza però potrebbe anche uccidermi se la usassi al momento sbagliato.-

Miki-Cioè?-

Hiei-Cioè quando il mio stato mentale e fisico non sono ottimi. Preferisco usare la spada con cui sono ugualmente forte e anche grazie ai combattimenti con la spada che ho raggiunto il livello A dopo aver fatto l’intervento che mi aveva privato di tutte le forze.-

Miki-L’intervento del terzo occhio.-

Hiei-Esatto ragazzina. Sei sveglia per essere un umana.-

Miki-si certo ma a cosa è servito il trapianto per ritrovare la tua terra?Mi ricordo che me ne avevi accennato tempo fa.-

Lo sguardo di Hiei si indurì.

Hiei-Io cercavo…vendetta.-

Si alzò e ricominciò il cammino con Miki dietro che lo seguiva.

Venne sera in fretta,erano ormai a metà della foresta e decisero di cercare un posto più nascosto dove fermarsi per evitare spiacevoli incontri.

Come la sera prima fu Hiei a vegliare su Miki che cadde nel sonno dopo poco.

Però la ragazza non fece un sogno “normale”.

Era come se stesse galleggiando nell’aria,intorno a lei c’era il nulla,se avesse dovuto descriverlo con delle sensazioni avrebbe detto che dentro di lei sentiva una sensazione di pace.

Dal nulla apparve una persona,non come le altre bensì con due enormi e candide ali bianche sulla schiena.

“Un angelo del mondo degli spiriti.”

Non si sentì spaventata ma piuttosto sorpresa di vedere una cosa così “reale” all’interno di un sogno. I capelli dell’uomo erano lunghi e argentati,gli occhi di uno strano grigio con sfumature azzurre. Il possente petto nudo e pantaloni lunghi e marroni chiaro.

Lui le sorrise.

I-il mio…antenato?!”

 

Fine nono chap.

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Capitolo 10
*** Gli Edel ***


Rieccomiii

Rieccomiii!Voglio ringraziare TUTTI i miei cari lettori sperando che continueranno a seguire questa storia fino alla fine^^

Inizio 10°capitolo!!!

 

Miki non poteva credere a quello che stava accadendo,quello era un angelo e per la precisione il suo antenato venuto a fargli visita nel sonno.

“Tu sei il mio antenato vero?”

Si accorse che nel sogno i suoi pensieri venivano proiettati come se in realtà la sua fosse stata un affermazione.

Lui le rispose allo stesso modo.

Angelo-Si.-

L’uomo non disse niente e si limitò ad avvicinarsi.

Le porse un pugnale,il manico dorato la lama lunga e argentea.

Miki afferrò l’arma e la guardò stupita.

Prese anche il fodero di cuoio che l’angelo le diede e se la lego in vita,ma aspettò a riporre il pugnale perché questo le prese le mani e la guardò speranzoso.

Angelo-Mia discendente stai attenta e salva i tre mondi te ne prego…ora devo andare poiché il mio tempo a disposizione è terminato…però vorrei dirti un ultima cosa prima che tu ti sia risvegliata…non celare ciò che provi nell’anima.-

Miki-Cosa?-

Nell’attimo in cui Miki chiese colpita al suo antenato di spiegarle quell’ultima affermazione,anche se forse le aveva intese da sola, si svegliò di soprassalto.

Il demone accorse vicino a lei per vedere cosa poteva essere successo,era stato quasi sempre lì cosa poteva averla turbata in quel modo?

Si tranquillizzò nel vedere che non vi era stato nessun attacco da parte dei nemici tuttavia l’espressione di lei era incredula.

Hiei-Cosa c’è?- Era spazientito a causa dello sgomento che gli aveva fatto prendere.

Miki-Il mio antenato,quello appartenente al mondo spirituale è…venuto a farmi visita mentre dormivo.-

Hiei-Cosa?Hai voglia di scherzare?-

“Adesso le soluzioni possono essere due:la prima che è pazza oppure come seconda scelta è che la ragazza è in vena di stupidi scherzi. Mh…opterei per la prima.”

Miki-Non sto scherzando!Guarda cosa mi ha lasciato.-

La sua mano sollevò un raffinato pugnale con l’impugnatura interamente dorata,un’arma così pregiata come poteva essere finita nelle sue mani e per di più attraverso un sogno?

Hiei rimase a bocca aperta “Ma come…?”

Era già l’alba e la ragazza ormai riposata si rimise in piedi pronta a riprendere il cammino.

Si sistemò i vestiti un po’ impolverati e mise il pugnale nel fodero.

Miki poteva apparentemente definirsi una guerriera ma in realtà non aveva mai impugnato un arma.

Hiei era ancora incredulo ma guardava la ragazza come se niente fosse.

Miki-Bè come sto?- Si girò su sé stessa.

Hiei-Stupida con quel pugnale ti devi difendere non è per bellezza!-

Miki-Su non essere geloso se la mia arma è più bella della tua.- Scherzò lei.

Hiei-Ma cosa mi tocca sentire -.-“-

Miki-Dai scherzo dicevo solo per scherzare. Anche la tua è carina…ma…dove sei?-

Si guardò intorno e lo trovo seduto in un angolo avvilito per il commento sulla sua spada.

“Carina -_-‘

Miki-Ihihih!Dai andiamo,sei troppo suscettibile.-

Hiei-Non è vero,poi anche se consideri la mia spada ‘carina’ posso risponderti che almeno io non sarò inutile come quel pugnale con te.- Sorrise beffardo.

Miki brontolò.

Riprese il cammino con Hiei dietro che la seguiva.

Hiei-Sai dove stai andando?-

Miki si bloccò sul posto e un vago ‘no’ le uscì dalle labbra,il demone rise e l’oltrepassò.

Hiei-Tsk!Come infatti già sapevo. Quindi sarà meglio che sia tu a seguire me e non il contrario chiaro?-

Miki-Grrr quando ti ci metti sei proprio odioso!-

Lui ricominciò a camminare e Miki fece lo stesso.

Hiei-Lo so.- Rispose poco dopo.

Marciarono a lungo e abbastanza velocemente.

L’attenzione di Miki fu attirata da un manifesto piuttosto vecchio a giudicare dal foglio ingiallito.

L’immagine tuttavia era abbastanza buona.

Raffigurava un affascinante demone con i capelli lunghi e argentei,la veste lunga e bianca e…”un paio di orecchie e una coda da volpe?!” Si strofinò gli occhi incredula.

Sotto la figura erano riportate anche delle parole.

Miki-Ricercato il ladro Youko Kurama. Vivo o morto.-

Hiei notò dopo un po’ che la ragazza si era fermata e tornò indietro per ammonirla di essersi allontanata da lui esponendosi a dei rischi,ma non lo fece poiché si fermò a leggere il manifesto. Rise.

Miki-Perché ridi?- Lo guardava sbalordita.

Hiei-Perché mi tornano in mente gli inutili sforzi per trovare quella stupida volpe di Kurama.-

Miki-Quindi tu lo conosci?-

Hiei-Anche troppo bene.-

Miki-Quindi non hai mai pensato di consegnarlo alle vostre “autorità”?Sempre che ci siano…-

Hiei la guardò curioso di sapere cosa fossero queste autorità poi la guardò male.

Hiei-Senti ragazzina questo manifesto oltre ad essere vecchio era anche stato messo da demoni di livello inferiore e se Kurama fosse arrivato nelle loro mani per qualsiasi motivo,credimi,li avrebbe uccisi con facilità.-

Miki-Bè allora tu sai dove si trova?-

Hiei-Certo e se vuoi proprio saperlo si trova nel tuo mondo sotto false spoglie e ogni tanto mi capita di andarlo trovare,dopotutto è mio amico. Andiamo ora.-

Miki annuì.

 

 

Un gruppo di demoni se ne stava riunito attorno ad un fuoco in mezzo ad uno spazio aperto che poteva essere tranquillamente definito una palude.

La maggior parte di questi se ne stava a terra a bere e ubriacandosi come non mai mentre un gruppo scelto stava attorno al loro capo.

Kozah-Sono all’interno della foresta degli Edel signore?-

Hyde-No ancora non capto la loro presenza,vorrà dire che il giovane Hiei non oltrepasserà neanche con un dito quella fitta boscaglia.-

Scoppiò in una fredda risata ed i suoi sottoposti lo guardarono compiaciuti.

Scese la sera e il loro campo divenne un insieme di occhi gialli minacciosi nel buio della notte.

Non era loro abitudine dormire e così passarono il tempo in modo diverso,c’era chi si allenava nel combattimento,chi se ne stava pazientemente seduto a terra affilando la propria arma e chi invece faceva parte della strettissima cerchia che organizzava l’attacco insieme al capo.

Un demone piuttosto magrolino si fece avanti davanti a tutti i suoi compagni.

Astirk-Io mi rifiuto di andare contro Hiei,non vi ricordate più della sua terribile potenza e di quanto è spietato?Sin da piccolo era un essere assetato di sangue.-

Il demone dalla pelle grigiastra ottenne dai suoi compagni un lieve mormorio di approvazione,che però si spense all’arrivo del temuto Hyde.

Il corpo viola di questo aveva la forma di una grossa e massiccia lucertola gigante,zanne fameliche e arti con artigli pericolosi per qualsiasi essere. La coda lunga e possente che avrebbe frantumato un’enorme roccia senza problemi.

La voce propriamente da rettile,sinuosa.

Hyde-Astirk dimmi pure,c’è qualche problema?Sono qui per risolvere tutti tuoi dilemmi se ne hai bisogno.-

La lingua schioccò tra i denti e sorrise malignamente.

All’arrivo improvviso del malvagio demone tutti avevano fatto un passo indietro compreso lo stesso Astirk.

Astirk-I-io non voglio seguirti ed ho intenzione di prendere il comando della banda.-

Hyde-Mh!Interessante e posso sapere come farai?Pensi di riuscire a battermi?-

Astirk-Ecco io vogl…-

Le sue parole furono interrotte dal colpo micidiale di Hyde.

Il demone infatti gli aveva trapassato l’addome con un solo braccio che successivamente sfilò lasciando cadere riverso a terra il suo provetto servitore.

Hyde-Peccato potevi essere utile. Ora…c’è qualcun altro per caso?No?Bene. Esigo che siate pronti all’assalto su Hiei,forse non ve l’ho detto ma in passato fece un intervento che lo privò di quasi tutta la sua forza,voi siete otto e ops…ora sette dopo la triste morte di Astirk,mentre lui è solo uno e per di più con un umana al seguito. Abbiamo la vittoria in pugno!-

I demoni esultarono felici alle parole del loro capo e continuarono a ripetersi che non avrebbero mai creduto alle parole di un debole come Astirk.

Hyde si portò all’esterno della cerchia dei suoi umili servi,dirigendosi poco lontano per osservare il cielo. Kozah lo raggiunse.

Kozah-Belle parole signore,lo sa io sono il più fedele tra questi demoni però vorrei farle notare che ha omesso dal discorso il fatto che Hiei non solo a completamente recuperato l’energia demoniaca di un tempo ma l’ha anche notevolmente aumentata.-

Hyde-Non importa il mio piano è perfetto prima proverò a giocare d’astuzia con lui sennò entrerò in scena io. Tuttavia sai com’è il piano,prima voi sette lo attaccherete e poi…bè poi sai come continua.-

Kozah-Si mio signore spero solo che i miei dubbi siano infondati e che riesca a restare in vita.-

Hyde-Non preoccuparti se farai ciò che devi la tua vita sarà lunga.- Kozah si congedò e ritornò nella cerchia dei suoi compagni. –Aspetta Hiei e vedrai che cosa ti ho preparato. Sarò io il padrone dei 3 mondi!!!-

La sua voce si propagò per tutto l’ambiente circostante spaventando addirittura uno stormo di uccelli che presero il volo tutti in una volta.

 

 

L’ambiente cominciava ad essere troppo ripetitivo e strano per i gusti della ragazza.

Ora alla fine di quell’ennesima foresta c’era un a piccola prateria con erba secca alta fino alle ginocchia. Più in là una terza foresta.

“Sarà quella che cerchiamo spero. Non glielo chiedo neanche,questa volta potrebbe mangiarmi di traverso chissà.” Lo guardò sbuffando.

All’orizzonte sempre le solite montagne.

Miki-Veramente strano questo mondo.-

Guardò il demone che prima ricambiò l’affermazione con un alzata di spalle poi le parlò con tono ironico.

Hiei-Posso dire lo stesso del tuo.- La sorpassò.

Miki-Aspettami!-

Il percorso era monotono come sempre,quel giorno marciarono come ormai era abitudinario,nel silenzio più assoluto.

Hiei non la degnava di un minimo sguardo e per di più era molto avanti rispetto a lei.

“Io non so ma quello scemo vuole andare da solo o mi aspetta?!”

Strinse i pugni e assunse un aria imbronciata,non lo sopportava proprio in quei momenti.

Le rimase solo il fissare l’ambiente limitrofo non che fosse particolarmente interessante ma dopotutto era meglio che niente.

Notò che nell’area circostante non c’era nessuno,neanche la traccia di un piccolo animaletto.

“Possibile che qui non ci sia altri che noi?”

Miki-Ahi!-

Non si era accorta che Hiei si era fermato e così le era andata dritta contro,ricadendo a terra per il colpo.

Questa si rialzò da prima sbraitando poi guardando davanti a lei la voce le si affievolì.

Miki-Ma che cosa…ti...salta…in mente..?-

Le sue parole si ridussero ad un sussurro.

Si portò a lato di Hiei cercando di fare meno rumore possibile.

Dinanzi a lei piccoli esseri e da come poteva vedere erano tutti addormentati.

Ma cosa sono questi cosi?”

Hiei-Stai attenta,parla a bassa voce se vuoi evitare che si sveglino…anzi meglio tu stia zitta!-

La ragazza si scurì in viso,lo avrebbe ucciso in quello stesso istante gridando furiosa tutte le offese che potevano venirle in mente.

“Ma c-come osa?!Come si permette di dirmi con quel tono di stare zitta?Pensa che poi non ci arrivi da sola?Grrrr!!!Lo strozzerei!!!”

Nonostante tutto frenò l’impulso omicida e non fiatò.

Avevano attraversato velocemente quella piccola distesa di terra e ora davanti a loro almeno una trentina di piccoli demoni verdi con strane appuntite orecchie e un paio di code sottili spuntanti dal retro di ognuno di loro.

Gli passarono accanto stando bene attenti a non fare il minimo rumore.

Lui le prese per mano conducendola lungo un tratto adiacente all’accampamento dei demoni.

Hiei-Questi sono gli Edel.- Sussurrò alla ragazza.

“Per quale motivo dormono in pieno giorno?I demoni sono proprio strani e uno di loro riesce a farsi perdonare anche con piccoli gesti.

Guardò le loro mani unite ma poi le si smorzò il fiato quando vide un piccolo bastone giunto dal folto della foresta,volare lì in mezzo cadendo a terra con un tonfo.

Non si fermarono neanche a chiedersi chi o che cosa aveva compiuto quel gesto ma pregarono che quell’orda di demoni non si svegliasse.

Stump!

Tutti quanti quegli orribili demoni aprirono in contemporanea gli occhi,di un giallo spaventoso, questi inquadrarono subito i giovani e vi si gettarono sopra famelici.

“Accidenti!” Hiei si tolse il mantello e sguainò la spada.

Hiei-Venite maledetti non vivrete a lungo!-

Saltandogli incontro tagliò di netto buona parte di quelli che cominciava a definire insulsi demonietti.

“Oh no sto usando la stessa espressione della mocciosa…devo dire però che su di loro è appropriata.”

Quando tornò a terra molti Edel indietreggiarono per paura di fare la stessa fine dei loro compagni,poi quello che doveva essere il capo li spronò a continuare l’assalto.

“Stai attento.”

La ragazza si ricordò che ora poteva difendersi da sola senza dover contare sempre e solo sull’aiuto del demone.

Gli Edel cominciarono a convincersi delle parole del loro comandante e cominciarono ad assumere la posizione per muoversi all’attacco di una preda.

Miki sguainando il pugnale fece un passo in avanti.

Hiei-Ma che cavolo fai?!- la guardò di scorcio.

La ragazza sorrise energica.

Miki-Combatto.-

Utilizzando tutte le sue forze ne uccise solo cinque fino a che un sesto le arrivò da dietro infilzando i due finali appuntiti delle code nel suo braccio. Gridò di dolore.

Hiei che aveva fatto il lavoro più grosso,uccidendo il resto,si precipitò da lei e uccise anche l’ultimo Edel rimasto.

Erano entrambi soddisfatti di loro stessi,avevano ucciso una malvagia tribù di demoni cha aveva cercato di mangiarli…o almeno era Hiei che li aveva uccisi -_-

Miki si guardò la manica della camicetta,strappata sull’avambraccio e sotto la ferita sanguinante.

Miki-Oh no!Ma perché tutte le volte devo sentirmi così d-debole alla vista del s-sangue.-

Smise di guardarsi la ferita.

Hiei-Aspetta ci penso io.-

Vide il demone togliersi parte della bendatura dalla braccio per poi metterla sopra il suo taglio.

Quando ebbe finito la ragazza lo guardò felice negli occhi ringraziandolo e questo arrossì.

Miki-Bene ora siamo tutti e due feriti.-

Hiei-Non vedo la necessità di mettere quel “bene” davanti alla frase anche perché se avessi potuto avrei evitato accuratamente di lasciarmi ferire.-

Miki-L’ho detto perché…forse per una volta non sono stata…completamente inutile.-

Lui la guardò e poi sorrise chiudendo gli occhi e mormorando qualcosa.

Hiei-E bravo l’angelo guerriero.-

Miki-Come?- Si girò per guardarlo in viso.

Hiei-No niente.-

La ragazza non smise di guardarlo nei suoi stupendi occhi e rise a fior di labbra vedendo con piacere che anche lui ricambiò l’espressione.

Tutto sommato quell’umana non era poi così male,si disse.

Da tempo la osservava,senza che lei se ne accorgesse derivando in lui una strana e dolce sensazione che forse lo spaventava un po’ non capendo cosa esattamente cosa stesse subentrando in lui tanto inaspettatamente.

Miki non riusciva più a opporre resistenza era troppo attratta da lui e il suo desiderio nascosto di baciarlo prese di nuovo l’iniziativa.

Si avvicinò a lui lentamente posando delicatamente la mano sulla sua guancia accostando con calma il suo viso a quello di lui.

Hiei non si mosse era mezzo confuso perché non sapeva che fare:se non abbassarsi ad un turbine di emotività umane che fino al giorno prima di incontrarla credeva una concetto idiota come poi giudicava anche quella razza,oppure lasciarsi condurre da quel fiume di emozioni che iniziavano insistenti a pervadergli l’anima. Non sapeva.

Un gruppo di voci mormoranti.

Entrambi colti alla sprovvista si spaventarono di quell’interruzione improvvisa.

?-Oh scusate vi abbiamo forse disturbato questo momento?Povero Hiei come sei cambiato…fai pena,la tua furia omicida si è spenta così facilmente. Ahahah!-

Seguirono altre risate.

Hiei-Smettila di dire assurdità e vieni anzi no venite tutti fuori così potremo fare una “rimpatriata”su pensate che non abbia capito chi siete?-

Miki lo guardò interrogativa ma le bastò un semplice scambio di sguardi con il demone perché afferrasse tutto all’istante.

“Sono loro.”

Hiei-Tsk!Miki tra poco vedrai gli insulsi demoni che prima mi hanno cresciuto per rubare e uccidere altri demoni al loro posto e poi mi hanno scacciato per paura della mia forza con la quale avrei potuto ucciderli. Bene sappiate che a quel tempo non avrei avuto alcuna intenzione di farlo.-

?-Tu l’hai persa,intendo dire che sappiamo che tu oramai hai perso tutta la tua forza.-

Sette orribili demoni saltarono fuori dalla boscaglia e giunsero davanti a loro tutti uno in fila di fianco all’altro in modo da essere visibili a entrambi i loro nemici.

La loro pelle grigiastra e i vestiti logori facevano pensare ad una banda di ladri assassini ormai in rovina,di cui i membri erano notevolmente deboli in fatto di energia demoniaca.

Miki guardò uno per uno quei volti su cui si era posato un ghigno agghiacciante ogni qualvolta incontrava i loro occhi gialli,proprio come quelli degli Edel.

Non si stupì di riconoscere tra quelli anche colui che disprezzava di più tra tutti.

Il suo viso pieno di cattiveria le provocò un flash di quella volta nel parco in cui aveva rischiato di morire soffocata. Kozah.

Kozah-Sapevo per certo che ci saremmo rivisti sei contento?-

Hiei-Oh non sai quanto!-  Sguainò la spada pronto ad attaccare. –Ora potrò finire quello che ho lasciato a metà.-

Kozah-Non esserne così sicuro ah non ti ho ancora salutata bella ragazzina.-

Fece un inchino.

Miki-Ne facevo anche a meno.- Lo guardò disgustata.

Quello le sorrise facendo un passo verso di lei,si fermò vedendo che Hiei le era andato davanti volendo proteggerla.

Hiei-Stalle lontano!-

“Lui mi ha quasi uccisa,non posso starmene indietro come una vigliacca.” Prese il pugnale in mano e avanzò.

Hiei le mise un braccio davanti sbraitandole di stare indietro.

Da prima rimase stupita poi nei suoi occhi si affermò la voglia di partecipare alla sconfitta di quei gradassi ma lo sguardo raggelante di lui la fece tentennare.

Miki-Non crederai che me ne resti buona qui. Tu non capisci…-

Hiei-Sei tu quella che non capisce!!!Sono pericolosi e…non voglio che ti accada niente!-

Le guance della ragazza diventarono rosse e lo guardò prima sorpresa poi in tono dolce.

“Allora non ti sono del tutto indifferente…” Miki indietreggiò.

Koji-Tzè!Sei davvero convinto sul fatto di affrontarci tutti insieme da solo?Forse ti converrebbe arrenderti e consegnarci la mocciosa. Dopotutto non hai più i tuoi temibili poteri.-

Hiei-Ma di che parli?-

Nel discordo si infilò Kozah –Niente lascia stare!-

Koji-Cos’hai?Sei strano,comunque stavo solo riferendomi al fatto che siamo stati informati che il tuo potere è quasi nullo. L’intervento del terzo occhio deve essere stato doloroso,dimmi hai trovato tua sorella?-

Hiei-Come fai a conoscere queste cose?- Era vivamente irritato.

Koji-Lo scoprirai in seguito se sopravvivrai senza abbastanza potere per difenderti dai nostri attacchi.-

Il fatto di sua sorella passò in secondo piano con quell’affermazione. Guardò tutti e sette poi cominciò a ridere di gusto,tanto che gli vennero le lacrime agli occhi.

Hiei-Si certo mi farete morire,ma dalle risate. Chi vi ha detto una sciocchezza simile?Io non solo ho recuperato le energie ma le ho aumentate.- Il suo tono era sprezzante.

Birnab-C-cosa?- Un altro demone si era fatto avanti e lo guardava sbalordito.

Kozah digrignò i denti.

Kozah-Ora basta attenetevi tutti al piano o Hyde se la prenderà con voi cosa preferite tradirlo o essergli fedeli?-

Tutti i suoi compagni si misero nella posizione per attaccare la preda.

Fine 10°chap!Alla prossima e ditemi che ne pensate così deciderò se pubblicare anche gli ultimi capitoli^^ Bye!

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Capitolo 11
*** Segreti del passato ***


Salve

Salve!Vi ho tenuto in sospeso per un po’,scusate ma gli impegni scolastici non perdonano…T_T….infatti non posso assolutamente trascurarli.

Va bene dopo questa piccola parentesi ritorniamo a parlare della storia per arrivare finalmente all’inizio dell’11esimo capitolo,voi vi direte:ma quanto è lunga questa storia?!...e io vi risponderò che non solo non è ancora finita(eheh!ndA),ma che le cose in questo capitolo saranno forse un po’ più complesse del solito…leggete e capirete…

 

 

Ora Kozah li aveva messi alle strette,davanti a una scelta che pareva piuttosto difficile…o forse no?

I sei demoni guardarono il loro compagno dalla pelle squamosa alquanto indecisi:affrontare Hiei o quella furia di Hyde?

Non c’erano dubbi non avevano affatto intenzione di fare la brutta fine di Jew,il loro precedente capo,ucciso sotto i loro occhi in un orribile modo da Hyde tempo prima.

Decisero per l’attacco verso quel basso demone che,dovevano ammetterlo,era davvero cambiato dal loro ultimo incontro,ciò nonostante lo aggredirono soltanto in cinque.

Questi infatti si gettarono su di lui con molta ferocia ma Hiei cominciò fin da subito a parare i numerosi attacchi che cercavano di venirgli inflitti.

Si concentrò solo su di loro e purtroppo non si accorse di un fatto che avveniva alle sue spalle e che poteva rivelarsi pericoloso per l’incolumità della ragazza rimasta ferma dietro di lui.

Infatti sia Kozah che Birnab(un altro della squadra),aggirarono i loro complici impegnati con Hiei e giunsero da Miki che se ne stava ancora ignara di tutto immobile e con lo sguardo preoccupato fissato sullo scontro.

Solo dopo si accorse dello spostamento dei due demoni ed appena percepì il loro avvicinarsi pericoloso verso di lei sguainò di nuovo il pugnale con velocità per difendersi tuttavia i suoi riflessi,doveva ammetterlo,non erano come i loro tanto che si ritrovò bloccata ad entrambe le braccia prese da ciascuno dei due,dopo di che questi cominciarono a trascinarla dentro la foresta senza problemi sebbene lei continuasse ad agitarsi per impedirglielo.

Kozah si avvicinò ancora di più e le mise una mano sulla bocca per evitare che ella richiamasse l’attenzione del demone del fuoco facendolo accorrere in suo soccorso.

La fanciulla però prontamente gli morse la mano per poter urlare.

Miki-Hiei!!!-

Hiei parando altri numerosi colpi scorse davanti a sé la ragazza mentre riceveva uno schiaffo da Kozah e successivamente spariva nel folto della foresta priva di sensi insieme ai due demoni.

“Maledizione!”

Hiei-Ora basta iniziate a darmi sui nervi!- Intorno a lui cominciò ad alzarsi uno strano vento dalle sfumature rossastre che fermò sbigottiti i suoi avversari.

Successivamente i suoi occhi rossi brillarono e la sua aura demoniaca raggiunse un livello spaventoso,scaraventò i nemici a terra lasciandoceli per un po’ fino a che loro rialzandosi e continuando ad attaccarlo decisero il loro destino.

Poco dopo Hiei cadde in ginocchio con il respiro affannoso,aveva usato molta energia tutta in una volta ed in più l’uccidere lo aveva seccato,quella voglia di sangue di un tempo si era ormai spenta.

Ma questi pensieri ora non erano importanti in quel momento,adesso doveva solo entrare in quella radura e salvare Miki.

 

*********

Intanto…

Nell’interno della foresta Miki si risvegliò quasi subito,il colpo era stato potente e le aveva fatto perdere i sensi anche se per poco.

Si guardò attorno e con disgusto non vide che quei due demoni che l’avevano portata via. Le stavano davanti agli occhi con un sorriso maligno stampato sulle loro labbra sottili.

Kozah-Sei graziosa lo sai?Se non avessi ricevuto precisi ordini da Hyde credo proprio che non ti avrei lasciata perdere…tuttavia ora siamo ancora in tempo…-

Miki si alzò in piedi e dandogli le spalle,tentò di andarsene ma Birnab la bloccò e il suo braccio fu violentemente afferrato dal demone blu che facendola voltare con forza,la spinse contro un albero.

Birnab-Attento credo che Hyde non voglia che si vada oltre i suoi ordini.- Si guardava attorno chiedendosi dove fosse il capo.

Kozah-Tranquillo. Non ho intenzione di ucciderla!-

Miki-L-lasciami!.-

Cercò di liberarsi ma le sue azioni furono tutte inutili. Era spaventata. Si agitò cercando nuovamente di allontanarlo da sé ma ancora una volta fu tutto inefficace perché Kozah in un secondo tenendole fermo il viso unì le labbra con le sue.

Con una reazione violenta la ragazza fermò quel disgustoso bacio e gli tirò un botta in faccia che per lui però,equivalse ad un semplice schiaffetto dato con poca forza.

Lo colse comunque impreparato e così le fu possibile togliersi dal placcaggio per tentare di fuggire un’altra volta.

Brandì di nuovo il pugnale ferendo alla guancia Birnab che voleva contrastarle la fuga e riuscì ad aggirarlo mentre il demone gridava a causa del dolore per il graffio infertogli.

Ormai era riuscita a superare i loro tentativi di tenerla lì prigioniera ma quando si volse soddisfatta per andarsene trovò davanti a sé un enorme creatura viola a forma di lucertola che se ne stava con le braccia conserte a fissarla calmo.

Miki fu sconvolta a quella vista.

“Ora si che sono nei guai…!!!”

Quando il gigantesco rettile fece un passo verso di lei,Miki strinse il pugnale tra le mani con più forza pronta per attaccarlo nel caso l’avesse aggredita.

Al contrario Hyde si fermò a pochi centimetri dal suo viso pronunciando con voce subdola brevi parole.

Hyde-Ciao signorina. Questi due sono forse stati troppo cattivi con te?...Su perché non parli?- Kozah gli si avvicinò.

Kozah-Mio signore eccola a voi come avevate chiesto. Le corde invece sono lì a terra.-

Il suo capo alzò il muso e lo fissò a lungo poi,sempre tenendo le braccia conserte,lo colpì con la coda in pieno viso mandandolo fragorosamente a terra.

Birnab fece un passo indietro impaurito.

Kozah-M-mio signore p-perché?- Si rialzò lentamente pulendosi un rivolo di sangue dalla bocca.

Hyde-Stupido!Ti avevo detto che non mi piace quando non si seguono i miei ordini alla lettera!E tu invece?Tu ti sei lasciato “trasportare” ma ora stai zitto e comincia insieme a Birnab a mettere in atto il mio piano…o morirai…-

Sia a Birnab che Kozah furono attraversati da un brivido lungo la schiena quando il loro capo pronunciò quell’ultima affermazione e senza indugiare diedero inizio al loro piano.

 

**********

Hiei entrò nel folto della foresta,alle sue spalle un vistoso gruppo di cadaveri ammassati fra loro.

Difatti dopo che questi avevano deciso di restare fedeli a Hyde e battersi così contro di lui ancora dopo aver visto la sua vera potenza che li aveva sbattuti a terra con il solo aumento della forza demoniaca ed incuranti della loro inevitabile fine lo avevano circondato e assalito tutti insieme.

“Miki…”

Utilizzò al massimo la sua velocità insinuandosi nell’intricata foresta.

Andò avanti per un po’ sempre più confuso sul fatto che non li avesse ancora raggiunti, ormai mancava pochissimo per arrivare alla Porta Sacra e lui ancora non li aveva trovati.

Solo poco dopo intravide davanti a sé una figura femminile stagliarsi nella buia vegetazione,era Miki e con un sospiro di sollievo si avvicinò più lentamente.

Ciò nonostante nello stesso istante in cui lui volle richiamare la sua attenzione con qualche parola,si accorse che non era sola.

Birnab era davanti a lei e le sorrideva famelico poi anche lui si accorse della sua presenza e tranquillo gli rivolse un ghigno.

Birnab-Oh ecco l’eroe.-

Lo schernì e Hiei gli balzò davanti frapponendosi tra lui e l’umana.

Hiei-Hai firmato la tua condanna…tu stai bene?- Si guardò dietro.

Miki-Si per fortuna si.-

Il demone le tese la mano e subito questa vide che stringeva il pugnale dorato che era caduto poco prima. Lo prese ringraziandolo con un lieve cenno del capo.

Birnab-Battiti con me adesso.- Hiei gli sorrise ironico.

Hiei-Se lo farai morirai.-

Birnab-Pensa a te stesso. Ti preferivo allora,quando non ti preoccupavi della sorte di nessuno…uccidevi e basta…-

Hiei alzò le spalle dicendosi che lo aveva avvertito e nel frattempo studiando i movimenti di Birnab si rammentò che almeno lui non utilizzava solo gli artigli per combattere ma bensì una spada astrale arancione molto simile a quella del ‘carotone’.

Hiei-Conosco un altro stupido che usa come te questa tecnica così…poco estetica.-

Birnab-Grrr!Non osare!!Vedrai che ti farò cambiare idea e mi supplicherai di risparmiarti quanto ti avrò infilzato con la mia fidata arma.-

Prese la rincorsa e gli scagliò l’arma contro ma Hiei scostandosi appena in tempo fu solo preso di striscio la gamba graffiandogli così il pantalone,Birnab tirò su ancora una volta in aria la spada che stavolta andò a cozzare contro quella che lo youkai aveva appena sfilato dal fodero.

Il mantello nero volò in terra e Hiei rimase libero nei movimenti con indosso la sua canotta azzurra.

La velocità di Birnab era buona ed anche i suoi movimenti erano agili e scattanti,si mostrava sicuramente più forte degli altri che Hiei aveva appena battuto ma non era abbastanza...

Hiei-Mi dispiace ma non ho tempo da perdere con uno come te.-

Si gettò in modo deciso sull’avversario e con un veloce movimento delle mani impugnò al meglio l’elsa della spada conficcandola nel torace dell’altro demone.

Birnab-Tu!- Lo guardò furioso accasciandosi a terra. -…tu maledetto,sei riuscito a battermi eh?- Il sangue cominciò ad uscirgli dalle labbra –Ma stai…certo c-che n-non riuscirai nel tuo i-intento…-

In quell’istante il suo fissare l’odiato nemico si trasformò e i suoi bulbi oculari divennero bianchi e morti.

Hiei ritrasse la spada e si voltò veloce verso la ragazza,si avvicinò e prendendola per un braccio cominciarono a correre verso il centro della foresta e quando vi arrivarono si ritrovarono in un vasto prato pieno di fiori colorati.

Rimasero immobili a fissare sullo sfondo l’enorme portale che si ergeva davanti a loro in modo possente:altissimo e di colore sfumato che andava dall’azzurro in alto verso il grigio chiaro in basso.

Hiei-Eccolo finalmente. La porta che unisce il mondo dei demoni a quello degli spiriti…-

La ragazza che era ancora dietro lui non aveva fino ad allora aperto bocca e silenziosamente si era semplicemente accostata al suo fianco estraendo il pugnale lucente dal fodero.

Con uno scattò fulmineo gli si parò davanti e con tutta la sua forza lo diresse contro il petto del demone preso alla sprovvista.

Hiei-Cosa?!- Si piegò all’indietro e con un paio di salti si trovò di nuovo ad un’adeguata distanza dalla ragazza che lo fissava con astio.

Hiei-Miki…?-

Il volto della ragazza si fece spaventato e guardando nel vuoto lasciò cadere per terra il pugnale. Tornò a contemplare Hiei cadendo in ginocchio.

Il demone si riavvicinò così a lei ed appena le fu abbastanza a lato questa tornò a studiarlo ostile. Quando la ragazza però,pensando di averlo ingannato,raccolse il pugnale puntandoglielo alla gola Hiei si limitò a sogghignare restando fermo.

Hiei-Un po’ scarso da parte tua non credi?-

Lei rimase a bocca aperta credendo che il demone avrebbe dovuto reagire diversamente.

“Avrà capito?!Tsk non importa non mi farai mai del male,sei stato vittima della sensibilità umana…”

Miki-Hiei…-

Allontanò il pugnale dal suo collo alzandolo verso l’alto per poi farlo ridiscendere verso il torace del demone ad enorme velocità.

Hiei non si scompose e fermando con un gesto secco la mano della ragazza prese possesso della lama trafiggendole l’addome.

Gli occhi della ragazza si spalancarono e tossendo sangue lasciò spazio a sguardi carichi d’odio.

Miki-C-come hai o-osato?!Perché?Tu mi hai colpito…hai colpito me!- Gli mise una mano sulla spalla iniziando a fare fatica a respirare.

Hiei-Basta!Smettila di fingere.- Si scostò rialzandosi.

“Ero consapevole che non era tipo da credere a queste cose…tsk…”

Miki-Sapevo o a-almeno me lo s-sentivo che non sarei rimasto vivo…sono comunque felice di essermi sacrificato per il m-mio signore…-

Hiei-E io sono soddisfatto dell’aver regolato il mio conto lasciato in sospeso Kozah…- Le staccò il pugnale di dosso ancora gocciolante.

Sotto i suoi occhi la figura umana che si accasciava a terra senza vita si era rapidamente trasformata in una creatura blu e squamosa che un tempo portava il nome di Kozah,un essere che aveva appena concluso la sua esistenza una volta per tutte.

Un battito di mani.

Hiei si guardò alle spalle trovandovi solo il folto della foresta,ma non si fece ingannare e lanciò il pugnale in un punto preciso facendolo conficcare nel terreno adiacente a piedi dell’enorme lucertolone che si era convinto a venire allo scoperto.

Hyde-Bravo.- Batté ancora una volta le mani –E io che speravo di toglierti di mezzo in questo modo. Bè tanto Kozah non mi serviva più,ti ho sottovalutato ma stai tranquillo che non farò di nuovo lo stesso errore.-

Hiei-Dov’è?- Non fece neanche caso alle sue parole voltandosi verso l’avversario con i pugni chiusi.

Hyde-Mh?Chi?Oh la ragazza intendi. La rivuoi?Eccola lì!- Indicò dietro di sé la vera Miki imbavagliata e legata a mani e piedi per evitare che tentasse la fuga.

Gli occhi lucidi di lei incontrarono quelli rossi di lui che la guardavano interrogativi poiché il suo corpo era livido e graffiato in molti punti.

Come se lo avesse letto nel pensiero Hyde diede risposta alla domanda che si era fatto nella mente.

Hyde-Sai è stata leggermente…maltrattata possiamo dire. Ho anche fatto fatica a legarla per farla stare buona. Questa ragazzina- avvicinò il suo volto a quello di Miki –è proprio una forza della natura quando ci si mette eh?- Le tolse il bavaglio dalla bocca.

Hiei-Allontanati da lei…- Fece un passo in avanti.

L’enorme lucertola si limitò a spostare di un poco lo sguardo su di lui fino a che si rialzò e incominciò ad avvicinarsi al punto in cui avrebbero dato inizio ad uno scontro mortale…

Hyde-Ti voglio confessare che questa umana mi interessa quindi ho deciso che mi prenderò anche lei. Tu puoi stare tranquillo perché sarai già morto e non avrai di che preoccuparti. Ahahah!- Rise freddo.

Hiei-Vedremo.- Il suo corpo era pervaso da fremiti d’impazienza. Voleva cominciare subito lo scontro e per questo non aspettò neanche un secondo lanciandosi furioso sul nemico.

Hyde invece rimase fermo e pacatamente schioccò la lingua fra i denti e scomparve in un attimo sotto gli occhi del demone che si bloccò sul posto sconcertato.

“Ma è scomparso?!”

Sentì una presenza dietro di lui e non facendo neanche in tempo a girarsi si sentì scaraventato a terra a parecchi metri di distanza. Rialzandosi con un po’ di fatica si mise il pugno contro il labbro e ricominciò a guadarsi intorno dal momento che Hyde,era scomparso un’altra volta.

“E’ più veloce di me…”

Miki-Stai attento dietro di te!-

Hiei riuscì a spostarsi appena in tempo per evitare l’ennesimo colpo dato posteriormente.

Hiei-Allora ti piace proprio colpire alle spalle.- Gli fece un risolino tagliente e si fermò a guardare la ragazza poco distante.

“Grazie.”

Proprio nel momento in cui si era distratto Hyde ne approfittò per colpirlo in pieno viso.

Hyde-Adesso però ti ho colpito frontalmente e non è colpa mia se ti sei distratto. Non perderti in quei magnetici occhi azzurri perché sennò come farai a battermi?Ahahah!- Un’altra risata glaciale invase il territorio circostante.

Il polverone causato dalla caduta di Hiei si abbassò e lasciò rivelarsi la forma dello youkai che se ne stava in piedi e immobile a fissare con odio Hyde che nel frattempo lo derideva. Sfilò la spada e rimase in posizione.

Hyde-Non hai speranze contro di me perché conosco tutte le tue mosse con la spada.-

Hiei-Cosa?- Rimase interdetto.

Hyde-Anche se non ci si potrebbe mai credere io sono il fratello minore di Shigure.-

Miki-Shigure?- Intervenne nel discorso senza volerlo anche la ragazza che non aveva mai sentito quel nome.

Hyde-Esatto ragazzina,il chirurgo del mondo demoniaco. Proprio colui che ha impiantato a Hiei il terzo occhio solo dopo aver ascoltato la sua storia. In seguito sono venuto a conoscenza del fatto che vi siete battuti e lui è morto.

Hiei-Era in gioco la mia vita. O me o lui.- Fece un passo in avanti.

Hyde-Ma certo ‘figlio dell’abominio’ non te ne faccio una colpa.-

Hiei-Mh. E così ti ha raccontato tutta la storia del mio passato?-

Hyde-Solo qualche particolare ma a me non interessa niente di te e delle tue sofferenze,quanto il fatto che è stato mio fratello ad insegnarti a maneggiare la spada e sono spiacente di informarti che nemmeno lui è mai riuscito a battermi.-

Miki-Ma cosa significa tutto questo?Perché ‘figlio dell’abominio’?!-Era inevitabile. Hyde aveva introdotto un argomento molto misterioso per lei e Miki ne voleva sapere di più.

Hiei-Perché è quello che ero,che sono e che sarò.- Si limitò a rispondergli lui.

Hyde-Il povero Hiei,figlio di un amore proibito tra una donna dei ghiacci e un demone del fuoco,rifiutato persino dalla sua stessa terra e allevato da un gruppo di sudici briganti.-

Hiei digrignò i denti e strinse la spada fino a farsi venire il sangue alle mani. Miki invece rimase senza parole e si sentì il cuore pesante in seguito all’aver udito l’inverosimile tormento di cui quel demone era stato vittima.

Hiei-Bene ora che ho compreso le tue potenzialità userò un’arma che tu non conosci.-

Ripose la spada e tolse le bende dal suo braccio destro scoprendo un vistoso tatuaggio dalla forma di un drago cinese.

Hyde-Iniziamo a fare sul serio allora…sarà divertente.-

Hiei si tolse anche la fascia sulla fronte aprendo il terzo occhio e alzando la mano con il palmo rivolto verso l’alto iniziò a concentrarsi.

“Allora vuole usare la sua arma segreta…”

La ragazza si trascinò un po’ indietro per evitare di essere troppo esposta all’attacco che Hyde stava per ricevere.

L’intero corpo del demone venne avvolto da un’aura oscura che all’occhio nudo appariva come un’aura di colore viola scuro intriso con il nero della notte,stesso colore di un piccolo globo che si stava formando nella mano destra alzata di Hiei.

Hiei-Considerati fortunato a perire per via di questa arma. E ora- lo guardò fisso –addio. Onda del Drago Nero!-

Hyde rimase bloccato sul posto meravigliato dalla intensa potenza emanata da Hiei e si ritrovò senza neanche accorgersi vittima di una scia nera di energia a forma di drago che lo raggiunse carbonizzandolo in un istante.

Hiei cadde a terra grondante di sudore e cominciò a respirare più a fondo cercando di non fare troppo caso alle energie di cui era stato privato ossia tutte quelle che aveva in corpo.

Guardò verso l’alto e osservò il cielo azzurro limpido nel quale splendeva un Sole radioso.

La parte che sembrava quella più difficile era stata compiuta ed ora,si disse,mancava solo il sigillo da immettere sulla Porta Sacra…

 

Fine 11° capitolo.

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Capitolo 12
*** Distruzione! ***


Salve gente

Salve gente!!Finalmente sono tornata,che sfortuna direte voi,ihihih!Ebbene eccomi qui per regalarvi un nuovo capitolo di questa storia che oramai sta giungendo al termine,attenti a non perdervi gli ultimi atti!Ho aggiunto l’ultimo pezzo del precedente capitolo ma ora…che anche il 12° capitolo abbia inizio!

 

**Guardò verso l’alto e osservò il cielo azzurro limpido nel quale splendeva un Sole radioso.

La parte che sembrava quella più difficile era stata compiuta ed ora,si disse,mancava solo il sigillo da immettere sulla Porta Sacra…**

 

Hyde era morto. Lo aveva sconfitto. C’era voluto poco certo ma…quell’attacco lo aveva fortemente debilitato.

Con le sue scarse forze mosse prima la spada in aria e poi la piantò nel terreno davanti a sé fino a che,sempre più ansimante si appoggiò alla lama.

Inoltre fu per lui un ulteriore sforzo rimettere l’arma nel suo fodero per poi rizzarsi sulle spalle.

Raggiunse rapidamente Miki che lo scrutava inquieta e portandosi alla sua altezza cominciò a slegarla.

Hiei-...Stai bene?-

La ragazza gli annuì solamente studiandosi lentamente i numerosi lividi che aveva sul corpo ed in particolare sulle braccia e lui se ne accorse.

Hiei-Vedrai che guariranno presto…il tuo corpo da umana guarisce meno velocemente del mio ma non sono delle ferite gravi quindi…tranquilla.-

Il suo tono zuccherino e di certo non da lui le fece abbozzare un sorriso e subito andò in soccorso di quello che per lui era un imbarazzante tentativo di rassicurarla.

Miki-Si lo so. Stavo controllando appunto che non ci fosse niente di più serio. Non preoccuparti per me e pensa a te stesso piuttosto.-

Hiei-A me?Che cavolo dici?!-

Miki-Si a te!Tu stai male!Si vede lontano un miglio che fai una gran fatica a muoverti come vorresti. Sei seriamente ferito vero?-

Hiei finì di slegarle anche i polsi poi la guardò negli occhi. Lei sostenne perfettamente lo sguardo di chi le stava chiaramente dicendo di non impicciarsi degli affari degli altri fino a che lui,facendo finta di non aver sentito ciò che Miki gli aveva appena detto,si rialzò in piedi spavaldo.

Miki-Ero solo preoccupata…ho temuto che morissi.- Assunse un espressione triste.

A quell’affermazione nemmeno uno come Hiei si sentì di ignorarla di nuovo.

Hiei-Basta!Tu stai bene e io…-

Non riuscì a finire la frase poiché preso da un dolore lancinante al fianco che non solo gli impedì di parlare ma lo fece anche inginocchiare a terra.

“Accidenti…e io…sono ferito…”

Rialzò lo sguardo e nonostante il viso fosse contratto in una smorfia di dolore riuscì a ridacchiare per calmare l’animo della ragazza.

Hiei-Bè forse sono stato colpito più duramente di quanto pensassi è vero.- Si rialzò ma ricadde nuovamente. –Vai avanti tu. Dietro quegli alberi c’è la Porta Sacra e adesso che Hyde è stato sconfitto dovresti essere al sicuro…-

Miki-No!-

Hiei-…No?Ma chi altri potrebbe intralciare la nostra missione?- La guardò perplesso.

Miki-Non è questo è che io non ti posso lasciare qui tutto solo.-

Si mise seduta al suo fianco con gambe e braccia incrociate assumendo un espressione sul viso tipica di chi non avrebbe ceduto sulla sua scelta.

Lui vista la scena rimase senza parole fino a che non iniziò a fissarla male.

Hiei-Ti ho detto di andare!Su muoviti non ho bisogno di essere protetto io!Tzè!- Fece la sua smorfia da offeso.

“Questa noiosa ragazzina…non ho mica bisogno della balia!!!

Miki-Rimarrò con te.-

Hiei-Ok…allora facciamo così…- Incurante della ferita che intanto lentamente si rimarginava da sola sotto i vestiti,si alzò in piedi.

Miki-No…aspetta…che fai?!Stai fermo.-

Alla ragazza non rimase che osservarlo mentre il demone del fuoco tranquillamente si sollevava arrogante e iniziava ad allontanarsi verso la porta.

“Accidenti!Testardo,cocciuto e anche di più…grrr e io che lo facevo per lui…è…un demone -.-‘…”

Iniziarono così a muoversi insieme verso il varco dimensionale. Durante il breve tragitto Hiei osservò più volte il viso di Miki intento a esaminare l’orizzonte,proprio come se dirigersi verso la porta significasse quasi scontrarsi con un’entità posseduta da un’aura alquanto potente e in buona parte…maligna.

Miki-Hiei è strano. Molto strano. Io sento qualcosa di cattivo in quella porta.-

Hiei-No è tutto normale. In quel passaggio è concentrato del potere demoniaco,lo stesso infatti di cui adesso il mondo degli spiriti ha paura.-

Anche quei dannati banditi avevano cominciato ad avere paura di me…mi avevano fatto diventare un assassino e poi…hanno avuto paura del mostro che avevano creato…ma in fondo chi poteva dargli torto?”

Miki sospirò e una volta arrivati alla meta,vi si fermarono davanti senza proferir parola per qualche minuto.

Il silenzio tutto attorno li avvolgeva creando al demone un bel po’ di nervosismo poiché lui da tutta quella troppa tranquillità era infastidito.

Miki-Adesso?Che cosa devo fare secondo te?Thiberius non ha dato altre informazioni.-

Hiei-Diciamo la verità:lui non ha detto proprio niente su come fare. Inutile vecchio…- Lo ricordò con irritazione. –Prova a fare qualcosa.-

“Già ma cosa?”

La ragazza si avvicinò di più,si allontanò un po’ e poi vi ritornò vicino fino a che rimase ferma a contemplare un modo per sigillare il portale.

Poggiò quindi la mano sopra quell’alta lastra fredda sulla quale sembrava non esserci alcun segno di serratura o chissà cos’altro e poi..

Fu un attimo,una strana sensazione le pervase tutto il corpo ed in quell’istante perse conoscenza.

Come la volta precedente si sentì invasa da un sensazione di pace ed una figura le venne incontro dal nulla e a lei non le ci volle molto per riconoscerlo:era il suo antenato.

Si trattava infatti proprio dello stesso angelo che tempo prima le aveva lasciato durante un esperienza simile quel raffinato pugnale.

Egli le sorrideva tranquillo mentre procedeva verso di lei.

Angelo-Mia discendente,Miki,finalmente sei arrivata in questo luogo. Ho atteso molto per rincontrarti una seconda volta ed ora…sei realmente qui…a destinazione.-

Le sue calme parole e i suoi profondi gesti lo facevano apparire come uno dei maggiori saggi appartenuti al mondo spirituale.

Miki-Si ma…io cosa devo fare?Thiberius non mi ha detto come fare per sigillarla.-

Il suo antenato annuì dispiaciuto e rimase un attimo in silenzio fino a che la fanciulla non iniziò a guardarlo interrogativa. L’anziano continuò il suo discorso.

Angelo-Ehhh..mi accorgo sempre più che Thiberius non è ancora in grado di svolgere il suo compito come dovrebbe.-

Miki-Cosa vuoi dire?-

Angelo-Quello sbadato ha sbagliato,Miki tu non devi sigillare ma distruggere la Porta Sacra.-

Miki-Distruggerla?Come?-

Angelo-Usa il tuo sangue. Solo il sangue che sgorgherà dalla tua carne lacerata per mezzo del raffinato pugnale che ti ho dato avrà la forza di fare ciò che ti chiedo. La parte di angelo che è in te vincerà la malignità della porta.-

Miki-S-s-sangue?!- Non riuscì a pensare ad altro.

L’antenato le sorrise poiché era al corrente delle debolezze della sua erede. Si avvicinò,le prese educatamente la mano e la guardò.

Angelo-Tranquilla andrà tutto bene. Ne avrai la forza. Ricorda però che devi unire al potere del tuo sangue quello del ciondolo e toccare così la porta per far si che si distrugga. Usa il pugnale. Te ne prego mia discendente.. adempi al tuo compito!!-

La giovane si fece seria.

Miki-Lo farò.-

In poco tempo tutto scomparve nel nulla,compreso l’angelo che tanto cordialmente l’aveva aiutata a capire come far svanire per sempre la Porta Sacra dal mondo demoniaco.

In quello che pareva essere una specie di sogno Miki cominciò a girare su se stessa per capire come uscirne sino a che non udì una voce alquanto familiare ormai.

Hiei la chiamava e lei lentamente si risvegliò ritrovandosi tra le sue braccia che probabilmente,pensò,l’avevano afferrata in tempo evitandole così di fare una brutta caduta.

Hiei-Allora ti vuoi svegliare?!Che ti prende?-

A quelle ultime parole la giovane riaprì di scatto gli occhi.

Non si fermò neanche a ringraziarlo del fatto di averla presa in tempo,si alzò velocemente e cominciò ad osservare la porta con aria di sfida.

Miki-So cosa devo fare.-

Hiei-Mmm…sicura di stare bene?Hai avuto un illuminazione?- Ironizzò lui.

Miki-L’angelo. Mi è apparso il mio antenato e mi ha detto cosa fare.-

“Avrò la forza di farlo però?”

Le tornarono nella testa le parole dell’antenato Tranquilla andrà tutto bene. Ne avrai la forza.”

Notò poco distante da sé il suo pugnale in terra e tra la polvere. Andò a raccoglierlo e poi tornò al suo posto. Quando lo percepì nella sua mano divenne bianca cadaverica sapendo come lo avrebbe dovuto usare e guardò nervosa Hiei ancora seduto al suo fianco.

Hiei-Ma che vuoi fare?-

Miki non rispose.

Fissò la porta e fissò il pugnale.

Prese un lungo respiro,chiuse gli occhi,contrasse il viso in una smorfia e solo dopo innalzò al cielo il pugnale per poi farlo ripiombare dritto nel suo palmo destro.

Un urlo di dolore invase l’intera zona.

Miki cadde in terra dolorante e…sanguinante.

Subito Hiei scattò in avanti e le staccò il pugnale di mano guardandola con occhi spalancati dall’estremo stupore.

Hiei-Sei pazza?!-

Miki-Dovevo farlo!- Singhiozzò un poco poi smise. –La porta va distrutta,è così che mi ha detto. Devo distruggerla!!-

D-distruggerla?”

Hiei continuò a osservarla sbalordito ma anche preoccupato per il sangue che colava a terra dalla sua mano.

Preoccupazione. Quella che aveva appena sperimentato e ancora avvertiva alla vista di quel rosso che lentamente sgorgava dalla mano di lei era una indescrivibile sensazione. Impossibile che fosse semplice disgusto per la visione del sangue poiché per interi anni della sua vita lo aveva amato e spesso ricercato nei suoi nemici.

“Maledizione!!!Odio l’ostinazione di questa umana.”

Miki si rialzò e con l’altra mano si tolse il ciondolo dal collo.

Si trattenne dal farsi soggiogare dalla nausea che in quel momento difficile nutriva e si mise il prezioso oggetto al centro del palmo insanguinato. Bruciò un poco al contatto ma lei non si fermò ed appoggiò così la mano alla Porta Sacra.

Leggeri tremolii attraversarono l’intero portone.

L’accostamento tra porta,ciondolo e sangue produsse sull’enorme lastra fredda una violenta conseguenza ed infatti,dopo l’apparizione su di essa di numerose linee zigzagate,essa esplose inavvertitamente.

I frammenti volarono in aria e subito tornarono pesantemente verso terra distruggendo in questo modo per sempre una minaccia per l’incolumità dei tre mondi.

Hiei spinse a terra Miki e vi si mise sopra evitandole di essere duramente colpita dalle pietre che ricadevano al suolo inesorabili.

Quando anche la caduta degli ultimi frammenti cessò,il demone si alzò veloce e lei lo imitò.

Si guardarono per qualche minuto non sapendo nessuno dei due esattamente che dire.

Hiei-Si può dire che…finalmente è finita.-

Miki-Si. Ho portato a termine il mio compito.- Fissò il suo sguardo verso l’alto evitando di incontrare i magnetici occhi del demone. –Senti per quello che ha detto Hyde riguardo al tuo passato…sappi che…mi dispiace. Se ne hai bisogno puoi parlarmene.-

Gesto azzardato con conseguenza rabbiosa.

Hiei-Avrei preferito ucciderlo prima che aprisse quella bocca solo per dargli fiato. No!Il mio passato è solo mio. Nessun altro se ne deve impicciare capito?!Tanto meno una…come te..-

Miki-Che vuol dire “una come me”?- Si scaldò un poco anche lei.

Hiei-Ti ci vuole tanto a capirlo?Un umana. Una razza per cui ho sempre provato disgusto quindi cerca di impicciarti meno degli affari miei.-

Gli voltò collerico le spalle.

La giovane intuì subito che aveva sbagliato a chiedergli di aprirsi su un fatto che probabilmente nemmeno lui era riuscito ad accettare.

Miki-S-scusa- La voce le tremò. –io non volevo. Scusami non dovevo chiederti una cosa simile.-

Indietreggiò di qualche passo e poi corse via tra gli alberi.

In quel momento per Hiei fu come risvegliarsi da un brutto sogno. Si accorse di aver esagerato e di aver detto cose stupide.

Ma che cosa mi è preso?!”

Hiei-Miki fermati!-

La fanciulla ignorandolo corse a perdifiato per la fitta boscaglia cercando in un qualche modo di scappare da quelle parole che lo youkai aveva pronunciato con tanto astio.

Corse a più non posso fino anche non ce la fece più e si accasciò con la schiena contro al tronco di un imponente albero.

Sentì una presenza dietro di lei e difficile sbagliare sul chi fosse poiché non poteva comparire altri che lui.

Stupida,si disse,come poteva seminare un demone conosciuto oltre che per la sua forza anche per la sua straordinaria velocità?

Sorrise mestamente.

“Non ti darò l’ennesima prova della mia debolezza di umana facendoti vedere le mie lacrime!Stavolta no.”

Abbassò lo sguardo fissando soltanto la sua mano che oramai stava smettendo di sanguinare.

Non gliene importava più niente di quel dolore provato perché ora nel suo cuore ce n’era uno più grande e profondo.

“Stavo meglio quando ero ancora una bambina,perché le ginocchia sbucciate facevano meno male delle ferite del cuore.”

Con tutti quei pensieri nella testa non si era per niente accorta che nel frattempo Hiei aveva girato attorno all’albero trovandosi così di fronte a lei e lui,chinandosi,le prese la mano ferita che ella continuava a guardare senza alcuna emozione.

Stavolta non ce la faceva. Proprio quello sguardo che dal primo momento l’aveva fatta innamorare ora sentiva di non riuscire a reggerlo. Non stavolta.

Hiei-Miki guardami per piacere.-

Tutto inutile si disse e il demone decise così di fare un'altra cosa,prima si tolse parte delle bende nuove che aveva posto sul suo braccio destro e di seguito iniziò ad avvolgerle attorno alla mano lesa di lei.

Quando ebbe finito si aspettò che lei tirasse su lo sguardo anche di un minimo ma così non fu.

Miki infatti era rimasta immobile e in silenzio per tutto il tempo.

Ad un tratto usando la mano sana,la ragazza si tolse dal collo il ciondolo e lo porse a lui stendendo il braccio davanti a se.

Miki-Questa ti appartiene. Scusami non dovevo chiederti del tuo passato e in particolare di parlarne con me.-

Hiei-Senti ho reagito male e ho anche esagerato. La colpa è solo mia. Quando hai introdotto quell’argomento è stato come se delle lame mi trafiggessero…è questo quello che provo ogni volta.-

Allungò la mano ma con la sorpresa della ragazza non raggiunse il ciondolo bensì si andò delicatamente a posare su una delle sue guance.

Miki sollevò il capo piacevolmente sorpresa.

Hiei-Ho esagerato. Si è vero gli umani non mi sono mai piaciuti fino in fondo ma tu mi hai fatto cambiare opinione,tu sei…non so…diversa. Hai dimostrato che quando vuoi sai combattere fino in fondo come dimostra la ferita sulla tua mano e poi sei…un angelo.-

Quest’ultima affermazione Miki non seppe proprio come prenderla. Effettivamente del tutto umana non era perché il sangue che le scorreva nelle vene era in parte d’angelo perciò non seppe se cogliere quella parola con sfumatura affettuosa o semplicemente come quella piccola differenza che la rendeva diversa da tutti quelli del suo mondo.

Hiei tolse la mano dalla sua guancia e toccò in contemporanea con Miki il vetro del suo ciondolo ritrovandosi nuovamente catapultato nel regno degli spiriti.

I due tornarono così per l’ennesima volta nella dimora del guardiano Thiberius che li accolse con un sorriso,felice di vederli sani e salvi.

Thiberius-Oh mia cara ragazza,sapevo che ce l’avreste fatta. Ho avvertito il momento in cui la malignità celata nella Porta Sacra veniva dissolta nel nulla. Quel Dargonius,il tuo antenato,non mi aveva informato su tutta la faccenda.-

Hiei-Si raccontala ad un altro.- Lo guardò con stizza incrociando le braccia.

Thiberius-Ehm…- Tossì un poco per riprendere in mano la situazione. –ti voglio informare di un fatto che riguarda tua nonna.-

Miki-Cosa è successo?!-

Thiberius-Proprio niente. Sta tornando a casa coi tuoi genitori poiché adesso è in perfetta salute,arriverà domani secondo il tempo del tuo mondo. Naturalmente l’ho anche avvertita della tua riuscita missione.-

Miki-M-mia nonna sa tutto?-

Thiberius-Ovviamente!Lei sarà un futuro membro del nostro consiglio di guardiani!-

Miki-…ah!-

Thiberius-Voglio comunicarti tuttavia che sfortunatamente Dargonius non tornerà più a farti visita ora che il pericolo non esiste più.-

Miki-Peccato. Era una bella sensazione quella che provavo quando mi raggiungeva in sogno.-

Thiberius-Si capisco.- Assunse un espressione seria. –Tu!Demone!- Lo guardò fisso con braccia incrociate.

Hiei venne in avanti come per sfidarlo con un sorrisino ostile.

Il guardiano dopo poco cambiò espressione e un viso addolcito ringraziò il demone per i suoi servigi.

Thiberius-A nome del mondo degli spiriti grazie per tutto ciò che hai fatto insieme a questa ragazza per portare la pace sui tre mondi.-

Hiei-La faccenda era divenuta personale,non l’ho fatto per voi.- Proferì in tono sprezzante.

Thiberius-Ehm…si fa lo stesso.- Sorrise. –Ora cara ragazza premierò tutte le tue fatiche e ti farò dormire.- Soffiò una polvere argentea su di lei. –Questa polvere oltre a farti riposare per un po’ ti guarirà da ogni ferita in breve tempo.-

Miki-Grazie ma non serviva.- Sbadigliò.

Hiei-Ecco bravo finalmente hai fatto qualcosa di giusto.-

Prese in braccio la ragazza che dopo averlo guardato male per l’affermazione,si addormentò. Lo youkai si incamminò così verso l’uscita.

Thiberius-Non dormirà per molto tranquillo. Avrai il tempo per salutarla.-

Hiei-No non è necessario. Meglio evitare uno banale addio.- Detto questo si girò e si indirizzò verso il mondo degli umani.

In breve fu nella stessa stanza che per giorni lo aveva ospitato quando era debole e ferito,ricordò tutti i momenti passati lì adagiando in contemporanea Miki sul letto.

La guardò un attimo.

Hiei-Addio Miki…angelo guerriero…-

Se ne andò così senza aggiungere nulla più,ritornando nel suo mondo.

Una lacrima scese sulla guancia calda della ragazza che dormiva ancora sotto l’effetto della polvere.

 

-Fine 12° capitolo-

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Capitolo 13
*** La mia richiesta ***


Quando tornò nel mondo demoniaco tutto gli parve diverso

Ebbene gente eccomi qui di nuovo a voi per presentarvi un altro capitolo della mia storia…siamo già al 13° capitolo!Non ci credo neppure io!XD

Basta con le parole,passiamo al mio capolavoro (oggi sono modesta =D!! ndA).

 

 

 

Quando Hiei tornò nel mondo demoniaco tutto gli parve diverso. Non sapeva cosa fosse cambiato ma qualcosa di differente c’era.

Andò come avrebbe dovuto fare in quei giorni di assenza al varco che insieme ad altri demoni doveva sorvegliare.

Hiei-Eccomi tornato al mio obbligo.-

Lo disse a se stesso ma una guardia,udita quell’affermazione,gli fece notare un fatto rilevante di cui evidentemente non era al corrente.

Guardia-Ehi Hiei ma non te l’hanno detto?Ora che hai contribuito alla distruzione dalla Sacra Porta non sei più costretto a svolgere questo servizio. Sei stato sciolto dal tuo obbligo anche se puoi comunque decidere di…restare.-

Hiei-Mh…interessante. E la stanza che mi è stata concessa all’interno del palazzo del re dei demoni?-

Guardia-Ah mi hanno detto di dirti che se la vuoi tenere puoi farlo.-

Hiei-Va bene. Allora me ne vado.-

Guardia-Ah si?E dove?-

Hiei-Al campo di allenamento. Vado a combattere adesso. Ma ho comunque intenzione di rimanere al mio posto,porterò a termine fino in fondo la mia penitenza.-

Detto questo voltò le spalle all’altro demone che fece spallucce riguardo alla sua affermazione tornando verso il suo posto di vigilanza.

Lo youkai raggiunse lesto un ampio campo in cui numerosi demoni provvisti per lo più di armature che di armi si battevano tra loro.

Quando arrivò tutti lo notarono ed in molti accogliendo con sorpresa il suo ritorno vollero competere con quello che pareva essere uno dei demoni più forti nel loro mondo in quel momento. Lui ovviamente accettò ogni sfida avanzatagli.

 

*****

 

La ragazza si rigirò nel letto tutta la notte.

Continuava a dormire più per la stanchezza che per l’effetto della polvere ormai.

Tuttavia il suo era un assopimento molto agitato e sognava inquieta. Più che un sogno quello era di sicuro un incubo del quale il soggetto era sempre lo stesso:Hiei.

I suoi occhi rossi così dolci la fissavano e mentre lei cercava di avvicinarsi anche solo per sfiorarlo,questo cominciava improvvisamente ad allontanarsi rendendosi così irraggiungibile. La fine era sempre la stessa,spariva semplicemente nel nulla.

Venne mattina e la sveglia suonò insistente.

Miki-Che c’è?!Che c’è?!Ah…la sveglia.-

La spense e sedendosi con aria confusa sul letto cominciò a ricordare tutti gli ultimi avvenimenti ritrovandosi così con aria angosciata a guardare fuori dalla sua finestra.

Si controllò la divisa accorgendosi che ormai era logora e decise quindi di andare a farsi una doccia veloce.

Si mise poi l’uniforme scolastica invernale che rispetto a quella estiva aveva in più solo le calze nere e la giacchetta azzurra in tinta con tutto il resto.

Il tempo tuttavia era piuttosto mite e decise così di non mettersi ne la giacca ne tantomeno le calze.

Una volta lavata,vestita e sazia della buona colazione che si era preparata,prese la cartella e uscì.

Con la mente vuota camminò meccanicamente verso la strada che conduceva alla scuola ricordando in punti particolari i momenti in cui Hiei era stato con lei.

Rivisse perfino il momento in cui pronunciando lieve il suo nome se lo era ritrovato di fianco,apparso così dal niente.

Kiara-Miki!Ciao!Che hai fatto ieri pomeriggio?Ti ho chiamata ma non hai risposto.-

La fanciulla alzò sorpresa lo sguardo ormai spento per sempre e,appena vide l’amica,le corse incontro abbracciandola forte.

Kiara pur non sapendo cosa fosse accaduto l’abbracciò a sua volta cercando in qualche modo di dare conforto all’amica.

Kiara-Cosa ti è successo?!-

Miki-Ti dovrei riferire la storia più lunga e assurda che tu abbia mai sentito. Forse non è il caso adesso. Tranquilla ora sto bene.- Ma lo sguardo vuoto non dava prova della sua affermazione.

Kiara-Vorrà dire che invece di andare a studiare storia stamattina ascolterò con più interesse ciò che ti è accaduto.-

Fu così che invece di entrare in classe come ogni altro studente,le ragazze girarono per la città per un po’ fino a che sedutesi su una panchina del parco nel quale erano sempre solite andare,Miki cominciò dal principio a raccontare la storia della sua avventura.

Non tralasciò nulla e raccontò a Kiara tutto quello che era successo compresi…i suoi sentimenti.

Raccontò inoltre di essere venuta a sapere che nel suo sangue scorreva quello del suo antenato ossia un angelo del mondo spirituale che per di più le aveva lasciato in dono un pugnale piuttosto particolare.

Passò così l’intera mattina per le due.

Kiara ascoltò tutto,ogni singola cosa facendosi spiegare punti nei quali il racconto cominciava a diventare un avventura dei film di fantasia.

Aveva piena fiducia in Miki e ascoltando seria scoprì verità a cui non avrebbe mai pensato né creduto se fosse stato un estraneo a raccontargliele.

Il resoconto poi finì…

Miki-Mi sono risvegliata stamattina nel mio letto e malgrado in quel momento io stessi dormendo sotto l’effetto della polvere mi ricordo perfettamente le sue ultime parole “Addio angelo guerriero”.-

Kiara-Miki.- Lasciò crescere il silenzio e poi ricominciò. -Perché?Perché non mi hai detto tutto subito?-

Miki-Non potevo e poi temevo non mi avresti creduto.- La guardò con occhi rattristati e l’amica le sorrise.

Kiara-Tranquilla. Ora sono qui,so tutto e cosa più importante ti credo.- L’abbracciò. –Avresti mai detto che ti saresti innamorata di un demone?Io no.- Scherzò lei. - Anzi pensavo che alla fine saresti finita con mio fratello.-

Ci fu un altro attimo di silenzio.

Miki-Cosa?!?Hitoshi?No!Lo vedo veramente come un fratello maggiore!E invece lui…dal primo momento in cui ho incontrato il suo sguardo…non so cosa sia successo ma…da quell’attimo ho avuto in testa soltanto lui.-

Si proprio lui che non tornerà più. Non hai neanche avuto il fegato di dirmi un addio secco in faccia,sei stato un codardo.”

Facendo la strada Miki si toccò più volte il collo rimanendo delusa del fatto che lì non ci fosse più il ciondolo che per lungo tempo aveva indossato.

Arrivate davanti casa della giovane,Miki trovò con sorpresa la macchina dei suoi genitori nel vialetto e in un attimo spinse Kiara nella direzione opposta.

Miki-Via andiamocene!E dire che Thiberius mi aveva detto che sarebbero arrivati oggi. Me ne ero proprio dimenticata.-

Kiara-Bè guardando l’orologio da scuola usciamo circa adesso. Riuscirai a nascondere il male per Hiei?- La ragazza la guardò per un attimo seria.

Miki-Devo. Non preoccuparti tanto ormai sono costretta ad accettare la situazione. Hiei non tornerà è non c’è niente da fare per questo.- Finse un sorriso.

Si abbracciarono e si salutarono.

Miki rientrò in casa e Kiara sostò un attimo sul posto pensando che se solo avesse avuto tra le mani quell’essere che aveva spezzato il cuore di Miki,avrebbe fatto di lui una poltiglia. Poteva essere forte fin che voleva ma lei bramava distruggerlo proprio come lui aveva distrutto Miki.

La giovane entrò velocemente in casa e trovò i suoi genitori in compagnia della nonna in cucina che parlavano. Li salutò,li abbracciò uno per uno e insieme mangiarono.

Grazie all’arrivo della sua adorata nonna riuscì a passare un pomeriggio abbastanza spensierato con la sua famiglia fino a che la nonna non le chiese facendole l’occhiolino,di portarla in quel nuovo parco di cui lei al telefono le aveva parlato spesso.

Miki non capì esattamente le sue intenzioni ma l’accompagnò comunque e ritrovandosi così sedute su una panchina un po’ distante da tutti,iniziarono a chiacchierare.

Nonna-Miki sono veramente orgogliosa di te. Ho saputo tutto ciò che hai fatto e quando prenderò posto nel mondo spirituale mi vanterò di te con Thiberius!-

Miki-Mi piaceva molto il palazzo del guardiano peccato non poterci tornare.-

Nonna-A riguardo avrei una scelta da farti fare.-

Miki-Una scelta?-

Nonna-Certamente. Avrai sicuramente notato il fatto che al centro del tuo palmo vi è rimasto una cicatrice sferica.-

Miki-Mh?A dir la verità no.- Si guardò il palmo destro. –Si!Hai ragione!Che cos’è?!-

Nonna-La tua arma anche chiamata luce astrale. Miki tu hai dei poteri mai usati e contando il fatto che tu possegga il leggendario pugnale di Dargonius puoi diventare una guerriera del mondo astrale.-

Miki-Fantastico!Sarebbe stupendo ma…come funziona il mio potere e come dovrei usarlo esattamente?-

Nonna-Belle domande!Vieni con me.- La portò in un luogo coperto da numerosi alberi in modo che occhi indiscreti non vedessero le loro azioni. –Stendi il braccio davanti a te,apri la mano e grida “luce astrale!”-

“Tutto qui?Mah per me non funziona.”

La ragazza puntò la mano aperta verso un albero lì vicino,chiuse gli occhi,prese un respiro profondo,li riaprì e gridò ‘luce astrale’.

Dalla sua mano uscì un raggio argenteo che scontrandosi con l’albero generò un piccolo scoppio e del fumo che quando si dissolse lasciò Miki senza parole.

L’albero non c’era più,sradicato dalla sua forza astrale.

Miki-Potente!-

Nonna-Certo!E pensa che rischiava di non venire neanche sfruttato. Per fortuna che hai ritrovato il ciondolo di quel demone com’era destino che fosse di modo che alla fine hai scoperto il tuo potere nascosto.-

Miki-Si…-

Nonna-Il tuo ruolo consisterebbe nel difendere,insieme ai demoni sconfitti nel torneo,il mondo umano da altri demoni malvagi che tentano di invadere la Terra.-

“Chissà magari lo potrei anche rincontrare.

Miki-Nonna c’è la possibilità di rivederlo?-

Nonna-Hiei dici?Non so. Non credo poiché per la missione importante che ha portato a termine insieme a te ho saputo che è stato sciolto dal suo obbligo.-

Fu una fitta al cuore.

Miki-Capisco. Accetto comunque l’incarico.-

Nonna-Va bene anche se non credo che tu debba entrare in azione presto perché quei demoni stanno già svolgendo un efficiente lavoro.-

Miki annuì.

Tornarono verso casa e dopo un lungo abbraccio i suoi genitori riportarono la nonna a casa promettendole di partire dall’abitazione dell’anziana appena possibile per ritornare presto a casa,il che voleva dire che come minimo sarebbero arrivati il pomeriggio del giorno dopo.

Da quel giorno passò per Miki molto tempo che le sembrò un eternità

Le settimane si susseguivano….divennero mesi…i mesi diventarono un anno e giunse l’estate.

E lei…bè lei era sempre lì con lo stesso peso nel cuore che in qualche modo celava ormai non più solo agli altri ma anche a se stessa.

Buffo il tentativo è vero,ma nonostante ciò la ragazza seguitava a mentire a se stessa dichiarando che ormai non solo gli era passato l’innamoramento per Hiei ma anche che in realtà egli non gli mancava affatto.

Si,ripensare al demone del fuoco che le aveva sconvolto la vita ora non le dava più nessuna emozione. Continuava a ripeterselo certo ma lo sguardo spento e l’amarezza che aveva nel cuore restavano comunque…

Per sua fortuna non era sola.

Kiara,Hige e Hitoshi erano sempre rimasti al suo fianco e lei dopo aver raccontato la storia anche ai due ragazzi (escludendo i particolari su Hiei in particolare a causa di Hitoshi) aveva fatto si che l’amicizia si rafforzasse facendo divenire il loro quartetto un gruppo molto affiatato.

Miki inoltre aveva già svolto con successo anche i primi incarichi da guerriera del mondo astrale anche se solo su demoni di scarsa abilità nel combattere.

Un pomeriggio estivo come tanti si ritrovarono tutti a casa di Hige e poiché i genitori erano fuori Miki parlò anche di un ultimo avvenimento.

Miki-Mi è successa una cosa strana la scorsa sera. Attraverso un messaggio telepatico Thiberius ha raggiunto la mia mente nuovamente.-

Hige-Non dirmelo…hai svolto un altra missione?-

Gli occhi dei ragazzi erano tutti puntati su di lei.

Miki-Si!!Però…questa volta è stato strano.-

Kiara-In che senso?-

Miki-Mh…sarà meglio raccontare tutto dal principio.-

 

 

Erano le sei ed io stavo tornando a casa dopo aver fatto un acquisto per conto di mia mamma quando sento un leggero mal di testa che mi prende dal nulla.

All’improvviso riconosco la familiare voce di Thiberius e l’ascolto.

Thiberius-Che piacere risentirti mia cara ragazza. Scusami ma si tratta di un'altra emergenza. Ho saputo che un demone,stavolta piuttosto pericoloso,è riuscito a penetrare nel tuo mondo e non è molto distante da lì…tu sei la più adatta secondo me,pensi di farcela?-

Miki-Sicuro!Finalmente una vera missione!Yeah!-

Thiberius-Ehm si certo però ora corri.-

Non sentì più la sua presenza nella testa e così mi misi a correre verso la direzione da cui giungeva una brutta e terrificante aura.

Non mi ci volle molto e percorrendo la strada per qualche minuto,mi bastò girare l’angolo per ritrovarmi davanti un demone molto simile a quei banditi incontrati nel mondo demoniaco insieme a…bè sapete chi.

Miki-Ehi demone come sei riuscito a passare?Il tuo viaggio finisce comunque qui.-

Demone-Ah si?Tu dici?-

Si incamminò verso di lei lentamente senza paura. Dubitava che quella ragazza fosse pericolosa poiché puzzava d’umana.

Demone-Ahahah!Cosa può farmi una volgare umana?- Si mise le mani grigiastre sui fianchi fissandola annoiato.-

Lei sorrise.

Miki-Una volgare umana come dici tu non lo so ma io…posso fare questo.- Allungò il braccio con la mano aperta verso di lui. –Luce astrale!!!-

Un fascio di luce uscì come capitava ormai da un pò e colse il demone impreparato che con una enorme ferita al fianco si accasciò a terra.

Demone-Maledetta.-

Miki si voltò disinvolta iniziando ad incamminarsi verso casa non accorgendosi che voltare le spalle a un demone di quel tipo che anche se ferito può essere ancora pericoloso può essere un errore.

Poteva anche essere l’ultimo errore della sua vita perché dopo per lei ci sarebbe stata solo la morte.

Accecato dalla rabbia il misterioso demone aprì la sua mano preparandosi a lanciare un globo rosso.

Purtroppo per lui qualcuno che osservava la scena già da un po’ decise di intervenire lanciandogli contro un onda nera che lo uccise definitivamente.

Miki-Cosa?!-

Miki nel frattempo si era già girata sentendo il pericolo del globo rosso che stava per essergli lanciato contro ma quando vide arrivare quell’attacco da chissà dove rimase pietrificata.

…Molto,molto strano mi dissi in quel momento.

Guardai un attimo il corpo morto del demone che poco prima aveva tentato di uccidermi e poi guardai nella direzione da cui probabilmente poteva essere partito l’altro attacco e non trovai nessuno.

Vidi solo il ramo di un albero vuoto e subito ripensando a lui mi scesero le lacrime.

Si lo so non dovevo farlo ma è stato più forte di me anche se poi il pianto è durato poco perché sentendo un fruscio alle mio fianco,mi sono rimessa all’erta.

Tuttavia voltandomi purtroppo o per fortuna…non trovai nulla…

 

 

I tre ragazzi ascoltarono tutta la storia in silenzio rimanendo particolarmente colpiti del fatto che un essere misterioso avesse aiutato la giovane a non finire male proprio durante la sua più importante missione.

Kiara-Miki…ma…tu pensi che sia…-

Miki-NO!Non so chi sia ma non penso che sia lui. E non mi interessa saperlo.-

Chiusero il discorso in quell’istante iniziando a parlare di altre cose.

 

*****

 

In un'altra città un ragazzo piuttosto affascinante e dai capelli rossicci rientrò in casa dopo una dura giornata di stage estivi per conto del liceo privato che frequentava durante l’anno. Chiuse la porta di casa e la madre lo accolse.

Mamma-Suichi!Vai a cambiarti in fretta che è già pronto in tavola.-

Kurama-Ok vado subito.-

Appoggiò a terra la cartella e andò i camera chiudendo la porta dietro di sé.

Si accorse con disappunto che la finestra era aperta e così la chiuse subito borbottando fra sé che l’amico avrebbe anche potuto aspettare il suo ritorno per fargli un saluto invece di fare sempre i suoi soliti giretti durante i quali sua madre avrebbe potuto scoprirlo.

Prima di cambiarsi si accorse di un’altra cosa,vide infatti qualcosa di nuovo sulla scrivania. Un foglio e delle monete sopra. Le spostò e lesse il messaggio scritto in fretta.

“Non è proprio una fine onorevole quella di morire di sete. Hiei.”

Kurama sorrise e si sedette sul letto contemplando con lo sguardo fuori dalla finestra quelle parole.

Kurama-Allora ce l’hai fatta a capire perché gli umani sono così importanti per me.-

Iniziò a ridere contento.

 

*****

 

Palazzo del regno degli spiriti.

Thiberius giocherellava annoiato con qualche documento consegnatoli quel mattino per essere firmato. Faceva di continuo degli aeroplanini di carta. Non aveva proprio voglia di svolgere il suo lavoro quotidiano.

Trasalì poiché la porta del suo studio venne aperta violentemente da un calcio.

Guardia-Chi ti autorizza a entrare qui?!E poi con quell’aria strafottente!-

“Aria strafottente?Penso di conoscerlo. Ma può essere lui?”

Evidentemente si perché quel ragazzo davanti a lui,aveva gli stessi occhi truci come di consueto.

Guardia-Non passerai oltre!!-

Thiberius-Lascialo stare. Lui è mio ospite e può venire a trovarmi ogni volta che vuole dopo quello che ha fatto per noi.-

Guardia-Ma…-

Thiberius-Basta!Niente ma,esci subito.-

La guardia uscì e Thiberius tornò solare come suo solito.

Thiberius-Ben ritrovato Hiei.-

Davanti a lui il fiero demone se ne stava in silenzio senza sapere esattamente che dire.

Fu proprio il guardiano che parlando per primo,lo spinse a decidersi ad esporgli il motivo per cui era lì.

Thiberius-Dimmi demone. Tutto bene nel tuo mondo?...é un bel po’ che non ricevo notizie da te.-

Hiei-Si tutto bene. Continuo a portare avanti il mio compito anche se di rado perché sono perlopiù impegnato ad addestrare nuove guardie. Guardiano delle Porte Sacre…ho bisogno di un favore.-

Thiberius sentendosi chiamare così si mise seduto composto e con viso serio gli fece cenno di continuare.

Hiei-In fondo io ho combattuto per la salvezza dei tre mondi…- Cercò quasi di giustificarsi e Thiberius sorrise.

“Non la pensava proprio così l’ultima volta.

Thiberius-Ovviamente hai reso un enorme servizio. Per questo ti è stato offerto l’assolvimento dal tuo obbligo. Se c’è altro che desideri,dimmi pure. Qualsiasi cosa.-

Hiei-Qualsiasi eh?- Lo guardò maligno.

Thiberius-Bè c-certo qualsiasi cosa…- All’improvviso non era più sicuro di aver pronunciato parole adatte.

Hiei-Molto bene. Allora ecco la mia richiesta.-

 

Fine capitolo.

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Capitolo 14
*** La mia favola ***


Ancora mesi,tanti mesi che separavano Miki dalla data in cui Hiei era sparito per sempre

Ciao ragazzi e ragazze. Sono qui per inserire l’ultimo capitolo di questa mia cara storia. Ci ho messo un bel po’ di tempo lo so,spero che nessuno di voi mi voglia uccidere ihihih…ora però non voglio continuare inutili chiacchiere poiché il 14° e ultimo capitolo di questo racconto sta per iniziare.

Questa non è solo la mia storia ma è stata l’inizio della mia creatività in questo campo,con essa infatti ho scritto altre fanfiction a cui tengo molto. “Il ciondolo” è la mia favola,ciò che avrei veramente voluto che accadesse quindi vi prego di spegnere il vostro interruttore del ragionamento,e tutti quanti iniziate a sognare insieme a me.

Benvenuti nella mia fantasia.

 

Ancora mesi,tanti mesi che dividevano Miki dal giorno in cui Hiei era sparito per sempre.

Ormai l’Estate era quasi finita e per chiuderla in bellezza l’intero paese dava una festa lunga tre giorni,completa di punti dove mangiare i prodotti tipici del luogo e di banchi dove acquistare souvenir per se stessi o per gli amici.

Vi era poi un enorme banco dove si eseguiva l’estrazione di biglietti fortunati che avrebbero permesso a qualcheduno di portare a casa un premio.

Era un evento piuttosto atteso da tutti.

Una festa piena di sorrisi e abbracci,durante la quale spesso comparivano le nuove coppie del momento…una festa gioiosa come dovrebbe essere, ma con una sola persona profondamente triste e costretta ai sorrisi forzati…

“Vorrei fuggire. Non è questo il mio posto adesso…ma come potevo rifiutare l’invito dei miei migliori amici?”

Kiara-Ehi Miki!Compriamo un paio di biglietti e vediamo se riusciamo a vincere qualcosa?...Miki?Ci sei?-

Miki-Eh?Ah si,certo!- Sorrise deliziosamente all’amica.

Kiara-Miki tutto bene?-

I suoi amici la fissarono apprensivi come se la risposta della ragazza fosse già scontata. Miki però sapeva che li avrebbe resi tristi se solo gli avesse fatto sapere la verità:niente andava come aveva desiderato.

Miki-Assolutamente tutto ok. Voglio però comprare come minimo cinque biglietti!-

Kiara-Certo!Tanto te li paghi tu…muahah-

Hitoshi-Bene. Io ed Hige andiamo a mangiare.-

Hige-Si io ho già una gran fame.-

Kiara-Che strano…-

Hige-Che vuoi dire?-

Kiara-Che voi due abbiate fame. Era una battuta se non l’avete capita,io e Miki sappiamo benissimo che tutte le volte vi rimpinzate tanto da rischiare di scoppiare…-

Miki sorrise mentre i due ragazzi le lasciarono sole,indignati dal ciò che Kiara gli aveva detto.

La ragazza era sempre loro grata per averle continuamente riservato uno di quei momenti,nei quali una risata spazzava via la tristezza nostalgica che ormai l’accompagnava da molto,forse troppo tempo.

 

Incominciò di nuovo la scuola con la sua noiosa routine di compiti,lezioni e interrogazioni.

Almeno la ragazza non poteva assolutamente lamentarsi dei suoi voti scolastici perché sempre eccellenti.

Le insegnanti si congratulavano con lei perché al contrario dell’anno precedente,nel quale metteva poca voglia di fare in ogni cosa,quell’anno incredibilmente aveva deciso di dare il meglio di se stessa.

Miki confermava dichiarandosi desiderosa di dare il massimo,ma lei capiva benissimo che con il motivo che aveva inventato tentava solamente di mentire a se stessa.

In verità il suo era solo un modo per distarsi e pensare ad altro,qualsiasi cosa pur di non avere più nella testa il suo costante ricordo.

Forse la sua nostalgia si era persino tramutata in rancore,quel sentimento che aiuta ad affrontare meglio gli addii forzati.

Era in grado quel rancore di mutare in odio?

Se lo chiedeva più volte ma la risposta era senza eccezione negativa poiché se anche ciò fosse accaduto,il suo sarebbe pur sempre stato un odio pieno d’amore.

Non è possibile odiare realmente la persona che ami con tutta te stessa.

Se veramente c’è del disprezzo verso colei che ti ha ferito in un qual modo,quello che provi nei suoi confronti non sarà mai paragonabile al sentimento originale.

Si sentiva una debole e per questo in lei vi era molta rabbia. Una forte collera contro se stessa.

Di incarichi per il mondo spirituale ormai ne aveva eseguiti già parecchi ma ogni volta sperava di incrociarlo di nuovo.

Lo sconforto era forte come il primo giorno,ciò nonostante uno dei suoi tanti sorrisi nascondeva a chi incontrava ogni ferita ancora aperta dentro di lei.

 

Un pomeriggio come tanti tornò a casa,entrò nell’ingresso e si vide accolta calorosamente dai suoi genitori.

Notando che l’espressione della ragazza era piuttosto confusa,entrambi si dissero preoccupati.

Mamma-Miki ma non ricordi neanche che oggi è il tuo compleanno?-

Papà-Già…- Si commosse. –infatti oggi la mia bambina compie ben 17 anni. Che avvenimento straordinario.-

L’uomo tirò fuori dalla tasca della giacca un fazzoletto di carta e con i lacrimoni agli occhi si soffiò il naso rumorosamente.

La ragazza osservando la scena interpretata da suo padre si mise a ridere e così fece anche sua madre.

Miki-Come sei buffo papà!!Certo che mi ricordavo che era il mio compleanno…che domande!Solo non mi aspettavo questo saluto così vivace.- Sorrise felice.

Nel pomeriggio arrivarono parenti e amici vari che portarono i tradizionali auguri ma soprattutto…molti regali!

E lei che in realtà non si era nemmeno ricordata che quel giorno era il suo compleanno!

Passò così una delle poche giornate da tenere ben salde nei bellissimi ricordi.

A festa conclusa tutti tornarono nelle loro residenze mentre i genitori di Miki scivolarono nel sonno beato e profondo di persone stancate dal lavoro e dall’organizzazione di una festa impegnativa.

La ragazza sorrideva ancora felice dopo quella giornata,mise in ordine la sala,salì in camera,indossò il pigiama e poi fece una cosa mai fatta prima…

Si sistemò a sedere sul davanzale della finestra proprio come faceva spesso “lui”,fermandosi  così a contemplare il cielo stellato che poteva ammirare a quell’ora tarda della notte.

Miki-Hiei…tu sai dirmi…il perché?Perché non riesco a dimenticarti?-

Giunse improvvisamente una ventata piuttosto fresca che,facendola rabbrividire,la convinse ad andare a dormire sotto le calde coperte.

 

“Miki. Miki svegliati!!”

La ragazza si rigirò nel letto assonnata e si guardò intorno senza capire. Non c’era nessuno nella stanza eppure qualcuno la chiamava ripetutamente.

“Miki è un emergenza. Devi entrare in azione,hai una missione particolare.”

In un attimo la ragazza si alzò,si vestì e dichiarò a Thiberius di essere pronta per partire.

L’incarico non era di basso livello come le altre volte e richiedeva quindi maggiore attenzione.

Thiberius le fece vedere,attraverso un immagine proiettata nella sua mente,il luogo verso il quale avrebbe dovuto dirigersi.

Miki-Questi demoni non hanno fantasia…non è la prima volta che si nascondono nel parco pubblico.-

Raggiunse il posto e si fermò ad ascoltare ogni minimo rumore. Non trovando niente decise di entrare nel cuore del parco e lì,un fruscio la fece allertare.

Subito attaccò nella direzione sospetta con un colpo di luce astrale piuttosto contenuto. Dopo tutto quel tempo infatti,aveva perfettamente imparato a dosare la quantità di luce da far scaturire dalla sua mano.

Il colpo sembrò andare a vuoto e così si rimise alla ricerca del demone.

Il buio penetrante non l’aiutava per nulla ad avvalersi della sua vista.

Dopo poco si sentì un veloce movimento alle spalle e di colpo si ritrovò buttata a terra con una ferita già piuttosto intrisa di sangue sul braccio sinistro.

Le sfuggì un urlo di dolore e all’istante udì la gelida risata del demone che l’aveva colpita slealmente.

Miki-Ridi pure. Tra poco morirai..-

Cercò di sollevarsi ma due occhi gialli in compagnia di una stretta poderosa,le fecero capire che la sfida non sarebbe stata facile come le altre volte.

 -Ne sei così sicura?Io direi piuttosto che sarai tu quella che stanotte morirà…morirai prima che lui possa raggiungerti...o forse non lo farà comunque?Chi lo sa.-

La sua risata raggelò tutto l’ambiente circostante.

Alla ragazza gli si fermò il cuore a quelle parole e per un lungo istante indugiò nel parlare.

Miki-…lui chi?-

Lo chiese anche se sapeva perfettamente di chi parlava.

La missione svolta insieme a Hiei infatti era nota in ogni luogo del mondo degli spiriti e di conseguenza anche l’intera terra dei demoni ne era a conoscenza.

 -Non fare la finta tonta,sai di chi parlo. Nel mio mondo si dice che il tuo dolore si sia tramutato nell’odio con cui uccidi brutalmente le vittime,che ti sono designate.-

Miki-Così mi fai sembrare un killer.- Sorrise –Al contrario io uccido i demoni che passano il confine,prima trasgressione,per prendersela con degli umani indifesi,seconda trasgressione. Faccio il mio dovere. Sia ben chiaro però che io non voglio proprio niente da lui…tantomeno il suo aiuto!-

 -Meglio così allora.- Rise fragorosamente. –Sono certo che non tornerà più da te,rassegnati,sei solo una stupida umana dopotutto e questo l’ha finalmente capito anche lui.-

Miki si alzò di scatto con tutta la forza del suo corpo e prendendolo in contropiede gli sferrò la luce astrale sul volto.

Il demone cercò di liberarsi saldando i suoi artigli sul braccio destro che lo stava attaccando.

Morì quasi subito poiché troppo debole per ricevere un tipo di energia così potente da quella breve distanza.

Anche se la ragazza aveva vinto,si accorse subito di star perdendo parecchio sangue da entrambe le braccia.

Ormai i suoi malesseri causati dal sangue erano cessati da tempo ma faticò comunque ad alzarsi e durante il cammino cadde a terra sfinita…

 

Il mattino dopo Miki si svegliò e come se fosse appena uscita da uno strano sogno,si alzò di fretta dal letto andando ad indossare la divisa scolastica.

Fece tutto di fretta uscendo di casa con una mela ancora intatta in bocca come colazione.

Sulla strada incontrò Kiara che le rubò un morso di mela iniziando a procedere verso la scuola con lei.

Kiara-Allora Miki?Com’è andata ieri?Io purtroppo avevo quella visita medica…scusa!!!-

Miki-Non preoccuparti. Mi sono molto divertita con tutta la gente che è venuta. Piuttosto…adesso mi allarma il dolore che ho alle braccia…è strano.-

“Quello di stanotte è forse stato solo un sogno o era tutto reale?”

Tirando su le maniche della divisa si guardò per la prima volta con vera attenzione entrambe le braccia,diventando bianca.

Kiara seguì il suo sguardo.

Kiara-Oh no!Miki ma che hai combinato?!- Guardò le bende in parte rosse di sangue sulle braccia dell’amica.

Con estremo stupore vide Miki riprendersi dallo shock iniziale diventando all’improvviso pensierosa.

Se ho queste ferite vuol dire che quello non era un sogno ed io ricordo di essere svenuta a metà strada. Chi mi ha riportato a casa curandomi le ferite?...Hiei…sei forse tornato a salvarmi la vita per l’ennesima volta?”

Kiara-Miki per favore vuoi dirmi quello che ti è successo?-

Miki le raccontò ogni cosa di quello che aveva fatto quella notte,riportandogli anche le parole proferite dal demone che aveva ucciso.

Kiara-Non ci capisco più niente,comunque sia dobbiamo andare subito in infermeria!-

Miki-Non credi che vorranno indagare su i miei tagli alle braccia se li vedono?-

Kiara-Forse…al massimo dico che sono stata io…per sbaglio ovviamente.-

Miki-Mah…se questa è la miglior scusa che ti viene in mente…-

Kiara-Yessss e funzionerà!- Le fece raggiante un occhiolino.

Miki-Ahhh povera me.- Schioccò un bacio sulla guancia della tenera amica ed insieme si volsero verso la scuola.

Anche quella volta la passarono liscia senza ricevere domande troppo curiose o allarmate da adulti e compagni di scuola.

I tagli divennero poi graffi che alla fine si rimarginarono del tutto in circa cinque giorni.

 

Tre settimane dopo,un lunedì,girò in tutta la scuola la notizia dell’arrivo di un nuovo studente.

Si sapeva solo che era straniero perché arrivato da una terra lontana di cui nessuno sapeva il nome.

La cosa che però  interessava maggiormente alle ragazze era il fatto che il nuovo arrivato sembrava essere molto carino.

Al sentire questa notizia Kiara non pensò minimamente al fatto di parlarne con Miki,sapeva che non avrebbe fatto differenza per lei l’arrivo o meno di un altro ragazzo.

Entrarono a scuola come di consuetudine e appena si furono sedute ai banchi la più chiacchierona della classe venne loro incontro.

Kaoru-Buongiorno ragazze. Sapete l’ultima?-

Miki-No…dimmi pure.- Sorrise

Kaoru-Proprio oggi è arrivato un nuovo studente nella nostra scuola e pare che sia molto carino!!Andiamo a cercarlo insieme a ricreazione?-

Kiara-Io passo,sono impegnata ancora con il mio bel Hige per fortuna.- Sorrise apertamente diventando rossa.

Miki-Lasciami indovinare…sei stracotta di lui vero?-

Kiara-Ebbene siiii!-

Entrambe sorrisero alla felicità di Kiara.

Kaoru-..tu Miki?-

Smisero di ridere e la ragazza si fece seria,iniziando a guardare dritto verso la lavagna.

Miki-Non mi interessa la cosa,ti consiglio di chiedere a qualcun altro.-

Kaoru iniziò a fissarla,confusa dal suo particolare atteggiamento.

Kaoru-Accidenti Miki ho notato che è da un po’ che ignori tutti i ragazzi che ti girano intorno. Hai di sicuro qualcun altro a cui dedicare i tuoi pensieri,dì la verità.-

Kiara-Lascia stare Kaoru. Penso che Ayimi sarà felice di seguirti nella tua caccia durante la ricreazione.-

Kaoru guardò nella direzione indicatagli e senza perdere un solo minuto si fiondò dalla compagna di classe proposta da Kiara.

Kiara-Pazienta. Passerà anche questa novità degli ultimi cinque minuti.-

Miki-Tranquilla non ho problemi a riguardo. Non capisco solo il perché Kaoru tenti sempre di sapere cose che non la riguardano…-

Kiara-Sai bene che è fatta così.-

Miki-Già…-

 

A fine lezioni le due giovani incominciarono a percorrere il cortile senza dirsi niente di particolare.

A Miki sembrò di sentirsi chiamata ma temendo che fosse di nuovo Kaoru in cerca di altri pettegolezzi,finse di non sentire.

 

Tuttavia…

 

…nel trambusto della folla,quella stessa voce,resa più intensa delle altre raggiunse il suo orecchio…

 

 -Ehi angelo guerriero che ti prende?Non riconosci più la mia voce?-

Miki si immobilizzò sul posto.

 

“Questa voce…

…quelle parole…

…no ti prego non prendermi in giro testa…

Perché adesso ho anche le allucinazioni?!

Nemmeno la mia salute mentale ce la fa più?”

 

Guardò sotto shock Kiara che era la suo fianco,voltata per vedere chi aveva pronunciato quelle parole.

La biondina sorrideva incredula.

Kiara-Coraggio voltati perché qui,c’è qualcuno per te.-

Miki si voltò lentamente e…

…lo vide.

Iniziò a versare lacrime silenziose.

Miki-Sei tu?-

Mentre le veniva incontro,si delineavano i tratti dell’affascinante demone dagli occhi rossi che le sorrideva tenero.

La fascia sempre al solito posto ma in lui v’era qualcosa di differente e dopo poco Miki vide meglio i suoi vestiti.

Non indossava più i suoi abituali vestiari ma bensì la divisa scolastica. Si fermò dopo poco attendendo il passo deciso verso di lui della ragazza.

Miki capì subito e dopo una prima incertezza,iniziò ad camminare lentamente pregando solo che quello non fosse solo un’immagine della sua testa.

Quando lo raggiunse si guardarono dritti negli occhi senza sapere cosa dire.

Hiei però fece un gesto improvviso…la strinse in un forte abbraccio,nel quale Miki si lasciò cullare.

Hiei-Miki. Mi sei mancata.-

La fanciulla si tolse lentamente dalla dolce stretta cercando con lo sguardo gli occhi del demone.

Non le sembrò vero di poterlo vedere lì davanti a lei e incredula,scorse qualcosa di strano in lui. Dai suoi occhi infatti traspariva tutta la sofferenza patita durante la sua lunga assenza insieme a lacrime trattenute per un orgoglio ancora troppo forte per essere scacciato.

Miki-Sei tornato da me… perché?Io non capisco.-

Hiei-Grazie a te sono cambiato. Sono tornato per restare,se me lo permetti.- Non aggiunse altro ed attese che la ragazza parlasse.

Miki rivisse tutti i momenti passati insieme a lui in un secondo,a cominciare dal primo incontro sino alla fine della missione.

Miki-Non voglio…essere lasciata una seconda volta.-

Le lacrime le percorsero più veloci le guance e ritrovò la debolezza che per tutto quel tempo aveva cercato di soffocare.

Hiei la guardò dolce proprio come non gli era mai riuscito di fare e ancora una volta l’abbracciò.

Hiei-Non succederà. Io ho fatto una richiesta a Thiberius…e lui l’ha accolta felice di farmi quel favore.-

Miki-E che cosa gli hai chiesto?-

Hiei-Di avere l’autorizzazione dei 3 mondi per poter restare insieme a te anche sulla Terra. Posso farmi vedere dagli umani e frequentare i posti che desidero senza dover sottostare alla regola del mio mondo secondo la quale non possiamo frequentarvi in alcun modo.-

La ragazza non credette alle sue orecchie e il suo cuore per un attimo si fermò per la gioia sentita.

Miki-D-dici sul serio?-

Lui annuì deciso.

Hiei-Ma ti avviso che continuerò a visitare il mio mondo di tanto in tanto,e parteciperò ai tornei di arti marziali nere. Inoltre…ti assisterò nelle tue missioni più difficili.-

Sorrise diventando ancora più bello agli occhi della ragazza,che arrossì.

Miki-Non credo ne avrò bisogno,sono già molto brava.-

Il demone si avvicinò lentamente al suo viso e le diede buffetto sulla fronte.

Hiei-Principiante…saresti morta dissanguata quella sera se non ti avessi riportata a casa curandoti.- Rise ironico.

Miki-Quindi sei stato tu?-

Non ci poteva credere…allora la sua deduzione era stata esatta. Quindi lui l’aveva tenuta sempre sotto sorveglianza nonostante non si fosse fatto vedere per tutto quel tempo.

Hiei-Certo. E chi sennò si sarebbe preso la briga di fare tutta quella strada con il tuo peso addosso?!- Vide la ragazza imbronciarsi a quel commento. -Senza poi contare che ti ho salvato quando quel demone ti stava attaccando alle spalle poco prima di perire sotto il tuo attacco.-

Assunse un’aria fiera di se stesso mentre Miki passò dall’espressione offesa a quella confusa.

Miki-Mi hai sempre vegliata?In ogni momento?-

Hiei-Diciamo di si…ma soprattutto durante le missioni…-

Nelle sue parole le fece intendere di aver visto come lei aveva reagito alla sua partenza,senza contare le lacrime che aveva versato per lui.

Miki-Perché adesso?-

Hiei-Miki.-

La folla ormai era finita. C’erano solo loro nel cortile della scuola e Hiei la fece avvicinare ad una grande panchina di pietra.

Si sedettero e lui respirò a fondo prima di iniziare il suo discorso.

Hiei-All’inizio io non ero convinto di voler stare con te,anzi diciamo che non lo volevo affatto. Tu sai quali erano le mie precedenti opinioni riguardo la tua razza. Così ho iniziato a fare ciò che più mi rilassava e divertiva,combattere. Passarono molti giorni ma io sentivo che mi mancava qualcosa. Nonostante controllassi sempre che tu stessi fisicamente bene,vedevo il tuo dolore e di riflesso stavo male anch’io. Non volevo ammetterlo ma sapevo che tu avevi lasciato un marchio dentro me.-

Miki-Un marchio?- Lo guardò confusa.

Hiei-Si,è come se il tuo nome fosse marcato a fuoco nel mio cuore. Tu sei presente in me Miki. Finalmente ho capito che senza te non posso stare. Ho visto quanto hai sofferto però ed io capirò se deciderai di farmi uscire dalla tua vita. Lo accetterò perché ne avresti tutte le ragioni.-

Si guardarono in silenzio a lungo.

Lui era molto serio e Miki sapeva perfettamente che se l’avesse scacciato,il demone non avrebbe posto resistenze.

Sarebbe sparito ancora nel nulla e stavolta,per sempre.

Miki-Hiei come potrei cacciarti?Tu sei tutto ciò che voglio. Resterai con me?-

Hiei-Certo per tutto il tempo che desideri.- Rise dolce.

Miki-Attento perché ti vorrò molto,molto a lungo. Si parla di un “per tutta la vita”.-

Hiei-Mhhh…resisterò.- Entrambi risero.

Il demone la baciò e la ragazza non ci mise molto a corrispondere il suo gesto,nonostante fosse ancora incredula di quel fatto.

Mai si sarebbe immaginata che un giorno sarebbe stato lui ad avvicinarsi a lei per baciarla.

Miki-Potrò venire a vederti quando combatterai?-

Hiei-Certamente. Ora però voglio togliermi questi vestiti troppo umani,in questa scuola sono solo un visitatore straniero che frequenterà i corsi per un tempo limitato,giusto per conoscervi un po’.-

Le fece l’occhiolino.

Miki-Andiamo allora.-

Cominciarono a camminare,felici della ritrovata felicità. Miki lo strinse forte  e osservandolo ebbe la certezza che quello sarebbe stato il bellissimo inizio della favola d’amore che aveva sempre sognato.

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