Guess who's gonna be Mr. Rachel Berry? di GirlOnFire (/viewuser.php?uid=45990)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The idea. ***
Capitolo 2: *** The contestants. ***
Capitolo 3: *** The Fakationships. ***
Capitolo 4: *** Getting things ready. ***
Capitolo 5: *** Everyone against everyone. ***
Capitolo 6: *** First cut. ***
Capitolo 7: *** In the house. ***
Capitolo 8: *** First elimination. ***
Capitolo 9: *** Fights. ***
Capitolo 1 *** The idea. ***
The
idea.
“Quindi
pensate che dovremmo fare uno show con la famosa stella del cinema e
del teatro
Rachel Berry? Vi rendete conto cosa vuol dire portare
un’artista del suo
calibro sul piccolo schermo e decidere di farla approdare con un
reality del
genere? Dovremmo stare ai suoi tempi, ai suoi bisogni, senza contare
quando ha
le prime teatrali ecc.”
Il capo di
una nota rete televisiva americana stava discutendo, durante un meeting
con il
suo staff, delle nuove idee e dei nuovi programmi per il palinsesto che
sarebbe
andato in onda quell’inverno. Avevano bisogno di riempire
ogni singola prima
serata con qualcosa di succulento e per fortuna li aiutavano i consueti
telefilm di successo dal lunedì al giovedì, la
serata di sabato era dedicata ai
grandi film cinematografici e la domenica un reality show canoro. Il
venerdì
sera era l’unica incognita.
“Ci pensi
bene direttore, ci sarebbe uno scambio di pubblicità per
tutti: la nostra emittente,
Miss Berry e le produzioni per cui lavora. Tentar non nuoce, possiamo
semplicemente provare a chiedere al suo manager se la proposta potrebbe
essere
ritenuta interessante e nel caso ci faremo richiamare dalla diretta
interessata.”
Il capo si
lasciò convincere e alla fine annuì prima di
congedarsi, lasciando agli altri
le decisioni per le trasmissioni mattutine, ed alzandosi dalla sua
poltrona
diretto al suo ufficio del quale chiuse la porta prima di andarsi a
sedere
dietro la sua scrivania. Guardò fuori la grande vetrata
prima di chiamare la
sua segretaria.
“Mi metta in
contatto con Mr. Abrams, per favore.”
Artie Abrams
aveva la fortuna di lavorare fianco a fianco con la
stella d’America, come ormai Rachel Berry, neo
venticinquenne e
con alle spalle un Tony appena vinto e una candidatura
all’Oscar, veniva
chiamata da tutti.
“Pronto?”
La voce
chiara del manager più giovane al mondo risuonava adesso
nell’ufficio di Jon Sanders.
Sospirò l’uomo di mezz’età
seduto sulla poltrona, ancora con lo sguardo rivolto
alla finestra mentre roteava, per fronteggiare un telefono.
“Mr. Abrams,
che piacere sentirla. La ringrazio per aver risposto alla mia
telefonata,
volevo parlarle d’affari. Sa, avevamo
quest’idea…”
Un sorriso,
come se Artie potesse vederlo, apparve sul volto di Jon
nell’istante in cui
aprì bocca, cercando di mostrare entusiasmo a
quell’idea che nella sua mente si
delineava come bocciata a priori. Eppure, quando il manager di Miss
Berry
parlò, gli balenò una speranza.
“Proverò a
parlarne con la signorina Berry prima di poterle dare una vera
risposta.
D’altronde è lei che deve mettersi in gioco, dico
bene? Però, e mi esento dal
fare da portavoce alla mia stellina, come spettatore del vostro canale,
cavolo!, io quel programma lo vedrei eccome!”
Parlarono
ancora un’altra mezz’ora di affari prima di
accomiatarsi. Sanders, quella sera,
uscì dal suo ufficio con un nuovo programma da mettere in
sesto e una
telefonata dalla sua stessa punta di diamante: Rachel Berry.
“Rachel!
Rachel! Vieni qui un attimo!”
Artie
cercava di sovrastare le prove di canto che l’amica stava
effettuando nel suo
studio di registrazione, mentre apriva la porta della stanza e rimaneva
fermo
ad ascoltare la fine di una nuova canzone che aveva scritto la ragazza.
“Mi fa
ancora uno strano effetto vederti in piedi, sai?”
Solo due anni
prima la mora era abituata a vedere il suo ex compagno di liceo,
intrappolato
in una sedia a rotelle, con vestiti che gli sceglieva la madre
– o forse la
nonna – e un paio di occhiali che lo faceva assomigliare ad
Harry Potter.
Adesso invece aveva di fronte un ragazzo che, dopo una costosa
operazione,
poteva camminare, correre, saltare, con uno stile impeccabile, i
capelli alzati
e sistemati con il gel e un paio di occhiali da geek. La trasformazione
lasciava quasi a bocca aperta se non fosse che Rachel ormai
c’aveva fatto il
callo.
“Di cosa
volevi parlarmi?”
La mora gli
sorrise mentre usciva dallo studio e, con il ragazzo, si incamminava
verso il
salotto della villa che condividevano assieme. Quello era anche uno dei
motivi
per cui le riviste scandalistiche li davano come fidanzati, ma entrambi
avevano
sempre smentito, più per una questione di non confondere
lavoro e piacere,
semplicemente perché entrambi nutrivano solo un profondo e
fraterno affetto per
l’altro.
Artie
entusiasta, mentre si sedeva, iniziò a raccontarle di come
Jon Sanders lo
avesse contatattato con questa brillante idea che la vedeva
protagonista.
La stellina
arricciò inizialmente il naso. Doveva concentrarsi sulla sua
carriera, sul
nuovo album a cui stava lavorando, sui nuovi copioni da leggere che le
mandavano le case cinematografiche. Non aveva tempo per quel genere di
cose.
Il manager
le spiegò però che così lei poteva
avere un confronto più diretto con il
pubblico, poteva far capire l’importanza del teatro e non
solo del cinema, e
avrebbe avuto una grande pubblicità. E si sa, Rachel Berry
amava al folla che
l’accclamava, così alla fine cedette.
“Quindi devo
partecipare a questo relity in cui dei concorrenti si sfideranno per
avere il
mio cuore, finché uno di loro non diverrà il mio
futuro.. fidanzato?”
“Ovviamente
è tutta questione di marketing, tesoro. Potrai lasciarlo
anche dopo tre mesi.
Aiuterai della gente comune e non ad acquistare fama e di rimando ne
avrai più
tu. E poi… non saranno solo ragazzi.”
Artie
ridacchiò vedendo sbuffare Rachel. Tre anni prima erano
uscite delle sue foto
private in atteggiamenti intimi con una sua compagna di cast e da
allora la sua
bisessualità era di dominio pubblico. Ma aveva tratto
vantaggio anche da questo
e ormai non ci faceva neanche più caso se la gente glielo
faceva notare o meno.
“Ok.. ok.
Allora telefona a Jon e digli che accettiamo!”
“Perché non
lo fai tu stessa?”
Artie le porse il telefono che era sul tavolo fra loro due e Rachel se
ne
accorse solo in quel momento. Il suo amico aveva già
pianificato tutto in vista
di una resa.
“Signori,
signore, prepariamo Guess who’s
gonna be
Mr. Rachel Berry? Voglio che iniziate i casting il
più presto possibile!
Voglio idee, luoghi, dove tenere il reality, una casa, delle sfide! E
voglio
tutto pronto entro stanotte a mezzanotte!”
Lo staff
iniziò ad eccitarsi all’idea che Miss Berry avesse
accettato l’offerta, per poi
entrare nel panico ed iniziare ad armeggiare con i telefoni, le agende
e le
penne per dare via ad uno spettacolo che avrebbe dovuto tenere
incollati alla
tv milioni di spettatori.
Sanders rise
soddisfatto, come mai da anni, mentre tornava nel suo ufficio.
“Che lo show abbia inizio.
“
✰✰✰✰✰
GirlOnFire’s
Notes.
Laallaaalaaa
eee nulla, idee mie così che spuntano da non so dove.
Spero
vi abbia incuriosito come inizio, non so neanche come andrà
a finire quindi mi
piacerebbe leggere i vostri pareri al riguardo mano a mano che si
evolve la
storia.
Alla
prossima. ♥
|
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Capitolo 2 *** The contestants. ***
The
Contestants.
“No. Troppo
vecchio. Non ha la faccia adatta. Quest’altra
sembra anoressica e lanceremmo un messaggio sbagliato…
Oddio, è
minorenne questo. VOLETE FAR FINIRE MISS
BERRY IN CARCERE??”
Gli occhi
azzurri e il viso paonazzo di Sanders scartavano ogni possibile
concorrente che
il suo staffa aveva scelto per la sua nuova sfida per il palinsesto di
quell’autunno.
Nessuna di quelle foto, di quelle persone che avevano mandato video di
presentazione,
aveva i requisiti per incontrare la Stella d’America.
“Cercate
ancora, cristo! Cercate anche qualcosa di succulento per la
miseria!”
Sbatté la
porta mentre tornava verso il suo ufficio, tutti avevano sentito le sue
urla.
Tutti, persino Lauren Bells, per gli amici Lo.
Capelli
morbidi e rossi, come le labbra dipinte, così in contrasto
con i suoi occhioni
nocciola. Era l’incubo di Jon, che non riusciva a capire come
una ragazza così
minuta, per statura e peso, potesse essere così fastidiosa.
Uno scricciolo
impertinente, ecco cos’era.
Le sue
gambine accavallate, nude, spuntavano dal vestitino rosa che le
fasciava il
corpo, per risaltare i suoi seni abbondanti che stranamente non
stonavano su
quel fisico. Aspettava seduta sulla sedia imbottita e girevole del
capo, e a
lui prese quasi un colpo quando vide quel sorrisino ironico che non
presagiva
mai nulla di buono.
“Lauren..
che ci fai qui?”
“Papino,
anche per me è un piacere vederti.”
Ecco, lo
sapeva. Doveva esserci qualcosa di terribile celato da quello sguardo
entusiasta. Lei odiava considerare Jon suo padre, quando non smetteva
di
ricordargli che un padre lo aveva già, morto certo e lei
abitava la sua vecchia
casa proprio per evitare lui, il nuovo compagno della madre.
“Uhm –
sbuffò – arriva al punto e ci togliamo dagli
impicci entrambi, che dici?”
Roteò gli
occhi la rossa. Quanto poco la faceva divertire quell’uomo?
Congiunse le mani
sotto il mento e mostrò il suo miglior sorriso, mostrando i
denti bianchissimi.
“Voglio
partecipare al reality.”
“Non
se ne
parla nemmeno!”
Artie
sbraitava al telefono contro un produttore che voleva far girare una
scena di
nudo spinta all’amica.
“Tanto vale
farle fare un porno, eh? Cambi quella diavolo di scena o le intento
causa! Il
nostro contratto parla chiaro!”
Chiuse di
scatto mentre vedeva rincasare la Berry che toglieva gli occhiali da
sole e
posava in tavola quello che sembrava essere il loro pranzo: tailandese
d’asporto.
“Successo
qualcosa? Era per il reality?”
Si mordicchiò il labbro la bruna. Non voleva ammetterlo, ma
l’entusiasma di
Abrams aggiunto all’idea di lanciarsi in un nuovo progetto,
diverso che l’avrebbe
fatta entrare settimana per settimana nelle case della gente, potendosi
mostrare se stessa davanti le telecamere, l’aveva
elettrizzata più di quanto
volesse dimostrare.
Artie le
spiegò brevemente la chiamata mentre l’aiutava a
tirar fuori la roba dal
sacchetto e disporla nei piatti, rassicurandola che il suo
‘caro ed amato reality’
era in fermentazione al momento, cercando il casting perfetto per
soddisfare i
suoi bisogni in campo sentimentale.
“E
tu pensi
di avere le carte in regola per una come la Stella?”
Lo roteò gli
occhi, per l’ennesima volta rispiegandogli un concetto che
forse non gli era ancora
ben chiaro in mente dopo i nove anni che si conoscevano. Ciò
che Lo vuole, Lo ottiene.
Ed in
effetti dopo un encomio sulle sue mille qualità per portare
scompiglio tra gli
altri concorrenti, e magari qualche scandalo per rendere più
piccante il tutto,
e ancora le qualità per far breccia nel cuore di quella che
era sempre stata
una ragazza normale per lei, ma con cui voleva approfondire
la conoscenza, convinse Jon.
“Ti prendo
il contratto da firmare e poi puoi andare a fare la foto e il video di
presentazione. Benvenuta nel programma.”
“Finn
Hudson. Come il fiume. Quello di New York.”
Perché era
lì, aveva preso congedo dall’ultima missione in
Iraq. Voleva iniziare una nuova
vita. Nuove persone, nuovi posti, nuova aria.
Si era
ritrovato in un agenzia delle risorse umane invece, a cercare un
impiego che
non gli costasse altre ossa rotte e un duro allenamento. Che non gli
costasse
la perdita di quel sorriso e quello sguardo che piacevano a lei.
Le aveva
sentite alla reception, nella hall, quelle due segretarie, le solite
pettegole.
Parlavano della nuova idea del direttore dell’emittente. Di
un reality. Un
reality con Rachel Berry.
E così era
lì, a fare il provino per entrare tra i concorrenti, per
poterla rivedere di
nuovo. Al diavolo la nuova gente, i nuovi posti e la nuova aria. Alla
fine se
era andato a New York subito dopo essere passato da sua madre e Burt,
suo
patrigno, c’era un motivo. Di certo non quello del non poter
aspettare più nel
riabbracciare suo fratello e il nuovo compagno che gli aveva trovato a
fianco.
Un compagno
di scuola, dei Titans, la quadra di football del liceo nel quale
ricopriva il
ruolo di quarterback. Dave Karofsky. Era così piccolo il
mondo, quei due all’inizio
erano davvero partiti con il piede sbagliato e invece adesso sembravano
così
pieni di amore l’uno per l’altro.
D’altronde l’ex del fratello, Blaine
Anderson, non gli era mai andato a genio.
Ancora di
più si ritrovò a pensarlo quando sentì
quel nome sussurrato da un ascensore che
si apriva vicino al banchetto per lasciare foto e generalità
per i provini.
“Ho saputo
che anche lui si è proposto per i concorrenti!”
“Pensi sia
una trovata mediatica per poi scoprire che stavano già
insieme?”
“Non mi
stupirebbe! Tra quei due la tensione sessuale è palpabile ad
ogni film che
girano assieme!”
E così anche
quel nano da giardino era un attore e chissà quante volte
aveva potuto sentire
il corpo di Rachel sotto di lei, poteva aver assaggiato quelle labbra
rosse che
sapevano di more, come il suo cognome.
Sì, Finn Hudson odiava ancora di
più Blaine
Anderson.
“Quindi
pensate
di mettere anche qualche sua conoscenza, vecchia e non, persino qualche
altro
personaggio pubblico oltre questi qui?”
Sanders sembrava
vagliare l’ipotesi. Tutti potevano vedere come il suo
cervello lavorasse alla
ricerca di un intoppo, qualcosa per far crollare il team.
“Si sono
proposti addirittura loro non appena hanno saputo del
reality!”
Avevano da
poco mandato un teaser trailer come pubblicità per attirare
la gente a provare
i casting, ed erano riusciti ad accaparrarsi pesci grossi,
più di quanto Jon
immaginasse.
“Foto e
video di presentazione nel mio ufficio entro stasera. Discrezione per i
volti
noti, anonimato per i candidati scelti. Neanche Miss Berry deve sapere
i loro
nomi prima!”
“Certo,
capisco perfettamente Jon. Sì. Naturale. Puoi fidarti, non
una parola. Sì. A
risentirci.”
Artie chiuse
la chiamata e si massaggiò le tempie. Rachel avrebbe avuto
un bel daffare con
quelle persone dentro la villa in cui si sarebbe tenuto il reality.
Fortuna che
lui aveva una delle due dependance della location tutta per lui. Per
consigliarle e starle vicino.
Avrebbe
avuto uno dei suoi crolli nervosi, ne era
sicuro.
D’altronde
ritrovarsi l’attuale flirt, l’ex ragazzo, il
musicista che le faceva una corte
spietata, una Cheerleader che l’aveva odiata per anni, un
fumettista, una
stronza che poteva battere la Lopez e altri quattro concorrenti
anonimi, non
sarebbe stato di certo facile per lei.
Ripensandoci,
forse la Lopez faceva al caso suo. E Rachel gli avrebbe perdonato
quella
chiamata.
“Oddio.
Sto
ridendo come non mai!”
Santana ascoltò tutta la storia dettagliatamente mentre si
faceva fare la
pedicure e seguiva con lo sguardo ogni mossa di Sebastian che parlava
con le
ragazze che lavoravano nel Centro estetico.
“Rachel
quindi non sa che si ritroverà Puckerman e la Fabray, nella
stessa stanza?
Oddio, ne vedremo delle belle!”
“San,
concentrati! Ti ho chiamata perché devi aiutarci, sei la sua
migliore amica
dopotutto.”
“Non me lo ricordare.”
La Lopez rideva ancora mentre si alzava dalla poltrona e raggiungeva il
marito,
tirandolo per un braccio mentre continuava a ridere e mimava un
‘ti spiego dopo’
a quegli occhi verdi che l’avevano conquistata durante il suo
ultimo anno di
liceo. Altro che gay. Per fortuna
esisteva la bisessualità per entrambi.
Proprio
quell’inizio di rapporto con Smythe e la fine del diploma, lo
sbarco a New York
e i mille sogni avevano avvicinato le due more che si erano tanto
odiate negli
anni.
“Quindi cosa
devo fare? Da consulente legale?”
“Avevo in
mente da confidente, ma un aiuto anche in quello serve
sempre.”
“Sarei
entusiasta di partecipare come presentatrice e poi conosco un bel
po’ di queste
persone, potrei ricavarne dei bei servizi per ogni puntata! Stanne
certo. Ma ho
una condizione.”
Jon Sanders
aveva chiamato la migliore one showoman sulla piazza: Miss Mercedes
Jones. In
realtà Signora, ma non usava portare il cognome del marito
Shane.
“Sono tutto
orecchie, tesoro.”
Quei due
avevano lavorato da così tanti anni insieme, dagli albori di
tre anni prima
della carriera della bruna, che ormai potevano abbandonarsi a quella
confidenza.
“Voglio
Brittany Pierce come inviata!”
Brittany
Susan Pierce era una di quelle persone su cui non avresti scommesso un
soldo
appena l’avessi vista, eppure un’emittente locale
l’aveva ingaggiata per un
programma mattutino sui gatti, poi uno per bambini e da allora si era
fatta conoscere
al mondo. Ora faceva la giornalista free-lance creando pezzi fantasiosi
e
lavorando la mattina al suo show Fondue
for Two.
“Affare
fatto! Mi metto subito in contatto con lei.”
“Sarà
fantastico!”
“Puoi
giurarci, dolcezza. Il miglior show di
tutti i tempi.”
✰✰✰✰✰
GirlOnFire’s
Notes.
Ed
eccomi qui con il secondo capitolo: volti noti, lavori che forse non vi
aspettavate per qualcuno, coppie inusuali –ma non per chi mi
segue e sa quanto
ami la Sebtana – ma soprattutto nuovo personaggio delineato.
By
the way, immaginatela come Ariana Grande fisicamente. (Shposa hai un
tuo pg in
una mia FF. ♥)
Spero
non si faccia troppa confusione tra le varie parti, non sono abituata a
scrivere così, facendo degli stacchi.
Fatemi
sapere cosa ne pensate, se l’idea è buona o
è meglio smettere finché sono in
tempo.
V.
♥
|
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Capitolo 3 *** The Fakationships. ***
The
Fakationships.
Mercedes
Jones si ritrovò, puntuale come sempre, davanti gli studi
dell’emittente
telesivisa che gli aveva dato il suo primo vero lavoro dei sogni. Bevve
un
sorso del suo caffè mentre notava una bionda trotterellare
verso di lei al
braccio di un ricciolino con un foulard al collo e vestito in perfetto
ordino.
Non un pelo fuori posto.
Scosse la
testa la mora mentre sorrideva e sventolava una mano ai due. Di sicuro
Jesse
St. James era lì per uno scopo ben preciso.
“Mercie!”
La bionda
arrivò ad un palmo di naso dalla signora Tinsley, a cui
schioccava un bacio
sulla guancia.
“Che bello
vederti! Ti spiace se ho invitato il mio migliore amico per il nostro
incontro
con Sanders?”
“Ma
figurati!”
Mercedes strinse
la mano di St. James che le sorrideva per poi scompigliare i capelli
della
bionda. Ancora le sembrava strano che quei due potessero essere
migliori amici,
eppure in quei due anni passati nei quali Jesse si era affermato come
miglior
costumista e scenografo sia nel mondo di Broadway che per il piccolo
schermo in
serie televisive e non, Brittany l’aveva sempre voluto con
sé, il resto tra
loro due era storia. Certo all’inizio lo snobismo del
ricciolino era più forte
di ogni tentativo della dolce Brittany, ma alla fine anche lui aveva
ceduto.
Ed eccoli
lì, tutti e tre, mentre entravano, ridendo e scherzando,
negli Studios per
incontrarsi con Jon Sanders.
“Eddaiiii!
Cosa ti costa? Solo un nome!”
“No, Rachie,
no. Che ti ho detto?”
“Che se mi
spifferi anche solo un nome il reality non si fa
più.”
Rachel
sbuffò come fosse una
bambina
capricciosa a cui il padre diceva di no alla sua ennesima richiesta.
Artie
invece ridacchiava, in realtà moriva dalla voglia di dirgli
che metà dei loro
ex compagni erano lì a contendersi il suo cuore, ma fremeva
più dalla voglia di
vedere la sua reazione in diretta.
Senza
contare che aveva fatto una promessa a Sanders.
“Su,
piuttosto concentrati sul nuovo copione che mi hanno mandato. Gireresti
quattro
giorni a settimana da dicembre a febbraio, in una mini serie di tre
puntate.
Una di quelle in costume.”
La stellina
prese il copione e lo sfogliò pagina per pagina mentre Artie
messaggiava con
Cory Gardner, dando un’occhiata alla sua amica che se solo
avesse saputo cosa
stava organizzando, minimo lo avrebbe preso per le gambe e
gliel’avrebbe
spezzate nuovamente.
Passò
una
mano tra i capelli scuri, nerissimi, mentre si specchiava con quei
occhi di
ghiaccio che facevano cadere tutte ai suoi piedi. Ancora cercando di
capire perché
avesse accettato la proposta dell’amico, andò
all’agenzia delle risorse umane a
fare il provino per far parte di quel reality.
Sapeva bene
che la Berry, non appena l’avesse visto, l’avrebbe
eliminato probabilmente, ma
Artie gli aveva detto che lui avrebbe fatto scena, spettacolo, che il
pubblico
l’avrebbe salvato solo per vederlo in televisione, magari
sacrificando uno
degli idoli delle ragazzine e lui si era detto: perché no?
Cory firmò
tutti i moduli, fece la foto e poi passò al video. Non
dovette aspettare
neanche un giorno per sapere che era nella rosa delle persone che
avrebbero
partecipato al reality.
“E
così hai
deciso di riconquistare la Berry. In un reality.”
Dave
guardava il cognato, Finn Hudson, con scetticismo mentre quello si
passava una
mano sulla nuca, quasi imbarazzato, come se capisse solo allora che non
era
stata la mossa migliore della sua vita.
“Non ha poi
molto da perdere,no? Al massimo lo sbatte fuori nella prima puntata e
lui si
metterà il cuore in pace, vero Finnie?”
Kurt beveva
il suo cappuccino come se nulla fosse, come se tutta quella storia
fosse una
pura normalità, come se un reality era la sua
quotidianità.
Finn per
parte sua invece sembrava pentito di essersi iscritto ma ormai non
poteva
tornare indietro: era stato scelto e aveva in mente di fare di tutto
per
riavere il cuore della sua stella.
Annuì
piano al fratellastro mentre continuava a smangiucchiare un mega
cookie,
osservando Dave che scuoteva il capo, ormai divertito.
“Se
va bene
a te, allora va bene anche a me!”
Jon
stringeva la mano alle due donne di fronte a lui e a St. James mentre
aggiungeva un altro membro allo staff di quel programma che sarebbe
stato la
sua punta di diamante per tutto il palinsesto autunnale.
Aveva la
presentatrice, il costumista e l’inviata nella location a cui
il suo staff
stava dando una forma vera e propria. Avevano dapprima pensato a
trasferire il
tutto su un’isola, ma sarebbe stato poi difficile per Miss
Berry raggiungere i
set o i teatri in cui era impegnata, così alla fine decisero
di rimanere nei
pressi di New York, cercando una di quelle ville in puro stile
Kardashians con
due dependance in cui avrebbe alloggiato lo staff del programma e
l’entourage
della Stella.
I tre
ragazzi davanti a lui sembravano così entusiasti
dall’idea di poter avere una
dependance tutta per loro,visto che lo studio dove Mercedes avrebbe
tenuto il
programma al di fuori della villa, sarebbe stato costruito a pochi
metri, e poi
Artie che avrebbe condiviso l’appartamento era solo un bonus
in più. Brittany
era l’unica che sembrava avere qualche esitazione a quel
bonus però.
“La
Pierce,
eh? Mh.”
Jon Sanders
aveva avvisato Abrams delle nuove aggiunte per il programma e i
relativi
compiti. Il nome della bionda aveva fatto persino passare in secondo
piano i
suoi amici. D’altronde Mercedes, lui e Rachel, la sentivano
il più possibile
lavorando nello stesso ambiente e idem per Jesse quando lavoravano a
teatro.
Artie doveva ammettere di andare molto d’accordo con il
ragazzo, soprattutto
per quanto riguardava le scelte artistiche.
“Ci sono
problemi con Miss Pierce, Artie? Vuoi che trovi qualc-“
“No, no. Me la caverò, cioè.. Nulla,
lascia stare. Voglio il meglio sulla
piazza per il reality su Rachel. Lei lo è. Un giorno ti
spiegherò. Adesso devo
andare, è rientrata Rachel, ok?”
“Certo.
Sì.
Ho capito. Domani alle 11.00 non mancherò.”
Santana
sbuffò chiudendo il telefono mentre tornava in salotto dove
la madre di
Sebastian, il ragazzo e sua madre, erano seduti ad attenderla per
continuare la
cena.
“Ti chiamano
sempre a quest’ora Santana?”
Il classico tono di superiorità della signora Smythe sava ai
nervi dell’avvocato
migliore di New York, ma fortunatamente la mora non si faceva
scoraggiare per
così poco, anzi, a lei piaceva provocare.
“In realtà
mi chiamano anche nel bel mezzo di un orgasmo, ma solitamente in
quell’occasione
non rispondo.”
Un sorriso da stronza le si
dipinse sul volto
mentre sentiva il marito scoppiare a ridere e vedeva la suocera
strozzarsi col
vino rosso mentre la madre scuoteva il capo: sua figlia non sarebbe
cambiata
mai.
“Non
capisco
perché sei così intenzionata a fargli qualsiasi
tipo di dispetto!”
“Mamma, ne
abbiamo parlato mille volte, e comunque cercherò di essere
più gentile visto
che mi ha fatta entrare nel reality, ok?”
Lauren
roteava gli occhi mentre cercava di chiudere al più presto
quella
conversazione. Sì, non solo non sopportava Jon, ma odiava
anche la madre che
sembrava non aspettare altro che la morte del povero padre per potersi
risposare e mettere su famiglio con quello.
“Va bene, ma
mi raccomando, non farti inghiottire da quel mondo!”
“No mamma,
al massimo mi comprerò un po’ di droga in
più! Notte notte.”
Rise mentre
chiudeva la telefonata, sapendo di aver lasciato la madre in una piena
crisi d’isteria
dopo la sua chiamata, ma dopotutto a lei piaceva fare così.
“Perfetto!
Abbiamo finito! Ottimo lavoro ragazzi! Blaine sei stato magnifico come
sempre!”
Mister
Anderson sorrise al regista mentre salitava i membri del cast del suo
nuovo
film e arrivava al parcheggio dove si parò davanti una
vecchia conoscenza.
“Noah! Qual
buon vento, vuoi propormi un nuovo duetto per caso? L’ultimo
è andato a ruba.!
Sapevano
entrambi che il ragazzo con la cresta non era lì per quello,
ed infatti Puck
mise subito le cose in chiaro.
“Perché no?
Pensavo di intotarlo I’ll win
Berry’s
heart!”
“Una canzone
sul cuore delle more. Innovativo.”
Rise Blaine,
mentre il suo sguardo rispondeva a quello di sfida del ragazzo che
aveva di
fronte.
“B, sai che
ti voglio bene, ma non punzecchiarmi. Sono qui per dirti che non
giocherò
pulito per prendermi il cuore della mia piccola principessina
ebreo-americana.”
“Oh beh, io
ho già il suo sesso ogni martedì sera, prima
dello spettacolo che facciamo
assieme, ma forse questo non lo sai, amico.”
Sbam.
“Prova a
spiegare questo alle tv, Anderson.”
Blaine, che
aveva indietreggiato per il pugno ricevuto, guardò quel
ragazzo allontanarsi.
Voleva la guerra? Guerra avrebbe avuto.
✰✰✰✰✰
GirlOnFire’s
Notes.
Nuovo
capitolo, nuovo personaggio. Vecchi relazioni e qualcosa di inaspettato
forse,
come il lavoro si Santana.
Che
ne dite? È convincente?
Fatemi
sapere che ne pensate. ♥
A
proposito di Cory Gardner, figuratevelo come Ian Somerhalder.
Al
prossimo capitolo, e scusate se aggiorno con ritardo. ♥
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Capitolo 4 *** Getting things ready. ***
Getting things ready.
Rachel
camminava a passo svelto per quell’unico pezzo di strada che
la separava dalle quinte
teatrali, dove aveva appena finito di recitare nell’ultima
rappresentazione del
suo spettacolo, fino al posto auto.
Non era di
certo il tipo che si spaventava o che camminava con mille guardie del
corpo, ma
solitamente non era mai sola come quella sera e aveva una strana
sensazione.
“Ehi,
bellezza!”
Ed ecco la
sua più grande paura che si faceva viva: essere aggredita
nel buio totale di
una stradina senza lampioni per poter riconoscere il suo attentatore e
denunciarlo. Attentatore che sembrava più vicino di quanto
credesse. I passi
dell’uomo le erano quasi alle calcagna e lei, istintivamente,
iniziò a correre,
ma quello la bloccò per un polso.
Si dimenò
fin quando non riconobbe la voce familiare.
“Rachel!
Rach, piccola, sono io! Blaine, calma.”
“Oh,
Blaine, mi hai fatta spaventare! Ti cercavano tutti oggi,
dov’eri finito??”
“Ti va se
ne parliamo in un luogo più sicuro per te,
piccola?”
Lo poteva
sentire sorridere, anche se non poteva vederlo e lei tornò a
respirare
regolarmente finchè non furono alla sua auto e le
passò le chiavi per guidare.
Entrati,
le luci dell’abitacolo si accesero per quei pochi istanti che
servirono a
Rachel di vedere l’occhio nero del collega.
“Che
diavolo…?”
“No, no e no!
Così non va bene, impostatelo in maniera diversa e chiamate
tutti! Lo voglio
pronto entro domani sera pronto ad essere trasmesso direttamente
venerdì!”
Jon
Sanders era in riunione come al solito con il suo staff, mentre
vagliavano le
impostazioni per lo spot che avrebbero fatto passare in tv.
“Guess who’s gonna be Mr.
Rachel Berry?
deve essere ricordato come miglior spot di tutta la stagione invernale,
mi
avete sentito??”
Ormai era
tutto pronto: le locations, l’inviata, la presentatrice, il
costumista e
scenografo, la Stella e i concorrenti. Mancava solo una cosa, ma per
quello si
sarebbe occupato Artie Abrams.
“Io uccido
Noah! Fosse l’ultima cosa che faccio!”
Rachel
entrò tutta impettita alle 2.00 di notte a casa svegliando
Artie, appisolatosi
davanti la tv e che
adesso stropicciava
gli occhi per capire cosa passasse per la testa dell’amica,
cosa che ovviamente
lei spiattellò senza richiesta alcuna.
“Ti rendi
conto di cosa ha fatto? Picchiare un attore! UN ATTORE! HA TOCCATO IL
VISO DI
BALINE! SI RENDE SOLO CONTO CHE IL VISO E’ TUTTO?!?”
Artie
sgranò gli occhi e si diede uno schiaffò per
riuscire a svegliarsi, non che le
urla della Stellina non fossero d’aiuto, anzi.
“Rach,
sveglierai il vicinato! Non urlare
al
meno. Risolvimao la questione domani, adesso riposa, magari
avrà avuto i suoi
buo….”
“Non osare
parlare di buoni motivi, Arie Abams, – sibilò lei
– perché se i suoi buoni
motivi sono attaccare rissa per una stupida battuta su un nuovo duetto,
non lo
sono per nulla!”
Arie
sospirò, conscio del fatto che tutta quella situazione non
aiutava lo show,
così dopo essere riuscito a calmare l’amica e
mandarla a letto fece quello che
glie era stato richiesto da Jon e compose il numero.
“Artie! Come
mai a quest’ora? La pazza ha combinato qualcosa?”
La donna
all’altro capo del telefono iniziò a ridere mentre
brevemente il manager le
spiegava la situazione.
“… quindi
la produzione pensava che potessi entrare in gioco tu in situazioni del
genere,
consigliando Rachel.”
“In
pratica dovrei fare ciò che faccio sempre ma a tempo pieno
per il reality e le
riprese, giusto?”
“Sì, più o
meno sì. Avrai comunque un contratto e potrai sezionarlo
come meglio credi,
anzi, essendo un avvocato non penso avrai problemi.”
Ridacchiò lui mentre lei accettava l’offerta di
buon grado e salutava l’amico.
Santana sbadigliò
mentre usciva dal bagno, dal quale uscivano ancora I vapori per via
della
doccia appena fatta.
Tolse l’accappatoio e si infilò sotto le coperte
con il marito che stava
leggendo le ultime novità sportiva dal suo pc. Essendo un
giornalista specializzato
proprio nello sport doveva sempre tenersi aggiornato tenendo conto
anche della
concorrenza.
Non appena
sentì la pelle fresca delle braccia sua moglie attorno alla
sua vita, sorrise e
spense il computer portatile per abbracciarla come si doveva e la
baciò.
“Giornata
stressante anche oggi in studio?”
“In realtà
non troppo e penso di aver trovato un nuovo lavoro.”
“Sì,
sarebbe
solo finché non mi cacciano dal programma. Spero non sia un
problema, potrei
comunque continuare a fare il mio lavoro indisturbato.”
Scostò con
la mano il ciuffo biondo che gli ricadeva sugli occhi, un taglio che
Sam Evans
portava dal liceo, mentre parlava al telefono con un impiegato della
sua casa
editrice che pubblicava la raccolta “Masked Star”,
la sua ultima idea che lo
aveva fatto diventare famoso, tanto da lavorare anche ad un cartone
animato con
la famosa eroina Raven B.
Non aveva
mai specificato il cognome di quella ragazza bassina, magra, dai lunghi
capelli
castani e con gli occhi grandi da cerbiatta che si difendeva a passi di
danza e
onde sonore che emetteva cantando. Non lo aveva mai specificato per
paura che
lei, la Stella d’America, scoprisse che in realtà
quella Raven era ispirata a
lei.
Una
chioma
rosso fuoco, legata in una coda, ondeggiava per gli studi della rete
televisiva
fino ad arrivare indisturbata all’ufficio del direttore
Sanders.
Lo non
veniva mai bloccata, neanche dalla segretaria di Jon, visto che era la
figliastra e questo le permise per una volta di agire in tutta
tranquillità fin
tanto che quell’uomo non le fosse stato tra i piedi.
Andò così a sedersi dietro
la sua scrivania e iniziò a sbirciare tra le carte del
reality finché non trovò
ciò che stava cercando: la rosa dei concorrenti. Ognuno con
la sua bella bio, i
dettagli, il nome, l’età, persino indirizzo e
numero telefonico. Aveva fatto
bingo.
Uscì dall’ufficio,
fotocopiò tutto e ripose i documenti al loro posto mettendo
le copie nella
borsa con un sorriso furbo dipinto sul volto. Adesso poteva recarsi con
coloro
che avrebbe studiato per bene quella sera stessa a girare lo spot.
Guardava
dal
basso quel palazzo enorme e in quel momento si pentiva enormemente per
essersi
iscritto a quel reality. Sbuffò mentre sentiva le manine del
fratellastro
posarsi sulle sue spalle.
“Su, Finnie,
è per Rachel, ricordi?”
Annuì piano
e riuscì a trovare la forza di entrare, seguito da Kurt e il
suo ragazzo, Dave.
“Ehm, sì – si
massaggio la nuca mentre parlava – posso farcela da solo,
sapete?”
“Certo,
sì.
Ci sarò.”
Puck chiuse
il telefono e scese dalla moto, tolse il casco integrale e
infilò gli occhiali
da sole che avevo nel giubbotto di pelle, dopodiché
sentì solo urla. Le sue fan
lo avevano riconosciuto e lui da bravo cantante aveva firmato autografi
e fatto
foto per una buona mezz’ora.
“Ragazze, è
sempre un piacere stare con voi, ma adesso scusatemi, devo
scappare!”
Non fece in
tempo a strizzargli l’occhio che quelle erano partite alla
volta di una Berlina
dai vetri oscurati da dove uscì Blaine.
Possibile che se lo ritrovasse sempre tra i
piedi? Avrebbe lasciato le ragazzine e a lui per arrivare
quantomeno
puntuale rispetto al collega almeno che adesso lo guardava quasi con un
sorriso
beffardo.
Un
sorriso
beffardo e gli occhi di ghiaccio che scrutavano ogni presente, ecco
come Cory
Gardner entrò nella sala dove adibita alla registrazione
dello spot. C’erano
volti e nomi noti, vecchie conoscenze e i migliori sulla piazza come
staff. Non
si erano di certo fatti mancare nulla.
Sospirò,
massaggiandosi le tempie al solo pensiero delle urla che la Berry
avrebbe
buttato non appena avrebbe visto anche il suo volto sullo schermo e
tornò ad
aprire la porta per uscire a fumare una sigaretta se non che si
ritrovò contro
una rossa niente male.
La scrutò a
lungo, studiandola e lo stesso fece lei per poi, altezzosamente,
sculettare
dentro la stanza.
Forse la
sigaretta poteva attendere.
Nash
attese
pazientemente che l’ascensore arrivasse mentre sistemava i
capelli rossi sulla
fronte e il colletto della camicia bianca che dava luce ai suoi occhi
verdi. Non
appena le porte si aprirono entrò seguito subito dopo da due
occhi azzurri
magnetici, un sorriso bianchissimo e dei capelli neri come la barbetta
incolta.
“Anche tu
qui per il reality?”
Chiese l’ultimo
arrivato che repentinamente, all’annuire del ragazzo di
fronte a lui, gli porse
la mano presentandosi
“Dean Colton”.
“Nash Prince,
piacere”.
Mentre i due
si sorridevano e schiacciavano il pulsante per salire
all’ultimo piano due
manine e una scarpa col tacco di vernice li fermarono.
“Aspettate!
Ci sono anche io!”
Boccoli
castani come gli occhi e un faccino da angelo su un corpo da modella
entrarono
in ascensore lasciando quei due senza fiato, cosa che non
riacquistarono
neanche quando una quarta
persona, una
biondina, entrò con loro senza dire nulla, schiacciando il
bottone dell’ultimo
piano.
Sembrava che
un silenzio imbarazzante fosse calato e a spezzarlo fu la mora.
“Ehm.. Io
sono Margaret Valmont, piacere di conoscervi”.
Fece un
sorriso mentre ascoltava i nomi dei due ragazzi che avevano
già fatto le
presentazioni e tutti aspettarono che si presentasse la biondina che
invece,
non appena le porte si aprirono, si diresse a passo fermo verso la
stanza dove
vi erano gli altri.
“Quinn!”
Tutti furono
sorpresi di vederla lì, e lei sgrano gli occhi a vedere
tutti quei volti
conosciuti: Finn, Sam, Blaine, Puck. C’erano tutti, per non
parlare che dello
staff facevano parte Mercedes, Brittany, perfino St. James.
Era nei guai
adesso, guai grossi per vincere il cuore della ragazza amata
segretamente per
tutto il liceo.
✰✰✰✰✰
GirlOnFire’s
Notes.
Ok,
lo so, lo so, sono imperdonabile con questo progetto, ma sono stata in
vacanza
e negli ultimi giorni ho aggiornato le mie due raccolte tralasciando
questa.
Scusatemi tanto. cwc Cercherò di essere più
continua in questo lavoro,
promesso.
Finalmente
conosciamo tutti i concorrenti, anche se di alcuni si devono ancora
scoprire
tante cose. Nel frattempo immaginatevi Belle come Leighton Meester,
Caleb come Dean
Geyer e Nash come Rupert Grint.
Fatemi sapere che ne pensate. :)
Al
prossimo capitolo. ♥
|
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Capitolo 5 *** Everyone against everyone. ***
Everyone
against everyone.
La
televisione in salotto era accesa, a tenerle compagnia, mentre Rachel
faceva
yoga per rilassarsi completamente prima di iniziare a girare il
reality. Aveva
firmato tutti i contratti con le case di produzioni cinematografiche in
base
alle esigenze del programma, così da dedicarsi anima e corpo
sia ai film che
aveva in produzione sia allo show televisivo.
Era in
totale pace con se stessa ora che aveva risolto tutto, grazie anche
all’aiuto dell’amico
suo manager Artie, così che quel pomeriggio
la dedicò a se stessa, peccato che proprio allora successe
l’inevitabile.
In piedi,
con le braccia ricongiunte in alto e la gamba piegata verso
l’esterno mentre un
piede la reggeva sul pavimento, la Stella d’America prendeva
la consueta
posizione dell’albero, quando sentì partire una
sua canzone in televisione,
cosa strana visto che sapeva ogni cosa che mandavano in onda con la sua
immagine, persino le pubblicità!
“Ma che…?”
“Dovete
passare lo spot ogni due ore al giorno, persino la notte,
intesi?”
Sanders dava
come sempre indicazioni per il programma che oramai era qusi diventato
un’ossessione
soprattutto dopo aver visto quei dieci concorrenti tutti nella stessa
stanza,
come sarebbero stati nuovamente quella settimana mentre li preparavano
agli
speciali su ognuno di loro.
Sapeva bene
che Miss Berry non era al corrente dei nomi o dei volti, ma si era ben
presto
reso conto che, oltre ai volti noti, c’erano vecchi
conoscenze dell’attrice e
adesso era quasi in ansia che la Diva potesse mollare tutto di punto in
bianco.
L’aveva
saputo proprio quando avevano finito
di
girare lo spot e Jesse St. James si era avvicinato a lui.
“L’ex
Cheerleader che l’ha sempre snobbata, l’ex ragazzo
che lei ha mollato appena
entrato nell’esercito, lo sfigato che ha salvato da una vita
da
spogliarellista, e persino Puckerman ed Anderson, con cui scopa, o
almeno è
quello che le voci di Broadway dicono. Bel lavoro Jon, miglior cast non
poteva
esserci a confondere la tua star, ne vedremo proprio delle belle. Sono
solo..
curioso di conoscere la reazione di Rachel.”
Il
ricciolino ridacchiò, dandogli una pacca sulla spalla e
lasciandolo lì con quei
pensieri in testa mentre gli ritornavano in mente le sue parole. Erano
tutte
persone che la sua stella conosceva già e che magari non
voleva neanche più
vedere, ma lo spettacolo doveva continuare, o no..?
Le
telecamere smisero di girare mentre i dieci concorrenti di Guess who’s gonna be Mr. Rachel Berry?
salutavano per la scena
finale dello spot.
“Wow, amico!
Come stai? Com’è andata in.. guerra..?”
“Quinn che
piacevole sorpresa vederti!”
“No oddio,
tu sei Puckerman il famoso cantante??”
“E così
scrivi fumetti adesso, eh?”
“Ciao
Mercedes…”
Tante parole
dette nello stesso momento, Brittany che saltava di qua e di
là, i ragazzi che
si davano pacche sulle spalle, momenti imbarazzanti e nuove
presentazioni
furono d’obbligo quando finalmente ebebro piena
libertà. Quasi non si capì più
nulla per l’intera serata che passarono assieme, finendola
con strette di mano
e sorrisi tirati, capendo che lì non erano per ritrovarsi,
ma per vincere ciò
che era più caro loro: il cuore di Rachel Berry.
“Oddio…
Bastian, corri!”
Santana
Lopez era appena arrivata a casa mentre toglieva il cappotto e dava
un’occhiata
alla tv accesa in cucina: lo spot del reality era in onda e rivedere i
suoi ex
compagni e alcuni volti nuovi o noti, era quasi uno shock anche per lei.
Suo marito
arrivò tranquillamente dal seminterrato per prendere una
bottiglia di vino e
rise guardando l’espressione assunta da sua moglie.
“Dovevi
aspettartelo, no? Artie aveva accennato qualcosa.”
“Sì, ma..
non è questo il problema. Il problema è che
Rachel non ne sapeva nulla.”
“ARTIE
ABRAMS!”
La voce
riconoscibile della Stella d’America risuonava per tutta la
villa alla ricerca
di quel manager sconsiderato che si trovava nella palestra, in mansarda.
Artie capì
subito che la sua amica aveva visto lo spot, non aveva avvisato nessuno
della
messa in onda dopo che Sanders gli aveva telefonato, né
tantomeno Santana che
adesso lo stava chiamando. Sapeva bene che una di quelle pazze
sclerotiche
poteva gestirle, ma insieme.. quasi gli si accapponò la
pelle quando invece
trovò la soluzione.
Non appena
Rachel gli si parò davanti, le lanciò il
cellulare da cui adesso proveniva la
voce di Santana.
“CHE DIAVOLO
E’ QUESTA STORIA, ABRAMS??”
“Vorrei
saperlo anche io, San. Fidati, lo ucciderò anche per
te.”
Rachel non
era in vena, adesso, di parlare alla sua migliore amica, aveva solo
bisogno di
scuoiare il suo manager.
“Davvero?
C’erano
proprio tutti?”
Kurt alzò la
voce, quasi entusiasta a quella scoperta. Avere il fratellastro che gli
passava
tutti gli spoiler sul nuovo fantastico programma, di cui la
pubblicità adesso
passava alla tv, lo elettrizzava.
“Ehi, state
zitti, c’è Finnegan in tv.”
Dave trovava
tutta quella situazione così esilarante mentre prendeva in
giro il cognato che
invece faceva una smorfia.
“Non tirare
troppo la corda Karofsky.”
Finn gli lanciò
un’occhiataccia mentre squadrava le spalle, facendo notare al
suo ex compagno
di squadra come anche lui adesso avesse messo su più muscoli
di quando era al
liceo.
Nel
frattempo Kurt sembrava estasiato nel vedere il volto di quasi tutte le
New
Directions in una sola volta.
“E
così
siete di nuovo tutti riuniti, dev’essere emozionante,
no?”
L’intervistatrice
di un noto giornale che lavorava agli speciali sui concorrenti del
nuovo
programma targato Sanders, stava intervistando la ‘bionda
algida’, come aveva
avuto modo di definire non appena la incontrò.
Quinn Fabray
era talmente tanto abituata a tutte quelle espressioni che la facevano
apparire
fredda e dura, che quasi non ci faceva più caso. La gente
avrebbe parlato
comunque.
“Sì,
rivedere i miei vecchi compagni di scuola che avevo cercato di
dimenticare è
proprio stupefacente, così tanto che adesso penso di dovermi
fare una tequila.
Sa che ho un passato da alcolista?”
La bionda
fece un sorriso tirato e pose fine a quella farsa, dando spazio ad un
altro dei
suoi rivali mentre andava verso il buffet dove trovò una
rossa divertita che
aveva assistito alla sua scenetta.
“Non male, e
dire che anche io avevo in mente quella strategia, adesso
dovrò fare la parte
della stupida oca. Oops, peccato che mi sembra anche quella sia stata
presa da..
come si chiama? Oh sì, Margaret. Sai, in Italia potrei anche
iniziare a
chiamarla pizza visto che il suo nome sarebbe Margherita.”
Quinn
osservò per bene quella ragazza così minuta dalla
lingua tagliente che era
riuscita a farla ridere e si presentò.
“So bene chi
tu sia. Ex capo cheerleader e peggior incubo di Rachel Berry al liceo
fino al
secondo anno, giusto? Ma ti dirò chi sono io: Lo Bells*, e
vedrai che le
campane che sentirai saranno quelle del funerale di ognuno di voi una
volta che
avrò vinto.”
“Inizia
a
preparare i fiori, Abrams perché vedrai come ti
uccido.”
Rachel
sibilò mentre si avventava contro il manager. Fu fermata
solo dal campanello
che suonò proprio in quel momento. Sospirò e si
rialzò da terra, dove aveva
gettato il manager portando le mani al suo collo, volendolo strozzare,
e si
aggiustò capelli e gonna prima di scendere e di ritrovarsi
Mercedes Jones in Tinsley alla sua
porta.
“Mercie!”
“Rachie!”
Non si
vedevano dall’ultimo anno di liceo, ed era davvero un gioia
per le due essersi
ritrovate, eppure quella della signora Tinsley non era una visita di
cortesia.
Non appena
la Lopez ebbe sbattuto il telefono in faccia, non potendo andare lei di
persona, aveva rintracciato il numero della vecchia Diva del McKinley
per
mandarla in avanscoperta prima che Rachel potesse davvero cacciarsi nei
guai
con un omicidio.
Nel
frattempo le due giovani donne entravano in casa per prendere qualcosa,
mentre
Artie scendeva massaggiandosi il collo e salutando la donna appena
entrata in
casa per poter così parlare tutti e tre dei dettagli del
programma e far
passare a Rachel la rabbia.
“...vedi
averli tutti lì è stato necessario. Persino io mi
sono imposta nel volerli nel
nostro show, faranno spettacolo non appena il pubblico saprà
cosa rappresentano
per te.”
Mercedes
cercava di convincere la mora che era tutto un qualcosa di
costruito,peccato
che l’altra invece non era stupida.
“Questo show
non potrà continuare all’infinito, ogni settimana
eliminerò qualcuno e non
posso stare con il vincitore se lo odio, e poi, l’ho visto.
Anche lui, cosa
credete, che sia cieca?”
“Sei
ancora
vivo, Cory?”
Blaine rise
mentre affiancava Gardner nel tavolo del buffet, entrambi aspettando il
loro
turno per l’intervista.
“A meno che
non sia un ectoplasma, direi di sì, oppure hai paura che
essendo vivo ti
sbatterò fuori prima del previsto?”
L’altro rise
solo di più, sguaiatamente quasi.
“Come se tu
potessi avere anche una sola possibilità con Rachel dopo che
hai fatto finire
le sue foto mezza nuda sul web. Cos’è vuoi
riconquistare la tua ex Gardner, la
stessa che ti ha confinato a fare stupide telenovele
preserali?”
Blaine adorava
schernire quel ragazzo che era stato un astro nascente del teatro e del
cinema,
uno dei migliori che fosse uscito dagli Actors Studios,
finché non
si era messo con Rachel Berry che una
sera gli aveva inviato un paio di sue foto mezza nuda, così
per eccitarlo e che
lui aveva riproposto agli amici che le avevano vendute ai media. Da
allora i
due erano ai ferri corti e Rachel gli aveva rovinato la carriera.
“Non mostro
le mie mosse a colui che è stato il mio rimpiazzo del
martedì sera senza riuscire
a divenire il suo ragazzo.”
“Touchè.”
Puckerman si
era messo a giocare ai video games con Sam Evans,
nell’appartamento del biondo.
Ritrovare lui e Finn era stata davvero una bella sorpresa, erano
migliori amici
ai tempi del liceo ed adesso poteva riprendere i rapporti, sempre che
non gli
avessero messo i bastoni fra le ruote ovvio, ma Sam era così
docile. Il
problema era Hudson, colui che aveva
vinto il cuore della sua principessina su tutti, sempre.
“Hai
comunque fatto un’ottima partita, non avevo un avversario
come te dal liceo!”
Sam rise,
senza sapere cosa aveva appena detto, senza capire che la parola
avversario,
dalla prossima settimana, avrebbe avuto un sapore del tutto differente.
✰✰✰✰✰
GirlOnFire’s
Notes.
Eccomi
qui ad aggiornare questa storia, ce l’ho fatta!
Meno
personaggi da analizzare sta volta, scene più veloci ma
tanti segreti rivelati.
E non solo visto che alcuni iniziano a farsi i primi nemici, mentre
altri
seguono il detto “tieni stretti gli amici, ma ancor di
più i nemici”.
Dalla
prossima settimana inizierà il reality vero e proprio e
chissà cosa farà
Rachel!
Quindi,
vi lascio in attesa del prossimo capitolo. ♥
|
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Capitolo 6 *** First cut. ***
First
cut.
Gli
assistenti tecnici provavano le ultime luci, sistemavano
l’audio dei microfoni,
controllavano che tutto fosse al posto sotto l’occhio vigile
e attento di Jon
Sanders, il direttore dell’emittente telesivisa che non
sembrava poi aver
dormito molto viste le copiose occhiaie. La verità era che
in effetti Sanders
non aveva dormito affatto, non che non ci avesse provato ma ogni volta
che si
rigirava nel letto e chiudeva gli occhi gli apparivano sempre le stesse
immagini:
lo share basso, la sua Diva che non si presentava per colpa dei volti
che aveva
scelto come pretendenti, Lauren che ne combinava una delle sue solo per
farlo
andare su tutte le furie; e quelli erano comunque gli scenari
più frequenti.
Ad ogni modo
ormai era tutto pronto per la grande serata, dalla location ai costumi
di
scena, ai concorrenti che sarebbero entrati di lì ad un paio
d’ore nella casa
che la sua punta di diamante avrebbe condiviso fintanto che non avesse
avuto
impegni cinematografici.
Aveva giusto
gli ultimi appunti da fare, gli ultimi consigli da dare e poi sarebbe
riuscito
a schiacciare un pisolino nel suo ufficio prima della gran
soirèe. Peccato che,
come in ogni prima che si rispetti, anche nella sua cerimonia
d’apertura gli
imprevisti non mancarono.
“DIOS
BUENO,
SI NO ES LISTO DENTRO DE DOS MENUDOS CREO QUE TE DEJA AQUI!”*
Santana
stava gridando in spagnolo – come suo solito quando era in
preda ad una crisi
di nervi – contro il marito che era ancora in tenuta da
lavoro e non si era
preso la briga di andare a fare la doccia come lei gli aveva ordinato
mezz’ora
prima così da mettere lo smoking che sempre
lei gli aveva preparato sul loro letto.
Sebastian
sgranò gli occhi vedendo la moglie arrabbiata per davvero,
non riuscendo a prendere
alla leggera tutta quella storia con la sua migliore amica, che poi
– pensava
lui – grande e famosa com’era, se la sarebbe
ugualmente cavata da sola, no?
La moglie
non sembrava però dello stesso avviso e mentre lo spingeva
in doccia e finiva
di truccarsi cercava di capire dove avesse lasciato il telefono che
adesso
squillava ininterrottamente.
“ARTIE!
RISPONDI TU!!”
Rachel era
sommersa da quattro mani che lavoravano su di lei, concentrandosi sul
viso e i
capelli, per renderla scintillante. Aveva il miglior team di
preparatori che
potesse sognare e non li avrebbe fermati proprio ora che era in
ritardo.
Chiunque fosse avrebbe potuto aspettare.
Dal piano di
sotto comunque Artie riuscì a rispondere.
“Pronto?”
Una voce
femminile all’altro capo del telefono farfugliò
qualcosa, forse sorpresa di non
sentire la voce di Rachel, ma quella di colui avrebbe voluto evitare
fino all’ultimo.
“E’
tutto
pronto?”
Sanders si
sistemava la cravatta dietro le quinte mentre Jesse sistemava con cura
l’immagine
di Mercedes Tinsley poco prima di mandarla sul palco e fare la sua
entrata
scoppiettante come sempre.
“sembra
così, anche se non troviamo Brittany e non
c’è ombra di Rachel.”
La voce di
St. James così calma e tranquilla non fece capire fin da
subito la gravità
della situazione a Jon che riuscì a diventare reattivo solo
qualche minuto
dopo.
La voce del
direttore si espanse per tutto lo studio mentre il pubblico che sarebbe
stato
presente in sala prendeva posto.
“Che
diavolo
succede?”
Rachel era
appena entrata in limousine, in perfetto orario sulla tabella di marcia
che si
era imposta e l’autista era anche parecchio veloce nella
guida finché la
ragazza, guardando dal finestrino, non si accorse che quella non era la
strada
giusta.
“Artie! Che
diavolo succede?”
Ripeté la domanda all’amico e manager che solo in
quel momento si accorse era
rimasto silenzioso, lo sguardo dritto di fronte a sé e le
mani chiuse in pugno.
La mora ebbe persino paura a stare a così poco distanza da
lui che continuava
nel suo silenzio finché l’auto non si
fermò.
“Scendi.”
“Sbrigati,
dai! Non mi hai fatto fare tutta questa fatica per nulla, no?”
Adesso era Sebastian
che cercava di far velocizzare la moglie che dopo che aveva chiuso
concitata la
conversazione che aveva avuto quando lui era ancora in bagno, sembrava
più
docile quasi.
“Si può
sapere chi era al telefono?”
La latina si
voltò spaventata verso di lui.
“Cos’hai
sentito?!”
“Nulla. Ma..
San, che diavolo succede?”
“Sali
Rach!
Verrai con noi.”
Santana sorrideva all’amica appena scesa dalla limousine, la
stessa mora che
non capiva cosa stesse succedendo, ma era abituata al suo mantra:
‘lo
spettacolo deve continuare’ e così senza porsi
ulteriori domande, chiuse lo
sportello della limo che sfrecciò via mentre lei andava in
macchina con la
latina e il marito che le sorrideva tirato.
Quella
situazione era irreale, Sebastian era sempre stato cordiale con lei
– da quando
si era messo con Santana e aveva tolto le grinfie da Blaine,
s’intende – e adesso
sembrava invece il vecchio Smythe. Che succedeva che lei non poteva
sapere?
Altri guai? Forse non avrebbe mai dovuto accettare di fare quello show.
“Se
scopro
chi è stato lo uccido.”
Il fatto che
aveva messo in moto tutti era molto semplice: qualcuno aveva preso
possesso del
pc di Brittany Pierce, coreografa dello show, dove vi erano vecchie
foto di
feste dei primi anni di college con Rachel, Santana e altre ragazze in
pose
compromettenti e adesso queste foto erano state mandate in rete poco
prima che
iniziasse il reality.
La bionda
aveva chiesto aiuto all’unico che sapeva non
gliel’avrebbe negato: Artie Abrams
che a sua volta aveva chiamato Santana chiedendo aiuto a lei e
Sebastian,
facendo in modo che Rachel arrivasse in studio in tempo e non venendo a
sapere
nulla.
Fortuna
vuole che quando sei ricco e famoso basta poco per far rimuovere certe
cose.
Fortuna vuole anche che quando hai una rossa non troppo alta in giro,
probabilmente il colpevole verrà fuori presto.
“Potrebbero
espellerti anche ora!”
Lo ridacchiò
mentre Cory toglieva dalla rete ogni traccia delle foto sopra citate
che aveva
mandato sul web. Non si aspettava di essere colto in flagrante
però, da quella
ragazza poi che sembrava una strega in miniatura.
“Magari sto
solo dando una mano e non sono stato io, non credi?”
“Oh certo e
io sono Anna Wintour!”
“Signora
Wintour la faceva più vecchia!”
“Come osi?!”
La voce
della ragazza era divertita anche se cercava di imitare quella della
più famosa
caporedattrice di Vogue.
“Hai dieci
minuti prima che Jon venga qui, pensi di farcela, Gardner?”
“Me ne
servono solo sette e sarò fuori di qui.”
“Faccio
partire il cronometro allora!”
La rossa
rise richiudendosi la porta alle spalle e lasciando l’altro
con un ghigno
soddisfatto sul volto, forse c’era qualcuno di più
interessante della Berry che
sarebbe valsa la pena di conquistare.
✰✰✰✰✰
Le
luci si
accesero sul palco, le telecamere iniziarono a registrare e la voce
calda e
accogliente di Mercedes entrò nelle case dei telespettatori
dando loro il
benvenuto al nuovo fantasmagorico show,
Guess who’s gonna be Mr. Rachel Berry?
A quel punto
entrò proprio lei, la Stella d’America, in tutto
il suo splendore e
accompagnata dagli applausi del pubblico. Un lungo abbraccio con
l’amica di
vecchia data e su, ad iniziare subito l’intervista su cosa
cercava e i suoi
piani per il futuro e su come avrebbe voluto terminare il reality.
Subito dopo,
dallo schermo in studio, presentandoli uno ad uno, i concorrenti
entravano in
casa. Ogni espressione e reazione di Rachel veniva filmata, analizzata
dalla
signora Tinsley che era bravissima nel lavoro che faceva, cosa che in
quel momento
l’attrice odiava visto che veniva messa in
difficoltà, visto che l’altra diva
sapeva benissimo dove colpire.
Tra una
pubblicità e l’altra le due si punzecchiavano, si
sorridevano tirate e capirono
che il tutto era entrato nel vivo, solo una voce riuscì a
restaurare la pace
che avevano trovato in quegli anni, una voce acuta che non avevano
avuto più a
portata di udito da un po’.
“Kurt!”
Le ragazze
saltarono addosso all’amico e subito lo tartassarono di
domande.
“Beh, sono
qui per rappresentare la famiglia di Finn!”
“..Insomma
vuole corromperti, Berry!”
Un’altra
voce si era intromessa e le ragazze riconobbero subito David che adesso
le
aggiornava un attimo sulla sua relazione con Hummel, giusto il tempo di
riempire l’ennesima pubblicità prima di spedire
Rachel dentro la casa con gli
altri.
Una
settimana con i suoi aspiranti pretendenti la attendeva adesso.
✰✰✰✰✰
GirlOnFire’s
Notes.
*”Buon
Dio,
se non sei pronto entro due minuti credo che ti lascerò
qui!”
Sinceramente
non volevo aggiornare questa storia visto che ormai la seguono in
pochi, forse
non paice l’idea, forse sono io che non riesco a mettere nero
su bianco come
avevo pensato il tutto nella mia testa, non lo so.
Ho
scritto anche questo capitolo solo per la mia moglia Marta che ci tiene
e mi
incita sempre, so, here it hon!
Non
so comunque se continuare o meno di sto passo.. Nel caso voleste che
continuassi fatemi sapere!
|
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Capitolo 7 *** In the house. ***
In
the house.
Uno
ad uno i concorrenti erano entrati nella casa, sapendo che in studio
mostravano
una piccola presentazione di chi erano in realtà o di come
si sarebbero
mostrati al pubblico. I loro nomi, da dove venivano, che mestiere
facevano
ormai erano alla portata di tutti. Fu così che per ordine
alfabetico Blaine
Anderson, Lauren Bells, Caleb Colton, Sam Evans, Quinn Fabray, Cory
Gardner, Finn
Hudson, Nash Prince, Noah Puckerman e Belle Valmont entrarono, uno dopo
l’altro
scortati da una limousine ciascuno, dentro la villa, iniziando a
conoscersi tra
loro – anche se alcuni sapevano perfettamente chi erano altri
– e cercando fin
da subito l’anello debole e colei o colui che si dovevano
distruggere per non
avere avversari temibili per il cuore della bella Berry, colei che
tutti
aspettavano con impazienza.
Una
limousine attendeva fuori dagli studios la Stella d’America
che,
seguita dalle telecamere, veniva acclamata dalla folla che la attendeva
fuori.
Non si risparmiò con foto ed autografi, come sempre e poi si
decise a salire in
macchina quando qualcuno gli fece segno di dover rispettare gli orari
del
palinsesto. Saluto così tutti la Diva, lanciando baci e
facendosi scattare le
ultime foto dai giornalisti che vi erano tra il pubblico e poi
salì sull’utilitaria
nera tirata a lucido.
Non appena fu dentro l’auto, Rachel cercò il
telefono per cercarsi su
google, lo faceva sempre dopo un paio di scatti dei fotografi, giusto
per
vedere come usciva in foto con quel particolare outfit scelto. Non
appena però andò
sulla home page e aggiornò qualcosa di strano accadde, per
un secondo pensò di
aver visto delle immagini di Brittany nuda per il web, ma poi tutto
scomparve e
aggrottò le sopracciglia. Adesso capiva Artie, adesso capiva
tutto.
Sospirò cercando di chiamare il suo manager che
però non le rispose,
gli lasciò così un messaggio in segreteria e poi
mando un messaggio a Santana.
R: So tutto. Ne
parliamo dopo e cerca di calmare Artie, o magari
spingerlo a consolare BriBri, ok? A te darà più
ascolto, sei la ex della bionda
dopotutto!
L’amica
gli rispose subito con un insulto in spagnolo e lei rise,
guardando fuori dal finestrino che da fuori sembrava oscurato.
Notò subito la
grande villa adibita al reality e ammise di doversi complimentare con
Sanders
per la magnifica scelta.
L’auto imboccò il vialetto e si fermò
proprio davanti i gradini della
villa. La ragazza aspettò, come da copione, che
l’autista facesse il giro e le
aprisse la portiera, aiutandola così a scendere dalla
limousine. Lei sorrise e
gentilmente ringraziò l’uomo, salendo poi i
gradini della villa e indugiando un
po’ alla porta di quella grande abitazione.
Mercedes
da brava presentatrice com’era, intratteneva il suo pubblica
alternando piccole
clip dei ragazzi all’interno della casa a clip del viaggio in
limousine della
mora che adesso era ferma sull’uscio, pronta ad entrare.
“Rachel,
puoi sentirmi?”
La
signora Tinsley si stava preoccupando vedendo l’amica
lì, ferma ed immobile,
con la manina sulla maniglia senza però entrare,
così fece una prova.
Il
pubblico in studio, il dietro le quinte e pesino Jon e Artie
– che era vicino a
Brittany, arrivati in quel momento – erano con il fiato
sospeso. Perché ci metteva
così tanto?
La
stellina sembrò ridestarsi mentre sentiva la voce
dell’amica di vecchia data
nell’auricolare e annuì
piano,
sorridendo alla telecamera, non sapendo bene dove guardare ma sapendo
che
qualsiasi sua mossa stava andando in onda.
Il
problema è che per la prima volta, dopo tanto tempo, Rachel
era impaurita,
soprattutto dopo aver visto alla tv lo spot con le facce dei
concorrenti. Non
si sentiva pronta a dover mettere su piazza vecchi segreti, vecchie
fiamme, non
si sentiva pronta a mostrare al pubblico
chi era la Rachel Berry dell’Ohio e che sarebbe
sicuramente venuta fuori
nel reality., sapeva però che non poteva indugiare oltre e
così aprì la porta.
Santana
era dietro le quinte e adesso osservava Artie, tra il preoccupato e il
premuroso mentre vedeva la mano della sua ex tenere quella del giovane
uomo.
Sorrise ad entrambi prima di posare la testa sul capo di Sebastian che
la
guardò curioso e le cinse le spalle con un braccio.
“Tutto
ok?”
“Adesso
sì, Bastian. Adesso sì..”
Smythe
non vedeva la sua signora così tranquilla da quando quel
reality era entrate
nelle loro vite, ora poi che lei avrebbe passato un bel po’
di tempo tra il suo
studio e la casa addetta a lei, Artie, Mercedes, Brittany e Jesse non
era poi
così felice di allontanarsi da lei. Fu allora che Jon
Sanders si avvicinò a
loro e si presentò ad entrambi.
“Sono
il direttor-“
“Sappiamo
chi è, come lei sa chi sono io visto che sono stata inserita
nel programma. Che
devo fare? Ha ulteriori direzioni da darmi?”
L’essere
zittito, il tagliar corto della donna e la determinazione della stessa
sembrò
incuriosire e sorprendere allo stesso tempo Jon che rise.
“No,
signora Smythe. “
Il
cognome associato a Santana, la fece sobbalzare, non era abituata a
sentirsi
chiamare così se non da suo marito giusto per apostrofarla,
persino tra i suoi
colleghi la conoscevano come Avvocato Lopez.
“Volevo
solo dirvi che anche suo marito può partecipare al programma
in qualità di..
aiuto.”
Sebastian
aggrottò le sopracciglia e guardò
l’uomo in cerca di ulteriori spiegazioni.
“Ecco
visto che Miss Berry ha la sua consigliera personale – ed
indicò Santana –, pensavamo
che anche i concorrenti potessero aver bisogno di consigli..”
“Blaine Anderson è il mio migliore amico, e si da
il caso che conosca, anche
solo per sentito dire, la metà di quelle persone, direi che
c’è un conflitto d’interesse.”
“E’ proprio questo il bello Mr. Smythe,
è proprio questo!”
Jon se ne andò tutto tronfio e gongolante mentre preparava
il contratto anche
per Sebastian che aveva la fronte aggrottata e guardava Santana.
“Vedila
come una sfida, qualcosa di imprevedibile e.. un motivo in
più per non doverci
separare finché quella megalomane che ha accettato di
partecipare ad un
programma del genere non avrà scelto la persona con sui
vivere il suo felice e
contenta!”
L’epiteto
usato dalla moglie per la propria migliore amica lo fece ridere e
cedere a
quella proposta, firmando così il contratto che adesso
Sanders gli mostrava.
Rachel
si decise ad aprire la maniglia della villa ed entrò,
silenziosa come non
avrebbe dovuto, sentendo all’ingresso solo il rumore dei suoi
tacchi, andando
incontro agli schiamazzi che venivano dal salotto e dalla cucina, dove
tutti
erano sparpagliati. Si stava mostrando quasi debole e impaurita, lei
sempre
così decisa e determinata in ogni intervista, perfino la
più irriverente e così
si schiaffeggiò mentalmente mettendo in scena il migliore
sorriso che potesse
fare e parlando ad alta voce.
“E’
permesso?”
Rise
mentre si mostrava agli altri, raggiante come non mai
all’esterno anche se in
quel momento stava passando allo scanner tutti, anche se stava morendo
dentro
alla vista di alcuni di loro, proprio come quando posò lo
sguardo su Finn.
Fortuna che era l’attrice migliore della sua generazione o
sarebbe stata
spacciata, fortuna che sentì due braccia sollevarla da terra
e farla roteare.
Una testolina bionda e due occhi chiari ridevano con lei.
“Sammy!”
Rachel
lo abbracciò forte e poi iniziò a salutare uno ad
uno tutti i presenti in
villa, presentandosi agli unici quattro sconosciuti per lei: Lauren,
Caleb,
Belle e Nash. Sentirono poi tutti quanti la voce di Mercedes a
richiamarli.
“Ragazzi,
mi sentite?”
Un
coro affermativo si alzò dalla casa mentre la presentatrice
chiedeva loro di
andare in salotto e dall’unico schermo che avevano,
monitorato dalla direzione,
mostrò loro l’interno delle case,
spiegò un po’ di regole per loro e per gli
spettatori e poi li mandò a scegliersi una stanza.
Ogni
settimana chi avrebbe vinto le sfide avrebbe dormito in camera con
Rachel – che
sgranò per un secondo gli occhi a quella scoperta
– mentre il peggiore avrebbe
fatto una settimana di isolamento in un’ala della casa dove
vi era solo una stanza
completa di cucina e letto e uno stanzino adibito a bagno. Ovviamente
dalla
settimana successiva poi, la protagonista avrebbe dovuto iniziare ad
eliminare colui
o colei che riteneva meno adatto a far parte della sua vita.
Compresa
ogni singola cosa, mandò tutti a scegliersi una delle cinque
stanze adibite ai
dieci concorrenti che avrebbero trovato in ogni camera un letto
matrimoniale e
tutti i confort. Il letto e la divisione fatta in quel modo era solo un
escamotage per creare scontri o passioni inaspettate.
Non
appena tutti scelsero un compagno, Mercedes diede la buonanotte sia a
chi stava
all’interno della casa che al suo pubblico con la speranza di
ritrovarli la
settimana successiva.
“Divideremo
la camera, Artie?”
Le
luci in studio si erano spente, anche se le telecamere
all’interno della villa
continuavano a riprendere, dopotutto c’era un intero canale
dove poter stare
sintonizzati ventiquattro ore su ventiquattro all’interno
della casa. Adesso
però, chi di dovere, veniva trasportato
all’interno della villetta accanto alla
casa con mille telecamere al suo interno.
Gli
Smythe avevano una limousine tutta per loro, soddisfacendo una loro
fantasia in
quel tragitto all’interno della vettura, Mercedes la divise
di buon grado con
Jesse che iniziò a farle vedere degli splendidi abiti che
avrebbe potuto
indossare durante le altre dirette e all’interno
dell’ultima c’erano proprio
Artie e Brittany.
Artie
aveva trovato la povera bionda a piangersi addosso non appena saputo lo
scandalo che poteva esserci a seguito della pubblicazione di quelle
foto su
internet, sventato subito fortunatamente. L’aveva consolata,
le aveva asciugato
le lacrime e lei l’aveva baciato ringraziandolo, la
ribaciò poi lui, scusandosi
per il bacio stesso e forse per cose passate e poi lo
ribaciò lei scusandosi a
sua volta finché non si chiarirono e continuarono a premere
le labbra dell’uno
su quelle dell’altra. Non sapevano bene cos’erano
adesso, l’importante era
stare insieme, ecco perché alla domanda della bionda, il
ragazzo annuiva
convinto, pronto ad una nuova avventura con l’unica ragazza
che non aveva mai
dimenticato.
Rachel
si girava e rigirava tra quelle lenzuola morbidissime senza riuscire a
trovare
una posizione adatta a dormire, anche se
a dire la verità il problema a è che
non prendeva sonno perché era
rimasta turbata da tutta quella gente lì, per lei.
Sbuffò all’ennesimo cambio
di posizione e si decise ad alzarsi, diretta in cucina dove
trovò una luce: il
frigo era aperto.
“Anche
tu non riesci a dormire?”
Non sapeva neanche a chi si rivolgeva, sapeva solo che voleva compagnia
in quel
momento, accese la lucina della cappa della cucina e attese una
risposta. Non
appena il frigo si chiuse però lo vide e tutte le sue
speranze di poter
iniziare la prima notte all’interno della casa svanirono.
“Non
sono chi ti aspettavi, eh?”
Sorrise beffardo lui mentre si accomodava vicino a lei e le passava un
bicchiere di latte e dei biscotti.
“No,
Cory, sei l’ultima persona che mi aspettavo. Non sapevo ti
alzassi la notte a
mangiare.”
“Non lo facevo in effetti, eri tu quella che si alzava la
notte, che lasciava i
biscotti e il bicchiere di latte in tavola per quando mi sarei
alzato.”
Sorrise
gentile stavolta lui, mentre lei deglutiva e guardava in basso. Aveva
dimenticato Cory, cancellato dalla sua vita due anni prima per
quell’unica
pecca, quell’unico errore di mandare sue foto private agli
amici che iniziarono
una catena che fece finire quelle foto sul web. Eppure, rivederlo era
sempre un
colpo al cuore, era sempre un cercare di cancellarlo di nuovo, senza
dover
ammettere che lo avesse amato davvero.
“Già..
Grazie per.. aver ricambiato il favore adesso.”
“Di
niente piccolina.”
Sorrise di nuovo Cory, triste, alzandosi e dandole un bacio sulla testa
prima
di andarsene e darle la buona notte, facendola rimanere solo
lì con i suoi
pensieri e la nuova consapevolezza che niente sarebbe andato come aveva
immaginato lei, che quell’esperienza sarebbe stata
tutt’altro che rilassante e
divertente.
Rachel
Berry avrebbe dovuto buttare ogni maschera e iniziare a fare i conti
con i
demoni del suo passato e affrontare una volta e per tutte la
realtà.
✰✰✰✰✰
GirlOnFire’s
Notes.
Innanzitutto
ringrazio vivamente chi ha recensito lo scorso capitolo e
mi ha fatto capire che qualcuno ancora interessato
c’è! Al solito, mi scuso per postare a
random e soprattutto sempre con molto ritardo tra un capitolo e
l’altro.
Purtroppo non ho solo questa storia in corso e non ho sempre molto
tempo e
ispirazione.
Poi
volevo anche far notare che nello scorso capitolo ho sbagliato il
lavoro di
Brittany visto che lei è l’invita e non la
coreografa!
Ma
bando alle ciance e passiamo alla storia, che spero sia più
ordinata.
Il
reality è iniziato, ci sono ancora tutti ma dal prossimo
capitolo, uno ad uno
andranno via. Ancora non ho neanche io ben chiaro chi sarà
il vincitore, ho un
paio di coppie in mente però che riguardano tutti gli altri
personaggi tranne Rachel.
Voi
con chi vorreste che terminasse il reality?
Fatemi
sapere!
Al
prossimo capitolo. ♥
|
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Capitolo 8 *** First elimination. ***
First
elimination.
Girarsi
e rigirarsi nel letto non aveva sortito i suoi effetti, aveva cercato
di far
zittire quello stupido cellulare che vibrava, ma neanche ignorare la
chiamata
delle quattro del mattino era servito. Sebastian – al
contrario di Santana –
sembrava invece non aver sentito neanche uno squillo, neanche il
sintomo di una
vibrazione, continuando a dormire beato. La latina allora
scostò le braccia del
marito dal suo corpo e si alzò, prendendo il cellulare senza
neanche guardare
il display, sapendo benissimo chi fosse, e andando nella cucina della
piccola
villetta in cui alloggiava da quella notte.
“Si
può sapere perché non dormi? E poi, da quando nei
reality si usano i telefoni?”
“Da
quando posso passare da una villa all’altra e tu sei la mia
consigliera! San,
ho visto Cory…”
“Oh
madre de Diòs!”
Santana – che dapprima sibilava –
sospirò a quella notizia. Gardner non le era
mai andato a genio, sarà stato per quegli occhi di ghiaccio
e il sorriso
beffardo, sarà stato il carattere impertinente e scontroso,
a volte smielato e
farfallone quando c’erano altre donne di mezzo, ma accanto
alla sua migliore
amica proprio non l’aveva mai visto di buon occhio, cosa che
poi si rivelò
giusta vista come era finita la loro storia.
“Su,
racconta Rachel.. tanto ormai sono sveglia.”
E
così la stellina d’America disse tutto alla latina
che ascoltava con attenzione
mentre cercava nella dispensa qualcosa da mettere sotto i denti.
“Sul
serio ti ha chiamata piccola? Se lo prendo..”
“Santana…”
“No,
è inutile che dici Santana
con quel
tono, signorina. Devo ricordarti cosa ti ha fatto? Devo ricordarlo a
tutti?
Perché scommetto che anche qui ci sono telecamere pronte ad
entrare in funzione
quando tu hai la bella idea di non far dormire la tua migliore
amica!”
Rachel
non aveva pensato a quella possibilità, si morse il labbro
allora senza dire
nulla, sospirando.
“Rae..
non mi far fare la strega cattiva della situazione. Non sto dicendo che
la
gente non cambia.. ma, ti prego, vaglia altre alternative. Se non
sbaglio hai
molto da valutare e rivalutare.”
“Se
ti stai riferendo a F-“
“Non
solo. Sei tu che hai pensato subito a lui, detto questo, buona notte.
Hai le
tue risposte.”
Ma
lei non ebbe la sua visto che chiuse il telefono in faccia
all’amica
tornandosene bellamente a dormire.
Dopo
quell’incursione notturna in cucina, le telecamere rimasero a
riprendere una
casa silenziosa, dove a volte si vedeva qualcuno rigirarsi nel letto.
Certo
la scelta delle stanze era stata fondamentale: i ragazzi avrebbero
voluto
dividere il proprio letto con una delle belle concorrenti del reality,
ma le
donne in casa erano solo tre e i ragazzi sette, quindi non è
che alcuni di loro
avessero molta scelta. Gli unici che non sembravano fare storie erano
Puck e
Sam che sembravano non vedessero l’ora di poter dividere una
camera assieme in
onore dei vecchi tempi quando le dividevano durante le nazionali.
Neanche Cory
si lamentò quando Lo gli si avvicinò e lo prese
per la cravatta per portarlo in
camera, niente di più esplicito che un chiaro invito a
dividerla assieme.
Restavano
così gli altri sei da dividere. Quinn si sentiva
più a suo agio a dividere la
stanza con Blaine – seppur non fosse più lo stesso
ragazzo che conosceva al
McKinley – che con Finn che riteneva l’avversario
più temibile e a Lauren
andava bene dormire con Caleb, così alla fine l’ex
quarterback fu colui che
divise la stanza con l’unico ragazzo rimasto: Nash Prince.
Nulla
di strano avvenne, ma dopotutto era solo la prima notte, no?
I
gemiti riempirono la stanza, come l’odore di sesso che ormai
permeava le
lenzuola. Bastavano le ultime spinte a far raggiungere
l’apice a quella coppia
d’amanti che aveva ritrovato l’amore – e
la passione – grazie a quel reality.
Ad
Artie non sembrò quasi vero poter finalmente stringere di
nuovo fra le braccia
la sua Brittany, poter rifare l’amore con lei quasi fosse la
prima volta,
quando si amavano davvero e teneramente. Entrambi credevano di non aver
più
nessuna possibilità, ma la verità è
che erano spaventati che l’altro ormai si
fosse dimenticato di tutto quello che avevano passato.
“Ti
amo, non ho mai smesso, neanche quando ero scontroso, neanche quando
non avevo
più nulla da dire sulla nostra storia. In realtà
non dicevo nulla perché se
avessi parlato allora la maschera del menefreghista si sarebbe
sfracellata in
mille pezzi e non potevo permettermelo, non quando tu avevi appena
lanciato il
tuo nuovo programma e volevi dedicare anima e corpo alla tua carriera.
Non
ti ho mai ostacolata BriBri, solo.. non credo stavolta
riuscirò a lasciarti
andare facilmente.”
La bionda aveva ancora il corpo caldo del ragazzo su di lei, e lo
guardava
distesa sul materasso, con i capelli aperti a ventaglio sul cuscino e
gli occhi
grandi e vitrei. Le labbra si incresparono in un sorriso poco prima di
baciarlo.
“Il
fatto è che a volte sono davvero stupida, come tutti
pensano, proprio come
quando ti ho lasciato. Ma stavolta non lo farò, stavolta
affronteremo tutto
assieme.”
Artie la abbracciò e le gli disse ti amo, e glielo ridisse e
glielo ridesse e
così finchè entrambi non si addormentarono.
Le
luci di una nuova alba si affacciavano sulla casa di Guess
who’s gonna be Mr. Rachel Berry? e la protagonista
continuava
a rigirarsi nel letto e sbuffare, di quel passo non avrebbe dormito per
nulla.
Alla
fine, esausta, Rachel si alzò e andò in cucina
dove notò una testolina rossa
aggirarsi tra i fornelli. Sembrava trovarsi perfettamente a suo agio in
quell’ambiente, trafficando con padelle, uova, succhi e
quant’altro mentre
portava prelibatezza in prelibatezza a tavola.
Quasi
non si accorse della sua presenza neanche quando si voltò
per un attimo a
controllare quale fosse il barattolo giusto dello zucchero. A Rachel
venne da
sorridere e iniziò a guardare ammirata la dedizione con la
quale la ragazza dai
capelli rossi preparava tutto.
Si
soffermò a guardarla, a farle quasi un check-up completo con
gli occhi: aveva
delle belle gambe lunghe pur essendo così piccina, un
fondoschiena tonico, il
ventre piatto, un seno florido, due occhi castani che sembravano
piuttosto
provati – la Berry non seppe dire se dalla mancanza di sonno
o da esperienze
passate – e una boccuccia rossa che adesso formava una
‘o’ non appena si rese
conto che il suo idolo la stava osservando, facendole cadere di mano il
bicchiere con il succo.
“Buongiorno.”
La
mora sorrise prima di sentire lo schianto del vetro
con il pavimento.
“Oddio,
aspetta! Ti aiuto, sta attenta però!”
E
Lauren sembrava davvero non riuscirsi a muovere. Si era sempre
immaginata il
giorno in cui avrebbe incontrato quella ragazza poco più
alta di lei, magari a
qualche serata di beneficienza, come si sarebbe atteggiata a ragazza
dell’alta
società solo per essere al livello di quella che era sempre
stata un modello
per lei, ma la verità era che la Rachel Berry reale, quella
in carne ed ossa adesso
davanti a lei che ripuliva il pavimento e buttava i cocci di vetro
nella
spazzatura, era ben diversa da come l’aveva immaginata. Stava pulendo, che diamine!
Un’attrice del suo calibro non avrebbe
dovuto far fare quelle cose ad altri?
Da
quell’episodio se ne susseguirono altri, meno dannosi. Rachel
iniziò a riprendere
confidenza con Quinn, l’amica ritrovata dei tempi del liceo
con cui una sera
passò a mangiare gelato al buio in cucina, con la luce della
luna a fare loro
da sfondo mentre ridevano e si aggiornavano; si congratulò
con Sam e i suoi
lavori che non aveva mai smesso di seguire, adorando il personaggio di
quella
ragazza tosta con la mantellina e i calzettoni – senza sapere
che fosse lei in
realtà – e lui di rimando le ripromise di scrivere
uno special solo per lei,
dove avrebbe potuto chiedergli qualunque cosa; scherzò con
Noah in piscina e si
fece con lui una partita ai videogiochi, perdendo clamorosamente e
reclamando
la rivincita finendo per fare un torneo con tutti i presenti in casa;
conobbe
la gentilezza, dolcezza e timidezza del ragazzo dalle lentiggini rosse
appena
accennate sul viso e gli occhi chiari che si chiamava Nash e con il
quale aveva
imparato a stare in silenzio la sera, sull’altalena a godersi
l’aria fresca – a
volte si spingevano anche a vicenda su quell’altalena
– poi aveva conosciuto l’esuberanza
di Belle, la sua determinazione ed ambizione nel voler diventare una
stilista di
fama internazionale e la bella mora non riuscì a resistere
alla tentazione di
essere proprio lei a scoprire quella ragazza genuina con le guanciotte
da
mordere e gli occhi vispi; aveva visto Blaine di nascosto, nella sua
camera che
non poteva dividere con nessuno quella settimana, il martedì
come sempre, e
anche il giovedì perché si sentiva in vena di
coccole; imparò a guardarsi bene
dalla finzione di Cory – come le aveva ripetuto Santana
più volte – ed ad osservare
come guardava Lauren che con lei si era sciolta dopo la loro
presentazione in
cucina, mostrandosi come una ragazza simpatica, alla mano che non si
faceva
abbattere ma che sembrava sempre nascondere una vita piena di
trascorsi; era
rimasta affascinata dalla meticolosità di Caleb
nell’allenarsi ogni giorno e
nel seguire la rigida dieta, tutto per avere un corpo perfetto, ma si
era anche
stizzita alla sua vanità che superava di gran lunga quella
di tutte le ragazze
della casa messe assieme, così come la infastidiva il fatto
che non la
lasciasse mai finire di parlare come se non le interessasse cosa aveva
davvero
da dire ed infine cercò di avvicinarsi a Finn, ma in un modo
o nell’altro,
qualcuno glielo impediva perennemente.
E
così fino al venerdì sera in cui la voce di
Mercedes rientrò per la seconda
volta, dall’inizio del programma, in quella casa per far
iniziare le sfide a
tutti.
“Abbiamo
visto che ai videogiochi sembrate tutti ferrati ma adesso abbiamo
bisogno di
vedere quanto davvero conoscete la ragazza che volete
conquistare!”
“..ed
adesso il vincitore della sfida!”
Uno
ad uno i concorrenti erano stati chiamati in un confessionale
– una stanza con
le pareti bianche e decori neri come la poltrona al centro della stanza
situata
davanti una tv ed un tavolino con dei pulsanti e un paio di cuffie
– dove ebbero
modo di rispondere a delle domande sulla loro ragazza dei sogni.
Adesso,
tramite punteggio, avrebbero scoperto chi davvero conosceva a fondo
Miss Rachel
Berry. Il pubblico aveva anche scommesso sulle risposte,
così per gioco, sotto
consiglio di Sebastian che sarebbe entrato davvero nel vivo da quella
settimana.
Tutti
avevano dato per scontato che chi la conoscesse meglio fosse Noah
Puckerman o
Blaine Anderson, Santana però puntava su uno degli
sconosciuti al grande
pubblico ma che invece l’amica conosceva bene, lo stesso su
cui puntava Kurt
Hummel: Finn Hudson.
Con
quei nomi in lizza, ci si aspettava che almeno uno di loro vincesse per
davvero
la sfida della settimana, ma quando Mercedes chiese alla sua inviata,
Brittany,
di entrare in casa e dare la coccarda di vincitore a colui che la
meritava,
tutti rimasero sbalorditi.
“Quasi
non ci credo ancora!”
La ragazza ridacchiò mentre si sentiva salva per quella
prima settimana, anche
se sembrava sicura che Rachel non la eliminasse, la stessa Berry che
adesso
avrebbe dovuto entrare in una delle 10 stanze che ogni concorrente
aveva scelto
per aspettarla durante l’abbraccio
d’addio.
L’abbraccio
d’addio era il momento in cui la stella d’America
dedicava gli ultimi cinque
minuti del programma a colui o colei che avrebbe eliminato prima che il
concorrente venisse scortato in studio per ripercorrere il suo vissuto
all’interno
della casa, essere intervistato e poi invitato per le puntate a seguire.
Quella settimana, mentre Quinn
Fabray si
apprestava a passare ogni notte con Rachel, come aveva sognato per un
po’ di
tempo a quella parte, Caleb Colton si apprestava a lasciare la casa
dopo solo
una settimana, facendo persino una
scenata in studio dicendo che lui era migliore di tutti quanti
lì dentro e
Rachel Berry si sarebbe pentita di averlo eliminato.
“Credete
davvero che scoppierà un altro scandalo?”
Chiese
quasi preoccupata Brittany mentre l’entourage di Rachel si
apprestava ad
entrare nella villeta riservata a loro. Santana rise e Artie scosse il
capo
rassicurandola, ma fu Sebastian a parlare.
“Conosco
i tipi come lui, tutto fumo e niente arrosto, se avesse davvero voluto
far
qualcosa avremmo già sentito parlare di lui non appena le
luci della ribalta
non lo avrebbero più illuminato ed invece è tutto
tranquillo, ma posso sempre
fare un giro su internet e non dimenticate che qui avete
l’avvocato più sexy
del mondo pronto a mettere k.o. chiunque tocchi la nasona!”
Lui
rise e Santana gli scoccò un’occhiataccia
all’epiteto che usava lei al liceo
per l’amica mora, anche se non riuscì a nascondere
il sorriso malizioso dovuto
al complimento del marito che avrebbe poi ripagato in camera da letto.
“Be,
se anche questa è archiviata io allora mi metto al lavoro
per Rachel e Quinn
questa settimana.”
“Perché Jesse, che devi fare?”
Chiese
Brittany, dando voce a tutti.
“Rachel
ha una premiére e un gala in programma questa settimana,
giusto Artie? – il ragazzo
annuì – e Sanders vuole che Quinn
l’accompagni, così devo confezionare qualcosa
per la nostra cara amica e la bionda psicopatica! Buona
notte!”
Detto
ciò i ragazzi si separarono, dandosi la buona notte, prima
di iniziare un’altra
lunga settimana nello show.
✰✰✰✰✰
GirlOnFire’s
Notes.
Eccomi qui con un
altro capitolo. Cercherò di
aggiornare con meno ritardo, ma non prometto nulla – tra poco
inizierò
nuovamente l’università e quindi sarà
un casino.
Ringrazio tanto chi ha recensito e mi fa sempre sapere
cosa pensa della storia. ♥
Ho preso
anche nota di che finale vorreste, eh. u.u Io
ne avevo in mente uno in realtà, solo che per forza di cose,
ora come ora, non
lo scriverei più, ecco. :)
Volevo poi segnalarvi
la mia pagina facebook, magari
potrei fare dei sondaggi sulle eliminazioni. ;)
http://www.facebook.com/GirlOnFireEFP?ref=hl
Al
prossimo capitolo. ♥
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Capitolo 9 *** Fights. ***
Fights.
Passare
la
prima notte con Quinn non fu affatto difficile come aveva pensato il
primo
giorno che era entrata in casa, quando Mercedes aveva annunciato quella
regola
del dividere il proprio letto con il vincitore della sfida della
settimana.
Poteva essere che ormai aveva riallacciato il buon vecchio rapporto che
le
vedeva amiche, ma rimanere a parlare fino alle prime luci del mattino e
andare
a sedersi sulle seggiole del balcone della camera della Diva per vedere
l’alba
non le era affatto pesato e ore dopo – visto che si erano
svegliate entrambe
all’ora di pranzo – non si era neanche lamentata
delle occhiaie che erano
spuntate sul suo bel volto.
Erano scese assieme, ridendo di un vecchio episodio che vedeva Santana
come
protagonista, e Rachel poteva sentire gli occhi della latina fulminarla
dalle
telecamere, prima di andare a raggiungere gli altri. A quanto avevano
capito Lo
ormai era l’addetta al cibo e Cory quel giorno si era fatto
insegnare un paio
di trucchi.
La stella aveva evitato il più possibile quegli occhi
ghiaccio, come la
migliore amica le aveva consigliato, ma sapeva bene che doveva comunque
interagire con lui, per il bene del programma, almeno!
Con
la
linguetta di fuori e il joystick tra le mani, mentre cercava di
distrarre il
ritrovato migliore amico del liceo dandogli spallate, Sam imprecava
contro la
tv non capendo perché non riusciva mai a superare Puck a
Grand Theft Auto. Un
pomeriggio aveva provato anche a giocare con Finn, dopotutto, lui era
lì sì per
conquistare Rachel, ma se ci poteva ricavare le vecchie amicizie,
perché non
provarci? Il problema è che l’ex soldato era
decisamente una schiappa proprio
come lo ricordava anni prima.
“Noah, prima o poi mi farai vincere?”
“Mai!”
Rise il ragazzo, portandosi una mano alla cresta e tirandogli
un’occhiata
beffarda, mentre sentiva la porta della villa aprirsi, pensava che
nessuno
potesse uscire od entrare, tranne Rachel per le sue prime mentre lui,
Cory e
Blaine avevano dovuto prendersi una “pausa” dalle
scene, anche se alla fine
andavano più adesso in onda che quando lavoravano.
“E’ permesso?”
“No.”
Una risposta secca era uscita dalle labbra di Santana che si erano
arricciate
leggermente, mentre Artie le proponeva di andare con Rachel e Quinn
alla prima
di un film della Diva.
“E’ il loro appuntamento, perché
rovinarglielo?”
“San, stai per caso già parteggiando per
qualcuno?”
Sebastian rise di gusto, seduto a leggere la gazzetta sportiva in
cucina mentre
sentiva la moglie e l’amico parlare e Brittany lo
guardò curiosa, cercando di
capire perché quegli occhi verdi si erano illuminati.
“Abrams, tra poco si scopre che il sito di scommesse su chi
vince e chi verrà
fatto fuori l’ha creato Sannie e tu le chiedi se parteggia
per qualcuno?”
“C’è
un sito
di scommesse?!”
Lo staff della nota emittente televisiva stava trattenendo il fiato
mentre
cercavano di capire come la notizia stesse venendo assimilata da
Sanders che
ridusse gli occhi chiari a due fessure prima di sfregare le mani
soddisfatto.
“Mostratemelo!”
“Questo
è
tutto.”
Jesse era entrato un’oretta prima a far vedere le opzioni dei
vestiti che
Rachel e Quinn avrebbero indossato la sera dopo alla prima del film, il
suo
tablet era quasi scarico mentre le due sfogliavano le opzioni.
La bionda poteva sentire delle occhiate che le stavano attraversando la
schiena
come lame affilate mentre tutti si erano riuniti nel salottino con i
tre
intenti a parlare di Dior e Armani e Chanel.
“Penso che il vestito rosso ti starebbe d’incanto
Rachel!”
Belle aveva preso la parola, avvicinandosi alla stella e scegliendo per
Quinn
un abito verde che ‘le risaltasse gli occhi’ come
le aveva spiegato. Se ne
intendeva eccome di moda la moretta e Jesse iniziò a tenere
in considerazione
le sue idee.
La scenetta era pressoché noiosa per i ragazzi che dopo un
po’ si erano
sparpagliati per casa mentre Lauren era rimasta a braccia conserte fino
all’uscita della casa di Jesse, accompagnato dalla biondina
che avrebbe voluto
eliminare seduta stante assieme a quell’altra insulsa
ragazzina che adesso
parlava beata con il suo idolo.
“E
così
pensavi di conquistarla in un battito di ciglia, eh?”
Due occhi di ghiaccio si erano scontrati con due ben più
caldi che si erano
voltati prima di seguire Nash, Sam e Noah fuori per una partitina a
calcetto
con Blaine.
“Se ho ben capito, era anche il tuo intento, ma non mi sembra
che ti calcoli
poi molto.”
“Oh beh perché invece tu sei sempre quello che ci
prova spudoratamente, eh? Non
sa neanche della tua esistenza. Non che prima tu fossi importante nella
sua
vita dopotutto ti ha rimpiazzato subito con me a New York e lo
rifarà di nuovo,
tu e i tuoi amichetti non siete neanche in gara.”
Il ricciolino, pur non nutrendo particolare stima del gigante,
vedendolo parlare
con quell’attoruncolo, si era avvicinato sentendo proprio
l’ultima parte del
suo discorso ed era scoppiato a ridere.
“Ci provi sempre, eh? Sto iniziando a pensare che intimidire
gli anelli deboli
sia la tua strategia.”
“Anello debole a chi?”
Finn si stava scaldando, sentendo quei due parlare di lui come se non
fosse
stato lì e si sapeva che era una testa calda,
così bastò un’altra battutina di
Cory prima di tirargli un pugno e far precipitare gli altri tre ragazzi
a
separare quei tre, visto che Cory aveva spinto Blaine e aveva
alimentato la
rissa iniziata da Hudson.
“La
bistecca
tienila su per un paio d’ore”
Una frase detta da due persone diverse veniva trasmessa sulle tv
nazionali: la
prima della protagonista dello show che si rivolgeva sia a Finn che
Blaine e la
seconda di Lo che aveva portato Cory in camera pur di tenerlo lontano
da quegli
zotici.
“E’ inutile che cerchi di indebolire loro, le
nostre prede saranno, di
settimana in settimana, i vincitori delle sfide.”
“Uhm, infatti ti stai occupando per bene della bionda, mi
dicono.”
“Sta’ zitto.”
Stizzita, si mise tra le gambe di Cory prima di iniziare a spogliarlo e
farlo
scivolare dentro di lei. Le strategie e le passioni iniziavano a
nascere nel
programma che era appena cominciato per davvero.
✰✰✰✰✰
GirlOnFire’s
Notes.
E’
passato davvero molto tempo dall’ultimo volta che ho
aggiornato questa fan
fiction e ho cercato di lasciare invariato il modo in cui
l’avevo scritta. Spero
che non l’abbiate abbandonata perché sono
intenzionata a finirla anche se non
so ancora bene chi vincerà il cuore della Stellina.
Mi
piacerebbe sapere cosa ne pensate, se la seguite ancora, insomma..
lemme know. ♥
E
il prossimo capitolo avrà come tema l’appuntamento
con Quinn e ci sarà la
seconda eliminazione!
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