Guess who's gonna be Mr. Rachel Berry?

di GirlOnFire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The idea. ***
Capitolo 2: *** The contestants. ***
Capitolo 3: *** The Fakationships. ***
Capitolo 4: *** Getting things ready. ***
Capitolo 5: *** Everyone against everyone. ***
Capitolo 6: *** First cut. ***
Capitolo 7: *** In the house. ***
Capitolo 8: *** First elimination. ***
Capitolo 9: *** Fights. ***



Capitolo 1
*** The idea. ***


The idea.
 

“Quindi pensate che dovremmo fare uno show con la famosa stella del cinema e del teatro Rachel Berry? Vi rendete conto cosa vuol dire portare un’artista del suo calibro sul piccolo schermo e decidere di farla approdare con un reality del genere? Dovremmo stare ai suoi tempi, ai suoi bisogni, senza contare quando ha le prime teatrali ecc.”
Il capo di una nota rete televisiva americana stava discutendo, durante un meeting con il suo staff, delle nuove idee e dei nuovi programmi per il palinsesto che sarebbe andato in onda quell’inverno. Avevano bisogno di riempire ogni singola prima serata con qualcosa di succulento e per fortuna li aiutavano i consueti telefilm di successo dal lunedì al giovedì, la serata di sabato era dedicata ai grandi film cinematografici e la domenica un reality show canoro. Il venerdì sera era l’unica incognita.
“Ci pensi bene direttore, ci sarebbe uno scambio di pubblicità per tutti: la nostra emittente, Miss Berry e le produzioni per cui lavora. Tentar non nuoce, possiamo semplicemente provare a chiedere al suo manager se la proposta potrebbe essere ritenuta interessante e nel caso ci faremo richiamare dalla diretta interessata.”
Il capo si lasciò convincere e alla fine annuì prima di congedarsi, lasciando agli altri le decisioni per le trasmissioni mattutine, ed alzandosi dalla sua poltrona diretto al suo ufficio del quale chiuse la porta prima di andarsi a sedere dietro la sua scrivania. Guardò fuori la grande vetrata prima di chiamare la sua segretaria.
“Mi metta in contatto con Mr. Abrams, per favore.”
Artie Abrams aveva la fortuna di lavorare fianco a fianco con la stella d’America, come ormai Rachel Berry, neo venticinquenne e con alle spalle un Tony appena vinto e una candidatura all’Oscar, veniva chiamata da tutti.
Pronto?
La voce chiara del manager più giovane al mondo risuonava adesso nell’ufficio di Jon Sanders. Sospirò l’uomo di mezz’età seduto sulla poltrona, ancora con lo sguardo rivolto alla finestra mentre roteava, per fronteggiare un telefono.
“Mr. Abrams, che piacere sentirla. La ringrazio per aver risposto alla mia telefonata, volevo parlarle d’affari. Sa, avevamo quest’idea…”
Un sorriso, come se Artie potesse vederlo, apparve sul volto di Jon nell’istante in cui aprì bocca, cercando di mostrare entusiasmo a quell’idea che nella sua mente si delineava come bocciata a priori. Eppure, quando il manager di Miss Berry parlò, gli balenò una speranza.
“Proverò a parlarne con la signorina Berry prima di poterle dare una vera risposta. D’altronde è lei che deve mettersi in gioco, dico bene? Però, e mi esento dal fare da portavoce alla mia stellina, come spettatore del vostro canale, cavolo!, io quel programma lo vedrei eccome!”
Parlarono ancora un’altra mezz’ora di affari prima di accomiatarsi. Sanders, quella sera, uscì dal suo ufficio con un nuovo programma da mettere in sesto e una telefonata dalla sua stessa punta di diamante: Rachel Berry.

 

“Rachel! Rachel! Vieni qui un attimo!”
Artie cercava di sovrastare le prove di canto che l’amica stava effettuando nel suo studio di registrazione, mentre apriva la porta della stanza e rimaneva fermo ad ascoltare la fine di una nuova canzone che aveva scritto la ragazza.
“Mi fa ancora uno strano effetto vederti in piedi, sai?”
Solo due anni prima la mora era abituata a vedere il suo ex compagno di liceo, intrappolato in una sedia a rotelle, con vestiti che gli sceglieva la madre – o forse la nonna – e un paio di occhiali che lo faceva assomigliare ad Harry Potter. Adesso invece aveva di fronte un ragazzo che, dopo una costosa operazione, poteva camminare, correre, saltare, con uno stile impeccabile, i capelli alzati e sistemati con il gel e un paio di occhiali da geek. La trasformazione lasciava quasi a bocca aperta se non fosse che Rachel ormai c’aveva fatto il callo.
“Di cosa volevi parlarmi?”
La mora gli sorrise mentre usciva dallo studio e, con il ragazzo, si incamminava verso il salotto della villa che condividevano assieme. Quello era anche uno dei motivi per cui le riviste scandalistiche li davano come fidanzati, ma entrambi avevano sempre smentito, più per una questione di non confondere lavoro e piacere, semplicemente perché entrambi nutrivano solo un profondo e fraterno affetto per l’altro.
Artie entusiasta, mentre si sedeva, iniziò a raccontarle di come Jon Sanders lo avesse contatattato con questa brillante idea che la vedeva protagonista.
La stellina arricciò inizialmente il naso. Doveva concentrarsi sulla sua carriera, sul nuovo album a cui stava lavorando, sui nuovi copioni da leggere che le mandavano le case cinematografiche. Non aveva tempo per quel genere di cose.
Il manager le spiegò però che così lei poteva avere un confronto più diretto con il pubblico, poteva far capire l’importanza del teatro e non solo del cinema, e avrebbe avuto una grande pubblicità. E si sa, Rachel Berry amava al folla che l’accclamava, così alla fine cedette.
“Quindi devo partecipare a questo relity in cui dei concorrenti si sfideranno per avere il mio cuore, finché uno di loro non diverrà il mio futuro.. fidanzato?”
“Ovviamente è tutta questione di marketing, tesoro. Potrai lasciarlo anche dopo tre mesi. Aiuterai della gente comune e non ad acquistare fama e di rimando ne avrai più tu. E poi… non saranno solo ragazzi.”
Artie ridacchiò vedendo sbuffare Rachel. Tre anni prima erano uscite delle sue foto private in atteggiamenti intimi con una sua compagna di cast e da allora la sua bisessualità era di dominio pubblico. Ma aveva tratto vantaggio anche da questo e ormai non ci faceva neanche più caso se la gente glielo faceva notare o meno.
“Ok.. ok. Allora telefona a Jon e digli che accettiamo!”
“Perché non lo fai tu stessa?”
Artie le porse il telefono che era sul tavolo fra loro due e Rachel se ne accorse solo in quel momento. Il suo amico aveva già pianificato tutto in vista di una resa.

 

“Signori, signore, prepariamo Guess who’s gonna be Mr. Rachel Berry? Voglio che iniziate i casting il più presto possibile! Voglio idee, luoghi, dove tenere il reality, una casa, delle sfide! E voglio tutto pronto entro stanotte a mezzanotte!”
Lo staff iniziò ad eccitarsi all’idea che Miss Berry avesse accettato l’offerta, per poi entrare nel panico ed iniziare ad armeggiare con i telefoni, le agende e le penne per dare via ad uno spettacolo che avrebbe dovuto tenere incollati alla tv milioni di spettatori.
Sanders rise soddisfatto, come mai da anni, mentre tornava nel suo ufficio.
Che lo show abbia inizio.

 

✰✰✰✰✰

GirlOnFire’s Notes.

 

 Laallaaalaaa eee nulla, idee mie così che spuntano da non so dove.
Spero vi abbia incuriosito come inizio, non so neanche come andrà a finire quindi mi piacerebbe leggere i vostri pareri al riguardo mano a mano che si evolve la storia. 

Alla prossima.

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Capitolo 2
*** The contestants. ***


The Contestants.

 

 “No. Troppo vecchio. Non ha la faccia adatta. Quest’altra sembra anoressica e lanceremmo un messaggio sbagliato…
Oddio, è minorenne questo. VOLETE FAR FINIRE MISS BERRY IN CARCERE??”
Gli occhi azzurri e il viso paonazzo di Sanders scartavano ogni possibile concorrente che il suo staffa aveva scelto per la sua nuova sfida per il palinsesto di quell’autunno. Nessuna di quelle foto, di quelle persone che avevano mandato video di presentazione, aveva i requisiti per incontrare la Stella d’America.
“Cercate ancora, cristo! Cercate anche qualcosa di succulento per la miseria!”
Sbatté la porta mentre tornava verso il suo ufficio, tutti avevano sentito le sue urla. Tutti, persino Lauren Bells, per gli amici Lo.
Capelli morbidi e rossi, come le labbra dipinte, così in contrasto con i suoi occhioni nocciola. Era l’incubo di Jon, che non riusciva a capire come una ragazza così minuta, per statura e peso, potesse essere così fastidiosa. Uno scricciolo impertinente, ecco cos’era.
Le sue gambine accavallate, nude, spuntavano dal vestitino rosa che le fasciava il corpo, per risaltare i suoi seni abbondanti che stranamente non stonavano su quel fisico. Aspettava seduta sulla sedia imbottita e girevole del capo, e a lui prese quasi un colpo quando vide quel sorrisino ironico che non presagiva mai nulla di buono.
“Lauren.. che ci fai qui?”
Papino, anche per me è un piacere vederti.”
Ecco, lo sapeva. Doveva esserci qualcosa di terribile celato da quello sguardo entusiasta. Lei odiava considerare Jon suo padre, quando non smetteva di ricordargli che un padre lo aveva già, morto certo e lei abitava la sua vecchia casa proprio per evitare lui, il nuovo compagno della madre.
“Uhm – sbuffò – arriva al punto e ci togliamo dagli impicci entrambi, che dici?”
Roteò gli occhi la rossa. Quanto poco la faceva divertire quell’uomo? Congiunse le mani sotto il mento e mostrò il suo miglior sorriso, mostrando i denti bianchissimi.
“Voglio partecipare al reality.”
 

“Non se ne parla nemmeno!”
Artie sbraitava al telefono contro un produttore che voleva far girare una scena di nudo spinta all’amica.
“Tanto vale farle fare un porno, eh? Cambi quella diavolo di scena o le intento causa! Il nostro contratto parla chiaro!”
Chiuse di scatto mentre vedeva rincasare la Berry che toglieva gli occhiali da sole e posava in tavola quello che sembrava essere il loro pranzo: tailandese d’asporto.
“Successo qualcosa? Era per il reality?”
Si mordicchiò il labbro la bruna. Non voleva ammetterlo, ma l’entusiasma di Abrams aggiunto all’idea di lanciarsi in un nuovo progetto, diverso che l’avrebbe fatta entrare settimana per settimana nelle case della gente, potendosi mostrare se stessa davanti le telecamere, l’aveva elettrizzata più di quanto volesse dimostrare.
Artie le spiegò brevemente la chiamata mentre l’aiutava a tirar fuori la roba dal sacchetto e disporla nei piatti, rassicurandola che il suo ‘caro ed amato reality’ era in fermentazione al momento, cercando il casting perfetto per soddisfare i suoi bisogni in campo sentimentale.

 

“E tu pensi di avere le carte in regola per una come la Stella?”
Lo roteò gli occhi, per l’ennesima volta rispiegandogli un concetto che forse non gli era ancora ben chiaro in mente dopo i nove anni che si conoscevano. Ciò che Lo vuole, Lo ottiene.
Ed in effetti dopo un encomio sulle sue mille qualità per portare scompiglio tra gli altri concorrenti, e magari qualche scandalo per rendere più piccante il tutto, e ancora le qualità per far breccia nel cuore di quella che era sempre stata una ragazza normale per lei, ma con cui voleva approfondire la conoscenza, convinse Jon.
“Ti prendo il contratto da firmare e poi puoi andare a fare la foto e il video di presentazione. Benvenuta nel programma.”

 

“Finn Hudson. Come il fiume. Quello di New York.”
Perché era lì, aveva preso congedo dall’ultima missione in Iraq. Voleva iniziare una nuova vita. Nuove persone, nuovi posti, nuova aria.
Si era ritrovato in un agenzia delle risorse umane invece, a cercare un impiego che non gli costasse altre ossa rotte e un duro allenamento. Che non gli costasse la perdita di quel sorriso e quello sguardo che piacevano a lei.
Le aveva sentite alla reception, nella hall, quelle due segretarie, le solite pettegole. Parlavano della nuova idea del direttore dell’emittente. Di un reality. Un reality con Rachel Berry.
E così era lì, a fare il provino per entrare tra i concorrenti, per poterla rivedere di nuovo. Al diavolo la nuova gente, i nuovi posti e la nuova aria. Alla fine se era andato a New York subito dopo essere passato da sua madre e Burt, suo patrigno, c’era un motivo. Di certo non quello del non poter aspettare più nel riabbracciare suo fratello e il nuovo compagno che gli aveva trovato a fianco.
Un compagno di scuola, dei Titans, la quadra di football del liceo nel quale ricopriva il ruolo di quarterback. Dave Karofsky. Era così piccolo il mondo, quei due all’inizio erano davvero partiti con il piede sbagliato e invece adesso sembravano così pieni di amore l’uno per l’altro. D’altronde l’ex del fratello, Blaine Anderson, non gli era mai andato a genio.
Ancora di più si ritrovò a pensarlo quando sentì quel nome sussurrato da un ascensore che si apriva vicino al banchetto per lasciare foto e generalità per i provini.
“Ho saputo che anche lui si è proposto per i concorrenti!”
“Pensi sia una trovata mediatica per poi scoprire che stavano già insieme?”
“Non mi stupirebbe! Tra quei due la tensione sessuale è palpabile ad ogni film che girano assieme!”
E così anche quel nano da giardino era un attore e chissà quante volte aveva potuto sentire il corpo di Rachel sotto di lei, poteva aver assaggiato quelle labbra rosse che sapevano di more, come il suo cognome.
Sì, Finn Hudson odiava ancora di più Blaine Anderson.

 

“Quindi pensate di mettere anche qualche sua conoscenza, vecchia e non, persino qualche altro personaggio pubblico oltre questi qui?”
Sanders sembrava vagliare l’ipotesi. Tutti potevano vedere come il suo cervello lavorasse alla ricerca di un intoppo, qualcosa per far crollare il team.
“Si sono proposti addirittura loro non appena hanno saputo del reality!”
Avevano da poco mandato un teaser trailer come pubblicità per attirare la gente a provare i casting, ed erano riusciti ad accaparrarsi pesci grossi, più di quanto Jon immaginasse.
“Foto e video di presentazione nel mio ufficio entro stasera. Discrezione per i volti noti, anonimato per i candidati scelti. Neanche Miss Berry deve sapere i loro nomi prima!”

 

“Certo, capisco perfettamente Jon. Sì. Naturale. Puoi fidarti, non una parola. Sì. A risentirci.”
Artie chiuse la chiamata e si massaggiò le tempie. Rachel avrebbe avuto un bel daffare con quelle persone dentro la villa in cui si sarebbe tenuto il reality. Fortuna che lui aveva una delle due dependance della location tutta per lui. Per consigliarle e starle vicino.
Avrebbe avuto uno dei suoi crolli nervosi, ne era sicuro.
D’altronde ritrovarsi l’attuale flirt, l’ex ragazzo, il musicista che le faceva una corte spietata, una Cheerleader che l’aveva odiata per anni, un fumettista, una stronza che poteva battere la Lopez e altri quattro concorrenti anonimi, non sarebbe stato di certo facile per lei.
Ripensandoci, forse la Lopez faceva al caso suo. E Rachel gli avrebbe perdonato quella chiamata.

 

“Oddio. Sto ridendo come non mai!”
Santana ascoltò tutta la storia dettagliatamente mentre si faceva fare la pedicure e seguiva con lo sguardo ogni mossa di Sebastian che parlava con le ragazze che lavoravano nel Centro estetico.
“Rachel quindi non sa che si ritroverà Puckerman e la Fabray, nella stessa stanza? Oddio, ne vedremo delle belle!”
“San, concentrati! Ti ho chiamata perché devi aiutarci, sei la sua migliore amica dopotutto.”
“Non me lo ricordare.”
La Lopez rideva ancora mentre si alzava dalla poltrona e raggiungeva il marito, tirandolo per un braccio mentre continuava a ridere e mimava un ‘ti spiego dopo’ a quegli occhi verdi che l’avevano conquistata durante il suo ultimo anno di liceo. Altro che gay. Per fortuna esisteva la bisessualità per entrambi.
Proprio quell’inizio di rapporto con Smythe e la fine del diploma, lo sbarco a New York e i mille sogni avevano avvicinato le due more che si erano tanto odiate negli anni.
“Quindi cosa devo fare? Da consulente legale?”
“Avevo in mente da confidente, ma un aiuto anche in quello serve sempre.”



“Sarei entusiasta di partecipare come presentatrice e poi conosco un bel po’ di queste persone, potrei ricavarne dei bei servizi per ogni puntata! Stanne certo. Ma ho una condizione.”
Jon Sanders aveva chiamato la migliore one showoman sulla piazza: Miss Mercedes Jones. In realtà Signora, ma non usava portare il cognome del marito Shane.
“Sono tutto orecchie, tesoro.”
Quei due avevano lavorato da così tanti anni insieme, dagli albori di tre anni prima della carriera della bruna, che ormai potevano abbandonarsi a quella confidenza.
“Voglio Brittany Pierce come inviata!”
Brittany Susan Pierce era una di quelle persone su cui non avresti scommesso un soldo appena l’avessi vista, eppure un’emittente locale l’aveva ingaggiata per un programma mattutino sui gatti, poi uno per bambini e da allora si era fatta conoscere al mondo. Ora faceva la giornalista free-lance creando pezzi fantasiosi e lavorando la mattina al suo show Fondue for Two.
“Affare fatto! Mi metto subito in contatto con lei.”
“Sarà fantastico!”
“Puoi giurarci, dolcezza. Il miglior show di tutti i tempi.

 

✰✰✰✰✰

GirlOnFire’s Notes.

 

Ed eccomi qui con il secondo capitolo: volti noti, lavori che forse non vi aspettavate per qualcuno, coppie inusuali –ma non per chi mi segue e sa quanto ami la Sebtana – ma soprattutto nuovo personaggio delineato.
By the way, immaginatela come Ariana Grande fisicamente. (Shposa hai un tuo pg in una mia FF.
)

Spero non si faccia troppa confusione tra le varie parti, non sono abituata a scrivere così, facendo degli stacchi.

Fatemi sapere cosa ne pensate, se l’idea è buona o è meglio smettere finché sono in tempo.  

V.

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Capitolo 3
*** The Fakationships. ***


The Fakationships.

 

Mercedes Jones si ritrovò, puntuale come sempre, davanti gli studi dell’emittente telesivisa che gli aveva dato il suo primo vero lavoro dei sogni. Bevve un sorso del suo caffè mentre notava una bionda trotterellare verso di lei al braccio di un ricciolino con un foulard al collo e vestito in perfetto ordino. Non un pelo fuori posto.
Scosse la testa la mora mentre sorrideva e sventolava una mano ai due. Di sicuro Jesse St. James era lì per uno scopo ben preciso.

“Mercie!”
La bionda arrivò ad un palmo di naso dalla signora Tinsley, a cui schioccava un bacio sulla guancia.
“Che bello vederti! Ti spiace se ho invitato il mio migliore amico per il nostro incontro con Sanders?”
“Ma figurati!”
Mercedes strinse la mano di St. James che le sorrideva per poi scompigliare i capelli della bionda. Ancora le sembrava strano che quei due potessero essere migliori amici, eppure in quei due anni passati nei quali Jesse si era affermato come miglior costumista e scenografo sia nel mondo di Broadway che per il piccolo schermo in serie televisive e non, Brittany l’aveva sempre voluto con sé, il resto tra loro due era storia. Certo all’inizio lo snobismo del ricciolino era più forte di ogni tentativo della dolce Brittany, ma alla fine anche lui aveva ceduto.
Ed eccoli lì, tutti e tre, mentre entravano, ridendo e scherzando, negli Studios per incontrarsi con Jon Sanders.

 

“Eddaiiii! Cosa ti costa? Solo un nome!”
“No, Rachie, no. Che ti ho detto?”
“Che se mi spifferi anche solo un nome il reality non si fa più.”
Rachel sbuffò come fosse  una bambina capricciosa a cui il padre diceva di no alla sua ennesima richiesta. Artie invece ridacchiava, in realtà moriva dalla voglia di dirgli che metà dei loro ex compagni erano lì a contendersi il suo cuore, ma fremeva più dalla voglia di vedere la sua reazione in  diretta. Senza contare che aveva fatto una promessa a Sanders.
“Su, piuttosto concentrati sul nuovo copione che mi hanno mandato. Gireresti quattro giorni a settimana da dicembre a febbraio, in una mini serie di tre puntate. Una di quelle in costume.”
La stellina prese il copione e lo sfogliò pagina per pagina mentre Artie messaggiava con Cory Gardner, dando un’occhiata alla sua amica che se solo avesse saputo cosa stava organizzando, minimo lo avrebbe preso per le gambe e gliel’avrebbe spezzate nuovamente.

 

Passò una mano tra i capelli scuri, nerissimi, mentre si specchiava con quei occhi di ghiaccio che facevano cadere tutte ai suoi piedi. Ancora cercando di capire perché avesse accettato la proposta dell’amico, andò all’agenzia delle risorse umane a fare il provino per far parte di quel reality.
Sapeva bene che la Berry, non appena l’avesse visto, l’avrebbe eliminato probabilmente, ma Artie gli aveva detto che lui avrebbe fatto scena, spettacolo, che il pubblico l’avrebbe salvato solo per vederlo in televisione, magari sacrificando uno degli idoli delle ragazzine e lui si era detto: perché no?
Cory firmò tutti i moduli, fece la foto e poi passò al video. Non dovette aspettare neanche un giorno per sapere che era nella rosa delle persone che avrebbero partecipato al reality.

 

“E così hai deciso di riconquistare la Berry. In un reality.”
Dave guardava il cognato, Finn Hudson, con scetticismo mentre quello si passava una mano sulla nuca, quasi imbarazzato, come se capisse solo allora che non era stata la mossa migliore della sua vita.
“Non ha poi molto da perdere,no? Al massimo lo sbatte fuori nella prima puntata e lui si metterà il cuore in pace, vero Finnie?”
Kurt beveva il suo cappuccino come se nulla fosse, come se tutta quella storia fosse una pura normalità, come se un reality era la sua quotidianità.
Finn per parte sua invece sembrava pentito di essersi iscritto ma ormai non poteva tornare indietro: era stato scelto e aveva in mente di fare di tutto per riavere il cuore della sua stella. Annuì piano al fratellastro mentre continuava a smangiucchiare un mega cookie, osservando Dave che scuoteva il capo, ormai divertito.

 

“Se va bene a te, allora va bene anche a me!”
Jon stringeva la mano alle due donne di fronte a lui e a St. James mentre aggiungeva un altro membro allo staff di quel programma che sarebbe stato la sua punta di diamante per tutto il palinsesto autunnale.
Aveva la presentatrice, il costumista e l’inviata nella location a cui il suo staff stava dando una forma vera e propria. Avevano dapprima pensato a trasferire il tutto su un’isola, ma sarebbe stato poi difficile per Miss Berry raggiungere i set o i teatri in cui era impegnata, così alla fine decisero di rimanere nei pressi di New York, cercando una di quelle ville in puro stile Kardashians con due dependance in cui avrebbe alloggiato lo staff del programma e l’entourage della Stella.
I tre ragazzi davanti a lui sembravano così entusiasti dall’idea di poter avere una dependance tutta per loro,visto che lo studio dove Mercedes avrebbe tenuto il programma al di fuori della villa, sarebbe stato costruito a pochi metri, e poi Artie che avrebbe condiviso l’appartamento era solo un bonus in più. Brittany era l’unica che sembrava avere qualche esitazione a quel bonus però.

 

“La Pierce, eh? Mh.”
Jon Sanders aveva avvisato Abrams delle nuove aggiunte per il programma e i relativi compiti. Il nome della bionda aveva fatto persino passare in secondo piano i suoi amici. D’altronde Mercedes, lui e Rachel, la sentivano il più possibile lavorando nello stesso ambiente e idem per Jesse quando lavoravano a teatro. Artie doveva ammettere di andare molto d’accordo con il ragazzo, soprattutto per quanto riguardava le scelte artistiche.
“Ci sono problemi con Miss Pierce, Artie? Vuoi che trovi qualc-“
“No, no. Me la caverò, cioè.. Nulla, lascia stare. Voglio il meglio sulla piazza per il reality su Rachel. Lei lo è. Un giorno ti spiegherò. Adesso devo andare, è rientrata Rachel, ok?”

 

“Certo. Sì. Ho capito. Domani alle 11.00 non mancherò.”
Santana sbuffò chiudendo il telefono mentre tornava in salotto dove la madre di Sebastian, il ragazzo e sua madre, erano seduti ad attenderla per continuare la cena.
“Ti chiamano sempre a quest’ora Santana?”
Il classico tono di superiorità della signora Smythe sava ai nervi dell’avvocato migliore di New York, ma fortunatamente la mora non si faceva scoraggiare per così poco, anzi, a lei piaceva provocare.
“In realtà mi chiamano anche nel bel mezzo di un orgasmo, ma solitamente in quell’occasione non rispondo.”
Un sorriso da stronza le si dipinse sul volto mentre sentiva il marito scoppiare a ridere e vedeva la suocera strozzarsi col vino rosso mentre la madre scuoteva il capo: sua figlia non sarebbe cambiata mai.

 

“Non capisco perché sei così intenzionata a fargli qualsiasi tipo di dispetto!”
“Mamma, ne abbiamo parlato mille volte, e comunque cercherò di essere più gentile visto che mi ha fatta entrare nel reality, ok?”
Lauren roteava gli occhi mentre cercava di chiudere al più presto quella conversazione. Sì, non solo non sopportava Jon, ma odiava anche la madre che sembrava non aspettare altro che la morte del povero padre per potersi risposare e mettere su famiglio con quello.
“Va bene, ma mi raccomando, non farti inghiottire da quel mondo!”
“No mamma, al massimo mi comprerò un po’ di droga in più! Notte notte.”
Rise mentre chiudeva la telefonata, sapendo di aver lasciato la madre in una piena crisi d’isteria dopo la sua chiamata, ma dopotutto a lei piaceva fare così.

 

“Perfetto! Abbiamo finito! Ottimo lavoro ragazzi! Blaine sei stato magnifico come sempre!”
Mister Anderson sorrise al regista mentre salitava i membri del cast del suo nuovo film e arrivava al parcheggio dove si parò davanti una vecchia conoscenza.
“Noah! Qual buon vento, vuoi propormi un nuovo duetto per caso? L’ultimo è andato a ruba.!
Sapevano entrambi che il ragazzo con la cresta non era lì per quello, ed infatti Puck mise subito le cose in chiaro.
“Perché no? Pensavo di intotarlo I’ll win Berry’s heart!”
“Una canzone sul cuore delle more. Innovativo.”
Rise Blaine, mentre il suo sguardo rispondeva a quello di sfida del ragazzo che aveva di fronte.
“B, sai che ti voglio bene, ma non punzecchiarmi. Sono qui per dirti che non giocherò pulito per prendermi il cuore della mia piccola principessina ebreo-americana.”
“Oh beh, io ho già il suo sesso ogni martedì sera, prima dello spettacolo che facciamo assieme, ma forse questo non lo sai, amico.”
Sbam.
“Prova a spiegare questo alle tv, Anderson.”
Blaine, che aveva indietreggiato per il pugno ricevuto, guardò quel ragazzo allontanarsi. Voleva la guerra? Guerra avrebbe avuto.

✰✰✰✰✰

GirlOnFire’s Notes.

 

Nuovo capitolo, nuovo personaggio. Vecchi relazioni e qualcosa di inaspettato forse, come il lavoro si Santana.
Che ne dite? È convincente?
Fatemi sapere che ne pensate.  

A proposito di Cory Gardner, figuratevelo come Ian Somerhalder.

Al prossimo capitolo, e scusate se aggiorno con ritardo.

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Capitolo 4
*** Getting things ready. ***


Getting things ready.

 
Rachel camminava a passo svelto per quell’unico pezzo di strada che la separava dalle quinte teatrali, dove aveva appena finito di recitare nell’ultima rappresentazione del suo spettacolo, fino al posto auto.
Non era di certo il tipo che si spaventava o che camminava con mille guardie del corpo, ma solitamente non era mai sola come quella sera e aveva una strana sensazione.
“Ehi, bellezza!”
Ed ecco la sua più grande paura che si faceva viva: essere aggredita nel buio totale di una stradina senza lampioni per poter riconoscere il suo attentatore e denunciarlo. Attentatore che sembrava più vicino di quanto credesse. I passi dell’uomo le erano quasi alle calcagna e lei, istintivamente, iniziò a correre, ma quello la bloccò per un polso.
Si dimenò fin quando non riconobbe la voce familiare.
“Rachel! Rach, piccola, sono io! Blaine, calma.”
“Oh, Blaine, mi hai fatta spaventare! Ti cercavano tutti oggi, dov’eri finito??”
“Ti va se ne parliamo in un luogo più sicuro per te, piccola?”
Lo poteva sentire sorridere, anche se non poteva vederlo e lei tornò a respirare regolarmente finchè non furono alla sua auto e le passò le chiavi per guidare.
Entrati, le luci dell’abitacolo si accesero per quei pochi istanti che servirono a Rachel di vedere l’occhio nero del collega.
“Che diavolo…?”

 

“No, no e no! Così non va bene, impostatelo in maniera diversa e chiamate tutti! Lo voglio pronto entro domani sera pronto ad essere trasmesso direttamente venerdì!”
Jon Sanders era in riunione come al solito con il suo staff, mentre vagliavano le impostazioni per lo spot che avrebbero fatto passare in tv.
Guess who’s gonna be Mr. Rachel Berry? deve essere ricordato come miglior spot di tutta la stagione invernale, mi avete sentito??”
Ormai era tutto pronto: le locations, l’inviata, la presentatrice, il costumista e scenografo, la Stella e i concorrenti. Mancava solo una cosa, ma per quello si sarebbe occupato Artie Abrams.

 

“Io uccido Noah! Fosse l’ultima cosa che faccio!”
Rachel entrò tutta impettita alle 2.00 di notte a casa svegliando Artie, appisolatosi davanti la tv e  che adesso stropicciava gli occhi per capire cosa passasse per la testa dell’amica, cosa che ovviamente lei spiattellò senza richiesta alcuna.
“Ti rendi conto di cosa ha fatto? Picchiare un attore! UN ATTORE! HA TOCCATO IL VISO DI BALINE! SI RENDE SOLO CONTO CHE IL VISO E’ TUTTO?!?”
Artie sgranò gli occhi e si diede uno schiaffò per riuscire a svegliarsi, non che le urla della Stellina non fossero d’aiuto, anzi.
“Rach, sveglierai il vicinato! Non  urlare al meno. Risolvimao la questione domani, adesso riposa, magari avrà avuto i suoi buo….”
“Non osare parlare di buoni motivi, Arie Abams, – sibilò lei – perché se i suoi buoni motivi sono attaccare rissa per una stupida battuta su un nuovo duetto, non lo sono per nulla!”
Arie sospirò, conscio del fatto che tutta quella situazione non aiutava lo show, così dopo essere riuscito a calmare l’amica e mandarla a letto fece quello che glie era stato richiesto da Jon e compose il numero.
“Artie! Come mai a quest’ora? La pazza ha combinato qualcosa?”
La donna all’altro capo del telefono iniziò a ridere mentre brevemente il manager le spiegava la situazione.
“… quindi la produzione pensava che potessi entrare in gioco tu in situazioni del genere, consigliando Rachel.”
“In pratica dovrei fare ciò che faccio sempre ma a tempo pieno per il reality e le riprese, giusto?”
“Sì, più o meno sì. Avrai comunque un contratto e potrai sezionarlo come meglio credi, anzi, essendo un avvocato non penso avrai problemi.”
Ridacchiò lui mentre lei accettava l’offerta di buon grado e salutava l’amico.

 

Santana sbadigliò mentre usciva dal bagno, dal quale uscivano ancora I vapori per via della doccia appena fatta.
Tolse l’accappatoio e si infilò sotto le coperte con il marito che stava leggendo le ultime novità sportiva dal suo pc. Essendo un giornalista specializzato proprio nello sport doveva sempre tenersi aggiornato tenendo conto anche della concorrenza.
Non appena sentì la pelle fresca delle braccia sua moglie attorno alla sua vita, sorrise e spense il computer portatile per abbracciarla come si doveva e la baciò.
“Giornata stressante anche oggi in studio?”
“In realtà non troppo e penso di aver trovato un nuovo lavoro.”

 

“Sì, sarebbe solo finché non mi cacciano dal programma. Spero non sia un problema, potrei comunque continuare a fare il mio lavoro indisturbato.”
Scostò con la mano il ciuffo biondo che gli ricadeva sugli occhi, un taglio che Sam Evans portava dal liceo, mentre parlava al telefono con un impiegato della sua casa editrice che pubblicava la raccolta “Masked Star”, la sua ultima idea che lo aveva fatto diventare famoso, tanto da lavorare anche ad un cartone animato con la famosa eroina Raven B.
Non aveva mai specificato il cognome di quella ragazza bassina, magra, dai lunghi capelli castani e con gli occhi grandi da cerbiatta che si difendeva a passi di danza e onde sonore che emetteva cantando. Non lo aveva mai specificato per paura che lei, la Stella d’America, scoprisse che in realtà quella Raven era ispirata a lei.

 

Una chioma rosso fuoco, legata in una coda, ondeggiava per gli studi della rete televisiva fino ad arrivare indisturbata all’ufficio del direttore Sanders.
Lo non veniva mai bloccata, neanche dalla segretaria di Jon, visto che era la figliastra e questo le permise per una volta di agire in tutta tranquillità fin tanto che quell’uomo non le fosse stato tra i piedi. Andò così a sedersi dietro la sua scrivania e iniziò a sbirciare tra le carte del reality finché non trovò ciò che stava cercando: la rosa dei concorrenti. Ognuno con la sua bella bio, i dettagli, il nome, l’età, persino indirizzo e numero telefonico. Aveva fatto bingo.
Uscì dall’ufficio, fotocopiò tutto e ripose i documenti al loro posto mettendo le copie nella borsa con un sorriso furbo dipinto sul volto. Adesso poteva recarsi con coloro che avrebbe studiato per bene quella sera stessa a girare lo spot.

 

Guardava dal basso quel palazzo enorme e in quel momento si pentiva enormemente per essersi iscritto a quel reality. Sbuffò mentre sentiva le manine del fratellastro posarsi sulle sue spalle.
“Su, Finnie, è per Rachel, ricordi?”
Annuì piano e riuscì a trovare la forza di entrare, seguito da Kurt e il suo ragazzo, Dave.
“Ehm, sì – si massaggio la nuca mentre parlava – posso farcela da solo, sapete?”

 

“Certo, sì. Ci sarò.”
Puck chiuse il telefono e scese dalla moto, tolse il casco integrale e infilò gli occhiali da sole che avevo nel giubbotto di pelle, dopodiché sentì solo urla. Le sue fan lo avevano riconosciuto e lui da bravo cantante aveva firmato autografi e fatto foto per una buona mezz’ora.
“Ragazze, è sempre un piacere stare con voi, ma adesso scusatemi, devo scappare!”
Non fece in tempo a strizzargli l’occhio che quelle erano partite alla volta di una Berlina dai vetri oscurati da dove uscì Blaine.
Possibile che se lo ritrovasse sempre tra i piedi? Avrebbe lasciato le ragazzine e a lui per arrivare quantomeno puntuale rispetto al collega almeno che adesso lo guardava quasi con un sorriso beffardo.

 

Un sorriso beffardo e gli occhi di ghiaccio che scrutavano ogni presente, ecco come Cory Gardner entrò nella sala dove adibita alla registrazione dello spot. C’erano volti e nomi noti, vecchie conoscenze e i migliori sulla piazza come staff. Non si erano di certo fatti mancare nulla.
Sospirò, massaggiandosi le tempie al solo pensiero delle urla che la Berry avrebbe buttato non appena avrebbe visto anche il suo volto sullo schermo e tornò ad aprire la porta per uscire a fumare una sigaretta se non che si ritrovò contro una rossa niente male.
La scrutò a lungo, studiandola e lo stesso fece lei per poi, altezzosamente, sculettare dentro la stanza.
Forse la sigaretta poteva attendere.

 

Nash attese pazientemente che l’ascensore arrivasse mentre sistemava i capelli rossi sulla fronte e il colletto della camicia bianca che dava luce ai suoi occhi verdi. Non appena le porte si aprirono entrò seguito subito dopo da due occhi azzurri magnetici, un sorriso bianchissimo e dei capelli neri come la barbetta incolta.
“Anche tu qui per il reality?”
Chiese l’ultimo arrivato che repentinamente, all’annuire del ragazzo di fronte a lui, gli porse la mano presentandosi
“Dean Colton”.
“Nash Prince, piacere”.
Mentre i due si sorridevano e schiacciavano il pulsante per salire all’ultimo piano due manine e una scarpa col tacco di vernice li fermarono.
“Aspettate! Ci sono anche io!”
Boccoli castani come gli occhi e un faccino da angelo su un corpo da modella entrarono in ascensore lasciando quei due senza fiato, cosa che non riacquistarono neanche quando una  quarta persona, una biondina, entrò con loro senza dire nulla, schiacciando il bottone dell’ultimo piano.
Sembrava che un silenzio imbarazzante fosse calato e a spezzarlo fu la mora.
“Ehm.. Io sono Margaret Valmont, piacere di conoscervi”.
Fece un sorriso mentre ascoltava i nomi dei due ragazzi che avevano già fatto le presentazioni e tutti aspettarono che si presentasse la biondina che invece, non appena le porte si aprirono, si diresse a passo fermo verso la stanza dove vi erano gli altri.

 

Quinn!”
Tutti furono sorpresi di vederla lì, e lei sgrano gli occhi a vedere tutti quei volti conosciuti: Finn, Sam, Blaine, Puck. C’erano tutti, per non parlare che dello staff facevano parte Mercedes, Brittany, perfino St. James.
Era nei guai adesso, guai grossi per vincere il cuore della ragazza amata segretamente per tutto il liceo.

 

 

 

✰✰✰✰✰

GirlOnFire’s Notes.

  

Ok, lo so, lo so, sono imperdonabile con questo progetto, ma sono stata in vacanza e negli ultimi giorni ho aggiornato le mie due raccolte tralasciando questa. Scusatemi tanto. cwc Cercherò di essere più continua in questo lavoro, promesso.

Finalmente conosciamo tutti i concorrenti, anche se di alcuni si devono ancora scoprire tante cose. Nel frattempo immaginatevi Belle come Leighton Meester, Caleb come Dean Geyer e Nash come Rupert Grint.
Fatemi sapere che ne pensate.  :)

Al prossimo capitolo.

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Capitolo 5
*** Everyone against everyone. ***


Everyone against everyone.

 

La televisione in salotto era accesa, a tenerle compagnia, mentre Rachel faceva yoga per rilassarsi completamente prima di iniziare a girare il reality. Aveva firmato tutti i contratti con le case di produzioni cinematografiche in base alle esigenze del programma, così da dedicarsi anima e corpo sia ai film che aveva in produzione sia allo show televisivo.
Era in totale pace con se stessa ora che aveva risolto tutto, grazie anche all’aiuto dell’amico  suo manager Artie, così che quel pomeriggio la dedicò a se stessa, peccato che proprio allora successe l’inevitabile.
In piedi, con le braccia ricongiunte in alto e la gamba piegata verso l’esterno mentre un piede la reggeva sul pavimento, la Stella d’America prendeva la consueta posizione dell’albero, quando sentì partire una sua canzone in televisione, cosa strana visto che sapeva ogni cosa che mandavano in onda con la sua immagine, persino le pubblicità!
“Ma che…?”

 

“Dovete passare lo spot ogni due ore al giorno, persino la notte, intesi?”
Sanders dava come sempre indicazioni per il programma che oramai era qusi diventato un’ossessione soprattutto dopo aver visto quei dieci concorrenti tutti nella stessa stanza, come sarebbero stati nuovamente quella settimana mentre li preparavano agli speciali su ognuno di loro.
Sapeva bene che Miss Berry non era al corrente dei nomi o dei volti, ma si era ben presto reso conto che, oltre ai volti noti, c’erano vecchi conoscenze dell’attrice e adesso era quasi in ansia che la Diva potesse mollare tutto di punto in bianco.
L’aveva saputo proprio quando avevano  finito di girare lo spot e Jesse St. James si era avvicinato a lui.
“L’ex Cheerleader che l’ha sempre snobbata, l’ex ragazzo che lei ha mollato appena entrato nell’esercito, lo sfigato che ha salvato da una vita da spogliarellista, e persino Puckerman ed Anderson, con cui scopa, o almeno è quello che le voci di Broadway dicono. Bel lavoro Jon, miglior cast non poteva esserci a confondere la tua star, ne vedremo proprio delle belle. Sono solo.. curioso di conoscere la reazione di Rachel.”
Il ricciolino ridacchiò, dandogli una pacca sulla spalla e lasciandolo lì con quei pensieri in testa mentre gli ritornavano in mente le sue parole. Erano tutte persone che la sua stella conosceva già e che magari non voleva neanche più vedere, ma lo spettacolo doveva continuare, o no..?

 

Le telecamere smisero di girare mentre i dieci concorrenti di Guess who’s gonna be Mr. Rachel Berry? salutavano per la scena finale dello spot.
“Wow, amico! Come stai? Com’è andata in.. guerra..?”
“Quinn che piacevole sorpresa vederti!”
“No oddio, tu sei Puckerman il famoso cantante??”
“E così scrivi fumetti adesso, eh?”
“Ciao Mercedes…”
Tante parole dette nello stesso momento, Brittany che saltava di qua e di là, i ragazzi che si davano pacche sulle spalle, momenti imbarazzanti e nuove presentazioni furono d’obbligo quando finalmente ebebro piena libertà. Quasi non si capì più nulla per l’intera serata che passarono assieme, finendola con strette di mano e sorrisi tirati, capendo che lì non erano per ritrovarsi, ma per vincere ciò che era più caro loro: il cuore di Rachel Berry.

 

“Oddio… Bastian, corri!”
Santana Lopez era appena arrivata a casa mentre toglieva il cappotto e dava un’occhiata alla tv accesa in cucina: lo spot del reality era in onda e rivedere i suoi ex compagni e alcuni volti nuovi o noti, era quasi uno shock anche per lei.
Suo marito arrivò tranquillamente dal seminterrato per prendere una bottiglia di vino e rise guardando l’espressione assunta da sua moglie.
“Dovevi aspettartelo, no? Artie aveva accennato qualcosa.”
“Sì, ma.. non è questo il problema. Il problema è che Rachel non ne sapeva nulla.”

 

“ARTIE ABRAMS!”
La voce riconoscibile della Stella d’America risuonava per tutta la villa alla ricerca di quel manager sconsiderato che si trovava nella palestra, in mansarda.
Artie capì subito che la sua amica aveva visto lo spot, non aveva avvisato nessuno della messa in onda dopo che Sanders gli aveva telefonato, né tantomeno Santana che adesso lo stava chiamando. Sapeva bene che una di quelle pazze sclerotiche poteva gestirle, ma insieme.. quasi gli si accapponò la pelle quando invece trovò la soluzione.
Non appena Rachel gli si parò davanti, le lanciò il cellulare da cui adesso proveniva la voce di Santana.
“CHE DIAVOLO E’ QUESTA STORIA, ABRAMS??”
“Vorrei saperlo anche io, San. Fidati, lo ucciderò anche per te.”
Rachel non era in vena, adesso, di parlare alla sua migliore amica, aveva solo bisogno di scuoiare il suo manager.

 

“Davvero? C’erano proprio tutti?”
Kurt alzò la voce, quasi entusiasta a quella scoperta. Avere il fratellastro che gli passava tutti gli spoiler sul nuovo fantastico programma, di cui la pubblicità adesso passava alla tv, lo elettrizzava.
“Ehi, state zitti, c’è Finnegan in tv.”
Dave trovava tutta quella situazione così esilarante mentre prendeva in giro il cognato che invece faceva una smorfia.
“Non tirare troppo la corda Karofsky.”
Finn gli lanciò un’occhiataccia mentre squadrava le spalle, facendo notare al suo ex compagno di squadra come anche lui adesso avesse messo su più muscoli di quando era al liceo.
Nel frattempo Kurt sembrava estasiato nel vedere il volto di quasi tutte le New Directions in una sola volta.

 

“E così siete di nuovo tutti riuniti, dev’essere emozionante, no?”
L’intervistatrice di un noto giornale che lavorava agli speciali sui concorrenti del nuovo programma targato Sanders, stava intervistando la ‘bionda algida’, come aveva avuto modo di definire non appena la incontrò.
Quinn Fabray era talmente tanto abituata a tutte quelle espressioni che la facevano apparire fredda e dura, che quasi non ci faceva più caso. La gente avrebbe parlato comunque.
“Sì, rivedere i miei vecchi compagni di scuola che avevo cercato di dimenticare è proprio stupefacente, così tanto che adesso penso di dovermi fare una tequila. Sa che ho un passato da alcolista?”
La bionda fece un sorriso tirato e pose fine a quella farsa, dando spazio ad un altro dei suoi rivali mentre andava verso il buffet dove trovò una rossa divertita che aveva assistito alla sua scenetta.
“Non male, e dire che anche io avevo in mente quella strategia, adesso dovrò fare la parte della stupida oca. Oops, peccato che mi sembra anche quella sia stata presa da.. come si chiama? Oh sì, Margaret. Sai, in Italia potrei anche iniziare a chiamarla pizza visto che il suo nome sarebbe Margherita.”
Quinn osservò per bene quella ragazza così minuta dalla lingua tagliente che era riuscita a farla ridere e si presentò.
“So bene chi tu sia. Ex capo cheerleader e peggior incubo di Rachel Berry al liceo fino al secondo anno, giusto? Ma ti dirò chi sono io: Lo Bells*, e vedrai che le campane che sentirai saranno quelle del funerale di ognuno di voi una volta che avrò vinto.”

 

“Inizia a preparare i fiori, Abrams perché vedrai come ti uccido.”
Rachel sibilò mentre si avventava contro il manager. Fu fermata solo dal campanello che suonò proprio in quel momento. Sospirò e si rialzò da terra, dove aveva gettato il manager portando le mani al suo collo, volendolo strozzare, e si aggiustò capelli e gonna prima di scendere e di ritrovarsi Mercedes Jones in Tinsley alla sua porta.
“Mercie!”
“Rachie!”
Non si vedevano dall’ultimo anno di liceo, ed era davvero un gioia per le due essersi ritrovate, eppure quella della signora Tinsley non era una visita di cortesia.
Non appena la Lopez ebbe sbattuto il telefono in faccia, non potendo andare lei di persona, aveva rintracciato il numero della vecchia Diva del McKinley per mandarla in avanscoperta prima che Rachel potesse davvero cacciarsi nei guai con un omicidio.
Nel frattempo le due giovani donne entravano in casa per prendere qualcosa, mentre Artie scendeva massaggiandosi il collo e salutando la donna appena entrata in casa per poter così parlare tutti e tre dei dettagli del programma e far passare a Rachel la rabbia.
“...vedi averli tutti lì è stato necessario. Persino io mi sono imposta nel volerli nel nostro show, faranno spettacolo non appena il pubblico saprà cosa rappresentano per te.”
Mercedes cercava di convincere la mora che era tutto un qualcosa di costruito,peccato che l’altra invece non era stupida.
“Questo show non potrà continuare all’infinito, ogni settimana eliminerò qualcuno e non posso stare con il vincitore se lo odio, e poi, l’ho visto. Anche lui, cosa credete, che sia cieca?”

 

“Sei ancora vivo, Cory?”
Blaine rise mentre affiancava Gardner nel tavolo del buffet, entrambi aspettando il loro turno per l’intervista.
“A meno che non sia un ectoplasma, direi di sì, oppure hai paura che essendo vivo ti sbatterò fuori prima del previsto?”
L’altro rise solo di più, sguaiatamente quasi.
“Come se tu potessi avere anche una sola possibilità con Rachel dopo che hai fatto finire le sue foto mezza nuda sul web. Cos’è vuoi riconquistare la tua ex Gardner, la stessa che ti ha confinato a fare stupide telenovele preserali?”
Blaine adorava schernire quel ragazzo che era stato un astro nascente del teatro e del cinema, uno dei migliori che fosse uscito dagli Actors Studios, finché  non si era messo con Rachel Berry che una sera gli aveva inviato un paio di sue foto mezza nuda, così per eccitarlo e che lui aveva riproposto agli amici che le avevano vendute ai media. Da allora i due erano ai ferri corti e Rachel gli aveva rovinato la carriera.
“Non mostro le mie mosse a colui che è stato il mio rimpiazzo del martedì sera senza riuscire a divenire il suo ragazzo.”

 

“Touchè.”
Puckerman si era messo a giocare ai video games con Sam Evans, nell’appartamento del biondo. Ritrovare lui e Finn era stata davvero una bella sorpresa, erano migliori amici ai tempi del liceo ed adesso poteva riprendere i rapporti, sempre che non gli avessero messo i bastoni fra le ruote ovvio, ma Sam era così docile. Il problema era Hudson, colui che aveva  vinto il cuore della sua principessina su tutti, sempre.
“Hai comunque fatto un’ottima partita, non avevo un avversario come te dal liceo!”
Sam rise, senza sapere cosa aveva appena detto, senza capire che la parola avversario, dalla prossima settimana, avrebbe avuto un sapore del tutto differente.

 

 

✰✰✰✰✰

GirlOnFire’s Notes.

 
 

Eccomi qui ad aggiornare questa storia, ce l’ho fatta!
Meno personaggi da analizzare sta volta, scene più veloci ma tanti segreti rivelati. E non solo visto che alcuni iniziano a farsi i primi nemici, mentre altri seguono il detto “tieni stretti gli amici, ma ancor di più i nemici”.
Dalla prossima settimana inizierà il reality vero e proprio e chissà cosa farà Rachel!

Quindi, vi lascio in attesa del prossimo capitolo.

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Capitolo 6
*** First cut. ***


First cut.

 

Gli assistenti tecnici provavano le ultime luci, sistemavano l’audio dei microfoni, controllavano che tutto fosse al posto sotto l’occhio vigile e attento di Jon Sanders, il direttore dell’emittente telesivisa che non sembrava poi aver dormito molto viste le copiose occhiaie. La verità era che in effetti Sanders non aveva dormito affatto, non che non ci avesse provato ma ogni volta che si rigirava nel letto e chiudeva gli occhi gli apparivano sempre le stesse immagini: lo share basso, la sua Diva che non si presentava per colpa dei volti che aveva scelto come pretendenti, Lauren che ne combinava una delle sue solo per farlo andare su tutte le furie; e quelli erano comunque gli scenari più frequenti.
Ad ogni modo ormai era tutto pronto per la grande serata, dalla location ai costumi di scena, ai concorrenti che sarebbero entrati di lì ad un paio d’ore nella casa che la sua punta di diamante avrebbe condiviso fintanto che non avesse avuto impegni cinematografici.
Aveva giusto gli ultimi appunti da fare, gli ultimi consigli da dare e poi sarebbe riuscito a schiacciare un pisolino nel suo ufficio prima della gran soirèe. Peccato che, come in ogni prima che si rispetti, anche nella sua cerimonia d’apertura gli imprevisti non mancarono.

 

“DIOS BUENO, SI NO ES LISTO DENTRO DE DOS MENUDOS CREO QUE TE DEJA AQUI!”*
Santana stava gridando in spagnolo – come suo solito quando era in preda ad una crisi di nervi – contro il marito che era ancora in tenuta da lavoro e non si era preso la briga di andare a fare la doccia come lei gli aveva ordinato mezz’ora prima così da mettere lo smoking che sempre lei gli aveva preparato sul loro letto.
Sebastian sgranò gli occhi vedendo la moglie arrabbiata per davvero, non riuscendo a prendere alla leggera tutta quella storia con la sua migliore amica, che poi – pensava lui – grande e famosa com’era, se la sarebbe ugualmente cavata da sola, no?
La moglie non sembrava però dello stesso avviso e mentre lo spingeva in doccia e finiva di truccarsi cercava di capire dove avesse lasciato il telefono che adesso squillava ininterrottamente.

 

“ARTIE! RISPONDI TU!!”
Rachel era sommersa da quattro mani che lavoravano su di lei, concentrandosi sul viso e i capelli, per renderla scintillante. Aveva il miglior team di preparatori che potesse sognare e non li avrebbe fermati proprio ora che era in ritardo. Chiunque fosse avrebbe potuto aspettare.
Dal piano di sotto comunque Artie riuscì a rispondere.
“Pronto?”
Una voce femminile all’altro capo del telefono farfugliò qualcosa, forse sorpresa di non sentire la voce di Rachel, ma quella di colui avrebbe voluto evitare fino all’ultimo.

 

“E’ tutto pronto?”
Sanders si sistemava la cravatta dietro le quinte mentre Jesse sistemava con cura l’immagine di Mercedes Tinsley poco prima di mandarla sul palco e fare la sua entrata scoppiettante come sempre.
“sembra così, anche se non troviamo Brittany e non c’è ombra di Rachel.”
La voce di St. James così calma e tranquilla non fece capire fin da subito la gravità della situazione a Jon che riuscì a diventare reattivo solo qualche minuto dopo.
La voce del direttore si espanse per tutto lo studio mentre il pubblico che sarebbe stato presente in sala prendeva posto.

 

“Che diavolo succede?”
Rachel era appena entrata in limousine, in perfetto orario sulla tabella di marcia che si era imposta e l’autista era anche parecchio veloce nella guida finché la ragazza, guardando dal finestrino, non si accorse che quella non era la strada giusta.
“Artie! Che diavolo succede?”
Ripeté la domanda all’amico e manager che solo in quel momento si accorse era rimasto silenzioso, lo sguardo dritto di fronte a sé e le mani chiuse in pugno. La mora ebbe persino paura a stare a così poco distanza da lui che continuava nel suo silenzio finché l’auto non si fermò.
“Scendi.”

 

“Sbrigati, dai! Non mi hai fatto fare tutta questa fatica per nulla, no?”
Adesso era Sebastian che cercava di far velocizzare la moglie che dopo che aveva chiuso concitata la conversazione che aveva avuto quando lui era ancora in bagno, sembrava più docile quasi.
“Si può sapere chi era al telefono?”
La latina si voltò spaventata verso di lui.
“Cos’hai sentito?!”
“Nulla. Ma.. San, che diavolo succede?”

 

 

“Sali Rach! Verrai con noi.”
Santana sorrideva all’amica appena scesa dalla limousine, la stessa mora che non capiva cosa stesse succedendo, ma era abituata al suo mantra: ‘lo spettacolo deve continuare’ e così senza porsi ulteriori domande, chiuse lo sportello della limo che sfrecciò via mentre lei andava in macchina con la latina e il marito che le sorrideva tirato.
Quella situazione era irreale, Sebastian era sempre stato cordiale con lei – da quando si era messo con Santana e aveva tolto le grinfie da Blaine, s’intende – e adesso sembrava invece il vecchio Smythe. Che succedeva che lei non poteva sapere? Altri guai? Forse non avrebbe mai dovuto accettare di fare quello show.

 
 

“Se scopro chi è stato lo uccido.”
Il fatto che aveva messo in moto tutti era molto semplice: qualcuno aveva preso possesso del pc di Brittany Pierce, coreografa dello show, dove vi erano vecchie foto di feste dei primi anni di college con Rachel, Santana e altre ragazze in pose compromettenti e adesso queste foto erano state mandate in rete poco prima che iniziasse il reality.
La bionda aveva chiesto aiuto all’unico che sapeva non gliel’avrebbe negato: Artie Abrams che a sua volta aveva chiamato Santana chiedendo aiuto a lei e Sebastian, facendo in modo che Rachel arrivasse in studio in tempo e non venendo a sapere nulla.
Fortuna vuole che quando sei ricco e famoso basta poco per far rimuovere certe cose. Fortuna vuole anche che quando hai una rossa non troppo alta in giro, probabilmente il colpevole verrà fuori presto.
“Potrebbero espellerti anche ora!”
Lo ridacchiò mentre Cory toglieva dalla rete ogni traccia delle foto sopra citate che aveva mandato sul web. Non si aspettava di essere colto in flagrante però, da quella ragazza poi che sembrava una strega in miniatura.
“Magari sto solo dando una mano e non sono stato io, non credi?”
“Oh certo e io sono Anna Wintour!”
“Signora Wintour la faceva più vecchia!”
“Come osi?!”
La voce della ragazza era divertita anche se cercava di imitare quella della più famosa caporedattrice di Vogue.
“Hai dieci minuti prima che Jon venga qui, pensi di farcela, Gardner?”
“Me ne servono solo sette e sarò fuori di qui.”
“Faccio partire il cronometro allora!”
La rossa rise richiudendosi la porta alle spalle e lasciando l’altro con un ghigno soddisfatto sul volto, forse c’era qualcuno di più interessante della Berry che sarebbe valsa la pena di conquistare.

 

✰✰✰✰✰

 

Le luci si accesero sul palco, le telecamere iniziarono a registrare e la voce calda e accogliente di Mercedes entrò nelle case dei telespettatori dando loro il benvenuto al nuovo fantasmagorico show, Guess who’s gonna be Mr. Rachel Berry?
A quel punto entrò proprio lei, la Stella d’America, in tutto il suo splendore e accompagnata dagli applausi del pubblico. Un lungo abbraccio con l’amica di vecchia data e su, ad iniziare subito l’intervista su cosa cercava e i suoi piani per il futuro e su come avrebbe voluto terminare il reality.
Subito dopo, dallo schermo in studio, presentandoli uno ad uno, i concorrenti entravano in casa. Ogni espressione e reazione di Rachel veniva filmata, analizzata dalla signora Tinsley che era bravissima nel lavoro che faceva, cosa che in quel momento l’attrice odiava visto che veniva messa in difficoltà, visto che l’altra diva sapeva benissimo dove colpire.
Tra una pubblicità e l’altra le due si punzecchiavano, si sorridevano tirate e capirono che il tutto era entrato nel vivo, solo una voce riuscì a restaurare la pace che avevano trovato in quegli anni, una voce acuta che non avevano avuto più a portata di udito da un po’.
“Kurt!”
Le ragazze saltarono addosso all’amico e subito lo tartassarono di domande.
“Beh, sono qui per rappresentare la famiglia di Finn!”
“..Insomma vuole corromperti, Berry!”
Un’altra voce si era intromessa e le ragazze riconobbero subito David che adesso le aggiornava un attimo sulla sua relazione con Hummel, giusto il tempo di riempire l’ennesima pubblicità prima di spedire Rachel dentro la casa con gli altri.
Una settimana con i suoi aspiranti pretendenti la attendeva adesso.

 

 

 

✰✰✰✰✰

GirlOnFire’s Notes.

 

 

 

*”Buon Dio, se non sei pronto entro due minuti credo che ti lascerò qui!”

Sinceramente non volevo aggiornare questa storia visto che ormai la seguono in pochi, forse non paice l’idea, forse sono io che non riesco a mettere nero su bianco come avevo pensato il tutto nella mia testa, non lo so.
Ho scritto anche questo capitolo solo per la mia moglia Marta che ci tiene e mi incita sempre, so, here it hon!

Non so comunque se continuare o meno di sto passo.. Nel caso voleste che continuassi fatemi sapere!

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Capitolo 7
*** In the house. ***


In the house.

 

Uno ad uno i concorrenti erano entrati nella casa, sapendo che in studio mostravano una piccola presentazione di chi erano in realtà o di come si sarebbero mostrati al pubblico. I loro nomi, da dove venivano, che mestiere facevano ormai erano alla portata di tutti. Fu così che per ordine alfabetico Blaine Anderson, Lauren Bells, Caleb Colton, Sam Evans, Quinn Fabray, Cory Gardner, Finn Hudson, Nash Prince, Noah Puckerman e Belle Valmont entrarono, uno dopo l’altro scortati da una limousine ciascuno, dentro la villa, iniziando a conoscersi tra loro – anche se alcuni sapevano perfettamente chi erano altri – e cercando fin da subito l’anello debole e colei o colui che si dovevano distruggere per non avere avversari temibili per il cuore della bella Berry, colei che tutti aspettavano con impazienza.

 

Una limousine attendeva fuori dagli studios la Stella d’America che, seguita dalle telecamere, veniva acclamata dalla folla che la attendeva fuori. Non si risparmiò con foto ed autografi, come sempre e poi si decise a salire in macchina quando qualcuno gli fece segno di dover rispettare gli orari del palinsesto. Saluto così tutti la Diva, lanciando baci e facendosi scattare le ultime foto dai giornalisti che vi erano tra il pubblico e poi salì sull’utilitaria nera tirata a lucido.
Non appena fu dentro l’auto, Rachel cercò il telefono per cercarsi su google, lo faceva sempre dopo un paio di scatti dei fotografi, giusto per vedere come usciva in foto con quel particolare outfit scelto. Non appena però andò sulla home page e aggiornò qualcosa di strano accadde, per un secondo pensò di aver visto delle immagini di Brittany nuda per il web, ma poi tutto scomparve e aggrottò le sopracciglia. Adesso capiva Artie, adesso capiva tutto.
Sospirò cercando di chiamare il suo manager che però non le rispose, gli lasciò così un messaggio in segreteria e poi mando un messaggio a Santana.

R: So tutto. Ne parliamo dopo e cerca di calmare Artie, o magari spingerlo a consolare BriBri, ok? A te darà più ascolto, sei la ex della bionda dopotutto!

L’amica gli rispose subito con un insulto in spagnolo e lei rise, guardando fuori dal finestrino che da fuori sembrava oscurato. Notò subito la grande villa adibita al reality e ammise di doversi complimentare con Sanders per la magnifica scelta.
L’auto imboccò il vialetto e si fermò proprio davanti i gradini della villa. La ragazza aspettò, come da copione, che l’autista facesse il giro e le aprisse la portiera, aiutandola così a scendere dalla limousine. Lei sorrise e gentilmente ringraziò l’uomo, salendo poi i gradini della villa e indugiando un po’ alla porta di quella grande abitazione.

 
 

Mercedes da brava presentatrice com’era, intratteneva il suo pubblica alternando piccole clip dei ragazzi all’interno della casa a clip del viaggio in limousine della mora che adesso era ferma sull’uscio, pronta ad entrare.
“Rachel, puoi sentirmi?”
La signora Tinsley si stava preoccupando vedendo l’amica lì, ferma ed immobile, con la manina sulla maniglia senza però entrare, così fece una prova.
Il pubblico in studio, il dietro le quinte e pesino Jon e Artie – che era vicino a Brittany, arrivati in quel momento – erano con il fiato sospeso. Perché ci metteva così tanto?
La stellina sembrò ridestarsi mentre sentiva la voce dell’amica di vecchia data nell’auricolare e annuì  piano, sorridendo alla telecamera, non sapendo bene dove guardare ma sapendo che qualsiasi sua mossa stava andando in onda.
Il problema è che per la prima volta, dopo tanto tempo, Rachel era impaurita, soprattutto dopo aver visto alla tv lo spot con le facce dei concorrenti. Non si sentiva pronta a dover mettere su piazza vecchi segreti, vecchie fiamme, non si sentiva pronta a mostrare al pubblico  chi era la Rachel Berry dell’Ohio e che sarebbe sicuramente venuta fuori nel reality., sapeva però che non poteva indugiare oltre e così aprì la porta.
 

 

Santana era dietro le quinte e adesso osservava Artie, tra il preoccupato e il premuroso mentre vedeva la mano della sua ex tenere quella del giovane uomo. Sorrise ad entrambi prima di posare la testa sul capo di Sebastian che la guardò curioso e le cinse le spalle con un braccio.
“Tutto ok?”
“Adesso sì, Bastian. Adesso sì..”
Smythe non vedeva la sua signora così tranquilla da quando quel reality era entrate nelle loro vite, ora poi che lei avrebbe passato un bel po’ di tempo tra il suo studio e la casa addetta a lei, Artie, Mercedes, Brittany e Jesse non era poi così felice di allontanarsi da lei. Fu allora che Jon Sanders si avvicinò a loro e si presentò ad entrambi.
“Sono il direttor-“
“Sappiamo chi è, come lei sa chi sono io visto che sono stata inserita nel programma. Che devo fare? Ha ulteriori direzioni da darmi?”
L’essere zittito, il tagliar corto della donna e la determinazione della stessa sembrò incuriosire e sorprendere allo stesso tempo Jon che rise.
“No, signora Smythe. “
Il cognome associato a Santana, la fece sobbalzare, non era abituata a sentirsi chiamare così se non da suo marito giusto per apostrofarla, persino tra i suoi colleghi la conoscevano come Avvocato Lopez.
“Volevo solo dirvi che anche suo marito può partecipare al programma in qualità di.. aiuto.”
Sebastian aggrottò le sopracciglia e guardò l’uomo in cerca di ulteriori spiegazioni.
“Ecco visto che Miss Berry ha la sua consigliera personale – ed indicò Santana –, pensavamo che anche i concorrenti potessero aver bisogno di consigli..”
“Blaine Anderson è il mio migliore amico, e si da il caso che conosca, anche solo per sentito dire, la metà di quelle persone, direi che c’è un conflitto d’interesse.”
“E’ proprio questo il bello Mr. Smythe, è proprio questo!”
Jon se ne andò tutto tronfio e gongolante mentre preparava il contratto anche per Sebastian che aveva la fronte aggrottata e guardava Santana.
“Vedila come una sfida, qualcosa di imprevedibile e.. un motivo in più per non doverci separare finché quella megalomane che ha accettato di partecipare ad un programma del genere non avrà scelto la persona con sui vivere il suo felice e contenta!”
L’epiteto usato dalla moglie per la propria migliore amica lo fece ridere e cedere a quella proposta, firmando così il contratto che adesso Sanders gli mostrava.
 

 

Rachel si decise ad aprire la maniglia della villa ed entrò, silenziosa come non avrebbe dovuto, sentendo all’ingresso solo il rumore dei suoi tacchi, andando incontro agli schiamazzi che venivano dal salotto e dalla cucina, dove tutti erano sparpagliati. Si stava mostrando quasi debole e impaurita, lei sempre così decisa e determinata in ogni intervista, perfino la più irriverente e così si schiaffeggiò mentalmente mettendo in scena il migliore sorriso che potesse fare e parlando ad alta voce.
“E’ permesso?”
Rise mentre si mostrava agli altri, raggiante come non mai all’esterno anche se in quel momento stava passando allo scanner tutti, anche se stava morendo dentro alla vista di alcuni di loro, proprio come quando posò lo sguardo su Finn. Fortuna che era l’attrice migliore della sua generazione o sarebbe stata spacciata, fortuna che sentì due braccia sollevarla da terra e farla roteare. Una testolina bionda e due occhi chiari ridevano con lei.
“Sammy!”
Rachel lo abbracciò forte e poi iniziò a salutare uno ad uno tutti i presenti in villa, presentandosi agli unici quattro sconosciuti per lei: Lauren, Caleb, Belle e Nash. Sentirono poi tutti quanti la voce di Mercedes a richiamarli.
“Ragazzi, mi sentite?”
Un coro affermativo si alzò dalla casa mentre la presentatrice chiedeva loro di andare in salotto e dall’unico schermo che avevano, monitorato dalla direzione, mostrò loro l’interno delle case, spiegò un po’ di regole per loro e per gli spettatori e poi li mandò a scegliersi una stanza.
Ogni settimana chi avrebbe vinto le sfide avrebbe dormito in camera con Rachel – che sgranò per un secondo gli occhi a quella scoperta – mentre il peggiore avrebbe fatto una settimana di isolamento in un’ala della casa dove vi era solo una stanza completa di cucina e letto e uno stanzino adibito a bagno. Ovviamente dalla settimana successiva poi, la protagonista avrebbe dovuto iniziare ad eliminare colui o colei che riteneva meno adatto a far parte della sua vita.
Compresa ogni singola cosa, mandò tutti a scegliersi una delle cinque stanze adibite ai dieci concorrenti che avrebbero trovato in ogni camera un letto matrimoniale e tutti i confort. Il letto e la divisione fatta in quel modo era solo un escamotage per creare scontri o passioni inaspettate.  
Non appena tutti scelsero un compagno, Mercedes diede la buonanotte sia a chi stava all’interno della casa che al suo pubblico con la speranza di ritrovarli la settimana successiva.
 

 

Divideremo la camera, Artie?
Le luci in studio si erano spente, anche se le telecamere all’interno della villa continuavano a riprendere, dopotutto c’era un intero canale dove poter stare sintonizzati ventiquattro ore su ventiquattro all’interno della casa. Adesso però, chi di dovere, veniva trasportato all’interno della villetta accanto alla casa con mille telecamere al suo interno.
Gli Smythe avevano una limousine tutta per loro, soddisfacendo una loro fantasia in quel tragitto all’interno della vettura, Mercedes la divise di buon grado con Jesse che iniziò a farle vedere degli splendidi abiti che avrebbe potuto indossare durante le altre dirette e all’interno dell’ultima c’erano proprio Artie e Brittany.
Artie aveva trovato la povera bionda a piangersi addosso non appena saputo lo scandalo che poteva esserci a seguito della pubblicazione di quelle foto su internet, sventato subito fortunatamente. L’aveva consolata, le aveva asciugato le lacrime e lei l’aveva baciato ringraziandolo, la ribaciò poi lui, scusandosi per il bacio stesso e forse per cose passate e poi lo ribaciò lei scusandosi a sua volta finché non si chiarirono e continuarono a premere le labbra dell’uno su quelle dell’altra. Non sapevano bene cos’erano adesso, l’importante era stare insieme, ecco perché alla domanda della bionda, il ragazzo annuiva convinto, pronto ad una nuova avventura con l’unica ragazza che non aveva mai dimenticato.

 
 

Rachel si girava e rigirava tra quelle lenzuola morbidissime senza riuscire a trovare una posizione adatta a dormire, anche se  a dire la verità il problema a è che non prendeva sonno perché era rimasta turbata da tutta quella gente lì, per lei. Sbuffò all’ennesimo cambio di posizione e si decise ad alzarsi, diretta in cucina dove trovò una luce: il frigo era aperto.
“Anche tu non riesci a dormire?”
Non sapeva neanche a chi si rivolgeva, sapeva solo che voleva compagnia in quel momento, accese la lucina della cappa della cucina e attese una risposta. Non appena il frigo si chiuse però lo vide e tutte le sue speranze di poter iniziare la prima notte all’interno della casa svanirono.
“Non sono chi ti aspettavi, eh?”
Sorrise beffardo lui mentre si accomodava vicino a lei e le passava un bicchiere di latte e dei biscotti.
“No, Cory, sei l’ultima persona che mi aspettavo. Non sapevo ti alzassi la notte a mangiare.”
“Non lo facevo in effetti, eri tu quella che si alzava la notte, che lasciava i biscotti e il bicchiere di latte in tavola per quando mi sarei alzato.”
Sorrise gentile stavolta lui, mentre lei deglutiva e guardava in basso. Aveva dimenticato Cory, cancellato dalla sua vita due anni prima per quell’unica pecca, quell’unico errore di mandare sue foto private agli amici che iniziarono una catena che fece finire quelle foto sul web. Eppure, rivederlo era sempre un colpo al cuore, era sempre un cercare di cancellarlo di nuovo, senza dover ammettere che lo avesse amato davvero.
“Già.. Grazie per.. aver ricambiato il favore adesso.”
“Di niente piccolina.”
Sorrise di nuovo Cory, triste, alzandosi e dandole un bacio sulla testa prima di andarsene e darle la buona notte, facendola rimanere solo lì con i suoi pensieri e la nuova consapevolezza che niente sarebbe andato come aveva immaginato lei, che quell’esperienza sarebbe stata tutt’altro che rilassante e divertente.
Rachel Berry avrebbe dovuto buttare ogni maschera e iniziare a fare i conti con i demoni del suo passato e affrontare una volta e per tutte la realtà.

 


✰✰✰✰✰

GirlOnFire’s Notes.

 
 

Innanzitutto ringrazio vivamente chi ha recensito lo scorso capitolo e mi ha fatto capire che qualcuno ancora interessato c’è! Al solito, mi scuso per postare a random e soprattutto sempre con molto ritardo tra un capitolo e l’altro. Purtroppo non ho solo questa storia in corso e non ho sempre molto tempo e ispirazione.
Poi volevo anche far notare che nello scorso capitolo ho sbagliato il lavoro di Brittany visto che lei è l’invita e non la coreografa!

Ma bando alle ciance e passiamo alla storia, che spero sia più ordinata.
Il reality è iniziato, ci sono ancora tutti ma dal prossimo capitolo, uno ad uno andranno via. Ancora non ho neanche io ben chiaro chi sarà il vincitore, ho un paio di coppie in mente però che riguardano tutti gli altri personaggi tranne Rachel.
Voi con chi vorreste che terminasse il reality?
Fatemi sapere!

Al prossimo capitolo.

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Capitolo 8
*** First elimination. ***


First elimination.

 
Girarsi e rigirarsi nel letto non aveva sortito i suoi effetti, aveva cercato di far zittire quello stupido cellulare che vibrava, ma neanche ignorare la chiamata delle quattro del mattino era servito. Sebastian – al contrario di Santana – sembrava invece non aver sentito neanche uno squillo, neanche il sintomo di una vibrazione, continuando a dormire beato. La latina allora scostò le braccia del marito dal suo corpo e si alzò, prendendo il cellulare senza neanche guardare il display, sapendo benissimo chi fosse, e andando nella cucina della piccola villetta in cui alloggiava da quella notte.
“Si può sapere perché non dormi? E poi, da quando nei reality si usano i telefoni?”
“Da quando posso passare da una villa all’altra e tu sei la mia consigliera! San, ho visto Cory…”
“Oh madre de Diòs!”
Santana – che dapprima sibilava – sospirò a quella notizia. Gardner non le era mai andato a genio, sarà stato per quegli occhi di ghiaccio e il sorriso beffardo, sarà stato il carattere impertinente e scontroso, a volte smielato e farfallone quando c’erano altre donne di mezzo, ma accanto alla sua migliore amica proprio non l’aveva mai visto di buon occhio, cosa che poi si rivelò giusta vista come era finita la loro storia.
“Su, racconta Rachel.. tanto ormai sono sveglia.”
E così la stellina d’America disse tutto alla latina che ascoltava con attenzione mentre cercava nella dispensa qualcosa da mettere sotto i denti.
“Sul serio ti ha chiamata piccola? Se lo prendo..”
“Santana…”
“No, è inutile che dici Santana con quel tono, signorina. Devo ricordarti cosa ti ha fatto? Devo ricordarlo a tutti? Perché scommetto che anche qui ci sono telecamere pronte ad entrare in funzione quando tu hai la bella idea di non far dormire la tua migliore amica!”
Rachel non aveva pensato a quella possibilità, si morse il labbro allora senza dire nulla, sospirando.
“Rae.. non mi far fare la strega cattiva della situazione. Non sto dicendo che la gente non cambia.. ma, ti prego, vaglia altre alternative. Se non sbaglio hai molto da valutare e rivalutare.”
“Se ti stai riferendo a F-“
“Non solo. Sei tu che hai pensato subito a lui, detto questo, buona notte. Hai le tue risposte.”
Ma lei non ebbe la sua visto che chiuse il telefono in faccia all’amica tornandosene bellamente a dormire.

 

Dopo quell’incursione notturna in cucina, le telecamere rimasero a riprendere una casa silenziosa, dove a volte si vedeva qualcuno rigirarsi nel letto.
Certo la scelta delle stanze era stata fondamentale: i ragazzi avrebbero voluto dividere il proprio letto con una delle belle concorrenti del reality, ma le donne in casa erano solo tre e i ragazzi sette, quindi non è che alcuni di loro avessero molta scelta. Gli unici che non sembravano fare storie erano Puck e Sam che sembravano non vedessero l’ora di poter dividere una camera assieme in onore dei vecchi tempi quando le dividevano durante le nazionali. Neanche Cory si lamentò quando Lo gli si avvicinò e lo prese per la cravatta per portarlo in camera, niente di più esplicito che un chiaro invito a dividerla assieme.
Restavano così gli altri sei da dividere. Quinn si sentiva più a suo agio a dividere la stanza con Blaine – seppur non fosse più lo stesso ragazzo che conosceva al McKinley – che con Finn che riteneva l’avversario più temibile e a Lauren andava bene dormire con Caleb, così alla fine l’ex quarterback fu colui che divise la stanza con l’unico ragazzo rimasto: Nash Prince.
Nulla di strano avvenne, ma dopotutto era solo la prima notte, no?

 

I gemiti riempirono la stanza, come l’odore di sesso che ormai permeava le lenzuola. Bastavano le ultime spinte a far raggiungere l’apice a quella coppia d’amanti che aveva ritrovato l’amore – e la passione – grazie a quel reality.
Ad Artie non sembrò quasi vero poter finalmente stringere di nuovo fra le braccia la sua Brittany, poter rifare l’amore con lei quasi fosse la prima volta, quando si amavano davvero e teneramente. Entrambi credevano di non aver più nessuna possibilità, ma la verità è che erano spaventati che l’altro ormai si fosse dimenticato di tutto quello che avevano passato.
“Ti amo, non ho mai smesso, neanche quando ero scontroso, neanche quando non avevo più nulla da dire sulla nostra storia. In realtà non dicevo nulla perché se avessi parlato allora la maschera del menefreghista si sarebbe sfracellata in mille pezzi e non potevo permettermelo, non quando tu avevi appena lanciato il tuo nuovo programma e volevi dedicare anima e corpo alla tua carriera.
Non ti ho mai ostacolata BriBri, solo.. non credo stavolta riuscirò a lasciarti andare facilmente.”
La bionda aveva ancora il corpo caldo del ragazzo su di lei, e lo guardava distesa sul materasso, con i capelli aperti a ventaglio sul cuscino e gli occhi grandi e vitrei. Le labbra si incresparono in un sorriso poco prima di baciarlo.
“Il fatto è che a volte sono davvero stupida, come tutti pensano, proprio come quando ti ho lasciato. Ma stavolta non lo farò, stavolta affronteremo tutto assieme.”
Artie la abbracciò e le gli disse ti amo, e glielo ridisse e glielo ridesse e così finchè entrambi non si addormentarono.


 

Le luci di una nuova alba si affacciavano sulla casa di Guess who’s gonna be Mr. Rachel Berry? e la protagonista continuava a rigirarsi nel letto e sbuffare, di quel passo non avrebbe dormito per nulla.
Alla fine, esausta, Rachel si alzò e andò in cucina dove notò una testolina rossa aggirarsi tra i fornelli. Sembrava trovarsi perfettamente a suo agio in quell’ambiente, trafficando con padelle, uova, succhi e quant’altro mentre portava prelibatezza in prelibatezza a tavola.
Quasi non si accorse della sua presenza neanche quando si voltò per un attimo a controllare quale fosse il barattolo giusto dello zucchero. A Rachel venne da sorridere e iniziò a guardare ammirata la dedizione con la quale la ragazza dai capelli rossi preparava tutto.
Si soffermò a guardarla, a farle quasi un check-up completo con gli occhi: aveva delle belle gambe lunghe pur essendo così piccina, un fondoschiena tonico, il ventre piatto, un seno florido, due occhi castani che sembravano piuttosto provati – la Berry non seppe dire se dalla mancanza di sonno o da esperienze passate – e una boccuccia rossa che adesso formava una ‘o’ non appena si rese conto che il suo idolo la stava osservando, facendole cadere di mano il bicchiere con il succo.
“Buongiorno.”
La mora sorrise prima di sentire lo schianto del vetro  con il pavimento.
“Oddio, aspetta! Ti aiuto, sta attenta però!”
E Lauren sembrava davvero non riuscirsi a muovere. Si era sempre immaginata il giorno in cui avrebbe incontrato quella ragazza poco più alta di lei, magari a qualche serata di beneficienza, come si sarebbe atteggiata a ragazza dell’alta società solo per essere al livello di quella che era sempre stata un modello per lei, ma la verità era che la Rachel Berry reale, quella in carne ed ossa adesso davanti a lei che ripuliva il pavimento e buttava i cocci di vetro nella spazzatura, era ben diversa da come l’aveva immaginata. Stava pulendo, che diamine! Un’attrice del suo calibro non avrebbe dovuto far fare quelle cose ad altri?

 

Da quell’episodio se ne susseguirono altri, meno dannosi. Rachel iniziò a riprendere confidenza con Quinn, l’amica ritrovata dei tempi del liceo con cui una sera passò a mangiare gelato al buio in cucina, con la luce della luna a fare loro da sfondo mentre ridevano e si aggiornavano; si congratulò con Sam e i suoi lavori che non aveva mai smesso di seguire, adorando il personaggio di quella ragazza tosta con la mantellina e i calzettoni – senza sapere che fosse lei in realtà – e lui di rimando le ripromise di scrivere uno special solo per lei, dove avrebbe potuto chiedergli qualunque cosa; scherzò con Noah in piscina e si fece con lui una partita ai videogiochi, perdendo clamorosamente e reclamando la rivincita finendo per fare un torneo con tutti i presenti in casa; conobbe la gentilezza, dolcezza e timidezza del ragazzo dalle lentiggini rosse appena accennate sul viso e gli occhi chiari che si chiamava Nash e con il quale aveva imparato a stare in silenzio la sera, sull’altalena a godersi l’aria fresca – a volte si spingevano anche a vicenda su quell’altalena – poi aveva conosciuto l’esuberanza di Belle, la sua determinazione ed ambizione nel voler diventare una stilista di fama internazionale e la bella mora non riuscì a resistere alla tentazione di essere proprio lei a scoprire quella ragazza genuina con le guanciotte da mordere e gli occhi vispi; aveva visto Blaine di nascosto, nella sua camera che non poteva dividere con nessuno quella settimana, il martedì come sempre, e anche il giovedì perché si sentiva in vena di coccole; imparò a guardarsi bene dalla finzione di Cory – come le aveva ripetuto Santana più volte – ed ad osservare come guardava Lauren che con lei si era sciolta dopo la loro presentazione in cucina, mostrandosi come una ragazza simpatica, alla mano che non si faceva abbattere ma che sembrava sempre nascondere una vita piena di trascorsi; era rimasta affascinata dalla meticolosità di Caleb nell’allenarsi ogni giorno e nel seguire la rigida dieta, tutto per avere un corpo perfetto, ma si era anche stizzita alla sua vanità che superava di gran lunga quella di tutte le ragazze della casa messe assieme, così come la infastidiva il fatto che non la lasciasse mai finire di parlare come se non le interessasse cosa aveva davvero da dire ed infine cercò di avvicinarsi a Finn, ma in un modo o nell’altro, qualcuno glielo impediva perennemente.
E così fino al venerdì sera in cui la voce di Mercedes rientrò per la seconda volta, dall’inizio del programma, in quella casa per far iniziare le sfide a tutti.
“Abbiamo visto che ai videogiochi sembrate tutti ferrati ma adesso abbiamo bisogno di vedere quanto davvero conoscete la ragazza che volete conquistare!”

 

“..ed adesso il vincitore della sfida!”
Uno ad uno i concorrenti erano stati chiamati in un confessionale – una stanza con le pareti bianche e decori neri come la poltrona al centro della stanza situata davanti una tv ed un tavolino con dei pulsanti e un paio di cuffie – dove ebbero modo di rispondere a delle domande sulla loro ragazza dei sogni.
Adesso, tramite punteggio, avrebbero scoperto chi davvero conosceva a fondo Miss Rachel Berry. Il pubblico aveva anche scommesso sulle risposte, così per gioco, sotto consiglio di Sebastian che sarebbe entrato davvero nel vivo da quella settimana.
Tutti avevano dato per scontato che chi la conoscesse meglio fosse Noah Puckerman o Blaine Anderson, Santana però puntava su uno degli sconosciuti al grande pubblico ma che invece l’amica conosceva bene, lo stesso su cui puntava Kurt Hummel: Finn Hudson.
Con quei nomi in lizza, ci si aspettava che almeno uno di loro vincesse per davvero la sfida della settimana, ma quando Mercedes chiese alla sua inviata, Brittany, di entrare in casa e dare la coccarda di vincitore a colui che la meritava, tutti rimasero sbalorditi.

 

“Quasi non ci credo ancora!”
La ragazza ridacchiò mentre si sentiva salva per quella prima settimana, anche se sembrava sicura che Rachel non la eliminasse, la stessa Berry che adesso avrebbe dovuto entrare in una delle 10 stanze che ogni concorrente aveva scelto per aspettarla durante l’abbraccio d’addio.
L’abbraccio d’addio era il momento in cui la stella d’America dedicava gli ultimi cinque minuti del programma a colui o colei che avrebbe eliminato prima che il concorrente venisse scortato in studio per ripercorrere il suo vissuto all’interno della casa, essere intervistato e poi invitato per le puntate a seguire.
Quella settimana, mentre Quinn Fabray si apprestava a passare ogni notte con Rachel, come aveva sognato per un po’ di tempo a quella parte, Caleb Colton si apprestava a lasciare la casa dopo solo una settimana, facendo persino  una scenata in studio dicendo che lui era migliore di tutti quanti lì dentro e Rachel Berry si sarebbe pentita di averlo eliminato.

 

“Credete davvero che scoppierà un altro scandalo?”
Chiese quasi preoccupata Brittany mentre l’entourage di Rachel si apprestava ad entrare nella villeta riservata a loro. Santana rise e Artie scosse il capo rassicurandola, ma fu Sebastian a parlare.
“Conosco i tipi come lui, tutto fumo e niente arrosto, se avesse davvero voluto far qualcosa avremmo già sentito parlare di lui non appena le luci della ribalta non lo avrebbero più illuminato ed invece è tutto tranquillo, ma posso sempre fare un giro su internet e non dimenticate che qui avete l’avvocato più sexy del mondo pronto a mettere k.o. chiunque tocchi la nasona!”
Lui rise e Santana gli scoccò un’occhiataccia all’epiteto che usava lei al liceo per l’amica mora, anche se non riuscì a nascondere il sorriso malizioso dovuto al complimento del marito che avrebbe poi ripagato in camera da letto.
“Be, se anche questa è archiviata io allora mi metto al lavoro per Rachel e Quinn questa settimana.”
“Perché Jesse, che devi fare?”
Chiese Brittany, dando voce a tutti.
“Rachel ha una premiére e un gala in programma questa settimana, giusto Artie? – il ragazzo annuì – e Sanders vuole che Quinn l’accompagni, così devo confezionare qualcosa per la nostra cara amica e la bionda psicopatica! Buona notte!”
Detto ciò i ragazzi si separarono, dandosi la buona notte, prima di iniziare un’altra lunga settimana nello show.

 

 

 

✰✰✰✰✰

GirlOnFire’s Notes.

  

Eccomi qui con un altro capitolo. Cercherò di aggiornare con meno ritardo, ma non prometto nulla – tra poco inizierò nuovamente l’università e quindi sarà un casino.
Ringrazio tanto chi ha recensito e mi fa sempre sapere cosa pensa della storia.

Ho preso anche nota di che finale vorreste, eh. u.u Io ne avevo in mente uno in realtà, solo che per forza di cose, ora come ora, non lo scriverei più, ecco. :) 

Volevo poi segnalarvi la mia pagina facebook, magari potrei fare dei sondaggi sulle eliminazioni. ;)
http://www.facebook.com/GirlOnFireEFP?ref=hl

Al prossimo capitolo.

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Capitolo 9
*** Fights. ***


Fights.

Passare la prima notte con Quinn non fu affatto difficile come aveva pensato il primo giorno che era entrata in casa, quando Mercedes aveva annunciato quella regola del dividere il proprio letto con il vincitore della sfida della settimana. Poteva essere che ormai aveva riallacciato il buon vecchio rapporto che le vedeva amiche, ma rimanere a parlare fino alle prime luci del mattino e andare a sedersi sulle seggiole del balcone della camera della Diva per vedere l’alba non le era affatto pesato e ore dopo – visto che si erano svegliate entrambe all’ora di pranzo – non si era neanche lamentata delle occhiaie che erano spuntate sul suo bel volto.
Erano scese assieme, ridendo di un vecchio episodio che vedeva Santana come protagonista, e Rachel poteva sentire gli occhi della latina fulminarla dalle telecamere, prima di andare a raggiungere gli altri. A quanto avevano capito Lo ormai era l’addetta al cibo e Cory quel giorno si era fatto insegnare un paio di trucchi. 
La stella aveva evitato il più possibile quegli occhi ghiaccio, come la migliore amica le aveva consigliato, ma sapeva bene che doveva comunque interagire con lui, per il bene del programma, almeno!

 

Con la linguetta di fuori e il joystick tra le mani, mentre cercava di distrarre il ritrovato migliore amico del liceo dandogli spallate, Sam imprecava contro la tv non capendo perché non riusciva mai a superare Puck a Grand Theft Auto. Un pomeriggio aveva provato anche a giocare con Finn, dopotutto, lui era lì sì per conquistare Rachel, ma se ci poteva ricavare le vecchie amicizie, perché non provarci? Il problema è che l’ex soldato era decisamente una schiappa proprio come lo ricordava anni prima.
“Noah, prima o poi mi farai vincere?” 
“Mai!”
Rise il ragazzo, portandosi una mano alla cresta e tirandogli un’occhiata beffarda, mentre sentiva la porta della villa aprirsi, pensava che nessuno potesse uscire od entrare, tranne Rachel per le sue prime mentre lui, Cory e Blaine avevano dovuto prendersi una “pausa” dalle scene, anche se alla fine andavano più adesso in onda che quando lavoravano.
“E’ permesso?”

 

“No.”
Una risposta secca era uscita dalle labbra di Santana che si erano arricciate leggermente, mentre Artie le proponeva di andare con Rachel e Quinn alla prima di un film della Diva.
“E’ il loro appuntamento, perché rovinarglielo?”
“San, stai per caso già parteggiando per qualcuno?”
Sebastian rise di gusto, seduto a leggere la gazzetta sportiva in cucina mentre sentiva la moglie e l’amico parlare e Brittany lo guardò curiosa, cercando di capire perché quegli occhi verdi si erano illuminati.
“Abrams, tra poco si scopre che il sito di scommesse su chi vince e chi verrà fatto fuori l’ha creato Sannie e tu le chiedi se parteggia per qualcuno?”

 

“C’è un sito di scommesse?!”
Lo staff della nota emittente televisiva stava trattenendo il fiato mentre cercavano di capire come la notizia stesse venendo assimilata da Sanders che ridusse gli occhi chiari a due fessure prima di sfregare le mani soddisfatto.
“Mostratemelo!”

 

“Questo è tutto.”
Jesse era entrato un’oretta prima a far vedere le opzioni dei vestiti che Rachel e Quinn avrebbero indossato la sera dopo alla prima del film, il suo tablet era quasi scarico mentre le due sfogliavano le opzioni. 
La bionda poteva sentire delle occhiate che le stavano attraversando la schiena come lame affilate mentre tutti si erano riuniti nel salottino con i tre intenti a parlare di Dior e Armani e Chanel.
“Penso che il vestito rosso ti starebbe d’incanto Rachel!”
Belle aveva preso la parola, avvicinandosi alla stella e scegliendo per Quinn un abito verde che ‘le risaltasse gli occhi’ come le aveva spiegato. Se ne intendeva eccome di moda la moretta e Jesse iniziò a tenere in considerazione le sue idee.
La scenetta era pressoché noiosa per i ragazzi che dopo un po’ si erano sparpagliati per casa mentre Lauren era rimasta a braccia conserte fino all’uscita della casa di Jesse, accompagnato dalla biondina che avrebbe voluto eliminare seduta stante assieme a quell’altra insulsa ragazzina che adesso parlava beata con il suo idolo.

 

“E così pensavi di conquistarla in un battito di ciglia, eh?”
Due occhi di ghiaccio si erano scontrati con due ben più caldi che si erano voltati prima di seguire Nash, Sam e Noah fuori per una partitina a calcetto con Blaine.
“Se ho ben capito, era anche il tuo intento, ma non mi sembra che ti calcoli poi molto.”
“Oh beh perché invece tu sei sempre quello che ci prova spudoratamente, eh? Non sa neanche della tua esistenza. Non che prima tu fossi importante nella sua vita dopotutto ti ha rimpiazzato subito con me a New York e lo rifarà di nuovo, tu e i tuoi amichetti non siete neanche in gara.”
Il ricciolino, pur non nutrendo particolare stima del gigante, vedendolo parlare con quell’attoruncolo, si era avvicinato sentendo proprio l’ultima parte del suo discorso ed era scoppiato a ridere.
“Ci provi sempre, eh? Sto iniziando a pensare che intimidire gli anelli deboli sia la tua strategia.”
“Anello debole a chi?”
Finn si stava scaldando, sentendo quei due parlare di lui come se non fosse stato lì e si sapeva che era una testa calda, così bastò un’altra battutina di Cory prima di tirargli un pugno e far precipitare gli altri tre ragazzi a separare quei tre, visto che Cory aveva spinto Blaine e aveva alimentato la rissa iniziata da Hudson.

 

“La bistecca tienila su per un paio d’ore”
Una frase detta da due persone diverse veniva trasmessa sulle tv nazionali: la prima della protagonista dello show che si rivolgeva sia a Finn che Blaine e la seconda di Lo che aveva portato Cory in camera pur di tenerlo lontano da quegli zotici.
“E’ inutile che cerchi di indebolire loro, le nostre prede saranno, di settimana in settimana, i vincitori delle sfide.”
“Uhm, infatti ti stai occupando per bene della bionda, mi dicono.”
“Sta’ zitto.”
Stizzita, si mise tra le gambe di Cory prima di iniziare a spogliarlo e farlo scivolare dentro di lei. Le strategie e le passioni iniziavano a nascere nel programma che era appena cominciato per davvero.

✰✰✰✰✰

GirlOnFire’s Notes.

E’ passato davvero molto tempo dall’ultimo volta che ho aggiornato questa fan fiction e ho cercato di lasciare invariato il modo in cui l’avevo scritta. Spero che non l’abbiate abbandonata perché sono intenzionata a finirla anche se non so ancora bene chi vincerà il cuore della Stellina.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se la seguite ancora, insomma.. lemme know.

E il prossimo capitolo avrà come tema l’appuntamento con Quinn e ci sarà la seconda eliminazione!

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