The Wooden Scarecrow Chronicles ~ Kakashi x Yamato (ANBU Days)

di __Light
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ti aspetterò sempre ***
Capitolo 2: *** Ukki - Memorie del primo incontro ***



Capitolo 1
*** Ti aspetterò sempre ***


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Masashi Kishimoto; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.





Il sole era alto già da un pezzo a Konoha; un ragazzo dai capelli castani stava fuori dalle mura, con la schiena appoggiata ad una delle colonne dell'entrata principale, nascondendo con la sua maschera da ANBU il volto provato dalla fatica di una notte insonne.
Tornato da poche ore da una missione impegnativa, dopo aver fatto rapporto all'Hokage sarebbe dovuto tornare a casa a ripulirsi e riposare come aveva fatto il resto della squadra.
Aspettava invece, con la sensazione crescente di venire divorato dall'ansia, il ritorno del suo caposquadra, rimasto indietro da solo per disperdere le tracce del team e sistemare i pochi nemici rimasti alle calcagna.
Kakashi però era in ritardo, non come al solito; era in enorme ritardo e il giovane sottoposto iniziava ad aver paura che avrebbe rivisto il suo senpai solo quando fosse stato un cadavere freddo e con l'orbita oculare sinistra svuotata.
Chiuse gli occhi e scosse la testa come a voler scacciare via quel pensiero inquietante; quando si fu tranquillizzato riaprì gli occhi e se lo trovò davanti, tutto intero.
« Kakashi-senpai, sei vivo! », esclamò con meraviglia, liberando il volto dalla maschera spostandola a lato della testa.
« Certo che sono vivo », rispose quest'ultimo, toccandosi istintivamente i campanelli attaccati alla cintura in segno di scaramanzia. « Cosa ci fai qui, Tenzō? ».
« Aspettavo il tuo ritorno, come faccio sempre! », ribattè il più giovane con un tono leggermente intenerito, per poi assumere un'espressione severa. « Sei in ritardo! ».
« Beh, lo sono sempre. Sai com'è, incontri una vecchietta e... »
Tenzō gonfiò una guancia, indispettito da quell'atteggiamento spensierato. « Kakashi-senpai, smettila di prendermi in giro! Mi sono davvero spaventato... », e volse lo sguardo in basso, cercando di reprimere le brutte emozioni che ancora lo invadevano.
Kakashi sorrise. « Mi dispiace, non volevo farti preoccupare  », disse appoggiandogli una mano sulla testa, scompigliandogli leggermente la chioma. « Ma, lo sai, non hai da temere: finché ci sarai tu ad aspettarmi, io avrò sempre un motivo per sopravvivere e tornare ».
Tenzō alzò la testa meravigliato da quelle parole, che riuscirono a dissipare il suo malumore riempiendolo di gioia.
« Coraggio, ora andiamo: abbiamo bisogno di riposare prima della prossima missione », continuò il più grande varcando la soglia del villaggio.
« Sì senpai! »
E lo seguì, come faceva sempre e come avrebbe sempre fatto.




Non immaginavo che avrei mai iniziato a scrivere questa raccolta... e invece eccomi qui! :) Questa è solo un terzo del mio progetto di storie KakaYama/YamaKaka, perché scriverò solo dei loro giorni da ANBU, mentre vorrei avviarne successivamente una in contesto Shippuden e un'altra AU.
Che dire, questo è il mio pairing preferito e adoro entrambi i personaggi, spero di riuscire a trattarli bene e a creare delle piccole storie piacevoli da leggere.

Piccolo appunto su questa prima flashfic: Tenzō è molto giovane, sui 14 anni circa, mentre Kakashi ha quattro anni in più ed è praticamente già un uomo, il suo punto di riferimento; ma anche Kakashi trae forza dalla tenerezza e fedeltà di quel ragazzino. :)

Spero che vorrete commentare e darmi consigli per migliorare. Alla prossima!

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Capitolo 2
*** Ukki - Memorie del primo incontro ***


 

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Masashi Kishimoto; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.





L’alba iniziava a sorgere; i primi deboli raggi di sole si insinuarono nella stanza tramite le fessure delle tende, destandolo dal suo sonno leggero.
Si alzò sui gomiti per aprire la finestra, ma era ancora abbastanza rimbambito da finire per urtare la pianta sul davanzale.
Girò di scatto la testa verso la persona che dormiva al suo fianco, timoroso di averla svegliata; la pianta era un regalo che gli aveva fatto durante il loro primo incontro, quindi la trattava con cura.
Assicuratosi di non aver destato l’amante dal sonno – decisamente più pesante del suo – si mise ad osservarne il profilo, incantato.
 
 
 
 
Il Terzo Hokage l’aveva convocato, dicendogli che doveva parlargli di una questione importante.
Quando entrò nel suo ufficio, lo trovò in compagnia di un ragazzino.
« Ah, sei qui finalmente! », disse l’Hokage.
« Buongiorno », Kakashi lo salutò inchinandosi e lanciò un’occhiata al piccolo: era carino, con grandi occhi a mandorla spalancati; pensò che assomigliasse ad uno scoiattolo.
« Ti ho chiamato per presentarti una nuova recluta della Squadra Speciale ANBU: farà parte del tuo team ».
« Buongiorno, io mi chiamo Tenzō ! », lo salutò quest’ultimo, visibilmente teso.
« Piacere di conoscerti », rispose Kakashi abbozzando un sorriso.
« Anche lui, come te, è diventato chūnin a sei anni, quindi anche se è ancora un bambino è già uno rispettabile shinobi. Avete diverse cose in comune e sono sicuro che insieme formerete un buon team », finì di spiegare il capo villaggio, per poi congedarli.
 
I due ragazzini uscirono dall’ufficio e fecero un tratto di strada insieme, in silenzio.
Il giovane Tenzō era molto nervoso e pieno di ammirazione per il nuovo superiore: Kakashi Hatake era famoso come l’eroe dello Sharingan e per essere il figlio di un ninja rispettato al pari dei tre Leggendari; ci teneva a fare una buona prima impressione e a mettere in mostra le sue qualità, ma temeva che l’emozione l’avrebbe portato ad esagerare.
« Kakashi-senpai, è vero che hai lo sharingan? », disse all’improvviso per rompere il ghiaccio.
Kakashi restò dapprima spiazzato da quella domanda così intima, ma ormai era passato tanto tempo e la gente sapeva, oltre che parlarne in continuazione. « Sì », fece lui alzando il coprifronte per mostrargli l’occhio con la cicatrice, tenuto costantemente coperto. « È un ricordo… del mio migliore amico », proseguì a voce più bassa.
Resosi conto di essere stato invadente, il sottoposto cercò di rimediare con l’ironia: « Oh, anch’io ho un ricordino! », Tenzō aprì il palmo di una mano e vi fece spuntare sopra una piantina.  « Me l’ha lasciato Orochimaru ».
Kakashi sorrise, stavolta con più convinzione: quel tipetto era simpatico. Aveva sentito parlare dell’utilizzatore dell’Arte del legno, l’unico sopravvissuto all’esperimento del Sannin traditore, ma se lo aspettava diverso: taciturno come lui, poiché era uno shinobi d’élite cresciuto in solitudine.
Era comunque contento di aver conosciuto una persona totalmente diversa, che gli ispirava simpatia e anche un po’ di tenerezza.
« Sei già molto bravo, hai creato una bella pianta. »
Tenzō si emozionò. « Se ti piace posso regalartela! È robusta, resiste bene per molto tempo senza che qualcuno la innaffi. Ma quando tornerai dalle missioni dovrai prendertene cura, altrimenti… », decise di dare il meglio di sé:  il suo volto si oscurò e l’espressione si fece minacciosa « …dovrai vedertela con me ».
« Stai tranquillo, me ne prenderò cura », promise il più grande. « Le darò anche un nome: Ukki. Ti può andar bene? »
 Tenzō ci pensò su. « Ok, mi piace! »
« Mi fa piacere. E per favore, non fare più quell’espressione tremenda quando ti rivolgi a me… »
 
 
 
 
« Che succede? È arrivato l’uccellino maledetto? ». Disse Tenzō stropicciandosi gli occhi, riportando Kakashi alla realtà.
« Smettila di maledire quel povero pennuto, porta solo dei messaggi… ».
« Sì, messaggi che dicono che devo andare in missione quando voglio riposare in pace! ».
« Avrai tutto il tempo per riposare in pace quando ti avranno ammazzato ».
« Oddio… già di prima mattina!? ». Tenzō si mise il cuscino in testa, per non sentire già a quell’ora uno dei discorsi pesanti del compagno.
Kakashi si rese conto di essere fastidioso. Ogni volta che viveva un momento tranquillo o felice lo rovinava con una di quelle che definiva botte di realismo, ma che in realtà era solo il suo bisogno di non provare emozioni positive troppo a lungo, perché pensava di non esserne degno; dimenticava che spesso, con il suo comportamento, finiva per negare il diritto ad un po’ di felicità anche a chi gli stava intorno.
Soprattutto finiva per negarla a quella persona cui si era ripromesso, da ragazzino, di fare da guida e prendersi cura ancor più della pianta che gli aveva regalato, perché diventasse una persona migliore di lui. Crescendo lo era diventato davvero, ma era anche il suo compagno e aveva ancora bisogno delle sue cure, anche se in modo diverso.
« Scusa, hai ragione… cercherò di farmi perdonare  », disse sciocchiandogli un bacio sulla fronte.
« Stavo pensando a quando ci siamo incontrati… e ad Ukki ».
« Oh sì, la pianta che ti ho regalato! La stai curando davvero bene ».
« Certo: tue minacce funzionano alla grande ». Fece uno scatto e si posizionò sopra di lui.
« Sai, le piante crescono ancora più forti e sane sentendo il suono dell’amore » continuò iniziando a mordicchiargli un orecchio.
« Questa è sicuramente una delle tue cazzate… ma mi sta bene così  » rispose Tenzō, lasciandosi andare alle effusioni senza troppi complimenti.
Kakashi non sapeva se davvero i loro gemiti avrebbero sortito degli effetti positivi su Ukki, ma sapeva con certezza che voleva godersi il momento per una volta, intrecciando il suo corpo con quello dell’amante come le radici di due piante che crescono insieme, robuste e indivisibili.



 
Aggiornato al 29 giugno 2013: ho lasciato le note d’autore così com’erano, ma la storia è stata leggermente modificata per appianare i momenti OOC e ampliata per riempire alcuni vuoti, così ora è davvero completa o almeno spero che anche voi la riteniate tale.
La data del primo incontro non è definita, ma si aggira attorno a 1-2 anni dopo la morte del Quarto Hokage, quindi con un Tenzō di 11-12 anni e Kakashi di 15-16.
Siccome è un po’ scombussolata a livello cronologico, quando la raccolta sarà completa questa storia diventerà l’ultimo capitolo o uno degli ultimi.
 
Ho scritto una nuova storia molto prima di quanto pensassi e ce l’avevo in mente da mercoledì. Devo essere sincera, non mi convince del tutto, temo sia abbastanza OOC:  nella mia testa funzionava molto meglio, ma questo è il massimo che sono riuscita a dare nonostante mi sia impegnata molto. Inoltre volevo scriverla prima che iniziasse a svanire dalla mia testa.
Sono andata oltre in due diversi modi: innanzitutto ho sforato il limite della flashfic, anzi è grande quasi quanto due.
Inoltre il finale è un po’ spinto. Beh, non tanto… ma non pensavo di poter mai descrivere scene esplicitamente romantiche (soprattutto anticipanti un atto sessuale) e mi vergogno un po’ XD.

Un piccolo appunto: Ukki è il nome della pianta di Kishimoto, ne parla nei primi volumi del manga. Si vede anche sul davanzale della finestra di Kakashi nella cover di un capitolo. Mi sembrava carino farne una creazione di Tenzō!

Fatemi sapere cosa ne pensate se vi va: più scrivo e più mi rendo conto di aver bisogno di consigli per migliorare.
A presto! ^^

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