Un'estate fa.

di JeJe__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Note dell'autrice:
Lo so che dovrei postare il capitolo di 'Into the storm'...mi perdonate? *si inginocchia*
Adesso però vi lascio con questa nuova storia, e ormai avete capito che il mio bias è Taemin <3
Buona lettura...!



Prologo...
 

-Ti vuoi decidere a scendere?!-gridò dal soggiorno.
-No! Non voglio uscire con quella specie di canarino!-urlai chiusa nella mia camera.
Non potevate immaginare l’aspetto di quel ragazzo…
Bando alle ciance e incominciamo dall’inizio.
Mia sorella, Hyuna, finalmente era riuscita ad ottenere un appuntamento con il ragazzo di cui è innamorata. Ma mica poteva stare da sola al loro primo appuntamento?
No. C’erano la sorellina e l’amico di quel ragazzo.
Tuttavia l’amico era una specie estinta di canarino coreano, con tutti i difetti del mondo. Aveva un carattere infantile, il suo fisico sembrava un manico di scopa, e altre tante caratteristiche che a me ovviamente non piacciono.
E poi studiava nella mia stessa scuola, quindi già non potevo vederlo tutte le mattine, ci mancava solo il sabato sera.
-Muoviti!-disse all’improvviso, aprendo la porta.
-Ad una condizione.- chiesi con un sorriso beffardo.
-Sputa.- e incrociò le braccia al petto.
-Che l’estate prossima mi porti con te.- e mi alzai dal letto.
-Ci sto. Muoviti.- disse andandosene, e chiudendo la porta.
-Evvai!-esclamai.
Con la mia immensa voglia di uscire con quello, mi misi una maglia, jeans e un paio di converse. Meglio di così? Niente.
-Eccomi, cara. -dissi scherzando, raggiungendola in soggiorno.
- Il sabato sera ti vesti come tutti i giorni?-chiese, squadrandomi dalla testa ai piedi.
-Indossavo qualcosa di meglio, se non dovessi uscire con faccia pallida.- risposi.
-Ma la vuoi finire? E’ così carino quel ragazzo!-disse, affacciandosi alla finestra.
-Oh sì, capelli biondi dalla faccia lunga è troppo affascinante!-e risi leggermente.
-Ah! Eccoli!-esclamò entusiasta.
Prese la sua borsa, e dandosi un’occhiata allo specchio in soggiorno, aprì la porta.
-Ciao!!-salutarono i miei.
-A dopo!-rispondemmo, uscendo da casa, e chiudendo la porta.
-Ehi, Hyuna!-disse quell’altro ragazzo. Molto più bello, ovviamente.
-Ciao Jinki!-esclamò, avvicinandosi a lui e abbracciandolo.
La raggiunsi, sotto sguardo irritante del ragazzo canarino. Mi fissava in modo orribile! Odio quelle persone che rimangono con lo sguardo fisso su di te, danno una sensazione di disagio, soprattutto se è quello di un canarino. L’unica cosa che mi piaceva di lui? I suoi occhi.
Incominciamo bene...
-Lei, -si staccò e mi guardò, -è mia sorella, Julie!-
-Ciao, io sono Jinki!-disse sorridendomi.
-Ciao!-ricambiai.
-Ma perché hai gli occhi... – si grattò la testa, e mi guardò dubbioso.
-Sono stata adottata..-dissi, abbassando lo sguardo.
-Aah! Comunque lui è Taemin!-continuò il ragazzo.
Eccolo.
-Ciao!-e mi sorrise con la sua faccia da ebete.
-Ciao.- ricambiai, mozzandogli un sorriso. Tanto per non essere maleducata.
-Andiamo al cinema?-chiese ad un certo punto Jinki.
-Certo!-rispose entusiasta , mia sorella.
Così quei due incominciarono a camminare per il marciapiede, e mi rimasero da sola con…vabbè, con Taemin. Così ci affiancammo, e sotto i suoi sorrisi e sguardi, li seguimmo, con la speranza di arrivar presto a quel cinema.
-Da quale città provieni?-domandò, continuando a guardare davanti a sé.
-Da Napoli…-risposi con freddezza.
-Ci sei mai stata?-
-Se ci sono nata, significa che ci sono stata.- dissi, con tono indifferente.
-V-volevo dire...Sei mai ritornata?-
-Non ho nessun legame lì..-poi abbassai la testa, - Tra l’altro i miei non lo permetterebbero.- aggiunsi.
-Mi piace parecchio l’italiano. Puoi insegnarmelo?-chiese, rivolgendomi lo sguardo.
Ci mancano solo le lezioni…
-Ti conosco solo da 5 minuti.- e lo guardai anch’io.
-Io invece ti ho vista nella scuola! E poi sono amico a tua sorella.- disse, sorridendo.
-Parleremo un altro giorno.- risposi, girando la testa in avanti.
-Okay..-
-Siamo arrivati!-gridò mia sorella, davanti a noi.

* * *
‘Rose, ti fidi di me?’

Non resisto un minuto in più!
-Io esco.- sussurrai a Taemin, seduto accanto a me.
-Ti seguo.- rispose.
Così mi alzai, e seguita da lui, uscii da quel cinema. Volevo ritornar a casa, ma con lui alle calcagna, non potevo andare da nessuna parte...Non credevo di certo che mi seguisse.
-Chi li avvisa a quei due?-chiese, affiancandomi.
-Mando un messaggio a Hyuna.- risposi, prendendo il cellulare.
Mentre scrivevo il messaggio, ci sedemmo su un muretto di fronte a quel locale.
Posai il telefono in tasca, e non avendo di meglio da fare, lo squadrai, dalla testa ai piedi. Non capivo cosa stava guardando, ma almeno ebbi l’occasione di non essere scoperta sul fatto.
Non è tanto brutto, dedussi infine.
-Perché non hanno scelto un film decente?-chiese sbuffando.
-Non dirlo a me.- dissi, scacciando un sassolino.
-Ti scoccia stare con me, vero?-domandò, rivolgendomi lo sguardo.
-Si..-confessai. L’unica cosa positiva del mio carattere era che non mi piaceva mentire alle persone...
-Ma non t’interesso neanche un po’?-
-N-non mi piacciono i ragazzi asiatici..- risposi, guardando per terra.
-Però a scuola vedo che vai pazza per quel tipo.-
-Fatti gli affari tuoi!-e mi girai verso di lui, lanciandogli uno sguardo minaccioso.
-Scusa!-e alzò le mani.
-Ma poi a scuola guardi solo me?!-esclamai infastidita.
-No, è che non passi inosservata..-
-Ti sei salvato.- dissi, sorridendolo.
-Prova a conoscermi.- aggiunse, restando con lo sguardo fisso su di me.
-No. Sei più grande di me.-
-Q-quanti anni hai?-chiese, sconcertato.
-Ho 18 anni.-
-Anche io.- e si grattò la testa.
-In che mese?-chiesi.
-Luglio..-
-Io, dicembre. Sei più grande di me.- risposi soddisfatta.
-Sono 5 mesi di differenza!-ribadì.
-Il massimo è di 3 mesi, mi dispiace.-
-Quale scusa t’inventerai ancora?-e rise leggermente.
- Sei brutto.-dissi, guardandolo ancora con indifferenza.
-Cosa?-e sgranò gli occhi.
-Hai la bocca troppa grande, con un quadratino sul labbro superiore.-
-Che altro?-e rise con gusto, questa volta.
-I tuoi capelli ti fanno sembrare un canarino, le tue orecchie sembrano quelle di un elfo, e hai il ciuffo azzeccato alla fronte.-
-Come fisico?-chiese, divertito.
-Alzati!-e lo fece, -Troppo magro per i miei gusti. Puoi sederti.-
-Grazie per i complimenti.- disse, inchinandosi.
-Di niente.- e risi leggermente.
-Ma cos’ha più di me quel tipo?-chiese, rigirandosi verso di me.
-Ha i lineamenti del viso selvaggi, occhi da cucciolo, e fisico muscoloso. Il contrario di te, insomma.- dissi, ricordando l’aspetto del ragazzo.
-Per me è un nano, tutti muscoli e niente cervello.- confessò, sentendo su di me il suo sguardo fastidioso.
-Sei solo geloso.- dissi, ignorandolo, e rivolgendo lo sguardo davanti a me.
-Neanche un po’.- mi rispose.
-Mi accompagni a casa?-gli chiesi.
Mi stavo fin troppo annoiando, e poi mica potevo mai lasciarlo qui, da solo?
-Ad una condizione.-
-Quale?-domandai curiosa.
-Che sabato prossimo, uscirai con me!-esclamò.
-Okay..-risposi, non troppo convinta, e lo guardai.
Mi sorrise. Si vedeva lontano un miglio che era troppo contento per quell’appuntamento, e così ci alzammo, incamminandoci per casa.

Peccato che quel sabato lo appendessi..

 

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Ps:
A me piace così tanto Tae biondo *_*
*prende Taemin e fugge via*

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


Note dell'autrice:

*cerca Atomo disperatamente*
Okay,non posso pubblicare il secondo capitolo di Into the storm, poichè è sparito il mio amichetto, quindi aspettate un altro po' :3.
Sarei mooolto contenta se anche le altre ragazze pubblicassero altre recensioni,ma va bene così :(...
Però un'ultima cosa: questo capitolo lo dedico alle mie due ragazze preferite... jong_4ever e SunnyBunny...
Ps: Avvisate i vostri genitori, che io vi sposo <3 (?)



-Acqua passata.-
 


-Hai preso tutto?-disse mamma.
-Certo!-risposi entusiasta, vicino alla porta.
-Si è portata tutte magliette e scarpette.- si intromise Hyuna, raggiungendomi con la sua valigia.
Le feci la linguaccia, e poi salutai con felicità mamma.
Estate…arrivo!
-Andiamo, Jinki sta qui fuori..-aggiunse mia sorella, aprendo la porta.
-Ciao!!-salutammo i miei, e con la valigia raggiungemmo il ragazzo.
-Eccovi! Siete pronte?-chiese sorridente, prendendo le valigie.
-Certo!-risposi con euforia, incominciando a sedermi sui sedili posteriori.
Quei due sono fidanzati..
Quindi rimarrei solo io per tutto questo mese a divertirmi!
Non vedo l’ora..
Mia sorella si sedette davanti, mentre il ragazzo posò i nostri bagagli nel cofano e subito dopo si mise alla guida.
-Adesso, -e accese il motore, -andiamo a prendere Taemin.-
-CHE COSA?!?!-gridai sorpresa.
Ti pareva che qualcosa doveva andare storto...!
Canarino in vacanza con me?
No!
-Fatemi scendere adesso!!-aggiunsi.
-No, cara.- si intromise Hyuna, -Passerete questo mese insieme, e diventerete grandi amici!-

* * *

Non solo avrei passato l’estate con lui..
Sicuramente mi odierà per quel sabato.
-Arrivati!-disse Jinki, distogliendomi dai pensieri.
Fermò la macchina, e subito, imbarazzata dalla sua presenza, mi precipitai verso casa.
-La valigia, Julie!-gridò mia sorella.
-Uffa…- brontolai, mentre incrociai lo sguardo indifferente del canarino.
Ma..
Non ha più i capelli biondi!
Continuai a fissarlo con la bocca aperta, mentre mi avvicinavo alla macchina.
Non sembra neanche lui!
Ovviamente è ancora più carino...più maturo.
-Hai visto un fantasma?-scherzò Jinki, porgendomi la valigia.
-Una specie..- risposi, distogliendo lo sguardo da lui.
Una volta prese le nostre valigie, insieme raggiungemmo la casa azzurra.
Azzurra con le finestre bianche. Adatta all’estate, insomma.
Così felicemente, Hyuna aprì la porta, e subito mi precipitai dentro, curiosa di scoprirla.
-Puzza!-esclamai, fermandomi all’ingresso.
Jinki subito andò ad aprire la finestra, facendo passare così un po’ di aria e di luce.
-Bella, vero?-disse osservando fuori la finestra, poi si girò verso di noi.
-C’è solo un piccolo problema.- e si grattò la testa, -C’è una stanza matrimoniale e una stanza con due letti singoli.-
-Io scelgo il letto singolo!-dissi velocemente, mentre scappai con la valigia a cercare la camera.
Trovai dapprima la cucina, accanto al soggiorno, poi il bagno e infine quella stanza.
Entrai, e sempre con quella puzza di chiuso, mi affrettai ad aprire la finestra.
-Ma cosa..- mormorai , guardando fuori.
Era una specie di terrazza, e si accedeva solamente da qui!
Così mi girai entusiasta per quella unica scoperta positiva di quest’estate, mentre dalla porta comparì improvvisamente Taemin.
-Dove Hyuna?-chiesi, mentre lui poggiò la valigia sul pavimento.
-Dormirò io con te.- e si avvicinò al letto.
-C-che cosa?! Non voglio dormire con un ragazzo!-esclamai, guardandolo sconvolta.
-Hanno deciso così, non è colpa mia.- disse, abbassando la testa.
-Ma-
-Tae e Julie! Venite qua!-mi interruppero quei due.
Li raggiungemmo, ovviamente con la mia intenzione di cambiare compagno di stanza. Se sapevo che andava a finire in questo modo, col cavolo che avrei preso il letto singolo!
-Ragazzi, -iniziò Jinki, -lo so che volete divertirvi, ma c’è da fare la spesa e le faccende domestiche, la casa è un po’ sporca..-disse , guardandoci.
-Quindi, -continuò Hyuna, -io e Jinki andiamo a fare la spesa, voi fate qui e poi al ritorno vi diamo una mano!-e si girarono, avviandosi alla porta.
-No, aspetta. Il lavoro più duro lo lasci a noi?!E poi io dovrei dormire con un ragazzo!?-obiettai, arrabbiata per entrambe le cose.
-S-stai calma! Non ho detto di fare tutto, vi aiutiamo noi dopo!-aprirono la porta, -Ciao!-e sparirono.
-E ti pareva!-sbuffai infastidita dall’atteggiamento della più grande, e portando le mani ai fianchi.
-Facciamo una stanza alla volta!-disse Tae, per incoraggiarmi.
-Cominciamo dalla nostra, allora.- e mi arresi, sotto il suo sguardo.
Cercai per casa il necessario per pulire: un secchio, una scopa, una paletta, uno straccio…
Meno male che adesso mi parla, se no, come avremmo continuato in quel modo?
-Dobbiamo mettere anche le lenzuola…Meno male che le ho portate.- osservò il ragazzo.
-Facciamo prima i letti…Io prendo quello vicino alla finestra..-continuai sorridendolo.
-Va bene!-e alzò le mani.
Ognuno fece il suo, e dopo aver poggiato sopra le valigie, ci dividemmo i compiti.
Pulimmo la finestra, l’armadio, il lampadario, la porta, e dopo lavai il pavimento.
-Già non ce la faccio più..-dissi appoggiata al muro, mentre asciugavo la fronte dal sudore.
-Passiamo all’altra stanza, poi il resto lo fanno loro!-esclamò, passandomi uno straccio.
-Okay!-
Pulimmo anche quella camera, e per riposarci, uscimmo fuori alla terrazza.
-E’ piccola, però.- disse, osservandola.
-Si, ma è carina! E poi si può uscire solo dalla nostra finestra…-risposi, rivolgendogli lo sguardo.
-Ah si!-poi ridusse gli occhi in due piccole fessure, -Ma lì c’è una porta..-
In un attimo scavalcò la ringhiera, e incuriosito la raggiunse.
-Ma ci sono solo piante!-
M’ignorò, così con molta fatica, la scavalcai anch’io e lo raggiunsi.
-E’ ricoperta di foglie…-mormorò, toccandole.
-Togliamole!-
Ritornai dentro casa e da un cassetto della cucina, presi un coltello, e ritornai da lui.
-Tieni!-e glielo porsi.
Cominciò a tagliarle, almeno per liberare la maniglia, e dopo posò il coltello sull’erba.
Tirò la porta, -Aiutami…-chiese, incrociando i miei occhi.
-Si!-poggiai le mani sulle sue, e dopo un po’ di secondi, i rami si spezzarono, si aprì la porta ma cademmo all’indietro entrambi.
-Julie, dove sei?!-gridò perplesso.
-S-sotto di te…Sei pesante..-riuscii a dire.
-S-scusa!-si alzò, e porgendomi una mano, mi aiutò ad alzarmi.
Prese la maniglia e spalancò la porta.
-Ma…è una piccola spiaggia!-dissi entusiasta.
-Che bella!-
Uscimmo, e togliendomi le scarpette, camminai tra la sabbia bianca, con un mare trasparente da cui uscivano dei piccoli scogli.
-Io mi butto!-disse Tae, mentre si tolse la maglietta sudata, gettandola per terra.
Credevo che fosse uno scheletro, invece..
-Non vieni tu?-aggiunse, affiancandomi.
-N-no!-risposi, abbassando lo sguardo su i miei piedi.
-Prima che arrivano loro!-e mi trascinò per il polso.
-H-ho vergogna…-mormorai, arrossendo.
-Di farti vedere con il costume?-e si fermò, girandosi verso di me.
-S-si…-dissi, ancora con la testa abbassata.
-Ma non c’è nessuno!-esclamò.
-…-
-Ho capito.-
Mi prese a sacco di patate sulle sue spalle, e cominciò a correre verso il mare.
-T-tae! Lasciami!-
-Uno, due, e…tre!!-e si gettò nell’acqua.
Me la fai pagare..
Restando sott’acqua, cominciai a nuotare, allontanandomi così da lui, e raggiungendo uno scoglio. Dovevo pur vendicarmi, no?
-Julie! Dove sei!!?-e si girò intorno.
Mi dispiaceva vederlo così preoccupato, e allora lo raggiunsi, restando sott’acqua, e sbucando all’improvviso di fronte a lui.
-AA..!J-julie sei tu…-borbottò, grattandosi la testa.
-Hai avuto paura?-chiesi, con aria di sfida.
-N-no..-
-Una piccola vendetta.- dissi.
Poi lo vidi abbassarsi sott’acqua, con le mani prese i miei fianchi, e mi alzò, buttandomi per aria.
-Piccola vendetta!!-gridò.
Mi rialzai, e guardandolo gli dissi:-Non è ancora finita.-
-Rimandiamola a dopo! Ritorniamo dentro..-e così uscì dall’acqua, cominciando a camminare nella sabbia.
-Tae, -e uscì anche io, seguendolo, -questo sarà il nostro piccolo segreto!-esclamai felice, affiancandomi.
-Okay, ci sto.- e mi sorrise.
-Scusa per quel sabato...-sussurrai dispiaciuta.
-Acqua passata.- e chiuse la porta, ricoprendola di foglie.
-Scusa ancora..- ripetei, prendendo le scarpette.
Poi scavalcammo la ringhiera, e ci fermammo sulla terrazza.
-Adesso sporcheremo quello che abbiamo pulito..-disse.
-Fai come me..-a punta di piedi attraversai la stanza, e senza sporcar niente, arrivai al bagno.
-Questo bagno sta rovinato.- disse, raggiungendomi subito dopo.
-Puliamo pure questo, dopo…-mormorai, mentre posai le scarpe, ed incominciai a pulire i piedi dalla sabbia, per poi dopo passare l’asciugamano a lui.
-La sera possiamo farci anche una nuotata, visto che è così vicino!-esclamò entusiasta.
-Si!-mi tolsi la maglietta e i bermuda fradici, e li posai sulla lavatrice.
-Non hai vergogna adesso?-chiese, guardandomi.
-Mi è passata…Però tu non guardarmi lo stesso!-uscii dal bagno con il costume, e ritornai in stanza, prendendo nuovi vestiti e indossandoli.
-Puliamo il bagno, adesso…-disse, mentre mi raggiunse nella stanza.


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L'inizio di una grande amicizia o di un grande amore? Bha, chi lo sa :3

*prende ancora il suo Taemin, e fugge via saltellando(?)*

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***


Note dell'autrice:
Saaalve a tutte!
Adesso sì, che la storia diventerà interessante u.u
Questo capitolo lo posto dal mio tablet con lo schermo in frantumi (?), spero che si leggerà bene xD
Un ringraziamento a tutte quelle che seguono la storia, sarò 'na palla, ma ci tengo molto a ringraziarvi ogni qualvolta che posto un capitolo. Ciauuu <3
Ps: Questa volta niente foto di Taemin, niente computer niente tynipic T . T



-Altair e Vega.-



 


-Siete stati bravi!-
Alla fine si fecero vivi la sera, e pulimmo noi tutta la casa...
-Abbiamo portato le pizze!-disse Jinki, entrando dalla porta, e chiudendola con un piede.
-Cibo!-gridai affamata.
Le appoggiò sul tavolo e aggiunse:-In macchina stanno le buste della spesa, dopo Tae mi aiuti a-
-Neanche per sogno!-e mi guardò, - Siamo usciti stanchissimi dal fare tutti quei servizi, e adesso ci riposiamo.- disse, accennando un sorriso.
Non dovevo giudicarlo in quel modo..
Ci sedemmo accanto, e prendendo le nostre pizze, incominciammo a mangiarle.
Divorai la cena, e sentendomi stanchissima, mi diressi nella stanza, gettandomi a peso morto sul letto.
Poi, inaspettatamente, mi raggiunse anche lui.
-Se prendiamo l’asciugamano, -e si sedette per terra al mio letto, appoggiando le braccia sul bordo, -ti va di stenderci sulla spiaggia?-e mi rivolse lo sguardo.
-E’ sera..-mi alzai sui gomiti, tanto per riuscire a vederlo, -E se nell’erba ci sono gli animali?-
-Ti proteggo io!-esclamò, portandosi un pugno sul petto.
-Non è che sei di grande aiuto…-dissi, sorridendo divertita.
-Dai! Ci rilassiamo un po’..-continuò, guardandomi dolcemente.
-Va bene…Mi hai convinto!-
Mi alzai, presi dalla valigia un asciugamano, e affiancandoci, raggiungemmo quella spiaggia.
-Per una volta avevi ragione a venire qua!-dissi, appoggiandomi per terra sull’asciugamano.
-Non c’è neanche una nuvola!-e si distese anche lui.
 -Sei riuscita ad uscire con quel nano?-aggiunse, con lo sguardo rivolto al cielo notturno.
- Quel sabato che ho appeso a te, dovevo uscire con lui, che mi ha appeso a sua volta…-risposi, sorridendo per quel momento.
Che stupida…!
-Due appesi in una sola serata.- aggiunse, ridendo leggermente.
-Mi avevi aspettato molto…?-chiesi, girando un po’ la testa, per osservarlo.
-Dalle 20 fino alle..23.Poco direi..-rispose un po’ deluso.
-Scusa…Che ne dici se domani sera uscissimo insieme?-proposi, per farmi perdonare.
-Non è che mi appendi una seconda volta?-e girò la testa per guardarmi.
-No, te lo prometto!-

* * *

Il giorno dopo passammo la mattinata fino al tardo pomeriggio in una spiaggia libera, e ritornammo a casa verso le 18:30.
Mi feci una doccia, preparai i vestiti per quell’uscita e ritornai in stanza per indossarli.
Poi bussarono alla porta.
-Julie, posso entrare?-chiese, facendo sbucare la testa.
-Entra Hyuna!-esclamai, indossando la maglietta.
-Scusami…potresti comprarmi queste medicine per il mal di testa?-e mi porse un foglietto di carta.
-Io devo scendere!-obiettai, gonfiando le guance.
-E’ qui vicino! Non ci metti niente, ti prego! Mi scoppia la testa…-disse, portandosi una mano sulla tempia.
-Dammi qua.- cedetti, e presi il biglietto con i soldi.
-Grazie..-e lasciò la stanza.
Indossai in fretta i jeans, e non potendo avvisare Tae, che stava sotto la doccia, uscii di corsa da casa. Hyuna aveva detto che la farmacia si trovava da quelle parti, ma non mi spiegò esattamente dove, e così incominciai a seguire il mio intuito, fino a un certo punto.
-Mi scusi..-fermai un signore per strada, -sapete dov’è una farmacia?-
Il signore m’indicò gentilmente la via, e dopo averlo ringraziato, seguii le sue indicazioni.
Mi affrettai a comprarle, e mi fermai all’uscita della farmacia.
Sono le 19..pensai guardando l’orario dal telefono.
-Mamma!-
Mi girai verso quella voce, e vidi un bambino con dei bellissimi occhi a mandorla, che piangeva sul marciapiede.
-Piccolo..-e mi avvicinai, -ti sei perso?-chiesi guardandolo preoccupata.
-Si…Non trovo mamma…-rispose, alzandosi e guardandomi con gli occhi pieni di lacrime.
-Dove stava?-domandai, asciugandole.
-Al sciuper meccato..-disse, stropicciandosi un occhio.
-E che ci fai tu qui..?-chiesi dolcemente.
Di certo non potevo lasciarlo lì...
-Seguivo il gattino…-rispose, guardandosi intorno. Forse lo stava cercando..
-Vieni, ti porto da lei..-gli presi la mano, e facendomi indicare la strada dai passanti, raggiunsi il supermercato.
La mamma stava lì, preoccupata con le buste a chiamarlo.
-E’ quella tua madre?-chiesi, indicandola.
-Shii!!-
Subito corse da lei che felice, lo prese in braccio. Non volevo disturbare quel loro momento di ritrovo, ma dovevo pur avvicinarmi!
-Grazie signorina!!-disse, mentre la raggiunsi.
-Non c’è di che! Seguiva un gattino..-risposi, accarezzandogli la testa.
-Non devi lasciarmi più, hai capito?-disse la signora al bambino.
-Arrivederci!-mi intromisi, sorridendo a quella piccola creatura.
-Grazie ancora!-
Mi allontanai, e prendendo il cellulare guardai ancora una volta l’orario.
19:30.
Lo posai, e alzai lo sguardo intorno a me. Non me ne ero accorta, ma mi ero persa!
-Ho girato per questa strada…no per quella…oddio qual è?!-esclamai disorientata e preoccupata.
Girai per le stradine, fino a che non mi ritrovai di nuovo davanti al supermercato.
-Devo ritornare a casa per le 20!Cavolo...!-
Mi guardai intorno, cercando qualche indicazione o aiuto, ma l’unica cosa che c’era, era un ragazzo, così lo fermai.
-Mi scusi sa indicarmi una farmacia vicina?-chiesi al biondino.
Ma a questi coreani piace essere dei canarini!?
-Si certo…Ti sei persa?-domandò, sorridendomi.
-Si!-esclamai.
-Ti accompagno..-e cominciò a camminare.
Era un ragazzo magrolino con occhiali dalla montatura nera, e fu anche abbastanza gentile da accompagnarmi fino a lì..
-Eccoci…Io sono Kibum, piacere!-e mi porse la mano.
-Io, Julie!-e la strinsi.
-Ci si vede! Ciao!-
-Ciao e grazie mille!!-dissi, mentre lui si allontanò.
Oddio sono le 20:10!!
Corsi verso casa, e dopo 5 minuti la raggiunsi. Bussai velocemente, e in un attimo venne ad aprirmi Hyuna.
-Come mai ci hai messo tanto?-disse, prendendo le medicine.
-Ho aiutato un bambino.- risposi, affrettandomi.
Così corsi ancora verso la stanza, la aprii e vidi al centro Taemin a petto nudo.
-T-tae!-ed entrai, bloccandomi davanti alla porta.
-Almeno non mi hai fatto aspettare 3 ore..-e si girò, un po’ deluso.
- Un bambino si era perso, e l’ho aiutato!-cercai di giustificarmi.
-Ah si?-disse indifferente, guardandomi allo stesso modo.
-Dai, andiamo!-esclamai sorridente. Così mi avvicinai a lui, e prendendolo per il polso, lo tirai.
-A-aspetta! Fammi mettere la maglia!-riuscì a dire, fermandosi.
-Aspetto di là!-
Lo lasciai, e chiudendo la porta, mi diressi verso l’ingresso.
-Dove andate?-chiese mia sorella incuriosita.
-Ci facciamo un giro!-risposi, non aggiungendo nient’altro.
La conosco bene. Spiffera tutto a mamma, e a me da moolto fastidio.
-Okay..-disse ancora con un pizzico di curiosità, e se ne ritornò in cucina.
-Eccomi..-e arrivò anche Tae.
-Ciao!-gridai per salutarli, ed uscimmo di casa.
-Dove andiamo?-chiese, affiancandomi.
-Non lo so..-risposi dubbiosa, rivolgendogli lo sguardo.
-Andiamo sulle strade del lungo mare…Ho sentito che c’è una specie di festa.- disse, girando la testa davanti a sé.
-Va bene!-e gli sorrisi.
C’era per davvero una festa…Bancarelle sparse di qua e di là, e tra l’altro, gironzolavano coppie di tutte le età con il kimono.
Rimasi affascinata da quello spettacolo. Peccato che non avessimo anche noi quell’abito.
-Chi sa che festa è!-esclamai emozionata.
-Se non sbaglio è il Tanabata.- disse fermandosi, guardando curioso gli intorni.
-Tanabata?-chiesi perplessa. Non ne avevo mai sentito parlarne, a dire la verità.
-Non conosci la storia?-domandò girandosi verso di me.
-N-no..-risposi imbarazzata. Forse era una storia famosa..
-Vieni, te la spiego!-
Mi prese per il polso, così lo seguii fino ad una panchina. Ma il mio sguardo cadde su un’altra cosa..
-Tae..-mormorai, fissandola.
-Che c’è?-domandò, guardandomi curioso.
-Mangiamo dei dango?-chiesi, indicando quel furgoncino.
-A pensarci avevo un po’ di fame…Aspettami qui!-esclamò, e subito si avviò.
Mentre lui arrivava con le scatole piene di quelle saporose palline, lo aspettai sedendomi sulla panchina.
Ho sbagliato a non uscire con lui..
-Tieni!-disse, sedendosi accanto a me e porgendomi la scatola.
-Ah...Grazie!-accennai un sorriso, e la presi.
-Vuoi sapere la storia?-chiese, spezzando le bacchette.
-Si!-
Spezzai anch’io le mie, e cominciai a mangiare mentre lui mi spiegava la tradizione di questa festa.
- La storia parla di due amanti che si sposarono in segreto.- e mangiò un pezzo di dango, -Ma quando il padre di lei scoprì la loro relazione, allontanò i due sposi collocandoli in cielo, separandoli dalla Via Lattea.- poi rivolse lo sguardo al cielo, -Altair e Vega.- e indicò le stelle.
Le guardai affascinata, mentre dissi:- E poi?-
-I due amanti soffrirono molto, -continuò, rivolgendomi lo sguardo, che ricambiai, -tanto da far commuovere il padre che concesse di farli incontrare una sola volta all’anno.- e mangiò l’altro pezzo della pallina.
-Quando?-chiesi incuriosita.
-Il 7 agosto, ossia oggi.- rispose, sorridendomi.
-Che bella storia…-sussurrai, guardando la scatola piena di dango sulle mie gambe.
-A mezzanotte ci saranno i fuochi d’artificio…T-ti va di vederli?-chiese imbarazzato, girando la testa nel lato opposto al mio.
-Va bene…-risposi, intenerita da quella sua reazione.

* * *

Dopo aver avvisato Hyuna del nostro ritardo, raggiungemmo uno spazio verde, dove era possibile vedere meglio i fuochi d’artificio.
Ci affiancammo, mentre io osservavo le persone intorno a me.
Non che avessero qualcosa di strano, anzi. Tutti in kimono, felici e sorridenti.
Ma soprattutto erano tutte coppie di fidanzati..
Non vi nascondo che ero abbastanza imbarazzata per quella situazione.
-Guarda!-esclamò indicando il cielo.
Rivolsi lo sguardo verso la direzione del suo dito, e proprio in quel momento il cielo notturno si coprì di tantissimi colori che esplodevano sulle nostre teste.
Continuammo incantati a osservare quello spettacolo, fino a che non finì.
Le coppiette non se ne andarono, anzi, incominciarono tutte davanti ai nostri occhi, a baciarsi..
-F-forse è meglio che ce ne andiamo..-mi disse, grattandosi la testa in segno di disagio.
-Okay..-
Così lasciammo quella festa, e camminando uno affianco all’altra, imboccammo le strade per il ritorno a casa.
-Che ne dici se ci mangiassimo un bel gelato?-chiese, fermandosi all’improvviso.
-Un gelato?-domandai perplessa.
-Si, -rispose fissando la gelateria davanti a noi, -ne ho voglia. Tu no?-disse guardandomi, mentre io mi persi nei suoi occhi così scuri..
-S-si..-risposi.
Era mezzanotte passata, non avevo voglia di niente. Volevo solo dormire, ma c’era qualche altra cosa che m’intratteneva.

Perché mi piace così tanto stare con te…?

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. ***


Note dell'autrice:
Saaalve! *saltella*
Allora, devo farvi solo un unico avviso u.u. In questo capitolo capirete un pò di cose di Julie e... Basta.
Niente spoiler! Buona lettura <3!




-Ho paura dei tuoni.-



-Alzatevi! A mare!!!-gridò Hyuna, da dietro la porta.
-N-non vengo..-mormorai.
La mattina dopo, mi svegliai con un terribile mal di pancia.
Dopo quel gelato orribile, passai tutta la notte nel bagno (e non vi dico a fare cosa), e ovviamente non riuscii a prendere sonno.
-Non ti senti bene?-chiese Taemin, seduto sul suo letto verso di me.
-Quel gelato mi ha fatto male…-risposi, chiudendo gli occhi.
-Resto con te.-
Si alzò, e aprendo di poco la porta gridò agli altri che non li avremmo raggiunti.
-Non c’era bisogno....-sussurrai, sentendolo chiudere la porta.
-Stai male per colpa mia, -e si sedette accanto a me, -era il minimo che potessi fare....-continuò, accarezzandomi di poco i capelli.
-Grazie…-dissi, ancora con gli occhi chiusi e accennando un sorriso.
Passai l’intero pomeriggio nel letto.
E non mi dispiaceva per niente…C’era lui che mi coccolava e vigilava su di me.
Così, sentendomi al sicuro, riuscii a prendere sonno.

* * *

-Come stai?-
-Bene, grazie!-
-E Taemin, dov’è?-
-Sta dormendo…Dove siete voi?-
-Ieri siete usciti voi, e oggi usciamo noi!-
-Divertitevi allora!-
-E voi fate i bravi…Ciao!-
-Ciao!-
E riagganciai.
Posai il cellulare sul tavolo da cucina, e ritornai in stanza.
Con passo felpato, mi avvicinai al suo letto, sedendomi sul pavimento di fronte al suo viso rilassato. Incrociai le braccia sul letto, e appoggiando sopra il mento, cominciai a sbirciarlo incuriosita.
Gli spostai un ciuffo di capelli, che infastidivano i suoi occhi, e poi con la punta di un dito, ripercorsi il suo profilo. Dal naso fino alla sua bocca..
Le sue labbra sono così..
Continuai a osservarle, mentre mi percosse un brivido lungo tutta la schiena, e riprendendomi da quella sensazione, mi accorsi del suo risveglio.
Non svegliarti proprio adesso...
-Che ci fai qui…-mormorò, ancora con gli occhi chiusi.
-Ti osservavo…-confessai, mentre dolcemente si stropicciò un occhio.
-Non vale..-disse, ancora con il viso girato verso di me.
-Perché?-chiesi, sorridendo.
-Hai visto ogni mio difetto...-rispose, aprendo un occhio.
-Ti da fastidio?-domandai, ridendo leggermente.
-N-no..-aprì anche l’altro occhio, -Ti senti bene, adesso?-
-Si, grazie a te…-risposi, perdendomi una seconda volta, nei suoi occhi.
-Ti va di andare sulla spiaggia?- chiese, sorridente.
-Per me va bene..-
Così ci alzammo insieme, e uscendo dalla terrazza, raggiungemmo la spiaggia e ci sedemmo sulla sabbia.
-Per quanto abbiamo dormito?- chiese, divertito, guardando il cielo notturno.
-Meno male che quei due arrivano direttamente stasera!-risposi, osservando il suo profilo.
Poi si girò verso di me, -Giochiamo a un gioco?-
-Quale?-dissi incuriosita.
-Mhh..Io svelo un segreto a te, e tu uno a me!-esclamò con la sua faccia da ebete.
-Ma è un gioco da bambini...-mormorai, inarcando un sopracciglio.
-Che fa! Comincia tu!-disse, spostandosi per guardarmi meglio.
-I-io…H-ho paura dei tuoni…-confessai, abbassando la testa imbarazzata.
Ma guarda che mi tocca fare..
-Perché?-chiese curioso.
-Quello è un altro segreto che non posso raccontarti..-
E credo che non abbia abbastanza coraggio da dirtelo..
-Invece io..-e si grattò la testa, -Quando ero piccolino, a scuola, c-caddi nel gabinetto..-
N-nel...
Scoppiai dal ridere, tanto che dovetti mantenermi la pancia dalle risate e mi sdraiai sulla sabbia.
Come si fa a caderci dentro!?
-D-dai..-mormorò lui, con la testa abbassata.
-S-scusa..-riuscii a dire, mettendomi a sedere, -Come hai fatto...-chiesi, ridendo leggermente.
-P-per prendere la carta igienica dietro di me..-confessò, mentre io mi feci una risata veloce.
-Cambiamo discorso!-esclamò all’improvviso.
-Spara.- dissi, riprendendomi.
-Il tuo primo bacio.-
-Ancora lo devo dare...-mormorai, rivolgendo lo sguardo sulla sabbia.
-Veramente!?-gridò sorpreso.
-S-si..-e lo guardai, mentre lui sgranò gli occhi.
-Perché?-chiese, perplesso.
-V-voglio darlo a un’unica persona...-confessai, girando la testa verso il mare.
-Al nano?-domandò con voce un po’ seria.
-No...Al ragazzo che saprà farmi innamorare di lui..-poi incrociai i suoi occhi, -E tu?-
-I-io speravo di darlo in un altro modo..-rispose imbarazzato.
-In che senso?-chiesi incuriosita dalla sua reazione .
-Avevo 13 anni, stavamo giocando al gioco della bottiglia, e dovetti darlo ad un bambino di 5 anni…Te ne rendi  conto?!-disse, ridendo leggermente.
-Oddio!!Ma capitano tutte a te?!-e ricominciai a ridere.
-Dai, raccontami della tua di infanzia!-
Smisi improvvisamente di ridere.
Odiavo raccontarla, odiavo quel periodo della mia vita, odiavo ricordarmela ogni qualvolta che … Arrivava un temporale.
-Non c’è niente da dire.- risposi, abbassando la testa, e giocherellando con la sabbia.
-Stavi in un orfanotrofio?-chiese ancora.
-Si..-

-Papà, ti prego!!!-

-S-scusa, forse non ti va..-mormorò dispiaciuto.
-Non preoccuparti…-dissi, asciugando una lacrima, che nel frattempo era caduta.
Ma in un istante sentii le sue braccia avvolgermi, e dolcemente fece appoggiare la mia testa sul suo petto. Il mio cuore cominciò a battere a mille, e il mio respiro si fece più affannoso. Nessuno prima d’ora aveva azzardato ad abbracciarmi così.

-S-smettila…ti scongiuro..ahh!!-

Incominciai a tremare.
Ogni volta che ricordavo quel momento, facevo sempre così. Ogni volta che qualcuno mi abbracciava, era sempre la stessa storia.
-Ehi…-sussurrò.
Sentivo la sua mano accarezzarmi, delicatamente, la schiena. Non seppi come fece, ma incominciai improvvisamente a calmarmi sotto le sue carezze.
Com’è possibile?
Nessuno è mai riuscito a calmarmi con dei semplici gesti..
-Scusa..-sussurrò dolcemente al mio orecchio.
Alzai la testa, tanto per guardare il suo viso, e gli lasciai un piccolo bacio sulla guancia.
-Grazie…-mormorai, accoccolandomi ancora sul suo petto.

-Ho 14 anni…Vorrei sporgere una denuncia.-

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*sbava, sbava, sbava, sbava, e sbava ancora.*

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4. ***



-Hai paura?-


Il giorno dopo mi svegliai con qualcosa di diverso.
Non seppi capire in che modo ero cambiata o cosa era cambiato, ma quando aprii gli occhi e contemporaneamente entrò lui nella stanza, sentivo una sensazione, un peso nello stomaco. Che cos’era?
-Buongiorno...-mormorò, sorridendomi.
Lo ricambiai, continuandolo a osservarlo, fermo davanti alla porta.
-Che c’è?- chiesi, girando la testa verso di lui.
Lo vidi arrossire, poi avvicinandosi con una mano dietro la schiena, si sedette accanto a me.
-T-ti ho portato...la colazione.- e timidamente me la porse.
Presi quel piattino con quelle fette biscottate ricoperte di marmellata, e incrociai i suoi occhi, sorridendolo subito dopo.
-Grazie!-
Rivolse lo sguardo da un’altra parte, così diedi un morso a una fetta biscottata, assaporando lentamente il gusto della ciliegia.
-Mhh, che buona!-esclamai, mentre lui si girò verso di me.
-Assaggiala!- e gliela misi davanti agli occhi.
-G-già ho mangiato...-mormorò.
-Dai...!-
Lo osservai lentamente addentarla, tanto che sentii di colpo prendere fuoco le guance quando un po’ di marmellata rimase sul suo labbro. Lui non si accorse di niente, e attentando al mio cuore, con la punta della lingua si leccò il labbro.
-Buona...-disse infine, incrociando i miei occhi.
Restavo a fissarlo, con tanto di bocca aperta, e mi ci volle un bel po’ prima di riprendermi.
-H-hyuna...?- chiesi, senza senso.
-Sono andati al mare...- e diede un altro morso alla fetta biscottata.
Avevo dimenticato di spostarla, così lui continuò a mangiarsela.
-Non avevi già fatto colazione?-
Ma mi ignorò sporcandosi con la marmellata, e lo guardai, intontita dalle sensazioni che stavo provando, mentre prendendo l’ultimo pezzo rimasto toccò con le labbra le mie punta delle dita, lasciando un po’ di ciliegia su di esse.
-S-scusa!- esclamò, arrossendo.
-N-non fa niente...-
Restando con lo sguardo fisso sulle dita, mi alzai, e corsi immediatamente in bagno.
Ma che mi sta prendendo?!
Faceva un po’ troppo caldo.
-Julie...-
Mi girai verso di lui, che appoggiato alla porta, mi guardava un tantino preoccupato.
-Che c’è?-chiesi, facendo finta di niente.
-Hai lavato le mani?-
-Perché dovrei farlo...-mormorai confusa, guardandole.
-T-ti ho sporcato di marmellata...-
Vidi la punta delle dita, e appoggiandole sulle labbra, tolsi quel po’ di ciliegia rimasta.
-Visto? Non c’è bisogno di lavarle!- e sorrisi, incrociando i suoi occhi.
Abbassò di scatto la testa, - D-dopo dobbiamo fare noi la spesa!- e scappò in cucina.

* * *

-Stasera vogliono vedere un film di paura.- disse, posando una scatola di cereali nel carrello.
-No, dai!- e mi fermai, guardandolo sconvolta.
-Hai paura di non dormire, stanotte?- chiese, ridendo leggermente.
-Fai poco lo spiritoso.-
Continuai a camminare, trascinandomi il carrello, e gironzolando fra gli scaffali.
E passando di lì, ovviamente mi fermai sul reparto dei dolciumi...
-Julie, basta cioccolata!-
-Ieri, ve la siete mangiata tutta.- dissi, guardandolo sbuffare.
Presi un paio di barrette con la nocciola, le mie preferite, e le posai nel carrello.
-Adesso capisco perché Hyuna, non ti manda mai a fare la spesa.-
-Oggi, sei un tantino antipatico, lo sai?- e continuai a camminare.
Restò in silenzio, così non avendo da prendere niente più, andammo a pagare alla cassa.
-Ciao!!-
Guardai da prima Tae, affianco a me, e continuando a tenere le buste tra le mani, mi girai verso la direzione della voce. Era quel bambino che aiutai a ritrovare la mamma.
-Ciao piccolo!-
Appoggiai le buste per terra, e lo raggiunsi, lasciandogli un bacetto sulla fronte, subito dopo.
-Ti sei perso ancora?-chiesi, non vedendo la mamma nei dintorni.
-No!-
Gli sorrisi, mentre ci raggiunse anche Taemin.
-Andiamo...?-chiese, sorridendo al bambino.
-L’ho detto che oggi sei più antipatico del solito.-
-Julie, io ritorno a casa.-
Mi girai verso di lui perplessa, e lo vidi prendere le buste, e senza degnarmi di una parola o sguardo se ne andò.
-Arrabbiati?- domandò il piccolo.
-No, è solo un’idiota.-
Nel frattempo arrivò anche la madre, e dopo qualche scambio di parola, me ne ritornai, sola, a casa.
Per tutta la strada pensai alla sua reazione. Non capivo perché mai si comportava così, eppure stamattina, quando mi portò la colazione, non era di certo antipatico!
Varcata la porta di casa, lo vidi in cucina intento a sistemare le cose nei mobili, così mi richiusi nella stanza. Troppo orgogliosa perché gli vada vicino.
La sera ritornarono anche Jinki e Hyuna, e restando sdraiata a letto per tutta la giornata, decisi di alzarmi. Non volevo di certo dargli soddisfazione.
-Bentornati!-esclamai, sedendomi su una delle sedie in cucina.
-Credevo che stessi dormendo.- rispose Hyuna, sorridendomi.
-No, mi scocciavo di stare qui.- dissi, lanciando uno sguardo d’indifferenza a Taemin, seduto di fronte a me.
-Io...-e mia sorella ci guardò, - V-vado...-
La guardai andarsene, e non avendo a che fare niente più, mi alzai, sorpassandolo, e ritornando in stanza. Mi avvicinai alla finestra, e guardando fuori, d’improvviso sbuffai.
Quando si decide a chiedermi scusa...?
Mi sedetti sul letto, e vedendo la porta aprirsi, sperai che entrasse lui, per farsi perdonare.
Eccolo...
Aspettai che spiccasse qualche parola, ma niente. Prese dei vestiti e se ne andò.
-Uffa!!- brontolai, incrociando le braccia al petto.
Fa il duro? Ma non ha capito, che io lo sono più di lui.
Così con la mia stupidissima orgogliosità, non ci parlammo per l’intera serata. Volevo guardare quel film di paura con lui, per farmi un po’ di coraggio ma soprattutto con la speranza di fare pace, ma si allontanò e si sedette accanto a Hae.
Ho sbagliato io, vero?

* * *

Non riuscivo a dormire.
Mi giravo e rigiravo nel letto, cercando una posizione comoda per dormire, ma non la trovai. Di certo non avevo paura di quel film, quello che mi preoccupava era quell’insopportabile silenzio che si era creato tra noi.
Ci rinunciai, e tirando un sospiro profondo, girai di un po’ la testa verso di lui.
Mi stava guardando, e imbarazzata, gli volsi in fretta le spalle.
-Non riesci a dormire?- chiese.
Non risposi, e mordendomi un po’ il labbro, mi rigirai verso di lui.
-Hai paura?-
-No.- risposi, abbassando la testa.
-Perché sei così cocciuta...-
Lo guardai, e sentendolo ridere leggermente, sorrisi anch’io per quel mio difetto.
-Vieni, dormiamo insieme.-
Con lui...nel suo letto?!
Ma è impazzito!
Ovviamente arrossii di colpo, e non vedendo una mia reazione, continuava a fissarmi, aspettando una risposta.
-Non ti do fastidio...-
Non incrociando per niente i suoi occhi, mi alzai, avvicinandomi al suo letto.
S-sto qui, solo perché voglio dormire.
Si spostò, restando fisso con lo sguardo su di me, e mi sdraiai, dandogli le spalle.
-Buonanotte.- sussurrò, solleticandomi il collo.
-B-buonanotte...-
Si addormentò in un colpo, ma io restai sveglia per un bel po’.
Non riuscivo proprio a chiudere occhio, così sentendo l’altro sprofondato nei migliori dei sogni, mi girai, avvicinandomi di un po’ a lui. Tanto dormiva.
Lo osservai, come l’altra volta: i suoi occhi, il naso e le labbra.
Non resistetti, e con la punta delle dita percorsi il loro contorno. Non avevo mai visto su nessuna bocca quel quadrettino, e più lo guardavo, e più mi incuriosiva.
Diciamo che aveva una sua particolarità.
Non seppi quando tempo restai a fissarlo, ero rimasta incantata nel farlo, poiché dormiva così rilassato e ...felice.
Poi dovetti riprendermi quando si mosse, e un po’ impaurita, velocemente gli diedi le spalle.
Si è svegliato...ne sono sicura!
Chiusi gli occhi con il cuore che batteva a mille, e improvvisamente mi ritrovai avvolta nel suo abbraccio. Ero in preda al panico, sapevo che lo stava facendo apposta, ma quella sua mano sul mio ventre non mi faceva capire un tubo.
Si avvicinò ancor di più, ormai sentivo il suo torace abbassarsi ed alzarsi sulla mia schiena e il suo respiro solleticarmi la pelle.
S-stai calma, Julie...
-Facciamo pace...?-
Certo che no, stupido idiota!
E non risposi, regolando il respiro e continuando a fingere di dormire.
-Mi mancano le stupidaggini che dici...- sussurrò, spingendomi verso di lui.
O mio dio.
S-siamo troppo vicini, per i miei gusti.
-L-lasciami dormire.- riuscii a dire.
-Se non stavi dormendo...- e spostò delle ciocche di capelli sul collo.
-B-basta, facciamo pace, va bene?-
Annuì, avvicinando il suo viso ai miei capelli, come per annusarli.
-Mi dai il bacio della buonanotte?-
-Quando mai te l’ho dato...- risposi, con le guance rosse.
-Adesso lo voglio...-
Un brivido mi percosse la schiena, e sperando che poi la finisse, mi girai, ritrovandomelo più bello che mai. Sì, così vicino a me, era bellissimo.
Gli diedi un bacio sulla guancia, e mi rigirai, ancora con il suo braccio intorno a me.
-E io?-
-Io, cosa?- e mi girai nuovamente, incrociando i suoi occhi.
-Non vuoi il mio di bacio?-
-S-se tu vuoi...-
Sorrise, e dolcemente mi diede un bacio sulla guancia, mentre la sua mano, accarezzava la mia schiena.
-M-mi giro...-sussurrai.
In un attimo lo feci, e avvicinandosi ancor di più, riuscii a prendere sonno, con ancora quella mano calda sul mio ventre.
Eccola di nuovo la sensazione di stamattina...


Note dell'autrice:
I'm back (?).
Però non ho niente da dire...*fugge via*

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Capitolo 6
*** Capitolo 5. ***


Note dell'autrice:
Mi ero promessa, che appena arrivata, avrei pubblicato l'altro capitolo. Ma proprio non capisco perché io e la mia Dina, pubblichiamo lo stesso giorno... Dilemma (?)... Vi lascio alla lettura, ci vediamo alla fine!



-Geloso.-


-Questa volta, niente storie!-
Era da un paio di giorni che, ormai, mia sorella aveva preso l’abitudine di gridare la mattina e così, di svegliarci.
-Arriviamo!-rispose ad alta voce Taemin.
-Possiamo andare…-aggiunsi, piegando l’asciugamano.
Presi anche il suo, e affiancandomi a lui, raggiugemmo l’ingresso.
-Dove sono?-dissi, guardandolo perplessa.
-Jinki!!-gridò l’altro.
-La macchina non c’è...-mormorai, osservando che le chiavi non erano appese al loro posto.
-Se ne sono andati.-
-Uffa!-sbuffai, e mi avvicinai alla porta.- Andiamocene a piedi.-

* * *

-Hai dormito bene, ieri sera?-chiese, camminando affianco a me.
-S-si...E g-grazie ancora, per l’altra sera...-risposi.
Era abbastanza imbarazzante mostrare le proprie debolezze a una persona che conosci da poco…Così girai la testa nel lato opposto al suo.
-Non c’è bisogno.-
-Ehi, Julie!!!-
Ascoltando qualcuno chiamarmi, mi girai di scatto, e vidi da lontano correre qualcuno. Un qualcuno che spicca tra la gente con i suoi capelli biondi, occhiali neri e con quei pantaloncini....orribili!
Ma chi l’ha vestito stamattina?!
-Ciao Kibum…-salutai, vedendolo avvicinarsi.
-Ciao! Tutto bene?-domandò mentre riprese fiato.
-Si, grazie..-
Non ci fece tanto caso alla mia risposta…Era attento ad osservare Taemin..
-E’ il tuo ragazzo?-chiese. E come se si fosse accorto della mia presenza, si girò per guardarmi.
-Ma chi, io?-si intromise Tae, guardandomi anche lui.
Mi hanno circondato..?
-Perché questa domanda?-ribattei, facendo una risata isterica.
-Mi serve un ragazzo con cui far uscire mia sorella!-esclamò, riprendendo a squadrarlo.
Ed io...te lo lascerei così facilmente?
-Si, -e presi la sua mano, -siamo fidanzati.- e sorrisi.
-C-cosa?!-gridò l’altro, sobbalzando per la sorpresa.
-Ah, che peccato!-poi si girò, -A presto! Ciaoo!-e cominciò ad andarsene per la sua strada.
Che strano..
E’ arrivato fino a qui, solo per dire questa cosa?
-C-cosa siamo noi?-e lentamente girò la testa verso di me.
-Scusa, è che mi dava fastidio!-
Lasciai così la sua mano, e ripresi a camminare verso la spiaggia, sempre con dei dubbi in testa.
Poco dopo, mi seguì anche lui.
-Eri gelosa.- sputò all’improvviso fuori.
-Non è affatto vero!-ribadii, mentre lui sorrise in modo beffardo.
-Oh, guarda. Siamo arrivati! Finalmente vedrò qualche bella ragazza in bikini..-e cominciò a correre.
Guarda a quello!
Glieli faccio vedere io, il bikini!
-Vieni qua! Maniaco!!-lo seguii, facendo a due e a due le scale che scendono sulla spiaggia.
Poi mi fermai, poiché era rimasto ad aspettarmi al loro fine.
-Perché mi hai aspettato?-chiesi infastidita. Più che altro ero…gelosa, lo ammetto.
-Non posso aspettarti?-
-No.- e distolsi lo sguardo su di lui, per osservare la spiaggia, - Guarda quante ragazze in bikini ci sono lì.- e cominciai ad avviarmi verso l’ombrellone di Jinki e Hyuna.
-Aspetta, gelosona!-esclamò, mentre dopo un po’ riuscì ad affiancarsi a me.
Tsk..ti faccio vedere io chi è la gelosa qui.
-Ehi, com’è carino quel bagnino..-mormorai.
Così sotto il suo sguardo attento, mi fermai e continuai ad osservare quel ragazzo, sulla riva del mare.
-Quasi quasi, gli chiedo il numero..-poi lo guardai, -Mantieni!-e gli gettai tra le mani le nostre asciugamano.
-D-dove vai..-riuscì a dire.
Soddisfatta, mi avvicinai a quel ragazzo, e come un cagnolino, lui mi seguì.
-Ciao…Scusami sei nuovo? Non ti ho mai visto..-incominciai a dire.
Anzi, a rimorchiare.
-Si, è da una settimana che lavoro qui. Però non vorrei farmi licenziare, che ne dici se dopo parlissim-
-NO.- interruppe Tae, prendendomi la mano.
-E’ già impegnata, mi dispiace.- e cominciò a trascinarmi verso gli altri due.
Rimasi a bocca aperta, come il bagnino, da quella sua reazione.
Lo sapevo...!
-Gelosone.- dissi infine, sorridendo.
Si fermò, e sempre tendendo la mia mano, si girò verso di me.
-Non sono geloso.-
-Non è vero…-poi mi avvicinai al suo viso, -Quando sei arrabbiato, ti escono delle piccole rughe qui.- e le toccai con un dito.
-A-andiamo.- si rigirò, e continuò a camminare.
-Come mai così tardi?-chiese Jinki, vedendoci arrivare.
Ci avete...appeso, forse?
-Lascia stare!-risposi, lasciando la sua mano.
Mentre lui, senza spiccare ancora una parola, aggiustò l’asciugamano sulla sabbia, io invece, cominciai a togliermi il vestitino e dopo raccolsi i capelli con un elastico.
-Che bel questo costume!-esclamò mia sorella, sdraiata al sole.
-Bello, eh?-chiesi, soddisfatta di questo mio acquisto.
-Ti sta benissimo! Vai a tuffarti, ci sono tanti bei ragazzi!-
Adesso viene il bello…
Si, perché Taemin, proprio in quel momento, inciampò su una borsa e cadde sulla sabbia. Cominciai a ridere, e lui subito si alzò e in men che non si dica, si avvicinò a me.
-Andiamo a tuffarci!-disse, sorridendo con la sua solita faccia da ebete.
Lo sapevo!
-Va bene!-
Con la sabbia bollente, incominciammo a correre e ci gettammo immediatamente nel mare.
-Scusami, puoi passarmi la palla?-chiese un bel ragazzo, avvicinandosi.
Ma quante coincidenze, al momento giusto!
-Certo…-risposi, sorridendo.
E come mi aspettavo, quella palla la prese lui, e la gettò a quel ragazzo.
-Grazie.- disse, deluso e un po’ infastidito.
-Uffa, era così carino!-esclamai, guardandolo allontanarsi.
-Io sono più bello.-
Lo guardai, inarcando un sopracciglio, mentre lui cominciò a nuotare.
-Non fare l’offeso!-esclamai divertita, seguendolo.
Non capii da subito dove volesse arrivare. Ma dopo un po’, raggiunse un enorme scoglio, e galleggiando si fermò.
-Ce la fai a salire?-domandò, ancora serio.
-Credo di sì..-e così mi alzai su un pezzo di scoglio.
Ci provai, ma qualcosa uscì da lì…Un piccolo granchio.
-AAH!-gridai, mentre tolsi le mani, e caddi ovviamente all’indietro.
Sprofondai nell’acqua, ma le mani di Tae mi presero, e mi alzò, tenendomi stretta a lui.
-Stai bene?!-chiese, spaventato e preoccupato.
-S-si..-risposi, mentre cinsi il suo collo con le braccia.
Vediamo come reagisce adesso..
-E’ meglio che non saliamo...-continuò, diventando tutto rosso.
Che carino…Con quelle guance così rosse...
-Ritorniamo in spiaggia?-domandai, osservando i nostri corpi sott’acqua.
Erano così vicini..
-No, ci sono troppi raga-e si interruppe.
-Ragazzi, volevi dire?-domandai, guardandolo divertita.
-T-ti sta veramente bene questo costume.- confessò, rivolgendo lo sguardo da un’altra parte.
-Grazie..-lasciai il suo collo, -Per la tua gelosia, -e cominciai a nuotare lentamente, -che ne dici se andiamo sulla nostra spiaggia?-chiesi, sorridendolo.
-Per oggi, rimaniamo qui..-e mi raggiunse.
-Per oggi?-domandai perplessa.
-Si, perché questo costume, non lo indosserai più..-e si nascose sott’acqua.
-Taemin!-esclamai, ridendo leggermente e seguendolo.
Mi piaci così tanto, quando fai il geloso..



Ps: Questa giornata, non finisce qui!!! *fugge*

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Capitolo 7
*** Capitolo 6. ***



Note dell'autrice:
Ecchimee (?), come avevo promesso u.u
Credo che questo sarà l'ultimo capitolo che posterò fino a settembre, poichè ci saranno le vacanze, e su EFP passeranno solo le palle di fieno... Un po' come adesso...
Peròò voi sapete che io non sono egoi
sta, per questo dovete morire tutte con me.
Auguri Taeminnie!
Ps: Lo scoprirete alla fine, il perchè...



-Stasera?-


-Credo che dovrei metterti un cartello dietro la schiena.- sussurrò, avvicinandosi al mio orecchio. Non voleva farsi sentire dagli altri. Ma le persone intorno a noi, avevano già capito tutto, ormai.
-Perché?-chiesi, girandomi e trovandomelo di fronte...Imbarazzato.
-P-perché ti guardano tutti..-mormorò, restando ancora così vicino.
-E cosa scriveresti sopra?-domandai.
Mi piaceva provocarlo così…!
-Che già sei-
-Julie!!Partecipa!!-interruppe all’improvviso mia sorella.
Con gli occhiali da sole, correva verso di noi, e purtroppo, mi allontanai da Taemin, alzandomi.
-A cosa?-chiesi perplessa.
-Ad un concorso di bellezza!-esclamò, sorridente.
-Partecipa tu.- sbuffai, e mi risedetti di nuovo.
-Dai, vinceresti di sicuro!-disse, cercando di convincermi.
Sapeva che non amavo particolarmente mettermi in mostra. Ma lei, ogni volta, non mollava la presa.
-Non insistere…-risposi, giocherellando con la sabbia.
-Neanche a miss maglietta bagnata?-
-Ma sei impazzita o cosa!?-esclamai, sorpresa per quella sua proposta.
-Ci rinuncio.- e se ne ritornò da Jinki, in riva al mare.
-Perché non vuoi partecipare a miss maglietta bagnata?-chiese l’altro idiota, ridendo.
-Zitto tu! Ti piacerebbe...- dissi, girandomi verso di lui.
-Può darsi..-rispose.
-Puoi sempre vedere le altre ragazze.-
-No…Non mi interessano.- e rivolse lo sguardo davanti a sé.
Quindi…Gli interesso solo io?
-Ti in-
-Ragazzi, andiamo!!-gridò Jinki, interrompendoci ancora una volta.

* * *

Presi tutte le mie cose, e incominciai ad avviarmi verso le scale.
Dovevo comprare una cosa al supermercato… Così decisi di andare adesso, anche per passeggiare un po’.
-Non vieni con noi, Julie?-chiese Hyuna, con la sua borsa.
-No, devo andare un attimo al market qua vicino!-esclamai, girandomi verso di lei.
-Ci vediamo a casa, fai presto…-disse, mentre dalle sue spalle uscì Taemin.
-Dove vai?-domandò serio, avvicinandosi.
-Al market..-risposi, osservando il suo viso rilassarsi.
-Mettiti questa..- e abbassando la testa, mi porse la sua maglietta.
Che dovrei farci?
La presi, guardandolo perplessa.
-Sono quasi le sette e mezza. B-butterà vento..-e facendosi rosso, si avviò con gli altri verso il parcheggio.
Bho..
Me la misi, poiché lui ogni tanto si girava verso la mia direzione, e salii le scale.
Il market stava a pochi metri da qui, così incominciai a camminare sul marciapiede.
-Ehi, Julie.-disse, una voce dietro di me.
Questa voce..
Mi girai, non credevo di certo che era lui, invece..
-Ciao, Jong.-
-Tutto bene?-e con il suo sorriso beffardo, si avvicinò a me.
-Si.- risposi secca.
Ci rimasi veramente male quel sabato che non si presentò all’appuntamento. Ma adesso di certo non la penso così.
-Sono stato uno stupido a non uscire con te, quel sabato.- disse, portandosi le mani in tasca.
Solo adesso te ne accorgi?
Poi lo feci continuare..
-Non mi sono sentito bene…E visto questa coincidenza, che ne dici di uscire stasera?-chiese sorridendomi da imbecille.
Ma guarda a questo!
Però che strana coincidenza...Prima Kibum, che mi chiede se Taemin era il mio fidanzato, e poi se ne esce questo qui. Destino?
-Certo! Ci vediamo qui, alle 21.Che ne dici?-risposi, sorridendo.
-Va benissimo! A stasera!-esclamò.
Mi salutò con un bacio sulla guancia, e attraversò la strada.
Così, soddisfatta di quella mia vendetta, mi diressi al market, per comprare le mie cose.

* * *

C’era un’aria strana, tra noi due.
Si, perché appena ritornai a casa, Tae non mi si avvicinò proprio.
Per la verità, non mi rivolse neanche uno sguardo..
La stessa cosa vale per la cena! Non si sedette vicino a me, come era suo solito fare.
Anzi, mangiò solo un boccone e poi se ne ritornò nella stanza.
C’era qualcosa che non andava, ne ero sicura.
-Puoi togliere tu, la tavola?-chiesi con gentilezza a Hyuna.
-Certo…-rispose, non tanto convinta.
-Grazie..-
Lasciai quei due soli in cucina, e ritornai in stanza.
Sul letto non c’era, così chiusi la porta e vedendo la finestra aperta, mi diressi verso la terrazza. Diciamo che un po’ avevo cominciato a conoscerlo.
Avrà sentito qualcosa che non va..
Arrivai alla nostra spiaggia, e lo vidi seduto con le braccia che cingevano i ginocchi.
Preoccupata per questa sua reazione, tolsi le ciabatte, e camminai tra la sabbia avvicinandomi da dietro.
Perché è così...deluso?
Istintivamente mi abbassai sui ginocchi, e allacciando le braccia intorno al suo collo, lo abbracciai.
-C-che c’è..?-sussurrai, appoggiando la testa sulla sua spalla.
-Niente.- rispose, continuando a guardare davanti a sé.
-Ho fatto qualcosa?-
-Non dovevi uscire stasera?-chiese, impassibile al suo posto.
Come ha fatto..
-Hai ascoltato quello che ho detto a Jong, vero?-domandai, osservando il suo profilo.
-Finalmente hai avuto il tuo appuntamento con lui.-
-Non l’ho mai voluto...L’ho ricambiato con la stessa moneta.- e confessai il mio ‘piano’.
Girò di un po’ la testa, ma si fermò quando il mio naso toccò la sua guancia.
-Vuoi dire che..-
-L’hai detto tu, no? Sono già impegnata…-sussurrai, con un po’ di timidezza.
Non sono mai stata timida...Perché mi accadono solo con lui, ste cose?!
- Vuoi uscire con me?-chiese, accennando ad un sorriso.
-Stasera?-
-Si.-

* * *

-Dove andate?-
Volevamo uscire senza farci notare, ma mia sorella ha la vista peggio di un falco..
-Andiamo a farci un giro!-risposi, aprendo la porta, -Ciao!-e uscimmo da casa.
-Non ti sei cambiata..?-chiese Tae, mentre mi affiancai a lui.
-No...E’ comoda la tua maglietta!-confessai, sorridendolo.
-Ti va di camminare sulla riva del mare?-
-Certo…!-
Prendemmo la stessa strada di stamattina, e sotto sguardo strano dei passanti, scendemmo dalle scale, arrivando in spiaggia. Nessuno dei due sul tragitto, spiccò parola…
-Mi piace di più il mare di notte…-confessai, incominciando a raggiungere la riva.
La sabbia era così fredda e confortevole, così mi tolsi gli infradito e li presi.
-Andiamo di là...-disse, dietro di me.
Ritornai da lui, e cominciammo a camminare verso un enorme scoglio.
Non sapevo perché voleva portarmi lì, ma mentre continuavo a camminare e a osservare il mare calmo, lui mi prese la mano.
Il mio cuore cominciò a battere a mille...Ma non era come quella volta scorsa, per la paura. Questa volta era per un qualcosa di più importante.
Mi girai per incrociare il suo sguardo, e imbarazzata notai che la stessa cosa valeva anche per lui..
Poi si fermò davanti a quello scoglio, e sussurrò:-Vieni..-
Cominciò a salire, e tenendomi sempre per mano, mi aiutò a scavalcare quell’ammasso di pietra.
-Ecco...-mormorai, sorridendolo.
Si sedette, ma non potevo di certo affiancarmi a lui...Non c’era spazio.
Come faccio?
Parve capirmi e mi tirò con la mano, - Siediti qui..-
Ero troppo imbarazzata per trovare una soluzione adeguata, così mi sedetti nello spazio tra le sue gambe. Poi mi abbracciò da dietro.
Oddio…Credo che sto per morire...
Chi l’aveva mai provato emozioni così forti?
E solo in quel momento, capii cos’erano le farfalle nello stomaco.
-Ti da fastidio stare così?-chiese, appoggiando la testa sulla mia spalla.
-N-no..-risposi, rivolgendo lo sguardo da un’altra parte.
Tutto era interessante, ma non lui.
A chi voglio darla a bere?
Sento il cuore impazzire...!
-Sono ancora brutto?-domandò all’improvviso.
-Brutto?- ripetei perplessa. Non ricordavo cosa volesse dire.
-Bocca grande, il quadrettino sul labbr-
-No.- mi affrettai a dire, girandomi un po’. Tanto per vederlo.
Ma il mio sguardo cadde su quelle labbra che quel sabato disprezzai.
Me ne pentii da subito, adesso mi piacevano così tanto…Così carnose, così morbide..
Restai a fissarle mentre si avvicinavano lentamente. Non ci stavo capendo un accidente, sentii le guance prendere fuoco e così incrociai i suoi occhi che mi guardavano con una luce strana, diversa.
Restai catturata da quel suo riflesso, lo guardai avvicinarsi sempre di più, fino a che appoggiò delicatamente le labbra sulle mie, e dopo si allontanò un po’ per riguardarmi.
Com’è bello..
Si riavvicinò, chiudemmo gli occhi, e ancora una volta, sfiorò con dolcezza le mie labbra. Chi poteva mai disturbare un momento del genere?
La mia stupidissima mente.
E’ il mio primo bacio..
Ma come...si fa?!
Salì d’improvviso il panico, mi irrigidii tutta di un colpo, ma lui parve non  accorgersene, anzi prese tra le sue labbra morbide il mio labbro inferiore.                 
driin driin
Si staccò, e aprendo entrambi gli occhi, prese il cellulare dalla tasca dei jeans.
-Pronto?-disse, guardandomi.
Sentendo le guance andare in fiamme, mi girai davanti, facendo finta di osservare il mare.
Meno male che quella chiamata mi ha salvato!
Non riuscii a sentire quello che diceva, ero troppa intenta ad assaporare il suo gusto sulle mie labbra.
-Dobbiamo rientrare...-sussurrò, stringendomi a sé.
-P-perché?-chiesi, rivolgendogli lo sguardo.
-Non ho portato le chiavi di casa, e quei due hanno detto che devono dormire.- borbottò, lasciando l’abbraccio.
-Non importa.- mi alzai, e mi girai di fronte a lui, -Continueremo la prossima volta!-
Si sollevò anche lui, -Cosa vorresti continuare?-chiese, con un sorriso malizioso e abbassando gli occhi su di me.
-L’a-a-appuntamento..-mormorai imbarazzata per il doppio senso.
-Julie, -avvicinò di un pochino il suo viso, -Ti insegnerò io...-sussurrò, lasciando un piccolo bacio sulle mie labbra.



Eccolo... Non le ho trovate in hd, ma se per caso le trovassi, le posterò... *muore male*









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No, ma guardate quella camicia dsjdjsnvxffnajsk.








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Capitolo 8
*** Capitolo 7. ***


-Andiamo?-






Arrivò in un attimo anche l’altro sabato.
Era passata una settimana dalla nostra prima uscita, e due giorni dal nostro primo…bacio. Mi piaceva stare con lui in modo semplice, infatti, non si spingeva molto, aspettava il gesto giusto al momento giusto.
Era rimasto tutto come prima, ma con l’aggiunta di un piccolo bacio prima della buonanotte. Almeno quello glielo concedevo..
-Stasera usciamo tutti e quattro!- s’intromise tra i miei pensieri Hyuna.
Però riflettendoci bene, non ci siamo mai fatti un giro insieme.
-Per me va bene.- risposi, distendendomi a pancia in giù, sotto l’ombrellone.
C’era un sole che spaccava le pietre..
-Allora dove andiamo?-chiese Jinki, uscito dall’acqua con Taemin.
Lo guardai gocciolante avvicinarsi a me. Sembrava uscito dalla serie di Bay Watch.
Con i capelli bagnati che si portò indietro e le gocce di acqua sul suo petto, si sedette su un po’ di spazio rimasto sulla mia tovaglia da mare.
-Cosa vogliono fare?-domandò, facendo un gesto con la testa verso di loro.
Ma da quando è diventato così…sexy?!
Mi vergogno al solo pensare di questa cosa…così girai la testa dalla parte opposta alla sua.
-Hyuna vuole uscire insieme stasera…-risposi, nascondendo la testa sotto le mie braccia.
-Hai messo la crema?-
Oh no, incomincia lui e la sua protezione..
-Si..!-mentii.
-Vediamo..-lo sentii appoggiare il naso sulla mia spalla, che poi annusò, -Non è vero.-
Ecco, lo sapevo.
-Dai, Tae!-mi alzai sui gomiti, girando la testa verso di lui, -Quella crema appiccica la sabbia sulla pelle!-mi lamentai.
Però lui m’ignorò, cosa che odiavo dal profondo del cuore, e prese dalla borsa vicino all’ombrellone quella stupida crema.
-Abbassati.- disse, mettendosela un po’  sulle mani.
-No.- brontolai.
-Non fare la bambina!!-esclamò divertito, -Dopo ti do un bel bacetto...-sussurrò, guardandomi.
-I-idiota.-
Mi distesi, e lui soddisfatto cominciò a passarmi la protezione sulle spalle.
Non è che me la passò solo, incominciò anche a fare dei piccoli massaggi...
Sono sicura che se continuasse così, mi addormenterei..
Ma a quel pensiero, lui smise di farlo.
-Fatto.-
Mi alzai sui gomiti, e rivolgendogli lo sguardo dissi:- Tu, hai messo la crema?-
-Si si!!-si affrettò a dire.
Colpito.
-Fai sentire.- aggiunsi, guardandolo irrigidirsi di colpo.
-Dai, non odorerà più visto che ho fatto il bagno!-esclamò, portandosi una mano dietro il collo.
-E’ una protezione, non si toglie facilmente.- ribadii.
Così mi misi a sedere, e incominciai ad annusarlo, prima sul collo e poi su una spalla.
-Niente.- dissi soddisfatta, mentre presi dalle sue mani, la crema.
-No…-mormorò, guardandomi con occhi da cucciolo.
-Non fare il bambino..-incrociai il suo sguardo, -Dopo ti do un bel bacetto.-
Girò di scatto la testa davanti a sé, diventando rosso in viso, e mettendomela sulle mani, passai la crema sulle sue spalle.
-Juliee!!!-gridò qualcuno dietro di me.
Ho fatto più incontri questa estate che in tutto l’anno.
Posai la crema sull’asciugamano, e mi girai verso la direzione di quella voce.
-Oh no.- sussurrai, guardandolo avvicinarsi.
-Chi è quel ragazzo così alto?-chiese invece Tae, girandosi anche lui.
-Julie!!-urlò ancora.
Sbuffando mi alzai, mentre lui contento mi raggiunse.
-Ehi, Minho!!-esclamai, abbracciandolo.
-Julie, te l’ho detto che sarei venuto a trovarti!-rispose, aggiustandosi gli occhiali da sole.
-Che bello…-
-Ciao. Io sono Taemin.- disse quest ultimo alzandosi.
Ecco che ricomincia.
-Ciao! Io sono Minho, il migliore amico di Julie.- rispose, porgendogli la mano.
-Piacere, sono il suo fidanzato.- disse, con tono fiero, stringendola.
Si definisce anche fidanzato, adesso!
-Bene, belle presentazioni.- mi affrettai a dire, per colpa della loro aria di sfida, -Allora, Minho…Cosa fai adesso?-chiesi, sorridendo istericamente.
Staccò la sua mano dall’altra, -Ho affittato una casa qui vicina!-rispose.
In tutto questo, mia sorella e Jinki se la spassavano a guardarci..
Non è che mi danno una mano..
-Ah! Mi fa piacere!-esclamai.
Non volevo andare avanti con la conversazione…Tae già era fin troppo geloso.
-Andiamo a farci una nuotata?-chiese, sorridente Minho.
-No, non ha messo la crema.- rispose al posto mio l’altro ragazzo.
Ma lo guardai perplessa.
Se mi hai costretto a metterla?
-Va bene. Ci vediamo dopo!-esclamò un po’ deluso.
-Ciao!-dissi, mentre finalmente, si allontanava.
Ci risedemmo sulla tovaglia da mare, e intanto che guardai Minho sulla riva, l’altro già incominciava a fissarmi.
Vuole dire qualcosa..
-Sputa.- dissi all’improvviso.
-Da quanto vi conoscete?-
-Siamo prima stati fidanzati per 5 anni, e poi altri 2 come amici.-
-F-fidanzati?!-
Risi per quella sua reazione, così girai la testa verso di lui.
-Scherzo..-e gli sorrisi.
-Mi hai fatto prendere uno spavento...-mormorò, incrociando i miei occhi.
Mi avvicinai al suo viso, e a pochi centimetri dalla sua bocca, sussurrai:
- Mi farò perdonare..-
Annullai quel poco di distanza e appoggiai le mie labbra sulle sue. Si era irrigidito di colpo, così sorridendo incominciai ad assaggiare il suo labbro superiore e quel suo quadratino…Era anche la prima volta che lo baciavo io.
Poi mi staccai.
-Ci facciamo un tuffo?-gli chiesi.
-No…Ne voglio un altro.- rispose, appoggiando una mano sulla mia guancia.
A quelle sue parole, incominciai a sentire calore per tutto il corpo..
Come può dire una cosa del genere davanti a tutti...?
E tra l’altro con quel tono di voce così...sensuale!?!?
-No.- risposi, allontanandomi da lui e dandomi un po’ di contegno.
-C-come no?!-disse l’altro deluso.
-Ragazzi, ritorniamo?-chiese Jinki, intento a guardare Hyuna.
-Si!-esclamai, mentre l’altro era rimasto con la bocca aperta.
La prossima volta non fai il figo con me.
* * *
-Qualcuno mi aiuti!!!-gridai, chiusa in quella stanza.
-Dai, non fare la scema!-si lamentò mia sorella, indaffarata a cercare un vestito nell’armadio.
Com’è possibile che mia sorella mi ricatti per farmi indossare un vestito?!
‘-Stasera ti vestirai come dico io, se no, dirò a mamma che ti sei fidanzata.’
Che ingiustizia.
-Mettiti questo!-e mi gettò un vestito.
Io, che sono sempre stata una ragazza riservata, chiusa in me stessa, come ho potuto baciare quell’idiota davanti a mia sorella!?
E a malincuore indossai quel vestito.
-Non so portare i tacchi.- risposi, gettandomi sul letto, mentre la guardai cercare un paio di scarpe.
-Hai 18 anni, e non li sai portare!?-gridò, guardandomi con gli occhi spalancati.
-Cambio di programma!-esclamai felice e sorridente.
-Ma non è detto che uscirai con le converse e i capelli legati.- e interruppe la mia felicità, con questa minaccia.
Sbuffai, mentre lei mi lanciò un pantalone e una maglietta.
-Su!-esclamò soddisfatta.
* * *
Come mi ha conciato?
-Sta bene, vero Jinki?-
-Si! Taemin diventerà pazzo quando la vedrà!-
Io, a quei due, li uccido.
-Sta uscendo!!-e scapparono in cucina, lasciandomi da sola davanti alla porta della stanza che si apriva.
Me la pagheranno.
Non avevo mai avuto istinti omicidi, ma per quella stasera potevo fare un’eccezione.
-Che ci fai..-e si imbambolò davanti alla porta, a fissarmi.
-Che c’è?-chiesi, inarcando un sopracciglio.
Mi prese per il polso, trascinandomi dentro la stanza, e chiuse la porta.
-Sei Julie, vero?-domandò, squadrandomi dalla testa ai piedi.
-Si, idiota.- risposi, incrociando le braccia sul petto.
-E’ che…è la prima volta che ti vedo truccata e con scarpe diverse!-esclamò entusiasta.
Ma lo ignorai.
Ha qualcosa di diverso..
Lo stavo osservando e non riuscivo a capire cosa aveva di strano. Ma poi..
-AHH!-gridai, restando con la bocca aperta per quella visione.
-C-che c’è..-
Ha…ha la matita agli occhi!
Ma è bellissimo!
Ma non solo quello...I capelli mossi, l’orecchino nero su entrambe le orecchie..
L’ho detto io che oggi è uscito da Beverly Hills…!
-T-togliti quella matita.- dissi, girandomi di fronte alla porta.
-N-non ti piace?-chiese, deluso.
-Si! Cioè no! Toglietela.- mi affrettai a dire.
Ma sentii solamente la sua risata avvicinarsi sempre di più.
-Ti piaccio, allora..-sussurrò al mio orecchio, sempre con quel tono di maliziosità.
-A-allontanati.- riuscii a dire.
Come si può parlare, avendo lui che ti soffia sul collo?
Devo togliermelo da dosso!
Prima che potesse abbracciarmi da dietro, mi allontanai per poi arrivare affianco al mio letto.
-Fuggi?-
Ancora! Ma che ha oggi?!
Ma mentre pensavo ciò, alzai gli occhi e me lo ritrovai di fronte, intento a guardare le mie labbra.
-Sei rimasto male per stamattina?-chiesi freddamente.
-Si.-
Mi passò una mano dietro il collo, e fece avvicinare le mie labbra alle sue.
Incominciammo a baciarci, prima lentamente, ma poi con foga, tanto che prese tra i suoi denti il mio labbro inferiore. E chi l’aveva visto mai così?
Dopo un po’, lo lasciò, ma sentii la sua punta della lingua sfiorarmi le labbra.
ODDIO.
Che faccio!?!
Mi sentii dentro un pallone, non sapevo come fare, e come se non bastasse, non mi faceva neanche allontanare! Potevo solo sperare in un…miracolo?
-Ehi! Andiamo?!-gridò Jinki, da dietro alla porta.
Ormai è diventato il mio eroe.
Confermai ciò, mentre Tae si fermò e si allontanò dal mio viso.






Note dell'autrice:
Sono ritornata!! Contente??
#chiticonosce(?)
Coomunque, scusate per tutta questa attesa! Tra scuola, visite all'università, etc, non ho proprio trovato tempo! Ma ritorniamo alla storia... Avete visto? E' entrato in scena il nostro bel medico Minho (medico per la serie che sta recitando *-*)!
Non avrà graande importanza in questo momento, ma sarà utile nei prossimi lontanissimi futuri! Si, perchè questa sarò la fic più lunga che abbia mai scritto!
Adesso mi dissolvo, e sarei curiosa di sapere cosa ne pensate di questo capitolo-ritorno! Anche perchè il prossimo sarà un po' troppo complicato! Basta spoiler...
Alla prossima < 3
*manda baci*

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Capitolo 9
*** Capitolo 8. ***


Note dell'autrice:
Okay, vorrei fare una premessa prima di tutto!
Io, con questo mio capitolo, non vorrei che qualcuno si offendesse, perché non so come vanno realmente quelle cose, ma poi, con il continuo della storia, si smentirà tutto... Vabbè, capirete leggendo! Buona lettura < 3



Una giornata, diversa. Ma speciale.



-Perché il parco giochi?-domandai, più che altro a me stessa, mentre scesi dalla macchina.
-Andiamo a prendere i biglietti, restate qui!-esclamò Jinki.
Così appena lo raggiunse Tae, andarono verso la biglietteria.
-Allora..-e si avvicinò Hyuna, -Vedo Taemin un po’ sconvolto....-continuò, sorridendo in modo strano. Tanto da farmi paura..
-Non è successo niente.- mi affrettai a dire, prima che arrivava a conclusioni affrettate.
-Uffa..-borbottò, mentre quei due arrivarono.
-Andiamo?-chiese Jinki, porgendo il braccio a Hyuna.
-Certo!-
Io invece, nel frattempo che l’altra coppia si avviava in avanti, mi affiancai a Tae.
Sembrava così...imbarazzato?
-C’è qualcosa che non va?-chiesi, mentre li seguivamo.
-N-niente..-
Che gli prende..
Con un po’ di timore e timidezza, riuscii a prendergli la mano, ma proprio in quel momento lui si fermò e mi guardò.
-N-non vuoi..?-domandai confusa.
Ma lui non mi rispose, così gliela lasciai, e continuai a camminare.
Forse ci ha ripensato, su noi due...
-J-julie!-esclamò dietro di me.
Mi affiancò, -Scusa!-si affrettò a dire.
-No, scusa tu se-
Non finì di farmi parlare che mi diede un bacio sulle labbra, poi prese la mia mano.
-Scusa per prima…-disse, incrociando i miei occhi.
-Già ti sei scusato!-risposi, sorridendolo, e continuando a camminare affiancati.
-P-per prima ancora..-e abbassò la testa.
-Perché..?-gli chiesi perplessa.
Non capivo cosa avesse fatto, alla fine ero io quella che doveva scusarsi per non saper come fare..
-Forse non eri pronta.- rispose, grattandosi la testa con l’altra mano libera.
Si era preoccupato per me..
-I-io..-divenni rossa in viso, e girai la testa dal lato opposto, -N-non sapevo come..-
-Non importa.- disse, intrecciando la sua mano con la mia.
A quel gesto, mi sentivo come se stessi per morire.
I battiti del cuore si fecero sempre più forti, più veloci, e sentivo lo stomaco contorcersi.
-Andiamo sulla ruota panoramica?-chiese Hyuna, girandosi verso di noi.
Non riuscivo a parlare, così annuii solo la testa.
Se non fossi innamorata, non mi avrebbe fatto questo effetto, giusto?
* * *
-Quella ci siamo stati…Anche quella...Ah! Ci manca la casa degli specchi!-esclamò entusiasta mia sorella.
-Io, ho chiuso.- dissi, mentre mi sedetti stanchissima sulla panchina.
-Allora, andiamo amore!-e trascinandosi a Jinki dietro, che si opponeva inutilmente, si allontanarono .
Poi Tae si sedette affianco a me.
-Oh, guarda chi si rivede..-
Proprio lui, non ci voleva.
Alzai la testa, prima per guardare Taemin che incominciava ad arrabbiarsi, e poi lo rivolsi a quello che parlò.
-Che vuoi, Jong?-mi affrettai a chiedere.
-Perché non ti sei presentata?-disse, mettendosi davanti a me.
-Avevo di meglio da fare.- risposi, alzandomi.
Voleva affrontarmi? Non aspettavo altro.
-Andiamo.- si intromise Tae, prendendomi la mano, e tirandomi via da lì.
-Ciao Julie!-gridò quell’altro idiota, sventolando la mano.
-Come faceva a piacermi uno come quello?!-esclamai, scacciando una lattina per terra.
-Ti piaceva allora.- disse, fermandosi e girandosi verso di me.
-N-non è che mi piaceva…E’ solo che è un bel ragazzo!-dissi, cercando di riparare il danno.
-Quindi, per te lo è ancora.-
Perché deve sempre fare il geloso?!
-Yaaa! Taemin per me ormai c’è solo una persona!-esclamai, stufa delle sue domande.
Lasciai la sua presa, e cominciai a camminare verso un piccolo giardino, dove si intravedevano delle oche. Non mi seguì, sperando così di restare un po’ da sola.
E mentre osservavo quegli animali, mi sedetti sull’erba, dove trovai un pezzo di pane dimenticato. Lo presi, e cominciai a lanciare dei pezzi nel laghetto.
-L’ho baciato.- e ne lanciai uno con forza.
-Gli ho preso anche la mano.- e ne lanciai un altro.
-Cosa devo dimostrargli più?!-e scocciata, gettai l’intero pezzo di pane.
-Vorrei baciarlo di più e neanche lo so fare.- mormorai, abbassando la testa.
-Te l’ho detto che ti avrei insegnato io.- e si sedette affianco a me.
Incrociai i suoi occhi, e lo vidi man mano avvicinarsi.
-Fai come me..-sussurrò sulle mie labbra.
Chiusi gli occhi, mentre le baciò e poi subito dopo, lo sentii schiudere la bocca.
D-devo fare come lui!?
Con un po’ di timore, lo feci anch’io, e lui dolcemente si insinuò, e cominciò ad accarezzare la mia lingua.
Ebbi il coraggio di seguire i suoi movimenti, mentre appoggiò una mano sul mio fianco.
-Papà...mi fai male..-
N-non adesso..
Continuò, passandola ancora dietro la schiena.
-Aiuto!-
Non..
Lo scacciai con tutte le mie forze, spingendolo con le mani sul petto.
-C-che..-mi guardò preoccupato, -Cosa è successo..-sussurrò, asciugando quella lacrima che nel frattempo era scesa sulla mia guancia.
-N-non è colpa tua…-mormorai, prendendo la sua mano.
-Che c’è allora?-chiese, accarezzandomi il collo.
-Non posso dirtelo…-risposi, abbassando dispiaciuta la testa.
-Posso starti accanto?-
-Puoi avere una ragazza migliore di me…-sussurrai, guardandolo.
-Voglio solo te.-
Gli sorrisi e felice di quella sua risposta, lo baciai.
Posso fidarmi di te..



Adesso sì, che entriamo nel vivo della storia!
A presto, bellissime lettrici < 3

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Capitolo 10
*** Capitolo 9. ***


-Quali ricordi?-



-L’hai già fatto con Jinki?-le chiesi, curiosa della sua risposta.               
Ma sputò fuori l’acqua che stava bevendo..
Si.
-M-ma che dici?!-mi gridò, asciugandosi con il palmo della mano.
-Non fa niente!-
E mi avviai verso la stanza.
Dalla sua reazione, suppongo di si...Però chissà quando è successo..
Entrai pensierosa in camera, e chiudendo la porta mi appoggiai sopra.
-Che c’è?-chiese Taemin, sdraiato sul letto.
-Mhh..Niente.- risposi, guardandolo.
Lo faremo anche noi due, vero?
-Vieni vicino a me…-sussurrò, alzando le braccia verso di me.
Gli sorrisi, ed entrando in quel suo abbraccio, mi distesi affianco a lui.
-A cosa stavi pensando?-domandò, accarezzandomi la schiena.
-Hai mai avuto un’altra ragazza?-chiesi io invece, giocherellando con la sua maglietta.
-Si..-rispose un po’ dubbioso.
-L’hai fatto con lei?-
Sobbalzò all’improvviso, e si alzò di un po’ per guardarmi.
-M-ma dove vuoi arrivare?!-chiese preoccupato e perplesso.
-Dai, rispondimi…Non centra niente con noi!-mi affrettai a dire, cercando di convincerlo.
Speriamo che ci caschi..
-N-no.- rispose, riprendendo ad abbracciarmi.
-Allora non l’hai mai fatto?-
-Io non so cosa sono queste tue domande!-esclamò contrariato.
-Ti prego..-ed alzai la testa per guardarlo in modo dolce.
Buttò fuori il fiato, -Si…con la mia migliore amica..-
-Solo una volta?-chiesi ancora, con un po’ di curiosità.
-Si, solo una volta. Però adesso basta.- disse, stringendomi ancora a sé.
-Mi insegnerai anche questo?-domandai a bassa voce, mentre lo sentii deglutire fortemente.
-L-lo sapevo che arrivavi a questo..-rispose imbarazzato.
Così mi alzai un po’, tanto da arrivare di fronte a lui, e con una mano gli accarezzai la guancia.
-Mi insegnerai a far l’amore con te?-
Annuì, mentre io lo baciai, e una volta schiuse le nostre bocche, si insinuò, e continuammo a baciarci. Di certo non era come il bacio di ieri, era un po’ strano...
Chissà a cosa starà pensando..
* * *
-Le è successo qualcosa, Hyuna?-
-Che intendi dire..-
-Non so...Nell’infanzia?-
-N-non posso dirtelo io.-
-E’ una cosa così grave?!-
-Deve dirtelo lei…E fino a quel momento, promettimi di starle sempre accanto..-
-T-te lo prometto.-
* * *
-Hai visto Julie?-chiese avvicinandosi, mentre guardavo il mese di settembre sul calendario.
-Altre due settimane, e tutti a scuola!-esclamò sorridente Jinki, allontanandosi.
-E quel giorno si avvicina sempre di più…-sussurrai, mentre un brivido percosse la schiena.
-Quale giorno?-domandò Tae, abbracciandomi da dietro.
-N-niente…-risposi, accennando un sorriso.
-Julie, se hai qualche cosa di cui vuoi parlare, io ci sono sempre…-disse, dandomi un bacio sulla guancia.
-Grazie, non preoccuparti..-
Mi lasciò, facendomi un sorriso un po’ deluso, e raggiunse Jinki alla porta d’ingresso.
E’ da un paio di giorni che fa così..
Si comportava così quasi tutte le volte che mi vedeva pensierosa.
Forse avrà capito qualcosa?
-Noi andiamo a fare la spesa!-gridò, uscendo con l’altro ragazzo, di casa.
-Julie, possiamo parlare?-mi chiese con voce seria Hyuna.
Ma che hanno tutti, oggi?
Mi avvicinai a lei, seduta in cucina, e mi sedetti anche io su una sedia.
-Che c’è?-domandai, vedendo la sua faccia preoccupata.
-Glielo hai detto?-chiese, con lo sguardo rivolto alle sue mani sul tavolo.
-No.- risposi, francamente.
Non mi piaceva che qualcuno s’intromettesse nelle mie questioni personali..
-Quando vuoi dirglielo?-
-Non voglio!-e mi alzai di scatto, ma lei mi prese per il polso.
-Devi dirglielo!-mi gridò contro, alzandosi anche lei.
-Perché mai devo farlo!?-urlai anche io arrabbiata.
-Perché ti vuole bene ed è preoccupato per te!-esclamò, lasciando il mio polso.
-Se non glielo dirai tu, gli parlerò io.- aggiunse seriamente.
-Non ti azzardare a intrometterti in affari che non ti riguardano!-gridai, sentendo salire le lacrime agli occhi.
Così uscii da lì, ma mi scontrai con qualcuno.
-Julie…-disse, prendendomi appena in tempo.
-C-che ci fai qui..-
-Julie!-mi chiamò l’altra, -Ammettilo che quei ricordi ti perseguitano-ed uscì anche lei, interrompendosi vedendo Taemin.
-Quali ricordi?-chiese perplesso, allontanandosi da me in cerca di risposte.
- Sei contenta?!-gridai, girandomi verso di lei, -Diglielo tu!-
Scappai da quella casa e da lui.
Chiamatemi come volete, fifona , codarda , bugiarda.
So solo che dovevo andarmene da lì, e da quei ricordi che sì...mi perseguitano.
Ogni carezza, ogni abbraccio e anche qualsiasi tocco che mi fa Taemin, mi ritorna in mente quell’uomo.  E soprattutto, più quel giorno arrivava e più io avevo paura.
Chi poteva mai salvarmi da questo terrore?
Io o qualcun altro?
Arrivai fino alla riva del mare, e cominciai a camminare sulla sabbia.
-Sono troppo fragile per dimenticare..-mormorai.
Arrivai fino a quello scoglio del nostro primo bacio, ci salii e mi raggomitolai su me stessa.
-Se sapesse la verità…Non starebbe più con me.-
* * *
Ritornai a casa verso mezzanotte.
Per fortuna non c’era nessuno ad aspettarmi, e meno male che avevo la chiave di casa in tasca. Con passo felpato arrivai fino nella mia stanza, e lentamente chiusi la porta per non svegliare Taemin.
Così mi avvicinai al mio letto, mi tolsi le scarpe e mi sfilai i bermuda.
-Julie…-sussurrò, mettendosi a sedere sul suo letto.
Ti pareva..
-Dove sei andata...Mi hai fatto preoccupare..-e si alzò lentamente.
-N-non sono fatti tuoi.- risposi, cercando con lo sguardo il mio pigiama sul letto.
-Sei veramente innamorata di me?-chiese all’improvviso.
-Si..-risposi istintivamente, guardandolo avvicinarsi.
-Perché sembra che non è così?-e mi appoggiò una mano su una guancia.
-Che ne sai tu di quello che provo?!-gli urlai contro, spostando bruscamente la sua mano.
-Julie calmati…-disse, prendendomi per le spalle.
-No che non mi calmo! Qui sembra che sappiate tutto voi!-esclamai, spostandomi dalla sua presa, e sorpassandolo per uscire da quella maledettissima stanza.
-Ferma!-
Mi prese con violenza per il polso, e mi sbatté sul letto.
-Julie..-sussurrò mettendosi sopra di me.
-Julie..-
-N-non toccarmi!-
Lo guardai.
Non era lui che incrociava i miei occhi, non era lui quello che mi tratteneva con i polsi, e non era lui quello che stava sopra di me.
-LASCIAMI!!-gridai, cercando di divincolarmi da lui.
-Julie! Che succede?!-
-N-non di nuovo…-dissi, incominciando a singhiozzare.
Tirai dei pugni sul suo torace, mi aggrappai a qualcosa, ma dopo persi tutte le forze e cominciai a tremare. Ero di nuovo prigioniera di lui e delle sue cattiverie.
Era questo il mio destino?
Mi rannicchiai su me stessa, e cercai di confortarmi con il mio stesso abbraccio.
Spalancai gli occhi. Non vedevo più niente, se non quei ricordi..
-No! La collana di mamma!-
-Tua madre è morta per colpa tua!-
-AH!-
Era estate, ma sentivo troppo freddo. Era come se un gelo mi avvolgesse il corpo.
-Basta…-sussurrai, tremando ancora più forte.
All’improvviso qualcuno mi abbracciò, riscaldandomi con il suo calore, con il suo amore.
-Scusa, scusa, scusa..-continuava a dire nel mio orecchio.
-No...-sussurrai ancora, senza senso.
-Ti amo Julie..-disse ancora quella voce, baciandomi sulla guancia.
-Mi fai male...Papà...-
E mi addormentai, sotto le carezze tremanti di qualcuno e sentendo quest’ultimo piangere sulle mie spalle.
Chi sarà mai, mamma?






Angolo della più pessima autrice di EFP:
Ciaoo a tutte!! Non so come giustificarmi per questa assenza, davvero! Non ho proprio tempo per pubblicare >. Riguardo il capitolo, man mano le cose si scoprono :O! Poi cercherò di farvi capire meglio nei prossimi capitoli, e per una mia curiosità... Come ho scritto l'ultima parte?! Spero di avervi fatto capire come si sentiva la nostra Julie in quella situazione! Fatemi sapere cosa ne pensate, e poi un grazie lo do a voi, che mi seguite ancora T-T!
Bacione a tutte, e buona scuola!
*fugge su un unicorno*
(Scusa Lay...)

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Capitolo 11
*** Capitolo 10. ***


-Sei pronta?-

 
-Ha avuto un attacco di panico?!-
-N-non preoccuparti Hyuna. Ci sono io adesso con lei.-

-Julie..-disse, scuotendomi dolcemente.
-Mhh..-
-Su, dormigliona..-e lo senti stendersi dietro di me.
Mi girai verso di lui, e lo abbracciai.
-A-abbiamo fatto pace..-mormorai, ancora piena di sonno.
-Si.- rispose, baciandomi la testa.
Perché...non ricordo niente?
-Sei sicuro..-
-Si…Non ricordi?-chiese, guardandomi.
-No..-alzai lo sguardo su di lui, -Chi ti ha graffiato sul collo?-domandai, mentre con un dito ripercorrevo quel graffio.
-U-un gatto..-
Sentii la sua risposta, non convincente, ma… perché sentivo dentro di me, un senso di colpa?
-Puoi dargli un bacio sopra?-sussurrò dolcemente all’orecchio.
-Ti fa male?-chiesi, guardandolo.
-Tantissimo..-
Accennai a un sorriso, e lasciai un bacio su quel graffio.
Quel senso di colpa mi distruggeva, così sentendo che dovevo fare di più per lui, gli lasciai altri baci sul collo, mentre lui mi strinse di più a sé.
-Taemin, voglio amarti…-sussurrai, stringendo un pezzo della sua maglietta.
-E tu…Ti lascerai amare da me?-chiese, facendo alzare con la mano il mio mento.
E annuii, incrociando i suoi occhi.
Mi avvicinai alle sue labbra, le baciai e mi insinuai, cercando la sua lingua, ed accarezzandola. Lo sentivo freddo, impaurito, così presi la sua mano e la misi sul mio fianco.
Cominciò ad accarezzarlo, poi lentamente entrò nella maglietta.
Mi staccai incrociando i suoi occhi, e mi abbassai ancora una volta sul suo collo.
Cominciai a lasciare delle scie umide su di esso, ma quella mano che accarezzava ogni parte della mia schiena, non mi fece capire più niente.
Non ebbi paura di quelle carezze, anzi mi piacevano così tanto..
Il mio cuore batteva così forte, ma riuscii a far entrare una mia mano nella sua t-shirt e salii, soffermandomi sul suo petto.
Anche lui lo fece. Passò la mano davanti, salì e mi accarezzò il seno da sopra l’indumento intimo.
-Ragazzi…-disse, bussando alla porta Hyuna.
Togliemmo a malincuore le nostre mani, mentre lui si alzò, mi aggiustò quella coperta fina e mi diede un bacio sulla fronte.
-Devi fare pace con lei…-sussurrò, allontanandosi.
Aprì la porta e vidi mia sorella entrare e lui invece, uscire.
-S-scusa…-mormorai, abbassando la testa dispiaciuta.
-Non pensiamoci..-rispose sedendosi sul letto, e accarezzandomi la testa.
La sorrisi, -Ti voglio bene..-
-Anche io..-e mi abbracciò.
* * *
-Taemin…Dove mi porti?-chiesi , mentre mise in moto la macchina.
-Oggi, ti porto dove vuoi…-rispose, rivolgendomi lo sguardo e sorridendomi.
-Mhh..Devi farti perdonare di qualcosa?-chiesi scherzando.
-Diciamo di sì.- rispose, guardando davanti a sé.
-Di cosa?-e lo osservai, guidare.
-Per non averti ancora baciato..-mormorò.
-Ma stamattina..-
-Mi hai baciato tu.- continuò, sorridendo.
* * *
Passammo la giornata all’acquario di un paese vicino, e poi la sera ritornammo a casa.
-Siamo ritornati!-esclamai, entrando in casa.
Ma nessuno mi rispose.
Mentre Tae chiuse la porta, andai a cercarli nelle stanze. Ma niente..
-Julie, sono usciti!-gridò dalla cucina il ragazzo.
Lo raggiunsi, e mi sedetti su una sedia, guardandolo intento a cucinare.
-Vuoi qualcosa di particolare?-chiese, girato verso i fornelli.
-Si…-risposi, osservando le sue spalle.
-Cosa?-e mi rivolse lo sguardo.
-Vieni qua..-gli dissi, mentre subito lo fece e lo presi per il collo, facendolo abbassare.
-Hai detto che volevi farti perdonare..-sussurrai sulle sue labbra.
Annullò quel poco di distanza tra di noi, e mi baciò.
S’insinuò dolcemente, e poi seguii lentamente i suoi movimenti.
-Mhh..-mugolò, così mi staccai.
-Adesso cucino..-mormorò allontanandosi.
* * *
Finimmo presto la nostra cena, e subito dopo ci rifugiammo in camera.
-Non siamo andati al mare stamattina...-dissi, sedendomi sul letto ed osservandolo avvicinarsi.
-Possiamo rimediare.- e mi porse la mano.
Con un po’ di dubbi la presi, e mi trascinò fuori alla terrazza.
-Il nostro primo bagno di notte?-gli chiesi, mentre lo vidi entusiasta aprire quella porta.
Lo seguii fino sulla spiaggia, e dopo mi lasciò la mano.
-Sei pronta?-domandò, mentre si tolse la maglietta.
-Non ho il costume…-mormorai, abbassando la testa.
-Dai, non ti guardo.- e si girò davanti.
Buttai fuori il fiato, così mi tolsi la maglietta e i pantaloncini, facendoli cadere sulla sabbia.
Poi si rigirò all’improvviso.
-H-hai detto che non guardavi!-esclamai.
M’ignorò, prendendomi in braccio, -Sei così bella..-sussurrò sorridendomi.
Cominciò a correre verso il mare, mi tappai il naso, e ci gettò dentro.
Sprofondammo in acqua, ma non ci rimasi un secondo in più, poiché mi prese la mano, e mi tirò, stringendomi a lui. Così presi fiato, e cinsi le braccia intorno al suo collo.
-Freddina, eh?-domandò ridendo leggermente.
-Si…Però se ne sta scendendo lo slip...-confessai, mentre con una mano, me lo tirai su.
-Saliamo, allora..-
Ma prima di ritornare di nuovo dentro, dovevo fare prima una cosa, così mi fermai.
-Aspetta..-e mi gettai sulla sabbia.
-Tu sei impazzita.- disse, ridendo leggermente.
-E’ così morbida!-e risi anch’io.                    
Poi mi misi a pancia insù, mentre mi si affiancò pure lui.
-E’ vero…E’ morbida.- disse, girando la testa verso di me.
Incrociai i suoi occhi, e mi avvicinai a lui toccando con la punta delle dita le sue labbra. Si sollevò di un po’, appoggiandosi sui gomiti, e baciò il palmo della mia mano, ma mi distesi continuandolo a guardare.
Con un po’ di timore si mise su di me, aspettò un po’, e poi appoggiò la mano sulla mia pancia. Lentamente mi sfiorò la pelle, ma dopo con la mano tremante, salì ripercorrendo il ventre, spostando delicatamente ciocche di capelli che ostacolavano il suo percorso.
Perché avevo paura di queste cose così...meravigliose?
A quel pensiero lo guardai abbassarsi sul mio collo, e cominciò a lasciare dei piccoli baci, poi scese fino ad arrivare al bordo del mio slip. E mi guardò.
Mi prese la mano e ci alzammo. Senza dire una parola, ritornammo in camera, e lentamente si sdraiò sul letto, trascinandomi su di lui.
Adesso dovevo amarlo io, vero?
Gli baciai il collo, mentre lui mi prese la mano e la appoggiò sul suo petto.
Il suo cuore batteva a mille, così mi staccai da quei baci, e guardai la mia mano scendere ad accarezzare tutto il suo torace.
Incrociai i suoi occhi pieni di desiderio, allora presi la sua mano e la passai dietro, sul reggiseno. Me lo slacciò, e mi fece stendere sotto di lui.
Lentamente me lo sfilò, gettandolo sul pavimento, e con la punta delle dita cominciò a tracciare delle linee immaginarie lungo tutto il mio corpo, pieno di spasmi e tremante. Stava davvero accadendo?
Sperai proprio, in quel momento, che le mie debolezze non comparissero d’improvviso. Perché ero sicura che Taemin, prima o poi, si sarebbe stufato di me. Gettata via, come se niente fosse.
Ma a quel mio pensiero, incrociai per caso i suoi occhi, pieni di paura e amore. Occhi mai visti prima, e per questo rimangiai tutto quello che pensai.
Taemin non è quel tipo di persona.
Non riuscii, però, a trattenere un’esclamazione di sorpresa quando toccò per un piccolo attimo, la mia gamba. Non c’era niente di strano, ma...mi sentivo troppo tesa.
C-che mi è preso..
Se ne accorse, sorridendomi all’istante. E non vi nascondo che mi sentii subito rilassata, grazie a quel sorriso, ai suoi occhi, alle sue carezze.
Non sapevo come continuare, così decisi di fare la sua stessa cosa. Appoggiai una mano sui suoi pettorali, scesi fino ad arrivare al bordo dei suoi pantaloncini.
Li sbottonai, e aiutandomi da lui, li feci scivolare sul pavimento con le altre cose.
Mi prese la mano e con imbarazzo, la appoggiò sul bordo dei suoi boxer.
In quel momento, non sarebbe arrivato Jinki a salvarmi, ma non sapevo davvero che fare. Cioè, lo so che si dovrebbe continuare, però...però non ce la feci. Non ero pronta, forse?
Indecisa, continuai ad accarezzare il suo torace, fin quando non alzò lo sguardo su di me, guardandomi con occhi sgranati.
-S-scusa…-sussurrò, scendendo da me e uscendo dalla stanza.
Che gli è preso, e fin dove saremo arrivati..?




Note dell'autrice:
I'm back again!!! Dite, mica vi ho fatto aspettare tanto, vero? :3
Sono FELICISSIMA che vi piaccia così tanto! Cioè, voi che mi dite che sono brava, che questa storia vi incuriosisce così tanto e che sono in tante a seguirla...Grazie mille, di cuore < 3
Riguardo a questo capitolo, la parte finale l'ho riscritta 4972932048 volte, e spero che l'ho fatta bene, non entrando in quei particolari e rimanendo sempre in momento dolce, romantico...
Detto questo, vi amo, grazie ancora, e a presto!


 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11. ***


-Ti amo.-
 
-Chi sarà mai, mamma?-
-E’ una persona speciale per te, piccola.-
-Ti amo Julie..-
-Mamma è lui?-
-Si.-
-Taemin!-
Mi svegliai urlando il suo nome, dopo quel sogno così vivo..
E la sua voce era come se l’avessi già sentita…Perché?
-Julie!-gridò, entrando nella stanza, e subito si sedette sul bordo del letto.
-Tutto bene?-chiese, preoccupato, accarezzandomi la testa.
-S-si..-dissi, guardandolo e perdendomi nei suoi occhi.
Mi avrà detto veramente, ti amo?
-Sei tutta sudata…Hai sognato qualcosa di brutto?-domandò, accarezzandomi ancora.
-No…Ho sognato…mia madre..- sussurrai, abbassando la testa.
-Ti ha detto qualcosa?-continuò, sorridendomi dolcemente.
-Mentre parlavo con lei..-e lo guardai, -Ho sentito la tua voce.-
Abbassò lo sguardo, -C-cosa ho detto?-
-Ti amo Julie.-
-I-io..-
Si alzò, stava per andarsene, ma lo bloccai per il polso.
-E’ vero?-chiesi, guardandolo per le spalle.
-…-
-Taemin…Perché non ricordo che me lo hai detto?-
-N-non lo so..-rispose ancora girato di spalle.
-E’ quella sera…Cosa è successo?-domandai perplessa, e mettendomi a sedere.
-Non ti sei sentita bene..-
-Taemin, parla per piacere!-e lo tirai, facendolo sedere accanto a me.
Che cosa è successo quella maledetta sera?
-S-stavamo litigando..-e mi prese la mano, -Per fermarti ti ho buttato sul letto, m-mi sono messo sopra di te, e tu..hai avuto un attacco di panico.-

 
-LASCIAMI!!!-
-Julie! Che succede?!-

L’ho fatto davanti a lui..
Lasciai la sua presa, ed abbassai la testa, cominciando a piangere.
Mi…mi vergogno così tanto....Anche quel graffio..
Cinse le braccia intorno a me, come per abbracciarmi, ma le scacciai.
-Julie..-
-N-non toccarmi..-
-Ma..-
Questa volta mi portò a sé con forza, fece appoggiare la mia testa sul suo petto, e cominciò ad accarezzarmi la schiena.
-M-mi vergogno..-confessai, stringendo un pezzo di stoffa della sua maglietta.
-Non devi ..-e mi baciò la testa.
-Dimmelo..-sussurrai, tra le lacrime.
-Cosa?-
-Quello che mi hai detto nel sogno..-
-Ti amo.- mormorò, mentre io alzai la testa e lo baciai.
Poi si staccò, - Non so di preciso cosa ti è successo, ma starò sempre vicino a te.- aggiunse, riprendendo a baciarmi.
Ecco perché mamma aveva detto che era una persona…speciale.
* * *
-Hanno detto che stasera vogliono uscire di nuovo insieme..-disse, tenendomi per mano, mentre passeggiavamo sul lungo mare.
-Perché me lo dici così…preoccupato?-chiesi, rivolgendogli lo sguardo.
-Forse non ti va..-rispose.
-E’ l’ultima settimana di vacanze…Certo che voglio andarci!-esclamai, sorridendolo.
-Come faremo?-e incrociò i miei occhi.
-A fare cosa?-
-Resteremo sempre...insieme?-continuò, fermandosi.
Guardavo il suo viso preoccupato, così mi misi di fronte a lui.
-Si..-risposi, dubbiosa.
A dire la verità, non lo sapevo neanche io.
Mi sorrise mentre io lo abbracciai, appoggiando la testa sulla sua spalla.
-Avevo 5 anni, quando mia madre morì.- confessai all’improvviso.
Erano passati tre giorni da quella sua confessione sul mio attacco di panico, e non ero riuscita a spiegargli niente, fino ad adesso.
Chissà, dove mi sarà uscito il coraggio?
Mi abbracciò più forte, mentre io continuai:
-Era caduta la mia pallina in mezzo la strada, lei andò a prenderla, ma non vide la macchina che arrivò dritta su di lei.-
Ricordavo quel giorno come se fosse ieri. Ebbi un brivido in tutto il corpo, ma le lacrime non scesero. Ne avevo versate troppe.
-Grazie.- mormorò, mentre sentii bagnarmi la guancia.
Alzai un po’ il viso, e subito gli asciugai quelle lacrime.
-P-perché?-chiesi, baciandogli il viso.
-Perché ti sei confidata con me..-e incrociò i miei occhi.
-I-io ti…ti...-cercai di dire, ma niente.
Era da quel giorno che provavo a dirglielo anche io, ma senza successo.
Eppure, sono così innamorata di lui..
Abbassai la testa dispiaciuta, mentre lui me l’accarezzò.
-Non importa..-sussurrò.
***
Il giorno dopo...

Quant’è bello il suo profumo sul cuscino, su di te, e le sue carezze mentre dormi?
-Buongiorno..-sussurrò al mio orecchio.
Dormivo a pancia in giù, così girai solo la testa verso il suo lato.
-Buongiorno..-risposi anch’io, con gli occhi chiusi.
Mi diede un bacio sulla fronte, e si alzò dal letto.
-Dove vai?-chiesi, socchiudendo gli occhi.
-Un attimo in cucina..-
Lo guardai allontanarsi, e chiudersi la porta alle spalle.
Mi stropicciai gli occhi e mi misi a sedere, appoggiandomi sullo schienale del letto.
Fino a che non vidi qualcosa accendersi tra le coperte.
-Chi è..-
Presi il suo cellulare e lessi il nome di chi lo stava chiamando. Una certa...Luna.
Guardai lo schermo perplessa, mentre lui arrivò in camera.
-Devi uscire?-chiesi, notando solo adesso che era vestito.
-S-si..-rispose, grattandosi la testa.
-Con questa?-domandai un po’ frustata, e porgendogli il telefono.
Lo prese, e spalancò gli occhi, quando lesse il nome sullo schermo.
-N-non arrabbiarti..-disse, abbassando la testa.
-Non c’è motivo per farlo...Posso sapere almeno chi è?-chiesi, mentre lui si sedette sui bordi del letto.
-L-la mia migliore amica..-sussurrò, per non farsi sentire.
Ma io l’avevo sentito e come.
-Adesso mi sto arrabbiando.-
-H-ha detto che deve solo dirmi una cosa!-esclamò, rivolgendomi lo sguardo.
-Dicono tutte così.- risposi, guardando da un’altra parte.
-Puoi seguirmi se vuoi..-e mi accarezzò la guancia.
Basta con la gelosia.. Non mi tradirebbe mai.
-N-no…Lascia stare..-
-Sicura?-chiese avvicinandosi.
Annuii imbarazzata, e lui sorridendo mi baciò, ma, a malincuore, dovette fermarsi per lo squillare del telefono.
Lo prese, :-Pronto?-
Sbuffai sulle sue labbra, mentre lui rise leggermente, e così, attratta dalla situazione, mi abbassai e cominciai a baciare il suo collo.
-Che c’è?- sentii dire dal telefono.
-N-niente-ah-e si tappò la bocca.
Cominciai a mordere dei lembi di pelle, mentre lo sentivo fremere con la mano davanti alla bocca.
-Ma che stai facendo?- chiese l’altra, mentre io risi leggermente.
-Ci vediamo-ah dopo!!-e staccò il telefono, appoggiandolo dietro di lui.
Mi allontanai, mentre vidi la sua espressione divertita.
-Chissà cosa avrà pensato, la tua migliore amica.- dissi.
-Che sono un maniaco?-rispose, sorridendo e avvicinandosi.
-Quando devi uscire..-
M’ignorò e incominciò a baciarmi il collo, mentre con una mano entrò nella mia maglietta.
-Tra poco..-sussurrò appena.
-S-se continuiamo, quando ti vedrà, penserà che sei veramente un maniaco.-
Borbottò qualcosa, ma tolse la mano e si allontanò da me.
-Allora io vado..-disse, avvicinandosi alla porta.
-Non hai dimenticato niente?-chiesi, incrociando le braccia al petto.
-Ah, il telefono!-lo prese, e lo mise in tasca.
Feci un colpo di tosse, :-Non hai dimenticato niente?-dissi ancora, mentre guardai la sua faccia interrogativa.
-No..-
E lo guardai uscire dalla stanza, con tanto di bocca aperta.
-Ma che..-
Dopo qualche secondo rientrò di nuovo.
-Come posso dimenticarmi di te?-disse, sorridendomi e lasciando un bacio sulle labbra.
-A dopo..-soffiò.
* * *
-Ti dico che è vero!-esclamò Hyuna alzata, vicino ai fornelli.
-E perché non mi ha detto niente?-chiesi un po’ delusa.
-Che doveva dirti? Scusa Julie, oggi è il mio compleanno?-disse imitandolo.
-E che ne sai tu?-domandai, non troppo convinta.
-Ho sentito Jinki accennare qualcosa..-
-Esco un attimo..-dissi allora, alzandomi dalla sedia.
-Fai presto che i negozi stanno per chiudere!-
-Si!-la risposi, dirigendomi alla porta.
-Ah, Julie!-esclamò, seguendomi.
-Che c’è?-e mi girai verso di lei.
-Mettiti la felpa, che butta vento..-disse, porgendomela.
La presi e indossandola, aprii la porta.
-Ciao!-e la salutai, chiudendola.
Osservai il cielo grigio, e facendomi coraggio, cominciai a camminare tra le strade di quel paesino. Passai quasi tutto il pomeriggio nei negozi a cercare qualcosa, ma ad un tratto cominciò a piovere.
Forza e coraggio...Devo farlo per lui..
Continuai inzuppata a trovare un regalo perfetto, ma uscivo da un negozio ogni volta delusa. Erano passate anche le 20, e i negozi incominciarono a chiudere.
-Lo sapevo.-
Delusissima imboccai la via per casa, ma mi bloccai in mezzo al marciapiede, quando vidi nel cielo apparire un tuono. Poi il suo rumore.
-D-devo ritornare..-
Poi un altro più forte.

-C’è un temporale, dove vai?-

Non c’era nessuno tra le strade, e tremante mi misi a sedere per terra, appoggiata al muro.

- Devo uscire, papà!-

Portai le gambe in avanti, e nascosi la mia testa tra le braccia.
-Era la prima volta che uscivo con qualcuno..-mormorai, incominciando a piangere.

-Tua madre è morta per salvare la tua inutile vita, e tu esci?!-


Cominciai a tremare ancora più forte, e chiusi con forza gli occhi cercando di scacciare quei ricordi.

-Ti amo Julie...-
R
icordai la sua voce, che mi fece coraggio ad allontanare quei momenti, ma partì un altro tuono.
-E’…è più forte di me..-

-Guardati! Nessun uomo farà mai sesso con te!-
-
T-taemin..-dissi, credendo che sarebbe arrivato.

-Non assomigli proprio a tua madre.-

-Taemin!-esclamai, incominciando a singhiozzare.

- Sei contenta? La tua prima volta, con tuo padre.-

-TAEMIN!!-
-Julie!!!-
Alzai la testa, e incredula lo vidi correre. Cadde affianco a me, e mi stinse a sé il più forte possibile.
-Non avere paura, ci sono io..-disse, accarezzandomi la testa.
-Taemin…Ti faccio pena, vero?-chiesi, aggrappandomi alla sua maglietta e continuando a piangere.
-No. Ti amo amore mio.- rispose, baciandomi la testa.
Poi al rumore forte di un altro tuono, aumentarono le sue carezze.
-Il mio compleanno viene a luglio..-aggiunse.

-In che mese?-
-Luglio..-

Mozzai un sorriso, ricordando quelle parole, ma ad un tratto vidi davanti a me, qualcuno che ci fissava.
Cercai di mettere a fuoco l’immagine...Era mia madre.
-M-mamma..-sussurrai, porgendo la mia mano.
Taemin guardò preoccupato in mezzo la strada, ma tirò il mio braccio a mezz’aria.
-No, Julie..-disse, facendo girare la mia testa sul suo petto.
-Ma c’è mamma..-mormorai.
-No, è morta.-

-Dovevi morire tu al posto suo!-
-Mi fai male!!-

-L-lasciami!-
-Sono Taemin, calmati!-e mi strinse di più a sé.
-NO! Mamma, aiutami!-esclamai, spingendolo con tutte le mie forze, tanto che cadde all’indietro.
-BASTA!-gridò arrabbiato, sbattendo un pugno per terra.
Si fermarono i ricordi, le lacrime, e scomparì mia madre.
Lo guardai avvicinarsi, e mi abbracciò ancora.
-L-lo vuoi capire che sto male?-sussurrò piangendo sulla mia spalla.
Rimasi immobile da quella sua reazione, era come se mi avesse risvegliato da un incubo.
Che cosa sto combinando?
-Sto facendo di tutto per farti dimenticare…Basta, ti prego..-e alzò la testa, incrociando i miei occhi.
-Ti amo..-dissi, all’improvviso.
Sorrise, e mi diede un piccolo bacio sulle labbra.
-Andiamo adesso..-sussurrò, alzandosi e prendendomi in braccio.




Note dell'autrice:
Sono le 00:55, ed io pubblico. Cosa più strana è che sono sveglia per un terribile raffreddore che non vuole finire di tapparmi il naso (?)... E non so se questo è il suo effetto, ma sta il fatto che ho messo insieme due capitoli separati in questo, facendovi capire un po' di più della situazione di Julie!
Il prossimo, se mi aiuterete, lo pubblicherò prestissimo! In cosa sta il vostro aiuto?
Okay... Ditemi se vi piacerebbe leggere un capitolo un po'...come dire...a raiting rosso, ecco.
Vorrei sentire la vostra opinione su questo, sono proprio in difficoltà e non so che fare D:
Quindi domanda...ho la febbre o no?
Raiting rosso o normale?...
 A presto fanciulle...crescete ogni giorno, sempre più belle < 3 (è il raffreddore)

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 12. ***


Note dell'autrice:
I'm back lool! Le note le scrivo prima, poichè come avete deciso, pubblicherò un capitolo di raiting rosso (pervertite). Però, c'è qualche ragazza per bene (lol) che non può leggere, per questo metterò dei segni all'inizio e alla fine di quel periodo, ossia ♦...carino, vero?
Comunque quella parte che non leggerete, non è importante, cioè non cambierà il corso della storia! Dal prossimo capitolo, tante novità! Uno spoiler: racconterò in prima persona...ma non quella di Julie, ma bensì quella di Taemin!
Detto questo, mi vergogno (ancora?) da morire per averlo pubblicato T.T, spero che vi piaccia nel modo in cui l'ho scritta! A presto, bellissime lettrici < 3
 



L'estate? Purtroppo, finita.
 


-Julie! Tutto bene?!-chiese Hyuna, avvicinandosi a noi.
-Si…Andiamo a cambiarci.- rispose per me Tae.
Così, ancora tra le sue braccia, raggiunse la nostra stanza e con un piede chiuse la porta. Per tutto il percorso nessuno dei due spiccò parola, lui camminava portandomi in braccio, ed io ero intenta a sentire i battiti del suo cuore.
Non riuscivo a dirgli niente, mi sentivo troppo in colpa per non aver pensato a lui, a come si sentisse, e a cosa provasse.
Si fermò davanti al suo letto, mi fece scendere e lo guardai lentamente togliersi i vestiti, restando solo con i boxer, e poi incrociò i miei occhi.
Li guardai, così scuri, così dolci, tanto che mi sciolsi sotto il suo sguardo. Volevo dirglielo, volevo fargli sentire che desideravo anch’io fare l’amore con lui.
Mi tolse dapprima la felpa, poi lo aiutai a sfilare la maglietta e sbottonò i jeans.
Li fece cadere, insieme allo slip, mentre con una mano lo sentii percorrere lentamente il profilo della mia schiena, fermandosi a slacciare il reggiseno.
Lo guardai mentre lui fece cadere anche quello, insieme alle altre cose.
-Non sai quanto ti desidero…-sussurrò, avvicinandosi al mio orecchio.
Incominciò a lasciare delle scie umide sul collo, mentre io con entrambe le mani, mi avvicinai ai suoi fianchi e con un gesto, abbassai i suoi boxer.
Mi baciò, s’insinuò e con foga cercò la mia lingua, e in un attimo mi ritrovai sul letto, vedendolo scivolare tra le mie gambe. Eravamo così attaccati l’una all’altra ed era una sensazione bellissima sentire le sue mani toccarti come se ti potesti rompere. Come faceva a catturarmi in questo modo?
Incominciai a respirare affannosamente, quando, come l’altra volta, sentii qualcosa sotto di me fare pressione.
M’irrigidii di colpo.
F-forse non sono pronta..
-R-rilassati..-soffiò sulle mie labbra.
Sotto i suoi baci e le sue carezze, riuscii a farlo, mi guardò e lentamente fece entrare un dito, e poi due. Mi baciò, mentre io mi aggrappai alle sue spalle ed iniziai ad ansimare nella sua bocca. Mi abituai alle sue dita, e accorgendosene si staccò dal bacio, le tolse, e mi guardò, quando sentii entrare qualcos’altro.
-T-taemin-ahh..-mormorai, alzando di un po’ la schiena, e aggrappandomi con le unghie alle sue spalle. Con il cuore che batteva a mille, mi accorsi del tuono che illuminò la stanza, mettendo in mostra i nostri corpi, che combaciavano tra loro.
E chi poteva mai dirlo che quel rumore, non poteva più farmi paura?
Così mi abbracciò, mi fece stendere ancora sul letto, mentre entrò ancora di più, ansimando nel mio orecchio. Gli occhi si offuscarono e gemetti per il forte dolore, ma lui soffocò ogni mio piccolo suono, baciandomi.
Si fermò, mi asciugò quella piccola lacrima sulla mia guancia, e mise il suo viso di fronte al mio. Mi guardò con uno sguardo eccitato e con un po’ di dolcezza, continuavamo a respirare affannosamente e osservai quella gocciolina di sudore scendere dalla sua fronte.
-T-ti fa male…-disse, sfiorando le mie labbra.
Scossi la testa, lasciandogli un piccolo bacio e lui così cominciò a muoversi lentamente. Mi baciava, per non far sentire niente agli altri due, per farmi restare al mio agio. Come potevo non amarlo, se si preoccupava sempre per me?
Le sue spinte si fecero più forti, più decise, tanto che non ce la fece più a trattenere i miei suoni e incominciammo a gemere insieme nelle nostre bocche, così cercai di contenermi, affondando le mani nei suoi capelli.
Sentivo il suo respiro farsi sempre più affannoso, mi guardò con quegli occhi, in cui mi perdevo ogni volta, e dopo qualche secondo, li chiuse. Uscì da me, si sdraiò accanto, e mi strinse forte a sé, appoggiando la mia testa sul suo petto.




 

Cercai di riprendere fiato, ascoltando il suo torace che si alzava e si abbassava, e trovai il coraggio per dirglielo.
-M-mio padre-
-Non voglio saperlo…-disse, abbracciandomi ancora di più.
Cedetti alle sue carezze, e sotto il temporale e ai tuoni, ci addormentammo stretti l’una all’altro.

 
* * *
Finì l’estate e con essa, il nostro amore.
Gli promisi di restare sempre insieme, ma quando arrivò quel giorno, scappai.
Ero troppo debole, troppo fragile, tanto che neanche lui poteva aiutarmi.
Arrivò quel giorno, ed io arrivai in Italia, a Napoli.



 


Questo capitolo, lo dedico a te, Mara.
Che mi hai dato la carica (?) giusta per pubblicarlo.
Kai Nu-okay, qui lo risparmio... < 3

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 13. ***


-Continua...-


Un’estate fa, non c’eri che tu.
Ma l’estate somiglia a un gioco.
E’ stupenda, ma dura poco...*





 
 
-Dove cavolo è!?-gridai, sbattendo per terra il mio cellulare.
Era passata una settimana da quando era finita la nostra estate.
Mi piaceva definirla così, la nostra…Ma erano passati 6 giorni che non sentivo la sua voce, cercavo inutilmente di chiamarla, di bussare alla sua porta.
Ma ogni volta che provavo a farlo, nessuno mi apriva o mi degnava di risposta. Né lei né Hyuna. Cos’è successo?
Neanche Jinki mi parlava più!
L’unico idiota che non sapeva niente, ero io. Poi, come un’improvvisa allucinazione, mi ricordai del suo amico, Minho. Così il giorno dopo, andai fuori alla nostra vecchia scuola, e ovviamente subito lo notai: la sua altezza si distingueva dai suoi amici che lo circondavano. Presi più coraggio possibile, e mi avvicinai.
-C-ciao.-dissi, con una nota d’imbarazzo.
Lui prima mi squadrò, e poi come se si fosse ricordato di me, mi sorrise.
-Tu sei il fidanzato di Julie, giusto?-chiese.
-Si..-risposi, abbassando lo sguardo.
-Vuoi qualcosa?- e con semplice gesto della mano, i suoi seguaci sparirono davanti ai nostri occhi.
-Per caso hai visto Julie in quest’ultima settimana?-domandai, arrivando subito al sodo.
-Si.- rispose freddamente, incrociando le braccia al petto.
-Dove!?- e preso dall’entusiasmo, gettai le braccia sulle sue spalle. Finalmente avevo notizie di lei!
-E-ehi!- riconoscendo una situazione d’imbarazzo, fece dei passi indietro, -Stava partendo!-esclamò.
-Per dove?-
-Non lo so..-disse, grattandosi la testa.
-Grazie!!-esclamai.
Non aspettai neanche un secondo in più; corsi il più veloce possibile, verso quella casa, verso quelle domande che ancora aspettano risposte.
Adesso devo scoprire che cosa sta succedendo, davvero.
Arrivai fuori di casa sua, e come al solito bussai, ma nessuno mi rispose.
-Apri Hyuna!-gridai, bussando ancora.
-Lo so che è partita!-urlai ancora.
-Voglio andare da lei..-mormorai, abbassando la testa.
Mi manca così tanto…
Con sorpresa, la porta si aprì lentamente.
-Prima che vai, devi sapere tutto..-sussurrò Hyuna, facendomi entrare.
Chiuse la porta, e mi limitai a seguirla, finché non vidi un volto nuovo davanti ai miei occhi. Seduta al tavolo della cucina, c’era la madre. Ci scambiammo sguardi veloci, ma potei lo stesso notare quella tristezza e quel poco di speranza che si nascondeva in quegli occhi. Speranza del tutto rivolta a me.
M’inchinai, e poi con la ragazza mi sedetti, pronto per sapere quei ricordi.
Quei ricordi che lei non ebbe mai il coraggio di raccontare. Se solo...se solo l’avessi ascoltata quella notte. Se mi avesse raccontato di suo padre,  forse oggi sarebbe qui con me. L’avrei capita, l’avrei amata ancor di più.
E’ tutta colpa mia...
-Erano una famiglia normale, fino a che la madre non morì.- incominciò d’improvviso, interrompendo i miei sensi di colpa.
Respirai forte, mentre la guardai rivolgere lo sguardo a sua madre.
-Lei ebbe uno shock e non seppe raccontare l’accaduto al padre. Lui quindi crede che la moglie si sia sacrificata per lei, e fino a 14 anni passava inosservata e ignorata davanti ai suoi occhi.-
Serrai le mani in due pugni, immaginando il continuo.
Cosa le avrà fatto..
Sospirò, -C’era un temporale, quel giorno.- e mi accarezzò la spalla.
-Continua..-dissi, cercando di trattenere le mie emozioni.
-Doveva uscire con gli amici… Il padre era ubriacato e l’ha fermata, dandole…-e si interruppe, portandosi una mano per coprire la bocca.
-Ti prego…Dimmi tutti i particolari..-sussurrai, guardandola.
-Dandole uno schiaffo, urlava, ma lui la prese e la portò in camera.-
Chiusi gli occhi, aspettando che continuasse, e strinsi di più i pugni, tanto che da far sbiancare le nocche.
-L-la picchiò con calci, pugni, oggetti trovati per caso… Poi la svestì.-
Presi la testa tra le mani, forse non ero pronto per quella cosa, forse erano i sensi di colpa, forse era la rabbia verso quell’essere umano, chiamato suo padre. Dovevo sembrare forte davanti a quei 4 occhi, ma non ce la feci. Cominciai a piangere silenziosamente; non potei neanche immaginare le paure che passa Julie, per colpa di quell’uomo.
Come ha potuto..!
-La offese, la picchiò ancora, e..-
-L’ha violentata!?-gridai sfinito tra le lacrime.
-No.. Stava per farlo, ma Julie gridò tanto da far chiamare la polizia dai vicini.-
Cominciai un po’ a calmarmi, mi asciugai le lacrime mentre lei abbassò la testa.
-D-dov’è andata adesso?-chiesi.
-Domani ci sarà un processo… Ed è ritornata a Napoli.-
-E voi glielo avete permesso?!-gridai arrabbiato.
-A-assolutamente no, ci ha lasciato una lettera..-
-Cosa dice...- e mi asciugai con il dorso della mano, le lacrime che scendevano lunghe le guance.
-Deve decidere se aiutare il padre in riabilitazione...Taemin , ti prego, tu sei la nostra unica speranza..-
-Sapete almeno, dove abitava prima?-chiesi, alzandomi.
-Si..-
-Datemi l’indirizzo, allora.-
* * *
All’alba del giorno dopo, partii.
Non m’importava in quale posto avrei dormito, o che non sapessi una sola parola di quel paese.
Dovevo assolutamente trovarla. Non potevo lasciarla ancora nelle mani di quel..
Sospirai, mentre con la valigia, alzai la mano chiamando un taxi.
Si fermò, e posando la mia valigia nel bagagliaio, entrai e gli porsi il biglietto con quell’indirizzo.
Ero stanchissimo. Non avevo proprio chiuso gli occhi né nella notte precedente, né durante il viaggio. Così restai a guardare quella città così diversa da Seoul, da fuori al finestrino.
Mi avevi promesso che saresti stata per sempre, affianco a me.
E di colpo mi ritornò in mente il nostro primo bacio, o di quando mi prese per mano in quel parco, o il suo viso di quando facemmo l’amore per la prima volta..
Il taxi si fermò, e guardando il tassametro, gli porsi i soldi.
-Thank you.-gli dissi scendendo e poi mi porse la mia valigia.
Disse qualcosa, ma io non ci capii niente.
Doveva insegnarmi l’italiano..
 Mi allontanai, e riconoscendo il nome della strada, mi appoggiai ad un muro di fronte a quel palazzo. Guardai l’orario. Erano le quattro del pomeriggio, non ero sicuro che sia andata lì..
Il padre potrebbe ritornare in un’altra casa..
Non conoscevo neanche il suo vero cognome.
Ogni minuto che passava, mi convinsi sempre di più di aver fatto un buco nell’acqua. Anche perché era ormai sera, così sfinito e deluso, ripresi la valigia, e mi allontanai dal muro. Poi vidi una persona…
Cappuccio alzato, i capelli raccolti di lato, e con passo felpato camminava quella strada, adiacente al palazzo.
E’ lei..
-Julie!-gridai, correndo verso di lei.
Si fermò di colpo, e si girò. Incrociai per un attimo i suoi occhi, ma non mi lasciò il tempo di dire niente, che incominciò a correre.
Lasciai la valigia lì, e la seguii. Prendeva diversi vichi, o saliva scale, ma le stavo sempre dietro, fino a che non entrò in una stradina, e qualcuno mi chiuse il cancello in faccia.
Restai bloccato a guardarla scappare, poi scomparì.
-Merda!-esclamai.
La strada per ritornare lì, non la ricordavo, e ovviamente persi anche la valigia.
Incominciai a camminare, non so per dove, ma sotto ai miei pensieri e alla mia preoccupazione, mi ritrovai di fronte una piazza. Questa città era davvero bella, e questa piazzetta non tralasciava per niente la bellezza di quel mare.
Raggiunsi quella strada adiacente al lungo mare, e mi appoggiai sopra alla ringhiera.
-Perché..-mormorai, girando la testa alla mia destra.
Era lì, davanti ai miei occhi, con il cappuccio abbassato.
Una lacrima percorse dolcemente la sua guancia.
Stava piangendo, e non potei fare niente a meno di guardare quegli occhi incantevoli. Gli stessi che quella notte dissero di amarmi.
Cosa le era successo?
Perché non era rimasta con me?
Julie, perché?
Stavo per avvicinarmi, volevo abbracciarla, accarezzarla, amarla per una seconda volta, ma mi bloccai quando si avvicinò un ragazzo.
La abbracciò lui, poi se la portò, e scomparirono dai miei occhi.

 
Ti riporterò a casa, amore..




* Frase tratta dalla canzone tradotta "Un'estate fa" di Franco Califano.




Note dell'autrice:
Zan-zan-zan!
Eccomi qui con questo capitoolo! Allora, che ne dite? Adesso si, che ho l'anima messa in pace dopo aver spiegato quello che accadde a Julie. E poi non dite che sono cattiva u.u
Ma, come avrete capito, adesso io sono (?) Taemin, e da questo capitolo in poi, mi divertirò di più a scoprire cosa ne pensate. Perchè? Mh...
lo scoprireemo solo vivendo~
Okay..sparisco... devostudiareeconomiahelpme
A presto :3!!!

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 14. ***


Note della presunta autrice (?):
Okay...come va...? *si scansa dai probabili pomodori*
No dai, lo so che infondo mi volete ancora bene *-*!
Ritorno seria...ho l'esame di Stato tra poco, e in base alla mia coscienza (?) ho deciso che si,
5 minuti per pubblicare questa nksanf ff c'erano. Così, eccomi qua!

Facciamo un riepilogo, che non ricordo neanche io lol...Julie che parte per Napoli,
Taemin che la segue...e poi? Zan-zan-zan, un ragazzo che la porta via dal suo amour ~ ~
Vabbè, vi lascio ; ;

Alla prossima!! Dai che finisco l'esame e ritorno (?).




-Domani partirò.-





Prenotai una stanza in un hotel di quelle parti, e mi addormentai pensando a lei, e a come avrei potuto fare.

Il giorno dopo, aprendo la porta, mi ritrovai di fronte la mia valigia con un messaggio sopra:

Non cercarmi..

La trascinai dentro, chiusi la porta, e mi cambiai indossando dei vestiti nuovi.

Appena fatto, e uscendo dall’albergo, mi chiamò Hyuna.

-Allora?-

-L’ho trovata, ma non sono stato capace di avvicinarmi..-

-Ma almeno sta bene?!-

-Si..-risposi pensieroso.

-Adesso devo andare..-e staccai.

Come ha fatto a trovarmi..?

Sta nelle vicinanze, me lo sento.

Presi un taxi, che mi portò di nuovo davanti a quel palazzo.

Questa volta però uscì quel ragazzo di ieri.

Non posso avvicinarmi a lui...Non riesco neanche a capirlo!

Allora decisi di seguirlo. Forse sarebbe andato da lei..

* * *

Bingo.

Mi nascosi dietro ad un gruppo di persone, e li vidi salutarsi e scambiare qualche parola. Poi lui se ne andò, e lei cominciò a camminare verso la mia direzione. Mi oltrepassò, e la seguii fino a che non imboccò una stradina isolata.

Affrettai il passo e la fermai per il polso. Lei si girò, e dopo tanto tempo, incrociai quei suoi occhi..

-Julie...-sussurrai.

-T-taemin..-e sgranò gli occhi.

La abbracciai, anche se la sentivo fredda e irrigidita, continuai a tenerla stretta a me, ne avevo bisogno.

-Ritorna a casa con me..-dissi.

-Lasciami, ti prego..-mormorò, spingendomi via.

Mi allontanai, e la guardai deluso negli occhi.

-So tutto.-confessai, abbassando la testa.

-C-chi-

-Tua sorella..-poi presi le sue mani.- E’ stata solo un’avventura di estate?-chiesi, sperando che no, non era affatto così per lei.

-Taemin, devo restare qui.-rispose, staccandosi dalla mia presa.

-Io non ritorno senza di te.-

-E’ inutile che mi hai cercata. Io non ti ho mai amato.-

Ebbi una fitta al cuore, e la guardai girarsi senza rivolgermi uno sguardo. La abbracciai da dietro, per fermarla, ma lei continuava a muoversi.

-L’hai detto tu di volermi amare! N-non puoi dirmi così, ti prego!-esclamai, tenendola forte.

-Lasciami!-disse, cercando di divincolarsi dalla mia stretta.

-Scegli me o tuo padre!?-gridai, mentre si fermò.

-Chi è più importante per te?!-la girai, e le rivolsi lo sguardo.- Io che ti ho amato e ti ho fatto dimenticare, o lui che ti ha fatto del ma-

M’interruppe dandomi un forte schiaffo.

Guardai i suoi occhi riempirsi di lacrime, mentre mi portai una mano sulla guancia e la fissai perplesso.

-D-domani partirò.-dissi, ad un certo punto.

Poi arrivò alle mie spalle quel ragazzo; disse qualcosa, per me incomprensibile, e poi mi spinse indietro.

Un ultimo sguardo, prima che lui si mise di fronte a me, con aria minacciosa. Mi urlò qualcosa, e non sapendo che fare, mi girai e mi allontanai da loro. Arrivai nella stanza dell’hotel, e mi sdraiai sul letto, fissando il soffitto.

Forse sono stato esagerato a dirle che domani sarei partito..

L’ho fatto..per avere una conferma per me?

Restai immobile, sperando che prima o poi avrebbe aperto quella porta.

Arrivò anche la sera, e con essa passò la mezzanotte.

Deluso, e con le lacrime che non potei fermare, mi addormentai.

* * *

-Taemin, voglio amarti…-

-E tu..Ti lascerai amare da me?-

Ha detto di sì..pensai.

Poi mi baciò, con un bacio dolce e un po’ di passione, prese la mia mano e la poggiò sul suo fianco.

Era un segno? Voleva che la toccassi, e che l’accarezzassi?

Entrai in quella sua maglietta e ripercorsi quella sua schiena, accarezzando ogni minimo angolo di essa. Poi sentii entrare la sua di mano, toccò ogni parte del mio torace, e ad ogni suo tocco, sentivo la pelle bruciare, diventare sempre più calda.

Allora spostai la mia mano sul suo ventre, salii lentamente e delicatamente,
come se fosse di porcellana, toccai i suoi rilievi da sopra il reggiseno.

Poi chiamò la sorella, e a malincuore togliemmo le nostre mani.*

Perché sento ancora il suo tocco sulla mia pelle?

Mi svegliai di scatto, sudato e un po’ eccitato al tempo stesso.

Ma sentivo veramente qualcuno accarezzarmi i capelli, la schiena, dietro di me. Così mi girai, e me la ritrovai di fronte sorpresa e un po’ triste.

Le accarezzai la guancia, poi mi avvicinai e presi le sue labbra. Ci baciammo con foga, passione, poi si mise a cavalcioni su di me. Si staccò, si tolse la maglietta, e continuò ad assaggiare il mio collo.

Dopo un po’ mi spogliò, le tolsi quel che rimaneva dei suoi vestiti, e capovolsi la posizione. Le spostai i capelli dalla fronte, ed era così piacevole guardarla in quegli occhi pieni di desiderio e il suo respiro affannato sotto di me, con quelle mani che si aggrappano alle mie spalle in cerca di un sostegno.

Assaggiai ancora la sua pelle chiara e profumata, toccai ogni parte di lei; quella sera, facemmo l'amore per la seconda volta e come l'ultima notte della nostra estate, ci sussurrammo quel ti amo tanto mancato.

-P-parti con me..-mormorai, con il respiro affannato.

-Mio padre ha bisogno di me..-rispose, lasciando un piccolo bacio sul collo.

-Anche io ho bisogno di te.-

Non aggiunse niente, ma poco dopo si addormentò, la tenni ancora con me per paura che scapasse, però poi cedetti anche io nelle braccia di Morfeo.

* * *

Il giorno dopo mi svegliai, e come immaginavo , lei non c’era.

Mi vestii, presi la valigia, ed uscii da quell’hotel. Dritto all’aeroporto.

-Mi piace di più il mare di notte..-

-Andiamo di là..-

Ricordo benissimo quel momento…pensai.

Ero arrabbiato per aver sentito la sua conversazione con il nano, ma incominciammo a camminare sulla sabbia, e non potei fare a meno di osservare il suo profilo illuminato dalla luce della luna. Le presi la mano, mi girai, e lei mi rivolse uno sguardo perso.
Salii apposta su quello scoglio piccolo, così mi sedetti e la feci sedere in mezzo alle mie gambe.
La sentivo così vicino a me, che quando si girò e guardò le mie labbra, non resistetti.
Le assaggiai, era il bacio più dolce che abbia mai dato in tutta la mia vita. Il cuore batteva a mille.

 

-Ti insegnerò io.- le promisi.**

 


*Tratto dal capitolo 10;
**Tratto dal capitolo 6.
 

Piaciuto? :3 < 3

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