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di EmilyG66
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vuota ***
Capitolo 2: *** Contrasto ***
Capitolo 3: *** Convivere ***
Capitolo 4: *** Primo allenamento ***
Capitolo 5: *** Allenamento speciale ***
Capitolo 6: *** Notizie ***
Capitolo 7: *** Avvenimenti ***
Capitolo 8: *** Post-sbornia ***
Capitolo 9: *** Contatti ***
Capitolo 10: *** Cena ribelle ***
Capitolo 11: *** Regole ***



Capitolo 1
*** Vuota ***


Era sera nella valle della pace e nel palazzo di giada, in piazza ricorrevano i festeggiamenti per la sconfitta di Tai Lung e tutti si divertivano,...beh quasi tutti.
Nella spaghetteria del signor Ping si mangiava e si beveva in compagnia di alcuni maestri di kung fu, tra loro: Po, Vipera, Scimmia, Mantide e Gru. Su per i gradini che portavano al palazzo di giada, solo due individui erano rimasti impassibili: maestro Shifu e maestra Tigre.
Lui si trovava in una sala circolare e suonava il flauto dolcemente, aveva provato a trovare la pace interiore, ma quella ricorrenza non riusciva a festeggiarla e non era l’unico.
Di fuori sotto il pesco della celestiale sapienza (o saggezza) una tigre sospirava.
Neanche lei vedeva quella festa come importante, aveva rifiutato l’invito usando una scusa e non era andata. Tigre non si sentiva in pace con se stessa, era passato un anno e troppe cose erano cambiate, il panda era stato eletto guerriero dragone, maestro Oogway se ne era andato, Po aveva poi sconfitto il maestro dei mille rotoli ed era venuto ad abitare a palazzo.
All’inizio non era stato facile ma poi ci aveva fatto l’abitudine, anche se quel panda la sbalordiva con la sua infantilità ogni giorno di più.
Tutti gli abitanti della valle della pace pensavano che, visto che lei era la più adatta maestra di kung fu, fosse destino che lei e il panda si fidanzassero. Con calma era riuscita, senza perdere il controllo, a smentire tutte le voci e i pettegolezzi, dimostrando in più di un’occasione l’odio per il guerriero dragone.
Per di più a lei non piacevano affatto le persone infantili, poco serie e anche abbastanza rotonde. Non gliene faceva una colpa però, Po era esattamente rotondo come un panda deve essere, ma qualche muscolo poteva avercelo, non sarebbe stato un crimine. Tigre non riusciva più a pensare a qualcosa che non avesse come soggetto Tai Lung.
Lo sognava da quando era stato sconfitto e da quando aveva scoperto che, nella camera accanto alla sua, lui aveva vissuto. Questo portò che ogni tanto lei andasse a dare un’occhiata al suo contenuto.
Senza farsi vedere da nessuno ovviamente. Era sempre stata un’ossessione Tai Lung. Tigre lo ammirava e odiava alla stesso tempo.
Aveva dominato i mille rotoli, mentre lei solo alcuni, era stato amato più di lei da Shifu e aveva protetto la valle della pace prima che la distruggesse a mani nude. Tutta quella forza…affascinava un bel po’. Ma aveva anche i suoi lati negativi che lei non sopportava: aveva quasi ucciso tutti, odiava maestro Shifu che infondo era come un padre, poi aveva umiliato lei e i cinque cicloni nella lotta sul ponte rimandandoli indietro paralizzati.
Questo non le era andato giù, sarebbe dovuta essere felice che si sia tolto dai piedi, invece si sentiva vuota. Forse era solo il fatto che voleva la sua rivincita o avrebbe voluto sbarazzarsi di lui personalmente…non lo sapeva ma credeva fosse così. Il vento soffiava leggero in quella notte e accarezzava dolcemente la pelliccia della tigre.
Lo sentiva, era fresco e delicato, con uno scatto Tigre diede un colpo al pesco e questo lasciò cadere una pesca proprio tra le sue zampe. La spaccò, tolse il seme e la mangiò, intanto il vento cambiava e i petali dell’albero cominciarono a volteggiare in maniera circolare. La giovane maestra se ne accorse e si girò, si ritrovò davanti lo spirito dell’anziano (vecchio) maestro tartaruga.
- Buona sera maestro Oogway -disse facendo un saluto mano e pungo.
- Buona sera a te giovane allieva.- rispose calmo.
Ma poi continuò.
- Cuore triste eh…-
Tigre sbarrò gli occhi ambrati.
- Cosa!?- abbassò la testa rispettosa.
- Scusate maestro volevo dire che non ho capito.-
La tartaruga sorrise dal suo comportamento sempre rispettoso e cercò di farle capire.
- Lo leggo nei tuoi occhi…vedo smarrimento, malinconia, dubbio in te e in Shifu. C’entra forse Tai Lung?-
Tigre si mise di nuovo a sedere sconfitta.
- Ho notato che maestro Shifu diventa ogni giorno più triste e meno severo…meglio per Po.-
- Po…-
Rispose Oogway guardando al suo adorato pesco poi alla tigre voltata di spalle.
- Dov’è adesso il guerriero dragone?- Alla festa per la sconfitta del demone della valle.-
- E perché non ci sei andata mia cara?- Tigre rimase pensierosa e in silenzio.
La tartaruga la guardava dubbioso.
- Ho capito, non vuoi festeggiare la “presunta morte” di Tai Lung è vero?...Ancora quegl’incubi su di lui?-
La maestra si girò e spalancò gli occhi, si chiese come faceva a saperlo, ma ora che era uno spirito sapeva ogni cosa.
- Sì- rispose arrendevole.
- Mi danno molto fastidio e non riesco a dormire. Insomma che vuole da me il suo ricordo ora che è morto?!-
Oogway sorrise.
- Ne sei sicura che sia morto?-
Lei si alzò di scatto.
- Perché non è così?-
- Chi è nato prima l’uovo o la gallina?...-
Tigre sospirò.
- Maestro cerchi di essere un po’ meno vago e più preciso.-
- Dipende. È questa la risposta, dipende da ciò che la tua mente desidera e così arriva al cuore.-
Tigre afferrò il concetto ma ancora lui non le aveva risposto.
- Sì ma per Tai Lung…è vivo?-
Oogway lentamente si fece trasparente e disse come ultime parole:- Forse sì…forse no…- Poi sparì.
La maestra rimase a bocca aperta e un po’ arrabbiata, sì era paziente, sì aveva imparato a domare la sua ferocia e la sua forza ma Oogway era sempre stato così vago su cose così importanti che…le faceva venire il nervoso. Chiunque avesse parlato con lui per più di cinque minuti sarebbe impazzito o non avrebbe capito niente. Rassegnata andò in camera e si coricò, dal silenzio era evidente che il suo maestro aveva finito di “meditare”.
Entrò in camera ma prima che potesse fare un passo verso il letto si sentì qualcosa per il corridoio. Tigre drizzò le orecchie molto sensibili…passi…passetti piccoli…lenti…era Shifu. Si mise davanti alla porta e aspettò che lui l’aprisse, infatti lo fece.
- Tigre ti corichi di già?- domando in tono normale.
Lei guardò il suo maestro e rispose:- Sì maestro.- poi fece il saluto chinandosi all’altezza ridotta di “suo padre”.
- Buona notte maestro-
- Buona notte Tigre.- detto questo il piccolo panda chiuse la porta e lei si coricò.
Ormai sperava ogni sera di non sognare il maestro delle mille pergamene, ma tanto era inutile. Aveva provato anche a non dormire, ma dopo in battaglia non riusciva a tenere gli occhi aperti, voleva solo avere almeno un’ora di sonno. Invece si addormentava faceva incubi su Tai Lung per circa cinque minuti poi si risvegliava e continuava fino a che non suonava il gong della mattina. Non ce la faceva più. Infatti si appisolò e fece un incubo.
Tigre era sul ponte dove aveva combattuto un anno prima con Tai Lung, però era da sola. Lui arrivò le saltò addosso, lei gli diede un calcio e caddero tutti e due sul ponte. Tai Lung sembrava rilassato, parlava (filtrava) con lei e Tigre gli rispondeva a tono. Ormai faceva discorsi diversi tutte le sere per non annoiarsi e per far riposare il suo corpo più allungo possibile, quindi doveva: parlare, combattere, rimanere viva e svegliarsi.
- Mi spieghi perché continuo a sognarti tutte le sere, perfino quando chiudo gli occhi vedo la tua brutta faccia!?-
Tigre ringhiò arrabbiata mentre il suo rivale appoggiato sulla corda rispose:- Semplice perché sono bellissimo, quindi da sogno.- sorrise mettendosi una mano sulla testa con fare sexy.
-È vero- pensò lei ma scosse la testa.
- Da incubo caso mai!- ammise con forza nella sua voce.
Tai Lung alzò gli occhi, era pronto per un attacco ma Tigre si mise a sedere e lui rimase sbalordito dilatando quei bellissimi occhi d’orati che aveva.
- Cosa stai facendo!?- chiese alla tigre per niente intimorita.
- Mi rilasso è mi riposo, tanto questo è solo un incubo, so già come andrà a finire, combattiamo, ci insultiamo tu vinci e io mi sveglio.- sospirò affranta.
Tai Lung sorrise e avanzò piano mettendosi a sedere anche lui. La maestra a strisce lo guardò corrucciata ma lui riprese.
- Nel tuo sogno uccido Shifu?- lei ringhiò.
- No! Non possiamo spostarci da questo ponte, odio questo sogno, farlo tutte le sere è opprimente.-
Il leopardo delle nevi sorrise malizioso.
- Allora se questo è un sogno posso fare quel che voglio?, Non è detto che io e te lottiamo solo…-
Tigre gli diede un pugno che lui parò abilmente ridendo della tigre infuriata.
- Come siamo permalose gattina mia…-
-Primo non sono una gattina! Secondo non sono tua! E terzo non farei mai niente con te puoi giurarci, quindi toglitelo dalla testa!-
Tigre era rossa di rabbia mentre Tai Lung se la rideva di gusto. Di tutti gli incubi di Tigre forse questo era il migliore, non l’aveva mai sentito ridere, e soprattutto alludere a certe cose che lei non aveva e non avrebbe mai fatto, mentre lui di sicuro era un esperto. Pensò con disprezzo. Questi incubi avevano molti difetti ma il minore era quello di vedere tutte le volte il maestro delle mille pergamene con una maglietta a maniche corte blu e non più a torso nudo.
Tai Lung le immobilizzò i polsi e continuarono una specie di lotta corporea, anche se lui ogni tanto avvicinava la sua testa al suo collo e le faceva le fusa piene di lussuria. Tigre non si lasciò abbindolare e gli fece alcuni tagli profondi tra la maglietta, le braccia e la schiena con i suoi artigli poi li ritrasse.
Godeva nel fargli del male con gli artigli, affondandoli nella sua pelle, ma avrebbe tanto voluto provarlo nella realtà. Tai Lung grugnì e stanco del continuo tira e molla cioè attacco e parata saltò, la prese per le spalle e le sussurrò all’orecchio:- Mi dispiace, però l’ho fatto un pensierino su di te e me. Addio.- finì immobilizzandola con il suo attacco nervino e facendole provare molto dolore.
Tigre si svegliò di soprassalto e guardò fuori dalla finestra. Aveva dormito si e no tre ore, un vero record! Strinse il pugno e sorrise per la sua impresa riuscita. Tornando all’incubo non era stato tanto male, avevano lottato il minimo e parlato un tantino di più, ma forse era meglio non aver parlato. Aveva scoperto un lato di Tai Lung che in fondo immaginava che avesse, quello in cui il suo maestoso e possente corpo voleva attrarne un altro e l’altro in questione era il suo. Aveva supposto che fosse un po’ depravato dalla lussuria, ma non pensava di potergli andar bene, tra le altre cose lui era più grande di lei. Tigre riprese fiato e provò a riaddormentarsi.
La mattina seguente: Gong!
- Buon giorno maestro!- tutti i cinque cicloni risposero in coro davanti alle loro camere e davanti al loro maestro.
Shifu poi chiamò:- Panda!-
Po uscì tutto assonnato con un berretto da notte in testa che finiva con un pon pon, una camicia e un pantalone verde.
- Aww…Buon giorno maestro.- rispose stropicciandosi gli occhi.
Maestra Tigre voleva saltargli addosso e sbranarlo. Lei non dormiva bene da un anno, non dava nessun segno di debolezza e lui per essersi alzato presto e aver fatto una festicciola giù in città si lamentava. Aveva voglia di strozzarlo, Shifu sembrò intuire con uno sguardo severo il problema e si rivolse all’assonnato panda.
- Po, ti ho dato un anno di tempo per abituarti al ritmo dell’allenamento dei cinque e del palazzo di giada, ora è tempo di fare sul serio. D’ora in poi ti sveglierai puntuale, ti vestirai in meno di cinque minuti e mi saluterai con rispetto in tempo come gli altri. E butta via quel pigiama, ti sembra che oltre a te Gru, Scimmia, Vipera, Mantide e Tigre si presentino in questo modo? Inoltre se non farai ciò che ti ho detto ti farai dieci giri del palazzo di giada chiaro!?-
Po sembrò svegliarli e implorò pietà.
- No! Vi prego maestro Shifu, farò come dite ma nessun giro del palazzo di giada, solo a pensarci mi fanno male le ginocchia e mi viene fame.-
Tigre stava per scoppiare di rabbia, ma Shifu continuò.
–Ritieniti fortunato, Tigre molto tempo fa l’ha fatto e ha tenuto il record di novantotto giri in meno di un’ora. Mentre il record in assoluto è quello di Tai Lung di cento giri sempre in meno di un’ora.-
Detto questo si voltò e si diresse verso la cucina seguito dai cinque cicloni tranne da Po che svelto provò a cambiarsi. Ancora Tai Lung pensò Tigre, forse doveva dire al maestro della rivelazione di Oogway, ma era meglio non agitarlo ancora di più.

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Capitolo 2
*** Contrasto ***


I sei allievi insieme al loro maestro stavano facendo colazione, quando Shifu si alzò.
- Allievi oggi dovrete sbrigare delle faccende al mercato per me poi controllate la valle della pace, infine avrete la giornata libera.- disse autoritario.
- Quindi niente allenamento spezza ossa?- chiese Po speranzoso.
- No panda.- finì il maestro con un urlo di felicità del guerriero dragone.
Finita la colazione e pulito, Po rotolò per i gradini del palazzo di Giada e andò al mercato. Gru aveva preso il volo, Scimmia saltava sugli alberi, Mantide scendeva veloce i gradini, seguito da Vipera che strisciava.
Tigre li guardò tutti e sospirò. Tutti tranne il panda e Gru potevano saltare dal palazzo, evitando tutti quei gradini e sforzi inutili. Lei lo faceva sempre per scendere, ma loro non erano felini e di sicuro sarebbero caduti male.
Infatti Tigre si girò e saltò all’indietro, senza neanche accorgersene atterrò in piedi, alzando un po’ di polvere davanti alle scale del palazzo.
Qualcuno la osservò stupito ma poi proseguì il suo giro.
Intanto nel palazzo di Giada si avvertiva qualcosa di minaccioso e Shifu lo aveva sentito da quella mattina, perciò aveva espressamente chiesto ai suoi allievi di stare il più lontano possibile dal palazzo.
Poi era uscito andando anche lui al pesco e facendo dei respiri profondi provò a meditare. Il maestro udì che qualcosa si stava muovendo tra i rami del pesco, ma non riuscì a girarsi perché una voce calda e profonda lo bloccò sul posto.
- Ancora problemi con la meditazione maestro? A me non è mai piaciuta, la trovo uno spreco di tempo.-
Shifu si sentì spaesato e si girò rimanendo il più possibile calmo. Davanti a lui, sceso dall’albero c’era suo figlio, maestoso e forte si ergeva Tai Lung, il demone della valle, il maestro dei mille rotoli.
Il maestro non sapeva cosa dire dallo stupore e continuò il discorso.
- La meditazione serve per avere stabilità mentale e per rilassarsi.-
Tai Lung sorrise.
- Perché sei tornato, non eri morto?- chiese a suo figlio che si mise a sedere di fianco a lui non minaccioso, ma sereno.
- No non sono morto, il panda mi ha solo spedito lontano sulle montagne e lì sono rimasto per un anno, mi sono allenato con quella temperatura e ho scoperto che non ero abituato al freddo, quindi ogni giorno salivo di più per verificare i miei limiti. Oggi ho finito tutte le montagne, quindi mi sono annoiato e ho pensato di venire qua.-
-A quale scopo?- domandò Shifu rilassato, forse per la meditazione del giorno prima.
- Ci sono ancora alcune cose che non mi avete insegnato, forse non me lo merito, forse non mi crederete, ma io voglio davvero tornare ad essere l’allievo del maestro Shifu, come ero prima. E il fatto che non abbia devastato e ucciso nessuno per un anno intero è una prova che so controllarmi, ma ancora faccio fatica a tenere dentro la rabbia.-
- Certo- rispose Shifu- hai ancora un po’ da imparare sull’autocontrollo e scommetto che mi saresti d’aiuto con i cinque però mi serve tempo per decidere. Vieni domani e prenderò la mia decisione.-
- D’accordo maestro.- rispose Tai Lung facendo il saluto rispettoso e sorridendo.
- Vi assicuro che se verrò perdonato non azzannerò il guerriero dragone, non servirebbe a niente comunque.- rispose un po’ triste ma poi si riprese- Mi sono abituato al nome di “maestro delle mille pergamene” e nessuno arriverà mai al mio livello.- sorrise.
Shifu non ne era convinto e glielo disse.
- Non ne sarei così sicuro se fossi in te, è vero sei il maestro e l’allievo più talentuoso che io abbia mai avuto, ma qualcuno sta arrivando ai tuoi risultati, e questo mi preoccupa.- Rifletté il maestro.
A quelle parole Tai Lung voleva sapere chi dei portentosi maestri stava arrivando al suo livello.
- Chi?- domandò.
- Non mi dire il panda.-
Shifu scosse la testa.
–No, con lui ho qualche problema di disciplina, ma quella che mi preoccupa è Tigre.-
- Tigre?!- Ammise stupito.
Si ricordava molto bene di lei e del suo calcio, poi la loro lotta sul ponte e dei suoi artigli. Non pensava che premesse ad arrivare al suo livello.
Sapeva che lo detestava ma così sarebbe diventata esattamente come lui al femminile, con un po’ più di curve. Sorrise al pensiero di quella tigre a strisce che voleva essere sempre la numero uno.
- Che problema ha Tigre? È disciplinata, seria, lavoratrice…-
- Non controlla a pieno il suo istinto omicida.- Rispose Shifu sorridendo.
Tai Lung rise della battuta.
- Davvero? Beh non siamo poi così tanto diversi. E come mai non si controlla, sapevo che c’era riuscita a pieno da piccola.-
Alludeva a tutta la storia dell’orfanotrofio.
- Po, è lui ad innervosirla, lui è infantile, quindi simpatico per qualcuno normale, ma per qualcuno come Tigre è un guaio. Stamattina per poco non lo artigliava, ho visto nei suoi occhi una furia lievemente simile alla tua, e non voglio che la cosa si ripeta.-
- Capisco- rispose il maestro dei mille rotoli riferendosi a se stesso, ma poi si alzò e deciso e sorridente disse:- Bene allora a presto maestro.
- lo saluto con la mano normale.
Shifu alzò gli occhi, Tai Lung era un incrocio tra Tigre e Po, temuto, a sangue caldo e feroce ma anche scherzoso, quando voleva sorridente e poco rispettoso in effetti. Deriva dal fatto che Shifu era suo padre e il rispetto del “maestro” a volte veniva messo in secondo piano.
- Ciao Tai Lung- rispose vedendo suo figlio sparire di nuovo.
Ripresa a meditare con un peso minore sullo stomaco e cominciò a provare il discorso da fare ai cinque e a Po su Tai Lung.
Arrivò la sera e finalmente i maestri stavano tornando a casa quando un abitante esclamò:- Che cos’è quello?-
Tigre immediatamente si girò e guardò in direzione della voce del commerciante che stava mettendo via la sua merce. Aveva visto qualcosa di grosso e nero muoversi sul tetto di una casa e lei se ne era accorta.
Subito prese a rincorrerlo mentre i maestri alzavano le spalle e si dirigevano a casa. Era l’unica che sarebbe riuscita a star dietro a qualunque cosa le si trovasse davanti e lei lo sapeva bene.
La figura nera si muoveva velocemente e poi sparì. Ma mentre si perdeva nell’oscurità Tigre notò che era muscolosa, aveva una lunga coda e a contatto con i raggi della luna la sua pelliccia era argentata.
La maestra spalancò gli occhi e afferrò quelle immagini imprigionandole nella sua memoria. Se era Tai Lung doveva dirlo a Shifu, così fece marcia indietro e veloce andò a palazzo. Un risolino uscì dalla bocca del leopardo come vide l’espressione stupita della tigre.
Era anche un po’ affannato per aver corso sui tetti inseguito da una ragazza, sapeva che faceva quell’effetto, ma mai nessuno gli aveva tenuto testa a un ritmo così improvviso. Sorrise e se ne andò. La sera dopo durante la cena il maestro raccontò ai suoi allievi della visita del suo ex-studente e come concluse tutti rimasero con la mascella che toccava il pavimento.
Quelle facce erano così buffe. Che Po si mise a ridere forte. Vipera cercò di azzittirlo per evitare di attizzare Tigre ma era troppo tardi.
- Che cosa ci trovi da ridere Po!? Un assassino è in libertà, dopo che ha ucciso chiede perdono e tu ridi!?-
Tutti ringraziarono il destino per non essere, in quel momento, il panda. Po si riprese e spaventato dalla sua rabbia rispose:- Niente e solo che eravate così buffi che io…-
- E tu ridevi per una cosa così stupida?! Come osi, non sei il guerriero dragone, lui l’avrebbe ucciso garantendo il suo non ritorno! Hai fallito!-
Intervenne Shifu con voce autoritaria.
- Tigre lui l’ha sconfitto, solo che non l’ha ucciso. Poi è venuto a chiedere perdono e mi sembra già abbastanza vergognoso per un maestro.- Ma non per un assassino!- Il maestro a quella ripetizione alzò di molto la voce e la sgridò.
- Tigre smettila! So quel che è ma è pur sempre mio figlio, tu non capisci quanto difficile sia giudicarlo dal mio punto di vista!-
Tigre si calmò di botto, raramente vedeva Shifu arrabbiato è ancora più improbabile infuriato con lei. Appiattì quindi le orecchie e si alzò dalla tavola- Perdonatemi maestro. Vado a prendere una boccata d’aria.–
Detto questo uscì sotto gli occhi stupefatti del resto dei suoi compagni. Po si chiedeva se succedeva spesso, ma guardando le espressioni sbigottite dei suoi amici era certo di no.
Shifu augurò la buona notte e se ne andò in camera sua. Nessuno dei rimanenti nella stanza osò proferire parola.
Tigre era sul tetto del palazzo di Giada e, seduta, ammirava le stelle lasciando libero sfogo ai suoi pensieri.
–Che Tai Lung sia vivo è quasi impossibile e che venga perdonato, ospitato al palazzo e che cambi è una pazzia. Ancora lui, quante altre cose dovrò sopportare?-
Prima l’infanzia all’orfanotrofio, poi la severità del suo maestro, Po e infine il demone della valle. Era per una serie di sfortunati eventi che Tigre aveva chiuso i sentimenti dentro se stessa ed era sempre seria.
Tra amici si comportava in maniera normale, ma con qualcuno non familiare ed esterno era molto sulla difensiva. Provò ad arrendersi all’evidenza che la sua vita era questa, così come il suo destino e non aveva senso cercare scappatoie.
Tanto Tai Lung sarebbe arrivato comunque. La notte portava consiglio, ma Tigre non era sicura, visto che da li a poche ora, la mattina seguente, sarebbe arrivato il suo ex-rivale. Non era il suo destino sconfiggerlo, ma lei ci sperava.
-Gong-
- Buon giornogiorno maestro...- Po esclamò più o meno insieme agli altri.
- Oh! Per un paio si secondi.-
Shifu sorrise, aveva preso il suo “consiglio alla lettera”.
- Molto bene allievi, da oggi in poi alcuni di voi faranno un allenamento un tantino diverso. Po, Scimmia e Gru, voi farete allenamento mettendovi addosso una maglietta di lana molto pesante, questo farà si che una volta tolta siate più rapidi nei movimenti.-
Tutti e tre annuirono ma Po sbuffò per il caldo che avrebbe sentito.
- Per quanto riguarda Vipera e Mantide coordinerete il vostro allenamento normale con il loro. Infine Tigre…-
Lei lo guardò con rispetto.
- sarai allenata insieme a Tai Lung in un più concretato controllo della rabbia. Qualcosa da obbiettare?-
Lei fece un respirò e guardando giù scosse la testa, anche gli altri fecero lo stesso.
- Bene.- riprese sfregandosi le zampe.
- Dopo la colazione attenderemo l’arrivo del maestro delle mille pergamene.-
Po vibrava, molto eccitato all’idea di fare una sfilza di domande al suo rivale, mentre Tigre aveva una faccia ormai rassegnata. Non solo che non lo sopportava, doveva anche fare allenamento con lui!
Era perfetto come partner per controllare la sua rabbia, ma sapeva che poteva facilmente fallire. Finita la colazione abbondante di Po, mentre Scimmia si teneva lo stomaco per aver mangiato anche la porzione di Tigre, uscirono nel cortile e attesero.
Quando stava quasi per scoccare l’ora dell’allenamento qualcosa cadde davanti ai maestri schierati in fila alzando un po’ di polvere. Tutti tenevano una posizione eretta e rispettosa, tranne il panda che aveva scatti di emozione e Tigre che aveva portato le zampe incrociate al petto.
Comparì Tai Lung e salutò i maestri con rispetto.
- Maestri.
- Loro risposero:- Maestro.-
Gli occhi d’orati di Tai Lung si fermano a guardare la maestra a strisce, che lo guardava in cagnesco. Sorrise al fatto di farla arrabbiare.
- Tai Lung- cominciò Shifu facendo voltare tutti i suoi allievi, tranne il diretto interessato, che seguiva con la coda dell’occhio la tigre.
- Ho preso la mia decisione, seguirai un corso con me e maestra Tigre.-
Tai Lung sorrise maliziosamente.
- Bene bene. Questo è interessante, seguirò la più potente dei cinque cicloni da vicino, però dovrò stare attento. Può dare certi calci e ganci micidiali.- pensò facendo allargare di più il suo sorriso, ma poi riprese serio.
- Grazie maestro.
- Grazie un corno!...- disse Tigre a bassissima voce.
Tai Lung e Shifu contrassero le loro orecchie.
- Se avete qualcosa da dire maestra Tigre potete benissimo dirmela ad alta voce e di persona. Ho orecchie molto sensibili, e voi lo avreste dovuto immaginare.-
La maestra colta sul fatto fece una smorfia di sdegno e voltò dall’altra parte lo sguardo, mentre il suo interlocutore sorrideva trionfale. Shifu osservò meglio Tai Lung poi sorrise compiaciuto.
- Vedo che hai ascoltato quello che ti ho detto sul fatto di mettere una maglietta.- indicò il torso di Tai Lung, dove ora c’era un maglietta rossa.
Shifu aveva espressamente chiesto a suo figlio di presentarsi coperto sul petto, perché stavano seguendo un particolare allenamento. In verità aveva il timore che le sue due allieve femmine lo trovassero interessante.
Per gli altri non c’era problema, si conoscevano ed erano come fratelli ma per Tai Lung le cose cambiavano. Vipera andava pure bene se avesse visto qualche addominale, non c’era nessuno della sua razza, ma Tigre era più o meno un felino come suo figlio e alcuni istinti non dovevano interferire con l’allenamento.
Ad ogni modo non sarebbe stato un impiccio comunque, visto che lo odiava, ma chissà…
- Perfetto, allievi…ad allenarsi.-
Tutti presero posizione mentre Tigre e Tai Lung seguivano il loro maestro. Arrivati nella sala si sedettero tutti e due davanti a Shifu, chiusero gli occhi e cominciarono a meditare.
Dopo mezz’ora il maestro aprì gli occhi e osservò pacifico i due studenti. Suo figlio sembrava calmo e emanava un’energia grigia chiara, voleva dire che doveva fare ancora molta pratica, ma era un inizio.
Poi si rivolse a Tigre che sembrava in tutto e per tutto concentrata, ma la sua espressione non era rilassata, ansi, era come se si stesse trattenendo, e la sua energia era di colore blu scuro.
Shifu la guardò un tantino preoccupato, forse faceva così perché stava vicino al suo più grande e odiato rivale, quindi non riusciva a concentrare la sua rabbia, ma la sopprimeva.
Dopo lunghe ore divenne sera. Shifu aveva detto a Tai Lung che era andato tutto bene per ora, ma era meglio se la sera andava a dormire da un’altra parte.
Lui non se l’era presa, anzi era contento perché al palazzo di giada non si mangiava molto bene, e ora che c’era Po aveva qualche dubbio a restare. Inoltre lui poteva fare quello che voleva e poteva gustarsi anche una deliziosa cenetta a base di pesce.

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Capitolo 3
*** Convivere ***


Passò una settimana dalla prima visita di Tai Lung e lui stava migliorando il suo autocontrollo, anche Tigre sembrava cominciare ad abituarsi.
Di Po non ne parliamo nemmeno.
Faceva interrogatori su interrogatori e il leopardo delle nevi cercava di rispondergli come meglio poteva.
Tai Lung capiva che non poteva provare odio per un panda così simpatico e così impararono ad andare d’accordo, si capivano. I cinque cicloni provarono ad imitare il guerriero dragone. Per prima Vipera poi Gru e così via.
Tutti tranne Tigre.
Tai Lung non la capiva, era seria, schiva, si comportava sempre allo stesso modo, come non avesse personalità. Ma in fondo non era neanche colpa sua, lei non poteva essere così, ma non gli dava l’occasione di avvicinarsi.
Ormai Tai Lung provava ad ignorare il suo comportamento, ma non ci riusciva, per lui Tigre era un libro chiuso con un lucchetto e una chiava che qualcun altro aveva ingoiato. Shifu decise che era ora di ridare a suo figlio la sua stanza e quando glielo disse lui lo ringraziò rispettoso mentre Po era contentissimo di fargli assaggiare la sua cucina.
Chi si mostrò ancora più infuriata fu proprio la leader dei cinque. Adesso doveva vederlo pure di prima mattina e durante i pasti, avrebbe preferito buttarsi da un dirupo, ma non gli avrebbe mai dato questa soddisfazione.
Durante la cena Tai Lung per la prima volta provò un senso di inadeguatezza, che fece sciogliere Po obbligandolo e pregandolo di sedersi vicino a lui. Gli altri conversarono e la tigre ogni tanto interpellata si rendeva partecipe dei loro discorsi. Infondo parlare e non combattere era quasi meglio.
Po a un certo punto cominciò a fare una scenata al leopardo perché no si era fatto più di un piatto di spaghetti in brodo e non aveva toccato il secondo. Tutti risero per le proteste di Tai Lung, perfino Tigre e Shifu che sapeva quanto suo figlio avesse lavorato per un corpo come quello, per tutte le suppliche del mondo non vi avrebbe mai rinunciato, infatti sarebbe stato un vero peccato.
Shifu andò a preparare la camera di Tai Lung. Se cominciava a mangiare tutti i deliziosi piatti di Po a pranzo e a cena la fine sarebbe stata doppia: o sarebbe scoppiato o sarebbe diventato l’esatta copia del panda, e questo non lo voleva di certo!
- Davvero Po era buonissimo il primo ma non posso mangiare tutto questo cibo!-
- Perché?- chiese Po come un bambino con le lacrimucce agli occhi.
Tai Lung non si lasciò scoraggiare- Perché non ci sono abituato, io non sono un panda, e sinceramente non vorrei diventarci.
- Tutti sghignazzarono mentre il guerriero dragone continuava supplichevole- Ma perché?!- il leopardo delle nevi sospirò e gli mise sul tavolo il braccio.
- Vedi questi?- indicò i muscoli del braccio.
Tutti osservarono e Tigre pensò- Oh si che li vedo…-
Po fece cenno di sì.
- Bene prova a toccarli.-
Lui ci provò e gli sembrò di toccare un sasso rotondo e morbido solo per il pelo.
–Wau! Sei durissimo! Sembra che tu non abbia neanche un grammo di pelle!- Lui sorrise lusingato tra le risate generali.
-Ok se riesci a battermi a braccio di ferro mangerò l’intera cena due volte. Ci stai?- mise in posizione il braccio.
- Oh si! A braccio di ferro con il maestro delle mille pergamene! Certo che ci sto!- ripose afferrandogli la zampa.
- Vedrai la potenza del guerriero dra- Non finì la frase che Tai Lung tirò giù il braccio.
–Non vale non ero pronto.-
Riprovarono e Po perse.
–Voglio la rivincita.-
Il panda era deciso a far finire la cena al leopardo a tutti i costi. Già Tigre non mangiava tutte quelle cose, adesso anche lui? No.
Andarono avanti per cinque minuti poi alla fine Tai Lung fece così forte che quasi spezzò il tavolino e fece svegliare scimmia semi-addormentato.
Po esausto si lasciò cadere per terra e alzando un dito disse:- D’accordo hai vinto.-
- Finalmente!- esclamò Tigre con sorpresa di tutti, poi continuò.
- Credevi davvero di poterlo battere Po andiamo!- Tai Lung sorrise, aveva attirato la sua attenzione.
– Vuoi provare tu?- Tigre la presa come un’offesa ma quando continuò:- Qualcun altro?- lei perse la calma e con velocità e forza si sedette accanto al leopardo mettendo sul tavolino il braccio. Mantide esclamò:- Questa è bella!- e diede un colpetto a Scimmia che si attaccò sul tavolino, con lo sguardo fisso sulla disputa.
Dal basso del tavolino ancora per terra il panda esclamò:- Non ti conviene Tigre, è fortissimo e mi fa male tutto il braccio.-
- Che dici Po?!- rispose Vipera.
- Anche la nostra leader è molto forte.- esclamò Mantide.
Tigre si sentiva carica da quelle scommesse e guardò negli occhi il suo avversario, lui fece lo stesso, si diedero sguardi fulminei e poi cominciarono a fare forza. Tigre ebbe subito il sopravvento lasciando di stucco Tai Lung che cominciava a spingere un po’ di più.
Sapeva che era forte, ma non così tanto. Aveva abbassato la guardia pensando che essendo una ragazza era meno forte ma si sbagliava di grosso. Era incredibile!
Con il panda aveva usato un decimo della sua forza ma con Tigre era tutta un’altra storia, infatti stava usando sei decimi della sua forza e ancora lei resisteva. Tai Lung aveva l’impressione che anche lei si stesse contenendo. Era una ragazza davvero intrigante e molto orgogliosa.
Lei cominciò a metterci più forza e Tai Lung sorrise, sembrava che il suo unico desiderio fosse spezzargli il braccio. I cinque guardarono quello spettacolo per dieci minuti buoni ma poi…
-Tai Lung!- lo chiamò Shifu e lui si girò.
- Sì maestro.-
Mentre rispose un bagliore comparì sul volto di Tigre e con la forza di riserva buttò giù il suo braccio.
Lui si voltò.
- Questo non vale, Shifu mi ha chiamato!-
-Sempre che ti ha battuto- rispose Mantide dando il cinque a Scimmia.
- Tai Lung la tua camera è pronta quando vuoi puoi andare.-
-D’accordo maestro-
-Puoi sempre riprovare.-
Ammise la tigre guardandolo con uno sguardo divertita.
Lui le rispose allo stesso modo. Tai Lung prese la mano morbida della tigre la strinse, si rimisero in posizione e ricominciarono. Questa volta facevano sul serio e tutti erano sicuri che avrebbero dovuto comprare un nuovo tavolino.
Po da per terra si era alzato e allontanato di qualche centimetro. Il risultato divenne scontato, il leopardo delle nevi vinse.
- Parità!- esclamò Po trafelato.
- Tigre non è poi così forte Tai Lung, potevi batterla anche prima.-
Lui sorrise e si toccò il braccio un tantino dolorante e Tigre fece lo stesso.
- Vuoi provare? Ti ritroveresti con un braccio rotto prima di dire “cominciamo”.-
Gli altri maestri confermarono l’ipotesi del leopardo e Tigre fu contenta che la elogiasse, ma alzò lo sguardo, voleva solo dimostrarsi educato e lei sapeva che non era così. Siccome era ancora presto Po invitò tutti a parlare in camera sua e più o meno ogni maestro accettò. Vipera propose di mettersi in cerchio e fare ognuno una domanda all’altro. Po cominciò subito.
- Tai Lung quanti anni hai?- Tutti lo guardarono e lui appoggiandosi meglio al muro rispose:- Ventidue.-
Tigre drizzò un orecchio aprendo gli occhi e guardandolo.
- Come fai ad avere ventidue anni se hai passato venti anni in carcere?- Chiese Gru.
- Il mio corpo era immobilizzato tranne gli occhi, le orecchie e la coda.-
- Ah ecco come sei uscito.- Si intromise Tigre.
- Quelle guardie sono dei veri idioti!-
-Confermo- rispose il leopardo sorridendo.
- Dicevo comunque che era fermo anche la mia forza vitale, quindi sono passati venti anni ma il mio corpo è rimasto lo stesso così senza obbiezioni altrui mi definisco ancora giovane.-
Finì di spiegare guardando di sottecchi la tigre a strisce.
- Quindi hai due anni in più di Tigre.- rifletté Po.
- Po!- gli urlò la diretta interessata.
- Non arrabbiarti te l’avrei chiesto comunque.- rispose Tai Lung malizioso.
- Ma io non te l’avrei detto!-
-Ma io l’avrei chiesto a Po-
-E io l’avrei ucciso!- Tai Lung non sapeva più come obbiettare e stette zitto mentre Gru sghignazzava.
- Ok tocca a me.- disse Vipera.
- Scimmia dove tieni i biscotti al cioccolato?-
-Lo sappiamo solo io e Po.- rispose lui.
Vipera si rivolse a Po con gli occhi luccicanti e lui s’intenerì subito.
- Nella mensola in alto della cucina.
- Sì- rispose felice lei dandogli una stretta con la coda.
Poi fu il turno di Gru che chiese a Tai Lung di mostrargli la sua mossa di Kung Fu preferita.
Lui ci pensò poi si alzò e gliela mostrò, finiva con un calcio che partiva da sopra la testa e toccava con forza il suolo. Vipera guardò Tigre che sembrava prima stupita poi avere un’espressione arrabbiata.
Lei sapeva che era anche la mossa preferita della tigre così lo disse a Po che lo riferì, una volta seduto, al leopardo delle nevi. Lui guardò Tigre che aveva un’espressione molto arrabbiata sul volto e ridacchiò per quanto, sfortunatamente per lei, si assomigliassero. Toccò poi a Mantide.
- Po sei innamorato di qualcuno?-
-No, ma ammiro moltissimo tutti voi.- rispose sincero.
- Tigre tocca a te sveglia.- gli disse Tai Lung con stizza.
Lei infuriata pensò a qualcosa da chiedergli mentre lui beveva il the che Scimmia aveva portato. Il maestro delle mille pergamene sapeva che la domanda, per pura vendetta, sarebbe stata rivolta a lui. Ma bevve lo stesso.
- Visto che siamo in ambito di cuore, Tai Lung con quante ragazze sei stato?- Chiese ghignando.
Lui sputò il the stupito e imbarazzato. I cinque con Po se la ridevano chiedendosi perché non avevano fatto loro quella domanda.
Tigre poi cominciò a ridere sotto i baffi. Tai Lung si ricompose.
- Ti sembrano domande da fare!?-
-Certo- rispose lei mettendosi meglio a sedere.
- Dai Tai Lung rispondile saranno sopra alle cinque.- lo confortò Scimmia
- Veramente no-
- Allora tre?-
-Sei molto lontano…-rispose grattandosi la testa.
- Non ce lo vuoi dire?- chiese Gru.
- No- disse il leopardo delle nevi.
- Fammi indovinare...con nessuna…- Rispose Tigre.
- Azzeccato- ammise lui mentre lei sorrideva.
- Con nessuna!?- esclamarono gli altri.
- No! Con nessuna! Non mi interessano queste cose e poi sono stato sempre ad allenarmi, d’accordo che sono uno schianto, ma non credo che Shifu sarebbe stato contendo di dover organizzare cento e passa matrimoni.
- Perché?- chiese Po.
- Perché quando faccio una cosa…-guardò Tigre che voltò lo sguardo osservandolo però con la coda dell’occhio.- la faccio per bene.-
- Quindi non hai nessuna esperienza neanche di-
- No no no!- rispose lui di fretta alzandosi.
- Per me il gioco è finito buona notte!- esclamò andando a passo spedito nella sua stanza.
Quando vi fu dentro tirò un sospiro di sollievo.
- Che razza di domande!- pensò.
Andarono tutti a dormire e Tigre vide dalla sua camera l’ombra di Tai Lung che si alzava e si toglieva la maglietta. Divenne un tantino rosea pensando che dall’altra parte c’era un sexy e muscoloso leopardo libero senza maglietta! Sorrise e si infilò il pigiama andando a dormire.

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Capitolo 4
*** Primo allenamento ***


La mattina seguente Po riuscì a salutare il maestro insieme agli altri e sorrise sornione.
Era bel tempo e Shifu fece fare il primo vero allenamento a Tai Lung e Tigre. Il maestro chiese a suo figlio chi volesse sfidare, tra Po che non vedeva l’ora e Tigre che lo voleva uccidere scelse Vipera, poi un po’ intimorito scelse Po.
In alcuni casi riuscì a non farsi toccare, negl’altri colpiva ripetutamente il panda. Come allenamento con i cinque non era niente male. Il leopardo, finito di combattere, guardò la tigre a strisce e fece un cenno con il dito per dire “vieni…vieni…”.
Lei strinse i suoi occhi e si mise in posizione mentre Shifu era sulle spine per quel combattimento. Gli altri si erano fermati e aspettavano di vedere il combattimento.
- Non ti farò molto male.- pensò Tai Lung.
- Ti farò molto male- pensò invece Tigre.
- Mi raccomando non fate troppo male l’uno all’altro.- consigliò il loro maestro.
I due sorrisero di sfida e continuarono a fissarsi.
- Al mio via.- ordinò Shifu.
-…Via!- partì il combattimento, e fu molto impressionante, Tai Lung ci andava piano, lo stesso Tigre per non disobbedire al suo maestro.
Fu lo scontro più lungo che si fosse mai visto, batteva anche quello di Tai Lung contro Po.
- Bene…- disse maestro Shifu osservando soddisfatto i suoi due allievi migliori.
Quando Shifu diceva bene in un combattimento intendeva dire che si poteva o doveva smettere. Tigre infatti si fermò, ma il suo rivale non era dello stesso parere, si, si fermò ma solo per qualche secondo.
Poi sorridendo malizioso andò contro Tigre e praticamente con una mossa la buttò a terra mettendosi sopra di lei per umiliarla e divertirsi. Lei divenne più arrabbiata che mai, Shifu cercò di dire o fare qualcosa ma era scioccato. Così come tutti gli altri.
– Che stai facendo?! Lasciami! Scendi!!- urlò la maestra dimenandosi.
Il leopardo delle nevi le aveva immobilizzato i polsi e le stava così addossato che non poteva dargli una ginocchiata dove meritava.
- Cosa stai facendo Tai Lung?!- chiese a quel punto maestro Shifu temendo una cosa brutta.
Lui sorrise.
- Voglio vedere come se la cava in questa situazione.-
-La stai mettendo alla prova?- chiese Vipera mentre lui annuiva.
- Non si direbbe…- disse malizioso Scimmia ridacchiando con Po, Tigre ormai era viola dalla vergogna.
- Vuoi vedere come me la cavo in questa posizione?- chiese al maestro delle mille pergamene che gli stava sopra.
- Sì- rispose.
Lei lo guardò con odio.
- Me la cavo così.-
Fece spostare con la sua gamba quella dell’avversario facendogli perdere l’equilibrio, poi usò quello slancio per ruotare ed invertire i ruoli. Da sopra Tai Lung, Tigre si rialzò mettendo un piede sul petto del leopardo e un pugno verso la sua faccia in una posizione d’attacco.
Tutti cominciarono ad applaudire mentre Tigre vittoriosa, sotto gli occhi sereni di Shifu, domandò a Tai Lung:- Soddisfatto?- lui da per terra usò la sua coda per afferrarle la gamba e farla cadere al suolo.
Mentre lei toccava terra lui rispose guardandola e rialzandosi:- Ora sì.-
Tutti i maestri tranne i due andarono a fare pranzo.
Lei si rialzò indispettita.
- Non sapevo utilizzassi la coda in combattimento, Shifu non l’ha mai insegnato.-
Lui con tono colloquiale le rispose:- Si lo so infatti non me l’ha insegnato Shifu, l’ho imparato da solo ed è molto utile.-
Tigre fece cenno di intesa con la testa e lui riprese.
- Scommetto che tu non la sai usare in combattimento e ti piacerebbe saperlo fare vero?-
-Beh sarebbe proprio utile per mandarti a tappeto un’altra volta.- Lui rise mentre lei sorrideva vittoriosa.
- Non sapevo che sapessi atterrare gli uomini così.- affermò in maniera scherzosa mentre si avviavano per il pranzo.
- Sei stato tu il primo ad atterrarmi, mi è sembrato giusto ricorrere alla stessa astuta mossa.-
Tai Lung si sentì un po’ fiero del complimento, ma era riferito alla mossa, non a lui che l’aveva adoperata.
- Hai visto la faccia di Shifu? Era preoccupato per la sua allieva migliore, pensava potessi farti del male.-
-O forse era preoccupato per te!- rispose lei.
Lui si girò.
- Come mai? Tu per ora non mi stai neanche sfiorando.-
- Certo che no…primo non vorrei ucciderti, secondo se non fossi così forte e protetto dal destino, saresti il migliore amico dei miei artigli.- rispose facendolo ridere e tirandoli fuori.
- Non saranno mai come questi.-
Affermò cacciando i suoi e mettendoli vicino a quelli della Tigre.
- Sì ma-
-E sai fare questo?- chiese interrompendola e facendo uscire del fuoco blu dalle sue mani.
Lei lo guardò con invidia.
- No. Ma potresti sempre insegnarmi, così ti farei rimangiare ogni parola.-
-Ok- rispose lui sorridendo.
- Dopo cena allenamento di coda e, se Shifu vuole, l’espulsione in fiamme della rabbia.- Tigre annuì.
Voleva imparare di più per essere la migliore e quale maestro migliore di Tai Lung?
Arrivarono a pranzo mentre tutti gli altri avevano quasi finito, si scusarono e si misero a mangiare. Per punizione di puntualità avrebbero dovuto lavare insieme i piatti.
- Fantastico!- pensarono entrambi ironicamente.
Avrebbero perso tempo e per loro il tempo era molto importante, soprattutto quello degli allenamenti. Comunque sia riuscirono a finire in tempo e il primo ad uscire fu Tai Lung che chiese un favore al suo maestro.
- Maestro, sapete che più o meno sono abituato a un clima freddo, ma oggi fa davvero caldo! Possiamo toglierci le magliette?-
Shifu voleva rispondere di no, ma aveva caldo persino lui, e poi vide Po stramazzare a terra con Gru che gli faceva aria con le ali, quindi accettò. Non voleva avere la morte del guerriero dragone sulla coscienza.
Si mise a sedere comodo sotto un albero con un ruscello vicino ad osservare i suoi allievi prepararsi.
Tai Lung doveva finire di battere gli altri maestri. Tigre intanto era seduta su un rialzo con la sua amica Vipera accanto che accusava di avere mal di testa.
- Sei fortunata ad non avere anche mal di stomaco, con tutto quello che ti obbliga a mangiare Po.-
-Ma è così buono…- rispose appoggiando la testa sulla sua coda.
Tigre guardò per aria e scosse la testa dolcemente. Voleva molto bene a Vipera, perché oltre a lei era l’unica femmina del palazzo di Giada.
Tornò a guardare gli altri prima di mettersi all’opera anche lei. Po era sotto un albero, ripresosi con Shifu e il resto dei maestri erano pronti.
Tai Lung era a qualche metro di distanza da lei e girato di spalle, pensò che facesse apposta, invece quello che voleva fare non se lo immaginava ancora.
Vipera osservò che tutti i ragazzi non portavano il petto coperto, quindi mise gli occhi su Tai Lung che in quel momento stava alzando le zampe verso la fine della maglia e con la coda batté sulla spalla di Tigre sgranando gli occhi.
- Tigre, Tigre!-
- Che c’è?- domandò lei guardandola mentre Vipera non spostava lo sguardo dal leopardo.
- Guarda!- rispose a bocca aperta. Tigre si girò proprio mentre Tai Lung rimuoveva la maglietta. Rimase ferma e i suoi occhi si aprirono ulteriormente.
-Che bella vista- pensò.
Il maestro delle mille pergamene, rimossa la maglia si sentì più leggero e fece muovere le spalle con i relativi muscoli. Poi lanciò la maglietta lontano. A quel punto Tai Lung, con la coda dell’occhio, vide l’espressione incantata delle due maestre e rise sotto i baffi.
Loro stavano di sicuro sbavando, volevano che tutti quelli che conoscevano avessero quel corpo.
Vicino a loro c’era Gru e guardandole preoccupato esclamò:- Ragazze cosa c’è?-
-Niente- risposero in coro sempre osservando Tai Lung in trans, come se lui fosse un carrello di gelati in un deserto.
Gru sembrò non capire e guardò il suo maestro che gli fece cenno di andare ad allenarsi. Lui si inchinò e svolazzò in campo.
Finalmente cominciò l’allenamento contro Gru, Scimmia e Mantide. Tai Lung si muoveva abilmente e con molta forza, tale da far paura ma incantare al tempo stesso.
Tigre non poté fare a meno di guardare, anche se non voleva che lui si credesse irresistibile. I suoi muscoli, specialmente quelli del petto che ora vedeva bene, erano mozzafiato. Rimase ore a guardarlo muoversi mentre Vipera ogni tanto la osservava e sorrideva.
Quando finì, Tai Lung ringraziò e si asciugò la fronte guardando poi verso Tigre. Lei chiuse la bocca e si riprese mentre Shifu la chiamava.
- Tigre tocca a te! Allenamento con Vipera, se si sente meglio.-
La maestra con i fiori sulla testa rispose di si scendendo. Il leopardo delle nevi osservò Tigre scendere e quando cominciò a camminare si inchinò scherzoso e aprì una mano come se volesse dirle ”prego da questa parte, il campo è tutto vostro”.
Lei fece una smorfia di sdegno e lui sorrise mettendosi a sedere con gli altri mentre in campo, oltre alle due maestre si esercitavano Gru e Mantide. Al fresco c’erano Shifu e Po e Scimmia seduto vicino a Tai Lung.
Lui osservò Tigre dall’inizio fino alla fine con uno sguardo malizioso, le mani incrociate e la malizia anche negl’occhi d’orati. Tigre non lo vide neanche, solo voleva mostrargli cosa sapeva fare e sia lei che Vipera cominciarono con dei movimenti fluidi. Tutti i ragazzi stavolta sbavavano per la loro leader, soprattutto Po.
Sembrava un vero serpente mentre faceva quelle mosse, pareva che stesse danzando, osò pensare il maestro delle mille pergamene. Shifu guardò le facce dei suoi studenti e un tantino innervosito da queste reazioni diede un colpetto all’albero.
Questo fece cadere i frutti sulla testa di ogni maestro che si riprese cercando di guardare le maestre con più rispetto. Po invece di prendere il frutto sulla testa, sentendo l’odore più vicino del cibo, aprì la bocca e mangiò il frutto cadente.
Alla fine della giornata Tigre e Tai Lung si davano sguardi lampo come per chiedere chi fosse stato quello più bravo e attraente e se lo spettacolo fosse piaciuto. Tigre sorpassò il leopardo con grazia e agilità in posizione eretta ondeggiando la coda. Lui con la sua gliel’accarezzò.
Lei gli diede uno sguardo crudele mentre entrava nel palazzo.
Il maestro delle mille pergamene sorrise e la curva delle sue labbra arrivò fino alle orecchie. Doveva ammettere che lei aveva proprio un bel corpo avrebbe tanto voluto…Mentre stava facendo quei pensieri Shifu quasi gli ruppe il flauto in testa.
- Ah! Maestro! Che cosa ho fatto?!-
- Lo sai benissimo che cosa hai fatto smettila!- lo rimproverò suo padre mentre lui si massaggiava la testa.
Vicino a Shifu comparve il panda che stava sgranocchiando qualche pesca del pesco di Oogway e anche lui ricevette una botta, solo sulla pancia, che non poté prevedere.
- Ah!-
-E tu basta mangiare! Ti vedo sempre a bocca piena e a rimpinzarti di pesche dell’albero sacro. Domani mattina per punizione farai dieci giri…-
-No, no vi prego Shifu no…- cominciò a piagnucolare Po con la bocca piena.
- del palazzo di Giada e sappi che li conto!-
I maestri che erano rimasti risero, ma Tai Lung sembrò non capire.
- Fare dieci giri? E che sarà mai?- pensò.
Poi capì che per Po, erano tanti, era sempre un panda in fondo.
–Poverino, mi fa quasi pena- pensò.
Dopo cena il leopardo chiese ciò che doveva chiedere sull’allenamento di Tigre al maestro. Shifu non ne era sicuro, ma poteva essere una buona idea. Nessuno dei cinque, a parte la tigre, aveva una coda lunga quanto quella di Tai Lung, neanche lui.
- D’accordo, ma preferirei insegnarle io l’espulsione della rabbia.-
Tutti e due i felini ringraziarono e dopo cena il maestro dei mille rotoli cominciò ad allenare la coda della leder dei cinque cicloni, anche se si vergognava un po’. Primo non era abituato a fare il maestro, secondo a una ragazza, terzo soprattutto se era carina ma anche pericolosa come Tigre.
La luna faceva splendere la loro pelliccia e Tai Lung trovò ancora più bella Tigre, pensava che avesse gli occhi del sole e il viso della luna. Intanto provò anche la sensazione forte di saltarle a dosso, ma resistette.
Se avesse fatto una sciocchezza l’avrebbe ucciso prima Tigre, poi Shifu e infine Po. Quindi niente più allenamento con la coda.
La coda, per loro felini, era una parte importante, serviva che serviva per varie cose, ma era utile anche per vedere le reazioni e le emozioni di colui che la muoveva.
Finirono quasi all’alba e si augurarono la buona notte. Tai Lung doveva ammettere che Tigre imparava in fretta e lei, a malincuore, che lui era un buon maestro.

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Capitolo 5
*** Allenamento speciale ***


La mattina dopo il saluto e la colazione, mentre Po faceva i giri del palazzo di Giada, Tai Lung ebbe un’idea e volle proporla a Shifu. Lui fu felice di ascoltarla.
Ultimamente suo figlio proponeva idee niente male e gli era di grande aiuto con i cinque e con Po. Tai Lung guardò fuori dalla finestra, con una tazza di the nelle mani, il povero panda che faceva i giri del palazzo.
- Maestro vi prego fatelo smette guardate è a pezzi, quanti giri avrà già fatto, otto, nove?- Riprese a bere-
- tre…-gli rispose Shifu calmo.
Tai Lung sputò tutto il the lavando anche la finestra e poi si asciugò.
- Tre? Ed è ridotto così?!- Shifu annuì.
- D’accordo Tai Lung farò fare ai cinque cicloni l’allenamento sulle montagne, ma non aspettarti grandi risultati- gli disse il maestro.
- Potrebbe servigli questa esperienza e vorrei costatare una cosa.-
rispose guardando i maestri, e specialmente Tigre sempre dalla finestra.
- Quanto maestra Tigre possa resistere a temperature così fredde vero?-
Lui si girò sgranando gli occhi.
- Beccato- pensò.
Shifu sorrise.- Non sottovalutarla o metterla alla prova, potresti rimanere sorpreso. So che vorresti fare, ma sai cos’è che non voglio che succeda.- gli ripose allusivo.
Il maestro delle mille pergamene si girò serio.
- E se io stessi attento?-
-Dovresti vedere anche se lei voglia…- disse Shifu.
Tai Lung sorrise pensando:- Certo come se lei volesse fare quella cosa e in particolare con me.-
Praticamente non c’era speranza che Tigre un giorno volesse passare la notte con lui. Shifu chiamò Po e gli disse di ringraziare Tai Lung se non aveva fatto tutti i giri del palazzo di giada, lui lo abbracciò finché non diventò blu.
Tigre rise a quella scena ma fece la faccia seria. Il maestro annunciò ai suoi allievi che, per abituare il loro corpo a un clima freddo, dovevano andare a fare un allenamento speciale sulle montagne.
Sinceramente nessuno voleva andarci, anche perché avrebbero lasciato la valle della Pace in pericolo, ma dovevano pur provarci. Tigre fu la prima ad accettare, ovviamente la vedeva come una sfida di sopravvivenza, Po non voleva assolutamente, sarebbe stato anche pericoloso per il suo peso elevato, ma Shifu lo rassicurò che aveva dei compagni ben allenati, e Gru era molto forte.
Così si prepararono, portandosi coperte eccetera e partirono. Cominciarono a scalare una montagna, si fermarono ogni tanto per Po e un po’ per Vipera che a quell’altezza non sentiva più di tanto la terra sotto la coda e poi doveva strisciare sulla neve, non era da tutti.
Tigre invece procedeva a passo spedito.
Tai Lung l’ammirava per la dedizione che metteva in ogni cosa che faceva. Pensava che non avesse punti deboli. Si sbagliava.
Durante un pezzo di tragitto un po’ ripido lei quasi cadde di sotto e provò ad arrampicarsi, nessuno dei cinque pensò di aiutarla, se la sapeva cavare bene anche da sola, ma Tai Lung si precipitò a terra e la tirò su.
Tutti immaginavano che Tigre si sarebbe arrampicata, ma le tigri non si sanno arrampicare bene come i leopardi, infatti il maestro delle mille pergamene c’era riuscito. Pensava che lo odiasse per averla salvata, invece disse:- Grazie Tai Lung -lui sorrise.
- Di niente, non avrei permesso che la leader dei cinque cicloni morisse, mi sarei preso una bella sgridata da Shifu!-
Lei sorrise e tutti si misero a ridere mentre Shifu faceva la faccia da offeso. Continuarono e verso il pomeriggio arrivarono in un luogo spazioso dove cominciare ad allenarsi.
Shifu cercò di meditare mentre i suoi allievi facevano i diversi stili. Po non volle neanche provarci e cercò di non farsi vedere, ma Shifu gli diede qualche botta con il suo flauto e lui cominciò. Si lamentava del freddo e Tai Lung gli spiegò che se voleva sentire caldo quindi riscaldarsi doveva sudare, cioè allenarsi.
Verso sera accesero il fuoco lì e Po ci si piazzò davanti occupando metà dello spazio, poi mangiarono. Tai Lung finito di cenare mostrò a Po quello che riusciva a fare senza sentire freddo.
Si avvicinò alla montagna e gli diede un pugno senza sentire niente, il ghiaccio si divise in due facendo un buco. Tigre alzò gli occhi al cielo, si mise in piedi e si avvicinò al leopardo, poi diede un pugno anche lei alla parete e questa fece la stessa cosa che aveva fatto con Tai Lung.
Si divise facendo vedere un buco. Tigre mise le mani sui fianchi guardando il leopardo che si credeva chissà chi e lui sorrise.
- Brava…e bella, sei perfetta- pensò poi batté le mani e il resto dei suoi amici fece lo stesso.
Per la notte tutti dormirono intorno al fuoco con coperte, tranne Tai Lung. Lui era salito su un albero vicino e si era messo a sedere.
Tigre lo vide e volle provare a salire sull’albero per parlagli. Portava sulle spalle una coperta rossa e la lanciò al leopardo che la osservava curioso. Lui non volendo sentì il profumo della tigre impresso sulla coperta e pensò che gli facesse girare la testa.
Tigre si abbassò e saltò sull’albero ma il ramo dove aveva appoggiato i piedi si spezzò e Tai Lung per la seconda volta la aiutò tirandola su vicino a lui.
- Ah! Grazie- disse innervosita.
Lui sorrise- La seconda volta in un giorno, non sei male ad arrampicarti, ma dovresti fare pratica.- gli ripose sorridente facendola sedere vicino a lui sul ramo più resistente.
Tai Lung sentì che era fredda e gli rimise la coperta attorno- Grazie ma in realtà l’avevo portata per tutti e due- ammise mentre il leopardo stupito, e con lo sguardo più dolce del mondo, le rispose.
- Ma io non ho freddo-
-Neanche un po’?- chiese lei guardandolo negli occhi.
Tai Lung era venuto addirittura a petto nudo, anche se lassù si gelava. Tigre odiava ammetterlo ma era più resistente di lei.
- Mi chiedo come fai a resistere.- gli disse.
- A cosa? A te o al freddo?- chiese ironico, lei si voltò con lo sguardo arrabbiato per la battuta poco seria.
- Al freddo!- lui sorrise e le prese una mano, lei lo guardò un po’ scettica poi lui la portò sul suo petto muscoloso.
Tigre divenne viola e per un secondo non ebbe più freddo.
- Senti?- le chiese.
Lei cercando di ricomporsi e di guardarlo annuì.
- Sei caldo.- ammise mentre Tai Lung sorrideva più di prima e forse anche con un po’ malizia.
- Invece tu sei fredda- rispose toccandole una spalla.
Un brivido freddo percosse Tai Lung e uno caldo arrivò a Tigre. Sembrava che i loro corpi stessero facendo conoscenza. Il leopardo cercò di sviare le sensazioni e il suo istinto.
- Hai intensione di dormire qui sopra?- le chiese lasciandole la spalla mentre lei si coprì meglio con la coperta.
- Non credo che se cadessi te ne accorgeresti, quindi…no adesso scendo, notte.-
Tai Lung stava per aiutarla a scendere ma lei si mise in piedi sul ramo, si girò e si gettò all’indietro. Atterrò poi con eleganza a terra e in piedi, guardando lo stupito Tai Lung quasi si mise a ridere.
- Wau non saprà arrampicarsi bene, ma sa saltare e atterrare con infinita semplicità grazia ed eleganza da far invidia a qualunque donna della terra- pensò.
Sorrise e si appoggiò all’albero allungandosi, mentre Tigre si allontanava felice di averlo stupito. Tai Lung ringraziava mentalmente più e più volte Shifu per aver creato una guerriera così speciale come lo era lei.
Non ne avrebbe mai trovata un’altra uguale in altri venti anni. La vide accucciarsi vicino alla sua amica e riposare, lui a quel punto chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dal sonno.
La mattina seguente come si svegliarono si misero tutti in cammino per raggiungere il resto della montagna. Prevedevano di stare lassù per una settimana e poi sarebbero tornati a casa.
Grazie al cielo questa volta Po non protestò per il freddo, poiché Tai Lung gli aveva detto che se avesse pronunciato un altro lamento, gli avrebbe staccato la lingua e Shifu era d’accordo! Quindi faceva meglio a stare zitto.
Arrivati un po’ più in alto cominciò a sentirsi di nuovo il cambio di temperatura, così si fermarono e cominciarono ad allenarsi, anche con esercizi che Shifu aveva appena inventato per ognuno.
La settimana fu molto intensa e finalmente sceso dalla montagna più o meno tutti distrutti.
- Ci vorrebbe un bel bagno- disse Po continuando a camminare nel bosco.
-Hai ragione- disse Gru.
-A chi lo dici!- si aggiunse Scimmia.
- Buona idea Po –Concordò Vipera mentre Mantide, e Tai Lung annuivano.
- Beh si può sempre fare una pausa allievi.- rispose Shifu girandosi verso i suoi studenti.
- Mantide tu che sei il più veloce trova le terme più vicine e di al proprietario di preparare due intere vasche per i maestri di Kung Fu, e assicurati che non ci sia nessuno.-
- Vado subito!- disse e se ne andò via.
- Oh si! grazie maestro Shifu- lo ringraziò il panda abbracciandolo.
- Grazie- dissero in coro gli altri.
- Non ringraziatemi, anche i soldati più valorosi si meritano un po’ di relax. Per quanto riguarda te Tai Lung mettiti una coperta addosso, così nessuno ti riconoscerà. Non vorrei dover spiegare molte cose e rovinarci la serata.-
Tornato Mantide il leopardo delle nevi si coprì e si avviarono alle terme.
- Ben venuti! Oh che grande onore maestro Shifu! Le vostre vasche sono pronte.- disse facendo strada.
- E se mi è permesso chiedere chi è costui?- indicò Tai Lung coperto dalle orecchie fino alla coda.
- Un nostro amico che si unirà a noi- rispose Shifu.
- Molto bene.- disse il coniglietto porgendo a tutti un paio di asciugamani delle dimensioni giuste di ognuno.
–Questa sera saremo aperti esclusivamente per voi, rilassatevi e buona serata.-
- Grazie- esclamarono tutti quanti.
Vipera accompagnò Tigre a cambiarsi e poi si immersero nella vasca circondata da pietre per le donne. Dall’altra parte del muretto in legno c’era invece la vasca per gli uomini.
Mantide fece lo stesso, accompagnò i suoi compagni e poi si immersero. Po aveva fatto uscire quasi tutta l’acqua calda e Mantide per poco non veniva sommerso da un’onda tsunami.
Tutti si misero a ridere. La vasca era come quella delle ragazze, con oli, saponi e candele profumati su ogni angolo, un vero paradiso.
- Ah…- disse Scimmia immergendosi di più.
- Ci voleva è?- chiese divertito Tai Lung.
- Sì…- ripose- Concordo con lui…Anche io…- continuarono Mantide e Gru.
–Mantide ma tu non affoghi?- chiese Po.
-Ti piacerebbe!- rispose lui facendo ridere tutti.
- Ma Shifu dov’è?- chiese Scimmia mentre Tai Lung si rilassava completamente.
- Non lo so, ha detto che prendeva una stanza per non vedere quello che combinavamo.-
- Non si fida di noi?- chiese Mantide.
- Di te non di sicuro- rispose Scimmia.
- Sapete cosa ci starebbe bene dopo? Un bel massaggio.- ammise Tai Lung mentre tutti annuivano.
- O una buona cena!- intervenne Po.
-Appena torniamo al palazzo di giada vi cucino qualcosa.
- Po ricordati che non stiamo in vacanza, domani abbiamo allenamento- rispose Tai Lung.
-Sì lo so, ma io cucino lo stesso!- concluse.
Dall’altra parte si sentì una sonora risata, che era quella di Tigre e il maestro delle mille pergamene ne rimase incantato. Prima che potesse dire qualcosa Mantide lo precedette.
- Come va Vipera?- si sentì la voce rilassata della maestra.
- Benissimo…-
-E tu Tigre?- continuò.
- Non mi lamento, non potrebbe andare meglio…-rispose anche lei rilassata.
- Posso venire ad aiutarti a lavarti Vipera?- chiese mantide facendo sghignazzare tutti i ragazzi.
- No grazie non ne ho bisogno.- rispose calma.
- E tu Tigre?- chiese Tai Lung aspettandosi la solita risposta alla sua depravata domanda. - Scordatelo! Te lo sogni! Non ci pensare nemmeno!- Diede tre risposte per una sola domanda e a quel punto tutti i ragazzi si misero a ridere di gusto.
Nella vasca accanto Vipera e Tigre stavano da dee.
-Ah…questo luogo è paradisiaco…- ammise Tigre lavandosi il viso.
- Altro che…- rispose la sua amica che le stava di fianco.
- Allora…come mai la scorsa settimana sei salita sull’albero vicino a Tai Lung?-
-Pensavo che dormissi.- rispose poco sorpresa la tigre a strisce.
- Per parlare…-continuò.
-Oh, pensavo per fargli compagnia e abbracciarlo facendoti tenere al caldo…-sorrise beffarda.
Tigre intanto le volse uno sguardo più o meno freddo.
- No- rispose.
-Ma non sarebbe stata una così cattiva idea, non trovi?-
Tigre si imporporò pensando che lui era dietro il muretto e senza vestiti, ma rabbrividì pensando che c’era anche Po o peggio Shifu.
-Forse…- rispose rassegnata.
- Ma sai Shifu come la pensa e…-
Tigre tese l’orecchio.
Dall’altra parte non si sentiva più parlare ad alta voce.
- Che succede Tigre?- chiese Vipera nuotandole di fronte.
- Ho uno strano presentimento Vipera, conoscendo Tai Lung, Mantide e Scimmia prevedo che proveranno a venire qui ad infastidirci…sta pronta! Ho un piano ascolta…-
Mentre Tigre raccontava un paino di difesa per il presunto attacco, i ragazzi guidati da Tai Lung prevedevano l’assalto. Lui avrebbe potuto abbattere il muro quando voleva, ma Shifu non l’avrebbe mai perdonato e tanto meno Tigre!
- Ragazzi che ne dite di vedere quello che combinano Tigre e Vipera di là.- chiese lui.
- Chissà potremmo intravedere qualcosa di bello.- ridacchiò.
Tutti i ragazzi, tranne Gru non molto sicuro, si misero attaccati al muro (razza di depravati).
- Al mio tre- disse Tai Lung sorridendo sornione e maliziosamente.
- Uno…-
Dall’altra parte Tigre:- due…-
-Tre! -esclamò Tai Lung guardando oltre il muretto con gli altri, appena ci provarono gli arrivò ad ognuno l’acqua con degli asciugamani sulla faccia.
- Ah! Ma che…- disse Po togliendoselo dalla faccia.
- Depravati!- urlò Vipera.
- Sapevo che facevo bene a non fidarmi di te Tai Lung!- rispose Tigre.
Il leopardo infuriato per il suo attacco a sorpresa sventato tolse con tutte e due le mani e con forza l’asciugamano dalla faccia per vedere, come tutti gli altri, Tigre in piedi coperta da un asciugamano grande avvolto più volte su se stessa e Vipera sulla sua spalla.
- Dovreste vergognarvi, ancora alla vostra età fate queste stupidaggini.- li rimproverò Tigre prima di scoppiare a ridere seguita dal guerriero dragone e dai cinque.
Tai Lung ci era rimasto male, ma sorrise divertito.
- Ha sventato il mio piano, è anche molto intelligente.-
Poi guardò l’asciugamano nella sua mano.
-Me lo meritavo.- pensò.
Tutti osservarono Tigre e Vipera andare via a cambiarsi e sospirarono. Usciti dalle terme non avevano potuto fare il massaggio. Le due maestre erano fresche come due rose mentre i ragazzi sembravano essere stati bastonati.
Vipera aveva raccontato a Shifu dello scherzo e lui era andato a sgridarli. Nel frattempo le due ragazze, avevano avuto il tempo di farsi ricoprire di oli profumati e di provare un piccolo gustoso rinfresco, il tutto alla faccia dei ragazzi, in più avevano brindato alle loro spalle con un cocktail di frutti S-Q-U-I-S-I-T-O!
Questo, però era un segreto.
Tai Lung si maledisse per essersi fatto incastrare da due ragazze e essersi beccato una strigliata da suo padre. Era entrato nella vasca come un indemoniato, mandando all’aria anni di meditazione e di pace interiore, ora sembrava che non fosse mai successo, il suo sguardo era rilassato e sembrava in pace.
Arrivati al palazzo di Giada i maestri chiesero scusa e per la bontà di Vipera poterono mangiare invece di digiunare come punizione. Infondo Vipera non se l’era presa più di tanto, il suo corpo aveva curve, ma non era mai vestito, che c’era da vedere?
Se fosse stato per lei sarebbero potuti venire anche dall’altra parte solo se avessero promesso di non alzarsi in piedi. Tigre invece aveva molte più ragioni di essere arrabbiata.
Vipera conosceva il suo corpo, era bello senza dubbio, ma mai sfiorato da qualcuno e non voleva di certo che qualche scemo di passaggio come Tai Lung lo vedesse. No!
Il corpo di Tigre l’avrebbe visto solo colui che lei avrebbe amato e che avrebbe sposato, così doveva essere e così sarebbe stato! Mangiarono e andarono a dormire.

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Capitolo 6
*** Notizie ***


La mattina, mentre gli allievi si stavano preparando in cortile per l’allenamento, Shifu ammise serio a Tai Lung che era ora di far sapere agli abitanti della valle della pace che era vivo. Lui non si oppose, anche se era preoccupato.
Sapeva che probabilmente ogni abitante l’avrebbe odiato, nessuno si sarebbe dimenticato del demone della valle che aveva seminato il caos ventuno anni fa, visto che aveva ridotto l’anno scorso la città quasi in rovina, anche se non aveva fatto a posta perché aveva utilizzato troppa forza durante la lotta con Po.
Il suo maestro decise di convocare tutto il villaggio a palazzo per dare la notizia dopo pranzo. Il leopardo tirò un sospiro di sollievo ma era ancora teso.
Tigre lo vide così e esasperata gli disse incrociando le braccia in atteggiamento serio:- Oh Tai Lung smettila di fare quella faccia e di preoccuparti, te la sei cercata!-
Lui seduto sulle scale prima del pranzo rispose ironico:- Grazie, mi siete di molto aiuto maestra Tigre, mi avete quasi risollevato il morale.-
Voltò lo sguardo verso il villaggio che tra qualche ora avrebbe saputo della sua esistenza più atterrito di prima.
La tigre a strisce stava per andarsene e si girò dandogli le spalle.
- Venti anni sono lunghi Tai Lung, qualcuno potrebbe averti dimenticato.-
Il suo orecchio si contorse e si girò per guardarla ma lei era girata di schiena.
- Dimenticato? Come potrebbero dimenticare quello che gli ho fatto?!-
Lei si girò di scatto facendolo un po’ spaventare.
- Ricorderanno però che tu, TU hai difeso la valle della pace come Oogway, Shifu e come ora stiamo facendo noi!- lui si ritirò un pochino sorpreso, aveva ragione…forse.
- Potrebbero averti perdonato in tutto questo tempo, pensaci.- Tigre finì guardandolo.
Il leopardo sorrise e si alzò in piedi domandando:- Se loro mi hanno perdonato perché tu no?- incrociò le braccia subdolamente.
Gli occhi si Tigre si allargarono ma poi ringhiò andandosene.
- Gli abitanti del villaggio ti perdoneranno, fidati.- detto questo andò a fare pranzo.
Tai Lung sorrise.
-Riesco quasi sempre ad avere l’ultima parola con lei…-pensò sorridendo e avviandosi anche lui a mangiare.
Shifu mandò dei messaggeri al villaggio e in un’ora tutti erano raggruppati nel cortile, i maestri schierati e Tai Lung più meno pronto.
- Cittadini della valle della pace, vi ho chiamati per darvi una notizia che potrà scioccarvi ma è necessario che voi lo sappiate.- Incominciò maestro Shifu mentre tutti mormoravano.
- La notizia è che Tai Lung è vivo ed è qui con noi oggi ho preso la decisione di farlo tornare a difendere la valle della pace.-
Ci fu molta confusione inizialmente ma poi silenzio e un solo abitane parlò.
- Chi ci assicura che non farà come ventuno anni fa? Il guerriero dragone doveva sconfiggerlo!-
Po sentito in causa parlò.
- Hai detto giusto, l’ho sconfitto ma non l’ho ucciso, tutti meritano una seconda possibilità, e non mi sembra fosse destino che lui morisse.- ci fu un brusio di fondo.
- E comunque può testimoniarlo lui stesso.- Riprese Shifu indicando con la mano Tai Lung dentro il palazzo.
Lui a quel gesto uscì fuori e si mise di fronte a loro.
- Vi assicuro che non ricapiterà una cosa come quella di tanti anni fa, voglio proteggere di nuovo voi e tutti gli altri quindi chiedo il vostro perdono e consenso.-
Tutti si meravigliarono di tanto rimpianto.
- Chi ci dice che è la verità?- domando un altro abitante.
- Io!- urlò il guerriero dragone qualcuno si convinse, mentre Tai Lung era grato a Po.
–Vi garantisco che sarà sotto la mia attenta analisi per tutto il tempo necessario affinché vi fidiate nuovamente di lui.-
I maestri e il popolo sgranarono gli occhi e aprirono la bocca, mentre Tai Lung si voltava per l’ennesima volta stupefatto.
A parlare era stata Tigre e aveva anche fatto un passo in avanti per convincere gli abitanti. A quel punto tutti esultarono e si fecero intorno a Tai Lung.
- Che cambio di personalità- pensò vedendoli, i bambini addirittura volevano giocare con lui, qualcuno gli faceva qualche domanda ed altri volevano un autografo.
Il leopardo rise a tanta dimostrazione d’affetto e tutto grazie a Tigre che li aveva convinti parecchio.
Tutti ammiravano il guerriero dragone, ma pochi si fidavano di affidargli Tai Lung, mentre maestra Tigre era molto più temuta e rispettata per il suo modo di fare e per la sua serietà, quindi tutti si fidarono subito essendo certi che non li avrebbe delusi.
- Non pensavo che Tigre si schierasse così dalla mia parte.- rifletté il leopardo prendendo un piccolo e poi un altro andò giù perfino Po ad abbracciarlo.
Tigre sorrise a quella scenetta così infantile controllata a distanza da Tai Lung che sorrideva di rimando e l’ammirava.
Quando lei se ne accorse sembrò essere stata colta sul fatto quindi alzò gli occhi al cielo e se ne andò via un po’ rossa in faccia. Il maestro delle mille pergamene sorrise, se possibile, ancora di più vedendola scomparire orgogliosamente e rossa.
Da quel giorno in poi Tai Lung difese insieme ai cinque la valle da molti banditi che, sembravano essere venuti apposta sentendo che lui era tornato, probabilmente per metterlo alla prova.
Lui non poteva essere più contento, anche perché lottava insieme a Tigre e a volte, accidentalmente, si scontrava con lei e faceva alcune battutine. In altri casi la osservava combattere con sguardo malizioso.
Gli piaceva davvero tanto. Si chiedeva se qualcosa di lui le piacesse, ma era impossibile scoprirlo.
Un giorno il villaggio e gli abitanti della valle della pace erano più attivi e rumorosi del solito. Shifu chiese a Gru di andare a vedere cosa stesse succedendo ma volle venire anche Po, quindi Scimmia e Mantide poi anche Vipera e voleva a tutti i costi che venisse Tigre, infine andò anche Tai Lung che seguiva la tigre docile come un cagnolino.
Insomma andarono tutti.
Era arrivata davanti ai gradini del palazzo di giada una specie di carrozza e tutti erano riuniti lì vicino. Po era super eccitato e curioso di scoprire a chi appartenesse.
Lo sportello si aprì e uscì fuori un esemplare di tigre maschio reale. Aveva la pelliccia arancione tutta pettinata e pulita, portava abiti di seta di color blu e aveva in testa una corona dello stesso colore di ogni singolo anello che portava alle dita.
Molti rimasero a bocca aperta.
Mentre scese disse:- Ragazze!- dalla carrozza uscirono quattro felini: una pantera, una leonessa, una tigre bianca e un leopardo femmina.
Tutti furono impressionati da come erano vestite e meglio dire come erano svestite. Portavano una specie di fascia sul seno in modo che si potesse vedere tutto il resto e un’altra fascia più grande che partiva dai fianchi e finiva dopo dieci centimetri si e no.
Tai Lung quando le vide sorrise ma sentì un ringhio…basso e continuo che cresceva piano piano avvertì poi uno spostamento d’aria quasi impercettibile. Guardò dietro si se per scorgere una macchia arancione che svaniva tra le porte del palazzo di Giada.
Tai Lung non riusciva a capire cosa avesse infastidito Tigre.
- Gente! Io sono il re..-
Ma il leopardo non ascoltava più come il re parlò a gli abitanti, anzi era già dentro il palazzo per discutere con la maestra del suo comportamento. La trovò nella sua stanza a provare una mossa del suo stile ed entrò osservandola.
- Shifu non ti ha insegnato a bussare?- continuò lei facendo la posa.
Il maestro delle mille pergamene sorrise.
- Le buone maniere non sono mai state il mio forte.
- Lo vedo.- rispose stizzita poi si fermò guardandolo irritata.
- Cosa vuoi?-
-Perché sei fuggita come una gattina spaventata?- riuscì a finire la frase che si ritrovò Tigre vicino alla sua faccia con gli occhi accesi di rabbia e gli artigli sfoderati che miravano al suo collo.
- Ah…- Tai Lung disse rimanendo fermo, una sola mossa, un altro passo falso e si sarebbe fatto di sicuro molto male.
- Non paragonarmi più a una gattina impaurita, e poi non sono fuggita solo non mi andava di vedere quello stupido teatrino.- rispose allontanandosi parecchio dal leopardo.
- Invidi la loro bellezza?- chiese ridacchiando mentre Tigre cercava di mantenersi calma parlando lo stesso con ironia.
- Di chi? Del re ingioiellato o delle “serve” mezze vestite?-
Il maestro delle pergamene rise e non poté non sfotterla.
- Vorresti “vestirti” come loro? Io vorrei che tu lo facessi.- Ammise con tono molto malizioso.
Si sentì un ringhio da vera tigre e Tai Lung si parò dal possibile pugno che gli avrebbe dato.
Infatti parò il pugno della maestra infuriata e le afferrò il polso, lei avrebbe potuto liberarsi e contrattaccare ma non lo fece.
Lo guardò dritto negl’occhi d’orati e lui fece lo stesso, quasi si incantarono a guardarsi, anche se Tigre lo guardava con odio e a denti stretti mentre lui sorrideva e la guardava malizioso.
In quel momento Tai Lung voleva fare un sacco di cose che la sua mente perversa e il suo lato depravato stava pensando, ma invece la lasciò e se ne andò. Lei fece una faccia ancora arrabbiata poi sospirò esasperata e uscì.
Po verso pranzo li raggiunse per dire ciò che era successo a Shifu e ai due felini. Dopo che Tai Lung era corso dietro a Tigre.
- Gente, io sono il re del regno a un paio di kilometri da qui, mi chiamo Massimiliano, per gli amici Max. Sono venuto a conoscenza che avete dei protettori davvero fantastici e vorrei tanto incontrarli.- Non finì la frase che subito Po si presentò.
- Io, io sono un maestro di Kung Fu, sono Po il guerriero dragone, è un vero onore conoscervi vostra altezza.- disse eccitato.
- Il leggendario guerriero dragone è un privilegio conoscerti.-
- Chiamami Po.-
-Va bene Po, scommetto che ti allena Shifu, uno dei più grandi maestri.-
- Sì, lui allena me e i cinque cicloni qui presenti.- rispose presentandoli.
- Ecco a voi Gru, Mantide, Scimmia e Vipera.-
Il felino li salutò di rimando con un inchino ma poi si insospettì.
-Non avete detto cinque?- tutti si voltarono accorgendosi che Tigre e Tai Lung non c’erano.
- Sì…vedete…-continuò Po guardandosi in giro neanche lui tanto sicuro.
- maestra Tigre…credo sia al palazzo di Giada con Tai Lung e Shifu ad allenarsi.-
- Tai Lung è chi sarebbe?- chiese forse un po’ troppo curioso per Vipera e Mantide, anche Gru concordava.
- è anche lui un maestro, colui che ha devastato ventuno anni fa la valle della pace, ma ha fatto ammenda e ora tutto va bene.- rispose Po cercando di sorridere.
- Ah molto interessante dunque il figlio adottivo di Shifu ma pensa, mi piacerebbe rivedervi tutti insieme, per questo vi invito domani sera a cena nel mio castello.
- Oh…- dissero i maestri e i cittadini.
- Oh…oh non mancheremo di certo!- rispose Po saltellando di qua e di là.
Poi raccontò che alcune delle accompagnatrici del re gli aveva fatto gli occhi dolci.

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Capitolo 7
*** Avvenimenti ***


Maestro Shifu si mise una mano sulla faccia esasperato dal comportamento infantile del leggendario guerriero dragone, che figura che avrebbe fatto presentandosi con lui!
- Quelle lì servono solo per scaldare il letto del loro padrone.- disse Vipera con sdegno e sibilando.
- Già solo per i piaceri carnali.- concordò Tigre bevendo il the.
Tai Lung sorrideva di tanta testardaggine nell’affermare le proprie idee, sembrava che Tigre odiasse il suo stesso genere, forse solo perché vestivano e avevano un comportamento più differente e femminile dal suo.
Il leopardo quasi scoppiò a ridere come un matto pensando che la maestra infatti potesse avere un lato e un carattere femminile. Se lo avesse avuto di certo non lo avrebbe attirato, ma se si fosse vestita e comportata in un altro modo si sarebbe già trovata nel letto del maestro delle mille pergamene.
- Però sono molto carine.- intervenne Scimmia rompendo il filo dei pensieri di Tai Lung che commentò:- Già, Tigre ne sa qualcosa, vero?- lei gli inviò un’occhiata che fermò il sangue di tutti i presenti.
- Già potresti vestirti come loro, non staresti male.- disse Po facendo eruttare il vulcano Tigre.
- Basta con queste stupide insinuazioni! Un maestro, femmina o maschio che sia deve portare rispetto e vestire in una certa maniera adeguata! Non può fare come vuole giusto maestro?- chiese poi sull’orlo di una crisi di nervi a Shifu.
Lui tirato in causa cercò di rimanere più calmo e di non far notare che era sbalordito.
- Beh…si certo ha ragione Tigre, per essere un maestro bisogna seguire certe regole e avere molta disciplina. Quelle…ragazze non sono di certo dei maestri ma sono qualcos’altro che a voi e a me personalmente non dovrebbe interessare. Quindi non voglio che si ripetano insinuazioni del genere, perché sono un’offesa per le qui presenti maestre.- Shifu finì sospirando.
A questo punto Tigre e Vipera erano molto soddisfatte. Andarono ad allenarsi e poi arrivò l’ora di cena, cenarono e si diressero a dormire.
Per tutto il giorno Tigre aveva tenuto il muso a Tai Lung, questo gli era dispiaciuto, anche perché gliel’aveva tenuto già le prime settimane che era stato ripreso da Shifu ad allenarsi. Quindi chiese un consiglio a Po su come scusarsi con Tigre.
- Beh è semplice scusarsi con una ragazza, le porti un mazzo di fiori, magari margheritine e qualche dolcetto, poi ti inginocchi di fronte a lei e gli chiedi scusa.-
Tai Lung alzò gli occhi ridacchiando, si magari quella tattica avrebbe funzionato con Vipera, ma con una come Tigre…eh eh proprio no!
- Grazie Po, credo che seguirò senza dubbio il tuo consiglio.- disse ironico.
- Di niente, è stato un piacere aiutarti…Aww io vado a letto notte.- il leopardo salutò e si avviò verso la camera della leader dei cinque.
Si fermò davanti alla porta e per educazione bussò, da dentro Tigre riconobbe la sagoma e disse:- è inutile che bussi Tai Lung, tanto non ti apro.-
Lui sorrise e rispose:- Era solo per avvertirti che sto per entrare.- sentì la maestra ringhiare minacciosa e aggiunse:- e non mi ringhiare.
- è solo per avvertirti che sto per sbranarti.- il leopardo colse l’ironia, ma sapeva come contrattaccare e riuscì a ribattere.
- Vallo a dire a Shifu dopo.- sorrise e la porta si aprì di fronte a lui facendolo un po’ sobbalzare.
Si vide d’avanti Tigre che stringeva i pugni con sguardo assassino e poi li mise sui fianchi. Il maestro delle mille pergamene la trovò incantevole, bella e sexy.
- Che cosa vuoi ancora?- chiese leggermente spazientita e irritata dal suo comportamento persuasivo e ripetitivo.
Lui fece spallucce.
- Chiederti scusa e sapere perché non vorresti essere come quelle e tanto meno paragonata a loro.-
Tigre sembrò rilassare la sua espressione ma ritornò subito seria guardando in un’altra direzione, il leopardo seguì il suo sguardo e si accorse che Po stava sbirciando dalla sua camera.
Scoperto il panda si ritirò, poi la maestra guardò verso la camera della sua amica e, sorpresa la sua ombra affianco alla porta per sentire meglio, subito si allontanò e il resto dei guerrieri tornò a dormire.
La leader alzò gli occhi, i suoi affari erano di tutti?
- Vieni dentro- ordinò a Tai Lung che felice chiuse la porta dietro di loro.
Entrati si misero a sedere per terra a gambe incrociate e Tigre iniziò.
- Non sopporto di essere paragonata a quelle ragazze perché…-sembrò cercare le parole giuste per parlare con un uomo di quelle cose con cui parlava solo con Vipera.
- perché secondo me non hanno dignità, cioè hanno rinunciato a qualcosa di loro, una parte molto privata, per accontentare uno uomo come quello. Di sicuro le ha invitate tutte a fare un bel pigiama party…-
Tai Lung sembrò ascoltare veramente e senza malizia nello sguardo, questo a Tigre piacque molto.
- Capisci? Io non sarò mai come loro! Non diventerò mai un’ochetta starnazzante.
- il leopardo si alzò e così fece anche lei.
- Ti capisco e hai ragione. Per quello che vale però credo che tu sia molto più intelligente di quelle lì.-
Tigre rimase un po’ di stucco mentre il leopardo le dava le spalle.
- Quindi ti chiedo scusa per quello che ho detto prima, buona notte Tigre.- disse e poi uscì.
La maestra divenne un tantino rossa pensando che la ritenesse intelligente e non solo una ragazza dal bel corpo.
- Buona notte Tai Lung.-
Rispose quasi in un sussurro e sospirando, non pensava che il leopardo avesse anche un lato “normale” con cui si poteva parlare senza sotterfugi.
Lo trovò interessante, ogni volta scopriva cose sul suo conto che le facevano desiderare di conoscerlo meglio. Si addormentò pensandolo intensamente. Tigre si trovava di nuovo sul ponte e anche questa volta c’era il maestro delle mille pergamene. La maestra si guardò intorno spaesata.
- Ancora!- pensò.
Era da quanto aveva scoperto che Tai Lung era vivo che non faceva più sogni su di lui.
Passeggiavano sul ponte e si guardavano, Tai Lung non portava la maglietta.
Ad un certo punto un’asse del ponte sotto Tigre si ruppe e lei precipitò cercando di aggrapparsi. Non riuscì nel suo intento ma il leopardo accanto a lei la prese e la tirò su mentre era rimasta senza parole.
Era ancora stretta nelle braccia di Tai Lung e premeva contro la pelliccia del petto, alzò lo sguardo per guardarlo dritto negli occhi e gli chiese:- Perché mi hai salvata?-
- Un semplice grazie sarebbe bastato.- rispose lui, ma poi vedendo il dubbio stampato sulla faccia della leader dei cinque continuò.
- Perché sei la ragazza più straordinaria sulla quale io abbia mai posato gli occhi.-
Tigre osservò quella frase e il sorriso del maestro delle mille pergamene. Sorrise di rimandò e si imbarazzo un po’ facendo sghignazzare il leopardo che la strinse ancora di più ma lei non si scompose. - Potresti darmi una risposta più precisa?- Tai Lung sembrò pensarci su.
- Potrei darti una risposta che ne vale due, ma poi saresti scandalizzata.- sorrise sornione facendo delle basse fusa.
Tigre voleva vedere fin dove si sarebbe spinto il leopardo e cercò di incoraggiarlo.
- Non mi scandalizzo facilmente, provaci.-
Il maestro sorrise e poi stampò alla tigre un lungo bacio, lei non fu sorpresa, se l’aspettava da parte del leopardo.
Provava dei sentimenti per lui ma erano del tutto diversi da quelli che sentiva adesso, visto che era un sogno però decise di accontentarlo e di divertirsi. Ricambiò e approfondì il bacio, Tai Lung con le mani la toccava da per tutto, fecero le fusa tutti e due mentre le loro code si intrecciavano.
A questo punto Tigre si svegliò.
Era contenta che si era trattato di un sogno, ma allo stesso tempo non voleva che lo fosse stato. Una cosa era certa, non poteva raccontarlo a nessuno, tanto meno al diretto interessato nonché vicino di stanza. Guardò dall’altra parte.
Vide Tai Lung cominciare a svegliarsi e stiracchiarsi facendo contrarre i suo “cari” muscoli. Suonò il gong e tutti uscirono, la leader dei cinque non osò guardare il leopardo in faccia per tutta la giornata e a fine allenamento la causa dei suoi guai le si parò davanti.
- Solo per curiosità, mi dici perché mi stai evitando?- Tigre cercò di mantenersi seria, ma la verità era che sentiva che stava arrossendo.
Rivedere quel volto le ricordava il sogno e non poteva trattarlo allo stesso modo.
- Che c’è? Non posso parlarti ogni singolo giorno, ho molte altre cose più importanti a cui pensare che a te.- bugia.
Lui non se la prese e le si avvicinò di più.
- Pronta per questa sera?- lei rispose con un sorriso vittorioso.
- Pronto per saltare a dosso alle ragazze, occhio che maestro Shifu ti vedrà, dovrai controllarti molto.-
- E tu attenta a non saltare addosso a quelle quattro per azzannarle.-
Tigre sembrò pensarci poi rise.
- Ci proverò.-
I cinque cominciarono ad avviarsi verso la loro destinazione. Erano vestiti tutti normalmente, poiché nessuno aveva specificato di vestirsi elegante, e maestra Tigre di sicuro non l’avrebbe fatto e si sarebbe rifiutata di avere tutti gli occhi puntati contro.
Arrivati furono subito scortati dal re ma la leader dei cinque rimase indietro, Tai Lung se ne accorse e lei gli chiese un favore.
- Tai Lung puoi camminare davanti a me?-
-E perché?- chiese lui sorridendo diabolicamente, poi però vide lo sguardo preoccupato di Tigre e quasi si sciolse.
- Niente.- rispose lei riprendendo a camminare, ma prima che potesse fare un altro passo il leopardo le afferrò un braccio.
Lei automaticamente si girò e con sua sorpresa lui la guardò dritta negli occhi poi le passò davanti senza dire una parola. Lei lo ringraziò mentalmente.
La verità era che non voleva farsi vedere più di tanto dal re, non si fidava per niente di lui ed era meglio stargli alla larga. Visto che Tai Lung era più alto di lei e più muscoloso, riusciva a coprirla tutta così da evitare che il re le inviasse più sguardi del dovuto.
- Miei cari maestri vedo che siete qui.- incominciò Massimiliano mentre loro si inchinavano.
- Massimiliano…- rispose Po.
- Ti prego per gli amici sono Max.-
-E per i nemici?- interruppe Tai Lung con le braccia incrociate e sorridendo meschino.
Tigre da dietro gli diede una live gomitata mentre, non si poteva vedere, ma sorrideva. Questo piccolo contatto fece sorridere ancora di più il leopardo mentre il re cercò di cogliere la maleducazione del maestro in scherzo.
- Molto divertente, voi siete dunque Tai Lung maestro delle mille pergamene, il demone della valle.- disse sorridendo diabolicamente.
Il leopardo non si fece intimorire, non aveva più sensi di colpa ormai.
- Sì esatto e vi avverto di non farmi arrabbiare, ho distrutto la valle della pace a mani nude per sola rabbia e sono uscito da una prigione costruita apposta per me in meno di un’ora e senza un graffio.-
Sorrise vanitoso mentre le quattro ragazze presenti in sala fecero:- Owwww…-
Al re sembrò non importare chi fosse, ma tra il gruppo cercava qualcuno, e Tai Lung sapeva chi.
- Non avevate detto che c’era anche una tigre con voi? Maestra Tigre se non sbaglio.-
Tigre sentì che era ora di mostrarsi e fece spostare un po’ Tai Lung con la mano, lui non si oppose ma continuò a guardare in faccia il re che fece un cipiglio molto soddisfatto.
Il leopardo si accorse che stava mangiando la maestra con gli occhi. Si controllò però, e si rese conto di provare gelosia e stizza per quel nobile lì.
- Ah la bella maestra Tigre sono felice di vedervi finalmente.-
Tigre incrociò le braccia stufa di quelle occhiate che le stava dando. Se si fosse girata e avrebbe visto Tai Lung si sarebbe spaventata di certo.
- Vorrei dire lo stesso.-
Qualcuno dei cinque alla sua affermazione sghignazzò e il leopardo sembrò riacquistare il sorriso di sempre. Già, non si doveva preoccupare per Tigre, a simpatia e a gentilezza andavano d’amore e d’accordo.
Solo una cosa riuscì a pensare, povero Shifu, lo guardò con la coda dell’occhio e lui si massaggiava le tempie.
- Non siate così dura, vorrei darvi l’opportunità di conoscermi meglio, per tanto andiamo a cena e voi vi sederete vicino a me.-
Tigre fece una faccia stufa.
Quando arrivarono nell’enorme sala da pranzo-cena le quattro ragazze si misero a fare le moine ai maestri e ronzavano intorno a Tai Lung come mosche.
Vipera e Tigre avevano delle espressioni molto contrariate sul volto. La leader dei cinque prese, a malincuore, il posto vicino al re alla sua destra e fu sorpresa di vedere seduto vicino a lei il leopardo delle nevi.
- Come mai ti sei seduto qui?- chiese mettendosi a sedere e a bassa voce.
- Voglio controllare che tu non perda la calma, anche se non sono più controllato di te. E poi non sono mai stato seduto vicino a te.-
- Non ci fare l’abitudine, anche se non mi dispiacerebbe.- rispose lei guardandolo con uno sguardo arrabbiato-scherzoso.
Lui lo comprese e sorrise.
La cena cominciò, Max parlava continuamente di se stesso e sia Tigre che lo stava ascoltando, sia Tai Lung che non lo faceva, avevano mal di testa. Come portata principale c’era il salmone e ovviamente i due maestri felini non poterono fare a meno di assaggiarlo.
Il leopardo delle nevi notò che il salmone era piuttosto salato e cercò l’acqua per rimediare. Si accorse però che dove era seduto non c’era l’acqua, solo alcolici. La chiese quindi a Po che gentilmente gliela passò.
Dopo un’ora di cena Tai Lung non toccò più cibo, era davvero troppo salato e si domandò perché. Sentì poi Tigre ridere in un modo strano e si accorse che stava bevendo alcolici, probabilmente aveva bevuto solo quelli per tutta la serata.
Il leopardo sgranò gli occhi.
- Ma certo!- pensò poi sussurrò nell’orecchio alla sua compagnia:- Tigre quanto hai bevuto?-
Lei si girò con la faccia completamente rossa e riuscì a rispondere:- Poco…solo…un goccioet…- non riuscì a capire il resto e si alzò andando ad avvertire Shifu se dovesse fare qualcosa e lui fu molto sorpreso.

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Capitolo 8
*** Post-sbornia ***


Tai Lung gli promise che gli avrebbe dato una buona ragione per non darle una punizione.
Andò quindi da Tigre e disse spostando la sedia.
- Ok Tigre penso che tu abbia bevuto troppo ti porto a casa.-
Mentre lei si rifiutava dimenandosi, Max fece un finto sbadiglio.
- Come sono stanco, posso portarla nella camera degli ospiti e farla dormire qui.-
-Contaci! Soprattutto nella tua camera e nel tuo letto!- pensò.
Intervenne subito Shifu che era venuto a vedere come stesse.
- No non si preoccupi siamo vicini a casa e poi domani abbiamo allenamento, Tai Lung portala a casa.
- D’accordo maestro.- rispose lui conducendo via Tigre prima per mano poi aiutandola portandola su una spalla.
- Arr, lui non doveva essere più ubriaco di lei?- si chiese mentalmente Max mentre osservava il leopardo portare via il suo giocattolo.
Usciti da quel castello Tai Lung prese in braccio a stile sposa Tigre, prima non l’aveva fatto per dargli un po’ di dignità, ma ora che erano fuori nessuno l’avrebbe vista, nessuno a parte Vipera.
Camminò parlando con la tigre ubriaca, sembrava un’altra persona e rise un po’ nel vederla così.
- Tai…- Lo chiamò.
Lui sorrise al suo nome abbreviato.
- Sì dolcezza.- gli disse rischiando di prendersi un pugno, lei in effetti ci provò, ma le mancava la forza e la voglia.
- Sai…preferirei che…me le facessi tu…le avance invece…di quel Max…-disse l’ultima parola sprezzantemente.
Lui si fermò davanti ai gradini del palazzo di Giada stupito e malizioso.
Poi riprese a camminare.
- Ah davvero?-
- Siii…-rispose lei.
- Tu sei moolto più bello…forte…e muscoloso di tutti gli altri…-
Tai Lung poteva solo che sorridere per tutto il tragitto.
- Bene bene, Tigre ubriaca è fantastica, puoi chiedergli quello che vuoi e lei ti dice tutto.- pensò.
Poi sentì Tigre mettersi meglio tra le sue braccia e accostarsi di più al suo petto muscoloso, lui la guardò con gli occhi d’orati e lei più o meno lo guardò.
- Tai…hai dei begli occhi sai?- lui orgoglioso fece cenno di sì con la testa.
Arrivarono alla camera da letto di Tigre e il leopardo la mise giù.
- Sai Tai ieri sera…ti ho sognato.-
Tai Lung fu molto interessato e chiese:- A si e che cosa facevo?-
Aveva una vaga idea su cosa avrebbe pensato che facesse.
- Mi davi un bacio…- lui sorrise e fu stupito allo stesso tempo poi si mise a sedere vicino a lei e le disse un po’ chinandosi.
- E sono stato bravo?- lei fece cenno di sì.
- Ne vorresti uno nella realtà?-
Tigre sembrò annuire e ridere.
- Però sai che il maestro Shifu non vuole…- rispose quasi assonnata.
- Già ma se non lo sa non può punirci, ti pare?-
Lei aprì gli occhi e disse:- D’accordo…- si alzò un po’ dal letto mentre Tai Lung si abbassava e si scambiarono un bacio.
Il leopardo si sentiva un vero depravato, approfittare di una ragazza ubriaca per i suoi piaceri, ma era solo un bacio, niente di più. Avrebbe voluto fare molto di più, ma non era giusto.
Si separò dal bacio e guardò la tigre, lei sembrò sorridere poi mise una mano sulla guancia del leopardo e gli diede un altro bacio sulle labbra. Separati nuovamente Tai Lung sorrise e Tigre gli fece una richiesta.
- Tai…aww…-sbadigliò.- rimani…qui…- finì addormentandosi.
Lui non poté ignorare il suo invito e le si allungò affianco.
Tigre si girò verso il leopardo e vicino vicino gli fece le fusa che lui ricambiò sorridendo.
- Una notte da non dimenticare.- pensò, peccato che Tigre non se la sarebbe ricordata mai.
La mattina seguente al suono del gong Tigre provò ad alzarsi ma gli faceva male da morire la testa. Si sentiva però accaldata e le labbra andargli a fuoco, chissà cosa aveva fatto ieri sera.
Entrò in camera sua Vipera mentre lei cercava di mettere a fuoco per vedere meglio.
- Ti sei svegliata Tigre.- l’amica gli disse con un curioso sorriso e luccichio negli occhi.
- Che?...Oh! la mia testa.- disse mettendosi una mano sulla fronte.
- Oh lo credo, ieri ti sei ubriacata.-
- Cosa!?- chiese lei alzando così tanto la voce da farsi male da sola.
- Sì, ieri sera ti sei ubriacata, ma sta tranquilla non era per colpa tua.-
- A no?- chiese di nuovo.
- No.- rispose Vipera strisciandole accanto.
- Tai Lung ha detto che dove eravate seduti voi non c’era l’acqua e il salmone era molto salato, quindi hai bevuto la prima cosa che avevi davanti, ovvero l’alcool. Tai Lung ha anche detto che chi ti faceva bere era senz’altro Max.-
Lei cominciò a ricordarsi.
- Sì mi ricordo che Max mi parlava e poi non ricordo più niente.-
-Ma io sì- rispose Vipera.
- E so anche che un certo maestro ti ha portato fin qui, a piedi e in braccio…-ammise in tono malizioso.
Gli occhi della leader si spalancarono.
- Chi!? Non mi dire…- non fece in tempo a supporre che entrò Tai Lung con del the.
- Ah buon giorno bella addormentata fatto dei bei sogni?- il leopardo ridacchiò ricordandosi molto bene della confessione sui sogni che faceva.
Lei fece uno sguardo arrabbiato e dolorante.
- Per tua sfortuna non mi ricordo niente.- ammise.
- Bene- rispose il leopardo, Vipera intanto fece cenno con la coda a Tigre e lei capì che era stato lui a portarla in braccio, un po’ arrossì pensando di aver sfiorato i suoi addominali.
- Ok io vado o Shifu mi ammazza, ciao.- disse uscendo.
Tigre rimase in silenzio fino a che Tai Lung non chiese:- Come ti senti?-
- Come se mi fosse caduto addosso Po…- rispose mettendosi a sedere e facendo ridere di gusto il leopardo che le porse il the.
- Se l’hai preparato tu non lo voglio.- lui sembrò non prestarle ascolto.
- No non l’ho preparato io, ma Po e mi ha chiesto di portartelo il maestro Shifu. Se fossi in te non mi parlerei così dopo quello che è successo ieri sera.- sogghignò.
Tigre smise di bere e rispose:- Lo so che sei stato tu a portarmi in braccio fino a qui, me l’ha detto Vipera. Grazie.-
Lui sembrò sorpreso e Tigre bevve tutto il the in un sorso prima di fare la fatidica domanda.
- Che cosa ho combinato?-
Tai Lung sorrise e si mise a sedere sul letto vicino a lei dicendo ironico.
- Da dove comincio, devo tralasciare i dettagli più intimi?-
Lei sbarrò gli occhi.
- Intimi!?-
Tai Lung rise e rispose:- Sì, comunque sia ho capito meglio di no.-
Tigre si mise una mano sulla faccia rossa e cominciò a preoccuparsi seriamente. Poi fece cenno con la mano a Tai Lung di cominciare e lui iniziò.
- Allora, dopo che Max si è messo a parlare hai bevuto e quando ti volevo portare a casa ha detto che era stanco e potevi dormire lì e-
- Grazie al cielo non l’hai fatto!- lo interruppe lei.
Il leopardo lo prese come una sorta di ringraziamento e continuò.
- Poi ti ho portata di fuori e via da lì e hai cominciato a vaneggiare.-
- E qui cominciano i guai giusto?- lui rise e fece cenno di si con la testa.
- Non dovresti preoccuparti, infondo mi hai solo fatto dei bellissimi complimenti.- sorrise mentre lei sgranava gli occhi e spaventata chiese:- C…cosa ho detto?!-
- Umh…- Tai Lung fece finta di non ricordarsi.
- Beh allora che sono, bello forte, muscoloso.-
- Non ti inventare le cose!- disse arrabbiata.
- Non sto inventando, è la verità, ma se non mi credi non ti racconto più niente.- fece il muso.
Tigre alzò gli occhi e gli permise di proseguire.
- Poi che ti piacciono i miei occhi.- disse voltandosi verso di lei e fissandola.
Tigre arrossì per averglielo detto e per trovarsi di nuovo di fronte a quegli occhi d’orati così perfetti.
Tai Lung cercò di non ridere.
- E per chiudere bene la serata mi hai detto che mi hai sognato e poi non mi ricordo, mi sembra che mi hai dato due baci poi mi hai chiesto di rimare a farti compagnia, tranquilla non ho fatto niente di depravato, a parte rispondere al bacio e alle tue fusa, questo è ovvio.-
Tai Lung per tutto il tempo fissò Tigre e divennero entrambi bordò.
Dopo quasi mezz’ora senza parlare lei disse:- Se lo scopre Shifu ti uccide.
- Me?! Ehi guarda che sei stata tu a cominciare!-
-Ma io non mi ricordo!- rispose ancora più rossa, diciamo che era viola-
- Ecco ti pareva ho fatto un enorme guaio, ma non potevo stare zitta?! Proprio ieri dovevo ubriacarmi?!- pensò.
Al palazzo di giada era concesso ubriacarsi solo una volta nella vita per avere esperienza, anche Oogway si era ubriacato e Shifu ogni tanto sgarrava.
Tai Lung invece una sola volta, ma gli era bastata per non toccare più alcool nella sua vita.
Tigre venne messa giù distesa da Tai Lung sopra.-
- Mai io mi ricordo molto bene, e se non fossi stata ubriaca e in dormiveglia non so dove saremmo andati a finire.- la guardò malizioso.
Lei fece resistenza con tutta la sua forza e Tai Lung ne fu sorpreso.
- Bene almeno adesso hai ritrovato la tua forza, ieri sera non riuscivi neanche a darmi un pugno.- disse prendendola in giro mentre lei cercò di togliersi di dosso il muscoloso leopardo.
- Allora vedi che ho reagito!- lui sorrise.
- Sì ma solo perché ti ho chiamata…-ammise sussurrandole in un orecchio.- dolcezza…- poi ritornò a guardarla dall’alto.
Tigre lo guardava con rabbia ma sembrava aver smesso di fare resistenza.
- E poi lo sai…- riprese prendendole con una mano sola i polsi e l’altra accarezzandole prima la guancia poi il collo.-…mi tenti…-
Il leopardo e la tigre contrassero le orecchie, qualcuno stava avanzando.
Tai Lung scese da Tigre mettendosi a sedere e lei si tirò su.
Nel corridoio piano piano fece la sua comparsa Shifu che osservò tutti e due, chissà cosa aveva sentito, si chiesero. Lui sembrava calmo.
- Tigre, come ti senti?- lei sospirò regolando i battiti del suo cuore in modo normale.
- Peggio di prima.- disse sprezzante e guardando Tai Lung che sorrideva.
- è colpa di Tai Lung?-
- Può darsi…-rispose.
Shifu guardò suo figlio e lo fece alzare dal letto della tigre.
- Hai bisogno di qualcosa, acqua, altro the?...-
- Sì un bicchiere d’acqua di sicuro e poi ho bisogno di fare colazione.-
Shifu annuì e incaricò Tai Lung.
- Tai Lung vai a prendere un bicchiere d’acqua per Tigre e prepara la colazione per tutti e due.-
Lui obbedì e se ne andò in cucina lasciando la maestra sorpresa.
- Ma maestro perché Tai Lung non fa allenamento?-
- Perché è avanti con il programma e visto che tu non sei al top della forma gli ho chiesto di fare tutto quello che tu gli ordinerai, prendilo come il tuo schiavo personale per oggi.- disse sorridendo e andandosene.
-Schiavo personale…bene…bene.- Tigre pensò in maniera satanica.
Tai Lung rientrò e le chiese:- Dov’è Shifu?-
- Se ne è andato e mi ha informato che oggi sarai il mio schiavo…-rispose lei prendendo il bicchiere d’acqua e sorridendo maliziosamente.
- Già.- rispose semplicemente il leopardo.
-E non sei preoccupato?- domandò lei dopo aver finito di bere.
- No per niente…- rispose lui poi pensando a una cosa sorrise e la tigre se ne accorse.
- A cosa stai pensando?-
Tai Lung si avvicinò e la guardò ironico.
- Il bacio di ieri sera…è per caso il tuo primo bacio?-
Tigre s’irrigidì e arrossì un po’.
- Io non lo conto di sicuro!- rispose arrabbiata, era vero gli aveva rubato il primo bacio.
- Ma io sì.- rispose lui malizioso.
- Andiamo a fare colazione che è meglio.- ammise alzandosi un po’ barcollando, però non si fece aiutare da Tai Lung.
Quando si misero a tavola uno era di fronte all’altro.
- Perché non hai mangiato con gli altri?- chiese Tigre un po’ tesa, lui sembrò non esserlo e mettendo i gomiti sul tavolo disse:- Per farti compagnia.- rispose invadente come al solito.
Lei sospirò.
- Sai che se Shifu lo scopre ti punirà severamente vero?-
- Cosa non deve scoprire?- chiese Po appena entrato.
Tigre con fare assassino rispose.
- Che Tai Lung non vuole farmi da schiavo oggi.- cercò di essere più convincente possibile, il leopardo era meravigliato positivamente da come riuscisse a rovesciare una situazione.
- Oh capirai, non lo ucciderà di sicuro, pensa come reagirebbe se scoprisse che io non rispetto la dieta che mi ha detto di fare.-
I due felini si guardarono come per essere d’accordo sul fatto si andarsene e infatti lo fecero.
Arrivati in camera, Tigre si distese e Tai Lung le chiese:- C’è altro che posso fare?-
Lei sorrise e rispose:- No grazie, Shifu mi ha detto di riposare e prendere questo giorno come se fosse domenica.- il leopardo annuì e sorrise.
- Posso farti compagnia come ieri sera.
- Lei tirò su le coperte per non far vedere che stava cominciando ad arrossire di nuovo e a perdere la sua autorità di leader.
- No grazie, non hai niente da fare? Fuori!-
Lui rise e rispose:- A gli ordini.- uscì e chiuse la porta.

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Capitolo 9
*** Contatti ***


La giornata passò per Tai Lung tranquilla, si allenò si fece una doccia, cenò e si sdraiò sul tetto del palazzo di giada a guardare le stelle immerso nei suoi pensieri, che il realtà ne era solo uno, Tigre.
Lei arrivò sul tetto, ma vedendo che c’era il maestro delle mille pergamene cercò di scendere senza fare rumore.
- Non dovresti salutarmi?- la colse in pieno Tai Lung mettendosi a sedere e voltandosi.
Tigre si girò e si avvicinò al leopardo.
- Ciao Tai Lung come va? Come mai anche tu sul tetto?- si mise a dire educatamente.
Il leopardo sorrise e disse:- Molto meglio adesso, sono venuto sul tetto per pensare, lo faccio sempre quando ho un pensiero fisso per la testa.-
- E quel pensiero fisso sei tu…-pensò.
Tigre annuì.
- Siedi, prometto che non ti toccherò neanche con un dito, almeno per ora.- le disse malizioso.
Lei si sedette.
- Dovrei preoccuparmi? Ti avverto se solo osi mettere le tue zanne vicino al mio collo ti rimando sulle montagne chiaro?!-
Tai Lung rise della minaccia.
- Che caratterino.- le disse e poi le si avvicinò sussurrandole all’orecchio:- Mi piace…-
Tigre si allontanò dal prevedibile leopardo dicendo:- Sai, sei molto persuasivo quando vuoi.-
Lui le si avvicinò di nuovo e le mise le mani intorno alla vita.
- Grazie, anche tu. Ma non sottovalutarmi.- la informò aumentando la stretta sulla sua vita.
Tigre respirò un po’ più forte e mise le mani su quelle del leopardo.
Non sfoderò gli artigli, era troppo pericolo e non ne sarebbe uscita viva, quindi lasciò perdere e permise a Tai Lung di continuare ad “abbracciarla” tanto lassù non poteva vederli nessuno. Poi andarono a dormire.
Il giorno dopo finalmente ci fu un po’ di movimento, una bella battaglia.
Tai Lung come da copione continuava sempre a proteggere Tigre da eventuali attacchi a sorpresa, dovette allontanarsi però per aiutare Po. In quei venti secondi un bandito si trovò dietro a Tigre e Tai Lung gli si gettò addosso facendo “l’eroe” il cavaliere o il principe azzurro a vostra scelta.
Finita la battaglia i guerrieri ammiravano lo splendido lavoretto di pulizie che avevano fatto.
Tigre ringraziò Tai Lung, ma prima che lui potesse parlare sentì un forte dolore alla schiena e quasi cadde in ginocchio per la sgradevole sensazione. Tutti gli si fecero incontro e notarono che sulla schiena, il bandito-lupo gli aveva inferto un taglio profondo e stava uscendo del sangue.
Lo portarono al palazzo di giada e lì decisero chi si sarebbe dovuto prendere cura delle sue ferite.
Shifu si tolse subito dall’incarico perché conosceva bene suo figlio quando era ferito, si arrabbiava e lui finiva sbattuto su un muro.
Po era troppo impacciato, Vipera non aveva le mani, Gru aveva gli artigli sulle zampe e poteva fargli più male che bene, Mantide era troppo piccolo e Scimmia aveva paura.
Era rimasta Tigre che accettò solo perché quando si era sbronzata lui aveva impedito il peggio. I maestri andarono a pendere qualche rimedio al villaggio per far guarire prima il leopardo delle nevi, ma Shifu rimase a meditare in caso Tai Lung si fosse arrabbiato.
Anche se Tigre era la più indicata in quelle situazioni per farlo rinsanire. Aprì la porta della camera di Tai Lung, lui era girato di spalle già pronto per il trattamento.
Tigre si avvicinò con passo felpato.
- Riconoscerei questo passo, questo respiro e questo profumo d’ovunque…Tigre…- Lei si meravigliò delle belle parole, si mise a sedere e disse:- Bene sono contenta.- - Vedo che alla fine hanno mandato te, troppa paura?-
-Credo di sì.- rispose cominciando a pulire la ferita Tai Lung un po’ ringhiò e Tigre cercò di fare il più delicatamente possibile per evitare attacchi a sorpresa.
- Sai hai un tocco fresco e delicato, non si direbbe quando combatti e sbatti a tappeto i tuoi avversari…-
- Come siamo gentili oggi…- rispose sincera lei mentre il leopardo non visto sorrideva.
Tai Lung tenne duro fino a che non era ora di bendarlo e Tigre, per evitare di fare danni, si mise di fronte a lui avvolgendo le bende per tutto il torace e poi la schiena, torace e schiena sempre sotto gli occhi d’oro del leopardo.
La maestra arrossiva ogni minuto di più sfiorando e tastando gli addominali, Tai Lung sembrò accorgersene e sorrise. Quando finalmente finì il leopardo osservò il suo lavoro, era stata davvero brava ma lei non aveva un’espressione tanto felice sul viso, sembrava dispiaciuta.
- Dai, non fare quella faccia domani portai vedere di nuovo i miei addominali.- scherzò.
Tigre si dipinse di rosso tutto un tratto e Tai Lung rise e l’abbracciò sussurrandole come al solito parole depravate.
- Se questa è la tua reazione la prossima volta mi farò male in un altro posto…-
Tigre che aveva le braccia sui fianchi del leopardo portò le mani sulla schiena e gli diede una botta forte. Il maestro delle mille pergamene la lasciò e cominciò ad arrabbiarsi per il dolore, i suoi occhi d’orati divennero più scuri.
La tigre provò ad optare per una strategia, e prima che lui potesse alzare il braccio Tigre si alzò gli si mise dietro appoggiando la testa sulla sua spalla e le mani strette sulla sua vita. Lui sgranò gli occhi ma lei non aveva ancora finito, gli disse su un orecchio:- Scusa…-
Poi lo lasciò ritornando a sedere di fronte a lui per vedere la sua reazione.
I suoi occhi ritornarono come prima e sorrideva normalmente e sinceramente. Le prese poi le mani e accarezzandole le disse:- Credo di avermelo meritato.-
Tigre ridacchiò e se ne andò lasciandolo da solo. Dopo qualche settimana di cure Tai Lung non ebbe nemmeno un graffio e poté ritornare ad allenamenti più intensi.
Una domenica Po corse tutto trafelato al palazzo e disse di aver incontrato Max a cui aveva chiesto di venire a mangiare nel ristorante di suo padre, se tutto fosse andato bene sarebbe stato pubblicizzato dappertutto. Lui aveva accettato, ma a una sola condizione…Tigre doveva cenare con lui e indossare un vestito, se no non se ne sarebbe fatto niente.
Quando sentì queste parole Tigre volle sbranarlo e cercò infatti di farlo, combatterono in cucina ma poi Tai Lung la prese per le spalle mentre lei cercava di dimenarsi. Al leopardo arrivò un pugno, e non volendo far del male alla tigre le mise le mani attorno alla vita stringendola un po’ forte, Tigre smise di fare resistenza subito alla pressione del leopardo e lui la lasciò facendola sedere su una sedia.
Shifu notò che la maestra si era fermata per via di Tai Lung e ne fu intimorito. Tigre non ferì Po, ma lo uccise a parole anche cercando di controllarsi davanti al suo maestro.
Po tanto la pregò che alla fine dovette accettare, tanto non c’era via d’uscita. Dovette anche andare a comprare un vestito, lei che i vestiti neanche poteva guardarli. Tai Lung rise quando gli disse che stava andando a fare compere con Vipera.
La maestra sembrò offesa e il leopardo, stando attento che nessuno lo notasse la prese per la vita e le disse malizioso:- Fortunato lui, sarai splendida con qualsiasi cosa tu indossi o non.-
Tigre lo riconobbe come un complimento ma mollò la presa e lo guardò severa lo stesso. Shifu aveva visto tutta la scena e non poté fare a meno di pensare che qualcosa stava nascendo quindi decise di aiutare sia Tigre che suo figlio. Chiamò dunque Tai Lung.
–Voglio che vai anche tu alla cena.-
-Cosa?! Shifu sei sicuro?- domandò stupito.
- Sì, mettiti un paio di pantaloni e una maglietta, Max non ha detto che non poteva venire anche una guardia del corpo e poi, non mi fido di lui, Tigre sarà più al sicuro se ci sei anche tu.-
- Quindi mi affidi Tigre, la tua prediletta?-
- Sì, ma non dirle che te l’ho imposto io, suonerebbe come se non mi fidassi più di lei e questo sai che non è vero.-
Tai Lung annuì e si andò a preparare. Decise di scegliere una maglietta, ma visto che faceva molto caldo optò per una giacca nera di seta aperta sui primi tre bottoni, che lasciavano intravedere la pelliccia del petto.
Poi scelse un paio di pantaloni larghi all’inizio e stretti alla fine, sfortunatamente non del suo colore preferito, infatti erano neri. Infine aspettò, aspettò che venisse Tigre. Non erano passati venti minuti che già era ritornata, riusciva a sentire la sua voce da lì. Udì anche che Shifu le aveva detto che sarebbe venuto anche Tai Lung, lei sembrava sorpresa ma non se la prese e passò per il corridoio andando nella sua stanza.
Tai Lung non voleva vedere come si cambiasse, perché l’avrebbe rimproverato e la serata sarebbe cominciata male. Già che andare a cena con Max era la cosa più brutta che gli potesse capitare, anche questa no.
Uscì dalla sua camera e si diresse di fuori verso il pesco sacro. Dopo qualche minuto sentì avvicinarsi qualcuno e saltò sull’albero per nascondersi. Vide che era Tigre. Rimase scioccato nel vederla il suo cuore batte più forte e più veloce che poteva, il suo respirò si bloccò di colpo era stupenda.
Anche il suo istinto si stava facendo sentire, voleva saltargli al collo e solo lui sapere cosa fare, ma non lo fece e si riprese.
Tigre indossava un abito che tutti i suoi fan immaginavano potesse portare. Era rosso con ricami d’orati con il collo alto, senza maniche stretto e metteva in risalto le sue curve. Arrivava fino a sotto i ginocchi con due spacchi laterali, uno a destra, l’altro a sinistra come decorazioni aveva dei bottoni davanti e una fenice disegnata.
Inoltre Vipera le aveva fatto mettere una rosa rossa vicino alle orecchie, che proprio adesso stava sistemando. Eccolo il lato femminile che Tai Lung voleva tanto vedere e conoscere, allora ne aveva uno.
- Te l’avevo detto che sei stupenda.- le disse sorprendendola. Lei si girò verso il pesco nel momento in cui il leopardo saltò giù atterrando in piedi con maestria.
- Come è sexy.- pensò Tigre vedendolo vestito in quel modo.
- Grazie, anche tu non sembri lo stesso.- ammise muovendo la testa.
La rosa cominciò a dimenarsi di nuovo e lei sospirò.
- Aspetta che ti aiuto, permetti?- lei fece cenno di sì e Tai Lung le si avvicinò sistemandole meglio la rosa poi la guardò intensamente.
- Perfetta- disse. I suoi occhi, ora illuminati da una lanterna appesa al pesco sacro, erano bellissimi di un’arancione intenso ma non scuro e il suo sorriso sembrava più vero.
Osservarono poi la vista dal pesco, si intravedevano le prime luci e delle abitazioni, il villaggio e anche delle lucciole. Quel momento era assolutamente perfetto.
Scesero i gradini della valle della pace e i maestri li guardarono stupiti andarsene a cena. Po era già nel ristorante quando vennero i suoi amici e li trovò molto ben vestiti. Arrivò anche Max che fu sorpreso di vedere il leopardo, fece scendere le sue quattro ragazze poi parlò al maestro delle mille pergamene.
- Che ci fai tu qui?-
- Ma come non sono stato invitato anche io?-
- No!- rispose lui seccato. - Oh beh, ormai sono qui e non me ne vado!-
Si ringhiarono contro ma quando arrivò Tigre Max smise educato per lodarla.
- Oh mia cara come sei bella con quel vestito, se tu fossi una mia ancella di sicuro saresti rivestita d’oro e di seta…- cominciò a filtrare con lei.
Ma Tigre non ci cascò e con ironia e sdegno guardò le ragazze dicendo:- Sarei vestita, ma davvero?-
Tai Lung ridacchiò facendo sorridere la bellissima maestra vicina a lui.
- Mia cara siamo molto spiritose sta sera permettetemi di accompagnarvi al nostro tavolo disse porgendo il braccio.
- Tu vieni Tai Lung?- chiese lei a bassa voce.
- Tra un po’ prima devo fare una cosa, tu scalda l’atmosfera.-
Tigre colse l’ironia e rispose.
- Certo, come vuoi.-
- Brava.- finì di dire vedendola allontanarsi con Max. Tai Lung si ripromise di fare subito. Andò a parlare quindi con le quattro ragazze e filtrò cercando di ottenere informazioni sul loro padrone e ci riuscì.
- Sei spiritoso.- disse una.
- Oh anche voi ma ditemi, tutte avete avuto una relazione con il re?-
Loro scoppiarono a ridere.
- Proprio come delle ochette.- pensò il leopardo ricordandosi il paragone della tigre.

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Capitolo 10
*** Cena ribelle ***


- No, noi abbiamo tutt’ora una relazione con Max. Vedi, ognuna di noi ogni sera si diverte con lui. Noi siamo la sua collezione privata di donne feline e sembra che ne farà sua un'altra stasera.-
Continuarono a ridere. A Tai Lung non bastò altro per essere convinto che non avrebbe lasciato Tigre nelle mani di quel viscidissimo imbroglione. Mentre la carrozza portava via “le ochette” il leopardo raggiunse il tavolo e si mise a sedere vicino a Tigre.
Cominciarono a mangiare. Quando Po portò il vino gli chiese di far finta che in un boccale ci fosse quello rosso e in un altro quello bianco, invece ci sarebbe stata dell’acqua.
Poteva anche sbagliarsi ma era meglio che Max non inducesse Tigre a bere.
Quando arrivò Po:- Ecco qua Max, che vino preferisci? Bianco o rosso?-
- Preferisco il rosso grazie.-
- Oh bene Po, io e Tigre invece al palazzo di Giada siamo intenti a bere quello bianco giusto?-
Tigre colse il suo sguardo e annui continuando la recita, anche il panda aveva capito.
- Lascia pure qui vicino a me il vino bianco.-
Max fu ingannato e prevedeva di sbarazzarsi del leopardo per poi far finire la bella tigre nella sua collezione. Si accorse però che per quante volte Tai Lung riempiva il bicchiere a Tigre lei non sembrava ubriacarsi e gli diede uno sguardo strano.
Per fortuna che i bicchieri erano piccoli e scuri se no si sarebbe accorto che sia la maestra che il maestro bevevano acqua. Pensò che fosse il caso di aumentare l’alcool, quindi fece distrarre i due maestri.
- Guardate là dietro di voi!- come Tigre e Tai Lung si girarono scambiò le bottiglie, non si accorse però che il leopardo con la coda dell’occhio l’aveva visto e quando fu il momento di bere.
- Tigre per che non racconti a Max di quando ho AD-DESTRA-TO (a-destra) Po?-
Tigre capì che voleva dirle di prendere la bottiglia a destra e obbedì, lui fu molto felice di notare che aveva capito e che Max si stava innervosendo.
- Grazie Tai Lung, mi sei di grande aiuto, si vede che ci tieni a me.- pensò la maestra sospirando.
Il leopardo decise di attuare l’ultima parte del suo piano.
- Tigre stai bene, mi sembri un tantino accaldata, che ne dici di andare in bagno a rinfrescarti?- guardò la maestra in maniera solenne.
La leader fu costretta a dire di si e ad alzarsi, non si era mai alzata da nessuna cena per “rinfrescarsi”. Andò quindi verso il bagno.
Tai Lung appena la vide scomparire prese il boccale “di vino bianco” con i due bicchieri e disse:- Sarà meglio far riempire di nuovo la bottiglia, non sono ancora ubriaco.- ammise.
–Ma certo…- rispose Max mentre il maestro delle mille pergamene andava al tavolo delle ordinazioni e chiamò Po.
Tai Lung era davvero un genio, doveva parlare con Po e aveva portato via l’acqua per evitare che Max l’assaggiasse mentre lui era girato di spalle e per non correre altri rischi, anche i bicchieri con la scusa che c’era andata un po’ di polvere.
In realtà Max avrebbe potuto benissimo sentire il profumo del vino se effettivamente i bicchieri lo avessero contenuto, insomma Tai Lung aveva pensato a tutto e non era ancora finita. Disse a Po di riferire un messaggio a Tigre e poi farla uscire dal bagno.
Il messaggio era: fai finta di cominciare ad ubriacarti, se non sai come, copia quello che faccio io.
Si sedettero di nuovo e bevvero molte più volte di prima l’acqua, cominciarono poi a recitare la parte degli ubriachi. Tigre non sapeva come fare e copiò esattamente Tai Lung, si stava divertendo a fare la pazza.
- Io…non mi sento molto…bene…vado in bagno…tu Tigre rimani qui…a tenere compagnia…al mio amichetto Max…-
-Va bene…vai vai…- rispose lei.
Come Tai Lung si allontanò Max provò a portarsi via la tigre che lui credeva ubriaca.
- Tigre che ne dici di venire a dormire nel mio castello? L’altra volta mi sono molto offeso che tu non sia rimasta.-
Tigre stette in guardia e provò a rispondere come aveva parlato finora.
- Sì...e dove dormo?...- Max si alzò dalla sedia e si fece avanti verso Tigre dal tavolino quasi per baciarla.
- Nel mio letto.- le sussurrò.
La maestra poteva dargli un pugno ma continuò la recita.
- E quelle quattro…non se la prenderanno…?-
Max rise.
- No, loro stanno con me ogni sera, sono la mia collezione, ma questa sera ho voglia di te…-
Avvicinò le labbra e in quel momento Tigre gli diede un pugno.
Max fu sorpreso vedendo la tigre poi balzare indietro e sbattergli addosso il tavolino. Tai Lung e Po uscirono per vedersi meglio la scena, ma il leopardo ipotizzò che con il vestito non sarebbe riuscita a combattere molto bene quindi si tolse la giacca pronto per intervenire.
Intanto Tigre furiosa.
- Ah! Per te sarei solo un giocattolo vero!?- chiese rompendo con un pugno il tavolino.
Max fu spaventato ma sorrise.
- Vedo con piacere che siete molto furba, comunque non vi ho detto una cosa di me…-fece una posa iniziale di combattimento-…che anche io sono un maestro!- detto questo si lanciò contro la tigre che abilmente lo parò andarono avanti per qualche minuto prima che Tigre non riuscì a fare un attacco con il suo vestito.
Tai Lung se ne accorse e si lanciò nella mischia, da quanto tempo voleva picchiare quel Max.
Lui non se l’aspettò e quando si schiantò a terra e si tirò su esclamò guardando i due felini vicini:- Ah maestra Tigre me lo potevate dire che state con il demone della valle, non l’avrei detto la prima volta che vi ho visto.-
Tigre guardò Tai Lung poi Max, stava per rispondere ma il leopardo fece prima di lei.
- Non sono affari tuoi! E se fosse vero che te ne importa?!- chiese ringhiando forte.
Il suo avversario sorrise e rispose:- Che mi batto sempre contro il fidanzato di chi voglio avere e ovviamente lo uccido.- sorrise già vittorioso.
- D’accordo allora battiti contro di me, non credo che Tigre possa con quel bel vestito.-
- Va bene ma chi vincerà avrà il privilegio di toglierglielo…- rispose depravatamente.
- Spostati Tigre…-disse Tai Lung.
- Iniziano le danze…- appena il leopardo finì questa frase cominciò il duro combattimento.
Po era super-eccitato mentre suo padre aveva una faccia da funerale.
- I miei poveri tavoli! Le mie adorate sedie!-
- Papà! Mi distrai dal combattimento!- ammise il panda mentre suo padre l’abbracciava disperato, il suo ristorante non sarebbe diventato famoso e doveva ricomprare tutto il locale!
Tigre guardava tutta la scena con uno sguardo molto severo. Stava osservando un suo ex-nemico combattere per lei contro un rivale più depravato del primo.
Che storia! In un momento mentre i due stavano combattendo Tigre sfrecciò davanti a loro per andare vicino a Po.
- Tigre! Vado a dargli una mano?-
- No rimani qui, Tai Lung sa il fatto suo.-
Po annuì mentre suo padre continuava disperato a piangere.
- I miei tavoli…le mie bellissime sedie…-
- Non si preoccupi signor Ping, pagheremo per tutti i danni.-
- Davvero?- chiese lui speranzoso cambiando subito atteggiamento.
Tigre rispose di sì con la testa ma concentrata con gli occhi sul campo di battaglia.
- In questo caso potete anche ricomprarmi lo scolapasta che ha rotto mio figlio? E due padelle tre bicchieri…- continuò a parlare ma nessuno dei due maestri affianco a lui lo ascoltava.
- Vai così! Bravo Tai Lung!- continuava ad incitarlo Po mentre faceva sciocche mosse con le mani.
- Salto, schiva, pugno, afferra, calcio…-pensava Tigre mentre il leopardo combatteva.
Nella lotta Tai Lung aveva sempre avuto la meglio, tranne con il guerriero dragone e adesso era in netto vantaggio, agiva con velocità e precisione sempre tenendo conto della sua forza.
In un momento in cui cominciarono ad usare le maniere forti a Tai Lung vennero in mente i momenti maliziosi che aveva vissuto con Tigre e sorrise. Poi si ricordò di quello che aveva detto Max sul fatto si strapparle il vestito.
I suoi occhi d’orati cominciarono a scurirsi e fece uscire il solito fuoco blu dalle mani.
- Oh…- esclamò Po.
– Le cose si stanno complicando- pensò Tigre.
Come avrebbe fermato il leopardo?
Sarebbe stato impossibile se avesse perso il controllo di nuovo.
Tai Lung diede sonori calci e pugni a Max e alla fine lo lanciò lontanissimo. Il combattimento era finito e lui aveva vinto.
- Tai Lung sei stato mitico!- ammise Po avvicinandosi ma il leopardo si girò così velocemente e con tanta forza che il panda si ritrasse e si nascose dietro a Tigre che avanzava verso il maestro ansimante e un po’ malconcio.
La maestra vide che aveva ancora gli occhi oscurati e gli prese prima una mano poi l’altra guardandolo negli occhi. Piano piano divennero più chiari fino a ritornare d’oro brillante.
Il signor Ping chiamò suo figlio.
- Po andiamo a sistemare i tavoli.-
- Certo papà- rispose il panda non vedendo l’ora di togliersi da lì.
Tai Lung mise una mano sulla guancia della maestra e lei la mise giù mentre il povero leopardo alzava gli occhi al cielo.
- Sei sempre il più forte.- gli disse.
- Sei sempre il migliore.- aggiunse facendo sorridere di cuore il leopardo.
Si avviarono poi verso il palazzo mentre Po rimase ad aiutare suo padre. Tigre teneva sulle spalle un braccio di Tai Lung e parlava.
- Pensavo non ti saresti controllato.-
- Beh che l’ho fatto a fare se no l’allenamento con te sull’autocontrollo?- il leopardo osservò che la rosa sulla testa della maestra stava per cadere così la fece fermare e la tolse lanciandola via.
- Grazie.-
- Per cosa?- chiese.
- Per tutto quanto.-
Tai Lung sorrise malizioso.
- Non mi merito un abbraccio?-
- No- rispose lei.
Stava per procedere ma Tai Lung l’afferrò e l’abbracciò.
- Avevo detto no.- disse lei in tono finto arrabbiato.
- Ma io lo voglio.- sorrise beffardo il leopardo.
- Sei peggio di un bambino.- ammise Tigre.
- Lo so.-
Rimasero abbracciati per qualche minuto poi si guardarono negli occhi. Tai Lung voleva tanto baciarla veramente, ma sapeva che non sarebbe stata d’accordo ne lei ne Shifu.
Il suo istinto cominciò ad avere la meglio, attirò più vicina Tigre e le sfiorò il collo con i suo.
Lei rimase impietrita, stupita e tutta rossa come dopo Tai Lung si avvicinò, voleva farlo anche lei, voleva baciarlo ma preferì di no. Quando erano a pochi centimetri si allontanò dal leopardo.
- Tai…-sussurrò.- sai che non possiamo, sono le regole…- il maestro delle mille pergamene aveva uno sguardo sconsolato ma poi si riprese.
- Hai ragione…- la lasciò.- ma sappi che se non ci fossero state le regole, non mi saresti potuta resistere.- ridacchiò.
Lei alzò gli occhi al cielo e lo prese sotto braccio.
- Certo tu sei bellissimo e muscoloso…-ammise ironica.
- E ho anche degli occhi meravigliosi.- continuò prendendola in giro.
- Giura che non permetterai più che mi ubriachi.-
- Va bene lo giuro.-
- Bene adesso andiamoci a togliere questi abiti poco pratici.
- Già, io avrei bisogno di un bagno, vuoi farmi compagnia?-
Tai Lung ricevette un sonoro pugno sullo stomaco.
- Il solito depravato.- rispose lei.
Lo accompagnò all’entrata, poi Shifu gli aprì e chiese com’era andata la cena, ma vedendo i vestiti del leopardo capì che non era stata ottima. Tai Lung raccontò del suo piano e Shifu fu proprio contento di aver mandato anche suo figlio, la cosa sembrava non aver infastidito per niente Tigre.
Lei raccontò della collezione del principe e grazie al cielo di come Tai Lung avesse fatto la festa a Max. Shifu notò che c’era una grande e luminosa luce negli occhi di tutti e due mentre raccontavano e come finirono sembrò spegnersi.
Il maestro aveva capito cosa provavano e fu sorpreso che suo figlio non fosse montato già da tempo addosso a Tigre. Riusciva a reprimere il suo istinto animale meglio di chiunque altro e per questo poteva essere anche premiato, Shifu ci doveva pensare molto a fondo.
I due maestri augurarono buona notte e se ne andarono. Tigre andò nella sua camera si cambiò e si mise sotto le coperte.
Tai Lung si fece una doccia, si vestì e prima di andare a dormire entrò nella camera di Tigre.
- Tigre…-
- Tai Lung che ci fai qui?!- chiese mentre lui si avvicinò furtivo e chinandosi le sussurrò, come al solito, in un orecchio.
- Buona notte- lei sorrise e ricambiò.
- Buona notte.- il leopardo uscì con il sorriso sulle labbra e andò a dormire.

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Capitolo 11
*** Regole ***


La mattina dopo tutti i maestri sapevano della grande impresa di Tai Lung e si complimentarono con lui.
Po stava prendendo in giro il leopardo e disse:- Max credeva che voi due foste fidanzati, però non stareste male insieme.- ammise, anche Vipera faceva cenno di sì.
I due felini cercarono di smentire il più possibile e puntualmente intervenne Shifu.
- Non possono anche se lo vorrebbero, sono le regole.-
- Quali regole maestro?- chiese Po.
- Le cinque regole del palazzo di giada.-
Po guardò i maestri totalmente confuso.
- Ubbidire al maestro.- dissero Mantide e Scimmia in coro.
- Non lasciare il palazzo di giada senza il permesso del maestro.- disse la seconda Tai Lung.
– Non si possono bere alcolici nel palazzo di giada.- continuò Gru.
- Non si può uccidere tranne in alcune situazioni.- ammise Tigre probabilmente riferendosi alla prima volta che era venuto il panda e quando era ritornato Tai Lung.
- E per finire non si possono avere rapporti intimi poiché potrebbero portare alla regola sottointesa “non mettere incinta”- Finì Shifu guardando suo figlio, lui abbassò la testa.
- Wau.- disse stupito Po.
-E chi non le rispetta come viene punito?- aggiunse curioso.
- Con l’espulsione dal palazzo di giada.- rispose il maestro al suo rotondo allievo.
Calò il silenzio ma poi tutti andarono a fare allenamento. Tigre guardava Tai Lung con occhi tristi e lui non poteva vederla così anche se per gli altri sarebbe sembrata la solita tigre un seria. La sera finita la cena Tigre si mise a sedere sotto il pesco guardando il villaggio. Era disposta a rispettare qualunque regola pur di proteggerlo ed essere una maestra di Kung Fu, anche se pensava a come sarebbe stato essere un’abitante normale.
Sapeva che tra qualche secondo sarebbe arrivato Tai Lung a parlarle e così fu.
–Ti piace proprio venire qui.- disse il leopardo in piedi dietro di lei.
Tigre si alzò dicendo:- Sì, è qui che Oogway mi ha dato la notizia che forse tu eri vivo.- lui sorrise e incrociò le braccia.
- Bella notizia vero?- chiese ironico, lei non sorrise e disse sprezzante.
- Già.-
Tai Lung sogghignò, quanto gli piaceva Tigre quando faceva la maestra severa. Questo provocò in lui l’istinto irrefrenabile di baciarla.
Senza pensarci due volte la prese e la baciò, lei fu sorpresa ma come provò a dimenarsi lui la strinse di più.
Appena si separarono, e Tigre riprese fiato, Tai Lung ammise:- Tigre non voglio farti male ma…- le mise le zampe sui fianchi- …quanto pensi che io possa resistere? Potrò sembrare un depravato, ma ti amo anche.- finì mentre Tigre sbarrava gli occhi e il suo cuore cominciò a battere frenetico.
- Poi, per istinto o per lussuria non so, il tuo corpo mi attrae molto, sei così bella.- le premette le labbra sul collo e spostò la zampa dal fianco un po’ più su.
La tigre subito lo fermò guardandolo dritto negli occhi più normale possibile.
- Tai Lung fermati! Anche tu mi piaci e sei attraente. Anche io provo dei sentimenti per te e…ti amo, ma senza il permesso di Shifu io non farò assolutamente niente con te.– ammise e con stupore del leopardo si scrollò le zampe di dosso girandosi per andarsene.
Lui non si scoraggiò di certo, ora che sapeva che l’amava.
L’abbracciò da dietro e le sussurrò calmo in un orecchio:- So che la tua vita è qui al palazzo di giada e non vuoi essere allontanata per colpa di uno come me. Però ho intensione di vedere se posso fare qualcosa e ne parlerò domani con Shifu.-
Tigre si voltò meravigliata e ancora più spaventata di prima.
Tai Lung intuì la sua paura e disse mettendole una zampa sulla guancia:- Sta tranquilla parlerò solo di me e se lui non accetta me ne andrò dal palazzo di giada come se niente fosse.-
Tigre sembrò ritrovare la sua grinta e la sua autorità.
- No! Questa è una faccenda che riguarda tutti e due, devo dirglielo anche io. Devo farlo! Sono sempre la leader dei cinque cicloni ed è un mio dovere prendere voce in capitolo, semmai Shifu dovesse accettare dovranno saperlo anche gli altri, io non ho nessun segreto da tenere nascosto ai miei amici.-
Tai Lung la guardò negli occhi arancioni e vide che si stavano infiammando di grinta, era proprio quella che faceva accendere di più il desiderio del leopardo. Fece cenno di si con la testa e poi sorrise.
- Se Shifu dovesse accettare la situazione meglio che fuggi, ti posso dare un po’ di vantaggio, ma poi ti troverei e ti divorerei- ammise malizioso intrecciando la sua coda con quella della tigre- E chi dice che io scapperò?- chiese sorridendo furbamente.
Tai Lung rise e poi disse:- Ma tu non mi odiavi prima?- risero entrambi e si augurarono la buona notte.
Al sorgere del sole non si sentì il gong. Era domenica, quindi il giorno libero di ogni maestro, salvo eccezioni come banditi e altro.
I due maestri felini prepararono tutto il giorno il discorso da fare al loro “padre”. Come l’avrebbe presa a scoprire che tutti e due i suoi figli prediletti si erano innamorati l’uno dell’atra e volevano soddisfare i loro istinti di lussuria?
Sarebbe stato difficile.
Ad ogni modo decisero di confidarsi con qualcuno. Tigre ovviamente con Vipera e Tai Lung anche se non molto sicuro, con Po.
Le due ragazze si trovavano nella camera di Tigre e i ragazzi erano sotto il pesco sacro. Appena i due confidenti seppero la notizia e della situazione ingarbugliata ebbero la stessa reazione si misero a saltellare eccitati e felici come due bambini mentre i due felini erano disperati.
Forse non era stata una buona idea ma dovevano confidarsi per forza. Vipera chiese a Tigre un bicchiere d’acqua e lei pazientemente lo andò a prendere. Quando entrò in cucina quasi le prese un colpo, Tai Lung era davanti a lei cercando di prendere i biscotti dalla mensola in alto.
Probabilmente Po aveva fame e voleva fare uno spuntino mentre lui raccontava il tutto. Si guardarono per qualche secondo Tigre arrossì non aspettandosi trovarlo lì.
–Siamo come due calamite, dove ci sono io c’è anche lui.- pensò.
Il leopardo sorrise.
- Siamo come due calamite destinate ad attrarsi.- pensò lui.
Tigre fece marcia indietro ma fu fermata dalle parole di Tai Lung.
- Che cosa ti serve?-
- M…un bicchiere d’acqua.- gli disse, poi girandosi verso di lui si toccò la testa dolorante.
- Anzi fai due.- lui ridacchiò all’espressione dolorante della sua adorata tigre.
Lei prese i due bicchieri, ringraziò e si allontanò in fretta. Entrò poi in camera sua e subito Vipera gli fece delle domande.
- Perché due bicchieri? E perché quella faccia?-
Tigre si mise nella posizione del loto chiuse gli occhi e pensò:- Tigre calmati,…sei assolutamente calma…-
Aprì gli occhi e rispose all’incuriosita Vipera.
- L’altro bicchiere d’acqua è per me. Ho questa espressione perché…indovina chi ho incontrato in cucina.- la sua amica sgranò gli occhi e sorrise.
- Ah che bello! Hai incontrato Tai Lung in cucina! È segno del destino, e che ti ha detto dai racconta!-
Tigre fece fare silenzio alla sua amica, Shifu era nei paraggi. In realtà era a meditare ma chissà fin dove poteva arrivare a sentire con il suo udito.
Tai Lung tornò da Po con i biscotti mentre il panda già pregustava il sapore delizioso del dolcetto. Il leopardo gli diede una botta e mangiò la sua parte.
- Ah perché mi hai dato una botta?-
- Perché sei un’idiota! Per colpa della tua pigrizia ho incontrato Tigre in cucina e mi guardava come se fossi Shifu in persona!-
Po rise ma Tai Lung al contrario era preoccupato, non per se stesso ma per Tigre. Aveva tanta paura che Shifu potesse prendere una decisione severa e del tutto diversa da quella in cui speravano loro due.
Ma non era colpa sua, se il loro maestro l’avesse predetto avrebbe cercato di evitare tutto questo (infatti ci aveva provato, ma aveva fallito miseramente).
Finalmente il sole stava quasi per cominciare a tramontare. Tai Lung e Tigre si diressero nella sala in cui Shifu stava meditando tenendosi per zampa.
Erano tesissimi come corde di chitarra. Il loro maestro aprì la porta e loro cominciarono a parlare, più che altro suo figlio parlò.
- Shifu, papà, maestro…io devo dirti e chiederti una cosa…- il piccolo panda fece cenno di fermarsi a Tai Lung e sorrise.
- Tai Lung rilassati, anche tu Tigre, so per quale motivo siete qui e so che cosa mi volete chiedere. Ma vorrei che a chiedermelo sia Tigre e non tu Tai Lung.-
Tutti e due rimasero a bocca aperta mentre Shifu fece cenno a Tigre di entrare nella sala. All’inizio non si mosse ma poi eseguì l’ordine.
Appena si chiuse la porta Tai Lung andò sul tetto del palazzo di giada, perché sapeva che se sarebbe rimasto lì avrebbe sentito tutto. Dentro la stanza la maestra era in totale imbarazzo e in preda al panico.
Vece quindi come le aveva insegnato il maestro Oogway e provò a rilassarsi, sembrò funzionare.
- Tigre come ti ho già detto so cosa mi vuoi chiedere, so che tu e Tai Lung vi siete avvicinato molto, anche se ne sono sorpreso. Avete sempre agito in maniera adeguata anche se io sono per voi due più che un maestro.-
Fece un respiro e disse:- Tigre chiedimi ciò che mi vuoi chiedere.-
Lei sospirò e raccogliendo tutto il suo coraggio cominciò a parlare. Dopo qualche minuto Tai Lung vide Tigre con un’espressione indecifrabile per lui sul viso e scese.
-Che cosa ti ha detto Shifu? Che cosa ti ha risposto?-
Lei sospirò e lo prese per la zampa mentre il sole stava tramontando.
- Vieni con me.- gli disse portandolo sotto il pesco sacro.
- Che cosa ti ha risposto?-
Tigre sorrise e gli mise le zampe al collo baciandolo.
Lui rimase di sasso ma continuò.
- Tigre che ti ha detto?- lei ridacchiò per l’espressione smarrita che il leopardo fece.
Lo strinse di più, gli fece le fusa e mentre le loro code si intrecciavano gli chiese con la testa vicino alla sua e su un orecchio:- Non ci arrivi da solo?-
Tai Lung sembrò aver scoperto i mille misteri della vita e felicissimo cominciò a baciare come si deve Tigre, come lui solo sapeva fare. Dopo qualche ora erano seduti sull’erba (vestiti) e si scambiavano carezze.
- Credi che durerà? Insomma è destino?- chiese Tigre ma prima che il suo amato potesse rispondere apparve Oogway.
–Ehi maestro tutto bene?- chiese Tai Lung rispettoso come sempre.
La tartaruga sorrise.
- Vedo che vi siete ritrovati, complimenti. Non preoccuparti giovane Tigre il vostro destino è ancora tutto da decidere, ma non sarà orribile di certo.- finì svanendo.
Tigre e Tai Lung si guardarono ancora un po’ poi tornarono al palazzo, diedero la notizia e la settimana dopo, sempre di domenica Tai Lung chiese il permesso, prima a Tigre, poi a Shifu di legarsi completamente con lei.
Il maestro accettò ma li mise in guardia “se mai avessero dovuto farlo, prima dovevano essere d’accordo, poi dovevano stare molto attenti, in fine dovevano stare lontani dal palazzo”.
Accettarono le condizioni e Tai Lung portò Tigre in una grotta dove aveva dormito e mangiato prima di tornare al palazzo di giada.
Era ben nascosta e una volta arrivati dovevano solo spostare un masso lì davanti e accendere delle luci all’interno. Era molto grande, e il leopardo era anche riuscito ad arredarla c’era una cucina, un bagno, una sala dove fare allenamento e ovviamente la camera da letto.
C’erano anche alcuni graffi sulla parete, come Tai Lung baciò profondamente Tigre lei ne fece altri sul muro. Quella sera tutti e due si portarono i vestiti di ricambio, perché sapevano che se li sarebbero strappati via e stettero insieme.
La mattina seguente la camera era intera, ma le coperte e i loro corpi non tanto. Tigre aveva dei segni sui bracci di graffi e Tai Lung sentiva ancora gli artigli della sua compagnia conficcarsi nella sua schiena.
Per il resto dei giorni i due chiesero a Shifu se potevano dormire insieme, lui accettò ma loro dovevano salutarlo normalmente, anche se uscivano dalla stessa porta e dovevano evitare di fare le fusa, sennò avrebbero disturbato tutti quanti.
Durante gli allenamenti poi sembrava che non fossero innamorati, si concentravano e si allenavano come sempre. Una mattina, come tutte le altre da allora, Tai Lung si svegliò così.
- Buon giorno Tigre- disse il leopardo alla sua anima gemella che dormiva vestita accanto a lui.
Lei aprì gli occhi arancioni e guardò quelli dorati del maestro delle mille pergamene.
- Buon giorno Tai.- sorrisero e poi si scambiarono un bacio.

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