Una battaglia da dimostrare

di MaryJazz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una vita monotona ***
Capitolo 2: *** In una gabbia di fuoco ***
Capitolo 3: *** L'uomo dei fulmini ***



Capitolo 1
*** Una vita monotona ***


Quella mattina di Gennaio, Sakura Haruno si era svegliata molto presto. I suoi capelli rosa ondeggiavano al vento che si univa a lei come un vestito perfetto, gli occhi verdi guardavano un po' a disagio il quartiere di Konoa.

 Decise di andare sul luogo dove si presentò al maestro Kakashi con Naruto e Sasuke. Ridacchiò al pensiero di quello che aveva detto Naruto Uzumaki riguardo al suo piatto preferito: il ramen. Tutto le sembrava così sciocco e infantile. Da tempo voleva dimostrare di cosa era capace, voleva dare tutta se stessa, ma questo, quando sarebbe accaduto?

Vagò tra i pensieri e ricordò di Sasuke: lui l'aveva definita 'una ragazzina capricciosa e noiosa', ora sentiva di non essere più così e il suo cuore incominciò a battere più forte. Sasuke, la persona che amava di più. Come farsi valere di fronte a una persona fredda e dolce allo stesso tempo? 

Si sedette su uno dei tre scalini e rimase lì a guardare il cielo, quando venne Naruto a chiamarla: - Hey, Sakura! Ma lo sai da quanto tempo è che ti cerco? -. Sakura si ridestò dai suoi pensieri e ritornò alla realtà: - Naruto, che ci fai qui? -. Naruto sembrò accorgersi che Sakura aveva qualcosa di strano e così la fissò per qualche secondo poi parlò: - L'hokage Kakashi ha una missione per il team 7. Si può sapere che hai? -. - Non ho niente, che dici? Dai andiamo. - E così, attraverso i tetti (la via più veloce) andarono da Kakashi: - Avete una missione di livello S: dovrete assistere alla costruzione di un ponte nel paese della nebbia che potrebbe venire attaccato da una squadra pericolosa e ricercata, di livello S. Partirete tra un'ora. Verrà pure Sai con voi. Pronti per la missione? -. - SI! - risposero in coro Sakura, Naruto e Sasuke. 

Si prepararono per il necessario e dopo qualche altra informazione si diressero davanti al cancello e dopo un'ora esatta partirono.

- Che hai Sakura, me lo vuoi dire? - Le si avvicinò Naruto poco dopo. - N-niente. - disse con voce roca. Dopo una breve pausa, dal suo viso iniziarono a scorrergli calde lacrime. Non la notò nessuno perché si era messa per ultima. Possibile che fosse così inutile? Questa volta non sarebbe stata di peso! Non si perse di coraggio e continuò il suo viaggio.

- Uffaa! Sono stancoo! Vogliamo fermarci?! - Disse Naruto, in bilico sul sasso su cui si era seduto. - Ancora un po' testa quadra - Disse Sasuke.

Per mangiare si appostarono vicino ad un fiume. Sakura e Sai rimasero a cucinare, Sasuke andò a prendere la legna e Naruto con la tecnica della moltiplicazione si procurò più pesci. 

- So che stavi piangendo. Che ti succede? Da un po' di giorni ti vedo così. - Disse amichevolmente Sai a Sakura. - Non ho... sigh... niente -.

E iniziò a piangere di nuovo. Non c'erano più maschere con Sai, lui, vedendola così le porse un fazzoletto. 

- Posso essere sincera? -. E lui annuì. - Mi sento di troppo, non riesco a fare mai niente da sola e ho paura di non sentirmi accettata da Sasuke. Voglio dimostrare quello che... valgo e non perdere la calma per colpa dell'emozione. - - Di questo non devi preoccuparti, sai che Sasuke ti accetta e sappiamo tutti quanto vali! Dai, non essere così triste! - E le sorrise, quando un kunai lo sfiorò e si ritrovarono a combattere.
Un uomo si avvicinò con un sorriso sardonico e iniziò a guardare prima Sai, poi Sakura, già in posizione d'attacco. Questo aveva un cappello strappato in più punti, pantaloncini lunghi e una maglietta nera. Quegli occhi grigio ferro sembravano perlustrare la zona, di certo non aveva il byacugan, ma intimorivano. 
Sakura e Sai si fecero avanti, l'uomo indietreggiò per prendere la mira con altri due kunai, ma i due gli evitarono facilmente, peccato che quelli tornarono indietro nella loro direzione.
Con il kunai in mano riuscirono a bloccarlo, ma quello andava sempre avanti ed era più forte. 
Sakura elaborò una strategia con il desiderio di combattere: corse verso il nemico e sapendo che il kunai le veniva dietro, andò dietro il nemico e il kunai gli si conficcò in fronte. Quello che rendeva difficile la situazione a Sai cadde e Sakura rimase immobile. Scappò senza rendersene conto, corse più lontano che poteva, ma perché correva? 
Si fermò barcollando un pochino: era felice. 
Aveva dimostrato di poter ragionare anche messa alle strette, ma non era tutto. Quello non era un avversario  ai livelli di Sasuke, di Naruto o tanto meno di Sai. 

Ma aveva comunque difeso un amico e se stessa. Ritornò indietro felice e incontrò Naruto raccontandogli della situazione lui disse: - Uffa Sakura, perché non mi hai chiamato? -

- Credevi avessi tempo?! - Rispose lei, irritata e un po' divertita.
Tutto fino a sera andò bene, FINO A SERA...

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Capitolo 2
*** In una gabbia di fuoco ***


La sera sembrava calata troppo in fretta e Sasuke quando seppe da Sai la notizia dell'attacco si limitò a sbuffare con impazienza, così che Sakura si sentì ancora peggio. Ma il suo malumore non durò a lungo: incominciò a spazientirsi anche lei e non voleva più accettare il fatto di essere la più sensibile. Basta con la pietà, basta con le debolezze. Fece credere ai compagni di non mostrare un minimo di sentimento per Sasuke e quest'ultimo prese a guardarla più spesso. Chiesero ospitalità in un hotel e appena entrati in una stanza Sai e Sasuke iniziarono a fronteggiarsi, mentre Naruto cercava di sciogliere il ghiaccio con qualche banalissima battuta. - Cosa credi di fare? - Disse Sasuke in tono provocatorio. - Hai qualche problema? - Gli rispose Sai, tranquillo. - Ragazzi! Che dite andiamo a cenare o volete aspettare di farvi affettare?? - Disse Naruto con un falso sorriso, incapace di risolvere la situazione e Sakura lo rimproverò: - MA CHE CAVOLO DICI?! - Poi prese un respiro e si avvicinò ai due: - Adesso basta! Insomma, calmatevi! - Supplicò disperata, ma quando quelli si avvicinarono la ignorarono e avevano la mano tesa per un pugno quando Sakura li fermò. Aveva previsto il loro attacco e aveva fermato con le mani i loro pugni che ancora mostravano fermezza e determinazione. Entrambi la guardarono, abbassarono il pugno e si girarono dall'altra parte mandandosi occhiate velenose. Il loro rapporto peggiorava sempre di più, sembrava peggio di quello tra Naruto e Sasuke in primis. Ma si sarebbe calmato tutto? Sakura e Naruto si appartarono in un angolo discutendo: - Che facciamo? - - Non ne ho idea! Puoi fare finta di farti male! Che dici? - Disse Sakura, ma quando incontrò l'occhiata turbata di Naruto, questa scuote la testa e si gira dall'altra parte. Un botto fece distogliere il pensiero di tutti dalla lite dei due mori. Un turbine di fumo attraversò la stanza lasciando la visuale completamente coperta. Delle fiamme iniziarono a divampare dalla porta che si era aperta con un colpo secco. Tutto quel fumo oscurava i sensi; non c'era modo di vedere niente, c'era troppo fumo e si cercava di non respirare. Tutti rimasero paralizzati, fumo paralizzante? Ma che stava succedendo? "Il fumo del fuoco non paralizza! Che succede!?" Pensò Sakura. Un caldo soffocante si stava propagando e per Sakura, Naruto, Sasuke e Sai, era tutto più difficile. Sakura sentì un tonfo e capì che Naruto aveva perso i sensi, ma sentì dei rumori. Un soffio d'aria attraversò la stanza e il fumo cominciò ad avere come un ciclo, mentre anche lei perdeva i sensi, sentì delle voci familiari. Fu presa in braccio e ad un tratto era come se tutto era finito: sentiva l'odore del fumo, ma non si trovava più nelle fiamme e non c'era caldo, ma una lieve brezza. Si riprese subito e vide a terra Sasuke, con una gamba insanguinata. Lui cercava di fermare il ciclo del sangue. Lei gli sfiorò la mano, lo fece distendere e lui si lasciò andare, senza pensieri. "Forse", pensava lei, "sa di essere in buone mani" si disse, sorridendo. Esaminò la ferita: non era molto profonda. E con le sue abilità curative iniziò a concentrare il chakra nelle mani per curarla. Vide subito Naruto e Sai lì vicino, distesi per terra. Erano tutti e quattro piani di fuliggine. Quando finì di guarire la ferita guardò Sasuke, ancora sdraiato. Non aveva detto una parola. Così lei capì: - DISPERDI! - Disse e si ritrovò dentro la stanza dell'hotel intatta con Sasuke, Naruto e Sai che si svegliarono. - Cosa è successo? - Chiese Naruto grattandosi distrattamente la testa con voce assonnata. - Una illusione - Rispose Sakura ed estrasse un kunai: chi aveva agito doveva essere nei paraggi e quello uscì, ma rimase all'ombra dietro la finestra e disse: - Sei brava a riconoscere le illusioni. - Sakura mandò un kunai con una carta bomba attorcigliata, verso la sbarra di legno della finestra e quella scoppiò, ma il nemico schivò il colpo, ancora illeso...

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Capitolo 3
*** L'uomo dei fulmini ***


Una nuvola di nebbia sovrastò l'abitazione e i ninja uscirono subito fuori per poi ritrovarsi davanti a un uomo con una spada dietro la schiena e il volto da una parte scavato e dall'altra integro ma gonfio. Che mostro era? Le sue deformità erano visibili anche da lontano; portava una cappuccio nero e una lunga tunica nera con dei fulmini blu. Ridacchiò davanti a loro e poi disse con una risata brutale, da far venire i brividi: - Che cosa credete di fare mocciosi?! - - Hey tu! - Disse Sasuke - si può sapere perché ci hai attaccato? - - Non voglio impicci da parte di nessuno. Il ponte della nebbia non verrà costruito! - Gridò l'uomo con fare minaccioso - Meglio togliervi di mezzo prima che dopo. - - Sarà un giochetto da ragazzi eliminarti - Disse Naruto scoccandosi le nocche - MOLTIPLICAZIONE DEL CORPO! - gridò e almeno cento Naruto circondarono il nemico. Quello prese la sua spada, la alzò e con pesantezza la abbassò parallelamente al suo busto e alle gambe e iniziò a girare sempre più veloce. I Naruto si fecero avanti prendendo una scossa elettrica e poi venivano come catapultati in alto e con una nuvola di fumo questi scomparivano. Appena finite le copie l'uomo si fermò, puntò la spada verso l'ultimo Naruto e corse verso di lui quando Sasuke si mise davanti e con la sua tecnica dei mille fulmini cercava di contrastare la spada. Sai con i suoi pennarelli disegnò un serpente dall'aria micidiale che andò in direzione del nemico: non c'era più niente da fare, l'uomo era in trappola. Ma non fu così: l'uomo si abbassò con la spada e il mille falchi di Sasuke colpì il serpente di Sai che si abbassò di nuovo per disegnare un altro animale micidiale. Il nemico alzò la spada per colpire Sasuke ma quello schivò il colpo e mentre il nemico si allontanava questo provò con la palla di fuoco suprema che contrastò di nuovo con la spada: un fulmine gigantesco che partiva dall'arma si formò creando una linea che andava dalla terra al cielo. Il manico della spada fulminea andò in frantumi e il nemico venne spazzato in aria, la mano bruciata con una grave ustione. Cadde a terra e dalla testa un rivolo di sangue scese per andare in fronte. - Mi hai rovinato tutta la scena Sasuke! - Disse Naruto corrucciato come un bambino. Quello, si limitò a guardarlo con la coda dell'occhio. Oramai, però era già l'alba e proseguirono il loro viaggio per andare verso il villaggio della nebbia...

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