L'Erede

di niky999
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La rivelazione ***
Capitolo 3: *** Il gioco degli Dei ***
Capitolo 4: *** Insidie ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


L'Erede

Prologo










 





" Chi sei? “
Il silenzio avvolse quelle parole.
I suoi occhi, che davanti a ogni situazione avevano saputo prendere una decisione, che davanti al pericolo avevano saputo rischiare, che nonostante tutto avevano sempre avuto la forza di continuare, gli occhi di quell’ elfa che, davanti all’oscurità, alla distruzione, alla morte, non si erano mai fermati, ora, erano prossimi alle lacrime.
“ Il mio nome è .. Hydra Sürian. Ma non so chi sono .. veramente. “ disse, lasciando la frase in sospeso.
L’interlocutore guardò ammirato i suoi capelli lisci, di un rosso fervido, che terminavano a metà schiena, il viso bianco latte dai dolci lineamenti di una bellezza senza pari, le orecchie lunghe e appuntite che la degnavano del titolo di un’elfa in tutto e per tutto, gli occhi grandi e a mandorla dalle iridi gialle, che pareva avessero tanto da dire, ma preferivano tacere avvolte nelle loro amare lacrime. Il suo fisico era alto e magro ma nascondeva anni e anni di forte allenamento che, pur non notandolo, aveva dato i suoi frutti.
“ Beh, è giusto che mi presenti anch’io, sono Arwen Lorraine e ... su di me non c’è molto da dire. “ confessò lui accennando un piccolo sorriso.
Era alto e abbastanza muscoloso, i capelli corvini un po’ scompigliati e due grandi occhi dalle iridi celesti, che gli conferivano un’aria misteriosa; le orecchie appuntite, un naso dritto e lineare e le labbra sottili.
“ E quella cos’è? “ fece Arwen, indicando uno strano segno sulla spalla destra della rossa. Era una specie di cerchio nero che si diramava in diverse venature più chiare e finiva per scomparire; attorno, era circondato da alcuni rivoli di sangue secco. Tutto ciò non prometteva nulla di buono.
“ Come faccio a sapere che posso fidarmi di te? E se fossi un goreon? “ fece lei diffidente.
“ Un cosa? “
“ Goreon, esseri inviati per uccidermi. “
“ E per quale motivo? Da chi? E poi non mi hai ancora spiegato cosa significa quel simbolo!? “
“ Fai troppe domande, nella vita devi imparare a cavartela con quello che sai, se vuoi conoscere una cosa devi capirne il significato da solo. Non tutti sono disposti a perdere il proprio tempo con te. “ gli rispose fredda, poi in quello che fu un decimo di secondo, da dietro l’altura su cui stavano discutendo apparve un’aquila dallo sguardo intimidatorio e dalle strane piume bianche.
Hydra, con uno scatto, gli salì in groppa e volarono a velocità disumana verso l’orizzonte.
Chissà qual’ era l’identità di quell’elfo. Come mai l’Ignasia aveva incominciato a pulsarle e a brillare nelle sue vicinanze? Doveva assolutamente avere delle risposte. Forse, avrebbe finalmente trovato quello che da tempo cercava ostinatamente, ma doveva stare attenta alle guardie oscure; se fosse finita in mano loro, il mondo non avrebbe avuto più scampo e la Terra un futuro.
Quella era simile a una partita di scacchi: ogni mossa poteva essere imprevedibile e fatale, ogni pedina giocava il suo ruolo consapevole di poter scomparire da un momento all’altro, ma lì, in quella partita, c’era in gioco la vita dell’universo e di tutto ciò che lo abita e salvarne il destino, era il suo unico vero obiettivo.
L’elfa si strinse nelle spalle e serrò i pugni, poi raggiunse in picchiata un piccolo torrente ai piedi della montagna.
“ Mygfok, uxi zutam jio daul giso “ disse l’elfa rivolta all’aquila, che dopo quelle parole spiccò il volo e scomparve dietro le montagne.
Era una giornata decisamente calda e afosa, il cielo era limpido e privo di nuvole, il sole splendeva radioso come non mai e l’acqua, limpida e cristallina, rifletteva tutta la sua luce. Il pungente odore d’erba fresca l’avvolse, costringendola ad avvertire il soave profumo dei fiori che aveva ormai circondato la zona.
Dopo averne contemplato la natura meravigliosa, si decise a oltrepassare quella valle; si diresse velocemente verso una fitta foresta e a quel punto un branco di lupi la raggiunse, la annusò accuratamente e ululò.
“ Arya, ho urgente bisogno di parlare con te “ fece Hydra, rivolta al capobranco.
“ Come desideri “ rispose, poi si avvicinò e intimò agli altri lupi di allontanarsi.
Era una grossa lupa dalla pelliccia nera e gli occhi celesti. Aveva una grande cicatrice grigia che partiva dall’occhio destro e arrivava fin sotto la bocca, che non passava di certo inosservata e che incuteva un qualche tipo di timore; ciò nonostante aveva uno sguardo pacifico e inoffensivo che offriva maggiore sicurezza.
“ Oggi, sui Monti Gleor ho avvertito le pulsazioni dell’Ignasia e poco dopo ho incontrato un elfo dai capelli corvini; si chiamava Arwen Lorraine, ma non sapendo se fosse un Goreon o meno ho preferito allontanarmi, meglio essere prudenti .. “ fece l’elfa.
“ Mmh .. questo è davvero molto strano. Dobbiamo assolutamente ritrovare Arwen, se è un Goreon ci sbarazzeremo di lui in men che non si dica, ma se non lo è .. “ rispose Arya, lasciando la frase in sospeso “ abbiamo finalmente risolto tutti i nostri quesiti! “ concluse combattiva. 
“ Tuttavia, dovremo comunque stare all’erta a non farcelo scappare, se non fosse quello che crediamo potrebbe riuscire ad avvisare il re. In tal caso saremmo davvero nei guai, dopotutto ci credevano intrappolati, no!? “ continuò la rossa.
“ E’ quello che ci hanno fatto credere, non possiamo sapere se questa è tutta una messinscena, potrebbe anche rivelarsi una finzione, da loro possiamo aspettarci tutto! Ad esempio, in questo momento potrebbe essere che ci stiano anche localizzando, perciò allerta! “ la avvertì l’Alpha.
“ Non preoccuparti, ti sembro il tipo da farsi ingannare? O addirittura da essere colta alla sprovvista e uccisa? Ti ricordo che me la sono cavata da sola con un intero esercito una volta! “
“ Devi fare comunque attenzione, c’è in gioco la vita di tutto il mondo, lo sai … “ rispose, poi ululò e chiamò il branco a raccolta. Erano ben trentadue lupi, tutti feroci e allenati. Ogni anno entravano a far parte del branco circa cinque lupi se non di più. Sapeva che con loro non avrebbe avuto più alcun timore, ma anche da sola avrebbe potuto tenere testa a tutto il mondo! Il re e il suo esercito la temevano, più di ogni altro essere vivente al mondo. Era un’elfa diversa: poteva interagire con la natura e gli animali, aveva il pieno controllo dei cinque elementi, il che le forniva poteri straordinari, e alle volte poteva prevedere il futuro. Sulla spalla destra era inciso l’Ignasia la fonte di tutti i suoi poteri. Il vero obiettivo del re era quello di ucciderla per impossessarsene, per questo i goreon, le guardie oscure, la rintracciavano. E l’obiettivo secondario era trovare il sesto e ultimo elemento, quello che avrebbe fornito il controllo del tempo. Hydra voleva trovarlo prima del re per evitare che cadesse in mani sbagliate e lo avrebbe protetto a tutti i costi! Di sicuro, non avrebbe lasciato che il mondo andasse nella più completa oscurità e distruzione, mai …



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ANGOLO AUTRICE

Ciao a tutti! Rieccomi con una nuova storia fantasy!
Inizio subito dicendo che: nell'immagine vedete un'elfa dai capelli verdi ma nel testo si parla di capelli rossi, tranquilli non è un errore, più avanti lo spiegherò!
Allora, questa volta abbiamo come protagonista un'elfa, una bellissima elfa, che governa i cinque elementi grazie all'Ignasia, il famoso simbolo inciso sulla spalla destra. Oltre a tutto questo è in stretta alleanza con tutta la natura della Terra grazie al suo potere di comunicazione con loro. Ma un giorno viene scoperta l'esistenza di un sesto elemento che dona la capacità di governare il tempo. Hydra, insieme a tutti gli altri suoi alleati, si mette alla sua ricerca: vuole trovarlo prima del re, altrimenti la Terra andrebbe in rovina! La storia di un'elfa ( e un elfo .. non riveliamo troppo! ) destinata a cambiare il futuro del mondo per salvare l'intera umanità dalla catastrofe ..
Spero possa piacervi come inizio; mi raccomando, tante, tante recensioni! Ne ho assoluto bisogno per poter continuare questa storia! A ogni capitolo contrassegnerò coloro che ( grazie a Dio! xD ) mi hanno recensito. Grazie anche ai lettori silenziosi. :)

 

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Capitolo 2
*** La rivelazione ***


L'Erede

Cap. 2
La rivelazione



“ Bene, provo a localizzarlo “ disse Hydra, portando il palmo sinistro sull’Ignasia. Quel contatto emanò una profonda aura rossastra che la circondò completamente, lasciando che potesse concentrarsi sul suo obiettivo. Passarono diversi secondi, se non minuti, ma sembrava che Hydra non riuscisse a raccogliere alcun tipo d’informazione.
“ Allora? “ si spazientì Arya, che la fissava con sguardo curioso.
“ N-non riesco a localizzarlo! E’ .. strano “ rispose l’elfa, terminando il contatto.
Tra i presenti si diffuse una grande agitazione. Com’era possibile che Hydra, o meglio l’Ignasia, non riuscisse a rintracciare quell’elfo?
In tutta la sua esperienza non era mai accaduta una cosa simile.
L’Ignasia era una fonte unica al mondo, una rarità da tutelare. Hydra era la sola a possederlo e il fatto che non funzionasse come doveva, suonava molto strano.
“ Ma .. è impossibile! “ si agitò l’Alpha, avvicinandosi sbalordita.
L’elfa tentò e ritentò ininterrottamente, ma le sue ricerche fornivano sempre eguali risultati. Hydra lanciò un grido di rabbia provocando una piccola esplosione attorno a lei che fece rabbrividire l’intero branco.
“ Calmati, non è questo il modo di affrontare la cosa … “ cercò di placare la situazione Arya.
“ E cosa dovrei fare? Me lo spieghi? Tu non capisci, sono stata scelta per salvare l’universo; dopo anni e anni di ricerche trovo finalmente quello che potrebbe essere il sesto elemento, e ora? Non riesco più a rintracciarlo! Tu sai benissimo che se loro lo trovassero prima di me saremmo in guai seri, tutti quanti, perciò non riesco proprio a capire perché l’Ignasia debba fare i capricci proprio ora! Ha sempre funzionato! “ si lamentò l’elfa, creando intorno a sé una barriera di fuoco. I suoi occhi divennero color rosso sangue e la sua agitazione sembrava accrescere sempre di più.
“ Beh, ti sembra colpa nostra? Così non risolverai nulla! L’Ignasia non funziona? Bene, saremo noi a cercarlo e a trovarlo per una volta, cerca di ragionare! “ fece la lupa.
“ Mi stai prendendo in giro? La Terra degli elfi è immensa, non lo troveremo mai! “
“ Bene, se sei così convinta delle tue idee fai come vuoi, noi seguiamo le nostre, invece “ Arya ululò e subito dopo iniziò le sue ricerche accanto al branco.
Hydra sembrava ancora più nervosa di prima; non riusciva ad accettare il fatto che il re potesse soffiargli via la sua missione, quell’obiettivo che da tempo si era prefissata e che mai, per nulla al mondo, avrebbe lasciato che rimanesse incompiuto. Sapeva benissimo qual era il rischio che stava correndo l’universo e appunto per questo non riusciva a capacitarsi che l’Ignasia, proprio ora, non potesse aiutarla.
Cosa doveva fare? Cercarlo in una terra così vasta sarebbe stata una pazzia, ma in quel momento, quella, era l’unica possibilità di salvezza.
Finalmente l’elfa si calmò e il cerchio infuocato attorno a lei svanì. Si alzò da terra con sguardo determinato, pronta a tutto pur di riuscire nella sua impresa!
Da dove doveva incominciare? Forse dal luogo più ovvio, ovvero i Monti Gleor, dove lo aveva incontrato, ma poi ci ripensò. Arya e il suo branco avrebbero sicuramente iniziato le loro ricerche da lì, perciò non le restava che iniziare dalle montagne adiacenti, i Monti Lorn.
Si tirò su il cappuccio, coprendo gran parte del viso; nessuno avrebbe dovuto riconoscerla.
“ Aknur “ fece Hydra, e in una frazione di secondo davanti a lei apparve una tigre bianca di dimensioni leggermente maggiori degli altri suoi simili, che sembrò farle le fusa. Lei ricambiò il gesto accarezzandone il candido pelo, poi pronunciò altri nomi.
“ Bost, Maya, Rezack, Brando, Clio “ urlò l’elfa.
Subito dopo apparvero un’enorme orso bruno, un’aquila, un leone, un lupo e una piccola e tenera scimmietta.
“ Dovete tutti aiutarmi a trovare il sesto elemento; riunite tutti i vostri amici e mandateli alla sua ricerca, poi tornate da me “ ordinò Hydra. Successivamente si diressero tutti dai loro simili e fecero ciò che gli era stato intimato.
Intanto, Hydra iniziò le sue ricerche inoltrandosi in una fitta foresta senza nome, probabilmente mai esplorata. Era satura di alberi e vegetazione in ogni suo angolo, ma sembrava che non ci fossero molti animali.
Il suo prossimo obiettivo era invece informare gli alberi, cosa che poteva sembrare strana ma essenziale. Facendosi strada tra i rovi e i cespugli, raggiunse nel minor tempo possibile il cuore del bosco e pian piano si avvicinò a un enorme albero centenario che si trovava al centro.
Appoggiò lentamente il palmo della mano sulla sua corteccia creando un’aura verde acido attorno, poi disse:
“ Grelmor, fa’ si che questo messaggio giunga a ogni singolo albero di questa terra: dovete cercare il sesto elemento e nel minor tempo possibile; l’universo è in pericolo … “ detto questo terminò il contatto e per tutta la foresta si diffuse un leggero fruscio di foglie.
Sorrise compiaciuta, poi all’improvviso qualcosa le cadde sulle spalle.
Sussultò per lo spavento e si accorse che era Clio, la sua dolce scimmietta, che a quanto pare ogni volta si divertiva a spaventarla in modi sempre differenti.
“ Ehi, quando la metterai di prenderti gioco di me? “ fece l’elfa sorridendo. Clio cercò di arrampicarsi sull’altra spalla, ma cadde a terra spaventata dopo aver sentito migliaia e migliaia di ruggiti. Subito dopo apparvero Rezack, Bost e Aknur. E infine degli ululati, che fecero picchiare la testa nuovamente alla povera Clio, che stava ancora cercando di arrampicarsi.
In men che non si dica apparve Brando, con sguardo fiero e intimidatorio.
“ Tranquilla, ora manca solo Maya. Per lei ci vorrà un po’ più di tempo, deve avvisare anche gli altri volatili “ spiegò Hydra.
Dopo quelle parole, ripresero tutti insieme il proprio cammino dirigendosi ad un piccolo fiume che doveva trovarsi nei dintorni. Oltrepassando quella fitta foresta, si fecero strada tra i rovi e le erbacce e quando stavano per raggiungere il ruscello arrivò Maya e si mise al passo.
“ Bene, ora ci siamo tutti! “ fece Hydra.
Poi si piegò a bere un po’ d’acqua, quando si accorse che lì, sul fondo c’era una presenza.
Si bloccò a fissarla, quando quell’ombra, con uno scatto, balzò fuori dall’acqua colpendola in pieno.
Per l’impatto volò a circa dieci metri di distanza e si ritrovò a rotolare sull’erba sino al ruscello. Improvvisamente le sue iridi si colorarono di un azzurro intenso e i suoi capelli di blu. Si voltò a guardare l’avversario.
“ Un goreon .. “
Era una sorta di enorme spirito alto forse il triplo di lei. Era color nero pece, costituito da un solo occhio, come un ciclope, e aveva sette braccia stipate di artigli.
I suoi compagni fecero per avvicinarglisi ma l’elfa ordinò di allontanarsi: voleva sbrigarsela da sola.
Si alzò più infuriata che mai, poi allungò le mani verso il fiume e le fece roteare, finché non riuscì  a creare un vortice d’acqua. Subito dopo strinse i pugni in direzione del nemico e uno tsunami lo travolse trascinandolo a qualche chilometro di distanza.
“ Troppo semplice .. “ sorrise compiaciuta.
Stava per andarsene quando qualcosa dietro di lei cercò di colpirla alle spalle. Sfortunatamente Hydra era molto allenata e i suoi riflessi erano una delle armi migliori, perciò evitò il colpo e gli afferrò un braccio storcendolo fino   a spezzarglielo e, come colpo finale, lo carbonizzò completamente.
“ Stupidi esseri, il vostro capo non potrà mai fronteggiarmi, è inutile che cercate di avere la meglio su di me! “ si vantò lei “ Bah, il re non poteva allenarli peggio .. Andiamo, dobbiamo trovare quel ragazzo. “ disse, richiamando i suoi compagni.
Intanto, il branco di Arya continuava le proprie ricerche viaggiando di regione in regione, ma fin ora niente di tutto ciò aveva dato i suoi frutti.
“ Quell’elfo, possibile che non si trovi da nessuna parte? “ si lamentò Arya, che correva di qua e di là insieme agli altri lupi “ Chissà Hydra cosa starà facendo; avrà fatto la scelta giusta? Il suo aiuto è essenziale .. “ disse l’Alpha pensierosa.
“ Capo, credo di aver trovato qualcosa! “ ululò un lupo.
“ Eccomi, cosa c’è? “ s’incuriosì lei.
“ Vede queste orme? Sono di un elfo e nessuno si è mai spinto fin qua. Se Hydra cercasse di esaminarle, forse troveremmo qualcosa! “ pensò lui.
“ Peccato che Hydra per ora non sia dalla nostra parte! Dobbiamo seguire queste impronte, vediamo dove ci porteranno … “
 
L’elfa trasse un respiro profondo, poi chiuse gli occhi e ascoltò.
Gli alberi la stavano chiamando. Fece per avvicinarsi ad uno di loro e come prima, allungò la mano sulla sua corteccia.
“ Abbiamo trovato il ragazzo, è qui vicino .. “ mormorò.
Dopo quelle parole si accorse che l’Ignasia stava di nuovo brillando.
Il cuore incominciò a batterle freneticamente; non si capacitava di come in così poco tempo fosse già riuscita a trovarlo! Terminò immediatamente il contatto e informò i suoi compagni, poi sentì un fruscio di foglie dietro di lei e pian piano si fece strada il viso un elfo dai capelli corvini e dagli occhi scuri, che alla vista di Hydra fece un piccolo sorriso.
“ Ci rincontriamo “ fece Arwen, avvicinandosi a lei.
“ Senti, mi dispiace per l’altra volta .. E’ solo che in questo momento sono in un periodo critico e non scambio molte parole .. “ si scusò lei, abbassando lo sguardo.
“ Oh, non ti preoccupare, lo capisco “ la perdonò lui “ Ma a proposito, che ci fai qui? “
“ Ti stavo cercando “
“ E per quale motivo? “ s’incuriosì Arwen.
“ Vieni con me “ l’elfa lo prese per mano e insieme si diressero al covo del branco.
Quel contatto le dava una sensazione strana, come quando accarezzi qualcosa di morbido e soffice e non vuoi più staccartene.
Ecco, in quel momento si sentiva così, attratta da quello sguardo affascinante e pieno di misteri, dal suo fisico allenato e dalle sue morbide mani che la facevano sentire al sicuro. Si accorse solo in quel momento che il cuore non aveva ancora placato il suo frenetico battito, anzi sembrava quasi un tamburo e accresceva ad ogni passo.
Cosa le stava succedendo? Possibile che si fosse innamorata di quell’elfo? Quando raggiunsero il campo si distolse dai suoi pensieri e lo fece aspettare seduto su di una roccia, poi ululò e chiamò il branco a raccolta.
Lui la guardò un po’ spaventato.
“ Sta’ tranquillo, non dobbiamo farti niente “ lo tranquillizzò lei, sorridendogli.
Proprio in quel momento apparvero Arya e gli altri lupi che lo fissavano sollevati.
“ Come hai fatto? “ le domandò l’Alpha.
“ Mi sono fatta aiutare dalla natura che a quanto pare ha circondato la nostra terra in ogni suo angolo! “ esclamò osservandola affascinata.
“ Hydra, come mai mi hai portato qui? “ gli domandò Arwen, ma non ebbe risposta.
“ Allora, beh, proviamo a vedere se questo bel ragazzo ha il sesto elemento! “ propose il capobranco, curioso.
Hydra poggiò nuovamente il palmo della mano sull’Ignasia, poi chiuse gli occhi e quell’aura l’avvolse di nuovo.
Arwen guardava la scena spaventato. Cosa stavano facendo?
A un certo punto l’elfa aprì gli occhi, rimase lì bloccata, davanti a lui, per parecchi secondi, poi fece per cadere a terra ma Arwen la sollevò prontamente.
“ Hydra! Hydra! Riesci a sentirmi? Svegliati! “ delle voci assillavano la sua mente per ore. Dopo aver terminato il contatto era svenuta improvvisamente.
Cosa le era successo?
Riaprì gli occhi lentamente e si ritrovò l’attenzione di un branco intero più il viso di un dolce elfo, che la guardava sollevato.
“ Hydra, cosa ti è successo? “
Lei cercò di alzarsi lentamente, massaggiandosi le tempie piena di dolore, poi trasse un respiro profondo e si alzò in piedi, davanti ad Arwen.
Il silenzio avvolse completamente quel luogo.
“ Arwen Lorraine, tu possiedi .. il sesto elemento .. “ 


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ANGOLO AUTRICE

Allora innanzitutto ringrazio Rosy333 per avermi recensito nel precedente il capitolo.
E qui, ecco che aggiungo un pizzico d'amore!
Finalmente abbiamo trovato questo maledetto sesto elemento, ma non crederete mica che sia finito tutto così! Questo è solo l'inizio di tutto quello che succederà perché qui non si tratta solo di lottare contro quel re misterioso e il suo esercito e questo nemmeno Hydra lo sa... Purtruppo quella povera elfa ha scelto l'autrice sbagliata per ritrovarsi con pochi problemi muuahahahahahha! 
* Stop! Momento di pazzia terminato! Si ricompone .. * 
Beh, spero che vi sia piaciuto; mi raccomando: R-E-C-E-N-S-I-O-N-I! Assolutamente recensioni! Grazie per la lettura, alla prossima!

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Capitolo 3
*** Il gioco degli Dei ***


L’Erede

Il gioco degli Dei












“ Cosa? Il sesto elemento? “
“ Sì, hai capito bene. “
Tra i presenti si diffuse un gran vociare e borbottare; chi pensava che un potere così grande non poteva essere custodito in un elfo dalle sconosciute origini, chi credeva invece che, se allenato a dovere, sarebbe potuto diventare un’arma da battaglia invincibile al fianco di Hydra. Ma ancora c’erano molte cose che non tornavano in quella circostanza, come ad esempio l’Ignasia, che si comportava in modo strano nei confronti di Arwen e soprattutto il re, che non si era ancora accorto che i loro prigionieri si erano dati a una folle fuga ed erano riusciti nel loro intento.
“ E tu come fai a saperlo? Voglio dire, mi hai trascinato qui da un branco di lupi con cui stranamente riesci a comunicare, hai quel strano segno sulla spalla di cui ancora non ho saputo nulla, i tuoi occhi e i tuoi capelli sono diversi dall’ultima volta, vengo a sapere che custodisco il sesto elemento e non so neppure se esiste, non credi che tu mi debba alcune spiegazioni? “ si innervosì l’elfo.
“ Sì, hai ragione, e ora le avrai. “ fece lei, senza la minima esitazione.
“ Hydra, aspetta un minuto, dobbiamo prepararci! La lotta è imminente, se non ci diamo una mossa .. “
“ Arya, credo che lui abbia tutto il diritto di sapere a cosa va incontro, lasciami parlare con Arwen. “ la interruppe l’elfa, che si fece seguire in cima all’altura, dove si erano incontrati per la prima volta. Poi entrambi si sedettero per terra, sulla terra sporca e bagnata.
“ Allora, Arwen Lorreine .. “ fece una piccola pausa “ tutto ebbe inizio nel trentunesimo secolo. Come ben sai, a quell’epoca il re di Alagesia governava sulle nostre terre, ma non era l’unico .. “
“ Vuoi dire che c’erano .. due re? “ fece Arwen stranito.
“ Esatto, due re che purtroppo ci sono ancora adesso. Dicevo, oltre al re di Alagesia ne regnava un altro, il suo nome era Zorlus e comandava le forze oscure. “
“ I goreon? “
“ Esatto proprio quelli, ma non solo! Questo famigerato essere era al comando di un vero e proprio esercito! Ebbene, questo “esercito” era a conoscenza della nascita di una piccola elfa, che si credeva possedesse un elemento .. “
“ E qual era? “ le domandò incuriosito.
“ Quello della natura! Infatti, si dice che una colomba entrò nella sua casa per assistere alla sua nascita e che subito dopo prese il volo e andò ad informare tutti gli animali che abitavano questa terra. “ spiegò Hydra gesticolando.
“ Tutti quanti? “ si meravigliò lui.
“ Tutti, nessuno escluso! Ed un albero crebbe all’ improvviso fino a creare un enorme buco nel pavimento della sua stanza! Ma il re, dopo tante e innumerevoli ricerche, riuscì a rintracciarla e a trovarla e purtroppo da lì iniziarono i guai.. “ si interruppe un attimo, poi continuò “ quell’elfa aveva ormai sedici anni ed era riuscita ad entrare in possesso di altri tre elementi, quello del fuoco, dell’acqua e del vento “
“ E come fece? “
“ Te lo spiegherò più avanti.. stavo dicendo, governava quattro elementi e ormai gliene mancava solamente uno “
“ Ma, non sono sei gli elementi? “ le domandò.
“ Proprio così, ma a quell’epoca ancora non si sapeva dell’esistenza dell’ultimo. Comunque, Zorlus mandò i suoi demoni alla ricerca dell’elfa e del quinto elemento, ma furono di nuovo battuti sul tempo. Lei riuscì a entrare in possesso anche del quinto, ma purtroppo, quello stesso giorno, un esercito andò a bussarle alla porta di casa.. “ si soffermò un attimo ad accarezzare l’uccellino che le si era posato sulla spalla, poi proseguì “ la leggenda dice che grazie ai suoi poteri, riuscì a sconfiggere tutti gli spiriti del re, ma purtroppo, Zorlus non si era arreso facilmente. Decise di tenderle una trappola: fece trasformare l’ultimo di uno dei suoi demoni in una splendida elfa dai lunghi capelli bianchi, poi lo mandò alla sua ricerca e una volta trovata, si finse sua amica cercando di avvicinarla in ogni modo possibile. Ormai quell’elfa era completamente a suo agio con lei, ma non poteva sapere chi si nascondeva dietro quel volto.. Perciò lo spirito aspettò il momento giusto e un giorno, proprio qui, tornò all’improvviso alle sue normali sembianze, ferì gravemente l’elfa, aprì un varco temporale e la trascinò al suo interno. “
“ Che cosa? Un varco temporale? “
“ Proprio così, ma l’elfa, per fortuna, non era sola. Una lupa dalla pelliccia nero pece, aveva seguito tutta la scena e si era fiondata su di lui, rimanendo intrappolata anch’essa al suo interno. “
“ Aspetta, fammi capire, questa è .. la tua leggenda? “ dedusse Arwen.
“ Esatto. Quell’elfa ero io e quella strana lupa era Arya! Fummo trascinate nel futuro .. “
“ Cosa? Nel futuro? E per quale motivo? “ si spaventò lui.
“ Perché il futuro di cui ti sto parlando, è orribile! Il tempo lì non scorre più, si è arrestato dopo la nascita di un altro, piccolo elfo, dai capelli corvini .. che saresti tu! “ proseguì.
“ Io? E’ per colpa mia che nel futuro il tempo si è fermato? E poi, per quale motivo? “
“Te lo spiegherò più tardi. Comunque, oltre a te e a me, nacquero altri quattro elfi speciali “
“ Due più quattro: sei, centra qualcosa con gli elementi? “ s’incuriosì Arwen.
“ Esatto! La prima fu Arleen, che custodiva l’elemento del fuoco. Appena dopo la nascita, il suo villaggio venne avvolto dalle fiamme! Poi Leandra, del vento. Poco più tardi una tromba d’aria distrusse la sua città! Successivamente un elfo di nome Mistral, dell’acqua. Uno tsunami colpì le sue terre! E ultimo ma non meno importante Jack, della terra. Ci fu un terremoto forza nove; puoi immaginare le conseguenze! “ spiegò Hydra.
“ Cavolo, tutto questo appena dopo la nascita? “
“ Proprio così. Invece la tua provocò l’arresto del tempo nel futuro! “
“ Ma un attimo, come facevi  in passato e tutt’ora a essere in possesso dei cinque elementi? Ognuno di loro non era governato da questi quattro elfi? “ s’insospettì.
“ Bella domanda! Questo prova che ti sto dicendo una scemenza dietro l’altra! “
Arwen la guardò stranito e lei si mise a ridere scompigliandogli i capelli. “ Sto scherzando! Ora ti spiego: il mio elemento principale è quello della natura, ma dopo la mia nascita un suo frammento è rimasto disperso. Questo è successo anche per gli altri elementi così sono riuscita a entrarne in possesso, ma parzialmente! “ fece l’elfa, ancora col sorriso sul viso.
“ E quindi, sia il tuo che il mio frammento sono ancora incustoditi? “
“ Il mio no, per fortuna sono riuscita a recuperare anche quello, ma il tuo è ancora disperso, perciò bisogna ritrovarlo al più presto prima che lo trovino gli altri elfi e succeda un disastro! “ esclamò lei.
“ Siamo contro di loro? “
“ Ti spiego: il re non è l’unico problema che incombe su di noi. Ti sei mai chiesto perché questi elementi hanno deciso di incastonarsi proprio su degli elfi qualunque? “ domandò lei.
“ A dirla tutta no. Come mai? “ s’incuriosì.
“ Ebbene, ognuno di noi è un Erede; io sono l’Erede della dea Demetra. In poche parole io faccio la parte dell’apprendista e lei della maestra. Però non posso sapere quali sono gli dei degli altri Eredi, non conosco nemmeno il tuo. Comunque, quello che dovrà avvenire, immaginalo come un gioco. Ci sono sei avversari che decidono di fare una scommessa: ognuno di loro crede che la propria pedina sconfiggerà quelle avversarie e per questo si mettono d’accordo ad organizzare una bella partita di lotta e tortura! “
“ Lotta e tortura? “
“ Sì, proprio così! L’obiettivo degli Eredi è quello di uccidere tutti gli altri e rimanere vincitore davanti ad un mare di sangue, combattendo solo grazie ai propri poteri! E questo gioco ci sarà fra qualche anno. “
“ E se decidessi di non parteciparvi? “
“ Non puoi farlo, ti tramuteresti in pietra. Questi giochi si svolgono ormai da secoli. Alla morte di ogni sfidante se ne procrea un altro e così via. Purtroppo non esiste un modo per evitarlo; o muori o vinci. “ rispose, con sguardo determinato.
“ E se vincessi? Dopo tutta la fatica fatta desidererei almeno un premio! “ esclamò lui.
“ Nel caso che tu sopravviva acquisterai tutti i poteri dei sei elementi. “ fece lei “ A proposito, dove si trova il tuo Ignasia? “
“ Non saprei, non l’ho mai notato fin’ora. “ detto ciò iniziò a perlustrare il proprio corpo freneticamente, ma senza alcun esito.
“ Ehi, eccolo lì! “ improvvisamente sulla sua fronte fluttuò uno strano simbolo nero. “ Ecco, non so come dirtelo .. non appena l’Ignasia si incide sul tuo corpo .. “ non fece in tempo a finire la frase che un urlo agghiacciante rimbombò per tutta la montagna: l’incisione dell’Ignasia provoca un dolore sovrumano seguito da svenimento.
L’elfo continuò a gridare e a stringere i pugni per due lunghi e interminabili minuti, poi chiuse gli occhi e si accasciò a terra.

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ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti! Ho aggiornato così presto perché da domani sarò in vacanza fino al primo di settembre. Andrò in Liguria, in una casa in affitto; mi porterò dietro il computer per continuare la mia attività qui sul sito ma non potrò pubblicare nulla perché saremo senza connessione. In compenso, non appena tornerò a casa, pubblicherò qui tutto il mio lavoro! ;)
Allora, ringrazio innanzitutto i recensori dello scorso capitolo quali:
- Lady Sun
- Silver Star
Passando alla storia:
quiiiindi abbiamo dato uno sguardo al passato di Hydra e ora sappiamo come tutto ciò è inziato e ciò che aspetterà a questi poveri elfi!
Gli Dei ogni anno danno vita a un " gioco " di tortura e massacro a cui bisogna PER FORZA partecipare. Ogni sfidante è una pedina e fa la parte dell'Erede del Dio rispettivo. L'ultimo a sopravvivere dopo uno tsunami di sangue vince il premio di non essere morto soprattutto ù.ù e del potere degli altri cinque elementi!
Ma, vi vorrei far notare che ho scritto "trentunesimo secolo" e non è uno sbaglio! ù.ù
Va beh, non ho altro da aggiungere, grazie per aver letto ma mi aspetto TANTE TANTE RECENSIONI! Bisogno assoluto!!
Alla prossima! ( a Settembe )
-Inside to a Dream

 

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Capitolo 4
*** Insidie ***


 L'Erede

Cap.4
Insidie










 

 
Dei rombi intensi attraversarono le mura dell’edificio.
Arwen aprì lentamente gli occhi e fu subito percorso da un brivido lungo la schiena. La testa gli doleva terribilmente.
Una lunga fascia ricopriva la sua fronte e ai suoi margini c’era una striscia di sangue secco. Aveva la vista un po’ annebbiata; probabilmente dopo lo svenimento aveva picchiato la testa.
Si trovava in una piccola stanza dalle pareti bianco latte; rivolte verso quella opposta c’erano tre scrivanie di legno di ciliegio e qualche poltrona.
A quanto pare l’arredamento era abbastanza scarno, ma dopotutto essenziale!
Si alzò dal letto con le poche forze rimaste e, zoppicando, raggiunse la fonte di tutti quegli strani rumori.
Entrò in un’enorme sala priva di alcun ornamento; vide Hydra che tirava pugni a mani nude sulle pareti di acciaio puro e si domandò un po’ preoccupato se anche lui avrebbe dovuto affrontare un tale allenamento.
“ Oh, Arwen, va tutto bene? “ chiese l’elfa, vedendolo sulla soglia della porta.
“ Sì, più o meno. “ rispose, massaggiandosi le tempie “ Ma dove ci troviamo? “ s’incuriosì lui, alzando lo sguardo.
“ Siamo ad Altair, nella sede del mio allenamento. “
“ E come mai mi hai portato fin qui? Devo iniziarlo subito? “ pensò, slegando pian piano la fascia.
“ No, non esattamente. Prima volevo farti conoscere qualcuno .. “ fece lei, lasciando la frase in sospeso.
Subito dopo, sulla soglia apparvero i volti di quattro elfi.
“ Piacere, io sono Eron “ si fece avanti il primo. Aveva i capelli bianchi un po’ scompigliati e le iridi grigiastro che gli conferivano un aria misteriosa. Le tute aderenti sottolineavano un fisico forte e allenato. “ Loro invece sono Neira, Mia e Jack. “
Neira era un’elfa decisamente affascinante; aveva lunghi capelli neri che terminavano a metà schiena e un fisico snello e dalle linee sinuose.
Mia aveva lisci e corti capelli rossi, il viso punteggiato da lentiggini e un piccolo naso un po’ all’insù che le dava un’aria simpatica.
E infine Jack, con capelli biondo platino piuttosto curati e iridi giallo chiaro.
“ Piacere mio. “ rispose, stringendo la mano a ognuno di loro.
“ Ci prendiamo una pausa? “propose Mia con aria stanca.
“ Buona idea! “ acconsentirono tutti all’unisono.
Dopo aver girato un po’ le vie affollate della città, Eron, Hydra e Arwen si sdraiarono sull’erba fresca e bagnata, poco distante da lì, e rivolsero i loro sguardi al cielo.
Era una giornata decisamente promettente, al contrario di quelle precedenti; il cielo era limpido e privo di nuvole e il sole splendeva radioso illuminando ogni angolo della città.
“ Speriamo che continui così per un po’ di giorni; odio il brutto tempo! “ ammise Eron ammirando la bella giornata.
“ Credo che non durerà a lungo .. “ gli rispose l’elfa, indicando delle nuvole che giungevano dall’estremo est. “ Perlomeno, se i giochi si svolgeranno sotto la pioggia sarà più facile scovare i nostri avversari! “ pensò lei, che a quanto pare non sembrava per nulla preoccupata per l’imminente lotta.
“ Smettila di pensare a quegli stupidi giochi! Non riesco a sopportare l’idea di poterti perdere senza che io possa muovere un dito .. “ fece Eron amareggiato.
“ Sopravviverò, vedrai! “ lo rassicurò Hydra; subito dopo l’elfo la abbracciò tanto forte da rotolare insieme a lei sul prato.
Arwen a quella scena si sentì sorpreso quanto forse geloso. Non sapeva di provare qualcosa per lei, ma quella situazione lo aveva provato. Abbassò lo sguardo e si girò, cercando di far finta di niente, ma una strana sensazione gli stava corrodendo l’anima!
“ E smettila! “ fece Hydra, che dopo qualche secondo si staccò e gli scompigliò tutti i capelli. Lui, come per risposta, rise di gusto.
“ Oh, Arwen, andiamo a iniziare l’allenamento! “ disse, per sdrammatizzare un po’ la situazione. L’elfo annuì e subito dopo si alzarono e raggiunsero in poco tempo la sede.
Aprirono il portone principale e raggiunsero Mia.
“ Potresti creare l’ambientazione? “ le chiese Hydra.
“ Subito! “ fece lei, scrivendo dei dati su un piccolo computer. “ Ecco fatto, è pronta. “ concluse sorridendo.
Gli Eredi, attraversata la porta adiacente, si ritrovarono in una grande foresta popolata da animali di ogni genere e tipo.
Un odore pungente d’erba fresca li avvolse.
“ Questa è un’ambientazione creata a computer. Servirà per allenarti in vista del gioco. Ora ti spiego come funziona: all’inizio ci troveremo tutti e sei su una rampa. Di fronte troverai viveri e armi per la sopravvivenza, perché ti ricordo che il gioco può durare anche più di un giorno, il più delle volte è così. Perciò, non appena sentirai un suono di tamburi, tutti si fionderanno lì; fai attenzione! Il luogo sarà una foresta come questa più o meno e ti avverto che non sarà affatto una passeggiata! “ spiegò l’elfa. “ Partiamo subito dopo aver recuperato ciò che ci serve, dopo i tamburi, cosa fai? “ domandò.
“ Mi nascondo nella foresta. “
“ Esatto, ma mettiamo il caso che io sono una tua nemica .. “ fece lei. Subito delle erbacce avvolsero i suoi piedi facendolo cadere a terra e inciampare.
“ Non ci siamo, i riflessi sono troppo poco sviluppati! Riproviamo! “
“ Di nuovo? “
“ Fin quando non avrai imparato a contrastarmi. “ rispose.
Lo ripeterono per una decina di volte, finché Arwen riuscì a tirare fuori i suoi poteri: i suoi occhi divennero improvvisamente grigi e lanciando uno sguardo alle erbacce, quelle si fermarono all’istante.
“ Bene, ma non è finita qui! “ lo avvisò lei, che con uno scatto fulmineo gli si ritrovò dietro afferrandolo per un braccio e buttandolo a terra.
“ E adesso cosa vorresti fare? “ gli chiese Hydra, dalla cui mano si procreò del fuoco. Lui rotolò su un lato evitando il colpo per un soffio, poi direzionò delle onde scure su di lei. L’elfa le evitò con una velocità a dir poco straordinaria, poi saltò e si ritrovò sopra di lui, ancora spaesato. Al momento giusto gli si piombò addosso con un calcio che gli fece strofinare la faccia per una breve distanza sui sassi.
Arwen afferrò il suo piede e le storse la caviglia, facendole provare un minimo di dolore per la prima volta.
“ Fai progressi, ma ancora questo non basta! “ Esclamò decisa, poi fece una capriola e gli tirò un pugno tramutato in roccia dritto in pancia.
Arwen cadde rovinosamente a terra, ritrovandosi a sputare sangue con alcuni rivoli sul volto, ancora pieno di terra.
“ Ehi .. vacci piano! “ fece l’elfo, pulendosi dal sangue.
“ Questo non è ancora niente .. non credere che gli altri Eredi siano solo una passeggiata perché ti stai sbagliando di grosso! Su, alzati! “ lo intimò lei.
L’elfo fece una piccola smorfia, poi si tirò su.
“ I tuoi riflessi sono ancora un po’ scarsi .. però con un po’ di allenamento dovresti riuscire a fare grandi progressi! “
“ Bene allora, diamoci una mossa. “ concluse, con determinazione.
I due continuarono il proprio allenamento per ore e ore finché la porta della sala di ambientazione si aprì.
“ Hydra, Arwen, è da ben sedici ore che vi state allenando! “ esclamò Mia preoccupata, ma i due non la degnarono di uno sguardo e continuarono a lottare.
Arwen aveva la camicia completamente macchiata di sangue e rivoli colavano ininterrottamente dalla sua bocca e dal suo naso. Alla spalla aveva un’enorme ferita aperta da dove ne sanguinava la carne.
Hydra era ridotta un po’ meglio ma pareva che il suo avversario principiante le avesse inflitto parecchi colpi.
“ Ehi, volete ascoltarmi?! “ si innervosì la rossa corrugando la fronte.
“ Cosa vuoi?? “ sbuffò Hydra, che evitò di un soffio un’onda d’urto.
“ Dovete riposarvi, così peggiorerete la situazione! “ si spaventò lei.
“ E va bene! “ esclamarono all’unisono.
“ Ma non più di qualche minuto. “ aggiunse il corvino.
I due Eredi attraversarono qualche corridoio sino a raggiungere la stanza di medicazione, poi si sdraiarono sfiniti sul letto e lasciarono che Mia curasse tutte le loro ferite.
“ Si sono allenati a sufficienza. “ pensò la rossa. “ Un sano riposo non potrà fare altro che bene! “ ma con sua grande sorpresa, terminate le cure tornarono di nuovo nella sala di ambientazione.
“ Ehi, aspettate un secondo! “ gridò lei, ma i due erano già in fondo al corridoio a fare gara per chi raggiungeva per primo la sala. “ Non cambieranno mai .. “ si arrese, tornando ai suoi lavori.
“ Evviva ho vinto io! “ esclamò Arwen, entusiasta di aver vinto la corsa.
Hydra gli rispose lanciandogli una sfera di energia verde acido che il corvino prontamente evitò, facendole la linguaccia.
“ Ma precisamente, quando inizieranno i giochi? “ s’incuriosì l’elfo.
“ Tra una settimana. “ gli rispose sorridendogli.
“ Cosa?? Non pensavo mancasse così poco! “ si spaventò lui, strabuzzando gli occhi.
“ Bene, allora ricominciamo! “ esclamò Hydra, mettendosi in posizione.
“ Aspetta, forse Mia ha ragione. Se continuiamo così parteciperemo ai giochi al minimo delle nostre forze .. “ rifletté.
“ E va bene, ma non sostiamo troppo! Il tempo è quello che è! “ lo avvertì, poi si sdraiarono sull’erba.
“ Senti .. se i giochi vogliono un vincitore, qualcuno di noi .. morirà. “ fece Arwen balbettando.
Hydra rimase in silenzio senza proferire parola.
“ Significa che se non ci uccideranno gli altri, saremo noi a ucciderci! “ esclamò, voltandosi verso di lei con le lacrime agli occhi.
“ E’ vero, ma trovare una soluzione a questo problema è difficile.. “ sospirò. “ I giochi sono solo una pazzia, una stupida scommessa che da secoli uccide vittime innocenti. Dobbiamo trovare il modo di fermarli, di far sì che il gioco non possa più continuare .. “ pensò la mora.
“ Se ho capito bene, gli Dei vogliono un vincitore .. ma se non lo avessero? I giochi non potrebbero più continuare perché gli elementi non potranno più procrearsi! Ma non avere un vincitore, significa che … moriremo tutti. “ 


ANGOLO AUTRICE

Ciao a tuttiiiii rieccomi qui! Sorpresi? Dovreste, lo sono anch'io xD Ho trovato un modo per la connessione e finalmente rieccomi alla carica!
Ringrazio Silver Star per avermi recensito allo scorso capitolo ( ora sei contenta del primato? xD );
purtroppo non ho molto tempo a disposizione e devo lasciarvi, comunque grazie anche ai lettori silenziosi.. :)
Alla prossima!

-Inside to a Dream

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