Iniziare un'altra volta di magic girl (/viewuser.php?uid=17214)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ti addormenti fiduciosa... ***
Capitolo 2: *** svegliarsi...sperare...fa male... ***
Capitolo 3: *** Vivere ***
Capitolo 4: *** Mi chiamo Hermione Granger ***
Capitolo 1 *** Ti addormenti fiduciosa... ***
Questa fanfic nasce da un'esperienza
personale anche se mai lontanamente così drammatica per fortuna.Devo ringraziare
Lori91 per avermi dato il coraggio di scrivere una fanfic del genere che per me
è importante.Lo so che è una situazione assurda ma Draco ed Hermione sono i miei
personaggi preferiti e volevo loro per la mia fanfiction.Non sarà molto
lunga,due-tre capitoli massimo e visto che non sono il tipo da scrivere
recensioni perchè non so mai come complimentarmi adeguatamente vorrei citare
Savannah con la sua "Trilogia"TGBHF,HL e OS che ormai so più o meno a
memoria,merryluna ho letto tutte le sue fanfic su hermione e draco, Ifigenia
sparkling per Matrimonio combinato e mogli e concubine,anfimissi ,8x4 e clavennah e
molte altre:vi ringrazio tantissimo perchè mi avete saputo regalare tante
emozioni.Adoro Draco ed Hermione e tutte le scrittici che parlano di loro perchè
sono tutte mitiche,almeno quelle di questo sito.Non sono ancora brava come
voi,ma spero veramente di diventarlo.Vi prego di commentare anche per dire:Fa
schifo...magic girl
Ricordava precisamente il giorno in cui
tutto quello era iniziato...
"Herm guarda quel vestito è stupendo,e
costa anche poco!Dai entriamo..."
Erano ad Hogsmeade,senza i ragazzi,e
Ginny aveva adocchiato un vestito che le piaceva a prezzo
scontato...
"Gin a che ti serve un
vestito...piuttosto guarda in quella libreria:in vetrina c'è un libro che ti può
essere utile a recuperare quello scarso che hai in pozioni" "NO Herm oggi
voglio pensare a me,non alla scuola.Ti prego,ti prego,TI
PREGO..."
Quando la sua migliore amica
voleva,sapeva diventare snervante e piagnucolona...come si poteva dire di no a
quel broncio adorabile che metteva su?
"VA BENE.Vorrei proprio sapere quando
lo metterai mai quel vestito."
Ma Ginny era già entrata e l'unica cosa
che le restava da fare era seguirla...
Accidenti a lei che si era fatta
convincere...se non fosse entrata in quel negozio a quest'ora non sarebbe
distrutta.DISTRUTTA. Completamente.Accasciata su un pavimento logoro del
bagno,non osava nemmeno tentare di alzarsi.Era consapevole che le gambe
non l'avrebbero retta a lungo.
"Ma questo è magnifico,questo però
costa di meno...Herm che mi consigli?"
Ogni abito per Ginny era magnifico.Un
po' la invidiava...anche lei voleva avere quella spensieratezza negli
occhi...subito si diede della stupida:come aveva osato solo formulare un
pensiero così cattivo nei confronti della sua migliore amica.
"Ginny,ti stanno tutti bene...prendi
quello che costa meno.Ricorda che devi comprare il materiale per il nuovo
trimentre"
Era da poco passato il Natale e con
esso le vacanze...era rimasta ad Hogwarts e aveva partecipato con allegria al
delizioso banchetto che si era svolto il 25 dicembre.Si erano divertiti un mondo
tutti insieme...
"Si hai ragione"ammise Ginny e subito
mise su un'aria pensosa con un dito sul mento e la bocca contratta...anche con
quell'espressione era una bella ragazza,una delle più belle della
scuola..."scelgo questo rosso.Si è quello che mi sta meglio" Non era vero, a lei
stavano tutti bene.
"Herm,perchè non ne misuri uno anche
tu?"
Stava per rispondere che non ne vedeva
il motivo,ma lei la guardò con quegli occhioni azzurri da cerbiatta con
un'espressione supplichevole e Hermione Granger decise che per una
volta poteva anche fare qualcosa da...diciassettenne.Era il suo ultimo anno e
magari poteva indossare quel vestito ad una delle feste che si organizzavano di
consueto il venerdì sera e alle quali non partecipava mai...
"Ma si,per una volta...Gin mi piace
quello bianco"disse con un sorriso,consapevole di farla contenta e infatti lei
con l'espressione di chi veniva avvisato che ci sarebbero di nuovo state le
vacanze natalizie,la guardò con un sorriso che le arrivava fino alle
orecchie.Si,Ginny era una vera amica...
Era giunta la commessa e Ginny le
chiese la 42 del tubino bianco.Era un bel vestito corto fino a metà coscia,senza
bretelline e attillato ma non appariscente.
Entrò nel camerino per provarlo e sentì
Ginny che diceva"Vedrai Herm,con questo vestito Ron ti salterà
addosso"
Hermione imbarazzata scostò le
tende del camerino e la guardò minacciosa e lei per tutta risposta fece la
linguaccia... Ron le piaceva,le era sempre piaciuto sin dal primo-secondo
anno,ma eravano solo amici.Lei si era baciata con Krum al quarto anno e dopo non
aveva più avuto ragazzi...sognava il principe azzurro a livello irrazionale,ma
realisticamente le sembrava probabile che lei e Ron un giorno potevano diventare
una coppia...Hermione e Ron,Ginny eh Harry...una famiglia perfetta,già si
immaginava nel momento di annunciare alla signora Weasley il suo fidanzamento e
al sorriso estasiato che le avrebbe rivolto.Si sarebbe andata
così...
Maledetto quel vestito...non si
chiudeva...
"Scusi signorina,avete la taglia più
grande?"chiesi cercando Ginny con lo sguardo.Era nel reparto biancheria.Meglio
così,per un qualche strano motivo non voleva dirle che la 42 non le
andava.
"Mi dispiace signorina,questo modello
arriva fino alla 42"disse dispiaciuta la commessa.
Improvvisamente analizzò un fattore che
aveva inconsciamente ignorato fino a quel momento...era
grassa.GRASSA.
Andò via dal negozio dicendo a Ginny che
l'avrebbe aspettata fuori.L'amica dopo aver pagato la raggiunse e prima che
potesse dar voce al suo sguardo perplesso Hermione le disse che non le piaceva
come le stava il vestito.era troppo corto disse.Incontrarono i ragazzi
e lei cercò di comportarsi in modo normale.Arrivata al castello decise che
doveva mettersi a dieta. Saltò la cena dicendo che aveva molto lavoro
arretrato.La mattina successiva bevve del succo di zucca e saltò di nuovo il
pranzo...troppi compiti,Ron,mangerò dopo...A cena si rese conto che
saltare di nuovo il pasto avrebbe destato dei sospetti,così si ingozzò
velocemente dicendo che era affamata e che doveva sbrigarsi perche doveva ancora
ripassare per il compito di trasfigurazione del giorno dopo.Dopo aver mangiato
velocemente scattò di corsa sotto lo sguardo rassegnato de suoi amici.Non
cambierà mai.disse Ron,e non sapeva quanto si sbagliava, quanto lei stesse
cambiando.Hermione corse nel bagno e lì vomitò l'anima...la prima volta fu
difficile,non sapeva come fare.Ma pian piano crebbe l'esperienza. Passarono
giorni,mesi e lei andava sempre avanti così...I suoi amici non si erano accorti
di niente,neanche Ginny,ma lei non gliene faceva una colpa.Dopo sei anni passati
ad aspettarlo,infatti,Harry si era accorto di lei e aveva smesso di considerarla
come la sorellina piccola del suo migliore amico;lei era troppo presa dalla sua
storia con Harry che procedeva a gonfie vele per accorgersi che qualcosa non
andava.C'era da dire anche che lei fosse maledettamente brava...La sua vita
ormai era diventata tutto studio e gabinetto,neanche gli insegnanti notarono
quel cambiamento.Infondo i suoi voti rimanevano sempre gli stessi...Tra i suoi
amici ormai non c'era più posto per lei...Ginny ed Harry,Ron e Lavanda ormai
facevano coppia fissa.Gli ultimi due si erano messi assieme da un mese e mezzo
ormai,ma a lei non importava di Ron,non più,non come credeva Ginny almeno. La
sua migliore amica infatti attiribuiva il suo calo di peso,la mancanza di
sonno-con cui lei aveva giustificato le ombre brune sotto gli occhi-,lo scarso
appetito e il cattivo umore a questo fidanzamento improvviso.Hermione non faceva
nulla per farle cambiare idea,anzi era grata al destino di questo,perchè ora
Ginny l'aiutava a mascherare tutti i cambiamenti che stavano avvenendo in lei
per non dare la soddisfazione a Ron come diceva
lei.E così quando le chiedevano come mai fosse dimagrita così tanto ed avesse
quell'aria sciupata Ginny rispondeva assieme a lei che studiava troppo,era
stressata per i MAGO e cose del genere...L'ago della bilancia da 58 chili in due
mesi si era spostato e quel giorno toccava i 47.Quella sera si era alzata di
scatto dalla sedia come se si fosse appena ricordata qualcosa.Scappò di corsa
dicendo di aver dimenticato di finire Antiche Rune per il giorno successivo
inveendo ad alta voce contro la sua stupidità...incredibile quanto fosse
diventata brava a mentire,tanto da darla a bere persino ai suoi amici...fino al
due mesi prima non ne sarebbe stata capace... Faceva di tutto per far si
che i suoi amici non capissero quello che si stava facendo,ma nel suo subconscio
voleva, sperava che qualcuno di loro si accorgesse della cosa...irrazionalmente
desiderava ardentemente che qualcuno la consolasse, le dicesse che andava tutto
bene.
Non
c'e' peggior sordo di chi non vuol sentire. (Proverbio
italiano)
Ma questo in due mesi non era ancora successo e ora lei si
trovava distrutta. Completamente.Accasciata su un pavimento logoro del bagno,non
osava nemmeno tentare di alzarsi.Era consapevole che le gambe non
l'avrebbero retta a lungo.Non aveva ancora finito però e così ricominciò a
mettersi le dita in gola,così non si accorse che qualcuno era appena entrato in
bagno...
Era entrato nel bagno del secondo piano di Mirtilla Malcontenta
per fumarsi una sigaretta in santa pace.Realizzò che quel fantasma fastidioso e
petulante non c'era un attimo prima di sentire un conato di vomito. Qualcuno
doveva aver mangiato molto quella sera, al contrario suo che a cena non ci era
proprio andato.Ghignò,come solo lui sapeva fare,pensando che era stato occupato
in qualcosa di molto più appagante con una ragazza di corvonero di cui al
momento non ricordava il nome.Margaret,Maggie,Mariel una delle tante
insomma...Stava per uscire dal bagno rischiando così di essere scoperto a fumare
oppure di imbattersi in una folla di ragazzine adoranti che a quell'ora di sera
proprio non sarebbe riuscito a sorportare-la pazienza ha un limite...lui non
ce l'aveva proprio la pazienza-quando sentì un conato di vomito insieme ad
un singhiozzo.Sempre fumando si avvicinò,incuriosito e vide una ragazza che
trafficava con le mani in gola.Che schifo...fu il primo
pensiero
Comprese in un attimo che la ragazza in questione era la
mezzosangue zannuta e l'attimo dopo un lampo di comprensione gli balenò negli
occhi.Tutto si poteva dire di lui,tranne che fosse uno stupido e la sua mente
sempre così fredda,razionale e calcolatrice ci mise un secondo per capire cosa
stesse facendo la ragazza.Non aveva mai visto nessuna ragazza farlo,ma sapeva di
cosa si trattava...
A Draco Malfoy cadde la sigaretta di mano...
"Mezzosangue,che cazzo stai facendo?"
Oddio era stata scoperta l'orrore si dipinse nei sui
occhi e si intensificò quando pochi attimi dopo riuscì a ricondurre quella voce
fredda e profonda a Draco Malfoy.Perchè proprio lui.
Senza pensarci si voltò a stento cosciente di quello che lui
avrebbe visto:un volto dilatato dal terrore,sciupato,sfinito.Lo guardò negli
occhi spaventata sicura di trovarci disgusto...da chiunque poteva aspettarsi
anche pietà ma non da lui...era sicura di trovarlo disgustato ma si
sbagliava...il suo sguardo non era compassionevole-cosa che lei forse neanche
avrebbe sopportato,non voleva la pietà di nessuno-ma non era neanche
disgustato...era freddo,privo di qualunque emozione,ma comunque duro.Fin troppo
spesso aveva invidiato quella sua capacità di nascondere le sue
emozioni.
Per la prima volta in tutta la sua vita Hermione Granger non
seppe reggere lo sguardo di Draco Malfoy e abbassò il viso scoppiando
improvvisamente in lacrime...
"Che cazzo stavi facendo,Mezzosangue"il suo tono era duro ma
c'era qualcos'altro.Preoccupazione?Non lo sapeva.Ma a dire la
verità lo sperava...voleva che qualcuno si preoccupasse per lei,anche se quel
qualcuno era Draco Malfoy.
Draco Malfoy non sopportava le lacrime...le considerava una cosa
da deboli,da esseri privi di spina dorsale...Si maledisse per la sua curiosità e
fece per andarsene...Non sopportava di assistere a piagnistei vari...non
sopportava di vedere la gente piangere...Forse non sopportava di
vederla piangere...lei sempre così forte,testarda,la regina dei
Mezzosangue,la migliore amica di Potter,la secchiona zannuta che non mostrava
mai debolezza... non voleva vedere lei piangere...altrimenti
avrebbe fatto di tutto per farla smettere,e a lui per regola non doveva
importare di farla smettere.
Quando udì dei passi Hermione alzò gli occhi...non voleva
restare da sola"Aspetta"-aiutami-non lo disse naturalmente,anche perchè
non sperava che lui si fermasse...Per la seconda volta,quella sera, lei si
sbagliava.Lui si giro lentamente a guardarla,con sul viso un'espressione
interrogativa che non celava però il suo fastidio per dover prolungare la
permanenza in quel posto.Lei non poteva sapere che la lentezza nei movimenti
gli era servita a togliersi un'espressione preoccupata dal viso,per crearne
un'altra che sicuramente gli si confaceva meglio.
Si era girato e lei si accorse di dovergli
dire qualcosa per giustificare quell'ASPETTA..."Tu...tu non lo dirai... a
nessuno vero?"Chiese anche se non gliene importava molto in quel momento,ma
sicuramente se lui avesse spiattellato il segreto che custodiva così bene da due
mesi,per lei sarebbe stato un bel problema."No"la sua risposta secca che avrebbe
dovuto rassicurarla e calmarla,invece incrementò la sua angoscia perchè lui se
ne stava andando di nuovo,lasciandola di nuovo sola...
A quel pensiero un nuovo singhiozzo la colse...no non voleva
restare sola in quel bagno,sarebbe uscita anche se era troppo presto e non era
sicura che le gampe avrebbero retto il suo peso fino alla sala comune.Lui al suo
singhiozzo si era voltato giusto in tempo per vedere che cercava di alzarsi.Con
una mano per terra sul pavimento bagnato e una vicino allo stipite della porta
per sorreggersi. Riuscì nell'impresa e fece qualche passo ma appena si stacco
con la mano dal muro le gambe le cedettero e sarebbe caduta-non che sarebbe
stata la prima volta-se all'improvviso due braccia forti guidate dall'istinto
più allenato non l'avessero sorretta.Si ritrovò
con il viso premuto contro il petto forte del ragazzo,le sue braccia che la
sorreggevano tenendola stretta sulla vita.
Sembra di esser meno disgraziati, quando non si e' soli a
soffrire. (Voltaire)
"Sciacquati il
viso,sembri sfinita..."la sua voce la riscosse da quel momentaneo attimo di
pace...non si era nemmeno accorta di essere stata condotta vicino ad un
lavandino.Lui la lasciò quando fu sicuro che lei fosse appoggiata al lavabo
e che con entrambe le mani si reggesse.Si allontanò da lei di qualche passo
mentre lei buttava dell'acqua sul viso e beveva ...La guardò appoggiarsi al muro
mentre si asciugava il viso con della carta e quando incontrò il suo sguardo,la
trovò smarrita,impaurita...no non impaurita
terrorizzata; terrorizzata di vederlo andare via,di essere lasciata da
sola...
Esiste un solo vero lusso, ed e' quello dei rapporti
umani. (Saint-Exupery)
Comprendere che lei avesse bisogno di un
abbraccio e avvicinarsi a lei per stringerla a sè fu un tutt'uno.Lei appoggiò la
testa sul suo petto e chiuse gli occhi,fiduciosa...serena come non lo era da
tempo.Di colpo non aveva più quell'aria smarrita,ma restava comunque
fragile...così fragile che lui ebbe paura di stringerla più forte.Si rese conto
che lei chiedeva a lui solo una cosa...affetto.La stessa cosa che lui chiedeva
sempre ai sui genitori fino a quando un giorno,prima di iniziare
hogwarts,incontrò lo sguardo impotente e triste di sua madre e comprese,comprese
che non ne avrebbe mai avuto...Vivere nei cuori che lasciamo dietro di noi non e'
morire. (T. Campbell)
A lui era stato negato ma non voleva che
venisse negato anche a lei.
A
vivere senza che nessuno ti voglia bene, si diventa cattivi. (T.
Gautier)
Improvvisamente sentì una mano di lui
circondarle il busto e l'altra arrivare dietro le ginocchia e si sentì
sollevare,come se fosse priva di peso.Appoggiò la testa nell'incavo del suo
collo e lasciò che la fronte e la punta del suo naso toccassero il punto in cui
la pelle era più calda.Portò una mano dietrò il collo e l'altra sul suo petto
all'altezza del cuore credendo di trovare il battito ritmico e rassicurante,che
avesse avuto il potere di calmarla e di rallentare il suo cuore che batteva
all'impazzata.Non restò delusa e si lasciò cullare finchè la voce di Draco la
riportò alla realtà.
"Vuoi che ti porti in infermieria?"il suo
tono era privo di colore,ma potè leggervi,non senza una certa dose di
fantasia,un po' di dolcezza che la fece sorridere.
Come
arrivano lontano i raggi di quella piccola candela: cosi' splende una buona
azione in un mondo malvagio. (Shakespeare)
"No" disse tornando nel suo stato di
dormiveglia.Si sentì trasportare ancora per un po' finchè non sentì una porta
che si apriva e lui che la poggiava su un letto.Desiderò che lui la
abbracciasse,non venne accontentata però scoprì con piacere che il cuscino aveva
il profumo della sua pelle e con un sorriso sereno si addormentò.
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Capitolo 2 *** svegliarsi...sperare...fa male... ***
hermione 2
Non ricordava nulla...vedeva solo il
buio...
Era da sola in un luogo oscuro che
non riusciva a ricondurre a nessun posto dove lei fosse già stata...c'era una luce
in lontanaza- il suo ultimo appiglio alla salvezza- e lei tentava di
raggiungerla,ma più si avvicinava,più quella luce si allontanava, si allontanava
sempre più...
Qualcuno dice che fra miliardi di anni probabilmente
nello spazio ogni stella si allontanerà dalle altre e rimarrà
sola in un posto buio, vuoto, deserto...e così come l'ultima stella si troverà
a sopravvivere nello spazio e pian piano si spegnerà , così quella
candela piano piano si spense lasciandola completamente al buio...si sà che nessun
pianeta può vivere senza la stella che lo illumini e così lei come un pianeta al
buio,cadde nello sconfortante baratro della consapevolezza che presto si sarebbe
persa...da sola, in quello spazio vuoto,senza nessuno a
confortarla...
Improvvisamente vide una mano che si
avvicinava a lei, tentò di prenderla ,sfiorò quelle dita ,ma poì quella mano le
sfuggì e lei cominciò ad urlare, invocando quella mano , invocando
aiuto...
La paura e' sempre inclinata a veder le cose piu' brutte di quel
che sono. (Livio)
Si svegliò madida di sudore in
un letto che si accorse presto non essere il suo...aveva avuto un incubo
terribile...era da sola e...non ricordava più.
Cominciò a fare mente
locale per capire dove si trovava e come un fiume in piena gli avvenimenti della
sera prima le piombarono addosso. Ricordava benissimo le braccia di Malfoy, di
come si era accucciolata contro il suo petto, con la mano sul suo cuore...
di come l'avesse rassicurata il percepire, attraverso il tessuto della sua
camicia, il battito ritmico del suo cuore;il suo respiro sulla pelle... di come
l'avesse tranquillizata la sua voce...-se l'era immaginata quella nota di
tenerezza?-
gli
aveva detto di non portarla in infermieria e lui l'aveva
accontentata.
Si guardò intorno, non aveva mai visto
quella stanza...ora che ci faceva caso le pareti erano di un giallo tenue,il
letto somigliava a quello del suo dormitorio...insomma,era l'idea che lei aveva
di una stanza...
Si ricordò del fatto che una volta poggiata sul letto,
lui non l'avesse più toccata, e lei si era addormentata sognando di essere ancora
tra le sue braccia,ma si era dovuta accontentare solo dell'odore della sua
pelle sul cuscino...non ricordava quando si fosse accorta di desiderare che
il suo profumo la inebriasse ancora, ma era consapevole che un attimo
dopo aveva potuto respirarlo sul cuscino...
Ecco un lampo di consapevolezza guizzarle
negli occhi...era nella stanza della necessità...
Si guardò intorno,di lui non c'era
traccia.Indescrivibile il senso di vuoto che la colse quando comprese che lui
non c'era...eppure si era addormentata fiduciosa, per la prima volta
serena dopo tanto tempo perchè sapeva di averlo accanto a sè . Incredibile come
una persona che aveva odiato con tutto il cuore fino al giorno prima,ora fosse
per lei indispensabile come l'aria che respirava, come il cibo che non
prendeva...
Scosse la testa a quel pensiero e si
alzò...chissà che ore erano...nell'esatto istante in cui si pose quella
domanda apparve una sveglia che segnava le 7:30...doveva muoversi,o sarebbe
arrivata in ritardo a lezione...
Entrò nella sua sala comune dove ognuno era
troppo preso da se stesso e dai sui problemi per accorgersi che lei non vedeva
quella stanza da prima della cena del giorno precedente.Salì a prendere i
compiti svolti alla perfezione,i libri e la borsa e raggiunse Ginny, Harry, Ron
e Lavanda nella sala comune,senza neanche preoccuparsi di simulare un
sorriso.Tanto neanche se ne sarebbero accorti,si disse.Come volevasi
dimostrare Lavanda era aggrappata alle braccia di Ron come se fosse
l'unico modo per rimanere in vita-come hai fatto tu ieri sera,aggrappandoti
alle braccia di Draco, perchè un abbraccio,una carezza in quei tempi valeva più
di tutto,perche poteva essere l'ultima, anche per loro che vivevano nel castello
di Hogwarts, che attutiva tutto, anche il grido che segue un' Avada Kevadra...-
si stavano mangiando la faccia(come diceva Ginny) anche se lei ed Harry,non
erano da meno solo che erano più discreti... c'era più dolcezza nei baci di
Harry,più rispetto, e per l'ennesima volta in pochi mesi Hermione si trovò ad
invidiare Ginny ,perchè lei quella dolcezza non l'aveva mai avuta.
Non
le mancava nulla,l'affetto dei sui amici, dei
suoi genitori,ma solo Dio probabilmente sapeva come si fosse sentita sola a
volte, anche se era circondata da decine di persone. Non era facile essere Hermione
Granger, non era facile perchè lei che si era costruita una certa reputazione,un nome...il nome
della ragazza d'acciaio, dell'amica fedele, della studentessa modello, della
giovane donna invincibile che si sarebbe messa davanti a Harry
Potter ,in un ipotetica e quanto mai probabile battaglia finale,per salvarlo...lei aveva
fatto credere di non aver bisogno di nessuno, di essere forte , di saper
affrontare tutto da sola.
Aveva capito da un po' che metteva
in difficoltà le persone per il semplice motivo che la consideravano superiore,
troppo in alto e come si sa la mela
che sta più in alto non si prende, ci si accontenta di quella a cui
ci si arriva senza doversi arrampicare...
Le ragazze sono come le mele sugli alberi Le migliori
sono sulla cime dell’albero. Gli uomini non vogliono arrivare alle migliori,
perché Hanno paura di cadere e ferirsi. In cambio, prendono le mele marce
che sono cadute A terra, e che, pur non essendo così buone, sono facili
da raggiungere. Perciò le mele che stanno sulla cime dell’albero,
pensano Che qualcosa non vada in loro
non che fosse particolarmente bella ,anzi il contrario
semmai...era grassa, i fianchi troppo larghi ,le gambe troppo grandi ,la bocca
mediocre , gli occhi di nessun azzurro o verde abbagliante ,i capelli né
biondi,né neri,né rossi... di un normale castano,che passava facilmente
inosservato...il trucco poi...non era brava e i brufoletti che aveva sul viso
erano un problema perenne, anche se Ginny spergiurava di non riuscire a
vederli.
Non era però l'aspetto fisico il suo più grande
problema, quello che la faceva sentire sola...era che tutti i suoi amici la
consideravano troppo forte, troppo indipendente, capace di cavarsela da sola...perchè
altrimenti Harry nelle storiche litigate del terzo e quarto anno, non
si era schierato dalla sua parte ,invece che da quella di Ron,anche se era chiaro che
lei aveva ragione e Ron torto...perchè pensava che lei se la sarebbe cavata senza
di lui, invece Ron no,lui non avrebbe resistito senza il suo appoggio e
il suo affetto. In ultima analisi, lei poteva restare da sola, era forte
a sufficienza e ogni giorno si malediva perchè aveva mostrato una sola parte di sè...lei
non era così forte ,aveva bisogno degli altri, detestava la solitudine,
sentire di doversi proteggere da sola...
Era questo che in quel momento stava
invidiando a Ginny, il fatto che lei fosse protetta dalle braccia di
Harry-come era stata lei protetta da quelle di Draco meno di dodici ore
prima,peccato che quel bel sogno si fosse infranto come uno specchio con i
conseguenti sette anni di disgrazie...lei ora non avrebbe più saputo vivere
senza quelle braccia-che Harry le accarezzasse i capelli con quel amore e
quella devozione che lei avrebbe pagato pur di sentire che fosse rivolta a
lei.
La sua gelosia nei confronti di Ginny
l'aveva portata a credere di essere innamorata di Harry e dopo due giorni a
pensare aveva capito che lei non era gelosa di Ginny,era invidiosa,la invidiava
così tanto perchè aveva così gratuitamente quello che lei non aveva mai avuto.
Perfino i suoi genitori erano arrivati a pensare che lei fosse
autosufficiente e,sentendosi di troppo,l'avevano lasciata alla sua vita,a cui
,avevano capito, essere estranei. La accettavano,vero , ma non
comprendevano...arrivavano a capire parole come Eccezionale,
Prefetto,Caposcuola...ma non sapevano, non credevano a Voldemort, ai
mangiamorte, avevano troppa paura per credere e fingevano che non
esistessero.
I
bambini hanno bisogno di raccontare delle favole quando qualcosa risulta troppo
difficile da accettare. (Francoise Dolto)
E così lei doveva proteggere anche loro, perchè il suo
essere una mezzosangue e migliore amica di Harry Potter implicava anche
questo...mettere i suoi genitori a rischio. E lei l'aveva accettato, aveva
accettato molti compromessi che il coraggio di Harry e l'impulsività di Ron non
avevano mai neanche valutato, perchè non possedevano ancora la maturita,l'occhio
lucido,e la capacità di soffermasi e razionalizzare ogni scelta e ogni
avvenimento, che lei possedeva a causa della sua vena da Corvonero,era
invece la sua vena Grifondoro che la spingeva a buttarsi in ogni impresa e
affrontate ogni rischio...
La voce di Harry che diceva a tutti
di andare interruppe il flusso dei suoi pensieri e si diressero a lezione.
Saltò il pranzo con scusa ufficiale il fatto
che doveva studiare e scusa per Ginny la non sopportazione per Ron e Lavanda che
si imboccavano a vicenda e si dileguò in sala comune. Tra una materia e l'altra
la sua mente vagava a lui...se l'era ritrovato più di una volta con gli occhi
puntati addosso a lei, sfacciatamente, e lei ormai non sapeva
più reggere il suo sguardo. Per fortuna non avevano lezioni insieme il pomeriggio
e fino a sera nessuna cosa rilevante, se si escludeva Neville che da un po' di
tempo cercava di corteggiare Hermione a modo suo,versandole il succo di zucca
addosso, inciampadole sul piede, balbettanto quando parlava con lei...usava
addirittura la scusa dei compiti:a pozioni era diventato il suo compagno di banco e
ogni argomento che affrontavano ,Neville lo voleva studiare con lei per
"approfondire".Quello con te vorrebbe approfondire qualcos'altro Herm, te lo
dico io...era il parere di Ron... Ginny la esortava a dargli una
possibbilità anche se neanche lei ,quando lo diceva ,sembrava convinta della
cosa.
Dopo le lezioni arrivò la tanto temuta ora
di cena...si era quasi dimenticata di Draco Malfoy anche perchè lui si
comportava come se lei non esistesse,era peggio del solito insomma,non era
neanche degna di un suo insulto,della sua considerazione...
Finì di ingozzarsi e con una scusa,che Ginny
coprì naturalmentè, si defilò dalla sala da pranzo...nella fretta di correre e
di simulare che fosse tutto apposto,non si accorse di una persona che si era
alzata dal tavolo dei serpeverde e la stava seguendo...
Si fiondò nel bagno e stava per cominciare
la solita operazione quando una voce arrogante la fermò...
"Allora sei stupida Granger,e pensare che
c'è gente che ti considera la studentessa più brillante della scuola!"sbottò il
biondo serpeverde.
"Fatti gli affaracci tuoi
Malfoy,cos'è,niente di meglio da fare che tormentare me ?La Parkinson si è
finalmente stancata di te?"
Maledicendosi per non
essersi accorta della sua presenza, Hermione rispose risoluta,
dimenticandosi che a lui e solo a lui si era mostrata fragile e che quindi
quella sicurezza l'avrebbe fatto solo
ridere... Potrete ingannare tutti per un po'. Potrete
ingannare qualcuno per sempre. Ma non potrete ingannare tutti per
sempre.
Abramo Lincoln
"Granger togliti quella
maschera,dopo ieri sera tutta questa arroganza
ha perso di credibilità,non credi?" rispose sarcastico come leggendole nel
pensiero...era chiaro che la sua domanda retorica non attendeva risposta.
Hermione abbassò gli
occhi,ferita,umiliata...lui-che per pochi minuti credeva le avrebbe
restituito la felicità-le aveva tolto l'unica cosa che le era rimasta
ancora intatta :l'orgoglio. Gli occhi cominciarono a pizzicarle,ma non avrebbe
pianto di nuovo davanti a lui...
"Cosa vuoi da me?Mi
sembra che ieri sera hai avuto un altro ricordo felice da affiancare a
quello che hai per il tuo Patronus,no?"gli domandò stizzita,amara,sarcastica...non aveva mai sperato tanto di
sbagliarsi...
"Cosa c'è di felice
Granger,nel vedere una ragazza che pian piano si sta uccidendo? é
incredibilmente patetico-soprattutto se si pensa che lo stai facendo per
Weasley-oltremodo disgustoso,ma felice no...felice sarebbe rinfacciarti questa
debolezza quando ne sarai uscita ed umiliarti davanti a chi ti crede forte ed
equilibrata,questo si,sarebbe
felice." "Solo chi non conosce il dolore può ridere di chi
soffre"
Anonimo
lei non sapeva che il ragazzo quelle
parole se le stava preparando da più o meno ventiquatto ore, e forse se l'avesse
saputo ne sarebbe stata contenta, ma lui ,purtroppo,aveva l'orgoglio di un grifondoro,solo
quello...il resto era da serpente.
Era la prima volta che vedeva la faccenda da
quel punto di vista...lei si stava uccidendo...e lui glielo aveva detto così:senza
un minimo di tatto,di tenerezza, col tono di uno che ti sta informando
di quali sono i suoi programmi-poco interressanti per giunta- per
l'indomani scolastico.Lui però era sicuro che ne sarebbe uscita, perchè voleva
rinfacciarglielo,l'aveva detto chiaramente -felice sarebbe rinfacciarti
questa debolezza quando ne sarai uscita-ne era convinto, quando neanche lei
sapeva se sarebbe stato così...lui che finalmente, primo tra tutti, aveva capito
che lei non era così forte come voleva far credere...voleva dirgli tante
cose,voleva rispondere ma la prima cosa che gli disse fu
impensabile...
"Non lo faccio per Ron"non sapeva perchè lo
aveva detto,ma il pensiero che lui potesse credere che lei si distruggeva-si
perchè era questo che faceva -per Ron ,la turbava...voleva fargli capire che
lei non era innamorata del suo compagno di casa, e questa volta l'orgoglio non
centrava niente.
"E allora perchè lo fai?"chiese lui, non
riuscendo a nascondere quella traccia di rimprovero nella voce che per lei fu
medicina
"Io non lo so..."si trovò a
rispondere...
"Come fai ad essere convinto che ne
uscirò?"felice sarebbe rinfacciarti
questa debolezza quando ne sarai uscita
"Perchè tu non sei convinta di
riuscire ad uscirne"domandò a sua volta ,sottolineando la parola
"riuscire" per il semplice fatto che lei riusciva in tutto, e per Salazar ,doveva
riuscire anche in questo...
"Io-io non so se voglio..."rispose Hermione
ormai con le lacrime agli occhi...
"Non lo so se ce la
faccio..."rispose cercando di controllare il tremito che la stava
scuotendo alla consapevolezza improvvisa di non avere più il controllo della
situazione, del suo corpo ,della sua mente.
Vivere senza
tentare significa rimanere con il dubbio che ce l'avresti fatta.
Jim
Morrison
A lui bastò guardarla una volta negli occhi per capire,senza
l'uso della legimalzia stavolta, che era veramente disperata.
Aprì leggermente le braccia e con voce bassa le disse:"Vieni
qui..."
Un passo,poi un altro
era questione di secondi, ma lui non aspettò oltre...con un solo passo le fu di
fronte,le prese la testa fra le mani e se la poggiò sul petto...una mano,la
sinistra ,rimase lì fra i suoi capelli, a spingerle la testa contro il suo
torace ,mentre l'altra scese a cingerle la vita. Abbassò di poco la testa e
portò le labbra a baciarle la chioma ribelle...Dio...quella ragazza
profumava di buono...albicocca forse? se lo sarebbe domandato per tutta la
vita.
Lei non piangeva...solo qualche lacrima ribelle scendeva ogni
tanto dai suoi occhi...non se lo sarebbe mai perdonato se avesse rovinato quel
momento piangendo. Dopo quelli che parvero secoli,ma forse erano stati solo
pochi minuti, lui si allontanò quel tanto che bastava a prenderla per la vita,
alzarla da terra e spostarsi poco più in là,poggiandola sul marmo del lavandino
per poterla guardare negli occhi.
Prima o poi ci
sarebbe annegato dentro quegli occhi, profondi, dolci ,risoluti eppure così
fragili
.
E' iniziata catturando il mio sguardo, ma ora hai catturato
il mio cuore.
Anonimo
Era impreparato ma anni e anni di autocontrollo gli davano
la sicurezza che mai e poi mai Draco Malfoy sarebbe potuto apparire spaesato per
qualche secondo in più di quanto fosse permesso a chi lo osservava, per
affermare che l'insicurezza che gli aveva visto negli occhi, non era stata
solo frutto della propria fervida fantasia...e fu per questo allenamento che
quando Hermione alzò gli occhi nei suoi vi trovò sfontatezza e
determinazione...
"Stammi a sentire bene
Granger, io non so perchè fai tutto questo ,e non offendere la mia
intelligenza dicendo che lo fai solo perchè vuoi dimagrire..., e sinceramente non mi può
importare di meno.Smetti,perchè quella che fai è una cosa stupida ,terribilmente patetica
e non ti si addice...toglierti la vita lentamente,vomitare quello che mangi è
ridicolo...tu sei ridicola.La studentessa con tutti eccezionale in pagella,che va a
vomitare in un gabinetto per essere alla pari delle
tante oche che tanto commisera. Non le giudichi, mai , dici di commiserarle e secondo me
sei un'ipocrita perchè vorresti essere come loro. La Weasley è una di loro,veste
divise oscene eppure è la tua migliore amica.Tu la invidi,perchè non puoi
essere come lei...le invidi tutte perchè hanno la possibilità di sbagliare, cosa che
tu non puoi permetterti perchè nuocerebbe alla tua reputazione...beh ti dico una cosa...mi
fai pena(e detto da me è tutto dire),sei una codarda ipocrita
senza spina dorsale, che pur di avere qualcuno vicino si getta tra
le braccia del suo nemico di sempre, perchè ha bisogno di qualcuno che la
abbracci.Un consiglio :abbassa la cresta e mostrati per quello che sei.Non la perfetta
grifondoro,ma una persona fragile,così fragile e debole da non saper
resistere e superare i problemi della vita.E allora che fa,si getta nella depressione,
perchè non sa affrontare la realtà,ne ha paura.Tu non solo non meriti
di essere in questa scuola perchè sei una Mezzosangue,tu non meriti nemmeno di esistere
perchè le persone come te non sopravvivono."aveva detto tutto con un enfasi
che non lo caratterizzava,senza darle la possibilità si fermarlo, voleva
intaccare il suo orgoglio,smuoverla...costringerla a dargli la sua parola che
avrebbe smesso...
Costruire le proprie reazioni in base alle reazioni che queste
susciteranno sugli altri. (nc-1985)
e Dio com'era prevedibile la sua
mezzosangue...
"TU"disse con rabbia che ormai pensava di non poter più
provare"TU"cercava di divincolarsi ma era come affrontare un muro... "TU NON SAI
NIENTE DI ME,DI COME MI SENTO,DI COSA STO PASSANDO...mi vieni a dire che sono
un ibrido,una senza spina dorsale,un'ipocrita.Perchè? è così inumano cercare
protezione e affetto,volersi sentire protetta sempre e in ogni cosa
incondizionatamente?Perchè tutti hanno il diritto di provare come ci si sente
stretti in un abbraccio caldo e rassicurante e io no?...è un periodo di guerra
per tutti,perchè tutti avete il diritto di avere paura,di essere consolati e
capiti e io no?...perchè tutti potete sentire che vale la pena sopravvivere per
il domani e io no?,perchè tutti avete la consapevolezza che ci sarà qualcuno con
cui potete confidarvi, raccontare un brutto sogno e farsi consolare al primo
accenno di pianto e io no?,non è giusto.Scusami se ho accettato le tue braccia,
ma per una volta volevo sentire cosa si provava a non consolare ma ad essere
consolata,volevo sentirmi protetta,ma hai ragione tu.Non è il mio destino,non è
la strada che mi sono tacciata...ora che sei soddisfatto lasciami andare e vai a
divertirti con i tuoi amici ed esci dalla mia vita."Tutto d'un fiato cercando di
non piangere,aveva pianto già troppo davanti a lui.E lei,stupida, che aveva
pensato che lui volesse aiutarla...
"E se io non volessi farlo"aggiunse lui con voce
incolore.
"Cosa?"chiese lei sull'orlo dell'esasperazione e delle
lacrime
"Uscire dalla tua vita."
Lei sgranò gli occhi.Quanti modi c'erano per interpretare quella
frase?
Decise per una volta di dare l'interpretazione che più le
piaceva...e gli buttò le braccia al collo stingendosi a lui e cominciando a
piangere a dirotto ,disperata,mentre lui la cullava nel suo abbraccio,dove
finalmente si sentiva al sicuro,protetta.
le lacrime veramente amare sono quelle che cadono non viste
e che nessuno raccoglie
JIM MORRISON
Non sapeva per quanto tempo fossero rimasti abbracciati,in
silenzio...ricordava che dopo un po' da quando aveva smesso di piangere lui le
aveva detto che era tardi e l'avrebbe riaccompagnata in dormitorio. Così
aveva fatto, tenendola per mano l'aveva condotta per i corridoi ,percorrendoli
con velocità e sicurezza, costringendola più di una volta a velocizzare il passo
per raggiungerlo...si era accorta di essere arrivata davanti al buco del
ritratto della signora grassa solo quando lui l'aveva avvicinata a sè e le aveva
depositato un bacio sulla fronte...cerca di dormire,stanotte...hai l'aria
sfinita le aveva detto a voce bassa...si stava già allontanando quando lei
gli aveva afferrato il polso e timidamente l'aveva ringraziato...non voleva
che andasse via...lui aveva riso piano,abbassando la testa come se volesse
nascondere l' ilarità ad una sua gaffe, e quando pochi secondi dopo l'aveva
rialzata, i suoi occhi erano ironici come il suo sorriso-non
sarcastico,ironico-e avvicinandosi le aveva detto ...tranquilla,domani
mattina mi rivedrai...e con un sorriso si era dileguato...
Serena per la seconda notte di seguito per merito suo,si era
addormentata,immaginando di essere stretta fra le sue braccia...
Al mattino, per la prima volta dopo tanto tempo,non dovette
simulare un sorriso...le era venuto spontaneo...
"Wow Herm,sembri particolarmente contenta stamattina..."le fece
notare Ginny
"Si è così"
"Allora te lo sei dimenticato Ron?"chiese l'amica abbassando la
voce
"Sai credo proprio di si..."rispose lei fingendo di pensarci
sopra...per la prima volta non invidiò Ginny per quel sorriso radioso che le
illuminava il volto.Perchè?semplice,era lo stesso sorriso che illuminava anche
lei.
La sera prima non aveva vomitato,e quindi non aveva l'aria
troppo sciupata quella mattina e felice come una Pasqua si diresse con i suoi
amici a colazione ,complimentandosi addirittura, con Lavanda per la nuova
acconciatura.Per una buona mezz'ora aveva esibito un sorriso radioso che
tutti avevano apprezzato.Stava scendendo le scale mentre cercava di spiegare a
Ron le basi per la trasfigurazione umana,quando a metà dell'ultima rampa una
scena le fece dimenticare tutto e cancellò il sorriso che aveva dalla
notte precedente sulla faccia...
La bellissima Daphne Greengrass
avvinghiata a Draco Malfoy.
vorrei tornare bambino, perchè le ginocchia sbucciate fanno
meno male di un cuore
infranto...
jim morrison
Volevo ringraziare di cuore tutti quelli che hanno letto e
soprattutto quelli che hanno recensito...14 recensioni 1 solo capitolo,
sono commossa GRAZIE GRAZIE GRAZIE...penso di postare un altro capitolo,massimo
due e poi mettere la parola FINE. scusate se aggiorno ogni morte di papa,o
meglio,ogni giorno di rotazione a scuola...ma credetemi con una prof
di greco come la mia,non posso fare altrimenti. Comunque:
SiLvIeTT4:grazie sono felice che ti piaccia,non è
facile stare vicino a chi ha questo determinato problema quindi penso tu sia una
gran bella persona.E' un argomento forte e un po' difficile da
scrivere,però spero di dare quel tocco di
dolcezza e di tenerezza che possano in qualche modo renderlo meno drammatico e
crudo...
marygenoana:si lo ammetto,la punteggiatura è la mia
croce...sarà perchè quando la prof l'ha ripetuta sommariamente al primo liceo
ero un tantino distratta e comunque mi riesce meglio scrivere a mano,con la
velocità è più facile rimediare agli errori di punteggiatura,grazie anche alla
pratica...c'è da dire che uso da poco l'html e quindi quando voi mi dite:vai a
capo,io non capisco in che senso intendete...si lo so sono un po ritardata,ma
che ci posso fare? cmq sono contenta che ti piaccia la fic
SakiJune:io vado pazza per le draco-herm,anche se è una
coppia molto improbabile,ma io ci ho sperato fino all'uscita del settimo libro e
in cuor mio non mi sono ancora rassegnata,vabbè...cmq ti ringrazio e sono
contenta che ti sia piaciuta.
Aleptos:ti ringrazio molto per la critica,e poi una fan
fic mica deve per forza piacere a tutti?scusa ma ero indecisa se mettere OOC
anche perchè ho cercato di rendere il più possibile la fanfic più vicina al
libro, forse più nel secondo che nel primo capitolo...cmq per l'accapo,non sono
molto pratica dell'html quindi nel secondo capitolo ci ho provato ma è il
massimo che sono riuscita a fare...se lascerai un commento e magari hai un po di
tempo puoi darmi qualche consiglio,te ne sarei molto grata.
Nimpha93:Grazie grazie e ancora grazie...anche io penso
che sia un problema su cui bisogna scrivere milioni di parole e fare milioni di
campagne,perchè non c'è peggiore malattia secondo me,è un suicidio lento e
inconsapevole e non lo auguro veramente a nessuno...Io adoro le Draco-Herm
e le ho lette più o meno tutte e spero presto di diventare esperta come qualche
autrice di cui ho letto le fic(Che ho imparato a memoria tra l'altro) e di
scrivere ancora meglio.Spero che ti piaccia anche il
seguito.
tindina: è l'augurio più bello che potessi farmi,ti
ringrazio...spero di trovare il tempo(maledetta scuola) di scrivere fic...è un
argomento che ho in testa da un po' e non ho scelto Draco ed Herm per un qualche
criterio,ma semplicemente perchè sono i miei autori preferiti.Spero continuerai
a leggerla
vinny:ti ringrazio moltissimo.Io sono una sentimentale
,romantica ,sognatrice,non di quelle smielate però,realista a modo mio e
vorrei che le cose non fossero mai quelle scontate, perciò preferisco Draco a
Ron.Ho cercato di metterci tenerezza e sentimento,perchè ad affrontare un
argomento così duro senza un po' di dolcezza sarebbe troppo triste per una come
me...sono davvero felice che ti sia piaciuto e spero che gradirai anche il
seguito.
Dora83:grazie mille per i consigli,mi hanno aiutato
tantissimo...anch'io adoro le citazioni,trovo che diano più senso alle
cose...spero di aver fatto capire cosa ha spinto Hermione a cadere in questo
tunnel terribile e di aver dato alcune spiegazioni...ti prego di
consigliarmi su cosa aggiungere,cosa modificare(sempre se hai tempo)e sono
veramente felice che ti piaccia la mia fanfic...grazie grazie e ancora
grazie
piperina:sono veramente contenta che ti piaccia...Draco
è un personaggio un po' complicato,mai banale e mai semplice nelle cose che dice
e che fa...anche a me piace leggere temi delicati, perchè anche le fanfic
sono un modo per comunicare,un modo giovanile in un mondo di giovani,che
difficilmente riescono ad esprimere il loro parere su questioni importanti e
delicate.anche io adoro le citazioni e passo le ore a leggerle,anche perchè la
mia prof di letteratura è fissata coi poeti,quindi meglio per me se le
leggo,spero ti piaccia anche il seguito.
ImAya:grazie per il consiglio,te ne sono grata.Ho
cercato di dare voce alle sensazioni di Hermione e ho tentato di renderle
realistiche...come molti hanno detto non è una persona fragile,ma neache altri
che hanno vissuto questa esperienza si mostravano fragili a chi gli stava
intorno,eppure dentro volevano sentirsi protetti e amati.Spero di essere
riuscita a far capire cosa a spinto Hermione a quel punto e ti prego di darmi
tutti i consigli che ritieni opportuni,mi farebbe piacere.grazie
ancora
dark angel 93:sono contena che ti sia piaciuta e grazie
per aver recensito,spero apprezzerai anche il seguito...
DamaArwen88:sono contenta che ti sia piaciuta e grazie
per il complimento,spero di riuscire a scrivere sempre meglio,perchè è la mia
passione...ho scritto di questo argomento perchè è un problema che sta
diventando sempre più frequente a causa dei mass media e spero che presto non ci
sarà più bisogno di scriverne...
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Capitolo 3 *** Vivere ***
hermione 3
Stava
scendendo le scale mentre cercava di spiegare a Ron le basi per la
trasfigurazione umana,quando a metà dell'ultima rampa una scena le fece
dimenticare tutto e cancellò il sorriso che aveva dalla notte precedente sulla
faccia...
La bellissima Daphne
Greengrass avvinghiata a Draco Malfoy.
vorrei tornare
bambino, perchè le ginocchia sbucciate fanno meno male di un cuore
infranto...
jim morrison
Apatica
,non c'era altra parola per descriverla...eppure che cosa si
aspettava?Infondo lui non le aveva promesso nulla...Domani mattina mi
rivedrai...avrebbe preferito non averlo rivisto.
Daphne Greengrass:come descriverla in un
unica parola?...Beh,perfetta...perfetta per lui...
intelligente,la
mente brillante di un serpente nel corpo di una dea...
purosangue,il suo
sangue era più puro dell'oro zecchino...
scaltra,otteneva
quello che voleva,sempre e in ogni situazione...perchè non avrebbe dovuto
ottenere lui?...
viziata,abituata
ad avere tutto,non avrebbe accettato un rifiuto...
serpeverde,serpente nell'anima...ninfa nel
corpo...
ricca,discendeva
da una delle famiglie purosangue più antiche...
opportunista,riusciva sempre ad
approfittare delle situazioni...
sexy:la regina della seduzione,la
maestra della provocazione...
attraente:non sarebbe riuscito a
trovare un ragazzo immune al suo fascino nemmeno se avesse girato tutta la
terra...
bella,no non lo
era...era semplicemente stupenda...
e lei non possedeva la metà di queste
qualità.
Eppure Lui...Dio ...perchè l'aveva
illusa?
No,non doveva mostrarsi
debole...evitando
accuratamente di guardare dove c'era lui si recò al tavolo dei
Grifoni, pur non soffrendo da più di due mesi non avrebbe mangiato
lo stesso...aveva un peso sul cuore così forte da schiacciarle la gabbia
toracica,da impedirle quasi di respirare,figurarsi di mangiare...si sa,quando si è deboli
tutto sembra più difficile,ma lei non avrebbe fatto trapelare nulla...lontano
dai suoi amici teneva china la testa sul libro di trasfigurazione,senza in
realtà riuscire a leggere...aveva gli occhi troppo offuscati dalle lacrime che
non avrebbe mai versato.
Senza dar conto a nulla,senza occuparsi di
nessuno si alzò dalla panca,un'espressione imperscutabile sul volto...un piede
dietro l'altro...il tremito che la scuoteva dentro non le toccava nè le gambe,nè
le braccia.Salì le scale senza guardarsi indietro,senza porgere l'occhio a
destra o a sinistra...non guardava dove andava,i suoi piedi sembravano conoscere
da soli la strada...la sua testa non era occupata a pensare,era completamente
sgombra da ogni sorta di pensiero...anche un bravo legimens non avrebbe trovato
altro che il nulla nella sua mente...in futuro non avrebbe mai saputo dire come
fosse arrivata nella sua camera,non ricordava neanche di aver detto la parola
d'ordine!
Con una scrupolosità e una previdenza che in
un momento come quello non erano fuori luogo,e neanche assurde...erano
spaventose...controllò che fuori non ci fosse nessuno...
Con calma,come se avesse una linea precisa
nella mente,imperturbò la stanza e compostamente si sedette sul letto e prese in
mano un libro...leggere la faceva rilassare e le permetteva di
pensare...
Non lo odiava...assolutamente no,che ci
poteva fare lui se lei era così inutile,così mediocre,così banale...a confronto
Daphne Greengrass...no,non c'era un confronto,non c'era termine di
paragone...
Lui non l'aveva illusa,aveva provato
pietà - Draco Malfoy non conosceva la
parolapietà
Si odiava...come non si era mai odiata
prima...perchè era così sbagliata,perchè così
stupida...
Una qualunque altra ragazza dopo una
delusione del genere avrebbe pianto con le amiche,si sarebbe lasciata consolare
da braccia che in quel momento le sarebbero sembrate sicure e da giudizi pieni
di esperienza...lo avrebbe chiamato bastardo e ,senza conoscerla, avrebbe
definito lei una poco di buono...avrebbe tirato fuori dalle cucine cioccolata a
volontà dando a lui la colpa dei brufoletti e dei chili di troppo...sarebbe
uscita,avrebbe conosciuto nuovi ragazzi per dimenticarlo...
I
dolori leggeri concedono di parlare; i grandi dolori rendono
muti. (Seneca)
una qualunque altra
ragazza,non lei...
I dolori leggeri
concedono di parlare; i grandi dolori rendono
muti. (Seneca)
La sua proverbiale obiettività l'avrebbe,in
un altro momento,portata a considerare tutti i fattori,arrivando alla
conclusione di non potersi aspettare niente da lui...non si erano scambiati
nessuna promessa...
Ma da due mesi a quella parte,l'unica cosa che sembrava
riuscire a fare benissimo era commiserarsi ,compatirsi ed odiarsi...odiava il
suo essere così mediocre,insignificante,inutile se non per far
copiare i compiti...Così debole e priva di spina dorsale...
Le sue
parole...Perchè in qualunque posto confluissero i suoi pensieri c'era sempre
lui?Lui che era riuscito a darle quella grinta per affrontare uno di quei
momenti in cui tutto sembra terribbilmente inutile e doloroso...un momento
di guerra in cui la speranza è l'unico appiglio alla salvezza,quando tutti
ti dicono di non arrenderti,di combattere perchè fin quando ci sarà solo uno che
spera e combatte il male non può vincere...eppure lei si era scocciata di
combattere da sola...
Le sue parole...
"E se io non volessi
farlo"aggiunse lui con voce incolore.
"Cosa?"chiese lei
sull'orlo dell'esasperazione e delle lacrime
"Uscire dalla tua
vita."Lui non voleva lasciarla sola...
L'aveva detto così senza pensarci!...Draco Malfoy
non faceva mai nulla senza pensare...
Dio!...Quant'era stupida!Perchè continuava a
farsi ancora del male?...Perchè quella maledetta vocina ingenua nella sua testa
le diceva che infondo era la Greengrass avvinghiata a lui e non il
contrario?...non si era forse già illusa abbastanza?
Chiuse il libro di scatto.
Lei,Hermione
Granger,non si sarebbe mai fatta abbattere da una sciocchezza
simile...
Doveva calmarsi o tutti si sarebbero accorti
che qualcosa non andava!
Riaprì piano il libro,doveva rilassarsi di
nuovo e ragionare razionalmente.
Lui non meritava
quel suo star male...l'aveva solo illusa!E lei stupida che ci era
cascata!
Una mano si chiuse sul margine di una
pagina...E tirò forte!
Una
lacrima
Perchè diavolo non era scappata
via?
Un'altra lacrima...e un'altra
pagina
Perchè l'aveva fermato?
Altre lacrime...e altre
pagine
Perchè si era fatta abbracciare?
Ancora lacrime...il libro buttato in
aria
Perchè LUI l'aveva abbracciata?
Un gemito di dolore e altri libri,boccette
per inchiostro,piume,profumi,piume del cuscino ovunque...
Se qualcuno fosse entrato,avrebbe creduto
che fosse scoppiato l'inferno...
La sempre razionale e riflessiva Hermione
Granger che gettava alla rinfusa ogni sorta di oggetto che le capitava tra le
mani...
Doveva smetterla,o
non sarebbe arrivata in orario a lezione...
Si può essere prudenti in un
momento di tale crisi personale?Evidentemente, sì.
Ma quelle lacrime
non volevano saperne di fermarsi
Si morse le labbra finchè non sentì il gusto
ferroso del sangue...voleva che il dolore fisico schiacciasse quello
psicologico...
si sarebbero accorti
della ferita sul labbro!
Sbattè ripetutamente il polso destro contro
il legno che reggeva le tende del baldacchino finchè non le si formò un ematoma
sulla pelle coperta dal polsino della cameretta...il dolore fu tale che lei non
pensava neanche più di riuscire a provarlo a quella densità...Dubitò per qualche
istante anche dell'integrita dell'osso,ma non le importava...
Le lacrime erano finite!Con qualche
incantesimo ricreò l'ordine iniziale che c'era nella stanza e con il fondotinta
copri quel disastro che il pianto aveva causato.
La giornata,le lezioni...estenuanti un po'
per tutti,in particolar modo per lei.La sua mente quella mattina non voleva
saperne di ragionare.Il drastico calo di peso,tutti gli avvenimenti di quella
mattina, la paura di non essere più padrona della propria volontà...
A sera era seduta nella sala comune ai piedi
di una poltrona un po' nell'ombra...la fiamma del camino sembrava riscaldare il
suo corpo che era diventato così freddo nell'ultimo periodo.
Freddo,così com'era diventata lei:apatica con tutti,si era
rinchiusa nella sua confortante solitudine,sola non accettava
più l'invito degli altri ad unirsi mentalmente ai loro
discorsi,cattiva con se stessa,con il suo corpo, con la sua
mente e la sua intelligenza,estranea a
tutte le persone e a tutti gli eventi,lei sempre così socievole,sempre così
aperta e sensibile...
"Caposcuola Granger"
quel giorno non aveva neanche studiato,certo
era venerdì ma per una come lei...,la mancanza di ferro e zucchero cominciava a
farsi sentire...non riusciva ad arrivare più a fine giornata,la sua capacità di
attenzione era drasticamente calata così come la sua attitudine di
concentrarsi ad orari assurdi ed a capire concetti difficilissimi a tempo
record.I professori non se ne erano ancora accorti,ma lei sì e questo la
spaventava oltre ogni altra cosa...non avere più volontà,essere vittima del
proprio corpo e schiava delle sue insicurezze.
"CAPOSCUOLA GRANGER?"chi era quel bambino
ora?
"Scusa Morgan,ero distratta.Dimmi!"quel
bambino la guardava accigliato e lei si rese conto di non averlo proprio visto
arrivare o quanto meno sentito e l'espressione interrogativa di lui le suggeriva
che la stesse chiamando la tempo!
"Si infatti Herm,è tutta la giornata che sei
distratta!"le fece notare Ron.Lei non vi badò,non aveva voglia di sentire la sua
voce...infondo era anche colpa sua se era in quello stato.Se non si fosse messo
con Lavanda ,forse,si sarebbe accorto che qualcosa in lei non andava.
"Il caposcuola Malfoy mi manda a dirti che
ti cerca la McGranitt perchè Pix ne ha combinata una delle sue e,ti aspetta
nell'ala ovest del terzo piano e mi ha raccomandato di dirti di essere veloce
perchè non ha tempo da perdere e di non portare Lenticchia,perchè non sopporta
la sua asfissiante e diabetica presenza,scusa Re ma ha detto testuali
parole!"concluse il bambino,ma dal tono della sua voce si capiva che avesse riso
fino a un attimo prima...
"Diabetica?"Chiese con aria falsamente
innocente Ginny per infastidire il fratello
"Beh,non so esattamente cosa volesse dire,ma
ha borbottato qualcosa su Lavanda-sanghiusuga-Brown e
Ron-Ron-amorucciomio-Lenticchia-Weasley ."Quest'ultima uscita scatenò l'ilarità
di tutti,tranne di Ron e Lavanda naturalmente e di Hermione che si era fermata
alle prime parole del bambino...
E se in realtà non
fosse una scusa...?
E se la McGranitt la
volesse veramente...?
Come avrebbe fatto a
superare quest'altra terribile delusione?Da dove avrebbe trovato la
forza?
"Vengo anch'io,così vediamo se quel pallone
gonfiato osa dire queste cose davanti al sottoscritto!"Affermò Ron con le
orecchie rosse per l'idignazione suscitando un'altra risata collettiva e
l'annuire di Lavanda.
"No Ron,ho intenzione di dormire stanotte e se cominciate a litigare posso
dimenticare il letto fino alle due del mattino!"mi ha raccomandato di dirti
di essere veloce perchè non ha tempo da perdere e di non portare
Lenticchia
Ne valeva la pena andare da lui?E se fosse rimasta
delusa?Come avrebbe fatto a non precipitare irreversibilmente nel più
profondo e quanto mai allettante baratro dell'apatia e delle depressione che mai
quanto quel pomeriggio le era sembrato invitante?
Sì,ne valeva la pena...
Meglio vivere una vita di rimorsi che di
rimpianti
"Non mi aspettate,forse si farà tardi..."a
metà della frase era scappata via...
Percorse le scale che la separavano da lui
con una velocità che più di una volta l'aveva portata ad inciampare e a
rischiare di cadere...
Correva per impedire alla sua mente di
pensare quanto fosse saggio andare da lui,con una così alta probabilità di
rimanere delusa...
Correva per non ascoltare la sua mente che
le suggeriva di tornare indietro e di mandare Ron dalla McGranitt,ma il suo
cuore le urlava di correre tra le sue braccia dove finalmente si era sentita
protetta e in pace con se stessa come non si sentiva da tempo...
"Ti prego Dio,fa che sia una scusa per vedermi"
Arrivò nell'ala ovest del terzo piano e prese a camminare lentamente...era
tutto buio,di lui non c'era traccia.Neanche della McGranitt per
fortuna! Niente da
fare...lui non c'era!
Si appiattì contro la parete e si strinse
tra le braccia per il freddo...
"E meno male che ti avevo detto di fare
presto!"Hermione sobbalzò,non l'aveva visto spuntare dall'ombra e sovrapensiero
com'era non si era accorta neanche della sua presenza e trovarselo a pochi passi
di distanza...
"Non era mia intenzione spaventarti!"Perchè quella maledette ragazza
aveva preso ad allontanarsi appena l'aveva visto?
"Non mi hai spaventata!"La sua voce
tremava,ma non era certo per il motivo che lui sembrava intendere...
"Sapevo che l'avresti detto,quanto sei
prevedibile sciocca mezzosangue..."si avvicinò ancora ma lei fece qualche altro
passo indietro...
"non avrai paura di me,spero!"se continuava così l'avrebbe fatta
allontanare e non era sua intenzione.
"Certo che no?"perchè quella voce continuava a tremare?
"Stamattina hai fatto finta che non esistessi,posso sapere il motivo?"Non ne aveva bisogno,gli
era bastato guardarla un attimo negli occhi per capire,ma voleva che lei
glielo facesse almeno intendere,anche se girandoci intorno...
"Ti sbagli,non ti ho evitato stam..."si
morse le labbra accorgendosi dell'errore provocandosi dolore alla pelle già
martoriata quella mattina.
"Ma io non ho parlato di ..." che cos'era quel
gemito di dolore?
"Che hai fatto alle labbra,mezzosangue?"perchè diamine adesso non lo
guardava più negli occhi?
"Niente!"non sfuggiva mai nulla a quel maledetto...
"Fa vedere..."
Si avvicinò a lei e tentò di prenderle il
viso tra le mani,ma Hermione si scostò
bruscamente...
"Lascia stare...,non è necessario!E' stato
un errore venire qua,è meglio che vada!!"fece per andarsene...
"Tu non vai da nessuna parte!"la prese per
il polso per fermarla..."Ahi!"un gemito di dolore;quello era il polso che quel
pomeriggio aveva sbattuto contro il legno e lui l'aveva stretto troppo
forte...
"Che hai al polso,Granger?"la voce di lui
cominciava ad assumere una lieve sfumatura di panico.
"Lasciami andare..."Voleva andare via...quello che aveva fatto quel
pomeriggio non era stato ancora elaborato dalla sua mente e lasciare accesso a
lui nel suo inferno personale era un qualcosa di troppo
grande,irrevocabile, che lei non si sentiva pronta a
condividere...
"Hermione fammi vedere,maledizione!"Era la prima volta che la chiamava
per nome e alzava la voce con lei...non l'aveva mai sentito alterarsi:lui era
sempre così calmo e padrone di sè...non aveva mai usato con lei quel tono
autoritario e arrabbiato insieme che mal nascondeva una punta di
preoccupazione...
Quelle considerazioni sembrarono convincerla
a restare...lui le esaminò il polso velocemente,tastando con le dita la carne
delicata...
Lei aveva gli occhi bassi e non potè
guardare la sua espressione quando le disse:"Non è rotto,ma dovresti farlo
vedere a Madame Chips o ti farà male ancora per molto...vorrei che mi guardassi
in faccia mentre ti parlo!"
Alzò lo sguardo verso di lui...i suoi occhi
sembrarono leggerle dentro e all'improvviso un lampo li attraversò...
"Come diavolo ti è venuto in mente di
sbattere il polso vicino al legno,ma dico io sei completamente imbecille?Con
quella forza poi... rischiavi di farti male sul serio!!!"era arrabbiato,era
chiaro...
ma con quale diritto
si permetteva di dirle quelle cose...e poi come faceva a...
"Come fai a...?"un lampo di comprensione le
balenò nello sguardo"Tu...come ti sei anche solo lontanamente permesso di...Io
non ci posso credere,mi fidavo di te...Tu...tu sei...PENSAVO FOSSI DIVERSO,MA
SEI UN LURIDO SERPEVERDE...ti odio...TI ODIO"l'aveva urlato con quanto fiato
aveva in gola...
I suoi
pensieri...l'unica cosa di cui sembrava ancora esserne padrona...lui...come si
era permesso?
Era entrato nella
sua mente come un ladro...lo odiava...quei pensieri che lei custodiva tanto
bene,che la facevano sentire protetta da se stessa e dagli
altri...
Perchè non aveva
capito che lei non si sentiva pronta a renderlo partecipe del suo mondo
così contorto,lui non avrebbe potuto capire...avrebbe giudicato senza
sapere...
Nessuno avrebbe
compreso i suoi pensieri,avrebbe perso quei pochi amici che aveva se lui li
avesse raccontati in giro,avrebbe perso la sua credibilità,la sua-già
scarsa-autostima,avrebbe perso tutto...perchè lui non avrebbe potuto
capire...
Era rimasta impalata,gli aveva urlato contro
il suo disprezzo,lo aveva insultato in tutti i modi che conosceva e
lui...
Lui non aveva detto una sola
parola...l'aveva lasciata sfogare,inveire contro sè stesso...il suo volto non
aveva mai cambiato espressione...
Di fronte a quella freddezza,si era sentita
tradita...ancora più di quanto era successo quella mattina o alla consapevolezza
che lui leggesse nella sua testa...l'aveva ghiacciata...non gliene importava
niente di lei...
Si era accasciata al suolo e appiattita vicino al muro...Dio aveva perso
ogni dignità e orgoglio...Lei sempre così fiera,sicura,arrogante...
"Vattene via..."non voleva piangere...voleva
andare via,ma le gambe non le davano la forza...
"Mi sembra di averti già detto una volta che
non ho nessuna intenzione di farlo,Granger!L'hai dimenticato?"
Come avrebbe potuto
mai dimenticarlo...?
"Sei una stupida,lo sai?"il suo tono si era
abbassato...
"Uscire con solo la divisa scolastica alle
dieci la sera...assurdo!"non si riferiva a quello e lei gliene fu
grata...
"Vieni con me,ti porto in un posto."le porse
una mano ma lei sembrava riluttante a prenderla,a fidarsi,a
seguirlo...
Lui sembrò comprendere ciò che le passava
per la testa,senza stavolta violarla.
"Non ti sto chiedendo di fidarti di me...lo
ammetto,neanch'io lo farei,ma lo sai perchè solo uno stupido vorrebbe essere
immortale o guardare nel futuro?"
perche' oggi non
e' piu' ieri e non e' ancora domani: e' un giorno unico che non abbiamo mai
vissuto e non vivremo piu'. (Myriam)
Lei scosse la testa lentamente...non capiva dove volesse
arrivare con il suo discorso...
"Perchè così si priverebbe della parte più
bella...vivere!Si toglierebbe quel poco che quel deficiente circondato da tanti
idioti come mio padre gli ha lasciato...la scelta!Niente,e te lo dice
uno di cui la vita è sempre stata pianificata,è più bello che vivere ogni
momento intensamente come se fosse l'ultimo,senza ragionare su cosa è
giusto o cosa è sbagliato...pensa a cosa ti potrebbe rendere
felice...
Vivere a lungo e' desiderio quasi di tutti, ma vivere bene e'
l'ambizione di pochi. (J. Hughes)
Poteva andare meglio,beh può darsi,capita...ma intanto tu,non la
tua coscienza,non avrai lasciato niente intentato!"
Lei gli prese la mano"Non so se ne sono
capace...mi insegni?"
Lui sorrise"OH,Io sono un
maestro!"
Si lo so...ci ho messo una vita...ma non è
colpa mia se quella di greco mi fa stare 5 ore al giorno sopra i libri e dico
5.Assurdo vero Allora prima di tutto devo dire una cosa:Sono
una deficiente:non so usare il computer,non so usare l'Html...questo capitolo
l'ho riscritto la bellezza di tre volte perchè non lo salvavo bene e ogni
volta dovevo ripartire sempre da capo...in più tentando di
correggere i capitoli precedenti invece di modificarli io li cancellavo e quindi
ho perso tutte le recensioni:chiedo quindi umilmente scusa e vi
prego di lasciare qualche commentino pure ino ino
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Capitolo 4 *** Mi chiamo Hermione Granger ***
hermione 4
"Vieni con me,ti porto in un posto."le porse una
mano ma lei sembrava riluttante a prenderla,a fidarsi,a seguirlo...
Lui sembrò comprendere ciò che le passava per la
testa,senza stavolta violarla.
"Non ti sto chiedendo di fidarti di me...lo
ammetto,neanch'io lo farei,ma lo sai perchè solo uno stupido vorrebbe essere
immortale o guardare nel futuro?"
perche' oggi non e' piu' ieri e non e' ancora domani: e' un giorno
unico che non abbiamo mai vissuto e non vivremo
piu'. (Myriam)
Lei scosse la testa lentamente...non capiva dove
volesse arrivare con il suo discorso...
"Perchè così si priverebbe della parte più
bella...vivere!Si toglierebbe quel poco che quel deficiente circondato da tanti
idioti come mio padre gli ha lasciato...la scelta!Niente,e te lo dice
uno di cui la vita è sempre stata pianificata,è più bello che vivere ogni
momento intensamente come se fosse l'ultimo,senza ragionare su cosa è
giusto o cosa è sbagliato...pensa a cosa ti potrebbe rendere felice...
Vivere a lungo e' desiderio quasi di tutti, ma vivere bene e'
l'ambizione di pochi. (J. Hughes)
Poteva andare meglio,beh può darsi,capita...ma
intanto tu,non la tua coscienza,non avrai lasciato niente
intentato!"
Lei gli prese la mano"Non so se ne sono capace...mi
insegni?"
Lui sorrise"OH,Io sono un maestro!"
"Dove mi stai portando?"
avevano attraversato tutto il terzo piano fino a scendere al
piano terra per arrivare nelle cucine,camminavano a pochi centimetri di distanza
senza mai sfiorarsi;lei avrebbe voluto che che lui le prendesse la mano,ma non
era stata accontentata...
"Non lo immagini?"chiese quando ormai già stava facendo il
solletico alla pera.
"Sei un bastardo Malfoy!"non voleva entrare lì
dentro
"Non mi dirai che hai paura..."le sussurrò all'orecchio
mettendosi dietro di lei.
"No!"disse lei che non voleva entrare.
"No,non ho paura o no,non voglio entrare?"chiese con un ghigno
sulla faccia.
"Fai schifo Malfoy" "Strano,nella Gazzetta di Hogwarts
risulto al primo posto tra i più belli e sexy della
scuola"
"Ucciditi!"sbottò lei,non sapendo come
rispondergli.
"Però non puoi negarlo,non si può negare l'evidenza,così come non puoi
negare che ti
piaccio!"
"Sei troppo presuntuoso per i miei
gusti Malfoy"esclamò lei tutta rossa
in
viso. "E non si può negare neanche che quando arrossisci sei
bella!"
Oddio,le aveva fatto un complimento,un complimento vero...le
aveva detto che quando arrossiva era bella...
"Beh,Grazie!"disse timidamente
"Non devi ringraziarmi,non era un complimento ma una semplice
costatazione oggettiva"
Non sapeva se essere contenta o meno della sua ultima
affermazione.Non tutti ti dicono che sei bella,costatazione o complimento
che fosse,lui la trovava bella...questo era l'importante,la forma non
contava.
"Beh grazie lo stesso!"concluse lei...le piaceva avere l'ultima
parola.
"Hai intensione di rimanere qua fuori per tutta la
notte?"domandò lui e lei finalmente si decise ad entrare.
La cucina era grande come la ricordava,pulita,ordinata...appena
li videro entrare gli elfi domestici accorsero e quando videro Malfoy
cominciarono una lunga sequela di inchini e reverenze.
"Signor Malfoy,siamo onorati che lei abbia deciso di farci
nuovamente
visita"
"Signor Malfoy
siamo lieti di averla qui con
noi!"
"Signor Malfoy siamo entusiasti di servire voi e la vostra gentile
accompagnatrice"
Il timore e la reverenza che provavano nei confronti di Malfoy
erano diversi dal rispetto che provavano per Harry e la simpatia che provavano
per Ron.
Malfoy ed Harry erano
due persone diametralemente opposte, eppure uguali come le due parti del cerchio
divise dal diametro. Che fossero due tra i più bei ragazzi della scuola era un
dato di fatto,ma c'era una differenza di fondo tra loro:non volere bene ad Harry
era praticamente impossibile,lui sempre così gentile,dolce ,disponibile
,leale;così come invece era quasi impossibile volere bene a Malfoy così
algido,freddo,arrogante,presuntuoso,sicurò di sè...forse c'era una sola persona
ad Hogwarts che stava al suo fianco per reale amicizia e non per timore e questa
era Blaise Zabini;il resto Tiger,Goyle era evidente che più che l'amicizia,a
legarli a Malfoy era la paura:Malfoy era il loro capo di elezione,il principe
dei Serpeverde, l'erede di una delle famiglie più ricche e potenti del mondo
magico,era più conveniente stare con lui piuttosto che contro di lui.Tutte le
ragazze che cadevano ai suoi piedi non erano innamorate di lui,come le ragazze che per Harry avrebbero pagato oro,erano
attratte dalla sua bellezza,dal suo essere bello e dannato,il classico figo da paura che
c'è in tutti le scuole,babbane e magiche che siano;per stare con lui anche solo una
notte,sarebbero state disposte a tutto sole per raccontare in giro che il
ragazzo più bello della scuola le aveva degnate di
uno sguardo...di certo erano consapevoli,non si può
essere così stupidi, che lui non avrebbe ricordato neanche il loro nome, ma evidentemente
andava bene così.Ne valeva la pena.
Eppure Draco Malfoy l'aveva fatta sentire importante,più
importante di come la faceva sentire Harry per un motivo molto semplice:Harry si
occupava di tutti e cervava di aiutare chi ne aveva bisogno,il paladino della
giustizia,il Robin Hood del XXI secolo. Molto più difficile era che Malfoy,Draco
degnasse un essere vivente inferiore a lui,tutta la scuola per inciso,della sua
considerazione. Era difficile ottenere da lui più di un insulto o uno sguardo
schifato. Erano finiti i tempi in cui cercava guai,ora era l'algido serpeverde
che con un solo sguardo era capace di mettere in soggezione,lui dallo sguardo
freddo e impescrutabile,lui dai pensieri impenetrabili,l'indifferenza fatta
persona,girava per i corridoi con i suoi schiavetti personali,con quell'aura di superiorità
e con la sua solita faccia da schiaffi...quando camminava non prestava
attenzione a chi incontrava: aveva l'innata capacità di girare tra la
gente come se fosse solo in una stanza,di non preoccuparsi di chi travolgeva
passando...chi gli stava intorno arretrava quando lo vedeva passare e se un
povero malcapitato andava a sbattergli contro Malfoy lo scrutava dall'alto del
suo metro e novanta per novanta chili di muscoli e prima che il poveretto
arrivasse dal piano terra alla torre di astronomia per nascondersi,gli rifilava
una punizione e non contento gli toglieva una bella manciata di punti per poi
riprendere la sua strada.
Con lei invece si era comportato
diversamente,infatti orano insieme in quella cucina e un secondo prima le aveva detto che era bella...molto
probabilmente era una delle poche ragazze a poter affermare che lui le avesse
fatto un complimento, no , una costatazione oggettiva che indicava che la
trovava bella,non carina,bella.
Un elfo domestico la distrasse dai suoi pensieri,chissà cosa
avevano detto fino ad allora.Malfoy la guardava con uno
sguardo interrogativo!Lei sorrise di rimando per poi girarsi di
lato.Gli aveva sorriso.Ma era completamente ammattita?
"A cosa pensavi mezzosangue?So di essere un argomento
interessante,ma potresti pure evitare di fare pensieri sconci sul sottoscritto
mentre sei con me in una cucina.Potrei pensare che non ti dispiacerebbe tanto
tradire il tuo amore platonico per Lenticchia.D'accordo che dovrebbe essere
normale ma sai,con una come te non si sa mai..."
"Finiscila di dire stronzate Malfoy o il tuo ego potrebbe
risucchiarti!"
"Perchè,vuoi negare che stavi pensando a me?"chiese in tono
malizioso "Infatti,perchè mai dovrei pensare a te?"esclamò sfidandolo con lo
sguardo
"Hai stile Granger,ma anche senza Legimazia capisco che stai
mentendo!"
"Stronzate!"
"Non mi piacciono le parolacce addosso a te,Granger!"
"A me non piace la tua presunzione,siamo pari!" "No invece:la presunzione è
una cosa che mi appartiene,so di essere un pensiero fisso per le ragazze,e anche
se ti vesti da monaca di clausura non vuol dire che non appartieni all'universo
femminile-dicendo questo la guardo per bene soffermandosi sul
maglione della divisa facendola arrossire-e questo mi sembra innegabile,ma le
parolacce non sono una cosa che caratterizzano il tuo carattere. Non devi
cambiare per integrarti Granger!"
"Non osare..."
"non sto usando la Legimazia,ma con questo ho capito di aver
colpito nel segno"
"Vaffanculo"
"Ok qua ci sta!"e le sorrise,un sorriso sincero a cui lei non
seppe trattenersi dal rispondere...
"Cosa hai ordinato?"chiese per cambiare discorso...errore
tattico
"allora è vero che stavi con la testa tra le nuvole!"sorrise di
nuovo,questa volta con il suo ghigno caratteristico e lei rispose con una
linguaccia.
se qualcuno le avesse detto tre mesi fa che un giorno lei
avrebbe passato una PIACEVOLE serata in compagnia di Malfoy a fargli le
linguacce,beh,lo avrebbe mandato al San Mungo in pochi minuti.
Arrivò un elfo domestico con in mano una tazza di cioccolata
calda e un caffè nero e due fettine di una torta che sembrava squisita.Migliaia
di calorie...Panico...
"Mi dispiace ma proprio non posso"indietreggiò fino a sbattere
vicino al mobile della cucina.Lui tranquillo si sedette e senza alcuna
galanteria prese la sua fetta di torta e cominciò a mangiarla.
"Mangia!"le disse semplicemente.Lei non si muoveva.
"Ti assicuro,è buona.l'ha cucinata Dobby,il mio vecchio elfo
domestico!"affermò
"Come fai a sapere che l'ha cucinata lui?"domandò lei
curiosa.Sapeva così poco di Malfoy e non sapeva perchè ma sentiva che quella
risposta sarebbe stata importante.
"Era una specialità della mia bambinaia e l'ha trasmessa a
lui...non l'hai mai assaggiata qui a scuola.Provala!"disse lui neutro.I suoi
occhi avevano perso quella scintilla di ironia che c'era sempre stata nel suo
sguardo da quando avevano messo piede in quella cucina.Non sapeva perchè,ma si
avvicinò al tavolo fino ad appoggiare le mani sulla sedia libera,di fronte alla
torta.
"se è così buona,perchè non l'ha mai fatta per gli
studenti?"voleva che parlasse,che gli raccontasse qualcosa di lui
"L'ho vietato!"ora la sua voce era gelida e il suo corpo aveva
assunto quella posa rigida che gli era caratteristica.
"Perchè?"chiese dolcemente...troppo avventata non si aspettava
una risposta.Lui infatti continuò a mangiare e lei si era arressa a non poter
soddisfare la sua curiosità.
"Era un dolce che io e la mia bambinaia mangiavamo insieme
quando ero piccolo!"spiegò
Lei gli sorrise incoraggiante"Le sei
affezionato?"domandò
"E' morta."disse freddo
"Mi dispiace"non voleva toccare argomenti così delicati.Malfoy
era una persona chiusa e lei sapeva quanto era difficile aprirsi.
"Non dispiacerti,ero bambino.Non me la ricordo
neppure."
Le disgrazie della
fanciullezza si ripercuotono sulla vita intera e lasciano al cuore dell'uomo una
fonte inesauribile di malinconia. (P. Brulat)
le sorrise"Mangia ora!"Non un ordine,non un invito...
Prendendo il coraggio a due mani prese la torta e diede un
morso:era buonissima
"E' buonissima!"
"Lo so,e adoro che certi privilegi rimangano solo miei"ammiccò
lui,ghignava di nuovo e lei fu felice di essere riuscita a riportarlo al buon
umore.
Non la mangiò tutta,ma evidentemente lui riteneva che già metà
di quella fetta enorme andava bene.Anche la cioccolata era buona,specialmente se
assaggiata dopo tanto tempo.
"Non ti piace la cioccolata?"domando indicando il caffè
nero.
"Preferisco il caffè!"
"non sai che ti perdi!"
"Sono dello stesso parere,ma io mi sarei rivolto a te!"lei
abbassò gli occhi.
"Non era mia intenzione giudicarti!"precisò lui"Era solo un
consiglio:avanti una vita senza mangiare è come una vita senza
donne!Impossibile"Lui stava dando al discorso una piega ironica,e gliene era
grata.Non era sicura di riuscire a tollerare ordini e rimproveri.
"sempre il solito porco!"dichiarò lei.Lui scoppiò a ridere e lei
gli fece una smorfia.Poi le venne un'idea.Prese un pezzetto di torta con la
forchetta e cogliendolo di sorpresa mirò alla sua faccia.Da bravo cercatore
esperto,però lui riuscì ad evitarla per un pelo.
"Questo non dovevi farlo Granger!"dicendo questo si stava
alzando lentamente,prese il piatto con la torta e gliela buttò
addosso.
Lei non riuscì ad evitarlo e fu colpita in pieno sul
maglione."Maledetta serpe.Questa me la paghi!"prese con le mani la crema sulla
torta e cercò di raggiungerlo.
"Prima devi prendermi!"ammiccò lui cominciando a girare intorno
al lungo tavolo mettendosi giusto al centro di fronte a lei.Dopo un paio di
finte Hermione cominciò a correre verso di lui che la evitava ridendo.Poi Draco
cominciò a camminare per il tavolo e lei gli fu dietro.Senza preavviso lui si
girò e approfittando del momento di smarrimento con un braccio le immobilizzò le
mani evitando di sporcarsi e con l'altro la mise seduta sopra il tavolo.Lui
ghignava e rideva divertito,cercando di immobilizzare quella furia che aveva tra
le braccia,non l'avava mai sentito ridere così:non per
prendere in giro o ghignando. Era una risata semplice,sincera e lei non credeva
che Draco Malfoy potesse ridere così.Un po' per la sorpresa,un po' per la sua
prestanza fisica finalmente Malfoy riuscì ad immobilizzarla.Ridevano entrambi
come bambini,incuranti della guerra fuori, delle diverse case a cui
appartenevano,all'odio che li aveva accomunati per sette anni.Ridevano per il
piacere di farlo,perchè all'uno faceva piacere la compagnia
dell'altro.
Tra le risate lei cercò di pulirsi le mani vicino ad un
tovagliolo e poi andò ad osservare il suo maglione rovinato.
"Mi hai sporcato il maglione!"si lamentò per finta
lei.
"Posso ricomprartene dieci,cento,mille volte più belli di
questo."
"Non occorre,ti ringrazio!"l'atmosfera si era raffreddata.Niente
da fare era sempre il solito Malfoy,non perdeva occasione per mostrare al mondo
quanto fosse ricco.
"Non volevo rinfacciarti i miei soldi!"affermò lui
allontanandosi.
"Però l'hai fatto!"sentenziò lei,non scendendo dal
tavolo.
Lui a guardò,non le avrebbe mai chiesto scusa.
"Ma non era tua intenzione ed è già un passo avanti."Gli
sorrise,non poteva pretendere che lui cambiasse e forse non voleva neanche che
lo facesse.
"Avevi ragione sai,era buona la torta!"Era stata lei ad
allortanarlo con quel tono freddo e accusatorio,ma ora voleva che le si
avvicinasse di nuovo.
"Avevo ragione anche sul fatto che una vita senza il cibo è come
una vita senza donne?"domandò riavvicinandosi...
"Niente da fare il tuo è un chiodo fisso!"Scherzò lei
"Ti dispiace?"
"Perchè dovrebbe dispiacermi,fatti tuoi!"
"sempre sulla difensiva eh,Granger!"
"No sei tu che provochi!"esclamò esasperata lee,possibile che
dovessero sempre litigare;doveva ammettere però che le piaceva litigare con
lui...era divertente,un continuo mettersi alla prova,una continua sfida...chissà
se anche a lui piaceva così tanto!
"Ti piace litigare Malferret?"
"Si.Con te in particolare!"
"Perchè?"
"Perchè mi sai tenere testa,almeno per un
po',giusto il tempo di farmi divertire..."
"Si,si come no.Ti piacerebbe furetto"
"E poi perchè quando ti arrabbi sei ancora più bella!"lei gli
sorrise timidamente e quel sorriso mandò a quel paese tutto l'autocontrollo che
l'aveva trattenuto dal baciarla da quando l'aveva vista spaurita in quel
corridoio.
Si avvicinò senza darle il tempo di decidere se ritrarsi o
meno e poggiò le sue labbra sulle sue.Lei sorpresa non rispose,ma chiuse gli
occhi mentre lui le poggiava una mano sulla schiena e l'altra sul tavolo vicino
alla ragazza.Era un bacio dolce, non esigente a fior di labbra senza chiederle
di più.Piano si staccò da lei e aspettò che aprisse gli
occhi.
"Se vuoi che non accada più devi solo dirmelo!"domandò piano,con
voce incolore guardadola in quegli occhi stupendi...Hermione abbassò lo
sguardo.Quando lo guardò di nuovo i suoi occhi erano più decisi e
fermi.
"Non mi chiamo Pensy Parkinson,Draco!"
L'aveva chiamato per nome...
"Se ti fossi chiamata Pensy Parkinson non ti avrei mai
baciata,ma a quest'ora staresti già nel mio letto." affermò lui
convinto.
"Che vuoi dire con questo?"
"Che so che ti chiami Hermione Granger e mi sta bene
così"
un sorriso le illuminò il viso,si avvicinò a lui e con un dito
gli accarezzò la guancia leggermente ispida.
"Hermione Granger non avrebbe mai mangiato una fetta di torta
insieme a Draco Malfoy,nè tanto meno avrebbe iniziato con lui una guerra con la
crema e Draco Malfoy non avrebbe mai accettato di farsi toccare da una
mezzosangue,avrebbe avuto paura di prendersi una qualche malattia."scherzò
Hermione
"Ma tu prima non mi hai chiamato Malfoy,mi hai chiamato
Draco"constatò il rampollo di casa Malfoy
"Sono due persone diverse?"
"No,sono la stessa persona che si comporta diversamente
diversamente a seconda di cosa il contesto
chiede!"
i
Ci piaccia
o no, accettiamo la storia di cui facciamo parte. (Elio
Vittorini)
"Io come devo chiamarti?" "In tutte e due i modi!"
"Non sono molte le persone ad avere questo
privilegio!"
"Si possono contare sulla punta delle dita"
"E allora cosa aspetti a baciarmi?"
"Che tu me lo chiedessi!" Dicendo questo si avventurò di
nuovo su quelle labbra di cui ,ne era consapevole,sarebbe
presto diventato dipendente.
Scusate per il clamoroso ritardo,ma secondo voi che devo
fare:finire qui la storia o continuarla un altro paio di capitoli?
rispondete x favore
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