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Il sole insinutava i suoi raggi tra le tende rosse-oro della sua camera
Capitolo 1
Il sole insinuava i suoi raggi tra le tende
rosse-oro della sua camera.
Ginny
si svegliò, colpita dalla luce e si guardò intorno; Lavanda
ancora dormiva, mentre Hermione era già in
piedi ed appena vide la rossa accennare qualche mossa iniziò ad urlare:
”SEVGLIASVEGLIASVEGLIASVEGLIA!!!! Oggi
è lunedì!!! SI COMINICIA LA SETTIMANAAAA!!!”.
Lavanda si tirò le coperte fin sopra i
capelli e Ginny fece una smorfia:
“Zitta Herm..Come puoi essere così pimpante e felice di
lunedì mattina????”
“Devi iniziare la settimana con attivismo se
vuoi arrivare alla fine con il cervello illeso!”
“Embè!!
C’è bisogno di tutta questa confusione?”
“Ahahahah..su forza dormiglione!!” ribadì Hermione.
Così tutte si svegliarono e, come ogni
mattina, tra il caos totale con frasi del tipo: ”Dov’è la
mia spazzola?”o “Chi ha usato la mia spazzola?” o ancora
“Dov’è la mia camicia?” si vestirono e uscirono dalla stanza dirette in Sala Grande per la colazione.
Il corridoio principale era molto affollato; Ginny camminava a fianco a Hermione
parlando delle prime ore di lezione, lei aveva trasfigurazione con la McGranitt
e mentre Herm aveva pozioni con Piton.
(Che bello!-.-‘XDndr)
Le due stavano appunto parlando del caro professor Piton, quando Ginny vide un
biondino e due scimmioni alle sue calcagna venire incontro loro, Malfoy e quei due “intelligentoni”
di Tiger e Goyle.
Come sempre, il nome Malfoy
era sinonimo di guai e litigi, così Ginny
accelerò il passo insieme adHermione con l’intenzione di proseguire dritte, ma
quando gli passarono vicino, il Serpeverde diede
“un’involontaria e del tutto casuale” gomitata alla spalla di
Hermione facendole cadere i libri.
“Oh mi perdoni” fece Malfoy, con il suo solito ghigno stampato in faccia;
“Oh buongiorno anche a te, furetto
platinato” rispose secca Hermione; sapeva
benissimo che Malfoy odiava essere chiamato a quel
modo dopo la faccenda di tre anni prima, ma le venne così naturale,
così spontaneo e poi, per una volta, voleva essere lei ad offendere.
Il Serpeverde si fermò,
si girò e guardò la
Grenger negli occhi..Ginny
aveva già capito l’intenzione di Malfoy,
così si affrettò a dire, sottovoce, prendendo l’amica per
un gomito:
“Avanti, andiamo Herm”.
Ma Malfoy non si laciò certo sfuggire l’opportunità
di umiliare Hermione, e così rispose prontamente:
“Buongiorno anche a te, sporca mezzosangue!”.
Ginny
tirò per un braccio l’amica, stavolta con più forza, visto
che Herm era paralizzata, e guardò dritto
negli occhi Malfoy, prima che lui si girasse e
proseguisse verso la Sala Grande.
Salve a tutti, eccoci qui
con una nuova ff.
Infatti
ci tengo a dire che questa ff è stata scritta
e ideata da una mia amica, MaricaaaaaaXD!
La ringrazio tantissimo per avermi sopportato e per
continuare a sopportarmi!
Dato che ogni po’ mi venivano idee sulla ff, la stressavo durante le ore di lezione, (facendo
ammattire anche la prof tra l’altro!!Ihihihih) e dato che lei sa scrivere molto bene abbiamo
unito le due cose! Ehehehehe..
Spero tanto che vi piaccia..
Lasciate un commentino..
una critica, quello che volete, ci farebbe piacere a tutte e due…
Grazie a tutti…
Un Bacione, al prossimo chap=D
P.S. Scusate se il titolo (o il non-titolo!) lascia
un po’ a desiderare ma ancora non ci è
venuto in mente nulla…se volete dateci un suggerimento! Grazie ancora..a presto!
A colazione Hermione non parlò; ormai in
tutte e quattro le tavolate si era sparsa la voce dell’accaduto.
“Allora Herm, sai tutto di pozioni? Vuoi che
ti aiuti a ripassare?” disse Ginny per spezzare il silenzio che si era
creato.
Herm alzò gli occhi dal piatto, ancora pieno
di cibo che non aveva toccato, e disse:
“Non penso che tu abbia studiato anche il
programma dell’ultimo anno! Comunque grazie lo stesso per esserti
interessata”.
Allora Ginny, visto che le sue intenzioni erano
state smascherate e che l’amica si stava sciogliendo, disse: “Dai
Herm!! Lo sai com’è fatto quel cretino!Non devi stare così per quello
che ha detto lui; di tutte le parole che gli escono dalla bocca non
c’è n’è una che abbia senso, lo sai!”
“Già Herm- iniziò Lavanda- non
vale la pena rattristarsi per quello che dice quel furetto!!”
“Già, avete ragione, non devo essere
triste, gliela darei solo vinta!” disse la mora più sollevata.
Così Herm cominciò a calmarsi e a
distrarsi.
La mattinata passò, a chi velocemente, a chi
un po’ meno, a chi seriamente, a chi non proprio, ma passò per
tutti.
Hermione era tranquilla, rideva e scherzava con le
amiche e per fortuna non aveva mai incontrato Malfoy, dato che quel giorno le
lezioni erano in comune con Corvonero.
Dopo pranzo, Ginny e Hermione si recarono in
biblioteca; Ginny aveva bisogno di un disperato aiuto in Pozioni, Hermione era
stata più che felice di accettare di aiutarla.
La biblioteca era piena di gente, tuttavia le due
riuscirono a trovare un tavolo ancora libero.
Si immersero nello studio tanto da non accorgersi
della confusione che si era creata.
Malfoy era sulla porta d’entrata della
biblioteca e si stava alterando per il fatto che non ci fossero più
posti a sedere.
“È inconcepibile! Un’ottima
biblioteca dovrebbe essere capace di accogliere tutti gli studenti,
invece…questa scuola fa schifo, proprio come…” Zaini lo
azzittì prima di essere banditi dalla biblioteca a vita.
I due Serpeverde stavano ancora parlando tra loro,
quando un Paciock molto titubante si intromise: “In realtà, ci
sono dei posti liberi a quel tavolo” disse indicando quello occupato da
Ginny e Hermione.
Malfoy guardò nella direzione indicatagli da
Neville, fece una smorfia e alzò un sopracciglio:
“E io dovrei sedermi allo stesso tavolo di
una sporca mezzosangue e la sua amica babbanofila stracciona?” disse
Malfoy con lo scopo di farsi sentire da loro.
Ginny, sentendo quelle parole, fece una cosa, che
in uno stato mentale normale e non stressato dal troppo studio non avrebbe mai
fatto: lo fissò riducendo gli occhi a due fessure, si alzò di
scatto, si avvicinò al Serpeverde fino ad essergli a venti centimetri di
distanza e disse piano:
“Come hai detto?”
“Bhe Weasley..” provò a
ribattere Mafloy, ma Ginny non gli diede il tempo di finire la frase
perché proruppe dicendo:
“COME HAI DETTO? Non ti devi più
azzardare a dire una cosa del genere!! Ma chi ti credi di essere?? Non sei
altro che un ragazzo presuntuoso, viziato, egoista, freddo e insensibile!
Come pensi di poter giudicare la gente?? Chi sei
per poterlo fare? Malfoy, ti vuoi togliere quella dannata maschera che porti di
fronte a tutti? O devi aspettare il permesso di tuo padre? Mi fai schifo!! Dai!
Diventa un mangiamorte come tuo padre!! Si, perché è questo che
diventerai se non ti decidi ad essere semplicemente te stesso, non quello che
gli altri vogliono che tu sia!!
Mi fai schifo!! Mi fai schifo!!! Mi fai schifo!!! MI
FAI SCHIFO!!!!! Non so come fai ad andare in giro a testa alta, al posto tuo
preferirei sotterrarmi! Vigliacco!!!”.
Disse tutto questo d’un fiato, dando parole
ai propri pensieri senza pensarci due volte.
Quando finì, Ginny si soffermò sui
suoi occhi, erano diventati più grigi, lucidi, il suo viso era
inespressivo, il sorriso era sparito; lui la fissava attonito, senza parole:
aveva fatto centro la piccola Weasley.
Eccoci
qua con il secondo capitolo!!!
Ringrazio
tutte le persone che hanno recensito e che ci hanno dato consigli per
migliorare la ff:
Spero
che piano piano miglioreremo sempre di più, ma questo sta a voi dirlo!!
Come
vedete abbiamo “titolato” la ff…(le ore di fisica e latino
sono state interamente dedicate allo scopo di trovare un titolo alla nostra
creazione!ahahahahXD)
Bene!!
Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto…mi raccomando RECENSITE
RECENSITE!!!
Il lago d’inverno era meraviglioso;
l’acqua sempre calma assumeva un colore cristallino e la neve che faceva
da cornice al paesaggio rendeva tutto immacolato, assopito.
Ginny amava il lago d’inverno, lo
considerava un luogo dove rifugiarsi quando voleva; il lago sembrava ascoltare
i suoi pensieri e la soffice neve confortarla.
Erano le sette di mattina ed il sole stava
spuntando il quel momento; Ginny era seduta sulla neve, con le ginocchia sotto
il mento e fissava il lago.
“Una
settimana. È passata una settimana. Avrò fatto bene a dirgli
quelle cose?.....Si, ho fatto bene! Tutte le volte che
lui ha insultato e offeso me e i miei amici…e poi, anche gli altri, dopo
che si è sparsa la voce, mi hanno fatto i complimenti per ciò che
avevo detto a Malfoy, quindi tutti pensano che abbia fatto bene…ma i suoi
occhi…Dio che occhi!!! Non è più
lo stesso da quel giorno…quando ci incrociamo nei corridoi non mi rivolge
mai la parola, neanche per offendermi; A volte capita che Tiger e Goyle
cominciano a darmi fastidio, ma lui non si unisce mai, anzi, una volta ho visto
fare loro segno di smetterla…Altre volte lo sorprendo che mi fissa mentre
siamo in Sala Grande, ma poi abbassa subito lo sguardo…sembra come se si
fosse spento, che le mie parole lo abbiano scosso talmente tanto da fargli
perdere la parola…non so cosa fare….sento
che dovrei parlargli, non so neanche perché, ho paura della sua
reazione; potrebbe anche peggiorare la cosa, forse potrebbe venirgli
l’idea di vendicarsi, se già non ci ha pensato….UFFA!!!
UFFA!! UFFA!! NON SO COSA FARE!!! Va bene, per adesso,
maglio non fare niente, non pensiamoci più per
oggi…c’è l’uscita a Hogsmade e non la voglio rovinare
con tutti questi pensieri!!”.
Erano ormai le otto, e tra mezz’ora
sarebbero partiti, così Ginny si alzò, si scrollò di dosso
la neve e si incamminò verso il castello.
*§*§*§*§*§*§*§*§*§*
“…e poi va velocissima!!!! Mi pare di aver letto su una rivista che può
raggiungere una velocità pazzesca!!!”
“Si!!! E poi
è uscita solo ieri!!!! È fantastica..ed
è proprio qui davanti ai nostri occhi!!!”
“Harry!!!
Ron!! Ecco dove eravate finiti!! Possibile che voi
dovete sempre sparire senza avvertirci!!”
“Brava Herm, giusto!.
Sempre a pensare al Quidditch…basta, dai ragazzi, quella scopa è
solo un sogno”
“Appunto Ginny, facci illudere di
poterla cavalcare e poi stavamo ancora osservando e commentando tutti i pregi
della nuova Icebolt e non abbiamo ancora finito!!”
dissero Harry e Ron, lagnandosi come due bambini.
“Okok, basta così ragazzi, che
ne dite di una bella Burrobirra???” propose
Hermione,
“Mmm…d’accordo..andiamo” accettò Ron poco convinto.
Si diressero così ai Tre Manici di
Scopa, parlando dei negozi che avevano visto e delle cose che avevano comprato.
Ginny stava parlando con il fratello, quando,
tra la folla, incrociò due occhi grigi che la fissavano: Malfoy.
Dopo aver girato l’angolo, se lo
ritrovò praticamente davanti e non poté non ricambiare lo sguardo
del ragazzo, che subito abbassò il capo è proseguì dritto.
Ron, che alla vista del Serpeverde aveva preso
istintivamente la sorella sottobraccio, la scrollò: “Ehi, devi
avergli fatto molta paura se ci passa a fianco senza nemmeno fiatare!”
“Sta zitto Ron” disse debolmente
Ginny, continuando a camminare fissando un punto impreciso davanti a lei.
Harry, Hermione e Ron si guardarono con facce
confuse: era già da un po’ che Ginny non era più la solita,
ma non pensavano che la causa fosse la discussione avuta con Malfoy,
poiché credevano che ci fosse passata sopra.
“Dannazione!!!Ci ho messo tutta la mattina per convincermi di non
pensare a lui ed ora me lo ritrovo davanti!! Cazzo!!”
I dubbi e pensieri che aveva cercato di
reprimere rincominciarono a tormentarle la mente.
Aveva bisogno di isolarsi, per riprendere la
calma ed il controllo;
“Mannaggia! Ho dimenticato i guanti
nella libreria!! Corro a prenderli!”
“Aspetta Ginny – disse Hermione
– ti accompagno io!”
“No, non ce n’è bisogno
Herm, faccio subito”
“Ma…” fece Hermione per
controbattere, ma la rossa era già sparita dietro l’angolo.
*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*
“Merda!! Ci mancava solo la Weasley a rovinarmi la
giornata! Con tutte le persone che ci sono oggi in
giro ad Hogsmade proprio lei dovevo incontrare!! Fanculo!”.
Draco camminava con passo veloce per le vie
di Hogsmade; non aveva voluto neanche la “compagnia” di Tiger e
Goyle quel giorno, nemmeno quella di Pansy, che aveva liquidato con qualche scusa.
Voleva stare solo. Dopo tutto
quello che aveva passato in quest’ultima settimana con tante persone
sempre appiccicate intorno, ora voleva avere un po’ di tempo per
sé, per pensare.
Le parole della Weasley avevano occupato gran
parte dei suoi pensieri per tutta la settimana.
Ancora non aveva capito come avesse fatto lei
a capire i suoi segreti e sentimenti più profondi.
“Calmati
Draco! Così non vai da nessuna parte! Ti devi fermare a pensare”.
Ma dove pensare senza gente che ti ronza
intorno? C’era un solo posto che Draco conosceva in cui non andava quasi mai
nessuno: la
Stamberga Strillante.
*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*ç*
Ginny aveva vagato per
Hogsmade per diversi minuti prima di decidere dove
andare, per stare un po’ da sola; più si avvicinava alla sua meta
e meno gente incontrava: non era certo un posto frequentato quello verso cui si
stava dirigendo.
Imboccò il sentiero che l’avrebbe condotta al suo luogo, ansiosa di raggiungerlo al
più presto; in una situazione come quella non si preoccupava affatto del
posto che era andata a scegliere.
Finalmente arrivò alla fine del
sentiero ed alzò lo sguardo verso l’edificio nero che si innalzava
di fronte a lei, nel cielo azzurro, tra la neve chiara. La Stamberga Strillante.
Salve a tutti..eccoci qua con un altro
capitolo…
Grazie a Christina Malfoy
per aver recensito e per averci dato qualche consiglio (che abbiamo cercato di
seguire =))
Speriamo tanto che questo capitolo vi piaccia..
Recensite per favore, se vi va, ci farebbe
tanto piacere sapere se la nostra ff vi sta piacendo
o no..
Leggeri fiocchi cadevano dal cielo ed alcuni,
più fortunati degli altri, invece di posarsi sul manto bianco, si
posavano su una chioma rossa dall’odore di fragola.
Ginny sedeva su una panchina; le
mani circondavano le ginocchia , il suo sguardo era
fisso davanti a lei.
Era assorta nei suoi pensieri
quando una voce la fece tornare alla realtà:
“Oh la la!
La PiccolaWeasley..Che
succede? Sei talmente stracciona da essere costretta a stare sotto la neve??”
La sua voce era fredda, o così voleva far
credere, perché Ginny invece, notò una
sfumatura diversa.
“Oh Malfoy! Anche
tu qui? Com’è piccolo il mondo!!”
rispose Ginny, voltandosi verso di lui.
Il ragazzo non rispose, si limitò a
ricambiare lo sguardo.
“Ti inviterei a sedere ma
so che non ti piace stare vicino ad una Babbanofila
Stracciona”.
Così Ginny rivolse
di nuovo lo sguardo fisso davanti a lei, sicura che Mafloy
se ne sarebbe andato o che avrebbe lanciato una delle sue solite frecciatine alla quale non aveva voglia di rispondere.
In realtà non fece niente di tutto
ciò. Mise le mani in tasca e si avvicinò alla panchina,
guardò Ginny e il posto affianco a lei, poi si
sedette.
A quel punto Ginny non ce
la fece più, trovò un po’ di coraggio e disse:
“Senti Malfoy, so
che me ne pentirò, però devo chiederti scusa, mi dispiace”.
Malfoy rimase dapprima confuso,
poi disse sorridendo:
“Tzè…questa
è bella! Scusarti..e di cosa?”
Ginny non si aspettava quella
risposta quindi si limitò a rispondere:
“Per ciò che ti ho detto!”
“Perché Weasley?
Non credo che tu abbia cambiato idea; sembravi convinta di ciò che
dicevi quel giorno in Biblioteca” rispose voltandosi verso la rossa.
“Non dico che sia pentita di quello che ti ho
detto, ma di COME l’ho fatto. Ti ho visto sai? Come ci sei rimasto..le mie
parole potrebbero anche essere state vere, ma non avevo il diritto di trattarti
in quel modo”.
Malfoy trasse un profondo respiro
e distolse il suo sguardo dagli occhi azzurri della ragazza,
“Sai…hai proprio azzeccato la
questione…non so ancora come tu abbia fatto a capirlo, ma ciò che
hai detto di me è proprio ciò che sono e che provo…”
la sua voce diventava pian piano più roca ed i suoi occhi più
lucidi.
Ginny si voltò verso il
ragazzo e lo guardò,
“Non ti saresti mai aspettata che queste
parole uscissero dalla mia bocca…vero Weasley?”
Ginny non sapeva cosa dire. Era
vero. Non si sarebbe mai aspettata di sentir pronunciare quelle parole da Lui.
Era rimasta a fissarlo ed anche lui ora ricambiava
il suo sguardo. Così Ginny compì un
gesto più eloquente di qualsiasi altra parola:
lo abbracciò, molto semplicemente.
Gli mise le braccia intorno al collo ed il mento
sulla spalla e chiuse gli occhi.
Malfoy rimase pietrificato. Si
irrigidì completamente senza sapere come reagire. La Weasley
l’aveva spiazzato!!!LA WEASLEY!!!!
Tuttavia si lasciò andare e cinse le spalle
della ragazza, posò una mano sulla sua nuca e affondò il viso nei
suoi capelli; sentì l’odore di fragola della sua chioma ed
accarezzò i suoi morbidi capelli.
D’improvviso tutto finì.
Ginny si staccò da Malfoy e lo guardò intensamente.
Si alzò aggiustandosi il giaccone,
lievemente in imbarazzo, e senza dire una parola, se ne andò.
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*
…“Sai…hai proprio azzeccato la
questione…non so ancora come tu abbia fatto a capirlo, ma ciò che
hai detto di me è proprio ciò che sono e che provo…”
“MerdaDraco!!!!
Che cazzodicii!!!! Che cazzo dici!!Ormai è fatta…non posso tornare indietro.
Sdrammatizza Draco, sdrammatizza!!”
…“Non ti saresti mai
aspettata che queste parole uscissero dalla mia bocca…vero Weasley?”
“Ecco,
bravo Draco, va meglio..ma perché allora
continua a guardarmi senza dirmi niente?!?”
… Così Ginny
compì un gesto più eloquente di
qualsiasi altra parola: lo abbracciò, molto semplicemente…
“Oh cazzo!! Che faccio ora?? Non la posso mica scansare..Merda..Che casino!”
…Si lasciò andare e cinse le spalle
della ragazza, posò una mano sulla sua nuca e affondò il viso nei
suoi capelli; sentì l’odore di fragola della sua chioma ed
accarezzò i suoi morbidi capelli…
“È
fragola! La Weasley sa di fragola!!
Perchè l’ha fatto??Perché mi ha
abbracciato?!”
…D’improvviso tutto finì.
Ginny si staccò da Malfoy e lo guardò intensamente.
Si alzò aggiustandosi il giaccone,
lievemente in imbarazzo, e senza dire una parola, se ne andò…
“Ma…ed
ora perché se ne va?..NoGinny..”
Draco tornò a fissare la Stamberga Strillante
rimettendo le mani in tasca, chiuse gli occhi.
Ripensò al Suo odore di fragola. Quel
profumo gli piaceva…
Salve a tutti..speriamo che questo 4° chappy
vi sia piaciuto.
Ringrazio chi ha recensito:
Christina Malfoy
GiO91
Koori
Grazie mille a tutti..
Vorrei chiedervi una cosa, ho visto che alcune di
voi mi hanno consigliato di scaricare una beta, per correggere gli errori di
punteggiatura, dato che mi potrebbe far comodo, mi spieghereste cos
è…???
Scusate la mia ignoranza...heheheheh
Grazieeee..XD
MI RACCOMANDO..LASCIATE UNA RECENSIONEE..ANCHE
UNA PICCOLA PICCOLAAAAA….grazieeeeee
“È Ginny!! Ecco!!”
urlò Ron nella Sala Grande, alzandosi in piedi ed attirando
l’attenzione di altri intorno a lui, per fortuna non di tanta gente!
Harry ed Hermione rivolsero lo sguardo verso la
ragazza.
Ron aspettò che Ginny si avvicinasse poi con
voce preoccupata disse:
“Dannazione!! Dove eri finita?? Ti abbiamo aspettato, ma non arrivavi mai; abbiamo
iniziato a cercarti senza trovarti!! Ci hai fatto
stare in pensiero. Non farlo mai più!!!”
A quel punto Ginny rispose prontamente al fratello:
“Ma come ti permetti!!!
È vero: ho sbagliato! Non vi ho avvertiti. Ho recuperato i miei guanti
poi ho incontrato un po’ di gente che conosco, abbiamo scambiato due
chiacchere ed ho girato un po’ per i negozi!!
Visto che era passato diverso tempo pensavo che
avreste capito di non aspettarmi più…Ho sbagliato ok..ma ti prego:
non trattarmi come una ragazzina, ho sedici anni ormai!!”
I due si guardarono; Harry ed Hermione non si
azzardarono ad intromettersi, conoscendo il carattere di Ginny.
Fortunatamente la voce di Silente troncò la
discussione, ed i due ragazzi, che fino a quel momento erano rimasti in piedi,
si sedettero.
“Vorrei comunicarvi
–iniziò Silente – che visti gli ultimi eventi nel Mondo
Magico, vale a dire i numerosi scontri tra gli Auror e i Mangiamorte e lo
scompiglio che questi ultimi stanno creando, è stato deciso, di comune
accordo con le famiglie degli studenti di far trascorrere le vacanze di Natale
qui a Hogwarts, nessuno, e ripeto Nessuno, potrà trascorrere le vacanze
al di fuori delle mura della Scuola”.
Tra i ragazzi si diffusero mormorii sconcertati.
“Silenzio per favore – riprese Silente
– è stato deciso inoltre di organizzare per la sera di Natale un
ballo”, il Preside non fece in tempo a finire di parlare che i ragazzi
iniziarono ad applaudire, a fischiare ed a gridare.
Venne dato inizio alla cena e
gli animi si placarono un poco.
“Allora Ginny? Andrai al ballo??” disse Hermione, eccitatissima.
“Non lo so Herm. Tu?”
“Oh bhe..credo di
si..se qualcuno mi inviterà..” disse
rivolgendo un’occhiata a Ron che sospirò alzando gli occhi al
cielo.
Ginny mangiò velocemente e si alzò
per andare in camera, trovando la scusa di essere molto stanca.
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*
“Oh Ginny..ma come
sei vestita? Ti vai ad allenare??A
quest’ora???!!”
Ginny era appena uscita dal bagno in tenuta da
Quidditch e guardò Hermione..”Ma lei sbuca
sempre quando non dovrebbe??”
“Bhe si..vedi..ho
bisogno di scaricarmi, di stare un po’sola”.
“Ma non eri stanca??”
domandò Hermione, conoscendo già la risposta.
“Avanti Herm!! Lo
sai anche tu che era una balla…ma non lo dire a
Ron…rincomincerebbe a stressarmi!!” rispose facendole gli occhioni
dolci.
“Si si, va
bene…tu vai, ma stai attenta!”
“Grazie Herm!!!”
disse la rossa saltando al collo dell’amica.
Così, Ginny prese la sua scopa ed
uscì.
*§*§*§*§*§*§*§*§*
Draco camminava peri i corridoi, verso la sua Sala
Comune.
Aveva visto la Weasley entrare nella Sala Grande, anche se lei
non l’aveva notato.
Vederla gli fece ritornare in mente la giornata
appena trascorsa.
Spostò lo sguardo verso l’esterno per
scacciare i pensieri, il cielo era sereno e la luna illuminava tutto: le
torrette, gli spalti del campo da Quidditch, il cortile, una ragazza dai
capelli rossi….”Ginny??”
Draco vide la rossa con la sua scopa e capì
che andava ad allenarsi.
Sul suo viso comparve un sorrisetto, corse subito
in camera.
L’aria fredda della notte pungeva le guance
di Ginny.
Sfrecciava veloce per il campo da Quidditch,
girando intorno alle torrette e scendendo in picchiata verso il terreno,
simulando inseguimenti e tentativi di fuga.
Ogni volta che tirava, la pluffa faceva centro
negli anelli.
Si fermò ansimante, fissando il vuoto
davanti a se.
“Che
situazione di merda! Non so proprio come comportarmi! Come minimo
ora starà ridendo di me, raccontando tutto ai suoi amici..che
stupida sono stata. Mi sono fatta fregare!! Sempre
perché io sono buona e comprensiva con
tutti…Malfoy compreso!! Perché proprio lui..con tutti quelli che ci sono!?!? Mi piace? Non lo so
neanche io!! Certo, è un bel ragazzo..e si è anche comportato bene con me ultimamente..ed
i suoi occhi!! Dio quanto sono belli! Mi piacciono quegli occhi..mmm..solo gli occhi Ginny???”
“Oh chi si vede!!
Weasley stai cercando di migliorare la tua scarsa abilità nel giocare a
Quidditch??”
Ginny si voltò di scatto
spaventata.
Non si aspettava di trovarselo di fronte.
*§*§*§*§*§*§*§*§*
“Ehi Draco! Dove vai?”
Draco imprecò sottovoce, non si aspettava di
trovare qualcuno in Sala Comune; si voltò: era Blaise.
“Vado ad
allenarmi…perché?”
“Boh, forse perché sono le 10 di sera??”
“Si, allora? E poi che cazzo ti frega??” rispose Draco andandosene.
Percorse i corridoi a passo svelto, voleva arrivare
il più presto possibile per vederla.
Uscì nel cortile vedendo una figura che
girava su una scopa per il campo da Quidditch: Lei.
Si appoggiò alla base di una delle grandi torrette
a braccia conserte e nella penombra, iniziò ad osservarla.
Si era da poco fermata e guardava lontano. I
capelli erano raccolti in una coda e una ciocca ribelle le scendeva sul viso.
“Chissà
a cosa sta pensando..forse ad oggi…”
Draco decise di agire. Prese la scopa, vi
montò e prono si portò alle spalle della ragazza..
“Oh chi si vede!!
Weasley stai cercando di migliorare la tua scarsa abilità nel giocare a
Quidditch??”
Lei si voltò di scatto, sorpresa.
“Bellissima…”
Salve a tuttiii!!!!
Piaciuto questo chappy??? Speriamo tanto di si!!
Ringrazio tantissimo le persone che
hanno recensito..grazie davvero tantoooo!!
“Oh chi si vede!!
Weasley stai cercando di migliorare la tua scarsa abilità nel giocare a
Quidditch??”
Ginny si voltò spaventata. Era sorpresa: non
pensava di trovarlo lì.
Era sulla sua scopa e la fissava a braccia conserte
con il suo solito sorriso sghembo.
Superata la sorpresa Ginny si ricompose,
drizzò la schiena e affilò lo sguardo.
“Malfoy! E tu cosa sei
venuto a fare? Ad insegnarmi come giocare?!”
rispose imitando il tono usato da Malfoy.
“Bhe…non è una cattiva idea..sai non so proprio come abbiano fatto i Grifondoro a
prenderti in squadra..si vede che non avevano proprio nessun altro..”
“Bhe neanche i Serpeverde allora…non mi
sembra che ultimamente tu abbia dato grandi prove di te…sono due partite
che nemmeno ti avvicini al Boccino!!”
“Perché? Credi di poter fare meglio di
me??” chiese Malfoy con una scintilla negli
occhi.
“È forse una sfida Malfoy?!” ribatté Ginny ridacchiando.
Malfoy ci pensò un po’ su guardandola
poi rispose:
“Ok Weasley..chi
prende per primo questo – e si sfilò dalla tasca il Boccino
d’Oro – vincerà e – aggiunse sicuro di sé
– avrà il diritto di far fare tutto ciò che vuole
all’altro per tutto il giorno”
“Draco..MA CHE
DICI?? E se perdo??? Ma che vai pensando Draco..Tu non
perdi mai!!!”
“Quindi farai tutto tutto??”
“Perché Weasley, credi di potermi
battere??”
“Si..senza
problemi”
“Non ci sperare…allora,
iniziamo?”
“Vai pure…”
Malfoy lanciò in aria il Boccino, il quale
subito spiegò le ali ed iniziò a scappare.
I due si lanciarono subito all’inseguimento:
il Boccino voltò bruscamente a destra per girare intorno alla torretta
dei Corvonero, per poi risalire verso l’alto e schizzare via; entrambi
non lo persero mai di vista.
Il Boccino iniziò a zigzagare: destra,
sinistra, destra, sinistra…niente, i due non mollavano.
Furono costretti a compiere manovre molto
difficili, ma nessuno cedeva.
Per tutto il tempo sfrecciarono fianco a fianco.
Il Boccino volava ora dritto, senza deviare.
“È
il momento buono!!” pensò Ginny, troppo
avida di prender il Boccino al più presto; allungò il braccio in
avanti, caricando tutto il peso sulla parte anteriore della scopa.
Accadde tutto in un attimo.
Sentì di cadere in avanti, mentre la scopa
le sfuggiva, troppo era il peso che Ginny aveva caricato sul manico e vide il
cielo allontanarsi sempre di più da lei.
Credette di morire. Ma un angelo la prese al volo
salvandola.
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*
“Tiene
duro la Weasley” pensò Malfoy molto
sorpreso dalla tenacia della ragazza.
Non fece neanche in tempo a finire di formulare
questo pensiero che la vide cadere in avanti dalla sua scopa e precipitare.
“Mio
Dio..Ginny!!!!!”
Non esitò un momento: voltò la scopa
e la raggiunse velocemente, prendendola appena in tempo tra le sue braccia e
stringendola a sé.
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*
Draco raggiunse il terreno. Lasciò cadere la
scopa e fece scendere delicatamente Ginny dalle sue braccia, tenendola per i
fianchi, semmai avesse avuto un mancamento.
“Come stai Ginny?” chiese preoccupato,
spostandole una ciocca di capelli per vederle meglio il volto.
Ginny alzò lo sguardo verso il ragazzo, con
la paura ancora negli occhi; non riuscì a dire niente, troppo era lo
shock.
Quel silenzio preoccupò Draco che ripeté:
“Ginny rispondimi, ti prego: stai
bene?”
La ragazza si limitò ad annuire, continuando
a fissarlo.
A quel punto dagli occhi scese una lacrima solitaria che le
solcò la guancia, mentre si sforzava di reprimere le altre che volevano
uscire.
“È tutto finito Ginny, è tutto
finito..calma”
la tranquillizzò il ragazzo stringendola a sé.
Ginny si ricompose, asciugandosi gli occhi; quando
rialzò lo sguardo sorrise.
Draco ricambiò sorridendo anche lui,
notevolmente sollevato, senza togliere le mani dai fianchi di lei.
“Grazie” mormorò Ginny
“Oh..bhe..figurati”
rispose lui in imbarazzo; non era abituato a ricevere ringraziamenti.
“Allora? – disse Ginny – Chi ha vinto??”
“Bhe..tu no di
sicuro!!”
“Ma neanche tu!! Non
hai il Boccino!”
“È vero…ma dopo che ti ho
salvata potresti concedermi almeno la vittoria, per sdebitarti”
Ginny ci pensò su.
“Mmm..Ok, hai
ragione, è il minimo che possa fare: Bravo! Hai vinto!”
Lui si mise a ridere.
“Sbaglio o mi hai chiamata Ginny??”
“Cosa??”
chiese Draco arrestando le risate.
“Non negare..Draco”
rispose Ginny ponendo l’accento sul suo nome.
“Come scusa??”
domandò Draco che non aveva capito.
“La scommessa!! Non
ricordi??”
“Ah si!! - ed il
sorriso sghembo apparse sul suo visto d’angelo – bhe..vediamo..prima cosa: non dovrai chiamarmi Draco, quello
è un onore per pochi.”
“Oh – fece Ginny fintamente delusa
– come vuole lei..signore..”
“..e poi.. –
aggiunse Draco, con fare malizioso - …ci sarebbe un’altra cosa che
devi fare..”
“Tutto ciò che vuole..”
rispose Ginny perdendosi negli occhi grigi del
ragazzo.
Draco, l’attirò a sé, e
dolcemente la baciò, a fior di labbra.
Man mano il loro bacio si fece più intenso e
ben presto i loro respiri si fusero, mentre Ginny cingeva il collo di lui
affondando le mani nei suoi capelli e lui la premeva a sé con passione.
Dopo un tempo che parve interminabile si
staccarono, fissandosi negli occhi.
Draco si voltò verso la sua sinistra,
guardando un punto nel campo.
“Cosa c’è??”
chiese Ginny.
“Oh..bhè..guarda
da te..” rispose lui.
Ginny seguì lo sguardo del ragazzo e vide la
sua scopa a terra; o meglio: i resti della sua scopa.
“Oh no!!!”
esclamò Ginny avvicinandosi ai suoi resti.
“Vedi Ginny??
È questo quello che succede alle scope di chi non sa giocare a Quidditch!!!”
“Merda! – imprecò Ginny –
Fortuna che questa settimana non ho nessuna partita e
che poi ci sono le vacanze di Natale…”
“Bhe..vedila
così: quel manico poteva essere il tuo collo” rispose
avvicinandosi alla ragazza e abbracciandola da dietro.
“Ti ho già detto grazie vero?”
“Si – rispose
Draco cingendo la vita della ragazza con le braccia – ma se vuoi puoi
rifarlo di nuovo” le sussurrò all’orecchio.
Ginny si voltò e lo baciò di nuovo.
Prima che il ragazzo potesse approfondire il bacio,
Ginny si staccò.
“Draco.. “
disse titubante
“Dimmi..”
“Volevo chiederti una cosa: immagino che tu voglia
tenere la faccenda nascosta, all’inizio, vero?”
“Per un po’ credo sia meglio di si..ma non per molto” si
affrettò a dire Draco dopo aver visto l’espressione sul volto di
Ginny.
“Solo per un po’” ripeté
verso la faccia poco convinta della ragazza.
“Qual è la tua ultima ora di lezione
domani, prima di pranzo?” chiese Draco.
“Divinazione, perché?”
“Ah no..così
per sapere. Vieni ti accompagno al tuo dormitorio”
Salve a tuttiii!!
Rieccoci con il sesto
chappy!!!
Diteci se vi è piaciuto
è!! Mi raccomandoo!!!!!
Ringraziamo le persone che hanno
recensito..grazie di cuore davvero!!!!
L’ora di divinazione era appena finita. Ginny
raccolse i suoi libri svogliatamente ed uscì dall’aula per ultima,
come al solito.
Non vedeva Draco da quella mattina a colazione.
Un cenno del capo, sorrisi, occhiate, ma niente di
più.
Aveva saputo la notizia che Harry sarebbe venuto al
ballo con Luna; ciò non l’aveva sconvolta più di tanto
visto che ormai aveva abbandonato i suoi pensieri su Harry, era contenta per
loro due.
Per tutta la mattina, la sua mente era stata
interamente occupata da Lui. Voleva vederlo.
Uscì dall’aula; il corridoio era
già deserto, benché gli altri fossero usciti poco prima di lei.
“Il
richiamo del cibo..”pensò
Ginny.
Improvvisamente si sentì strattonare per un
braccio e si voltò. Con sua grande felicità vide Draco.
“Ciao! Che ci fai qui?”
“Me lo avevi detto tu che l’ultima ora
di lezione era con la Cooman…”
Non fece neanche in tempo a rispondere
perché Draco la prese per mano e la condusse per diversi corridoi.
“Draco..dove stiamo
andando?”
“Cammina…” le rispose semplicemente
Il ragazzo si fermò davanti la porta di
un’aula in disuso. L’aprì ed insieme entrarono. I banchi erano
tutti impolverati.
“Da quant’è che non utilizzano
questa stanza?” chiese Ginny; ma non ebbe una risposta.
Draco le tolse i libri dalle mani, gettandoli su un
banco.
“Ma..” mormorò
Ginny.
Draco prese la ragazza e, sollevandola, la fece
sedere su un banco.
Prima che potesse reagire
le tappò la bocca con un bacio che le tolse il respiro. Fu intenso e
appassionato. La baciò come se fosse un secolo che non la vedeva.
L’attirava a sé sempre di più con le mani che le
stringevano la vita.
Lei lo teneva stretto, incrociando le gambe dietro
la sua schiena ed affondando le mani nei suoi capelli.
Si separarono ansimando.
“Scusami per la ‘fuga’, ma ero
troppo impaziente. Ora mi dirai di non farlo mai più
immagino…”
Ginny rise. “No, anzi. Domani lo rifaresti?
Mi piace..c’è più passione”
rispose maliziosa.
“Se vuoi anche subito”
“Tu sei pazzo..”
disse Ginny ridendo
“Si..pazzo di
te..”
Risero insieme e tornarono a baciarsi.
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*
“Ginny ma dove eri finita??”
chiese Ron appena vide la sorella sopraggiungere al tavolo dei Grifondoro.
“Scusate..ero quasi arrivata,
quando mi sono accorta di aver dimenticato un libro in aula. Sono dovuta
tornare indietro!!”
Così dicendo prese posto.
Poco dopo entrò Draco; nessuno fece caso a quella ‘quasi’
coincidenza.
D’altronde, chi poteva pensare a una Weasley
e a un Malfoy???
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*
I giorni passarono sempre uguali: prima di pranzo
Draco ‘rapiva’ Ginny e si appartavano in qualche stanza; si incontravano quando potevano, sempre a distanza da occhi
indiscreti.
Era la
Vigilia di Natale, Ginny e Draco erano in biblioteca.
Lei smise di baciarlo; lui non se ne
preoccupò e scese a baciarle il collo.
“Draco, aspetta un attimo”
“Cosa c’è?” chiese un
po’ scocciato per l’interruzione
“Io non ce la faccio più! Sono stufa
di doverci stare sempre a nascondere!! Io voglio
vivere alla luce del sole, non al buio di un’aula abbandonata o di un
angolo sperduto della biblioteca!”
“Ah..quanti
problemi!” e riprese a baciarla
“No!” Ginny lo scostò
“Dico sul serio..o
cambiamo sistema o io non reggo più..per favore, cerca di
capirmi…”
Draco la guardò e sorrise.
“Ok, vieni”
La prese per mano.
“Dove andiamo??”
chiese allarmata
“Fidati di me….”
Uscirono dalla biblioteca e, e attenti a non farsi
vedere, imboccarono diversi corridoi per finire davanti la porta della Sala
Comune dei Serpeverde.
Con l’incantesimo Homo revelio Draco
controllò se nella Sala Comune c’erano molti studenti; stranamente
quella sera, non c’era nessuno.
“Avranno
altro da fare”
pensò Draco immaginandosi qualche festino organizzato dai suoi compagni
di casa.
Draco pronunciò la parola d’ordine e i
due entrarono nella Sala. Per sicurezza il ragazzo condusse velocemente Ginny
nella sua stanza.
Era il prefetto e quindi ne aveva una tutta per
sé. Alle finestre c’erano delle tende verde smeraldo, a sinistra
c’era un grande letto a baldacchino. Un lussuoso divano nero era
posizionato in mezzo alla stanza, alla sua destra vi era un armadio a due ante,
molto alto, di un legno pregiato e intarsiato. Sotto la finestra, che
attraverso un incantesimo riproduceva il paesaggio del Lago Nero (ciò
perché, siccome siamo nei sotterranei, le finestre non ci dovrebbero essere,
però tramite la magia è stato ricreato questo
paesaggio…mazza quanto si ingegnosi questi!!Ihihihih..XDndr), vi era un ampio
scrittoio, dove le piume e le pergamene erano state accuratamente sistemate. Ginny
notò che, per essere la camera di un ragazzo, era molto più
ordinata della sua. Draco si avvicinò all’armadio ed aprì
le ante. Prese un pacco e lo posò sul letto.
“Forza, aprilo. Volevo aspettare domani
pomeriggio per dartelo, ma visto che insisti..”
“Cos è?” chiese Ginny
incuriosita
“Aprilo e vedrai..”
Ginny sollevò lentamente il coperchio della
scatola e ne estrasse il contenuto.
“Credo che la misura sia giusta..modestamente ho occhio..”
“Oh Merlino!!!!!
Draco…è..è..è stupendo!!”
Ginny si avvicinò allo specchio immaginando
il vestito sul suo corpo; era sorpresa, non si aspettava una cosa del genere.
Il vestito era di un bel verde smeraldo, il
bustino, senza spalline era abbellito da decorazioni finissime, la gonna
arrivava alle caviglie, sul fianco destro il tessuto era drappeggiato
così da arrivare al ginocchio.
Ginny lo guardava estasiata.
“Questo significa che…” Ginny si
voltò verso Draco in cerca di una risposta
“…che domani andiamo al ballo
insieme…”
Ginny saltò al collo del Serpeverde gridando
di gioia.
All’improvviso si fece seria.
“Non credi che manchi qualcosa?”
“Oh..le scarpe e la
borsa…si..ci sono anche quelle! Non credere che ti mandi in giro scalza!!”
“Non mi riferivo a quello!!”
“Ah no?” Bhè..cosa
manca allora?” chiese Draco, più a sé stesso che a Ginny.
“A me non sembra di aver ricevuto nessun
invito…” disse Ginny con aria innocente
Draco roteò gli occhi sbuffando.
“Va bene, va bene, ho capito. Ginny Weasley
verresti al Ballo di Natale con me?”
“Certo, Draco Malfoy”
E lo baciò.
Salve a tutti!!!
Scusate tantissimo per l’enorme
ritardo, ma abbiamo avuto parecchio da fare!!
Ovviamente torneremo ad aggiornare
puntualmente..heheheh
Un grandissimo GRAZIE a tutti
coloro che hanno recensito..grazietantissimoo!!!
Speriamo proprio che vi sia piaciuto
questo chappy.
Bene…alla prossima e RECENSITE
NUMEROSIIII!!!!!! È IMPORTANTE!! RECENSITE!
GRAZIE =D
Era mattina. Era Natale. Era soprattutto il giorno
del Ballo. Ginny si alzò di buon umore, salutando le sue compagne di
stanza e sprizzando gioia da tutti i pori.
Si fece una doccia veloce e scese il Sala Comune. C’erano già Hermione, Harry, Ron,
Neville e altri. Dopo lo scambio degli auguri di Natale Ginny iniziò a
scartare i suoi regali: il solito maglione targato ‘Molly Weasley’,
un ciondolo da parte di Ron, un libro da Herm e un profumo da parte di
Harry…come sempre.
Ginny stava ringraziando tutti per i regali, quando
Neville disse:
“Ginny qui c’è un altro regalo
per te”
“Come?” chiese Ginny un po’
stupita
“Si..è
questo!” disse indicando un grande pacco rettangolare.
“No, ci deve essere un errore” disse la
ragazza avvicinandosi al pacco.
Lesse il biglietto, che era appoggiato sulla
scatola. C’era scritto solamente ‘Per Ginny’.
“Mha, vediamo cos’è”
Scartò il regalo ed aprì la scatola.
Coloro che si erano avvicinati curiosi (cioè tutti!) proruppero in uno
“Wow” collettivo. Ginny era ammutolita con la bocca spalancata.
La nuovissima Icebolt era fra le sue mani. Tutti
stavano guardando quel gioiello di scopa, soprattutto Ron e Harry, un po’
invidiosi. Mentre i suoi amici erano intenti ad ammirare la Icebolt Ginny
frugò nella scatola in cerca di un biglietto. Trovò una piccola
busta.
L’aprì e lesse:
Con il proposito di
insegnarti a cavalcarla. D.M.
Ginny nascose subito la busta nella tasca dei jeans,
senza farsi notare.
“Ginny ma chi te la regala??
Non c’è un biglietto o qualcosa?” chiese Harry curioso.
“No, non c’è niente”
mentì Ginny spudoratamente.
Prese la scopa che le era stata
‘rubata’ e corse su per le scale, trovando la scusa di andare a
riporla.
Entrò in camera e si gettò sul letto
osservando con meraviglia la sua scopa; riprese il biglietto e lo rilesse
più volte.
Bussarono alla porta. Nascose subito il foglio
sotto il cuscino.
“Avanti” disse.
Hermione fece capolino con la testa.
“Posso?” chiese
“Certo Herm, vieni pure” disse Ginny
indicando il posto a fianco a lei sul letto.
Hermione entrò chiudendo la porta, si
sedette e fissò Ginny.
“Che c’è?”
“Credo che tu mi debba spiegare qualcosa”
disse l’amica senza smettere di fissarla.
“Non capisco Herm”
La Granger fece un sorrisetto all’amica.
“Mi è sembrato strano che non sapessi
chi ti ha regalato la Icebolt, e poi quando sei salita in
camera avevi un sorriso...”
“Bhe ecco…ero solo felice per il
regalo…chi non lo sarebbe!!” rispose Ginny
diventando rossa in viso e iniziando a torturarsi le mani con agitazione.
“Ah si?? E
cos’è quel foglio che spunta da sotto il cuscino??”
incalzò Hermione.
“Cosa? Quale? Dove? Ti sbagli…”
“No no..proprio
questo” disse avvicinandosi al biglietto con la mano.
“NO!!” Ginny
la bloccò prendendola per il polso ed Hermione sorrise soddisfatta.
“Non dirmi che non mi nascondi nulla”
“Oh..e va bene!! Ma
giura: non ne farai parola con nessuno!!”
“Giuro”
Ginny passò il foglio a Hermione che lo
lesse più volte.
“D.M., chi è
Ginny?”
La rossa non rispondeva.
“Eddai Ginnyyy!!
Mica mi arrabbio…”
“Già..come no! D’altronde è solo Draco Malfoy, che
lei odia, ma sua via..è solo un
dettaglio..!!!”
“Te lo dirò, ma giura – e qui
Hermione roteò gli occhi esasperata – che quando dirò il
suo nome non urlerai, non ti arrabbierai e non lo dirai a nessuno e mi farai
spiegare”
“Ok, ok Ginny, quanto la fai lungaa…:giuro!!! Quanto potrò odiare questa persona tanto da
farmi giurare tutto questo!! Neanche fosse Draco Mal..”
Hermione guardò l’amica in cerca di una risposta; Ginny
abbassò gli occhi.
“Ginny, ma è lui, è Draco
Malfoy!!! Cioè, no, oddio, Merlino aiutami a
stare calma!!!!” ed inspirò profondamente tornando a guardare
l’amica.
“Scusami, ok. Non urlerò, non mi
arrabbierò, ma almeno spiegami”
“E non lo dirai a nessuno” aggiunse Ginny
“Certo, certo anche quello”
Così Ginny spiegò all’amica
tutta la vicenda, dal principio; il giorno in biblioteca, gli insulti, i sui
occhi, i sensi di colpa, le scuse alla Stamberga Strillante, le sue parole, il
bacio nel campo da Quidditch, gli incontri pomeridiani, il suo “essere
sé stesso” quando era con lei.
Hermione l’ascoltò senza
interromperla; quando finì chinò il capo pronta
a ricevere la ramanzina di Hermione.
“Bhe Ginny, non c’è che dire. Un
Malfoy così non me lo sarei mai aspettata”
“Dillo a me” sussurrò Ginny
“Senti. Da come parli tu sembra molto
diverso, in fondo. Se tu sei felice con lui, ok, va bene. Ma ricordati il mio
parere: malfoy è sempre un Malfoy, sei sicura che tu non sia..bhe.. - Hermione non sapeva come dirlo per non offendere
l’amica – che non sia un passatempo per lui, una delle tante?”
Ginny ripensò a lui, ai
suoi baci, alle sue parole e convinta disse:
“No, sono sicura. Anche se avesse voluto fare
un dispetto a Ron, gliel’avrebbe già detto. Invece è
passata più di una settimana e non ha detto nulla. Mi sembra che la
nostra relazione sia..seria..”
“Quanto seria? Siete…siete..molto intimi?”
“NO Herm!!”
rispose subito Ginny diventando rossa.
“Dicevo seria abbastanza da andare al Ballo
insieme!”
“COSA???”
Hermione strillò alzandosi di scatto dal letto.
“Prima mi dici di non dirlo a nessuno e poi
questa sera vi farete vedere al Ballo..INSIEME!!?!?!”
“Infatti non devi
dirlo a nessuno fino a questa sera”
“Ma voi siete pazzi!!
– continuò Hermione senza aver sentito le parole di Ginny –
E Ron?? Quello lo ammazza!!!
Anzi! Si ammazzano!! Domani mattina ti ritroverai con
un fratello in meno e senza ragazzo!!!!”
“Suvvia: non farla tragicaaa!!”
“Io non sono tragica, sono realista!! Ginny, siete sicuri di quello che volete fare?? Ci avete pensato bene?”
“In
realtà non ci abbiamo proprio pensato”
“Si, si, certo. Siamo consapevoli di tutto
quello che può accadere. Non ti preoccupare”
Ginny non sapeva se stesse tranquillizzando di
più la sua amica o se stessa…
Salve a
tutti…
Eccoci con un nuovo capitolo,
speriamo proprio tanto che vi sia piaciuto.
Per favore
diteci se l’avete apprezzato almeno un po’ ci farebbe piacere
leggere qualche commento. Grazie.
La Sala Grande era stata addobbata
fastosamente. Al centro, come se sorgesse dal pavimento, c’era un
maestoso abete che arriva fino al soffitto; da questo scendevano stelle, nastri
e palline dei colori delle quattro case.
Alle pareti della Sala c’erano addobbi
floreali: ghirlande, vischio, stelle di Natale spruzzate d’oro. I tavoli
erano posizionati in fondo alla Sala vicino al ricco buffet. Hogwarts aveva
fatto le cose in grande; visto che gli studenti erano costretti a rimanere a
scuola, che almeno si divertissero e si trovassero bene.
Ginny scese le scale con il cuore a mille. Appena
alzò lo sguardo lo vide. Era appoggiato con la schiena alla colonna
vicino all’ingresso della Sala Grande, le mani in tasca e sul viso la
solita aria strafottente. Incrociò il suo sguardo e le rivolse un
sorriso sincero.
“Pronta?”
“Credo di si”
Draco le tese il braccio destro per infonderle
sicurezza e lei lo afferrò sorridente.
Entrarono nella Sala Grande.
Era già piena; gruppi di ragazzi
chiacchieravano attendendo l’inizio della serata.
Ginny vide Harry e Luna conversare ad un tavolo,
poco più in là c’erano Ron ed Hermione; fu felice di
vederli insieme: finalmente erano riusciti a combinare qualcosa!!
Tuttavia la situazione non quadrava: c’era
troppo silenzio; Ginny si accorse che tutti gli occhi erano puntati su di lei e
Draco.
Successivamente si diffuse un mormorio generale;
Ginny si sentiva a disagio.
“Ci stanno guardando tutti”
“No, stanno guardando tutti te”
“Perché? Cosa ho che non va?”
chiese Ginny preoccupata.
“Sei bellissima”
Ginny arrossì vistosamente per il
complimento. Indossava l’abito regalatole da Draco; i capelli, acconciati
a boccoli, erano stati raccolti in un raffinato chignon dal quale scendevano
delle ciocche che le ricadevano delicatamente sulle spalle bianche.
Al suo fianco Draco indossava un elegante smoking
nero e con il suo solito portamento impeccabilmente altezzoso e fiero non
passava di certo inosservato.
Ron li fissava a bocca aperta, il volto era dello
stesso colore dei suoi capelli. Stava per scagliarsi su di loro, o meglio, su
Malfoy, quando Silente, per fortuna di Ginny, annunciò l’inizio
delle danze.
Hermione trattenne Ron per un braccio e lo
portò fuori, dove avrebbe potuto sbollire la rabbia senza essere sotto
lo sguardo curioso ed indagatore degli altri studenti.
Ginny e Draco si diressero per primi al centro
della pista da ballo iniziando a danzare.
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*
Dopo un iniziale boccheggiare senza emettere nessun
suono, Ron iniziò a parlare con Hermione, ovvero, ad esprimere i suoi
pensieri come un fiume in piena, visto che la ragazza stava zitta.
“No, ma dico io…con
Malfoy…Mal-fo-y!!!! – disse come per far
assimilare meglio il nome al suo cervello – è
uno scherzo vero? Scommetto che lo fa perché è stata obbligata!! Oh povera piccola Ginny! Avrà sicuramente perso
qualche scommessa con quell’essere, altrimenti non sarebbe mai venuta al
Ballo con lui! Oh, ma se solo prova a toccarla, io…io…giuro che
lo…ammazzo di botte!! Ma perché non me ne
aveva parlato prima??? L’avrei aiutata
volentieri! Tu lo sapevi Herm? Dimmi, lo sapevi?”
“Oh..bhe..ecco, vedi
Ron…Ginny mi aveva accennato la cosa, ma…”
“E TU NON MI HAI DETTO NIENTE??? Ma come hai potuto Herm!!! Io mi fidavo di te! Avrei
aiutato Ginny!”
“NO RON! NON HAI CAPITO NIENTE!! Stai prendendo un granchio!” si affrettò a
dire Hermione approfittando della pausa di Ron per riprendere fiato.
“Come? Ma cosa…??
Herm, spiegati”
“Non centra nessuna scommessa persa! Ginny
è andata al Ballo con Draco perché voleva!”
“Perché..loro..loro..no,
non ci credo! Stanno..insieme?”
“Bhe..ecco…si
Ron, si frequentano da un po’; non fare quella faccia, stai zitto ed
ascoltami – disse alzando l’indice destro avanti il viso del
ragazzo, che, se possibile, era diventato ancora più rosso – Ginny
non è più la tua piccola e indifesa sorellina!! Ha sedici anni
ormai. È artefice della sua vita e capace di prendere scelte, che esse siano giuste o sbagliate. E se saranno errate vorrà
dire che ne pagherà le conseguenze. Ma è cresciuta Ron , devi fartene una ragione”
“Si, ma…Malfoy..”
disse disgustato
“Da ciò che dice Ginny, Draco è
cambiato. E se tu ti fidi di lei e dei suoi pareri, perché Ginny non
è un’ingenua, te l’assicuro, vorrà dire che dovrai
sforzarti di accettare questa situazione. Intesi?”
“Ufff…ci proverò,
e dico, ci proverò!! Non ti assicuro niente.
Nonostante tutto parlerò con lei e anche con Malfoy, che poi
perché lo chiamo Draco, per vedere cosa hanno in mente loro. E non ti
preoccupare Herm, manterrò la calma. E comunque non puoi costringermi a non
preoccuparmi per mia sorella!! Perché secondo me sta facendo un grosso errore. Si. Glielo
dirò” disse convinto Ron
“Hai finito?” domandò Herm
“Si, ho finito, ma…”
Hermione gli tappò la bocca baciandolo con
passione prima che potesse ripartire a parlare senza
sosta.
Salve a tutti..
Prima di tutto grazie mille a chi ha
recensito…siamo state molto contenteee..glazie
milleXD
Poi ci vogliamo scusare perché questo
capitolo è venuto abbastanza corto, ma non preoccupatevi il prossimo
sarà più lungo..=D
Per il resto speriamo che vi sia piaciuto e mi
raccomando..RECENSITE..
Quando Ron ed Hermione rientrarono nella Sala Grande, il rosso si
limitò a sorridere alla sorella, anche se questo non gli riuscì
proprio bene, e così tutto quello che ne uscì fu un sorriso ebete
da deficiente
Capitolo 10
Quando Ron ed Hermione rientrarono nella Sala
Grande, il rosso si limitò a sorridere alla sorella, anche se questo non
gli riuscì proprio bene, e così tutto quello che ne uscì
fu un sorriso ebete da deficiente.
L’aveva presa meglio di quanto pensasse, constatò Ginny, anche se ovviamente
capì che c’era stato lo zampino di Hermione.
Anche Harry inizialmente le aveva rivolto uno
sguardo irritato, ma poi le sorrise, avendo capito che Ginny non sarebbe mai
uscita con Malfoy se non fosse stata veramente sicura di ciò che faceva.
E Ginny non era una stupida.
Persino Luna le sorrise caldamente; lei aveva
sicuramente capito prima di chiunque altro, pensò Ginny.
La musica si fermò, Ginny e Draco si
avvicinarono alle tavolate per prendere da bere.
Mentre guardava la Sala e le coppie che avevano iniziato a muoversi
seguendo il ritmo del nuovo brano, il suo respiro sul collo la fece
rabbrividire:
“Ti andrebbe di andare a fare due passi
fuori?”
“Certo” rispose lei sorridendo.
Poggiò la mano al braccio che lui le aveva
offerto e insieme uscirono.
Il cielo era sereno. Si potevano vedere tutte le
stelle, la luna piena sorrideva loro dall’alto.
Ginny e Draco camminavano diretti verso il lago.
Si fermarono sotto ad un albero, un salice
piangente.
Draco si sedette su una panchina di pietra e Ginny
si accomodò vicino a lui.
“Bhe, è andata bene no? Tuo fratello
non mi ha ancora ammazzato”
“Non scherzare Draco. È stato solo
grazie ad Hermione che ci siamo salvati…per
questa sera. Dovremo ringraziarla”
“Cosa? Io ringraziare la Zannuta?”
“Come l’hai chiamata??
Non ti permettere mai più!!!” gli disse
Ginny alzandosi per andare via.
“Ma dai Ginny, lo sai che scherzavo!”
Ma la ragazza non accennava a fermarsi, così
Draco si alzò e le corse dietro prendendole la vita per farla voltare.
La ragazza aveva messo il broncio, ma non
poté fare a meno di sorridergli.
Draco si avvicinò al suo orecchio e le
sussurrò:
“Guarda…persino la luna e le stelle
sono impallidite di fronte alla tua bellezza”
A Ginny batté forte il cuore, mentre Draco
iniziava a baciarle il collo e a stringerla di più a sé. Ad ogni
bacio la rossa perdeva sempre più il controllo. Draco, proseguendo con
una scia di baci, arrivò al suo mento, Ginny subito gli catturò
le labbra.
Il bacio divenne intenso, da togliere il fiato ad
entrambi. Si separarono dolcemente guardandosi negli occhi.
Per quello che accadde dopo non servì
nessuna parola.
Ognuno lesse negli occhi dell’altro la stessa
passione e lo stesso desiderio che ardeva in loro.
Draco prese Ginny per mano conducendola verso il
castello. Percorrendo i corridoi che portavano verso i sotterranei giunsero
davanti l’ingresso della Sala Comune, Draco non si preoccupò
nemmeno di controllare se ci fosse qualcuno, ben sapendo che era vuota.
La condusse nella sua stanza. Ripresero a baciarsi
con foga sempre maggiore.
Ginny gli tolse la giacca, mentre Draco
iniziò a slacciarle il bustino; velocemente si tolsero il resto dei
vestiti rimanendo in biancheria intima.
Draco la condusse verso l’ampio letto
facendola stendere sotto di sé.
“Draco, c’è una cosa che non ti
ho detto”
“Cosa?”
“Io..io….io non l’ho mai fatto prima” disse Ginny
abbassando il capo.
Draco prendendo il mento, le alzò il viso:
“Posso essere io il primo?”
“È il regalo più bello che tu mi possa fare” rispose Ginny sorridendo.
Draco iniziò a baciarla partendo dal basso
ventre, tracciando una scia di baci che provocavano alla ragazza brividi e
sospiri; arrivato al seno si liberò presto dell’indumento che lo
intralciava.
Proseguì con la scia di baci tornando verso
il basso togliendole gli slip; Ginny era per la prima volta completamente nuda
di fronte ad un ragazzo, ma ciò non la imbarazzava, poiché con
Draco si sentiva sicura.
Il ragazzo si tolse i boxer e rivolse il suo
sguardo a quello della ragazza.
Ginny, intuendo la silenziosa domanda si
limitò ad annuire, trasmettendogli con gli occhi tutta
la sua determinazione.
Cinse con le mani il collo di Draco e
intrecciò le gambe dietro la sua schiena.
Non potendo più resistere Draco entro in lei
strappandole un gemito di dolore. Iniziò con spinte più lente che
si trasformarono rapidamente in spinte più veloci.
Ginny, dopo l’iniziale dolore, percepì
qualcosa di diverso e di indescrivibile; un turbinio di emozioni la inondava e
tutto questo le piaceva.
L’amplesso si fece più frenetico; la
ragazza gemeva il nome di Draco e lui sospirava affannosamente il nome di lei.
Entrambi sentirono l’apice del piacere
giungere in loro.
Quando questo accadde Draco baciò Ginny,
catturando tutto il suo piacere.
Il ragazzo si accasciò su Ginny rimanendo in
lei; lei gli accarezzava i capelli baciandogli la fronte.
Accorgendosi che il suo peso gravava sul corpo
minuto della rossa, Draco si distese al suo fianco abbracciandola.
“Non avrei mai pensato di provare un
sentimento del genere, ma con te tutto è diverso… Ti amo Ginevra”
Ginny colpita da quelle semplici parole si
avvicinò al viso del ragazzo e guardandolo negli occhi sussurrò:
“Ti amo anche io Draco”
Dalle tende verde-argento si scorgeva la Luna, pallida e invidiosa,
unica spettatrice del loro amore.
Mi dispiace tanto per il mio mega
ritardo...... Lo so!!! Sono imperdonabile....... Non
mi dilungo oltre...vi lascio all'undicesimo capitolo.... spero che vi
piaccia... ci terrei se lasciaste un commentino, anche piccolo piccolo.
Un mega-bacione a tutti!!!!
Maricuccia
(P.S.: per ñha:
sei contenta ora che lo abbiamo pubblicato?!?!?!)
Sorry anche da parte mia a tutti..siamo
entrambe in ritardo.
Spero proprio anche io che questo chappy vi piaccia..
Un Bacione
E mi raccomando..UN
COMMENTINO-INO-INO…graaazieeeXD
Ci teniamo
a ringraziare:
- Yunie88
- Christina Malfoy
- mezzariccia_483
- nha
- MJane92
Grazie
davvero a tutte quante..ci fa davvero piacere che avete continuato a segiure la nostra ff e speriamo
che continuerete a farlo…
Un Bacione
Maricuccia e Grifondor
Capitolo 11
Ginny aprì gli occhi. Dei flebili raggi
passavano tra le pesanti e raffinate tende verdi della stanza. Subito si
ricordò di dov'era ed un tenero sorriso si accese al ricordo della notte
appena trascorsa. Realizzò che due forti
braccia le cingevano la vita e che delle dolci labbra erano poggiate alla sua
spalla. Cercò di girarsi piano per non svegliare l'uomo che dormiva al
suo fianco. Appena voltata, però, si accorse che due pozze d'argento la
fissavano.
"Scusa- mormorò Ginny -non volevo
svegliarti"
"Ero già sveglio,
dormigliona" rispose Draco con un sorrisetto.
Rimasero così, a guardarsi negli occhi,
quando Ginny decise di rompere il silenzio che, sinceramente, la stava mettendo
a disagio.
"È stato bello, questa notte"
sussurrò arrossendo un poco ripensando a come si era lasciata andare. Il
sorriso di Draco si accentuò, diventando malizioso, ed appoggiando il
volto alla mano con il gomito sul cuscino, si avvicinò al volto della
ragazza.
"Ah, allora ti è piaciuto?!?"
Ginny arrossì ancora di più; Draco,
invece, godeva un sacco nel vederla in imbarazzo davanti a lui.
"Beh, non lo nego. Mi dispiace soltanto che
forse tu non ti sia divertito così tanto con me" disse abbassando
gli occhi e prendendo a giocherellare con il bordo del lenzuolo.
"Ooooh, avanti...ma
che vai dicendo!?!" rispose Draco, facendosi
subito serio.
"Beh, insomma....era
la mia prima volta...forse non sono andata tanto bene, forse ti aspettavi di
meglio"
"Ginevra..."disse sbuffando. Si mise a
sedere e fece mettere seduta anche lei.
"Ascoltami- le disse prendendole le mani- non
devi neanche pensare una cosa del genere. Questa notte...- Draco si
fermò un attimo per cercare le parole, mordendosi il labbro
inferiore-...questa notte è stata la prima volta che l'ho fatto con una
persona che amo veramente. Non mi ero mai sentito così prima d'ora. Non
ti devi assolutamente preoccupare di questo quando sei
con me. Non dimenticarlo"
Ginny rimase un poco spiazzata
da quelle parole; di certo erano le ultime cose che si aspettava di sentirsi
dire. Era comunque felice;sapeva quanto era faticoso
per Draco riuscire ad ammettere cose di quel genere, ed era orgogliosissima di
lui.
Si accoccolò al suo petto, sorridendo.
"E comunque- le sussurrò all'orecchio- non sei andata affatto male,
anzi..." "Ooooh,
smettila!!!" rispose, arrossendo subito, dopo
avergli tirato un pugno al petto.
Rimasero così finché, a malavoglia di
entrambi, dovettero dividersi;era già mattina e
ben presto i corridoi del castello sarebbero tornati affollati. Entrò in
Sala Comune con il sorriso sulle labbra, che le morì non appena vide il
volto di Ron.
*°*
Erano le 7.00
Ginny non era ancora tornata.
Erano le 7.00 e Ginny non era ancora tornata.
Aveva sicuramente passato la notte in un altro
luogo. Non voleva nemmeno sapere dove. Anche se forse lo sapeva...
Ron era seduto da mezz'ora nella Sala Comune, su
una poltrona posizionata proprio davanti il ritratto della Signora Grassa, e
fissava la parete in cagnesco. Ogni volta che si era aperto il passaggio aveva
sempre sobbalzato, ma non aveva mai visto una chioma rossa uscirne. Prima era
entrato Neville; non riusciva ancora a capire come facesse a rimorchiare. Poi Dean, tutto sorridente per aver di certo passato
una *piacevolissima* serata. Lui con Hermione non era arrivato ancora a
*quel punto*; non voleva ancora, anche se non capiva come riuscisse a trattenersi. Sperava soltanto di
avere anche con la sorella lo stesso autocontrollo che lo tratteneva dal non
saltare addosso ad Hermione....Sentì poi una
voce femminile e tese le orecchie per capire chi fosse. Era solo Calì, che lo guardò incuriosita, ma che
proseguì per la sua strada senza fare domande. Stava ormai per gettare
la spugna, quando il ritratto si aprì ed entrò sua sorella.
"Dove sei stata?" chiese Ron con il volto
duro.
"Non penso che ti debba interessare"
ribatté piccata dopo una breve esitazione per non essersi aspettata la
sua presenza.
"Io credo di sì, visto che sei mia
sorella"
"Secondo te dove sono
stata?" proruppe; stava seriamente perdendo la pazienza:suo fratello non
doveva impicciarsi dei suoi affari.
"Spero per te che non sia stata da LUI"
"Anche se fosse? Ti darebbe fastidio?
Problemi?" Ron diventò rosso di rabbia; ed ora cosa le rispondeva?!?
"Beh... di a Malfoy
che vorrò parlare con lui"
"Cosa hai intenzione di fare?"
indagò Ginny, abbassando il tono della voce, un po' più
preoccupata, ora.
"Non ti preoccupare. É una cosa tra me
e lui"
"Fino a prova contraria credo che interessi
anche me, visto che tu sei mio fratello e lui è il mio ragazzo"
Ron strabuzzò un attimo gli occhi alla frase
*lui è il mio ragazzo*, ma rispose subito "Sì, ma tu ora ne starai fuori... voglio parlare con lui DA SOLO"
Ginny sbuffò esasperata ed annuì. Suo
fratello non avrebbe cambiato idea facilmente; era veramente testardo....
Si allontanò pensando a ciò che
sarebbe successo... sperava sol che si trattenessero
dal prendersi a botte...
*°*
Quella sera a cena, quando Draco aveva fatto il suo
ingresso in Sala Grande, Ron l'aveva guardato in cagnesco, serrando le labbra e
stringendo convulsamente il coltello che aveva in mano. A nulla servirono le
parole consolatorie di Hermione, che tentava in tutti i modi di distrarlo.
Evidentemente Ron già stava pensando a cosa dire al biondino.
Quando Draco si andò a sedere cercò
Ginny con lo sguardo, interrogandola in silenzio con gli occhi,
maquesa si limitò a scuotere piano la
testa e riprese a mangiare. Sinceramente stava iniziando a preoccuparsi. Ronald non smetteva di fissarlo e Ginny non lo degnava di
uno sguardo.
Che cosa era successo???
*°*
Draco era uscito dalla Sala Grande alquanto
infuriato. Aveva aspettato che Ginny e suo fratello si alzassero per seguirli,
ma non si erano mossi. Qualcosa non andava!!!
"Malfoy!!!". Si voltò di scatto.
Lenticchia Weasley stava sopraggiungendo a passo spedito e Ginny cercava in
tutti i modi di tenergli il passo. Quando gli arrivò praticamente
davanti, Draco lo degnò a mala pena di uno sguardo, poiché subito
si concentrò su Ginny.
"Gin, stai bene?"
"Cos... oh, sì, certo". Ma Draco
si accorse della sfuggevole occhiata che rivolse a suo fratello.
"Malfoy!!!"
riprese Ron.
"Oh, Lenticchia, ci sei anche ti. Scusa, non
ti avevo visto" ribatté Draco con il suo solito ghigno *made in Malfoy*.
Ron strinse i pugni ma
l'occhiataccia di Ginny lo convinse a mantenere il controllo. Fece un profondo
respiro per rilassarsi. "Dobbiamo parlare"
"Lo stimo già facendo"
"Da soli. Noi due da soli"
Silenzio.
Ginny guardava Draco.
Silenzio.
Draco e Ron si fulminavano con lo sguardo.
Silenzio.
Ginny sperava che Draco rifiutasse.
"Ok; cerchiamo un posto tranquillo".
Il biondino si voltò, con
in menta già un luogo; Ron lo seguì con un sorriso appena
accennato. Per Ginny era segno di guai.
Era rimasta piantata lì, a fissare i due che
si allontanavano lungo il corridoio fianco a fianco.
Era rovinata.
Ma perché non aveva pensato a fermarli?
Ormai avevano svoltato l'angolo da un pezzo; non li avrebbe più potuti
trovare. L'unica cosa che poteva fare era aspettare. Aspettare e sperare. Si
diresse in Sala Comune.
Era rovinata.
*°*
Quella stanza era perfetta. Era al secondo piano,
in un corridoio poco frequentato. A volte era stata usata da alcune coppiette
per appartarsi, ma dopo che erano state beccate, quel posto non era diventato
più sicuro per quel genere di scopo. Ma per discutere o litigare andava
più che bene. Chissà, forse anche per prendersi a cazzotti.
Draco era poggiato ad una vecchia cattedra, con le
braccia conserte. Fissava Ron, a circa due metri da lui, che, poggiato ad un
banco, ancora non aveva parlato. Sicuramente stava pensando a come iniziare.
Draco decise quindi di aiutarlo iniziando lui per primo
"Allora, Weasley. Cosa vuoi sapere?"
"Di te e mia sorella"
"Oh, beh... restringi il campo. Ci sarebbero
un sacco di cose da dire su noi due" rispose Draco sorridendo
maliziosamente. Ron colse il doppio senso e s’infuriò ancora di
più.
"Non devi provare a sfiorarla nemmeno con un
dito"
"Strano; non credo lei sia d’accordo,
visto come le piace quando la tocco"
Ron strinse le mani sul
bordo del banco; aveva promesso a Gin di non picchiarlo; si stava trattenendo
solo per questo.
L'avrebbe preso sicuramente a pugni solo per quel sorriso da bastardo.
"Com'è successo?"
"Non lo so. Sinceramente non lo so. É
successo e basta. Ci siamo avvicinati poco per volta."
Adesso Draco era serio.
"Che intenzioni hai con lei? Voglio dire...
quest'anno finisci la scuola... Pensaci bene. Non
farla soffrire"
Draco si avvicinò fino a trovarsi poco
distante da lui.
"Non voglio vederla soffrire quanto non lo
vuoi tu. Ci tengo veramente a lei. Non voglio perderla"
Ron non si mosse. Rimase a fissarlo.
"E dopo? Quando te ne andrai? Cosa volete
fare?"
"Noi..." Draco ci pensò su.
Cosa avrebbero fatto?
"Noi...troveremo un modo...resteremo
uniti...non sarà difficile...io l'aspetterò fuori di qui"
Ron sospirò, fissandolo.
"Voglio crederti. Non farmi pentire"
Il serpeverde si limitò ad annuire e si
voltò verso il finestrone dell'aula. Ron se ne
andò, senza dire una parola.
Draco fissava il parco senza nemmeno vederlo. Da
lì si vedeva il salice piangente della sera prima.
Inizio con lo scusarmi. Lo so che sarete già pronte
a linciarmi, ma aspettate di leggere le mie scuse.
Inizio dicendo che il XII capitolo era già pronto
da alcuni giorni e avremmo dovuto pubblicarlo già all’inizio della
settimana ma, (come accade ogni volta che vuoi fare qualcosa fatto per bene,
arriva sempre l’imprevisto!), cosa è successo di così
terrificante??? Ebbene: la chiavetta sulla quale avevo
salvato il XII capitolo si è rotta irrimediabilmente…. Che sfiga!!! E non avevo nemmeno una copia salvata sul
computer… Lo so, sono una stupida ed una cretina, Grifondor
me l’ha detto un milione di volte… spero soltanto che possiate
perdonare il mio ritardo…
Tornando al capitolo… per la felicità di
qualcuno tornerà la coppia Ron/Hermione…
Per quanto riguarda la coppia D&G…..arriveranno i primi problemini.
La storia, inoltre, dovrebbe finire con il prossimo capitolo. Vorremo postare i
capitoli prima della fine della scuola, questo è sicuro. E durante le
vacanze non penso che posteremo la seconda parte della storia…(visto?!? Vi ho dato già un indizio:ci
sarà una seconda parte).
Prima di iniziare vorrei ringraziare Nha
e MJane per avermi sempre
spronato a continuare e per aver aspettato pazientemente ogni giorno.
Inoltre un ringraziamento speciale va a Grifondor, la mia Annina, che mi
ha sempre consigliato e dato spunti per continuare la storia nonché per
essere la mia “casa editrice”. Grazie davvero Anna.
Detto questo vi lascio alla storia. Mi raccomando: fatemi
sapere cosa ne pensate….
Bacissimissimissimissimissimissimissimissimi!!!!!
Maricuccia
CAPITOLO
12
Il sole di metà febbraio li trovò
così.
Erano stesi sul letto, abbracciati tra il groviglio di
seta delle lenzuola. Si erano amati per tutta la notte.
Ginny alzò il capo e depose un casto bacio sulle
sottili labbra di Draco. Si vestì in fretta, sentendo lo sguardo di
Draco su ogni centimetro del suo corpo. Quando finì era ancora lì
che la osservava.
“Devo andare”gli sussurrò dopo essersi
seduta al suo fianco.
“Ti amo” fu la sola risposta che le dette.
Sorridendo si alzò ed uscì dalla camera.
Draco ancora osservava la porta dalla quale era uscita quando
un rumore alla finestra catturò la sua attenzione.
Era un gufo.
“Non…non può essere il… sembra il gufo di…”
Fece entrare l’animale e prese la busta che gli
porgeva con la zampa.
C’era il marchio dei Malfoy sulla chiusura in
ceralacca.
Ginny percorreva i corridoi a passo spedito. Non voleva di
certo essere beccata da qualche professore!! Decise di
prendere un percorso diverso dal solito che faceva quando
la mattina ritornava nella sua Casa. Si trovò quindi a passare avanti
l’arazzo che celava la
Stanza delle Necessità. L’aveva già superata quando un rumore la fece voltare:la stanza si stava
aprendo.
Aveva prontamente preso la bacchetta in mano, nel caso
avesse dovuto far dimenticare al malcapitato di averla vista, magari con una
bella fattura Orcovolante, ma:
“Ron?!?”
Il rosso si girò verso la sorella
stupito. “Gi.. Ginny… ma che ci fai
qui? Vai subito in Sala Comune!”
Ed intanto stava finendo di allacciarsi i primi bottoni
della camicia.
“Ron ma che succ…Oh!! Ginny!!”. Un’alquanto
imbarazzata Hermione sbucò dall’arazzo, mentre si sistemava
la gonna lisciando le pieghe.
“E voi due che… Oh, capisco!” li
provocò sorridendo maliziosamente.
Hermione aveva assunto un colorito tendente al fucsia, mentre Ron si scervellava per trovare una
spiegazione plausibile.
“Beh, noi…noi stavamo studiando. Sai,
pozioni… sono una vera frana e Piton oggi
interroga sicuramente.”
“Ripassavate? Nella Stanza delle
Necessità?”
“Sì, certo. Così non ci avrebbe
disturbato nessuno” rispose Hermione prontamente.
*Ah, lo credo bene…*
“Ah sì?!? Ed oltre a
pozioni cosa ripassavate? Anatomia forse? Non mi sembra che tra le vostre
lezioni ci sia anche questa materia!!” li
stuzzicò Ginny.
“Ginny!!-la riprese Ron con
le orecchie che fumavano- Noi non… ma cosa vai pensando? Non capisco come
ti sia venuta in mente una cosa simile!!”
“Forse per lo stato stralunato in cui siete in
questo momento? Comunque, se voi smentite tutto…”
“Certo che sì, Gin!” si affrettò
a dire Ron.
“Mmm, ok.” Girò sui tacchi e proseguì per la sua
strada, sapendo bene che Ron stava già mentalmente lanciandole impropri.
“Ah, un’ultima cosa-disse fermandosi di scatto- allacciati bene il colletto della camicia Ron: ti
si vede un succhiotto proprio lì sul collo!!” e ridendo se ne
andò voltando l’angolo.
“Mannaggia, mannaggia, mannaggia!!”
“Dai Ron. Tanto penso che ormai si fosse capito. Ginny ci ha fatto intendere di aver colto la verità ma non penso che anche gli altri non abbiano
inteso nulla.”
“Sì, ma perché proprio lei doveva
vederci? Dico io: con tutti gli studenti che ci sono adHogwarts!!”
“Avresti preferito forse un professore od un
prefetto? Va bene così, Ron…e poi è tua sorella!!”
Ron sbuffò sonoramente.
“Va bene. Torniamo in Sala Comune prima che si sveglino tutti e notino la nostra assenza”
“Giusto. Io prendo un’altra strada. Meglio che
non ci vedano insieme nei corridoi a quest’ora.”
“Ci vediamo dopo” la salutò Ron
baciandola teneramente.
^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^°^
La busta era di un color giallo paglierino.
Il rosso della ceralacca faceva l’effetto di un
pugno in pieno stomaco. Come quello che, era sicuro, avrebbe ricevuto leggendo
la lettera.
Suo padre non gli scriveva mai. Pochissime erano state le
lettere che aveva ricevuto da lui in 7 anni. Se gli scriveva, voleva
significare che era importante. E Draco sapeva cos’era importante per il Prese la busta con mani leggermente tremanti.
L’aveva lasciata lì sul comodini, senza
sapere se aprirla o meno.
Decise di aprirla.
Caro Draco,
il momento tanto atteso è giunto.
Ho
concordato con il Signore Oscuro la data della cerimonia per la tua
iniziazione. Finalmente sarai uno di noi.
L’iniziazione
avverrà dopo la fine della scuola poiché
sia io che il Nostro Signore desideriamo che tu completi la tua istruzione.
Diverrai
un gran mangiamorte. Conquisterai potere e
notorietà. Diverrai uno dei più fedeli del Signore Oscuro. Ma ti
avverto:lascia tutto ciò che sai non potrai
avere una volta ricevutoli marchio.
Ne
soffrirai, ma ne varrà la pena in confronto a ciò che otterrai
dopo.
Ho
saputo da alcuni miei informatori che stai frequentando la Weasley da qualche tempo
e, da ciò che mi hanno riferito, sembra sia una cosa abbastanza seria.
Non userò mezzi termini, figlio mio: lasciala! Non continuare questa
storia! È una Weasley! No ti merita! Lo sai com’è la sua
famiglia! Li hai sempre odiati! Spero solo che sia una
semplice infatuazione, altrimenti dovremo prendere altre misure: nulla
interferirà con il mio progetto. E non penso tu voglia le accada
qualcosa.
Comunque
non ti affezionare a lei! È assolutamente sbagliato! Un Malfoy con una
Weasley! Sappi che ti tengo d’occhio, Draco.
A
presto.
Tuo Padre.
Eccolo. Il pugno nello stomaco. Lo sapeva sarebbe
arrivato.
Continuava a guardare la lettera senza vederla veramente.
Come l’avrebbe detto a Ginny? Lui non voleva
lasciarla. Avrebbe parlato con il padre. Ma lui aveva abbastanza coraggio? Cosa
poteva di fronte a lui? Sarebbe ceduto subito. Se fosse diventato mangiamorte Ginny non l’avrebbe più guardato
in faccia. Non l’avrebbe mai perdonato. Lui non voleva diventare un mangiamorte. Al diavolo la fama e la gloria! Lui non voleva
diventare un assassino! Lui non voleva farsi marchiare! Non amava quel tipo di
vita che conduceva suo padre, Avrebbe potuto avere successo
in tanti altri modi. Lui era un Malfoy! Il successo l’aveva nelle vene!
Non gli serviva diventare mangiamorte, soprattutto se
era per sostenere una causa che non condivideva affatto: Colui-che-non-deve-essere-nominato non era latro che
un ipocrita. Avrebbe dovuto servire colui che in realtà avrebbe dovuto
disprezzare?
“Nulla interferirà
con il mio progetto”. Più leggeva quella frase più una rabbia
tremenda gli nasceva dentro. Aveva già programmato tutto, suo padre;
aveva già deciso per la vita di suo figlio, suo padre.
“Non
penso tu voglia le accada qualcosa”.
Lo mandava in bestia leggere quelle parole.
Si alzò di scatto dal letto, appallottolando la
lettera di suo padre e gettandola con foga nel camino acceso. Si
avvicinò alla finestra ancora aperta. L’aria fredda di febbraio
gli penetrava nella pelle, ma non se ne curava.
Era meglio che Ginny fosse tenuta all’oscuro di
tutto ciò. Non doveva accaderle nulla o non se lo sarebbe mai perdonato.
Avrebbe provato a parlare con il padre per convincerlo a
mollare il suo progetto. Sapeva non sarebbe stato facile ma
c’era di mezzo Ginny.
Doveva almeno tentare.
Era sicuro che, fosse caduto il mondo, lei non avrebbe
sofferto, anche a costo di pagarne lui stesso le conseguenze.
Bene, bene, bene…. Cosa accadrà ora?
Aspettate il prossimo capitolo e lo scoprirete… Nel frattempo io e Grifondor saremmo molto contente se lasciaste delle
RECENSIONI………. Basta anche una rec.
Piccola piccola e corta corta… in fondo non chiediamo tanto, no?!?
Comunque, ancora UN IMMENSO E GIGANTESCOGRAZIE a chi sta seguendo la nostra ff.
Ci vediamo presto (sperando di non avere altri
intoppi…)
Inizio con lo scusarmi ampiamente per l’enorme ritardoooo
Inizio con lo scusarmi ampiamente per l’enorme ritardoooo..in teoria dovevamo
pubblicare questo capitlo prima che finisse la
scuola..-.-
Però per vari motivi non l’abbiamo postato..scusate ancora da parte sia mia che di Maricuccia.
Comunque, dopo tante attese e pressioni varie (ogni
riferimento è puramente casuale vero Alessà??Eheheheh...=P)
ecco qua il 13esimo e ultimo capitolo.
Già..ultimo capitolo..per
adesso..
Vi anticipo che abbiamo già in mente un sequel..però se ne riparlerà a ottobre…
Ringrazio tutti coloro che ci
hanno seguito e hanno pazientemente aspettato che aggiornassimo (spesso davvero
in ritardo!!), grazie a tutti coloro che hanno recensito e che ci hanno aiutato
a migliorare..
UN GRAZIE DAVVERO SINCERO…=D
Bene..ora vi lascio leggere in santa
pace..e vi auguro buone vacanze..(anche se sono quasi finite..meglio tardi che
mai!XD)
Grifondor & Maricuccia
Capitolo 13
“Draco?!? Draco!!Ma mi
ascolti?”
“Mm? Cosa? Sì, certo che ti
ascolto. Continua” disse soprapensiero Draco tornando a guardare il lago. Ginny al suo fianco sbuffò sonoramente.
“Ma mi dici che hai? Sai, è un po’ di tempo che sei molto strano”.
Nessuna risposta.
“Draco!!!”
“Oh, sì, scusa. È che… sai lo
studio, gli esami… sono un po’ stanco.”
“Dovresti riposarti, altrimenti arriverai alla fine
dell’anno stremato”.
“Sì, forse hai ragione” rispose Draco con lo stesso tono inespressivo di prima, chiudendo
così il discorso.
“Vabhè, io vado da Hermione. Mi devo incontrare con
lei”.
“Ok.” Rispose semplicemente Draco.
Ginny alzò gli occhi al cielo.
*Ma che ha?!?*
Lo salutò con un bacio veloce e si diresse verso il
castello. A metà strada si voltò a guardarlo: era ancora nella
stessa posizione in cui l’aveva lasciato, con lo sguardo fisso e perso
verso l’orizzonte.
*Dovrò provare a farlo parlare in qualche modo.*
^°^°^°^°^°^°^°^
Non ce la faceva più.
Non riusciva a starle vicino e mentirle al tempo stesso.
Lei aveva tutto il diritto di sapere; doveva essere messa al corrente.
Ma lui non voleva.
Temeva il giorno in cui gliel’avrebbe detto.
Temeva di vedere i suoi occhi cambiare alle sue parole,
vederli riempirsi di lacrime, di odio, di disgusto nei suoi confronti.
Temeva di vederla soffrire per causa sua.
Cercava di allontanare in ogni modo quel giorno; cercava
di passare più tempo possibile con lei.
Ma quando finalmente l’aveva vicina
non sapeva come comportarsi. Avrebbe dovuto godere di
quei momenti, assaporarli fino in fondo fin che poteva.
Ma non ci riusciva.
Il vederla così vulnerabile, ignara della
verità che lui le nascondeva, lo faceva stare male; lo faceva sentire un verme.
Era meglio dirle tutto, ma rischiare che andasse via da
lui, o tenerla ancora all’oscuro dei fatti, ma poter ancora stare con lei
qualche giorno in più?
Lei stava iniziando a preoccuparsi, l’aveva capito
poco prima dal suo sguardo.
Non avrebbe mai voluto recarle tutto quel dolore che sapeva le avrebbe inflitto.
Dio se non voleva!
Ma non sapeva più cosa fare
per cambiare il futuro degli eventi.
Aveva provato di tutto ormai.
E tutto si era dimostrato inutile.
Aveva persino provato a parlare con suo padre…
*****
27 Aprile, due settimane prima, MalfoyManoor
Dal camino del salotto partirono diverse lingue di fuoco
verde.
Subito dopo Draco si
ritrovò a fissare il volto inespressivo di suo padre.
“Figlio mio.” Disse Lucius
andandogli incontro a braccia aperte.
“Padre” lo salutò Draco.
Un abbraccio senza affetto.
Due sorrisi falsi.
Due uomini uguali ma diversi.
Si sedettero sulle comode e lussuosissime poltrone nere
della stanza.
Un elfo comparse dal nulla, portando un vassoio
d’argento una bottiglia di Whisky Incendiario e due bicchierini di
cristallo e se ne andò così come era
venuto.
“Il vecchio Silente ha creduto alla storia che ho
raccontato per farti venire qui?” domandò
Lucius, versando da bere.
“Si, nessun problema. Ci ha creduto.”
“Bene” disse servendo un bicchiere a suo
figlio.
Draco bevve tutto d’un
sorso. Gli bruciò la gola. Non sapeva bene se fosse per il whisky.
“Allora Draco. Dimmi. Ciò che devi dirmi
deve essere importante, se mi hai fatto raccontare una menzogna al Preside per farti venire a casa.”
Draco posò delicatamente il
bicchiere al tavolino.
Guardò il padre.
“Riguarda la mia iniziazione.” Disse senza
scomporsi.
“Lo immaginavo.” rispose semplicemente Lucius continuando a sorseggiare la sua bevanda.
“Non devi preoccuparti di
nulla, se è questo che ti preme Draco. Il tuo unico pensiero ora deve
essere lo studio. Preparerò tutto io per la tua cerimonia. Quel giorno
seguirai le mie istruzioni e tutto andrà per il meglio, vedrai.” Spiegò versandosi di nuovo da bere.
“Non mi riferivo a questo quando ho detto che
riguardava la mia iniziazione.” Continuò Draco.
Draco sentiva la gola bruciare.
Stavolta non c’entrava niente il whisky incendiario.
Lucius lo guardò
interrogativamente.
“Io non voglio ricevere il marchio. Non voglio diventare un mangiamorte.”
Draco continuò a fissare il
padre con fermezza.
Due anime, due vite, due storie.
“Scusa, Draco. Credo di non aver capito molto
bene. Vorresti ripetere, per favore?” Chiese con molta
calma il signor Malfoy, con una leggera vibrazione
nella voce, tuttavia, che lo tradì un poco.
“Ho detto che non voglio diventare un mangiamorte, padre.” Ripeté Draco, calando l’accento sull’ultima parola.
Lucius chiuse gli occhi e respirò
profondamente.
“Draco, -disse riposando
lo sguardo su di lui- tu diverrai un fedele dell’Oscuro, un grande mangiamorte, proseguirai la mia strada e porterai onore al
nome della tua famiglia. Questo è quanto e non accetto
repliche.”
“Non intendo proseguire la tua strada. Non è ciò che voglio.”
“Ma è ciò che
è meglio per te, ciò che devi essere.” Controbatté Lucius.
“Io non devo essere nulla che non voglia. Ed io non
voglio essere un mangiamorte.”
“Sai già qual è la mia risposta, Draco, ed immagino
che…”
“Mi dispiace interromperti, padre, ma io non ti ho
posto alcuna domanda tale che tu debba darmi una risposta. La mia era solamente
un’affermazione, non stavo chiedendoti la tua
comprensione.”
Draco sentì il cuore battere a
mille nel petto. Non aveva mai parlato così a suo padre.
“Non osare rispondermi,Draco.” Questa volta il tono della voce di Lucius era profondo e fermo.
“Tu farai esattamente ciò che io
riterrò migliore per te…”
“Io non voglio che tu ti intrometta
nella mia vita, padre. So come gestirla e che scelte prendere.” Disse alzandosi
in piedi ed interrompendo il padre. Stava perdendo la
pazienza.
“Ti ripeto che tu farai ciò che io ti
dirò di fare -replicò Lucius alzandosi
anche lui- o ti devo forse rammentare che, in caso contrario, una dolce ragazza
dai capelli rossi ne pagherà le conseguenze?”
A quelle parole Draco perse un
colpo.
Serrò la mascella e sfidò il padre con lo
sguardo.
“Non oserai farlo.” Gli sussurrò.
La stanza risuonò del ghigno beffardo di Lucius.
“Credi che non ne sarei capace?” Lo
provocò Lucius.
“Tu non le farai nulla.”
“Non le torcerò un capello se tu farai
ciò che voglio per te.”
*Per me…* pensò sprezzante Draco *certo, come no…per me.
Draco stette in silenzio per qualche
secondo.
Lucius sapeva di aver colpito nel segno.
Aveva tentato ed aveva perso. Non
poteva vincere con il padre, lo sapeva. Ed anche questa volta non c’era
riuscito. Aveva colpito Draco nel suo punto debole. Ed aveva vinto.
“Promettimelo.”
“Te lo prometto, figlio
mio.”
*figlio mio…*
Draco non poté fare e meno di
pensare che quelle ultime parole dette da suo padre erano
come un “non ti preoccupare” detto da un boia alla sua vittima.
False.
Ecco com’erano.
Draco si voltò verso il camino.
Vi entrò e prese della polvere volante.
“Io non sono tuo figlio. Non
più, Lucius.”
E dopo aver pronunciato il luogo di ritorno
sparì tre le fiamme verdi
*°*°*°*°*°*°*°*°*
“Ciao Herm!” la
salutò Ginny venendole incontro
“Ciao Ginny!Tutto
bene?” chiese la riccia.
“Sì, tutto bene.” Rispose mentre
prendevano a camminare per i corridoi di Hogwarts.
*In realtà non va proprio bene,
però…*
Si diressero verso la loro Sala Comune che erano sicure essere vuota. Con quella bella giornata di inizio Maggio erano pochi gli studenti che rimanevano nel
castello. Ma per chi cercava un po’ di pace era
il momento ideale.
Arrivarono davanti il ritratto
della Signora Grassa.
“Brioche di zucca” scandì Hermione con tono fermo.
La donna la guardò truce per avere interrotto la
sua fittissima chiaccherata con la dama del dipinto a
fianco del suo.
A malavoglia le lasciò passare, sperando che nessun’altro venisse a interrompere di nuovo la sua
importantissima conversazione.
“Ti dicevo, mia cara, che tra i quadri del corridoio
del secondo piano si dice che…” ma la voce altisonante della
Signora Grassa scemò col chiudersi del ritratto alle loro spalle.
“Ammasso adiposo di ciccia” sussurrò Ginny all’indirizzo della donna.
“Visto?!che
ti dicevo? Non c’è nessuno in Sala Comune a quest’ora”
le disse Hermioneprendendo
posto su una poltrona rosso-oro di fianco alla finestra.
“Luogo adatto per parlare” disse Ginny sedendosi di fronte alla riccia.
“Di cosa?” domando curiosa Hermione.
“Draco” rispose
semplicemente Ginevra sospirando.
“Qualcosa non va? C’è
qualche problema?” chiese Hermione, ora
più preoccupata.
“No, cioè
sì… non lo so! È strano! È sempre con la testa da
un’altra parte, ha mille pensieri, lo trovo spesso a non ascoltare quello
che dico… preme sempre perché passi più tempo con lui e poi
quando siamo insieme si comporta così. Non so
cosa pensare.” Disse tutto d’un fiato.
“Beh, forse è per gli
esami.
D'altronde ora è un periodo molto impegnativo, c’è molto da
studiare.” Provò a ipotizzare
l’amica.
“Sì, ed è anche quello che mi ha detto
lui stesso, però…”
“Però?”
“So che se fosse veramente
questo il motivo, in ogni caso non si comporterebbe in questo modo. È una reazione troppo
strana per il problema “studio”. È vero, potrebbe essere
preoccupato per gli esami, non lo nego, ma il suo atteggiamento è
troppo… come dire… singolare, misterioso. Almeno quando è in
mia compagnia dovrebbe cercare di arginare la
faccenda, invece sembra che la mia presenza sortisca l’effetto
contrario” spiegò Ginny.
“Mmm. Ho capito cosa intendi. Beh, in
questo caso dovresti parlargli. Credo sia la soluzione migliore per sapere cosa
gli passa per la testa.” Le consigliò Hermione.
“Sì, hai ragione gli parlerò”
assentì “ comunque -riprese- cosa mi dici
di te e Ron?”
“Oh, beh, tutto bene, va alla grande”
“Spero che non sia assillante! Conosco Ron e quando
ci si mette diventa davvero insopportabile”
“No, non ti preoccupare. Sa essere molto comprensivo e
non mi sta assolutamente con il fiato sul collo. Che ti devo dire?!Stiamo bene insieme!” la
rassicurò raggiante.
“Beh, sono contenta. Una cosa: hai saputo di PansyPrkinson? E sai con chi
esce Calì?” le domandò
Ginevra elettrizzata.
“No!!Raccontami,
forza”
“Allora, devi sapere che….”
^°^°^°^°^°^°^
Aveva deciso. Gliel’avrebbe detto quel giorno
stesso.
*Prima che io cambi idea* aveva pensato.
Si alzò dal prato. Ormai iniziava ad essere tardi. Era stato lì per quasi tre ore da
solo, da dopo che Ginny se n’era andata. Aveva
pensato e ripensato prima di prendere una decisione, ma alla fine aveva mandato
tutto al diavolo e aveva deciso che le avrebbe detto la tutta la verità.
*Tutta…beh, non tutta*
Le avrebbe detto che sarebbe diventato un mangiamorte, ma non avrebbe accennato al fatto che lo
faceva per mettere lei al sicuro. Sapeva già come avrebbe reagito
altrimenti: non avrebbe accettato che lui rischiasse per lei, avrebbe fatto di
tutto per fargli cambiare idea, avrebbe detto che lei
poteva benissimo difendersi da sola.
*Perché non sa quello che sono capaci di
farle…* pensò amaramente Draco.
E poi avrebbe cercato di rintracciarlo, di riprendere i
contatti. Non doveva succedere. Avrebbe rischiato ancora di più.
Doveva fare in modo che una volta saputa
la notizia lei si dimenticasse di lui, cessasse di pensarlo, non
ricordasse ciò che avevano passato insieme. Solo così non avrebbe
cercato di rintracciarlo.
Ma per ottenere ciò sapeva
che avrebbe dovuto essere duro con lei, avrebbe dovuto darle dispiacere,
l’avrebbe dovuta far soffrire. Avrebbe dovuto far in modo che lei finisse
con l’odiarlo. E l’unico modo che gli veniva in mente era quello di mettere fine alla loro storia.
*Odiandomi soffrirai di meno, vedrai…*
Meglio che credesse che lui era uno
stronzo e smettesse di cercarlo, piuttosto che sapesse la verità
ma rischiasse la vita per vederlo.
Voleva vederla quella notte.
Voleva che fosse sua almeno un’altra volta.
Un’ultima volta.
*§*§*§*§*§*
Ginny aveva ricevuto il biglietto di Draco quel pomeriggio. Le chiedeva di farsi trovare davanti
la
Stanza delle Necessità quella sera stessa.
Aveva alcune cose da chiedergli in merito al suo strano
comportamento in quelle ultime settimane. Camminava per i corridoi bui e
deserti di Hogwarts; i personaggi dei dipinti
sonnecchiavano tranquilli. Non si faceva luce con la sua bacchetta per non
svegliarli, altrimenti i loro lamenti avrebbero attirato l’attenzione di
qualche prefetto; fortunatamente quella sera la luna piena illuminava l’interno
del castello con i suoi bianchi raggi.
Mentre raggiungeva il luogo dell’incontro
pensava a come iniziare il discorso.
*Potrei chiederglielo direttamente…no, non
è una buona idea: cambierebbe discorso e mi darebbe le solite risposte
evasive…potrei fare qualche insinuazione…ma come!?!
Penso sia abbastanza intelligente da capirlo al volo…ok, vada per la
schiettezza…e poi si vedrà al momento…e c’è
anche un altro argomento da affrontare…*
Ma il suo flusso di pensieri
cessò quando arrivò al luogo prefissato.
Draco la stava aspettando lì
avanti e appena la vide le andò subito incontro, salutandola con un
bacio e regalandole uno dei suoi sorrisi più belli.
“Vieni, entriamo” le disse prendendola
per mano.
La stanza era molto bella: era arredata con un mobilio
raffinato e dall’aspetto antico; a destra c’era un letto a
baldacchino dai tendaggi blu rifiniti con cordicelle color oro, in fondo,
avanti ad un camino scoppiettante, era posizionato un
divano blu cobalto in pelle.
Draco la prese
per mano e la guidò verso il letto. Nessuno dei due parlò;
volevano entrambi vivere quel momento in silenzio, perché nessuna parola
sarebbe stata quella giusta, perché nessuna frase avrebbe reso ancora
più magico quell’istante.
Draco spogliò la ragazza con
un’estrema lentezza che per Ginny era a dir
poco frustante.
Voleva imprimersi nella memoria ogni suo centimetro di
pelle, ogni suo difetto, ogni suo particolare per non dimenticarlo mai
più, nemmeno durante le notti sole e malinconiche quando avrebbe
ripensato a lei, ripescando i ricordi che gli avrebbero per sempre attanagliato
le viscere.
E lei ora era nuda di fronte a lui, e lo attendeva con
impazienza.
Anche Draco si spogliò,
in fretta, e delicatamente, quasi avesse paura di rompere l’atmosfera che
si era creata, si adagiò al suo fianco. Percorse il suo corpo con
infinite carezze e si meravigliò scoprendo che le sue mani si adattavano
perfettamente alla sua pelle lentigginosa. Non ci aveva mai fatto caso, prima
d’ora. Solo adesso che stava per lasciarla scoprì quante cose di
lei gli sarebbero mancate. Troppo bramosi ognuno dell’altro, iniziarono
la turbolenta danza dell’amore.
Si amarono finché non esaurirono i sospiri ed i gemiti da donare all’altro, e quando tutto
finì un’immensa inquietudine si impossessò di Ginny, come se avesse già capito che quella era
stata la loro ultima volta.
°^°^°^°^°^°^°^°
Rimasero uno di fianco all’altra per diverso tempo,
entrambi col fiatone. Draco non smetteva di
accarezzare i capelli di Ginny con gesti meccanici,
mentre fissava le fiamme del camino.
Si alzò, scostando Ginny
gentilmente, e cominciò a rivestirsi.
Per Draco era ora di iniziare a
recitare il copione.
“Non rimaniamo qui, questa notte?” gli
domandò Ginny, alzandosi a sedere.
“Perché dovremmo?” disse senza alzare
gli occhi su di lei.
Ginny era sorpresa dalla risposta di Draco. Ed ora perché le
parlava in questo modo?
“Beh, per stare un po’ insieme…”
rispose lei titubante.
“Senti Weasley, non voglio
passare con te più tempo del dovuto. Mi sei bastata per delle scopate,
ma non ho l'intenzione di passare altro tempo con te”
Neanche la guardò mentre parlava. Ginny si sentì mancare l’aria. Quello non era
il suo Draco.
“Ma che vai dicendo?”
“Non userò mezzi
termini, Weasley: ti ringrazio per le scopate che mi
hai concesso, ma ora è finita. Mi hai stufato. La nostra parvenza di
rapporto termina qui.” disse finendo di allacciarsi i bottoni dei
pantaloni. Quando alzò lo sguardo su di lei, Ginny
lo fissava senza aver compreso fino in fondo le sue parole. O almeno cercava di
convincersi di questo.
“Cosa?” mormorò.
Sul bel viso del serpeverdeGinny rivide stampato il solito ghigno, quello del ragazzo
bastardo e presuntuoso di qualche mese prima, quello che le indirizzava quando
ancora si odiavano e non si conoscevano. Ma lei lo
conosceva veramente? E lui era vero che non la odiava? Non ne era più
sicura.
“Vorresti dirmi che tu hai
sempre pensato che io stessi con te perché mi piacevi? Ah, Weasley,
sapevo che eri stupida ma non pensavo fino a questo punto.” la
beffeggiò il biondo, mentre si infilava la
maglietta, vedendo lo stato di smarrimento della rossa.
La ragazza si alzò dal letto, avvolgendosi il
lenzuolo intorno al busto, e con fermezza si arrestò davanti al ragazzo,
costringendolo a guardarla negli occhi.
“Mi hai preso in giro per tutto questo tempo?”
gli domandò in un sussurro.
“Se con prendere in giro tu intendi scoparsi una
ragazza e infonderle false speranze… beh, allora sì”
Ginny iniziava ad avere gli occhi
lucidi, ma non avrebbe pianto di fronte a lui.
“Non è vero, non ti credo.”
“Smettila Weasley. Le cose stanno così. Punto.”
Draco iniziava a perdere la pazienza: ma
perché non capiva? Voleva finire il prima
possibile quella farsa.
“Non è vero. Non puoi dire di non provare
niente per me, mentiresti a te stesso.”
“Ascoltami bene Weasley:
non so cosa tu abbia potuto pensare, ma io non ho mai provato niente e mai proverò qualcosa per te. Quindi smettila di
assillarmi e fattene una ragione!”
Si voltò per avviarsi verso la porta ma Ginny lo bloccò per un braccio.
“Aspetta…” la voce era rotta, le lacrime
premevano per uscire ma le ricacciò indietro, imponendosi un’altra
volta di non piangere davanti a lui.
“Finiscila!” le urlò contro Draco, mettendola a tacere.
“Devi smetterla, hai capito? Sia ben chiaro che una
volta uscito da qui non vorrò più vederti. Sparisci
dalla mia vista, vattene dalla mia vita!”
Si scrollò di dosso la mano di Ginny
con poca delicatezza e a grandi passi lasciò la stanza, chiudendosi la
porta alle spalle con un tonfo sordo.
Ginny era lì avanti la porta,
aspettandosi di veder Draco entrare e dirle che era
tutto uno scherzo.
MaDraco
non entrò.
Crollò a terra ed
iniziò a piangere senza ritegno.
Pianse.
Pianse.
E pianse.
^°^°^°^°^°^°^
Arrivò il giorno delle partenze.
Stava aspettando il treno di ritorno insieme a delle sue
amiche. Loro chiacchieravano animatamente sulle imminenti vacanze, ma lei era
con la testa da un’altra parte.
Ripensava ai momenti che aveva passato insieme a Draco, e più ci pensava più si convinceva che
o Draco era stato un bravo attore tanto da farle
credere che fosse tutto vero, o lei era stata estremamente
stupida ed ingenua. In entrambi i casi l’unica
cosa certa era che Draco non l’aveva mai amata.
Gliel’aveva detto solo in un’occasione, dopo la loro prima volta.
Sembrava così sincero, così veramente innamorato… invece
no.
Arrivò il treno che la riportò alla
realtà. Caricò i bagagli in fretta ed
iniziò a cercare uno scompartimento vuoto per lei e le sue amiche.
Cominciò a prendere parte alla conversazione, ma ben presto si
estraniò, poiché troppi ricordi le occupavano la mente.
Gli ultimi giorni erano stati difficili. Non lo incontrava
mai se non in Sala Grande, e solo questo era già un bene. A suo fratello
aveva riferito che si erano lasciati per ‘ delle
incongruenze incolmabili ’; non aveva raccontato la verità:
già che Ron ogni due minuti cercava di avvicinare Malfoy
per spaccargli la faccia, se poi avesse saputo come stavano le cose…
Cercava di non mostrarsi ferita e giù di morale, perché non
avrebbe sopportato che gli altri si preoccupassero per lei. Si era cacciata in
questo guaio ed ora avrebbe dovuto pagarne da sola le
conseguenze. A poco servivano i ‘ vedrai che
passerà ’, ‘ sta sicura che presto starai meglio ’,
eccetera, eccetera. Lei non sarebbe mai stata meglio.
Era stato uno stronzo, un bastardo, una testa di
cazzo… lo era sempre stato… come diavolo aveva fatto a credere che
fosse veramente cambiato almeno per lei?? D'altronde,
il lupo cambia il pelo ma non il vizio, diceva un
detto babbano… anche se i suoi sentimenti
fossero stati veri, Draco non avrebbe potuto mai
cambiare radicalmente in ogni caso.
Avrebbe gelosamente tenuto rinchiusi i suoi ricordi nella
parte più remota del cuore e recondita della mente, ma sapeva che non
avrebbe mai potuto cancellarli definitivamente. Erano ormai indelebili.
Sarebbe andata avanti. Doveva andare avanti.
Il paesaggio scorreva veloce avanti a lei, mentre le voci
delle sue amiche le giungevano distanti anni luce.
Teneva con l’indice destro il segno del libro che
aveva svogliatamente iniziato a leggere, mentre la mano sinistra era scivolata
sul suo addome.
*Cosa ne sarà di noi
due?*
Anche se sapeva che i suoi genitori, i suoi fratelli ed i suoi amici non l’avrebbero mai lasciata sola,
doveva comunque essere forte, perché non avrebbe potuto contare sempre
sul loro aiuto.
*Ce la farò… posso farcela…*
Tornò a concentrarsi sul testo che aveva in mano,
distogliendo lo sguardo dalla campagna.
Da quel momento iniziava una nuova vita per GinnyWeasley.