18 anni in un Diario

di Nane_Scrive
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 22 Aprile ***
Capitolo 3: *** 28 Aprile ***
Capitolo 4: *** 12 Maggio ***
Capitolo 5: *** 30 Maggio ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



 

 

Caro Diario,
si inizia così, vero?
Non ho mai avuto un diario segreto prima d’ora, però adesso ho bisogno di te.
Inizio con il presentarmi, caro Diario, anche se chiamarti "caro diario" non mi piace, che ne dici se ti chiamo Hope? Sì, dai, Hope mi piace, anche perché così mi ricorda la Speranza.
Stavo dicendo, sono Claudia, una ragazza siciliana che fra pochi giorni compirà 18 anni.
Sono una ragazza alta, coi capelli rossi, gli occhi castani e, per i miei gusti, con seno troppo grande.
Non sono né magra né grossa.
Odio il mio corpo, odio tutto di me, a partire dalla piccola cicatrice che ho sopra il labbro a causa dell’operazione che ho dovuto subire a cinque mesi.
Amo stare in compagnia, sono una persona franca, dico quello che penso senza pormi problemi.
A primo imparto sembro una ragazza molto forte, che sa difendersi bene, ma non è per niente vero; sono fragile, rimango male per la qualsiasi cosa, sono sempre nervosa a causa degli altri.
Do troppo agli altri, ricevendo in cambio nulla... anzi qualcosa la ricevo, sai cosa, cara Hope? Insulti, sempre e solamente insulti.
Darei qualsiasi cosa per essere accettata per quello che sono.
La gente deve sempre giudicare, non sapendo cosa causano dentro alle persone offese.
Una ragazza che molto spesso non viene capita dalla società in cui vivo.
Oggi ti sono venuta a comprare perché ho bisogno di sfogarmi.
So benissimo che non mi puoi rispondere, ma scrivendo le mie cose posso star sicura che nessuno, nel mio paese, sappia ciò che penso o ciò che provo.
Adesso, piccola Hope, devo salutarti. Devo andare a sopportare un palloso pomeriggio di shopping con mia madre, anziché uscire con i miei amici.
Ti saluto piccola.
Tanti baci.
L’indifesa
                                                  

 

   Claudia                                                              





 

 

                    

My space:
Ciao Ragazze, questa è la prima mia storia che scrivo sulla sezione Originale.
Ho scritto qualche storia sul Fadom ONE DIRECTION.
Inizio con dire, che questa storia, sarà in alcuni pezzi la mia storia.

Spero che vi piaccia.
Aggiornerò una voltaa settimana.

Vale

 

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Capitolo 2
*** 22 Aprile ***




 

                                                                                                                                                                22 Aprile
 
Ciao Hope,
come va? Ha una settimana che non ti scrivo, ho avuto una marea di cose da fare.
Questa volta però, ti voglio raccontare un po’ di me, della mia nascita ti va, piccola Hope?
Sono nata nell’aprile del 95.
Quando sono nata ero più morta che viva, avevo un arresto cardiaco, ero di un colore violacee.
Mia madre mi racconta spesso che si è preoccupata moltissimo appena non mi ha sentita piangere e appena mi ha visto in quelle condizioni.
Sono dovuta stare nell’incubatrice per una settimana, credo, ma tralasciando questo appena mia madre mi ha visto la prima volta è stata male, perché la sua prima figlia era nata con il labro leporino.
Dopo circa 10 giorni di rimanenza all’ospedale, io e mia madre finalmente siamo andati a casa.
Avanzavano i mesi, avanzavano i problemi che il labbro mi creava.
Non riuscivo a fare lo svezzamento perché anziché mangiare le cose, le sputavo.
Intorno al 5° mese sono stata operata a Roma, un operazione in una clinica privata.
Non sai quanti pianti ha fatto mia madre, cara Hope, tantissimi direi.
Il giorno prima dell’operazione appena siamo arrivati in clinica l’infermiera comunica a miei genitori che il dottore che mi doveva operare era deceduto qualche giorno prima, ma in compenso c’era suo figlio che mi poteva operare, suo figlio cioè un dottore alle prime armi, oppure il braccio destro di quel dottore.
A metà ottobre quel dottore  e la sua equipe mi ha operata. Tre ore sotto i ferri per una bambina che aveva  5 mesi.
Le tre ore più brutte per mia madre, che fuori nella sala d’attesa, stava piangendo a dirotto.
Appena sono uscita dalla sala operatoria, avevo le braccia gessate, piangevo perché il labbro mi faceva male e tutti i punti pizzicavano.
Dovevo stare sdraiata in  un letto di ospedale, le braccia ai fianchi.
Oddio Hope, credimi ripensando a tutto questo mi viene di piangere…
Io e mia madre però l’abbiamo superata insieme, abbiamo superato insieme tutto.
Ma mano che gli anni crescevano, piccola Hope, i problemi aumentavano.
Scuola materna, le prime amicizie e le prime in discriminazione da parte dei compagni per via di quella cicatrice che mi porterò a vita.
Scuola elementari, la gelosia per le compagne che stavano con la mia migliore amica e le prime liti con le maestre.
Ma questo non poteva bastare, prima che iniziasse il mio ultimo anno di elementari, l’estate del 2009, la perdita di mio Nonno.
La perdita dell’unica persona che mi dava conforto quando mi litigavo con i miei genitori, l’unica persona che mi faceva ridere in qualunque situazione mi trovassi.
Anche con quella grossa perdita ho superato anche l’ultimo anno di elementari.
Mi manca raccontarti dalle medie in poi, non vorrei dilungarmi troppo.
Te lo racconterò la prossima volta cara Hope.
Adesso vado.
Con Affetto.
La tua piccola indifesa
 
Claudia


 

My Space:
Ciao Bellissime...
eccomi qui, scusate il piccolo ritardo ma ho avuto cose da fare della serie SONO DIVENTATA MAGGIORENNE QUINDI DEVO FARE LA FESTA.
ma comunque eccomi qui..
fatemi sapere che ne pensate.

Vale

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Capitolo 3
*** 28 Aprile ***






                                                                                                                                                29 Aprile

Ciao Hope,
scusa tantissimo il ritardo, ma la scuola ,con l’arrivo dell’estate, sta pressando sempre di più.
Come stai? Io bene, beh in parte bene, devo sfogarmi infatti eccomi qui.
Dove eravamo rimasti la volta scorsa? Ah si si, ricordo, eravamo rimasti al mio ultimo anno di elementari.
Vuoi sapere cos’è successo poi? Tanto so che lo vuoi raccontato.
Allora iniziamo, il mio primo giorno di scuola media è stato una catastrofe.
In quella scuola media, per le prime, il primo giorno è un po’ particolare in quanto, c’è una piccola riunione con l’augurio del preside per il nuovo anno scolastico e poi chiamano per ogni classe tutti gli alunni.
Quella mattina, mi sveglio presto, ma che dico sveglio non avevo dormito per l’emozione di andare alle medie.
Quindi, mi preparo sistemo lo zaino, mentre aspetto mia madre che si sbriga per uscire.
Arriviamo a scuola e la mia classe era già in classe.
In mente mia pensavo “ Bene come primo giorno di scuola mi sono fatta riconoscere”.
È bruttissimo stare al centro dell’attenzione non mi piaceva affatto.
Ho salutato la classe con un “ Buongiorno, mi scusi il ritardo” l’ultima parte riferita alla professoressa di lettere mi sembra.
La maggior parte dei miei compagni li conoscevo benissimo perché quasi tutta la mia classe delle elementari eravamo capitati nella sezione “A”.
Oddio, ma io quella sezione me la porto sin da piccola.
Alle materne eravamo un’unica sezione quindi eravamo sezione A, stessa cosa per le elementari, medie e adesso anche alle superiori.
Ritornando a noi.
Passavano i primi mesi di scuola e più mi auto convincevo che le medie erano una cavolata.
Con i compagni andavo d’accordo con tutti, anche con i professori avevo un buon rapporto, ovviamente la mia media scolastica era più della sufficienza ma sono contenta, poiché non erano giudizi regalati, ma bensì meritati.
Sono passati altri due  anni, inizia il mio terzo e ultimo anno di medie, speravo che continuavano come erano stati i primi due ma mi sbagliavo.
I professori mi assillavano sempre per lo studio, gli argomenti erano sempre più pesanti, i compagni stavano diventando sempre più noiosi, l’esame era sempre più alle porte.
Tutto lo stress che si stava accumulando dentro di me, è proprio esploso circa due 3 mesi prima dell’esame.
Depressione, disturbi alimentari, insonnia e altre cose, aveva preso il possesso di me, del mio corpo.
Non sono andata a scuola per circa un mese, ma stavo sempre peggio.
I miei genitori si erano preoccupati moltissimo, non sapevano in quale altro specialista dovevano portarmi, vuoi sapere, piccola Hope, dove mi hanno portata?
Dalla neuropsichiatra, quella brutta strega che non era altro. Non era ne tanto alta ne tanto bassa,
i capelli non era ne biondo ne bianco, credimi era un colore strano.
Questa brutta strega, prima mi aveva riempito di sedativi e tranquillanti, poi ha fatto spaventare ai miei genitori  dicendo che avevo un tumore al cervello.
Più che strega la soprannome rei io pazza, mi stava curando di una malattia che non avevo.
Io non avevo ne tumori e ne niente, io avevo bisogno un po’ di riposo da scuola, avevo bisogno di essere coccolata un po’ dai miei genitori, avevo bisogno essere un po’ capita, infatti, appena ho avuto tutto quello che avevo bisogno mi sono ripresa, mi sono ripresa alla grande.
A scuola iniziavo  a prendere tutti voti alti.
Sono riuscita a superare la media di alcune mie compagne, le più brave.
La loro gelosia ha superato qualunque cosa, hanno iniziato ad accusarmi dicendomi “Prendi questi voti per la tua malattia che hai avuto” “Sei solamente una raccomandata di merda non ti meriti niente”, ma dei loro commenti non ho tenuto mai conto.
I voti, che prendevo, erano i miei erano meritati.
Arriva giugno, si avvicinano gli esami…
Vado a vedere le tabelle di ammissione agli esami, ammessa con tutti 7 qualche 8 e il mio bellissimo 9 in matematica.
Primo giorno di esami scritti: Prova di italiano, il tema me l’ha corretto la mia professoressa prima di consegnarlo.
Dimenticavo come preside di commissione di esame era stato scelto il marito della mia professoressa di lettere.
Secondo giorno di esami scritti: Prova di matematica, senza problemi ho svolto quel quesito con una facilita assurda.
Terzo giorno di esami scritti: Prova invalsi, l’esame più difficile della mia vita c’erano quesiti stupidi ma anche complessi.
Quarto giorno di esami scritti: Prova di inglese e francese, svolto in meno di trenta minuti.
Gli esami scritti erano finiti, mancavano solamente 10 giorni all’esame orale.
Ragazze normale avrebbero studiato in questi dieci giorni, ma io no, non avevo voglia di studiare la mia tesina.
Il giorno prima dell’orale, però, sono stata tutto il giorno a casa della mia migliore amica con l’intensione di studiare ma di 8/9 materie che avevo, ne sapevo solamente una.
La sera arrivo a casa, ceno e vado a letto.
Alle 3 di notte mi sveglio con l’inizio di una crisi di panico.
Mia madre si sveglia e mi aiuta a studiare.
Oddio a quella Donna la devo fare SANTA.
Fatto sta, che l’indomani mattina arrivo a scuola alle 8 circa, il mio esame si sarebbe svolto non dopo le 8 e mezza, anche se ero la prima.
Mi chiamano, entro in aula magna con i miei compagni, inizio a parlare finché non mi dicono «Grazie Claudia, adesso puoi andare ti faremo sapere alla fine degli esami orali».
“Anche questo traguardo completo.
Adesso mi manca davvero poco per finire gli studi, ma per il momento pensiamo a divertirci.”
Questi erano i miei pensieri di inizio adolescente.
Oddio mi sono dileguata troppo, piccola Hope.
Spero di non averti annoiato.
La prossima volta ti racconterò altre cose Hope.
Che ne dici se ti racconterò il mio primo amore? Si dai preparati per la prossima volta ho intensione di parlartene.
Adesso vado tesoro che si è fatto tardi.
Con affetto.
La tua piccola indifesa
 
 
Claudia.

 



 

My Space:
Ciao Bellissime,
Eccomi ho aggiornato, non in ritardo spero.
Che ve ne pare del capitolo?
L'ho fatto un pò più lungo, ho cambiato banner e aggiunto un divisore.
Comunque aspetto i vostri pareri
Adesso vado
-Vale

 
 

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Capitolo 4
*** 12 Maggio ***



 

                                                                                                         12 Maggio                                                                                                                                                   

 
 
Ciao piccola Hope,
oddio scusami tantissimo, non mi sono fatta sentire.
Come va? Spero bene, sai da me va sempre tutto uno schifo, tra la scuola, tra i compagni, mi sono stancata.
Ti avevo promesso di raccontarti il mio primo amore e così faccio.
Andiamo indietro a 3 anni  fa.
Andavo al primo superiore, oddio l’altro ieri  ho fatto 3 anni che lo conosco!
Ritornando a noi.
Mi stavo sentendo con un ragazzo, ma sinceramente di lui non mi piaceva niente, né il carattere, né l’aspetto e né niente.
Un bellissimo giorno precisamente il 10 maggio di tre anni fa, quel ragazzo da il mio numero a un suo compagno, beh quello non ha aspettato un secondo in più che mi ha subito mandato un messaggio.
Ero in classe, ora di scienze, mi vibra il cellulare dalla tasca dei jeans, lo tiro fuori e leggo il messaggio “Ciao, che fai?” proveniva da un numero che non conoscevo, pensavo al primo imparto pensavo fosse un mio compagno stesso, ma appena gli rispondo e noto che mi era arrivata la risposta senza che nessun mio compagno si era mosso.
Ok, iniziamo alla missione, chi è questo?
Iniziano le mie domande per conoscerlo e dopo un giorno a massaggiarci ho capito che era un ragazzo simpatico.
Si chiama, Giuseppe, adesso ha 19 anni, va all’alberghiero della mia città.
La stessa sera che ci siamo conosciuti abbiamo parlato a telefono e siamo diventati molti amici, ovviamente non mi fidavo ancora di lui.
In due giorni lui diventava sempre più dolce con me, mi trattava da principessa, mi viziava  tantissimo insomma mi stavo affezionando a lui tramite un cellulare.
Arriva il giorno 13 verso sera, eravamo a telefono e mi ha chiesto se l’indomani mi poteva venire a prendere lui all’uscita da scuola e se poi  mi poteva offrire il pranzo.
Che dovevo fare? Ho accettato, la notte per l’ansia non ho dormito, l’indomani in classe stavo malissimo ero troppo agitata, oddio…
Ultima ora di quel venerdì 14 mi sembra, entra la supplente del mio professore di matematica si sistema il registro e inizia a scegliere chi doveva andarci interrogata “Claudia vieni tu, dai” quella frase mi ha riportata alla realtà ci vado interrogata  mi è sembrato che il tempo è volato subito.
Mi prendo il mio bellissimo 7 e vado a posto, vedendo il cellulare e vedendo che c’era un messaggio ed  lui che mi diceva che era sotto scuola.
Nemmeno due minuti dopo che suona la campana, prendo alla mia compagna sotto il braccio e mi dirigo fuori dal portone.
Eccoli li, appoggiato al muro, con una  gamba piegata appoggiata al muro, era alto magro, aveva i capelli biondo scuro, dagli occhiali da sole chiari che indossava si poteva notare benissimo il colore dei suoi bellissimi occhi verdi.
Mi avvicino a lui, al primo impatto lui mi fissa poi però mi sorride, oddio il suo sorriso è il più bello che io abbia mai visto!.
 Mi saluta dandomi un bacio sulla guancia e subito si accorge che le mie gote si colorivano pian piano di un colorito simile al rosso.
Saluto alla mia compagna e con lui ci dirigiamo verso “Burger City” un po’ vicino da scuola.
Dopo aver preso le ordinazioni, ci mettiamo a parlare del più e del meno, finche non arrivano.
Ogni tanto mi perdevo a fissarlo lui se ne accorgeva e mi sorrideva, però posso anche dire che pure io l’ho beccato che mi fissava.
Erano circa le 3 di pomeriggio quando siamo usciti da quel locale e mi porta a fare un giro per il centro storico della mia città, verso sera mi accompagna a casa.
Ci stavamo salutando, quando lui mi blocca per un braccio e mi lascia un dolce e tenero bacio sulle mie labbra.
“Ci sentiamo sta sera principessa” dopo aver detto quella frase lui si allontana da casa mia e la sua figura si faceva sempre più piccola fino a scomparire.
La serata l’abbiamo trascorsa a parlare al cellulare poi però io ho dovuto chiudere perché  i miei occhi non mi accompagnavano più e si chiudevano soli soli.
L’indomani mattina mi sveglio  verso mezzogiorno, siccome era il 15 Maggio festa dell’autonomia Siciliana di conseguenza le scuole siciliane erano tutte chiuse, prendo il mio cellulare per vedere chi mi aveva cercato e noto che c’era un suo messaggio “Piccola mia so che a quest’ora dormi ancora, appunto per questo ti mando il messaggio ora per darti il Buongiorno e per chiederti una cosa.
Vuoi essere la mia ragazza?”.
Rispondo subito di si a quel messaggio e da quel 15 maggio  la mia vita è cambiata in meglio.
Ero sempre felice, andavo bene a scuola tanto da superare il mio primo anno di superiore.
Io stavo insieme a lui e lui insieme a me, questo era quello che mi interessava.
Ogni giorno mi veniva a prendere e andavamo a mare per tutto il giorno, poi mi accompagnava a casa e tempo di cenare e prepararmi che passava di nuovo per uscire con i nostri amici.
Ero talmente innamorata di lui che mi sono anche concessa, si ho perso la mia verginità von lui.
Starai pensando tutto normale no?.
No, non è per niente normale, dopo neanche 7 mesi che stavamo insieme, lui conosce una ragazza nella sua scuola.
Lui non ha avuto il coraggio di dirmi realmente cosa gli succedeva, ha preferito allontanarmi poco a poco.
Beh dirti che sono stata tanto male non ha nessun senso, ti dico solamente che sono stata più di un mese a casa senza uscire con nessuno.
Le mie compagne e la mia migliore amica veniva a casa dopo scuola e cercavano di farmi uscire, ma niente io mi rifiutavo e stavo sempre a casa senza voler fare niente.
Piccola Hope, spero di non averti annoiata.
La prossima volta ti racconterò del resto della mia vita.
Adesso vado tesoro che si è fatto tardi.
Con affetto.
La tua piccola indifesa
 
 
Claudia.


 



 

My Space:

Ciao a tutte ragazze, eccomi qui, ho aggiornato la storia con 15 giorni di ritardo scusatemi, 
ma domenca scorsa ho avuto una comunione di mattina e poi un compleanno di sera.
Domenica prossima non posso aggiornare perché sarò fuori sede, devo andare a Bruxelles.
Spero vi piaccia, fatemi sapere i vostri giudizi.


-Vale

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Capitolo 5
*** 30 Maggio ***





                                                                                             30 Maggio                                                                                         
 

Ciao Hope,

come va? A me va tutto male,  iniziando dalla scuola e finendo con l’amore che va via via sempre a peggiorare.

Già l’amore, sai cosa succede quando una ragazza si innamora?

Succede la fine del mondo, perché quella ragazza rimbambisce, non ti sto scherzando cara Hope.

Cara Hope, che vuoi che ti dica,  dopo che quel ragazzo mi ha lasciata per la sua compagna e dopo esser stata male per molti giorni, finalmente mi ero di nuovo ripresa.

Avevo conosciuto un ragazzo, anche lui abbastanza carino, simpatico e mi riempiva di attenzione quello che non faceva Giuseppe.

Questo ragazzo frequentava il mio stesso istituto, ogni giorno ci vedevamo per le 8 davanti il portone della scuola e andavamo a fare colazione nel bar di fronte la scuola per poi dopo una mezzoretta andare a scuola.

Ti starai chiedendo è questo come l’hai conosciuto?

Beh, lui mi ha  colpita sin dal primo giorno di questo secondo anno di superiore.

Ci eravamo incrociati qualche volta per le scale e il signorino mi mandava occhiate provocatorie.

Io all’inizio non ci facevo molto caso anche perché nella mia mente c’era Giuseppe, ma  appena la mia storia con lui è finita e sono stata per quel mese e mezzo male, ho capito che dovevo  voltar pagina. Eh già girare la pagina per cambiare capitolo, per cercare di dimenticare quell’amore “vero” tra me e Giuseppe e cercare di scrivere un nuovo capitolo della mia vita, un nuovo capitolo cercando di conquistare magari l’amicizia con quel ragazzo misterioso.

Un giorno, lo vedo che fumava nel cortile della scuola e con la scusa di fumare una sigaretta.

Appena esco nel cortile mi accendo la sigaretta e noto che eravamo soli tutte e due, lui si avvicina a me e chiede di quale classe venivo, iniziamo così la nostra amicizia, ovviamente ci sentivamo tutti i giorni tramite telefono.

Dopo  circa un mese che abbiamo trascorso  a frequentarci finalmente, in una mattinata mi viene a prendere sotto casa, mi porta al solito bar a fare colazione e poi, visto che eravamo già a fine aprile mi porta a trascorrere una giornata lungo  il litorale della nostra città.

Durante quella mattinata, mi chiede di mettermi con lui io ero rimasta senza parole, non sapevo che risponderci, ma dopo aver riflettuto per due minuti gli ho risposto di si…

Lui, si lui era diverso di Giuseppe, ma Hope i maschi sono tutti uguali, classificano le ragazze come oggetti, per loro sono tutti oggetti.

Beh credo che ti basti per capire che dopo circa 3 mesi di stare insieme lui si è trovato ad  un’altra.

Dire che sono stata di nuovo male è inutile…

Dico ma i maschi cosa provano quando si comportano così?

Fanno la competizione a chi fa soffrire più ragazze?.

A scuola è un vero e proprio incubo, immaginati io che cerco di evitarlo ma è impossibile…

Adesso piccola Hope ti saluto devo andare mi ha fatto piacere scriverti…

Con affetto.

La tua piccola indifesa

 

 
Claudia.




 



 

My Space:

Ciao a tutte ragazze, eccomi qui, ho aggiornato la storia con un mese di ritardo scusatemi, 
ma ho avuto moltissime cose da fare, tra andare tutto il giorno a mare, tra uscire con i miei amici la sera non ho avuto e tra lavorare non ho avuto un momento di libertà per scrivere.
Appunto ha due sera che rientro prima a casa appunto per voi, per scrivere e aggiornare le storie...
Con la chiusura della scuola penso di stare al pc un pò di meno perché a casa non ci starò anche se sono stata rimandata ma fregatevene *sifesteggia*.

Comunque riprendendo la storia spero che il capitolo vi piaccia.
Fatemi sapere i vostri giudizi.


-Vary

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