Faithfully

di DaughterOfAthena
(/viewuser.php?uid=204512)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** I Don't Belong To This Place ***
Capitolo 3: *** Of Golf And Marriage ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


Image and video hosting by TinyPic  


Era il giorno della Grande Guerra. Era il giorno in cui tutto sarebbe andato avanti o finito. Il giorno in cui tutto sarebbe stato deciso.
Tutto sembrava calmo nella Cabina 6, la Cabina di Atena, la Cabina dei cervelloni. Ragazzi e ragazze dormivano tranquillamente nei loro letti. Ma questa quiete non sarebbe durata ancora per molto.
La porta si spalancò d’improvviso e Mark, un ragazzo sui 20 anni e robusto varcò la soglia della capanna ancora sudato per la corsa a perdifiato appena fatta.
“Ci stanno attaccando!”
Tre parole urlate che sconvolsero e fecero destare dal sonno i ragazzi della Cabina.
Il maggiore, Logan, e dunque colui destinato a guidare quei ragazzi in caso di attacco in assenza della capo-cabina, iniziò a dare ordini a destra e a manca, a urlare di prendere solo armature e armi e di uscire immediatamente dalla Cabina.
In un attimo la schiera di guerriglieri era disposta secondo l’ordine pre-determinato e pronto ad attaccare ogni singolo mostro presente all’interno del Campo.
Tra di essi, in prima fila, proprio accanto al fratello maggiore, c’era una ragazza, capelli castano chiari e occhi tempestosi. Ecco, la guerra la vedremo come se fossimo lei.
Poco prima di iniziare l’attacco il suo pensiero era andato a tutti coloro che già avevano perso la vita per quella battaglia, tutti coloro che stavano combattendo, il gruppo che tentava di distruggere Crono dall’Olimpo, suo cugino, sua sorella e poi era andato a lui, lui che rallegrava le sue giornate, lui che aveva sempre la battuta pronta, lui che la sapeva sempre tranquillizzare. Alex. Quattro lettere, un nome, un amore infinito. I suoi capelli color pece sempre un po’ spettinati e i suoi occhi blu intenso che davano una scossa a chiunque il guardasse. Lui. Il suo amore.
Partirono all’attacco e lei lo vide, già intento a combattere contro una Chimera, carico di forza di volontà nel vincere quella battagli, ma senza armatura.
Dopo svariate ore di combattimento, circa un terzo dei mezzosangue era in infermeria e i restanti tentavano di respingere gli innumerevoli mostri e semidei che sembravano non finire più. Non appena finì una manticora la ragazza si girò a vedere il proprio ragazzo e il tempo si fermò.
Il semidio che il moro aveva davanti doveva essere un abile spadaccino. Con un colpo di polso distrasse l’avversario e lo trafisse nell’addome. Non ebbe nemmeno il tempo di sorridere della morte dell’avversario che il pugnale della ragazza lo colpì al collo, lasciandolo a terra esangue mentre lei raggiungeva l’amato.
“Alex, Alex, dimmi che sei ancora vivo! Ti prego dimmi che sei ancora vivo!”
“Sono ancora vivo”
Lui cercò di accennare un sorriso mentre pronunciava quelle parole con estremo dolore.
“Grazie agli Dei! Vado a cercare Will, ti portiamo in infermeria e tutto andrà bene, te lo prometto”
“Rimani qui con me”
“Vado a cercare aiuto e torno”
“Emily rimani qui con me, non c’è più niente da fare”
“Ma cosa stai dicendo? Non è ancora finita!”
“Lo sai anche tu che lo è”
Le lacrime iniziarono a scendere lente sulle guance di lei.
“Baciami”
“Cosa?”
“Emily ti prego, baciami”
“Non voglio dirti addio”
“Baciami!”
Le loro labbra si unirono in un tenero bacio.
“Emily non ti sto dicendo addio, solo arrivederci. Un giorno o l’altro ci rivedremo. Ti amo”
“Anche io ti amo”
Lei prese la mano di lui e la strinse come per cercare di tenere l’ultimo stralcio di vita di lui.
“Sono felice di sentirtelo dire”
“Ti prego non arrenderti Alex”
“E’ troppo tardi”
Esalò un ultimo respiro e la sua mano cedette.
 
 
 
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Buonasera a tutti! Questo capitolo è tutto per Elisabeth_Lovegood che me lo ha richiesto circa 4 mesi fa.
Spero vi sia piaciuto :) Prima del prossimo capitolo, dovreste leggere questa flashfic.
Recensite, mi raccomando :)
Un bacione
DaughterOfAthena

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I Don't Belong To This Place ***


Un’estate in un country club... un sogno! Sì, il peggiore del mondo! Tre mesi tra persone snob, golfisti in bianco e signore piene di siliconi e intrugli vari. Tutto un altro mondo rispetto al mio mondo!
Il taxi mi lascia davanti all’enorme cancello d’entrata con la scritta Westchester Country Club. Non appena varco l’inferriata, tutto è come lo ricordavo, forse un po’ più noioso, se possibile. Abbasso le cuffie sul collo, stoppo Midnight Memories e proseguo dritto verso i miei zii e i miei cugini che mi aspettano alla reception del club, vestiti di un bianco accecante e sorridenti. Un sorriso che piano piano svanisce non appena mi avvicino. In effetti il mio aspetto sembra urlare “non appartengo a questo posto”: maglia dei Ramones, jeans corti, converse alte, capelli raccolti disordinatamente in una crocchia, monsters al collo, tracolla usata piena di spille e matita nera sugli occhi.
“Emily, come sei... cambiata” dice mia zia abbracciandomi.
“Tu invece sei sempre la stessa” rispondo ricambiando l’abbraccio.
“Tiffany, Paul, mostrate a Emily il  nostro posto riservato” conclude mia zia scomparendo con suo marito e lasciandomi tra le grinfie di queste due sottospecie di esseri umani.
Appena arriviamo al gazebo riservato alla famiglia, Tiffany mi guarda rabbiosa ed esclama in tono di sfida.
“Tu non mi conosci e io non conosco te, chiaro? Mi rovineresti la reputazione”
“Limpido come l’acqua, cara” le rispondo con tono scocciato.
La ragazza alza i tacchi e se ne va via lasciandomi con Paul che ripete quasi la stessa scena della sorella e se ne va lasciandomi finalmente sola. Metto le cuffie e faccio partire Famous dei Big Time Rush. Recupero il mio taccuino dalla borsa e inizio a fare i miei soliti disegni finche i miei zii non arrivano.
“Emily, tesoro, dove sono Paul e Tiffany?” chiede mia zia stupita.
“Immagino a fare quello che fanno di solito” rispondo togliendo le cuffie.
“E ti hanno lasciata sola?”
“Beh... si”
“Quei due mi sentiranno. Un po’ di educazione per l’amor del cielo” esclama falsamente irritata.
“Calmati tesoro” le dice mio zio.
“Sì zia, tranquilla, ho detto loro di andare. Volevo stare sola”
“Oh... davvero? Allora, in questo caso,ti lasciamo sola. Christopher, tesoro, andiamo”
Detto questo, salgono sul loro golf kart, rigorosamente bianco, e spariscono tra le colline del Club. Mi rimetto le cuffie e continuo a disegnare, finche mia cugina non mi passa davanti con le sue amiche, sghignazzando come oche. Preferirei mille volte un gruppo di figlie di Afrodite!
Ecco, ci risiamo, devo cacciare il pensiero del Campo dalla mente prima che... troppo tardi. Una lacrima scende silenziosa sulla guancia. La caccio con la mano e mi concentro sulla musica e sui disegni.
Verso l’ora di pranzo vedo arrivare Paul con il suo gruppo di perfetti golfisti in bianco, ovviamente troppo sicuri di sé per pensare di appartenere a questo mondo. Aspetta Tiffany e le ochette in gonnellino per poi dirigersi verso di me. Poco dopo arrivano anche gli zii che si siedono al tavolo e a quel punto sono costretta a togliere cuffie e musica, nonostante Invisible, una delle mie canzoni preferite, sia solo a metà.
“Emily, spero gradirai il menù: riso al burro e pollo al limone. Sai, qua ci teniamo alla linea” dice mia zia.
“Sì, sembra buono”
“Perfetto, io e Christopher andiamo ad avvisare la cucina che da oggi siamo in cinque” esclama lei e se ne va via.
“Cuginetta, tutto bene?” chiede Tiffany fingendosi interessata.
“Perfetto”
“Altrimenti potresti tornartene a casa” conclude Paul.
“Sentite, ho tanta voglia di stare qua quanta voi ne avete di avermi tra i piedi, ma mamma mi ha detto che devo stare qua e qua starò. Spiacente, dovrete sopportarmi”
“E sentiamo, cosa ascolti da mattina a sera?” chiede mia cugina scocciata.
“Qualcosa chiamato pop-rock con un pizzico di R&B. Ma tu non sai di cosa si tratta quindi è inutile”
“E che scrivi su quel taccuino? Le tue memorie?” domanda Paul ridendo.
“No, disegno e non sono affari vostri” rimetto il taccuino a posto e prima che possano ribattere arrivano i miei zii sorridenti.
“Tra poco inizieranno a portare i piatti”
Per tutta la durata del pasto non si fa che parlare di golf, di moda e della festa di entrata in società di Tiffany, di cosa indosserà, di chi inviterà e di che cibo serviranno.
“Oh, Tiffany mi faresti il piacere di dire alla reception che questo pomeriggio partecipiamo tutti al torneo di golf... tranne Emily” dice mia zia con un sorriso a 32 denti.
“Non importa, vado io, in fondo è tutta la mattina che sto seduta qua, devo sgranchirmi le gambe” mi alzo e inizio a girare a vuoto senza trovare la reception. In effetti non è così male, se togliamo le persone spocchiose, i vestiti bianco ottico che sotto la luce del sole risplendono di luce propria e il fatto che ci siano severissime regole che per una come me sono inconcepibili, come il divieto di tuffarsi in piscina o non poter bere qualsiasi tipo di bevanda dopo le 18. Che senso ha?
Finalmente trovo la reception e il ragazzo dietro la scrivania mi fissa allibito per poi riprendersi e chiedermi come mi può aiutare.
“La famiglia Morgan dice che parteciperà al torneo di golf di oggi pomeriggio. Tutti e quattro”
“Bene, grazie per l’informazione. Questi sono i loro numeri e questo il programma del toneo”
Mi porge delle spille con dei numeri e dei fogli scritti elegantemente.
“Grazie, riferirò”
“E tu? Vuoi iscriverti?”
“No  grazie, non so giocare a golf”
Sorridendo me ne vado. Inizio a leggere il più noioso programma di un torneo mai visto. Arrivata a metà vado a sbattere contro un gruppo di ragazzi tra cui vedo mio cugino che mi fulmina.
“Scusate non guardavo dove stavo andando”
“Non fa nulla tranquilla”
Ho già sentito quella voce.
Mentre il gruppo si dirige alla reception il ragazzo che ha parlato rimane lì con me e dice qualcosa.
“Come scusa?”
Scoppia a ridere ed è la cosa più bella al mondo. Quel sorriso mio è mancato.
“Volevo sapere quale era il tuo nome”
“Emily”
“E’ un nome stupendo. Io sono Josh. Devo andare, scusa, se vieni, sono al torneo”
Sorride e se ne va lasciandomi annegare nei ricordi.
Quel sorriso. Quegli occhi. Quella voce. Quelle parole. Tutto uguale. Uguale a lui. Uguale ad Alex.






ANGOLO DELL'AUTRICE
Finalmente ce l’ho fatta a riscrivere questo capitolo. Mi ronzava da un po’ in testa ma ancora non ero riuscita a buttare tutto su carta, dato che il precedente non mi ispirava molto. Perdonate per l’assenza ma recupererò, lo giuro. Ho gia qualche asso nella manica e qualche nuova storia. Spero recensiate e mi facciate sapere che ne pensate.
Un bacione
DaughterOf Athena

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Of Golf And Marriage ***


Alex. Josh.

Quei due nomi continuano a rimbombarmi in testa da due ore.

Nonostante i miei zii abbiano insistito per restare al gazebo con me, non sono di molta compagnia e probabilmente non si sono accorti del mio fissare un punto indefinito all'orizzonte. Come è possibile? Sì, è morto da eroe e sì, potrà reincarnarsi, ma è troppo presto, è passato solo un anno e non può già essere un ventenne! No, deve essere stata un'allucinazione. Forse mi manca così tanto che lo vedo riflesse in ogni ragazzo moro dagli occhi blu. Dovrei vederlo più da vicino, forse potrei...no! Ma che dico? Non ho intenzione di passare ore sotto il sole praticando uno stupidissimo gioco solo per uno scherzo della mia mente! Eppure, il pensiero di poter incrociare ancora quello sguardo, di sentire ancora quella voce, mi fa battere il cuore.

“Potrei venire con voi al torneo di golf?”

La mia domanda fa calare il silenzio fra gli zii che si girano un po' allibiti verso di me.

“Ma sai almeno giocare?”

“Ehm...in realtà no, ma dato che passerò i prossimi tre mesi qua, ho pensato che almeno avrei potuto imparare qualcosa di nuovo e magari prendere delle lezioni, e osservare degli esperti è il primo passo per l'apprendimento...”

“Se è quello che vuoi, vieni pure cara.” risponde mia zia dopo aver deglutito, con un'aria tutt'altro che dispiaciuta “Domani ci informeremo per i corsi se per te va bene, oggi sono tutti impegnati nel torneo.”

“Sì certo, non c'è problema.”

Una voce maschile richiama i golfisti all'altoparlante ed io seguo i miei zii con le sacche e le mazze di Tiffany e Paul.

“E lei che ci fa qui?” esclama quest'ultimo non appena mi vede arrivare.

“Anche io sono felice di vederti.” rispondo sarcastica porgendogli il suo set che lui prende sgarbatamente.

“Bene, adesso puoi tornartene ai tuoi disegni e alla tua musica, se non hai di meglio da fare”

“Per tua sfortuna resterò per il torneo e devo trovare Tiffany, sai dov'è?”

“Era là” replica lui indicandomi la direzione con un'espressione adirata.

“Grazie” rispondo di scherno e incamminandomi dove mi ha indicato Paul. Un giorno o l'altro lo uccido, giuro che lo faccio. O meglio, lo farei se la mia spade potesse o il mio pugnale potessero ferirlo. Non capisco come faccia ad avere così tanti amici attorno essendo così odioso, così insopportabile, così...

“Scusami, non guarda...sei ancora tu”

Due occhi blu sorridenti mi stanno fissando e posso giurare sullo Stige che questo è Alex, o almeno è identico a lui.

“Già...deve essere il destino”

“Oppure siamo entrambi troppo sbadati”

“O una qualche forza mistica ha voluto farci scontrare di nuovo”

Lui scoppia a ridere gettando la testa all'indietro, proprio come ha sempre fatto.

“Quindi secondo te l'universo forse cerca di dirci qualcosa..”

“Sì, di stare più attenti a dove andiamo”

Le sue labbra di aprono in una risata sincera e non posso fare a meno di sorridere al pensiero che sto vedendo ancora una volta quell'espressione che mi ha sempre lasciata senza fiato.

“Allora, vedo che parteciperai al torneo.” dice lui indicando con lo sguardo la sacca rosa con le mazze.

“In realtà questa è di Tiffany, io non so nemmeno come tenere in mano una mazza.”

“E' un vero peccato, mi sarebbe piaciuto vederti gareggiare.”

“Grazie.” rispondo abbassando lo sguardo per l'imbarazzo “E come mai?”

“E' che sei diversa da tutte le ragazze che conosco.”

“E questo l'hai capito dai vestiti o dai capelli?”

“In realtà dallo sguardo anche se...”

“Cosa?”

“Ho l'impressione di averti già vista, ma è probabile che somigli a qualcuna”

La mia espressione si rabbuia pensando all'ultimo istante che abbiamo passato assieme, al suo sguardo rassegnato, alla sua mano che perdeva forza e ai suoi occhi che piano piano si scurivano.

“E comunque il fatto che tu sia diversa da tutte le ragazze che conosco è un complimento. Sono tutte così pretenziose e interessate solo a se stesse”

Le mie labbra si aprono in un sorriso, provocando la stessa reazione su di lui.

“Credo che credano semplicemente di essere migliori di chinque altro.”

“Non è proprio un piccolo difetto, no?”

“Immagino tu abbia ragione”

“Eccoti finalmente!” esclama Tiffany comparendo dal nulla con cinque ragazze e un giovane al suo fianco “Il torneo sta per iniziare e ho bisogno delle mie mazze”

Una delle amichette si avvicina a me e prende la sacca dalla mia spalla per poi porgerla al caddie e riunirsi al gruppetto.

“Oh, buon pomeriggio Josh.” esclama Tiffany, accorgendosi solo adesso della presenza del ragazzo “Perdona mia cugina per il disturbo, non è abituata a luoghi e situazioni come queste. Una volta lo era ma come avrai già notato, adesso non lo è più.”

Ruoto gli occhi per poi soffermarmi su una delle ragazze che circondano mia cugina: è mora, occhi verdi e non molto alta. E' cambiata in questi quattro anni, ma riesco a riconoscere quella che era la mia migliore amica, Mavis.

“Nessun disturbo, Tiffany. Ora dovete scusarmi, ma devo prepararmi. A presto ragazze, Emily”

Josh si allontana sorridendomi e facendomi perdere un battito.

“Giù le mani da Josh!”

La voce furiosa di mia cugina mi ricorda che lei è ancora lì con le sue ancelle.

“Perchè dovrei?”

“Perchè non sei il suo tipo”

“E tu cosa ne sai?”

“Perchè non accetterebbe mai una ragazza come te”

“Cosa intendi?”

“Lo scoprirai presto”

Tiffany gira i tacchi e si allontana seguita dalla sua scorta ad eccezione di Mavis che mi si avvicina con aria crucciata.

“E' meglio se non ti metti fra loro due.” mi dice leggermente allarmata.

“Per quale motivo?”

“Si vocifera di una sua proposta di matrimonio...per l'entrata in società di Tiffany.”

“Mavis! Vieni qua!”

La ragazza si allontana lasciandomi sola con il mondo che mi crolla addosso.






ANGOLO DELL'AUTRICE
Eccomi qua con un nuovo capitolo (finalmente)! Mi dispiace avervi fatto aspettare così tanto, ma non ho avuto tempo a causa della scuola...
Ditemi cosa ne pensate :) Se voleste seguirmi su wattpad sono 5DirectionsOfRush :)
Un bacione
DaughterOfAthen
a

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1929195