La Trilogia degli amanti

di Marti930
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Goku e Chichi ***
Capitolo 2: *** Vegeta x Bulma ***
Capitolo 3: *** Gohan e Videl ***



Capitolo 1
*** Goku e Chichi ***


L'eternità era sui nostri occhi e sulle nostre labbra,
la felicità nell'arco delle ciglia;
e non v'era parte, anche misera, di noi
che non fosse di natura celeste
(Antonio e Cleopatra)


Sentivano di appartenere l'uno all'altra, di essere un unico corpo fatto di terra e cielo.
Si guardavano come se nulla esistesse oltre i loro occhi, come se fosse quello sguardo a far brillare il sole e a far girare il mondo.
Erano così vicini che potevano sentire il profumo dei loro respiri.
- Mi rendi felice- le sue labbra morbide e carnose si schiusero appena per sussurrare a lui e al vento quel momento di irreale perfezione.
- Cercherò di farlo sempre- era una promessa che voleva mantenere ma sapeva sarebbe stata infranta non appena fosse calata la notte, non appena anche il più piccolo dettaglio di quell' istante fosse mutato.
- Tu sei felice?- adesso lo guardava negli occhi, temeva la risposta ma al contempo sapeva di doverla conoscere.
- Si, una parte di me non desidera altro che questo.- Forse l'avrebbe ferita ma non poteva mentire,non a lei.
Chichi non si mosse né cambiò espressione,rimase serena e pacifica.
- E l'altra metà, cosa vuole?-
Goku odiava conoscere la risposta, insopportabile era però pronunciare quelle parole ad alta voce.
- Vuole l'opposto. Voglio e ambisco alla pace quanto alla guerra, è ciò che sono e per quanto ci provi,non posso evitarlo-
In fondo sapeva che lei non sarebbe mai stata tutto per lui, che avrebbe dovuto lottare contro la sua natura di guerriero. Cercò di sorridergli,non voleva che si tormentasse per qualcosa che non avrebbe mai potuto cambiare.
Continuarono a guardarsi,in silenzio, come se le parole fossero troppo vuote e prive di significato per esprimere ciò che sentivano realmente. Il sole stava tramontando, il giorno moriva tingendo di rosso il cielo prima di arrendersi alla notte.
Goku si avvicinò alla sua sposa, la baciò appena per poi appoggiare la mano sul suo ventre pieno di vita.
- Spero che sia come te, dolce e forte allo stesso tempo- Sembrava pensieroso, era insolito per lui.
- Sarà la parte migliore di entrambi-
Chichi alzò leggermente il busto per risentire ancora il sapore del marito sulla sua bocca.
E furono ancora una cosa sola con il cielo e la terra.

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Capitolo 2
*** Vegeta x Bulma ***


Non c'è belva tanto feroce che non abbia un briciolo di pietà.
Ma io non ne ho alcuno, quindi non sono una belva.

(Riccardo III)




Si era già arresa al sonno da quasi un paio d’ore, tra non molto la luna sarebbe scomparsa. Il suo corpo nudo e sinuoso era coperto per metà dal solo lenzuolo che le accarezzava un fianco per poi ricadere morbido dall’altra parte.
Si era ripromessa di non farlo, di non fidarsi mai di lui e della sua indole mutevole.
Era convinta di essere diversa, di essere quel tipo di persona che non può provare che disgusto verso un assassino come Vegeta.
Aveva sfidato sé stessa quando aveva ceduto al desiderio di averlo, sicura di riuscire a rimanergli indifferente e distaccata, sarebbe stata lei ad usarlo, non il contrario.
Scoprire di non esserne in grado la ferì, riuscire ad amare anche la sua sete di sangue e morte la terrorizzò ma nulla, né la paura né la vergogna, furono in grado di spegnere quell’insana ossessione che aveva iniziato a provare per lui.
Ora gli dormiva accanto, gli dava addirittura le spalle mentre sognava pacifica.
Il mattino seguente avrebbe dato la colpa alla stanchezza, al fatto che lavorava troppo e che dormiva troppo poco, si sarebbe perdonata giurando a sé stessa che non sarebbe più accaduto e che non avrebbe mai più corso un rischio simile.
La mente avrebbe vagato tra mille pensieri per tutto il giorno, poi, al tramontare del sole, all’avvicinarsi delle tenebre e di lui, avrebbe ceduto al più dolce degli inganni.
Si sarebbe detta che era cambiato, che il passato non era che un’ombra e che lui non le avrebbe mai fatto del male,perché aveva bisogno di lei, perché la voleva e perché forse, senza di lei, la vita sulla Terra sarebbe stata insopportabile.
Accecata da questi pensieri si sarebbe ancora concessa a lui, anima e corpo, ancora una volta si sarebbe innamorata e ancora una volta avrebbe creduto che questo le bastasse.
Si sarebbe sentita ancora forte, si sarebbe ancora presa in giro dicendosi felice.
Lui la guardava incapace di prendere sonno. Non perché convivere con la sua natura gli fosse diventato improvvisamente difficile però sentiva qualcosa di diverso, qualcosa che non riusciva a capire. Continuava a guardarla,freddo, impassibile, non provava niente eppure non riusciva proprio a prendere sonno.
Lei non era più coricata su di un fianco. Ora guardava il soffitto. Il sole sarebbe sorto presto.
Il giorno sarebbe arrivato ma quella mattina Bulma, non si sarebbe dovuta perdonare né giustificare, non si sarebbe illusa ancora, non lo avrebbe fatto più.
Il lenzuolo era intriso di sangue, gli occhi sbarrati erano rivolti in alto. Non aveva lottato, sarebbe stato inutile.
Lui la stava uccidendo e lei sentì di nuovo la paura e la vergogna ma non riuscì comunque a pentirsi di essere stata sua.
Vegeta guardò il corpo esanime della ragazza per l’ultima volta, anche così rimaneva bella. Poi uscì dalla stanza.

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Capitolo 3
*** Gohan e Videl ***


Non sia mai ch'io metta impedimenti al matrimonio
di due anime fedeli; amore non è amore
se muta quando nell'altro scorge mutamenti,
o se tende a recedere quando l'altro si allontana.
(Sonetto 16)


Era in piedi davanti allo specchio, finalmente quella mattinata infernale era finita. Guardava la sua immagine riflessa,incapace di svuotare la mente e di concentrarsi su un unico pensiero allo stesso tempo. Era bellissima, questo lo sapeva, non avevano fatto altro che dirle che sposa splendida lei fosse.
Sfiorava con le dita la collana di perle che le adornava il collo sottile ed aggraziato, le sue preparatrici avevano pensato a tutto, ad ogni piú piccolo dettaglio, eppure sentiva che c'era qualcosa di profondamente sbagliato in lei.
Le avevano raccomandato di sorridere, per le fotografie, perché tutti potessero vedere quanto fosse felice e innamorata,ma ora Videl, doveva sforzarsi di trattenere le lacrime.
Non era mai stata una ragazza romantica, non aveva mai pensato alle nozze, almeno non prima che Gohan le facesse quella proposta goffa ed impacciata. Pensava di volerlo, ma adesso non ne era piú così convinta.

Quando la porta si chiuse tiró un sospiro di sollievo. Era seduto sul letto, vestito di tutto punto, con la testa tra le ginocchia per cercare di calmarsi e riprendere fiato. Era stato sommerso di battute e frasi fatte per tutto il tempo, suo padre ed i suoi amici non avevano fatto altro che tormentarlo rifilandogli storielle agghiaccianti sul matrimonio.
Per quanto ci provasse non riusciva a tranquillizzarsi, sentiva il cuore esplodergli nel petto e il fiato farsi sempre più corto. Allentó il nodo alla cravatta per cercare di respirare meglio ma nulla, l'agitazione continuava a crescere.
Uscí sul piccolo balcone per sentire l'aria sulla pelle. La cerimonia si sarebbe svolta dall'altra parte del giardino, mancava meno di 'ora all'inizio del matrimonio. Quando fu certa di essere sola, scese con un salto agile e perfetto, correndo verso il bosco, senza voltarsi indietro. Raggiunse la sponda del torrente, il suono dell'acqua era l'unica cosa che riusciva a tranquillizzarla, chiuse gli occhi per godere di ogni nota.
- Videl!-
Dall'altra parte Gohan era seduto ai piedi di un folto abete. Un battito di ciglia ed era vicino a lei cingendole la vita.
Era nei loro occhi la ragione di ogni cosa, improvvisamente tutto fu di nuovo semplice.
- Facciamolo qui, sposiamoci adesso, solo noi due- Gohan non voleva che lei.
- Cosa? Noi non possiamo e poi non c'é il cerimoniere e non ci sono testimoni- cercava di essere razionale anche se il pensiero di sfuggire a quella baraonda era estremamente allettante.
- Pronunciamo le nostre promesse è così che dovrebbe essere no? Prometterci l'uno all'altra per questo bastiamo noi-
- Aspetta- così detto sparì dietro un albero per alcuni istanti.
- Sei bellissima- quando Gohan la vide ne rimase folgorato. La ragazza aveva tolto il vestito, la collana e il diadema, indossava solo una sottoveste bianca e un fiore tra i capelli, finalmente Videl poté credere a quel complimento.
- E che il cielo mi punisca se non sará la morte a dividermi da te-
Si baciarono sapendo che sarebbe stato per sempre. Si sarebbero sposati ancora per non deludere nessuno ma non avrebbe fatto più paura.
Stavano per andar via quando Videl si fermò fissando il torrente. Poteva vedere il suo riflesso, stava sorridendo,adesso si sentiva davvero felice e innamorata.





Note: La trilogia è finita e spero vi sia piaciuta. Ringrazio tutti coloro che hanno letto questi capitoli e soprattutto chi li ha recensiti, grazie di cuore!

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