Chemical explosion

di belongtomusic
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** 1. ***
Capitolo 3: *** 2. ***
Capitolo 4: *** 3. ***
Capitolo 5: *** 4. ***
Capitolo 6: *** 5. ***
Capitolo 7: *** 6. ***
Capitolo 8: *** 7. ***
Capitolo 9: *** 8. ***
Capitolo 10: *** 9. ***
Capitolo 11: *** 10. ***
Capitolo 12: *** 11. ***
Capitolo 13: *** 12. ***
Capitolo 14: *** 13. ***
Capitolo 15: *** 14. ***
Capitolo 16: *** Epilogo. ***
Capitolo 17: *** Continuo di Chemical Explosion. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


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La chimica è la scienza  o più precisamente quella branca delle scienze naturali che interpreta e razionalizza la struttura, le proprietà e le trasformazioni della materia. 
Oggetto di studio della chimica sono le proprietà e le strutture dei costituenti della materia e le loro interazioni reciproche, da cui hanno origine gli stati della materia.
Tale studio della materia non è limitato alle sue proprietà e struttura in un dato istante, ma riguarda anche le sue trasformazioni, dette reazioni chimiche.
Sono studiati anche gli effetti di tali proprietà e interazioni tra i componenti della materia su quelle degli oggetti e della materia con cui comunemente abbiamo a che fare, e le relazioni tra di essi, il che determina un'ampia importanza pratica di tali studi. Si tratta quindi di un campo di studi molto vasto, i cui settori sono tradizionalmente suddivisi in base al tipo di materia di cui si occupano o al tipo di studio.
La rottura e la formazione dei legami tra gli atomi e le molecole sono responsabili della trasformazione della materia. 
 
 
Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma."
Citazione: una persona che in quel momento non aveva nulla da fare e pensò che con questa maledetta frase sarebbe passato nella storia. Blah, Blah, Blah. Solite cazzate. La chimica non era altro che perdita di tempo. Ma sotto un certo punto di vista era veramente utile: mi aiutava a dormire. 
Alcune notti, quando non ho sonno, penso alla chimica, e alla noiosissima lezione che mi aspetterà e mi addormento in un batti baleno. I miracoli della chimica.
La professoressa continuava con successo la sua lezione, convinta che tutti l'ascoltassero. Povera illusa.
Odiavo i professori, odiavo la chimica, odiavo la scuola, odiavo…
«Levati gambe corte.» 
...Zayn Malik. L'imbecille barra più "figo" barra capitano di non so cosa di questa scuola.
Mi chiamava “gambe corte” per via del mio metro e sessanta scarso ormai a 17 anni. 
Ma insomma, ero nella norma, giusto?
Ci odiavamo da quando l’ho categoricamente rifiutato, e da quel giorno continua a torturarmi l‘esistenza. Non che lo avessi respinto perché fosse brutto, ma perché non volevo che andasse in giro vantandosi di avere avuto un’altra ragazza nel suo letto. Non volevo far parte della sua lista. 
Io e lui non avevamo quei rapporti odio e amore. Tra noi era soltanto puro odio. 
O almeno, anche se lui non mi calcolava, io odiavo abbastanza per entrambi.  
Eravamo come Coca cola e Mentos. Distanti buoni e gustosi, accoppiati una vera e propria esplosione. 
Anche la chimica lo spiega. Forse non è proprio chimica, ma il concetto è quello.
«Il tuo super ego non riesce a passare?» Domandai, okay con qualche minuto di ritardo ma meglio tardi che mai.
Mi fulminò con lo sguardo.
La campanella finalmente suonò, presi i miei libri e camminai a passo svelto fuori dalla classe.
«Voglio quel nuovo videogame cazzo!» Esclamò Natalie, la mia migliore amica: capelli neri, lunghi fino le spalle e che lei riteneva fossero troppo lunghi; occhi azzurri e grandi, fossette. Una ragazza bellissima con una passione illimitata per ogni tipo di videogame, da The Sims a dei giochi con nomi impronunciabili. Comportamenti da ragazzaccio, ma fortunatamente, non vestiva come loro.
Tutto diversamente da me, capelli biondi ovviamente non naturali, ma chissene; occhi castani e niente fossette, ma un metro e sessanta di pura dolcezza. 
Ma ovviamente sono troppo figa per tutti i ragazzi di questa città. Facciamo anche nazione, facciamo anche mondo. 
Sbuffai. «Ciao anche a te.» Mi appoggiai completamente al mio armadietto.
«Un giorno riuscirai a staccarti da quei videogame?» Domandai. Lei rise.
«E magari farti una vita sociale?» Aggiunsi ancora. 
«Parla la ragazza rinchiusa nella sua stanza persino di sabato sera.» Rispose. Okay, lo ammetto. Non uscivo molto spesso, ma lei ne faceva un dramma. «E poi io ho una vita sociale, cara Leslie.» Sbuffò. «Quella di The Sims non vale.» Commentai. 
Mi diede un piccolo pugno sul braccio. «Fot..» Disse.
«Oggi sei di una dolcezza disarmante.» la interruppi sorridendo.  








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 Pensavate che non avrei postato nient'altro, vero?
Mi dispiace deludervi ma... ecco una nuova ff D: O almeno questo è il prologo, infatti è cortissimo çç
okay premetto che ieri sera, a mezzanotte, non avendo nulla a cui pensare, ideai questa cosa qui!
Ora ovviamente, il personaggio ovvero Leslie la protagonista, dovrebbe essere simpatica. O almeno spero di avervi fatto ridere almeno un po' e se non è così bèh... vado a prendere corsi per la simpatia. (?)
Però Lolita sarà la mia priorità, sappiatelo. (?)
Sto dicendo un mucchio di cazzate, ma questo si ottiene quando studio e soprattutto quando immischio una fanfiction con la chimica. D:
Detto questo non lo so.. spero che qualcuno la legga e che magari puo' piacere. :)


Un bacio :)
x
 
 

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Capitolo 2
*** 1. ***


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«Signorina Anderson, ovviamente in ritardo.» Affermò la professoressa di chimica.
Già in prima ora chimica non mi andava a genio, e se poi i professori ti accoglievano con tutto questo entusiasmo in classe, era ancora meglio. 
E poi non arrivavo mai in ritardo, eccetto qualche volta.
Sorrisi timidamente e mi sedetti al mio solito banco. La noiosissima lezione di chimica iniziò e in quel preciso istante varcò la soglia la persona che odiavo di più, Zayn super-figo Malik. Ma perché dovevamo avere quasi gli stessi corsi? Perché dovevamo condividere la stessa scuola? Perché dovevamo stare nella stessa città, nazione, pianeta e universo?
Si sedette all’ultimo banco, ormai risaputo che era di sua proprietà.
La Blackamore continuò la sua lezione, ma perché non aveva rimproverato quell’idiota? Questa è discriminazione. Persino la professoressa aveva simpatia per lui.
Mi girai un attimo verso di lui, e lo vidi che mandava baci volanti a qualcuna della classe.
Che schifo. Personalmente, credo che Zayn Malik ha avuto una combustione mentale, tanto per rimanere in chimica.
Ah, stavo dando di matto. 
Spesso mi capitava di dire cose senza senso. E ultimamente ero persino più pigra del solito, il che è umanamente impossibile. 
«Ora scegliete un compagno e tra due settimane mi porterete un progetto chimico a piacere, su uno degli argomenti che ho spiegato.» Esclamò con voce entusiasta la prof. 
Il mio cervello si riprese dallo stato comatoso e tornò in funzione.
Mettere una bomba chimica dentro la sua auto vale come progetto chimico a piacere?
Insomma, la parola chimico c'è, deve pur valer qualcosa.
In classe cominciarono i bisbigli, per poi tramutarsi in una vera e propria confusione.
«Silenzio! Ho capito, deciderò io le coppie e non voglio nessun tipo di lamentele. Chiunque sia il vostro compagno, lo accetterete.» Urlò quasi. Sospirai. La professoressa guardava il registro e poi pronunciava due cognomi così, a caso.
Mi innervosì non sentendo pronunciare il mio e tanto meno quello di… 
«Leslie Anderson e… Zayn Malik.» 
Merda. Lo sapevo. Voltai lo sguardo verso l’idiota e gli lanciai uno sguardo di disprezzo, che lui ricambiò con un ghigno. Mi girai di nuovo verso la professoressa. «Prof, potrei cambiar…» Tentai di iniziare ma fui subito interrotta da un «NO.» categorico.
«Ma prof! Entrambi facciamo schifo a chimica, e quasi sicuramente verrà fuori uno... schifo. Se invece mi fa la possibilità di...» Tentai ancora. «Ascolta Anderson, non hai sentito quello che ho urlato prima? Il compagno si accetta, chiunque esso sia.» Finì lei.
Perfetto ero in coppia con Zayn ho dimenticato di pagare la bolletta del cervello Malik.
E poi la parola coppia, usata su me e lui mi faceva raccapricciare.
La classe tornò in silenzio, dopo una mezz’ora la campanella suonò.
Corsi quasi fuori dalla classe, ma non feci in tempo che qualcuno mi prese per la spalla e mi costrinse a girare. «Hey gambe corte, dobbiamo metterci d'accordo.» Disse Malik con quel suo tono strafottente.
Sbuffai. «No, non ho intenzione di fare tutto il lavoro io e prenderti il merito tu. Quindi se vuoi collaborare bene, sennò addio. Un’altra insufficienza non mi cambia la vita.» Lo feci suonare quasi come un’accusa.
«Parli sempre così tanto?» Domandò annoiato.
«Scusa, dimenticavo che tra le orecchie hai affisso il cartello “spazio in affitto”.» Risposi acida. «Sei sempre così simpatica?» Disse con un sorriso falsissimo stampato in faccia. «Vieni da me?» Chiese poi senza darmi il tempo di ribattere. Rabbrividì e scossi la testa. «Vengo io da te?» Domandò ancora. Scossi la testa. «Ci incontriamo da qualche parte? Insomma questo maledetto progetto dobbiamo pur farlo!» Esasperò. 
«Ma è questo il punto, non voglio farlo!» Sputai. «Nemmeno io, ma per me fa differenze avere un'altra insufficienza, quindi se lo vuoi o no, dobbiamo incontrarci.» Sbottò.
Sbuffai sonoramente. «Come vuoi.» Sbiascicai. 
 
 
 
 
«Tu in coppia con Malik!» Rideva, quella bastarda della mia migliore amica.
Si, si divertiva delle mie disgrazie. Ingrata!
-Smettila. Non è divertente.- Dissi offesa. Si asciugò le lacrime. 
-Invece si! Non oso immaginare tu e Malik per due settimane costretti a vedervi… chissà!-
Presi dal suo zaino aperto che era rivolto verso di me il suo nuovo ed impronunciabile gioco e feci per lanciarlo, ovviamente era una finta, non lo avrei lanciato veramente, ci tenevo alla mia salute. Si zittì in un nanosecondo. -Scherzavo, maledetta prof. che vi ha accoppiato.- Avvicinava lentamente le sue mani al videogioco. 
-Così si ragiona.- Sorrisi e glie lo riposi nello zaino.
-Quando vi vedrete?- Chiese poi carezzando il gioco che avevo preso poco fa. 
Era una cosa assurda! Aveva un amore maniacale per quei cosi!
-Oggi.- Risposi. 
 
 
 
 
Erano solo le quattro e mezza e io mi trovavo a imprecare contro un campanello che non riusciva a fare il suo dovere. Già iniziamo male.
Non sapevo esattamente cosa aspettarmi da quella casa, magari alcol dappertutto, preservativi nei cassetti e qualche ragazza che ballava in lingerie sul divano.
Deglutì e mi portai una ciocca di capelli biondi dietro l‘orecchio. -Si?- Una signora sulla quarantina massimo si trovava ora sulla soglia della porta.
Sorriso dolce, tipico di una mamma. Capelli raccolti in una coda e abito formale. Mi sentivo una barbona in confronto. Avevo i miei soliti capelli sciolti e arricciati, jeans e maglietta abbastanza larga. -Sono una… compagna del corso di chimica di Zayn, dovremmo lavorare ad un progetto, è in casa?- Cercai di risultare il più dolce e indifesa possibile.
La signora sorrise. -In questo momento non è in casa, ma è di ritorno. Entra e aspettalo qui.- Mi aprì del tutto la porta per permettermi di entrare. 
Ovviamente, dovevo aspettarmelo. Lui dice che non vuole un’altra insufficienza e poi non si fa trovare nemmeno a casa sua. O è idiota, o è idiota. Persino i due pulsanti del mouse gli danno troppo su cui scegliere. Sorrisi e entrai lentamente.
La casa era tutto l’opposto di come immaginavo. Era in perfetto ordine, sembrava essere uscita da una pubblicità.
-Puoi aspettarlo in camera sua.-  Sorrise ancora. Mi condusse alla stanza del figlio, che era l’opposto della casa, proprio come la immaginavo. Mi lasciò sola in camera. Quel ragazzo era incredibile, in senso negativo. 
Posai la borsa sul letto e rimasi in piedi.
Dopo una decina di minuti la porta si aprì e la figura di Zayn apparve.
-Ce l’hai fatta.- Commentai. Lui si girò e sorrise. -Ho avuto un impegno che non potevo rimandare.- Rispose. Guardai la sua camicia a quadri abbottonata male e una macchia di rossetto rosso stampata sul colletto. -Già, immagino.- Farfugliai.
Lui puntò il suo sguardo sulla sua mal conciata camicia e se la tolse.
-Sei arrabbiata?- Domandò. Che domanda era? Lo guardai.
-Mi chiedo solo: erano finiti gli sconti alla rivendita dei cervelli?- Domandai a mia volta.
Rise. -Sei perennemente mestruata. Sono arrivato in ritardo di dieci minuti, pensavo che tu in qualità di donna arrivassi in ritardo.- Si giustificò.
Qualità di donna? Lui mi aveva detto di andare da lui a quell‘ora e io ci sono andata. Cosa non riusciva ad afferrare? Discorso troppo complicato per lui?  
-Ora ne sono certa, quando distribuivano i cervelli tu eri nascosto dietro la porta. Bene. Ora che ho risolto questo dubbio esistenziale possiamo passare a questo compito dei miei stivali?- Dissi prendendo dei libri di chimica dalla mia borsa.
-Senti, tu rendi tutto così complicato. Insomma io neanche voglio lavorare con te, anzi non ti avrei scelto nemmeno se fossi stata l’ultima ragazza sulla terra e io avessi un’erezione da 10 giorni, ma non te lo sto a ricordare ad ogni frase che dico. E per la cronaca, cambia jeans, questi ti rendono più bassa.- Soffiò ad un centimetro del mio viso. Lo guardai e la voglia di prenderlo a schiaffi era immensa.
-Ti rendi conto che se per sbaglio ingoi un moscerino hai più cervello nello stomaco che in testa?- Non potevo abbandonare il mio sarcasmo proprio ora.
-Gambe corte, non vuoi proprio smetterla, eh?- Domandò sorridendo. 
Scossi la testa.  -L’hai voluto tu, nana.- Ed ecco che uno dei suoi sorrisi malefici si dipinse su quella faccia da prendere a schiaffi giorno e notte.
 
 
 
-Quindi, un ossido è un composto chimico binario che si ottiene dall’ossidazione dell’ossigeno su di un altro elemento.- Disse per la terza volta, cercando di non sbagliare le parole. Annuì disperata. Ha persino una memoria fotografica, ma ha dimenticato di togliere il coperchio dall’obbiettivo. -Non è difficile!- Contestai.
-Non fare la saputella.- Tuonò. Sbuffai, era passata solo mezz’ora e il tentativo di suicidio mi faceva visita spesso.
La vibrazione del telefono interruppe quella situazione odiosa. Era il mio? Chi mai poteva cercarmi a quell’ora? Ah nessuno, era il suo.
Rispose al telefono e liquidò la persona in un batter d’occhio.
Si girò dalla mia parte. -Per oggi credo che abbiamo finito, possiamo vederci domani.- Disse, ed ecco che assumeva il suo tono strafottente.
-Ah capisco, una delle tue tante scopate progettate, non sapevo che il tuo… coso avesse degli orari. Me ne vado.- Cazzo, avevo dato voce ai miei pensieri. Ops.
-Che hai detto ragazzina?- Chiese stizzito. -Niente. Addio.- Presi la mia roba e l’infilai nella borsa, uscendo immediatamente dalla stanza rossa in viso. 
Salutai sua madre che preparava qualcosa in cucina e mi dileguai.
Cominciai a camminare verso casa, che era distante da venti minuti, dovevano darmi la medaglia olimpiaca per questo.
Entrai in casa. -Ciao sfigata.- 
Sempre bello avere certe accoglienze appena torni a casa.
Lo ignorai e salì le scale, buttando la borsa da qualche parte. 
Non potevo sopportare altre giornate come queste con Zayn ho il quoziente intellettivo uguale ad un sacchetto bagnato Malik.





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QUATTORDICI RECENSIONI. VI RENDETE CONTO?! VOI SIETE AKLFJASKLFAò! DFSDFSDFSDFSD CAVOLO!

Mhh volevo aggiornare di nuovo domenica ma non ci son riuscita D: 
Insomma, avevo preparato il capitolo ieri e non postarlo mi sembrava uno spreco D:
Allora, ho paura che le cose siano troppo affrettate, però non sapevo proprio come fare questo capitolo.


Allora (di nuovo) in questo capitolo, Leslie e Zayn sono in coppia per un progetto di chimica, chissà come andrà a finire.
Leslie da già di matto di suo, chissà come diventerà in queste due settimane con Zayn, si chiude in manicomio uù

Bene, il prossimo non so quando lo posterò, ovviamente se vedo di nuovo tutte quelle recensioni mi emoziono e scrivo tutta la Fic in una botta! (?) AHAHHAHAHAHA
No sono seria. Quando vedo tante recensioni la mia voglia di scrivere parte in quarta *w*
E tutto questo perchè siete fantastiche voi. laòkjfkòlasfjòalsf


Mhh.. non saprei che altro dire, spero che questo lungo capitolo vi piaccia (:
Un bacio :)
x

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Capitolo 3
*** 2. ***


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Era la seconda volta che arrivavo in ritardo. Fortunatamente quella mattina non avevo chimica in prima ora, sennò mi sarei buttata direttamente dalla finestra.
Entrai e notai tutta la classe in cerchio, con i banchi accantonati vicino al muro.
Sulla cattedra vi erano sedute due signore sorridenti. Avevo per caso sbagliato scuola? Probabile. Ma quando vidi Mister Intelligenza capì che per mia sfortuna, non avevo sbagliato scuola, ma avevo sbagliato semplicemente universo.
Mi sedetti su una sedia vuota. «Chi sono?» Chiesi bisbigliando alla ragazza vicino a me.
Lei fece spallucce. «Due signore, sono qui per fare degli esercizi sulla fiducia e cazzate varie.» Rispose piatta. Annuì e le guardai mentre continuavano imperterrite con il loro discorso su non so cosa.
«Ora usciamo fuori, così abbiamo più spazio.» Asserì una, per poi uscire nella mezza specie di giardino che si trovava vicino al piazzale della scuola. Stranamente c’era il sole e non tirava troppo vento.
«Adesso formeremo delle coppie.» Annunciò la più bassa. Persino più bassa di me, incredibile!
Però mi ero stancata dalle coppie. 
«Sceglieremo due persone totalmente diverse fisicamente. E vedremo poi, se alcuni di voi avranno capito il senso di tutto questo.» Aggiunse.
Cominciarono a formare delle coppie. «Tu.» Mi indicò la più bassa.
«Tu, sei bassa, bionda con la carnagione chiara.» Mi scrutò sempre la stessa.
Poi io bassa? Ha parlato lei. «Con lui.» Indicò un punto preciso.
Mi voltai lentamente a guardare. Non era possibile. '
''Ammettetelo, il motivo per cui mi avete accoppiato con quell'idiota non è per la nostra diversità fisica, ma perché tutti vi siete coalizzati contro di me.'' Pensai.
«Lui è alto, ambrato e capelli neri.» Disse l’altra. «Ed è l'emblema su come i dinosauri siano potuti sopravvivere per milioni di anni con il cervello delle dimensioni di una noce.» Aggiunsi io. Lui si avvicinò e sbuffò. 
«Smettila rasoterra.» Sussurrò lei. «Scommetto che non ci hai dormito la notte per pensarci.» Sussurrai a Zayn.
«Ora che le coppie sono formate, uno dei due deve chiudere gli occhi e deve lasciarsi trasportare dall’altro, in qualsiasi direzione, dovete fidarvi.» Disse la più bassa. Ma sempre lei parlava? E poi fidarsi, fidarsi, fidarsi... Non mi sarei mai fidata di Zayn Malik.
«Avanti, chiudi gli occhi idiota.» Dissi. «Gentile come al solito, a quanto pare.» Rispose non chiudendo gli occhi, ovviamente. «Chiudi questi maledetti occhi!» esclamai sbattendo i piedi per terra, come se fossi una bambina. «Hey voi due, che aspettate?» Chiese la bassotta.
Dovremmo essere solidali tra noi, visto che siamo entrambe un metro e sessanta, ma invece mi remava contro. 
Malik sospirò e chiuse gli occhi. Vidi gli altri che trasportavano i loro compagni tenendosi per mano. Io non avrei mai e dico mai intrecciato le mie mani con le sue. MAI. Lo presi poco delicatamente per il gomito e lo trasportai.
«Magari non trascinarmi sotto un treno o una macchina.» Disse con gli occhi serrati.
Come faceva a sapere il mio piano? «Ora che lo hai scoperto non posso, penserò ad altro.» Risposi continuando a vagare su quel prato. Lo sentì ridacchiare.  I miei compagni mi passavano davanti e dietro, tutti ci stavamo muovendo senza una vera meta e sembravamo degli stupidi.
«Ok, fermatevi. Ora chi ha guidato deve chiudere gli occhi e lasciarsi guidare.» Annunciò la più alta.
Io fidarmi di Malik? «Chiudi gli occhi gambe corte.» Si avvicinò al mio viso.
«Non mi fido di te.» Dissi. «Non ti farò cadere.» Sbuffò. Gli lanciai un ultimo sguardo omicida e chiusi gli occhi lentamente. Intrecciò la mia mano con la sua.
Qualcosa mi colpì quando intrecciammo le nostre mani, come uno schiaffo allo stomaco...
«AHIA!» Urlai, solo dopo capii che Zayn mi aveva davvero dato uno schiaffo.
Tralasciando i giochi da bambino, il periodo in cui il suo cervello aveva rifiutato di svilupparsi, mi guidava e come avevo detto, non riuscivo a fidarmi di lui. Ero titubante e non riuscivo a camminare decentemente. Lo sentii avvicinarsi al mio orecchio.
«Fidati di me.» Sussurrò. Rabbrividì, stava facendo piuttosto freddino, o sbaglio?
 
 
 
 
Io e l’idiota, alias Zayn Malik, avevamo deciso di alternare i giorni, ovvero, un giorno io andavo da lui ed un giorno veniva lui da me. 
Quindi, oggi sarei dovuta tornare da lui. Misi in borsa l’occorrente. Ma in fin dei conti non facevamo nulla, tentavamo di iniziare ma poi finivamo con l’insultarci. E poi lui aveva le sue cose di cui occuparsi, quindi non ci dilungavamo molto.
Sospirai e andai in bagno per finirmi di sistemare.
Non che volessi essere bella per lui, ma andare in giro con il trucco sbavato a mo' di panda non era di certo la miglior cosa da fare. E poi non potevo dare a Mister Malik un altro incoraggiamento ad insultarmi.
Tentai di riordinarmi e di rimettere, soprattutto, a posto i miei capelli. 
Presi la giacca di eco-pelle marrone, la borsa e uscii di casa. Dopo un po’ finalmente arrivai.
Suonai il campanello, senza problemi questa volta.
«Ciao fungo.» Oh, era in casa.
«Non ci credo, sei già qui?» Chiesi fintamente sbalordita.
«Incredibile, vero?» Stette al mio gioco, spostandomi poi per farmi entrare, eravamo soli.
Meglio, così se in caso lo avessi ucciso non ci sarebbero stati testimoni.
Salimmo in camera sua, stranamente più ordinata dell’altra volta.
«Allora, continuiamo?» Chiese sedendosi sul letto. Mi tolsi la giacca. «In realtà non abbiamo nemmeno iniziato.» Precisai.
Sbuffò. Iniziammo a sfogliare vari libri di chimica, non sapendo davvero quale fosse il vero intento. «Ho avuto un’idea!» Esclamò. Lo guardai sbalordita. 
«E‘ una cosa fantastica! Come ci si sente ad avere per la prima volta una forma di vita nel cervello?» Chiesi entusiasta.
Lui mi fulminò.
«Smettila. Comunque non vuoi sapere che tipo di idea ho avuto?» Domandò.
«Illuminami.» Dissi con poco interesse tornando a distendermi sul letto.
«Allora, siccome siamo solo al terzo giorno e non abbiamo scritto nemmeno una parola.. Che ne dici di sabotare i progetti degli altri, così che tutta la classe prenderà brutti voti?» Alzai il busto dal letto e lo guardai. «E come pensi di fare, genio?» Domandai.
«Io posso avvicinare le ragazze, sai, avendo un certo approccio. Magari mi invito da loro e faccio qualcosa per rovinare i loro progetti. In tutto siamo sette coppie. Non siamo molti, possiamo farcela!» Esclamò.
«Quindi, ricapitolando, tu preferiresti sabotare progetti altrui, il che richiede il doppio del tempo, piuttosto di sforzarti un po’ per lavorare a questo progetto che magari, ti porterebbe ad una sufficienza?» Domandai. Lui annuì.
«Se l’idiozia fosse un piacere, tu saresti orgasmico!» Dissi, esasperata.
«E tu sei solo una che non sa rischiare, insomma, sarà persino divertente!» Esclamò ancora.
In fin dei conti….
No, non potevo lasciarmi convincere. E poi con lui non c’era niente di divertente.
Però…
«Allora, ci stai?» Chiese poi. Annuii. «Perfetto.» Sorrise e mi porse la sua mano. La strinsi.
«Ora non puoi più tirarti indietro.» Disse. Mi sentivo come se avessi appena stretto un patto con il diavolo.
E, come volevasi dimostrare, non avevo torto.






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VOI MI VOLETE UCCIDERE, SISI, CIOE' VE NE RENDETE CONTO? 18 RECENSIONI. 18. OH CAZZO!
ASKòJASòLFCJASòLCFJALòCFJASLòCFJADSòLCJAòDSCFJAòLFA
AVRO' SCLERATO NON SO PER QUANTO TEMPO, RITENETEVI COLPEVOLI ç_______ç
NO. VI AMO. VI PREGO, SCUSATEMI SE NON VI HO RISPOSTO ALLE RECENSIONI, FACCIO SCHIFO, LO SO.
MA SAPPIATE CHE LE LEGGO E RILEGGO E LE AMO, DALLA PRIMA ALL'ULTIMA PAROLA.
PRIMA O POI SAPPIATE CHE ME LE STAMPO T-U-T-T-E!

Comuque, volevo dirvi che, che vi amo per tutte queste recensioni, le seguite e le preferite e persino le ricordate...
Poi... Questo capitolo è un po' così, diciamo che ora si entra nel vero della storia, spero vi piaccia :D

Allora prima di lasciarvi volevo rompervi, ho avvisato già molte ragazze, infatti vi chiedo scusa perchè M'ACCOLLO. D:
Però stavo finendo di dire che ho postato una mini-long, per chiunque volesse passare mi farebbe piacere :)
Eccola qui:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=987903&i=1


Un bacio e grazie infinite <3

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Capitolo 4
*** 3. ***


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-Sei pronta?- Chiese il moro vicino a me. Stavamo spiando due povere anime innocenti mentre svolgevano il loro compito nell’aula di chimica nell’intervallo. 
-A cacciarmi in un mare di guai? Sinceramente non credo di esserne pronta.- Replicai.
Zayn sbuffò. -Hai accettato, ora non puoi tornare indietro.- Sussurrò per non farsi sentire.
-No, in realtà mi hai fregato, se proprio dobbiamo precisare.- Ribattei. 
Sbuffai. Lui mi ignorò e tornò a guardare le due ragazze. -Non sono nemmeno carine. Cavolo e un po‘ di trucco potrebbero anche metterlo.- Disse con una smorfia. Lo guardai accigliata. Era così che la pensava?
-Non è una cosa bella da dire.- Dissi tra i denti mentre mi allontanai a passo spedito lontano da lui. Lui mi guardò con un ghigno.
-Ti senti chiamata in causa?- Ridacchiò. -Che cosa hai detto?!- Domandai con un tono un po’ troppo acuto.
Si raddrizzò per bene, visto che era ancora chinato per spiare. -Quello che ho detto.- Rispose.
-Oh davvero? Ma dai!- Dissi sarcasticamente.
-Sei così buffa!- Esclamò. Ero al limite, non mi facevo chiamare “buffa” da uno che passava il tempo a contemplare i disegni del cartone di latte. 
-Segnati le ossa, perchè ora te le mischio!- Dissi per camminare a grandi passi verso di lui.
Fermò le risate non appena gli arrivai vicinissima. 
-Che vorresti fare mezza cartuccia? Sei una miniatura!- Chiese trattenendo ancora le risate. 
-Questo.- Dissi per poi tirargli un pugno sullo stomaco. 
Feci per tirargliene un altro ma mi prese entrambi le braccia e le portò sopra la mia testa.
-Lasciami idiota!-Urlai. Rideva, si divertiva.
Mi divincolai dalla sua presa e gli diedi una spinta sul petto, facendolo indietreggiare di qualche passo. -Aggressiva, mi piace.- Sussurrò tornando ad un palmo dal mio viso.
Rimasi a fissare le sue labbra, sembrano così… carnose. Chissà che sapore hanno…
Merda.  
Mi allontanai e mostrai una smorfia di disgusto. Ecco cosa lui provocava in me. 
Solo disgusto.
-Per difendere i tuoi ideali è saltato il piano.- Sbuffò sistemandosi la felpa della sua squadra di non so cosa.
-Sei tu che sei un’idiota.- Replicai. 
-Però sei innamorata di me.- Sussurrò. Mi paralizzai e poco dopo scoppiai a ridere, non una risata isterica, ma una risata di gusto, di quelle che ti fanno contorcere lo stomaco.
-Ammetto che sei simpatico a volte.- Dissi poi riprendendo fiato. Io innamorata di lui?
Nemmeno se fosse l’ultimo essere vivente dell’intero universo.
-Continua a reprimere questo sentimento per te stessa, ma arriverà il momento in cui sarai così innamorata di me da non riuscire nemmeno a dormire la notte. - Disse, mentre sfoggiava il sorriso più strafottente che gli avessi mai visto.
Scoppiai a ridere di nuovo. -Potresti lavorare perfettamente come clown, ti prenderebbero. Soprattutto per il tuo volto e il tuo senso dell’umorismo alle stelle!- Dissi acidamente.
-Certo, certo.- Replicò. -Intanto il piano è sempre saltato per colpa tua.- Aggiunse, di nuovo.
Sbuffai. -Abbiamo la prossima pausa per riprovarci!- Sibilai cominciando a camminare per il corridoio.
 
 
 
Ora di matematica, o algebra, o geometria, non saprei dirlo.
Non resistevo più a stare seduta in quella maledetta sedia aspettando che la campanella suonasse. Sentivo i muri che si stringevano intorno a me.
Alzai la mano, lo sguardo della professoressa si illuminò, forse credendo che qualcuno fosse così interessato alla lezione da porle delle domande. -Si, Anderson?- Domandò con un velo di speranza. -Posso andare in bagno?- Chiesi leggermente. Vidi lo sguardo della professoressa cambiare in un attimo, l’avevo illusa.
Annuì affranta. Sorrisi e mi alzai, per poi uscire da quella gabbia.
Camminai per i corridoi tranquillamente, finché non mi avvicinai ancora di più al bagno delle ragazze. Cominciai a sentire strani, stranissimi rumori. Aprii poco la porta, quanto bastava per vedere cosa era o meglio, chi era.
In quel momento avrei preferito non vedere.
 
 
 
Camminavo velocemente verso l‘uscita della scuola.
-Allora gambe corte, sei pronta? Evita di mandare tutto all'aria, come prima.- Un Malik tutto rosso in viso mi si affiancò. Lo fulminai e continuai a camminare velocemente, accellerando il passo. -Lì nelle tue altezze non arriva bene quello che dico?- Ghignò.
-Almeno rispondi!- Disse poi esasperato, non ricevendo però una mia risposta. Mi posizionai davanti a lui bruscamente, facendolo indietreggiare di un passo. Mi avvicinai. -Mettiamo le cose in chiaro. Uno, l’unica cosa andata in fumo qui è il tuo cervello. Due, tu evita di scoparti le persone dentro i bagni delle ragazze, che qualcuno potrebbe entrare e rimanere traumatizzata a vita.- Ringhiai puntandogli il dito contro. Il suo volto era un punto interrogativo, ma poi, si trasformò in un sorrisino accennato. -Gelosa per caso?- 
-Oggi sei in overdose di simpatia.- Commentai. -Io gelosa di te?- Aggiunsi ridendo.
Lui annuì. Mi avvicinai ancora di più a lui, e mi sovrastava di molto. 
Zayn avvicinò il suo volto al mio, così tanto che riuscivo a sentire il suo respiro.
-Io non sarò mai gelosa di te.- Sussurrai. -Mai.- Ripetei decisiva per poi lanciargli un fulmine al posto di un veloce sguardo e lo lasciai lì da solo. 












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Lo so, pensavate che non avrei più aggiornato e che finalmente vi sareste liberate di me e delle mie schifose fanfiction, vero?
Per vostra immensa sfortuna sono qui D:
Davvero vi chiedo perdono, ma la scuola e la primavera mi stanno uccidendo! 
A scuola faccio schifo, infatti devo impegnarmi di più (ma anche no), e domani devo persino rimanere fino a tardi a scuola per dei recuperi. ç__ç
Lo so che non ve ne frega, ma volevo rendervi partecipi della mia interessantissima vita (?)
e poi c'è anche la primavera assorbe tutte le mie forze e non mi fa fare niente çwç
Comunque questo capitolo fa veramente, ma veramente schifo e anche corto (lo so, avrei dovuto scrivere un capitolo di 100 pagine come minimo per farmi perdonare çç) e soprattutto è soltanto Zeslie (?), però l'ho pubblicato perchè volevo avvertirvi che non ho nessuna intenzione di sospendere questa fanfiction né tantomeno Lolita :3 (sempre per vostra immensa (s)fortuna!)
Solo che magari gli aggiornamenti non saranno regolari, e non so il prossimo aggiornamento quando sarà, forse tra un mese, boh. ç___ç
Non lo so, però magari se vedo che molte di voi vogliono il prossimo capitolo al più presto posso vedere quello che ne viene fuori, anche perchè credo sia ora di movimentare alcune cose e.e
Ok, credo che sto facendo il mio spazio autrice molto più lungo di tutto il capitolo, AHAHHAHAHAH va bene.
A parte lo schifoso capitolo, spero abbiate capito la mia intenzione di non sospendere nessuna fanfiction, ma solo mi ci vorrà molto ma molto tempo prima di continuarle ç____ç 
Per chi segue Lolita, sappiate che ancora devo lavorare al decimo capitolo, ma spero che arriverà presto ç_ç
Va bene ora detto questo (sicuramente mi starà sfuggendo qualcosa, come al solito) sparisco, ho rotto abbastanza. :3
Vado anche a elaborare un nuovo banner, credo uù #sticazzi D:

p.s: mi siete mancate tantissimo, mi sentivo vuota senza le vostre recensioni sdlfkjsdjlgsòldjòsdlf
vi amo. vi amo. vi amo.


Un bacio :)

x

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Capitolo 5
*** 4. ***


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Mi crogiolavo ancora sul divano, erano ancora le nove e trenta del mattino. 
Quel giorno avevo saltato scuola, ma poco importava. Per un giorno nessuno avrebbe sentito la mia assenza. 
I dolori alla pancia e al collo avevano avuto la meglio su tutto. E poi il tempo nemmeno aiutava, fuori l’aria primaverile era sparita, le nuvole grigie ed
 i leggeri tuoni erano tornati a fare visita. Avevo ancora paura dei tuoni, anzi, negli anni era peggiorata. E poi ero sola in casa, di bene in meglio.
Mi strinsi ancora di più nella mia felpa extra large e distesi i piedi per tutta la lunghezza del divano. Non avevo nemmeno fatto caso che avevo indossato la tuta di mio fratello.
A rompere il silenzio ci pensò un altro tuono. Deglutii.
Sentii il cellulare vibrare e sobbalzai, facendo partire una fitta dolorosa alla parte destra del collo. Piagnucolai mentre presi il telefono e risposi subito, senza nemmeno vedere se fosse un messaggio o una chiamata.
«Pronto?» 
«Les?» Esclamò Natalie, la mia migliore amica, dall'altra parte del telefono. Oh che bello, era una chiamata.
«Ho poco tempo, ho letteralmente pregato la professoressi di letteratura a mandarmi in bagno. Come mai non sei venuta a scuola?» Aggiunse subito.
«Sto da schifo.» Risposi. «Mar Rosso?» 
«Si.» Dissi solo. Non avevo nemmeno la voglia di vivere in quel momento, figuriamoci di parlare. «Ok, devo scappare. Tu mettiti al caldo e non muoverti, che combineresti solo casini! Intese?» Si accertò.
Sbuffai. «Certo, mamma. Ciao!» Risposi con tono canzonatorio, per poi riattaccare buttando il telefono sul piccolo tavolino.
Tornai a distendermi sul divano. Sospirai chiudendo gli occhi, quando un altro tuono forte mi obbligò a riaprirli. 
Avevo l’umore come una nave in tempesta e il tempo, come già detto non aiutava. Proprio per niente.
Sentii il campanello suonare e e balzai dallo spavento, di nuovo. Sbuffai forte, più non avevo voglia di muovermi e più dovevo muovermi. 
Giuro che se fosse stato il postino lo avrei minacciato dicendogli che la prossima volta lo avrei preso a calci, perché oggi proprio non ce la facevo.
Mi trascinai lentamente fino alla porta, aprendola. Rimasi ancora di più spiazzata dopo aver visto chi fosse.
«Z-Zayn?» Domandai balbettando.
«L-Leslie?» Mi imitò. Ci mancava soltanto lui.
Lo guardai scocciata, oggi cascava male, molto male.  «Che vuoi?» 
«Niente, a scuola non ti ho vista ed era noioso non incontrarti per i corridoi e non poterti prendere in giro, così sono uscito e sono passato a trovarti.» Rispose, con nonchalance.
«Sei uscito di scuola senza permesso?» Domandai. 
«Sei sola?» Chiese, ignorando palesemente la mia domanda. 
«In realtà ho un bel ragazzo mezzo nudo nella mia camera, stavamo giusto passando al sodo ma qualcuno ha ben pensato di interromperci.» Dissi ironicamente.
«Ah, chissà chi è il pazzo che si lascia portare in camera da una che inciampa persino sui pantaloni della tuta.» Disse alludendo alla mia tuta decisamente troppo lunga per me.
Lo fulminai. «Sei venuto qui di tua spontanea volontà o ti hanno costretto?» Domandai.
Un altro tuono, sempre più forte. Stava annunciando l’arrivo di un brutto temporale, che sarebbe iniziato tra poco. Balzai ancora dalla paura, sentendo il collo che continuava a lanciare fitte, come d'altronde succedeva non appena facevo un piccolo movimento. «Entra» dissi di fretta, lasciandolo passare.
Lui entrò chiudendo alle sue spalle la porta. Mi buttai sul divano e lanciai un urlo per il dolore. Zayn arrivò subito e mi guardò preoccupato, poi scrutò la mia mano sulla pancia e il suo sguardo sembrò illuminarsi. «Si scoprono gli altarini... Hai il ciclo!» Disse. Arrossì vistosamente, nascondendo il viso tra i capelli. 
«Perché ti vergogni? Io la trovo una cosa bellissima.» Sorrise. «E bravo Sherlock Holmes! Fai carriera.» Lo guardai ironica, cercando di cacciare l'imbarazzo. 
«E' come avere una scena del crimine nelle mutande!» Esclamò, ignorando, di nuovo, la mia affermazione ironica. Ma risi, non sapendo davvero il motivo.  
«Wow, devi stare proprio male! Hai riso ad una delle mie battute...» Sorrise e poi estrasse dalla tasca della sua giacca un CD. Lo guardai curiosa, sedendomi sul divano e lui fece lo stesso.
«Eccoti un CD per le mestruazioni. Per accompagnare i tuoi dolori.» Annunciò posizionando davanti al mio viso il CD. Lo presi e cominciai a leggere le tracce. 
Era un pazzo! «Zayn, mi hai fatto un CD per le mestruazioni?!» Chiesi incredula. Lui annuì fiero.
«Oh ma dai! Bleeding love?»Domandai ridendo. «E' un classico.» Rispose.
«Era da un po’ che volevo dartelo, per il tuo comportamente da "perennemente mestruata", ma oggi è proprio azzeccato.- Aggiunse. Gli feci la linguaccia. «Questo divano è scomodissimo! E poi ti lamenti per i dolori... Dài andiamo a letto.» Disse e senza darmi tempo di ribattere mi prese in braccio, salendo le scale.



 
«Prendila!» Ordinò Zayn. Stava cercando di farmi ingerire una medicina per allietare i dolori. «No! Fa schifo.» Mi lamentai. Eravamo sul mio letto. Fino a qualche ora fa non avrei mai nemmeno pensato che io e Zayn Malik saremmo riusciti a condividere qualcosa per più di un minuto. 
«Ti aiuterà a sentire meno dolore!» Cercò di convincermi lui. Rimasi nella mia situazione, non l'avrei mai presa.
«Apri la bocca.» Insistette. Sospirai, chiusi gli occhi e lui portò il bicchiere vicino le mie labbra, che schiusi appena sentii il vetro del bicchiere. Lui alzò un po’ di più il polso e la medicina mischiata con l’acqua cominciò a farsi spazio nella mia bocca. Deglutii rumorosamente. 
«Che schifo.» Dissi facendo una smorfia. Lui sorrise. Intanto avevamo messo il CD che Zayn mi aveva preparato e partì la traccia 6, Bleeding Love.
Zayn posò il bicchiere sul comodino e tornò a sedersi vicino a me. «Hai fatto un grande sforzo per pensare a tutte queste canzoni. Ora, come minimo, dovrai mandare il cervello in vacanza per qualche anno.» Lo punzecchiai. 
«Vedi che la medicina sta facendo effetto? Stai già riprendendo gran parte del tuo sarcasmo!» Mi fece notare. «Grazie a te.» Replicai. Sorrise e cominciò a cantare il ritornello.
C’era da ammetterlo, aveva proprio una bella voce. I suoi occhi sembravano persino di color oro e mi stavano guardando, intensamente. Mi sentii subito a disagio, non essendo  nelle condizioni migliori per essere guardata.
Cominciai a cantare anche io, rovinando la sua interpretazione canora.
Rise e mi finsi offesa. Ad interrompere quella comica scena, fu un tuono che illuminò l'intera stanza. La pioggia che non avevo notato che stesse scendendo, si fece più forte.
Zayn si alzò e spense lo stereo, poi tornò e si sedette ancora vicino a me. «Hai paura?» Chiese. Io annuii, sentendomi un po' infantile.
«Ci sono io.» Sussurrò, con mio stupore. Lo guardai ed fui davvero certa che i suoi occhi erano diventati oro liquido, ne ero veramente sicura, perché sembravano l’unica cosa che splendesse in quella stanza quasi buia.
Si schiarì la voce. «Vuoi un massaggio al collo?» Chiese titubante.
«Sai fare anche i massaggi?» Domandai. «Io so fare tutto, per chi mi hai preso?» 
«Per un idiota...» Sussurrai ghignando.  
Lui poggiò repentinamente e delicatamente la sua mano sulla parte del collo che mi faceva male, ignorando la mia battuta di cattivo gusto.
Cominciò a massaggiarla lentamente, così tanto che dal piacere chiusi gli occhi.
«Sembri una gattina che fa le fusa.» Sussurrò al mio orecchio, sentivo il suo respiro da una parte e la sua mano grande ed esperta che si muoveva lentamente dall’altra.
Mugugnai e poggiai la testa nell’incavo del suo collo, lasciandolo lavorare meglio.
 
 

 
 
Aprii lentamente gli occhi, con la mente offuscata e i dolori un po’ allietati ma ancora presenti. La pioggia scorreva ancora e sentii qualcosa premere sul mio fianco destro... Il braccio di Zayn! Ci eravamo addormentati... Ma per quanto tempo? 
Girai il più lentamente possibile la testa e vidi il volto di Zayn che dormiva beato mentre continuava a stringermi, quasi fossi il suo pupazzo. 
Mentre dormiva era quasi adorabile. Avrei voluto accarezzarlo. 
Non volevo svegliarlo, non volevo rendere le cose ancora più imbarazzanti. Il mio cuore cominciò a battere, che stesse cambiando qualcosa?
Lo sentii muoversi. «Sei sveglia?» Sussurrò immergendo il suo naso nei miei capelli e sfregandolo come un gattino in cerca di coccole. 
Sembravamo una… coppia? Ma no, eravamo semplici ragazzi che si odiavano e che stavano condividendo il letto, solo quello. 
Mi girai verso di lui. «Il massaggio era fantastico.» Dissi. 
«Così tanto da farti addormentare.» Aggiunse lui sorridendo. Aveva ancora gli occhi chiusi.
Sorrisi. «Merito della tua bravura.» Confessai.
Aprì lentamente gli occhi, attirandomi con quel luccichio che gli si era formato.
«La fine del mondo è vicina.» Scherzò. «Ti stai complimentando con me, ti sei lasciata toccare da me, e abbiamo dormito insieme, nello stesso letto!» Esclamò, provocandomi una risata.
Non volevo nemmeno che levasse il braccio intorno a me. «Hai fame?» Chiesi poi. Lui annuì. «Ti preparo qualcosa, per sdebitarmi.» Sussurrai. Feci per alzarmi ma lui mi strinse di più a sé.
«No aspetta... Voglio approfittare ancora un po’ di questo momento.» Sussurrò. Mi lasciai stringere, aveva ragione, per odiarci avevamo tempo.
Ora che quel momento si era creato, tanto valeva approfittarne ancora per un po’.













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Allora questo capitolo è per una serie di scuse, sia per lo schifosissimo capitolo scorso e sia per lo scorso ritardo.
Spero di essere stata perdonata çwç
Comunque ora non sono molto in ritardo (spero çwç) grazie alle vacanze che filnalmente sono arrivate :'D
Allooooora passando a cose meno importanti...
Questo capitolo non mi convince molto, ma siccome ho gli stessi e identici problemi di Leslie, ho deciso di farci un capitolo e poi soprattutto grazie a una scena di un film che mi ha ispirato questo capitolo. Grazie film di cui non ricordo il nome :')
Sono sicura che dopo questo capitolo penserete che l'odio tra Zayn e Leslie sia passato, ma non tirate subito conclusioni, con questi due è imprevedibile :D *perfida me*

Ok non mi dilungo molto che per colpa di questo mal di collo non riesco a stare bene al pc, spero che vi piaccia e che come al solito non vi abbia deluso. D:
Un bacione,  vi ringrazio tantissimo. Vi amo, non so più come dirvelo ç_______ç <3

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Capitolo 6
*** 5. ***


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Il giorno dopo tornai a scuola. Il collo era ancora un po' dolorante, ma non tanto come ieri, non dopo il massaggio di Zayn.
Già, Zayn... Da quando se ne era andato sentivo il suo profumo sul mio letto, era stata una notte estenuante, perché non ero riuscita a chiudere occhio senza che lui apparisse nella mia testa.
E poi ora come avremmo dovuto comportarci?
Cercai la mia migliore amica e la trovai con la testa china su un telefono, ovviamente giocando al nuovo videogioco appena scaricato.
«Buongiorno.»Dissi arrivando vicino a lei. Alzò la testa e sorrise. «Buongiorno.» Replicò. Sorrisi e cominciai ad incamminarmi verso la classe con lei dietro. «Come stai oggi?» Chiese arrivando al mio fianco. Feci spallucce, «meglio.» 
Preferii non dirle niente riguardo la giornata passata con Zayn, che per l’appunto stava passando circondato dai suoi amici.
Avrei dovuto salutarlo, o sorridergli? La risposta a quella domanda, che mi stava tormentando da ore ormai, arrivò. Zayn mi passò vicino e non mi degnò nemmeno di uno sguardo! 
"Ignorare" di certo non lo avrei deluso.
Mi sentii pizzicare gli occhi, non che me ne importasse, ma credevo che il nostro rapporto fosse cambiato almeno di una virgola. 
Anzi forse aveva scatenato l'effetto contrario...
Camminai con la testa rivolta verso il basso, mentre Natalie continuava a parlare.

 

 
 
Era la lezione di chimica, la professoressa chiedeva dei nostri progetti e quando chiamò me e Zayn rimasi a fissare la lavagna.
Non avevo voglia di guardare quegli occhi oro e tornare a ricordare la sera precedente.  Ma poi… perché ci stavo così male?
«Allora? Chiese la professoressa spazientita. «Siamo a buon punto.» Mentì Zayn. Continuai a guardare la lavagna come se non fossi stata chiamata e come se non avessi gli occhi della professoressa, della classe e di Zayn puntati addosso.
Il cellulare vibrò dalla mia tasca e vidi una chiamata di mia madre. Cosa voleva a quest’ora?
Alzai la mano, chiedendo alla professoressa se sarei potuta assentarmi un attimo. Uscii dalla classe e risposi al telefono che prepotentemente continuava a vibrare. «Mamma sai che sono a scuola! Che c'è?» 
Sentivo la sua voce rotta dal pianto e quando mi diede la notizia avrei preferito essere sorda.

 
 
 
 
Le lacrime solcavano il mio viso, mentre cercavo di rielaborare per la millesima volta in un minuto la notizia.
Riposi il telefono in tasca e tornai in classe asciugando le lacrime invano. «Anderson, cos'è successo?» Nascosi il viso tra i capelli, così che nessuno riuscisse a vedere il mio volto sconvolto e pieno di lacrime. Presi la mia borsa e quasi in un sussurro chiesi alla professoressa di andare dal preside. Lei acconsentì non facendo troppe domande, fortunatamente, capendo forse il mio stato d'animo.
Bussai all’ufficio del preside e senza troppi giri di parole gli spiegai cosa fosse successo, dandomi poi il permesso di uscire.
Salutai cortesemente ed uscii da quell’ufficio e da quella scuola, tornando verso casa con le nuvole che piangevano ed i miei occhi piovevano...
No, forse il contrario.
Arrivai a casa, buttai la borsa da qualche parte e corsi di sopra, sul mio letto. Sapeva ancora di Zayn e questo faceva ancora più male.
Ma la colpa era la mia. Mi sono sempre lasciata prendere dalle dolci parole. Così facilmente che bastava un minimo gesto di cortesia, per buttarmi a capo fitto sulle persone o sulle cose. Strinsi il cuscino e mi lasciai cullare dal pianto.

 
 


 
Erano ormai due ore che piangevo senza riuscire a risolvere niente. Un grande mal di testa mi aveva fatto visita e gli occhi erano diventati rossi e gonfi, ma proprio non potevo fare a meno di non piangere.
Sentii il campanello suonare e l’idea di non andare ad aprire quella porta mi allettava. Ma a malincuore mi alzai dal letto straziato dalle mie lacrime e frasi sconnesse e mi trascinai giù, per poi aprire la porta, scordandomi persino di darmi una sistemata. Per la seconda volta rimasi stupita.
Incrociai le braccia al petto tirando su con il naso.
I suoi occhi mi scrutarono preoccupati, mentre si torturava le mani.
Non sarei stata io la prima a parlare.
«Cos'è successo?» Chiese. La sua voce non era strafottente come al solito, ma un flebile sussurro.
«Che vuoi, Zayn?» Risposi acida. Le lacrime continuavano a scendere, ormai avevano preso una certa familiarità con le mie guance.
«Voglio sapere che hai.» Replicò sicuro stavolta. «Vattene.» Dissi sicura, volevo rimanere da sola, non volevo ricadere nella trappola di ieri, una seconda volta.
«Non me ne vado finché non mi dici che hai.» Rispose avvicinandosi a me. «Ah ora ti importa? Questa mattina non sembravi di quest'idea.» Dissi.
Lui deglutì guardando le sue mani che erano chiuse a pugno. «E' difficile da spiegare.» Rispose solamente. «Cosa è difficile? Hai solo troppo paura. Hai paura di farti vedere in giro con qualcuna che non sia una cheerleader. Anzi, hai troppa paura persino a salutare una persona con cui hai passato una giornata carina, se così puo' definirsi.» Replicai acidamente.
Era arrivato nel momento sbagliato.
«Leslie, ma che cazzo ti prende? Non ti è mai importanto nulla se ti avessi salutato o meno. Ora mi attacchi per questo?» Sbottò entrando e chiudendo la porta. Lo guardai sprezzante con le lacrime che non intendevano smettere.
«Vai via.» Sussurrai. «Che cosa è successo?!» Ripeté a denti stretti.
«Cose che persone superficiali come te non riuscirebbero mai a capire.»Risposi. «Leslie, te lo chiedo per l’ultima volta, che cazzo è successo? Perché sei così stravolta?!» Urlò.
«Mio nonno è morto!» Urlai anche io dando libero sfogo ad ulteriori lacrime. Lui lasciò cadere le sue braccia lungo i fianchi e il suo sguardo si pietrificò, per poi addolcirsi. «Mio nonno è morto, lui che mi ha cresciuto e mi ha insegnato come vivere.» Sussurrai abbassando la testa. Mi sentivo così vulnerabile e non volevo farmi vedere così proprio da lui, ma non avevo scelta.
Si avvicinò e mi strinse in un abbraccio, senza dire nulla.
Mi accarezzò i capelli per tutta la sua lunghezza. Mi lasciai andare contro il suo petto, finendo di piangere tutte le lacrime che avevo.
Stavo ricascando nello stesso giochetto una seconda volta, ma non mi importava, avevo solo bisogno di qualcuno che mi stringesse in quel momento.
«Lui mi aveva insegnato tutto, tutto. Mi voleva veramente bene, mi era sempre stato accanto ed ultimamente stava male e non mi sono nemmeno degnata di andare a trovarlo spesso. Sono una persona orribile, Zayn. Avrei dovuto dargli di più, fare di più per lui, come lui aveva fatto con me.» Dissi tra i singhiozzi, sentivo le gambe tremare e sentivo che avrebbero ceduto da un momento  all’altro. «Shh.» Sussurrò.
«Non lo hai deluso, lui ti ama e tu gli hai dato tutto il bene che potevi. Vale molto di più di una semplice visita.» Aggiunse. Non riuscii a calmarmi.
Mi baciò la testa. «Non piangere, non mi piace vederti così.» Sussurrò ancora. Ero ancora stretta a lui, con la testa che mi pulsava.
«Zayn?» Lo chiamai. «Mmh?» Mugugnò. «Grazie.» 
Mi strinse più forte, «Di niente.» Rispose, lasciando un altro bacio sui miei capelli.  

 







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BUONA PASQUA IN RITARDO ADJFSDJSNS Come state? Io sono in fase di rotolamento! :D (?) e poi, come ben sapete, domani rinizierà la scuola e quindi ho deciso di aggiornare oggi ç__ç
Ok, a dirla tutta non è solo questo il motivo, ma purtroppo il mio pc è rotto e sto usando questo di mio fratello che si blocca sempre. Infatti ho dovuto riniziare a scrivere il capitolo 3 volte perchè questo maledetto si bloccava e dovevo spegnerlo D: Però mi sono trattenuta dal buttarlo dalla finestra e ho avuto la buona volontà di riscriverlo per voi.
Allora siccome non so quando riavrò il mio pc, volevo postare appunto perchè non so quando riuscirò a postare la prossima volta D: e quindi sappiate che se passa tanto tempo la colpa è del pc çwç 
E poi è anche corto, ma ripeto che il pc mi ha portato all'esasperazione çç e sono sicura che ci sono anche centomila errori grammaticali ç____ç
Ah e chiedo scusa anche alle FF che seguo, non credo di riuscire a recensirle, ma sappiate che le leggo e che appena posso vi riempirò di recensioni :D

Okay ora passiamo alla storia... Che dire?
Questo capitolo è pieno di tristezza, lo so. Ma mi serviva çç e devo dire che mi stavano scendendo le lacrime scrivendolo, perchè mi ha ricordato la mia esperienza personale..
Va bene, non rattristiamoci che devo anche andare a studiare ç________ç

Ok ora evaporo prima che questo cazzo di pc si riblocca per l'ennesima volta e lo butti definitavemente dalla finestra. 
Vi chiedo PERDONO se non sono riuscita a rispondere alle vostre magnifiche recensioni, ma come ho detto il pc non me lo permette, perchè ogni due minuti si blocca. Vi prego di scusarmi perchè sapete quanto ci tengo a voi e alle vostre magnifiche recensioni :( E appena riavrò il pc vi risponderò a tutte, davvero. 
Non finirò mai di ringraziarvi adalfadlòfadf.

Me ne vado davvero, un bacione a tutte, vi amo, ma questo lo sapete ormai. <3

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Capitolo 7
*** 6. ***


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Mi svegliai lentamente e per la seconda volta mi sentii bene, eccetto il mal di testa e gli occhi gonfi. -Buongiorno.- Un Malik tutto dolce e assonnato si era girato su un fianco di fronte a me.
Sorrisi. Era la seconda volta che dormimmo insieme e la cosa mi preoccupò non poco.
Forse avrei dovuto smettere di farmi trovare in crisi di pianto o isteriche da lui.
Sorrisi istintivamente. –Dovrei smetterla di farmi vedere in crisi da te.- Diedi vita ai miei pensieri. –Perché?- Replicò. Mi girai meglio verso di lui.
-Per il semplice fatto che mi coccoli e poi mi fai addormentare.- Risposi imbarazzata.
Lui sorrise e mi accarezzò una guancia. – Non mi piace vedere le persone piangere.- Il suo sguardo sembrò spegnersi e il viso si incupì.
– Anche io ho perso mio nonno… avevo soltanto dodici anni.-  Sussurrò quasi.
Ad un trattò mi tornarono in mente le parole di prima, quando lo accusai di essere una persona superficiale che non avrebbe potuto immaginare quel tipo di dolore.
E a quel pensiero mi sentii uno schifo. Lo guardai per farlo continuare.
-Lo amavo. – Sussurrò ancora guardando il lenzuolo in modo malinconico e accennando un sorriso.
-Non lo amavo come si ama una ragazza, certo che no. Ma lo amavo come si ama un nonno. Come si ama il tuo punto di riferimento.- Parlava immerso dai ricordi e gli occhi trapelavano una malinconia che non gli si addiceva per niente.
Non avrei mai pensato che Zayn avesse provato questo tipo di emozione, ma eccolo qui, di fronte a me, immerso tra i ricordi e dava vita ai suoi pensieri senza mai fermarsi, senza nemmeno riflettere su quello che stesse dicendo.
Semplicemente si stava sfogando, si stava aprendo e tutto ciò mi provocò uno strano senso di calore per tutto il corpo, soprattutto nel petto.
Sorrisi mentre mi raccontò di quella volta che suo nonno lo portò a pesca e senza che me ne rendessi conto, gli passai una mano fra i capelli, per poi farla scendere lentamente sulla sua guancia. E, dopo tanto, i suoi occhi si posarono sui miei e quel colore oro liquido tornò a scaldarmi.
–Lo amavo così tanto che ai miei diciassette anni mi feci tatuare il suo nome.- Disse mettendosi a sedere per poi sbottonare qualche bottone della camicia che stava indossando. Mi fece vedere il tatuaggio e rimasi perplessa quando Notai che il nome non era scritto in una lingua da me conosciuta.
-Ho origine pakistane, sai.- Spiegò, notando sicuramente il mio sguardo confuso. Tornò poi a guardarsi il tatuaggio con aria malinconica.
Stavo conoscendo il vero Zayn Malik, chi lo avrebbe mai detto?
Lo abbracciai, perché mi sembrò l’unica cosa giusta da fare e fui io a tranquillizzarlo, questa volta.
-Scusami se prima ti ho accusato di non capire.- Sussurrai al suo orecchio stringendolo di più a me.


 
 
-Vuoi un altro tovagliolo?- Chiesi a Zayn mentre cercava di non sporcarsi con il pezzo di pizza che aveva in mano. Scosse la testa divertito. Eravamo sul divano mentre mangiavamo la pizza che Zayn aveva insistito di ordinare. E dovetti ammettere che se lui non fosse venuto, io molto probabilmente, sarei rimasta a stomaco vuoto mentre piangevo insistentemente.
-Sicura che i tuoi non tornano?- Chiese mordendo la pizza. Scossi la testa. –Sono lì da mia nonna, e sabato li raggiungo...- Risposi solamente.
Lui annuì. – Posso… chiederti una cosa?- Chiesi titubante. –Certo.- Rispose.
-Perché… oggi mi hai completamente ignorato in quel modo? – Domandai.
Lui ingoiò rumorosamente e prese un sospiro. –Non sapevo che fare, come comportarmi. Insomma…- Iniziò. –Pensavo che… ti fossi pentita della nostra giornata. Pensavo che se ti avessi salutato tu avresti cominciato con una delle tue tante battutine sarcastiche.- Replicò.
-Allora ammettilo che le mie battute ti colpiscono.- Sdrammatizzai.
-Non mi fanno dormire la notte.- Scherzò. Lo spinsi leggermente all'indietro ridendo.
-Comunque, non mi sarei mai pentita di quella giornata. Nessuno ha mai fatto tutto quello che hai fatto tu in questi due giorni per me.-  Ammisi.
Lui sorrise. –Ma non ho fatto niente di speciale.- Replicò. Lo guardai stizzita.
-Salvarmi da suicidio certo ti pare niente?- Domandai ironica.  Rise.
-Ho salvato la vita di Leslie Anderson, che onore.- Disse con falso entusiasmo.
Presi un cuscino e lo indirizzai sulla sua faccia. – Ora vedi di salvare la tua, di vita.- Commentai prima di sferrargli un’altra cuscinata in viso.
-I capelli!- Piagnucolò. Sferrai un ultimo colpo, non ce la facevo già più. Piangere è veramente stancante. –Ok, ok.  Ma solo per i capelli, sia chiaro!- Misi subito in chiaro il motivo della mia ritirata.
-Certo.- Sospirò. –Ad ogni modo, voglio essere totalmente sincero con te: il vero motivo per cui non ti ho salutato è per il semplice fatto che a causa della tua altezza non sono riuscito a vederti tra la folla!- Disse beffardo.
Mi finsi offesa. –Ti odio.- Ringhiai. –Non è vero.- Rispose avvicinandosi, ancora e ancora.
Riuscii a sentire il suo respiro e lo guardai negli occhi, incapace di muovermi.
I suoi occhi erano fissi sui miei e ogni tanto si muovevano sulle mie labbra.
Il suono stridulo di un cellulare che segnava l’arrivo di un messaggio ci fece tornare da quella dimensione in cui c’eravamo solo io e lui.
Si allontanò chiudendo gli occhi e mordendosi il labbro inferiore.
-E’ il mio.- Sentenziò. – So quanto conto per te, quanto ti manco, quanto hai bisogno di me. mi dispiace di averti lasciato per sempre. Con affetto, il tuo cervello. – Recitai il possibile messaggio. –E’ questo il messaggio, vero? Ci ho azzeccato.- Aggiunsi soddisfatta.
Lui mi fulminò con uno sguardo e io gli feci una smorfia.
Lesse velocemente il messaggio e poi ripose il telefono in tasca.
-Ma il compito di chimica?- Domandai all’improvviso. Me ne ero totalmente dimenticata e in meno di una settimana avremmo dovuto consegnarlo.
-Ho già sabotato un progetto, sai?- Disse sorridente. –Da una parte vorrei sapere come hai fatto, ma dall’altra ho paura. Quindi, secondo te, dovrei tapparmi le orecchie oppure ascoltarti?- Chiesi sospirando.
- L’ho distratta con i miei soliti trucchi seducenti e mentre lei era andata un attimo in bagno, ho modificato alcune cosette.- Rispose.
-Ci sei andato a letto?- Domandai senza pensarci due volte.
Lui mi guardò. –E se anche fosse?-
Mi ritrovai abbastanza infastidita. Si, mi dava abbastanza fastidio il fatto che andasse a letto con qualcun’altra. Ma la cosa peggiore è che non sapevo nemmeno il motivo.
-Bene.- Dissi solo. –Che c’è?- Chiese.
Scossi la testa. – Se ti interessa davvero, no non ci sono andato a letto.-
Un sospiro di sollievo si liberò dentro la mia testa. –Per me avresti potuto anche metterla incinta e sposarla.- Risposi freddamente. Si avvicinò con un ghigno.
-Ammettilo che eri gelosa.-
Era la seconda volta che mi accusava di essere gelosa di lui, ma non lo ero. Vero?
-Allora, cosa ne facciamo di questa qui?- Domandò. Guardai la pizza rimasta.
-Possiamo sempre metterla in frigo.- Risposi. –No, io intendevo di noi.- Disse serio.
Rabbrividii. –Cosa intendi?- Domandai, cercando spiegazioni.
-Intendo che non voglio passare giornate piacevoli con te e poi ignorarti a scuola per il terrore di qualche stupida paranoia.- Sputò.
Lo guardai. – Nemmeno io, infondo è piacevole essere coccolata da te, sai, mi stai viziando.- Dissi sincera. –Allora io credo che…- Iniziò. Lo incitai con lo sguardo.
-Potremmo essere… amici.- Mise una difficoltà incredibile a pronunciare quelle parole, quasi come un bambino cerca di dire la sua prima parola ma senza riuscirci per bene.
-Ne sei sicuro? Sembra che la parola “amici” ti faccia venire l’orticaria.- Commentai.
Lui annuì più sicuro. –Amici.- Ripeté. Sorrisi.
Amici, io e Zayn… amici. Io e lui… amici. Certo, mi pare giusto.
-Bene.- Dissi. –Infondo siamo una bella reazione chimica, non credi?- Dissi sorridendo.
-Credo che "esplosione" si addica meglio.- Sorrise.











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No, non è un miraggio. Sono qui :'D
Finalmente ho il pc e... e... e' tutto eliminato çwwwwwwç non c'è più niente. niente di niente.
Niente immagini, niente foto, niente fanfiction/oneshot/cazzate scritte. *sbatte la testa al muro*


Ok, la smetto. Allora, non mi dilungo molto, perché... non c'è un perché in realtà, ma sono ancora scossa per il Titanic.
No, non è la prima volta che lo vedo ma.. ogni volta che lo vedo è come se fosse la prima ç_____ç (voglio anche io un Jack tutto mio çwç)
E piango per tipo tre ore, quindi questa mattina a scuola potete immaginare come ero conciata. AHAHHAHAH
Ok non vi interessa e non so nemmeno perchè ve lo sto scrivendo °-°


Allora passando alla storia, questo capitolo è cortissimo e infatti chiedo scusa, ma mi serve per il prossimo capitolo che entrerà in scena un nuovo personaggio abbastanza fondamentale uù


Ok sparisco, e sappiate come al solito che vi amo tantissimo ç____________ç <3
Un bacio :)

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Capitolo 8
*** 7. ***



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-Tu e Zayn… Amici?- Chiese per la millesima volta Natalie tra le risate. Annuii sbuffando.
-Non è difficile da capire!- Sbottai. – Da capire no... ma da credere si.- Tornò seria, fortunatamente.
–Davvero, non capisco cosa vi è successo. Il giorno prima vi ignorate ed il giorno dopo siete amici?- Domandò, rivolgendosi più a sé stessa che a me.
Si, era difficile da credere anche per me... Ma infondo, molto infondo, non era una cattiva idea.
Lui mi aveva consolato e coccolato ed era riuscito a farmi tornare il sorriso.
E poi mi faceva stare bene, anzi, benissimo. Ma che sto dicendo?!
-Natalie, torna ai videogiochi.- Sbuffai sconfitta poggiando la mano sinistra sulla sua spalla come per consolarla. Mi fece la linguaccia.
–Oh ecco il tuo cioccolatino preferito!- Esclamò ridendo. La guardai confusa. –Chi?- Chiesi con un tono acuto.
–Il tuo amichetto Zayn.- Sorrise.
Mi girai nella direzione dove puntavano i suoi occhi e vidi Zayn che stava venendo dalla nostra direzione.
-Oddio il mio videogioco mi sta chiamando, devo scappare.- Disse di fretta e scappò.
Che stronza. -Buongiorno rasoterra!- Esclamò sorridendo. Gli lanciai uno sguardo, anzi un fulmine, più che altro.
-Sempre di buono umore.- Ironizzò.
Strinsi i libri che avevo in mano in petto, per reggerli meglio.
-Vuoi una mano?- Chiese accennando ai libri. Scossi la testa. –Ancora ce la faccio.- Replicai. Camminammo lentamente per i corridoi.
-Come stai?- Chiese poi, tornando serio in viso. –Bene.- Sorrisi.
Continuò a scrutarmi con i suoi occhioni, che sembravano perforarmi. –Sai, cosa intendo.- Aggiunse. Scossi la testa e guardai in basso. Non volevo pensarci, non potevo cascare di nuovo in un pianto isterico.
Ad un trattò sentii qualcuno venirmi addosso e i libri caddero a terra. –Merda!- Protestai guardando i libri ormai rovinati a terra. Zayn guardò divertito la scena.
-Scusami!- Una voce profonda e bassa mi entrò nell’orecchio, costringendomi ad alzare la testa per vedere a chi appartenesse.
Un ragazzo alto e biondo se ne stava davanti a me con un sorriso timido. I suoi occhi erano blu come il mare ed il suo fisico, anche attraverso i vestiti, sembrava tonico, proprio niente male.
Rimasi a guardarlo, non l’avevo mai visto prima. Ed era anche carino, come avevo fatto a non  notarlo prima?
-Ti aiuto.- Disse prima di abbassarsi completamente per raccogliere i libri.
Si rialzò e mi tese la mano con i due libri. -Tieni.- Sorrise.
Un sorriso mozzafiato. Il più bello che avessi mai visto, dopo quello di Malik.
Ma che…
Afferrai i libri. -Piacere, io sono Sam e sono nuovo.- Mi porse la sua mano.
-Leslie.- Risposi porgendo la mano libera. –Ed io sono Zayn.- Si intromise con un sorriso sornione insinuandosi tra noi due. Lo fulminai e lui fece un passo indietro. –E’ il tuo ragazzo?- Chiese Sam, con un tono tendente al dispregiativo.
Io scossi la testa prontamente. –Allora... Non credo sia un problema se uno di questi giorni ti invitassi al cinema?- Sorrise dolcemente.
–Certo, perché no!- Dissi sorridente. E quando mai ricapiterà che un bel ragazzo come Sam mi invitasse ad uscire?
Zayn parve infastidito, ma non gli diedi peso. Avevo ben altro su cui pensare.
-Bene, allora spero di incontrarti di nuovo... Magari più tardi.- Disse avvicinandosi e lasciandomi un lieve bacio sulla guancia, che mi permise di perdermi nel suo profumo.
Sorrise un ultima volta e andò via. – Leslie?!- Mi chiamò Zayn. Puntai il mio sguardo incantato e confuso verso di lui. La sua mascella era contratta e gli occhi furiosi.
-Dimmi che hai accettato solo per liberartene.- Disse tra i denti. –No.- Risposi sincera.
- Ma dai! Hai visto come si pettina? E poi non mi pare di buone intenzioni.- Replicò.
-Che problemi hai, amicone?- Chiesi ironica riprendendo a camminare.
-Io? Nessuno.- Rispose a tono. –Perfetto.- Dissi per porre fine a quel discorso.
-Come mai non sei con i tuoi amici superfighi e super popolari?- Domandai rompendo il silenzio e guardandolo di sottecchi. –Mi sono dato al volontariato, assisto giovani nane con problemi di vista e con i ragazzi. – Rispose prontamente.
-Ah si? E che tipo di problemi?- Chiesi fintamente stupita. 
Roteai gli occhi. –Ciao testa vuota, ci vediamo dopo!- Esclamai entrando in classe.
Quel tragitto era più lungo di quanto ricordassi.
 
 
 
 

Le ore non passavano più, ma passavano velocemente quando parlavo con Sam. Mi aveva invitato ad uscire, sabato sera, insieme. Ero contenta, perché finalmente qualcuno si sia accorto di me. Ma mentre cercavo di pensare a Sam, mi spuntava in mente l’immagine di Zayn costantemente.  Che mi stava prendendo? Dov'è finito il mio tanto amato odio per Zayn? Credo che uscire con Sam mi sarà davvero utile.
La campanella suonò e mi affrettai ad uscire dall’aula. -Ti stavo per calpestare!- Zayn mi si affiancò subito dopo il suo caloroso saluto. Lo fulminai.
–Quasi quasi preferivo quando mi ignoravi.- Commentai.
Ghignò divertito. –Sei veramente complicata.-
–Sai chi è la ragazza con cui uscirà Sam sabato?- Chiesi entusiasta a Zayn sorridendogli.
La sua espressione cambiò velocemente. –La professoressa di matematica?- Chiese con tono piatto. Lo spintonai e rispose con una leggera risata che mi perforò i timpani come se fosse stata urlata. Era così bella e me ne stavo rendendo conto solo ora.
Ma da dove usciva tutta questa vena poetica?
-No, io.- Replicai. Lui mi guardò, con quello sguardo tra il seccato e l’irritato.
-Sono contento per te.- Borbottò. –No, non lo sei, amicone.- Dissi scandendo bene l’ultima parola.
– No, sto gioendo dentro, sul serio.- Ancora quel tono piatto.
Sbuffai. –Scusa, dimenticavo che tu non sei come Natalie. – Dissi rivolgendo il mio sguardo a terra. Non rispose. –Che ti prende? Non ti sta proprio simpatico Sam?- Domandai. Uscimmo da scuola. Era l’intera giornata che Zayn mi ronzava intorno. Non che mi dispiacesse…
Scosse la testa come per riprendersi dai suoi pensieri. –Nemmeno vi conoscete e già uscite. E poi ha qualcosa che non mi convince.- Rispose secco con un po’ di fastidio.
"...Geloso?". E poi perché dovrebbe essere geloso di me? Siamo amici, ma non così amici da poterci permettere di essere gelosi l’un dell’altro.
–Non potresti essere almeno felice per finta?- Chiesi speranzosa.
-Comportati come un amico gay! Loro sono così belli e comprensivi!- Esclamai irritata.
Lui alzò lo sguardo e scoppiò a ridere. –Mai.- Rispose dopo.
Mi morsi il labbro mentre lo stomaco fece l’ennesima capovolta.
Forse mi stavo ammalando, oppure peggio… mi stavo innamorando?
Io innamorata di Zayn Malik? Mai.








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Salve, mi odio tantissimo. D:
Sia per il banner, che fa schifo, però quell'altro faceva ancora più schifo. Diciamo che ne ho fatto 3 nuovi e uno che era il più bello l'ho eliminato senza accorgemene, che cogliona ç________________ç

Comunque, chiedo scusa per la "lunghezza" del capitolo e perchè fa schifo, ma ormai lo sapete che mi scuso sempre di questo. ç____ç
Ad ogni modo, io non faccio altro che ringraziarvi perché siete veramente gentilissime, e dico sul serio, se potessi vi abbraccerei tutte çç

Il prossimo capitolo spero di scriverlo domani o giovedì o anche al ponte del primo maggio, per evitare di far passare troppo tempo. visto che ora manca poco alla fine della scuola e mi sento sottopressione visto che ho passato l'anno a cazzeggiare e ora mi preoccupo. cerco di recuperare l'irrecuperabile ç_____ç

Non mi dilungo molto, anche perchè la cosa più importante da dirvi è che vi ringrazio a tutte e soprattutto alle 103 seguite. no dico, 103! CAZZO LASKòFJALKòSFJLAòSFJASLòFKJLAòSKFLAKòSFJLASòKFLKASòFòLSAòLAFNM

 Vi amo. <3
Un bacio :)

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Capitolo 9
*** 8. ***


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Zayn
 

Si ero geloso, ero geloso di Leslie. Odiavo il fatto che uscisse con qualcuno e soprattutto se quel qualcuno fosse quel Sam. Sembrava troppo perfetto per essere vero.
Sam Evans, capelli biondi, occhi azzurri, vestito perfettamente bene, non fumava, studiava ed aveva anche bei voti. Si era appena trasferito da New York, aveva una sorella minore e frequentava il gruppo della squadra di football.
Troppo, troppo perfetto. Ecco cosa ero riuscito a capire dopo una giornata intera passata a pedinarlo. Non lo avevo fatto per nessuna delle mie ex ragazze, ma per Leslie, invece, avevo pedinato persino un ragazzo.
La verità? Si, ero innamorato di lei. Innamorato forse era una parola grossa, ma era la più adatta.
Qualche volta la incrociavo nei corridoi e mi ero invaghito di lei. Lei era diversa, mi ignorava. Non cadeva ai miei piedi come le altre.
Così per attirare la sua attenzione cominciai a punzecchiarla, mettendo in evidenza la sua altezza non alta. Mi ricordo che le prime volte stringeva le mani in petto, come in segno di difesa e mi guardava impaurita ed umiliata, soprattutto umiliata. Poi, quando ormai ci aveva preso l’abitudine, cominciò a rispondere con le sue amate battutine.
E al progetto di chimica non riuscì a crederci che il destino -alias la prof. di chimica- ci accoppiò, dovetti nascondere anche un certo entusiasmo, perché non sapevo esattamente cosa provavo verso di lei. Forse mi piaceva solo il fatto che lei fosse nuova, che lei non fosse mai venuta nel mio letto. Ma poi, da quando le avevo fatto quel CD per le mestruazioni ed eravamo riusciti a stare una giornata intera senza ucciderci, i sentimenti cambiarono.
Provavo piacere ogni volta che sentivo il suo profumo, mi sentivo a casa.
Ed era risaputo che non c’era sensazione migliore quando il tuo cuore si sente a casa.
E poi quando per la seconda volta tornai a casa sua, e lei era in lacrime, fragile e debole di fronte a me, capì che ne ero davvero innamorato e che avrei ucciso chiunque si fosse avvicinato a lei.
Nemmeno io mi facevo quel tipo di ragazzo. E invece lo ero. Innamorato di lei, e lei non lo sa, e lei sta per uscire con un ragazzo perfetto, che non sono io.
Così, per rimanerle vicino le avevo proposto di diventare amici, ma era la cosa più dolorosa che avessi mai fatto.
Cosa c’era di sbagliato?
Vorrei azzardare di dire che le piaccio o almeno è interessata un po’. Ma non ne ero sicuro. A volte alcuni suoi comportamenti lo lasciano intendere, altre volte, invece, mi lascia intendere il contrario.
Sospirai e sfilai una sigaretta dal pacchetto che avevo in tasca. Forse le cose sarebbero più facili se le dicessi tutto. Ma avevo paura di perdere il nostro rapporto amore/odio.
Finì di seguire Sam, indifferente e guardandomi intorno. Dovevo capire cosa voleva da Leslie.
Girò in un angolo e più avanti si fermò in un bar. Mi fermai all’angolo, sicuro che non poteva vedermi, ma mi sporsi un po’ per vedere se fosse entrato o se fosse rimasto fuori. L'unica cosa che mi rimaneva,
Era rimasto fuori e un suo amico gli aveva appena dato una pacca sulla spalla. Io, personalmente, glie l’avrei data sul viso.
Entrambi si sedettero e ordinarono da bere.  Mi appoggiai al muro buttando fuori il fumo.
Spensi i pensieri per riuscire a capire cosa si stavano dicendo.
Per i primi cinque minuti parlarono di cose futili, come la scuola.

«
Sei riuscito a portartela a letto?» Sentì dire, probabilmente era il suo amico.
Mi irrigidii e sporsi di più l’orecchio. «No, non ancora, ma sabato uscirò con lei.» Rispose Sam ora sto per prendere un pugno in faccia da Zayn Malik Evans.
«Amico, devi muoverti! Abbiamo una scommessa. Devi portarti a letto tutto l'alfabeto.» Urlò quasi l’amico. «Esatto, ed ora sono alla 'L', ovvero Leslie, che porterò a letto proprio questo sabato.» Parlò Sam. Buttai violentemente la sigaretta a terra, non sapevo esattamente cosa mi stesse trattenendo dal prenderlo a pugni. Ma lo avrei fatto.
Corsi via, prima che la mia rabbia mi rovinasse. Non potevo dirlo a Leslie, non mi avrebbe mai creduto. Lo avevo detto che quel tizio non era affidabile.
Continuai a correre per sbollire i miei nervi e arrivai a casa di Niall, il mio unico amico che nonostante il caratteraccio e le scuole diverse, era riuscito a sopportarmi.
«Zayn?
» Chiese sorridente davanti alla porta. Annuì con il fiatone e poggiai le mie mani sulle ginocchia. «Possiamo parlare?» Domandai. Lui mi guardò curioso e mi fece entrare.
Fortunatamente avevo qualcuno con cui parlare.

 


 

«Portare a letto tutto l’alfabeto che uomo.»Commentò Niall steso sul divano. Io ero sulla poltrona, riprendendomi dalla corsa.  Gli avevo raccontato di Leslie, e di quello che avevo sentito poco fa.
Sentì i nervi salire. «Quindi, in teoria gli manca sono la 'L'..» Aggiunse.
«E non l'avrà nemmeno.» Precisai. «Zayn innamorato! Non capita dai tempi di Annalise!» Sorrise l’irlandese.
Sospirai, ricordandomi il mio primo amore alle elementari.

«Cos'ha di tanto speciale questa Leslie per far perdere la testa a Zayn io non mi innamoro mai Malik?» Domandò. Sorrisi e feci spallucce.
«Non lo so nemmeno io che cosa mi ha fatto.» Risposi sinceramente.
Cazzo.

 
  

 
La mattina seguente camminai per i corridoi, alla ricerca del metro e sessanta di cui ero innamorato. E finalmente la trovai.
«Buongiorno» Mi affiancai a lei, schioccandole un bacio sulla guancia. Oggi ero più innamorato del solito. Iniezione di acido, subito. Sorrise.
«Di buon umore oggi?» Chiese sorridendo. «Io sono sempre di buono umore, sei tu l'acida e scontrosa.» Risposi.
Finse una risata. «Secondo me tutto quel gel ti sopprime il cervello.» Disse. Ed eccole le sue battutine. «Ed ecco qui svelato il mistero delle tue cazzate universali, ed aggiungerei anche idee.» Aggiunse.
Sorrisi sornione. «Così mi farai arrossire.» Commentai sarcastico. Rise e prima che cominciassi a sparare pensieri romantici e da diabete, decisi di prendere il discorso Sam.
«A proposito di cazzate universali, sabato devi uscire con Sam?» Chiesi con tono piatto, ma dentro di me la rabbia prendeva a pugni il mio stomaco.
Lei annuì. «A che ora?» Chiesi. «Alle sette.» Rispose. Annuì.
«Dove?» Avevo un piano e mi servivano quelle informazioni per svolgerlo. Mi guardò confusa. «Al nuovo pub in centro.» Rispose.
«Cosa ci trovi in quel tipo?» Domandai di getto.
«E' il primo ragazzo figo che si interessa a me.» Rispose. «Anzi, è proprio il primo ragazzo che si interessa a me.» Aggiunse abbassando lo sguardo. In realtà,
il secondo. Il primo sono io.

«Ne troverai altri, perché proprio lui?» Domandai ancora. Lei si fermò e mi si parò davanti.«Zayn che problemi hai?» Chiese guardandomi. Mi morsi il labbro.
«Nessuno.»Risposi il più convincente possibile. Lei annuì. «E allora perché ti comporti così?» Domandò. Notavo fastidio e curiosità nei suoi occhi.
Scossi la testa. «Come mi comporto?» Chiesi.
«Non so, sembra ti dia fastidio che io esca con Sam.» Replicò secca. Hai ragione, «Ti sbagli.» Risposi.
Lei annuì. «Bene, allora la questione è chiusa.» Affermò. Annuì anche io e guardai la punta delle mie scarpe.«Perfetto.» 
Calò un silenzio imbarazzante, mentre la gente non-curante di noi passava di fretta.
Riprendemmo a camminare. Dovevo mettere in atto quel piano e ci sarei riuscito.









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Salve :D sono già tornata, wow, nemmeno una settimana :O
Sto migliorando *^* e poi sto sclerando come una scema per il nuovo logo e il photoshoot dei Jonas ma non posso allargarmi perchè questo non è il fandom adatto soprattutto dopo l'ennesima litigata su twitter, che ho trovato veramente banale.  scusatemi çç

Questo capitolo è dal punto di vista di Zayn (ma dai?)
e è fondamentale perchè volevo far capire i sentimenti di Zayn, e cioè che non sono confusi come quelli della nostra Leslie. Lui ha i sentimenti molto, ma molto più chiari uù

Ad ogni modo, prima di evaporare del tutto, volevo chiedervi un consiglio, ho postato una nuova ff su Zayn "
Fighter" che ad essere sincera non so se continuare, e due giorni fa ascoltando una canzone mi è venuta un'altra in mente su Liam °-° Ora non so se continuare quella oppure postare quella di Liam çwç
Aiutatemi, sono un casino AHAHHAHAHAH
Oppure fate prima a dirmi "Smettile di pubblicare cose, fai schifo tanto"

Mi prendono le genialate nei momenti meno opportuni.
Ora evaporo davvero, un bacione e vi amo ogni capitolo di più. LKADJFKLAJFKLòJDAKòLFAKòLF
<3

p.s: se volete offendermi su twitter, ecco il mio account :3

 

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Capitolo 10
*** 9. ***


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Erano solo le sei e trenta e in meno di trenta minuti sarei dovuta uscire con il nuovo figo della scuola. Ero pronta da quasi un ora, ma dettagli. Non avevo messo niente di speciale, solo una camicetta bianca, jeans e ballerine, essendo poi solo una chiacchierata al pub e poi cinema, a vedere un nuovo film di cui non sapevo nemmeno il nome. Mi guardai un’ultima volta allo specchio e scesi le scali.
-Puoi darmi un passaggio?- Chiesi a mio fratello che guardava la TV in salotto. Mi lanciò uno sguardo seccato. –Mamma i piedi non te li ha fatti?- Domandò ironico.
-Si. E tra poco questi piedi ti prenderanno a calci se non ti muovi.- Risposi con un sorriso falso stampato in faccia. Sbuffò e spense la TV, alzandosi.  –Non mi lascio attaccare da chi non supera i 60 centimetri di altezza.- Rispose sorpassandomi, arrivando al mobiletto dove teneva le chiavi della macchina. –Andiamo nana.-
Sbuffai. Se lui e Zayn si fossero conosciuti, sarebbero andati a braccetto a raccogliere margherite e progettare un piano contro di me.
Già, Zayn
Scossi la testa e uscii, raggiungendo mio fratello in macchina.
 
 



-Lasciami qui, idiota.- Dissi slacciandomi la cintura di sicurezza. Scesi e lo salutai, presi un respiro ed entrai nel pub, sperando di trovare Sam.
Entrai nel panico quando non lo trovai. Forse avevo sbagliato posto, forse ero troppo in anticipo, forse mi ero soltanto illusa e lui…
-Hey sei qui.- Una voce mi fece girare e per mio sollievo trovai Sam con un sorriso stampato in faccia. –Ciao.- Dissi. Sorrise ancora.
-Pensavo non saresti venuta.- Commentò dirigendosi verso un tavolo vuoto. Lo seguii e ci sedemmo. –Anzi, sono io che sono in anticipo.- Replicai, ero in tre minuti di anticipo. Era abbastanza imbarazzante la scena, e non riuscivo a sentirmi a mio agio con lui. Lui annuì. –Quando una persona mi interessa davvero arrivo sempre in anticipo.- Disse con nonchalance, mi immobilizzai.
Rise e sciolse il ghiaccio. Cominciammo a parlare di cose futili e dei nostri gusti.
-Allora, andiamo al cinema?- Chiese guardandomi. –Ottima idea!- Si intromise una voce.
Raggelai, quella voce era così familiare. Forse era solo una mia illusione, ma dovetti ricredermi quando al mio fianco trovai un Zayn sorridente.
Quel ragazzo voleva smettere di vivere. –Zayn?!- Domandai stupita, ma dal mio tono trapelava rabbia e confusione. Lui annuì. –Lei invece, è Beth.- Disse per poi presentarci una ragazza mediamente alta, capelli lunghi e scuri quasi come quelli di Zayn, con lo stesso colore di occhi. Sembravano quasi fratelli, ma le mani intrecciate non potevano confermare la mia teoria. Dentro mi sentii esplodere. Cercai di convincermi che fosse lì solo per rovinarmi l'appuntamento, ma alla vista di Beth, o come cavolo si chiamasse,  sapevo che la risposta non era quella.
-Mi fa piacere, ma ora dobbiamo andare, vero Sam?- Dissi, suonò quasi come una minaccia.
Lui annuì distrattamente, non togliendo gli occhi da Beth. Sarei esplosa, lo giuro.
-Nessun problema, veniamo anche noi!- Esclamò Zayn. Il mio sguardo scattò fulmineo su di Zayn, che aveva una faccia serissima, segno che sarebbe davvero venuto con noi.
Sam sorrise e guardò Beth. –Nessun problema.- Ammiccò a lei. Beth sorrise a Sam.
Il mio stomaco si contorse e avrei voluto uccidere chiunque stesse respirando in quel momento.  Zayn mi stava rovinando la vita.
Mentre loro discutevano animatamente su che film guardare, io rimasi a fissare la finestra per tutto il tempo.
Da quel poco che avevo ascoltato, capii che avremmo visto un film su dei supereroi alle otto, il che significava che il film sarebbe finito alle dieci o intorno quell’ora. Magnifico.
-Les per te va bene?- Domandò Sam. Girai il viso e annuii distrattamente. –Vado in bagno.- Annunciai alzandomi, senza nemmeno aspettare una risposta da loro.
Mi infilai nel bagno e se solo avessi potuto, avrei urlato dalla rabbia.
Mi sistemai i capelli e poco dopo sentii la porta aprirsi. Alzai lo sguardo verso lo specchio e notai riflessa l’immagine di Zayn. Quel ragazzo era ovunque!
-A meno che tu non abbia perso il tuo amichetto per strada, questo è il bagno sbagliato.- Dissi acidamente. Sorrise. – Che problema hai?- Domandò. -Non vedevi l'ora di uscire con Sam!- Aggiunse, mi stava sfottendo. 
-L’unico ad avere problemi qui, sei tu.- Ringhiai. Non fece in tempo a rispondere che una ragazza entrò nel bagno e rimase a guardarci sconvolta. Me ne andai subito, lasciando Zayn da solo con la ragazza che sicuramente si stava chiedendo cosa stavamo combinando in quel bagno.
-Andiamo?- Chiese Sam pronto con le chiavi della macchina in mano. Annuii e Beth ci seguì, e poco dopo, anche Zayn si unì a noi.
 
 
 
-E’ fantastico!- Commentò Beth. Roteai gli occhi, era da più di dieci minuti che lei e Sam stavano commentando il film di cui ancora non sapevo il nome. Zayn guardava annoiato il film, un po’ come me.
Ogni tanto mi lanciava qualche sguardo, lo notavo con la coda dell’occhio. Cercai di rimanere impassibile, fissa a guardare lo schermo gigante.
Ad un tratto Sam mi lasciò un bacio sulla guancia, mi voltai verso di lui e lo vidi sorridere, era bello, anche solo con metà viso illuminato.
Sorrisi di rimando, e in quel secondo, nessun pensiero omicida mi aveva fatto visita. Almeno non si era del tutto dimenticato di me.
Tornai a guardare il film e notai Zayn che si stava torturando i pantaloni mentre aveva la mascella contratta. Forse per noia..
-Vado in bagno.- Annunciò Zayn per poi sparire per un quarto d’ora buono.
 
 


 
Finalmente il film era finito, ed eravamo usciti da quella situazione snervante. Ora arrivava la parte migliore: tornare a casa.
Sam mi prese la mano e mi lasciò un altro bacio sulla guancia. –Ti porto a casa?- chiese gentilmente. Annuii sorridendo.
Zayn tossì. Ed entrambi tornammo alla schifosa realtà.
-Noi andiamo, ragazzi.- Disse Sam. Zayn rimase impassibile e Beth sorrise a Sam. –Ci rivedremo.- Disse. Strinsi la mano a Sam, per incitarlo ad andare.
–Buona serata.- Dissi tra i denti trascinando Sam via. Arrivammo alla macchina senza nemmeno parlare. Entrammo.
-Che hai?- Chiese. Mi morsi il labbro. –Nulla.- Risposi.
-Non ci credo. Avanti, che hai?- Insistette. –Ho fatto qualcosa di sbagliato?- Domandò subito.
–No, a parte il fatto che non mi hai considerata per niente. Hai fatto molta amicizia con Beth, a quanto pare. Ed è ironica come cosa, visto che avresti dovuto conoscere più me che lei.- Dissi acida. 
Lui roteò gli occhi e sbuffò. –Lo sapevo.- Disse solo. Io incrociai le mani al petto.
-Non volevo sembrare asfissiante nei tuoi confronti, ecco tutto. Non volevo annoiarti, non volevo che mi trovassi troppo pesante. Mi piaci tantissimo Les, e mi piaci tu, non Beth.- Aggiunse.  Sospirai e sorrisi. Non avevo voglia di discutere, non quella sera.
-Ok, va bene, la prossima volta non succederà, vero?- Chiesi. Lui annuì sorridente.
-Te lo prometto.- Rispose. Mi baciò la guancia, ancora. –Ora andiamo a casa, però.- Dissi. Lui annuì ed infilò le chiavi, cercando di accendere la macchina, che però, non si accese.
Riprovò una seconda volta, poi una terza e poi una quarta, ma la macchina sembrava non partire.  –Credo che…- Iniziò. –Che..?- Lo incitai a continuare.
-Dobbiamo chiedere un passaggio a Zayn.- Sussurrò. Mi morsi il labbro e chiusi gli occhi, cercando non urlare.
Uscii dalla macchina, seguita da Sam. Avrei accettato un passaggio anche da un maniaco, pur di ritornare a casa. Ne avevo abbastanza.
-Chi ti dice che sono ancora qui?- Chiesi quando Sam mi si affiancò. –Il fatto che sono lì...- Rispose ridacchiando mentre indicava le loro figure. Zayn e Beth erano ancora lì dove li avevamo lasciati, molto vicini e si sorridevano. Era l’unico attimo in cui li avevo visti come coppia, eccetto quando occasionalmente si tenevano la mano. Invece negli altri momenti della serata, sembravano solo dei conoscenti.
Ci avvicinammo ancora di più e li raggiungemmo, e ci guardarono stupiti.
-Ci avete ripensato?- Chiese Zayn. –La macchina non parte.- Risposi io, scontrosamente.
-Vi diamo un passaggio noi, tanto stavamo per andare.- Replicò.
Ora ne ero certa, quella serata non sarebbe finita lì. 
 
 

 
Avevamo lasciato Sam a casa sua e la stessa cosa avevamo fatto con Beth, che non abitava molto distante dalla casa di Zayn. Abbastanza strana come cosa, ma non gli diedi peso, non in quel momento che eravamo rimasti da soli, io e lui. Guidò fino a casa mia e rimanemmo in religioso silenzio. Scesi dalla macchina ed entrai in casa, che ovviamente e fortunatamente era vuota, chissà per quale motivo poi...
Zayn mi seguì, non ne fui particolarmente sorpresa, sapevo che lo avrebbe fatto.
-Leslie?- Mi chiamò chiudendo la porta.
Che la terza guerra mondiale abbia inizio...
-Sei un’idiota.- Ringhiai. –Sei un meschino, egoista, idiota, patetico, bastardo, falso, egocentrico!- Lo attaccai ancora. Sentivo veramente esplodermi, niente mi avrebbe fermato. –Perché?- Chiese. Ha anche il coraggio di chiedermi il perché?!
-Perché?!- Chiesi incredula. –Brutto idiota, vuoi persino sapere il perché?!- Domandai. Lui annuì. –Mi hai rovinato la serata!-
-Non è colpa mia se sono capitato lì per caso.- Si difese. –Per caso? Oh andiamo, lo sapevi che io oggi sarei andata lì con Sam. Lo hai fatto apposta!- Urlai.
-E per quale motivo l’avrei fatto apposta?- Domandò alzando il tono di voce. –Speravo me lo potessi dire tu!- Ma io alzavo sempre di più la voce.
Domani mattina mi sarei ritrovata senza voce di sicuro.
-Ti avevo detto di non uscire con lui!- Esclamò. –Perché?!- Chiesi esasperata. –Perché vuole portarti solo a letto! L’ho sentito l’altro giorno mentre parlava con un suo amico e diceva proprio questo!- Urlò davvero arrabbiato ora. Ma perché doveva essere lui ora quello arrabbiato?
Aspetta...
Rimasi immobilizzata, che aveva detto?
No, non potevo crederci, Sam era così gentile...
-Bugiardo!- Lo aggredii avvicinandomi ancora di più. –L’ho sentito io.- Sussurrò. –Che cazzo di problema hai, Zayn?!- Urlai ancora, nonostante fossimo vicini e io stessi per diventare volgare. 
Non rispose, abbassò lo sguardo. –Allora?- Urlai ancora.
Lui mi guardò con il fuoco negli occhi e mi attirò a sé bruscamente, baciandomi.
Quel momento mi sembrò così irreale. Era un bacio forte, e rabbioso quasi.  Sentivo un esercito di farfalle o qualsiasi cosa fossero, che marciavano dentro al mio stomaco.
Io odiavo Zayn, però amavo l’effetto che mi stava provocando.
Si staccò leggermente, mi guardò negli occhi, mi lasciò un altro bacio a fior di labbra e poi scappò via, lasciandomi con il vuoto che lui stesso aveva riempito poco prima.
Mi appoggiai una mano sulla fronte e mi lasciai cadere sul pavimento. Ahia, che dolore.








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Salve :D Mi stavo sentendo terribilmente in colpa per non aver aggiornato ieri e poi quella stupenda di MsStylinson mi ha accentuato il senso di colpa.  ç___ç
Anche perchè allo scorso capitolo... 25 RECENSIONI. 25 DIAMINE! LO SAPETE COSA SIGNIFICA? AKDSJFòLKASDFJKòLASFJCKSòLANCLKòSACKòLSACJLòKASCLKòASJLFòKASòLSADSòLALòKJALSòKCASL
MI AVETE STAMPATO UN SORRISO IN FACCIA A 356 DENTI! ADKJFLAKòDFKòLADJFKLòADFJAòLDA
VI AMO. LO SAPETE?


Comunque *cerca di riprendersi*, penso che l'ultima parte in pochi se la siano aspettata, a dire il vero, nemmeno io la sapevo :O
mi è uscita mentre scrivevo :3 E spero che non vi abbia deluso, visto che ultimamente ogni cosa che scrivo sembra essere priva di senso .__.
Ad ogni modo, non mi dilungo molto, cercherò di aggiornare il più presto possibile, voglio tornare a postare almeno una volta a settimana, e cercherò di riuscirci, anche se la scuola mi opprime ç____ç

Va bene, non dico altro, eccetto che VI AMO.
TROPPO, direi. <3

Un bacio :)

 

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Capitolo 11
*** 10. ***


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Era passata una settimana da quel giorno, e non avevo più visto Zayn. A scuola non c’era mai e quelle poche volte che riuscivo a vederlo era circondato dai suoi amici e lui non mi degnava nemmeno di uno sguardo. Se quello che indossava poteva considerarsi sguardo.
Prima, quel colore oro che vedevo spesso in lui, si era trasformato in vera ruggine. Sembrava aver perso quel colore che forse, e sottolineo forse, mi aveva fatto perdere la testa.
Inoltre, dovevamo consegnare quel dannatissimo compito di chimica che non avevamo cominciato, né tantomeno avevamo sabotato lavori altrui.
Mai fidarsi di Zayn Malik. Forse sarei dovuta andare da lui, ma cosa gli avrei dovuri dirgli?
Ciao Zayn, facciamo finta che tu non mi hai baciata e che io ho odiato quel momento.” Oppure “Ciao Zayn, sono innamorata di te ma non voglio ammetterlo perché sono troppo orgogliosa e perché Sam mi confonde le idee.” No, non potevano funzionare.
Ma dovevo riparlargli. Dovevo.
Sospirai e chiusi l’armadietto, oggi Natalie non c’era e avrei preferito rimanere a casa anche io. Mi recai dentro l’aula di chimica, preparandomi mentalmente alla ramanzina ed alla prossima insufficienza.
Mi sedetti al mio banco e tirai fuori un foglio per gli appun… un foglio per i disegni astratti.
La campanella suonò e il mio cuore batteva allo stesso ritmo della campanella.
Sperai di riuscire a vedere quella figura ambrata con i capelli neri e pieni di gel.
E finalmente, dopo tanto arrivò. Ovviamente non mi degnò di uno sguardo e tornò a sedersi al suo ultimo banco. La professoressa di chimica entrò, posando i libri sulla cattedra. –Buongiorno ragazzi, oggi continueremo a controllare il progetto di chimica che vi ho assegnato.- Annunciò dopo che la classe pronunciò all'unisono un -Buongiorno.- 
Sospirai e cominciai a torturarmi le mani, volevo girarmi verso di Zayn, per controllare se anche lui fosse nervoso quanto me.
Ma ero sicura al cento per cento che lui, in quel banco, era visibilmente tranquillo, con gli occhi puntati assenti sulla professoressa. 
La professoressa continuava a far scorrere l’indice sinistro sul registro, in cerca di vittime. -Anderson e Malik.- Chiamò.
Merda.
-Cosa avete portato?- Chiese.
Stavolta fui costretta a girarmi verso di Zayn e come avevo giurato poco fa, lo trovai in quel modo. Sospirai ancora e tornai a guardare la professoressa, che era apparentemente confusa.
-Siete forse sordi?- Domandò. Vidi Zayn camminare verso la cattedra e mi alzai anche io alla fine. Qualcosa dovevamo pur dire.
-Allora?- Ci incitò la professoressa a parlare. Io e Zayn eravamo vicini, e quando, sentii di nuovo il suo profumo, non riuscii a non sentirmi bene.
-Niente.- Rispose lui placidamente, abbassai lo sguardo. –Niente?!- Chiese interdetta la professoressa, sospirando rumorosamente.
–Siccome siamo quasi alla fine dell'anno scolastico, e in chimica siete pessimi, vi do un’altra settimana di tempo.- Disse, massaggiandosi le tempie. Alzai lo sguardo incredula.
-La settimana prossima, Anderson e Malik, voglio il vostro progetto di chimica.- Ordinò poi. Le sorrisi grata mentre Zayn usciva dalla classe. Lo seguii, senza dar conto alla professoressa. Quel ragazzo doveva smettere di fare come voleva!
Lo vidi camminare velocemente e con tutte le mie forze, cercai di raggiungerlo.
-Zayn!- Lo chiamai, ma continuò a camminare. –Malik, vuoi fermarti?- Dissi quando riuscii a raggiungerlo. Lo presi per il polso e lo costrinsi a girararsi. Si voltò e abbasso lo sguardo. 
-Zayn si può sapere che ti prende?!- Urlai quasi. Eravamo nel bel mezzo del corridoio isolato. Sbuffai. –Oltre allo sciopero dello sguardo, fai anche lo sciopero della parola?!- Domandai.
I suoi occhi saettarono per un nano-secondo su di me e poi tornarono a venerare il pavimento. Non mollai la presa al polso, per paura che scappasse.
-Parlami Zayn.- Sussurrai implorante, lo avrei ucciso in un altro momento.
-Che vuoi che ti dica?- Finalmente parlò. Mi era mancata persino la sua voce. Quella con cui mi ripeteva constantemente quanto io fossi bassa. –Del motivo per cui ti ho baciato? Si, ti ho baciato. – Disse alzando un po’ la voce. –Lo so, ero lì.- Replicai ironicamente incrociando le braccia al petto.
Si morse il labbro. –Vorrei sapere perché lo hai fatto.- Aggiunsi.
-Volevo farti tacere...- Replicò. Ed ecco che tornava il suo solito tono piatto. –Zayn, lo sai benissimo che odio quando fai così. Quindi se mi dici cosa ti sta succedendo, te ne sarei veramente grata, così la smetto di preoccuparmi per un cretino.- Sbottai.
-Per un cretino?! Io sarei il cretino?- Domandò irato. –Come dovrei chiamarti? Mi rovini l’appuntamento, mi baci, scappi e non mi parli più, come dovrei definirti?!- Sputai gesticolando. –Vuoi sapere perché ho fatto tutto questo?!- Alzò il tono di voce avvicinandosi a me. Annuii. –Si.- Aggiunsi.
Volevo sapere solo la verità. –Vuoi davvero saperlo?- Il suo tono si era abbassato e il suo sguardo rimaneva fisso sul mio.
Annuii di nuovo, scorgendo quell’oro nascosto nei suoi occhi.
-Si, voglio saperlo Zayn.- Dissi decisa. Lui sospirò e si morse nuovamente il labbro.
-E’ che sono…- Sussurrò impercettibilmente. Lo incitai con lo sguardo.
-Sono i…- Ripeté ad alta voce. –Hey Leslie!- Una voce da lontano lo bloccò. Ci voltammo e vidi Sam che veniva nella nostra direzione con uno sguardo curioso. Zayn sbuffò e andò via, divincolandosi dalla mia presa.
-Zayn aspetta!- Lo chiamai ma lui accellerò il passo e sparì, girando l'angolo.
Merda.
-Hey.- Disse Sam finalmente arrivato vicino a me. Sorrisi falsamente, aveva scelto il momento sbagliato.
-Hey.- Risposi debolmente, mi girai ancora verso la direzione in cui Zayn era sparito.
-Allora, domani usciamo?- Chiese. Io annuii distrattamente. –Benissimo.- Disse.
-Devo scappare, ci vediamo domani al pub dell’altra volta verso le quattro?- Domandai. Lui annuì. –A domani.- Disse. Scappai lasciandogli un sorriso.
Non riuscii a non pensare a Zayn e a quello che mi stava per dire poco prima.
Che voleva dirmi? sono i… i… i…
Sono imbecille? Ipercalorico? Inadeguato? Innocuo? Impulsivo? Isterico?
No, anche se forse l’ultima sembrò la più adatta.











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Salve :'D preparatevi che ora sclero... 3...2...1...

30 RECENSIONI CAZZO. 30 30 E 30 ALKDFJAòLFJAKòLFJòLAKFMLAòKFNVLKòAFòAJFLAKNFLKALJFCALKNFVNAMLKFJAKLFNMKLAFAASDFKJAKFJAKLòGJKAòLGALKGJALGJAKLGKLAGKA VOI VOLETE UCCIDERMI PER CASO? NO PERCHE' CI SIETE RIUSCITE PERFETTAMENTE. VI AMO! <3

*respira*
*respira*
*profondo respiro*
Ok... Ci sono. allora, tralasciando la VERA schifezza e la lunghezza INESISTENTE del capitolo vi chiedo infinitamente perdono. E' stato un casino perché in questa settimana ho preso la febbre, ho avuto una comunione e domani ho le INVALSI :''''''D
Però, ho aggiornato perché sto cercando di tornare regolare e perché facendo alcuni calcoli, e mi mancano 4 massimo 5 capitoli alla fine di questa storia °O°
Dio, nemmeno me ne ero resa conto D: E poi si, per chi se ne fosse accorto, una battuta è presa da TVD, mi è piaciuta troppo quando l'ho sentita. AHAHHAHAHA

Ad ogni modo ora mi dileguo, come al solito vi ringrazio infinitamente. Davvero, ho ricevuto complimenti stupendi che io non mi merito assolutamente, mi rendete  felice, vi ringrazio davvero <3 e mi sembra che non bastano delle semplici parole per ringraziarvi, vi amo.

Un bacio :)

 

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Capitolo 12
*** 11. ***


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Dovevo uscire con Sam, sospirai e presi la giacca leggera con la borsa. Fuori c’era un sole timido e non faceva nemmeno tanto freddo, segno che la primavera
si stava decidendo di sbocciare.
Aprii la porta e la richiusi, infilai le mani dentro le tasche della giacca beige e cominciai a camminare, visto che mio fratello era sparito e, come al solito, i miei  genitori erano al lavoro.
Il bar dove mi stava aspettando Sam non era molto lontano, ma lo era per me.
Dopo dieci minuti buoni, finalmente arrivai all’angolo che svoltava per il bar. –Si, è carina.- Sentii dire. Mi fermai e feci un passo indietro, avevo riconosciuto quella voce.
-Ma è un isterica, ed è veramente difficile come ragazza.- Sam. E l’isterica e difficile sarei... io?!
-Si, ma è carina.- Un’altra voce che non conoscevo stava parlando. –Si lo è.- Ancora Sam.
Non sapevo se fosse un complimento o no, sempre se stessero parlando di me.
-Ma è troppo isterica e pretende. Se non fosse per la sfida, la mollerei in un attimo.- Asserì Sam. Rimasi pietrificata. –Si, ma ti serve da portare a letto una ragazza con la "L" amico mio, e al più presto.- Replicò il suo amico. –Infatti, oggi sarò carino con lei, la farò cadere ai miei piedi, la costringerò a venire a casa mia ed il gioco è fatto… Ed ora dovrebbe essere a momenti, meglio se vai.- Aveva detto Sam.
In quel preciso istante, mi sentii veramente una stupida.
Sam era un bastardo, lo avrei preso a pugni, ma prima, avrei preso a pugni me, solo per aver creduto alle sue belle parole.
Cominciai a camminare velocemente non sapendo dove andare, il tempo era tornato di nuovo nuvolo.
Aveva ragione Zayn... Perché non gli ho creduto?
Già Zayn
D’un tratto mi ritornarono in mente le litigate con Zayn, il giorno che mi aveva rovinato l’appuntamento solo per non farmi rimanere sola con Sam, il momento in cui mi ha baciato, il momento in cui mi ha ignorato, consolato, coccolato...
Avevo bisogno di lui. Avevo sempre avuto bisogno di un Zayn, e soltanto ora me ne stavo rendendo conto.
Ora sapevo dove andare. Corsi verso casa di Zayn e sperai di trovarlo davanti alla porta quando suonai, ma ovviamente, apparve la madre.
-Salve signora, c’è Zayn?- Chiesi speranzosa.
Dove diavoloro era finita la primavera di poco fa?
La madre scosse la testa. –Prima era andato da Niall, un suo amico, ma non so se ora è ancora lì.- Rispose gentilmente. -E' molto distante?- Domandai. Lei scosse la testa e mi spiegò la strada. –Grazie mille signora, arrivederla.- La salutai e corsi ancora.
Continuai a correre e finalmente arrivai alla casa indicata dalla signora Malik, sperando che fosse quella giusta e sperando, soprattutto, di trovare Zayn.
Cominciò a piovere, merda.
Suonai il campanello tamburellando il piede per terra per l’ansia. Finalmente la porta si aprì ed un ragazzo biondo e occhi magnificamente azzurri apparse.
-Si?- Chiese. –C’è Zayn?- Domandai schietta. Non avevo tempo per le presentazioni, avevo già perso troppo tempo rinnegando i ciò che provavo per lui. Il ragazzo mi guardò con una strana espressione, ed era comprensibile. Una pazza psicopatica quasi bagnata gli si presenta davanti la porta e gli chiede del suo amico.
Scosse la testa. –E’ andato via poco fa.- Rispose. –Merda.- Esclamai.
–Stava tornando a casa?- Domandai. Il biondo scosse la testa.
–Come ti chiami?- Domandò. Era anche giusto che lo chiedesse.
-Leslie.- Dissi soltanto. Il suo volto si illuminò tutto d'un tratto e sorrise.
–Era un po’ giù di morale, quindi è andato al parco, come fa di solito.-  Replicò poi. –Il parco qui vicino?- Domandai ancora. Lui annuì. Sorrisi e feci per andarmene, quando mi bloccò. –Prendi l’ombrello.- Disse per poi lanciarmi un ombrello blu che presi per fortuna.
Lo aprii e gli sorrisi riconoscente.
-Comunque Zayn aveva ragione.- Mi sorrise chiudendo la porta. Quel ragazzo era strano, forse Zayn aveva ridotto così anche lui.
Scossi la testa e corsi con l’ombrello verso il parco, stavolta sperai davvero di trovare Zayn.
Mi guardai intorno appena arrivata, ma non trovai nessuno, nemmeno il colore ambrato che sperai di trovare. Sospirai, lo avrei preso a pugni se solo lo avessi trovato.
-Leslie?!- Balzai di scatto e mi girai, trovando la figura di Zayn che mi guardava tra lo stupito e confuso.
Cercai di rimandare giù il cuore, visto che mi era arrivato in gola grazie all’entrata di Mr. Zayn.
–Dove eri finito? Ti ho cercato dappertutto!- Esclamai arrabbiata.
-Perché dovrebbe interessarti dove sono?- Domandò infilando le mani dentro le tasche dei pantaloni. –Non dovresti essere al tuo appuntamento con Sam?- Domandò ancora sprezzante. Non seppi rispondere. Non credevo avesse ascoltato anche quella parte di discorso. 
Cosa avrei dovuto dirgli? Le parole sembravano sminuire quello che provavo in quel momento, non avrei potuto dirgli “Ti amo”.
Lui non mi aveva mai dato la certezza di amarmi, né tantomeno quella di piacergli.
Lui era come un libro aperto per me, ma purtroppo, era scritto in un’altra lingua, incomprensibile per me. Proprio come il suo tatuaggio.
–Rimaniamo così sotto la pioggia finché non smette?- Chiese. –Puoi sempre venire sotto l’ombrello.- Sussurrai.
-Leslie, perché sei qui?- Domandò. –Avevi ragione.- Sussurrai. –Cosa?- Domandò.
-Avevi ragione.- Sussurrai ancora tra i denti. –Che cosa stai dicendo?- Chiese esasperato.
-Avevi ragione!- Urlai. Più non volevo dirlo e più dovevo urlarlo.
–Su cosa?- Domandò.
-Su Sam, idiota che non sei altro! Avevi ragione tu, voleva solo portarmi a letto, l’ho sentito prima. Ed ora sono qui, non sapendo nemmeno il motivo, avevo solo bisogno di vederti.- Sbottai.
-Te l’avevo detto.- Disse piatto. –Sai dirmi solo questo?!- Replicai incredula.
Fece spallucce. –Che vuoi che ti dica? Vuoi che venga lì e ti abbracci? Vuoi che venga lì a dirti che troverai qualcuno di meglio che saprà amarti? Non voglio farlo. Non voglio abbracciarti e sapere che sarai di qualcun altro.- Urlò.
Quelle parole mi perforarono. Mi avvicinai verso di lui, feci cadere l’ombrello lasciandomi bagnare e lo spinsi indietro. Volevo solo prenderlo a pugni. Gli sferrai un pugno allo stomaco, che ovviamente a lui fece solo il solletico.
La pioggia ormai ci aveva bagnato. Gli diedi un altro pugno e uno spintone, lui non faceva protesta.
Si lasciava prendere a pugni , il che mi fece innervosire ancora di più.
Gli diedi un ultimo pugno e poi saltai su di lui. Zayn mi prese e mi teneva salda, cinsi i suoi fianchi con le mie gambe.
Ci guardammo e poi gli afferrai il volto bagnato e lo attirai a me e lo baciai.
Mi strinse ancora di più e ricambiò il bacio, poi sorrise con le labbra incollate alle mie.
Sentiii i brividi arrivarmi fino all’unghia del piede. E mi sentivo così bene, dopo tanto tempo.













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Da dove comincio? Giuro che volevo piangere quando ho visto 34 RECENSIONI LADKFJKLJDFLADJFòLAòSFLAS DIO MIO. ADSFJKLAJFKLADS
E poi però volevo picchiarmi quando non son riuscita ad aggiornare più presto. ç____________________ç
VI CHIEDO PERDONO E UN INFINITO GRAZIE, DAVVERO.
Le parole non bastano çç <3

Comunque... non lo so, sono indecisissima su questo capitolo, non so, non mi convince molto. Cioè, mi pare supercorto e abbastanza... orribile?
Diciamo che ho cercato di renderlo carino con il bacio sotto la pioggia che è il mio sogno segreto. Quindi non fatene parola con nessuno (?)
Spero di averlo descritto bene e che vi piaccia ç_____ç

E' inutile dire che la scuola mi stressa e lo schifo che leggete è causato da quello.
Ok, evaporo ma voi sappiate che siete bellissime e che vi amo, sul serio. <3

Un bacio. :)

 

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Capitolo 13
*** 12. ***


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Eravamo nella sua macchina spenta, io e Zayn. Ora non eravamo più amici, ora eravamo qualcosa di più, molto di più. Avevo i piedi poggiati sul cruscotto della sua macchina, gli dava fastidio quando lo facevo… e proprio per quello lo facevo.
Il sole splendeva, e la pioggia se ne era andata insieme alla confusione di due teste testarde.
-Dovresti spiegarmi un po’ di cose.- Dissi guardandolo. Lui aveva una sigaretta nella mano sinistra che sporgeva fuori dal finestrino e l’altra sul mio cuore, in senso figurato.
Era terribilmente bello, anche quando faceva una cosa terribilmente brutta.
Fece una leggera risata. –Ad esempio?- Disse mentre portava la sigaretta in bocca.
Portai il piede destro fuori dal finestrino aperto, lasciando l’altro sul cruscotto.
-Ad esempio… Da quanto ti piaccio? E soprattutto… Chi è quella Beth con cui sei venuto a rovinarmi l’appuntamento?!- Domandai guardandolo.
Mi guardò buttando fuori il fumo, facendomi tossire. Sorrise.
-Beth in realtà è mia sorella.- Rispose. Tossii ancora più forte, ma stavolta non era per il fumo. Era… sua sorella?!
–Tua sorella.- Non era una domanda, ma più che altro un’affermazione. Lui annuì.
-Io mi sono ingelosita per tua sorella, perfetto.- Dissi sbuffando e tornai a guardare fuori.
Lui si voltò velocemente dalla mia parte. –Ti sei ingelosita?- Chiese con un tono molto, ma molto, dolce. Annuii percettibilmente.
–E perché non hai usato una delle tante che ti vengono dietro?! Proprio tua sorella dovevi usare?!- Domandai ancora.
Proprio non riuscivo a capirlo quel ragazzo. Lui fece spallucce. –Quando ho scaricato mia sorella, non si è offesa, a contrario delle centomila ragazze che pagherebbero per stare con me.- Rispose. Gli feci una linguaccia. –Io non pagherei per stare con te.- Dissi prontamente.
-Ed è proprio per questo che mi sei piaciuta.- Sussurrò. Lo guardai, era terribilmente dolce quando voleva.
-Non hai risposto ad una mia domanda.- Sussurrai guardandolo. Eravamo vicini e non me ne ero accorta, sussurravo a fatica le parole.
-Quale?- Chiese innocentemente. –Del perché ti piaccio.- Sussurrai ancora.
-Bhe, diciamo mi sei piaciuta perché tu non eri come le altre.. eri… bassa!- Disse. Mi allontanai e l’atmosfera si ruppe.
 –Oh grazie, davvero, chi ti ha dato lezioni di romanticismo?! Gozilla o un sasso?- Sbuffai.
Lui rise e infilò un CD preso da chissà dove. Riconobbi la prima traccia, era quella del CD che mi aveva fatto lui, per le mestruazioni.
Sorrisi involontariamente. –Comunque, non mi hai lasciato finire, dicevo, mi sei piaciuta perché eri diversa e non mi degnavi nemmeno di uno sguardo! Per farmi notare da te ho dovuto cominciare a prenderti in giro!- Non stava guardando me, guardava un punto indefinito sulla sua gamba. –E poi quando ci hanno assegnato il compito di chimica insieme ero quasi contento, perché avrei avuto l'opportunità di conoscerti meglio.- Continuò.
-Le tue battutine erano le migliori, avevi sempre la risposta pronta. E poi sei così impacciata. Sei stata così impacciata che ti ho visto mentre mi rubavi il cuore… e te l’ho lasciato fare, facendo finta di non accorgermi di niente.- Finì.
Lo guardai. Forse avrei dovuto gridargli “ti amo”, ma avevo paura. Mi avvicinai a lui e lo baciai, era l’unica cosa che riuscii a fare.
Le mie mani si fecero strada nei suoi capelli perfetti, mentre continuavo a baciare lentamente le sue labbra carnose.
Lui faceva scorrere le sue mani sulla mia schiena, lasciandomi scie di brividi e fuoco.
Mi allontanai di poco e la confusione era visibile nel suo volto. Aveva gli occhi lucidi e la bocca semi-aperta. Tacitamente mi chiedeva il motivo per cui mi fossi fermata.
Lo abbracciai soltanto, posizionando la testa sul suo incavo. –A proposito… siamo di nuovo in ritardo con il progetto di chimica.- Dissi, cercando di spegnere quell'atmosfera.
-Ho un’idea, fidati di me.- Sussurrò. Merda, una nuova e disastrosa idea di Zayn Malik.
–Continuo ad avere paura delle tue idee.- Scherzai.
Mi accarezzò i capelli, era una tortura quella posizione, una piacevole tortura. –Zayn, posso farti ancora una domanda?- Sussurrai sul suo incavo. Lui annuì. –Di che cosa sei il capitano?- Chiesi allontanandomi di poco.
Sapevo che lui era il capitano, ma non sapevo di cosa. 
Sospirò e si finse deluso. Sorrisi innocentemente.
 



 
 
Il giorno seguente, a scuola, dovevamo mettere in atto la brillante idea di Zayn, che ancora non sapevo di cosa trattasse. Ormai il brutto voto a chimica lo avevamo ottenuto, a cosa serviva la sua idea? A far esplodere la professoressa con una sostanza chimica?
Chiusi l’armadietto e cercai con lo sguardo la testa della mia migliore amica, che ovviamente era abbassata sul suo telefono con un nuovo gioco. Sospirai.
-Buongiorno Natalie.- Dissi. Lei alzò la testa velocemente e mi sorrise.
Ormai lei era al corrente di tutto, sapeva di me e Zayn e ne era felice, perché infondo lei lo ha sempre saputo che in un modo o nell'altro sarebbe finita in quel modo.
Mi girai e vidi Zayn arrivare con un sorriso stampato sulla faccia e l’amico biondo che mi aveva indicato il parco l’altro giorno. Niall credo si chiamasse.
Erano arrivati, Zayn mi lasciò un bacio sulle labbra e Niall mi rivolse un sorriso.
Natalie, ovviamente, era rimasta chinata sul suo telefono. Mi schiarii la voce, solo per far notare a Natalie che non eravamo sole.
Non si mosse, diamine. Le diedi una leggera gomitata. Niente.
Sorrisi, abbastanza imbarazzata e le diedi una vera gomitata, stavolta si era mossa.
-Ahia!- Si lamentò, poi incrociò lo sguardo di Niall e si ammutolì. Era rimasta pietrificata. Guardai il biondo e anche lui era con gli occhi fissi su di lei.
–Niall, che ci fai qui?- Chiesi. Lui scosse la testa. –Sono venuto a trovare Zayn.- Rispose, continuando a guardare negli occhi Natalie.
Erano come calamite. E ad un tratto mi venne un immagine, molto disgustosa.
-Leslie, che hai?- Mi chiese Zayn. Scossi la testa. –Ho avuto una visione.- Risposi.
-Di che tipo?- Domandò. –Non vuoi davvero saperlo...- Sussurrai.
Niall e Natalie avevano fatto conoscenza ed indipendentemente dalla visione che avevo avuto poco fa, erano carinissimi e dolcissimi insieme. Erano così diversi e per la prima volta, riuscii a vedere Natalie arrossire di fronte ad un ragazzo.
Quel Niall faceva miracoli.
La campanella suonò. –Pronta per la mia idea?- Chiese Zayn prendendomi per mano.
-Non tanto.- Risposi incerta. Lui rise e mi trascinò in classe.

 
 
 
 
 
Prima ora, chimica, e Zayn era al suo banco, non sapevo in cosa consistesse la sua idea, e la cosa mi spaventava non poco. La professoressa entrò, puntando subito lo sguardo su me e Zayn. Mi voltai verso di lui, che mi guardò, accennando di alzarmi.
Mi alzai e lui fece lo stesso, arrivando di fianco alla cattedra. Eravamo vicini.
-Allora, cosa ci avete portato?- Chiese la professoressa, guardandoci.
Zayn si schiarì la voce. –Noi.- Disse. La classe dall’annoiato e l'assente passò al confuso e stupito.
Voltai la testa velocemente verso di lui. Ma che gli era passato in testa?!
La professoressa ci guardò scettica. –Cioè?- Chiese.
-Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Giusto?- Chiese Zayn.  
–E’ una citazione di Antoine Laurent de Lavoisier.- Continuò.
-Si, e con questo?- Domandò la professoressa.
–Io e Leslie non eravamo nulla. Quello che prima era un "lei" ed un "io", si è trasformato in un “noi”.- Finì.
Rabbrividii, lui aveva usato “noi” come progetto di chimica.
La professoressa era sorridente, non era irritata né delusa.
-Ed esattamente che reazione chimica siete?- Chiese la professoressa.
Zayn sorrise guardandomi e poi mi prese la mano.
-Un “esplosione chimica”.- La corresse Zayn.
Risi. La classe applaudì.

 

 

 

 

 

La campanella suonò. E Zayn non mi mollò la mano, nemmeno quando eravamo agli armadietti.
–Tu sei matto!- Urlai ridendo. –Perché?!- Chiese sorridente.
-Ti rendi conto di quello che hai fatto?! Ci hai usati come un progetto di chimica!- Esclamai incredula, in senso positivo però.
Fece spallucce. –Domani sei invitata alla partita.- Disse Zayn guardandomi. Ovviamente, lui cambiò radicalmente discorso.
-A quale partita?- Domandai. –A quella della mia squadra. Alla finale. Alla partita più importante di tutta la mia vita. - Disse con l'entusiasmo di un bambino.
-Allora è da non perdere.- Dissi sorridendo. Lui annuì.
–Ho bisogno del sostegno della mia ragazza.- Sorrise avvicinandosi a me.
–O è meglio dire che ho semplicemente bisogno di te.- Aggiunse.

 













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Salve, sono tornata di già, lo so è da non credere :')
Ma tra poco devo andare a studiare e poi ne ho approfittato visto che avevo un briciolo di ispirazione.  çç
Allora prima che passo al mio solito sclero su quanto vi ami, volevo dire che forse mancano solo 2 capitoli alla fine, compreso l'epilogo.
O al massimo se vi piacciono Natalie e Niall posso fare un capitolo interamente su di loro, così la FF si dilungherebbe a 3 capitoli dalla fine. (?)
Boh non lo so, vedrò quello che mi direte voi, sempre se mi direte qualcosa çwç
Io spero sempre che vi piacciono i capitoli e chiedo immensamente scusa per gli orribili orrori che trovate, ma io non me ne accorgo e vi ringrazio per farmelo notare ogni tanto, almeno così miglioro (per modo di dire) çç
E spero anche che riuscite a capire quello che scrivo, oppure se è troppo contorto çwç

Ok detto questo spero che vi piaccia e...
Vi amo. lo sapere il significato di queste parole? VI AMO. CAPITELO, VI PREGO.
io non merito tutta la vostra gentilezza, davvero çwç
siete troppo per me çç <3

Un bacio. :)

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Capitolo 14
*** 13. ***


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-Voglio anche io un ragazzo come Zayn!- Piagnucolò Natalie. Le avevo appena raccontato della conversazione mia e di Zayn rubo le frasi romantiche dai cioccolatini Malik avvenuta in macchina. 
Alzai lo sguardo e controllai l'orologio del corridoio della scuola. Mancava circa venti minuti all’inizio della partita di Zayn.
-A proposito di ragazzi... Come è finita l’altro giorno con Niall?- Chiesi poi.
Lei sospirò e mi rivolse uno sguardo sognante.
Oh cavolo. Conoscevo quello sguardo. Che Natalie si fosse presa una cotta?!
-Niente di che.- Cercò di contenere il suo entusiasmo. –Quindi non è successo niente?!- Chiesi. Lei scosse la testa.
-Non vi siete parlati?- Domandai ancora. Lei fece spallucce. –Solo di cose futili.- Rispose.
-Quindi non ti interessa?- Sembrava un interrogatorio. Lei scosse la testa.
 Sorrisi e puntai il mio sguardo altrove. Non c’era nessuno ovviamente, ma il mio cervello aveva avuto un’idea brillante.
–Oh, hey ciao Niall!- Esclamai, rivolgendomi al nulla.
Natalie scattò e si girò ovunque per cercare la testa bionda. Risi.
-Non c’è nessun Niall, ma c’è una Natalie cotta!- Dissi sorridendo. Lei mi fece la linguaccia.
-No, mi ero girata per educazione, non per altro.- Precisò. -Certo, certo.- L’assecondai.
-Andiamo in palestra, sta per iniziare la partita.- Dissi poi. Lei annuì e ci incamminammo verso la palestra. Odiavo quelle partite e soprattutto le palestre durante le partite. Sempre piene di persone urlanti e puzza di sudore, tanto sudore.
Entrammo e cominciai a cercare Niall, ricordandomi solo dopo che sarebbe venuto alla partita. Dopo un po’ lo trovai, Natalie mi seguì guardandosi intorno, ignara del mio piano geniale.
-Hey ragazze!- Urlò Niall per farsi sentire. –Hey Niall!- Esclamai. Natalie mi guardò.
-Non ci casco questa volta.- Disse. Io feci spallucce e mi voltai verso Niall che era vicino a noi. –Come vuoi.- Dissi e mi sedetti vicino a Niall.
Natalie rivolse lo sguardo verso il biondo e rimase pietrificata, di nuovo.
Sorrisi e la incitai  a sedersi, cosa che lei fece dopo quasi cinque minuti.
Si sedette vicino a Niall. Mi spostai più in là, per far modo che rimanessero da soli in quella moltitudine di gente.
-Leslie?- Mi sentii chiamare. Mi voltai lentamente.
Oh merda, Sam. Presi fiato. –Hey Sam!- Esclamai con una voce falsamente entusiasmata.
-Dove eri finita? Ti sto ancora aspettando al bar!- Disse. Proprio il caso di dire "aspetta e spera".
-Oh ho dovuto disdire, scusami se non ti ho avvisato.- Replicai. Lui annuì.
-No, è tutto ok. Ma come mai? E’ successo qualcosa?- Domandò. Le squadre entrarono e mi voltai verso di loro per cercare il moro di cui sono… innamorata.
Biascicai qualcosa di incomprensibile persino per me.  –Cosa?- Chiese. –Niente.- Replicai.
Non era abbastanza ovvio il fatto che non volevo parlargli? Zayn si voltò verso il pubblico, poi si voltò verso di me e mi sorrise mimando con la bocca un ‘Ti giochiamo’. Non ero proprio un asso a leggere il labiale. 
L’arbitro fischiò e la partita ebbe inizio. 
 



 
La partita stava per finire, mancavano soltanto cinque minuti. Niall e Natalie non si erano nemmeno accorti della mia assenza. 
Mancava un punto per pareggiare ed un altro soltanto per vincere. La squadra avversaria era ad un punto avanti di quella di Zayn.
Durante la partita mi guardava e notai una scritta sul suo braccio, ma non capì bene cosa ci fosse scritto.
Mancavano tre minuti ora. Zayn era tesissimo ed io insieme a lui.
–Secondo te vinceremo?!- Ancora Sam. Delle urla si fecero più forti, segno che qualcuno aveva segnato.  Mi girai.
La squadra di Zayn aveva fatto punto! Ora mancava solo un punto. Ignorai Sam e mi girai verso di Zayn che ci stava guardando.
Mimai un ‘Ce la puoi fare, vai’, sperando solo che lui lo abbia capito.
Mi sorrise ancora e prese fiato, poi cercò di prendere la palla.
Mancava un minuto, solo un minuto. 
-Se vinciamo ti porto fuori a cena.- Urlò Sam per farsi sentire.
Zayn cominciò a correre verso il canestro, cercando di evitare gli avversari e di non farsi rubare la palla. Mi girai verso Sam.
–Non penso proprio.- Mi guardò. –Come? Non ho capito con queste urla.- Disse.
50 secondi. –Credo che tu abbia capito molto bene. Sappi che non ci tengo ad uscire con te. Cercatene un'altra per completare la tua lista, io sono occupata.- Sputai alzandomi nervosamente.
40 secondi. -Ma cosa stai dicendo?- Domandò ridendo. –La verità, idiota.- Replicai.
30 secondi. Zayn era quasi vicino al canestro.
Cominciai a sudare freddo quando un avversario gli prese la palla.
20 secondi. Zayn è il migliore, ce la può fare. Cercò di riprendere la palla senza successo.
Merda.
10 secondi. -Sappi che..- iniziò Sam, -Sparisci Sam!- Urlai, non lasciandolo finire.
5 secondi. Zayn recuperò la palla e la tirò. Smisi di respirare e guardai la palla che girava tranquillamente sul canestro, non voleva proprio saperne di scendere.
Tutto si era fermato e le urla si erano spente.
1 secondo.
La palla entrò, Zayn guardò incredulo il canestro ed io tornai a respirare.
Le urla si fecero più forti. Volevo correre da Zayn, ma era già stato sommerso dalla sua squadra, dalle cheerleader e dai tifosi.
E immancabilmente arrivò il trofeo. Dio quanto era grande, sembrava persino più alto di me!
Sorrisi e guardai Zayn mentre alzava il trofeo e fui percossa dai brividi. Rivolse lo sguardo nella mia direzione e scese dalla presa di tutte quelle persone.
Cominciò a correre dalla mia parte e niente mi fermò dal corrergli letteralmente incontro.
Mi prese in braccio e mi sorrise. Lo guardai dall’alto, mentre mi faceva volteggiare. Sembrava tutto come un film, e non riuscivo a credere che tutto quello stesse succedendo a me.
-Sei stato bravissimo Zayn, hai vinto!- Dissi guardandolo ancora dall’alto e sorridendo.
Mi chinai e lo baciai sulla guancia. –Quello è solo un trofeo d’oro, tu sei il vero premio.- Disse guardandomi negli occhi, era incredibile come in un mese soltanto sia cambiato tutto.
Mi avvicinai e lo baciai. Mentre i coriandoli cominciarono a scendere.
-Ti amo.- Sussurrai.
-Anche io, gambe corte.- Replicò.
Tornai a baciarlo e lui mi strinse più forte.











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Non ci credete vero? Sono in anticipo :O
Lo so, lo so. In realtà volevo postare ieri, ma poi ci ho ripensato, visto che ieri avevo anche pubblicato una nuova FF ma l'ho eliminata HAHAHA :')
Ok, non ho molto da dire visto che sono stanchissima per la scuola, meno male che sta per finire ç__________ç

Ad ogni modo spero che vi piaccia sul serio questa storia, anche se siamo quasi alla fine (mi avete convinto a fare il capitolo di Niall e Natalie, che sempre forse, sarà il prossimo), perchè non lo so. qualsiasi cosa che scrivo fa schifo per me, quindi boh çwç

Vi ringrazio sul serio e vi amo, davvero. <3
LASKFCAKLSFòLAFKòLAFCMKALSMKLMKAòLSCFMLASCKLASADS


Un bacio :)

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Capitolo 15
*** 14. ***


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Natalie

Avevo trovato il vero amore, no, non i videogiochi ma bensì una… persona reale!
Stentavo a crederci persino io, ma Niall mi piaceva sul serio.
Guardare dentro i suoi occhi blu era come avere cento mani e giocare contemporaneamente a cinquanta videogiochi, un paradiso.
Ma dubitavo che lui provasse qualcosa per me. 
Sospirai e accesi la TV, pronta per torturare l’Xbox. Ad un tratto il telefonò vibrò.
Risposi. –Che vuoi?-
–Sempre un piacere parlare con te, tesoro.- Rispose dall’altra parte del telefono. Sempre così simpatica, non mi meraviglia il fatto che Zayn si sia innamorato di lei.
-Ovviamente.- Scherzai.
–Comunque, tra poco veniamo da te.- Disse. –Ok..- Risposi distrattamente, mentre sceglievo un gioco dalla libreria.
Poi ci ripensai… veniamo? –Perché parli al plurale?- Domandai.
La sentii ridere. -Io, Zayn e Niall saremo lì da te tra una mezz’oretta, ciao ti voglio bene.- Disse per poi riattaccare. Rimasi con il telefono tra la spalla e l’orecchio, la bocca aperta ed il gioco in mano. 
Niall? Non mi ero mai preoccupata di come mi vestissi, pettinassi o truccassi. Ma solo al pensiero che Niall dovesse vedermi in tuta, con la coda e senza un filo di trucco mi innervosii. Corsi per le scale e andai in nella mia camera, cambiando l’orrenda tuta in un paio di jeans.
Corsi in bagno e sciolsi i capelli… no, era meglio tenerli legati.
Feci una coda decente e misi un po’ di matita.
Tornai subito giù e ripulii per bene il salotto, infilando tutto dentro il cestino della spazzatura. Mi guardai intorno, sembrava tutto perfetto. Sospirai di sollievo e mi buttai sul divano. Sentii il campanello suonare. Era già passata una mezz’ora?!
Mi alzai e andai ad aprire, trovandomi Les, Zayn e Niall. -Ciao Nat.- Disse Les entrando, seguita dagli altri. Sorrisi nervosamente.
-Ciao.- Risposi.
–Oh Zayn, che sbadata. Ho dimenticato il pollo in frigo! Facciamo un salto a casa?- Disse. Non sapeva proprio recitare. 
La fulminai e poi incrociai gli occhi di Niall. Ed ecco che tornò la sensazione di giocare a cinquanta videogiochi e scomparve invece quella di uccidere Leslie e la sua banale scusa.
-A dopo.- Disse Zayn sorridente trascinando via Leslie. Di nuovo da soli… io e lui.
Distolse gli occhi da me e li posò sulla mia libreria piena di giochi in salotto.
-Sono tutti tuoi?!- Chiese. Stavo per annuire, quando poi ci pensai su. Se dicessi di si lui mi prenderebbe per pazza, insomma, quale ragazza spenderebbe tutti i suoi soldi per dei videogiochi?
Femminilizzati Natalie. Niall ti piace un sacco, non puoi fare la figura della sfigata. Sii una signorina.
Scossi la testa. –Sono di mio fratello. – Mentii.  
Lui annuì un po’… deluso?
–Ha anche questo?- Domandò stupito guardando il mio ultimo acquisto.
Sorrisi, almeno avevamo un argomento su cui parlare.
Mi sedetti sul divano e poggiai nervosamente le mani sulle cosce.
-Lo aspettavo da tanto, ma almeno l’ho  avuto.- Dissi. Diamine, ho sbagliato…
Lui mi guardò confuso. –Ma non erano di tuo fratello?- Domandò. Sudai freddo.
-Si, infatti, scusa mi sono sbagliata.- Replicai sorridendo nervosamente. Lui annuì e lo prese. –Ti va di fare una partita?- Chiese.
-Ma io non so giocare.- Dissi prontamente.
Che bugiarda. Lo avevo finito in un giorno soltanto, come facevo a non saper giocare?
Sii una signorina”.
-C’è sempre una prima volta.- Sorrise infilando il gioco dentro l’xbox e mi passò il controller, prendendone poi un altro per sé.
Dover far finta di non saper giocare era la sfida più difficile di tutta la mia vita.
 
 
 
 


-Mi hai battuto ancora! Te lo avevo detto che non sapevo giocare!- Esclamai a Niall. Lo avevo lasciato vincere almeno dieci volte.
Non ne potevo più di fingere. -Giochiamo ancora una volta.- Disse sorridente.
–Ancora?- Replicai con un tono divertito ed esausto. Scosse la testa.
-Quante altre volte ancora hai intenzione di giocare?- Domandai afferrando bene il controller. –Quante altre volte ancora dovrai fingere di non saper giorcare?- Domandò lui di getto.
Mi pietrificai. –Ma che...?- Balbettai con mezza voce. Sorrise e mi sciolsi un po’.
-Andiamo Natalie, vinceresti ad occhi chiusi!- Esclamò.
–Fai tutto questo per impressionarmi? A me non piace questa Natalie. A me piace quella della partita, spontanea ed imbarazzata. Che parla senza sosta e che sa giocare meglio di me ai videogiochi, perchè so che tu sai giocare meglio di me.- Sorrise guardandomi.
Okay, erea un sogno, doveva essere un sogno. Mi pizzicai. Lui rise. –No, non è un sogno.- 
-Non è un sogno.- Ripetei. Non ci credevo.
–Ed ora, per cortesia, potresti rimetterti la tua tuta e tornare giù, prendere delle schifezze e battermi a metà dei giochi che sono dentro questa libreria?- Mi chiese.
Stava davvero accadendo? Era realtà? Fantasia? –Natalie?- Mi chiamò.
Deglutii annuendo. –Ti piaccio?- Chiesi senza pensarci. –Dal primo momento.- Sorrise.
-E’ vero o mi prendi in giro?- Domandai ancora torturandomi le mani.
Si avvicinò a me… che voleva fare? Voleva mica baciarmi?

Chiusi gli occhi e lui poggiò teneramente le labbra sulle mie.
Per non so quanto rimanemmo così, poi si allontanò piano. –Ora ci credi?- Domandò.
Aprii gli occhi e mi ritrovai il blu dei suoi occhi che mi fissava.
Annuii sorridente ed andai sopra, facendo cosa mi aveva chiesto.
Non potevo crederci, avrei dovuto ringraziare Leslie ed il suo pollo in frigo.
E poi… che scusa banale.
 












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Ciao alfkòjakòlsfjlkòaslòaf eccomi dopo una settimana, lo so, avrei dovuto postare prima ma... sono stata impegnata çwwwwç
scusatemi e soprattutto spero che ora con la fine della scuola (FINALMENTE ALDKNKLADòJFLADKòFLAò) riesco a postare più presto lasklfjlas.


Comunque.... finalmente siamo arrivati al capitolo Natalie/Niall, spero vivamente che vi piaccia e scusa come al solito se è piccolo e schifoso.
ormai dico sempre le stesse cose DDDDDDDDDD: E se avete notato (direi proprio di si) ho fatto un banner tutto per loro, almeno vedete Natalie come è fatta *^^^^*

Prima che però comincio a dirvi quanto vi adori... volevo avvisarvi che ho iniziato una nuova FF e che ho intenzione di continuare visto la fine di questa çwç Spero che qualcuno passa a leggerla, sul serio çwç
La protagonista sarà quasi simile alla nostra Leslie, simpatica, sarcastica e impacciata. Forse è la cugina (???????)

Comunque chi voglia passare vada qui:

SUMMER DAYS

 

Spero vivamente che vi piaccia, fatemi sapere, ci tengo tantissimo çwç


E ora infine, VI AMO. ADORO. STRADORO. vi tutti gli aggettivi/verbi positivi che esistono.
Davvero, vi ringrazio. <3


Un bacione :)

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Capitolo 16
*** Epilogo. ***


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Eravamo a metà anno, per me l’ultimo, finalmente potevo uscire da questa scuola.
Natalie, finalmente sorride, e la causa del suo sorriso non era un nuovo video gioco, ma bensì un ragazzo. Non l’avrei mai detto.
Era l’amico di Zayn, Niall.
E parlando di Zayn, lui uscii da questa scuola molto prima di me ed ha realizzato il suo sogno.
Il suo sogno, quello di giocare per la sua squadra di basket preferita.
Anche se ci vediamo poco, dato che lui è costretto a stare tutto il giorno via ma non era un peso, sarei disposta a non vederlo per anni, pur di vederlo felice e con il suo sogno realizzato.
Arrivai a scuola lentamente, niente era cambiato eccetto il fatto che ero cresciuta di 3 centimetri.
Zayn, però, non inviò il solito messaggio del buongiorno e la cosa mi fece preoccupare un po'. Ma poi mi tranquillizzai, pensando che forse aveva avuto da fare più presto quella mattina.
Ma ora che ci stavo pensando… anche ieri sera sembrava strano. Che mi volesse lasciare?!
Mi morsi il labbro e camminai velocemente per abbandonare i miei pensieri.
Arrivai a scuola incontrando Natalie abbracciata a Niall.
E pensai a Zayn, a quante volte anche noi passavamo il tempo abbracciati davanti agli armadietti.
Scossi la testa. –Buongiorno.- Dissi forzando un sorriso.
Natalie e Niall mi salutarono con la mano e poi le intrecciarono. Li salutai poco dopo, dirigendomi verso la classe, arrivando in anticipo di qualche minuto.
Mi sedetti e aspettai che gli altri entrarono, presi il telefono e controllai se c’erano messaggi o chiamate. Ovviamente niente. Sospirai.
La campanella suonò, ed il mio cervello iniziò la sua dormita quotidiana.
 


 
Uscii dalla classe e presi un respiro, il mio cervello non mi aveva lasciato tregua. Continuava a ripetermi ‘Zayn, Zayn, Zayn.
Arrivai agli armadietti, lieta di vedere che Niall e Natalie dialogassero come persone normali.
Ma il bello è che ormai anche Niall frequentava questa scuola.
Si spostò dalla vecchia scuola per la sua ragazza. Sorrisi a Natalie, camminando poi verso il bagno.
-Hey Les.- Natalie mi arrivò da dietro, facendomi balzare.
Sorrisi. –Niall?- Chiesi. Lei fece spallucce. –E’ andato in mensa…- Disse vaga. -Sono solo le dieci!- Esclamai. Lei fece spallucce, arricciando il naso.
Quel tono e quel suo modo di fare era troppo sospetto, stava nascondendo qualcosa.
-Cosa nascondi?- Domandai diretta. Lei spalancò gli occhi. –Niente, perché?- Chiese allarmata.
-Quando ti comporti così è perché hai combinato un guaio o stai nascondendo qualcosa. Che più o meno è la stessa cosa.- Replicai. Lei fece di nuovo spallucce. –Niente...-
Sospirai e diedi di nuovo un’occhiata al telefono. –Hai sentito Zayn?- Chiese con troppa enfasi. Alzai lo sguardo.
–No.- Sospirai. –E la cosa mi preoccupa.- Aggiunsi.
Lei sorrise. –Natalie, parliamoci chiaro, sai qualcosa che io non so?- Domandai. Lei scosse la testa e si torturò le mani. –Scusa ma devo proprio scappare. Ciao.- Disse e corse via. Tornai indietro, persi persino la voglia di andare in bagno.
Mi girai e vidi Niall che si avvicinava. Che lui sapesse qualcosa su Zayn?
-Hey Niall.- Lo salutai sorridendo. –Scusami Les, non posso proprio fermarmi, ciao.- Replicò, senza nemmeno fermarsi.
Perché mi ignoravano? Sospirai e camminai verso la classe e ordinai al mio cervello di non nominare Zayn.

  
 

 
Finalmente l’intervallo arrivò e non ricevetti nessun segnale di vita da Zayn.
Persino Natalie non si era seduta vicino a me! Sospirai e uscii dalla classe, andando di nuovo, verso il bagno.
Tutti di fretta stavano uscendo di fuori, chissà che c’era di così interessante.
Quando stavo per aprire la porta, sentii qualcuno che mi bloccò.
Mi girai. –Natalie, ma che fai?- Chiesi. –No, che fai tu.- Rispose subito.
-Vado a fare shopping! Cosa credi che possa fare in bagno?!- Replicai. Lei sbuffò.
–Tutti stanno andando fuori, vieni anche tu!- Replicò lei. –Non mi va.- Risposi. –Andiamo!- Ordinò.
Notai un certo fuoco nei suoi occhi. –Ok, ora vengo.- Mi arresi.
–Subito!- 
Sospirai e lasciai la porta del bagno e mi incamminai verso l’uscita. Notai che la scuola era quasi tutta vuota.
Natalie, correndo era già sparita. Accellerai un po’ il passo e arrivai all’uscita, che era piena di persone. Tutti mi guardarono mentre sorridevano e bisbigliavano tra loro. Che avessero trovato la mia foto da bambina dove avevo qualche chilo in più?
Cominciai a sudare freddo mentre tra l’ammasso di persone mi facevo strada.
Non c’era niente, poi guardai in alto e…  Non potevo crederci... 
Un aereoplano con uno striscione stava passando proprio sulle nostre teste e nello striscione c’era scritto:
‘Buon Anniversario, ti amo. Zayn’.
Zayn aveva fatto tutto questo per me ed io avevo persino dubitato di lui? 
Vidi una figura che pian piano sembrava sempre più familiare.
Era il mio cioccolatino, come lo chiamava Natalie. Era il mio Zayn.
Corsi verso di lui e lui aprì le braccia, gli saltai letteralmente addosso.
-Zayn, Zayn Zayn!- Urlai. Lui mi strinse forte tirandomi su, come quella volta della partita.
-Zayn… io… ti amo!- Dissi. Lui mi sorrise. –Io ti amo di più.-  Replicò.
-Mi stavo preoccupando, pensavo volessi lasciarmi.- Ammisi lasciando una lacrima cadere.
Mi fece scendere delicatamente. –Stai scherzando? E io dove la trovo un’altra come te?-  Domandò stupito. Sorrisi e lui cacciò via la lacrima. –Spero ti sia piaciuto tutto questo, amore.- Sussurrò. Sorrisi. –Ovvio che si.- Lo strinsi e poi lo baciai.
La campanella suonò, rompendo il silenzio e i mormorii dei miei compagni di scuola.
Lentamente mi allontanai. – Non sei cresciuta di un centimetro, nana.- Sussurrò.
Risi e lo strinsi forte.
Non credevo alla perfezione, ma cos'era quel momento se non perfetto?

-Sei il solito idiota.- Gli dissi. Sorrise e mi lasciò un bacio.
Mi allontanai di qualche centimetro e gli accarezzai i capelli.
Era un sogno... un sogno tutto mio.
-Ti amo.- Sussurrammo all'unisono. Ridacchiammo.
 









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Faccio proprio schifo! Cioè vi ho fatto attendere tanto solo per l'epilogo :C
Chiedo infinitamente scusa, sul serio, in realtà lo avevo pronto da un po' ma non ero per niente convinta, ma alla fine ho dovuto e spero vivamente che non vi abbia deluso..
E poi leggevo recensioni dove alcune pensavano che era finita, no per vostra immensa sfortuna non era finita, ecco l'ultimo capitolo  çç
Pensavate che potevate liberarvi così facilmente da me? Anzi, pensavate che non vi ringraziavo per bene? uù


Davvero, faccio schifo D: però questo non è un bel periodo, e non sto tanto bene sia fisicamente che mentalmente, quindi vi chiedo davvero perdono e un immenso SCUSA perchè non vi rispondo alle recensioni, davvero vorrei tanto ma non ce la faccio, però vi rispondo assolutamente a quelle che lascerete a questo ultimo capitolo (sempre se ci sarannoçç) Davvero, chiedo scusa ma proprio non ce la faccio çwç

 

Non voglio dilungarmi molto, anche se voi vi meritereste un'intera pagina solo per il GRAZIE, giuro.
GRAZIE di cuore a tutte quelle che hanno letto questo schifo.
GRAZIE di cuore a tutte quelle che hanno letto senza recensire.
GRAZIE di cuore a tutte quelle che hanno messo questo schifo tra le preferite/seguite/ricordate.
GRAZIE di cuore a tutte quelle che hanno recensito.
GRAZIE di cuore a tutte quelle che hanno avuto pazienza con me.
GRAZIE di cuore per il semplice fatto che siete fantastiche, anzi fantastiche è troppo poco.
GRAZIE di cuore a tutte quelle che hanno sorriso leggendo le mie battute peggiori.
GRAZIE  di cuore a tutte quelle che mi hanno detto di averle fatte ridere e addolcire con la smielatezza dei miei capitoli.
GRAZIE di cuore semplicemente, anche se un semplice GRAZIE non basta per ringraziarvi.
Mi avete fatto sorridere nelle giornate peggiori con le vostre recensioni. Mi avete tirato sù il morale, e mi avete riempito di complimenti che non merito minimamente, vi giuro, se potessi, vi abbraccerei una ad una. 


Davvero, GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE E GRAZIE.
Io vi amo, non scherzo.




Ok, vi ho annoiato, ma dovevo dire ciò che penso çç Scusatemi ancora per il ritardo, lo schifo dell'ultimo capitolo e boh, scusatemi anche eventuali orrori.
e soprattutto scusatemi se non vi rispondo alle recensioni, faccio pena, ma appena posso vi rispondo a queste se le lascerete çwç

Ultima cosa e sparisco çç per chi volesse insultarmi via twitter cliccate
qui :')
Oppure chi volesse seguirmi ancora (non so con quale coraggio D:) c'è 'Summer Days' che non sono sicura su quando la continuerò, per lo stesso motivo che ho detto sopra çç

Un ultimo ed infinito GRAZIE.
VI AMO. <3
 Spero non vi abbia deluso.

Un bacio :)

 

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Capitolo 17
*** Continuo di Chemical Explosion. ***


No, non avete letto male :'D
Ho appena pubblicato il sequel di Chemical Explosion, incredibile vero? Dopo un anno mi sono  convinta ewe
Non mi dilungo molto, comunque ecco qui il link After Explosion :) <3

 

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