The Potter Games

di ChrisAndreini
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando si dice sfortuna... ***
Capitolo 2: *** I Tributi ***
Capitolo 3: *** La sfilata dei tributi ***
Capitolo 4: *** Allenamento parte 1 ***
Capitolo 5: *** L'allenamento parte 2 ***
Capitolo 6: *** La Sessione Privata con gli Strateghi ***
Capitolo 7: *** L'intervista parte 1 ***
Capitolo 8: *** L'intervista parte 2 ***
Capitolo 9: *** Primo giorno ***
Capitolo 10: *** Aggiunta alla squadra ***
Capitolo 11: *** MALFOY!!! ***
Capitolo 12: *** Quando niente va secondo i piani ***



Capitolo 1
*** Quando si dice sfortuna... ***


 

 

Quando si dice sfortuna...


Mi sveglio presto questa mattina, più presto del solito in effetti, non capendo il perché.

Noto Ginny seduta nella sedia accanto al letto, in mano ha la bacchetta e vicino a lei noto un cestino da picnic, con dentro una camicia pulita e stirata.

E' vero, oggi è il giorno della mietitura!

Mi alzo a sedere sul letto, rivolgendole un gran sorriso

-Dovresti smettere di entrare senza bussare, è snervante-

-Harry, lo sai anche tu che non posso farne a meno, tu hai un sonno troppo pesante-

La guardo divertito, lo sa benissimo che basta un niente per svegliarmi, ma faccio finta di niente, perché, a dirla tutta, adoro svegliarmi così, con il profumo dei fiori del Prato che mi fanno sentire da qualche altra parte, che mi fanno provare la sensazione di avere una famiglia.

Mi alzo e mi avvio in cucina, lei fa lo stesso.

Siamo amici da tantissimo tempo, ormai ci capiamo al volo.

I miei genitori sono morti nella grande guerra contro Capitol City, guidata dal Presidente Voldemort, io ce l'ho fatta, anche se l'incendio ha distrutto la mia casa e la mia vita.

Mi è rimasta solo una cicatrice a forma di saetta sulla fronte per ricordarmi di quella terribile nottata, il resto è solo un lampo di luce e una cupa risata.

Capitol City ha vinto, ed ora dobbiamo partecipare agli Hunger Games, ogni anno, dove solo un ragazzo su ventiquattro sopravvive.

E questa sarà la 15° edizione.

-Vuoi fare colazione qui?- chiedo a Ginny rovistando nella dispensa.

-Ho già fatto colazione, mamma mi ha chiesto di darti questo- e dal cestino tira fuori un pacco di biscotti, non mangio biscotti da tantissimo tempo, di solito mangio pane raffermo e, se mi va bene, un po' di cereali.

-Per i tuoi genitori, per l'anniversario dei 16 anni- spiega Ginny, lo sguardo a terra, come per scusarsi di avermelo ricordato.

-Ringraziala da parte mia- le dico, abbozzando un sorriso. La verità è che non ho mai visto i miei genitori, non so niente di loro, e sono invidioso delle persone che li hanno conosciuti, come la signora Prewett.

-Ti ho anche riportato la camicia per la mietitura- mi dice, porgendomela.

Cade un silenzio grave, carico di cose non dette, che probabilmente non verranno mai dette.

- Grazie, ora sarà il caso di…- non riesco a continuare la frase, non voglio che se ne vada, ma Ginny riesce a capire tutto, come al solito.

Infatti si siede e posa il cestino per terra, continuando la frase lasciata a metà:

-sederci e parlare, non puoi fuggire dall'evidenza, Harry, hai tantissime tessere, vero?-

Mi siedo e prendo un biscotto, evitando accuratamente di guardarla, poi annuisco leggermente.

Ginny sbianca, ma non dà segni di stupore, come mi sarei aspettato, si limita ad abbassare lo sguardo e prosegue, con tono accusatorio:

-Dovevi chiedere, ti avremmo dato ciò che serviva, non c'era bisogno di… questo-

Alzo lo sguardo sulla mia migliore amica, sui suoi vestiti puliti, sui capelli pettinati, non è ricca, ma ha sempre ciò che le serve per arrivare a fine mese, non come me.

-Lo sai che non posso- le dico, cercando di non tradire l'ansia

-Perché non puoi…- cerca di ribattere lei, ma io la interrompo

-Non posso e basta, Ginny, se doveste sfamare anche me non avreste più soldi- stavolta mi è sfuggita una nota esasperata, spero solo che Ginny l'abbia colta.

Apre la bocca per ribattere, ma io la precedo, alzandomi

-Meglio che vai, è ora che mi cambi e… ci vediamo in piazza-

Ginny si alza, raccoglie il cestino e si dirige verso la porta, a testa alta, poi, appena prima di chiudersi la porta alle spalle, si volta verso di me e mi saluta tristemente.

Appena si chiude la porta inizio a cambiarmi, ho all'incirca mezz'ora per fare colazione, prepararmi e raggiungere la piazza, per Ginny sarà semplice, ha una scopa, ma io… non ho niente.

Forse dovevo accettare il suo aiuto, in fondo, anche io l'ho aiutata, siamo sempre stati come fratelli ed era grazie a me se lei è sopravvissuta alla prima mietitura, quando due ragazzi stavano per calpestarla.

Ma so di non poterlo fare, è sempre difficile per lei e sua madre, non voglio essere un altro peso sulle loro spalle.

Sono pronto e mancano venti minuti, decido di pranzare direttamente quando, e se, torno a casa dopo la mietitura.

Arrivo in piazza con due minuti di anticipo, ma sono già tutti pronti, così mi mischio ai ragazzi del mio distretto.

Cerco di individuare la chioma rossa di Ginny, ma proprio allora, Dolores Umbridge fa il suo ingresso sul palco. Sembra un rospo, e non fa che godere di tutti i ragazzi che muoiono in questi giochi.

Fa il solito, stupido e ripetitivo discorso di apertura e si avvia alla boccia delle ragazze.

Gira i biglietti nella boccia per un minuto buono, quando si decide a prendere quello sfortunato.

Si dirige al centro del palco con passo lento, per la gioia di vederci trattenere il fiato il più a lungo possibile.

Apre il biglietto lentamente e legge il nome, con sguardo divertito:

-Ginevra Prewett- 

Ci metto un po' prima di rendermi conto che si riferisce a Ginny, finalmente riesco ad individuarla, una ragazza dai capelli rosso fuoco che si dirige lentamente sul palco, la guardo a bocca aperta, non riesco a crederci, noto a malapena che Dolores si avvia verso la boccia dei ragazzi, né che sta prendendo un altro nome, riesco solo a fissare la mia migliore amica impietrita sul palco, peggio di così non può andare.

La Umbridge apre il bigliettino e legge il nome dello sfortunato tributo maschio:

-Harry Potter- 

Mi rendo conto che che è il mio nome, che ora dovrò battermi contro la mia migliore amica, che uno solo di noi vincerà, forse nessuno.

E' andata peggio, molto peggio, ma quando si dice sfortuna...

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Capitolo 2
*** I Tributi ***


I Tributi

 

Sono nel treno che ci porterà a Capitol City, non ho osato guardare Ginny negli occhi, è incredibile quanto questo sia ingiusto, quanto sia disumano, quanto sia terribile.

Sono nella carrozza bar e fisso il panorama che si diffonde dal finestrino dove ho appoggiato la testa. 

Non ho ricevuto visite, è venuta solo Molly, piangendo e soffiandosi il naso.

Tra un'ora guarderemo la mietitura degli altri distretti, vedrò i miei avversari e vedrò Ginny, non so cosa mi spaventi di più.

Alzo la testa, rendendomi conto appieno il significato dei giochi… uno vincerà, tutti gli altri moriranno, non li vedremo più, non potremo più parlare con loro, o salutarli, o svegliarsi con il loro profumo nell'aria.

E' ufficiale, sto dando di matto! Non sono gli altri tributi che mi spaventano, ma come farei ad uccidere Ginny?

"Forse non la ucciderai tu, forse lo farà qualcun altro" 

La vocina più fifona della mia testa dice la sua, ma viene respinta da quella più realista:

"Io non voglio che muoia" 

E capisco che devo combattere per lei, che devo morire io, e che lei deve vivere. Per un momento mi sento meglio, pensando a questa possibilità

"E se morite tutti e due" 

La voce del pessimismo si ripercuote nel cranio, e poso la testa sul finestrino, di nuovo, cercando di non pensare agli altri.

Un movimento mi fa alzare la testa, e mi giro prima di sentire il profumo di fiori. 

-Ginny!- quasi faccio un salto sulla sedia quando mi si para davanti con quello sguardo fiero.

-Hagrid ci aspetta- mi dice in tono formale.

-Hagrid?- le chiedo sorpreso -Non sapevo che Hagrid avesse deciso di farci da mentore- 

Glielo avevano proposto tante volte, non avendo mai avuto un vincitore, ci assegnano un mentore che abbia i requisiti e l'età giusta, ma lui continuava a dirci che non voleva affezionarsi a persone che sarebbero morte, probabilmente adesso vuole darci sostegno, ci conosce da quando siamo nati.

-Vuole darci sostegno, ci conosce da quando siamo nati- Ginny dà voce ai miei pensieri, e mi scappa un sorriso.

-Allora andiamo- dico, prima che lei possa iniziare a parlarmi dei giochi.

-Aspetta- ecco, appunto.

-cosa c'è, Hagrid sta…- cerco di svincolare i suoi tentativi, ma lei mi interrompe.

-Voglio solo che tu sappia che ti voglio come alleato- dice, seria, guardandomi dritto negli occhi.

Mi esce un sorriso:

-Lo davo per scontato, che siamo alleati, intendo- in realtà non ero sicuro, ma sono veramente sollevato di sentirglielo dire.

Anche lei sorride:

-Volevo ufficializzare la cosa… andiamo da Hagrid, e vediamo i nostri avversari-

Quando arriviamo Hagrid si sta soffiando il naso nella sua tovaglia a pallini.

-Ragazzi- Prrrrr -sedetevi qui- Snif -sta per iniziare.

Ci sediamo ai lati di Hagrid, e gli tiriamo caute pacche sulle braccia.

Pochi secondi dopo si vede lo stemma di Capitol City e si sente l'inno, poco dopo inizia la mietitura del Distretto 1, poi del 2, del 3 e così via.

Alcuni nomi mi scivolano via, altri restano impressi.

C'è un ragazzo del distretto 2 che sembra un figlio di Papà, credo che si chiami Draco, mentre la ragazza del distretto 3 sembra davvero intelligente, con un nome stranissimo, Hermione, penso.

Il ragazzo del distretto 4 mi resta impresso a fuoco, Ron, Ron Weasley, ha i capelli rossi, anche se più chiari di quelli di Ginny.

Ci sono due ragazzi molto simili, anche se vengono da distretti diversi, ed è davvero singolare la ragazza del 10, Luna.

I ragazzi più deboli vengono dal 3 e dal' 11, o almeno a me sembrano tali:

Colin e Neville.

Ed infine noi due, dal distretto 12, vedo la mia faccia sbalordita, sento Hagrid gemere a più non posso.

Quando il programma finisce, mi alzo di scatto, e mi dirigo verso il mio scompartimento. I volti e i nomi che mi girano nella mente.

Se voglio salvare Ginny dovranno morire tutti, dal primo all'ultimo, probabilmente i distretti 1, 2 e 4 sapranno più incantesimi di me, conosceranno pozioni più letali, forse sapranno usare pure la spada, senza contare il volo.

Ci sono ragazzi più grandi, più bravi, più belli, ed io…

Io non sono niente, solo un orfano mingherlino con una cicatrice sulla fronte.

Ma in questo caso non sono io che conto, ma Ginny, e Ginny è bella, popolare, un'ottima vincitrice, dovrei proteggerla dagli altri tributi…

-Tutto bene Harry?- la sua voce entra da uno spiraglio della porta, accompagnata dal suo inebriante profumo

-Si, tutto bene-

Devo proteggerla dagli altri tributi.

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Capitolo 3
*** La sfilata dei tributi ***


La sfilata dei Tributi

 

-Tributiiii!!!- la voce squillante da bambina di Dolores Umbridge mi fa venire da vomitare, ma mi costringo ad alzarmi.

-Siamo arrivati a Capitol City, cari, carissimi, Tributi- come se fossimo cari per lei, adora vederci morire, uno ad uno, e per questo che si propone sempre al 12, perché muoiono tutti, i tributi del 12.

Ma non stavolta.

Rabbrividisco pensando a quante volte un tributo avrà pensato una cosa del genere, senza farcela alla fine, ma non sarà così quest'anno.

-SBRIGATEVI IDIOT… Tributi- la voce della Umbridge è vicinissima alla mia porta, segno evidente che si sta riferendo a me, poco importa, non è mio obiettivo stare simpatico a quel rospo.

Mi vesto il più lentamente possibile, e mi avvio nel vagone ristorante.

Sto per mangiare del pudding quando il piatto si sposta.

Mi giro di scatto, e vedo la Umbridge con la bacchetta alzata.

-Hai fatto ritardo e ora ne paghi le conseguenze, niente colazione, e ti aspettano il tuo staff e la tua stilista. Non fare ritardo!- detto questo fa evanescente tutto il cibo e si avvia verso l'uscita sogghignando.

La seguo sbuffando e trovo una donna dal viso allegro che mi aspetta alla stazione, seguita da tre uomini piuttosto bizzarri.

Dopo tre ore non mi riconosco più, mi hanno messo lenti a contatto e impomatato i capelli con così tanto gel che sembrano bagnati.

Poi mi hanno vestito con una tuta aderente nera con giubbotto e cintura da minatore. Infine mi hanno sporcato con del carbone per sembrare appena uscito dalla miniera, lasciando scoperta solo la cicatrice per riconoscermi. A dirla tutta non credo che mi riconosceranno, con o senza cicatrice.

Quando arriviamo dietro le quinte scopro che Ginny non è messa meglio di me, se non peggio. Le hanno conciato i capelli in maniera veramente buffa, che, abbinate alla tuta e alla fuliggine, sembra stia prendendo fuoco.

Scoppio a ridere alla vista, e lei mi tira uno schiaffo.

Cerco di ricompormi e guardo gli altri tributi.

Il ragazzo del distretto 2 sembra fiero di sé, come se stesse per ritirare il premio o avesse cucito l'abito che indossa.

La ragazza del 3 studia i dintorni, soffermandosi in particolare sulle telecamere e sulle altre apparecchiature elettriche.

Il ragazzo del 4 sembra nervoso, e borbotta tra sé.

I ragazzi del 5 e del 7 si scrutano nervosi, poi li vedo in viso e capisco: sono identici… stessi capelli, stessa corporatura, stesso viso, stessa espressione.

Come gemelli separati alla nascita!

Mi avvicino incuriosito, lentamente, osservandoli, ma, quando si girano di scatto verso di me, distolgo nuovamente lo sguardo, giusto per cogliere la ragazza indiana del distretto 9 che litiga con il compagno che le ha appena bruciato il vestito.

Quando nota il mio sguardo fa una cenno piuttosto palese per invitarmi a guardare altrove, così sposto lo sguardo sulla ragazza del'11, che dà pacche sulle spalle al compagno, dal colorito verde.

Sento qualcuno toccarmi la spalla, e mi trovo a fissare la ragazza del distretto 10.

Quasi mi prende un colpo, sembra svampita e con la testa tra le nuvole, comunque è una brava osservatrice, perché mi dice, con aria sognante:

-I tributi del' 1 e del 2 sono certi di vincere, la ragazza del distretto 3 tenta più la sopravvivenza, il ragazzo del 4 non è un favorito mentre la ragazza si, e i ragazzi del distretto 7 e 5 formeranno un'alleanza, vista la loro somiglianza. Buona fortuna nel tuo piano di salvare la ragazza del 12.-

detto questo se ne va, lasciandomi piuttosto scombussolato. Per essere fuori di testa è fuori di testa, ma sa il fatto suo, e quello degli altri.

Torno alla mia postazione e mi posiziono sul carro, Ginny mi guarda sospettosa:

-Chi era quella ragazza e cosa voleva da te?- mi chiede tutto d'un fiato, lo sguardo più tagliente di un coltello.

-La ragazza del 10, mi ha detto… le strategie degli altri tributi-

-E lei che ne sa!- Ginny scatta avanti, ed io quasi cado dal carro

-Non so, sembrava sicura… io non…- balbetto in mia difesa

-E perché dovrebbe dirlo a te!- stavolta sono in bilico sul carro e lei mi prende per non farmi cadere.

-Non lo so… è mezza matta- ribatto, il suo viso minaccioso a pochi centimetri dal mio si rilassa un po', mi lascia andare e si posiziona sul carro. 

- Stai bene senza occhiali- dice poco dopo, per alleggerire la situazione.

- Anche tu stai bene Ginny- le dico senza pensarci. Lei mi guarda scettica, così mi correggo, imbarazzato:

-Tu stai sempre bene, quindi anche ora- le sorrido, e lei fa lo stesso.

Quando inizia la sfilata ci prendiamo la mano, Hagrid è stato chiaro al riguardo, dobbiamo farci vedere amici, sarà questa la nostra strategia, o almeno quella ufficiale, perché la mia sarà quella di riportare indietro Ginny, e non faccio a meno di pensare che forse quella Luna, del distretto 10 non è così matta.

La parata dei tributi procede tranquilla, noto che le maschere sono orribili anche per gli altri, distretto 2 escluso, forse per questo il ragazzino biondo era così soddisfatto poco fa. 

Il presidente Voldemort fa il suo discorso di inizio dei giochi e veniamo congedati.

Io e Ginny siamo rimasti mano nella mano per tutto il tragitto, tra gli sguardi sdolcinati del pubblico.

Appena scendiamo dal carro ci lasciamo, e ci avviamo verso la nostra abitazione, accompagnati dalla Umbridge, che ci dice senza un briciolo di dubbio che siamo stati vomitevoli

-Sul serio, ragazzi, la storia degli innamorati non attacca sul pubblico, c'è un vincitore solo, non due, quindi vedete di cambiare strategia o non avrete sponsor-

-Non siamo innamorati- prova ad obbiettare Ginny, il viso più rosso dei capelli -siamo solo amici-

-Amici, innamorati, è la stesa cosa, siete comunque sciocchi- detto questo ci indica la camera in un chiaro cenno di congedo, e siamo costretti ad obbedirle.

-La odio- dico a mezza voce, lo stomaco che brontola per non aver fatto né colazione né pranzo.

-Anche io, ma dobbiamo rispettarla- dice Ginny con un'alzata di spalle.

-Secondo te si può ordinare qualcosa in camera?- le chiedo cercando di cambiare argomento, anche perché ho raggiunto il limite sopportabile di fame.

-Da quant'è che non mangi?- mi chiede soffocando un risolino.

-Non saprei, ma credo che dire dall'inizio degli Hunger Games sarebbe riduttivo- le dico ridendo a mia volta.

Ordiniamo qualcosa di nascosto alla Umbridge e ci rifugiamo nelle rispettive camere, per farci la doccia e per dormire.

Ora che la parata dei tributi è terminata, ci avviciniamo sempre più alla nostra fine.

No, non alla nostra, alla mia, perché io non ho niente per cui tornare, lei si, e credo che sua madre abbia più a cuore lei che me, questo è certo!

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Capitolo 4
*** Allenamento parte 1 ***


L'Allenamento

parte 1

 

-Il giovane Potter deve morire, insieme a quei mocciosi Weasley, nessuno, ripeto, nessuno di loro deve sopravvivere- il presidente Voldemort è più minaccioso che mai, mentre accarezza il serpente al suo fianco.

-Mio signore, moriranno, glielo garantisco- un uomo dai capelli biondo platino si inchina. E' pallido e ha lo sguardo a terra.

-Me lo garantisci, Lucius, immagino che non vuoi che tuo figlio muoia, vero?- -No, mio signore, farò tutto ciò che è nel mio potere di stratega- 

Il presidente assume un sorriso soddisfatto:

-Eccellente, chiamami Severus, ma ricorda, Harry Potter deve essere l'ultimo a morire-

-Si mio signore- Lucius Malfoy sta per aggiungere qualcosa, ma il presidente lo interrompe con un cenno della mano

-Chiamami Severus, non accetto obiezioni- dice con voce ferma

-Ma…- Lucius prova ancora ad interrompere

-VAI- 

Un urlo mi sveglia, ma non è quello di Voldemort, ma quello della Umbridge.

-Tributi!!! Sbrigatevi!!!- 

Cerco di aggrapparmi ad un ricordo del sogno appena fatto, ma non mi viene in mente niente, solo un cognome: Weasley, mi ricorda qualcosa, anche se non capisco cosa.

Cerco di fare il più in fretta possibile, non reggo un altro giorno senza mangiare, e sono in sala da pranzo prima che il rospo possa replicare.

Quando arrivo, la sopracitata fa un grande (e falso) sorriso:

-Vedo che stiamo imparando la lezione, Potter- 

Vorrei ribattere qualcosa di tagliente, ma le parole restano bloccate in gola.

Potter, Harry Potter, l'altro nome che il presidente voleva morto. Devo ricordare a me stesso che era solo un sogno, perché rischio di svenire.

Il cibo che avevo preso non mi va più.

Ginny entra assonnata, si siede vicino a me e ruba un pancake dal mio piatto.

Vero! E' Ginny che devo proteggere, non me stesso.

Il sangue torna a scorrermi nelle vene, e inizio a pensare più lucidamente.

Era un sogno, solo un sogno, perché preoccuparsi.

E anche se fosse vero, cosa di cui dubito, Ginny non fa di cognome Weasley, quindi non ci sono problemi e lei può vincere.

Eppure, quei capelli biondi…

-Tutto bene Harry?- Ginny scuote una mano per attirare la mia attenzione.

-Si, tutto bene, ma non ho molta fame, se vuoi puoi finire i miei pancake- 

-Non hai fame, Harry, ti senti bene- e con aria falsamente preoccupata mi mi sente la fronte per vedere se scotta.

-Solo un brutto sogno- le dico, agitando la mano in segno di lasciar perdere.

-Ok, non preoccuparti, succede sempre, prima dei giochi- Ginny finisce il mio cibo con maestria e si accinge ad andare all'ascensore.

-Se lo dici tu…- borbotto tra me e me e la seguo.

Arrivati al piano mi imbatto nei tributi dell'uno e del due, che ci sbattono contro senza tanti complimenti.

-Guarda Blaise, Potter e la piccola Weasley- dice la ragazza, credo che si chiami Astoria, ed è tra i più piccoli tributi, se non la più piccola.

-Mi chiamo Prewett, non Weasley- ribatte Ginny, diventando rossa in zona d'orecchie.

-Ah, è vero, hai preso dalla mammina- ribatte il Blaise, il ragazzo.

-Invece di andare in giro a sbagliare i cognomi altrui, che ne dite di farci passare?- chiedo aprendomi un varco.

-Naturalmente, allenatevi, anche se non vi servirà a niente- ribatte la ragazza, e si avvia al centro del padiglione d'addestramento.

"I tributi del' 1 e del 2 sono certi di vincere"

Mi torna alla mente il consiglio di Luna, forse non aveva tutti i torti.

Io e Ginny ci avviciniamo al centro, tenendoci a distanza dai due ragazzi del'1, giusto in tempo per sentire il discorso di Madama Bumb sulle varie stazioni di addestramento.

-E ricordate ragazzi, sapere molti incantesimi è importante, ma pensate anche alla sopravvivenza-

Alla fine del discorso io e Ginny prendiamo strade diverse: va bene essere amici, ma non siamo cozze!

Mi avvio al settore di piante magiche, e noto che è occupato dai ragazzi del distretto 8 e il ragazzo del'11.

Sto per cercare un'altra stazione, quando il ragazzo del 10, Neville, mi fa cenno di avvicinarmi.

Così mi siedo vicino a lui, cercando di ignorare le loro chiacchiere, concentrandomi solo sulle piante. Ma quando la ragazza del'8 mi rivolge la parola non posso più far finta di niente.

-Tu sei Harry Potter, vero?-

-Si- mi limito a rispondere.

-Io sono Hannah, e lui è Ernie, molto piacere- la ragazza mi offre la mano, con un sorriso, ed io ricambio la stretta velocemente, senza guardarla negli occhi. Non sopporto gli amichevoli, sono prede troppo facili, e quando muoiono ci resti male.

-Io sono Neville- dice il ragazzo del' 11 in tono distratto, preso completamente dalle piante per prestare attenzione.

Dopo aver appreso le nozioni fondamentali, mi avvio alla postazione di tattiche diversive.

Lì trovo i due ragazzi del 7 e del 5 che armeggiano insieme con dei pezzi di metallo.

Si voltano insieme a guardarmi, ed io distolgo di nuovo lo sguardo, cercando una postazione libera.

Senza preavviso il ragazzo del 5 mi chiama:

-Harry, non devi andartene appena ti guardiamo-

-Vuoi unirti a noi? Abbiamo un progetto di detonatore abbindolante, perfetto per creare diversivi- continua il ragazzo del 7.

E mi sorridono, allegri, sembra che si conoscano da tutta la vita.

"I ragazzi del distretto 7 e 5 formeranno un'alleanza, vista la loro somiglianza"

Forse quella Luna c'aveva azzeccato in pieno, senza forse.

Decido di lavorare un po' con i sosia, o gemelli, non ho il coraggio di chiedergli cosa ne pensino loro.

Sembrano simpatici e anche piuttosto intelligenti, non a livello di studio, ma a livello di inventiva, e scopro che quello del distretto 5 si chiama Fred Weawett, quello del 7 George Presley.

Alla fine riesco a costruire un detonatore abbindolante decente e decido di passare ad altro, lasciando i sosia/gemelli a lavorare su un'altra, esplosiva invenzione.

Prima di andarmene mi salutano distrattamente:

-Ciao Harry, ricorda il metodo- mi saluta George con un'occhiolino

-Non dire a nessuno della nostra invenzione- dice Fred con il segno del silenzio.

-Ci fidiamo di te- concludono insieme, sfoggiando un gran sorriso.

Li saluto con la mano, sorridendo a mia volta, ma subito dopo penso che dovranno morire, entrambi, se voglio far sopravvivere Ginny, e se anche non ci riesco, se anche rimanessero solo loro due, uno di loro dovrà uccidere l'altro.

E' un pensiero così terribile, così sconcertante, che cerco vivamente di pensare ad altro, e mi avvio inconsciamente verso l'area di incantesimi di attacco.

Lì vi trovo i favoriti che se la prendono con due ragazzi.

Il mio primo istinto è quello di andarmene, ma poi penso che non è giusto che i favoriti facciano male agli altri tributi prima di entrare nell'arena: crea un vantaggio schifoso ed egoista, specialmente perché sono cinque contro due.

-Ragazzi, lasciateli andare- dico, con più coraggio di quanto mi sento in realtà.

-Chi ha chiesto il tuo parere, Potter, evapora, se non vuoi essere distrutto anche tu!- il biondino del 2 mi lancia uno sguardo cattivo e viziato, che si va a posare sulla mia cicatrice per un attimo, un attimo che va a suo svantaggio.

Infatti afferro la bacchetta più vicina e pronuncio il primo incantesimo difensivo che mi viene in mente, anche se, devo ammetterlo, non è un granché:

-Expelliarmus- il primo incanto colpisce in pieno il ragazzo biondo, che viene privato della sua bacchetta.

Gli altri ragazzi si armano, ma prima che se ne rendano conto altri fasci di luce li colpiscono in pieno.

Mi giro e mi accorgo che i due ragazzi sono entrati in possesso di una bacchetta, e che hanno lanciato due incantesimi di disarmo, gli schiantesimi, invece, vengono da Fred e George, che hanno notato il trambusto e "si sono uniti alla festa" (testuali parole di George).

Lavoro un po' con i due ragazzi, Seamus e Dean, che scopro vengono rispettivamente dai distretti 9 e 10, ma quando Seamus rischia di far esplodere la faccia di Dean, decido di lavorare un po' da solo.

Ho appena padroneggiato gli schiantesimi quando il suono che annuncia il pranzo mi fa sobbalzare.

Mi avvio verso un tavolo e aspetto Ginny, non vedo l'ora di vedere cosa ha fatto lei, e dirle dei tributi che ho conosciuto!

Mi sto guardando in giro distrattamente, quando il ragazzo dai capelli rossi del distretto 4 mi si avvicina titubante, indica una delle tre sedie libere e chiede:

-Posso sedermi, gli altri tavoli sono occupati, e non mi sederei con i favoriti per tutto il cibo del mondo-

-Ok, fai pure- gli dico esitante, non so se fidarmi.

-Io sono Ron, Ron Weasley-

"Il ragazzo del 4 non è un favorito"

Weasley, Weasley, il nome che doveva essere ucciso, il nome che hanno dato a Ginny, il nome che pensavo non esistesse, e che ora è seduto di fronte a me, con un sorriso incerto e delle lentiggini.

Non so quanto c'è di vero nei miei sogni, ma se lui si chiama veramente così, allora è vero, Ron Weasley non è un favorito.

 

 

 

Angolo Autrice (A.A.)

Spero vi sia piaciuto questo capitolo, se la storia non sta prendendo una piega che vi piace siete liberi di dirlo in una recensione o in un messaggio privato, cercherò di aggiornare il prima possibile

Grazie di leggere questa mia stramba idea.

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Capitolo 5
*** L'allenamento parte 2 ***


L'Allenamento

parte 2

 

Continuo a guardare Ron con gli occhi sgranati, e lui si guarda in giro come se si aspettasse di veder spuntare una chimera gigante.

-Harry!- una voce rompe quel silenzio imbarazzante

"Sei la mia salvatrice Ginny" mi giro e le sorrido, ma lo sguardo che mi lancia mi fa rimangiare i miei pensieri.

-Chi è lui?- indica Ron con sguardo accusatore, e il sottoscritto diventa paonazzo in zona d'orecchie.

-Ron, Ronald precisamente, di cognome Weasley- dice, alzandosi -forse è il caso che…-

-WEASLEY?- l'esclamazione di Ginny fa girare tutti i presenti, e Ron indietreggia di parecchi passi.

Ginny si volta verso di me con uno sguardo d'intesa, che non riesco a capire, poi indica la sedia a Ron con la mano.

-Puoi sederti, se vuoi- dice, con tono tranquillo, tutti i tributi tornano al loro cibo, e Ron si siede.

-Io mi chiamo Ginny Prewett- dice il suo cognome come se fosse un messaggio in codice, ma, se anche fosse, Ron non sembra capirne il significato, anzi, guarda me come se si aspettasse qualcosa.

Ginny mi tira una gomitata e capisco, Ron sta aspettando che mi presenti:

-Io sono Harry… Potter… piacere-

Ron sembra soddisfatto e inizia a mangiare, io  faccio lo stesso, ma Ginny parte all'attacco:

-Ho parlato con qualche altro tributo, e tu?- chi non la conoscesse bene direbbe che sta parlando per fare conversazione, ma io ho la sfortuna di conoscerla bene, e noto una chiara nota di accusa nella sua voce, decido di non mentirle, dato che comunque lo avrei detto in ogni caso:

-Ho conosciuto… fammi ricordare…ad essere sincero non ho veramente parlato, ci siamo solo presentati…-

-Vieni al dunque- dice Ginny sbrigativa, sempre con tono accusatorio, stavolta percepito pure da Ron, che smette per un attimo di mangiare e ci guarda titubante.

-Allora…- continuo, cercando di ricordarli tutti -Hannah, Ernie, Neville, Fred, George e i favoriti- li conto sulle dita della mano.

-E…- ora si vede chiaro e tondo che mi accusa di qualcosa, anche se non capisco cosa.

-Ah si!- mi viene un'illuminazione, e Ginny sembra sollevata -Seamus e Dean- dico orgoglioso, sono sicuro che non ci sono altri nomi.

Ginny non la pensa allo stesso modo -Hermione?- mi chiede, tornata minacciosa.

La ragazza del Distretto 3?

-Chi?- chiedo in modo finto, non voglio che sospetti che la conosco o altro, dato che non ci siamo nemmeno presentati.

-La ragazza del distretto 3, mi ha chiesto di te poco fa!- 

-Io non la conosco…- provo a difendermi

-E come mai lei conosce te-

-Harry Potter è piuttosto famoso nel mio distretto- Ron si è finalmente deciso ad entrare nella conversazione -Viene chiamato "Il ragazzo che è sopravvissuto", probabilmente anche in altri distretti conoscono il suo nome-

Ginny sembra stupita, e sono così contento che non mi sta urlando contro che ci metto alcuni secondi per cogliere il significato di ciò che ha detto:

-Cosa??? Sono famoso nel distretto 4?- l'idea è piuttosto inconcepibile, ma Ron mi guarda come se non capisse:

-Davvero non lo sapevi, sei oggetto di pettegolezzo da tutti i distretti questi giorni, chi di più, chi di meno, io non ci credevo finché non ti sei presentato- il suo sguardo si ferma sulla mia cicatrice, è la seconda volta che viene fissata oggi, e inizia a darmi fastidio.

-Ma perché dovrei essere "famoso"?- chiedo ancora stupito.

-Già, perché dovrebbe essere famoso?- mi fa eco Ginny, più stupita di me.

-Mi state prendendo in giro?- chiede Ron, più stupito di noi -Harry è sopravvissuto a… Tu-sai-chi- vedendo che io e Ginny rimaniamo perplessi sgrana di più gli occhi e specifica, a bassa voce -il presidente, quando ha ucciso i tuoi… davvero non ne sai niente, ha provato a uccidere anche… non ci credo che non lo sai- continua con lo sguardo di chi la sa lunga -E' una strategia, vero? fate finta di non sapere queste cose per sembrare ignoranti e vi rivelate dei grandi esperti di incantesimi e maledizioni, tranquilli non lo dico a nessuno-

Torna al roast-beef come se avesse scoperto qualcosa di veramente importante, o avesse imparato l'incantesimo più potente di Panem.

Io dal canto mio sono sempre più confuso, e Ginny lo stesso, infatti mi guarda come se Ron fosse un malato mentale, ma se lo fosse, come farebbe a sapere della morte dei miei genitori.

Quando il pranzo finisce decido di conoscere la famosa Hermione Granger, ma non so dove può essersi diretta, poi mi tornano in mente le parole di Luna: "la ragazza del distretto 3 tenta più la sopravvivenza".

Così mi avvio verso il padiglione degli incantesimi di protezione, e capisco di aver fatto bene, infatti la ragazza dai capelli crespi e bruni e i denti davanti un po' sporgenti è lì, e sussurra incantesimi intorno a se.

Sto per andarle incontro quando scompare davanti ai miei occhi, probabilmente per via di qualche incantesimo.

"Mi sarebbe molto utile in squadra" mi ritrovo a pensare, poi mi ricordo che devo proteggere Ginny, e se rimanessimo solo noi tre sarebbe alquanto spiacevole  uccidere questa ragazza.

Decido di provare qualche incantesimo, usufruendo delle carte sparse nel posto, ma un'esclamazione venuta dal nulla mi ferma:

-Per Riddle, tu sei Harry Potter!!- la ragazza torna visibile, e il suo sguardo si ferma sulla mia cicatrice, di nuovo.

Mi sta veramente scocciando questa cosa, così mi affretto a coprirla con la frangia.

-Si, sono io…-perché voglio conoscerla? cosa le voglio chiedere? non ricordo, e non sembra importante, perché in questo momento voglio solo allontanarmi il più possibile da chiunque conosca il mio nome, la mia storia e la mia cicatrice.

Hermione sembra capire il mio imbarazzo, perché smette di osservare la cicatrice, e il suo sguardo cade sul foglio che ho in mano.

-Vuoi imparare l'incantesimo di protezione di base contro incantesimi di media o minore forza?- 

Non ho capito a cosa si riferisce, dato che sul foglio c'è scritta solo la formula -Protego?- chiedo, convinto di fare la figura dell'idiota.

Ma lei sorride e annuisce: -Protego. Posso insegnartelo se vuoi, è piuttosto semplice-

Per imparare l'incantesimo ci metto due ore, ma sono certo che sarebbero state molte di più se l'avessi provato da solo.

Quando lo imparo la saluto allegramente e mi avvio verso il padiglione di oggetti tecnici babbani.

Lì incontro il ragazzo del 3, che mi si avvicina lentamente

-Tu sei Harry Potter?- chiede, sembra solo curioso, come se avesse sentito parlare di me solo negli ultimi giorni e non mi considerasse degno di nota, ma solo un pettegolezzo.

Così rispondo, distrattamente -Si, sono io-

Non l'avessi mai detto!

Il ragazzo mi piomba addosso, con gli occhi sgranati e un sorriso davvero troppo grande per la sua bocca:

-Davvero? sei Harry? Proprio Harry? posso farti una foto, Harry? Devo dirlo a Hermione! Tu la conosci, Harry? E' la ragazza del mio distretto, Harry! Sapevo che ti avrei conosciuto, Harry! Tu sai giocare a quidditch, Harry?-

Rimango ammutolito, mentre il ragazzo continua a parlare e parlare, scattando foto con una macchinetta babbana che ha avuto la sfortuna di essere lì in quel momento. Scopro che si chiama Colin Canon, e che non vedeva l'ora di conoscermi e che è contento di proteggermi al costo della sua… Aspetta, Cosa?!

-Puoi ripetere un secondo?- chiedo veramente preoccupato.

-Sono contento di p…-

-Partecipare ai giochi con te, Vero, Colin?- Hermione è comparsa e guarda Colin con un sorriso piuttosto falso, a mio parere, ma non ho tempo di indagare, perché subito dopo Hermione mi salva dalle grinfie del suo compagno di distretto:

-Sarà il caso che Harry vada ad esercitarsi con le scope, non vorrai impedirgli l'allenamento, vero?-

-Ma io, veramente…- provo a ribattere che non sono mai salito su un manico di scopa, ma Hermione mi ha già spinto via, e sono costretto ad andare lì.

L'arena di volo è già piena: vi trovo i due ragazzi del 6, la ragazza del 5 e la ragazza del 11.

Noto con sollievo che la ragazza del 11 sembra non essere mai salita su un manico di scopa, e mi sento più a mio agio.

Così prendo la scopa, e mi accingo a volare.

E' bellissimo, è libero, è semplicemente meraviglioso, ci prendo subito la mano e cinque minuti dopo volo intorno agli anelli, salendo sempre più in alto e scendendo in picchiata, finché non mi accorgo di essere seguito dalla ragazza del 5: Cho.

Noto subito che è veramente carina, e ci mettiamo a chiacchierare. Da lì si aggiungono anche Angelina e Davies, i due del 6, ma mi accorgo troppo tardi che al posto di Susan, la ragazza del 11, ora c'è Ginny.

-Ginny!- quasi cado dalla scopa quando mi si ferma davanti al naso, ma riesco a tenermi alla scopa facendo un salto mortale.

Noto con piacere che non sembra arrabbiata, così mi rilasso e le chiedo sorridendo:

-Come va? conosciuto qualcun'altro?-

-Oh! si- risponde lei, con voce eccessivamente mielosa, segno evidente che se parlo di nuovo con Cho non le andrà bene, ed esternato più chiaramente in un: -Se ti azzardi a parlare di nuovo con la cinese ti faccio fuori- sussurrato all'orecchio.

Continuo l'allenamento con la scopa fino alla fine dell'allenamento, poi supero agilmente Colin Canon e mi avvio all'ascensore più vicino, deciso a non aspettare Ginny.

Lì incontro le ragazze del 9 e del 7 che stanno parlando dei tributi maschi.

Cerco di ignorarle e farmi ignorare, ma mi notano e si presentano, tra una risatina e l'altra.

-Io sono Lavanda Brown- dice quella del 7, che poco prima stava idolatrando i pettorali di Ron.

-Piacere Harry, sono Calì- dice la ragazza del 9, che si lamentava delle esplosioni di Seamus.

Entrambe fissano costantemente la cicatrice.

Appena arrivo al piano mi fiondo in camera, sperando vivamente che non si continui così i prossimi giorni.

Inutile dire che mi sbaglio di grosso!

 

 

(A.A.) 

Scusate il ritardo e se ci sono errori, ma dovevo finirlo in tutta fretta, in quanto non posso aggiornare per le prossime tre settimane per un viaggio e per il campo estivo

Spero di aggiornare il prima possibile e  che il capitolo vi piaccia nonostante tutto.

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Capitolo 6
*** La Sessione Privata con gli Strateghi ***


La Sessione Privata 

con gli Strateghi

 

-Harry?- 

-Non voglio parlare, mi dispiace Ginny- mi rigiro dall'altra parte del letto per la milionesima volta, deciso a non ascoltarla, non ha idea di quello che ho combinato.

-Cosa è successo, a me puoi dirlo!- Ginny continua ad insistere, e benché sia di solito una che capisce al volo, in questo momento sembra non capire che io non posso dirglielo, perché significherebbe ammettere che sto cercando di proteggerla, e quindi che non ho intenzione di sopravvivere, ma sopratutto che dovrò uccidere delle persone, ed è una cosa che veramente non credo di sopportare.

-Pensavo andasse tutto bene, sei amico di Ron e Hermione, hai imparato a volare, e tantissimi nuovi incantesimi, oltre al fatto che…-

Ma io la interrompo:

-Possibile che proprio non capisci! Dovremo morire tutti: Io, Ron, Hermione, Fred, George… Tutti quanti, e dovremo ucciderci a vicenda. CAPISCI CHE HO COMBINATO!!!!- 

-Harry…- Ginny è spaventata, e sembra ancora non capire -cosa hai combinato? I giochi non sono per colpa tua…-

-Ma io, ora, conosco i tributi, ho fatto amicizia per la prima volta nella mia vita, e tutto svanirà!- 

Ginny sembra aver capito, ed emette un triste sospiro, senza avere niente da ribattere.

Rimaniamo così per un po', poi il suo stilista la chiama, ed entra nella mia stanza una giovane ragazza dai capelli rosa acceso e la bocca a forma di cuore.

-Ciao Harry, sarò la tua nuova stilista, l'altra ha avuto problemi e non potrà assisterti- mi fa l'occhiolino complice, in risposta al mio sguardo titubante e sorpreso.

-Come ti chiami?- le chiedo, sono piuttosto spaventato all'idea che quella ragazza colorata possa vestirmi per l'intervista, che, tra parentesi, si svolgerà tra due giorni.

-Chiamami Tonks, o Dora, se proprio devi, ma non chiamarmi Ninfadora, Sono stata chiara!- è piuttosto minacciosa, e gli occhi mandano bagliori infuocati, così mi affretto ad annuire energicamente.

Sembra sollevata, e mi lancia sul letto l'abito che dovrò indossare per la sessione privata con gli strateghi che si terrà tra qualche ora.

-Allora ci vediamo dopo, e stupiscili tutti- esce saltellando, con un ultima strizzata d'occhi.

Io mi vesto in fretta, pensando mentalmente a cosa fare alla sessione privata.

Potrei far levitare alcuni oggetti, Hermione lo ha insegnato ieri a me e Ron, ancora mi viene da ridere ripensando alla scena: 

Ron aveva sbagliato il movimento, oltre alla pronuncia, ed Hermione lo aveva ripreso -Così caverai l'occhio a qualcuno, e per di più sbagli pronuncia: è leviòsa, non leviosààà- e Ron aveva avuto la faccia tosta di ribattere, così lei si è messa a far roteare oggetti per la stanza, la maggior parte dei quali finivano "accidentalmente" sulla testa di Ron.

Non voglio pensare a Ron e Hermione, il pensiero mi fa male.

Comunque potrei appellare oggetti per la stanza, come Hermione mi ha…no, non mi sembra una buona idea.

"Hai imparato a volare" le parole di Ginny mi entrano in testa.

Ho imparato a volare, e potrei mostrare questo agli strateghi, così sentirei meno la pressione, e lascerei i miei problemi a terra.

Finisco di vestirmi e mi avvio agli ascensori, dove mi sta aspettando Ginny.

-Chi era quella ragazza?- chiede con curiosità.

-Niente note d'accusa, vedo- la stuzzico

-Età incompatibile- spiega Ginny, con espressione indispettita.

-La mia nuova stilista… Ni… Tonks- stavo per dire Ninfadora, non me l'avrebbe perdonato.

-Nitonks? Che strano nome!- 

-No! Tonks, senza Ni- mi affretto a correggere.

-Ok… sembrava simpatica!- 

Alzo le spalle, abbiamo cose più importanti a cui pensare, saliamo sull'ascensore più vicino e ci avviamo.

-Tu che farai?- le chiedo, con un velo di ansia nella voce.

-Non lo so, credo qualche fattura orcovolante- sembra indecisa

-Sei grande in quelle- cerco di incoraggiarla -io volerò un po', credo che libererò i bolidi e cercherò il boccino d'oro-

-Potresti anche colpire qualche manichino, gli strateghi saranno entusiasti- mi sorride ed io faccio lo stesso.

Quando arriviamo sta per andare Colin Canon, che però non sembra molto in ansia, anzi, appena mi vede inizia a sbracciarsi per attirare la mia attenzione, con un sorriso eccitato:

-Harry! Come va, Harry? sei teso, Harry? Che farai, Harry? Prenderai dodici, Harry?-

-Ciao, Colin- Saluto esasperato, e vengo interrotto dalla voce del capo stratega:

-Canon Colin-

-Tocca a me, Harry. Ci vediamo, Harry!- ed entra tutto eccitato nella sala.

-Secondo te che farà?- chiedo a Ginny quando Colin è entrato.

-Distribuirà spille del Fan Club di Harry Potter a tutti gli strateghi, e farà vedere tutte le foto che ha fatto negli ultimi giorni- Ginny è serissima, e le lancio uno sguardo divertito subito ricambiato.

-Hey! come va?- Ron sembra piuttosto nervoso.

-Non c'è male- rispondiamo all'unisono io e Ginny, come…

-Qui non siamo gli unici gemelli a quanto pare- due voci spuntano dal nulla, insieme a due sorrisi, a due paia di occhi e da due chiome rosse identiche.

-Dov'è Hermione?- chiedo guardandomi intorno.

Ron alza gli occhi al cielo e indica una sedia dietro di lui.

Hermione sta tamburellando distrattamente le dita in grembo e sussurra, ininterrottamente, incanti a mezza voce.

-Hermione?- provo a sussurrarle all'orecchio.

La ragazza sobbalza, resosi conto solo ora della nostra presenza, poi accenna un sorriso nervoso -Harry, mi hai spaventata, manca poco tempo, e non ho idea di cosa fare-

Provo a suggerirle qualche idea:

-Perché non provi con degli uccelli, che poi mandi verso gli avversari come hai fatto con Ron ieri?- 

Scoppiamo a ridere insieme, ricordando la scena: 

Ron e Hermione stavano litigando perché Ron aveva trovato carina la ragazza del distretto 7, che magari potevano invitare a unirsi a loro, così Hermione, con la scusa di insegnarmelo, ha creato dal nulla degli uccelli e glieli ha spediti contro. Ron si è messo a correre e ripararsi la testa, e ci ha messo dieci minuti buoni ad eliminarli tutti.

-Non credo che mi metteranno dodici se li attacco, ma grazie del consiglio- Hermione sembra meno tesa, almeno finché non viene chiamata nella sala, al ché la sento mormorare tra se e se:

-Oh no! Coraggio, sta calma!- 

-E' matta quella là, te lo dico io!- Ron sembra ancora arrabbiato per la storia degli uccelli guarda Hermione scomparire nella sala con sguardo diffidente, subito sostituito dalla paura.

-Aspetta, dopo di lei tocca a me!- e inizia a tamburellare con le dita sui fianchi, borbottando incanti a mezza voce.

Il tempo passa lentamente, vanno Ron, Millicent (la ragazza del suo distretto), Fred (che ci saluta allegramente), Cho Chang (che mi fa un occhiolino non apprezzato particolarmente da Ginny), Angelina, Roger Davies, George (con uno sguardo divertito), Lavanda (lanciando sguardi spaventati a Calì), Ernie, Hannah, Seamus (credo che mostrerà un'esplosione), Calì, Dean, Luna (con aria di chi non sa bene dove si trovi), Neville (con aria di chi sta andando al patibolo) e Susan.

Venti minuti dopo la voce del capo stratega chiama:

-Potter Harry- 

In un primo momento rimango bloccato, io quella voce l'ho già sentita, nel mio sogno.

Ed i miei sospetti diventano realtà quando entro nella sala e dò un'occhiata agli strateghi.

Non li ho osservati bene durante l'addestramento, ed ora vorrei non averli osservati neanche adesso.

Al centro troneggia un uomo dai capelli biondo platino, ma non è il più ostile, accanto a lui vedo una donna dagli occhi sbarrati, che sembra pazza, e all'angolo più oscuro noto un uomo dai capelli unti che ha gli occhi neri come quelli di Hagrid, ma del tutto privi del suo calore. Sono gelidi e vuoti, e fanno pensare a due tunnel immersi nel buio.

Ho subito l'impressione di non essere simpatico a quell'uomo, anzi, di essere profondamente odiato da lui.

Prendo la bacchetta e pronuncio l'incantesimo di appello per attirare la scopa

-Accio Nimbus- 

Subito una Nimbus 2000 mi si para davanti, pronta per essere inforcata, ci salgo e mi dò una piccola spinta.

Mi sento subito molto meglio, lascio a terra la paura e sono di nuovo nel mio mondo.

Mi dirigo al campo e lascio andare il boccino e i bolidi.

Do al boccino il vantaggio di un minuto, nel frattempo scaglio qualche incantesimo verso i manichini a terra, schianto o disarmo, sono gli incantesimi che ho imparato meglio.

Poi mi lancio all'inseguimento del bagliore dorato, evitando accuratamente i bolidi.

Mi ricordo che l'altro ieri Fred e George si stavano allenando con me quando un bolide impazzito minacciava di rompermi le ossa, hanno continuato a braccarmi finché Hermione non è passata davanti ed ha distrutto il bolide fellone, nonostante tutto mi sono davvero divertito.

Sorrido ricordando quell'episodio, e noto un bagliore dorato vicino ad una delle porte. Mi slancio davanti, e le mie mani si stanno serrando sul freddo metallo quando la scopa sussulta.

Mi fermo di scatto, e mi appresto a scendere quando la scopa sussulta nuovamente, più forte.

Poi continua a muoversi, con il chiaro obiettivo di disarcionarmi, facendo capriole e spedendomi sempre più su.

Sono in preda al panico, cerco di trattenermi con tutte le mie forze, ma la scopa diventa bollente, e lascio la presa.

Ho il tempo di dire un solo incantesimo:

-Avis- e centinaia di piccoli uccelli escono dal nulla, rallentando la mia caduta.

Sono appena sceso per terra quando il capo stratega mi guarda con sorriso beffardo: -Non hai preso il boccino!- 

-Accio boccino d'oro- e subito la mia mano si serra finalmente su quella pallina di metallo dorato.

Senza aspettare gesti, dichiarazioni o altro, mi avvio verso l'uscita, in preda ad una forte rabbia.

Entro in camera sbattendo la porta e riflettendo: Ginny ha una Scopalinda a casa, una delle scope più vecchie del mondo, ma quella non ha mai tentato di disarcionarla.

Era stato uno degli strateghi, la scopa migliore del mondo dopo la Firebolt non può avere questi difetti.

Entra un elfo domestico, che mi chiama: -Signor Potter, il signor Hagrid l'attende insieme alla signorina Prewett.

-Grazie Dobby- dico all'elfo, ricordandomi il suo nome ad un tratto.

-OH! Harry Potter ha ricordato il nome di Dobby, Dobby è troppo felice signore-

Mii alzo e vado nel salotto, dove la televisione accesa annuncia che stiamo per vedere i risultati.

Non ho il coraggio di guardare Ginny negli occhi, non ho il coraggio di salutare Hagrid, né di ricambiare l'occhiolino di Tonks, mi limito a sedermi sul divano e aspetto il meraviglioso tre che probabilmente mi daranno.

Ma vedranno, nell'arena, chi è Harry Potter!

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Capitolo 7
*** L'intervista parte 1 ***


L' Intervista

parte 1

 

-Lucius! Cosa avevo espressamente richiesto?- il presidente Voldemort è arrabbiato, accarezza distrattamente il serpente al suo fianco con la mano sinistra, e con la destra tiene la bacchetta.

-Che… Potter… venisse… ferito- il capo stratega sposta lo sguardo dal serpente alla bacchetta.

-E come mai non siete riusciti nell'intento?- la voce apparentemente calma tradisce la forte rabbia.

-Mio Signore… Potter morirà… nell'arena, ho dato chiare istruzioni a…-

-E i mocciosi Weasley? E la signorina Bones?- lo interrompe il presidente come se non l'avesse sentito.

-Verranno eliminati, Mio Signore- si affretta a rispondere Lucius.

-Molto bene, ora VAI!- e con un cenno della bacchetta la porta si spalanca.

 

Mi sveglio di soprassalto con la cicatrice che brucia, e trovo due occhi vispi che mi scrutano da vicino.

-Ninf… Tonks! Cosa…- prendo gli occhiali dal comodino per guardare meglio, ma la chioma rosa di Tonks è inconfondibile.

-Scusa se ti ho svegliato, ma l'intervista è tra poche ore e devi prepararti- mi sorride dolcemente.

Da quando ho ricevuto 3 all'addestramento tutti gli abitanti del piano mi guardano come se fossi spacciato, Ginny e Hagrid sono gli unici che non sembrano preoccuparsi, ma più di una volta li ho beccati a parlare silenziosamente alle mie spalle, per poi bloccarsi alla mia vista.

Dolores Umbridge sembra solo contenta della mia probabile morte, mentre stilisti e preparatori mi guardano tristemente.

Ieri abbiamo fatto qualche prova per vedere come comportarci, ma devo ammettere che non serviva a mio avviso, perché l'intervistatrice fa sempre tutto da sola, ponendo domande su domande, e non abbiamo tempo di rispondere ad una, che già ne ha fatta un'altra.

Non credo che ci possa essere un'intervistatrice peggiore di Rita Skeeter, ma almeno non dovrò parlare molto, dato che dirà tutto lei.

Comunque la tecnica di Hagrid è molto semplice: 

-Siate voi stessi- aveva detto tranquillamente, Io e Ginny ci siamo scrutati perplessi e Hagrid aveva specificato: -Quella donna vuole fregarvi, vuole che siate difficili da dimenticare, ma non è una buona cosa, perché lei vi farà apparire sotto una brutta luce, quindi dovete essere voi stessi, sentirvi a vostro agio, e sopratutto ribattere alle accusa insensate- 

La strategia della Umbridge, invece, era completamente diversa:

-Dovete piacere alla gente, puntare sul lato affascinante, e sopratutto apparire, più che essere, perché se sarete voi stessi, chi potrebbe mai puntare su di voi-

Secondo me nessuno dei due ha ragione stavolta, perché Capitol city è la città dei maghi oscuri, sostenitori del male, ed è davvero difficile piacere, a meno che non abbiate un repertorio di incantesimi agghiaccianti o un numero altro di assassinii alle spalle, ed io non ho, (né voglio neanche fingere di avere) nessuna di queste "qualità".

-Allora, Harry, come vorresti vestirti?- la voce di Tonks mi risveglia dai miei pensieri.

-Io… vestirmi?- questa è una novità, di solito sono gli stilisti che vestono i tributi.

-Non posso mica obbligarti a mettere qualcosa che ti fa schifo, rovinerebbe l'immagine di te stesso- mi sorride, divertita dalla mia espressione disorientata.

-Qualsiasi cosa?- chiedo dubbioso.

-Tra i vari modelli che ho creato, vedi, non si può cucire un abito in due minuti… cioè, si può…ma io non lo so fare, sono un disastro in questi incantesimi- sembra imbarazzata.

Non la immaginavo così all'inizio, pensavo fosse una di quelle giovani donne di Capitol city a cui importa solo della moda, del successo e degli Hunger games.

Forse potrei piacere a queste persone, cioè, loro non mi piacciono, ma se devo salvare Ginny, (anche se le probabilità sono molto a mio sfavore) devo avere degli sponsor.

-Tu in quali incantesimi sei brava?- chiedo curioso, questa ragazza comincia ad essermi simpatica.

-Perlopiù incantesimi di attacco e difesa, ho vinto gli Hunger Games otto anni fa!- dice come se niente fosse, ma il suo sorriso si incrina leggermente.

-COSA??- chiedo quasi urlando, non l'avrei mai detto.

-Non l'avresti mai detto, eh? Ero del distretto 5, ma dopo la mia vittoria mi sono trasferita qui, odio il mio distretto!- il sorriso è scomparso dal suo volto.

Sto cercando di ricordare gli Hunger Games di quell'epoca, io avevo solo otto anni, ma mi sembra di ricordare una ragazza bruna, o era bionda, di certo non rosa.

-Ti sei tinta i capelli!- esclamo convinto, sarebbe stato ovvio anche se non avesse partecipato ai giochi, ma a Capitol city non si può mai dire, potresti avere i capelli rosa nel DNA.

Tonks scoppia a ridere, poi chiude gli occhi, e i suoi capelli cambiano da rosa a celeste.

-Ma… come…- balbetto spaventato, una cosa del genere è impossibile.

-Sono una metamorfomagus, cambio aspetto a piacere, mi ha salvato questo ai giochi, mi mimetizzavo perfettamente-

-Wow!- posso dire solo questo, perché in quel momento entrano i miei preparatori.

-Allora, è pronto?- chiede uno di loro.

Tonks si batte una mano sulla fronte, poi congeda i preparatori con un gesto della mano -Potete tornare tra cinque minuti? deve ancora scegliere l'abito.

E dovrei ancora fare colazione, ma meglio lasciar perdere.

I preparatori alzano gli occhi al cielo e vanno via, mentre Tonks fa apparire cinque completi splendidi da scegliere.

-Bene, scegli quello che vuoi!- 

Il primo completo è troppo nero per i miei gusti, nonostante le rifiniture argentate siano notevoli.

Il secondo è verde, con rifiniture argentate simili, ma nonostante Tonks dica che si abbinano molto ai miei occhi, mi dà una sensazione sgradevole.

Il terzo è blu e ramato, molto di moda a Capitol city, ma non mi sembra adatto.

Il quarto è semplice, e si vede che a Tonks fa impazzire, con il suo colore giallo e i tassi cuciti in ferro, ma è il quinto che mi lascia stupito: i colori dominanti sono rosso e oro. Una camicia bianca e dei pantaloni rossi sormontati da un mantello dello stesso colore con decorazioni dorate che formano il disegno stilizzato di un leone sulla schiena.

Ho sempre adorato questi colori, è un abito davvero bellissimo.

-Harry, mancano due minuti, quale scegli?- chiede Tonks con evidente fretta.

-Questo qui- mi affretto a  rispondere io, indicando l'abito rosso e oro.

-Ok, il completo Grifondoro, ottima scelta- Tonks sembra felice che io apprezzi la sua creazione, e fa appena in tempo a far sparire i vari abiti che il mio staff entra nella stanza.

-Perfetto, Harry, ci vediamo tra qualche ora per gli ultimi ritocchi- fa un ultimo occhiolino e mi lascia in mano ai preparatori.

Le ore seguenti sono davvero tremende, come del resto lo erano quelle alla sfilata, solo che lì ero completamente coperto dalla fuliggine e non c'erano problemi di fascino perché ero mascherato. Ora sono vestito elegante e per di più l'ho scelto io il mio vestito, quindi sono responsabile della mia probabile figuraccia.

Spero che Ginny stia meglio di me, ma non so che pensare.

Penso a quello che ci siamo detti con Tonks, che anche lei era un tributo, che probabilmente ci capisce, e non faccio a meno di pensare a come i suoi sorrisi siano spesso forzati.

Dopo ore di preparazione entra di nuovo la mia stilista, con l'abito e i vari accessori.

Mi vesto ed a un mio cenno rientra nella stanza.

Passiamo l'ultima fase della preparazione tra i suoi consigli qualche divertente sfilata, poi parliamo per qualche minuto del mio comportamento all'intervista.

Questa giovane donna comincia ad essermi davvero simpatica!

-Manca solo un ultimo dettaglio, ma devi essere tu a decidere se vuoi mostrarlo o no- il tono è serio, e l'espressione risoluta.

-Di cosa stai parlando?- chiedo alquanto intimorito.

-Della tua cicatrice, naturalmente, ho notato che ti dà fastidio quando tutti la fissano, e pensavo che magari potremmo coprirla-

-Non lo so, io non… dovrebbe essere il mio tratto distintivo, quindi…- ad essere sincero vorrei che fosse vista, che il pubblico vedesse cosa ho dovuto patire per mano di Capitol city, in modo spettacolare.

Tonks sembra avermi letto nel pensiero, perché sussurra tra se e se: -Il tuo tratto distintivo…  il segno di Capitol city… Potremmo renderlo spettacolare… potremmo…- si illumina, e prima che possa chiederle cosa sta pensando si avvia verso lo scaffale dei trucchi per il viso.

Nel percorso rovescia parecchie sedie e tavoli, non faccio a meno di sorridere.

Dopo aver frugato tra le varie creme e lozioni torna soddisfatta con un unguento senza scritte o avvertimenti.

-Allora, Harry, vuoi fare qualcosa di spettacolare?- sorride eccitata, ed io annuisco,  eccitato a mia volta, spero solo che quella crema sia stata testata!

 

 

(A.A.) 

The end!!!

No, scherzavo, continua…

Forse avrei dovuto fare tutto insieme, ma non riesco a scrivere perché mia sorella si è appropriata del computer, quindi la prossima parte dovrebbe venire tardi, perché non ho molto tempo per scrivere.

Spero di avervi fatto incuriosire e aspettatevi molti colpi di scena all'intervista, d'altronde la presentatrice è Rita Skeeter.

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Capitolo 8
*** L'intervista parte 2 ***


L' intervista

parte 2

 

Scendo per cenare prima dell'intervista, e li vi trovo Ginny, Hagrid e la Umbridge.

Hagrid sembra eccitato, la Umbridge annoiata, mentre Ginny è piuttosto tesa.

Noto con stupore che è vestita con le mie stesse tonalità: un abito lungo rosso con tanti ricami dorati e cinta, collana e bracciali dello stesso colore sfavillante.

I capelli sono raccolti in una mezza coda ed è leggermente truccata.

In poche parole: è bellissima!

-Come va, Ginny?- le chiedo sorridendole.

-Mai stata così stressata, rischio di lanciare una maledizione a quella Skeeter se non mi lascia parlare- 

-Ginny, sei uno spasso! Anche tu sei modello Grifondoro?- le chiedo guardando meglio l'abito.

-Si, lo stilista mi ha fatto scegliere- dice sorridendo -Dice che l'idea l'ha presa la tua stilista da un vecchio libro di storia della magia- continua pensierosa.

Dopo aver mangiato ci avviamo agli ascensori, che ci porteranno al luogo dell'intervista.

Lì si è già radunata una folla di tributi, per gli ultimi ritocchi.

Aguzzo la vista per cercare Ron e Hermione, ma non sono ancora arrivati.

Poi, ad un tratto, un urlo adirato esce dagli ascensori:

-LEI E' PAZZO!!!!!!! UN IDIOTA!!!!! MISERIACCIA!!!!!!- è Ron, senza ombra di dubbio.

-Ma cosa è successo?- una ragazza molto carina ci affianca, ha i capelli lisci e porta un abito color campanula.

-Hermione! Stai benissimo!- esclama Ginny sorridendo alla nuova venuta.

-Perché? Dov'è Hermion…eeeee!- osservo più da vicino la ragazza, e scopro con imbarazzo che è Hermione.

Sto cercando qualcosa da dire per sciogliere l'imbarazzo quando un altro soggetto interessante mi affianca.

-Un giorno di questi ammazzerò il mio stilista, guardate come mi ha combinato i capelli!- dice Ron, con il viso più rosso dei capelli.

No, aspetta… i capelli non sono rossi, sono celesti.

Sento Ginny e Hermione sforzarsi di non ridere, e provo a fare lo stesso. 

Non sta bene inamicarsi  di Ron Weasley, dopo che ha preso il voto migliore tra noi quattro all'addestramento, dietro a Hermione, ovviamente.

-Chi è il tuo stilista?- chiede Hermione soffocando una risata con un colpo di tosse.

Ron le lancia un'occhiataccia, poi risponde esitante: -Gilderoy Allock- 

Ginny trattiene il fiato, Hermione mette le mani alla bocca -Il grande scrittore?- diventa tuta rossa -So che è un grandissimo esperto di arti oscure!- continua tutta eccitata.

-Per le arti oscure andrà anche bene- borbotta Ron -MA CHI L'HA INCARICATO DI FARE LO STILISTA?- urla indicando i capelli.

-Se lo trovo lo uccido- continua Ron sbattendo i pugni tra loro.

-Sempre che non uccidano prima te, lenticchia- una voce spunta dietro di noi, Draco Malfoy.

-Taci Malfoy, ho spezzo il collo anche a te!- lo minaccia Ron, ma credo che non dovrebbe stuzzicare Malfoy.

-Ho preso 12 all'addestramento, non dovresti fare tanto l'attaccabrighe-

-Zitto, furetto!- la ammonisce Hermione, e questo lo fa stare zitto.

Il soprannome viene de quella volta che, all'addestramento gli è arrivato per sbaglio un incantesimo di trasfigurazione che lo ha trasformato in un furetto.

L'incantesimo è stato lanciato da Neville, il ragazzo del distretto 11, che però voleva solo farlo stare zitto, e ci sono voluti dieci minuti buoni a farlo tornare normale.

Ora, però, basta dire "furetto" che si zittisce subito, quindi, tutto sommato, Neville non ha sbagliato.

Con uno sbuffo infastidito, Draco se ne va, ed entra in scena Luna, in un abito strambo e colorato che ricorda vagamente un pappagallo.

-Salve ragazzi, non trovate che l'intervista sia sopravvalutata?- stiamo per rispondere, ma ci vengono a chiamare e siamo costretti a separarci.

Ci sediamo tutti vicini, distretto per distretto, ed io cerco Tonks con lo sguardo, sperando vivamente che l'idea funzioni.

Ginny mi guarda ansiosa, e la vedo sbarrare gli occhi -Harry!- sussurra dalla mia parte -Che fine ha fatto al cicatrice?- mi chiede indicando la fronte.

Le faccio segno di aspettare più tardi, e lei annuisce, ma la vedo preoccupata.

Subito entra Rita Skeeter, che saluta la folla e si siede sulla poltrona destinata all'intervistatore.

Con quello che parla dovrebbe essere l'intervistata.

Dietro di lei appaiono i nomi di tutti i tributi, con i voti che hanno preso all'addestramento.

 

Distretto 1: Blaise:       10  (classico)      

                  Astoria:      10                                                       

Distretto 2: Draco:       12   (l'avevo già detto)

                  Pansy:         9                                   

Distretto 3:Colin            5    (povero, ma sempre meglio di me)

                  Hermione  10     

Distretto 4: Ronald        9  

                  Millicent      9                                     

Distretto 5: Fred           8      (uguali di viso e di voto)

                  Cho            6          

Distretto 6: Roger         6 

                  Angelina     7                             

Distretto 7: George       8     (uguali di viso e di voto)

                  Lavanda     5  

Distretto 8: Ernie          6

                  Hannah      6 

Distretto 9: Seamus     8     (l'esplosione deve essere piaciuta)

                  Calì            5 

Distretto 10:Dean        7 

                   Luna         4     (cavolo! ma credo che l'abbia fatto apposta)

Distretto 11:Neville      5     (lo immaginavano tutti)

                   Susan       6 

Distretto 12:Harry        3     (e ti pareva)

                   Ginevra     7    (meritava di più)

 

-Ottimo, ora cominciamo dal primo tributo- la voce di Rita Skeeter da inizio all'intervista.

Tutti i tributi si susseguono, ma nessuno riesce a dire più di una frase, perché vengono sempre interrotti dalla donna, che spara domande su domande, alcune delle quali davvero indiscrete, per esempio:

-Allora, George, sei molto simile al ragazzo del 5, credi che questo sarà un ostacolo o una benedizione per quando lo ucciderai a mani nude?-

Oppure:

-Luna, hai preso un voto basso all'addestramento e sembri davvero persa, hai ricevuto una botta in testa o sei solo molto stupida?-

Ma questa è davvero terribile:

-Neville, sappiamo che i tuoi genitori sono impazziti, è stata qualche maledizione o è successo perché tu sei un figlio da far schifo?-

Un tributo alla volta finalmente, o sfortunatamente, tocca a Ginny, ciò significa che tra poco toccherà a me, e non sono sicuro di essere pronto.

-Ginevra, so che in famiglia non hai il padre…-

-Come fai a sapere tutto di tutti i tributi, sei piuttosto invadente-

-Mi informo! credi che hai preso un voto medio perché tua madre non si è occupata di te come dovrebbe o perché tuo padre è morto?-

-Credo di aver preso un voto medio per colpa mia, e comunque mio padre non è morto- 

-… Come sarebbe che tuo padre non è morto, credi che sia in vacanza?-

-in un altro…-

- O forse pensi che abbia abbandonato tua madre, un padre affettuoso…-

-Non ha abbandonato mia…-

-Spiacente dire che l'intervista è conclusa, diamo il benvenuto a…-

-IL SEGNALE ACUSTICO NON E' SUONATO, LASCIA PARLARE I TRIBUTI BRUTTA STREGA, INVECE DI RISPONDERTI DA SOLA!!!-

Segue qualche secondo di puro silenzio, la Skeeter è sconvolta dalla rabbia, poi scatta il segnale acustico, ed entro in scena io.

-Harry Potter…- la Skeeter mi osserva come se fossi una bistecca molto grossa e succulenta, ma sembra ancora piuttosto scossa dall'intervista a Ginny.

-Sappiamo tutto sulla storia tragica dei tuoi genitori, credi che sia stato il dramma del tuo passato che ti ha fatto tentennare (insomma, hai preso 3) come voto all'addestramento? Perché il tuo voto esprime un patologico bisogno di attenzioni, o uno psicotico desiderio di morte. Vuoi seguire i tuoi genitori nella tomba?-

La guardo vacuo, fremo di rabbia, voglio rispondere, ma lei riparte all'attacco.

-Abbiamo anche visto che sembri piuttosto "amico" della tua compagna di distretto, è una tattica per poi ucciderla senza che se ne renda conto?-

Questo è un colpo basso e molto crudele. Come osa parlare così di me e Ginny. Cerco di ribattere, ma è davvero impossibile.

-I tuoi genitori, se fossero vivi, cosa pensi proverebbero nel sapere il tuo voto, ansia, paura, disperazione…-

-NON SO COSA PROVEREBBERO I MIEI GENITORI, PERCHÉ PER COLPA DEL PRESIDENTE NON LI HO MAI CONOSCIUTI!!!- esplodo di rabbia. 

La Skeeter non sembra sorpresa, anzi la vedo soddisfatta: -Quindi credi che sia colpa del presidente, non hai pensato che potessero essere i ribelli… secondo studi di tattiche si è scoperto che i tuoi genitori sono stati uccisi, nientepopodimeno che da Sirius Black, che apparteneva ai ribelli. Ed era amico dei tuoi genitori, oltre ad essere tuo padrino. Ed era delle stesse idee dei tuoi genitori. E' stato lui a conferirti quella cicatrice, non…- lancia uno sguardo alla cicatrice e ammutolisce -Dov'è la cicatrice?-

E' questo il momento che aspettavamo, dovrei sfregare la fronte ella cicatrice comparirebbe in modo fiammeggiante, come per contrastare il regime di capitol city, per mostrare ciò che hanno fatto a me e alla mia gente. Ma non lo faccio, mi limito a guardare Tonks, che mi guarda preoccupata.

Il segnale acustico suona prima che la Skeeter possa chiedere qualcos'altro, ed io mi alzo e me ne vado, cogliendo a malapena lo sguardo ansioso di Ginny, quello perplesso di Ron e quello arrabbiato di Hermione, che sembra l'unica a non fissare me ma la Skeeter.

Mi avvio velocemente agli ascensori, sperando vivamente che nessuno si avvicini o tenti di consolarmi.

Naturalmente, mezzo secondo dopo qualcuno mi raggiunge ed entra nel mio stesso ascensore. Non lo guardo nemmeno, mi limito a dire: -Vattene via , non sono dell'umore di parlare con un ragazzo-

-Allora io non dovrei valere- risponde la voce alle mie spalle.

-Ginny!- esclamo risentito, dovrebbe capirlo che non mi va di parlarne, ma in questi giorni è alquanto dura di comprendonio.

-Volevano venire anche Ron e Hermione, ma sono stati bloccati da alcuni strateghi. Ho chiesto loro di essere alleati per la prima parte del gioco, ed hanno accettato entrambi, a patto che anche Colin venga con noi- annuisco  senza ancora guardarla, ma lei prende il mio viso e lo gira dalla sua parte.

-Non devi pensarci adesso, se è stato Serios Blacker e chiunque altro era sicuro di Capitol city, e se anche non è stata colpa del presidente, loro ci stanno rovinando la vita. Harry, per colpa del presidente uno di noi, o entrambi, perderemo la vita, e non sono stati i ribelli a creare gli Hunger Games, ma la capitale, il presidente, ed è con loro che dovresti avercela- dice convinta, guardandomi dritto negli occhi.

Mi sento terribilmente egoista, la Skeeter ha crepato pure lei, con la faccenda di suo padre.

-Ginny, mi dispiace che la Skeeter… insomma… tuo padre…- 

-Non preoccuparti, mio padre è vivo, e credo sia nel distretto 4- Ginny scarta tutti i miei tentativi di scegliere le parole giuste per dispiacermi per lei.

-Come fai a sapere che tuo padre è nel distretto 4- provo a chiedere.

-Ogni volta che mamma lo descrive dice sempre che ha gli occhi azzurri, i capelli rossi, e che si chiama Arthur Weasley-

 

(A.A.)

Sono in ritardo stratosferico, lo so, ma mi è venuto il blocco dello scrittore e non trovavo il tempo.

In più ho iniziato un'altra long: "Ma Hogwarts non può avere un anno normale?" e mi sono concentrata un po' su quello.

Perdonate il grande ritardo e spero di aggiornare presto. Da ora in poi si inizia a fare sul serio.

Recensite numerosi, se volete ovviamente!

Leggo tutte le recensioni con grande gioia, a anche se non rispondo sappiate che ogni parola positiva mi riscalda il cuore. Accetto anche le critiche e i consigli.

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Capitolo 9
*** Primo giorno ***


Primo giorno

 

Ho avuto una notte insonne, cosa comprensibile, dato che quello che mi ha detto Ginny mi ha terribilmente scosso, abbiamo litigato fino alla porta della sua stanza perché negavo ciò che lei pensava fosse inattaccabile.

In più c’è da considerare quello che mi ha detto la Skeeter.

Ma Ginny, su questo ha ragione, se anche mamma e papà fossero stati uccisi da un amico, Capitol City e Voldemort sono comunque nostri nemici.

Ora sto facendo colazione, e Ginny è dall’altra parte della stanza, senza neanche guardarmi. Dato che mancano poche ore all’inizio dei giochi, sarà meglio fare pace, onde evitare di sciogliere l’alleanza.

Il problema è che non posso dirle perché ero così incline a bocciare la sua idea.

I sogni che faccio sono molto espliciti, se lei è una Weasley verrà sicuramente uccisa.

-Ginny, come va?- cerco di chiedere nel modo più dolce che riesco con l’inizio dei giochi imminente e la possibilità di morire tra poche ore.

-Va bene- mi risponde cortese, ma la sua voce tradisce ansia e paura.

-Andrà tutto bene, Ginny! Siamo quattro abilissimi maghi. Nessuno ci batterà!- le dico convinto. 

-Se lo dici tu!- esclama lei poco convinta. Poi, in un moto di ansia mi abbraccia, ed io la stingo a mia volta. 

Rimaniamo così per un po’, poi i nostri stilisti ci chiamano.

Saliamo sull’hovercraft che ci porterà nell’arena, e lì ci separiamo.

Mentre entro penso a Ron e Hermione: abbiamo fatto amicizia in così poco tempo e in circostanze così orribili! Però ho sentito fin da subito una forte simpatia per quei due ragazzi.

Ci siamo seduti vicini tutte le volte, e abbiamo lavorato insieme.

Hermione sa più incantesimi di tutti i tributi messi insieme, e mi chiedo dove li ha imparati, dato che a scuola ne insegnano pochissimi, che mai ci aiuterebbero in un duello.

In cambio del suo aiuto con incantesimi vari io e Ron le abbiamo, o meglio, abbiamo provato a insegnarle a volare su una scopa, ma non ci è riuscita.

Credo però che la cosa che ci ha unito di più è stata la prova del troll.

Non so se è stato un incidente o cosa, fatto sta che un troll è entrato nella sala addestramento, e ha quasi ucciso Hermione, che non aveva con se la bacchetta, io mi sono lanciato su di lui, e Ron lo ha colpito con la sua stessa clava. Dopodiché ill troll è svenuto e lo hanno riportato fuori.

Ho scoperto che affrontare un troll di montagna aiuta molto con le amicizie, perché da lì Hermione è stata ancora più amichevole e tra noi tre si è formata una grandissima amicizia.

-Harry!- Tonks mi riscuote dai miei pensieri.

-Che c’è?- chiedo distrattamente, continuando a guardare fuori dal finestrino.

Sento una mano posarsi sulla mia spalla, e mi giro a guardare il volto preoccupato della mia stilista, oggi contornato da una chioma color carbone.

Mi aspetto che dica qualcosa di incoraggiante e falso, tipo “andrà tutto bene” o “vincerai tu di sicuro” invece si limita a indicare gli abiti posati su una sedia che dovrò indossare per l’arena.

Mi cambio nel camerino e osservo i vestiti.

Pantaloni comodi, stivali di cuoio morbido, t-shirt marrone e cappotto verde mimetico perfetto per cammuffarsi.

-Trattiene il calore corporeo, farà freddo nell’arena- spiega Tonks entrando nel camerino.

-Come fai a saperlo?- chiedo ricordando la conversazione sugli incantesimi domestici e compagnia bella.

-Avevo una giacca simile nell’arena- risponde Tonks rabbuiandosi.

Poi di colpo si illumina come scossa da un lampo di genio, e si batte una mano sulla fronte

-Quasi dimenticavo- così dicendo tira fuori un telo pieno di macchie, che riconosco come l’enorme fazzoletto di Hagrid e me lo porge.

-Cosa dovrei farci con questo?- chiedo osservando la gigantesca tovaglia.

-Hagrid mi ha detto di darlo a te, per portarti fortuna- spiega Tonks, e sta per rispondere alla mia faccia schifata quando una voce metallica la interrompe.

“10secondi al lancio”

Inizio ad avviarmi quando Tonks mi blocca, e mi sussurra velocemente all’orecchio 

-Cerca l’acqua, poi pulisci il mantello, quando sarai lì potresti dubitare di te stesso, dei tuoi amici, la morte sarà dietro ogni angolo. Ricorda sempre di seguire il tuo cuore-

Così dicendo mi spedisce dritto sulla rampa, salutandomi con la mano e facendomi cenno di infilarmi il fazzolettone in tasca.

Io eseguo, la rampa inizia a muoversi.

Lancio un’ultima occhiata a Tonks, che mi fa un ultimo lacrimoso occhiolino, poi sono nell’arena.

Noi siamo in un’ isola perfettamente tonda, in mezzo ad un lago, alla mia destra c’è una foresta fittissima, alla mia sinistra trovo le rovine di un castello.

Nella bocca della cornucopia ci sono moltissime bacchette, sette scope, cibarie, sacchi a pelo, varie boccette contenenti liquidi velenosi e anche un paio di coltelli.

Poi, sopra la cornucopia noto il Cappello.

Il Cappello compare in ogni edizione, ed è l’unica cosa che non cambia mai. E’ incaricato di dare annunci e chiunque lo prenda o anche solo lo tocchi viene fulminato all’istante.

Hermione è alla mia destra, Ron sei piedistalli alla mia sinistra, Ginny è nascosta dalla cornucopia.

Alla mia sinistra c’è Malfoy, del distretto 2, che mi lancia uno sguardo pieno di odio, prima concentrarsi sul cappello, che fa il conto alla rovescia.

-10……….9………8……..7…….6……5…..4….3…2..1.-

VIA!!!

Scendo dalla pedana, il più veloce possibile, cercando Ginny, schivo i primi incantesimi lanciati con bacchette scadenti, sento Ron e Hermione alle mie spalle, avvisto Ginny che corre verso di me, prendo la prima bacchetta che trovo, afferro al volo uno zaino, vedo ginny prendere tutto quello che le capita a tiro, e lanciare incantesimi orcovolanti alle mie spalle, la raggiungo e le prendo la mano sinistra,  poi insieme ci mettiamo a correre, seguiti da Ron e Hermione e tutti insieme ci tuffiamo nel lago, schivando varie maledizioni.

Mi chiedo come faremo a salvarci senza essere colpiti, ma Hermione provvede a tutto, e con un semplice incantesimo ci permette di stare a lungo sott’acqua.

Raggiungiamo la riva del lago, salendo a turno, per non attirare troppo l’attenzione, ma quando tocca a me sento un tentacolo tirarmi per il collo e trascinarmi giù, interrompendo l’incantesimo.

Cerco la bacchetta, ma ricordo di averla posata sulla riva, ma trovo il vecchio fazzoletto di Hagrid.

Lo prendo con l’intento di strangolare la bestia, ma non faccio in tempo a tirarlo fuori che uno schiantesimo colpisce il mostro in pieno tentacolo, così riesco a risalire in superficie tenendo stretto il fazzoletto.

Appena riemergo recupero la bacchetta e raggiungo gli altri nel fitto della foresta.

-Grazie per l’aiuto- dico ai miei amici, anche se non ho visto chi ha lanciato lo schiantesimo.

-Che aiuto, di che stai parlando? e perché ci hai messo tanto?- chiede Ginny, cadendo dalle nuvole.

Prima che possa rispondere sento un urlo -POTTER!!!- e tutti e quattro ci sbrighiamo a scappare prima che Malfoy possa raggiungerci.

Corriamo attraverso la foresta per cinque o sei chilometro, poi, vicino a un corso d’acqua, decidiamo di fermarci e riprendere fiato. 

-Harry, cos’hai in mano?- mi chiede Ron, seduto su un masso.

Hermione è andata in giro sollevando la bacchetta e pronunciando strani incantesimi.

-E’ un porta fortuna che mi ha regalato… - gli rispondo sventolandolo per farlo asciugare.

Un colpo di cannone sferza l’aria, annunciando la morte di un tributo, poi un altro, e altri di seguito.

Ne conto otto, e solo ora mi rendo conto che manca un tributo all’appello. 

-Dov’è Colin?!- esclamo guardandomi attorno. 

-Sono qui- sento una voce, piccola, come appartenente a un insetto.

-Oh! scusa Colin!- esclama Hermione frugando nelle tasche.

Caccia fuori un esserino non più alto di un pollice, e lo posa a terra.

Poi prende la bacchetta e con un colpo lo fa tornare a dimensione naturale.

Colin non sembra minimamente turbato dal cambio di forma, anzi, tra di noi è il più entusiasta.

-Ciao Harry, come va, Harry? E’ stata dura la battaglia, Harry? Hai ucciso qualcuno, Harry?- chiede tutto eccitato.

-Colin, ti prego sta zitto!- esclama Ginny, pentendosi amaramente di aver acconsentito a portarcelo dietro -Ci sentiranno!-

-Non preoccuparti Ginny, ho messo ovunque incantesimi di protezio… cosa stai sventolando Harry?- chiede d’un tratto, indicando il fazzoletto di Hagrid.

-Un portafortuna, il fazzoletto di Hagrid- spiego a Hermione, che lo guarda molto incuriosita.

-Non è il fazzoletto di Hagrid- nega Ginny, osservandolo con più attenzione -sembra un mantello fatto d’acqua- 

Per la prima volta da quando lo sto sventolando, dò un’occhiata al fazzoletto, e lo lascio cadere per la sorpresa.

Stringo tra le mani un mantello semitrasparente, che sembra creato con l’acqua del lago.

Il mantello cade delicatamente, e si posa sul mio zaino, facendolo sparire.

Ci alziamo tutti insieme, di scatto, lanciando esclamazioni, Hermione cerca di farsi sentire sopra le urla.

-Ragazzi… ragazzi… RAGAZZI!!!- ci zittiamo tutti -E’ un mantello dell’invisibilità- spiega Hermione eccitata, raccogliendolo da terra, lo zaino ricompare -E’… unico… rarissimo… utilissimo- la guardo sospettoso, sembra quasi che voglia rubarlo e vincere da sola i giochi, e mi preparo a inseguirla quando lei me lo lancia -Harry, trattalo con cura, potremmo fare molta cose con quello-

“potresti dubitare di te stesso, dei tuoi amici”

Come mi è saltato in mente che Hermione possa essere così meschina, è mia amica, mi ha insegnato di tutto, l’ho salvata dal troll.

-Cosa avete preso, ragazzi?- chiede Ron frugando nel suo zaino -Io ho una bacchetta di scorta, un sacco a pelo, una borraccia, tre pozioni non identificate e dei calzini di scorta- 

-Io ho un calderone portatile, del formaggio, corda e una borraccia vuota- dice Hermione

-Borraccia vuota anche per me, ma ho anche una piccola tenda e dei coltelli- analizza Ginny.

-Io ho… vediamo…- tiro fuori alcune fiale dallo zaino -boccette vuote per pozioni, sacco a pelo, e pagnotta… oh, anche una bacchetta bagnata, la vuoi tu, Colin? non hai niente- gli lancio la bacchetta.

Ron sembra rimuginare su qualcosa, guardando i calzini, poi li lancia a Colin, che li prende al volo contento.

L’inno risuona per tutta l’arena, e alziamo lo sguardo per vedere le vittime.

La prima che vedo è la cinese del distretto 5: Cho Chang (i favoriti sono ancora tutti in gara) poi vedo entrambi i tributi del distretto 6: Angelina e Roger (ho volato insieme a loro) Lavanda Brown (Ron sembra piuttosto dispiaciuto) entrambi i ragazzi dell’8: Hannah ed Ernie (Fred e George sono ancora vivi), Calì dal distretto 9 (Seamus può ancora far esplodere l’arena), ed infine Susan Bones, dal distretto 11 (Neville è sopravvissuto).

Decidiamo di non mangiare adesso ma domani mattina, e ci mettiamo dentro la tenda, provvista di un letto a castello.

Hermione analizza le pozioni, che risultano essere: pozione esplosiva, un antidoto ai veleni comuni e un’essenza di dittamo.

Abbiamo deciso che le ragazze dormiranno nei letti e noi ragazzi nei sacchi a pelo, (Hermione è riuscita a crearne un altro duplicando il sacco di Ron)

Ora riposeremo n po’ e domani faremo il punto della situazione, il primo turno di guardia spetta a Ron.

Ho qualche difficoltà ad addormentarmi, ogni rumore, ogni soffio di vento, ogni respiro mi fa sobbalzare, ma alla fine il sonno mi travolge, trascinandomi nel suo dolce abbraccio.

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Ci ho messo secoli, me ne rendo conto, ma non avevo uno straccio di idea, ed è stato difficile scrivere questi giorni.

Spero che il capitolo sia all’altezza delle aspettative, e se vi è piaciuto, se vi ha fatto schifo o se mi volete dire le previsioni meteo per domani accetto volentieri una recensione.

Con la speranza che vi piaccia!

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Capitolo 10
*** Aggiunta alla squadra ***


Aggiunte nella squadra

 

-COME E’ ENTRATO IN POSSESSO DI QUEL MANTELLO?????-
Urla Voldemort al capo stratega, puntandogli la bacchetta in fronte.
-Io… non saprei mio signore, deve chiederlo alla sicurezza, Goyle…-
-MANDALO A CHIAMARE SUBITO!- urla ancora, la bacchetta spruzza scintille verdi, il capo stratega sbianca e inizia ad indietreggiare verso la porta.
-CHIAMA ANCHE TIGER, DEVE PAGARE PER LA STORIA DELLA MAPPA- richiede di nuovo, il capo stratega si affretta, esce e si richiude la porta alle spalle.
-Potter, non te la caverai così facilmente- sussurra il presidente tra sé e sé

***

Mi sveglio di scatto, la mia cicatrice brucia, e mi gira la testa.
-Harry, tutto bene?- mi chiede Ginny avvicinandosi preoccupata, è il suo turno di guardia.
-Si- mento, ma lei non è così stupida da cascarci:
-Vuoi parlarne?- chiede sedendosi accanto a me, ma io faccio cenno di no con la testa, comincio a credere che quello che vedo non sia del tutto falso, e non voglio correre rischi.
-Va bene, comunque stavo per svegliarvi, credo che sia ora di incamminarci, c’è stato un altro colpo di cannone, era distante, ma potrebbero avvicinarsi in fretta- noto che Ginny è preoccupata, ma non credo che sia per l’arrivo dei favoriti.
-Chi credi possa essere morto?- chiedo, forse senza delicatezza, ma in questo momento non conta così tanto.
-Non ne ho idea, spero solo non siano…- prova adire Ginny, ma viene interrotta da un urlo maschile abbastanza vicino, e da Ron che si sveglia di soprassalto:
-Fred e George!- esclama, preoccupato, ma non serviva specificare. Ci alziamo, tutti e tre, ma io trattengo i miei amici: -Aspettate, voi dovete restare qui- 
-Ma Harry…- prova a ribattere Ginny.
-Userò il mantello dell’invisibilità, potrebbe anche essere un’esca-
Ginny accetta titubante, ma Ron sembra irremovibile.
-E se poi ti beccano? non ci pensare amico, io ti seguo a distanza-
Sento un altro urlo, ma ancora nessun cannone, ed io riluttante, cedo alla proposta di Ron.
Appena usciamo fuori dalla protezione, capisco che facevo bene a dubitare, ma anche che il mantello non mi servirà a niente.
-Cavolo, ci avete fatti dannare, credevamo non veniste più!- Fred si rivolge a Ron con fare annoiato.
-Sul serio, Harry, hai idea di quanto è pericoloso urlare con il clima che corre?- chiede George, con una mappa sospetta in mano, avvicinandosi a me e sfilandomi il mantello, che io trattengo con forza.
-Che c’è, Harry, non ti fidi?- chiede Fred falsamente ferito, venendo a dare manforte al sosia.
Io cerco la bacchetta, ma prima che possa anche solo afferrarla, uno schiantesimo colpisce Fred alle spalle.
-Ma sei impazzito Ronnie?- si altera George -Uno schiantesimo alle spalle, è scorretto anche per i nostri standard!- 
Io riesco a prendere la bacchetta e George alza le mani in segno di resa, stringendo ancora quella strana mappa.
-Perlopiù, sono disarmato- cerca di farci desistere, ma non ci casco.
-Cos’hai in mano?- chiedo cercando di sembrare sicuro di me, ma credo che la mia voce sia un pochino troppo acuta.
-In mano? Niente, una vecchia pergamena di riserva- George agita la mano noncurante, ma sorride beffardo.
-Fammela vedere- dico avvicinandomi -Siete proprio sospettosi- dice George contrariato, poi si rivolge a Ron
-Draco dormiens nunquam titillandus- gli occhi di Ron si illuminano di comprensione, e con un colpo di bacchetta risveglia Fred.
-Potevi dirlo anche prima- si lamenta con George, mentre questi aiuta il sosia ad alzarsi.
-Non sarebbe stato così divertente- si giustifica Il ragazzo, in mano tiene ancora la mappa sospetta.
-Ron, che stai facendo?- gli dico arrabbiato, perché prende tutta questa confidenza?
-Harry, non capisci, loro…- si interrompe mordendosi il labbro -E’ difficile da spiegare, ma devi fidarti di loro e di me- dice, ma non sono convinto.
Sto per rispondere chiedendo come facessero a sapere del mantello quando George mi interrompe, consultando la mappa.
-So che avete molte cose da dirci e tutto il resto, ma sarà il caso di rientrare nella protezione, perché i favoriti stanno correndo dalla nostra parte-
Prima che possa chiedere come faccia a saperlo mi portano via di peso verso la tenda.
Appena entriamo Hermione mi getta le braccia al collo.
-Harry, dov’eri, abbiamo sentito dei tonfi, non sapevamo che pensare, non ti trovavamo-
Ginny guarda Hermione piuttosto infastidita -Stavo per dirtelo Hermione, ma non mi lasciavi… Fred, George, cosa…?- ha visto Fred e George, ed sembra indecisa se abbracciarli o schiantarli.
-Che posto accogliente- commenta George.
-Hermione, la prossima volta che insegni un incantesimo a Ronnie, non essere così brava- aggiunge Fred massaggiandosi il collo dolorante.
-Aspetta, cosa…- Hermione è piuttosto sconvolta 
-Missione Hogwarts- dice Ron tranquillamente, Hermione sembra calmarsi.
-Di che state parlando, chiedo io, ma nessuno mi degna di una risposta, così provo un’altra strada -George, come facevi a sapere che avevo il mantello?- lui, per tutta risposta alza la mappa, Hermione sembra sconvolta -Come l’hai avuta, chiede prendendogliela dalle mani-
-POTETE SMETTERLA DI FARE COME SE IO NON CI FOSSI?- chiedo rabbioso, si girano tutti a guardarmi, ma è Ginny a rispondermi.
-Harry, è una cosa complicata, abbiamo stretto un accordo anche con loro, ma dovevamo unirci dopo perché sennò avremmo attirato troppo l’attenzione dei favoriti- sputa queste cose in fretta, come se le stesse inventando adesso, e annuiscono tutti convinti, noto solo ora che Colin non c’è.
-Ma… dov’è Colin?- chiedo guardandomi intorno.
-Sta ancora dormendo- constata Hermione, avvicinandosi al sacco a pelo dal quale spuntano dei ciuffi biondi.
-Dopo tutto quello che è successo?- chiede Fred -E’ proprio dal sonno pesante- continua ammirato.
Penso che dovremo svegliarlo, ma dorme così beatamente che mi dispiace turbare il suo sonno.
-Comunque, Hermione, mi piacerebbe riavere la mappa del malandrino- dice George protendendo la mano in avanti.
-Oh, si, scusa, solo che è proprio bella, chi ve l’ha data, non mi hai ancora risposto-
-A dire la verità l’ho sgraffignata dalla tasca di uno stratega, un tizio davvero idiota, sono riuscito a stregarla perché si apra e si chiuda solo con una parola segreta per superare i controlli, e…-
Fred tossisce rumorosamente, guardando storto il sosia, che si corregge con un sorriso: -Perdonami, lui è riuscito a stregarla eccetera eccetera, e in sintesi abbiamo una mappa completa e strutturata dell’arena, e riusciamo a vedere tutti gli spostamenti dei vari tributi- conclude George allegramente.
Ron si sporge per guardare la prodigiosa mappa:
-Dov’è il tributo femmina del mio distretto, Millicent?- chiede scrutando attentamente l’arena.
Fred e George sembrano a disagio: -Noi… veramente… non credevamo di averla colpita così forte- abbassano la testa imbarazzati, le orecchie rosse quanto i capelli.
-Se c’era una possibilità che entraste nella nostra squadra…- inizia Ron, i “gemelli” lanciano occhiate verso l’uscita -…ora si è trasformata in certezza, quella ragazza era un’arpia- Fred e George lanciano un sospiro di sollievo, ma Hermione è scandalizzata:
-Ron! Non devi essere felice di una cosa del genere, la morte di un individuo è orribile in tutti i casi-
-Ma Hermione, tu non hai idea di ciò che mi ha fatto- dicendo queste parole rabbrividisce inconsapevolmente.
Io mi aspetto qualcosa di grosso, di inquietante, quando Ron se ne esce con…
-Mi ha messo un ragno sui capelli, dopo la mietitura!- 
Io, Hermione, Ginny, Fred e George non possiamo fare a meno di scoppiare a ridere.

 

 

(AA)

Lo so, è tardi. Lo so, è brutto, ma che ci volete fare, troppe cose da dire e il mio cervello è andato in tilt, spero che nel prossimo capitolo riuscirò a riordinare meglio le idee e che esca qualcosa di meglio.
Baci a tutti quelli che seguono, ricordano, preferiscono e recensiscono la storia. Abbracci anche a quelli che la leggono.
Cercherò di non sparire e di aggiornare presto.

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Capitolo 11
*** MALFOY!!! ***


MALFOY!!!

 

All’improvviso Colin si sveglia.
Si stiracchia bene senza accorgersi dei nuovi venuti, poi apre gli occhi e fa un salto quando vede Fred e George.
-Loro cosa ci fanno qui? E’ la missione Hogwarts? sono tuoi amici, Harry?-
-Cos’è la missione…?- provo a chiedere, ma vengo interrotto da un botto fuori alla tenda.
Fred guarda istintivamente la mappa:
-Santo Godric!- esclama, non ho nemmeno il tempo di chiedermi che diavolo è Godric che la tenda salta in aria, letteralmente, e una figura conosciuta fa il suo ingresso con la bacchetta alzata e un’espressione soddisfatta in volto.
-Malfoy!- esclamo, tra il sorpreso e l’arrabbiato.
Non è solo, dietro di lui ci sono i ragazzi del distretto 1 e la sua compagna.
-Guardate un po’, ragazzi, i fratelli Lenticchia, lo sfregiato, la mezzosangue e… lui, non ho neanche un soprannome da dargli, si prende in giro da solo-
Istintivamente mi metto davanti a Colin, prendendo la bacchetta.
Solo ora mi rendo conto di quanto questa situazione è a nostro sfavore.
Siamo 7 contro 4, ma Colin non sa quasi nessun incantesimo, Hermione è svenuta e Ron le sta accanto, cercando di rianimarla, Fred e George si sono ritirati in un angolo, come per scappare, mentre Ginny mi è affianco, ma ha una brutta ferita su un fianco e dei graffi sul volto, dato che l’esplosione l’ha scaraventata in avanti.
Non so cosa fare, Malfoy alza la bacchetta quasi annoiato:
-Sai, credevo sarebbe stato più difficile uccidere il grande Harry Potter, me ne farò una ragione, Avada…-
BOOM!!!!
La seconda esplosione nel giro di pochi minuti fende l’aria, e il buio travolge tutti i presenti.
Urla, schianti, sento due mani che mi afferrano e cerco di divincolarmi.
-Calma, Harry- dice una voce familiare, non so se è Fred o George.
-Ahia, di chi era quel gomito?- chiede Ginny, ad un punto imprecisato alla mia sinistra.
-Scusa! chi mi aiuta a portare Hermione?- dice Ron, almeno credo.
-Che succede? Sono cieco? Sono morti? Sei stato tu, Harry?-
Non serve che dica chi sia!
-Fred, hai preso tu Harry?-
-Confermo, George, la prossima volta non dobbiamo esagerare con il botto-
-Hai ragione, crea impiccio, forse la formula è troppo…-
-Ragazzi, parlerete più tardi, dobbiamo trovare un posto sicuro- urla Ginny.
-Si, capo- dicono in coro i due gemelli, io non riesco a parlare, perché Fred mi soffoca.
Iniziamo a correre, o meglio Fred, George, Ron e Ginny corrono, io e Hermione veniamo trasportati (io non capisco perché devo essere trasportato, a dire il vero) e Colin… COLIN!!!
-D…Dove…Co…Colin?- provo a chiedere per quanto Fred me lo permetta.
-MISERIACCIA!!!- non più essere altri che Ron, ma mentre stiamo per tornare indietro sentiamo un colpo di cannone, poco distante, e passi che si avvicinano sempre più velocemente a noi.
Io cerco di liberarmi, ma Fred mi tiene più stretto:
-D…dobbiamo…Col…in- provo a dire, ma sento che non potremmo fare niente, ormai è finita per lui.
-Mi dispiace Harry, ma tornare lì sarebbe un suicidio, e non ti permetteremo di fare questo- dice Fred, ma io comincio davvero ad arrabbiarmi di questo comportamento, tutti questi segreti, questa protezione, mi sono stancato, non sono l’anello debole del gruppo, era Colin, e loro non l’hanno aiutato per prendere me.
-Fred…Las…ciami- gli urlo, alla fine è costretto a cedere, anche perché io non sono proprio una piuma.
-Non possiamo continuare in questo modo- constata Ron, cercando di tenere Hermione in spalla senza farla cadere e correndo allo stesso tempo.
-Qualche idea?- chiede Ginny.
Io mi guardo intorno, ora che il buio è passato si vede bene la foresta.
Sento i passi dei favoriti che ci inseguono, ci serve un nascondiglio, ma senza Hermione non possiamo lanciare incantesimi di protezione, arrampicarsi sugli alberi è escluso, cosa possiamo fare? 
Sono in preda al panico quando un’idea mi coglie all’improvviso, è folle, ma può funzionare.
-Ragazzi, ho un’idea, due di noi possono mettersi sotto il mantello dell’invisibilità, mentre gli altri si nascondono, e i due con il mantello mettono i favoriti su una falsa traccia- propongo ai miei compagni.
-E’ pericoloso- commenta Ron -Mi piace-
-Chi va?- chiede Ginny con il fiatone per la corsa.
-Mi propongo io- così, se il piano fallisce, non avrò contribuito ad uccidere qualcun altro.
-Allora vengo con te- dice Ginny
Come non detto!
-Non se ne parla proprio, non voglio metterti in pericolo-
Forse questa frase è un tantino sdolcinata per i nostri gusti, ma è la verità.
-Non andranno né Ginny né Harry, ma noi- dice uno dei sosia.
-Fred ha ragione, è il caso di dimostrare la nostra fedeltà alla squadra-
Vorrei ribattere che se qualcuno deve rischiare la vita, quel qualcuno devo essere io (che, tra parentesi, non voglio neanche sopravvivere) ma George, lesto lesto, prende il mantello dalla mia borsa e lui e Fred si incamminano verso la parte opposta, per prendere i favoriti in contropiede.
Io, Ginny e Ron, con Hermione in braccio, ci acquattiamo in mezzo alle fronde, per non essere visti o sentiti, e adagiamo Hermione nell’erba.
Mi sento in colpa per aver lasciato andare Fred e George, ho paura che possano venire uccisi, o peggio, che ci tradiscano.
Ron è chino su Hermione, e cerca di farla riprendere con dei leggeri schiaffi sul viso.
Ginny, di fianco a me, alza gli occhi al cielo e, prendendo la bacchetta, sussurra:
-Innerva- 
Hermione si svegli di scatto, e quando apre la bocca per parlare, io svelto gliela tappo con la mano, facendole il segno del silenzio.
Lei annuisce, e io tolgo la mano.
Poi tutti teniamo le orecchie tese per captare ogni minimo rumore, ma sembra che i favoriti abbiano abboccato.
Quando il pericolo sembra passato Hermione fa incantesimi di protezione in tutti gli angoli, mentre io controlla le scorte e Ron spalma un po’ di dittamo sulle ferite di Ginny.
Aspettiamo qualche ora, temiamo il peggio, ma non si sentono colpi di cannone per tutto il pomeriggio.
Verso il crepuscolo iniziamo a pensare che sia meglio andare a controllare che non sia successo loro niente di male, inoltre siamo abbastanza affamati, e decidiamo di andarli a cercare, mentre le ragazze preparano la cena.
Camminiamo per un po’, stando attenti a non fare rumore, ed essere perfettamente mimetizzati, Ron sta davanti mentre io sto dietro.
Va tutto a meraviglia finché non mi sento battere sulla spalla.
Mi giro di scatto, sento le gambe molli e la terra mi manca sotto i piedi, alzo la bacchetta alla cieca e sento un lamento di George:
-Ahi! mi hai preso l’occhio!- Sento che il sangue torna a circolarmi nelle vene, e mi affretto a chiedere scusa a George, che è uscito dal mantello.
-Vi stavamo cercando- diciamo in coro io e Fred 
-Non avevate la mappa?- chiede Ron
-Beh…- inizia George.
-…veramente…- continua Fred.
-…la mappa…- dice George.
-La mappa cosa?- chiediamo io e Ron.
-Non l’abbiamo più- concludono insieme i due sosia.
-Ma non temete, l’avevamo bloccata prima di iniziare l’inseguimento- dice Fred rassicurante -non capiranno mai la parola d’ordine!-

 

*Nel Frattempo, nell’accampamento dei favoriti*:

Draco Malfoy le prova tutte, ma quella mappa rimane sempre vuota.
-Rivela i tuoi segreti- prova ancora, dando dei colpetti alla pergamena con la bacchetta, ma la mappa rimane vuota.
-Draco, forse dovresti smetterla di giocare con quella cosa inutile ed elaborare un piano- gli dice Astoria con fare annoiato, se non si tratta di ammazzare qualche moccioso o ammaliare qualche sponsor, la ragazza diventa piuttosto inutile.
-Ci sono quasi, me lo sento- le urla contro il ragazzo, battendo la bacchetta sempre più forte, quasi rabbioso (senza quasi).
-Se devo essere sincero, Draco, “ci sei quasi” da almeno mezz’ora-
Questo è troppo per il figlio purosangue per eccellenza, così perde definitivamente la pazienza:
-Io, Draco Malfoy, unico erede della casata Malfoy, e purosangue dalla testa fino ai piedi, ti ordino di mostrarti, ORA!!!-
Contrariamente a tutte le scettiche aspettative dei suoi amici, sulla pergamena appare qualcosa, ma non è una mappa, bensì una scritta:

“Il signor Lunastorta porge i sui ossequi a Draco Malfoy, e gli chiede di tenere il suo muso da furetto fuori dagli affari altrui”
Il signor Ramoso è d’accordo con il signor Lunastorta, e ci tiene ad aggiungere che Draco Malfoy è davvero un figlio di papà viziato
Il signor Felpato vorrebbe sottolineare il suo stupore per il fatto che un tale imbecille pensi di poter vincere gli Hunger Games
Il signor Codaliscia augura buona serata a Draco Malfoy e gli da un consiglio: studia sopravvivenza, mollacchione!”

In un angolo imprecisato dell’arena, un urlo di frustrazione disumano interrompe la quiete notturna.

 

 

 

 

(A.A.)
scusatescusatescusatescusate, cercherò di aggiornare con più frequenza (non fare promesse che non puoi mantenere) 
Ora devo andare, spero che il capitolo vi piaccia, ho deciso di aggiungere il POV di Draco perché era troppo ghiotto, capitemi!
Alla prossima (spero presto)!

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Capitolo 12
*** Quando niente va secondo i piani ***


Quando niente va secondo i piani

 

Un urlo disumano ci fa sobbalzare tutti, tutti tranne i cloni, che si guardano soddisfatti.
-Che avete da ridere?- chiede minacciosa Hermione, che non ha preso affatto bene la perdita della mappa, e per punizione gli ha dato solo mezza porzione di ciò che spettava loro.
Quanto a me e Ron, abbiamo deciso di fare un piano per riprenderci la mappa, e dovremmo iniziare a lavorarci quando tutti saranno a letto.
Ron pensava che potremmo approfittare dell’occasione per far fuori qualche rivale, ma gli ho detto che sarebbe troppo rischioso, e che ci sono state abbastanza morti per oggi.
Ciò che non gli ho detto è che io non voglio uccidere, mi viene la pelle d’oca solo a pensarci e credo che cercherò di posticipare il momento in cui dovrò sguainare la bacchetta il più a lungo possibile.
Per ora preferisco scappare, ma so che non potrò farlo in eterno.
-Sai, Herm, posso chiamarti Herm, vero?- inizia Fred, ma un’occhiata gelida di Hermione risponde per lei.
-Ok, Hermione, il fatto è che ridiamo perché l’urlo appartiene sicuramente a Malfoy- continua George
-E allora?- chiede Ginny.
-Probabilmente si è imbattuto nei malandrini- spiega Fred, trattenendo a stento una risata nel pronunciare quel nome.
-E chi sarebbero i malandrini?- chiedo io, stranamente questo nome mi fa pensare a qualcosa.
-Beh, i malandrini sono i custodi della mappa- dice George
-Che fanno in modo che chi non conosce la parola d’ordine...- continua Fred
-Perda interesse- finiscono entrambi.
-Perché non volete dirci la parola d’ordine?- chiede Ron ai gemelli.
Ma è Hermione a rispondere, alzando gli occhi al cielo.
-Ma mi pare ovvio, no? Non possono dircela altrimenti tutta Panem la sentirebbe, e di conseguenza anche Malfoy la potrebbe scoprire-
Fred e George restano un attimo spiazzati, come se in realtà il motivo fosse un altro, poi però danno manforte a Hermione.
-Sarà il caso di andare a dormire, chi farà il primo turno di guardia?- chiede Ginny piuttosto assonnata.
Io e Ron ci proponiamo, e gli altri si sistemano per riposare.
Quando siamo certi che tutti dormono abbastanza profondamente, io e Ron cominciamo a pensare.
-Ci serve un piano che non dia nell’occhio, e un modo per passare inosservati-
-Il mantello, è naturale, piuttosto, come facciamo ad eludere gli incantesimi di protezione, non sappiamo nemmeno che genere di incanti usano-
-Usano senz’altro incanti di protezione standard, mi sembra di ricordare il “protego totalum” e il sensore segreto, e comunque, siamo una squadra, quindi se andate voi andiamo tutti-
A parlare è stata Hermione, che ha fatto solo finta di dormire.
Io e Ron ci guardiamo imbarazzati, e lei si siede accanto a noi.
-Allora, due di noi vanno e l’altro resta a fare la guardia- propone, o meglio, impone a noi due.
Ron, senza riflettere, annuncia:
-Noi andiamo e tu rimani- ma Hermione gli lancia un’occhiataccia, indicandomi con un cenno del capo, e Ron cambia improvvisamente idea:
-Cioè, meglio se andiamo io e Hermione, così tu resterai qui-
Mi sto davvero iniziando ad arrabbiare:
-Io propongo di andare io ed Hermione, io ho il mantello ed Hermione conosce tutti gli incantesimi-
-Ma…- provano a ribattere i ragazzi, ma io li interrompo.
-Ma cosa? Perché mai io dovrei essere minore di voi? Cosa avete di più voi di me?- il mio sussurro si è fatto più forte, ma gli altri non si sono svegliati.
Hermione e Ron si lanciano uno sguardo d’intesa, poi sembrano cedere, e fanno cenno di assenso con il capo.
Io prendo il mantello e e lo avvolgo addosso, poi mi viene un dubbio, che espongo ad Hermione.
-Herm, l’arena è enorme, come faremo a trovarli- ma Hermione aveva già pensato a tutto.
-Homenum Revelio- pronuncia l’incantesimo e inizia a seguire un pista che non riesco a vedere, così mi limito a seguirla.
Poi raggiungiamo la cornucopia, sempre nascosti dalle fronde, ed Hermione sembra veramente soddisfatta.
-Sono qui, mi chiedo come ho fatto a non pensarci prima-
-Hermione, credi di riuscire a togliere tutti gli incantesimi di protezione- le chiede a bassa voce.
-Si, ma appena toglierò gli incantesimi avrai un minuto al massimo per prendere la mappa, altrimenti ti troveranno- mi avverte la ragazza, molto preoccupata, io mi faccio coraggio:
-Se non dovessi farcela…- inizio a dire, ma Hermione mi interrompe.
-Tu ce la farai, fine della storia, altrimenti Ginny si infurierà con te- prova a scherzarci su, ma è davvero molto tesa.
Io mi stringo nel mantello, e mi avvicino mentre Hermione inizia a togliere la fatture.
Ho paura che ci scoprano, il mio cuore batte all’impazzata, e spero davvero che non si senta, cerco di non fare rumori camminando, e, quando Hermione toglie l’ultima fattura, sono dentro l’accampamento.
E’ molto grande, pieno di provviste per sole quattro persone.
Io mi affretto verso Malfoy, se c’è qualcuno che di certo tiene la mappa quello è lui, e lo trovo a dormire beatamente.
Poi noto distrattamente che non c’è nessuno di guardia, e capisco fino in fondo quanto la loro arroganza può essergli fatale.
Pensavano di non essere trovati o attaccati, ma ora potrei tranquillamente ucciderli tutti senza problemi.
Malfoy ha ucciso Colin e chissà quante altre persone, e d’altronde, deve vincere Ginny, gli altri devono morire.
Ricorda sempre di seguire il tuo cuore” 
La voce di Tonks mi rimbomba in testa, il mio cuore mi dice di non ucciderli, non disarmati, non se non possono opporsi, vedo Hermione farmi segno di sbrigarmi, e mi affretto a frugare nello zaino di Malfoy.
Ho appena trovato il foglio e mi sto affrettando ad andarmene, quando Malfoy si alza i scatto, e pochi centimetri da me.
Io resto perfettamente immobile, pregando che Hermione si sia nascosta in tempo.
-Chi c’è lì?- chiede Malfoy scrutando i dintorni, poi, non ricevendo risposta,  si alza dal sacco a pelo e si avvia verso la foresta, la bacchetta in pugno, proprio nella direzione di Hermione.
-No- mi esce dalla bocca, che io mi tappo immediatamente, ma troppo tardi, Malfoy si gira di scatto nella mia direzione e mi lancia uno schiantesimo a intuito, che io riesco a schivare buttandomi di lato, ma finendo addosso a Pansy del distretto 2.
Lei si sveglia di scatto, scaraventandomi di lato e facendomi perdere il mantello.
-Guarda un po’, lo sfregiato! Ma dove sono i fratelli lenticchia e la mezzosangue?- Malfoy mi si avvicina, puntandomi la bacchetta sulla fronte, io ho la tentazione di chiudere gli occhi, ma decido di affrontare la morte ad occhi aperti, e mi preparo alla maledizione mortale, quando Malfoy viene colpito da uno schiantesimo, almeno credo che lo fosse, perché non gli ha fatto proprio nessun effetto.
Cerco Hermione, e noto che è scomparsa, quindi chi può essere stato a lanciare la fattura.
-Guardate, Paciock si unisce alla festa- esclama Malfoy, minimamente scomposto dal fatto che Neville lo abbia appena affatturato.
-Ragazzi prendetelo, se vuole morire deve mettersi in fila, devo prima pensare a potterino- 
Mi guardo intorno cercando una via di fuga, ma prima di riuscire a trovarla, sento Astoria urlare, indicando un punto alle mie spalle.
Tutti gli altri fanno lo stesso, e iniziano a scappare nella foresta, coprendosi gli occhi.
Io mi giro a mia volta, solo per vedere un serpentone gigante venire verso di me, vedo solo il suo corpo, e sto per alzare la testa quando Hermione mi raggiunge e mi ferma.
-Harry, è un basilisco, non alzare lo sguardo per nessuna ragione, e morirai, dobbiamo andare ora- mi prende per mano e fa per trascinarmi via quando mi ricordo di Neville, lui mi ha salvato la vita, ed è da qualche parte nelle vicinanze, inoltre devo recuperare il mantello.
-Hermione, il mantello e la mappa, devo prenderli- Hermione non sembra convinta.
-Harry, non c’è tempo!- cerca di farmi desistere Hermione, ma io sono deciso a non lasciarli nelle mani dei favoriti, inoltre voglio aiutare Neville così mi libero dalla sua stretta e mi precipito nel luogo dove ho visto cadere il mantello.
Come c’era da aspettarsi, il mantello è diventato invisibile con la mappa del malandrino da nascondere al suo interno, così provo un vecchio trucco:
-Accio mappa- ma qualcosa di ben più grande di una mappa mi arriva addosso.
-H…H…Harry?- una voce tremante nascosta nel mantello mi fa sobbalzare, ma capisco che è solo
-Neville, ti sei nascosto sotto il mantello? Hi visto una mappa?-
Neville, tremando come una foglia, mi porge la mappa del malandrino, io vorrei ringraziarlo per il gesto di prima, ma decido che sarà meglio farlo in un luogo più sicuro.
-Neville, dobbiamo andare, il basilisco…- provo a dire, ma una voce mi interrompe
-Harry, Attento!!!- sbaglio o è la voce di Ginny?
Ma prima che possa seguire l’avvertimento, il cappello degli annunci mi cade in testa, lanciato dalla coda del rettile.
Credo di essere spacciato quando Neville lo prende, e caccia fuori una spada, lanciando il cappello via, prima che il fulmine possa colpirlo.
Ecco perché era così pesante!
Mi si annebbia la vista, ma cammino velocemente per evitare di finire mangiato da un serpente gigante.
Neville, però, non è più al mio fianco, ma si dirige a passo spedito verso il basilisco, la spada sguainata, e, con un urlo acuto, gli affetta la testa.
Io vedo quel ragazzo così goffo e sono stupito che abbia fatto una cosa del genere.
Ma non è stato abbastanza veloce.
Mentre la testa si stacca, il serpente fa in tempo a morderlo, e Neville torna da noi con un dente di basilisco infilato nel braccio.
Io gli corro incontro, non abbiamo mai avuto grandi rapporti, ma mi ha salvato la vita due volte, e non capisco perché.
Gli vado vicino, e chiamo Hermione a gran voce.
-Hermione, l’antidoto per i veleni comuni, dobbiamo darglielo- le urlo, lei mi raggiunge.
Poi noto Ginny, Ron e Fred (o è George?) poco distanti, piegati, come se in mezzo a loro ci fosse un morto.
Hermione ha le lacrime agli occhi, e mi mette una mano su una spalla.
Concentrato com’ero su Neville, non mi sono accorto che la coda del rettile ha colpito George in pieno.
Sento un colpo di cannone, subito penso a Neville, ma lui è ancora vivo, nonostante stia perdendo in fretta le forze.
“No, no, no, no, no” penso affranto, non riesco a crederci, non è possibile, due morti nella stessa serata, perché sono abbastanza convinto che il veleno di basilisco non sia molto comune.
-Neville, mi dispiace, mi dispiace tantissimo- provo a dire, la voce strozzata, se non fosse stato per me non sarebbe successo nulla di tutto questo, tutto per una stupida mappa.
La voce di Neville sembra un pigolio, ma riesco a capire comunque quel che dice:
-Harry, tieni il dente, Hermione, segui il pino B, ordini di Silen…- ma non riesce a pronunciare l’ultima parola, perché espira l’ultima boccata d’aria.
Un’altro cannone romba in lontananza, mi viene una voglia di distruggere Capitol City, e mettere fine agli Hunger Games.
Prendo la spada dalle mani di Neville, e sfilo delicatamente il dente dal suo braccio, come se potessi fargli ancora male.
Poi mi avvio verso George, seguito da Hermione.
Fred guarda il clone con uno sguardo completamente disparato, ma senza piangere, come se non potesse davvero credere ai suoi occhi.
Ginny si precipita tra le mie braccia piangendo a dirotto, e io guardo il ragazzo senza parole, l’impatto gli ha praticamente staccato un orecchio, e il lato destro è tutto insanguinato.
Io non ce la faccio a vedere le morti che ho procurato, mi stacco da Ginny e mi avvio verso la foresta, certo che alla fine mi seguirà.
Spero che un favorito mi trovi, mi uccida, desidero non essere più la causa di altre morti.
Sento dei cespugli muoversi, e urlo nella loro direzione:
-FORZA! VENITE AD UCCIDERMI!!! FATELO!!! NON VOGLIO CONTINUARE A VIVERE!!!-
Ma dal cespuglio esce Luna Lovegood, che sembra stia facendo una passeggiata in montagna, dalla sua espressione.
-Ciao Harry, mi era sembrato di vedere un ricciocorno schiattoso da queste parti, tu l’hai visto?- chiede innocentemente.
Sapevo fosse leggermente pazza, ma non credevo fino a questo punto.
-No, Luna, non so neanche cosa sia- le dico esasperato, sedendomi su un tronco caduto dopo l’attacco del serpentone.
-Non fa niente, lo troverò da sola, tu stai bene?- chiede per fare conversazione, sedendosi accanto a me.
Solo ora noto un enorme cavallo nero con le ali, e mi prendo un colpo, certo che prima non c’era.
-Attenta, c’è…- ma lei mi ammutolisce, accarezzando il muso della bestia.
-Sei gentile a preoccuparti per me, lui è Rolf, ci ho fatto amicizia dall’inizio dei giochi-
-Ma… cos’è?- chiedo ancora leggermente sull’attenti.
-Un thestral, lo vede solo chi ha visto la morte-
Mi avvicino lentamente all’animale, allungando la mano, e lo accarezzo.
Sembra docile e affettuoso, strano come una cosa così spaventosa possa essere in realtà… così.
-Sai, spesso le cose non sono come sembrano, devi sempre imparare prima a conoscerle- dice Luna con un sorriso, che io, nonostante tutto quello che è successo, ricambio.
Forse posso andare avanti, e fare in modo che le due morti di oggi non siano state vane.

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)
L’ho fatto lunghissimo, vi prego, perdonatemi, perché, lo giuro, ho fatto la scaletta e aggiornerò più spesso, spero, sopratutto quando finirò Il Diario di una secchiona asociale.
Perdonatemi, Please.
Spero che il capitolo vi piaccia, e spero che la storia vada avanti.
Grazie a tutti di continuare a seguirla nonostante tutti i ritardi.

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