Verde come i tuoi occhi, rosso come il mio amore verso di te.

di SiaDirection
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo - "Ogni estate ha una storia."


C'era una volta... Questo è l'inizio di ogni storia che si rispetti, ogni fiaba insomma. Ma la mia storia non è mai stata una fiaba e mai lo sarà. Ogni giorno penso che la mia vita sia sempre più inutile. Mi chiamo Baylee, ma per gli amici Bee. Sono una ragazza pigra, non molto socievole e con pochi amici, il mio carattere non mi permette di socializzare con facilità, infatti odio tutte le persone ''popolari'' che vedo ogni giorno intorno a me. Adoro la musica, che oltre ad essere una passione è la splendida colonna sonora della mia stupida e noiosa vita. Amo il rock, per la sua potenza e amo il pop per le sue mille sfaccettature, che mi stupiscono ogni volta di più.
Vivo in Canada, in un paese poco distante da Toronto, Mississauga poco distante vi era un maneggio. La ''storia'' che vi voglio raccontare è semplicemente lo svolgersi dei fatti durante le noiose giornate di un'estate che pensavo sarebbe stata inutile come le altre, sarebbe stata la solita noia, ma che alla fine si è rivelata la più memorabile montagna di ricordi, sia felici che tristi, dove mi sono trovata a aver voglia di sorridere e di vivere con più gioia.
Nella mia storia ci sono persone importanti tra cui Harry, che conoscerete meglio grazie a quello che vi racconterò.
                                                     *************************

Spazio Autrice (yeeeey :3):
Ciao ragazzi, questa è la mia prima FF in assoluto, riguardante una parte di me, ovvero i miei cinque idoli, coloro che hanno cambiato la mia vita in un modo fantastico, radicalmente, se vi va di seguirmi in questa prima avventura sarò molto felice di accettare critiche e commenti COSTRUTTIVI (eheh) perché gli insulti non mi vanno molto a genio (credo a nessuno faccia piacere essere insultato solo perché scrive i propri pensieri e le proprie emozioni, soprattutto se non si conosce la persona che sta al di là dello schermo), detto questo spero vi piaccia il prologo C: sarei contenta di avere qualche recensione, ma mi accontento che leggiate solamente questa cortiiiiiiissima introduzione, che come avete notato introduce un po' in maniera generale ciò che succederà.

Vabé non mi dilungo troppo (sono pesaaaaaaante lo soo) ahah baci baci e a presto (spero eheh) <3

-Siaa :3

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1 - 'Le cose brutte capiteranno sempre nella vita. Le persone ti feriranno. Ma non puoi usare quella come scusa per ferire qualcun'altro. Prima di conoscerlo non sapevo cosa significasse ritrovarsi a sorridere senza motivo e senza scuse dietro le quali nascondermi.’ 


'Bee!', 'Bee, svegliaa!' Mia madre irruppe nella mia stanza, scavalcando le montagne di vestiti ammucchiati dietro alla mia porta. 'Sveeeglia!' urlò, esasperandomi. 'Oggi voglio che tu metta a posto la tua disordinatissima stanza, perché sono stufa di vederti qui, rintanata come un animale!'. Non ancora del tutto sveglia, mi alzai a fatica, con le gambe indolenzite e lacrime secche che rigavano il mio volto pallido. Come al solito, la sera precedente a quella stupida nottata quasi insonne, avevo pianto. 'Già' pensai, 'tutto ciò che mi circonda, rispecchia esattamente il mio stato d'animo e le mie emozioni.

'Ero un'adolescente in piena fase ''ormonale'', mi aveva detto il dottore, o meglio, strizzacervelli, preoccupato per me, le lamentele di mia madre e i miei visibili tagli sui polsi, solo loro mi facevano stare meglio, il che era un po’ contraddittoria come cosa, come faceva una cosa malsana e dolorosa fare bene? Comunque, sedici anni e non sentirli, sembravo una quarant'enne in piena menopausa, con continui salti d'umore, costantemente depressa, dalla morte di mio padre, l'unica cosa che mi aiutava, calmandomi e riappacificandomi con me stessa, era l'equitazione. La mia droga settimanale se non quotidiana.  Arrivata al maneggio, cercai la mia ''istruttrice'', ma non la trovai. I cavalli erano stranamente inquieti. Ciò mi turbò molto. Cercai qualcuno che mi potesse dire ciò che stava succedendo, sicuramente c'era qualcuno e forse qualche novità, visto lo strano comportamento sia dei cavalli che della mia istruttrice. Sul tavolo accanto alla selleria, trovai un foglietto da parte di Cindy, la mia meravigliosa quanto antipatica e vantiosa istruttrice. Diceva: ''Sono dovuta andare da mia mamma, troverai Harry, il mio sostituto, con Josh, il suo aiutante. Baci, Cindy.
'Oh. Fantastico!' pensai, 'Ci mancava giusto un nuovo arrivato a rovinarmi i piani!'

Dopo aver appreso le novità, stavo tranquillamente sellando Chique Miss, il mio cavallo arabo e baio, quando una persona gridò il mio nome. 'Baylee!' mi voltai e vidi un ragazzo con un enorme berretto azzurro, che copriva dei meravigliosi ricci ribelli e sexy color del cioccolato, sulla testa e due occhioni color smeraldo che mi fissavano. 'C-ciao, sono Harold o meglio, Harry!' e mi porse la mano sudaticcia 'scusami per come mi presento, sono tutto sudato'. –Appunto-  pensai. 'Piacere, io sono Baylee, ma questo penso tu lo sappia già.' Mi guardava stralunato, intanto io andavo avanti a preparare il mio cavallo. 'Bhè?' gli chiesi, visto che era ancora imbambolato come uno stoccafisso. 'Ehm.. sì… insomma, Cindy mi ha chiesto di dirti che... tu... non puoi... salire su quella sella per oggi. Visto che lei non è presente.’

Il suolo sottostante i miei piedi si sgretolò all’improvviso, avevo passato una giornata d'inferno, avevo dovuto mettere a posto la mia camera, avevo pianto nuovamente per la mia stupida e solitaria vita e un mammalucco di nome Harold si permetteva di togliermi anche l'unica gioia che avevo?
Lo guardai malissimo, mi vestii e salii sulla sella, partendo al trotto. Colto di sorpresa Harry, cadde, atterrando di schiena. Partii al galoppo per i campi, con il vento che mi scompigliava i lunghi capelli ricci, castano chiaro che avevo. Arrivai al fiume che circondava i campi, in cui erano al pascolo altri cavalli. Mi specchiai nella lama d'acqua e vidi i miei occhi verdi risaltare come vetri rotti nella sabbia bianca che era il mio viso. Lasciai brucare Chique per circa un quarto d'ora, poi Harry mi raggiunse in sella ad un cavallo bianco. 'Ma sei impazzita?' mi urlò quasi 'non provarci mai più' mi disse addolcendosi, vedendo la mia evidente tristezza. Ero fatta così, oltre al fatto di essere adolescente, la morte improvvisa di mio padre, due anni addietro, non l'avevo ancora superata. Ero diventata un mostro. Chiusa, anzi, isolata da tutto e da tutti. Riuscivo ad aprirmi solo quando ero in sella o quando cantavo. Harry mi abbracciò forte e io sentii un forte calore avvolgere il gracile corpo che conteneva tutta la mia rabbia e la mia tristezza. 'Se vuoi, ti ascolto.' mi sussurrò. Era la prima persona dalla morte di mio padre, che mi rivolgeva quelle attenzioni, senza obbligarmi a fare ciò che in realtà non volevo fare.

Io ero ancora diffidente, ma gli raccontai un po' alla volta ciò che mi era capitato, cioè la morte di mio padre, la solitudine, i pochi amici, ma soprattutto la non-capacità di farmene di nuovi. Dopo aver ascoltato con attenzione, Harry mi raccontò la sua storia: 'Non so se tu sai chi sono, ma faccio parte di un gruppo, una boy band inglese, i One Direction. Ma in questo periodo ho iniziato a litigare con tutti gli altri componenti, a causa dei miei comportamenti strani e da ragazzo facile, che ci prova con tutte. Il nostro manager ha deciso di mandarmi qui per un mese, per riimparare cos'è l'umiltà e provare a lavorare come quando non ero ancora famoso.' Lo guardai. Lo avevo giudicato male. Senza conoscerlo, avevo pensato che fosse come Cindy, uno che se la tirava ed era vanitoso. Ma la realtà era che lui era tremendamente uguale a me, non aveva qualcosa per essere felice e lo cercava nei soldi e nelle belle ragazze. Ma non era felice ugualmente. Come me.

Nei giorni successivi mi aiutò con il maneggio, eravamo diventati amici così, senza accorgercene, passammo due settimane a parlare e a prenderci cura dei cavalli e questo non poteva che avvicinarmi ulteriormente a lui.

                                                                                 ************************************

Spazio Autrice (yeeeey :3):

Eccomi ancora, ho voluto postare il primo capitolo così da farvi capire qualcosa in più riguardo la storia che racconterò, nient'altro da dire, spero che questo primo capitolo vi piaccia e niente, se avete critiche o altro da fare siete i benvenuti cari miei o care mie a dipendenza.. Detto questo penso che andrò a vedere cosa c'è di interessante questa ser alla televisione :) LUV YA (magari fatemi una recensione, piccola piccola piccola) .. 

-Siaa :3

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2 - 'Cos'è meglio? Una bugia che disegna un sorriso oppure la verità che disegna le lacrime.' 
 
Ero sdraiata sul mio letto, finalmente ordinato, come la stanza, dato che mia madre mi aveva convinta dopo l’ennesimo litigio. Ripensavo, rimuginavo riguardo quello che era successo con Harry, l’unico che dopo parecchio tempo, aveva avuto la pazienza e la curiosità di ascoltarmi. Avevo trovato una persona che mi sosteneva e mi capiva. Prima di tornare ci eravamo promessi che io avrei imparato a farmi nuovi amici e, magari, anche un ragazzo e che lui avrebbe capito qual era la direzione da intraprendere, per giungere la felicità.
Ci trovammo per caso alle nove precise del mattino dopo, quasi una casualità, ci trovavamo così simili che alla fine iniziammo a ridere assieme, fino alle lacrime, era tanto che non ridevo così, troppo forse.
Andammo nel maneggio e iniziammo a scaldare i cavalli, poi galoppammo ridendo, poi senza accorgercene, iniziammo a cantare una canzone, Stereo Hearts, le nostre voci si fondevano, come un’unica cosa. Cantavamo, incuranti di ciò che succedeva attorno, Josh, l’aiutante di Harry, ci osservava, con gli occhi che brillavano. Quando ci fermammo, eravamo in pace, in pace con noi stessi e ci sorridevamo come non mai.
Harry mi chiese se mi andava di tornare un po’ nel prato, vicino al fiume, voleva parlare.
‘Bee, l’ho fatto di nuovo… ho… usato un’altra ragazza, ma questa volta mi sono reso conto di che mostro io sia diventato, dopo averlo fatto, l’ho mandata via, lei era felice e io piangevo e l’ho mandata via. Credo che sia per il fatto che mi sto innamorando di un’altra ragazza.’ Fece una pausa, evidentemente voleva che gli dicessi qualcosa, visto che lui mi aveva consigliato e aveva promesso. ‘Harry, io… non posso che dirti che hai sbagliato per l’ennesima volta… ma se davvero ti stai innamorando, dovresti smetterla di rincorrere altre ragazze e non devo essere io, a dirtelo, lo sai bene anche tu.’ ‘Lo so’ mi rispose e mi abbracciò, un abbraccio caldo e consolante come il primo. ‘Vorrei che tu venissi per un week-end a Londra con me… e i miei compagni della band, così li conoscerai e ti farai nuovi amici.’ Rimasi senza fiato, non potevo accettare, non mi conosceva neppure bene, eppure… Non volevo rispondergli subito, ma dovevo pensare.
 
'I suoi capelli. I suoi occhi. La sua voce. Il suo sorriso.'

Harry continuava a chiamarmi al cellulare, ma io non volevo rispondergli, o meglio, non avevo il coraggio di prendermi quella responsabilità. Mi aveva chiesto di accompagnarlo a Londra, dai suoi amici, per mostrargli come fosse cambiato, anche se in realtà il cambiamento non era stato così evidente, anzi, sembrava il contrario, Harry per quanto lo nascondesse, usciva con una ragazza diversa, quasi ogni sera. Ma io non volevo deluderlo dicendoglielo, così evitavo di rispondere e di andare in maneggio, anche se mi mancavano le lezioni e le passeggiate. Mi addormentai con le lacrime che scorrevano copiose sulle mie guance, non sapevo bene il perché, veramente, non lo sapevo. Piangevo lacrime amare, un po’ per tutto, per quella situazione di stallo che, era la mia vita, per la mia strana, anzi, molto strana amicizia con Harry, quel riccio pazzo che era entrato nella mia vita come un uragano e aveva ridato ossigeno a quell’anima piena di cicatrici, la mia.
La mattina seguente, stranamente, mi svegliai molto presto, si vede che la sera precedente ero crollata come un bambino. Mi alzai e andai in maneggio, sellando Chique, qualcuno mi abbracciò da dietro, cingendomi con le braccia all’altezza dello stomaco. “Harry”, pensai, “Oh, ma guarda chi si vede” disse Harry. “Ciao” gli risposi. Mi guardò e mi sussurrò che i biglietti per Londra erano prenotati e che non mi potevo tirare indietro oramai. Gli feci un timido e falso sorriso. Saremmo partiti di lì a tre giorni. Non capivo come un estraneo potesse invitarmi a partire con lui, pagando di tasca sua tutto ciò che era necessario, “Bah, sarà che la fama gli ha dato alla testa..”
Dopo aver fatto le valigie e salutato Chique, l’ultimo giorno prima di partire, mi addormentai stranamente come un bambino e dormendo come un sasso.
Il giorno seguente Harry arrivò di prima mattina, senza dire una parola arrivammo all’aeroporto, era stranamente silenzioso, “Sarà stanco..”
Salimmo sull’aereo con quello strano silenzio straziante che ci separava anche se eravamo a quindici centimetri l’uno dall’altra. Ero stufa, “Cosa c’è Harry? Non mi piace questo silenzio!”, mi osservò “Bee”, fece una pausa, “non sono sicuro che tornare a Londra così presto sia giusto o adatto al momento, ho paura di ricadere in tentazione con tutte le ragazze che mi capitano..” Lo fissai, cercando nel suo sguardo la risposta giusta a quella sua strana esitazione, “Harry… Io penso che… Sia giusto.” , non lo pensavo realmente, sapevo bene che lui anche dopo il nostro patto si era portato a letto un sacco di ragazze, anche se lo nascondeva, si notava. Il mio pensiero era che era veramente troppo presto, sia per lui, che per me, per poter trovare un briciolo di felicità.
Scendemmo dall’aereo, uscendo dall’aeroporto, incontrammo due ragazzi che Harry mi presentò, “Questo è Niall… e questo Liam” il biondo di nome Niall mi fece un enorme sorriso “Piacere Bee” mi presentai. Quando posai lo sguardo sul moro, con gli occhi profondi come un vulcano, di nome Liam, mi persi nel suo sguardo e la terra mi crollò sotto i piedi, ogni mia più piccola certezza svanì. Il mio petto bruciava tanto, troppo per sopportarlo. “Pia…cere, Bay..lee.”, il ragazzo mi guardò anche lui in modo amichevole e sorridente, ciò mi sconvolse ancora di più, Harry aveva ragione, mi ero giò innamorata, ma avevo paura. Salimmo tutti e quattro in taxi, ero seduta tra Niall e Liam, quando il taxi si apprestò a frenare, Liam mi sussurrò qualcosa nell’orecchio..



Spazio autrice (yeeeeey :3):

Ok, quello che devo dire è che siete UBJSDJSFHASJFAHAKHD, veramente, non so che dire, 3 recensioni, 1 preferita, 1 ricordata e 2 seguita, cioèèèè.
Davvero nelle recensioni siete state fantastiche C: sul serio vi amo, spero il capitolo vi piaccia, e vi pongo una domanda per il prossimo capitolo: Chi è la misteriosa ragazza di cui Harry parla quando dice di essersi innamorato? Bee? Maaah, rispondete voi e niente, fatemi sapere se ve gusta la storia e magari fate anche una recensione anche minuuuuscola, vabè mi sto già dilungando eheh, 
Ciao belle Luv ya

-Siaa :3

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 5 - 'Tutto ciò che vuoi è che ti dica che va tutto bene, adesso. Non è così.
 
 
 
Liam mi sussurrò dolcemente: “Sei una meraviglia”, tutto ciò bastò a frantumarmi cuore ed anima, un uragano di emozioni mi investì sorprendendomi un’altra volta e travolgendomi come non mai.
Quel ragazzo, mi faceva un effetto assurdo, come mangiare troppo zucchero. Come poteva farmi sentire così, come il nulla, vuoto totale?  Mi aveva rubato tutto, lui, ora, era il respiro che mi aveva tolto, era il battito del mio cuore che si era fermato alla vista dei suoi occhi da cerbiatto, era la luce degli occhi che per così tanto tempo non avevano brillato.
Scesi dal taxi, arrivammo davanti ad un cancello molto appariscente. “Seguimi che ti accompagno alla tua stanza, poi parliamo per bene.” mi disse Harry.
Quando ci separammo dagli altri, sentii un filo che mi collegava a distanza a quel ragazzo che mi aveva rapito l’anima. “Ti piace la tua stanza?” mi domandò, annuii.
“Bee, volevo dirti che farò di tutto per rispettare il patto che abbiamo fatto..” “Smettila!” non lo lasciai finire. Ero stufa, stufa delle sue bugie, del fatto che facesse finta di nulla e che pensassi che io fossi così ingenua da non vedere che si faceva una ragazza diversa ogni sera, “ Harry, guardiamo in faccia alla realtà, non sono idiota, tu non stai rispettando proprio nulla, non ci stai nemmeno provando a cambiare o a cercare la ragazza giusta per te.”
Non lo lasciai nemmeno rispondere, mi fiondai fuori dalla stanza e mi tuffai nell’afa di Londra. Seduta ad uno Star Bucks, sorseggiando un frappuccino al cioccolato,
mi sentii sfiorare la mano, il mio cuore sussultò e il mio corpo fremette come con una scarica elettrica, sapevo bene chi era colui che mi faceva qull’effetto…

'Tu non hai idea di quanto batta veloce il mio cuore quando ti vedo.'
 
Liam.
Era Liam che mi aveva sfiorato la mano, quando si sedette per ordinare, non ci credevo che si fosse seduto, con me.
Il mio cuore prese un ritmo spaventoso, non aveva mai fatto così, improvvisamente, mi ricordai del patto fatto con Harry, “Troverai un ragazzo e degli amici”, adesso sapevo perfettamente chi era il ragazzo perfetto per me, anche perché Harry mi aveva detto di essersi innamorato, o quasi, di una ragazza.
‘Ti da fastidio se ho invitato i membri del nostro gruppo che ancora non conosci, a prendere un frappuccino con noi?’ Liam mi risvegliò dai miei pensieri intricati, ‘Certo che non mi da fastidio!’ ok, ero diventata davvero brava a mentire, in realtà volevo rimanere da sola con lui il più possibile, ma ovviamente non poteva durare. Poco dopo arrivarono due ragazzi, uno moro molto scuro con occhi neri, ‘Piacere, Zayn!’ mi sorrise e io ricambiai, ‘Io sono Baylee, ma per gli amici Bee’ l’altro ragazzo castano con gli occhi color del cielo e del mare ‘Piacere Louis’ e mi fece un sorriso fantastico ‘Baylee, come avrai già capito.’ gli dissi sorridendo. Ci sedemmo e io ordinai il secondo frappuccino, questa volta al cioccolato fondente.
I ragazzi parlavano e io partecipavo ampiamente alla discussione, in fondo avevo promesso ad Harry che mi sarei fatta nuovi amici. Allo stesso tempo però, mi perdevo negli occhi di Liam. Ad un certo punto la discussione prese una piega che non mi piaceva proprio per nulla, ‘Domani vado da Danielle’ disse Liam,
‘Oh finalmente la caghi, menomale che è la tua ragazza, sembrerebbe tutt’altro!’ disse Louis.
Il pavimento sotto i miei piedi si aprì, così come quando lo vidi per  la prima volta. La mia testa esplose e la parola ‘ragazza’ rimbombava come un terremoto, terribile e assordante.
Liam mi chiese se stavo bene, dovevo essere sbiancata. Scappai fuori dallo Starbucks, corsi fino ad arrivare al Tamigi ed iniziai a piangere, senza più riuscire a smettere. Corsi nuovamente a perdifiato ed entrai in un locale, ordinando del Whiskey, rendendo il mio dolore quasi nullo e iniziando a vagare per Londra, senza una meta, senza più cuore né anima…


Spazio autrice (yeeeey :3):

Ok, si lo so, sono imperdonabile, ma ho davvero avuto un botto (?) di cose da fare, e, onestamente è stato un periodo alquanto, ehm, di merda..
Tralasciando ciò, sono davvero contenta e grata a tutti voi, per le recensioni e per le persone che mi hanno messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite, mi scaldate il cuore, ma anche coloro che seguono la storia in silenzio, VI AMO, detto ciò ci tenevo a dirvi che se non ci sono problemi inizierò ad aggiornare tutti i sabati circa a quest'ora, se ho problemi vi avviso :)!! 
Scusate ancora per il ritardo, vi amoo

Luv ya

-Siaa :3

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4 - 'Quella ragazza aveva rapito la mia anima e la mia amicizia in un istante.'
 
 
 
Mi svegliai nel mio letto, con Harry e Niall accanto. Il mal di testa atroce che avevo mi ricordava il fatto che avessi bevuto troppo la sera prima.
Tutto mi riportava ad una parola, odiosa, RAGAZZA. Mi tornò tutto alla mente, mi alzai e corsi in giardino a vomitare. ‘Perfetto, davvero perfetto, la mia vita fa schifo.’
“Hey”, mi sentii afferrare per i fianchi, “Come ti senti?” mi chiese Harry, “Malissimo” entrammo entrambi in casa per fare colazione, non rivolsi ne un saluto ne uno sguardo a Liam, invece, salutai con enfasi Niall, Louis e Zayn. Mi chiesero tutti come mi sentivo e a tutti rispondevo allo stesso modo, MALISSIMO.

Uscii di casa per prendere una bella boccata d’aria, entrai in un edicola e comprai qualche giornale, andai allo Starbucks, anche se mi dava la nausea, e presi un frappuccino.
Camminavo a testa bassa guardando il giornale che avevo appena comprato e sorseggiando il meraviglioso frappuccino. Senza neanche accorgermene mi ritrovai con il culo per terra “Cazzo!” esclamai, “Cazzo!” disse una voce sconosciuta. Mi resi conto che il frappuccino aveva annaffiato me e una ragazza con i capelli castani che sfumavano al nero sulle punte, alta si e no come me. Il giornale si era miracolosamente salvato dalla doccia. Aiutai la ragazza ad alzarsi e mi presentai scusandomi:
“Piacere sono Baylee, per gli amici Bee, e per scusarmi adesso torniamo allo Starbucks e ordiniamo qualcosa, ok?” la ragazza mi sorrise e anche lei si presentò “Piacere, io sono Brooke, per gli amici Brooke, ahah. Comunque non fa nulla, mi sono solo macchiata un po’ la maglietta, ma la laverò. Però accetto volentieri qualcosa allo Starbucks!” sorridendo ci avviammo verso il locale.

Giunte là, ci sedemmo ad un tavolo e ordinammo due Caffélatte e due brioches al cioccolato. “Brooke, sei di Londra?” “No no, vengo dal Canada, abito vicino a Toronto.” “Non ci crederai ma anche io abito là, poco distante."
"Mi fa piacere che ho trovato qualcuno che abita nel mio stesso paese. Dai raccontami un po’ di te!” le dissi, contenta e sorridente. “Bhé, diciamo che mi sono trasferita da circa una settimana, per iniziare a lavorare come fotografa professionista, ma ancora non ho trovato qualcuno che possa farmi lavorare per lui, o qualche cliente. Però c’è anche un altro motivo, sto inseguendo uno strano sogno, cioè incontrare i miei idoli, i One Direction, è taanto che aspetto di vederli o di incontrarli, casualmente, ovvio! Tu invece?” già solo il fatto che le piacessero i One Direction, era una cosa fantastica, anche perché non sapeva che io li conoscessi.
“Bhé io… sono venuta con un amico, diciamo per una sottospecie di scommessa, io devo farmi amici e trovarmi il ragazzo, lui deve smettere di fare il ‘puttaniere’ e trovare anche lui una ragazza, insomma, dobbiamo trovare un pizzico di felicità.
Perché io, non ne ho mai avuta, cioè da quando è morto mio padre, le uniche cose che mi rendono felici sono, cantare, ballare e andare a cavallo.” risposi d’un fiato.
Rimase un attimo in silenzio, poi ripartì “Bhé sai, anche a me è morto il padre, però ho sempre cercato di pensare positivo, diciamo che sono abbastanza felice, anche se con ogni singolo ragazzo, è sempre andata male!” mi ricordai dell’ora, “Scusa Brooke, io dovrei andare, ma ti va di rivederci?” “Ovvio che si Bee, mi dai il tuo numero che ti faccio uno squillo?” “Ok 555-4565355.” “Ecco ti ho fatto uno squillo, mi raccomando Bee, sentiamoci in questi giorni, eh? Sei davvero una tipa fantastica, su con la vita, ricordati che io ti capisco! Ciao bella!” “Ciao Brooke, a presto!”
Mezz’ora dopo a casa, pensavo a quanto quell’incontro mi avesse resa più leggera, a quanto mi avesse risollevato! Ovviamente quando Liam arrivò con una riccioluta del cavolo, tornai di umore più che nero. “ Lei è Danielle, la mia ragazza” disse Liam rivolto a me. “ Io esco!” gridai, lasciando Liam e la tipa a guardarmi la schiena, non sapendo che dall’altra parte le lacrime erano già in attesa di uscire dalla porta…Cazzo, perché? Perché mi va sempre tutto male?



'Sorrido come un'idiota quando parlo di te.'

Ero seduta nuovamente nel pub dove avevo cercato di rimediare a tutto il dolore che Liam era riuscito a provocarmi, quando mi sentii sfiorare una spalla. Voltandomi trovai davanti a me un volto amico, quello di Brooke. 
'Hey, come va Bee?' 'Si sopravvive.' proposi freddamente, era giunto il momento di vedere se poteva essere davvero parte della mia vita, se davvero sarebbe stata in grado di sopportarmi anche nei momenti peggiori come quello che stavo vivendo... ' So che non stai bene, Bee, è per questo che ora mi siederò e non mi alzerò fino a che non avrai finito di raccontarmi tutto ciò che ti fa stare male.' la guardai e mi sentii capita profondamente da quella ragazza che già al primo sguardo mi aveva rubato l'anima e l'amicizia più profonda...

'Comincerò dal principio. Vivevo tranquillamente l'inizio dell'estate, quando la mia istruttrice di cavallo, ha deciso di partire e lasciare un sostituto. Questo ragazzo, con l'aiutante, ma ho scoperto fosse più una specie di badante, si chiama Harry, e il suo ''amico'' Josh. Questo ragazzo, Harry, insomma,... La stessa sera che l'ho conosciuto, abbiamo ''litigato'' e poi parlato e parlato e parlato.'

Brooke mi guardava con puro interesse negli occhi e nel cuore. Io intanto proseguivo... 'Dire che ci capivamo era poco, tutto ciò che lui diceva, anche se era di un mondo del tutto diverso dal mio, lo comprendevo per davvero e lui la stessa cosa. Come ti ho già detto l'altra volta, abbiamo avuto l'idea di fare un patto, una promessa, cioè: io mi sarei trovata dei nuovi amici, cosa che sto facendo, e un ragazzo... E lui avrebbe dovuto smettere di andare a letto con ogni ragazza che avrebbe conosciuto e avrebbe trovato anche lui quella che faceva al caso suo.'

'Dimmi se ti annoio eh?' ' No no continua Bee, che tanto ho tempo'

Avrei continuato, se solo nel locale non si fosse appena fiondato l'oggetto dei miei desideri...

Spazio autrice (yaaaaaaay :3):

Ciao belle, come va la vita? Io mi sento malissimo in questo periodo, per questo il capitolo fa letteralmente cagare, (che scusa di merda eheh) vabbuò, volevo dirvi che vi amo e almeno voi mi fate sentire bene perché mi seguite nel bene e nel male, anche silenziosamente, perciò sappiate che vi amo e avete un posto speciale nel mio corazooooon (?) ok schizzo male.
Ora vado se no uccido la tastiera e prendo male (?) ahahahahahah ciaao splendori.

- Siaa :3

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5- 'Era diventata come una sorella, piano piano, senza rendermene conto le avevo donato il cuore.'
 
Ebbene sì, Liam si era appena fiondato nel locale inseguito da Harry, “Bee!” mi chiamò, io intanto facevo finta di non averlo visto, ma Brooke, si era accorta
perfettamente della situazione.
Non mi rimase altro da fare se non girarmi. “Liam!” esclamai, fingendomi sorpresa, “Che ci fai qui?”
“Potremmo farti la stessa domanda, soprattutto dopo la sbronza che ti sei presa l’altra sera quando sei scappata dal ristorante. Poi Harry mi ha detto che avevate discusso e non avete ancora parlato per bene, quindi ora gradiremmo tu venissi a casa con noi.”
“Vi dispiace se resto un altro po’ con la mia amica Brooke?” dissi indicandola “Oh che idiota! Scusate, lei è Brooke e Brooke loro sono…”
“ Liam e Harry, piacere!” esclamò lei. “Piacere nostro” disse Harry, che per ora non aveva ancora proferito parola. “Però tra un po’ torni eh?” mi domandò Liam, con Harry che annuiva concordando,
“Sì, finiamo il discorso e la riporto a casa sana e salva” rispose Brooke per me.
“Ok a dopo, belle” disse Harry e Liam salutò con un cenno della testa.

“Ommioddio! Erano veramente loro?” chiese Brooke, ancora frastornata ma felice all’ennesima potenza.
“Sì. Scusa se non te l’ho detto, ma volevo conoscerti e fidarmi davvero di te, te li avrei presentati questa sera, ma mi hanno preceduto.” Le sorrisi e lei ricambiò.

“Vabé dai vai avanti con la storia Bee, che sono curiosa…” “Ok… dov’ero rimasta? Ah, sì ora ricordo. Dopo la scommessa, Harry, che hai conosciuto stasera, mi ha invitata ad venire con lui a Londra per conoscere la band e magari farmi nuovi amici in una delle città più belle al mondo.
Appena arrivati, sono rimasta folgorata da Liam, mi sono innamorata come non mai. Ho anche litigato con Harry, come avrai ben sentito.
Ma la cosa che più mi ha sconvolta è stato sapere che Liam ha la ragazza, una tipa antipatica, la tipica oca perfetta, si chiama Danielle, io non la sopporto.
Sta di fatto che l’altra sera mi sono ubriacata per non soffrire della notizia che mi aveva rivelato involontariamente Louis al ristorante, sono scappata e mi hanno trovata qui. Inutile dirti che non mi ricordo molto della serata, l’ultima cosa che ho visto è il Tamigi, poi il locale e poi più niente.”

“Wow, per ubriacarti a tal punto lo devi amare proprio tanto questo ragazzo…”
“Già, ma tu? Ragazzi?”

“Discorso troppo lungo, e tu devi tornare a casa bella mia. Hahah…”
“Già, hai ragione, andiamo va”. Uscendo dal locale rabbrividii, sentivo uno strano freddo, ma non fuori, dentro, nel cuore.

Quando arrivammo a casa, la prima persona che incontrai, fu Harry, che invitò Brooke a cena. Ovviamente saprete già la risposta.
La trovavo carina mentre cucinava, o almeno, tentava di farlo, in mezzo a Louis e Zayn che si stavano divertendo un mondo con lei e l’avevano presa subito in simpatia, come Niall che stava seduto al tavolo aspettando come un leone la sua preda.
Invece Harry mi chiese se potevamo parlare, ma il mio sguardo era rapito dal solito moro con gli occhi color della pece, che se ne stava seduto fuori a guardare la luna con sguardo triste, sì, stranamente la luna splendeva quella sera, ma io ero triste e amareggiata per il fatto che lui avesse la ragazza e che io mi sentissi così vuota ed inutile, non potendo fare niente per calmare il mio dolore.
Anche se lui sembrava triste, non ci feci molto caso, dato che Harry aveva iniziato a parlare…
 

‘Se una persona ti è piaciuta dal primo momento che hai incrociato il suo sguardo, Fidati, non smetterà mai di piacerti.’


Harry parlava, la mia mente però era rivolta ad altro, non riuscivo a focalizzarmi su di lui, non in quel momento, non in quel luogo, eppure mi convinsi a concentrarmi sul discorso che mi stava facendo:

“Bee, insomma, lo so che tu credi che io ci provi con tutte e che me le porti a letto, ma giuro che da quando ho visto una certa ragazza, non riesco più a fare nulla con altre, insomma credo proprio di avere una bella cotta per quella ragazza… O addirittura di essermene innamorato.” La mia espressione lo doveva aver fatto preoccupare, perché mi guardò in maniera apprensiva, “Bee? Tutto ok?”
“Sì, sì Harry, t…tutto a posto. Cioè, sei seriamente innamorato di quella ragazza? Sono contenta per te, ora però mi devi dire chi è la fortunata.” Questa volta fu lui a sbiancare, “Ehm…cioè, sai vorrei aspettare un po’ prima di dirlo a tutti, te compresa, sai com’è, devo essere sicuro dei miei sentimenti.”
“Ok, intanto posso dirti che anche io mi sono innamorata…” “WOW, e chi sarebbe il ragazzo in questione?” feci la faccia da furbetta
“Sai… Non so se dirtelo oppure no…” detto questo iniziai a correre per casa, inseguita da Harry che tentava di prendermi e farmi il solletico in modo da farsi dire tutto.

“A tav..” SBAM! “Ahiaa!!” Niall si stava massaggiando la testa che aveva appena picchiato contro lo spigolo della cucina, gli eravamo appena piombati addosso, correndo.
“Stavo dicendo” riprese “che è pronto A TAVOLA!”gridò le ultime due parole per farsi sentire in tutta la casa e chiamare anche Liam.

Quando tutti si furono seduti, Niall disse una frase che trovai davvero carina “Che bella giornata oggi, taaante sorprese, tra cui Brooke, la ragazza più simpatica e brava in cucina, di tutto il mondo.”
“Hey!!” esclamai facendo la finta offesa. “Ovvio, assieme a Bee” Tutti si misero a ridere e la cena cominciò.

Dopo aver terminato tutto ciò che c’era in tavola, io e Liam ci mettemmo a sparecchiare e a lavare i piatti, gli altri prepararono il film da guardare assieme: Hancock.

Ero assorta nei miei pensieri e intenta a lavare i piatti quando Liam scivolando mi tirò a terra con se.

Avevamo entrambi i visi praticamente incollati l’uno con l’altro
“Perché, l’altro giorno sei scappata via dallo Starbucks? Dopo aver sentito di Danielle?”…

 
Spazio autrice (yeeey :3):

Mamma mia, mi faccio veramente schifo, è un mese esatto che non aggiorno, cacchinaa (?) ragazzi mi dispiace davvero tanto, spero che con questo capitolo io riesca a farmi perdonare, scusatescusatescusate all’infinito..

Ringrazio per le recensioni che avete fatto fino ad ora, ringrazio chi ha inserito la mia storia tra le preferite/seguite/ricordate, ma anche i nuovi lettori e quelli che (malgrado la mia stupidità ed il mio ritardo) continuano a seguirmi anche silenziosamente, spero di emozionarvi ancora!!

Mi fareste una piccola recensioncina pleeeease? Così capisco quanto vi ho deluso..
Vabbeh mi sto di nuovo dilungando con le mie parash logorroiche eheh :)

A preeesto

-Siaa :3

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6 - "L'amore non è un gioco, ma nemmeno un impegno serio, soprattutto quando non ricambiato."
 
Agii di impulso, Liam era sopra di me, lo spinsi via e mi rialzai, massaggiandomi la schiena per il dolore.
«Non sono tenuta a risponderti.» risposi con un tono freddo che credevo non sarebbe mai potuto uscire dalle mie labbra. 
«Bee ma che ti prende?» mi chiese. 
«A me nulla, proprio nulla. Perché non vai a vedere come sta la tua ragazza? Cosa può importarti di me?» dissi con tono pacato e tranquillo. Wow da quando avevo imparato a controllarmi? Solitamente il mio carattere mi impediva di ragionare e rispondere con calma. «Anzi, guarda me ne vado io, non ti disturbare tanto i piatti sono puliti.» 
Uscii dalla stanza e mi diressi in salone dove il film stava per cominciare. 
«Dove ti eri cacciata?» mi chiese Harry con una faccia strana.
«Ho finito di lavare i piatti, ora arriva anche Liam, credo.»
«Ah, eri con Liam vedo.»
«Esattamente.» risposi al suo sguardo indagatore e... geloso? Mah, Harry era decisamente strano da quando avevamo parlato.
Liam entrò nella stanza e si sedette accanto a me. Per tutta la durata del film mi sentivo osservata, da uno sguardo perforante. Non mi voltai neanche per un secondo, non volevo dare la soddisfazione a Liam o chiunque fosse l'osservatore.
 
Finito il film, invitai Brooke a rimanere a dormire nella mia stanza, era l'ultima notte che avrei trascorso a Londra. 
La malinconia già iniziava a farsi sentire. Il mio carattere impetuoso e fin troppo istintivo stava tornando allo scoperto nuovamente. 
Durante la notte mi svegliai diverse volte, al contrario di Brooke che dormiva un sonno tranquillo, sorridendo sorniona. Era felice e si vedeva, averla accanto rendeva felice anche me, la osservavo, era davvero importante per me, ero disposta a tornare in Canada e non vederla per un bel periodo? No. La risposta era un chiaro e secco no. Però infondo non potevo neanche obbligarla a venire con me. Ero triste, dover lasciare lei, Niall, Zayn, Louis e, ovviamente, Liam, era un dolore gigantesco. Tornare dai cavalli lo alleviava un po', ma la verità era che finalmente avevo trovato un po' di quella felicità che mi era sempre mancata, quella luce e quel coraggio che ormai da tempo erano svaniti. Il pensiero che mi consolava era che Harry sarebbe tornato con me.
 
La mattina, mi svegliai con il sole che mi rischiarava e scaldava il viso, Brooke era già scesa a fare colazione probabilmente. La valigia era già pronta, l'unica cosa era chiamare mia madre per avvisarla, era qualche giorno che non la sentivo.
«Pronto..?»
«Ciao mamma sono io, Bee. Come stai?»
«Oh tesoro, tutto bene tu?»
«Abbastanza bene grazie. Volevo avvisarti che oggi in serata torno a casa, scusa lo scarso preavviso..»
«Oh, d'accordo, tranquilla tesoro, devo venire a prenderti in aeroporto?»
«No, tranquilla ci pensa Harry a riaccompagnarmi a casa mamma.»
«D'accordo, allora a stasera. Ciao amore!» 
«Ciao mamma, grazie!»
 
Dopo quella chiamata mi sentii meglio e decisi di scendere a fare colazione.
Harry mi aspettava sorridente, mentre Liam mi squadrava in modo strano, finché non si alzò dalla sedia e si defilò in camera sua. 
L'ora della partenza era arrivata, Brooke aveva gli occhi lucidi e io mi tormentavo le mani.
«Allora...»
«Oh Bee, mi mancherai tantissimo, torna presto ti prego.. Senza te come farò?»
«Piccola Brooke, tornerò in un batter d'occhio, devo solo finire l'anno e poi ti raggiungerò, anzi VI raggiungerò. Solo un paio di mesi ragazzi..»
Liam non era venuto, il mio cuore ed il mio petto bruciavano, mi sentivo vuota e senza forze.
Tutti si salutarono e salutarono Harry e me. 
Appena prima di partire, arrivò Liam che dopo aver salutato Harry venne diritto da me, abbracciandomi come non mai.
«A presto piccola Bee, mi mancherai. Ti aspetto.»
 
Seduta in aereo mano nella mano con Harry, pensai all'ultimo abbraccio, quello di Liam, magari qualche speranza al mio ritorno ce l'avrei avuta. Mi addormentai sulla spalla di Harry e lui fece lo stesso.
Quando atterrai in Canada, mi resi conto di quello che avevo lasciato a Londra, amici e amore. Una voragine e due mesi di scuola da finire, senza ovviamente dimenticare che dovevo iscrivermi in un college a Londra, e dirlo a mia madre. Come avrei fatto?


Spazio autrice (yeeeeeeeeey :3):
Cavolo, sono imperdonabile, è una vita che non aggiorno, lo so perdonatemi se potete, è stato un periodo un po' di mierda e lo è tutt'ora. Cercherò di aggiornare più spesso, vi ringrazio e mi scuso ancora.
Ciao belli.

-Siaa :3
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Okay, okay, okay, lo so scusatemi, sono una cretina senza speranza e senza speranza di un vostro perdono. Ora vorrei darvi mille e mille spiegazioni per cui io non sia riuscita a pubblicare un solo fottuto capitolo dal 24 febbraio, quasi 4 mesi, il fatto è che sono stata molto male, avevo il blocco che mi impediva anche solo di buttar giù qualunque cosa, sono stata veramente male, depressione e depressione.
È stato un periodo buio che vorrei cancellare. 
Perciò spero possiate perdonarmi, dico sul serio. Vi amo! ❤


Capitolo 7 — "La distanza è solo un numero, vero?"

Erano già passate due settimane dal ritorno in Canada, non stavo bene per niente, lontana da Brooke, da Liam, da Louis, da Zayn e da Niall, ero persa, caduta nel baratro della monotonia e della malinconia.
Harry era l'unico raggio di sole e l'unico che mi capiva, ma dal ritorno da Londra era strano, molto più attaccato a me e più possessivo.
Quella mattina mi alzai presto, malgrado fosse sabato, per andare dalla mia Chique, arrivai a maneggio e sellai la mia cavalla.
Partimmo alla ricerca di un posto dove mangiare, solo io e lei, trovammo una radura sulla cima di una collina, dove lasciai Chique libera di brucare.
Mi stesi al sole, passai un paio d'ore a sonnecchiare e guardare il cielo pensando a Londra. Ciò che mi mancava di più era il conforto della mia unica amica, ciò che riusciva ad infondermi anche solo con uno sguardo. 
Pensando a questo, alzai la testa e constatai che Chique era ancora li a brucare tranquilla, pensai di pranzare anche io, così, affamata, tolsi tutte le pietanze contenute nel cestino preparato la mattina stessa e mi misi a divorare tutto.
Dopo poco tempo, decisi di tornare a casa, dovevo studiare e chiamare come ogni giorno Brooke.
Sulla strada di ritorno Harry mi raggiunse.
«Cazzo Bee, dov'eri finita? Ti ho cercata per ore!»
«Ciao anche a te Harry! Tutto bene, grazie. E tu?»
Dissi con tono sarcastico «Scemo, sono andata a mangiare su vicino ai pascoli. 
Non devi preoccuparti così tanto, non sono una bambina! » affermai ridendo.
«Lo sai che quando non ti vedo qua in giro e non mi chiami mi preoccupo.»
Tornammo a casa e decisi che per finire tutti gli esami entro al massimo un mese non sarei più uscita di casa se non per lo stretto necessario.

Il mese passò abbastanza in fretta e l'ultimo esame era arrivato.
Quella mattina mi alzai presto e mi diressi in cucina, dove trovai Harry e mia madre parlare animatamente, con due sorrisoni stampati sui loro visi.
«'Giorno ma', giorno Hazz!»
«Buongiorno Bee!» risposero in coro.
Mangiai in fretta e salutai mia madre, uscendo di casa con il mio migliore amico.
Arrivati davanti a scuola, Harry mi salutò augurandomi buona fortuna e dicendomi che sarebbe passato a prendermi una volta finito.

L'esame si era rivelato semplice e effettivamente uscii anche prima del previsto, camminando per il corridoio verso l'uscita, mi scontrai con qualcuno, «Ma guarda dove vai cretina!» «Ma guarda tu idiota!» risposi.
Alzando la testa incontrai la faccia di una delle cause di odio verso la razza umana, Jaqueline.
Una ragazza piena di se, manco fosse stata Britney Spears.
«Ora che te la fai con uno dei One Direction, non guardi più i comuni mortali, stronzetta?»
«Senti bella mia, troietta da quattro soldi, primo non me la faccio con nessuno, secondo stronzetta lo dirai a tua sorella.»

Detto ciò, mi girai e me ne andai uscendo dal portone della scuola.
Harry era già li, con un sorrisone.
Avvicinandomi a lui notai una busta con scritto "Canadian Airlines", quando arrivai da lui mi mostrò soddisfatto la busta, svuotandola dal suo contenuto, all'interno c'erano due biglietti. Di sola andata. Per Londra. 


- Spazio autrice: (yeeeey)
Okay, non è niente di speciale, è una transazione per introdurre i prossimi capitoli. Vi prego di recensire perché è molto che non scrivo e ho paura di aver perso quelle già scarse capacità. Ditemi che ne pensate e cosa potrebbe succedere! 

Vi amo.

-Siaa :3

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