Una serie di sfortunati eventi

di Laila
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** C'é posta per te ***
Capitolo 2: *** Pigiama party ***
Capitolo 3: *** Infanzia difficile ***
Capitolo 4: *** Il grande passo ***
Capitolo 5: *** I significati dell'anello ***
Capitolo 6: *** Il festival scolastico ***
Capitolo 7: *** La contesa della sposa! ***
Capitolo 8: *** Il giallo s'infittisce ***
Capitolo 9: *** Non si danno le perle ai porci! ***



Capitolo 1
*** C'é posta per te ***


Una serie di sfortunati eventi

-Cap 01: C’è posta per te-
- Signorino Hibiki, ho qui una prioritaria per lei!- il postino frugò in un mucchietto di carta da lettere legata con dello spago e ne estrasse un po’ goffamente la ricercata.
Ryoga si grattò la testa sorpreso.
- Masami! Caspita come siete diligenti voi delle poste, consegnate persino a Niigata !
L’uomo delle poste fece una faccia incoerente nell’apprendere quelle parole, l’ espressione lasciava trapelare il pensiero ° ma guarda questo sempliciotto ° ma troppo perbene, o forse troppo abituato alla distrazione del ragazzo con la bandana si limitò ad indicare l’abitazione ferma alla sua sinistra, per l’appunto casa Hibiki.
Ryoga sobbalzò, come se per un attimo avesse davvero creduto che quella, stufa di essere disabitata trecentosessanta giorni all’anno, avesse radicato braccia e gambe e si fosse diretta in zone più calde, seguendo il suo inquilino più giovane… poi collegò i suoi neuroni, accorgendosi di essersi perso ancora una volta, ma se era giunto a casa in tempo per leggere quella misteriosa lettera poco male.

- Grazie Masami - ricambiò con un sorriso timido, mentre l'altro nella sua divisa blu scura prese la bicicletta ed imbucò il vicolo adiacente per poter continuare il giro del quartiere.
La lettera fra le sue mani venne aperta nello stesso istante in cui vi lesse il mittente, famiglia Unryu.
La folata di vento che seguì lo strappo della missiva, fu il primo di una serie di sfortunati eventi che marchiarono per sempre la sua già insopportabile vita.
Il vento fece turbinare il contenuto della busta dentro ad un tubo di calce, uno dei giochi per bambini del parco, dribblò le altalene ed infine planò su di un cespuglio dove una bestiola orinò.
- Biancanera! - urlò Ryoga, scoprendo proprio la sua cagnetta, come responsabile del misfatto.

Nelle ore successive il poveretto si rintanò in casa e tamponò ed asciugò quanto più poté per decifrare infine solo poche parole, mentre bianconera gli scodinzolava accanto tutta felice.
“Caro Ryoga, debbo d’informarla che, macchia d’inchiostro illeggibile, Akari, altra lunga macchia nera, incidente d’addestramento con i maiali, terza sbavatura, funerali, questo lunedì.
Cordiali saluti,
Nonno Unryu.”

Akari è… No!No! Non posso pensarlo! Non può essere vero! Perché proprio lei??? strinse la lettera fino a farne uno spaghetto di carta.
Trascorsero alcune ore nel più completo silenzio.
Biancanera leccava le lacrime del suo padroncino come una brava balia, finché quest’ultimo non fu attraversato da una scintilla di vitalità.
- Devo andare a trovarla! Devo essere lì per lunedì o non potrò darle l’estremo saluto!
Così, con un retrogusto d’amaro in gola e gli occhi rossi dal pianto il nostro eroe si preparò più che motivato per l’ennesimo viaggio.
°Cosa devo dire a suo nonno? Devo portare dei fiori? sarò il benvenuto?°
Infilò lo zaino da scout, che portava dalla tenera età di sette anni e spalancò la porta d’ingresso, era talmente sovrappensiero che non si accorse nemmeno dello sciabordio della pioggia che incessante fluiva, sgocciolando dagli orli dei tetti.

- Sgrunt! Sgrunt! - P-chan si liberò con facilità dalla maglia che lo imprigionava e preso da un incontrollabile istinto rabbioso trotterellò fuori a perdifiato.
Era come un’allucinazione, una notte fatta di labirinti senza fine, le zampe percorsero chilometri e chilometri prima di cedere sfinite dallo sforzo e dalla ricerca, senza contare che, nello stato pietoso in cui si trovava il porcellino non poteva chiedere alcuna indicazione.
- P-chan! - esclamò sorpresa quella che pareva essere la voce di Akane Tendo, poi un abbraccio accogliente e un cuscino caldo sotto la testolina gelida e gli occhi del porcellino si chiusero estasiati.
- Quel maiale è ancora qui?!
- Non essere così scorbutico Ranma! Il mio P-chan è tutto infreddolito... Oh cielo! ha la febbre!
 
 Fine primo cap.

"Il tempo è la cosa più preziosa che un uomo può spendere."
(Teofrasto)
Eccomi qui a scrivere qualcosa che mi è balenata per la mente per l’ennesima volta dopo un lungo distacco dal web…
Molti forse si sono scordati di me, altri proprio non mi conoscono, ma tanto per spiegarci io mi diletto a scrivere (a fasi alterne, come la luna) surrogati di storie sul bel Ranma ed i suoi amici di Nerima… tutti personaggi, ci tengo a precisare, della mitica Rumiko Takahashi.
Aspettando i vostri commenti,
La vostra affezionatissima autrice,
=Laila=

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Capitolo 2
*** Pigiama party ***


- cap.02 Pigiama party -


L'orologio segnava le dieci meno un quarto, doveva aver sonnecchiato sì e no tre o quattro ore. Non fosse stato per quello stupido di Ryoga sarebbe stata una sera come un altra, se solo P-chan non avesse deciso d'irrompere in piena notte, persino ammalato!

Lui, Kasumi ed Akane ne avevano passata più di metà alzati, facendo a turni per cambiargli il fazzoletto fresco e posarglielo sul musetto accaldato. Solo quando la temperatura era scesa a livelli normali, una preoccupatissima Akane aveva tirato un sospiro di sollievo ed infine li aveva cortesemente invitati ad uscire dalla sua camera. 

Tornato nella stanza di sotto Ranma non aveva più chiuso occhio e non poteva dare la colpa al sonno inquieto del suo enorme padre-panda perché stavolta non c'entrava nulla, difatti Genma e Soun erano andati a ristorare le fatiche degli shoji, con una rilassante sosta serale ai bagni pubblici, seguiti dall'infiltrato maniaco.

Data la trascuratezza dell'animaletto di casa, le sorelle Tendo più giovani e lo stesso Saotome avevano marinato la scuola quel giorno, peccato che non fossero previste interrogazioni o compiti in classe sbuffò mentre sistemava i calamai della casacca alla bel e meglio... era l'altra faccia della buona sorte lui!

°Prenderò per la collottola quel suino maletto e gli chiederò chi o cosa l'ha ridotto così! Me la pagherà per il sonno che mi ha fatto perdere!°

Appene ebbe finito di pensare quel losco proposito il grido della sua fidanzata rimbombò per le quattro mura:

- P-chan si è svegliato!

Sembrava che ci fosse una riunione di famiglia tanto era affollata camera di Akane, lo sguardo di tutti era sul maialetto.

- Comè carino! - si avvicinò a scrutarlo Nodoka.

- Sembra spaventato - mormorò Nabiki.

- Lasciatelo a me! - Ranma con un movimento rapido del braccio l'acciuffò per la bandana.

- Dove lo porti? - urlò Akane in preda alla rabbia bloccandogli l'uscita.

- Non preoccuparti, lo porto dal dottor Tofu - s'inventò su due piedi.

- Cosa?! Guarda che P-chan è un mailino!

Il coetaneo sorrise - l'apparenza inganna

- In ogni caso non te lo lascerò portare via!

- Oh guardate un ufo! - Ranma indicò la finestra ed approfittando della distrazione di tutti, uscì col suino in ostaggio.

- Un bel bagno è quello che ci vuole, vero Ryoga?

Sordo ai grugniti dell'amico lo gettò nell'acqua calda della vasca.

Si aspettava di doversi difendere dalle raffiche dei pugni di Ryoga, ma ciò che vide lo lasciò a fianco scoperto rispetto al suo avversario di sempre...

Ryoga aveva gli occhi vuoti puntati su un angolo del soffitto, il naso che colava e le mani giunte, non parlava, non lo guardava e pergiunta non si muoveva di lì.

Il giovane Saotome decise di tirargli un orecchio con forza per svegliarlo dalla catalessi, poco dopo il gomito del coetaneo trascinò la sua testa fin dentro alla vasca.

- Bene! Allora reagisci ancora! - esordì il ragazzo col codino appena ebbe ripreso fiato.

- Perché mi hai portato qui! Voglio rimanere P-chan per sempre!

Lo squadrò giudicandolo pazzo. - Prima spiegami cosa ti è successo!

- Akari è... - sospirò l'infelice girovago impossibilitato a finire quella frase da una fitta al petto.

La porta scorrevole del bagno si spalancò.

- Ranma dove hai nascosto... - Akane impreparata alla vista di Ryoga mutò l'intensità della sua voce e rilassò l'espressione omicida a tempo di record.

- Ryoga, quanto tempo! sei il benvenuto - accennò con un inchino.

- A...Aka - il ragazzo scoppiò di nuovo in lacrime, sarebbe voluto andare ai funerali della ragazza, ma solo ora si accorgeva che non sapeva nemmeno dove si sarebbero svolti.

Ranma era piccato con la fidanzata - lasciaci soli questa è una discussione fra uomini

- Non essere maleducato con Akane! - lo ammonì il coetaneo battendogli il manico della doccia sul capoccione.

la giovane sorrise - Ti andrebbe un tè? Kasumi lo stà preparando con dei dolcetti di riso

Ryoga s'asciugò il viso col dorso del braccio e dolcemente annuì.

Quando entrarono in salotto erano di nuovo aumentati, attorno al tavolo apparecchiato sedevano già Nabiki, il maestro Happosay e Nodoka.

- Ryoga ti vedo sciupato, cosa ti è successo? - si preoccupò d'informarsi Akane dopo che ebbero bevuto.

- Si tratta di Akari, lei è...

- E' ad un torneo di sumo per suini? provò Nabiki.

- No.

- E' andata in vacanza alle terme? fu la volta di Happosay.

Ranma non fu da meno - E' alla fiera del maiale?

- Insomma! Fatelo finire di parlare! - l'implorò Nodoka.

- E' morta - sussurrò il ragazzo con un fil di voce mentre Ranma rimaneva sbigottito e le ragazze portavano una mano sul petto.

- Oh cielo! Co... come è successo? - riuscì a dire Kasumi.

- Ho ricevuto una lettera di suo nonno, dice che c'è stato un incidente durante un addestramento e così... avete un fazzolettino?

Nodoka al pari di Mousse fece uscire una quadrato di seta dalla manica e lo porse sommessamente al ragazzo che avrebbe potuto essere suo figlio.

- Grazie - proferì Ryoga producendo muco a non finire.

- Deve essere un brutto colpo per voi ragazzi, credo di non conoscere questa ragazza, è una delle tue spasimanti? - chiese Nodoka al figlio.

- No, altrimenti l'avrebbe già conosciuta... - rispose tagliente come una katana Akane - ma è nostra amica ed è molto legata a Ryoga - le spiegò.

Nodoka aprì il suo ventaglio di carta con sù disegnato un usignolo e vi si nascose dietro per parlarle ad un orecchio. - Non credi sia il caso di stargli vicino, almeno finché non si è ripreso un pò?

In quel preciso istante l'eterno disperso si alzò in piedi.

- Tornerò a casa mia, voi non preoccupatevi per me, davvero, io sarò solo soletto nella mia grande e fredda casa a sfogliare vecchie lettere malinconiche... - tanti buchi a forma di vortice comparvero sul muro dove si era accovacciato subito dopo.

- Ryoga perché non andiamo insieme a casa tua?

- Eh? - °Ryoga non t'ingannare, la dolce Akane non ha detto veramente quello che pensi abbia detto°

- Massì! Una specie di pigiama party! - si lasciò trasportare imbarazzata Akane.°Poverino mi fa una pena°

- E' una stupenda idea! - le prese una mano fra le sue Ryoga. °Con Akane vicino non mi sentirò più solo!°

°Pigiama party! Devo controllare che Ryoga si comporti bene con Akanuccia° rifletté il vecchio maniaco.

°Quella stupida si metterà in guai enormi senza il mio aiuto!° ponderò Ranma decidendo di seguirli di nascosto.

- Non hanno delle facce terribili quando pensano e sogghignano? - disse Nodoka a Nabiki da dietro il ventaglio.


Angolo dell'autrice.
Volevo ringraziare Elyranma (grazie), Riccardo (grazie zio, spero di riuscire a rendere tutte le gag comiche che posso con Ryoga) Apple92 (non sarà una fanfiction molto lunga perciò mi tocca allungare un pò il brodo, ho letto la tua ff su Shampoo molto carina, continuala presto) Kuno84 (papu, felice di risentirti, Katsunishiki ? per ora non dico nulla ma si può intuire il perché della lettera nei prossimi cap) _Kiara_(mamma, ci sei anche tu!Beh credo proprio che il titolo sia in linea con Ryoga XD buon esame!)


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Capitolo 3
*** Infanzia difficile ***


- cap03 Infanzia difficile -


Il buio era profondo seppure le prime stelle si fossero affacciate a guardarli.

Procedevano uno di fianco all'altro con degli involti in mano, contenenti gli abiti da notte.

- Dove vai Ryoga? Dì là c'é la stazione! – si precipitò a dire Akane subito dopo aver rintracciato il coetaneo smarrito. Lui si grattò la calotta assumendo un espressione accigliata mentre la ragazza girava sulla sinistra. Si accollò le buste di Akane rigirandosi e continuando ad osservare i negozi del centro che sorpassavano, in silenzio.

- Ma casa mia non è da questa parte... credo!

Lei arrossì tutta in viso.

- Scusami hai ragione, non ti ho detto che faremo una piccola deviazione... mi sono permessa...ecco ho invitato delle persone...

- Ma no! Figurati più siamo e meglio è! - soccorse le sue ansie subitaneo come sempre.

°Se anche Ranma fosse così buono con me° si ritrovò a pensare la ragazza.

- Oh! Eccovi finalmente! - gridò da lontano Ukyo.°potevano farsi vivi prima, ma sta sera sento che è la volta buona!°

- Scusateci se non vi abbiamo aspettato fuori dal locale come daccordo!- s'inchinò a più riprese Konatsu.

Akane acennò un sorriso °Se solo Sayuki e Yura fossero state libere non mi sarei ridotta a chiamare Ucchan!° quello che disse poi non fù esattamente il riflesso limpido dei suoi pensieri - Bene ora siamo tutti! Che aspettiamo, andiamo?

- Ancora non ho capito, beh... qual'è esattamente l'origine di questa serata assieme? - annunciò civettuola la cuoca appena s'incamminarono dando il gomito ad Akane Tendo.

- Ryoga ha bisogno di compagnia, ha subito un brutto colpo – le sussurrò ad un orecchio quella, infondo Ukyo non conosceva Akari perciò lei non si sentiva in dovere di avvisarla correttamente sugli eventi.

Una volta entrati nel salotto Hibiki, il padrone di casa si assentò per accendere i termosifoni e l'attesa per le ragazze ed il Kunoiji si fece lunga e tediosa.

- Che ne dite di andare a cambiarci intanto? - propose Ukyo rompendo il monotono ticchettio dell'orologio a pendolo, costretta a star seduta sui ginocchi doloranti da decisamente troppi minuti.

- Mi sembra un ottima idea padroncina! -

Primo atto.

Dal lato esterno della porta-finestra il vecchio Happosay apprese con maniacale felicità l'uscita dal salotto dei presenti e aspettando che lasciassero la stanza a sé stessa forzò la serratura e vi entrò.

Percorse il corridoio a grandi balzi e s'itrufolò nell'anticamera del bagno, dall'umidità annusata nell'aria era evidente che qualcuno fosse nella vasca, svelto il vecchio arraffò la biancheria poggiata sul lavello e si preparò al terzo atto; l'incursione.

- Dove pensi di andare?

- Questa voce...- sussurrò il vecchio.°E' di Akane!°

La ragazza l'aveva acciuffato un'istante prima che fosse dentro, purtroppo indossava già il pigiama.

- Non sapevo ti interessasse anche questo genere di biancheria...– disse alzando un sopracciglio con malizia mentre Ucchan sfilava il reggiseno dalla tasca interna della sua tutina ninja.

Il poveretto non capì finché non si ritrovò il torso nudo di Konatsu davanti al naso, un ragazzo dall'asciugamano stretto attorno all' esile girovita, allora, solo allora Happosay divenne rigido come pietra.

- Pervertito! - squarciò il silenzio Konatsu evacuandolo di mezzo con un pugno stratosferico.

Ukyò sbatté le mani come per scrollarsi dell'immaginaria farina rimasta su di esse, in un gesto liberatorio -Ben fatto! - commentò.

-Vado a preparare del tè!- cambiò argomento la giovane Tendo abbandonando la stanza.

°Vediamo dove sarà lo zucchero?° aprì lo sportello senza badare troppo ai promemoria della madre di Ryoga appiccicati un po' ovunque con le solite avvertenze antifurto...

Una cascata di pentole le sarebbe piombata adosso se un secondo prima non fosse intervenuto un imbucato col codino.

-Che ci fai tu qui?

- Ti pare il momento di fare domande, aiutami! - brontolò Saotome tenendo a malapena a bada il pentolame fuoriuscito.


Al piano superiore Ukyo aveva accidentalmente trovato Ryoga, e non se lo sarebbe fatto scappare due volte... - Ehi, Ryoga! Questa è la nostra occasione!

- Cosa?

La ragazza mostrò una scatoletta di velluto nero al coetaneo, poi con uno scatto l'aprì, dentro c'era un piccolo anello.

- No grazie, non posso accettarlo – allontanò il regalo Ryoga.

Una bella spatolata non l'avrebbe svegliato, ma servì lo stesso a sfogare la rabbia e l'imbarazzo di Ukyo, quello stupido aveva frainteso ogni cosa.

- E' per Akane! Tu le dichiarerai il tuo amore così io e Ranma vivremmo per sempre felici e contenti!

Il ragazzo si rialzò a tentoni – Tu... tu credi veramente che lei accetterà?

In fondo di vivere in solitudine per Ryoga non se ne parlava, ed anche se il dolore per la perdita di Akari era ancora troppo forte, Akane non aveva mai lasciato veramente i suoi pensieri, lei era l'unica luce infondo al tunnel.

- E perché non dovrebbe?



Tremava per lo sforzo...

Akane cacciò le mani sulle tasche dei pantaloni giallo canarino e fece per andarsene - Come ti pare – salutò.

Non poteva farla andare via - Sono venuto ad accertarmi che non ti approfitti del povero Ryoga! No! No ti prego non farlo!

La fidanzata tolse la zuccheriera in bilico nella mischia di pentole che caddero su Ranma come tessere del domino, sotterrandolo.

Akane fece una smorfia – Quello che faccio non ti riguarda!

- Ranma tesoro! Era una tale noia qui senza di te!

La fidanzata carina soccorse il ragazzo riverso a terra.

Ryoga restò per un attimo confuso ad osservare la scena, finché Akane non lo trascinò via.

- Ryoga ti va un tè?

- Veramente vorrei farti vedere qualcosa nella mia stanza, se, se ti và l'idea... - abbassò lo sguardo smeraldo sul tatami.*

- Se mi và? certo che mi và!

°Quei due...° Ranma restò impalato a fissare l'imbocco della stanza anche dopo che i due in questione furono fuori mira.

- Ti và di mangiare? Ti faccio un okonomiyaki special!

Lavoce dell'amica risultò distante mille miglia.


Girò pagina e sbadigliò mentre Akane dietro di lui sorrideva.

- Eri davvero un bel bambino!

Ryoga si sentì arrossire fino alle orecchie.

C'erano delle sue foto nei tempi in cui faceva grosse buche nella sabbia, o mentre Biancanera lo leccava sulle gote paffute, da bambino ridente, e moltissime altre.

- Questo è mio padre Ren – indicò una foto di lui seduto di fronte ad un vigile urbano, il ricordo di quel flash ebbe il sopravvento e senza accorgersene le raccontò.

- Allora figliolo, questa è la destra e questa è la sinistra – l'istruiva l'uomo mentre alzava prima l'una, poi l'altra mano. Il piccolo Ryoghino toccava la mano destra di papà e diceva destra, poi faceva lo stesso con la sinistra, mentre suo padre ripeteva -No! No!

- Quel gioco degli specchi lo confonde, Ren per favore non farlo più! Come se non bastasse tu scambi ancora il nord con il sud! - s'intrometteva la mamma poliziotto dando così il via all'ennesima lite su chi di loro fosse il più disorientato.

- Ahahah! Che famiglia!

Ryoga per tutta risposta storse il naso di Saotome che li aveva interrotti nuovamente con la sua stupida ironia.

- E questo qua? Ma questo non è Noboyuki Kitajima? - domandò Ucchan focalizzando l'attenzione sulla foto a fianco.

- Da piccolo i miei non mi lasciavano uscire da solo, così la cagnetta mi accompagnava e abbaiava quando sbagliavo strada – spiegò Ryoga imbarazzato – Purtroppo tutte le volte che uscivo con Biancanera c'erano dei pazzi che volevano disegnarci... Noboyuki mi fece un ritratto con biancanera di profilo dal lato bianco e mi disse che i protagonisti del suo anime* sarebbero stati Belle e Sebastien... poi scattammo quella foto – finì in un sospiro avvilito.

– E qui non sei in compagnia, ma sì questo è Akio Sugino! - si sorprese Akane, notando il disegnatore di Remì.

- Alla fine ero così assediato dai Mangaka che decisi di lasciare a casa Biancanera, quel giorno ero così triste di lasciarla sola che una signora in strada mi si avvicinò e mi dette il suo fazzoletto – Ryoga si sciolse il nodo della bandana e la mostrò ai compagni.

- E questo è tutto – terminò e chiuse l'album.

Ukyo lo tirò via per un braccio.

- Ora che hai finito con le foto, ti spiacerebbe fare qualcosa di utile per entrambi?

Dettò ciò gli lasciò furtivamente la preziosa scatoletta nella mano.


Fine 3 cap. *anime significa cartone animato.Tatami*tipico pavimento giapponese.

Voglio ringraziare i lettori per il tempo che m'hanno concesso leggendo.

Apple92: sono contenta che riesci a visualizzare bene la storia, da parte mia cerco di attenermi allo stile dell'autrice fin dove riesco.

Elyranma:Eccoci al pigiama party, ma il party non è ancora finito! Ranma per me è molto geloso, solo che non lo vuole dare a vedere a nessuno... ma non glielo dire!

Aleberyl 90: Ryoga darà il meglio di sé nel prossimo cap XD... in effetti è un personaggio che si lavora meglio di altri...

alla prossima!

Laila

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Capitolo 4
*** Il grande passo ***



- cap04 Il grande passo -


A tutti i poeti manca un verso... Ryoga era in bagno (l'unico posto tranquillo) a cercare il suo, o almeno ci provava.

- Mmh, mmh – si schiarì la voce e si mise in ginocchio di fronte al water...

– Akane, ti ho amata dal primo momento... uffa! Così non va' è troppo scontato!

- Se esiste una ragazza al mondo in grado di farmi felice, quella... - dondolò con la testa a destra e manca, l'espressione assorta e tesa, per un momento aveva immaginato...

Lei, la ragazza che pur sapendo il suo maledetto segreto lo aveva amato incondizionatamente, questo era stato un bel vantaggio per lui, d'altra parte Akane era stata il suo primo amore, la prima a farlo sentire accettato, non uno sporco barbone come le altre.

Come poteva decidere fra Akane ed Akari? Il suo cuore si contraeva pezzo per pezzo ogni volta che una delle due si avvantaggiava di un punto a favore sull'altra, ma stavolta era stato il destino ad imporgli una scelta, ne era rimasta solo una.

Ah, meschino! Se avesse potuto esser diverso!

°Akari non ti dimenticherò mai!° intuì che era giunto il momento di costruirle un piccolo altarino ed onorarla nel proprio salotto.


Konatsu era pieno di commissioni, la signorina Ukyo gli aveva ordinato di ristrutturare il salotto di Ryoga, sparpagliare fiori sui mobili e accendere decine di candele per creare un'atmosfera soffusa.

- Così Akane s'intenerirà e non potrà che accettare! - aveva detto la padroncina tuttofare annusando una delle peonie rovesciate artisticamente sopra il tavolo.

Come poteva dirle di no? La sottomissione che provava per lei era qualcosa d' inaudito, neppure per la sua matrigna avrebbe lavorato tanto!

- Bene! - disse quella – Ora porta qua Akane al resto ci penserò io!

Bastò quel sorriso per farlo scattare, peccato che non si rendesse conto che stava sbagliando, agendo di questo passo la sua padroncina lo avrebbe solamente usato, quant'era vero che il gatto timido fa il topo coraggioso!


Ranma ed Akane rimasti soli, si erano lasciati prendere la mano, sembravano in gara su chi di loro fosse di più nel torto...

- Dì un po', non ti seccava restare in camera da sola con Ryoga?!

- A te seccava? - rispose tracotante di curiosità l'altra.

Il fidanzato incrociò le braccia al petto sulla difensiva.

- Tsè! Se quello ti mette le mani addosso poi non venire da me a chiedere aiuto! Che donna sfacciata e brutale che sei! -

La giovane sentì una scarica di rabbia attraversarla e faticando a trattenerla tremò.

- Pensa per te... razza di ficcanaso! - un montante formidabile partì dal suo pugno spedendolo lontano come un razzo.

La porta alle sue spalle si dischiuse leggermente.

- Signorina Akane può seguirmi per favore? Ryoga la stà cercando...


Un forte dolore cranico lo riportò alla sfuggevole realtà.

La pala metallica tornò al suo fodero.

- Sei sicuro di farcela a dichiararti? - proruppé la ragazza della tavola calda non appena l'amico ebbe ripreso i sensi.- Quell'anello mi è costato caro! Konatsu senza saperlo si è giocato le ferie per permettermelo... -

- Osì dire che non sono in grado di avanzare una semplice proposta?

La ragazza scrollò le spalle sospirando: -Veramente è proprio quello che stavo insinuando... ma lasciamo perdere, tutto è pronto perciò seguimi! - detto questo lo spinse fuori con baldanza.


Akane fù impressionata alla vista del salotto, si chiedeva che scopo avessero tutti quei festoni floreali e le fiammelle accese, ma non ebbe neppure il tempo di formulare delle ipotesi che qualcuno le venne addosso sbattendola a terra.

- Oh scusami tanto Akane! -°Se quella pazza non mi avesse spinto come un ariete non l'avrei spaventata così!°

- Ah Ryoga sei tu! - mormorò lei confusa.

Appena ebbe riaperto gli occhi infatti si era ritrovata schiena a terra, col “dolce peso di Ryoga” sopra di sé. I due arrossirono dell'accaduto, ma subito il ragazzo la tirò su dal pavimento.

- Scusami ancora!

- Non è davvero il caso che ti scusi tanto! – sorrise Akane – Infondo non mi sono fatta nulla! -

°Come sei buona!° pensò il vagabondo con occhi socchiusi e sognanti.

- Ma che stà succedendo qui? Mi sono persa qualcosa?

Akane sollevò la questione della stanza addobbata.

°Coraggio!° Ryoga si mise in posa da “gran passo” e le mostrò il contenuto della scatoletta che estrasse da una delle tasche dei pantaloni.

- Akane... so' che è azzardato ma non posso fare a meno di chiedertelo... vuoi diventare la mi... la mi... miia... °No! Non ci riesco!°

- Possiamo giocare, abbiamo trovato le carte!

La porta venne spalancata da Ukyo, seguita a ruota dal fedele servo e Ran-chan.

Si udì un Crak! I nuovi arrivati, eccetto la cuoca erano spaesati di fronte alla scena.

- Che succede?! - sbraitò Ranma che nel frattempo ricevette una palata dall'amica d'infanzia.

- Una dichiarazione d'amore! Akane cosa rispondi? - la incoraggiò a farsi avanti Ucchan, lo sguardo della giovane Tendo cadde dall'anello a Ryoga ed infine su Ranma.

Il corteggiatore non credeva di rimanere vivo nell'atto successivo alla dichiarazione, l'infarto però non avenne come si aspettava!

Akane restò basita, gli occhi spalancati che fissavano l'anello impreziosito da un piccolo brillante tremolante fra le mani d'Hibiki.

- Ryoga io credo che...- ma non riuscì a terminare come voleva la frase, perché Ranma si mise in mezzo.
- Oh insomma sì o no, vai al punto! - le sussurrò ronzando inquieto dietro di lei.

La ragazza lo schiantò a terra con una manata in piena faccia, dopodiché proseguì.

- Stavo dicendo che prenderò in seria considerazione la tua proposta!

- Che cosa?- biascicò tetro Ranma.

Il ragazzo con la bandana si alzò in piedi in exstasi.°Ci penserà, ha detto che ci penserà!°

- Vorrei che lo tenessi finché non mi avrai risposto – le passò quindi di mano il pacchetto in velluto.

- Ma non dovrei!

Hibiki arrossì di botto – Insisto! così ti ricorderà di me e mi penserai!

- In questo caso... - asserì l'altra semi-condiscendente.

Di fronte a ciò il ragazzo col codino non riuscì a trattenersi.

- Buona fortuna Ryoga! Vuoi davvero una moglie violenta e incapace come Akane?

-Sì, cioè no! cioè Akane è piena di virtù che tu non conosci! - ribeccò il rivale zannuto.

- Già forse due imbranati come voi sono fatti per stare assieme...-

Quel commento gli uscì d'impeto assumendo un tono sarcastico.

Il corpo di Akane sottoposto allo stress di questa schermaglia verbale stava di nuovo fremendo nervoso, aveva gli occhi fiammeggianti contro il fidanzato che la stava umiliando pubblicamente.

Ranma si mise in posizione di difesa:

- Che c'é vuoi lottare?

- Sei fuori strada! Me ne vado a casa! - si riferiva a quella sua.

Il fidanzato l'afferrò per un braccio prima che lei scivolasse via oltre la soglia.

- Che cavolo dici è notte fonda! Ti accompagno! - protestò in modo asciutto.

Ed invece il destino l'aveva beffato ancora, Happosai entrò saltando come un grillo portandosi sulle spalle un carico di biancheria avvolto da un grosso lenzuolo bordeaux.

Ripeteva: - Caccia grossa! Caccia grossa! - Ma non si stufava mai di fare quelle notti brave?

- Come mai siete ancora in piedi? Le brave bambine vanno a letto presto! - l'occhiata maliziosa che dette a Saotome prima di gettargli contro una secchiata d'acqua gelida era solo l'inizio del congedo dalle quattro mura d' Hibiki.

Le ventose che quel mostriciattolo centenario aveva al posto delle dita imprimevano una sensazione disgustosa sul suo seno! - Lasciami stupido vecchiaccio! - sbraitò inefficacemente la rossina colpendolo infine sulla pelata.

- Grazie per l'invito Ryoga ma preferisco non far preoccupare troppo mio padre – s'inchinò Akane mentre l'altro ricambiò timidamente, ignorando la zuffa fra Happosai e Ran-chan.

- Maestro mi accompagna a casa? - chiese poi riverenziale, Ranma solo allora si accorse di aver toccato il fondo, visto che la fidanzata preferiva la compagnia del vecchio alla sua...

- Ci vediamo! - anche lui liquidò l'amico, Ucchan e il suo seguito, raggiungendo i coinquilini di casa Tendo all'esterno.

Lungo il tragitto di ritorno fra Ranma e Akane non ci furono scambi verbali, ma il maniaco non se ne accorse neppure, troppo preso a decantare le sue imprese serali!

L'angolo dell'autrice:

Kuno: Eh papu detti da un autore del tuo calibro questi complimenti danno alla testa^^! La cosa che mi fà più piacere è che riesci a percepire lo stato di confusione di Ryoga... Happosai come vedi si è ripreso (non doveva ricomparire ma mi hai dato tu l'idea su come finire il cap XD) all'inizio l'idea era che tutta la fiction si risolvesse nella nottata del pigiama party, ma poi ho cambiato idea e sullo stile della "guerra dei seni" ho deciso che proseguirà in vari posti di Nerima almeno per altri cap, non sò ancora quanti!

Un grazie anche a tutti i lettori.

Laila

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Capitolo 5
*** I significati dell'anello ***


- cap05 I significati dell'anello -


Invidiava davvero tanto i leoni.

Ricordava un documentario in cui il narratore televisivo asseriva che questi splendidi animali dopo il pasto si adagiavano sulla prateria a riposare, talvolta ore ed ore, favorendo la naturale digestione...

Ranma aveva trangugiato senza sosta la propria scodella di riso e dato un morso a del pesce secco, il tutto, senza neanche aver bevuto un sorso d'acqua!

Si era incamminato a grandi falcate sulla strada che dava lungo il fiume, ripulendosi la bocca con la manica della casacca, destinazione Furinkan, ed ora sentiva che la sua colazione non era ancora scesa giù per l'esofago.

Non sarebbe servito a niente correre dato che Akane l'aveva lasciato indietro di almeno venti minuti, ma era comunque una questione d'onore salvare la faccia prima della seconda campanella.

Quello che neanche lontanamente poteva immaginare era che, una sua certa conoscenza stava passando una mattinata ben peggiore...


Nello stesso momento in una panchina del parco...

La professoressa nella sua versione più innocente, stava addentando un delizioso onigiri* e non era ancora arrivata all'umeboshi* che il boccone le andò di traverso!

Il perché lo si può spiegare in una frase: - Good morning misses Ninomiya!

L'insegnante fu presa letteralmente dal panico - Coff!Coff! - °Oh no! Mi ha vista!°

Kuno Kocho le si mise a fianco tirandosi indietro gli occhiali da sole a mo' di passata.

- Bella giornata eh, signor preside? - rise nervosamente quella.


Le compagne avevano accerchiato il suo banco, quasi fosse diventata oggetto di curiosità generale, una celebrità!

- Ti prego Akane! Facci vedere l'anello! - supplicava la secchiona a labbra strette.

Sayuki e Yura erano le più golose di pettegolezzi.

- Quando te l'ha chiesto? Dove? Come?

L'interpellata venne spiazzata da una mitragliata di quesiti ed insinuazioni sapientemente velate.

°Un momento... ma come fanno a saperlo? Eppure mi son guardata dal dirlo a Nabiki!°

Si girò cauta verso Yura picchiettando un dito sul banco - Chi ve l'ha detto?

– Ukyo delle okonomiyaki

Di spalle al cornicione della porta Ucchan intercettò la sua occhiata malevola.

°Promemoria per me, mai dire segreti a quell'impicciona... Ah, se la voce fosse già arrivata a mia sorella!°


- Edizione straordinaria! Edizione straordinaria!

Nabiki fece volare fogli per tutta l'aula! Era suo preciso dovere di capo classe rimettere ordine prima di farla diventare una cartoleria! Afferrò quindi uno dei volantini.

- Ryoga Hibiki ha fatto la proposta di matrimonio ad Akane Tendo! - lesse ad alta voce il campione di kendo della scuola.

- Nabiki Tendo! Dimmi cos'ha risposto la tua candida sorella!

La giovane affarista tese il braccio verso di lui - Le informazioni vengono pagate in anticipo alla cassa!

Tatewaki le versò una somma discreta di yen. - E allora, cos'ha detto?

La studentessa scosse la testa con fare adolescente che ben poco le si addiceva.

– Non lo sò, chiedilo a lei! - Tutta la sua sezione finì gambe all'aria.


La campanella suonò appena un istante dopo il suo ingresso.

Dinnanzi gli si aprì una scena raccapricciante, le ragazze della classe pendevano dalle labbra di Akane, la fede di Ryoga passava dall'una all'altra che l'analizzavano estasiate... pareva una sorta di follia collettiva!

Naturalmente Ranma travisò le intenzioni della fidanzata, credendola capace di mostrare l'anello tanto per far bella mostra di sé!

- E' bellissimo!

- Quanto sarà costato?

- Ryoga ha un ottimo gusto!

Quelle stupide ad ogni commento abbattevano il suo umore, era esattemente così che s'immaginava avrebbero reagito... Qualcuna del mucchio purtroppo lo notò.

- Ranma, ma tu non le dici niente?

Il tuono blu irruppe prima ancora che il ragazzo col codino potesse placare la sete di conoscenza della compagna.

- Tu maledetto! Come hai potuto permetterlo? - ringhiò a denti stretti puntandogli la katana* sulla giugolare.

L'altro scansò la punta di legno dal proprio collo, balzando giù dal banco.

- Non m'interessa quello che fa Akane, se vuoi prendertela con qualcuno fallo con Ryoga! - detto questo si sfogò sul senpai, garantendogli un viaggio di sola andata per la stratosfera. Lo sguardo della giovane Tendo si posò perplesso sul fidanzato.°Ranma...°

- Ragazzi a posto! Oggi andremo avanti col programma!

Nessuno pareva far caso alla professoressa Ninomiya, c'era chi leggeva manga, chi sgranocchiava pop-corn, chi tirava aereoplanini o palline di carta sui capelli delle compagne.

Lei non si scompose, tirò fuori la sua monetina preferita e risucchiò lo spirito combattivo di due suoi teppistelli, impegnati in un'accanita sfida a braccio di ferro.

- Non sto' scherzando! - Ripetè impaziente la formosa Hinako, riscuotendo maggiore attenzione dalla classe.

- Prendete il libro di testo!

Le parole del preside facevano ancora eco nella sue mente °Professoressa deve fare almeno qualcosa del programma scolastico, altrimenti mi vedrò costretto...° qui l'hawaiano aveva fatto cenno alle forbici con la mano °Do you understand?°

Certo che capiva! Del resto lei insegnava inglese!

Ranma era stranamente felice, forse a lezione si sarebbe scordato della proposta che gravava sulla sua fidanzata e si sarebbe distratto un pò.

- Dunque vediamo – cominciò Hinako sfogliando “Story and culture of England”

- Enrico VIII... quel teppista con sei mogli? No! Andiamo a pag 62 la regina Elisabetta? Neanche! Allora il Mahatma Gandhi? Uff.. 98, Il parlamento... nemmeno!

- Pss... Hiroshi seconde te ha davvero intenzione di insegnarci qualcosa? - sussurrò Daysuke al compagno di banco, mentre quest'ultima ciarlava ancora fra sé e sé.

- Trovato! Andate a pagina 107! Questa mi piace!

Nell'esaminare la pagina Ranma s'indispose avvertendo l'ennesimo Crack interiore!

- L'anello di Claddagh? E cosa c'entra con l'Inghilterra, è un anello Irlandese! - replicò svelta la secchiona.

- Sciocchina, l'Irlanda era sotto il dominio inglese, perciò traduci! - l'ammonì Hinako.

La ragazza dagli occhiali spessi senza scomporsi cominciò;

- “ L'anello di Claddagh deve il suo nome ad una località dell'Irlanda balneare, il villaggio di Claddagh formato prevalentemente da pescatori.

Tale ornamento veniva passato per tradizione dalla madre alla figlia in occasione di matrimonio. L'anello è composto da una semplice fede con cuore regale incastonato fra due mani dalla presa d'oro o d'argento.

La corona rappresenta la lealtà al compagno, la mani sono segno d'amicizia ed il cuore naturalmente l'amore. Numerose sono le leggende...”

La spiegazione continuò ma Ranma si perse nei suoi pensieri.

Non immaginava che un anello potesse significare tanto!

Per la prima volta si soffermò a pensare cosa avrebbe risposto Akane a Ryoga. Per l'ennesima volta ebbe paura di non sapere la risposta del suo maschiaccio, rimuginò così a lungo che Hinako ebbe il tempo di sgonfiarsi e tornare la baby rompiscatole di sempre.

- “ Esistono tre modi per indossarlo, da single, da fidanzata e da sposata, le sigle lo indossano con la punta del cuore rivolta verso l'esterno (cuore libero) mentre le fidanzate hanno la punta della gemma rivolta verso il polso destro, (cuore occupato) similmente alle maritate che lo portano invece sulla sinistra.”- finì la diligente studentessa tornando a sedersi.

- Com'é romantico! Mi piacerebbe averne uno!

Intervenne Yura attivando l'innesco per una serie di commenti da donnette.

- Ordine! - La tutrice sbattè il registro sulla cattedra, sfinita dalla lezione impartita.

- Studiate questo paragrafo per venerdì e fate un breve riassunto personale, in più! Chi mi porterà l'anello di Claddagh prenderà un bel voto! Ricordate che tra non molto è il mio compleanno! -

Sorrise trionfate la professoressa udendo il tanto agognato suono della campanella.

°Ce l'ho fatta!° Baby Hinako saltò d'entusiasmo una volta fuori dalla 1°F.


Fine 5°cap.


Nota*(1)onigiri: Involtini a base di riso e alghe crude, solitamente di forma triangolare.

Possono essere di solo riso oppure ripeni di pesce o carne.

Molto diffusa è la versione con all'interno l'umeboshi*(2) una tipica prugna giapponese seccata con il sale, dal sapore aspro.

Nota*katana: è la spada a lama curva usata dai samurai.

L'angolo dell'autrice

In questo cap mi sono ispirata alla bellissima isola di smeraldo, l'Irlanda, se mai ne avrete l'occasione fateci un viaggio, merita davvero!

Ringrazio i fedeli lettori innanzitutto.

Per elyranma: Sai come va' per le lunghe quando i nostri cari fidanzatini si mettono a litigare^^;;; sono due testoni!

Per Aleberyl 90: Konatsu ti ringrazia sentitamente^^ spero ti divertirai leggendo anche i cap che seguiranno!



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Capitolo 6
*** Il festival scolastico ***


- cap06 Il festival scolastico -


Akane si sentiva a disagio...

C'era stata una pioggia di domande sul suo conto e, voleva parlare, anzi doveva assolutamente chiarirsi col fidanzato prima che equivocasse ogni cosa!

Aspettava perciò di rientrare in casa, ma anche lì Kuonji l'aveva preceduta.

- Ranma hai fame? - il profumino dell'okonomiyaki si sentiva da sotto la scatola di cartone.

- Ucchan! Tu mi leggi nel pensiero! – confessò l'amato sfregandosi le mani per l'appetito.

La ragazza prese un trancio caldo e lo accostò alla sua bocca.

- Ecco! Fai ah!

Ranma notò in tralice l'occhiata di disappunto della giovane col caschetto fermatasi sulla soglia...

°Infondo si merita di peggio dopo quello che mi ha fatto passare!° perciò decise di farsi imboccare.

Ucchan era al colmo della felicità, poco importava se il coetaneo si piccava per il maschiaccio.

- Ran-chan verresti al festival scolastico assieme a me? - L'evento in questione si teneva durante la pomeridiana assenza del preside Kuno (alle prese con una gara di limbo Hawaiano con altri egregi colleghi) per la felicità di professori e studenti al completo!

- Non vedo l'ora! - rispose tanto per far saltare i gangeri alla nuova arrivata!

- Sapete, tanto io pensavo di chiederlo a Ryoga! – scoccò la sua frecciatina la fidanzata prima di fare retrofront diretta all'apparecchio telefonico.

Raggiunto il suo scopo Ukyo se ne andò canticchiando, peccato che il ragazzo col codino non potè rillassarsi facendo zapping in tv.

La notizia della proposta aveva messo radici anche dai Tendo.

Sua madre e suo padre avevano un'espressione indagatrice, per quanto un panda possa avere “un'espressione” e stranamente d'accordo i due l' avevano chiamato a seguirli nella loro camera.

Era stufo di riassumere quella sorta di love-story fra Akane e Ryoga...

- E tu non hai fatto nulla? Ranma questo non è virile! - la voce di sua madre si alzò, poi la signora, accortasi di aver perso l'autocontrollo prese un bel respiro, accarezzò il fodero della katana come fosse un gattino, quindi dopo la pet-terapy* continuò più pacata:

- Non capisco, Nabiki mi ha detto che hai ligato con Akane, cosa aspetti a farci pace?

Nodoka non si perdeva in giri di parole, era diretta proprio come Akane.

Ranma si alzò in piedi esasperato – Io... ma se è colpa sua!

Dal corridoio fece capolino il terribile oni*Soun, per poi scomparire in segno d'avvertimento.

L'enorme panda tirò fuori un cartello, con sguardo torvo:

“Buoni genitori e una verga di bambù fanno crescere dei buoni figli!” recitava la scritta, tanto per sottolineare, come sempre il proprio scontento sul caratteraccio del figlio.

L' intervento di sua madre fu provvidenziale per non degenerare il dibattito in rissa:

- Vuoi lasciare la situazione in sospeso?

- No, io... non intendevo questo... non mi tiro indietro!- precisò il ragazzo battendo un piede sul parquet.



La bacchetta d'incenso disegnava sinuosi riccioli di fumo perlaceo e dolciastro, stucchevoli all'olfatto.

L'altare di un legno bruno, issato sul centro perfetto della superfice altrimenti spoglia del muro evocava rispetto.

Nella fotografia una sedicenne dai lunghi capelli color ebano sorrideva, la cornice aveva applicato sugli angoli, delle sagome rosate in vetro, a forma di porcellino.

°Immagino che questo sia un addio° pregò intensamente strizzando le pesanti palpebre in raccoglimento totale... le lacrime bruciarono come cera colata sulle gote del girovago più conosciuto di Nerima, subito cancellate dalla manica della felpa.

°Prenderne coscenza, assimilare e dimenticare il dolore...°

Aprì lo scatolone ai suoi piedi e ne estrasse alcune vecchie buste di carta, poi accese un fiammifero sfregandolo al muro.

Respirò a fondo avvicinandolo alla carta per darle fuoco...

°Prenderne coscenza, assimilare e dimenticare il dolore...°

La fiamma consumandosi a ritroso rischiò di bruciargli il pollice!

°Le lettere di Akari... non posso!° sfinito gettò il mozzicone del fiammifero, l'aria speziata del salotto s'era fatta irrespirabile.

Driiiin! Driiiin! Quegli squilli furono un diversivo efficace, una vera e propria benedizione.

°Per fortuna che per rispondere al telefono non occorre senso d'orientamento° rifletté il ragazzo alzando il ricevitore. - Pronto?

Qualche istante attonito e l'interlocutrice ruppe il silenzio:

- Ryoga sono io, Akane... ti va di visitare la mia scuola oggi pomeriggio? C'é il festival dei club sportivi.

Non era sicuro di aver afferrato bene...

Poteva considerarsi un appuntamento? Il battito accellerò il suo corso motivandolo a non tener affatto i piedi per terra!



Dall'altro capo di Nerima, in una gioielleria economica...

- Quanto viene questo?

- Tlemila yen – pronunciò con evidente accenno cinese il commesso baffuto.

- E quest'altro?

- Tlemilatlecentosettanta

- E questo qua invece?

- Signole! - Si spazientì il venditore massaggiandosi le tempie che minacciavano di scoppiare...

– Ola le mostlo quelli più economici

Ranma svuotò il suo borsellino, il netto dei sui averi si riduceva solo a duemilacento miseri yen.

Tra le diverse file di anelli alla sua portata, ce n'era uno identico a quello di Claddagh.

Ticchettò impaziente con l'indice sul vetro, aveva scelto.

- Quanto viene questo?



Se si trovava ancora dentro ai confini della sua cittadina non poteva saperlo con certezza...

Imprecò contro il limitato uso dei cartelli stradali, fosse stato lui il sindaco, Nerima ne sarebbe stata tappezzata!

°Devo chiedere informazioni!° pensò abbattuto.

- Scusi?

si fermò davanti ad una panchina occupata da un anziano signore con tanto di bastone.

- Sa dirmi dove mi trovo? Devo andare al Furinkan, la scuola superiore di Nerima

L'estraneo guardò Ryoga interessato al suo strano abbigliamento, finito di squadrarlo attentamente annui e poggiò il mento barbuto sul manico del bastone da passeggio.

- Zzz...Zzz...Zzz...

Ryoga non credeva alle sue orecchie! Si era addormentato di botto! Lo scrollò con veemenza.

- Signore! Signore!

Il vecchio si svegliò di soprassalto.

- Che c'è! La guerra?- si stropicciò gli occhi - Oh! Come mai sei ancora qui giovincello?

Il ragazzo scoprì lievemente i canini- Perché aspetto la sua indicazione!

– Curioso, te l'ho detta qualche istante fà!

- Forse ha sognato di dirmela! – ribattè prontamente il giovane.

- Zzz...Zzz...

Un gocciolone solcò la fronte del disperso °Andiamo bene!°

Svegliò il vecchio sperando di non dover ripetersi.

- Dov'é il Furinkan?

L'altro ci mise di nuovo un pò a risvegliare i già deboli sensi...

-Vedi questa via? Al terzo incrocio gira a... ahun... Zzz...Zzz...



- Sei venuto! - l'accolse festante Ucchan.

L'amato si strinse nelle spalle.

- Perchè credevi che mi scordassi?! -

La bancarella Kuonji era in esposizione al secondo piano del Furinkan, di fronte ai distributori di dolci, macchianari che nessuno avrebbe potuto utilizzare senza incrociare prima l'astuta cuoca.

Lungo il corridoio, sostavano studenti, amici e familiari invitati per l'occasione, Ucchan prevedeva buoni affari.

Frugò nel baule che si era portata dietro e ne estrasse una mise da cameriera seducente.

- Mettiti questo!

Il giovane Saotome storse il naso.

- Era questo che intendevi quando mi hai invitato?

- Esattamente!

Una secchiata d'acqua fredda lo raggiunse.

– Konatsu ha il giorno libero, così io e te saremo soli soletti! - dichiarò facendo l'occhiolino al coetaneo.


------ ------

Pet-terapy*-terapia che consiste nell'accarezzare o giocare con un cucciolo domestico.

Oni*-demone occidentale.


L'angolo dell'autrice;

Aleberyl 90: Sai che riguardo alla dichiarazione intraprendete di Ryoga hai ragione? Ho modificato un pò quella scena facendolo balbettare, mi ero proprio scordata della sua timidezza cronica, grazie!
apple92:Su Akari non posso ancora sbilanciarmi^^ma tra qualche cap il mistero verrà rivelato, grazie per i commenti, per la grammatica ho provveduto.
Un Ciauzzz a tutti, Laila!

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Capitolo 7
*** La contesa della sposa! ***



- cap07 La contesa della sposa! -


Era un miracolo!

Non c'erano dubbi che lo fosse, aveva impiegato soltanto tre ore di marcia per arrivare.

Le divise celesti delle studentesse, i colletti inamidati dei ragazzi e tutto quel via vai attorno a lui, stavano ad indicare che era riuscito nella sua impresa!

Dal mucchio di gente si staccò una conoscente – Tempismo perfetto Ryoga! -

La ragazza si piegò sulle ginocchia, il respiro ridotto ad un rantolo mozzato.

- Ciao!

Ucchan non rispose, gli strinse il bicipite costringendolo a seguirla all'interno dell'edificio.

°Nervosa come sempre° sorrise il girovago, una volta che furono di fronte alla 1°F.

- Per caso hai visto Akane?

- Tu hai visto Ranma?

S'impuntò svicolandosi dalla presa della cuoca.

- Perché diavolo avrei dovuto vederlo! - urlò a squarciagola.

Due alunne gli passarono di fianco scoccodando allegramente.

- Pss! Hai notato come litigano quei due? Per me sono una coppia!

- Ma dai! L'ho pensato anch'io! - ridacchiò l'altra portandosi una mano alla bocca.

L'impetuosa Ucchan servì all'amico una palata che lo spedì alto fra le nubi.

- Perché Ranma è scappato! - gridò per farsi sentire da quella che i passanti scambiarono per un fenomeno più unico che raro: una stella cadente in pieno giorno.


La rossina nascosta nel sottoscala aveva captato l'intero dialogo.

Non voleva indossare quel ridicolo vestito da cameriera... se c'era una cosa che detestava era vestirsi da femmina! Ryoga invece doveva aspettarsi un tiro mancino... era pronto per entrare nel ring e riprendersi Akane!

Aspettò che il pentolino sopra al termosifone si scaldasse, quindi si versò l'acqua appena questa si fu intiepidita.

Uscì in punta di piedi dal retro e si fiondò nella palestra dove Nabiki lo aveva assicurato, (dietro lauta ricompensa) si trovava Akane.

°Nabiki ha portato qui Ranma come promesso!° tirò un sospiro di sollievo la ragazza col caschetto pensando con stizza ai soldi che le doveva.

- Ranma...

- Akane...

La rete da pallavolo faceva loro da sfondo, l'odore di gomma dei palloni da basket sistemati in quattro grandi carrelli, era così intenso da saltare subito al naso.

- Ascolta - cominciò pacato il ragazzo facendola involontariamente sobbalzare.

- Non volevo offenderti quella sera a casa di Ryoga... ti chiedo scusa...

La fidanzata abbozzò un timido sorriso.

- Anch'io... Ecco, immagino di non essere stata molto cordiale con te in questi giorni

- Quando hai ragione, hai ragione! – le dedicò una smorfia irriverente.

Spalancò la bocca esterrefatta per una manciata di secondi, il tempo necessario per elaborare una risposta che lo mettesse con le spalle al muro.

- Ma senti un pò da che pulpito! Non dovevi esser qui con Ukyo forse?

Non riuscì a trattenere un sorriso sghembo vedendola accalorarsi, il suo sguardo bronzeo assottigliarsi sotto le lunghe e femminili ciglia.

Quella sosta durò un istante, quanto bastava per ricordarsi di Ryoga.

- Non sono venuto fin qui per chiederti scusa – ammise bofonchiando.

- Ah, no?

Si mise in ginocchio di fronte a lei.

- Che, che stai facendo? - mormorò quella arrossendo vistosamente.

°Devo mettermi in gioco!° si ripetè mentalmente Saotome per farsi coraggio.

La vide irrigidirsi mentre con movimenti sconnessi le presentava una scatoletta bordeaux.

La forza che impresse per aprirla suscitò un violento “Crak!” mentre il perno si ruppé perdendosi sul pavimento con un suono ovattato.

- Voglio che tu mi risponda prima che a Ryoga, me lo devi Akane...

L'abisso azzurro nello sguardo del fidanzato la stava portando alla deriva dell'inimmaginabile, Akane non riusciva a staccargli gli occhi di dosso per quanto l'anello mostratole fosse altrettanto attraente.

- Vu... Vuoi spos... sposarmi? Se accetti, ehm... ti assicuro che non te ne farò pentire!

Sapeva che era vero.

La felicità era lì... a portata di mano, bastava che lei allungasse un braccio e nessuno più si sarebbe intromesso fra loro; la tentazione di farlo era fortissima.

Il respiro della giovane Tendo si assottigliò fino a sparire soffocato da un ondata d'emozione, ai suoi occhi la stanza sembrò girare vorticosamente.

Ranma, l'anello, il silenzio che li circondava, li proteggeva...

Sarebbe stato tutto quanto perfetto, se non fosse stata consapevole del vero motivo che l'aveva spinto a quel punto, in quella posa plastica assai comune.

Posò le mani sulle spalle del fidanzato e si accucciò per avere una vista migliore, più intima.

Serrò le palpebre cercando di racimolare le fila intrecciate dei suoi pensieri e dipannarle in modo diretto e sensato, restando fastidiosamente tesa.

Si contavano sulla punta delle dita, le volte in cui il ragazzo si mostrava apertamente così carino ed impacciato.

- Ranma, andrò subito al dunque dato che sei un tipo ansioso – cominciò il sofferto ed impervio discorso mentre il fidanzato sbuffava sotto il suo tocco vellutato.

- Apprezzo davvero quello che mi hai detto, ma non posso prendere in considerazione la tua proposta!

°Respinto!°

La risposta conciliante gli parve evasiva quanto una beffa! E del resto avrebbe voluto mai sapere meglio il perché non lo corrispondeva? Deglutì nauseabondo.

Parole opposte a quelle dette a Ryoga, prove lampanti della preferenza insita in lei, nel suo cuore. Esisteva al mondo una donna dal cuore più gelido d'Akane?

Si alzò arretrando di un paio di passi, lenti come se avesse il piombo attaccato alle suole.

- Ryoga mi ha chiesto di sposarlo... – seguitò imperterrita e lui l'avrebbe anche potuta sentire se non l'avesse aggredita gridando:

- Zitta! Ho capito benissimo! Vi auguro tanta felicità! -

Restò impietrita osservando quella reazione esagerata, lo stomaco si chiuse a riccio mentre il battito galoppava incessante, stordendola.°Ranma sei uno stupido!°

Ispirò ed espirò profondamente cercando un modo per fermare il tremore che l'aveva invasa... e lui? Lui scappava, scappava via con la coda tra le gambe!

Un' ombra si allungò sulla soglia, nitida all'angolo del suo campo visivo, ma sapeva già che non gli apparteneva. Lui non si sarebbe mai voltato indietro senza prima aver riscattato l'onore, senza prima averla fatta sentire in colpa per aver dato vita a quel gioco infantile.

°Stupido! Stupido Ranma!°



°Se trovassi uno che mi piace... non mi comporterei certo da maschiaccio!° Non riusciva a togliersi quel ricordo dalla testa!

Esattamente in riva al fiume come allora, strinse quello stupido cofanetto tra le dita, col suo stupido contenuto e lo tuffò nelle acque basse e piatte, che fluivano dietro al parapetto.

L'acqua zampillò increspandosi in un'insieme di cerchi crescenti nel punto in cui l'oggetto era affondato, un'orma liquida che confondeva allo sguardo il fondale renoso.

Si era sempre mostrata gentile con Ryoga, talvolta persino affabile, come diavolo aveva potuto non accorgersene? Probabilmente si era costruito delle sfacciate fantasie sul “loro rapporto” la verità era che Akane poteva benissimo fare a meno di lui e certo i corteggiatori non le mancavano! Cosa ci trovavano tutti in lei poi? Si stava quasi pentendo di averla definata carina una quantità imprecisata di volte.

°Eppure era felice che Ryoga avesse trovato Akari... Già! Finché non è successo l'incidente, poi è stata la prima ha voler uscire con quel porco!°

Il timore che per lei fosse solo un ragazzino caduto nelle sorgenti di Jusenkyo, qualcuno di cui avere pena si allargò a macchia d'olio nella sua mente.

- Saotome! Vieni con noi alla partita?

Non si girò subito in direzione dei compagni, aveva completamente dimenticato il festival scolastico, scese dall'inferriata mascherando la rabbia, atterrando vicino ai due.

- Divertitevi senza di me, io ci sono già stato, non è un granché... -

Hiroshi e Daysuke in vesti sportive, confabularono tra loro, di tanto in tanto gli lanciavano occhiate.

- Ci devi un favore! Ti abbiamo segnato presente nel registro di classe un sacco di volte, anche se non c'eri! Se te ne vai allora scordati il nostro aiuto la prossima volta che la Dea Kalì verrà a trovarti!

- Tsé! Che ingrato! Potevi almeno presentarcela! - borbottò il biondo di rimando.



L'aula era stata completamente spogliata da cattedra, banchi e sedie, delle linee parallele tracciate con del nastro adesivo bianco la suddividevano in tre corsie numerate.

La 2°F aveva scelto il bowling.

Le regolamentari bocce erano state sotituite da noci di cocco, i birilli erano contrassegnati dall' adesivo Kaoani* del preside.

Calcolò la distanza dai birilli e dopo aver soppesato il frutto esotico tirò.

- Strike per Nabiki!

Un compagno di classe segnò concentrato l'ammontare dei suoi punti su un block-notes.

Tatewaki arbitro del gioco, toccò il cielo con un dito quando vide Akane entrare, seguita da quel vagabondo insolente conosciuto nell'istituto con il nome di Ryoga Hibiki...


Kaoni*caricatura stile mozzarella, di una faccia.


L'angolo dell'autrice ringrazia come sempre chi c'è a leggere^__^ grazie anche ad Elyranma che continua a seguirmi anche tra i commenti. Profondo inchino.
Laila


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Capitolo 8
*** Il giallo s'infittisce ***




- cap08 Il giallo s'infittisce -


Accecato dalla luce abbagliante del sole socchiuse le palpebre.

°Che diavolo ci faccio ancora qui? Come se m' importasse di giocare questa stupida partita...°

- Ranma? Tesoruccio dove seeeeeeeeiii?

Strinse l'impugnatura riconoscendo quella voce stridula alle sue spalle, raggelando.

La rosa nera, agitando il suo nastro, stava esplorando ogni centimetro dell'area del Festival, se non altro, col codino dentro al casco e l'uniforme della squadra, Ranma passò inosservato.

Il lanciatore spostò il peso del proprio corpo lanciando un bolide medio-alto.

Ranma non ci mise molto ad intercettarlo e misurando i tempi dell'arrivo, controbatté, spedendo a discreta velocità la palla fuori dal campo! Hiroshi fece il giro delle basi al grido di: -Home Run!!!


- Quale splendido sortilegio ti porta nella mia umile dimora?

Il senpai afferrò la mano di Akane, dal canto suo la ragazza sfuggì alla sua presa opprimente.

- Volevo mostrare a Ryoga la nostra scuola – lo liquidò.

- Questo villano non merita di uscire con una dolce fanciulla come te, ci sono delle regole qui al Furinkan che vanno rispettate! Ti sfido a battermi!

- Sarà un piacere – rispose quello scrocchiando le dita.

La sfida iniziò a suon di strikes, distrattasi dai due contendenti, Akane si avvicinò alla sorella.

- Ti sei chiarita con Ranma? - volle sapere subito la ragazza.

Akane scosse la testa sconsolata.

- E' proprio di questo che ti volevo parlare – sospirò la sorellina stringendosi nelle spalle.

- Tu l'hai visto qui in giro?

Una boccia di cocco cadde dalla mano al piede di Ryoga, che aveva inavolontariamente ascoltato il dialogo delle consanguinee.

Tatewaki l'apostrofò al volo – Tsk! Com'era d'aspettarsi! Hai perso!

Ryoga non lo sentì nemmeno, immerso nei suoi perché.

°Ranma! Sempre Ranma! Che malinconia...°

Aveva dimenticato quanto facesse male, in passato, la vicinanza d' Akari aveva portato i suoi benefici per certi aspetti spinosi come quello.

L'allevatrice di maiali riusciva ad estrapolargli i segreti più imbarazzanti, difetti e frivolezze del suo animo con una tale facilità da lasciarlo arrendevole come il più domestico dei suini... e poi riusciva a farlo sentire meglio. Sarebbe mai stato lo stesso con Akane?... Non sarebbe mai stata la stessa storia.

Un aereoplanino di carta lo colpì in mezzo agli occhi, Ryoga tornò alla realtà, dipannò quel semplice origami che nascondeva un messaggio:

“Caro Ryoga,

Mi piacerebbe andare in un posto meno affollato, noi due soli.

Ti prego prendimi e portami via.

La tua Akane Tendo”



L'artista marziale scivolò giù dal ramo su cui s'era appollaiata.

Per fortuna la finestra era aperta, altrimenti Ryoga avrebbe mandato tutto alle ortiche con la sua verve stile fine del mondo!

Quel ragazzo aveva un difetto peggiore del mancato orientamento, se lasciato in balia di se stesso poteva cadere in un pessimismo sconfinato.

Ukyo gli aveva dato una spintarella d'incoraggiamento, sapeva che una volta innescata l'euforia nell'amico, lui avrebbe triplicato i suoi sforzi.

Un nastro nero le si strinze alla gola – Eih, tu spatolona! Dimmi dov'è il mio Ranma!

Raccogliendo a sé le cedevoli forze Ucchan strappò via il nastro tagliandolo con una delle sue mini-spatole disposte a grandezza decrescente sulla cartuccera che portava stretta in vita.


- RANMAAAAAAA!

Il ragazzo col codino stava per lanciare, quando il suo nome urlato a pieni polmoni dall'interno del Furinkan gli fece scivolare la palla che rotolò un metro più avanti, tanto che sembrò a tirarla fosse un bambino di tre anni.

Da un piccolo eliccottero caddero kili e kili di bombe-ananas, la voce dall'autoparlante del preside fece irrigidire tutti i supestiti del bombardamento.

- My students! Il vostro amato preside è tornato! Avete sentito my absence? Visto che siete ancora nell'edificio si proceda con la pulizia delle classi!

Ranma si tolse il copricapo ma non si mosse dalla sua postazione, totalmente estraniato.

Vide, attraverso le finestre del corridoio, Hibiki che teneva la sua fidanzata in spalla, quasi fosse un sacco di patate, oltretutto Akane furente scalciava per scendere.

Non doveva pensare a lei, non era più affar suo, eppure...

°Dove diavolo la porta?° Senza avvertire i compagni di squadra corse a scoprirlo.

Stava ancora alle sue calcagna, facendo attenzione a non essere visto, quando in pieno centro passò la parata del circo ostruendogli la strada!

°Dannazione! Dannazione!° il suo cervello immaginò una compilation d'insulti.

Cercò per ore Hibiki ed Akane senza risultato, finché non ebbe un'illuminazione!


Ryoga fischiettava portando in spalla l'ostaggio, sordo perciò alle sue lamentele, così che la ragazza si era rassegnata a star buona su di lui.

- Wof! Wof! - biancanera corse festante dal padroncino.

- Capiti a proposito! Siamo vicino a casa, vero?

La cagnetta abbaiò in risposta scodinzolando festante, guidandolo per il resto del tragitto.

Saotome stava appoggiato di schiena contro uno dei ponticelli del suo giardino.

Aveva le braccia incrociate, il mento reclino e le iridi tagliate a metà dalle palpebre incutevano timore.

- Chi ti credi di essere per rapirla contro la sua volontà?

Akane si era addormentata sulle sue spalle, Ryoga sorpassò incurante Saotome, tirò da parte il pannello principale e la posò sul divano del proprio salottino.

Poco dopo Ranma se lo vide ricomparire davanti.

- Lei ha scelto me e questo ti rode, ammettilo! - ringhiò in risposta.

Il ragazzo col codino sentì montare una rabbia dentro tale che avrebbe potuto massacrare un minotauro. - E' per questo che l'hai rapita? - lo punzecchiò senza demordere.

- Insisti con questa ridicola storia?!

Caricò un pugno che Saotome bloccò con un gesto repentino della mano.

La cosa lo divertì - Noto che con te non si può ragionare...

- Nemmeno con te se è per questo! - Akane tirò il codino al coetaneo trascinandolo più lontano, evidentemente rinvenuta.

- Cosa vuoi? - sbottò ancora risentito.

Lei prese a giocherellare con una custodia di velluto nero che conosceva bene.

- Non vuoi sapere cosa risponderò? O non t'interessa neanche un pò?

Ranma si finse eccitato all'idea...

– Sììì! Così sarò il primo a spettegolare i dettagli del vostro fidanzamento!

Si meritò un pugno su quell'appendice che chiamava testa...

L'irritazione si dipinse sul bel volto d'Akane, ma Ranma si doveva ancora sfogare.

- Sei una stupida! Non ti accorgi che quello ti ha dato l'anello solo perché era distrutto dalla perdita di Akari? Io... - °Io invece ti renderei felice° d'un tratto si bloccò, non voleva dir troppo.

- Lo sò! infatti restituirò l'anello a Ryoga – annunciò essenziale.

Non si aspettava che la fidanzata gettasse la spugna così presto e s'imbambolò ad osservarla.

- E' per lo stesso motivo non ho preso in considerazione la tua proposta, dato che l'hai fatta per ripicca ed orgoglio personale!

Al sentirla, sembrò che il mondo riprendesse a girare dal verso giusto.

Tornarono sui loro passi mentre uno strato di nebbia si alzava e scendeva anzitempo la sera.

La minore delle Tendo guardò il girovago nell'avvicinarsi, li dividevano ora solo pochi passi.

- Ryoga non posso accettare la tua proposta, il tuo è un momento difficile, è normale tu sia confuso, ed io sono ancora troppo giovane per impegnarmi... perdonami!

S'inchinò lievemente sperando di non ferirlo più di quanto già non lo fosse.

La depressione del ragazzo però lasciò subito il posto all'ira.

Prese Ranma per il bavero della casacca.

- Questa è tutta colpa tua! Cosa le hai detto? - sussurrò affettato al suo orecchio.

- Ryoga, scusa se m'intrometto ma questa ti appartiene – La dolce Tendo gli mostrò l'anello nella sua custodia.

La nebbia si diradò e due sagome, una piccola e snella, l'altra alta e rubiconda apparvero alle loro spalle...

- U... un  fantasma! - Saotome puntò la figura snella letteralmente terrorizzato.



L'angolo dell'autrice riapre i battenti^^

Passo a ringraziare Elyranma, la new entry little (come sei veloce!^^)

apple92: Avrei anch'io strozzato Ranma mentre scrivevo che fuggiva, ma seguendo la linea dell'autrice non potevo fargli fare altrimenti-__-!

Kuno: Sono contenta che il vecchietto assonato sia ben riuscito.

La citazione è esatta, se stessimo giocando al quiz di Ranma ti toccherebbe la prossima domanda (era dopo l'incontro con Mikado) alla storia manca ancora un cap!

Ciauzz a tutti! Lally^^

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Capitolo 9
*** Non si danno le perle ai porci! ***


- cap09 Non si danno le perle ai porci! -


Si voltò nella direzione che l'amico timoroso gli indicava.

Biancanera ululò alla luna che traspariva dalle sottili nubi biancastre.

La giovane col maglione beige, il braccio destro fasciato da un foulard stretto al collo, calzette nere ed una minigonna scozzese pareva proprio la ragazza che faceva la differenza nella sua misera esistenza; Akari Unryu.

- Ranma dammi un pizzicotto – ordinò °Così capirò se sono sveglio!°

Katsunishiki si offrì al posto suo, salutò Hibiki con una zampata di benvenuto, talmente forte che nell'impatto gli tolse il fiato, provocandogli una fitta lancinante allo sterno.

- Oh, scusate ho interrotto qualcosa? - chiese la giovane addestratrice con una nota d'ansia che stonava in quella sua vocetta melodica.

Al momento dell'arrivo le si era presentata davanti una scena chiara, senza dubbi d'interpretazione...

Il cofanetto di velluto stretto fra le mani di Ryoga e della signorina Akane poteva voler dire solo una cosa...

Il giovane Saotome si accostò all'amico:

- Sei nei guai, penso che vi abbia visto! Come credi di venirne fuori ora, playboy?

La gomitata che lo colpì su un fianco, accompagnando quel bisbiglio non premetteva assolutamente nulla di buono.

Akarì sbattè le ciglia un paio di volte, meccanicamente, forse sotto l'effetto d'un tic-nervoso.

Il girovago l'afferrò alla base della nuca e la strinse a sé, tremante d'emozione.

- Sei vera? Non sparirai di nuovo?

Restò confusa da quelle strane richieste, concedendosi una volta in più di non pensarci, almeno non mentre le braccia forti del ragazzo l'avvolgevano.

- Signorino Ryoga – farfugliò chiusa dal suo abbraccio – Mi stà soffocando!

- Non sia mai! - si allontanò con un gesto repentino dall'amata, seriamente preoccupato.

Hibiki strinse i denti °C'é un solo modo per venirne fuori! Ma sì! Ho deciso!°

Si mise in ginocchio e sotto gli occhi spalancati dei testimoni le mostrò di nuovo il cofanetto...

- Essìa! Que, que... - respirò a fondo:

- Questa é per te! Con tutto il mio, il mio... cuore! La, la, la vuoi? - Ryoga strinse il pugno all'altezza del petto, il viso rovente come un tizzone infuocato.

Akari si chiese se stesse sognando, un senso di spossatezza l'invase.

Vide tutto scomparirle da davanti, coperto da una pioggia luminosa che in realtà non la bagnava.

Quando la signorina Unryu, sotto l'effetto dei sali (porsi dalle zampone del suo maile) rinvenne riservò un sorriso tenero al ragazzo che amava.

- Ho fatto un bellissimo sogno – disse – Bellissimo!

Tutti l'osservarono allibiti per qualche istante.

Ryoga reintascò svelto l'anello, mordendosi il pugno per la mancata occasione.

Akane pizzicò un fianco del fidanzato: - Lasciamoli soli...

- Ma, come?! Non sei curiosa di sapere come mai Akari è qui, viva?

La coetanea mise il broncio pronta a fargli una ramanzina sull'insensibilità, poi decise di tagliar corto e sbuffò:

- Non è il momento di fare il guardone! Torniamo a casa!

L'ordine fù così “delicato” che Ranma venne praticamente costretto a seguirla, preoccupato che altrimenti si trasformasse in Oni seguendo le orme del capostipite.


La tavola quella sera era imbandita di tartine e salsa di soia divisa in piccole ciotole cadauno.

Il pesce fece il suo ingresso con Kasumi, già all'aspetto metteva l'aquolina in bocca!

Saotome Genma ed il figlio s'ingozzavano esprimendo il loro largo e volgare consenso.

- Questo salmone affumicato è una bontà – si leccò i baffi Happosai, la sua pancia rigonfia sbilanciava l'asse del tavolo.

- Davvero figliola! Ti sei superata! - annuì gravemente Soun.

La maggiore delle sorelle si sminuì – Oh, suvvia! Per così poco...

Ed Akane, inutile negarlo, si sentì un pò invidiosa...

- Avrai avuto un bel da fare! Magari la prossima volta posso aiutarti!

L'atmosfera carica di terrore e sottintesi che regnava, non fermò Nodoka, la quale buttò là accomodante:

- Sicuro cara!

- Quando vuoi la cucina è a tua disposizione – rimarcò dolcemente Kasumi.

I commensali ebbero un attacco di tosse collettiva, sentendo venir meno l'appetito tanto palesato.

Akane li ignorò, troppo presa dalla sua, di fame.

Masticava il boccone quando sentendo uno strano scricchiolio fra i denti, provocato certamente da un frammento di lisca, prese educata un fazzoletto dal portatovaglioli e ci sputò sù.

Kasumi l'applaudì - Oh, Akane come sei fortunata!

Il ragazzo col codino non credeva ai suoi occhi, l'anello, il suo anello! Quello che aveva gettato nel letto del fiume era lì, sotto il suo naso, in bella mostra di tutti, sul tovagliolino della coetanea.

La mezzana si sporse incuriosita.

- Oh, che carino! Non sei stufa degli anelli?! Me lo regali sorellina?

- No! - all'unisono i fidanzati le bocciarono la richiesta sul nascere.

Nabiki lanciò al giovane Saotome un'occhiata di sospetto che sortì l'effetto di farlo impallidire.

- Voglio dire che la Dea bendata si potrebbe risentire contro di te, se te ne impossessi contro i suoi stessi piani! – chiarì frettolosamente quello, sotto gli sguardi accusatori dei coinquilini.

Gli andò bene, nessuno ci ricamò sù, o quasi.

- Chissà... un giorno te ne regalerà uno anche il mio Ranma! – commentò sua madre deliziata dall'idea.

Frattanto Nabiki rubò l'anello scrutandolo accuratamente per qualche ozioso minuto.

- Tienilo pure – lo restituì infine – è bagnato d'argento, vale poco...

°Per me vale molto!° considerò Akane infilando la fede con la punta del brillante rivolta verso il polso, rimirandola inconsapevole della soddisfazione crescente nel compagno.

A trascendere dal fortuito accaduto la cena si sparecchiò tranquilla.

Ranma aveva fatto un bagno ristoratore e sebbene fosse in procinto di andare a coricarsi, non poté.

Incrociò Akane in ciabatte dal lato opposto del corridoio, i due stavano quasi per scontrarsi.

Un tintinniò sul parquet attirò sia la sua attenzione che quella del maschiaccio.

- Tieni – le porse l'anello che le era scivolato dal dito – Forse è da restringere...

Le esili dita della ragazza stavano per sfiorare la fede quando Ranma la ritrasse contrariato.

Akane restò sorpresa da tanta riluttanza.

Con la mano libera lui le strinse il polso e con l'altra le infilò l'anello al dito.

Si sentì mancare.

- Volevo solo vedere che faccia facevi! – spiegò dedicandole una linguaccia.

Akane avvampò - Brutto stupido! - quindi lo spedì in orbita con un montante, al quale seguirono scrosci di applausi dei coinquilini usciti serenamente allo scoperto.

Il grosso del gruppo sfollò.

Nodoka si rivolse al marito – Trovo che siano in ottimi rapporti, caro!

Genma Saotome annuì – Hanno avuto noi due come modello! A proposito tesoro, ho le spalle intirizzite, me le massaggi?

La donna prese Happosay per la manica - Maestro! La sua tuta è macchiata!

Il vecchietto a lei: – Oh! Non me ne ero accorto!

- Non posso permettere che un artista virile esca così di casa! Lasci fare a me, basterà un lavaggio delicato! - così dicendo Nodoka si fece guidare dal maestro al piano superiore, sotto lo sguardo ebete del marito. °Saprà almeno che esisto?°


Il giorno dopo a scuola tutto era tornato alla normalità...

Se l'incursione in classe di Katsunishiki sellato da Akari, nel bel mezzo dell'intervallo poteva dirsi tale.

- Eilà, Akari! - salutò Saotome.

Ucchan osservò con interessante minuzia la sconosciuta con una strana cordicina fra i capelli, ed il suo gigantesco animale da compagnia.

L'addomesticatrice di suini da sumo s'inchinò di fronte agli amici.

- Sono venuta a spiegarvi il malinteso che c'è stato sul mio conto

Saotome le batté una pacca sulla schiena invitandola a sedersi.

- Siamo felici che tu sia viva e vegeta, braccio a parte...

Senza aspettare oltre le domande dei compagni, Akari mostrò la lettera rovinata di suo nonno:

- Vedete, nella prima sbavatura mio nonno dichiarava di scrivere al mio posto perché durante un addestramento mi sono fatta male al braccio destro e quindi non potevo scrivergli di persona

- Che sfortuna! Com'é successo? - la interruppe la signorina Akane.

- Katsunishiki lottando contro Koaruchan, uno splendido porco di un vicino, stava per vincere ma ha visto un topo ed è come impazzito, ho cercato di calmarlo... e questo è il risultato

Mostrò il braccio fasciato. - Nulla di grave comunque... - non pareva avercela in alcun modo con Katsunishiki, ne l'espressione tradiva amarezza.

Ranma scrutò la lettera sovrapensiero.

- Eppure si parla anche di funerali...

Akari scosse vivamente la testa.

- Mio nonno parla sempre della sua morte imminente o dei suoi funerali, intendeva solo che sarei passata a trovare Ryoga in ritardo e cioé il lunedì seguente... probabilmente dopo lo svolgimento dei suoi funerali, quelli che fantastica da quando è andato in pensione! - alzò le mani in segno di resa a tale bizzaria quotidiana.

Akane sorrise, non aveva mai visto Akari sbuffare soffiando sulla frangetta.

- Spero che viva altri cent'anni, ma tuo nonno ci ha davvero fatto prendere un colpo!

- Già! – arrossì mortificata la chiamata in causa.

- Mi scuso per le preoccupazioni che questa lettera può aver provocato!

- E così tu saresti la fidanzata di Ryoga! – si fece largo tra i banchi Ucchan, Katsunishiki si parò davanti all'allevatrice allargando le narici minaccioso.

Akari avvampò mentre cercava di calmare il suino carezzandogli una zampa.

- Noi... Ci frequentiamo! – ammise quando il punto d'ebollizione delle sue guance era ormai svapito... poi osservò attentamente la studentessa nella divisa maschile.

- Vi frequentate? - ripeté Ucchan soppesando la sua risposta, era da considerarsi un ostacolo alla conquista di Ranma, oppure un utile alleata?

°Le donne dicono il vero, ma non lo dicono tutto intero...° La cuoca esattamente come aveva fatto al primo incontro con Akane Tendo, studiava quell'Akari, aspettando che le mostrasse il fianco, ma la saggezza popolare le insegnava che doveva indagare di persona ed ancor più in profondità se voleva ottenere dei risultati!

- Lei dev'essere la signorina Ukyo Kuonji, tanto piacere Akari Unryu!

- Come sai il mio nome?

- Ryoga mi ha parlato spesso di lei nelle sue lettere

Ucchan annuì magistralmente.

- Ti ha parlato bene o male di me?

- Benissimo, mi sembra già di conoscerla! – s'inchinò rispettosa la giovane.

- Davvero? - senza aspettar l'assenso di Akari, Ukyo le passò un braccio intorno al collo trascinandola fuori della stanza.

- E dimmi vai a trovarlo spesso? - riuscì a sentire Akane mentre le due si distanziavano, con passo lento e regolare, scortate da Katsunishiki.

- Ukyo non sarà... gelosa? - marcò l'ultima parola stupefatta.

Ranma guardò la fidanzata e ribadì:

- Ma lo sai che stavo pensando la stessa cosa?

Fine

I ringraziamenti stavolta sono generali, sono per tutti voi che m'avete tenuto compagnia nel tracciato della ff e ve li faccio con immenso piacere^^, vi saluto perciò se vorrete, alla prossima fanfiction! Laila

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