Don't let me go.

di iwonthewar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1. ***
Capitolo 2: *** Chapter 2. ***



Capitolo 1
*** Chapter 1. ***


Le 7.00 di lunedì mattina, come sempre la sveglia inizia a suonare e a dirmi che devo alzarmi per andare a scuola, ma non voglio lasciare il mio dolce letto. Purtroppo sono costretta, anche se la mia voglia di entrare in quell'edificio tetro e inquietante è pari a zero, visti i vari problemi che riscontro ogni giorno con quei bulli che continuano a rovinarmi le giornate. Lentamente mi alzo, con mia madre al piano di sotto che urla come una matta, e mi avvio in bagno per fare pipì, del resto sono umana anche io. Scendo a fare colazione e torno in bagno a lavarmi, non mi metto un filo di trucco, bensì un fondotinta, fard, matita nera, rimmel e gloss. Adoro truccarmi, anche se non copre la mia faccia da cesso ambulante. Mi chiamo Lucia Asdenghi, sono italiana, vivo in un paesino di merda della Toscana e ho 17 anni appena compiuti. Sono bassa, non ho seno, ho solo un culo che parla, porto gli occhiali da vista e l'apparecchio. Ho gli occhi color cacca, capelli castani che lego sempre con una coda e qualche baffetto che presto leverò, perchè sembro un uomo. Uscita dal bagno, torno in camera e apro l'armadio, prendo le prime cose che mi capitano: un jeans da schifo, una maglia da vecchia, converse ridotte male e un cappello alla Carmen, mamma di Patty del mondo di Patty, orribile. Uscita di casa mi avvio verso la fermata del bus, per incontrare la mia best forever and ever Carla, anche lei cesso ambulante, ma le voglio molto bene. Arrivate a scuola, neanche il tempo di scendere dal bus, vedo quei bulli che ce l'hanno con me, avvicinandosi urlano cose altamente sconcie e vergognose sul mio conto. "Lasciali perdere, sono dei rincoglioniti, non hanno una vita", disse Carla, e continuammo per la nostra strada verso la nostra classe per sistemarci ai nostri banchi preferiti, i primi. La mattinata passò molto velocemente, tra interrogazioni e verifiche, visto che la scuola ormai stava per finire, ma io non avevo problemi, dato che i miei voti erano i più alti della classe, insieme a quelli di Carla. Tornando a casa, proposi alla mia amica di rimanere a pranzo per studiare il pomeriggio e accettò. Mia madre ci preparò un pranzo stupendo e lo finimmo in poco tempo, ma la vedevo abbastanza felice. "Cos'hai, mamma' Mi sembri piuttosto felice oggi.", le chiesi. "Amore, ho una notizia flash che riguarda questa estate", rispose, "ANDREMO A LONDRA!", concluse. Non credendoci iniziai a ridere, fino a quando non mi mostrò i biglietti per l'aereo, così rimasi abbastanza sconvolta, visto che a Londra c'erano i miei cantanti preferiti, o meglio, i miei "idoli", gli One Direction!!

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Capitolo 2
*** Chapter 2. ***


A pochi giorni dalla fine della scuola ancora mi era difficile credere alla partenza per Londra, non vedevo l'ora. Fortuna che i giorni passavano velocemente. 
Finalmente suonò l'ultima campanella, io e Carla andammo subito a casa, non volevamo rimanere insieme ai nostri compagni di classe a fare i gavettoni, non era un nostro interesse. Il mio pensiero fisso era Londra. Londra Londra e Londra. Arrivammo a casa e pranzammo, Carla rimase da me per aiutarmi a fare le valige, visto che due giorni dopo la mia famiglia ed io saremo partiti per la città che ho sempre sognato. 

Finalmente il grande giorno, sveglia alle 5 di mattina, il tempo di fare colazione, pisciare, lavarsi e vestirsi dovevamo subito correre all'aereoporto. Non stavo più nella pelle. Carla e la sua famiglia ci accompagnarono, mi dispiaceva molto lasciare la mia amica qui da sola durante tutto il mese di giugno, ma i suoi genitori purtroppo non la vollero mandare. Vabè. 

Per tutto il viaggio non ho fatto altro che ascoltare i miei cinque angeli, gli One Direction, nella speranza di poterli incontrare, anche solo per un abbraccio. Arrivati a Londra, mi precipitai fuori dall'aereo, felicissima e impaziente di visitare la città, così ci avviammo all'hotel per posare i bagagli e farsi una breve doccia, tanto per rinfrescarsi. 
Il tempo a Londra prometteva una magnifica giornata con i miei genitori. Cominciammo subito andando verso il Tower Bridge, così maestoso e stupendo, continuammo verso il London Eye e ne rimasi completamente meravigliata. Decidemmo poi di andare a mangiare qualcosa, e io, conoscendo ormai uno dei posti dove uno dei miei cinque angeli passa molto tempo, proposi di andare da Nando's.
Per trovarlo credo che abbiamo visitato completamente la città, ma alla fine, finalmente, siamo riusciti a trovarlo e a mangiare. Mentre mangiavo, mi alzai per andare in bagno, mi scappava urgentemente da pisciare, alzandomi andai a sbattere contro un ragazzo biondo, alzo gli occhi e.. oddio, non ci potevo credere! Non era Niall Horan, era solo un ragazzo molto carino che però guardandomi da testa ai piedi fece una faccia abbastanza schifata, che mi fece sentire ancora più inutile.

 

 

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