Il Leone Dormiente

di Danya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Lory Midorikawa, piacere! ***
Capitolo 3: *** Mystery ***
Capitolo 4: *** Alla Torre di Tokyo ***
Capitolo 5: *** 4. ***
Capitolo 6: *** Fall in Love ***
Capitolo 7: *** "Il momento è prossimo" ***
Capitolo 8: *** Tuoni ***
Capitolo 9: *** Frist Kiss ***
Capitolo 10: *** 9. “I fly towards the light” ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** Tra me e te ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 16.1 ***
Capitolo 18: *** 17 ***
Capitolo 19: *** 19 ***
Capitolo 20: *** 19 ***
Capitolo 21: *** 20 ***
Capitolo 22: *** 21 ***
Capitolo 23: *** 22 ***
Capitolo 24: *** 23 ***
Capitolo 25: *** 24 ***
Capitolo 26: *** .25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo Finale ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Il Leone Dormiente

Il Leone Dormiente

Questa è per me come una fanfiction sperimentale…ora vi spiego come è nata…la mia compagna di banco ha appena finito di raccogliersi un manga di qualche tempo fa, e io, da brava amica, ho iniziato a scroccarli…una storia molto bella, non c’è che dire…poi, come succede in molti manga, c’èra un volume extra, cioè che non doveva per forza avere un filo logico con la storia. Qui ce ne erano tre…ho letto la prima, poi la seconda, poi la terza.

Poi, la sera (i fumetti erano a casa mia XD) ho riletto la seconda storia.

Poi, nella mia testa si è accesa una piccola lampadina…pensa e ripensa, ho confrontato i personaggi, e…puff! ecco che cosa ne è uscito! Ho deciso di centrarla su due personaggi che nell’anime e nel manga di Mew Mew hanno avuto poco spazio (Pie e Lory), ma anche per il fatto che sono due personaggi dalla personalità interessante e molto diversa, e poi perché ci sono pochissime fanfiction su di loro!

Il titolo non avrà proprio un filo logico con la storia, ma è il titolo della storia da cui ho preso spunta.

Non penso che saranno molti capitoli, e ripeto, è solo un esperimento (speriamo riesca! U.U).

Che posso dirvi altro, se non augurarvi una buona lettura!?

Buona Lettura!

**

Prologo

-Ikisatashi?- la voce del professore si levò alta nella classe –Ikisatashi, presente?-

-Professore, Pie è ancora assente…- disse un ragazzo della seconda fila.

Il professore storse la bocca –E’ già la terza volta questa settimana…ditegli che se non vuole avere un brutto voto in condotta di farsi vivo…una volta ogni tanto…- detto questo, continuò con l’appello.

Un ragazzo dai capelli biondi guardò il banco dell’amico vuoto “Un’altra assenza…” sospirò “Quello stupido sta rischiando tanto…”. Si passò una mano sugli occhi azzurri, quando venne chiamato il suo cognome, alzò la mano in modo svogliato…la testa era altrove, all’amico che per ora non era in classe con lui.

**

Due ragazzi si trovavano in un piccolo parco abbandonato.

C’erano dei tubi di cemento, messi nella classica posizione a piramide, due altalene mezza rotte. Un parco un po’ vecchio…

La giornata autunnale rinfrescava l’aria, e i rari uccelli cantavano le loro dolci melodie, per accompagnare la bella giornata…

-Ma che diavolo ti prende?-

-Senti, calmati…- disse Pie –Sono io che faccio assenze, non tu…-

-Ma stai rischiando l’anno!-

-E chi se ne fotte dell’anno, scusa!-

-Ma…-

-Ryou…fatti i fatti tuoi…-

-Pie…lo so che la scuola è una fregatura, e che sa diciassette anni sarebbe bello fare altro, ma non puoi rischiare tutto!-

-E chi sta rischiando niente?- ghignò Pie, incrociando le braccia sul petto.

Si erano dati appuntamento al parco dietro la scuola, era dal secondo anno che lo frequentavano, quello era il loro territorio, e gli sconosciuti non erano ben accetti…

-Sei proprio un idiota…- sospirò Ryou, scuotendo la testa, ma sulle sua labbra affiorò un sorrisetto.

-Parlando di cose serie…- iniziò Pie (“perché prima raccontavamo barzellette, no?” disse sarcastico Ryou) -…ti va di venire con me al Guru?-

-Che? E perché?-

-No, e che devo risolvere degli…affari…- disse, con indifferenza studiata.

-Casini?- domandò rassegnato Ryou

-Secondo te perché sono mancato oggi?- soggiunse Pie, inarcando un sopracciglio.

-Ah…che è successo?-

-Niente…l’altra sera sono andato al Guru per giocare…e un due tizi hanno fatto gli sbruffoni…-

-In quanti sono finiti all’ospedale?-

-Nessuno! Guarda che non sono tanto violento!-

-Come no, l’algido e freddo Pie Ikisatashi…-

-Hai detto la stessa cosa in modo diverso…-

-Era tanto per rinforzare il significato…- si giustificò l’amico.

-Comunque…due tizi hanno fatto gli sbruffoni, abbiamo giocato a biliardo, ho vinto (era logico) e non mi hanno pagato…avevamo scommesso…allora mi hanno detto di ripassare questa mattina, ma i soldi lo li avevano ancora…-

-E tu li vuoi subito, vero?-

-Esattamente…-

-Sei proprio cattivo…- sogghignò Ryou

- E’ per questo che stai con me, no?- gli tirò una pacca su una spalla, in modo confidenziale.

-Già…così i brutti ceffi girano alla larga…e le ragazze abbondano…-

-Come quella del primo…aspetta…Momo che?

-Mo_Mo_Mi_Ya! Ma te lo devo sillabare!-

-Non ti scaldare tanto…- rimbeccò Pie.

**

Erano le sette, e Pie era davanti al locale.

Una grande insegna lampeggiava di blu, e l’ingresso pullulava di ragazzi.

Alcuni stavano fermi, e si fumavano la loro sigaretta.

Altri, sui loro motorini, filtravano con le proprie ragazze, raccontando cose che le facevano ridacchiare e arrossire. Qualcuno pretendeva un bacio, e allora la ragazza giocava un po’, come una piccola gattina, avvicinandosi e allontanandosi, per poi tuffarsi tra le labbra del compagno, che tutto contento, pensava come rendere quella storia più eccitante agli amici.

Altri, stavano aspettando qualcuno, come Pie.

Ryou era in ritardo, e allora, paziente, lo aspettava. I suoi occhi passavano indifferenti su tutte quelle persone.

Li guardava con indifferenza e stizza.

Stare lì a gongolarsi, senza fare niente, tanto per farsi vedere in giro, raccontando cazzate solo per farsi grandi e coraggiosi, come un Leone.

Ma forse, si era dimenticato che anche lui, solo un anno prima, si comportava come quei ragazzi, che on gli amici passavano delle serate indimenticabili.

“-Non lo fare! È una sciocchezza! Non ne vale la pena!- -Posso Farcela! Pie! Finalmente avrò il mio momento!- -Se lo farai, non considerarmi più tuo amico…Kisshu…-”

Scosse la testa forte, perché queste cose gli venivano in mente proprio ora?

Passò lo guardo sulla strada.

Una esile figura attirò la sua attenzione.

Era una ragazza sui sedici anni.

Due grandi occhiali che nascondevano due occhi di un blu notte. I capelli erano sciolti, e portava un vestitino bianco, con un fiocco verde al petto.

I loro occhi si incontrarono per un attimo.

Lei sorrise.

-Ehy Pie! Scusa il ritardo!-.

Pie si girò di botto, Ryou era finalmente arrivato –Finalmente, era ora!-.

Involontariamente, lo sguardo tornò a cercare la ragazza con il vestito bianco. Non c’era più…

-Ci sei?!?- Ryou gli passò una mano sulla faccia.

-uh!? AH! Scusa…allora, andiamo?-

-Dopo di te…- Ryou fece un paso, indietro, chinando il busto in avanti, da perfetto gentiluomo che faceva un inchino alla sua dama (*).

-Sei un idiota…- disse Pie, e quando gli passò acanto, lo spinse con il braccio, e per poco il ragazzo non cadde addosso ad un ragazzo, anzi, un armadio ragazzo, che stavo palpando il sedere della sua ragazza.

-Moccioso…- ringhiò –Sparisci, o ti faccio a polpette…non vedi che sono impegnato?-

-S…scusi…emh…tolgo il disturbo…-

-Ecco fai bene…- ringhiò nuovamente, poi rivolto alla sua ragazza –Dove eravamo rimasti?-

**

-Pie! Ma sei scemo o cosa? Quello mi avrebbe fatto a pezzetti!!-

-Grande perdita per il mondo…- disse insensibile.

-Che sei cattivo…- rimbeccò.

Il locale era piccolo, e c’era uno strano odore di chiuso, mischiato ad altro.

Anche se era relativamente presto, c’era un mucchio di gente.

Pie indicò con la testa due tizi in un angolo –Sono quelli…-

Ryou guardò nel punto indicatogli.

Erano i due, come gli era stato detto.

Erano più tosto robusti.

Uno aveva dei capelli neri (sembravano unti), le orecchie tempestate di orecchini di scarsa qualità,e un pircing al naso, che probabilmente aveva fatto infezione, a giudicare dall’alone rossastro creatosi attorno.

L’altro era più basso, con una faccia tarchiata. I capelli avevano un classico taglio House, tenuto male.(**)

-Quelli? Non sembrano granché…perché hai voluto che venissi io?- indagò Ryou.

Pie non rispose e a grandi passi, raggiunse i due tipi.

Ryou guardò l’amico,e sorrise piano “Voleva solo rompermi le scatole…”

**

Corsero fuori dal locale con tutta la loro velocità.

-C’era bisogno di prenderli a calci?- urlò Pie.

-SI! Mi stavano sulle scatole! Erano urtanti e puzzavano!-

-Ma sei un idiota!-.

corsero ancora per un centinaio di metri,e si misere in un vicolo.

-Comunque…- disse Ryou, annaspando –li hai i soldi?-

-Si…eccoli…- mostrò un mazzetto di soldi arrotolati e tenuti fermi con un elastico di gomma.

-Me ne devi la metà…- Ryou allungò la mano.

-Te lo scordi…- Pie se li mise in tasca.

-Sei cattivo e perfido…senza cuore…- disse Ryou –Non solo mi hai rotto le scatole, ma mi hai coinvolto in una rissa (-Ma se hai iniziato tu!- disse Pie), Potevo uscire con Ichigo…-

-Chi?-

-Momomiya…-

-Ah…quella del primo…allora state insieme…-

-no…e non cambiare discorso…- insistette Ryou.

-Senti…va a casa…tra poco quelli arriveranno con i rinforzi…ne discutiamo domani in classe…- disse sbrigativo Pie.

-Sempre se vieni…- Ryou si guardò intorno, fece un cenno all’amico, e se ne andò, imprecando contro di lui.

**

Pie lanciò i soldi in aria, riafferrandoli subito.

Erano le nove passate, ma non aveva voglia di tornare a casa.

Si sedette su una panchina del parco, deserto, sotto un albero.

Lanciò ancora una volta i soldi in aria, ma questa volta, non tornarono giù.

Guardò in alto.

Seduta sull’albero, c’era la ragazza di qualche ora fa.

-Ehilà!- lo salutò lei, sorridendo.

-Che ne dici di ridarmi i soldi?-

La ragazza continuò a sorridere, e scese dall’albero.

Glieli porse.

-Ciao…- gli porse una mano dalla pelle chiara, e lui si guardò dallo stringerla.

La ragazza la ritirò, arrossendo.

Note

(*) Questa cosa mi è venuta in mente leggendo “Dawn & Sunset”, fanfiction di Pfepfer.

(**)il riferimento a cose e/o persone è del tutto causale…U.U

Kyah!

Finito!

Che ne dite? Vi lascia un po’ in sospeso?

(Si dice SuspanseU.U…)

Ah! Dettagli!

Comunque…recensite in tanti, perché penso che ne valga la pena! Lo so che può sembrare strana, che forse i personaggi sembrano l’opposto dell’anime, ma dai! Su!

Commentate un pochino!

Come ho detto all’inizio, non so di quanti capitoli sarà…ma non credo molti…

Un grosso kiss tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Bye Bye, alla prossima…(speriamo il più tardi possibile ndpie)

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Capitolo 2
*** Lory Midorikawa, piacere! ***


.1. “Lory Midorikawa, piacere!”

-Ciao…- gli porse una mano dalla pelle chiara, e lui si guardò dallo stringerla.

La ragazza la ritirò, arrossendo.

-Tu saresti…?- domandò Pie, sospettoso.

Le ragazze non compaiono sugli alberi con tanta facilità.

-Lory Midorikawa…piacere…- fece per porgli nuovamente la mano, ma ci ripensò, e domandò, come un bambina curiosa –Tu sai perché le persone si danno la mano quando si conoscono?-

-No, non lo so…- rispose gelido.

-Mah! Neanche io! Quindi non c’è problema!- disse, battendo i palmi delle mani-Ti va di diventare mio amico?- chiese, inclinando la testa su un lato e guardandolo diritto negli occhi,mentre i capelli, tenuti i due buffe trecce, ricadevano su fianco. Sorrise.

-Non ci penso nemmeno…e se permetti, ora me ne torno a casa mia…- s voltò, fece qualche passo in avanti,ma si sentì tirare la maglietta.

Si girò seccato, e vide che la ragazza ritirava la mano con il volto in fiamme –Dai…e poi…- iniziò, deglutendo -…e poi…ci siamo già incontrati…intendo dire prima di questa sera…- concluse, imbarazzata

-A si?- fece sarcastico –E dove?-

- L’autunno corso, all’ospedale…- disse, abbassando la voce.

Pie si bloccò.

L’autunno primo, in ospedale lui….”Kisshu!” ricordi spiacevoli riaffiorarono nella sa mente. guardò la ragazza –Che diavolo vuoi da me?- disse, a denti stretti.

-Solo conoscerti…tutto qui…lo giuro sulla ma vita!- disse con tono solenne -Questa è l’ultima cosa che mi è rimasta…- aggiunse in cadenza bassa.

-E perché dovrei fidarmi te?- domandò ancora.

Forse era colpa del suo carattere, ma difficilmente si fidava elle persone.

-Andiamo…crei che io possa farti del male?-sorrise nuovamente, e, senza neanche accorgersene, sorrise a sua volta.

Questo fu lo sbaglio più grande della sua vita.

**

Avevano cambiato zona, andando in periferia, al fiume.

La ragazza si sedette sull’erbetta umida,e lui la imitò, tenendo sempre una certa distanza.

-Non è che per caso ti faccio paura?- domandò lei.

-Tsk…secondo te mi faccio spaventare da una ragazzina?- rispose di rimando.

-Ok okera tanto per chiedere…- disse, lisciandosi la gonna con le mani.

-Allora, si può sapere che vuoi?-

-Solo conoscerti…- rispose, questa volta ripetendo con meno motivazione di prima.

-E perché?-

Lei lo guardò in faccia –Non ti è mai capitato di voler conoscere una persona, solo per il puro desiderio di capirla?-

-No- rispese sinceramente.

La tensione si stava sciogliendo, e adesso era più tranquillo.

Rimasero in silenzio per un po’, e questa volta, fu lui a incominciare un discorso –Perché eri in ospedale, l’autunno scorso?-.

-Problemi di salute…ma non parliamo di prima, ma di dopo!-

-Eh?- il giovane pensò che la ragazza volesse cambiare discorso.

-Avanti! Quali sono i tuoi sogni per il futuro? I tuoi desideri!Chi è il tuo miglior amico? Hai fratelli?Sorelle?La ragazza? Lavori? Cosa ti piace mangiare? Il tuo colore preferito?- disse tutto molto velocemente, e Pie capì solo la metà delle domande, e rispose con uno stupido -Ah?-

Non lo face apposta, ma quando ti chiedono di fare amicizia, non si chiedono certe cose a brucia pelo!

Lory sembrò accorgersene, perché diventò subito rossa, e si portò le mani alla bocca, mormorando –Mi dispiace…sono stata troppo aggressiva?-

A quel punto, scoppiò a ridere.

Ma una risata forte, da far venire le lacrime agli occhi.

Non si ricordava di aver mai riso così, prima di allora.

-certo che sei starna…- la guardò negli occhi, anzi, guardò le lenti dei suoi occhiali, perché per l’imbarazzo si erano appannati (*) –Sei troppo sempliciotta per volere qualche cosa di più…e va bene…risponderò a ogni tua domanda…-

E così, passò il tempo…Lory poneva ogni sorta di domanda Pie, il quale rispondeva, risposte secche e brevi, ma almeno c’era un accenno di conversazione.

-E ora, questa sarà l’ultima domanda…perché eri in ospedale?- la domanda era stata buttata con leggerezza, e solo dopo qualche secondo, Lory si rese conto della reazione di Pie.

Il giovane aveva stretto un pugno, e staccava nervosamente i piccoli fili d’erba. La frangetta gli copriva gli occhi, ma era meglio così. Se Lory li avesse visti, sarebbe stata terrorizzata.

I suoi occhi traboccavano di furia.

Il braccio iniziò a tremare.

Pie non rispose. Rimase fermo. Perché doveva rispondere? Anzi, meglio ancora…perché doveva reagire in quella maniera?

La mano, ormai ridotta a un pugno, che stringeva i fili d’erba, fu avvolta da una mano più piccola e delicata. Tiepida.

Alzò lo sguardo, per incrociare gli occhi della ragazza, ora un po’ tristi.

Si era messa di fronte a lui, con le gambe raccolte sul petto.

-Guarda che se non vuoi non devi rispondere…- lo rassicurò.

Pie non seppe cosa ribattere.

Di certo non gli serviva il consesso di quella là!

La ragazza si alzò, e guardò il cielo senza stelle –Io devo andare…- spostò lo sguardo su di lui, e sorrise nuovamente –Penso che ci rivedremo presto…Pie Ikisatashi…- si avviò verso la strada, e Pie la perse di vista.

“Un momento…ma io non ho mai accennato né al mio nome né al mio cognome…”.

Si alzò di botto, e questo gli procurò qualche dolore.

Stare sempre fermi nella stessa posizione per tanto tempo, alla fine faceva venire i crampi.

Arrivò sul ciglio della strada, deserta.

Lory Midorikawa era sparita.

**

Note:

(*) o.O eh? Ndtutti

**

Io:-Allora…da dove posso cominciare? Intanto, grazie a Lala_g, Mary Cry e Fedy, i vostri commenti sono stati davvero apprezzati! Sono contatta che vi piaccia! /// *inizia a saltellare per la stanza, tutta contenta *.

Kisshu:- Lei se le fa…lei se le loda…-

Io:-E tu che ci fai qui? Io volevo Pie!

Kisshu:-Hai sbagliato a scrivere…

Io:-Oh cavolo…beh…fa lo stesso! ^__^

Kisshu: Ma tu sei tutta matta…=__=”””

Io:-Comunque…ora vi lascio (finalmente! ndtutti), mi raccomando, lasciate qualche bel commentino! (altrimenti considerateci morti *_*).

Un bacio a tutti!

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Capitolo 3
*** Mystery ***


2

2.-Mystery-

-Che cosa?- gridò Ryou, alzandosi di botto, e guardando l’amico, allibito.

Pie gli salò addosso, tappandogli la bocca con una mano, mentre alcuni compagni di classe si giravano a guardarli. –Sh! Abbassa la voce!- disse, ricomponendosi.

-Ok, ma tu fammi capire…ieri, dopo che ci siamo divisi…hai incontrato una ragazza, giusto? E hai fatto emh…”amicizia” con lei…e alla fine lei scompare…e ti chiama per nome, e tu non ti eri neanche presentato?- Il bel biondino corrucciò la fronte –Sai cosa vuol dire?-

Pie lo guardò, non capendo dove l’amico voleva andare a parare.

-Quella ragazza ha chiesto di te in giro, si vede che le interessi…chissà…- si fece malizioso -…forse hai l’ammiratrice…- schivò un pugno del compagno –Ma dai! Scherzo!- e scoppiò a ridere.

Pie guardò l’amico.

Sempre con la battuta facile, con la lingua velenosa…ma che ci stava a fare con lui?

-Comunque…- iniziò, giocherellando con una matita –Come va con Momomiya?-

-Litighiamo spesso e volentieri…-

-Non mi sembri tanto dispiaciuto…- rincalzò.

-Eh eh…nono…al contrario, mi diverto…solo che…-

-Solo che?-

- C’è una specie di manichino in giro…uno che quando sorride gli compaiano le bolle di sapone tutte luccicanti intorno…Aoyama Masaya…e sembra interessato alla mia Ichigo…- spezzò la matita.

-Non state mica insieme…- disse Pie, guardando Ryou con aria di sufficienza.

-Eheheh…- ghignò –non stavamo, forse…Usa il passato…-

Questa volta toccò a Pie a rimanere allibito –Tu…cosa? Vi siete messi?-

-Ieri sera…l’ho incontrata mentre tornava a casa…era buio, era sola…-

-E tu ne approfitti…sei un maniaco…-

-Nono…solo “Colui che prende la palla al balzo!”- disse, con orgogliosa enfasi.

Il discorso morì qui perché era appena entrato il professore.

**

Lory Midorikawa guardava la l’istituto superiore Seiko da una palazzina lì vicino.

Ormai era l’ora di uscita, e vedeva molti ragazzi uscire chi a gruppi, chi da solo.

Ma la persona che le interessava stava uscendo con un ragazzo biondo.

Un piccolo colpo di vento le scompigliò i capelli, e se li aggiustò con una mano.

Sistemò i grandi occhiali sul naso, e sospirò.

Lo avrebbe rivisto a breve.

**

Pie e Ryou passeggiavano tranquilli per le vie del centro, chiusi nei loro cappotti. La giornata si preannunciava ventosa.

Dovevano passare dalla biblioteca per fare una ricerca di storia,e i due avevano deciso, in comune accordo, di farla insieme.

-Ma almeno è carina?- domandò Ryou, prima di entrare nell’edificio.

-Chi?-

-Pie! Quella Lory! È carina almeno?-

-Ma perché tiri fuori questa storia?Sei noioso!- Pie sbuffò.

-Sei davvero antipatico…tu mi fai un sacco di domande, e io ti rispondo sempre! Sei tu quello noioso!-

-Guarda che se non vuoi, puoi evitare di rispondere, non sei obbligato!-

-Hai sempre la risposta pronta, ma non mi convinci…- borbottò Ryou –Ma almeno rispondimi, è carina?-.

Pie rimase in silenzio a pensarci.

Beh…di certo non era una fotomodella, forse era troppo magra, e di certo quegli enormi occhiali erano un po’ sorpassati, in senso estetico. E aveva un chissà che i infantile, forse a causa delle trecce.

Ma aveva due occhi blu fantastici. Il blu del mare profondo…magnetici…e poi era graziosa quando arrossiva, e i suoi sorrisi suscitavano tenerezza.

-Non è male…- rispose semplicemente.

**

Seduti tra i banchi della biblioteca, i due ragazzi si davano da fare per concludere qualche cosa…ma inutilmente.

-Ma che cavolo…- borbottò Ryou –Qui non c’è niente che ci interessa…-

-Vado a cercare tra quegli scaffali…- si offrì Pie, alzandosi, più che alto per sgranchirsi le gambe.

Ryou abbassò la testa sull’enorme volume di storia.

Ad un tratto, si sentì osservato, alzò lo sguardo.

Avanti a lui, c’era una ragazza con degli occhi blu.

-Tu sei Ryou Shirogane…piacere, Lory…-la ragazza sorrise.

Ryou si guardò in giro, Pie non era ancora tornato.

-Ciao…- salutò –Allora sei la tipa di cui mi ha parlato Pie.-

-Ti ha parlato di me? Sono contenta!- le guardie si colorarono di un bel roseo.

Ryou la squadrò velocemente.

Non portava l’uniforme di nessuna scuola, ma una semplice gonna nera e uno scalda-cuore rosso.

-Come fai a conoscere il mio nome?-

-Ho le mie fonti…- disse lei, misteriosa.

Gli porse un libro –Comunque per la vostra ricerca, dovete prendere appunti da qui…- Ryou lo prese, e la guardò –Cara Midorikawa…sei strana, come fai a sapere tante cose sul conto del mio amico? E poi come sai su che cosa stiamo facendo la ricerca?-

-Alla prima domanda ho risposto…per la seconda…beh…basta leggere i titoli di tutti questi libroni…-e indicò con l’indice la pila di libri.

-Ah…ecco Pie!-

Il comportamento della ragazza mutò subito.

Si fece più timida, forse anche più piccola, e Ryou notò il cambiamento, e sorrise malizioso.

Aveva l’impressione che si sarebbe divertito molto…

Pie, appena vide la ragazza, si fermò di botto.

Era sorpreso, ma si calmò subito e disse, con un tono seccato –Che cavolo vuoi?-

-La tua amica mi ha dato il libro che ci serve…- il biondino alzò il libro in questione.

L’aria si fece pesante.

Ryou notava che c’era tensione tra i due.

Lory e Pie incrociavano gli occhi spesso, ma lei abbassava sempre il suo

-Allora, come fai a conoscere il mio nome? Chi diavolo sei?- disse Pie, al limite della pazienza.

Era strano, di solito non perdeva la pazienza così facilmente; solo che…quella ragazza lo metteva in suggestione.

La ragazza sia alzò, ignorando la domanda, e fece per uscire, e gli passò accanto.

-Ti ho fatto una domanda!- disse il moro.

Lei si girò, e lo rimproverò con gli occhi –Guarda che in biblioteca non si parla…-.

Pie si zittì. L’aveva fregato.

Lei sorrise dolcemente, e gli disse –Se vuoi, possiamo vederci alla Torre di Tokyo alle sei…forse potrò rispondere a qualche tua domanda…porta anche il tuo amico, se vuoi- accennò a Ryou. –Ci vediamo all’ultimo piano, all’osservatorio(*)-

E uscì dalla biblioteca.

Pie si sedette, e sbatté il libro sul tavolo, ricevendo occhiatacce dalla bibliotecaria.

Ryou guardò l’amico con curiosità –Perché te la prendi tanto?- chiese, ma non ottenne risposta –Ti turba tanto?- ancora niente –Almeno dimmi, andrai alla Torre?-

-No…qualunque cosa può dirmi quella, non mi interessa…-.

Ryou sorrise debolmente.

Conosceva troppo Pie.

Era roso dalla curiosità; se per tutti lui era un ghiacciolino, per lui era un libro aperto.

“Pie…Pie…sei una testa calda…” pensò, aprendo il libro datogli da Lory.

**

Ore 17.55.

Pie guardò in alto, verso la cima della torre.

Entrò sospirando.

Non sapeva neanche perché era lì… “Forse sono ancora in tempo…” pensò, ma era già salito sull’ascensore, e arrivò all’ultimo piano della torre.

Si guardò intorno; non c’era molta gente, ma la ragazza che gli interessava era là, seduta.

La osservò un attimo.

Sembrava tesa. Guardava in tutte le direzioni, senza vederlo.

La vide giocare con il bordo della gonna.

Sorrise piano. In fondo, quella era una ragazzina.

Le si avvicinò, e le sfiorò la spalla.

Lei si voltò, e si alzò, e con un piccolo balzo si allontanò da lui, sorpresa.

-Non…non pensavo saresti venuto…il mio era solo uno scherzo…- abbassò lo sguardo, rossa.

-Però tu sei venuta…io non do mai buca…-.

Lei lo guardò, incrociando il suo sguardo.

Sorrise teneramente.

**

Note:

(*)Allora, nella Torre di Tokyo ci sono vari piani, io intendo quello dove le persone si riuniscono per godere del panorama, ci sono anche dei telescopi…che figo ^_^!

**

Beh…che dire…vi ringrazio di cuore tutte le lettrici commentatrici!

Sono davvero lusingata!

Allora, per ringraziarvi, vi saluterò una per una:

fedy: Arigatou! Se dici che si fa interessante, vuol dire che non sono poi tanto negata a scrivere///! Eh eh…per quanto riguarda Kisshu…ehehe *-*

lala_g:Non importa se i commenti non sono lunghi, non si guarda la quantità, ma la qualità! Che bello! Ti piace! MA aspetta prima di dire che è intrigante…perché più avanti ci sarà di meglio…

Mewsisters:Davvero sembra 3MSC? Oh no! *si contorce in un abisso senza fine* No! No! Oddio che ho fatto! Io odio quel coso! È troppo dolcioso, e io odio le cose troppo dolciose! Grazie per il commento, è molto apprezzato! Dici che Pie è figo? Si, lo so, lo so…(modesta…=___=”””” ndpie).

Per quanto riguarda Kisshu…KISSHU! Che ti è successo?

Kisshu:-A boh…ancora non l’ho capito bene o.O!

Mary Cry: Dici che è una figata la fine? GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Tante grazie! Continua a leggere!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 4
*** Alla Torre di Tokyo ***


3

3.”Alla Torre di Tokyo”

-Non…non pensavo saresti venuto…il mio era solo uno scherzo…- abbassò lo sguardo, rossa.

-Però tu sei venuta…io non do mai buca…-.

Lei lo guardò, incrociando il suo sguardo.

Sorrise teneramente.

-Beh…dato che l’altra volta sono stata io a conoscere te, ora tocca te…- disse Lory.

-Da chi hai saputo i mio nome? E il cognome? Come facevi a sapere della ricerca, e il nome di Ryou?-

-Non sono l’unica a fare tante domande…eh?- ridacchiò la ragazza, portandosi la mano alla bocca, per soffocare un risata più forte –Ma non sarebbe meglio fare domande più semplici? Abbiamo tanto tempo a disposizione, e bruciare tutte le tappe così, mi sembra un peccato, in questa maniera,non ci sarebbe storia!-

-Tsk…per me, questa cosa prima finisce, meglio è…- borbottò Pie.

“Ne sono convinta pure io…” pensò Lory, e per un attimo, i suoi brillanti e vivaci occhi blu come il mare più profondo, presero un colore brillante, verde smeraldo,minacciosi, quasi maliziosi, ma Pie non si accorse di niente, perché in quel momento, il suo cellulare aveva iniziato a suonare.

Guardò il display “Ryou =___=”””” pensò. Aveva proibito all’amico di andare con lui, quasi minacciandolo, e questo era il suo modo per disturbarlo.

Rifiutò la chiamata, e mise il cellulare i modalità silenziosa.

Lory chiese (forse non con tanto interesse) –Ryou?-

-A-ah…- rispose, poco laconico –Per quanto riguarda alle mie domande…- ma fu interrotto da un gridolino della ragazza, che quasi i spiaccicò contro i vetri della Torre.

-Da quassù è tutto più piccolo…chissà quanto siamo in alto!!!!-

-Avevi detto che avresti risposto alle mie domande!- protestò Pie,afferrando il polso della ragazza, e facendola girare di scatto.

Erano così vicini da poter sentire uno il fiato dell’atro

Per un attimo lei perse la su compostezza, e sembrò tremare, alla reazione del giovane.

Ma si riprese subito, ricordando le parole del Signore “Devi fare come è stato scritto, altrimenti, sarai persa per sempre! Mantieni la calma, e tutto andrà per il meglio!” –Ho detto forse- rispose,tentando di sostenere lo sguardo duro di Pie –Ti da fastidio che qualcuno ti conosca?Forse stai esagerato…-

La presa si fece più forte –Non scherzare con me, potresti farti molto male…-

La ragazza non sembrò preoccuparsi di quella minaccia, anzi, disse, con volto sorridente –Sei propri un bambino…-

A quel punto, Pie mollò a presa incrociò le braccia sul petto, ma non si staccò da Lory –A che gioco sta giocando?-.

-Io? Al gioco “Conosciamoci piano piano, che forse diveniamo amici…”-

-Ma mi prendi in giro?-

Lei annuì con foga.

Quello che accade dopo, rimase impresso nella mente del ragazzo per molto tempo.

Arrossì di colpo, fino alle orecchie, e si allontanò da Lory, la quale lo guardava sbigottito.

Ma chi diavolo è questa qui?” pensò, tentando di calmarsi un poco, con scarso successo.

Anche se c’erano poche persone, queste iniziarono a parlottare, guardandoli.

Qualcuno diceva “Guarda, stanno litigando” altri “Che carini! La ragazza si è appena dichiarata, e lui è imbarazzatissimo!” e altre cose, non sapevano quanto erano lontani dalla realtà!

Pie, ancora “scosso”, prese Lory dal gomito, e si fece tutte l scale correndo, per sfuggire alla folla d curiosi.

-Ehy! Aspetta u attimo!- disse la ragazza, inciampando, e sbattendo dolorosamente contro la schiena di Pie.

Ma solo quando arrivarono al piano terra, si fermò, riprendendo fiato.

-Non capisco perché hai portato via anche me…ahi…mi hai fatto male…- disse Lory, massaggiandosi il braccio.

Pie ci pensò su “Vero…perché l’ho portata con me?”.

-Non mi hai ancora detto chi sei…- disse, evitando la domanda.

Lei continuò a sorridere e disse, con una vena di malizia –E se fossi un Angelo?-

-Ma davvero?- fece sarcastico –Beh…dato che vuoi giocare, giochiamo…- disse, riprendendo fiato.

Lory lo guardò, incerta sul da farsi.

-Mi da fastidio che qualcuno si intrufoli ella mia vita, come te, ma dato che l’unico modo per farti parlare è giocare, va bene, giochiamo!-.

Lei sorrise timida –E allora che vuoi fare?-

-Usciamo…ora…scegli tu il posto, Angioletto-

Lei ci pensò un attimo –Va bene, accetto! Voglio andare a Shibuiya(*)!-

-Ok…-, e sul suo volto apparve l’ombra di un sorriso.

Si avviarono alla stazione che li avrebbe portati a Shibuiya.

Pie non sapeva ancora che uscire con u Angioletto, e peggio ancora, giocarci,era la cosa più pericolosa de mondo!

**

Note:

(*) è un quartiere di Tokyo…o una provincia?

**

Ah! Finito anche questo capitolo! Sono moooooooooooolto soddisfatta!

(noi no! Ndtutti!) Ok, ok...non scaldatevi…Comunque, dato che sono stata un po’ perfida, i nostri cari Kisshu e Pie, vi intratterranno con qualche bella parolina!

Pie:- Non sono pagato abbastanza per certe idiozie…>.>-

Kisshu:-Perché ti paga?-

Pie:-Ops…-

Kisshu:- Autrice! Perché lui si e o no!-

Autrice:Perché la sue è la parte principale, la tua è solo una secondaria…e poi non lo pago in liquidi…

Kisshu:-E che gli dai?

Autrice:- Chiedilo a Lory…^_^ sono moooooooto persuasiva! E ora! Sciò! Tutti e due!

Pie:- Ma guarda che mi tocca fare…-

Kisshu:-Almeno tu tocchi…

**

Kisshu:- rispondo prima a Mary Cry:

Scusa…ma se leggi questa fiction devi avere molto tempo da sprecare…insomma…in una fiction dove IO, ripeto, IO non sono protagonista…comunque…Danya ti ringrazzia per il commentare, e ti chiede di continuare a farlo…però qualche cosa posso anticipartela io, tanto per appagare la tua curiosità:ne vedrai delle belle…Danya ha cambiato tre volte trama e ora si sposta sull’horror fantasy romantico comico…per i primi due devi aspettare un pochino…è ancora in famedi sperimentazione…Un grosso bacio (da parte mia ^.-ndkisshu), a presto!

XMewsiters:

Carissima MewLeemy! Come va? Non ti preoccupare, perché Danya ha capito, in riguardo a 3MSC…poi ha collegato che tu intendevi la gioventù-bruciata ^_^. Ma non fare tanti complimenti a Danya, o si gasa toppo -__-…Ma sappi che la battuta su Masaya, è venuta in mente a me! *si gonfia d’orgoglio* io e la mia vena creativa!Ihih…quanto sono bravo!

**

*Pie prende Kisshu dai capelli e lo lancia anni luice di distanza dalla tastiera* Prima inizio, meglio è…:

Xlala_g:

Roditi pure, cara, fai felicissima l’autrice (è una persona mooooooolto sadica U.U). Il commento è stato molto apprezzato…Danya sta saltando da quando l’ha letto…fa molta paura.

Continua a leggere, per ovvie regioni che ora vado ad elencare:

1) Danya è molto contenta, e questo la rende felice, e rende felice pure me, così non stressa…

2) Se non si commenta Danya è infelice, ergo…mi rompe le scatole con frasi del genere tipo “Whaaaaaa!Sono una fallita!Whaaaaaa! Non è giusto”.

3) Dopo la transizione della depressione, arriva quella della rabbia e poi se la prende con me

4) Se lei se la prende con me, io sarà molto infelice…

Quindi, te lo chiedo con tutto il cuore…CONTINUA A RECINSIRE!

Xfedy:

Che è negata non lo ha detto nessuno, ma è lei che si fissa! Devi sapere che Danya soffre a tratti di “Complesso di inferiorità”, è questa è una cosa noiosa…per quanto riguarda l’ingiustizia dei suoi capitoli…che ci vuoi fare? È sadica, e se uno è sadico, è sadico…quando ha letto la tua recensione sghignazzava alla grande…però, se li lascia così in sospeso, una ragione c’è…in fondo, questa è una storia breve…e allora, cerca di allungare il brodo con capitoli corti ma efficaci…è un buon metodo…

**

Danya: Grazie a Kisshu e a Pie…ma ora vorrei salutarvi io personalmente, grazie a tutti! Arrivederci al prossimo capitolo!Nya! (quando imita Ichigo-chan fa davvero paura…ndKisshu&Pie)

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Capitolo 5
*** 4. ***


4

4.

Dove prima non c’era nessuno, comparve un ombra.

-Lory è già entrata in azione…-.

Una figura minacciosa era esattamente sulla punta della Torre di Tokyo.

Indossava un lungo capotto nero di pelle, e a causa del colletto alto, il viso era nascosto, aiutato da un paio di occhiali da sole, a occhi indiscreti…ma infondo…chi lo avrebbe notato là sopra (appunto…nda ^^”””)?

I capelli, mossi da una strana brezza, erano neri come la pece, con strani riflessi vermiglio.

Si tolse gli occhiali scuri, li chiuse e li posò nella tasca interna del capotto.

I suoi occhi erano sottili e maliziosi, rossi come una fragola…rossi come i fuoco…rossi come il sangue…

-Non deludermi…sai cosa ti aspetta, vero?-

Scomparve, e neanche il vento si accorse del suo movimento.

**

Strano ma vero, Lory Pie passeggiavano per Shibuiya, guardando le vetrine, a il loro scambio di battute era minimo.

L’atmosfera, se così si poteva definire, era quasi glaciale. Non perché non avessero niente da dirsi, anzi, le cose da dire erano tante, ma se Pie poneva domande di qualsiasi natura alla verde, lei rispondeva evasiva, ed adesso sembrava essere altrove.

Lory guardava il cielo, un po’ smarrita. Aveva sentito una scossa percorrerle la schiena, e rabbrividì.

Conosceva quella sensazione, anche troppo bene…Lui era impaziente...aspettava il GAME OVER.

-Ti muovi? Che c’è?- Pie afferrò il gomito della ragazza, e la guardò negli occhi.

Occhi così non ne aveva mai visti…occhi che esprimevano mille emozioni in un secondo, e in quegli occhi, aveva notato un sentimento a lui familiare…Solitudine.

La ragazza intrecciò le mani sul grembo, e imbarazzata, iniziò a farfugliare st6rane cose e Pie non capì niente.

-Ah…- sopirò –Non devi sforzarti…bastava dire “scusa, pensavo ad altro”- per un attimo il suo viso divenne dolce, e Lory (se ne accorse!) lo guardò con gratitudine.

Pie arrossì un po’…l’espressione della ragazza era troppo graziosa, e quindi, tanto per tornare sui suoi passi, disse -…e poi sei stata tu a insistere…non io…quindi…arrangiati…-

-Per quanto mi risulta, sei stato tu a invitarmi a fare un giro…facendomi scegliere pure il posto…- la risposta di Lory fu così audace, che anche lei si meravigliò un pochino.

-Solo perché tu hai invaso la mia privacy…-

-Ti stai arrampicando sugli specchi…- disse la ragazza, guardando una vetrina di uno studio fotografico.

C’erano innumerevoli foto: paesaggi, animali, persone, nudi, ma alla ragazza era attratta da una foto in particolare.

La foto rappresentava due persone su una spiaggia al tramonto, e queste due persone, un uomo e una donna, si godevano lo spettacolo del sole scemante, tenendosi per mano(*).

La foto era così bella che spiegarla con semplici parole era impossibile.

Fatto sta che Lory si era entrata, arrivata, su quella spiaggia, godendosi uno spettacolo fantastico…ma si sa, quando uno sogna a occhi aperti, i ricordi del passato vengono sempre a galla…su quella maledetta spiaggia, dove tutto era finito e tutto era ricominciato.

Urla e strilli…imprecazioni, bestemmie, odore di gomme bruciate, gente che correva di qua e di là, per scappare.

Qualcuno era disteso a terra, come lei…e i loro occhi vuoti si incrociavano, mentre qualcosa di fastidioso si appiccicava sul loro corpo.

-Ti piace quella foto?-

La ragazza sussultò alla voce del ragazzo…si era dimenticata di lui…

-Si…molto…trasmette serenità…-

-Già…- la risposta monosillabica del giovane le fece capire che la conversazione non avrebbe avuto seguito…o almeno così credeva.

-Però preferisco le foto “individuali”- continuò il moro, facendo qualche passo avanti, distaccandosi da lei.

-Emh…intendi dire dove c’è solo un soggetto?-

-Si…se ci sono troppe cose nella foto, alla fine tutto si confonde…-

-Beh…dipende…- lo interruppe la ragazza –Se una foto esprime gioia, il soggetto può essere una scolaresca in gita…o amici che si divertono…-

-Tzè…quando si è in troppi si fa solo casino…-

-Parli in modo duro…non trovi?-

-Parlo come è mio solito…-

-Sembra che tu disprezza un gruppo di amici…tu non ti diverti con il tuo gruppo?-

-Io non ho un gruppo…- fece asciutto.

-Avrai degli amici…-

-Non molti…anzi…credo che non ce ne siano…- disse, con fare pensieroso. Gli vennero in mente due persone, una con due occhi aurei e uno con gli occhi glaciali...solo che uno lo aveva perso…

-Shiragane-kun non è tuo amico?-

-Non ne ho bisogno…gli amici servono solo a incasinarti la vita…e poi…no, non è mio amico…- rispose telegrafico.

-Allora perché stai con lui?-

- E’ lui che sta con me…la cosa è leggermente diversa…- rispose con fare annoiato.

-Allora sei un codardo…-

La ragazza zittì Pie con questa freddura, e continuò a camminare, andando verso il parco.

Erano le sette, e il solo stava per tramontare…doveva muoversi e andare via, altrimenti…

-CHE VORRESTI DIRE?- Pie gli si piazzò davanti, impedendo qualsiasi via di fuga.

-Quello che ho detto…- disse, abbassando lo sguardo –Sei così codardo da non riuscire ad allontanarti dalle persone, perché per quanto le trovi sgradevoli, hai bisogno del calore di una persona…sei un codardo…- lo superò velocemente.

-Tu non sai niente di me…- disse, abbassando lo sguardo, e stringendo i pugni, ma non si voltò a guardarla.

-Ti conosco molto di più…di…chiunque altro- la ragazza si portò una mano al petto, e la chiuse in un pugno -…un po’ ti capisco…ti senti solo…vorresti qualcuno che ti completasse…al tuo fianco…ma è un sogno irraggiungibile…io e te…siamo uguali…sotto certi aspetti…perché…anche io sono sola…in fondo…- sorrise debolmente.

Pie sobbalzò, quelle parole erano state dette con fare serio e malinconico.

Possibile che lo capisse veramente? Esisteva una persona del genere?

Se così fosse, perché... “Perché sono io a non capirla? Nasconde qualche cosa e io non l’ho capito…”.

Si girò, voleva fermarla, forse per parlare ancora, forse per farsi chiarire le idee, forse perché non voleva che lei se ne andasse, ma lei, era già sparita…

“Me lo aspettavo…”

**

Camminava per un lungo corridoio, dove l’unica fonte di luce erano delle torce appese ai muri,m che emettevano una luce verdognola, per niente calda, m fredda.

Anche il suo cuore era freddo…si era chiusa in se stessa, e incontrarlo ora sarebbe stato difficilissimo…

Entrò nell’enorme stanza, dove c’era solo un lungo tavolo di legno scuro, e una enorme sedia.

Lì seduto, c’era seduto il suo Signore.

-Oh…oh…sei tornata…proprio come avevi detto…- si scompigliò i corti capelli neri –Lory…quando pensi di mettere la parola fine a questa storia?-

-Io…emh…dunque…non…non è ancora pronto…e io…sto facendo del mio meglio…-

-IL TUO MEGLIO NON E’ ABBASTANZA!- urlò l’uomo.

Lory si piegò in due, con delle feroci fitte alla stomaco, mentre dai suoi occhi verdi sgorgavano lacrime di paura e di frustrazione.

L’uomo, a quella vista, si calmò, gustandosi la scena dalla ragazza in lacrime.

-Lory…devi sbrigarti…ho fame…devo nutrire il mio spirito…voglio il Game Over…- si avvicinò a lei, prendendole il mento fra l’indice e il pollice, e alzandoglielo in modo brusco –Mi sono spiegato?-

**

Note:

(*) questa foto l’ho vista tempo fa con alcune amiche, solo che era un poster…^_^”””…ma mi è piaciuta così tanto che mi è rimasta impressa nella testa, era come vedere il tramonto per davvero…fantastica!

**

Anche questo capitolo è finito! Wow…giuro che ora non so come sbrogliarmi…mi sono incasinata da sola…ho cambiato trama un mucchio di volte…e tra le mani ho sei, sette finali a sorpresa…ora basta scegliere…ma penso che ancora la storia non sia finita…voglio arrivare almeno a 10 capitoli! È dura ma ce la voglio fare!

Ringraziamenti a :

Xfedy: eheh…Pie è nei guai?!E io? Non sai quanto è difficile trattarlo…per quanto riguarda Kisshu…non so…forse da questo capitolo si è potuto dedurre qualche cosa? Ti lascio alla recensione…non posso dirti molto, altrimenti non ci sarebbe piú gusto, no?

XLala_g:no, non entrare in crisi! Contenta?ho aggiornato…tre belle paginette! Su su…che non è niente….io una volta ho dovuto aspettare 4 mesi per un capitolo di una fanfiction…e sto aspettando ancora…>.>….ma spero di averti soddisfatta!A presto (si spera!)

XMary Cry:come disse Osar Wilde “Posso resistere a tutto, tranne alle tentazione…” la cosa è piú o meno simile! Ma come ho detto…ho cambiato trama un mucchio di volte…quindi, aspettati di tutto!

Per ultima…ma non meno importate Mia…che ho stressato per giorni e giorni per un commento…cara…Pie non puó risponderti… è occupato…ma ti manda i suoi calorosi saluti (bugiarda…ndpie)….come non detto…ma lo sai che ci tengo ai tuoi commenti! You are my best friend…i tuoi commenti sono importanti…e poi anche io lascio commenti alla tua ff (Basta guardare il cielo …visto che ti faccio publicitá!?!?!).

Un grosso Kiss a tutti…ora vado a vedermi Space Game…W Lola Bunny! L’adoro…uhuhuh

Danya!!!!

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Capitolo 6
*** Fall in Love ***


Ecco un altro capitolo

Ecco un altro capitolo! Questo è piuttosto lunghino…ci ho messo un po’ per scriverlo, soprattutto in certe scene, dato che la dinamica è una dei miei Talloni di Achille.

Comunque, pubblico così velocemente, perché non riesco ad aspettare oltre…sono più emozionata di voi! Dato che se non pubblico non vado avanti con la storia…se non vado avanti con la storia, rimango come una fessa…quindi…suvvia! Leggete e poi ditemi che ne pensate…Buona Lettura!

**

5. –Fall in love-

Era immerso nel buio più totale,e aveva nel cuore, una immensa paura, non sapeva perché, ma aveva paura.

Le gocce di sudore si infrangevano sulla terra nera, nera come il cielo.

-Io…non voglio…- una voce flebile si lamentava nell’immenso buio, e raggiunse il suo orecchio; si guardò attorno.

Sentiva la voce, ma non la vedeva…non vedeva Lei.

-Non voglio…- continuava a ripetere, come un eco lontano la sua voce.

Pie iniziò a correre in una direzione precisa.

L’avrebbe raggiunta. Non sapeva perché…ma sentiva di doverla aiutare.

Era spinto da una strana voglia di toccarla…voleva sentire la sua pelle sotto le sue dita…lei se ne era andata via orami da mesi.

Continuò a correre, e si fermò solo quando la vide davanti agli occhi. Era sudato aveva il fiatone, ma ormai non aveva più importanza, perché lei era lì davanti.

Sembrava fluttuare in un mare nero,e profondo.

Indossava una veste bianco sporco, molto leggera per quel clima invernale.

Si chiedeva come non sentisse freddo, dato che lui stava tremando.

Aveva gli occhi pieni di lacrime, e continuava a ripetere –Non voglio…non voglio…-

Come una cantilena.

-Cosa non vuoi?- domandò, allungando una mano verso di lei.

-Farti male…- rispose, afferrando la mano con delicatezza. Pie notò che era gelida.

-Perché mi dovresti fare del male?-

-Lo vuole Lui…-

-Lui chi?-

La ragazza titubò. Erano l’uno di fronte all’altra.

Appoggiò la testa sul suo petto.

-Sei caldo…- disse piano, cingendogli il petto. –Io invece ho tanto freddo…sento un male qui…- e si toccò all’altezza del cuore.

Pie fu impressionato dallo sguardo della ragazza.

I capelli erano sciolti e sembravano galleggiare, e rendevano la cosa ancora più trasognata.

Pie le prese il volto tra le mani –Non ti preoccupare…non sentirai più dolore…-.

E mentre bruciava le distanze che lo separavano dalle sue labbra, si sentì trafiggere il petto.

La ragazza ricominciò a piangere, e Pie s allontanò da lei.

Quello che l’aveva trafitto non era altro che una mano pallia come la morte e affusolata.

Quella mano apparteneva a un uomo con due occhi maliziosi.

Tossì, sputando sangue, mentre l’uomo estraeva la mano insanguinata dal suo petto.

Risentì mancare l’aria e bruciare i polmoni. Era come se qualcuno gli stesse stringendo la gola. Non avrebbe resistito a lungo. Ormai vedeva chiaramente la morte davanti a se.

L’uomo gli prese i corti capelli, tirandoli così forte quasi da staccarli.

Si guardarono per un attimo per parve infinito.

Prima di chiudere gli occhi, spirare, Pie sentì qualche cosa bagnargli il viso.

Una lacrima…

**

Pie si svegliò di botto, sudato e pallidissimo.

Si portò una mano al petto, respirando affannosamente.

“Ancora quel sogno…” pensò, rassegnato.

Si fece ricadere sul letto, e respirò a grandi boccate.

Erano passati due mesi da quando aveva incontrato Lory per l’ultima volta, dopo quella sera, a Shibuiya, non l’aveva più vista.

All’inizio non ci faceva molto caso, le giornate passavano tranquille, come sempre, a qualche cosa lo rendeva irrequieto. Anche Ryou aveva notato lo strano comportamento dell’amico, ma appena apriva bocca per parlare di Lory, Pie si accigliava chiudendosi in se stesso.

Quindi, l’argomento era tabù.

Pie si alzò, scostando le tende della finestra.

In cielo si potevano vedere nuvolosi carichi e grigi, così vicini da poterli toccare.

Andò in bagno, le aprì il rubinetto del lavandino, e iniziò a sciacquarsi la faccia pigramente.

Poi sembrò ripensarci, ficcò tutta la testa sotto il getto gelato.

Quando la tirò fuori, si sentì un po’ mancare, ma è una cosa normalissima se si fa una cosa così stupida.

Ma nonostante tutto, questo gesto sembrò farlo tornare in se, almeno apparentemente.

Si strofinò con forza i capelli, ma non riuscì ad asciugarli completamente,

Indossò l’uniforme scolastica e uscì.

Quella mattina fu uguale alle altre; l’autobus era in ritardo, appena arrivato in classe il professore interroga lui e altri sventurati…solo che l’eccezione era un fortissimo mal di testa, e a causa di questo, saltò l’ora di educazione fisica, andando a rifugiarsi i infermeria, seguito a Ryou.

-Secondo me hai la febbre…- disse il bel biondino, mentre Pie usava il termometro datogli dall’infermiera.

-Non ho la febbre…- rispose secco.

-Io dico che ce l’hai…- ribatte calmo

-Perché non vai a fare visita a Momoya?-

-Si chiama Momomiya- sbuffò il biondo.

Pie sghignazzò. Sapeva perfettamente come si chiamava la ragazza ma vedere l’amico esasperarsi era un grande spasso.

L’infermiera arrivò qualche minuto più tardi, una donna corpulenta e piena di premure, anche troppe, e preso il termometro di Pie esclamò -38.02! Ma dico…che hai fatto, sei andato giro nudo?-

-Te l’avevo detto, Pie, che almeno i calzini dovevi metterli…- fece Ryou tutto serio.

L’infermiera li guardò disgustata, poi, notando il luccichio degli occhi azzurri di Ryou, capì che si trattava di una burla.

-Ragazzi…!- sospirò rassegnata.

L’infermiera firmò un permesso a Pie, in modo che potesse tornare a casa.

I due amici si salutarono e Pie, raccolte le sue cose, si incamminò verso casa.

La giornata si era fatta ancora più nera, e i nuvoloni minacciavano di sommergere la città.

Quando arrivò a casa, si buttò sul letto…non voleva pensare a niente…però…la cosa era inevitabile.

**

All’uscita di scuola, Ryou notò una ragazza vicino al cancello, che scrutava tutti i ragazzi, ansiosa.

Strabuzzò gli occhi “E’ quella tipa…”.

Pie gli aveva raccontato più o meno tutto del loro ultimo incontro, e ora come ora, era curioso di vedere come andava a finire.

-Ciao…- le si avvicinò.

Lory lo guardò prima un po’ confusa, poi,si ricordò di lui, e lo salutò goffamente.

-Senti…- iniziò titubante -…ho un favore da chiederti…-.

Ryou assentì con un cenno del capo.

**

Pie aprì piano gli occhi, e ci vollero almeno tre secondi per fare una veloce mente locale.

Quando si era buttato sul letto, lo aveva fatto senza coprirsi, invece ora era coperto da un piumone di quelli enormi e caldissimi.

Sentiva una leggera pressione sul materasso, all’altezza dei piedi, si mise a sedere per controllare, e quello che vide lo fece trasalire.

Accovacciata come una bambina, c’era Lory Midorikawa, addormentata.

Si stropicciò gli occhi, pensando “è un sogno”, ma per quante volte ripeté l’azione, la scena era sempre la stessa.

“Come cavolo è entrata in casa mia?” poi, la soluzione parve ovvia “Ryou…”.

Si mise a sedere in modo più comodo, e continuò a fissare la ragazza.

Non era cambiata in due mesi.

I capelli, le mani, il viso…tutto era uguale.

Indossava una enorme gonna a campana, con un simpatico maglione colorato.

Sembrava proprio una bambina.

Il petto si alzava e abbassava regolarmente…forse anche lei avuto una brutta giornata.

Ripensò al suo sogno…vederla dormire così lo rassicurava. Forse si era un po preoccupato?

Si avvicinò lentamente.

Appena fu a pochi centimetri da lei, Lory aprì piano gli occhi.

La prima reazione fu la sorpresa.

Lei strillò vedendo il ragazzo così vicino, lui balzò all’indietro per il grido della ragazza, sbattendo la testa contro il muro, e piegandosi in due per il dolore.

La seconda reazione fu quella di scappare.

Ancora un po’ scossa, si alzò in piedi, arrivando alle scale che portavano al piano di sotto.

“Maledizione!” pensò “Dovevo andarmene subito…e invece mi sono addormentata! Che scema!”.

Ma Lory non aveva pensato alla velocità di Pie; infatti, nonostante il dolore alla testa, si precipitò sulle scale, e riuscì ad afferrarla per un braccio.

Lory, come riflesso, mosse il braccio contro il ragazzo, il quale, perso l’equilibrio, cadde dalle scale, con un tonfo, e non si mosse più.

Lory deglutì “E’ morto!” pensò, avvicinandosi con cautela, aggrappandosi al muro.

Si accovacciò vicino al giovane,e iniziò a scuoterlo piano –Pie…Pie…sei…sei vivo?- domandò stupidamente.

Il ragazzo non si mosse.

-D…dai…non hai sbattuto tanto forte…svegliati…- questa volta era sulla soglia delle lacrime.

-Ohi ohi…- mugolò piano.

Si mise a sedere, dolorante –Ma sono modi? Potevo restarci secco…- si lamentò.

Guardò Lory, che singhiozzava piano –Scusa…- mugolò quella –Non…non volevo farti male…- appoggiò la fronte alle ginocchia e nascose il viso.

Pie rimase turbato. Quelle parole erano molto simili a quelle del sogno.

Istintivamente appoggiò una mano sulla tesa di Lory, e disse, rassicurante –Dai…non piangere…che col freddo che fa, ti si congelano i lacrimoni…-

La ragazza alzò lo sguardo –Non sei arrabbiato?-

-Un po’…ma ho sbagliato anche io a spaventarti…- sospirò.

-Non vuoi sapere come sono entrata?-

-Sospetto già di Ryou…- digrignò i denti, molto infuriato, e pensando a come si sarebbe vendicato.

-Non arrabbiarti con Shirogane-kun…ho insistito io…-

-Non credo si sia fatto pregare tanto…- disse tranquillamente, mentre si alzava.

Porse una mano alla ragazza, per aiutarla ad alzarsi, la quale la afferrò con un po’ di titubanza.

-E ora spiegami perché sei venuta a cercarmi perfino a casa mia…- fece tranquillamente.

La ragazza non rispose alla domanda, e sviò il discorso –Dovresti metterci del ghiaccio su quel bernoccolo…-.

Pie aggrottò le sopracciglia.

Lo aveva fatto di nuovo, aveva sviato il discorso…

Ma, non sapeva perché, non gli importava più di tanto, anche se sviava alle sue domande, era contento di sapere che stesse bene.

“Ma che cavolo penso? Preoccupato per che cosa poi?” gli venne in mente il sogno “Ma quello era solo un sogno… ”.

Mentre era immerso in questi pensieri, si rese conto che la ragazza era andata in cucina, alla ricerca di ghiaccio secco, per applicarlo sul bernoccolo.

Lui andò nella stanza, e la ragazza, appena lo vide gli si avvicinò mettendogliela borsa del ghiaccio, avvolta in uno strofinaccio, sul punto sbattuto.

Sorrise come una bambina.

-Se non avessi le orecchie, quel sorriso aprirebbe in due la tua faccia…-

Ci fu un attimo di silenzio.

La tensione salì i un botto. La frase era stata così improvvisa che era difficile credere che fosse uscita dalle labbra di Pie.

Ma dopo quel attimo, Lory scoppio a ridere. Una bella risata, vivace e cristallina.

Pie la guardò on un enorme gocciolone sulla testa.

-Non era tanto divertente, anzi, affatto…-

-Ma non è per quello!- la ragazza riuscì a calmarsi un attimo –è come l’hai detto…eri davvero comico!-.

Pie cadde per terra.

-C…comico? Nessuno me lo aveva mai detto…ti deve mancare qualche rotella…-

-Oh no…le mie rotelle sono apposto…forse le tue, dopo la caduta si sono sfasciate…-

-…era una battuta?- chiese titubante.

-La verità…- altra caduta.

La ragazza rimase un po’ in silenzio –Ah! Ma tu hai la febbre! Tornate a letto!-

-E’ completamente scesa…non c’è b…- non poté finire la frase, poiché la ragazza lo prese dal colletto della maglietta, e trascinandolo per le scale, lo riportò in camera sua, buttandolo sul letto(*).

-E non alzarti più da lì!- lo rimproverò.

-Ok…mamma…- la ragazza avvampò, e capì di aver esagerato –Sei meglio di una infermiera tedesca…vuoi fare il medico? Ma guarda che se butti i tuoi pazienti dalle scale, ti licenziano…-

-…vorrei farlo…- disse pensierosa.

Pie la guardò in modo strano –Intendevo il dottore! Vorrei fare il dottore!- disse ritornando tutta rossa.

-Ah…mi sembrava =__=”””-

-Però…forse non sarà possibile…- continuò poi Lory.

-E perché?- chiese.

Lei lo guardò, e sorrise debolmente –Per farlo, dovrei fare delle cose davvero difficili per me…non so se e sarò capace…-

-Se hai paura dei corsi e degli esami allora ti conviene ritirarti, perché saranno molti…-

-Non è per quello…- la ragazza abbassò lo sguardo, e Pie ebbe una brutta sensazione –è perché…-.

La frase rimase in sospeso, poiché una forte folata di vento fece sbattere un ramo di un albero alla finestra del piano di sotto, e dalla strada arrivarono delle urla di sorpresa, poiché la folata di vento era stata talmente forte e imprevista che aveva sorpreso tutto il vicinato.

Pie guardò la finestra, ma un gemito della ragazza lo fece voltare.

Lory era piegata in due, e si teneva la testa con entrambe le mani.

Il giovane la prese per le spalle –Ehy! Che ti succede! Calmati! Su!-, e per fortuna,le fitte alla testa di Lory cessarono, ma lei aveva una brutta cera.

-S…scusa…e che soffro di emicrania…hai…qualche cosa per calmare il dolore?- domandò, simulando sicurezza.

-Si…in bagno…- ebbe un attimo di esitazione –Vuoi una mano?-

-No grazie….faccio da sola…- e si allontanò verso il bagno adiacente alla stanza.

Pie crollò sul letto, qualcosa non stava andato per il verso giusto…

Gli venne un improvviso attacco di sonno.

Chiuse gli occhi, cadendo nell’oblio.

**

Lory si sciacquò la faccia, era pallidissima…doveva stare attenta, stava mandando tutto a monte…un improvviso dolore al braccio sinistro la fece nuovamente piegare, ma più che dolore, u un bruciore pulsante.

Alzò lentamente la manica del maglione.

Quello era un messaggio di Amal(**), il suo Signore…ogni volta che voleva comunicare on lei, usava questo mezzo poco ortodosso, e le infliggeva del male, perché lui amava farle del male. Lui amava veder soffrire la gente, ma amava di più quando le persone uccidevano fra oro, spargendo sangue innocente, che per lui era come l’ambrosia degli dei.

Quella era la sua ambrosia.

La pelle si era momentaneamente gonfiata, e la pelle era diventata più pallida.

Scritto, a grandi lettere molto eleganti c’era scritto:

“Attenta a ciò che dici…potrebbe rivoltarsi contro te stessa.”

Qualche lacrima solitaria scese giù per a gota della ragazza, bagnando il braccio.

Perché doveva farlo lei?

Perché era stata condannata a un eternità di dolore? Non era giusto!

La scritta scomparve immediatamente, Lory continuò a fissare il suo braccio.

Tornò nella camera del ragazzo, e lo trovò addormentato.

Nonostante la testa gli facesse ancora male, e sentisse un grande vuoto dentro, provò una grande simpatia per quel viso addormentato.

Si sedette sul letto, facendo attenzione a non svegliarlo.

Si scostò piano il codino dalla faccia, accarezzandogli un po’ i capelli.

Ritirò la mano.

Quello che aveva pensato su di lui era una bestemmia per Amal!

Ma qualcosa di caldo, che proveniva da molto infondo –forse dal cuore stesso- gli diceva che quella non era una bestemmia, anzi, era un cosa molto bella.

Si chinò su di lui, spinta da chissà quale coraggio, e l’ultima cosa che vide furono le sue labbra.

**

Note

(*) Quando vuole può essere fortissima, no Lory?

(**) Trascrizione del giapponese Amaru/Amakudari che significa “Discendente dal paradiso”…in questo caso, io, intendo caduto…scusate il casino!

Oh bene! E anche questo capitolo è concluso…credo che non mi accontenterò di dieci capitoli…ci sto prendendo gusto ^^!

Un enorme Thanks a tutti i lettori, e ora, andiamo nel nostro angolino dedicato alle recensioni…

Xfedy: scusa per gli errori di battitura, e che a volte non me ne rendo conto nella ri-lettura del capitolo…ma starò più attenta, promesso! Queste sono 7 pagine, bastano? Per quanto riguarda i dieci capitoli….credo che allungherò un pochino la trama…e che mi diverto troppo! Uh uh uh…sai…leggere troppi manga e/o libri fa male alla mia salute mentale…colpa dei grandi poeti, scrittori e mangata che sono ridotta così…e si…ma non chiamarmi scemo Amal…che poi se la piglia con me…sai, non è un tipo molto paziente…anzi è un gran cattivane…alla prossima, e lascia il commentino!

Xlala_g: non ti preoccupare se non capisci…neanche io ce la faccio a starmi dietro! (strano ma vero…) Comunque…se hai qualche dubbio, basta che lo dici, e se posso, posso rispondere…no? Basta chiedere…ihihih…malinconico? Io l’ho considerato di quelli “ora mi taglio le vene che è meglio!” ma se l’effetto è stato questo, me felicissima! Spero che anche questo ti sia piaciuto, perché c’ho messo tutta l’anima! *.*

Un kiss enorme…

XMia: neanche per sogno! Non ti dico niente, sai già abbastanza! Stai al tuo posto e commenta, uffa, tutti ’sti spoiler…e poi, Pie è impegnato nelle riprese…o nelle battute?

Comunque…il Signore certo che è figo, è una mia creatura (sei la sua mamma? ndMia)…anche se, ammetto, mi sono ispirata sia al cattivo di Video Girl Ai, sia a Naraku…Per quanto riguarda i nomi…non lo so…all’inizio erano Retasu e Pai, ma poi, Retasu è diventato Lory, perché è più musicale, Pai-Pie, perché avevo fame e avevo voglia della torta…Ryou è originale, e anche Kisshu…non va bene??????????? E poi, se per una volta lascio i nomi all’italiana non ci fa niente, nooooooooooooooooooooooooo?

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Capitolo 7
*** "Il momento è prossimo" ***


Ecco un altro capitolo

6. “-Il momento è prossimo-”

Le sue labbra furono l’ultima cosa che vide.

Era a pochi centimetri da lui, anzi,un centimetro, e aveva voglia di…

Arrossì al solo pensiero.

Non aveva mai…mai baciato qualcuno, e si chiedeva che cosa si provasse…ma forse non si poteva baciare chiunque…solo una persona a cui voleva bene, con aveva un forte legame…beh…non sapeva se gli voleva proprio bene. Ne era attratta…ma di una cosa era sicura, erano legati dal Destino.

E non il semplice Caso degli uomini, ma il Fato quello vero, quello delle Creature dell’altro mondo…come lei…una che veniva dall’altra parte dello specchio(*)…quelli che gli uomini chiamavano Fantasmi o Apparizioni, o nel più bello dei casi, Angeli

Solo che lei era ancora legata a quel mondo da un corpo…e lei voleva rimanerci…però…era difficile ritornare indietro…per farlo aveva bisogno di qualcosa…e forse l’aveva trovato…però…era una cosa triste

Si alzò di botto…che diavolo stava succedendo?

Tutto era troppo immobile…si affacciò alla finestra…se prima il vento aveva battuto con violenza sulla città, ora c’era una calma irreale…Si voltò verso Pie.

Il respiro era molto rallentato, quasi inesistente…lo scosse un po’, chiamandolo più volte.

Non ottenne risposta.

- E’ inutile che cerchi di svegliarlo…è addormentato dalla mia magia…-

Lory si paralizzò, per il terrore.

Amal era lì, dietro di lei.

Non l’aveva sentito arrivare…

Si voltò piano, e lo vide nell’angolo più buio della stanza, con le braccia conserte, e una espressione seria e terribile.

Forse aveva visto cosa stava per fare.

-Non ti sembra di preoccuparti troppo per quel umano?(**)- continuò calmo.

-Io…io non mi preoccupo affatto…- disse, ostentando sicurezza.

-Non insultare la mia intelligenza…prima stavi per vuotare il sacco…e ora lo stavi per baciare…non ti affezionare troppo all’umano…mi appartiene…abbiamo fatto un patto, io e te…mettendo la sua anima come premio...per me…-

- Ma io…-

-Non interrompermi. È una cosa che odio…ti ho dato quattro mesi a disposizione…ma stai mandando tutto a rotoli! Ne hai già sprecati due!-

-Ma siete voi che non mi avete fatto venire sulla Terra!- protestò debolmente

-Avevo le mie ragioni…ora il ragazzo è più incline alla tua presenza…non te ne sei accorta? Sciocca ragazzina che non sei altro! L’ho fatto per aiutarti, e tu dici così?-

Lory si voltò a guardare Pie addormentato.

-Incline?- bisbigliò.

-Esattamente…la tua presenza l’ha colpito…il fatto di esserti intromessa così…di sapere i suo nome…e anche il vostro ultimo incontro…l’hai colpito…il tuo nome è tabù quando non ci sei.

Prova a pensarci: una persona normale ti avrebbe buttata fuori a calci, vedendoti a casa sua senza un invito, lui invece si è limitato a guardarti, anzi, ti ha impedito la fuga. Certe cose dovresti notarle.- Amal si avvicinò Lory, e le prese il braccio, stringendolo on le dita affusolate –Non vari attrarre da quel ragazzo…te ne pentiresti, oramai il suo destino è segnato…- e scomparì.

Lory si reggete a fatica sulle gambe.

Ogni volta che vedeva quel essere demoniaco, tremava tutta.

Riaccorse che quando Amal si era avvicinato a lei, non aveva più respirato, e ora riprese a farlo a grandi bocconi.

Dietro di se sentì un rumore, si girò velocemente, Pie si stava riprendendo.

-Cavolo…mi sono addormentato…scusa…- si strofinò le tempie stancamente.

Quando alzò lo sguardo, vide il volto di Lory quasi sconvolto.

Si vedeva lontano un miglio che voleva piangere, e che s stava trattenendo.

E sicuramente non centrava u mal di testa –Sta bene?- chiese serio

-io...emh…c…cero…ho…solo un po’ di mal di testa…- rispose balbettando Lory –Devo andare…ci vediamo…ecco…meglio che torni a casa…-

-Aspetta!- ridò Pie, troppo tardi, perché lei era già andata via.

Si appoggiò al muro e sospirò “Deve esserle successo qualche cosa…ma fino a qualche minuto fa non era così…”.

Guardò fuori dalla finestra, gradi nuvoloni minacciavano di pioggia. “Chissà se arriverà in tempo…” si chiese, poi, sulle labbra comparve un sottile sorriso “E come lo scemo preoccupo…” si alzò, e aprì il cassetto della sua scrivania. Aveva bisogno di un quaderno per il giorno dopo, per la matematica, poiché il suo era finito, ma di quaderni nuovi neanche l’ombra.

“Devo andare in cartoleria, per forza…” sospirò rassegnato

E uscì velocemente, infilandosi un cappotto pesante, era meglio evitare le ricadute.

La cartoleria distava un quarto d’ora buono da casa di Pie, e in quel mentre, scoppiò il temporale dei temporali.

E come il cretino non ho portato l’ombrello dietro!” imprecò tra se il giovane.

Mentre camminava, coprendosi alla meglio, vide una figura a lui familiare.

Socchiuse gli occhi.

Era un uomo alto, con un lungo cappotto, capelli neri, e un paio di occhiali da sole.

Lo fisso per un secondo.

Era sicuro di averlo già visto da qualche altra parte.

Ma dove?”.

Chissà perché, il suo cervello associò quel tizio a Lory.

Al fianco dell’uomo, notò una figura che prima gli era passata inosservata.

Una ragazza con dei lunghi capelli.

E in quel momento, gli tornò in mente il suo incubo.

Lory che piangeva, Lory che invocava una muta preghiera, Lory tra le sua braccia.

E quel uomo, che li separava, uccidendolo.

Ignorò la pioggia.

Ignorò il vento.

Ignorò il brutto presentimento.

Ignorò quel uomo.

Voleva sapere perché Lory era con quello lì!

E fece una cosa che normalmente non avrebbe mai fatto, la chiamò, urlando a pieni polmoni il suo nome.

Ma lei forse non l’aveva sentito.

Tentò di distanziare la distanza fra loro, ma inutile, era sempre la stessa lontananza.

L’uomo e la ragazza entrarono in un vicolo, ma prima di scomparire dalla sua vista, l’uomo si girò a guardarlo, e sorrise.

Un sorriso maligno, pieno di malizia e odio.

Mosse le labbra, ma Pie non percepì le sue parole, non subito almeno.

Ma, forse il vento, forse la sua immaginazione, gli fecero echeggiare nelle orecchie queste parole –“ Il momento è prossimo”-.

Anche Lory incrociò per un attimo il suo sguardo.

Gli occhi erano arrossati dal troppo pianto.

Entrarono nel vicolo.

Pie rimase dapprima paralizzato, poi le sue gambe si mossero da sole, e corse verso il suddetto vicolo.

L’uomo era scomparso, ma Lory era stesa a terra, prima di sensi.

Le si avvicinò.

La pioggia cadeva fitta, ma in quel momento, non la percepì, perché era preoccupato per quella ragazza.

**

Note:

(*) Citazione presa da In uno Specchio in un Enigma, il mio libro preferito…l’ho letto una decina di volte…se possibile, leggetelo!

(**) Pie, ti restituisco il favore…anzi gli Umani te lo restituiscono. Insomma, ogni volta “l’umano, stupidi umani”…ma lo sa che abbiamo un nome?Forse generalizza perché non ricorda mai i nomi o.O…

**

SALVE A TUTTI!

È passata circa un settimana dal mio ultimo aggiornamento…contenti? Ihihorami sono il vostro incubo peggiore! Bhuaaaaa!

Pie:- Calmati…per favore…

Amal:- Sciocca umana…sei isterica come un oca…ma cresci un po’!

Autrice:- Buh! Pure i miei personaggi mi criticano! *si rifuggia in una angolino*

Lory:- Emh…e le recensioni?

Autrice:- Pensaci tu…sono troppo depressa…

Xlala_g: Sisi….povera me…sono tormentata…lo sono da una vita…sai, non è facile vivere così! Oltretutto mi sento in colpa, perché sto facendo impazzire Pie…povero...ç.ç…ma non è colpa mia…buh! Sighsob! *Pie prende in mano la situazione* …emh…chiedo scusa…ma Lory ha avuto una crisi…emh…da qui in poi, continua…Kisshu…

*l’alieno compare dal nulla* Eccomi qui! Direttamente dall’aldilà!

Pie&Lory:- niente spoiler!

Kisshu:- ah..ok..ok…emh…continuo da dove hai lasciato…cara Lala_g, hai mandato in crisi Lory…mi fa quasi pene, sottolineo il quasi. Ma non preoccuparti se sei un po’ confusa…già con questo capitolo Danya ha chiarito un paio di cosette…(credo o.O)

XMary Cry: Non importa, bellissima Mary…anche se non hai recensito l’ultimo capitolo, puoi rimediare con questo! Don’t worry! It isn’t a problem! Emh…meglio tornare all’italiano…auguri per la laurea di tuo cugino, per la tua cresima e per il tuo compleanno! *inizia il motivetto di “Tanti auguri”* ma i dispiace che tu abbia la febbre…mi raccomando, rimettiti in sesto! Sai, anche l’autrice è costretta a letto, 38 e mezzo! Ma sta saltellando per casa come una scema…

Xfedy:fantasia? Nono…si chiama “Disturbi della psiche” certe cose Danya le pensa prima di addormentarsi…fa quasi paura…si ricorda tutto! E quando si sveglia, riprende da dove aveva lasciato, solo che…emh…diventa tutto un po’ più spinto…pensa che ha pensato a una seconda serie sulle TMM, tutta sua (sta pensando di scriverla e pubblicarla appena possibile), ed è un po’…osé! E giuro…io non ho ancora fatto niente! Tutto Ryou, Pie, Ryou Pie…tutti vanno al sodo, tranne il sottoscritto! Ma dico io!

Ops…emh…tornando a questa ff…il nome di Amal è preso da One Piece 33, è uno degli attacchi di un cattivo, e Danya ha pensato al nome del cattivo! Bah….tutte lei le trova…

XMewLemmy:davvero pensi che si stia horrorificando? Danya ha iniziato a saltellare per la casa come una scema appena l’ha letto…era il suo scopo fin dall’inizio…Pie caduto dalle scale…beh…ammetto che c’è il mio zampino…io lavoro dietro le quinte….e questa non sarà l’ultima gaf del mio adorato fratellastro…ehehe…alla prossima…(a proposito…”l’Amore è un gioco?”? Quella stupenda ff?XD NdDanya)

Per quanto riguarda gli errori di battitura…devi sapere che la tastiera è mezza “Funduta”, cioè, Danya scrive, ma la testiera non va avanti, oppure, scrive una lettera e ne compare un'altra…sembra fantascienza, ma è vero…ma stiamo provvedendo…il punte è che quando legge, non si rende conto degli errori…quindi..perdonala!

XMia:*Kisshu passa la tastiera a Pie* è il minimo che Danya pensa di fare…comunque è vero…Danya è pigra, e si seccava di scrivere Retasu…lo sai, è nella sua indole…bah…anche a me è piaciuta l’idea di Lory che mi curava…cioè…emh../// insomma…alla prossima!

Danya *ripresasi dalla sua crisi* Bene, vi ringrazio per le recensioni, ma continuate, altrimenti non mi sento realizzata!

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Capitolo 8
*** Tuoni ***


Ecco un altro capitolo

7 “Tuoni”

La pioggia cadeva fitta, ma in quel momento, non la percepì, perché era preoccupato per quella ragazza.

Si inginocchiò davanti a lei, e la scosse un po’. Non ottenne risposta.

Iniziò a chiamarla, ma lei, rimaneva esamine davanti a lui.

Avvicinò il suo viso a Lory, e sentì il debole respiro.

Almeno respirava ancora.

Non sapeva cosa le avesse fatto quel uomo, ma la ragazza era riversa a terra, priva di coscienza.

“E’ meglio portarla via da qui…” pensò, caricandosela sulle spalle.

Per fortuna non incrociò nessuno per strada, e questo gli permise di arrivare a casa sua in poco tempo.

Bagnato come mai in vita sua, adagiò Lory sul divano.

Anche la ragazza era bagnata…”Di certo non posso spogliarla io…sembrerei un maniaco…” pensò.

Per il momento non poteva fare niente…coprì la ragazza con una coperta, e andò a cambiarsi.

Quando tornò di sotto, provò a svegliare la ragazza, e dopo tanti tentativi, si decise ad aprire gli occhi.

“Meno male…” pensò Pie, rassicurato –Stai bene?- domandò

-Che ci faccio qui?- domandò confusa.

-Ti ho trovata in un vicolo, e prima eri in compagnia di uno strano tizio…dimmi, ti ha fatto qualche cosa?- chiese serissimo.

-N…no…non ricordo- balbettò, tremante.

-Senti…ora è meglio che ti cambi…ti da qualche cosa io…vai in bagno e asciugati…-

Detto fatto, Pie diede a Lory una felpa e dei pantaloni asciutti, e la ragazza, confusa e un po’ riluttante, andò nel bagno a cambiarsi.

Come era naturale, i vestiti erano enormi per lei, ma era meglio di niente.

Pie le aveva dato una felpa grigia con in cappuccio, e un paio di pantaloni neri. Dovette arrotolare i lembi di questi per non cadere a terra.

Perse una asciugamano, e si strofinò i capelli.

Provò a ricordare cosa era successo…niente…la sua testa era vuota…

Ricordava solo che Amal l’aveva portata in un vicolo…e poi…e poi… “E poi che cosa?” pensò.

Possibile che Amal le avesse cancellato il ricordo di quel momento?

Quando se ne era andata, lui le aveva detto che sarebbero tornati insieme nell’oblio, ma poi…che cosa era successo?

Quando uscì dal bagno, trovò Pie che versava del te caldo in due tazze.

Ne porse una a Lory –Almeno i riscaldi un po’…-poi, prese i vestiti bagnati della ragazza, e li mise su una sedia, davanti a una stufa appena accesa. Probabilmente voleva che si asciugassero il prima possibile.

-Chi era quel uomo?- domandò a bruciapelo.

-Non lo so…- mentì, bevendo il suo te.

-Non ricordi cosa è successo?-

-No…- questa volta non mentiva.

I due rimasero in silenzio, e dopo un minuto buono, il giovane disse –Forse è meglio avvertire la polizia….e dovresti a andare in ospedale…sei rimasta priva di sensi per un bel po’…forse ti ha fatto ingerire qualche cosa e…-

-NO!- disse con foga Lory.

Pie aggrottò le sopracciglia, di certo non si aspettava questa reazione.

Lory, notando la sua espressione, aggiunse velocemente –No…non preoccuparti…non mi ha fatto ingerire niente…di questo ne sono sicura…e poi, non ricordo neanche il volto del uomo…non c’è ne bisogno.- sorrise in un modo forzato, sperando di aver convinto Pie.

Quest’ultimo, sospirò rassegnato.

-Ok…facciamo come vuoi tu…- il suo sguardo cadde sul orologio a muro della stanza –Forse è meglio che avverti casa…sono già le otto. Saranno in pensiero per te…-

Lory non rispose subito –Non c’è problema…tanto i miei sono fuori città, quindi non mi chiameranno.-

-Fa come vuoi…ma è meglio che torni subito a casa…si sta facendo buio…ti chiamo un taxi…così non dovrai tornare da sola…-

Pie si alzò, prendendo la cornetta del telefono, e iniziò a digitare il numero del servizio.

Lory pensò a quello che era successo.

Chissà perché Amal le aveva fatto perdere i sensi…la cosa non aveva logica…

Improvvisamente, un fulmine lacerò il cielo, facendola sobbalzare.

Si coprì le orecchie con le mani.

Ma, come il fulmine che squarcia il cielo, a Lory, balenò nella testa la soluzione al problema che si era posta prima.

Amal l’aveva fatto per darle una opportunità.

Si alzò, e in quel momento, ci fu un altro fulmine, ancora più violento.

-Cavolo…- sentì imprecare Pie –E’ saltata la line a telefonica…dovremmo aspettare un po’…-

-Pie…- la ragazza si avvicinò a lui –Io…io…- deglutì. Non era facile dirlo, e si fermò.

Pie la guardò in un modo strano –Dovresti finire la frasi, dopo che le inizi…- commentò sarcastico.

-Vorreirimarequiquestasera!- disse tutto di un fiato la ragazza, rossa in volta.

Pie impiegò qualche secondo, e alla fine esclamò uno stupido –Eh?-

-Cioè…ecco…io…- le sue parole furono coperte dal boato di un altro tuono.

Istintivamente, come una bambinetta, si buttò su Pie, coprendosi le orecchie con le mani, e tremando.

Pie non fece una piega, e aspettò un’altra reazione.

Lory continuò con voce tremante –Non…voglio tornare a casa…sono sola…e ho…paura dei fulmini…e poi…se…se…quel tizio si facesse vivo nuovamente…- si interruppe, perché la sua voce era spezzata da singhiozzi.

Non mentiva, aveva veramente paura, sopratutto di Amal.

Pie aggrottò le sopracciglia –Non so se è una buona idea…-

-Ti prometto che non ti darò fastidio!- supplicò ancora la ragazza,a alzando il volto –Solo per questa notte poi…-.

Pie le chiuse le labbra con due dita –Ok ok…fa come vuoi, ho detto…non ci sono problemi…- fece una piccola pausa –Ti sistemerò nella camera degli ospiti…va bene?- porse questa ultima domanda come si faceva con i bambini impauriti.

Lei annuì piano. Poi, si rese conto che era ancora stretta a lui, e si allontanò mormorando –Scusamiscusamiscusami!-.

Pie scosse la testa, come per dire “Ma che mi tocca fare”, poi disse alla giovane –Vado a vedere se la stanza si deve preparare, oppure è buona così…aspettami due minuti…- detto questo, la sciò la ragazza, e in quel momento,vi fu un altro fulmine, e lei, tremò un po’.

**

Quando Pie tornò al piano di sotto, disse –E’ tutto a posto…quando vuoi puoi andare, ti ho messo sul letto un pigiama di mia madre e….- ma si interruppe, perché si accorse di parlare da solo ( =__=”” ndtutti).

Si buttò sul divano, rassegnato.

Quella ragazza scompariva sempre!

“Prima mi supplica di restare perché a paura, poi se ne va senza dire niente…” seccato, buttò lo sguardo nel punto in cui aveva messo i vestiti bagnati della ragazza “E si è pure presa la mia felpa!”.

Si alzò, e passò davanti all’ingresso, e notò una cosa strana: le scarpe di Lory erano ancora lì…

Che sia uscita scalza?” pensò stupidamente.

Poi sentì un tumore che veniva dalla cucina.

Entrò lentamente e silenziosamente, ed aprì la luce di scatto.

Sotto il tavolo, raggomitolata come una bambina, c’era Lory Midorikawa che tremava.

-Ma…che diavolo stai facendo?- sbottò, sorpreso.

Lei, lo guardò, con il volto pallidissimo, e non rispose.

-Non dirmi che hai tanta paura dei tuoni…che non ci credo…-

-Sniff…sob…sigh…- furono le uniche cose che uscirono dalle labbra della ragazza.

Pie trattenne a stento una risata –Certo che sei beffa…-

-Che c’è di buffo?- mugolò piano.

-Niente…lascia stare…ma ora vieni fuori di lì…- finita la frase, la ragazza si prese un po’ di coraggio, e iniziò ad uscire, ma, purtroppo per i suoi nervi, ci fu l’ennesimo tuono.

La ragazza, per lo spavento, si lanciò in avanti, finendo addosso a Pie, che cadde a terra.

La ragazza mise le braccia intorno al collo, e si strinse forte, come una bambina, piccola e indifesa, e questa volta, neanche il suo pudore la fece staccare da lì.

ma che…cavolo…” pensò confusamente Pie, imarazzatissimo, e ringraziò che il volto della ragazza era nascosto, perché il suo era rossissimo!

Tentò di mettersi seduto, perché stare in quella posizione era troppo…scandaloso!

-L…Lory…ecco…potresti staccarti?- e quella non su una semplice domanda, ma una richiesta.

-Non voglio…-.

Pie credette di aver sentito male. “Non voglio?a che le passa per la testa?” –Senti…ecco…è imbarazzante!-

-Scusami…- disse piano –Ma se sto così…mi calmo un po’…-.

E così rimasero, per chissà quanto, e pian piano, anche Pie abbracciò la ragazza.

**

Kyah! Che biiiiiiiiiiiiiilloooooooo!!!!!!!! Mi piace tanto questo capitolo…ammetto che mi sono ispirata a Host Club 3 (mi pare! XD).

Che dire…sono sempre molto indaffarata…ma trovo sempre un ritaglio qua e la per scrivere la ff…oltretutto sono alle prese anche con un’ altra su One Piece…con una trama ancora più avviluppata di questa…e cono una che sto scrivendo, sempre sulle TMM…faticaccia! E questi momenti vanno dalle 12.15 alle 13.55 dei giorni dispari e del sabato…e pubblico la sera così ho il tempo di rileggere tutto (così controllo gli errori di battitura =_=).

Ma ora, passiamo al mio momento preferito…le RISPOSTE AI COMMENTI!!!!!!!!!!!!!!!

Xfedy:Piano con le domande! Già sono lenta e confusionaria di mio…se poi ci metti pure i punti interrogativi…XP! Comunque si, ho deciso di far soffrire Lory, ma questo ancora non è niente! Ah! Con la mia mente diabolica posso fare di tutto e di più!

Per quanto riguarda quello scemo di Ki-chan…insomma, lo sai…non si sa proprio trattenere! Amal è un bastardo *_*! Si! Ci sono riuscita…ma aspetta a dire che è bastardo…tra un paio di capitoli dirai di più…(e a quel punto sembrerai uno scaricatore di porto!)..ihih…alla prossima!

XRia:T-t-t-t-tu…tu…Ria….KYAH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ria ! Sono contentissima per il tuo commento! Bella? Te piaz? Davvero! Mi spiace che tu sia stata maleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!Ma se non capisci non preoccuparti…sono io che faccio molta confusione…

Kisshu, Pie…NON_MALTRATTATE_RIA-SAN! INTESI*_*! A loro ci penso io, non ti preoccupare! Sarò la tua guardi del corpo!

Sai, ho letto “Il collezionista” da molto mesi (se guardi le recensioni, trovi un commento firmato gattina91, sono io!XD!), e mi sono innamorata di quella ff a prima vista…ma perché l’hai interrotta? PERCHE’!?!? Oltretutto in quel modo!

Capisco i vari impegni…capisco che mettersi a scrivere può risultare scocciante…ma ti prego…CONTINUALA!

Pensa…oramai ho pensato a una fine tutta mia alla ff…eh eh…mi ero così fissata che non pensavo ad altro (oltre al Potere del Cuore di JunJun)…sono le mie ff preferite…

Ma non ti stresso (troppo tardi =___=””” ndRia), ti chiedo solo….COMMENTA ANCORA!!!!!!!!!!

XLalà_g: non sei monotona! Anzi, continua a ripeterlo, anzi, ripetetelo tutti! “Questa fiction è bella!”

Kisshu+Pie+Ryou: Questa fiction fa cacare!

Ecco çç…ti pareva…

Però hai ragione, un capitolo fa la differenza…però penso di aver anticipato un po’ troppo i tempi…leggi leggi e poi mi fai sapere…

XMary Cry: Allora…la febbre prima mi è passata, stavo tanto bene…poi mi è risalita di botto a 38…stavo malissimo! Ma io, audace, sono andata all’uscita degli scout, e ora ho il naso perennemente chiuso…ma che sono scema…^_^”””…Amal…è…come chi è…? Lui è AMAL! Il grande Amal! Su tesoro, fatti vedere! (umane insulse…ndAmal)…te pareva! Masti personaggi sono proprio antipatici…eh?

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Capitolo 9
*** Frist Kiss ***


A poco a poco il temporale si calmò, e rimase solo una leggera pioggia

Eheh… sono solo due pagine…tanto per aggiornare,e per fare la bastarda!

Leggete e commentate…la storia è ancora lunga, e gli imprevista tanti!

Ho fatto questo mini capitolo in poco tempo, e sinceramente non so quando potrò aggiornare (i colloqui sono vicini!) ma giuro…farò il possibile!

A presto!

Ps: Attenzione! Capitolo zuccherino! Per chi soffre di vari disturbi legati al dolce, è meglio che scappi via!

8. Frist Kiss

A poco a poco il temporale si calmò, e rimase solo una leggera pioggia.

Erano rimasti abbracciati molto tempo, così tanto, che si erano assopiti (=__= ndtutti), sul pavimento della cucina, troppo scomodo per dormire, ma non così tanto da non poter stare abbracciati.

Lory aprì lentamente gli occhi. Si era quasi addormentata tra le braccia di Pie, ed era sicura che per lui era la stessa cosa.

Non sapeva perché, ma la presenza del ragazzo la tranquillizzava. Forse era perché lui era sicuro di se, al contrario di lei, che era insicurissima e paurosa.

Ma soprattutto codarda, perché doveva fare cose orribili, alle spalle del ragazzo.

Era tutto complottato.

Sentimenti.

Comportamenti.

Tutto programmato. Era stato tutto programmato, tranne, ciò che era successo quella sera.

“Sono davvero una scema!” pensò, arrossendo.

Provò ad allontanarsi, ma le era difficile, per la presa del ragazzo , che saldamente la teneva, avvolgendola con le braccia.

Lory arrossì tanto da sembrare una lampadina.

Guardò da vicino i lineamenti del ragazzo, belli e armoniosi. La frangetta cadeva sugli occhi, chiusi, e il buffo codino, era finito dietro la testa, poiché questa era piegata leggermene all’indietro.

A Lory venne una idea un po’ dispettosa.

Si sciolse delicatamente dalla prese, e si inginocchiò accanto a lui, portando il codino in avanti, sciogliendolo lentamente, molto lentamente…ma non così tanto!

Pie afferrò il polso, guardandola in modo interrogativo –Che cavolo fai?-.

Lory, arrossendo ulteriormente, si allontanò velocemente (*), portandosi dietro il nastro dal ragazzo, che nascose dietro la schiena, e con aria innocente, disse –Io? Niente!-

Pie si scostò il ciuffo di capelli dall’occhio sinistro, e disse, tra i denti –DAMMELO…-

-No…te l devi venire a prendere- rispose, forse con un po’ di malizia, alzandosi, e mostrandogli il suo trofeo.

-Non fare la bambina!-si lamentò Pie, alzandosi anche lui.

Porse la sua mano in avanti, e disse, come un bambino offeso –Dammelo!-

-Nooo!- ribadì la ragazza.

-Fa come vuoi…ma non pensare che te la dia vinta così!-

E in quel momento, iniziarono a giocare.

Lory butto un piccolo strillo, e voltandosi di spalle, incominciò a correre per tutta la casa, mentre Pie la rincorreva, lanciandole contro le più clorite imprecazioni.

Lory corse in corridoio, ma a causa del tappeto, rischiò d cadere.

E questo le fece perdere il piccolo vantaggio.

Il nastro volò di mano, andando a finire sotto un mobile.

E quando Pie la raggiunse, successe il pandemonio.

Lui tentò di prendere il codino, ma Lory si mise i mezzo,ridendo come una matta, e ostacolando i movimenti del ragazzo.

Alla fine, capitombolarono a terra.

-Ouch…che modi… vacci piano…- mugolò la ragazza.

Nella caduta gli erano caduti gli occhiali, e ci vedeva poco e niente, ma sentiva un peso sopra di lei e avvertiva la presenza del ragazzo…sopra di lei?!?!

Quando erano caduti, Pie era finito sopra di lei.

Sentì Pie scattare in avanti, e capì che aveva ripreso il nastro.

-Hai visto?...no…sei senza occhiali…- costatò sarcastico.

-Pie…sei…sei pesante…-

-Lo eri pure tu, prima…- gli fece notare, incolore.

Lory avvampò al ricordo –Mamamama! Ioavevopauraenol’avevofattoaposta!- cominciò a parlare a raffica, senza fermarsi.

-Se fai quella faccia, mi viene voglia di…-cominciò il ragazzo, ma fermandosi sul più bello (**).

-Voglia di…?-disse, senza accorgersene la ragazza, mentre il cure cominciava a palpitare.

Anche se ci vedeva poco, capiva che il ragazzo era poco distante dal suo viso.

Quello che provò dopo, fu la cosa più strana del mondo.

Non era in missione, non più.

Non era uno Spettro, non più.

Era solo Lory Midorikawa.

E adesso, Lory, anzi, Pie le stava rubando il suo primo bacio.

Quando Pie si allontanò, le sussurrò all’orecchio –Mi hai detto tu di venire a prenderlo…-

-Lo so…- annuì piano la ragazza, e con una mano, tastò il terreno, per riprendere gli occhiali, ma Pie, le afferrò la mano, e disse –Non ancora…-.

E la baciò ancora.

**

In un'altra dimensione…

Amal scrutava una fera di cristallo, intendo a guardare il comportamento di Lory.

Che stava combinando? Perché baciava l’umano? Forse se ne stava innamorando!

-Lory…che stai facendo?- ringhiò, scagliando lontano la sfera,che andò in mille pezzi.

-CHE STAI FACENDO?- ululò così forte da far tremare la dimensione.

**

Note:

(*)odio gli avverbi…=__=…

(**) Danya:Kisshu! Molla la tastiera!Non ti posso lasciare un attimo a solo che fai ‘sti casini!

Kisshu: Suvvia…o solo cominciato io!-

D:-Ma la storia è la mia! Fattene una da solo!

K:-L’ho fatta, ma non me la fanno pubblicare…

D:- E perché?

K:- Mah…*aria innocente*

D:- KISSHU!////

**

Xfedy:Guarda...io non voglio farti diventare uno scaricatore diporto…ma è la vita…Amal sarà molto cattivo, anzi, cattivissimo…non colpa mia! E stai tranquilla…da come hai potuto costatare…a Pie non dispiace più di tanto…^^

Xlala_g:devi sapere che anche io sono una fifona con i tuoni, pensa, durante l lezione di greco, l’altro giorno, sono quasi saltata dalla sedia per paura…brrrr…ho soltanto trasmesso le mie emozioni a Lory….ihih…però da me c’era una compagna che si lamentava del mio comportamento, e non c’era uno stra-figo!

XLory 06: uh! La gemellino della mia migliore amica (Mia!)…sono contenta che ti piaccia, anche perché…ehy! Che vuol dire che leggevi e non commentavi? E no!

Ringrazia che sei la gemella di Mia, altrimenti *estrae lancia fiamme*…ci siamo intesi?

Ihih…Ma che vuol dire che scrivo in modo misterioso? Questa non l’ho capita…boh…comunque, continua a leggere!

XRia: e già…Pie si è svegliato BUON GIORNO AMOLEEEE ^_^! Hai visto Ria,che sono veloce? SUPER MAN mi fa un baffo! Ahah! Basta…sto andando di matto…continua a leggere (e a commentare XD!)

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Capitolo 10
*** 9. “I fly towards the light” ***


9

9. “I fly towards the light”

Amal si trovava al centro dell’infinito oblio.

Era inquieto.

Furioso.

Voglioso di sangue.

E anime.

Era quello il suo nutrimento. E quelli come Lory glielo procuravano. Ma non era mai successo che qualcuno fosse talmente incapace (=___=””” nda)

“Ho fatto male a fidarmi di lei…”. Nella sua mano comparve una sfera d’energia violacea, e la scagliò con forza in un punto non preciso davanti a lui.

Respirò affannosamente. Doveva controllarsi. Non era da lui comportarsi così!

“Quella ragazza sta prendendo troppo a cuore la vita di Pie. Non va bene. Rovinerà tutto. Devo trovare una soluzione adeguata.”.

Si fermò d’un tratto, e tese le orecchie. Aveva sentito un rumore. –CHI E’ LA?!- urlò.

Sulla schiena comparvero delle ali nere. Grandi e maestose, ma più nere della notte. Si alzò in volo, e puntò gli occhi scarlatti in una direzione precisa.

-E questo il modo di trattare gli ospiti?- una voce argentina riecheggiò in quel luogo.

-Chi sei?- abbaiò.

Davanti a lui, comparve la creatura più bella che si fosse mai vista.

Lunghi capelli ramati, che arrivavano ai piedi, scalzi. Gli occhi erano come il miele appena sciolto.

Indossava un abito lungo e candito come la neve. Questo lasciava le braccia nude, e si allacciava dietro la schiena, attraverso decine di fili dorati, e si poteva ammirare una schiena perfetta e candita. Anche lei aveva delle enormi ali, solo che erano bianche. Portava sulla fronte un diadema argentato, con al centro una pietra azzurra. Il braccio destro era adornato da un bracciale d’argento, che poi si snodava in tanti piccoli cerchi per tutto il braccio, con al centro un disegno molto complicato.

-Yume(*)…- ringhiò contro la nuova arrivata.

-Il tuo carattere scorbutico non è cambiato, eh? E dire che una volta eri un Angelo potente e rispettato…- sorrise dolce, e Amal si innervosì parecchio.

-Tzè…ho chiuso con voi tirapiedi…-

-Tirapiedi? E di che cosa?- ridacchiò Yume, colandogli accanto.

-Di Lui…-.

Amal tornò alla sua compostezza, e guardò in faccia l’Angelo Yume. Occhi negli occhi.

-Ancora non capisco perché sei così arrabbiato con Lui…non ti ha mai fatto mancare niente…- gli occhi dorati si intristirono.

-Io voglio il potere, e con voi sciocchi non sarei mai potuto arrivare a niente! Ma ora, giorno dopo giorno, sto diventando più forte!-

-Ma…questo desiderio di potere ti ha fatto cadere in basso. Angelo, né Diavolo. Vivi nell0oblio, circondato da anime perdute…non ti senti solo? Lui ti dovette cacciare dall’Eden per la tua condotta sconsiderata. Ora sei conosciuto come “Amal il decaduto”. Anche il tuo nome tra gli uomini h preso questo significato …-

-Il mio passato non t’interessa!- tuonò Amal, ostentando calma –E ora, che ci fai qui? Ti ha mandato Lui?-

-No…- scosse la testa leggermente, e i capelli ramati ondeggiarono, sparendo un dolce profumo nella aria rarefatta di quel luogo.

-o-oh…sei venuta di tua spontanea volontà? Lasciare il Paradiso non è contro le leggi?- ghignò Amal.

-Ho le mie buone ragioni…- disse tranquillamente Yume, mettendosi composta, come se fosse seduta.

-Ovvero?-

-Lory Midorikawa e Pie Ikisatashi.-

Amal aggrottò la fronte.

-Vedo dalla tua reazione che sai perfettamente chi sono. Ebbene, per nessuno dei due è arrivata l’ora di Trapassare. Lascia vivere a loro tutto il loro tempo. Anche il Signore è scontento di ciò. Non mietere più vittime per la tua sete di potere.-

-Gioco mio, regole mie- sogghignò.

-Non vincerai. Quei due non si faranno vincere da te. Perché hanno qualcosa che tu non hai.-

Amal incrociale braccia sul petto, e disse con aria ironica –Sarebbe?-.

-Sei così cieco da non rendertene conto? E sei così sordo da non sentire i cuori? Sei un ex-angelo. Certe cose le dovresti sentire…-

-Non sento più queste cose…io ora sento le urla disperate delle anime. Il loro odio, la loro rabbia. E sappi che quella Lory ha fatto un patto con me. Lei o lui. Ho semplicemente accorso alla sua rabbia.-

-Ma lei non metterà mia fine ai…-

-SILENZIO!- sulla mano di Amal comparve una sfera come pochi minuti prima –Se non te ne vai, di tè non rimarranno che piume!-

-Ti ostacolerò…- disse Yume, prima di sparire.

**

Lory si era accucciata nel letto della stanza datagli da Pie.

Erano le due di notte, e ancora non prendeva sonno. Era sveglissima.

Si raggomitolò sotto le coperte, stringendo le lenzuola con il pugni serrati.

Anche se non aveva freddo, tremava, e ogni respiro era come una scarica elettrica al cuore.

Mi ha baciata!” pensava, sconvolta (**) “E io ho pure ricambiato!!!!///// Devo essere uscita di matto!”si mise a sedere sul letto, completamente rossa in volto, e si tappò a bocca con le mani “Se Amal lo scoprisse…chissà che mi farebbe!” ma quella, in verità, era la sua ultima preoccupazione.

E si…certo, era preoccupata per quello che Amal le avrebbe potuto fare, ma c’è una cosa che per una ragazza e sacro…il primo bacio

I primo bacio è qualche cosa che a oltre l’immaginazione!

Lo aspetti con ansia, sognando che la persona di cui se davvero innamorata, ti baci dolcemente, tenendoti tra le sue braccia… “E invece mi ha baciato Pie!” si fece cadere come un sacco di patate.

Non è che le desse poi tanto fastidio, il fatto era… “Il fatto che io non posso innamorarmi di lui…non posso…”.

Ma nonostante tutto sfiorarsi le labbra con le dita, e pensare a che le aveva sfiorate era pochi metri da lei, le faceva battere il cuore.

Appoggiò l’orecchio alla parete. La stanza di Pie era accanto.

Provò a percepire un rumore, un respiro. Ma niente, tutto era immobile e silenzioso.

Che scema...sicuramente starà dormendo! ” mentre le sue guance diventavano scarlatte al ricordo del giovane addormentato. E, chissà perché, le venne in mente una canzoncina che cantava sempre da bambina…una canzone che sua madre le cantava spesso, quando non riusciva ad addormentarsi.

Tanto dolce ma malinconica, e, senza accorgersene, iniziò a canticchiarla.

Di di Kanata Haruka nessun terasu di wo di sora

Hikari wo mezashi habataku kedo

**

Pie continuava a fissare il soffitto ormai da un pezzo. Dormiva bello e beato, quando aveva sognato, di nuovo, una persona piangente e un assassino. Lory e l’uomo con di quella sera. Continuava a pensarci ancora, ed era inquieto.

Solo che a renderlo inquieto, non era solo l’incubo, ma il fatto che gli era comparsa davanti una donna bellissima, con i capelli ramati,e prima di svegliarsi, gli aveva sussurrato all’orecchio “Ti aiuterò”.

Certo che di cose strane ne succedono, nei sogni.

Non ti aspetti niente, ma quando sogni, tutto il tuo mondo si capovolge. Non hai volontà, puoi solo fati trasportare, passivo, dalla corrente.

E, come i sogni, anche la mente fa brutti scherzi.

Infatti gli tornò in mene il bacio rubato.

Ma che cazzo mi è saltato in mente?” pensò stizzito.

Di certo, non era la prima volta che baciava qualcuno, anzi, aveva baciato ragazze molto più belle (ed brave!). da quello che aveva potuto sentire, per Lory era stato il primo bacio “I primi due baci” si corresse.

Timida e impacciata. Ecco che cosa gli era sembrata. Ma estremamente tenera e graziosa.

Si menò la mano sulla fronte. “Ma che o fatto di male? Quella ragazza non mi piace minimamente!”

Ne sei sicuro?

Gli chiese una vocina fastidiosissima.

“Certo che si!” ribadì.

E io dico di no…ti piace, solo che non te ne rendi conto!

“Oddio! Sto parlando da solo!Devo trovare un dottore e anche bravo!”.

Dalla stanza della ragazza provenne una dolce melodia.

“ Si è messa a cantare alle due di notte? Capisco l’insonnia, ma ora esageriamo!”

un tonfo poco rassicurante lo fece sobbalzare nel letto.

Un po’ preoccupato, sia alzò, e percorse velocemente il corridoio.

-Lory tutto ok?- domandò, aprendo la porta di botto.

Rimase senza parole.

Lory era caduta dal letto, e adesso era avvolta come un salame dalle coperte.

-Ohi ohi…la testa @.@-

Pie si avvicinò, tentando di non ridere –Emh…so che può sembrarti strano, ma che cavolo stavi facendo?-

**

-Brucia! Attento!-

-Ma che brucia! Esagerata! Un po’ di ghiaccio spray…è la botta che ti fa male! Guarda che bombolone…ora assomigli a un unicorno!-

-Spiritoso! Non prendermi in giro! Fa male! E poi senti chi parla, tu oggi pomeriggio sei caduto dalle scale!-

-Perché tu mi hai spinto- precisò calmo.

Dopo aver trovato la ragazza stesa K.O. , aveva preso del ghiacci spray, e lo aveva applicato sul nuovo bernoccolo.

-Ma che cavolo facevi?-

-Niente…- la ragazza tentava di tener le distanze, sia perché si sentiva una stupida, sia perché il ricordo del bacio era ancora vivido.

Pie si sedette sul letto accanto alla ragazza, e per un minuto buono, nessuno dei due parlò.

Ma fu lui il primo a rompere il silenzio.

-Che cosa stavi cantando?-

-CHI?!////Mi hai sentito cantare?!?!?!?-

-A-ah…anche se non ho capito il motivetto…-

-Niente…non cantavo niente!- bisbigliò imbarazzata.

-Ma se hai appena chiesto se ti avevo sentita!-

-Cioè…no…ecco…-

-Ti sto solo chiedendo che canzone è! Calmati un po’!-

-Scusami!!!!!!!!!!!!!!!!-strillò piano, nascondendo il volto tra le mani. E non disse più niente.

- Tsubasa wo Daite(***)…- bisbigliò dopo un po’.

-Uh?-

-La…la canzone…si chiama Tsubasa wo Daite…è…è una canzone che conosco fin da bambina…-

-Mai sentita- disse sincero.

Lory si schiarì la voce, e iniziò a cantare a voce bassa:

Di di Kanata Haruka nessun terasu di wo di sora

Hikari wo mezashi habataku kedo

Tsumetai ame ga tsubasa wo nurashite

Hitori di mo di Kyou

Sazanami nessuno Lei ni yurete iru yo

Kokoro nessun naka nessun tooi kioku

Ima wa tada toumei na kaze nessun naka

Shizuka ni nemuritai tsubasa wo daite

Takusareta unmei yukue sagasu

Hira di Hito nessun maichiru hane

Itsuka wa kitto tadori tsukeru

Kodoku na kokoro iyaseru basho

Miageru hitomi ga utsushi dashiteru

Kanashimi nessun kakera wo hiroi atsumete

Eien wa setsunakutte hateshinakutte

Akogarete shimai sou de

Yume wa shinkirou hisokani

Ima mo dokoka de hakanaku saiteiru

Pie rimase di stucco.

Lory, che prima aveva fatto un sacco di storie solo per un titolo, aveva perfettamente intonato tutta la canzone.

Era tutta rossa, troppo piacevole!

Le circondò le spalle con un braccio, e le sfiorò la tempia con le labbra.

E restarono così, assaporando quel momento.

-Lory…- bisbigliò Pie, prima di addormentarsi –Domani mi devi dire che cosa vuoi da me…-

la ragazza abbassò dolcemente le palpebre, e disse pianissimo –Voglio volate verso la luce…-.

Si addormentarono.

**

Note:

(*)Vuol dire “sogno”, perché lei è un sogno! Mi piace un sacco!

(**) Ci saranno un bel po’ di ragazze che vorrebbero prendere il tuo posto, sai =__=””?

(***)è una delle canzoni di Mermaid Melody…questa è la traduzione inglese:

I fly towards the light,

That shines in the far away sky, but

The cold rain wets my wings,

And I'm alone again today

I'm waving like these ripples

The far memories in my heart

Right now, I just want to sleep

Inside this transparent wind and accept these wings.

I look for the whereabouts of the destiny I was left in charge of

A single falling feather

Someday, surely, I'll reach

The place where my heart will heal

The eyes that look upwards reflect,

The pieces of saddness that we pick up

Forever is sad and endless

And i might long for it

Dreams are the mirage, even now,

They are secretly, fleetingly, blooming somewhere

Però non ricordo dove ho trovato il testo! Ero su You Tube, stavo vedendo un paio di video e mi capita sott’occhio un pezzetto di puntata del cartone, siccome la canzone mi è piaciuta, l’ho presa!

E ora un caloroso saluto a:

Mary Cry: sisi! M Amal! Brutto antipatico egocentrico!!!!!!!!!! AHAHAH! Visto che siamo d’accordo?

Fedy:E si…il Bello Addormentato si sta svegliando…ma sai come è…(no, come? ndfedy). Veramente quello che è successo nello scorso capitolo era del tutto imprevisto…ma avevo già pubblicato…cioè, era previsto un bacio, ma non in quella maniera! Ma siccome mi piaceva ho lasciato stare! Continua a leggere, e ti stupirò sempre di più!!!!!!

Ria:Puuuuuccccini piccioncini pucciottosi”? Emh…credo di aver capito che ti sia piaciuto…

Auguri per il tuo compleanno!!!!! *parte la canzone, al coro: Ryou, Pie, Kisshu.* Altro regalino, contenta ^O^? io tanto! A presto!

Ps: aspetta…nella tua ff Pie è più sdolcinato? Non vedo l’ora di leggerlo!

Lala_g: Si si…bella svolta…spero però di non averti deluso, perché qualcuno mi ha detto che beh…emh…si…potevano “fare” altro…però…argh…troppo imbarazzante! Perché un po’ c’avevo pensato…ma sembrava prematuro...chissà, forse più avanti ^///^

MewAlexandra: in che senso, scusa, MewLeemy ti ha fatto venire voglia di scrivere qualche cosa? Quando ho letto il commento era un po’ dubbiosa. Comunque, dirmi che il mio stile è da paura è un incentivo in più per andare avanti! Ha adottato un sacco di stili in 16 anni, e questo è quello che mi si addice di più (la proff non sopporta i miei temi…dice che sono “troppo tutto!”) sisi! W lory&pie!

Però scusa, ma Kisshu non potrà rispondere alle recensioni per un po’…l’intromissione nello scorso capitolo gli è costata cara…*pensa e Kisshu in ospedale* ma ti saluta, e che anche lui ti ama, come ama tutte le femmine dai 13 ai 30 (tenuti bene) che respirino, camminino e parlino…continua a commentare!

**

e anche per oggi ho finito!

Un saluto a tutti i òettori-non-commentatori.

BACIONI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 11
*** 11 ***


Lory aprì piano gli occhi

11 “Urli”

Lory aprì piano gli occhi.

Ma che ore sono?” guardò la finestra, e notò un pallido e timido raggio di sole che infrangeva la tenda.

Posò lo sguardo nella stanza. Pie non c’era…

“Ah già…se ne andato dopo un po’...beh…meno male…non so come avrei reagito a vederlo di prima di mattina…”

si stiracchiò le braccia, e si alzò. Passò vicino allo specchio a muro della stanza.

Sussultò. Faceva paura!

I capelli arruffati, del tipo Goku-Super-Sayan di 3 livello, gli occhi erano un po’ gonfi, e oltretutto aveva dormito con gli occhiali, e sul naso aveva dei segni rossi.

Bleah…” pensò.

Uscì dalla stanza, e si rese conto del silenzio. Non sentiva rumori. Ma dove era finito Pie.

“A scuola? Mmh…che giorno è…” si rese conto che era Domenica “Allora deve essere uscito”

Si diresse verso il bagno, e aprì lentamente la porta. Buttò un urlo, spaventata, e l’unica cosa che sovrastò il suo urlo, fu un altro urlo ed una caduta.

-WHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!-

SBATATAM

-MA CHE CAZZO CI URLI?-

 

**

Quando Pie aveva aperto gli occhi, si era ritrovato nella stanza di Lory. Piano piano si era alzato per tornare nella sua stanza. Aveva dormito un paio d’ore, e poi, verso le nove del giorno dopo, si era svegliato del tutto.

Aveva un po’ di mal di testa.

Si mise seduto sul letto. E alzò le braccia per stirare i muscoli.

Si diresse in bagno.

Lì si fece una veloce doccia, pensando agli avvenimenti del giorno prima “Ma guarda che cavolo doveva succedermi…”.

Quando si asciugò , iniziò a strofinare i capelli con una tovaglia, più forte che poteva, e quel gesto non era solo per togliere l’umido, ma anche per eliminare gli strani pensieri.

Ad un tratto, vide che la porta del bagno di apriva.

La stanza era piena di vapore,  e quindi le forme prendevano strane pieghe.

Si ritrovò davanti una addormentata Lory, coi capelli spettinati e una faccia spaventosa. Rimasero per un attimo così.

Poi lei urlò.

-WHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!-

SBATATAM

Preso dallo spavento, scivolò all’indietro, sbattendo contro il lavandino.

-MA CHE CAZZO CI URLI?- gridò lui, tappando la bocca alla ragazza.

-Ops…- fece lei, arrossendo –non…ti avevo…emh…riconosciuto….scu…scusa!-

-E CHI CAVOLO DOVEA ESSERE?-

-Ma….ma con….con l’asciugamano in testa…sembravi un ladro- continuò titubate la ragazza, facendosi sempre più piccola.

-CEEEEEEEEEERTO! MI POTEVI CONFONDERMI CON UN LADRO! CERTO, PERCHE’  I LADRI ENTRANO DI DOMENICA MATTINA NELLE CASE!-

-IHIHIH! Scusa!!!!Ti sei fatto male?- disse lei, tentando goffamente di cambiare discorso.

-Ma sta zitta va! Se mi sei a pochi metri di distanza finisco sempre per terra, pieno di lividi!-

-E non esagerare…-

Silenzio.

-Pie…-

-Si?-

- E’ libero il bagno?-

Gocciolone.

**

Lory stava divorando la fetta di pane e marmellata che si era preparata, mentre Pie era in camera sa, troppo imbronciato per fare qualsiasi cosa.

Ma era meglio così. Almeno per ora.

Si guardò in torno. Quella casa era davvero carina. Ma era troppo grande perché ci abitasse una sola persona. Aveva curiosato un po’ in giro, e aveva notato una stanza da letto matrimoniale e alcune foto di famiglia appese in soggiorno. Solo tre persone. Ma dove erano i genitori? Probabilmente stavano poco a casa. Su questo non ci pioveva.

Tornò in soggiorno, curiosare. Aprì cassetti, sfogliò libri, con molta accortezza.(*)

Poi, mentre sfogliava una rivista scientifica, notò un album di foto, quasi nascosto tra vari libri.

Lo prese, facendo attenzione a non far cadere niente.

Iniziò a sfogliarlo piano, soffocando risatine. Il soggetto delle maggior parti delle foto era un bambino sempre imbronciato.

“Quasi non sembra lui! Che cario!” pensò, diventando rossa.

-Lo sai che non si ruga in casa d’altri?-

-AH!- strillò.

Lory si accorse della presenza di Pie dietro di se –Mi hai spaventata!-

-Con chi mi hai confuso questa volta?-

-Uffa…quanto sei noios...ehy! Quello lo stavo guardando!-

Pie aveva preso l’album dalle mani della ragazza –Si, senza permesso…- ribatté calmo.

-E dai! Mi stavo divertendo!- disse l’ultima frase senza pensarci, e se ne pentì subito.

Pie la fulminò con lo sguardo.

-Cioè…emh…lo…lo sai che eri proprio un bel bambino?-

-Mh…-

-Posso farti una domanda indiscreta?-

-No-

Lory guardò il moro. Poteva essere un po’ pi amichevole!

Si arrischiò comunque –Dove sono i tuoi genitori?-

-Nel concetto NO, che cosa non ti è chiaro? Il tono?- fece sarcastico.

La ragazza lo guardò con gli occhi blu.

Grandi. Belli. Magnetici. Da cerbiatto.

“NonguardarlanegliocchiNonguardarlanegliocchiNonguardarlanegliocchiNonguardarlanegliocchi!” si rimproverò, ma troppo tardi, aveva incrociato la sguardo. Oramai poteva solo parlare.(**)

-I miei lavorano per una agenzia di viaggio…quindi sono a casa di raro…contenta ora?-

-E ora mi ridai l’album…?- nuovo sguardo. Pie glielo consegnò, rassegnato alla sconfitta.

La ragazza, con un trillo iniziò a sfogliare e a soffocare risate divertite.

-Non ero tanto buffo…- si lamentò lui

-Oh si…non sai quanto!-

-Ora basta!- le prese l’album –E non fare gli occhioni! Non mi interessa, tanto non ci casco più!-

Lory lo guardò in modo strano –Occhioni?-

-Non fare fina di non capire!- Pie sentiva che si stava cacciando in un brutto guaio.

-Ma che stai dicendo?-

-Senti tu…-

Din Don (banale…=__=”””ndtutti).

Avevano appena suonato al campanello.

Si guardarono un attimo, e Lory si diresse ad aprire la porta.

Pie si sentì sollevato. Almeno ora poteva ricomporsi un po’…

Ma poi, come un fulmine a cielo sereno, gli arrivò la rivelazione.

Chiunque fosse ora alla porta, vedendo Lory avrebbe potuto pensare a male. In fondo, tutti sapevano che viveva quasi sempre solo. Si sarebbero fatti delle idee sbagliate.

E poi i suoi genitori lo avrebbero saputo, e lo avrebbero preso in giro fino al giorno della sua morte.

“Non può finire così!”.

Quando ricordò la scena più tardi, ricordò il rallentatore in tutte le azioni.

Lory era già vicina alla porta, con la mano alla maniglia, pronta d aprire.

Pie, con ancora l’album in mano, correva per fermarla. Il tappeto fatale, quello responsabile di due baci, lo fece cadere, facendogli sbattere il mento sul pavimento.

-Looooooryyyyy!- gridò.

Si alzò e corse verso la ragazza.

Troppo tardi, aveva già aperto.

Tentò di fermarsi, ma era impossibile.

-Pie c’è….- iniziò la ragazza, vedendo Pie, ma notando la velocità, si mise da parte.

-PIE!-

-RYOU!-

Urlarono, proti allo scontro inevitabile.

I due si scontrarono in malo modo, finendo l’uno sull’altro.

-Ryou-kun…avevi storpio ragione...il tuo amico sarebbe stato molto contento di vederti! Tanto da abbracciarti! È bello che due amici maschi non si vergognino di queste cose!-

A parlare era stata una ragazza dai capelli rossi con due buffe codine e un sorrisetto divertito sulla faccia.

-Momoya…- bofonchiò Pie.

-Si chiama MoMoMiYa…Ichigo…testa di rapa…- disse Ryou, schiacciato dal peso dell’amico.

**

 

Note.

(*)Adoooooooooro   curiosare a casa degli altri. guardo dappertutto. Sono peggio di Lupin…a voi no? Si scoprono ante cose…^_^ (e lo dici così? Sai che è un reato? ¬_¬ndryan)

(**) Io ho una piccola teoria…se Pie non avesse MAI incrociato lo guardo di Lory, probabilmente alla fine non si sarebbe MAI sacrificato nella battaglia finale, quindi non sarebbe MAI tornato sui suoi passi, e quindi non avrebbe MAI tradito Deep Blue…Lory non è tanto scarsa come s crede…è furba la ragazza!

Pie:- è…è vero quello che dice O.O?

Lory:- beh…ecco…n..no…^//^-

P:- no! Credevo le lo facessi perché ti piacevo! ç.ç*si mette in un angolo buio a fare i cerchietti, sentendosi tradito*

L:- No Pie…l’ho fatto anche perché mi piacevi ^_^””” *gli da pacche sulle spalle.*

**

Saaaaaaaaalveeeeeeeee! Come vi va gente =3? Spero bene! Questa volta ho dato un taglio al drammatico…e ho fatto più che altro un po’ di comicità, così da non rendere la storia troppo banale…in realtà questo era un capitolo unico…erano  circa dieci pagine…ma poi ho tagliato…con la battuta preferita di Mia…quella di Momomiya…ora non so quando pubblicherò…si vedrà…perché ora che la storia prende il vero Ego è un po’ più complicata far coincidere le mie ideuzze con quello già detto! Me imbranata… e anche perché in questo periodo sono piena di interrogazioni, e anche perché la mia tastiera è completamente andata…non scrive quello che voglio io, ma quello che vuole lei! Ma ora passiamo ai ringraziamenti  importanti!

Xfedy: contentissima che ti piaccia Yume! È la mia preferita! L’adoro! E se continui a leggere, scoprirai il suo vero ruolo, il carattere e…e…tanto altro!

Ma pure io ho detto a Pie di non contraddirsi…ma lo sappiamo come è…una testa calda!

XMewAlexandra: ecco risolta il mistero…beh…almeno spero ce si parli bene della FF se no poco male, almeno si parla! Ormai mi arrendo…un sacco di gente legge e basta..e questa cosa è fastidiosa, e me ne sono resa conto con questa FF, tento che ora sto cercando TUTTE le FF che non ho MAI recensito e lascio n piccolo commento…altrimenti non ci dormo la notte! Ma ora che hai iniziato a commentare, non fermarti…eh!

XMaryCry: ragazza mia, adoro il tuo tifo…non so perché ma i tuoi commenti mi fanno sempre sorridere…immaginandoti vestita da ragazza pon-pon che tifi come una esagitata…sena offesa! Continua a leggere  su con il tifo! YAWHOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!

XLory06:  eh si…i ghiacciai si sciolgono! E come ho detto prima, io adoro Yume, e per lei ho una parte tutta sua! Per quello che riguarda la canzone…beh…non c’è un vero motivo…più che altro per il testo…e poi non ti capita, quando non puoi dormire , di canticchiare?  Me si! Più che altro le canzoni dei cartoni…e ora mi sono fissata con Mermaid Melody..ma senti, posso chiederti una cosa? Ma chi è quello che la canta? E un angelo? Perché ho visto una clip…e sono un po’ confusa…

Xlala_g: emh…mi sento un po’ in imbarazzo a dirlo…ma ecco…Lui è l’altissimo…il Signore…parlando di Angeli e Diavoli credevo rifosse capito…forse mi sono espressa male ^^”” però è vero…altro che guai…li aspettano tempi duri…

XRia: mah….Amal quando ha letto la tua recensione  voleva venirti strozzarti, dicendo che lui on abbraccia il nemico, anzi che lo distrugge…mi ricorda qualcuno…ti ho salvata per un pelo…sono dovute intervenie Lochia, Hanon e Lina (Mermaid Melody) e catare per farlo svenire…puff…che fatica!

XMewLeemy: Periodo di ipersensibilità? Non oso immaginare…comunque, a scrivere la scena d Pie mi è piaciuta un sacco, anche se non avevo trovato nessun lato comico…non l’avevo fatto a posta a farlo contraddire…ma ora mi hai fatto venire una idea cattivissima! Ti ringrazio tanto! E si dai, facciamoli riscattare! Tutti Ichigo vogliono! Ma ci sono altre 4 ragazze, e 5 ragazzi oltre a lei,tra i quali i bellissimi alieni…detto tra noi, io guardavo Mew Mew solo per loro ^_^.

E poi Pie e Lory sono due personaggi carinissimi! Purtroppo Mia Ikumi no ha dato a loro molto spazio nel manga…e nell’anime hanno fatto intravedere solo un barlume di speranza…e poi più niente…io speravo in una seconda serie con il ritorno degli alieni come alleati, ma mi sa che sono speranze vane…meno male che ci sono le FF!

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Capitolo 12
*** 12 ***


Ichigo e Lory erano sedute in cucina, avanti a una tazza di te a chiacchierare amabilmente, iniziano a conoscersi

salve gente! Come va? Spero bene, auguro una buona Pasqua a tutti voi!!!!!!!!!!!!!

Ragazzi, esattamente tra 9 giorni compio 16 anni! Evviva me!

(forse è meglio che introduci il capitolo…ndPie)

Ah si! Bene, questo non è un capitolo impegnativo, anzi! Ho deciso di mettere un altro po’ di allegria in questa storia, dato che in seguito sarà tutto mooolto tragico e triste! All’inizio questo chappy non esisteva, ma mentre scrivevo il capitolo, ho cambiato idea, e adesso, eccomi qui!

Aggiorno ora perché non so quando potrò aggiornare in seguito! Ci vediamo a fondo pagina!

**

 

12  “A, B, C”

Ichigo e Lory erano sedute in cucina, avanti a una tazza di te a chiacchierare amabilmente, iniziano a conoscersi.

Pie, invece aveva trasportato di peso il biondo nella sua stanza al secondo piano, con intenzioni omicide.

-Pie! Emh…dai…non fare quella faccia!- disse Ryou, seriamente spaventato.

-Sei un…un…-

-Un caro amico?-

-Ma va a quel paese!-

-Ma perché!?!!?-

-Si un deficiente!- disse con odio crescente Pie

-Ma che ho fatto?- disse, iniziando a prendersela per il comportamento dell’amico

-E mi chiedi pure cosa hai fatto?- iniziò, sarcastico –Hai detto a Lory dove abitavo! Ma mi chiedo come ha fatto ad entrare…forse tu mi sapresti dare una risposta?- continuò, socchiudendo gli occhi scuri.

-Ah…emh…- il biondino iniziò a grattarsi la nuca con nervosismo crescente -Beh…tu hai le chiavi di riserva dietro la pianta d‘ingresso…ecco…-

-Ryou…certe volte mi chiedo dove diavolo ti ho pescato!-

-Penso che sia stato il giorno del primo anno, cerimonia d’inizio…-

Ai due tornarono in mente i ricordi di quel giorno.

Praticamente si erano conosciuti grazie a Kisshu che li aveva fatti finire in punizione pochi minuti dopo l’inizio della cerimonia.

L’idiota si era messo a fischiare il preside e a lodare le curve della sua segretaria, e quando fu richiamato per il suo comportamento, disse che loro due l’avevano costretto, quando neanche sapevano il nome l’uno dell’altro! Dopo aver passato la prima settimana in punizione, Ryou e Kisshu iniziavano a fare amicizia, soprattutto grazie alle belle ragazze del loro istituto.

Lui, invece c’era finito dentro! Lo coinvolgevano in tutte le cavolate o uscite in gruppo.

Ma poi, Kisshu se ne era andato, e loro trio era diventato un duo.

Diverso e uguale a prima.

-Allora…- disse Ryou, per spezzare il silenzio creato dai ricordi –Quella Lory…è rimasta qui da ieri pomeriggio?-

-Si…cioè…se ne era andata, poi, per questioni diverse da quelle che tu già ti immagini (lo capisco dalla tua faccia) è dovuta restare…-

-Ah si? E quali questioni?- disse sarcastico

Pie, in poche parole, raccontò quello che era successo l’altra sera.

Ryou non lo interruppe, e alla fine disse, con aria pensierosa –Può darsi che…-

-Cosa?- chiese Pie,non del tutto interessato. L’amico aveva un Q.I fuori dal normale, ma certe volte se ne usciva con certe idee assurde.

–E se lo avesse fatto a posta?- disse con enfasi

Pie cadde a terra –Ma che cavolo dici?-

-Ma si! Lei ingaggia un tipo losco, e poi, si fa salvare da te,così tu sei costretto a proteggerla! Una storia ha shojo manga! Proprio quelle che piacciono alle ragazze! ^_^-

-Tu sei uscito di matto…e poi la tua supposizione fa acqua da tutte le parti…-

-E perché?- chiese Ryou, quasi offeso

-Perché lei  non poteva sapere che io dovessi uscire…dato che neanche io lo sapevo-

-Allora è una ESPer!-

-Una che?-

-Ma si! Quei tipi con i poteri telepatici!-

-Non credo proprio, altrimenti avrebbe capito che io ieri sera l’avrei bacia…- Pie si fermò di botto, sbiancando.

Gli occhi azzurri di Ryou  si tinsero di malizia –L’hai baciata? E l’avevi programmato! Ma bravo Pie, ti stai svegliando!-

-Non è come pensi tu!!!!- disse quello, arrossendo.

-Invece è quello che penso io! Vado chiedere i dettagli!- e si lanciò al primo piano.

-LORY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- urlò, prima che Pie gli  tappasse la bocca, e per poco non caddero a terra.

Le due ragazze si affacciarono dalla cucina, e vedendo i due ragazzi in preda isterismo convulso (Pie strozzava Ryou, mentre Ryou gli mollava capocciate), si guardarono titubanti.

Poi, ognuna prese un ragazzo dal colletto e lo allontanò dal compagno.

-Ryou-kun!- disse Ichigo –Non mi sembra il caso di litigare con il tuo amico Ikitarashi!(*)-

-Ikisatashi…- mugolò il diretto interessato, mentre Lory lo tirava dal colletto per non farlo azzuffare con il biondino.

-Si può sapere perché litigavate?- chiese Lory, gentilmente.

-Sai Lory, certe persone sono più sveglie di quello che si pensa…per esempio, il tuo amico Pie è un gran sporcaccione…- disse Ryou, malizioso.

-Sporcaccione? Pie, non dirmi che hai fatto strane proposte a Ryou?- chiese ingenuamente la ragazza.

Pie e Ryou si sbatterono le mani sulla faccia.

-Non intendevo quello…ma il fatto che Pie fa strani pensieri su di…-

-Su niente, vero Ryou?- ringhiò Pie, minaccioso.

Ryou gli lanciò uno sguardo di sfida –Tzè…ci vuole altro per farmi tacere!-

-Ryou…-

-Okokok…la smetto…- disse quello.

-Sentite- iniziò Ichigo, che di quella faccenda iniziava a capirci qualche cosa –Ma voi due siete già arrivati a quel punto?-

Ryou soffocò una risatina, mentre Pie e Lory si allontanavano di un paio di metri –Arrivati dove?- chiese Lory, tremando.

La rossina arrossì –Beh…OLTRE la B…alla C…insomma…l’ABC della coppia…(**)-

-Ma non siamo nemmeno coppia!- gridarono all’unisono, poi però, il ricordo della sera precedente li fece arrossire fino alla punta delle orecchie.

Ichigo li guardò poco convinta, e aggiunse –Mah…e allora perché lei dormiva qua? Insomma…due persona, perfettamente normali, di sesso opposto e…Ryou…non tirarmi!-

Ryou aveva preso la sua ragazza per il braccio, trascinandola verso la porta –Hai già fatto abbastanza danni…ora ce ne andiamo da qualche parte, per fare B e pensare a C…-

-PORCO!-

-Ma no! Ciao Pie! Divertiti!-

e uscirono.

Pie e Lory rimasero in silenzio per un po’, senza guardarsi.

Alla fine, Pie attirò l’attenzione della ragazza, e chiese –Ti va di andare a fare un giro?-

Lei annuì piano.

Non sapeva che di lì a poco, le sue azioni avrebbero fatto intervenire Amal.

**

Note:

(*) la dolce vendetta! ndIchigo

(**) allora, A sta per appuntamento, B per bacio, C per prima volta…nda

**

 

 

 

 

 

 

 

 

Xlala_g: spero che anche questo sia di tuo gradimento…devi sapere che non sono un tipo moooolto comico…anzi, di solito le mie battute sono pessime…ma sapere che stavi morendo dal ridere…!^_^

XRia:scommetto che ate Ichigo non è molto simpatica…anzi…non temere per Amal, è un pallone gonfianto…sappi che il suo punto debole è il solletico ai piedi…non lo sopporta!

Xfedy: Evviva me! Tutti che si tagliano dalle risate! Yuppy!

XMaryCry: NO! Anna dai capelli rossi no! Ogni volta che lo vedo piango…cmq, stai attenta a non farti beccare, altrimenti le figure sono pessime…

XLory06: Grazie per l’info si Mikeru! Davvero molto apprezzato! Ma lo sai che anche io sono stata beccata a curiosare? Ero a cena d’amici, e a tavola tutti mi guardavano male…che male viruteeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!! Per quel che riguarda pie Lory, credo che i dubbi siano iniziati nell episodio “Una luce nel fiume”, quando si sono lanciati uno sguardo luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuungoooooooooooooooooooooooooooo!

XMewLeemy: Sinceramente non mi riferivo a qst ff ma ad un’altra su One Piece, che per ora ho abbandonato…purtroppo credo che in quella sezione ci siano pochi lettori…bhu! Quella FF è difficilissima! Tutta complicata  e senza incentivi non sono incentivata ad andare avanti! Ma non mi arrendo! Ihihi! Tanto ora credo di abbandonare un po’ questa per quella…per gli errori di battitura….SORRY!!!!!!!!!!!!!!!!!!! e che mi sfuggono fhdfdfi…ecco…succede ancooooorrra!”dfasdgais…No! qualcuno mi saalalalalaalvi!

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Capitolo 13
*** 13 ***


Tau a tutti

Tau a tutti! Compiuti 16 anni, sono più pronta che mai a continuare imperterrito la FF!

Passo subito ai ringraziamenti così mi tolgo un peso! (non siete un peso, caaaaari lettori, nononono ^^”””” nda)

XMaryCry: beh… “XD” va pure bene, sembra che tu stia sorridendo, anzi, te la stia facendo sotto dal ridere! A meno che quella faccetta non la si intenda come “Persona che vomita” O.O

XLory06:Guarda, sinceramente non sono una esperta, anzi, il contrario…ma L’ABC dell’Amore è una cosa vera…mai visto Piccoli Problemi di Cuore? Beh…in una puntata, Yuri e Miki escono insieme, ed incontrano Arimi, la vecchia fiamma di lui. Yuri, tranquillamente dice a Miki che con lei ha imparato questo ABC, solo che comprendeva: S.Valentino, Natale e Capodanno (mi pare! XD) poi, incuriosita ho scritto sul motore di ricerca di internet ABC dell’Amore…poi ho letto in alcune riviste cosa riguardava…beh…mettiamola così…in Piccoli Problemi di Cuore avevano cambiato qualche cosa! ^_^”””””

Ti ringrazio per gli auguri!

XRia: P…P…Piccina? *si rifuggia in un angolo a fare cerchietti* 16 anni…e piccina

*si risolleva* Grazie per gli auguri!!!!!!!!! Me felice! Ancora più felice se ti ho tirato su di morale!Kyah! ma dai…Ichigo non e’ così male…e’ solo un po’ tonta…molto tonta…però e’ vero…una che preferisce Aoyama a Kisshu o Ryou…sinceramente, me la sarei presa di meno se si fosse innamorata di Keiichiro o Pai (anche se per Keiichiro ha già una cotta…o forse, più che per lui, per le sue torte!); ma io sono sicura che sotto sotto, la fragolina e’ moooolto sveglia ^O^!

XMewlulu: *commossa* oh…g..grazie…(Ora si monta la testa…ndPai- Ne sono convinto ndKisshu).

Sono ancora più contenta perché ho trovato un’altra alleata per questa coppia! XD (anche se dalla tua FF non si direbbe…ihihih). Non pensavo che ti piacesse...sinceramente, ti vedevo più su storie horror-comiche…e di comico questa ha poco, te lo assicuro =___=…comunque, spero che continuerai a lasciarmi commenti tanto piacevoli ^_^!

A presto!

13. “Sacrificio”

Pie e Lory camminavano per le strade fredde di Tokyo.

Il loro scambio di battute era davvero minimo…qualche monosillabo qua e la, commenti, ma niente che faceva pensare a una conversazione vera e propria, oltretutto, erano molto distanti tra di loro, sia fisicamente, sia mentalmente, e visti dal di fuori, potevano sembrare due perfetti sconosciuti…

Mentre Pie guardava fisso davanti a se, spostando lo sguardo solo per adocchiare qualche vetrina, Lory pensava affannosamente.

Come poteva risolvere quella questione tanto importante?

A poco a poco si sentiva sempre più vicina a quel ragazzo tanto cinico e scontroso.

Proprio lei, che aveva pochissimi amici, se si potevano definire tali!

Ora la questione era: seguire la Mente, fare ciò che le era stato ordinato per salvarsi, oppure, seguire il Cuore, e arrendersi…

Di certo, per chi non conosce il significato di perdita non sa quanto la vita sia preziosa e bella, non sa quanto sia crudele il Fato, certe volte.

Questi superficiali sceglierebbero la seconda opzione, ma, si deve ribadire il concetto, la Vita è troppo importante, soprattutto quando è persa.

Immersa in queste ansie, Lory non si accorse che Pie si era fermato, e andò a sbattere contro la sua schiena.

-Attenta…non stare sulle nuvole- la rimproverò, senza troppa convinzione.

-Ah…s…scusa…- sussultò lei.

Pie la guardò con gli occhi penetranti, e lei si sentì arrossire –Hai freddo?- domandò, atono.

-Freddo?- la ragazza si concentrò sulla suo corpo. Eh si, aveva freddo! Anche se era vestita pesante, il suo corpo tremava, forse la temperatura si stava abbassando!

Pie non aspettò la risposta, la prese per un braccio e la portò in un bar.

L’aria calda avvolse la ragazza, che si sentì subito meglio.

Si sedettero a un tavolo vicino alla finestra, e Pie, ordinò per tutti e due una cioccolata calda.

“Sta facendo tutto da solo…possibile che non chieda mai un parere?!?!” pensò la ragazza, rassegnata.

-Allora, me lo dici?- domandò lui, mescolando la sua cioccolata

Lei lo guardò dubbiosa.

-Te lo chiesto l’altra sera, ricordi? Anzi, te lo chiedo da quando ci siamo incontrati la prima volta…che cosa vuoi da me?-

Lory quasi si strozzò con la sua bevanda.

E ora come poteva rispondere?

-Beh…sai…abbiamo una..emh…conoscenza in comune…e no! Non fare quella faccia, perché non è Shirogane!- piccola pausa, e poi riprese con aria quasi assente –E poi…quando ti ho visto in ospedale…ho…ho pensato che fossimo simili…-

Questa volta toccò a Pie strozzarsi con la cioccolata, ma non lo fece vedere.

Iniziava a sentirsi a disagio, il che capitava di rado, molto di rado…(=___=””” ndtutti)

Tossì un po’, tanto per spezzare il silenzio creatosi.

Spostò lo sguardo sulla ragazza, che ricambiò e sostenne quel “conflitto”.

A poco a poco sentì la testa pesare. Gli doleva. L’immagine di lei era sfocata.

Stranamente sovrappose quella immagine a quella della ragazza in lacrime del suo sogno.

Continuò a fissare i suoi occhi, uno specchio bellissimo e seducente.

Quegli occhi ora non blu ma verdi.

Resisti…

Pie tornò in se, e chiese –Scusa?-

Lory lo guardò con un punto interrogativo sulla faccia –Cosa?-

-Hai detto qualche cosa?-

-No…-

-Ne sei sicura?-

-Si…ti senti bene?-

Pie era pronto rispondere, ma le parole gli morirono in bocca.

Se non aveva parlato Lory, chi era stato? La ragazza non era tipo da fare ceti scherzi idioti…

La ragazza si alzò, e disse –Torno subito…- e si avviò verso i servizi.

Pie guardò la sua tazza ormai quasi vuota.

Sentì gli occhi pesanti…

-Pss…-

Alzò lo sguardo. Lo stavano chiamando?

-Pss…-

Ma chi cavolo lo stava chiamando? In quel modo poi?

-EHY!- da dietro una pianta spuntò una ragazza con l’impermeabile –ma sei tardo!-

Pie la guardò con occhi strabuzzati.

Ma perché tutte a lui!?!?!? E poi, chi cavolo era quella tizia?

Occhi dorati e capelli ramati legati in una coda –Mi raccomando! Non fare il deficiente!-

Pie si indicò con l’indice –Ma stai dicendo a me?-

-Noooo! Al tizio dietro di te!-

Stupidamente si guardò le spalle, ma il tavolo dopo era vuoto.

La ragazza alzò gli occhi al cielo –Vabbè…lasciamo stare!- fece per voltarsi, ma cambiò idea, e si avvicinò di colpo al ragazzo –Proteggi ciò che hai di più prezioso!- gli sussurrò a fior di labbra.

Pie sbatté gli occhi un paio di volte, poi si sentì frastornato, la testa pesante.

Chiuse gli occhi.

Quando li riaprì, gli sembrò di aver sognato, e si diete dell’idiota, perché credette di essersi addormentato.

**

Lory venne spinta con forza contro la parete da Amal, il quale le strinse forte il collo, impedendogli di respirare correttamente.

-Di do una possibilità per sottometterlo, e tu che fai? Intervieni in suo favore?-

-Io…io…- boccheggiò lei.

-TU cosa? Sei solo una mocciosa! Ti rendi conto che stai mandando all’aria i miei piani?- la mollò, e lei cadde come un peso morto sul pavimento gelato.

-Che cosa devo fare con te?- le alzò il mento con un pugno, e la guardò negli occhi.

Entrò nell’anima della ragazza.

Socchiuse gli occhi.

Lory tentò di liberarsi da quella morsa mentale, ma il corpo era di piombo, e i suoi poteri non erano poi tanto forti.

-Ciò che vedo non mi piace…- disse Amal –Ti stai innamorando di quel umano…-

-No…- protestò debolmente lei, tentando di distogliere lo sguardo

-Non puoi mentirmi! Ti stai innamorando!-

-NO!- urlò lei, e si allontanò da lui.

L’ex-angelo sogghigno, ora la partita si faceva più interessante.

-Ah no? Bene, se allora non sei innamorata di lui…oggi lo sottometterai.

Non ti sto chiedendo la sua anima, non ora, ma voglio che tu lo assoggetti a te stessa.

Dovrà diventare un burattino…almeno per oggi, poiché so che i tuoi poteri non ti consentono di più…-

Lory tremò leggermente.

-…e quando sarà sotto il tuo controllo, dagli questa…- nella sua mano affusolata comparve un piccolo cristallo azzurro –L’ Aqua lo renderà molto docile…e poi…sottraigli un po’ della sua energia vitale, così i tuoi poteri si accresceranno, e sarai pronta per l’ordine successivo. L’energia di quel ragazzo è molto potente! Resterà nel tuo corpo per molto tempo…-

-No! Non ne sono capace!Potrei ucciderlo!-

-Forse la sua vita è più importante della tua? Dimmi Lory, forse la tua non ti è stata strappata via ingiustamente? Perché per lui deve essere così terribile?

E comunque, se sarai brava, non lo ucciderai…- mise il cristallo nella tasca del suo cappotto.

-Ma non voglio!- disse lei, combattendo contro le lacrime.

-Lory…Lory…Lory…e tu non saresti innamorata? Ah! Dimenticati di questo sentimento, poiché lui non ricambierà mai-

e sparì.

Lory si alzò tremante, incapace di emettere suoni.

Appoggiò le mani al lavello.

Tremava.

“Devo farlo…” pensò, odiandosi.

Sentì le gambe cedere sotto il suo peso, e cadde a terra, sbattendo la testa sul marmo del lavello.

**

“Mi sento sospesa…galleggiare…di chi sono queste braccia che mi sorreggono?E questo core che batte? Chi sei tu che aiuti una persona cattiva come me?”

Lory aprì debolmente gli occhi.

Era tra le braccia di Pie che la stava per appoggiare sul divano del suo salotto

-Pie…?-

-Ti sei svegliata!- disse il giovane, sollevato.

Lory si sfiorò la testa, coperta da una garza, e sentì un cerotto sopra l’occhio destro

-Sei caduta in bagno…ti hanno portata al pronto soccorso, te lo ricordi?-

Lory scosse la testa

-Mmh...immaginavo…comunque lì eri sveglia, ma poi ti sei addormentata sul taxi…non sapendo dove abiti, ti ho portata di nuovo a casa mia…certo che ti piace farti portare in braccio, eh? È la seconda volta in due giorni…-

Arrossì leggermente -Scusa…non faccio altro che causarti problemi…sono proprio una scema…-

-Lascia stare, è inutile biasimarsi…-

Si sedette accanto a lei.

-Lory…hai un segno sul collo…-

Lory si portò le mani al collo, dove Amal l’aveva presa.

Pie le mise le braccia intorno alle spalle –Se qualcuno ha tentato di farti del male, devi dirmelo! Così lo potrai denunciare, e io ti aiuterò! È lo stesso tipo con l’impermeabile, vero? Rispondi! Non puoi ignorare certe cose!-

La ragazza rimase stupefatta.

Pie che si preoccupava apertamente di lei?

Si sentì riempire di gioia, e le lacrime si fecero largo nei suoi occhi.

-Nessuno…ha…ha tentato di farmi niente…veramente…-

-Non è vero! Che cosa ti è successo!?Parla!-

Lei si sciolse dalla presa, e lo guardò in faccia – Lascia stare, ti prego…non…posso parlarne con nessuno…-

Il giovane sospirò –Lory, capisco che tu abbia paura, ma non…- non poté finire la frase, poiché Lory poggiò le sua labbra sulle sue, zittendolo.

Ricambiò il timido bacio della ragazza, ma improvvisamente, ma sua mente si svuotò, e sprofondò contro lo schienale del divano come una bambola di pezza.

Lory si portò le mani alla bocca, furiosa.

Lo aveva assoggettato, e ora lui sarebbe stato una marionetta.

Lo chiamò, con il viso rigato dalle lacrime.

Il corpo privo di coscienza si ridestò, e Lory notò, con orrore e senso di colpevolezza, gli occhi vuoti.

-Ora…sei sotto il mio controllo, dovrai fare ciò che ti dico.- il Burattino accennò meccanicamente con il capo.

Per Lory fu come un pugno in pieno stomaco.

Il suo Io interiore le gridò contro.

Si alzò, e anche Pie fece lo stesso.

Si sentiva in colpa, si odiava, e doveva essere punita per ciò. Ma adesso non poteva fare niente di tutto ciò.

Le parole successive le uscirono da sole dalla bocca, con voce rotta dalle lacrime.

-Portami nella tua stanza…-

Pie la prese per la mano, e la condusse per le scale, poi per un corridoio, e poi dentro la sua stanza.

Lei si sedette sul letto, e ordinò la medesima cosa a lui.

Prese dalla tasca il cristallo.

Guardò il volto impassibile del giovane.

Accostò il cristallo al torace, più precisamente vicino al cuore, e venne assorbito.

Le labbra di lui si schiusero in un urlo di dolore, e, ansimante, ma sempre sotto il controllo della ragazza, cadde all’indietro, contorcendosi di dolore.

Lei gli si accostò, e mise le mani sotto il maglione del ragazzo.

Sentiva la pelle di lui sotto le dita.

E con la pelle, sentiva anche fluire l’energia che ora veniva sottratta a lui.

Alla fine, lui cedette,e svenne.

Lei, dopo aver assorbito un po’ d’energia, si accucciò vicino a lui, e cominciò a piangere silenziosamente.

Grazie alla energia di Pie, il livido al collo scomparve, e anche la ferita alla testa sparì, poiché l’energia aveva anche funzioni curative.

In quel momento, Lory realizzò una cosa: nona avrebbe mai fatto del male a Pie, mai più…si sarebbe messa anche contro Amal, pur di proteggerlo!

Avrebbe salvato l’anima del ragazzo, anche a costo di perdere la sua!

Un sacrificio…ora era questo ciò che doveva fare…

Realizzò anche, di essersi innamorata di Pie.

E come prima, sfiorò debolmente le labbra del ragazzo

**

Yume guardava la scena da una piccola sfera di cristallo, e sorrise.

Quei due stavano per affrontare la più catastrofica delle avventure, e lei amava le avventure

“Non preoccuparti Lory, ti aiuterò io…”

**

Oddio che capitolo strano!

Certo che sono proprio matta!XD!

Mi raccomando, ditemi cosa ne pensate, e non siate clementi, altrimenti mi gaso troppo…

Vorrei fare un piccolo sondaggio, chiedete pure in giro e fatemi sapere:

“A quanti di voi piace il personaggio di Berry in Mew Mew a la mode?

Secondo voi una futura seconda serie sarà ispirata al manga, oppure s’inventeranno qualche cosa?” sperando

A mio modesto parere, Berry non è male, è solo molto tonta (più d’Ichigo) e ingenua…e spero vivamente che non rispecchieranno il manga…perché io voglio rivedere gli alieni alleati con le mew mew!!!!!!!!!! Non voglio quel gruppo di squilibrati dei Saint Rose Crusaders!

E poi non si capisce neanche come cavolo finisce! Insomma, sembra che nella parte finale ci sia lo zampino delle CLAMP(le creatrici di Card Captor Sakura), poiché in ogni loro manga, la distinzione tra bene e male è sempre molto sottile, e va a finire che tutti diventino amiconi senza combattere! Ma dove sono finiti gli scontri a spada aperta?

Insomma, alla fine della prima serie, le mew mew uccidono gli alieni con il loro colpo più tremendo, Kisshu diventa uno spiedino, Masaya si ammazza, Ichigo, mezza nuda si sacrifica per il suo amato…la città distrutta, Ryou con un braccio sanguinante (almeno nella manga-version!)!

Qui, invece, il cattivo decide di lasciar stare, poiché dopo aver visto Berry e il suo “ragazzo” abbracciarsi e baciarsi, pensa che non ne vale la pena distruggerli!

Ma insomma! Non iniziava proprio a combattere se doveva finire così!

Tzè…non ci sono più i cattivi di una volta T.T!

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Capitolo 14
*** 14 ***


-Non abbiamo tanto tempo

14. Cade la neve

-Non abbiamo tanto tempo!-

-Ma tu…chi sei? È la prima volta che ti vedo!-

-Chi sono io non è importante! È importante chi sei tu!-

-Che vuoi dire?-

Lory era circondata dall’oscurità.

-Non ti capisco!-

Davanti a lei c’era un Angelo bellissimo, con occhi come il miele e capelli ramati, lunghissimi, e ali bianche come il latte.

-Sono Yume…- le rispose l’Angelo -Ascoltami, tu chi sei?-

-Cosa? Non capisco cosa tu voglia!-

-Voglio sapere chi sei- rispose con dolcezza.

Posò le sue mani bianche e affusolate sul volto di Lory, e la ragazza ebbe un brivido.

Erano freddissime

-Sono…sono Lory…-

Yume scosse il capo –Non basta…chi sei? E cosa vuoi?-

-Sono Lory…e voglio…voglio…- “Cosa voglio?” pensò.

-Quando avrai capito chi sei, chiamami…basta solo che tu mi pensi…-

-Ma tu chi sei? Cosa vuoi? Questo non è un normale sogno, vero?-

Yume sorrise –No, non lo è. Io voglio appoggiarti in questa guerra che stai affrontando, e voglio che tu viva l’amore come hai fatto prima, concentrando tutti i sentimenti su quella persona per te speciale. Ti aiuterò a contrastare Amal, ma tu devi fare ciò che ti senti. Segui l’istinto!- iniziò a dissolversi.

-ASPETTA!- Lory allungò le mani, come per afferrare quella visione, ma le sue mani non si incrociarono con quelle di Yume, ma con quelle di qualcun altro.

Lory alzò lo sguardo, per incrociare quello di Pie.

E questo prima di svegliarsi.

**

Quando aprì gli occhi, si ritrovava nel letto, accanto a Pie, ancora privo di sensi.

Quanto aveva dormito?

Guardò l’orologio a muro, erano le appena le quattro, ma i nuvoloni in cielo facevano perdere la cognizione del tempo.

Si mise a sedere, lentamente, ripesando al sogno “Chi era quella Yume? E se fosse un tranello di Amal, per verificare la mia fedeltà? No…non devo fidarmi, non ancora…”

Lory guardò Pie.

Dormiva tranquillo, come un bambino.

Arrossì leggermente, ripensando a quello che aveva fatto poco prima.

Che vergogna /////! Meno male che era privo di sensi ///”

Sentì il cuore stringersi.

La vita era già passata, e lei la ricorreva ancora.

Mentre la Vita si era fermata, lei era andata avanti, troppo avanti…

Era ancora legata a quel mondo da un filo sottile di speranza.

Ma era disposta a tagliarlo quel filo, se così avrebbe aiutato Pie.

Tornò a guardarlo.

Rise sotto i baffi per la comicità non voluta.

Gli accarezzò i capelli, come ad un bambino, e bisbigliò –Praticamente sei al centro di una guerra e non lo sai neanche…poveraccio…-

Si alzò.

Ora avrebbe combattuto lontano da lui.

Scese in cucina, e prese il suo giubbotto, pronta ad uscire dalla vita di Pie.

“Non voglio coinvolgerti…ma ti voglio bene. Anche se dovessi finire nelle grinfie di Amal e subire i suoi soprusi per l’eternità, mi va bene così. Voglio che tu viva.”

Perse carta e penna, e iniziò a scrivere…

**

-Ci rincontriamo ancora, Pie-

Pie aprì piano gli occhi.

Si trovava in un posto strano.

Era tutto bianco, e davanti a lui stava Yume

-Tu?-

-Ah ah…io, proprio io…-

Pie si sbatté la mano sulla faccia –Tutte a me le svitate .-

-Non sei molto carino…- disse Yume, avvicinandosi a lui -Voglio farti vedere una cosa…-

Yume mosse una mano, con eleganza, e apparve una sfera di luce.

-Guarda qui…-

Mise la pallina davanti al volto di Pie il quale, venne risucchiato al suo interno.

Era un posto buio, che conosceva, poiché molte altre volte c’era stato, nei suoi sogni.

Tutto nero, e al centro, come sospesa in un mare d’ombra, Lory, in posizione fetale.

-Questo è ciò che accadrà alla sua anima, se tu non interverrai…vagherà per l’eterno- disse Yume.

Pie quasi non l’ascoltava.

Si avvicinò a Lory, e provò a toccarla, ma gli fu impossibile, perché la sua mano, passò attraverso al corpo di lei.

-Ma cosa…?- disse, inorridito, guardandosi le mani.

-Non puoi toccarla, è senza consistenza…-

-Che diavolo sta succedendo? Non ci capisco più niente!- urlò.

-Vedi, Lory ha bisogno della tua anima per vivere. Quella ragazza è già morta…-

-Ma che cosa stai…-

-E’ così…ma ha rinunciato a questo suo mandato per salvarti. Ora ti prego, svegliati, e impediscile di scappare da te!-

**

-AH!- Pie si svegliò di soprassalto, sudato.

Ansimava.

Che cosa aveva sognato? L’aveva dimenticato…

Si ricordava solo di una cosa… “Lory…”

Notò che era steso sul letto, e come c’era finito non lo ricordava.

Sapeva solo, che accanto c’era la forma di qualcuno, che probabilmente aveva dormito a fianco a lui, ed era ancora calda.

-Dove diavolo è Lory?- si alzò di botto.

Preoccupato.

Il cuore gli martellava nelle tempie, aveva un brutto presentimento.

Iniziò a frugare i tutte le camere del secondo piano, cercandola.

Dove è andata quella stupida? Senza dire niente! Se crede di scappare via da me, si sbaglia di grosso!”

Si fermò di colpo.

Scappare via da…lui?

Da quando era diventato tanto possessivo riguardo quella ragazza?!?!

“Ho sbagliato ad usare le parole…semplicemente…tutto qui…”

Si, però la stai cercando…” gli disse una vocina maliziosa dentro la testa.

Imprecò tra i denti.

Avrebbe riportato indietro Lory, e che tutte le voci andassero a farsi fottere!

Scese velocemente le scale,e guardò in salotto, in bagno, e infine in cucina.

Niente, sparita.

La sua attenzione fu attirata da un foglietto piegato sul tavolo.

Lo prese, e lo lesse velocemente.

Merda!” lo accartocciò e lo lanciò dentro il lavandino, e si precipitò fuori.

Intanto, quel foglio, iniziò ad aprirsi, e le gocce di acqua che scendevano ribelli dal rubinetto, cancellavano inequivocabili parole…

Ciao Pie,

scusa per questo mio modo di andarmene improvviso, ma non posso trattenermi oltre. Ci sono problemi che devono essere risolti.

Ti prego di perdonarmi.

Comunque, non ti preoccupare, non mi rivedrai, dato che io dovrò andare molto lontano da dove sei tu ora.

Ti ringrazio per il disturbo causatoti.

Addio…

Lory”

Pie aprì la porta, e sul suo viso si appoggiò una cosa piccola e fredda.

“Neve?”

Questa fu la prima cosa che notò, la nuova neve.

Poi, vide che qualcun’altra in piena sorpresa come lui.

Era lì, a pochi metri da lui, con le mani tese in avanti, quasi volesse catturare quei piccoli frammenti di neve.

Il viso rosso dal freddo.

Le nuvolette di fiato che si plasmavano ad ogni respiro.

Gli occhi blu guardavano il cielo nuvoloso, persi nel vuoto, e in chissà quali pensieri.

-Lo sai, si dice che la nuova neve porti nuove novità…- disse, attirando l’attenzione della ragazza, che si girò verso di lui, sorpresa.

-Tu hai nuove novità da comunicare? Come la tua fuga?- continuò

-La mia…non…non è una fuga…me ne stavo semplicemente…- balbettò lei.

-…scappando…-

Rimasero in silenzio, sotto i fiocchi di neve.

Pie si avvicinò, e le prese il braccio, stringendo un poco –Cosa volevi fare?- domandò, con fare autoritario.

-…Non credo di doverti spiegazioni…- disse lei dopo qualche secondo, raccogliendo un po’ di coraggio e non osando incrociare lo sguardo.

Pie, indispettito da quella risposta, la voltò completamente verso di lui, tenendola per le spalle “cavoli…ha ragione…sto diventando strano…manco fosse la mia ragazza”

Le parole La Mia Ragazza gli rimbombavano nella testa.

Si erano baciati.

Abbracciati.

In effetti non era la sua ragazza, non avevano nessun legame in particolare, però…

Però, il saperla lontana gli dava fastidio.

Una stretta allo stomaco fastidiosa.

Dispettosa.

Era già successo quando lei era sparita la prima volta, e non voleva farla ricominciare.

-Almeno…dimmi perché te ne vai! Insomma! Fino a questa mattina era tutto ok! Non puoi…- insistette lui, aggrappandosi a qualsiasi scusante

-Smettila! Questa mattina non era diversa da ora! Tu non sai niente! Come puoi pretendere di sapere come mi sento adesso?- urlò lei, combattendo con se stessa.

-E infatti non capisco!- replicò.

-Non capisco proprio perché te la prendi tanto a cuore! Lasciami stare!- tentò di divincolarsi dalla stretta del ragazzo, ma era troppo salda.

Le lacrime iniziarono a infastidire gli angoli degli occhi, annebbiando la vista, e intanto, la neve, cadeva tranquilla, incurante dei loro turbamenti, estranea e complice.

“Volevo allontanarmi da te…perché…perché…”

Le lacrime iniziavano a scendere, sia per il nervosismo, sia per la tristezza.

Pie la guardava con occhi penetranti, e a quello sguardo non poteva sfuggire, tanto era intenso.

Sentiva che le parole le uscivano dalle labbra, incuranti, come quella neve.

-…piaci…- sussurrò.

-Come?- disse lui, non avendo capito, o forse aveva capito ma non tanto bene.

-Mi piaci…e per questo… devo…andare via…lontano da te…perché…sennò…impazzisco…- singhiozzò la ragazza, mentre Pie, le asciugava le lacrime con il palmo della mano.

Incrociò lo sguardo di lui per la prima volta.

Così bello e caldo.

Si sarebbe persa in quegli occhi.

Ora che aveva confessato i suoi sentimenti, si sentiva più leggera, stranamente.

Pie schiuse le labbra, per parlare, ma quello che disse non fu una risposta,anzi, una domanda

-Scusa…ma questa è una dichiarazione?-

Gocciolone.

-No…Pie…ho solo aperto il mio cuore…- rispose, sarcastica e scocciata.

-No, perché le dichiarazioni non si fanno piangendo…- commentò lui, lasciando la presa, e mettendo una mano sotto il mento, come per pensare.

Lei avvampò, comprendendo che il ragazzo la prendeva in giro.

-Sai, di tutte le dichiarazioni, questa è sicuramente la più strana…siamo al freddo, tu stavi scappando, cade la neve e fra poco ti si congelano le lacrime sulle guance…-

Arrossì ancora di più.

-E di solito, dopo una dichiarazione, c’è sempre un bacio…ma come minimo, adesso rimarremo appiccicati per il freddo, grazie alle lacrime e al freddo…-

-IH! Dai! Non prendermi in giro!/// così non vale!- si lamentò lei, questa volta sulla sogli di lacrime di coccodrillo.

-Però si può provare…-

Si chinò, poggiando le sue labbra su quelle di Lory, la quale rimase immobile, mentre i capelli le si rizzavano(*).

Lui si allontanò dopo qualche secondo e commentò –No, non siamo rimasti appiccicati…ma poteva succedere…- continuò, impensierito.

Lei si premette le mani sulla faccia “Che dispettoso! Si sta divertendo da morire!”.

Pie le prese una mano, e disse –Guarda…si sono arrossate per il freddo…dai, entriamo dentro, o ti prenderai un malanno…- e mentre la conduceva in casa, aggiunse, perfido –Così continuiamo il discorso-

Lory a quel puntò sembrò svenire dalla vergogna e dalla disperazione.

**

Invisibile agli occhi degli umani, Yume guardava divertita la scena, come sempre.

- Non credo di aver capito la situazione…-

C’era chi, come lei, era piuttosto dubbioso sugli ultimi avvenimenti, cioè, Amal, che scrutava tutto con una piccola sfera.

-Spero per Lory che questo faccia parte di una variazione molto variata del piano, perché io ci sto capendo poco…- gocciolone.

Altri, avevano spiato tutto da dietro un cespuglio.

Ryou e Ichigo.

-Dai, fatti più in la…mi stai facendo male col gomito-

-E che ci posso fare?-

-Mettiti in qualche altro modo!-

-Io so come mi metterei…-

-RYOU! Smettila!- disse Ichigo, mollando un cazzotto sulla testa del biondino –Se continui così, ti molto!-

-E dai che scherzo!-

-Se se…comunque…tu ci hai capito niente?-

-Non so…non è chiario…-

-Ma stanno insieme?- chiese la rossina

-Non ne sono sicuro…ma questa era una dichiarazione-

-Non c’è dubbio…secondo te arriveranno alla C?-

-Conoscendo Pie…-

Un solo pensiero fu comune a questi quattro personaggi, alieni gli uni agli altri

“MA CHE COSA E’ SUCCESSO?!?!?!?”

**

Note:

(*) Vi ricordate il Super Sayan di 3°livello? ^_^ XD

**

Salve gente! Come state?

Spero bene…

Kisshu:- Dopo aver letto sto capitolo…prego, prendete il numerino e mettetevi in fila…

Io: Per che cosa?-

Kisshu:- Per picchiarti…-

Io:- Ah…emh…eh eh eh…vebbé, vi addolcisco un pochino…nel prossimo capitolo, spiegherò che cosa è successo a Kisshu (una hola si alza tra i lettori), e forse, ciò che è successo a Lory, ci sto lavorando…Comunque, credo ormai che rimangono pochi capitoli…forse XD! Non lo so neanche io, dipende dalla lunghezza, perché se sono troppo lunghi, li taglio, e farò due capitoli!-

Kisshu:- Davvero spieghi che cosa mi è successo?-

Io:-Si si…-

*Kisshu inizia a saltellare per la stanza* -E Mi farai mettere con Ichigo?-

Io:- Non ci sperare…=____=””” Mancherebbe la consistenza…

Kisshu:- Che vuoi dire o.O?

Io:- Lo scoprirai a tempo debito…ora passiamo ai ringraziamenti!

XMaryCry: Io non ce l’ho con quel gruppo di cattivi, ma che ci posso fare se voglio i nostri cari alieni? Insomma, quelli mi vanno pure bene come antagonisti, però, cavolo! Grazie per gli auguri XD!

XLory06: come sopra! Cmq sta tranquilla, che non è l’unica Lentona della ff *guarda Pie* ti assicuro che c’è molta gente più tarda! Per una volta mi andava di fare che la ragazza proteggesse l’uomo, perché, quasi sempre è il contrario! È il momento di riscattarci tutte! Ihih

XFedy: Guarda, io avevo postato, ed ero tranquilla…dopo meno di un giorno, vado a vedere se erano arrivate recensioni, e, sorpresa, era finita alla fine della pagina! Incredibile! Infatti pensavo che nessuno avesse recensito, dato che non era stata molto in alto…^_^ invece non è andata male! Anzi!

XMewLulu: “Ma quando ho letto la tua ff ho capito che Lory e Pie stanno bene insieme” wow..che rivelazione, sono stata io a convertirti? *_* (ora si gasa tutta…ndKisshu). Ma lo dici tanto per dire, o sul serio o.O? non credevo di aver fatto tanto scalpore! Sono contenta che il chappy ti sia piaciuto, perché io ero abbastanza insicura, tanto che ho pensato di riscriverlo e postarlo in maniera diversa…ma visti i commenti non negativi…per il manga…guarda, è stata la spesa più sciocca della mia vita! A saperlo mi risparmiavo tutti quei soldi!

Ora vi saluto tutti!

Un grande Kiss_Kiss e…COMMENTATE!

Ps: per il titolo mi sono ispirata alla puntata di Naruto, quando Haku e Zabusa giacciono assieme sotto la neve T.T…che triste…

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Capitolo 15
*** Tra me e te ***


Amal compieva grandi passi, dando un’occhiata alla sua sfera, con la quale vedeva cosa accadeva nel mondo

Allora, premetto che il capitolo è pieno di…emh…^///^ l’ho alleggerito più che potevo…se volete saltate! Basta che commentate.

No…ora che ci penso non sono tanto osè…ma forse è l’ambientazione…uff! sono molto confusa @.@. ci vediamo a fondo pagina!

NB: PER IL TITOLO DEL CAPITOLO! Ebbene si…ho copiato MewLeemy! Leemy-san, se sei in ascolto ti chiedo scusaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!e che non ho fabtaia coi titoli…

15. “Tra me e te”

Amal compieva grandi passi, dando un’occhiata alla sua sfera, con la quale vedeva cosa accadeva nel mondo.

E proprio da quella suddetta sfera aveva visto ciò che Lory aveva detto poco a fa a Pie.

Eppure, questa era una cosa impossibile.

Che Lory provasse amore per quell’umano, era chiaro da principio.

Sapeva che sarebbe successo questo quando l’aveva “ingaggiata”; lo sapeva perché le vite dei due ragazzi erano collegate da tempo, e un giorno si sarebbero dovuti incontrare, anche se in circostanza diverse.

Sapeva che giocare con il destino di due persone Destinate era difficile, ma Lory era facile ma manovrare.

E allora perché questo cambio di comportamento?

Che cosa si era innescato nella testa (o nel cuore) di quella ragazza innamorata?

Amal non se lo spiegava, e continuava, a grandi passi, a camminare per quello spazio infinito come lo spazio.

Che cosa era andato storto?

“Fino a ieri sera, Lory mi obbediva, anche se controvoglia. Il semplice fatto di aver preso l’energia di quel ragazzo…no no…qui gatta ci cova…” e a questo pensiero, gli venne in mente un Angelo. “Yume...” creò una sfera d’energia, e la scagliò lontano “ Quella stupida…non fa altro che impicciarsi!”

Ma infondo era sempre stato così.

Anche quando era nel Paradiso, lei gli era sempre stata accanto, e alla fine se ne era…

Scacciò via quei pensieri. Era inutile pensarci troppo.

Tanto ormai non era più in grado di provare amore.

Eppure, il petto gli doleva un po’, quando pensava a quei momenti…

**

Lory si era ritrovata nella cucina di Pie senza neanche accorgersene.

Il ragazzo l’aveva praticamente trascinata dentro.

E ora che faccio?! Io devo andarmene via!”

-Ti va un po’ di caffè?- chiese il moro.

Lory lo guardò un attimo.

Era in piedi, leggermente appoggiato allo stipite della porta, con un braccio appoggiato sul fianco, e uno che scendeva lungo l’altro fianco(*).

Gli occhi blu la guardavano impassibile, ma le labbra erano incurvate da un sorrisetto malizioso.

Infatti, lui sapeva benissimo che aveva “vinto” contro la ragazza, e che lei non si sarebbe potuta più allontanare.

Lory, ricordandosi della domanda, accennò un Si con la testa, ma non si mosse da dove era quando lui gli porse una tazza.

Non allungò nemmeno il braccio per prenderla, tento era intontita.

-Oh! Ti muovi a prendere il caffè?! Guarda che si fredda!-

Lory allungò timidamente la mano, e prese la tazza, iniziando a sorseggiare.

Il liquido caldo sembrò risvegliarla, tanto che si bruciò la lingua, tanto era bollente!

-AH!Scotta!- Si portò una mano alla bocca, prendendola forte, e iniziò a saltellare dal dolore.

-Non saltare! Rovesci tutto il caffè!- e appena finì di dire queste (sagge) parole, qualche goccia di caffè cadde sulla sua mano.

-Ah! Ma porca…!Lory! Fermati!-

-Oh mio dio! Scusa! Non volevo! Io..io…- la ragazza era rossa dall’imbarazzo, mentre guardava Pie sventolarsi la mano.

-Certo che sei addormentata! Era chiaro che il caffè era bollente!-

-Scu…scusa…scusami…non ci avevo pensato!-

Pie alzò gli occhi al cielo, ma non riuscì a mostrarsi veramente seccato.

Il volto di quella ragazza era rosso e tenero, che arrabbiarsi era difficile, ma continuò lo stesso con la sua commedia.

-Mi hai fatto male! Guarda! Mi si è arrossata la pelle! Ah! Sei peggio di una bambina!-

Pie si accorse troppo tardi che Lory era sull’orlo delle lacrime (di nuovo!).

Che fosse troppo emotiva?

Questo era sicuro.

-Emh…dai..stavo scherzando! Non mi sono fatto niente!- niente da fare; dagli occhi di Lory cadevano lacrimosi di mortificazione –No dai! Scherzavo!-.

più Pie cercava di tranquillizzarla, più la ragazza si chiudeva a riccio.

“Mannaggia a me!” –Ti prego Lory! Non voglio vederti piangere! Susu…che non è successo niente!- il tono di Pie era come quello di un fratello maggiore con la sorellina più piccola, che aveva appena sgridato, e si rese conto che non era il tono migliore.

Gli venne un’idea. Cattivella ma buona.

-Se non la smetti, giuro che ti bacio!- e, incredibile, ma vero, le lacrime della ragazza cessarono.

-Oh..finalmente!- ma infondo c’era rimasto un po’ male.

L’idea di baciare le sue labbra, di mordicchiarle, di succhiarle, di stringerla a se, impedendole di scappare, di sussurrarle all’orecchio, gli piaceva un sacco.

Ma se ora avesse dato sfogo a quei suoi “piccoli” e “innocenti” desideri, non aveva la certezza di come avrebbe reagito Lory.

Anche se sapeva che la ragazza era attratta da lui, non gli andava di rischiare.

-Scusami…- sussurrò lei.

-Niente…- e rimasero in silenzio, mentre sorseggiavano l’agognato e ormai non più bollente caffè.

**

Lory si era distesa sul divano, col permesso del ragazzo.

Gli faceva male la testa.

Stavano succedendo troppe cose, e lei non era pronta.

Si assopì leggermente, ma si riprese quasi subito, sentendosi osservata.

Pie la stava guardando.

Era seduto a gambe incrociate e con i pugni chiusi sotto il mento, proprio vicino a lei.

-Lo sai che quando dormi hai una faccia buffa?-

-Buffa?- la ragazza si mise a sedere.

-Si…però mi piace…sei pure rilassata, cosa che non sei mai quando sei sveglia .-

-Questo non è vero…-

-Invece si. Sei sempre tesa, e ti aspetti quasi che il mondo ti cada addosso .-

Lory rimase in silenzio, cercando una risposta adeguata –Beh…guarda che quando tu sei sveglio sei apatico e molte volte cattivo…- Pie corrugò la fronte “Non ha tutti i torti…” -Però , quando dormi sei tenero come un bambino!- sorrise di compiacimento, notando che Pie arrossiva.

-Ma che cavolo dici??!?!!?- sbraitò

-E’ vero! Sei così tenero!-

-Senti, smettila di prendermi in giro, o me la paghi!-

-Ma io sto dicendo la verità!- ammiccò lei.

-Adesso mi hai stancato!-

La ragazza strillò un poco, mentre lui le afferrava la vita, e la portava vicino a se, facendo premere la sua schiena sul suo petto.

Iniziò a farle una “saponetta” sulla testa, elettrizzandole tutti i capelli, mentre lei, ridendo e urlando chiedeva -Pietà! Pietà!-.

Dopo pochissimo, si stancò di quel gioco e la smise di frizionarle i capelli; ma non per questo la lasciò andare.

Appoggiò il mento sulla spalla, ispirando a pieno il suo profumo.

Sentì Lory irrigidirsi a ogni suo fiato.

Poteva sentire benissimo il respiro della ragazza spezzarsi.

Era impicciata, e questo lo eccitava.

Come quando il gatto sta per afferrare un uccellino che tenta la fuga, inutilmente.

Baciò lentamente il callo di Lory, arrivando fin sotto l’orecchio, e iniziò a mordicchiarle il lobo.

Lory ebbe un brivido. Di piacere.

-Pie…io…- mugolò, ma non continuò; stava per dire “Non voglio”, ma quello che stava accadendo lo voleva, e oltretutto lo voleva!

La presa di Pie si fece più salda.

“Non mi ero reso conto di quanto fosse magra” pensò, continuandola a baciarla.

La mano si spostò sulla schiena, e la loro posizione cambiò.

Pie la stese, supina, sotto di se.

“Qui la cosa prende una piega diversa…” pensò la ragazza, mentre le guance le si coloravano di rosso purpureo incrociando i suoi occhi come la notte e il mare.

Si chinò a baciarla, lentamente, dolcemente.

Lory lo attirò di più a se, mettendo le mani dietro la nuca, incrociando le dita, avvicinando i gomiti.

“Non importa quello che potrà accadere. Se adesso io dovessi scomparire, sarei più che felice, perché sono tra le tue braccia”

Pie, lentamente, le schiuse le labbra, e la sua lingua si intromise nella bocca della ragazza.

Lory trattenne quasi il respiro.

I baci che si erano scambiati precedentemente, non erano niente al confronto.

Sentiva benissimo il fiato del ragazzo, e sentiva perfettamente il suo cuore battere.

I loro corpi si incastravano perfettamente.

La lingua che accarezzava la sua,la faceva sentire viva e desiderabile.

Purtroppo Pie interruppe il bacio.

Il ragazzo notò con piacere che Lory era arrossita, e respirava a fatica, ma gli occhi pregavano di continuare con quelle effusioni eccitanti.

Mise le sue mani sotto il maglione di lei, sfilandolo.

Lory rimase in camicia, che a poco a poco, perdeva i suoi bottoni.

Lentamente Pie ricominciò a baciarla per tutto il petto, ed a ogni gemito della ragazza era un brivido di piacere per lui.

Accostò le labbra all’orecchio di Retasu, e bisbigliò –Sei mia…-

La gonna di Lory scivolò via, verso la schiena, grazie alla mano di Pie, che veloce accarezzava le gambe, fino ad arrivare più sopra, vicino a quel Segreto Celato tanto appetitoso.

Lory inarcò la schiena, e si chiese se ciò che stava facendo era giusto, ma le basto guardare Pie per far cadere ogni dubbio.

Lory “aiutò” Pie a liberarsi dal maglione e camicia,e rimase a petto nudo.

Passò le dita sul fisico asciutto, ma non arrossì.

“Non è più tempo di farsi prendere dalla timidezza. Voglio godermi quest9o attimo!”

Si tolse lentamente il resto della camicetta, e la visione quasi completa della ragazza lo mandò in estasi.

Cercò l’aggancio del reggiseno, ma l’attimo prima di toglierlo e bisbigliò –Posso?-

La ragazza accennò con la testa.

E il suo seno fu quasi libero.

Pie fece passare le labbra sulla pelle, formando ghirigori con la lingua.

La ragazza iniziava gemere sempre più forte.

La testa inclinata all’indietro, gli occhi socchiusi.

Stava bene.

Era in Paradiso.

Alzò lentamente la testa, e gli occhi si aprirono un po’ di più, ma quello che vide non le piacque.

Avrebbe voluto vedere Pie, i suoi occhi, la sua bocca.

Davanti a lei, con le mani dentro alle tasche del giubbotto, Amal.

Pie continuava a baciarla, probabilmente non si accorgeva di niente.

Amal alzò il suo braccio, indicando quello di Lory (che nel frattempo accarezzava la schiena di Pie) e la ragazza si guardò, di riflesso.

Nel braccio era comparsa un scritta, che fu come un pugno in pieno viso.

Rilesse quella frase finché questa non si cancellò, con un leggero dolore, lasciando la pelle arrossata.

-Pie…basta…- mugolò, ricacciando dentro le lacrime.

Il ragazzo non sembrò averla sentita.

Lei lo scostò delicatamente.

Si mise seduta, raccogliendo il maglione, indossandolo, così almeno poteva coprirsi.

-Che cosa c’è? Avevi detto di si…- fece Pie, non del tutto tornato alla realtà (**).

-No e…e che…- tentò di dire la ragazza, non riuscendo a parlare.

Prese un bel respiro profondo –Ti chiedo scusa! Avevo detto di si…ti giuro che avrei voluto…però…non potevo...-

-Ma perché?- chiese, quasi risentito.

Lory abbassò lo sguardo e non rispose.

Preferiva fare scena muta, piuttosto che mentire.

Pie si alzò di botto, e si rimise la camicia –Lasciamo stare…- disse a bassa voce.

Lory gli prese una mano, e se la portò al viso.

Era calda, era grande.

Quelle mani prima la stavano accarezzando.

Prese un po’ di coraggio e disse –Possiamo uscire un po’? andiamo all’acquario?-

Pie la guardò.

E sorrise.

-D’accordo…ma prima…- le rubò un altro bacio, dolce e accattivante.

Se doveva fare una similitudine, Lory era come una dolce caramella, che vorresti sempre mangiare.

Si scostò da lei.

-Avanti…altrimenti si fa tardi…e rischierei di non fermarmi più ad un bacio…-

**

I due ragazzi avevano preso la metropolitana per arrivare all’acquario, e durante il tragitto, Pie aveva tenuto per mano Lory, e non aveva mai distolto lo sguardo da lei.

La situazione, a dirla tutta, il comportamento di Pie era un po’ possessivo.

Quelle attenzioni le piacevano; Pie la trattava come un fragilissimo cristallo.

In metro, poi, l’aveva tenuta stretta, quasi coprendola col suo corpo, in modo che nessuno potesse toccarla.

Finalmente, arrivarono.

L’acquario era un posto molto bello, grande.

All’interno, le sale erano buie, e le vasche illuminate da luci soffuse.

Anche se era inverno, c’erano molte persone, soprattutto famiglie.

I bambini correvano, strattonando la mano di genitori.

-Wow…ce tanta gente…- ridacchiò lei.

-Eh già…ma non c’è da stupirsi…l’acquario è la meta preferita dai bambini- e detto questo, le lanciò un’occhiata.

Lory sbuffò un poco –Grazie…- poi aggiunse, con più grinta e decisione –Dato che sono una bambina, non avrai niente da me…-

Pie sembrò terrorizzato da quella proposta –Andiamo dentro, va…-

Visto da dentro, l’acquario era molto più bello.

I due passavano tranquilli da una vasca all’altra.

Appena arrivarono a quella dei pesci tropicali, la ragazza disse –Posso farti una domanda?-

-Ricominciamo con i giochetti?- fece lui, seccato.

-No no…o forse si…beh. Comunque, che ci facevi l’autunno scorso in ospedale?-

Pie si irrigidì e rispose seccato –Non capisco il motivo si questa domanda…è stupida, e non capisco a che cosa ti serve saperlo. Ero lì e basta-

-Però tu non parli mai di te. Mai di…-

-E perché tu si? Avanti, non farmi ridere, manco tu parli mai di te stessa! Anzi, fai di tutto per evitare le mie domande. Sono io a non sapere niente di te-.

Lory sembrò prendersela, e si voltò, per andarsene, ma Pie le bloccò le vie di fuga, battendo un pugno sul vetro, pochi centimetri dal suo viso. In questo modo il braccio faceva da sbarra.

-Non pensare di andartene così facilmente- disse.

-Non vado da nessuna parte…voglio solo allontanarmi da questa vasca…- disse debolmente.

-E invece no .- la schiacciò contro il vetro, torreggiando su di lei.

Si guardarono per un istante che sembrò lunghissimo.

Pie, stranamente, fu il primo a cedere –Scusa…e che non mi piace parlarne…- si avvicinò a lei, cercando le sue labbra, ma la ragazza si girò di scatto, offrendogli la schiena.

Il giovane sospirò –Scusami…- le sfiorò il collo con le labbra.

-Niente scuse. E non ci provare ad ammorbidirmi così. Tanto non funziona-

-Io dico di si…-

La schiacciò contro il vetro, abbracciandola.

-Pie…ci guardano tutti…- disse lei, sentendosi impacciata.

-No…fino a che non accetti le mie scuse…-

-Non succederà mai…-

-Va bene…tanto io sto comodo così… e se vuoi, possiamo anche fare un bel giochetto…-

Gli mise una mano sotto il maglione, pizzicandole i fianchi.

-Pie! Smettila!- tentò di ribellarsi lei.

Pie non l’ascoltò, e le soffiò sul collo.

Con la mano libera prese il viso di Lory, e girandolo verso il suo, la baciò in modo prepotente.

-Mmh…- mugolò lei.

Pie si allontanò dopo poco –Allora?-

-Noo…- disse lei, riprendendo fiato.

-Sei dura eh…- disse lui –E va bene…come vuoi…-

Si allontanò da lei velocemente, assumendo un atteggiamento freddo e scostante.(***)

Lory ci rimase di sasso.

“Niente più abbracci, baci e cose del genere?” pensò dispiaciuta.

Quando si allontanò, lui la seguì, a debita distanza.

Sentiva gli occhi penetranti bruciarle la pelle.

Solo con gli occhi la prendeva e la faceva sua.

Passarono un paio di minuti, scambiandosi monosillabi, ma ad un certo punto, Lory non avvertì più la presenza di Pie.

Si girò a cercarlo, ma era troppo buio per vederlo.

Si spaventò un pochino, e tornò indietro.

Rifece tutto il percorso in retro marcia, ma di Pie non c’era traccia.

-Pie?!?- lo chiamò.

Il suo passo si fece più nervoso e frettoloso, e alla fine, tornò all’entrata.

Pie era appoggiato a un palo, e guardava tranquillo il paesaggio di città.

-Scuse accettate…basta che non fai più così…- disse lei, arrendevole.

Il volto di Pie non fece una piega, anzi, se possibile si indurì ancora di più.

-Pie…sei arrabbiato?-

-No…dai…andiamo…facciamo un altro giro…-

Camminavano fianco a fianco, ma parlavano poco.

Lory si sentì in colpa.

Adesso Pie era arrabbiato. Non le parlava più, non le sorrideva più.

Sembrava avesse indossato la maschera di quando si erano conosciuti.

-Ti va di andare al parco dove…dove ci siamo incontrati la prima volta?- domandò timidamente lei.

-Ok…come vuoi…-

“Tutto qui? Non voglio che mi tenga il muso…io devo…”

Lo abbracciò da dietro, proprio in mezzo alla strada –Ti chiedo scusa!- disse piano –Non volevo farti arrabbiare…-

Pie la scostò dolcemente, e disse –Non è per te…-

-Come?- fece stupita

-Scusa…stavo pensando. Mi chiedevo che forse, parlandone con qualcuno, non mi sarei sentito tanto male…-

-Allora non eri arrabbiato?-

Pie soffocò una risata –No, scema…non lo ero…-

-E perché te ne sei andato dall’acquario? Mi hai lasciato sola!- fece Lory, più sollevata

-Perché…? Volevo stare un po’ da solo…e poi pesavo di farti sbollire la rabbia. Infondo, non ti è piaciuto il mio modo di fare all’acquario, no?-

Lory avvampò di vergogna.

Altroché non le era piaciuto!

Pie capì i suoi pensieri, e le disse piano –Va bene…alla prossima occasione continuiamo. Non volevi andare al parco?-

-Ah..ah…s…si!-

**

Pie si sedette sulla panchina –Era questo il luogo, no?-

-Già...io ero sull’albero e ti avevo preso i soldi!-

-Quella sera ti avrei voluto strangolare. Ma adesso…- la guardò intensamente -…adesso mi sento in dovere di parlare…vuoi?-

-Se non ne sei convinto, no…- disse lei, portando le mani avanti e sventolandole in senso di diniego.

Pie le prese una mano –Non ce ne bisogno…-

Iniziò a parlare, raccontando come si era formato quel improbabile trio, di come erano coinvolte in tutte le cazzate di Kisshu.

-E poi cosa è successo?- chiese lei, presa dal racconto

-Kisshu aveva sempre in testa le cose più assurde. Un giorno è venuto a scuola dicendo che aveva trovato il modo di fare un mucchio di soldi in un colpo solo. Consisteva nell’introfularsi ad una festa di ragazzi del liceo S. era una scommessa. Se avesse vinto avrebbe preso un sacco di soldi. L’idiota. Lo faceva più che altro per mettersi in mostra. Chiese a me e Ryou di partecipare, e io rifiutai. Sapevo che era una cavolata, e che sarebbero potute partire denuncie e varie seccature. Durante la festa ci fu una rissa, e ne rimase coinvolto.

Per quanto ne so, è stato colpito alla testa da un oggetto pesante…c’è stato una grande confusione, e chi ha colpito Kisshu è scomparso. -

Rimasero in silenzio.

Pie non fece una piega, aveva raccontato tutto molto velocemente e in modo piatto.

Lory abbassò lo sguardo.

Conosceva perfettamente la storia di Kisshu, anzi, forse era l’unica che poteva ricostruirla completamene, dato che lei, quella fatidica sera era . Lei frequentava il liceo S. lei aveva vissuto normalmente fino a quella sera.

Però Pie doveva aprirsi da solo.

Questi erano gli ordini di Amal. Non poteva farci niente. Anche se Aveva deciso di ribellarsi, non poteva mandare tutto all’aria.

Ma ora doveva andarsene da lì.

-Pie…scusami ancora .-

-Di che? Scema. Ti scusi troppo, tu…- le accarezzò la testa.

-Puoi chiudere gli occhi?-

-Perché?-

-Dai! Ti prego…-

-Mmh…a cosa pensi? Guarda se è per il discorso di prima preferisco fare la prima mossa…-

-Non è niente di quello che pensi!!!!!!!!- urlò lei.

-Va bene, ti credo, non agitarti…però, prima di prestarmi ai tuoi giochetti…- frugò nelle tasche, e ne uscì un piccolo braccialettino.

Il laccio era nero, e aveva semplici palline, e al centro, come ciondolo principale, un delfino azzurro.

Lory lo prese con cura, rigandoselo nelle mani –E questo che cosa è?-

Pie, per un attimo arrossì –N…niente- e balbettò –L’ho visto all’acquario…tu mi ricordi tanto un pesce fuor d’acqua e te l’ho preso. E non ridere! Vedo benissimo che ti stai trattenendo!-

-Grazie…- se lo legò al polso, e lo sfoggiò un attimo –Ora chiusi gli occhi…-

Pie fece come gli era stato detto, un po’ curioso di vedere cosa avrebbe fatto la ragazza.

Sentì le labbra sfiorargli la fronte, poi sulle labbra.

Lory cominciò a baciarlo lentamente, e nella mano del ragazzo mise qualche cosa.

-Non aprirli. Conta fino a dieci…- disse lei, allontanandosi.

-Vuoi giocare a nascondino? E che cosa mi hai messo in mano?-

-Conta. Poi vedi.-

Lory tacque.

-Lory? Ok, io conto però non fare scherzi stupidi…Uno, due…tre…- aprì di botto gli occhi.

Avrebbe voluto prenderla di sorpresa, per vedere che cosa combinava, ma nel parco era solo.

Lory era scomparsa nuovamente.

Si guardò intorno, disorientato.

Aprì la mano, e lì, piegato, c’era un fogliettino di carta.

Lo aprì con cura, e lesse :” Scusami…”

Pie accartocciò il foglio e lo buttò lontano.

Le se ne era andata di nuovo, e non sapeva quando sarebbe tornata.

**

Lory camminava a grandi passi per il lungo corridoio.

Entrò nella sala dove Amal le aveva detto di incontrarla.

Era una delle camere private del suo Signore, ben arredata, con un letto a baldacchino, un caminetto e un tavolino di legno scuro.

L’ex-angelo era seduto su una poltrona di velluto rosso, e sorseggiava, da un bicchiere molto elaborato, un liquido molto scuro, forse vino.

-Bentornata Lory…- disse –Ti sei divertita sulla terra? Ti sei divertita con Pie? Lo spero bene…PERCHE’ IO NON MI SONO DIVERTITO!- scagliò il bicchiere per terra, e Lory sussultò di paura –Che cosa ha in mente la mia dolce Lory? Eh? Stavi per far l’amore con quell’insulso umano…sei innamorata di lui fino a questo punto? Eh?-

-Io non volevo disubi…-

-Ma l’hai fatto Lory. Ma sono sicura che la tua era una strategia, vero?-

Si avvicinò pericolosamente a lei, prendendole il viso tra le dita affusolate, schiacciandole le guance –Perché, vorrei ricordarti, che appartieni a me, non a lui…vero? Tu non stai andando con lui?-

-N…no…- mugolò lei.

-Perfetto!- mollò la presa sulle guance –In tal caso, ora donerai a me ciò che stavi donando a lui…-

-Cos…- le parole le morirono in gola, perché Amal le tappò la bocca un le sue labbra, schiacciandole forte, facendogli male.

-Sei legata a me!- le disse, sbattendola sul letto.

-Lascia…mi…- Lory provò a scappare, ma lui la teneva ferma.

-Con quest’atto, tu non apparterrai altri che a me! Rinuncia a quello stupido umano! Tanto lo perderai!-

Incombé su di lei per molto tempo, facendole male.

Nella sua mente, Lory pregava, e chiedeva aiuto, e una frase rimbombava, come un eco “Pie…aiutami…” e qualche lacrima scese silenziosa, mentre le risate di Amal risuonavano in quello spazio.

**

Note:

(*) Se non mi sbaglio, questa è la classica posizione di Pie nell’anime di TMM…o no?

(**) Pie *sbava* voglio iooooooo!

Pie:- Ma porca! Perché vengo sempre interrotto sul più bello!

(***) ora ti riconosciamo! *__________*

urlò lei.

**

Ho finitoo!

Ok! 10 pagine di emerita schifezza e porcheria! Fatemi un applauso!

Non ho molto da dirvi, solo una cosa…ciò che è successo a Kisshu è vero solo a metà!XD il resto negli altri capitoli. E che sono complicata, e mi ero prefissata di non svelare tutto subito. In altre parole, Pie non sa quasi niente!povero!

Ormai la storia si svolge al termine! Pochi capitoli!XD

Ora che è finita la scuola, spero di aggiornare in fretta! Mi raccomando, commentate!

A prestooooooooooooooooooo!

Saluti a:

XFedy: hai aspettato bene? Delusa? Spero di no! Ma che si fa una gara a chi commenta per prima O.O. per me basta che commenti XD un grossissimo bacio appiccicoso (bleah! Ndfedy)

XMaryCry: Non credo che tu ti sia chiarita molto, vero? Mi dispiace per eventuali mal di testa!

XLory06:beh…è mezzanotte, non dormi, e ti stupisci se ti si fondono i neuroni? Asdasdasd…certo che sei forte…per la dichiarazione mi sono scervellata! Non sapevo che fare, poi, dopo aver riletto Naruto 4 mi si è illuminata la lampadina nella testa! asdasdasd

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Capitolo 16
*** 16 ***


Kisshu’s History

16.

“La storia da prima dell’inizio –parte prima-“

Lory era raggomitolata in una poltrona della stanza dove qualche ora prima aveva avuto un incontro ravvicinato con Amal.

Aveva le gambe raccolte al petto, la fronte appoggiata alle ginocchia.

Aveva avuto una paura da matti, e ancora tremava.

Mai aveva pensato a una cosa del genere. Mai aveva pensato che una cosa del genere potesse capitare a lei.

“Sono stata una stupida…” pensò.

Guardò il caminetto.

Piccole fiamme danzavano eleganti, abbracciandosi, baciandosi, facendo l’amore fra esse.

Si cacciò gli occhiali, e li posò sul tavolino, strofinandosi gli occhi.

Le venne in mente, che come quelle fiamme, anche un’altra persona l’aveva abbracciata, accarezzata, baciata.

Pie.

Pie.

Sempre Pie.

Nessuno mai l’aveva fatta sentire bene come quel ragazzo.

Probabilmente lui non sapeva che cosa aveva fatto.

Non sapeva di quanto aveva potuto renderla felice.

Sorrise un poco. Un sorriso triste e malinconico.

Anche se sentiva ancora dentro di se la presenza prepotente di Amal, poteva percepire il calore delle labbra di Pie, la dolcezza delle sue mani, il profumo del suo alito della sua pelle.

Certo, avrebbe tanto voluto andare fino in fondo, ma quello che aveva avuto era stato sufficiente.

Bastava quello per farle tornare la luce negli occhi.

Per aiutarla a dimenticare.

“Amal la prese saldamente dalle braccia. Non le lasciava via di fuga. Per lei era rimasta solo rassegnazione.”

“Non mi importa…mi rallegro spendo che c’è una speranza per me e per Pie…non importa. Amal potrà farmi quello che vuole. Non m’importa”

Appena ebbe finito questi pensieri, il grande portone di legno si spalancò, ed entrò Amal, l’oggetto dei suoi pensieri.

-Salve Lory…- disse, mellifluo –Stai bene? Hai bisogno di qualche cosa?-

La ragazza non rispose, perdendo un po’ del coraggio che aveva accumulato.

-Prendo il tuo silenzio come un no . Ma lo sai che è molto scortese da parte tua?- si mise di fronte alla sua poltrona, e si sedette –Spero che questa stanza ti piaccia. Perché ci rimarrai per molto tempo-

Lory lo guardò senza capire, e Amal sorrise piano –Non penserai di poter scendere sulla terra di nuovo, vero? Per spassartela con il tuo amichetto .-

-Non puoi…- bisbigliò la ragazza.

-Come scusa? Non credo di aver sentito bene…-

-NON PUOI!- urlò, alzandosi in piedi, facendo cadere la pesante poltrona –NON PUOI IMPEDIRMI DI ANDARE DA LUI! NON PUOI!- svuotò i polmoni, e il suo viso si arrossò.

L’urlo le aveva fatto remare il petto, le gambe, la testa. Forse non aveva mai urlato con tanta forza.

-Sei innamorata di lui fino a questo punto?- disse tranquillo.

Con un gesto della mano, molto elegante, indicò la poltrona, che si rimise, come per magia (forse lo era), al suo posto.

Si alzò, e fronteggiò la ragazza.

La superava di tutta la testa.

La sua massa corporea era il doppio di quella della ragazza, esile e gracile. Era come mettere a co0nfronte un sassolino con una montagna.

-Sei innamorata di lui fino a questo punto?- ripeté –Infondo, che cosa ti manca?- ghignò –Ti mancano i suoi baci? Le sue carezze? Dipendi da queste cose come un qualsiasi cagnolino? Oh! Quanto seipatetica- si chinò verso di lei –Se è il suo viso che vuoi…- si passò la mano sul volto –Posso dartelo-

Lory sgranò gli occhi.

Davanti a lei c’era la copia perfetta di Pie.

Il suo Pie.

Il suo amato Pie.

Era lì. Davanti a lei.

Il volto fermo, gli occhi scintillanti.

-Tu…tu…- allungò una mano, tremante, verso il viso –Tu non sei Pie- la ritirò subito, stringendola, portando il pugno chiuso al petto, accompagnato dall’altra mano -Puoi anche somigliargli, ma ti manca tutto. La sua personalità, il suo modo di atteggiarsi. Il suo cuore. Non basta avere il suo aspetto!- e inaspettatamente, mollò uno schiaffo sul volto di Amal.

L’uomo tornò se stesso, e si toccò la parte offesa, sorpreso.

“Fino a qualche tempo fa non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Tremava al solo vedermi” –Sei cambiata…molto. Ma non basta. Ti voglio presentare una mia amica…-schioccando le dita, in un attimo apparve accanto a lui una ragazza.

Una gonna corta nera, calze pesanti dello stesso colore. Maglione bianco. Capelli verdi e occhiali grandi.

Lory quasi si specchiò, e ne rimase sorpresa.

-Questa mia amica si chiama Nuskha …che vuol dire copia. Non la trovi perfetta? Meglio dell’originale- le scostò una ciocca dal viso –Prenderà il tuo posto, e soggiogherà Pie. Ti ricordi quando gli hai preso l’energia? Beh, ha fatto in modo che parte di quella energia entrasse in questo corpo vuoto. Quella e la tua personalità, si sono fuse, dandole vita. Farà in modo di ingannare Pie. Ma manca un piccolo dettaglio-

-E…e quale?- chiese Lory, mentre la terra iniziava a mancargli da sotto i piedi.

-Manca il tuo alito di vita…così è ancora incompleta, e Pie se ne accorgerebbe! Avanti, Nuskha, prendi l’alito di vita…-

La copia si avvicinò a Lory, la quale indietreggio, spaventata –Sta lontana!-

Nuskha, quasi non l’avesse sentita,si avvicinò di più, e le prese il volto tra le mani.

-Eud ni anu omais aro- bisbigliò, respirando la stessa aria di Lory.

La ragazza si sentì svuotare. Le mancava l’aria. Quella maledetta la stava uccidendo?

“Ah…è vero, io sono quasi morta…” pensò “non può farlo”

-Puoi andare…- disse Amal alla copia, che assentì, e sparì.

Lory cadde in ginocchio, e respirò a bocconi

–Tu dici che non basta il volto uguale? C’è bisogno di un cuore, vediamo se per lui sarà lo stesso- in un attimo, scomparve e riapparve alle spalle della ragazza, che si era alzata tremando –Ora quella ragazza ha pure il tuo alito di vita, come potrà Pie resistergli?-

Gli prese le spalle delicatamente, e Lory ebbe un brivido, costatando che erano gelide.

-Io dico che lui verrà ingannato…- posò le labbra sottili sulla sua guancia (Lory sussultò, chiudendo forte gli occhi, mentre iniziava ad avere i sudori freddi) –E pure tu…- era cambiato di nuovo. Questa volta era Pie; anche la voce era uguale.

Amal era un bravo incantatore.

Annebbiò la mente della ragazza a tal punto da non farle più credere cosa era vero e finto.

La fece voltare, e la baciò con forza, circondandole la vita con un braccio, mentre l’altro gli teneva il polso fermo, in caso di ribellione.

Lory non riusciva bene a capire che cosa succedeva.

Il suo corpo era come un involucro di carne, vuoto. Non era inebetita solo dal potere di Amal, ma anche dalla sua copia, che aveva le aveva sottratto molta energia. Altrimenti si sarebbe liberata più facilmente; solo dopo un paio di secondi, che parvero infiniti, Lory iniziò a capire cosa stava succedendo.

Anche se il cuore e la mente le dicevano “Va via! Caccialo” il suo corpo non voleva rispondere, poiché non identificava Pie come un falso.

Amal/Pie sogghignò, allontanandosi da lei.

La passività forzata della ragazza era meravigliosa.

Qualche ora prima aveva avuto dei problemi ad ammansirla, e aveva scoperto, in seguito, che averla era una bella sensazione.

Prese con forza la mano della ragazza, e questo fece sobbalzare il corpo, e sentì l’anima della ragazza dimenarsi, in cerca di una via di uscita.

Sorrise.

Le passò una mano sul viso, facendola tornare alla normalità –Visto basta poco, e tu mi confondi per Pie…- disse, ancora sotto quelle mentite spoglie.

Lory trattenne le lacrime, ma qualcuna, ribelle, scappò via.

Si chiuse il petto fra le braccia –Solo perché tu mi hai soggiogata…- rispose, singhiozzando

-Anche questo è vero, ma adesso tu sei in mio potere, e posso farti ciò che voglio, comprendi? La stessa cosa succederà a Pie con la tua copia. Farà ciò che vuole lei, e lei farà ciò che voglio io; e io voglio vederti soffrire, voglio vedere i tuoi sogni infranti. Questa è la giusta punizione per chi mi disobbedisce-

-Puoi farmi ciò che vuoi, ma io non mi darò mai a te…- disse piano.

-Può darsi. Ma io ti ho già mangiata…-

**

Poco dopo Lory era raggomitolata su quella stessa poltrona.

Gli occhi erano rossi dal troppo pianto.

Prima di andarsene, Amal le aveva detto –“Vedi come stai soffrendo a causa sua? Sarebbe stato meglio stargli alla larga”-

E come poteva? Come poteva stare alla larga?

Ebbe un brivido di freddo lungo la schiena. Aveva un brutto presentimento.

Cercò di pensare ad altro, e l’unica cosa fu ciò che Pie le aveva raccontato di Kisshu.

-“Kisshu aveva sempre in testa le cose più assurde. Un giorno è venuto a scuola dicendo che aveva trovato il modo di fare un mucchio di soldi in un colpo solo. Consisteva nell’introfularsi ad una festa di ragazzi del liceo S. era una scommessa. Se avesse vinto avrebbe preso un sacco di soldi. L’idiota. Lo faceva più che altro per mettersi in mostra. Chiese a me e Ryou di partecipare, e io rifiutai. Sapevo che era una cavolata, e che sarebbero potute partire denuncie e varie seccature. Durante la festa ci fu una rissa, e ne rimase coinvolto.Per quanto ne so, è stato colpito alla testa da un oggetto pesante…c’è stato una grande confusione, e chi ha colpito Kisshu è scomparso.”-

Povero Pie. Lui sapeva solo una minima parte della storia.

Con la mente, tornò a quel giorno…

*Flash Back*

Scuola privata…

Lory camminava tranquilla per i corridoi del suo istituto privato, e un gruppo composto da tre ragazze le andò incontro –Lory-chan!Lory-chan!- urlarono, circondandola –Devi venire assolutamente! Non puoi mancare!-

La ragazza sembrava sorpresa –Mancare? Non salto mica la scuola…-

-Non per quello!- disse una

-Ma per la festa!- disse un’altra

-Ah…quella…beh, sinceramente non mi interessa-

-Sei sempre così ordinaria! Lasciati andare! Please!- disse una terza ragazza, stringendo le mani come in preghiera

-Ti prego Lory-chan! Siamo amiche! Ci serve il tuo aiuto! Non possiamo andare da sole!-

-Ma perché?- chiese, seccata, era un’intera mattinata che la stressavano con quella storia…

-Siamo in tre! E si entra o con un ragazzo, o in gruppi di quattro!-

-Facciamo così, vieni con noi, ma te ne vai quasi subito, ok?-

Lory sospirò, rassegnata, era troppo buona –E va bene, ma solo per una mezz’oretta…-

-Sarà l’ora più bella di tutta la tua vita!-

-Ma non era una mezzora?- Sospirò rassegnata.

Alla fine cedeva sempre.

**

Scuola statale…

-Ehilà! Compari belli!-

- Kisshu, che vuoi?- chiese Pie, alzando gli occhi dal libro che stava svogliatamente sfogliando

-Che sei acido!- rimbeccò

- Kisshu, che ti serve?- chiese Ryou –Guarda, se è per sodi, non te ne presto più…-

-Ma non è per quello! Scemi! Sempre a pensare a un secondo fine! Volevo dirvi che questa sera c’è una festa-

-Non m’interessa- tagliò corto Pie

-A me si- disse Ryou.

Kisshu guardò i due amici.

Bene, ne aveva conquistato uno. Doveva solo attirare l’attenzione di Pie.

-Pie…ci saranno tante belle ragazze…- ammiccò

-Non mi interessa- rispose apatico

-Secondo me è gay!- disse allora Kisshu, per pungerlo sull’orgoglio

-Non funziona, Kisshu…- commentò sarcastico Ryou –Ma ora mi vuoi dire dove si va? E chi la organizza?-

Kisshu raccontò di una scommessa fatta con alcuni ragazzi più grandi, i soldi eccetera.

- Se è così, io mi tiro indietro- disse Ryou –Non ne vale la pena. Non entro in questi giochi stupidi-

-Ma come! Uffa, sei impossibile! Il Signorino-di-Buona-Famiglia-

-Tanto non funziona con me, stupido…- disse Ryou –E comunque domani sera ho da fare. Mio padre ha un importante cena d’affari, e il Signorino-di-Buona-Famiglia deve farsi vivo…- rispose, mettendo molta ironia nell’ultima parte della frase

-Tutte scuse!- disse Kisshu –Che bravi che siete! Abbandonate un amico in difficoltà! Complimenti!-

-Non si tratta di abbandonare…- disse Pie tranquillo –Hai mai pensato prima d’agire?-

-Mai- rispose sincero

-Appunto. Se venissimo beccati alla festa come “imbucati”, ci farebbero pelo e contro pelo. Quelli dell’istituto S non sono persone con cui ragionare. Sono gente viziata, e fanno ciò che vogliono. Come ad esempio organizzare una festa durante gli esami. Sicuramente chi ti ha proposto la scommessa vuole fare colpo su qualche ragazza dell’istituto. Per quanto ne so sono abbastanza facile da abbordare-

-Davvero?- chiese Ryou, più interessato

Pie inarcò le sottili sopracciglia, tornando a guardare il libro –Ma a te non piaceva quella Ichigo Momya?-

-Punto primo, si chiama Ichigo Momomiya…-

-E punto secondo quella me la prendo io…- disse seccato Kisshu.

I due ragazzi si guardarono per un attimo, acidi.

Certo, erano amici, ma da quando avevano puntato gli occhi addosso alla ragazza coi capelli rossi e gli occhi color cioccolato, almeno una volta al giorno si lanciavano commenti inaciditi.

-Se se…come no…- disse Ryou, con lo stesso tono che avrebbe usato con un bambino capriccioso.

Kisshu si imbestialì, e lasciò i due amici.

-Me ne vado, tanto a stare con voi non mi conviene- e uscì dall’aula, scontrandosi con qualche mal capitato.

Pie guardò il punto da dove Kisshu era uscito, e poi guardò Ryou.

Un solo commento –Chissà che cosa ci trovate in quella mocciosa…-

-Lascia stare- disse Ryou, strofinandosi gli occhi con l’indice e il pollice –Piuttosto, non credi che Kisshu andrà lo stesso a quella festa? Quelli del liceo S non sono tipi da accettare un “infiltrato”-

Lo sguardo violaceo si incrociò con quello turchese, adesso supplichevole.

Alzò gli occhi al cielo –Ho capito…ci devo pensare io. Andrò a parlare con Kisshu-

Appena arrivato alla porta sentì le parole si Ryou –Grazie, mamma!-

Mettiamola così…Ryou fu molto fortunato a non ricevere un banco in faccia, e per questo dovette ringraziare i suoi riflessi quasi felini.

**

Pie non ci mise molto a trovare Kisshu.

Ogni volta che aveva un battibecco con qualcuno, andava a rifugiarsi nella vecchia palestra dietro la scuola.

Anche quando saltava le lezioni o aveva voglia di imboscarsi con qualcuno.

Quindi, per il 60% delle volte che andava a scuola era lì dentro.

Pie vide la porta, di solito chiusa con un catenaccio, socchiusa.

Sorrise piano “Troppo scontato” –Kisshu…esci fuori, per favore-

Nessuna risposta

Pie sospirò –Non ho voglia di entrare lì dentro con tutta quella polvere. Ora esci. Quel posto è così incasinato da far venire la nausea-

Pie vide la testa verde scuro di Kisshu uscire da quello piccolo spiraglio.

Gli puntò addosso gli occhi aurei, leggermente infastiditi –Quella di prima sembrava una domanda, non una richiesta. Dovresti esercitarti un po’ di più sull’espressività della voce. E poi sembri mia madre quando entra nella mia camera-

Pie rischiò di mollare un pugno al compagno.

Ma per caso sprigionava un’aura di affetto materno?

No. Sicuramente no .

-Che vuoi?-

-Riguardo la discorso di prima. Kisshu, ti conviene non andare-

-Senti, non farmi la predica!-

-Non te la sto facendo. Ma con quelli lì non ti conviene scherzare. Ho sentito dire che dei ragazzi del liceo M sono stati sospesi da scuola per aver attaccato briga con quei tipi lì-

-Non rompere!-

I due iniziarono un accesa discussione.

E dire che Pie voleva solo parlare.

Non seppero dire come iniziarono ad alzare la voce, ma Pie aveva perso la pazienza, e Kisshu faceva di tutto per farlo imbestialire.

Ma probabilmente tutto era iniziato quando si erano detti ““-Non lo fare! È una sciocchezza! Non ne vale la pena!- -Posso Farcela! Pie! Finalmente avrò il mio momento!- -Se lo farai, non considerarmi più tuo amico…Kisshu…-” tutto era iniziato da lì, e finito in tragedia.

-Ma ti rendi conto che mi sto preoccupando per te, razza di deficiente?!?-

-Nessuno te l’ha chiesto!-

-Fa quello che cazzo vuoi! Tanto io con te ho chiuso!-

-Bene!-

-Bene!-

Da quel momento in poi, le loro strade dovettero separarsi, finché pie e Ryou non ricevettero una chiamata, quella stessa sera.

**

Si pregano i gentili lettori di posare le armi, qualcuno potrebbe farsi male! AAAAAAAAAAAH!

Chi mi ha lanciato addosso una bomba a mano?!?!

Capisco di essere una grande stronza, ma mi merito questo?

Lettori:- Questo ed altro…-.-

Okok…ho capito…

Vi chiedo scusa per il piccolo ritardo, ma sono voluta andare avanti con le atre mie ff…e poi ho avuto un blocco dello scrittore!Aiai…mi sono incasinata la vita! X°D

Cmq non preoccupatevi, perché per il prossimo capitolo ho già pronte le bozze.

Volevo chiedere il vostro parere sulla prima parte, quella LoryxAmal…è tanto maniacale? Perché mi devo regolare per il deguito

Lettori:- EH?!?

Niente…ma adesso passo ai ringraziamenti…

XRobertina92: ihih…non sbavare troppo…altrimenti ti prenderanno per maniaca (troppo tardi…ci sono bastati i commenti su MSN ndKisshiu&Pie) opsehehe..è vero! Bella mia, che ci vuoi fare? Anche io ho i miei momenti…ogni voltaiche publico, mibatte forte il cuore…ihih quanto sono scema!

XFedy:anche io vorrei essere al posto di Lory ç.ç,ma purtroppo, a noi miseri mortali non ci tocca questo…ç.ç. la storia ocme vedi, inizia a sbrogliarsi, no? Nella seconda parte spiegherò TUTTO quanto, ma non sarà la fine. Mi avrete in mezzo alle scatole per un po’. Per quanto riguarda Amal…in seguito spiegherò un po’ i suoi sentimenti, perché, in fondo…ah! Stavo per far spoiler!X°

XLory06: Capitoli hot? Ehehe….mi conviene cambiare reating? Ihih lo passo Arancione? Ihihihqualcosucciaihihih…ma tu non stai migliorando! Scusa se te lo dico, ma stare appiccicati al pc fino alle 2 di notte Oo…lo sai che ti può far male?ihihih.

E non sbavare troppo…che Pie si è impaurito…gli basta Robertina *Robertina92 e Lory06 estraggono lanciafiamme* okok! Scherzo! Sbavate pure ^_^”””

XMary Cry: hai avuto esami?! Come ti sono andati? Spero bene!!!!!!!!!!!!!!! I ricordi degli esami di terza media sono vivi in me, anche se sono passati ormai 2 anni…(faccio il V ginnasio al classico. Promossa per il1 liceo..speriamo bene!). contentissima che il chappy ti sia piaciuto!

Ora vi saluto.

Spero di scrivere il più velocemente possibile il prossimo capitolo! A presto!

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Capitolo 17
*** 16.1 ***


Seconda parte

NB: Non sono molto soddisfatta. E sono pure di cattivo umore. Quindi, spero vi piaccia, sennò commette e mi dite che ne pensate

16.1

“La storia da prima dell’inizio –seconda parte-“

Quando un telefono squilla, tutti si chiedono chi c’è dall’altra parte del telefono.

Chi sarà?

Cosa vorrà?

Che notizie porta?

Ryou, e lo stesso valeva per Pie, erano due tipi che preferivano parlare a quattrocchi con una persona, o via chat.

Non amavano parlare al telefono. Certo, avevano un cellulare, ma questo veniva usato per scambiarsi brevi e-mail o chiamate per darsi appuntamenti in certi luoghi, a una certa ora. Tutto qui.

Non trovavano l’invenzione di quell’arnese tanto importante.

Era meglio parlare direttamente, e poi, col telefono, era più facile mentire. Non sapevi che tipo di espressione, o situazione, si trovasse l’altra persona.

Ma dopo quella sera, il suono del telefono, annoiato e monotono, avrebbe fatto sobbalzare i loro cuori e le loro menti per un certo periodo.

Era l’una di notte, quando squillò il telefono a casa Shirogane.

Il padre, un insegnate di archeologia all’università, si affrettò a rispondere, borbottando, mentre la moglie mugolava, tra le coperte del letto.

-Si…un attimo…glielo passo-

L’uomo, dai folti capelli, scuri, con qualche ciocca grigia, si diresse a grandi passi nella stanza di suo figlio.

Il ragazzo, come sempre, dormiva scoperto, con una maglietta e dei boxer, cosa del tutto da pazzi, visto che erano in autunno, e che le temperature sierano abbassate di parecchio.

Ogni volta che il signor Shirogane entrava in quella stanza, si lamentava del disordine di quella stanza, ma quella volta no.

Non solo perché il buio abbassava di molto il campo visivo, ma anche perché al telefono c’era la polizia, e volevano Ryou.

-Ryou…sveglia…- disse, dandogli piccole pacche

-mmh…che c’è?- disse, alzandosi un pochino, per poi ricadere con la testa sul cuscino, pesantemente.

-Ti vogliono al telefono…- disse, ostentando la calma

-E chi diavolo è alle…- guardò la sveglia digitale –Chi cavolo è all’una di notte? Ma mandalo a quel paese!-

-Lo farei volentieri…- piccola pausa –Ma è la Polizia. Giovanotto, spero che tu non ne abbia combinata una delle tue!-

Ryou sgranò gli occhi –Ma sei sicuro che vogliono me?-

-Hanno fatto il tuo nome…-

-Non è che è uno scherzo?-

Pochi secondi dopo, Ryou aveva preso la cornetta, e aveva risposto, mentre si massaggiava il bernoccolo uscitogli sulla testa.

-Parlo Ryou Shirogane?-

-Si…emh…- rispose, non sapendo cosa dire

-La prego di farsi trovare tra quindici minuti all’ospedale S. Agata(*)-

-Scusi…per…per quale motivo…?-

Un attimo di silenzio, poi la voce riprese, con poca convinzione –Un’identificazione. E la prego, avverti pure il suo compagno, Ikisatashi…Pie…-

“Ma che cazzo abbiamo fatto?!?!?”

La telefonata si chiuse.

-Si può sapere che è successo?- chiese il padre al figlio, mentre questo si cambiava.

Aveva appena chiamato Pie, e Ryou sarebbe passato a prenderlo.

Quella storia puzzava

-Non lo so…hanno detto che devo identificare…-

-Ma cosa?-

-Non ne ho idea…papa’, mi accompagni?-

**

Qualche minuto dopo, Pie Ikisatashi, Ryou e il padre del biondo erano diretti verso l’ospedale S. Agata.

Ryou si guardava un po’ inquieto intorno.

Avevano chiesto di fare una identificazione. In un ospedale.

Perché?

Chi c’era all’ospedale? E poi, che diavolo c’entrava la polizia?

Cercò lo sguardo violaceo dell’amico, ma quello guardava fuori dal finestrino, con le braccia conserte, e la mente chissà dove.

Fosse stavano pensando la stessa cosa…

Il signor Shirogane era abbastanza seccato. Guardò dallo specchietto retrovisore i due ragazzi.

Che cosa doveva fare suo figlio, con quel suo amico, per giunta antipatico?

“Meno male che non c’è quel Kisshu…altrimenti la cosa sarebbe andata peggio” pensò, non sapendo che qualche ora fa si era messo in moto un gioco, un gioco pericoloso.

**

Mentre l’uomo veniva trattenuto, e rimandato a casa, assicurandogli che il figlio e l’amico sarebbero tornati con una volante della polizia, Pie e Ryou stavano camminando per un lungo corridoio, scortati da un uomo, probabilmente un poliziotto in borghese.

Avevano preso un ascensore, ed erano scesi di un piano.

Le luci del neon erano davvero fastidiose.

Lasciavano delle macchie nere davanti agli occhi, e per i due, che non erano del tutto svegli, erano una piccola tortura.

Si fermarono davanti a una porta grigio scura, e davanti, un uomo, abbastanza stanco, con le occhiaie, e il capelli un po’ arruffati.

-Siete voi Ryou Shiroga…-

-Si, siamo noi- tagliò corto Pie, scortese e seccato –Se non lo sa, domani avremmo scuola. Che dobbiamo fare qui?-

Ryou trattene un sorrisetto.

A Pie non erano mai piaciute i giri di parole.

-Perfetto…- fece stancamente l’uomo. Estrasse dalla tasca del giubbotto un sacchetto di plastica.

Sul dorso c’era un foglietto attaccato, e dentro, un cellulare scuro.

-Lo riconoscete?-

i due ragazzi si scambiarono un’occhiata veloce e agitata.

Fu Ryou a parlare, ma molto lentamente, scandendo bene le parole, quasi tremando

–Si…è del nostro compagno di classe…Kisshu…-

-Vi ho fatti chiamare perché non sono riuscito a trovare la famiglia del ragazzo. I vicine mi hanno detto che sono fuori per un viaggi di piacere. Saranno qui tra due ore-

-Gli è successo qualche cosa?- domandò Pie, ma l’uomo continuò, come se niente fosse

-Abbiamo visto che siete le persone più chiamate. Ora, vi chiedo di mantenere il sangue freddo-

-Ci dice che diavolo è successo?- domandò Ryou, iniziando a perdere la pazienza

-Il vostro amico si è infiltrato ad una festa del liceo S. c’è stata una rissa. E il vostro amico…- lasciò la frase in sospeso, ma non c’erano bisogno di parole.

Aprì la porta dietro di se, e precedette i ragazzi nella stanza.

Meccanicamente lo seguirono.

La stanza era ben illuminata, ma stranamente, l’occhio cadde sull’unico tavolino occupato.

C’era qualcosa (o qualcuno) sopra,ed era immobile.

-Vi chiedo scusa…so che questo non sarà bello da vedere. Dovete solo dirmi se è…-

Ryou, impaziente, alzò il lenzuolo, scoprendo il volto.

Una parola vagava nelle loro teste, svuotate.

Cadavere.

Il volto tirato, freddo.

Un cadavere.

Occhi chiusi.

Un cadavere.

Labbra viola.

Un cadavere.

Capelli verdi scuro, lasciati sciolti.

Un cadavere.

Lui.

-Kisshu- fece Pie, sbarrando gli occhi

**

Pochi minuti dopo, i due ragazzi erano in una sala d’attesa.

Ryou aveva vomitato.

Pie pure.

Quello era Kisshu?

Quel corpo senza vita, immobile e freddo?

Impossibile.

“Sto sognando” pensò Pie, ma sapeva che era una dolce bugia.

Una bugia per ricoprirli, per proteggerli da quella verità spinosa e scomoda.

“Kisshu è…morto…gli è stato spappolato il cranio” Pie si prese la testa fra le mani.

Gli veniva da vomitare se provava ad immaginare la scena.

Ryou si era calmato. Più di lui, e adesso era seduto dalla parte opposta, in silenzio. Schiena contro schiena. Sguardo vuoto.

Si dice, che quando perdi una persona cara, ti viene da piangere, da gridare, te la prendi col mondo intero.

Kisshu era suo amico, ma a lui non veniva da piangere. Non se la perse con nessuno, tranne che con se stesso.

Al posto di riportarlo coi piedi per terra, aveva litigato con lui. Si erano detti delle stupidaggini.

Litigio banale, il loro.

Molti medici passavano in quella sala, per occuparsi dei pazienti.

C’erano un sacco di ragazzi, più o meno feriti, anche loro coinvolti nella rissa, ma erano vivi.

“Kisshu no”

aveva sentito che una ragazza era caduta in coma…chissà chi era… non che gli interessasse veramente.

Si sentì osservato.

Alzò un attimo lo sguardo, per vedere che colei che lo fissava, era una ragazzina con delle lunghe trecce verdi, un po’ spesata.

Tornò a guardare il pavimento, fino a quando due agenti non lo riportarono a casa.

Fine Flash Back

-Ora che ci penso, quello è stato il nostro primo incontro- si disse Lory, che nel frattempo si era accovacciata davanti al caminetto, per risaldarsi.

Si era un po’ risollevata.

Non aveva più lacrime da versare.

-E quella volta ha avuto inizio il gioco d’Amal.

La mete tornò ancora indietro.

Quello stesso giorno.

“Alla festa…”

Inizio Flash back (2)

-Lory-chan!!! Sei venuta!- una ragazza magra, coi capelli biondi e raccolti in due buffi codini, la trascinò dentro la palestra dove era iniziata la festa.

La ragazza si sentiva un po’ a disagio.

Si era fatta “aiutare” dalle sue amiche per trovare un vestito adatto, e alla fine, l’avevano costretta ad indossare un maglione nero a perline, una gonna corta con fantasia scozzese, collant bianchi, stivali col la punta arrotondata neri.

Le avevano sciolti i capelli.

Si sentiva male.

Infondo, sarebbe dovuta rimanere solo una mezzora.

“Non va bene” pensò.

Si liberò dell’amica, e andò al piccolo buffet. Stava morendo di sete.

-Tu sei Lory Midorikawa della sezione B!- un ragazzo, poco più basso di lei, e con la faccia somigliante a quella di una scimmia, gli si avvicinò.

Aveva una fascia blu oltre mare sul petto, che si allacciava sulla spalla e che cadeva sui fianchi.

-S..Si…- disse, leggermente allarmata dalla faccia di quel tipo.

-Benissimo! Io sono Koji Hamajuki! Sono il responsabile della festa! Non vorrei che ci fossero dei disordini. Temo che ci saranno degli imbucati. Ma tu, mi carissima Lory ,mi avvertirai, se li vedrai, vero? Tanto si riconosce la plebe della periferia!- e con atteggiamento snob, se ne andò.

“Chissà come ci rimerebbe male, se sapesse che io sono qui dentro solo grazie a una borsa di studio, e che i miei genitori non sono benestanti…” pensò divertita.

-Salve, bella fanciulla, mi permetti di essere il tuo cavaliere?- Lory si voltò, sorpresa.

Che aveva detto?

Il ragazzo che le aveva rivolto la parola, era una manciata di centimetri più alto, ma di poco.

Gli occhi erano ambrati, e i capelli di un vede scuro.

Lory si guardò intorno –Ma parli con me?-

-Certo!- la prese sottobraccio, e la portò in u angolino appartato.

-Ma che vuoi?!?- chiese scioccata, notando l’atteggiamento confidenziale.

Le erano diventate le orecchie rosse dalla vergogna.

-Tranquilla, non ci sto provando!- disse, lasciandola libera, ridacchiando per la semplicità d’animo della ragazza.

Lory tirò un sospiro di sollievo, e questo innervosì un poco il suo interlocutore –Ti chiami…Lory, giusto? Ok, io sono Kisshu. E sono un imbucato-

Lory sgranò gli occhi

-Ok, tu sei pazzo-

-No, imbucato. Ma ho bisogno del tuo aiuto, dolce Lory-

La ragazza si agitò. In che razza di guaio si stava cacciando?!?

-Ho fatto una scommessa. Devo riuscire a portare via la fascia di quel Koji-

-Nononononono!- disse lei, portando le mani in avanti, in senso di diniego, e anche per allontanare quella sotto specie di maniaco –Non ti denuncio, ma non posso aiutarti, passerei dei guai!-

-Ti darò la metà dei soldi!- disse, incrociando mentalmente le dita

-Non mi interessa!-

-Ti do un bacio!- (**)

-Non mi interessa- fece per andarsene, più rossa che mai, ma Kisshu la blocco, afferrandola per una spalla.

Un ragazzo notò il gesto, e lo riferì a Koji, il quale, si presentò davanti ai due

-Tu non sei di questa scuola- disse pacato –Esci subito-

Kisshu sbuffò.

Fra tutte le ragazze, doveva scegliere proprio quella lenta?!?

-Ok nano. Fine della festa. Cioè, la continui tranquillamente se mi dai la tua fascia. Semplice, no?- disse, con il suo solito sorrisetto

-Neanche per sogno! E adesso sparisci!-

-Ma pure noi vogliamo partecipare!- una decina di ragazzi entrarono dalle varie entrate della palestra. Avevano facce poco raccomandabili.

Cercavano una rissa.

E la rissa ottennero

Un ragazzo del liceo di Kisshu, già sbronzo, iniziò a sputare giudizi e commenti poco carini sui presenti.

Chi era basso, chi era magro, chi nano.

Trovò da ridire anche sul capo del club di calcio, un omone che giocava in porta, troppo sviluppato per la sua età.

Il ragazzo, perse le staffe,e sferrò un pugno sul naso del ragazzo.

Questa cadde a terra, e toccandosi la parte offesa, iniziò a urlare, vedendo sangue.

Gli imbucati iniziarono a colpire a destra e a manca, colpendo tutti e nessuno.

-Questa non ci voleva!- disse Kisshu, un po’ allarmato.

Prese Lory e tentò di trascinarla via

-Ma che fai?- disse lei, evitando il corpo di un ragazzo che stava volando nella sua direzione

-Ti tiro fuori da qui, razza di cretina, o vuoi finire con un occhio nero?!-

-Non di certo!-

-E allora andiamo di…- la frase di Kisshu fu spezzata, come il suo fiato, dato che un ragazzo poco più grande gli aveva scaraventato una sedia sullo stomaco.

Si piegò in due, sputando saliva in eccesso.

-Bastardo…- si alzò, e lo copi su una spalla –Razza di coglione!-

e anche Kisshu, che era stato uno dei pochi a resistere, aveva iniziato a prendere a pugni…e a riceverli.

Lory, terrorizzata, non riusciva ad arrivare all’uscita, e si limitava ad evitare tutti dei ragazzi (e anche ragazze) che se le davano di sante ragione.

Ma non si allontanò molto da dove era Kisshu, anzi, quasi lo seguiva.

Il suo unico punto di riferimento!

Ad un tratto, un ragazzo, non sapeva di che scuola fosse, la colpì alla nuca, con un vassoio.

Cadde a terra, a bocconi.

Finì calpestata da decina di piedi.

Il colpo di grazia arrivò poco dopo, quasi in contemporanea con quello di Kisshu.

Si alzò in piedi, traballando.

Un tizio la spinse via, e le cadde, sbattendo violentemente la tempia contro lo spigolo di uno dei tanti tavolini ormai sparsi per la sala.

Le rimaneva poca coscienza, ma vide lo stesso Koji, l’organizzatore dell’evento, prendere un’asta, e sbatterla in testa a Kisshu.

Il ragazzo dapprima barcollò, sfiorandosi il punto colpito poi cadde.

Erano abbastanza distante, ma i loro occhi si incrociarono per un attimo.

Vuoti.

Qualcuno aveva bruciato qualcosa, perché nell’aria si sentiva odore di gomma incendiata.

La testa di Kisshu era ricoperta di sangue.

I capelli appiccicosi.

Un rivolo di sangue usciva dalla bocca, socchiusa.

Gli occhi sbarrati, pieni di dolore, ormai morti.

Lory chiuse i suoi, vinta da una strana stanchezza.

Fine Flash Back

“Dopo incontrai Amal, nel limbo…mi propose un patto…io avrei catturato l’anima di un certo ragazzo, e lui mi avrebbe restituito la vita. E accettai. Scelse proprio Pie…perché amico di Kisshu, quello con cui avevo scambiato il mio ultimo sguardo da viva. È più di un anno che il mio corpo è in coma, e ancora i miei genitori aspettano che io mi risvegli. Ma probabilmente, non mi sveglierò più. morta ne viva. Forse un Angelo, ma meglio dire Spirito”

Lory si andò a sedere sulla poltrona.

Si rannicchiò, e chiuse gli occhi.

Non sapeva che sulla Terra, la sua copia si era messa in azione.

**

Sulla Terra…

Pie era appena uscito da scuola.

Arrivò al primo incrocio della strada.

Fece per attraversare, ma si sentì tirare dalla giacca, e quando si girò, due labbra morbide si posarono sulle sue.

-Ciao Pie…mi sei mancato…-

-Lory…-

**

Note:

(*) Vi chiedo scusa per questo nome orrendo…non mi veniva niente!

(**) allora, qui vi faccio un breve intervento. Questa cosa mi è succesa veramente! Ero ad una festa di compleanno, e un ragazzo mi chiede se l’aiuto in una scommessa.

Praticamente doveva togliere i pantaloni al festeggiato. Mi ha offerto di tutto, soldi, un giro sul motorino, una pizza, un gelato, oggettini carini eccetera.

Siccome non volevo partecipare alla sua azione, mi ha detto, disperato “Ti concedo tutte le pomiciate del mondo!” a quel punto, per fortuna, è arrivata una mia amica che mi ha salvata dal pazzo maniaco.

Doveva essere disperato, per offrirmi una cosa del genere Oo

**

Kisshu: Cge cosa farà, adesso Pie, ignaro dell’inganno di Amal? E perché diavolo, l’autrice pazza mi fa fatto ammazzare da un nano?

Danya:- Dai Kisshu! Non arrabbiarti! Avevo pensato di farti morire facendoti volare via da una finestra! Non ti è andata male!

Kisshu:- Nooooooo! Perché mi sarebbe andata male…SONO SOLO MORTO! *compare aura tipo Super Sayan* E OLTRETUTTO, NON TRA L BRACCIA DI ICHIGO! MI HAI FATTO DIRE DELLE SCIOCCHEZZE A QUELLA SOTTOSPECIE DI PESCE, E UN NANO MI HA COLPITO IN TESTA CON UN’ASTA! E PRIMA DI MORIRE, MI SONO DOVUTO SORBIRE LORY! PURE PRIMA DI MORIR…

*Kisshu viene colpito da un martellone da 100 tonnellate, da Pie* Pie:- mi ha stufato…

Danya:- O.O Kisshu…d…dai…per farmi perdonare ti dedicherò un…una ficcy...dai…

Kisshu:- @.@

Danya:- Passiamo ai ringrazziamenti

XRobertina92: Molti avrebbero da ridire sull’affermazione “Non sei scema” cmq, grazie…visto che alla fine ti faccio cambiare idea su Pie? Eheh…ma tanto lo sai bene, come lo so io…ha vinto Pie, di poco, ma ha vinto Pie ^.-

XFedy: vuoi un fazzolettino? No, scherzo, non credo che ci sia tutto questo bisogno! Per Kisshu…e si…bisogna sempre ascoltare la mamma (ancora con questa storia? ndPie) Ma secondo te, non possiamo aprire un club di maniache? Primi membri : Fedy, Danya e Robertina, no?

XMaryCry: tu dici che non è maniacale, ma lo è! Io sono una maniaca…sono contenta che gli esami ti siano andati bene!

XLory 06:Guarda...Amal lo puoi pure picchiare, perché io non ci riesco, sono troppo fiacca! Anzi, da questo momento, il tuo incarico è quello di picchiare Amal da parte di tutti, con questo! *estrae un martellone da 1000t* gli sviluppi sulla copia li vedrai nel prossimo…adesso hai potuto costatare che non si vergogna di niente…per il rating…sisi…lo cambio al prossimo capitolo…o forse è meglio da subito? Fammi sapere!

E adesso, voglio farvi un regalo, care lettrici e fan di Kisshu.

* compare un sacco enorme, che si muove. Lo apre* questo è il bastardo che ha colpito Kisshu…fategli quello che volete

Lettrici:- ADDOSSO!

Fan di Kisshu:- A MORTEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

Koji:- MAMMA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Capitolo 18
*** 17 ***


Nei tuoi occhi

Salve gente…come va? Spero bene, perché la signorina qui presente sta iniziando a sclerale di brutto, dato cha trovato un cinque finali possibili, e non si decide per nessuno! Questa è la mia faccia in questo momento @_@; potete benissimo capire il mio povero stato d’animo! Per scrivere questo capitolo ci ho messo un po’, e il mio nervosismo e la noia non mi hanno aiutata, dato che ogni volta che scrivevo, sbagliavo tasti o saltavo parole! Ad un certo punto ho completamente saltato un punto…meno male che ho riletto =____________=. Ragazzi..,sarà il caldo, ma ogni nuovo capitolo che scrivo non mi soddisfa proprio...vabbé vi lascio alla lettura del chappy, ci vediamo a fondo pagina!

17 “Non sono io!

Pie guardò la ragazza davanti a lui.

Lory.

Lory.

Era tornata.

Da lui. Di nuovo.

Lei stava lì davanti, le braccia dietro la schiena, il sorriso sulle labbra, gli occhi come il mare.

Il primo istinto fu quello di abbracciarla.

Cazzo quanto le era mancata.

Poi, prevalse il secondo.

L’orgoglio.

Continuò a camminare, come se nulla fosse.

La copia era abbastanza scioccata.

Pie non si sarebbe dovuto comportare così. Ma doveva rimediare, altrimenti il suo Signore l’avrebbe fatta sparire.

-Pie…sei arrabbiato con me?-

-Sei scomparsa senza dire niente- disse, gelido.

Lory ci pensò.

Il tempo tra la Terra e il Limbo scorreva in modo diverso.

E sulla Terra erano passati un paio di giorni.

Prese l’atteggiamento timido dell’originale –M-mi dispiace…ma non potevo venire. Ma sappi che ti ho sempre…-

-Smettila!- urlò il ragazzo –Non si sparisce in quella maniera! Non sapevo più che pensare! Chi sei veramente?!-

La collera di Pie si ghiacciò.

Sulle gote rosate della ragazza cadevano delle lacrime.

L’aveva fatta piangere.

Abbassò lo sguardo, mortificato.

Quando Lory si appoggiò al suo petto, stringendo la stoffa dei suoi vestiti con i pugni, non la scacciò, e ricambiò, seppur goffamente, quell’abbraccio.

Quell’essere artificiale, costatando che aveva fatto centro, sorrise maligno.

**

-Ti va dia andare da qualche parte?- chiese il ragazzo, tenendola saldamente per mano.

- Mmh…preferirei un posto dove possiamo stare soli- disse, con finta ingenuità, e una leggera malizia.

Pie la guardò, stupefatto.

Quella non sembrava Lory.

La ragazza si accorse dello sguardo, e rimediò subito –E che…voglio stare da sola con te…insomma….l’ultima volta…- arrossì, lasciando la frase in sospeso

-Già…l’ultima volta- fece eco Pie. Ci pensò un attimo –Ti va di andare al cinema?- questa volta fu lui l’imbarazzato. Non era da lui citare un posto del genere, e tentò di giustificarsi - Ryou mi ha lasciato i biglietti e allora…-

- Ssh…- la ragazza mise un dito sulle labbra –E’ inutile sprecare fiato, no?-

**

Nel Limbo, Lory poteva vedere cosa accadeva grazie a una sfera di luce, mandatagli da Amal.

Stava impazzendo!

Possibile che lui la stesse confondendo per quella copia?

-Pie…- mugolò, sull’orlo delle lacrime, portandosi una mano alla bocca “Pie…guardala. Non sono io!”

Una mano fredda si appoggiò sulla sua spalla

-Allora, piccola, ti stai divertendo?-

- Amal…-

-Io si…perché non prendi esempio? Vedi, se tu non ti fossi fatta coinvolgere, a quest’ora saresti tornata viva, saresti uscita dal coma, e riabbracceresti i tuoi cari. Ma hai buttato tutto all’aria per…Amore-

-Tu non sai cosa si prova, vero, Amal?- disse Lory abbassando la testa, vedendo che Pie e la sua copia entravano nel cinema, e prendevano posto, uno accanto all’altra –L’Amore non è paragonabile a nessun sentimento. Tienilo a mente-

-Povera ragazza. Sei ancora ferma nelle tue convinzioni. E va bene…illuditi quanto vuoi- e se ne andò.

Lory continuò a guardare Pie.

Il volto non era tanto rilassato, ma quasi inquieto.

Notava che certe volte tentava di vedere Nuskha negli occhi, e appena incrociava lo sguardo, lui lo distoglieva subito.

“Che si stia accorgendo di qualche cosa?”

Intanto, fuori dal palazzo di Amal, una splendida creatura cercava il modo per entrare dentro.

-Anche se entro, sarà difficile trovare Lory - Yume si portò una mano sotto il mento, con fare pensoso –Devo muovermi, prima che sia troppo tardi-

**

Sulla Terra…

Il film che avevano scelto era la nuova uscita americana di Spiderman 3.

La pellicola aveva quasi raggiunto la fine.

Mentre Lory stava ferma e immobile, con gli occhi incollati allo schermo, Pie si sentiva inquieto “Eppure…sento qualche cosa di diverso…” pensò.

Non riusciva a sostenere lo sguardo blu della ragazza.

Oltretutto, quando l’aveva incontrata poco prima, l’abbraccio gli era sembrato un po’ freddo, nonostante le lacrime…e dire che lui toccava il cielo con un dito!

In quei giorni, passati lontano da lei, si era sentito come in gabbia, chiuso.

Anche se il paragone poteva sembrare assurdo, si sentiva come un leone a cui è stata cacciata l’aria, e allora, in mancanza di quella sostanza così importate, dormisse per tutto il tempo.

“Un leone dormiente”

Gli venne un brivido quando Lory poggiò la sua mano sulla sua.

Era stranamente fredda. Lui la ricordava tiepida.

-Che cosa hai,Pie?- il suono del suo nome non gli era mai sembrato così…atono

-Niente- rispose a disaggio

-Non ti piace il film?-

-Non è questo- rispose, inconsapevolmente

-Allora…sono io?- occhi dispiaciuti, una mano che si ritraeva –Mi dispiace- sospirò

- N-non sei tu!- disse, con poca convinzione –E che…beh…questo film…Ryou mi ha raccontato come finisce, quindi non mi prende. Ecco-

-Meno male!- sospirò lei.

Anche Pie sospirò, ma non come se si fosse tolto un peso dallo stomaco, ma come se si fosse aggiunto.

Finito il film, i due uscirono, ma Pie evitò con cura di prenderla per mano.

-Dove andiamo ora?- chiese, tanto per dire qualche cosa

-Io un posto ce l’avrei…- disse lei, prendendolo per il braccio

**

Nel Limbo.

Yume era riuscita ad eludere la sorveglianza.

“Non mi resta che trovare la stanza della ragazza” pensò, sbrigativa.

Doveva fare attenzione.

Se Amal l’avesse vista, sarebbe stata la sua fine.

Essere un Angelo non le impediva di combattere, ma attaccare Amal, proprio lui, che un tempo aveva amato…

Il ricordo le faceva ancora male.

Flash Back

Un Angelo dai capelli ramati camminava sul prato dell’Eden.

Il profumo di quel posto era particolare. Un misto di tutto.

Adorava mettersi sotto i grandi alberi, e farsi cullare dalla brezza.

Un giorno, mentre si era appisolata sotto un Salice, venne svegliata da una presenza.

-Scusa, non volevo svegliarti- disse

Yume guardò attentamente il nuovo arrivato.

Era molto affascinante, con ciuffi neri e riflessi vermigli , e occhi dello stesso colore di una fragola

-Niente…- rispose, affascinata –Tu…sei nuovo di qui?-

-Del giardino? Si-

-Dove eri prima?-

-Mi occupavo della Luce-

-Eri il portatore della Luce dei morti?-

-Esatto…ora però ho voluto un po’ di pace…- (*).

Ci fu un attimo di silenzio.

-Qui è molto bello- disse Yume, scostandosi una ciocca ribelle di capelli dal viso.

-Ci sono cose ancora più belle- disse lui, alzando il viso dell’ Angelo con l’indice e il pollice.

Yume non arrossì. Non le sembrava il caso.

Tra quei due, era nato qualche cosa, non appena i loro occhi si erano incrociati. Cosa del tutto normale per un Angelo.

Lui si abbassò su di lei, poggiando le labbra contro quelle di lei.

Il bacio era talmente dolce che avrebbe fatto arrossire chiunque.

Le prese la mano, incrociando le dita con le sue, mentre l’altra l’aiutava a stendersi supina sotto di lui.

Giocò con i capelli di lei, con le sue mani, con le sue labbra, con le sue forme.

Era bella. Bellissima.

Mai si ricordava di aver visto una Creatura Celeste più bella di lei.

Si amarono sotto il Salice Piangente.

Non si vergognarono di quell’atto, poiché, amare, nel Paradiso, era consentito anche tra Angeli.

Dopo aver fatto l’amore, rimasero nudi ed abbracciati.

I capelli sciolti di lei ricadevano sul petto perfetto di lui.

-Non mi hai detto come ti chiami- disse lui

-Neanche tu- rispose lei, ridendo, e arrampicandosi sul corpo asciutto, per cercare le labbra succose

-Sono Amal -

-Io Yume -

-Ebbene, Yume, posso incontrarti di nuovo?-

-Certo…domani sarò ancora qui, e ti aspetterò-

Fine Flash Back

“Dopo quel giorno, ci incontrammo quotidianamente. Facevamo l’amore, parlavamo, ridevamo. Ma poi…cambiò. Si fece cogliere dalla sete di potere, e a quella, neanche noi Angeli possiamo sfuggire”

Le lacrime minacciarono di sgorgare fuori dai suoi occhi, ma lei le ricacciò indietro –Devo fermarlo-

Finalmente, trovò la stanza della ragazza.

Lory era china su una sfera, e non si accorse subito della sua presenza.

- Lory…- la chiamò dolcemente

La ragazza si girò di scatto –T…tu?-

-Esatto. Sono Yume. Perché non sei con Pie?-

Lory la guardò attentamente, poteva fidarsi?

Decise di si.

Raccontò a gradi linee cosa era successo, della copia, e del piano di Amal.

Quando ebbe finito, Yume le prese il volto tra le mani –Non posso portarti da Pie!- disse, dispiaciuta –Devi andarci da sola!-

-Non ho il potere per farlo…- mugolò Lory

-Invece si! Concentra i tuoi sentimenti-

-Non ci riesco!- piagnucolò la ragazza

Yume la voltò verso la sfera –Così lei te lo porterà via! Vuoi che accada questo?!-

Lory guardò la scena, impotente

**

La falsa Lory aveva portato Pie sulle rive del fiume, dove si erano parlati la prima volta.

-Ti ricordi?- disse lei –Eravamo seduti qui, e ti facevo delle domande. E tu mi rispondevi. Avresti mai pensato che saremmo tornati qui, dove tutto è iniziato, per concludere?-

-Non capisco…che vuoi dire?-

Lory si mise di fronte a lui –Baciami-

Pie tremò appena.

Le mise le braccia intorno alle spalle, attirandola a se, meccanicamente.

Lei chiuse gli occhi, socchiudendo le labbra.

Chissà perché, non le andava molto di baciarla. Gli sembrava di compiere qualche cosa di…brutto!

**

Nella stanza di Lory, al ragazza guardava, tremando, quel gesto.

Se avesse baciato Pie, lui sarebbe stato sotto il suo controllo, e così, Amal avrebbe vinto.

Ma non era tanto per quello.

Pie stava per baciare un’altra ragazza. Una che le somigliava, ma che non era lei!

Sentì nascere la gelosia.

La paura e l’angoscia si impossessarono di lei.

-Pie…non sono io…non sono io!- si voltò verso Yume –Non ci riesco! Non riesco ad andare da lui!-

Yume le prese le mani –Ti presterò un po’ della mia energia, ma tu va! Concentrati su di lui!-

Lory sentì l’energia di Yume fra le sue dita,e risalire per tutto il corpo.

Era una energia pura e benefica. Si sentì carica.

Si concentrò

Pie!Pie!Pie!Pie!Pie!” lo sforzo fu così grande che quasi le fece male la testa

Ma alla fine, riuscì a teletrasportarsi via.

**

Mancava poco alle labbra di Lory.

Pochissimo.

Ma perché le sue azioni erano così lente?

“La sto baciando. Niente di strano” pensò, rassicurando se stesso “L’ho già fatto. Non ci sarà niente di diverso”

Appena percepì le labbra di lei, sentì un tonfo.

Qualche cosa era caduto pesantemente dentro l’acqua.

Si girò di scatto, e quello che vide lo rese molto confuso.

Si voltò verso la ragazza che aveva di fronte, che guardava la cosa in questione lamentarsi dentro l’acqua bassa e fredda. Era impallidita di colpo.

-L-Lory…- Pie si allontanò da quella che stava abbracciando.

La vera Lory uscì dall’acqua, inzuppata.

-Tiene giù le zampe da Pie!- disse, con foga

-Tzè...come diavolo hai fatto ad uscire dalla fortezza?-

-Non sono fatti tuoi!- disse, avvicinandosi

-F-ferme! Che diavolo succede?!- Pie pensò di essere ammattito

-Pie! Sono io! Lory!-

-Non è vero! Sono io!-

-SILENZIO!- urlò, prendendosi i corti capelli fra le mani, non capendoci più niente

-Pie…- la vera Lory si fece avanti. Era tutta bagnata –S-Sono io-

-Non crederle! È una impostora! Sono io Lory!-

-Non è vero! E te lo posso provare!- alzò la manica del maglione, e mostrò il braccialetto che lui le aveva regalato dopo l’acquario.

-Lo…Lory?- chiese, forse meno confuso.

L’altra si innervosì “Maledizione!”

In un breve lampo di luce, apparve Yume.

Nuskha impallidì,alla vista dell’angelo

-Sparisci- disse, toccandola. La copia sparì, senza neanche riuscire ad urlare. Di lei rimase un mucchietto di cenere, che fu spazzato via dal vento.

Calò il silenzio.

Pie era a dir poco schioccato.

Che cosa sta succedendo?

Incrociò lo sguardo di Lory, e capì che il tempo passato con quella strana creatura era stato sprecato, perché la vera Lory era lì, davanti a lui.

-Lo so che può sembrare strano, ma…- iniziò Yume, ma venne interrotta da Pie con un gesto stizzito.

Non ci stava capendo niente, era confuso.

Chi diavolo era quella tizia che si spacciava per Lory? Come aveva fatto a sparire così? Chi era quella tizia che era comparsa all’improvviso? Come diavolo era arrivata Lory?

Schioccò un’occhiata alla ragazza.

Tremava tutta,e aveva il viso abbassato.

Sospirò, e si tolse il giubbotto, mettendolo sulle spalle della ragazza –Mi spiegherete tutto appena arrivate a casa mia…-

**

Note:

(*) Parlano come se avessero cambiato ufficio O.o

Ringraziamenti:

XRobertina92: immagina a quanto può essere arrivata la mia noia, adesso…-O-. ho toccato il fondo. Chissà perché, mi sento sempre allegra, ma appena sento qualche cosa che non mi piace, metto il broccolo! (il broncio, vorrai dire ndpie) nono, il broccolo. Cmq, abbiamo detto che è pari e patta, quindi non ho niente da dire su varie forme…ihihih. Ti saluto. Kiss

XRia: Hola Ria-sama! Non ti preoccupare…lo so che avevi esame, quindi non posso assolutamente prenderla, e poi, le ff sono fatte per essere lette, e per svagare, quindi, se durane gli esami, hai letto la mia ff per passarti il tempo, mi sento un po’ più sollevata! Oltretutto…il fatto che tu abbia finito gli esami vuol dire che…*guarda Ria speranzosa* Il Collezionista…*sbav* (perché sbavi sulla mia ff? ndRia) perché penso Kisshu e Pie *_* a presto!

XLory06: *cade nella depressione, leggendo cosa ha scritto la poveretta* ah…tu quindi ti sei già figurata un finale? Io no ç.çinfatti credo che per gli ultimi capitoli ci metterò un po’…sigh…Per quanto riguarda Amal, dal prossimo capitolo menalo quanto vuoi, ma spero che la storia con Yume ti abbia un po’ addolcita, infondo è pur sempre una mia creazione (quindi saresti mia mamma? O.o ndAmal) sisi, e anche quella di Yume, quindi hai avuto una relazione con tua sorella! Se il mio umore sarà così, non credo di cambiare reating, perché non sarò dell’umore per scene hot, al massimo per quelle di sangue…boh…

XFedy: io dico di iniziare a fare pubblicità, e facciamo i provini per i nuovi iscritti (accettiamo pure i maschietti?!). cmq, per quello che riguarda Lory…prova a pensarci. Amal ha fatto in modo che lei odiasse. L’attaccamento alla vita è una cosa troppo forte. Quando Lory ha accettato, non sapeva a che cosa andava incontro. Oltretutto, sapeva che doveva prendere l’anima a un amico di Kisshu, ed è per colpa di Kisshu (in un certo senso) se è successo quello che è successo. No? E cmq, si, sono pazza! Mi sto rendendo conto, che scrivere ff sta diventando difficile! Devi ricordarti un sacco di cose, stare attenta, non devi uscire fuori trama, o fuori personaggio! E per questo che sono molto demoralizzata! Commenta! Ci vediamo nel prossimo capitolo!

Vi saluto, o pavidi, e vado a vedere un po’ di tv…almeno spero di tornare col morale un po’ più su…ma ho appena adocchiato il televisore, e o visto l’incantevole Creamy…ho nuovamente toccato il fondo…=___________= a presto (spero)

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Capitolo 19
*** 19 ***


18 Odio e Amore

18 Lory, Pie e…Yume!

-Non posso portarvi col mio potere fino a casa di Pie- disse Yume, guardando i due giovani, mentre toccava il terreno con la punta dei piedi.

Pie era immobile, come se la cosa non lo turbasse.

E se invece vi dicessi che dentro era c’era una tempesta?

Teneva stretta Lory, quasi non volesse farla volare via.

La sua stretta era possessiva, forte, e un po’ arrabbiata e confusa.

Ancora Lory non l’aveva guardato negli occhi.

-Lory- disse Yume, interrompendo i flussi dei pensieri di Pie –Ho creato un’altra tua copia, ora quella è nel palazzo di Amal. Ma non durerà tanto. Lui se ne accorgerà-

-Si può sapere chi è questo tizio? E che diavolo sta succedendo?- disse Pie, mollando la presa su Lory –Parlate di copie e di palazzi…che diavolo succede? Se questo è uno scherzo, è di pessimo gusto…e poi, chi diavolo sei? Come diavolo fai a…- cercò la parola adatta.

La strana donna stava fluttuando a qualche centimetro da terra, ed era vestita in modo strano -…fluttuare. E tu- disse, rivolto a Lory –Da dove diavolo sei spuntata?!?!-

-Lory, io devo fare alcune cose. Dirigetevi a casa di questo qua!- e sparì.

Pie guardò la ragazza.

La frangetta umida copriva gli occhi –Lory, mi vuoi guardare? Che diavolo…- si pentì di quella richiesta.

Lory piangeva come una fontanella.

Si strinse forte al suo petto, mettendogli le braccia dietro la schiena, quasi volesse aggrapparsi a lui.

-Mi odierai…dopo oggi, mi odierai a vita!-

Lory sentì le lunghe braccia cingergli le spalle, lo sentì quasi sorridere, e bisbigliare –Qualcosa mi dice, che ora risponderai alle mie domande…-

**

Casa Ikisatashi…

Pie aveva costretto Lory a farsi un bagno, e le aveva dato una sua larga felpa grigia (“Sempre colori allegri, lui” aveva pensato, nell’indossarla) e un paio di pantaloni con l’elastico, così, non avrebbe avuto problemi per la larghezza.

Le aveva detto di sistemarsi nella sua camera, che le avrebbe portato qualche cosa di caldo da bere.

La ragazza si sedette a gambe incrociate sul letto, giocando con l’orlo delle maniche enormi di quella felpa grigia.

“Gli dovrò dire tutto. Dei come e dei perché. Devo dirgli che lui doveva morire per mano mia, in modo che io potessi tornare. Devo dirgli che avevo incontrato Kisshu. Devo dirgli che è stato tutto un piano per avvicinarmi a lui”

si tolse gli occhiali, e immerse il viso tra quelle sue piccole mani bianche “Devo dirgli che sono un…mostro…”

-Bevi finché è caldo…- Pie gli passò una tazza piena di te –Però scotta, quindi attenta se non vuoi finire come l’altra volta-

Lory indossò gli occhiali in modo frettoloso.

Pie si era cambiato,e aveva indossato un paio di vecchi jeans con un maglione blu scuro a collo alto

Lory sorrise flebilmente, e Pie ne sembrò sollevato

-Finalmente- disse, e lei non capì –Hai sorriso. Finora non hai fatto che piangere-

Lory arrossì, sentendo la dolcezza nella voce di lui

-Grazie…- disse flebile, bevendo un sorso de te.

Posò la tazza sul comodino –Mi sa che devo spiegarti che cosa è successo- disse, raccogliendo il coraggio –Ma prima devo chiederti una cosa…- Pie assentì –M…mi potresti baciare?-

Il giovane si sedette di fianco a lei, e le posò una mano sulla nuca, e avvicinandola a se mormorò –Aspettavo che me lo dicessi-

Posò le labbra sulle sue, regalandole forse quell’ultimo bacio d’amore, prima dell’odio.

Quando si allontanò, lei abbassò lo sguardo, con gli occhi ancora chiusi.

Cercò di memorizzare quel calore, quel sapore, quel profumo.

Quando alzò la testa, Pie la guardava serio, con quegli occhi violacei che bruciavano sulla pelle, e che scavavano in profondità, fino a toccarle l’animo.

-Allora…- iniziò, con voce un po’ afona –Tutto ha avuto inizio circa un anno fa…l’autunno scorso-

Lory iniziò a raccontare di come aveva conosciuto Kisshu, l’incidente alla palestra, la morte del ragazzo e il suo coma; il rimpianto, l’odio, l’arrivo di Amal. Spiegò che lei era una proiezione astrale del suo corpo, il quale, giaceva immobile su un letto d’ospedale. Era come morta. Ma non era paragonabile a un Angelo e spirito. Era una proiezione. Spiegò chi era Yume e Amal, il loro ruolo. E arrivò al punto delicato…

-Amal…Amal mi disse che se volevo tornare dovevo sostituirmi a qualcuno a cui potevo proiettare la mia rabbia, l’odio, la frustrazione. Non so perché, ma pensando queste cose, mi venne in mente la scommessa di Kisshu, e lui mi indicò te, come suo amico. Potevo usare te come sostituto- Pie non fece una piega, e Lory non osò incrociare il suo sguardo –Dovevi morire per mano mia. Mi sono avvicinata a te in quella maniera nella speranza di fare breccia nel muro gelido che avevi creato attorno a te. E così ho fatto…- si fermò. Sentì Pie irrigidirsi. Per un attimo, un solo attimo, incrociò lo sguardo di Pie.

Vi lesse delusione, e…repulsione.

-Però…io…quando sono rimasta a casa tua…è successa una cosa- strinse i pugni, facendo diventare le nocche banche -…quando…mi hai…baciata…ho iniziato ad…innamorarmi di te. Quando avevo deciso di andarmene, era per non starti più accanto. Avrei detto ad Amal che rinunciavo. Che preferivo rimanere in stato vegetativo più tosto che sostituirmi a te- alzò lo sguardo –Mi dispiace-

Questa volta fu Pie ad abbassare lo sguardo.

Restarono in silenzio per un paio di minuti.

Ad un certo punto, lui si alzò, e si portò di fronte alla finestra.

Lory poteva vedere il profilo.

La fronte corrugata, ma mascella serrata, gli occhi duri.

“Mi odia” pensò, iniziando a tremare.

La sua bocca si mosse da sola, senza neanche che lei se ne accorgesse –S…se tu può far sentire meglio…puoi colpirmi-

Solo quando pronunciò la frase per intero, Pie si girò, con lo sguardo duro.

Gli occhi violacei bruciavano.

I suoi, invece, si chiusero forte.

-Tu dici che mi può aiutare a sentirmi meglio?- disse, con uno strano tono di voce.

Lei non rispose.

–Non credo ti piacerà- non sentendo risposta, lui disse –Allora tieniti forte, perché ora come ora, mi sento una merda- rise amaramente –Sono stato perso per il culo dalla ragazza di cui mi sono innamorato- a queste parole, il cuore di Lory pese un battito –Ah…Kisshu lo ha sempre detto che sono sfigato con le donne. E lo dice pure Ryou. Dicono che non le capisco, e che non mi fido abbastanza-

Strinse forte gli occhi, aspettando che Pie si avvicinasse, e che la colpisse.

Il colpo arrivò, ma non sulla sua faccia, bensì a ridosso del muro.

-Perché maledizione! Perché?!?- Lo sentì dire, a denti stretti –Come diavolo posso fidarmi?!- disse, alzando la voce –Come?!-

All’inizio, Pie non aveva creduto alla storia. Troppo assurda. Poi, aveva capito, dall’espressione di Lory, che era vero, che non mentiva.

Che era stato preso in giro, raggirato, fregato(*)

Cercò di guardarla in viso, ma lei teneva lo sguardo basso.

La frangetta le ricadde sugli occhi, nascondendoli.

-Maledizione! Guardami!- le afferrò il mento, stringendolo, e alzandolo verso l’alto, verso di lui.

Nonostante la stretta era forte, Lory tentò di non guardarlo, mandando gli occhi per tutta la stanza.

Aveva paura a guardarlo. Aveva paura che il suo sguardo la pungesse d’odio.

-Non distogliere lo sguardo da me…- disse, con una calma irreale.

Lory riconobbe il tono di voce che le aveva preservato i primi tempi, quando non si fidava.

A questo punto, incrociò lo sguardo.

Freddo.

Troppo.

-Non mi hai risposto…- continuò, scandendo bene le parole –Come diavolo posso fidarmi di te, dopo quello che mi hai detto?-

-Non lo puoi fare…lo so che quello che ti ho detto è scioccante. Lo so di averti deluso…ma non avevo altra scelta- singhiozzò, lottando contro le lacrime

-E perché mai, ora ti stai ribellando a quel tizio?-

Un attimo di esitazione –E se ti dicessi che quello che ti ho detto l’altra volta, mentre cadeva la neve, era vero?-

Pie lasciò la resa sul viso, e si sdraiò sul letto, coprendosi gli occhi con l’ avambraccio.

Mormorava parole sconnesse, e Lory, raggomitolata nel suo piccolo cantuccio, lo guardava.

-Quella volta…perché mi hai fermato?- disse dopo poco tempo, con la voce impastata.

-Quand…?-

-Dopo quello che mi avevi detto quel giorno…quando siamo rientrati in casa…perché mi hai fermato?- scostò un po’ il braccio, per vedere la sua reazione.

Era arrossita.

-N…non mi era permesso farlo…Amal era intervenuto per fermarmi perché io non potevo…- le venne in mente ciò che aveva fatto Amal. Ricacciò via quel pensiero

-Non me ne sono accorto- fece, atono

-Si mimetizza. Solo creature come me lo possono vedere-

-Come te…- le fece eco –Praticamente, è come se tu adesso…insomma, hai un altro corpo, no? L’altro è in un ospedale…-

-Si…diciamo che sono una proiezione astrale del mio corpo…-

-Non riesco ad odiarti a fondo…- bisbigliò piano

-Come?-

-Ho detto…- si mise seduto. Alzò un ginocchio, e vi appoggiò sopra in gomito, mettendo il palmo della mano sotto il mento -…Che non riesco ad odiarti fino i fondo…-

Lo sguardo magnetico incrociò quello timido.

Lory deglutì, prevedendo i minuti seguenti –e…e allora? Se non riesci ad odiarmi…cosa…?-

Pie socchiuse gli occhi, e chiese, con tono indagatore –Che fai, mi metti alla prova?-

-mamamamamamama!- la ragazza iniziò a sclerale di brutto, mentre il suo viso oltrepassava la soglia del rosso -Setudicichenonpuoiodiarmialloradevivolerdirealtroe-

Il giovane rise piano, e le chiuse le labbra delicatamente, con l’indice e il pollice –Se parli senza prendere fiato non capisco un accedenti-

Lory si diede della stupida, e si prese i capelli fra le mani –Ecco! Tu ridi! Prima sembri infuriato, poi ridi! Mi dici che non riesci ad odiarmi, ti chiedo cosa provi e tu mi prendi in giro! Non si fa così!- piagnucolò.

Pie le passò un braccio intorno alla vita, e avvicinandosi all’orecchio –E allora dimmi, che cosa devo fare? In sociologia non sono molto bravo…-

-Come mai?- chiese

-Di solito, quando faccio piangere le persone, queste scappano…ma tu resisti, stranamente, nonostante questa storia assurda…-

-Sai…-iniziò lei, chiudendo i pugni, e mettendoli sotto il mento -…manco io sono brava con le persone. Mi spavento, piango…- lo guardò intensamente –Probabilmente, siamo ben amalgamati…-

-Ben amalgamati?- fece una smorfia –Mi sa di minestra…-

-Ihihih…-

-Non sghignazzare-

-Non lo faccio-

-Si invece…-

-Davvero?-

-…-

-Te la sei presa?-

-…-

Lory notò che Pie era tornato serio, ma non come prima. Un minuto fa le faceva paura, ora invece erano accoccolati.

Probabilmente era scioccato e non sapeva come reagire.

Il suo cambiamento d’umore era impressionante.

–Secondo te…- iniziò incerto –Quante possibilità ci sono che tu…- si fermò, per poi ricominciare con una altro tono –Quante possibilità abbiamo di superare quel Amal?-

La timida ragazza si accoccolò tra le braccia di Pie –Avresti voluto dire “Quante possibilità ci sono che tu torni normale?”, vero?- sorrise amaramente –Non credo tante, anzi, forse nessuna. Non merito di vivere ancora, secondo me. Ho odiato ingiustamente e quindi…-

-Non dirlo neanche per scherzo!- disse Pie, scrollandola per le spalle –Ti pare che ti ho già perdonata per quello che volevi farmi?!-

-Ma se hai appena detto che…?-(**)

-Nono! Ho detto che non riuscivo ad odiarti veramente! Questo vuol dire che mi sento abbastanza infastidito per il tuo comportamento! Per quanto ho capito abbiamo il tempo segnato con contagocce! Non posso sprecare tempo con la mia vendetta! Quando tutto sarà finito, attenta, perché la mia vendetta sarà tremenda!-

– Mpf…ah..ah mpf- Lory si portò una mano alla bocca, cercando di non ridere, inutilmente

-Guarda che sono serissimo!- si lamentò lui, arrossendo fino alle orecchie

-Può anche darsi…ah ah ah ah- disse lei, mentre si teneva la pancia dalle risate –Ma hai una espressione troppo tenera! Sembri un bambino!-

-Smettila! Non è divertente!-

-Invece si! E non hai idea di quanto!-

-Adesso basta!- lui balzò su di lei, tappandole la bocca, per soffocare le risate.

-Mm..Pi…m…e…mpf..ahah-

-Ahi!- la ragazza aveva morso piano un dito al poveretto, rosso dalla rabbia, e dall’imbarazzo più totale.

Saltò giù dal letto, arrivando alla porta.

“Questa scena è come quella del temporale” pensò, correndo giù per le scale, mentre le imprecazioni del ragazzo la seguivano prima della sua figura.

-Torna qui! Non ho finito con te!-

-Non sono così matta!-

-Appena ti prendo…!- lasciò la frase in sospeso

Pie saltò gli ultimi gradini delle scale.

Non sentiva più i passi di Lory, probabilmente la ragazza si era fermata.

Ancora rosso, si apprestò a cerarla.

-Non mi è mai piaciuto in nascondino! Avanti, esci fuori, prima che mi arrabbi sul serio!-

Nessuna risposta.

Sbuffò.

-Looooryyyyyyyyy!?- guardò nel salone, in cucina, perfino nel bagno.

Controllò nello studio.

Il piano terra non tradiva l’effettiva presenza della ragazza in quella casa.

-Non può essersi volatilizzata…- mormorò tra le labbra semi chiuse.

Mentre passava per il corridoio, notò che la porta d’ingresso era socchiusa.

L’accostò un po’.

Lory si era appoggiata allo stipite della porta, con braccia dietro la schiena, mentre il fiato si condensava i nuvolette.

Aveva il viso alto, e gli occhi si perdevano nel cielo coperto, non vedendolo veramente.

Le guance erano rosse per il freddo, e tremava appena.

-Ce ne hai messo di tempo…- disse piano, accorgendosi della sua presenza –Sono stata brava?-

-Non tanto…vieni dentro, o ti prenderai freddo…- disse, prendendole la mano, ritirandola nel calore della casa.

Le tirò una guancia –Ahhhhh! Mi fai male!- disse, cercando si staccare la presa elle dita

-Così impari a pendermi in giro, razza di mocciosa!- disse, lasciandola stare.

Si era leggermente sfogato.

Lory si massaggiò la parte, ora rossa.

- E’ la seconda volta che mi dai della mocciosa- si lamentò

-Smettila di comportarti da tale, se ti da fastidio…- disse lui, andando verso la cucina.

Gli stava venendo fame.

-Però tu non baceresti mai una mocciosa, perché, altrimenti verresti bollato come pedofilo-

Pie girò il capo verso di lei –Dove vuoi andare a parare?-

Lei rese a giocherellare con le lunghe maniche della felpa.

Agitando. Si stava agitando.

-Hai…detto così prima “Per quanto ho capito abbiamo il tempo segnato con contagocce! Non posso sprecare tempo con la mia vendetta!”, vero?-

-Credo di si…-

-…-

-Lorystai temporeggiando…- disse

-..Se non hai tempo per la vendetta…allora…come lo vuoi impiegare?-

A Pie era passata la fame. Quando aveva detto quella cosa, non aveva pensato a un vero e proprio significato.

Anche se…qualche significato gli stava venendo…

*Avvinghiati l’uno all’altra. Due corpi che si incastrano perfettamente. Due mani che si sfiorano. Il seno che si schiaccia contro il suo petto.

Una bocca calda.

Un gemito, un altro.

La sua mano che le sfiora la guancia, poi le labbra, il collo, fino a giù, fino a…*

-…in nessun modo…- disse,tornando alla realtà, mentre qualche cosa iniziava a svegliarsi.

-Però, a giudicare dalla tua faccia...- Lory si mise di fronte a lui -…stavi pensando a qualche cosa, vero?-

Pie imprecò contro qualsiasi cosa gli venisse in mente.

Lory era diritta, di fronte a lui.

Le dita intrecciate dietro la schiena.

Il viso dolce, con due occhi grandi, troppo grandi; blu, troppo blu, ingenui, falsamente ingenui.

Quella ragazza sapeva come metterlo con le spalle al muro.

Le bastava guardarlo con quegli occhini da cerbiatto, e le sue difese, le sue maschere di freddezza e apatia andavano a farsi fottere.

-Stavi sicuramente pensando a cosa fare- continuò.

Pie sospirò –Lory…-

-Se sospiri la felicità vola via…-

-Non mi sembra molto importante adesso…- disse, inarcando le sopracciglia

-Non è importante la felicità?-

-Non volevo dire questo- si giustificò, senza volerlo

-E cosa volevi dire?-

-Lo stai facendo a posta?-

-Che cosa?- piegò la testa di lato

-Stai provando che non sei una mocciosa-

Lei sorrise piano –Lo sono?- lo baciò piano, alzandosi sulla punta dei piedi per arrivare alle sue labbra

-A intermittenza- rispose, baciandola a sua volta, in modo diverso, più… intenso.

Sapeva cosa aveva voluto dimostrare la ragazza.

Quando il fiato venne meno, si allontanarono, e la fronte di Pie di appoggiò a quella di Lory (***).

I loro fiati si univano, formando un profumo tutto loro,e un calore inimmaginabile.

-Pie…e se ti dicessi…che se non fosse stato per Amal, io avrei…-

-Lory…?- la voce di Pie era flebile

-Si?- la sua altrettanto

-Ogni volta che parli peggiori la situazione e inizia a fare confusione…sta zitta-

**

Lory non era mai entrata in quella camera. Anzi, a dirla tutta, non l’aveva mai notata.

Era molto più grane di quella di Pie, naturalmente. Infondo,era dei suoi genitori.

Era sicura che i mobili erano stati scelti dalla madre.

Si immaginava la bella donna che trascinava il marito per il centro, alla ricerca dei mobili perfetti.

Era uno stile semplice, ma elegante. L’armadio, i comodini, il cassettone, lo specchio erano di un colore lucido e scuro, con pomelli e altre decorazioni e fantasie in un dorato luccicante.

Ma la cosa, il mobile, che catturò l’attenzione assoluta di Lory, fu il letto.

Il letto.

Il grande letto.

Il vasto letto.

L’enorme letto.

La trapunta che ricopriva il materasso e le lenzuola, aveva una fantasia delicata.

Lo sfondo bianco, e nei bordi e tra una cucitura e l’altra erano disegnati dei piccoli boccioli.

Si lanciarono uno sguardo veloce, imbarazzato, o almeno questo sembrò a Lory, dato che Pie aveva indossato la sua solita maschera.

La prese piano per mano, come se fosse stata più fragile di quello che in realtà era.

Si sedette sul letto, e la chinò verso il suo corpo.

La baciò piano, con un misto tra il dolce e il tenero, ma non troppo.

I baci del giovane racchiudevano sempre quei due sentimenti in modo controllato, come se non potesse, non volesse, sbilanciarsi.

Baciava incredibilmente bene, al contrario di lei, che con l’imbarazzo cercava di ricambiare al meglio quelle effusioni.

Intrecciarono le dita, e Lory si sedette accanto a lui.

Ad un tratto, si accorse che Pie …“Ha messo la lingua! E ora che faccio?!?

Probabilmente Pie si accorse che qualcosa non andava, e allentandosi le chiese –Qualche cosa non va?- mentalmente pregò che non avesse cambiato idea.

-N…no…è che…- mise i pugni chiusi sulle ginocchia –E che…hai…m…messo la lingua-

Le ultime tre parole erano state dette con una voce così piccola, che Pie dovette sforzarsi per capirle

-Ma…non è mica la prima volta- disse, leggermente confuso –Anche le altre volte…-

-Lo so!- tentò di giustificarsi lei –Ma è la prima volta che ci faccio caso…-

Gocciolone

-Scusa…- iniziò, tra l’incerto e l’irritato –Quando ti bacio…a cosa pensi?-

-Non fraintendere…ma…insomma…dalle altre volte è diverso…e poi…quando mi baci, non penso. Tutto qui. Anche se mi hai già baciato così, mi sento…strana…insomma! Questa volta era divrso-

-Non posso non metterla!- tentennò –Insomma…abbiamo deciso di…- si interruppe un attimo, pensandoci –Non vuoi più?-

-Si che voglio…solo che è tutto strano-

-E l’altra volta? Guarda che ora non abbiamo neanche iniziato, e se non mi sbaglio, l’altra volta avevamo…quasi…raggiunto il traguardo-

-Lo so! Ma l’altra volta non l’avevamo programmato!- la faccia di Pie ebbe un leggero mutamento. Lory sospirò –Ok, io non l’avevo programmato-

-Non vuoi farlo?-

Lory scosse la testa in senso di negazione.

-Allora posso baciarti…con la lingua?-

Lory ri-scosse la testa in senso positivo

-Sicura?-

Altro cenno d’assenso.

-Possiamo anche andare oltre il bacio?-

-Sisi-

-Benissimo!- disse infine.

Le prese il volto tra le mani, e ricominciò a baciarla.

Questa volta, almeno, non la sentì troppo agitata.

La chinò sul letto, mettendosi con busto sopra di lei.

“Un bacio con la lingua” pensò divertito “L’altra volta altro che bacio con la lingua! L’ho messa in bocca subito, senza tante cerimonie, e non ha fatto una piega! ”

Le mani lasciarono il volto, per percorrere il collo.

Una si avventurò sotto la felpa.

Un tremito.

Salì fin su, mentre la bocca passava ad mordicchiare il collo.

-Non è meglio se mi tolgo la felpa?- chiese la ragazza, con un tremito nella voce.

Pie l’aiutò a sfilarsela,e lui fece altrettanto, togliendosi il pensante maglione scuro.

Se lui sotto quel blu maglione aveva una maglia di cotone, lei, aveva solo il reggiseno.

Bacio dopo bacio, la tensione si allentava, e bacio dopo bacio il cuore della ragazza sembrava voler prendere il volo.

Pie giocherellò con la sua coscia, e l’accavallò al suo fianco, mentre con una mano cercava l’attaccamento del reggiseno.

Lory posò le labbra sulle sue,e forse per la prima volta, prese l’iniziativa, non solo baciandolo come aveva sempre fatto lui, cioè con convinzione e desiderio, ma anche abbassando a poco a poco la cerniera dei pantaloni del giovane.

A Pie quasi veniva da piangere (in senso figurativo, lui non piangeva mai!).

Per fortuna la ragazza non diceva di no . Stava andando tutto bene.

Tutto bene finché Pie on si sentì picchiettare sulla spalla.

I due ragazzi lanciarono un urlo acuto.

-Scusate…forse devo ripassare tra un po’? Quanto pensate di metterci?-

La bella Yume era apparsa nella stanza, guardava i due ragazzi con occhi scintillanti.

-Sono qui da un po’, ma non vi eravate accorti di me!-

Lory scostò velocemente Pie con tanta foga che quasi lo buttò giù dal letto

-Da un po’? Quanto po’?-

-mah…da quando gli hai abbassato la cerniera dei pantaloni- disse, facendole un occhiolino.

I due si ricomposero velocemente, e si lanciarono uno sguardo.

“Ma perché veniamo sempre interrotti?” pensò lui, prendendosela con Amal, Yume, il mondo intero

Perché o perso tempo col fatto della lingua?” pensò lei, maledicendo la sua timidezza.

-Comunque, stavate andando bene!- disse Yume, cercando di risollevare il loro umore –Era la prima volta?-

-Smettila- fece Pie, acido,arrabbiato, secco

-Scusami tanto se ti ho rotto le uova nel paniere-

A Lory sembrò che Pie avesse ringhiato.

Trascinò il giovane fuori da quella stanza, prima che mandasse a quel paese l’Angelo.

Pie, senza neanche rendersene conto, s ritrovò in salotto.

-Hai una bella casa, sai?- Yume cercò di recuperare il terreno perso con Pie

-Mmm…-

-Che carino! Ha messo il broncio!-

-NON HO MESSO IL BRONCIO!- urlò

-Pie…calmati- disse Lory, con un enorme gocciolone.

-Tornando a cose serie- (a questo punto, Lory dovette trattenere Pie dal saltare addosso a Yume) –Lory hai già detto tutto a Pie, no?- la ragazza (intenta a trattenere Pie) annuì –Perfetto! Risparmiamo tempo. Ho delle cattive notizie…Amal si accorgerà presto della tua fuga. Ma ho un piano per aiutarvi. Però fate attenzione. Allora…-

**

Note:

(*) Pie:- Adesso però basta, hai reso l’idea ¬.¬

Danya:- ihihih ^_^

(**) Lory:- Questo ragazzo si contraddice da solo =__=””
Pie:- E che cavolo! Almeno ascolta, prima! -////-

(***) commento personale: Mi piace leggere i loro nomi accostati!

Tutti:- Non si era capito =___=””

**

*I lettori si scagliono contro Danya per la fine del cavolo che ha usato* Ah! Non fatemi male! L’ho fatto per la sunspace!

Pie:- Anche io avrei da ridere *estrae ventaglio*

Danya:- Nono! Ti prego! Ti giuro che ti riscatterai! *Pie se ne sbatte di ciò che dice Danya.* *Pie si prepara a colpire, ma per fortuna arriva Lory,che lo stordisce con un martellone e lo porta via* Fiù! Me la sono vista brutta!

Vorrei fare qualche piccolo accorgimento, prima di passare ai ringraziamenti.

Il titolo del capitolo mi è venuto in mente pensando ai triangoli amorosi, del tipo “Lui, lei e l’altro” solo che in questo caso volevo dargli un senso comico XD.

Devo essere sincera…ADORO QUESTO CAPITOLO! Per quanto sclerotico possa essere U_U

E per essere sincera per la seconda volta, è da quando ho pubblicato il precedente chappy che ci lavoro.

Non sapevo come fare…

All’inizio mi è venuta una cosa Depressa.

Poi una Violenta.

Una Sadica.

Una Strana.

Una dove avrei dovuto cambiare il reating.

Alla fine è venuta fuori questa Oo, spero vi piaccia!

Vi giuro che farò in modo di pubblicare presto! Ve lo promettooooooooooo!

Chiedo scusa se siete rimasti un po’ a bocca asciutta…ma vi è andata così XD.

Ora passiamo ai ringraziamenti:

XFedy: f…f…fa…fan? *______________________* *si butta ai piedi di Fedy* CARISSIMAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!! Che bella parola! Fan! Uhuh…mi sento realizzata…

Cmq, figurati, mi dimentico io di quello che ho scritto ^^”” pensa che ogni volta mi devo rileggere il chappy precedente, o i primi. Pensa, l’altra volta non mi ricordavo la descrizione di Amal OO Quanto sono Baka

XRobertina: =_________= non ti smentisci mai, eh? Com “Se le doveva prendere tutte e due le Lory”? certo che se…*Si illumina la lampadina* ma lo sai che mi è venuta una idea? ^_________^ Arigatou! (eh? ndRoberina)

XLory: carissima Lory-chan! Bello il balletto! Divertente non tanto per Kisshu, ma quanto per Pie, che vestito da Hawaiano non ce lo vedo proprio (perché, ti immagini ma? NDKisshu_scioccato) non intendevo questo >.ti immagino ubriaco, riesco a immaginarti che nell’ebbrezza del momento tu ti travesta! Ma se Pie si ubriaca, può solo…che so! Iniziare a parlarti del moto dei pianeti, della distanza col sole ecc! (ah…ndKisshu O.O)

Lory, scusa per lo scleramento! Sappi che anche a me fa piacere sentirti su msn. La prossima volta parliamo in tre! Bax

E ora un grandisssssssssssssssssssimo saluto a tutti, alla prossimaaa!

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Capitolo 20
*** 19 ***


Pie e Lory erano fianco a fianco, sul treno che portava alla baia di Miho

19. “Pericolo nell’ombra”

Pie e Lory erano fianco a fianco, sul treno che portava alla baia di Miho, una località vicino al mare.

Lì, i genitori di Pie avevano una casa, comprata qualche anno fa.

Lory si era messa dalla parte del finestrino, e guardava il paesaggio deformarsi sotto i suoi occhi.

Le lenti dei suoi occhiali riflettevano la luce.

Pie non parlava.

Erano in viaggi da un’ora e mezza e ancora non parlava.

Si voltò un attimo verso di lui.

Il ragazzo guardava svogliatamente una rivista che avevano trovato nella cabina, ma non la vedeva realmente.

Mancavano ancora due ore di viaggio, e lui non spiccava parola “Non è proprio di compagnia in questo momento” pensò lei, tornando a guardare il panorama.

Però il giovane non aveva tutti i torti.

Aveva appena scoperto che la sua ragazza era solo una proiezione di un corpo fermo in un ospedale, poi pure il fatto che lei l’aveva ingannato, così da ucciderlo e tornare in vita; aveva scoperto che c’era un ex-angelo che li inseguiva; un vero angelo, Yume, li aveva aiutati a trovare un piano per scappare, o per lo meno, per prendere tempo.

Da Amal non si poteva scappare.

La mente tornò a qualche ora prima

Inizio Flash Back

-Allora,- aveva proferito Yume –Voi dovete andarvene da qui. Siete un bersaglio troppo facile-

- Scusa un attimo…- Pie aveva interrotto l’angelo, con una nota seccata nella voce –E dove credi che possiamo andare?-

-Oh, non preoccuparti! Tu hai la soluzione!-

-Ah si?! E quale?- incrociò le braccia sul petto

-Non hai una casa a Miho?-

-Questo che centra?-

-Potete andare lì!-

-Ma in quella casa non ci vado più da quando ero un ragazzino!-

-Oh bene, quindi non molto tempo fa!- trillò Yume

Pie, scioccato da quella risposta, si era chiuso in un tacito silenzio.

Lory ridacchiò, beccandosi un’occhiataccia che diceva “Con te faccio i conti dopo”.

-Dicevo? Ah si! Andate alla baia di Miho, sarò io a coprire la vostra mancanza, sia quella di Lory che di Pie…-

-Userai una copia come hai fatto con me?- chiese Lory

-Si. Spero solo che sia meno burbera di questa!-

Per la cronaca, Pie odiava quell’Angelo, e l’avrebbe mandato tranquillamente a quel paese, se non fosse stato per Lory, che pazientemente, lo fermava ogni volta. La ragazza sapeva che gli Angeli andavano trattati con rispetto, da esseri superiori, e anche se a Yume sembrasse non importare, a Lory non sembrava opportuno prendersi tante confidenze.

-Tornando seri…- l’espressione di Yume cambiò, adombrandosi –Amal si accorgerà presto che quella Lory è una falsa. Forse tra due o tre giorni. E lo stesso vale per quella di Pie- guardò o due –E allora verrà a cercarvi-

-Noi cosa dobbiamo fare, per allora?- chiese Lory, abbassando la voce, rendendola simile a un sussurro

-Io tenterò di convincere Amal a rinunciare, anche se credo che sia impossibile. Voi non dovete fare niente. Solo stare uniti. C’è una cosa che Amal non conosce, o per lo meno, non se ne ricorda più-

-Di che parli?-

Yume, a quella domanda, secondo lei sciocca, sorrise –La stessa cosa che ha permesso a Pie si riconoscere la vera Lory dalla copia; la stessa forza che ha permesso a Lory di ribellarsi e do tornare sulla Terra con le sue forze. La stessa cosa che vi ha fatti avvicinare. Ora tenete queste-

Per la prima volta, Pie vide le grandi ali di Yume, spiegate e bianche, tanto da abbagliare.

Due piume, ognuna di un’ala diversa, “volarono” verso di loro, che le presero nel palmo aperto.

Le piume erano calde, costatarono, soffici e leggere.

Ma non leggere nel senso di peso, quello era ovvio, ma leggere nel senso che emanavano una sensazione di leggerezza fantastica, molto vicina alla purezza.

In un piccolo lampo di luce, le piume si chiusero in se stesse, e formarono una piccola perla lucente, e, sempre secondo una volontà precisa, da ogni perla si “plasmò” un piccolo laccio, altrettanto bianco.

-Queste vi proteggeranno- disse, rivolta a Pie, poi a Lory –E, mentre vi proteggeranno, i vostri poteri, anzi, i tuoi poteri, cara Lory, si accresceranno. Potrai tenere testa ad Amal. Ma attenti, ad usarla troppe volte, perde il suo potere-

-Ti ringrazio- disse Lory, stringendo la perla nella mano

-Non fatelo. Non so quanto vi saranno utili. Vi contatterò io- e l’Angelo, scomparve, lasciando dietro di se, una scia di luce

Fine Flash Back

Giocherellò con la perla, che aveva messo al collo.

Pie, invece, si era rifiutato di indossare il ciondolo, e se l’era legata al polso.

Lory guardò le valige sue e del ragazzo sopra la testa, nello scompartimento.

La diletta Yume aveva fatto in modo di farle avere un bagaglio, che poi, aveva notato, erano i suoi veri vestiti. Ma Lory non si era stupita più di tanto.

Prima di partire aveva restituito i vestiti al ragazzo, e aveva indossato, dopo tanto tempo, un suo paio di pantaloni pesanti, neri, con un maglione rosso a collo alto. Si stava così comodi in quel enorme maglione!

Tornò a guardare Pie.

Aveva provato a intraprendere un discorso col ragazzo, ma naturalmente, le secche e monosillabiche risposte le avevano fatto cedere ogni tentativo.

Sospirò piano, e riprovò –Pie?-

-…-

Questa volta, esasperata, non andò oltre, e incrociò le braccia sul petto, in modo stranamente simile a come faceva il ragazzo, e si abbassò un po’ di più nel sedile.

Non si era neanche degnato di risponderle!

-non dovresti stare seduta così…- disse Pie, non tanto per interesse, tanto per non farla contenta. Posò la rivista sotto il sedile.

-Uh! Guarda! Ha ripreso il dono della parola!-

-Mi sembri abbastanza seccata-

-Tu credi?- disse lei, e per la prima volta, usò lo stesso tono di voce del ragazzo, con la stessa espressione atona.

La sua influenza era marcata.

-Ti sei arrabbiata perché non ti ho parlato?- Pie aggrottò la fronte. Che cosa era quell’atteggiamento?

-Non solo per questo…- fece, tornando, per fortuna, la Lory di sempre, almeno in parte

-E per cosa, allora?-

-Per il tuo comportamento-

Pie sembrò risentire “dell’insulto” –Il mio comportamento?!?-

-Esatto!-

-E che cosa non va nel mio comportamento?!-

-Di tutto! Dal l’essere scontrosi col prossimo, al mutinismo, alla testardaggine! La lista è così lunga che non basterebbe tutto il viaggio per completarla!- strillò lei, rossa in volto.

Sulla fronte di Pie comparve una venuzza pulsante –Guarda che neanche il tuo è un gran che, sai?!?-

-Non è vero!- rispose, voltandosi completamente verso il finestrino

-Non ti sentire intoccabile, ragazza!- disse lui, facendola voltare nuovamente, per poterle urlare in faccia ciò che aveva da urlarle –Sei una gran rompiscatole, per iniziare! Se io sono scontroso con tutti, allora tu non fai altro che scontrarti, tanto sei goffa(*)! Non fai che arrossire per ogni cosa! È urtante! Sei peggio di una mocciosa!-

Le guance di Lory si gonfiarono, fino a farla assomigliare a un palloncino –Se sono una mocciosa, allora non ti avvicinare più con intenzioni torbide!-

-Intenzioni torbide?! INTENZIONI TORBIDE?!- strillò scioccato -Ti ricordo che l’ultima volta hai iniziato tu, con quell’atteggiamento da “finto angioletto”!-

-Ma sentilo! Però, ti ricordo, che qualche giorno fa non sono stata io ad avvicinarmi con una scusa! Sei stato tu a mettere per primo le mani addosso!-

-Questo perché tu ci stavi!-

-E che potevo fare?!-

-Se non volevi potevi anche dire di NO!-

-Certo, certo!- aprì le braccia –Come all’acquario!?!(**)-

-Quello l’avevo fatto solo perché tu non volevi accettare le mie scuse!-

-Hai tentato di forzarmele!-

-Però non mi sembrava proprio che ti dispiacessero tutte quelle attenzioni!-

La porta della loro cabina si aprì di botto, e fece capolinea una donna sulla sessantina, agghindata a festa (sembrava un albero di Natale!) abbastanza grassoccia

-Volete smetterla di fare questo baccano?! C’è gente che sta cercando di godersi il viaggio!- la faccia della signora, piena di trucco, era a dir poco disgustata –E poi, non andate a sbandierare a tutti i vostri…problemi!- se ne andò, sbattendo la porta.

Pie e Lory si lanciarono uno sguardo, infastiditi.

Lui si abbassò sul sedile, appoggiando i piedi in quello davanti, mentre lei si voltava vero il finestrino.

“E’ normale che ci stavo! Razza di stupido!” pensò Lory

“Da come lo ha detto, mi ha fatto sembrare un maniaco!” pensò Pie

Si lanciarono un’occhiataccia.

-Non pensare che io mi scusi- precisò

-Non lo penso proprio. Non ne avresti il coraggio…-

-Non ricominciare-

-Ceeeerto! Perché tu non sei tanto orgoglioso, vero?- ironizzò –Ma siccome sono una mocciosa, continuo quanto mi pare!-

- Perché devi complicare le cose! Non puoi fare come tutte le altre ragazze, e starti zitta zitta, o parlare di cavolate come il vestito per la festa, i pettegolezzi sulle tue compagne o cose del genere?!?!-

-PECCATO CHE IO QUESTE COSE NON LE POSSO PIU’ FARE!- urlò lei, all’orlo delle lacrime.

Pie capì di aver esagerato.

Sulla soglia della loro cabina rispuntò il viso di quella donna, e Pie chiese scusa, movendo semplicemente le labbra, alzandosi.

Chiuse la porta in faccia a quella donna urtante, e tornò a sedersi, questa volta di fronte a Lory –Perché ogni volta che parlo con te, finisce che tu piangi, e io mi sento un verme?-

Lei non rispose, asciugandosi una lacrima veloce.

-Lory…io non…- cercò le parole giuste

-Lascia stare…- tagliò corto lei

-Se lascio stare, tu continui a piangere, ormai ho capito come sei…-

-Non lo hai capito affatto-

-Invece si- le tolse a forza gli occhiali, e le chiuse le palpebre con i pollici –Adesso basta. Ti chiedo scusa…ma solo per l’ultima parte del discorso-

Lory scostò le mani, e rise un attimo, per poi estraendo dalla tasca dei pantaloni un fazzoletto

-Sei uno scemo-

-Sei stata tu a iniziare-

-Ma tu mi hai fatto arrabbiare-

-Perché non parlavo?-

-No…- si soffiò il naso, e Pie si morse il labbro quando gli venne l’impulso di chiamarla mocciosa –Perché mi evitavi-

-Non potevo evitarti! Siamo in una cabina di un treno, e ci aspettano altre due ore insieme, per non parlare poi di quando dovremmo stare nella casa a mare. Non posso evitarti!-

-Ma lo hai fatto. Con la mente mi hai escluso-

- Guarda che non puoi essere sempre partecipe dei miei pensieri, scusa eh!-

-Non di certo. ma se tu mi eviti perché ti sei pentito della tua scelta, io come devo prenderla?-

Pie rimase a bocca aperta, metaforicamente parlando.

Davvero aveva pensato che non le parlava per quel motivo?

-Ma non era perché ripensavo di tornare sui miei passi!-

-E allora per cosa?- si rimise gli occhiali

-Ma scusa un attimo, ho scoperto delle cose pazzesche, mi permetti di essere scioccato?!? E poi stavo pensando a come fare quando Amal ci troverà. Non possiamo nasconderci per sempre!- e con sua sorpresa, scoppiò in una fragorosa risata, anche se non era proprio serena, ma un po’ nervosa.

Lory si sentì una stupida (in quel periodo le capitava spesso, dopo aver parlato col ragazzo).

Tentò un ultima frontiera –E perché non ci hai provato più, dopo aver parlato con Yume?-

-Ma allora sei ninfomane!- scherzò, ma capì che alla ragazza non era piaciuta la battuta. Si scompigliò i capelli –Perché credevo che tu non volessi-

-E cosa te lo ha fatto credere?-

-Dopo la mossa “ingenuità” credevo che mi avresti chiesto qualsiasi tipo di attenzione!-

-Quella volta…era diverso…volevo ricominciare da dove eravamo stati interrotti- fece lei, diventando paonazza.

Pie si risedette vicino a lei, e l’abbracciò –Ma quanto sei fessa-

**

La casa di Pie non era molto più grande di quella di Tokyo.

Era a due piani.

Il primo piano comprendeva una cucina/salotto, un ripostiglio e un piccolo studio.

Quello superiore due camere da letto, un bagno e per finire un piccolo terrazzino che si affacciava sul mare.

Niente di che, ma molto carina.

L’aria era un po’ viziata e i vari mobili erano ricoperti da un sottile strato di polvere.

-Non sembra proprio abbandonata a se stessa…- commentò Lory

Nonostante la penombra, Pie si fece strada, andando verso una finestra, e la spalancò

-Mia madre manda qualcuno a mettere in ordine almeno una volta al mese, credo…- aprì le altre finestre del salone/cucina.

- Lory, vai al piano di sopra ad aprire le altre finestre, io intanto faccio un alto al market qui vicino…-

La iniziò a salire le scale, e borbottò –Un per favore mai…-

-Hai detto qualche cosa?- chiese Pie, forse non sentendola per davvero

-Ma no! Figurati ///-

Lory entrò nelle varie stanze, e aprì tutte le finestre.

Si godette un attimo lo spettacolo, per poi andare sul terrazzo.

Aprì la porta finestra, ma questa era un po’ bloccata, e fece un po’ di fatica per aprirla, ma alla fine ci riuscì.

-Wow…- fu il suo unico commento.

La casa non era proprio vicino al mare, ma l’odore salmastro le stuzzicava il naso, insieme all’aria fredda.

Si appoggiò alla ringhiera coni gomiti, e mise il mento sul palmo aperto della mano.

Per una volta si limitò a pensare quanto era bello il paesaggio, e non ad Amal, e a tutto quel casino.

Oltretutto poteva stare qualche giorno da sola con Pie…

Sola con Pie.

Sola con Pie.

Sola con Pie.

Queste tre parole le rimbombavano nella testa. Si sentiva leggera.

In paradiso. Si sentiva come una foglia cullata dal vento (***).

Ad un trattò sentì due dita affondare veloci nei suoi fianchi, sotto il maglione, e lei, per la sorpresa, saltò in aria.

Quel gesto le aveva fatto venire il solletico, e quasi non cadde al piano di sotto.

-Vedi, quando dico che sei come una mocciosa, non te la devi prendere!- fece Pie tranquillo, poggiando la schiena sulla ringhiera, e squadrandola dall’alto in basso.

-Mi farai venire un colpo!- strillò lei

-Ma no…al massimo ti faccio cadere di sotto- continuò, come se nulla fosse

-Se io sono una mocciosa, tu sei il mio degno compare!-

Pie rimase di stucco. Di certo non si aspettava una risposta del genere da parte di Lory. Stava avendo una brutta, anzi, bruttissima influenza su di lei.

Doveva rimediare…

Le cinse la vita con un braccio, e le disse, soffiando sull’orecchio –A che pensavi?-

-A…a niente!- balbettò, imbarazzata.

Ecco, ora stava tornando la Lory di sempre. Goffa e imbarazzata, come piaceva a lui.

-A no?- continuò, stringendo la presa –Io dico che pensavi al fatto che saremo rimasti soli per un paio di giorni…-

La ragazza si irrigidì, quando Pie captò i suoi pensieri.

-Ti sbagli…di grosso-

-Tu dici? Peccato, perché io stavo pensando che finalmente eravamo soli-

-Non è vero- Lory si sciolse dalla presa prepotente, e si allontanò da lui.

-Uffa- si lamentò il ragazzo –Possibile che se sono scortese, ti arrabbi, se faccio l’accattivante ti allontani, mi dici che devo fare per acchiapparti definitivamente?-

-Non sono mica un pesce che mi devi acchiappare!////-

-Ecco, appunto…- Pie le prese il volto tra le mani, e le diede un bacio lungo.

Un bacio intriso di tutto e di più.

Del loro odio, e dell’amore.

Della gelosia e della fiducia.

Del passionale e dell’innocente.

Lory si accorse che dondolavano un po’, ma era piacevole.

Era come sentire una ninna nanna sulla propria pelle.

Allontanandosi, rimase con gli occhi chiusi, e mentre appoggiava la testa sul suo petto, Pie la cullò tra le braccia, ispirando a pieno il profumo dei capelli della ragazza.

-Se fai così mi prendi con più facilità, sai?- disse, abbracciandolo più forte.

-Eh, Lory, Lory, Lory…mi fai fare cose che non credevo di saper fare-

-Intendi baciare?- incrociarono per un attimo i loro sguardi allegri

-Spiritosa-

-E allora che cosa?-

-Il romantico…-

-Ma tu non sei romantico-

-Ah no?- corrucciò la fronte –Credevo di si-

-No, credevi male. Ma sei tenero-

-Tenero?Urhg…mi sa di torta…-

-Le torte sono buone…-

-Preferisco i biscotti-

-Quelli al cacao?-

-Pure, ma meglio quelli alla panna-

-Ti piacciono tanto, eh?-

-Si, soprattutto se li immergo nel latte-

-Come è la tua tazza?-

-Che c’entra adesso?-

I due ragazzi continuarono a parlare di dolci, biscotti e tazze per molto tempo.

Dopo passarono a discorsi più assurdi, come ad esempio del perché il mare è salato, perché certa gente nasceva con certi tipi di capelli e di occhi…insomma, discorsi stupidi,che rallegravano i due giovani in un contesto assurdo.

Quando iniziò a fare più freddo, rientrarono in casa.

**

Nell’ombra, una piccola bestiola, simile a un corvo, osservava la scena.

Per un attimo, i suoi occhi si illuminarono di rosso, non appena vide Pie e Lory.

Volò via, e il cielo si caricò di nuvole nere.

**

Note:

(*) pessimo gioco di parole

(**) vi ricordate come Pie aveva provocato Lory, per chiederle scusa? Quel ragazzo dovrebbe fare davvero un ripasso di”Rapporti con le Persone” U_U

(***) non dirò MAI che sta TRE METRI SOPRA IL CIELO, a questo punto, sarebbe meglio dire, Tre metri sotto terra, frase rubata a Mia92 XD

**

Nya! Cari giovincelli! Come va?

Sono stata veloce, eh?

Mentre scrivevo questo capitolo mi sono scompisciata un sacco! Ma voi ce li vedete Pie e Lory che litigano?

Io no! XD e mentre scrivevo, ridevo da sola! (lei se la fa, lei se le loda…ndpie =__=”””) Tu zitto che non ti puoi lamentare è-é

Nel prossimo capitolo ci saranno moooolti sudori freddi X°°D, ma non vi dico altro, altrimenti non c’è gusto! No?

Ringrazio Tutti quelli che hanno letto, ma in modo speciale a:

Manu: eh…continua a fare il tifo, perché i poveretti ne hanno bisogno, con un’autrice sclerata come me!

Robertina92: Attenta con la tastiera! A causa di quel sito, ho rovinato la mia! EH X°°°D! ma come puoi dire al diavolo la sunspense? Mamamama…! E poi, da che pulpito viene la predica è-è? Parli proprio tu =P!

Mary Cry: Beata te che eri in vacanza T_T. io sono rimasta a casa con tutto il caldo…Reggio è bellissima d’estate, ma certe volte vorrei che il caldo fosse meno afoso! Spero che tu ti sia divertita XD. Senti un po’, posso chiederti un favore? Prova a convincere tu Pie che Yume è fortissima! Lui la odia!asdasdasdasd

Fedy: quando ho letto la tua recensione, ammetto che mi sono spaventata °-°. Ho pensato “Ma lo sto uccidendo? Da quando!”. Poi per fortuna ho capito che scherzavi X°°°°D quanto sono baka! Cmq, devi sapere che Yume ha un pessimo tempismo, in tutti i sensi, e poi si perde in continuazione! Per trovare casa di Pie ha sudato sette camicie, ma non è colpa sua!

E con questo ho finito! Carissimi lettori miei, vi saluto, alla prossima! XD ormai siamo agli sgoccioli! *-* ed ho già scritto il finale! Bhuawahahawh! (che razza di risata ndtutti) è salvata nel mio pc, e quindi, la loro sorte *indica personaggi* è già segnata! Me essere grande genio di male! (no, tu essere una grande idiota, e basta ndpie)

TOT

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Capitolo 21
*** 20 ***


-Tocca a te-

20. “Insieme a te”

-Tocca a te-

Lory guardò dubbiosa il ragazzo davanti ai suoi occhi.

Sguardo gelido.

Deglutì.

Cosa poteva fare? Non poteva più tirarsi indietro. Era chiusa in trappola.

Chiuse gli occhi per un secondo.

Lente goccioline di sudore attraversarono la tempia.

Il cuore le batteva a mille.

Allungò una mano davanti a se.

Tremava.

La ritirò un po’, e tentennò.

Cercò o sguardo di Pie, ma questo era imperturbabile.

Abbastanza scocciato, le prese il polso, e la indirizzò verso di se –Muoviti- una semplice parola detta con fermezza.

-V…va bene- chiuse gli occhi e…

-HO VINTO!-

La ragazza si alzò dal tavolo, iniziando a saltellare per la stanza.

Pie sbuffò, buttando giù le sue carte.

Giocare ad Asino non era il suo forte, certo, ma Lory aveva vinto già cinque volte di fila, e lui soltanto una!

-Ho vinto!- continuò a fare lei, saltellando attorno al tavolo.

-Sei urtante-

-Lo dici solo perché hai perso- disse lei, accovacciandosi accanto a lui, poggiando le braccia sul tavolo, e il mento sopra di esse.

-Non dire stupidaggini- rispose, poggiando il mento sul palmo della mano, anche lui mettendosi più vicino a lei, fino a che non sentì il suo alito unirsi al suo.

La ragazza arrossì leggermente per quella vicinanza, ma non si allontanò, continuando a sorridere.

-Giochiamo ancora?-

- E’ tardi-

-Non sai nemmeno che ore sono-

-Invece si. Sono le…dieci e trenta-

-Lo sai perché hai appena visto l’orologio- fece la verde, fingendosi offesa.

Pie si alzò –Giochiamo da un bel po’. Quante partite abbiamo fatto?-

La ragazza iniziò il conteggio sulle bianche dita -6 partite ad Asino, 3 a Briscola, 4 a Poker, circa 10 a SetteMezzo…ho perso il conto-

-…- Pie ci pensò un attimo –2 a Scala Quaranta e poi…non mi sembra altro…-

I due ragazzi stavano giocando più o meno da quando erano rientrati in casa.

Avevano mangiato tra una partita e l’altra, e non si erano mossi dal piccolo salone/cucina.

Lory si alzò, per uscire dalla stanza.

-Dove vai?- chiese Pie, seguendola con lo sguardo.

-…- lei lo guardò un attimo, girando solo la parte superiore del corpo.

Ignorò la domanda e uscì.

-TI HO FATTO UNA DOMANDA- urlò, per farsi sentire

-A CERTE COSE NO RISPONDO!- urlò lei, di rimando.

Sentì una porta aprirsi e poi chiudersi.

-In bagno…- concluse.

Uscì anche lui, e iniziò a bussare con le nocche sulla porta.

-Guarda che è occupato-

-Lo so…- continuò a picchiettare sul legno scuro della porta, quasi come per scandire il tempo.

Dopo un minuto circa, sentì il rumore dello sciacquone, e poi l’acqua del rubinetto che scorreva.

Smise di picchiettare solo quando sentì la presenza di Lory oltre la porta.

Quando incrociò lo sguardo di lei, notò l’aria interrogativa.

-Che c’è?- chiese, come se nulla fosse.

-Perché bussavi?-

-Credevo avrebbe stimolato…-

-Scemo…- Pie la scostò gentilmente, ed entrò in bagno, chiudendo la porta.

-Allora dovevi andarci pure tu?-

Non ottenne risposta.

Lory si appoggiò al muro accanto e cominciò a fischiettare una canzoncina.

Questa volta fu lei a sentire lo sciacquone e l’acqua del rubinetto che scorreva.

Pie aprì la porta –Sei urtante-

-L’hai già detto- disse lei, sorridendo.

Anche se avrebbero voluto fare pace, era stato difficile per Pie ingoiare il “Tenero”.

-Che facciamo adesso?- chiese lei. Assunse un espressione annoiata.

Pie si chinò su di lei, baciandola.

Le guance della verde si tinsero di rosso.

Quanto le piaceva quel contatto.

La mano destra di Pie si appoggiò al muro, e la schiacciò un po’ col suo peso.

Lory piegò la testa di lato.

L’altro braccio di Pie si avvicinò al viso.

Ma appena le punte delle dia sfiorarono la pelle, come pinze, tirarono quelle rosee guance.

-Ahy!- Lory si toccò la parte pizzicata, allentandosi di botto.

-I bambini devono andare a nanna. Svelta, a letto- scherzò Pie.

-Non ho sonno-

-Io si. Dai…- la prese per un braccio, cercando di portarla di sopra.

Per la notte, si erano organizzati bene.

Due camere separate. Due letti separati.

Quando Lory aveva fatto la finta maliziosa, chiedendo il motivo di quella scelta, Pie aveva risposto “-Perché ogni volta che ci provo, tu scompari-“.

-Ho detto che non ho sonno…- si lamentò lei.

-Quanto sei capricciosa-

-E tu ligio- si appoggiò al suo petto –Andiamo a fare due passi?-

-Certo, e li facciamo salendo le scale- disse, cercando di allontanarla, inutilmente, perché la presa era salda.

Lei nascose il viso nel maglione del giovane –Voglio stare il più possibile con te-

-Domani-

-No, ora- protestò debolmente –Non sappiamo quando Amal…-

-Non dirlo. Non ricordarmelo- ricambiò l’abbraccio.

Affondò la testa in quelle ciocche smeraldine.

Respirò a fondo, riempiendosi i polmoni del suo profumo.

Adorava quella ragazza.

Forse l’amava. Il suo sentimento verso di lei era strano.

Le piaceva, fisicamente. La trovava graziosa, con occhi blu come il mare, capelli come lo smeraldo, voce cristallina.

Le piaceva il fisico asciutto, adatto a una ragazza della sua età, né con forme prepotenti, né piatta come una tavola.

Era giusta.

Ma le piaceva la risata di quella ragazza. Le piaceva quando rideva, o sorrideva, in modo aggraziato, finto malizioso, enigmatico.

Già…forse si stava innamorando.

-Allora, ce li facciamo i due passi?- provò a guardarlo in faccia

- Lory non…-

-Non siamo più usciti insieme, dopo la mia scomparsa. E visto come l’abbiamo passata…- lasciò la frase in sospeso.

Pie si arrese. Sciolse l’abbraccio e disse –…usciamo…- nonostante il tono lugubre, Lory gli scioccò un bacio sulla guancia, e corse a cambiarsi.

Ecco un’altra cosa che gli piaceva di Lory: quei piccoli baci da bambina.

**

Essendo una cittadina vicino al mare, la neve era quasi inesistente, ma faceva ugualmente freddo.

Si erano armati di cappotti pesanti, ed erano usciti per quella piccola città.

Pie veniva portato, anzi trascinato, davanti a ogni bancarella, o vetrina.

“Mi chiedo dove sia finita la ragazza timida” pensò, mentre guardava Lory che curiosava una vetrina.

-Guarda che carino!- indicò col dito un piccolo porta lettere di legno, intagliato.

-See…una favola…- commentò, seccato.

-Me la vuoi far pesare, eh?-

-Già…-

-Uffa…- la ragazza mise il broncio.

Passarono l’ora successiva a camminare, un po’ parlando, un po’ stando in silenzio.

Erano circondati da un’atmosfera tutta loro.

Erano due persone che si volevano bene, due ragazzi che, sfiorandosi le dita, credevano di raggiungere il Paradiso.

Ma erano costantemente sotto controllo.

Un corvo nero dagli occhi maligni scrutava i loro movimenti, e li memorizzava.

E i suoi occhi erano occhi per qualcun altro.

Amal.

Il Signore né Angelo né Diavolo, osservava quei due.

Aveva scoperto il trucco di Yume, e l’Angelo, ora, era chiuso in una gabbia con sbarre d’energia negativa.

Le ali sembravano appassite, il volto graffiato, con un livido sullo zigomo sinistro.

I capelli ramati erano sparpagliati, tenuti male.

-Amal! Smettila! Ridai a Lory la sua libertà , e lasciala stare!- pregò lei.

Era stata catturata subito dopo aver lasciato Pie e Lory.

Che stupida! Credendo di poter far tornare Amal in se non aveva pensato a difendersi, ed adesso era chiusa in gabbia, come un uccello ferito nel corpo e nell’orgoglio.

-Mai- proferì, gelido.

Non voleva ammetterlo, ma la presenza di Yume lo innervosiva.

E dire che credeva di aver seppellito tutti i suoi sentimenti per lei.

L’Amore non fa per me” si ripeté.

-Amal!- il suo nome, pronunciato con voce incrinata dal dolore lo fece rabbrividire.

-Che cosa vuoi? Stupido Angelo!-

Nonostante toccare le sbarre le procurasse dolore ai palmi delle mani, lei le afferrò, e proferì, con una lentezza esasperata –Non ti ricordi come era amare? Non ti ricordi quanto era bello stare insieme?-

-Zitta- proferì, con gelida rabbia.

-Amal, ti supplico! Il perdono è concesso a tutti! La via della Luce non sarà mai negata a nessuno!-

-ZITTA!- veloce come un battito di ciglia, Amal si portò davanti alla cella/gabbia –Quel tempo è passato. Ora io vivo di anime. Le catturo, e me ne sazio. Guarda qui!- sul palmo della sua mano apparve una piccola fiamma azzurra –Questa è l’anima di una ragazza. La vedi? Bene. Un giovane me l’ha appena consegnata, e io, da contratto, ho ridato a lui la vita. Lory doveva fare una cosa molto semplice. Ma si è innamorata. Colpa sua. Io porto avanti un patto. Queste sono cose che capitano sempre-

-Amal…- la mano tremante di Yume sfiorò quella di lui.

Lui la ritirò con ribrezzo –Ti libererò quando tutto sarà finito. Purtroppo non posso ucciderti. Ringrazia il cielo solo per questo-

Si allontanò con passi svelti, dirigendosi verso una porta all’angolo, ma la voce di lei lo fermò per un attimo –Ti ho amato. E tu mi hai amato. Non possiamo tornare come prima?-

Amal sbatté la porta pesante.

L’eco di quel suono accompagnò le lacrime di Yume.

Lacrime amare.

**

-Che bella la spiaggia di inverno!- Lory guardò estasiata la distesa sabbia illuminata da tenui raggi di luna.

Pie scrutò la ragazza –Ci sono cose più belle…- commentò piano.

-Del tipo?-

Le prese una mano, e se la portò alle labbra, baciandole il palmo.

Lory avvampò.

Perché al ragazzo venivano certi slanci affettivi?!

-Sei tutta rossa-

-E’ il freddo-

-E l’imbarazzo-

-…forse…-

Si sedette sulla sabbia, e iniziò a sfilarsi le pesanti scarpe.

-Che stai facendo?-

-Voglio camminare sentendo la sabbia fredda sotto i piedi-

-Perché?- Pie aggrottò le sopracciglia.

-Perché…- ci pensò un attimo –Perché si-

La guardò divertito.

La ragazza camminava scalza, saltellando, probabilmente per il freddo, o forse perché la divertiva.

-Ti prenderai un malanno-

-Ma no! Perché non te le cacci pure tu?-

Pie si strinse le spalle.

Lory si avvicinò alle onde, che, quieti, si abbattevano sulla riva.

Sfiorò l’acqua con un dito.

-Sai, non so nuotare- confessò, parlando piano, sentendo che Pie era alle sue spalle

-Davvero?-

-Già…non ho mai imparato-

Pie si affiancò a lei, ma restò in piedi –Quando tutto sarà finito, ti farò imparare a nuotare, anche a costo di farti stare nella piscina per bambini-

Restarono in silenzio. Alla fine Lory si alzò, e recuperò le sue scarpe, e nell’indossarle teneva la testa bassa.

Solo dopo, Pie si accorse che stava piangendo.

Che cosa ho fatto, ora?” Si chinò su di lei, tenendole il viso tra le mani, per poi appoggiarselo al petto, e dondolò un poco, come per tranquillizzarla.

-Scusa…- mormorò piano la ragazza

-Non vedo il motivo delle tue scuse. Avanti, si torna a casa. Ho sonno-

Lory si alzò, stropicciandosi gli occhi.

Nel vederla così, a Pie venne in mente un sogno. Un sogno che non faceva da un po’.

“Una ragazza era sospesa sull’acqua. I capelli sciolti e gli occhi pieni di lacrime. Per quanto lui provasse a raggiungerla, a toccarla, non ci riusciva. Intorno, le tenebre.”

Si incamminò in silenzio, con Lory al suo fianco.

Per quanto tempo sarebbe stato così?

**

Quella notte, Lory non riuscì a dormire.

Si accucciò con una coperta davanti alla porta finestra che si affacciava sul terrazzo.

Avvolta in una coperta, guardava i raggi della luna che si infrangevano contro la calma superficie del mare.

Appoggiò la testa al muro.

Avrebbe voluto andare da Pie, ma era sicura che lui dormisse, e non voleva disturbarlo.

Chiuse gli occhi.

Lory.

Li aprì di scatto. L’avevano chiamata? Restò in ascolto. La casa era silenziosa.

Lory.

Si chiuse nella sua coperta, mentre un brivido di freddo le attraversava la schiena.

Il patto.

Di chi era quella voce d’oltre tomba? Tremò leggermente.

Pagamento.

No. Non voleva.

Uccidilo!

Non poteva.

Fallo!

-Lory- sentì una mano fredda posarsi sulla spalla.

Lei urlò, allontanandosi il più possibile, rannicchiandosi su se stessa, mentre tremava in modo esagerato. La schiena sobbalzò per gli spasmi.

-Sono io, piccola!- Pie si mise accanto a lei –Che è…?-

Lory quasi si lanciò su di lui.

-Fammi restare con te- singhiozzò, urlando.

Pie rimase spiazzato. Era chiaro che Lory era spaventata, ma da cosa?

-Puoi…puoi restare quanto vuoi- rispose, incerto, posando le mani sulle spalle della ragazza.

-Non mi lasciare- disse lei, febbrilmente.

-Non ti lascio- continuò, con più convinzione.

Lory lo guardò con occhi languidi –Posso dormire con te?-

Per risposta, Pie le baciò la fronte, abbracciandola stretta.

Guardò il mare.

Peccato che non trovò niente di rilassante in esso.

Solo un’inquietudine.

-Si…-

**

Uff! che capitolo! XD come va, gente?! Sto scrivendo queste parole alle 23:23. esprimiamo un desiderio! Fatto?

Benissimo!

Che cosa ne pensate di questo capitolo? Vi è piaciuto? L’adorate, lo vorreste distruggere insieme a me? Vi capisco! Certe volte non mi sopporta nemmeno chi mi conosce a fondo!

Se posso (e posso XD) commentare questo capitolo, devo dire che mi è piaciuto scriverlo.

Soprattutto l’ultima parte, anche se non credo che vi abbia fatto venire i brividi >.>…comunque!

Passiamo ai dovuti ringraziamenti:

XRobertina92: che bello! Una sostenitrice anti-3MSC! Che bello! Si! *_* a morte Babi e le sue manie. A morte Step, che si crede un ficone! L’unico che mi piaceva era Pollo, peccato che è morto ToT.

Lo so che è un capitolo assurdo, ma come sai, io sono assurda! Se cerchi nel vocabolario la parola “Assurdità” accanto c’è la mia faccia!

Insomma, Lory è abbracciata a un ficone della miseria, e pensa alle tazze! A questo mondo non c’è più giustizia!

So benissimo che tu trovi “raggelante” Pai. Lo trovo anch’io…ma penso che sotto la “scorza” di duro menefreghista ghiacciolo, ci sia una persona mite e gentile XD (illusa…ndPai). Caro amore mio, ti saluto!

XManu: “carissimi ohohohohhohoh?!” questa mi mancava XD grazie per il commento! Il sacco era pesante (pessimo gioco di parole ndKisshu)

XMary Cry: ti aspettavi scene hard o roba del genere? Spero di non averti delusa troppo! Ma è proprio vero che sono pucciosissimi! Un evviva al mio tre…uno, due…tre:EVVIVA!

XRia: Ria-chan!ho presente…quello con la faccia da scimmia?! Ihihih…sei triste che finisce? Forse sei una delle poche! Per quanto mi riguarda, io spero di finirla presto XD. Mi sto scervellando. Ho cambiato trama, finale così tante volte! Ihihihihih ma ho in mente altre ff…(è una minaccia? ndRyou)

XMewlulu: pure a te dispiace? Apriamo una bottiglia di spumante! Grazie per i compliementi! Qualche vota escono idee decenti da questa testolina!XD scusa per il ritardo…

X*MaRiNa* in che senso “a parte il carattere dei personaggi”? grazie tante per il commento! È bello sentirsi dire che mentre si spulcia nei siti di trova qualche cosa che interessa! Grazie! Mi dispiace anche a me ad aver ammazzato Kisshu, ma era l’unico modo! (bastarda…nhKisshu). Odio Ichigo? Ma no! Infondo è simpatica, tonta, ma simpatica!XD ma rispetto la tua opinione! XD

XLory06: posso dirti una cosa? Grazie tantissime per le…adorazioni, ma ora mi spaventi un po’ ^^’’’’ ma scusa, alle 2:45 sei a recensire una storia del genere? Ma vai a riposare, altrimenti ti parte il cervello XD ma quanto sei forte! Pure tu coi pensieri strani! Ma quante pervertite ci sono in giro?!?!? (senti chi parla ndtutti) Ihihih…spero che il martellone non si abbatti con troppa violenza sulla mia testa, perché mi fa male, e mi aspetto una botta per quello che ho fatto a Yume ToT. Me essere crudele.

Gente, è quasi mezzanotte! Sto morendo di sonno! Vi saluto! Vi abbraccio tutti!

Notte notte.

Commentate!XDDDDDDDDDDDD

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Capitolo 22
*** 21 ***


21

Non vi aspettavate un aggiornamento ora, eh? Ihihih *risata malefica*

Ormai manca pochissimo alla fine! Vi lascio alla lettura di sei pagine! Ci vediamo a fondo pagina!

*

21. “L’inizio della fine

Pie aprì stancamente gli occhi.

Erano le tre, e fuori dalla finestra era ancora buio.

Si strinse un po’ nel letto, perché aveva piccoli brividi per tutto il corpo.

Aspettò qualche secondo, in modo che gli occhi si fossero abituati al buio, e trovò il corpo della ragazza accanto a lui.

Dormiva placidamente.

La guardò con espressione seria, ma allo stesso tempo,dolce.

La coprì un po’ di più con la coperta, e prendendola per la vita, l’avvicinò a sé.

La ragazza si mosse un po’, ma non si svegliò.

“Meglio così…”

Passò un polpastrello sulla spalla nuda.

La pelle di quella ragazza era rosea e liscia, e poche ore prima, non avrebbe mai pensato che l’avrebbe gustata tutta.

Quando Lory, tra le lacrime, aveva chiesto di dormire con lui, Pie aveva accettato, non tanto per una decisione effettiva e lucida, ma per il semplice fatto che il vedere quel volto sconvolto lo avevano terrorizzato.

E poi…e poi era successo…

Poggiò piano le labbra sulla fronte di Lory, scostando la frangetta.

Tenendola stretta, si riaddormentò pure lui.

*

Nella sua mente ancora poco lucida, Lory rivisse in modo un po’ confuso le azioni di quella sera.

Baci lenti e gemiti soffocati.

Mani che si intrecciavano, come i rami uniti dal vento.

Corpi che si muovevano in sincronia.

Nomi e parole sussurrati dolcemente; pensieri nascosti gelosamente.

Tocchi umidi che cospargevano i loro corpi.

Fiati incandescenti e sensazioni mai provate prima.

Anche lei aprì piano gli occhi, solo mezzora dopo.

Si trovava accucciata a Pie, che dormiva tranquillo.

Arrossì un po’, staccandosi da lui.

Esaminò i suoi lineamenti, mentre giocherellava con la ciocca dello strano ciuffo, sciolto.

Si alzò, e cercò i suoi vestiti nella penombra della stanza.

Trovò la biancheria e il paio pesante di calze.

Cercò poi il pigiama, ma non trovò nulla.

“Dove diavolo li ho buttati?!?” pensò, poi le ritornò in mente un ricordo…

Pie le sfilava gentilmente la maglia e il pantalone del pesante pigiama, accompagnando l’azione con baci intensi…i vestiti vennero fatti scivolare sul pavimento.

Ok…dove diavolo li ha buttati?!?” si corresse, arrossendo.

Non li trovò.

In compenso, afferrò una felpa grigia.

“Meglio di niente” la indossò, sentendo il profumo del ragazzo “Anche io adesso ho questo odore?” si alzò, e in punta di piedi, uscì dalla stanza, per poi scendere le scale e dirigersi in cucina.

Stava morendo di sete!

Prese una bottiglia chiusa che era rimasta sul tavolo la sera prima, e provò ad aprirla.

Peccato che il tappo era troppo duro per lei…

Ci riprovò, mentre il volto diventava rosso per lo sforzo.

-Nng…!- ansimò –Ok…Tappo…io ho sete, e tu non sei indistruttibile, quindi, è meglio che collabori, o sarò costretta ad usare le maniere forti!- minacciò la ragazza.

-Con chi parli?- una voce impastata dal sonno giunse alle sue orecchie, che arrossirono, come tutto il volto

-Col…col tappo…-

Pie si era fermato sulla soglia, mentre si scompigliava i capelli arruffati.

Si era messo i pantaloni di una tuta, ma girava “svergognatamente” a petto nudo.

Squadrò la ragazza –Ecco perché non trovavo la felpa…- si lamentò

-Io non trovavo il pigiama…- si scusò lei, distogliendo lo sguardo.

Pie non ci fece troppo caso.

-Perché litighi col tappo?-

-Ah…emh…- arrossì ancora di più –Non riesca ad aprire la bottiglia-

Pie, in maniere al quanto discutibili, tolse la bottiglia dalle mani della ragazza, e senza uno sforzo, l’aprì.

Si portò il bordo della bottiglia alle labbra, e bevve u lungo sorso.

La porse a lei, che se ne versò un po’ in un bicchiere.

Che modi ////”

-Perché ti sei alzata?-

-Avevo sete…-

-Ah…già…- Pie si passò la mano sulla faccia assonnata.

Quando si sveglia non sembra lui” pensò divertita.

-Sembri un albero…-

-Eh?- Lory strabuzzò gli occhi –Che sembro?-

-Un albero- Pie indicò i capelli –Quando sono sceso ho pensato che una pianta avesse invaso casa mia, invece erano solo i tuoi capelli- concluse, serio.

“Ma sta parlando sul serio?” –Emh…Pie…tutto ok?-

Per risposta, l’attirò a sé, stringendola piano –Ho solo un po’ di sonno. Tutto qui-

E detto questo, la strinse di più.

-Che cosa ti era preso?- domandò.

Sembrava tornare alla sua lucidità di sempre con lo scorrere dei secondi.

-Quando?-

-Quando ti ho trovato che piangevi in corridoio-

La ragazza non rispose subito, pensando sul da farsi.

Gli poteva dire che sentiva le voci? Sarebbe stato un po’ strano. Poi lui si sarebbe preoccupato, e di preoccupazioni gliene aveva regalate tante.

Decise di tenersi l’accaduto per sé.

-Non…non era niente-

-Non dire cavolate!- l’allontanò, tenendola saldamente per le spalle –Stavi piangendo e tremavi come una foglia!-

-Ma…non era niente…mi ero solo un po’…- cercò la parola giusta –Un po’ spaventata. Mi era sembrato di vedere un ombra, e invece era solo la mia!- rise nervosamente.

Pie strinse gli occhi, guardandola.

Che si stesse chiedendo se stesse mentendo?

Lory provò con tutte le forze a mantenersi fredda, e pregò ogni divinità che conosceva perché Pie non chiedesse altro.

Sembrò che gli dei avessero accettato la preghiera di Lory.

-D’accordo- mollò la presa, arrendevole –Torniamo a dormire?-

-Ah-ah-

Uscirono dalla stanza, ma Pie, mentre camminava, senza voltarsi, le disse –So che hai mentito, ma non mi va di tirarti fuori la verità con la forza, quindi, quando vuoi, ne parliamo-

-…Pie…grazie…- Lory salì le scale a testa guardando la schiena di Pie.

In effetti, come aveva potuto pensare di mentirgli? Il ragazzo aveva la capacità di guardarle dentro.

Lory

-Si, Pie?-

-Cosa?-

-Non mi hai chiamato?-

-No-

-Sicuro?-

Lory

Questa volta la ragazza si fermò.

Sentì il fiato freddo sul collo.

-Cosa ti prende?- Pie si fermò sull’ultimo gradino, guardandola perplesso –Sei pallida…- le sfiorò il viso con due dita, allungando semplicemente il braccio.

Un tocco gelido.

Lory…prendila…

-Pie…i…io- balbettò immobile per l’orrore.

-Non sembri avere la febbre, ma sei calda…-

Sangue

-Allontanati da me- bisbigliò, tremando.

-Cosa?-

-Ti prego- sussurrò.

Pie esaminò il volto della ragazza. Non sembravano parole rivolte a lui.

Lory sentì che qualcuno gli posava una mano gelata sul collo, stringendolo

-Non capisco cosa…- farfugliò Pie, avvicinandosi ancora di più a lei

UCCIDILO!

-VA VIA!- lo spinse lontano da se, e corse giù per le scale.

-Lory!- prima di mettersi a pensare, Pie balzò giù per le scale, bloccandola.

-VAI VIA!- urlò lei

-Chi?!- gli urlò in faccia.

La ragazza provò a dimenarsi, ma Pie la teneva per i polsi.

-Lui- ansimò lei, con sguardo nervoso. Gli occhi vorticavano pericolosamente,

-Lui chi?- domandò.

Un attimo di calma.

Lory sembrò tornare in se.

-Pie…non…-

-Che ti prende?!?-

-Non lo so…io…- si bloccò di colpo, quando vide che Pie non era Pie.

Al suo posto, Amal.

-Lory, che cosa hai?-

-Stai lontano da me- disse, lei, dimenandosi.

-Lory…- il tono era dolce, ma velenoso.

-Amal…lasciami…- disse, mentre le lacrime le rigavano il viso.

La presa ai polsi si indebolì, e le sue gambe non ressero il peso del suo corpo. Si accasciò a terra, col volto tra le mani

-Non sono Amal-

Gli tolse le mani dal volto, e Lory vide di nuovo il volto di Pie –Sono io…-

-No…- lei scosse la testa, cercando di allontanarsi –Non sei Pie!-

-Sono io-

-Tu…tu…- le mise una mano dietro la nuca, e l’attirò a se, catturando le sue labbra, per fermare quel balbettio confuso

Dapprima, la ragazza non sembrava voler cedere al bacio, ma poi, chissà perché, si lasciò andare, ma non smise né di piangere né di tremare.

Allontanandosi, Pie vide che Lory lo guardava spaurita, come un cucciolo ferito.

-Va tutto bene-

Lui mente…devi ucciderlo…

-Ci sono io con te-

Colpiscilo

-Ora torniamo a letto-

Fagli male

-Stai tremando-

Non farti toccare da quelle sue mani sporche

-Stai zitto…- sibilò, nascondendo gli occhi dietro la frangetta.

-Come dici?-

La voce seducente tornò a farsi sentire al suo orecchio, soffiando parole gelide.

Perché mi resisti? Sarebbe più facile colpire Pie e ucciderlo. La tua libertà sarebbe a portata di mano. Colpiscilo ora, con tutte le tue forze…

Strinse i pugni.

Le nocche diventarono bianche.

-Piccola, che ti prende?- il suo tono era così gentile.

Le alzò il viso, scostandole i lunghi capelli smeraldini.

-Tu…tu…- fremette di rabbia.

Pie incrociò due occhi non blu, ma verdi, di un verde brillante.

-I tuoi occhi…Lory, che sta succedendo?-

la ragazza poggiò le mani sul suo petto.

Prima che potesse rendersene conto, venne spazzato via, e sbatté contro il muro.

-Ma che diavolo…- provò a rimettersi in piedi, ma il corpo era un formicolare incessante.

Come aveva fatto a farlo volare via?

-Se…è uno scherzo, è di pessimo gusto- proferì.

-Ora porterò a termine ciò che mi ero prefissata-

Pie sgranò gli occhi, vedendo Lory in quello stato.

Non solo gli occhi avevano cambiato colore, ma anche i capelli erano schiariti, diventando più chiari.

E poi la voce…non era la sua…

Era come…

“E’ come se qualcuno stesse parlando per lei”

Si avvicinò pericolosamente a lui –Di e tue ultime preghiere-

-Non so cosa stai succedendo, ma torna in te- disse lui, mettendosi in ginocchio.

-Muori-

Sulla sua mano apparve uno strano oggetto.

La lama era molto lunga, ma sottile come un ago.

L’impugnatura era nera, con pietre di svariati colori.

Gliela mise al centro del petto.

-Lory, non fare sciocchezze- disse, guardandola in faccia.

Lei ricambiò uno sguardo gelido.

La piccola e sottile lama iniziò a perforare la carne.

Urlò di dolore. Sentiva come se qualcuno gli stesse strappando via l’anima.

Ricordò le parole di Lory quando gli aveva raccontato la verità.

-Amal…Amal mi disse che se volevo tornare dovevo sostituirmi a qualcuno a cui potevo proiettare la mia rabbia, l’odio, la frustrazione. Non so perché, ma pensando queste cose, mi venne in mente la scommessa di Kisshu, e lui mi indicò te, come suo amico. Potevo usare te come sostituto. Dovevi morire per mano mia. Mi sono avvicinata a te in quella maniera nella speranza di fare breccia nel muro gelido che avevi creato attorno a te. E così ho fatto…-“

Che avesse mentito?

Forse la Lory timida e gentile non esisteva?

Voleva veramente ucciderlo, ed aveva aspettato il momento propizio?

La lama si conficcò ancora, lentamente.

Urlò ancora, in preda a un bruciore pulsante.

“E’ come se mi dessero fuoco dall’interno” pensò, stringendo i denti.

Si fece coraggio, e abbassò lo sguardo.

Al centro del petto, attorno alla lama fatale, la pelle si era rialzata.

Era come se qualcuno gli avesse impresso col fuoco un marchio, pieno di ghirigori e linee confuse.

Nella sua testa sentì una voce…

Pie, Lory non è in se! Ti sta strappando l’anima! Devi trovare il modo per farla tornare in se. Amal mi ha catturato, e questo è tutto quello che posso fare per voi!

Che…diamine…quella era Yume”

Mosse faticosamente la mano, per posarla su quella di Lory, che teneva l’impugnatura nera.

-Sc…scusami…-.

Alzò una gamba, e la colpì allo stomaco, facendola rotolare via.

Staccò con foga quel dannato pugnale, e lo lanciò via.

A poco a poco, il marchio spari, lasciando solo un po’ di rossore.

Provò ad alzarsi, ma il corpo era pesante come il piombo.

-L..ory…- con uno sforzo sovrumano, si alzò, avvicinandosi alla ragazza, riversa a terra –Stai…bene…?- le toccò un braccio, voltandola.

Era venuta.

Posò la mano affusolata sul suo volto.

-E’ gelida…- un brivido le scese lungo la schiena. Iniziò a preoccuparsi del tutto –Lory! Apri gli occhi! Lory!- la scosse forte, ma lei non si mosse.

La testa cadde di lato, mentre i capelli si riversarono per terra.

-Che cosa ho fatto?- si disse.

-Oh…tu non hai fatto niente-

Pie alzò lo sguardo, furioso.

-Finalmente ci incontriamo- esalò

-Già..Pie Ikisatashi, uno delle persone più irritanti di questo mondo-

-Potrei dire lo stesso anche di te, Amal-

*-*-*-**-*-*-**-*-*-**-*-*-**-*-*-**-*-*-**-*-*-**-*-*-**-*-*-**-*-*-**-*-*-**-*-*-

*Danya si mette un armatura stile cavaliere medievale* Non mi fate troppo male, eh!

Kisshu:- Prendete il numerino!

Danya:- Per che cosa?

Kisshu:- Non noti tutti i lettori con una clava in mano

Danya:- Suvvia! Non esageriamo ^^”””

Eheh…ma quanto sono cattiva! Adoro questi momenti così…così!

Volevo fare qualche precisazione. Il capitolo mi è venuto in mente ri-leggendo (per la millesima volta) Harry Potter e La Camera dei Segreti, o per lo meno, le parti in cui il povero protagonista sente voci che non dovrebbe sentire X°°°D.

Come potete vedere, siamo agli ultimi rintocchi (che c’entra poi? Avresti potuto dire alle ultime battute…ndKisshu), vabbè! Che cosa farà adesso Pie?

Pie:- Io avrei un’idea…

Danya:- Cioè?

Pie:- *estrae ventaglio, lo punta su Danya*

Danya:- Ma Pie-kun! Perché usare la violenza!

Susu! Che devo salutare della gente *pie posa in ventaglio*

XLory06: ma diventiamo tutte fan di questo Angelo portentoso! ^_^ è mitica!

Per le lacrime di Lory…beh…non sempre c’è una ragione per piangere. Forse era contenta per le parole del ragazzo, o forse era triste per il motivo che dicevi tu….chissà…errori? davvero? Ti prometto che rileggerò i capitoli, e correggerò tutto quello che c’è da correggere! Tanto per giustificarmi…io scrivo quasi sempre di sera, e tiro fino a tardi, e la maggior parte delle volte scrivo senza guarda la tastiera, e va a finire che non guardo i tasti, oppure clicco su di essi, ma non abbastanza…cercherò di stare più attenta…X°°°D

XRia:- Onee-sama! Ihih…non ho fatto aspettare troppo, vero? Muahahahah! Se le ideuzze solo quelle del “Il Collezionista”, allora ti dico solo una cosa “Very Good!”

XMewlulu: hanno combinato…hanno combinato…^.- ma non mi sembrava il caso di “mettere” particolari…ho preferito far sapere…ihih, ma confido nella tua immaginazione (perché sono sicura che è tanta!) ihih. A presto, bax bax

XMary Cry: Ecco perché Amal è tornato tutto pieno di lividi e contusioni! Sei stata tu X°°D. è arrivato in lacrime da me! Ma povero! Ma non ti preoccupare per Yume, gli Angeli non possono morire ^.-

XRobertina92: si che mi è capitato. Soprattutto quando leggo libri un po’ strani, nel senso leggermente horror, con quella punta di macabro in più…brrr. Ed è brutto se mentre la tua immaginazione vola, qualcuno viene e ti tocca. Come minimo pedi dieci anni di salute! La mia intenzione all’inizio del capitolo era proprio quella X°°D. ma in questo non ci sono stati falsi allarmi! XD sono contenta che tu sei contenta per aver passato le vacanze vicino al ragazzo che ti piace! Fatti onore, per noi povere zitelle senza futuro ToT. A presto

E con l’ultimo (ma non meno importante) saluto,vi saluto (che pessimo gioco di parole ndpai).

Recensite in tanti, mi raccomando!

*Pie riprende il ventaglio*

Danya:- AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO *folgorata sul posto*

*Lory inizia a raccogliere il resti*

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Capitolo 23
*** 22 ***


Pie non aveva idea di come avesse riconosciuto Amal

.22 “Faccia a Faccia”

Pie non aveva idea di come avesse riconosciuto Amal.

Un uomo alto, con l’impermeabile, capelli neri come la pece e riflessi vermiglio.

Occhi maliziosi e rossi come il sangue.

Poi, però, come un fulmine a ciel sereno si era ricordato dei suoi incubi, con una Lory piangente, e una mano nel petto.

E poi, era l’uomo che stava insieme alla ragazza quando l’aveva trovata svenuta nel vicolo, pensando che fosse opera di un maniaco (*).

-Non immaginavo che ci saremmo incontrati in queste circostanze. Speravo che Lory compiesse il suo lavoro-

Il giovane, sentendo la voce gelida e tagliente, strinse il corpo di Lory ancora di più, e si rese conto di quanto era freddo.

Freddo come il marmo.

“Dannazione…”

Vide Amal inginocchiarsi davanti a lui.

Ora, i loro sguardi si incrociarono.

Viola contro rosso.

Mentre quello di Pie era pieno di odio e rancore, quello di Amal era tranquillo, freddo.

-Povera ragazza…così ingenua- lo sentì dire.

La mano pallida di Amal si avvicinò al viso di lei, per toccarlo, la Pie, prontamente, nascose quel viso cadaverico contro il petto.

-Non te la lascerò toccare con quelle manacce luride- ringhiò.

Amal non sembrò turbato da quella risposta -Ammiro il tuo coraggio. In quanti affronterebbero un essere come me?- le labbra si incresparono in un sorriso –Ma tu, per quanto coraggioso, e per quante arie ti dai, non potrai mai battere me-

Come aveva fatto Lory poco prima, Amal, con il solo cenno della mano, lo fece volare via, facendolo sbattere contro una parete.

Sentì le ossa scricchiolare.

Aveva tenuto il corpo di Lory sempre stretto, ma sentì le forze venire meno.

Controvoglia, la presa si allentò.

Amal si diresse verso di lui a passi lenti - Di fronte al dolore, voi uomini tentennate. Vi sentite insicuri- ghignò -Come ti senti ora tu? Hai ancora voglia di giocare col fuoco?-

-Io…non sto giocando- si sforzò di dire Pie, mentre iniziava a sentire la paura prendere possesso del suo corpo e della sua mente.

“Non deve finire così” pensò, furioso.

Amal si fermò.

Con un cenno della mano, richiamò Lory a sé.

La ragazza si alzò dalle braccia di Pie, e si posò delicatamente su quelle di Amal.

-La…lasciala- provò a rimettersi in piedi, ma tra il colpo precedente e quello nuovo, riusciva a mala a pena respirare senza sentire delle fitte al petto.

Amal lo guardò.

Riusciva a vedere dentro l’animo di quel ragazzo.

Orgoglio, rabbia, cinismo. Tutto.

-Non siamo poi tanto diversi, sai?- disse ex-angelo.

-Non sono come te!- ringhiò Pie.

Iniziava a sentirsi a disagio.

-Invece si. Io faccio ciò che mi può andare bene per me. Tu la stessa cosa. Sai che cosa è ciò che mi attira del tuo animo?- gli occhi vermigli brillarono di malizia –L’insoddisfazione. Tu sei come un’anima in pena su questa Terra-

-Non…- tentò di dire Pie, prima di essere interrotto.

-Non è vero? Invece lo è- rise di gusto –Tu non sei soddisfatto di quello che sei, di quello che hai. Ti senti estraneo a tutto e a tutti. Ti comporti da Superiore. Ti credi migliore di quelle persone che ti circondano. Ma in verità le invidi! Invidi il tuo amico Ryou, perché non trova difficoltà nell’esprimere ciò che pensa senza farsi troppi scrupoli. Invidi quella ragazza, Ichigo Momomiya, perché riesce a ricambiare l’affetto. Tu invidi tutti-

Pie ascoltava forzatamente quelle parole dure.

Continuava a ripetersi che non era vero. Lui non era così. Lui era solo se stesso.

-Ma sai qual è la persona che odi di più?- Pie deglutì in modo forzato. Sentì l’aria mancare

-Sta zitto- mormorò, abbassando lo sguardo, sconfitto.

–Tu invidi Kisshu perché è morto-

-Sta zitto-

-Però eri contento che lui fosse morto, vero?-

-Zitto-

-Tu lo odiavi, lo invidiavi. Lo disprezzavi come feccia. Non era tuo amico. Per te non lo è mai stato-

-FA SILENZIO!- urlò, con tutta l’aria dei polmoni.

Richiamando le sue forze, si era alzato, affrontando Amal –Non permetto a nessuno di parlarmi così. Specialmente se è un….uno schifoso-

- E’ tutto quello che sai dire? E io che mi ero preparato psicologicamente a urli e schiamazzi!- scherzo gelido Amal

- Ridammi Lory- Pie lo guardò con tutta la freddezza di cui era capace

-Parli come se ti appartenesse -

-Se è per questo- puntualizzò Pie, chiedendosi da dove era uscito quel coraggio sfrontato –Non appartiene a te-

-Invece si- replicò tranquillamente Amal –Lei ha fatto un patto con me. La tua vita per la sua. Ma la sciocca non ha rispettato gli accordi. Non mi piace lasciare incompiuti dei lavori, quindi me la prendo-

-Non è una tua marionetta! Non ti appartiene!- gridò Pie, avventandosi contro quello, pronto a colpirlo con un pugno già alto e serrato.

Peccato che la sua azione eroica gli costò un ennesimo dolore, questa volta concentrato nello stomaco.

Amal lo aveva colpito con un pugno d’aria.

Come per magia, era apparsa una mano fatta completamente di vento, che aveva colpito Pie in modo talmente violento da farlo piegare in due.

Amal gli sferrò un calcio in pieno viso, spaccandogli il labbro.

- L’ami?- gli domandò il Predatore di Anime

Pie rimase un po’ interdetto, e non solo a causa del calcio.

Se l’amava?

-Non credo siano affari tuoi- proferì

-Invece lo sono. Quale altro motivo potresti avere nell’aiutarla, se non amare?- gli voltò le spalle –Se la vuoi rivedere, ti do quattro ore di tempo. Iniziano le battute finali. Tu sarai in grado di andare fino in fondo?- voltò il capo, fulminandolo con lo sguardo -Prova a riprendertela-

E detto questo, sparì, come era venuto, portandosi dietro Lory.

Pie si maledì dentro.

Se non era riuscito a difenderla era perché non era abbastanza forte.

Le parole di Amal gli risuonavano nelle orecchie “-Quale altro motivo potresti avere nell’aiutarla, se non amare?-“

-Perché deve essere tutto così complicato?!- si disse, furioso.

Tentennando, si alzò, asciugandosi con la mano il sangue che usciva dal labbro.

Respirò a fondo, cercando di pensare lucidamente.

Prima di tutto doveva vestirsi e uscire velocemente. Aveva quattro ore per cercare la sua ragazza e salvarla.

“Ma dove possono essere?” pensò, salendo le scale a due a due.

Passando davanti alla porta finestra che affacciava sul mare, trovò la sua risposta.

Rimase sbalordito.

Il mare si era completamente, totalmente, immensamente ghiacciato.

Mezzo svestito uscì nel balcone.

Il suo fiato si condensò in nuvolette bianche, mentre brividi di freddo scendevano lungo la schiena.

La città si era ricoperta di neve.

Tutto era bianco.

-Non dovrebbe nevicare vicino al mare- pensò ad alta voce.

“Che scemo…questa sarà opera di quel pazzo”

Tornò a scrutare la cittadella.

Il tempo era come se si fosse fermato; neanche il vento soffiava più.

Guardando verso l’orizzonte, vide che sul mare, sospesa, c’era una luce fioca.

Rientrò velocemente, ed entrando nella sua stanza, indossò la prima cosa che gli passò sotto mano. Una felpa nera “Di felpe mi sembra di averne un po’ troppe”

Corse giù dalle scale, tenendosi il fianco dolorante.

Non prese nemmeno il cappotto, tanta era la sua fretta.

Ora sapeva dove doveva andare…

“Alla spiaggia”

Corse via, passando per le strade ghiacciate ed evitando ogni tipo di ostacolo possibile.

-Sto arrivando…ma tu…resisti-

*

“Resiti”

Yume posò le candide e ferite mani, per un’ennesima volta, sulle sbarre.

-Wa loanswa loanswa loans(**)- gli occhi si riempirono di lacrime , mentre cantava l’antica cantilena, facendola crescere di tono ogni secondo che passava.

Non seppe mai quanto durò il rito.

Intorno a lei si formò una luce bianca, quasi accecante.

Le lacrime rigarono il viso.

Alla fine, le sbarre cedettero, e lei cadde sfinita al suolo, mentre dalle sue mani sgorgava sangue angelico.

**

Note:

(*) capitolo…*va a controllare* 7 “Il momento è prossimo” XD

(**) non volgiono dire niente. Non sono parole che appartengono a nessuna lingua! Mia invenzione, in poche parole -_-””””

**

ok…questa volta le prenderò senza lamentarmi! Ma come ho ridotto Pie? X°°°D

*fan club di Pie, e Pie steso picchiano l’autrice* *Danya si alza tremante dopo averle prese* Così va la vita…e adesso passiamo ai ringraziamenti ^-* ß---- occhio pesto:

Xfedy: no, stile medievale no! ^_^ ihihihih..ma Amal è un cattivane nato! Monello! Fedy, tu l’odi proprio, eh?ihihih ma non importa, è giusto così.

Non ci sperare…non l’allungo di altri dieci capitoli…non ce la farei…e poi, diventerebbe una noia, no? XD a presto!

XRobertina92: merducchia? E che vuol dire? Poi me lo spieghi O.o Cm grazie, Pie ci stava andando pesantoccio…ehehe ^^”””” e adesso che mi fai, se prima mi volevi fucilare? Non oso immaginare…

XLory06: più che altro rileggendo il libro, o almeno quella parte…per gli errori li sto correggendo a poco a poco, e li posterò modificati, così, i posteri (o chiunque la voglia rileggere). Cmq, non è che aggiorno velocemente…il fatto è che i capitoli sono già pronti, almeno questi ultimi ^^ baxbax alla mia malatina preferita (oddei, ora mi prende la febbre pure a me! X°°D)

XRia: Onee-sama! Ho aggiornato! Non stare in ansia…o meglio..era meglio se non stavi in ansia prima, perché ora mi cappotti!

XManu: troppi complimenti ^^ mi lusinghi ^///^

E con questo, chiudo l’angolo dell’autrice!

Ora vi saluto, mie carissimi!

A presto!

Bax bax!

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Capitolo 24
*** 23 ***


Resistere

23. Resistere! Il Futuro è alle porte!

Che semplice parola…resistere.

Una parola banale, in fondo.

Se sfogliamo un dizionario, troviamo accanto a queste nevo lettere questo significato “Stare fermo e saldo contro una forza che si oppone senza lasciarsi abbattere, annientare, spezzare ecc.”

Ma se questa parola era così inutile, perché Pie Ikisatashi continuava a ripetersela nella testa, come un disco rotto?

Il ragazzo correva a perdifiato.

Il freddo gli congelava le ossa, e lui si era vestito velocemente, e non era ben coperto.

Il sudore si asciugava subito, lasciandogli addosso una sensazione appiccicosa.

LoryLoryLory

Ecco un’altra parola che rimbombava nella sue testa.

Il nome di quella persona che doveva resistere.

Scivolò sulla strada ghiacciata, e per la paura, afferrò un cassonetto, e tutto il contenuto si sparse per terra.

Sbatté il gomito sinistro per terra, in modo doloroso. Si trattenne dal gridare.

Si rialzò, tremando un po’, mordendosi il labbro.

Mosse leggermente le dita del braccio.

Beh…almeno non si era rotto niente.

Però quella caduta non ci voleva.

Non solo si era bagnato, facendo aumentare così i brividi di freddo, ma il braccio, anche se non rotto, era un impaccio.

Ricominciò a correre verso la spiaggia.

Ma era più di mezzora che procedeva velocemente…e dire che sarebbe dovuto arrivare in meno di quindici minuti.

Pie era bravo in molte cose.

A scuola era abbastanza brillante, escluse le assenze ingiustificate.

Negli sport era veloce e scattante, anche se in fondo era pigro per partecipare a dei Club o roba simile.

Gli avevano pure detto che era bravo a baciare, ma non che avesse avuto tante ragazze.

Peccato che…beh, peccato che di magia non se ne intendeva

Perché, infatti, stava girando a vuoto a causa di un incantesimo di Amal.

Se ne accorse solo quando ripassò davanti al bidone che aveva rovesciato.

Si fermò, mentre una gocciolina di sudore scendeva giù verso il collo.

La gola e asciutta. Il suo fiato si condensò in nuvolette di vapore.

-Che…idiota…- mormorò, cercando di riprendere fiato.

Vide, con la coda dell’occhio, una figura di lato a lui.

Si voltò velocemente, temendo che fosse Amal.

Ma non era lui.

Anzi…era un amico.

Ryou Shirogane.

-Ryou?- sbatté gli occhi un paio di volte –Che ci fai qua?-

L’amico sorrise, il suo solito sorriso da chi la sa lunga.

Mise le mani in tasca.

Al suo fianco comparve Ichigo Momo-e-qualche-cosa.

Gli prese il braccio, appoggiando la testa sulla spalla, sorridendo felice.

Gli sguardi si incrociarono un attimo, poi, Ryou si dissolse, come se fosse stato un pupazzo di neve esposto al sole.

Pie si avvicinò un attimo.

-Che diavolo era?-

-Una illusione-

Davanti a lui apparve quello che sembrava un bambino.

I capelli erano bianchi, lunghi e lisci. Gli occhi erano blu come il cielo d’estate.

Il fisico era asciutto, e forse era un po’ troppo basso. Portava un vestito molto strano.

Lunga tunica rossa, con ricami ai bordi.

-Tu chi sei?-

-Colui che vede nel Futuro- disse, con voce cadenzata, monotona.

Pie avrebbe dovuto impressionarsi a quelle parole, ma aveva scoperto che la sua ragazza era una proiezione astrale, che un pazzo maniaco ex-angelo voleva la sua anima, che un Angelo vero li aiutava, lanciandogli frecciatine velenose…quindi non si stupì più del dovuto.

-Quella di prima…l’hai creata tu?-

Il bambino annuì –A che scopo?-

-Mi è stato ordinato-

Se Pie doveva proprio stupirsi di qualche cosa, beh, quella era la cadenza nella voce.

Monotona, vuota. Non fredda, del tipo che cerca di nascondere le emozioni, ma proprio vuota. Senza emozioni.

-Da Amal, giusto?-

-Esatto. Devo impedirti di andare alla spiaggia-

-E come pensi di fare? Sei solo un bambino- disse Pie, leggermente confuso

-A dirla tutta, sarei più vecchi di te un centinaio d’anni-

“…se non divento pazzo ora…” –E che cosa devi fare per impedirmi di andare da Lory? Sentiamo!-

Nelle piccole mani del bambino centenario, comparvero due piccole sfere di luce.

Una si colorò di blu, l’altra di verde.

-Devo indicarti due vie-

-Allora non mi impedisci di andare alla spiaggia? Mi stai offrendo una scelta- Pie iniziava a confondersi.

-Sarai tu a decidere. Io ti mostrerò solo la via- rispose, vuoto.

-Ma allora perché prima hai detto che non…lasciamo stare!- si scompigliò i capelli con la mano. Gli faceva male.

-Sei solo un ragazzino umano…- lo sentì mormorare.

In altre circostanze, avrebbe volentieri preso a schiaffi quella faccia pallida, ma il nervosismo si sostituiva alla preoccupazione.

-Devi scegliere la via che secondo te è la più giusta- la pallina blu si fece un poco più grande –Questa, rappresenta un pezzetto di Futuro, se tu non andrai dalla ragazza. Guarda-

La pallina si allargò, per mostrare il Futuro.

Lì dentro, vedeva se stesso.

Un ragazzo che camminava per le strade della sua città.

Le mani in tasca, lo sguardo sempre davanti a lui.

Gli occhi sempre freddi e scostanti.

Ad un tratto, Pie del futuro si ferma. Ha incontrato un amico. Ryou. È con la sua ragazza, e si tengono per mano. Stanno gustando un gelato, e lei parla a raffica.

Uno scambio di parole veloci, un sorrisetto e poi via. Restò solo nel marciapiede.

Continuò a guardare i due che si allontanavano mano nella mano. Si voltò, e passò davanti a una vetrina. C’era qualche cosa di strano, però.

Si specchiò nel vetro pulito..

Era diritto e si guardava perplesso. La stessa espressione di sempre.

Poi capì che cosa non andasse.

Al suo fianco non c’era nessuno. Nessuno che gli tenesse la mano, o il braccio.

Nessuno che gli parlasse guardandolo negli occhi.

Nessuna Lory.

La pallina tornò piccola.

Pie non batté ciglio. Era quello il suo futuro…senza Lory?

-Vuoi andare avanti, e vedere l’altro Futuro?-

-Quanti diavolo sono?- disse, atono.

-Il mondo è pieno di persone, e ogni persona ha un futuro sempre diverso. Questo futuro nasce dalle loro decisioni. Questo è ciò che accadrà se tu non andrai. Ti fa paura?-

Pie non rispose a quella che doveva essere una provocazione.

La seconda pallina ingrandì, come la precedente.

Questa volta, Pie vide il Futuro di un’altra persona.

Quello di Lory.

La ragazza passeggiava tranquilla, con la cartella in mano. Sorrideva appena, mentre il sole primaverile accarezzava la pelle.

In lontananza, vide un’amica. La salutò con la mano. Iniziarono a chiacchierare un po’. Poi l’amica guardò l’orologio, e si congedò. Poco più in là, c’era un ragazzo, e corse verso di lui.

Era il suo ragazzo, e probabilmente avevano un appuntamento.

Anche Lory continuò per la sua strada, ma non era turbata. Al contrario, era contenta.

-Come puoi ben vedere, tu non sei presente in questo futuro-

-Intendi dire che…-

-…se sceglierai di andare da lei, morirai. La tua anima sarà il pegno, il riscatto per la sua sopravvivenza. Nella prima, come hai visto, Lory non c’è, segno che ha pagato il suo debito. Quando lei tornerà in vita, dimenticherà tutto. Che cosa scegli?-

-Scelgo la seconda- disse, sereno.

-Ne sei sicuro? Ti conviene controllare ancora nelle sfere…- gliele mostrò nuovamente.

In quella blu, c’era ancora Pie, ma più vecchio di una decina d’anni.

Era da dolo in una casa abbastanza grande, e fissava il soffitto con gli occhi spenti, seduto su un divano.

Fece la sua comparsa una donna. Molto graziosa, con un sorriso amabile. Pie ricambiò appena.

Lei gli diede un bacio leggero sulle labbra, e andò via. Pie continuò a fissare il soffitto. Un guscio vuoto.

-Bella casa…bella moglie. Forse qualche figlio- disse l’Essere.

-Io voglio solo Lory- disse, ringhiando

-Ma forse per lei non è lo stesso. Guarda bene-

Lory più grande di dieci anni non era molto cambiata. Stava preparando qualche cosa da mangiare. Ad un tratto, si voltò, per sorridere a un bambino molto piccolo, massimo tre anni. Questo prese un biscotto da una scatola accanto a lui, con sguardo furbo. Ad un tratto, Lory si sentì abbracciare da dietro.

Era un uomo, probamente, anzi, sicuramente, suo marito. Gli posò una mano su grembo, e la baciò piano.

Erano felici.

-Bella famiglia, non trovi?- disse –Però, che strano…tu dici di volere solo lei. Ma come vedi, nel tuo futuro c’è un'altra persona-

-Non sembro poi tanto felice- ironizzò, amaro.

-Già, ma sei vivo. Invece guarda Lory, lei vive, è felice, casa, bambino, marito. Perfetto. E tu non ci sei. Ti ha dimenticato. Non ti senti un po’…tradito? -

-Per nulla la mondo-

-Vuoi continuare? Sei sicuro? Lo sai che perderai la vita?-

Incurante di quelle parole, Pie si avvicinò a quel “bambino” e buttò le palline luccicanti per terra. Si infransero.

-Ci sputo sopra su questi “Futuri”. Non importa che cosa potrebbe accadere, so solo che Lory è nei guai per colpa mia! E voglio salvarla! Chi se ne frega del Futuro!- disse con veemenza. Addio pazienza e autocontrollo.

-Ma perché vuoi andare da lei? Le vuoi così bene?- chiese, guardandolo negli occhi.

Per la seconda volta, nello spazio di poco tempo, qualcuno gli aveva chiesto se teneva a Lory.

-Allora?-

Nella sua mente si proiettò una immagine di Lory che sorrideva.

Quanto gli piaceva quel sorriso…

-…darei la mia vita per lei…- disse, per una volta sincero con sé stesso –L’amo troppo-

In passato, aveva sempre criticato superficiali quelli che distribuivano gratuitamente i Ti Amo”. Gente superficiale e idiota.

Ma allora non aveva mai tenuto così tanto a qualcuno.

“Questa volta è diverso”

-Se quello che dici è vero, vai da lei-

Pie indugiò un attimo.

-Tu non sei uno scagnozzo di Amal, giusto?-

-Come fai a dirlo?-

-Avresti usato maniere più crude per farmi tornare indietro-

Per la prima volta, quello sorrise –Mi è stato chiesto di mostrarti le vie. No, non sono dalla parte di nessuno. Né del bene, né del male-

Pie, ricevuta quella risposta, se ne andò, ricominciando a correre con più energia.

Era sicuro che non ci sarebbero più stati trucchetti per fargli perdere tempo.

Nohal, il nome di colui che guardava il Futuro, continuò a sorridere, nel vedere Pie che si allontanava.

Nelle sue mani, apparve un altro Futuro, diverso dai precedenti.

“Il Futuro ve lo create voi umani…non le circostanze”.

Sorrise, mentre spariva.

Il suo compito era stato svolto.

**

Lory restava sospesa sul pelo dell’acqua,

si sentiva confusa e agitata.

La grande le felpa di Pie la copriva fin sotto il sedere, ma non sentiva freddo, anzi, sentiva una sensazione di calore sgradevole su tutto il corpo.

Lo spazio attorno a lei era nero come la pece.

Solo pochi secondi dopo, capì da dove proveniva quel calore.

Aveva le mani, le braccia, le gambe, coperti di sangue.

Urlò e si coprì gli occhi.

-Non temere, Lory-

Amal le soffiò dentro l’orecchio, togliendole con velenosa dolcezza le mani dal volto –Questo non è il tuo sangue-

-E…di chi…-

Amal le prese il mento con due dita, e le voltò il capo verso il basso –E’ il suo-

-NOOOOOOOO!-

Lory provò a toccare il corpo esamine di Pie, steso a terra.

In mezzo al petto aveva uno buco spaventoso.

Gli occhi erano vitrei, e il volto coperto di sangue rappreso.

-Che cosa gli hai fatto?!- Lory provò a colpire Amal, ma questo le serrò i polsi –COME HAI POTUTO!?-

-Sciocca, questo è quello che gli accadrà se tu ti ostini a vivere!-

-NON E’ VERO!-

-Sei solo una ragazzina egoista! Sei disposta a sacrificarlo, non è vero?- rise di gusto, vedendo il dolore sul volto di Lory –Lui è solo una pedina sacrificabile, no?-

-NO! Io gli voglio bene! Io lo…-

-Ami? Lo ami? Sai, penso che il sentimento non sia reciproco…visto che lui non è tanto sicuro di volevi bene-

-Non è vero!-

Lory avrebbe voluto tapparsi le orecchie, ma non poteva, perché Amal la teneva ferma.

-Se vuoi che lui viva, allora…paga il tuo pegno!-

-Non voglio…- le lacrime rigarono le guance

-Credi davvero che Pie, un semplice essere umano, possa battermi? Sappi che non riceverete aiuti, perché ho reso inoffensiva Yume-

Lory sembrò diventare di ghiacci a quelle parole “Yume…è tutta colpa mia

-Se non vuoi che faccia del male a quel ragazzo, allora dammi la tua anima-

Lory sembrò pensarci.

“Se gli darò la mia anima, io morirò, ma Pie…Pie non morirà

I ricordi affiorarono alla sua mente.

Smise di piangere.

Amal mollò la presa sui polsi.

Lory si asciugò gli occhi con il palmo aperto.

L’ex-angelo sorrise.

Aveva vinto.

-Non gli farai del male? Lascerai libera Yume?-

-Certamente- ghignò.

-Allora…accetto…- disse, chinando il capo.

-Ottima scelta. Davvero ottima-

“Ingenua ragazza…non risparmierò nessuno…

**

Yume comparve dentro la casa al mare di Pie.

Sanguinava, e le ali erano purpuree.

-Devo…prenderle…-

Salì a fatica le scale, reggendosi al muro, macchiandolo, ma per fortuna dei padroni di casa, il suo sangue, appena toccava qualche cosa che fosse umano, scompariva.

“Già che c’era, poteva prenderle…maledizione a Pie…

Entrò nella stanza, e non fece caso al letto disfatto o ai vestiti per terra.

Aprì un cassetto del comodino accanto al letto, e prese le due piccole perle, plasmate dalle sue piume.

-E io che mi ero sforzata per proteggerli-

-E’ tutto inutile- disse una voce poco distante da lei.

Yume si voltò, spaventata.

-Nohal…che ci…-

-Non sforzarti. Sei ferita-

-Che cosa intendi dire? Perché è tutto inutile?!-

-Ho incontrato quel ragazzo-

-Gli hai fatto quel tuo “Test”?- sorrise amara

-Esattamente-

-Nohal...ti prego, aiutami- lo supplicò

-Non posso. Lo sai, io non sto dalla parte di nessuno-

-Ma…-

-Lascia stare quelle perle. Saranno loro ad andare dai loro proprietari, una volta giunto il momento-

-Che cosa? Nohal, non ti capisco- disse Yume, confusa.

-Lo sai no, che io posso vedere nel Futuro, no?-

Sorrise.

Yume non seppe dire se quel sorriso dovesse rassicurarla o meno.

**

SALVE! ^_^

Come va? Uh! Spero bene! Oggi mi sento di buon umore! Ha pure piovuto e l’aria è più fresca! Che bello! Una delle cose che più amo è la pioggia!

Ma quanto mi sento allegra! Nyah!

Comunque, spero che questo sia stato un capitolo bastardo ^.- (vabbe fiera ndtutti =___=”””)

Ihihihih!

Un caloroso saluto, e un bacio appiccicoso a: Manu,Robertina92,Lory06 e Andrea94.

Ora, vorrei lasciare solo un messaggio per quest’ultima.

Non ti vergognare! Scrivi e pubblica! Se poi sbagli, puoi sempre cancellare e riscrivere. Oltretutto, il sito e questa sezione sono piene di persone molto gentili, che ti danno dei preziosi consigli! Non c’è niente di cui vergognarsi! Tu devi scrivere ff per le persone, ma devi anche farlo per te stessa. Alla fine, i risultati si vedono!

E detto questo, vi saluto!

A presto!

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Capitolo 25
*** 24 ***


24

24. “Verso la fine!”

“Pie…mi dispiace. Alla fine, non è servito a niente”

Lory chiuse gli occhi.

-Non dovrai fare alcuna resistenza, altrimenti l’anima non verrà da me- disse calmo Amal –Intesi?-

Lory si strofinò gli occhi con l’avambraccio.

Questi rimasero chiusi per qualche secondo.

Poi si tolse gli occhiali, e li fece scivolare su quella strana superficie.

Andando contro a ogni legge della fisica, gli occhiali non sprofondarono in quelle acque scure, anzi, rimasero a galla, e quando sfiorarono la superficie provocarono un rumore strano, come di un eco lontano.

La frangetta verde coprì gli occhi blu.

Chiuse i pugni, in modo nervoso e…arrabbiato.

Arrabbiata con se stessa, e con Amal.

Arrabbiata perché quello che aveva fatto era stato inutile.

Aveva sperato per un attimo…aveva sperato di poter restare sempre con Pie.

Aveva sentito sulla sua pelle dei baci e delle carezze. Non aveva mai creduto che si potesse stare bene con qualcuno, senza chiedere niente, e senza pretendere niente.

Il primo bacio era stato strano, mentre fuori c’era un temporale, lei era stesa sotto di lui, senza occhiali, e con la certezza che sarebbe successo un gran casino.

Ma probabilmente, il bacio più bello era stato quello che lui le aveva dato mentre erano sotto le coperte.

Le lacrime continuavano a scendere copiose, ma quando lei alzò lo sguardo, Amal si stupì nel vedere occhi decisi e non impauriti.

-Scommetto che sei pronta, vero, Lory?- domandò, con un ghigno divertito.

-Ci puoi scommettere- disse Lory, con gli occhi non di una persona che sta per morire, ma con gli occhi di qualcuno che crede fermamente in qualche cosa.

Nell’Amore.

Si asciugò e lacrime, aveva smesso di piangere.

-Non tremi?- domandò l’uomo.

Lory si mise il più diritta possibile –Perché dovrei?-

-Stai per dire addio a questo mondo- le ricordò Amal.

Una fitta al petto.

Lory si trattenne dal piangere ancora –Non ho paura-

-Dovresti-

-No- lei scosse la testa e i capelli ondeggiarono –Questo periodo in compagnia di Pie mi ha permesso di lasciare questo mondo senza rimpianti- sulle sue labbra fiorì un sorriso molto dolce.

-Tzé…ma vi siete messi d’accordo? Questa cosa che chiamate “Amore” è solo una effimera illusione-

-In effetti lo è- assentì lei –E’ effimera proprio perché è una cosa di breve durata, ma è per questo che tutti se ne prendono cura. L’amore è come una piantina che va curata sempre, e quando appassisce, non ci vuole poi molto per farla tornare verdeggiante, e ogni volta donerà frutti e fiori meravigliosi- disse, giungendo le mani sul petto.

-Tutte sciocchezze. Stai solo nascondendo la tua paura. Ma tanto è inutile. Ti sei arresa, e nessuno potrà aiutarti. Sono sicuro che Pie è tornato in dietro con la coda tra le gambe. Meglio per lui…no?-

Alzò lentamente una mano contro Lory.

Il palmo aperto e le lunghe dita affusolate irrigidite.

-Di addio- sogghignò, mentre con un piccolo ponte di luce blu univa quel palmo al petto di Lory.

Lei gemette di dolore.

-Ops…forse non ti ho detto che avrebbe fatto male?Ahahah!-

Lory mi morse il labbro inferiore. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di vederla sconfitta.

Avrebbe lasciato quel mondo con dignità.

**

Pie finalmente arrivò alla spiaggia.

Era sudato e affaticato, ma non poteva fermarsi.

Lo sguardo si spostò velocemente in tutte le direzioni, e solo alla fine, si posò a un centinaio di metri da lui.

Quello che aveva catturato il suo sguardo era una enorme sfera nera.

-LORY!- urlò, a pieni polmoni.

Il suo urlo si spense, senza ricevere una risposta.

-Devo andare laggiù-.

Si avvicinò alla riva.

Con suo grande sorpresa, la superficie era ghiacciata.

La tastò con il palmo della mano.

“Ghiaccio?”

Fece una leggera pressione, e il ghiaccio scricchiolò.

“Non credo che reggerà per molto il mio peso, ma questa è la via più breve”

Fece scivolare delicatamente un piede, poi l’altro.

Sentì scricchiolare il ghiaccio.

Trattenne il respiro. “Ok…pericolo passato…”

Continuò a camminare lentamente, col timore di far spaccare il ghiaccio.

La sfera era lontana circa a cento metri, proprio davanti a lui, ma arrivarci sembrava impossibile.

-Lory…giuro che questa te la faccio pagare- imprecò tra i denti.

Continuò a camminare, sempre con molta cautela.

Dopo minuti che sembravano interminabili, la strada si accorciò di cinquanta metri. Sia davanti, che dietro.

Infatti, a un certo punto, Pie, rilassandosi, poggiò il piede con troppa “forza” e questo formò una crepa.

Questa iniziò a spaccare il ghiaccio dietro di lui, e anche un po’ in avanti.

Preso alla sprovvista, lasciò che la gamba destra si immergerse nell’acqua gelida.

La Estrasse subito, e infischiandosene del ghiaccio sottile, corse.

E che avrebbe potuto fare? O per meglio dire, che avreste fatto voi?

Negli ultimi cinquanta metri, Pie batté ogni suo record di velocità.

Intanto il ghiaccio si sgretolò del tutto.

Si fermò proprio davanti alla sfera, e si accorse che il ghiaccio lì era molto spesso. Quindi si rilassò un poco.

Poi esaminò la sfera.

Anche se emetteva una luce grigiastra, era nera.

La superficie sembrava liquida.

“E’ qui dentro”

Il cuore perse un battito.

Lory era a pochi metri da lui. Pochissimi.

Allungò la mano, e provò ad immergerla, ma appena la sfiorò, una forre scosse elettrica gli invase il corpo.

Il fatto che era bagnato, poi, non lo aiutò.

La scarica fu potente, e lo fece cadere a terra, fumante.

-Devo..entrare là…dentro…-

Questa volta uso tutte e due le mani, e batté forte su quella superficie, ogni volta ricevendo una scarica fortissima.

Ma più la scarica era forte, più lui non demordeva.

Lì dentro c’era la persona che amava più al mondo.

**

Le perle di Yume iniziarono a brillare.

-Che…cosa sta succedendo?- domandò a Nohal.

-Probabilmente- iniziò questo –Le stanno richiamando-

-Come possono fare una cosa del genere?- esalò

-Con una forza che nemmeno immagini. Quei due hanno un potere davvero strano-

Yume sorrise, vedendo le piccole perle che sparivano –Lo so-

**

Pie continuò a battere sulla barriera.

-AMAL! APRI! APRI QUESTA COSA!- urlò Pie –SONO VENUTO A RIPRENDERMI LORY! APRI!-

Pie si fermò, cadendo sulle ginocchia.

Le mani erano insanguinate, le membra doloranti.

-Non è…giusto…APRI! MALEDETTO BASTARDO!-

E come prima, le sue urla si spensero come un eco lontano.

Sentì qualche cosa di fastidioso premergli agli angoli degli occhi.

-Non…- le parole morirono in gola.

Davanti a lui, apparse da chissà dove, vide le piccole perle bianche.

Le prese, con gesto meccanico.

Queste iniziarono a brillare, come due piccole stelle.

“Queste ce le aveva date Yume” pensò “Dovevano aiutarci…”

Le stinse, con rabbia –NON CI HANNO AIUTATO PER NIENTE!- le scagliò con furia contro la barriera.

Ci fu un leggero fischio, poi un lampo di luce.

Infine, nella barriera si aprì un buco.

Pie rimase di sasso.

“Forse non erano tanto inutili…” gocciolone.

Le raccolse, mettendole in tasca.

Si introdusse dentro la sfera, e con sua grande sorpresa, non era poi tanto piccola.

Era grande come…mmh…che paragone usare?

Un campo da calcio?

Tutto nero?

Prendiamolo per buono.

La superficie era una distesa di acqua scura, però, anche se ci camminava di sopra, non sprofondava.

“Dove sei, Lory?”

-LORY!-

Cominciò a camminare, poi aumentò l’andatura, fino a correre.

L’aveva vista!

Era lì!

Davanti a lui!

Ma purtroppo, in cattiva compagnia.

Amal.

**

“Bene…ora posso prendermi la sua anima”

Amal era soddisfatto.

Aveva la vittoria a portata di mano, e nessuno avrebbe potuto strapparglierla.

Il ponte di luce tra la sua mano e il petto della ragazza era diventato più solido.

Il volto di Lory era contratto dal dolore.

Le labbra si incresparono in un sorriso.

-Nessuno mi potrà fermare…-

-FERMO!- qualche cosa gli piovve addosso, facendogli rompere il “collegamento”, mentre rotolava sul fianco.

Beh…Pie non era Nessuno.

-Non osare toccarla di nuovo!-

Pie corse verso Lory, che era rimasta sospesa sul pelo dell’acqua.

-Lory…- rimase pietrificato nel vedere gli occhi vitrei, senza pupille, di un colore poco più scuro del normale.

-Lory…- ripeté ancora, con la voce leggermente incrinata.

Provò a sfiorarle la guancia con la mano, ma questa la oltrepassò.

-Che cosa succede!?- cercò di afferrarla, ma la ragazza era come una Visione, uno Spettro.

Questo gli ricordava qualche cosa…ma cosa?

-Ah…- Amal trattenne una risata –Quindi sei venuto? Credevo che Nohal ti avesse sistemato-

-Sono venuto! Non sono passate le quattro ore! Lasciala!- disse, acido e confuso.

-Ormai, metà della sua anima è nelle mie mani!- disse, e come per dar prova di quelle parole, alzò un palmo, per poi chiuderlo con violenza.

-NON TI APPARTIENE!-

Neanche il tempo di finire la frase, che Pie venne scaraventato lontano da Lory, con il solo cenno della mano di Amal.

Sbatté dolorosamente con la spalla in quella strana superficie più dura del marmo.

-Bastardo…- mugolò –Non la devi...toccare…-

Ma Amal, come se non sentisse quelle parole , si avvicinò a Lory, nuovamente.

Questa stava diventando trasparente.

-Che cosa le succede?-

-Sta perdendo la sua anima. Io ne ho già un pezzo, e l’altro si sta disintegrando-

-Falla tornare come prima!-

-Anche volendo, non lo farei…- ribatté con calma, guardando il corpo di Lory scomparire.

-Lurido verme! Ho detto…- Pie si bloccò, assorbendo le parole di Amal –“Anche volendo”? che vuoi…-

-Quando hai interrotto il mio lavoro, hai fatto in modo che l’anima si dividesse. Un corpo non può resistere a lungo senza un’anima completa. Se Lory scomparirà, sarà colpa tua- concluse, ghignando.

Poco importava se non aveva preso tutta l’anima. Quello che aveva era già sufficiente.

Pie si alzò, e trascinandosi sui piedi, si avvicinò alla figura evanescente.

“Eppure mi sembra di aver vissuto una cosa simile…. Pensò.

Allungò una mano contro di lei. Provò a sfiorarle la spalla, ma non riusciva più a toccarla.

Gli tornarono in mente i futuri di quello strano bambino centenario…se c’era Pie, lei moriva. Se c’era Lory, a morire era Pie.

“Ci sarà un altro modo…”

Ad un tratto, sentì una fitta al petto.

Un dolore lancinante, come se gli avessero aperto un buco.

Si costrinse a guardare in basso.

Se non fosse stato che riusciva a respirare a fatica, probabilmente, il fiato gli sarebbe venuto meno.

In effetti, nel centro del petto c’era qualche cosa…un tubo di luce.

Tremando, voltò il capo.

Probabilmente quel maledetto ex-angelo gli aveva riservato un trattamento simile a quello di Lory.

-Ora prenderò pure la tua!- disse maligno Amal.

Pie, a causa della grande forza che lo schiacciava, cadde in ginocchio, proprio davanti a Lory.

“E’ finita…”

Solo allora, Pie si ricordò del suo sogno.

Quelle immagini ritornarono alla memoria, come un vecchio ricordo sbiadito…

*Lory che piangeva, con uno strano vestito grigio. Era sospesa su un mare nero, surreale. Pie prova a toccarla, a sfiorarla, ma è inutile. Alla fine, una mano cadaverica lo trapassa,e lui che moriva, senza poter far niente*

-Quella Lory è stata una stupida- iniziò Amal.

I sensi del giovane iniziavano ad affievolirsi, ma la voce di Amal gli arrivava come se gli sussurrasse all’orecchio.

-Quando le ho detto che non ti avrei torto un capello, né a te né a quella Yume, si è arresa, come un agnellino. Patetica-

“Aveva…rinunciato” la vista si appannò.

Riusciva a vedere solo delle forme indistinte.

Una davanti a lui, quella di Amal, e l’altra accanto a se, quella di Lory, che era diventata trasparente.

Iniziò a sentire freddo.

Ecco cosa si provava prima di morire.

Impotenza.

Era impotente.

Che schifo. Ma ci ho provato”

Impotente

“Non posso farci niente”

Stupido

“Insomma, che cosa volevo fare?”

Salvare lei…

“Lory”

Avrei voluto salvarla…

“Lei si…è sacrificata”

Pie smise di fare i conti con la coscienza.

Lory aveva dato il massimo, e lui si doveva arrendere?!

Le perle iniziarono a brillare.

Amal si rese conto troppo tardi di quello che stava succedendo.

Quelle perle fatte con le piume di Angelo, ridiedero forza a Pie.

Ricominciò a sentirsi.

Era tornato del tutto. La sua anima era ancora sua.

-Ma cosa diavolo…?- Amal venne scaraventato via da una luce bianca e potentissima.

Rotolò per alcuni metri.

Pie, intanto, stringendo quelle piccole perle si avvicinò a Lory.

“Tentar non nuoce”

la sfiorò con lo strano ciondolo e…

e Amal urlò di dolore.

Pie si voltò, e vide appena in tempo una strana ventata dirigersi verso di lui.

Si scansò, ma quella non voleva colpire lui.

Infatti, questa avvolse Lory.

Pie fece un passo indietro, sorridendo.

Forse non ne capiva molto di quello strano mondo, ma una cosa era certa: l’anima di Lory stava tornando al suo posto.

Si sa, l’anima ha il suo peso(*), e quindi, tornando visibile, Lory si appesantì.

Per non farla cadere, Pie dovette afferrarla al volo, e questo gli procurò altro dolore alla spalla, e al fondoschiena, dato che atterrò su quello.

-Ahio…-

Il volto di Lory riprese colore.

“Meno male”

-Come…hai fatto?- Amal, tremante (e fumante!) di rabbia si avvicinava ai due.

Pie non poté trattenere un urlo strozzato.

-Come hai fatto!?!?-

-Non né ho la più pallida idea- mentì Pie.

Velocemente mise la perlina al collo di Lory.

-Sono quelle…- Amal le puntò con gli occhi fiammeggianti –Dammele!-

-Non ci penso proprio!- disse Pie.

-Maledetto ragazzino!- Amal scagliò contro di loro una sfera di energia, ma le perle fecero da barriera.

-NOUHHHHHHHHHHH!- l’urlo di Amal era terrificante.

-Perché continui a tormentarci!? Perché?!- chiese Pie, stringendo Lory.

-Le vostre anime…- balbettò Amal, fuori di sé.

In quel momento, Lory aprì gli occhi.

Pie, sentendola muoversi leggermente, abbassò lo sguardo su di lei.

Sorrise.

-Pie…?-

-Strano ma vero!-

-Dove siamo? Che cosa è….?-

-Storia lunga…- disse lui.

Amal guardò i due, disgustato.

Nelle sue mani concentrò tutta la sua energia.

Il colpo che avrebbe lanciato sarebbe stato devastante.

**

Nota.

(*) espressione presa da “Il castello errante di Howl” *Q*

**

Wow…questo è uno degli ultimi capitoli…fa uno strano effetto, sapete? Oo

Cmq, non ho voglia di dilungarmi a lungo, quindi ringrazio Manu, Lory06, Robertina92 e Ria.

Grazie davvero tante!

Un saluto anche ad Ayacere: cara sempai,non so quando leggerai questo capitolo, ma so che hai letto altri chappy, e ci tenevo a ringraziarti XD.

Nyah! XD

Come ho già detto siamo quasi alla fine…questo capitolo è stato abbastanza bastardo, vero? Siate sinceri!

Beh, vi saluto…COMMENTATE!

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Capitolo 26
*** .25 ***


Amal era infuriato

Capitolo 25 “Morte e…”

Amal era infuriato.

Nelle sue mani concentrò l’energia del suo essere.

Li avrebbe polverizzati sul colpo.

Come si erano permessi, degli sciocchi umani, a intralciarlo?

-Me la pagherete!-

Come se si fossero ricordati della sua presenza, i due ragazzi voltarono lo sguardo verso di lui.

A stento si rimisero in piedi.

Una perché aveva appena ripreso coscienza, l’altro perché era ridotto peggio di uno straccio.

-ME LA PAGHERETE CARAAAAAA!- alzò il braccio, e la sfera prese ad ingigantirsi.

Lory trattenne un urlo solo perché mise le mani davanti alla bocca.

-Tranquilla- Pie le mise una mano sulla spalla –Tieni questa- le passò la perla bianca.

-Le perle di Yume?- fece lei, confusa.

-Con queste non può toccarci. Solo state loro a riportare la tua anima nel tuo corpo-

Lei lanciò unno sguardo verso Amal.

La sfera si ingrandiva a vista d’occhio.

“Queste perle non sono così potenti. Hanno quasi esaurito la loro forza” notò, vedendo che il biancore si affievoliva.

-Pie…non reggeranno per molto. Dopo che ci difenderanno da questo colpo, saranno inutili-

-Non dire sciocchezze! Sono perle di un Angelo, non…-

Incrociò lo sguardo di Lory, colmo di sconforto.

Lei sorrise –Le perle sono collegate alla forza di Yume…ne hanno usata troppa, e sicuramente lei ora sta malissimo. Non potrà aiutarci-

-Non può essere!- Pie sbatté un pugno sul pavimento, e schizzò un po’ d’acqua –Tutto inutile…è stato tutto inutile!-

-Usiamole per uscire di qua…- disse Lory –ne useremo una come scudo, l’altra come via di fuga-

-Non funzionerà…siamo spacciati-

-Su con la vita!- lei sorrise, prendendogli la mano –Vediamo di resistere fino alla fine-

Pie sospirò pesantemente –…d’accordo. Diamoci dentro-

Ancora mano nella mano iniziarono a correre verso quella che sembrava l’infinito.

-DOVE CREDETE DI ANDARE?!- urlò Amal –QUESTO E’ IL MIO MONDO! NON POTETE SCAPPARE DA QUI!-

Lory allungò il braccio, e lanciò la perla davanti a lei.

-Ma che fai?!- disse Pie, allibito

-Mi fabbrico l’uscita- rispose semplicemente.

Quando la perla toccò la superficie, creò attorno a sé un cerchio di luce, che si espandeva sempre di più.

-Si!- trillò la ragazza, fermandosi di botto, alzando le braccia al cielo –L’uscita!-

Pie se la caricò di peso sulla spalla sana –Che ne dici di esultare dopo!?-

Saltò nel cerchio di luce.

**

Yume cadde per terra, per l’ennesima volta.

-Non hai più forze- disse Nohal –Ti farai solo del male- fece, passivo

-Non posso abbandonarli- disse lei.

Ormai le sue ferite si erano rimarginate, ma provava ancora dolore, che le bruciava le carni.

-Ma tu non lo fai solo per quei due ragazzi- disse il vecchio bambino –Tu lo devi fare per te, dico bene?- Nohal prese il gomito del bellissimo Angelo, e l’aiutò ad alzarsi da terra –Come Angelo, ami per tutta l’eternità. Non puoi dimenticare. Non è vero?-

-Nohal, nutro un profondo rispetto per te, ma non impicciarti!- Yume schiaffeggiò la mano di Nohal.

Lui ritirò la sua mano piccola e delicata.

Gli occhi di Yume si riempirono di lacrime di amarezza.

Si alzò in piedi, tremando, dirigendosi contro la finestra più vicina.

La spalancò –Nohal, ti chiedo scusa, ma non posso stare qui con le mani in mano-

-La tua forza vitale si sta esaurendo, lo sai?-

-Lo so benissimo! È per questo che devo fare qualche cosa ora!-

Sulle sue spalle comparvero le bianche ali.

Si voltò verso Nohal, sorridendo –Beh..allora, addio-

Nohal ricambiò quello sguardo con assoluta freddezza.

Yume si lanciò di sotto, e pochi secondi dopo vide le candide ali piegarsi.

Era andata contro un destino molto duro.

Nohal sospirò, facendo apparire la sfera del futuro.

-Non credo sia un arrivederci- mormorò, sorridendo.

Il sorriso svanì quando vide le ali diventare grigie.

“Un Angelo sprecato”

**

Pai e Lory atterrarono sulla spiaggia.

-Siamo fuori!- disse lei, entusiasta.

-Non so quanto ti conviene entusiasmarti- disse Pie, secco, guardando sopra di loro.

Infatti, il cerchio di luce creato dalla perla stava facendo scomparire la sfera nera, e con lei, Amal.

L’ex-Angelo infatti, usò la loro stesa via di fuga.

Nelle mani aveva ancora quella sfera, ora nera, ma per fortuna si era rimpicciolita.

Almeno credevano che fosse fortuna.

-Se credete di essermi sfuggiti, vi sbagliate di grosso- proferì quello, in modo gelido –Il vostro infermo è appena iniziato-

Lory cercò la mano di Pie, e questo la strinse.

Non essendosi ancora alzati da terra, vedevano Amal in tutta la sua altezza, dal basso verso l’alto.

I suo occhi erano pieni di odio.

-Vi spazzerò come degli insetti-

-Non contarci- disse Pie, tra i denti.

-Non sfidarmi, ragazzino. Non puoi fare niente contro di me. Dite addio questo mondo!-

Alzò il braccio, e prima che sia Lory, sia Pie potessero reagire, lanciò la sfera d’energia negativa.

La piccola perla bianca usò le sue ultime energie per creare una barriera.

Quando Pie la prese, si accorse che era diventata più piccola e grigia.

-Game over- ghignò Amal.

Lory tremò appena. Pie le lanciò uno sguardo. Non aveva rischiato tutto per tutto per lasciarla morire.

Nessuno dei due doveva morire.

Pensò ai futuri mostrategli dal bambino ultra centenario. Se lui c’era, Lory non c’era, e se Lory c’era, mancava lui.

“Non può andare a finire così!”.

Stringendole di più la mano, si alzò, e prese a correre.

-Pie!-

-Zitta e corri!-

Incespicarono un po’ nella sabbia, e alla fine arrivarono sulla strada, deserta e ancora ghiacciata.

-Ma cosa è successo?- domandò Lory a Pie, senza smettere di correre.

-Te l’ho detto prima! Storia lunga!- le lanciò uno sguardo.

No.

L’avrebbe salvata.

-Credete davvero che scappare serva a qualche cosa?- Amal apparve davanti ai loro occhi.

-Ah…- i due si fermarono di botto.

Pie nascose Lory dietro di sé.

-Uh…che dolce!- ironizzò il l’Aguzzino –Se vi fa tanto piacere, spendete i vostri ultimi istanti di vita a correre. Mi divertirò molto-

*

Lory si accasciò contro una parete di una casa, una di quelle che non era stata ancora distrutta.

-Non…anfce…la faccio…anf…più- disse, cercando di riprendere fiato –Pie…non possiamo andare avanti così-.

Stava tremando di paura e di freddo, dato che era miseramente vestita.

Guardò Pie.

Il ragazzo si asciugò la fronte con la manica della felpa –Non possiamo fare altro…GIU’!- si mise sopra di lei, schiacciandola sotto il suo peso.

Un attimo dopo, una ennesima sfera si abbatté poco distante da loro, mandando in frantumi una cassetta rossa delle lettere.

-Non siete molto bravi a giocare a nascondino- si lamentò Amal.

Pie sentì il sangue pulsare nelle vene.

Quel dannato stava giocando al “gatto col topo”, e loro stavano miseramente perdendo.

-Mi sono stancato di giocare con voi- creò una ennesima sfera, forse la centesima, e la puntò sulle loro teste –Prima di togliervi di mezzo, posso farvi una domanda? Come hai avuto quelle perle?-

Pie strinse i denti.

Che fosse la fine?

Lory tremò.

Era la fine.

-AMAL!-

L’ex-Angelo voltò appena lo sguardo, che fu investito da una colonna di luce.

-Yume…- disse, respingendola.

Lory strabuzzò gli occhi, nel vedere il bellissimo Angelo piegato dalla fatica.

Le sue ali erano grigie.

-Yume!- disse Lory, liberandosi dalla presa di Pie, e facendo qualche passo verso di lei

-Tu?- fece Pie. Nonostante la situazione, quell’Angelo gli era comunque antipatico.

-Stupido Angelo…credevo di averti reso impotente, ma a quanto vedo…-

-Amal, ti prego! Smettila!- lo pregò lei –Smettila con questa follia!-

-Tu non puoi capire-

-Ti prego! Tutto può tornare come prima!-

-FA SILENZIO!- nella mano di Amal comparve una lunga spada di luce, e la puntò contro i due ragazzi, che avevano assistito al veloce scambio di battute, senza capirci molto –Li eliminerò, estirpando la loro anima dal corpo!-

-AMAL! FERMO!-

Il Mostro mosse così velocemente il braccio, che né Pie, né Lory videro arrivare il colpo.

Chiusero gli occhi.

Lory si strinse al petto di Pie, nascondendo il viso. Sentì i battiti del cuore accelerati.

Le braccia del ragazzo l’avvolsero,stringendola, fino a farle male, ma non se ne preoccupò molto.

Tanto era arrivata la fine.

Un urlo ferì le sue orecchie.

Era la voce di Yume. Disperata.

Poi, sentì altre due urli.

Quello di Amal, di rabbia, e quello di Pie, strozzato dalla sorpresa.

Alzò lo sguardo, per vedere un corpo che si accasciava a terra.

Ali piegate e nere, capelli ramati che coprivano il volto angelico.

Una spada all’altezza del cuore.

Provò ad urlare, a chiamarla, ma era paralizzata.

Guardò poco più in là, dove c’era Amal.

L’ex-Angelo era più pallido del solito.

I suoi occhi vermigli, di solito pieni di odio e freddezza, erano penosi.

Amal si avvicinò tremante a Yume.

L’angelo iniziò a tossire sangue.

Le sue ali si dissolsero nel nulla.

-Yume…no…- Lory si portò una mano alla bocca, e le lacrime le inumidirono gli occhi.

Amal si inginocchiò vicino a lei, e le scostò i capelli dal viso.

-Sciocco Angelo…ti avevo detto di sparire…ma non così- disse, a voce bassa, quasi un sussurro.

-La sua anima…- Pie sciolse la presa da Lory. Anche lui era impallidito.

-La sua anima non la posso divorare…finirei col morire io stesso- disse il Mostro, ormai con la voce rotat da chissà quale sentimento.

Nella sua mente ritornarono i ricordi di una volta, quando l’aveva amata.

Anzi, quando l’aveva amata ala luce del sole, poiché, infondo, non l’aveva dimenticata.

-Non potrai più tornare nel tuo Paradiso- le disse.

Yume mosse una mano, posandola sul petto di Amal –Perdonami…- sussurrò, mentre lo inondava di luce bianca.

-….fa quello che devi fare…con l’ultimo colpo sono allo stremo. Ho esaurito tutto- disse quello.

Alzò lo sguardo sui due ragazzi –Beh…alla fine ho perso. Lory, devo chiederti una cosa- fissò lo sguardo su di lei –Salva Yume-

Pochi secondi dopo, di lui non rimase polvere.

Yume sospirò, mentre la spada scompariva dal suo corpo.

Lory si allontanò da Pie, e guardò Yume, sempre più pallida.

“Ci ha salvato…” il ghiaccio intorno a loro iniziò a sciogliersi.

Nascose il volto tra le mani, iniziando a piangere.

Era finita.

Amal non c’era più…e Yume…

“-Salva Yume-

“Perché mi ha chiesto una cosa del genere? Perché vuole che la salvi”.

Le sue ultime parole erano state per quell’Angelo.

Che fosse…?

“Yume ha rinunciato a tutto, per me e per Pie…ma io non posso fare niente. Il contratto non è stato sciolto”

-Pie…ti ringrazio per quello che hai fatto per me- si inginocchiò davanti al corpo di Yume, che diventava sempre più trasparente.

-Che vuoi fare?- chiese il giovane, apprensivo.

-Salvarla-

-Lory!- Pie le prese le spalle –Non farlo! Finiresti per scomparire!-

-Scomparirei comunque- disse lei, abbassando la testa.

-No! Non scomparirai! Io…-

-Pie…- le si scrollò delicatamente da quella presa –Non puoi fare niente-

-Ma Amal non c’è più!-

-Ma il mio contratto si-

Pie avrebbe preferito essere colpito in pieno viso da un pugno piuttosto che sentire quelle parole.

-Amal è scomparso, ma la mia vita era legata alla sua. Se devo scomparire, preferisco aiutare Yume-

-Non puoi andartene- mormorò quello –Altrimenti è stato tutto inutile-

Lei non rispose, e prese delicatamente la testa di Yume, appoggiandola sulle gambe.

A poco a poco, sentì la sua energia vitale spostarsi dentro l corpo dell’Angelo.

Il viso di Yume riprese colore, mentre quello di Lory si spegnava.

Le ali di Yume tornarono più belle e bianche che mai.

Nonostante tutto, Pie rimase stupefatto da quella bellezza.

Dopo minuti che sembrarono interminabili, Lory si allontanò da Yume, e si alzò in piedi.

-Te ne vai?- chiese Pie.

Sentiva una stretta allo stomaco.

La guardò bene.

Lory stava sparendo.

Ora era come una proiezione di un proiettore vecchio, instabile.

Lei provò a sfiorò la mano di Pie, ma gli passò attraverso.

-Me ne vado- disse, sorridendo malinconicamente –Alla fine…uff…si vede che era il mio destino!-

-Non c’è niente da ridere- la rimproverò Pie, vedendo che le gambe già scomparirono.

-Se fai quella faccia, divento ancora più triste- disse lei –Non farmi pentire. Ho salvato una persona che ci ha aiutati. Purtroppo, è stato tutto inutile-

Pie chiuse gli occhi, stringendo in modo iroso i pugni.

L’ultimo ricordo che Pie ebbe, furono una sensazione, come una piuma sulle labbra.

Riaprì gli occhi, e Lory era sparita.

Rimase immobile.

-Non vai a salutarla-

-Yume…sei sveglia-

-Lo ero da un po’, ma non mi sembrava il caso di disturbare-

-Tzè…quanti scrupoli- ripose, amaro.

-Pie…vai a salutarla-

-Se ne è già andata-

Yume scosse la teste, e i lunghi capelli ondeggiarono –Vai a Tokyo. E aspetta il suo risveglio-

Pie la guardò, senza capire.

-Ma quanto sei tonto!- Yume si alzò, e gli diede un buffetto sulla fronte –VAI!-

-Ma…-

-Lory è su un letto di ospedale! Se ho fatto sparire Amal, ci sarà un motivo!- la voce di Yume si era incrinata –Il patto non è stato rotto, ma adesso è Lory a dover decidere! Devi andare da lei! Se le starai accanto, lei potrebbe svegliarsi!- lo spinse –CORRI!-

Pie girò sui tacchi, e iniziò a correre.

A poco a poco, la città riprese vita, come se non fosse successo nulla.

Arrivò alla stazione, col cuore in gola, ma non c’era nessun treno disponibile.

Allora, cercò qualcuno che gli potesse dare un passaggio.

Alla fine trovò un uomo che doveva portare a Tokyo dei libri in una famosa libreria, e quello accetto di dare un passaggio al ragazzo.

Durante il lungo viaggio, l’uomo cercò di parlare con Pie, ma questo rimaneva chiuso in un silenzio nervoso.

-Per quale motivo stai andando a Tokyo?-

-Abito lì- disse, laconico e sgarbato.

-Non è che ti sei cacciato in qualche guaio?- l’uomo indicò i vestiti di Pie, sporchi, e inzuppati –Non voglio rogne con la polizia-

-Non ne avrà-

La conversazione morì lì.

Quando arrivarono a Tokyo, Pie si catapultò fuori dalla vettura, ringraziando distrattamente il conducente, che borbottò qualche cosa di poco educato.

Pie ci mise trenta minuti ad arrivare all’ospedale Sant’Agata.

Quando arrivò dentro l’ingresso, si diresse verso il bancone centrale, dove una annoiata quarantenne infermiera stava sfogliando una vecchia rivista di moda.

Quando lo vide, chiuse il giornale, e squadrò Pie.

-Mi dica in che stanza posso trovare Lory…Midorikawa-

-Giovanotto, sa che ora è?- disse lei, indagatrice, socchiudendo gli occhi –Torni tra qualche ora, quando le sarà permesso di vederla-

-Non ho tempo! Mi deve lasciare andare in quella stanza!- disse, sbattendo un pugno sul tavolo.

La donna aprì la bocca, per ridire sul comportamento di Pie, ma un dottore la chiamò nella stanza accanto.

-Non si muova di qui- lo freddò lei.

Pie aspettò che si fosse allontanata, per prendere il registro dei pazienti.

“M…emme…Miako…Mi…Mi…mid…ci sono…Midorikawa…” controllò che il nome fosse quello giusto.

Lo chiuse velocemente, non mettendolo al posto.

“Stanza 354, secondo piano”.

Salì le scale a due a due.

Sentì l’urlo dell’infermiera, che imprecava contro i Kami.

-TORNA INDIETRO!-

-Ma va al diavolo…- bofonchiò, cercando sulle porte il numero giusto.

354.

il cuore perse un battito.

Ecco…in quella stanza c’era Lory.

L’aprì.

Venne investito dal forte odore di medicinale.

La stanza era immersa nella penombra, m aindividuò subito il letto, l’unico della stanza.

Lì sopra era adagiato qualcuno, coperto di tubi, attaccato a una macchina che l’aiutava a respirare.

-Questa è Lory- disse, a sé stesso.

La macchina che indicava che era ancora viva, che il suo cuore batteva, produceva un fastidioso, ma allo stesso tempo rassicurante “bip”.

-Sei ancora viva…- le prese una mano, stringendola delicatamente.

In quel momento sembrava fragilissima.

-Svegliati-

L’infermiera entrò come una furia nella stanza –Esca fuori!-

-Lo so che puoi- continuò, come se nulla fosse

-Se ne vada!-

-Lory…-

Il monitor inizò a diminuire i bip.

L’infermiera sbiancò.

-DOTTORE! STANZA 354! PRESTO!- senza aspettare l’arrivo del medico, questa iniziò a trafficare con i tubi a cui Lory era attaccata.

-Lory..svegliati-

Il dottore arrivò.

Pie ricordò davvero poco di ciò che era successo.

Erano arrivate altre due infermiere, e tutti stavano intorno a Lory, parlando, quasi urlando, con tensione.

Alla fine, non ci fu più un rumore.

-Non c’è l’ha fatta- disse qualcuno.

Pie uscì meccanicamente dalla stanza.

Era cadaverico.

Lory era morta.

E lui, nonostante fosse a qualche metro da lei, non l’aveva potuta aiutare.

“Morta” quando uscì dall’ospeadle venne investito da una ventata di aria gelida.

Guardò in alto.

“Se solo…”

Se solo avesse aspettato pochi secondi, avrebbe assistito a un miracolo.

*Nella stanza di Lory*

-L’abbiamo persa- il dottore guardò l’orologio –Ore del decesso…-

-Dottore!-

Questo guardò l’infermiera, che indicò il monitor, e poi la ragazza -E’ viva!-

-E si sta svegliando-

-Presto!- questo iniziò a dare ordini, per aiutare la ragazza a uscire dal coma.

Poco dopo, questo era seduto su una sedia della sala d’aspetto.

“In tanti anni, non avevo mai assistito a una morte e…a una resurrezione

**

Nohal comparve su un tetto di un palazzo.

Sorrise, divertito.

-Yume l’ha fatto apposta…sapeva che in questo modo di sarebbe salvata- guardò il cielo –Tzè…quasi quasi ci faccio un pensierino-

*.*

Ecco…questo sarebbe penultimo/terzultimo (dipende da come mi regolo) capitolo.

Eh…che fatica…

Ma ormai sono alla fine, quindi, non mollo!

Chiedo scusa per il ritardo, ma volevo lasciare un po’ in sospeso (e farò lo stesso con le alte ff).

Beh, ringrazio da Subito Robertina92 e Lory06, che mi hanno aiutato molto in questo chappy, dandomi subito la loro opinione! Grazie tante!

Invece, ringrazio anche:

Manu

Ria

Mary Cry

Aya Cere

Grazie tante a tutte!

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Capitolo 27
*** Capitolo Finale ***


Tre mesi dopo

Capitolo Finale

“Vite che si incrociano”

Un anno dopo.

Un anno era trascorso dalla morte di Lory.

Era primavera, ma faceva già abbastanza caldo, tanto che il giovane Pie indossava vestiti leggeri per la stagione.

Semplice maglia giallo scuro a maniche corte, di quelle col cappuccio, e jeans blu.

Solito taglio di capelli, con quel codino assurdo, stessa espressione corrucciata e modi freddi. In un anno non era cambiato molto. Sempre Pie. Genuino al 100%!Al massimo era diventato più alto!

Quel pomeriggio sarebbe dovuto uscire con Ryou, ma alla fine l’amicone l’aveva scaricato per la ragazza. Come dargli torto?

Passò davanti a una vetrina di una libreria, e vide il suo riflesso.

Vide una persona sola. Sola. Sempre sola.

C’era un vuoto al suo fianco, vuoto che avrebbe voluto colmare, ma che sarebbe rimasto vuoto, perché solo una persona l’avrebbe potuto prendere quel posto vicino a lui, e quella persona era scomparsa, per sempre.

Tornò a guardare diritto davanti a sé. Ormai si era rassegnato. Si era leccato le ferite.

Oltretutto nessuno si ricordava di quella ragazza con i capelli verdi.

Solo a lui era rimasto quel doloroso ricordo. Abbastanza doloroso da non farlo dormire la notte…

Ma certo che il destino era strano!

Se solo Pie si fosse fermato per qualche secondo in più, sicuramente si sarebbe scontrato con una ragazza mingherlina e con degli occhiali molto spessi.

-Sei sicura che quella borsa non sia troppo pesante?- chiese una voce squillante di una ragazza

-Vuoi una mano, Lory-chan?- chiese una seconda, apprensiva

Le due amiche si misero al lato della ragazza, che rispose imbarazzata –N…no! Posso farcela da sola!-

-Ma non devi fare troppo sforzi!-

-Posso farcela, tranquille!- sorrise pacata

-Tzè..dovresti trovarti un ragazzo…almeno avresti qualcuno che ti porta le borse- scherzò una.

Lory rise sotto i baffi.

Si specchiò nella vetrina.

Beh…non era proprio uno schianto di ragazza. Era troppo magra e gli occhiali non la miglioravano!

E poi era troppo introversa. Chi s sarebbe innamorato di lei?

Eh si…avete capito bene…

Purtroppo, Lory Midorikawa aveva scordato tutto. Non ricordava della sua avventura fuori dal suo corpo. Non ricordava di Yume, di Amal e di Pie.

Certo che il destino tira brutti scherzi…non trovate?

**

Su un alto palazzo.

Occhi profondi guardavano la città dall’alto. I capelli ramati erano mossi da una leggera brezza.

-Tu dici che si incontreranno mai in questa città enorme? Io sono leggermente (ma solo un poco,eh!) scettico-

-Nohal…non devi arrivare in questo modo silenzioso!- sobbalzò lei, scherzando, ovviamente. Ormai si era abituata.

Quello strano angelo appariva dal nulla, sempre di sorpresa, alle sue spalle.

Ma ormai…!

Nohal l’aveva aiutata a capire la situazione dei due ragazzi, e a cercare Amal.

Gli Angeli non muoiono. Rinascono.

E questo valeva pure per lui, perché per quanto diabolico, un tempo era stato Angelo.

Ma ora Yume iniziava a rassegnarsi. Credeva che Amal non sarebbe rinato, oppure che non l’avrebbe mai trovato. Il cuore di un Angelo ama sempre, e sempre può essere un tempo troppo lungo per piangere di dolore.

- Yume, l’ho trovato- disse calmo il bambino centenario.

A sentire quelle parole Yume sentì un brivido lungo la schiena –Ne sei sicuro?-

-Certamente. È lui-

-Portami da lui. Ti supplico - implorò lei, andandogli vicino, chinandosi per guardarlo negli occhi, mentre gli prendeva le mani candide.

-Come vuoi, seguimi – disse quello, abbassando lo sguardo

I due scomparvero, per riapparire nell’Altro Mondo.

Né Paradiso, né Inferno o Purgatorio.

Un posto bianco ovattato, con al centro un albero, l’Albero dell’Inizio e della Fine.

Infatti le anime più pure nascevano lì.

-Non posso crederci- Yume si portò le mani alla bocca, trattenendo le lacrime – Era qui- si voltò verso Nohal – Quando è nato?-

-Ieri. Vai a vedere. Lo riconoscerai senza dubbio-

Yume fece comparire le sue ali, e iniziò a levitare.

Non poteva calpestare il terreno dell’albero. Sarebbe stato come inquinarlo!

Fece un giro completo, posando gli occhi su ogni ramo dell’albero.

Alla fine, a circa di sei metri da quello che era il terreno, su un ramo isolato, lo vide.

Piccolo, paffuto e bianco.

Con un ciuffo di capelli neri.

Yume gli sfiorò la guancia.

Il piccolo aprì gli occhi. Occhi rossi.

-Amal- lo prese tra le braccia, facendo attenzione.

-Devi dargli un nome nuovo. Non è più Amal. Dopo essere stato purificato io Male dentro di lui è scomparso. Ora è una nuova identità angelica-

-Devo dargli un nome nuovo?- lo guardò bene.

Era piccolo e bianco –Bianchino?-

-Come no. Così poi diventa un Angelo imbianchino- ironizzò Nohal

-Mmm…Inu-

-Vuol dire “cane”- sulla testa di Nohal comparve un gocciolone enorme -Un Angelo segugi…-

-Cho-

-Questa è una farfalla, e sembra da femmina- secondo gocciolone –Ma non sei innamorata di lui?-

-Amoredellamiavita?-

Caduta. Sembrò che anche l’albero volesse cadere per terra.

-Spiritosa. Non sai trovare di meglio?-

-Sono una frana con i nomi!- confessò Yume, sbuffando

Nohal si avvicinò e sfiorò la ciocca dei capelli del bebè –Che ne dici di Yue? Luna nel linguaggio Cinese della Terra-

Yume guardò con gioia il bambino –Benvenuto, Yue-

Il piccolo allungò le braccia, sorridendo.

Nohal scomparve, lasciando Yume d asola col piccolo.

A dire la verità quall’Angelo gli piaceva particolarmente, ma non poteva farci niente.

“Al cuor non si comanda”

**

Pie camminava nelle vie di Tokyo, annoiato.

Era appena uscito da un appuntamento con Ryou, che era venuto con la ragazza, che si era portata dietro un’amica per Pie.

Per fortuna l’amica non sembrava molto convinta. Avevano fatto da “palo” ai due, che tubavano continuamente, e non si erano scambiati neanche una parola.

“Ryou…quanto rompi”

Sospirò.

Guardò un attimo il cielo terso, limpido.

Quanto sarebbe stato bello essere una nuvola…libera e indipendente, leggera, senza pensieri.

Purtroppo i suoi pensieri vennero interrotti perché fu investito alle spalle da una ragazza.

Sbuffò, irritato.

Tutti a rompere. Ora ci si metteva pure una cretina.

-M…mi scusi! Non guardavo dove andavo!-

La vide chinarsi per raccogliere alcuni libri.

Pie venne mosso da pietà, e l’aiutò.

Chissà perché, ma quella voce gli era familiare.

Molto.

Alzò un attimo lo sguardo, per guardarla in faccia.

Capelli lunghi e verdi, occhiali spessi.

“Non può essere” pensò, confuso.

Immobile, con una faccia da ebete continuò a guardarla. Era lei…era lì…

-Grazie- disse lei, rossa in volto.

Anche gli occhi….gli stessi…il comportamento.

Lei fece per alzarsi,ma Pie le afferrò un polso, trattenendola.

-Lory…?-

Lei lo guardò, confusa –Ci conosciamo?-

-Sono io…Lory-

-Lory?- chiese lei

-No…cioè…emh…sono Pie- rispose, balbettando.

Oddio…Pie che balbettava! Uno spettacolo!

Si alzò, rosso in volto.

Lei lo imitò, ma era pronta ad andarsene via, quasi a scappare.

Pie l’afferrò per una spalla, facendola girare, per poi abbracciarla forte.

-Sei qui…credevo che tu fossi…- Pie sussurrò all’orecchio di Lory, che avvampò.

Ma chi era quel pazzo!?!

-Mi spiace…devi avermi confusa con qualcun’altra-

Lei si divincolò.

-Non scherzare! Sono io! Pie!-

-Non ti conosco- disse sincera

Pie avrebbe preferito un pugno allo stomaco che sentire quelle parole.

Che non si ricordasse veramente di lui? Di loro?

Doveva stare calmo….altrimenti non avrebbe risolto niente.

- Ascoltami. Devo dirti delle cose che ti sembreranno assurde-

-Ecco…veramente sarei di fretta-

-Dammi dieci minuti- mise la mani in alto, e disse, scherzoso –Non sono un maniaco, giuro-

E così Lory fu trascinata quasi con forza in un bar vicino.

Pie ordinò un caffè, mentre Lory un the.

Era tesa. Chi era quello?

-Io sono Pie Ikisatashi-

-Io Lory Mido…- la ragazza fece per porgere la mano, ma una risatina di Pie la bloccò

-Lory Midorikawa, lo so- disse quello, ricomponendosi.

La ragazza, sempre più nervosa guardò la sua tazza con illiquido caldo.

Lo rigirò tra le dita sottili.

-So anche che hai avuto un incidente…e che sei stata in coma-

Lei alzò lo sguardo. Sapeva pure questo…

-Ti credevo morta. Sei morta sotto i miei occhi. Non pensavo che fossi…viva…il tuo cuore aveva smesso di battere, e i dottori…-

-Ho avuto una morte apparente per un paio di secondi. Misteriosamente il mio cuore è tornato a battere quasi subito-

-Deve essere stato difficile riprenderti-

-Un po’. Il cervello è rimasto senza ossigeno per un paio di secondi. Ho avuto problemi nel muovermi, i primi tempi-

Rimasero in silenzio.

Pie bevve il suo caffè.

Continuò a guardare Lory. Sapeva perfettamente che la metteva a disaggio, ma lui doveva ancora rendersi conto che la sua Lory era viva.

Ma il fatto che non ricordasse niente…lo rendeva nervoso.

-Senti, tu non ti ricordi proprio di me, vero?- le annuì forte –Ascolta, ora ti devo raccontare una cosa, anzi, una storia. Ti prego, non prendermi per pazzo. Fammi parlare con calma, poi mi farai tutte le domande che vorrai, okay?-

Il silenzio della giovane venne interpretato come un consenso.

Pie prese un bel respiro profondo.

Iniziò a raccontare la storia, la loro.

Di come si erano incontrati, il comportamento di Lory, il sospetto di Pie. Raccontò di Amal e Yume, degli ostacoli. Raccontò di quando la ragazza rimase a dormire da lui, il primo bacio, il secondo, il terzo…la gita all’acquario, il momento in cui Lory gli raccontò la verità. Il piano di Yume, la prigionia di Lory. Lo scontro con Amal, la sua disfatta.

La corsa all’ospedale, la morte della ragazza.

-E’ passato un anno- disse.

Pie aveva parlato per un’ora, e Lory era rimasta in silenzio, con occhi strabuzzanti e una faccia pallida.

-Tu stai vaneggiando- disse, piano –Non ti conosco, questo è impossibile…-

-Chiedimi quello che vuoi. Chiedimi di cosa hai paura, cosa ti piace. Posso rispondere- disse, tranquillo.

-Q…questo è uno scherzo…ne sono sicura- si alzò, e andò alla cassa, pagando il suo the, per poi uscire velocemente.

Pie pagò il suo caffè, e la rincorse.

-Lory! Aspetta!-

La raggiunse velocemente, affiancandosi a lei –Devi credermi-

-Non ti conosco neanche-

-Ti dico di si-

La ragazza teneva lo sguardo basso, e i libri premuti contro il petto

-Saranno pesanti, dammeli me, te li porto io-

Allungò una mano, ma lei si ritirò velocemente –Lasciami stare! Altrimenti chiamerò la polizia…-

Non fece in tempo a finire di parlare.

Pie le afferrò un braccio sottile, e la fece salire di forza su autobus.

-Ehy! Che cosa…mi lasci!-

-Zitta. Sempre che parli sei!- l’ammonì lui.

Lory lo scrutò con attenzione. Era serissimo in volto.

Si sedette su un sedile –Dove mi stai portando?- domandò, timorosa

-Arriveremo tra qualche fermata. Spero però che non ci becchi il controllore, visto che non ho i biglietti-

-…che cosa vuoi farmi?-

Pie non rispose, e si appoggiò al sottile palo, davanti alla ragazza, cingendolo col braccio, per non cadere.

Pochi minuti dopo arrivò la loro fermata.

Pie fece segno a Lory di scendere, ma dovette prenderla nuovamente dal braccio per farla camminare.

Alla fine arrivarono.

Il parco dove Lory lo aveva raggiunto la prima volta, e lo stesso parco dove lei era scomparsa la prima volta.

-Qui ci siamo parlati per la prima volta-

-Ti ho già detto che non ti conosco- ribatté lei, spaventandosi un po’.

Quel tipo aveva le rotelle fuori posto.

-Non importa. Ti sei innamorata già una volta di me. Perché non anche una seconda?-

-Cos…- non poté finire la frase, perché Pie le prese il mento tra l’indice e il pollice, baciandola sulle labbra.

Per un attimo la ragazza si congelò.

Quello era sicuramente un pazzo maniaco!

Lo spinse via, e si portò una mano alla bocca.

Per un attimo le era venuta in mente un’immagine un po’ sbiadita di due persone che dormivano nello stesso letto.

Ma quelli non potevano essere loro.

Corse via, lasciando solo Pie.

Lui guardò il cielo.

Respirò a fondo.

L’avrebbe riconquistata. A qualsiasi costo.

**

Lory uscì da scuola, e si guardò attorno.

Da due giorni ormai faceva così. Era terrorizzata dalla venuta di quello strano tizio!

Si affrettò lungo la strada, ma la figura all’angolo la spaventò, facendola arretrare.

-Guarda che ti ho vista-

Gocciolone.

-Ti ho già detto che non sono pericoloso

-Questo fallo dire a me!- disse lei, arrossendo, ripensando al bacio.

Dopo l’altro giorno faceva strani sogni, e purtroppo c’era sempre quel Pie!

Erano sempre vicini, e lei aveva sempre una espressione allegra, e lui aveva sempre stampato un sorrisetto di chi la sa lunga.

Pie si avvicinò.

Le spaventata lo colpì alla testa con la cartella, per poi superarlo velocemente.

Il ragazzo rimase a terra per due minuti buoni, cercando di riprendersi dalla botta.

-LORY!-

Prese a correre per quella strada. Meno male che era tutto in discesa.

E poi lei era lenta. Preda facile!

**

-LORY-

Lory si fermò di botto, sentendosi chiamare, per poi vendere afferrata da una mano molto grande, che le rese la mano, facendola girare.

La ragazza guardò il ragazzo davanti a lei.

Si era fatto proprio una bella corsa, per arrivare da lei, e fermarla.

“Perché mi capitano tutti i maniaci?!?” pensò, disperata.

Il ragazzo si tirò su, respirando a fatica.

La fronte si era imperlata di gocce di sudore, che scendevano per lo zigomo, fino a infrangersi per terra; istintivamente, lei gli porse un fazzoletto.

Sulle sue labbra comparve un sorriso dolce, e, inaspettatamente, arrossì.

Si tamponò la fronte, e mise il fazzoletto in tasca, continuandola a guardare.

Lory avrebbe voluto dire che il fazzoletto era suo, ma adesso non era quello la cosa più importante.

Non sorrideva più, ma il suo volto era sereno, e gli occhi gli brillavano.

-Si può sapere che vuoi?- chiese piano Lory, timida.

La presenza di quello strano giovane la metteva nel pallone.

-Non posso fare la stessa tua strada?-

-Non stai facendo la mia stessa strada, mi sta seguendo…e lo fai dall’altro giorno. Mi fai pure le imboscate- disse, raccogliendo un po’ di coraggio

-E tu mi tiri la cartella addosso- fece lui, calmo.

Lei avvampò –S-si può sapere chi sei?- balbettò. Confusa –Da come ti comporti, sembra che tu mi conosca, ma io non so niente di te-

Qualcosa, dentro il petto di Pie fece male “Si è dimenticata tutto”.

Sorrise, leggermente malinconico.

-Ti conosco…ti conosco-

-Ma tu…chi sei?-

Il ragazzo le prese la mano, e la strinse, attirandola a sé, finche la sua bocca non sfiorò l’orecchio -Pie Ikisatashi, piacere- disse, con voce bassa e calda.

Le labbra passarono alla guancia, schioccandole un piccolo bacio.

Lei, più che imbarazzata, non si mosse.

Lui si allontanò, guardandola diritto negli occhi.

Si voltò e ripercorse la stessa strada che aveva fatto corredo con passo calmo e monotono.

Lory si passò la mano sulla guancia, e infondo allo stomaco sentì una morsa.

Poi si ricordò del fazzoletto –E-ehy! Il…il mio fazzoletto!-

Pie si girò, guardandola divertito, e lo estrasse dalla tasca, mostrandoglielo –Lo rivuoi?-

Lei annuì

-Spiacente…questo è l’unico modo che ho per incontrarti di nuovo-

Lory rimase pietrificata da quella risposta sicura.

E non fece una piega, quando lui voltò l’angolo, scomparendo dalla sua vista

-Pie Ikisatashi- mugolò, poco convinta, ma non poté evitar di far nascere un sorriso dalle labbra.

**

naturalmente, a una scena così comica ci doveva essere almeno uno spettatore.

Beh, Lory e Pie ne avevano tre.

Yume, Nohal e il piccolo Yue.

-Povero Pie…- commentò Yume, stringendo il piccolo tra le braccia –Chissà quanto è stato male-

-Credo molto, visto il cambiamento che ha fatto-

-Tu dici che si innamoreranno ancora?- domandò Yume, guardando Nohal con occhi che brillavano.

Nohal la guardò. Piegò leggermente il labbro inferiore e un sopracciglio si alzò, pensando.

-Beh…credo che ormai si siano svegliati completamente-

-Che intendi dire?-

- Un anno fa…erano troppo presi dalla paura di Amal, e cercavano di stare sempre appiccicati, come due cuccioli di leone. Hai presente quei cuccioli? Si stuzzicano a vicenda e giocano sempre assieme, mai soli. Credo che che quando si sono separati qualche cosa è mutata per Pie. Per Lory no, tanto lei non si ricordava niente. Ma il ragazzo è rimasto un anno come un guscio vuoto, come un leoncino spaurito-

-Leone, al massimo-

-Sto parlando io =_= Se vuoi fare tu la morale me lo dici che ti lascio il posto-

-Nono! Va bene! Solo che chiamare Pie “leoncino” è buffo-

-Okay…va bene leone?-

-Perfetto!-

-Okay…dove ero rimasto? Ah si, come un leone spaurito-

-Dormiente-

Nohal si dovette trattenere da mandarla a quel paese –Perché?-

-Si è mai visto un “leone spaurito”?-

-Allora ci stava bene “Leoncino spaurito”-

-Ma “dormiente” è più delicato-

-Va bene (vena pulsante sulla fronte) era come un leone dormiente, ma ora si è svegliato- la guardò –Così va bene?-

-Perfetto!

…Nohal…?-

-Si, Yume?-

-Yue ha fatto la cacca…lo puoi cambiare tu?-

-…-

**

Con nota un po’ comica, chiudo la mia ff! che bello! È la prima ff che finisco! Una gioia per me! Mi sembra passato poco tempo da quando ho pubblicato il mio primo capitolo de Il Leone Dormiente. Chiedo scusa per questa spiegazione del titolo banale xD ma mi piaceva!

Devo ammettere che sono orgogliosa di me stessa! Le varie indecisioni sui capitoli sono passate tutte, e posso dire con orgoglio che la fan fiction è CONCLUSA.

Questo capitolo era pronto da molto, ma prima di pubblicarlo ho preferito correggere gli altri capitoli (forse se rileggerete troverete qualche piccola differenza, ma questo solo tra un po’, quando li posterò, massimo un mese xD).

Oltretutto ho trovato il mio stile, e vi assicuro che non è questo xD

Preferisco scrivere come in Apocalipse Now o Tutto per una scommessa.

In aggiunta grazie al Leone Dormiente ho capito quali sono le mie pecche.

Errori di battitura, qualcuno di sintassi ecc…bene, migliorerò!

Voglio diventare scrittrice e sono pronta a tutto per realizzare il mio sogno.

Riguardo allo stile…beh, non sono un tipo molto romantico…preferisco l’azione ai bacetti ecc (si vede che non ha il ragazzo xD ndKisshu) (*Danya colpisce Kisshu col martellone*) e la ff, anche se mi soddisfa non è che mi piaccia molto.

Se fosse stata una ff scritta da qualcun altro avrei commentato “Molto bella, mi ha preso ma in fondo non leggo cose del genere” o cmq qualche cosa del genere.

Non chiedetemi seguiti o roba del genere! Ora capisco perché molte ff vengono lasciate in sospeso…immaginate quello che volete, ma non credo proprio che scriverò un seguito.

1) sono troppo presa dalle altre ff (mi piace ammazzarmi di lavoro -.-)

2) Per quanto mi riguarda il seguito sarebbe abbastanza banale

3) Basta romanticismo! Ora passiamo al forte!

Però se volete possiamo fare una cosa…potete prendere il mio contatto di msn Ko_Neko_91@hotmail.t e potete scrivere i vostri seguiti. Un capitolo, quindi One-shot, e le raccoglierò per poi pubblicarlo come…mmm che so…”Il Leone Dormiente2-scritto dai lettori” xD che cosa banale xD cmq se volete potete farlo, e quando ne avrò raccolte quanto ne ritengo opportuno le pubblicherò…insomma, la mia è un’idea. Non toccherò lì capitoli per modificarli ecc, li lascerò come voi me li avete dati. Contattatemi, così vedremo!

Ora passiamo, per l’ultima volta, ai commenti

XLory06: vai Lory! Sempre più sclerotica! Ti ringrazio tanto per la pazienza che mi dedichi! Ti dovrei fare una statua solo per questo!

XMaryCry: che dici? Come è la tua bocca ora?

XMitsutsuki_chan: li hai letti tutti di fiato? Povera te xD! Sono bravissima!? Beh, cacciamo il superlativo e lasciamo “brava” perché per ora mi merito questo! Ma grazie di cuore!

E ora grazie a quelli che hanno letto la ff, anche se non hanno commentato sempre!

Grazie a:

Fedy

Lala_g

MewLeemy

Ria

Mia (che non credo abbia continuato a leggere, fannullona xD)

MewAlexandra

Mewlulu

Robertina92 (che questo capitolo l’ha letto in anteprima xD anche se poi ho apportato piccole modifiche)

Manu

*MaRiNa*

Andrea94

AyaCere

Grazie tante! E grazie anche a quelli che hanno letto e non hanno commentato mai! Oltretutto ho scoperto che qualcuno l’ha messa come ff preferita!

Grazie!

Altra cosa importante…se per caso qualcuno leggesse la ff anche dopo molto tempo dalla sua conclusione, vi chiedo di commentare lo stesso! Mi farebbe molto piacere!

Bene, e adesso, addio!

Addio a Yume, Nohal, Amal/Yue, questi personaggi a me molto affezionati!

E con voi lettori ARRIVEDERCI!

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