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Questa
è per me come una fanfiction sperimentale…ora vi
spiego come è nata…la mia compagna di banco ha appena
finito di raccogliersi un manga di qualche tempo fa, e io, da brava amica, ho
iniziato a scroccarli…una storia molto bella, non c’è che dire…poi, come
succede in molti manga, c’èra un volume extra, cioè che non doveva per forza
avere un filo logico con la storia. Qui ce ne erano
tre…ho letto la prima, poi la seconda, poi la terza.
Poi,
la sera (i fumetti erano a casa mia XD) ho riletto la seconda storia.
Poi,
nella mia testa si è accesa una piccola lampadina…pensa e ripensa, ho
confrontato i personaggi, e…puff! ecco
che cosa ne è uscito! Ho deciso di centrarla su due personaggi che nell’anime e nel manga di MewMew hanno avuto poco spazio (Pie
e Lory), ma anche per il fatto che sono due personaggi dalla personalità
interessante e molto diversa, e poi perché ci sono pochissime fanfiction su di loro!
Il
titolo non avrà proprio un filo logico con la storia, ma è
il titolo della storia da cui ho preso spunta.
Non
penso che saranno molti capitoli, e ripeto, è solo un esperimento (speriamo
riesca! U.U).
Che
posso dirvi altro, se non augurarvi una buona lettura!?
Buona
Lettura!
**
Prologo
-Ikisatashi?- la voce del professore si levò alta nella
classe –Ikisatashi, presente?-
-Professore, Pie è ancora assente…- disse un ragazzo della
seconda fila.
Il
professore storse la bocca –E’ già la terza volta
questa settimana…ditegli che se non vuole avere un brutto voto in condotta di
farsi vivo…una volta ogni tanto…- detto questo, continuò con l’appello.
Un
ragazzo dai capelli biondi guardò il banco dell’amico vuoto
“Un’altra assenza…” sospirò “Quello stupido sta rischiando tanto…”. Si
passò una mano sugli occhi azzurri, quando venne
chiamato il suo cognome, alzò la mano in modo svogliato…la testa era altrove,
all’amico che per ora non era in classe con lui.
**
Due
ragazzi si trovavano in un piccolo parco abbandonato.
C’erano
dei tubi di cemento, messi nella classica posizione a piramide, due altalene mezza rotte. Un parco un po’ vecchio…
La
giornata autunnale rinfrescava l’aria, e i rari uccelli cantavano le loro dolci
melodie, per accompagnare la bella giornata…
-Ma che diavolo ti prende?-
-Senti,
calmati…- disse Pie –Sono io che faccio assenze, non tu…-
-Ma stai rischiando l’anno!-
-E
chi se ne fotte dell’anno,
scusa!-
-Ma…-
-Ryou…fatti
i fatti tuoi…-
-Pie…lo
so che la scuola è una fregatura, e che sa diciassette anni sarebbe bello fare
altro, ma non puoi rischiare tutto!-
-E
chi sta rischiando niente?- ghignò Pie, incrociando le
braccia sul petto.
Si
erano dati appuntamento al parco dietro la scuola, era dal secondo anno che lo
frequentavano, quello era il loro territorio, e gli
sconosciuti non erano ben accetti…
-Sei
proprio un idiota…- sospirò Ryou, scuotendo la testa, ma sulle
sua labbra affiorò un sorrisetto.
-Parlando
di cose serie…- iniziò Pie (“perché prima raccontavamo barzellette, no?” disse
sarcastico Ryou) -…ti va di venire con me al Guru?-
-Che? E perché?-
-No,
e che devo risolvere degli…affari…- disse, con
indifferenza studiata.
-Casini?-
domandò rassegnato Ryou
-Secondo
te perché sono mancato oggi?- soggiunse Pie, inarcando
un sopracciglio.
-Ah…che è successo?-
-Niente…l’altra
sera sono andato al Guru per giocare…e un due tizi
hanno fatto gli sbruffoni…-
-In quanti sono finiti all’ospedale?-
-Nessuno!
Guarda che non sono tanto violento!-
-Come
no, l’algido e freddo Pie Ikisatashi…-
-Hai
detto la stessa cosa in modo diverso…-
-Era tanto per rinforzare il significato…-
si giustificò l’amico.
-Comunque…due
tizi hanno fatto gli sbruffoni, abbiamo giocato a biliardo, ho vinto (era
logico) e non mi hanno pagato…avevamo scommesso…allora mi hanno detto di
ripassare questa mattina, ma i soldi lo li avevano ancora…-
-E tu li vuoi subito, vero?-
-Esattamente…-
-Sei proprio cattivo…- sogghignò Ryou
-
E’ per questo che stai con me, no?- gli tirò una pacca
su una spalla, in modo confidenziale.
-Già…così
i brutti ceffi girano alla larga…e le ragazze abbondano…-
-Come
quella del primo…aspetta…Momo
che?
-Mo_Mo_Mi_Ya!
Ma te lo devo sillabare!-
-Non
ti scaldare tanto…- rimbeccò Pie.
**
Erano
le sette, e Pie era davanti al locale.
Una
grande insegna lampeggiava di blu, e l’ingresso pullulava di ragazzi.
Alcuni
stavano fermi, e si fumavano la loro sigaretta.
Altri,
sui loro motorini, filtravano con le proprie ragazze, raccontando cose che le
facevano ridacchiare e arrossire. Qualcuno pretendeva un bacio, e allora la
ragazza giocava un po’, come una piccola gattina, avvicinandosi e
allontanandosi, per poi tuffarsi tra le labbra del compagno, che tutto
contento, pensava come rendere quella storia più eccitante
agli amici.
Altri,
stavano aspettando qualcuno, come Pie.
Ryou
era in ritardo, e allora, paziente, lo aspettava. I
suoi occhi passavano indifferenti su tutte quelle persone.
Li
guardava con indifferenza e stizza.
Stare lì a gongolarsi, senza fare niente,
tanto per farsi vedere in giro, raccontando cazzate
solo per farsi grandi e coraggiosi, come un Leone.
Ma forse, si era dimenticato che anche lui, solo un anno prima,
si comportava come quei ragazzi, che on gli amici passavano delle serate
indimenticabili.
“-Non
lo fare! È una sciocchezza! Non ne vale la pena!- -Posso
Farcela! Pie! Finalmente avrò il mio momento!- -Se lo farai, non considerarmi
più tuo amico…Kisshu…-”
Scosse
la testa forte, perché queste cose gli venivano in mente proprio ora?
Passò lo guardo sulla strada.
Una esile figura attirò la sua attenzione.
Era
una ragazza sui sedici anni.
Due
grandi occhiali che nascondevano due occhi di un blu notte.
I capelli erano sciolti, e portava un vestitino bianco, con un fiocco verde al
petto.
I
loro occhi si incontrarono per un attimo.
Lei
sorrise.
-Ehy Pie! Scusa il ritardo!-.
Pie si girò di botto, Ryou era finalmente
arrivato –Finalmente, era ora!-.
Involontariamente,
lo sguardo tornò a cercare la ragazza con il vestito bianco. Non c’era più…
-Ci
sei?!?- Ryou gli passò una mano sulla faccia.
-uh!?
AH! Scusa…allora, andiamo?-
-Dopo
di te…- Ryou fece un paso, indietro, chinando il busto in avanti, da perfetto
gentiluomo che faceva un inchino alla sua dama (*).
-Sei
un idiota…- disse Pie, e quando gli passò acanto, lo spinse con il braccio, e
per poco il ragazzo non cadde addosso ad un ragazzo, anzi, un armadio ragazzo,
che stavo palpando il sedere della sua ragazza.
-Moccioso…-
ringhiò –Sparisci, o ti faccio a polpette…non vedi che sono
impegnato?-
-S…scusi…emh…tolgo il disturbo…-
-Ecco
fai bene…- ringhiò nuovamente, poi rivolto alla sua ragazza –Dove eravamo
rimasti?-
**
-Pie!
Ma sei scemo o cosa? Quello mi avrebbe fatto a
pezzetti!!-
-Grande
perdita per il mondo…- disse insensibile.
-Che
sei cattivo…- rimbeccò.
Il
locale era piccolo, e c’era uno strano odore di chiuso, mischiato ad altro.
Anche se era relativamente presto, c’era un mucchio di gente.
Pie
indicò con la testa due tizi in un angolo –Sono quelli…-
Ryou
guardò nel punto indicatogli.
Erano
i due, come gli era stato detto.
Erano
più tosto robusti.
Uno
aveva dei capelli neri (sembravano unti), le orecchie tempestate di orecchini di scarsa qualità,e un pircing
al naso, che probabilmente aveva fatto infezione, a giudicare dall’alone
rossastro creatosi attorno.
L’altro
era più basso, con una faccia tarchiata. I capelli avevano un classico taglio
House, tenuto male.(**)
-Quelli?
Non sembrano granché…perché hai voluto che venissi io?- indagò
Ryou.
Pie
non rispose e a grandi passi, raggiunse i due tipi.
Ryou
guardò l’amico,e sorrise piano “Voleva solo rompermi
le scatole…”
**
Corsero
fuori dal locale con tutta la loro velocità.
-C’era bisogno di prenderli
a calci?- urlò Pie.
-SI!
Mi stavano sulle scatole! Erano urtanti e puzzavano!-
-Ma sei un idiota!-.
corsero ancora per un centinaio di metri,e si
misere in un vicolo.
-Comunque…-
disse Ryou, annaspando –li hai i soldi?-
-Si…eccoli…-
mostrò un mazzetto di soldi arrotolati e tenuti fermi con un elastico di gomma.
-Me
ne devi la metà…- Ryou allungò la mano.
-Te
lo scordi…- Pie se li mise in tasca.
-Sei
cattivo e perfido…senza cuore…- disse Ryou –Non solo mi hai rotto le scatole,
ma mi hai coinvolto in una rissa (-Ma se hai iniziato tu!- disse Pie), Potevo
uscire con Ichigo…-
-Chi?-
-Momomiya…-
-Ah…quella
del primo…allora state insieme…-
-no…e
non cambiare discorso…- insistette Ryou.
-Senti…va
a casa…tra poco quelli arriveranno con i rinforzi…ne discutiamo domani in
classe…- disse sbrigativo Pie.
-Sempre
se vieni…- Ryou si guardò intorno, fece un cenno all’amico, e se ne andò, imprecando contro di lui.
**
Pie
lanciò i soldi in aria, riafferrandoli subito.
Erano
le nove passate, ma non aveva voglia di tornare a casa.
Si
sedette su una panchina del parco, deserto, sotto un albero.
Lanciò ancora una volta i soldi in aria, ma
questa volta, non tornarono
giù.
Guardò
in alto.
Seduta
sull’albero, c’era la ragazza di qualche ora fa.
-Ehilà!-
lo salutò lei, sorridendo.
-Che ne dici di ridarmi i soldi?-
La
ragazza continuò a sorridere, e scese dall’albero.
Glieli
porse.
-Ciao…-
gli porse una mano dalla pelle chiara, e lui si guardò dallo stringerla.
La
ragazza la ritirò, arrossendo.
Note
(*) Questa cosa mi è venuta in mente leggendo
“Dawn & Sunset”, fanfiction di Pfepfer.
(**)il riferimento a cose e/o persone è del tutto causale…U.U
Kyah!
Finito!
Che ne dite? Vi lascia un po’ in sospeso?
(Si
dice Suspanse…U.U…)
Ah!
Dettagli!
Comunque…recensite in tanti, perché penso che ne
valga la pena! Lo so che può sembrare strana, che forse i personaggi sembrano
l’opposto dell’anime, ma dai! Su!
Commentate
un pochino!
Come
ho detto all’inizio, non so di quanti capitoli sarà…ma
non credo molti…
Un
grosso kiss tutti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ByeBye,
alla prossima…(speriamo il più tardi possibile ndpie…)
-Ciao…-
gli porse una mano dalla pelle chiara, e lui si guardò dallo stringerla.
La
ragazza la ritirò, arrossendo.
-Tu
saresti…?- domandò Pie, sospettoso.
Le
ragazze non compaiono sugli alberi con tanta facilità.
-Lory Midorikawa…piacere…- fece per porgli nuovamente la mano, ma
ci ripensò, e domandò, come un bambina curiosa –Tu sai
perché le persone si danno la mano quando si conoscono?-
-No,
non lo so…- rispose gelido.
-Mah!
Neanche io! Quindi non c’è problema!- disse, battendo i palmi delle mani-Ti va
di diventare mio amico?- chiese, inclinando la testa
su un lato e guardandolo diritto negli occhi,mentre i capelli, tenuti i due
buffe trecce, ricadevano su fianco. Sorrise.
-Non
ci penso nemmeno…e se permetti, ora me ne torno a casa mia…- s voltò, fece qualche passo in avanti,ma si sentì tirare la maglietta.
Si
girò seccato, e vide che la ragazza ritirava la mano con il volto in fiamme
–Dai…e poi…- iniziò, deglutendo -…e poi…ci siamo già incontrati…intendo dire
prima di questa sera…- concluse, imbarazzata
-A
si?- fece sarcastico –E dove?-
-
L’autunno corso, all’ospedale…- disse, abbassando la voce.
Pie
si bloccò.
L’autunno
primo, in ospedale lui….”Kisshu!” ricordi spiacevoli riaffiorarono nella
sa mente. guardò la ragazza
–Che diavolo vuoi da me?- disse, a denti stretti.
-Solo
conoscerti…tutto qui…lo giuro sulla ma vita!- disse
con tono solenne -Questa è l’ultima cosa che mi è rimasta…- aggiunse in cadenza
bassa.
-E
perché dovrei fidarmi te?- domandò ancora.
Forse
era colpa del suo carattere, ma difficilmente si fidava elle persone.
-Andiamo…crei
che iopossa farti del male?-sorrise
nuovamente, e, senza neanche accorgersene, sorrise a sua volta.
Questo
fu lo sbaglio più grande della sua vita.
**
Avevano
cambiato zona, andando in periferia, al fiume.
La
ragazza si sedette sull’erbetta umida,e lui la imitò,
tenendo sempre una certa distanza.
-Non
è che per caso ti faccio paura?- domandò lei.
-Tsk…secondo te mi faccio spaventare da una
ragazzina?- rispose di rimando.
-Okok…era tanto per
chiedere…- disse, lisciandosi la gonna con le mani.
-Allora,
si può sapere che vuoi?-
-Solo
conoscerti…- rispose, questa volta ripetendo con meno motivazione di prima.
-E perché?-
Lei
lo guardò in faccia –Non ti è mai capitato di voler conoscere una persona, solo
per il puro desiderio di capirla?-
-No- rispese sinceramente.
La
tensione si stava sciogliendo, e adesso era più tranquillo.
Rimasero
in silenzio per un po’, e questa volta, fu lui a
incominciare un discorso –Perché eri in ospedale, l’autunno scorso?-.
-Problemi
di salute…ma non parliamo di prima, ma di dopo!-
-Eh?-
il giovane pensò che la ragazza volesse cambiare discorso.
-Avanti!
Quali sono i tuoi sogni per il futuro? I tuoi desideri!Chi è il tuo miglior
amico? Hai fratelli?Sorelle?La ragazza? Lavori? Cosa
ti piace mangiare? Il tuo colore preferito?- disse tutto molto velocemente, e
Pie capì solo la metà delle domande, e rispose con uno stupido -Ah?-
Non
lo face apposta, ma quando ti chiedono di fare amicizia, non si chiedono certe
cose a brucia pelo!
Lory
sembrò accorgersene, perché diventò subito rossa, e si portò le mani alla
bocca, mormorando –Mi dispiace…sono stata troppo aggressiva?-
A
quel punto, scoppiò a ridere.
Ma una risata forte, da far venire le lacrime agli occhi.
Non
si ricordava di aver mai riso così, prima di allora.
-certo
che sei starna…- la guardò negli occhi, anzi, guardò le lenti dei suoi
occhiali, perché per l’imbarazzo si erano appannati (*) –Sei troppo sempliciotta per volere
qualche cosa di più…e va bene…risponderò a ogni tua domanda…-
E così, passò il tempo…Lory poneva ogni sorta di domanda Pie,
il quale rispondeva, risposte secche e brevi, ma almeno c’era un accenno di
conversazione.
-E
ora, questa sarà l’ultima domanda…perché eri in
ospedale?- la domanda era stata buttata con leggerezza, e solo dopo qualche
secondo, Lory si rese conto della reazione di Pie.
Il
giovane aveva stretto un pugno, e staccava nervosamente i piccoli fili d’erba.
La frangetta gli copriva gli occhi, ma era meglio così. Se Lory li avesse visti, sarebbe stata terrorizzata.
I
suoi occhi traboccavano di furia.
Il
braccio iniziò a tremare.
Pie
non rispose. Rimase fermo. Perché doveva rispondere?
Anzi, meglio ancora…perché doveva reagire in quella maniera?
La
mano, ormai ridotta a un pugno, che stringeva i fili
d’erba, fu avvolta da una mano più piccola e delicata. Tiepida.
Alzò
lo sguardo, per incrociare gli occhi della ragazza, ora un po’ tristi.
Si
era messa di fronte a lui, con le gambe raccolte sul petto.
-Guarda
che se non vuoi non devi rispondere…- lo rassicurò.
Pie
non seppe cosa ribattere.
Di
certo non gli serviva il consesso di quella là!
La
ragazza si alzò, e guardò il cielo senza stelle –Io devo
andare…- spostò lo sguardo su di lui, e sorrise nuovamente –Penso che ci
rivedremo presto…Pie Ikisatashi…- si avviò verso la strada, e Pie la perse di
vista.
“Un
momento…ma io non ho mai accennato né al mio nome né al mio cognome…”.
Si
alzò di botto, e questo gli procurò qualche dolore.
Stare
sempre fermi nella stessa posizione per tanto tempo, alla fine faceva venire i
crampi.
Arrivò
sul ciglio della strada, deserta.
Lory
Midorikawa era sparita.
**
Note:
(*)o.O
eh? Ndtutti
**
Io:-Allora…da dove posso cominciare? Intanto, grazie a Lala_g, MaryCry e Fedy,
i vostri commenti sono stati davvero apprezzati! Sono contatta
che vi piaccia! /// *inizia a saltellare per la stanza, tutta contenta *.
Kisshu:- Lei se le fa…lei se le loda…-
Io:-E tu che ci fai qui? Io volevo Pie!
Kisshu:-Hai sbagliato a scrivere…
Io:-Oh cavolo…beh…fa lo stesso! ^__^
Kisshu:
Ma tu sei tutta matta…=__=”””
Io:-Comunque…ora vi lascio (finalmente! ndtutti),
mi raccomando, lasciate qualche bel commentino! (altrimenti considerateci morti
*_*).
-Che cosa?- gridò Ryou, alzandosi di botto, e
guardando l’amico, allibito.
Pie
gli salò addosso, tappandogli
la bocca con una mano, mentre alcuni compagni di classe si giravano a
guardarli. –Sh! Abbassa la voce!- disse, ricomponendosi.
-Ok, ma tu fammi capire…ieri, dopo che ci
siamo divisi…hai incontrato una ragazza, giusto? E hai fatto emh…”amicizia” con
lei…e alla fine lei scompare…e ti chiama per nome, e tu non ti eri neanche
presentato?- Il bel biondino corrucciò la fronte –Sai cosa vuol dire?-
Pie
lo guardò, non capendo dove
l’amico voleva andare a parare.
-Quella
ragazza ha chiesto di te in giro, si vede che le interessi…chissà…- si fece malizioso -…forse hai
l’ammiratrice…- schivò un pugno del compagno –Ma dai! Scherzo!- e scoppiò a ridere.
Pie
guardò l’amico.
Sempre
con la battuta facile, con la lingua velenosa…ma che ci stavaa fare con lui?
-Comunque…-
iniziò, giocherellando con una matita –Come va con Momomiya?-
-Litighiamo
spesso e volentieri…-
-Non
mi sembri tanto dispiaciuto…- rincalzò.
-Eh
eh…nono…al contrario, mi diverto…solo che…-
-Solo
che?-
-
C’è una specie di manichino in giro…uno che quando
sorride gli compaiano le bolle di sapone tutte
luccicanti intorno…AoyamaMasaya…e
sembra interessato alla mia Ichigo…- spezzò la matita.
-Non
state mica insieme…- disse
Pie, guardando Ryou con aria di sufficienza.
-Eheheh…- ghignò –non stavamo, forse…Usa il
passato…-
Questa
volta toccò a Pie a rimanere allibito –Tu…cosa? Vi siete messi?-
-Ieri
sera…l’hoincontrata mentre
tornava a casa…era buio, era sola…-
-E
tu ne approfitti…sei un
maniaco…-
-Nono…solo
“Colui che prende
la palla al balzo!”- disse, con orgogliosa enfasi.
Il
discorso morì qui perché era appena entrato il professore.
**
Lory
Midorikawa guardava la l’istituto superiore
Seiko da una palazzina lì
vicino.
Ormai
era l’ora di uscita, e vedeva
molti ragazzi uscire chi a gruppi, chi da solo.
Ma la persona che le interessava stava
uscendo con un ragazzo biondo.
Un
piccolo colpo di vento le scompigliò i capelli, e se li aggiustò con una mano.
Sistemò
i grandi occhiali sul naso, e sospirò.
Lo
avrebbe rivisto a breve.
**
Pie
e Ryou passeggiavano tranquilli per le vie del centro, chiusi nei loro
cappotti. La giornata si preannunciava ventosa.
Dovevano
passare dalla biblioteca per fare una ricerca di storia,e i due avevano deciso, in comune accordo, di farla
insieme.
-Ma almeno è carina?- domandò Ryou, prima di
entrare nell’edificio.
-Chi?-
-Pie!
Quella Lory! È carina almeno?-
-Ma perché tiri fuori questa storia?Sei
noioso!- Pie sbuffò.
-Sei
davvero antipatico…tu mi fai un sacco di domande, e io ti rispondo sempre! Sei
tu quello noioso!-
-Guarda
che se non vuoi, puoi evitare di rispondere, non sei obbligato!-
-Hai
sempre la risposta pronta, ma
non mi convinci…- borbottò Ryou –Ma almeno rispondimi, è carina?-.
Pie
rimase in silenzio a pensarci.
Beh…di
certo non era una fotomodella, forse era troppo magra, e di certo quegli enormi
occhiali erano un po’ sorpassati, in senso estetico. E aveva un chissà che i infantile, forse a causa delle
trecce.
Ma aveva due occhi blu fantastici. Il blu del
mare profondo…magnetici…e poi era graziosa quando
arrossiva, e i suoi sorrisi suscitavano tenerezza.
-Non
è male…- rispose semplicemente.
**
Seduti
tra i banchi della biblioteca, i due ragazzi si davano da fare per concludere qualche cosa…ma
inutilmente.
-Ma
che cavolo…- borbottò Ryou –Qui non c’è
niente che ci interessa…-
-Vado a cercare tra
quegli scaffali…- si offrì
Pie, alzandosi, più che alto per sgranchirsi le gambe.
Ryou
abbassò la testa sull’enorme volume di storia.
Ad
un tratto, si sentì osservato, alzò lo sguardo.
Avanti
a lui, c’era una ragazza con degli occhi blu.
-Tu
sei Ryou Shirogane…piacere, Lory…-la
ragazza sorrise.
Ryou
si guardò in giro, Pie non
era ancora tornato.
-Ciao…-
salutò –Allora sei la tipa di cui mi ha parlato Pie.-
-Ti
ha parlato di me? Sonocontenta!-
le guardie si colorarono di un bel roseo.
Ryou
la squadrò velocemente.
Non
portava l’uniforme di nessuna scuola, ma una semplice gonna nera e uno scalda-cuore
rosso.
-Come
fai a conoscere il mio nome?-
-Ho
le mie fonti…- disse lei, misteriosa.
Gli
porse un libro –Comunque per
la vostra ricerca, dovete prendere appunti da qui…- Ryou lo prese, e la guardò
–Cara Midorikawa…sei strana, come fai a sapere tante cose sul conto del mio
amico? E poi come sai su che cosa stiamo facendo la ricerca?-
-Alla
prima domanda ho risposto…per la seconda…beh…basta leggere i titoli di tutti
questi libroni…-e indicò con
l’indice la pila di libri.
-Ah…ecco
Pie!-
Il
comportamento della ragazza mutò subito.
Si
fece più timida, forse anche più piccola, e Ryou notò il cambiamento, e sorrise
malizioso.
Aveva
l’impressione che si sarebbe divertito molto…
Pie,
appena vide la ragazza, si fermò di botto.
Era
sorpreso, ma si calmò subito e disse, con un tono seccato –Che cavolo vuoi?-
-La
tua amica mi ha dato il libro che ci serve…- il biondino alzò il libro in questione.
L’aria
si fece pesante.
Ryou
notava che c’era tensione tra i due.
Lory
e Pie incrociavano gli occhi spesso, ma lei abbassava sempre il suo
-Allora,
come fai a conoscere il mio nome? Chi
diavolo sei?- disse Pie, al limite della pazienza.
Era
strano, di solito non perdeva la pazienza così facilmente; solo che…quella
ragazza lo metteva in suggestione.
La
ragazza sia alzò, ignorando
la domanda, e fece per uscire, e gli passò accanto.
-Ti
ho fatto una domanda!- disse
il moro.
Lei
si girò, e lo rimproverò con gli occhi –Guarda
che in biblioteca non si parla…-.
Pie
si zittì. L’aveva fregato.
Lei
sorrise dolcemente, e gli disse –Se vuoi, possiamo
vederci alla Torre di Tokyo alle sei…forse potrò rispondere a qualche tua
domanda…porta anche il tuo amico, se vuoi- accennò a Ryou. –Ci vediamo
all’ultimo piano, all’osservatorio(*)…-
E uscì dalla biblioteca.
Pie
si sedette, e sbatté il libro
sul tavolo, ricevendo occhiatacce dalla bibliotecaria.
Ryou
guardò l’amico con curiosità –Perché te la prendi
tanto?- chiese, ma non ottenne risposta –Ti turba tanto?- ancora niente –Almeno
dimmi, andrai alla Torre?-
-No…qualunque
cosa può dirmi quella, non mi interessa…-.
Ryou
sorrise debolmente.
Conosceva
troppo Pie.
Era
roso dalla curiosità; se per tutti lui era un ghiacciolino,
per lui era un libro aperto.
“Pie…Pie…sei una testa calda…” pensò, aprendo il libro datogli da
Lory.
**
Ore
17.55.
Pie
guardò in alto, verso la cima della torre.
Entrò
sospirando.
Non
sapeva neanche perché era lì… “Forse sono ancora in tempo…” pensò, ma era già
salito sull’ascensore, e arrivò all’ultimo piano della torre.
Si
guardò intorno; non c’era molta gente, ma la ragazza che gli interessava era là,
seduta.
La
osservò un attimo.
Sembrava
tesa. Guardava in tutte le direzioni, senza vederlo.
La
vide giocare con il bordo della gonna.
Sorrise
piano. In fondo, quella era una ragazzina.
Le si avvicinò, e le sfiorò la spalla.
Lei
si voltò, e si alzò, e con un piccolo balzo si allontanò da lui, sorpresa.
-Non…non
pensavo saresti venuto…il mio
era solo uno scherzo…- abbassò lo sguardo, rossa.
-Però tu sei venuta…io non do mai buca…-.
Lei
lo guardò, incrociando il suo sguardo.
Sorrise
teneramente.
**
Note:
(*)Allora, nella Torre di Tokyo ci sono vari
piani, io intendo quello dove le persone si riuniscono per godere
del panorama, ci sono anche dei telescopi…che figo
^_^!
**
Beh…che
dire…vi ringrazio di cuore tutte
le lettrici commentatrici!
Sono
davvero lusingata!
Allora,
per ringraziarvi, vi saluterò una per una:
fedy: Arigatou! Sedici che si fa interessante,
vuol dire che non sono poi tanto negata a scrivere///! Eh eh…per quanto riguarda Kisshu…ehehe*-*
lala_g:Non importa se i commenti non sono lunghi,
non si guarda la quantità, ma la qualità! Che
bello! Ti piace! MA aspetta prima di dire che è intrigante…perché più avanti ci sarà di meglio…
Mewsisters:Davvero sembra 3MSC? Oh no! *si contorce in
un abisso senza fine* No! No! Oddio che ho fatto! Io odio quel coso! È troppo dolcioso, e io odio le cose
troppo dolciose! Grazie per
il commento, è molto apprezzato! Dici che Pie è figo? Si,
lo so, lo so…(modesta…=___=”””” ndpie).
Per
quanto riguarda Kisshu…KISSHU! Che
ti è successo?
Kisshu:-A boh…ancora non l’ho capito bene o.O!
MaryCry:
Dici che è una figata
la fine? GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Tante grazie! Continua
a leggere!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
-Non…non
pensavo saresti venuto…il mio
era solo uno scherzo…- abbassò lo sguardo, rossa.
-Però tu sei venuta…io non do mai buca…-.
Lei
lo guardò, incrociando il suo sguardo.
Sorrise
teneramente.
-Beh…dato
che l’altra volta sono stata
io a conoscere te, ora tocca te…- disse Lory.
-Da
chi hai saputo i mio nome? E il cognome? Come facevi a sapere della ricerca, e il nome di Ryou?-
-Non
sono l’unica a fare tante domande…eh?- ridacchiò la ragazza, portandosi la mano
alla bocca, per soffocare un risata più
forte –Ma non sarebbe meglio fare domande più semplici? Abbiamo
tanto tempo a disposizione, e bruciare tutte le tappe così, mi sembra un
peccato, in questa maniera,non
ci sarebbe storia!-
-Tsk…per me, questa cosa prima finisce, meglio è…- borbottò Pie.
“Ne
sono convinta pure io…” pensò Lory, e per un attimo, i suoi brillanti e vivaci
occhi blu come il mare più profondo, presero un colore brillante, verde
smeraldo,minacciosi, quasi
maliziosi, ma Pie non si accorse di niente, perché in quel momento, il suo
cellulare aveva iniziato a suonare.
Guardò il display “Ryou =___=”””” pensò.
Aveva proibito all’amico di andare con lui, quasi minacciandolo, e questo era
il suo modo per disturbarlo.
Rifiutò
la chiamata, e mise il cellulare i modalità
silenziosa.
Lory
chiese (forse non con tanto interesse) –Ryou?-
-A-ah…- rispose, poco laconico –Per quanto riguarda alle mie domande…- ma fu interrotto da un gridolino
della ragazza, che quasi i spiaccicò contro i vetri della Torre.
-Da
quassù è tutto più piccolo…chissà quanto siamo in alto!!!!-
-Avevi
detto che avresti risposto alle mie domande!- protestò
Pie,afferrando il polso della ragazza, e facendola
girare di scatto.
Erano
così vicini da poter sentire uno il fiato dell’atro
Per
un attimo lei perse la su compostezza, e sembrò tremare, alla reazione del
giovane.
Ma
si riprese subito, ricordando le parole del Signore “Devi fare come è stato scritto, altrimenti,
sarai persa per sempre! Mantieni la calma, e tutto andrà per il meglio!”
–Ho detto forse- rispose,tentando
di sostenere lo sguardo duro di Pie –Ti da fastidio che qualcuno ti
conosca?Forse stai esagerato…-
La
presa si fece più forte –Non scherzare con me, potresti farti molto male…-
La
ragazza non sembrò preoccuparsi di quella minaccia, anzi, disse, con volto
sorridente –Sei propri un bambino…-
A
quel punto, Pie mollò a presaincrociò le
braccia sul petto, ma non si staccò da Lory –A che gioco sta giocando?-.
-Io?
Al gioco “Conosciamoci piano piano, che forse diveniamo amici…”-
-Ma mi prendi in giro?-
Lei
annuì con foga.
Quello
che accade dopo, rimase
impresso nella mente del ragazzo per molto tempo.
Arrossì
di colpo, fino alle orecchie, e si allontanò da Lory, la quale lo guardava
sbigottito.
“Ma chi diavolo è questa qui?”
pensò, tentando di calmarsi un poco, con scarso successo.
Anche sec’erano poche persone,
queste iniziarono a parlottare, guardandoli.
Qualcuno
diceva “Guarda, stanno litigando” altri “Che carini! La ragazza si è appena
dichiarata, e lui è imbarazzatissimo!” e altre cose, non sapevano quanto erano lontani dalla realtà!
Pie,
ancora “scosso”, prese Lory dal gomito, e si fece tutte l scale correndo, per sfuggire alla folla d curiosi.
-Ehy! Aspetta u
attimo!- disse la ragazza, inciampando, e sbattendo dolorosamente contro la
schiena di Pie.
Ma solo quando arrivarono al piano terra, si
fermò, riprendendo fiato.
-Non
capisco perché hai portato via anche me…ahi…mi hai fatto male…-
disse Lory, massaggiandosi il braccio.
Pie
ci pensò su “Vero…perché l’ho portata con me?”.
-Non
mi hai ancora detto chi sei…- disse,
evitando la domanda.
Lei
continuò a sorridere e disse, con una vena di malizia –E se fossi un Angelo?-
-Ma davvero?- fece sarcastico –Beh…dato che
vuoi giocare, giochiamo…- disse, riprendendo fiato.
Lory
lo guardò, incerta sul da farsi.
-Mi
da fastidio che qualcuno si intrufoli
ella mia vita, come te, ma dato che l’unico modo per farti parlare è giocare,
va bene, giochiamo!-.
Lei
sorrise timida –E allora che vuoi fare?-
-Usciamo…ora…scegli
tu il posto, Angioletto…-
Lei
ci pensò un attimo –Va bene,
accetto! Voglio andare a Shibuiya(*)!-
-Ok…-, e sul suo voltoapparve
l’ombra di un sorriso.
Si
avviarono alla stazione che li avrebbe portati a Shibuiya.
Pie
non sapeva ancora che uscire con u Angioletto, e peggio ancora, giocarci,era la cosa più pericolosa de
mondo!
**
Note:
(*) è un quartiere di Tokyo…o una provincia?
**
Ah!
Finito anche questo capitolo! Sono moooooooooooolto
soddisfatta!
(noi no! Ndtutti!) Ok, ok...non scaldatevi…Comunque,
dato che sono stata un po’ perfida, i nostri cari Kisshu e Pie, vi
intratterranno con qualche bella parolina!
Pie:- Non sono pagato abbastanza per
certe idiozie…>.>-
Kisshu:-Perché ti paga?-
Pie:-Ops…-
Kisshu:- Autrice! Perché lui si e o no!-
Autrice:Perché la sue è la parte
principale, la tua è solo una secondaria…e poi non lo pago in liquidi…
Kisshu:-E che gli dai?
Autrice:- Chiedilo a Lory…^_^ sono moooooooto persuasiva! E
ora! Sciò! Tutti e due!
Pie:- Ma guarda che mi tocca fare…-
Kisshu:-Almeno tu tocchi…
**
Kisshu:- rispondo prima a Mary Cry:
Scusa…ma se leggi questa fiction devi avere molto tempo da sprecare…insomma…in
una fiction dove IO, ripeto, IO non sono protagonista…comunque…Danya ti ringrazzia per il commentare, e ti chiede di continuare a
farlo…però qualche cosa posso anticipartela io, tanto per appagare la tua
curiosità:ne vedrai delle belle…Danya ha cambiato tre volte trama e ora
si sposta sull’horrorfantasy
romantico comico…per i primi due devi aspettare un pochino…è ancora in famedi
sperimentazione…Un grosso bacio (da parte mia ^.-ndkisshu),
a presto!
XMewsiters:
Carissima MewLeemy! Come va? Non ti preoccupare,
perché Danya ha capito, in riguardo a 3MSC…poi ha collegato che tu intendevi la
gioventù-bruciata ^_^. Ma non
fare tanti complimenti a Danya, o si gasa toppo -__-…Ma sappi che la battuta su
Masaya, è venuta in mente a me! *si gonfia d’orgoglio* io e la mia vena
creativa!Ihih…quanto sono bravo!
**
*Pie
prende Kisshu dai capelli e lo lancia anni luice di
distanza dalla tastiera* Prima inizio, meglio è…:
Xlala_g:
Roditi pure, cara, fai
felicissima l’autrice (è una persona mooooooolto
sadica U.U). Il commento è stato molto
apprezzato…Danya sta saltando da quandol’ha letto…fa molta paura.
Continua
a leggere, per ovvie regioni che ora vado ad elencare:
1)
Danya è molto contenta, e questo la rende felice, e rende felice pure me, così non stressa…
2)
Se non si commenta Danya è infelice, ergo…mi rompe le
scatole con frasi del genere tipo “Whaaaaaa!Sono una
fallita!Whaaaaaa! Non è giusto”.
3)
Dopo la transizione della depressione, arriva quella della rabbia e poi se la
prende con me
4)
Se lei se la prende con me, io sarà molto infelice…
Quindi, te lo chiedo con tutto il cuore…CONTINUA
A RECINSIRE!
Xfedy:
Che è negata non lo ha detto
nessuno, ma è lei che si fissa! Devi sapere che Danya soffre a tratti di
“Complesso di inferiorità”, è
questa è una cosa noiosa…per quanto riguarda l’ingiustizia dei suoi
capitoli…che ci vuoi fare? È sadica, e se uno è sadico, è sadico…quando
ha letto la tua recensione sghignazzava alla grande…però, se li lascia così in
sospeso, una ragione c’è…in fondo, questa è una storia breve…e allora, cerca di allungare il brodo con capitoli corti ma
efficaci…è un buon metodo…
**
Danya:
Grazie a Kisshu e a Pie…ma ora vorrei salutarvi io personalmente, grazie a
tutti! Arrivederci al prossimo capitolo!Nya! (quando imita Ichigo-chan fa
davvero paura…ndKisshu&Pie)
Una
figura minacciosa era esattamente sulla punta della Torre di Tokyo.
Indossava
un lungo capotto nero di pelle, e a causa del colletto
alto, il viso era nascosto, aiutato da un paio di occhiali da sole, a occhi
indiscreti…ma infondo…chi lo avrebbe notato là sopra (appunto…nda ^^”””)?
I
capelli, mossi da una strana brezza, erano neri come la pece,
con strani riflessi vermiglio.
Si
tolse gli occhiali scuri, li chiuse e li posò nella tasca interna del capotto.
I
suoi occhi erano sottili e maliziosi, rossi come una fragola…rossi
come i fuoco…rossi come il sangue…
-Non
deludermi…sai cosa ti aspetta, vero?-
Scomparve,e neanche il vento
si accorse del suo movimento.
**
Strano ma vero, LoryPiepasseggiavano per Shibuiya, guardando le vetrine, a il loro scambio di battute era minimo.
L’atmosfera, se così si poteva definire,
era quasi glaciale. Non perché non avessero niente da dirsi, anzi, le cose da dire erano tante, ma se Pie poneva domande di qualsiasi
natura alla verde, lei rispondeva evasiva, ed adesso sembrava essere altrove.
Lory
guardava il cielo, un po’ smarrita. Aveva sentito una scossa percorrerle la
schiena, e rabbrividì.
Conosceva
quella sensazione, anche troppobene…Lui era impaziente...aspettava il
GAME OVER.
-Ti
muovi? Che c’è?- Pie afferrò il gomito della ragazza,
e la guardò negli occhi.
Occhi
così non ne aveva mai visti…occhi che esprimevano
mille emozioni in un secondo, e in quegli occhi, aveva notato un sentimento a
lui familiare…Solitudine.
La
ragazza intrecciò le mani sul grembo, e imbarazzata, iniziò a farfugliare
st6rane cose e Pie non capì niente.
-Ah…-
sopirò –Non devi sforzarti…bastava dire “scusa, pensavo ad altro”- per un
attimo il suo viso divenne dolce, e Lory (se
ne accorse!) lo guardò con gratitudine.
Pie
arrossì un po’…l’espressione della ragazza era troppo graziosa, e quindi, tanto
per tornare sui suoi passi, disse -…e poi sei stata tu a
insistere…non io…quindi…arrangiati…-
-Per
quanto mi risulta, sei stato tu a invitarmi a fare un
giro…facendomi scegliere pure il posto…- la risposta di Lory fu così audace,
che anche lei si meravigliò un pochino.
-Solo
perché tu hai invaso la mia privacy…-
-Ti
stai arrampicando sugli specchi…- disse la ragazza,
guardando una vetrina di uno studio fotografico.
C’erano
innumerevoli foto: paesaggi, animali, persone, nudi, ma alla ragazza era attratta da una foto in particolare.
La
foto rappresentava due persone su una spiaggia al tramonto, e
queste due persone, un uomo e una donna, si godevano lo spettacolo del
sole scemante, tenendosi per mano(*).
La
foto era così bella che spiegarla con semplici parole era
impossibile.
Fatto
sta che Lory si era entrata, arrivata, su quella spiaggia,
godendosi uno spettacolo fantastico…ma si sa, quando unosogna a occhi aperti, i ricordi del passato
vengono sempre a galla…su quella maledetta spiaggia, dove tutto era finito e
tutto era ricominciato.
Urla e strilli…imprecazioni,
bestemmie, odore di gomme bruciate, gente che correva di qua e di là, per
scappare.
Qualcuno era disteso a terra,
come lei…e i loro occhi vuoti si incrociavano, mentre
qualcosa di fastidioso si appiccicava sul loro corpo.
-Ti
piace quella foto?-
La
ragazza sussultò alla voce del ragazzo…si era
dimenticata di lui…
-Si…molto…trasmette
serenità…-
-Già…-
la risposta monosillabica del giovane le fece capire che la conversazione non
avrebbe avuto seguito…o almeno così credeva.
-Però preferisco le foto “individuali”- continuò il moro, facendo
qualche passo avanti, distaccandosi da lei.
-Emh…intendi
dire dove c’è solo un soggetto?-
-Si…se
ci sono troppe cose nella foto, alla
fine tutto si confonde…-
-Beh…dipende…-
lo interruppe la ragazza –Se una foto esprime gioia, il soggetto può essere una
scolaresca in gita…o amici che si divertono…-
-Tzè…quando si è in troppi si fa solo casino…-
-Parli in modo duro…non trovi?-
-Parlo
come è mio solito…-
-Sembra
che tu disprezza un gruppo di amici…tu non ti diverti
con il tuo gruppo?-
-Io
non ho un gruppo…- fece asciutto.
-Avrai
degli amici…-
-Non molti…anzi…credo che non ce ne siano…-
disse, con fare pensieroso.
Gli vennero in mente due persone, una con due occhi aurei e uno con gli occhi
glaciali...solo che uno lo aveva perso…
-Shiragane-kun non è tuo amico?-
-Non
ne ho bisogno…gli amici servono solo a incasinarti la
vita…e poi…no, non è mio amico…- rispose telegrafico.
-Allora perché stai con lui?-
-
E’ lui che sta con me…la cosa è leggermente diversa…- rispose con fare
annoiato.
-Allora
sei un codardo…-
La
ragazza zittì Pie con questa freddura, e continuò a camminare, andando verso il
parco.
Erano
le sette, e il solo stava per tramontare…doveva muoversi e andare via,
altrimenti…
-CHE
VORRESTI DIRE?- Pie gli si piazzò davanti, impedendo
qualsiasi via di fuga.
-Quello
che ho detto…- disse, abbassando lo sguardo –Sei così
codardo da non riuscire ad allontanarti dalle persone, perché per quanto le
trovi sgradevoli, hai bisogno del calore di una persona…sei uncodardo…- lo superò velocemente.
-Tu
non sai niente di me…- disse, abbassando lo sguardo, e
stringendo i pugni, ma non si voltò a guardarla.
-Ti
conosco molto di più…di…chiunque altro- la ragazza si portò una mano al petto,
e la chiuse in un pugno -…un po’ ti capisco…ti senti solo…vorresti qualcuno che
ti completasse…al tuo fianco…ma è un sogno
irraggiungibile…io e te…siamo uguali…sotto certi aspetti…perché…anche io sono
sola…in fondo…- sorrise debolmente.
Pie
sobbalzò, quelle parole erano state dette con fare
serio e malinconico.
Possibile
che lo capisse veramente? Esisteva una persona del genere?
Se così fosse, perché... “Perché sono io a non capirla? Nasconde
qualche cosa e io non l’ho capito…”.
Si
girò, voleva fermarla, forse per parlare ancora, forse per farsi chiarire le
idee, forse perché non voleva che lei se ne andasse,
ma lei, era già sparita…
“Me
lo aspettavo…”
**
Camminava
per un lungo corridoio, dove l’unica fonte di luce erano delle torce appese ai
muri,m che emettevano una luce verdognola, per niente
calda, m fredda.
Anche il suo cuore era freddo…si era chiusa in se stessa, e
incontrarlo ora sarebbe stato difficilissimo…
Entrò
nell’enorme stanza, dove c’era solo un lungo tavolo di legno scuro, e una enorme sedia.
Lì
seduto, c’era seduto il suo Signore.
-Oh…oh…sei
tornata…proprio come avevi detto…- si scompigliò i corti capelli neri –Lory…quando pensi di mettere la parola fine a questa
storia?-
-Io…emh…dunque…non…non
è ancora pronto…e io…sto facendo del mio meglio…-
-IL
TUO MEGLIO NON E’ ABBASTANZA!- urlò l’uomo.
Lory
si piegò in due, con delle feroci fitte alla stomaco, mentre
dai suoi occhi verdi sgorgavano lacrime di paura e di frustrazione.
L’uomo,
a quella vista, si calmò, gustandosi la scena dalla ragazza in lacrime.
-Lory…devi
sbrigarti…ho fame…devo nutrire il mio spirito…voglio il Game Over…- si avvicinò a lei, prendendole il mento fra l’indice e
il pollice, e alzandoglielo in modo brusco –Mi sono spiegato?-
**
Note:
(*) questa foto l’ho vista tempo fa con alcune
amiche, solo che era un poster…^_^”””…ma mi è piaciuta così tanto che mi è
rimasta impressa nella testa, era come vedere il tramonto per
davvero…fantastica!
**
Anche questo capitolo è finito! Wow…giuro cheora non so come sbrogliarmi…mi sono
incasinata da sola…ho cambiato trama un mucchio di volte…e tra le mani ho sei,
sette finali a sorpresa…ora basta scegliere…ma penso che ancora la storia non
sia finita…voglio arrivare almeno a 10 capitoli! È dura ma
ce la voglio fare!
Ringraziamenti
a :
Xfedy:eheh…Pie è nei
guai?!E io? Non sai quanto è difficile trattarlo…per
quanto riguarda Kisshu…non so…forse da questo capitolo si èpotuto dedurre qualche cosa? Ti lascio
alla recensione…non posso dirti molto, altrimenti non ci sarebbe
piú gusto, no?
XLala_g:no,
non entrare in crisi! Contenta?ho aggiornato…tre belle paginette! Su su…che non è niente….io una volta
ho dovuto aspettare 4 mesi per un capitolo di una fanfiction…e sto aspettando
ancora…>.>….ma spero di averti soddisfatta!A presto (si spera!)
XMaryCry:come disse Osar Wilde
“Posso resistere a tutto, tranne alle tentazione…” la cosa è piú o meno simile!
Ma come ho detto…ho cambiato trama un mucchio di
volte…quindi, aspettati di tutto!
Per
ultima…ma non meno importate Mia…che
ho stressato per giorni e giorni per un commento…cara…Pie non puó risponderti… è
occupato…ma ti manda i suoi calorosi saluti (bugiarda…ndpie)….come non detto…ma lo sai
che ci tengo ai tuoi commenti! You are my best friend…i tuoi commenti sono
importanti…e poi anche io lascio commenti alla tua ff
(Basta
guardare il cielo …visto che ti faccio publicitá!?!?!).
Un
grosso Kissa tutti…ora vado
a vedermi Space Game…W Lola Bunny! L’adoro…uhuhuh…
Ecco
un altro capitolo! Questo è piuttosto lunghino…ci ho messo un po’ per
scriverlo, soprattutto in certe scene, dato che la dinamica è una dei miei Talloni di
Achille.
Comunque, pubblico così velocemente, perché non
riesco ad aspettare oltre…sono più emozionata di voi! Dato che se non pubblico
non vado avanti con la storia…se non vado avanti con
la storia, rimango come una fessa…quindi…suvvia! Leggete e poi ditemi che ne
pensate…Buona Lettura!
**
5. –Fall in love-
Era
immerso nel buio più totale,e aveva nel cuore, una
immensa paura, non sapeva perché, ma aveva paura.
Le
gocce di sudore si infrangevano sulla terra nera, nera
come il cielo.
-Io…non
voglio…- una voce flebile si lamentava nell’immenso buio, e raggiunse il suo orecchio; si
guardò attorno.
Sentiva
la voce, ma non la vedeva…non vedeva Lei.
-Non
voglio…- continuava a ripetere, come un eco lontano la
sua voce.
Pie
iniziò a correre in una direzione precisa.
L’avrebbe
raggiunta. Non sapeva perché…ma sentiva di doverla aiutare.
Era
spinto da una strana voglia di toccarla…voleva sentire la sua pelle sotto le
sue dita…lei se ne era andata via orami da mesi.
Continuò
a correre, e si fermò solo quando la vide davanti agli occhi. Era sudato aveva
il fiatone, ma ormai non aveva più importanza, perché lei era lì davanti.
Sembrava
fluttuare in un mare nero,e profondo.
Indossava
una vestebianco sporco, molto leggera
per quel clima invernale.
Si
chiedeva come non sentisse freddo, dato che lui stava tremando.
Aveva
gli occhi pieni di lacrime, e continuava a ripetere –Non voglio…non voglio…-
Come
una cantilena.
-Cosa
non vuoi?- domandò, allungando una mano verso di lei.
-Farti
male…- rispose, afferrando la mano con delicatezza. Pie notò che era gelida.
-Perché
mi dovresti fare del male?-
-Lo
vuole Lui…-
-Lui
chi?-
La
ragazza titubò. Erano l’uno di fronte all’altra.
Appoggiò
la testa sul suo petto.
-Sei caldo…- disse piano, cingendogli il petto. –Io
invece ho tanto freddo…sento un male qui…- e si toccò
all’altezza del cuore.
Pie
fu impressionato dallo sguardo della ragazza.
I
capelli erano sciolti e sembravano galleggiare, e rendevano la cosa ancora più
trasognata.
Pie
le prese il volto tra le mani –Non ti preoccupare…non
sentirai più dolore…-.
E mentre bruciava le distanze che lo separavano dalle sue
labbra, si sentì trafiggere il petto.
La
ragazzaricominciò a piangere, e Pie s
allontanò da lei.
Quello
che l’aveva trafitto non era altro che una mano pallia
come la morte e affusolata.
Quella
mano apparteneva a un uomo con due occhimaliziosi.
Tossì,
sputando sangue, mentre l’uomo estraeva la mano insanguinata dal suo petto.
Risentì
mancare l’aria e bruciare i polmoni. Era come se qualcuno gli
stesse stringendo la gola. Non avrebbe resistito a lungo. Ormai vedeva
chiaramente la morte davanti a se.
L’uomo
gli prese i corti capelli, tirandoli così forte quasi da staccarli.
Si
guardarono per un attimo perparve infinito.
Prima
di chiudere gli occhi,spirare, Pie
sentì qualche cosa bagnargli il viso.
Una
lacrima…
**
Pie
si svegliò di botto, sudato e pallidissimo.
Si
portò una mano al petto, respirando affannosamente.
“Ancora
quel sogno…” pensò, rassegnato.
Si
fece ricadere sul letto, e respirò a grandi boccate.
Erano
passati due mesi da quando aveva incontrato Lory per l’ultima volta, dopo
quella sera, a Shibuiya, non l’aveva più vista.
All’inizio
non ci faceva molto caso, le giornate passavano tranquille, come sempre,a qualche cosa lo rendeva irrequieto. Anche Ryou aveva notato lo strano comportamento dell’amico,
ma appena apriva bocca per parlare di Lory, Pie si accigliava chiudendosi in se
stesso.
Quindi, l’argomento era tabù.
Pie
si alzò, scostando le tende della finestra.
In
cielo si potevano vedere nuvolosi carichi e grigi, così vicini da poterli
toccare.
Andò
in bagno, le aprì il rubinetto del lavandino, e iniziò a sciacquarsi la faccia
pigramente.
Poi
sembrò ripensarci, ficcò tutta la testa sotto il getto
gelato.
Quando la tirò fuori, si sentì un po’ mancare, ma è una cosa
normalissima se si fa una cosa così stupida.
Ma nonostante tutto, questo gesto sembrò farlo tornare in se,
almeno apparentemente.
Si
strofinò con forza i capelli, ma non riuscì ad asciugarli completamente,
Indossò
l’uniforme scolastica e uscì.
Quella
mattina fu uguale alle altre; l’autobus era in ritardo, appena arrivato in
classe il professore interroga lui e altri sventurati…solo che l’eccezione era
un fortissimo mal di testa, e a causa di questo, saltò l’ora di
educazione fisica, andando a rifugiarsi i infermeria, seguito a Ryou.
-Secondo
me hai la febbre…- disse il bel biondino, mentre Pie
usava il termometro datogli dall’infermiera.
-Non
ho la febbre…- rispose secco.
-Io
dico che ce l’hai…- ribatte calmo
-Perché non vai a fare visita a Momoya?-
-Si
chiama Momomiya- sbuffò il biondo.
Pie
sghignazzò. Sapeva perfettamente come si chiamava la ragazza ma vedere l’amico
esasperarsi era un grande spasso.
L’infermiera
arrivò qualche minuto più tardi, una donna corpulenta e piena di premure, anche
troppe, e preso il termometro di Pie esclamò -38.02!
Ma dico…che hai fatto, sei andato giro nudo?-
-Te
l’avevo detto, Pie, che almeno i calzini dovevi metterli…- fece
Ryou tutto serio.
L’infermiera
li guardò disgustata, poi, notando il luccichio degli occhi azzurri di Ryou,
capì che si trattava di una burla.
-Ragazzi…!-
sospirò rassegnata.
L’infermiera
firmò un permesso a Pie, in modo che potesse tornare a casa.
I
due amici si salutarono e Pie, raccolte le sue cose, si incamminò
verso casa.
La
giornata si erafatta ancora più nera,
e i nuvoloni minacciavano di sommergere la città.
Quando arrivò a casa, si buttò sul letto…non voleva pensare a
niente…però…la cosa era inevitabile.
**
All’uscita
di scuola, Ryou notò una ragazza vicino al cancello, che scrutava tutti i
ragazzi, ansiosa.
Strabuzzò gli occhi “E’ quella tipa…”.
Pie
gli aveva raccontato più o meno tutto del loro ultimo
incontro, e ora come ora, era curioso di vedere come andava a finire.
-Ciao…-
le si avvicinò.
Lory
lo guardò prima un po’ confusa, poi,si ricordò di lui,
e lo salutò goffamente.
-Senti…- iniziò titubante -…ho un favoreda chiederti…-.
Ryou
assentì con un cenno del capo.
**
Pie
aprì piano gli occhi, e ci vollero almeno tre secondi per fare una veloce mente
locale.
Quando si era buttato sul letto, lo aveva fatto senza coprirsi,
invece ora era coperto da un piumone di quelli enormi e caldissimi.
Sentiva
una leggera pressione sul materasso, all’altezza dei piedi, si mise a sedere
per controllare, e quello che vide lo fece trasalire.
Accovacciata
come una bambina, c’era Lory Midorikawa, addormentata.
Si
stropicciò gli occhi, pensando “è un sogno”, ma per quante volte ripeté
l’azione, la scena era sempre la stessa.
“Come
cavolo è entratain casa mia?” poi, la
soluzione parve ovvia “Ryou…”.
Si
mise a sedere in modo più comodo, e continuò a fissare la ragazza.
Non
era cambiata in due mesi.
I
capelli, le mani, il viso…tutto era uguale.
Indossava
una enorme gonna a campana, con un simpatico maglione
colorato.
Sembrava
proprio una bambina.
Il
petto si alzava e abbassava regolarmente…forse anche lei avuto una brutta
giornata.
Ripensò al suo sogno…vederla dormire così
lo rassicurava. Forse
si era un po preoccupato?
Si
avvicinò lentamente.
Appena fu a pochi centimetri da lei, Lory aprì piano gli occhi.
La
prima reazione fu la sorpresa.
Lei
strillò vedendo il ragazzo così vicino, lui balzò
all’indietro per il grido della ragazza, sbattendo la testa contro il muro, e
piegandosi in due per il dolore.
La
seconda reazione fu quella di scappare.
Ancora
un po’ scossa, si alzò in piedi, arrivando alle scale che portavano al piano di
sotto.
“Maledizione!”
pensò “Dovevo andarmene subito…e invece mi sono addormentata! Che scema!”.
Ma Lory non aveva pensato alla velocità di Pie; infatti,
nonostante il dolore alla testa, si precipitò sulle scale, e riuscì ad
afferrarla per un braccio.
Lory,
come riflesso, mosse il braccio contro il ragazzo, il
quale, perso l’equilibrio, cadde dalle scale, con un tonfo, e non si mosse più.
Lory
deglutì “E’ morto!” pensò, avvicinandosi con cautela,
aggrappandosi al muro.
Si
accovacciò vicino al giovane,e iniziò a scuoterlo
piano –Pie…Pie…sei…sei vivo?- domandò stupidamente.
Il
ragazzo non si mosse.
-D…dai…non hai sbattuto tanto forte…svegliati…- questa volta
era sulla soglia delle lacrime.
-Ohi
ohi…- mugolò piano.
Si
mise a sedere, dolorante –Ma sono modi? Potevo
restarci secco…- si lamentò.
Guardò
Lory, che singhiozzava piano –Scusa…- mugolò quella –Non…non volevo farti
male…- appoggiò la fronte alle ginocchia e nascose il viso.
Pie
rimase turbato. Quelle parole erano molto simili a quelle del sogno.
Istintivamente
appoggiò una mano sulla tesa di Lory, e disse, rassicurante –Dai…non
piangere…che col freddo che fa, ti si congelano i lacrimoni…-
La
ragazza alzò lo sguardo –Non sei arrabbiato?-
-Un
po’…ma ho sbagliato anche io a spaventarti…- sospirò.
-Non
vuoi sapere come sono entrata?-
-Sospetto
già di Ryou…- digrignò i denti, molto infuriato, e
pensando a come si sarebbe vendicato.
-Non
arrabbiarti con Shirogane-kun…ho insistito io…-
-Non
credo si sia fatto pregare tanto…- disse
tranquillamente, mentre si alzava.
Porse
una mano alla ragazza, per aiutarla ad alzarsi, la quale la afferrò con un po’
di titubanza.
-E ora spiegami perché sei venuta a cercarmi perfino a casa
mia…- fece tranquillamente.
La
ragazza non rispose alla domanda, e sviò il discorso –Dovresti
metterci del ghiaccio su quel bernoccolo…-.
Pie
aggrottò le sopracciglia.
Lo
aveva fatto di nuovo, aveva sviato il discorso…
Ma,
non sapeva perché, non gli importava più di tanto, anche se sviava alle sue
domande, era contento di sapere che stesse bene.
“Ma
che cavolo penso? Preoccupato per
che cosa poi?” gli venne in mente il sogno “Ma quello era solo un sogno…
”.
Mentre era immerso in questi pensieri, si rese conto che la ragazza
era andata in cucina, alla ricerca di ghiaccio secco, per applicarlo sul
bernoccolo.
Lui
andò nella stanza, e la ragazza, appena lo vide gli si avvicinò mettendogliela
borsa del ghiaccio, avvolta in uno strofinaccio,sul punto sbattuto.
Sorrise
come una bambina.
-Se
non avessi le orecchie, quel sorriso aprirebbe in due la tua faccia…-
Ci
fu un attimo di silenzio.
La
tensione salì i un botto. La frase era stata così improvvisa che era difficile
credere che fosse uscita dalle labbra di Pie.
Ma
dopo quel attimo, Lory scoppio a ridere. Una bella
risata, vivace e cristallina.
Pie
la guardò on un enorme gocciolone sulla testa.
-Non
era tanto divertente, anzi, affatto…-
-Ma non è per quello!- la ragazza riuscì a calmarsi un attimo –è
come l’hai detto…eri davvero comico!-.
Pie
cadde per terra.
-C…comico?
Nessuno me lo aveva mai detto…ti deve mancare qualche rotella…-
-Oh
no…le mie rotelle sono apposto…forse le tue, dopo la caduta si sono sfasciate…-
-…era
una battuta?- chiese titubante.
-La
verità…- altra caduta.
La
ragazza rimase un po’ in silenzio –Ah! Ma tu hai la
febbre! Tornate a letto!-
-E’ completamente scesa…non c’è b…- non poté finire la frase,
poiché la ragazza lo prese dal colletto della
maglietta, e trascinandolo per le scale, lo riportò in camera sua, buttandolo
sul letto(*).
-E non alzarti più da lì!- lo rimproverò.
-Ok…mamma…-
la ragazza avvampò, e capì di aver esagerato –Sei meglio di una
infermiera tedesca…vuoi fare il medico? Ma guarda che se butti i tuoi
pazienti dalle scale, ti licenziano…-
-…vorrei
farlo…- disse pensierosa.
Pie
la guardò in modo strano –Intendevo il dottore! Vorrei fare il dottore!- disse ritornando tutta rossa.
-Ah…mi
sembrava =__=”””-
-Però…forse non sarà possibile…- continuò poi Lory.
-E perché?- chiese.
Lei
lo guardò, e sorrise debolmente –Per farlo, dovrei fare delle cose davvero
difficili per me…non so se e sarò capace…-
-Se
hai paura dei corsi e degli esami allora ti conviene
ritirarti, perché saranno molti…-
-Non
è per quello…- la ragazza abbassò lo sguardo, e Pie
ebbe una brutta sensazione –è perché…-.
La
frase rimase in sospeso, poiché una forte folata di vento fece sbattere un ramo
di un albero alla finestra del piano di sotto, e dalla
strada arrivarono delle urla di sorpresa, poiché la folata di vento era stata
talmente forte e imprevista che aveva sorpreso tutto il vicinato.
Pie
guardò la finestra, ma un gemito della ragazza lo fece voltare.
Lory
era piegata in due, e si teneva la testa con entrambe le mani.
Il
giovane la prese per le spalle –Ehy! Che ti succede! Calmati! Su!-, e per fortuna,le fitte alla testa di Lory
cessarono, ma lei aveva una brutta cera.
-S…scusa…e
che soffro di emicrania…hai…qualche cosa per calmare
il dolore?- domandò, simulando sicurezza.
-Si…in
bagno…- ebbe un attimo di esitazione –Vuoi una mano?-
-No
grazie….faccio da sola…- e si allontanò verso il bagno
adiacente alla stanza.
Pie
crollò sul letto, qualcosa non stava andato per il
verso giusto…
Gli
venne un improvviso attacco di sonno.
Chiuse
gli occhi, cadendo nell’oblio.
**
Lory
si sciacquò la faccia, era pallidissima…doveva stare attenta, stava mandando
tutto a monte…un improvviso dolore al braccio sinistro
la fece nuovamente piegare, ma più che dolore, u un bruciore pulsante.
Alzò
lentamente la manica del maglione.
Quello
era un messaggio di Amal(**), il suo Signore…ogni volta che voleva comunicare on lei, usava
questo mezzo poco ortodosso, e le infliggeva del male, perché lui amava farle
del male. Lui amava veder soffrire la gente, ma amava di più quando le persone
uccidevano fra oro, spargendo sangue innocente, che per lui era come l’ambrosia
degli dei.
Quella
era la sua ambrosia.
La
pelle si era momentaneamente gonfiata, e la pelle era diventata più pallida.
Scritto,
a grandi lettere molto eleganti c’era scritto:
“Attenta a ciò che
dici…potrebbe rivoltarsi contro te stessa.”
Qualche
lacrima solitaria scese giù per a gota della ragazza,
bagnando il braccio.
Perché doveva farlo lei?
Perché
era stata condannata a un eternità di dolore? Non era
giusto!
La
scritta scomparve immediatamente, Lory continuò a
fissare il suo braccio.
Tornò
nella camera del ragazzo, e lo trovò addormentato.
Nonostante
la testa gli facesse ancora male, e sentisse un grande
vuoto dentro, provò una grande simpatia per quel viso addormentato.
Si
sedette sul letto, facendo attenzione a non svegliarlo.
Si
scostò piano il codino dalla faccia, accarezzandogli un po’ i capelli.
Ritirò
la mano.
Quello
che aveva pensato su di lui era una bestemmia per
Amal!
Ma
qualcosa di caldo, che proveniva da molto infondo –forse dal cuore stesso- gli
diceva che quella non era una bestemmia, anzi, era un cosa
molto bella.
Si
chinò su di lui, spinta da chissà quale coraggio, e
l’ultima cosa che vide furono le sue labbra.
**
Note
(*)
Quando vuole può essere fortissima, no Lory?
(**)
Trascrizione del giapponese Amaru/Amakudari
che significa “Discendente dal paradiso”…in questo caso, io, intendo
caduto…scusate il casino!
Oh
bene! E anche questo capitolo è concluso…credo che non
mi accontenterò di dieci capitoli…ci sto prendendo gusto ^^!
Un
enorme Thanks a tutti i lettori, e ora, andiamo nel nostro angolino dedicato alle recensioni…
Xfedy: scusa per gli errori di battitura, e che a
volte non me ne rendo conto nella ri-lettura del capitolo…ma
starò più attenta, promesso! Queste sono 7 pagine, bastano?
Per quanto riguarda i dieci capitoli….credo che allungheròun pochino la trama…e che mi diverto troppo!
Uh uhuh…sai…leggere troppi
manga e/o libri fa male alla mia salute mentale…colpa dei grandi poeti,
scrittori e mangata che sono ridotta così…e si…ma non
chiamarmi scemo Amal…che poi se la piglia con me…sai, non è un tipo molto
paziente…anzi è un gran cattivane…alla prossima, e lascia il commentino!
Xlala_g: non ti preoccupare se non capisci…neanche
io ce la faccio a starmi dietro! (strano mavero…) Comunque…se
hai qualche dubbio, basta che lo dici, e se posso, posso rispondere…no? Basta
chiedere…ihihih…malinconico? Io l’ho considerato di
quelli “ora mi taglio le vene che è meglio!” ma se l’effetto è stato questo, me
felicissima! Spero che anche questo ti sia piaciuto, perché c’ho
messo tutta l’anima! *.*
Un
kiss enorme…
XMia: neanche per sogno! Non ti dico niente, sai
già abbastanza! Stai al tuo posto e commenta, uffa, tutti ’sti
spoiler…e poi, Pie è impegnato nelle riprese…o nelle battute?
Comunque…il Signore certo che è figo,
è una mia creatura (sei la sua mamma? ndMia)…anche
se, ammetto, mi sono ispirata sia al cattivo di Video Girl Ai, sia a Naraku…Per quanto riguarda i nomi…non lo so…all’inizio
erano Retasu e Pai, ma poi,
Retasu è diventato Lory, perché è più musicale, Pai-Pie, perché avevo fame e avevo voglia della torta…Ryou
è originale, e anche Kisshu…non va bene??????????? E poi, se per una volta
lascio i nomi all’italiana non ci fa niente, nooooooooooooooooooooooooo?
Era
a pochi centimetri da lui, anzi,un centimetro, e aveva
voglia di…
Arrossì
al solo pensiero.
Non
aveva mai…mai baciato qualcuno, e si chiedeva che cosa si provasse…ma forse non
si poteva baciare chiunque…solo una persona a cui voleva bene, con aveva un forte legame…beh…non sapeva se gli voleva proprio bene. Ne era
attratta…ma di una cosa era sicura, erano legati dal Destino.
E non il semplice Caso
degli uomini, ma il Fato quello vero,
quello delle Creature dell’altro mondo…come lei…una che veniva dall’altra parte
dello specchio(*)…quelli che gli
uomini chiamavano Fantasmi o Apparizioni, o nel più bello dei casi, Angeli…
Solo
che lei era ancora legata a quel mondo da un corpo…e lei voleva rimanerci…però…era
difficile ritornare indietro…per farlo aveva bisogno di qualcosa…e forse
l’aveva trovato…però…era una cosa triste…
Si
alzò di botto…che diavolo stava succedendo?
Tutto
era troppo immobile…si affacciò alla finestra…se prima il vento aveva battuto
con violenza sulla città, ora c’era una calma irreale…Si voltò verso Pie.
Il
respiro era molto rallentato, quasi inesistente…lo scosse un po’, chiamandolo
più volte.
Non
ottenne risposta.
-
E’ inutile che cerchi di svegliarlo…è addormentato dalla
mia magia…-
Lory
si paralizzò, per il terrore.
Amal
era lì, dietro di lei.
Non
l’aveva sentito arrivare…
Si
voltò piano, e lo vide nell’angolo più buio della stanza, con le braccia
conserte, e una espressione seria e terribile.
Forse
aveva visto cosa stava per fare.
-Non
ti sembra di preoccuparti troppo per quel umano?(**)- continuò calmo.
-Io…io
non mi preoccupoaffatto…- disse, ostentando sicurezza.
-Non
insultare la mia intelligenza…prima stavi per vuotare il sacco…e ora lo stavi
per baciare…non ti affezionare troppo
all’umano…mi appartiene…abbiamo fatto un patto, io e te…mettendo la sua anima
come premio...per me…-
-
Ma io…-
-Non
interrompermi. È una cosa che odio…ti ho dato quattro
mesi a disposizione…ma stai mandando tutto a rotoli! Ne hai già sprecati due!-
-Ma
siete voi che non mi avete fatto venire sulla Terra!- protestò debolmente
-Avevo le mie ragioni…ora il ragazzo è più incline alla tua presenza…non te ne
sei accorta? Sciocca ragazzina che non sei altro! L’ho
fatto per aiutarti, e tu dici così?-
Lory
si voltò a guardare Pie addormentato.
-Incline?-
bisbigliò.
-Esattamente…la
tua presenza l’ha colpito…il fatto di esserti intromessa così…di sapere i suo nome…e anche il vostro ultimo incontro…l’hai
colpito…il tuo nome è tabù quando non
ci sei.
Prova
a pensarci: una persona normale ti avrebbe buttata fuori a calci, vedendoti a
casa sua senza un invito, lui invece si è limitato a guardarti, anzi, ti ha impedito la fuga. Certe cose dovresti notarle.- Amal si
avvicinò Lory, e le prese il braccio, stringendolo on le dita affusolate –Non
vari attrarre da quel ragazzo…te ne pentiresti, oramai il suo destino è
segnato…- e scomparì.
Lory
si reggetea fatica sulle gambe.
Ogni
volta che vedeva quel essere demoniaco, tremava tutta.
Riaccorse
che quando Amal si era avvicinato a lei, non aveva più
respirato, e ora riprese a farlo a grandi bocconi.
Dietro
di se sentì un rumore, si girò velocemente, Pie si stava riprendendo.
-Cavolo…mi
sono addormentato…scusa…- si strofinò le tempie
stancamente.
Quando alzò lo sguardo, vide il volto di Lory quasi sconvolto.
Si
vedeva lontano un miglio che voleva piangere,e che s stava trattenendo.
E
sicuramente non centrava u mal di testa –Sta bene?- chiese
serio
-io...emh…c…cero…ho…solo
un po’ di mal di testa…- rispose balbettando Lory
–Devo andare…ci vediamo…ecco…meglio che torni a casa…-
-Aspetta!-
ridò Pie, troppo tardi, perché lei era già andata via.
Si
appoggiò al muro e sospirò “Deve esserle successo
qualche cosa…ma fino a qualche minuto fa non era così…”.
Guardò
fuori dalla finestra, gradi nuvoloni minacciavano di
pioggia. “Chissà se arriverà in tempo…” si chiese,
poi, sulle labbra comparve un sottile sorriso “E come lo scemo preoccupo…” si
alzò, e aprì il cassetto della sua scrivania. Aveva bisogno di un quaderno per
il giorno dopo, per la matematica, poiché il suo era finito, ma di quaderni
nuovi neanche l’ombra.
“Devo
andare in cartoleria, per forza…” sospirò rassegnato
E uscì velocemente, infilandosi un cappotto pesante, era meglio
evitare le ricadute.
La
cartoleria distava un quarto d’ora buono da casa di Pie, e in
quel mentre, scoppiò il temporale dei temporali.
“E come il cretino non ho portato l’ombrello dietro!” imprecò
tra se il giovane.
Mentre camminava, coprendosi alla meglio, vide una figura a lui
familiare.
Socchiuse
gli occhi.
Era
un uomo alto, con un lungo cappotto, capelli neri, e un paio di
occhiali da sole.
Lo
fisso per un secondo.
Era
sicuro di averlo già visto da qualche altra parte.
“Ma dove?”.
Chissà
perché, il suo cervello associò quel tizio a Lory.
Al
fianco dell’uomo, notò una figura che prima gli era passata inosservata.
Una
ragazza con dei lunghi capelli.
E in quel momento, gli tornò in mente il suo incubo.
Lory
che piangeva, Lory che invocava una muta preghiera, Lory tra le
sua braccia.
E
quel uomo, che li separava, uccidendolo.
Ignorò
la pioggia.
Ignorò
il vento.
Ignorò
il brutto presentimento.
Ignorò
quel uomo.
Voleva
sapere perché Lory era con quello lì!
E fece una cosa che normalmente non avrebbe mai fatto, la
chiamò, urlando a pieni polmoni il suo nome.
Ma lei forse non l’aveva sentito.
Tentò di distanziare la distanza fra loro,
ma inutile, era sempre
la stessa lontananza.
L’uomo
e la ragazza entrarono in un vicolo, ma prima di scomparire dalla sua vista,
l’uomo si girò a guardarlo, e sorrise.
Un
sorriso maligno, pieno di malizia e odio.
Mosse
le labbra, ma Pie non percepì le sue parole, non subito almeno.
Ma,
forse il vento, forse la sua immaginazione, gli fecero
echeggiare nelle orecchie queste parole –“
Il momento è prossimo”-.
Anche Lory incrociò per un attimo il suo sguardo.
Gli
occhi erano arrossati dal troppo pianto.
Entrarono
nel vicolo.
Pie
rimase dapprima paralizzato, poi le sue gambe si mossero
da sole, e corse verso il suddetto vicolo.
L’uomo
era scomparso, ma Lory era stesa a terra, prima di sensi.
Le si avvicinò.
La
pioggia cadeva fitta, ma in quel momento, non la percepì, perché era
preoccupato per quella ragazza.
**
Note:
(*) Citazione presa da In uno Specchio in un Enigma, il mio libro preferito…l’ho letto una
decina di volte…se possibile, leggetelo!
(**) Pie, ti restituisco il favore…anzi gli
Umani te lo restituiscono. Insomma, ogni volta “l’umano, stupidi umani”…ma lo sa che abbiamo un nome?Forse
generalizza perché non ricorda mai i nomi o.O…
**
SALVE
A TUTTI!
È
passata circa un settimana dal mio ultimo
aggiornamento…contenti? Ihih…orami
sono il vostro incubo peggiore! Bhuaaaaa!
Pie:- Calmati…per favore…
Amal:- Sciocca umana…sei isterica come un oca…ma cresci un po’!
Autrice:- Buh! Pure i miei personaggi mi
criticano! *si rifuggia in una angolino*
Lory:- Emh…e le recensioni?
Autrice:- Pensaci tu…sono troppo depressa…
Xlala_g:Sisi….povera me…sono tormentata…lo sono da una vita…sai, non è
facile vivere così! Oltretutto mi sento in colpa, perché sto facendo impazzire Pie…povero...ç.ç…ma non è colpa
mia…buh! Sigh…sob! *Pie prende in mano la situazione* …emh…chiedo
scusa…ma Lory ha avuto una crisi…emh…da qui in poi, continua…Kisshu…
*l’alieno
compare dal nulla* Eccomi qui! Direttamente dall’aldilà!
Pie&Lory:- niente spoiler!
Kisshu:- ah..ok..ok…emh…continuo da dove
hai lasciato…cara Lala_g,
hai mandato in crisi Lory…mi fa quasi pene, sottolineo il quasi. Ma non preoccuparti se sei un po’ confusa…già con questo
capitolo Danya ha chiarito un paio di cosette…(credo
o.O)
XMary Cry: Non importa, bellissima Mary…anche se non
hai recensito l’ultimo capitolo, puoi rimediare con questo! Don’t worry! Itisn’t a problem!
Emh…meglio tornare all’italiano…auguri per la laurea di tuo cugino, per la tua
cresima e per il tuo compleanno! *inizia il motivetto di “Tanti auguri”* ma i
dispiace che tu abbia la febbre…mi raccomando, rimettiti in sesto! Sai, anche
l’autrice è costretta a letto, 38 e mezzo! Ma sta saltellando per casa come una scema…
Xfedy:fantasia? Nono…si chiama “Disturbi della
psiche” certe cose Danya le pensa prima di
addormentarsi…fa quasi paura…si ricorda tutto! E quando si sveglia, riprende da
dove aveva lasciato, solo che…emh…diventa tutto un po’
più spinto…pensa che ha pensato a una seconda serie sulle TMM, tutta sua (sta
pensando di scriverla e pubblicarla appena possibile), ed è un po’…osé!E giuro…io
non ho ancora fatto niente! Tutto Ryou, Pie, Ryou Pie…tutti vanno al sodo,
tranne il sottoscritto! Ma dico io!
Ops…emh…tornando a questaff…il nome di Amal è preso
da One Piece 33, è uno degli attacchi di un cattivo, e Danya ha pensato al nome
del cattivo! Bah….tutte lei le trova…
XMewLemmy:davvero
pensi che si stia horrorificando? Danya ha iniziato a saltellare per la casa
come una scema appena l’ha letto…era il suo scopo fin dall’inizio…Pie caduto dalle scale…beh…ammetto che c’è il mio zampino…io lavoro dietro le
quinte….e questa non sarà l’ultima gaf del mio
adorato fratellastro…ehehe…alla prossima…(a
proposito…”l’Amore è un gioco?”?
Quella stupenda ff?XD NdDanya)
Per
quanto riguarda gli errori di battitura…devi sapere che la tastiera è mezza “Funduta”, cioè, Danya scrive, ma
la testiera non va avanti, oppure, scrive una lettera e ne compare
un'altra…sembra fantascienza, ma è vero…ma stiamo provvedendo…il punte è che
quando legge, non si rende conto degli errori…quindi..perdonala!
XMia:*Kisshu passa la tastiera a Pie* è il
minimo che Danya pensa di fare…comunque è vero…Danya è pigra, e si seccava di
scrivere Retasu…lo sai, è nella sua
indole…bah…anchea me è piaciuta l’idea
di Lory che mi curava…cioè…emh../// insomma…alla prossima!
Danya
*ripresasi dalla sua crisi* Bene, vi ringrazio per le recensioni, ma
continuate, altrimenti non mi sento realizzata!
-Ti
ho trovata in un vicolo, e prima eri in compagnia di
uno strano tizio…dimmi, ti ha fatto qualche cosa?- chiese serissimo.
-N…no…non
ricordo- balbettò, tremante.
-Senti…ora
è meglio che ti cambi…ti da qualche cosa io…vai in bagno e asciugati…-
Detto
fatto, Pie diede a Lory una felpa e dei pantaloni asciutti, e la ragazza,
confusa e un po’ riluttante, andò nel bagno a cambiarsi.
Come era naturale, i vestiti erano enormi per lei, ma era meglio di
niente.
Pie
le aveva dato una felpa grigia con in cappuccio, e un
paio di pantaloni neri. Dovette arrotolare i lembi di questi per non cadere a
terra.
Perse
una asciugamano, e si strofinò i capelli.
Provò
a ricordare cosa era successo…niente…la sua testa era vuota…
Ricordava
solo che Amal l’aveva portata in un vicolo…e poi…e poi… “E poi che cosa?”
pensò.
Possibile
che Amal le avesse cancellato il ricordo di quel
momento?
Quando
se ne era andata, lui le aveva detto che sarebbero
tornati insieme nell’oblio, ma poi…che cosa era successo?
Quando uscì dal bagno, trovò Pie che versava del te caldo in due
tazze.
Ne
porse una a Lory –Almeno i riscaldi unpo’…-poi, prese i vestiti bagnati della ragazza, e li mise su una sedia,
davanti a una stufa appena accesa. Probabilmente
voleva che si asciugassero il prima possibile.
-Chi
era quel uomo?- domandò a bruciapelo.
-Non
lo so…- mentì, bevendo il suo te.
-Non
ricordi cosa è successo?-
-No…-
questa volta non mentiva.
I
due rimasero in silenzio, e dopo un minuto buono, il giovane disse –Forse è
meglio avvertire la polizia….e dovresti a andare in
ospedale…sei rimasta priva di sensi per un bel po’…forse ti ha fatto ingerire
qualche cosa e…-
-NO!-
disse con foga Lory.
Pie
aggrottò le sopracciglia, di certo non si aspettava
questa reazione.
Lory,
notando la sua espressione, aggiunse velocemente –No…non preoccuparti…non mi ha
fatto ingerire niente…di questo ne sono sicura…e poi,
non ricordo neanche il volto del uomo…non c’è ne bisogno.- sorrise in un modo
forzato, sperando di aver convinto Pie.
Quest’ultimo,
sospirò rassegnato.
-Ok…facciamo
come vuoi tu…- il suo sguardo cadde sul orologio a
muro della stanza –Forse è meglio che avverti casa…sono già le otto. Saranno in
pensiero per te…-
Lory
non rispose subito –Non c’è problema…tanto i miei sono fuori città, quindi non
mi chiameranno.-
-Fa
come vuoi…ma è meglio che torni subito a casa…si sta facendo buio…ti chiamo un
taxi…così non dovrai tornare da sola…-
Pie
si alzò, prendendo la cornetta del telefono, e iniziò
a digitare il numero del servizio.
Lory pensò aquello che era successo.
Chissà
perché Amal le aveva fatto perdere i sensi…la cosa non
aveva logica…
Improvvisamente,
un fulmine lacerò il cielo, facendola sobbalzare.
Si
coprì le orecchie con le mani.
Ma,
come il fulmine che squarcia il cielo, a Lory, balenò
nella testa la soluzione al problema che si eraposta prima.
Amal
l’aveva fatto per darle una opportunità.
Si
alzò, e in quel momento, ci fu un altro fulmine,
ancora più violento.
-Cavolo…-
sentì imprecare Pie –E’ saltata la line a telefonica…dovremmo aspettare un po’…-
-Pie…-
la ragazza si avvicinò a lui –Io…io…- deglutì. Non era facile dirlo, e si
fermò.
Pie
la guardò in un modo strano –Dovresti finire la frasi,
dopo che le inizi…- commentò sarcastico.
-Vorreirimarequiquestasera!-
disse tutto di un fiato la ragazza, rossa in volta.
Pie
impiegò qualche secondo, e alla fine esclamò uno stupido –Eh?-
-Cioè…ecco…io…-
le sue parole furono coperte dal boato di un altro tuono.
Istintivamente,
come una bambinetta, si buttò su Pie, coprendosi le orecchie con le mani, e tremando.
Pie
non fece una piega, e aspettò un’altra reazione.
Lory
continuò con voce tremante –Non…voglio tornare a casa…sono sola…e ho…paura dei
fulmini…e poi…se…se…quel tizio si facesse vivo
nuovamente…- si interruppe, perché la sua voce era spezzata da singhiozzi.
Non
mentiva, aveva veramente paura, sopratutto di Amal.
Pie
aggrottò le sopracciglia –Non so se è una buona idea…-
-Ti
prometto che non ti darò fastidio!- supplicò ancora la ragazza,a alzando il volto –Solo per questa notte poi…-.
Pie
le chiuse le labbra con due dita –Ok ok…fa come vuoi, ho detto…non ci sono
problemi…- fece una piccola pausa –Ti sistemerò nella camera degli ospiti…va
bene?- porse questa ultima domanda come si faceva con
i bambini impauriti.
Lei
annuì piano. Poi, si rese conto che era ancora stretta a lui, e si allontanò
mormorando –Scusamiscusamiscusami!-.
Pie
scosse la testa, come per dire “Ma che mi tocca fare”, poi disse alla giovane
–Vado a vedere se la stanza si deve preparare, oppure è buona così…aspettami
due minuti…- detto questo, la sciò la ragazza, e in
quel momento,vi fu un altro fulmine, e lei, tremò un po’.
**
Quando
Pie tornò al piano di sotto, disse –E’ tutto a posto…quando vuoi puoi andare,
ti ho messo sul letto un pigiama di mia madre e….- ma si interruppe,
perché si accorse di parlare da solo ( =__=”” ndtutti).
Si
buttò sul divano, rassegnato.
Quella
ragazza scompariva sempre!
“Prima
mi supplica di restare perché a paura, poi se ne va senza dire niente…”
seccato, buttò lo sguardo nel punto in cui aveva messo i vestiti bagnati della
ragazza “E si è pure presa la mia felpa!”.
Si
alzò, e passò davanti all’ingresso, e notò una cosa strana: le scarpe di Lory
erano ancora lì…
“Che sia uscita scalza?” pensò stupidamente.
Poi
sentì un tumore che veniva dalla cucina.
Entrò
lentamente e silenziosamente, ed aprì la luce di scatto.
Sotto
il tavolo, raggomitolata come una bambina, c’era Lory Midorikawa che tremava.
-Ma…che
diavolo stai facendo?- sbottò, sorpreso.
Lei,
lo guardò, con il volto pallidissimo, e non rispose.
-Non
dirmi che hai tanta paura dei tuoni…che non ci credo…-
-Sniff…sob…sigh…-
furono le uniche cose che uscirono dalle labbra della ragazza.
Pie
trattenne a stento una risata –Certo che sei beffa…-
-Che
c’è di buffo?- mugolò piano.
-Niente…lascia
stare…ma ora vieni fuori di lì…- finita la frase, la ragazza si prese un po’ di
coraggio, e iniziò ad uscire, ma, purtroppo per i suoi
nervi, ci fu l’ennesimo tuono.
La
ragazza, per lo spavento, si lanciò in avanti, finendo addosso a Pie, che cadde
a terra.
La
ragazza mise le braccia intorno al collo, e si strinse forte, come una bambina,
piccola e indifesa, e questa volta, neanche il suo pudore la fece staccare da
lì.
“ma che…cavolo…” pensò confusamente Pie, imarazzatissimo, e
ringraziò che il volto della ragazza era nascosto, perché il suo era
rossissimo!
Tentò
di mettersi seduto, perché stare in quella posizione era troppo…scandaloso!
-L…Lory…ecco…potresti
staccarti?- e quella non su una semplice domanda, ma una richiesta.
-Non
voglio…-.
Pie
credette di aver sentito male. “Non
voglio?a che le passa per la testa?”
–Senti…ecco…è imbarazzante!-
-Scusami…-
disse piano –Ma se sto così…mi calmo un po’…-.
E così rimasero, per chissà quanto, e pian piano, anche Pie
abbracciò la ragazza.
**
Kyah! Che biiiiiiiiiiiiiilloooooooo!!!!!!!! Mi piace tanto questo capitolo…ammetto che mi sono ispirata a Host Club 3 (mi
pare! XD).
Che
dire…sono sempre molto indaffarata…ma trovo sempre un
ritaglio qua e la per scrivere la ff…oltretutto sono
alle prese anche con un’ altra su One Piece…con una trama ancora più avviluppata di questa…e cono una che sto
scrivendo, sempre sulle TMM…faticaccia! E questi
momenti vanno dalle 12.15 alle 13.55 dei giorni dispari e del sabato…e pubblico
la sera così ho il tempo di rileggere tutto (così controllo gli errori di
battitura =_=).
Ma
ora, passiamo al mio momento preferito…le RISPOSTE AI COMMENTI!!!!!!!!!!!!!!!
Xfedy:Piano con le domande! Già sono lenta e
confusionaria di mio…se poi ci metti pure i punti interrogativi…XP! Comunque si, ho deciso di far soffrire Lory, ma questo
ancora non è niente! Ah! Con la mia mente diabolica posso fare di tutto e di
più!
Per
quanto riguarda quello scemo di Ki-chan…insomma, lo
sai…non si sa proprio trattenere! Amal è un bastardo *_*! Si! Ci sono
riuscita…ma aspetta a dire che è bastardo…tra un paio di capitoli dirai di
più…(e a quel punto sembrerai uno scaricatore di porto!)..ihih…alla prossima!
XRia:T-t-t-t-tu…tu…Ria….KYAH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ria ! Sono contentissima
per il tuo commento! Bella? Te piaz? Davvero! Mi
spiace che tu sia stata maleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!Ma
se non capisci non preoccuparti…sono io che faccio molta confusione…
Kisshu,
Pie…NON_MALTRATTATE_RIA-SAN! INTESI*_*! A loro ci penso io, non
ti preoccupare! Sarò la tua guardi del corpo!
Sai,
ho letto “Il collezionista” da molto mesi (se guardi
le recensioni, trovi un commento firmato gattina91, sono io!XD!), e mi sono
innamorata di quella ff a prima vista…ma perché l’hai
interrotta? PERCHE’!?!?
Oltretutto in quel modo!
Capisco
i vari impegni…capisco che mettersi a scrivere può risultare
scocciante…ma ti prego…CONTINUALA!
Pensa…oramai
ho pensato a una fine tutta mia alla ff…eh eh…mi ero così fissata che
non pensavo ad altro (oltre al Potere del Cuore di JunJun)…sono
le mie ff preferite…
Ma
non ti stresso (troppo tardi =___=””” ndRia),
ti chiedo solo….COMMENTA ANCORA!!!!!!!!!!
XLalà_g: non sei monotona! Anzi,
continua a ripeterlo, anzi, ripetetelo tutti! “Questa fiction è bella!”
Kisshu+Pie+Ryou:
Questa fiction fa cacare!
Ecco
çç…ti pareva…
Però
hai ragione, un capitolo fa la differenza…però penso di aver anticipato un po’
troppo i tempi…leggi leggi e
poi mi fai sapere…
XMary Cry: Allora…la febbre prima mi è passata, stavo
tanto bene…poi mi è risalita di botto a 38…stavo malissimo! Ma
io, audace, sono andata all’uscita degli scout, e ora ho il naso perennemente
chiuso…ma che sono scema…^_^”””…Amal…è…come chi è…? Lui è AMAL! Il grande Amal!
Su tesoro, fatti vedere! (umane insulse…ndAmal)…te
pareva! Ma ‘sti personaggi
sono proprio antipatici…eh?
A poco a poco il temporale si calmò, e rimase solo una leggera pioggia
Eheh… sono solo due pagine…tanto per aggiornare,e
per fare la bastarda!
Leggetee commentate…la storia è ancora lunga, e gli imprevista tanti!
Ho
fatto questo mini capitolo in poco tempo, e
sinceramente non so quando potrò aggiornare (i colloqui sono vicini!) ma
giuro…farò il possibile!
A
presto!
Ps:
Attenzione! Capitolo zuccherino!Per chi
soffre di vari disturbi legati al dolce, è meglio che scappi via!
8. FristKiss…
A
poco a poco il temporale si calmò, e rimase solo una leggera pioggia.
Erano
rimasti abbracciati molto tempo, così tanto, che si erano assopiti (=__= ndtutti),
sul pavimento della cucina, troppo scomodo per dormire,
ma non così tanto da non poter stare abbracciati.
Lory
aprì lentamente gli occhi. Si era quasi addormentata tra le braccia di Pie, ed
era sicura che per lui era la stessa cosa.
Non
sapeva perché, ma la presenza del ragazzo la tranquillizzava. Forse era perché
lui era sicuro di se, al contrario di lei, che era
insicurissima e paurosa.
Ma soprattutto codarda, perché doveva fare cose orribili, alle
spalle del ragazzo.
Era
tutto complottato.
Sentimenti.
Comportamenti.
Tutto
programmato. Era stato tutto programmato, tranne, ciò che era successo quella
sera.
“Sono
davvero una scema!” pensò, arrossendo.
Provò
ad allontanarsi, ma le era difficile, per la presa del
ragazzo , che saldamente la teneva, avvolgendola con le braccia.
Lory
arrossì tanto da sembrare una lampadina.
Guardò
da vicino i lineamenti del ragazzo, bellie armoniosi. La frangetta cadeva sugli occhi, chiusi, e il buffo codino,
era finito dietro la testa, poiché questaera piegata leggermene all’indietro.
A
Lory venne una idea un po’ dispettosa.
Si
sciolse delicatamente dalla prese, e si inginocchiò
accanto a lui, portando il codino in avanti, sciogliendolo lentamente, molto
lentamente…ma non così tanto!
Pie
afferrò il polso, guardandolain modo
interrogativo –Che cavolo fai?-.
Lory,
arrossendo ulteriormente, si allontanò velocemente (*), portandosi dietro il nastro dal ragazzo, che nascose dietro la
schiena, e con aria innocente, disse –Io? Niente!-
Pie
si scostò il ciuffo di capelli dall’occhio sinistro, e
disse, tra i denti –DAMMELO…-
-No…te
l devi venire a prendere- rispose, forse con un po’ di
malizia, alzandosi, e mostrandogli il suo trofeo.
-Non
fare la bambina!-si lamentò Pie, alzandosi anche lui.
Porse
la sua mano in avanti, e disse, come un bambino offeso –Dammelo!-
-Nooo!- ribadì la ragazza.
-Fa
come vuoi…ma non pensare che te la dia vinta così!-
E in quel momento, iniziarono a giocare.
Lory
butto un piccolo strillo, e voltandosi di spalle, incominciò
a correre per tutta la casa, mentre Pie la rincorreva, lanciandole contro le
più clorite imprecazioni.
Lory
corse in corridoio, ma a causa del tappeto, rischiò d cadere.
E questo le fece perdere il piccolo vantaggio.
Il
nastro volò di mano, andando a finire sotto un mobile.
E quando Pie la raggiunse, successe il pandemonio.
Lui
tentò di prendere il codino, ma Lory si mise i mezzo,ridendo
come una matta, e ostacolando i movimenti del ragazzo.
Alla
fine, capitombolarono a terra.
-Ouch…che modi… vacci piano…- mugolò la
ragazza.
Nella
caduta gli erano caduti gli occhiali, e ci vedeva poco e niente, ma sentiva un peso sopra di lei e avvertiva la presenza del
ragazzo…sopra di lei?!?!
Quando erano caduti, Pie era finito sopra di lei.
Sentì
Pie scattare in avanti, e capì che aveva ripreso il nastro.
-Hai
visto?...no…sei senza occhiali…- costatò sarcastico.
-Pie…sei…sei
pesante…-
-Lo
eri pure tu, prima…- gli fece notare, incolore.
Lory
avvampò al ricordo –Mamamama! Ioavevopauraenol’avevofattoaposta!- cominciò a
parlare a raffica, senza fermarsi.
-Se fai quella faccia, mi viene voglia di…-cominciò il ragazzo, ma
fermandosi sul più bello (**).
-Voglia
di…?-disse, senza accorgersene la ragazza, mentre il cure
cominciava a palpitare.
Anche se ci vedeva poco, capiva che il ragazzo era poco distante
dal suo viso.
Quello
che provò dopo, fu la cosa più strana del mondo.
Non
era in missione, non più.
Non
era uno Spettro, non più.
Era
solo Lory Midorikawa.
E adesso, Lory, anzi, Pie le stava rubando il suo primo bacio.
Quando
Pie si allontanò, le sussurrò all’orecchio –Mi hai detto tu di venire a
prenderlo…-
-Lo
so…- annuì piano la ragazza, e con una mano, tastò il
terreno, per riprendere gli occhiali, ma Pie, le afferrò la mano, e disse –Non
ancora…-.
E la baciò ancora.
**
In
un'altra dimensione…
Amal
scrutava una fera di cristallo, intendo a guardare il
comportamento di Lory.
Che stava combinando? Perché baciava
l’umano? Forse se ne stava innamorando!
-Lory…che
stai facendo?- ringhiò, scagliando lontano la
sfera,che andò in mille pezzi.
-CHE
STAI FACENDO?- ululò così forteda far tremare la dimensione.
**
Note:
(*)odio gli avverbi…=__=…
(**) Danya:Kisshu!
Molla la tastiera!Non ti posso lasciare un attimo a
solo che fai ‘sti casini!
Kisshu:
Suvvia…o solo cominciato io!-
D:-Ma la storia è la mia! Fattene una da solo!
K:-L’ho fatta, ma non me la fanno
pubblicare…
D:- E perché?
K:- Mah…*aria innocente*
D:- KISSHU!////
**
Xfedy:Guarda...io
non voglio farti diventare uno scaricatore diporto…ma è la vita…Amal sarà molto
cattivo, anzi, cattivissimo…noncolpa
mia! E stai tranquilla…da come hai potuto costatare…a Pie non dispiace più di
tanto…^^
Xlala_g:devi sapere che anche io sono una fifona
con i tuoni, pensa, durante l lezione di greco, l’altro giorno, sono quasi
saltata dalla sedia perpaura…brrrr…ho soltanto trasmesso le mie emozioni a Lory….ihih…però da me c’era una compagna che si lamentava del mio
comportamento, e non c’era uno stra-figo!
XLory 06: uh! La gemellino della mia migliore amica (Mia!)…sono contenta che ti piaccia, anche perché…ehy! Che vuol dire che leggevi e
non commentavi? E no!
Ringrazia
che sei la gemella di Mia, altrimenti *estrae lancia fiamme*…ci siamo intesi?
Ihih…Ma che vuol dire che scrivo in modo misterioso? Questa non l’ho capita…boh…comunque, continua a
leggere!
XRia: e già…Pie si è svegliato BUON GIORNO
AMOLEEEE ^_^! Hai visto Ria,che sono veloce? SUPER MAN
mi fa un baffo! Ahah! Basta…sto andando di matto…continua a leggere (e a commentare XD!)
Era
quello il suo nutrimento. E quelli come Lory glielo
procuravano. Ma non era mai successo che qualcuno fosse talmente incapace
(=___=””” nda)
“Ho
fatto male a fidarmi di lei…”. Nella sua mano comparve una sfera d’energia
violacea, e la scagliò con forza in un punto non preciso davanti a lui.
Respirò
affannosamente. Doveva controllarsi. Non era da lui comportarsi così!
“Quella
ragazza sta prendendo troppo a cuore la vita di Pie. Non va bene. Rovinerà
tutto. Devo trovare una soluzione adeguata.”.
Si
fermò d’un tratto, e tese le orecchie. Aveva sentito
un rumore. –CHI E’ LA?!- urlò.
Sulla
schiena comparvero delle ali nere. Grandi e maestose,ma più nere della notte. Si alzò in volo, e
puntò gli occhi scarlatti in una
direzione precisa.
-E questo il modo di trattare gli ospiti?- una voce argentina
riecheggiò in quel luogo.
-Chi
sei?- abbaiò.
Davanti
a lui, comparve la creatura più bella che si fosse mai vista.
Lunghi
capelli ramati, che arrivavano ai piedi, scalzi. Gli occhi erano come il miele
appena sciolto.
Indossava
un abito lungo e candito come la neve. Questo lasciava le braccia nude, e si
allacciava dietro la schiena, attraverso decine di fili dorati, e si poteva
ammirare una schiena perfetta e candita. Anche lei
aveva delle enormi ali, solo che erano bianche. Portava sulla fronte un diadema
argentato, con al centro una pietra azzurra. Il
braccio destro era adornato da un bracciale d’argento, che poi si snodava in
tanti piccoli cerchi per tutto il braccio, con al
centro un disegno molto complicato.
-Yume(*)…- ringhiò contro la nuova arrivata.
-Il
tuo carattere scorbutico non è cambiato, eh? E dire che una volta eri un Angelo
potente e rispettato…- sorrise dolce, e Amal si innervosì
parecchio.
-Tzè…ho
chiuso convoi tirapiedi…-
-Tirapiedi?
E di che cosa?- ridacchiò Yume, colandogli accanto.
-Di
Lui…-.
Amal
tornò alla sua compostezza, e guardò in faccia l’Angelo Yume. Occhi negli
occhi.
-Ancora
non capisco perché sei così arrabbiato con Lui…non ti ha mai fatto mancare
niente…- gli occhi dorati si intristirono.
-Io
voglio il potere, e con voi sciocchi non sarei mai
potuto arrivare a niente! Ma ora, giorno dopo giorno, sto diventando più forte!-
-Ma…questo desiderio di potere ti ha fatto cadere in basso. Né Angelo, né Diavolo. Vivi nell0oblio, circondato da anime
perdute…non ti senti solo? Lui ti dovette cacciare dall’Eden per la tua
condotta sconsiderata. Ora sei conosciuto come “Amal il decaduto”. Anche il tuo
nome tra gli uomini h preso questo significato …-
-Il
mio passato non t’interessa!- tuonò Amal, ostentando
calma –E ora, che ci fai qui? Ti ha mandato Lui?-
-No…-
scosse la testa leggermente, e i capelli ramati ondeggiarono, sparendo un dolce
profumo nella aria rarefatta di quel luogo.
-o-oh…sei venuta di tua spontanea volontà?Lasciare il Paradiso non è
contro le leggi?- ghignò Amal.
-Ho
le mie buone ragioni…- disse tranquillamente Yume,
mettendosi composta, come se fosse seduta.
-Ovvero?-
-Lory
Midorikawa e Pie Ikisatashi.-
Amal
aggrottò la fronte.
-Vedo
dalla tua reazione che sai perfettamente chi sono. Ebbene, per nessuno dei due è arrivata l’ora di Trapassare.
Lascia vivere a loro tutto il loro tempo. Anche il Signore è scontento di ciò. Non mietere più vittime
per la tua sete di potere.-
-Gioco
mio, regole mie- sogghignò.
-Non
vincerai. Quei due non si faranno
vincere date. Perché hanno qualcosa che tu non hai.-
Amal
incrociale braccia sul petto, e disse con aria ironica
–Sarebbe?-.
-Sei
così cieco da non rendertene conto? E sei così sordo
da non sentire i cuori? Sei un ex-angelo. Certe cose le dovresti sentire…-
-Non
sento più queste cose…ioora sento le urla disperate delle anime. Il loro odio, la loro
rabbia. E sappi che quella Lory ha fatto un patto con
me. Lei o lui. Ho semplicemente accorso alla sua
rabbia.-
-Ma lei non metterà mia fine ai…-
-SILENZIO!-
sulla mano di Amal comparve una sfera come pochi
minuti prima –Se non te ne vai, di tè non rimarranno che piume!-
-Ti
ostacolerò…- disse Yume, prima di sparire.
**
Lory si era accucciata nel letto della stanza datagli da Pie.
Erano
le due di notte, e ancora non prendeva sonno. Era sveglissima.
Si
raggomitolò sotto le coperte, stringendo le lenzuola con il
pugni serrati.
Anche se non aveva freddo, tremava, e ogni respiro era come una
scarica elettrica al cuore.
“Mi ha baciata!”
pensava, sconvolta (**) “E io ho
pure ricambiato!!!!///// Devo essere uscita di matto!”si mise a sedere sul
letto, completamente rossa in volto, e si tappò a bocca con le mani “Se Amal lo
scoprisse…chissà che mi farebbe!” ma quella, in verità, era la sua ultima
preoccupazione.
E
si…certo, era preoccupata per quello che Amal le avrebbe potuto
fare, ma c’è una cosa che per una ragazza e sacro…il primo bacio…
I primobacio è qualche
cosa che a oltre l’immaginazione!
Lo
aspetti con ansia, sognando che la persona di cui se davvero
innamorata, ti baci dolcemente, tenendoti tra le sue braccia… “E invece mi
ha baciato Pie!”si fece cadere come un
sacco di patate.
Non
è che le desse poi tanto fastidio, il fatto era… “Il
fattoche io non posso innamorarmi di
lui…non posso…”.
Ma
nonostante tutto sfiorarsi le labbra con le dita, e pensare a
che le aveva sfiorate era pochi metri da lei, le faceva battere il cuore.
Appoggiò
l’orecchio alla parete. La stanza di Pie era accanto.
Provò
a percepire un rumore, un respiro. Ma niente, tutto
era immobile e silenzioso.
“Che scema...sicuramente starà dormendo! ” mentre
le sue guance diventavano scarlatte al ricordo del giovane addormentato. E,
chissà perché, le venne in mente una canzoncina che cantava sempre da
bambina…una canzone che sua madre le cantava spesso, quando non riusciva ad addormentarsi.
Tanto
dolce ma malinconica, e, senza accorgersene, iniziò a canticchiarla.
Di diKanataHaruka nessun terasu di wo di sora
Hikariwomezashihabatakukedo…
**
Pie
continuava a fissare il soffitto ormai da un pezzo. Dormiva bello e beato,
quando aveva sognato, di nuovo, una persona piangente e un assassino. Lory e
l’uomo con di quella sera. Continuava a pensarci
ancora, ed era inquieto.
Solo
che a renderlo inquieto, non era solo l’incubo, ma il
fatto che gli era comparsa davanti una donna bellissima, con i capelli ramati,e
prima di svegliarsi, gli aveva sussurrato all’orecchio “Ti aiuterò”.
Certo
che di cose strane ne succedono, nei sogni.
Non
ti aspetti niente, ma quando sogni, tutto il tuo mondo si
capovolge. Non hai volontà, puoi solo fati
trasportare, passivo, dalla corrente.
E, come i sogni,anche
la mente fa brutti scherzi.
Infatti gli tornò in mene il bacio rubato.
“Ma che cazzo mi è saltato in mente?” pensò stizzito.
Di
certo, non era la prima voltache
baciava qualcuno, anzi, aveva baciato ragazze molto più
belle (ed brave!). da quello che aveva potuto sentire,
per Lory era stato il primo bacio “I primi due
baci” si corresse.
Timida
e impacciata. Ecco che cosa gli era sembrata. Ma estremamente tenera e graziosa.
Si
menò la mano sulla fronte. “Ma che o fatto di male?
Quella ragazza non mi piace minimamente!”
Ne sei sicuro?
Gli
chiese una vocina fastidiosissima.
“Certo
che si!” ribadì.
E
io dico di no…ti piace, solo che non te ne rendi conto!
“Oddio!
Sto parlando da solo!Devo trovare un dottore e anche
bravo!”.
Dalla
stanza della ragazza provenne una dolce melodia.
“
Si è messa a cantare alle due di notte? Capisco l’insonnia, ma ora esageriamo!”
un tonfopoco
rassicurantelo fece sobbalzare nel
letto.
Un
po’ preoccupato, sia alzò, e percorse velocemente il corridoio.
-Lory
tutto ok?- domandò, aprendo la porta di botto.
Rimase
senza parole.
Lory
era caduta dal letto, e adesso era avvolta come un
salame dalle coperte.
-Ohi
ohi…la testa @.@-
Pie
si avvicinò, tentando di non ridere –Emh…so che può
sembrarti strano, ma che cavolo stavi facendo?-
**
-Brucia!
Attento!-
-Ma che brucia! Esagerata! Un po’ di ghiaccio spray…è la botta
che ti fa male! Guarda che bombolone…ora assomigli a
un unicorno!-
-Spiritoso!
Non prendermi in giro! Fa male! E poi senti chi parla, tu oggi pomeriggio sei
caduto dalle scale!-
-Perché
tu mi hai spinto- precisò calmo.
Dopo
aver trovato la ragazza stesa K.O. , aveva preso del
ghiacci spray, e lo aveva applicato sul nuovo bernoccolo.
-Ma
che cavolo facevi?-
-Niente…-
la ragazza tentava di tener le distanze, sia perché si sentiva una stupida, sia
perché il ricordo del bacio era ancora vivido.
Pie
si sedette sul letto accanto alla ragazza, e per un
minuto buono, nessuno dei due parlò.
-Ti
sto solo chiedendo che canzone è! Calmati un po’!-
-Scusami!!!!!!!!!!!!!!!!-strillò piano, nascondendo il volto tra le
mani. E non disse più niente.
-
TsubasawoDaite(***)…-
bisbigliò dopo un po’.
-Uh?-
-La…la
canzone…si chiama TsubasawoDaite…è…è una canzone che conosco fin da bambina…-
-Mai
sentita- disse sincero.
Lory
si schiarì la voce, e iniziò a cantare a voce bassa:
Di diKanataHaruka
nessun terasu di wo di sora
Hikariwomezashihabatakukedo
Tsumetaiamegatsubasawonurashite
Hitori di mo di Kyou
Sazanami nessuno Lei niyureteiruyo
Kokoro nessun naka nessun tooikioku
Ima watadatoumeinakaze nessun naka
Shizukaninemuritaitsubasawodaite
Takusaretaunmeiyukuesagasu
Hira di Hito
nessun maichiruhane
Itsukawakittotadoritsukeru
Kodokunakokoroiyaserubasho
Miageruhitomigautsushidashiteru
Kanashimi nessun kakerawohiroiatsumete
Eienwasetsunakuttehateshinakutte
Akogareteshimaisou de
Yume washinkirouhisokani
Ima mo dokoka de hakanakusaiteiru
Pie rimase di stucco.
Lory, che prima aveva fatto un sacco di
storie solo per un titolo, aveva perfettamente intonato tutta la canzone.
Era
tutta rossa, troppo piacevole!
Le
circondò le spalle con un braccio, e le sfiorò la tempia con le labbra.
E restarono così, assaporando quel momento.
-Lory…-
bisbigliò Pie, prima di addormentarsi –Domani mi devi dire che cosa vuoi da me…-
la ragazza abbassò dolcemente le palpebre, e disse pianissimo –Voglio volate verso la luce…-.
Si
addormentarono.
**
Note:
(*)Vuol dire “sogno”, perché lei è un sogno! Mi piace un sacco!
(**) Ci saranno un bel po’ di ragazze chevorrebbero prendere
il tuo posto, sai =__=””?
(***)è una delle canzoni di MermaidMelody…questa è la traduzione inglese:
I fly towards the light,
That shines in the far away sky, but
The cold rain wets my wings,
And I'm alone again today
I'm waving like these ripples
The far memories in my heart
Right now, I just want to sleep
Inside this transparent wind and accept these wings.
I look for the whereabouts of the destiny I was left in charge of
A single falling feather
Someday, surely, I'll reach
The place where my heart will heal
The eyes that look upwards reflect,
The pieces of saddness that we pick up
Forever is sad and endless
And i might long for it
Dreams are the mirage, even now,
They are secretly,
fleetingly, blooming somewhere
Però non
ricordo dove ho trovato il testo! Ero su You Tube,
stavo vedendo un paio di video e mi capita sott’occhio
un pezzetto di puntata del cartone, siccome la canzone mi è piaciuta, l’ho
presa!
E ora un
caloroso saluto a:
Mary
Cry: sisi! M Amal! Brutto antipatico
egocentrico!!!!!!!!!! AHAHAH! Visto che siamo
d’accordo?
Fedy:E si…il Bello Addormentato
si sta svegliando…ma sai come è…(no, come? ndfedy).
Veramente quello che è successo nello scorso capitolo
era del tutto imprevisto…ma avevo già pubblicato…cioè, era previsto un bacio,
ma non in quella maniera! Ma siccome mi piaceva ho
lasciato stare! Continua a leggere, e ti stupirò sempre di più!!!!!!
Ria:
“Puuuuuccccinipiccioncinipucciottosi”? Emh…credo di aver capito che ti sia piaciuto…
Auguri
per il tuo compleanno!!!!! *parte la canzone, al coro:
Ryou, Pie, Kisshu.* Altro regalino, contenta ^O^? io tanto! A presto!
Ps: aspetta…nella tua ff
Pie è più sdolcinato? Non vedo l’ora di leggerlo!
Lala_g:Sisi…bella svolta…spero però di non averti deluso, perché
qualcuno mi ha detto che beh…emh…si…potevano “fare” altro…però…argh…troppo imbarazzante! Perché un po’ c’avevo
pensato…ma sembrava prematuro...chissà, forse più avanti ^///^
MewAlexandra: in che senso, scusa, MewLeemy
ti ha fatto venire voglia di scrivere qualche cosa? Quando
ho letto il commento era un po’ dubbiosa. Comunque,
dirmi che il mio stile è da paura è un incentivo in più per andare avanti! Ha
adottato un sacco di stili in 16 anni, e questo è quello che mi si addice di
più (la proff non sopporta i miei temi…dice che sono
“troppo tutto!”) sisi! W lory&pie!
Però
scusa, ma Kisshu non potrà rispondere alle recensioni per un
po’…l’intromissione nello scorso capitolo gli è costata cara…*pensa e Kisshu in
ospedale* ma ti saluta, e che anche lui ti ama, come ama tutte le femmine dai
13 ai 30 (tenuti bene) che respirino, camminino e
parlino…continua a commentare!
“Ma che ore sono?” guardò la finestra, e notò un pallido e
timido raggio di sole che infrangeva la tenda.
Posò
lo sguardo nella stanza. Pie non c’era…
“Ah
già…se ne andato dopo un po’...beh…meno male…non so
come avrei reagito a vederlo di prima di mattina…”
si stiracchiò le braccia, e si alzò. Passò vicino allo specchio
a muro della stanza.
Sussultò.
Faceva paura!
I
capelli arruffati, del tipo Goku-Super-Sayan di 3
livello, gli occhi erano un po’ gonfi, e oltretutto aveva dormito con gli
occhiali, e sul naso aveva dei segni rossi.
“Bleah…” pensò.
Uscì
dalla stanza, e si rese conto del silenzio. Non sentiva rumori. Ma dove era finito Pie.
“A
scuola? Mmh…che giorno è…” si rese conto che era
Domenica “Allora deve essere uscito”
Si
diresse verso il bagno, e aprì lentamente la porta. Buttò un urlo, spaventata,
e l’unica cosa che sovrastò il suo urlo, fu un altro urlo ed una caduta.
Quando Pie aveva aperto gli occhi, si era ritrovato nella stanza di
Lory. Piano piano si era alzato per tornare nella sua
stanza. Aveva dormito un paio d’ore, e poi, verso le nove del
giorno dopo, si era svegliato del tutto.
Aveva
un po’ di mal di testa.
Si
mise seduto sul letto. E alzò le braccia per stirare i
muscoli.
Si
diresse in bagno.
Lì
si fece una veloce doccia, pensando agli avvenimenti del giorno prima “Ma
guarda che cavolo doveva succedermi…”.
Quando
si asciugò , iniziò a strofinare i capelli con una tovaglia,
più forte che poteva, e quel gesto non era solo per togliere l’umido, ma anche
per eliminare gli strani pensieri.
Ad
un tratto, vide che la porta del bagno di apriva.
La
stanza era piena di vapore,e quindi le
forme prendevano strane pieghe.
Si
ritrovò davanti una addormentata Lory, coi capelli
spettinati e una faccia spaventosa. Rimasero per un attimo così.
Preso
dallo spavento, scivolò all’indietro, sbattendo contro il lavandino.
-MA
CHE CAZZO CI URLI?- gridò lui, tappando la bocca alla
ragazza.
-Ops…-
fece lei, arrossendo –non…ti avevo…emh…riconosciuto….scu…scusa!-
-E CHI CAVOLO DOVEA ESSERE?-
-Ma….ma con….con l’asciugamano in testa…sembravi
un ladro- continuò titubate la ragazza, facendosi sempre più piccola.
-CEEEEEEEEEERTO!
MI POTEVI CONFONDERMI CON UN LADRO! CERTO, PERCHE’I LADRI ENTRANO DI DOMENICA MATTINA NELLE
CASE!-
-IHIHIH!
Scusa!!!!Ti sei fatto male?- disse lei, tentando
goffamente di cambiare discorso.
-Ma sta zitta va! Se mi sei a pochi metri di distanza
finisco sempre per terra, pieno di lividi!-
-E non esagerare…-
Silenzio.
-Pie…-
-Si?-
-
E’ libero il bagno?-
Gocciolone.
**
Lory
stava divorando la fetta di pane e marmellata che si era preparata, mentre Pie
era in camera sa, troppo imbronciato per fare
qualsiasi cosa.
Ma era meglio così. Almeno per ora.
Si
guardò in torno. Quella casa era davvero carina. Ma
era troppo grande perché ci abitasse una sola persona. Aveva curiosato un po’
in giro, e aveva notato una stanza da letto matrimoniale e alcune foto di
famiglia appese in soggiorno. Solo tre persone. Ma dove erano i genitori? Probabilmente stavano poco a casa.
Su questo non ci pioveva.
Tornò
in soggiorno, curiosare. Aprì cassetti, sfogliò libri, con molta accortezza.(*)
Poi,
mentre sfogliava una rivista scientifica, notò un album di foto, quasi nascosto
tra vari libri.
Lo
prese, facendo attenzione a non far cadere niente.
Iniziò
a sfogliarlo piano, soffocando risatine. Il soggetto delle
maggior parti delle foto era un bambino sempre imbronciato.
“Quasi
non sembra lui! Che cario!” pensò, diventando rossa.
-Lo
sai che non si ruga in casa d’altri?-
-AH!-
strillò.
Lory
si accorse della presenza di Pie dietro di se –Mi hai spaventata!-
-Con chi mi hai confuso questa volta?-
-Uffa…quanto
sei noios...ehy! Quello lo stavo guardando!-
Pie
aveva preso l’album dalle mani della ragazza –Si, senza
permesso…- ribatté calmo.
-E dai! Mi stavo divertendo!- disse l’ultima frase senza
pensarci, e se ne pentì subito.
Pie
la fulminò con lo sguardo.
-Cioè…emh…lo…lo sai che eri proprio un bel bambino?-
-Mh…-
-Posso
farti una domanda indiscreta?-
-No-
Lory
guardò il moro. Poteva essere un po’ pi amichevole!
Si
arrischiò comunque –Dove sono i tuoi genitori?-
-Nel
concetto NO, che cosa non ti è chiaro? Il tono?- fece
sarcastico.
La
ragazza lo guardò con gli occhi blu.
Grandi.
Belli. Magnetici. Da cerbiatto.
“NonguardarlanegliocchiNonguardarlanegliocchiNonguardarlanegliocchiNonguardarlanegliocchi!”
si rimproverò, ma troppo tardi, aveva incrociato la sguardo.
Oramai poteva solo parlare.(**)
-I miei lavorano per una agenzia
di viaggio…quindi sono a casa di raro…contenta ora?-
-E ora mi ridai l’album…?- nuovo sguardo. Pie glielo consegnò, rassegnato alla sconfitta.
La
ragazza, con un trillo iniziò a sfogliare e a soffocare risate divertite.
-Non
ero tanto buffo…- si lamentò lui
-Oh
si…non sai quanto!-
-Ora
basta!- le prese l’album –E non fare gli occhioni! Non
mi interessa, tanto non ci casco più!-
Lory
lo guardò in modo strano –Occhioni?-
-Non
fare fina di non capire!- Pie sentiva che si stava cacciando in un brutto guaio.
-Ma che stai dicendo?-
-Senti
tu…-
Din Don (banale…=__=”””ndtutti).
Avevano
appena suonato al campanello.
Si
guardarono un attimo, e Lory si diresse ad aprire la porta.
Pie
si sentì sollevato. Almeno ora poteva ricomporsi un
po’…
Ma poi, come un fulmine a cielo sereno, gli arrivò la
rivelazione.
Chiunque
fosse ora alla porta, vedendo Lory avrebbe potuto
pensare a male. In fondo, tutti sapevano che viveva quasi
sempre solo. Si sarebbero fatti delle idee sbagliate.
E
poi i suoi genitori lo avrebbero saputo, e lo avrebbero preso in giro fino al giorno della sua morte.
“Non
può finire così!”.
Quando ricordò la scena più tardi, ricordò il rallentatore in tutte
le azioni.
Lory
era già vicina alla porta, con la mano alla maniglia, pronta d aprire.
Pie,
con ancora l’album in mano, correva per fermarla. Il tappeto fatale, quello responsabile di due baci, lo fece cadere, facendogli
sbattere il mento sul pavimento.
-Looooooryyyyy!- gridò.
Si
alzò e corse verso la ragazza.
Troppo
tardi, aveva già aperto.
Tentò
di fermarsi, ma era impossibile.
-Pie
c’è….- iniziò la ragazza, vedendo Pie, ma notando la
velocità, si mise da parte.
-PIE!-
-RYOU!-
Urlarono,
proti allo scontro inevitabile.
I
due si scontrarono in malo modo, finendo l’uno sull’altro.
-Ryou-kun…avevi
storpio ragione...il tuo amico sarebbe stato molto
contento di vederti! Tanto da abbracciarti! È bello che due amici maschi non si
vergognino di queste cose!-
A
parlare era stata una ragazza dai capelli rossi con due buffe codine e un
sorrisetto divertito sulla faccia.
-Momoya…-
bofonchiò Pie.
-Si
chiama MoMoMiYa…Ichigo…testa di rapa…- disse Ryou,
schiacciato dal peso dell’amico.
**
Note.
(*)Adooooooooorocuriosare a casa degli altri. guardo
dappertutto. Sono peggio di Lupin…a voi no? Si
scoprono ante cose…^_^ (e lo dici così? Sai che è un reato? ¬_¬ndryan)
(**) Io ho una piccola teoria…se Pie non avesse
MAI incrociato lo guardo di Lory, probabilmente alla fine non si sarebbe MAI sacrificato
nella battaglia finale, quindi non sarebbe MAI tornato sui suoi passi, e quindi
non avrebbe MAI tradito Deep Blue…Lory non è tanto
scarsa come s crede…è furba la ragazza!
Pie:- è…è vero quello che dice O.O?
Lory:- beh…ecco…n..no…^//^-
P:- no! Credevo le lo facessi perché
ti piacevo! ç.ç*si mette in un angolo buio a fare i cerchietti, sentendosi tradito*
L:- No Pie…l’ho fatto anche
perché mi piacevi ^_^””” *gli da pacche sulle spalle.*
**
Saaaaaaaaalveeeeeeeee! Come vi va gente =3? Spero bene! Questa
volta ho dato un taglio al drammatico…e ho fatto più che altro un po’ di
comicità, così da non rendere la storia troppo banale…in realtà questo era un
capitolo unico…eranocirca dieci pagine…ma poi ho tagliato…con la battuta preferita di
Mia…quella di Momomiya…ora non so quando pubblicherò…si vedrà…perché ora che la
storia prende il vero Ego è un po’ più complicata far coincidere le mie ideuzze
con quello già detto! Me imbranata… e anche perché in
questo periodo sono piena di interrogazioni, e anche perché la mia tastiera è
completamente andata…non scrive quello che voglio io, ma quello che vuole lei! Ma ora passiamo ai ringraziamentiimportanti!
Xfedy: contentissima che ti piaccia Yume! È la
mia preferita! L’adoro! E se continui a leggere,
scoprirai il suo vero ruolo, il carattere e…e…tanto altro!
Ma
pure io ho detto a Pie di non contraddirsi…ma lo sappiamo come
è…una testa calda!
XMewAlexandra: ecco risolta il mistero…beh…almeno spero
ce si parli bene della FF se no poco male, almeno si parla! Ormai mi arrendo…un
sacco di gente legge e basta..e questa cosa è fastidiosa, e me ne sono resa conto con
questa FF, tento che ora sto cercando TUTTE le FF che non ho MAI recensito e
lascio n piccolo commento…altrimenti non ci dormo la notte! Ma
ora che hai iniziato a commentare, non fermarti…eh!
XMaryCry:
ragazza mia, adoro il tuo
tifo…non so perché ma i tuoi commenti mi fanno sempre sorridere…immaginandoti
vestita da ragazza pon-pon che tifi come una esagitata…sena offesa! Continua a leggeresu con il tifo! YAWHOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!
XLory06:eh
si…i ghiacciai si sciolgono! E come ho detto prima, io
adoro Yume, e per lei ho una parte tutta sua! Per quello che riguarda la
canzone…beh…non c’è un vero motivo…più che altro per
il testo…e poi non ti capita, quando non puoi dormire , di canticchiare?Me si! Più che altro le canzoni dei cartoni…e
ora mi sono fissata con MermaidMelody..ma senti, posso
chiederti una cosa? Ma chi è quello che la canta? E un angelo? Perché ho visto una clip…e
sono un po’ confusa…
Xlala_g:
emh…mi sento un po’ in
imbarazzo a dirlo…ma ecco…Lui è l’altissimo…il Signore…parlando di Angeli e Diavoli credevo rifosse capito…forse mi sono
espressa male ^^”” però è vero…altro che guai…li aspettano tempi duri…
XRia:
mah….Amal quando ha letto la tua recensionevoleva venirti strozzarti, dicendo che lui on abbraccia il nemico, anzi
che lo distrugge…mi ricorda qualcuno…ti ho salvata per un pelo…sono dovute
intervenie Lochia, Hanon e
Lina (MermaidMelody) e
catare per farlo svenire…puff…che fatica!
XMewLeemy: Periodo di ipersensibilità?
Non oso immaginare…comunque, a scrivere la scena d Pie
mi è piaciuta un sacco, anche se non avevo trovato nessun lato comico…non
l’avevo fatto a posta a farlo contraddire…ma ora mi hai fatto venire una idea
cattivissima! Ti ringrazio tanto! E si dai, facciamoli
riscattare! Tutti Ichigo vogliono! Ma ci sono altre 4 ragazze, e 5 ragazzi
oltre a lei,tra i quali i bellissimi alieni…detto tra
noi, io guardavo Mew Mew solo per loro ^_^.
E poi Pie e Lory sono due personaggi carinissimi! Purtroppo Mia
Ikumino ha dato a loro
molto spazio nel manga…e nell’anime hanno fatto intravedere solo un barlume di
speranza…e poi più niente…io speravo in una seconda serie con il ritorno degli
alieni come alleati, ma mi sa che sono speranze vane…meno male che ci sono le
FF!
Ichigo e Lory erano sedute in cucina, avanti a una tazza di te a
chiacchierare amabilmente, iniziano a conoscersi
salve
gente! Come va? Spero bene, auguro una buona
Pasqua a tutti voi!!!!!!!!!!!!!
Ragazzi, esattamente tra 9
giorni compio 16 anni! Evviva me!
(forse
è meglio che introduci il capitolo…ndPie)
Ah si! Bene, questo non è un
capitolo impegnativo, anzi! Ho deciso di mettere un altro po’ di allegria in questa storia, dato che in seguito sarà tutto
mooolto tragico e triste! All’inizio questo chappy non esisteva, ma mentre scrivevo il capitolo, ho
cambiato idea, e adesso, eccomi qui!
Aggiorno ora perché non so quando potrò aggiornare in seguito! Ci vediamo a fondo pagina!
**
12“A, B, C”
Ichigo
e Lory erano sedute in cucina, avanti a una tazza di
te a chiacchierare amabilmente, iniziano a conoscersi.
Pie,
invece aveva trasportato di peso il biondo nella sua stanza al
secondo piano, con intenzioni omicide.
-Pie!
Emh…dai…non fare quella faccia!- disse Ryou,
seriamente spaventato.
-Sei
un…un…-
-Un
caro amico?-
-Ma va a quel paese!-
-Ma
perché!?!!?-
-Si
un deficiente!- disse con odio crescente Pie
-Ma
che ho fatto?- disse, iniziando a prendersela per il
comportamento dell’amico
-E mi chiedi pure cosa hai fatto?- iniziò, sarcastico –Hai detto
a Lory dove abitavo! Ma mi chiedo come ha fatto ad
entrare…forse tu mi sapresti dare una risposta?- continuò, socchiudendo gli occhi
scuri.
-Ah…emh…-
il biondino iniziò a grattarsi la nuca con nervosismo crescente -Beh…tu hai le
chiavi di riserva dietro la pianta d‘ingresso…ecco…-
-Ryou…certe
volte mi chiedo dove diavolo ti ho pescato!-
-Penso
che sia stato il giorno del primo anno, cerimonia d’inizio…-
Ai
due tornarono in mente i ricordi di quel giorno.
Praticamente si erano conosciuti grazie a Kisshu che li
aveva fatti finire in punizione pochi minuti dopo l’inizio della cerimonia.
L’idiota
si era messo a fischiare il preside e a lodare le curve della sua segretaria, e
quando fu richiamato per il suo comportamento, disse
che loro due l’avevano costretto, quando neanche sapevano il nome l’uno
dell’altro! Dopo aver passato la prima settimana in punizione, Ryou e Kisshu
iniziavano a fare amicizia, soprattutto grazie alle belle ragazze del loro
istituto.
Lui,
invece c’era finito dentro! Lo coinvolgevano in tutte le cavolate o uscite in
gruppo.
Ma
poi, Kisshu se ne era andato, e loro trio era
diventato un duo.
Diverso
e uguale a prima.
-Allora…-
disse Ryou, per spezzare il silenzio creato dai ricordi –Quella Lory…è rimasta
qui da ieri pomeriggio?-
-Si…cioè…se ne era andata, poi, per questioni diverse da quelle
che tu già ti immagini (lo capisco dalla tua faccia) è dovuta restare…-
-Ah
si? E quali questioni?- disse sarcastico
Pie,
in poche parole, raccontò quello che era successo l’altra
sera.
Ryou
non lo interruppe, e alla fine disse, con aria pensierosa –Può darsi che…-
-Cosa?-
chiese Pie,non del tutto interessato. L’amico aveva un
Q.Ifuori dal normale, ma
certe volte se ne usciva con certe idee assurde.
–E
se lo avesse fatto a posta?- disse con enfasi
Pie
cadde a terra –Ma che cavolo dici?-
-Ma si! Lei ingaggia un tipo losco, e poi, si fa salvare da te,così tu sei costretto a proteggerla! Una storia ha shojo
manga! Proprio quelle che piacciono alle ragazze! ^_^-
-Tu
sei uscito di matto…e poi la tua supposizione fa acqua
da tutte le parti…-
-E perché?- chiese Ryou, quasi offeso
-Perché
leinon poteva
sapere che io dovessi uscire…dato che neanche io lo sapevo-
-Allora
è una ESPer!-
-Una
che?-
-Ma si! Quei tipi con i poteri telepatici!-
-Non
credo proprio, altrimenti avrebbe capito che io ieri
sera l’avrei bacia…- Pie si fermò di botto, sbiancando.
Gli
occhi azzurri di Ryousi
tinsero di malizia –L’hai baciata? E l’avevi
programmato! Ma bravo Pie, ti stai svegliando!-
-Non
è come pensi tu!!!!- disse quello, arrossendo.
-Invece è quello che penso io! Vado chiedere i
dettagli!- e si lanciò al primo piano.
-LORY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- urlò, prima che Pie glitappasse la bocca, e per poco non caddero a
terra.
Le
due ragazze si affacciarono dalla cucina, e vedendo i due
ragazzi in preda isterismo convulso (Pie strozzava Ryou, mentre Ryou gli
mollava capocciate), si guardarono titubanti.
Poi,
ognuna prese un ragazzo dal colletto e lo allontanò dal compagno.
-Ryou-kun!- disse Ichigo –Non mi sembra il caso di
litigare con il tuo amico Ikitarashi!(*)-
-Ikisatashi…-
mugolò il diretto interessato, mentre Lory lo tirava dal colletto per non farlo
azzuffare con il biondino.
-Si
può sapere perché litigavate?- chiese Lory, gentilmente.
-Sai
Lory, certe persone sono più sveglie di quello che si pensa…per esempio, il tuo
amico Pie è un gran sporcaccione…- disse Ryou,
malizioso.
-Sporcaccione?
Pie, non dirmi che hai fatto strane proposte a Ryou?-
chiese ingenuamente la ragazza.
Pie
e Ryou si sbatterono le mani sulla faccia.
-Non
intendevo quello…ma il fatto che Pie fa strani
pensieri su di…-
-Su
niente, vero Ryou?- ringhiò Pie, minaccioso.
Ryou
gli lanciò uno sguardo di sfida –Tzè…ci vuole altro
per farmi tacere!-
-Ryou…-
-Okokok…la smetto…- disse
quello.
-Sentite-
iniziò Ichigo, che di quella faccenda iniziava a capirci qualche cosa –Ma voi due siete già arrivati a quel punto?-
Ryou
soffocò una risatina, mentre Pie e Lory si allontanavano di un paio di metri
–Arrivati dove?- chiese Lory, tremando.
La
rossina arrossì –Beh…OLTRE la B…alla C…insomma…l’ABC della coppia…(**)-
-Ma
non siamo nemmeno coppia!- gridarono all’unisono, poi però,
il ricordo della sera precedente li fece arrossire fino alla punta delle
orecchie.
Ichigo
li guardò poco convinta, e aggiunse –Mah…e allora perché lei dormiva qua?
Insomma…due persona, perfettamente normali, di sesso opposto e…Ryou…non
tirarmi!-
Ryou
aveva preso la sua ragazza per il braccio, trascinandola verso la porta –Hai
già fatto abbastanza danni…ora ce ne andiamo da
qualche parte, per fare B e pensare a C…-
-PORCO!-
-Ma no! Ciao Pie! Divertiti!-
e uscirono.
Pie
e Lory rimasero in silenzio per un po’, senza guardarsi.
Alla
fine, Pie attirò l’attenzione della ragazza, e chiese –Ti va di andare a fare
un giro?-
Lei
annuì piano.
Non
sapeva che di lì a poco, le sue azioni avrebbero fatto intervenire Amal.
**
Note:
(*) la dolce vendetta! ndIchigo
(**) allora, A sta per appuntamento, B per bacio, C per prima
volta…nda
**
Xlala_g: spero che anche questo sia di tuo
gradimento…devi sapere che non sono un tipo mooooltocomico…anzi, di solito le mie battute sono pessime…ma sapere
che stavi morendo dal ridere…!^_^
XRia:scommetto che ate
Ichigo non è molto simpatica…anzi…non temere per Amal,
è un pallone gonfianto…sappi che il suo punto debole
è il solletico ai piedi…non lo sopporta!
Xfedy: Evviva me! Tutti che si tagliano dalle risate! Yuppy!
XMaryCry: NO! Anna dai capelli rossi no! Ogni volta
che lo vedo piango…cmq, stai attenta a non farti
beccare, altrimenti le figure sono pessime…
XLory06: Grazie per l’info
si Mikeru! Davvero molto apprezzato! Ma lo sai che anche io sono stata beccata a curiosare? Ero a
cena d’amici, e a tavola tutti mi guardavano male…che male viruteeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!! Per quel che riguarda pie Lory, credo che i
dubbi siano iniziati nell episodio “Una luce nel fiume”, quando si sono lanciati uno sguardo luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuungoooooooooooooooooooooooooooo!
XMewLeemy: Sinceramente non mi riferivo a qstff ma ad un’altra su One Piece, che per ora ho
abbandonato…purtroppo credo che in quella sezione ci siano pochi lettori…bhu! Quella FF è difficilissima! Tutta complicatae senza incentivi
non sono incentivata ad andare avanti! Ma non mi
arrendo! Ihihi! Tanto ora
credo di abbandonare un po’ questa per quella…per gli errori di
battitura….SORRY!!!!!!!!!!!!!!!!!!! e che mi sfuggono fhdfdfi…ecco…succede
ancooooorrra!”dfasdgais…No!
qualcuno mi saalalalalaalvi!
Tau a tutti! Compiuti 16 anni, sonopiù pronta che mai a continuare imperterrito
la FF!
Passo
subito ai ringraziamenti così mi tolgo un peso! (non siete un peso, caaaaari lettori, nononono ^^””””
nda)
XMaryCry: beh… “XD” va pure bene, sembra che tu
stia sorridendo, anzi, te la stia facendo sottodal ridere! A meno
che quella faccettanon la si
intenda come “Persona che vomita” O.O…
XLory06:Guarda, sinceramente non sono una esperta,
anzi, il contrario…ma L’ABC dell’Amore è una cosa vera…mai visto Piccoli Problemi
di Cuore? Beh…in una puntata, Yuri e Miki escono insieme, ed incontrano Arimi,
la vecchia fiamma di lui. Yuri, tranquillamente dice
a Miki che con lei ha imparato questo
ABC, solo che comprendeva: S.Valentino, Natale
e Capodanno (mi pare! XD) poi, incuriosita ho scritto sul motore di ricerca di internet ABC dell’Amore…poi ho letto in alcune riviste
cosa riguardava…beh…mettiamola così…in Piccoli Problemi di Cuore avevano
cambiato qualche cosa! ^_^”””””
Ti
ringrazio per gli auguri!
XRia: P…P…Piccina? *si rifuggia in un angolo a fare cerchietti* 16 anni…e piccina…
*si
risolleva* Grazie per gli auguri!!!!!!!!! Me
felice!Ancora più felice se ti ho
tirato su di morale!Kyah! ma
dai…Ichigo non e’ così male…e’ solo un po’ tonta…molto tonta…però e’ vero…una
che preferisce Aoyama a Kisshu o Ryou…sinceramente,
me la sarei presa di meno se si fosse innamorata di Keiichiro
o Pai (anche se per Keiichiro
ha già una cotta…o forse, più che per lui, per le sue torte!); ma io sono
sicura che sottosotto,
la fragolina e’ moooolto sveglia ^O^!
XMewlulu: *commossa* oh…g..grazie…(Ora si monta la
testa…ndPai- Ne sono convinto ndKisshu).
Sono
ancora più contenta perché ho trovato un’altra alleata per questa coppia! XD
(anche se dalla tua FF non si direbbe…ihihih).Non pensavo che ti piacesse...sinceramente,
ti vedevo più su storie horror-comiche…e di comico questa ha poco, te lo
assicuro =___=…comunque, spero che continuerai a
lasciarmi commenti tanto piacevoli ^_^!
A
presto!
13. “Sacrificio”
Pie
e Lory camminavano per le strade fredde di Tokyo.
Il
loro scambio di battute era davvero minimo…qualche monosillabo qua e la, commenti, ma niente che faceva pensare a una
conversazione vera e propria, oltretutto, erano molto distanti tra di loro, sia
fisicamente, sia mentalmente, e visti dal di fuori, potevano sembrare due
perfetti sconosciuti…
Mentre Pie guardava fisso davanti a se, spostando lo sguardo solo
per adocchiare qualche vetrina, Lory pensava affannosamente.
Come
poteva risolvere quella questione tanto importante?
A
poco a poco si sentiva sempre più vicina a quel ragazzo tanto cinico e
scontroso.
Proprio
lei, che aveva pochissimi amici, se si potevano definire tali!
Ora
la questione era: seguire la Mente, fare ciò che le era stato ordinato per
salvarsi, oppure, seguire il Cuore, e arrendersi…
Di
certo, per chi non conosce il significato di perditanon sa quanto la vita sia preziosa e bella, non sa quanto sia
crudele il Fato, certe volte.
Questi
superficiali sceglierebbero la
seconda opzione, ma, si deve ribadire il concetto, la Vita
è troppo importante, soprattutto quando è persa.
Immersa
in queste ansie, Lory non si accorse che Pie si era fermato, e andò a sbattere
contro la sua schiena.
-Attenta…non stare sulle nuvole- la
rimproverò, senza
troppa convinzione.
-Ah…s…scusa…-
sussultò lei.
Pie
la guardò con gli occhi penetranti, e lei si sentì
arrossire –Hai freddo?- domandò, atono.
-Freddo?-
la ragazza si concentrò sulla suo corpo. Eh si, aveva
freddo! Anche se era vestita pesante, il suo corpo
tremava, forse la temperatura si stava abbassando!
Pie
non aspettò la risposta, la prese per un braccio e la portò in un bar.
L’aria
calda avvolse la ragazza, che si sentì subito meglio.
Si
sedettero a un tavolo vicino alla finestra, e Pie,
ordinò per tutti e due una cioccolata calda.
“Sta
facendo tutto da solo…possibile che non chieda mai un parere?!?!”
pensò la ragazza, rassegnata.
-Allora,
me lo dici?- domandò lui, mescolando la sua cioccolata
Lei
lo guardò dubbiosa.
-Te
lochiesto
l’altra sera, ricordi? Anzi, te lo chiedo da quando ci
siamo incontrati la prima volta…che cosa vuoi da me?-
Lory quasi si strozzò con la sua bevanda.
E ora come poteva rispondere?
-Beh…sai…abbiamo
una..emh…conoscenza
in comune…e no! Non fare quella faccia, perché non è Shirogane!-
piccola pausa, e poi riprese con aria quasi assente –E poi…quando ti ho visto
in ospedale…ho…ho pensato che fossimo simili…-
Questa
volta toccò a Pie strozzarsi con la cioccolata, ma non lo fece vedere.
Iniziava
a sentirsi a disagio, il che capitava di rado, molto di rado…(=___=””” ndtutti)
Tossì
un po’, tanto per spezzare il silenzio creatosi.
Spostò
lo sguardo sulla ragazza, che ricambiò e sostenne quel “conflitto”.
A
poco a poco sentì la testa pesare. Gli doleva. L’immagine di
lei era sfocata.
Stranamente
sovrappose quella immagine a quella della ragazza in
lacrime del suo sogno.
Continuò
a fissare i suoi occhi, uno specchio bellissimo e seducente.
Quegli
occhi ora non blu ma verdi.
Resisti…
Pie
tornò in se, e chiese –Scusa?-
Lory
lo guardò con un punto interrogativo sulla faccia –Cosa?-
-Hai
detto qualche cosa?-
-No…-
-Ne
sei sicura?-
-Si…ti
senti bene?-
Pie
era pronto rispondere, ma le parole gli morirono in bocca.
Se non aveva parlato Lory, chi era stato? La ragazza
non era tipo da fare ceti scherzi idioti…
La
ragazza si alzò, e disse –Torno subito…- e si avviò verso i servizi.
Pie
guardò la sua tazza ormai quasi vuota.
Sentì
gli occhi pesanti…
-Pss…-
Alzò lo sguardo. Lo stavano
chiamando?
-Pss…-
Ma
chi cavolo lo stava chiamando? In quel modo poi?
-EHY!- da dietro una pianta
spuntò una ragazza con l’impermeabile –ma sei tardo!-
Pie la guardò
con occhi strabuzzati.
Ma perché tutte a lui!?!?!? E poi, chi cavolo era quella
tizia?
Occhi dorati e capelli ramati
legati in una coda –Mi raccomando! Non fare il
deficiente!-
Pie si indicò
con l’indice –Ma stai dicendo a me?-
-Noooo!
Al tizio dietro di te!-
Stupidamente si guardò le
spalle, ma il tavolo dopo era vuoto.
La ragazza alzò
gli occhi al cielo –Vabbè…lasciamo stare!- fece per voltarsi, ma cambiò
idea, e si avvicinò di colpo al ragazzo –Proteggi ciò che hai di più prezioso!-
gli sussurrò a fior di labbra.
Pie sbatté
gli occhi un paio di volte, poi si sentì frastornato, la testa pesante.
Chiuse gli occhi.
Quando
li riaprì, gli sembrò di aver sognato, e si diete
dell’idiota, perché credette di essersi addormentato.
**
Lory
venne spinta con forza contro la parete da Amal, il quale le strinse forte il collo, impedendogli di
respirare correttamente.
-Di
do una possibilità per sottometterlo, e tu che fai? Intervieni in suo favore?-
-Io…io…-
boccheggiò lei.
-TU
cosa? Sei solo una mocciosa! Ti rendi conto che stai mandando all’aria i miei piani?- la mollò,
e lei cadde come un peso morto sul pavimento gelato.
-Che
cosa devo fare con te?- le alzò il mento con un pugno,
e la guardò negli occhi.
Entrò
nell’anima della ragazza.
Socchiuse
gli occhi.
Lory
tentò di liberarsi da quella morsa mentale, ma il corpo era di piombo, e i suoi
poteri non erano poi tanto forti.
-Ciò
che vedo non mi piace…- disse Amal –Ti stai
innamorando di quel umano…-
-No…-
protestò debolmente lei, tentando di distogliere lo sguardo
-Non
puoi mentirmi! Ti stai innamorando!-
-NO!-
urlò lei, e si allontanò da lui.
L’ex-angelo
sogghigno, ora la partita si faceva più interessante.
-Ah
no? Bene, se allora non sei innamorata di lui…oggi lo
sottometterai.
Non
ti sto chiedendo la sua anima, non ora, ma voglio che tu lo assoggetti a te
stessa.
Dovrà
diventare un burattino…almeno per oggi, poiché so che i tuoi poteri non ti
consentono di più…-
Lory
tremò leggermente.
-…e
quando sarà sotto il tuo controllo, dagli questa…-
nella sua mano affusolata comparve un piccolo cristallo azzurro –L’ Aqua lo renderà molto docile…e poi…sottraigli un po’ della
sua energia vitale, così i tuoi poteri si accresceranno, e sarai pronta per
l’ordine successivo. L’energia di quel ragazzo è molto potente! Resterà nel tuo
corpo per molto tempo…-
-No!
Non ne sono capace!Potrei ucciderlo!-
-Forse
la sua vita è più importante della tua? Dimmi Lory, forse la
tua non ti è stata strappata via ingiustamente? Perché
per lui deve essere così terribile?
E
comunque, se sarai brava, non lo ucciderai…- mise il
cristallo nella tasca del suo cappotto.
-Ma non voglio!- disse lei, combattendo contro le lacrime.
-Lory…Lory…Lory…e
tu non saresti innamorata? Ah! Dimenticati di questo sentimento, poiché lui non
ricambierà mai-
e sparì.
Lory
si alzò tremante, incapace di emettere suoni.
Appoggiò
le mani al lavello.
Tremava.
“Devo
farlo…” pensò, odiandosi.
Sentì
le gambe cedere sotto il suo peso, e cadde a terra, sbattendo la testa sul
marmo del lavello.
**
“Mi
sento sospesa…galleggiare…di chi sono queste braccia che mi sorreggono?E questo core che batte? Chi sei tu che
aiuti una persona cattiva come me?”
Lory
aprì debolmente gli occhi.
Era
tra le braccia di Pie che la stava per appoggiare sul
divano del suo salotto
-Pie…?-
-Ti
sei svegliata!- disse il giovane, sollevato.
Lory
si sfiorò la testa, coperta da una garza, e sentì un cerotto sopra l’occhio destro
-Sei
caduta in bagno…ti hanno portata al pronto soccorso,
te lo ricordi?-
Lory
scosse la testa
-Mmh...immaginavo…comunque lì eri
sveglia, ma poi ti sei addormentata sul taxi…non sapendo dove abiti, ti ho
portata di nuovo a casa mia…certo che ti piace farti portare in braccio, eh? È
la seconda volta in due giorni…-
Arrossì
leggermente -Scusa…non faccio altro che causarti problemi…sono
proprio una scema…-
-Lascia stare, è inutile biasimarsi…-
Si
sedette accanto a lei.
-Lory…hai
un segno sul collo…-
Lory
si portò le mani al collo, dove Amal l’aveva presa.
Pie
le mise le braccia intorno alle spalle –Se qualcuno ha tentato di farti del
male, devi dirmelo! Così lo potrai denunciare, e io ti
aiuterò! È lo stesso tipo con l’impermeabile, vero? Rispondi! Non puoi ignorare
certe cose!-
La
ragazza rimase stupefatta.
Pie
che si preoccupava apertamente di lei?
Si
sentì riempire di gioia, e le lacrime si fecero largo nei suoi occhi.
-Nessuno…ha…ha
tentato di farmi niente…veramente…-
-Non
è vero! Che cosa ti è successo!?Parla!-
Lei
si sciolse dalla presa, e lo guardò in faccia – Lascia stare, ti
prego…non…posso parlarne con nessuno…-
Il
giovane sospirò –Lory, capisco che tu abbia paura, ma non…- non poté finire la
frase, poiché Lory poggiò le sua labbra sulle sue,
zittendolo.
Ricambiò
il timido bacio della ragazza, ma improvvisamente, ma sua mente si svuotò, e sprofondò
contro lo schienale del divano come una bambola di pezza.
Lory
si portò le mani alla bocca, furiosa.
Lo
aveva assoggettato, e ora lui sarebbe stato una
marionetta.
Lo
chiamò, con il viso rigato dalle lacrime.
Il
corpo privo di coscienza si ridestò, e Lory notò, con orrore e senso di
colpevolezza, gli occhi vuoti.
-Ora…sei
sotto il mio controllo, dovrai fare ciò che ti dico.- il Burattino accennò meccanicamente con il capo.
Per
Lory fu come un pugno in pieno stomaco.
Il
suo Io interiore le gridò contro.
Si
alzò, e anche Pie fece lo stesso.
Si
sentiva in colpa, si odiava, e doveva essere punita per ciò. Ma
adesso non poteva fare niente di tutto ciò.
Le
parole successive le uscirono da sole dalla bocca, con voce rotta dalle
lacrime.
-Portami
nella tua stanza…-
Pie
la prese per la mano, e la condusse per le scale, poi
per un corridoio, e poi dentro la sua stanza.
Lei
si sedette sul letto, e ordinò la medesima cosa a lui.
Prese
dalla tasca il cristallo.
Guardò
il volto impassibile del giovane.
Accostò
il cristallo al torace, più precisamente vicino al cuore, e venne
assorbito.
Le
labbra di lui si schiusero in un urlo di dolore, e,
ansimante, ma sempre sotto il controllo della ragazza, cadde all’indietro,
contorcendosi di dolore.
Lei
gli si accostò, e mise le mani sotto il maglione del ragazzo.
Sentiva
la pelle di lui sotto le dita.
E
con lapelle,
sentiva anche fluire l’energia che ora veniva sottratta a lui.
Alla
fine, lui cedette,e svenne.
Lei,
dopo aver assorbito un po’ d’energia, si accucciò vicino a lui, e cominciò a
piangere silenziosamente.
Grazie
alla energia di Pie, il livido al collo scomparve, e
anche la ferita alla testa sparì, poiché l’energia aveva anche funzioni
curative.
In
quel momento, Lory realizzò una cosa: nona avrebbe mai fatto del male a Pie,
mai più…si sarebbe messa anche contro Amal, pur di
proteggerlo!
Avrebbe
salvato l’anima del ragazzo, anche a costo di perdere la sua!
Un
sacrificio…ora era questo ciò che doveva fare…
Realizzò
anche, di essersi innamorata di Pie.
E
come prima, sfiorò debolmente le labbra del ragazzo
**
Yume guardava la scena da una piccola sfera di cristallo, e
sorrise.
Quei
due stavano per affrontare la più catastrofica delle avventure, e lei amava le avventure…
“Non
preoccuparti Lory, ti aiuterò io…”
**
Oddio
che capitolo strano!
Certo
che sono proprio matta!XD!
Mi
raccomando, ditemi cosa ne pensate, enon siate clementi, altrimenti mi gaso
troppo…
Vorrei
fare un piccolo sondaggio, chiedete pure in giro e
fatemi sapere:
“A quanti di voi piace il personaggio di Berry in MewMew a la mode?
Secondo
voi una futura seconda serie sarà ispirata al manga, oppure s’inventeranno
qualche cosa?” sperando
A mio modesto parere, Berry
non è male, è solo molto tonta (più d’Ichigo) e ingenua…e spero vivamente che
non rispecchieranno il manga…perché io voglio rivedere gli alieni alleati con
le mewmew!!!!!!!!!! Non voglio quel gruppo di squilibrati dei Saint Rose Crusaders!
E poi non si capisce neanche come cavolo finisce! Insomma,
sembra che nella parte finale ci sia lo zampino delle CLAMP(le creatrici di
Card Captor Sakura), poiché in ogni loro manga, la distinzione tra bene e male
è sempre molto sottile, e va a finire che tutti diventino
amiconi senza combattere! Ma dove sono finiti gli
scontri a spada aperta?
Insomma,
alla fine della prima serie, le mewmew uccidono gli alieni con il
loro colpo più tremendo, Kisshu diventa uno spiedino, Masaya
si ammazza, Ichigo, mezza nuda si sacrifica per il suo amato…la città
distrutta, Ryou con un braccio sanguinante (almeno nella manga-version!)!
Qui,
invece, il cattivo decide di lasciar stare, poiché dopo aver visto Berry e il suo “ragazzo” abbracciarsi e baciarsi, pensa che
non ne vale la pena distruggerli!
Ma insomma! Non iniziava proprio a combattere se doveva finire
così!
-Quando avrai capito chi sei,
chiamami…basta solo che tu mi pensi…-
-Ma
tu chi sei? Cosa vuoi? Questo non è un normale sogno,
vero?-
Yume sorrise –No, non lo è.
Io voglio appoggiarti in questa guerra che stai affrontando, e voglio che tu viva l’amore come hai fatto prima,
concentrando tutti i sentimenti su quella persona per te speciale. Ti aiuterò a
contrastare Amal, ma tu devi fare ciò che ti senti. Segui l’istinto!- iniziò a dissolversi.
-ASPETTA!- Lory allungò le
mani, come per afferrare quella visione, ma le sue mani non si
incrociarono con quelle di Yume, ma con quelle di qualcun altro.
Lory alzò lo sguardo, per
incrociare quello di Pie.
E
questo prima di svegliarsi.
**
Quando aprì gli occhi, si ritrovava nel letto, accanto a Pie, ancora
privo di sensi.
Quanto
aveva dormito?
Guardò
l’orologio a muro, erano le appena le quattro, ma i nuvoloni in cielo facevano perdere
la cognizione del tempo.
Si
mise a sedere, lentamente, ripesando al sogno “Chi era quella Yume? E se fosse
un tranello di Amal, per verificare la mia fedeltà?
No…non devo fidarmi, non ancora…”
Lory
guardò Pie.
Dormiva
tranquillo, come un bambino.
Arrossì
leggermente, ripensando a quello che aveva fatto poco prima.
“Che vergogna /////! Meno male che era
privo di sensi ///”
Sentì
il cuore stringersi.
La
vita era già passata, e lei la ricorreva ancora.
Mentre la Vita si era fermata, lei era andata avanti, troppo avanti…
Era
ancora legata a quel mondo da un filo sottile di speranza.
Ma era disposta a tagliarlo quel filo, se così avrebbe aiutato
Pie.
Tornò
a guardarlo.
Rise
sotto i baffi per la comicità non voluta.
Gli
accarezzò i capelli, come ad un bambino, e bisbigliò –Praticamente
sei al centro di una guerra e non lo sai neanche…poveraccio…-
Si
alzò.
Ora
avrebbe combattuto lontano da lui.
Scese
in cucina, e prese il suo giubbotto, pronta ad uscire dalla vita di Pie.
“Non
voglio coinvolgerti…ma ti voglio bene. Anche se dovessi finire nelle grinfie di Amal e subire i suoi soprusi per l’eternità, mi va bene
così. Voglio che tu viva.”
Perse
carta e penna, e iniziò a scrivere…
**
-Ci rincontriamo ancora, Pie-
Pie aprì piano gli occhi.
Si trovava in un posto
strano.
Era tutto bianco, e davanti a
lui stava Yume
-Tu?-
-Ah ah…io, proprio io…-
Pie si sbatté
la mano sulla faccia –Tutte a me le svitate .-
-Non sei molto carino…- disse
Yume, avvicinandosi a lui -Voglio farti vedere una cosa…-
Yume mosse una mano, con
eleganza, e apparve una sfera di luce.
-Guarda qui…-
Mise la pallina davanti al
volto di Pie il quale, venne risucchiato al suo
interno.
Era un posto buio, che
conosceva, poiché molte altre volte c’era stato, nei suoi sogni.
Tutto
nero, e al centro, come sospesa in un mare d’ombra, Lory, in posizione fetale.
-Questo è ciò che accadrà
alla sua anima, se tu non interverrai…vagherà per l’eterno- disse
Yume.
Pie quasi non l’ascoltava.
Si avvicinò a Lory, e provò a
toccarla, ma gli fu impossibile, perché la sua mano, passò attraverso al corpo di lei.
-Ma
cosa…?- disse, inorridito, guardandosi le mani.
-Non puoi
toccarla, è senza consistenza…-
-Che
diavolo sta succedendo? Non ci capisco più niente!- urlò.
-Vedi,
Lory ha bisogno della tua anima per vivere. Quella
ragazza è già morta…-
-Ma
che cosa stai…-
-E’
così…ma ha rinunciato a questo suo mandato per salvarti. Ora ti prego, svegliati,
e impediscile di scappare da te!-
**
-AH!-
Pie si svegliò di soprassalto, sudato.
Ansimava.
Che cosa aveva sognato? L’aveva dimenticato…
Si
ricordava solo di una cosa… “Lory…”
Notò
che era steso sul letto, e come c’era finito non lo ricordava.
Sapeva
solo, che accanto c’era la forma di qualcuno, che probabilmente aveva dormito a
fianco a lui, ed era ancora calda.
-Dove
diavolo è Lory?- si alzò di botto.
Preoccupato.
Il
cuore gli martellava nelle tempie, aveva un brutto
presentimento.
Iniziò
a frugare i tutte le camere del secondo piano,
cercandola.
“Dove è andata quella stupida? Senza dire niente! Se crede di scappare via da me, si sbaglia di grosso!”
Si
fermò di colpo.
Scappare
via da…lui?
Da
quando era diventato tanto possessivo riguardo quella ragazza?!?!
“Ho
sbagliato ad usare le parole…semplicemente…tutto qui…”
“Si, però la stai cercando…” gli disse
una vocina maliziosa dentro la testa.
Imprecò
tra i denti.
Avrebbe
riportato indietro Lory, e che tutte le voci andassero a farsi fottere!
Scese
velocemente le scale,e guardò in salotto, in bagno, e
infine in cucina.
Niente,
sparita.
La
sua attenzione fu attirata da un foglietto piegato sul tavolo.
Lo
prese, e lo lesse velocemente.
“Merda!” lo accartocciò e lo lanciò dentro il lavandino, e
si precipitò fuori.
Intanto,
quel foglio, iniziò ad aprirsi, e le gocce di acqua
che scendevano ribelli dal rubinetto, cancellavano inequivocabili parole…
“Ciao Pie,
scusa
per questo mio modo di andarmene improvviso, ma non posso trattenermi oltre. Ci
sono problemi che devono essere risolti.
Ti prego di perdonarmi.
Comunque, non
ti preoccupare, non mi rivedrai, dato che io dovrò andare molto lontano da dove
sei tu ora.
Ti ringrazio per il disturbo causatoti.
Addio…
Lory”
Pie
aprì la porta, e sul suo viso si appoggiò una cosa piccola e fredda.
“Neve?”
Questa
fu la prima cosa che notò, la nuova neve.
Poi,
vide che qualcun’altra in piena sorpresa come lui.
Era
lì, a pochi metri da lui, con le mani tese in avanti, quasi volesse
catturare quei piccoli frammenti di neve.
Il
viso rosso dal freddo.
Le
nuvolette di fiato che si plasmavano ad ogni respiro.
Gli
occhi blu guardavano il cielo nuvoloso, persi nel vuoto,
e in chissà quali pensieri.
-Lo
sai, si dice che la nuova neve porti nuove novità…- disse, attirando
l’attenzione della ragazza, che si girò verso di lui, sorpresa.
-Tu
hai nuove novità da comunicare? Come la tua fuga?-
continuò
-La
mia…non…non è una fuga…me ne stavo semplicemente…-
balbettò lei.
-…scappando…-
Rimasero
in silenzio, sotto i fiocchi di neve.
Pie
si avvicinò, e le prese il braccio, stringendo un poco –Cosa
volevi fare?- domandò, con fare autoritario.
-…Non
credo di doverti spiegazioni…- disse lei dopo qualche secondo, raccogliendo un
po’ di coraggio e non osando incrociare lo sguardo.
Pie,
indispettito da quella risposta, la voltò completamente verso di lui, tenendola
per le spalle “cavoli…ha ragione…sto diventando strano…manco fosse la mia
ragazza”
Le
parole La Mia Ragazza gli rimbombavano nella testa.
Si
erano baciati.
Abbracciati.
In effetti non era la sua ragazza, non avevano nessun
legame in particolare, però…
Però,
il saperla lontana gli dava fastidio.
Una
stretta allo stomaco fastidiosa.
Dispettosa.
Era
già successo quando lei era sparita la prima volta, e non voleva farla
ricominciare.
-Almeno…dimmi perché te ne vai! Insomma! Fino
a questa mattina era tutto ok! Non puoi…- insistette
lui, aggrappandosi a qualsiasi scusante
-Smettila!
Questa mattina non era diversa da ora! Tu non sai niente! Come puoi pretendere di sapere come mi sento adesso?- urlò lei,
combattendo con sestessa.
-E infatti non capisco!- replicò.
-Non
capisco proprio perché te la prendi tanto a cuore! Lasciami stare!- tentò di divincolarsi dalla stretta del ragazzo, ma era
troppo salda.
Le
lacrime iniziarono a infastidire gli angoli degli
occhi, annebbiando la vista, e intanto, la neve, cadeva tranquilla, incurante
dei loro turbamenti, estranea e complice.
“Volevo
allontanarmi da te…perché…perché…”
Le
lacrime iniziavano a scendere, sia per il nervosismo, sia per la tristezza.
Pie
la guardava con occhi penetranti, e a quello sguardo
non poteva sfuggire, tanto era intenso.
Sentiva
che le parole le uscivano dalle labbra, incuranti, come quella neve.
-…piaci…-
sussurrò.
-Come?-
disse lui, non avendo capito, o forse aveva capito ma
non tanto bene.
-Mi
piaci…e per questo… devo…andare via…lontano da te…perché…sennò…impazzisco…- singhiozzò la ragazza, mentre Pie, le asciugava le lacrime
con il palmo della mano.
Incrociò
lo sguardo di lui per la prima volta.
Così
bello e caldo.
Si
sarebbe persa in quegli occhi.
Ora
che aveva confessato i suoi sentimenti, si sentiva più leggera, stranamente.
Pie
schiuse le labbra, per parlare, ma quello che disse non fu una risposta,anzi, una domanda
-Scusa…ma
questa è una dichiarazione?-
Gocciolone.
-No…Pie…ho solo aperto il mio cuore…- rispose, sarcastica e
scocciata.
-No,
perché le dichiarazioni non si fanno piangendo…- commentò lui, lasciando la
presa, e mettendo una mano sotto il mento, come per pensare.
Lei
avvampò, comprendendo che il ragazzo la prendeva in
giro.
-Sai,
di tutte le dichiarazioni, questa è sicuramente la più strana…siamo al freddo,
tu stavi scappando, cade la neve e fra poco ti si congelano le lacrime sulle
guance…-
Arrossì
ancora di più.
-E
di solito, dopo una dichiarazione, c’è sempre un bacio…ma come minimo, adesso
rimarremo appiccicati per il freddo, grazie alle lacrime e al freddo…-
-IH!
Dai! Non prendermi in giro!/// così non vale!- si lamentò lei, questa volta sulla sogli di lacrime di coccodrillo.
-Però si può provare…-
Si
chinò, poggiando le sue labbra su quelle di Lory, la quale rimase immobile,
mentre i capelli le si rizzavano(*).
Lui
si allontanò dopo qualche secondo e commentò –No, non siamo rimasti
appiccicati…ma poteva succedere…- continuò, impensierito.
Lei
si premette le mani sulla faccia “Che dispettoso! Si sta divertendo da
morire!”.
Pie
le prese una mano, e disse –Guarda…si sono arrossate per il freddo…dai,
entriamo dentro, o ti prenderai un malanno…- e mentre la conduceva in casa,
aggiunse, perfido –Così continuiamo il discorso-
Lory
a quel puntò sembrò svenire dalla vergogna e dalla disperazione.
**
Invisibile
agli occhi degli umani, Yume guardava divertita la scena, come sempre.
-
Non credo di aver capito la situazione…-
C’era
chi, come lei, era piuttosto dubbioso sugli ultimi avvenimenti, cioè, Amal, che scrutava tutto con una piccola sfera.
-Spero
per Lory che questo faccia parte di una variazione
molto variata del piano, perché io ci sto capendo poco…- gocciolone.
Altri,
avevano spiato tutto da dietro un cespuglio.
Ryou e Ichigo.
-Dai,
fatti più in la…mi stai facendo male col gomito-
-E che ci possofare?-
-Mettiti
in qualche altro modo!-
-Io
so come mi metterei…-
-RYOU! Smettila!- disse Ichigo, mollando
un cazzotto sulla testa del biondino –Se continui così, ti molto!-
-E dai che scherzo!-
-Se
se…comunque…tu ci hai capito niente?-
-Non
so…non èchiario…-
-Ma stanno insieme?- chiese la rossina
-Non
ne sono sicuro…ma questa era una dichiarazione-
-Non
c’è dubbio…secondo te arriveranno alla C?-
-Conoscendo
Pie…-
Un
solo pensiero fu comune a questi quattro personaggi, alieni gli uni agli altri
“MA CHE
COSA E’ SUCCESSO?!?!?!?”
**
Note:
(*) Vi ricordate il Super Sayandi 3°livello? ^_^ XD
**
Salve
gente! Come state?
Spero
bene…
Kisshu:- Dopo aver letto sto capitolo…prego, prendete il numerino
e mettetevi in fila…
Io:
Per che cosa?-
Kisshu:- Per picchiarti…-
Io:- Ah…emh…eh eheh…vebbé, vi addolcisco un pochino…nel prossimo
capitolo, spiegherò che cosa è successo a Kisshu (una hola si alza tra i
lettori), e forse, ciò che è successo a Lory, ci sto lavorando…Comunque,credo ormai che rimangono pochi capitoli…forse
XD! Non lo so neanche io, dipende dalla lunghezza, perché se sono troppo
lunghi, li taglio, e farò due capitoli!-
Kisshu:- Davvero spieghi che cosa mi è successo?-
Io:-Si si…-
*Kisshu
inizia a saltellare per la stanza* -E Mi farai mettere con Ichigo?-
Io:- Non ci sperare…=____=””” Mancherebbe la consistenza…
Kisshu:- Che vuoi dire o.O?
Io:- Lo scoprirai a tempo debito…ora passiamo ai
ringraziamenti!
XMaryCry: Io non ce l’ho con quel gruppo di
cattivi, ma che ci posso fare se voglio i nostri cari alieni? Insomma, quelli
mi vanno pure bene come antagonisti, però, cavolo! Grazie per gli auguri XD!
XLory06: come sopra! Cmq
sta tranquilla, che non è l’unica Lentona della ff *guarda Pie* ti assicuro che c’è molta gente più tarda!
Per una volta mi andava di fare che la ragazza proteggesse l’uomo,perché, quasi sempre
è il contrario! È il momento di riscattarci tutte! Ihih…
XFedy: Guarda, io avevo postato, ed ero
tranquilla…dopo meno di un giorno, vado a vedere se erano arrivate recensioni,
e, sorpresa, era finita alla fine della pagina! Incredibile! Infatti
pensavo che nessuno avesse recensito, dato che non era statamolto in alto…^_^ invece non è andata male!
Anzi!
XMewLulu:
“Maquando ho letto la tua ff
ho capito che Lory e Pie stanno bene insieme” wow..che
rivelazione, sono stata io a convertirti? *_* (ora si gasa tutta…ndKisshu). Ma
lo dici tanto per dire, o sul serio o.O? non credevo
di aver fatto tanto scalpore! Sono contenta che il chappy
ti sia piaciuto, perché io ero abbastanza insicura, tanto che ho pensato di
riscriverlo e postarlo in maniera diversa…ma visti i commenti non negativi…per
il manga…guarda, è stata la spesa più sciocca della
mia vita! A saperlo mi risparmiavo tutti quei soldi!
Ora
vi saluto tutti!
Un
grande Kiss_Kiss e…COMMENTATE!
Ps: per il titolo mi sono ispirata alla puntata di Naruto,
quando Haku e Zabusa
giacciono assieme sotto la neve T.T…che triste…
Amal compieva grandi passi, dando un’occhiata alla sua sfera, con la
quale vedeva cosa accadeva nel mondo
Allora,
premetto che il capitolo è pieno di…emh…^///^ l’ho alleggerito più che potevo…se volete
saltate! Basta che commentate.
No…ora
che ci penso non sono tanto osè…ma forse è
l’ambientazione…uff! sono
molto confusa @.@. ci vediamo a fondo pagina!
NB:
PER IL TITOLO DEL CAPITOLO! Ebbene si…ho copiato MewLeemy! Leemy-san, se sei in ascolto ti chiedo scusaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!e
che non hofabtaia
coi titoli…
15. “Tra me e te”
Amal
compieva grandi passi, dando un’occhiata alla sua
sfera, con la quale vedeva cosa accadeva nel mondo.
E
proprio da quella suddetta sfera aveva visto ciò che Lory aveva detto poco a fa a Pie.
Eppure, questa era una cosa impossibile.
Che Lory provasse amore per
quell’umano, era chiaro da principio.
Sapeva
che sarebbe successo questo quando l’aveva “ingaggiata”; lo sapeva perché le
vite dei due ragazzi erano collegate da tempo, e un
giorno si sarebbero dovuti incontrare, anche sein circostanza diverse.
Sapeva
che giocare con il destino di due persone Destinate era difficile, ma Lory era
facile ma manovrare.
E allora perché questo cambio di comportamento?
Che cosa si era innescato nella testa (o nel cuore) di quella
ragazza innamorata?
Amal
non se lo spiegava, e continuava, a grandi passi, a camminare per quello spazio
infinito come lo spazio.
Che cosaera andato
storto?
“Fino
a ieri sera, Lory mi obbediva, anche se controvoglia.
Il semplice fatto di aver preso l’energia di quel ragazzo…no no…qui gatta ci cova…” e a questo pensiero, gli venne in mente un Angelo. “Yume...” creò
una sfera d’energia, e la scagliò lontano “ Quella stupida…non fa altro che
impicciarsi!”
Ma infondo era sempre stato così.
Anche
quando era nel Paradiso, lei gli era sempre stata accanto, e alla fine se ne era…
Scacciò
via quei pensieri. Era inutile pensarci troppo.
Tanto
ormai non era più in grado di provare amore.
Eppure, il petto gli doleva un po’, quando pensava a quei momenti…
**
Lory
si era ritrovata nella cucina di Pie senza neanche accorgersene.
Il
ragazzo l’aveva praticamente trascinata dentro.
“E ora che faccio?! Io devo andarmene via!”
-Ti
va un po’ di caffè?- chiese il moro.
Lory
lo guardò un attimo.
Era
in piedi, leggermente appoggiato allo stipite della porta, con un braccio
appoggiato sul fianco, e uno che scendeva lungo l’altro fianco(*).
Gli
occhi blu la guardavano impassibile, ma le labbra erano incurvate da un
sorrisetto malizioso.
Infatti, lui sapeva benissimo che aveva “vinto”
contro la ragazza, e che lei non si sarebbe potuta più allontanare.
Lory,
ricordandosi della domanda, accennò un Si con la
testa, ma non si mosse da dove era quando lui gli porse una tazza.
Non
allungò nemmeno il braccio per prenderla, tento era
intontita.
-Oh!
Ti muovi a prendere il caffè?! Guarda che si fredda!-
Lory
allungò timidamente la mano, e prese la tazza, iniziando a sorseggiare.
Il
liquido caldo sembrò risvegliarla, tanto che si bruciò la lingua, tanto era
bollente!
-AH!Scotta!-
Si portò una mano alla bocca, prendendola forte, e iniziò a saltellare dal
dolore.
-Non
saltare! Rovesci tutto il caffè!- e appena finì di
dire queste (sagge) parole, qualche goccia di caffè cadde sulla sua mano.
-Ah!
Ma porca…!Lory! Fermati!-
-Oh
mio dio! Scusa! Non volevo! Io..io…- la ragazza era
rossa dall’imbarazzo, mentre guardava Pie sventolarsi la mano.
-Certo
che sei addormentata! Era chiaro che il caffè era
bollente!-
-Scu…scusa…scusami…non ci avevo pensato!-
Pie
alzò gli occhi al cielo, ma non riuscì a mostrarsi veramente seccato.
Il
volto di quella ragazza era rosso e tenero, che arrabbiarsi era difficile, ma
continuò lo stesso con la sua commedia.
-Mi
hai fatto male! Guarda! Mi si è arrossata la pelle! Ah! Sei peggio di una
bambina!-
Pie
si accorse troppo tardi che Lory era sull’orlo delle
lacrime (di nuovo!).
Che fosse troppo emotiva?
Questo
era sicuro.
-Emh…dai..stavo scherzando! Non mi sono
fatto niente!- niente da fare; dagli occhi di Lory cadevano lacrimosi di
mortificazione –No dai! Scherzavo!-.
più Pie cercava di tranquillizzarla, più la ragazza si chiudeva a
riccio.
“Mannaggia
a me!” –Ti prego Lory! Non voglio vederti piangere! Susu…che
non è successo niente!- il tono di Pie era come quello
di un fratello maggiore con la sorellina più piccola, che aveva appena
sgridato, e si rese conto che non era il tono migliore.
Gli
venne un’idea. Cattivella ma buona.
-Se non la smetti, giuro che ti bacio!- e, incredibile, ma vero,
le lacrime della ragazza cessarono.
-Oh..finalmente!- ma infondo c’era rimasto un po’ male.
L’idea
di baciare le sue labbra, di mordicchiarle, di succhiarle, di stringerla a se,
impedendole di scappare, di sussurrarle all’orecchio, gli piaceva un sacco.
Ma
se ora avesse dato sfogo a quei suoi “piccoli” e
“innocenti” desideri, non aveva la certezza di come avrebbe reagito Lory.
Anche se sapeva che la ragazza era attratta da lui, non gli andava
di rischiare.
-Scusami…- sussurrò lei.
-Niente…-
e rimasero in silenzio, mentre sorseggiavano l’agognato e ormai non più
bollente caffè.
**
Lory
si era distesa sul divano, col permesso del ragazzo.
Gli
faceva male la testa.
Stavano
succedendo troppe cose, e lei non era pronta.
Si
assopì leggermente, ma si riprese quasi subito, sentendosi osservata.
Pie
la stava guardando.
Eraseduto a gambe incrociate e con i pugni
chiusi sotto il mento, proprio vicino a lei.
-Lo
sai che quando dormi hai una faccia buffa?-
-Buffa?-
la ragazza si mise a sedere.
-Si…però
mi piace…sei pure rilassata, cosa che non sei mai quando sei sveglia .-
-Questo
non è vero…-
-Invece
si. Sei sempre tesa, e ti aspetti quasi che il mondo ti cada addosso .-
Lory
rimase in silenzio, cercando una risposta adeguata –Beh…guarda che quando tu
sei sveglio sei apatico e molte volte cattivo…- Pie corrugò la fronte “Non ha
tutti i torti…” -Però , quando dormi sei tenero come
un bambino!- sorrise di compiacimento, notando che Pie arrossiva.
-Ma
che cavolo dici??!?!!?- sbraitò
-E’ vero! Sei così tenero!-
-Senti,
smettila di prendermi in giro, o me la paghi!-
-Ma io sto dicendo la verità!- ammiccò lei.
-Adesso
mi hai stancato!-
La
ragazza strillò un poco, mentre lui le afferrava la vita, e la portava vicino a
se, facendo premere la sua schiena sul suo petto.
Iniziò
a farle una “saponetta” sulla testa, elettrizzandole tutti i capelli, mentre
lei, ridendo e urlando chiedeva-Pietà!
Pietà!-.
Dopo
pochissimo, si stancò di quel gioco e
la smise di frizionarle i capelli; ma non per questo la lasciò andare.
Appoggiò
il mento sulla spalla, ispirando a pieno il suo profumo.
Sentì
Lory irrigidirsi a ogni suo fiato.
Poteva
sentire benissimo il respiro della ragazza spezzarsi.
Era
impicciata, e questo lo eccitava.
Come
quando il gatto sta per afferrare un uccellino che tenta la fuga, inutilmente.
Baciò
lentamente il callo di Lory, arrivando fin sotto l’orecchio, e iniziò a
mordicchiarle il lobo.
Lory
ebbe un brivido. Di piacere.
-Pie…io…-
mugolò, ma non continuò; stava per dire “Non
voglio”, ma quello che stava accadendo lo voleva, e oltretutto lo voleva!
La
presa di Pie si fece più salda.
“Non
mi ero reso conto di quanto fosse magra” pensò, continuandola a baciarla.
La
mano si spostò sulla schiena, e la loro posizione cambiò.
Pie
la stese, supina, sotto di se.
“Qui
la cosa prende una piega diversa…” pensò la ragazza, mentre le guance le si coloravano di rosso purpureo incrociando i suoi occhi
come la notte e il mare.
Si
chinò a baciarla, lentamente, dolcemente.
Lory
lo attirò di più a se, mettendo le mani dietro la nuca, incrociando le dita,
avvicinando i gomiti.
“Non
importa quello che potrà accadere. Se adesso io
dovessi scomparire, sarei più che felice, perché sono tra le tue braccia”
Pie,
lentamente, le schiuse le labbra, e la sua lingua si intromise
nella bocca della ragazza.
Lory
trattenne quasi il respiro.
I
baci che si erano scambiati precedentemente, non erano
niente al confronto.
Sentiva
benissimo il fiato del ragazzo, e sentiva perfettamente il suo cuore battere.
I
loro corpi si incastravano perfettamente.
La
lingua che accarezzava la sua,la faceva sentire viva e
desiderabile.
Purtroppo
Pie interruppe il bacio.
Il
ragazzo notò con piacere che Lory era arrossita, e respirava a fatica, ma gli
occhi pregavano di continuare con quelle effusioni eccitanti.
Mise
le sue mani sotto il maglione di lei, sfilandolo.
Lory
rimase in camicia, che a poco a poco, perdeva i suoi
bottoni.
Lentamente
Pie ricominciò abaciarla per tutto il
petto, ed a ogni gemito della ragazza era un brivido
di piacere per lui.
Accostò
le labbra all’orecchio di Retasu, e bisbigliò –Sei mia…-
La
gonna di Lory scivolò via, verso la schiena, grazie alla mano di Pie, che
veloce accarezzava le gambe, fino ad arrivare più sopra, vicino a quel Segreto
Celato tanto appetitoso.
Lory
inarcò la schiena, e si chiese se ciò che stava facendo era giusto, ma le basto guardare Pie per far cadere ogni dubbio.
Lory
“aiutò” Pie a liberarsi dal maglione e camicia,e
rimase a petto nudo.
Passò
le dita sul fisico asciutto, ma non arrossì.
“Non
è più tempo di farsi prendere dalla timidezza. Voglio godermi quest9o attimo!”
Si
tolse lentamente il resto della camicetta, e la visione quasi completa della
ragazza lo mandò in estasi.
Cercò
l’aggancio del reggiseno, ma l’attimo prima di toglierlo
e bisbigliò –Posso?-
La
ragazza accennò con la testa.
E il suo seno fu quasi libero.
Pie
fece passare le labbra sulla pelle, formando ghirigori con la lingua.
La
ragazza iniziava gemere sempre più forte.
La
testa inclinata all’indietro, gli occhi socchiusi.
Stava
bene.
Era
in Paradiso.
Alzò
lentamente la testa, e gli occhi si aprirono un po’ di più, ma quello che vide
non le piacque.
Avrebbe
voluto vedere Pie, i suoi occhi, la sua bocca.
Davanti
a lei, con le mani dentro alle tasche del giubbotto, Amal.
Pie
continuava a baciarla, probabilmente non si accorgeva
di niente.
Amal
alzò il suo braccio, indicando quello di Lory (che nel frattempo accarezzava la
schiena di Pie) e la ragazza si guardò, di riflesso.
Nel
braccio era comparsa un scritta, che fu come un pugno
in pieno viso.
Rilesse
quella frase finché questa non si cancellò, con un leggero dolore, lasciando la
pelle arrossata.
-Pie…basta…- mugolò, ricacciando dentro le lacrime.
Il
ragazzo non sembrò averla sentita.
Lei
lo scostò delicatamente.
Si
mise seduta, raccogliendo il maglione, indossandolo, così
almeno poteva coprirsi.
-Che cosa c’è? Avevi detto di si…- fece
Pie, non del tutto tornato alla realtà (**).
-No
e…e che…- tentò di dire la ragazza, non riuscendo a parlare.
Prese un bel respiro profondo –Ti chiedo scusa! Avevo detto di si…ti
giuro che avrei voluto…però…non potevo...-
-Ma perché?- chiese, quasi risentito.
Lory
abbassò lo sguardo e non rispose.
Preferiva
fare scena muta, piuttosto che mentire.
Pie
si alzò di botto, e si rimise la camicia –Lasciamo
stare…- disse a bassa voce.
Lory
gli prese una mano, e se la portò al viso.
Era
calda, era grande.
Quelle
mani prima la stavano accarezzando.
Prese
un po’ di coraggio e disse –Possiamo uscire un po’? andiamo all’acquario?-
Pie
la guardò.
E sorrise.
-D’accordo…ma prima…- le rubò un altro
bacio, dolce e accattivante.
Se doveva fare una similitudine, Lory era come una dolce
caramella, che vorresti sempre mangiare.
Si
scostò da lei.
-Avanti…altrimenti
si fa tardi…e rischierei di non fermarmi più ad un bacio…-
**
I
due ragazzi avevano preso la metropolitana per arrivare all’acquario, e durante
il tragitto, Pie aveva tenuto per mano Lory, e non aveva mai distolto lo
sguardo da lei.
La
situazione, a dirla tutta, il comportamento di Pie era
un po’ possessivo.
Quelle
attenzioni le piacevano; Pie la trattava come un fragilissimo cristallo.
In
metro, poi, l’aveva tenuta stretta, quasi coprendola col suo corpo, in modo che
nessuno potesse toccarla.
Finalmente,
arrivarono.
L’acquario
era un posto molto bello, grande.
All’interno,
le sale erano buie, e le vasche illuminate da luci soffuse.
Anche se era inverno, c’erano molte persone, soprattutto famiglie.
I
bambini correvano, strattonando la mano di genitori.
-Wow…ce
tanta gente…- ridacchiò lei.
-Eh
già…ma non c’è da stupirsi…l’acquario è la meta preferita dai bambini- e detto
questo, le lanciò un’occhiata.
Lory
sbuffò un poco –Grazie…- poi aggiunse, con più grinta
e decisione –Dato che sono una bambina, non avrai niente da me…-
Pie
sembrò terrorizzato da quella proposta –Andiamo dentro, va…-
Visto
da dentro, l’acquario era molto più bello.
I
due passavano tranquilli da unavasca
all’altra.
Appena
arrivarono a quella dei pesci tropicali, la ragazza disse –Posso farti una
domanda?-
-Ricominciamo con i giochetti?- fece lui, seccato.
-No
no…o forse si…beh. Comunque, che ci facevi l’autunno
scorso in ospedale?-
Pie
si irrigidì e rispose seccato –Non capisco il motivo
si questa domanda…è stupida, e non capisco a che cosa ti serve saperlo. Ero lì
e basta-
-Però tu non parli mai di te. Mai di…-
-E perché tu si? Avanti, non farmi ridere, manco tu parli mai di
te stessa! Anzi, fai di tutto per evitare le mie domande. Sono io a non sapere niente di te-.
Lory
sembrò prendersela, e si voltò, per andarsene, ma Pie le bloccò le vie di fuga,
battendo un pugno sul vetro, pochi centimetri dal suo viso. In questo modo il
braccio faceva da sbarra.
-Non
pensare di andartene così facilmente- disse.
-Non
vado da nessuna parte…voglio solo allontanarmi da
questa vasca…- disse debolmente.
-E invece no .- la schiacciò contro il vetro, torreggiando su di
lei.
Si
guardarono per un istante che sembrò lunghissimo.
Pie,
stranamente, fu il primo a cedere –Scusa…e che non mi piace
parlarne…- si avvicinò a lei, cercando le sue labbra, ma la ragazza si girò di
scatto, offrendogli la schiena.
Il
giovane sospirò –Scusami…- le sfiorò il collo con le
labbra.
-Niente
scuse. E non ci provare ad ammorbidirmi così. Tanto
non funziona-
-Io
dico di si…-
La
schiacciò contro il vetro, abbracciandola.
-Pie…ci
guardano tutti…- disse lei, sentendosi impacciata.
-No…fino
a che non accetti le mie scuse…-
-Non
succederà mai…-
-Va
bene…tanto io sto comodo così… e se vuoi, possiamo anche fare un bel giochetto…-
Gli
mise una mano sotto il maglione, pizzicandole i fianchi.
-Pie!
Smettila!- tentò di ribellarsi lei.
Pie
non l’ascoltò, e le soffiò sul collo.
Con
la mano libera prese il viso di Lory, e girandolo verso il suo, la baciò in
modo prepotente.
-Mmh…- mugolò lei.
Pie
si allontanò dopo poco –Allora?-
-Noo…- disse lei, riprendendo fiato.
-Sei
dura eh…- disse lui –E va bene…come vuoi…-
Si
allontanò da lei velocemente, assumendo un atteggiamento freddo e scostante.(***)
Lory
ci rimase di sasso.
“Niente
più abbracci, baci e cose del genere?” pensò dispiaciuta.
Quando si allontanò, lui la seguì, a debita distanza.
Sentiva
gli occhi penetranti bruciarle la pelle.
Solo
con gli occhi la prendeva e la faceva sua.
Passarono
un paio di minuti, scambiandosi monosillabi, ma ad un certo punto, Lory non
avvertì più la presenza di Pie.
Si
girò a cercarlo, ma era troppo buio per vederlo.
Si
spaventò un pochino, e tornò indietro.
Rifece
tutto il percorso in retro marcia, ma di Pie non c’era
traccia.
-Pie?!?- lo chiamò.
Il
suo passo si fece più nervoso e frettoloso, e alla fine,
tornò all’entrata.
Pie
era appoggiato a un palo, e guardava tranquillo il
paesaggio di città.
-Scuse
accettate…basta che non fai più così…- disse lei,
arrendevole.
Il
volto di Pie non fece una piega, anzi, se possibile si indurì
ancora di più.
-Pie…sei
arrabbiato?-
-No…dai…andiamo…facciamo un altro giro…-
Camminavano
fianco a fianco, ma parlavano poco.
Lory
si sentì in colpa.
Adesso
Pie era arrabbiato. Non le parlava più, non le sorrideva
più.
Sembrava
avesse indossato la maschera di quando si erano conosciuti.
-Ti
va di andare al parco dove…dove ci siamo incontrati la prima volta?- domandò timidamente lei.
-Ok…come vuoi…-
“Tutto
qui? Non voglio che mi tenga il muso…io devo…”
Lo
abbracciò da dietro, proprio in mezzo alla strada –Ti chiedo scusa!- disse
piano –Non volevo farti arrabbiare…-
Pie
la scostò dolcemente, e disse –Non è per te…-
-Come?-
fece stupita
-Scusa…stavo
pensando. Mi chiedevo che forse, parlandone con qualcuno, non mi sarei sentito
tanto male…-
-Allora
non eri arrabbiato?-
Pie
soffocò una risata –No, scema…non lo ero…-
-E perché tene sei
andato dall’acquario? Mi hai lasciato sola!- fece Lory, più sollevata
-Perché…?
Volevo stare un po’ da solo…e poi pesavo di farti sbollire la rabbia. Infondo,
non ti è piaciuto il mio modo di fare all’acquario, no?-
Lory
avvampò di vergogna.
Altroché
non le era piaciuto!
Pie
capì i suoi pensieri, e le disse piano –Va bene…alla
prossima occasione continuiamo. Non volevi andare al parco?-
-Ah..ah…s…si!-
**
Pie
si sedette sulla panchina –Era questo il luogo, no?-
-Già...io
ero sull’albero e ti avevo preso i soldi!-
-Quella
sera ti avrei voluto strangolare. Ma adesso…- la guardò intensamente -…adesso
mi sento in dovere di parlare…vuoi?-
-Se non ne sei convinto, no…- disse lei, portando le mani avanti
e sventolandole in senso di diniego.
Pie
le prese una mano –Non ce ne bisogno…-
Iniziò
a parlare, raccontando come si era formato quel improbabile
trio, di come erano coinvolte in tutte le cazzate di
Kisshu.
-E
poi cosa è successo?- chiese lei, presa dal racconto
-Kisshu aveva sempre in testa le cose più assurde.
Un giorno è venuto a scuola dicendo che aveva trovato il modo di fare un
mucchio di soldi in un colpo solo. Consisteva nell’introfularsi ad una festa di ragazzi del liceo S. era
una scommessa. Se avesse vinto avrebbe preso un sacco
di soldi. L’idiota. Lo faceva più che altro per mettersi in mostra. Chiese a me
e Ryou di partecipare, e io rifiutai. Sapevo che era
una cavolata, e che sarebbero potute partire denuncie e varie seccature.
Durante la festa ci fu una rissa, e ne rimase coinvolto.
Per
quanto ne so, è stato colpito alla testa da un oggetto pesante…c’è stato una grande confusione, e chi ha colpito Kisshu è scomparso. -
Rimasero
in silenzio.
Pie
non fece una piega, aveva raccontato tutto molto
velocemente e in modo piatto.
Lory
abbassò lo sguardo.
Conosceva
perfettamente la storia di Kisshu, anzi, forse era l’unica che poteva
ricostruirla completamene, dato che lei, quella
fatidica sera era lì. Lei frequentava il liceo S. lei aveva vissuto normalmente fino a
quella sera.
Però Pie doveva aprirsi da solo.
Questi
erano gli ordini di Amal. Non poteva farci niente. Anche se Aveva deciso di ribellarsi, non poteva mandare
tutto all’aria.
Ma ora doveva andarsene da lì.
-Pie…scusami
ancora .-
-Di
che? Scema. Ti scusi troppo, tu…- le accarezzò la testa.
-Puoi
chiudere gli occhi?-
-Perché?-
-Dai!
Ti prego…-
-Mmh…a cosa pensi? Guarda se è per il discorso di prima preferisco
fare la prima mossa…-
-Non
è niente di quello che pensi!!!!!!!!- urlò lei.
-Va
bene, ti credo, non agitarti…però, prima di prestarmi ai tuoi giochetti…- frugò
nelle tasche, e ne uscì un piccolo braccialettino.
Il
laccio era nero, e aveva semplici palline, e al centro, come ciondolo
principale, un delfino azzurro.
Lory
lo prese con cura, rigandoselo nelle mani –E questo
che cosa è?-
Pie,
per un attimo arrossì –N…niente- e balbettò –L’ho
visto all’acquario…tu mi ricordi tanto un pesce fuor
d’acqua e te l’ho preso. E
non ridere! Vedo benissimo che ti stai trattenendo!-
-Grazie…-
se lo legò al polso, e lo sfoggiò un attimo –Ora chiusi gli occhi…-
Pie
fece come gli era stato detto, un po’ curioso di vedere
cosa avrebbe fatto la ragazza.
Sentì
le labbra sfiorargli la fronte, poi sulle labbra.
Lory
cominciò a baciarlo lentamente, e nella mano del ragazzo mise qualche cosa.
-Non
aprirli. Conta fino a dieci…- disse lei,
allontanandosi.
-Vuoi
giocare a nascondino? E che cosa mi hai messo in mano?-
-Conta.
Poi vedi.-
Lory
tacque.
-Lory? Ok, io conto però non fare scherzi
stupidi…Uno, due…tre…- aprì di botto gli occhi.
Avrebbe
voluto prenderla di sorpresa, per vedere che cosa combinava, ma nel parco era solo.
Lory
era scomparsa nuovamente.
Si
guardò intorno, disorientato.
Aprì la mano, e lì, piegato, c’era un fogliettino
di carta.
Lo
aprì con cura, e lesse :” Scusami…”
Pie
accartocciò il foglio e lo buttò lontano.
Le
se ne era andata di nuovo, e non sapeva quando sarebbe
tornata.
**
Lory
camminava a grandi passi per il lungo corridoio.
Entrò
nella sala dove Amal le aveva detto di incontrarla.
Era
una delle camere private del suo Signore, ben arredata, con un letto a
baldacchino, un caminetto e un tavolino di legno scuro.
L’ex-angelo
era seduto su una poltrona di velluto rosso, e
sorseggiava, da un bicchiere molto elaborato, un liquido molto scuro, forse
vino.
-Bentornata
Lory…- disse –Ti sei divertita sulla terra? Ti sei
divertita con Pie? Lo spero bene…PERCHE’ IO NON MI
SONO DIVERTITO!- scagliò il bicchiere per terra, e
Lory sussultò di paura –Che cosa ha in mente la mia dolce Lory? Eh? Stavi per far l’amore con quell’insulso umano…sei innamorata
di lui fino a questo punto? Eh?-
-Io
non volevo disubi…-
-Mal’hai fatto Lory. Ma sono sicura
che la tua era una strategia, vero?-
Si
avvicinò pericolosamente a lei, prendendole il viso tra le dita affusolate,
schiacciandole le guance –Perché, vorrei ricordarti, che appartieni
a me, non a lui…vero? Tu non stai andando con lui?-
-N…no…-
mugolò lei.
-Perfetto!-
mollò la presa sulle guance –In tal caso, ora donerai a me ciò che stavi
donando a lui…-
-Cos…-
le parole le morirono in gola, perché Amal le tappò la bocca un le sue labbra,
schiacciandole forte, facendogli male.
-Sei legata a me!- le disse, sbattendola sul letto.
-Lascia…mi…-
Lory provò a scappare, ma lui la teneva ferma.
-Con
quest’atto, tu non apparterrai altri che a me! Rinuncia a quello stupido umano!
Tanto lo perderai!-
Incombé
su di lei per molto tempo, facendole male.
Nella
sua mente, Lory pregava, e chiedeva aiuto, e una frase rimbombava, come un eco
“Pie…aiutami…” e qualche lacrima scese silenziosa,
mentre le risate di Amal risuonavano in quello spazio.
**
Note:
(*) Se non mi sbaglio, questa è la classica
posizione di Pie nell’anime di TMM…o no?
(**) Pie *sbava* voglio iooooooo!
Pie:- Ma porca! Perché vengo sempre
interrotto sul più bello!
(***) ora ti riconosciamo! *__________*
urlò lei.
**
Ho
finitoo!
Ok! 10 pagine di emerita schifezza e
porcheria! Fatemi un applauso!
Non
ho molto da dirvi, solo una cosa…ciò che è successo a Kisshu è vero solo a
metà!XD il resto negli altri capitoli. E che sono
complicata, e mi ero prefissata di non svelare tutto subito. In altre parole,
Pie non sa quasi niente!povero!
Ormai
la storia si svolge al termine! Pochi capitoli!XD
Ora
che è finita la scuola, spero di aggiornare in fretta!
Mi raccomando, commentate!
A
prestooooooooooooooooooo!
Saluti
a:
XFedy:
hai aspettato bene? Delusa? Spero di no! Ma che si fa
una gara a chi commenta per prima O.O. per me basta
che commenti XD un grossissimo bacio appiccicoso (bleah!
Ndfedy)
XMaryCry: Non credo che tu ti sia
chiarita molto, vero? Mi dispiace per eventuali mal di testa!
XLory06:beh…è mezzanotte, non dormi, e ti stupisci
se ti si fondono i neuroni? Asdasdasd…certo che sei
forte…per la dichiarazione mi sono scervellata! Non
sapevo che fare, poi, dopo aver riletto Naruto 4 mi si è
illuminata la lampadina nella testa! asdasdasd
Lory
era raggomitolata in una poltrona della stanza dove qualche ora prima aveva
avuto un incontro ravvicinato con
Amal.
Aveva
le gambe raccolte al petto, la fronte appoggiata alle ginocchia.
Aveva
avuto una paura damatti, e ancora
tremava.
Mai
aveva pensato a una cosa del genere. Mai aveva pensato
che una cosa del genere potesse capitare a lei.
“Sono
stata una stupida…” pensò.
Guardò
il caminetto.
Piccole
fiamme danzavano eleganti, abbracciandosi, baciandosi, facendo l’amore fra esse.
Si
cacciò gli occhiali, e li posò sul tavolino, strofinandosi gli occhi.
Le
venne in mente, che come quelle fiamme, anche un’altra persona l’aveva
abbracciata, accarezzata, baciata.
Pie.
Pie.
Sempre
Pie.
Nessuno
mai l’aveva fatta sentire bene come quel ragazzo.
Probabilmente
lui non sapeva che cosa aveva fatto.
Non
sapeva di quanto aveva potuto renderla felice.
Sorrise
un poco. Un sorriso triste e malinconico.
Anche
se sentiva ancora dentro di se la presenza prepotente di Amal,
poteva percepire il calore delle labbra di Pie, la dolcezza delle sue mani, il
profumo del suo alito della sua pelle.
Certo,
avrebbetanto voluto
andare fino in fondo, ma quello che
aveva avuto era stato sufficiente.
Bastava
quello per farle tornare la luce negli occhi.
Per
aiutarla a dimenticare.
“Amal la prese saldamente
dalle braccia. Non le lasciava via di fuga. Per lei era
rimasta solo rassegnazione.”
“Non
mi importa…mi rallegro spendo che c’è una speranza per
me e per Pie…non importa. Amal potrà farmi quello che vuole. Non m’importa”
Appena
ebbe finito questi pensieri, il grande portone di
legno si spalancò, ed entrò Amal, l’oggetto dei suoi pensieri.
-Salve
Lory…- disse, mellifluo –Stai bene? Hai bisogno di
qualche cosa?-
La
ragazza non rispose, perdendo un po’ del coraggio che aveva accumulato.
-Prendo
il tuo silenzio come un no .Ma
lo sai che è molto scortese da parte tua?- si mise di fronte alla sua poltrona,
e si sedette –Spero che questa stanza ti piaccia. Perché ci
rimarrai per molto tempo-
Lory
lo guardò senza capire, e Amal sorrise piano –Non penserai
di poter scendere sulla terra di nuovo, vero? Per spassartela con il tuo amichetto .-
-Non
puoi…- bisbigliò la ragazza.
-Come
scusa? Non credo di aver sentito bene…-
-NON
PUOI!- urlò, alzandosi in piedi, facendo cadere la
pesante poltrona –NON PUOI IMPEDIRMI DI ANDARE DA LUI! NON PUOI!- svuotò i polmoni, e il suo viso si arrossò.
L’urlo
le aveva fatto remare il petto, le gambe, la testa.
Forse non aveva mai urlato con tanta forza.
-Sei innamorata di lui fino a questo punto?- disse
tranquillo.
Con
un gesto della mano, molto elegante, indicò la poltrona, che si rimise, come
per magia (forse lo era), al suo posto.
Si
alzò, e fronteggiò la ragazza.
La
superava di tutta la testa.
La
sua massa corporea era il doppio di quella della ragazza, esile e gracile. Era
come mettere a co0nfronte un sassolino con una montagna.
-Sei innamorata di lui fino a questo punto?- ripeté
–Infondo, che cosa ti manca?- ghignò –Ti mancano i suoi baci? Le sue carezze?
Dipendi da queste cose come un qualsiasi cagnolino? Oh! Quanto sei…patetica- si
chinò verso di lei –Se è il suo viso che vuoi…- si passò la mano sul volto
–Posso dartelo-
Lory
sgranò gli occhi.
Davantia lei c’era la copia perfetta di Pie.
Il suo Pie.
Il suo amato Pie.
Era
lì. Davanti a lei.
Il
volto fermo, gli occhi scintillanti.
-Tu…tu…-
allungò una mano, tremante, verso il viso –Tu non sei Pie- la ritirò subito,
stringendola, portando il pugno chiuso al petto, accompagnato dall’altra mano -Puoi
anche somigliargli, ma ti manca tutto. La sua personalità, il suo modo di
atteggiarsi. Il suo cuore. Non basta
avere il suo aspetto!- e inaspettatamente, mollò uno schiaffo sul volto di Amal.
L’uomo
tornò se stesso, e si toccò la parte offesa, sorpreso.
“Fino
a qualche tempo fa non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Tremava al solo
vedermi” –Sei cambiata…molto. Ma non basta. Ti voglio presentare una mia amica…-schioccando le dita, in un attimo
apparve accanto a lui una ragazza.
Una
gonna corta nera, calze pesanti dello stesso colore. Maglione bianco. Capelli
verdi e occhiali grandi.
Lory
quasi si specchiò, e ne rimase sorpresa.
-Questa
mia amica si chiama Nuskha …che vuol
dire copia. Non la trovi perfetta? Meglio dell’originale- le scostò una ciocca
dal viso –Prenderà il tuo posto, e soggiogherà Pie. Ti
ricordi quando gli hai preso l’energia? Beh, ha fatto in modo che parte di quella energia entrasse in questo corpo vuoto. Quella e la
tua personalità, si sono fuse, dandole vita. Farà in modo di ingannare Pie. Ma manca un piccolo dettaglio-
-E…e quale?- chiese Lory, mentre la terra iniziava a mancargli
da sotto i piedi.
-Manca
il tuo alito di vita…così è ancora incompleta, e Pie
se ne accorgerebbe! Avanti, Nuskha, prendi l’alito di vita…-
La
copia si avvicinò a Lory, la quale indietreggio,
spaventata –Sta lontana!-
Nuskha,
quasi non l’avesse sentita,si avvicinò di più, e le
prese il volto tra le mani.
-Eudnianuomais aro- bisbigliò, respirando la stessa aria di Lory.
La
ragazza si sentì svuotare. Le mancava l’aria. Quella maledetta la stava
uccidendo?
“Ah…è
vero, io sono quasi morta…” pensò “non può farlo”
-Puoi
andare…- disse Amal alla copia, che assentì, e sparì.
Lory
cadde in ginocchio, e respirò a bocconi
–Tu
dici che non basta il volto uguale? C’è bisogno di un cuore, vediamo se per lui
sarà lo stesso- in un attimo, scomparve e riapparve alle spalle della ragazza,
che si era alzata tremando –Ora quella ragazza ha pure il tuo alito di vita,
come potrà Pie resistergli?-
Gli
prese le spalle delicatamente, e Lory ebbe un brivido, costatando che erano
gelide.
-Io
dico che lui verrà ingannato…- posò le labbra sottili
sulla sua guancia (Lory sussultò, chiudendo forte gli occhi, mentre iniziava ad
avere i sudori freddi) –E pure tu…- era cambiato di nuovo. Questa volta era Pie; anche la voce era uguale.
Amal
era un bravo incantatore.
Annebbiò
la mente della ragazza a tal punto da non farle più credere cosa era vero e
finto.
La
fece voltare, e la baciò con forza, circondandole la vita con un braccio,
mentre l’altro gli teneva il polso fermo, in caso di ribellione.
Lory
non riusciva bene a capire che cosa succedeva.
Il
suo corpo era come un involucro di carne, vuoto. Non era inebetita solo dal
potere di Amal, ma anche dalla sua copia, che aveva le
aveva sottratto molta energia. Altrimenti si sarebbe liberata più facilmente;
solo dopo un paio di secondi, che parvero infiniti, Lory iniziò a capire cosa
stava succedendo.
Anche
se il cuore e la mente le dicevano “Va via! Caccialo”
il suo corpo non voleva rispondere, poiché non identificava
Pie come un falso.
Amal/Pie
sogghignò, allontanandosi da lei.
La
passività forzata della ragazza era meravigliosa.
Qualche
ora prima aveva avuto dei problemi ad ammansirla, e aveva scoperto, in seguito,
che averla era una bella sensazione.
Prese
con forza la mano della ragazza, e questo fece
sobbalzare il corpo, e sentì l’anima della ragazza dimenarsi, in cerca di una
via di uscita.
Sorrise.
Le
passò una mano sul viso, facendola tornare alla normalità –Visto basta poco, e
tu mi confondi
per Pie…- disse, ancora sotto quelle mentite spoglie.
Lory
trattenne le lacrime, ma qualcuna, ribelle, scappò
via.
Si
chiuse il petto fra le braccia –Solo perché tu mi hai
soggiogata…- rispose, singhiozzando
-Anche
questo è vero, ma adesso tu sei in mio potere, e posso farti ciò che voglio, comprendi? La stessa cosa succederà a Pie con la tua copia.
Farà ciò che vuole lei, e lei farà ciò che voglio io; e io voglio vederti
soffrire, voglio vedere i tuoi sogni infranti. Questa è la giusta punizione per
chi mi disobbedisce-
-Puoi
farmi ciò che vuoi, ma io non mi darò mai a te…- disse
piano.
-Può
darsi. Ma io ti ho già mangiata…-
**
Poco
dopo Lory era raggomitolata su quella stessa poltrona.
Gli
occhi erano rossi dal troppo pianto.
Prima
di andarsene, Amal le aveva detto –“Vedi come stai soffrendo a causa sua?
Sarebbe stato meglio stargli alla larga”-
E come poteva? Come poteva stare alla larga?
Ebbe
un brivido di freddo lungo la schiena. Aveva un brutto presentimento.
Cercò
di pensare ad altro, e l’unica cosa fu ciò che Pie le aveva raccontato
di Kisshu.
-“Kisshu aveva
sempre in testa le cose più assurde. Un giorno è venuto a scuola dicendo che
aveva trovato il modo di fare un mucchio di soldi in un colpo solo. Consisteva nell’introfularsi ad una festa di
ragazzi del liceo S. era una scommessa. Se avesse vinto avrebbe preso un sacco di soldi.
L’idiota. Lo faceva più che altro per mettersi in mostra. Chiese a me e Ryou di
partecipare, e io rifiutai.
Sapevo che era una cavolata, e che sarebbero potute partire denuncie e varie seccature.
Durante la festa ci fu una rissa, e ne rimase coinvolto.Per quanto ne so, è
stato colpito alla testa da un oggetto pesante…c’è stato una grande confusione, e chi ha colpito Kisshu è
scomparso.”-
Povero Pie. Lui sapeva solo una minima parte della storia.
Con
la mente, tornò a quel giorno…
*Flash Back*
Scuola
privata…
Lory
camminava tranquilla per i corridoi del suo istituto privato, e un gruppo
composto da tre ragazze le andò incontro
–Lory-chan!Lory-chan!- urlarono, circondandola –Devi venire assolutamente! Non
puoi mancare!-
La
ragazza sembrava sorpresa –Mancare? Non salto mica la scuola…-
-Non
per quello!- disse una
-Ma per la festa!- disse un’altra
-Ah…quella…beh,
sinceramente non mi interessa-
-Sei
sempre così ordinaria! Lasciati andare! Please!-
disse una terza ragazza, stringendo le mani come in preghiera
-Ti
prego Lory-chan! Siamo amiche! Ci serve il tuo aiuto! Non possiamo andare da
sole!-
-Ma perché?- chiese, seccata, era un’intera mattinata che la
stressavano con quella storia…
-Siamo
in tre! E si entra o con un ragazzo, o in gruppi di quattro!-
-Facciamo
così, vieni con noi, ma te ne vai quasi subito, ok?-
Lory
sospirò, rassegnata, era troppo buona –E va bene, ma solo per una mezz’oretta…-
-Sarà
l’ora più bella di tutta la tua vita!-
-Ma non era una mezzora?- Sospirò rassegnata.
Alla
fine cedeva sempre.
**
Scuola
statale…
-Ehilà!
Compari belli!-
- Kisshu, che vuoi?- chiese Pie, alzando
gli occhi dal libro che stava svogliatamente sfogliando
-Che
sei acido!- rimbeccò
-
Kisshu, che ti serve?- chiese Ryou –Guarda, se è per sodi, non te ne presto più…-
-Ma non è per quello! Scemi! Sempre a pensare a
un secondo fine! Volevo dirvi che questa sera c’è una
festa-
-Non
m’interessa- tagliò corto Pie
-A
me si- disse Ryou.
Kisshu
guardò i due amici.
Bene,
ne aveva conquistato uno. Doveva solo attirare
l’attenzione di Pie.
-Pie…ci
saranno tante belle ragazze…- ammiccò
-Non
mi interessa- rispose apatico
-Secondo
me è gay!- disse allora Kisshu, per pungerlo
sull’orgoglio
-Non
funziona, Kisshu…- commentò sarcastico Ryou –Ma ora mi
vuoi dire dove si va? E chi la organizza?-
Kisshu
raccontò di una scommessa fatta con alcuni ragazzi più grandi, i soldi
eccetera.
-
Se è così, io mi tiro indietro- disse Ryou –Non ne
vale la pena. Non entro in questi giochi stupidi-
-Ma come! Uffa, sei impossibile! Il Signorino-di-Buona-Famiglia-
-Tanto
non funziona con me, stupido…- disse Ryou –E comunque
domani sera ho da fare. Mio padre ha un importante cena d’affari, e il Signorino-di-Buona-Famiglia deve farsi vivo…- rispose, mettendo
molta ironia nell’ultima parte della frase
-Tutte
scuse!- disse Kisshu –Che bravi che siete! Abbandonate
un amico in difficoltà! Complimenti!-
-Non
si tratta di abbandonare…- disse Pie tranquillo –Hai
mai pensato prima d’agire?-
-Mai- rispose sincero
-Appunto.
Se venissimo beccati alla festa come “imbucati”, ci
farebbero pelo e contro pelo. Quelli dell’istituto S non sono persone con cui
ragionare. Sono gente viziata, e fanno ciò che vogliono. Come ad esempio
organizzare una festa durante gli esami. Sicuramente chi ti ha proposto la
scommessa vuole fare colpo su qualche ragazza dell’istituto. Per quanto ne so
sono abbastanza facile da abbordare-
-Davvero?-
chiese Ryou, più interessato
Pie
inarcò le sottili sopracciglia, tornando a guardare il libro –Ma a te non
piaceva quella Ichigo Momya?-
-Punto
primo, si chiama Ichigo Momomiya…-
-E punto secondo quella me la prendo io…- disse seccato Kisshu.
I
due ragazzi si guardarono per un attimo, acidi.
Certo,
erano amici, ma da quando avevano puntato gli occhi addosso alla ragazza coi capelli rossi e gli occhi color cioccolato, almeno una
volta al giorno si lanciavano commenti inaciditi.
-Se se…come no…- disse Ryou, con lo stesso tono che avrebbe usato
con un bambino capriccioso.
Kisshu
si imbestialì, e lasciò i due amici.
-Me
ne vado, tanto a stare con voi non mi conviene- e uscì
dall’aula, scontrandosi con qualche mal capitato.
Pie
guardò il punto da dove Kisshu era uscito, e poi guardò Ryou.
Un
solo commento –Chissà che cosa ci trovate in quella
mocciosa…-
-Lascia
stare- disse Ryou, strofinandosi gli occhi con
l’indice e il pollice –Piuttosto, non credi che Kisshu andrà lo stesso a quella
festa? Quelli del liceo S non sono tipi da accettare un “infiltrato”-
Lo
sguardo violaceo si incrociò con quello turchese,
adesso supplichevole.
Alzò gli occhi al cielo –Ho capito…ci devo pensare io.Andrò a parlare con Kisshu-
Appena
arrivato alla porta sentì le parole si Ryou –Grazie, mamma!-
Mettiamola così…Ryou fu molto fortunato a non ricevere un banco in
faccia, e per questo dovette ringraziare i suoi riflessi quasi felini.
**
Pie
non ci mise molto a trovare Kisshu.
Ogni
volta che aveva un battibecco con qualcuno, andava a rifugiarsi nella vecchia
palestra dietro la scuola.
Anche quando saltava le lezioni o aveva voglia di imboscarsicon qualcuno.
Quindi, per il 60% delle volte che andava a scuola era lì dentro.
Pie
vide la porta, di solito chiusa con un catenaccio, socchiusa.
Sorrise
piano “Troppo scontato” –Kisshu…esci fuori, per favore-
Nessuna
risposta
Pie
sospirò –Non ho voglia di entrare lì dentro con tutta
quella polvere. Ora esci. Quel posto è così incasinato da far venire la nausea-
Pie
vide la testa verde scuro di Kisshu uscire da quello
piccolo spiraglio.
Gli
puntò addosso gli occhi aurei, leggermente infastiditi
–Quella di prima sembrava una domanda, non una richiesta. Dovresti esercitarti
un po’ di più sull’espressività della voce. E poi sembri mia madre quando entra
nella mia camera-
Pie
rischiò di mollare un pugno al compagno.
Ma
per caso sprigionava un’aura di affetto materno?
No.
Sicuramente no .
-Che vuoi?-
-Riguardo
la discorso di prima. Kisshu, ti conviene non andare-
-Senti,
non farmi la predica!-
-Non
te la sto facendo. Ma con quelli lì non ti conviene
scherzare. Ho sentito dire che dei ragazzi del liceo M sono stati sospesi da
scuola per aver attaccato briga con quei tipi lì-
-Non
rompere!-
I
due iniziarono un accesa discussione.
E dire che Pie voleva solo parlare.
Non
seppero dire come iniziarono ad alzare la voce, ma Pie aveva perso la pazienza,
e Kisshu faceva di tutto per farlo imbestialire.
Ma probabilmente tutto era iniziato quando si erano detti ““-Non
lo fare! È una sciocchezza! Non ne vale la pena!- -Posso
Farcela! Pie! Finalmente avrò il mio momento!- -Se lo farai,
non considerarmi più tuo amico…Kisshu…-” tutto
era iniziato da lì, e finito in tragedia.
-Ma
ti rendi conto che mi sto preoccupando per te, razza di deficiente?!?-
-Nessuno
te l’ha chiesto!-
-Fa
quello che cazzovuoi! Tanto
io con te ho chiuso!-
-Bene!-
-Bene!-
Da
quel momento in poi, le loro strade dovettero separarsi, finché pie e Ryou non
ricevettero una chiamata, quella stessa sera.
**
Si
pregano i gentili lettori di posare le armi, qualcuno
potrebbe farsi male! AAAAAAAAAAAH!
Chi mi ha lanciato addosso
una bomba a mano?!?!
Capisco
di essere una grande stronza, ma mi merito questo?
Lettori:- Questo ed altro…-.-
Okok…ho capito…
Vi
chiedo scusa per il piccolo ritardo,
ma sono voluta andare avanti con le atre mie ff…e poi
ho avuto un blocco dello scrittore!Aiai…mi sono
incasinata la vita! X°D
Cmq non preoccupatevi, perché per il prossimo capitolo ho già
pronte le bozze.
Volevo
chiedere il vostro parere sulla prima parte, quella LoryxAmal…è
tanto maniacale? Perché mi
devo regolare per il deguito…
Lettori:- EH?!?
Niente…ma
adesso passo ai ringraziamenti…
XRobertina92:ihih…non sbavare
troppo…altrimenti ti prenderanno per maniaca (troppo tardi…ci sono bastati i
commenti su MSN ndKisshiu&Pie) ops…ehehe..è vero! Bella mia, che
ci vuoi fare? Anche io ho i miei momenti…ogni
voltaiche publico, mibatte
forte il cuore…ihih quanto sono scema!
XFedy:anche io vorrei essere al posto di Lory ç.ç,ma purtroppo, a noi miseri mortali non ci tocca questo…ç.ç. la storia ocme vedi, inizia
a sbrogliarsi, no? Nella seconda parte spiegherò TUTTO quanto, ma non sarà la
fine. Mi avrete in mezzo alle scatole per un po’. Per quanto riguarda Amal…in
seguito spiegherò un po’ i suoi sentimenti, perché, in fondo…ah! Stavo per far
spoiler!X°
XLory06: Capitoli hot? Ehehe….mi
conviene cambiare reating? Ihihlo passo Arancione? Ihihih…qualcosuccia…ihihih…ma tu non
stai migliorando! Scusa se te lo dico, ma stare appiccicati al pc fino alle 2
di notte Oo…lo sai che ti può far male?ihihih.
E non sbavare troppo…che Pie si è impaurito…gli basta Robertina *Robertina92 e Lory06 estraggono
lanciafiamme* okok! Scherzo! Sbavate pure ^_^”””
XMaryCry: hai avuto esami?! Come ti sono andati? Spero bene!!!!!!!!!!!!!!!
I ricordi degli esami di terza media sono vivi in me, anche se sono passati
ormai 2 anni…(faccio ilV ginnasio al
classico. Promossa per il1 liceo..speriamo bene!). contentissima che il chappy ti sia
piaciuto!
Ora
vi saluto.
Spero di scrivere il più velocemente possibile
il prossimo capitolo! A presto!
NB: Non sono
molto soddisfatta. E sono pure di cattivo umore. Quindi,
spero vi piaccia, sennò commette emi
dite che ne pensate
16.1
“La storia da
prima dell’inizio –seconda parte-“
Quando un telefono squilla, tutti si chiedono chi c’è dall’altra
parte del telefono.
Chi
sarà?
Cosa vorrà?
Che
notizie porta?
Ryou,
e lo stesso valeva per Pie, erano due tipi che preferivano parlare a quattrocchi
con una persona, o via chat.
Non
amavano parlare al telefono. Certo, avevano un cellulare, ma questo veniva usato per scambiarsi brevi e-mail o chiamate per
darsi appuntamenti in certi luoghi, a una certa ora. Tutto qui.
Non
trovavano l’invenzione di quell’arnese tanto importante.
Era meglio parlare direttamente, e poi, col
telefono, era più
facile mentire. Non sapevi che tipo di espressione, o
situazione, si trovasse l’altra persona.
Ma
dopo quella sera, il suono del telefono, annoiato e monotono, avrebbe fatto
sobbalzare i loro cuori e le loromenti per un certo periodo.
Era
l’una di notte, quando squillò il telefono a casa Shirogane.
Il
padre, un insegnate di archeologia all’università, si
affrettò a rispondere, borbottando, mentre la moglie mugolava, tra le coperte
del letto.
-Si…un
attimo…glielo passo-
L’uomo,
dai folti capelli, scuri, con qualche ciocca grigia, si diresse a grandi passi
nella stanza di suo figlio.
Il
ragazzo, come sempre, dormiva scoperto, con una maglietta e dei boxer, cosa del
tutto da pazzi, visto che erano in autunno, e che le
temperature sierano abbassate di parecchio.
Ogni
volta che il signor Shirogane entrava in quella
stanza, si lamentava del disordine di quella stanza, ma quella volta no.
Non
solo perché il buio abbassava di molto il campo visivo, ma anche perché al
telefono c’era la polizia, e volevano Ryou.
-Ryou…sveglia…- disse, dandogli piccole pacche
-mmh…che c’è?- disse, alzandosi un
pochino, per poi ricadere con la testa sul cuscino, pesantemente.
-Ti
vogliono al telefono…- disse, ostentando la calma
-E
chi diavolo è alle…- guardò la sveglia digitale –Chi
cavolo è all’una di notte? Ma mandalo a quel paese!-
-Lo
farei volentieri…- piccola pausa –Ma è la Polizia. Giovanotto, spero che tu non
ne abbia combinata una delle tue!-
Ryou
sgranò gli occhi –Ma sei sicuro che vogliono me?-
-Hanno
fatto il tuo nome…-
-Non
è che è uno scherzo?-
Pochi
secondi dopo, Ryou aveva preso la cornetta, e aveva
risposto, mentre si massaggiava il bernoccolo uscitogli sulla testa.
-Parlo
Ryou Shirogane?-
-Si…emh…- rispose, non sapendo cosa dire
-La
prego di farsi trovare tra quindici minuti all’ospedale S. Agata(*)-
-Scusi…per…per quale motivo…?-
Un
attimo di silenzio, poi la voce riprese, con poca convinzione –Un’identificazione.
E la prego, avverti pure il suo compagno, Ikisatashi…Pie…-
“Ma
che cazzoabbiamo
fatto?!?!?”
La
telefonata si chiuse.
-Si
può sapere che è successo?- chiese il padre al figlio,
mentre questo si cambiava.
Aveva
appena chiamato Pie, e Ryou sarebbe passato a prenderlo.
Quella
storia puzzava
-Non
lo so…hanno detto che devo identificare…-
-Ma cosa?-
-Non
ne ho idea…papa’, mi accompagni?-
**
Qualche
minuto dopo, Pie Ikisatashi, Ryou e il padre del biondo erano
diretti verso l’ospedale S. Agata.
Ryou
si guardava un po’ inquieto intorno.
Avevano
chiesto di fare una identificazione. In un ospedale.
Perché?
Chi
c’era all’ospedale? E poi, che diavolo c’entrava la
polizia?
Cercò
lo sguardo violaceo dell’amico, ma quello guardava fuori dal
finestrino, con le braccia conserte, e la mente chissà dove.
Fosse
stavano pensando la stessa cosa…
Il
signor Shirogane era abbastanza seccato. Guardò dallo specchietto retrovisore i
due ragazzi.
Che cosa doveva fare suo figlio, con quel suo amico, per giunta
antipatico?
“Meno
male che non c’è quel Kisshu…altrimenti la cosa sarebbe andata peggio” pensò,
non sapendo che qualche ora fa si era messo in moto un gioco, un gioco pericoloso.
**
Mentre
l’uomo veniva trattenuto, e rimandato a casa,
assicurandogli che il figlio e l’amico sarebbero tornati con una volante della
polizia, Pie e Ryou stavano camminando per un lungo corridoio, scortati da un
uomo, probabilmente un poliziotto in borghese.
Avevano
preso un ascensore, ed erano scesi di un piano.
Le
luci del neon erano davvero fastidiose.
Lasciavano
delle macchie nere davanti agli occhi, e per i due, che non erano del tutto svegli, erano una piccola tortura.
Si
fermarono davanti a una porta grigio scura, e davanti,
un uomo, abbastanza stanco, con le occhiaie, e il capelli un po’ arruffati.
-Siete
voi Ryou Shiroga…-
-Si,
siamo noi- tagliò corto Pie, scortese e seccato –Se
non lo sa, domani avremmo scuola. Che dobbiamo fare qui?-
Ryou
trattene un sorrisetto.
A
Pie non erano mai piaciute i giri di parole.
-Perfetto…-
fece stancamente l’uomo. Estrasse dalla tasca del giubbotto un sacchetto di
plastica.
Sul
dorso c’era un foglietto attaccato, e dentro, un cellulare scuro.
-Lo
riconoscete?-
i due ragazzi si scambiarono un’occhiata veloce e agitata.
Fu
Ryou a parlare, ma molto lentamente, scandendo bene le parole, quasi tremando
–Si…è
del nostro compagno di classe…Kisshu…-
-Vi
ho fatti chiamare perché non sono riuscito a trovare la famiglia del ragazzo. I vicine mi hanno detto che sono fuori per un viaggi di
piacere. Saranno qui tra due ore-
-Gli
è successo qualche cosa?- domandò Pie, ma l’uomo continuò, come se niente fosse
-Abbiamo
visto che siete le persone più chiamate. Ora, vi chiedo di mantenere il sangue freddo-
-Ci
dice che diavolo è successo?- domandò Ryou, iniziando a perdere la pazienza
-Il
vostro amico si è infiltrato ad una festa del liceo S. c’è
stata una rissa. E il vostro amico…- lasciò la frase
in sospeso, ma non c’erano bisogno di parole.
Aprì
la porta dietro di se, e precedette i ragazzi nella stanza.
Meccanicamente
lo seguirono.
La
stanza era ben illuminata, ma stranamente, l’occhio cadde
sull’unico tavolino occupato.
C’era
qualcosa (o qualcuno) sopra,ed era immobile.
-Vi
chiedo scusa…so che questo non sarà bello da vedere. Dovete solo dirmi se è…-
Ryou,
impaziente, alzò il lenzuolo, scoprendo il volto.
Una
parola vagava nelle loro teste, svuotate.
Cadavere.
Il
volto tirato, freddo.
Un cadavere.
Occhi
chiusi.
Un cadavere.
Labbra
viola.
Un cadavere.
Capelli
verdi scuro, lasciati sciolti.
Un cadavere.
Lui.
-Kisshu- fece Pie, sbarrando gli occhi
**
Pochi
minuti dopo, i due ragazzi erano in una sala d’attesa.
Ryou
aveva vomitato.
Pie
pure.
Quello
era Kisshu?
Quel
corpo senza vita, immobile e freddo?
Impossibile.
“Sto
sognando” pensò Pie, ma sapeva che era una dolce bugia.
Una bugia per ricoprirli, per proteggerli
da quella verità spinosa e scomoda.
“Kisshu
è…morto…gli è stato spappolato il
cranio” Pie si prese la testa fra le mani.
Gli
veniva da vomitare se provava ad immaginare la scena.
Ryou
si era calmato. Più di lui, e adesso era seduto dalla parte opposta, in
silenzio. Schiena contro schiena. Sguardo vuoto.
Si
dice, che quando perdi una persona cara, ti viene da piangere, da gridare, te
la prendi col mondo intero.
Kisshu
era suo amico, ma a lui non veniva da piangere. Non se la perse con nessuno,
tranne che con se stesso.
Al
posto di riportarlo coi piedi per terra, aveva
litigato con lui. Si erano detti delle stupidaggini.
Litigio
banale, il loro.
Molti
medici passavano in quella sala, per occuparsi dei pazienti.
C’erano
un sacco di ragazzi, più o meno feriti, anche loro coinvolti nella rissa, ma
erano vivi.
“Kisshu
no”
aveva sentito che una ragazza era caduta in coma…chissà chi era…
non che gli interessasse veramente.
Si
sentì osservato.
Alzò
un attimo lo sguardo, per vedere che colei che lo fissava, era una ragazzina
con delle lunghe trecce verdi, un po’ spesata.
Tornò
a guardare il pavimento, fino a quando due agenti non lo riportarono a casa.
Fine Flash Back
-Ora
che ci penso, quello è stato il nostro primo incontro- si disse
Lory, che nel frattempo si era accovacciata davanti al caminetto, per
risaldarsi.
Si
era un po’ risollevata.
Non
aveva più lacrime da versare.
-E quella volta ha avuto inizio il gioco d’Amal.
La mete tornò ancora indietro.
Quello
stesso giorno.
“Alla
festa…”
Inizio Flash back (2)
-Lory-chan!!! Sei venuta!- una ragazza magra, coi capelli biondi e raccolti
in due buffi codini, la trascinò dentro la palestra dove era iniziata la festa.
La
ragazza si sentiva un po’ a disagio.
Si
era fatta “aiutare” dalle sue amiche per trovare un vestito
adatto, e alla fine, l’avevano costretta ad indossare un maglione nero a
perline, una gonna corta con fantasia scozzese, collant bianchi, stivali col la
punta arrotondata neri.
Le
avevano sciolti i capelli.
Si
sentiva male.
Infondo, sarebbe dovuta rimanere solo una mezzora.
“Non
va bene” pensò.
Si
liberò dell’amica, e andò al piccolo buffet. Stava morendo di sete.
-Tu
sei Lory Midorikawa della sezione B!- un ragazzo, poco più basso di lei, e con
la faccia somigliante a quella di una scimmia, gli si avvicinò.
Aveva
una fascia blu oltre mare sul petto, che si allacciava sulla spalla e che
cadeva sui fianchi.
-S..Si…- disse, leggermente allarmata dalla faccia di quel
tipo.
-Benissimo!
Io sono Koji Hamajuki! Sono il responsabile della festa! Non vorrei che ci
fossero dei disordini. Temo che ci saranno degli imbucati. Ma tu, mi carissima Lory ,mi
avvertirai, se li vedrai, vero? Tanto si riconosce la plebe della periferia!- e
con atteggiamento snob, se ne andò.
“Chissà
come ci rimerebbe male, se sapesse che io sono qui dentro solo grazie a una borsa di studio, e che i miei genitori non sono
benestanti…” pensò divertita.
-Salve,
bella fanciulla, mi permetti di essere il tuo
cavaliere?- Lory si voltò, sorpresa.
Che aveva detto?
Il
ragazzo che le aveva rivolto la parola, era una manciata
di centimetri più alto, ma di poco.
Gli
occhi erano ambrati, e i capelli di un vede scuro.
Lory
si guardò intorno –Ma parli con me?-
-Certo!-
la prese sottobraccio, e la portò in u angolino
appartato.
-Ma
che vuoi?!?- chiese scioccata, notando l’atteggiamento
confidenziale.
Le
erano diventate le orecchie rosse dalla vergogna.
-Tranquilla,
non ci sto provando!- disse, lasciandola libera,
ridacchiando per la semplicità d’animo della ragazza.
Lory
tirò un sospiro di sollievo, e questo innervosì un
poco il suo interlocutore –Ti chiami…Lory, giusto? Ok,
io sono Kisshu. E sono un imbucato-
Lory
sgranò gli occhi
-Ok, tu sei pazzo-
-No,
imbucato. Ma ho bisogno del tuo aiuto, dolceLory-
La
ragazza si agitò. In che razza di guaio si stava cacciando?!?
-Ho
fatto una scommessa. Devo riuscire a portare via la fascia di quel Koji-
-Nononononono!- disse lei, portando le mani in avanti,
in senso di diniego, e anche per allontanare quella sotto specie di maniaco
–Non ti denuncio, ma non posso aiutarti, passerei dei
guai!-
-Ti
darò la metà dei soldi!- disse, incrociando mentalmente le dita
-Non
mi interessa!-
-Ti
do un bacio!- (**)
-Non
mi interessa- fece per andarsene, più rossa che mai,
ma Kisshu la blocco, afferrandola per una spalla.
Un
ragazzo notò il gesto, e lo riferì a Koji, il quale, si presentò davanti ai due
-Tu
non sei di questa scuola- disse pacato –Esci subito-
Kisshu
sbuffò.
Fra
tutte le ragazze, doveva scegliere proprio quella lenta?!?
-Ok nano. Fine della festa. Cioè, la
continui tranquillamente se mi dai la tua fascia. Semplice, no?- disse, con il
suo solito sorrisetto
-Neanche
per sogno! E adesso sparisci!-
-Ma
pure noi vogliamo partecipare!- una decina di ragazzi entrarono
dalle varie entrate della palestra. Avevano facce poco raccomandabili.
Cercavano
una rissa.
E
la rissa ottennero…
Un
ragazzo del liceo di Kisshu, già sbronzo, iniziò a sputare giudizi e commenti
poco carini sui presenti.
Chi
era basso, chi era magro, chi nano.
Trovò
da ridire anche sul capo del club di calcio, un omone che giocava in porta,
troppo sviluppato per la sua età.
Il
ragazzo, perse le staffe,e sferrò un pugno sul naso
del ragazzo.
Questa
cadde a terra, e toccandosi la parte offesa, iniziò a
urlare, vedendo sangue.
Gli
imbucati iniziarono a colpire a destra e a manca, colpendo tuttie nessuno.
-Questa
non ci voleva!- disse Kisshu, un po’ allarmato.
Prese
Lory e tentò di trascinarla via
-Ma
che fai?- disse lei, evitando il corpo di un ragazzo
che stava volando nella sua direzione
-Ti
tiro fuori da qui, razza di cretina, o vuoi finire con
un occhio nero?!-
-Non
di certo!-
-E allora andiamo di…- la frase di Kisshu fu spezzata, come il
suo fiato, dato che un ragazzo poco più grande gli aveva scaraventato una sedia
sullo stomaco.
Si
piegò in due, sputando saliva in eccesso.
-Bastardo…-
si alzò, e lo copi su una spalla –Razza di coglione!-
e anche Kisshu, che era stato uno dei pochi a resistere, aveva
iniziato a prendere a pugni…e a riceverli.
Lory,
terrorizzata, non riusciva ad arrivare all’uscita, e si limitava ad
evitaretutti dei ragazzi (e anche
ragazze) che se le davano di sante ragione.
Ma non si allontanò molto da dove era Kisshu, anzi, quasi lo
seguiva.
Il
suo unico punto di riferimento!
Ad
un tratto, un ragazzo, non sapeva di che scuola fosse,
la colpì alla nuca, con un vassoio.
Cadde
a terra, a bocconi.
Finì
calpestata da decina di piedi.
Il
colpo di grazia arrivò poco dopo, quasi in contemporanea con quello di Kisshu.
Si
alzò in piedi, traballando.
Un
tizio la spinse via, e le cadde, sbattendo violentemente la tempia contro lo
spigolo di uno dei tanti tavolini ormai sparsi per la sala.
Le
rimaneva poca coscienza, ma vide lo stesso Koji, l’organizzatore dell’evento,
prendere un’asta, e sbatterla in testa a Kisshu.
Il
ragazzo dapprima barcollò, sfiorandosi il punto colpito poi
cadde.
Erano
abbastanza distante, ma i loro occhi si incrociarono
per un attimo.
Vuoti.
Qualcuno
aveva bruciato qualcosa, perché nell’aria si sentiva odore di gomma incendiata.
La
testa di Kisshu era ricoperta di sangue.
I
capelli appiccicosi.
Un
rivolo di sangue usciva dalla bocca, socchiusa.
Gli
occhi sbarrati, pieni di dolore, ormai morti.
Lory
chiuse i suoi, vinta da una strana stanchezza.
Fine Flash Back
“Dopo
incontrai Amal, nel limbo…mi propose un patto…io avrei
catturato l’anima di un certo ragazzo, e lui mi avrebbe restituito la
vita. E accettai. Scelse proprio Pie…perché amico di
Kisshu, quello con cui avevo scambiato il mio ultimo
sguardo da viva. È più di un anno che il mio corpo è in coma, e ancora i miei
genitori aspettano che io mi risvegli. Ma
probabilmente, non mi sveglierò più. Né morta ne viva.
Forse un Angelo, ma meglio dire Spirito”
Lory
si andò a sedere sulla poltrona.
Si
rannicchiò, e chiuse gli occhi.
Non
sapeva che sulla Terra, la sua copia si era messa in azione.
**
Sulla Terra…
Pie
era appena uscito da scuola.
Arrivò
al primo incrocio della strada.
Fece
per attraversare, ma si sentì tirare dalla giacca, e quando si girò, due labbra
morbide si posarono sulle sue.
-Ciao Pie…mi sei mancato…-
-Lory…-
**
Note:
(*) Vi chiedo scusa per
questo nome orrendo…non mi veniva niente!
(**) allora, qui vi faccio un breve intervento.
Questa cosa mi è succesa veramente! Ero ad una festa
di compleanno, e un ragazzo mi chiede se l’aiuto in
una scommessa.
Praticamente doveva togliere i pantaloni al
festeggiato. Mi ha offerto di tutto, soldi, un giro
sul motorino, una pizza, un gelato, oggettini carini eccetera.
Siccome
non volevo partecipare alla sua azione, mi ha detto, disperato “Ti concedo
tutte le pomiciate del mondo!” a quel punto, per fortuna, è arrivata una mia
amica che mi ha salvata dal pazzo maniaco.
Doveva
essere disperato, per offrirmi una cosa del genere Oo
**
Kisshu:
Cge cosa farà, adesso Pie, ignaro
dell’inganno di Amal? E perché diavolo, l’autrice
pazza mi fa fatto ammazzare da un nano?
Danya:- Dai Kisshu! Non arrabbiarti! Avevo pensato di farti
morire facendoti volare via da una finestra! Non ti è andata male!
Kisshu:- Nooooooo! Perché
mi sarebbe andata male…SONO SOLO MORTO! *compare aura tipo Super Sayan* E OLTRETUTTO, NON TRA L
BRACCIA DI ICHIGO! MI HAI FATTO DIRE DELLE SCIOCCHEZZE A QUELLA SOTTOSPECIE DI
PESCE, E UN NANO MI HA COLPITO IN TESTA CON UN’ASTA! E
PRIMA DI MORIRE, MI SONO DOVUTO SORBIRE LORY! PURE PRIMA DI MORIR…
*Kisshu
viene colpito da un martellone da 100 tonnellate, da
Pie* Pie:- mi ha stufato…
Danya:- O.O Kisshu…d…dai…per farmi
perdonare ti dedicherò un…una ficcy...dai…
Kisshu:- @.@
Danya:- Passiamo ai ringrazziamenti…
XRobertina92: Molti avrebbero da ridire
sull’affermazione “Non sei scema” cmq, grazie…visto
che alla fine ti faccio cambiare idea su Pie? Eheh…ma
tanto lo sai bene, come lo so io…ha vinto Pie, di poco, ma ha vinto Pie ^.-
XFedy:vuoi un fazzolettino? No, scherzo, non credo
che ci sia tutto questo bisogno! Per Kisshu…e si…bisogna sempre ascoltare la
mamma (ancora con questa storia? ndPie)
Ma secondo te, non possiamo aprire un club di maniache? Primi membri :Fedy, Danya e Robertina, no?
XMaryCry: tu dici che non è maniacale,
ma lo è! Io sono una maniaca…sono
contenta che gli esami ti siano andati bene!
XLory 06:Guarda...Amal lo puoi pure picchiare,
perché io non ci riesco, sono troppo fiacca! Anzi, da questo momento, il tuo
incarico è quello di picchiare Amal da parte di tutti,con questo! *estrae un martellone da 1000t*gli sviluppi
sulla copia li vedrai nel prossimo…adesso hai potuto costatare che non si
vergogna di niente…per il rating…sisi…lo cambio al
prossimo capitolo…o forse è meglio da subito? Fammi sapere!
E adesso, voglio farvi un regalo, care lettrici e fan di
Kisshu.
*
compare un sacco enorme, che si muove. Lo apre* questo
è il bastardo che ha colpito Kisshu…fategli quello che volete
Salve
gente…come va? Spero bene, perché la signorina qui presente sta iniziando a
sclerale di brutto, dato cha trovato un cinque finali possibili, e non si
decide per nessuno! Questa è la mia faccia in questo momento @_@; potete benissimo capire il mio povero stato
d’animo! Per scrivere questo capitolo ci ho messo un po’, e il mio nervosismo e
la noia non mi hanno aiutata, dato che ogni volta che
scrivevo, sbagliavo tasti o saltavo parole! Ad un certo punto ho completamente
saltato un punto…meno male che ho riletto =____________=. Ragazzi..,sarà il caldo, ma ogni nuovo capitolo che scrivo non mi
soddisfa proprio...vabbé vi lascio alla lettura del chappy, ci vediamo a fondo pagina!
17 “Non sono io!
Pie
guardò la ragazza davanti a lui.
Lory.
Lory.
Era
tornata.
Da
lui. Di nuovo.
Lei
stava lì davanti, le braccia dietro la schiena, il sorriso sulle labbra, gli
occhi come il mare.
Il
primo istinto fu quello di abbracciarla.
Cazzo
quanto le era mancata.
Poi,
prevalse il secondo.
L’orgoglio.
Continuò
a camminare, come se nulla fosse.
La
copia era abbastanza scioccata.
Pie
non si sarebbe dovuto comportare così. Ma doveva
rimediare, altrimenti il suo Signore l’avrebbe fatta sparire.
-Pie…sei
arrabbiato con me?-
-Sei scomparsa senza dire niente- disse, gelido.
Lory ci pensò.
Il
tempo tra la Terra e il Limbo scorreva in modo
diverso.
E sulla Terra erano passati un paio di giorni.
Prese
l’atteggiamento timido dell’originale –M-mi
dispiace…ma non potevo venire. Ma
sappi che ti ho sempre…-
-Smettila!- urlò il ragazzo –Non si sparisce in quella
maniera! Non sapevo più che pensare! Chi sei
veramente?!-
La
collera di Pie si ghiacciò.
Sulle
gote rosate della ragazza cadevano delle lacrime.
L’aveva
fatta piangere.
Abbassò
lo sguardo, mortificato.
Quando Lory si appoggiò al suo petto, stringendo la stoffa dei suoi
vestiti con i pugni, non la scacciò, e ricambiò, seppur goffamente,
quell’abbraccio.
Quell’essere artificiale, costatando che aveva fatto centro, sorrise
maligno.
**
-Ti
va dia andare da qualche parte?- chiese il ragazzo,
tenendola saldamente per mano.
-
Mmh…preferirei un posto dove possiamo stare soli- disse,
con finta ingenuità, e una leggera malizia.
Pie
la guardò, stupefatto.
Quella
non sembrava Lory.
La
ragazza si accorse dello sguardo, e rimediò subito –E che…voglio
stare da sola con te…insomma….l’ultima volta…- arrossì, lasciando la frase in
sospeso
-Già…l’ultima
volta- fece eco Pie. Ci pensò un
attimo –Ti va di andare al cinema?- questa volta fu lui l’imbarazzato.
Non era da lui citare un posto del genere, e tentò di giustificarsi - Ryou mi
ha lasciato i biglietti e allora…-
-
Ssh…- la ragazza mise un dito sulle labbra –E’
inutile sprecare fiato, no?-
**
Nel
Limbo, Lory poteva vedere cosa accadeva grazie a una
sfera di luce, mandatagli da Amal.
Stava
impazzendo!
Possibile
che lui la stesse confondendo per quella
copia?
-Pie…-
mugolò, sull’orlo delle lacrime, portandosi una mano alla
bocca “Pie…guardala. Non sono io!”
Una
mano fredda si appoggiò sulla sua spalla
-Allora,
piccola, ti stai divertendo?-
-
Amal…-
-Io
si…perché non prendi esempio? Vedi, se tu non ti fossi fatta coinvolgere, a
quest’ora saresti tornata viva, saresti uscita dal
coma, e riabbracceresti i tuoi cari. Ma hai buttato
tutto all’aria per…Amore-
-Tu
non sai cosa si prova, vero, Amal?- disse Lory
abbassando la testa, vedendo che Pie e la sua copia entravano nel cinema, e
prendevano posto, uno accanto all’altra –L’Amore non è paragonabile a nessun
sentimento. Tienilo a mente-
-Povera
ragazza. Sei ancora ferma nelle tue convinzioni. E va bene…illuditi quanto
vuoi- e se ne andò.
Lory
continuò a guardare Pie.
Il
volto non era tanto rilassato, ma quasi inquieto.
Notava
che certe volte tentava di vedere Nuskha negli occhi, e appena incrociava lo sguardo,
lui lo distoglieva subito.
“Che si stia accorgendo di
qualche cosa?”
Intanto, fuori dal palazzo
di Amal, una splendida creatura cercava il modo per entrare dentro.
-Anche se entro, sarà difficile trovare Lory - Yume
si portò una mano sotto il mento, con fare pensoso –Devo muovermi, prima che sia troppo tardi-
**
Sulla Terra…
Il film che avevano scelto era la nuova uscita
americana di Spiderman 3.
La pellicola aveva quasi raggiunto la fine.
Mentre Lory stava
ferma e immobile, con gli occhi incollati allo schermo, Pie si sentiva inquieto
“Eppure…sento qualche cosa di diverso…” pensò.
Non riusciva a sostenere lo sguardo blu della
ragazza.
Oltretutto, quando l’aveva incontrata poco prima,
l’abbraccio gli era sembrato un po’ freddo, nonostante le lacrime…e dire che
lui toccava il cielo con un dito!
In quei giorni,
passati lontano da lei, si era sentito come in gabbia, chiuso.
Anche se il paragone
poteva sembrare assurdo, si sentiva come un leone a cui è stata cacciata
l’aria, e allora, in mancanza di quella sostanza così importate, dormisse per
tutto il tempo.
“Un leone dormiente”
Gli venne un brivido quando Lory poggiò la sua mano
sulla sua.
Era stranamente fredda. Lui la ricordava tiepida.
-Che cosa hai,Pie?- il
suono del suo nome non gli era mai sembrato così…atono
-Niente- rispose a
disaggio
-Non ti piace il film?-
-Non è questo- rispose,
inconsapevolmente
-Allora…sono io?- occhi dispiaciuti, una mano che
si ritraeva –Mi dispiace- sospirò
- N-non sei tu!- disse,
con poca convinzione –E che…beh…questo film…Ryou mi ha raccontato come finisce,
quindi non mi prende. Ecco-
-Meno male!- sospirò lei.
Anche Pie sospirò, ma
non come se si fosse tolto un peso dallo stomaco, ma come se si fosse aggiunto.
Finito il film, i due uscirono, ma Pie evitò con
cura di prenderla per mano.
-Dove andiamo ora?- chiese, tanto per dire qualche cosa
-Io un posto ce l’avrei…-
disse lei, prendendolo per il braccio
**
Nel Limbo.
Yume era riuscita ad eludere la sorveglianza.
“Non mi resta che trovare la stanza della ragazza”
pensò, sbrigativa.
Doveva fare attenzione.
Se Amal l’avesse vista,
sarebbe stata la sua fine.
Essere un Angelo non le impediva di combattere, ma
attaccare Amal, proprio lui, che un tempo aveva amato…
Il ricordo le faceva ancora male.
Flash
Back
Un Angelo dai capelli ramati camminava sul prato
dell’Eden.
Il profumo di quel posto era particolare. Un misto
di tutto.
Adorava mettersi sotto i grandi alberi, e farsi
cullare dalla brezza.
Un giorno, mentre si era appisolata sotto un Salice,
venne svegliata da una presenza.
-Scusa, non volevo svegliarti-
disse
Yume guardò attentamente il nuovo arrivato.
Era molto affascinante, con ciuffi neri e riflessi
vermigli , e occhi dello stesso colore di una fragola
-Niente…- rispose, affascinata –Tu…sei nuovo di
qui?-
-Del giardino? Si-
-Dove eri prima?-
-Mi occupavo della Luce-
-Eri il portatore della Luce dei morti?-
-Esatto…ora però ho voluto
un po’ di pace…- (*).
Ci fu un attimo di silenzio.
-Qui è molto bello- disse
Yume, scostandosi una ciocca ribelle di capelli dal viso.
-Ci sono cose ancora più belle- disse lui, alzando
il viso dell’ Angelo con l’indice e il pollice.
Yume non arrossì. Non le sembrava il caso.
Tra quei due,
era nato qualche cosa, non appena i loro occhi si erano incrociati. Cosa del tutto normale per un Angelo.
Lui si abbassò su di lei, poggiando le labbra contro
quelle di lei.
Il bacio era talmente dolce che avrebbe fatto
arrossire chiunque.
Le prese la mano, incrociando le dita con le sue,
mentre l’altra l’aiutava a stendersi supina sotto di lui.
Giocò con i capelli di lei,
con le sue mani, con le sue labbra, con le sue forme.
Era bella. Bellissima.
Mai si ricordava di aver visto una Creatura Celeste
più bella di lei.
Si amarono sotto il Salice Piangente.
Non si vergognarono di
quell’atto, poiché, amare, nel Paradiso, era consentito anche tra Angeli.
Dopo aver fatto l’amore, rimasero nudi ed
abbracciati.
I capelli sciolti di lei ricadevano sul petto
perfetto di lui.
-Non mi hai detto come ti chiami- disse lui
-Neanche tu- rispose lei, ridendo, e arrampicandosi
sul corpo asciutto, per cercare le labbra succose
-Sono Amal -
-Io Yume -
-Ebbene, Yume, posso incontrarti di nuovo?-
-Certo…domani sarò ancora qui, e ti aspetterò-
Fine
Flash Back
“Dopo quel giorno, ci incontrammo
quotidianamente. Facevamo l’amore, parlavamo, ridevamo. Ma
poi…cambiò. Si fece cogliere dalla sete di potere, e a
quella, neanche noi Angeli possiamo sfuggire”
Le lacrime minacciarono di sgorgare fuori dai suoi occhi, ma lei le ricacciò indietro –Devo
fermarlo-
Finalmente, trovò la stanza della ragazza.
Lory era china su una sfera, e non si accorse
subito della sua presenza.
- Lory…- la chiamò dolcemente
La ragazza si girò di scatto –T…tu?-
-Esatto. Sono Yume. Perché non
sei con Pie?-
Lory la guardò attentamente,
poteva fidarsi?
Decise di si.
Raccontò a gradi linee cosa era successo, della
copia, e del piano di Amal.
Quando ebbe finito, Yume le prese il volto tra le
mani –Non posso portarti da Pie!- disse, dispiaciuta –Devi andarci da sola!-
-Non ho il potere per farlo…-
mugolò Lory
-Invece si! Concentra i tuoi sentimenti-
-Non ci riesco!- piagnucolò
la ragazza
Yume la voltò verso la sfera
–Così lei te lo porterà via! Vuoi che accada questo?!-
Lory guardò la scena, impotente
**
La falsa Lory aveva portato Pie sulle rive del
fiume, dove si erano parlati la prima volta.
-Ti ricordi?- disse lei –Eravamo
seduti qui, e ti facevo delle domande. E tu mi
rispondevi. Avresti mai pensato che saremmo tornati qui, dove tutto è iniziato,
per concludere?-
-Non capisco…che vuoi dire?-
Lory si mise di fronte a lui
–Baciami-
Pie tremò appena.
Le mise le braccia intorno alle spalle, attirandola
a se, meccanicamente.
Lei chiuse gli occhi, socchiudendo le labbra.
Chissà perché, non le andava molto di baciarla. Gli
sembrava di compiere qualche cosa di…brutto!
**
Nella stanza di Lory, al ragazza
guardava, tremando, quel gesto.
Se avesse baciato
Pie, lui sarebbe stato sotto il suo controllo, e così, Amal avrebbe vinto.
Ma non era tanto
per quello.
Pie stava per baciare un’altra ragazza. Una che le somigliava,
ma che non era lei!
Sentì nascere la gelosia.
La paura e l’angoscia si impossessarono
di lei.
-Pie…non sono io…non sono
io!- si voltò verso Yume –Non ci riesco! Non riesco ad andare da lui!-
Yume le prese le mani –Ti presterò un po’ della mia
energia, ma tu va! Concentrati su di lui!-
Lory sentì l’energia di Yume fra le sue dita,e risalire per tutto il corpo.
Era una energia pura e
benefica. Si sentì carica.
Si concentrò
“Pie!Pie!Pie!Pie!Pie!” lo sforzo fu così
grande che quasi le fece male la testa
Ma alla fine,
riuscì a teletrasportarsi via.
**
Mancava poco alle labbra di Lory.
Pochissimo.
Ma perché le sue
azioni erano così lente?
“La sto baciando. Niente di strano” pensò, rassicurando se stesso “L’ho già fatto. Non ci sarà niente
di diverso”
Appena percepì le labbra di lei,
sentì un tonfo.
Qualche cosa era caduto pesantemente
dentro l’acqua.
Si girò di scatto, e quello che vide lo rese molto confuso.
Si voltò verso la ragazza che aveva di fronte, che
guardava la cosa in questione lamentarsi dentro l’acqua bassa e fredda.
Era impallidita di colpo.
-L-Lory…- Pie si allontanò
da quella che stava abbracciando.
La vera Lory uscì dall’acqua, inzuppata.
-Tiene giù le zampe da Pie!- disse, con foga
-Tzè...come diavolo hai
fatto ad uscire dalla fortezza?-
-Non sono fatti tuoi!- disse,
avvicinandosi
-F-ferme! Che diavolo succede?!- Pie pensò di essere ammattito
-Pie! Sono io! Lory!-
-Non è vero! Sono io!-
-SILENZIO!- urlò, prendendosi i corti capelli fra
le mani, non capendoci più niente
-Pie…- la vera Lory si fece avanti. Era tutta
bagnata –S-Sono io-
-Non crederle! È una impostora!
Sono io Lory!-
-Non è vero! E te lo posso
provare!- alzò la manica del maglione, e mostrò il braccialetto che lui le
aveva regalato dopo l’acquario.
-Lo…Lory?- chiese, forse meno confuso.
L’altra si innervosì
“Maledizione!”
In un breve lampo di luce, apparve Yume.
Nuskha
impallidì,alla vista dell’angelo
-Sparisci- disse,
toccandola. La copia sparì, senza neanche riuscire ad urlare. Di lei rimase un
mucchietto di cenere, che fu spazzato via dal vento.
Calò il silenzio.
Pie era a dir poco schioccato.
Che cosa sta
succedendo?
Incrociò lo sguardo di Lory, e capì che il tempo
passato con quella strana creatura era stato sprecato, perché la vera
Lory era lì, davanti a lui.
-Lo so che può sembrare strano, ma…- iniziò Yume,
ma venne interrotta da Pie con un gesto stizzito.
Non ci stava capendo niente, era
confuso.
Chi diavolo era quella tizia che si spacciava per
Lory? Come aveva fatto a sparire così? Chi era quella tizia che era comparsa
all’improvviso? Come diavolo era arrivata Lory?
Schioccò un’occhiata alla ragazza.
Tremava tutta,e aveva il
viso abbassato.
Sospirò, e si tolse il giubbotto, mettendolo sulle
spalle della ragazza –Mi spiegherete tutto appena arrivate a casa mia…-
**
Note:
(*) Parlano come se
avessero cambiato ufficio O.o
Ringraziamenti:
XRobertina92: immagina a
quanto può essere arrivata la mia noia, adesso…-O-. ho
toccato il fondo. Chissà perché, mi sento sempre allegra, ma appena sento
qualche cosa che non mi piace, metto il broccolo! (il broncio, vorrai dire ndpie) nono, il broccolo. Cmq,
abbiamo detto che è pari e patta, quindi non ho niente da dire su varie forme…ihihih. Ti saluto. Kiss
XRia: Hola Ria-sama! Non ti preoccupare…lo so che avevi esame, quindi
non posso assolutamente prenderla, e poi, le ff sono
fatte per essere lette, e persvagare,
quindi, se durane gli esami, hai letto la mia ff per
passarti il tempo, mi sento un po’ più sollevata! Oltretutto…il fatto che tu
abbia finito gli esami vuol dire che…*guarda Ria speranzosa* Il Collezionista…*sbav* (perché sbavi sulla mia ff?
ndRia) perché penso Kisshu e
Pie *_* a presto!
XLory06: *cade nella
depressione, leggendo cosa ha scritto la poveretta* ah…tu quindi ti sei già
figurata un finale? Io no ç.ç…infatti
credo che per gli ultimi capitoli ci metterò un po’…sigh…Per
quanto riguarda Amal, dal prossimo capitolo menalo quanto vuoi, ma spero che la
storia con Yume ti abbia un po’ addolcita, infondo è pur sempre una mia
creazione (quindi saresti mia mamma? O.ondAmal) sisi, e anche quella di
Yume, quindi hai avuto una relazione con tua sorella! Se
il mio umore sarà così, non credo di cambiare reating,
perché non sarò dell’umore per scene hot, al massimo per quelle di sangue…boh…
XFedy: io dico di iniziare a fare pubblicità, e facciamo
i provini per i nuovi iscritti (accettiamo pure i maschietti?!). cmq, per quello che riguarda Lory…prova
a pensarci. Amal ha fatto in modo che lei odiasse. L’attaccamento alla vita è
una cosa troppo forte. Quando Lory ha accettato, non
sapeva a che cosa andava incontro. Oltretutto, sapeva che doveva prendere l’anima
a un amico di Kisshu, ed è per colpa di Kisshu (in un
certo senso) se è successo quello che è successo. No? Ecmq, si, sono pazza! Mi sto
rendendo conto, che scrivere ff sta diventando
difficile! Devi ricordarti un sacco di cose, stare attenta, non devi uscire
fuori trama, o fuori personaggio! E per questo che sono
molto demoralizzata! Commenta! Ci vediamo nel prossimo capitolo!
Vi saluto, o
pavidi, e vado a vedere un po’ di tv…almeno spero di tornare col morale un po’
più su…ma ho appena adocchiato il televisore, e o visto l’incantevole Creamy…ho nuovamente toccato il fondo…=___________= a
presto (spero)
-Non
posso portarvi col mio potere fino a casa di Pie- disse
Yume, guardando i due giovani, mentre toccava il terreno con la punta dei
piedi.
Pie
era immobile, come se la cosa non lo turbasse.
E
se invece vi dicessi che dentro era c’era una
tempesta?
Teneva
stretta Lory, quasi non volesse farla volare via.
La
sua stretta era possessiva, forte, e un po’ arrabbiata e confusa.
Ancora
Lory non l’aveva guardato negli occhi.
-Lory-
disse Yume, interrompendo i flussi dei pensieri di Pie –Ho creato un’altra tua
copia, ora quella è nel palazzo di Amal. Ma non durerà tanto. Lui se ne accorgerà-
-Si
può sapere chi è questo tizio? E che diavolo sta
succedendo?- disse Pie, mollando la presa su Lory –Parlate di copie e di
palazzi…che diavolo succede? Se questo è uno scherzo,
è di pessimo gusto…e poi, chi diavolo sei? Come diavolo fai
a…- cercò la parola adatta.
La
strana donna stava fluttuando a qualche centimetro da terra, ed era vestita in
modo strano -…fluttuare. E tu- disse, rivolto a Lory
–Da dove diavolo sei spuntata?!?!-
-Lory, io devo fare alcune cose. Dirigetevi a casa di questo qua!- e sparì.
Pie
guardò la ragazza.
La
frangetta umida copriva gli occhi –Lory, mi vuoi
guardare? Che diavolo…- si pentì di quella richiesta.
Lory
piangeva come una fontanella.
Si
strinse forte al suo petto, mettendogli le braccia dietro la schiena, quasi
volesse aggrapparsi a lui.
-Mi odierai…dopo oggi, mi odierai avita!-
Lory
sentì le lunghe braccia cingergli le spalle, lo sentì quasi sorridere, e
bisbigliare –Qualcosa mi dice, che ora risponderai alle mie domande…-
**
Casa Ikisatashi…
Pie
aveva costretto Lory a farsi un bagno, e le aveva dato
una sua larga felpa grigia (“Sempre colori allegri, lui” aveva pensato,
nell’indossarla) e un paio di pantaloni con l’elastico, così, non avrebbe avuto
problemi per la larghezza.
Le
aveva detto di
sistemarsi nella sua camera, che le avrebbe portato qualche cosa di caldo da
bere.
La
ragazza si sedette a gambe incrociate sul letto, giocando con l’orlo delle
maniche enormi di quella felpa grigia.
“Gli
dovrò dire tutto. Dei come e dei perché. Devo dirgli che lui doveva
morire per mano mia, in modo che io potessi tornare. Devo dirgli che avevo incontrato Kisshu. Devo dirgli che è stato tutto un
piano per avvicinarmi a lui”
si tolse gli occhiali, e immerse il viso tra quelle sue piccole
mani bianche “Devo dirgli che sono un…mostro…”
-Bevi
finché è caldo…- Pie gli passò una tazza piena di te –Però scotta, quindi
attenta se non vuoi finire come l’altra volta-
Lory
indossò gli occhiali in modo frettoloso.
Pie
si era cambiato,e aveva indossato un paio di vecchi
jeans con un maglione blu scuroa collo
alto
Lory
sorrise flebilmente, e Pie ne sembrò sollevato
-Finalmente- disse, e lei non capì –Hai sorriso. Finora
non hai fatto che piangere-
Lory
arrossì, sentendo la dolcezza nella voce di lui
-Grazie…-
disse flebile, bevendo un sorso de te.
Posò
la tazza sul comodino –Mi sa che devo spiegarti che cosa è successo- disse,
raccogliendo il coraggio –Ma prima devo chiederti una cosa…- Pie assentì –M…mi
potresti baciare?-
Il
giovane si sedette di fianco a lei, e le posò una mano sulla nuca, e
avvicinandola a se mormorò –Aspettavo che me lo dicessi-
Posò
le labbra sulle sue, regalandole forse quell’ultimo bacio
d’amore, prima dell’odio.
Quando si allontanò, lei abbassò lo sguardo, con
gli occhi ancora chiusi.
Cercò
di memorizzare quel calore, quel sapore, quel profumo.
Quando alzò la testa, Pie la guardava serio, con quegli occhi
violacei che bruciavano sulla pelle, e che scavavano in profondità, fino a
toccarle l’animo.
-Allora…-
iniziò, con voce un po’ afona –Tutto ha avuto inizio circa un anno fa…l’autunno
scorso-
Lory
iniziò a raccontare di come aveva conosciuto Kisshu, l’incidente alla palestra,
la morte del ragazzo e il suo coma; il rimpianto, l’odio, l’arrivo di Amal. Spiegò che lei era una proiezione astrale del suo
corpo, il quale, giaceva immobile su un letto d’ospedale. Era come morta. Ma non era paragonabile a un Angelo e spirito. Era una proiezione. Spiegò chi era
Yume e Amal, il loro ruolo. E arrivò al punto
delicato…
-Amal…Amal mi disse che se volevo tornare dovevo sostituirmi a qualcuno a cui potevo proiettare la
mia rabbia, l’odio, la frustrazione. Non so perché, ma pensando queste cose, mi
venne in mente la scommessa di Kisshu, e lui mi indicò
te, come suo amico. Potevo usare te come sostituto- Pie
non fece una piega, e Lory non osò incrociare il suo sguardo –Dovevi morire per
mano mia. Mi sono avvicinata a te in quella maniera nella speranza di fare
breccia nel muro gelido che avevi creato attorno a te. E
così ho fatto…- si fermò. Sentì Pie irrigidirsi. Per un attimo, un solo attimo,
incrociò lo sguardo di Pie.
Vi
lesse delusione, e…repulsione.
-Però…io…quando sono rimasta a casa tua…è successa una cosa-
strinse i pugni, facendo diventare le nocche banche -…quando…mi hai…baciata…ho
iniziato ad…innamorarmi di te. Quando avevo deciso di
andarmene, era per non starti più accanto. Avrei detto ad Amal che rinunciavo.
Che preferivo rimanere in stato vegetativo più tosto
che sostituirmi a te- alzò lo sguardo –Mi
dispiace-
Questa
volta fu Pie ad abbassare lo sguardo.
Restarono
in silenzio per un paio di minuti.
Ad
un certo punto, lui si alzò, e si portò di fronte alla finestra.
Lory
poteva vedere il profilo.
La
fronte corrugata, ma mascella serrata, gli occhi duri.
“Mi
odia” pensò, iniziando a tremare.
La
sua bocca si mosse da sola, senza neanche che lei se ne accorgesse
–S…se tu può far sentire meglio…puoi colpirmi-
Solo
quando pronunciò la frase per intero, Pie si girò, con
lo sguardo duro.
Gli
occhi violacei bruciavano.
I
suoi, invece, si chiusero forte.
-Tu
dici che mi può aiutare a sentirmi meglio?- disse, con
uno strano tono di voce.
Lei
non rispose.
–Non
credo ti piacerà- non sentendo risposta, lui disse –Allora tieniti forte,
perché ora come ora, mi sento una merda- rise amaramente –Sono stato perso per
il culo dalla ragazza di cui mi sono innamorato- a queste parole, il
cuore di Lory pese un battito –Ah…Kisshu lo ha sempre detto che sono sfigato
con le donne. E lo dice pure Ryou. Dicono che non le
capisco, e che non mi fido abbastanza-
Strinse
forte gli occhi, aspettando che Pie si avvicinasse, e che la colpisse.
Il
colpo arrivò, ma non sulla sua faccia, bensì a ridosso del muro.
-Perché maledizione! Perché?!?-
Lo sentì dire, a denti stretti –Come diavolo posso fidarmi?!- disse, alzando la
voce –Come?!-
All’inizio,
Pie non aveva creduto alla storia. Troppo assurda. Poi, aveva capito,
dall’espressione di Lory, che era vero, che non mentiva.
Che
era stato preso in giro, raggirato, fregato(*)
Cercò
di guardarla in viso, ma lei teneva lo sguardo basso.
La
frangetta le ricadde sugli occhi, nascondendoli.
-Maledizione!
Guardami!- le afferrò il mento, stringendolo, e
alzandolo verso l’alto, verso di lui.
Nonostante la stretta era forte, Lory tentò di non
guardarlo, mandando gli occhi per tutta la stanza.
Aveva
paura a guardarlo. Aveva paura che il suo sguardo la pungesse d’odio.
-Non
distogliere lo sguardo da me…- disse, con una calma irreale.
Lory
riconobbe il tono di voce che le aveva preservato i
primi tempi, quando non si fidava.
A
questo punto, incrociò lo sguardo.
Freddo.
Troppo.
-Non
mi hai risposto…- continuò, scandendo bene le parole –Come diavolo posso fidarmi di te, dopo quello che mi hai detto?-
-Non
lo puoi fare…lo so che quello che ti ho detto è scioccante. Lo so di averti
deluso…ma non avevo altra scelta- singhiozzò, lottando contro le lacrime
-E
perché mai, ora ti stai ribellando a quel tizio?-
Un
attimo di esitazione –E se ti dicessi che quello che
ti ho detto l’altra volta, mentre cadeva la neve, era vero?-
Pie
lasciò la resa sul viso, e si sdraiò sul letto, coprendosi gli occhi con l’ avambraccio.
Mormorava
parole sconnesse, e Lory, raggomitolata nel suo piccolo cantuccio, lo guardava.
-Quella
volta…perché mi hai fermato?- disse dopo poco tempo,
con la voce impastata.
-Quand…?-
-Dopo
quello che mi avevi detto quel giorno…quando siamo
rientrati in casa…perché mi hai fermato?- scostò un po’ il braccio, per vedere
la sua reazione.
Era
arrossita.
-N…non
mi era permesso farlo…Amal era intervenuto per fermarmi perché io non potevo…-
le venne in mente ciò che aveva fatto Amal. Ricacciò via quel pensiero
-Non
me ne sono accorto- fece, atono
-Si
mimetizza. Solo creature come me lo
possono vedere-
-Comete…-
le fece eco –Praticamente, è come se tu
adesso…insomma, hai un altro corpo, no? L’altro è in un ospedale…-
-Si…diciamo
che sono una proiezione astrale del mio corpo…-
-Non
riesco ad odiarti a fondo…- bisbigliò piano
-Come?-
-Ho detto…- si mise seduto. Alzò un ginocchio, e vi appoggiò
sopra in gomito, mettendo il palmo della mano sotto il mento -…Che non riesco ad odiarti fino i fondo…-
Lo
sguardo magnetico incrociòquello
timido.
Lory
deglutì, prevedendo i minuti seguenti –e…e allora? Se non
riesci ad odiarmi…cosa…?-
Pie
socchiuse gli occhi, e chiese, con tono indagatore–Che fai, mi metti alla prova?-
-mamamamamamama!- la ragazza iniziò a sclerale di brutto,
mentre il suo viso oltrepassava la soglia del rosso -Setudicichenonpuoiodiarmialloradevivolerdirealtroe-
Il
giovane rise piano, e le chiuse le labbra delicatamente, con l’indice e il
pollice –Se parli senza prendere fiato non capisco un
accedenti-
Lory
si diede della stupida, e si prese i capelli fra le mani –Ecco! Tu ridi! Prima
sembri infuriato, poi ridi! Mi dici che non riesci ad odiarmi, ti chiedo cosa
provi e tu mi prendi in giro! Non si fa così!- piagnucolò.
Pie
le passò un braccio intorno alla vita, e avvicinandosi all’orecchio –E allora
dimmi, che cosa devo fare? In sociologia non sono molto bravo…-
-Come
mai?- chiese
-Di
solito, quando faccio piangere le persone, queste scappano…ma tu resisti, stranamente, nonostante questa
storia assurda…-
-Sai…-iniziò
lei, chiudendo i pugni, e mettendoli sotto il mento -…manco io sono brava con le persone. Mi spavento, piango…- lo guardò
intensamente –Probabilmente, siamo ben amalgamati…-
-Ben
amalgamati?- fece una smorfia –Mi sa di minestra…-
-Ihihih…-
-Non
sghignazzare-
-Non
lo faccio-
-Si
invece…-
-Davvero?-
-…-
-Te
la sei presa?-
-…-
Lory
notò che Pie era tornato serio, ma non come prima. Un minuto fa le faceva paura, ora invece erano accoccolati.
Probabilmente
era scioccato e non sapeva come reagire.
Il
suo cambiamento d’umore era impressionante.
–Secondo
te…- iniziò incerto –Quante possibilità ci sono che
tu…- si fermò, per poi ricominciare con una altro tono –Quante possibilità
abbiamo di superare quel Amal?-
La
timida ragazza si accoccolò tra le braccia di Pie –Avresti
voluto dire “Quante possibilità ci sono che tu torni normale?”, vero?- sorrise
amaramente –Non credo tante, anzi, forse nessuna. Non merito di vivere ancora,
secondo me. Ho odiato ingiustamente e quindi…-
-Non
dirlo neanche per scherzo!- disse Pie, scrollandola per le spalle –Ti pare che
ti ho già perdonata per quello che volevi farmi?!-
-Ma se hai appena detto che…?-(**)
-Nono!
Ho detto che non riuscivo ad odiarti veramente!
Questo vuol dire che mi sento abbastanza
infastidito per il tuo comportamento! Per quanto ho capito abbiamo il tempo
segnato con contagocce! Non posso sprecare tempo con la mia vendetta! Quando
tutto sarà finito, attenta, perché la mia vendetta sarà tremenda!-
–
Mpf…ah..ah mpf- Lory si portò una mano alla bocca,
cercando di non ridere, inutilmente
-Guarda
che sono serissimo!- si lamentò lui, arrossendo fino alle orecchie
-Può
anche darsi…ah ah ah ah- disse lei, mentre si teneva la pancia dalle risate –Ma
hai una espressione troppo tenera! Sembri un bambino!-
-Smettila!
Non è divertente!-
-Invece
si! E non hai idea di quanto!-
-Adesso
basta!- lui balzò su di lei, tappandole la bocca, per soffocare le risate.
-Mm..Pi…m…e…mpf..ahah-
-Ahi!-
la ragazza aveva morso piano un dito al poveretto, rosso dalla rabbia, e
dall’imbarazzo più totale.
Saltò
giù dal letto, arrivando alla porta.
“Questa
scena è come quella del temporale” pensò, correndo giù per le scale, mentre le
imprecazioni del ragazzo la seguivano prima della sua figura.
-Torna
qui! Non ho finito con te!-
-Non
sono così matta!-
-Appena
ti prendo…!- lasciò la frase in sospeso
Pie
saltò gli ultimi gradini delle scale.
Non
sentiva più i passi di Lory, probabilmente la ragazza si era
fermata.
Ancora
rosso, si apprestò a cerarla.
-Non
mi è mai piaciuto in nascondino! Avanti, esci fuori, prima
che mi arrabbi sul serio!-
Nessuna
risposta.
Sbuffò.
-Looooryyyyyyyyy!?- guardò nel salone, in cucina, perfino nel
bagno.
Controllò
nello studio.
Il
piano terra non tradiva l’effettiva presenza della ragazza in quella casa.
-Non
può essersi volatilizzata…- mormorò tra le labbra semi
chiuse.
Mentre passava per il corridoio, notò che la porta d’ingresso era
socchiusa.
L’accostò
un po’.
Lory
si era appoggiata allo stipite della porta, conbraccia dietro la schiena, mentre il fiato si condensava i nuvolette.
Aveva
il viso alto, e gli occhi si perdevano nel cielo coperto, non vedendolo
veramente.
Le
guance erano rosse per il freddo, e tremava appena.
-Ce
ne hai messo di tempo…- disse piano, accorgendosi della sua presenza –Sono
stata brava?-
-Non
tanto…vieni dentro, o ti prenderai freddo…- disse,
prendendole la mano, ritirandola nel calore della casa.
Le
tirò una guancia –Ahhhhh! Mi fai
male!- disse, cercando si staccare la presa elle dita
-Così
impari a pendermi in giro, razza di mocciosa!- disse,
lasciandola stare.
Si
era leggermente sfogato.
Lory
si massaggiò la parte, ora rossa.
-
E’ la seconda volta che mi dai della mocciosa-
si lamentò
-Smettila
di comportarti da tale, se ti da fastidio…- disse lui, andando verso la cucina.
Gli
stava venendo fame.
-Però
tu non baceresti mai una mocciosa, perché, altrimenti verresti
bollato come pedofilo-
Pie
girò il capo verso di lei –Dove vuoi andare a parare?-
Lei
rese a giocherellare con le lunghe maniche della felpa.
Agitando.
Si stava agitando.
-Hai…detto così prima“Per
quanto ho capito abbiamo il tempo segnato con contagocce! Non posso sprecare
tempo con la mia vendetta!”, vero?-
-Credo
di si…-
-…-
-Lory…stai temporeggiando…- disse
-..Se
non hai tempo per la vendetta…allora…come lo vuoi impiegare?-
A
Pie era passata la fame. Quando aveva detto quella cosa, non aveva pensato a un vero e proprio significato.
Anche se…qualche significato glistava venendo…
*Avvinghiati l’uno all’altra.
Due corpi che si incastrano perfettamente. Due mani che si sfiorano. Il seno che si
schiaccia contro il suo petto.
Una bocca calda.
Un gemito, un altro.
La sua mano che le sfiora la
guancia, poi le labbra, il collo, fino a giù, fino a…*
-…in
nessun modo…- disse,tornando alla realtà, mentre
qualche cosa iniziava a svegliarsi.
-Però,
a giudicare dalla tua faccia...- Lory si mise di fronte a lui -…stavi pensando
a qualche cosa, vero?-
Pie
imprecò contro qualsiasi cosa gli venisse in mente.
Lory
era diritta, di fronte a lui.
Le
dita intrecciate dietro la schiena.
Il viso dolce, con due occhi grandi, troppo grandi; blu, troppo blu, ingenui, falsamente
ingenui.
Quella
ragazza sapeva come metterlo con le spalle al muro.
Le
bastava guardarlo con quegli occhini da cerbiatto, e le sue difese, le sue
maschere di freddezza e apatia andavano a farsi fottere.
-Stavi
sicuramente pensando a cosa fare- continuò.
Pie
sospirò –Lory…-
-Se sospiri la felicità vola via…-
-Non
mi sembra molto importante adesso…- disse, inarcando le sopracciglia
-Non
è importante la felicità?-
-Non
volevo dire questo- si giustificò, senza volerlo
-E cosa volevi dire?-
-Lo
stai facendo a posta?-
-Che cosa?- piegò la testa di lato
-Stai
provando che non sei una mocciosa-
Lei
sorrise piano –Lo sono?- lo baciò piano, alzandosi
sulla punta dei piedi per arrivare alle sue labbra
-A
intermittenza- rispose, baciandola a sua volta, in modo diverso, più… intenso.
Sapeva
cosa aveva voluto dimostrare la ragazza.
Quando
il fiato venne meno, si allontanarono, e la fronte di Pie di appoggiò
a quella di Lory (***).
I
loro fiati si univano, formando un profumo tutto loro,e
un calore inimmaginabile.
-Pie…e
se ti dicessi…che se non fosse stato per Amal, io avrei…-
-Lory…?- la voce di Pie era flebile
-Si?-
la sua altrettanto
-Ogni
volta che parli peggiori la situazione e inizia a fare confusione…sta zitta-
**
Lory
non era mai entrata in quella camera. Anzi, a dirla
tutta, non l’aveva mai notata.
Era molto più grane di quella di Pie, naturalmente. Infondo,era dei suoi genitori.
Era
sicura che i mobili erano stati scelti dalla madre.
Si immaginava la bella donna che trascinava il marito per il
centro, alla ricerca dei mobili perfetti.
Era
uno stile semplice, ma elegante. L’armadio, i comodini, il cassettone, lo
specchio erano di un colore lucido e scuro, con
pomelli e altre decorazioni e fantasie in un dorato luccicante.
Ma la cosa, il mobile, che catturò l’attenzione assoluta di
Lory, fu il letto.
Il letto.
Il grande
letto.
Il vasto letto.
L’enorme letto.
La
trapunta che ricopriva il materasso e le lenzuola, aveva una fantasia delicata.
Lo
sfondo bianco, e nei bordi e tra una cucitura e l’altra erano
disegnati dei piccoli boccioli.
Si
lanciarono uno sguardo veloce, imbarazzato, o almeno questo sembrò a Lory, dato che Pie aveva indossato la sua solita maschera.
La
prese piano per mano, come se fosse stata più fragile di quello che in realtà
era.
Si
sedette sul letto, e la chinò verso il suo corpo.
La
baciò piano, con un misto tra il dolce e il tenero, ma non troppo.
I
baci del giovane racchiudevano sempre quei due sentimenti in modo controllato,
come se non potesse, non volesse, sbilanciarsi.
Baciava
incredibilmente bene, al contrario di lei, che con
l’imbarazzo cercava di ricambiare al meglio quelle effusioni.
Intrecciarono
le dita, e Lory si sedette accanto a lui.
Ad
un tratto, si accorse che Pie …“Ha messo la lingua! E
ora che faccio?!?”
Probabilmente
Pie si accorse che qualcosa non andava, e allentandosi le chiese –Qualche cosa
non va?- mentalmente pregò che non avesse cambiato
idea.
-N…no…è
che…- mise i pugni chiusi sulle ginocchia –E che…hai…m…messo la lingua…-
Le
ultime tre parole erano state dette con una voce così piccola, che Pie dovette sforzarsi per capirle
-Ma…non
è mica la prima volta- disse, leggermente confuso –Anche le altre volte…-
-Lo
so!- tentò di giustificarsi lei –Ma è la prima volta che ci faccio caso…-
Gocciolone
-Scusa…-
iniziò, tra l’incerto e l’irritato –Quando ti bacio…a
cosapensi?-
-Non
fraintendere…ma…insomma…dalle altre volte è diverso…e poi…quando mi baci, non penso. Tutto qui. Anche
se mi hai già baciato così, mi sento…strana…insomma! Questa volta era divrso-
-Non
posso non metterla!- tentennò –Insomma…abbiamo deciso di…- si
interruppe un attimo, pensandoci –Non vuoi più?-
-Si che voglio…solo che è tutto strano-
-E l’altra volta? Guarda che ora non abbiamo
neanche iniziato, e se non mi sbaglio, l’altra volta avevamo…quasi…raggiunto il traguardo-
-Lo
so! Ma l’altra volta non l’avevamo programmato!- la
faccia di Pie ebbe un leggero mutamento. Lory sospirò –Ok,
io non l’avevo programmato-
-Non
vuoi farlo?-
Lory
scosse la testa in senso di negazione.
-Allora
posso baciarti…con la lingua?-
Lory
ri-scosse la testa in senso positivo
-Sicura?-
Altro
cenno d’assenso.
-Possiamo
anche andare oltre il bacio?-
-Sisi-
-Benissimo!-
disse infine.
Le
prese il volto tra le mani, e ricominciò a baciarla.
Questa
volta, almeno, non la sentì troppo
agitata.
La
chinò sul letto, mettendosi con busto sopra di lei.
“Un bacio con la lingua” pensò divertito
“L’altra volta altro che bacio con la lingua! L’ho messa in bocca subito, senza tante cerimonie, e non ha
fatto una piega! ”
Le
mani lasciarono il volto, per percorrere il collo.
Una
si avventurò sotto la felpa.
Un
tremito.
Salì
fin su, mentre la bocca passava ad mordicchiare il
collo.
-Non
è meglio se mi tolgo la felpa?- chiese la ragazza, con un tremito nella voce.
Pie
l’aiutò a sfilarsela,e lui fece altrettanto, togliendosi
il pensante maglione scuro.
Se lui sotto quel blu maglione aveva una maglia di cotone, lei,
aveva solo il reggiseno.
Bacio
dopo bacio, la tensione si allentava, e bacio dopo bacio il cuore della ragazza
sembrava voler prendere il volo.
Pie
giocherellò con la sua coscia, e l’accavallò al suo fianco, mentre con una mano
cercava l’attaccamento del reggiseno.
Lory
posò le labbra sulle sue,e forse per la prima volta,
prese l’iniziativa, non solo baciandolo come aveva sempre fatto lui, cioè con
convinzione e desiderio, ma anche abbassando a poco a poco la cerniera dei
pantaloni del giovane.
A Pie quasi veniva da piangere (in senso
figurativo, lui non piangeva mai!).
Per
fortuna la ragazza non diceva di no . Stava andando
tutto bene.
Tutto
bene finché Pie on si sentì picchiettare sulla spalla.
I
due ragazzi lanciarono un urlo acuto.
-Scusate…forse devo ripassare tra un po’? Quanto
pensate di metterci?-
La
bella Yume era apparsa nella stanza,guardava i due ragazzi con occhi
scintillanti.
-Sono
qui da un po’, ma non vi eravate accorti di me!-
Lory
scostò velocemente Pie con tanta foga che quasi lo buttò giù dal letto
-Da
un po’? Quantopo’?-
-mah…da
quando gli hai abbassato la cerniera dei pantaloni-
disse, facendole un occhiolino.
I
due si ricomposero velocemente, e si lanciarono uno sguardo.
“Ma
perché veniamo sempre interrotti?” pensò lui, prendendosela con Amal, Yume, il
mondo intero
“Perché o perso tempo col fatto della lingua?” pensò lei,
maledicendo la sua timidezza.
-Comunque,
stavate andando bene!- disse Yume, cercando di risollevare il loro umore –Era la
prima volta?-
-Smettila-
fece Pie, acido,arrabbiato, secco
-Scusami
tanto se ti ho rotto le uova nel paniere-
A
Lory sembrò che Pie avesse ringhiato.
Trascinò
il giovane fuori da quella stanza, prima che mandasse
a quel paese l’Angelo.
Pie,
senza neanche rendersene conto, s ritrovò in salotto.
-Hai
una bella casa, sai?- Yume cercò di recuperare il terreno perso con Pie
-Mmm…-
-Che carino! Ha messo il broncio!-
-NON
HO MESSO IL BRONCIO!- urlò
-Pie…calmati-
disse Lory, con un enorme gocciolone.
-Tornando
a cose serie- (a questo punto, Lory dovette trattenere Pie dal saltare addosso
a Yume) –Lory hai già detto tutto a Pie, no?- la ragazza
(intenta a trattenere Pie) annuì –Perfetto! Risparmiamo tempo. Ho delle cattive notizie…Amal si accorgerà presto della tua
fuga. Ma ho un piano per aiutarvi. Però
fate attenzione. Allora…-
**
Note:
(*) Pie:- Adesso però
basta, hai reso l’idea ¬.¬
Danya:- ihihih ^_^
(**) Lory:- Questo
ragazzo si contraddice da solo =__=””
Pie:- E che cavolo! Almeno ascolta, prima! -////-
(***) commento personale: Mi piace leggere i
loro nomi accostati!
Tutti:- Non si era capito =___=””
**
*I
lettori si scagliono contro Danya per la fine del
cavolo che ha usato* Ah! Non fatemi male! L’ho fatto
per la sunspace!
Pie:- Anche io avrei da ridere *estrae ventaglio*
Danya:- Nono! Ti prego! Ti giuro che ti riscatterai! *Pie se ne
sbatte di ciò che dice Danya.* *Pie si prepara a colpire, ma per fortuna arriva
Lory,che lo stordisce con un martellone e lo porta
via* Fiù! Me la sono vista brutta!
Vorrei
fare qualche piccolo accorgimento, prima di passare ai ringraziamenti.
Il
titolo del capitolo mi è venuto in mente pensando ai triangoli amorosi, del
tipo “Lui, lei e l’altro” solo che in questo caso volevo dargli un senso comico
XD.
Devo essere sincera…ADORO QUESTO CAPITOLO! Per
quanto sclerotico possa essere U_U
E per essere sincera per la seconda volta, è da quando ho
pubblicato il precedente chappy che ci lavoro.
Non
sapevo come fare…
All’inizio
mi è venuta una cosa Depressa.
Poi
una Violenta.
Una
Sadica.
Una
Strana.
Una
dove avrei dovuto cambiare ilreating.
Alla
fine è venuta fuori questa Oo,
spero vi piaccia!
Vi
giuro che farò in modo di pubblicare presto! Ve lopromettooooooooooo!
Chiedo
scusa se siete rimasti un po’ a bocca asciutta…ma vi è
andata così XD.
Ora
passiamo ai ringraziamenti:
XFedy: f…f…fa…fan? *______________________* *si
butta ai piedi di Fedy* CARISSIMAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!Che bella parola!
Fan! Uhuh…mi sento realizzata…
Cmq, figurati, mi dimentico io di quello che ho
scritto ^^”” pensa che ogni volta mi devo rileggere il chappy precedente, o i
primi. Pensa, l’altra volta non mi ricordavo la descrizione di
Amal OO Quanto sono Baka…
XRobertina: =_________= non ti smentisci mai, eh? Com “Se le doveva prendere tutte e due le Lory”? certo che se…*Si illumina la lampadina* ma lo sai che mi è
venuta una idea? ^_________^ Arigatou! (eh? ndRoberina)
XLory: carissima Lory-chan! Bello il balletto!
Divertente non tanto per Kisshu, ma quanto per Pie, che vestito da Hawaiano non
ce lo vedo proprio (perché, ti immagini ma? NDKisshu_scioccato) non intendevo questo >.ti immagino
ubriaco, riescoa immaginarti che
nell’ebbrezza del momento tu ti travesta! Ma se Pie si
ubriaca, può solo…che so! Iniziare a parlarti del moto dei pianeti, della
distanza col sole ecc! (ah…ndKisshuO.O)
Lory,
scusa per lo scleramento! Sappi che anche a me fa
piacere sentirti su msn. La prossima volta parliamo in tre! Bax
E ora un grandisssssssssssssssssssimo
saluto a tutti, alla prossimaaa!
Pie e Lory erano fianco a fianco, sul treno che portava alla baia di
Miho
19. “Pericolo nell’ombra”
Pie
e Lory erano fianco a fianco, sul treno che portava
alla baia di Miho, una località vicino al mare.
Lì,
i genitori di Pie avevano una casa, comprata qualche anno fa.
Lory
si era messa dalla parte del finestrino, e guardava il paesaggio deformarsi
sotto i suoi occhi.
Le
lenti dei suoi occhiali riflettevano la luce.
Pie
non parlava.
Erano
in viaggi da un’ora e mezza e ancora non parlava.
Si
voltò un attimo verso di lui.
Il
ragazzo guardava svogliatamente una rivista che avevano trovato nella cabina,
ma non la vedeva realmente.
Mancavano
ancora due ore di viaggio, e lui non spiccava parola “Non è proprio di
compagnia in questo momento” pensò lei, tornando a guardare il panorama.
Però il giovane non aveva tutti i torti.
Aveva
appena scoperto che la sua ragazza era solo una
proiezione di un corpo fermo in un ospedale, poi pure il fatto che lei l’aveva
ingannato, così da ucciderlo e tornare in vita; aveva scoperto che c’era un
ex-angelo che li inseguiva; un vero angelo, Yume, li aveva aiutati a trovare un
piano per scappare, o per lo meno, per prendere tempo.
Da
Amal non si poteva scappare.
La
mente tornò a qualche ora prima
Inizio
Flash Back
-Allora,- aveva proferito Yume –Voi dovete andarvene da qui. Siete
un bersaglio troppo facile-
-
Scusa un attimo…- Pie aveva interrotto l’angelo, con una nota seccata nella
voce –E dove credi che possiamo andare?-
-Oh,
non preoccuparti! Tu hai la soluzione!-
-Ah
si?! E quale?- incrociò le braccia sul petto
-Non
hai una casa a Miho?-
-Questo che centra?-
-Potete
andare lì!-
-Ma
in quella casa non ci vado più da quando ero un ragazzino!-
-Oh
bene, quindi non molto tempo fa!- trillò Yume
Pie,
scioccato da quella risposta, si era chiuso in un
tacito silenzio.
Lory
ridacchiò, beccandosi un’occhiataccia che diceva “Con te faccio i conti dopo”.
-Dicevo?
Ah si! Andate alla baia di Miho, sarò io a coprire la vostra mancanza, sia
quella di Lory che di Pie…-
-Userai
una copia come hai fatto con me?- chiese Lory
-Si.
Spero solo che sia meno burbera di questa!-
Per
la cronaca, Pie odiava quell’Angelo, e l’avrebbe mandato tranquillamente a quel paese, se non fosse stato per Lory, che
pazientemente, lo fermava ogni volta. La ragazza sapeva che gli Angeli andavano
trattati con rispetto, da esseri superiori, e anche se a Yume sembrasse non importare, a Lory non
sembrava opportuno prendersi tante confidenze.
-Tornando
seri…- l’espressione di Yume cambiò, adombrandosi –Amal si accorgerà presto che
quella Lory è una falsa. Forse tra due o tre giorni. E
lo stesso vale per quella di Pie- guardò o due –E allora verrà a cercarvi-
-Noi
cosa dobbiamo fare, per allora?- chiese Lory, abbassando la voce, rendendola
simile a un sussurro
-Io
tenterò di convincere Amal a rinunciare, anche se credo
che sia impossibile. Voi non dovete fare niente. Solo stare uniti. C’è una cosa
che Amal non conosce, o per lo meno, non se ne ricorda più-
-Di che parli?-
Yume, a quella domanda, secondo lei
sciocca, sorrise –La stessa cosa che ha permesso a Pie si riconoscere la vera
Lory dalla copia; la stessa forza che ha permesso a Lory di ribellarsi e do
tornare sulla Terra con le sue forze. La stessa cosa che vi ha fatti avvicinare.
Ora tenete queste-
Per
la prima volta, Pie vide le grandi ali di Yume, spiegate e bianche, tanto da
abbagliare.
Due
piume, ognuna di un’ala diversa, “volarono” verso di loro, che le presero nel
palmo aperto.
Le
piume erano calde, costatarono, soffici e leggere.
Ma non leggere nel senso di peso, quello era ovvio, ma leggere
nel senso che emanavano una sensazione di leggerezza fantastica, molto vicina
alla purezza.
In
un piccolo lampo di luce, le piume si chiusero in se stesse, e formarono una
piccola perla lucente, e, sempre secondo una volontà precisa, da ogni perla si “plasmò” un piccolo laccio, altrettanto bianco.
-Queste
vi proteggeranno- disse, rivolta a Pie, poi a Lory –E,
mentre vi proteggeranno, i vostri poteri, anzi, i tuoi poteri, cara Lory, si
accresceranno. Potrai tenere testa ad Amal. Ma attenti, ad usarla troppe volte,
perde il suo potere-
-Ti
ringrazio- disse Lory, stringendo la perla nella mano
-Non
fatelo. Non so quanto vi saranno utili. Vi contatterò
io- e l’Angelo, scomparve, lasciando dietro di se,una scia di luce
Fine
Flash Back
Giocherellò
con la perla, che aveva messo al collo.
Pie,
invece, si era rifiutato di indossare il ciondolo, e se l’era legata al polso.
Lory
guardò le valige sue e del ragazzo sopra la testa, nello scompartimento.
La
diletta Yume aveva fatto in modo di farle avere un bagaglio,
che poi, aveva notato, erano i suoi veri vestiti. Ma
Lory non si era stupita più di tanto.
Prima
di partire aveva restituito i vestiti al ragazzo, e aveva indossato, dopo tanto
tempo, un suo paio di pantaloni pesanti, neri, con un maglione rosso a collo
alto. Si stava così comodi in quel enorme maglione!
Tornò
a guardare Pie.
Aveva
provato a intraprendere un discorso col ragazzo, ma
naturalmente, le secche e monosillabiche risposte le avevano fatto cedere ogni
tentativo.
Sospirò
piano, e riprovò –Pie?-
-…-
Questa
volta, esasperata, non andò oltre, e incrociò le braccia sul petto, in modo
stranamente simile a come faceva il ragazzo, e si abbassò un po’ di più nel
sedile.
Non
si era neanche degnato di risponderle!
-non
dovresti stare seduta così…- disse Pie, non tanto per
interesse, tanto per non farla contenta. Posò la rivista sotto il sedile.
-Uh!
Guarda! Ha ripreso il dono della parola!-
-Mi
sembri abbastanza seccata-
-Tu
credi?- disse lei, e per la prima volta, usò lo stesso
tono di voce del ragazzo, con la stessa espressione atona.
La
sua influenza era marcata.
-Ti
sei arrabbiata perché non ti ho parlato?- Pie aggrottò
la fronte. Che cosa era quell’atteggiamento?
-Non
solo per questo…- fece, tornando, per fortuna, la Lory di sempre, almeno in parte
-E per cosa, allora?-
-Per
il tuo comportamento-
Pie
sembrò risentire “dell’insulto” –Il mio comportamento?!?-
-Esatto!-
-E
che cosa non va nel mio comportamento?!-
-Di
tutto! Dal l’essere scontrosi col prossimo, al mutinismo, alla testardaggine!
La lista è così lunga che non basterebbe tutto il viaggio per completarla!- strillò lei, rossa in volto.
Sulla
fronte di Pie comparve una venuzza pulsante –Guarda che neanche il tuo è un
gran che, sai?!?-
-Non
è vero!- rispose, voltandosi completamente verso il finestrino
-Non
ti sentire intoccabile, ragazza!- disse lui, facendola voltare nuovamente, per
poterle urlare in faccia ciò che aveva da urlarle –Sei
una gran rompiscatole, per iniziare! Se io sono
scontroso con tutti, allora tu non fai altro che scontrarti, tanto sei goffa(*)! Non fai che arrossire per ogni
cosa! È urtante! Sei peggio di una mocciosa!-
Le
guance di Lory si gonfiarono, fino a farla assomigliare a
un palloncino –Se sono una mocciosa, allora non ti avvicinare più con
intenzioni torbide!-
-Intenzioni
torbide?! INTENZIONI TORBIDE?!- strillò scioccato -Ti
ricordo che l’ultima volta hai iniziato tu, con quell’atteggiamento da “finto
angioletto”!-
-Ma sentilo! Però, ti ricordo, che
qualche giorno fa non sono stata io ad avvicinarmi con una scusa! Sei stato tu
amettere per primo le mani addosso!-
-Questo perché tu ci stavi!-
-E che potevo fare?!-
-Se non volevi potevi anche dire di NO!-
-Certo,
certo!- aprì le braccia –Come all’acquario!?!(**)-
-Quello
l’avevo fatto solo perché tu non volevi accettare le
mie scuse!-
-Hai
tentato di forzarmele!-
-Però
non mi sembrava proprio che ti dispiacessero tutte quelle attenzioni!-
La
porta della loro cabina si aprì di botto, e fece capolinea una donna sulla
sessantina, agghindata a festa (sembrava un albero di Natale!) abbastanza grassoccia
-Volete
smetterla di fare questo baccano?! C’è gente che sta cercando di godersi il
viaggio!- la faccia della signora, piena di trucco, era a dir poco disgustata
–E poi, non andate a sbandierare a tutti i vostri…problemi!- se ne andò, sbattendo la porta.
Pie
e Lory si lanciarono uno sguardo, infastiditi.
Lui
si abbassò sul sedile, appoggiando i piedi in quello davanti, mentre lei si
voltava veroil finestrino.
“E’
normale che ci stavo! Razza di stupido!” pensò Lory
“Da
come lo ha detto, mi ha fatto sembrare un maniaco!” pensò Pie
Si
lanciarono un’occhiataccia.
-Non
pensare che io mi scusi- precisò
-Non
lo penso proprio. Non ne avresti il coraggio…-
-Non
ricominciare-
-Ceeeerto! Perché tu non sei
tanto orgoglioso, vero?- ironizzò –Ma siccome sono una mocciosa, continuo
quanto mi pare!-
-
Perché devi complicare le cose! Non puoi fare come
tutte le altre ragazze, e starti zitta zitta, o
parlare di cavolate come il vestito per la festa, i pettegolezzi sulle tue
compagne o cose del genere?!?!-
-PECCATO
CHE IO QUESTE COSE NON LE POSSOPIU’
FARE!- urlò lei, all’orlo delle lacrime.
Pie
capì di aver esagerato.
Sulla
soglia della loro cabina rispuntò il viso di quella donna, e Pie chiese scusa, movendo
semplicemente le labbra, alzandosi.
Chiuse
la porta in faccia a quella donna urtante, e tornò a
sedersi, questa volta di frontea Lory
–Perché ogni volta che parlo con te, finisce che tu piangi, e io mi sento un
verme?-
Lei
non rispose, asciugandosi una lacrima veloce.
-Lory…io non…- cercò le parole giuste
-Lascia stare…- tagliò corto lei
-Se
lascio stare, tu continui a piangere, ormai ho capito
come sei…-
-Non
lo hai capito affatto-
-Invece
si- le tolse a forza gli occhiali, e le chiuse le palpebre con i pollici
–Adesso basta. Ti chiedo scusa…ma solo per l’ultima parte del discorso-
Lory
scostò le mani, e rise un attimo, per poi estraendo dalla tasca dei pantaloni
un fazzoletto
-Sei
uno scemo-
-Sei
stata tu a iniziare-
-Ma tu mi hai fatto arrabbiare-
-Perché non parlavo?-
-No…-
si soffiò il naso, e Pie si morse il labbro quando gli venne l’impulso di chiamarla
mocciosa –Perché mi evitavi-
-Non
potevo evitarti! Siamo in una cabina di un treno, e ci aspettano altre due ore
insieme, per non parlare poi di quando dovremmo stare nella casa a mare. Non
posso evitarti!-
-Ma lo hai fatto. Con la mente mi hai escluso-
-
Guarda che non puoi essere sempre
partecipe dei miei pensieri, scusa eh!-
-Non
di certo. ma se tu mi eviti perché ti sei pentito
della tua scelta, io come devo prenderla?-
Pie
rimase a bocca aperta, metaforicamente parlando.
Davvero
aveva pensato che non le parlava per quel motivo?
-Ma
non era perché ripensavo di tornare sui miei passi!-
-E
allora per cosa?- si rimise gli occhiali
-Ma
scusa un attimo, ho scoperto delle cose pazzesche, mi permetti
di essere scioccato?!? E poi stavo
pensando a come fare quando Amal ci troverà. Non
possiamo nasconderci per sempre!- e con sua sorpresa, scoppiò in una fragorosa
risata, anche se non era proprio serena, ma un po’ nervosa.
Lory
si sentì una stupida (in quel periodo le capitava spesso, dopo aver parlato col
ragazzo).
Tentò
un ultima frontiera –E perché non ci hai provato più,
dopo aver parlato con Yume?-
-Ma
allora sei ninfomane!- scherzò, ma capì che alla ragazza non era
piaciuta la battuta.Si
scompigliò i capelli –Perché credevo che tu non volessi-
-E cosa te lo ha fatto credere?-
-Dopo
la mossa “ingenuità” credevo che mi avresti chiesto qualsiasi tipo di attenzione!-
-Quella
volta…era diverso…volevo ricominciare da dove eravamo stati interrotti- fece
lei, diventando paonazza.
Pie
si risedette vicinoa lei, e l’abbracciò –Ma quanto sei fessa-
**
La
casa di Pie non era molto più grande di quella di Tokyo.
Era
a due piani.
Il
primo piano comprendeva una cucina/salotto, un ripostiglio e un piccolo studio.
Quello
superiore due camere da letto, un bagno e per finire
un piccolo terrazzino che si affacciava sul mare.
Niente
di che, ma molto carina.
L’aria
era un po’ viziata e i vari mobili erano ricoperti da un sottile strato di
polvere.
-Non
sembra proprio abbandonata a se stessa…- commentò Lory
Nonostante la penombra, Pie si fece strada, andando
verso una finestra, e la spalancò
-Mia
madre manda qualcuno a mettere in ordine almeno una volta al
mese, credo…- aprì le altre finestre del salone/cucina.
-
Lory, vai al piano di sopra ad aprire le altre finestre, io intanto faccio un
alto al market qui vicino…-
Lainiziò a salire le scale, e borbottò –Un per
favore mai…-
-Hai
detto qualche cosa?- chiese Pie, forse non sentendola per davvero
-Ma no! Figurati ///-
Lory
entrò nelle varie stanze, e aprì tutte le finestre.
Si
godette un attimo lo spettacolo, per poi andare sul terrazzo.
Aprì
la porta finestra, ma questa era un po’ bloccata, e fece un po’ di fatica per
aprirla, ma alla fine ci riuscì.
-Wow…-
fu il suo unico commento.
La
casa non era proprio vicino al mare, ma l’odore salmastro
le stuzzicava il naso, insieme all’aria fredda.
Si
appoggiò alla ringhiera coni gomiti, e mise il mento sul palmo aperto della
mano.
Per
una volta si limitò a pensare quanto era bello il paesaggio, e non ad Amal, e a
tutto quel casino.
Oltretutto
poteva stare qualche giorno da sola con Pie…
Sola con Pie.
Sola con Pie.
Sola con Pie.
Queste
tre parole le rimbombavano nella testa. Si sentiva leggera.
In
paradiso. Si sentiva come una foglia cullata dal vento (***).
Ad
un trattò sentì due dita affondare veloci nei suoi
fianchi, sotto il maglione, e lei, per la sorpresa, saltò in aria.
Quel
gesto le aveva fatto venire il solletico, e quasi non
cadde al piano di sotto.
-Vedi,
quando dico che sei come una mocciosa, non te la devi prendere!- fece Pie tranquillo, poggiando la schiena sulla ringhiera, e
squadrandola dall’alto in basso.
-Mi
farai venire un colpo!- strillò lei
-Ma
no…al massimo ti faccio cadere di sotto- continuò, come se nulla fosse
-Se
io sono una mocciosa, tu sei il mio degno compare!-
Pie
rimase di stucco. Di certo non si aspettava una risposta del genere da parte di
Lory. Stava avendo una brutta, anzi, bruttissima influenza su di lei.
Doveva
rimediare…
Le
cinse la vita con un braccio, e le disse, soffiando sull’orecchio –A che pensavi?-
-A…a
niente!- balbettò, imbarazzata.
Ecco,
ora stava tornando la Lory di sempre. Goffa e imbarazzata, come piaceva a lui.
-A
no?- continuò, stringendo la presa –Io dico che pensavi al fatto che saremo
rimasti soli per un paio di giorni…-
La
ragazza si irrigidì, quando Pie captò i suoi pensieri.
-Ti
sbagli…di grosso-
-Tu
dici? Peccato, perché io stavo pensando che finalmente
eravamo soli-
-Non
è vero- Lory si sciolse dalla presa prepotente, e si
allontanò da lui.
-Uffa- si lamentò il ragazzo –Possibile che se sono scortese, ti arrabbi, se faccio l’accattivante ti allontani, mi dici che
devo fare per acchiapparti definitivamente?-
-Non
sono mica un pesce che mi devi acchiappare!////-
-Ecco,
appunto…- Pie le prese il volto tra le mani, e le diede un bacio lungo.
Un
bacio intriso di tutto e di più.
Del
loro odio, e dell’amore.
Della
gelosia e della fiducia.
Del
passionale e dell’innocente.
Lory
si accorse che dondolavano un po’, ma era piacevole.
Era
come sentire una ninna nanna sulla propria pelle.
Allontanandosi,
rimase con gli occhi chiusi, e mentre appoggiava la testa sul suo petto, Pie la
cullò tra le braccia, ispirando a pieno il profumo dei capelli della ragazza.
-Se fai così mi prendi con più facilità, sai?- disse,
abbracciandolo più forte.
-Eh,
Lory, Lory, Lory…mi fai fare cose che non credevo di
saper fare-
-Intendi
baciare?- incrociarono per un attimo i loro sguardi allegri
-Spiritosa-
-E allora che cosa?-
-Il
romantico…-
-Ma tu non sei romantico-
-Ah
no?- corrucciò la fronte –Credevo di si-
-No,
credevi male. Ma sei tenero-
-Tenero?Urhg…mi
sa di torta…-
-Le
torte sono buone…-
-Preferisco
i biscotti-
-Quelli
al cacao?-
-Pure,
ma meglio quelli alla panna-
-Ti
piacciono tanto, eh?-
-Si, soprattutto se li immergo nel latte-
-Come
è la tua tazza?-
-Che c’entra adesso?-
I
due ragazzi continuarono a parlare di dolci, biscotti e tazze per molto tempo.
Dopo
passarono a discorsi più assurdi, come ad esempio del perché il mare è salato,
perché certa gente nasceva con certi tipi di capelli e di occhi…insomma,
discorsi stupidi,che rallegravano i due giovani in un contesto assurdo.
Quando iniziò a fare più freddo, rientrarono in casa.
**
Nell’ombra,
una piccola bestiola, simile a un corvo, osservava la
scena.
Per
un attimo, i suoi occhi si illuminarono di rosso, non
appena vide Pie e Lory.
Volò
via, e il cielo si caricò di nuvole nere.
**
Note:
(*) pessimo gioco di parole
(**) vi ricordate come Pie aveva
provocato Lory, per chiederle scusa? Quel ragazzo dovrebbe fare davvero
un ripasso di”Rapporti con le Persone” U_U
(***) non dirò MAI che sta TRE METRI SOPRA IL
CIELO, a questo punto, sarebbe meglio dire, Tre metri sotto terra, frase rubata
a Mia92 XD
**
Nya! Cari giovincelli! Come va?
Sono
stata veloce, eh?
Mentre scrivevo questo capitolo mi sono scompisciata un sacco! Ma voi ce li vedete Pie e Lory che litigano?
Io
no! XD e mentre scrivevo, ridevo da sola! (lei se la fa, lei se le loda…ndpie =__=”””) Tu zitto che non ti puoi lamentare è-é
Nel
prossimo capitolo ci saranno moooolti sudori freddi
X°°D, ma non vi dico altro, altrimenti non c’è gusto! No?
Ringrazio
Tutti quelli che hanno letto, ma in modo speciale a:
Manu: eh…continua a fare il tifo, perché i
poveretti ne hanno bisogno, con un’autrice sclerata
come me!
Robertina92: Attenta con la tastiera! A causa di quel
sito, ho rovinato la mia! EH X°°°D! ma come puoi dire
al diavolo la sunspense? Mamamama…! E poi, da che pulpito viene la predica è-è?
Parli proprio tu =P!
Mary
Cry: Beata
te che eri in vacanza T_T. io sono rimasta
a casa con tutto il caldo…Reggio è bellissima d’estate, ma certe volte vorrei
che il caldo fosse meno afoso! Spero che tu ti sia divertita
XD. Senti un po’, posso chiederti un favore?
Prova a convincere tu Pie che Yume è fortissima! Lui
la odia!asdasdasdasd
Fedy: quando ho letto
la tua recensione, ammetto che mi sono spaventata °-°. Ho pensato “Ma lo sto
uccidendo? Da quando!”. Poi per fortuna ho capito che scherzavi X°°°°D quanto
sono baka! Cmq, devi sapere
che Yume ha un pessimo tempismo, in tutti i sensi, e poi si perde in
continuazione! Per trovare casa di Pie ha sudato sette camicie, ma non è colpa
sua!
E con questo ho finito! Carissimi lettori miei, vi saluto, alla
prossima! XD ormai siamo agli sgoccioli! *-* ed ho già scritto il finale!
Bhuawahahawh! (che razza di
risata ndtutti) è salvata nel mio pc, e quindi, la loro sorte *indica
personaggi* è già segnata! Me
essere grande genio di male! (no, tu essere una grande idiota, e basta ndpie)
Lory
guardò dubbiosa il ragazzo davanti ai suoi occhi.
Sguardo
gelido.
Deglutì.
Cosa poteva fare? Non poteva più tirarsi indietro. Era chiusa in
trappola.
Chiuse
gli occhi per un secondo.
Lente
goccioline di sudore attraversarono la tempia.
Il
cuore le batteva a mille.
Allungò
una mano davanti a se.
Tremava.
La
ritirò un po’, e tentennò.
Cercò
o sguardo di Pie, ma questo era imperturbabile.
Abbastanza
scocciato, le prese il polso, e la indirizzò verso di se –Muoviti- una semplice
parola detta con fermezza.
-V…va
bene- chiuse gli occhi e…
-HO
VINTO!-
La
ragazza si alzò dal tavolo, iniziando a saltellare per la stanza.
Pie
sbuffò, buttando giù le sue carte.
Giocare
ad Asino non era il suo forte, certo, ma Lory aveva vinto già cinque volte di
fila, e lui soltanto una!
-Ho vinto!- continuò a fare lei, saltellando attorno al tavolo.
-Sei
urtante-
-Lo
dici solo perché hai perso- disse lei, accovacciandosi accanto a lui, poggiando
le braccia sul tavolo, e il mento sopra di esse.
-Non
dire stupidaggini- rispose, poggiando il mento sul palmo della mano, anche lui
mettendosi più vicino a lei, fino a che non sentì il suo alito unirsi al suo.
La
ragazza arrossì leggermente per quella vicinanza, ma non si allontanò,
continuando a sorridere.
-Giochiamo
ancora?-
-
E’ tardi-
-Non
sai nemmeno che ore sono-
-Invece
si. Sono le…dieci e trenta-
-Lo
sai perché hai appena visto l’orologio- fece la verde, fingendosi offesa.
Pie
si alzò –Giochiamo da un bel po’. Quante partite abbiamo fatto?-
La
ragazza iniziò il conteggio sulle bianche dita -6 partite ad Asino, 3 a
Briscola, 4 a Poker, circa 10 a SetteMezzo…ho perso
il conto-
-…-
Pie ci pensò un attimo –2 a Scala Quaranta e poi…non
mi sembra altro…-
I
due ragazzi stavano giocando più o meno da quando erano rientrati in casa.
Avevano
mangiato tra una partita e l’altra, e non si erano mossi dal piccolo
salone/cucina.
Lory
si alzò, per uscire dalla stanza.
-Dove vai?- chiese Pie, seguendola con lo sguardo.
-…-
lei lo guardò un attimo, girando solo la parte superiore del corpo.
Ignorò
la domanda e uscì.
-TI
HO FATTO UNA DOMANDA- urlò, per farsi sentire
-A
CERTE COSE NO RISPONDO!- urlò lei, di rimando.
Sentì
una porta aprirsi e poi chiudersi.
-In
bagno…- concluse.
Uscì
anche lui, e iniziò a bussare con le nocche sulla porta.
-Guarda
che è occupato-
-Lo
so…- continuò a picchiettare sul legno scuro della
porta, quasi come per scandire il tempo.
Dopo
un minuto circa, sentì il rumore dello sciacquone, e poi l’acqua del rubinetto
che scorreva.
Smise
di picchiettare solo quando sentì la presenza di Lory oltre la porta.
Quando
incrociò lo sguardo di lei, notò l’aria interrogativa.
-Che c’è?- chiese, come se nulla fosse.
-Perché bussavi?-
-Credevo avrebbe stimolato…-
-Scemo…-
Pie la scostò gentilmente, ed entrò in bagno, chiudendo la porta.
-Allora
dovevi andarci pure tu?-
Non
ottenne risposta.
Lory
si appoggiò al muro accanto e cominciò a fischiettare una canzoncina.
Questa
volta fu lei a sentire lo sciacquonee
l’acqua del rubinetto che scorreva.
Pie
aprì la porta –Sei urtante-
-L’hai già detto- disse lei, sorridendo.
Anche se avrebbero voluto fare pace, era stato difficile per Pie
ingoiare il “Tenero”.
-Che facciamo adesso?- chiese lei. Assunse un
espressioneannoiata.
Pie
si chinò su di lei, baciandola.
Le
guance della verde si tinsero di rosso.
Quanto
le piaceva quel contatto.
La
mano destra di Pie si appoggiò al muro, e la schiacciòun po’ col suo peso.
Lory
piegò la testa di lato.
L’altro
braccio di Pie si avvicinò al viso.
Ma
appena le punte delle dia sfiorarono la pelle, come
pinze, tirarono quelle rosee guance.
-Ahy!- Lory si toccò la parte pizzicata, allentandosi di botto.
-I
bambini devono andare a nanna. Svelta, a letto- scherzò Pie.
-Non
ho sonno-
-Io
si. Dai…- la prese per un braccio, cercando di
portarla di sopra.
Per
la notte, si erano organizzati bene.
Due
camere separate. Due letti separati.
Quando Lory aveva fatto la finta maliziosa, chiedendo il motivo di
quella scelta, Pie aveva risposto “-Perchéogni volta che ci provo, tu scompari-“.
-Ho
detto che non ho sonno…- si lamentò lei.
-Quanto
sei capricciosa-
-E
tu ligio- si appoggiò al suo petto –Andiamo a fare due
passi?-
-Certo,
e li facciamo salendo le scale- disse, cercando di
allontanarla, inutilmente, perché la presa era salda.
Lei
nascose il viso nel maglione del giovane –Voglio stare il più possibile con te-
-Domani-
-No,
ora- protestò debolmente –Non sappiamo quando Amal…-
-Non
dirlo. Non ricordarmelo- ricambiò l’abbraccio.
Affondò
la testa in quelle ciocche smeraldine.
Respirò
a fondo, riempiendosi i polmoni del suo profumo.
Adorava
quella ragazza.
Forse
l’amava. Il suo sentimento verso di lei era strano.
Le
piaceva, fisicamente. La trovava graziosa, con occhi blu come il mare, capelli
come lo smeraldo, voce cristallina.
Le
piaceva il fisico asciutto, adatto a una ragazza della
sua età, né con forme prepotenti, né piatta come una tavola.
Era
giusta.
Ma le piaceva la risata di quella ragazza. Le piaceva quando
rideva, o sorrideva, in modo aggraziato, finto malizioso, enigmatico.
Già…forse
si stava innamorando.
-Allora,
ce li facciamo i due passi?- provò a guardarlo in faccia
-
Lory non…-
-Non
siamo più usciti insieme, dopo la mia scomparsa. E visto come l’abbiamopassata…-
lasciò la frase in sospeso.
Pie
si arrese. Sciolse l’abbraccio e disse –…usciamo…- nonostante il tono lugubre,
Lory gli scioccò un bacio sulla guancia, e corse a
cambiarsi.
Ecco
un’altra cosa che gli piaceva di Lory: quei piccoli baci da bambina.
**
Essendo
una cittadina vicino al mare, la neve era quasi inesistente, ma faceva ugualmente
freddo.
Si
erano armati di cappotti pesanti, ed erano usciti per quella piccola città.
Pie
veniva portato, anzi trascinato, davanti a ogni
bancarella, o vetrina.
“Mi
chiedo dove sia finita la ragazza timida” pensò, mentre guardava Lory che
curiosava una vetrina.
-Guarda
che carino!- indicò col dito un piccolo porta lettere
di legno, intagliato.
-See…una favola…- commentò, seccato.
-Me
la vuoi far pesare, eh?-
-Già…-
-Uffa…-
la ragazza mise il broncio.
Passarono
l’ora successiva a camminare, un po’ parlando, un po’ stando in silenzio.
Erano
circondati da un’atmosfera tutta loro.
Erano
due persone che si volevano bene, due ragazzi che, sfiorandosi le dita,
credevano di raggiungere il Paradiso.
Ma erano costantemente sotto controllo.
Un
corvo nero dagli occhi maligni scrutava i loro movimenti, e li memorizzava.
E i suoi occhi erano occhi per qualcun altro.
Amal.
Il
Signore né Angelo né Diavolo, osservava quei due.
Aveva scoperto il trucco di Yume, e
l’Angelo, ora, era
chiuso in una gabbia con sbarre d’energia negativa.
Le
ali sembravano appassite, il volto graffiato, con un
livido sullo zigomo sinistro.
I
capelli ramati erano sparpagliati, tenuti male.
-Amal! Smettila! Ridai a Lory la sua
libertà , e lasciala stare!- pregò lei.
Era
stata catturata subito dopo aver lasciato Pie e Lory.
Che stupida! Credendo di poter far tornare Amal in se non aveva
pensato a difendersi, ed adesso era chiusa in gabbia, come un uccello ferito
nel corpo e nell’orgoglio.
-Mai- proferì, gelido.
Non
voleva ammetterlo, ma la presenza di Yume lo innervosiva.
E dire che credeva di aver seppellito tutti i suoi sentimenti
per lei.
“L’Amore non fa per me” si ripeté.
-Amal!- il suo nome, pronunciato con voce incrinata dal dolore lo
fece rabbrividire.
-Che cosa vuoi? Stupido Angelo!-
Nonostante
toccare le sbarre le procurasse dolore ai palmi delle mani, lei le afferrò, e
proferì, con una lentezza esasperata –Non ti ricordi come era amare? Non ti ricordi quanto era
bello stare insieme?-
-Zitta- proferì, con gelida rabbia.
-Amal, ti supplico! Il perdono è concesso a tutti! La via della
Luce non sarà mai negata a nessuno!-
-ZITTA!-
veloce come un battito di ciglia, Amal si portò davanti alla
cella/gabbia –Quel tempo è passato. Ora io vivo di anime.
Le catturo,e me ne sazio. Guarda qui!- sul palmo della sua mano apparve una piccola
fiamma azzurra –Questa è l’anima di una ragazza. La vedi? Bene. Un giovane me l’ha appena consegnata, e io, da contratto, ho ridato a lui
la vita. Lory doveva fare una cosa molto semplice. Ma
si è innamorata. Colpa sua. Io porto avanti un patto. Queste sono cose che
capitano sempre-
-Amal…- la mano tremante di Yume sfiorò quella di lui.
Lui
la ritirò con ribrezzo –Ti libererò quando tutto sarà
finito. Purtroppo non posso ucciderti. Ringrazia il cielo solo per questo-
Si
allontanò con passi svelti, dirigendosi verso una porta all’angolo, ma la voce di lei lo fermò per un attimo –Ti ho amato. E tu mi hai amato. Non possiamo tornare come prima?-
Amal
sbatté la porta pesante.
L’eco di quel suono accompagnò le lacrime di
Yume.
Lacrime
amare.
**
-Che
bella la spiaggia di inverno!- Lory guardò estasiata
la distesa sabbia illuminata da tenui raggi di luna.
Pie
scrutò la ragazza –Ci sono cose più belle…- commentò
piano.
-Del
tipo?-
Le
prese una mano, e se la portò alle labbra, baciandole il palmo.
Lory
avvampò.
Perché al ragazzo venivano certi slanci affettivi?!
-Sei
tutta rossa-
-E’ il freddo-
-E l’imbarazzo-
-…forse…-
Si
sedette sulla sabbia, e iniziò a sfilarsi le pesanti scarpe.
-Che stai facendo?-
-Voglio
camminare sentendo la sabbia fredda sotto i piedi-
-Perché?- Pie aggrottò le sopracciglia.
-Perché…- ci pensò un attimo –Perché si-
La
guardò divertito.
La
ragazza camminava scalza, saltellando, probabilmente per il freddo, o forse
perché la divertiva.
-Ti
prenderai un malanno-
-Ma no! Perché non te le cacci pure tu?-
Pie
si strinse le spalle.
Lory
si avvicinò alle onde, che, quieti, si abbattevano
sulla riva.
Sfiorò
l’acqua con un dito.
-Sai,
non so nuotare- confessò, parlando piano, sentendo che Pie era alle sue spalle
-Davvero?-
-Già…non
ho mai imparato-
Pie
si affiancò a lei, ma restò in piedi –Quando tutto sarà finito, ti farò imparare a nuotare, anche a costo di farti stare nella
piscina per bambini-
Restarono
in silenzio. Alla fine Lory si alzò, e recuperò le sue scarpe, e
nell’indossarle teneva la testa bassa.
Solo
dopo, Pie si accorse che stava piangendo.
“Che cosa ho fatto, ora?” Si chinò su di lei, tenendole il
viso tra le mani, per poi appoggiarselo al petto, e dondolò un poco, come per
tranquillizzarla.
-Scusa…-
mormorò piano la ragazza
-Non
vedo il motivo delle tue scuse. Avanti, si torna a casa. Ho sonno-
Lory
si alzò, stropicciandosi gli occhi.
Nel
vederla così, a Pie venne in mente un sogno. Un sogno che non faceva da un po’.
“Una ragazza era sospesa
sull’acqua. I capelli scioltie gli occhi pieni di lacrime. Per quanto lui provasse
a raggiungerla, a toccarla, non ci riusciva. Intorno, le tenebre.”
Si incamminò in silenzio, con Lory al suo fianco.
Per quanto tempo sarebbe
stato così?
**
Quella
notte, Lory non riuscì a dormire.
Si
accucciò con una coperta davanti alla porta finestra che si affacciava sul
terrazzo.
Avvolta
in una coperta, guardava i raggi della luna che si infrangevano
contro la calma superficie del mare.
Appoggiò
la testa al muro.
Avrebbe voluto andare da Pie, ma era sicura che lui
dormisse, e non voleva disturbarlo.
Chiuse
gli occhi.
Lory.
Li
aprì di scatto. L’avevano chiamata? Restò in ascolto. La casa era silenziosa.
Lory.
Si
chiuse nella sua coperta, mentre un brivido di freddo le attraversava la
schiena.
Il patto.
Di
chi era quella voce d’oltre tomba? Tremò leggermente.
Pagamento.
No.
Non voleva.
Uccidilo!
Non
poteva.
Fallo!
-Lory- sentì una mano fredda posarsi sulla spalla.
Lei
urlò, allontanandosi il più possibile, rannicchiandosi su se stessa, mentre
tremava in modo esagerato. La schiena sobbalzò per gli spasmi.
-Sono
io, piccola!- Pie si mise accanto a lei –Che è…?-
Lory
quasi si lanciò su di lui.
-Fammi restare con te- singhiozzò, urlando.
Pie
rimase spiazzato. Era chiaro che Lory era spaventata,
ma da cosa?
-Puoi…puoi restare quanto vuoi- rispose, incerto, posando le mani
sulle spalle della ragazza.
-Non
mi lasciare- disse lei, febbrilmente.
-Non
ti lascio- continuò, con più convinzione.
Lory
lo guardò con occhi languidi –Posso dormire con te?-
Per risposta, Pie le baciò la fronte, abbracciandola
stretta.
Guardò
il mare.
Peccato
che non trovò niente di rilassante in esso.
Solo
un’inquietudine.
-Si…-
**
Uff! che capitolo! XD come va, gente?!
Sto scrivendo queste parole alle 23:23. esprimiamo un desiderio! Fatto?
Benissimo!
Che
cosa ne pensate di questo capitolo? Vi è piaciuto?
L’adorate, lo vorreste distruggere insieme a me? Vi
capisco! Certe volte non mi sopporta nemmeno chi mi conosce a fondo!
Se posso (e posso XD) commentare questo capitolo, devo dire che
mi è piaciuto scriverlo.
Soprattutto
l’ultima parte, anche se non credo che vi abbia fatto venire i brividi
>.>…comunque!
Passiamo
ai dovuti ringraziamenti:
XRobertina92: che bello! Una sostenitrice anti-3MSC! Che bello! Si! *_* a morte Babi e
le sue manie. A morte Step, che si crede un ficone! L’unico che mi piaceva era Pollo, peccato che è
morto ToT.
Lo
so che è un capitolo assurdo, ma come sai, io sono assurda! Se cerchi nel vocabolario la parola “Assurdità”
accanto c’è la mia faccia!
Insomma,
Lory è abbracciata a un ficone
della miseria, e pensa alle tazze! A questo mondo non c’è più giustizia!
So
benissimo che tu trovi “raggelante” Pai. Lo trovo anch’io…ma penso che sotto la
“scorza” di duro menefreghista ghiacciolo, ci sia una persona mite e gentile XD
(illusa…ndPai). Caro amore
mio, ti saluto!
XManu:
“carissimi ohohohohhohoh?!” questa mi mancava XD
grazie per il commento! Il sacco era pesante (pessimo gioco di parole ndKisshu)
XMaryCry: ti aspettavi scene hard o roba del
genere? Spero di non averti delusa troppo! Ma è proprio
vero che sono pucciosissimi! Un evviva al mio tre…uno, due…tre:EVVIVA!
XRia:
Ria-chan!ho presente…quello con la faccia da
scimmia?! Ihihih…sei triste che finisce? Forse sei
una delle poche! Per quanto mi riguarda, io spero di finirla presto XD. Mi sto
scervellando. Ho cambiato trama, finale così tante volte! Ihihihihih
ma ho in mente altre ff…(è una minaccia? ndRyou)
XMewlulu: pure a te dispiace? Apriamo una bottiglia di spumante! Grazie
per i compliementi! Qualche vota escono idee decenti
da questa testolina!XD scusa per il ritardo…
X*MaRiNa* in che senso “a parte il carattere dei
personaggi”? grazie tante per il commento! È bello
sentirsi dire che mentre si spulcia nei siti di trova
qualche cosa che interessa! Grazie! Mi dispiace anche a me ad aver ammazzato
Kisshu, ma era l’unico modo! (bastarda…nhKisshu). Odio Ichigo? Ma no! Infondo è simpatica, tonta,
ma simpatica!XD ma rispetto la tua opinione! XD
XLory06: posso dirti una cosa? Grazie tantissime
per le…adorazioni, ma ora mi spaventi
un po’ ^^’’’’ ma scusa, alle 2:45 sei a recensire una
storia del genere? Ma vai a riposare, altrimenti ti
parte il cervello XD ma quanto sei forte! Pure tu coi
pensieri strani! Ma quante pervertite ci sono in giro?!?!?
(senti chi parla ndtutti) Ihihih…spero che il
martellone non si abbatti con troppa violenza sulla mia testa, perché mi fa
male, e mi aspetto una botta per quello che ho fatto a Yume ToT. Me essere
crudele.
Gente, è quasi mezzanotte! Sto morendo
di sonno! Vi saluto! Vi abbraccio tutti!
Nonvi aspettavate un aggiornamento ora, eh? Ihihih *risata malefica*
Ormai
manca pochissimo alla fine! Vi lascio alla lettura di sei pagine! Ci vediamo a fondo pagina!
*
21. “L’inizio
della fine”
Pie
aprì stancamente gli occhi.
Erano
le tre, e fuori dalla finestra era ancora buio.
Si
strinse un po’ nel letto, perché aveva piccoli brividi per tutto il corpo.
Aspettò
qualche secondo, in modo che gli occhi si fossero abituati al buio, e trovò il
corpo della ragazza accanto a lui.
Dormiva
placidamente.
La
guardò con espressione seria, ma allo stesso tempo,dolce.
La
coprì un po’ di più con la coperta, e prendendola per la
vita, l’avvicinò a sé.
La
ragazza si mosse un po’, ma non si svegliò.
“Meglio
così…”
Passò
un polpastrello sulla spalla nuda.
La
pelle di quella ragazza era rosea e liscia, e poche ore
prima, non avrebbe mai pensato che l’avrebbe gustata tutta.
Quando
Lory, tra le lacrime, aveva chiesto di dormire con lui, Pie aveva accettato,
non tanto per una decisione effettiva e lucida, ma per il semplice fatto che il
vedere quel volto sconvolto lo avevano terrorizzato.
E poi…e poi era successo…
Poggiò
piano le labbra sulla fronte di Lory, scostando la frangetta.
Tenendola
stretta, si riaddormentò pure lui.
*
Nella
sua mente ancora poco lucida, Lory rivisse in modo un po’ confuso
le azioni di quella sera.
Baci lenti e gemiti
soffocati.
Mani che si
intrecciavano, come i rami uniti dal vento.
Corpi che si muovevano in
sincronia.
Nomi e parole sussurrati
dolcemente; pensieri nascosti gelosamente.
Tocchi umidi che cospargevano
i loro corpi.
Fiati incandescenti e
sensazioni mai provate prima.
Anche
lei aprì piano gli occhi, solo mezzora dopo.
Si
trovava accucciata a Pie, che dormiva tranquillo.
Arrossì
un po’, staccandosi da lui.
Esaminò
i suoi lineamenti, mentre giocherellava con la ciocca dello strano ciuffo,
sciolto.
Si
alzò, e cercò i suoi vestiti nella penombra della stanza.
Trovò
la biancheria e il paio pesante di calze.
Cercò
poi il pigiama, ma non trovò nulla.
“Dove
diavolo li ho buttati?!?” pensò, poi le ritornò in
mente un ricordo…
Pie le sfilava gentilmente la
maglia e il pantalone del pesante pigiama, accompagnando l’azione con baci
intensi…i vestiti vennero fatti scivolare sul
pavimento.
“Ok…dove diavolo li ha
buttati?!?” si corresse, arrossendo.
Non
li trovò.
In
compenso, afferrò una felpa grigia.
“Meglio
di niente” la indossò, sentendo il profumo del ragazzo “Anche io adesso ho questo odore?” si alzò,e in punta di piedi, uscì dalla stanza, per poi scendere le scale e
dirigersi in cucina.
Stava
morendo di sete!
Prese
una bottiglia chiusa che era rimasta sul tavolo la sera prima, e provò ad
aprirla.
Peccato
che il tappo era troppo duro per lei…
Ci
riprovò, mentre il volto diventava rosso per lo sforzo.
-Nng…!- ansimò –Ok…Tappo…io ho sete, e
tu non sei indistruttibile, quindi, è meglio che collabori, o sarò costretta ad
usare le maniere forti!- minacciò la ragazza.
-Con
chi parli?- una voce impastata dal sonno giunse alle
sue orecchie, che arrossirono, come tutto il volto
-Col…col tappo…-
Pie
si era fermato sulla soglia, mentre si scompigliava i
capelli arruffati.
Si
era messo i pantaloni di una tuta, ma girava “svergognatamente” a petto nudo.
Squadrò
la ragazza –Ecco perché non trovavo la felpa…- si lamentò
-Io
non trovavo il pigiama…- si scusò lei, distogliendo lo
sguardo.
Pie
non ci fece troppo caso.
-Perché litighi col tappo?-
-Ah…emh…-
arrossì ancora di più –Non riesca ad aprire la bottiglia-
Pie,
in maniere al quanto discutibili, tolse la bottiglia dalle
mani della ragazza, e senza uno sforzo, l’aprì.
Si
portò il bordo della bottiglia alle labbra, e bevve u
lungo sorso.
La
porse a lei, che se ne versò un po’ in un bicchiere.
“Che modi ////”
-Perché ti sei alzata?-
-Avevo
sete…-
-Ah…già…-
Pie si passò la mano sulla faccia assonnata.
“Quando si sveglia non sembra lui” pensò divertita.
-Sembri
un albero…-
-Eh?-
Lory strabuzzò gli occhi –Che sembro?-
-Un albero- Pie indicò i capelli –Quando sono sceso ho
pensato che una pianta avesse invaso casa mia, invece erano solo i tuoi
capelli- concluse, serio.
“Ma
sta parlando sul serio?” –Emh…Pie…tuttook?-
Per
risposta, l’attirò a sé, stringendola piano –Ho solo un po’ di sonno. Tutto
qui-
E detto questo, la strinse di più.
-Che cosa ti era preso?- domandò.
Sembrava
tornare alla sua lucidità di sempre con lo scorrere dei secondi.
-Quando?-
-Quando
ti ho trovato che piangevi in corridoio-
La
ragazza non rispose subito, pensando sul da farsi.
Gli
poteva dire che sentiva le voci? Sarebbe stato un po’ strano. Poi lui si
sarebbe preoccupato, e di preoccupazioni gliene aveva regalate
tante.
Decise
di tenersi l’accaduto per sé.
-Non…non
era niente-
-Non
dire cavolate!- l’allontanò, tenendola saldamente per le spalle –Stavi
piangendo e tremavi come una foglia!-
-Ma…non era niente…mi ero solo un po’…- cercò la parola giusta
–Un po’ spaventata. Mi era sembrato di vedere un ombra,
e invece era solo la mia!- rise nervosamente.
Pie
strinse gli occhi, guardandola.
Che si stesse chiedendo se stesse mentendo?
Lory
provò con tutte le forze a mantenersi fredda, e pregò ogni divinità che
conosceva perché Pie non chiedesse altro.
Sembrò
che gli dei avessero accettato la preghiera di Lory.
-D’accordo- mollò la presa, arrendevole –Torniamo a dormire?-
-Ah-ah-
Uscirono
dalla stanza, ma Pie, mentre camminava, senza voltarsi, le disse –So che hai mentito, ma non mi va di tirarti fuori la verità con la
forza, quindi, quando vuoi, ne parliamo-
-…Pie…grazie…-
Lory salì le scale a testa guardando la schiena di Pie.
In
effetti, come aveva potuto pensare di mentirgli? Il ragazzo aveva la capacità
di guardarle dentro.
Lory
-Si,
Pie?-
-Cosa?-
-Non
mi hai chiamato?-
-No-
-Sicuro?-
Lory
Questa
volta la ragazza si fermò.
Sentì
il fiato freddo sul collo.
-Cosa
ti prende?- Pie si fermò sull’ultimo gradino, guardandola
perplesso –Sei pallida…- le sfiorò il viso con due dita, allungando
semplicemente il braccio.
Un
tocco gelido.
Lory…prendila…
-Pie…i…io-
balbettò immobile per l’orrore.
-Non
sembri avere la febbre, ma sei calda…-
Sangue
-Allontanati
da me- bisbigliò, tremando.
-Cosa?-
-Ti
prego- sussurrò.
Pie
esaminò il volto della ragazza. Non sembravano parole rivolte a lui.
Lory
sentì che qualcuno gli posava una mano gelata sul collo, stringendolo
-Non
capisco cosa…- farfugliò Pie, avvicinandosi ancora di più a lei
UCCIDILO!
-VA
VIA!- lo spinse lontano da se, e corse giù per le
scale.
-Lory!- prima di mettersi a pensare, Pie balzò giù per le scale, bloccandola.
-VAI VIA!- urlò lei
-Chi?!-
gli urlò in faccia.
La
ragazza provò a dimenarsi, ma Pie la teneva per i polsi.
-Lui- ansimò lei, con sguardo nervoso. Gli occhi vorticavano pericolosamente,
-Lui chi?- domandò.
Un
attimo di calma.
Lory
sembrò tornare in se.
-Pie…non…-
-Che
ti prende?!?-
-Non
lo so…io…- si bloccò di colpo, quando vide che Pie non
era Pie.
Al
suo posto, Amal.
-Lory, che cosa hai?-
-Stai lontano da me- disse, lei, dimenandosi.
-Lory…- il tono era dolce, ma velenoso.
-Amal…lasciami…- disse, mentre le lacrime
le rigavano il viso.
La
presa ai polsi si indebolì, e le sue gambe non ressero
il peso del suo corpo. Si accasciò a terra, col volto tra le mani
-Non
sono Amal-
Gli
tolse le mani dal volto, e Lory vide di nuovo il volto di Pie –Sono io…-
-No…-
lei scosse la testa, cercando di allontanarsi –Non sei Pie!-
-Sono
io-
-Tu…tu…-
le mise una mano dietro la nuca, e l’attirò a se, catturando le sue labbra, per
fermare quel balbettio confuso
Dapprima,
la ragazza non sembrava voler cedere al bacio, ma poi, chissà perché, si lasciò
andare, ma non smise né di piangere né di tremare.
Allontanandosi,
Pie vide che Lory lo guardava spaurita, come un cucciolo ferito.
-Va
tutto bene-
Lui mente…devi
ucciderlo…
-Ci
sono io con te-
Colpiscilo
-Ora
torniamo a letto-
Fagli male
-Stai
tremando-
Non farti toccare da quelle
sue mani sporche
-Stai zitto…- sibilò, nascondendo gli occhi dietro la
frangetta.
-Come
dici?-
La
voce seducentetornò a farsi sentire al
suo orecchio, soffiando parole gelide.
Perché
mi resisti? Sarebbe più facile colpire Pie e ucciderlo. La tua libertà sarebbe
a portata di mano. Colpiscilo ora, con tutte le tue forze…
Strinse
i pugni.
Le
nocche diventarono bianche.
-Piccola,
che ti prende?- il suo tono era così gentile.
Le
alzò il viso, scostandole i lunghi capelli smeraldini.
-Tu…tu…-
fremette di rabbia.
Pie
incrociò due occhi non blu, ma verdi, di un verde brillante.
-I
tuoi occhi…Lory, che sta succedendo?-
la ragazza poggiò le mani sul suo petto.
Prima
che potesse rendersene conto, venne spazzato via, e
sbatté contro il muro.
-Ma che diavolo…- provò a rimettersi in piedi, ma il corpo era un
formicolare incessante.
Come
aveva fatto a farlo volare via?
-Se…è uno scherzo, è di pessimo gusto- proferì.
-Ora porterò a termine ciò che mi ero prefissata-
Pie
sgranò gli occhi, vedendo Lory in quello stato.
Non
solo gli occhi avevano cambiato colore, ma anche i capelli erano schiariti,
diventando più chiari.
E poi la voce…non era la sua…
Era
come…
“E’
come se qualcuno stesse parlando per lei”
Si
avvicinò pericolosamente a lui –Di e tue
ultime preghiere-
-Non
so cosa stai succedendo, ma torna in te- disse lui,
mettendosi in ginocchio.
-Muori-
Sulla
sua mano apparve uno strano oggetto.
La
lama era molto lunga, ma sottile come un ago.
L’impugnatura
era nera, con pietre di svariati colori.
Gliela
mise al centro del petto.
-Lory, non fare sciocchezze- disse, guardandola in faccia.
Lei
ricambiò uno sguardo gelido.
La
piccola e sottile lama iniziò a perforare la carne.
Urlò
di dolore. Sentiva come se qualcuno gli stesse
strappando via l’anima.
Ricordòle parole di Lory quando gli aveva raccontato
la verità.
“-Amal…Amal mi disse che se volevo tornare dovevo sostituirmi a qualcuno
a cui potevo proiettare la mia rabbia, l’odio, la frustrazione. Non so perché,
ma pensando queste cose, mi venne in mente la scommessa di Kisshu, e lui mi indicò te, come suo amico.
Potevo usare te come sostituto. Dovevi morire per mano
mia. Mi sono avvicinata a te in quella maniera nella speranza di fare breccia
nel muro gelido che avevi creato attorno a te. E così ho fatto…-“
Che avesse mentito?
Forse
la Lory timida e gentile non esisteva?
Voleva
veramente ucciderlo, ed aveva aspettato il momento propizio?
La
lama si conficcò ancora, lentamente.
Urlò
ancora, in preda a un bruciore pulsante.
“E’
come se mi dessero fuoco dall’interno” pensò, stringendo i denti.
Si
fece coraggio, e abbassò lo sguardo.
Al
centro del petto, attorno alla lama fatale, la pelle si era rialzata.
Era
come se qualcuno gli avesse impresso col fuoco un marchio, pieno di ghirigori e
linee confuse.
Nella
sua testa sentì una voce…
Pie, Lory non è in se! Ti sta
strappando l’anima! Devi trovare il modo per farla tornare in se. Amal mi ha
catturato, e questo è tutto quello che posso fare per voi!
“Che…diamine…quella era Yume”
Mosse
faticosamente la mano, per posarla su quella di Lory, che teneva l’impugnatura
nera.
-Sc…scusami…-.
Alzò
una gamba, e la colpì allo stomaco, facendola rotolare via.
Staccò
con foga quel dannato pugnale, e lo lanciò via.
A
poco a poco, il marchio spari, lasciando solo un po’ di rossore.
Provò
ad alzarsi, ma il corpo era pesante come il piombo.
-L..ory…- con uno sforzo sovrumano,
si alzò, avvicinandosi alla ragazza, riversa a terra –Stai…bene…?- le toccò un
braccio, voltandola.
Era
venuta.
Posò
la mano affusolata sul suo volto.
-E’ gelida…- un brivido le scese lungo la schiena. Iniziò a
preoccuparsi del tutto –Lory! Apri gli occhi! Lory!- la scosse forte, ma lei
non si mosse.
La
testa cadde di lato, mentre i capelli si riversarono per terra.
-Che
cosa ho fatto?- si disse.
-Oh…tu
non hai fatto niente-
Pie
alzò lo sguardo, furioso.
-Finalmente
ci incontriamo- esalò
-Già..Pie Ikisatashi, uno delle persone più irritanti di questo mondo-
*Danya
si mette un armatura stile cavaliere medievale* Non mi
fate troppo male, eh!
Kisshu:- Prendete il numerino!
Danya:- Per che cosa?
Kisshu:- Non noti tutti i lettori con una clava in mano
Danya:- Suvvia! Non esageriamo ^^”””
Eheh…ma
quanto sono cattiva! Adoro questi momenti così…così!
Volevo
fare qualche precisazione. Il capitolo mi è venuto in mente ri-leggendo (per la
millesima volta) HarryPotter
e La Camera dei Segreti, o per lo meno, le parti in cui il povero protagonista
sente voci che non dovrebbe sentire X°°°D.
Come
potete vedere, siamo agli ultimi rintocchi (che c’entra
poi? Avresti potuto dire alle ultime battute…ndKisshu),
vabbè! Che cosa farà adesso
Pie?
Pie:- Io avrei un’idea…
Danya:- Cioè?
Pie:- *estrae ventaglio, lo punta su Danya*
Danya:- Ma Pie-kun! Perché
usare la violenza!
Susu! Che devo salutare della gente *pie
posa in ventaglio*
XLory06: ma diventiamo tutte fan di questo Angelo
portentoso! ^_^ è mitica!
Per
le lacrime di Lory…beh…non sempre c’è una ragione per piangere. Forse era
contenta per le parole del ragazzo, o forse era triste per il motivo che dicevi
tu….chissà…errori? davvero? Ti prometto che rileggerò i capitoli, e correggerò
tutto quello che c’è da correggere! Tanto per giustificarmi…io scrivo quasi sempre di sera, e tiro fino a tardi, e la maggior parte
delle volte scrivo senza guarda la tastiera, e va a finire che non guardo i
tasti, oppure clicco su di essi, ma non abbastanza…cercherò
di stare più attenta…X°°°D
XRia:-
Onee-sama! Ihih…non ho
fatto aspettare troppo, vero? Muahahahah! Se le ideuzze solo quelle del “Il Collezionista”, allora ti dico solo una cosa “VeryGood!”
XMewlulu: hanno combinato…hanno combinato…^.- ma non mi sembrava il
caso di “mettere” particolari…ho preferito far sapere…ihih,
ma confido nella tua immaginazione (perché sono sicura che è tanta!) ihih. A presto, baxbax
XMaryCry: Ecco perché Amal è tornato tutto pieno di
lividi e contusioni! Sei stata tu X°°D. è arrivato in
lacrime da me! Ma povero! Ma non ti preoccupare per
Yume, gli Angeli non possono morire ^.-
XRobertina92: si che mi è capitato. Soprattutto
quando leggo libri un po’ strani, nel senso leggermente horror, con quella
punta di macabro in più…brrr. Ed è brutto se mentre la tua immaginazione vola, qualcuno
viene e ti tocca. Come minimo pedi dieci anni di salute! La mia intenzione all’inizio del capitolo era proprio quella X°°D.
ma in questo non ci sono stati falsi allarmi! XD sono contenta che tu sei
contenta per aver passato le vacanze vicino al ragazzo che ti piace! Fatti onore,
per noi povere zitelle senza futuro ToT. A presto
E
con l’ultimo (ma non meno importante) saluto,vi saluto
(che pessimo gioco di parole ndpai).
Recensite
in tanti, mi raccomando!
*Pie
riprende il ventaglio*
Danya:- AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO *folgorata sul posto*
Pie non aveva idea di come avesse riconosciuto Amal
.22 “Faccia a Faccia”
Pie
non aveva idea di come avesse riconosciuto Amal.
Un
uomo alto, con l’impermeabile, capelli neri come la pece e riflessi vermiglio.
Occhi
maliziosi e rossi come il sangue.
Poi,
però, come un fulmine a ciel sereno si era ricordato
dei suoi incubi, con una Lory piangente, e una mano nel petto.
E
poi, era l’uomo che stava insieme alla ragazza quando l’aveva trovata svenuta
nel vicolo, pensando che fosse opera di un maniaco (*).
-Non
immaginavo che ci saremmo incontrati in queste circostanze. Speravo che Lory
compiesse il suo lavoro-
Il
giovane, sentendo la voce gelida e tagliente, strinse il corpo di Lory ancora
di più, e si rese conto di quanto era freddo.
Freddo
come il marmo.
“Dannazione…”
Vide
Amal inginocchiarsi davanti a lui.
Ora,
i loro sguardi si incrociarono.
Viola
contro rosso.
Mentre
quello di Pie era pieno di odio e rancore, quello di Amal era tranquillo,
freddo.
-Povera
ragazza…così ingenua- lo sentì dire.
La
mano pallida di Amal si avvicinò al viso di lei, per toccarlo, la Pie,
prontamente, nascose quel viso cadaverico contro il petto.
-Non
te la lascerò toccare con quelle manacce luride- ringhiò.
Amal
non sembrò turbato da quella risposta -Ammiro il tuo coraggio. In quanti
affronterebbero un essere come me?- le labbra si incresparono in un sorriso –Ma
tu, per quanto coraggioso, e per
quante arie ti dai, non potrai mai
battere me-
Come
aveva fatto Lory poco prima, Amal, con il solo cenno della mano, lo fece volare
via, facendolo sbattere contro una parete.
Sentì
le ossa scricchiolare.
Aveva
tenuto il corpo di Lory sempre stretto, ma sentì le forze venire meno.
Controvoglia,
la presa si allentò.
Amal
si diresse verso di lui a passi lenti - Di fronte al dolore, voi uomini tentennate. Vi sentite insicuri- ghignò
-Come ti senti ora tu? Hai ancora voglia di giocare col fuoco?-
-Io…non sto giocando- si sforzò di dire Pie,
mentre iniziava a sentire la paura prendere possesso del suo corpo e della sua
mente.
“Non
deve finire così” pensò, furioso.
Amal
si fermò.
Con
un cenno della mano, richiamò Lory a sé.
La
ragazza si alzò dalle braccia di Pie, e si posò delicatamente su quelle di
Amal.
-La…lasciala-
provò a rimettersi in piedi, ma tra il colpo precedente e quello nuovo,
riusciva amalaa pena respirare senza sentire delle fitte al
petto.
Amal
lo guardò.
Riusciva
a vedere dentro l’animo di quel ragazzo.
Orgoglio,
rabbia, cinismo. Tutto.
-Non
siamo poi tanto diversi, sai?- disse ex-angelo.
-Non
sono come te!- ringhiò Pie.
Iniziava
a sentirsi a disagio.
-Invece
si. Io faccio ciò che mi può andare bene per me. Tu la stessa cosa. Sai che
cosa è ciò che mi attira del tuo animo?- gli occhi vermigli brillarono di
malizia –L’insoddisfazione. Tu sei come un’anima in pena su questa Terra-
-Non…-
tentò di dire Pie, prima di essere interrotto.
-Non
è vero? Invece lo è- rise di gusto –Tu non sei soddisfatto di quello che sei,
di quello che hai. Ti senti estraneo a tutto e a tutti. Ti comporti da Superiore. Ti credi migliore di quelle
persone che ti circondano. Ma in verità le invidi! Invidi il tuo amico Ryou,
perché non trova difficoltà nell’esprimere ciò che pensa senza farsi troppi
scrupoli. Invidi quella ragazza, Ichigo Momomiya, perché riesce a ricambiare l’affetto.
Tu invidi tutti-
Pie
ascoltava forzatamente quelle parole dure.
Continuava
a ripetersi che non era vero. Lui non era così. Lui era solo se stesso.
-Ma
sai qual è la persona che odi di più?- Pie deglutì in modo forzato. Sentì
l’aria mancare
-Sta
zitto- mormorò, abbassando lo sguardo, sconfitto.
–Tu
invidi Kisshu perché è morto-
-Sta
zitto-
-Però
eri contento che lui fosse morto, vero?-
-Zitto-
-Tu
lo odiavi, lo invidiavi. Lo disprezzavi come feccia. Non era tuo amico. Per te
non lo è mai stato-
-FA
SILENZIO!- urlò, con tutta l’aria dei polmoni.
Richiamando
le sue forze, si era alzato, affrontando Amal –Non permetto anessuno di parlarmi così. Specialmente se è
un….uno schifoso-
-
E’ tutto quello che sai dire? E io che mi ero preparato psicologicamente a urli
e schiamazzi!- scherzo gelido Amal
-
Ridammi Lory- Pie lo guardò con tutta la freddezza di cui era capace
-Parli
come se ti appartenesse -
-Se
è per questo- puntualizzò Pie, chiedendosi da dove era uscito quel coraggio
sfrontato –Non appartiene a te-
-Invece
si- replicò tranquillamente Amal –Lei ha fatto un patto con me. La tua vita per la sua. Ma la sciocca non ha
rispettato gli accordi. Non mi piace lasciare incompiuti dei lavori, quindi me
la prendo-
-Non
è una tua marionetta! Non ti appartiene!- gridò Pie, avventandosi contro
quello, pronto a colpirlo con un pugno già alto e serrato.
Peccato
che la sua azione eroica gli costò un ennesimo dolore, questa volta concentrato
nello stomaco.
Amal
lo aveva colpito con un pugno d’aria.
Come
per magia, era apparsa una mano fatta completamente di vento, che aveva colpito
Pie in modo talmente violento da farlo piegare in due.
Amal
gli sferrò un calcio in pieno viso, spaccandogli il labbro.
-
L’ami?- gli domandò il Predatore di Anime
Pie
rimase un po’ interdetto, e non solo a causa del calcio.
Se
l’amava?
-Non
credo siano affari tuoi- proferì
-Invece
lo sono. Quale altro motivo potresti avere nell’aiutarla, se non amare?- gli voltò le spalle –Se la vuoi
rivedere, ti do quattro ore di tempo. Iniziano le battute finali. Tu sarai in
grado di andare fino in fondo?- voltò il capo, fulminandolo con lo sguardo-Prova a riprendertela-
E
detto questo, sparì, come era venuto, portandosi dietro Lory.
Pie
si maledì dentro.
Se
non era riuscito a difenderla era perché non era abbastanza forte.
Le
parole di Amal gli risuonavano nelle orecchie “-Quale altro motivo potresti avere nell’aiutarla, se non amare?-“
-Perché
deve essere tutto così complicato?!- si disse, furioso.
Tentennando,
si alzò, asciugandosi con la mano il sangue che usciva dal labbro.
Respirò
a fondo, cercando di pensare lucidamente.
Prima
di tutto doveva vestirsi e uscire velocemente. Aveva quattro ore per cercare la
sua ragazza e salvarla.
“Ma
dove possono essere?” pensò, salendo le scale a due a due.
Passando
davanti alla porta finestra che affacciava sul mare, trovò la sua risposta.
Rimase
sbalordito.
Il
mare si era completamente, totalmente, immensamente ghiacciato.
Mezzo
svestito uscì nel balcone.
Il
suo fiato si condensò in nuvolette bianche, mentre brividi di freddo scendevano
lungo la schiena.
La
città si era ricoperta di neve.
Tutto
era bianco.
-Non
dovrebbe nevicare vicino al mare- pensò ad alta voce.
“Che
scemo…questa sarà opera di quel pazzo”
Tornò
a scrutare la cittadella.
Il
tempo era come se si fosse fermato; neanche il vento soffiava più.
Guardando
verso l’orizzonte, vide che sul mare, sospesa, c’era una luce fioca.
Rientrò
velocemente, ed entrando nella sua stanza, indossò la prima cosa che gli passò
sotto mano. Una felpa nera “Di felpe mi sembra di averne un po’ troppe”
Corse
giù dalle scale, tenendosi il fianco dolorante.
Non
prese nemmeno il cappotto, tanta era la sua fretta.
Ora
sapeva dove doveva andare…
“Alla
spiaggia”
Corse
via, passando per le strade ghiacciate ed evitando ogni tipo di ostacolo
possibile.
-Sto
arrivando…ma tu…resisti-
*
“Resiti”
Yume
posò le candide e ferite mani, per un’ennesima volta, sulle sbarre.
-Waloans…waloans…waloans(**)- gli occhi si riempirono di
lacrime , mentre cantava l’antica cantilena, facendola crescere di tono ogni
secondo che passava.
Non
seppe mai quanto durò il rito.
Intorno
a lei si formò una luce bianca, quasi accecante.
Le
lacrime rigarono il viso.
Alla
fine, le sbarre cedettero, e lei cadde sfinita al suolo, mentre dalle sue mani
sgorgava sangue angelico.
**
Note:
(*) capitolo…*va a controllare* 7 “Il momento
è prossimo” XD
(**) non volgiono
dire niente. Non sono parole che appartengono a nessuna lingua! Mia invenzione,
in poche parole -_-””””
**
…ok…questa volta le prenderò senza lamentarmi! Ma come ho
ridotto Pie? X°°°D
*fan
club di Pie, e Pie steso picchiano l’autrice* *Danya si alza tremante dopo
averle prese* Così va la vita…e adesso passiamo ai ringraziamenti ^-* ß---- occhio pesto:
Xfedy: no, stile medievale no! ^_^ ihihihih..ma Amal è un cattivane nato! Monello! Fedy, tu l’odi proprio, eh?ihihih
ma non importa, è giusto così.
Non
ci sperare…non l’allungo di altri dieci capitoli…non ce la farei…e poi,
diventerebbe una noia, no? XD a presto!
XRobertina92: merducchia? E
che vuol dire? Poi me lo spieghi O.o Cm grazie, Pie ci stava andando
pesantoccio…ehehe ^^””””e adesso che mi fai, se prima mi volevi
fucilare? Non oso immaginare…
XLory06: più che altro rileggendo il libro, o
almeno quella parte…per gli errori li sto correggendo a poco a poco, e li
posterò modificati, così, i posteri (o chiunque la voglia rileggere). Cmq, non è che aggiorno velocemente…il fatto è che i
capitoli sono già pronti, almeno questi ultimi ^^ baxbax
alla mia malatina
preferita (oddei, ora mi prende la febbre purea me! X°°D)
XRia: Onee-sama! Ho
aggiornato! Non stare in ansia…o meglio..era meglio se non stavi in ansia
prima, perché ora mi cappotti!
Se sfogliamo un dizionario, troviamo
accanto a queste nevo lettere questo significato “Stare
fermo e saldo contro una forza che si oppone senza lasciarsi abbattere,
annientare, spezzare ecc.”
Ma se questa parola era così inutile,
perché Pie Ikisatashi continuava a ripetersela nella
testa, come un disco rotto?
Il ragazzo correva a perdifiato.
Il freddo gli congelava le ossa, e lui si
era vestito velocemente, e non era ben coperto.
Il sudore si asciugava subito, lasciandogli
addosso una sensazione appiccicosa.
“Lory…Lory…Lory”
Ecco un’altra parola che rimbombava nella sue testa.
Il nome di quella persona che doveva
resistere.
Scivolò sulla strada ghiacciata, e per la
paura, afferrò un cassonetto, e tutto il contenuto si sparse per terra.
Sbatté il gomito sinistro per terra, in
modo doloroso. Si trattenne dal gridare.
Si rialzò, tremando un po’, mordendosi il
labbro.
Mosse leggermente le dita del braccio.
Beh…almeno non si era rotto niente.
Però quella caduta non ci voleva.
Non solo si era bagnato, facendo aumentare
così i brividi di freddo, ma il braccio, anche se non rotto, era un impaccio.
Ricominciò a correre verso la spiaggia.
Ma era più di mezzora che procedeva
velocemente…e dire che sarebbe dovuto arrivare in meno di quindici minuti.
Pie era bravo in molte cose.
A scuola era abbastanza brillante, escluse
le assenze ingiustificate.
Negli sport era veloce e scattante, anche
se in fondo era pigro per partecipare a dei Club o roba simile.
Gli avevano pure detto che era bravo a
baciare, ma non che avesse avuto tante ragazze.
Peccato che…beh, peccato che di magia non se ne intendeva…
Perché, infatti, stava girando a vuoto a
causa di un incantesimo di Amal.
Se ne accorse solo quando ripassò davanti
al bidone che aveva rovesciato.
Si fermò, mentre una gocciolina di sudore
scendeva giù verso il collo.
La gola e asciutta. Il suo fiato si
condensò in nuvolette di vapore.
-Che…idiota…- mormorò, cercando di
riprendere fiato.
Vide, con la coda dell’occhio, una figura
di lato a lui.
Si voltò velocemente, temendo che fosse Amal.
Ma non era lui.
Anzi…era un amico.
RyouShirogane.
-Ryou?- sbatté gli occhi un paio di volte –Che
ci fai qua?-
L’amico sorrise, il suo solito sorriso da
chi la sa lunga.
Mise le mani in tasca.
Al suo fianco comparve IchigoMomo-e-qualche-cosa.
Gli prese il braccio, appoggiando la testa
sulla spalla, sorridendo felice.
Gli sguardi si incrociarono un attimo, poi,
Ryou si dissolse, come se fosse stato un pupazzo di
neve esposto al sole.
Pie si avvicinò un attimo.
-Che diavolo era?-
-Una illusione-
Davanti a lui apparve quello che sembrava
un bambino.
I capelli erano bianchi, lunghi e lisci.
Gli occhi erano blu come il cielo d’estate.
Il fisico era asciutto, e forse era un po’
troppo basso. Portava un vestito molto strano.
Lunga tunica rossa, con ricami ai bordi.
-Tu chi sei?-
-Colui che vede nel Futuro- disse, con voce
cadenzata, monotona.
Pie avrebbe dovuto impressionarsi a quelle
parole, ma aveva scoperto che la sua ragazza era una proiezione astrale, che un
pazzo maniaco ex-angelo voleva la sua anima, che un Angelo vero li aiutava,
lanciandogli frecciatine velenose…quindi non si stupì più del dovuto.
-Quella di prima…l’hai creata tu?-
Il bambino annuì –A che scopo?-
-Mi è stato ordinato-
Se Pie doveva proprio stupirsi di qualche
cosa, beh, quella era la cadenza nella voce.
Monotona, vuota. Non fredda, del tipo che
cerca di nascondere le emozioni, ma proprio vuota. Senza
emozioni.
-Da Amal,
giusto?-
-Esatto. Devo impedirti di andare alla
spiaggia-
-E come pensi di fare? Sei solo un bambino-
disse Pie, leggermente confuso
-A dirla tutta, sarei più vecchi di te un
centinaio d’anni-
“…se non divento pazzo ora…” –E che cosa
devi fare per impedirmi di andare da Lory? Sentiamo!-
Nelle piccole mani del bambino centenario,
comparvero due piccole sfere di luce.
Una si colorò di blu, l’altra di verde.
-Devo indicarti due vie-
-Allora non mi impedisci di andare alla
spiaggia? Mi stai offrendo una scelta- Pie iniziava a confondersi.
-Sarai tu a decidere. Io ti mostrerò solo
la via- rispose, vuoto.
-Ma allora perché prima hai detto che
non…lasciamo stare!- si scompigliò i capelli con la mano. Gli faceva male.
-Sei solo un ragazzino umano…- lo sentì
mormorare.
In altre circostanze, avrebbe volentieri
preso a schiaffi quella faccia pallida, ma il nervosismo si sostituiva alla
preoccupazione.
-Devi scegliere la via che secondo te è la
più giusta- la pallina blu si fece un poco più grande –Questa, rappresenta un
pezzetto di Futuro, se tu non andrai dalla ragazza. Guarda-
La pallina si allargò, per mostrare il
Futuro.
Lì dentro, vedeva se stesso.
Un ragazzo che camminava per le strade
della sua città.
Le mani in tasca, lo sguardo sempre davanti
a lui.
Gli occhi sempre freddi e scostanti.
Ad un tratto, Pie del futuro si ferma. Ha
incontrato un amico. Ryou. È con la sua ragazza, e si
tengono per mano. Stanno gustando un gelato, e lei parla a raffica.
Uno scambio di parole veloci, un sorrisetto
e poi via. Restò solo nel marciapiede.
Continuò a guardare i due che si
allontanavano mano nella mano. Si voltò, e passò davanti a una vetrina. C’era
qualche cosa di strano, però.
Si specchiò nel vetro pulito..
Era diritto e si guardava perplesso. La
stessa espressione di sempre.
Poi capì che cosa non andasse.
Al suo fianco non c’era nessuno. Nessuno
che gli tenesse la mano, o il braccio.
Nessuno che gli parlasse guardandolo negli
occhi.
Nessuna Lory.
La pallina tornò piccola.
Pie non batté ciglio. Era quello il suo
futuro…senza Lory?
-Vuoi andare avanti, e vedere l’altro
Futuro?-
-Quanti diavolo sono?- disse, atono.
-Il mondo è pieno di persone, e ogni persona
ha un futuro sempre diverso. Questo futuro nasce dalle loro decisioni. Questo è
ciò che accadrà se tu non andrai. Ti fa paura?-
Pie non rispose a quella che doveva essere
una provocazione.
La seconda pallina ingrandì, come la
precedente.
Questa volta, Pie vide il Futuro di
un’altra persona.
Quello di Lory.
La ragazza passeggiava tranquilla, con la
cartella in mano. Sorrideva appena, mentre il sole primaverile accarezzava la
pelle.
In lontananza, vide un’amica. La salutò con
la mano. Iniziarono a chiacchierare un po’. Poi l’amica guardò l’orologio, e si
congedò. Poco più in là, c’era un ragazzo, e corse verso di lui.
Era il suo ragazzo, e probabilmente avevano
un appuntamento.
Anche Lory continuò
per la sua strada, ma non era turbata. Al contrario, era contenta.
-Come puoi ben vedere,
tu non sei presente in questo futuro-
-Intendi dire che…-
-…se sceglierai di andare da lei, morirai.
La tua anima sarà il pegno, il riscatto per la sua sopravvivenza. Nella prima,
come hai visto, Lory non c’è, segno che ha pagato il
suo debito. Quando lei tornerà in vita, dimenticherà tutto. Che cosa scegli?-
-Scelgo la seconda- disse, sereno.
-Ne sei sicuro?Ti conviene controllare ancora nelle sfere…-
gliele mostrò nuovamente.
In quella blu, c’era ancora Pie, ma più
vecchio di una decina d’anni.
Era da dolo in una casa abbastanza grande,
e fissava il soffitto con gli occhi spenti, seduto su un divano.
Fece la sua comparsa una donna. Molto
graziosa, con un sorriso amabile. Pie ricambiò appena.
Lei gli diede un bacio leggero sulle
labbra, e andò via. Pie continuò a fissare il soffitto. Un guscio vuoto.
-Bella casa…bella moglie. Forse qualche
figlio- disse l’Essere.
-Io voglio soloLory-
disse, ringhiando
-Ma forse per lei non è lo stesso. Guarda
bene-
Lory più grande di
dieci anni non era molto cambiata. Stava preparando qualche cosa da mangiare.
Ad un tratto, si voltò, per sorridere a un bambino molto piccolo, massimo tre
anni. Questo prese un biscotto da una scatola accanto a lui, con sguardo furbo.
Ad un tratto, Lory si sentì abbracciare da dietro.
Era un uomo, probamente, anzi, sicuramente,
suo marito. Gli posò una mano su grembo, e la baciò piano.
Erano felici.
-Bella famiglia, non trovi?- disse –Però,
che strano…tu dici di volere solo lei. Ma come vedi, nel tuo futuro c’è
un'altra persona-
-Non sembro poi tanto felice- ironizzò,
amaro.
-Già, ma sei vivo. Invece guarda Lory, lei vive, è felice, casa, bambino, marito. Perfetto.
E tu non ci sei. Ti ha dimenticato. Non ti senti un po’…tradito? -
-Per nulla la mondo-
-Vuoi continuare? Sei sicuro? Lo sai che
perderai la vita?-
Incurante di quelle parole, Pie si avvicinò
a quel “bambino” e buttò le palline luccicanti per terra. Si infransero.
-Ci sputo sopra su questi “Futuri”. Non
importa che cosa potrebbe accadere, so solo che Lory
è nei guai per colpa mia! E voglio salvarla! Chi se ne frega del Futuro!- disse
con veemenza. Addio pazienza e autocontrollo.
-Ma perché vuoi andare da lei? Le vuoi così
bene?- chiese, guardandolo negli occhi.
Per la seconda volta, nello spazio di poco
tempo, qualcuno gli aveva chiesto se teneva a Lory.
-Allora?-
Nella sua mente si proiettò una immagine di Lory che sorrideva.
Quanto gli piaceva quel sorriso…
-…darei la mia vita per lei…- disse, per
una volta sincero con sé stesso –L’amo troppo-
In passato, aveva sempre criticato
superficiali quelli che distribuivanogratuitamente i“Ti Amo”. Gente superficiale e idiota.
Ma allora non aveva mai tenuto così tanto a
qualcuno.
“Questa volta è diverso”
-Se quello che dici è vero, vai da lei-
Pie indugiò un attimo.
-Tu non sei uno scagnozzo di Amal, giusto?-
-Come fai a dirlo?-
-Avresti usato maniere più crude per farmi
tornare indietro-
Per la prima volta, quello
sorrise –Mi è stato chiesto di mostrarti le vie. No, non sono dalla
parte di nessuno. Né del bene, né del male-
Pie, ricevuta quella risposta, se ne andò,
ricominciando a correre con piùenergia.
Era sicuro che non ci
sarebbero più stati trucchetti per fargli
perdere tempo.
Nohal, il nome di colui che guardava il Futuro,
continuò a sorridere, nel vedere Pie che si allontanava.
Nelle sue mani, apparve un altro Futuro,
diverso dai precedenti.
“Il Futuro ve lo create voi umani…non le
circostanze”.
Sorrise, mentre spariva.
Il suo compito era stato svolto.
**
Lory restava sospesa sul pelo dell’acqua,
si sentiva confusa e agitata.
La grande le felpa di Pie la copriva fin
sotto il sedere, ma non sentiva freddo, anzi, sentiva una sensazione di calore
sgradevole su tutto il corpo.
Lo spazio attorno a lei era nero come la
pece.
Solo pochi secondi dopo, capì da dove
proveniva quel calore.
Aveva le mani, le braccia, le gambe,
coperti di sangue.
Urlò e si coprì gli occhi.
-Non temere,Lory-
Amal le soffiò dentro l’orecchio, togliendole
con velenosa dolcezza le mani dal volto –Questo non è il tuo sangue-
-E…di chi…-
Amal le prese il mento con due dita, e le voltò
il capo verso il basso –E’ il suo-
-NOOOOOOOO!-
Lory provò a toccare il corpo esamine di Pie,
steso a terra.
In mezzo al petto aveva uno
buco spaventoso.
Gli occhi erano vitrei, e il volto coperto
di sangue rappreso.
-Che cosa gli hai fatto?!-
Lory provò a colpire Amal,
ma questo le serrò i polsi –COME HAI POTUTO!?-
-Sciocca, questo è quello che gli accadrà
se tu ti ostini a vivere!-
-NON E’ VERO!-
-Sei solo una ragazzina egoista! Sei
disposta a sacrificarlo, non è vero?- rise di gusto, vedendo il dolore sul
volto di Lory –Lui è solo una pedina sacrificabile,
no?-
-NO! Io gli voglio bene! Io lo…-
-Ami? Lo ami? Sai, penso che il sentimento
non sia reciproco…visto che lui non è tanto sicuro di volevi
bene-
-Non è vero!-
Lory avrebbe voluto tapparsi le orecchie, ma
non poteva, perché Amal la teneva ferma.
-Se vuoi che lui viva, allora…paga il tuo
pegno!-
-Non voglio…- le lacrime rigarono le guance
-Credi davvero che Pie, un semplice essere
umano, possa battermi? Sappi che non riceverete aiuti, perché ho reso inoffensiva
Yume-
Lory sembrò diventare di ghiacci a quelle
parole “Yume…è tutta colpa mia”
-Se non vuoi che faccia del male a quel
ragazzo, allora dammi la tua anima-
Lory sembrò pensarci.
“Se gli darò la mia anima, io morirò, ma
Pie…Pie non morirà”
I ricordi affiorarono alla sua mente.
Smise di piangere.
Amal mollò la presa sui polsi.
Lory si asciugò gli occhi con il palmo aperto.
L’ex-angelo sorrise.
Aveva vinto.
-Non gli farai del male? Lascerai libera Yume?-
-Certamente- ghignò.
-Allora…accetto…- disse, chinando il capo.
-Ottima scelta. Davvero ottima-
“Ingenua ragazza…non risparmierò nessuno…”
**
Yume comparve dentro la casa al mare di Pie.
Sanguinava, e le ali erano purpuree.
-Devo…prenderle…-
Salì a fatica le scale, reggendosi al muro,
macchiandolo, ma per fortuna dei padroni di casa, il suo sangue, appena toccava
qualche cosa che fosse umano, scompariva.
“Già che c’era, poteva
prenderle…maledizione a Pie…”
Entrò nella stanza, e non fece caso al
letto disfatto o ai vestiti per terra.
Aprì un cassetto del comodino accanto al
letto, e prese le due piccole perle, plasmate dalle sue piume.
-E io che mi ero sforzata per proteggerli-
-E’ tutto inutile- disse una voce poco
distante da lei.
Yume si voltò, spaventata.
-Nohal…che ci…-
-Non sforzarti. Sei
ferita-
-Che cosa intendi dire? Perché è tutto
inutile?!-
-Ho incontrato quel ragazzo-
-Gli hai fatto quel tuo “Test”?- sorrise
amara
-Esattamente-
-Nohal...ti prego, aiutami- lo supplicò
-Non posso. Lo sai,
io non sto dalla parte di nessuno-
-Ma…-
-Lascia stare quelle perle. Saranno loro ad
andare dai loro proprietari, una volta giunto il momento-
-Che cosa? Nohal,
non ti capisco- disse Yume, confusa.
-Lo sai no, che io posso vedere nel Futuro,
no?-
Sorrise.
Yume non seppe dire se quel sorriso dovesse
rassicurarla o meno.
**
…
…
…
…
…
SALVE! ^_^
Come va? Uh! Spero bene! Oggi mi sento di
buon umore! Ha pure piovuto e l’aria è più fresca! Che bello! Una delle cose
che più amo è la pioggia!
Ma quanto mi sento allegra! Nyah!
Comunque, spero che questo sia stato un
capitolo bastardo ^.- (vabbe fiera ndtutti =___=”””)
Ihihihih!
Un caloroso saluto, e un bacio appiccicoso
a: Manu,Robertina92,Lory06
e Andrea94.
Ora, vorrei lasciare solo un messaggio per
quest’ultima.
Non ti vergognare! Scrivi e pubblica! Se
poi sbagli, puoi sempre cancellaree
riscrivere. Oltretutto, il sito e questa sezione sono piene di persone molto
gentili, che ti danno dei preziosi consigli! Non c’è niente di cui vergognarsi!
Tu devi scrivere ff per le persone, ma devi anche
farlo per te stessa. Alla fine, i risultati si vedono!
“Pie…mi dispiace. Alla fine, non è servito
a niente”
Lory chiuse gli occhi.
-Non dovrai fare alcuna resistenza,
altrimenti l’anima non verrà da me- disse calmo Amal
–Intesi?-
Lory si strofinò gli occhi con
l’avambraccio.
Questi rimasero chiusi per qualche secondo.
Poi si tolse gli occhiali, e li fece
scivolare su quella strana superficie.
Andando contro a
ogni legge della fisica, gli occhiali non sprofondarono in quelle acque scure,
anzi, rimasero a galla, e quando sfiorarono la superficie provocarono un rumore
strano, come di un eco lontano.
La frangetta verde coprì gli occhi blu.
Chiuse i pugni, in modo nervoso
e…arrabbiato.
Arrabbiata con se stessa, e con Amal.
Arrabbiata perché quello che aveva fatto
era stato inutile.
Aveva sperato per un attimo…aveva sperato
di poter restare sempre con Pie.
Aveva sentito sulla sua pelle dei baci e
delle carezze. Non aveva mai creduto che si potesse stare bene con qualcuno,
senza chiedere niente, e senza pretendere niente.
Il primo bacio era stato strano, mentre
fuori c’era un temporale, lei era stesa sotto di lui, senza occhiali, e con la
certezza che sarebbe successo un gran casino.
Ma probabilmente, il bacio più bello era
stato quello che lui le aveva dato mentre erano sotto le coperte.
Le lacrime continuavano a scendere copiose,
ma quando lei alzò lo sguardo, Amal si stupì nel
vedere occhi decisi e non impauriti.
-Scommetto che sei pronta, vero, Lory?-
domandò, con un ghigno divertito.
-Ci puoi scommettere- disse Lory, con gli
occhi non di una persona che sta per morire, ma con gli occhi di qualcuno che
crede fermamente in qualche cosa.
Nell’Amore.
Si asciugò e lacrime, aveva smesso di
piangere.
-Non tremi?- domandò l’uomo.
Lory si mise il più diritta possibile
–Perché dovrei?-
-Stai per dire addio a questo mondo- le
ricordò Amal.
Una fitta al petto.
Lory si trattenne dal piangere ancora –Non
ho paura-
-Dovresti-
-No- lei scosse la testa e i capelli
ondeggiarono –Questo periodo in compagnia di Pie mi ha permesso di lasciare
questo mondo senza rimpianti- sulle sue labbra fiorì un sorriso molto dolce.
-Tzé…ma vi siete messi d’accordo? Questa cosa che chiamate “Amore” è solo una effimera illusione-
-In effetti lo è- assentì lei –E’ effimera proprio
perché è una cosa di breve durata, ma è per questo che tutti se ne prendono
cura. L’amore è come una piantina che va curata sempre, e quando appassisce,
non ci vuole poi molto per farla tornare verdeggiante, e ogni volta donerà
frutti e fiori meravigliosi- disse, giungendo le mani sul petto.
-Tutte sciocchezze. Stai solo nascondendo
la tua paura. Ma tanto è inutile. Ti sei arresa, e nessuno potrà aiutarti. Sono
sicuro che Pie è tornato in dietro con la coda tra le gambe. Meglio per
lui…no?-
Alzò lentamente una mano contro Lory.
Il palmo aperto e le lunghe dita affusolate
irrigidite.
-Di addio- sogghignò, mentre con un piccolo
ponte di luce blu univa quel palmo al petto di Lory.
Lei gemette di dolore.
-Ops…forse non ti ho detto che avrebbe fatto
male?Ahahah!-
Lory mi morse il labbro inferiore. Non gli
avrebbe dato la soddisfazione di vederla sconfitta.
Avrebbe lasciato quel mondo con dignità.
**
Pie finalmente arrivò alla spiaggia.
Era sudato e affaticato, ma non poteva
fermarsi.
Lo sguardo si spostò velocemente in tutte
le direzioni, e solo alla fine, si posò a un centinaio di metri da lui.
Quello che aveva catturato il suo sguardo era una enorme sfera nera.
-LORY!- urlò, a pieni polmoni.
Il suo urlo si spense, senza ricevere una
risposta.
-Devo andare laggiù-.
Si avvicinò alla riva.
Con suo grande sorpresa, la superficie era ghiacciata.
La tastò con il palmo della mano.
“Ghiaccio?”
Fece una leggera pressione, e il ghiaccio
scricchiolò.
“Non credo che reggerà per molto il mio
peso, ma questa è la via più breve”
Fece scivolare delicatamente un piede, poi
l’altro.
Sentì scricchiolare il ghiaccio.
Trattenne il respiro. “Ok…pericolo
passato…”
Continuò a camminare lentamente, col timore
di far spaccare il ghiaccio.
La sfera era lontana circa a cento metri,
proprio davanti a lui, ma arrivarci sembrava impossibile.
-Lory…giuro che questa te la faccio pagare-
imprecò tra i denti.
Continuò a camminare, sempre con molta
cautela.
Dopo minuti che sembravano interminabili,
la strada si accorciò di cinquanta metri. Sia davanti, che dietro.
Infatti, a un
certo punto, Pie, rilassandosi, poggiò il piede con troppa “forza” e questo
formò una crepa.
Questa iniziò a spaccare il ghiaccio dietro
di lui, e anche un po’ in avanti.
Preso alla sprovvista, lasciò che la gamba
destra si immergerse nell’acqua gelida.
La Estrasse subito, e
infischiandosene del ghiaccio sottile, corse.
E che avrebbe potuto fare? O per meglio
dire, che avreste fatto voi?
Negli ultimi cinquanta metri, Pie batté
ogni suo record di velocità.
Intanto il ghiaccio si sgretolò del tutto.
Si fermò proprio davanti alla sfera, e si
accorse che il ghiaccio lì era molto spesso. Quindi si rilassò un poco.
Poi esaminò la sfera.
Anche se emetteva una luce grigiastra, era nera.
La superficie sembrava liquida.
“E’ qui dentro”
Il cuore perse un battito.
Lory era a pochi metri da lui. Pochissimi.
Allungò la mano, e provò ad immergerla, ma
appena la sfiorò, una forre scosse elettrica gli
invase il corpo.
Il fatto che era bagnato, poi, non lo
aiutò.
La scarica fu potente, e lo fece cadere a
terra, fumante.
-Devo..entrare
là…dentro…-
Questa volta uso tutte e due le mani, e
batté forte su quella superficie, ogni volta ricevendo una scarica fortissima.
Ma più la scarica era forte, più lui non
demordeva.
Lì dentro c’era la persona che amava più al
mondo.
**
Le perle di Yume
iniziarono a brillare.
-Che…cosa sta
succedendo?- domandò a Nohal.
-Probabilmente- iniziò questo –Le stanno richiamando-
-Come possono fare una cosa del genere?-
esalò
-Con una forza che nemmeno immagini. Quei
due hanno un potere davvero strano-
Yume sorrise, vedendo le piccole perle che
sparivano –Lo so-
**
Pie continuò a battere sulla barriera.
-AMAL! APRI! APRI QUESTA COSA!- urlò
Pie –SONO VENUTO A RIPRENDERMI LORY! APRI!-
Pie si fermò, cadendo sulle ginocchia.
Le mani erano insanguinate, le membra
doloranti.
-Non è…giusto…APRI! MALEDETTO BASTARDO!-
E come prima, le sue urla si spensero come
un eco lontano.
Sentì qualche cosa di fastidioso premergli
agli angoli degli occhi.
-Non…- le parole morirono in gola.
Davanti a lui, apparse da chissà dove, vide
le piccole perle bianche.
Le prese, con gesto meccanico.
Queste iniziarono a brillare, come due
piccole stelle.
“Queste ce le
aveva date Yume” pensò “Dovevano aiutarci…”
Le stinse, con rabbia –NON CI HANNO AIUTATO
PER NIENTE!-le scagliò con furia contro
la barriera.
Ci fu un leggero fischio, poi un lampo di
luce.
Infine, nella barriera si aprì un buco.
Pie rimase di sasso.
“Forse non erano tanto inutili…”
gocciolone.
Le raccolse, mettendole in tasca.
Si introdusse dentro la sfera, e con sua
grande sorpresa, non era poi tanto piccola.
Era grande come…mmh…che
paragone usare?
Un campo da calcio?
Tutto nero?
Prendiamolo per buono.
La superficie era una distesa di acqua
scura, però, anche se ci camminava di sopra, non sprofondava.
“Dove sei, Lory?”
-LORY!-
Cominciò a camminare, poi aumentò
l’andatura, fino a correre.
L’aveva vista!
Era lì!
Davanti a lui!
Ma purtroppo, in cattiva compagnia.
Amal.
**
“Bene…ora posso prendermi la sua anima”
Amal era soddisfatto.
Aveva la vittoria a portata di mano, e
nessuno avrebbe potuto strapparglierla.
Il ponte di luce tra la sua mano e il petto
della ragazza era diventato più solido.
Il volto di Lory era contratto dal dolore.
Le labbra si incresparono in un sorriso.
-Nessuno mi potrà fermare…-
-FERMO!- qualche cosa gli piovve addosso,
facendogli rompere il “collegamento”, mentre rotolava sul fianco.
Beh…Pie non era Nessuno.
-Non osare toccarla di nuovo!-
Pie corse verso Lory, che era rimasta
sospesa sul pelo dell’acqua.
-Lory…- rimase pietrificato nel vedere gli
occhi vitrei, senza pupille, di un colore poco più scuro del normale.
-Lory…- ripeté ancora, con la voce
leggermente incrinata.
Provò a sfiorarle la guancia con la mano,
ma questa la oltrepassò.
-Che cosa succede!?-
cercò di afferrarla, mala ragazza era
come una Visione, uno Spettro.
Questo gli ricordava qualche cosa…ma cosa?
-Ah…- Amal
trattenne una risata –Quindi sei venuto? Credevo che Nohal
ti avesse sistemato-
-Sono venuto! Non sono passate le quattro
ore! Lasciala!- disse, acido e confuso.
-Ormai, metà della sua anima è nelle mie
mani!- disse, e come per dar prova di quelle parole, alzò un palmo, per poi
chiuderlo con violenza.
-NON TI APPARTIENE!-
Neanche il tempo di finire la frase, che
Pie venne scaraventato lontano da Lory, con il solo cenno della mano di Amal.
Sbatté dolorosamente con la spalla in
quella strana superficie più dura del marmo.
-Bastardo…- mugolò –Non la devi...toccare…-
Ma Amal, come se
non sentisse quelle parole , si avvicinò a Lory,
nuovamente.
Questa stava diventando trasparente.
-Che cosa le succede?-
-Sta perdendo la sua anima. Io ne ho già un
pezzo, e l’altro si sta disintegrando-
-Falla tornare come prima!-
-Anche volendo, non lo farei…- ribatté con calma,
guardando il corpo di Lory scomparire.
-Lurido verme! Ho detto…- Pie si bloccò,
assorbendo le parole di Amal
–“Anche volendo”? che vuoi…-
-Quando hai interrotto il mio lavoro, hai fatto in
modo che l’anima si dividesse. Un corpo non può resistere a lungo senza
un’anima completa. Se Lory scomparirà, sarà colpa tua- concluse,
ghignando.
Poco importava se non aveva preso tutta
l’anima. Quello che aveva era già sufficiente.
Pie si alzò, e
trascinandosi sui piedi, si avvicinò alla figura evanescente.
“Eppure mi sembra di aver vissuto una cosa
simile….” Pensò.
Allungò una mano contro di lei. Provò a
sfiorarle la spalla, ma non riusciva più a toccarla.
Gli tornarono in mente i futuri di quello
strano bambino centenario…se c’era Pie, lei moriva. Se c’era Lory, a morire era Pie.
“Ci sarà un altro modo…”
Ad un tratto, sentì una fitta al petto.
Un dolore lancinante, come se gli avessero
aperto un buco.
Si costrinse a guardare in basso.
Se non fosse stato che riusciva a respirare a
fatica, probabilmente, il fiato gli sarebbe venuto meno.
In effetti, nel centro del petto c’era
qualche cosa…un tubo di luce.
Tremando, voltò il capo.
Probabilmente quel maledetto ex-angelo gli
aveva riservato un trattamento simile a quello di Lory.
-Ora prenderò pure la
tua!- disse maligno Amal.
Pie, a causa della grande
forza che lo schiacciava, cadde in ginocchio, proprio davanti a Lory.
“E’ finita…”
Solo allora, Pie si ricordò del suo sogno.
Quelle immagini ritornarono alla memoria,
come un vecchio ricordo sbiadito…
*Lory che piangeva, con uno strano vestito grigio.
Era sospesa su un mare nero, surreale. Pie prova a toccarla, a sfiorarla, ma è
inutile. Alla fine, una mano cadaverica lo trapassa,elui che moriva, senza poter far niente*
-Quella Lory è stata una
stupida- iniziòAmal.
I sensi del giovane iniziavano ad
affievolirsi, ma la voce di Amal
gli arrivava come se gli sussurrasse all’orecchio.
-Quando le ho detto
che non ti avrei torto un capello, né a te né a quella Yume,
si è arresa, come un agnellino. Patetica-
“Aveva…rinunciato”la vista si appannò.
Riusciva a vedere solo delle forme
indistinte.
Una davanti a lui, quella di Amal, e l’altra accanto a se,
quella di Lory, che era diventata trasparente.
Iniziò a sentire freddo.
Ecco cosa si provava prima di morire.
Impotenza.
Era impotente.
“Che schifo. Ma ci ho provato”
Impotente…
“Non posso farci niente”
Stupido…
“Insomma, che cosa volevo fare?”
Salvare
lei…
“Lory”
Avrei
voluto salvarla…
“Lei si…è sacrificata”
Pie smise di fare i conti con la coscienza.
Lory aveva dato il massimo, e lui si doveva
arrendere?!
Le perle iniziarono a brillare.
Amal si rese conto troppo
tardi di quello che stava succedendo.
Quelle perle fatte con le piume di Angelo, ridiedero forza a Pie.
Ricominciò a sentirsi.
Era tornato del tutto. La sua anima era
ancora sua.
-Ma cosa diavolo…?- Amalvenne scaraventato via da una luce bianca e
potentissima.
Rotolò per alcuni metri.
Pie, intanto, stringendo quelle piccole
perle si avvicinò a Lory.
“Tentar non nuoce”
la sfiorò con lo strano ciondolo e…
…eAmal urlò di dolore.
Pie si voltò, e
vide appena in tempo una strana ventata dirigersi verso di lui.
Si scansò, ma quella non voleva colpire
lui.
Infatti, questa avvolse Lory.
Pie fece un passo indietro, sorridendo.
Forse non ne capiva molto di quello strano
mondo, ma una cosa era certa: l’anima di Lory stava tornando al suo posto.
Si sa, l’anima ha il suo peso(*), e quindi, tornando visibile, Lory
si appesantì.
Per non farla cadere, Pie dovette
afferrarla al volo, e questo gli procurò altro dolore alla spalla, e al
fondoschiena, dato che atterrò su quello.
-Ahio…-
Il volto di Lory riprese colore.
“Meno male”
-Come…hai fatto?- Amal, tremante (e fumante!) di rabbia si avvicinava
ai due.
Pie non poté trattenere un urlo strozzato.
-Come hai fatto!?!?-
-Non né ho la più pallida idea- mentì Pie.
Velocemente mise la perlina al collo di
Lory.
-Sono quelle…- Amal
le puntò con gli occhi fiammeggianti –Dammele!-
-Non ci penso proprio!-
disse Pie.
-Maledetto ragazzino!- Amal
scagliò contro di loro una sfera di energia, ma le
perle fecero da barriera.
-NOUHHHHHHHHHHH!- l’urlo di
Amal era terrificante.
-Perché continui a tormentarci!? Perché?!- chiese Pie, stringendo
Lory.
-Le vostre anime…- balbettò Amal, fuori di sé.
In quel momento, Lory aprì gli occhi.
Pie, sentendola muoversi leggermente,
abbassò lo sguardo su di lei.
Sorrise.
-Pie…?-
-Strano ma vero!-
-Dove siamo? Che cosa è….?-
-Storia lunga…- disse lui.
Amal guardò i due, disgustato.
Nelle sue mani concentrò tutta la sua energia.
Il colpo che avrebbe lanciato sarebbe stato
devastante.
**
Nota.
(*)
espressione presa da “Il castello errante di Howl”
*Q*
**
Wow…questo è uno degli
ultimi capitoli…fa uno strano effetto, sapete? Oo
Cmq, non ho voglia di dilungarmi a lungo,
quindi ringrazio Manu, Lory06, Robertina92 e Ria.
Grazie davvero tante!
Un saluto anche ad Ayacere: cara sempai,non so quando leggerai
questo capitolo, ma so che hai letto altri chappy, e
ci tenevo a ringraziarti XD.
Nyah! XD
Come ho già detto siamo quasi alla fine…questo
capitolo è stato abbastanza bastardo,
vero? Siate sinceri!
Nelle sue mani concentrò l’energia del suo
essere.
Li avrebbe polverizzati sul colpo.
Come si erano permessi, degli sciocchi
umani, a intralciarlo?
-Me la pagherete!-
Come se si fossero ricordati della sua
presenza, i due ragazzi voltarono lo sguardo verso di lui.
A stento si rimisero in piedi.
Una perché aveva appena ripreso coscienza, l’altro perché era ridotto peggio di uno
straccio.
-ME LA PAGHERETE CARAAAAAA!- alzò il
braccio, e la sfera prese ad ingigantirsi.
Lory trattenne un urlo solo perché mise le
mani davanti alla bocca.
-Tranquilla- Pie le mise una mano sulla spalla –Tieni
questa- le passò la perla bianca.
-Le perle di Yume?- fece lei, confusa.
-Con queste non può toccarci. Solo state
loro a riportare la tua anima nel tuo corpo-
Lei lanciò unno sguardo verso Amal.
La sfera si ingrandiva a vista d’occhio.
“Queste perle non sono così potenti. Hanno quasi esaurito la loro forza” notò, vedendo che il biancore
si affievoliva.
-Pie…non reggeranno per molto. Dopo che ci
difenderanno da questo colpo, saranno inutili-
-Non dire sciocchezze! Sono perle di un
Angelo, non…-
Incrociò lo sguardo di Lory, colmo di sconforto.
Lei sorrise –Le perle sono collegate alla
forza di Yume…ne hanno usata troppa, e sicuramente lei ora sta malissimo. Non
potrà aiutarci-
-Non può essere!- Pie sbatté un pugno sul
pavimento, e schizzò un po’ d’acqua –Tutto inutile…è stato tutto inutile!-
-Usiamole per uscire di qua…- disse Lory
–ne useremo una come scudo, l’altra come via di fuga-
-Non funzionerà…siamo spacciati-
-Su con la vita!- lei sorrise, prendendogli la
mano –Vediamo di resistere fino alla fine-
Pie sospirò pesantemente –…d’accordo.
Diamoci dentro-
Ancora mano nella mano iniziarono a correre
verso quella che sembrava l’infinito.
-DOVE CREDETE DI
ANDARE?!- urlò Amal –QUESTO E’ IL MIO MONDO! NON
POTETE SCAPPARE DA QUI!-
Lory allungò il braccio, e lanciò la perla
davanti a lei.
-Ma che fai?!-
disse Pie, allibito
-Mi fabbrico l’uscita- rispose
semplicemente.
Quando la perla toccò la superficie, creò
attorno a sé un cerchio di luce, che si espandeva sempre di più.
-Si!- trillò la ragazza, fermandosi di
botto, alzando le braccia al cielo –L’uscita!-
Pie se la caricò di peso sulla spalla sana –Che
ne dici di esultare dopo!?-
Saltò nel cerchio di luce.
**
Yume cadde per terra, per l’ennesima volta.
-Non hai più forze- disse Nohal –Ti farai solo del male- fece, passivo
-Non posso abbandonarli- disse lei.
Ormai le sue ferite si erano rimarginate,
ma provava ancora dolore, che le bruciava le carni.
-Ma tu non lo fai solo per quei due
ragazzi- disse il vecchio bambino –Tu lo devi fare per te, dico
bene?- Nohal prese il gomito del bellissimo Angelo, e
l’aiutò ad alzarsi da terra –Come Angelo, ami per tutta l’eternità. Non puoi
dimenticare. Non è vero?-
-Nohal, nutro un profondo rispetto per te, ma non
impicciarti!- Yume schiaffeggiò la mano di Nohal.
Lui ritirò la sua mano piccola e delicata.
Gli occhi di Yume si riempirono di lacrime
di amarezza.
Si alzò in piedi, tremando, dirigendosi
contro la finestra più vicina.
La spalancò –Nohal,
ti chiedo scusa, ma non posso stare qui con le mani in mano-
-La tua forza vitale si sta esaurendo, lo
sai?-
-Lo so benissimo! È per questo che devo
fare qualche cosa ora!-
Sulle sue spalle comparvero le bianche ali.
Si voltò verso Nohal,
sorridendo –Beh..allora, addio-
Nohal ricambiò quello sguardo con assoluta
freddezza.
Yume si lanciò di sotto, e pochi secondi
dopo vide le candide ali piegarsi.
Era andata contro un destino molto duro.
Nohal sospirò, facendo apparire la sfera del
futuro.
-Non credo sia un arrivederci- mormorò,
sorridendo.
Il sorriso svanì quando vide le ali
diventare grigie.
“Un Angelo sprecato”
**
Pai e Lory atterrarono sulla spiaggia.
-Siamo fuori!- disse lei, entusiasta.
-Non so quanto ti conviene entusiasmarti-
disse Pie, secco, guardando sopra di loro.
Infatti, il cerchio di luce creato dalla
perla stava facendo scomparire la sfera nera, e con lei, Amal.
L’ex-Angelo infatti,
usò la loro stesa via di fuga.
Nelle mani aveva ancora quella sfera, ora
nera, ma per fortuna si era rimpicciolita.
Almeno credevano che fosse fortuna.
-Se credete di essermi sfuggiti, vi
sbagliate di grosso- proferì quello, in modo gelido –Il vostro infermo è appena
iniziato-
Lory cercò la mano di Pie, e questo la
strinse.
Non essendosi ancora alzati da terra,
vedevano Amal in tutta la sua altezza, dal basso verso l’alto.
I suo occhi erano pieni di odio.
-Vi spazzerò come degli insetti-
-Non contarci- disse Pie, tra i denti.
-Non sfidarmi,
ragazzino. Non puoi fare niente contro di me. Dite addioquesto mondo!-
Alzò il braccio, e prima che sia Lory, sia
Pie potessero reagire, lanciò la sfera d’energia negativa.
La piccola perla bianca usò le sue ultime energie
per creare una barriera.
Quando Pie la prese, si accorse che era diventata
più piccola e grigia.
-Game
over- ghignò Amal.
Lory tremòappena.Pie le lanciò uno sguardo. Non aveva
rischiato tutto per tutto per lasciarla morire.
Nessuno dei due doveva morire.
Pensò ai futuri mostrategli dal bambino
ultra centenario. Se lui c’era, Lory non c’era, e se Lory c’era, mancava lui.
“Non può andare a finire così!”.
Stringendole di più la mano, si alzò, e
prese a correre.
-Pie!-
-Zitta e corri!-
Incespicarono un po’ nella sabbia, e alla
fine arrivarono sulla strada, deserta e ancora ghiacciata.
-Ma cosa è successo?- domandò Lory a Pie,
senza smettere di correre.
-Te l’ho detto prima! Storia lunga!- le
lanciò uno sguardo.
No.
L’avrebbe salvata.
-Credete davvero che scappare serva a
qualche cosa?- Amal apparve davanti ai loro occhi.
-Ah…- i due si fermarono di botto.
Pie nascose Lory dietro di sé.
-Uh…che dolce!- ironizzò il l’Aguzzino –Se
vi fa tanto piacere, spendete i vostri ultimi istanti di vita a correre. Mi
divertirò molto-
*
Lory si accasciò contro una parete di una
casa, una di quelle che non era stata ancora distrutta.
Stava tremando di paura e di freddo, dato
che era miseramente vestita.
Guardò Pie.
Il ragazzo si asciugò la fronte con la
manica della felpa –Non possiamo fare altro…GIU’!- si mise sopra di lei,
schiacciandola sotto il suo peso.
Un attimo dopo, una ennesima
sfera si abbatté poco distante da loro, mandando in frantumi una cassetta rossa
delle lettere.
-Non siete molto bravi a giocare a
nascondino-si lamentò Amal.
Pie sentì il sangue pulsare nelle vene.
Quel dannato stava giocando al “gatto col
topo”, e loro stavano miseramente perdendo.
-Mi sono stancato di giocare con voi- creò una ennesima sfera, forse la centesima, e la puntò sulle
loro teste –Prima di togliervi di mezzo, posso farvi una domanda? Come hai
avuto quelle perle?-
Pie strinse i denti.
Che fosse la fine?
Lory tremò.
Era la fine.
-AMAL!-
L’ex-Angelo voltò appena lo sguardo, che fu
investito da una colonna di luce.
-Yume…- disse, respingendola.
Lory strabuzzò gli occhi, nel vedere il
bellissimo Angelo piegato dalla fatica.
Le sue ali erano grigie.
-Yume!- disse Lory, liberandosi dalla presa di
Pie, e facendo qualche passo verso di lei
-Tu?- fece Pie. Nonostante la situazione,
quell’Angelo gli era comunque antipatico.
-Stupido Angelo…credevo di averti reso
impotente, ma a quanto vedo…-
-Amal, ti prego! Smettila!- lo pregò lei
–Smettila con questa follia!-
-Tu non puoi capire-
-Ti prego! Tutto può tornare come prima!-
-FA SILENZIO!- nella mano di Amal comparve
una lunga spada di luce, e la puntò contro i due ragazzi, che avevano assistito
al veloce scambio di battute, senza capirci molto –Li eliminerò, estirpando la
loro anima dal corpo!-
-AMAL! FERMO!-
Il Mostro mosse così velocemente il
braccio, che né Pie, né Lory videro arrivare il colpo.
Chiusero gli occhi.
Lory si strinse al petto di Pie,
nascondendo il viso. Sentì i battiti del cuore accelerati.
Le braccia del ragazzo l’avvolsero,stringendola, fino a farle male, ma non se ne preoccupò
molto.
Tanto era arrivata la fine.
Un urlo ferì le sue orecchie.
Era la voce di Yume. Disperata.
Poi, sentì altre due urli.
Quello di Amal, di rabbia, e quello di Pie,
strozzato dalla sorpresa.
Alzò lo sguardo, per vedere un corpo che si
accasciava a terra.
Ali piegate e nere, capelli ramati che
coprivano il volto angelico.
Una spada all’altezza del cuore.
Provò ad urlare, a chiamarla, ma era
paralizzata.
Guardò poco più in là, dove c’era Amal.
L’ex-Angelo era più pallido del solito.
I suoi occhi vermigli, di solito pieni di
odio e freddezza, erano penosi.
Amal si avvicinò tremante a Yume.
L’angelo iniziò a tossire sangue.
Le sue ali si dissolsero nel nulla.
-Yume…no…- Lory si portò una mano alla bocca, e
le lacrime le inumidirono gli occhi.
Amal si inginocchiò vicino a lei, e le
scostò i capelli dal viso.
-Sciocco Angelo…ti avevo detto di
sparire…ma non così- disse, a voce bassa, quasi un sussurro.
-La sua anima…- Pie sciolse la presa da Lory.
Anche lui era impallidito.
-La sua anima non la posso divorare…finirei
col morire io stesso- disse il Mostro, ormai con la voce rotat
da chissà quale sentimento.
Nella sua mente ritornarono i ricordi di
una volta, quando l’aveva amata.
Anzi, quando l’aveva amata ala luce del
sole, poiché, infondo, non l’aveva dimenticata.
-Non potrai più tornare nel tuo Paradiso-
le disse.
Yume mosse una mano, posandola sul petto di
Amal –Perdonami…- sussurrò, mentre lo inondava di luce bianca.
-….fa quello che devi fare…con l’ultimo
colpo sono allo stremo. Ho esaurito tutto- disse quello.
Alzò lo sguardo sui due ragazzi –Beh…alla
fine ho perso. Lory, devo chiederti una cosa- fissò lo sguardo su di lei –Salva
Yume-
Pochi secondi dopo, di lui non rimase
polvere.
Yume sospirò, mentre la spada scompariva dal
suo corpo.
Lory si allontanò da Pie, e guardò Yume,
sempre più pallida.
“Ci ha salvato…” il ghiaccio intorno a loro
iniziò a sciogliersi.
Nascose il volto tra le mani, iniziando a
piangere.
Era finita.
Amal non c’era più…e Yume…
“-Salva Yume-“
“Perché mi ha chiesto una cosa del genere? Perché vuole che la salvi”.
Le sue ultime parole erano state per
quell’Angelo.
Che fosse…?
“Yume ha rinunciato a tutto, per me e per
Pie…ma io non posso fare niente. Il contratto non è stato
sciolto”
-Pie…ti ringrazio per quello che hai fatto
per me- si inginocchiò davanti al corpo di Yume, che diventava sempre più
trasparente.
-Che vuoi fare?- chiese il giovane,
apprensivo.
-Salvarla-
-Lory!- Pie le prese le spalle –Non farlo!
Finiresti per scomparire!-
-Scomparirei comunque- disse lei,
abbassando la testa.
-No! Non scomparirai! Io…-
-Pie…- le si scrollò delicatamente da
quella presa –Non puoi fare niente-
-Ma Amal non c’è più!-
-Ma il mio contratto si-
Pie avrebbe preferito essere colpito in
pieno viso da un pugno piuttosto che sentire quelle parole.
-Amal è scomparso, ma la mia vita era legata
alla sua. Se devo scomparire, preferisco aiutare Yume-
-Non puoi andartene- mormorò quello –Altrimenti
è stato tutto inutile-
Lei non rispose, e prese delicatamente la
testa di Yume, appoggiandola sulle gambe.
A poco a poco, sentì la sua energia vitale
spostarsi dentro l corpo dell’Angelo.
Il viso di Yume riprese colore, mentre
quello di Lory si spegnava.
Le ali di Yume tornarono più belle e
bianche che mai.
Nonostante tutto, Pie rimase stupefatto da
quella bellezza.
Dopo minuti che sembrarono interminabili,
Lory si allontanò da Yume, e si alzò in piedi.
-Te ne vai?- chiese Pie.
Sentiva una stretta allo stomaco.
La guardò bene.
Lory stava sparendo.
Ora era come una proiezione di un proiettore
vecchio, instabile.
Lei provò a sfiorò
la mano di Pie, ma gli passò attraverso.
-Me ne vado- disse, sorridendo
malinconicamente –Alla fine…uff…si vede che era il
mio destino!-
-Non c’è niente da ridere- la rimproverò
Pie, vedendo che le gambe già scomparirono.
-Se fai quella faccia, divento ancora più
triste- disse lei –Non farmi pentire. Ho salvato una persona che ci ha aiutati.
Purtroppo, è stato tutto inutile-
Pie chiuse gli occhi, stringendo in modo
iroso i pugni.
L’ultimo ricordo che Pie ebbe, furono una
sensazione, come una piuma sulle labbra.
Riaprì gli occhi, e Lory era sparita.
Rimase immobile.
-Non vai a salutarla-
-Yume…sei sveglia-
-Lo ero da un po’, ma non mi sembrava il
caso di disturbare-
-Tzè…quanti scrupoli- ripose, amaro.
-Pie…vai a salutarla-
-Se ne è già andata-
Yume scosse la teste, e i lunghi capelli
ondeggiarono –Vai a Tokyo. E aspetta il suo risveglio-
Pie la guardò, senza capire.
-Ma quanto sei tonto!- Yume si alzò, e gli
diede un buffetto sulla fronte –VAI!-
-Ma…-
-Lory è su un letto di ospedale! Se ho fatto
sparire Amal, ci sarà un motivo!- la voce di Yume si era incrinata –Il patto
non è stato rotto, ma adesso è Lory a dover decidere! Devi andare da lei! Se le
starai accanto, lei potrebbe svegliarsi!- lo spinse –CORRI!-
Pie girò sui tacchi, e iniziò a correre.
A poco a poco, la città riprese vita, come
se non fosse successo nulla.
Arrivò alla stazione, col cuore in gola, ma
non c’era nessun treno disponibile.
Allora, cercò qualcuno che gli potesse dare
un passaggio.
Alla fine trovò un uomo che doveva portare
a Tokyo dei libri in una famosa libreria, e quello accetto di dare un passaggio
al ragazzo.
Durante il lungo viaggio, l’uomo cercò di
parlare con Pie, ma questo rimaneva chiuso in un silenzio nervoso.
-Per quale motivo stai andando a Tokyo?-
-Abito lì- disse, laconico e sgarbato.
-Non è che ti sei cacciato in qualche
guaio?- l’uomo indicò i vestiti di Pie, sporchi, e inzuppati –Non voglio rogne
con la polizia-
-Non ne avrà-
La conversazione morì lì.
Quando arrivarono a Tokyo, Pie si catapultò
fuori dalla vettura, ringraziando distrattamente il conducente, che borbottò
qualche cosa di poco educato.
Pie ci mise trenta minuti ad arrivare
all’ospedale Sant’Agata.
Quando arrivò dentro l’ingresso, si diresse
verso il bancone centrale, dove una annoiata
quarantenne infermiera stava sfogliando una vecchia rivista di moda.
Quando lo vide, chiuse il giornale, e
squadrò Pie.
-Mi dica in che stanza posso trovare Lory…Midorikawa-
-Giovanotto, sa che ora è?- disse lei,
indagatrice, socchiudendo gli occhi –Torni tra qualche ora, quando le sarà
permesso di vederla-
-Non ho tempo! Mi deve lasciare andare in
quella stanza!- disse, sbattendo un pugno sul tavolo.
La donna aprì la bocca, per ridire sul
comportamento di Pie, ma un dottore la chiamò nella stanza accanto.
-Non si muova di qui- lo freddò lei.
Pie aspettò che si fosse allontanata, per
prendere il registro dei pazienti.
“M…emme…Miako…Mi…Mi…mid…ci sono…Midorikawa…”
controllò che il nome fosse quello giusto.
Lo chiuse velocemente, non mettendolo al
posto.
“Stanza 354, secondo piano”.
Salì le scale a due a due.
Sentì l’urlo dell’infermiera, che imprecava
contro i Kami.
-TORNA INDIETRO!-
-Ma va al diavolo…- bofonchiò, cercando
sulle porte il numero giusto.
354.
il cuore perse un battito.
Ecco…in quella stanza c’era Lory.
L’aprì.
Venne investito dal forte odore di
medicinale.
La stanza era immersa nella penombra, m aindividuò subito il letto, l’unico della stanza.
Lì sopra era adagiato qualcuno, coperto di
tubi, attaccato a una macchina che l’aiutava a respirare.
-Questa è Lory-
disse, a sé stesso.
La macchina che indicava che era ancora
viva, che il suo cuore batteva, produceva un fastidioso, ma allo stesso tempo
rassicurante “bip”.
-Sei ancora viva…- le prese una mano,
stringendola delicatamente.
In quel momento sembrava fragilissima.
-Svegliati-
L’infermiera entrò come una furia nella
stanza –Esca fuori!-
-Lo so che puoi- continuò, come se nulla
fosse
-Se ne vada!-
-Lory…-
Il monitor inizò
a diminuire i bip.
L’infermiera sbiancò.
-DOTTORE! STANZA 354! PRESTO!- senza
aspettare l’arrivo del medico, questa iniziò a trafficare con i tubi a cui Lory
era attaccata.
-Lory..svegliati-
Il dottore arrivò.
Pie ricordò davvero poco di ciò che era
successo.
Erano arrivate altre due infermiere, e
tutti stavano intorno a Lory, parlando, quasi urlando, con tensione.
Alla fine, non ci fu più un rumore.
-Non c’è l’ha fatta- disse qualcuno.
Pie uscì meccanicamente dalla stanza.
Era cadaverico.
Lory era morta.
E lui, nonostante fosse a qualche metro da
lei, non l’aveva potuta aiutare.
“Morta” quando uscì dall’ospeadle venne investito da una ventata di aria gelida.
Guardò in alto.
“Se solo…”
Se solo avesse aspettato pochi secondi,
avrebbe assistito a un miracolo.
*Nella stanza di Lory*
-L’abbiamo persa- il dottore guardò l’orologio
–Ore del decesso…-
-Dottore!-
Questo guardò l’infermiera, che indicò il
monitor, e poi la ragazza-E’ viva!-
-E si sta svegliando-
-Presto!- questo iniziò a dare ordini, per
aiutare la ragazza a uscire dal coma.
Poco dopo, questo era seduto su una sedia
della sala d’aspetto.
“In tanti anni, non avevo mai assistito a
una morte e…a una resurrezione”
**
Nohal comparve su un tetto di un palazzo.
Sorrise, divertito.
-Yume l’ha fatto apposta…sapeva che in questo
modo di sarebbe salvata- guardò il cielo –Tzè…quasi quasi ci faccio un pensierino-
*.*
Ecco…questo sarebbe penultimo/terzultimo
(dipende da come mi regolo) capitolo.
Eh…che fatica…
Ma ormai sono alla fine, quindi, non mollo!
Chiedo scusa per il ritardo, ma volevo
lasciare un po’ in sospeso (e farò lo stesso con le alte ff).
Beh, ringrazio da Subito Robertina92
e Lory06, che mi hanno aiutato molto in questo chappy,
dandomi subito la loro opinione! Grazie tante!
Era primavera, ma faceva già abbastanza
caldo, tanto che il giovane Pie indossava vestiti leggeri per la stagione.
Semplice maglia giallo scuro a maniche corte,
di quelle col cappuccio, e jeans blu.
Solito taglio di capelli, con quel codino
assurdo, stessa espressione corrucciata e modi freddi. In un anno non era
cambiato molto. Sempre Pie. Genuino al 100%!Al massimo era diventato più alto!
Quel pomeriggio sarebbe dovuto uscire con
Ryou, ma alla fine l’amicone l’aveva scaricatoper la ragazza. Come dargli torto?
Passò davanti a una vetrina di una libreria,
e vide il suo riflesso.
Vide una persona sola. Sola. Sempre sola.
C’era un vuoto al suo fianco, vuoto che
avrebbe voluto colmare, ma che sarebbe rimasto vuoto, perché solo una persona
l’avrebbe potuto prendere quel posto vicino a lui, e quella persona era
scomparsa, per sempre.
Tornò a guardare diritto davanti a sé.
Ormai si era rassegnato. Si era leccato le ferite.
Oltretutto nessuno si ricordava di quella
ragazza con i capelli verdi.
Solo a lui era rimasto quel doloroso ricordo.
Abbastanza doloroso da non farlo dormire la notte…
Ma certo che il destino era strano!
Se solo Pie si fosse fermato per qualche secondo
in più, sicuramente si sarebbe scontrato con una ragazza mingherlina e con
degli occhiali molto spessi.
-Sei sicura che quella borsa non sia troppo
pesante?- chiese una voce squillante di una ragazza
-Vuoi una mano, Lory-chan?- chiese una
seconda, apprensiva
Le due amiche si misero al lato della
ragazza, che rispose imbarazzata –N…no! Posso farcela da sola!-
-Ma non devi fare troppo sforzi!-
-Posso farcela, tranquille!- sorrise pacata
-Tzè..dovresti trovarti un ragazzo…almeno
avresti qualcuno che ti porta le borse- scherzò una.
Lory rise sotto i baffi.
Si specchiò nella vetrina.
Beh…non era proprio uno schianto di
ragazza. Era troppo magra e gli occhiali non la miglioravano!
E poi era troppo introversa. Chi s sarebbe
innamorato di lei?
Eh si…avete capito bene…
Purtroppo, Lory Midorikawa aveva scordato
tutto. Non ricordava della sua avventura fuori dal suo corpo. Non ricordava di
Yume, di Amal e di Pie.
Certo che il destino tira brutti scherzi…non
trovate?
**
Su un alto palazzo.
Occhi profondi guardavano la città
dall’alto. I capelli ramati erano mossi da una leggera brezza.
-Tu dici che si incontreranno mai in questa
città enorme? Io sono leggermente (ma solo un poco,eh!) scettico-
-Nohal…non devi arrivare in questo modo
silenzioso!- sobbalzò lei, scherzando, ovviamente. Ormai si era abituata.
Quello strano angelo appariva dal nulla,
sempre di sorpresa, alle sue spalle.
Ma ormai…!
Nohal l’aveva aiutata a capire la
situazione dei due ragazzi, e a cercare Amal.
Gli Angeli non muoiono. Rinascono.
E questo valeva pure per lui, perché per
quanto diabolico, un tempo era stato Angelo.
Ma ora Yume iniziava a rassegnarsi. Credeva
che Amal non sarebbe rinato, oppure che non l’avrebbe mai trovato. Il cuore di
un Angelo ama sempre, e sempre può
essere un tempo troppo lungo per piangere di dolore.
- Yume, l’ho trovato- disse calmo il
bambino centenario.
A sentire quelle parole Yume sentì un
brivido lungo la schiena –Ne sei sicuro?-
-Certamente. Èlui-
-Portami da lui. Ti supplico - implorò lei,
andandogli vicino, chinandosi per guardarlo negli occhi, mentre gli prendeva le
mani candide.
-Come vuoi, seguimi – disse quello,
abbassando lo sguardo
I due scomparvero, per riapparire
nell’Altro Mondo.
Né Paradiso, né Inferno o Purgatorio.
Un posto bianco ovattato, con al centro un
albero, l’Albero dell’Inizio e della Fine.
Infatti le anime più pure nascevano lì.
-Non posso crederci- Yume si portò le mani
alla bocca, trattenendo le lacrime – Era qui- si voltò verso Nohal – Quando è
nato?-
-Ieri. Vai a vedere. Lo riconoscerai senza
dubbio-
Yume fece comparire le sue ali, e iniziò a
levitare.
Non poteva calpestare il terreno
dell’albero. Sarebbe stato come inquinarlo!
Fece un giro completo, posando gli occhi su
ogni ramo dell’albero.
Alla fine, a circa di sei metri da quello che
era il terreno, su un ramo isolato, lo vide.
Piccolo, paffuto e bianco.
Conun ciuffo di capelli neri.
Yume gli sfiorò la guancia.
Il piccolo aprì gli occhi. Occhi rossi.
-Amal- lo prese tra le braccia, facendo
attenzione.
-Devi dargli un nome nuovo. Non è più Amal.
Dopo essere stato purificato io Male dentro di lui è scomparso. Ora è una nuova
identità angelica-
-Devo dargli un nome nuovo?- lo guardò
bene.
Era piccolo e bianco –Bianchino?-
-Come no. Così poi diventa un Angelo
imbianchino- ironizzò Nohal
-Mmm…Inu-
-Vuol dire “cane”-
sulla testa di Nohal comparve un gocciolone enorme-Un Angelo segugi…-
-Cho-
-Questa è una farfalla, e sembra da
femmina- secondo gocciolone –Ma non sei innamorata di lui?-
-Amoredellamiavita?-
Caduta. Sembrò che anche l’albero volesse
cadere per terra.
-Spiritosa. Non sai trovare di meglio?-
-Sono una frana con i nomi!- confessò Yume,
sbuffando
Nohal si avvicinò e sfiorò la ciocca dei
capelli del bebè –Che ne dici di Yue? Luna nel linguaggio Cinese della Terra-
Yume guardò con gioia il bambino
–Benvenuto, Yue-
Il piccolo allungò le braccia, sorridendo.
Nohal scomparve, lasciando Yume d asola col
piccolo.
A dire la verità quall’Angelo gli piaceva
particolarmente, ma non poteva farci niente.
“Al cuor non si comanda”
**
Pie camminava nelle vie di Tokyo, annoiato.
Era appena uscito da un appuntamento con
Ryou, che era venuto con la ragazza, che si era portata dietro un’amica per
Pie.
Per fortuna l’amica non sembrava molto
convinta. Avevano fatto da “palo” ai due, che tubavano continuamente, e non si
erano scambiati neanche una parola.
“Ryou…quanto rompi”
Sospirò.
Guardò un attimo ilcielo terso, limpido.
Quanto sarebbe stato bello essere una
nuvola…libera e indipendente, leggera, senza pensieri.
Purtroppo i suoi pensieri vennero
interrotti perché fu investito alle spalle da una ragazza.
Sbuffò, irritato.
Tutti a rompere. Ora ci simetteva pure una cretina.
-M…mi scusi! Non guardavo dove andavo!-
La vide chinarsi per raccogliere alcuni
libri.
Pie venne mosso da pietà, e l’aiutò.
Chissà perché, ma quella voce gli era
familiare.
Molto.
Alzò un attimo lo sguardo, per guardarla in
faccia.
Capelli lunghi e verdi, occhiali spessi.
“Non può essere” pensò, confuso.
Immobile, con una faccia da ebete continuò
a guardarla. Era lei…era lì…
-Grazie- disse lei, rossa in volto.
Anche gli occhi….gli stessi…il
comportamento.
Lei fece per alzarsi,ma Pie le afferrò un
polso, trattenendola.
-Lory…?-
Lei lo guardò, confusa –Ci conosciamo?-
-Sono io…Lory-
-Lory?- chiese lei
-No…cioè…emh…sono Pie- rispose,
balbettando.
Oddio…Pie che balbettava! Uno spettacolo!
Si alzò, rosso in volto.
Lei lo imitò, ma era pronta ad andarsene
via, quasi a scappare.
Pie l’afferrò per una spalla, facendola
girare, per poiabbracciarla forte.
-Sei qui…credevo che tu fossi…- Pie
sussurrò all’orecchio di Lory, che avvampò.
Ma chi era quel pazzo!?!
-Mi spiace…devi avermi confusa con
qualcun’altra-
Lei si divincolò.
-Non scherzare! Sono io! Pie!-
-Non ti conosco- disse sincera
Pie avrebbe preferito un pugno allo stomaco
che sentire quelle parole.
Che non si ricordasse veramente di lui? Di
loro?
Doveva stare calmo….altrimenti non avrebbe
risolto niente.
- Ascoltami. Devo dirti delle cose che ti
sembreranno assurde-
-Ecco…veramente sarei di fretta-
-Dammi dieci minuti- mise la mani in alto,
e disse, scherzoso –Non sono un maniaco, giuro-
E così Lory fu trascinata quasi con forza
in un bar vicino.
Pie ordinò un caffè, mentre Lory un the.
Era tesa. Chi era quello?
-Io sono Pie Ikisatashi-
-Io Lory Mido…- la ragazza fece per porgere
la mano, ma una risatina di Pie la bloccò
-Lory Midorikawa, lo so- disse quello,
ricomponendosi.
La ragazza, sempre più nervosa guardò la
sua tazza con illiquido caldo.
Lo rigirò tra le dita sottili.
-So anche che hai avuto un incidente…e che
sei stata in coma-
Lei alzò lo sguardo. Sapeva pure questo…
-Ti credevo morta. Sei morta sotto i miei
occhi. Non pensavo che fossi…viva…il tuo cuore aveva smesso di battere, e i
dottori…-
-Ho avuto una morte apparente per un paio
di secondi. Misteriosamente il mio cuore è tornato a battere quasi subito-
-Deve essere stato difficile riprenderti-
-Un po’. Il cervello è rimasto senza ossigeno
per un paio di secondi. Ho avuto problemi nel muovermi, i primi tempi-
Rimasero in silenzio.
Pie bevve il suo caffè.
Continuò a guardare Lory. Sapeva perfettamente
che la metteva a disaggio, ma lui doveva ancora rendersi conto che la sua Lory
era viva.
Ma il fatto che non ricordasse niente…lo
rendeva nervoso.
-Senti, tu non ti ricordi proprio di me,
vero?- le annuì forte –Ascolta, ora ti devo raccontare una cosa, anzi, una
storia. Ti prego, non prendermi per pazzo. Fammi parlare con calma, poi mi
farai tutte le domande che vorrai, okay?-
Il silenzio della giovane venne
interpretato come un consenso.
Pie prese un bel respiro profondo.
Iniziò a raccontare la storia, la loro.
Di come si erano incontrati, il comportamento
di Lory, il sospetto di Pie. Raccontò di Amal e Yume, degli ostacoli. Raccontò di
quando la ragazza rimase a dormire da lui, il primo bacio, il secondo, il
terzo…la gita all’acquario, il momento in cui Lory gli raccontò la verità. Il
piano di Yume, la prigionia di Lory. Lo scontro con Amal, la sua disfatta.
La corsa all’ospedale, la morte della
ragazza.
-E’ passato un anno- disse.
Pie aveva parlato per un’ora, e Lory era
rimasta in silenzio, con occhi strabuzzanti e una faccia pallida.
-Tu stai vaneggiando- disse, piano –Non ti
conosco, questo è impossibile…-
-Chiedimi quello che vuoi. Chiedimi di cosa
hai paura, cosa ti piace. Posso rispondere- disse, tranquillo.
-Q…questo è uno scherzo…ne sono sicura- si
alzò, e andò alla cassa, pagando il suo the, per poi uscire velocemente.
Pie pagò il suo caffè, e la rincorse.
-Lory! Aspetta!-
La raggiunse velocemente, affiancandosi a
lei –Devi credermi-
-Non ti conosco neanche-
-Ti dico di si-
La ragazza teneva lo sguardo basso, e i
libri premuti contro il petto
-Saranno pesanti, dammeli me, te li porto
io-
Allungò una mano, ma lei si ritirò
velocemente –Lasciami stare! Altrimenti chiamerò la polizia…-
Non fece in tempo a finire di parlare.
Pie le afferrò un braccio sottile, e la
fece salire di forza su autobus.
-Ehy! Che cosa…mi lasci!-
-Zitta. Sempre che parli sei!- l’ammonì
lui.
Lory lo scrutò con attenzione. Era
serissimo in volto.
Si sedette su un sedile –Dove mi stai
portando?- domandò, timorosa
-Arriveremo tra qualche fermata. Spero però
che non ci becchi il controllore, visto che non ho i biglietti-
-…che cosa vuoi farmi?-
Pie non rispose, e si appoggiò al sottile
palo, davanti alla ragazza, cingendolo col braccio, per non cadere.
Pochi minuti dopo arrivò la loro fermata.
Pie fece segno a Lory di scendere, ma
dovette prenderla nuovamente dal braccio per farla camminare.
Alla fine arrivarono.
Il parco dove Lory lo aveva raggiunto la
prima volta, e lo stesso parco dove lei era scomparsa la prima volta.
-Qui ci siamo parlati per la prima volta-
-Ti ho già detto che non ti conosco- ribatté
lei, spaventandosi un po’.
Quel tipo aveva le rotelle fuori posto.
-Non importa. Ti sei innamorata già una
volta di me. Perché non anche una seconda?-
-Cos…- non poté finire la frase, perché Pie
le prese il mento tra l’indice e il pollice, baciandola sulle labbra.
Per un attimo la ragazza si congelò.
Quello era sicuramente un pazzo maniaco!
Lo spinse via, e si portò una mano alla
bocca.
Per un attimo le era venuta in mente
un’immagine un po’ sbiadita di due persone che dormivano nello stesso letto.
Ma quelli non potevano essere loro.
Corse via, lasciando solo Pie.
Lui guardò il cielo.
Respirò a fondo.
L’avrebbe riconquistata. A qualsiasi costo.
**
Lory uscì da scuola, e si guardò attorno.
Da due giorni ormai faceva così. Era
terrorizzata dalla venuta di quello strano tizio!
Si affrettò lungo la strada, ma la figura
all’angolo la spaventò, facendola arretrare.
-Guarda che ti ho vista-
Gocciolone.
-Ti ho già detto che non sono pericoloso
-Questo fallo dire a me!- disse lei,
arrossendo, ripensando al bacio.
Dopo l’altro giorno faceva strani sogni, e
purtroppo c’era sempre quel Pie!
Erano sempre vicini, e lei aveva sempre una
espressione allegra, e lui aveva sempre stampato un sorrisetto di chi la sa
lunga.
Pie si avvicinò.
Le spaventata lo colpì alla testa con la
cartella, per poi superarlo velocemente.
Il ragazzo rimase a terra per due minuti
buoni, cercando di riprendersi dalla botta.
-LORY!-
Prese a correre per quella strada. Meno
male che era tutto in discesa.
E poi lei era lenta. Preda facile!
**
-LORY-
Lory si fermò di botto, sentendosi
chiamare, per poi vendere afferrata da una mano molto grande, che le rese la
mano, facendola girare.
La
ragazza guardò il ragazzo davanti a lei.
Si era fatto proprio una bella corsa, per
arrivare da lei, e fermarla.
“Perché mi capitano tutti i maniaci?!?”
pensò, disperata.
Il ragazzo si tirò su, respirando a fatica.
La fronte si era imperlata di gocce di
sudore, che scendevano per lo zigomo, fino a infrangersi perterra; istintivamente, lei gli porse un
fazzoletto.
Sulle sue labbra comparve un sorriso dolce,
e, inaspettatamente, arrossì.
Si tamponò la fronte, e mise il fazzoletto
in tasca, continuandola a guardare.
Lory avrebbe voluto dire che il fazzoletto
era suo, ma adesso non era quello la cosa più importante.
Non sorrideva più, ma il suo volto era
sereno, e gli occhi gli brillavano.
-Si può sapere che vuoi?- chiese piano
Lory, timida.
La presenza di quello strano giovane la
metteva nel pallone.
-Non posso fare la stessa tua strada?-
-Non stai facendo la mia stessa strada, mi
staseguendo…e lo fai dall’altro giorno.
Mi fai pure le imboscate- disse, raccogliendo un po’ di coraggio
-E tu mi tiri la cartella addosso- fece lui,
calmo.
Lei avvampò –S-si può sapere chi sei?-
balbettò. Confusa –Da come ti comporti, sembra che tu mi conosca, ma io non so
niente di te-
Qualcosa, dentro il petto di Pie fece male
“Si è dimenticata tutto”.
Sorrise, leggermente malinconico.
-Ti conosco…ti conosco-
-Ma tu…chi sei?-
Il ragazzo le prese la mano, e la strinse,
attirandola a sé, finche la sua bocca non sfiorò l’orecchio -Pie Ikisatashi,
piacere- disse, con voce bassa e calda.
Le labbra passarono alla guancia,
schioccandole un piccolo bacio.
Lei, più che imbarazzata, non si mosse.
Lui si allontanò, guardandola diritto negli
occhi.
Si voltò e ripercorse la stessa strada che
aveva fatto corredo con passo calmo e monotono.
Lory si passò la mano sulla guancia, e
infondo allo stomaco sentì una morsa.
Poi si ricordò del fazzoletto –E-ehy! Il…il
mio fazzoletto!-
Pie si girò, guardandola divertito, e lo
estrasse dalla tasca, mostrandoglielo –Lo rivuoi?-
Lei annuì
-Spiacente…questo è l’unico modo che ho per
incontrarti di nuovo-
Lory rimase pietrificata da quella risposta
sicura.
E non fece una piega, quando lui voltò
l’angolo, scomparendo dalla sua vista
-Pie Ikisatashi- mugolò, poco convinta, ma
non poté evitar di far nascere un sorriso dalle labbra.
**
naturalmente, a una scena così comica ci
doveva essere almeno uno spettatore.
Beh, Lory e Pie ne avevano tre.
Yume, Nohal e il piccolo Yue.
-Povero Pie…- commentò Yume, stringendo il
piccolo tra le braccia –Chissà quanto è stato male-
-Credo molto, visto il cambiamento che ha
fatto-
-Tu dici che si innamoreranno ancora?-
domandò Yume, guardando Nohal con occhi che brillavano.
Nohal la guardò. Piegò leggermente il
labbro inferiore e un sopracciglio si alzò, pensando.
-Beh…credo che ormai si siano svegliati
completamente-
-Che intendi dire?-
- Un anno fa…erano troppo presi dalla paura
di Amal, e cercavano di stare sempre appiccicati, come due cuccioli di leone.
Hai presente quei cuccioli? Si stuzzicano a vicenda e giocano sempre assieme,
mai soli. Credo che che quando si sono separati qualche cosa è mutata per Pie.
Per Lory no, tanto lei non si ricordava niente. Ma il ragazzo è rimasto un anno
come un guscio vuoto, come un leoncino spaurito-
-Leone, al massimo-
-Sto parlando io =_= Se vuoi fare tu la
morale me lo dici che ti lascio il posto-
-Nono! Va bene! Solo che chiamare Pie
“leoncino” è buffo-
-Okay…va bene leone?-
-Perfetto!-
-Okay…dove ero rimasto? Ah si, come un
leone spaurito-
-Dormiente-
Nohal si dovette trattenere da mandarla a
quel paese –Perché?-
-Si è mai visto un “leone spaurito”?-
-Allora ci stava bene “Leoncino spaurito”-
-Ma “dormiente” è più delicato-
-Va bene (vena pulsante sulla fronte) era
come un leone dormiente, maora si è
svegliato- la guardò –Così va bene?-
-Perfetto!
…
…
…
…Nohal…?-
-Si, Yume?-
-Yue ha fatto la cacca…lo puoi cambiare tu?-
-…-
**
Con nota un po’ comica, chiudo la mia ff!
che bello! È la prima ff che finisco! Una gioia per me! Mi sembra passato poco
tempo da quando ho pubblicato il mio primo capitolo de Il Leone Dormiente.
Chiedo scusa per questa spiegazione del titolo banale xD ma mi piaceva!
Devo ammettere che sono orgogliosa di me
stessa! Le varie indecisioni sui capitoli sono passate tutte, e posso dire con
orgoglio che la fan fiction è CONCLUSA.
Questo capitolo era pronto da molto, ma
prima di pubblicarlo ho preferito correggere gli altri capitoli (forse se
rileggerete troverete qualche piccola differenza, ma questo solo tra un po’,
quando li posterò, massimo un mese xD).
Oltretutto ho trovato il mio stile, e vi
assicuro che non è questo xD
Preferisco scrivere come in Apocalipse
Now o Tutto per una scommessa.
In aggiunta grazie al Leone Dormiente ho
capito quali sono le mie pecche.
Errori di battitura, qualcuno di sintassi
ecc…bene, migliorerò!
Voglio diventare scrittrice e sonopronta a tutto per realizzare il mio sogno.
Riguardo allo stile…beh, non sono un tipo
molto romantico…preferisco l’azione ai bacetti ecc (si vede che non ha il
ragazzo xD ndKisshu) (*Danya colpisce Kisshu col martellone*) e la ff, anche se
mi soddisfa non è che mi piaccia molto.
Se fosse stata una ff scritta da qualcun
altro avrei commentato “Molto bella,mi
ha preso ma in fondo non leggo cose del genere” o cmq qualche cosa del genere.
Non chiedetemi seguiti o roba del genere!
Ora capisco perché molte ff vengono lasciate in sospeso…immaginate quello che
volete, ma non credo proprio che scriverò un seguito.
1)sono troppo presa dalle altre ff (mi piace
ammazzarmi di lavoro -.-)
2)Per quanto mi riguarda il seguito sarebbe
abbastanza banale
3)Basta romanticismo! Ora passiamo al forte!
Però se volete possiamo fare una
cosa…potete prendere il mio contatto di msn Ko_Neko_91@hotmail.t e potete scrivere i
vostri seguiti. Un capitolo, quindi One-shot, e le raccoglierò per poi
pubblicarlo come…mmm che so…”Il Leone Dormiente2-scritto dai lettori” xD che
cosa banale xD cmq se volete potete farlo, e quando ne avrò raccolte quanto ne
ritengo opportuno le pubblicherò…insomma, la mia è un’idea. Non toccherò lì
capitoli per modificarli ecc, li lascerò come voi me li avete dati.
Contattatemi, così vedremo!
Ora passiamo, per l’ultima volta, ai
commenti
XLory06: vai Lory! Sempre più sclerotica! Ti ringrazio tanto per la
pazienza che mi dedichi! Ti dovrei fare una statua solo per questo!
XMaryCry: che dici? Come è la tua bocca ora?
XMitsutsuki_chan:li hai letti tutti di fiato? Povera te xD!
Sono bravissima!? Beh, cacciamo il superlativo e lasciamo “brava” perché per
ora mi merito questo! Ma grazie di cuore!
E ora grazie a quelli che hanno letto la
ff, anche se non hanno commentato sempre!
Grazie a:
Fedy
Lala_g
MewLeemy
Ria
Mia (che non credo abbia continuato a leggere, fannullona xD)
MewAlexandra
Mewlulu
Robertina92 (che questo capitolo l’ha letto in anteprima
xD anche se poi ho apportato piccole modifiche)
Manu
*MaRiNa*
Andrea94
AyaCere
Grazie tante! E grazie anche a quelli che
hannoletto e non hanno commentato mai!
Oltretutto ho scoperto che qualcuno l’ha messa come ff preferita!
Grazie!
Altra cosa importante…se per caso qualcuno
leggesse la ff anche dopo molto tempo dalla sua conclusione, vi chiedo di
commentare lo stesso! Mi farebbe molto piacere!
Bene, e adesso, addio!
Addio a Yume, Nohal, Amal/Yue, questi
personaggi a me molto affezionati!