Casa Amore di Articolo31dipendente (/viewuser.php?uid=429208)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ...presentazione... ***
Capitolo 2: *** ...Federico... ***
Capitolo 3: *** ...dai che lo aiuto... ***
Capitolo 4: *** ...sei una testa di mao... ***
Capitolo 5: *** ...che illusa illusione... ***
Capitolo 6: *** ...ribadisco: io quel ragazzo non lo capisco… ***
Capitolo 7: *** ...sorrisi... ***
Capitolo 8: *** ...OH L'AMORE!... ***
Capitolo 9: *** ...con lei mi sento a casa... ***
Capitolo 10: *** …io senza di te non ce la faccio… ***
Capitolo 11: *** ...sai cosa rende felice me?... ***
Capitolo 12: *** ...sorrisi e oceani blu... ***
Capitolo 13: *** ...e io amo il cioccolato... ***
Capitolo 1 *** ...presentazione... ***
PRIMO
GIRNO D'ESTATE
Sono le 5.45, la sveglia dovrebbe suonare a momenti. Anche d'estate la
mia sveglia suona così presto, ormai ci avevo fatto
l'abitudine e smettere era difficile.
Ecco
il programma della mia tipica giornata estiva: sveglia di buon ora,
pulizie nella stalla, orto e poi in sella alla mia vespa per andare in
casa famiglia dove sono volontaria ormai da due anni e poi nei
pomeriggi di luglio faccio l'animatrice al c.r.e. grest del mio paese.
A proposito,
sono Lola e ho 16 anni, a settembre frequenterò il quarto
anno dell'istituto tecnico di agraria. Mi reputo una ragazza semplice,
socievole e gentile. Tutti mi dicono che so come far star bene la gente
e che sono un maschiaccio e ciò non mi dispiace. L'unica mia
pecca: se mi fanno incazzare meglio starmi alla larga. Ho pochi amici
ma so che sono i migliori, quelli veri. Sono orfana di padre e di
madre, vivo con mio cugino la sua ragazza e un loro amico che ormai
è diventato anche mio.
*Angolo cazzate*
so che come inizio fa
un po' schifo quindi siate clementi, entro fine giornata dovrei
caricare il prossimo capitolo.
Bacioni
fedezzina99
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Capitolo 2 *** ...Federico... ***
Eccomi in
sella alla mia vespa. Diego, il direttore della casa famiglia
chiamata Casa
Amore mi sta
aspettando pronto ad assegnarmi qualche lavoretto da svolgere.
Dopo
15 minuti di strada sono arrivata a destinazione, sono le 8.00 e tra
un'oretta Casa
Amore si
dovrebbe svegliare, tutti dormono tranne Diego che è
già al lavoro.
-Buon
Giorno!- lo salutai allegramente
-Ehi
finalmente sei arrivata, pronta?-
-Si
signor capitano agli ordini- ci guardiamo per un secondo negli occhi e
poi scoppiamo in una divertente risata.
-Così
ti voglio, brava Lola già con il sorriso sulle labbra di
prima mattina. Inizia col sistemare la staccionata, tutto quello che ti
serve è nel capanno-
-Ok
mi metto al lavoro-
Comincio
a sistemare la staccionata e dopo quasi mezz'ora Alan viene a
salutarmi: è un ragazzo autistico, ha la mia età
ed è dolcissimo. A causa dell'autismo non sa esprimersi a
parole ma bensi a piccoli versi e a gesti, i suoi genitori l'hanno
abbandonato quando aveva solamente 7 mesi e da lì fino
all'età di 13 anni ha vissuto in un orfanotrofio poi per
fortuna è arrivato a far parte di questa grande famiglia. In
tutto a Casa
Amore ci sono 10
ragazzi di cui 3 ragazze le quali non mi guardano nemmeno in faccia e
non so il perchè anche se ho cercato di chiarire ma con
risultati nulli.
Sistemata
la staccionata vedo che Diego sta dando una ripulita al giardino e mi
incammino verso di lui
-Con
la staccionata ho finito, dacci un'occhiata quando puoi e dimmi che ne
pensi così se non va bene provo a fare di meglio-
-Va
bene tranquilla, io tra poco devo andare a fare un paio di commissioni,
ti va di entrare per preparare la colazione ai ragazzi?-
-Certo,
nessun problema. Solito latte e biscotti o posso sbizzarrirmi
con torte e i miei mitici biscotti?-
-La
cucina è tutta tua- mi sorride -prova a chiedere anche ad
alan che magari gli va di darti una mano-
-Si
dai, vado a chiamarlo- lo cerco e vedo che sta giocando con Sam, un
pastore belga buono come il pane -Alan ti va di venire a fare i
biscotti o a fare una torta con me?-
La
sua risposta è stata un enorme sorriso
-Dai
saluta Sam- lo saluta con una carezza sulla testa.
Entriamo
in casa e facciamo i biscotti sia al cioccolato che normali, mentre
prepariamo l'impasto dalle scale sbuca Jason, io l'ho sempre chiamato
Jay, assonnato come non mai.
-Ehi
Jay dormito bene?-
-Biscotti?-
annuisco -ti voglio troppo troppo bene. Te l'ho mai detto?-
-Quando
hai finito di fare il ruffiano ti va di darci una mano?-
-Ok
ok- scherza con Alan e poi si mette al lavoro. L'amicizia che
c'è tra quei due è una cosa bellissima, Jay ha
avuto un passato violento i suoi genitori erano dei tossici e lo
picchiavano senza motivo per quanto ho capito. Inforniamo i
biscotti e mentre cuociono tutta la casa è ormai sveglia.
I
biscotti sono pronti e dopo quasi un'ora si sente l'auto di
Diego arrivare. Eccolo sulla soglia della porta
-Ragazzi
sono tornato e vi devo presentare un nuovo abitante di questa casa- la
faccia di tutti compresa me era una cosa in stile
*cosadannazionehadettoquesto?* -lui è Federico e da oggi
farà parte della nostra famiglia-
*Angolo cazzate*
rieccomi per la
seconda volta nella stessa giornata , spero che questo capitolo in
confronto all'altro sia migliore
Bacioni
fedezzina99
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Capitolo 3 *** ...dai che lo aiuto... ***
Lo
salutiamo e lui fa un cenno svogliato , ci presentiamo uno a uno e
quando arriva il mio turno...
-Io sono Lola, molto piacere- gli porgo la mano ma mi ignora
-Lola? Ma che razza di nome è?! Cosa si sono fumati i tuoi
mentre nascevi?- fa una risatina arrogante e poi scoppio.
-Non li nominare neanche i miei genitori devi solo stare zitto non sai
niente di loro- faccio un passo verso di lui ma Jay mi tiene per un
braccio -tranquilla ignoralo- mi sussurra all'orecchio.
-Vieni Federico ti faccio vedere la tua stanza, la condividerai con
Alan e Jay- interviene Diego e Federico gira gli occhi al cielo come
scocciato della notizia -Jay, Alan venite?- Alan annuisce
-Ne faccio a meno- risponde Jay.
Mentre salgono le scale Federico si gira verso di me fa segno di no con
la testa e sghignazza
-Qualche problema?- gli dico secca ma lui finge di non sentirmi.
-Non lo guardare, non lo ascoltare è solamente un attacca
rogne- mi dice Jay
-Ha insultato i miei genitori sai che sono brava e buona ma appena si
sfiora l'argomento non resito-
-Ma piantala di fare la lagna che tanto madonna non sei- interviene
sophie una delle ragazze
-Gira al largo tu eh- risponde Jay al mio posto
-Io vado a prendermi una boccata d'aria- dico io. Esco e mi godo l'aria
fresca giocando con Sam e Bubble, gli animali hanno un potere
fantastico sanno farti stare bene con poco. Alzo lo sguardo e dalla
finestra della stanza di Alan vedo Federico che mi fissa sempre con
quell'aria divertita lo fisso anch io e sostengo lo sguardo fin quando
lui guarda altrove.
-Lola entra dobbiamo parlare tutti insieme- è Diego.
-Ok arrivo- mi sistemo un po' e torno in casa con un bel sorriso
stampato in faccia.
-Allora ragazzi Federico mi manda a nome suo per parlarvi di lui, prima
di tutto lui ha 18 anni e quindi potrebbe benissimo andarsene da qui-
-E perchè non se ne va?- lo interrompe Michele
-Lasciami finire, dicevo è maggiorenne ma se non sta qui
rischia il carcere e non è bello. Lo rischia per spaccio di
droghe sintetiche e ne fa uso-
-Manca solo che sia un alcolista e siamo a cavallo- dice Jay con un
tono sarcastico
-Infatti lo è- dice Diego -dobbiamo aiutarlo a smettere e a
portarlo sulla retta via, Lola conto molto su di te sei riuscita anche
con Miky-
-Si ma con lui è stato diverso il suo carattere è
diverso... Invece lui è arrogante come posso aiutare uno che
non vuole farsi aiutare basta guardare come si comporta-
-Ti prego aiutalo o almeno provaci- come posso dire di no a Diego
è un uomo con la u maiuscola e non me lo chiederebbe se non
fosse importante
-Ok farò del mio meglio però non ti garantisco di
riuscirci hai visto come mi ha trattato e ancora non ci conosciamo
figurati quando ci conosceremo meglio-
-Vai da lui... parlaci un po'- mi suggerisce Diego e decido di
ascoltarlo.
*angolo cazzate*
i capitoli sono
davvero corti me ne rendo conto chiedo perdono...
Baci e scusatemi
ancora
fedezzina99
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Capitolo 4 *** ...sei una testa di mao... ***
Salgo
le scale e mentalmente mi preparo qualcosa da dire ammesso che mi
avrebbe fatta entrare, sono davanti alla porta: busso.
-Chi è?-
-Io, Lola- apre la porta e una vampata di fumo proveniente dalla sua
bocca mi travolge provocandomi un prurito alla gola -la puoi spegnere
per piacere?- fa un'altro tiro, ciò che sta fumando non
è una sigaretta.
-E se non volessi?- butta fuori di nuovo quell'orribile fumo
-Ti prego- tossisco
-Ok- dice svogliato, butta lo spinello a terra e lo pesta -fatto-
sorride arrogante
-Dai non per terra- mi sto per chinare per raccogliere quella cosa
icredula di ciò che toccherò ma Federico mi
trattiene
-La raccogli dopo se proprio vuoi potresti scottarti adesso-
-Che pensiero gentile, non potevi pensarci prima di buttarla?!-
Federico mi guarda e ride -ti diverti?!-
-Si adesso rispondi a me però-
-Dimmi-
-Perchè mi parli? Perchè mi hai cercato adesso?
Dato che prima ti ho trattato un po' di merda-
-Senti se non vuoi che ti parlo comunicherò con te a gesti o
mi inventerò qualcosa, ti ho cercato e sono venuta a
parlarti perchè me l'ha chiesto a Diego e mi ha anche
chiesto di aiutarti-
-Hai intenzione di farlo?-
-Se me lo permetterai sì e se non vuoi sono solo problemi
tuoi però in futuro quando ti accorgerai che
quando eri giovane ti sei solo rovinato la vita non rimpiangerlo. Forse
non sono l'aiuto migliore che tu possa avere ma qualcosa posso fare-
-Lo fai perchè te l'ha chiesto Diego?- e che
l'interrogatorio abbia inizio
-Molto probabilmente l'avrei fatto lo stesso però Diego me
l'ha chiesto con il cuore in mano non posso dirgli di no-
-In che stanza sei tu?-
-Io non vivo qui però è la mia seconda casa-
-Ah ok- comincia a tossire terribilmente peggio dei vecchietti
tabaggisti
-Oi tutto apposto?- non smette di tossire
-Vattene vattene- a malapena riesce a dirmi queste parole e subito dopo
mi sbatte la porta in faccia. Scendo di corsa le scale diretta in
cucina per prendere un bicchiere d'acqua
-Allora Lola? Come sta andando?- mi chiede Diego ancora sul divando che
stava parlando con Alan e Jay
-Bene bene sono scesa a prendere un bicchier d'acqua adesso torno su-
preso il bicchiere mi fiondo su per le scale busso alla sua porta.
-Federico sono io apri-
-Vai via- sta ancora tossendo
-No apri o entro da sola- non apre... apro la porta e lo vedo seduto
appoggiato all'armadio pallido come il muro
-Ti ho portato dell'acqua prendi-
-Grazie- fa qualche sorso sembra che l'attacco gli sia passato
-Ma cosa cacchio hai combinato?-
-Niente mi capita spesso-
-E quello schifo che fumi che ti fa questo effetto piantala con quella
roba-
-E chi sei per dirmelo? Non mi conosci!- mi urla contro e sentendo le
sue urla Diego e Jay arrivano di corsa
-Lasciateci soli non è niente- dico io, Jay guarda Federico
con uno sguardo di sfida e lui lo stesso
-Federico la pianti?! Jay è un bravo ragazzo non
mettertelo contro-
-Ok però la deve piantare anche lui-
-Mi puoi dire se quella roba oltre a farti morire tossendo?-
-Attacchi di panico insensati-
-Che consistono nel ...?-
-Non respiro inizio a tremare o altrimenti mi irrigidisco totalmente e
delle volte divento violento per questo prima ti ho cacciato-
-Lasciatelo dire sei uno testa di mao!-
-Testa di mao?- dice divertito
-Si per non entrare nei dettagli. Non hai mai pensato di smetterla con
erba droghe sintetiche alcol? Non te lo dico in veste di una che hai
appena conosciuto ma te lo dico come te lo direbbe tua madre ti stai
solo rovinando la vita e se pensi di viverla meglio così ti
sbagli di grosso-
-Non ci riesco-
-Ti aiuto io e se non ti basto io chiamo i rinforzi- gli sorrido
-Ma se tu non abiti qui, di dove sei?-
-Io ti sto dicendo che farò di tutto per aiutarti e mi
chiedi dove abito, che bel ringraziamento- dico in tono ironico
-Sono una testa di mao l'hai detto tu!- scoppiamo a ridere
-Io abito in quel paesino a 9 km da qui ci sei passato per forza,
quello dopo la galleria!-
-Ok e vieni qui tutti i giorni?-
-Sì, mattina e pomeriggio tranne a luglio che vengo solo
qualche mattina a settimana-
-Perchè?-
-Faccio l'animatrice al c.r.e-
-Ti dico una cosa che non ho mai detto a nessuno in vita mia quindi
zitta e ascolta perchè potresti non stire queste parole mai
più-
-Sentiamo- sorrido
-Ti ho detto di fare silenzio e parli sei tremenda- ridiamo di nuovo
-dicevo... Sei davvero una brava ragazza- mi guarda fissa
negli occhi e mi abbraccia -grazie Lola-
*angolo cazzate*
saaalve splendori...
questo capitolo è un po' piu in carne rispetto agli altri
faccio del mio meglio per allungarli abbiate pietà. Non
esitate a lasciarmi recensioni buone o cattive, sfogatevi pure su
questo prototipo di storia xD
Baci
fedezzina99
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Capitolo 5 *** ...che illusa illusione... ***
Sono
passati millenni e millenni da quando ho
passato l’ultimo capitolo e sono consapevole che questo non
è un gran che... scusatemi
davvero tanto.
Potete
sforgare le vostre frustrazioni lasciandomi
critiche negative e/o* negative. Vi lascio a questo pseudo capitolo
Ciao
bellezze
- -Figurati
se lo faccio é perchè mi fa piacere, aspetta a
ringraziarmi- mi stacco
dall'abbraccio
- -Ok,
allora che pensi di fare per aiutarmi?- sorride
- -Farti
capire che ci si può divertire e essere se stessi senza una
canna in bocca e
una vodka in mano!- guardo l'orologio -è quasi mezzogiorno e
io devo rientrare
a casa- sorrido
- -Dopo
torni?-
- -Penso
di si-
- -Ok
ciao-
- -Ciao-
esco dalla stanza e scendo le scale e in cucina c'è Diego
con i ragazzi e
appena mi vede si avvicina.
- -Allora?-
- -Vuole
farsi aiutare e sembra anche facile come cosa, troppo facile secondo
me!-
- -Dai dai
Lola!- sorride Diego
- -Si sta
facendo tardi e devo rientrare per pranzo ci vediamo dopo forse. Ciao
ragazzi!-
- -Non
tornare- dice Giulia
- -E
invece torno perchè a differenza tua amo la gente di questa
casa-
- -E io me
ne voglio andare non ne posso piu di questa casa amore di merda!-
- -Ehi
modera eh che senza questa merda come lo chiami tu a quest ora saresti
in mezzo
alla strada!-
- -Non
dovevi andare a casa tu?!- interviene Marta
- -Adesso
vado ciao ciao- saluto con la mano ed esco dalla porta salgo sulla mia
vespa e
me be vado a casa.
-
- POV
FEDERICO
- Quella
oca crede davvero di riuscire a cambiarmi? Che ragazza ingenua, ha
abboccato
subito alla storia del bravo ragazzo: sono un attore da premio oscar.
Sono sempre stato così e cambiarmi è a
dir poco impossibile soprattutto se sono io a non volerlo! Squilla il
cellulare: è Marco
- - Che
cosa c'e?!-
- -Quando
pensi di portarmi i soldi che mi devi? Devo venire a prendermeli io
forse?-
- -Li
rimedierò e appena ce li ho te li porto-
- -Sarà
meglio per te altrimenti mi prendo qualcosa io!- Detto questo Marco
riattacca,
devo assolutamente trovare quei dannati 500 euro. Jay entra nella
stanza
- -Se hai
davvero intenzione di cambiare con l'aiuto di Lola ben venga, sono
felice per
te ma se la stai solo illudendo sappi che lei ci mette l'anima e il
corpo nel
darti una mano e se non ottiene un minimo di risultati che lei sperava
ci
rimane male, davvero- ha un tono serio e autoritario ma non bastano
quelle quattro parole a
farmi cambiare opinione, chiederle quei soldi sarà come
rubare le caramelle a una stupida
bambina.
- -Faccio
quello che mi pare e quello che faccio con lei non sono affari tuoi
quindi hai
solo da stare zitto-
- -Io non
sto zitto sono più che convinto che la stai solo prendendo
in giro, stai
prendendo in giro la persona migliore che esista e te ne renderai conto
a danno
fatto!-
- -Se lo
dici tu- che ca**o vuole da me ha solamente da starsene zitto se ci
tiene alla
sua amichetta!
- -Ricordati
delle mie parole e non stupirti se un giorno, a danno fatto, non ti
guarderà
più in faccia-
- -Ricordati
di stare zitto perchè se la tua amica se ne va tu te ne vai
con lei!-
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Capitolo 6 *** ...ribadisco: io quel ragazzo non lo capisco… ***
pov
Lola
È
passata una settimana ormai da quando ho conosciuto Federico e devo
ammettere
che non ho delle belle sensazioni riguardo a quella promessa che ho
fatto a
Diego… ma sta sera lascio qualsiasi tipologia di problema e
preoccupazione a
casa. Finalmente sta sera esco un po’ con la compagnia!
Sarà
pur una compagnia modesta ma è la migliore che potessi
desiderare, ci conosciamo
tutti fin da piccoli. C’è
chi è più
grande e chi più piccolo ma non ce ne importa molto
dell’età, infondo è solo un
numero no?
Venendo
a noi… siamo io Gaia Chiara e Iris (le mie uniche amiche
femmine fidate) poi ci
sono 4 ragazzi: Ruben, Nicolas, Andrea e Matteo. Io e le ragazze
abbiamo tutte
16 anni, prossime ai 17 mentre i ragazzi 18 prossimi ai 19.
Ci
sarà la notte bianca in città sta sera e abbiamo
deciso di andarci, partiremo
da qui per le 20.00 così da essere in città per
le 21.30
Non
siamo la classica comitiva di drogati alcolisti, siamo più
tipi da gelato e
acqua frizzante.
Io
e le ragazze sta sera ci troviamo un po’ prima del ritrovo di
gruppo in piazza
dato che ogni volta che usciamo ci piace darci una sistemata a vicenda,
scambiandoci scarpe vestiti e chi ne ha più ne metta. Non
sono una grande
amante della moda trucchi e cose varie ma se certe cose le si fa con le
persone
più speciali del mondo è ovvio che diventino
divertenti.
Ormai
sono le 17.40 e dovrebbero essere qui a minuti…
Poco
dopo ecco il campanello trillare segno che erano arrivate.
-Ma
buona sera stèle- le accolgo aprendo la porta
d’ingresso per farle entrare -sta
sera la casa è tutta nostra, Ale e Polly sono fuori per cena
e Simone lavora
fino a tardi quindi questo significa…?-
-Radio
Italia a palla e divertimento a mille!- esordisce Chiara con un sorriso
a 32
denti.
Una
volta accesa la radio e avviato il restauro dopo quasi due ore eravamo
tutte
pronte e impeccabili, niente di troppo elegante ma lo devo
ammettere… siamo
davvero più fighe del solito sta sera.
Iris
indossava una gonna in finta pelle nera a vita altra con una canotta
bianca
sopra, Chiara un abitino senza spalline con uno scollo a cuore in in
jeans e
una gonna in tulle bianco panna, Gaia una maglia bianca abbastanza
larga con
uno scollo sulla schiena e dei leggins corti neri mentre io un paio di
jeans
skinny neri leggermente strappati e sopra una maglia larga con il
classico
slogan “sta sera faccio la brava”.
Raggiungemmo
i ragazzi in piazza poco dopo.
-Ma
quando il signore ha distribuito la bellezza sta sera voi eravate in
prima
fila?- esordì Nicolas seguito poi a ruota da tutti noi. In
realtà tutti sanno,
esclusa Gaia, che lui è stracotto di lei dalla notte dei
tempi… fosse l’unico
ragazzo della compagnia ad avere una cotta per qualcuna di noi! Come
previsto
Gaia arrosisce e l’unica cosa che fuoriesce dalle sue labbra
è un flebile
“grazie”
-Allora
vogliamo andare?- dice Ruben estraendo le chiavi della macchina dalla
tasca.
-Si
dai, vieni tu in moto con me Lola?- mi chiede Andrea con il suo solito
sorriso
che è la ragione del mio. Ebbene sì, lui
è il mio migliore amico, il migliore
di sempre, quindi preparatevi: sentirete parlare di lui molto spesso xD
-Certo,
casco?- rispondo e mi porge il casco.
Arriviamo
alla conclusione che Iris e Matteo vanno in macchina da soli, io e
Andrea in
moto, Ruben Chiara Gaia e Nicolas in macchina insieme.
Partiamo
e con qualche minuto in più del previsto siamo arrivati in
centro città.
Passeggiamo
un po’ per il viale principale costeggiato da graziose
bancarelle d’artigianato
e alimentari.
Dopo
aver girato un po’ ci fermiamo in una gelateria davvero buona
per prenderci il
nostro mitico affogato al cioccolato, l’amore per quella
sottospecie di
“bibitone” è una delle tante cose che ci
accomuna.
-Brindiamo
con questo ben di Dio all’inizio dell’estate, la
nostra estate!- Ruben alza il
bicchiere e subito dopo lo facciamo anche noi tutti e
all’uni-suono si sente un
fragoroso tintinnio di bicchieri.
Proprio
davanti al nostro tavolino all’aperto passa una comitiva di
ragazzi molto
rumorosa e dall’aria un po’ troppo presuntuosa, ma
va bhè… siamo in città è
normale!
Quello
che non è normale però è che Federico
*si si proprio lui* è tra di loro e
sembra anche avermi notata ma fa finta di niente.
-Lola
tutto apposto? Hai una faccia?- mi chiede allarmata Chiara.
Di
scatto mi alzo dalla sedia e li raggiungo.
-Federico!-
istintivamente di si gira verso di me
-Che
vuoi?- mi si avvicina e il puzzo di fumo misto ad alcool non mi
è indifferente
infatti indietreggio sperando di migliorare la situazione ma
è tutto vano.
Ovviamente i suoi “amici” si avvicinano a me
guardandomi non poi così bene.
-Come
mai sei qua? Diego ti ha dato la libera uscita?- chiedo cercando di
rimanere
calma.
-Senti
bimbetta non scassare ok?!- interviene uno di loro prendendomi per un
braccio.
Con la coda dell’occhio vedo i miei amici avvicinarsi.
-Tutto
bene qua?- chiede Andrea con un tono tendente al minaccioso, diciamo
che era un
ragazzo con i muscoli al posto giusto e altro quanto basta da
intimorire i
soliti “gangsta”, purtroppo però anche
gli amcic di Federico erano un po’ come
Andrea.
-Se
te la porti via respiriamo tutti meglio- risponde
-Mollale
il braccio che le stai facendo male e te la tolgo dalla circolazione-
prosegue
testardo.
-No
no aspetta- li interrompo io –voglio solo sapere se Diego
è al corrente di
quest’uscita, dopo vi lascerò in pace, promesso-
-No
non lo sa e non ci pensare neanche di striscio di andare a dirglielo
che è la
volta che te la passi male per davvero- se ne esce Federico con un tono
decisamente spaventoso ma che sono sicura non è il
suo…
-Si
ok tranquillo, però solo una cosa ti chiedo, io ti consiglio
di farla ma puoi
fare come ti pare sei grande vaccinato, avverti Diego che sei qua digli
pure
che sei con me i ragazzi così non lo farai preoccupare. Ti
prego- certe volte
mi meraviglio anch’ io della mia pazienza e della mia calma.
-Non
ne ho voglia- e detto questo se ne va.
Riprendo la serata con i
miei amici, ma ormai
è rovinata. Sono in pensiero per Diego ma anche per
Federico. Soprattutto per
Federico, io proprio non lo capisco, gli si schiva la galera e lui fa
ancora
quel cavolo che gli pare fregandosene degli aiuti che gli si porgono
sotto il
naso. Bha… ribadisco: io quel ragazzo non lo
capisco…
sono stra di passaggio dato che è tardissimo e devo ancora
finire di studiare.. le spiegazioni e tutto quanto ve le
darò nel prossimo capitolo
baciii ♥
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Capitolo 7 *** ...sorrisi... ***
Capitolo 7
Per tutta
notte il pensiero di
Federico fuori allo sbaraglio con la compagnia non mi ha fatto chiudere
occhio.
Anche sta
mattina la sveglia
suona, e quando mi guardo allo specchio il risultato è di
gran lunga migliore
di ciò che mi aspettavo.
Una volta
fatto tutto ciò che
dovevo fare, monto in sella alla mia vespa e vado in casa famiglia.
-Buon
giorno- dico spalancando la
porta di Casa Amore.
-Ciao Lola-
mi salutano i
ragazzi, tutti tranne Federico che risultava assente in cucina.
-Federico?-
chiedo.
-Ieri sera uscito senza avvisare ed
è rientrato alle
3.00, puoi immaginare la preoccupazione di Diego- mi risponde Jay;
decido di
non dirgli niente riguardo la sera prima ne parlerò poi da
sola con Diego.
Mi affretto
a salire le scale e
busso alla porta di camera sua già parzialmente aperta. Era
sdraiato a letto ma
non dormiva -ciao- non so perché ma mi uscì come
un sussurro.
-Che vuoi?-
-Niente,
sono passata a salutare-
-Sicura che
sei passata solo per
salutare?- si gira verso di me e si mette a sedere.
-Volevo
sapere cos’hai fatto ieri
notte ma so che non sono affari miei come mi sbatterai in faccia tra
qualche
secondo quindi non te lo chiedo, dato che la risposta la so
già- detto questo
esco dalla sua stanza per andare a sistemare le altre.
Federico si
alzò dal letto e mi
seguì, lo ignorai.
-Ho fumato,
ho bevuto e pure
scopato. Serata perfetta no?- mi risponde con arroganza, non rispondo.
Vediamo
dove arrivo con il mutismo, con sto ragazzo bisogna provarle tutte
–il gatto ti
ha mangiato la lingua piccoletta?-
No, no basta
col mutismo. Mi giro
di scatto -il mio nome è Lola chiamami un’altra
volta così che vedi e poi ti
avevo detto che potevi fare ciò che volevi. Ti ho dato
fiducia, pensavo che
facendo così ci riflettevi un secondo in più
e magri facevi quello che era più giusto e
invece no-
-Chiudi
quella cazzo di bocca…-
Non mi
lascio intimorire e
ribatto -zitta lo dici a qualcun'altra, e poi non vedi che ti stai
dando
dell’ignorante da solo? Appena qualcuno ti butta in faccia la
realtà come
reagisci eh? Dicendogli di stare zitto, bel modo di dimostrare la tua
virilità
no?! Ti stai facendo fare la morale da una di 16 anni- vediamo se con
la
provocazione otterrò qualcosa, forse è il metodo
migliore. ‘Fanculo al mutismo!
-Tu non sai
cos’ho passato
chiaro? Tu sai a malapena come mi chiamo, tu non sai un cazzo della mia
vita e
hai solo da stare zitta- si avvicinò a me minacciosamente
-non mi lascio
sopraffare da una come te che sa solo giudicare la gente- le sue ultime
parole
mi ferirono altamente perché erano la pura
verità, l’avevo giudicato.
-Scusa hai
ragione, ti ho
giudicato e non ti conosco. Non avrei dovuto farlo però
fidati che quando ti
dico che ne ho passate tante anch’io ti sto dicendo la pura e
semplice verità.
All’età di 8 anni ho perso entrambi i miei
genitori e sono andata a vivere con
i miei nonni. Dopo 3 anni che vivevo con loro è venuto a
mancare quel grande
uomo che era mio nonno e l’anno dopo mia nonna. Nello stesso
anno mio cugino
compì 18 anni e mi prese a vivere con lui e ci vivo
tutt’ora. Diciamo che la
mia vita non è mai stata una passeggiata, ho passato dei
bruttissimi momenti e
ci faccio tutt’ora i conti con il passato che ogni tanto
torna a rompere
l’anima. Nonostante tutto però non mi sono mai
avvicinata a niente che riguardi
l’alcol le droghe e il fumo, mi sono aggrappata alla musica e
ho potuto far
affidamento sui miei amici. Io un pezzo di me te l’ho
raccontato, se vuoi puoi
farlo anche tu- mi guardava sempre con gli stessi occhi, ma lo sguardo
era
cambiato; forse aveva capito che di me si sarebbe potuto fidare.
-Senti non
me ne faccio niente
delle tue scuse e se sei venuta da me per farti compatire, sono felice
di dirti
che hai sbagliato persona-
-Non mi
faccio compatire da
nessuno, ho cercato di aprirmi con te perché forse
raccontandoti un po’ di me
tu mi racconterai un po’ di te però se non vuoi io
non ti obbligo, ti dico solo
che se hai bisogno di qualcuno con cui sfogarti, qualcuno su cui
contare io ci
sono. Se hai bisogno di me chiama- gli sorrido ed esco dalla stanza
lasciandolo
solo.
Appena volto
l’angolo trovo Diego
seduto sulle scale -Ciao Diego- mi siedo accanto a lui.
-Che belle
parole-
-Ho fatto
ciò che mi hai chiesto,
le sto provando un po’ tutte e questa forse è la
migliore-
-Grazie, sta
notte è rientrato
alle 3.00, non so nemmeno dove sia stato-
-Io lo
so… l’ho visto- mi guarda
come per incitarmi a continuare -sono uscita con i miei amici e l ho
visto alla
notte bianca in città con i suoi cosiddetti amici, so che
avrei dovuto dirtelo
però mi aveva detto di non dirti niente e non volevo perdere
quella poca
fiducia che forse lui ha nei miei confronti-
-Non ti devi
scusare, anche se
hai sbagliato, hai fatto la cosa giusta-
-L’ho
chiesto io a Lola di non
dirti niente- Federico sbuca così all’improvviso
facendomi prendere un colpo.
-Diavolo
Federico dai un segno
quando arrivi non fare ‘sti agguati, mi hai fatto prendere un
colpo- riesco a
strappargli una risata seppur accennata –oh ma allora un
sorriso ce l hai anche
te-
-Si ce
l’ho visto?- fa un sorriso
di quelli comici, tirati provocando un sorriso di Diego.
-Senti io e
te dobbiamo farci una
chiacchierata più tardi, ok?- il gestore si rivolge a
Federico.
-Ok- detto
questo Diego lascia la
casa per andare a fare delle commissioni e io ritorno a rimettere
apposto le camere.
Sistemate le
camere mi dedico un
po’ ad Alan, è da molto che non ci facciamo un
giro io e lui -Alan?- dopo poco
lo vedo scendere le scale -andiamo a fare un giro? Ti va?- si avvicina,
segno
che ha accettato la mia proposta.
-Dove
andate?- chiede Federico
alzandosi dal divano dov’era seduto.
-A fare un
giro e magari andiamo
a mangiarci un gelato- inaspettatamente Alan va da Federico e lo
trascina per
una mano verso la porta di casa dov’ero io, prima guarda me
poi guarda lui
sorridendo: vuole che venga con noi. -vuoi venire con noi Federico?- ci
riflette un attimo e annuisce, prendiamo con no anche
Camminiamo
per un po’ in silenzio
per un po’ fin quando non arriviamo nel prato che tanto ama
Alan e anche Sam.
Sam comincia
a correre come un
matto in questo prato seguito poi da Alan, tutto questo non fa altro
che
strapparmi un sorriso così, come sempre, mi unisco
anch’io a loro.
Giochiamo a
rincorrerci e poi
trovato un ramo cominciamo a far diventare matto Sam che si divertiva
anche lui
come un matto.
Stiamo
lì per un paio d’ore, poi,
notando l’orario siamo costretti a rimanere.
-Vedo che ti
sei divertito anche
tu- mi avvicino a quel ragazzo che stentavo a riconoscere con quella
lucentezza
negli occhi e quel sorriso sul volto.
-Voi…
voi siete matti- aveva
ancora il fiatone –io ho una certa età, non mi
posso più permettere corse del
genere- ridiamo tutti e anche Alan, anche se non parla capisce
qualsiasi cosa
gli venga detta.
Continuiamo
a scherzare per tutta
la strada del ritorno scoprendo un Federico diverso, solare e con la
voglia di
scherzare a mille.
Li
accompagno fino alla porta,
per me è ora di andare. Infilo il naso in casa e saluto
velocemente tutti.
Sto per
infilarmi il casco quando
Federico esce frettoloso dalla porta
e
mi corre incontro.
-Grazie per
la bellissima
mattinata scricciolo- mi sorride
-Figurati
gli amici servono a
questo no? E poi un consiglio, quando sorridi sembri qualcun altro, in
positivo
s’intende. Ergo, sorridi cazzo- mi lascio scappare una risata
-poi io mi chiamo
Lola, non scricciolo. Ciao Federico-
#Pov Federico#
-Chiamai
Fede, preferisco-
annuisce e se ne a salutandomi con un piccolo suono di clacson.
Parlava del
mio sorriso ma
evidentemente il suo non l’aveva mai visto: era stupendo. Non
avevo mai visto
una ragazza come lei. Sarà pure uno scricciolo ma la
positività e la serenità
che emana quel corpicino leggermente in carne è
spettacolare.
Lola, Alan e
il cane di cui non
ricordo il nome, mi hanno fatto passare la mattinata più
bella di sempre: è
stato un po’ come i regali la mattina di Natale, unici e
belli come pochi.
ebbene
sì, sono tornata con questa storia.
Ho
deciso di riscriverla così dal nulla, non mi piaceva vederla
lì incompleta e priva di senso, allora ho ripreso la
stesura.
Avev
perso tutti i capitoli scritti quando, ahimè, mi hanno
rubato il cellulare quindi non saranno mai come quelli sui quali avevo
lavorato tantissimo.
Detto ciò
ringrazio tantissimo:
icesakura che ha brevemente
commentanto questa ff
Fededitota (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=645717)
che ha recensito
icesakura, PATATINAFRITTA
( http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=86041) e infine Wish_15
(http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=325140) che hanno inserito
la mia storia tra le seguite.
grazie a tutti/e di
cuore, vi voglio bene ♥
alla prossima!
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Capitolo 8 *** ...OH L'AMORE!... ***
Capitolo 8
Sto aspettando Federico e Alan che mi raggiungano al parco a metà strada tra la casa famiglia e casa mia, sto ascoltando un po’ di musica quando decido di andare un po’ sull’altalena. Oh dimenticavo, io amo e amerò sempre l’altalena!
Sto dondolando da un po’ ad occhi chiusi, sento il vento che mi scompiglia i capelli mentre la musica continua a superare il rumore dei miei pensieri e di tutto ciò che mi circonda.
L’altalena di ferma di colpo e malamente, mi volto di scatto aspettandomi Federico e Alan oppure qualche amico e invece no, era un viso familiare ma sinceramente non mi veniva in mente dove l’avevo visto.
-Tu sei Lola vero?- il suo sorriso poteva essere di tutto tranne che simpatico e rassicurante.
-Sì, sono io- rispondo alzandomi.
-Bene- ghigna
-Posso esserti d’aiuto?- appena pronuncio queste parole, mi riaffiora nella mente la scena di quella sera alla notte bianca: ecco dove l’avevo visto! Era un amico di Federico, precisamente il tipo che mi ha preso per il braccio. Ok Lola, calma e sangue freddo. Magari vuole scusarsi… o magari no.
-Devi essermi d’aiuto, tu devi lasciare in pace Federico, non ti puoi permettere di piombare nella sua vita in questo modo e strapparcelo via. Tu sei solo una prima donna mancata, ti atteggi tanto ma non sei proprio niente- prendendomi alla sprovvista mi spintona a terra facendomi sbattere violentemente la testa sul palo dell’altalena, tento di rialzarmi ma i miei tentativi sono vani dato che la vista comincia ad annebbiarsi.
-Che cazzo le hai fatto…- queste sono le uniche parole che riesco a distinguere prima di perdere completamente la vista
Pov Federico
Saliamo in macchina con Diego che si è offerto di accompagnare me e Alan al parco in cui avevamo appuntamento con Lola per un gelato.
Chiedo a Diego di lasciarci un po’ prima del parco così da poterci sgranchire un po’ le gambe, lo raggiungiamo dopo pochi minuti di camminata e Alan comincia ad agitarsi.
-Oi Alan, tranquilla Lola è là- mi volto nella direzione in cui si sarebbe dovuta trovare Lola… lei c’è, il problema è che non è sola, ecco perché Alan di è agitato in quel modo. C’è Marco con lei, devo 500 euro da una vita a quel ragazzo.
Attraverso la strada di corsa stando attento ad Alan e appena mettiamo piede sul marciapiede Marco la scaraventa facilmente a terra.
-Ma che cazzo le hai fatto coglione?!- mi avvicino minaccioso al mio “amico”
-Te l’ho detto no? Se non mi davi i soldi mi prendevo qualcosa io e quel qualcosa è proprio la tua puttanella che si atteggia da prima donna e tu come un cretino le vai dietro- non faccio caso alla lingua tagliente di quel ragazzo e mi concentro su Lola, il tempo si accovacciarmi accanto a lei e prendere il cellulare per chiamare aiuto che Marco scavalca facilmente la sbarra che separa la strada dal parco e corre via. Non me ne frega un cazzo di lui, soprattutto quando c’è la ragazza più buona del mondo a terra priva di sensi.
Chiamo Diego che in pochissimi istanti arriva da noi, Alan sembra essersi calmato dopo che è arrivato lui.
-Cos’è successo?- mi chiede il volontario della croce rossa.
-Io sono arrivato qua e c’era questo mio “amico” che ci stava animatamente parlando e l’ha spintonata a terra, questo è tutto quello che ho visto-
-Ok grazie giovanotto, adesso tranquillo che la tua amica sta bene- m sorride tentando di rassicurarmi ma fin quando quei due bellissimi occhi non mi brilleranno davanti non potrò essere definitivamente tranquillo.
#in Casa Amore#
-Federico, possiamo parlare?- dice Diego entrando nella mia stanza
-Vuoi farmi la predica?-
-No tranquillo, voglio solo parlare. Ti va di raccontarmi di questo tuo amico?-
Se c’è una cosa che ho imparato in queste settimane è che della gente che circola in questa casa ci si può fidare e ormai non mi faccio più problemi.
-Si chiama marco e ha circa la mia età, un giorno ho scommesso 500€ con lui, per motivi idioti e convinto di vincere, persi. Gli promisi che glieli avrei dati al più presto questi soldi ma ormai sono passati tre mesi; questi soldi non li ho mai avuti perché li ho sempre spesi in qualsiasi cosa che mi passasse sottomano. Quando ero appena arrivato qui mi chiamò dicendomi che se non glieli avessi dati lui si sarebbe preso qualcosa di mio, la cosa che vuole ora è Lola- ho messo nei casini l’unica persona che mi sta volendo bene come nessuno mai prima d’ora. Sono un perfetto cretino, ecco cosa sono.
-Senti i soldi li recuperiamo e tranquillo non è colpa tua, dai adesso rilassati va- se ne va dandomi una pacca sulla spalla.
#a casa di Lola#
Pov Lola
Sono tornata da poche ore a casa, non era nulla di grave e mi hanno subito rilasciata; dovrò solo riposarmi un po’.
I miei amici sono già qui da un po’ e mi stanno facendo divertire come una matta, ci sono tutti e oggi i nostri Nicolas e Gaia sono particolarmente presi bene: non fanno che flirtare tra loro con battutine e scherzetti tipici da persone perse l’una dell’altro.
-Ma com’è che oggi il nostro Nicolas e la nostra Gaia non fanno altro che guardarsi con quello sguardo lì molto mhmhmh…?- interviene Matteo nel bel mezzo del discorso, Gaia prende un colorito particolarmente acceso e Nicolas comincia a farfugliare parole senza senso e disconnesse; tipico di quando è in imbarazzo -ma guardateli te, che teneroni! Si imbarazzano i nostri novelli fidanzati-
-Non stiamo insieme Matteo… o bhe… più o meno- risponde Nicolas abbassando lo sguardo, appena lo rialza incontra quello di Gaia e le prende teneramente la mano…
OH L’AMORE
EIOHHH
anche se un po' di tempo dopo dall'ultimo aggiornamento sono tornata con un nuovo capitolo.. sì, non è poi questo gran che (ed è anche un po' cortino) ma secondo me è ricco di eventi/novità come i nostri Gaia e Nicolas che sono in trattative, l' "aggressione" di Lola e il mea culpa di Federico...
detto ciò mi disintegro, ditemi cosa ne pensate, mi raccomando!
buona serata ♥
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Capitolo 9 *** ...con lei mi sento a casa... ***
Capitolo
9
Pov Nicolas
Quella ragazza è la cosa più bella che mi sia
capitata da quando sono venuto al mondo.
Mi basta il suo sorriso per sorridere, la sua risata per me
è la musica più bella in assoluto, vivrei
ascoltando la sua voce.
Non ho mai provato niente di simile per nessuna, e di ragazze ne ho
avute eh; lei però ha qualcosa di speciale,
sembrerà la solita frase ma è diversa dalle
altre. Lei è pura, innocente, bella, è la tipica
ragazza perfetta e quella sera alla notte bianca era una bomba, in
tutti i sensi.
Ormai è il mio pensiero fisso da mesi e non riesco a
schiodarmela dalla testa, amo persino il suo modo di arrossire quando
la guardo.
I ragazzi hanno ragione: Gaia mi ha letteralmente fuso il cervello; da
quando ho cominciato a guardarla con occhi diversi, ogni mattina mi
sveglio con la speranza di trovarla lì accanto a me che
dorme beatamente stretta al mio petto con addosso quel pigiama che ha
da anni, il suo preferito.
È di pail grigio, con i pois rosa e un orsacchiotto sul
fianco: anche con quello addosso riesce a farmi andare i fibrillazione
gli ormoni.
Sono sicuro che prima o poi succederà, sentirò il
suo respiro sul collo mentre dormiamo uno tra le braccia
dell’altro e il suo cuore battere allo stesso ritmo del
mio… sì, sono sicuro: succederà!
Ok, le chiederò di uscire, oh sì che lo
farò! Anzi lo faccio ora, la chiamo
G: Pronto?
N: Ciao Gaia, tutto bene?
G: Sì certo, sono un po’ preoccupata per Lola ma
sto davvero bene. A cosa devo questa telefonata?
N: Bhe.. è un po’ che te lo volevo chiedere ma
sinceramente detto come deve essere detto, non ho mai avuto le
palle…
G: Oh dai Nico, che sarà mai?
N: Vorresti uscire con me? Cioè… solo noi due,
come un vero appuntamento?
La sento sorridere dall’altra parte del telefono
G: Oh wow, questa non me l’aspettavo sinceramente…
comunque sì, voglio uscire con te.
N: Fantastico, non sai quanto mi rendi felice, ti passo a prendere alle
19.00 domani?
G: Certo, ti aspetto
N: A domani allora, ciao bellissima
G: Ciao Nico
Oh santo il signore… mi si smollano già le gambe
al solo pensiero di averla solo per me anche solo per una pizza. Sono
partito, partito per la tangente!
#dopo qualche giorno#
Pov Lola
Sta sera ho presentato Federico ai miei amici e non sembrava poi
così divertito.
La nostra serata tipica è affogato al cioccolato in
gelateria e passeggiata mentre la sua è un super alcolico e
una discoteca, viviamo in due mondi opposti e questo non ha fatto altro
che farlo sentire escluso per tutta la serata.
Stiamo camminando solamente io e lui verso casa mia, siamo in silenzio
da quando abbiamo salutato gli amici. Gaia e Nicolas se ne sono andati
mano nella mano, quella ragazza mi deve aggiornare…
-Senti Federico… ti devo delle scuse perché sta
sera ti avevo promesso una serata divertente ma ho notato che per te
non lo è stata, abbiamo due stili di vita completamente
differenti e con ciò intendo dire che il tuo modo di
divertirti è del tutto differente dal mio… scusa-
-L’ho notato anch’io- è tornato freddo,
distaccato come ai primi giorni.
-Suppongo che ti manchi la tua vita, i tuoi amici…-
Mi interrompe -Mi manca la mia vita sì, ma non i miei amici,
i tuoi sì che sono veri. Vi divertite solo guardandovi in
faccia e cazzo è così che funziona tra amici-
-Oh bhe… grazie?-
-Piove, sbrighiamoci- alcune enormi gocce cominciano a scendere dal
cielo e non posso fare a meno di notare degli enormi nuvoloni neri
materializzatosi lì chissà quando.
Camminiamo a passo svelto fin quando non arriviamo a casa mia bagnati
fradici, ad aspettarci a casa ci sono tutti i miei coinquilini ai quali
presento Federico.
Ci fermiamo a chiacchierare un po’ e Federico sembra
più a suo agio rispetto a qualche ora fa. La pioggia non
cessa e Federico accetta la proposta di fermarsi per la notte.
-Federico, scusa se te lo dico e non pensare che mi sia fatta strane
idee su di te però, dormirai in un’altra stanza
proprio attaccata a quella di Fiore-
-Si ok, non c’è problema- le sorride.
Una volta salutato tutti, mi preparo e mi metto a letto consapevole che
quella notte sarà come una delle tante: piena di incubi,
niente mi può aiutare e niente mi calma. Neppure un
abbraccio di Ale, o una qualsiasi altra persona a me cara. I miei
incubi, o meglio il mio incubo, è sempre quello: rivivo
l’incidente che mi ha strappato i miei genitori.
Pov Federico
Anche trovandola aperta, busso alla porta di Lola –posso?-
-Si certo, entra- è seduta sul letto con un orsacchiotto un
po’ malandato di peluches tra le mani; mi siedo accanto
a lei.
-Anche se non è stata delle migliori, grazie mille per la
serata e dì ai tuoi amici di non preoccuparsi, magari
riuscirò ad adattarmi-
-Scusa ancora, comunque sarà fatto- mi sorride stringendo
ancora di più quell’orsetto.
-Un po’ malandato quell’orsetto eh- con mio grande
stupore, me lo lascia prendere e la prima cosa che noto è il
suo nome cucito sul retro del peluches.
-È un vecchio regalo dei miei e il nome me l’ha
cucito mia nonna, so che sembra brutto da dire però
è l’unica cosa che mi rimane di loro- i suoi occhi
sonno sull’orlo di versare lacrime.
-Scusa non volevo, dai adesso dormi che è tardi. Buona notte
piccoletta- le ridò l’orso e aspetto che si
sistemi a letto per andarmene.
-Buona notte gigante-
In effetti un po’ un gigante lo sono, sono 1.96 e lei
sarà si e no 1.70.
Sto dormendo tranquillo quando, non so né perché
né per come, mi sveglio e decido di alzarmi per andare a
prendere un bicchiere d’acqua ma passando davanti alla porta
di Lola sento dei singhiozzi soffocati.
Mi avvicino e mi inginocchio a lato del letto e mi stupisco nel vedere
che sta dormendo: piange nel sonno. E adesso che cazzo faccio? Ok
Federico calma.
-Lola?- le accarezzo i capelli –Lola tranquilla-
Quasi impaurita, apre i suoi meravigliosi occhi e con una mano si
asciuga le lacrime –Io, io non…- scoppia
di nuovo a piangere.
-No no ehi, non piangere- prendo il suo viso tra le mani e con i
pollici le asciugo le lacrime -ti va di dirmi come mai stai piangendo?-
-Io non volevo ucciderli- dice tra i singhiozzi -è colpa
mia… io volevo bene alla mia mamma e anche al mio
papà- le lacrime invadono il suo volto
–io… io… è tutta colpa mia-
-Ma cosa dici? Tu sei tutta matta piccoletta, non potrebbe mai essere
colpa tua. Qualsiasi cosa si successa sono certo che non è
colpa tua- la stringo forte a me cercando di darle un po’ di
sostegno e lei si affonda nel mio abbraccio.
Dalla porta della camera spunta Ale che capendo cosa stava succedendo
si avvicina e si siede accanto a lei –è successo
di nuovo?- Lola annuisce.
-Mi dispiace tesoro, non sai cosa dare per poter farti smettere con
questi stupidi incubi- le accarezza la schiena. –Federico ti
posso parlare un attimo?-
-Certo, arrivo-
Usciamo dalla stanza –non so se ti ha detto qualcosa ma
questi incubi riguardano i suoi genitori, so solo che ti ha raccontato
della loro morte. Questi incubi la convincono che sia colpa sua, lo
psicologo dice che è una forma di autolesionismo psicologico-
-Mi dispiace… non se lo merita- mi passo una mano tra i
capelli.
-Questo è il motivo per il quale non ti abbiamo lasciato
dormire nella sua stanza, non vuole che lo sappiano in molti. Lo
sappiamo solo io, i ragazzi in casa, Diego e il suo storico gruppo di
amici-
-Perché non vuole che si sappia?-
-Non vuole che la gente la tratti con compassione e non ha tutti i
torti. Adesso lo sai, non chiederle niente se lo vorrà ti
racconterà qualcosa. Ora torna da lei che ti sta aspettando
e se ti chiede di restare, fai pure- mi strizza l’occhio, mi
augura la buona notte e se ne va.
Torno in camera di Lola e le do un piccolo bacio in fronte
–vuoi che rimanga?- annuisce e mi fa spazio.
-Grazie gigante- la avvicino e la stringo tra le mie braccia
–mi piacciono i tuoi tatuaggi-
Eh, in effetti ho le braccia e il collo pieni, alcuni li ho anche sul
petto; sono come la mia maglietta preferita. Senza che me ne accorga
comincia a tracciarne i contorni (ormai indistinguibili) con le dita,
è come stregata da quei disegni. Mentre compie questi
movimenti, quasi involontariamente, appoggio il mento sulla sua spalla
e sento che ha un buon profumo, mi ricorda tanto casa mia.
Sì, con lei mi sento a casa.
Passiamo la notte così, abbracciati, sentire il suo respiro
sul mio collo mi manda in estasi… altro che coca ogni sera!
heila!
salve popolo di
temerari, capitolo a parer mio un po' più lunghetto del
solito e ricco di *uaaaaau* soprattutto nell'ultima parte.
Vi ho fatto aspettare
un po' ma spero ne valga la pena.
Ci si legge al
prossimo capitolo...
Buona serata
♥
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Capitolo 10 *** …io senza di te non ce la faccio… ***
Un
particolare grazie va alla mia supporter di fiducia, ovvero la mia Gaia
(sì, quella Gaia della storia... come avrei potuto non
metterla eh?!)
solo lei sa quanto è stato un parto sto capitolo.
Ci si
vede sotto ☺
Capitolo 10
Pov Lola
Mi svegliai
al suono della mia
mitica sveglia biologica nella mia testa. Erano le 6.00.
Mi voltai e
un buonissimo profumo
invase le mie narici, al mio fianco c’era Federico che
dormiva tranquillo;
collegai tutti gli avvenimenti della sera prima incolpandomi ancora
come una
scema per il mio comportamento.
Mi sciolgo
delicatamente dal suo
abbraccio, cercando di non svegliarlo ma il tentativo fallì:
aprì piano gli
occhi mettendo a fuoco la situazione.
-Ma che ore
sono?- mi chiede con
voce roca estremamente affascinante.
-Buon giorno
anche a te Federico-
gli sorrido –sono le 6.00, dormi che è prestissimo-
-Tu sei
tutta matta, sono le sei
e già sei sveglia? Dai che dormiamo ancora un po’-
mi afferra piano e mi
costringe a sdraiarmi cerco di ribattere ma… -shht, dormi-
-Federico,
sono seria, devo
alzarmi ho un mucchio di cose da fare lì fuori- indico la
finestra.
-Tipo?-
-Andare a
dar da mangiare agli
animali? Pulire le stalle? Dare una sistemata all’orto?-
-Non puoi
farlo dopo?- chiede con
voce ancora assonnata.
-Purtroppo
no, dopo mi devo
vedere con gli amici in paese e se non ti dispiace ora mi alzo- mi
lascia
andare finalmente e si alza pure lui –dove vai?-
-Mi sto
alzando forse? Voglio
venire anch’io lì fuori-
dice
marcando le ultime due parole facendomi il verso e indicando la
finestra come
avevo fatto io.
-Ok ok,
muoviti allora che non
abbiamo tempo da perdere-
-Me la posso
fumare una
sigaretta?- dice freddo
-Fai un
po’ come ti pare- quella
domanda mi ha ferito, pensavo che la volesse piantare con tutte queste
cose.
Evidentemente mi sbagliavo, so che è solo una sigaretta e
non dovrei
preoccuparmene ma non ce la faccio.
Prende il
pacchetto dalla tasca e
se ne accende una portandosela alla bocca. Una cosa di cui non si
accorge però
è che dalla tasca è caduta una bustina, dentro ci
sono 3 pasticche. Una cosa è
certa: quelle non sono né moment né
tic-tac…
Continua a
non accorgersene e il
mio sguardo si sta quasi appannando ma trattengo tutto dentro, quelle
lacrime
si trasformano in incredulità, sconforto…
Si accorge
del mio sguardo su di
lui -che coglioni Lola, non mi sto facendo una canna è solo
una cazzo di
sigaretta- si arrabbiato fantastico.
-Tu…
tu non capisci-
-Non mi
spieghi come farò a
capire!-
-Io ho fatto
una promessa, io le promesse
le mantengo. Io ci credevo a te, dicevi che ci avresti provato e che ci
stavi
riuscendo; hai detto a Diego che stavi meglio e che di quelle cose-
dico
indicando il pavimento- non ne facevi più uso, invece erano
tutte cazzate…-
-Porca
troia… Lola senti, i-io..-
Lo
interrompo –io mi fidavo di
te- le lacrime cominciano a scendere, scoppio in un pianto quasi
liberatorio.
-Fidati di
nuovo di me, io senza
queste non ce la faccio, vado in crisi, non respiro più
e…-
-Alle
conseguenze dovevi pensarci
prima cretino!-
-Lola…-
mi implora
-Vai via di
qui- sono
arrabbiatissima e delusa da lui
-Ti prego..-
mi si avvicina ma
faccio un passo indietro per allontanarlo –non mi fare questo-
-Perché
tu cosa mi stai facendo
Federico? Eh spiegami su…- la mia calma è andata
a farsi fottere, tenta ancora
di riavvicinarsi ma lo spingo via –Vattene da casa mia, non
me lo far ripetere-
In silenzio
e senza far rumore
Federico se ne va…
#una
settimana e mezzo dopo#
Non vedevo
Federico da quella
famosa mattina di quasi due settimane fa, inutile dire che non ci ho
pensato
per niente in questi giorni perché mentirei. Ci ho pensato
troppo a quel
deficiente e, neanche a farlo apposta, quando telefonai a Diego per
raccontargli tutto, in casa famiglia c’era
l’ispettore per i controlli: ascoltò
tutto e tolse la custodia di Federico a Diego.
Federico si trovava in un
riformatorio in città, conoscevo quel posto era a 10 minuti
dalla mia scuola e
non se ne parlava gran bene.
Oggi mi aspetta una giornata
molto tranquilla in compagnia di due dei miei più cari
amici, Andrea e Gaia.
Voglio un mondo di bene anche al
resto della compagnia, perche diciamocelo (o forse ve l’avevo
già detto?) loro
sono la mia famiglia, mi hanno aiutato a superare tutto e se sono qui e
sono
diventata la Lola di adesso è solamente grazie a loro.
Andrea è il mio migliore amico,
con lui mi faccio delle grandi risate e tra le sue muscolose braccia
trovo
sempre protezione. Mi considera come la sua sorellina, mi protegge da
qualsiasi
cosa ed è sempre pronto a consolarmi. Come dico io, ha gli
occhi color nutella
sbiadita e un corpo asciutto ma muscoloso, è più
alto di me di circa 10-15cm.
Come tutti qui, è un bravo ragazzo, alla buona e non il
classico figlio di papà
dei tempi odierni; fa il boscaiolo nell' impresa di famiglia.
Bhè, di Gaia che dire… ci hanno
separato alla nascita ma abbiamo rimediato sposandoci, gu
così che la mia Gaia
diventò mia moglie. Con lei mi capisco al volo, è
una spalla per me mi dà una
mano in tutto e non so come farei senza di lei. È una delle
poche che riesce a
sopportare tutte le mie paranoie e sogni ad occhi aperti sui miei
idoli, sa
accettarmi completamente nonostante le mie stranezze e le mie strane
fantasie.
Lei è tutto per me, con lei gli abbracci sono
all’ordine del secondo. Certe volte mi viene da chiedermi
come sarei adesso senza lei al mio fianco, non ci voglio nemmeno
pensare, pensa che... blah?
È una ragazza solare, dal corpo
esile e slanciato tanto quanto me. Hai i capelli di un colore strano,
credo sia
un biondo cenere ma il biondo cenere dei capelli di Andrea è
diverso dal suo
quindi bho… so solo che a me quel colore piace. Ha due occhi
molto belli,
contornati da un paio di occhiali: insieme abbiamo otto occhi.
Perché sì,
anch’io porto gli occhiali, sono verdi e leggermente enormi,
diciamo che sono
stravaganti come colore. Per non parlare del suo profumo, oh madonna
è qualcosa
di paradisiaco! Avete presenti quegli shampoo all’albicocca
per bambini che non
bruciano gli occhi? Ecco lei profuma di albicocca,
quell’albicocca;
tralasciando il fatto che da piccola era il mio shampoo preferito.
***
Sono
sull’amaca in giardino con
Gaia e Andrea e ci stiamo divertendo a guardare delle vecchie
fotografie.
-Nooo Gaia
ti ricordi qua?
Eravamo giù in oratorio…- la foto raffigurava me
e Gaia all’età di 7 anni a
carnevale, io ero vestita da coniglio e lei da cagnolino.
-Ohh certo
certo, mamma mia che
giornata mi ricordo che con quel coso addosso morivo dal caldo-
scoppiammo
tutte e due in una fragorosa risata.
Andrea,
seduto al centro ci
avvolse le spalle con le sue braccia e ci tirò a
sé –come sono cresciute le mie
donne- provocando una nuova risata –No ma vogliamo parlare di
questa?!- indicò
un’altra fotografia di pochi anni fa, ci ritraeva tutti
all’entrata di
Gardaland avevamo delle facce buffissime e Nicolas teneva Gaia
scherzosamente
per il collo come se volesse strozzarla. L’amore tra quei due
era nato già da
un po’.
-Che
giornata, ci siamo divertiti
un casino per non parlare dei ragazzi che vi inseguivano, li avevate
stregati-
interviene di nuovo Andrea –e noi che facevamo di tutto per
tenerveli lontano-
-Ma non
è vero! Lo dite voi che
seguivano noi, ma per me erano solo coincidenze-
-Concordo
con la Gaia!- dico
ridendo
-Ovvio ovvio
ragazze-
Seppur
flebile il suono del
campanello arriva alle nostre orecchie e scusandomi con i presenti mi
alzo e
vado ad aprire.
La visione che mi si presenta
davanti è allucinante, mi irrigidii all’istante,
il mio cuore perse un battito
e i miei occhi si spalancarono sorpresi; non proferii parola.
Federico era sulla soglia della porta con gli
occhi arrossati, qualche livido e il labbro spaccato; come se non
bastasse emanava un puzzo di fumo misto ad alcol. Questo si
è fumato gli ultimi neuroni che gli erano rimasti cazzo.
-Io…io senza di te non
ce la
faccio…- mi sussurrò biascicando
all’orecchio.
HEILA!
buona sera lettori temari
che siete arrivati fin qui, perdonatemi per l'assurdo ritardo ma non
è un buon periodo e quindi la tempistica è questa.
mi fa molto piacere
che ben sette persone seguano la mia storia, credo di averlo detto
già un milione di volte ma lo ridico:
NON C'E' NIENTE DI
MEGLIO DI QUALCUNO CHE APPREZZA QUELLO CHE FAI.
Queste meravigliose
persone sono:
|
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Capitolo 11 *** ...sai cosa rende felice me?... ***
Anche
Chiara è una mia amica quindi questo capitolo diciamo che ho
vluto regalarlo a lei e al suo principe.
Ciau
bellissima Chiara ♥
Quanto a noi, cari lettori,
ci si legge sotto ☺
Capitolo 11
Federico era
sulla soglia della
porta con gli occhi arrossati, qualche livido e il labbro spaccato;
come se non
bastasse puzzava pure di fumo e alcol
-Io…io
senza di te non ce la
faccio…- mi sussurrò biascicando
all’orecchio.
-M-ma che
diamine hai fatto al
viso? Vieni entra, dio mio Fede…- la preoccupazione sale a
mille, era in uno stato
pietoso.
-Lola chi
è arriv…?- i miei amici
spuntano dalla porta finestra e vedono Fede in quelle condizioni.
-Credo, o
almeno spero, che sia
tutto apposto, Gaia chiama Diego e avverti che è qui per
favore e Andrea mi
puoi dare una mano che lo portiamo su in camera mia?-
Annuirono
entrambi, gli amici
come loro li avevo solo io. Non ho mai avuto abbastanza parole per
ringraziarli.
Portiamo Federico in camera mia e
una volta fatto sdraiare sul mio letto, Andrea scende per vedere se
Gaia ha
bisogno di qualcosa mentre io vado in bagno per prendere il necessario
per
medicarlo.
Preso
l’occorrente mi catapulto
fuori ma, una volta arrivata sulla porta, sbatto contro il torace di
Federico
che non esita a stringermi debolmente a sé e appoggiare il
mento sulla mia
testa -possiamo rimanere
così per un po’?-
Rimango
spiazzata da quella
proposta e figuriamoci che dovevo smaltire ancora quella di prima e non
sapendo
né cosa fare né cosa rispondergli, rimasi ferma e
in silenzio.
Pov Chiara
Alcune sere
d’estate, quando mi
andava, davo una mano nel bar della mia famiglia. La gente che lo
frequentava
era molto simpatica e mi divertivo a stare lì. Quella sera
era venuto a farmi
compagnia, come al suo solito, Ruben: l'amico maschio a cui volevo
più bene in tutta la compagnia.
È abbastanza alto ma l’altezza
che non ha la recupera con la simpatia, è un ragazzo
semplice, mi fa sentire me
stessa, mi capisce e non mi critica mai: con me è sempre
sincero e lo apprezzo
davvero tanto.
È perennemente abbronzato con gli occhi color
nocciola caldo, il suo viso è sempre raggiante; quando
sorride il sole muore d’invidia,
poi ha un profumo che mamma
mia è
dolcissimo.
-A che ora
stacchi sta sera?- mi
chiese appoggiando il bicchiere del suo amato estathe alla pesca sul
bancone.
-Tra
mezz’ora più o meno perché sta
sera esco- gli dissi facendogli l’occhiolino provocando la
sua risata.
-Quindi alle
21.30 stacchi giusto?-
-Così
pare- gli sorrido.
-Esci con le
ragazze?-
-No no, esco
con un mio compagno
di classe-
Pov Ruben
-Esci
con le ragazze?- domanda
palese, era ovvio che usciva con le ragazze.
-No no, mi
vedo con un mio
compagno di classe- ok forse non era poi così palese.
Chi
è questo bamboccio che si
permette di uscire con la mia
Chiara, la mia piccola e dolce Chiara.
Stravedo per quella ragazza da un
po' di mesi, non faccio altre che pensare a lei. Il suo sorriso e i
suoi meravigliosi
occhi hanno steso molti: me compreso. È alta quanto
me con dei capelli lunghi,
neri e mossi; magra con un fisico perfetto.
I suoi avevano fatto un gran
capolavoro quella notte.
-E chi
sarebbe il fortunato?-
chiedo stringendo i pugni.
-Marco, lo
conosci forse… era
venuto alla festa in paese l’estate scorsa- oh si adesso mi
ricordo quello
svampito, si era ubriacato con due birre e quando dico due è
perché erano
veramente due!
-Si si lo
conosco- e sottovoce
aggiunsi –purtroppo…- a quanto pare non era troppo
sottovoce perché lo notò.
-Qualcosa
non va?- chiede
avvicinandosi, spero di non aver assunto uno strano colorito.
-Cazzo
sì che c’è qualcosa che
non va, vorrei tanto che uscissi con me ma a quanto pare sono
così scemo che
tutte le ragazze per cui do di matto mi vedano solo come il classico
amico del
cuore…- ecco, si, ok mi ero rovinato l’esistenza.
Il mio amato estathe alla
pesca mi ha fatto dar fuori, fortuna che non avevo bevuto alcolici.
Abbassai la
testa e poco dopo la
rialzai incontrando il suo sguardo.
-Lo…
lo pensi davvero?-
-Certo,
altrimenti non te l’avrei
detto- le sorrido.
-Allora
facciamo così, disdico
con Marco e magari usciamo io e te?-
No no no no
no no, datemi un
cazzotto prima che sia troppo tardi, l’ha detto davvero?
Cioè lei, Chiara, mi
ha detto che vuole uscire con me? Ok. L’apocalisse
è vicina.
-E se poi il
tipo ci rimane
male?- sinceramente non me ne fregava niente di quel pirla, volevo solo
stare
con lei e morire sniffando quel buonissimo profumo che portava
ultimamente.
-Ma no, era
solo per fare quattro
chiacchere, niente di particolare importanza… tanto lo
rivedrò settimana
prossima alla cena di classe-
-Ah ok,
meglio-
Chiamò
il suo amico, staccò al
bar e uscimmo per fare una passeggiata al fiume.
Camminammo per un oretta
parlando, ridendo e scherzando fin che non ci sedemmo a riva.
-Sono felice
qua con te- la sua
voce delicata irrompe nel silenzio che si era creato. Le cinsi il
bacino col
mio braccio destro e la avvicinai a me guardandola negli occhi.
-Sai cosa rende felice me?-
scosse la testa e io annegai nei suoi occhi –questo posto, tu e il
tuo sorriso-
mi avvicinai lentamente e prima di combinare qualche cretinata chiesi
il
permesso, acconsentì e azzerai le distanze.
Fu il bacio
più bello della mia
vita, questa volta me lo sentivo era qualcosa di vero e unico.
Ci staccammo dopo un tempo che mi
parve immenso.
-Ti piaccio
davvero?- mi chiese
puntando lo sguardo nell’acqua.
Le presi il
volto tra le mani
costringendola a guardarmi –sì e pure molto-
Seppur fosse
abbastanza buio
giuro di averla vista arrossire –e se ci provammo? A sta
insieme intendo…-
Mi grattai
la nuca guardandola
con una faccia effettivamente buffa da quanto imbarazzo provavo
perché scoppiò
a ridere.
-Proviamoci-
le ho permesso solo
di dire questo perché la strinsi subito tra le mie braccia
beandomi di quel
profumo.
Ero felice,
davvero davvero
davvero felice.
WHACCCIUA' ECCOMI
QUA
si si era penoso
come saluto ma sono troppo euforica, due coapitoli di seguito
ohohohohoh fiera di me al mille per sei mila.
Lo so che
è un po' cortino ma mi sembra già carico di cose
e non vorrei appesantirlo troppo.
Allora regaz...
nuova coppia! Che ne pensate vi piace? Fatemelo sapere con qualche
recensione se vi va.
Volevo ringraziare
le due nuove persone che hanno messo la storia nelle preferite,
ricordate e seguite♥
Preferite:
Carlina43
[Contatta]
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Capitolo 12 *** ...sorrisi e oceani blu... ***
Questo
capitolo lo dedico alla principessa Iris, che conosco da davvero
davvero poco ma credetemi, è uno spasso!
A dopo lettori temerari☺
Capitolo 12
Pov Lola
-Possiamo
rimanere così per un
po’?- e con ciò credo che mi abbia sciolto il
cuore, sarà ubriaco fatto e tutto
quanto ma sono stata cresciuta con l’abitudine di guardare
oltre all’apparenza,
e oltre quel muro fatto di droghe e alcol io vedo un ragazzo come
tanti, ha
solo bisogno di vivere un po’ meglio.
Dopo pochi
minuti che mi
sembrarono anni riuscii finalmente a rispondergli –anche per
sempre ma prima
lascia che ti dia una sistemata-
Mi sciolgo dalla sua presa, lo
porto in camera mia facendolo sedere sul letto e comincio a pulirgli
delicatamente il sangue dal viso per poi disinfettare le ferite.
Essendosi fatto molto tardi, i
ragazzi mi salutarono dandomi appuntamento la sera dopo al bar della
famiglia
di Chiara e rientrarono Ale e Polly dal lavoro.
-Posso
rimanere solo con lui per
favore? Dopo ne ho anche per te- mi chiede Ale con un tono parecchio
alterato. Lo
so, ne ho combinata una delle mie e l’ho fatto arrabbiare;
non avrei dovuto
farlo ma non avevo altra scelta.
Pov Alessio
Lola
avrà anche un cuore enorme
ma ha una talento nell’immischiarsi in faccende
più grosse di lei, ho chiuso un
occhio quando è finita in ospedale per quel deficiente ma
adesso no.
Sono in camera con Federico, la
voglia di attaccarlo al muro e pestarlo è a fior di pelle ma
mi trattengo, Lola
non lo vorrebbe.
-Allora
Federico, parliamoci
chiaro un secondo. Lola ha solo sedici anni, ne ha viste
tante… forse troppe e
non vorrei che tu ti aggiungessi alla lista. So che hai intenzione di
starle
vicino perché ho visto quella sera come la guardavi e cazzo
non sono scemo! Lei
ti piace, anche tanto, ed è questo il punto. Vicino alla mia
piccolina voglio
un ragazzo che la protegga e non il contrario, ti ha parato il culo un
migliaio
di volte e tu neanche mezza-
Non mi
lascia finire il discorso
che interviene –lo so che sono un coglione, non
c’è bisogno di ribadirlo-
-Non ho
detto che sei un
coglione, ti sto solo dicendo di fare l’uomo di prenderti le
tue
responsabilità- teoricamente l’ho detto ma non
voglio sottolinearlo.
-Io ho
conosciuto tua cugina e
adesso pretendono di portarmi via da lei capisci? Appena mi trovo bene
con
qualcuno mi portano via. Io voglio starle vicino come quella notte ma
non me lo
vogliono permettere cosa cazzo devo fare Alessio?!- si sarà
fatto di chissà
quale merda ma di testa c’è ancora.
-Dimostra a
‘ste persone che con
lei puoi diventare quello che loro vogliono, sbattigli la
realtà in faccia. Vuoi
mia cugina? Vai e prenditela- una pacca sulla spalla
–però aspetta un attimo,
mica è semplice eh dimostra anche a lei che ti meriti la sua
fiducia e le sue
attenzioni e poi vedi i sorrisi che ti sforna… ha solo
bisogno di sicurezze-
-Grazie
Alessio, risparmia la
predica per lei; è solo colpa mia-
-Tranquillo,
adesso vado a
chiamare tizio caio e sempromio che ti staranno cercando per dirgli che
sei qui
e passerai la notte qui, mia cugina lasciala stare… per
adesso rinsavisci che
ne hai bisogno-
#la sera
dopo#
Pov Iris
Sono
in un ritardo assurdo,
dovevo essere al bar di Chiara per le 20.30 e sono già le
20.55.
Una volta arrivata mi catapulto
dentro non curante di cosa o meglio chi, mi circondasse: grande sbaglio
Iris!
Infatti dopo nemmeno dieci
secondi mi sto schiantando contro un ragazzo che prontamente mi
sostiene
impedendomi di cadere.
-Ehi
principessa attenta!-
Alzo lo
sguardo per vedere chi
fosse quel ragazzo che mi aveva dato un appellativo tanto dolce
e…wow.
Lo ammetto… mi tremarono le gambe,
temevo che il cuore mi potesse uscire dal petto tanto batteva, i miei
occhi si
incollarono ai suoi blu come il mare. È un ragazzo alto dal
fisico perfetto, al
posto degli occhi aveva due profondi oceani blu nei quali ci avrei
volentieri
passato il resto della serata. In essi si intravede uno spirito di
serenità e
spensieratezza. Mi sorride, ok, sì sono cotta marcia di
questo ragazzo.
-Ohi
principessa… ci sei?- il suo
tono era dolce e apprensivo.
-Ehm
s-si… c-credo di si-
farfugliai qualcosa intenta a scollarmi da quei due meravigliosi occhi
–scusa..
sai.. io ehm… n-non volevo e..e.. scusami tanto- mio dio che
figura di merda. Sento
le guance avvampare, credo proprio di essere diventata color pomodoro.
-Tranquilla
principessa, non
capita tutte le sere che mi cadano in braccio principesse-
Per la
madonna qualcuno mi salvi,
sto per collassare, cioè lui… quel lui che mi
chiama principessa; oh mamma
santissima.
-Io comunque
sono Samuele, tu
principessa?-
Mi porge la
mano e gliela stringo
–oh bhe… io.. io..- non so più nemmeno
come mi chiamo, ma porca miseria –oh si
si, io mi chiamo Iris-
-Mhh…
principessa Iris, mi piace
sai? Ora però scusami tanto, i miei amici mi stanno
aspettando e se li faccio
aspettare ancora un po’ mi impalano. È stato un
piacere principessa-
-Oh credo
che mi facciano fare
anche a me la tua stessa fine se non mi sbrigo a degnarli della mia
presenza-
ridiamo entrambi e la sua risata è qualcosa di strepitoso
come tutto quello che
fa parte di lui.
Ci salutammo
un ultima volta e
raggiunsi il tavolo dal quale mi stavano osservando.
-Allora
p.r.i.c.i.p.e.s.s.a.?-
scandisce molto lentamente Nicolas facendo scoppiare tutti in una
sonora risata.
-Ma voi
quattro- disse Lola
salvandomi e indicando con un cenno le due neo coppiette –non
è che ci dovete
dire qual cosina?-
-Bhe
effettivamente io una cosa
ve la devo troppo far vedere, voglio che la mia di principessa ci creda
davvero
e quindi cosa c’è di meglio di un bel bacio per
suggellare il nostro amore
davanti ai nostri più cari amici?- esordì Ruben
con un tono scherzoso da
annunciatore medioevale facendo avvampare Chiara e poi
proseguì –allora oh mia
dolce fanciulla mi vuole concedere l’onore di unire le mie
labbra alla sue?-
scoppiammo tutti a ridere loro compresi per poi darsi un tenero ed
innocente
bacio sulle labbra.
Mamma mia
che belli che sono.
-Nah, Gaia
facciamogli vedere noi
come si fa- Nicolas avvicina ancora di più Gaia a se e
cingendole le spalle
sfrega il suo naso contro quello della ragazza per poi baciarla
dolcemente.
-Ma Nicolas
dai! Ci stanno
guardando tutti!- Gaia prende un colorito non indifferente che porta
Nicolas ad
accarezzarle una guancia.
-Certo che
fate proprio pena eh!
Imparate dai maestri! Dai Andrea- Matteo increspò e sporse
le labbra verso
Andrea che subito spalanca gli occhi e tutti scoppiamo a ridere come
dei matti –visto
così che si fa, non come voi tutti gnignipipipi e
trullalleròtrullalà eh-
Andammo
avanti così tutta sera a
morire dal ridere drogandoci di acqua tonica e estathe alla pesca.
A fine
serata mentre mi avviavo
verso casa, sentii una macchina con la musica abbastanza alta
rallentare e
passare di fianco a me… l’unica cosa che riuscii a
sentire fu un –Buona notte
principessa Iris-
Sul mio
volto si scavò un enorme
sorriso e per tutta notte non feci altro che pensare a lui, al suo
sorriso e ai
suoi due immensi oceani .
MACCIAUUUU
sta
sera non ho molto tempo e credo di non averne nemmeno nei prossimi
giorni quindi non mi posso soffremare più di tanto con i
ringraziamenti, recupererò al ... vi lascio con la citazione
del capitolo
"Buonanotte
amore mio grazie a dio ci sei tu, buonanotte a chi come me non dorme
più"
-J.ax, Buona Notte Italia
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Capitolo 13 *** ...e io amo il cioccolato... ***
Capitolo
13
Pov
Lola
Quella
famosa sera Federico mi ha chiesto di uscire e ho felicemente
accettato, quel
ragazzo comincia a piacermi. Sì, lo so che ha tutte quelle
“problematiche”
riguardo alla droga e tutto quanto ma mi ha promesso di smettere e
smetterà: ci
credo davvero.
Mi
ha detto di stare pronta per le 18.00 che mi avrebbe portata a mangiare
poi in
un posto che a dir suo mi sarebbe piaciuto tantissimo. Non vedo
l’ora!
Ho
preferito un crop-top nero e degli shorts in jeans dall’aria
parecchio vissuta**,
ai piedi ho un paio di allstar nere con delle catene*.
Ale
mi avverte che bussano alla porta e vado ad aprire.
-Ciao
Fede- il mio sguardo cade su quel bellissimo girasole che tiene tra le
mani, il
girasole è il mio fiore preferito!
-Vedo
che ho fatto colpo, ti piace eh?- mi fa l’occhiolino e
accenna un sorriso, non
so cosa sia più bello in quel momento tra il sorriso e il
girasole.
-Oh…bhe…d-diciamo
che- Lola riprenditi con calma su, un bel respiro e vai avanti
–è il mio fiore
preferito-
-Questo
si chiama culo sai… e poi tu e i girasoli siete simili sai?
Siete bellissimi
nella loro semplicità. C’è solo una
minima differenza, tu non segui il sole: tu
sei il sole-
Credo
di essermi sciolta di fronte a quelle parole, non me le aveva mai dette
nessuno. Mi ha detto che sono bellissima e mi ha paragonato al sole,
non finirà
mai di stupirmi.
-Gr-grazie,
sei il primo che mi dice certe cose- pronunciando queste parole abbasso
lo
sguardo arrossendo, Federico mi piace cacchio e neanche
poco… ogni cosa che fa,
che dice mi sembra bellissima e mi fa arrossire.
-C’è
sempre una prima volta no?- si avvicina a me e mi prende per mano
–vogliamo
andare?-
-Metto
il girasole in casa e arrivo, faccio subito!- mi fiondo letteralmente
in casa e
aggiungo il girasole a una composizione in sala, quando torno a casa lo
sistemerò meglio in camera mia.
Pov
Federico
L’ho
già detto che quella ragazza è bellissima?
Quella
piccoletta mi manda a puttroccole la ragione! Non posso credere che io,
Bellini
Federico, puttaniere e amante della vita notturna: mi sia presentato
qui, a
casa di una ragazza dopo una doccia con un girasole in mano pronto a
portarla a
cena e al luna park. L’unico posto in cui porto le ragazze di
solito è il
letto.
Eccola
che compare sulla soglia della porta, indossa un paio di jeans che
mettono in
mostra le sue gambe… non sono quelle tipiche da modella:
magre e lunghe anzi
sono abbastanza tondette e non troppo slanciate ma io le vedo perfette
lo
stesso.
-Pronta,
andiamo?-
-Andiamo!-
***
Dopo
un viaggio relativamente lungo ma allo stesso modo divertente,
arriviamo alla
mia pizzeria preferita: venivo sempre con la mia famiglia da piccolo.
-Ma
questo posto è stupendo!-
-Sapevo
che ti sarebbe piaciuto… è alla buona come
funziona da te no?-
-Esatto,
hai fatto centro! Prima il girasole, adesso la pizzeria manca solo che
mi porti
in un enorme parco giochi e potrei sposarti- ride lei e rido
anch’io.
-Diciamo
che dove ti porto dopo non è poi un parco giochi ma ci si
avvicina- il suo
sguardo si illumina –adesso basta spoiler, su mangia!-
Parliamo
del più e del meno per tutta la sera, ci conosciamo un
po’di più dopo quella
pizza.
A
dieci minuti di macchina da lì ci aspetta il luna park,
appena le annuncio che
l’avrei portata lì sul suo volto prende forma un
bellissimo e radioso sorriso.
Una
volta arrivati a destinazione provammo un po’ di giostre fino
a quando non
incontrammo la “bancarella” del tiro a bersaglio
nella quale Lola aveva
adocchiato un peluche di Mike
Wazowski di Monster&Co.
-Lo vuoi?-
chiesi trascinandola
vicino alla bancarella, abbassando lo sguardo annuisce. Mi avvicino al
responsabile, che sta mangiando con gli occhi Lola, e gli chiedo se mi
fa
tirare.
Con mia
immensa fortuna riesco a
totalizzare abbastanza punti per averlo in premio.
-Allora
bellezza, scegli tu?- gli
sorride malizioso ma lei non gli da retta e cerca la mia mano che
prontamente
la afferro.
-Prendiamo
Mike- dice sorridendo.
-Sicura? Non
preferiresti uscire
con me?- le sorride di nuovo.
-No, sta con
me e adesso dalle quel
dannato peluche- credo abbia notato che il mio tono è
alquanto alterato.
-Concordo!
Sgancia Mike!- la
piccoletta interviene ferma e decisa lasciando stupito il ragazzo che
tutto
rammaricato le consegna il suo tanto ambito peluche mentre io trattengo
a stento
le risate.
***
La serata
passa molto in fretta,
credo che sia stata una delle sere più belle di sempre; con
lei sono stato
davvero molto bene.
Entrambi ci
siamo divertiti ed è
arrivato il momento di lasciarla davanti alla porta di casa.
-Questa cosa
è da rifare,
assolutamente! Quando sto con te mi diverto tantissimo-
-Oh
bhe… grazie, lo rifaremo
sicuro-
Mi avvicino
lentamente e si
lascia stringere nelle mie braccia, dopo istanti che mi parvero
infiniti, Lola
sta per allontanarsi ma la fermo in tempo per unire le nostre labbra in
un
tenero e innocente bacio.
-Cioccolato,
le tue labbra sanno
di cioccolato- le sorrido guardandola negli occhi –e io amo
il cioccolato-
-Qu…
questo cos’era?-
-Un bacio,
un bacio perché mi
piaci e mi piacerebbe tanto che tu diventassi la mia ragazza ma non ti
preoccupare,
pensaci e mi dirai- mi avvicino al suo orecchio e le sussurro un
“buona notte
scricciolo” lasciandole un umido bacio appena sotto
l’orecchio.
-Buona notte
gigante- si alza
sulle punte e, aggrappandosi alle mie spalle mi bacia il mento incapace
di
arrivare alla guancia –e fatti la barba che pungi-
Scoppiamo in
una lieve risata e
salgo in macchina aspettando che entrasse in casa prima di mettere in
moto e
partire.
**http://picture-cdn.wheretoget.it/kqb7g5-l.jpg
*http://static.stylosophy.it/stshoes/fotogallery/625X0/46787/scarpe-converse-all-star-con-catene.jpg
"Non
passa una vita davanti allo specchio
che non te la fai in un momento,
che non gli frega del tuo aspetto ma che ti guarda dentro
che ha una faccia da gatta quando ti guarda
ma se si incazza sa essere crudele e bastarda,
che in tutto quello che fa è stilosa e originale
che se stai con lei ti fa sentire un po’ speciale"
-Articolo
31, Solo Per Te
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