Tante facce di me

di Ginevra_Me
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I: Lisa ***
Capitolo 2: *** Capitolo II: Caro diario ... ***
Capitolo 3: *** Capitolo III: Una giornata speciale ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV: Un nuovo amico ***
Capitolo 5: *** Capitolo V: In biblioteca I ***



Capitolo 1
*** Capitolo I: Lisa ***


Driiinn!!

''Inizia un altro giorno da schifo con questa sveglia che ha un suono che mi fa altrettanto schifo …''. Pensò Lisa che si era svegliata un altro giorno di malumore: odiava andare a scuola, odiava la sua sveglia, odiava … Tutto, compresa la sua vita!

  • Fottuto mondo! - Urlò all'improvviso.

  • Ancora con questa frase, Lisa … - La madre era entrata all'improvviso, come ogni mattina, stressata per quella frase che sentiva ripetere da sua figlia ormai ogni santissimo giorno.

  • E tu che cazzo vuoi?! Chi ti ha chiamata?! Entri sempre all'improvviso, senza mai bussare …

La madre stanca delle sue continue lamentele, senza nemmeno prestarle ascolto, se ne uscì dalla camera sbuffando come fa sempre quando non vuole ascoltare sempre le solite cose.

  • Hey! Guarda che ti sto parlando!!! - Lisa ha perso di nuovo la pazienza.

Lisa si era stancata ormai da tempo di non essere mai presa sul serio e che nessuno la stesse mai ad ascoltare, così aveva preso la decisione di scrivere un diario: almeno lui poteva ascoltare quello che lei diceva (in questo caso scriveva) senza parlare o andarsene a metà discorso! Fino a quel giorno non aveva ancora iniziato a scrivere nulla: voleva che qualcuno avesse voglia di starla ad ascoltare ma alla fine era lei a non aver voglia né di parlare né di scrivere.

'' Eccoti qui! Stupido diario! … Cavolo … nascosto sotto la polvere sotto il letto... che schifo!'' pensò lei. Non faceva altro che lamentarsi. ''Bene, da oggi ti inizierò a scrivere!''

- Lisa! Sbrigati!! Sono le 7!! Cazzo, vuoi arrivare in ritardo?! Se perdi il bus, te ne vai a scuola a piedi! - chissà da chi aveva preso il suo carattere: da suo padre ovvio, un uomo sempre burbero e di malumore, Lisa era l'esatta fotocopia di suo padre … Nonostante i suoi difetti, lei lo adorava lo stesso e lo prendeva d'esempio: lui era l'unica cosa che non odiava. Però odiava quando la gente le diceva: - Cara, ma sai che sei l'esatta fotocopia di tuo padre? - Soprattutto quando lo dicevano le sue odiose zie zitelle, con la loro voce stridula e la loro parlata lenta da vecchie.

Immersa nei suoi pensieri, Lisa continuò a scrivere sulla sua pagina di diario fino a che suo padre, spazientito, entrò buttando quasi giù la porta da quanto l'ha sbattuta contro il muro. Lisa dallo spavento si alzò in piedi e guardò suo padre con gli occhi rabbiosi e la faccia tale e quale a quella che aveva sempre: brutta e burbera.

- Scusa, papà … ehm stavo finendo di scrivere delle cose …

- E'?!?! Tu che scrivi?! E cos'è quello? … Un diario? - suo padre era talmente sorpreso da quello che vedeva che pensava di stare sognando – Cos'è questa novita?!

- Papà! Smettila! Ho solo scritto una cosa … Mamma mia quale sarà la novità! - disse lei di nuovo spazientita

- Va bene... Muoviti adesso!! Sono le 7.07!!

- Cazzo! Fra 3 minuti ho l'autobus! Perchè non mi hai avvisato papà!!?!

- Ma se è da mezz'ora che ti chiamo …

- Vabbè adesso ti saluto ciao!

Lisa corse giù dalle scale con tutta fretta: se non prendeva l'autobus avrebbe dovuto farsi 10 km a piedi! E lei non faceva nemmeno un chilometro per andare a scuola, figurati se ne faceva 10!

''Ecco l'autobus'' Lisa si era accorta che erano le 7 e 12 minuti e che l'autobus era ancora fermo alla sua fermata. Accellerò ma mancavano troppi metri e nonostante i suoi continui urli di incitamento a rimanere fermo e poi a fermarsi, non riuscì a prendere l'autobus.

- Ma no!!! E adesso che faccio?! Miseriaccia! - disse quasi urlando Lisa.

Nel tentativo di voltarsi per vedere quando passava il prossimo autobus si andrò a scontrare con 2 ragazzi: un ragazzo e una ragazza.

Per poco Lisa non cadde ma fu subito sorretta dai due ragazzi.

''Che strani tipi questi due ragazzi'' pensò Lisa appena vide la loro faccia...

  • Eh … Grazie – in 3 secondi la rimisero in piedi in una tale perfetta sincronia da far sbalordire Lisa

  • Prego – disse la ragazza

  • Perchè quella faccia? - chiese il ragazzo – Hai visto un fantasma?

  • No, nessun fantasma … Io non credo a quelle cavolate! - disse Lisa indignata

  • ahahaha e allora perchè quella faccia?

  • Per niente... non sono affari tuoi! Non ti conosco perciò non vengo a dirti i fatti miei …

  • Vabbè ma comunque potresti ringraziare – disse il ragazzo

  • L'ha detto prima, Marco – disse la ragazza

    ''An e così si chiama Marco …''

  • L'ho fatto prima! - urlò Lisa correndo via.

  • Comunque lo sconosciuto si chiama Marco – urlò a sua volta il ragazzo sorridendo.

Non appena Lisa vide il suo bellissimo sorriso, sentì come se le fosse scoppiato il cuore.

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Capitolo 2
*** Capitolo II: Caro diario ... ***


Caro diario, adesso inizierò a scriverti veramente. Sai oggi è stata una giornata un po' differente dalle solite. Quelle solite sono noiosissime. Oggi ho dovuto andare a scuola a piedi perchè ho perso l'autobus ma è stato un pregio perchè ho conosciuto un ragazzo molto simpatico e bello di nome Marco e anche una ragazza, che penso sia sua amica, ma boh non so … potrebbe anche essere ….

 

Lisa stava scrivendo sul suo diario: adorava farlo solo che non lo aveva ancora capito.

  • Lisa, scendi subito! - disse suo padre

  • Uhm … cosa c'è papa? - appena scesa, non sapeva cosa fosse successo perchè suo padre fosse così arrabbiato.

  • Sbaglio o ti avevo detto di impegnarti a scuola?! Hai visto la tua pagella del primo quadrimestre?

''Coosa?! La pagella?! Ma non è possibile … me ne sono completamente scordata … chissà che schifezza sarà''

  • Farà schifo come al suo solito ma papà lo sai già che detesto la scuola …

  • Ma devi impegnarti! Cazz …

  • Aaaa ma non mi va – disse annoiata Lisa

  • Ti pare questo il modo di comportarti?

In quel preciso momento rientrò il fratello di Lisa, Matteo.

  • E tu, signorino, ti pare l'ora di rientrare questa?! Sono le 11! Il coprifuoco per te è alle 10!

  • Ma papà, sono grande adesso, ho 17 anni. Cazzo, se mi va di starmene in giro lo faccio e non rompere tanto.

  • Ma come ti permetti!! - adesso si era infuriato il padre – Adesso basta siete tutti e due in punizione e per te, Matteo, punizione tripla visto il tuo comportamento, la tua pagella e visto come ti sei rivolto a me!

  • Tesoro, cos'hai tanto da urlare? Lo sai che la tranquillità è indispensabile a questa casa. - la madre interruppe di nuovo la litigata tra la sua famiglia, lei era strana ma si può considerare un po' normale perchè era l'unica che non alzava mai la voce e che non voleva mai litigare.

  • Amore mio! Sei tornata – improvvisamente il padre torno felice e sorridente. Lo era solo con sua moglie. Ogni volta che la vedeva si comportava così: era veramente strano l'effetto che sua moglie gli faceva.

  • Tesoro, non credi di aver un po' esagerato con la punizione?

  • Amore mio, mi sa che hai ragione: vi darò solo 1 settimana di punizione in cui non potrete guardare la tv e giocare ai videogiochi.

  • Siii! - urlò Matteo. Lui adorava sua madre perchè riusciva sempre a non farlo punire severamente dal padre e ogni volta che se ne andava ''soddisfatto'', Matteo abbracciava sua madre. Lisa invece odiava sua madre e il suo carattere sempre troppo allegro e spensierato.

 

Insomma caro diario, hai capito cos'è successo. Odio, detesto il carattere troppo allegro e spensierato di mia madre. (-.-'') Ma allora ti chiederai perchè … insomma perchè Marco, il ragazzo di oggi, mi ha fatto quell'effetto … Sai, quello che semplicemente ti posso dire è che non lo so ^_^

Ciao e a presto.

Lisa

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Capitolo 3
*** Capitolo III: Una giornata speciale ***


Caro diario,

è appena finita questa domenica: è stata molto bella perchè diversa dal solito.

Stamattina avevo deciso di andare a fare un giro con la mia bicicletta perchè a casa mi annoiavo a fare i compiti. Ma mi annoiavo lo stesso. Ad un certo punto vidi la ragazza che era con Marco: era andata in una libreria e teneva tra le mani ben 3 libri. Da questo penso di poter dedurre che a lei piace molto leggere anche se mi sembra una ragazza tutt'altro che tranquilla: è solare e simpatica... Ti sarai chiesto se mi sono fermata. Perchè avrei dovuto farla? Non la conosco nemmeno... Però dopo un po', nel momento in cui ero seduta su una panchina del parco a bere una rinfrescante bibita e a rilassarmi, l'ho vista seduta su un'altra panchina non molto distante dalla mia a leggere un libro in tranquillità. In un primo momento non si era accorta che la stavo osservando ma quando mi ha vista, mi ha salutato con un bellissimo sorriso: assomigliava a quello di Marco …

 

''Uhm … Ma che ore sono? Coosa?! Sono già le 9 e io non ho né cenato né studiato … Un momento perchè penso a studiare? Questo non è da me … affatto''

 

Tarantantantantan Tarantantantantan Tarantantantantan

 

''Chi sarà mai?'' pensò Lisa.

 

  • Pronto?

  • Ciao Lisa.

  • Chi parla?

  • Ma come non riconosci la mia voce?

  • E'èèèè!? … ma come hai fatto avere il mio numero?

  • Ehheh … non ti fa piacere a quanto pare … mi dispiace. Ma comunque volevo farti una sorpresa …

  • Ma no no … ero sorpresa tutto qui! Mi fa … mi fa piacere … - Lisa era un po' imbarazzata: non si era mai sentita così perchè era anche felice e di solito è sempre fredda e gelida con le persone.

  • Ahah sono contenta di sentirtelo dire. Comunque cosa fai di bello domani?

  • Domani è lunedì, non ricordi?

  • Si, lo so e allora? Comunque domani pomeriggio non hai da fare.

  • Come fai a saperlo? - chiese Lisa incuriosita.

  • So anche che non hai ancora studiato...

  • Si può sapere come fai a saperlo? Mi stai spiando dalla finestra o cosa?!

  • Ahhaha ma no! Vedi quando ti ho visto oggi e abbiamo parlato, ho sentito e capito quasi subito che sei diversa delle altre ragazze.

  • In modo buono o cattivo?

  • In modo buono. E comunque ti va di andare a fare una passeggiata domani? Ti vorrei far vedere un posto molto speciale per me...

  • Ehm … si va bene. - Lisa era curiosa di sapere di che posto si trattava: sembrava qualcosa di misterioso.

  • Ok … allora ci vediamo domani!

  • Si

  • E studia, mi raccomando: domani hai un test importante di scienze. Ciao

  • Si, mamma …. ahhah … Ciao

 

''E' sempre molto simpatica e ha ragione … Però prima vorrei finire di scrivere sul mio diario.''

 

Caro diario, ti stavo raccontando di quello che è successo oggi al parco. Vedi non mi è mai piaciuto parlare ma con lei è diverso: è una ragazza speciale. Dopo che mi ha salutato, ha ricevuto una telefonata e improvvisamente è diventata triste. Non so perchè, non la conoscevo, però mi dispiaceva per lei, così decisi di avvicinarmi.

Quando mi avvicinai però non riuscii a spiccicare parola (è come se da un momento all'altro fossi diventata timida)... Infatti fu lei ad iniziare il discorso:

 

  • Ciao

  • eee … Ciao … - era riuscita a mescolare la sua tristezza con il suo solito charm e la sua felicità, ma sentivo lo stesso che qualcosa non andava così glielo chiesi senza troppi giri di parole.

  • No, non ho niente.

  • Anche se mescoli le tue emozioni, si vede che sei triste

  • Che strano di solito non si deve mai … ma grazie che l'hai notato.

  • Ahaha allora vedi che c'è qualcosa che non va?

  • Si, in effetti .. vedi sono un po' preoccupate per Marco …

  • Gli è successo qualcosa di grave?

  • Ho scoperto che la sua presunta ragazza in realtà non è come lui crede cioè lo tradisce … e da molto... Solo che non so come dirglielo! Sono preoccupata per come la prenderà.

  • Mmm capisco …

  • Sei triste?

  • Cosa?! No, no .. però secondo me lui dovrebbe saperlo … Visto che sei sua amica dovresti dirglielo, ha il diritto di sapere … Credi che gli farebbe piacere se lo scoprisse così all'improvviso e da solo? Poi se viene a sapere che tu lo sapevi, potrebbe non prenderla bene...

  • Si, anche questa era la mia idea infatti pensavo di dirglielo ma ho paura che potrebbe soffrirne …

  • Sono sicura che se gli starai accanto ce la farà a superare questa cosa.

  • Grazie … Sai tu sembri gelida e fredda ma in realtà non lo sei anzi se gentile e simpatica – sfoggiando il suo solito sorriso, mi fece un complimento che nessuno mi aveva mai fatto.

Dopo questa chiacchierata stavamo entrambe meglio e abbiamo deciso di passare la giornata insieme: siamo andate al cinema e poi a vedere la ''ragazza'' di Marco. Ahhah l'abbiamo spiata per poter avere più ''informazioni''... Mi sono divertita moltissimo in sua compagnia, anche se ho dovuto faticare un po'. Ma a proposito non ti ho detto come si chiama la ragazza: lei si chiama Ginevra. Comunque non abbiamo concluso nulla con il nostro pomeriggio da spie (ahhaha). Non ho visto chi era la ragazza ma mi pare che si chiami Arianna ...Bah non sarà …??

 

  • Lisa, sono le 9 e 30! Vieni a cenare e dopo vai a studiare! - Urlò suo padre.

  • Va bene! Aspetta un attimo.

Comunque io adesso ti saluto caro diario. Ti scriverò ancora domani.

Ciao e a presto.

La tua amica Lisa.

 

 

 

Intanto in cucina...

 

 

  • Amore, ma Lisa ha davvero detto che ''va bene''? - chiese sorpreso il padre alla moglie.

  • Caro, non tutte le persone rimangono uguali molto a lungo … E poi su può sempre migliorare in meglio … Inoltre hai visto com'era felice oggi? Non era mai stata così felice... non credi?

  • Mah … a volte chi le capisce certe persone...

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Capitolo 4
*** Capitolo IV: Un nuovo amico ***


Driiinn!!

''Nooo! Non di nuovo...'' Lisa era sconsolata. Odiava il lunedì. ''Prima o poi farai una brutta fine, mia casa sveglia: ti ridurrò a brandelli! Aaaaa''. Lisa voleva urlare e lo fece però per poco non svegliò anche tutto il vicinato!

  • Perchè mi devo svegliare ogni giorno per andare a scuola? Uffa... Quanto vorrei rimanere a dormire. - Come al solito Lisa parlava da sola. A lei non le importava se la giudicavano male: parlare da soli non è indice di pazzia! Odiava quando la gente diceva il contrario e quando le chiedevano cosa stesse facendo, lei come al solito rispondeva prontamente: ''Sto ragionando a voce alta degli affari miei''

  • Lisaaaaaa. E' ora di colazione! Svegliati e vieni giù!

  • Arrivooo!

Con fare sgraziato, si vestì e si diresse verso le scale. Le scese con malavoglia e lo stesso quando fece colazione.

  • Lisa, cos'hai oggi, tesoro? Sei stanca? Hai la febbre? - La madre si preoccupava sempre troppo ed era anche questo uno degli aspetti che odiava di lei: essere troppo premurosa!

  • Sto bene – gelida come al solito, si alzò a termine della colazione.

    Prese lo zaino, la giacca a vento e il cellulare. Uscì di casa con grandi passi per dirigersi alla fermata: '' Forse oggi lo incontrerò ancora''.

    A quel pensiero, sul suo viso si abbozzò un sorriso, ma non uno di quei sorrisi forzati. Uno vero.

    '' Certo che quei due, sono simpatici. Pensavo che al mondo ci fossero solo brutte persone … Beh ci sono cazzo! Basta solo contare le persone che ho conosciuto nella mia vita e quelle di cui ho sentito parlare e contare quante di loro esattamente sono persone normali e simpatiche … Me ne rimangono … due.''

  • Lisa! Vieni siamo qui!

  • Hey, Ginevra. Ciao Marco.

  • Ciao Lisa! - Risposero i due ragazzi all'unisono e con un sorriso da un orecchio all'altro che pareva stampato sul loro viso. Era una cosa inquietante! Sia quel loro sorriso che quel loro parlare entrambi nello stesso momento.

  • Allora Lisa, pronta per il compito? - chiese Ginevra

  • Il compito? Si, beh circa... - Lisa aveva studiato, ma non era un brava a scuola e non era per niente sicura. Strano che le importasse qualcosa.

  • Che ne dici se ci sediamo insieme sull'autobus? Potremmo ripassare insieme.

  • Ginny, ma io dove mi siedo? Tutto solo? - Ecco che compariva la faccia da cane bastonato. Lisa odiava i ragazzi che facevano quella faccia, però lui era stranamente carino.

    '' Prima o poi farò una lista delle cose che odio. Potrei scriverci un libro visto quante sono! Prenderei soldi a palate …''

    - Marco, smettila di comportarti da bambino. Comunque non ti preoccupare non ti lasciamo solo. Possiamo benissimo sederci nei sedili davanti, dove una fila di due sedili è posizionata in modo contrario.

  • Intendi quelli che io definisco ''a quattro''?

  • Si, esatto Marco.

 

Prima dell'inizio delle lezioni

 

  • Ginny, ti metti vicino a me per la seconda ora?

  • E' no caro! Stavolta te la cavi da solo: hai studiato … poi sono sicura che ce la puoi fare! - aveva leggermente alzato il tono di voce ma rimediò facendogli l'occhiolino.

  • E va bene … - disse Marco sconsolato. - Tanto so benissimo che quando dici una cosa la fai e che è sei più testarda di un mulo: perciò se dici no è no. Uffi però, potresti almeno aiutarmi un po' … un pochino, per favore.

  • E ricomincia la stessa storia: occhioni dolci, sguardo triste e per poco non si inginocchia!

Lisa rimase a fissare i suoi occhi color ambra con riflessi dorati e azzurro cielo. Ne era rimasta affascinata e incantata. Anche la prima volta che l'aveva visto, quegli occhi le avevano fatto lo stesso effetto ma siccome stava correndo non ci fece molto caso e poi … beh … il suo sorriso raggiante la abbagliava. Era impossibile resistere a un sorriso così bello che gli illuminava la faccia, gli brillavano gli occhi! Si vedeva che era un ragazzo gentile e molto solare, anche perchè quando era arrivato in classe per la prima volta aveva già fatto amicizia con tutti. Ginevra era un po' meno vivace di lui, ma sempre divertente e scherzosa: era una bellissima ragazza, sia dentro che fuori!

 

Driiiin!

 

''Un'altra cosa che odio: la campanella... Ormai ha quasi lo stesso suono della mia sveglia. Svegliarsi da un lungo e bellissimo sonno in cui si sogna è come risvegliarsi nella dura e cruda realtà della scuola.'' Pensò Lisa.

Lei era una ragazza piuttosto timida ma la facciata che dava era bene diversa: era fredda, schietta, irragionevole e ragionevole allo stesso tempo, la gente pensava che a lei non importasse nulla di nulla, si comportava da dura e in molti la ammiravano. Lei però non era così: si era creata così tante maschere ormai, che non capiva più chi fosse realmente.. non sapeva qual era il suo vero carattere e non sapeva nemmeno dire che emozioni riusciva a provare: a momenti ci pensava su, pensava di essere un robot, ma ciò non la preoccupava affatto anzi la lasciava impassibile.

  • Allora ci rivediamo davanti all'ingresso della scuola … siamo d'accordo, Lisa? Ok?

  • Eh … Si, ok! Ci vediamo più tardi.

Mentre guardava Ginevra e Marco allontanarsi, li salutò agitando la mano e si avviò verso la sua classe: non aveva voglia di rimanere con il sedere incollato alla sedia per cinque ore! Però ad attenderla nella classe la aspettavano due belle sorprese.

  • Ragazzi, vi presento Luca. Da oggi sarà il vostro nuovo compagno di classe. Siamo già a metà anno perciò conto su di voi per aiutarlo a mettersi in pari con il programma. - La prof. aveva già fatto le presentazioni nonostante non fossero tutti in classe visto che non era suonata la seconda campanella. Ma quando notò Lisa, la fulminò con uno sguardo e disse: - Oh ma bene. Anche oggi in ritardo, non è vero, Lisa?!

  • Mi scusi, professoressa. Però guardi che la seconda campana non è ancora suonata: io sono perfettamente in orario, forse il suo orologio ha qualcosa di strano... Mi sbaglio o suo marito è un orologiaio? Potrebbe farlo vedere da lui così magari si riesce a fare una vita sentimentale adeguata. - Quella frase, seppur detta con poca malizia e per scherzare, fece ridere l'intera classe. Quella che non rise, però, fu l'insegnate: - Bene. Vedo che abbiamo voglia di scherzare e vedo che siamo allegri stamattina! Avevo pensato di rimandare il compito ma penso che non lo farò più! Inoltre tu, Lisa, ti occuperai del nuovo arrivato, Luca. Lo aiuterai ad ambientarsi: sarai la sua guida ufficiale... An, ricordati che questa cosa andrà ad influenzare il tuo voto in condotta... Ma visto la tua condotta disastrosa, …. non penso che riuscirai ad abbassarla ancora di più. -

Era ufficiale: l'insegnante la stava provocando. Ma dopotutto era stata lei ad iniziare... Era dall'inizio dell'anno che continuavano così: il primo giorno, l'insegnate di inglese l'aveva messa in ridicolo davanti a tutti e da allora era iniziata una sorta di gara.

''Ma che palle!'' Lisa non aveva proprio voglia di fare da cicerone al nuovo arrivato! Ma aveva ancora meno voglia di darla vinta a quella strega: - E va bene, se proprio lo devo fare... farò un atto di carità. Sono sicura che si troverà bene qui. - Sfoderò il suo sorriso più finto e malizioso possibile in tono di sfida ma in quel preciso istante il nuovo arrivato parò: - Grazie della tua accoglienza. Spero di trovarmi bene qui. Professoressa, per favore, rinvii il compito.. In fondo abbiamo ancora moltissimo tempo.

Lo strano fascino sfoderato da Luca sembrò funzionare sulla professoressa che si decise a rinviare il compito.

 

Passarono le oltremodo lunghe ore di scuola. Era uno strazio per Lisa quell'edificio.

  • Hey! - Era Luca. Il nuovo arrivato. Perchè mai le rivolgeva la parola? C'erano ben altri 23 alunni in classe, perchè non andava a parlare con loro!

  • Ciao. - disse Lisa in tono fiacco.

  • Sono contento che la mia nuova vicina di banco sia così simpatica e accogliente. - era sarcastico … Si vedeva.

  • An ma senti che presuntuoso... A me non stai affatto simpatico e smettila di fare il sarcastico che mi urti i nervi.

  • Oh ma andiamo. Smettila di fare quell'aria tanto da dura.

Lisa voleva fulminarlo ma si trattenne e si ricordò che doveva incontrare Marco e Ginny all'uscita della scuola. Così saltò in pieni: per poco la sedia non cadde. Prese la cartella e se ne andò fuori dalla classe. Luca la seguì a ruota. Quando Lisa si rese conto di essere seguita si voltò e per poco non si scontrò con Luca: - Ma si può sapere cosa vuoi? Non hai mica un guinzaglio! Vattene via. - il comportamento di Luca era insolito e la faceva stranamente irritare e arrabbiare.

  • Stai calma. Guarda che siamo alla fine delle lezioni: dovrò pur uscire da scuola!

  • Ahahah ma che simpatico!

  • Grazie. Grazie. Lo so.

  • Tsk … Presuntuoso.

Raggiunse in fretta l'uscita e si girò a destra e a sinistra per vedere se c'era qualcuno: niente o meglio nessuno. Tutti erano intenti a fare qualcosa e ad andarsene, non c'era nessuno che aspettasse … che aspettasse lei. Eppure le avevano detto che si sarebbero incontrati.

All'improvviso qualcosa vibrò nella sua tasca dei jeans: era il suo cellulare. Aveva appena ricevuto un messaggio. Era di Ginny. Lo aprì e lo lesse. Diceva che non potevano incontrarsi perchè durante l'intervallo avevano ricevuto una chiamata urgente da casa di Ginny.

''Ma almeno Marco poteva venire... No, loro due sono amici inseparabili … E' giusto che si aiutino'' Lisa così si avviò verso il cancello, però sentiva su di se degli occhi. Qualcuno la stava fissando: era abituata, la conoscevano tutti e un po' la temevano, strane voci su di lei circolavano in giro... Dicevano che era in grado di sconfiggere 100 karateki in pochi minuti e dicevano anche che portava sfortuna, ecco perchè non sorrideva mai. Si, era vero. Non aveva mai sorriso davanti ai suoi compagni di scuola. Perchè mai avrebbe dovuto farlo? Era una cosa sciocca.

Quegli occhi però la stavano fissando con una strana curiosità, così si voltò di scatto dappertutto.

Di nuovo lui. Luca.

Ma perchè non la lasciava più in pace?

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Capitolo 5
*** Capitolo V: In biblioteca I ***


  • Che cosa vuoi?! Perchè mi segui ancora?!

  • Te l'ho detto devo uscire da scuola...

  • Ma l'uscita è dall'altra parte. - un sorriso malizioso comparve sul volto di Lisa.

  • Ma allora tu dove stai andando?

  • Allora vedi che mi stai seguendo?

  • Si, è vero. Ma non so dove sia l'uscita e pensavo che seguendoti sarei uscito.

  • Primo: sapevo che mi stavi seguendo. - una sonora risata dividette il primo punto dal secondo. - Secondo: non sono affari tuoi dove vado.

  • Uhm ma questa non è la biblioteca? Così è qui che venivi: alla fine l'ho scoperto lo stesso. - una piccola risata uscì dalla bocca del giovane Luca su cui si abbozzò un piccolo sorriso. Era uno strano sorriso, pensò Lisa. Le piaceva ma era diverso da quello di Marco anche se non avrebbe saputo dire in cosa e perchè era diverso.

  • Va bene … Ora te ne potresti anche andare.

  • Ma dai smettila di essere così acida … So bene che non è la tua verta te.

A quella frase, Lisa si infuriò un po' ma nemmeno lei sapeva il perchè:

  • Senti, tu sei qui da quanto? Un giorno?! E da quanto mi conosci? Te lo dico io: nemmeno cinque ore. Come ti permetti di dire che io non sono così?! Smettila di rompermi e vai da qualche altra parte!

  • Hey hey piano … calmati... Me ne vado

Detto questo se ne andò lasciando Lisa da sola davanti alla porta della biblioteca. Appogiò la mano sopra la maniglia e la girò: entrando un odore speziato e di rose la invase, sentì sul suo viso una leggera brezza. Non capiva da dove potesse essere arrivata così si girò su se stessa: nessuna finestra era aperta. Se ne dimenticò presto perchè fu attratta da un libro con una strana copertina: era poco colorata e il libro sembrava antico. Sembrava una vecchia copia di un libro dell' 800. Il libro stava sul sesto sesto scaffale perciò non riusciva ad arrivarci. Fortunatamente lì vicino stava passando la bibliotecaria: una donna alta ma poco elegante, simpatica ma spesso rompi scatole. Lisa le chiese se poteva aiutarla a prendere il libro. Nel momento stesso in cui lo preso, Lisa pensò che la bibliotecaria doveva essere alta almeno quindici centimetri più di lei! Quando la bibliotecaria se ne andò, Lisa si rigirò il libro tra le mani: notò che il titolo si leggeva poco ma si capiva lo stesso che il titolo del libro era ''Piccole donne''. Ne aveva già sentito parlare ma non lo aveva mai letto. Pensava che fosse un libro noioso e stava per restituirlo ma in quel momento le passò accanto una ragazza dai lunghi capelli biondi. Le sfiorò la spalla ed entrambe si accorsero della presenza l'una dell'altra.

  • Scusami. Mi dispiace. Ero intenta a prendere questi libri e non ti ho visto.

  • Eh … stai tranquilla! Non c'è nessun problema, mi hai solamente sfiorato.

- Lisa si sentiva un po' a disagio: non era abituata a parlare con persone così carine, simpatiche ed educate … Tutti tranne Ginevra e Marco, ovviamente.

  • Grazie e scusami ancora.

  • Non ti preoccupare. - prima che la ragazza se ne potesse andare, Lisa le fece una domanda: - Scusa ma hai intenzione di leggere davvero tutti quei libri?

  • Si, ma certo. Perchè?

  • Beh scusa per essermi intromessa … Però sembrano molti...

  • Si, lo so. Ma ho un mese per leggerli o anche più e poi io adoro leggere!

  • An … Capisco. Ma possono farti un'ultima domanda? - Prima che potesse formulare la domanda, la strana ragazza la interruppe: - Ma certo, chiedi pure. - Le sfoggiò il più smagliante sorriso che Lisa avesse mai visto sul volto di una ragazza: sembrava che quel sorriso a trentadue denti le incorniciasse il viso con un'aurea angelica.

  • Ehm … Si, come mai ti piace leggere?

  • Uhm bella domanda! Sai non me la sono mai posta... - si avviò verso un tavolo vicino alla finestra da cui si vedeva uno splendido giardino. Era il giardino che si trovava dietro la scuola ma nessuno ci andava, se non il giardiniere per curarlo. Il perimetro del giardino era delimitato da vari alberi da frutto e non: c'erano alberi di ciliegio in fiore visto che era primavera, c'erano alberi di pigne e magnolie. Decoravano quel giardino spoglio con vari colori rendendolo una bellissima immagine per una foto. Lisa ne era rimasta molto incantata e la prima volta che l'aveva visto, aveva dovuto scattare una foto che era ancora ora sul suo cellulare. - Beh a me piace leggere perchè … Mmmm penso perchè quando leggo riesco ad estraniarmi da questo mondo, da questa realtà. In questo modo riesco a entrare nel libro... Riesco a vivere la storia sulla mia pelle. E' come la fantasia: per me un libro è come un amico.

  • An. Capisco.

Lisa si accorse che l'aveva seguita fino al tavolo e si era accomodata tranquillamente.

  • Comunque io mi chiamo Camelia. Molto piacere – Tese la mano a Lisa che gliela strinse un po' titubante: - Io mi chiamo Lisa...

  • Bel nome! Mi sarebbe sempre piaciuto chiamarmi Lisa.

  • Grazie. Anche a me piace il tuo. - di solito era fredda e non sentiva nessuna ma proprio nessuna sensazione quando parlava o,più spesso, non parlava con qualcuno. Ma quella ragazza aveva un che di … strano. La faceva sentire diversa e in un certo senso accettata.

     

     

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    Mini-Angolo Autrice: Ciao a tutti! ringrazio tutte le persone che hanno letto e/o recensito questa mia storia e, in generale, tutte le altre! :) Scusatemi se questo capitolo è un po' corto ma non vedevo l'ora di continuare questa storia lo confesso ... E quindi ho cercato di mettermi a scrivere e di fare qualcosa. Spero che quello che ho scritto fino ad ora vi piaccia: nel prossimo capitolo ci saranno altre cose e sarà più avvincente (spero) ^^ Grazie 1000 a tutti per aver letto. Per favore, recensite oltre a leggere... Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensate! =D Ciao ciao! alla prossima storia! Love_Me

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