Deceptive Love

di SoporAeternus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Nuova pagina 1

Premessa:

Questa fanfiction è incentrata su una coppia insolita, Hermione/Blaise, ma ci saranno anche altre coppie più o meno importanti.

E’ ambientata nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, gli studenti di cui sto per narrare le vicende frequentano il settimo anno, sono maggiorenni e non sono di mia invenzione, ma appartengono alla Rowling.

Terrò conto di tutti gli avvenimenti del sesto libro, tranne per gli Horcruxes, altrimenti la storia risulterebbe troppo complicata, ma non ci saranno spoiler per quanto riguarda il settimo.

Detto questo vi auguro una buona lettura!

CAPITOLO 1:

Una furia dai capelli rossi entrò precipitosamente nella camera della mora caposcuola, cercando quest’ultima con lo sguardo e non appena la trovò le chiuse il libro che stava leggendo.

-Herm, c’è la McGranitt che ti sta cercando, vuole che tu vada nel suo studio-

-Oddio, cosa può essere successo?- chiese agitata la bella caposcuola.

-Spero non sia per la rissa di questa mattina, Harry e Malfoy sono sempre i soliti!-

-Dai, Herm, non ti preoccupare, corri e poi riferiscimi-

-Ok, ci vediamo dopo Ginny-

Hermione scese velocemente le scale del dormitorio e si diresse verso l’ufficio della professoressa McGranitt, non appena arrivò davanti alla porta bussò e quando le fu concesso il permesso entrò, notando con una nota di disappunto che non era la sola presente in quell’ufficio, ma li si trovavano anche i due caposcuola di serpeverde, il borioso e arrogante Draco Malfoy e il suo migliore amico Blaise Zabini.

Hermione Granger era l’alunna migliore di Hogwarts del suo anno, era cambiata moltissimo dall’anno precedente, si era alzata di qualche centimetro, i suoi capelli non erano più crespi, bensì ricadevano in dolci boccoli sulle sue spalle e le sue forme si erano armonizzate.

-Benvenuta signorina Granger, si accomodi pure- la salutò la professoressa indicandole una sedia davanti alla scrivania del suo studio, successivamente la ragazza si accomodò con timore.

-Bene, ragazzi, vi ho convocato qui per mettervi al corrente di alcune novità che il consiglio insegnanti ha deciso di adottare nei vostri confronti per riuscire ad unire i ragazzi delle diverse case a cui appartenete. Tutti voi siete a conoscenza del ritorno di Voldemort e per riuscire a sconfiggerlo bisognerà essere uniti, per questo abbiamo deciso di ridurre, almeno per questo anno, le quattro case di Hogwarts a due case. Tassorosso verrà unita con Corvonero e Grifondoro con Serpeverde- non appena la professoressa finì di pronunciare questo discorso, Draco si alzò in piedi ribattendo

-Ma non è possibile professoressa, non vorrete mischiarci con quella feccia dei Grifondoro!-

Hermione non poteva credere alle sue orecchie, era un incubo, avrebbe dovuto sopportare i Serpeverde fino alla fine dell’anno!

Zabini invece mantenne la sua espressione come se la cosa non lo toccasse affatto e poi le sue labbra assunsero un sorriso ambiguo.

-Signor Malfoy, su questo argomento non si discute, la decisione è stata presa e non si tornerà indietro, inoltre dieci punti in meno alla sua nuova casa per aver insultato un’altra casa. Ci sono delle altre novità, le stanze dei dormitori saranno miste, per quanto io non sia d’accordo, potrebbero capitare delle coppie composte da una ragazza ed un ragazzo, di diverse case, naturalmente queste coppie verranno scelte dai professori ed inoltre saranno valide anche per la disposizione dei banchi durante le ore di lezione e ogni compito assegnato dovrà essere svolto insieme. Durante il tempo libero invece potrete stare con coloro che preferite, ma ricordate di comportarvi bene-

Malfoy borbottò acidamente qualcosa che somigliava a “vecchia befana”, mentre la vecchia professoressa finse di non aver udito nulla.

-Ma professoressa, in questo modo non diverremo più uniti, si moltiplicheranno le liti tra di noi- intervenne la ragazza che finora era rimasta in silenzio.

-Le liti non dovranno aver luogo, perché la media scolastica di coloro che parteciperanno o daranno vita a risse verrà abbassata notevolmente, con questo è tutto- poi soggiunse

-Ah dimenticavo, sarete voi e gli altri caposcuola ad avvisare i vostri compagni, il trasferimento avverrà domattina, mentre le lezioni saranno sospese per permettervi di spostarvi tranquillamente, quindi vi consiglio di preparare i bagagli. Domattina vi dovrete fare trovare alle 10.00 nella Sala Grande, con tutti i vostri bagagli pronti, a questo punto vi auguro una buona notte.-

Hermione, Blaise e Draco furono invitati ad uscire dallo studio.

-Ma si è bevuta il cervello quella vecchia megera?! Non è minimamente pensabile una cosa del genere, noi non ci uniremo mai con quegli sfigati grifondoro-

-Malfoy, non sei il solo che dispera, sicuramente i grifondoro non vorranno convivere con delle serpi-

-Dovreste essere solamente onorati di poter respirare l’aria nella stessa nostra stanza- replicò il bel biondino.

-Io penso che potrebbe risultare interessante questa proposta- si espresse Blaise.

-Blaise, io non ti capisco proprio…-

-Oh Draco, non ti preoccupare, presto capirai- fece enigmatico il ragazzo dagli occhi blu.

Successivamente le due serpi si diressero verso quella che presto sarebbe stata la loro ex sala comune, senza salutare Hermione, solo Blaise si voltò verso di lei sorridendole dolcemente.

Blaise infatti non era una serpe comune, tutti si chiedevano come fosse finito in quella casa, quando il suo comportamento non era paragonabile a quello dei suoi compagni.

Egli solitamente era gentile con tutti, un ragazzo amante della cultura, il più ambito dalle ragazze di Hogwarts, insieme ad Harry e a Draco, quel suo sguardo glaciale aveva fatto cadere ai suoi piedi quasi tutte le ragazze del castello, era stato fondato anche un fan club in suo onore.

Alto, muscoloso quanto bastava, occhi blu mare, capelli neri e un sorriso sensuale.

La moretta aveva legato non poco con Blaise, a volte studiavano insieme, ma non potevano affermare di conoscersi bene.

Hermione arrivò davanti al ritratto della signora grassa quando si chiese come avrebbe fatto a dare la spiacevole notizia ai suoi compagni, anche se non dipendeva da lei, se la sarebbero presa sicuramente con lei.

-Oh Herm, finalmente sei tornata, dove sei stata?- le chiese dolcemente Harry facendola sedere accanto a lui.

-La McGranitt voleva vedermi nel suo ufficio, Harry non sai cos’è successo! Vogliono unire la nostra casa con quella dei serpeverde, perché dicono che dobbiamo imparare ad essere uniti, non è possibile…domattina dovremo spostarci nel nuovo dormitorio e in più le coppie verranno scelte dai professori-

Harry la guardava con gli occhi fuori dalle orbite, senza dire una parola e questo non era affatto un buon segno.

Hermione aveva deciso di riferire il tutto ai suoi compagni amplificando la sua voce, così avrebbe potuto darsela a gambe nel caso avrebbero voluto interrogarla.

-Sonorus- pronunciò la ragazza con la bacchetta in mano per poi riferire tutto l’accaduto.

D’un tratto un silenzio tombale era calato nella torre di grifondoro, così Hermione prevedendo aria di tempesta, schioccò velocemente un bacio sulla guancia di Harry e scappò in camera sua chiudendola a chiave con un incantesimo e buttandosi sul proprio letto.

Da domani avrebbe dovuto dividere la camera con qualcun altro, addio privacy, sperava solamente che non le capitasse la sfortuna di trovarsi in camera con Malfoy, o con la Parkinson, purtroppo però non le rimaneva che attendere il giorno successivo, il giorno della sua condanna.

La sveglia suonò alle 7.00 in punto, si accorse di indossare la divisa del giorno precedente, doveva essersi addormentata senza accorgersene, non appena ricordò ciò che sarebbe accaduto di lì a tre ore il suo umore sprofondò sottoterra.

Fece una doccia veloce, poi svogliatamente si mise a preparare i bagagli.

Alle 9.45 era tutto pronto, con tristezza dovette dire addio alla sua amata camera da caposcuola e scese in sala comune, dove era presente metà dormitorio, tutti con una faccia da condannati a morte.

Gran parte degli alunni era già presente in sala grande e alle 10.00 la professoressa, nonché nuova preside di Hogwarts prese parola.

-Tutti siete stati messi al corrente delle nuove disposizioni, volevo dirvi che la casa dei tassorosso e corvonero si chiamerà tassonero e quella dei serpeverde e grifondoro verrà chiamata serpedoro, ora io scorterò i serpedoro nella loro nuova dimora, mentre il professor Vitius scorterà gli alunni di tassonero.-

Tutti gli alunni si alzarono dai loro tavoli e i nuovi Serpedoro seguirono la preside, che li condusse fino ad una torre nell’ala Ovest del castello.

-Questa sarà la vostra nuova dimora fino alla fine dell’anno, la parola d’ordine è: l’unione fa la forza, dentro troverete tre scale che portano alle camere, sopra le porte delle camere ci sono scritti i nomi di coloro che dovranno stabilirsi e non provate a fare i furbi perché vi scopriremo immediatamente.-

La professoressa detto questo scomparve e lasciò i ragazzi davanti alla porta aperta, la prima ad entrare fu Hermione che notò con piacere il salotto della sala comune, che era circolare, ma molto grande, il doppio della precedente sala comune di Grifondoro, i colori che regnavano erano l’argento e l’oro, c’era un bel caminetto con diversi divani in pelle nera, diverse scrivani di legno pregiato, era molto accogliente l’ambiente.

Gli altri ragazzi che entrarono furono Draco, Blaise, Ron, Harry, Ginny e tutti gli altri.

Naturalmente tra le due case c’era un continuo scambio di battutine, Hermione con il cuore in gola salì una rampa di scale, che portava alle stanze degli alunni del settimo anno, lesse con trepidazione le targhette argentate fisse sulle porte finché non scorse il proprio nome con sotto scritto: Blaise Zabini.

Se esisteva qualcuno lassù, le voleva veramente bene, non poteva credere di essere in camera con l’unico Serpeverde che non disprezzava, sorrise e aprì la porta lasciando i bagagli vicino ad essa.

Non era male la stanza, c’erano due letti singoli, pericolosamente vicini, erano distanziati tra di loro da un solo comodino, c’erano due scrivanie d’ebano, una piccola stufa, una finestra che guardava sul lago grande e una porta che conduceva al bagno.

Ad un tratto la ragazza sentì una presenza dietro di lei e trasalì, per scoprire poi che era solamente il suo nuovo compagno di stanza.

-Oh, sei tu, Blaise-

-Io in persona, madame e per quanto ho visto sono riuscito a spaventare l’impavida Hermione Granger- la schernì lui affettuosamente.

-Beh non è per niente male questa stanza, anzi, me la sarei aspettata peggio-

-E’ vero, Blaise, sono stata anche fortunata a finire in camera con te invece che con qualche altro tuo compagno, almeno risparmierò le energie e non accadranno spargimenti di sangue. Ti posso chiedere una cosa però?-

Blaise le sorrise e lei involontariamente arrossì, ma che accidenti le stava prendendo? si chiese.

-Certo, Hermione, dimmi-

-Ah ecco, ti devo chiedere di non portare qui Malfoy, almeno quando ci sono io, questo è l’unico favore-

-Draco non è male come credi, te ne accorgerai-

-Blaise?- lei lo guardò con un sopracciglio alzato.

-Mmh?-

-Scordatelo, io non vedrò mai un lato positivo in Malfoy, semplicemente perché non li possiede-

-Non sai quanto ti stai sbagliando…- replicò il bel moro prima di tornare in sala comune.

Hermione decise di fare un giro per i corridoi che portavano alle camere, per farsi un’idea di che razza di coppie avessero fatto i professori, la prima che vide, quella di fianco alla sua stanza, aveva una targhetta con scritto: Harry Potter & Pansy Parkison.

Ad Harry non era andata decisamente bene, sentiva già delle urla provenire dalla stanza e poco dopo ne uscì una Pansy infuriata che quasi la incenerì con lo sguardo, qualche secondo dopo uscì anche Harry che non appena vide la sua migliore amica le si attaccò al braccio e con un’aria da cucciolo abbandonato le disse

-Herm, aiutami con quel mostro, ci sono stato vicino per cinque minuti e già non la sopporto più-

-Dai Harry, il segreto sta nell’ignorarla-

-Si si, mi toccherà stare all’erta persino quando dormo, quell’arpia sarebbe capace di soffocarmi nel sonno. A proposito, tu con chi sei in stanza?-

-Beh a me è andata decisamente bene, sono in camera con Blaise-

-Blaise? E da quando chiami una serpe con il suo nome?-

-Non ricominciare, Harry, lo sai benissimo che l’unica serpe con cui vado d’accordo è proprio Blaise e anche tu potresti accorgerti di come è fatto se provassi a parlarci qualche volta-

-Ma è il migliore amico di Malfoy!-

-Si, però sono completamente diversi quei due, fortunatamente-

Harry borbottò qualcosa simile ad un “tra poco arriverai a dirmi che il tuo nuovo migliore amico è Malfoy”, la mora lo ignorò ed insieme si diressero giù nella loro nuova sala comune, dove c’era un gruppetto di ragazzine del primo e secondo anno di Grifondoro con aria trasognata.

I due avvicinandosi videro che le ragazzine stavano cercando di rimediare un’uscita con Blaise e Draco, i quali erano sul punto di schiantarle poiché non riuscivano a sopportarle un minuto di più, erano circa una trentina e non appena scorsero la loro caposcuola le rivolsero sguardi omicidi, evidentemente sapevano già che lei era in coppia con il loro idolo.

-Andatevene tutte a fanculo, stupide racchie- si rivolse loro Draco e non appena scorse Pansy si precipitò da lei baciandola con trasporto davanti alle sue fans.

Blaise fece lo stesso con Daphne Greengrass, la baciò e quando Hermione vide quella scena sentì qualcosa accadere dentro di lei, qualcosa che non aveva mai provato e proprio per questo non riusciva a capire cosa stesse succedendo, involontariamente strinse la mano di Harry, per farsi forza e questo le chiese

-Herm, ti senti bene?-

No che non stava bene! Ma perché Blaise doveva stare con quella stupida biondina? Era sprecato, un ragazzo come lui con una come Daphne, no, non andava bene.

-Certo- sibilò lei e Harry capì che non era il caso di approfondire la situazione, almeno non in quel momento.

Hermione passò l’intero pomeriggio in biblioteca, dove riuscì a calmarsi e svolse i compiti per l’intera settimana, decise di saltare la cena perché non aveva fame, così sapendo che la sala comune sarebbe stata deserta a quell’ora si diresse proprio li.

Quando arrivò si diresse immediatamente in camera e decise di impiegare un po’ di tempo disfando i bagagli, dopodiché fece una doccia veloce ed essendo molto stanca si sdraiò sul letto.

Ad un certo punto si svegliò a causa di un rumore brandendo la sua bacchetta e puntandola sulla porta, la persona appena entrata accese la luce e si scusò con la sua compagna.

-Scusa Hermione, non era mia intenzione svegliarti-

Quella persona era Blaise.

-Non importa, non mi ero neanche accorta di essermi addormentata, che ore sono?-

-E’ appena passata l’1- rispose lui cominciando a togliersi la cravatta e a sbottonarsi la camicia.

-Così tardi? Cosa ci facevi fuori fino a quest’ora?-

-Ti preoccupi per me, mammina?- scherzò lui sfilandosi la camicia e rimanendo a torso nudo.

Mammina? Mammina?! Non penso che le mammine facciano pensieri particolari sui propri figli.

Infatti Hermione stava contemplando il fisico da urlo del moro, quasi non riusciva a parlare e arrossì vistosamente, sperando che lui non se ne accorgesse.

-Certo carissimo figlio, la mamma si preoccupa sempre- rispose lei.

E che figlio…

-Comunque ero con Daphne-

Ecco, l’aveva detto, senza dire una parola andò in bagno e cominciò a svestirsi e ad indossare il pigiama che consisteva in una canottierina nera e degli shorts dello stesso colore, poi silenziosamente si mise sotto le coperte borbottando un

-Buona notte-

Il comportamento di Hermione aveva lasciato abbastanza perplesso il ragazzo, ma cosa le stava succedendo?

-Herm, cosa succede?-

E mi chiede anche cosa succede…

-Niente, perché dovrebbe succedere qualcosa?-

-Non lo so, spiegamelo tu- intanto il ragazzo aveva finito di svestirsi ed era rimasto in boxer aderenti neri.

-Io non devo spiegare n- non riuscì a finire la frase perché si era voltata per guardare in faccia Blaise, ma quando si trovò quella visione davanti non riusciva a capire come stava riuscendo a non saltargli addosso.

“No, Hermione calmati, questa è solamente la prima notte, dovrai “sopportare” questa visione ogni notte, calma i tuoi ormoni!” si disse mentalmente la ragazza e poi rivolgendosi a lui

-Ma perché non ti cambi in bagno, come fanno tutte le persone normali?-

-...Herm?-

-Si?-

-Beh ecco…

Fine capitolo.

Spazio dell’autrice:

Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, beh naturalmente siamo agli inizi, ma tra qualche capitolo potrebbe cominciare ad accadere qualcosa.

Fatemi sapere cosa ne pensate e a presto.

Sopor Aeternus

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Nuova pagina 1

CAPITOLO 2:

-Beh ecco, io non devo cambiarmi, dormo così-

Il suo autocontrollo era messo veramente a dura prova.

-Fai come ti pare, ‘notte- rispose lei imbarazzata coprendosi con la coperta per celare il rossore che oramai si era diffuso su tutto il volto.

La mattina successiva sia Hermione che Blaise furono svegliati da un urlo appartenente ad una ragazza.

Hermione riconobbe la voce come quella della sua amica Ginny e si precipitò fuori dalla stanza correndo verso quella della sua amica, che la divideva con Draco.

Arrivata davanti alla porta la trovò aperta ed entrò, vide Ginny con le mani sugli occhi e tutta rossa in volto.

-Gin, ma che succede?-

-Herm? Sei tu? Ma che ci fai qui?-

-Penso che il tuo urlo abbia svegliato tutto il dormitorio- e infatti non si sbagliava, sentiva dei passi e delle voci assonnate venire verso la stanza.

-E’ scomparso quel pervertito?-

-Pervertito a chi? Weasley, non ti ho detto di entrare mentre stavo facendo la doccia, hai fatto tutto da sola e dovresti esserne onorata, tutte le ragazze pagherebbero pur di vedermi come mi hai visto tu- esordì Draco uscendo dal bagno vestito perfettamente ma con i capelli ancora bagnati.

Ginny arrossì ancora di più, non riuscendo a parlare, fino a quando qualcuno scoppiò a ridere per quella scena, la rossa si voltò verso la porta e vide Hermione ridere di gusto di loro due, seguita subito dopo da Blaise, che aveva ascoltato tutto.

-Che avete da ridere voi due?- chiese Draco irritato.

-Semplice, siete ridicoli- risposero in coro i due interpellati senza smettere di ridere.

Draco sbuffò e Ginny guardò i nuovi arrivati fulminandoli con lo sguardo.

-Andiamo cara, altrimenti faremo tardi per le lezioni- disse Blaise rivolgendosi alla caposcuola dopo aver smesso di ridere e poi le mise un braccio sulle spalle conducendola fuori dalla stanza.

Hermione intanto non si sarebbe mai aspettata un gesto simile, però non le dispiacque, così lo lasciò fare ed insieme si diressero verso la loro camera, osservati da una ragazza furibonda, che già stava meditando la sua vendetta.

Harry intanto si era appena alzato dal letto e si diresse verso il bagno, che trovò occupato.

-Parkinson, muoviti!-

-Taci, Potter, ho bisogno del mio tempo per prepararmi- urlò lei dall’altra parte della porta.

-Ma si può sapere cosa stai facendo?!-

-Non sono cose che ti riguardano, aspetterai-

Harry si diresse furioso verso il suo letto, aspettando di poter usufruire del bagno che quella dannata serpe aveva occupato, ma quella non usciva più, mezz’ora dopo la situazione era sempre la stessa, così il ragazzo sopravvissuto urlò.

-Se non ti muovi ad uscire da li, Parkinson, la porta la aprirò io-

Visto che Pansy non accennava minimamente ad uscire, Harry prese la sua bacchetta e puntandola contro la porta del bagno pronunciò

-Alohomora-

Ciò che si trovò davanti lo sconvolse e gli piacque parecchio, anche se non voleva ammetterlo a se stesso.

Pansy era di fronte a lui ed indossava solamente la biancheria intima che consisteva in un reggiseno verde bottiglia con velo nero e tanga coordinato, non appena la ragazza si accorse di ciò che era accaduto cominciò a sbraitare contro il povero Harry, che era rimasto imbambolato davanti a quella visione.

-MA SEI PAZZO?! ESCI IMMEDIATAMENTE DA QUI, RINCRETINITO O TI LANCIO UNA MALEDIZIONE-

Harry riemerse dallo stato in cui era sprofondato e si affrettò ad uscire dal bagno.

“Però, mica male la Parkinson, ora capisco perché è così tanto ricercata” pensò il ragazzo sopravvissuto sorridendo.

Cinque minuti dopo Pansy uscì furiosa dal bagno e senza dire una parola uscì anche dalla camera, chiudendo molto “dolcemente” la porta dietro di sé, che fece trasalire Harry.

“Oh no, le prime due ore avremo pozioni, con Lumacorno” pensò disperatamente Hermione mentre si accingeva a bere un caffè, non vedeva di buon occhio Lumacorno, per il semplice fatto che stravedeva così tanto per il suo migliore amico Harry, che assegnava valutazioni maggiori a lui, invece che a lei, che era la studentessa modello.

Il tavolo dei Serpedoro era quasi pieno, davanti a lei erano seduti Blaise e la sua ragazza Daphne, la vista di quei due ragazzi non era proprio il massimo, poi non riusciva a capire perché la stesse continuando a guardare, con aria di sfida.

Vide entrare la Parkinson, che si sedette vicino alla bionda e cominciò a mangiare, si accaniva sul cibo come se volesse ucciderlo, che strana che è quella ragazza si ritrovò a pensare Hermione.

Fortunatamente per lei pochi minuti dopo entrò in Sala Grande anche Harry, che si sedette accanto a lei stampandole un bacio sulla guancia ed evitando di guardare la sua compagna di stanza.

-Tutto bene, Herm?- chiese Harry.

L’interpellata biascicò qualcosa che somigliava vagamente ad un “sì”, in risposta.

-Ma cosa ti sta succedendo? E’ da ieri che sei giù, lo sai che puoi parlarne con me-

-Lo so, Harry, però non mi sembra il caso e poi non so neanche io cos’ho, quindi è inutile-

-Sorridi un po’, Herm- le disse lui sorridendole e accarezzandole dolcemente una guancia.

Questo scambio di “effusioni” non passò sicuramente inosservato da due serpi che si trovavano al lato opposto del tavolo, Blaise rivolse ai due uno sguardo leggermente infastidito e poi puntò le sue iridi color del ghiaccio su Hermione, mentre Pansy assunse un’espressione disgustata e si intromise.

-Che scenetta commovente, potreste risparmiarcela? Finalmente SanPotter è riuscito a trovare la ragazza? Credevo che potessi aspirare a meglio, visto che sei uno dei ragazzi più corteggiati qui, a quanto si dice in giro, invece…ti sei messo insieme ad una sporca mezzosangue-

Blaise rivolse uno sguardo di rimprovero a Pansy.

-Parkinson, i tuoi insulti sono diventati monotoni, prova ad arricchire il tuo vocabolario e sappi che Hermione è molto meglio di te- rispose Harry.

Pansy rise e poi con tono malizioso replicò

-Devi specificare bene sotto quali punti di vista, Potter, ti sei già scordato di stamattina?-

Hermione scoccò uno sguardo al ragazzo che le stava vicino come se volesse dire “poi mi spiegherai”.

-Mi spiace per te, ma sotto tutti i punti di vista, Parkinson-

Lei a quel punto assunse un’aria offesa e rivolse al ragazzo solo sguardi carichi di disprezzo.

-Hai esagerato, Pansy- le bisbigliò vicino all’orecchio Blaise.

-Non mi sembra affatto- sibilò lei in risposta per poi alzarsi per dirigersi verso i sotterranei, non prima di aver detto

-Potter, seguimi, dobbiamo andare a lezione-

-Devo andare, Herm, ci vediamo tra un po’ giù, ciao-

Hermione sollevò il suo sguardo per puntarlo sul ragazzo che le stava di fronte, incrociando il suo sguardo glaciale, un brivido le percorse la schiena e distolse immediatamente lo sguardo, ma Daphne aveva notato tutto.

Dopo aver finito di consumare la sua colazione Hermione decise di scendere nell’aula di pozioni, seguita da Blaise.

Arrivati a destinazione i due si sedettero ad uno degli ultimi banchi senza rivolgersi neanche una parola, qualche minuto dopo, quando tutti furono ai propri posti entrò il professore Lumacorno.

-Buongiorno cari ragazzi, oggi ho intenzione di insegnarvi a preparare la pozione Veritaserum. Anche se immagino che tutti voi sappiate di cosa si tratta, è meglio spiegare bene i suoi effetti, chi vuole dirmi qualcosa?-

Inutile dire che l’unica persona che alzò la mano fu Hermione, che venne invitata a parlare.

-La pozione Veritaserum viene utilizzata di solito dal Ministero per essere certi che gli interrogati non mentano, infatti essa riesce ad indurre la persona che la beve a dire il vero anche contro la propria volontà. E’ proibito il suo utilizzo-

-Bravissima signorina Granger, ha appena guadagnato dieci punti per la sua nuova casa-

Hermione sorrise soddisfatta e poi il professore diede loro il compito di preparare la pozione.

Le due ore trascorsero molto velocemente, Blaise ed Hermione svolsero un lavoro perfetto insieme, scherzando e parlando.

-E’ quasi terminata l’ora, spero che tutti abbiate portato a termine il lavoro che vi ho assegnato, lasciate le provette prima di uscire sulla mia cattedra, durante la prossima lezione farò provare a qualcuno di voi le pozioni e vedremo se funzionerà o meno. Per la prossima volta dovrete scrivere due fogli di pergamena su questa pozione. Buona giornata-

Mentre stavano uscendo dall’aula Harry si affiancò alla sua migliore amica e le disse

-Herm, posso parlarti un attimo?-

-Scusa Harry, ora sto andando in bagno, va bene se rimandiamo ad oggi pomeriggio?-

-Certo, certo…-

-Grazie-

Detto questo Hermione si diresse in bagno, non si sentiva molto bene, quindi si bagnò il voltò, ma quando alzò lo sguardo sullo specchio di fronte a lei vide dietro di sé tre ragazze, Pansy Parkinson, Daphne Greengrass e Millicent.

-Ma guarda chi si vede, la piccola secchiona dal sangue sporco- esordì la bionda seguita dalle risatine delle altre due.

-Non hai nient’altro da fare, invece che venire ad insultare me? Mi spiace dirtelo, ma i tuoi insulti non mi toccano minimamente-

-Non fare troppo la sbruffona, Granger, io sono venuta solo per metterti in guardia-

-Non ho bisogno dei tuoi avvertimenti, Greengrass-

La biondina fece sparire dal suo voltò il sorriso e con espressione furente si avvicinò ad Hermione fino a quando non le fu distante solamente di pochi centimetri.

-Gira alla larga da Blaise-

-Se tu non te ne fossi accorta, visto che il cervello non è presente nella tua testa, vorrei ricordarti che ci hanno messo in coppia, quindi non posso stargli alla larga-

-Non fare la spiritosa, Granger. Blaise è mio e tu non me lo potrai mai portare via-

-Cosa ti fa pensare che io te lo voglia portare via? A me non interessa minimamente-

-Credi che io non osservi? Ho visto benissimo gli sguardi che gli rivolgi, ma perdi tempo, lui non ti degnerà mai di uno sguardo, se non di compassione. Lui è un serpeverde, tu sei una grifondoro, lui è un purosangue, tu sei una sporca mezzosangue, non si abbasserebbe mai ai tuoi livelli, è fidanzato con me, che sono una delle ragazze più corteggiate della scuola, e non so se lo hai notato, ma molte altre ragazze gli sbavano dietro, ragazze molto più belle di te, non che ci voglia molto ad essere più carine di te- affermò lei con un sorriso maligno.

Hermione sentì le lacrime salirle, ma non voleva dare loro la soddisfazione di umiliarla, lei era consapevole di ciò che stava dicendo Daphne, lui non l’avrebbe mai guardata, in fondo lei era una orribile secchiona mezzosangue, era arrivata ad ammettere che Blaise le piaceva, in fondo a chi non piaceva? Ma non riusciva a capire cosa provava per lui, se semplice attrazione o qualcos’altro.

Anche se ciò che la bionda aveva detto era vero, il suo orgoglio da grifondoro la fece rispondere.

-Tu non lo meriti, sei solo una puttana-

Daphne le tirò uno schiaffo ed Hermione rise.

-Ti senti realizzata ora?-

-Stai zitta, mezzosangue, non peggiorare la situazione se non vuoi finire male-

-Ricordati che io non ho e mai avrò timore di te, Greengrass-

Tutto accade in un attimo, la bionda sfoderò la bacchetta e la puntò sulla mora pronunciando

-Sectumsempra-

L’incantesimo colpì in pieno Hermione, ma siccome Daphne non era abile negli incantesimi, non era potente.

Pansy e Millicent portarono via velocemente Daphne, lasciando Hermione da sola.

Hermione era caduta a terra e si accorse di avere numerosi tagli sparsi per il corpo, fortunatamente non erano preoccupanti, ad eccezione di due sui polsi in corrispondenza delle vene.

-Accidenti, devo tornare in camera e cercare di rimediare- si disse la bella mora coprendosi con il mantello, poiché la camicia era sporca di sangue.

Velocemente arrivò nella sala comune ed entrò nella stanza, dove trovò Blaise sdraiato sul letto mentre leggeva un libro.

Lui alzò lo sguardo dal libro e vide dei tagli sul suo viso, preoccupato andò verso di lei e le chiese

-Cos’è successo, Hermione? Sei davvero pallida e poi sei ferita-

-Non ti preoccupare, niente, scusami ora-

Hermione si chiuse in bagno, dimenticandosi però di chiudere la porta a chiave.

Si sfilò il mantello, alzò le maniche della camicia e guardò i suoi polsi, non era così grave come pensava, però il sangue non accennava a smettere di fuoriuscire, così prese un asciugamano e lo posò spingendo sul polso destro.

La ragazza si sentiva sempre più debole, quando prese la bacchetta e riuscì a fermare l’emorragia, riuscendo a far rimarginare una parte di ferita, si avvolse attorno ai polsi delle bende e si sciacquò il viso con acqua fresca.

Guardando il suo riflesso si accorse di essere pallida come un fantasma e quasi non riusciva a stare in piedi per la debolezza, l’unica cosa che aveva voglia di fare in quel momento era di stendersi a letto e dormire.

Blaise intanto cominciava a preoccuparsi sempre di più, decise di andare a vedere come stesse la mora e trovò la porta aperta, un odore pungente lo colpì, sembrava odore di sangue.

Vide Hermione seduta a terra con la schiena appoggiata al muro e gli occhi chiusi, accanto a lei c’era un asciugamano completamente bagnato di sangue, così come la sua camicia, si inginocchiò accanto a lei e posandole le mani sulle spalle la fece spaventare, lei spalancò gli occhi dorati trovandosi Blaise a meno di cinque centimetri davanti.

-Cos’hai fatto, Herm? Ora ti porto in infermeria-

-Non è successo niente, non ho bisogno di andare in infermeria, è tutto sistemato-

-Non è successo niente?! C’è sangue dappertutto e tu sei pallidissima, ecco cosa c’è-

Hermione si alzò in piedi seguita subito da Blaise.

-Io non ho bisogno di…- non fece in tempo a finire di pronunciare la frase poiché ad un tratto vide offuscarsi la vista e sentì le forze venirle meno.

Tutto diventò nero, l’ultima cosa che aveva visto era lo sguardo molto preoccupato di Blaise, poi sentì le sue forti braccia sostenerla e si abbandonò.


Fine capitolo.

Spazio dell’autrice:

Criandola: visto che non ci sono molte fic su questa coppia, ho pensato di crearne una io, essendo la mia coppia preferita. Ho fatto in fretta ad aggiornare? Spero che anche questo capitolo ti piaccia =).

Ginevra_Malfoy: grazie per i complimenti e per la recensione, spero che il nuovo capitolo sia di tuo gradimento.

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


Nuova pagina 1

CAPITOLO 3:

Quando Hermione aprì gli occhi per qualche secondo rimase accecata dalla luce abbagliante che entrava dalle grandi finestre, quando riuscì ad abituarsi alla luce scoprì di essere sdraiata su un letto dell’infermeria, si mise a sedere, anche se le girava ancora la testa e scoprì di non essere sola, su una sedia accanto al suo letto c’era Blaise, che dormiva silenziosamente.

Approfittò di quel momento per osservarlo bene, sembrava un angelo, era così perfetto, con le labbra invitanti e schiuse leggermente.

Dopo qualche minuto il ragazzo si svegliò, sollevando le palpebre e rivelando quegli occhi blu dell’oceano che facevano impazzire qualunque ragazza.

-Buongiorno, vedo che finalmente ti sei svegliata- ruppe il silenzio Blaise.

-Si, ma come mai mi trovo in infermeria?- poi lo sguardo le cadde sui polsi e aggiunse –Oh…ora ricordo, ma cosa ci fai tu qui?-

-Sono rimasto con te da quando ti ho portata qui, ieri pomeriggio, poco fa se ne sono andati i tuoi amici. Herm, mi spieghi cos’è successo?- chiese in tono gentile scrutandola.

Hermione non disse una parola, non voleva parlare dell’accaduto, in fondo se l’era cercata, questo lo ammetteva.

Blaise si passò una mano tra i capelli corvini esasperato, era molto arrabbiato per il fatto che qualcuno aveva osato ridurre quasi in fin di vita la sua amica, forse l’unica, ed in quel momento, non capì più niente e se la prese anche con lei, lui che era sempre calmo e preferiva affrontare le situazioni con tranquillità.

-Sei una testarda! Perché ti ostini a rimanere in silenzio? Saresti potuta morire, te ne rendi conto?!-

-Io posso rimanere in silenzio quanto voglio, questa situazione riguarda me soltanto, quindi non immischiarti, Zabini! Non devo rendere conto a te di ciò che faccio, non sei niente per me- anche lei aveva perso la calma, così da non rendersi conto di ciò che stava dicendo, voleva solamente prendersela con qualcuno e lui le aveva dato l’occasione.

Blaise intanto era rimasto sorpreso e deluso dalle parole della mora, lo avevano ferito anche se non voleva ammetterlo a se stesso, così prese il suo mantello e senza dire una parola uscì dall’infermeria.

Percorrendo i corridoi si imbatté in Daphne, che non perse l’occasione per appiccicarsi addosso a lui, attirandolo contro un muro, però si accorse immediatamente che qualcosa non andava, i suoi occhi erano più freddi del solito e facevano trasparire la rabbia che stava provando.

Egli bloccò i polsi della biondina e la baciò violentemente, così da farla trasalire e spaventare, ma lei non aveva il coraggio di respingerlo, così si arrese a lui.

Durante quella mattinata di domenica, due ragazzi stavano litigando in biblioteca, attirandosi gli sguardi omicidi della bibliotecaria.

-Potter, io non ho la minima intenzione di farmi rovinare la mia media in erbologia da te, quindi vedi di darti una mossa a fare la tua parte di lavoro-

-La tua media?! E quale sarebbe? Troll?!-

-Quella è la tua media e io non ho intenzione di arrivare ai tuoi livelli-

Harry si alzò dalla sua sedia per avvicinarsi a Pansy finché tra loro rimase pochissimo spazio, i volti erano vicinissimi e poi rispose

-Parkinson, piantala di darmi ordini, mi sta seccando non poco-

Pansy intanto non sapeva cosa le stesse prendendo, cominciava a pensare che Potter non era proprio da buttare via e senza riflettere annullò la distanza che li separava posando le sue labbra su quelle del ragazzo, che ricambiò.

Cominciarono a baciarsi appassionatamente, le lingue lottavano tra di loro ed Harry cominciò ad accarezzare la schiena di Pansy per scendere sempre più giù, finché trovò l’orlo della gonna e cominciò ad accarezzare lentamente le gambe della ragazza.

Pansy fece scivolare una mano sotto la maglietta del ragazzo accarezzando la sua schiena muscolosa, mentre lui cominciava a baciarle e a morderle il collo, erano presi da un impeto di passione ma dovettero staccarsi perché la bibliotecaria si stava avvicinando.

Quest’ultima prese un libro e tornò al suo posto, mentre i due ragazzi erano rimasti sconcertati da ciò che era accaduto, non volevano ammetterlo ma era stato piacevole ed eccitante per entrambi.

-Che questa cosa rimanga tra noi, Potter-

-Non ti preoccupare, Parkinson, non vorrei mai che questo si venisse a sapere- ribattè lui seccato, poi entrambi tornarono a studiare, consapevoli che non sarebbero più potuti tornare indietro.

Solo quando Blaise se ne fu andato, Hermione si rese pienamente conto di ciò che aveva detto.

Le sue parole avevano ferito persino lei stessa, però il suo maledetto orgoglio non voleva farla scusare con lui, perché in parte aveva ragione, in fondo lui non aveva il diritto di sapere tutto di lei, non era “niente” per lei, anche se le piaceva, non erano legati da un rapporto particolare, al di fuori dell’amicizia.

Ad interrompere i suoi pensieri ci pensò Madama Chips, che entrò nel dormitorio e notò con gioia che la sua paziente si era svegliata.

-Buongiorno signorina Granger, beva questa pozione che la rimetterà in sesto completamente-

Hermione prese il bicchiere che le veniva porto e bevve con disgusto il suo contenuto.

-Tutte le ferite sono scomparse senza lasciare segno, a parte le due più profonde, che ci metteranno qualche giorno per guarire del tutto. Dovrebbe stare molto più attenta, cara, ha rischiato molto ieri, se il signor Zabini non l’avesse portata velocemente da me, sarebbe potuta morire di emorragia-

La ragazza si sentiva in colpa, lui l’aveva salvata e lei in risposta l’aveva trattato molto male, involontariamente.

-Tra quanto potrò uscire?-

-Anche ora, se vuole-

-Grazie, Madama-

-Si figuri, signorina Granger-

Hermione trovò la sua divisa completamente pulita ai piedi del letto e dopo averla indossata uscì dall’infermeria.

Aveva deciso di andare da Ginny, aveva bisogno di parlare con lei, quindi si diresse verso la sua sala comune e dopo essere entrata si diresse spedita verso la camera dell’amica dai capelli rossi e dopo aver bussato attese.

La rossa aprì immediatamente la porta e si trovò davanti l’amica, abbracciandola la invitò ad entrare.

-Herm, come stai? Mi hai fatto prendere un colpo ieri! Non provare a farlo mai più-

-Sto bene, Ginny…-rispose la mora con aria triste, che insospettì l’amica.

-A me non sembra proprio, perché ti sei tagliata le vene, Herm?-

-Io…non l’ho fatto io, Daphne Greengrass mi ha scagliato la maledizione Sectumsempra, dopo aver discusso nel bagno delle ragazze- così raccontò tutto lo scontro che era avvenuto il giorno precedente.

-Ma non è stato quello a renderti triste, mi sono accorta, come mai questo cambiamento di umore? E comunque Herm, secondo me dovresti dire alla McGranitt dell’accaduto, non può passarla liscia quella-

-Un’oretta fa ho avuto una discussione con Blaise, è stato lui a salvarmi ieri e io l’ho trattato davvero male-

-Herm?-

-Si?-

-Ora ti farò una domanda, tu sii sincera-

-Va bene, dimmi-

-Ho notato che dall’inizio dell’anno tu e Zabini siete particolarmente attaccati, non è che ti sei innamorata di lui?-

Hermione si trovava in difficoltà di fronte a quella domanda, la risposta non la conosceva.

-Ma cosa stai farneticando?! Certo che non sono innamorata di lui- le rispose anche se non ne era convinta, però non voleva dirle nulla, almeno allora.

Ginny la guardò con una espressione per nulla convinta, ma quando stava per domandarle un’altra cosa vide la porta aprirsi ed entrare Draco e Blaise.

Hermione seguì il suo sguardo e notò i due appena entrati, non sapeva cosa fare o dire, così optò per la “fuga”, si alzò velocemente dal letto di Ginny e dopo averle rivolto un saluto frettoloso si diresse verso la porta, mentre usciva involontariamente il suo braccio sfiorò quello di Blaise e sentì il suo corpo reagire a quel “contatto”, sentì un calore spandersi dappertutto, ma cercando di non farci caso uscì.

Correndo e non accorgendosi della gente che urtava, andò fino al lago e sedendosi sotto un salice piangente li vicino si addormentò, fino all’ora di cena.

Si svegliò alle 20.00, il suo stomaco brontolò, ora che ci pensava era dal giorno prima che non aveva toccato cibo, così si diresse verso la Sala Grande e si sedette accanto ad Harry e a Ginny, consapevole che due occhi glaciali la stavano osservando sprezzanti, ma non osò alzare lo sguardo.

-Herm! Ti ho cercata dappertutto oggi, dov’eri finita? Quando ho saputo da Ginny che eri uscita dall’infermeria volevo vederti, ma non ti ho trovata- le disse Harry.

-Ero vicino al lago, mi sono addormentata e mi sono svegliata solo mezz’oretta fa-

La cena proseguì tranquillamente, mentre i tre chiacchieravano tra di loro.

Quando finirono di cenare gli studenti stavano abbandonando la sala, ma Harry, Hermione, Draco e Blaise furono convocati nell’ufficio della preside.

I quattro ragazzi la seguirono fin dentro il suo ufficio, dove furono fatti accomodare su quattro comode poltrone, poi la McGranitt cominciò a spiegare loro il motivo della convocazione.

-State tranquilli, non vi ho convocati qui per motivi disciplinari. Il consiglio insegnanti ha deciso di organizzare un ballo per la serata di Capodanno, a cui parteciperanno tutti gli studenti del castello. L’organizzazione di questo ballo è affidata a voi, dovrete decidere voi tutto, gli orari, il gruppo che verrà a suonare, le decorazioni e tutte le altre cose, ora essendo già il 20 dicembre dovrete velocizzare un po’ i tempi e decidere il tutto in fretta, così abbiamo deciso di esonerarvi dalle lezioni per potervi permettere di dedicare tutto il tempo all’organizzazione. Dovrete decidere tutti e quattro insieme, e cercate di prendere decisioni che vadano bene a tutti, senza scatenare litigi. Tutti gli studenti hanno deciso di trascorrere le vacanze di natale qui, quindi per il 23 è stata organizzata un’uscita ad Hogsmeade per permettere a tutti voi di acquistare un vestito per il ballo. Questo è tutto, buona notte ragazzi-

I quattro uscirono così com’erano entrati e si diressero insieme verso la loro sala comune.

-Domani troviamoci alle 9.00 in punto in biblioteca, così potremo decidere tutto- parlò Hermione.

-Non ti sembra un po’ troppo presto, Granger? Per una volta che potremmo dormire di più- rispose Draco.

-Non siamo stati esonerati da questi due giorni di lezione per dormire più ore, dobbiamo muoverci se vogliamo organizzare tutto bene, manca pochissimo e la preside ci ha detto all’ultimo momento tutto-

-Fa come vuoi- rispose il biondo.

-Per me va bene, Herm- accordò Harry e Blaise annuì lievemente.

Ognuno si diresse verso la propria camera, Hermione e Blaise non si rivolgevano la parola.

La mora stava cercando le parole adatte per scusarsi, perché aveva deciso di farlo, mettendo da parte l’orgoglio e poi non avrebbero certamente potuto convivere in questa situazione per il resto dell’anno.

Lei si stava tormentando le mani e quando entrarono in camera, chiuse la porta.

-Blaise?- lo chiamò lei, il ragazzo la guardò aspettando che parlasse.

-Beh ecco, vedi… volevo scusarmi per questa mattina, ciò che ti ho detto non era vero, non so cosa mi è preso in quel momento, volevo sfogarmi e l’ho fatto sulla persona sbagliata. Lo sai che io ti considero un amico e mi sto affezionando molto a te, non volevo dirti quelle cose, perdonami e poi volevo anche ringraziarti per ieri, probabilmente se non ci fossi stato tu a quest’ora non sarei qui-

Quanto le era costato dire tutto, ma si sentiva meglio.

-Lo so che eri arrabbiata, inizialmente me la sono presa anche io. Non voglio obbligarti a dirmi qualcosa contro la tua volontà, però ho agito in quel modo perché ero preoccupato-

-Quindi mi…perdoni?- si sentiva una bambina, ma non aveva potuto fare a meno di chiederglielo.

-Certo che ti perdono, piccola- le rispose Blaise sorridendo e avvolgendola in un abbraccio.

Hermione si era sciolta nel sentirsi chiamare in quel modo, non l’aveva mai fatto e poi essere avvolta nelle sue braccia era bellissimo, si sentiva protetta e felice, se fosse morta in quel modo non le sarebbe dispiaciuto affatto.

Dopo qualche minuto Blaise si staccò, sempre sorridendo e alzandole il mento con due dite le disse

-Non voglio più vederti triste, okay?-

Lei annuì lievemente e poi lui la lasciò andare, quella notte Hermione non riuscì a chiudere occhio, ripensando al comportamento del bel moro.

La mattina successiva, come stabilito la sera precedentemente, i quattro ragazzi si trovarono alle 9.00 nella biblioteca, Hermione aveva una faccia stanca, ma felice.

I quattro si sedettero ad un tavolo vicino ad una finestra e poi Hermione prese la parola.

-Prima di tutto penso che dovremmo decidere su quale tema basare la festa, avete qualche idea?-

-L’importante è che ci siano alcolici alla festa, poi fate quello che volete- borbottò il biondo sbadigliando.

-Non potresti sforzarti di pensare almeno un pò? E poi niente alcolici, parteciperanno anche gli studenti del primo anno e non voglio che si ubriachino- ribatté la ragazza.

-Mettiamo in chiaro una cosa, Granger, gli alcolici, che tu lo voglia o no, ci saranno-

Hermione non aveva proprio voglia di discutere quella mattina, quindi acconsentì alla circolazione degli alcolici, solo dopo la mezzanotte e mezza, perché a quell’ora i ragazzi del primo anno sarebbero dovuti andare a dormire, così come quelli del secondo, del terzo e del quarto.

-Tornando al tema…sforzatevi!-

-Herm, a noi va bene tutto- disse Harry.

-Io proporrei il tema della neve, tutti dovranno obbligatoriamente vestirsi di bianco, o azzurro o argento- propose Draco di malavoglia.

-Finalmente qualche idea, io sono d’accordo, voi cosa ne dite?- chiese Hermione.

Gli altri due acconsentirono, visto che era già ora di pranzo decisero di sospendere il tutto e ricominciare nel pomeriggio.

Blaise salutò tutti e andò verso la Sala Grande, poiché c’era Daphne che lo aspettava, Draco senza dire niente sparì seguendo l’amico ed Harry fermò Hermione poiché voleva parlarle.

Le raccontò tutto ciò che era accaduto con Pansy, mentre la ragazza lo guardava con occhi sgranati.

-Harry, dimmi che stai scherzando-

-No, purtroppo no, non so cosa fare-

I due furono interrotti da un gemito proveniente da dietro uno scaffale e andando a guardare, senza farsi vedere, scorsero Pansy e Theodore Nott fare sesso.

Harry non sapeva perché, ma si sentì pervadere da una forte rabbia, quella serpe non doveva permettersi di toccare la sua ragazza.

Con orrore si accorse di ciò che aveva pensato, la sua ragazza? Ma da dove gli era uscito? La Parkinson non era la sua ragazza!

Pansy e Theodore si accorsero dei due ex Grifondoro ed Harry senza pensarci su si abbassò sul viso di Hermione e la baciò.

Fine capitolo.

Spazio dell’autrice:

Selphie: Grazie! Sono davvero contenta che tu sia rimasta soddisfatta da questa coppia, anche a me piace molto come coppia Ginny/Harry, però ho voluto sperimentare una Pansy/Harry ^^.

Ginevra_Malfoy: Eh si, povera Herm, me sadica XD comunque dal tuo nick presumo ti piacciano le Draco/Ginny, non ti preoccupare, tra poco dedicherò spazio anche a loro!

Criandola: Povero Harry davvero, però in questo capitolo si è riscattato un pochino, come ho detto a Ginevra_Malfoy, me molto saaaadica XD

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


Nuova pagina 1

CAPITOLO 4:

Hermione inizialmente per la sorpresa rimase immobile, poi però si allontanò da Harry.

-Ma si può sapere che diavolo stai facendo? Sei impazzito?!-

Harry la prese per un polso e quando la ebbe portata fuori dalla biblioteca le spiegò il motivo che l’aveva spinto ad agire in quel modo.

-Herm, scusami per prima, però ti ho detto quello che è successo tra me e la Parkinson. Appena l’ho vista con Nott ho perso la testa e ho fatto una cavolata, scusa ancora-

La mora era stizzita poiché il ragazzo dagli occhi smeraldini l’aveva “usata”, solo che lo capiva benissimo, così non rimase arrabbiata con lui, ma guardandolo con un sopracciglio alzato gli chiese

-Harry, non è che quest’attrazione che provi per la Parkinson è qualcosa di più profondo?-

Harry era imbarazzato, così per cercare di uscire da quella situazione cercò di cambiare argomento.

-Andiamo a pranzo, Herm, sto morendo di fame-

-Non te la caverai così facilmente, riprenderemo il discorso, caro mio-

I giorni passarono velocemente, tutti e quattro i ragazzi erano impegnati nell’organizzazione del ballo di Capodanno e non accaddero eventi particolari, Pansy ed Harry non sembravano cambiati minimamente.

Finalmente arrivò la mattina del 23 Dicembre, con la tanto attesa uscita ad Hogsmeade.

Tutte le ragazze erano eccitate e non stavano più nella pelle durante l’attesa del ballo, poi in quella giornata avrebbero preso il vestito adatto per l’occasione.

A rallegrare maggiormente l’atmosfera, era subentrata la neve, infatti uno spesso strato di manto candido copriva il terreno e i soffici fiocchi di neve continuavano a cadere dal cielo.

Hermione venne svegliata da Blaise, che la scosse dolcemente per una spalla sussurrandole

-Ehy dormigliona, è ora di alzarsi, non vorrai arrivare in ritardo-

Lentamente sollevò le palpebre rivelando due occhi dorati assonnati, poi vide il bel moro di fronte a lei vestito di tutto punto e allarmata chiese

-Ma che ore sono?!-

-Tranquilla, sono le nove, hai a disposizione un’ora per prepararti, io raggiungo Draco e Daphne, ci vediamo stasera-

Detto questo inaspettatamente la baciò su una guancia e poi uscì dalla camera.

Ma che gli stava prendendo? Pensò lei, con quel comportamento la confondeva sempre di più, anche se di certo non le era dispiaciuto quel bacio; sospirando si diresse verso il bagno e si fece una doccia veloce, dopo essersi asciugata i capelli con la magia, questi le ricaddero in dolci boccoli sulle spalle e decise di seguire il consiglio delle sue compagne di casa, truccandosi, leggermente però, perché non era abituata.

Si mise un po’ di matita attorno e dentro agli occhi, il mascara e un lucidalabbra che le colorava leggermente le labbra di rosso, spiccando sulla sua carnagione bianca.

Per la prima volta era veramente indecisa su cosa indossare, sbuffò e si disse che in fondo era solo un’uscita, optò per un paio di semplici jeans neri, un paio di anfibi e una maglietta rossa a collo alto aderente, che le fasciava il seno e la pancia piatta, poi, dopo aver preso il mantello lungo uscì dalla stanza per recarsi nel giardino di Hogwarts.

Lì scorse immediatamente Harry e Ginny, mentre parlavano con Neville così si avvicinò, quando i tre la scorsero la guardarono come se fosse un’aliena.

-Herm, ma che hai fatto?- chiese Neville.

-Oh cara, hai deciso di seguire il mio consiglio, sei bellissima- affermò la sua migliore amica abbracciandola.

-Dai Ginny, non esagerare, non ho apportato cambiamenti così grandi, però ho deciso di cambiare un po’, voglio essere più femminile e vorrei anche essere guardata non solo perché sono la studentessa più brillante- replicò la mora arrossendo.

-E io ti aiuterò volentieri- si offrì la rossa.

-Beh Herm, una sola parola, wow- intervenne Harry scoccandole un bacio su una guancia e poi i quattro ex grifondoro salirono su una carrozza che li avrebbe portati al villaggio.

Arrivati lì le due ragazze e i due ragazzi si separarono, le prime due sarebbero andate a fare shopping per Hermione, mentre gli ultimi due sarebbero andati nel negozio di quidditch per osservare le ultime novità.

-Ora dove andiamo, Ginny?- chiese Hermione, maledicendosi mentalmente per aver detto quella novità alla sua amica, ora l’avrebbe portata per tutti i negozi di abbigliamento possibili.

-Visto che ci siamo andiamo da Madama McNair, è uno dei negozi di abbigliamento più famosi e vende capi bellissimi- rispose la rossa con gli occhi che le brillavano, poi prendendo l’amica a braccetto si diressero al negozio.

Quando Hermione entrò, rimase a bocca aperta, quel negozio era gigantesco e c’erano tutti i capi di abbigliamento possibili.

-Attenta alle mosche, Herm- le disse Ginny sorridendo, poi iniziarono a girare per il negozio finché non arrivò la proprietaria per assisterle.

Madama McNair era una donna abbastanza giovane, cordiale e molto gentile, fece accomodare Hermione in un camerino mentre le passava vari capi da farle provare per poi scegliere quelli più adatti a lei.

Alla fine decise di acquistare una gonna di raso e velo nera, un paio di pantaloni attillati di pelle, una minigonna di pelle ed un’altra minigonna a pieghe bordeaux.

Pagarono e chiesero alla proprietaria di far arrivare tutto ad Hogwarts, dopo averle dato il nominativo.

Dato che era già mezzogiorno le due ragazze decisero di pranzare ai Tre Manici di Scopa, si sedettero ad un tavolo e ordinarono il cibo.

-Contenta dei nuovi acquisti?-

-Si, grazie per avermi accompagnata-

-Figurati cara, l’avrei fatto anche se tu avessi cercato di impedirmelo-

Quando finirono di mangiare decisero di andare a cercare un vestito adatto per il ballo, entrarono in un negozio dove vendevano abiti per le occasioni speciali, però non c’era nessuno perché solamente poche persone lo conoscevano.

La proprietaria era un’anziana simpatica dai capelli bianchi, portava degli occhiali spessi e le accolse con un sorriso.

-Buongiorno, cosa posso fare per voi, belle signorine?-

-Buongiorno anche a lei, siamo venute qui per prendere un vestito per il ballo che si terrà ad Hogwarts, possibilmente di un tipo che si adatti al tema delle nevi- rispose la rossa.

-Credo di avere proprio quello che fa per voi, vado a prenderli-

La vecchietta sparì e poco dopo riapparve con due grandi scatole bianche, ne porse una ad entrambe, la prima che andò nel camerino a provare il vestito fu proprio Ginny, mentre Hermione la attendeva seduta su una poltrona di velluto blu.

Ad un certo punto ella sentì suonare il campanello posto sulla porta per avvisare l’entrata di qualche cliente e poco dopo vide la vecchietta che faceva accomodare quattro ragazzi nella sala, ma non erano quattro ragazzi qualunque, bensì Pansy, Draco, Daphne e Blaise, con suo enorme dispiacere gli ultimi due si tenevano per mano, ma la presenza della sua ragazza non impedì a Blaise di rivolgerle un sorriso raggiante non appena la vide.

-Oh guarda chi abbiamo qui, la mezzosangue so-tutto-io, quale onore…- sibilò con cattiveria Daphne.

-Greengrass, taci, la tua voce da perfetta gallina mi fa venire solamente il mal di testa-

In fondo anche gli altri tre serpeverde le diedero ragione, mentalmente.

-Sei venuta a comprare il vestito per il ballo? Ma a cosa ti serve se nessuno ti inviterà?-

-Sei venuta anche tu a comprare il vestito? Ma a cosa ti serve se oramai ti hanno già vista tutti senza- sibilò in risposta la moretta, mentre la biondina assottigliò gli occhi furiosa.

-Almeno io sono ricercata-

-Beh guarda meglio essere invisibili che delle puttane come te-

Anche se non l’avrebbe mai ammesso Draco si stava complimentando con la Granger, anche se non l’avrebbe mai ammesso, neanche sotto tortura, però Daphne non gli era mai stata simpatica la biondina, la considerava solamente una troia irritante.

Blaise dal canto suo guardava la moretta con ammirazione.

L’entrata di Ginny pose fine al battibecco, infatti era semplicemente divina nell’abito che le aveva fatto provare la sarta, questo era di colore argento, un tubino che le arrivava poco più sotto delle ginocchia, era senza spalline e il corpetto che costituiva la parte superiore era tempestato da paillettes argentato che brillavano, il colore dell’abito le risaltava ancora di più quello rosso dei capelli.

Tutti rimasero sorpresi da quella visione, ex serpeverdi compresi, soprattutto Draco che pensava che in fondo la Weasley avesse un fisichino niente male, ripresisi dal momento di sorpresa la bionda sputò veleno anche sopra l’amica di Hermione.

-Weasley, anche con quell’abito addosso rimani una pezzente senza uno straccio di soldi- e rise malignamente.

Ginny immediatamente rientrò nel camerino per cambiarsi e per non far vedere le sue lacrime, anche se Hermione se n’era accorta subito, quella bionda stava veramente mettendo a dura prova la pazienza di Hermione Granger, infatti ella di rado si arrabbiava ma quando perdeva la testa era meglio non trovarsi sulla sua strada.

Hermione sbatté su un tavolo la scatola contenente il suo vestito e senza provarlo e averlo visto dichiarò l’intenzione di acquistarlo alla sarta, poi si avvicinò finché non fu a due centimetri dal viso di Daphne e con sguardo di ghiaccio sibilò

-Se vuoi insultare me, fai pure, ma lascia stare Ginny e i miei amici o me la pagherai veramente cara-

Ginny posò la scatola vicino a quella di Hermione e corse fuori dal negozio.

Tutte le serpi guardavano intimoriti Hermione, non sembrava quasi più lei, Daphne non volle darlo a vedere ma rabbrividì sotto lo sguardo glaciale della ragazza di fronte a lei, l’ex grifondoro distolse lo sguardo da quello dell’avversaria solo per un momento, per guardare Ginny sparire, poi si volse nuovamente verso di lei con sguardo ancora più duro e con una risata fredda aggiunse

-Io e te abbiamo ancora un conto in sospeso, piccolo verme, ricordi, vero?-

Poi sparì correndo dietro Ginny.

Nel negozio intanto Daphne era ancora spaventata, quando il suo ragazzo le rivolse uno sguardo duro.

-Daphne, smettila di tirare la corda, perché prima o poi si spezzerà e allora te ne pentirai-

-Amore, ma cosa stai dicendo? Non mi sembra il caso di credere alle sue minacce, è una stupida Grifondoro, non avrebbe il coraggio di fare niente- disse la biondina, riacquistando la sua sicurezza.

Draco e Blaise si scambiarono uno sguardo complice e guardarono la bionda rassegnati, mentre quest’ultima e Pansy stavano scegliendo gli abiti.

Quella volta stava rischiando veramente tanto la Greengrass, una persona intelligente avrebbe fatto di tutto pur di non incappare nell’ira di Hermione Granger, ma questo dimostrava solamente il fatto che la oca bionda era tutto fuorché intelligente.

Hermione stava passeggiando per Hogsmeade in cerca della sua amica, non aveva la più pallida di dove fosse potuta andare, di posti ce n’erano molti, ma essendo già le 18 aveva a disposizione solamente un’ora per poterla trovare.

Ad un certo punto incontrò Harry e Neville, che non appena videro la sua espressione preoccupata ed ansiosa la fermarono.

-Cos’è successo, Herm? Dov’è Ginny?-

-Vi stavo cercando, l’avete vista? La Greengrass l’ha insultata e lei subito dopo è scappata via, non so dove possa essere finita, sono davvero preoccupata-

-Dobbiamo trovarla velocemente, vediamo… di solito lei passeggia nel bosco vicino alla stamberga strillante, credete che potremmo trovarla lì?- intervenne Harry, preoccupato anche lui.

Gli altri due annuirono e correndo si avviarono in quella direzione, dopo una mezz’oretta arrivarono davanti al cancello della stamberga strillante, stavano entrando nel bosco quando sentirono un urlo agghiacciante provenire dall’interno, tutti e tre impallidirono di colpo e rabbrividirono sfoderando le bacchette, entrando nel mezzo della foresta la luce svaniva poco a poco e presto le tenebre più assoluto fecero capolino, così i tre dovettero fare luce con la magia.

L’atmosfera era spettrale, un silenzio assordante li avvolgeva, rotto solamente dal frusciare dei loro mantelli e dal respiro affannato per la corsa, ad un tratto videro una chioma rossa e scorsero Ginny, così sospirarono di felicità e si diressero verso di lei, però si accorsero immediatamente che c’era qualcosa che non andava, infatti la ragazza era inerme a terra, pallida come un cadavere.

Oh no, non può essere pensò Hermione precipitandosi su di lei e sentendole il polso, fortunatamente era ancora viva, anche se molto debole, gli altri due si avvicinarono guardandosi attorno, quando si materializzarono tre persone avvolte da mantelli neri, Mangiamorte pensarono in sincrono.

-Che piacere averla tra noi, signor Potter- esclamò uno dei mangiamorte sogghignando e poi aggiunse rivolto agli altri due

-Non toccate Potter, gli altri potete farli fuori-

Cominciarono a partire incantesimi, erano tre contro tre, ad un certo punto un mangiamorte puntò la bacchetta contro Neville e pronunciò Crucio, dopodiché il ragazzo prese a contorcersi a terra urlando, Harry non esitò un attimo a schiantare il mangiamorte da cui era stata scagliata, così perse i sensi.

Hermione se la stava vedendo con un altro mangiamorte, Stupeficium pronunciò e il mangiamorte fu scagliato potentemente indietro contro un albero e non si mosse più, poi si girò di lato e vide Harry inginocchiato a terra mentre si teneva entrambe le mani sulla cicatrice che bruciava come mai aveva fatto, il mangiamorte ghignò e si avvicinò a lui, ma la ragazza gli lanciò schiantesimi più volte, lui ergeva sempre una barriera attorno a lui, l’unico incantesimo in grado di penetrare nelle sue difese sarebbe stata una maledizione senza perdono e così per la prima volta e con orrore urlò Crucio, non era molto potente, ma bastò per farlo contorcersi a terra, poi prendendo la mano di Harry che teneva Neville e la mano di Ginny che era svenuta materializzò se stessa e gli altri davanti le mura di Hogwarts, però capì perfettamente ciò che aveva detto il mangiamorte agonizzante prima che sparissero.

-Non è finita qui, mezzosangue, non potrai proteggere per sempre Potter-

La cicatrice di Harry bruciava ancora, però il dolore si era affievolito, riuscì a prendere sulle spalle Neville, mentre Hermione utilizzando l’incantesimo Vingardium Leviosa fece levitare il corpo di Ginny.

Sia Hermione che Harry erano ancora scossi per poter pronunciare anche una sola parola, quella era la prima apparizione dei mangiamorte dopo la morte di Silente per mano di Piton.

Silenziosamente si avviarono verso il portone di Hogwarts, dove la preside preoccupata ed allarmata li stava aspettando, quando li vide sbiancò e balbettò qualcosa.

-Oh Merlino, che è successo?- poi quando guardò in volto Harry impallidì ancora di più indicando la sua cicatrice, il ragazzo si passò una mano sopra e poi la osservò, era completamente insanguinata.

-I mangiamorte ci hanno attaccati- rispose con un tono freddo Harry, poi la preside li portò in infermeria.

Madama Chips non volle sentire scuse e obbligò Harry, Neville e Ginny, che intanto si erano svegliati, a trascorrere la notte in infermeria, mentre congedò Hermione.

La McGranitt avrebbe parlato con loro la mattina successiva, così Hermione andò dritta filata in camera sua, dove trovò Blaise ancora alzato che non appena la vide sospirò in segno di sollievo.

-Cos’è successo?- le chiese lui gentilmente, lei non rispose ma si buttò tra le sue braccia scossa, aveva bisogno di piangere, ma non riusciva a versare neanche una lacrima.

Blaise la fece stendere nel suo letto e poi si stese vicino a lei abbracciandola e sussurrandole parole tranquillizzanti, finché lei non si addormentò.

Fine capitolo.

Spazio dell’autrice:

Grazie a tutti coloro che leggono e soprattutto a coloro che recensiscono, in particolare:

Selphie: in questo capitolo non ho dato molto spazio alle coppie, però mi serviva per introdurre la storia vera e propria :D non ti preoccupare, scoprirai presto cosa accadrà a Pansy ed Harry.

Alessia 87: grazie mille per i complimenti, spero che questo capitolo ti sia piaciuto come gli altri!

Ginevra_Malfoy: ecco fatto! Purtroppo non potrò più aggiornare così spesso, perché sono impegnatissima con la scuola, però tenterò di fare del mio meglio =)

Criandola: ma certo cara, la vita di quei due sarà veramente diffiiiiiicile XD sono contenta che ti piacciano le autrici sadiche e i loro personaggi perché moi è annoverata tra questa autrici :D

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


Nuova pagina 1

CAPITOLO 5:

Quando la moretta si svegliò scoprì di avere un gran mal di testa, per fortuna prima di partire aveva preso delle medicine babbane che sicuramente le avrebbero fatto calmare il dolore.

Si accorse che la sua testa non poggiava sul suo solito cuscino, bensì sul petto scolpito di qualcuno, che la stava abbracciando mentre dormiva, alzò lo sguardo e vide il volto angelico di Blaise e come aveva già fatto in infermeria si fermò ad osservarlo, dio solo sa quanto avrebbe voluto unire quelle labbra peccaminose alle sue.

Il ragazzo aprì gli occhi osservandola con sguardo assonnato e sorridendole, mentre pensava che era stato bellissimo averla al suo fianco per tutta la notte, anche se quel comportamento non era da lui, tutte le ragazze con cui aveva dormito erano passate dal suo letto solo per del semplice sesso.

Hermione ricambiò il sorriso e poi contro la sua volontà, per uscire da quella situazione imbarazzante, si sciolse dal suo abbraccio e andò in bagno per prendere un medicinale che le facesse calmare anche solo lievemente quel dolore alla testa.

La notte precedente non si era cambiata, decise di farsi un bagno rilassante, cercando di accantonare da qualche parte tutti i pensieri, ma un volto le si presentava sempre davanti, bellissimo ed irraggiungibile, perché lei era consapevole del fatto che un ragazzo come lui, con tutte le ragazze bellissime che gli giravano attorno, non si sarebbe mai accorto di lei come donna, questi pensieri le procurarono una fitta al cuore dolorante.

Dopo mezz’ora uscì dalla vasca da bagno e si avvolse attorno al corpo un asciugamano molto corto e così rientrò nella stanza per vestirsi.

Blaise appena la vide uscire non riuscì a staccarle gli occhi di dosso, fece scorrere il suo sguardo su tutto il corpo della ragazza e non sapeva cosa ancora lo stava trattenendo li immobile, vederla con solamente quel misero pezzo di stoffa addosso gli procurava dei pensieri molto ma molto strani, così decise di andare a fare una doccia ghiacciata.

Hermione si era accorta del suo sguardo, che la divorava con gli occhi, ed uno strano calore si sparse per tutto il suo corpo, cercando di non pensarci, anche se era veramente difficile, cominciò a vestirsi, indossando un paio di jeans blu, una magliettina nera che le aveva regalato Ginny lo scorso anno, fin troppo scollata per lei e un paio di all star nere ai piedi e dopo essersi passata un filo di matita nera attorno agli occhi si diresse verso l’ufficio della McGranitt, che le aveva chiesto un colloquio la sera prima.

Pensando alla sera prima non poté trattenere un brivido che le corse per la schiena, era stata presa dalla disperazione quando inizialmente credeva che Ginny avesse perso la vita e poi guardare la cicatrice di Harry sanguinare…non era sicuramente una buona cosa.

Arrivata davanti all’ufficio della preside, pronunciò la parola d’ordine e poi salì le scale, notando con sorpresa, ma anche con tristezza che non vi era nessuno all’interno.

Non vedeva l’ora che iniziasse il colloquio, così almeno subito dopo la fine sarebbe andata a trovare i suoi amici per verificare in che stato di salute si trovassero.

La preside entrò subito dopo nell’ufficio, sorridendo alla sua studentessa preferita e si mise a sedere, facendo accomodare anche la ragazza.

-Sono appena tornata dall’infermeria e le do una buona notizia, tutti i suoi amici si sono ripresi, anche se per precauzione passeranno anche la giornata di quest’oggi con Madama Chips-

Hermione tirò un sospiro di sollievo e si immaginò che Harry a quell’ora stava litigando sicuramente con l’infermiera per uscire da quel posto, poi la voce della preside la riportò alla realtà.

-Signorina Granger, il suo comportamento e quello degli altri è stato davvero pessimo, si rende conto che avreste potuto perdere la vita? Ora però vorrei sapere da lei come sono andate le cose-

Hermione si aspettava che la preside le avrebbe chiesto sicuramente cosa fosse successo e senza tralasciare nulla le riferì per filo e per segno tutto ciò che era accaduto il giorno precedente, senza riferire però anche lo scontro con la serpe bionda.

-Purtroppo sapevamo che i mangiamorte si sarebbero rifatti vivi, era solo una questione di tempo. Ciò non toglie che verrete puniti per il vostro comportamento, non appena si rimetteranno anche gli altri tre ragazzi verrete nel mio ufficio così vi assegnerò una punizione adeguata, ora può andare-

La McGranitt aveva uno sguardo preoccupato, ora che non era più presente ad Hogwarts, Silente, sarebbero riusciti a proteggere tutti gli alunni dall’Oscuro Signore? Lei non ne era pienamente convinta.

Hermione aveva notato lo sguardo della preside e immaginava cosa stesse pensando, poi però dopo essere uscita dallo studio andò velocemente verso l’infermeria, dalla cui porta sentiva le voci del suo migliore amico e dell’infermiera, come aveva previsto, bussò e poi entrò dentro.

-…ma sono guarito! E’ inutile…oh ciao Herm! Dicevo che è inutile che io resti qui- stava urlando il moretto dagli occhi verdi.

-Signor Potter, lei rimarrà qui e su questo non voglio sentire altre discussioni-

Hermione sorrise poi salutò tutti, si precipitò da Ginny e la strinse forte in abbraccio, poi toccò ad Harry e poi a Neville.

-Noto con piacere che state bene! Harry dai, è solo un giorno, non farla tragica-

Harry però non aveva la minima intenzione di far sparire dal suo volto l’espressione offesa e arrabbiata.

-Herm, grazie per avermi salvato, se non ci fossi stata tu…- Hermione la interruppe, non voleva sentire quelle parole pronunciate da Ginny e poi le rivolse un sorriso.

-Ti vedo raggiante stamattina, cos’è successo?- le chiese Ginny sospettosa, mentre la mora arrossiva vistosamente.

-No! Non ci credo!- fece la rossa mettendosi una mano davanti alla bocca e assumendo un’espressione fintamente scandalizzata.

-Ma no, cos’hai capito, Ginny! Non è successo niente di che- e poi le sussurrò all’orecchio

-Sai…penso che tu avessi ragione, credo proprio di essermi innamorata di Blaise Zabini e poi ieri sera abbiamo dormito insieme-

Ginny rimase per un attimo immobile poi cominciò ad urlare di gioia e a saltellare, sotto lo sguardo basito di Harry e Neville che non capivano cosa le stesse prendendo.

-Tesoro, calmati, non mi sembra il caso di agitarti tanto- le disse Hermione prendendola per un braccio ed invitandola a calmarsi.

Passarono un paio di ore insieme, poi Madama Chips cacciò gentilmente Hermione dall’infermeria.

Visto che aveva smesso di nevicare Hermione decise di passeggiare per il parco di Hogwarts e magari studiare un po’, perché tra le mura del castello si sentiva oppressa da qualcosa, anche se neanche lei sapeva da cosa. La sera poi si sarebbe dovuta trovare con Blaise e Draco per decidere le ultime cose a proposito della festa.

Prese il suo libro di trasfigurazione dalla sua camera e dopo essersi coperta nel lungo mantello nero si avviò verso il parco.

Quando varcò la soglia del portone della scuola vide molti studenti tra la neve impegnati in battaglie a palle di neve, lei tirò dritto ed arrivò fino al parco, dove si mise a passeggiare superando molte coppiette sedute sulle panchine e sorrise malinconicamente, poi trovò una panchina libera e si sdraiò su di essa a pancia in sotto per poter studiare.

Intanto tra le mura di Hogwarts Blaise stava aspettando Daphne, poiché l’aveva avvertita di doverle parlare, quest’ultima arrivò dieci minuti in ritardo tutta trafelata e con la camicia mezza sbottonata.

-Ciao amore, scusa il ritardo ma…- il moro non la lasciò parlare ed intervenne

-Ti stavi scopando qualcuno. Senti Daphne, lo sai che non mi piacciono i giri di parole, così arriverò direttamente al dunque, finiamo qui questa recita, noi non siamo fatti per stare insieme, è inutile continuare così-

La biondina non aveva parole, poi gli occhi cominciarono ad inumidirsi fino a quando cominciarono a scendere delle lacrime.

-Ma…ma… perché? Io ti amo, Blaise- a questa uscita Blaise rise freddamente.

-Non prendermi in giro, tu non sai cosa sia l’amore e se veramente mi amassi non andresti in giro a scoparti le persone mentre stai con me-

-Ma anche tu mi hai tradita molte volte! Cosa credi? Che io sia cieca?-

-C’è una differenza, Daphne, io non ho mai detto di amarti. Noi due siamo sempre stati insieme perché ce lo hanno imposto i nostri genitori, non perché lo vogliamo veramente-

-E invece io lo voglio, tu non riesci a capire-

-Oh si che capisco, tu mi vuoi come un trofeo da mostrare alla gente che ti circonda e quando non trovi nessuno con cui fare “esercizio fisico” vieni da me-

-Mi sembra che non ti sia mai dispiaciuto- sibilò la bionda continuando a piangere.

-No, infatti, non mi è dispiaciuto ma per me è noi è mai stato amore, sempre e solo sesso e anche per te, te ne renderai conto-

-E’ per quella… quella stupida mezzosangue, vero? Ho visto come la guardi!-

Blaise assottigliò lo sguardo e poi le disse gelidamente

-Non provare più a chiamarla in quel modo e lasciala fuori da questa storia, non c’entra niente Hermione-

-Ah così siamo arrivati a chiamarla addirittura per nome? Ma perché non apri gli occhi, Blaise? Perché non la guardi per quello che è?-

-E come sarebbe? Credi veramente di sapere come sia fatta?-

Daphne rimase in silenzio e poi voltandosi verso la porta uscì correndo, in preda alla furia e alla disperazione, mentre Blaise si sentì molto più leggero, finalmente si era tolto un peso che portava sulle spalle da molto tempo.

Aveva bisogno di un po’ d’aria pensò lui dirigendosi verso l’uscita del castello.

Ginny intanto era riuscita a sgattaiolare via dall’infermeria e stava correndo per i corridoi del castello quando si scontrò con qualcuno, o meglio, con il torace di qualcuno, alzò lo sguardo e vide lo sguardo di Draco ed il suo ghigno sprezzanti rivolti a lei.

-Weasley, non dovresti essere in infermeria in questo momento?-

La rossa cercò una scusa adatta per non farsi scoprire e poi rispose

-Mi hanno appena dimessa e poi non ti devo alcuna spiegazione. Ma tu come facevi a sapere dove fossi?-

-Non ci vuole un genio per fare due più due, non sei tornata questa notte-

Ginny arrossì e poi distolse lo sguardo, cominciava ad agitarsi.

-Cosa c’è Weasley? La mia nobile presenza ti rende nervosa?- chiese lui sempre con quel ghigno strafottente e avvicinandosi sempre di più come un predatore alla sua preda.

-Cosa dici Malfoy, io non sono nervosa-

-Ah no? E perché ti ostini a cercare con lo sguardo una via di fuga?-

I loro volti erano a due centimetri di distanza e Ginny diventava sempre più rossa, assumendo un colorito simile a quello dei suoi capelli.

-Allora non ti sono proprio indifferente, a giudicare dal colore del tuo volto.

Il cuore di Ginny batteva all’impazzata, non ne comprendeva il motivo ma avrebbe voluto che Draco annullasse la distanza che li separava.

Draco come se le leggesse nella mente si avvicinava sempre di più, così Ginny chiuse gli occhi aspettando di assaporare le sue labbra, però non sentiva niente, quando riaprì gli occhi lui era distante e la guardava ridendo malignamente, poi si voltò e sparì.

Quando il cervello della rossa ricominciò a funzionare, ella si rese conto di ciò che era successo e della figuraccia che aveva fatto.

Ora Malfoy avrebbe raccontato a tutti quello che era successo e lei non avrebbe più avuto il coraggio di farsi vedere in giro, dentro di lei però era rimasta delusa, avrebbe voluto che lui la baciasse.

Qualche lacrima fece capolino sulle sua guance e scappò via, in camera di Hermione, e mentre l’aspettava continuò a piangere.

Hermione però non sarebbe rientrata preso in camera sua, era così presa dallo studio che non si accorse di qualcuno che le si avvicinava silenziosamente, finché non sentì qualcosa di gelato arrivarle sulla chioma e si accorse che era neve.

Sentì una risata provenire dalle sue spalle e vide Blaise piegato in due dalle risate, probabilmente per la faccia che aveva assunto, poi con un sorriso malefico chiuse il libro e si preparò alla lotta con le palle di neve con il ragazzo.

Preparò una palla, ma il ragazzo la schivò e prese Hermione in piena faccia, i due risero insieme e continuarono così finché la ragazza scivolò ed aggrappandosi al mantello del ragazzo lo portò con sé a terra.

I due continuavano a ridere, poi si resero conto di essere molto vicini, Blaise era sopra la ragazza e i loro visi erano vicinissimi, ad un tratto divennero seri e si fissarono, azzurro e oro, si stavano avvicinando sempre di più, le loro labbra oramai si sfioravano, ma arrivò Draco che li interruppe.

Hermione avrebbe avuto un motivo in più per odiarlo, ci mancava veramente poco che non gli lanciasse un’Avada Kedavra all’istante, mentre Blaise per la prima volta si ritrovò ad odiarlo.

Immediatamente Blaise si alzò in piedi e porse una mano ad Hermione per aiutarla ad alzarsi, quest’ultima la prese tremante e poi la lasciò.

Draco aveva visto tutto, ma fece finta di niente e si avvicinò a Blaise.

-Bla, ti devo parlare immediatamente, non immagini cos’è successo-

Blaise rivolse uno sguardo dispiaciuto ad Hermione e poi fulminando Draco lo seguì, mentre Hermione osservava con odio il biondo.

Draco portò il serpeverde nel castello e gli raccontò tutto quello che era successo con Ginny.

-Tu mi ha disturbato per questa cazzata? Non avresti potuto aspettare un po’? Neanche cinque minuti?!-

Draco fece finta di pensarci su e poi rispose

-No, mi spiace, arrivo sempre nei momenti giusti e poi mi spieghi che stavi facendo con la mezzosangue?-

Blaise lo mandò gentilmente a quel paese e poi si diresse seccato verso la sua stanza, quando entrò trovò l’amica rossa di Hermione sul suo letto.

-Lo so che sono irresistibile, ma non avresti potuto chiedermi un appuntamento questa notte?- scherzò lui, facendo sorridere Ginny.

-Oh mi spiace, lo so che è irresistibile, ma questa volta non sono qui per lei, bensì per la sua compagna-

-Non sapevo che voi aveste queste tendenze, non che mi dispiaccia, potrei chiedervi una performance privata-

-A parte gli scherzi, sai dov’è Hermione, Zabini?-

-Okay che sei una grifondoro e in teoria dovresti essere una mia nemica, però sai bene che non sono come gli altri serpeverde, chiamami per nome. Comunque l’ultima volta che l’ho vista stava studiando nel parco-

-Oh grazie, Blaise…-

Ginny si alzò e fece per andarsene quando la voce di Blaise le disse

-Non ti preoccupare per quello che è successo con Draco, è vero che è uno stronzo, però non penso proprio che lo dirà in giro, quindi stai tranquilla-

-Ah, grazie Blaise, ci vediamo- detto questo la rossa uscì e chiuse la porta alle sue spalle, andando a cercare Hermione.

In infermeria Harry stava per cadere tra le braccia di Morfeo quando sentì qualcuno che lo scuoteva e quando aprì gli occhi rimase veramente sorpreso nel trovarsi davanti quella persona, Pansy Parkinson.

-Potter…-

-Parkinson, che ci fai…- non ebbe il tempo di finire la frase che si trovò le labbra di Pansy sulle sue.

Fine capitolo.

Spazio dell’autrice:

criandola: grazie per le recensioni! Sono sempre apprezzate, il tuo sorriso minaccioso ha fatto effetto devo dire XD non vedevo l’ora di farla mollare con Blaise anche io, nessuno può toccare il mio Blaise U_U e comunque figurati, anche i deliri sono ben accetti!

Bao: Grazie! Eh anche io cerco continuamente le Herm/Blaise ma ce ne sono pochissime in giro T_T quindi ho deciso di contribuire e scrivere anche io a proposito di questa coppia. Anche io non resistevo più nel vedere Blaise con quella cosa li, finalmente li ho fatti mollare! XD spero che anche questo capitolo sia all’altezza degli altri, kiss.

E per finire ringrazio anche tutti/e i/le lettori/lettrici che hanno letto la mia fanfic.

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