Sometime around midnight

di annya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Choi Minho è il classico uomo troppo pieno di se, pieno di amarezza e di quella sana dose di cinismo tipico di chi, superati i trenta, non riesce ad avere un equilibrio interiore e sentimentale, data dai troppi rapporti sbagliati scelti negli anni, gli stessi errori riproposti e nella quale è caduto senza rendersene conto, troppo sicuro del fatto che, con l'esperienza, certe cose si possono affrontare meglio o meglio ancora, si possano evitare.

Anche questa sera, il mondo sembra essergli caduto addosso. Quando riceve una brutta notizia, quando l'ennesima relazione si rompe proprio con la stessa facilità con la quale è iniziata, quasi ride, invece che disperarsi.

Quattro anni della sua vita buttati nel nulla, e senza la possibilità di chiedere spiegazioni, con la freddezza che solo un apparecchio telefonico può trasmetterti.

Ha quasi dato per scontato che, tutte le persone incontrate nella sua vita, sono state mandate lì solo per fargli capire quanto, in realtà, la solitudine non è poi una cosa così cattiva.

A peggiorare la situazione già piuttosto imbarazzante, c'è la sua auto, che ha deciso di abbandonarlo in una stradina piuttosto desolata alla periferia di Seoul. La strada che usa di solito per andare dalla sua ultima fiamma, nella villetta piuttosto solitaria ed isolata in mezzo a quello che sembra essere un parco naturale.

Ora è solo, in quella strada non battuta da nessuno, con l'auto in panne e la sua quasi nulla capacità di poter riparare il danno, qualsiasi esso sia.

Per questo motivo, sconsolato, ha deciso di incamminarsi verso un qualsiasi edificio nelle vicinanze in cui c'è un telefono, con cui chiamare il soccorso stradale o uno dei suoi amici super-uomini che vengono in aiuto per far ripartire il suo bolide. Non trova molto, se non un agglomerato di edifici piuttosto malandati e grigi, in un orizzonte troppo lontano.

Non ha mai fatto caso al quartiere, ai locali piuttosto squallidi, ma per quello che deve fare lui, un locale come quello basta e avanza.

Un luogo che cerca disperatamente di imitare i locali visti nei telefilm americani di quarto ordine, dai banconi in legno e dai grossi boccali di birra servita fredda, con troppa schiuma, con un bicchiere dal bordo troppo spesso...un inferno in terra, per uno come lui abituato a bere nei locali di lusso, tra persone che profumano di aromi francesi e nell'intimità di un albergo, fanno così più scabrose di quelle fatte dalla ballerina di quel locale, che si contorce sensualmente in una pertica lucida, nella quale gli uomini si immedesimano.

Nessuno lo degna di uno sguardo, se non qualche ragazza dalla gonna troppo corta, molto simile alla sua ormai ex fidanzata Soonkyu, tanto che gli balena in testa l'idea di poterla trovare lì, tanto per arrotondare o trovare un altro pollo da spennare.

C'è anche qualche ragazzo, appostato proprio al bancone del locale, con i gomiti poggiati sul legno scuro e inciso con i coltellini dei clienti, tanto per mostrare la pelle nascosta sotto la maglia corta o nei tavolini singoli ai lati della sala, nei posti migliori per osservare il via vai di gente e poter agire con più furbizia, dopo aver puntato l'obbiettivo.

Anche il ragazzo accanto a se sembra uno di quei tipi, stretto in un jeans scuro e in una maglia bianca, stretta anch'essa. Il viso pulito e delicato, con i lineamenti ben marcati e morbidi, quasi come quelli di una donna, minuto e dallo sguardo quasi innocente, perso nel nulla, che però cambia una volta notato lo sguardo di qualcuno su di se. Non sa come mai, ma da quando lo ha visto, gli risulta impossibile distogliere lo sguardo.


hai bisogno di un aiuto?”

ho la faccia di uno che ha bisogno di aiuto?”

si...o di un bicchiere di qualcosa di molto forte”

ah!si...non te lo nascondo, mi ci vorrebbe qualcosa da bere, ma temo che non ci sia niente di decente, qui dentro.”

...non ti do torto. Mi offriresti qualcosa?”

perché dovrei offrire da bere ad un ragazzo?”

...pensavo avessi bisogno di compagnia”

hai pensato male, la solitudine non mi dispiace.”

come preferisci...”.


Stare in quel locale, con quella musica assordante e di pessimo gusto, dal forte odore di chiuso misto a quello che sembra polvere ed alcolici di pessima qualità. Il telefono pubblico gli è servito, ha chiamato il suo fedele amico che gli ha promesso di venirlo a prendere il prima possibile, nel frattempo avrebbe dovuto aspettare lì, al riparo dal freddo, ma nonostante questo, forse è meglio morire fuori, in strada.

Tanto, cosa gli potrebbe capitare? È molto più in pericolo in quel locale, magari la povertà è una malattia contagiosa e non lo sa, potrebbe morire, piuttosto che diventare come quei morti di fame.

Intanto il ragazzo accanto a se, alla quale dedica la sua attenzione data la noia della serata, continua a rifiutare le attenzioni di un camionista grosso almeno due volte lui, che propone cose oscene senza un minimo di buon gusto, almeno per le orecchie degli altri presenti costretti a starlo a sentire. Per non parlare poi dell'alito emanato da quella bocca schiumosa e maleodorante di tabacco.

Uomo che viene gentilmente accompagnato fuori dal bellimbusto della Security dopo un gesto appena percettibile del proprietario. Lasciando da solo il ragazzino dalle sembianze minorenni.


ho cambiato idea, voglio offrirti da bere! Cosa prendi?”

anche se sono un ragazzo?”

direi di si”

e la solitudine che non ti faceva tanto schifo fino a venti minuti fa?”

avere un po' di compagnia non mi dispiacerebbe, potrebbe servire ad entrambi”

in fin dei conti, potresti avere ragione...birra?”

vada per due birre. Come ti chiami? Posso almeno saperlo?”

Tae. E tu? Sembra quasi che abbia sbagliato locale, stasera...”

ho la macchina fuori uso, sto aspettando che un mio amico venga a prendermi.”

hai problemi con l'auto? Mio padre faceva il meccanico, ho imparato qualcosa aiutandolo in officina, se vuoi, posso provare a vedere il motore...”

posso fidarmi?”

ti sembro uno capace di fare del male ad un altro uomo? Se riesco a sistemarti l'auto, mi devi un favore.”

non so cosa possa darti, per ripagarti.”

qualcosa la troveremo, non preoccuparti...”.

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Capitolo 2
*** 2 ***


adesso che vuoi?”

fuori fa freddo”.

e questo cos'ha a che fare con me?”

facciamo così...tu mi tieni al caldo, in casa tua, questa notte...ed io penserò a scaldare te...”.


Quante volte si è trovato in quella situazione? Con il ballerino conosciuto in quella bettola? Tra le varie cose assurde di tutta quella storia, l'unica cosa che lo fa uscire di testa è la strana consapevolezza di attendere con impazienza il suo ritorno, ogni volta che va via di casa in quel modo indifferente, come se non gliene importasse nulla.

Potevano passare giorni, settimane, a volte anche qualche mese, ma ad ogni suono di campanello, ogni insolita chiamata nel cuore della notte, il pensiero vola al suo sguardo, a quel ragazzo...di nuovo lui.

Nuovamente la sua voce calda, la risata leggermente sguaiata ma sincera ed il tono della sua voce che cambia, quando fa proposte che difficilmente potrebbe rifiutare, chiunque soprattutto un uomo debole e liso dalla lussuria come lui.

Eppure, ha sempre sperato che ci fosse qualcosa sotto quelle telefonate languide, quelle richieste così schiette. Ha smesso di chiedergli soldi in cambio di parecchie ore di scabrosi atti irripetibili in quel miscuglio di sudore ed umori che si scambiano sul suo letto matrimoniale.

Ha sempre sperato che ci fosse qualcosa sotto tutti quei sorrisi, quelle coccole improvvise, sotto tutto quelle richieste esaudite con lasciva voluttà.

Quel ragazzo tanto più piccolo di lui eppure così malizioso, da dove prende la sfrontatezza per telefonargli, presentarsi alla sua porta a quell'ora di notte, istigandolo in quel modo fino a farlo cedere e cadere nel più sublime dei tranelli.

La sue labbra perfettamente disegnate, gli occhi da gatto e il nasino perfetto che svetta in alto, soprattutto l'espressione rilassata e dolce che assume il suo viso quando, sfinito, si accascia tra le sue braccia, addormentato come un bambino stanco dai troppi giochi, fin troppo sereno e pacifico per trovarsi tra le lenzuola di un semplice cliente.

Minho si è sempre chiesto come facesse a fidarsi così tanto di lui, tanto da gustarsi il sonno dei giusti nel suo letto, usando il suo petto come cuscino caldo.

Preso dallo sconforto per aver ceduto ancora una volta a questi occhi color nocciola matura, anche questa volta, in cerca di una risposta sincera e non evasiva come la stessa domanda, lecita, al suo interlocutore silenzioso.


perché sei così curioso? La mia vita non è affatto interessante”

ah questo fallo decretare al sottoscritto. È lecito sapere almeno...che ne so? Le generalità dell'uomo che mi porto a letto, o no?”

ragazzo prego...non sono ancora così grande da essere chiamato 'uomo'”

è tanto importante per te? Sembri legato a cose stupide”

anche tu...tu e le tue generalità...”

Tae è il tuo vero nome?”

...”

ho capito, posso chiamarti in altri modi se vuoi, tipo 'furia' o 'folletto'...trovo che siano nomi adatti a te.”

folletto?”

si...come l'aspirapolvere...”

...”

non ti piacciono?”

Taemin...Lee Taemin. Ho 21 anni e faccio il ballerino, non nel locale dove mi hai incontrato, ci tengo a precisarlo.”

quindi hai un vero nome ed un lavoro onesto?”

ti stupisce così tanto?”

per come mi hai abbordato, si. Credevo fossi più avvezzo a trastullarti con gli uomini per una lauta ricompensa”

è capitato...e li valgo tutti, quei soldi...”

fino all'ultimo centesimo”

allora non lamentarti”


la sigaretta rubata dalle sue labbra per smorzare quella situazione imbarazzante, ogni volta che qualcosa non va o il discorso diventa più personale, il ragazzo sembra voler sfuggire da lui, diventando quasi invisibile per evitare chissà cosa...forse litigare? Dal caratterino terribile e dalla risposta velenosa, immagina che sia questo il motivo principale della sua propensione a non volersi confrontare.


e comunque...non farti veramente strane idee, sono un bravo ragazzo, per quanto strano possa sembrarti”

pensi che abbia una brutta idea su di te?”

non mi sono certo presentato come il migliore dei personaggi.”

allora lo ammetti!!!”

quella sera ne avevo bisogno...”

...in realtà, anche io...”.


È il suo turno di rubare quello che ormai è diventato il mozzicone di una sigaretta post-coito, soddisfacente e sfiancante.


e dimmi Taemin, come mai ne avevi bisogno?”

questo te lo dirò un altro giorno. Per oggi hai già scoperto troppo, non trovi? Poi perdi interesse nei miei confronti, se ti dico tutto e subito...”.


Un sorriso dolce, quasi divertito dalla sfrontatezza dimostrata, dal suo modo di fare deciso e per nulla intimorito dalla vicinanza con un suo hyung.

In fin dei conti, avrebbe continuato a cedere volentieri ad ogni suo capriccio o ricatto morale.


ora, vecchietto mio, ho fame...che ne dici di preparare qualcosa e mangiare?”

okay...ma resta nudo, voglio guardarti”





Nyan-Nyan= Volevo ringraziare tutte le persone che hanno letto il mio primo tentativo di ff ispirata agli SHINee. Grazie mille per i commenti e spero che vi piaccia anche questo capitolo, piuttosto breve, pardon.


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Capitolo 3
*** 3 ***


Si possono amare tante persone nella propria vita.

Magari i ragazzini ingenui, quelli che piacciono di solito a lui, con gli occhi pieni di speranza peri il futuro, nella quale luccica l'innocenza ed il romanticismo tipico dell'età dell'incoscienza, quelle persone possono continuare a sognare, a credere di poter amare una sola persona, che ci sia un solo amore nella misera e lunga vita di un uomo.

Per lui non è assolutamente vero, ci si può innamorare tante volte quanto sorge il sole, ed ogni volta si torna a provare la stessa sensazione strana, quel misto di senso di onnipotenza e l'insicurezza di chi non ha nulla di certo tra le mani, quella bella ansia da prestazione che si avverte prima di un esame importante all'università, dalla quale dipende tutta la tua esistenza.

L'amore è contraddittorio, irrazionale e da dipendenza.

La felicità da dipendenza, per questo motivo tutti la ricercano dopo averla provata per pochissimo tempo, anche solo per un attimo. Anche le persone che non hanno mai avuto la fortuna di essere felici, sentendo gli altri ciarlare su quello che si prova quando si ha tra le mani un sentimento così effimero, sulla pienezza dei sentimenti e dell'amore verso se stessi e il prossimo, forse per curiosità o per invidia, si tuffano nella ricerca di quello che, probabilmente, non avranno mai.

È la droga peggiore perché è legalizzata anzi, il governo ti illude di poterla ricevere il cambio di soldi, di lavoro in un azienda famosa e cose di questo genere.

Chimere di passaggio.

Qualcuno dovrebbe istituire dei corsi statali per aprire gli occhi delle persone.

Nessuno cerca la serenità o l'equilibrio interiore, quelle sono solo frasi che si dicono al primo appuntamento per far credere alla persona seduta di fronte a te, di trovarsi con una persona capace di accontentarsi di poco, di farla rilassare e illuderla di poter già immaginare un futuro insieme.

Perché accontentarsi di sentimenti noiosi come la serenità, quando si può avere l'ebbrezza di provare la felicità? Seppure per brevi momenti, alternati con la disperazione?

Lui, Choi Minho, è di questo parere.

Ama l'amore, ama l'innamorarsi e il non pensare a nient'altro se non a quella bella sensazione che prova mentre stringe a se la sua innamorata, ma soprattutto, grazie alla sua leggerissima vena masochista, ama la sofferenza della rottura.

Lo ha scoperto da poco.

Adora lo stimolo che gli nasce dentro ogni volta che deve raccogliere i cocci di se stesso, incollarli e notare quanto la superficie del suo corpo e della sua anima siano cambiati, come se indossasse una pelle diversa.

Una sorta di lifting emozionale.

Principalmente perché, quando una storia finisce, è il cuore di due persone a spezzarsi, e nel momento in cui si è costretti a fare il punto della situazione, a ricostruire se stessi dopo la disperazione iniziale, in quel momento ci si accorge di aver raccolto anche qualche coccio del cuore altrui, che combacia perfettamente con la tua parte mancante.

Ed ecco che in quel momento hai la consapevolezza di essere cambiato irrimediabilmente.

Dalla sua ex ha raccolto il 'coccio dell'abbandono relazionale', ha capito di dover ritagliare del tempo per le cose e le persone importanti, perché non è detto che queste siano sempre lì ad aspettarti, quando tornerai dal lavoro.

Da quella prima ancora, ha trovato il 'coccio della parola espressa', ha imparato ad esternare i propri sentimenti, del resto si sa, non a molte persone è stato dato il potere di leggere nella mente, e 'il coccio dell'errare' che gli ha insegnato a non tradire mai la propria compagna, se la si considerare una probabile amante per la vita. Non potrai fare lo stesso errore due volte.

Più in generale, non bisogna mai tradire la fiducia di qualcuno a cui si son dette le fatidiche parole magiche.

Vorrebbe mettere queste cose in pratica, in effetti. Però si rende conto di non avere una vera e propria relazione con il ragazzo fisso che pernotta nel suo letto.

Ragazzo placidamente addormentato accanto a se, con le labbra piene e sapientemente disegnate con colori pastello da madre natura. Le ciglia lunghe e sottili chiuse tra loro.

L'espressione rilassata, abbandonata tra le coperte candide ed ormai troppo stropicciate dalle passate attività. Le spalle nude, la pelle liscia e sbiancata dai raggi della luna, i muscoli ben delineati seppur non eccessivi, tipici di chi ha sudato veramente per averli, senza l'aiuto dell'alchimia moderna.

Se sono non fosse stato nudo, lo avrebbe scambiato per un angelo candido, innocente come pochi altri, innocente come non lo è più da molto tempo, immagina.

Non riesce a vedere la realtà dei fatti, nonostante si presenti in tutte le sfumature proprio di fronte ai suoi occhi, è un sintomo di quanto quel ragazzino stia cercando, teme involontariamente, di entrare a far parte della sua quotidianità. Con le sue entrate in scena impreviste, con la sua violenza psicologica e la sua presenza calda in quelle notti così gelide da far impallidire anche la morte.

In effetti non avrebbe saputo come fare, nei giorni subito dopo la separazione con la donna con cui aveva trascorso gli ultimi anni della sua esistenza, se non fosse arrivato lui ed il suo caratterino tutto particolare a distrarlo in quel modo affettuoso.

Dato che al momento sono chiusi, è facile per lui poterlo guardare attentamente in viso, se deve essere sincero, a volte non ci riesce. Quando è sveglio e punta gli occhioni su di lui ha la capacità di farlo sentire nudo, di fargli credere di essere amato o di mandarlo negli inferi dalla disperazione in un attimo dopo.

Quegli occhi nocciola che nascondono dietro di se un carattere capriccioso ed egoista come solo un bambino può essere.

I suoi occhi richiedono attenzioni, coccole, lodi, passione, vizi, ma a volte, quando il discorso tra di loro diventa serio e c'è bisogno di accantonare le frivolezze, ecco che quello sguardo cambia, diventando quello di un adulto, di una persona saggia ed intelligente.

Riesce a capirlo, seppure non si conoscono, Taemin riesce a capirlo o, per lo meno, si sforza di non giudicarlo male quando cede al vortice della lamentela e srotola il papiro nascosto nella sua mente, iniziando ad elencare una ad una le donne che gli hanno rovinato la vita tanto da cambiarlo, da renderlo il mostro insensibile dei giorni nostri.

In quei momenti, i suoi occhi non smettono mai di seguirlo e le sue mani di accarezzargli il capo.

Per molte persone la risposta ai loro malesseri è una chiacchierata dallo strizzacervelli, qualche antidepressivo ingoiato al mattino e alla sera, che scandisce il tempo che passa, separando il giorno dalla notte, spegnendo ed accendendo il cervello all'occorrenza.

Per lui è diverso.

Lui ha scoperto che la soluzione a tutti i suoi problemi è il pensiero.

Più rifletti su una cosa e più essa diventa facile, no? Il modo migliore per vivere è ponderare sulle scelte compiute o da compiere. Ma l'unico modo in cui riesce a farlo, in cui riesce ad arrivare ad una soluzione plausibile per ogni dilemma da affrontare, è poggiare la testa sulle gambe del ragazzo.

Taemin.

Ha smesso di considerarlo come una prostituta abbordata in un bar di periferia, è troppo sofisticato per esserlo, è troppo attento ai particolari per essere solo un ragazzo che arrotonda le sue entrare come ballerino teatrale.

Minho ha abbastanza prestigio ed una buona dose di conoscenze per aver fatto delle ricerche su di lui, sul suo passato, nonostante le leggi vigenti sulla privacy.

Passato non dei più rosei, ma al mondo c'è di peggio infondo, se l'è cavata solo con qualche lutto, qualche turbolenza adolescenziale, ma niente di così grave o difficile da digerire. Niente che giustifichi quegli occhi, però.

Ne è quasi ossessionato, se ne rende conto, lo stanno torturando, seppur chiusi a riposare.


se continui a fissarmi, non riuscirò mai a dormire, lo sai?”

ti ho svegliato?”

i tuoi pensieri sono così chiassosi da tenermi sveglio”

mi dispiace! Non sapevo riuscissi a leggermi dentro con tanta facilità”

non ci riesco infatti. È solo che, quando sono con te, finisco sempre col preoccuparmi di qualcosa. È come se l'ansia che ti affligge iniziasse a corrodere anche me, inevitabilmente”

sono parole molto forti, si può sapere cosa te lo fa dire?”


Un altro gesto che non perdonerà mai al suo interlocutore è la capacità di calmarlo in un solo secondo, con un solo gesto gentile, un tocco delicato ed inaspettato.

Ormai lo conosce, dovrebbe riuscire a prevedere le sue mosse, come ha sempre fatto con tutti gli altri, eppure nonostante gli schemi comportamentali ben precisi nella sua testa, l'altro pare essere in grado di stupirlo, per la tempistica di ogni abbraccio, ogni gesto o frase.

Anche in questo momento lo ha spiazzato, con una sola carezza, lenta e calda sulla sua mano, tanto intima da convolare in una stretta languida, in una catena di dita, intrecciate in modo lieve le une con le altre.


non voglio litigare con te...quello che intendevo non è negativo...è più come un 'sento che si sta struggendo per qualcosa...chissà cos'è di così importante da non farlo riposare, chissà perché non mi sveglia e non ne parla con me come fa di solito'...è questo quello che...beh si, quello che intendo”

ah”

scusami...ho ancora sonno e non so quello che dico. Ma non volevo litigare con te...”

grazie. Ma non c'è nulla in particolare che mi tiene sveglio”

nulla?”

ti guardavo...è come se ogni volta ti vedessi per la prima volta, sai? Riesco a trovarti sempre più bello eppure non c'è niente di nuovo nel tuo viso. ...è una strana sensazione, la mia. Come se riuscissi a trovarmi a mio agio, come se ti conoscessi da sempre e ti avessi incontrato ogni giorno per la prima volta”

questa volta non ti capisco...almeno è una bella sensazione?”

si...si, lo è. Credo proprio che sia molto bella.”

allora mi accontento di questo.”

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Capitolo 4
*** 4 ***


Il campanello ha suonato, nel cuore della notte.

Non è la prima volta. Quella settimana è già successo parecchie volte e non ha per nulla voglia di incontrare la persona dietro il portoncino.

Ma a chi vuole darla a bere? Ha già suonato quattro giorni su sei, prima del solito campanello è stata la volta del telefono, un ora prima dell'arrivo della persona in questione in quella casa.

Ovviamente non ha risposto.

Non è mai stato bravo in queste cose, ma ha avuto un amico che si è disintossicato dall'eroina, e dai suoi racconti, seguendo le sue esperienze, ha capito che può farcela anche lui ad uscire dal tunnel della droga.

La sua, al momento, si chiama Lee Taemin ed i sintomi che lascia sono grandi sorrisi ebeti per la quale i suoi amici hanno già chiesto delucidazioni in merito e l'irresistibile voglia di cedere sempre e comunque a quegli occhi da cucciolo.

Ha deciso di smettere con tutto questo.

Con le coccole notturne senza un perché, con le telefonate interminabili, le relazioni senza un nome e che lo porteranno ad impazzire.

Ha deciso di dare un taglio a tutta questa felicità passeggera, del resto a lui, il buon vecchio, acido e solo Minho, piaceva. Anche tanto.

Tornerà ad essere quello di un tempo, si, non sentirà più il profumo della pelle giovane e profumata del suo saltuario amante, non sentirà la mancanza dei suoi racconti sotto le lenzuola, post-sesso, con quella voce sempre più abbandonata e rilassata dal sonno che a breve lo avrebbe preso di sorpresa.

Basta anche ai bacini teneri che ultimamente riceveva prima di svegliarsi, prima di decidere di ordinare qualcosa da asporto piuttosto che alzarsi dal letto ed andare al ristorante, o di cedere a quei capricci stupidi, tipo voler andare ad ogni costo al luna park, come una semplice coppia di adolescenti invece che andare in posti ben più eleganti e costosi.

Sono tutte idiozie di cui può fare a meno, se ci pensa bene poi, doveva capirlo sin da subito.

Il ragazzino non ha mai fatto per se, è bello per carità, ma lui ha sempre preferito le donne ,molto femminili e disinibite.

Non sa quasi nulla del suo passato, eccetto le poche informazioni avute da qualche amico e che si è fatto fare 'un prestito' da lui la prima sera, indimenticabile sera, promettendogli di pagargli gli interessi in natura e il resto gli saranno resi prima o poi...quel poi, secondo lui, equivale ad un molto poi al confine col mai. Al momento però non gli importa, non sa quante persone si sono avvicinate e gli son state al suo fianco solo per rubargli regali costosi, approfittare del suo buon cuore per estorcergli denaro, in modo più o meno carino, quel ragazzo è solo l'ennesima prova che tutto va meglio, se è solo.

Peccato che quel suono sembra incessante, la voce di quel bel micino abbandonato gli riempie le orecchie, facendolo sentire come uno di quei padroni incoscienti che prendono un cucciolo al negozio di animali o al gattile, ci giocano per qualche mese e poi lo buttano via, quando ormai è troppo cresciuto per trovare una famiglia con prole che badi a lui.

Si sente il peggiore degli uomini, e probabilmente lo è, quando guarda il profilo triste del suo piccolo micio indifeso, da uno spiraglio aperto nella tenda, sollevando la stoffa come una vecchia comare impicciona e ben mimetizzata con la finestra.

I suoi capelli morbidi da accarezzare sembrano appena più umidi per via della leggera pioggerellina caduta fino a poco tempo prima.

Quante volte ha toccato quegli stessi capelli umidi dopo una doccia calda in hotel o nella sua stessa casa?

Quanto saranno freddi al tatto, adesso?

Sicuramente avrà freddo in quel cappottino nero e leggero, tagliato all'altezza dei fianchi, di pelle morbida.

I pantaloni tenuti dentro le scarpe, gli fa piacere che abbia capito la lezione dopo quella volta in cui lo ha rimproverato per avergli sporcato tutto il pavimento con l'orlo dei pantaloni bagnati e lo ha fatto spogliare, come punizione.

La punta del nasino è rossa, cerca riparo tra la sciarpa legata al colo, rossa e di cachemire, un suo regalo.

Il giorno in cui gliel'ha regalata, per quello che doveva essere il suo compleanno, aveva gli occhi lucidi e gli aveva promesso di tenerla sempre con se, come il ricordo di uno dei compleanni più belli mai vissuti.

All'epoca ha creduto che fosse solo il classico gioco da arrampicatore sociale, fare i complimenti a qualcuno per ingraziarsi i futuri favori e poi buttare via i regali come se fossero carta straccia, per lo meno era sincero quando si emozionava.

Era felice in quei giorni, sembrava ancora più piccolo, un moccioso, nonostante adesso, stretto tra i vestiti bagnati, dietro il suo cancello, sembra quasi un ragazzino sperduto, abbandonato da tutti, con il capo abbassato a fissare il suolo e le mani strette intorno al manico di una busta blue, di una pasticceria.

La sua pasticceria preferita in effetti, però non è nessun evento particolare, non un anniversario, non un compleanno o una festa nazionale.

Un piccolo movimento della mano e tutta la cattiveria, tutta la buona volontà di Minho va farsi benedire.

Basta solo che Taemin, fuori dalla porta, porti il braccio piegato all'altezza degli occhi per spingerlo ad andare contro ogni sua più fervida convinzione.

Gli ha aperto ed ha mandato a quel paese la sua coscienza.

Ha permesso alla sua droga di avere la meglio sulla sua vita ed ora lo vede correre verso la porta d'ingresso socchiusa, lo vede attraversare il corridoio di ciottoli bagnati e scivolosi in fretta, tra i fiori preferiti del suo giardiniere che ormai ha smesso di chiedergli il permesso di aggiungere piante e fiori tropicali, brillantissimi, in quello che ormai è una giungla, non un semplice giardino.

Lo vede arrivare da se, all'ingresso piccolo e caldo rispetto alla temperatura esterna.

Lo vede lì e sorride, del resto non ha mai resistito alle lacrime.


Minho tu...”

scusami”

perché? È da giorni che ti cerco...”

lo so...”

non hai risposto...non mi hai chiamato...non...non...”

avevo bisogno di pensare.”

...non potevi farlo dopo o prima di farti sentire?”

lo so...ho sbagliato. È solo che ho capito adesso...pochi minuti fa”

ah si? E cosa avresti capito? Sentiamo...”

che è tardi per tornare indietro”

...”

non riesco a stare senza di te...non che mi piaccia ammetterlo, non sai quanto me ne pentirò prima o poi...ma è quello che provo.”


Nessuna lacrima, nessun dramma da stereotipo gay. Solo una vicinanza casta, la fronte sulla sua spalla e l'unico gesto che smentisce la sua proverbiale freddezza da moccioso troppo orgoglioso per far capire la propria felicità, è costituita dalla sua mano, stretta intorno alla giacca da camera di Choi, all'altezza del cuore, tremante, tenera.

c'era freddo”

ti sento...sei gelido!!”

no...c'era freddo, senza di te. Senza i tuoi abbracci, senza le nostre chiacchierate o i nostri battibecchi...c'era freddo, ed era insopportabile...non farlo mai più”

ci proverò, giuro...”

Hyung? stanotte...hai tempo? Credo che sia arrivato il momento di raccontarti tutto di me...”


Nyan: Ciao a tutte e grazie per aver letto fino a questo capitolo, per aver commentato e per averla seguita, sono felice<3. I miei personaggi sono molto paranoici, lo so ù_ù cercate di perdonarli...! Il prossimo capitolo forse sarà l'ultimo! nyan<3 Un bacione a tutti.

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Capitolo 5
*** 5 ***


Quindi hai vissuto con lui per tutto questo tempo?”

si, da quando avevo 17anni circa, sono sempre stato una persona molto passionale. Quando mi metto in testa una cosa, nessuno riesce a farmi cambiare idea.”

e tua madre? Mi hai detto della sua personalità molto apprensiva...come l'ha presa?”

mah, inizialmente era disperata. Ero pur sempre il suo piccolo e stupido figlio che ha deciso di scappare di casa con un uomo più grande di lui di...20 anni...”

in effetti è troppo a quell'età”

lo so, mia madre si è colpevolizzata per un luongo periodo di tempo. Si dava la colpa per tutto, anche per il non avermi dato un padre. Imputava a questo la mia voglia di stare con un uomo più adulto.”

non pensi che sia un motivo valido? Psicologicamente parlando, intendo...”

non ne capisco molto di psicologia, ma sono sicuro di non voler fare certe cose con mio padre... mi piacciono gli uomini più grandi, tutto qui”

noi abbiamo solo 10 anni di differenza, dopotutto.”

non sono molti”

vuol dire che mi lascerai alla prima occasione? Non dirmi che devo temere ogni volta che passiamo accanto ad uno ospizio...”

scemo...”


Qualche risatina ed un cuscino volante, pigramente lanciato dall'inquisito all'inquisitore, che mangia pezzi di short cake alle fragole direttamente con le mani, come una piccola scimmia ammaestrata male, dato il trambusto che combina, tra risate, dita sporche di crema bianca e il cadavere di una torta innocente spappolata sul suo vassoio di cartoncino bianco ed il costoso copriletto nero della sua camera.

I loro vestiti in terra creano un atmosfera intima e passionale, un quadretto perfetto che però ancora non si è realizzato del tutto, data la volontà del suo piccolo amante di parlare, assecondare ogni suo desiderio, ogni sua curiosità sulla vita trascorsa fino ad allora.

Minho non è abituato a tutto questo, di solito le dinamiche con un uomo sono molto più fisiche, senza interazioni di vario genere ma per una volta, non gli sembra così brutta la prospettiva di udire ancora una volta la sua voce, per tanto tempo, rivelando la verità che ha sempre anelato sapere.


come lo hai conosciuto?”

quando avevo 16 anni ho partecipato ad un provino per una parte, in un musical. All'epoca ero molto pieno di me...”

più di ora?”

...ora sembro un tenero agnellino in confronto. Pensa che questa compagnia era già piuttosto affermata e cercavano un ballerino per la parte di Mercuzio, in Romeno e Giulietta...lui era uno dei giudici”

quindi hai sedotto uno dei giudici per una parte?”

non fare mai una cosa del genere, che ti salta in mente? Sono una persona seria nel lavoro...quella parte non è mai stata mia, ovviamente. In compenso, però, mi ha fermato dietro le quinte, dicendomi che conosceva una compagnia emergente e che il regista era un suo amico, mi avrebbe raccomandato a lui, se fossi stato interessato.”

e tu lo eri, giusto?”

è sempre stato il mio sogno, quindi ho accettato. La settimana dopo mi ha portato in un piccolo teatro di periferia a conoscere quella che poi è diventata la mia attuale compagnia...e la stessa sera, sotto casa, mi ha fatto promettere di andare a cena con lui, dandomi un bacio mozzafiato”

...si meriterebbe il carcere...”

si...si, lo so...ma all'epoca era una cosa strana, nessun ragazzo della mia età avrebbe mai pensato di essere così diretto. L'ho apprezzato. Poi era tutto così strano, lui non temeva il giudizio degli altri e mi accompagnava in ogni posto che volevo, mi portava ai grandi magazzini, ai ristoranti di lusso, a vedere spettacoli teatrali e conoscere gli attori, i primi ballerini...era il mio sogno. Mentre i ragazzi della mia età si scandalizzavano anche a scambiarsi un bacio con me quando i loro genitori stavano al piano inferiore, era un altro mondo...ed io avevo fretta di crescere.”

così hai deciso di vivere con lui?”

è successo, casa sua era immensa e vicino la scuola di danza. Poi sai come vanno certe cose, no? Se uno dei due ha un lavoro fisso è impossibile vedersi, così abbiamo approfittato di questa scusa per passare del tempo insieme. È durata, tra alti e bassi, circa quattro anni.”

e poi?”

poi ha trovato un ragazzo migliore di me, pare. Al suo stesso livello sociale o stronzate simili, fatto sta che mi ha buttato fuori di casa, senza pensarci due volte. Per questo motivo avevo bisogno di soldi e ti ho sfruttato. Ma sto già racimolando la somma per restituirtela.”

non c'è bisogno, pensavo lo avessi capito...”

no, non mi piace avere debiti con il ragazzo che mi porto a letto, voglio essere indipendente. Poi è squallido dare un prezzo a qualcosa che ti fa stare bene. Ho la mente semplice e solidi valori morali, cosa credi?”


Il sorrisino morbido e delicato dipintosi sul suo volto sembra quasi prendersi a cazzotti con lo sguardo tagliente che sfavilla, le sue iridi profonde come le sabbie mobili irretiscono Minho, la quale si farebbe sprofondare senza opporre resistenza in quell'abisso di incertezze. Abbandonate ogni speranza oh voi che entrate, recitavano in un libro letto tantissimo tempo prima, e lui lo fa, abbandonando la speranza di poter anche non soffrire per una volta. Certo che da quell'angelo dalla perfetta curva vertebrale e dal sedere tornito e sodo si farebbe straziare l'anima.


e tu invece? Mi sei sembrato il classico stronzo a cui tutto è dovuto...beh, solo a primo impatto, al bancone...”

è proprio vero, sono uno stronzo! La prima impressione solitamente è quella veritiera. E ti dirò di più, sono il peggiore degli stronzi...”

quindi sei il classico bocconcino tanto ambito dalle donne?”

si...ma sono anche il classico esemplare di stronzo che viene lasciato dalle donne. A volte temo di aver perso tutto il mio fascino, non riesco più a tenermele strette come una volta...”

hanno mai cercato di cambiarti?”

l'ultima...l'ultima si, e c'era quasi riuscita. Avevo intenzione di chiederle di sposarmi, di costruire una famiglia con lei, le avrei anche dato un bambino, se avesse voluto, solo per farla felice. Invece niente, mi ha lasciato comunque e mi ha spiegato le motivazioni tramite telefono”

non è stato un modo delicato per farlo...”

non è stata delicata neanche a farsi mettere incinta da un altro, mentre aveva una relazione con me. La sera in cui ti ho conosciuto avevo rotto con lei, mi aveva mandato una semplice email al cellulare, stavo andando a trovarla per parlarle, sarei stato disposto pure a mettere da parte il mio orgoglio, ma l'auto mi ha impedito di non essere fedele a me stesso.”

beh...non ti è andata così male, no? Hai conosciuto me...non so se mi spiego. Sono un bravo ragazzo, non voglio cambiare le persone, non posso avere figli anche volendo, non so fare ricatti morali con le lacrime, al massimo posso rifiutarmi di farti qualche pratica sessuale, ma non sono bravo neanche in quello, perché cedo più che volentieri...e non ridere di me, sono pur sempre un uomo”.

già...già. In fin dei conti non è andata poi così male. Anche se non ti conviene rivelarmi i tuoi punti deboli, saprei sfruttarli a mio favore”.


Le mani sapienti e agili del piccoletto cercano di fermare quelle grandi e forti dello stronzo di prima categoria, che si avventano su di lui con la ferocia della tigre tanto decantata da William Blake.

Quel paragone lo ha fatto Taemin qualche notte prima notando i suoi occhi pieni di passione mentre si muoveva sopra il suo bacino, come una piccola amazzone armata di intenzioni belliche e la possibilità di domare una bestia insaziabile. Ha adorato il suo modo sensuale di esporre la poesia tra i tremolii della voce ed il ritmo incalzante dell'amplesso, stare con un ballerino ha dei risvolti positivi. Chi ama l'arte, in ogni sfaccettatura, sicuramente non disdegna la lettura e Minho si ritrova ad amare sempre di più quell'efebo ragazzo dagli occhi caldi come la terra. Ama quel modo di ridere in modo sguaiato e la sua passività degli atteggiamenti. Per quanto si atteggi a belva indomabile, sembra quasi più un gattino bisognoso d'affetto, un micio pronto a sfoderare gli artigli velenosi solo per allontanare chi potrebbe ferirlo.

L'istinto gli fa dire di potersi fidare di quel ragazzo più grande di lui e molto solitario, si dice sempre che l'amore è fatto da due solitudini che si incontrano, no? E vuole credergli perché in fondo è molto più semplice così, credere alle banalità piuttosto che scervellarsi. Taemin vuole crederci ancora, in fin dei conti 21 anni sono veramente troppo pochi per rinunciare del tutto all'amore e all'idea di essere felice accanto a qualcuno.

Anche Minho vuole stargli vicino, sentire l'odore della sua anima, il profumo del suo sudore dopo gli allenamenti, sentire il profumo della primavera che abbandona il suo corpo, piano piano. Gli piacerebbe passare il resto della vita con un ragazzo della quale impara a scoprire le cose piano piano, quel suo caratterino piuttosto forte ed orgoglioso lo stuzzica. Anche solo per sapere il suo nome ha dovuto soffrire almeno due mesi e...e si rende conto di non riuscire a pensare ad altro durante la sua intera giornata. Il volto di Taemin e l'incertezza del poterlo avere con lui o meno gli rode il cervello, come un piccolo tarlo che corrode ed entra sempre di più all'interno dei suoi pensieri, tormentandolo con quei sorrisi, con quelle assenze. Non si è mai sentito usato da lui, neanche quando gli lasciava una lauta ricompensa per le coccole consumate con irruenza e poca carineria.

Le risate di Taemin rimbombano nella stanza vuota, da troppo tempo solitaria e fredda, le pareti sembrano quasi riempirsi di colore, come se le pareti di un tenue color beige si sciogliessero pian piano mostrando la bellezza di un paesaggio primaverile nonostante fuori, in realtà, ci sia una pioggia torrenziale che cerca di affogare le malefatte del mondo in un abbraccio freddo e scrosciante. Sorride ancora, da quando conosce quel ragazzo si sente diverso, riesce a vedere il bicchiere mezzo pieno anche durante una sbronza collettiva. Lo guarda.

Perderebbe ore a guardarlo sorridere in quel modo.

Si sdraia su di lui, bloccandolo con le braccia sopra la sua testa, nota le costole sporgenti su quel corpo bianchissimo come piccoli delfini che salgono in superficie, le anche sporgono e sbattono contro le sue, sono nudi e non hanno fatto ancora l'amore, eppure Minho non vorrebbe fare l'amore con lui abbandonando tutto alle proprie spalle, al momento vuole tormentarlo dolcemente, fino a farsi dire quello che desidera da tanto tempo.


sei un ragazzino scapestrato! Immagino di non essere in grado di metterti il guinzaglio”

uhmm, vuoi fare certi giochini? vecchietto perverso”

aish...piccolo impertinente, ora ti punisco” Si mette a ridere, dimenticandosi gli anni passati in banca dietro quell'enorme scrivania di mogano, a conteggiare numeri su numeri e dare un prezzo ad ogni persona, svuotandola di ogni scintilla umana. Taemin lo sta riempiendo di calore. Lo riempie anche di giochi stupidi, come se stesse tornando bambino infatti con una mano scura afferra la restante torta alla panna e fragole, spalmandola sul suo viso diafano e niveo, scivolando poi verso il basso fino all'intimità che non insudicia, per tenere il sesso lontano dai discorsi seri e profondi. Non che riuscirebbe a pensare al sesso date le urla del più piccolo, con l'argento vivo addosso si dibatte sotto di se nel vano tentativo di liberarsi da quella morsa.


è inutile che ti dimeni tanto, questa è la giusta punizione per esserti preso gioco delle mie parole, era l'inizio di una dichiarazione seria, la mia...voi ragazzi moderni dovreste imparare a trattare i più grandi in modo serio e rispettoso. Tsk.”

pff...ti innervosisci per niente”

non è vero, stupido”

allora perché non mi liberi le mani e parliamo seriamente?” sussurra leccandosi appena le labbra, lasciando ogni forma di malizia lontana da quel gesto, semplicemente ha voglia di sentire il sapore della panna sciogliersi dentro la sua bocca, sentire le papille gustative in festa, far si che il senso del gusto si svegli aspettando la dolcezza di un altro momento che arriverà a breve. Minho si lascia corrompere da quegli occhi dal colore indefinito, non perché abbia un colore strano o particolare, semplicemente perché non ha mai visto un colore di occhi così bello. Lo libera non aspettandosi una mossa così sensuale del suo piccolo carcerato che si fionda con le braccia intorno al suo collo, sollevandosi di peso e spalmando il suo corpo su quello muscoloso dell'altro, il viso va a cozzare dolcemente su quello più scuro e mascolino, ammorbidendo il suo colore olivastro con la soffice panna simile tanto al colore della sua cute, la panna ed i resti del pandispagna vengono divisi equamente tra lo stupore del più grande, ingenuo, e le risate soddisfatte del più piccolo orgoglioso della propria vendetta culinaria. Non l'avrebbe mai fatta una cosa del genere e ne è sconvolto, Minho è veramente sconvolto dal fatto di non essere neanche arrabbiato, né per il copriletto pagato profumatamente, né per il suo corpo fatto di schifezze. Sta tra le braccia di Taemin ed il resto importa sempre meno.


ti ho lasciato senza parole? Uhmm sono proprio bravo”

rispondimi”

quanto sei noioso stasera...”

alla fine vincerò io, lo sai anche tu...ne Taemin? Ehi Taemin”.

Il ragazzino solleva lo sguardo al cielo, l'ombra di una ragnatela si muove leggiadramente su quel soffitto cullato da un leggero spiffero d'aria. Taemin approfitta della posizione per sfiorargli le spalle ampie, la schiena muscolosa e la vita sottile, se chiude gli occhi riesce a vederlo, focalizzando tutta la sua attenzione, riesce benissimo ad immaginare i loro corpi abbracciati, scaldarsi a vicenda, sporchi ed appiccicosi. Sorride, finalmente.


odio i collari...odio i guinzagli e tutte le cose capaci di legare solo me. io...faccio l'amore solo con te Minho, credimi, non ho nessun altro, né voglio un nuovo compagno. Però non allontanarmi più in quel modo”

io odio non dare un nome alle cose, fin quando non trovo un posto adatto a tutte le cose, la mente continua a lavorare e la soluzione a volte è...inevitabile.” il loro discorso è diventato quasi un sussurro, spossati da tutte quelle risate e lotte, si lasciano scivolare placidamente sul lettone uno dietro l'altro, il mento del banchiere si incastra perfettamente nell'incavo del collo del piccolo ballerino, i loro respiri sono quasi in perfetta sincronia. Taemin decide di fare le cose per bene come nei film, intreccia le loro dita e lecca i residui di panna tra di esse, sono appiccicosi e sofferenti ma il discorso sembra essere più doloroso di ogni fastidio fisico.


vuoi lasciarmi?”

dovrei stare prima con te, non credi?”

vuoi stare con me?”

sto cercando di fartelo capire”

oh....dovresti chiedermelo in modo epocale, sai? Come nei film, mettendoti in ginocchio, non cospargendomi di torta”

oggi sei esuberante...così rischi di farmi sentire un ragazzino”

hai solo 30anni eh, non sei mica con un piede nella fossa, dovresti smettere di pensare troppo e goderti il momento. Sei qui con me”


Minho sorride ancora una vota, bloccando il ragazzo sotto di se, immobile e passivo come una foglia che si lascia trasportare dalle onde dell'oceano. Gli poggia le labbra su una natica tonda e pallida proprio come la luna nascosta dietro quei nuvoloni neri, la mordicchia e lascia un segno rosso ciliegia. Un livido grande e doloroso così può benissimo ricordarsi di lui ogni volta che si siede, ogni volta che danza, ogni volta che si sfiora sotto la doccia. Dopo averlo marchiato in quel modo si rimette comodo dietro di lui come due cucchiai perfettamente incastrati in una cassettiera.


ti farò trovare una copia delle chiavi di casa mia, così puoi restare dentro casa mia quando piove come oggi, se sono ancora fuori per lavoro”.

è un tentativo di dichiarazione? Pensavo che i tristoni come te fossero più fantasiosi”

Il più grande ride, ride della situazione e ride di se stesso. Taemin invece incrocia nuovamente le dita alle sue, baciandole, tutta questa dolcezza lo fa sentire strano, si immagina già in una copertina di un harmony in braccio al suo amante dal corpo perfetto. Ridacchia voltandosi per poterlo abbracciare, come se fosse uno specchio riflette le azioni fatte dal banchiere dai folti capelli nerissimi e lucidi, lascia un grosso succhiotto sul collo olivastro che si ritrova d'avanti. La sua opera d'arte sembra quasi una macchia del test di Rorschach, un angelo con le ali spiegate, ecco cosa vede in quel succhiotto.


verrò qui prima che questo segno vada via, per rimarcarti. Fin quando avrai questo segno non potrai toccare nessun altro uomo, te lo impedisco.”

Chi potrebbe dire di no a quegli occhi languidi da cerbiatto e a quelle mani di fata che sfiorano la sua intimità per svegliarla, parlando con entrambe le menti del suo uomo per avere una confessione generale, sentita. Il paranoico maggiore lo spinge dolcemente con le spalle sul letto lasciando che le gambe di Taemin si schiudano come un fiore di fronte ad un raggio di sole, caldo e nutriente. L'invasione è sempre più lenta ed intima, il caldo dei loro corpi culla quell'atto carico di significati, le loro mani si stringono in una morsa possessiva ed abbandonata sul cuscino dalla fodera nera, lucida. Non c'è nessun grido, nessuna espressione di lussuria.

Si osservano, quegli occhi si scrutano fino in fondo all'anima fin quando non è il più grande dei due a cedere ed abbassare lo sguardo, sconfitto.


Vorrei comunque solo te, per questo motivo...amami!”.




Nota:

Finita la mia prima ff sulla 2min. Il finale non mi è piaciuto particolarmente ma ormai sono spedita a scriverne una lunghissima su tutti...che bello il cazzeggio da post-laurea.

Comunque grazie a tutti quelli che hanno letto e commentato fino ad ora, spero vi sia piaciuta e che vorrete seguire anche le altre. Mi ha fatto piacere leggere i vostri commenti. Awwnn<3.

Un bacio a tutte<3.

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